{"linkButtonClass":"stories-filter__top-new-button button button_default","href":"\/en\/stories-add","title":"Add story","displayFirstSpan":true,"firstSpanClass":"stories__top-new-button-icon","firstSpanContent":"\n<svg class=\"svg-icon icon-add-button-icon\">\n <use xlink:href=\"\/build\/sprite-83eb32dceb21b468932833be844ed846.svg#add-button-icon\"><\/use>\n<\/svg>","displaySecondSpan":true,"secondSpanClass":"stories__top-new-button-text","secondSpanContent":"Add story","checkDeactivatedProfile":true}
-
Tre maschi in riva al fume
Un paio di estati fa dopo la solita trafila di mail son riuscito ad di incontrare vicino a Torino un signore che prometteva molto bene quanto a dotazione, veramente esagerata.
Il posto era ottimo ed isolato in riva ad un fiume, quando siamo arrivati mi ha chiesto di fare du passi x chicchierare e conoscersi un pò meglio (pensavo io).
Man mano che si procedeva capitava che con la mano mi sfiorasse, talvolta molto insistentemente i pantaloni dietro; ogni tanto se lo sfilava fuori costringendomi ad accarezzarlo mentre si passeggiava.
Ammetto che tra le frasche iniziavo ad intravedere movimenti, ero eccitatissimo all'idea anche se speravo che conoscesse bene luogo e frequentatori.
Quando siamo tornati nelle vicinanze della macchina ha subito tirato fuori quel cazzo quasi da negro e mi ha tirato giù la testa perchè io incominciassi a pomparlo ed in un amen è diventato duro e grosso;anche lui era già eccitato dal giro.
Mi ha chiesto di spogliarmi nudo, eccitantissimo!! era già una freddina serata di mezzo settembre ed essere nudo all'aperto era eccitantemente rischioso.
Mi ha appoggiato a pancia in giù sul cofano della macchina, mi ha allargato le gambe, ha iniziato a leccarmi il culo ed a penetrarmi prima con un dito, poi due, poi tre, poi...
Quando ha smesso si è drizzato in piedi ed ho sentito qualche cosa di umido che mi correva in mezzo al culo, ancora oggi non so cosa fosse, ma in quel momento mi ha eccitato da tantissimo.
Quando ho sentito il suo randello avvicinarsi ho pensato che stava per arrivare il meglio...e così è stato...prima me lo ha sbatacchiato sul buco ormai dilatato, poi ha iniziato a penetrarmi con colpi sempre più profondi alternati a belle sculacciate per poi fermarsi all'improvviso, toglierlo fino a verederlo richiudersi e riprendermi di prepotenza...
Ero ad occhi chiusi per il godimento quando l'ho sentito chinarsi sulla mia schiena e sussurrarmi all'orecchio se mi sarebe piaciuto prendere in bocca anche quello di due signori che si stavano segando poco distante.
Mai fatto prima, ma CERTO!!!
Avevo le gambe che tramavano per l'eccitazione x essere stato messo così in mezzo ed ancor meglio quando si è giunti al gran finale...tre enormi schizzi che dalla bocca mi è colato giù fin sui capezzoli.
13
2
18 years ago
admin, 75
Last visit: 2 hours ago -
La donna ad ore 2
Incontrai di nuovo Anna per strada, col marito e la coppia di suoi amici.
Mi salutò come niente fosse successo, dandomi del "lei" come al solito; ricambiai il saluto, dentro di me sorrisi: però, si sa comportare! E mi sentii gonfiare i jeans al ricordo della mattinata trascorsa (passata da qualche giorno, ormai).
Stamattina sono uscito presto, ho sbrigato le mie cose, poi son tornato a casa, verso le 11.
Strano, quella è l'auto di Anna, ma oggi non è il suo giorno.
Mi sarò sbagliato, è un'auto identica, peccato che non conosco la targa.
Metto la chiave nella serratura di casa, apro: altra stranezza, non ci sono mandate.
Entro e....si, c'è lei!
"mi scusi, ma domani non posso venire e mi sono anticipata di un giorno, ma se deve lavorare vado via."
"ma no, faccia pure, il salotto è gia pulito?"
"Si"
"allora leggo il giornale finchè non ha finito, così mi rilasso un pò!"
La guardo di sottecchi: pantaloni larghi blu, camicetta bianca appena trasparente, sotto si intravede un reggiseno bianco.
Vado in salotto, in effetti un open space, mi siedo sul divano e apro il giornale; la sento che gira per casa, ora viene verso l'ingresso che in effetti comunica con l'ingresso che ha uno specchio.
Lei è proprio lì davanti che lo spolvera, la guardo, sperando se ne accorga; in effetti alza lo sguardo e mi sorride attraverso lo specchio, poi va via. Comincio a sentire un formicolio al basso ventre.
Continua ad andare su e giu, ripassa davanti allo specchio: accidenti, attraverso la camicetta bianca vedo....due capezzoli eretti!
Si è tolto il reggiseno e le sue tette, belle grandi, fanno quasi esplodere la camicetta!
"Le preparo un caffè?"
"Certo, grazie"
La sento in cucina e dopo un pò mi porta una tazza di caffè.
" e lei non lo prende? Mi faccia ompagnia"
Va in cucina e torna con un'altra tazza di caffè.
Lainvito a sedersi accanto a me, sorseggiamo il caffè, le guardo le tette, la camicetta è sbottonata in modo tale da farmi vedere il solco.
I capezzoli sono eretti. Mi guarda con quegli occhi acquosi.
Finisco il caffè. Allungo la mano e comincio ad accarezzarle i seni da sopra la camicia; socchiude gli occhi, infilo la mano e comincio a tormentarle un capezzolo, con l'altra finisco di sbottonare e gliela tolgo. Mi chino a succhiarla; la sua mano si muove, mi tira giu la zip e fa uscire il mio cazzo, gia duro da un pò.
Mi masturba lentamente, poi si china a baciarlo, scende da divano e comincia a spompinarlo: è un'artista!
Veloci colpi di lingua sul glande, che poi mordicchia, prende tutta l'asta in bocca e la fa scivolare lentamente verso la gola, poi risale, lecca la cappellal e mi fa una sega con lentezza, scende verso le palle, le succhia, le lecca e la sega continua.
La faccio alzare, le tolgo i pantaloni e gli slip: fantastica, non l'avevo mai vista nuda!
La faccio avvicinare, infilo la testa tra le sue cosce e la lecco, dappetutto; mi bagno un diro nella sua figa e le circondo il culo con le mani. Continuo a leccarla, col dito bagnato le cerco il buco del culo, ci gioco e poi entro, lentamente, solo un poco, muovendolo.
"Dio, che bello", sussurra, "continua"
Ceto che continuo! Adesso il dito è tutto dentro e lei si muove per sentirlo meglio. La guardo in viso: ha gli occhi chiusi, sorride, mugola, faccia da troia.
Ho il cazzo durissimo, le prendo una mano e la guido ad una sega, sono ancora vestito, solo il cazzo e le palle fuori.
Lo sente, duro!
Apre gli occhi, lo guarda, si stacca, mi spinge contro il divano, apre le cosce e viene su di me, lo guida nella sua figa, comincia a cavalcarmi.
"sono una troia, vero Dai, dimmelo che sono una troia!"
"Si, una troiona, la migliore!"
"Perchè, ne hai avuto altre?"
"Certo! Pensi di essere l'unica che mi scopo solo per scopare? Ma tu sei la migliore! Una gran troiona e una gran pompinara!"
E col dito le ho cercato il culo.
"Dai, dai, porcone! Hai mai rotto un culo col cazzo?"
"Si, certo!"
"Porco, porco, porco!" E aumenta il ritmo!
"Vengo, porco, vengooooo!"
"Devo anche io!"
"Riempimi, dai, non temere, è sicuro! Dai, porco, vieniiiiiiiiiiiiii!"
Non sono riuscito a trattenermi, ho sborrato a lungo nella sua figa.
Si è alzata, poi, seduta accanto a me, ha finito il suo caffè ormai freddo. Poi si è chinata, mi ha pulito il cazzo con la bocca "buono, il tuo sapore".
E' andata di la, ho sentito lo scroscio dell'acqua.
Dopo un pò è tornata, vestita di tutto punto.
"Ha bisogno di altro? Allora io vado, buongiorno, dottore!"
14
1
18 years ago
umpadumpa,
38
Last visit: 16 years ago
-
L\'altra faccia di mia moglie
Tempo fa ho incontrato un master, abbiamo avuto qualche incontro
dove io ero sottomesso alle sue discipline e punizioni. Mi faceva
molte domande durante le sedute su di me su mia moglie e se non
rispondevo dettagliatamente le torture aumentavano.Durante una sessione mi ha detto che voleva scopare mia moglie, io gli ho detto che mia moglie non sarebbe mai andata a letto con un altro uomo.Lui mi ha interrotto dicendo(non ho chiesto il tuo parere tu devi solo subire e vedrai che la tua vita cambierà, vorresti essere uno schiavo anche in casa giusto? lo diventerai.) Io non ho risposto ma ho pensato questo è scemo. poi lui mi ha rassicurato sulla riservatezza dei nostri incontri.Abbiamo continuato a vederci normalmente ma dopo circa un mese, tornato a casa dal lavoro ho trovato mia moglie vestita con abbigliamento mlto provocante, cosa che lei non fa perchè dice che si nota troppo il seno 4°D e le scarpe con il tacco a spillo le danno fastidio .Io comunque le ho fatto i complimenti e sono andato in camera a cambiarmi. Lei mi seguito e mi ha sbattuto sul letto in un attimo ero nudo con lei sopra ; il mio cazzo era durissimo e lei se lo strofinava sulla fica: chiudi gli occhi mi dice quasi sottovoce io li chiudo e mi ritrovo legato a gambe divaricate sempre con lei sopra; ti piace? mi dice, è il mio sognio fare sesso così rispondo,( ma qualcosa non mi tornava non era mia moglie). Bene! risponde lei approfittane perchè è l'ultima volta che il tuo cazzo tocca una fica!!!Hai un cazzo finto in 14 anni che scopiamo non ho mai avuto un orgasmo durante il rapporto l'ho avuto sempre masturbandomi !!Lo sai vero?!! si rispondo io ma.... lei mi interrompe :zitto!! ora ho aperto gli occhi ho visto e sentito un cazzo vero ho avuto 3 orgasmi no 1. Tu d'ora in poi sarai solo il mio servo il mio cesso!! forza leccami il culo che non l'ho pulito bene. Io ho leccato senza esitare infilando la lingua fin dove potevo arrivare e mentre leccavo e sentivo quel sapore amaro pensavo alle parole del master e pensavo come aveva potuto cambiare così una persona totalmente contraria a questo tipo di rapporto.Poi si è alzata mi ha guardato in faccia e uno sputo denso ha coperto il mio viso e velocemente 4 ginocchiate sui testicoli mi hanno tolto il respiro.MI ha detto che quella sarebbe stata la dose giornaliera per far si che io la pensassi sempre.Ora, mi ha detto esco e tu resti legato a meditare sulla vita che ti aspetta; ricordati che io sono la tua padrona tu il mio servo e non ti lascio perchè devi soffrire per questi 14 anni dove pensavo fosse un mio problema non avere un orgasmo e poi,... ti piace mi hai detto fare sesso .... così .. giusto??!! si è girata ho sentito chiudere la porta e da quel giorno (sono passati circa7 mesi) la mia vita è cambiata. Quel master non l'ho più visto ne sentito ma mia moglie è sempre più spietata con me. lei è sempre solare io non tanto però in questo ruolo mi sento me stesso, i miei genitali sempre violacei non riesco neanche ad avere un erezione perchè il dolore appena inizia ad indurirsi lo fa tornare al suo posto ma tanto ho paura che non mi servirà più.
P.S. un consiglio non fidatevi mai delle donne anche le più angeliche non provocatele se non siete sicuri di volere veramente una cosa...... Ciao slave1
16
2
18 years ago
admin, 75
Last visit: 2 hours ago -
Ritorno a marmore
...riscendevano la strada di montagna piena di tornanti. Luglio sul Gran Sasso
é uno spettacolo di natura che non si dimentica facilmente: l' aria fine e pura
ti penetra nei polmoni, il profumo dell' erba nelle narici, il sole illuminava
la pelle di Vale mentre guidava per riscendere a valle. Ale, al suo fianco,
canticchiava sereno. Sereno come poche volte si era sentito negli ultimi mesi...
sereno come soltanto Vale riusciva a farlo sentire. Questo gli passava per la testa.
Quella ragazza che fino a Marzo era stata solo una voce al telefono e una serie di
frasi in una finestrella di chat... ora era diventata una realtà dalla quale sentiva
che avrebbe fatto fatica a staccarsi.
Arrivarono a valle, in uno spiazzo in cui una baracca agriturismo offriva per i viagiatori
un ottimo punto di ristoro. Si fermarono a mangiare e bere, un lauto pasto, molto vino,
un caffè, e parecchia grappa.
Il corpo riscaldato da tutto quell' alchool, la mente annebiata, eppure i sensi di
colpo risvegliati. Un circolo di ormoni che invadono tutto il corpo...
Ora di rimettersi in viaggio per tornare a Marmore. L' improvvisa sonnolenza di Ale
venne spazzata via dal contatto improvviso della mano di Vale sulla sua gamba... no,
tra le sue gambe. Reazione istantanea di un corpo che si indurisce... ancor più
quando Ale si gira verso lei che risponde a quello sguardo con un diretto "Ale, ho voglia...".
La mente in questi casi non ragiona.. é obnubilata completamente dai sensi, dalla
voglia di toccarsi, di aversi. La macchina che si accosta lungo la strada e i
due si avviano su una collineta, a una 30ina di metri dal ciglio della strada.
Lei che si distende per farsi spogliare, mentre nel frattempo provvede a spogliare lui.
Bocche avide, mani esploratrici... contatto di corpi che non vedono l' ora di unirsi...
Non c' é tempo per spogliarsi completamente... i pantaloni di lei volano via, e la camicia
si apre mettendo in mostra quel seno che lui ormai conosceva a memoria.
Quei capezzoli così grandi e duri, così reattivi.... ora fremevano già tra le labbra e tra
i denti di lui... spazzolati sapientemente con la lingua che creava circoli intorno,
causavano rantoli di piacere che Vale viveva sempre in maniera totale.
Il bacino di lui, nudo, premeva contro quello di lei... con il pene eretto e duro
che sfregava contro la peluria tra le gambe di Vale. Un giochino che lei sembrava gradire
moltissimo... ma non c' era tempo per i giochini... Vale con aria dura e assatanata
guarda Ale dritto negli occhi e gli ordina 'scopami dai!'.
L' ultima vocale di quella frase é seguita di colpo da un urletto di piacere gridato
con il fiato mozzato, lui stava già dentro di lei con un colpo secco, duro, veloce,
per poi fermarsi in profondità dopo essersi fatto strada nella figa di lei.
Già bagnatissima eppure ruvida, sensibilissima. Una sensazione che lui, prima di
conoscere Vale, non aveva mai provato. Il bacino che inizia a muoversi lentamente mentre
le avide braccia di lei lo stringono a se... i colpi accelerano di ritmo, sono fendenti
profondi che sembrano volerla aprire...
'così... dai... sbattimi ancora....' parole che all' orecchio di Ale suonano come
una supplica alla quale non può negarsi... e ancora i colpi son più duri, più profondi...
'dai godi dentro di me... riempimi ti prego..'
Ma ancora non è arrivato il momento.
Per tutta risposta Ale esorta Vale a mettersi in ginocchio e porgergli le terga...
durante questa manovra i due si accorgono che, nel frattempo, 2 macchine si erano fermate
sul ciglio della strada e assistevano a questo spettacolo d' amore e sesso...
'O mio dio Ale ci stanno vedendo...'
Per tutta risposta lui la penetra in un sol colpo alla pecorina... facendola urlare e gemere....
'beh che vedano pure, e che ti sentano urlare...' le sussurrò lui nell' orecchio.
Le mani di Ale stringevano le natiche di lei, come per tenerle ben serrate mentre
il cazzo la riempiva e la scopava... come per far sentire lo sfregamento ancora più totale...
lei scuoteva la testa avanti e indietro mugoalndo e pronunciando parole che normalmente
l' avrebbero fatta vergognare di se stessa... ma che in quel monento ottenevano come
unico risultato quello di eccitare ancora di più l' uomo che da dietro la scopava con forza...
pochi minuti intensi, poi lei che lo implorava... 'ti prego ora devi schizzarmi...'
Vome fosse un ordine, lui estrasse il suo cazzo dal corpo di lei appena in tempo per
sputare caldissimi e copiosi fiotti sulle natiche di lei, sulla camicia, sulla
parte di schiena che era rimasta scoperta... un orgasmo assurdo come solo lei glieli
faceva avere... stremati si accasciarono per terra sull' erba, ansimanti, uno sull' altra.
Secondi di silenzio in cui i due corpi in contatto tra loro mettono in comunicazione
anche le loro menti... le loro anime...
un bacio sul collo di lei e poche parole 'mi fai sentire bene..'... poi il silenzio.
Qualche minuto dopo riscesero dalla collina, vedendo ripartire le macchine che si erano fermate...
salirono in macchina... si guardarono a lungo.. un sorriso...
Marmore é ancora lontana...
9
0
18 years ago
tettomane74,
35
Last visit: 5 years ago
-
Marialiusa
Avevo appena acceso il telefonino, quello non ufficiale,
'oggi nessun messaggio... anzi eccone uno',
un numero che non conosco... vado a leggerlo:
'ciao ho letto il tuo annuncio sul sito... vuoi soldi?'
di solito non rispondo agli sms... quando accendo il telefono ogni giorno
mi arrivano i messaggi con le notifiche dei numeri che mi hanno cercato,
faccio loro uno squillo, e se vogliono mi richiamano.
Non so perchè.. quella volta risposi:
'non lo faccio per soldi... se vuoi puoi chiamare ora'
Dopo 1 minuto scarso ricevo una chiamata anonima...
in genere non rispondo mai se non vedo il numero,
ma stavolta incuriosito rispondo 'pronto?'...
dall' altra parte una voce molto sottile e bassa, con musica in sottofondo..
'pronto... ciao mi chiamo Marialuisa... ti ho mandato un sms...'
dalla voce capisco che é una 'novellina' una che non é mai andata
con uomini per sesso... la voce titubante e bassa, la muisca in sottofondo
per non far sentire la chiamata in casa sua...
'si l' ho ricevuto dimmi... di dove sei? io sto a S.'
e lei: 'si ho letto nell annuncio... sono di S. anche io... ho 29 anni,
hai detto che non vuoi soldi? come mai?'
le rispondo cortesemente che la mia é una passione per il sesso,
e per le donne, ho un lavoro regolare che mi fa guadagnare bene
e non ho bisogno di fare sesso per arrotondare.
Ci mettiamo daccordo per vederci nel pomeriggio, in un luogo frequentato,
in un bar vicino alla stazione... lei all' inizio é titubante ma accetta.
Mi dice: 'sai... non l ho mai fatto... cioè...'
le rispondo: 'tranquilla... hai il mio numero, io ho il tuo, ma non lo userò...
se all ultimo non te la senti di venire mandami un sms e capirò...'.
Alle 15.40 mi trovo li al bar, sono in ritardo io... aspetto qualche minuto
e inizio a pensare che lei sia arrivata, non mi abbia visto e se ne sia andata.
Invece arriva un sms: 'arrivo scusa... ho una opel blu... avvicinati'.
Arriva la opel e mi avvicino, si abbassa il finestrino e dentro c' é una ragazza
coi capelli rossastri, occhiali da sole, un giubottino chiuso.
Mi fa 'parcheggio e arrivo'.
La aspetto dentro il bar, ed eccola arrivare in 2 minuti.
E' nervosa, molto nervosa, la voce le trema e giocherella con le chiavi...
le chiedo qualcosa di lei e mi racconta di avere 29 anni,
di lavorare in uno studio medico, di avere pochi amici e ancor meno amiche...
io le racconto di me.. ho 28 anni, sono un programmatore di siti web,
fidanzato, con molti amici e molte amiche ma perennemente alla ricerca di
emozioni e brividi nuovi...
mi chiede della mia ragazza... se sa cosa faccio e dei miei annunci.
Ovviamente le dico di no...
Mi dice 'sai io non l' ho mai fatto.... '
Non rispondo, mi alzo a pagare, usciamo e le dico 'prendiamo solo una macchina'
Saliamo nella mia e guido fino alla mia casa di campagna...
entriamo in camera e la vedo tesissima.
Le verso un po' di liquore, la aiuto a levarsi il giubotto e il maglione.
Mi si presenta davanti uno spettacolo che non avrei immaginato,
un fisico botticelliano con fianchi larghi e seno formoso,
a occhio una 5a abbondante, chiuso in un pantalone gessato
e una camicia sbuffante molto larga.
Parliamo del più e del meno seduti sul bordo del letto e finalmente la vedo
sorridere e sciogliersi un po'... in quel momento le tiro indietro i lunghissimi capelli
e le passo la mano sulla nuca procurandole un brivido al quale
lei resgisce spostandosi un po'.
Mi dice che vuole essere lei a provare...
mi sbottona la camicia, e mi passa una mano incerta sul petto,
sulla pancia... mi toglie completamente la camicia e mi aiuta a levare i pantaloni.
Mi carezza le gambe, e poi la mano va a finire sul mio pene già mezzo inturgidito.
Mi fa alzare in piedi e mi sfila le mutande.
Rimane li a guardarmi, e poi mi da un bacio sul petto.
Prende la mia mano, e dopo aversi sbottonato la camicia mi spinge a toccarle il seno
in quel momento mi accorgo che ha il cuore a mille..
mi sento un po' imbarazzato perchè si comporta in maniera completamente
diversa da tutte le mie altre 'clienti'.
A quel punto le sfilo la camicia, le sbottono i pantaloni e glieli sfilo...
la faccio stendere sul letto a pancia in giù, e mi inginocchio sul letto
incastrando le sue gambe unite tra le mie...
inizio a massaggiarla nella schiena, poi nei fianchi provocandole solletico
e brividi... poi alle mani faccio seguire le labbra e la lingua...
la sento fremere sotto di me...
le sfilo le mutandine e le inizio a baciare i glutei, sia nel pieno delle natiche,
sia nella piega tra le due natiche, dove ogni donna é sensibilissima.
Gira la testa verso di me e mi dice
'posso provare... si insomma... a prenderlo in bocca?'
Senza dire niente mi sdraio sul letto, e questa volta é lei a baciarmi nell'
addome, nei fianchi... é un po' impacciata, anche quando arriva al pene eretto,
prende in bocca solo la punta, ma piano piano iniza a prendere confidenza
col mio pene e a tenerlo con la mano mentre lo lecca timidissima.
A quel punto son io che la faccio stendere e inchinandomi su di lei inizio
a leccarle i fianchi, la pancia, e su fino a sotto il seno, poi i capezzoli, il lato
del seno e poi le braccia, la gola, le orecchie dove mi soffermo a mordicchiare.
Lei ha dei ridolini a metà tra il nervoso e il piacere.
In quel momento scendo verso le sue gambe e inizio a baciarla
tra le gambe, nell' interno coscia... fino alle sue parti più intime...
mi tiene la testa dicendo 'no... no aspetta... mi vergogno..'
non le do retta e infilo la lingua nelle sue parti più intime...
in quel momento la sento bagnarsi e gemere...
inizio a leccare lentamente ma in profondità...
dopo nemmeno un minuto la sento dire ... 'oddio... no... cosa mi succede?!'
e il suo bacino si contorce e irrigidisce d' improvviso mentre lei ha un
gemito roco e soffocato...
é il momento in cui mi risollevo fino al suo viso e la bacio...
rimango un po' così su di lei e scherzando le dico:
'non mi lamento se mi abbracci'...
lei ride ancora ansimante e mi cinge la schiena con le braccia.
Qualche secondo e mi sposto, prendo un preservativo dal cassetto, lo
indosso e mi ricorico su di lei... entrando piano dentro il suo corpo.
Il fiato le si spezza... rimango fermo dentro di lei...
poi piano piano inizio a muovermi, lentamente ma profondamente,
sentendola gemere e sospirare... aumento un po' il ritmo mentre
le bacio la gola, il mento, il seno e il busto...
la sua testa é all' indietro... la muove di lato come a fare 'NO'
ma dalla sua bocca escono soltanto gemiti e dei timidissimi
'é bello... é bellissimo'.
Dopo poco raggiungo il culmine del piacere e vengo dentro di lei...
rimanendo per qualche minuto li sul suo corpo a carezzarle i capelli...
mentre mi sto per spostare mi accorgo che singhiozza e piange
cercando di non farsene accorgere...
mi trovo molto a disagio, le chiedo come mai stia piangendo...
resta un po' in silenzio.. poi mi guarda...
'sono stata stuprata... avevo 17 anni, ero vergine... il mio primo fidanzatino..
dopo qualche mese che stavamo assieme insisteva per fare l amore ma
io non volevo... un pomeriggio é arrivato ubriaco a casa,
i miei erano da nonna, siccome non volevo farlo mi ha costretta...'
Non piange più, il suo viso é rigato dalle lacrime ma ora sereno...
'é stato bruttissimo, mi ha picchiata, violentata ed é venuto dentro di me...
sono rimasta incinta, ho avuto un aborto spontaneo al 4° mese...
non sono più riuscita a stare con nessun uomo dopo...
non ho più avuto la forza... non sono più riuscita a fare l' amore..
fino ad oggi...'
Mi sento una morsa al cuore, la gola col fiato spezzato...
non so cosa fare... cosa dire... é lei a girarsi verso me...
'mi é piaciuto farlo sai? lo volevo da tanto, ma non avevo il coraggio...
pensavo che avrei avuto paura e sarei fuggita... ma sei stato
gentilissimo con me... sei molto dolce...'
Sono rimasto con lei un' oretta a chiaccherare...
mi ha raccontato del suo lavoro, della terapia dallo psicologo,
di musica, dei libri che ama leggere... poi ci siamo rivestiti e piano piano
ci siamo riavviati verso la città...
l' ho lasciata alla macchina, mi ha salutato con una carezza e mi ha detto:
'ti devo molto sai? non so quanto i miei problemi si possano essere risolti,
ma almeno ora so che il sesso non è solo quello che ho provato 12 anni fa'
Le sorrido e le do un bacio sul naso.
Ci pensai tutta la notte a quell' incontro, e quando l' indomani andai ad accendere
il telefonino segreto, rimasi quasi triste nel non vedere un suo messaggio.
Andai a ripescare il suo numero, e lo salvai nella rubrica:
Maria Luisa
mi sorpresi a fantasticare come un 18enne.
9
3
18 years ago
tettomane74,
35
Last visit: 5 years ago
-
Esibizione nel parcheggio
Prima di tutto sento l'obbligo di ringraziare A. & M. conosciuti grazie a questo splendido sito, per avermi regalato questa prima e travolgente esperienza. Vi racconto come è andata. Dopo esserci messaggiati in privato per tutta la settimana, Lei mi ha chiamato al cellulare proponendomi un incontro per sabato scorso. La voce, il suo tono mi trasmettevano qualcosa che mi diceva sarebbe stata una bella esperienza così accettai.Sabato pioveva e Lei mi ha guidato al cellulare in un luogo che non posso svelarvi...capite la privacy! Avevo già il cazzo duro sin da quanto montai in auto. Indossai un paio di pantaloni color corda larghi e una camicia bianca, sotto i pantaloni il mio boxer bianco, attillato che ben evidenzia la forma del mio cazzo duro. Arrivai nel luogo indicatomi e vidi la loro auto parcheggiata sotto una fitta vegetazione che praticamente ci faceva da tettoia. Mi lampeggiarono ed io risposi lampeggiando a mia volta. Mi avvicinai, abbssando il vetro dell'auto. Parcheggiai l'auto affianco alla loro e spensi il motore. I vetri della loro auto erano appannati, abbassarono quello lato passeggero e subito realizzai cosa sarebe accaduto di li a poco. Lui era seduo lato guida senza pantaloni, senza mutande e col cazzo in mano, già duro, scappucciato, con la cappella di colore rosso fuoco segno evidente che la festa era già cominciata. Lei, chiaramente, non aveva mutandine nè reggiseno e quello che mi colpì subito furono le sue mammelle, sicuramente una quarta. Ci salutammo, sorridendo, e ci presentammo ufficialmente. Lui si toccava il cazzo già duro e Lei mi scrutava cercando di individuare la personalità della persona che le stava di fronte. A quel punto lei affondò la schiena nel sedile dell'auto e si mise un dito in bocca poi un'altro, ci sputò sopra, lo rifece e allargando l'indice ed il medio fece scivolare la saliva lungo le dita. Quando diventarono ben umide le fece scivolare sul clitoride. A questo punto io misi le mani sulla cinta dei miei pantaloni con l'intento di sbottonarli dal momento che l'eccitazione aveva provocato un evidente stato di erezione visibile charamnete quando lei mi disse con tono autoritario e minaccioso di non farlo e che avrei dovuto assistere allo spettacolo senza toccarmi. Le sue parole mandarono all'aria tutti i miei piani ma nonostante tutto questa cosa mi intrigava ed eseguii senza discutere. Si stavano praticamente masturbando ed io assistevo eccitandomi come mai avrei immaginato. Lui faceva andare la pelle della capella su e giù mentre con l'altra mano si massaggiava il buco del culo. Lei ondulava le dita sul clitoride portando sulla lingua i suoi umori. Cominciarono ad ansimare, Lei alungò la mano sinistra verso il suo compagno e cominciò a masturbarlo mentre lui si sputò sulle dita portando la saliva al culo, una volta, due, tre, fino a quando massaggiandosi l'ano ben depilato e già avviato, infilò piano piano le dita nel culo . Mi guardava e guardava la sua compagna che gli scappellava il cazzo mentre infilava le sue dita in fica. Anche Lei cominciò a fare la spola tra il clitoride e il buco del culo massaggiandoselo col palmo della mano. Io intando pensavo che non sarei stato capace di resistere ancora per molto senza potermi toccare e dare sfogo al mio istinto. Fù proprio allora che Lei, come se mi avesse letto nel pensiero mi disse che avrei potuto cominciare a toccarmi il cazzo senza aprire la cerniera dei pantaloni. Un'altra imposizione che mi eccitò ancora di più. Lei mi guardava negli occhi e mi trasmetteva una carica erotica al di fuori della mia portata. Tirò fuori la lingua e ci appoggiò un dito che insieme andarono in bocca. Se lo succhiò e ci sputò sopra ancora una volta e senza far cadere nemmeno una goccia di saliva si mise il dito nel culo. Lo spinse dentro fino a farlo sparire completamente. Ansimava e mi guardava ed io guardavo i loro corpi mentre si masturbavano entrambi nel culo. Le loro dita andavano veloci fuori e dentro mentre gemevano e si dimenavano. Fu in quel momento che Lei mi disse di fargli vedere il mio cazzo. Io mi tolsi i pantaloni e dal bianco boxer fu subito evidente, grosso e duro. Mi tolsi anche i boxer e appena libero lo scappucciai e lo misi in visione ad entrambi che apprezarono con un sorriso. Lei mi invitò a masturbarmi, ed io che altro non aspettavo cominiciai a farlo con vigore. Ora ci stavamo masturbando in gruppo. Lui le si avvicinò e guidando la sua testa verso la cappella del suo cazzo la invitò a leccargliela. Lei fù pronta a riceverlo in bocca eseguendo un portentoso pompino. Ad un tratto si girò verso di me e mi disse di allungare il braccio nella loro auto e accarezzargli i capezzoli. Io eseguii così mentre gli massaggiavo le mammelle le spremevo i capezzoli. Dovetti rallentare i colpi sul mio cazzo per evitare di godere, tanta era l'eccitazione e proprio mentre calmavo il mio andamento Lui urlò:" mettimi un dito nel culo che ti voglio riempire la gola di sborra!", mentre i movimenti di lei facevano intendere chiaramente che stava godendo. A queste parole cercai di raggiungere l'orgasmo assieme a loro. Mi affrettai e guardando gli schizzi che coprivano la bocca della sua compagna inarcai ancora una volta il bacino mostrando loro il mio cazzo duro che pochi colpi dopo sborrò sul mio addome, schizzando fino al torace. Tremai, godendo, godendo , godendo! Mi spalmai il liquido sul mio corpo, sull'addome, sul torace, sull'inguine. Pochi attimi di silenzio e poi scoppiammo insieme in una risata plaudendo a ciò che era appena accaduto. Il resto ve lo rsparmio. Vi volevo raccontare la mia esperienza e approfitto per ringraziare ancora i creatori di questo sito che mi hanno dato l'opportunità di realizzare questo mio desiderio e che spero me ne faccia realizzare tanti altri. Un bacio a tutti in particolare a coloro che ho avuto modo di contattare attraverso il concorso di Mister Desiderya. Smack!
14
5
18 years ago
skorpione40, 49
Last visit: 2 years ago -
Rudy piaceri ii
La scuola era finita da poco, ero stata promossa, e come premio mi toccava una misera vacanza in campagna con i miei cugini. Ero annoiata sul divano, in costume perché avevo appena preso un po’ di sole. I grandi se ne erano andati per una gita sui colli, quando i miei cugini mi hanno chiamata nella loro cameretta.
Adesso facciamo un gioco, mi ha detto mia cugina Ingrid: ti siedi sul letto chiudi gli occhi e conti fino a 50. Quando hai finito li apri e vedrai qualcosa di nuovo nella stanza. Devi indovinare cos’è.
Ho cominciato a contare a occhi chiusi ma in quel momento l’altro cugino, Rudy, mi è saltato addosso e mi cingeva in una morsa il busto con le braccia dentro. Io gridavo “ma siete scemi voi”. Non c’era nessuno in casa.
Ingrid mi ha legato le mani dietro la schiena. Sentivo che avvolgeva le corde più volte con molta cura attorno ai miei polsi e rideva..
Ho cominciato a divincolarmi per liberare le mani. Il gioco era questo mi sa. Mi sono sbilanciata e senza l’uso delle braccia mi sono trovata stesa sul copriletto. Ho cominciato ad agitarmi con le gambe. Tendevo le braccia contro la morsa dei lacci e con i talloni dei piedi ancora liberi facevo forza contro le coperte. E mi sollevavo a tutto sesto,come un improbabile arco.
Ingrid si è avvicinata lentamente, mi ha afferrato per le caviglie, che erano ancora libere e mi ha capovolto a pancia in giù. Non era questo il gioco, però, cosa stava facendo? Anche Rudy era seduto sul letto, e cominciavo a preoccuparmi. Ma erano i miei cugini, e quello non poteva essere che un gioco, anche se imprevisto. Mi hanno legato le caviglie con altri lacci. Poi hanno ripiegato le mie gambe dietro la schiena e hanno fissato le caviglie ai lacci dei polsi. Ero completamente immobilizzata. E tutta la parte anteriore del mio corpo era tesa come un arco in una posizione di totale vulnerabilità. Mi sono resa conto solo in quel momento che ero senza difesa. E lo scopo del gioco non era quello che credevo io. Ho chiesto più volte ai miei cugini di liberarmi. Adesso ti liberiamo! Ha detto Ingrid. Ma non è facile tirare via le corde! Ha aggiunto. Ha poggiato le mani sulle corde che avvolgevano le mie caviglie. Ha fatto un po’ di forza come per sfilare le corde che ovviamente non si muovevano, finchè le sue unghie sono scivolate dalle corde, hanno attraversato il tallone e hanno scorticato tutta la pianta dei miei piedi, provocandomi uno scatto di tutto il corpo accompagnato da un urlo selvaggio. Ancora più selvaggia fu però la risata di Ingrid. Non aveva nessuna intenzione di liberarmi, stava continuando a giocare e a divertirsi. Scusa! Diceva Ingrid con atteggiamento di finto dispiacere, è che con le unghie non è facile togliere le corde, bisogna anche grattare un po’ la pelle. Rudy, che intanto aveva messo le mani sui miei polsi, improvvisamente scatenò le sua mani a tenaglia sui miei fianchi e per lo scatto mi sono ribaltata completamente, sottraendomi temporaneamente al mio aguzzino. E cominciavo a sudare perché capivo che era solo l’inizio, che i lacci erano invincibili, e i miei cugini avevano scoperto un gioco devastante. Si avvicinarono lentamente tutti e due, in perfetta sincronia. Fecero diverse finte di attacco, senza toccarmi, ma solo l’idea di quello che stavano per fare mi fece gridare disperatamente. Mi prese un crisi isterica, gridavo e mi dibattevo come un pesce nella rete, mentre loro mi guardavano sorridendo con le braccia incrociate, per nulla impietositi.
Quando mi sono calmata, il costume era bagnato di sudore e ansimavo di fatica e sudore.
Si sono avvicinati e hanno cominciato ad accarezzarmi. Le carezze erano così delicate che il contatto provocava eruzioni di pelle d’oca sul mio corpo. Le mani di Rudy partendo dalla schiena si infilarono sotto le braccia e penetrarono lentamente sotto il costume. Si posizionarono sui miei muscoli addominali e rimasero immobili. Potevano colpire quando volevano e io non potevo farci nulla. Solo attendere l’attacco. Mentre i muscoli della mia pancia fremevano al contatto con quelle mani immobili che potevano scatenarsi da un istante all’altro, ho sentito invece una terribile unghiata alla pianta del piede destro. Quindi Ingrid mi ha bloccato le gambe col peso del corpo e ha cominciato a solleticarmi i piedi, prima lentamente partendo dalla parte superiore, poi scivolando sotto la pianta, e aumentando progressivamente l’intensità del suo attacco che ho accompagnato con un grido di disperazione cercando di inarcare la pianta dei piedi per ridurre la superficie di contatto e la sua sensibilità. Ma il beneficio fu modesto perché le sue unghie si insinuavano anche fra le pieghe della pelle e in quel momento Rudy scatenò le sue mani sulla mia pancia, con un intensità feroce. Le sue dita sembravano penetrare fino nelle profondità delle mie viscere, provocando un esplosione devastante di sensazioni di solletico. Quando si fermarono improvvisamente, ripresi fiato, ansimante e grondante di sudore, ma sentivo che quell’attacco mi aveva lasciato una sensazione di piacere che brulicava in mezzo alle mie gambe, senza stemperarsi, e che anzi friggeva ancora di più al pensiero che altri e lunghi attacchi e forse più perversi e fantasiosi, mi aspettavano.
11
0
18 years ago
admin, 75
Last visit: 2 hours ago -
Colloquio di lavoro
Era da troppo tempo che cercavo un lavoro… mi barcamenavo con lavori saltuari, senza uno stipendio fisso, davanti a me niente più prospettive, né futuro. Ventotto anni, un’inutile laurea in giurisprudenza ottenuta con troppa fatica e nessuna valida esperienza lavorativa al seguito.
Ora mi trovavo lì, di fronte a quell’uomo brizzolato che pareva essere uscito fresco fresco da una telenovela di basso costo, a raccontare la mia squallida storia di una vita vissuta forse troppo timidamente.
L’annuncio recitava la ricerca di una segretaria di direzione, un ruolo importante, forse troppo… fissavo quell’uomo di successo, troppo pieno di sé, con la consapevolezza di quella che non ha alcuna possibilità di reggere il confronto con la concorrenza.
Mi incensò esageratamente, al punto di farmi pensare di essere vittima di uno stupido scherzo, quando all’improvviso, dopo aver fatto una breve telefonata nella quale impartì rigidamente alla propria attuale segretaria l’ordine di non disturbarlo per alcun motivo, si alzò dall’enorme poltrona e si diresse alle mie spalle.
“Lei mi piace, signorina…” mi sussurrò nell’orecchio, mentre la sua mano scorreva sulla mia coscia infilandosi sotto la gonna.
Rimasi come ipnotizzata, incapace di fare qualunque cosa… continuò ad elencarmi le mie virtù e di quanto avrebbe avuto bisogno di me, mentre mi sbottonava la camicetta ed intrufolava le grosse mani nel reggipetto.
Avrei voluto urlare e scappare, ma ero una preda troppo facile per lui… la sua sicurezza sovrastava completamente la mia disperazione. Lui era il vincitore con tutte le carte in mano e se vi era anche solo una possibilità di vincere qualcosa, dovevo giocarmi l’unica carta che in quel momento avevo a disposizione.
Cominciai ad ansimare profondamente quando lui mi fece alzare e dopo avermi sfilato gonna e camicetta fece scorrere lentamente le mani sul mio corpo, ovunque.
Mi sfilò i collant accarezzandomi le gambe, giocò con i miei pesanti seni dopo avermi sfilato il reggipetto e quando fui nuda mi fece mettere a novanta gradi sull’elegante scrivania, poggiando i seni sugli incartamenti che la imbrattavano.
Sentii il suo membro scivolare dentro di me e mi domandai sul come agire… da una parte volevo urlare tutto il mio godimento per farlo eccitare ulteriormente e farlo sentire ancora più forte, dall’altra ero terrorizzata dal fatto che qualcuno ci potesse sentire.
Decisi infine di fregarmene di tutto ed iniziai a gemere rumorosamente, incitandolo ad aumentare il ritmo della scopata.
Lui mi afferrava le natiche e spingeva sin dove riusciva ad arrivare e la sua cappella si gonfiava nella vagina, accendendomi di lunghi brividi di piacere…
Mi abbandonai completamente, inarcando la schiena, roteando il culo ed offrendomi a tutte le sue voglie. La vista del buchino così offerto, così a portata di cazzo, lo fece sprofondare in uno stato di completa frenesia…
“Sarai la mia segretaria puttana!” urlava, mentre si apriva un varco tra le mie natiche. Il suo grosso scettro di potere mi riempiva completamente il culo, confondendomi in un caleidoscopio di dolore e piacere…
urlai con tutto il fiato che avevo in gola quando liberò il suo seme dentro di me, strizzandomi le tette e palpandomi avidamente le natiche così facilmente conquistate.
Prima di farmi rivestire, mi limonò lungamente, tenendomi tra le sue braccia e facendo scorrere le lunghe dita nella mia fessura.
Mi lasciò con la promessa di una telefonata per fissare la data nella quale avrei dovuto iniziare il mio incarico presso la sua azienda.
Ma la telefonata non arrivò mai e ricontattarlo fu praticamente impossibile.
Mi ero presentata da lui alla disperata ricerca di una lavoro nella sua azienda, ma fu solo lui a lavorare nella mia.
15
1
18 years ago
Twingo12345, 38
Last visit: 17 years ago -
L\'ammutinamento
Isabeau pensava di festeggiare il suo diciottesimo compleanno, quella mattina di agosto del 1794. Dalla sua cabina il mare appariva calmo e calma la nave. Nulla faceva pensare all’ammutinamento appena avvenuto. Il capitano Flint e i suoi uomini avevano compiuto un silenzioso colpo di mano notturno e si erano impadroniti della nave, proclamandosi pirati. Isabeau aveva appena indossato il suo vestito di festa, con il corpetto stretto, quando il capitano Flint, capo dei pirati rivoltosi, fece irruzione nella sua cabina. Per servirla madame! disse Flint, all’aristocratica ragazzina.
Lei sdegnosamente lo respinse, ordinandogli di inchinarsi al suo cospetto.
Appena il capitano uscì sul ponte trascinando l’altezzosa ragazzina per un braccio, la ciurma lo salutò con un ovazione. Isabeau urlava e minacciava la forca per il suo rapitore, ma appena vide davvero la forca, presidiata dai pirati sbiancò e tacque. Tutti i membri della sua nobile famiglia erano legati sul ponte e potevano assistere allo spettacolo.
Quattro mani robuste come tronchi l’afferrarono per mani e piedi immobilizzandola. Isabeau ebbe la sensazione di essere imprigionata nel cemento per l’immobilità che le procurava quella stretta. Altre mani abbrancarono i lembi dei suoi vestiti e li stracciarono come carta. Tutt’attorno a lei c’era solo la puzza selvaggia di quegli uomini che bestemmiavano e urlavano. A un certo punto lei sentì il contatto tra la sua schiena nuda e le travi di legno della pavimentazione del veliero. Il suo esile corpo sfoderava un seno rotondo e pieno che pulsava ritmicamente insieme all’incavo del suo ventre, ansioso di conoscere il destino, cui non poteva sfuggire. La sua pelle era rosa e delicata, mai sfiorata neppure dal sole, mentre i pirati erano neri di sporco e abbronzatura. Seguì un attimo di silenzio. Tutti erano attoniti davanti alla delicatezza di quel corpicino flessuoso, e il silenzio che si era fatto introno fece udire il leggero gemito lamentoso di Isabeu che tendeva le sue braccia conto la morsa dei suoi aguzzini. Ahimè, quel gemito sottile scatenò ancora di più la sete dei pirati.
Isabeau fu trascinata verso l’alto e appesa per la mani a una trave orizzontale. La trave non era troppo alta e i piedi della ragazza, nudi, penzolavano nel vuoto e toccavano terra con la punta dell’alluce. La schiena e le braccia erano sotto la tensione del peso del suo corpicino. Una mano le passò una benda nera sugli occhi e lei levò un grido di terrore. Sentiva dei rumori, i pirati preparavano qualcosa, e l’attesa le logorava il sistema nervoso. Poi sentì due, quattro, sei mani calde, che le spalmavano addosso qualcosa. E cominciò a piangere. Non riusciva a contare le mani. Come faceva il su corpo a contenere tante mani? Quelle mani stavano cospargendo il suo corpo d’olio, in ogni angolo. Improvvisamente un grosso dito si infilò fra le sue cosce, provocandole uno scatto di terrore, che lascio tuttavia brivido caldo, un retrogusto di piacere. Era il capitano Flint il privilegiato. Ma ormai le mani entravano dappertutto e tutto il suo corpo era cosparso di olio e luccicava sotto il sole.
La lasciarono appesa per qualche istante. Luccicante di olio, delicata, sinuosa, tenera, con un espressione di rassegnata disperazione negli occhi, nascosti sotto le bende.
Poi sentì il rumore di travi che scricchiolavano, passi che si avvicinavano verso di lei da tutte le direzioni e cominciò ad urlare così forte da increspare le onde dell’oceano. Poi sentì le mani, ma questa volta erano unghie, che scivolavano lungo le sue braccia tese, lungo le ascelle, due mani a pinza colpirono i fianchi a tradimento. Lei disperata, si agitava come un pesciolino nella rete mentre quelle mani la squamavano. Lentamente. Poi qualcuno la sollevo di peso e le sue braccia dolenti, finalmente alleggerite, respirarono. Agitava le sue caviglie esili, e i suoi polpacci delicati, finche sentì una corda che le avvolgeva le caviglie e le legava a croce.
La corda che teneva le sue braccia scese allentata dai pirati e lei si trovò ancora legata con le braccia protese verso l’alto, ma con la schiena poggiata al palo e le ginocchia poggiate per terra. Era inginocchiata e le caviglie erano legate strette, incrociate, proprio dietro il palo, in una posizione di immobilità assoluta.
La pianta dei suoi piedi era di un rosa tenero. I pirati cominciarono a punzecchiarla con le spine delle lische di pesce prese dai rifiuti.. La carne di lei si incurvava, e mostrava una tenerezza, che la sua sensibilità, acuita dagli unguenti, tramutava in grida disperate.
A quel punto il capitano Flint si spezzò le unghie lasciando porgere dai polpastrelli schegge acuminate. Quella preda, che fremeva dentro la briglia dei lacci, valeva quall’automutilazione improvvisata. Il capitano cominciò ad attaccare i piedi circumnavigando l’incavo della piante del piede, come un o squalo con la preda, come un esperto navigatore. Lei sentiva la scossa del solletico che si avvicinava lentamente all’epicentro del suo sistema nervoso. Poi il capitano affondò improvvisamente strofinando tutte le dita sui suoi piedi all’impazzata e la ragazza scattò con il corpo verso l’alto e rimase appesa, per qualche istante con giovani muscoli delle braccia. Andarono avanti così per un po’. I muscoli del corpo della ragazza scattavano con violenza ogni volta e lei cercava di sottrarsi alle frustate del solletico tirandosi verso l’alto. I ripetuti sforzi di protendersi verso l’alto in un improbabile via di fuga, sforzarono i suoi muscoli addominali al punto che ben presto tutto il suo inguine fu pervaso da un crampo di piacere che non aveva mai provato e che non si stemperava mai, ma anzi si replicava ogni volta, senza fine e sempre più intenso. La tortura proseguì a lungo. Le unghie erano ormai tante che impazzavano in ogni punto del suo corpo salvo fermarsi all’improvviso tutte insieme. Poi riprendevano e il solletico era sempre più devastante, e ogni volta che riprendevano seguiva immancabilmente la reazione istintiva del corpo della ragazza e il piacere. Più proseguivano, più il suo corpo sembrava divincolarsi, sospinto da energie sempre crescenti, che morivano immancabilmente contro la diga dei lacci stretti ai polsi e alle caviglie. I pirati erano esaltati. Neppure quando avevano trafitto il capitano della nave con gli spilloni avevano visto un corpo umano dimenarsi tanto.
Ma lei non era più impaurita, sapeva che non le avrebbero fatto del male, era più che altro frustrazione quella che provava, e umiliazione, ma queste sensazioni stavano trascolorando in qualcosa di diverso, un senso di eccitazione per essere proiettata improvvisamente verso un orizzonte di perversità che poteva esplorare immune da sensi di colpa, per via di quella prigionia coatta che l’assolveva dalla rigida educazione morale che le avevano impartito.
40
0
18 years ago
admin, 75
Last visit: 2 hours ago -
Una relazione inaspettata
Be il mio racconto dovrebbe essere unico,vi racconto cosa mi e successo 4 anni fa
La mia chat era timcafe,una chat normale,anzi normalissima,ma c erano molti utenti in quei anni,x caso ho conosciuto una combricola di bolognesi,che come me ama il tuning,tra cui c erano anke molte donne,comunque io andavo con la mia ex,quindi interesse x le altre donne zero,anke xke la maggior parte di loro erano fidanzate,o lesbiche...
In mezzo a queste lesbiche ce ne era una,Katia 26anni,studiava a bologna ma era di piacenza, che avrebbe fatto resuscitare un morto solo con lo sguardo,i miei amici gli sbavavano dietro,(anke io se e x questo) ma al contrario degli altri non lo facevo notare,anke xke con la mia ex gelosissima non potevo fare altro....
passano dei mesi,stessa combricola,stessa gente,se ne erano aggiunti degli altri ma era gente che lestate veniva in vacanza in riviera,ma poi non vedevamo piu,li sentivamo solo in chat.
In queste sere a cui ho partecipato con questa combricola non si faceva altro che parlare di auto,elaborazioni
E successo piu di qualche volta di incrociare lo sguardo di katia,ma non durava piu di due secondi
Una bella sera organiziamo di andare a mangiare una pizza in un locale vicino modena,e decidiamo che ognuno di noi doveva portare un qualcosa da bere,chi ha portato vino,chi coca cola,chi grappa chi vodka,chi birra,io sono stato lunico che non ha portato niente da bere,ma ho pagato le pizze x tutti,eravamo una 15icina,mancava solo la mia ex,indovinate accanto a chi mi sono andato a sedere?
Ok...avete indovinato,si accanto a Katia,insomma abbiamo mangiato,bevuto,chiacchierato del piue del meno,fino a quando non e arrivato il titolare del locale con un gioco che non conoscevo solo io,in pratica e un gioco con i dadi,chi perdeva,doveva pagare un pegno,Prima si sono stabiliti i pegni o le vincite,abbiamo scritto tutto su dei fogli,chi perdeva o vinceva,doveva estrarre,solo che per il perdente al momento del pegno doveva essere bendato,e cosi arriva il mio turno e perdo,mi hanno bendato x bene,e fatto sciegliere una carta tra quelle che avevamo gia prestabilito,il pegno consisteva che dovevo essere sculacciato da una donna,dopo di ke dovevo indovinare chi fosse stato e gli dovevo offrire da bere,e stato in quel momento quando ho sentito il primo schiaffo sul sedere che ho capito che a darmelo era lei,katia,il profumo era il suo,l avevo avuta accanto tutta la sera,non mi potevo sbagliare,in effetti era propio lei che con le sue mani vellutate aveva schiaffeggiato il mio di dietro,insomma finito il gioco,mi ha rivolto la parola,chiedendomi se mi aveva fatto male,adesso,modestamente sono un uomo molto forte,diciamo che sopporto di gran lunga il dolore fisico,pero ho detto(scherzando) che mi aveva fatto male,e che ancora sentivo il dolore,lei si e dispiaciuta,dopo mi ha detto che lei si era vicino a me,ma alcuni schiaffi me li aveva dati il mio amico luca...
Da li ho chiesto come mai non mi aveva mai rivolto la parola prima,mi ha risposto giustamente che aveva parlato con la mia ex,sapeva che ero sposato e non voleva aggravare gia la nostra storia visto che quando eravamo li non facevamo altro che litigare,e poi c era il fatto che non era interessata agli uomini.
Gli ho detto che andava bene cosi,che x me era gia stato un piacere aver parlato con una donna cosi bella,e che non le avrei fatto ne chiesto mai niente,e che rispettavo il suo essere lesbica,(dentro di me mi dicevo,adesso mi cresce il naso come pinocchio)
Passano i giorni,io intanto mi separo dalla belva(mia moglie), ritorno di nuovo a praticare il gruppo di amici,stavolta come single,lei c era,ma era impegnata a distrarsi con le sue amiche,decidiamo di andare tutti al multisala a vedere un film,Se non ricordo male era XXX di vin diesel,ci mettiamo a sedere,ad un certo punto mi vedo cadere una pallina fatta con la carta,mi sono voltato e vedo che dietro di me c era lei,che con l okkio mi ha fatto cenno di leggere,mi sono alzato e sono andato al bagno,ho aperto la carta,e.... volete sapere cosa c era scritto?
Vabbe ve lo dico,mi aveva invitato a mangiare una pizza io e lei e basta.....
poi c era il suo numero di cell....e un grazie..(prima gli ho scritto un sms) e poi sono ritornato al mio posto,ho incrociato un momento il suo sguardo quasi x dirgli.. grazie di che..mi sono messo a sedere e abbiamo concluso la serata finendo di guardare il film.
Il giorno successivo arriva un suo messaggio,chiedendomi se accettavo o no,come uno stupido gli ho risposto che non potevo accettare,xke sapevo a cosa andavo e andava incontro,e che non volevo perdere la sua amicizia,tutto qui,visto che lei era lsb,ve lo immaginate io e lei da soli???
Comunque,lei mi ha risposto che se andavo c era una sorpresa tutta x me,cosi ho detto,vabene,vengo ma che dopo non doveva dire che non l avevo avvertita.
Arriva la sera della cena,c incontriamo in un distributore vicino la caserma militare di bologna,mi dice di seguirla,dopo un po di strada,arriviamo in un motel,dove sotto faceva anke da ristorante pizzeria,(mi son detto...Mahhh) siamo scesi dalle rispettiive macchine,si e avvicinata a me e mi ha preso sotto braccio,e mi ha sussurrato che non avrei mai dimenticato quella sera,ho detto,va bene,spero che sara la stessa cosa anke x te,vedremo ha risposto....
I miei ormoni gia erano a mille dopo quella frase,cosi entriamo ci mettiamo a sedere,ordiniamo una pizza ciascuno,e una bella bottiglia di brunello di montalcino,che faceva 16gradi....
Ammazza gli dico..... ke intenzioni hai?
Lei mi guarda e sorride
E Io... mahhh....
Finiamo la pizza, la bottiglia era ancora a meta,decidiamo di portarcela dietro con noi x finirla,mentre mi dirigevo verso l uscita,mi chiama e dice...
Ma dove vai?
Io: alla macchina....
Lei: ma vuoi gia andar via?
Io: veramenteeeeeeee..... noooooo,ma che si fa gli chiedo
Lei: dai vieni con me.....
Io: ma cos e uno scherzo?
Lei: noneeee....dai vieni insomma la seguo e andiamo in una camera,che lei aveva prenotato gia la sera che mi ha dato il famoso bigliettto
Entro in camera e Lei: vado in bagno arrivo subito....
Io.ok va bene,dopo ci devo andare anke io.....
Intanto faccio una (sigaretta)si si e do due tre tirate,un sorso di vino,e gia ero andato alle cozze,(adesso,i meridionali come me sanno cosa voglio dire con questa frase.
Esce dal bagno e i miei okki si sono illuminati ,aveva messo messo un completo di biancheria intima blu chiaro con le rifiniture bianche,cosi fatto che ero gli dico,Mi sembri goldrake!!!
Da li ci siamo messi a ridere tutti e due come pazzi,e lei che mi ripeteva,ma come tutto questo x te,e tu non fai altro che dire che sembro goldrake...
Allora dopo che ci siamo calmati dal ridere mi dice,dai adesso vai al bagno tu,cosi vado in bagno,e mi sento chiudere la porta a chiave,ancora ridevo,ho fatto la doccia,mi sono ripreso un attimo,e stavo x uscire,ma la porta era ancora chiusa dal di fuori
Dai gli dico,apri...
E lei,aspetta un po ,abbi pazienza,passano i minuti e questa non si decideva ad aprire,io gia mi stavo innervosendo,chiuso nel bagno da piu di 45 minuti,insomma devo sfondare la porta?
neanke finisco la frase che sento lei che dice: apro la porta,ma non uscire,ti chiamo io,va bene gli dico,dopo mi kiama,io esco,e cosa mi trovo d avanti? Lei insieme a una sua amica altrettanto bella come lei,che avevo visto solo una volta,erano sul letto e si baciavano,stavo x avvicinarmi quando Katia mi ha detto ke non potevo andare fino a quando non erano loro a deciderlo...
Ma pensa te dove mi sono ritrovato quella sera....
insomma ho aspettato,ho fatto come voleva lei...
Dopo che si sono sbaciucchiate dappertutto(mi sembrava di guardare un film di lesbike) si sono decise a farmi salire sul letto,e da li ho iniziato a vivere la piu bella avventura della mia vita,ho fatto sesso in tutte le posizione possibili e il tutti i buchi possibili con l amica di katia
katia?....udite udite,era ancora vergine......
Si e limitata solo a spompinarmi insieme all amica e a bere tutto il nettare che usciva dal mio cazzone....
I giorni successivi ho fatto anke sesso con Katia,ma questa e un altra storia,in anteprima posso solo dire che adesso e sposata con il mio amico che ha partecipato a darmi i schiaffi sul culo insieme a katia...
E che aspetta anke un bambino
Ragazzi...... l ho convertita!!!!!!!
E pensare che a 26 anni era ancora vergine.
Lunga lo so.....ma a me piace un casino,e ogni volta che ricordo quelle sere insieme a lei,mi eccito da morire
11
1
18 years ago
admin, 75
Last visit: 2 hours ago -
Violentata
Violentata
Questa è una storia vera capitata a mia moglie in mia assenza.
Nel mese di Luglio dello scorso anno mia moglie stava percorrendo verso l'una di notte la superstrada che và da Lecco a Milano, chi conosce questa strada sà che è piuttosto buia e con poche aree di servizio che di notte sono chiuse dato che funziona solo il self-service. Durante il suo tragitto Anna si accorse che la macchina tendeva a sbandare quindi decise di fermarsi per controllarla, si fermò nella prima area di servizio che riuscì a trovare, e quando scese si accorse che aveva bucato una gomma. In quel momento iniziò per lei il panico perchè si trovava sola, di notte, su di una strada buia e poco frequentata, con l'incapacità di sostituire una gomma bucata e per completare l'opera col telefonino scarico, l'unica cosa che poteva fare era quella di chiedere aiuto ad uno dei camionisti fermo nell'area.
Premetto che mia moglie è una donna di 50 anni, carina, con un viso dolcissimo e con le curve al posto giusto. Vincendo le sue paure si decise di bussare ad un camion scelto a caso, gli aprì un tipo non molto alto e piuttosto tarchiato che quando si trovò di fronte mia moglie non credeva ai suoi occhi, le chiese "che cosa hai bisogno" dandole subito del tu, mia moglie gli spiegò che aveva bucato e chiedeva aiuto per cambiare la ruota, Calogero scese dal camion e buttò un occhio alla gomma e due a mia moglie e subitò mise in moto il suo piano. Sfruttando l'evidente stato di bisogno di mia moglie le disse " io ti la cambio la gomma, ma tu cosa mi dai in cambio"? Mia moglie disse "posso darle dei soldi", per farla breve quel maiale le propose una scopata in cambio del favore. Mia moglie molto imbarazzata, ma credo anche un pò lusingata dall'attenzione rispose che di scopare non se ne parlava, che al massimo gli avrebbe fatto una sega e si sarebbe fatta toccare, e così l'accordo fu concluso. Calogero cambiò la gomma e poi invitò mia moglie a salire sul camion, siccome la cabina era alta quel porco con la scusa di aiutare mia moglie a salire le infilò le mani sotto la gonna prendendole il culo ed infilando due dita nella passera della mia donna dopo averle scostato i minislip. Bisogna dire che siccome era estate e faceva caldo, mia moglie indossava una minigonna elasticizzata che le lasciava scoperte le belle gambe abbronzate, e và anche detto che quando a mia moglie toccano il culo diventa una vacca. Una volta saliti sul camion che già aveva le tendine chiuse, stando a quello che ha detto mia moglie Calogero tirò fuori un membro notevole, e dopo averlo dato in mano a mia moglie,cominciò a toccarla dappertutto, le tirò fuori le tette dalla camicetta e cominciò a succhiarle i bei capezzoli, poi quando si accorse che i capezzoli erano duri passò a toglierle gli slip per toccarle la figa, e dopo avergliela allargata bene bene cominciò a carezzarle il culo. Non l'avesse mai fatto, Anna andò fuori di testa e gli disse " cosa ne pensi di un pompino invece di una sega?", quel porco allora le prese la testa e la posò sopra l'uccello che era tanto grosso che mia moglie non riusciva a prenderlo tutto in bocca, quindi era costretta a lavorarlo di lingua e di labbra. Mentre mia moglie era alla pecorina intenta a lavorare di bocca, sentì spostarsi la tendina che divideva la cabina di guida dalle cuccette, e sbucò fuori Said.
Said era Marocchino ed era il secondo autista, alla vista di quella bella figa bianca, tutta nuda e intenta a ciucciare il cazzo del suo amico, si trovò la nerchia che era più lunga di quella di Calogero subito in tiro e cercò di metterla subito nel culo di mia moglie. La mia signora cercò di difendersi ma mentre Calogero le teneva la testa per impedirle di staccarsi dal suo cazzo, Said le bloccò le braccia dietro la schiena e la penetrò nella figa a pecorina iniziando ad andare avanti e indietro. Dopo circa trenta minuti di questo trattamento, Anna sentì che i due uomini si stavano avvicinando entrambi all’orgasmo. Disse più volte a Said di non venirle dentro, perchè non era protetta da gravidanze non desiderate dalla pillola. Nonostante le richieste di mia moglie, i due uomini sborrarono insieme. Said, riempì la figa non protetta della mia signora mentre in un italiano stentato continuava a ripetere a mia moglie: “prendi puttana..prenditi dentro tutta mia sborra…sei sposata? Ti metto incinta troia…faccio piacrere a tuo marito” mentre l'altro le veniva a sua volta in bocca. Poi, mentre mia moglie era sdraiata esausta sui sedili con lo sperma che le colava dai suoi buchi aperti, i due bastardi scesero per fare pipì. Mentre erano giù dal camion si avvicinò un loro degno compare, fermo anche lui con il camion, che aveva visto tutto il movimento, e dopo aver chiesto cosa era successo si sentì rispondere che sul camion c'era una vacca che era in cerca di uccelli, che se si voleva accomodare loro erano ben contenti e che la troia in questione la si poteva montare senza preservativo e venirle dentro. Anche questo verme salì in cabina, la mia siognora era spossata e abbandonata senza forze, quando la vide così invece di impietosirsi tirò fuori il pene dai pantaloni, le sollevò le gambe sopra le sue spalle, e le sfondò il culo che fino ad allora era rimasto vergine perché non me lo aveva mai voluto dare, tra grida, urla e pianti di mia moglie. Dopo un tempo imprecisato, il camionista, prossimo a godere, estrasse il suo enorme pene dall’ano devastato della mia donna e guidandolo con una mano, lo introdusse dentro alla vagina di mia moglie e dopo qualche colpo, venne anche lui dentro alla figa dicendole: “Puttana..che figa che hai...spero per te che tu prenda la pillola, perché te ne sto facendo dentro mezzo litro…”, poi lo tirò fuori e subito se ne andò.
Intanto gli altri due avevano ricaricato le batterie e avevano ancora gli uccelli in tiro, salirono sul camion e questa volta si misero comodi nelle cuccette che erano molto spaziose, Said si mise sotto costringendo mia moglie a salirgli sopra per prenderlo nel culo, mentre l'altro se la scopava nella sua fighetta già tutta bagnata e sborrata e la costringeva a limonare cacciandole la lingua in bocca. Anche questa volta non sò per quanto tempo se la sono sbattuta perché mia moglie non lo ricorda, quel che è certo e che le hanno sborrato ancora dentro entrambi, poi finalmente sazi, l'hanno lasciata andare.
Io mi sono incazzato come una bestia quando me la sono vista arrivare a casa alle quattro di mattina, tutta ricoperta di sperma, e col rifiuto da parte sua di denunciare tutto, tant'è che mi è venuto il dubbio che sia stata veramente violentata. In ogni caso, mia moglie è rimasta incinta a seguito di questa triplice monta e ha perso il bambino al secondo mese di gravidanza...
151
14
18 years ago
admin, 75
Last visit: 2 hours ago -
Al cinema
AL CINEMA
Questa che sto per raccontarvi è una storia realmente accaduta durante i giorni di festa dell'ultimo natale. Io sono Sabri, la lei di una coppia romagnola molto birichina. Sono esibizionista e mi piace molto sapere di essere guardata, mi eccita fare la parte della troia, e forse lo sono anche. Il mio lui, Max, è un vero porco ma tuttavia non è ancora pronto per vedermi fare la maialina con altri e quindi fino a pochi giorni fa non avevamo mai avuto rapporti con altre persone. Ma veniamo ai fatti:
Il 26 dicembre stanchi di stare in casa a mangiare io e Max decidiamo di andare in un cinema a luci rosse vicino alla nostra città. Ci capita ogni tanto di andarci quando vogliamo riscaldare particolarmente la serata così quando torniamo a casa siamo ancora più porci del solito. Quando andiamo in questi posti io mi metto una gonna lunga e larga così che Max mi possa toccare senza essere troppo osservato, non metto le mutandine che sarebbero d'impaccio e metto un paio di autoreggenti che so lo fanno impazzire.
Quindi entriamo nel cinema e ci accomodiamo in ultima fila per essere un pò più soli (comunque sarà per il giorno di festa ma il cinema è quasi vuoto, meglio pensiamo noi).
Dopo circa venti minuti di visione e di eccitamento mi si siede accanto un signore sulla sessantina ed io penso subito al solito guardone (capita spesso in questi posti). Di solito a questo punto Max decide di cambiare posto ma questa volta con mia sorpresa non si muove, anzi continua a masturbarmi alzandomi un pò di più la gonna. Io sono sempre più eccitata e con la coda dell'occhio vedo l'anziano che se lo tira fuori e comincia a masturbarsi. A questo punto non so cosa fare visto anche come la pensa Max su questo argomento, ma sempre più bagnata allungo una mano sperando di non essere vista e mi ritrovo a stringere un bel pezzo di carne grosso (soprattutto largo) e duro come il marmo che mai pensavo di trovare in un uomo di quell'età. Max fa finta di niente ma si è accorto di tutto e anche lui lo tira fuori cosicchè mi ritrovo a fare una doppia sega con le mani del vecchio che mi rovistano la figa e due dita di Max che mi entrano nel buco del culo. Mi sento veramente una troia e sbrodolo come non mi è mai successo prima
Ad un certo punto sento Max che mi fa scivolare giù dalla sedia e mi ritrovo inginocchiata tra le poltrone del cinema. In quella posizione vedo il cazzo dell'uomo a pochi centimetri da me e senza pensarci due volte lo faccio sparire tutto nella mia bocca. Intanto sento Max che si alza ma non se ne va, si mette dietro di me e mi tira su la gonna in modo da lasciare il mio bel culo bianco completamente nudo.
Poi con due dita comincia a massaggiarmi il buchino eccitatissimo mentre sente il cazzo dello sconosciuto pulsare nella mia bocca. A quel punto Max punta la cappella nel mio buchino e con un solo colpo entra dentro di me cominciando a pompare e a incularmi con foga.
Mi sento riempire sempre di più proprio mentre tre fiotti di sborra calda e abbondante mi riempiono la gola. Resto li col cazzo dell'uomo in bocca aspettando di sentire un fiotto caldo anche nel culo il che avviene in pochissimo tempo. A quel punto il vecchio si alza e se ne va ringraziandoci e noi restiamo ancora un pò seduti per riprenderci
Tornando a casa parliamo appena ma Max mi dice che si è eccitato tantissimo a vedermi spompinare un'altro ma non sa se succederà di nuovo. Io spero tanto di si perchè quella situazione mi ha fatto sentire una vera troia e ho capito che mi piace da morire succhiare il cazzo di uno sconosciuto e sentirmi riempire il culo dal mio uomo.
Ciao a tutti e spero di potervi presto raccontare una nuova avventura (Max permettendo).
Sabri
42
7
18 years ago
marcox1964,
38/39
Last visit: 16 years ago
-
Il mio primo superdotato
Avevo 15 anni ero un ragazzo molto femmineo,con un bel fondoschiena molto sporgente,ero attratto dagli soli uomini,e fin da piccolo qualcuno si approfitto' del mio corpo, ma con il mio consenso,andavo a scuola,ero escluso da quasi tutti i ragazzi,perche' ero effemminato,e nessuno mi voleva frequentare tranne che un ragazzo,che aveva il suo resoconto,mi scopava,lo facevo perche' mi piaceva il cazzo,ma lui non era un granche',mi scopava quasi tutti i giorni nelle ore di recreazione,gli altri facevano merenda,io facevo pompini,era la mia passione,a quei tempi avevo un bel fisico,a vedermi da dietro mi sbagliavano per una ragazza,capelli lunghi,fianchi e culo molto formoso,che mettevo in evidenza con geans attillati,ogni giorno dopo la scuola andavo a casa a piedi,circa 2 chilometri,un giorno notai un ragazzo con la macchina che mi guardava in modo insistente,continuava a fare avanti e indietro,buttandomi occhiate di fuoco,la cosa mi piaceva,era la prima volta che mi sentivo corteggiata,una bellissima sensazione,mai provata prima,questo continuo' a farmi le sue passeggiate per piu' di una settimana,un giorno durante che stavo spompinando il mio compagno a scuola,mi disse che c'era un ragazzo che stava sbavando per me,che quel giorno lui all'uscita della scuola mi avrebbe presentato,appena usci' dalla scuola mi incamminai verso casa mi guardavo attorno ma non vedevo nessuno,arrivato ad un certo punto li vedo insieme che mi stavano aspettando davanti l'ingresso di un parco,mi emozionai tanto che quasi non mi uscivano le parole,appena mi avvicinai capi' che era il tipo che mi passeggiava con la macchina,un bel ragazzo alto fisico possente,un po muscoloso 19 anni,ci siamo presentati e subito il mio amico ci lascio' da soli ed e andato via,inizziammo a passeggiare parlando di tutto,lui sapeva anche che me la facevo con il mio amico,mi disse di stare tranquillo che era un bravo ragazzo e che gli piacevo veramente,e voleva molto di piu' del solo sesso,rimasi alibito nel sentire quelle parole,da come avevo capito,mi voleva come sua ragazza,mi disse quando ci potevamo vedere e io gli risposi se vuoi anche stasera,a mia madre gli dissi che andavo a studiare a casa di una mia amica e siamo usciti insieme,era vestito con geans e camicia nera sbottonata e lasciava intravedere il suo torace muscoloso da vero maschio,cazzo come mi piaceva,era propio il mio tipo, e penso pure io per lui,girammo in macchina,ad un certo punto si fermo' in una zona di campagna mi imbarazzai ero rroso in volto, lui capi' il mio imbarazzo e con estrema dolcezza comincio' ad accarezzarmi il viso,poi le coscie e cosi via, poi,si avvicino' e inizio' a baciarmi con estrema passione,era la prima volta che baciavo in bocca una persona,ma con lui era stupendo,non c'ero piu' con la testa,senza neppure accorgermi mi porto' la mia mano sulla sua patta di pantaloni, sentii una bestia che scoppiava dentro i pantaloni, cosi' decisi di abbassargli i pantaloni rimanendo abbagliato per la bellezza del suo cazzo,molto grosso e lungo dopo mi disse che era 23x 19 una bestia,iniziai a menarlo e dopo mi buttai a capofitto a fargli un bel pompino,non duro 'tanto perche' era eccitatissimo ,mi disse che stava arrivando ma io continuai a leccarlo guardandolo negli occhi per vedere come godeva dentro la mia bocca non passo' molto tempo che mi inondo' la bocca il viso di sperma,ne butto' a fiumi,ed era dolcissima la sua crema,la leccai tutta,ma lui nel frattempo aveva iniziato a palparmi il culo,mi disse se mi sentivo di prendere quella bestia nel culo,ma gli feci cenno di no,poi mi feci accompagnare a casa,quella notte non potevo dormire,pensavo a quel cazzone e il culo mi bruciava di desiderio,mi ero pentito di non avergli dato il culo,da quel giorno quasi tutte le sere ci vedavamo come una coppia di fidanzati,e passavamo delle ore insieme a sbaciucchiarsi e a farle dei pompini,perche' anche se lo desideravo tantissimo farmi prendere il mio culo,che poi alla fine non e che ero vergine,ma vedendo le sue dimensioni come se lo fossi stato,cosi' non gli concedevo piu' del pompino,una sera mi disse se ero disposto a travestirmi per lui,mi eccito' parecchio e gli dissi subito si,cosi' dal giorno dopo inizio' a farmi dei regali,biancheria intima,vestitini,scarpe,trucchi,dopo qualche mese avevo tutto l'occorente per vestirmi completamente da femmina,cosi' provai a casa un giorno che mia madre non c'era mi abbigliai tutto e guardandomi allo spechio rimasi meravigliato per la mia femminilita',cosi' pensai di preparargli una bella festa per il suo ventesimo compleanno,mi feci prestare da una mia amica le chiavi di casa della sua casa al mare,prenotai una torta per il mio amore,inventai una scusa con i miei genitori gli dissi che dormivo a casa di un mio compagno,cosi' il pomeriggio ritirai la torta,andai nella casa preparai una cenetta per il mio amore,mi abbigliai tutta quanta,sembravo una troietta quella sera,gli telefonai e gli dissi di venire nella casa dove gia' mi trovavo,appena suono' il campanello e mi vide rimase a bocca aperta,mi disse ma tu sei meglio di una ragazza sei bellissima,entro' e ci siamo baciati,mi alzo' da terra e mi abbraccio',gia' sentico il suo cazzo durissimo che scoppiava,si vede che gli facevo molto effetto,voleva continuare ma io cercai di calmarlo gli dissi con fare da troia che la serata era appena iniziata e che avevamo una notte intera per fare l'amore,cosi' cenammo,gradi' tanto la mia cena preparata per lui con le mie manine,dopo usci' la torta e lo spumante e ci siamo baciati,lo fermai e gli dissi che prima di rilassarmi del tutto con lui avrei preferito pulire i piatti e riordinare la cucina, cosi' indossai un grembiulino e iniziai a lavare i piatti,certo a vedermi da dietro era un bel spettacolo,tacchi a spillo autoreggenti, minigonna cortissima,e il mio culo che sporgeva in modo molto provocante,lui dietro di me mi guardava,ad un certo punto si avvicino' a me,mi alzo' la minigonna,sposto' il perizoma e inizio' a leccarmi il culo facendomi vedere la stelle,cercavo di continuare e resistere,ma non c'e' la facevo piu'lui mi prese in braccio e mi sdraio nel letto,io sotto e lui sopra di me,gli sfilai la camicia e durante che ci baciavamo con estrema passione,gli accarezzavo le spalle larghe,il torace,era bellissimo,si sfilo' pantaloni e mutande e appoggio'il suo enorme cazzone fra le mie natiche,eravamo messi nella posizione del missionario,cosi'era venuto il momento lo volevo con tutto me stesso,mi inclinai il culo verso il suo cazzo,e lui senza nemmeno togliermi le mutande li sposto' e inizio' a farsi strada,era molto delicato non voleva farmi male,continuammo a baciarci,ma nello stesso tempo con dei piccoli movimenti sentivo che mi stava riempiendo,non capivo piu' nienteero nelle sue mani,dopo un po mi sussuro' che mi era entrato tutto dentro di me,ma con estrema dolcezza,non credevo ai miei occhi,ma il suo cazzone era scomparso tutto dentro di me,mi disse,adesso inizzio a scoparti,e li inizio' a farmi un po male,ma non lo fermai,volevo godermelo in fondo,infatti dopo un po di dolore inizio' un enorme piacere,non riesco a scivere e a spiegarvi come ho goduto,anche perche' mi disse che non voleva arrivare presto,ma voleva farmi godere a lungo,e ci e riuscito,godevo,urlavo forse,per buona parte della notte continuava a scoparmi,lentamente,baciandomi e facendomi godere come mai avevo e ho goduto,eravamo sfiniti,sentii che aumento' il ritmo,e mi spingeva forte facendomi mancare il respiro,dopo un po un fiume di sborra sentii che mi stava riempiendo il pancino,una sensazione bellissima,perche' nel sentirlo sborrare raggiunsi un orgasmo anale,unico e penso irripetibile nella mia vita.dopo lo continuato a baciare e lui mi ha ringraziato,dicendomi che quel compleanno non lo dimenticava mai,perche' ero stata favolosa.
29
3
18 years ago
lo1voglio1grosso,
32
Last visit: 14 years ago
-
Rudy piaceri
Rudy è un ragazzino con i capelli rossi e unghie sempre lunghe e sporche. E’ cresciuto ormai, ma la sua sessualità sembra ancora confinata in una dimensione domestica. Ingrid invece è più grande, ha un viso con lineamenti dolci e affilati, occhi azzurri troppo rapidi, una mente vispa e maligna.
Io che racconto questa storia sono una donna di 35 anni, ma alla fine sarò molto più giovane.
Convivo da un mese con il mio nuovo compagno e con i suoi due figli Rudy e Ingrid, che ho appena descritto.
Ho notato fin da subito che c’era tra i due fratelli una complicità maliziosa, che coglievo in atteggiamenti impercettibili, fino al giorno in cui sì è espressa nella sua massima perversità.
Rudy e Ingrid non mi considerano come una madre un po’ perché è troppo presto e soprattutto perché sono giovane. A volte mi sembra di essere per loro quasi una baby sitter.
Ero appena andata a vivere in quella casa quando il mio compagno si è dovuto allontanare una settimana per lavoro. Immediatamente in casa ho cominciato a cogliere strani segnali.
Ingrid, la prima sera, davanti alla televisione, mi ha accarezzato i capelli, lei che non è mai affettuosa.
Ma ho sentito quel gesto non tanto come una manifestazione affettuosa, piuttosto come una forma di acerba voluttà. La sua mano, scendendo, ha sfiorato impercettibilmente e con gesto casuale il mio seno proprio sul capezzolo appena coperto dalla vestaglia. Ho sentito una piccola scossa e per un attimo impercettibile il suo sguardo ha inforcato il mio, proprio mentre lei si alzava dal divano. Poi si è diretta verso la camera da letto. Rudy era quasi addormentato sulla poltrona, ma evidentemente fingeva perché ha subito seguito Ingrid, e quando si è alzato non aveva le movenze intorpidite di chi esce dal dormiveglia.
Dopo cinque minuti mi sono avvicinata alle loro camere da letto, senza accendere la luce del corridoio. Rudy dormiva nella sua stanza. La stanza di Ingrid aveva la porta socchiusa e la luce accesa. Lo specchio dell’armadio era aperto e potevo vedere riflesso il corpo della ragazzina seduta sul letto. Si stava accarezzando con una piuma, prima sotto il collo, poi sotto l’ascella, poi sul seno e sulla pancia, e si vedeva che il suo corpo stava assaggiando nuovi brividi, leggere contrazioni di piacere. Mi sono vergognata di essere ferma a guardare quello scorcio di intimità e me ne sono andata subito senza fare rumore. Ma il giorno dopo, quando sono andata a riordinare la stanza di Ingrid, ho trovato dei pezzetti di adesivo per terra, sia vicino alla porta della camera, sia vicino alla porta a specchio dell’armadio. Erano i segni posizionati apposta per aprire le due porte con l’angolo sufficiente per potere osservare il letto di Ingrid dal corridoio. Nulla era successo per caso.
Sono andata nella mia camera da letto e ho cominciato a riflettere su questa strana situazione, mentre mi spogliavo. Intanto lanciavo occhiate distratte al mio corpo snello, riflesso sullo specchio, al biancore della mia pelle, e alle forme esili e polpose che il tempo non aveva ancora intaccato.
Il secondo giorno, mentre facevo colazione, Rudy ha rovesciato del latte per terra, e si è subito inginocchiato per pulirlo. Sentivo il suo sguardo che passava sotto il tavolo e accarezzava i miei piedi nudi, gli esili polpacci fino ad insinuarsi sotto la vestaglia. Dai che ti aiuto, gli ho detto, e inginocchiandomi mi è scesa la spallina della vestaglia, lasciando intravedere il seno. Quando Rudy si è alzato il pigiama comprimeva a fatica i segni della sua eccitazione. Mi sono sentita imbarazzata, era la prima volta che capitava, o che io lo notavo.
Il terzo giorno c’era caldo e la giornata non prometteva nulla di interessante. Rudy e Ingrid erano a casa da scuola e io dovevo fare dei lavori in casa, con loro fra i piedi. Sono salita nella nostra mansarda dove tengo il tavolo da stiro e ho trovato la porta aperta. Attaccato al soffitto della mansarda c’è un gancio che il mio convivente aveva attaccato tempo prima per appendere una sacco da boxe.
Appena entrata nella stanza sono rimasta impietrita vedendo che da questo gancio pendeva una corda sottile annodata a cappio. Cos’è questo scherzo ragazzi! Ho gridato.
Rudy è uscito da un angolo, era rosso in viso e non parlava. Senza tirare giù la corda dal gancio ha preso il cappio con una mano e con l’altra stringeva l’altro capo delle corda appesa al gancio.
Mi sono avvicinata per strapparglielo di mano ma lui, con un gesto fulmineo, mi ha infilato l’anello del cappio attorno al braccio destro. E’ un gioco diceva ridendo. E intanto tirava debolmente il mio polso dentro il cappio. Improvvisamente, mentre gli dicevo, di non fare lo sciocco, sorridendo per quel gesto bizzarro, lui ha tirato contemporaneamente l’altro capo della corda. Quasi senza accorgermene ero appesa per un braccio al cappio con un solo piede che toccava per terra e l’altro che si divincolava. Rudy tendeva la corda con tutte e due le mani facendo da contrappeso. Si dondolava come se fosse un’altalena e rideva A quel punto è arrivata Ingrid e mi è sembrato di vedere il regista che irrompe sulla scena.
Continua a tendere la corda ancora per un po’! ha detto lei a Rudy. Dirigeva le operazioni secondo un copione attentamente studiato in ogni particolare.
Io ero incredula, e cercavo con la mano libera di raggiungere quella imprigionata, ma inutilmente. Ingrid con calma ha preso il capo della corda e me lo ha passato attorno alla caviglia sinistra, quella che non toccava terra.
Ho visto questa figura su una rivista che qualcuno a scuola mi ha infilato nella cartella! Diceva Ingrid. E l’ho studiata bene.
Dopo aver stretto il laccio ha detto a Rudy di lasciare la corda. Ero appesa per un braccio e una gamba sospesa a dieci centimetri da terra, senza parole, mentre solo una punta del piede mi permetteva di scaricare il peso a terra.
Ingrid e Rudy mi giravano attorno come due squali attorno alla preda e io balbettavo per l’incredulità senza neanche riuscire ad urlare.
Bisogna legarle anche l’altro braccio in modo che abbia due polsi uniti, così reggerà meglio il suo peso e sarà anche immobilizzata meglio, ha detto Ingrid. Così hanno preso una scala e con un altro laccio hanno legato i due polsi fra loro.
Ora bisogna spogliarla, disse Ingrid. Ha preso un cutter e ha cominciato a tagliare a pezzetti la mia vestaglia, poi il reggiseno e le mutandine. La tensione del mio corpo, provocata dal taglierino che scorreva a pochi millimetri dalla mia pelle, e provocata dal peso abbandonato nel vuoto, ne esaltava le forme.
Il respiro affannoso agitava il mio seno con movimenti ritmici che eccitavano i miei carcerieri.
Avevo i polsi legati e le braccia protese verso l’alto. Il mio corpo sottile denudato disegnava una dolce arco. La tensione provocata dai lacci lasciava intravedere l’incavo del mio ventre e le mie costole che affioravano sulla pelle. I miei bicipiti si comprimevano nel poco convinto tentativo di liberarsi dalla morsa dei lacci, giusto per assolvere la mia coscienza, finchè rinunciai esausta e boccheggiante. Avevo anche una gamba immobilizzata, ripiegata su se stessa dalla tensione della corda, con il tallone all’altezza del sedere.
Poi mi hanno bendato. Il brivido del piacere deve arrivare di sorpresa, inatteso e violento, e sorbito tutto d’un fiato, senza preannunciarsi. Così disse Ingrid. Lo dice anche la rivista! aggiunse.
A quel punto sentivo solo rumori attorno a me e risate.
Ingrid si è chinata in ginocchio ha afferrato con la mano la mia caviglia sottile, quella legata, e ha sfilato la ciabatta e il calzino bianco corto. E’ rimasta ferma per un po’. Poi lentamente, ha strisciato la mia pianta del piede con un unghiata lunga e lenta dal tallone alle dita. Ho urlato per la scossa di solletico divincolando l’unico arto libero dai lacci, ma senza poterlo staccare da terra. Rudy ha fatto una risata di eccitazione furiosa. Dai mamma – ha detto Ingrid – devi giocare un po’ con noi, è un tuo dovere no?
Poi altri rumori, finchè ho sentito il contatto dei loro corpi nudi che si stringevano a sandwich attorno a me. Che bella mamma abbiamo! Vero Rudy? Diceva Ingrid. Anche Rudy era completamente nudo e sentivo la sua eccitazione che si faceva strada sotto le mie natiche mentre mi cingeva dolcemente con le braccia attorno al mio ventre. Intanto Ingrid con i suoi piedi nudi era salita sopra il mio piede poggiato per terra e affondava la sua bocca umida sul mio collo. Improvvisamente, mentre la sua saliva scendeva dolcemente per il mio collo, ho sentito una scossa sotto le ascelle. La perfida ragazza aveva scatenato tutte le sue unghie affilate in un furioso attacco di solletico. E Rudy ansimava sempre più forte, risucchiato sempre più da un piacere nuovo, mentre premeva alla cieca il suo sesso fra le mie natiche e accompagnava le contrazioni del piacere stringendomi ritmicamente i seni da dietro con le sue piccole mani ossute.
Ingrid a quel punto si staccò da me e prese Rudy da dietro e lo trascinò per terra. Fermati stupido, disse, devi dosarlo il tuo piacere, se no il gioco finisce subito. Tiriamola giù. Così ti raffreddi un pò nel frattempo. Tagliarono la corda e la mia gamba tornò libera. Ma Rudy tirava con forza il capo superiore della corda tagliata e le mie mani restavano imprigionate verso l’alto. Intanto Ingrid mi legava le caviglie unite fra loro. Poi mi depositarono per terra. Rudy mi teneva le braccia e Ingrid sedeva sulla mie caviglie. Abbassale la benda, disse lei. Quando Rudy calò la benda vidi il corpo di Ingrid che palipitava a cavalcioni delle mie gambe, con le gote arrossate dall’affanno del piacere e i giovani seni sodi lucidi di sudore. Mi trascinarono uno per le braccia, l’altra per le gambe fino al lettino legarono prima le braccia alla struttura del letto. Poi legarono una gamba alla volta ai piedi del lettino. Le mie gambe erano divaricate e senza possibilità di movimento. La morsa dei lacci non permetteva il minimo movimento. Era senza scampo. Poi infilarono dei cuscini sotto la mia schiena e sotto il mio sedere per inarcare il mio corpo e rendere ancora più voluttuosa la sua posa sacrificale. Ero alla loro mercè. E i possibili sviluppi della loro fantasia adolescenziale cominciava a provocare un visibile senso di eccitazione nel mio corpo. Mi rimisero la benda. Sentii una bocca posarsi sulla mia. Non capivo chi era. Mi chiusero il naso e aprii la bocca per respirare. Un rivolo di saliva mi scivolò sulla lingua. Poi quella bocca cominciò a succhiare avidemente e la mia lingua si lasciò avviluppare e risucchiare senza nessuna resistenza. Era Rudy, non sapeva dosare il piacere, la sua irruenza frenetica mi eccitava ancora di più. Intanto Ingrid cominciò lentamente a stuzzicare i miei piedi con carezze di piuma fastidiosissime. Poi improvvisamente bloccò con una mano la parte superiore del mio piede e con l’altra sferrò un furioso attacco di solletico sulla pianta nuda. I mie nervi scattarono tutti insieme in una contrazione violenta. Interrompeva un istante e riprendeva sempre più intensamente. Io gridavo basta, ti prego, no. Rudy, che imparava, cominciò a solleticarmi sotto le ascelle e ai fianchi e sulla pancia senza regola. Non riuscivo mai a capire dove mi avrebbero attaccato. Erano 4 mani indiavolate. Quando si fermavano riprendevo fiato ansimando e si allargava dentro di me una nuova eccitazione in vista del prossimo attacco, dove? e quando? Potevano passare due secondi o venti. E il mio corpo è vulnerabile al solletico in moltissimi punti, dietro al collo, sulle cosce, sulla pancia, sui fianchi, piedi e ascelle. Nessun punto era risparmiato. Ho cominciato a bagnarmi per l’eccitazione. Rudy intanto cominciò a leccarmi affannosamente fra le cosce. Poi improvvisamente sui miei capezzoli si posarono due cubetti di ghiaccio e il mio corpo conobbe un ulteriore sussulto di piacere inatteso. Poi Rudy mi tolse la benda. Ora non prendeva più istruzioni. Voleva guardarmi negli occhi. Ingrid si era fermata a guardare sorpresa. Poi si posizionò fra le mie gambe. Il suo sesso era duro bollente e bagnato. Cercava di infilarsi ma non riusciva. Ingrid lo aiutò. Poi lo spinse da dietro dolcemente finchè lo sentii tutto dentro. Sembrava incredulo anche lui, aveva una espressione tirata in viso e il suo sesso cresceva ancora dentro di me. Poi cominciò a spingere lentamente. Mentre spingeva sempre più forte si adagiò completamente sul mio corpo in un contatto totale dei nostri sensi. I suoi giovani muscoli pulsavano tutti insieme sopra di me. Poi si irrigidì e sentii il suo liquido caldo invadermi il ventre. Mentre lui crollava sfiatato. Rimase dentro di me con le braccia che cingevano i miei fianchi. Ingrid ricominciò a stuzzicarmi i piedi. Il peso di Rudy mi inchiodava al letto. Il solletico ai piedi si faceva sempre più devastante. La contrazione delle gambe risveglio anche Rudy che continuava ad essere dentro di me. Mentre il solletico dalle piante dei piedi percorreva tutti i nervi delle mia gambe, il sesso di Rudy riprendeva forza e si espandeva nel mio ventre, stimolato dal fremito del mio corpo che scattava nel vano tentativo di sfuggire alla prigionia dei lacci. Rudy a quel punto senza abbandonare la sua posizione cominciò a spingere il bacino verso l’altro e con le mani mi tormentava i fianchi e le ascelle. Il mio corpo era travolto da un’alluvione di sensazioni e onde di perverso piacere, finchè eruppe un crampo di piacere che mi paralizzò tutto il ventre e si stemperò in tante gocce di orgasmo che dall’epicentro del mio ventre si diluirono e si persero lungo tutte le diramazioni nervose del mio corpo, accompagnati con un gemito si esausto sfiatamento. Fino a scomparire, lasciandomi in uno stato di totale prostrazione, immersa in un lago di sudore e altri liquidi di varia origine, non meglio identificabili.
P.s.
Però se Ingrid avesse custodito meglio la sua cartella mi sarebbe stato difficile infilarle dentro quel settimanale erotico
11
0
18 years ago
admin, 75
Last visit: 2 hours ago -
Vacanza ai caraibi
Finalmente è arrivato il giorno della partenza, destinazione Caraibi. Giulia è vestita con jeans attillati ed una canotta che risalta i seni, sodi e ben fatti. Il viaggio è lungo ed è notte, sull’aereo hanno distribuito le coperte per dare un riparo dall’aria condizionata. Ci addormentiamo svegliandoci quasi nelle fasi di atterraggio.
Arrivati al nostro albergo e preso possesso della nostra stanza, ci soffermiamo sullo splendido scenario che si proietta dinanzi a noi. Immediatamente decidiamo di cambiarci ed andare in spiaggia. Era un sogno, spiaggia bianca e mare trasparente, ci sistemiamo sui nostri lettini godendoci il calore che il sole emanava sulla nostra pelle. Giulia aveva un bikini bianco nuovo ed io i classici pantaloncini da mare. La spiaggia non era molto affollata c’erano un paio di coppie poco distanti ed alcuni ragazzi ancora più in là.
Tutte le ragazze erano rigorosamente in topless, ed io iniziai ad incitare Giulia a fare altrettanto. Il rifiuto fu immediato, motivava il suo no per i danni che il sole poteva provocare ai seni.
Feci di tutto per convincerla che per una volta non poteva farle del male anzi avrebbe dato un colore omogeneo evitando i classici segni del costume, Giulia mi rispose di no anche un po’ seccata ed il discorso finì li.
Io intanto fantasticavo e mi eccitava molto l’immaginarla in topless davanti a tutti. Così mi diressi verso il mare per rinfrescarmi un ò ed evitare in questo modo di trovarmi con una erezione imbarazzante. Ero già in acqua quando vidi che Giulia prendeva il sole alla schiena ed aveva slacciato il costume e per una posizione più comoda lo aveva praticamente riposto accanto a lei.
L’occasione era d’oro, mi avvicinai e le presi il costume portandolo con me in mare.
Al principio non disse nulla, era convinta che mi sarei stancato riportandolo indietro in pochi minuti, ma così non fu. Continuava a reclamare il costume per fare anche lei un bagno rinfrescante.
Decisi di sfidarla addicendo che il suo non volersi mettere in topless era per vergogna e non per il sole. Accettò la sfida… Dapprima si alzò dandomi le spalle poi lentamente si voltò, si toccava lentamente i seni come per risvegliarli dopo il lungo periodo di compressione subito sul lettino. Era uno spettacolo, mi si presentò una erezione immediata. Giulia iniziò a camminare lentamente verso di me, guardandomi e sorridendo. Quando si tuffo in mare e mi raggiunse iniziammo a scherzare mentre lei cercava di recuperare il suo costume.
La strinsi a me e le feci sentire l’eccitazione in cui versavo grazie al suo spettacolo, non si tirò indietro si era eccitata anche lei, iniziò a strusciarsi contro di me prima di infilare la mano sott’acqua e prenderlo in mano.
Mi aveva fregato... abbassato la guardia le avevo permesso di recuperare il costume, così mi ha lasciato li ed è uscita, ma senza mettere il costume, qualcosa era scattato.
Rimasi ancora in mare per perdere almeno un po’ della mia erezione ma non volendo calmarsi del tutto decisi di uscire lo stesso. Una coppia poco distante da noi ci aveva osservato, la ragazza continuava a fissarci, mentre il ragazzo aveva gli occhi fissi sul seno di Giulia.
La ragazza vedendomi uscire dall’acqua in evidente stato di eccitazione ha iniziato a toccare il suo ragazzo che preso all’improvviso non fece alcuna resistenza dato il luogo pubblico, abbassato il costume al ragazzo lo prese in bocca, leccava e guardava noi, Si creò una situazione incredibile. Eravamo entrambi eccitati i capezzoli di Giulia erano diventati durissimi, fu allora che le chiesi di prendermelo in bocca. Era dubbiosa aveva voglia di farlo ma si vergognava. Le dissi chiudi gli occhi e prendimelo in bocca. Così fece, non ci potevo credere mi stava leccando davanti a tutti sulla spiaggia. A questo punto i due ragazzi che erano poco distanti iniziarono ad avvicinarsi alla coppia vicino ed incitati dalla donna iniziarono a toccarla fino a quando uno di loro iniziò a scoparla a pecora. Lei apri gli occhi ormai abbandonata al piacere si voltò verso di me e mi disse che voleva succhiare due cazzi io dissi che andava bene, così voltandosi verso il gruppo formatosi poco distante attirò l’attenzione di uno dei ragazzi.
Avvicinatosi gli pose subito il cazzo dinanzi alla bocca, la scena fu incredibile dapprima lo prese in mano scappellandolo, poi iniziò ad assaporarlo con la punta della lingua poi si fece sparire la cappella in bocca avvolgendo le labbra attorno al cazzo. Iniziò a mugulare come non aveva mai fatto, il solo vederla così e sentirla mugulare in quel modo mi stava facendo sborrare.
Iniziai a chiederle come fosse quel cazzo, ricevendo risposte del tipo “buonissimo, adoro succhiare il cazzo, li voglio tutte e due in bocca”. La bravura di Giulia nel maneggiare e succhiare il cazzo ci portò entrambi a sborrare quasi subito, le venimmo in faccia, sulla bocca, vedevo Giulia che con la lingua raccoglieva la sborra di entrambi mentre con la mano si masturbava. Il ragazzo la incitava a ripulire i nostri cazzi come una vera troia e più lui la chiamava troia e porca più lei mugolava di piacere,
Ad un certo punto non mi ero accorto che la coppia più l’altro ragazzo si erano avvicinati a noi e praticamente c’era la donna sotto che leccava la fica di Giulia e sopra il compagno che la scopava a pecora, mentre l’altro ragazzo continuava a scopare la donna dell’altro.
Godeva come una pazza si stava facendo scopare da uno sconosciuto mentre spompinava un altro cazzo e si stava facendo contemporaneamente leccare da una donna.
Venne con un’orgasmo talmente violento che non ebbe più la forza di restare dritta accasciandosi sulla donna che era sotto di lei.
27
5
18 years ago
admin, 75
Last visit: 2 hours ago -
Finalmente mia moglie....
Quanto state per leggere è realmente accaduto tra Natale e capodanno 2005/2006. Siamo una coppia di 45 anni circa della pro. di Milano sposati e senza figli,lei non può averne.
Mia moglie che chiamerò Silvia,è una bella mora 1,68x60kg. con un culo da sballo e una 4abbondante di seno(tuttora sodo),è una di quelle donne che anche con uno straccio addosso attira gli sguardi: d'invidia dalle donne,e di libidine dagli uomini, se penso poi che le piace moltissimo vestire bene e sopratutto indossare abiti vedo non vedo con scollature vertiginose a filo capezzolo,e scarpe con tacchi a spillo per farsi guardare e desiderare dai maschietti, bè io ogni volta ho quasi voglia di sbatterla contro un muro e scoparmela li in mezzo alla strada.
Sono alto 178x78 kg. longilineo,brizzolato e dicono simpatico.
Scegliemmo per la ns. settimana bianca una località sulle Dolomiti.
Un posto incantevole così come l'albergo che ci ospitava.
Facemmo subito amicizia con una coppia anche loro della ns. provincia, ns. stessa età circa 46 lui, 42 lei, sembravano la ns. fotocopia, se non fosse per i capelli di colore diverso: lei "Laura" bionda, lui "Carlo"con capelli corvini appena striati sulle tempie, lui medico, lei professoressa.
Dopo due giorni diventammo inseparabili, si sciava e cenava insieme.
Tra le tante cose, toccammo anche l'argomento sesso, parlammo delle ns, e delle loro fantasie, scoprendo così di avere gli stessi desideri racchiusi nel cassetto insieme ai tabù,(e di chissà quante altre coppie come noi).
Solitamente la fantasia di noi maschietti è il solito desiderio di fare l'amore con la propria moglie insieme ad un'altre coppia,farlo nello stesso letto,guardarsi e carezzarsi a vicenda, le donne invece che si eccitano con queste ns. fantasie mentre fanno l'amore, una volta finito non ne vogliono più neanche sentirne parlare.
Tutti e quattro capimmo che dopo esserci fatte queste confidenze tanto intime,la ns. amicizia si rafforzava di una nuova complicità che risultò a tutti noi molto piacevole, potevamo considerarlo l'inizio di un nuova cammino, non potevamo sapere che quello era il preludio a quanto sarebbe accaduto a breve.
La serata in discoteca confermò le mie impressioni,le cose tra noi stavano cambiando (in meglio) ci si era diventati più libertini, Carlo ballando con Silvia la carezzava dappertutto soffermandosi piacevolmente sul suo fondo schiena, così come facevo io con Laura.
Entrambe le donne non davano segni di disagio, anzi pareva apprezzasero le ns. attenzioni. Dopo aver lungamente ballato e bevutoci una bottiglia di spumante, noi ometti proponemmo di salire in camera e festeggiare con un'altra bottiglia alla nuova amicizia nata tra noi, e così facemmo.
Brindammo simulando di ballare,la serata si scaldava,le mani si allungavano e le vesti delle donne si sollevavano sempre di più sulle cosce aiutati da noi maschietti, tra le risa, anche le spalline comnciarono lentamente a scivolare dalle spalle lungo le braccia per poi cadere ai loro piedi lasciandole entrambe in perizoma e seni al vento.
Ci gettammo sul divano accalorati e, aiutati forse anche dallo spumante, ci ritrovammo tutti e quattro a fare l'amore attaccati gli uni agli altri ognuno con lo stesso partner.
Quando finimmo ci trovammo nudi a contemplarci e ridere per quanto accaduto.
Sia io che mia moglie non potemmo non notare che Carlo era dotato di un cazzo enorme nonostante fosse a riposo, in circonferenza (ce lo disse poi) misurava 19 cm. e 22 di lunghezza.
Silvia ammirata e costernata allo stesso tempo chiese a Laura quanto riuscisse a prenderne di quel coso così grosso, lei le rispose invece che lo prendeva tutto e senza problemi, che le sensazioni che provava quando Carlo con maestria gli entrava dentro fino in fondo,gli faceva raggiungere orgasmi molto intensi, le dispiaceva invece, che date le dimensioni non potessero praticare il coito anale che lei invece avrebbe voluto provare.
E voi lo fate? chiese a Silvia (sono normodotato), con mia sorppresa Silvia gli rispose che lo facevamo regolarmente senza grossi problemi (strano, neanche alla sua amica del cuore lo aveva mai confidato nonostante l'altra le avesse detto che lei lo faceva e che se ne sentiva gratificata).
La sera successiva, a cena, le donne ci dissero di non voler far tardi in disco e che avrebbero invece preferito salire in camera come la sera prima e gustarci insieme una bottiglia di spumante.
Io e Carlo ammiccammo compiaciuti.
Arrivati in camera brindammo, ci sedemmo sul divano e ridento alla minima stupidata che si diceva cominciammo a palparle.
In men che non si dica ci spostammo tutti in camera, ci spogliammo e cominciammo a giocare ognuno con il proprio partner.
Mentre Silvia eccitata mi ciucciava e leccava il cazzo, Laura le prese la mano e la poggiò su quello di Carlo.
Mi sarei aspettato che Silvia la tirasse indietro vergognosa, invece lo carezzò dolcemente e mentre mi spompinava lo brandì e cominciò lentamente a menarglielo.
Avevo l'andrenalina a mille, da sempre sognavo di vedere mia moglie alle prese con il cazzo di un'altro, ora il sogno si stava avverando.
Speravo che si lasciasse andare, che non si bloccasse sul più bello, impazzivo al pensiero che si facesse scopare da Carlo, ho sempre sognato di vederla penetrata da un cazzo asinino.
Scelsi la posizione a 69, io sotto e lei sopra alla pecorina, in modo da lasciarla col culo per aria senza difesa (con la fantasia erano anni che lo facevamo e lei si è sempre bagnata quando le chiedevo se in quel momento si sarebbe fatta scopare dal grosso cazzo di uno sconosciuto, lei sbrodolando e succhiando avidamente rispondeva si.
Intanto Laura in ginocchio succhiava il cazzo del marito e con la mano masturbava la figa di Silvia penetrandola dolcemente con le dita
Mentre succhiavo il nettare che fuoriusciva dalla vulva di mia moglie, sentii che anche Laura si era unita a lei e contemporaneamente mi spompinavano che era una delizia, fermandosi quando si accorgevano che stavo per sborrare.
Carlo lasciata la moglie, si posizionò in ginocchio dietro mia moglie, la carezzava e baciava le chiappe, poi scostandole iniziò avidamente a leccarle il buco del culo, sembrava volesse penetrarlo con la lingua tanto ci dava dentro. Scostai la testa per fargli spazio.
Nella posizione in cui mi trovavo vedevo ogni minimo movimento facessero, Silvia era un colabrodo e Carlo non ce la faceva più.
Tenendosi il cazzo in mano mi guardò come a chiedermi il permesso per osare di più. Glielo diedi.
Lo appoggiò sul culo di Silvia cominciando a farlo scorrere tra il solco dal'alto fino in basso facendolo strusciare sulle grandi labbra fradici d'umore, aprendole e massaggiandogli il grilletto con la grossa cappella.
Silvia a quel contatto iniziò a muoversi per sentirlo tutto, (conoscendola sapevo che era partita, e se non fosse per i tabù che si portava dentro da sempre si sarebbe fatta penetrare da quel grosso cazzo senza pensarci due volte).
Era la ns. fantasia che prendeva vita, stava alei ora mettersi alla prova, decidere se restare nei limiti o lasciarsi andare e quel che accadeva, accadeva. (comunque finisse, sapeva che la sua scelta sarebbe stata da me condivisa).
Ora Carlo concentrò il suo massaggi solo sulla figa, le grandi labbra si aprivano completamente al passaggio della grossa cappella, sembrava che cercassero di respirare non riuscendoci.
Ancora una volta Carlo mi guardò, non stava più nella pelle, mi chiese con lo sguardo il permesso di osare di più, con un cenno gli feci capire di provare, che se andava bene a lei andava bene anche a me.
Detto fatto prese in mano la bestia (dalla mia posizione sembrava ancora più grosso) e con dolcezza lo posizionò tra le grandi labbra facendosi spazio con la grossa cappella e puntandolo per la penetrazione.
Al contatto sentii un fremito percorrere mia moglie, Carlo da gran maestro le prese i fianchi e cominciò a spingere dolcemente per sondare la reazione di Silvia che a quel punto allungò il braccio e fermò Carlo con la mano dicendogli di fermarsi, io carezzandola le scostai la mano e le dissi di lasciarsi andare, che era solo un gioco e di godere per quanto provava.
Ebbi l'aiuto anche di Laura che la incoraggiò sussurrandogli qualcosa all'orecchio che non riuscii a capire ma che ebbe effetto, tanto che Silvia si rilassò e Carlo riprese da dove aveva interrotto.
Sempre sdraiato sotto di lei, le tenevo aperte le chiappe e le grandi labbra per facilitare a Carlo la penetrazione (non che ne avesse bisogno).
Fu bellissimo vederlo farsi strada in quella figa che era stata fino a quel momento solo mia, temevo (dubbio dell'ultimo momento) potesse farle male, era troppo grosso in confronto al mio, e comunque al primo segnale di sofferenza di mia moglie sarei stato pronto a fermarlo.
Vedevo invece che a ogni spinta entrava senza alcuna fatica, mentre le scivolava dentro Silvia ebbe un' orgasmo, poi Carlo le fu dentro tutto.
Per un' attimo le restò dentro senza muoversi, voleva sondare le capacità di Silvia senza farle male, poi cominciò a muoversi, lo vedevo entrare e uscire centimetro per centimetro, Silvia tremava come una foglia e io con lei, non l' avevo mai vista così, mugolava in continuazione (con me lo faceva solo quando stava venendo) per un momento li confusi per lamenti dolorosi ma mi sbagliavo, muoveva il culo avanti e indietro per gustarsi ogni centimetro di quel magnifico cazzo che la riempiva tutta facendola sentire la femmina che doveva soddisfare il suo stallone traendone piacere.
Carlo sbuffava che sembrava un toro da monta, abbandonò il ritmo lento e cominciò a darci dentro, mi sembrava dovesse sfondarla e invece lei godeva ancora di più.
Silvia ebbe due o tre orgasmi uno dopo l' altro e i versi che faceva di solito in queste occasioni si trasformarono quasi in grida.
Carlo non ce la faceva più, i suoi colpi divennero sempre più decisi
stava per godere, non so a chi di noi due, ma ci chiese con voce rauca se poteva venirgli dentro, lasciai che a rispondere fosse lei, e come in trance gli rispose siiiiii siiiiii sborrami dentro.
era come se volesse premiare, gratificare quel magnifico cazzo che l'aveva fatta godere come mai aveva provato.
sentendole pronunciare quelle parole e conscio che tra un' attimo un' altro cazzo per la prima volta stava per sborrargli dentro ebbi anch'io la mia sborrata liberatoria.
Fu una sborrata stupenda, sussultavo mentre la bocca di Laura mi succhuava la cappella, sembrava una pompa che aspirava tutto quanto usciva, e mentre faceva questo, sditalinandosi raggiunse anche lei l'orgasmo con nostro grande piacere.
Eravamo esausti, mia moglie rossa in viso andò in bagno tenendosi la mano sulla figa per non fare uscire la sborra che l'aveva riempita, l'altra la seguì.
Io e Carlo restammo senza parole, non ci sembrava vero che quanto accaduto fosse davvero successo, mi ringraziò per averlo aiutato a disinibire sua moglie, gli risposi che la cosa era reciproca e che non avrei mai pensato che finalmente Silvia fosse riuscita a lasciarsi alle spalle i tabù inculcatogli nell'educazione che si riceve fin da piccoli.
Però, gli feci notare che io ero in credito con lui in quanto lui si era goduto totalmente Silvia, e ora toccava a me farmi Laura.
Tranquillo disse, anch'io voglio realizzare il mio sogno, vedere mia moglie che viene inculata, e soddisfare così anche un suo veccio desiderio.
Finimmo di passare gli ultimi giorni che restavano, quasi sempre in camera a farne a più non posso, Laura impazziva di piacere a prenderlo nel culo, tanto che il marito si preoccupò dicendogli che finita la settimana bianca si sarebbe dovuto tornare alla normalità, le donne risposero all'unisono che niente ci avrebbe impedito di rivederci visto che abitavamo a pochi km. di distanza.
Da allora ci frequentiamo regolarmente e non solo per il sesso ma per la profonda amicizia che è nata tra noi.
Quando avrò un pò di tempo vi racconterò quanto è accaduto a Luglio di quest'anno con il figlio 18 enne di Laura e Carlo prima che partissimo per le vacanze estive, non potete immaginare minimamente
la goduria che abbiamo provato per quanto successo.
X commenti: sposimikatamail.com
20
8
18 years ago
admin, 75
Last visit: 2 hours ago -
2° episodio calze collant
Bene un breve cenno sulla cena e poi........
lasciamo il marciapiede del negozio e con brevi cenni e languorini ci allontaniamo per andarcene a cena.
Nel mentre a cena dal mio posto seduto a tavola inizio ad avanzare pretese
su come possa essere vista da me in collant e su come possa lei essere lusingata da questa mia richiesta .
Condendo il botta e risposta con carezze sulla mano e velate carezze con le mie gambe sotto il tavolo.
Arrivati alla fine le dico il vino ha avuto delle propietà piacevoli nel essere gustato in tua compagnia ed è un peccato portarsene un po dividendomi da te ,stasera...
Lei non dice nulla! aspetta il conto ed usciti fuori mi chiede di accompagnarla all'auto per salutarci.
Obbedisco!!le dico!
Passa più di ora e mi arriva un messaggio con un idirizzo ed il piano dicendomi lasio la porta semisocchiusa "ti aspetto"
Mi fiondo come un ragazzino eccitato ed allo stesso tempo incredulo ed intrigato.Arrivo un palazzone ben messo ,trovo le scale non prendo ascensore mi gusto i gradini arrivo sul pianerottolo e trovo la porta semisocchiusa.
Mi avvicino per sentir rumore con l'orecchio ma non si sente nulla , allora la apro piano piano ed incontro una luce soffusa con musica jazz soft mi tolgo le scarpe e le calze chiudendo la porta senza dire nulla.
Noto un salone aperto con due divani ed un tappeto con al centro un tavolino bottiglia di vino e due bicchieri vuoti.
Mi tolgo la giacca e riempio i due bicchieri ed inizio a rilassarmi visitando le stanze della casa .
La prima è la cucina , poi continuo con un'altra più piccola fino ad arrivare alla sua stanza da letto.
Porta socchiusa luce spenta! mi infilo di traverso! mi fermo! ed aspetto che gli occhi iniziano a vederci con quel po di luce soffuse in stanza.
Detto fatto era li ! al centro della stanza seduta sulla sua poltrona con le gambe semi aperte ed il viso in penombra.
Quel po di luce segnava i suoi lineamenti a partire dai capelli spalle gambe.E viceversa quel po di luce soffusa che entrava dal corridoi segnava i miei.
Mi sono avvicinato portandogli il mio bicchiere sulle sue labbra , standogli tra le gambe , ho lasciato cadere delle gocce sul suo decoltè ed ho posato chinandomi il mio bicchiere per terra .
Sono rimasto chinato difronte a lei tra le sue gambe ed ho iniziato ad infilare le mie mani nelle sue cosce , baciandogli delicatamente con sospiri caldi le gocce di vino che cadevano dal decoltè verso il suo seno.
Il suo petto ha iniziato a contrarsi per i suoi respiri profondi,
le sue mani hanno inziato a toccarmi i capelli in maniera molto dolce,
le sue gambe mi stringevano i fianchi con inarcamento della schiena.
ho tolto i primi bottoni della camicetta muovendo le mie labbra sul suo collo,
lei ruotava la sua testa per il piacere di essere baciata su tutto il collo dicendomi a voce bassa che ero il suo amore.
ha portato le sue mani verso i miei fianchi sollevandomi la camicia per sentire la mia pelle.
continuando mi ha tolto la camicia aprendo sempre di più le sue gambe per farmi sentire la sua calda e bagnata mutandina.
mi ha preso il capo e la infilato tra le gambe chiedendomi di baciarla .
ho baciato le mutandine bagnate le ho leccato tra le cosce alzandogli le gambe sulle mie spalle.
ha iniziato ad avere sospiri più frequenti ,
ha iniziato a baciarmi sulle braccia e mani mettendosi le mie dite in bocca e succhiandole pianopiano.
gli ho spsostato le mutandine ed ho infilato la mi lingua dentro,
con un pronunciato sobbalzo lei mi ha ripetuto mio amore mi stai facendo impazzire .
Continua Continua mi ha ripetuto più volte ed io più volte ho reso felice questa posizione.....
Segue il 3° episodio
14
0
18 years ago
alfa155478,
37
Last visit: 12 years ago
-
La donna ad ore
La incrociai in centro.
Era col marito ed un'altra coppia. Lì per lì non la riconobbi: alta, bionda, un pò in carne, truccata ma non troppo, vestita con un semplice abito azzurro, ma che metteva in risalto le sue forme giunoniche. E poi...ma sì, era Anna, la donna che veniva in casa per le pulizie, due volte la settimana. L'avevo vista qualche volta che uscivo un pò più tardi del solito, ma mai considerata oggetto del desiderio: un pò sciatta, vestita con cose informi. Ma incontrala così....!
Mi riconobbe, mi salutò con un sorriso, ricambiai.
Cominciai a pensarci, ad immaginarla, ad immaginare che tipo potesse essere: bacchettona? uhm, no. Tradizionalista, solo a mio marito e basta? No, forse no, il viso la tradiva, in un certo senso. E come si comportava a letto? Questo mi intrigava, anzi, LEI cominciava ad intrigarmi.
Cominciai ad uscire un pò più tardi, la mattina, tanto per guardarla bene, ma uscivo sempre prima di mia moglie e dei ragazzi, per non far nascere sospetti.
E poi.... poi il mio lavoro cominciò a svolgersi a casa, per una serie di circostanze, anche perchè avevo ricevuto degli incarichi che mi obbligavano per parecchie ore al pc.
La mattina uscivo sempre: andavo a fare colazione, compravo il giornale, cose così, poi tornavo a casa.
La trovavo che sfaccendava, scambiavamo quattro chiacchiere; cominciai a guardarla in modo che si accorgesse che non mi era indifferente; quando era vicino ad uno specchio facevo in modo che si accorgesse che la guardavo.
E resi conto che non si vestiva più con cose sformate o con pantaloni: abitini scollati con bretelline, reggiseni che si mostravano un pò e...slip microscopici se non addirittura tanga, a volte.
E qualcosa succedeva nei miei jeans!
Era arrivata l'ora di fare qualcosa, ma come? Non volevo tentare l'approccio diretto, per due motivi: potevo aver travisato le sue intenzioni e poi....sono un maledetto timido!
E l'occasione si presentò una mattina.
Piovigginava, moglie e figli erano gia usciti, LEI era in ritardo.
Decisi di rimettermi a letto, era troppo bello starsene a poltrire. Rinunciai alla colazione e al giornale e mi ridistesi.
Non uso pigiama, solo T-shirt e boxer e mi piace la stanza in penombra.
Udii la chiave girare nella toppa e dopo un pò la sentii sfaccendare.
Cominciai ad avere delle fantasie su di lei e piano piano il mio cazzo cominciò ad inturgidirsi, ma non troppo, non lo toccai, solo che il glande faceva capolino dall'apertura dei boxer.
E lei entrò in camera da letto; avevo gl iocchi socchiusi, la guardavo attraverso le ciglia: non poteva accorgersi che ero sveglio, c'era penombra e l'aria era grigia.
Indossava un abitino azzurro, con le bretelline, leggermente al di sopra del ginocchio e ebbi l'impressione che non avesse reggiseno.
Rimase perplessa, non era abituata a trovarmi in casa a quell'ora, a letto poi!
Uscì, indecisa sul da farsi. Poi tornò, dopo pochi istanti.
Si fermò a un passo dal letto e mi guardò, anzi guardò il mio ventre e poi più giu: il cazzo faceva capolino dai boxer.
La vidi che cominciava a lisciarsi le cosce al disopra dell'abitino, poi lentamente la sua mano si spostò sulla fica e l'accarezzava, senza sollevare l'abito.
Il mio cazzo cominciava ad indurirsi sempre più e ormai era fuori.
Senza parere e facendo sempre finta di dormire mi girai su un fianco e il cazzo uscì del tutto.
Col braccio penzoloni, come se fosse del tutto naturale per il movimento, le sfiorai il ginocchio.
La sua mano si accarezzava sempre più velocemente: era giunto il momento.
La mia mano cominciò a salire lungo la coscia, prima al di sopra del vestito, poi sotto. Non si scostò, anzi si avvicinò di più:
Arrrivai all'orlo degli slip, li scostai e raggiunsi la fica: bagnatissima.
L'attirai di più verso di me, le alzai il vestitino (ormai non facevo più finta di dormire da un pezzo), mi sedetti sul letto e cominciai a leccarle le cosce: è una cosa che mi fa impazzire, il leccare.
Piano piano mi spostai all'interno, senza toccare la fica, ma continuando a leccare tutto intorno e poi, all'improvviso....le ficcai la lingua dentro, senza preavviso, stringendole il culo, uno stupendo culo sodo.
Cominciai a entrare e uscire con la lingua, mordicchiando ogni tanto il clitoride, che aveva bello grosso, quasi un piccolo cazzo.
Sollevai gli occhi per guardarla: i suoi erano dischiusi, arrovesciati un pò all'indietro, Le spalline erano scivolate giu, aveva un seno grande, i capezzoli duri, mugalava dal piacere, non diceva niente, mugolava e basta. Avevo il cazzo duro come non mai, cominciai a toccarlo.
Lei muoveva il bacino come se stesse chiavando ed io l'assecondavo con la lingua e all'improvviso...."vengo, vengo, brutto stronzo, non fermarti ora! lecca, leccamiiiii! chiavami con la lingua, dai! VENGOOO!"
Il tutto sussurrato, non urlato! Mi fece impazzire!
Continuai a leccarla, ma lei si inginocchiò, prese il cazzo tra le mani, lo mise tra i seni, li strinse e cominciò a masturbarmi così: Il cazzo spariva tra quelle tette, usciva solo il glande, seguendo il movimento e lei cominciò a dargli colpettini con la lingua sempre più frequenti e alla fini lo prese in bocca: era bravissima!
Lo succhiava, titillava, lo faceva uscire e lo leccava tutto, come un grosso cono gelato, scendeva fino alle palle, le mordicchiava, le succhiava e leccava, poi tornava a prenderlo in bocca, lo faceva arrivare in gola, tornava su leccando e dando colpettini con la lingua: ero sull'orlo di una grande sburrata.
Se ne accorse, mi spinse sul letto, si mise a cavalcioni su di me, scosto gli slip e fece scivolare il cazzo nella sua figa, ormai un lago.
Ma non si mosse, lo tenne dentro; mi guardò, sguardo acquoso. da troia, sussurrò "Dio, mi hai fatto arrapare come nessuno, sei uno stronzo, mi hai fatto venire voglia di fottere e ne ho ancora!" E cominciò a muoversi. "mi chiavo da sola, non muoverti! Mi sento troia, come mi piace sentirmi troia!" E si chiavava, muovendosi su e giu.
"sono una troia, vero? Una porca...e mi piace!" La guardai, le tette mi ballonzolavano davanti agni occhi, mi sollevai un pò, gliene presi una in bocca e cominciai a succhiarla e poi a mordicchiare il capezzolo:
" Mi fai male, porco! Continua, si, continua a mordere!" E accellerò il ritmo, gli occhi di nuovo rovesciati all'indietro.
Non ne potevo più.
Con un colpo di reni la rovesciai, la misi sotto di me e cominciai a pompare. Alzò le cosce e le incrociò ditro la mia schiena e si dimenava. " Porco, porco, porco! Sono una troia, lo sai, vero? Porcoooooo!" Stava per venire di nuovo e anche io ero allo stremo.
"Si, sei una troiona, una gran pompinara, voglio riempirti" "Siiiiiiiii, dai stronzo, dai!"
Venimmo insieme, non so da dove uscì tanta sborra. Era da tempo che non chiavavo così!
Ci abbattemmo sul letto, distrutti!
Dopo un pò si alzò, si riassettò il vestitino (aveva chiavato col vestitino e gli slip!) e "queste lenzuola è meglio che le lavi subito."
Si allontanò, ma rientrò quasi subito, si chinò sul mio cazzo, ormai moscio, lo accarezzò, lo baciò "era da tempo che non chiavavo così" Pure lei!
"Lavorerai in casa ancora per qualche giorno?"
E si allontanò.
Dopo un pò sentii il rumore della lavatrice che entrava in funzione.
14
3
18 years ago
umpadumpa,
38
Last visit: 16 years ago
-
Lisa e luca
Ormai sfiduciato da mesi di vana attesa, controllai la casella postale che avevo aperto appositamente per quell'annuncio.
Era da più o meno una settimana che non l'aprivo, ed era piena di spam. Procedetti all'eliminazione della posta indesiderata, dopodichè rimasero tre e.mail, tutte risposte all'annuncio.
Tanto ero rassegnato, le aprii disilluso di trovare qualcosa di diverso dalle solite proposte mercenarie o insulti e sfottò, per il carattere particolare della mia ricerca:
"Cerco una coppia con lui bisex, per prima esperienza da passivo. Tassativa presenza di lei, partecipativa, attiva e/o passiva, oppure contemplatrice e regista".
Aprii la prima: "Siamo una coppia perversa di Milano, lui 43 anni, palestrato e dotato, lei 36, amante biancheria sexy e tacchi a spillo, se vuoi possiamo raggiungerti in qualsiasi luogo, ma devi essere molto generoso."
La seconda: "Ciao, sono Marco di Roma, ho 35anni, sono completamente depilato e ho un gran cazzone. Se trovi una donna, potrei fare io la parte del bisex attivo."
Infine la terza. "Ciao, siamo Lisa e Luca, abbiamo 31 anni io e 35 Luca. Pratichiamo normalmente lo scambio di coppie, raramente incontriamo singole bisex. Dopo lunghe insistenze sono riuscita a convincere Luca ad incontrare un ragazzo bisex, per esaudire il mio desiderio di vederlo in azione con un altro uomo, ha accettato di esere solamente attivo.
Samo di Firenze e possiamo ospitare, ma esigiamo certificazione di negatività HIV, preferendo poter giocare liberamente, senza limiti e preoccupazioni.
Se interessato rispondi con contatto telefonico ed eventuali istruzioni per contattarti nel rispetto della tua privacy.
Altrettanto faremo noi, allegando nostre foto.
Un bacio, Lisa."
Fui colto completamente di sorpresa, dopo tanto tempo, finalmente una risposta concreta, e di una coppia che rispondeva completamente ai requistiti che cercavo, perdipiù della mia stessa città.
Fui colto dall'emozione, sentii aumentare l'intensità dei battiti del cuore, e rilessi con bramosia l'intera posta.
Non riuscivo più a ragionare e rimasi molto tempo con quella mail sul monitor a pensare come rispondere, nel timore di fare una mossa falsa e compromettere il tutto.
Risposi nella maniera più semplice:
"Ciao Lisa,
sarei ben felice di poter incontrare te e il tuo compagno Luca, sono un donatore di sangue regolare, quindi non avrò alcun problema a procurarmi il certificato.
Sono disponibile tutti i pomeriggi feriali, preferirei essere contattato la mattina."
Chiusi la posta con i saluti e il numero di cellulare.
La risposta non tardò molto, la sera stessa Lisa rispose, ma io non la potetti visualizzare che il giorno successivo.
Mi confermava il loro interessamento e l'istruzione di ricontattarLa non appena fossi in possesso del certificato, allegando alcune foto di entrambi, da soli o in azione anche con altre persone.
Risposi immediatamente per manifestarLe il mio gradimento per le foto inviate, che confermavano, oltre la gran bellezza e sensualità di lei, la loro totale disinibizione.
Il giorno seguente mi recai al centro sangue per effettuare una donazione e richiedere un esame completo urgente.
Qualche giorno dopo potetti ritirare il risultato e contattai ancora Lisa, con una posta elettronica.
Passarono solamente 25 minuti dall'invio, che squillò il cellulare.
"Ciao, sono Lisa. Ho ricevuto la tua posta e non volevo perdere tempo. Sai, ho una gran voglia di vedervi in azione. Poi, non vorrei che Luca ci ripensasse."
Non sapevo che dire, così riprese lei: "Io pensavo che ci si poteva vedere domani pomeriggio, sei libero?"
Esitai qualche secondo, poi risposi: "Si, domani pomeriggio a me sta bene."
"Davvero? Sono contenta, allora vieni da noi, a che ora facciamo?"
"Non sò, in che zona abitate?"
"Vicino a piazza Tasso, sai dov'è?"
"Si, posso essere da voi alle quattro, se a voi va bene."
"Va benissimo, allora ci vediamo domani, chiamami quando sei in piazza, ti vengo a prendere"
"Allora ci vediamo domani, piazza Tasso alle quattro, ti chiamo appena arrivo."
"Mi raccomando, non mi deludere, non sai da quant'è che aspetto,"
"Non ti preoccupare, non mancherò!".
Arrivai sul luogo dell'appuntamento con una decina di minuti di anticipo, nervosamente emozionato aspettai qualche minuto prima di chiamare.
Complimentandosi per la puntualità, disse se potevo raggiungerli da solo, istruendomi come trovare la loro casa.
Salii le strette scale in pietra serena, fino al pianerottolo del secondo piano, scostai la porta chiedendo il permesso di entrare.
"Vieni, vieni. Chiudi la porta!"
Ero completamente imbarazzato, quando varcai qualle porta, che dava direttamente su un soggiorno, dove, davanti a una grande libreria che occupava tutta la parete, semi-sdraiati su un divano-letto aperto, sul quale era posato un telo colorato, si trovavano, uno a fianco all'altro, Lisa e Luca.
Le foto corrispondevano, Lei longilinea, lunghi capelli castano scuro, quasi neri, top di pizzo nero, minigonna bordeaux e sandali neri, con tacco alto ma largo (particolare che mi colpì negativamente, essendo, per me, il tacco a spillo un vero feticcio); Luca, ciabattine infradito ai piedi, jeans, e maglia di cotone aderentissima, ad evidenziare la muscolatura da palestrato, aria piuttosto severa e sorriso ironicamente soggiogante.
Fu lui a invitarmi a sedere nella poltrona di fronte al loro; lo feci dopo aver passato a Lisa un mazzo di fiori e il risultato delle analisi del sangue.
"Che carino, non trovi?"
Lui la guardò con aria poco convinta, poi si rivolse a me.
"Ma te sei finocchio?"
Sorrisi: "No, ti assicuro che non mi piacciono gli uomini. Sembra strano, ma ho solamente voglia di ... sono attratto dall'idea di spompinare e di essere sodomizzato, sentire che sapore ha, cosa si prova ad averlo in bocca e di dietro.Ttutto qua, ma mi piacciono le donne, per questo ho bisogno che ci sia anche lei con noi, altrimenti, sono sicuro che non ce la farei. Già sarà difficile."
"Oh, se non vuoi, a me va bene!", affermò immediatamente lui.
"Eh no, me lo avevi promesso. Dopotutto io ti ho sempre accontentato. Adesso ti chiedo solamente di fare con lui quello che normalmente fai con me e le altre donne!".
Capii che lui non era poi così convinto. Lei cercò di ammansirlo e convincerlo defitivamente facendogli qualche moina.
Assistetti disorientato a una decina di minuti di baci più o meno casti, strusciamenti vari, mani di lui che scoprivano le cosce di lei, palpeggiamenti del culo e dei seni, mentre la mano di lei si poggiava tra le gambe di lui, apriva la cerniera e ne tirava fuori il contenuto, massaggiandolo e portandolo alla erezione.
Fui rapito da quella visione, non era lunghissimo, ma sicuramente superiore alla media, proporzionato in lunghezza, con una bellissima cappella cuneiforme. Ne fui completamente eccitatato dall'idea di poterlo prendere in bocca, ma leggermente spaventato dalle dimensioni, quando pensai alla penetrazione posteriore.
Quando lui sembrava ammansito, Lisa volse gli occhi verso di me, si accorse di quanto ero eccitato e attento al membro di Luca. Con un semplice movimento degli occhi mi invitò a farmi sotto, indirizzando il pene verso di me.
Non mi feci pregare, mi inginocchiai ai piedi di Luca, portai la bocca all'altezza del suo cappellone e mentre lei lo teneva dritto verso di me, lo ingoiai in un sol boccone.
Lo sentii riemprirmi il palato, quasi affogarmi, mi ritrassi, portandolo alle labbra e ciucciuarlo come un ghiacciolo. Ero avidamente curioso di sentirne il sapore. Poi mi abbassai e cominciai con lunghe leccate, interrotte dai pantoloni che ancora avvolgevano la parte inferiore e i genitali.
Istintivamente li afferrai per la cinta e glieli sfilai.
Quello che mi sembrava già un discreto membro, a vederlo nella sua interezza, con i due enormi testicoli, completamente depilati, mi dette l'impressione di essere ancora più grande e possente, ma di una prefezione unica che non potette che aumentare la mia brama di succhiarlo e ingoiarlo.
Lo strappai dalla mano di Lisa e mi ci ributtai sopra con foga.
Lei si ritrasse a lato, mentre potevo sentire tutto l'imbarazzo di lui, nel posare delicatamente le mani sulla mia testa e le spalle, per poi ritrarle subito.
Cercò di sdrammatizzare con una battuta: "Però, ne avevi di voglia!".
Mi fermai un attimo per rispondergli con un breve sorriso, ma immediatamente mi rigettai sul suo possente attrezzo.
L'eccitazione e l'emozione era talmente grande, che mi gettai con troppa foga nel mio compito, impegnato ad eseguire i movimenti meccanicamente, eccitandomi più per le mie fantasie che non per la situazione.
Sentii la mano di Lisa accarezzarmi la testa, mentre si chinava verso di me; "Piano, vai più piano, così lo consumi!"
Mi fece sollevare la testa, spostò il pene di Luca e sollevò la sacca dei testicoli e mi invitò a leccarli.
Feci come lei mi indicò. Lentamente cominciai a passare la mia lingua sui coglioni di Luca, completamente glabri.
Lentamente riuscivo a concentrarmi sulla piacevole senzazione di sentire quella rugosa pelle aderire alla mia lingua, lasciandosi stirare da essa; la piacevole sensazione di sollevarne i testicoli, per poi avvolgerli completamente con le labbra e succhiarli, mentre la zona inguinale di Luca viene percosse da breve e intense vibrazioni e il suo poderoso pene si solleva e mi ricade sul viso come una frusta; lasciarle scivolare dalla bocca per raccoglierle nel palmo di uma mano e massagiarle vigorosamente; con la lingua scivolare lungo il turgido membro, infilandosi nell'intercapedine della cappella, con l'altra mano avvolgerlo per la circonferenza e sentirlo pulsare, mentre lo colpisco con piccoli colpetti della punta della lingua. Avvolgere e succhiarne la punta, assaporandone le prime gocce di piacere che rilascia, aiutandolo col movimento longitudinale della mano. Infine ingoiarlo, un poco alla volta, con lenti movimenti oscillatori, sentirlo tutto dentro fino a toccarti la gola, lasciandomi andare a movimenti più rapidi e bramosi.
Non riuscivo più a staccarmi dal suo splendido cazzo, neanche quando si alzò in piedi levandosi la maglia.
Sentii la mano di lei passargli da dietro, sotto le gambe e afferrare la sacca dei testicoli, massaggiandogliela.
Girai lo sguardo verso di lei, incrociando il suo sguardo curioso e divertito, accompagnato da un bellissimo sorriso di incoraggiamento. Osservai che con l'altra mano, stringeva la mano di Luca, che silenzioso si sottoponeva al mio trattamento.
Fui colto dal dubbio che la cosa non fosse da lui gradita, così mi fermai e alzai lo sguardo verso di lui, in cerca di conferme.
Senza manifestare alcuna emozione, mi afferrò la testa e la riportò tra le sue gambe: "Continua, non stai andando male".
Non aspettavo altro, togliendomi la camicia ripresi a lavorare ora pompandoglielo ora leccandeglielo, ora segandolo, sempre sotto lo sguardo attento di Lisa, che nel frattempo si era appoggiata sul fianco del divano, sollevandosi la gonna e infilando una mano sotto la mutandina.
Non ho idea di quanto tempo fosse passato, quando esausto sollevai la testa e guardai prima Lisa, poi Luca.
Lisa intuii e chiesa a Luca di portarmi un bicchiere d'acqua; nel frattempo mi fece accomodare al centro del divano-letto, sfilandomi i pantaloni e le mutande.
Poi si infilò tra le mie gambe e prese a palpeggiarmi i testicoli e il pene, provocandomi una immediata erezione, poi abbassò il tiro e con le dita giocherellò con il buchino posteriore.
Si divertiva ad allargarlo e infilarci dapprima un dito, poi un altro e un altro ancora.
Luca mi passò il bicchiere e sorseggiando una lattina di birra, chiese a Lisa se volesse qualcosa anche Lei.
"No grazie, tienimelo ancora impegnato con la bocca, mentre te lo preparo, sai è verginello."
Luca si portò sopra di me, poggiò le ginocchia lungo i miei fianchi, poi si lasciò cadere in avanti appoggiandosi allo schienale del divano dietro di me, portando la sua zona inguinale all'altezza della mia bocca.
Afferrai il suo cazzo con la mano e segandolo lentamente, ne appoggiai la punta sulle labbra e la massaggiai con lenti movimenti circolari della lingua.
Lisa si allungò verso la libreria per prendere alcun oggetti, per poi tornare tra le mie gambe.
Sentii un liquido colarmi tra le natiche, e le dita di Lisa che lo spargevano furoi e dentro la cavità anale, lubrificandola e preparandola ad accogliere i giocattoli di gomma che aveva predisposto per allenarla ad essere penetrata dal calibro di Luca.
Con delicatezza appoggiò la punta di un piccolo plug, infilandolo all'interno lentamente, senza provocare in me particolari sensazioni, nè di piacere nè di dolore.
"Tutto bene?"
Al mio annuire, estrasse l'oggetto, per poi appoggiarne uno di maggiori dimensioni, che scivolò senza problemi fino alla metà, quando il diametro cominciava ad essere più consistente.
Istintivamente strinsi le natiche. Con uno schiaffo sulla coscia, Lisa mi invitò a rilassarmi, e rotandolo, con lenti movimenti in avanti e dietro, riuscì a farlo entrare tutto.
Dal mugulato che ne conseguì, sembrava soddisfatta della cosa.
Lentamente sfilò il secondo plug.
Ormai non riuscivo più a concentrarmi sul pene di Luca, e smisi di leccaglierlo, pur tenendolo stretto con la mano e segandolo lentamente, la mia attenzione era tutta rivolta al mio posteriore e al trattamento al quale era sottoposto.
Lisa appoggiò un nuovo oggetto, non più appuntito e conico come un plug, ma con lapunta leggermente stondata.
Allargò il buco con le dita e spinse lentamente l'oggetto al suo interno. Probabilmente per la forma, questa volta provai un leggero dolore mentre questo oggetto mi penetrava.
Nonostante ne avessi dentro già una buona parte, sentivo che Lisa ne spingeva ancora, fino a sentirmelo arrivare al ventre.
D'improvviso sparì la sensazione di dolore e sentii avanzare una sensazione di piacere, mentre Lisa lo riportava fuori lentamente, per poi di nuovo infirlarlo tutto dentro.
Continuò con movimenti leggermente più veloci.
Superato l'iniziale imbarazzo mi lasciai sovrastare dal godimento che quel movimento mi procurava. Mi lasciai andare a mugugli di piacere, mentre la mano sul cazzo di Luca seguiva il ritmo del fallo in gomma che mi stava pompando il culo.
"Adesso tocca a te Luca, mi sembra pronto, gli ho infilato un 22cm!".
Luca scivolò in mezzo alle mie gambe, le sollevò appoggiandole sui suoi pettorali, metre Lisa, scostatasi di lato, appoggiò la cappella del suo pene all'altezza del mio buco. Poi si sedette sulla spalliera del divano, sopra la mia testa.
Luca mi afferrò con energia e mi spinse verso di lui, mentre con un colpo di anca affondò brutalmente il suo grosso membro dentro il mio culo.
Un dolore lancinante mi fece gridare. Lisa redarguì Luca, ma ormai gran parte del suo cazzo era già dentro di me, con un sol colpo.
Lui si scusò, con lei.
Poi continuò ad affondarlo per tutta la sua lunghezza, ritranendone e riaffondandolo poco a poco.
Stordito dal dolore non mi preoccupai più di tanto di quel che stava facendo, fino a quando i movimenti si fecero più estesi e intensi.
Allora cominciai a sentire il cappellone colpirmi il basso ventre, la verga accarezzarmi la prostata e non mi curai più del dolore, ma cominciai a gemere come una troia.
Era in totale balia del piacere, ebbi un erezione e mi si appannarono gli occhi.
Sotto i colpi di Luca curvai la schiena e gettai la testa all'indietro. Sopra di me, Lisa si era liberata delle mutandine per affondare e muovere vigorsamente le dita all'interno della sua fica rasata.
"Giralo Luca, mettilo a pecora!"
Mentre Luca mi posizionava come da lei richiesto, Lisa scivolò dalla spalliera e allargò le gambe ai lati della mia testa.
La sua fica era completamente slargata e bagnata.
Con una mano mi afferrò per i capelli e mi spinse la faccia verso si essa. Luca si portò con i piedi sul divano-letto, piegando le ginocchia e appoggiandosi con le mani sulle mie spalle, affondandomi tra le gambe di Lisa, riprese a pomparmi il culo, con maggior vigore.
In quella posizione sentivo la grossa cappella affondare ancor di più dentro di me, e il buco del culo allargarsi a dismisura per accogliere tutto il diametro della grossa verga che finalmente riusciva a penetrare completamente.
Questo mentre Lisa si lasciava andare a copiosi orgasmi, aiutando il movimento di Luca, tenendomi allargate le chiappe con le mani.
Esausto portai una mano tra le mie gambe e lo fermai.
Poi mi distesi sulla schiena, ansimante di stanchezza e di piacere,con il cazzo ancora eretto.
Lisa scese dal divano e si pose in piedi davanti a me. Luca si mise dietro di Lei e la fece piegare sui fianchi, per poi penetrarle la fica con profondi e vigorosi affondi, mentre lei mi segava il cazzo.
La mia attenzione ricadde sul pene di Luca che pompava la fica di Lisa. Vedevo quell'enorme verga entrare nella cavità di lei e richiamai alla mente l'immagine di quando violava la mia cavità anale e esplosi in un copioso orgasmo, il cui getto coprì il viso di Lisa, mentre la sua mano si ricopriva dei gettiti successivi.
Lisa si sfilò da Luca e si sedette accanto a me, prese Luca per il pene con un mano, mentre con l'altra mi sollevò il busto ponendomi seduto accanto a Lei e davanti a Luca.
"Adesso tocca a Luca", disse porgendomi verso la bocca il cazzo di Luca.
Mentre lei lo segava io gli pompavo cappella, intrisa degli umori di Lisa. Poi fu Lisa ad ingoiare il membro, lasciando a me il compito di succhiare le palle.
Sentimmo il ventre di Luca vibrare, allora Lisa cominciò a pompare più forte.
Lo sfilò un attimo primo che Luca si lasciasse in un lungo getto di sperma che si spalmò sulle nostre faccie, riempendo le nostre avide bocche aperte.
Cademmo sfiniti sul divano, mentre Luca si recava in bagno a ripulirsi.
Rimanemmo sdraiati sul divano-letto a guardarci in silenzio, fino a quando Luca ci interruppe: "Andiamo puttanelle, vi porto a cena fuori!"
9
3
18 years ago
admin, 75
Last visit: 2 hours ago -
Un desiderio inesaudito in parte
stavo seduto davanti al mio pc e girovagavo nelle pagine di Libero nella community ...
Entro in un mio nick e faccio alcune selezioni per conoscere qualche
amica e fra le tante risposte si/no ad un certo punto mi trovo una
certa giulia che nel descriversi abbondante di seno e di tutto si
dimostra anche disposta ad incontrarci...
Le lascio il mio num di cell e lei mi chiama... dopo alcune parole di
presentazione ci accordiamo per vederci in un bar .....
..nella mia mente già provo a figurarmi la donna che dovevo incontrare
e fantasticavo nel pensare come fosse, ma tanto valeva attendere un giorno....
Il giorno dopo alle 10 e 30 ci vediamo, ci salutiamo riconoscendoci e ci
sediamo in un bar per scambiarci le ns idee...
-Le chiedo se avesse avuto una sensazione di piacere a vedermi o di
delusione, e lei rispose no assolutamente mi piaci .....
Le confesso che nonostante la sua misura abbondante anche lei mi
piace molto, di più mi ispira in modo tremendo sesso e piacevoli
amenità nude :-)
Anche lei ne sente il desiderio e se avessi trovato un posto dove
incontrarci le sarebbe piaciuto molto fare sesso disinibito con me....
Le chiesi se fosse la prima volta e lei dissi si non ho mai tradito mio marito .....
dopo avere chiacchierato a lungo ci congediamo con la promessa di
risentirci ........
Il giorno seguente parlando con un mio amico single provo a chiedergli
se mi lascia libero il suo appartamento una mattina .....
Mi rispose sì ....
Il giorno seguente giulia mi chiama presto la mattina ed io le dico che
avrei potuto avere un appartamento tutto per noi anche nella stessa
mattina .....
Rispose va bene. ....
Mi sentivo in un momento di aver raggiunto una meta quasi
impensata ... un sogno
Chiesi la chiave al mio amico e me presentai per l'orario convenuto
con Giulia al punto di incontro, le dissi seguimi a distanza io entro e poi tu fai altrettanto ti lascio aperto il portone ....
Una volta dentro l'appartamento vedemmo che il mio amico aveva
già lasciato un letto pronto per noi ... pure il bagno aveva preparato
con asciuganani puliti e freschi ....
cominciai a spogliarmi e spogliare anche lei ... una sesta di seno ...
due natiche abbondanti e una fighetta nera pelosa e lunga e sottile
umida da quasi subito .... ci lasciammo andare provai di tutto facemmo
sesso ma non usai mai la lingua...
oggi non so darmi pace, nonostante io sia cresciuto di esperienza e
dopo aver avuto tante donne anche a lungo con le quali ho
sperimentato di tutto ...
non riesco a dimenticare GIULIA
non riesco a pensare che avrei potuto leccarla da cima a fondo e
penso che a lei avrebbe fatto molto piacere essere posseduta anche
con la lingua.....
Spero di poterla rivedere un giorno per poterle dare quello che lei
meritava ma che la mia inesperienza le ha negato .....
14
0
18 years ago
admin, 75
Last visit: 2 hours ago -
Calze collant
Bene Vi racconto un episodio in Milano Città.
Arrivo in Città vado in albergo prendo possesso della camera disbrigo le mie cose e decido di fare due passi per il corso a gurdare le vetrine.
Nel camminare osservando con sufficienza le vetrine dei negozi mi ricordo che mi sarebbe stato utile acquistare uno slip in un negozio di intimo , con la dovuta intenzione del caso mi riverso sull'altro lato del marciapiede perchè con interesse avevo notato una bella ragazza nel negozio che faceva al mio caso .
Entro con un sorriso solare e chiedo gentilmente il un aiutino su dove guardare , la commessa ricambiaandomi con la stessa moneta, mi avvicina all'espositore da uomo.
Nel mentre attraverso lo specchio, osservo una donna sui 40 che, entrando come se fosse già cliente e passando al mio fianco, mi incuriosisce donandomi una rapida occhiata da "femmina calda".
La seguo con gli occhi e noto con piacere il suo interesse per la lingerie, cosa molto gradita per i miei gusti .
Di fatto osservandola meglio gli noto addosso un bel completo giacca camicetta tipo uomo con gonna e calze velate su dei tacchi non molto alti .
Decido che sarebbe stato il mio interesse scoprire altro ed andando
a curiosare vicino a lei , con faccia tosta gli dico :
la seta è un tessuto leggero e piacevole da indossare!
per chi lo indossa "guardandola negli occhi con questa frase" rende agli occhi di un uomo seduzione e fascino.
E mi allontano.
Lei non fa e non dice nulla , rimane per un attimo a toccare le calze poi gira i tacchi ed esce dal negozio.
Mi riavvicino alle calze faccio fare una confenzione regalo dalla commessa in fretta ed in furia decidendo di fermarla.
Mà Milano non è semplice e dopo vari tentativi nel ripescarla ritorno nel negozio di intimo chiedendo alla commessa di consegnare alla Sig.ra il pensiero con un mio biglietto al suo interno.
Detto fatto alla sera del giorno successivo squilla ed apro la comunicazione e dall'altra parte con un po di imbarazzo sento dire Buonasera è lei il tipo delle calze?
Si !secco!
ad una donna non si rifiuta un desiderio! secco!
mà io non le ho chiesto nulla !
si è vero! secco!
a volte bastano pochi segni del corpo per dare e ricevere armonia!secco!
lei ancor di più in imbarazzo inizia ad inciampare sui suoi pensieri con silenzi e sospiri.
continuo io le dico!Secco!
vediamoci tra 15 minuti al negozio e se ho sbagliato riprendo il mio pensiero!secco
Chi tace acconsente!!!!
Mi recapito come una posta prioritaria e lei stava già aspettando
con guancie arrossite e postura immobile.
Mi avvicino con un sorriso disarmante dicendogli L'istinto pervade i mie
pensieri e prima di agire ho già compiuto quando è il mio cuore ordina.
Se offendo la tua armonia ti chiedo umilmente scusa !!!!
Se invece ho suonato con un pizzico di attenzione le corde del desiderio,
ti basta un'altro cenno per incamminarci per fare una piccola passeggiata condita di inteligenza discrezione ed elganza!!
37
2
18 years ago
alfa155478,
37
Last visit: 12 years ago
-
Daniela trav for black men e superdotati
Ho sempre voglia di cazzoni neri e quando sono en femme frequento luoghi abitati da molti uomini neri per farmi trattare da troia. Poco tempo fa mi trovavo in Campania per lavoro e decido di andare a Castel Volturno (LT) zona abitata da molte persone di colore, truccatissima giravo col mio coupè per rimorchiare qualche maschio nero di mio gradimento, ne individuo uno, fisico possente, alto e nero come la pece dice di chiamarsi Fred e gli va di scoparmi ma in macchina non gli piace e mi porta a casa sua. Durante il tragitto gli tocco il cazzo e sento che è duro e grosso, arriviamo in una villetta isolata in campagna e noto che ci sono altri maschi neri, Fred pensando che io mi fossi spaventata per quella presenza mi rassicura che sono suoi amici non sapendo che io cercavo quelle situazioni, mi presenta ai suoi amici scambiano qualche parola nella loro lingua e dopo mi porta nella sua stanza. M'inginocchio subito apro la patta e tiro fuori un cazzone enorme (25x20) inizio a succhiarlo avidamente ma non mi entra in bocca non so quanti pensieri mi passavano per la mente, spaventata per quelle dimensioni o eccitata di farmi spaccare il culo e prevalsa la seconda e quando era bello duro mi sono spalmata un po di vasellina mi metto a pecorina e lui inizia a sfondarmi piano piano poi quando è dentro inizia a pompare con colpi più forti, sentivo dei brividi percorrere il mio corpo,dopo 10 minuti che m'inculava esce il cazzone mi fa girare verso di lui me lo mette sulla bocca mi viene in bocca e bevo tutta la sua sborra. Ci fermiamo qualche minuto a parlare e gli confesso che vorrei essere scopata dai suoi amici e lui mi dice che è possibile ,li chiama nel frattempo io mi curo il trucco ed ecco che entrano 4 maschi neri sorridenti e di mio gradimento iniziano a spogliarsi mi circondano e inizio a fare pompini, dopo poco uno si mette dietro sposta il perizoma e affonda il suo cazzo nel mio culo con colpi forti dentro e fuori non capisco più niente. Gli dico che ne voglio un'altro nel culo, ne faccio sdraiare uno per terra, mi siedo sopra, un'altro mi prende di dietro e per la prima volta prendo due cazzi neri contemporaneamente nel culo e due cazzi in bocca, entra Fred che nel frattempo era uscito a prendere un po d'aria e quando vede quella scena mi vuole scopare anche lui e io gli dico che lui mi deve scopare per ultimo. i quattro neri si scambiano i ruoli e uno alla volta mi fanno bere la loro sborra, intanto Fred seduto in angolo se lo menava, mi risistemo il trucco amo farmi scopare truccatissima m'avvicino a lui e inizio a succhiarglielo per 5 minuti, gli diventa davvero enorme mi fa girare e me lo affonda tutto nel culo tenendomi stretta per i fianchi pompandomi come piace a me dentro e fuori per 10 minuti provando ancora forti brividi di piacere lo sento davvero enorme dentro di me e quando è pronto per sborrare lo esce è un cazzo come un cavallo e mi sborra sulla bocca ordinandomi di pulirglielo con la ligua perchè sono la sua troia e io da vera troia ubbidisco. Ho passato 4 ore davvero indimenticabili in quella casa ma ne passerò ancora molte altre, gli ho confidato che desidero essere la loro cameriera troia e hanno detto subito si, vi racconterò Daniela trav
39
5
18 years ago
admin, 75
Last visit: 2 hours ago -
La nostra storia di coppia aperta
Chiedo scusa a tutti, sono nuovo del sito. Mi è subito piaciuto in quanto c’è il contatto diretto anche con gli altri frequentatori, nel senso che se uno vuol dire la sua sull’esperienza descritta, non ha altro da fare che inviare una mail o inserire un proprio commento. E questo lo trovo molto “democratico”. Ma passiamo alla presentazione. Io (36 anni) e mia moglie (34 anni) ci amiamo molto ed abbiamo basato il nostro rapporto sul rispetto e sulla fiducia reciproca. Ogni qualsiasi fantasia o desiderio, ce lo comunichiamo senza problemi. Abbiamo due figli, ma questo non ci impedisce di vivere la nostra vita come vogliamo, anche perché i nostri figli (di 14 e 13 anni) sono abbastanza autonomi. Il perché di questa mia apparizione sul sito è presto detto. Sono un curiosone incredibile delle storie degli altri, forse perché nel mio intimo vorrei confrontare il mio comportamento con quello di altri credo per “giustificare” le stranezze che faccio con mia moglie. E se mi piace leggere qualcosa di altri, penso che ad altri piaccia leggere qualcosa di mio. Io e mia moglie lavoriamo in un ufficio statale in una città del nord Italia. Il nostro settore non ha contatti col pubblico, ci si limita ad amministrare. Quello che sto per dire risale a una decina di anni fa. Infatti è stato assegnato un nuovo direttore nel nostro ufficio in quanto il vecchio era andato in quiescenza per raggiunti limiti di età. Questo direttore proveniva da una città del sud, ove faceva il vice direttore in un analogo ufficio, quindi la sua promozione gli è costata il trasferimento. Aveva circa 40 anni, era sposato e con un figlio, ma aveva lasciato entrambi i congiunti nella sua città. Dopo la presentazione collettiva con tutti gli impiegati, circa una decina tra cui me e mia moglie, c’è stato il colloquio individuale con ogni singolo impiegato. Dal momento che io ero il responsabile della segreteria, toccava a me descrivere ogni impiegato, elencando pregi e difetti di ognuno prima del colloquio. Quando è toccato parlare di mia moglie, non ho detto che quell’impiegata fosse mia moglie, mi sono limitato a descrivere il suo ruolo, la qualifica, le mansioni. Nel fare ciò naturalmente segnalavo le carenze che ogni ufficio avesse in quel momento, anche perché lui ci aveva detto che aveva assunto la direzione del nostro ufficio per spronarci nel nostro lavoro, mentre il vecchio direttore, ormai prossimo alla pensione, aveva tirato i remi in barca. Dopo aver terminato tutti i colloqui, il direttore mi chiama per darmi delle direttive su certe pratiche, dopodiché prende a far commenti sul personale dandomi le sue impressioni. Bene o male tutti erano bene accetti. Poi sento che fa dei commenti o meglio, degli apprezzamenti, su una dipendente. Forse questa era abbastanza provocante nel corpo ed il vestito che indossava ne sottolineava le fattezze molto attraenti. Per ultimo il vestito, già corto a metà coscia, presentava uno spacco laterale di circa dieci centimetri, per cui le si intravedeva la coscia destra per intero. Il direttore prese a dirmi in tutta confidenza, anche perché ci conoscevamo già da prima che lui venisse da noi in occasione di alcuni stage di aggiornamento, che quell’impiegata lo aveva eccitato tantissimo. Era rimasto come folgorato dalla sua provocante personalità. Io non dissi assolutamente che quell’impiegata fosse mia moglie, crogiolandomi nel pensiero che ella venisse desiderata da un altro uomo. A casa, tuttavia, ne parlai con mia moglie fantasticando assieme su eventuali situazioni che si sarebbero potute verificare. Era mia moglie stessa a descrivere le fantasie, sottolineando i momenti piccanti in cui lei faceva apposta ad assumere pose equivoche per fare eccitare il direttore. Mentre facevamo l’amore eccitati come non mai, mia moglie mi dice: “e se lo facessimo davvero?” “davvero cosa?” dico io. “che io mi lasci ammirare dal direttore indossando vestiti molto sexy”. In realtà la cosa era affascinante ed eccitante, ma c’era il rischio che avremmo potuto ottenere una reazione molto brutta da parte del direttore il quale, non potendola avere, magari avrebbe potuto farla trasferire in un’altra città. Tuttavia decisi di non abbandonare quell’idea che mia moglie aveva lanciata. Qualche giorno dopo vedo il direttore che sofferma il suo sguardo sul culo di mia moglie, intenta a raccogliere delle carte che le erano cadute. Noto in quello sguardo una voglia come se volesse prenderglielo a morsi e baciarlo. Poco dopo, mentre facevamo la firma, è lui stesso che mi parla della sua ammirazione per l’impiegata. Ad un certo punto si lascia andare ad una specie di confessione. Mi dice che la lontananza dalla sua famiglia gli faceva venire dei brutti pensieri, come quello di avere quell’impiegata come sua segretaria personale, tutta nuda nel suo ufficio in modo da poterla osservare e godersela con lo sguardo in ogni momento. Quelle parole mi mandarono in estasi. L’eccitazione in me era ben visibile e il direttore se ne accorse, quindi mi disse: “vedo che anche a lei non è indifferente la collega”. Io non dissi nulla, mi limitai solo a sorridere. A casa dissi tutto a mia moglie la quale mi saltò letteralmente addosso eccitata più che mai. Il giorno appresso mia moglie indossò degli abiti molto sexy: minigonna elasticizzata nera e top rosso strettissimo il quale sottolineava il suo seno (inutile dire che mia moglie era una milanista sfegatata). Non credo indossasse il reggiseno in quanto i suoi capezzoli duri si ergevano prepotenti sotto il top sottolineando la sua eccitazione. In ufficio mia moglie non era solo sotto l’attenzione del direttore, ma anche di tutti gli altri colleghi che, tuttavia, erano in un certo qual modo abituati a vederla in abbigliamento sexy. Quel giorno il direttore mi chiamò per comunicarmi il suo stato d’animo, poi mi disse: “non credo che il mio self-control reggerà per molto”. Non passò nemmeno mezz’ora quando bussai alla porta del direttore per la consueta firma della posta della segreteria. Alla fine gli dissi che fuori dalla porta c’era l’impiegata X che aveva da fargli firmare la sua posta, quella dell’ufficio ragioneria. Il direttore mi guarda e mi dice: “la faccia entrare, ma rimanga anche lei in quanto non vorrei fare o dire qualcosa di equivoco e quindi trovarmi nei guai”. Feci entrare mia moglie. Notai che il top indossato da mia moglie non era ben sistemano: era come se lei se lo fosse leggermente abbassato fino a scoprire le aureole del seno. I soli capezzoli erano appena coperti dall’orlo del top. Mia moglie mi lancia uno sguardo come di complicità, poi si avvia verso la scrivania del direttore il quale rimane imbambolato nel vederla. Vedo il suo sguardo smarrirsi sulle poppe di mia moglie e quando questa si china verso di lui per porgere la carpetta con la posta, il suo seno si offre meglio alla vista. Il direttore sembrava impazzito; firmava i documenti con mano tremante. Mia moglie aveva due carpette con la posta, quindi dopo aver fatto firmare la prima carpetta, si gira verso il tavolinetto basso davanti la scrivania dove lei aveva appoggiato prima una delle due carpette. Nel far quel movimento rimane piegata a novanta gradi dando modo alla sua mini di salire fin sui glutei e far intravedere il suo culo maestoso. Il direttore posò lo sguardo su di esso e nel frattempo mi fece cenno con la mano come per dire che l’impiegata non indossava mutandine. Girai lo sguardo verso di lei ed effettivamente le si vedeva il culo nudo. Io ero eccitatissimo, non vedevo l’ora di rientrare a casa in modo da scopare con mia moglie. Quando questa si gira nuovamente verso il direttore con l’altra carpetta. Il capezzolo destro era quasi fuori e lei non faceva nulla per metterlo a posto, anzi credo avesse fatto apposta a farselo vedere. Quando lei andò via, il direttore mi pregò di rimanere un attimino ancora. Si allungò sulla sua poltrona, chiuse gli occhi e per qualche istante rimase in apnea. Poi emise un lungo sospiro. Disse: è troppo provocante, non so che fare”. Intervengo dicendogli che forse io avrei potuto far qualcosa, magari parlando all’impiegata convincendola a scoprirsi ancora di più. Il direttore disse che sarebbe stato troppo bello. Il giorno dopo si presenta la stessa situazione, ma siccome la firma era già stata fatta il giorno prima, non c’era molto da firmare. Tuttavia avevo organizzato con mia moglie ogni cosa, in modo da soddisfare il direttore. Mentre mia moglie era chinata verso di lui, io inizio a parlare delle donne in generale e che ero convinto che le cose belle andassero mostrate. Poi mi rivolgo a mia moglie cercando il suo assenso e lei annuisce dicendo che era proprio vero e che proprio per quel motivo lei indossava abiti succinti. A quel punto io dissi: “ma allora perché non fai vedere le tue cosce per intero?”. Lei non disse nulla, anche perché eravamo d’accordo in un certo modo. Quindi io le andai dietro e, messe le mani sulla sua mini, gliela tirai su decisamente di un bel po’ in modo da scoprirle il culo per metà e davanti farle intravedere appena il monte di venere ricoperto dalla forte peluria riccioluta come i suoi capelli. Il direttore sbarrò gli occhi, anche perché mia moglie non aveva detto o fatto nulla per fermarmi. Mi dà un ulteriore sguardo e deglutisce. A quel punto prendo ad accarezzare i capelli di mia moglie con la mano sinistra mentre la destra si porta sul suo top. Infilo in dito nella scollatura in mezzo all’incavo delle poppe e lentamente glielo rito giù facendogliele scivolare fuori. A quella visione il direttore si ritrae sulla sua poltrona guardando mia moglie con le poppe fuori e la mini appena sotto la peluria del pube. “Non posso crederci” dice. “Non è che se il marito venisse a conoscenza di tutto questo, poi io debba avere delle grane?”. Infatti lui ancora non sapeva che il marito ero io. “Non si preoccupi per il marito” rispondo, “lui è a conoscenza di tutto e non la metterà nei guai”. Intanto invito mia moglie ad accomodarsi sul divano in modo da scambiare quattro chiacchiere. Mia moglie si avvia e i nostri sguardi sono incollati al suo culo che si intravede per metà. Il direttore mi guarda e la guarda incredulo a ciò che sette accedendo. Intanto mia moglie si siede sul divano accavallando le gambo mostrando le cosce scoperte e le poppe ancora fuori dal top. Il direttore si alza e mi viene accanto mi dice qualcosa sottovoce che io capisco a malapena. “Non si preoccupi dottore, la signora è mia moglie” dico. Il direttore mi guarda come pietrificato. Cerca di scusarsi per ciò che aveva detto, ma io lo tranquillizzo dicendogli che noi eravamo una coppia abbastanza aperta. Poi mi rivolgo a mia moglie dicendole di dimostrare al nostro direttore che noi effettivamente siamo una coppia aperta. Immediatamente mia moglie apre le cosce spudoratamente mostrando la figa scoperta e già, secondo me, bagnata. Il direttore si siede accanto a lei ed inizia a parlare. Le sue frasi sono quasi senza senso. Mia moglie non dice nulla ma lo guarda fisso negli occhi. Sono io che lo invoglio a far qualcosa: “le tasti il seno, dottore”. Timidamente il direttore mette una mano sul seno di mia moglie e lei le prende l’altra portandosela sulla figa pelosa e bagnatissima. Il direttore si avvicina al suo viso e mia moglie lo bacia. Prima un bacio lieve sulle labbra, poi entrambi aprono la bocca e le loro lingue si uniscono. Il direttore prende a masturbare mia moglie la quale raggiunge l’orgasmo mentre ha ancora la bocca incollata a quella del direttore. Io non capisco più nulla, tiro fuori il pene e mi masturbo davanti a loro. Raggiungo l’orgasmo sul mio fazzoletto. Ad un certo punto mia moglie dice al direttore di alzarsi in piedi, lui lo fa e si viene a trovare con la patta dei suoi pantalone proprio all’altezza del viso di mia moglie. Questa gli abbassa la lampo tirandogli fuori il pene durissimo. “Cazzo che cazzo di cazzone” penso io. Mia moglie glielo prende in bocca spompinandolo lentamente, poi gli dice: “dottore, che bel cazzone grosso che ha” e prende a spompinare. Neanche una decina di secondi dopo, ecco il direttore sborrare in bocca a mia moglie. La sborra le inonda la bocca, schizza sul viso e cade sulle poppe. Poi lui estasiato si lascia cadere sul divano. Il suo cazzone è ancora turgido e mia moglie ne approfitta per leccargli quelle gocce di sborra rimaste sul glande. Poi le porgo dei fazzolettini di carta e lei, sapientemente si pulisce. Il direttore è raggiante, contento come un bambino al quale è stato appena regalato un giochino. A casa io e mia moglie facciamo gli straordinari. La cosa che mi tiene viva l’eccitazione è proprio il fatto di avere visto per la prima volta mia moglie tra le braccia di un altro uomo e mi è piaciuto immensamente. Il giorno dopo non succede nulla ed il direttore si comporta normalmente. Passano quattro o cinque giorni quando il nostro direttore, in occasione della firma, mi dice che ripensa ancora a quei momenti bellissimi. Gli chiedo, allora, se per caso se ne fosse pentito, magari ripensando a sua moglie e suo figlio, ma egli risponde che le esigenze fisiche di un uomo non possono essere tacitate dalla voce della coscienza e che anche se gli rimordeva un pochino, davanti a quel po’ po’ di argomenti che aveva mia moglie, non si poteva resistere. Visto che eravamo al discorso, mi chiede come mai io non fossi geloso e che anzi fossi stato io stesso a spingere mia moglie tra le sue braccia. Rispondo che ognuno di noi ha una psiche fatta a modo proprio ed io e mia moglie avevamo reciproca fiducia e stima. Mai senza di me lei si sarebbe data ad un altro. Il gioco consisteva proprio in questo: farlo sempre assieme. Ma da lì a poco qualcosa sarebbe comunque cambiata, anche se a me ha fatto solo piacere. Il mio ufficio è appena prima di quello del direttore, mentre quello di mia moglie è di fronte al mio, quindi non molto lontano. Qualche giorno più tardi vedo che mia moglie indossa un vestito a metà gamba, con i bottoni sul davanti. Penso che quel giorno lei non abbia voglia di lasciarsi ammirare, visto che non indossava la solita mini. E invece mi sbagliavo. Appena in ufficio io vado come al solito dal direttore per le incombenze di rito quando sento bussare alla porta. Il direttore preme il pulsante “avanti” e la porta si apre. Ecco apparire mia moglie con il vestito, che fino a un momento prima era completamente abbottonato dal primo all’ultimo bottone, completamente sbottonato e spostato lateralmente in modo da apparire completamente nuda. A quella vista il direttore le dice: “ne avevo proprio bisogno”. Mia moglie si accomoda nuda sul divano a cosce spalancate dopo essersi tolta completamente il vestito. Finita la firma, il direttore le si siede accanto e i due cominciano a baciarsi. Lui le mette le mani dappertutto e mia moglie glielo tira fuori. Glielo accarezza ma non lo masturba. Poi ad un certo punto, e senza che ci fossimo messi d’accordo, mia moglie chiede al direttore: “dottore, le va di scoparmi?” la cosa mi suonò come se mi avessero dato una sberla. Non avevamo deciso quella cosa; era una iniziativa presa da mia moglie. Naturalmente il direttore accetta. Io chiudo la porta a chiave, ma rimango accanto ad essa a guardare. In men che non si dica il cazzone del direttore entra nella figa di mia moglie già umida. Lui la stantuffa per bene e lei gode come una matta. Anch’io sono eccitatissimo, ma questa volta non mi masturbo, voglio scoparla anch’io. Il direttore raggiunge l’orgasmo due volte, ma non dentro la figa di mia moglie, lo fa sul suo viso e sulle sue poppe. Mia moglie avrà goduto un’infinità di volte, conoscendola di facile eccitazione. Ero con cazzo duro e pronto per prendere il posto del direttore tra le cosce di mia moglie quando lui mi ferma e dice: “e no, questo è un privilegio che posso avere solo io. Se lei vuole far l’amore con sua moglie, lo faccia a casa. Qui al massimo può solo masturbarsi guardandoci”. Mi sentii tradito, come se mi avesse sferrato una pugnalata alla schiena. Feci la figura del cornuto e mazziato. A casa ero imbronciato con mia moglie ma lei disse che in fondo era meglio in quanto questo mi avrebbe lasciato più tempo per godere rimanendo eccitato per tutto il giorno fino alla sera a casa al momento di scopare con lei. Quindi pensammo che non tutto il male viene per nuocere. La storia durò per parecchio tempo. Era come se mia moglie avesse un sesto senso: lei indovinava sempre il momento in cui lui aveva voglia di far l’amore con lei. Tuttavia quello che di più mi eccitava era il fatto che lei, dopo essersi accertata che nel corridoio non ci fosse nessuno, usciva nuda dal suo ufficio, bussava alla porta del direttore senza sapere se dentro ci fosse qualcuno, dopodiché entrava dentro tutta nuda e si faceva scopare da lui. Poi all’uscita dava un’occhiatina fuori, quindi usciva e si infilava nel suo ufficio. Ormai io non assistevo più alle loro imprese, ma mia moglie mi raccontava ogni cosa per filo e per segno. Una volta, mentre io ero presente, lei entra con gli abiti addosso, poi si alza il vestito, si gira mostrando il culo al direttore dicendogli: “dottore le andrebbe di sfondarmi il culo?” in effetti non avevo mai preso mia moglie nel culo e quella sua richiesta era come se volesse punirmi per non averlo mai fatto. Inutile dire che quella volta assistetti allo sverginamento del culo di mia moglie da parte del nostro direttore. Il nostro gioco durò circa cinque anni durante i quali nessuno seppe della tresca in atto. Il direttore venne chiamato presso il nostro Ministero a Roma per un incarico dirigenziale a tempo determinato, ma quando rientrò in sede ci accorgemmo che non era più lo stesso. Il suo fisico era scarno, la voce era diversa. Era come se lo stress cui era stato sottoposto a Roma l’avesse debilitato. Morì da lì a qualche mese. L’autopsia stabilì che aveva un tumore al cervello. Di tutta questa storia, ciò che mi è rimasto impresso di lui è stato il massimo rispetto verso mia moglie, anche se se l’é gustata in tutte le salse. Da non credere, lui le dava sempre del lei, sia davanti agli altri, sia quando eravamo da soli.
22
10
18 years ago
Bergamini,
38/39
Last visit: 15 years ago
-
Viaggio di lavoro
15 Luglio, 13:50 Aeroporto di Francoforte
"Ladies and Gentleman we like to inform you that the flight CX288 to Hong Kong is now ready for boarding, passengers are kindly request to proceed to gate number E6 . . ."
mentalmente provo a contare quante volte ho sentito questo messaggio. Decine. Per decine di volte mi sono avvicinato alla porta di imbarco, ho consegnato la mia carta di imbarco e per decine di volte la cortesia catalogata e codificata della voce che mi augura buon volo. Mi sono spesso chiesto se le frasi fatte vengono imparate a memoria o se gli addetti (anche se prevalentemente donne) sono liberi di inventare. Che so una frase del tipo "torni a trovarci presto", tra le altre cose ben augurante, oppure "buona giornata e la porti un bacione a Hong Kong".
Sono due giorni che ho compiuto 41 anni e sono un veterano dei viaggi. Sono 10 anni che vado sui e giù per gli aeroporti e gli alberghi di mezzo mondo. Sono 10 anni che cerco di trovare significati nuovi a quello che faccio. Sono 10 anni.
La divisa d'ordinanza è canonica. Come sempre del tipo sportivo, jeans, felpa e scarpe da tennis. Non capirò mai come facciano certi individui a stare 10 e più ore in aereo con la cravatta allacciata, il mocassino e scendere dall'aereo con la piega dei pantaloni perfetta. Evidentemente stanno comodi oppure devono mantenere un contegno. Fatti loro. Fatti nostri.
Nella sala di attesa ho conosciuto Luca. Anche lui in partenza per Hong Kong. Avevamo avuto un piccolo ritardo nell'imbarco che ci aveva permesso di scambiare qualche parola, ovvero il rituale stereotipato delle lamentele dei passeggeri ai cancelli di imbarco, della bontà di questa o quella compagnia aerea, del tempo e delle esperienze con forti turbolenze. Le solite stronzate. Trite, ritrite e consunte. Come sempre.
Luca era in compagnia di Paola, sua segretaria. Fu lei a dire il vero che per prima si rivolse a me, come alla ricerca di una complicità in un mondo, quello degli affari, dove ancora le donne o sono segretarie o sono nemici. Forse mi aveva scambiato per un tecnico o un turista, e non per un dirigente sufficientemente importante e tuttora rampante.
". . . Abbiamo chiuso un contratto con la Corea ... hanno anche una sede a Hong Kong .." avevo cercato di dare una risposta esauriente ed in un certo senso di far capire che ero un professionista, non un turista o un tecnico " . . . Mi chiamo Massimo, direttore commerciale del gruppo FISINT . . ." avevo completato la mia risposta calcando un poco la mano.
Luca aveva seguito il dialogo in silenzio, direi con disinteresse, mi accorsi però che il nome della mia ditta lo aveva colpito.
"FISINT . . . mi scusi conosce il Dott. xxx, so che lavorava per voi, all'ufficio pianificazione . . ." Il tono di Luca era quasi da quiz televisivo, come a verificare la verità della mia storia.
" ... si certo, abbiamo pochi contatti, anzi molto raramente ci parliamo, però lo conosco . . . " Era come aver superato un esame. A quel punto ci fu il classico scambio di biglietti da visita. Tutto secondo i più rigidi canoni della consuetudine, con gesti misurati e ripetuti centinaia di volte. Tutto normale.
"Paola, chiami Hong Kong per confermare la nostra partenza e . . .per cortesia chieda di prenotarci un albergo decente... non come al solito" Il tono di Luca suonava leggermente autoritario, leggermente arrogante, leggermente da stronzo. Doveva stabilire il gioco delle parti, il capo e la segretaria. Come per chiarire a me che lui viaggiava con il seguito. Tipico di molti giovani uomini rampanti. Molto tipico.
Impartito quest'ordine Luca si alzò, andando verso i bagni. Potevo vederlo interamente, un bell'uomo, fisico possente, non grasso ma sicuramente robusto. Portamento fiero, tipico di chi è sicuro di se e di chi crede di essere superiore agli altri. Mi colpiva quella sua prestanza. Ero colpito.
Paola è una donna che da poco ha ruotato intorno alla boa dei 30 anni. Molto ben messa, curata nel fisico ed elegante. Credo fosse soggiogata dalla presenza di Luca. In queste situazione si può vedere come le persone cambiano in funzione della situazione. Con Luca presente lei è quasi timida e sottomessa. Da sola sfodera una femminilità quasi palpabile. Le persone cambiano, come le situazioni. Cambiano.
".. se crede posso chiamare l'albergo dove alloggerò, mi conoscono bene è un buon hotel e ho un sconto . . ." mi sentivo in colpa per come avevo trattato Paola prima.
"Grazie Dott. C." quel Dott. Era molto forzato" ..così mi evita i soliti commenti, sa com'è . . viaggiare con il proprio capo è sempre così, tutti pensano che ci vai a letto . . ." lo disse quasi a confermare che era vero " . . . ti spiace se ci diamo del tu..."
"No anzi, comunque ti capisco . . . poi comunque è un bell'uomo . . . " La capivo.
Feci la telefonata e confermai le prenotazioni, proprio in quel momento chiamarono per l'imbarco, Luca era tornato.
Neppure il tempo di dire una parola che l'altoparlante annunciò l'imbarco.
Le operazioni di imbarco a Francoforte sono normalmente rapide. Grazie alla frequenza dei miei viaggi sono un socio del club Marco Polo della Cathay, cioè trattamento di favore e dose massiccia di cortesia. Il mio posto era distante da quello di Luca e Paola. Peccato, potevamo fare quattro chiacchiere. Per fortuna. A dire il vero preferisco così, più libertà. Sono passato troppe volte attraverso discorsi inutili e lontani, farciti di un sacco di balle che nessuno può verificare. È incredibile come le persone, con la sicurezza che tanto la verità non si può scoprire, raccontino un sacco di stronzate. È incredibile.
Su una aereo il contabile diventa direttore finanziario e l'operaio diventa ingegnere esperto. Il turista per caso diventa viaggiatore del tempo e la turista diventa una modella in vacanza: se è bella. Quando è brutta rimane quello che è. Una donna brutta che se la tira a palla. Ma è pur sempre una donna.
16 Luglio 7:15 Aeroporto di Hong Kong
L'aeroporto nuovo è molto bello e più funzionale di quello vecchio. Appena scesi mi accorgo che Luca barava, è la prima volta che arriva qui. La goffaggine ai banchi dell'immigrazione ispira quasi tenerezza. Per me è come essere a casa mia. Così aiuto Paola nelle formalità, cosa che gradisce molto, poca roba ma pur sempre una piccola affermazione sul suo capo.
Recuperati i bagagli ci dirigiamo verso l'uscita. Io suggerisco di prendere il treno. Più veloce, economico e comodo. Luca insiste con il taxi. Siccome odio spendere di più per avere di peggio decido di sciogliere il gruppo. Regalo ai due il mio numero di cellulare, quello che utilizzo in Asia e vedo che la cosa non piace a Luca. Lui sarà pure un grande manager ma io sono più attrezzato. Sono 10 anni che mi attrezzo.
Ci salutiamo, con l'accordo che saremmo sentiti in giornata. Luca mi saluta con distacco, mentre Paola mi conferma che mi avrebbe chiamato. Sentivo lo sguardo di Luca addosso, odio, invidia e derisione, un cocktail insolito. Una sensazione che mi avrebbe accompagnato per tutto il giorno.
La routine, vado in albergo, una doccia e via al lavoro. È il mio metodo per non subire troppo il cambio di fuso orario. Gli Americani lo chiamano jet leg, suona bene. Anche questa volta completo il rituale. Unica eccezione, anche se non insolita, un'erezione che sotto la doccia che, con la mia fedele mano destra, faccio scomparire. Mi piace masturbarmi, di solito mi immagino donne che conosco. Questa volta Paola guidava la mia mano.
Uscii in fretta, non senza constatare che Luca e Paola non erano ancora arrivati. Ne ero sicuro, non potevo non approfittarne. Quasi a sottolineare una sorta di sfida con Luca lasciai un messaggio di benvenuto per loro.
Completai il mio lavoro in poche ore, gli accordi erano già presi, quindi si trattava di formalità. Non erano neppure le 4 ed ero già in albergo. Per tutto il giorno pensai a loro, Paola mi incuriosiva e Luca mi aveva molto colpito. Ma Paola mi interessava di più.
". . . Pronto Massimo . . . sono Paola . . ." il suono della sua voce, reso metallico dal telefonino, mi parve ancora più intenso e roco. Mi disse che sarebbero rientrati verso le 7, quindi avremmo potuto cenare insieme verso le 8. Accettai, pensando di portarli in qualche ristorante che conosco. Avevo la strana sensazione che qualcosa sarebbe successo, mi sentivo eccitato dalla situazione. Contai i minuti. Mancavano ore.
16 Luglio 19:50 Kowloon (l'altra parte di Hong Kong)
Luca mi soprese. Aveva prenotato da JIMMY'S. Un ristorante dove si mangiano le migliori bistecche di Hong Kong, dove non si può usare il cellulare e dove la cena può durare ore. Non molti lo conoscono, a meno di frequentare parecchio Hong Kong. Credo che la cosa sia studiata.
Appena sceso nella hall noto che Paola si è cambiata d'abito, per essere sincero rimango folgorato. È una donna molto elegante, con un corpo che non ha subito molto l'attacco del tempo. La gonna leggera, di seta nera molto aderente, portata poco sopra il ginocchio, scopro che le gambe sono abbronzate e ben sode. La camiciola in seta fucsia le cade su due seni ben alti e sodi, non porta reggiseno ed il disegno che si produce sulla camiciola si può solo interpretare come due seni da infarto. I capelli sono castano chiaro, quasi biondo. Le fanno una cornice incantevole ad un viso splendente. Il suo profumo è fresco ed è una nota piacevole, vista il clima afoso che attanaglia questa città in luglio. Mi sorprendo di non avere notato prima la bellezza di Paola. Sono sorpreso.
Luca indossa il medesimo abito, solo che invece della camicia e della cravatta porta una polo, abbastanza aderente da mettere in risalto un petto muscoloso.
Io come sempre casual, anche se tutto rigorosamente firmato ed in tinta. Conosco bene il ristorante, Chen il capo cameriere è quasi mio amico. Il quasi con i Cinesi non è un optional, è obbligatorio. Credo che Luca ci rimanga male quando arriveremo.
Infatti l'accoglienza per me è calorosa, tanto che da ospitato divento ospite. Paola sogghigna di nascosto. Sembra adorare le situazioni di imbarazzo per Luca.
Mangiamo con gusto, bevendo un eccellente Cabernet Sauvignon Australiano che avevo ordinato con sapienza, dopo che Chen senza farsi accorgere me lo aveva indicato. Fu Luca a fare le ordinazioni del resto per tutti. Dopo cena andammo al bar. Luca ordinò del vino bianco, pessimo per la verità, da bere insieme a dei dolci che aveva scelto personalmente dal carrello. Mi piaceva quel suo modo di fare, anche se mal sopportavo quella arroganza di dare tutto per scontato. Sempre scontato.
Il vino e l'atmosfera aiutarono a rendere le nostre lingue più sciolte e morbide, ci raccontammo le nostre storie, meglio dire che io e Paola soprattutto raccontavamo e Luca ascoltava. Di tanto in tanto, con casualità misurata, sfioravo le ginocchia di Paola, ogni volta producendomi un brivido che scorreva per tutta la schiena.
Erano ormai le undici ed eravamo tutti stanchi. Per me è questa l'ora in cui il jet leg si fa sentire più forte. Visto che loro due non davano segni di cedimento pensai di accomiatarmi dal gruppo e di andare a dormire.
". . . sono stanco, grazie per la bella serata, io vado a dormire . . . " Mi aspettavo un invito a rimanere, invece mi salutarono frettolosamente. Confesso di esserci rimasto male. Ci sono rimasto male.
Ero così stanco che quasi mi addormentai sul taxi che mi riportava in albergo. Quella notte potevo dormire ed anche la mattina dopo, sarei stato libero fino al pomeriggio.
Credo di avere dormito poco più di un paio d'ore. Il trillo del telefono mi svegliò impietoso. Odio questo tipo di risveglio
".. Massimo . . volevo ringraziarti per la serata . . ." Era Paola e dal silenzio di fondo capii che era nella sua stanza.".. è stata molto piacevole e mi chiedevo se . . . non ti andasse un ultimo bicchiere..."
Quell'invito aveva avuto l'effetto di una doccia gelata. Mentre accettavo ero già scivolato sotto la doccia. l'acqua che scorreva sul mio corpo era un godimento. In più serviva a smorzare quell'inizio d'erezione che accompagna ogni mio risveglio.
La stanza di Paola è al 21 piano, la mia al 23. Mi chiedo dove sia quella di Luca. Ma al momento sono solo i seni di Paola a riempire i miei pensieri. Tutti o quasi i miei pensieri. Quasi.
17 Luglio 2:30 di mattina, Hotel Radisson Hong Komg.
" . . Accomodati Massimo ..." e tirandosi di lato mi invita ad entrare. Ha addosso gli stessi abiti. Si è solo risistemata i capelli e forse è incianpata rovesciandosi addosso l'intera bottiglietta di profumo. Quasi non si respira.
Le stanze degli alberghi ad Hong Kong non sono molto grandi ma solitamente confortevoli e ben attrezzate.
Ci accomodiamo sulle poltroncine, seduti di fronte e noto con piacere che il condizionatore è regolato bene, regalandoci una giusta temperatura. Dal mini bar toglie una bottiglia di vino bianco fresco. Ottimo per essere un caso. Forse è un caso.
"posso offrirti un bicchiere di vino oppure gradisci altro ...." la voce impostata per l'occasione è profonda e suadente.
"grazie, .. accetto volentieri"
La osservo versare il vino, è una donna di classe, accompagna ogni gesto con una grazia ed un'eleganza che fanno a pugni con il mio modo di vestire e la mia voglia di possederla. Poi ripone la bottiglia nel cestello con il ghiaccio (quelli per lo champagne), in modo da mantenerne fresca la temperatura più a lungo. Non molto più a lungo.
"Credo che ormai ci conosciamo abbastanza bene, ci siamo detti molto e ...." sorride maliziosamente mentre mi porge il bicchiere.
"Mai abbastanza, puoi offrirmi una nuova versione . . . ." cerco di essere profondo ma sono eccitato come raramente mi accade.
"sono sicura di si, ho molto altro da offrire..." faccio finta di non raccogliere la maliziosità, meglio vedere cosa succede. Qualcosa deve succedere.
Le nostre chiacchiere si allungarono per alcuni minuti, piene di sottintesi e di allusioni. Avevo appetito ed accettai con molto piacere l'offerta di un panino. Mi sorpresi della familiarità con cui aveva ordinato il servizio in camera, ancor di più per la celerità del servizio. Era chiaro, almeno per me, che non sarei uscito da quella stanza senza avere esplorato ciò che la seta nascondeva, ma mi chiedevo quanto a lungo sarebbe durato quel preambolo. Mi sembrava come se entrambi non aspettassimo altro che una mossa dell'altro. Purtroppo non conoscevo abbastanza Paola da azzardare una mossa e non volevo rovinare tutto. I panini erano con salmone d'ottima qualità. Paola aveva un modo di mangiare troppo eccitante. La lingua scorreva dolcemente a catturare inesistenti briciole sulle labbra e mentre masticava era come se il boccone fosse un oggetto di desiderio atavico e sessuale. Eccitante.
Ero molto colpito dalla sua bellezza e dalla sua eleganza. Quel dividere uno spuntino "rustico" come lo aveva definito lei ci aveva avvicinato maggiormente, allentando ulteriormente le difese del pudore. Era seduta di fronte a me, le gambe ampiamente scoperte ed i seni meno nascosti dalla seta, sembravano chiedere solo di essere baciati. Volevo baciarli.
Per un attimo mi ero perso su quel corpo e lei se n'accorse, posò il panino, prese il bicchiere e bevve un sorso di vino, ma una goccia di condensa le cadde giusta sul capezzolo. Posò il bicchiere e con il dito medio si passo la macchia come se volesse asciugarsi, mentre il capezzolo non riusciva più a nascondersi dietro la seta bagnata. Mi vennero alla mente quelle immagine californiane delle bambolone alle quali bagnano le magliette. La scena molto simile, molto più elegante e devo dire molto eccitante. Similitudine eccitante.
"forse vorresti vedere qualche video...." la proposta mi suonava strana, ma sentivo che dovevo farlo. Ero a meta strada tra l'essere serio e compassato e l'essere selvaggiamente eccitato, d'altra parte era quello che lei voleva e dovevo stare al gioco. Era un gioco.
"si, perché no, può essere divertente ..." nella realtà intuivo di cosa si trattasse e morivo dalla voglia di vederlo.
Si era seduta sul letto e giocando con il telecomando scelse la pay-tv, quella per adulti. I film hard in Hong Kong sono censurati barbaramente, ma quelli Giapponesi sono eccitantissimi. Le parti intime sono nascoste da un riverbero che in realtà non nasconde quasi nulla. Con appena un alito di fantasia si indovina tutto. Basta la fantasia e la voglia di vedere ciò che non c'è. Basta la voglia.
Come immaginavo il video era carino. Due donne che si scopavano a vicenda con cazzi di plastica, l'audio era dal vivo, così che si potevano sentire i gemiti e gli urletti di piacere. In Giapponese. Ad un tratto nella scena intervenne un uomo, ripreso di spalle, le due donne che immediatamente si occuparono di lui, lavorando di bocca e di lingua. Ci volle poco perché lui esplodesse e ancor meno perché sparisse dall'immagine.
" ... interessante? . . ." fu la sua domanda
"non molto, niente che non potessi immaginare.... Poi non amo molto i video.." fu la mia risposta, quasi insolente.
"come mai? . . . sei più abituato all'azione....." La sua voce era molto maliziosa.
Si sedette sulla poltrona di fronte a me. La gonna sollevata oltre metà coscia. Prese il vino e ne versò nei bicchieri, me ne porse uno e bevve il suo tutto di un fiato. Poggiò la bottiglia sul tavolino. Alzandosi sollevò il cestello e con un gesto deciso ma gentile, lentamente cominciò a versarsi l'acqua gelata sul petto. In un secondo la seta della camiciola era diventata una seconda pelle, mostrando i seni splendidi che il freddo aveva reso di marmo. Continuò a versare, così che anche la gonna s'inzuppò. Non parlava, mi guardava con occhi intriganti e provocatori. Quando depose il cestello si alzò in piedi e la gonna fradicia rimase a mezza coscia. Si avvicinò a me. Mi afferrò le mani e se le mise sulle cosce, invitandomi a salire. Invito a salire.
Le mie mani non ci misero molto a trovare l'elastico superiore degli slip ed a farli scendere verso il basso. Lei intanto si sbottonò la camicia, lasciando che i seni si proiettassero verso la mia lingua che non si fece aspettare molto.
Mentre succhiavo quei capezzoli duri come sassi, le mie mani frugavano tra le sue cosce fino a trovare l'umido del piacere che era già abbondante, segno che la sua eccitazione era cominciata da parecchio. Come la mia.
Non riuscivo a slacciare o sfilare la gonna, così la sollevai sopra i fianchi ed ebbi un'apparizione stupenda. La sua vagina era scolpita, tutti peli perfettamente ordinati, tagliati corti quel tanto da lasciarli morbidi ma la fessura assolutamente senza un solo pelo. La mia lingua si mosse più veloce del mio pensiero. Con le dita mi scoprii la clitoride che cominciai a succhiare, mentre con le mani le strizzavo il sedere, tondo e sodo come pochi.
Perché la leccassi meglio aveva sollevato una gamba, appoggiando il piede sul bracciolo della poltrona. Anche così però la lingua non riusciva penetrare come lei desiderava, potevo tenerla allargata e leccare avidamente le labbra, entrando solo un poco in lei. Voleva di più e senza dire nulla si girò piegandosi in avanti. Ora tutta la fessura era a disposizione della mia bocca. Il suo sapore era dolciastro ed intenso, avevo la sensazione di un profumo artificiale tanto era insolito ed invitante. In quella posizione riuscivo a carezzarle i seni, alternando un tocco morbido ad altri più violenti. Sentivo la sua eccitazione salire ed allora afferrandole i seni con forza la tirai contro di me. Ormai la mia lingua era parte di lei. Alternavo passate dentro la fessura a colpetti dati alla clitoride con la punta della lingua indurita al massimo. Continuavo a leccare, sentivo quasi dolore alla mascella, tanto la mia bocca si apriva per permettere alla lingua di spingersi in avanti. Dopo qualche minuto cominciò ad agitarsi ed a spingere verso di me, ebbi solo il tempo di allargare la lingua per leccarle tutta la fessura che il suo orgasmo giunse con un piccolo schizzo. Potevo sentirlo fino in gola. Più continuavo a leccare più il suo succo m'inondava la bocca, le guance e tutto il viso. Goccioline di umore mi colavano fin sul collo. Oltre il collo.
Quando l'onda dell'orgasmo si placò, si sollevò e si mise in piedi di fronte a me, gli occhi carichi di piacere ma che trasmettevano un senso di sfida. Si mise in ginocchio di fronte a me e con violenza mi slaccio i jeans e tirò fuori il mio membro ben duro e pulsante. Lo strinse tra i seni e cominciò a muoverli ritmicamente. Di tanto in tanto le sue labbra abbracciavano il mio glande e la bocca seguiva il movimento dei seni. Le afferrai la testa, volevo la sua bocca, ma lei non smise quella danza. Avrei voluto sollevarmi, muovermi ma ogni mio movimento era vinto dalla sue spinte a trattenermi seduto. Capii che non mi avrebbe lasciato, tolsi ogni freno alla mia mente, mi abbandonai sulla poltrona ed al piacere. Proprio in quel momento, con grande sorpresa da parte mia, la porta del bagno si aprì e Luca entrò nella stanza. Nudo. Era evidente che aveva visto tutto e si era masturbato. Gocce di sperma colavano ancora dal suo sesso ancora turgido. Si avvicinò a noi ed afferrò la testa di Paola. Quasi come un automa lei lo accolse nella sua bocca, raccogliendo ogni traccia del piacere di Luca. Facendolo si mise di schiena verso di me, seduta sopra di me. Così che la penetrai, godendo di lei ero lo spettatore di una cosa nuova, mai avevo fatto l'amore con una donna insieme ad un altro uomo. La sorpresa e la naturale repulsione furono vinte dall'eccitazione. Ero ubriaco di sesso. Il solo pensiero era di provare il massimo del piacere possibile. Paola aveva some un sesto senso. Appena percepì che il mio orgasmo era alle porte si sollevò da me. Ancora una volte si inginocchio a la sua bocca si impadronì selvaggiamente di me. Con la testa rivoltata all'indietro cercai di tendere i muscoli della schiena, per sentire il mio orgasmo nascere e scorrere dentro di me fino ad eruttare dal mio glande. In questa posizione, preso dal mio piacere non avevo realizzato che anche Luca si rea inginocchiato, alternando la sua bocca a quella di Paola. Me ne accorsi solo quando il mio getto caldo proruppe dal mio corpo. Luca e Paola si contendevano avidamente ogni goccia di me.
La mia mente era annebbiata. Non capivo ed ero combattuto. Un uomo mi stava dando piacere. Un Uomo. Anni di preconcetti e di moralismi. Anni di educazione cattolico borghese. Anni di vuoto e di pieno. Anni tramutati in gocce di piacere che riempivano la bocca di Luca. E la bocca di Paola. Le bocche.
Dopo qualche attimo si distolsero, Paola buttandosi addosso a me e baciandomi. Le nostre bocche piene dei miei succhi, con le lingue che s'intrecciavano frenetiche. Ci volle qualche minuto prima di riprenderci. Sdraiati una sopra l'altro ansimanti e grondanti di piacere.
Luca di fronte a noi, guardando i nostri corpi come se stesse ammirando un paesaggio. Gli occhi appannati dal piacere. Stordito forse più di me. Sentivo il mio corpo riprendersi lentamente dal torpore dei sensi. Mano a mano che la menate si riappropriava di me sentivo salire una sensazione strana. Eccitazione. Ma diversa dal solito. Diversa.
Sentivo la pelle, lievemente sudata di Paola contro la mia. Le sue mani che mi carezzavano piano il ventre. Luca seduto di fronte a noi. Con una mano carezzava le gambe di Paola, con l'altra mi sfiorava le cosce e saliva lentamente fino al pene. Mi eccitai nuovamente e più di prima. Cercai di sollevarmi ma i miei due compagni mi bloccavano. Paola in ginocchio a cavalcioni sopra di me mi spinse la sua esistenza contro il viso, e la mia lingua entrò in lei. A fondo. Luca sguiva con la punta della lingua il profilo del mio mondo. Prima la sacchetta dello scroto. Con perizia e maestria, offrendo un massaggio ad ognuno dei due testicoli, poi lentamente lungo il cordone del mio pene fino al glande. Poi dentro la sua bocca. Mi sentii avvolto dal calore del suo respiro. Mai in vita mia avevo provato una sensazione neppure paragonabile a questa. Ero così eccitato che la mia lingua e le mie mani si agitavano inferocite dentro Paola e sui suoi seni. Godeva, anche lei come non mai. Tutto sembrava potesse durare in eterno. Volevo che durasse in Eterno.
Paola si tolse da me e si sedette sulla poltrona di fronte, cominciando a masturbarsi. Subito mi avvicinai per penetrarla ma lei mi allontanò con un piede e m'invitò a masturbarmi, lì in piedi di fronte a lei. Ancora una prima volta. Luca al mio fianco che si masturbava. Potevo vedere la sua mano scorrere in modo ritmato. Mi misi in un modo da poter vedere sia Paola che Luca. Ero perplesso ed eccitato. Più eccitato per la verità. Tanto che mi sentivo pronto a qualsiasi esperienza. Come una automa ubbidivo, inebriato dalla sua bellezza e dal piacere dei miei sensi. Anche Luca sembrava perso in quel turbinio dei sensi e lo vedevo masturbarsi in modo quasi esagerato.
Luca si inginocchio di fronte a lei, leccandole la fessura con forza. Paola mi attirò a se e mi prese in bocca. Vederla godere e sentire la sua bocca calda mi annebbiarono la vista. Dopo poco Luca fece voltare Paola e la prese da dietro, mentre lei continuava a tenermi dentro la bocca. I colpi di Luca erano possenti e decisi. Paola non poteva più succhiare e respirare. I suoi gemiti erano attutiti dallla mia carne che le riempiva la bocca. Le narici dilatate a caccia di ossigeno. Godette in quel modo. Posseduta e padrona di me. Le vene sulla fronte ingrossate, il colorito rosso intenso, come se potesse scoppiare in qualsiasi momento. Come se quel soffocare aumentasse a dismisura il suo orgasmo. Luca si tolse da lei, invitandomi a prendere il suo posto. Desideravo tanto penetrarla che prima che egli ebbe finito di parlare già ero dentro di lei. La foga era tale che quasi facevo cadere a terra Paola. Luca si sdraiò sotto di lei. In modo che la bocca di Paola offrisse anche a lui il servizio che tanto era piaciuto a me. Non potevo vederlo ma il pensare che lui fosse sotto di me e vedesse mentre io penetravo Paola mi faceva impazzire di lussuria. Ancora di più quando ritmicamente la sua mano si impadroniva di me, si portava il mio membro in bocca, come a ripulirlo degli umori di Paola. Per poi guidarmi di nuovo dentro Paola. Questa operazione era cadenzata. Eravamo come sospesi nel tempo. Non capivo più dove fossi. Non sapevo più chi fossi. Luca e Paola erano esperti in questo gioco. Capivano quando il mio abbandono era preludio del piacere. Proprio mentre volevo esplodere, così come la tempesta si placa così loro due si mossero, lasciandomi per un attimo solo, in ginocchio. Con il mio pezzo pregiato così turgido da dolermi.
Fu la volta di Luca a penetrare Paola. Mi avvicinai per darmi a lei, ma non volle. Luca mi afferrò il pene e quasi mi costrinse a ponermi dietro di lui. Mio Dio. Voleva che io lo penetrassi. Quel briciolo di controllo che mi era rimasto mi fermò. Allora Paola si scostò. Mettendosi dietro Luca. Con le mani gli allargò le natiche e con la lingua umettò tutto il fiore di carne. Cosa che egli gradì moltissimo. Poi Si passò le dita sulla fessura allagata, come a raccogliere umori e succhi, passando poi le dita sul bocciolino, come a volerlo oliare. che stava lentamente dischiudendosi. Faceva questo con una mano e con l'altra mi teneva ben fermo. Padrona della mia carne. Quando le parse sufficiente invece di continuare all'esterno infilava con un gesto secco e deciso il dito dentro Luca. I gemiti di lui erano vibrazioni ad ogni penetrazione. Piano piano vedevo il bocciolo schiudersi. La vista di questa preparazione mi eccitò tanto che ogni freno inibitore scomparì. Ad un tratto Paola mi tirò a se. Pochi e sapienti colpi di lingua e poi guidò il mio cavaliere di carne verso Luca. Entrai in lui, delicatamente ma inesorabilmente. Quando la sua carne si fu adattata cominciai a spingere più a fondo e più forte. Lusia riprese la posizione di prima, così che Luca potesse entrare in lei. Impazzivo. Possedevo chi Possedeva. Luca dettava il ritmo ed io assecondavo i suoi movimenti, così che ad ogni affondo era come se entrassi ancora di più in lui. Una serie di rantoli e gemiti seguirono affondi più veloci. Non so dire chi godette prima. Se Paola o Luca. Forse insieme. Sicuramente fu violento. Mi sentivo esplodere ma ero come bloccato. O forse erano loro. O forse la situazione. Però godevo. Godevo e spingevo.
Un attimo ancora poi Luca si spinse in avanti, liberandosi dalla mia lancia, spingendo via Paola. Quasi in gara tra di loro si avventarono sul mio membro. Fu Luca ad appropriarsene. Un istante, Il solo contatto con il calore delle sue labbra ed esplosi. Ero come un fiume in piena. E lui beveva, come se fosse nettare tanto pregiato che neppure una goccia potesse essere sprecata. Passai dall'orgasmo al sonno. Quasi senza rendermene conto.
17 Luglio 15:00 Reception dell'Hotel Radisson Hong Kong
".. Io parto tra 3 ore per Seoul .... È stato un piacere conoscervi..." Questa volta il commiato era vero, io andavo in Corea e loro tornavano in Italia.
".. ci possiamo sentire in Italia . . se credi.." le parole di Paola erano un invito ed una speranza.
"... teniamoci in contatto..." Luca era tornato Luca. Scostante e arrogante.
Un ultima stretta di mano e via verso il taxi. L'esperienza della notte prima mi aveva in parte sconvolto. Mai avevo avuto rapporti dove ci fosse un altro uomo ed ancor meno avevo goduto di un uomo. Mi sentivo sporco. Al tempo stesso mi sentivo leggero. Come se quella prima esperienza mi avesse aperto la mente. In fondo siamo animali. Avevo sperimentato su di me come la mente sconvolta dal piacere possa annullare ogni falso moralismo. Con questi pensieri e con un desiderio immenso di rifare l'esperienza mi allontanavo da loro. Senza sapere se mai ci saremmo rivisti.
Finalmente giunsi all'aeroporto. Finalmente il volo. Desideravo mettere chilometri e tempo tra me e la notte prima. Tra me e la bocca di Luca ed il corpo di Paola. In realtà desideravo essere con loro. Nella mia mente la confusione era tale che piano, lentamente una sottile emicrania si impadronì della mia testa e mi addormentai. Chissà cosa avrei trovato in Corea.
18
10
18 years ago
max43mi,
47
Last visit: 16 years ago
-
Il patto erotico...
Questo nostro “patto erotico” nasce in una calda notte di giugno.
Io e ***** eravamo stesi sul letto a raccontarci i nostri desideri proibiti, così come facciamo spesso, per dare carica al nostro rapporto di coppia prima di scopare.
***** decide, così, di rivelarmi un suo desiderio che coltivava da molto tempo e che, considerando la sua peculiarità, non ha mai voluto parlarne prima.
Mia moglie, infatti, desiderava tanto scopare con il figlio di mio fratello.
C*******, è un ragazzone timido di venticinque anni alto circa 1,80 molto robusto che lavora come impiegato presso una ditta di materiali edili nella nostra città.
Al desiderio di mia moglie non ho potuto che replicare e quindi, cogliendo l’occasione, alla sua richiesta, ho risposto esprimendo il mio di desiderio: quello di scoparmi la figlia della sorella… La nipote A******* ventitrenne, studentessa di giurisprudenza al terzo anno presso l’università di *******
Io e *****, eccitati da quanto ci eravamo appena rivelati, ci siamo guardati con complicità ed abbiamo iniziato a progettare l’intrigo erotico con i nostri rispettivi nipoti a patto che, ognuno di noi avrebbe poi dovuto, con compiacenza, raccontare all'altro quanto sarebbe realmente accaduto.
L’impresa, se così vogliamo definirla, non era molto facile, almeno per me che dovevo conquistare la parte femminile e portarmela a letto, mentre per ****** sarebbe stato tutto molto più semplice considerando il fatto che per una donna non è difficile farsi scopare da un uomo.
****** accordò di aiutarmi adoperandosi per preparare in un certo modo la nipote Alessandra raccontandole alcuni particolari sui miei gusti in modo da stuzzicarla e renderla curiosa nei miei confronti.
Dopo alcuni giorni, infatti A******* ci venne a fare visita ed io conoscendo la strategia di mia moglie decisi di lasciargli campo libero uscendo da casa.
Mioa moglie, non volle anticiparmi nulla su cosa si fossero dette sul mio conto, mi assicurò solo che la sua nipotina era apparsa estremamente interessata a quel genere di discorsi e che si erano fatte solo delle confidenze intime tipo quelle che si fanno comunemente tra donne.
Dopo circa una settimana, decidemmo di passare all’opera, io telefonai ad A****** informandola che sarei passato da ******* la mattina seguente e che se avesse voluto, visto che era sabato, poteva approfittare per rientrare in auto nella nostra città d’origine.
A***** mi rispose che avrebbe approfittato volentieri del passaggio in macchina per trasportare alcune sue cose ingombranti.
Mia moglie, invece, telefonò a C*******, informandolo circa la mia assenza per lavoro, chiedendogli di accompagnarla in macchina, l’indomani mattina, nella casa al mare per iniziare a sistemare alcune cose per le vacanze.
C***********, non si lasciò pregare ed accetto fissando l’appuntamento alla zia per l’indomani alle otto.
Michele racconta quanto è successo con A*********...
Sabato alle sette e trenta esco da casa destinazione *******, mentre mia moglie si prepara ad accogliere mio nipote C******** per realizzare il suo sogno nel cassetto.
Finalmente arrivo sotto casa di A******* e decido di citofonare, giusto per non presentarmi direttamente alla porta, considerando il fatto che divide l’appartamento con altre tre sue colleghe universitarie.
A******* mi aspettava e mi invita a salire, rassicurandomi che è sola in casa, infatti le sue colleghe erano partite la sera prima per trascorrere il fine settimana con le rispettive famiglie.
La situazione iniziava a presentarsi bene, soli in casa, lontano da occhi indiscreti, il caldo di fine giugno, insomma c’erano tutti gli ingredienti per poter trasgredire “alla grande”.
Arrivato sul pianerottolo dello stabile, trovo A***** che mi accoglie alla porta in pantaloncini corti e canotta i suoi lunghi capelli scuri raccolti a coda e fermati sulla testa da una pinza per capelli, ai piedi dei sandali che lasciavano vedere dei piedi e delle unghie ben curate e laccate di smalto rosso, mentre i suoi capezzoli scuri si facevano notare in trasparenza nella bianca canotta che, a malapena, copriva il suo seno piccolo ma sodo.
-“Zietto… Ti preparo un buon caffè” , esclamò… -“Certo”, risposi, “ne ho proprio bisogno”.
- Così dicendo mi accomodai sulla poltroncina sistemata a lato in cucina mentre, A******* preparò la macchinetta del caffè, notai subito che non indossava intimo ed il suo bel fondoschiena, simile a quello di sua zia , compariva in tutto il suo incanto.
Alla vista di cotanto ben di dio ed al pensiero di poterla possedere mi si inturgidì l’uccello tanto da crearmi un certo imbarazzo perché il gonfiore era talmente manifesto che A******* lo notò subito.
Si sistemò seduta di fronte a me ed iniziò a sorseggiare il caffè guardandomi proprio in direzione dell’uccello chiedendomi come andavano le cose con la zia ******, iniziammo a parlare del più e del meno ed anche lei mi confidò che con M*******, il suo ragazzo, le cose non filavano lisce e per questo si sentiva giù di morale, voleva qualcosa di diverso, voleva essere guardata con occhi diversi, non la solita routine, insomma.
- Avevo intuito che la “puttanella” mi stava portando al dunque… Decisi quindi di calcare la sua stessa strada ed iniziai ad affrontare con più spigliatezza l’argomento sesso, scoprendo che anche lei aveva i suoi vizi, così come tutte.
- Mi confidò, a tal proposito, che aveva paura di metterle in pratica alcune cose con il suo ragazzo, perché temeva un giudizio negativo nei suoi confronti, “in fondo a M****** ci tengo” - precisò, e “non voglio che pensi male di me ancor prima di sposarlo”.
- Mi confessò che, nonostante la sua età, era ancora vergine e che con lui si era solo limitata a masturbarlo e a farsi masturbare mentre limonavano.
Gli spiegai, allora, che era possibile godere senza necessariamente farsi sfondare la vagina o lo sfintere ma semplicemente giocando con le tante sfaccettature che il sesso offre.
- La “troietta” intuì che alludevo al sesso orale ed ai giochetti che faccio spesso con sua zia, ed allora con coraggio e sfacciataggine poggiò il suo delizioso piedino sull’uccello iniziando a muovere ritmicamente le dita dei piedi.
Che sensazione ragazzi… Mi sbottonai velocemente i pantaloni tirando fuori il mio uccello, che era diventato duro come marmo e lo misi tra i suoi piedi vellutati, A***** iniziò a masturbarmi dolcemente con la punta dei piedi guardandomi fisso negli occhi, poi continuò salendo con il suo piede verso la mia bocca e mi chiese di leccarglielo mentre lei sollevò la canotta scoprendo i suoi deliziosi seni.
- Ricordo bene il sapore acre e l’odore particolare dei sui piedi che mi ha fatto eccitare tanto.
Dopo circa una decina di minuti la invitai a salire sul tavolo gli sfilai il pantaloncino e si presentò dinanzi ai miei occhi una bella fica molto folta.
- Lei, con tono perentorio, mi ammonì dicendomi che non voleva essere penetrata, potevo solo accarezzarla al massimo leccarla.
- Non avendo altra scelta iniziai a lavorarla con la lingua, notai che si contorceva dal piacere quando con la lingua mi soffermavo sul buco del culo, si bagnò tanto da riempirmi completamente il viso con i suoi umori.
- Allora gli chiesi se potevo appoggiargli il mio cazzo sulla fica assicurandola del fatto che non l’avrei penetrata per nessun motivo.
Accettò questa pratica e constatai che le piaceva molto essere lavorata in quel modo, infatti, il mio cazzo gli scivolava soavemente tra le grandi labbra ed iniziò a godere come una vecchia troia, dopo qualche minuto la puttanella raggiunse l’apice del piacere grondando una notevole quantità di umori dalla fica e urlando come non avevo mai sentito prima a nessun altra donna.
- Il mio cazzo era ormai gonfio e violaceo pronto ad esplodere per lei, gli chiesi allora di prendermelo in bocca e di succhiarmelo dolcemente.
A*******, prese il mio uccello nella sua bocca e nonostante fosse il suo primo pompino lo lavorò con molta maestria.
- Non volle ricevere il mio seme nella bocca ma, chiese se poteva continuare a masturbarmi ancora con i piedi, l’unica cosa che riteneva di saper fare bene.
Iniziò a massaggiarmi nuovamente con i suoi piedi ed io non tardai molto, gli riversai la mia calda e densa sborra tra le sue dita lordandola, A******* gradì molto quell’attimo tanto da mandare gemiti, poi strofinò delicatamente i suoi piedi ancora bagnati di sperma sul mio viso e concluse con un lungo ed appassionato bacio assaporandosi tutto il mio nettare presente sul viso mentre lei mi teneva ancora stretto il cazzo tra le mani.
Mia moglie racconta quanto è successo con C*********
Puntuale come una cambiale, alle otto del mattino, mio nipote C***** si presentò al cancello di casa nostra.
- “Sto arrivando”, gli urlai mentre mi accingevo a chiudere la porta di casa.
-“Sei già pronta zia” ! Esclamò meravigliato e con un pizzico di delusione che gli si leggeva palesemente in viso.
- Gli risposi immediatamente… “Certo non era alle otto l’appuntamento?”
Pensai subito che, forse il “bulletto” avrebbe voluto trovarmi in pigiama magari per gustarsi le mie forme giunoniche in santa pace per poi sfogarsi a modo suo.
Il ragazzo, infatti, non sospettava minimamente cosa gli sarebbe accaduto da li a poco ed io volevo portarlo al massimo dell’eccitazione senza fargli capire nulla delle mie intenzioni ma, facendogli sembrare tutto puramente occasionale.
Salii nella sua macchina, una vecchia e sporca Fiat Uno, allacciai le cinture di sicurezza e ci avviammo verso la casa al mare.
Durante il tragitto, iniziai ad ammaliarlo dicendogli che avvertivo la calura estiva ed allargai ad arte le mie gambe, proprio come una “vera zoccola”, alzando la veste sopra le ginocchia per far passare aria proprio la.
C***** notò subito quella mia “sfrontatezza”, infatti quel portamento non era di mia consuetudine e C******* che mi conosce molto bene diventò rosso in modo molto evidente.
Arrivammo alla meta, ed io chiesi a C******* di spalancare tutte le finestre per dare aria e luce all' appartamento, mentre mi avviai in bagno per fare pipì, lasciando uno spiraglio della porta aperta in modo che lui potesse spiarmi ed iniziare ad eccitarsi.
- Dopo aver preparato e bevuto un caffè, iniziai a organizzare il lavoro – spiegandogli cosa dovevamo fare.
Decisi, per prima cosa, di togliere tutti i giornali che coprivano i mobili e chiesi a C****** di aiutarmi mandandolo a prendere la scala nel ripostiglio.
- Detto, fatto – il buon C******* prese la scala e la sistemò, da “emerito pivellino” insistette tanto per salire lui sopra – togliendosi, così, una grande opportunità - quella di assaporarsi le mie forme da sotto.
- Ma la giornata era appena iniziata ed io continuai a stuzzicarlo ad arte continuando a fare i comuni servizi di casa in modo da mettermi in mostra e farlo arrapare come un toro.
Non tardò ed il ragazzo iniziò a dare i primi segni di cedimento, non poteva resistere più impassibile al richiamo femminile.
Dopo qualche minuto, mi disse che aveva delle inspiegabili fitte di dolore in direzione dell’inguine e che non ce la faceva più a tirare il fiato ed a stare in piedi.
- Capii subito che l’eccitazione gli era salita al massimo e che se non avessi ricorso subito a svuotargli le palle, sarebbe dovuto ricorrere alla cure di uno specialista per sbrogliargli i testicoli.
Lo invitai a stendersi sul letto e gli slacciai la cintura dei pantaloni… “Zia che fai !” - Esclamò dolorante senza comprendere ancora cosa gli stava per accadere… “Non ti preoccupare C******, ti prego chiudi gli occhi e lasciami fare, so che è tutta colpa mia” gli dissi.
- “Ma Zia… Perché colpa tua?… Non capisco!” – rispose meravigliato.
- O meglio… fece finta di non capire perché si vergognava come un ladro, quasi piangeva dal dolore – allora gli infilai delicatamente la mano negli slip e toccai un membro enorme e umidiccio, tanta era l’eccitazione che il suo pene iniziò a secernere liquido vischioso in abbondanza.
- “Oh… Zia… Ma…Ma che fai !”, mormorò al contatto della mia mano con il suo uccello.
Gli liberai velocemente il pene dai pantaloni e dalle mutande iniziandolo a massaggiare dolcemente con le mani, tutta l’asta era tirata al massimo e mostrava una enorme cappella lucida.
Non avevo mai visto dal vivo un cazzo simile e di quelle dimensioni poi, sicuramente più di venti centimetri di lunghezza ed un diametro impressionante, quello che è certo, è che la mia mano non lo conteneva tanto era grande e grosso.
- Quell’arnese mi mandò letteralmente in estasi e lo presi in bocca assaporando la sugosa cappella, dopo solo due affondi nella mia bocca il cazzone di C******** schizzò copiosamente sborra… Un mare di sborra densa che m’inondò il viso ed i capelli.
- “Oh…Ziaaa… Perdonami”… Sussurrò ancora incredulo il ragazzone.
- “Dai C******** non ti preoccupare a zia… Rilassati siamo soli…Non ci vede nessuno, ora tocca a te”, così dicendo mi alzai la veste e gli salii a sessantanove sopra il suo viso invitandolo a leccarmi.
Sentii le sue grandi mani allargarmi le natiche, non si curò nemmeno di sfilarmi le mutande ed inizio a baciarmi e leccarmi come un dannato tra le cosce, mentre io gli ripulivo il suo bel cazzo con la lingua ed ogni tanto lo piazzavo tra le tette strappandogli dei lunghi sospiri di piacere.
- Ora volevo sentire la furia di quella carne dentro di me, così come avevo sempre desiderato, mi stesi sul letto levai le mutandine, ormai impregnate di tutto e divaricai le gambe invitandolo a montarmi sopra nella tipica posizione del missionario.
- Il ragazzo prontamente esaudì il mio desiderio, me lo ritrovai sopra con tutto il suo peso ed il suo grosso arnese che mi penetrò la vagina, facendomi provare una sensazione mai saggiata prima, sentivo il suo grosso membro entrare tutto dentro fino al collo dell’utero e il suo scroto sbattermi tra le natiche del culo quasi a volermi schiaffeggiare.
- Mi pompò in quella posizione come un dissennato, senza degnarmi di uno sguardo, era in un evidente stato d’imbarazzo, mentre io gli ripetevo con tono sensuale – “dai gioia mia continua così…Fammi godere… Siiii… Sborrami pure dentro non ti preoccupare a zia…Riempimi tutta”.
- Dopo qualche minuto C******* si impuntò con i piedi spingendomi al massimo il suo cazzo dentro la vagina e ansimando di piacere avvertii il suo membro più volte pulsare ritmicamente dentro di me riempiendomi la pancia di sborra bollente.
- “Vengoooo… Ziaaa… Ah…Si, tutto per te… Si… Per te… Uh…Porca putt… ” ! Finalmente si liberò svuotandosi completamente le palle dentro di me.
- È stato meraviglioso ricevere e poi vedere tutto quel seme che lentamente “eruttava” dalla mia fica come se fosse lava che fuoriusciva dal cratere di un vulcano scolando tra le mie cosce in una interminabile lunga colata.
- Il ragazzo s’incantò a guardare quello spettacolo della natura, incredulo delle sue doti e dopo essersi ripreso, mi confessò che quella era stata la sua prima volta, che nonostante i suoi venticinque anni aveva solo fantasticato tirandosi delle belle seghe e quando arrivava all’apice del piacere sborrava abbondantemente apostrofando frasi ingiuriose in conto del suo oggetto del desiderio.
- Dopo averlo rassicurato che quanto faceva fosse normale pratica, comune a tutti i ragazzi ci addormentammo soddisfatti trascurando tutto quanto il resto.
11
9
18 years ago
admin, 75
Last visit: 2 hours ago -
Ho sognato la miss rosa_bionda
la foto che hai inserito ,mi piace talmente tanto che .......................... mi ha stimolato , un un emozione molto forte, aumentando il desiderio di averti accanto. ;)
sentite cosa ho sognato.
Era pasqua io ed i miei amici, decidemmo di festeggiare la pascqua, in montagna . Una volta accampate le tende visto la magnifica ed affasinante giornata e lo stupendo verdore del bosco che ci circondava, decidetti di fare un giro di perlustrazione; E dissi! chi vuole fare un giro nel bosco?? tutti si rifiutano,dandomi addirittura del pazzo. Ma come al solito,il mio spirito avventuriero, non potte,che spingermi nello andare da solo. Ok!dissi ,vorra dire che ci andro da solo !!!(siete sempre i soliti fifoni).saranno state le 17.30,ma senza pensarci due volte ,presi un coltello da caccia, e partii all'avventura .Mi incamminai senza tregua, in mezzo al bosco non rendendomi conto, di quanto mi stessi,realmente allontanando. ero stanco mi appoggiai ad una splendida cuercia, rivestita di una meravigliosa corteccia, coccolata dal profumo dell muschio che la circondava,rendendola ancora piu bella ( mi fece sentire ,in paradiso.
Visto la tarda ora, pensai,che sarebbe stato meglio rientrare. A breve, sarei stato inghiottito,dal buoi.ma il cinguettio degli uccelini continuava a tenermi compagnia, cantando instancabilmente in festa.Camminai, per circa due ore,quando ad un certo punto il canto degli uccellini cesso di colpo. mi fermai,rendendomi conto, della lontananza, non provando nemmeno, di ritornare indietro, perche il mio riferimento, era il sole, che scomparso tra le montagne mi abbandono.Non mi lasciai prendere dal panico,e mi organizzai, per affrontare la notte. raccolsi tutti i rametti secchi che trovai di qua e di la; li raggruppai,e feci una grande montagnetta,non sapevo come accendere il fuoco,visto che sprovvisto di fiammiferi; presi un ramo secco,a forma di matita gli feci la punta ,e comincia con due mani a sfregarlo contro una tavoletta di legno,colma di erba secca, in maniera,di riuscire ad accendere il fuoco.dopo minuti di sfrego ecco che una piccola nube di fumo,mi scaldo lievemente le mani,aumentai la forza che da minuti sfregava nel legno, e si accese la fiamma. mi sentii un vero selvaggio, la paura,e l'adrenalina mi salirono alle stelle,quando,dei rumori di animali, pian piano mi accerchiavano.Allargai il fuoco, riempendolo,di legname,in maniera,di illuminare il piu possibile il raggio, intorno a me, sentendomi cosi al sicuro. (il fuoco era il mio migliore amico) affitto dalla stanchezza, mi accasciai,e mi lasciai coccolare,fino:( all'addormentarmi):(il fuoco fu la mai buona notte,ed il mio buo girno. perche la mattina fu proprio lui a darmi il buon giorno,scoppiettando, in segno di cessione.mi arrivo,una grossa goggia di acqua freddissima , che piovuta dal celo,si sbrandello in mille goccioline,sulla mia fronte.ed ecco,che comincio a piovere. Non sapendo come coprirmi dopo gli inutili tentativi, di ripararmi, intrapresi il cammino,quando,ad un tratto smise di piovere. mi torno il sorriso,e sentii nell'aria, che qualcosa di bello di stava pe accadere,che ad un tratto un raggio di sole mi abbraccia, e i miei occhi si tingon di blu. dopo una intera notte accanto al fuoco mi sentii sporco,mi toccai il viso,e pensai, di cercare subito un lago, dove potermi immergere, ammirando quanto la natura, in quel momento, mi stesse offrendo.
Dopo un ora di cammino, sentii il rumore di una meravigliosa cascata,non vedevo l'ora di tuffarmi, a separare, la magnifica cascata dai miei occhi, fu una pianta arrampicante che scivolava dall'alto al basso,da,un albero, non ho mai visto niente del genere, con la mano, spostai le dolci trecce di quella cascata verde, che separava la natura, dal paradiso,eccola la cascata, meravigliosa e imponente, impossibile da fermare. rimasi incantato, dalla sua meravigliosa bellezza chiudete gli occhi, e provate ad immaginare cascata immersa nel totale verde, circondata da fiori dai mille colori. Mi accorsi che sotto di essa, UNA forte LUCEbrillava,all'infinito, tu! rosa bionda proprio tu!!!!!
mio dio esclamai, pensai subito ad una dea ,rimasi incantato,ad osservare la perfezione del tuo strepitoso fisico, per non parlare dei tuoi meravigliosi seni,che ripetevano l'effetto della cascata,il cuore comincio a intraprendere velocissimi battiti accentuando sempre di piu,il desiderio che provavo per te , in maniera che tu lo potessi sentire. Tiaccorgesti subito di me gurdandomi con sguardo fisso,e un po impaurito. Allo stesso tempo, eri eccitata; avresti voluto gridare, e scappare via, ma qualcosa te lo impediva.Sentii il tuo profumo salire sulla cascata e scivolare giu nel mio cuore. .
Ti sentii mia, mi seddi, ad osservarti, mentre ti esibivi,nuotando a rana a filo d'acqua, mostrandomi, le meraviglie del tuo stupendofisico, mi decisi, arrivai alla riva di quel piccolissimo lago, quasi fatto per noi due, tu ti fermasti al centro di esso, nuotando su te stessa e osservando me mentre stavo cominciando a spogliarmi, io per rendere tutto com'era (romantico e selvaggio ) mi spogliai piano piano, con dolcezza guardandoti negli occhi,(che mi stavano desiderando). era incredibile, come senza il pronunciare di una parola, ci stessimo legando .
i nostri fisici parlavano tra di loro, percio non c'e nera il bisogno. tolsi i boxer scendendoli lentamente, ero eccitatissimo in piena erezzione, quando tu te ne accorgesti, restasti stupita, feci due passi, ed i piedi scomparirono in quelle gelide acque, venni avanti fino all'immergere delle gambe, poi mi tuffai scomparendo dell tutto,per piu di di 25 secondi ( 25 secondi fu il tempo che ci impiegai a raggiungerti ed apparirti d'innanzi ) nel frattempo non capivi dove io fossi finito, percio ruotavi su te stessa ripetutamente, quando perse le speranze, ti fermasti, per capire dove io potessi essere finito, chidesti gli occhi ,e quando riaperti, io siedevo difronte a te.Ci guardammo negli occhi, per 10 sec poi, dall'acqua,usci la tua mano, e mi facesti una carezza, accompagnata da un meraviglioso bacio sulla superfice delle mie labbra.la passione ci aveva attaccato come due calamite.ildesiderio d'amore e di complicita un bacio dai mille significati io ti strinsi a me ti misi il braccio sulle spalle e la mano aperta tra i tuoi capelli e ti bacia nuotando all'indietro fino arrivare alla sponda dove io ti poggiai ...............................se vuoi continuo senno ti lascio immaginare mi piaci spero che questo magnifico sogno possa un giorno diventare la nostrarealta
12
2
18 years ago
admin, 75
Last visit: 2 hours ago -
Debiti
Anche questa volta ero travolto dai debiti, la mia attività non riusciva a decollare, quasi dieci milioni, non avevo in tasca più un euro.
Come avrei fatto a dirlo a mia moglie.
Ha 36 anni, siamo sposati da 16.
E' una donna molto bella , dei capelli biondi tenuti lunghi fino alle spalle.
Le persone a cui dovevo i soldi erano dei tipi poco raccomandabili, ero disperato, soprattutto non volevo che lei ci soffrisse, quindi ho preso tempo e deciso, per il momento, di non dirle nulla.
Sono riuscito ad ottenere un rinvio del pagamento e ho continuato, senza molto successo, a mettere da parte qualche soldo.
Un giorno però tornando a casa dal lavoro ho trovato mia moglie davanti alla porta che mi aspettava.
Aveva il viso contratto e stranamente serio.
Una volta entrato in casa ha iniziato a picchiarmi piangendo.
Mi ha detto che due uomini, nel pomeriggio, erano passati a casa nostra, e minacciandola le avevano detto che io avevo un grosso debito e che se non pagavo in fretta mi avrebbero fatto la pelle.
Non sapevo come scusarmi quando il telefono ha squillato.
Ho risposto, dall'altra parte c'era Marco, il tipo con cui avevo perso all'ippodromo.
Ho cercato di far allontanare mia moglie ma lei ha voluto rimanere e ha acceso il viva voce.
sono rimasto senza parole, volevo dire qualcosa, ma lui ha subito aggiunto :
, quindi ha appeso la cornetta.
Mia moglie si era seduta sul divano, aveva uno sguardo strano, come perso nel vuoto, ad un tratto ha detto :
>.
Inutile dire che quella notte ho dormito pochissimo.
Il mattino poi è trascorso anche peggio, non trovavo il coraggio di guardarla negli occhi.
Alle due hanno suonato alla porta.
È andata mia moglie ad aprire.
Oltre a Marco erano venuti i due uomini del giorno prima e altri due che a volte mi era capitato di vedere negli uffici. Io ero fermo sul divano, quando erano entrati non li avevo neppure guardati.
Marco disse :
senza aspettare una risposta si è avvicinato a mia moglie , le ha palpato un seno poi si è messo a baciarla con la lingua in bocca.
Uno di quelli che non conoscevo intanto aveva iniziato a spogliarla, la gonna era caduta per terra, i seni ballavano nelle mani degli altri tre mentre il quinto continuava a limonarla.
Mia Moglie era ancora in piedi, vedevo le sue cosce divaricate e tastate in ogni punto.
Marco è stato il primo a tirare fuori il cazzo e a metterlo in mano a mia moglie, gli altri hanno fatto lo stesso, lei si è inginocchiata e ....
Non potevo guardare, mi sono alzato per andare via ma poi :
si erano messi tutti a ridere , e intanto mia moglie si alternava con la lingua sulle loro cappelle.
La sua bocca saliva e scendeva ogni volta su un cazzo diverso ; i cinque la prendevano in giro, mentre lei ne spompinava uno, gli altri le sbattevano i loro uccelli sul mento e sulle guance impiastricciandola tutta di saliva.
Uno di questi ad un certo punto si era spostato dietro di lei, le aveva abbassato i collant alle ginocchia ed ora stava cercando di metterglielo dentro.
Mia Moglie si era subito agitata come una gatta a cui avessero strappato il pelo.
Anch'io mi ero alzato di scatto dicendo che non potevano farlo senza profilattico perchè mia moglie non prende alcun contraccettivo.
detto questo, l'uomo che aveva iniziato a fotterla, riprese a pompare con forza, non furono sufficiente neppure due minuti , che si mise ad urlare schizzandole tutto in pancia.
Dopo di lui anche gli altri hanno fatto lo stesso.
Mia moglie non smetteva un attimo di ansimare, la sua figa grondava di sborra; ogni tanto si girava a guardarmi ma poi tornava ad aprire le gambe e ad assecondare i movimenti di quello che la scopava.
Anche l'ultimo le è venuto dentro; guardavo la scena come inebetito.
Mia Moglie era tutta sudata, l'uomo le teneva spalancate le gambe mentre lentamente ritornava ad infilare il cazzo nella sua figa. Alla fine mia moglie è rimasta incinta.
46
2
18 years ago
admin, 75
Last visit: 2 hours ago -
Al ristorante
Dopo la volta che mia moglie si è fatta impalare da un camionista rumeno e dal nostro miglior cliente, nelle faccende di sesso si è dimostrata più disnibita. Oltre alle innumerevoli scopate che ora devo fare per soddisfarla, ha ripreso ad uscire la sera, cosa che prima non faceva quasi mai. Un sabato sera il nostro cliente ci invita ad un ristorante rinomato. Mia moglie si veste e si trucca veramente bene, da gran figa, e sotto era completamente nuda. Giunti al ristorante e dopo essere arrivati al desser, il nostro cliente le chiede di sbottonare la camicia fino a far intravedere le sue splendide tette. Mia moglie all'inizio è titubante e mi guarda con occhi vogliosi, in quanto sotto la camicia è nuda, ma lui insiste e mia moglie ormai eccitata accetta. Il cameriere, che arriva a portare il desser non può far a meno di godersi lo spettacolo, il nostro cliente che le è vicino le accarezza le coscie in modo che il cameriere riesce a vedere tutto, io ho già il cazzo duro. Lui bisbiglia qualcosa al cameriere, infine ci alziamo e mia moglie praticamente con le tette quasi di fuori attraversa il locale. Stiamo per uscire quando Lui ci indica le cucine, noi lo seguiamo. Di là c'è già il cameriere con il cazzo in tiro, Lui prende mia moglie per un braccio e le avvicina la faccia al cazzo turgido del giovane. Mia moglie comincia a succhiaglirlo in maniera sublime leccando la cappella ormai enorme e strizzando per bene i coglioni, nel frattempo il nostro cliente ha iniziato a palpargli il culo, le solleva la gonna e le lecca il buco. Mia moglie geme dal piacere, io mi sto sparando una fenomenale sega. Il cameriere all'improvviso sborra in bocca a mia moglie che beve tutto avidamente. Ora ho una vera sorpresa, dice il ns cliente e ci accompagna fuori dal locale dal retro con mia molgie che ha ormai le tette bene in vista e che ha un rivolo di sborra che le scende dalla bocca. Entriamo nelle scuderie e il ns cliente ci fa ammirare il suo splendido stallone nero. Mia moglie incomingia ad accarezzagli la schiena ma lui le dice chinati e guarda sotto questi sono i cazi per te. Mia mogli si inginocchia e comincia a toccare il cazzo del cavallo che inizia ad assumere proporzioni spaventose: Mia moglie esclama, questo non so proprio dove prenderlo, lui le dice leccalo e succhialo, mia moglie inizia a leccarlo chinata alla pecorina, il ns. cliente ne approffitta per leccrle il culo. Mia moglie che ci ha preso gusto masturbe e lecca il cazzo del cavallo gemendo come una troia fino a quando urla di dolore e piacere quando il ns cliente le infila il suo cazzo nel culo. A me non resta che godermi lo spettacolo menandomi il cazzo ormai duro, il ns cliente si rivolge a me dicendomi Tua moglie è una vera troia, mettiti sotto di lei e scopala mentre io la impalo. Cos' io scopo mia mia moglie, il ns cliente stantuffa nel suo culo e lei lecca avidamente il cazzo di un cavallo. Io non resisto più e dopo qualche colpo violento le sborro in figa, il ns cliente le sborra in culo e mia moglie ora può dedicarsi meglio al cavallo che la inonda di sperma in bocca e sulla faccia è talmente tanta che le scivola a cascata sulle tette. Io penso che troia mia moglie!
34
5
18 years ago
admin, 75
Last visit: 2 hours ago -
Errori sul lavoro
Io e mia moglie siamo liberi professionisti e stiamo realizzando dei lavori per un altro imprenditore. Un giorno, dopo la consegna di una partita di materiale, questi ci chiama dicendoci (un po' incazzato, che parte del lavoro non era corretto e che Lui doveva consegnarlo al più presto e ci dice di andare a riparare i guasti nel suo laboratorio. Io e mia moglie andiamo, arrivati ci fa vedere gli errori, mentre io discuto, mia moglie si siede alla catena di montaggio ed inizia a riparare i guasti. Mia moglie è una bella signora bionda di trent’anni, indossa una mini e una camicia bianca e nella fretta di arrivare non aveva messo il reggiseno. Arriva l'autista, Rumeno, che deve trasportare il carico, mia moglie sta lavorando forte e nei movimenti gli si slacciano dei bottoni della camicia, mia moglie porta la quarta. Nel frattempo io sono uscito a fumare una sigaretta mentre il tipo si avvicina a mia moglie e con la scusa di osservare il lavoro le guarda le tette che oramai sono quasi in vista e poi da dietro le infila una mano fra le tette. Mia moglie fa per scostarlo ma Lui le ordina di proseguire con il lavoro e che se fosse stata al gioco non ci avrebbe fatto pagare la penale. Allora mia moglie riprende a lavorare con questo che le palpa le tette. Non contento gli avvicina la patta dei pantaloni alla faccia e Le dice "Ora fammi vedere come lo succhi. Mia moglie lo guarda con occhi imploranti, ma Lui le prende la testa e gliela sfrega sull'uccello ormai duro ancora nei pantaloni. Mia moglie glielo estrae e inizia succhiare veramente bene, con impegno e con la lingua gli solletica i coglioni e gli lubrifica per bene l'asta. Il camionista incredulo assiste alla scena ed inizia a masturbarsi un cazzo grossissimo il tipo gli fa cenno di avvicinarsi, io nel frattempo rientro e resto impietrito dalla scena, ma invece di incazzarmi scopro di avere il cazzo in tiro. Mentre mia moglie continua a spompinare il tipo il camionista gli infila una mano fra le cosce e inizia a palpare la fica, poi la solleva alla pecorina e comincia a leccarle il buco del culo. Io faccio per muovermi ma il tipo mi intima " Se non vuoi pagare penali stai buono e fatti una sega. Io mi fermo e tiro fuori il mio cazzo ormai duro ed inizio a masturbarmi. Mia moglie sentendo la punta del cazzo del camionista sul culo implora "Il culo no " ma il tipo le ordina "continua a succhiare troia che sto per venire". e le ricaccia in bocca il suo cazzone. Il camionista con un colpo secco le penetra nel culo e dalla smorfia di mia moglie deve essere veramente doloroso ma dopo qualche colpo vedo che asseconda i movimenti e capisco che incomincia a piacerle: il tipo non si trattiene più e sborra in gola e in bocca a mia moglie che ingoia quello che può, anche il camionista viene nel culo di mia moglie. A qusto punto anch'io sto per venire e il tipo mi dice vieni a sborrare in faccia a tua moglie io mi avvicino e riempio la faccia di mia moglie di sperma, che lei beve e lecca con piacere.
10
4
18 years ago
admin, 75
Last visit: 2 hours ago -
L\' atteso ospite...
Mario (nome di fantasia), un nostro caro amico, il quale da tempo nutriva interesse nei miei confronti era stato da poco trasferito in zona per questioni di lavoro.
Un giorno ci telefona informandoci che sarebbe passato per farci visita e mio marito, considerando l’eccezionalità dell’evento, ha pensato subito di sfruttare l’occasione per poter soddisfare un suo desiderio nascosto.
Michele, infatti da tempo coltivava il desiderio di vedermi all’opera con un altro, sinceramente quando me lo ha proposto non ho dato molto peso alle sue parole perché è solito scherzare e poi è sempre stato molto geloso di me.
Ma in quei giorni l’ho visto tornare spesso sull’argomento, lo vedevo molto eccitato al pensiero che io potessi abbandonarmi tra le braccia di un altro uomo e la visita di Mario sarebbe stata una buona occasione.
Così dopo una serie di tira e molla ho accettato di soddisfare il suo desiderio, organizzando con lui tutti i dettagli dell’incontro.
Arrivato il giorno, Mario si è presentato puntuale a casa nostra nel primo pomeriggio di un sabato con in mano un bel mazzo di fiori.
Quel giorno per sedurlo, decisi di indossare una gonna aderente grigia corta sul ginocchio, autoreggenti neri ed una camicetta color porpora che metteva bene in risalto il mio seno da V misura.
Dopo i saluti ci accomodammo tutti e tre in salotto ed io mi sedetti di fronte all’ospite divaricando leggermente le gambe con l’intento di lasciare intravedere quanto potesse iniziare a farlo eccitare.
Mario non si lasciò sfuggire l’occasione e mentre discuteva con mio marito, vidi che puntò i suoi occhi tra le mie gambe cercando di scrutare tra le mie cosce.
Iniziai a muovermi ad arte per sedurlo e dopo un po’,come concordato con Michele, gli chiesi se gradiva bere un caffè.
Al suo scontato “si grazie!”, mi recai in cucina per preparare il caffè e dal mio cellulare, di nascosto, composi il numero di casa nostra.
Prontamente il telefono in salotto squillò e Michele rispose… fingendo di essere stato chiamato urgentemente a lavoro, il commiato tra i due non fu lungo, Michele si scusò con l’ospite pregandolo di rimanere a bere il caffè ed andò via, nascondendosi in soffitta dove poteva vederci senza alcun problema.
Io ero in cucina con le gambe che mi tremavano, percepivo che stava per succedere qualcosa di eccezionale… allora feci un lungo respiro e ritornai in salotto con il vassoio del caffè e mi sedetti accanto a lui chiedendogli quanto zucchero voleva… Mario non perse tempo e con la mano iniziò ad accarezzare le mie gambe si avvicinò ed all’improvviso iniziò a baciarmi freneticamente, ho sentito la sua lingua tutta nella mia bocca quasi a volermi togliere il respiro e la sua mano frugare tra la mia figa già bagnata.
Oh… dal respiro capii che era eccitatissimo, non so come mi sono ritrovata sdraiata sul salotto a cosce aperte con la sua lingua tra le labbra della mia figa a leccarmi appassionatamente e la punta della sua lingua dentro la vagina dilatando la mia natura.
Non tardò molto e raggiunsi il primo orgasmo… Ah ormai ero andata… Godevo pensando a mio marito che mi vedeva scopare come una vera troia perciò volevo regalargli un grande spettacolo.
Mi alzai e invitai Mario a sfilarsi i pantaloni per potergli prendere il membro in bocca, in un istante si calò le braghe ed io iniziai a succhiargli l’uccello spingendolo fino in gola, Mario in piedi davanti a me con la mia testa tra le sue mani iniziò a sospirare di piacere, ancora qualche altro affondo e sarebbe esploso sborrandomi in bocca.
Ma io non volevo risolvere l’incontro con un semplice pompino, dopo avergli lubrificato bene il cazzo con la saliva gli ho chiesi se voleva mettere il suo uccello nel mio culo… Mario stupito per quanto gli avevo appena proposto non se lo lasciò ripetere una seconda volta, alzò rapidamente la mia gonna fin sopra la schiena e mi posizionò alla pecorina appoggiandomi allo schienale della poltrona, allargò le mie natiche, insalivò il mio culo infilandomi prima un dito per dilatarmi, poi appoggiò il suo grosso uccello e lo spinse dentro iniziandomi a fottere come uno vero stallone.
Che sensazione… Mario urlava di piacere ed ho dovuto zittirlo pregandolo tra i miei gemiti, sentivo il suo cazzo riempirmi tutta la pancia ed un piacere indescrivibile dentro la vagina come non avevo mai provato prima, Mario non resistette molto… Esplose dentro con il suo seme bollente… Venne abbondantemente dentro il mio culo… Ah… Mi sentivo una gran porca con l’ano che mi grondava, consapevole che mio marito ci stava osservando.
Mario sfinito tirò fuori dal mio culo il suo cazzo, notò che era sporco non solo di sborra e mi chiese se poteva fare un bidet dopo si rivestì in fretta e ancora incredulo per quanto accaduto bevve il caffè ormai freddo, lo bevve chiedendomi se poteva ritornare a farmi visita qualche altra volta, io soddisfatta gli risposi di si ma… Non di pomeriggio.
Michele, se pur geloso di me, mi ha raccontato che ha goduto molto vedendomi mentre scopavo con Mario e che sarebbe disposto a ripetere il tutto.
15
7
18 years ago
admin, 75
Last visit: 2 hours ago -
In cinque
ciao da roberto.
Eccomi pronto per un nuovo racconto, evidenzio che trattasi di storie da me vissute realmente ( senza aggiungere e/o togliere niente ).
Palermo - Agosto 2006
Squilla il telefonino, è Pietro il lui della coppia amica ( lei si chiama Maria )( coppia con cui mi vedo da + anni ), dopo i come stai , hai delle novità etc., mi dice che ha avuto contatti con una coppia di Brescia e contestulamente, visto che l'incontro è previsto per la sera, mi invita ad unirsi a loro. E' palese che accetto con vero piacere, passo tutto il pomeriggio a visionare siti di annunci erotici alla ricerca di qualche coppia che cerci un singolo bisex , ma il mio pensiero ed il mio cazzo ( duro ) è sempre rivolto all'incontro di questa sera. Finalmente è arrivata l'ora, arrivo al villino sono già tutti arrivati. Per primo cerco la lei nuova , è vestita con un abitino leggero, capelli corti, faccino che non lascia trapelare la porcaggine successiva, un paio di tette niente male, lui un tipo normalissimo .
Ci presentiamo , parliamo del + e del - e dopo un po ci ritroviamo tutti e cinque nella camera da letto.
Io e Pietro ci prendiamo cura della nuova arrivata ( Daniela ), mentre Maria è alla prese di Tony ( nuovo arrivato ).
Tolgo il vestitino a Daniela , il reggiseno sta quasi x scoppiare lo sfilo da dietro compaiono due tette giganti ( almeno 5^ misura ), Pietro le sfila il perizoma ed a parte un ciuffettino di peli al di sopra del clitoride poi è tutto depilato, comincio a leccare e mordicchiare i capezzoli, mentre vedo Pietro intento a leccare la figa depilata ( che meraviglia ).
Maria nel contempo ha cominciato a succhiare il cazzo di Tony , mentre Tony con le dita le esplora la figa. Dopo un po Daniela succhia il mio cazzo e conteporaneamente quello di Pietro, mentre le nostre dita cercano la figa e le tette della troiona.
E' arrivato il momento della monta, metto Daniela con le spalle al letto le alzo le gambe e dopo una bella leccata di figa ( bagnatissima ), le infilo il cazzo dentro cominciando a sbatterla con vigorosi colpi , lei continua a succhiare il cazzo a Pietro. Maria e Tony fottono anche loro.
Invertiamo i ruoli Pietro fotte Daniela e io mi faccio spompinare, la prendo per la testa e le spingo tutto il cazzo in gola , le faccio leccare la cappella , i coglioni , le sbatto il cazzo sulle labbra, lei non demorde assolutamente anzi si eccita ancora di più, debbo ammettere che è una gran troia.
Pietro esce dalla figa di Daniela e si avvicina a sua moglie , la mette a pecorina e comincia a fotterla, Tony si avvicina a sua moglie e gli mette il cazzo in bocca, io metto Daniela alla pecorina e comincio a sbatterla vigorosamente. E' bellissimo vedere tutti questi corpi distesi sul letto , ognuno dei quali geme di piacere.
Mentre Daniela succhia il cazzo al marito , mentre la pompo su e giù, mi avvicino alla sua bocca e comincio a slinguare lei ed il cazzo del marito, vedo che lui non demorde al che esco il cazzo dalla bocca di Daniela e comincio a succhiare la cappella del marito incrociando spesso la lingua di Daniela. Trasgredire è il massimo, se poi a questo si aggiunge il fatto di essere bisex è il top.
Succhio , slinguo , mentre sento che Pietro scarica la sua sborra dentro la figa di Maria, la quale invoca il marito a continuare a fotterla.
Lascio stare il cazzo di Tony, metto un po di saliva nelle dita e mentre contionua a fottere comincio ad esplorare il culo a Daniela, gli infilo prima un dito poi due, li muovo su e giù, li esco le strofino il clitoride, infilo un dito nella figa accanto al mio cazzo è bagnata fradicia, esco il cazzo e glielo appoggio nel buchetto del culo, fa un po di resistenza ad entrare , paziento un po , lascio scivolare solo la cappella in modo che l'anello del culo si abitui, lei capisce e comincia a muoversi in modo da farlo entrare lentamente, basta poco ed è già tutto dentro, un bel culo davvero, sento le pareti del culo che mi stringono abbastanza il cazzo, comincio a pompare più forte , si è finalmente rilassato si è allargato abbastanza , lei comincia a gridare di piacere , si dimena come non mai, sborra sia dalla figa che dal culo, il marito mi dice di uscire dal culo un attimo, perchè quando la moglie raggiunge questa intesità di godimento rischia di svenire, siamo stati sul letto una diecina di minuti , daniela era distesa , si stava di nuovo rilassando, gli ho messo il cazzo in bocca a ricominciato a carburare , spompinava alla grande, finalmente dopo quasi due ore stavo per venire , lei non ha staccato il cazzo dalla bocca , gli ho riversato tutta la sborra in bocca, continuava a succhiare ed a sbavare sborra, alla fine ha voluto che la baciassi al fine di farmi sentire il mio sapore nella sua bocca.
Un'esperienza indimenticabile, pochi giorni dopo sono partiti, ci vedremo provabilmente la prossima estate.
10
1
18 years ago
admin, 75
Last visit: 2 hours ago -
Incontri marinareschi
Quest'anno sono andato in ferie in turchia con la mia compagna, ovviamente lei non sà niente dei miei travestimenti e del resto.....
COmunque, ero in albergho e decido di andare a fare una sauna, prenoto e alle 14,00 vado con il mio asciugamano nel seminterrato dell'albergho, mi danno tutto il necessario ed entro. Non era molto affollata, credevo ci fosse piu gente, dopo circa 10 minuti incomincia un pò di movimento ed entrano due signori, tedeschi che si mettono si difronte al mio seggiolino con il loro ascigamano sulla pancia. La temperatura all'interno sinceramente era insopportabile percui volli uscire per farmi una doccia e poi rientrare. Dopo la doccia rientro nella sauna, che nel frattempo si era svuotata, tranne i due tedeschi, che anzichè essere seduti, uno era in piedi e l'altro in ginocchio gli stava facendo un pompino bestiale. Data la scarsa visibilità e quello che stavano facendo non si accorsero subito di me, ma appena mi hanno visto quello in ginocchio si alza e si mette seduto, mentre quello in piedi rimane con il cazzo dritto e fori dall'asciugamano. La situazione mi ha eccitato un casino, in quei pochi momenti che ero stato spettatore tanto che sotto il mio asciugamento si vedeva il gonfiore del mio cazzo duro. Così senza dire una parola quello che si era alzato si inginocchiò di nuovo e continuò a succhiare il cazzo dell'amico. Mi avvicinai eccitato e solo allora vidi le vere dimensioni del cazzo che si stava succhiano, erano terribili, li per lì mi spaventai, sarà stato lungo 25cm ed enormemente grasso come circonferanza. Non l'avevo visto perche per metà era coperto dall mano dell'altro ma quando mi sono avvicinato lui l'ha spostata lo spettacolo è stato terribilmente eccitante.
Mi sedetti vicino a loro e guardavo incantato, eccitato ed ipnotizzato quel coso,ad un certo punto quello in piedi con quel cazzo enorme, sfila il cazzo dalla bocca del suo amico e girandosi, io ero seduto e quindi all'altezza di quel coso...... me lo mise davanti alla bocca e spingendo leggermente mi fece aprire le labbra e lentamente me lo ficcò tutto dentro, tutto quello che ci stava, perche piu della metà era fuori..mi soffocava..... così incominciai a succhiare quel super cazzo che fini a ieri avevo visto solo nei film e me lo sono slinguazzavo tutto.avrei voluto infilarmelo sempre di piu in bocca, ma ogni volta che ci provavo mi veniva i conati, DOpo un poò che mi guardava, mi venne in soccorso l'amico che si mise a leccare la parte di cazzo che non entrava nella mia bocca, e le palle, le prendeva in bocca e le succhiava forte mentre io gli leccavo la cappella. Si dimenava e si eccitava come un pazzo, piu volte mi ha infilato il cazzo oltre il possibile ed io dovetti sfilarmelo per evitare di farmi soffocare. Non so quanto è durato so solo che dopo un po quello con il cazzo enorme me lo toglie dalla bocca e infilandolo nella bocca del suo amico gli sborra tutto il suo sperma dentro.
Soddisfatto del doppio pompino si sedette vicino a me e mi prese il cazzo in bocca che in un attimo mi fece sborrare....... ero alle stelle non ricordo un coso con quelle dimensioni.
Mi chiesero se ero in albergho e con un pò di inglese ci capimmo, quando mi videro a cena con la mia compagna mi sorrisero, il giorno dopo ritornammo alla sauna e mi chiesere se la mia donna volesse assaggiare il suo cazzo e farsi scopare, io gli dissi di no , allora loro contunuarono a spòmpinarsi e a me concessero solo di farmi una segha mentre li guardavo.
Oggi sto pensando se la mia compagna assaggiasse un cazzo così cosa ferebbe ancora con me...... speriamo non incontri mai un super cazzo altrimenti verrà stregata come lo sono stato anch'io che ogni tanto mi masturbo pensando a quel coso di dimensioni enormi.
10
2
18 years ago
admin, 75
Last visit: 2 hours ago -
La mia prima volta con una misstress
La mia prima volta con una Misstress.
Venerdì, era ormai giunto il momento tanto atteso.
Dopo una lunga serie di mail e colloqui telefonici stavo finalmente per coronare uno dei miei sogni; conoscere una Misstress.
Lei era di Verona, buffo pensare che anche la mia prima morosa era veronese, era una coincidenza non voluta ma chissà che non fosse di buon auspicio.
Mentre chiudevo il garage e avviavo la macchina mi veniva da pensare “dai, ormai è fatta, lascia stare i dubbi e andiamo, sarà quel che sarà!”.
Si, dubbi, perché pure avendo tanto desiderato quel momento mi chiedevo ora se non fossi impazzito, perché mai andare a cercare cose così stravaganti quando poi in fin dei conti non era necessario, avevo una ragazza, Laura, che mi piaceva e che non era certo una santerellina, e di natura non mi ero mai sentito, ne mi sentivo in quel momento, uno slave.
Pure continuavo a guidare, ero ormai davanti al casello dell’ autostrada e dopo una breve sosta per telefonare e confermare che stavo partendo, imbucavo l’autostrada, direzione Milano.
L’appuntamento con Lei, Miss Lucia, era alle 18, ma io ero partito abbondantemente in anticipo, pensavo che fosse meglio arrivare in anticipo e aspettare il giusto orario piuttosto che rischiare di essere in ritardo e fare una brutta figura.
Inconsapevolmente avevo fatto una buona scelta, perché quando ormai ero a pochi chilometri dall’uscita di Verona potevo constatare quanto fosse vero il famoso detto “la fortuna è cieca ma la sfiga ci vede benissimo”.
Davanti a me una coda pazzesca, prima un rallentamento, poi il blocco totale.
Panico.
Calma, sono poco più che le 17, c’è ancora un’ora per fare pochi chilometri , non durerà mica così tanto!
Pensavo.
E invece erano già le 18.15 e avevo fatto neanche la metà dei chilometri che mi separavano dalla fatal Verona, a questo punto non potevo che telefonargli e spiegarLe che avrei tardato, ormai la frittata era fatta, mannaggia!
Non fu contenta, anzi era alquanto seccata dato che aveva staccato prima col lavoro per potere essere lì in anticipo e disporre di me per più tempo.
Ma fu solo un attimo, credo che capì che la cosa dispiacesse molto più a me che a Lei, e il suo tono divenne meno duro, mi incitò a fare il prima possibile, avrebbe aspettato.
Tolsi la comunicazione al cellulare un po’ più sollevato, e tramite isoradio venni a conoscenza del motivo del rallentamento, un camion che trasportava blocchi di marmo si era intraversato sull’ autostrada e stavano rimuovendo i detriti, la circolazione sarebbe ripresa da lì a poco.
Pensa a te…
Il poco fu alquanto relativo, erano quasi le 19 quando suonavo al suo citofono.
Quarto piano, scala destra, prendi l’ascensore e sbrigati, dai!
I miei battiti accelerarono mentre, anziché prendere l’ascensore, prendevo le scale per cercare di vincere non dico la paura, ma il timore di quel momento.
Era lì, sull’uscio della porta semi-aperta, che mi aspettava.
Come da copione.
Luce soffusa, una stanza non molto grande con al centro un letto, pareti e soffitti attrezzati per free-clumbing, con vari moschettoni e ganci distribuiti su pareti e soffitto, tra le finte pietre.
Geniale, non so se davvero lo scopo fosse allenarsi ma sicuramente offriva infiniti modi per potere immobilizzare qualcuno.
Lei era inguainata in un due pezzi di pelle nera, scarpe con tacchi altissimi e a punta, un corsetto da cui traboccavano dei seni meravigliosi, era la materializzazione dei miei sogni…
Mi fa cenno di entrare e chiude la porta, ha un gran bel sedere, giunonico ma sodo, sottolineato dal triangolo di pelle nera e da calze scure, i miei occhi corrono fino ai suoi tacchi, alti e a spillo.
Occhi scuri, capelli castani che gli arrivano sul collo, non è bellissima ma sicuramente interessante, e a vederla non ha l’aria tanto cattiva.
Dai, spogliati, posa i tuoi abiti su quella sedia.
Obbedisco e comincio a svestirmi, ma prima di terminare le chiedo se posso andare un’attimo in bagno, per rinfrescarmi dopo quel viaggio allucinante e per altro che non menziono.
Uscendo Lei è lì, seduta sul bordo del letto, le gambe leggermente divaricate.
In ginocchio e baciami i piedi.
E allunga una gamba…
Non ci penso due volte, strano, una cosa che normalmente non avrei mai fatto mi veniva spontanea come fosse una cosa assolutamente normale.
Inizio dalla punta e, in parte guidato dai movimenti che Lei effettua, arrivo fino ai talloni, passando per il tacco a cui sembra voglia che dedichi maggiore attenzione.
Alzo gli occhi.
Non parla, ma dagli occhi sembra soddisfatta dal procedere dell’operazione.
E passa all’altro stivaletto.
Non sono neanche a metà, rispetto al precedente, che mi interrompe.
Puoi sfilarlo adesso, leccami i piedi.
Mi sento un po’ Fantozzi, nella penombra non riesco a trovare la cerniera per aprirlo.
A lato!
Dice Lei un po’ seccata.
Detto fatto, comincio a scioglierle i polpastrelli mentre con la ingua mi infilo tra le dita, velate dalle calze.
Strana sensazione leccare un piede dentro una calza, ruvidamente eccitante.
Approfitto delle mie conoscenze di shiatzu e riflessologia plantare, con qualche variante sicuramente non ortodossa, per cercare di darle piacere.
Lei gradisce e si fa liberare subito dall’altro stivaletto, questa volta meno riottoso dell’altro, e mi porge contemporaneamente ambo i piedi.
Un po’ di mani, un po’ di lingua, un po’ baciando arrivo a superare le caviglie quando ancora una volta mi interrompe.
Mi piace, tirami via le calze e continua.
Un disastro… Lei attorno alle caviglie ha dei braccioletti lavorati, quando arrivo ad arricciare la calza all’altezza di uno dei due, manco a farlo apposta, si infila in una protuberanza del braccioletto e accade l’inevitabile.
Un buco nella calza.
Stranamente non se la prende, e mi ritrovo così, dopo avere riservato mille precauzioni all’altra calza, ad avere tra le mani le sue caviglie, belle e sottili come piacciono a me.
Ce la metto tutta, e risalendo piano piano arrivo fino all’inguine, meridiano del rene per chi si intende di shiatsu.
E adesso leccamela.
E’ completamente depilata, uno spettacolo!
Obbedisco più che volentieri, cercando di usare anche le mani nel migliore dei modi sui punti più stimolanti che conosco.
Lei sembra apprezzare e manifesta un comportamente forse non consono ad una Miss, si lascia scappare qualche ah di piacere.
Poi si volta e, in piedi, mi dice:
Continua.
Non mi aiuta certo, ha le gambe quasi unite e faccio fatica ad arrivare a leccare la patatina, forse non è quello che vuole.
Proprio così, seguendo il solco indugio sul suo ano, e con le mani lavoro sulla sua zona lombare, sui glutei, sulle cosce.
E’ un preludio, perché si mette in ginocchio sul letto, allarga le gambe e sempre di schiena, mi fa cenno di continuare.
Rischio un torcicollo, alla fine sono costretto a stare sbilenco, faccia in su, per potere continuare a leccarla, facendo una serie di coast-to-coast.
Forse se ne accorge, forse vuole solo cambiare posizione, ma si volta , si mette supina sul letto e mi invita a salire sul letto e riprendere da dove ero arrivato.
Arrivato ai suoi capezzoli, quasi subito mi ferma, si alza e prende un flacone di crema, poi si gira mettendosi prona.
Spalmami la crema e massaggiami.
Dopo qualche minuto di quei massaggi Lei era tutta lucida e io ero li, sopra di Lei, col birillo in tiro come mai avrei creduto possibile.
Lei, girandosi, mi guarda e mi dice:
Stenditi e mettiti a pancia in su.
Caspita, ho pensato tra me e me, promette bene!
Però non era in fondo il tipo di incontro che mi aspettavo, aveva più l’aria di una scopata con qualche variazione sul tema.
Mi sbagliavo.
In un attimo mi ritrovai Lei a cavalcioni sulla mia faccia.
Lecca!
E sentii la sua mano spalmarmi sul birillo,sui gioielli di famiglia e nei pressi qualcosa di freddo e gelatinoso.
Poi una frustata sulle palle!
Sussulto, mi scappa un “Ah”, non me lo aspettavo proprio.
Un dolore, un piacere.
E poi un altro, un altro ancora.
Vedo che ti piace, sei davvero un maiale!
Poi un’attimo di pausa e qualcosa di freddo e a punta scivola sui miei testicoli e mi sfiora l’ano.
Comincia piano piano, ruotandolo, a spingerlo dentro.
E che cavolo, mi stà infilando qualcosa nel sedere!
Mi dà un po’ di fastidio, per un’attimo fa anche male, ma non sembra accorgersene e pian pianino me lo fa scivolare dentro,lo muove lentamente su e giù e poi lo infila a fondo e stavolta se ne accorge perché non ho potuto fare a meno di irrigidirmi in quell’attimo.
Poi riprende con la frusta.
E continua, alternando frustate e carezze.
Mi riesce difficile continuare a leccarla, mi interrompo ogni volta che mi arriva una frustata.
Ogni tanto l’oggetto che mi aveva infilato schizza fuori, e ogni volta ritorna al suo posto.
Non avrei mai creduto che dolore e piacere potessero essere così confinanti, mi sento morire.
Quando ormai credevo di non farcela più, Lei si alza.
Adesso vieni sui miei piedi e poi lecchi tutto!
Ero lì, davanti a Lei, col birillo scivolosissimo tra le mie mani a menarmelo.
Ma non venivo, continuavo ad averlo duro come non mai senza arrivare alla conclusione, non so se sia un difetto o un pregio, ma spesso faccio una gran fatica a eiaculare.
Dopo qualche minuto le ho spiegato la cosa e Lei, senza darsene pena, mi ha detto:
Va bene, per oggi basta così, poi si è fatto anche tardi e mi aspettano a cena, rivestiti.
Ci siamo rivestiti e l’ho accompagnata in strada, salutati.
Adesso sono sulla strada di casa, ho tra le mutande più lubrificante della catena della mia moto, le palle mi fanno un male cane, il sedere pure ma ho come una sensazione di vuoto, ho scoperto qualcosa di nuovo, di diverso e che già rimpiango sia finito.
Forse non è questo ciò che ci si può attendere da una Mistress, forse si, forse ognuna lo interpreta a modo suo ed esistono infinite sfaccettature, varianti, comunque sia questa mi è piaciuta.
Con questa Mistress o con altre ma di sicuro non sarà la prima e ultima volta che proverò una simile esperienza.
15
1
18 years ago
admin, 75
Last visit: 2 hours ago -
Ferragosto 2003
Stanco della solita gita fuori porta, quel ferragosto mi presi una giornata di tranquillità in solitudine. La città si svuota in queste occasioni e stupidamente tutti affollano le strade perdendo più di metà della giornata in coda per godersi solamente qualche ora di svago.
Quel ferragosto invece me lo volevo godere a pieno, infatti me ne andai al mare vicino alla città (io vivo in prov. di Cagliari) in una spiaggia isolata e solitamente poco frequentata.
La spiaggia era praticamente deserta. Avevo almeno te-quattro metri di distanza con l’asciugamano più vicino. Decisi di abbandonarmi alla lettura e non feci caso alle persone che pian piano affollavano la spiaggia.
Quando risollevai gli occhi mi resi conto che la spiaggia si era in poco tempo popolata, mi disturbarono le voci delle persone che avevano messo i propri asciugamani vicinissimi al mio.
Tra queste notai la sensuale voce di un donna intenta a chiacchierare con l’amica. La cercai con lo sguardo, e anche lei mi notò. Ci sorridemmo a vicenda, e non potei non notare l’esplosività del suo fisico. Avrà avuto almeno 37-38 anni, pensai, (poi mi disse che ne aveva 42)mora, dai capelli lunghi ma raccolti in due codette molto maliziose e un bikini da far paura, che conteneva a mala pena un seno giunonico ed un corpicino piccolo ma decisamente ben fatto e sensualisssimo (volontariamente aggiungo una s per cercare di rendere l’idea).
Ascoltavo i loro discorsi, che si fecero più audaci fino a toccare l’argomento sesso! Al che raddrizzai le orecchie e capii dai loro discorsi che la bella signora era sposata, ma trascurata sessualmente dal marito.
Con una scusa mi avvicinai, e mi intromisi nella conversazione. Ogni tanto notai qualche sorriso ammiccante della signora, ci presentammo. Lei si chiamava Bruna, e l’amica Silvia (a guardarla bene non era niente male neanche l’amica).
Dopo una chiacchierata divertente invitai alle due signore un aperitivo al chiosco della spiaggia, io rimasi indietro mentre ci avviammo in ammirazione del magnifico fondoschiena di Bruna che se ne accorse e accentuò la camminata sexy.
Prendemmo un cocktail alcolico ed entrammo sempre più in confidenza, a quel punto mi feci avanti con decisione e mi proposi come abile cuoco specializzato in cucina afrodisiaca.
Ingenuamente (o intenzionalmente…chissà…) le due amiche sorrisero e mi vollero mettere alla prova, e il giorno dopo ci organizzammo per un pranzo a casa di Bruna, avrei portato tutto io il necessario.
Lei era sola in casa, non aveva figli e suo marito non sarebbe ritornato non prima della sera sul tardi.
Così mi recai a casa sua il giorno dopo, ero eccitatissimo all’inverosimile….quando suonai il cuore mi batteva fortissimo e quasi tremavo dall’eccitazione.
MI aprì Bruna con indosso un pareo color ciclamino semitrasparente ed un intimo che era praticamente inesistente, tanto che lasciava intravedere una passerina ben curata e le aureole dei capezzoli dai tratti ben delineati. Io cercai di non dare peso a tutto ciò ma si poteva inequivocabilmente notare la mia eccitazione dall’evidente rigonfiamento.
Silvia non poteva venire il giorno, così mi disse Bruna, e io non me ne dispiacqui.
I sorrisi maliziosi di Bruna si moltiplicavano e ci demmo da fare a preparare il pranzo a 4 mani condendolo da una piacevole conversazione e da un vinello bianco frizzante che cancellò immediatamente le nostre inibizioni.
Dopo meno di 15 minuti ci stavamo già sfiorando e ci parlavamo a qualche cm di distanza. Fu inevitabile sfiorarle i capezzoli turgidissimi, a quel punto ci baciammo, le nostre lingue si avvilupparono voracemente e ci appoggiammo al tavolo di cucina facendo cadere per terra tutto il pranzo. Il profumo che emanava la sua fichetta bagnata mi inebriava e la cercai avidamente, avevo voglia di assaggiarla…
Prima le sfilai il pareo e mi dedicai ai suoi seni così generosi e lei mi spingeva il viso contro i suoi capezzoli quasi soffocandomi.
Con la lingua seguivo il profilo delle sue aureole e la sentivo mugolare dal piacere.
Con le mani le palpai prima le cosce e poi le tolsi le mutandine e la masturbai con foga.
Poi fu lei a togliermi i pantaloni e ci sistemammo sul tavolo in posizione 69.
Con la bocca ci sapeva proprio fare, un pompino da film porno. Lei mugolava di piacere mentre le leccavo le grandi labbra titillandole il clitoride che era ormai strarigonfio. Venne due volte e il suo umore mi allagò il viso entrambe le volte. Mentre gemeva ripeteva “Alla faccia di quell’impotente di mio marito…mhmmhmh…come godo…siii…leccamela tutta…”
Divorava con ingordigia il mio membro, e a stento mi trattenni dal venire subito. La feci girare sempre sul tavolo e scesi per prenderla a pecora.
La penetrai facilmente (era ormai un lago) e scopammo da matti, entravo ed uscivo e lei era sempre più calda…
Con le dita le solleticavo il culetto, e lei oramai in preda ad un vero e proprio delirio sessuale mi disse subito : “si, dai siii, lo voglio sentire anche li…”
Non me lo feci ripetere e dopo che con i suoi stessi umori iniziavo a lubrificale il culetto lei riprese il mio uccello in bocca e lo inghiotti fino a farmi venire.
Ingoiò tutto e si leccò le dita che sapevano della sua figa.
Allora ne approfittai e, dopo esserci ancora baciati (lei aveva un gusto di sperma e umori in bocca), mi ritrovai ancora con il cazzo in tiro, Bruna fu bravissima e mi masturbo e riprese a farmi ritornare delle giuste dimensioni con un abile e gustosissimo pompino, quindi ricordandomi che il suo buchetto non aveva ancora trovato il piacere si chinò per mostrarmelo…
L’eccitazione salì inevitabilmente e continuai a lubrificare il culetto con dell’olio che stavamo utilizzando per il pranzo, e poi andammo in camera da letto e riprendemmo le grandi manovre e sul lettone dove sverginai il suo culetto, dapprima entrando dolcemente. Bruna urlò un po dal dolore, ma poi sentivo la sua passerina bagnarsi e con più decisione affondai i colpi e i suoi gemiti ancora li ricordo….
La stantuffi a lungo, lei era stremata ma mi incitava: “ancora, ancora, voglio sentirlo tutto….devo rifarmi del tempo perso…daiiiii”
Aveva un culetto strepitoso, anche io ero stanco, ma lei aveva una tale carica sessuale che non sentivo la stanchezza.
Dopo un aperitivo di questo tipo riuscimmo finalmente a pranzare, ma dopo pranzo riprendemmo da dove avevamo lasciato e facemmo l’amore per tutto il pomeriggio.
Il più bel ferragosto della mia vita.
Dopo di allora sono diventato il suo cuoco di fiducia
[email protected]
12
0
18 years ago
amantesardo, 36
Last visit: 5 years ago -
Centro commerciale
I camerini del centro commerciale sono sempre stati la mia fantasia erotica più ricorrente. Quel giorno la riuscii a realizzare.
Era un Sabato mattina in piena estate e, senza particolari premure,mentre mi aggiravo per gli scaffali del centro commerciale alla ricerca di un dopobarba sono finito a visionare dei boxer da uomo.
Nel corridoio adiacente vedevo muoversi due gambe lunghe, abbronzate e affusolate….la donna che portava in giro tali gioielli si chinò per vedere un articolo nello scaffale più in basso e mi scoprì a spiarla con evidente trasporto.
Sorrise e proseguì nella sua ricerca.
Io mi trattenni ancora nel reparto maschile e poi mi diressi verso il corridoio dell’intimo femminile.
Come girai l’angolo mi scontrai con un carrello che, spostato dalla mia irruenza, spinse a terra la signora dalle gambe supersexy.
Mai scontro fu più piacevole, ne approfittai subito per soccorrerla. A quel punto mi presentai e cercai di “attaccare bottone”.
Lei si chiamava Laura, aveva 35 anni,alta 1,65 cm, un viso dolce ben truccato, con due occhietti che davano una scossa elettrica di sensualità, un seno florido e ben in evidenza con una impossibile scollatura che non lasciava spazio alla fantasia e le gambe che sembravano una strada che segue il profilo della costa della sardegna : sinuosa, dolce, e dal panorama mozzafiato. Scherzando sull’accaduto entrammo presto in confidenza, a quel punto mi disse maliziosamente che le faceva male il ginocchio quasi aspettando la mia mossa successiva…
Io quasi non ci credevo!!! Allora le posai la mia mano sul suo ginocchio, massaggiandolo amorevolmente e la invitai a sedersi in un camerino così avrei potuto aiutarla a riprendersi. La temperatura salì improvvisamente.
Lei per tutta risposta mi disse:
“stavo andando proprio in un camerino per provarmi questo completino, visto che oramai ti sei offerto, mi potresti dare un tuo parere…”
Ovviamente risposi di si, la lasciai entrare in un camerino del reparto femminile, ma nel frattempo che lei si stava spogliando tornai rapidamente verso gli scaffali e trovai un completino intimo in pizzo molto molto sexy e attesi fuori dal camerino.
Non ero sicuro se stesse scherzando o se faceva sul serio.
Lei uscì con un completino due pezzi attillato molto carino, con una gonnellina scura molto fresca a vita bassa e un top nero scollato che metteva in risalto le sue linee un pò abbondanti. Fece un giro su se stessa e la gonna si sollevò da sola esaltando la bellezza delle sue gambe
A quel punto però le diedi il mio completino e sorridendo la sfidai a misurarselo. Il gioco si faceva eccitante e lei era molto intrigata dalla situazione.
Feci lo spiritoso e mi sporsi sorridendo dalla tendina, lei rispose che se ero così curioso potevo entrare direttamente.
Dopo un secondo entrai nella tendina e la baciai subito. Un bacio dal sapore di rossetto alla fragola. Lei aveva una lingua che era un serpente. Le nostre mani a quel punto erano fuori controllo, e mentre io insinuavo le mie dentro i suoi slip lei cercava di togliermi i pantaloni.
Le mie dita trovarono il suo clitoride in evidenza e già bagnato. Lei si lasciò andare a qualche mugolio e le si piegarono le gambe in preda ad un’orgasmo. Si inchinò e si prese cura del mio arnese che svettò dai boxer e che venne subito divorato dalla sua bocca. Con sapienza leccò per tutta la sua lunghezza e lo succhiò voracemente. La commessa si avvicinò per chiedere se avevamo bisogno di aiuto, e lei si stacco da me per un secondo tranquillizzando la commessa che si allontanò, e così Laura si potè di nuovo dedicare al mio “gelatone” che stava per esplodere.
Non cela facevo quasi più a resistere e le dissi:
“Sto per venire, mi fai impazzire se lo lecchi così…”
Lei rispose: “Siii, non trattenerti, voglio assaggiare tutto di te, dammi il tuo seme. Hai un cazzo buonissimo, non mi sono mai eccitata così nel fare un pompino..”
Nel frattempo che mi stava leccando con le dita titillava la sua passerina continuando a mugolare.
Lei iniziò anche a menarmelo e io a quel punto le venni in faccia, e lei aprì la bocca per raccogliere tutto il caldo liquido, sino all’ultima goccia.
A quel punto la feci appoggiare al muro del camerino, le allargai le gambe e le ricambiai il piacere leccandogli il sederino fino ad arrivare al solco delle grandi labbra. Con la lingua mi introdussi dentro e la penetrai.
La sua passerina era un lago, grondava, e con i suoi umori le lubrificai il buchino che era rimasto libero…
Le mie dita si fecero largo nella sua passera e con la lingua le penetravo il culetto.
Laura si mise le mutandine in bocca per trattenere i gemiti di piacere e venne altre due volte.
Avremmo voluto anche fare di più ma la situazione non ce lo permise.
Uscimmo dal camerino sconvolti e andammo via di fretta dal centro commerciale ancora eccitatissimi. La invitai in macchina e ci dirigemmo in luogo appartato dove potei scoprire che era sensibilissima nella punta dei capezzoli che solleticai con la lingua fino a farla quasi svenire e poi mi rituffai in mezzo alle sue gambe, io ero eccitato come non mai, i nostri freni inibitori erano un lontanissimo ricordo. Mentre eravamo in posizione smorzacandela stavo per venire ancora e la sollevai, la girai e la penetrai improvvisamente da dietro. Lei emise un grido di dolore e poi mi invitò a continuare:
“Ahiii! Siiii, dai, non fermarti, su! Woww..mhmhmhm ancora, ancora, vienimi dentro, si, Voglio sentirti tutto dentro.” Gemeva mentre lo diceva e le venni dentro.
Facemmo sesso per due ore senza sosta. Alla fine i nostri sessi erano di fuoco!
Io e Laura ci frequentammo per qualche mese e da quel giorno ci scambiammo le nostre più intriganti fantasie erotiche e molte riuscimmo a soddisfarle.
[email protected]
10
1
18 years ago
amantesardo, 36
Last visit: 5 years ago -
Visita di lavoro
Io e mia moglie abbiamoun'attività dove proponiamo attrezzature impianti e macchinari.Io eseguo e faccio eseguire i lavori e Lei mi segue come impiegata e anche se necessario a fare dei sopraluoghi.Mia moglie è una bella donna,bionda,alta 1,63 circa,un bel culo e un bel paio di tette da 4° misura.Non si veste praticamente mai in maniera provocante,se non poche volte e dopo mie insistenze e comunque mai in presenza di estranei.Siamo stati contattati da un facoltoso ingeniere per un sopraluogo alla sua villa,perchè interessato ad un ns. articolo veramente comodo.Fissato il giorno dell'appuntamento,dico a mia moglie: “ Se riusciamo a coinvolgere l'Ingeniere, per noi sarà un successo dopo l'altro e potremo finalmente raddrizzare le sorti della ns. azienda e della nostra vita”.E Lei mi rispose “Perchè ?, cos'ha di così importante questo ingeniere?” E io gli rispondo “Sai,chi mel'ha presentatomi ha detto che,oltre ad essere un ottimo imprenditore,conosce tantissima gente che avrebbe un profilo di cliente tipo a misura per le ns. Attrezzature”. E Lei di rimando “Già e chissà cosa vorrà in cambio di questi favori, magari una percentuale altissima”. “Io non credo, e comunque magari si accontenta di sbirciare le tue splendide tette” Lei si girò verso di me fulminandomi con gli occhi e mi disse “Io non ho nessuna intenzione di fargli vedere le mie tette”
“Lo so tesoro,lo so,l'unica cosa che ti chiedo è di vestirti un po'...sexy..provocante,dopotutto sei una gran bella signora e ti chiedo questo per noi, per far decollare la ns.attivià,la ns.vita,dopotutto”
“ E secondo te sentiamo,come dovrei vestirmi?” mi chiese Lei spazientita.Io le risposi “Dovresi mettere la tua bella giacca bianca senza nulla sotto con slacciato solo il primo o al massimo il secondo in modo di far intravedere le tue splendide tette.Con la gonna che si abbina,quella corta appena sopra il ginocchio”.
Mia moglie mi guarda e mi dice “Ma sei scemo?,vuoi che faccia la puttana per vendere le ns. attrezzature?”
“Guarda che non devi mica farti scopare.cosa vuoi che sia se ti sbircia le tette ogni tanto,è solo per rendere più piccante ed eccitante la cosa,e poi essere apprezzati per il proprio fisico non è un offesa”
Mia Moglie brontolò fra sé e sé,poi si diresse in camera a prepararsi,quando ne uscì rimasi senza fiato e mi pentii di quello che le avevo chiesto,sotto la giacca allacciata solo con gli ultimi due bottoni non aveva indossato niente e si intravedevano benissimo le sue splendide tette e avvicinandosi a me disse “Sei contento ora?”
Io quasi balbettando risposi,”Credo proprio che riusciremo ad ottenere un ottimo affare.”Durante il tragitto,in macchina avevo il cuore che batteva all'impazzata mentre Lei sembrava molto tranquilla,io ogni tanto guardavo al mio fianco e seduta oltre a vedere mia moglie vedevo una gran bella gnocca e seduta sul sedile la giacca era sufficentemente aperta da permettermi di vedere chiaramente buona parte delle sue bellissime tette compresa anche parte del capezzolo,che non sapevo se era semirigido per via del contatto con la stoffa della giacca o per una certa eccitazione di mia moglie,ad un certo punto mi disse: “Sai penso che hai ragione,dopotutto la ns. attività è molto importante e quindi credo sia giusto,se necessario anche esibirsi un po' per riuscire ad ottenere dei risultati soddisfacenti”
“Lo penso anch'io,dopotutto qualche sbirciatina non ha mai ucciso nessuno e se uno pensa che sei una gran gnocca,lo pensa anche se tu non lo assecondi.
“Sai,”riprende Lei “ le mie reticenze sono dovute al fatto che non credo di essere quella gran gnocca che dici”
“Lascia agli altri giudicare”.Come per sottolineare le mie parole stavo supernado un camion e l'autista sporgendosi dal finestrino non poteva far altro che ammirare dall'alto lo spettacolo delle tette che si intravedevano e suonò un paio di volte il clacson salutandola calorosamente.
“Come vedi stai già interessando qualcuno”dissi io.
“Probabilmente è uno che non vede un paio di tette da molto”.
Dopo poco arivammo nella città di residenza de ns cliente ed avendo il navigatore satellitare guasto,per trovare la via chiesi a mia moglie di chiedere informazioni ai passanti,io facevo apposta a fermarmi quando vedevo dei ragazzi o degli uomini,mia moglie doveva sporgersi un poco per poter chiedere informazioni e le pieghe della sua giacca mettevano in evidenza buona parte delle sue tette che i passanti interpellati non si facevano sfuggire,lanciando lunghe occhiate vogliose,alcuni poi si dilungavano in spiegazioni senza senso e dopo i primi due mia moglie capì la situazione,ma anziché chiudere qualche bottone si sporgeva di più e si divertiva anche lei a vedere l'effetto che faceva agli uomini.Ce ne fu uno,un ragazzotto che più audace di altri,coi movimenti delle mani per indicare la via,sfiorò le tette di mia moglie,lei accortasi cercò di spostarsi all'interno della macchina ma lui allora si appoggiò al finestrino e non staccava gli occhi dalle tette di mia moglie e continuando a gesticolare ogni tanto toccava le tette,finchè probabilmente al limite infilò proprio una mano nella giacca e palpò la tetta stuzzicando un po' il capezzolo.Dopo un attimo di smarrimento,mia moglie iniziò a imprecare verso di lui ed anch'io dicendogli di togliere le mani,lui si ritrasse chiamando mia moglie troia e puttana,noi allora ripartimmo e dopo un attimo di silenzio scoppiammo a ridere.Io dissi a mia moglie “aalora,hai visto che effetto fai agli uomini?”lei rispose “ok ma questi devono essere tutti morti di seghe,l'ultimo poi penso che non vedeva un paio di tette da un secolo” “Cosa hai provato..?” gli chiesi “mah..all'inizio non ho pensato a niente,poi un po' mi sono eccitata,ma poi mi sono arrabbiata ed ho reagito”.Proseguimmo il ns. viaggio finchè non trovammo l'abitazione del cliente in questione,e dopo avere esaurito i convenevoli di rito,ci dirigemmo verso il giardino o per meglio dire verso il parco.Il proprietario era un signore distinto di bell'aspetto,sulla cinquantina conun fisico non eccessivamente appesantito ed era stato molto premuroso con mia moglie non lasciandosi però sfuggire la sua generosa scollatura,senza però insistere eccessivamente.Dopo avere ispezionato le varie zone del giardino ed esserci fatti un'idea del da farsi,ci dirigemmo verso il punto di allaccio,abbastanza ombreggiato,con diversi alberi e cespuglied il cliente mi chiese se era possibile fare una piccola dimostrazione,allora io mi diressi a prendere il necessario lasciando mia moglie con lui
il quale iniziò a fare dei complimenti galanti ma sicuramenti indirizzati alle sue splendide tette,parzialmente in vista,mia moglie civettava con lui e i suoi movimenti mettevano sempre più in evidenza le sue splendide tette.Quando ritornai misi in prova la macchina e la osservammo,io un po' più avanti e lui dietro a mia moglie che ogni tanto dava delle occhiate alla scollatura e penso riuscisse ad intravedere anche i capezzoli.Io seguivo la macchina mentre loro erano un po' più dietro ed ad un cero punto,protetto dai cescpugli,iniziò a palpeggiare il culo di mia moglie,me ne accorsi perchè lei sbarrò gli occhi e si voltò dicendo “Ma come si permette...........” e lui rispose “ bhè vede signora,lei è una gran bella donna ed il suo abbigliamento non mi ha lasciato indifferente,la macchina è interessante,ma per gestire il mio parco ce ne vorrebbero parecchie,e sa se lei fosse carina con me” mia moglie rispose “Ma vada a fare..........” intervenni io che dissi “ cara puoi venire un attimo?” interrompendo mia moglie che indispettita si avvicinò a me e le dissi “che cosa succede?” “ il porco mi ha toccato il culo e mi ha chiesto di essere carina con lui se vogliamo che comperi le macchine” “certo sarebbe un bel colpo” dissi io “ ma sei scemo,vuoi diventare cornuto per qualche macchina?”
“per qualche toccata non si muore di certo e ricordati che abbiamo investito parecchio e poi se non te la senti,non ti obbligo” mia moglie stava per controbattere ma poi disse solo “vedrò come si mettono le cose” così dicendo slacciò ancora un bottone della giacca e le sue tette erano quasi completamente fuori e camminando ondeggiavano in maniera sublime,io avevo il cazzo durissimo,”spero di non avere creato problemi” disse il cliente “per niente “rispose mia moglie.Lui allungò una mano verso le tette e con le dita iniziò a giocare con i capezzoli. “Molto Bene,vedrà che non se ne pentirà” disse lui mia moglie si voltò verso di me e lui insinuò la mano nella giacca palpando avidamente le tette con una mano e con l'altra prese mia moglie per i fianchi e si appoggiò al suo culo e da come lei strabuzzò gli occhi lui doveva avere il cazzo in tiro ed iniziò a struscirsi contro e mia moglie lo assecondava,io intanto a distanza,ma vedevo tutto avevo il cazzo in tiro,vedere mia moglie palpata da un altro mi eccitava in maniera incredibile.Lui la baciava sul collo e continuava a toccarle le tette,mia moglie socchiudeva gli occhi e mandava la testa all'indietro
finchè lui le sussurrò nell'orecchio,dai tiramelo fuori che sta scoppiando.Mia moglie allungò la mano,gli sbottonò i pantaloni ed estrasse un cazzo veramente grosso e duro ed inizò a menarlo,dapprima lentamente e poi sempre più velocemente e anche lui palpava sempre più furiosamente le tette.Io vedevo tutto ero immobile stupito ed eccitato al tempo stesso.Loro andavao avanti,mia moglie sembrava in estasi,poi lui la voltò la baciò con la lingua limonandola violentemente poi la spinse sulle spalle per farla inginocchiare,lei si voltò verso di me un attimo e senza smettere di segare il suo cazzo si inginocchiò,iniziò dapprima a leccarlo e segarlo e poi lo prese tutto in bocca iniziando un pompino coi fiocchi leccando ogni tanto tutta l'asta e poi giocare con la cappella durissima.Lui le mise una mano sulla nuca e le impose il ritmo quasi di una scopata,il tipo stava scopando mia moglie in bocca,io intanto mi ero avvicinato ed avevo tirato fuori il mio cazzo ed avevo iniziato a menarlo,ero eccitatissimo.Mentre lei spompinava il tipo,io mi sono avvicinato allora lei ha preso il mio cazzo in mano e si alternava con la bocca sui due cazzi,facendomi impazzire di voglia,il tipo mi disse “sua moglie è proprio una gran troia”.Poi il clente ha iniziato palparle il culo e a sollevarle la gonna,poi si è portato dietro di lei,che continuava a spompinarmi,le ha sfilato il perizoma e si è inginocchiato dietro di lei.Ha sfregato per un po' il suo cazzo sul culo di mia moglie e lei sculettava,la troia e poi di colpo l'ha penetrata.Mia moglie ha strabuzzato gli occhie mi ha guardato intensamente,senza mai mollare il mio cazzo anzi aveva accellerato il pompino,mentre il cliente iniziava a scoparla,prima lentamente,poi sempre più velocemente.Vedevo mia moglie eccitata spompinare me e farsi scopare da un perfetto sconosciuto alla pecorina,vedevo le sue tette ballare ritmicamente,sentii crescere la sborra nel cazzo e quasi senza accorgermi venni in bocca a mia moglie che bevve tutto senza mai mollare il cazzo deglutendo la sborra che usciva copiosa dal mio cazzo,mi stava svuotando le palle,godevo come un pazzo.Anche il cliente aumentò il ritmo della scopata ed iniziò a grugnire frasi “troia...puttana....ti riempio la fica ........puttana.ahhhhh....ahhhh”mia moglie non prende nessun tipo di contraccettivo ma in quel momento era troppo eccitata e troia per pensarci e dopo poco il tipo disse “vengo.troia ti riempio.puttana.......”e riempì di sperma caldo la figa di mia moglie che godeva come una pazza continuando a succhiare e a segare il mio cazzo gocciolante,poi mi guardò negli occhi e mi disse, “sei contento ora di avere una moglie troia e di essere cornuto?”Il tipo tirò il suo cazzo fuori dalla figa di mia moglie ancora duro,si coricò su di lei e palpandole le tette,le sussurrò all'orecchio “mia bella signora,non è ancora finita” mia moglie mi guardò con gli occhi sbarrati,mentre il cliente strusciava il suo cazzo sul culo di mia moglie e poi lo puntò con decisione sul culo e mentre mia moglie si dimenava per non voler prenderlo nel culo,lui puntò la sua grossa cappella sul culo di mia moglie e diede un colpo violento,mia moglie urlò e lui gli piantò il cazzo fino alle palle nel culo.
64
20
18 years ago
admin, 75
Last visit: 2 hours ago -
Four seasons milano
Le sensazioni si erano susseguite, succedute costantemente in quello strano, particolarissimo rapporto.
Inizialmente lo aveva trattato con la sufficienza naturale di chi riceveva una dozzina di messaggi al giorno. Più o meno interessanti, più o meno coinvolgenti. Tolti di mezzo gli analfabeti, gli offensivi e gli arroganti; quelli istintivamente fastidiosi, incapaci di trasmetterle alcunché con i loro messaggi al limite della logica umana.. le rimanevano comunque diversi nomi, nick, idee, contatti.. cui dava seguito senza troppo preoccuparsi di ciò che diceva loro.
Sara era abituata a rispondere in tono pacato e dimesso, capiva che quel gioco la interessava.
La intrigava soprattutto leggere, valutare le risposte che di volta in volta le venivano sottoposte. Cercare di capire chi effettivamente aveva di fronte, farsi un’idea mischiando il mondo virtuale con quello reale.
In altre parole capire se effettivamente qualcuno dei tanti proponenti sarebbe arrivato a comprendere la vera posta in gioco. Verificare se esisteva davvero una mente capace, brillante, raffinata e perversa che si fosse allineata ed identificata nelle sue fantasie.
Ufficialmente fantasie di una slave… esigente ma pur sempre alla ricerca della sua guida ideale… Sapeva dentro di se che la realtà era ben diversa . Proprio per quello il suo gioco stava andando avanti da qualche mese. I contatti, le proposte si succedevano insieme alle sue risposte. Dava poche notizie di se, delle sue effettive voglie e fantasie.
Voleva fossero gli altri a presentarsi, ad offrirle su un piatto d’argento attimi, condensati di mille sogni troppo spesso impresentabili e quindi ben chiusi nel cassetto dell’irrealizzabile. Si rendeva inoltre conto di esser divenuta quasi prigioniera di se stessa.
Il gioco l’aveva assorbita a tal punto che… non avrebbe potuto rinunciare a quei momenti. Alla lettura di quei messaggi.
Ad iniziare dalle proposte irriverenti e palesemente sconclusionate.
Le piaceva anche rileggere la scheda che presentava in chat, l’origine del gioco.
Immaginare quello che percepivano i frequentatori scorrendo il suo annuncio.
Una proposta senz’altro ben oltre le righe della cosiddetta “soglia di normalità”. Una femmina, schiava nella sua personalissima concezione del termine….
Un messaggio nella bottiglia che evidentemente richiamava molte fantasie proprie dell’universo maschile. Una donna oggetto da maltrattare. Da usare e violentare a piacimento. Come le mosche sul miele.. gli aspiranti master si lasciano andare superando ogni ipotizzabile fantasia. Con i pochi cui aveva dato seguito il filo diveniva sottile dopo qualche scambio di mail. Scendere nei dettagli, parlar di voglie perverse era senz’altro eccitante ma mostrava tutti i limiti del gioco. L’opera da condurre non era semplice. Era difficile non scadere nel triviale e nella volgarità. L’approccio dei più puntava quasi istintivamente verso incontri reali, con la stessa rapidità con cui si susseguivano le mail in arrivo nella sua casella.
Quella mattina nella sua casella ecco un messaggio diverso.
Il nick le era sembrato immediatamente interessante. Esplicito ma non offensivo. Richiamava atmosfere, coinvolgimento, temi legati alla dominazione.
Dopo alcuni scambi iniziali la routine appariva fuori luogo in quel caso specifico. Capì quasi subito che non aveva di fronte una persona qualunque. I messaggi avevano indubbia eleganza e profondità. Si rese conto che pur con tutti i problemi professionali in cui si trovava aveva voglia di proseguire un dialogo che poteva muoversi fuori dalla banalità. Si scoprì ad immaginare, anticipare le risposte che sperava avrebbe trovato nella casella… voleva proseguire quel gioco … riprenderlo…
Lo sconosciuto l’aveva condotta per mano in una disquisizione sui temi legati alla sottomissione e la dominazione, l’aveva ispirata offrendole brandelli di sogni e fantasie. L’aveva eccitata coinvolgendola e costringendola ad ammettere che si stava abituando alla sua presenza. Che bramava i suoi scritti. Che si identificava nelle sue fantasie. Lentamente capiva che si stava assoggettando a quella nuova presenza. I messaggi si succedevano e con essi la profondità con cui l’uomo esplorava la sua mente. I suoi sogni più proibiti e perversi erano stati evidenziati, esplorati nel dettaglio e nei particolari. Capì che non era lontano il momento in cui sarebbe divenuto il dispensatore unico delle sue fantasie di femmina sottomessa.
L’aveva costretta ad ammettere l’impossibile. Aveva una minuziosa e precisa descrizione del suo aspetto fisico. Le aveva fatto dettagliare e descrivere l’abbigliamento che possedeva. Era lui che guidava il modo di vestirsi. Incluso l’intimo da indossare. O non indossare affatto. L’aveva coinvolta in giochi erotici in cui le aveva fatto togliere le mutandine in bagno mentre si trovava in ufficio. Per poi tornare al suo posto di lavoro e continuare a dialogare con lui attraverso mail, l’aveva eccitata e fatta bagnare, le aveva fatto ammettere di aver voglia di masturbarsi violentemente nel bagno dell’ufficio. Per poi negarle quel sottile piacere .
Lo scambio dei numeri di telefono era divenuto una logica conseguenza. Si era resa conto che altre volte aveva a lungo esitato prima di consegnare a sconosciuti il suo numero. In altre occasioni aveva addirittura interrotto i rapporti. In questo caso consegnare una parte della sua privacy le era parso naturale e scontato.
Lui le aveva premesso che inizialmente non l’avrebbe chiamata. Non voleva sentirla al telefono. Dovevano essere solo scambi di sms. E da lì la situazione si era fatta decisamente più coinvolgente. Non erano solo le mail, lo scritto e la visione di immagini che via, via le andava sottoponendo… adesso la sua presenza, forte, continua e perversa si estendeva e le giungeva anche sul cellulare.
Lo sconosciuto rispettava alla lettera i limiti e gli orari che lei aveva indicato per l’uso del telefono. I suoi messaggi riguardavano soprattutto giochetti cui lei doveva sottoporsi durante l’orario d’ufficio piuttosto che nelle pause pranzo. Sottilmente le imponeva un crescente stato di eccitazione per poi quasi sempre privarla del desiderato epilogo. Era stata autorizzata a masturbarsi un’unica volta, e l’aveva dovuto fare in un bagno del ristorante nel quale stava pranzando con altre colleghe. L’ordine doveva completarsi dettagliando con una mail lunghissima tutto ciò che aveva provato a livello emotivo nelle ultime ore. Lo aveva fatto non appena rientrata in ufficio.
Lo sconosciuto… l’aveva ripresa per aver poco considerato la descrizione dell’imbarazzo provato nei confronti dei colleghi con le quali si trovava.
Una vera e propria tortura.. prima e dopo il meritato piacere.
Stavolta però… il messaggio l’aveva lasciata interdetta, impaurita e frastornata.
“domani alle ore 13.00 ti voglio nel bar dell’hotel Four Seasons. Hai una mail in cui ti ho dettagliato l’abbigliamento che devi indossare. Sii puntuale e perfetta come voglio e desidero altrimenti dovrò punirti. E sai che questa volta non saranno punizioni corporali autoinflitte. Ma i miei occhi guideranno le mie mani.”
La mail era impostata in modo scarno rispetto al solito. Conteneva precise indicazioni sull’abbigliamento che avrebbe dovuto indossare in occasione del primo incontro.
Stivale femminile a punta, in pelle nera con tacco a spillo almeno 7 cm. Calze autoreggenti con bordo in pizzo, scure 12 den, gonna nera sopra al ginocchio, fasciata in vita. Camicetta chiara, con bottoni. I primi tre aperti. Reggiseno in pizzo finissimo. Deve raccogliere tutti i seni ma lasciarne chiaramente intravedere ogni dettaglio. Giacca in abbinamento alla gonna. Capelli raccolti dietro la nuca. Labbra evidenziate leggermente. Rossetto poco evidente colore scarlatto. Trucco appena accennato.
Non devi indossare le mutandine. Ma devi averne un paio dentro la borsetta.
Non troppo piccole, ma comunque basse in vita. In pizzo fine e ricamo semitrasparente.
Sii puntuale. Non appena sarai arrivata e ti sarai seduta inviami un sms dicendomi
"LA STO ATTENDENDO, UMILMENTE SUA"
Quando arriverò di fronte a te dovrai avere busto ben eretto, e gambe non troppo chiuse. Idealmente offerta a me con tutto il corpo e la mente.
Scorrere il messaggio le procurò una forte tensione emotiva. Non sapeva spiegare ma capiva che il coinvolgimento le appariva completo e totale...
la notte dormì poco e male. I pensieri si succedevano ora con violenza, adesso con rapidità. Uno stato di forte eccitazione la stava comunque pervadendo e ne occupava ogni più intimo risvolto. Chi era? come si sarebbe presentato? avrebbe avuto qualcosa da temere? si rese conto che l'eccitazione derivava comunque in buona parte dal pensiero di incontrare uno sconosciuto che sapeva e conosceva alla perfezione i suoi dettagli più intimi, ne aveva sondato e scorso ogni più recondito anfratto. non conosceva il volto, l'aspetto fisico del soggetto ma ne percepiva sempre più forte la presenza nella sua mente. nella sua vita.
come si sarebbe comportata? si sarebbe alzata non appena lo avrebbe avuto di fronte? gli avrebbe sorriso? lo avrebbe baciato? lo avrebbe accarezzato? sarebbe rimasta immobile? impacciata e seduta come un oggetto in balia di una forza oscura e fortissima? E LUI? come si sarebbe comportato? come sarebbe stato in realtà? avrebbe parlato immediatamente? avrebbe cercato di far calare la tensione oppure no?
Una frase , anche la più semplice ed innocua sapeva sarebbe servita allo scopo… ma non aveva certezze. Solo dubbi, esitazioni, incertezze, sarebbe stata all’altezza delle aspettative? Avrebbe ricevuto ordini immediatamente?
Avrebbe avuto voglia, coraggio di eseguirli? oppure si sarebbe.. scoperta troppo fragile ed esitante.. quindi si sarebbe alzata, ringraziando lo sconosciuto e l'avrebbe salutato andandosene. E l'aspetto fisico che importanza avrebbe avuto? Come si sarebbe presentato quest'uomo nella realtà? La disperata ricerca di certezze la stava angosciando. Con essa capiva però che cresceva parallelamente l'eccitazione. Si scoprì bagnata. Eccitata, con la fica abbondantemente fradicia e bisognosa di attenzioni. Decise di masturbarsi in silenzio.. sperando che ciò avrebbe fatto calare la sua tensione emotiva.
Aveva dormito malissimo e pochissimo. La mattinata di lavoro era apparsa strana e sostanzialmente inutile. Era assente. Con un pensiero fisso nella mente. Non riusciva a dar seguito ad alcuno dei pensieri legati alla professione. Decise di andarsene con molto anticipo. Era seduta al bar dell'hotel di gran lusso alle 12.10. Cercò di rilassarsi e capire quale sarebbe stato il suo comportamento da li a 60 minuti.
Non aveva le mutandine. Si sentiva oggettivamente a disagio a quel pensiero.
Si alzò diverse volte, cercando di capire se qualcuno dei presenti fosse in realtà l'uomo che aveva monopolizzato le sue attenzioni.
Cominciava a capire in modo chiaro che significava "sudditanza psicologica". ORE 12.45 LA TENSIONE SALIVA. Si sentiva sempre più insicura. Era accaldata ed emozionata.
Stava pensando di recarsi in bagno per l’ennesima volta quando il monitor del telefono segnalò un sms in arrivo. Era lui.
“Sei già arrivata? Ordina un martini bianco, e delle olive , attendimi. Sarò li tra breve.”
Replicò emozionata con un secco “sarà fatto”.
Il cameriere consegnò celermente quanto richiesto. Non potè fare a meno di iniziare a sorseggiare il drink. Trascorrono altri 10 minuti ed arriva un secondo messaggio.
“hai eseguito gli ordini? Hai avuto le olive? Non indossi gli slip?”
replicò accennando che aveva eseguito tutto alla lettera.
ore 12.58.. era emozionata in modo incredibile. Si guardava intorno continuamente. Temeva l’arrivo di una presenza che le fosse apparsa sgradita.. dentro di se avrebbe voluto il contrario… un uomo semplicemente perfetto come le emozioni che stava subendo.
Il timore e l’emozione erano ormai a livelli mai provati prima. Anche la sua eccitazione era alta. Temeva che dalle grandi labbra fossero rilasciati i suoi umori che sentiva abbondantemente presenti.. accavallò naturalmente le gambe…
Ennesimo sms.
“vai in bagno. Porta con te un’oliva. Lavala accuratamente sotto l’acqua. Allarga le labbra della fica ed inseriscila. Indossa poi gli slip e torna a sederti. può darsi che voglia assaggiare qualcosa di speciale. E voglio farlo immediatamente”
Non attese neppure che il messaggio fosse terminato che già si stava avviando verso la toilette. Eseguì alla lettera.. e le sue dita furono immediatamente bagnate dai suoi succhi. Le gambe apparivano incerte e tremanti. Non sapeva perché era li e cosa stava facendo. Temeva di impazzire. E se tornando avesse scorto l’uomo? Magari seduto al suo tavolo? Forse già la osservava da tempo… aveva il volto arrossato.. e si sentiva bruciare in tutto il corpo..
indossò le mutandine ..cercando di seguire l’ordine..
L’operazione le apparve subito difficilissima se non impossibile… l’oliva tentava chiaramente di uscire dal luogo in cui l’aveva inserita.. e le mutandine non erano sufficientemente tese per mantenervela…. Si mosse esitando e tornò al suo tavolo. Ore 13.05 .. scrutò i presenti, scrutò tutti i volti che via via le passavano accanto…
Cercò di ricomporsi, ma ormai si rendeva bene conto che era veramente oltre ogni limite ammissibile. Era accaldata, impaurita, tesa e fors’anche infastidita da tutto questo gioco.. ma anche terribilmente emozionata.
Altro sms “ apri le gambe, divaricale, e senza che altri abbiano ad accorgersi raccogli l’oliva con due dita, scostando lo slip ed assaggiala. Voglio tu lo faccia subito.”
Non capiva più niente.. ma al tempo stesso non sapeva far altro che eseguire ciò che le veniva richiesto. Si sporse in avanti sulla poltrona, aprì le gambe e quando fu vicinissima al tavolo.. infilò una mano sotto la gonna.. e con le dita scosto impercettibilmente le mutandine. Facilmente prese l’oggetto della ricerca e lo portò alla bocca.. abbassando gli occhi… istintivamente.
Il suo sapore le invase i sensi. Sapeva di buono. Leggermente acido e salato. Inviò un messaggio dicendo di aver eseguito. La sua tensione ed il suo smarrimento la indussero anche ad osare qualcosa in +. Invia un primo messaggio affermando di aver eseguito. Ed un secondo, “Posso azzardare una domanda? dove si trova adesso? Non riesco a vederla”
La risposta arrivò immediata. Senza però soddisfarla. “com’era l’oliva? Che sapore aveva? Hai voglia adesso? Sei eccitata? Descrivimelo”
Continuava a guardarsi intorno con aria stralunata. Immaginava di veder apparire la figura da un momento all’altro… Rispose quasi automaticamente alla domanda.
Le era piaciuto il suo sapore. Ed era molto eccitata. Come mai lo era stata prima d’ora… ammise di aver voglia delle sue mani. Avrebbe voluto chinare lo sguardo e con esso leccare le dita della mano destra, abbassando la testa…
Il flash arriva senza poterlo immaginare… il solito sms secco… rapido , inatteso.
“BRAVA, COMPLIMENTI SEI QUASI PERFETTA. NON MI VEDRAI OGGI PERCHÉ SONO A 200 KM DI DISTANZA…. MA AVRAI PRESTO LE MIE DITA IN BOCCA. INSIEME AD UN ALTRO REGALO CHE HO ACQUISTATO PER TE”
12
5
18 years ago
Chic3and3Choc,
44
Last visit: 12 years ago
-
Che troia
vorrei puntualizzare che i miei racconti sono reali, perchè sono tratti da esperienze trasgressive vissute personalmente.
Agosto 2006 , primo pomeriggio , mi incontro con una coppia con cui mi vedo regolarmente, dopo aver discusso del + e del - , porto lei nella stanza da letto si siede , mi abbassa i pantaloncini e comincia a leccarmi i coglioni ( sua grande passione ), ogni tanto si avvicina alla cappella la slingua e ripassa a leccare sotto, arriva il marito esce il cazzo si mette in piedi sul letto mettendomi il cazzo in bocca, comincio a succhiarglielo.
Ci sdraiamo sul letto io ed il marito con i cazzi duri mezzi accanto in modo che lei comincia a succhiarli contemporaneamente mentre con le mani io le perlustro la figa ( già bagnatissima ) ed il marito le succhie le tette ( 3^ misura durissime ) con i capezzoli debitamente turgidi.
Mentre lei continua a succhiare il marito si defila la mette alla pecorina e comincia a fotterla vigorosamente. Vedere il mio cazzo in bocca alla troina e contestualmente vederla riempita da un'altro cazzo non è niente male, ma il clou deve ancora arrivare.
Mi metto disteso nel letto lei con le spalle rivolte a me si infila il cazzo nella figa mentre anche il marito le infila il cazzo dentro la figa. Sentire lei che grida ( di piacere ), sentire il contatto con un'altro cazzo , sentire la figa bagnatissima , è quasi il massimo.
Io rimango disteso sul letto lei sempre con il cazzo dentro si gira, così posso leccare le tette e succhiarle i capezzoli, il marito unge il culetto con un po di olio e gli infila il cazzo dentro, con i due buchi pieni lei sborra come non mai.
Ora tocca a me incularla , il marito è disteso sul letto lei gli fa un bel pompino, lei messa a pecorina mi offre il suo culetto già dilatato dalle pompate del marito, appoggio delicatamente la cappella nel buchino ed il mio cazzo viene risucchiato tutto dentro, alterno colpi lenti a colpi vigorosi che provocano un gradevole rumore di coglioni contro il culo, contestualmente con la mano prendo il vibratore e glielo infilo nella figa, cazzo in culo , cazzo in bocca, vibra in figa, urla che è un piacere, questo si che è scopare , la figa cola di umori è bagnatissima, il marito le sborra sulle tette, io esco il cazzo dal culo me lo vado a sciaquare e glielo appoggio in bocca comincia a spompinare, ha le tette ancora tutte bagnate dalla sborra del marito, e una gran troia, continua succhiare e leccare i coglioni, è arrivato il mio momento sborro anchio, uno schizzo le finisce in faccia il resto glielo indirizzo sulle tette, abbiamo goduto come non mai. L'unico neo che lei non gradisce la sborra in bocca ( a me piace tantissimo ).
Incontro effettuato il 18/08/06 a Palermo.
Un bacio porcello a tutti quelli che avranno il piacere di leggere questa storia vissuta. roberto
16
5
18 years ago
admin, 75
Last visit: 2 hours ago -
La prima volta dentro il suo culo
Dopo tanti anni di matrimonio è bello scoprire e provare nuove fantasie erotiche nella coppia.
Con mia moglie, infatti, le conquiste sessuali sono arrivate piano ed una per volta.
Dalla semplice scopata al pompino, dalle foto su internet a vederla scopare con un altro e trascorso del tempo ma tutto in pieno accordo e con la giusta complicità.
Così come tanti anni fa si concretizzò il mio sogno di allora, quello di mettergli l’uccello nel culo.
Considerando che, le mie conquiste, sono momenti d’intenso piacere e per quanto tali sono memorabili, ho deciso di scrivere come andò quel meraviglioso pomeriggio, con l’intento di condividere con voi quello spaccato della mia vita molto intimo sperando di regalarvi un momento di eccitazione e di conseguente goduria.
Come è tuttora nostra consuetudine i pomeriggi d’estate, dopo aver pranzato, andiamo a letto per la siesta pomeridiana.
Quel giorno, mia moglie, sicuramente eccitata da qualcuno o qualcosa si sdraiò sul letto proponendomi il suo bel fondoschiena abbondante e tondo adornato da un bel perizoma bianco, il quale accese immediatamente la mia libidine.
A cotanto ben di dio non resistetti ed iniziai a toccarla accarezzandola nel solco, già umido, soffermandomi ogni tanto a roteargli il dito attorno all’ano.
Dai suoi movimenti percepii che la cosa non gli disgustava affatto, così, decisi di aumentare il ritmo fino ad inserirgli il dito completamente dentro.
In quella situazione già iniziai a godere come un pazzo, infatti al solo pensiero che una parte di me fosse dentro nel suo culo mi mandò completamente in estasi.
Anche lei stava traendo il suo godimento da quella situazione e mi chiese di spalmargli della crema sull’ano… sicuro del fatto che fosse arrivata l’ora desiderata tutta una vita, mi precipitai in fretta nel bagno a prendere la benedetta crema e quando tornai nella stanza da letto me la trovai messa alla pecorina con i cuscini sotto la pancia e le mani che allargavano sapientemente le sue abbondanti natiche.
Ormai il mio cazzo, a quella visione, gocciolava dal piacere e fui tentato dalla voglia di leccarla e così feci, ad ogni passaggio della mia lingua tra il suo solco, lei mandava gemiti dilatandosi sempre di più.
Decisi allora di accontentarla, gli spruzzai la crema sul culo e con il dito iniziai piano piano a penetrarla, lei iniziò a toccarsi la vulva mordicchiandosi le labbra dal piacere.
Dilatata a dovere, la posizionai di lato e con la mano indirizzai il mio uccello, ormai durissimo come il marmo, sul suo buco del culo, lei iniziò a roteare dolcemente sopra il mio attrezzo inghiottendoselo pian piano tutto dentro.
Che sensazione… Finalmente gli stavo dentro nel culo… Sentivo il mio cazzo stretto in una morsa di carne ero al settimo cielo, incredibile, godevo ma non avvertivo la sensazione di venire.
Iniziai a stantuffarla piano ed ogni volta spingevo affondando di più la mia verga in profondità nella sua pancia, mi chiese di palpargli il seno, ricordo che erano gonfi ed i capezzoli durissimi dall’eccitazione, lei appoggiò la sua mano destra sulla mia natica quasi ad invitarmi a spingere di più, mentre con la mano sinistra iniziò a tirarsi schiaffi sulla figa urlando dal piacere.
Finalmente il sogno si era avverato, il mio cazzo dentro nel culo di ****… Dovevo solo completare l’opera, esplodergli dentro tutto il mio desiderio.
Capii la troiaggine di mia moglie quando l’afferrai per i capelli e tirandogli dietro il capo iniziai ad insultarla come una puttana e gli riversai tutta la mia sborra nel suo culo, lei gemette di piacere come non avevo mai sentito prima, voleva sentirsi una zoccola ed io l’accontentai.
Sono convinto che quel giorno se non l’avessi accontentata io, avrebbe cercato qualcun altro con cui sentirsi femmina.
20
11
18 years ago
admin, 75
Last visit: 2 hours ago -
Nonno luigi
Nonno Luigi
Era il 1975 avevo appena fatto 16 anni, normale come
Tanti ragazzi, le femmine erano il primo obbiettivo.
Un giorno il mio amico Gianni mi disse se avrei voluto
Partecipare ad una festa in costume. Io accettai subito
Il casino nelle feste mi divertiva un mondo.
Disse anche se l’apertura con il can can avrebbe potuto
Contare su di me. Dissi; “nessun problema”
Passano 2 giorni e Gianni mi fa salire a casa sua cera solo suo nono
Luigi un anziano di 68 anni ancora con un spirito vitale con
Ottima salute.
Sai Gianni disse dobbiamo provare l’abbigliamento femminile
Per il can can.
Mentre stavamo iniziando Gianni fu chiamato momentaneamente
In carrozzeria dove lavorava. Io in camera ormai mezzo vestito
Misi il reggicalze e le mutandine color rosa acceso.
Mentre metto la giarrettiera vedo in un porta vaso di argento
Posto sul canterano riflesso dietro di me seminascosto nella porta il nonno
Luigi che mi fissava toccandosi il cazzo.
Mi vergognai e in tutta fretta mi svestii però mi sentii turbato
Non so perché ma mi ero eccitato. Il nonno entrò con calma mi disse
Che non cera da parte sua nessuna intenzione di offendermi. E che gli
Sarebbe piaciuto vedermi con la gonna mentre raccolgo qualcosa da terra
Però senza mutandine. Mi feci coraggio per vari motivi 1 perché era così
Gentile,2 eravamo soli 3 perché mi intrigava.
Detto fatto mi trovai pronto a raccogliere una copertina mostrando al
Nonno il culo. Mi venne duro lui lo vide,entrò e mi strinse dal di dietro
Strofinandosi sentii un cazzo enorme.
Senza chiedermi nulla si unse mi piegò e molto delicatamente me lo infilò.
I giorni successivi ripetemmo la scena a me elettrizzava molto
Così imparai anche a spompinare
11
3
18 years ago
admin, 75
Last visit: 2 hours ago