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Un giorno da dio
era il 15 del mese di novembre....pochi giorni fà....e io mi trovavo a navigare in internet su di un altro sito sexy simile a Desiderya ma non dello stesso livello.
dopo molti minuti di navigazione e molti messaggi inviati a coppie e singole mi accingo a staccare il collegamento per andare a continuare il mio lavoro, quando vengo sommerso da una 8 messaggi nella mia posta elettronica.
erano contatti di quel sito.
avevo mandato i messaggi a molte coppie e singole della toscana, anche se queste cercavano un rapporto più saffico che non quello di un uomo, ma mi avevano risposto.
ero contento perchè mi aveva risposto alcune coppie e singole...ed anche un trans...ma non è il genere di rapporto che cerco perchè amo il rapporto con le donne...quindi mi metto a leggere i messaggi e a rispondere....
era le sei di sera e con una coppia fisso di uscirci per cena...una semplice pizza....loro cercavano coppie o singole...non capisco perchè mi hanno risposto e sono voluti uscire subito...ma ero elettrizzato e arrapato dall'idea....
loro una coppia di firenze di 44 anni lui e 43 lei....siamo andati a cena a firenze, una piccola pizzeria vicina al loro appartamento.
dopo cenato mi hanno voluto offrire il caffè e ammazzacaffè a casa loro....siamo saliti e mi sono trovato in una casa molto bella, arredata con gusto, subito mi hanno messo a mio agio, seduti in poltrona io e il marito aspettavamo il caffè, lui mi raccontava della moglie e della figlia 22 enne molto libera e anche molto sbarazzina.
non capivo perchè mi dicesse così...ma a breve l'avrei scoperto...
alle 22 rincasò con una amica e due amici...un bel gruppo eravamo in casa....4 maschi e 3 donne....ma che donne....
noi eravamo sempre in poltrona a prendere il caffè....loro appena arrivati a casa si presentarono e si accomodarono nella parte libera di divano...eravamo tutti sul divano...di li a poco la figlia e la mamma si cominciarono a scaldare...cominciarono a stuzzicarmi...si...tutte e due....
avevo sia la figlia che la mamma....
una cosa bellissima...ero praticamente nudo dopo pochi attimi...eravamo gia tutti nudi....e intenti a divertirci...
una serata bellissima...un piacere molto sublime....
una goduria unica....
quello che voglio dire con questo breve racconto...vero...che qui su desiderya non mi è ancora capitato nulla di simile....ma nemmeno una scopata con una coppia normale...o con una singola...questo sito ha bisogno di più pepe e intraprendenza da parte di tutti...siamo qui per godere e fare godere....allora godiamo.
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17 years ago
linguinacaldaPT3M3,
33
Last visit: 13 years ago
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Prima esperienza
Un mercoledì mattina come di consueto ci rivedemmo, eravamo d’accordo che Lorena (una donna BSX conosciuta in chat) ci avrebbe raggiunto a sorpresa lasciando a me e Eleonora il piacere di iniziare a divertirci. Arrivai a con la testa completamente stravolta dall’eccitazione pensando a quello che sarebbe successo da li a poco... la mia LEI intuì tutto immediatamente cercando di mettermi mio agio con un caffè, dopodichè mi invitò in camera da letto dove scegliemmo la biancheria da indossare e cominciò lo show.
Mentre eravamo nudi si spalanca la porta della stanza da letto , la nostra amica arrivò quasi subito, lei forse era abituata a cose fatte a tre e con molta tranquilltà si propose subito dicendomi a me (LUI) di aiutarla a svestire dolcemente,
Io naturalmente accettai, ma riuscii a resistere alla tentazione di toccarla tutta per circa 20 secondi, trascorsi i quali indugiai sempre di più sul suo culo maestoso e fra le labbra della sua figa; la invitai a stendersi sul letto, le spalancai le bellissime gambe e mi produssi in una leccata di figa il più possibile professionale.
Si strusciava sul letto gemendo e contorcendosi, ero stravolto dall’eccitazione, dopo i pochi minuti in cui ebbi modo di apprezzare il sapore della sua bellissima figa L' amica cominciò a reclamare “voglio un cazzo, datemi un cazzo!!!” , mi alzai e la infilai immediatamente, la sua figona mi assorbiva completamente reclamando ben altre dimensioni, dopo pochi colpi sentivo già la necessità di sborrare e ovviamente non mi sembrò il caso di farlo dentro di lei così tra la delusione dell'amica estrassi l’uccello e la pregai di finirmi con un pompino. Ubbidiente si sitemò ai miei piedi e mi fece un sontuoso pompino durante il quale le venni abbondantemente in bocca.
Sistematici in fretta ricominciammo da dove avevamo smesso e cioè con il mio cazzo in bocca a l'amica nostra che me lo spompinava dolcemente mentre la mia mente si espandeva nel paradiso assoluto.
In quel momento Eleonora reclamò la sua parte nel gioco,era paonazzo dall’eccitazione, tremava quasi, ci invitò a continuare si sistemò sul letto, a quel punto mi sdraiai ed Eleonora mi poggiò la sua fica bagnata sul mio viso ordinandomi di ripulirla e leccarla.....
. Gemeva spudoratamente mentre oridinò alla nostra amica di leccarle la passera , non potevo esimermi dal commentare la scena e rivolgendomi alla mia compagna iniziai a dire. ... come una cantilena “che troia, che troia”,
La maiala si godeva la situazione fino allo spasimo, decidemmo di cambiare posizione, la presi alla pecorina mentre volle per la prima volta nella sua vita assaporare anche gli umori di una donna posando la sua lingua sul pube dell'amica......
continuava a leccare mentre io le prendevo in maniera alternata sia il culo che la sua calda fica , lo spettacolo mi aveva ormai stremato così estrassi il cazzo e implorai l’ormai consueto colpo di grazia del pompino, lei che stava per venire con il mio cazzo si girò quasi inferocita .....ma risolse immediatamente....... facendosi leccare la fica dalla nostra complice mentre raggiungeva il suo orgasmo nel frattempo io la stantuffavo in bocca come fosse una fica fino a inodargli la bocca del mio seme...l'amica si avvicino anche con la bocca sul mio cazzo, e in maniere sarcastica disse a lei"hai bisogno d'aiuto"? Entrambe mi ripulirono il mio cazzo e di tanto in tanto si slinguazzavano tra loro...............
Eravamo ormai agli sgoccilo ma ci sembrava opportuno ripagare la nostra amica in maniera opportuna per averci fatto godere come mai, allora dopo che ci siamo un pò ripuliti leccammo entrambi la fica della nostra complice,
mentre leccavamo lei recalmò una qualcosa di duro nella fica per venire in maniera più intensa, io ero stremato la mia lei non aveva a portata di mano il nostro cazzo di gomma che usavamo in certe situazioni, allora amentre la mia lei la leccava in maniera selvaggia iniziai a infigliarli qualche dito , il suo sguardo e le sue parole mi scioccarono:" sei Pazzo"? Sfondami la fica dai, dai....mettimi l'interam mano in fica non hai capito che sono ancor più troia della tua donna???
Non me lo feci ripetere 2 volte, dopo aver Lubrificato ben bene la mia mano con la mia saliva e con la saliva di lei le infilai ,dito dopo dito la mia intera mano mentre la mia compagna provvedeva con tre dita a riempirle anche il culo senza mai staccare la lingua dal suo fiore bollente.
Urlò come una forsennata , mai visto un orgasmo del genere , si strappava i capelli , geneva come una gatta in calore.....ragazzi che scopata, che esperienza......
La cosa che ci scioccò a me e alla mia compagna ,furono le sue parole mentre eravamo in procinto di rivestirci ....ci confessò che per lei era la sua prima esperienza e che se ci avesse detto subito la cosa magari si rsichiava di far saltare il tutto Noi eravamo stati chiari nel nostro annuncio nello scrivere :" cercasi donna esperta " mentre , morale della favola ci siamo resi conto che eravamo tutte e tre alla nostra prima esperienza come trio e come giochi di saffo......
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17 years ago
EliotCT,
40
Last visit: 16 years ago
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La tortura
Ti prego
Ti guardo: sinuosa nei tuoi movimenti mentre ti accarezzi il corpo, le tue gambe aperte, le tue mani che sfiorano i seni, quel piccolo cespuglio biondo che tante volte ho baciato e leccato
L’acqua che scivola sulla tua pelle riesce a penetrare dove molti agognano da sempre, le gocce corrono veloci dandoti brividi di piacere, la condensa della doccia rende tutto erotico.
Mi guardi sorridendo, capisci dal mio sguardo quali pensieri mi stanno passando per la testa.
Le tue mani diventano più audaci, scendono ad accarezzare il tuo fiore, riconosco il cambiamento d’espressione che precede il tuo desiderio, socchiudi gli occhi e reclini dolcemente la testa all’indietro.
Le dita giocano con la tua intimità cercando il miele del piacere.
Ti piace farti guardare, sai che, così facendo, mi porti alla disperazione del desiderio.
Sono qui nudo davanti a te, vedi crescere la mia eccitazione; non posso toccarti: le regole del gioco sono chiare, sarai tu a decidere quando potrò entrare sotto la doccia insieme con te.
Allarghi ancora di più le cosce: invidio quelle gocce che stanno scaldando il tuo corpo, ancora una volta riesci a farmi impazzire di desiderio, le tue dita sanno dove andare, i lineamenti del tuo viso stravolti da quella situazione parlano per te.
La condensa si unisce al mio sudore, le mie mani sui fianchi, i muscoli delle gambe tesi, la voglia del contatto carnale, l’attesa snervante di un tuo cenno, la promessa di non toccare il mio cazzo mi sta distruggendo…
“Per favore, fammi entrare, lascia che possiamo unire i nostri corpi, lasciami morire dentro di te…”
Mi guardi, padrona dei miei desideri: nessun cenno arriva a darmi quiete.
Ti giri massaggiandoti i glutei, accarezzi in modo indecente il solco che li divide, giri la testa e, maliziosamente, mi fai capire cosa stai pensando.
“Ti odio”
“Ti desidero"
Come un cane aspetto un tuo ordine.
Sento le gambe cedere mentre la testa mi scoppia:
"Lasciami libero di attraversare quei pochi centimetri che ci dividono, lascia che siano le mie mani a solcare il tuo corpo, a prendersi cura delle tue intimità, fammi asciugare la tua pelle per poi poterla bagnare con la mia lingua come piace a te.
Non torturarmi oltre il possibile…"
Ti siedi sul piccolo sgabello e indecentemente ti apri ai miei occhi: conosco tutto di te, ma ogni volta, guardarti, è come vedere un bellissimo film dove il finale cambia a sorpresa.
Le tue provocazioni aumentano come il mio desiderio e il gioco delle parti è sempre più difficile.
“Ti prego…fammi entrare: ho bisogno di te…”
Le tue dita palpano i seni, giocano con loro, li stringono, la tua lingua esce e imita in modo volgare una fellatio.
Dio, come mi piace quando le tue labbra s’impossessano del mio membro e scivolano sulle vene prepotentemente dilatate dall’eccitamento.
“Ti prego, lasciami almeno avvicinare alla tua bocca, placa il mio desiderio, rompi il mio giuramento, slegami dai miei obblighi, lasciami tornare maschio, fiero di possederti e dominarti…”
I brividi che ti percorrono sono il segno inequivocabile del tuo orgasmo ormai prossimo, ancora una volta mi umili dimostrandomi che puoi godere anche senza di me.
Gli occhi socchiusi come piccole feritoie, sento i tuoi gemiti strozzati, le dita s’impossessano violentemente del tuo succoso frutto e martellano la tua tenera carne, entrano a cercare il nettare, copiosamente i tuoi umori si mischiano alle gocce indifferenti del tuo piacere.
Ultime contrazioni di un piacere infinito e poi, finalmente, un osso per il tuo cane, un braccio si alza e un dito mi attrae verso di te: il segnale che le corde sono sciolte.
Sconvolto dalla visione dei minuti passati, percorro quel metro sbandando dalla troppa attesa, mi piego ai tuoi voleri cominciando a succhiare il tuo dolce miele.
Il supplizio finisce dunque si invertono i ruoli , tu umile serva io tuo padrone,ti ordino di leccarmi , mi passi la langua in tutte le mie parti erogene ivi compreso il mio bel buchino vergine, sei di nuovo eccitata, inizi a strofinare il tuo corpo bagnato sul mio membro, ti metti in ginocchio sullo sgabello e ti fai penetrare con violenza davanti , di dietro , non ha importanza l'importante è sentirmi dentro,
adesso meriti la giusta punizione dopo il tuo comportamento, non mi chiedi nulla agisci , sai come mi piace farlo, sai come farmi eccitare e renderti servizievole, sono al colmo dell'eccitazione non resisto più,
devo sprigionare la mia energia, il mio nettare , di scatto togli il membro turgido e inizi a succhiarlo avidamente fino a farlo esplodere nella tua bocca avida di piacere, sembri affamata, ingoi tutto , ne fuorisce qualche fiotto denso e cremoso ma prima che il vapore lo faccia scivolare sul tuo collo e i tuoi seni prosperosi ti avvinghi come non mai su quelle ultime gocce leccandole come fossero gocce di miele,
siamo entrambi soddisfatti ma l'eccitazione è ancora tale da renderci incoscenti e non capire quello che stiamo facendo, ci ritroviamo del liquido caldo su inostri corpi , pensiamo sia acqua calda ma in realtà è pioggia dorata , ci bagnamo i corpi come se dovessimo lavarci , sembriamo lupi che delianano il loro territorio di caccia....Siamo stanchi e soddisfatti, finalmente si ritorna con i piedi per terra e ci laviamo in quel box doccia che per 2 ore è stato il nostro luogo di goduria,
ci scappa una risata e tu convieni nel dire : " la doccia la faremo sempre così"...................
Dedicato alla mia fonte di piacere.
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17 years ago
EliotCT,
40
Last visit: 16 years ago
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Lonny e copia di salerno
La mail era semplice ma kiara, coppia desiderava incontrarmi, pretendevano max serietà al telefono concordammo x il giorno e il posto dove incontrarci.Ero stato scelto da lei, che dopo aver visitato vari siti,era rimasta favorevolmente colpita dalle mie foto e dalle mie doti naturali, era curiosa di constatare se dal vivo facevo lo stesso effetto. Due sere dopp l' incontro, andammo in una pizzeria e lì iniziò un gioco di sguardi ke surriscaldarono l'ambiente.
Lei, bella donna, di classe, ci tenne a farmi sapere subito che era senza slip, il marito colto e discreto, ci lasciava spesso soli con la scusa di fumare una sigaretta o del bagno, all uscita lui le propose di sedersi dietro con me, e lì ebbi modo di appurare ke era una donna sincera, non aveva gli slip. Andammo a casa loro, e dopo avermi fatto visitare la casa, mi portarono in camera da letto.
Lei mi prende le manie se le mette sul culo, lui mi kiede cosa penso della moglie...io dico la verità...è fantastica, mi tira giù la lampo e inizia a leccarmi, ci sa fare la bambola e apprezza, il marito inizia a spogliarla..ha un bel culo, è pelosa ed ha un bel seno x mezz ora mi lecca e mi sukkia x bene..glielo fikko fino in gola ,lasciandola senza respiro.
Poi tocca a me dare adito alle mie doti di ottimo linguista ke la tipa apprezza moltissimo..
Si inarca e geme.
Prima le lecco il clitoride,poi infilo la lingua dentro fino in fondo. E' pronta, inizio a panetrarla piano, all inizio sente un pò di dolore
ma è solo un attimo, la stantuffo x bene..un colpo dietro l altro..mi fermo ..riprendo..lei geme...urla
mi metto le sue cosce dietro la skiena, lei mi prega di non fermarmi di continuare
intanto le tocco i seni..le tiro i capezzoli...
la prendo x i fianki, e dai..lentamente e poi sempre + forte gode a ripetizione, mi fermo x un attimo..e poi riprendo intanto si avvicina il marito..e inizia pure lui le lecca il culo..la lubrifica bene,,
e poi...vai...la prende da dietro e io davanti..lei ormai nn capisce + niente .....2 cazzi dentro..ke nn ti danno tregua....si agita .la mia sborra si miskia cn quella del marito...sul seno..sul viso e così x + di 2 ore..alla fine...esausti..ma felici. ci rivestiamo..sn rimasti + ke soddisfatti ..e ankio lo sono :)
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17 years ago
admin, 75
Last visit: 15 hours ago -
Come rendere piacevole il lavoro
la storia che vi racconto è vera e risale a qualche anno fa quando , al nord , avevo un ufficio di distribuzione(ora mi sono trasferito in campania dove ho lo stesso ufficio ).
a dire il vero , complici la giovane età ed anche diverse convention con le clienti , avevo una vita sessuale abbastanza movimentata .
un giorno però , mi balenò un'idea particolare.
avrei voluto inserire nel mio lavoro , ma solo per il piacere , come finta segretaria , una lei che mi seguisse nelle convention e che coinvolgesse clienti ignari in giochetti guidati da me.
non potevo utilizzare persone dell'ufficio con le quali avevo una certa "intesa" perchè nessuno all'interno doveva sapere di questo gioco.
l'ideale era una singola oppure una lei di coppia , decisamente esibizionista e che , amasse i rapporti di gruppo.
pensai di mettere un'inserzione su di un sito similare a questo.
spiegai il mio gioco , nell'inserzione, spiegai che non ci sarebbe stato mai nessun rapporto di lavoro , spiegai che il gioco si poteva fare solo con persone estremamente serie.
con chi rispose intavolai uno scambio di mail che motivai con il fatto che non era il solito giochetto erotico ma che qui entrava in gioco anche il mio privato. a tutti avvisai che avrei voluto una prova della loro reale disponibilità dell'esibizionismo e poi avrei scelto.
una coppia mi colpi' particolarmente. erano nuovi di questi giochi e cercavano singoli.un paio d'esperienze alle spalle, niente di particolare.
chiarii, di nuovo, con loro che non ci sarebbe mai stato un rapporto di lavoro , che spesso nei fine settimana sarebbero stati fuori con me e che il tutto dovevano pagarselo loro( gli offri diverse volte io i soggiorni ma non volevo fosse un mio dovere precostituito).
gli spiegai anche, che all'inizio avrebbero avuto contatto solo con me perchè desideravo verificare la loro disponibilità e , soprattutto , la loro serietà.
ci scambiammo i numeri di telefono.
li chiamai. ripose il lui di coppia , dalla voce sembrava veramente una persona perbene, mi disse che il gioco gli piaceva, mi disse di aver capito il suo ruolo che era certamente marginale, spiego' che lui avrebbe partecipato agli incontri di sesso ed a tutto quello che gli avrei chiesto(fingendosi , se necessario dipendente o cliente) , poi chiese e raccomando' serietà e sicurezza per la moglie comunicandomi che al primo passo "sospetto" avrebbero interrotto tutto.
lo rassicurai spiegandogli che in questo gioco entrava anche la mia attività primaria per cui poteva stare tranquillo.
mi diede fiducia , mi disse che il numero che mi aveva dato era del cellulare della moglie e che, da ora in poi, avrei sempre parlato con lei e che me l'affidava, mi disse che erano nuovi dell'ambiente , che si aspettavano molto da questo gioco che intrigava molto entrambi e che la sua lei poteva veramente stupirmi. lui avrebbe saputo da lei le cose.
lo ringraziai per la fiducia , lo rassicurai di nuovo non mancando di dirgli che se erano le persone giuste il gioco sarebbe stato eccitantisimo.
venne al telefono lei che aveva una voce molto dolce, sensuale, un po' tremante per l'emozione.
mi confermo' di aver capito il gioco , di essere d'accordo e che prima di decidere ne avevano parlato a lungo insieme.
le dissi che ogni incontro l'avremmo progettato in tre. io avrei dato l'input ed insieme avremmo eventualmente trovato il modo migliore di farlo.
questo le piacque molto , perchè pensava che doveva solo "subire " le cose.
le ribadii che c'era una sorta di esame da superare e che avevo diverse candidature da valutare.
gli diedi la lista delle cose che doveva indossare :
un reggicalze, un paio di calze nere di qualità non autoreggenti , reggiseno a balconcino, una gonna decisamente corta, dei decoltè con tacco 100, una camicetta con i bottoni aperti in modo da mettere bene in mostra il seno. doveva avere un auricolare per il suo cellulare.
non doveva indossare mutandine , doveva essere depilata.
mani decisamente curate , smalto rosso, trucco .
di sua iniziativa, lei mi raccontò in seguito , era passata dal parrucchiere e fingendo l'anniversario di matrimonio chiese un'acconciatura un po' sexy (doveva ufficialmente festeggiare con il marito).
le diedi l'appuntamento all'aeroporto per un pomeriggio.
una mezz'ora prima dell'appuntamento squilla il mio cellulare. era lei.
dissi fra me e me , rinuncia. risposi un po' scocciato, lei mi disse che mi chiamava perchè era molto eccitata, era quasi pronta e che era tutta bagnata.
sarai fiera di me , disse , voglio essere io quella che sceglierai. mi chiese della mia voce strana , le dissi che pensavo avesse rinunciato visto che, pare, ci siano tante donne che vogliono essere trasgressive ed esibizioniste ma che poi , nella pratica se ne trovano molto meno.
non è il mio caso affermo', mi chiese poi come mi avrebbe riconosciuto.
le dissi che mi avrebbe sentito solo per telefono e che volevo mi raccontasse ogni reazione ai suoi comportamenti .
la scelta dell'aeroporto fu legata al fatto che c'è tanta gente che attende per arrivi e partenze ed anche perchè nei miei lunghi spostamenti aerei mai mi era capitato di trovare una , dico ,una sola donna esibizionista.
le dissi di farmi uno squillo quando arrivava. io ero li' da parte lei non mi conosceva ed in piu' , avevo dentro un amico a cui avevo chiesto di verificare cosa facesse.
una volta arrivati le dissi di fare un giro con il marito per vedere dovre avrebbe potuto fermasi.
lei camminava e mi raccontava lo scenario, decise di fermarsi al bar perchè mi disse , maliziosamente, sai ci sono gli sgabelli alti .
si sedette , fingendo movimenti goffi che in realtà servivano per far vedere che era senza mutandine. mentre sorseggiava una bibita si guardava intorno , si accarezzo' innumerevoli volte , con molta delicatezza e calma le gambe accavvallate lasciando notare il netto contrasto del nero delle calze ed il rosso acceso , ma elegante, dello smalto delle dita.
una volta finito mi disse che aveva intravisto il posto giusto , una serie di sedie nell'area arrivi frequentata sopratutto da uomini.
mentre camminava si sentiva gli sguardi addosso che la spogliavano.
in realta' i decoltè alti sfilavano le belle gambe con una piccola caviglia ed un piede molto piccolo (36).
si sedette comincio' a fare dei movimenti che non passavano inosservati. mi raccontava tutto , poi mi chiese di poter fare allontanare il marito per potersi muovere meglio e spingere gli altri a gurdarla piu' liberamente. mi disse che ne aveva già parlato con lui e che era d'accordo.
piacevolmente colpito dall'intraprendenza gli dissi di si. il marito ritorno' al bar da dove poteva vedere il tutto .
qui mi mangiano con gli occhi mi disse, adesso accavallo le gambe allargando molto quella sotto . l'ho fatto i 5 uomini seduti si sono guardati tra di loro, mi disse, non immagini i sorrisetti. ora mi sistemo un seno , ad essere onesta lo tiro fuori e lo lascio libero nella camicetta.
mio marito è eccitatissimo lo vedo al bar che, ogni tanto , si accarezza tra le gambe , ha un paio di jeans e vedo il suo rigonfiamento.
ma tu dove sei? non sarai mica uno di quelli qui di fronte? sei eccitato anche tu? come vado?
calmati le dissi , so che sei molto bella ti ho visto e ti confesso che anche io sono eccitato.
il mio amico che era di fronte a lei mi chiamo' per dirmi che era semplicemente stupenda, dolce e sexy nei movimenti e che soprattutto era molto signorile.
ora leggo un libro che lascia intravedere un titolo coinvolgente per chi mi sta di fronte ,ovviamente sto leggermente allargando le gambe che , ora , non sono piu' accavallate.
sai sempre piu' spesso a questi ometti di fronte cade qualcosa a terra ed il rumore mi fa sobbalzare tanto che di riflesso , mi si aprono le gambe. chissa' perche' , tu che dici?
decisi di riporre il mio auricolare e d'entrare a fare un giro. era veramente stupenda , mi meravigliavo qualcuno non avesse ancora fatto avance.
mentre ero li' decise di cercare qualcosa dalla borsa che aveva messo a terra vicino a lei, notai che nell'abbassarsi aveva fatto uscire ,maliziosamente , il seno che prima aveva liberato dal reggiseno.
fingendo di nulla cerco' a lungo piegata in avanti , per poi rialzarsi con il seno di fuori dalla camicetta che non prima di essersi accertata che tutti avessero visto , con un sorriso malizioso, rimise al suo posto.
l'atmosfera era molto calda.
uscii , le dissi di venire fuori. mi chiese cosa pensavo dell'ultima mossa(lei pensava l'avessi sentita al telefono ma io l'avevo vista) le feci i complimenti.
fammi finire in bellezza mi disse, ascoltami. prendo il rossetto , lo passo sulle labbra e , caspita mi è caduto a terra , di fronte a me tutti vorrebbero prenderlo, uno solo fa prima viene lo raccoglie , nel frattempo ho tirato piu' su la gonna ed aperto in modo volgare le gambe, è in ginocchio davanti a me , è stupito , incantato. mi porge il rossetto , non riesce ad alzarsi, mi alzo io gli attacco quasi la fica al viso , gli do una mano per farlo rialzare , gli do un bacio sulla guancia ringraziandolo e facendo notare che è cosi difficile trovare un gentiluomo ed educatamente saluto tutti che con un sorriso malizioso. tutti ricambiano con una decisa invidia verso chi aveva raccolto il rossetto .
mio marito è arrivato quando mi ha visto alzarmi , mi dice che sono stupenda.
e tu che ne pensi? hai scelto me ? dai dimmelo ti prego.
si ho scelto te , sei stupenda , esci che voglio abbracciarti.
il seguito nei prossimi racconti. spero di poter ripetere l'esperienza qui a napoli. non ho ancora trovato la persona giusta.
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1
17 years ago
ilprofessionist31,
37
Last visit: 14 years ago
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Travolti da un insolito destino
In quel periodo la mia vita non andava come avrebbe dovuto.... avevo tutto un ottimo lavoro, un fidanzato bellissimo ed adorabile, l'uomo che tutte sognamo, ... ma qualcosa c'era davverop qualcosa che mancava. Non so se sia dipeso dalla noia che ormai la faceva da padrona nella nostra vita sessuale, ma qualcosa in me tornava a svegliarsi.
Non sono proprio stata uno stinco di santa in passato, ma come dire non me ne faccio una colpa, il sesso mi piace e non lo nego.... ce chi ama definirmi troia ma alla fine è un suo problema.
Insomma il classico "Amore non posso fare con te certe cose, non + ora che sono così innammorato di te"..... e via ancora una volta la posizione del missionario --.--''
Qualcosa davvero iniziava a scuotersi dentro, e pian piano iniziava a girarmi nella mente un chiodo fisso finchè alla fine è riuscito a piantarsi...
Ricordo ancora la prima volta che ti ho visto, il classico cliche dell'uomo strafottente, sorriso ampio ed invadente e stretta di mano di quelle "sono io che guido il gioco e tu obbedisci".... mamma mia quanto eri bello, e fin dal primo momento ho sempre saputo che saremmo finiti a letto insieme: è stato un incontro del destino.
Tu avevi nuovamente svegliato il mostro che era in me, quella vampiressa un pò malinconica e solitaria ma così estremamente assetata di sesso ed orgasmi da non riuscire a controllarlo.
Dapprima ti ho spiato, ed ammiravo le fattezze del tuo corpo, meraviglioso e statuario, dio quante volte ti ho visto in mutande ..... e quante volte ho bramato di morderti quel torace perfetto di leccare i tuoi capezzoli per poi scendere giu giu ed ancora giu fino a...... Mon dieu e se anche lui l'avesse..... no non può essere e gia fantasticavo sul quel sublime serpente dormiente tra le tue gambe.....
Ti osservavo già bramosa del tuo sesso da un pò di tempo... ma non credevo sarebbe mai accaduto.. sei sempre stato circondato da molte donne e non capivo cosa di me avesse mai potuto attrarti.... quando con una banale scusa mi hai invitata a passare un pomeriggio con te... non ti nascondo che all'inizio avevo un pò paura.... avevi risvegliato il mio lato oscuro e non sapevo se sarei stata in grado di gestirne le conseguenze....
Temevo ti saresti seccato della mia ritrosia poi un sms dopo l'altro abbiamo fissato il posto e l'ora....
Ero nervosa, agitata, spaventata ma fantasticamente eccitata sapevo che saremmo finiti a letto, faceva caldo quel pomeriggio, era un caldo pomeriggio di metà autunno..... sei arrivato: "Dove andiamo?" - ero nervosa e sicuramente ti sarò sembrata una scolretta alle prime armi... "Non so" - mi hai detto - "dimmi tu", "Portami al mare" e via di corsa verso il mare.
Guidavi veloce, come sempre mettendo in mostra il maschio che sei, una vera e propria affermazione della tua virilità del tuo "Io posso - io non ho paura".
Abbiamo vagato per un pò in quella località di mare poi hai cercato un posto per appartarci; ero sempre più nervosa, sonom certa che balbettavo e dicevo cose senza senso, ricordo solo che non potevo fare a meno di guardati dio come eri bello.
Ci siamo fermati in quel casolare bbandonato, lo ricordi, faceva un pò paura, continuavamo a parlare di noi, di quello che siamo, di quello che desideravamo, poi mi hai afferrata per un polso e mi hai stretta forte a te, la tua lingua nella mia bocca il tuo respiro così vicino..... Sai in quel momento pensavo solo "Finalmente la sua bocca, le sue mani", non mi sentivo in colpa perchè tradivo ero in estasi, le tue labbra così morbide il tuo abbraccio così possente.
Poi lentamente sei sceso sui miei seni, hai tirato giù le bretelline della mi canotta, qule estasi la tua lingua sui miei capezzoli le tue mani su di me, estasi totale....Tutto poi è diventato frenetico, le mie mani sul tuo sesso, le mie mani slacciavano i tuoi pantaloni, le mie mani carezzavano la tua asta "Ho indovinato" pensavo tra me "E' enorme....."; lo volevo volevo succhiarlo quanto tempo mio dio da quanto tempo desideravo averti nellamia bocca e finalemnte ti avevo..... il tuo odore il tuo sapore così dolce, il tuo ansimare come fosse musica per le mie orecchie, ti piaceva il mio modo di fare l'ho capito da subito... mi sono fermata, ti ho fatto credere di non farcela, ma questo non te l'ho mai detto volevo farti impazzire volevo farti desiderare la mia bocca ancora di più, invece....
Quel momento è ancora scolpito nella mia mente..... mi hai sbattuta contro il muro mi hai allargato e le gambe e mi hai presa con forza..... Sii si ero la tua schiava, non desideravo altro se non sentire quel tuo enorme affare dentro di me, mai dico mai ero stata scopata in quel modo.... meraviglioso, sublime... Mi sbattevi ed ansimavi, colpo su colpo, poi ti sei fermato, ho girato la testa proprio mentre arrivavi, che spreco...quel meraviglioso zampillo, avrei voluto berne ancora ed ancora fino prosciugarti....
Già pensavo... sarà diverso la prossima volta la berrò tutta...
Mi hai abbracciata mentre mi baciavi lentamente il collo, poi di nuovo di corsa siamo tornati alla realtà al nostro mondo.... ancora un bacio, lento e dolcissimo e poi.... a lunedi ciao!
7
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17 years ago
porcellina772007,
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Una fredda sera di gennaio 2° parte
cerchiamo un ristorantino tranquillo.. siamo a tavola.. lei alla mia destra.. lui davanti..
nn riuscivo ancora a credere a quello ke era successo.. ma era vero.. ed ero molto contento di tutto quello ke stava succedendo.. mentre pensavo questo.. sento la mano di maria sul mio cazzo.. e mi dice: questo ancora nn l'ho assaggiato dentro.. io con un sorriso rispondo: se fai la brava e sarai ubbidiente.. te ne farò fare un’indigestione.. lei leccandosi le labbra risponde: certo mio signore.. tutto quello che desideri..a questo punto.. infilo una mano sotto il tavolo.. e comincio a fargli un bel ditalino le sue smorfie di piacere fanno eccitare anche il cornuto che nn sta più nelle pelle.. a questo punto gli dico: guarda che troia di moglie che ti ritrovi.. sarebbe capace di scoparsi tutto il ristorante.. cuochi compresi.. ma nn glielo permetto.. sarà solo la mia puttana personale.. e scoperà solo con chi dico io.. VERO???? E lui.. si certo.. è la tua troia.. solo tu deciderai con chi deve scopare.. lei intanto si dimenava silenziosamente sotto i colpi del mio dito che la esplorava internamente.. ad un tratto dico al cornuto.. tu aspetta le portate..il porto la puttana in bagno.. ha urgente bisogno del mio cazzo.. appena entrati in bagno.. l’appoggio con le mani al muro.. le alzo la mini.. è già un lago.. come al solito.. esco il mio cazzo.. glielo appoggio alla figa.. ma nn entro.. lei quasi mi supplica di penetrarla.. comincio ad entrare piano piano.. si contorce la troia.. si dimena
lo vuole dentro tutto.. alla fine con un colpo secco faccio l’affondo.. quasi grida dal piacere.. si morde le labbra x nn farlo.. io continuo a stantuffare da dietro.. ora veloce.. ora piano.. quasi uscendo dalla figa per poi affondare di colpo.. alla fine arriva ancora con il solito orgasmo devastante.. è sfinita.. io più di lei.. ci ricomponiamo.. e andiamo dal cornuto.. gli raccontiamo quello ke abbiamo fatto.. e lui molto soddisfatto di avere una moglie così troia e soprattutto che si è trovata bene con me mi propone di diventare il suo amante fisso.. un rapporto duraturo dove io posso decidere quando dove e con ki poter scoparmi la vacca.. di essere sempre loro ospite..
l’unica clausola è.. far godere maria il più possibile.. nn fargli mancare mai il cazzo.. e fargli provare quanto prima la doppia penetrazione.. pensate sia difficile??
ci sto pensando seriamente.. magari riesco a convincere mia moglie ad avere un rapporto con maria..
p.s. dovrei litigare più spesso.. visto il risultato
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17 years ago
admin, 75
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Una fredda sera di gennaio 1° parte
Sono un quarantenne.. passionale.. educato.. simpatico.. giovanile e sposato con tanta voglia di trasgressione.. nn ricambiata da mia moglie.. ha sempre una scusa pronta per l’occasione.. cmq a tutto pensavo tranne a fare un’esperienza del genere..
Una fredda sera di gennaio.. dopo una lite con mia moglie (sempre molto selettiva.. ) decido di uscire.. fuori nn cè anima viva.. solo freddo e vento.. nn so dove andare e comincio a gironzolare in auto senza meta.. lo stereo al massimo.. mi fermo in un bar.. ho voglia di qualcosa di forte.. mentre consumo il mio drink.. ho la sensazione di essere guardato.. mi giro.. vedo una bella signora.. sui quarantanni con una mini da sballo, una camicetta bianca ke nascondeva ben poco, capelli castani, ricciolina, mi osserva insistentemente con fare malizioso, faccio finta di nulla.. come se la cosa nn fosse indirizzata a me (nn volevo prendere un granchio) mentre finisco il mio drink.. penso: ke stronzo.. kissà chi mi credo di essere sicuramente è stata una casualità e io già sto fantasticando di aver fatto una conquista. Decido di andar via, mi giro.. e lei sempre a guardarmi, in più stavolta accena ad un timido sorriso a questo punto sono sicuro di essere io il bersaglio.. gli faccio un cenno per invitarla a prendere qualcosa, lei si alza.. viene verso di me.. ci presentiamo.. accetta il drink che le offro e si comincia a parlare del più e del meno.. (già la mia fantasia comincia a galoppare per la nuova e facile conquista appena avvenuta) Ad un certo punto la invito a fare un giro in macchia, qui arriva la mia sorpresa.. mi dice: sai nn sono sola.. cè mio marito a quel tavolo.. (addio sogni di gloria) se vogliamo fare un giro deve venire pure lui.. ma nn ti preoccupare.. e come se nn ci fosse, anzi.. andiamo con la nostra macchina, lui ci farà da autista. Cavolo.. mi giro.. e vedo un signore molto distinto..sui 45 anni in giacca e cravatta, leggermente brizzolato, lo guardo.. lui mi fa un cenno di saluto.. io ricambio e penso tra di me: ecco.. adesso siamo al completo chissà dove andrò a sbattere con questa situazione. Accetto di fare il giro con loro. io e maria (nome di comodo) ci sediamo sul sedile posteriore, il marito si mette alla guida e con fare molto galante e gentile da perfetto maggiordomo cominciamo ad andare.. lei subito comincia ad accarezzarmi le mani, il viso, a questo punto superato il primo imbarazzo.. comincio pure io ad accarezzarle il viso.. i capelli.. i lobi delle orecchie.. inizio con dei timidi baci sul collo.. poi dimentico la presenza del marito e con fare naturale e focoso la bacio a lungo in bocca.. le stringo il seno.. le sbottono la camicetta.. gli succhio i bei capezzoli duri che si ritrova, lei comincia a gemere.. gli accarezzo le cosce.. salgo lentamente fino ad incontrare il ciuffettino di peluria che contorna la figa.. (è senza mutande la troia) è un lago di umori.. una vera vacca in calore, entra in modo naturale dentro la sua figa quasi tutta la mia mano mentre continuo a baciarla in bocca e succhiargli i capezzoli mordicchiandoli.. si rivolge al marito dicendogli : guarda cornuto.. mi sta sfondando tutta.. sto godendo come una troia.. tra un po’ mi faccio impalare dal suo cazzo.. e tu nn potrai farci nulla.. potrai solo guardarci dallo specchietto.. sentire come godiamo.
Bhè cominciavo a preoccuparmi.. nn volevo ke il nostro maggiordomo cornuto si distraesse più di tanto e magari trasformare quella magica serata in qualche incidente stradale.. cmq siamo andati avanti così per un bel pezzo.. lei insultava continuamente il marito.. e desiderava che lo facessi pure io.. sono subito entrato nell’ottica.. anzi. .cominciavo a prenderci gusto e mentre mi succhiava il cazzo.. dicevo al cornuto: guarda che troia di moglie che hai.. mi sta spompinando tutto il cazzo.. gli sto infilando il cazzo in gola.. ha la figa tutta aperta come una vacca.. te la sto scassando tutta.. adesso te la riempio di sborra.. le sborro in faccia.. così poi tu la asciughi.. vero cornuto?? Lui annuiva senza dire più di tanto.. solo si signore/ra.. gli ordinavo io quando guardare e quando no.. praticamente mi stavo trasformando in un master provetto.. dopo un pò siamo arrivati all’orgasmo in modo molto violento.. lei aveva quasi tutta la mia mano dentro la figa.. si contorceva dal piacere.. nn sapeva se allargare o stringere le cosce x il forte orgasmo ke la stava squassando.. esce il mio cazzo dalla bocca x farsi venire in faccia.. in modo ke il cornuto potesse godere dello spettacolo, infatti lui accosta l’auto.. scende.. passa dietro con noi.. comincia a leccarle il viso x pulire la faccia della troia che ancora aveva dei sobbalzi dovuti al forte orgasmo.
ci ricomponiamo.. siamo esausti.. ma soddisfatti.. mi invitano a cenare con loro.. accetto..
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17 years ago
admin, 75
Last visit: 15 hours ago -
File 00002- voyeur car parking
...Avevo voglia. Ma mi sentivo pigro!...Capita questi momenti non trovate?..
Uscito dal lavoro, con le palle piene. Dopo che i tuoi colleghi di "masturbino psicologicamente", fino a quasi a farti giungere un ipotetico quanto mai inproduttivo orgasmo.
...Ho avuto voglia di farmi un giro per la città, a scoprire nuovi posti d'incontro, ad osservare...perchè no se capita. Ma niente di più..Perchè ero pigro.
...Nella mia perlustrazione, giungo in un parcheggio, era buio e due auto si sono parcheggiate affianco. Una mora esce e viene gentilmente ospitata, nell'altro mezzo, da un giovane un po' impaurito (espressione che aveva). I due si sono messi a scopare davanti a me. La cosa mi è piaciuta, devo dire molto perchè avevo la mia asta bella eretta e spuntava per vedere anche lei la scena voyeurista che mi sta stagliava davanti.
...Avevo il finestrino aperto, ed i due (uomo e donna mora) erano coinvolti in amplessi decisi e pompate vigorose, la loro alcova ballonzolova senza tregua.. Mentre da destra osservavo. Mi sento una mano che prende la mia asta e mi sorprendo, perchè è sembra quella di un uomo. E' un travestito, molto femminile biondo, che mi apre la portiera e mi fa una ricca pompa a pelle,mentre la mora dall'altra mi osservava con molto piacere e soddisfazione.
Intanto che premevo la sua facccia sul mio cazzo, e lui si dedicava alla situazione io ero completamente preso dall'amplesso della coppia.
Mentre a cosce larghe si faceva scopare, mi osservava e con la lingua mi invitava a continuare..Che scena davvero spettacolare. Intanto il travestito si prendeva la sua schizzata in faccia, contento...
Mi sono svuotato, ora posso tornare a casa nella mia normalità.
Che bello osservare, e sopratutto ammirare una tale bellezza all'opera..
(evento avvenuto in un parcheggio dell'hinterland fiorentino, dove tutto può accadere)..
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17 years ago
CICCIOPORCELLO,
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Io mio marito e l\'altro parte seconda
Cari amici di desy vi ringrazio molto del tempo che avete dedicato al mio racconto,siete stati tantissimi,avrei voglia di farvi godere tutti,ma non è possibile.
Ho voglia di raccontarvi un altro pò della mia vita di donna che si dà ai singoli.
Alla ricerca di nuove emozioni,qualche sera fà ho conosciuto un ragazzo tramite il sito di desy dopo una serie di e-mail abbiamo finalmento deciso di incontrarci,la cosa che più mi intrigava di questo persona era il suo grosso pene e soprattutto la propsta indecente.
Lui un uomo maturo sulla cinquantina noto professionista napoletano,ci ha invitati nel suo studio con la seguente proposta indecente"ti metto banconote da cinquanta euro tutte intorno al perizoma e le stacchero una ad una con la lingua e i denti"abbiamo accettato,mi sono preparata da grande "signora" con una minigonna di raso nera con una camicetta bianca che lasciava scoperto l'ombelico e siamo andati all'appuntamento,ha aperto la porta gentilmente e nello studio c'era una bella musichetta in sottofondo e senza tanti convenevoli mi ha tolto la gonna mi ha un po' accarezzato tra le gambe e ha iniziato ad appendere banconote intorno al perizoma mentre con il suo grande uccello lo strofinava sul mio culetto facendomi molti complimenti,poi si è piegato ed ha iniziato a tirare con la ligua e i denti le banconote,dandomi delle leccatine tra le gambe,mi sono eccitata in modo incredibile e mi sono sentita puttana quando ha detto se sarai brava questi soldi saranno tuoi, la cosa pensavo infastidisse mio marito invece quel porcone si è eccitato.
mi ha steso per terra e ha iniziato a baciarmi per tutto il corpo,poi si è seduto sulla poltrona e mi ha chiesto di succhiargli il grosso cazzo io ero bagnata da matti, ho iniziato un bel pompino a suo dire,poi si è infilato il preservativo mi ha fatto poggiare sui gomiti al davanzale della finestra e mi ha preso alla pecorina non so quanti orgasmi ho avuto,ero ormai fuori di testa quando all'improvviso l'ha sfilato dalla fica e con un colpo preciso mi ha preso il didietro io ho sussurato un flebile noo,seguito subito da grandi siiiiiiii siiiiiiiii,forse è stata la scopata più bella della mia vita.
Alla fine ha preteso che prendessi i soldi,mi ha riproposto di rifarlo ma ho paura di passare da troia a PUTTANA.
Grazie per chi vorrà invitarmi dei commenti e delle proposte eccitanti.
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17 years ago
maria1968, 43/43
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La mia collega mi da una mano...
La mia simpaticissima collega stasera mi ha invitata a casa sua per sistemarle il pc,abita da sola con la figlia è una ragazza madre ed ha 27 anni,uno meno di me.Ceniamo,mette a letto la figlia e mentre lava i piatti io le sistemo il pc,poi guardiamo un po di foto e beviamo un po facendoci mille risate.Erano circa le 23.00 e lei mi propone di vederci un film,io accetto volentieri,lei si mette il pigiama e gli okkiali che la rendono molto affascinante.Prende una coperta e la mette sulle gambe di tutti e due,seduti sul divano con la luce spenta illuminati dalla tv.Guardando il film,c'è una piccola scena in cui un uomo dice di masturbarsi e noi commentiamo ridendoci su.Poi lei mi chiede incuriosita se io uso masturbarmi e io rispondo che ogni tanto mi capita,specie se ho avuto un'eccitazione e non ho potuto finalizzare in altro modo.Continuiamo a guardare il film lei appoggia la sua mano sulla mia coscia,io indossavo una semplice tuta,muove la mano sulla coscia provocando un movimento della tuta che strusciava sulla mia zona pubica facendomi arrapare,io muto guardavo il film.Lei credo si accorga della mia erezione e leva la mano,si alza e mi dice :scusa mi levo un attimo il reggiseno che mi sta dando fastidio.Io le dico:si si fai pure.Ritorna e si rimette seduta.Rimette la coperta sulle gambe,e risfiora il mio pene con la mano,io mi imbarazzo molto vagamente e continuo a guardare il film.A quel punto lei mi rimette la mano sulla coscia e lentamente la sposta sul mio bozzo molto duro,io sospiro ma non mi giro,lei guardando il film mi accarezza il fallo da fuori la tuta con movimenti lenti e delicati,io sono eccitatissimo ma non mi muovo,quindi lei mi sussurra:che per caso ora sei eccitato? e io rispondo:Abbastanza!Elei mi fa:Allora vuoi andare in bagno?E io le dico:No resistero' e aspetterò di arrivare a casa mia.Neanche finisco di parlare che lei mi infila la mano dentro e mi dice:Ok...buona resistenza!!!Inizia a massaggiarmi l'uccello e le palle facendomi eccitare come un porco ma mi trattenevo,non potevo venirle in mano mi vergognavo.Dopo qualche minuto le dico:Mi sa che vado in bagno.Lei mi risponde:Aspetta un attimo che prima vado io e ti preparo un asciugamano pulito.Leva la mano,si alza va in bagno e torna con un asciugamano grande.Mi dice:Alzati un attimo che ti ho portato il bagno qui.Io mi alzo e lei mette l'asciugamano sul divano e mi dice di sedermi.Mi siedo,lei si leva la maglia e rimane con le tette fuori,due splendide tette,una quarta abbondante,e mi dice:Cosi hai anche l'ispirazione!Io ero eccitatissimo lei si avvicina a me prende le mie mani e le mette sulle sue tette e con le sue mani mi tocca ero durissimo,mi abbassa i pantaloni e le mutande e mi fa:Mi sa che ti do una mano.Si inginocchia davanti a me e mi stringe il cazzo in mano molto delicatamente,io sentivo che le palle mi si gonfiavano sempre piu,inizia a masturbarmi lentamente prima con le mani poi col seno e mi fa:Quanto resisti ancora?Le rispondo:Credo molto poco se continui cosi.E mi fa:Allora smetto se no mi sporchi.Io le rispondo:Vabbe' dai se vuoi finisco da solo in bagno.Lei mi fa:Sei sicuro?Io continuerei senza sporcare.A quel punto le chiedo:E come?Lei sorride e avvolge il mio cazzo nella sua bocca continuando a mastiurbarlo io ero quasi li per venire e glielo comunico,lei continua e io esplodo in una sborrata colossale nella sua bocca lei continua a succhiare ed ingoiare fino all'ultima goccia,io tramortito avevo goduto come un beato porco.Lei mi fa:Ok,ora sei vuoto cosi torni a casa tranquillo.Io le rispondo:Si,allora quando ho questo problema mi farai da dottoressa?E lei mi risponde:Se non avrai questo problema...ci pensero' io fartelo venire,hai un buon sapore ed un buon odore che vorro' risentire...poi magari ti faro' sentire anche il mio.Sono tornato a casa e mi ha mandato un sms con scritto:Ho ancora il tuo sapore che mi fa impazzire,ora dovro' fare da sola io...lo rifarei altre mille volte,è stato bello e il tuo viso che gode è dolcissimo.A domani collega!!!
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17 years ago
admin, 75
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Campeggio in sicilia
Era l'ormai lontano 1995, l'altro secolo . Io avevo appena 17 anni, che tempi quelli. Lei, mia cugina, si era appena maturata al liceo classico. Ragazza con la testa a posto quella; per un pelo ha mancato il fatidico sessanta. Vivevamo in città diverse ma vicine, quindi anche durante l'anno i nostri genitori facevano in modo di farci vedere spesso; o io andavo da loro o lei veniva da noi, durante i weekends e per le vacanze. Insomma eravamo come fratellini .Io timido, lei estroversa , simpatica, bellissima. In pratica avevamo le stesse compagnie , sapevamo tutto di noi tra noi , soprattutto di lei ; visto che io combinavo ben poco,soprattutto pippe e qualche pompino da qualche sfigata. Lei curiosa già dai tredici anni, aveva già approfondito , insomma non disdegnava il cazzo , anzi soddisfava parecchi maschietti , con i suoi pompini e la sua calda gnocca . Come premio per il suo diploma, aveva ricevuto un viaggio nella bellissima e calda Sicilia. In un campeggio sulla costa agrigentina. A patto che ci andassi pure io. Accettammo al volo, con entusiasmo ed eccitazione , era la prima vacanza da soli, che occasione.
Dopo circa 15 giorni di progetti e di sogni , arrivò il giorno della partenza. Arrivammo a destinazione in un campeggio in riva ad una spiaggia kilometrica di sabbia bianca , acqua non proprio cristallina, ma con un discreto movimento giovanile. Noi alloggiavamo in una canadese a due posti, ci sembrava una villa, la cosa ci eccitava un casino . Lì, grazie alla sua bellezza ,ci formammo subito un gruppetto di coetanei,ragazzi e ragazze alla scoperta della vita. Tra loro c'era un ragazzo, il bello del gruppo, che comunque aveva già la sua girl che lo marcava stretto , un bella gnochetta pure lei. Fatto sta che tra giochi e giochetti,sguardi e palpatine innocenti mia cugina, calda come non mai, si era invaghita di lui.
La notte, anzi all’alba, quando si rientrava a dormire, dopo aver bevuto e cantato. Sentivo che lei non dormiva,non riusciva a prendere il sonno, le bolliva il sangue, tra le gambe aveva un vulcano . Io stavo lì, praticamente attaccato a lei , sentivo il suo stato di eccitazione,l’odore della fica, sentivo che per dare un po’ di sollievo ai suoi ormoni , si giocava la clitoride, senza eccessi , con discrezione ; spostando leggermente la mutandina . Io fingevo di dormire, stavo parecchio imbarazzato, ma con il cazzo duro come un blocco di marmo .Comunque facendo finta di nulla, ogni tanto, mi accostavo a lei. Con molta naturalezza le poggiavo la mano sul seno sodo . Lei non si turbava ,anzi si accostava di più, sfregando le sue chiappe scultore sul mio pacco. Entrambi fingevamo il sonno profondo ,dando retta alla ipocrita educazione ricevuta. Questo andò avanti per circa una settimana. Poi un bella notte, scoppiò un furioso temporale, che ci costrinse in tenda già dalla mezza notte. Lei aveva paura della luce dei fulmini e del rombo dei tuoni, in quella piccola tenda. Volle che la stringessi tra le mie braccia. Non avevamo sonno, vuoi per l’orario vuoi per il fragore del temporale. Quindi parlavamo al buio. Io ero carico da tutta la settimana quindi non ho potuto fare a meno di eccitarmi sotto l’effetto del suo profumo della sua pelle della sua voce. Lei lo sentiva , e gli piaceva. Si girò verso di me e accavallò la sua gamba tra le mie, poggiandomi l’anca sul duro attrezzo ,e tra una chiacchiera e l’altra , ogni tanto mi accarezzava la verga , io non mi tiravo dietro. Dopo un primo tentennamento e superato l’imbarazzo, mi infilò la mano affusolata ed esperta dentro gli slip. Dopo due stozzate non resistetti, scaricai un abbondante sborrata. Lei lì per lì, rimase quasi delusa ; le sarebbe piaciuto lavorarci un pò di più ,magari avrebbe voluto anche leccare la cappella e succhiare, era una specialista. Be l’attimo di smarrimento passo subito. Si girò, mise la mia testa tra le sue gambe vellutate e cominciò a leccare; disse che era un peccato lavare tutto quel ben di dio. Nel frattempo ,io con quella fica in faccia cominciai a leccare i suoi umori caldi e abbondanti; per me era nettare non avevo mai assaporato cosa così buona. La mia lingua andava , lungo tutta la spacca fino allo stretto ed inviolato sfintere. E leccando con la punta della lingua dura , proprio lì ,notavo un particolare gradimento. Lei avidamente in un attimo aveva ripulito tutto il mio seme. Quindi dopo un pochino che leccavo si giro verso di me porgendomi generosamente il seno dai rosei e turgidi capezzoli. Cominciai a palpare vigorosamente. Ad un tratto volle che gli leccassi i capezzoli , contemporaneamente partendo dalle sode chiappe, in modo istintivo, le infilai li dito medio nel culo completamente allagato dai suoi copiosi umori dalla mia saliva. Lei per nulla turbata dal mio ditino mi batteva il ritmo come un amazzone al totto.Dopo poco, senti il mio ditino che veniva compresso con pulsazioni regolari,come fosse il suo cuore che batteva di felicita. E fu così che anche nonostante mela misero in faccia non riuscii a sverginarmi.
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17 years ago
cikozip,
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Non credevo cosi troia
ciao siamo una coppia sposati da 10 anni, e come tutte le coppie abbiamo ogniuno una propia fantasia che ci piace parlarne mentre facciamo sesso,ma non sai se veramente potrai averrarla.
questa estate nel mese di giugno mia miglie alessia con i pargoli se ne andata al mare a trovare una sua amica,e mentre io me ne stavo al mio lavoro ci scambiavamo sms con foto e commenti piaccanti.
passato una diecina di giorni avevamo la voglia di vedersi e di fare sesso che non ci capitava da tempi di quando eravamo fidanzati.
arrivati al sabato sera mi preparo sto per unscire a prendere alessia al mare ,quando mi sento suonare il campanello,erano franco e simone due amici del calcetto,entrano e mi dicono in do tu vai bucaiolo?vado dalle mia moglie al mare a riprenderla venite con me? non se lo fanno dire due volte e montano in auto.
per la strada discutiamo di donne sesso e mi viene in mente una bella sopresa per alessia visto che era seper voglisa.
arrivati al mare citofono e faccio scendere alessia, come esce vede i miei amici mi salta a dosso mi bacie e mi dice che ci fanno loro? io niente solo per compagnia.
montiamo in auto alessia accanto a me,aveva una mini da urlo che solo quando monta in auto vedo che non porta mutandine come fa di solito d'estate.
poco dopomla partenza e per tutto il viaggio non faccio che struscirle la mio mano destra sulle sue cosce vellutate e abronzata fino a toccarle il clitoride,è gia eccitata si sta inumidendo tutta specialmente nel vedere che gli altri due non facevano altro che guardare quel meraviglioso spettacolo.
arrivati a casa alessia porta i pargoli a dormire,noi ci mettiamo seduti sul divano a rinfrescarci con un bel tè freddo.
eccola scende le scale si mette in mezzo a noi accavalla le gambe e ci fa uscire gli occhi dalle orbite,prendo liniziativa io e metto un po di musica prendo alessia e inizio a ballare a struscirsi a beciarla e farla eccitere al punto che si gira verso di loro e le urla cosa aspettate a scoparmi?
non perdono un attimo che le si avventano addosso a toccarla e palparla in tutto il corpo,la spogliano la distendono suo divano e franco inizia a leccarli la fica mentre noi due a succhirli i capezzoli diventati duri come il marmo.
dopo poco alessia inizia a spogliare simone e come le tira giu i pantaloni le esce un cazzo enorme,rimane qualche secondo li ferma a osservarlo lo prende e se lo fa infilare a forza in bocca,aveva la cppella cosi grossa che le entrava a fatica.
in pochi minuti ci troviamo tutti nudi e alessia prende simone lo mette a sedere sul divano e ci monta sopra su quel cazzo enorme se lo fa infilere dento unpo pelvolta fino in fono e con mivimento lento inizia ad andare su e giu, urla del piacere che le provoca quel cazzo, io e franco continuiamo a succhirli i capezzoli,la vedo godere come non mai.
ad un certo punto le dice a franco che vole anche il suo nella fica con quello di simone e ne prende due contemporaniamente come la penetra inizia ad urlare dal godimento che mi tocca a fele succhiare il mio cazzo per non farle fare casino.
in tutta la notte ci atternavamo a fotterla e a venirli detro la fica che le piace tantissimo, lei godeva come una troia,per alcuni gioni abbiamo fatto del sesso con i miei amici anche perchè da solo non ce la vrei fatta sicuramente.
arrivati ad agosto siamo andati in ferie scopondo tutti i giorni ma tornado con alessia in stato interessante, avevamo iniziato da poco a divertirci che pultroppo non possiamo più fare fino a quando non avrà partorito, comunque mi dice che appena potrà riscopare lo vorra provare con almeno sei sette singoli insieme
non credevo che fosse cosi troia
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17 years ago
admin, 75
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Sesso e lavoro
Lavoro da dieci anni in un liceo della provincia di Milano. Devo ad ogni costo raccontarvi una storia che mi è capitata l'anno scorso. Io sono sposato da cinque anni, e devo ammettere che, sebbene molto spesso mi piacerebbe andare a puttane o a trans, sono sempre riuscito a restare fedele a mia moglie, e spero che sia successo lo stesso a lei. Ma nel marzo dello scorso anno è arrivata nella mia scuola Katia. Katia è una supplente di italiano, ha ventiquattro anni, è bionda capelli lunghi e leggermente mossi, occhi verdi, carnagione chiara, labbra piccole ma carnose in modo davvero spermatico, sempre coperte da un lucidalabbra argenteo. Non è molto alta, arriverà al metro e sessanta, ma è estremamente ben proporzionata. E' magra, ma ha un paio di chiappette sode e tonde, sempre raccolte in un paio di jeans attillati, e due tette davvero dirompenti! Le sue tettone, lo ammetto, sono il particolare di Katia che mia ha da subito colpito maggiormente. Non è solo il fatto che sono grosse e sodissime, ma è soprattutto il fatto che Katia, da quella zoccoletta che è, non si lasciava sfuggire un'occasione per metterle spudoratamente in mostra. Ricordo ancora, come fosse ieri, il primo giorno che è entrata in sala professori. Io ero seduto a leggere in fondo al tavolo. Altri colleghi parlavano in giro. Katia è entrata come nulla fosse, salutandoci con un sorriso candido, indossando un maglioncino molto scollato, con un collo a v che si chiudeva più o meno all'altezza dell'ombelico con un unico bottone di madreperla, e una camicetta bianca aperta su un decoltè da paura: il terzo bottone, che era il primo abbottonato, sembrava sul punto di esplodere, il tessuto era teso, e fasciava due bocce candide, compresse in un reggiseno a balconcino. Diciamo che per un terzo la sfera pressochè perfetta del suo seno era scoperta, e l'estrema attillatura della camicetta lasciava poco anzi pochissimo spazio all'immaginazione dei restanti due terzi! Io rimasi fulminato alla sedia, colpito da un'erezione violentissima, come dagli anni dell'adolescenza non mi capitava. Inoltre, quando mi passò a fianco per prendere possesso del suo cassetto, Katia, non sapevo ancora che si chiamasse così, lasciò dietro di sè una scia di profumo leggero e dolce, primaverile, giovane, che mi inebriò e mi fece quasi venire nei boxer. Non ci pensai nemmeno. Fu piuttosto un fatto biologico di sopravvivenza: dovevo avere quella ragazza! Ma come fare? Il mondo del lavoro è viscido, basta poco per rovinarsi. E poi Katia era stata subito presa di mira da tutti i colleghi giovani dell'istituto, bidelli e segretari compresi.
L'occasione invece me la porse su un piatto d'argento la vicepreside. Un pomeriggio infatti, dopo l'ennesima riunione inutile, mi vidi arrivare appunto la vice al fianco di Katia, che indossava un golfino di lana nera, tanto morbido quanto stretto sulle tette, che mi parevano addirittura ondeggiare al ritmo del suo passo lieve. "Senta prof. M." tagliò corto la vice, "lei conosce già la prof.ssa Katia Z.? E' nuova della scuola, e ha problemi con la gestione del computer. Visto che lei è esperto di sistemi informatici, perchè non le tiene un corso base, giusto per imparare a postare i documenti e a leggere i nuovi avvisi?" Katia mi guardava sorridendo in silenzio, mostrandomi i suoi denti bianchi e arricciando lievemente il labbro superiore, in un'espressione che mi spingeva a baciarla lì su due piedi. "Sarebbe per me un vero onore e piacere!" sorrisi, e il pomeriggio seguente, alle tre, mi diedi appuntamento con la ragazza che popolava i miei sogni e le mie masturbazioni, e anche, inutile dirlo, la mia immaginazione durante le scopate con mia moglie: quando la prendevo da dietro, e le strizzavo le tette, nella penombra della nostra camera da letto, immaginavo di stare a massaggiare i capezzoli di Katia, e di sentire attorno alla mia cappella le pareti strette del suo sfintere.
Katia arrivò puntialissima. Io avevo già pianificato la situazione. Mi feci trovare seduto all'ultimo computer in fondo all'aula di informatica, al riparo da occhi indiscreti, in un punto il più intimo possibile. "Ciao!" sorrise Katia, dandomi la mano. La sentii fredda e morbida nella mia, e immaginai che bello sarebbe stato sentire quella presa vellutata e lieve attorno al mio fusto bollente, mentre mi faceva una sega. "Ciao, spero di non annoiarti troppo oggi! Anzi, ti dico già da subito due cose: uno, se hai qualsiasi problema, di qualsiasi tipo, non esitare a rivolgerti a me, posso darti una mano su molte cose! In secondo luogo, giusto per darti il benvenuto, non ti andrebbe di andar a bere qualcosa, un aperitivo, dopo questa noiosissima lezione di informatica?" Avevo sfoderato il mio stile "educato-spigliato", e con mio grande piacere mi accorsi di aver colto nel segno. Infatti Katia sorrise, anzi rise proprio, e mi rispose: "Mamma mia, grazie! Non ci crederai, ma sei il primo che mi dice queste cose! Io non sono nemmeno da qui, arrivo da Catania, e ho preso un appartamento da poco. Non conosco nessuno, e mi fa piacere poter uscire ogni tanto!" Mi accorsi subito di un fatto davvero significativo: Katia mi guardava negli occhi quando mi parlava, e io la fissavo senza alcun timore, anzi, più la guardavo e più mi sentivo attratto da lei. Si sedette al mio fianco, e nel farlo le si sollevò la camicetta sopra i jeans, sulla schiena, mostrandomi la parte superiore della morbida fessura delle sue natiche. Notai che indossava il perizoma, e questo mi fece arrapare subito. Lavorammo sodo quel pomeriggio, e alla fine la portai a bere fuori, in un locale decisamente elegante e costoso. Quando uscimmo erano ormai le nove di sera, e al mio cellulare, silenzioso, ormai le chiamate di mia moglie erano decine. Ma avrei trovato dopo una scusa. Katia era simpatica ed espansiva, e con un po' di audacia ero riuscito a rompere la barriera del contatto fisico. Ora quando facevo una battuta lei mi colpica scherzosamente alla spalla, e quando rideva si appoggiava a me con la testa. Pioveva, per grazia di Dio, infatti lei non aveva l'ombrello e io sì, così ebbi il pretesto di accoglierla con me, porgendole il braccio, e di offrirmi per riaccompagnarla a casa in macchina. Parlammo a lungo di tutto, e a fine serata le diedi appuntamento per il giorno dopo. Lei mi ringraziò e, prima di salire, si allungò per darmi un bacio. Sentii il suo respiro sulle mie labbra, e la pressione delle sue labbra umide e carnose. Non capii che razza di bacio fosse, se di ringraziamento, di amicizia, o di altro. Ma il giorno dopo mi presentai ben deciso a giocarmi tutto: dopo aver detto a mia moglie che la sera prima ero stato intrattenuto dal preside, le dissi che il giorno dopo dovevo partire per una gita di due giorni per la quale ero l'accompagnatore di riserva, visto che il docente designato era ammalato. Se andava bene sarei stato da Katia, sennò prendevo una stanza in un albergo e passavo la notte con un paio di troie. Quando Katia entrò in sala computer mi resi conto che avevo ottime chances: indossava un paio di stivaletti lucidi, di cuoio nero, alti fino al ginocchio. Le gambe, avvolte in un paio di calze nere, erano scoperte dal ginocchio alla coscia, cioè fin dove iniziava una minigonna nera, aderente. Sopra Katia dava il meglio di sè, infatti sotto una giacchetta molto castigata, che si sfilò non appena si fu seduta al mio fianco, sfoderò una magliettina in seta o similseta, verde chiaro, annodata dietro la nuca, che le lasciava scoperta tutta la schiena, permettendomi di vedere oltre ogni ragionevole dubbio che non indossava reggiseno. Sul davanti la magliettina era abbondantemente scollata, ma le due fasce che risalivano sulle spalle fin dietro la nuca erano sufficientemente attillate per contenere le due tettone che, dal modo in cui stavano su, dritte e dure, davano conferme alle mie più rosee aspettative. Aveva i capelli annodati sulla testa, e un lieve strato di ombretto azzurro sulle palpebre. "Dio mio!" esclamai, salutandola con un buffetto sulla spalla nuda, "sei stupenda, ancora più del solito!" lei sorrise, e mi disse di non scherzare. Iniziammo a lavorare, io le spiegavo le cose, ma non riuscivo a concentrarmi. Quella schiena nuda dalle spalle all'inizio delle natiche, quelle due tette, quelle labbra che avevo baciato in sogno tutta la notte... stavo impazzendo. Inoltre Katia si era messa a mordicchiare e a passarsi sulle labbra una matita, e nel farlo mi fissava negli occhi. Ma non ancora, non era ancora il momento. Quella sera sarebbe stato il momento opportuno. "Hai portato il floppy con i documenti che ti ho chiesto?" le feci. Le annuì e si abbassò di lato per pescare il floppy dalla borsetta. Il movimento brusco però le fece scivolare il seno destro fuori dalla maglietta. Katia però, non so come nè perchè, non se ne accorse, o finse di non accorgersene, fatto sta che mi porse il floppy e riprese ad ascoltarmi. Io avevo il cazzo che mi esplodeva nei pantaloni, e la salivazione a mille. Non sapevo cosa fare! Tacere e continuare a guardare quella tetta grossa come un pompelmo maturo, con la linea chiara dell'abbronzatura, e il capezzolo roseo, semi inturgidito, coronato da un'aoreola larghissima, almeno di cinque centimetri di diametro, guardare la curva perfetta di quella mammella gigante, immaginarne il peso tiepido e morbido nella mano, il profumo della pelle nel solco profondo tra i due seni, il sentore di femmina e di crema idratante sulla lingua, a contatto con il capezzolo, oppure fingere di accorgermi ad un tratto e stupirmi? Non sapevo che fare, ma non potevo fare a meno di scendere ogni due secondi con lo sguardo a quello spettacolo. Fu questione di un secondo. Un attimo solo di certezza, la volontà di fare qualcosa in quel momento: passai il braccio attorno alle spalle di Katia, e la tirai leggermente indietro, di modo che appoggiasse la schiena sulla sedia, inarcando il busto. Lei mi fissava in silenzio, con un'espressione vagamente interrogativa, ma assecondò il mio movimento. In silenzio, mi abbassai e sfiorai con la punta della lingua il capezzolo rosato, che al contatto con la superficie umida si contrasse e si inturgidì. Aprii la bocca e accolsi tutto il capezzolo, succhiando e risucchiando quanto più potevo quella tetta grossa eppure così morbida. Lo schiaffo non mi fece molto male, sebbene fosse dato con forza, ma mi lasciò di sasso. Katia si alzò improvvisamente, dopo avermi colpito e, con le lacrime agli occhi, si coprì alla meglio e mi insultò, dandomi dello "stronzo porco di merda". Io la guardavo in silenzio, non capivo, non sapevo, non realizzavo che il seno le era effettivamente scivolato fuori senza che se ne accorgesse, e che ero passato da maniaco.
Uscì di corsa, lasciandomi con la mia vergogna e la mia preoccupazione. Non avevo nemmeno voglia di andare a puttane a quel punto, ero davvero preso di merda. Rimasi come pietrificato davanti allo schermo del computer, pensando e ripensando a tutto, ricostruendo i particolari, immaginando i miei errori. Quando ormai fuori annottava decisi, mi alzai e me ne andai. La scuola era ormai chiusa, a parte i locali dei custodi. Camminavo lungo il corridoio quando mi parve di udire, ma forse era la mia immaginazione, la risata di Katia. Era rimasta lì? Forse era andata a denunciarmi al preside? Dovevo sapere. Mi diressi verso l'infermeria, da dove mi pareva provenissero delle voci. La luce all'interno era accesa. Stavo per bussare ed entrare quando una voce maschile disse: "Quel prof. M, che cazzone!" al sentire il mio nome mi bloccai, e mi nascosi nel cono d'ombra dietro la porta. Dalla fessura intravedevo l'interno. C'era la mia Katia appoggiata al muro, e di fronte a lei vedevo due uomini, sicuramente il preside e il custode della scuola. "Ecco" pensai "sono fottuto, la puttana ha parlato!" Katia sorrise e disse: "Signor preside, devo ammettere che è stato geniale a pensare a questo piano! Io quando potrò tornarmene al mio lavoro?" il preside rise e disse: "Presto, ma prima bisogna aspettare che si calmino le acque. Lei contiuni a fingere di insegnare, al resto ci penso io".
Il custode si inserì dicendo: "Ma insomma, davvero la moglie del prof. M. è così bona?" Il preside mugolò, e riprese: "Bona? La vedessi! Mora, culo sodo, un po' abbondante ma bello rotondo, un paio di tettone grosse e due capezzoli scuri che sembrano uova al tegame! Labbra da troia e occhi da cagnetta in calore... peccato che quel cornuto di suo marito sia sempre tra i piedi".
"Appunto" fece Katia "quando te la sei fatta la prima volta?"
"Una volta era venuta a scuola a farsi dare dal marito le chiavi di casa, era rimasta chiusa fuori questa deficiente. Io la vedo, la faccio accomodare nel mio ufficio. Parliamo del più e del meno e a un certo punto io le faccio scivolare la mia mano nella scollatura. Lei si irrigidisce e sta per gridare, ma io mi limito a dirle che se ci tiene al posto del maritino deve lasciare fare. Lei è casalinga, vivono con un unico stipendio... E così le estraggo dalla camicetta due tettone da paura, una sesta credo, e le strappo tra l'altro i bottoni della camicetta. Me la faccio sedere sulle ginocchia, e le massacro le tette strizzandole e spremendole, succhiandole e mordendole, le mordo un capezzolo mentre l'altro lo faccio girare tra pollice e indice come un sigaro. Vedeste che capezzoli che ha! Da vacca da latte!"
Io, dal mio rifugio nell'ombra, credo di impazzire. Cosa cazzo stanno dicendo!? Che cosa è successo? Credo di svenire, il cuore mi batte a mille, ma sono come paralizzato, non posso fare a meno di ascoltare, di vedere. Il custode, un signore sui cinquant'anni, grasso e calvo, evidentemente eccitato dal racconto del preside ha avvicinato Katia e le ha scostato la magliettina, scoprendole tutti e due i seni, che prende tra le mani delicatamente. "Senti dai" mormora alla ragazza "me la fai un'ultima sega?" Katia sbuffa, sorridendo, ma già con la mano ha abbassato la lampo dei pantaloni dell'uomo, estraendo un uccellone paonazzo, che mena in silenzio. Il preside intanto è immerso nei ricordi: "Insomma, dopo un paio di minuti la troia inizia a godere, le piace come le torturo le tette, e inizia a baciarmi, infilandomi in gola un metro di lingua. Io la getto a terra dicendole che non voglio in bocca la sua lingua da pompinara, e mi abbasso i pantaloni. Lei è inginocchiata davanti al mio cazzo duro, e le ordino di prenderlo tra le tette. Lei non solo me lo masturba strizzandolo tra quei meloni, ma lo piglia pure in bocca. Allora non capisco più niente, le prendo la testa e gliela spingo giù, finchè non sento le labbra che toccano la base del mio cazzo, e il suo naso tra i miei peli pubici. Lei tossisce e mugola, si agita, ma io non la mollo, e le esplodo dentro dritto in gola in una sborrata da antologia, che lei inghiotte per non soffocare. Ecco, questa è stata la prima volta... ma che cazzo fate! Scopate e non mi avvertite?" Il preside si fa avanti, il custode è passato alle spalle di Katia, che continua a masturbarlo piano, e le ha sollevato le tette fino alla bocca. Katia si lecca i capezzoli in silenzio, e ogni tanto gira la testa per limonare con il grassone pelato. Il preside si abbassa in ginocchio e sfila la minigonna alla ragazza. Non mi stupisco del fatto che Katia sia senza mutandine e abbia la vagina perfettamente depilata. Lei capisce cosa il preside esige, e solleva una gamba sul lettino, permettendo all'uomo di immergere il volto nella sua patatina. Sento il preside grugnire di piacere e mormorare: "Senti qua, tutta bagnata! Puttana che sei!" Katia geme e dice: "Sì, ma non sono puttana come la moglie dei prof. M.! Poi è stata lei a chiamarti di nuovo no?" Il custode sta per venire, quindi blocca la mano a Katia e la fa stendere, ormai completamente nuda a parte le calze e gli stivali, sul lettino. Il preside si accomoda con il viso tra le sue cosce, il custode sale su di lei e piazza il suo cazzone, una sberla di carne da venti centimetri, tra le zinne, e inizia a stantuffare. Il lettino per il peso del grassone cigola, ma sento il preside che prosegue, tra una leccata di fica e l'altra: "Sì sì, è stata lei che ha sentito la mancanza del mio pisellone! Dopo una settimana mi arriva una chiamata: "Sono la signora M." mi fa, poi un attimo di silenzio e sento: "Mio marito, come lei sa, è in gita fino a sabato... ecco..." io non la lascio finire, le attacco il telefono in faccia, e parto verso la casa della troia, ma questa volta non da solo... vero Giacomo! Ti piace la lingua nella fica bagnata! Senti che clito dolce...!" Giacomo è il custode, che, gemendo, riprende: "Ah ah, cazzo, sì, io l'ho vista uscire di gran fretta e le ho chiesto dove andava, e lei mi ha risposto signor preside: "Da una puttana! Anzi, vieni pure tu, che vediamo quanto è troia!" mi ha caricato in macchina e arriviamo da Anna, si chiama così no? Saliamo e lei si fa trovare completamente nuda con un baby doll trasparente! Ti rendi conto Katia?" Katia stava godendo sotto le slinguate del preside, e per l'eccitazione cercava di prender in bocca la cappella del custode, che riprese: "Sì ecco, prendilo in bocca... in bocca e tra le tette!" e così dicendo le strizzava violentemente i capezzoli, fino a farle emettere dei gemiti prolungati e soffocati dalla cappella in gola. "Insomma, non appena lei vede che ci sono pure io dà via di matto, si mette a piangere e a gridare che l'abbiamo rovinata. Io, me lo ricordo come fosse oggi, la prendo di peso, me la carico in spalla e la porto piangente in camera da letto. Lungo il tragitto le sollevo il baby doll e dopo averle divaricato le chiappone le infilo un paio di dita in culo. Chi se lo aspettava, aveva il culetto vergine, stretto stretto!" Il preside era rosso in volto, completamente bagnato di umori vaginali di Katia. Si alzò e si estrasse la minchia senza nemmeno togliersi i pantaloni. Appoggiò la cappella alla vagina aperta e fradicia di Katia. Non dovette nemmeno spingere, la cappella scomparve nelle labbra come risucchiata. Katia inarcò la schiena, godendo e lamentandosi: "No! Non senza preservativo! Ahhh...!" ma il preside le pizzicò il clitoride, colpendo poi la fica con degli schiaffetti, e penetrandola completamente mormorò: "Stai zitta! Qui sei mia". Il custode andava avanti a pompare e raccontare: "Insomma, non si riesce a calmare la puttana, così mi tocca prendere il cloroformio e stordirla un attimo. Non la addormento, la intontisco solo. La spogliamo nuda, si ricorda preside? E per prima cosa l'abbiamo completamente depilata. Volevo anche raderle i capelli, ma era meglio di no, quella volta. Lei si riprende che io le sto leccando la fica mentre il preside se la fa in bocca. Vorrebbe lamentarsi, ma questa volta il godimento è troppo. Inizia ad agitarsi e viene una prima volta. Allora ci diamo il cambio, io le lego le mani e mi metto a lavorare sulle zinne, il preside le solleva il bacino sopra la testa, in verticale, le divarica le cosce e si mette a lubrificarle con olio e vaselina il buco del culo. Lei si lamenta debolmente, allora io le piscio in faccia, e questo sembra tranquillizzarla. Il preside mi passa la macchina per praticare i piercing, e le foro entrambi i capezzoli esattamente nello stesso istante in cui lui, in piedi sopra la troia, la penetra completamente in culo, sfondandola con i sui ventitre centimentri di cazzo bollente. Lei sviene dopo aver gridato, ma il dolore nel culo e alle tette è troppo forte, e si riprende subito... cazzo, sto per venire! Succhia puttana!"
Katia abbrancò le natiche del vecchio, e si spinse il cazzone completamente in gola. Lui gemette e grugnì forte, poi le prese i capelli e la tirò a sè, sborrandole in gola. I primi schizzi furono subito ingoiati, ma poi il custode estrasse la minchia e finì di venirle in faccia. Uno schizzo le penetrò la narice, un altro la colpì all'occhio sinistro. "Uff... che sborrata... insomma la troia si riprese con il preside che la pompava nel culo e io che me la limonavo masturbandola con un piccolo vibratore. Insomma, in tre minuti viene tre volte, e inizia a limonarmi anche lei... Il preside ad un tratto estrasse la minchia sporca di merda e la sbattè in gola al puttanone, così in fretta che mi dovetti spostare, e le venne dritto in gola. Io ne approfittai per penetrarla in fica. Dopo passammo il pomeriggio a schiavizzarla. Le avevo collegato i piercing ai capezzoli, mediante una catena che le passava dietro le spalle e lungo la schiena, a un vibratore anale, con un lucchetto a una cintura di cuoio rigido. Aveva le tette sollevate fino al mento, e i capezzoli così lunghi e turgidi che parevano liquirizie! La facevamo camminare carponi, ogni tanto le venivamo in faccia, o la costringevamo a leccarci il buco del culo. Credo che, se non ha mentito, sia venuta quidici volte...".
Il custode disse queste ultime parole mentre si ripuliva la cappella sui capezzoli di Katia. Il preside intanto continuava la sua scopata, sorridendo estasiato dai ricordi. Io avevo perso ogni contatto con la realtà.
"Eh sì, è stato un bel periodo! Peccato che dopo sia tornato quel becco di suo marito. E la moglie che mi chiamava ogni giorno a dirmi che era la mia maiala e che voleva essere sodomizzata da noi due... ma non potevo rischiare. Così ho chiamato te... tu ti sei portata in giro il cornuto, e noi due ieri abbiamo di nuovo castigato la signora... ma questa volta non credo che ci chiamerà per molto tempo..."
Il custode si era chinato con il viso sulla fica scopata dal preside, e le leccava il clitoride. Notai con disgusto, ma al tempo stesso con una sottile eccitazione che mi mandava via di testa, che il preside ogni tanto estraeva la minchia dalla vagina e la schiaffava in bocca al custode, che succhiava di gusto. "E perchè?" chiese Katia, che poi aggiunse: "sentite maialoni, siete in due... e io ho due bei buchetti caldi, e i vostri racconti mi hanno eccitata..." e così dicendo si girò e si mise a pecora, mostrando due chiappette sode e dilatate, coronate da un ano perfetto, piccolo e depilato. "Anche tu non scherzi!" disse il preside, spalmandosi una pomata sulla minchia, "comunque diciamo solo che ieri siamo andati a trovare la troia in ventisette. Io, Giacomo e 25 miei amici porci, che non scopavano e non si facevano seghe apposta da due settimane... capisci perchè? La troia voleva essere scopata, invece quello lo abbiamo lasciato fare a due enormi vibratori che le abbiamo fissato in fica e in culo... poi ce la siamo fatta a turno in bocca... e ha dovuto bere tutto! Ma l'aspetto più interessante è stato un altro a dire la verità... Da due mesi ho fatto prendere alla cagna delle pastiglie di ormoni... lei non voleva, diceva che c'era il rischio che suo marito la scoprisse, ma figurati! Non è capace, quello lì, di distinguere un cazzo da una figa! E così ho insistito, e lei li ha presi come ho ordinato". Il custode si era accomodato sotto Katia. Il suo stomaco dilatato e gonfio poggiava sul ventre liscio e piatto della ragazza, che, sempre stando ginocchioni, iniziò a limonare con il vecchio custode, che, assestando delle forti manate sulle natiche ormai arrossate della donna, si accomodò l'uccello a ridosso della vagina bagnata e la penetrò con grande facilità. Dopo che il fusto scompareve completamente, fino alle palle, dentro le labbra depilate della puttanella, il custode, tenendo la ragazza per le natiche, iniziò a scoparsela a velocità folle. E intanto continuò lui il racconto: "Sì, devi sapere, bella troietta, che quegli ormoni servono per far allattare alle donne che hanno poco latte. Insomma, quando arriviamo a casa del puttanone tutti e 27 ci troviamo davanti una vacca in calore, con una settima di tette compressa in un reggiseno chiaro, dal quale debordavano dei capezzoloni larghissimi e già arrossati. Lei, non appena entriamo, prima di tutto si allarma vedendo tutta quella gente, e inizia a farci domande, poi ci chiede: "Ma cosa mi avete fatto prendere? Ho i seni così grossi e sensibili...! Non riesco nemmeno più a mettermi il reggiseno...!" io mi accomodo sul divano e invito tutti a levarsi pantaloni e mutande in silenzio. La troia si trova al centro di 27 cazzi durissimi, alcuni dei quali davvero enormi. Leggo lo spavento, ma anche la preoccupazione sui sui occhi, così la faccio sedere sulle mie ginocchia. Le slaccio delicatamente il reggiseno, e i due meloni ricadono pesantemente in basso e di lato. peseranno cinque chili l'uno. Li soppeso con la mano, e lei geme, appoggiandosi alla mia spalla con la testa. Chiamo un ragazzo di colore che è lì vicino che si masturba, e gli dico di inginocchiarsi di fronte alla tetta che soppeso. Lui ubbidisce, e allora io do una violenta strizzata alla mammella. La puttana grida e si divincola, ma la mia presa sul suo seno è ferrea. Dal capezzolo parte uno schizzo di latte caldo che colpisce in faccia il ragazzo, che non si fa pregare, e si attacca prontamente al capezzolone, e, succhiando e spremendo con due mani la tettona, inizia a bere avidamente! Lei piange, ma con l'aiuto di tre altri uomini la immobilizziamo al divano, e, due a turno, ci abbeveriamo tutti alle fontane di latte! Era davvero buono... ma alla fine i suoi capezzoloni erano un campo di battaglia, martoriati dai succhiotti e dai morsi!" Mentre il custode, scopandosi Katia, che gemeva e assecondava le penetrazioni del vecchio, raccontava di come 27 cazzi avevano umiliato mia moglie, il preside si era inginocchiato dietro Katia, e aveva appoggiato la sua cappella al piccolo ano della ragazza. Lei aveva capito che stava per esserre sodomizzata, e infatti aveva inarcato la schiena e allargato le natiche il più possibile per favorire la penetrazione. Il preside spinse piano, e vidi chiaramente la cappella turgida e lucida di lubrificante forzare le pareti strette dell'ano, scomparire per metà, arrestarsi un poco. Katia contrasse lo sfintere, rovesciando la testa all'indietro e gemendo forte, con un "Uuuuhhhmmmm, sì!" che convinse il preside a dare un'altra spinta. La cappella scomparve completamente nel culetto di Katia, e poi, piano piano, con brevi colpi lenti, il fusto iniziò a risalire lungo le pareti dell'intestino. Katia aveva appoggiato la testa sul petto villoso del custode, e gli leccava i capezzoli villosi, ansimando forte e assecondando il movimento dei due uccelli che la penetravano in sincronia. Gli scroti dei due uomini arrivavano a toccarsi nel momento di massima penetrazione, poi le due aste si sfilavano lentamente fino alla base della cappella, per risprofondare nel caldo umido della fica e del culo di Katia. Il preside aveva passato le mani attorno alla ragazza, abbrancandole le tettone e strizzandole con forza. Vedevo i capezzoli deformati dalla pressione dei polpastrelli allungarzi e inturgidirsi. Senza pensare mi abbassai i pantaloni e iniziai a masturbarmi in silenzio. "E così", continuò il preside, "bevemmo tutti, poi io presi da una borsa due di quelle pompe che usano le donne per estrarsi il latte e tenerlo da parte, e le applicai alle zinne della vacca, accendendo il motorino, che iniziò un movimento di suzione meccanica che pompava il latte in due contenitori. A quel punto iniziammo il bukkake party. Iniziai io. La troia era seduta sul divano, sempre immobilizzata da tre uomini. Le salii in groppa, e la colpii col mio cazzo più volte in viso, strusciandole la cappella, che non mi lavavo da più giorni di proposito, sulle guance, il naso, gli occhi. Poi le sbattei il cazzo fino in gola e iniziai a scoparmela. Le tappavo il naso con le dita, di modo che non poteva che respirare con la bocca, e aspirare tutto il mio cazzo. Lei tossiva e si lamentava con grugniti soffocati, da quella maiala che è, ma lasciava fare, tanto più che i due vibratori che le avevamo schiaffato di sotto la facevano godere, e si capiva da come dimenava il bacino. Non aveva i piercing ai capezzoli e del resto, visto che ci aveva allattati tutti, era stato un bene, ma volli punirla per quella dimenticanza, così, mentre me la scopavo in bocca, ordinai a uno del gruppo, proprietario di un negozio di tatuaggi e piercing, di darsi da fare sul suo culo e la sua fica. Lui la fece alzare e mettere carponi per terra. Per me era meglio: piazzai due cuscini di fronte al suo viso, mi inginocchiai e ripresi a montarle la faccia. L'uomo invece le applicò tre piercing alla fica, uno sul clitoride e due sulle labbra, poi si mise a tatuarle con calma sulla natica la scritta: "Schiava del cazzo". Io nel frattempo le venni in bocca, e mentre mi svuotavo in una delle sborrate più abbondanti della mia vita, le dissi: "Azzardati solo a far cadere una goccia del mio prezioso sperma, e non sai che cosa ti capita!" Evidentemente il tono in cui lo dissi fu convincente, perchè la troia ingoiò tutto fino in fondo, e ripassò la mia cappella per bene con la lingua. Andò avanti così per ore. Dopo poco le bottiglie appese alle sue tette erano colme, e le staccammo. A turno immergevamo la minchia nel latte tiepido e gliela infilavamo in bocca, così che potesse bere bene anche lei. Gli altri, in attesa del loro turno, sorseggiavano caffè macchiato col latte della troia. Quando il decimo ragazzo sborrò nella gola della bagascia, lo sperma era così tanto che lei ebbe un rigurgito e un rivolo di sbobba le scivolò sul mento. Allora mi incazzai di brutto e la presi per i capelli, trascinandola in bagno. Lei era fuori di sè dall'eccitazione, e mi gridava di punirla, perchè non aveva bevuto tutto lo sperma. Io le presi le tette e strizzandole la costrinsi a inginocchiarsi. Lì le pisciai in faccia, facendo attenzione a dirigere il mio getto dritto nella sua bocca. Lei, gemendo, iniziò a ingoiare sorsate di piscio caldo, e a spalmarsi gli schizzi di orina sulle tettone fradicie. Quand'ebbi finito le ordinai di farsi una doccia veloce, e di tornare subito di là. Lei ubbidì in silenzio". In quel momento io venni in silenzio, nel mio nascondiglio. Lo schizzo di sperma mi macchiò i pantaloni e cadde sul pavimento, ma il mio cazzo era rimasto bello duro di fronte a quello spettacolo, così continuai a menarmi il cazzo. Katia stava evidentemente per venire, e aveva accelerato il ritmo delle sue rotazioni di bacino. Il custode le aveva preso una tetta in bocca, e succhiava mentre le sbatteva la minchia con una violenza inaudita in fica. Le palle, sbattendo sulle labbra umide, emettevano un suono tipo "Ciaff! Ciaff!" che si udiva fino nel corridoio. Il preside invece si dava da fare penetrando il più possibile il culetto ormai rotto della povera Katia. I tre vennero contemporaneamente, gemendo forte. Katia non voleva che le si venisse dentro, ma i due uomini non le diedero retta e la riempirono per bene, finchè non vidi due rigagnoli di sbobba colare lungo le cosce della puttanella. A quel punto io commisi l'errore di starnutire. I tre si accorsero di me. Katia rimase stesa sul lettino, invece il preside e il custode vennero, con la minchia di fuori, verso di me, e mi presero per le braccia, costringendomi a entrare. Il custode si chiuse la porta a chiave dietro le spalle. "Bene bene!" sorrise il preside, "Ecco qui il nostro cornutone... lupus in fabula eh? Che ne dici, ti piace come abbiamo montato questa mignottella? Ti sarebbe piaciuto essere te al nostro posto, eh? Invece siamo noi i campioni del cazzo... anche con tua moglie!" Katia si alzò e venne verso di me, completamente nuda. Era proprio figa, e il mio uccello, che era fuori dai pantaloni, si inturgidì. Certo, non era nulla a confronto con le aste dei due uomini che erano con me, ma insomma... Katia vide il mio uccello, e disse: "Perchè non gli fate fare un giro anche a lui?" il preside mi guardò, poi sghignazzò dicendo: "Non ne sarebbe capace... questo qui vuoi vedere cosa è l'unica cosa che sa fare?" e senza aggiungere altro mi costrinsero a inginocchiarmi, e iniziarono a colpirmi il viso con le loro nerchie umide di sperma e umori vaginali e anali. Il preside disse: "Se non vuoi che ti rovini, mangia qui!" e mi infilò il suo cazzone in gola. Il fusto, ben lubrificato, scivolò nelle mie labbra finchè la cappella colpì le mie tonsille. Era davvero gigantesco, e facevo fatica a tenerlo dentro. Però mi misi a succhiare di buona lena, passando la lingua alla base della cappella, e massaggiando le palle con la mano. Il preside rise e iniziò a pompare il suo cazzo nella mia gola, come fece con mia moglie. Il custode intanto mi aveva abbassato i pantaloni, e aveva costretto Katia a stendersi con la testa tra le mie gambe, leccandomi il buco del culo. Io ne approfittai per allungare una mano a strizzare le tettone di Katia... erano morbide e sode, con i capezzoloni eretti e caldi. Mi eccitai e iniziai a spompinare di gusto quel cazzone che sapeva del culo della ragazza sotto di me. Il mio uccello si indurì, e iniziai a masturbarmi violentemente. Il custode intanto mi sussurrava all'orecchio, baciandomi il collo: "Succhi meglio di tua moglie! Lei ha bevuto lo sperma di 27 uomini, tutto in gola, tutto fino in fondo! Il secondo giro ce la siamo fatta in un'orgia totale: l'abbiamo messa carponi e chi arrivava se la sbatteva dove voleva. Le piaceva, godeva come una bagascia, è venuta più volte e l'abbiamo sfondata contemporaneamente in quattro: due in bocca e due dietro, uno per buco. Intanto abbiamo riempito una brocca di altro sperma, masturbandoci in cerchio, e alla fine glielo abbiamo fatto bere tutto. Che tette che ha tua moglie, complimenti!" Dopo queste parole, senza aggiungere altro, si mise dietro di me e, appoggiata la cappella sul mio buchetto stretto e bagnato, spinse con forza e mi inculò completamente, facendomi urlare. Ma il preside approfittò del mio urlo per sbattermi in gola tutta la sua minchiona, e per venirmi dritto sull'ugola. Il suo getto, sebbene fosse almeno il terzo orgasmo in poche ore, mi inondò la gola, con fiotti bollenti che aspirai tutti, ingoiandoli. Sentivo un fiume di lava che mi scendeva lungo le pareti dello stomaco, mentre nel mio culetto aperto si faceva largo senza pietà la cappella del custode, che ormai mi aveva completamente sfondato, arrivando a toccarmi le natiche con le palle pelose. Il custode mi prese i capezzoli tra le dita mentre iniziava a muoversi lentamente dentro di me. Io avevo iniziato a ripassare bene con la lingua la cappella del preside, mentre Katia, sotto di me, forse mossa a pietà mi aveva preso in bocca l'uccello, ora semirigido, e me lo succhiava delicatamente. "Allora" chiese il preside al custode "come è il culo di questo sfigato!" Il custode mugolava e gemeva, mentre mi infilzava con la sua asta, e mormorò: "Strettissimo! Un buchetto vergine che mi stritola la cappella! Che godimento!" Il preside intanto, dopo aver sfilato il suo cazzo dalla mia bocca assetata, si era diretto verso la sua valigetta, ne aveva estratto un videotape che aveva inserito in un videoregistratore sul fondo della sala. Sullo schermo del televisore comparve l'immagine di mia moglie mentre veniva sodomizzata da un ragazzotto sui vent'anni, che la prendeva alla pecora strizzandole le tette. La videocamera indigiava in uno zoom anatomico sull'ano di mia moglie, dilatato tremendamente, penetrato dalla cappella e dal fusto completamente bagnati di umori e di sperma. Il preside mandò avanti il filmino, fino a una ripresa che mostrava mia moglie stesa a terra, su un pavimento di marmo, circondata da cazzi che a turno le venivano in faccia. Ogni tanto una mano faceva il suo ingresso sulla scena per pizzicare un capezzolo. Il visino di mia moglie era completamente coperto da una maschera di sperma, eppure ad ogni istante una cappella nuova si appoggiava sul suo mento e le schizzava su naso, guance e occhi nuovi getti biancastri e gelatinosi. "Ecco qui, se stai buono te ne dò una copia così ti puoi masturbare a casa!" mi disse il preside. In quell'istante il custode venne nel mio culo, e la sensazione dei getti nel mio intestino mi piacque così tanto che, finalmente, mi svuotai nella bocca di Katia, che bevve tutto il mio sperma fino in fondo. La mia vita da quel punto in avanti cambiò per sempre. Lasciai mia moglie, che del resto non si mise affatto a piangere, e anzi, a quel che so si è trasferita, in qualità ufficiale di cameriera, in casa del mio preside. In realtà tutti sanno che è la sua schiava sessuale, e lascio intendere a tutti come questo abbia influito sulla mia reputazione. Del resto io ho mollato l'insegnamento, vivo con l'assegno di disoccupazione e con i soldi che mi allunga il preside quando, ogni tanto, viene da me per scoparmi. Gli piace inculare il suo vecchio caro dipendente, e gli piace venire quando meno me l'aspetto. Si è fatto la copia delle chiavi del mio appartamento, e ad esempio ama entrare di notte, mentre dormo, e masturbarsi sulla mia faccia. Io mi sveglio con i getti del suo sperma che mi inzaccherano il viso, e devo stare zitto, o, per meglio dire, mi piace stare zitto, essere dominato da quell'uomo. Mi tolgo le coperte di dosso, mi abbasso i pantaloni del pigiama, mi colloco accovacciato con il culo bene in alto, e aspetto che il cazzone di nuovo inturgidito e lubrificato dalla prima eiaculata si appoggi sul mio buchetto. Allora rilasso lo sfintere e lo accolgo per l'ennesima volta in me. Mi eccita sapere che quel cazzo che mi incula con ogni probabilità poche ore prima è stato succhiato dalla mia ex moglie.
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17 years ago
admin, 75
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La mamma troia!!!
Avevo appena 19 anni e da tempo ero voglioso di scoparmi una donna come si deve, una donna matura!. In particolare,i miei desideri erotici erano tutti concentrati su una mammma che abita nel mio quartiere, con tre figli, già sposata due volte,e a mio giudizio una gran troia. Infatti la mammona, ormai quasi quarantacinquenne, veste sempre con minigonne, tacchi alti, e body attillati che mettono in risalto due tette da urlo!. Ogni volta che andavo a casa sua, in quanto conosco bene suo figlio, non ce la facevo più: mi fiondavo nella sua stanza, approfitando della sua assenza, cercavo tanga e perizomi magari appena sfilati e odoravo il profumo clamorosamente intenso della sua figa; quante seghe in ste mutande!. Un giorno, però mentre ero intento a segarmi dentro sto ben di dio, fui colto sul fatto dalla nostra mammona che entrò di soprassalto nel bagno di casa sua dove mi trovavo. Io ero con il cazzo duro di fuori e le sue mutande in bocca. Lei mi disse: "Lascia cos ì quel cazzo che ora te lo smonto! " Si fiondò sul mio membro e se lo prese in bocca, dopo pochi minuti già le venivo addosso. Mi ripresi subito, lei mi disse che per la figa non c 'era niente da fare, non ero degno di fotterla, la troia probabilmente era solo abituata ai cazzi di uomini piu' grandi di eta'. Mi diede però il culo, io la infilai in buco devo dire già enorme, lei iniziò a gemere da vera troia,godeva,urlava: "si fottimi,ti piace eh..scpoami piu forte..voglio anche le palle dentro... ". Dopo poco venii ancora, e per finire la puttana, mi fece fare una spagnola dentro ste tette assurde. Godetti come un porco!.
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17 years ago
napoletano3dok,
29
Last visit: 12 years ago
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Perchè sono diventata cagna2
Maria mentre fece colazione mi disse:" Brava sei proprio una bella mogliettina..................... Devi essere sempre cosi bella ed ordinata come ora, sai a noi donne non è ammeso essere trasantate!"
"Certo le risposi spero di essere ogni giorno più brava nel truccarmi e nel rendermi più seducente per i maschi che incontrerò!"
"Brava ragione da femmina sei sulla buona strada ...........................
tra breve vedrai come sarai follemente felice di essere una femmina e gioirai di soddisfare i maschi! Mi raccomando il pranzo e la casa ben in ordine." disse nel salutarmi baciondomi sulle guance come se fossi realmente una donna.
"Maria io sono da oggi solo Elvia" Mormorai arrossendo tutta
"Dai non essere stupidella e bello il nome Elvia. A più tardi Elvia!"
Esclamò tutta sorniona ma sincera.
Il tempo volò e io fui abbastanza brava nella quotidianità di una casalinga. Mi sembrò che lo facessi da sempre e fui orgogliosa di me stessa.
Maria nel vedere la casa uno specchio ed il pranzo da me preparato, tutta contenta, disse:" e chi ti molla più ti faccio diventare lesbica e lo divento anch'io!!!"
"Dai nn scherzare!" Esclamai lusingata ma felice.
Dopo pranzo lei disse: "Elvia metti in ordine e viene a letto con me.
Sai ho una soppresa per te....................."
Non immaginai nulla anche se ero molto curiosa..................... Mi sbrigai velocemento e mi misi il baby Dolly dopo essermi rinfrescata come lei mi aveva consigliata il giorno prima.
La trovai di fianco e senza trucco. Mi meravigliai un poco ma a letto lei portò la mia mano al suo ventre e li trovai un arnese di tutto rispetto
"da ora in poi a letto io sono Mario e tu Elvia dai amore diventa la mia mogliettina calda e vogliosa. L'ho comprato per fartelo provare ma mi è venuta voglia di essere il tuo macho sul serio..................."
Io incredula mormorai:" ma nn voglio un macho effemminato" "Certo mi masconelizzi e vedrai me in giacca e cravatte e tu tutta sculettante per tuo marito"
Maria oramai lo era sul serio solo Mario mi preparò ben l'ano con la vasellina e mi scopo con molto dolore ma alla fine mi piaceva e gli urlavo:" ancora dai.................... sei macho................. cosa mi son persa fin'oggi!"
Tutti hanno accettao me al femminile e lei al maschile ...................
io sono sempre vogliosa di Mario e al solo vederlo gli strizzo l'occhio e gli mormora allora ne facciamo un'altra......................"
" Che cagna in calore di razza sei................" " e tu che macho instancabile sei mio divino amore................."
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17 years ago
lunapass,
37
Last visit: 16 years ago
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Perchè sono diventa cagna
Nel periodo di mani pulite, che io definisco mani sporche, ero un funzionario del ministero delle finanze.....................................
Venni sospeso dal servizio perchè un contribuente, per vendicarsi di un giusto e corretto accertamento, mi denuncio che io volevo soldi da lui.........................................
Il magistrato trovò giusto che venissi indacato e quindi la pubblica amministrazione mi sospesa dal servizio con mezzo stipendio e/o assegno alimentare così è definito:
Io entrai nello sconforto più profondo ed iniziai a leggere riviste trans mentre mia moglie maria continuo nel suo lavoro.
Iniziai ad immagginare di essere una di quelle creature ed allora mi deciso ed un giorno indossai dei suoi autoreggenti e con il giornale in mano imitavo le pose di quelle creature............................ Mi trovavo
sex e seducente e calzai anche dei sandali molti aperti perchè non erano per i miei piedi.
Passo del tempo com me in quella dimensione surreale e con stupore
Maria mi trovò cosi.
Non appene le passò il suo stupore mi trovo molto bella e disse: "dai
vieni con me in bacgnio che stai meglio depilata "e calco sulla a finale.
Feci finta di non capire e la seguiii docile e mi lasciare fare la ceratta per tutto il corpo era doloroso ma resistii e Lei mi sussurò con fare melioso: " Vedi cara è molto seccante fare queste cosine , ma farsi
belle per i maschi vale la pena, sai quante noi veniamo ben scopate proviamo un tale piace.........................."
"Dai amica mia, ora ti insegno come truccarti tanto tu, visto che non
lavori e che sei una donna, sbrigherai i mestieri mentre io lavoro fuori di casa"mormorò tutta sorniona e con fare molto naturale.
Mi insegno come laccarmi le unghie come lei e come applicare il rosseto alle labbra e dopo aver piegate le ciglie come allungarle con il mascare.Inoltre mi pettino con una acconciatura più femminile e volle forarmi i lobi per mettermi gli orecchini sussurando:" a noi femmine ci piaciono molto gli orecchini: Anche quelle tue amiche della rivista li portono........................."
Poi perizoma e reggiseno con mini ed i famosi sandali e un top che mi teneva l'obellico scoperto mi porto allo specchio e vidi una bella figa
e restai contenta.
La più soddisfata era Maria che dissi:" visto che oggi ti sei trastullata ora preparami una bella cena da puttanella sappi essere degna di essere femmina........................ Non farmi pentire di averti aiutata ad essere puttana".
"Ma quale puttana?" Domandai io meravigliata................
" Vedrai prima o poi ti fare anche tu i maschi come me!" esclamò tutta contenta lei.................... "Vedrai che regalini ti faranno............." continuo convinta.
Non risposi ma sculettai sui tacchi mentre mi recavo in cucina per preparare la cena.
Fui splendita in tutto tanto che lei disse contenta:" come sono fortunata ad averti come amica..................., una amica casalinga!"
Nel recarmi a letto lei disse:"finchè nn avrai uno ti lascio dormire con me ma domani ti attrezzo la camera degli ospiti come tua alcova sai tu devi avere spazii esclusivamente tuoi da donna con tuo, profumi,i cosmetici e vestiti e ovviamente un bel lettone matrimoniale: Devi essere completamente a tuo aggio cara!"
Mentre mi svestivo mi passo un baby Doll che indossai con gioia e mi consiglio di essere sempre un pò profumata nei giusti punti perchè
il profumo di una donna eccitata molto i maschi.
Il mattino mi alzai prima di lei e dopo essermi ben rasato mi profumai e rifeci in maniera molto spontenea il rosso alle labbra e cura le ciglie.
Preparai una bella colazione e aspettai che si svegliasse.
Mi guardo e sorrise mormorando:" che bella svegliarsi e trovare la colazione gIà pronta che ti aspetti................ Penso che noi due andremo molto d'accordo..................."
CONTINUA
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17 years ago
lunapass,
37
Last visit: 16 years ago
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...segue centro commerciale
ieri sabato dedicato alle uscite da singol.. mi dava fastidio andare a passare un altra di quelle serate noiose in un pub prima e poi in disco..dove ci sono le solite persone che dicono le solite cose.. e poi le solite sgallettate di turno con cui non puoi neanche parlare o perche se la tirano troppo o perche non puoi istaurare un discorso perche parlano di cose futili.. be avendo il numero di marco provo a chiamarlo per vedere come sta e se e impegnato per la serata.. gli faccio squillo in privato e non risponde allora gli faccio squillo con numero visibile e chiudo ..dopo pochi attimi mi chiama e mi chiede chi fossi con una voce forte sicura e profonda.mmmmmmmm mi fa gia effetto sentirlo .. be gli dico che sono io e subito diventa dolce con quella voce che mi aveva appassionato ..dicendomi subto che mi stava pensando ma non aveva il mio numero per chiamarmi.. gli chiedo cosa ha deciso di fare e mi risponde che aveva intenzione di andare a cena in un locale sulla costa soveratese.. e mi invita ad andarci.. be io accetto subito entusiato.. e rimaniamo di vederci sul lungo mare alle 2100..
mi preparo con mille cosein testa mi raso la barba ,, doccia e un po di profumo.. metto un completo nero che mi snellisce e mi fa diventare piu figo... dico questo perche quando esco vedo le donne che si interessano a me... gel nei capelli e sono pronto arrivo puntuale all appuntamento lui tarda 10 minuti.. appena lo vedo arrivare e scendere dalla sua bmw mi sento tremare le gambe e vestito casual ci salutiamo come vecchi amici .. chiudo la mia auto li ed entro nella sua auto ..credetemi con lui mi sento una star.. inserisce la marcia e partiamo ci allontaniamo dal centro abitato io sono tutto eccitatyo a stare accanto a lui.. il suo profumo mi inebria .. appena fuori citta e tutto buio si accosta alla prima sosta e si gira verso di me.. mi bacia con un tale passione che io perdo la testa non resisto piu inizio a toccare il suo bel cazzo durissimo da sopra i pantaloni e a baciarlo appassionatamente ... gli abbasso la lampo e gli tiro fuori il cazzo la sua capella sta per esplodere glielo bacio e poi lo inizio a succhiare avidamente ..la sua capella si ingrossa nella mia bocca a dismisura .. dopo un po che faccio su e giu mi prega di fermarmi se no mi viene subito in bocca .. mi dice di pazientare un po per il dopo cena.. lo ascolto a malincuore e mi ricompongo.. lui riparte pochi minuti e siamo al locale .. un ristorantino piccolo ma dalle auto che sono parcheggiate fuori capisco subito che un localino di classe e anche caro.. stiamo per scendere e mi dice che a cena siamo in tre ce un suo amico ad aspettarci.. piu che un amico mi spiega che un cliente che e rimasto per fine settimana e riaprte lunedi dopo la firma di un grosso contratto..be io rimango un po deluso.. ma dico ok.. forse mi si legge in faccia la mia delusione e lui mi rassicura che sara una bella serata .. e cosi dicendo apre il portaoggetti della auto e tira fuori un pacchettino .. e un regalo per me.. be io non me lo aspettavo ma curioso di vedere cosa ce dentro lo apro all istante.. attimi di silenzio e stupore per me.. lo apro e dentro ce un magnifico orologio ultrapiatto rettangolare color oro..bellisimo stupendo non ho parole per ringraziarlo...e penso fino ad ora ho sempre fatto regali alle donne e ora un uomo me li fa a me.. sara per vanita ma inizio a sentirmi desiderato anzi per meglio dire desiderata perche inizio a sentirmi troia.. tolgo il mio orologio e infilo il suo e mi rendo conto che non e colo oro ma e un orologio d oro... vorrei baciarlo ma mi contengo.. entriamo nel locale . appena entrati il gestore del locale si avvicna a lui e ossequioso lo saluta e conosciuto su questo non ce dubbio e ci fa acccomodare in angolo un po appartato dove ce gia seduto il suo cliente.. ci accomodiamo marco mi presenta subito come suo collaboratore .. il cliente in questione si chiama giulio anche lui sulla cinquantina.. molto elegante ha occhialetti con una montatura moderna e colorata.... la cena trascorre tranquillamente anche se non capisco di cosa parlano ma sempre di lavoro.. be comunque non vedo l ora che finisca perche ho lasciato qualcosa in sospeso e solo il pensiero me lo fa tirare.. difatti chiedo pemesso e mi allontano per recarmi al bagno .. ho voglia di toccarmi un po ho io cazzo durissimo e appena arrivo in bagno mi sego come un matto ma stando a tento a non godere.. forse pero mugolo un po perche mi sento chiedere da dietro la porta... tutto bene .. rispondo di si mi ricompongo ed esco.. e vedo giulio ... penso che e una coincidenza che anche lui sia venuto in bagno.. mi chiede di aspettarlo.. entra in bagno e lescia la porta aperta e si mette di lato come per farsi guardare e parla di cose futili .. io lo guardo da dentro lo specchio e noto che ha un bel cazzo moscio ma grosso.. arrossisco .. lui si gira mi guarda con un sorriso si lava le mani e ritorniamo al tavolo.. io sono a dir poco sconvolto non so piu cosa pensare .. ma mi sento eccitato piu di prima... appena tornati al tavolo marco si scusa e dice di aver ricevuto una telefonata urgente che si deve allontanare per mezz ora ma di non aspettarlo al ristorante e dice a giulio aspettatemi al tuo hotel cosi ti porto anche i documenti da firmare.. be andiamo via dal locale e l hotel di giulio e ha pochi km.. durante in tragitto si parla del piu e del meno..arrivati in albergo saliamo nella sua camera.. mi dice apreire il prosecco che sta nel frigo bar , e dice di andarsi a rinfrescare in bagno..
ancora io non capisco cosa sta per accadere.. sono ingenuo.. penso solo che dopo staro solo con marco .. passano pochi minuti il tempo di aprire il prosecco e versarlo nei due bicchieri,, e giulio arriva in accappatoio... mi viene un accidenti solo ora inizio a focalizzare tutta la situazione.... ma faccio finta di nulla..
giulio prende il suo bicchiere e mentre beve mi guarda in un modo inequivoco.. io dal canto io guardo il suo davanti e vedo che l accappatoio e rialzato sul dfavanti altezza inguine...divento rosso come un peperoncino non rieco piu a guradrlo in faccia... lui posa il bicchiere si avvicina fa cadere la cintura dell accappatoio che si apre e mentre sono seduto all altezza del mio viso.. e nudo col cazzo vicino al mio viso.. un cazzo non lungo ma grosso con una capella come un pomodoro.. e senza dirmi nulla me la sbatte in bocca... voi cosa dite avrei potuto rifiutare e fare l incazzato ma non me la sentivo e mille pensieri mi frullavano in testa era tutto organizatto marco si era allontanato a posta e sicuramente aveva detto a giulio che troia che ero.. mentre penso pero avidamente succhio quella grossa cappella che mi entra in bocca con difficolta.. giulio mi inzia dolcemente a chiamare troia e io non ho piu ritegno lo succhio lo lecco.. mmmmroteo la lingua sulla cappella e con la punta voglio entrare nel buchino .. poi lo metto tutto in bocca fino a farlo sparire.. e aspiro pianoe forte .. gli strigo le chiappe e lo spingo sempre piu in me.. lui mi allontana prende il suo cazzo in mano e si sega sparandomi in viso e sulla lingua tanta sborra che riesco con difficolta e ingoiare tutta . mi sta lavando tutto il viso e sborra ancora 5 6 schizzi lunghi e abbondanti... ingoio tutto e inizio a succhiarlo di nuovo.. il cazzo di giulio sta diventando nuovamente duro.. e mentre lo succhio mi sbottono tutto e mi denudo..
oscenamente mi metto a pecora sul letto voglio quel cazzo in culo... il mio buco e gia bagnato e basta un pochetto che mi infilo le mie dita dentro per lubrificarlo bene..e aprirlo... ora sono io ad implorare giulio di scoparmi e lui non si fa pregare tanto mi poggia la sua grossa cappella sul buco del culo e inizia a farsi strada dentro di me le pieghe del mio buco si allargano ma e difficoltoso ha la cappella troppo grossa... mi sento tutto d un tratto le sue mani che mi stringono i fianchi saldamente e capisco che mi sta per sfondare con un colpo di reni.. cerco di rilassarmi il piu possibile .. neanche finisco il pensiero che mi sento quella trave tutto in culo.. che dolore per non strillare mordo il cuscino.. la sua capella mi ha aperto definitivamente distino mi tocco dietro e sulle mie dita ci sono gocce di sangue.. il bastardo mi ha spaccato il culo gli chiedo di andare piu calmo meno veloce ma non sente .. mi trapana e mi sconquassa il buco del culo mi riempe le viscere e io non posso neanche muovermi..
ma la vista del mio sangue mi fa eccitare ancora di piu ora sono io a chiedergli di scoparmi ancora piu forte il dolore e etroce ma il godimento ancora di piu.. me lo teiene un bel po nel culo a pecorina e quando sente che sta per godere si ferma mi fa cambiare di posizione mi prende davanti mi entra dentro senza ritegno e dopo pochi minuti tira fuori il cazzo dal mio culo e mi sborra sul petto.. ancora tanta sborra che raccolgo con le dita e me la metto in bocca .. il porco mi guarda soddisfatto .. io in questo momento sto odiando marco come ha potuto farmi questo.. giulio si fa a lavare io sono dolorante mi alzo e vedo che sul letto ce sangue .. giulio mi ha sverginato definitivamente..
mi lavo anche io e ci rivestiamo da quando siamo arrivati in albergo e passata piu di un ora e mezza .. mi chiedo perche marco ci ha messo tanto e proprio mentre sono assorto nei mie pensieri suona il telefono di giulio e marco che gli riferisce di essere giu ad aspettarci..
metre stiamo per scendere giulio mi dice di non dire nulla a marco e mi proge in mano mille euro... ma che cazzo mi hanno preso per una puttana penso.. mille euro questo un orologio quello ed io pensavo che marco mi voleva tutto per se... che stupido sono.. ma comunque penso che in fondo la serata non e andata male ...
scesi giu si danno un occhiata e un sorriso complice e marco dice a giulio che comunque dobbiamo andare via.. si salutano e il porco saluta pure me e andiamo via..
in auto con marco sono silenzioso lui un po con paura mi chiede come e andata ed io gli grido in faccia che e solo uno stronzo e mi ha lasciato in mano ad un porco... ed io che credevo che tenesse a me.. mi fa sbruffare gridare e non dice nulla mi porta nella sua villa al mare io ormai non ho piu forza neanche per gridare.. apre la porta e appena chiusa alle nostre spalle prende con infinita dolcezza a baciarmi ... non riesco piu ad odiarlo mi porta in camera da letto mi continua a baciare e mi spoglia lentamente .. io vorrei strappargli con un morso il cazzo ma appena lo tita fuori come una cagna inizio a sbocchinarlo per bene lo lecco da sopra a sotto gli lecco le palle e anche il buco del culo poi ancora continuando ssucchiarlo lo faccio stendere sul letto e come se non bastasse mi siedo su di lui con la mano indirizzo la sua cappella sul mio ormai buco rotto e inizio a andare su e giu lo voglio sentire tutto dentro... lui e magnifico lo guardo ansimare e lo trovo stupendo bellisimo ormai lo cavalco come un forsennato quando mi alzo lo faccio lentamente ma quando scendo lo faccio di botto per sentirlo meglio dentro.. che goduria ... con giulio non sono venuto ma ora mi sento esplodere un orgasmo bestiale e mentre sto per sborrare sulla sua pancia spingo il mio culo sempre piu giu.. metre sto sborrando il buco del mio culo si stringe ...godoooooooooo marco mi dice che sta per godere io prontamente me lo sfilo dal culo e metto la mia bocca sul suo cazzo per farmi sborrare in gola e bere tutto il suo seme... mmmmmm marco e unico .. finito tutto mi spiega che per sentito dire da altri manager che il suo cliente firma i contratti piu vantaggiosi solo dopo che ha scopato qualche bel ragazzo e lui ha pensato che io fossi all altezza di farlo... mi ha usato ma solo a fin del suo bene .. gli chiedo allora se l orologio era solo per pagare la mia prestazione e non per affetto.. marco mi risponde che l orologio me lo aveva regalato per affetto e per pagare la mia diciamo prestazione ha belle e pronti due mila euro.. cazzo in una serata si mi hanno rotto il culo ma ho in tasca tremila euro e un orologio d oro... ma perche non mi sono messo a fare la troia prima...ah ah ah il mio amore mi accompagna all auto e io dolorante ma contento me ne torno a casa...
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17 years ago
single1barrel,
37
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Una lezione universitaria diversa
era un giorno come tanti altri,treno alle 8 per essere a lezione alle 9,fermate interminabili,arrivo ovviamente in ritardo.
arrivando in ateneo trovo la porta dell'aula chiusa,e nell'attesa che arrivi il prof incontro un amico che aspetta l'inizio della lezione come me.
parlando del più e del meno ci accorgiamo che è passata una mezz'ora e del prof e di altri colleghi neanche l'ombra.
chiedendoci come poter occupare le due ore di buco che ci separano dall'altra lezione, la passione ci assale...entriamo nell'aula deserta, ci sediamo sul banco lungo e cominciamo a pomiciare come due forsennati. la sua mano s'infila sotto la mia gonna e comincia a sfiorarmi la fica che nel frattempo è diventata gonfia e pronta per essere penetrata; il suo cazzo è duro,grande e toccarlo mi provoca una goduria immensa.voglio scopare, ma non possiamo sarebbe troppo rischioso,la poprta non è chiusa a chiave,così ci masturbiamo,il suo dito enorme entra nella mia fica e io comincio a spompinarlo, leccarlo,mordicchiarlo.il suo cazzo è tutto bagnato il mio orgasmo comincia a farsi sentire,lui non riesce più a mantenersi e mi innaffia la bocca con tutto il suo sperma.siamo soddisfatti,la lezione è andata meglio del previsto, ci rivestiamo,ci salutiamo e torniamo a casa dai nostri partner come se nulla fosse accaduto,solo con il ricordo di una esperienza strana e coinvolgente che ci ha stravolto la giornata.
un bacio a tutti i lettori.loredana
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17 years ago
lorimiki,
27/27
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Amici di ferie
Erano ormai 2 anni che, non riuscivamo ad incontrarci nel camping naturista della Corsica, a causa delle ferie ottenute in periodi diversi.
Li avevamo conosciuti proprio al camping e, li avevamo intrapreso un'amicizia che, si era spinta sino a trovarci nudi nello stesso letto, per godere dei nostri corpi.
A fine luglio, ricevemmò una telefonata, erano loro, speravano nella possibilità di reincontrarci e, allo stesso tempo, ci comunicavano di una nuova apertura in zona Varese, di un locale tipo privè.
Lo fecero in modo cosi entusiasta che, mi venne di rispondere, "Allora stiamo arrivando", come se non stesserò aspettando altro risposero, "prepariamo la camera, vi aspettiamo", senza pensarci, dissi ok.
Franca mi guardò allibita, pensava a come potevamo organizzarci perchè, dalla Sardegna, potessimo raggiungere Varese, senza aver organizzato nulla col lavoro.
Ormai, era fatta, studiammo stratagemmi vari per giustificare la nostra assenza a lavoro nel fine settimana e, partimmo con meta Varese.
Vennero a prenderci in aereoporto, trovammo un ottimo localino per cenare e, subito dopo, immediatamente in viaggio verso una certa Villa calda.
Si trattava dell'inaugurazione di un nuovo locale, molto riservato e veramente carino e accattivante.
Oltre i nostri amici, non conoscevamo nessuno e, Franca, era un pò sulle sue, dato che, per la prima volta, si trovava in un locale di quel genere.
Tutta gente simpaticissima, non ci misero molto a farla sentire a suo agio, almeno nella fase dei convenevoli, gustando aperitivi vari mentre si complimentavano, uomini e donne, per il suo decoltè.
Ci trasferimmo nella parte superiore del locale, gli ambienti, cominciavano a stimolare la fantasia, divani, letti, tavoli ad altezze accettabili, ogni stanza, aveva un modo diverso di attirare l'attenzione, con arredamenti veramente sofisticati, il tutto condito da un ottimo gioco di luci.
Stavamo ammirando le stanze, quando, essendo in gruppo, venimmo quasi spinti verso la stanza dei tavoli, tutti volevano vedere bene e, non solo.
Quasi al buio, con luci soffusissime che esaltavano i colori, sentii Franca che mi stringeva la mano, conoscevo bene quel segnale, qualcuno aveva cominciato ad accarezzarla, infatti, non uno ma, più persone, avevano cominciato a percorrere il suo corpo, con carezze e, conoscendola, avrebbe cominciato a bagnare il suo perizoma, sino a renderlo fradicio.
Non fece a tempo, venne sollevata da più maschietti e adagiata sul tavolo grande al centro, l'altezza era ottima per qualsiasi attività, mani, lingue, cazzi, tanto che dopo un pò, il tavolo stentava a vedersi, da quanti si accingevano a dare il contributo di piacere alla mia Franca, me compreso.
La sua figa, era diventata un fiume in piena, se la scena fosse avvenuta nel deserto, avrebbe creato un'oasi.
Veniva baciata, leccata, scopata, mentre si alternavano nella sua bocca avida, cazzi e fighe di ogni genere.
Era vero che lei poteva abbeverare alla sua fonte molte persone ma, fù altrettanto vero che, bevve cosi tanto succo, maschile e femminile che, quando, dopo ore, la situazione si calmò e le venne offerto un drink, lei rifiutò, stranissimo, visto che era champagne, bevanda a lei graditissima.
Ci riassettammo senza vestirci del tutto, vista la calurae, ci ritrovammo tutti in giardinoa spizzicare e chiaccherare, parlando coi nostri amici, ci confessarono che, un viaggio come il nostro, per andare a trovarli, aveva per loro, un valore particolare e, per questo, avevano pensato di premiarci.
Devo dire la verità, il premio era per entrambi ma, Franca, anche senza saperlo, aveva deciso di prendersi la parte più grossa.
Siamo veramente contenti, di avere amici con idee regalo del genere, altro che BABBO NATALE.
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17 years ago
clafra10, 50/50
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L\'amore non ha ostacoli
CHRISTIAN ENRICO DI STEFANO
PERSONAGGI: christian >
ANDREA: >
MASSIMO CERRUTI: >
FABIO : >
MARCO :
TIZIANA, CIRO E SARA : >
MOHAMED >
“L’AMORE NON HA REGOLE”
SCRITTO DA: CHRISTIAN ENRICO
DI STEFANO
LUOGO DEL RACCONTO: SHARM EL SHEIKH (EGITTO)
“ 12à STAGIONE ESTIVA ANIMAZIONE”
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ANDREA Sì APPOGGIO’ ALLO SCHIENALE DELLA COMODA POLTRONA DI PELLE E OSSERVO’ CON ATTENZIONE L’UOMO CHE AVEVA SCELTO QUALE STRUMENTO PER LA SUA VENDETTA.
DALL’ALTRA PARTE DELLA STANZA, CHRISTIAN, DIRIGEVA CON EFFICIENZA I PROPRI COLLABORATORI INTENTI A SERVIRE I RINFRESCHI.
CON I CAPELLI PIENI DI GEL E IL SEVERO ABITO GRIGIO ANTRACITE, RIMANDAVA UN ARIA DI PROFESSIONALITA’.
IL SUO VISO PALLIDO NON ATTIRAVA GLI SGUARDI DI NESSUNO DEI DIPENDENTI DELLA SUA AZIENDA.
POSSIBILE CHE FOSSERO TUTTI CIECHI? Si’DOMANDO’ ANDREA CON STUPORE. CHE NESSUNO RIUSCISSE Ad INTRAVEDERE LA POTENZIALITA’ DI QUEI LINEAMENTI REGOLARI, DI QUEGLI OCCHI DAL TAGLIO ALLUNGATO E D’UN COLORE CHE RICORDAVA QUELLO DELL’ARGENTO LUCIDO? IN QUEL CORPO SOLO APPARENTEMENTE PRIVO DI CURVE, MA IN REALTA’ VOLUTTUOSO COME NON MAI? VESTITO CON GLI ABITI ADATTI, ANDREA SAPEVA PER CERTO CHE AVREBBE FATTO GIRARE più D’UNA TESTA.
OH Sì, SE L’IMMAGINAVA PERFETTAMENTE CON UN VESTITO DA SERA FIRMATO, UN PAIO DI SCARPE LUCIDE…… CHRISTIAN ERA ALTO E’ VERO, MA LUI L’ERA ANCHE DI Più, E NON SAREBBE STATO NECCESSARIO CHE INDOSSARE SCARPE LUCIDE PER USCIRE CON LUI.
UN SORRISINO SODDISFATTO GLI Sì DIPINSE SUL VISO. STAVA FACENDO CORRERE UN Po’ TROPPO LA FANTASIA, CERTO. MA QUALE UOMO NON L’AVREBBE FATTO, DI FRONTE A QUEL GENERE D’UOMO GAY?
UN PAIO DI MESI ANCORA, E CHRISTIAN Si SAREBBE TRASFORMATO IN UNA DELLE PERSONE Più CHIACCHERATE DI SHARM EL SHEIKH. IN QUALITA’ DI SUO AMANTE, IL NOME DI LUI SAREBBE COMPARSO SULLE MAGGIORI TESTATE EGIZIANE, MENTRE LA SUA VITA SAREBBE STATA ANALIZZATA NEI MINIMI DETTAGLI DA PAPARAZZI E CRONISTI CURIOSI. E SE LA COSA NON FOSSE AVVENUTA CASUALMENTE, CI AVREBBE PENSATO LUI A FARLA SUCCEDDERE, E A SVELARE IL GRANDE SEGRETO CHE SAREBBE SERVITO AL SUO SCOPO.
ERANO ALMENO SEI MESI CHE PIANIFICAVA OGNI COSA CON LA MASSIMA CURA, ED ERA SICURO CHE TUTTO SAREBBE ANDATO COME COPIONE. ORA RESTAVA SOLO DA CONVINCERE LA SUA ESCA A PRESTARSI A QUEL GIOCO DIABOLICO E ANDREA NON AVEVA DUBBI SUL FATTO CHE CHRISTIAN AVREBBE ACCETTATO LE SUE CONDIZIONI. CHRISTIAN AVEVA RIFIUTATO L’AMORE D’ANDREA MOLTI ANNI PRIMA METTENDOLO IN CATTIVA LUCE NEL MONDO DELL’ANIMAZIONE, E ANDREA AVEVA GIURATO DI VENDICARSI. CHRISTIAN L’ANIMATORE DALLE CAPACITA’ ORATORIE INDISCUSSE, CHE AVEVA COSTRUITO LA SUA CARRIERA SULLA REPUTAZIONE D’UOMO MORALMENTE INTEGERRIMO E PERFETTO. IN REALTA’ Si TRATTAVA D’UN GIOVANE IL CUI SPORT PREFERITO ERA QUELLO DI SEDURRE RAGAZZI PIU GIOVANI DI LUI. ERA ciò CHE AVEVA FATTO ANCHE CON ANDREA, PRIMA DI LASCIARLO PER METTERSI INSIEME A MASSIMO, CON QUEST’ULTIMO CHRISTIAN PASSO’ DIECI ANNI DI VITA SENTIMENTALE. MA LA VITA GLI RISERVO’ UNA BRUTTA SORPRESA, MASSIMO A CAUSA D’UN INCIDENTE, DOPO UN MESE DI COMA MORI ALL’ETA’ DI 34 ANNI, Si SVEGLIO’ SOLO PER DIRE ADDIO AL SUO GRANDE AMORE.
CHRISTIAN CHIUSE GLI OCCHI, SOPRAFFATTO DA Un’ ONDATA DI DOLORE. NON RIUSCIVA A DIMENTICARE GLI OCCHI SOGNANTI DI MASSIMO, IL SUO AMORE PER LA VITA.
SE SOLO QUEL VIGLIACCO CHE PROVOCO’ L’INCIDENTE AVESSE CHIAMATO I SOCCORSI, INVECE DI SCAPPARE PER PAURA DI FARSI TROVARE IN UNA SITUAZIONE COMPROMETTENTE….. IL MEDICO GLI AVEVA DETTO CHE, SE FOSSE STATO TROVATO IN TEMPO SAREBBE STATO POSSIBILE SALVARLO.
> SORPRESO DALLA VOCE CHE S’INSINUAVA NEI SUOI PENSIERI, SOLLEVO’ LO SGUARDO SU CHRISTIAN CHE GLI STAVA OFFRENDO ALCUNI PASTICCINI DALL’ASPETTO INVITANTE. IL VISO DEL GIOVANE UOMO ERA SEGNATO DALL’APPRENSIONE, CON SCURI CERCHI INTORNO AGLI OCCHI. LE TREMAVA PERSINO LA MANO NELLA QUALE TENEVA IL VASSOIO E ANDREA PROVO’ UN MOTO DI SODDISFAZIONE.
L’AVEVA PORTATO ESATTAMENTE AL PUNTO IN CUI AVEVA VOLUTO. ANCORA POCHI MINUTI E LE AVREBBE SPIEGATO COME FARE PER SALVARE LA SOCIETA’ PER LA QUALE AVEVA TANTO DURAMENTE LAVORATO. LA SOCIETA’ CHE LUI STAVA PORTANDO AL FALLIMENTO.
GLI DISSE CON SARCASMO, COSA CREDEVA, CHE ESSERE GENTILE CON LUI L’AVREBBE CONVINTO A LASCIARESELO SFUGGIRE DALLE DITA? IN OGNI CASO NON ERA SOLO SUA LA COLPA DEL CATTIVO ANDAMENTO DEGLI AFFARI DELLA CHRISTIAN STAFF ANIMATION. CHRISTIAN AVEVA FATTO IL PASSO Più LUNGO DELLA SUA GAMBA, E ORA N’AVREBBE PAGATO LE CONSEGUENZE. LUI Si ERA SOLO LIMITATO AD ACCELLLERARE IL PROCESSO. LE DISSE.>
Si GIUSTIFICO’ CHRISTIAN MENTRE GIOCHERELLAVA NERVOSAMENTE CON UN TOVALIOLINO DI CARTA. ANDREA Si RENDEVA CONTO CHE, DIETRO AL NERVOSISMO DI CHRISTIAN Sì NASCONDEVA ANCHE UNA POTENTE ATTRAZIONE SESSUALE. IN FONDO L’AVEVA PROVATO ANCHE LUI, FIN DAL PRIMO MOMENTO CHE L’AVEVA VISTO. NATURALMENTE NON ERA SUA INTENZIONE CEDERE ALLE LUSINGHE DEL COMPAGNO DI MASSIMO, PER LUI AVEVA ALTRI PROGETTI. MORMORO’ IN TONO ACCATTIVANTE. GLI PIACEVA VEDERLO LI, ACCANTO A LUI CON quel ATTEGGIAMENTO UN PO UMILE. FORSE ERA MAL SANO, MA IN FONDO ANDREA AVEVA SEMPRE AMMESSO D’ESSERE UN TIPO UN PO ALL’ANTICA, IN QUEL MOMENTO, SE FOSSERO STATI DA SOLI LE AVREBBE FATTO SCIVOLARE LA MANO LUNGO LA GAMBA AVVOLTA IN UN PAIO DI SENSUALI GEANS….CHISSA’ SE ANCHE IL CAPO VILLAGGIO CON LA QUALE AVEVA AVUTO UNA RELAZIONE APPREZZAVA QUEI TOCCHI MASCHILI CHE L’ECCITAVANO PIU D’UN CORPO NUDO. ANDREA Si SCOSSE DA QUELLA FANTASTICHERIA INUTILE. CHRISTIAN SAREBBE STATO SOLO IL MEZZO PER RAGGIUNGERE UN FINE, NIENTE DI PIU.
ALTRE INFORMAZIONI SU CHRISTIAN AVEVANO CONFERMATO CHE IL FANCIULLO NON ERA POI UN SANTARELLINO.ANZI ERA UN RIBELLE. ERA CRESCIUTO IN UNA SERIE D’ORFANOTROFI DALLE QUALI ERA STATO CACCIATO PERCHE CONTINUAVA A METTERSI NEI GUAI. S’ERA QUINDI FIDANZATO CON UNA GIOVANE DI RICCA FAMIGLIA, CHE Sì ERA POI SBARAZZATA DI LUI QUANDO AVEVA SCOPERTO CHE NON AMAVA LEI, MA SOLO I SUOI FRATELLI. A QUEL PUNTO ERA DIVENTATO L’AMANTE SCATENATO DI MASSIMO, UN CAPO VILLAGGIO MOLTO PREPARATO, INSIEME Cui Si LANCIAVA IN SFRENATE DANZE SUL PALCO.
LA LOVE STORY ERA DURATA MOLTO A LUNGO….. > DOMANDO’CHRISTIAN CON ESPRESSIONE TESA.
RISPOSE ANDREA, CHE LO VIDE IMPALLIDIRE. NON PROVAVA ALCUN RIMORSO. CHE RESTASSE ANCORA UN PO A FRIGGERE, NELL’ATTESA DI SENTIRE QUALI ERANO I SUOI PROGETTI PER LUI. DOPOTUTTO ANCHE SE NON LO SAPEVA ANCORA, LUI Ne’ AVREBBE TRATTO UN BEL GUADAGNO…. MENTRE ANDREA AVREBBE OTTENUTO LA VENDETTA TANTO SOSPIRATA. CERTO, FORSE ANCHE ANDREA ALLA FINE AVREBBE SOFFERTO UN PO, MA QUELLO NON ERA UN SUO PROBLEMA.
ANDREA AVEVA ORGANIZZATO OGNI COSA NEI MINIMI DETTAGLI. A CHRISTIAN NON AVREBBE SPIEGATO NULLA DI QUELLI CHE ERANO I SUOI PIANI, PER PAURA CHE AVREBBE POTUTO ROVINARE OGNI COSA. DOPOTUTTO, DUBITAVA PERSINO CHE Si RICORDASSE ANCORA DI LUI E D’AVERLO UMILIATO, NON L’AVEVA MAI NEPPURE CERCATO. ALLA FINE QUANDO LO SCANDALO FOSSE VENUTO A GALLA, CHRISTIAN, SEDUTTORE DI GIOVANI RAGAZZI INDIFESI AVREBBE PERSO OGNI COSA. TUTTO ciò CHE PER LUI AVEVA più VALORE AL MONDO. E ANDREA PER CONCLUDERE L’OPERA GLI AVREBBE SVELATO L’ARTEFICE E IL MOTIVO DELLA SUA CADUTA.
CON LA MENTE PIENA DI QUEI PENSIERI ANDREA CONTINUO’ A SEGUIRE LA FIGURA DI CHRISTIAN CHE Si MUOVEVA TRA I TAVOLI.
ANDREA Si DOMANDO’ SE AVESSE MAI ODIATO QUALCUNO QUANTO CHRISTIAN DI STEFANO CHE Sì ERA SBARAZZATO DI LUI COME SE FOSSE STATO UN INSETTO FASTIDIOSO E L’AVEVA FATTO SENTIRE UNA NULLITA’. PURTROPPO QUELLO ERA IL GIORNO IN CUI SCADEVA IL CONTRATTO CHE CHRISTIAN AVEVA STIPULATO CON LA DITTA D’ANDREA E, SE LUI NON LO AVESSE RINNOVATO AVREBBE DOVUTO DIRE ADDIO A TUTTI I SACRIFICI DI QUEGLI ULTIMI ANNI. CHRISTIAN ANDO’ AVANTI A SERVIRE IL PRANZO AGLI ANIMATORI D’ANDREA IL CUI SGUARDO LO SENTIVA, CONTINUAVA A SEGUIRLO OVVUNQUE ANDASSE.
IL GIOVANE CAPOAGENZIA D’ANIMAZIONE, D’ORIGINE ITALIANA COMPARIVA SPESSO NELLE PAGINE DEI DEPLIANTS TURISTICI. APPENA TRENTENNE, AVEVA ACCUMULATO UNA RICCHEZZA IMPRESSIONANTE GRAZIE Ad UN CARATTERE DECISO E ALLA SUA CAPACITA’ DI NON FERMARSI DAVANTI A NULLA. PERSINO I SUOI ANIMATORI SEMBRAVANO INERVOSITI DALLA PRESENZA DI QUEL UOMO DALLA PERSONALITA’ COSI FORTE. CHRISTIAN RABBRIVIDIVA ALL’IDEA DI DOVER TRATTARE D’AFFARI CON UN ESSERE COSI APERTAMENTE MASCHILISTA. SEMBRAVA ESSERE USCITO DA UN ROMANZO DELL’OTTOCENTO, CON QUEL ARIA DA SCEICCO CIRCONDATO DALLA SUA CORTE PERSONALE. LE DAVA ASSOLUTAMENTE SUI NERVI, DECISE CHRISTIAN RABBRIVIDENDO AL RICORDO DI COME Si’ ERA RIDOTTO POCHI MINUTI PRIMA. GLI AVEVA PERSINO MESCOLATO IL CAFFE’ ACCIDENTI! ADDIO ALL’ORGOGLIO CHE L’AVEVA SEMPRE SOSTENUTO, ANCHE NEI MOMENTI PEGGIORI. D’ALTRA PARTE PER MASSIMO AVREBBE FATTO QUELLO E ALTRO. SE PROFONDERSI IN INCHINI ERA L’UNICO MODO PER SALVARE LA CASA DI MASSIMO, CHRISTIAN ERA DISPOSTO ANCHE A STRISCIARE PER TERRA. DOVEVA ASSOLUTAMENTE FARSI RINNOVARE IL CONTRATTO PER UN ALTRO ANNO, O NON SAREBBE STATO IN GRADO DI PAGARE LE RATE DELL’IPOTECA CHE GRAVAVA SULLA VECCHIA CASA.
> SOSPIRO’ MARCO ACCANTO A LUI. AGGIUNSE L’AMICO ANIMATORE.
CHRISTIAN ARROSSI DALL’IMBARAZZO. CHE COSA AVREBBE PENSATO LUI NEL VEDERE UN CAMERIERE COMPORTARSI IN MODO COSI POCO PROFFESSIONALE ? LO PRESE IN GIRO L’AMICO. COME NEGARLO? ERA PERO’ ANCHE DIFFICILE SPIEGARE CHE NON ERA SPINTO DALL’INDUBBIO FASCINO UN Po’ MISTERIOSO DI LUI, BENSì DAL BISOGNO DI LEGGERGLI SUL VISO LE CONFERME DI CUI AVEVA BISOGNO.
PER NON PARLARE DEL FATTO CHE ANCHE ANDREA AVEVA CONTINUAMENTE LA NETTA SENSAZIONE D’ESSERE SEGUITO DALLO SGUARDO INTENSO DI CHRISTIAN, E LA COSA LO STUPIVA NON POCO. COSI COM’ERA RIMASTO SORPRESO DALL’INTERVISTA CHE LE AVEVA FATTO LUI PERSONALMENTE, PRIMA D’AFFIDARLE L’INCARICO TEMPORANEO DI RESPONSABILE ANIMAZIONE. DOPOTUTTO RIPENSO’ CHRISTIAN, LUI NON ERA ALTRO CHE UN PICCOLO PROFFESSIONISTA, CON UNA MINUSCOLA RESPONSABILITA’, SE CONFRONTATA AL COLOSSO CREATO DAL NULLA DA ANDREA.
STAVA INTANTO CONTINUANDO MARCO. > CONCLUSE CON UN SOSPIRO PIU RUMOROSO DEI PRECEDENTI.
> AGGIUNSE CHRISTIAN TRA I DENTI. > LO INCITO’.
CHRISTIAN Si’ SENTì IN COLPA. ERA VERO, ULTIMAMENTE AVEVA I NERVI A FIOR DI PELLE E NON RIUSCIVA A SMETTERE DI PENSARE AL GUAIO IN CUI Si’ ERA CACCIATO. MARCO NON SAPEVA QUANTO FOSSE VICINO AL TRACOLLO CHRISTIAN. SE NON FOSSE RIUSCITO Ad OTTENERE IL CONTRATTO CON L’ ANDREA ANIMATION….UN UOMO GLI Si’ AVVICINO’ PROPRIO IN QUEL MOMENTO E GLI RIVOLSE UN SORRISO PROFFESSIONALE.> ERA CHIARO DALL’ESPRESSIONE DEL SUO VISO CHE RITENEVA STRANO CHE IL GRANDE BOSS Si’ INTERESSASSE PERSONALMENTE D’UN PROBLEMA TANTO INSIGNIFICANTE, E IN FONDO ANCHE LUI LO PENSAVA.
IN QUEL MOMENTO, COMUNQUE, RINGRAZIO’ IL CIELO CHE LE AVESSE DATO LA POSSIBILITA’ DI PARLARGLI DI PERSONA. Si’ DIRESSE PRIMA VERSO LA TOILETTE, DOVE TENTO’ DI SISTEMARE UN Po’ IL SEGNO LASCIATO DA TUTTE LE NOTTI INSONNI DEGLI ULTIMI TEMPI E DALLE PREOCCUPAZIONI.
LA COLPA ERA SOLO SUA, AMMISE CHRISTIAN TRA SE. AVEVA PUNTATO TUTTO SU QUEL LAVORO, TANTO CHE ANDREA QUANDO GLI AVEVA COMMISSIONATO LA RESPONSABILITA’ DEGLI ANIMATORI, AVEVA PENSATO BENE DI CHIEDERE UN PRESTITO ALLA BANCA PER MIGLIORARE LE ATTREZZATURE SPORTIVE. ORA ERA CERTO LUI L’AVREBBE MANDATO A QUEL PAESE. DOPOTUTTO COSA GLI IMPORTAVA SE LUI ANDAVA A FONDO INSIEME ALLA CASA DI MASSIMO?
UNA SEGRETARIA DAI MODI IMPECCABILI LO SCORTO’ FINO ALLA PORTA DELL’UFFICIO DEL SIGNOR ANDREA E GLIELA APRì.
> ANDREA ERA AL TELEFONO IN PIEDI DAVANTI Ad UNA DELLE FINESTRE DEL GIGANTESCO UFFICIO, E STAVA PARLANDO SOTTOVOCE, QUASI IN UN SUSSURRO CHE HA LUI RICORDO’ IL TONO CHE NORMALMENTE Si’ USA CON UN AMANTE. ALTRO CHE LAVORO, PENSO’ TRA SE CON FASTIDIO. LA SUA FAMA ERA BEN MERITATA, A QUANTO PAREVA. D’ALTRA PARTE, COME MARCO GLI AVEVA FATTO NOTARE POCO PRIMA quel UOMO ERA VERAMENTE AFFASCINANTE.
TUTTO DALLA TESTA AI PIEDI, SENZA SCARTARE NULLA, IN PARTICOLARE PERO’ ERANO I SUOI OCCHI A TOGLIERGLI IL FIATO. AZZURRI COME IL CIELO, E BRILLANTI COME UNA LUCE DORATA CHE IPNOTIZZAVA.
OCCHI CHE CHRISTIAN AVEVA VISTO USARE PER FULMINARE ANIMATORI IMMATURI, E PER MANDARE IN VISIBILIO ASSISTENTI già ABBASTANZA IN SOGGEZIONE DALLA SUA AURA DI POTERE. DA QUELLO CHE CHRISTIAN AVEVA LETTO SU DI LUI, AD ANDREA PIACEVANO I BIONDI, POSSIBILMENTE ALTI, CON IL TORACE MUSCOLOSO, E CON LIMITATE DOTI ITELLETUALI. CHE COSA PATETICA. UN VERO UOMO AVREBBE DOVUTO APPREZZARE UN ALTRO VERO UOMO AL SUO FIANCO, UNO DI QUELLI CON LE QUALI SCAMBIARE UNA CONVERSAZIONE INTELLIGENTE, DI TANTO IN TANTO. MAGARI UNO CAPACE ANCHE DI METTERLO AL SUO POSTO, QUANDO CE N’ERA BISOGNO, VISTO COM’ERA ASSURDAMENTE PIENO DI Sé.
ANDREA TERMINO’ LA CONVERSAZIONE E LANCIO’ UN OCCHIATA ALLA SUA VITTIMA IN ATTESA. MENTRE Si’ AVVICINAVA ALLA SCRIVANIA, Si’ DOMANDO’ COME MAI LUI AVESSE QUEL SORRISETTO DI SUPERIORITA’SULLE LABBRA E Un’ ESPRESSIONE QUASI COMPIACIUTA NEGLI OCCHI. IL CUORE GLI BATTEVA ALL’IMPAZZATA E CHRISTIAN Si’ COSTRINSE A RADDRIZZARE SPALLE E TESTA.> BUGIARDO, PENSO’ CHRISTIAN. ERA EVIDENTE CHE NON GLIENE IMPORTAVA NULLA.> LE FECE NOTARE LUI CON ASSOLUTA SINCERITA’., > IL SANGUE LE Si’ GELO’ NELLE VENE NEL SENTIRE CONFERMATE LE SUE PAURE. >
DISSE ANDREA > CHRISTIAN GLI PUNTO’ ADDOSSO UNO SGUARDO STUPITO, E DECISAMENTE ASTIOSO.
> >RISPOSE ANDREA. RIBATTE’ CHRISTIAN, CHE NEL FRATTEMPO ERA RIUSCITO A RITROVARE LA CALMA.
INIZIO’ CHRISTIAN CON RABBIA, > > REPLICO’ ANDREA IN TONO DECISAMENTE DIVERTITO,
CHRISTIAN Si’ ALZO’ IN PIEDI, IN PREDA Ad UNA RABBIA CIECA. L’AVVISO’ ANDREA FISSANDOLO CON ARIA DIVERTITA. COME POTEVA CREDERE D’IMPRESSIONARLO, CON quel ESPRESSIONE COMBATTIVA? NON Si’ ERA MAI RESO CONTO CHE I SUOI OCCHI LO TRADIVANO, METTENDO IN LUCE I SUOI SENTIMENTI PIU INTIMI? POSSIBILE CHE PENSASSE DAVVERO DI FARGLI CREDERE DI NON ESSERE SULL’ORLO DEL FALLIMENTO? LA FORZA DELLA PROPRIA RABBIA SPAVENTO’ CHRISTIAN NON Si’ ERA MAI SENTITO COSI, PRONTO AD ESPOLDERE. PROVAVA L’IMPULSO IRREFRENABILE DI COLPIRE L’UOMO CHE AVEVA DI FRONTE DI CANCELLARE CON LA FORZA QUEL SUO GHIGNO DI COMPIACIMENTO. LA TEMPESTA CHE Si’ AGITAVA DENTRO DI LUI LO STUPI A TAL PUNTO DA CONVINCERLO CHE ERA MEGLIO CONTROLLARE IL PROPRIO ISTINTO.
OH Si’ VOLEVA DIRGLI. ANCHE FLASH AVEVA PROVATO QUELLA TATTICA QUANDO AVEVA CERCATO DI PORTARSELO A LETTO. PROVA, POTRESTI SCOPRIRE CHE TI PIACE. DECISAMENTE NON Si’ ERA TRATTATO DEL COMPAGNO DI SEDUZIONE DEL SECOLO, EPPURE SE AVESSE INSISTITO ANCORA UN PAIO DI SETTIMANE, FORSE LUI CI SAREBBE CASCATO. NON PERCHE PROVASSE ATTRAZIONE PER LUI, MA PERCHE, A MODO SUO, LO AMAVA. COME UN FRATELLO. COME IL MIGLIORE AMICO NEL MONDO, L’UNICO VERO AMICO CHE AVESSE MAI AVUTO. NON ERA ESATTAMENTE CIO CHE FLASH AVREBBE VOLUTO DA LUI, MA CON IL TEMPO Si’ ERA ACCONTENTATO. > CHRISTIAN Si’ COSTRINSE A NON CONCENTRARE LO SGUARDO SU DI LUI, PER RIUSCIRE A TENERE A BADA LE PROPRIE PULSIONI SESSUALI. > LE DISSE ANDREA. QUALCOSA BOLLIVA DAVVERO IN PENTOLA, CHRISTIAN Si’ LASCIO’ RICADERE SULLA SEDIA DALLA QUALE Si’ ERA ALZATO POCHI ISTANTI PRIMA E PENSO’ CHE, FORSE ERA VALSA LA PENA DI COCCOLARLO UN Po’. L’ORGOGLIO, INUTILE DIRLO, NON SERVE A PAGARE I CONTI.
>LO SGUARDO DI LUI NON LO ABBANDONAVA UN ISTANTE. DICHIARO CHRISTIAN CON TOTALE SINCERITA’.
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CHRISTIAN DI STEFANO LANCIO’ AD ANDREA UN OCCHIATA ALTEZZOSA E STIRO’ LE LABBRA IN UN ESPRESSIONE CERTAMENTE ESASPERATA.
CONSCIO D’AVERE DETTO UNA FRASE DI TROPPO, CHRISTIAN ARROSSI’.>
IL GELO Si’ IMPADRONI’ DI LUI, Si’ AGITO’ SULLA SEDIA, INCAPACE DI GUARDARE ANDREA NEGLI OCCHI..
ERA EVIDENTE CHE LA SUA POCA SINCERITA’ L’AVEVA OFFESO. CHISSA’ COME Si’ SAREBBE COMPORTATO LUI, AL SUO POSTO? Si’DOMANDO’ CHRISTIAN CON RISENTIMENTO. RITENEVA FOSSE DAVVERO COSI STRANO CHE LUI AVESSE TENTATO DI BLUFFARE, PUR D’OTTENERE IL CONTRATTO più IMPORTANTE DELLA SUA VITA ? > AGGIUNSE ANDREA CON FREDDA DETERMINAZIONE.
DICHIARO’ CHRISTIAN, CON IL VISO IN FIAMME E UN NODO IN GOLA. NON AVEVA MAI ODIATO NESSUNO COME ANDREA IN quel ISTANTE. > CHRISTIAN SORRISE CON ESPRESSIONE SARDONICA. PER QUANTO STUPITO DALLA NOTIZIA, CHRISTIAN DECISE DI RESTARE IN SILENZIO AD ASCOLTARE cioè CHE ANCORA DOVEVA ARRIVARE. >
> DISSE CHRISTIAN CON ORGOGLIO.
> CHRISTIAN NON RIUSCI’ DAVVERO A CONTROLLARE IL PROPRIO STUPORE. RESTO A FISSARLO A BOCCA APERTA, MENTRE LUI INIZIAVA A SORRIDERE PIANO.
> PRECISO’ ANDREA CON FREDDEZZA. > PRECISO’.
CHRISTIAN NON VAVEVA ANCORA RITROVATO LA PRONTEZZA D’ANIMO DI RISPONDERGLI. IN TUTTA SINCERITA’, NON SAPEVA NEMMENO BENE LUI COSA PROVAVA IN QUEL MOMENTO. ERA TALMENTE STUPITO, CHE NON RIUSCIVA NEPPURE A SENTIRSI ARRABBIATO, OPPURE OFFESO. LA COSA più ECLATANTE CHE LE VENIVA ALLA MENTE ERA CHE, UN UOMO COME LUI, NON POTEVA AVERE BISOGNO DI PAGARE UN UOMO CHE FINGESSE D’ESSERE IL SUO AMANTE. DOVEVANO ESSERCENE DECINE PRONTI A DIVENTARLO SUL SERIO!
> BISBIGLIO’ CHRISTIAN. >. > > UN SORRISO INASPETTATO ADDOLCI’ LA LINEA SEVERA D’ANDREA.
CHRISTIAN NON AVEVA INTENZIONE DI DENIGRARSI DI FRONTE A LUI, PERO NON CI VOLEVA UN GENIO PER CAPIRE CHE LUI NON ERA Ne’ ABBASTANZA BELLO Ne’ SUFFICENTEMENTE APPARISCENTE PER ESSERE IL SUO TIPO.
> GLI DOMANDO’ CHRISTIAN. >
LO GUARDO’ PERPLESSO. ANDREA SCROLLO’ LE SPALLE.
> CONFESSO’CON IL VISO INFIAMME.
> DICHIARO’ POI, QUASI FOSSE UN GENERALE CHE IMPARTIVA GLI ORDINI AL SUO SOTTOPOSTO. >
> ANDREA GLI LANCIO’ UNO SGUARDO SECCATO. > SIBILO’.
>
>
QUESTA NON MI SEMBRA DEVVERO UNA PROPOSTA NORMALE. OPPURE CREDE CHE TUTTI I GIORNI I RICCHI INDUSTRIALI D’ORIGINE ITALIANA M’OFFRANO CIFFRE ENORMI PER FINGERE D’ESSERE IL LORO AMANTE?>> REPLICO’ CHRISTIAN CON SARCASMO.
>
CHRISTIAN, CHE NON SAPEVA SE SENTIRSI OFFESO DA QUELLA DICHIARAZIONE, Si’ ALZO’ IN PIEDI PER LIBERARSI UN PO DALLA TENSIONE. >
> CHRISTIAN INCASSO’ CON FATICA quel INSULTO. ERA INUTILE MOSTRARSI OFFESO, DOPOTUTTO LUI AVEVA ASSOLUTAMENTE RAGIONE. NON ERA FORSE QUELLO IL PER QUESTO MOTIVO ERA ANCORA IN QUEL UFFICIO A DISCUTERE? CHE ALTERNATIVE LE RESTAVANO, SE VOLEVA SALVARE IL SUO POSTO DI RESPONSABILE ANIMAZIONE? EPPURE, NON RIUSCIVA Ad IMMAGINARSI CAPACE DI RECITARE UN RUOLO SIMILE. POSSIBILE CHE ANCHE LUI NON Si’ RENDESSE CONTO CHE NESSUNO AVREBBE CREDUTO ALLA LORO RELAZIONE?
> SUSSURRO’ ALLA FINE, APPOGGIANDO LE MANI CONTRO LO SCHIENALE DELLA SEDIA CHE AVEVA DAVANTI. >
> IL TONO DI LUI SIERA FATTO CARICO DI SENSUALITA’, CHE LO AVVOLGEVA E L’ATTIRAVA…
CHRISTIAN SCOSSE LA TESTA. CHE COSA LE SUCCEDEVA? STAVA CEDENDO AL FASCINO DA SERPE D’ANDREA!
>
> GLI DOMANDO’, ATTIRATO DALLA SOTTILE PROMESSA DI QUEGLI OCCHI AZZURRI SUO MALGRADO.
>
PIU CHE D’UN AMANTE AVEVA BISOGNO D’UNO SCHIAVO, PENSO’ CHRISTIAN TRA se CON UNA PUNTA DI DIVERTIMENTO. ERA DAVVERO MASCHILISTA, IL RAGAZZO. UNA COSA, PERO’, LO RASSICCURAVA. NON SEMBRAVA DAVVERO INTENZIONATO A PRETENDERE ALCUN GENERE DI….. FAVORE. PIUTTOSTO AVEVA L’IMPRESSIONE CHE VOLESSE UNA SPECIE DI BIG GYM, CHE RECITASSE LA PARTE DELLO STUPIDO PER CHISSA’ QUALE MOTIVO DI CUI NON VOLEVA PARLARNE. POTEVA TRATTARSI DI QUALCHE TRATTATIVA D’AFFARI PARTICOLARE, IL CHE RENDEVA IL SUO RUOLO UN VERO E PROPRIO LAVORO, E NULLA DI più.
L’IMPORTANTE ERA CHE NON PRETENDESSE CHE LUI CI ANDASSE A LETTO, CONTINUO’ A RIMURGINARE CHRISTIAN, E LA COSA SEMBRAVA PIUTTOSTO IMPROBABILE. DOPOTUTTO GLI UOMINI GAY CHE GLI GIRAVANO INTORNO ERANO PIU’ BELLI DI LUI. D’ALTRA PARTE, PERO’, ACCETTARE UN SIMILE CONTRATTO E COME VENDERE SE STESSO, E METTERE DA PARTE IL PROPRIO ORGOGLIO PER UN PERIODO INDEFINITO DI TEMPO. IL SOLO PENSIERO GLI PROCURAVA UNA SENSAZIONE SGRADEVOLE ALLA BOCCA DELLO STOMACO.
> SUSSURRO’, IN PREDA Ad UN ORRIBILE SENSO D’UMILIAZIONE, CHRISTIAN.
>
CHRISTIAN AVEVA LE GUANCE BOLLENTI E NON Si’ SENTIVA MOLTO INFORMA, TUTTAVIA DOVETTE AMMETTERE CHE LE CONDIZIONI NON ERANO POI COSI TERRIBILI, ANCHE SE NON RIUSCIVA ANCORA A CAPIRE L’ORIGINE DI QUELLA RICHIESTA.
> GLI DISSE, RICCACIANDO INDIETRO L’ORGOGLIO.
. > DICHIARO’ ANDREA CON VOCE GELIDA. > CHRISTIAN RADDRIZZO’ LE SPALLE E Si’ DIRESSE VERSO LA PORTA.
SIBILO’ CHRISTIAN SENZA GUARDARLO.
>
POSSIBILE CHE L’AVERE SBAGLIATO A VALUTARE LE POTENZIALITA’ DELLA ANDREA ANIMATION, GLI AVESSE FATTO PENSARE TANTO MALE DI LUI? CHE RISPETTASSE SOLO LE PERSONE DI SUCCESSO, CON RICCHI CONTI BANCARI E BEN INTRODOTTE IN SOCIETA’? CHRISTIAN NON LO DIEDE A VEDERE, MA QUEL ULTIMO COMMENTO LO FERI’ PROFONDAMENTE. IN TUTTA LA SUA VITA, AVEVA SEMPRE CERCATO DI COMPORTARSI NEL MIGLIOR MODO POSSIBILE, SOPRATTUTTO DI NON FARE MALE A NESSUNO. NON AVEVA AVUTO GRANDE FORTUNA, E’ VERO, PERO’ PENSAVA A SE STESSO COME UNA BRAVA PERSONA.
DICHIARO’ ANDREA, SOLO CHE LA SUA EVIDENTE INSINCERITA’ AGGRAVO’ L’INSULTO. > LO RASSICURO’ CHRISTIAN CON SARCASMO. > CON quelULTIMA FRASE, CHRISTIAN RIPRESE A MUOVERSI VERSO LA PORTA, SOLO PER CAMBIARE IDEA A POCHI CENTIMETRI DALLA META. > POI USCI DALL’UFFICIO SENZA VOLTARSI INDIETRO.
FU SOLO QUANDO FU FUORI DALLA STANZA, CHE Si’ RESE CONTO D’AVER DETTO ADDIO AL SUO CONTRATTO, E AL SUO LAVORO D’ANIMATORE TURISTICO. COME AVEVA POTUTO FARSI PRENDERE LA MANO COSI, DOPO ESSERSI QUASI COMPORTATO BENE! MENTRE SCENDEVA L’ASCENSORE, RIPENSAVA ALLE PAROLE CHE AVEVA APPENA PRONNUNCIATO. CHRISTIAN CHIUSE GLI OCCHI E Si’ PASSO’ UNA MANO SULLA FRONTE, DAVVERO NON RIUSCIVA ANCORA A COMPRENDERE COME UN UOMO DEL CALIBRO D’ANDREA AVESSE SCELTO LUI, PER FINGERSI IL SUO AMANTE. NON CHE LA COSA GLI IMPORTASSE PUI DI TANTO, SE NON FOSSE STATO PER LE OPPORTUNITA’ CHE QUELLA RECITA LE AVREBBE DATO. COSA AVREBBE DATO AI SUOI ANIMATORI. MA ALLORA, perché Si’ STAVA ALLONTANANDO DALL’UNICA POSSIBILITA’ CHE GLI RESTAVA? ODDIO, ERA CERTO CHE Ne’ SAREBBE MORTO, TUTTAVIA DOVEVA FARLO! DOVEVA TROVARE LA FORZA DI TORNARE INDIETRO E CHIEDERE SCUSA.
QUANDO L’ASCENSORE Si’ FERMO’ CHRISTIAN PREMETTE DI NUOVO IL PULSANTE CHE L’AVREBBE RIPORTATO AL PIANO DALL QUALE ERA APPENA SCESO. CON IL CUORE CHE BATTEVA FORTE, PERCORSE I POCHI METRI CHE LO SEPARAVANO DALL UFFICIO DI QUELL UOMO E Si’ BLOCCO’ DI COLPO, QUANDO LO VIDE FERMO A PARLARE CON DUE ANIMATORI. RESTO’IMMOBILE AD ASPETTARE CHE LUI LO NOTASSE, PER POI CAPIRE INVECE CHE LO STAVA IGNORANDO DELIBERATAMENTE.
CHRISTIAN CONTINUO’ LA SUA ATTESA SENZA SMETTERE DI FISSARLO, CON LE GUANCE IN FIAMME E LE TEMPIE CHE GLI PULSAVANO. PERSINO IN QUEL MOMENTO, QUANDO AVREBBE SOLO VOLUTO STRANGOLARLO, DOVETTE AMMETTERE CHE ERA ASSOLUTAMENTE L’UOMO PIU BELLO CHE AVEVESSE MAI CONOSCIUTO. AVEVA UN ELEGANZA INNATA CHE METTEVA IN OMBRA TUTTI QUELLI CHE GLI ERANO VICINI. FINALMENTE ANDREA VOLTO’ LA TESTA VERSO DI LUI, NON PARLO’ NEPPURE, Si’ LIMITO’ A GUARDARLO CON ESPRESSIONE INTERROGATIVA.
> GLI DISSE CHRISTIAN CON VOCE INCOLORE. LO SGUARDO DI LUI Si’ ACCESE D’UNA LUCE DI SODDISFAZIONE. SENZA INTERROMPERE LA PROPRIA CONVERSAZIONE CON I DUE ANIMATORI, ALLUNGO’ SEMPLICEMENTE LA MANO VERSO DI LUI IN UN GESTO CHE, PER UN ATTIMO, LO RAGGELO’. IN REALTA’, AVEVA SPERATO DI POTER SCIVOLARE DI NUOVO INOSSERVATO VERSO L’ASCENSORE. PER QUELLA GIORNATA, Ne’ AVEVA AVUTO DAVVERO ABBASTANZA DI ANDREA.
INVECE, Si’ RITROVO’ A MUOVERSI IN AVANTI, COSCIENTE DELLA CURIOSITA’ DEI DUE COLLEGHI CHE Si’ SPOSTARONO PER LASCIAGLI SPAZIO. LA BOCCA SENSUALE DI ANDREA Si’ PIEGO’ IN UN SORRISO LENTO, CARISMATICO, CHE LE ASCIUGO’ LA SALIVA. GLI PRESE LE DITA TRA LE SUE E GLI AVVOLSE UN BRACCIO INTORNO ALLE SPALLE.
> MORMORO’ANDREA CON VOCE ROCA RIVOLTO AI DUE ANIMATORI, PRIMA DI APRIRE LA PORTA DEL SUO UFFICIO PORTANDOSI CHRISTIAN CON Sé.
LUI NON GLI LASCIO’ TERMINARE LA FRASE. SENZA DARGLI IL TEMPO DI RIBBELLARSI, GLI POSO’ LE LABBRA SULLA BOCCA IN UN BACIO SENSSUALE E INTENSO. PER LO STUPORE, GLI SFUGGI DALLE LABBRA UN GEMITO CHE Si’ TRASFORMO’ BEN PRESTO, E CONTRO LA PROPRIA VOLONTA’, IN UN ALTRO DI PIACERE. PUR SAPENDO CHE LA PORTA DIETRO DI LORO ERA ANCORA APERTA, CHRISTIAN LASCIO’ CHE LUI LO ATTIRASSE ANCOR PIU VERSO IL SUO CORPO SOLIDO E CHE GLI POSASSE LE MANI SUI FIANCHI. NON AVEVA MAI PROVATO UN SIMILE FUOCO, CHE SEMBRAVA CRESCERE SOTTO ALLE CAREZZE DI LUI.
CON GLI ZIGOMI ARROSSATI E IL FIATO AFFANNOSO, ANDREA LO LASCIO’ ANDARE. > CHRISTIAN BATTE’ LE PALPEBRE. ERA ANCORA SOTTO L’EFFETTO DI QUEL BACIO MOZZAFIATO E Si’ SENTIVA LE GAMBE MOLLI. INOLTRE NON RIUSCIVA A CREDERE A ciò CHE ERA APPENA SUCCESSO. COME VAVEVA POTUTO LASCIARSI ANDARE IN QUEL MODO, E CON UN UOMO, CHE TROVAVA DETESTABILE, PER DI PIU!
ERA STATO TRADITO DAL PROPRIO CORPO, E TEMEVA CHE SAREBBE POTUTO ACCADERE DI NUOVO.
> SEGUI’ LO SGUARDO DI LUI E Si’ RESE CONTO CHE, benché ORMAI IL CORRIDOIO FOSSE DESERTO, I SUOI COLLABORATORI DOVEVANO AVER ASSISTITO A PARTE DEL LORO BACIO.
> SPIEGO’ ANDREA. >
> DICHIARO’ ANDREA, SECCAMENTE.
>.> COME AMMETTERE CHE NON AVEVA PENSATO A QUELL ASPETTO DELL’ACCORDO, E CHE ADESSO NON ERA PIU TANTO CERTO DI VOLER ANDARE AVANTI?
>
> DICHIARO’ CHRISTIAN, CHE NON SEPPE RESISTERE ALLA TENTAZIONE.
CONSIGLIO’ANDREA.
CHRISTIAN GLI RIVOLSE UN BREVE CENNO DEL CAPO, PRIMA DI VOLTARGI LE SPALLE E LASCIARE IL SUO UFFICIO. NON SAPEVA SE ESSERE PIU ARRABBIATO CON LUI O CON SE STESSO. COME AVEVA POTUTO ABBANDONARSI A QUEL MODO A QUEL BACIO, CON UN ALTRO UOMO! NEMMENO MASSIMO, IL SUO PRIMO GRANDE AMORE, LO AVEVA MAI FATTO SENTIRE COSI. IMPALLIDI’ DI COLPO, A QUEL PENSIERO. Ciò CHE VAEVA PROVATO A 19 ANNI CON MASSIMO NON POTEVA CHE ESSERE DIVERSO, DIECI ANNI DOPO. ANDREA L’AVEVA PRESO ALLA SPROVVISTA. ERA CHIARO CHE POSSEDEVA MOLTA ESPERIENZA E GRANDE TECNICA NELL’ARTE DI BACIARE. NON CHE QUELLA FOSSE GIUSTIFICAZIONE SUFFICIENTE PER IL SUO COMPORTAMENTO, Si’ RIMPROVERO’ IN SILENZIO.
CON LA MENTE IN SUBBUGLIO, CHRISTIAN MONTO’ SUL FURGONCINO CHE AVEVA LASCIATO NEL PARCHEGGIO DELLA SOCIETA’ E Si’ DIRESSE VERSO NAAMA BAY, IL CENTRO DI SHARM EL SHEIKH PIU FREQUENTATO.
LI, INSIEME AI SUOI TRE ANIMATORI CHE Si’ ERANO FERMATI A MANGIARE DA MEC DONALD’S Si’ RECARONO IN HOTEL PER PULIRE DI BUONA LENA TUTTA L’ATTREZZATURA, COSI COME FACEVANO ALLA FINE DI OGNI GIORNATA. ERANO LE CINQUE PASSATE QUANDO CHIUSE A CHIAVE LA PORTA E Si’ RESE CONTO CHE, PER TUTTO IL TEMPO, AVEVA PENSATO A COME ERA ARRIVATO AL PUNTO CHE UN SOLO CONTRATTO PERSO ERA STATO SUFFICIENTE A FARLO ANDARE IN MALORA.
LA SUA ESPERIENZA COME CAPO ANIMAZIONE ERA DECENNALE, AVEVA INIZIATO DAL GRADINO PIU BASSO, ORGANIZZATO FESTE, SERATE, CABARET, SPORT ECC…POI, CINQUE MESI PRIMA UN SUO ANIMATORE LE AVEVA DETTO CHE CI SAREBBE STATA UNO STAGE PER L’ ANDREA ANIMATION CLUB, IL PIU GROSSO TOUR OPERATOR TRA QUELLI CHE POPOLAVANO TRA LE AGENZIE DI ANIMAZIONE, DELLA PICCOLA CITTADINA IN CUI LUI VIVEVA. QUELLA ERA STATA LA SCINTILLA CHE GLI AVEVA DATO L’IDEA DI INGRANDIRSI COME AGENZIA DI ANIMAZIONE.
AVEVA VINTO LO STAGE, MA SOLO PERCHE IL TITOLARE ANDREA, Si’ ERA IMPROVVISAMENTE INNAMORATO DI LUI, E LO SCELSE COME SUO COLLABBORATORE PERSONALE, COSI CHRISTIAN AVEVA DECISO DI CHIEDERE UN PRESTITO PER ACQUISTARE UN FURGONE E RIMODERNARE LA SUA ATTREZZATURA SPORTIVA, ACQUISTARE COPIONI DI CABARET E MUSICAL, CD ECC…
A QUEL PUNTO ERA SUCCESSO IL DISASTRO. ALCUNI VANDALI Si’ ERANO INTRODOTTI ALL’INTERNO DELLA SUA AGENZIA E AVEVANO PROVOCATO UN ENORME QUANTITA’ DI DANNI. L’ASSICURAZIONE NON AVEVA VOLUTO PAGARE, ACCUSANDOLO DI NON AVERE INSTALLATO SUFFICIENTI MEZZI DI SICUREZZA, E LE RIPARAZIONI LE AVEVANO PROSCIUGATO TUTTI I SUOI RISPARMI. DA ALLORA IN POI ERA SOLO RIUSCITO A RESTARE A GALLA, A FATICA.
> AVEVA CONSIGLIATO L’INCARICATO DELLA BANCA, SOLO SEI SETTIMANE PRIMA. >. A VOLTE LA REALTA’ NON E’ SUFFICIENTE A FARCI DIMENTICARE I LEGAMI AFFETTIVI, PENSO’ CHRISTIAN, MENTRE GUIDAVA VERSO CASA. CHRISTIAN VIVEVA IN UNA VECCHIA CASA, QUELLA CASA DOVE CON MASSIMO IL SUO GRANDE AMORE AVEVA VISSUTO TUTTO IL TEMPO, ERA IN PESSIMO STATO. PER PIU DI DIECI ANNI MASSIMO AVEVA OFFERTO OSPITALITA’ E AMORE A CHRISTIAN.
QUANDO GLI AVEVANO PRESENTATO LA CASA CERRUTI, COSI Si’ CHIAMAVA LA CASA DI MASSIMO, CHRISTIAN ERA POCO più DI 19 ENNE, TRISTE E DIFFIDENTE. MASSSIMO AVEVA LAVORATO DURAMENTE PER OTTENERE LA SUA FIDUCIA E IL SUO AFFETTO, AVEVA TRASFORMATO LA SUA VITA RIDANDOLE SICUREZZA E AVENDO FIDUCIA IN LUI. IL SUO ERA UN DEBITO CHE NON SAREBBE STATO IN GRADO DI RIPAGARE, PERCHE Si’ TRATTAVA DI UN DEBBITO D’AMORE. NON LO AVREBBE MAI CONSIDERATO UN PESO.
NEGLI ULTIMI QUATTORDICI MESI, A INSAPUTA DI MASSIMO, BUONA PARTE DELLE ENTRATE DI CHRISTIAN ERA SERVITA A GARANTIRE CHE IL SUO COMPAGNO POTESSE RESTARE A CASA SUA. ALLA MORTE DELLA MADRE, ERA STATO CHRISTIAN A SCOPRIRE CHE CASA CERRUTI ERA STATA IPOTECATA, A INSAPUTA DI TUTTI, FIGLIO COMPRESO, QUANDO ALCUNI INVESTIMENTI FATTI DALLA MADRE AVEVANO LIMITATO DRASTICAMENTE LE ENTRATE DI DENARO CONTANTE.
NON Si’ TRATTAVA DI UNA CASA PARTICOLARMENTE BELLA, CON quel ARIA GOTTICA CHE LE DAVANO IL TETTO A PUNTA E LE STRANE ALTE FINESTRE DELLA SOFFITTA. RISALIVA AL MILLENOVECENTOVENTI, ED ERA STATA COSTRUITA APPENA FUORI DALLA CITTA’, IN UN BOSCHETTO DI PALME. DAVANTI ALLA CASA Si’ ESTENDEVA UN AMPIO PRATO DOVE D’ESTATE FIORIVANO BELLISSIMI FIORI SELVATICI.
CHRISTIAN FERMO’ IL FURGONE NEL VIALETTO E ALZO’ LO SGUARDO. CASA CERRUTI COMINCIAVA A MOSTRARE SEGNI DI TRASCURATTEZZA, AMMISE TRA SE CON DISPIACERE. LE ERBACCE AVEVANO INIZIATO A INVADERE LE AIUOLE DI ROSE CHE MASSIMO AVEVA CURATO CON TANTO AMORE, E L’INTONACO SULLE PARETI ESTERNE COMINCIAVA A SCROSTARSI. PER QUANTO NON FOSSE ESATTAMENTE UNA VILLA, ERA COMUNQUE TROPPO GRANDE PER ESSERE MANTENUTA CON I SUOI POCHI GUADAGNI. EPPURE, NON APPENA VARCATA LA SOGLIA, CHRISTIAN PROVO’ LA MERAVIGLIOSA SENSAZIONE DI PACE CHE L’AVVOLGEVA SEMPRE IN QUELLA CASA. INSPIRO’IL PROFUMO DI CERA D’API E FIORI E PERCORSE CON PASSO LEGGERO IL CORRIDOIO CHE PORTAVA ALLA CUCINA.
SARA STAVA PREPARANDO UNO SPUNTINO PER L’ORA DEL THE. ERA LA SORELLA D’ANDREA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA QUANDO AVEVA POCHI MESI, LA FAMIGLIA SMISE DI CERCARLA DOPO UN ANNO, PERCHE LA POLIZIA DISSE LORO CHE IN EGITTO E’ DIFFICILE RITROVARE LE PERSONE SCOMPARSE. > COMUNICO’ LA RAGAZZA CON VOCE ALLEGRA. > ANDREA Si’ COSTRINSE A SORRIDERE. > > ERA UN BEL POMERIGGIO TIEPIDO DI GIUGNO, EPPURE TIZIANA ERA AVVOLTA IN UN PLAID PERCHE PROVAVA SEMPRE FREDDO. ERA UNA DONNA MERAVIGLIOSA CON UN VISO DOLCE, RAVVIVATO DA UN PAIO DI CHIARI OCCHI VIVACI. > CHIESE, SOSPIRANDO CON EVIDENTE SODDISFAZIONE. ANDREA OSSERVO’ I RAMI DELLE PALME, E IL VERDE TENERO DELLA PRIMA ERBA ESTIVA. I CESPUGLI DI RODODENDRI VIBRAVANO DI COLORI CHE ANDAVANO DAL ROSA TENUE AL VIOLA INTENSO. ERA VERAMENTE UNA SCENA MOLTO TRANQUILLA, CHRISTIAN PASSAVA MOLTO TEMPO CON MASSIMO IN GIARDINO, IN QUEL CONTESTO MASSIMO FACEVA SPESSO COCCOLE E SCHERZI AL SUO COMPAGNO, Si’ AMAVANO MOLTO, CHRISTIAN ERA LA PERSONA PIU FELICE DEL MONDO ACCANTO A LUI, NONOSTANTE I PROBLEMI ECONOMICI TROVAVA SEMPRE IL TEMPO PER SORRIDERE E DEDICARSI PROFONDAMENTE AL SUO UNICO E VERO AMORE.
I PENSIERI NASCOSTI DI CHRISTIAN VENNERO ALLA LUCE NEGLI OCCHI DEGLI OSPITI, PERCHE UNA SERIE DI LACRIME Si’ IMPADRONIRONO DEL SUO VISO TRISTE E STANCO, SARA, TIZIANA E CIRO Si’ ACCORSERO CHE CHRISTIAN STAVA PIANGENDO STRINGENDO TENERAMENTE SUL SUO CUORE UNA DELLE ROSE CHE MASSIMO AVEVA PIANTATO NEL RICCO GIARDINO IL GIORNO DEL COMPLEANNO DI CHRISTIAN. > LE DISSE TIZIANA PASSANDOLE UNA MANO TRA I CAPELLI. CHRISTIAN Si’ LASCIO’ ANDARE IN UN PIANTO SINCERO, LE SUE PAROLE ERANO TALMENTE COMMOVENTI CHE TUTTI GLI OSPITI COMINCIARONO A PIANGERE, E ASTRINGERSI IN UN TENERO ABBRACCIO, MASSIMO ERA UNA PERSONA AMATA DA TUTTI, FACEVA MOLTA BENEFICENZA, ERA L’UOMO DI COMPAGNIA DI TUTTE LE PERSONE ANZIANE, LA SUA VITA ERA DOLCE E FELICE, CHRISTIAN NON FACEVA CHE RIPETERE A SE STESSO….> IL DOLORE DI CHRISTIAN NON SMETTEVA DI IMPADRONIRSI DI LUI, CONTINUAVA A SENTIRSI SEMPRE più SOLO E DEPPRESSO.
> TIZIANA CON QUELLA FRASE SCHERZOSA PENSAVA DI DISTOGLIERE CHRISTIAN DALLA SUA IMPROVVISA TRISTEZZA. CHRISTIAN SORRISE CON TENEREZZA, ALLA DONNA CHE AMAVA COME UNA MADRE, ASCIUNGANDOSI LE LACRIME. NON CAPIVA PERCHE, PERO’ FIN DAL INIZIO, TIZIANA AVEVA DECISO CHE NON SOLO ANDREA ERA L’UOMO PIU ATTRAENTE CHE AVESSE MAI VISTO, MA CHE DOVEVA ANCHE ESSERE IL PIU DOLCE ESSERE UMANO SULLA TERRA. CHRISTIAN NON AVEVA AVUTO IL CORRAGGIO DI CONTRADIRLA E, SEPPUR ANCORA LA RABBIA LE Si’ AGITASSE DENTRO, NEPPURE IN QUEL MOMENTO TROVO’ LA FORZA DI RACCONTARLE CHE GENERE DI PERSONA FOSSE ANDREA.
> DISSE CHRISTIAN, EVITANDO CON CURA D’INCONTRARE LO SGUARDO DI TIZIANA. >
> SCHERZO’ TIZIANA, NON APPENA Si’ FU RIPRESA DALLA SORPRESA. > POCO PIU TARDI, DOPO AVER LASCIATO TIZIANA E I SUOI AMICI, CHRISTIAN SALI’ IN CAMERA E APRI’ L’ARMADIO CHE CONTENEVA I VESTITI CHE MASSIMO AVEVA INSISTITO CHE COMPRASSE PER TIRARSI FUORI DALLA CRISI DEPPRESSIVA NELLA QUALE ERA PIOMBATO QUANDO L’AGENZIA PER CUI LAVORAVANO AVEVA ROTTO IL LORO RAPPORTO LAVORATIVO. ERANO TUTTI ABITI FIRMATI, TROPPO FRIVOLI PER LUI, CHE NON VEDEVANO LA LUCE DEL SOLE DA ALMENO DUE ANNI. SCELSE UN ABITO DI VALENTINO SENZA COLLETTO E Si’ CONCESSE UN LUNGO BAGNO RILLASSANTE.
UN NOTO PARUCCHIERE DI MILANO L’AVEVA TRASFORMATO IN UNO DEGLI APPARISCENTI SEX SIMBOL, CHE SEGUONO LE ROCKSTAR E PER UN PO LUI ERA STATO AL GIOCO. FINO A QUANDO NON AVEVA CAPITO CHE QUEL NUOVO CHRISTIAN AVREBBE RISCHIATO DI DISTRUGGERE L’AMICIZIA CHE LO LEGAVA AD UN CARO AMICO D’INFANZIA. SI PERCHE ERA STATO ALLORA CHE FABIO GLI FECE CONOSCERE MASSIMO, PRIMA DI INIZIARE A VEDERLO COME UN UOMO E A VOLER DA LUI QUALCOSA CHE NON POTEVA DARGLI.
L’ALBERGO NEL QUALE ALLOGGIAVA ANDREA ERA PICCOLO MA DI GRANDE ELEGANZA E CHRISTIAN NON DUBITO’ CHE IL PERSONALE SALVAGUARDASSE ATTENTAMENTE LA PRIVACY DEI CLIENTI. SI STUPI QUINDI NON POCO QUANDO LO INFORMARONO, SENZA ESITAZIONE, CHE LUI ERA ANCORA IN SALA DA PRANZO E LE CHIESERO SE VOLESSE RAGGIUNGERLO. STAVA RIMUGINANDOCI SOPRA, QUANDO UN UOMO BIONDO EMERSE DALLA SALA CHE OSPITAVA IL BAR E SI FERMO’ COME FULMINATO A POCHI PASSI DA LUI.
> PER UN BREVISSIMO ISTANTE, LUI CREDETTE SI TRATTASSE DI UN SOGNO. GLI SEMBRAVA DI ESSERE STATO CATAPULTATO INDIETRO DI TRE ANNI, TANTO LUI ERA ANCORA QUELLO DI ALLORA. MASSIMO ERA LI, DAVANTI A LUI CON GLI OCCHI DOLCI DI SEMPRE, LO GUARDAVA CON AMORE, COMPASSIONE, CHRISTIAN NON RIUSCIVA A CREDERE A SUOI OCCHI, MASSIMO CON VOCE SILENZIOSA GLI DISSE > CHRISTIAN CON IL VISO COLMO DI LACRIME E LA MANO TESA VERSO IL SUO UOMO SI AVVICINO’ VERSO QUEL BAGLIORE CHE GLI FECE CREDERE CHE IN REALTA’ MASSIMO FOSSE TORNATO.. LA GIOIA E IL DOLORE DI VEDERE LA FIGURA SORRIDENTE DEL SUO AMORE PERDUTO LO FECE SVENIRE. IN REALTA’ SI TRATTAVA SOLO DI UN APPARIZIONE FANTASTICA. ANDREA A POCHI PASSI DA CHRISTIAN, SENTI L’URLO DEL BARISTA CHE CERCAVA AIUTO, CHRISTIAN ERA RIVOLTO SUL PAVIMENTO, SI ALZO’ DI SCATTO E CORSE VERSO IL BANCONE DEL BAR, PER VEDERE L’ACCADUTO, ANDREA SENZA ESITARE CHIAMO’ DAL SUO CELLULARE UN AMBULANZA E FECE PORTARE IMMEDIATAMENTE CHRISTIAN AL PIU VICINO PRONTO SOCCORSO.
NATURALMENTE L’ESITO DEL MEDICO fu SVELATO SUBITO AD ANDREA CHE ATTENDEVA FUORI DALLA SALA MEDICA, SI ERA TRATTATO SOLO DI UN MANCAMENTO CAUSATO DALLO STRESS, IL MEDICO NON ERA A CONOSCENZA DELLA TRISTE VITA DI CHRISTIAN, NON POTEVA SAPERE ciò CHE STAVA PASSANDO, EPPURE CONSIGLIO’ AD ANDREA DI FAR FARE A CHRISTIAN UN Po’ DI SEDUTE PSICOLOGICHE, SE FOSSE STATO NECCESSARIO AVREBBE ORGANIZZATO LUI STESSO IL RIENTRO IN ITALIA, MA ANDREA LO INTERRUPPE SUBITO RASSICURADOLO CHE SI SAREBBE PRESO CURA PERSONALMENTE DI CHRISTIAN.
ANDREA ENTRO NELLA STANZA IN PUNTA DI PIEDI, CHRISTIAN ERA ANCORA SOTTO SHOCK, MA SVEGLIO. NON CI VOLLE MOLTO A CAPIRE CHE CHRISTIAN ERA DISTRUTTO DAL SUO DOLORE, PER LUI IL MONDO SENZA MASSIMO NON AVEVA SENSO, TUTTO ERA INUTILE SENZA LE SUE CAREZZE, MA ANDREA CERCO’ COMUNQUE DI RASSICURARLO, LE LACRIME SUL VISO DI CHRISTIAN IMPIETOSIRONO ANDREA CHE DI FRONTE AD UN AMORE COSI FOLLE, SI RESE CONTO CHE IN FONDO CHRISTIAN ERA UNA BRAVA PERSONA, ERA STATO gia ABBASTANZA PUNITO DALLA VITA, COSI DECISE DI METTERE UN FRENO ALLA SUA VENDETTA, MA NON DI CONTINUARE CON IL CORTEGGIAMENTO.
I GIORNI SUCCESSIVI FURONO MOLTO RILASSANTI PER CHRISTIAN CHE GRAZIE ALLE CURE DI ANDREA RIUSCI AD ACCANTONARE L’ACCADUTO, E GODERSI IL MAR ROSSO.
CHRISTIAN, ERA DELIZIOSAMENTE SDRAIATO SU DI UN LETTINO IN PIAGGIA, QUANDO IMPROVVISAMENTE VOLTO’ LA TESTA IN DIREZIONE DELLA PROFONDA VOCE MASCHILE CHE AVEVA PRONUNCIATO IL SUO NOME.
IL SUO SGUARDO INCONTRO’ UN PAIO DI OCCHI DORATI CHE, PER UN BREVE ISTANTE, SEMBRARONO DIVORARE PERSINO L’OSSIGENO CHE SATURAVA LA SPIAGGIA. LE GIRO’ LA TESTA E LE MANCO’ IL RESPIRO, ANCHE SE PER POCHI SECONDI. POI PREVALSE LA RAGIONE, E CHRISTIAN TORNO ABBASTANZA IN SE DA RENDERSI CONTO CHE IL MESSAGGIO DI MASSIMO ERA BEN PRECISO. LA BELLEZZA UN PO SLAVATA DI MASSIMO SCOMPARIVA A CONFRONTO CON QUELLA PIU INCISIVA E VIRILE DEL MILIONARIO ITALIANO.
> MORMORO’ ANDREA CON VOCE SUADENTE COME UNA CAREZZA MENTRE GLI POSAVA UNA MANO NELL’ICAVO DELLA SCHIENA.
> RISPOSE SECCAMENTE CHRISTIAN. ANDREA NON SI RESE CONTO CHE CHRISTIAN STAVA PARLANDO CON UN BEACH BOYS FINO A QUANDO QUEST’ULTIMO SI PRESENTO’ FORMALMENTE.
> DICHIARO’ IL BEACH BOYS ALLUNGANDO UNA MANO CON ECCESSIVO ENTUSIASMO. > > COMMENTO’ANDREA IN TONO DECISAMENTE ANNOIATO, CHE FECE ARROSSIRE L’UOMO CHE LE STAVA DI FRONTE.
> > ANNUNCIO’ MUSTAFA MENTRE ESITAVA DI INCONTRARE LO SGUARDO DELL’ALTRO.
> GLI DISSE ANDREA PRIMA CHE CHRISTIAN POTESSE RISPONDERE. >.
CHRISTIAN NON INTERVENNE, benché IL SANGUE GLI RIBOLLIVA NELLE VENE. DOPOTUTTO NON VOLEVA AFFATTO CHE IL BEACH BOYS LO CERCASSE. FU SOLO QUANDO FURONO ENTRATI IN ASCENSORE, CHE SI VOLTO’ VERSO ANDREA, DECISO A DIRGLI IL FATTO SUO. >
> > > PRECISO’ANDREA. > RIBATTE’ CHRISTIAN FISSANDOLO DRITTO NEGLI OCCHI. >
>
> SBOTTO’ CHRISTIAN, CHE ORMAI NON RIUSCIVA più A TRATTENERE LE EMOZIONI CHE ANDREA AVEVA SCATENATO IN LUI.
>
> > CHIESE ANDREA CON SARCASMO.
CHRISTIAN PROVO’ UN ONDATA DI TRISTEZZA PER I TEMPI FELICI CHE NON SAREBBERO MAI PIU TORNATI, MA RIUSCI A NASCONDERE I PROPRI SENTIMENTI ALL’UOMO CHE LE STAVA DAVANTI. COME DIRGLI CHE, PER UN PO, AVEVA CREDUTO E SPERATO CHE IL MIRAGGIO DI AVER VISTO MASSIMO, FOSSE REALTA’?COME DIRGLI LA SOFFERENZA PROVATA QUANDO LUI, SAPENDO DI NON POTER SALVARSI, SU QUEL LETTO DI OSPEDALE GLI DISSE ADDIO PER SEMPRE?
DI CERTO NON VOLEVA LA COMPASSIONE DI ANDREA, IL LORO ERA, E SAREBBE RIMASTO, UN RAPPORTO BASATO SUL LAVORO E SULLA FUNZIONE.
> DICHIARO’ ANDREA, IGNARO DEL DOLORE CHE CHRISTIAN PROVAVA IN QUEL MOMENTO.
> > LE PORTE DELL’ASCENSORE SI APRIRONO PROPRIO IN quel ISTANTE, E LUI GLI POSO’ DI NUOVO LA MANO SULLA SCHIENA, PER INVITARLO AD USCIRE.
CHRISTIAN SI DIVINCOLO CON FORZA. ALZO’LA TESTA E LO FULMINO’ CON LO SGUARDO.>
3
CHRISTIAN ENTRO’ NELLA LUSSUOSA SUITE DELL’ALBERGO E SI GUARDO’ IN GIRO. ERA NERVOSO E SI ACCORSE DI TREMARE COME UNA FOGLIA.
NON AVREBBE MAI PENSATO CHE UN INCONTRO TANTO BREVE CON IL BEACH BOYS AVREBBE SCATENATO LA GELOSIA DI ANDREA, IN QUEL MOMENTO LE VENNE IN MENTE QUELLA DI MASSIMO, RIPORTANDO A GALLA TUTTA UNA RIDDA DI EMOZIONI TANTO INTENSE QUANTO DOLOROSE. LASCIARSI ALLE SPALLE TANTA SOFFERENZA NON ERA STATO SEMPLICE, E ORA, ERANO BASTATI CINQUE MINUTI PER FARGLI RIVIVERE OGNI COSA. PER FARGLI TORNARE ALLA MENTE CHE GLI SAREBBERRO STATI PRECLUSI UNA FAMIGLIA VERA E PROPRIA.
> DOMANDO’ ANDREA
>
> CHRISTIAN GIRO’ SU STESSO IN PREDA AD UNA CRISI DI RABBIA TANTO IMPROVVISA QUANTO VIOLENTA.>
GLI OCCHI DORATI DI ANDREA LO SCRUTARONO. >
>
> REPLICO’ ANDREA, INCARNANDO UN SOPRACIGLIO. >
CHRISTIAN ALZO’ LA TESTA CON UNO SCATTO. > UN LENTO SORRISO SENSUALE GLI INCRESPO’ LE LABBRA CARNOSE E LUI EBBE IL FASTIDIOSO SOSPETTO CHE ANDREA SI STESSE DIVERTENDO PER QUEL LORO SCAMBIO DI BATUTTE. >
> > CHIESE ANDREA CON SARCASMO.
INTORNO ALORO L’ARIA SI ERA FATTA ALL’IMPROVVISO ELETRICA. CHRISTIAN AVEVA LA BOCCA ARSA E IL CUORE CHE LE BATTEVA IN PETTO A TUTTA VELOCITA’. LO GUARDO’. ERA DAVVERO ALTO E SNELLO, CON IL FISICO ATLETICO DI CHI DEDICA MOLTO TEMPO A MANTENERSI IN FORMA. I SUOI CAPELLI CHIARI E TAGLIATI CORTI BRILLAVANO SOTTO LA LUCE DELLA LAMPADA. PIU LO FISSAVA E PIU DOVEVA AMMETTERE CHE ERA MOLTO PIU BELLO DI QUANTO NON FOSSE MAI STATO MASSIMO.
GLI OCCHI DI LUI LO TENEVANO IN TRAPPOLATO, TANTO CHE CHRISTIAN NON RIUSCIVA PIU NEMMENO A DISTOGLIERE LO SGUARDO DA QUELLE PUPILLE DORATE. ALL’IMPROVVISO AVEVA INIZIATO A PROVARE UN ECCITAZIONE SOTTILE, UN SENSO DI LANGUORE CHE LE RENDEVA DIFFICILE PERSINO RESTARE IN PIEDI.
> SUSSURRO’ ANDREA TUTTO D’UN FIATO , QUASI FACESSE FATICA A PRONUNCIARE QUELLE POCHE PAROLE. > PER UN ISTANTE, CHRISTIAN RIMASE A GUARDARLO CON ESPRESSIONE VACUA, QUASI NON AVESSE CAPITO IL SIGNIFICATO DELLA SUA DICHIARAZIONE. POI ARROSSI’, NEL SENTIRSI SCOPERTO E INDIFESO. AVREBBE VOLUTO NEGARE CON TUTTO SE STESSO, E INVECE SI ACCORSE CHE GLI OCCHI DI LUI ERANO FISSI SULLE SUE LABBRA E FU DI NUOVO AFFERRATO DA UN RICHIAMO FORTE , SENSUALE.
> RIPETE LUI CON VOCE PIU DECISA.
QUALCUNO BUSSO’ ALLA PORTA E LI SCOSSE DAL LORO SOGNO A OCCHI APERTI. ENTRO’ UN GIOVANE DISTINTO, CHE PORSE AD ANDREA UNA CARTELLINA DI CUOIO. BASTO’ QUELLA PRESENZA ESTRANEA, PER RIDARE A CHRISTIAN IL SENSO DELLA REALTA’. SI DIRESSE PIANO VERSO LA FINESTRA, VOLTO LE SPALLE AI DUE UOMINI, E TENTO’ DI RIPRENDERE A RESPIRARE IN MANIERA NORMALE. MAI NESSUNO, DOPO MASSIMO, AVEVA AVUTO UN SIMILE EFFETTO SU DI LUI E LA COSA LO SPAVENTAVA NON POCO. ERA COME SE NON RIUSCISSE PIU A CONTROLLARE LE SUE STESSE EMOZIONI. SE POSSIBILE, L’UNICA CONSOLAZIONE ERA SAPERE CHE ANCHE ANDREA ERA ATTATTO DA LUI. SE LA REAZIONE FOSSE STATA A SENSO UNICO, SI SAREBBE VERGOGNATO MOLTISSIMO. IN FONDO ERA GRATIFICANTE SAPERE CHE ANCHE LUI PROVAVA ATTRAZIONE NEI SUOI CONFRONTI. ERA UN’ANNO INTERO CHE NON SI SENTIVA COSI BENE. IL RUMORE DELLA PORTA CHE SBATTEVA LO INDUSSE A GIRARSI.
> ANDREA GLI PORSE UN DOCUMENTO. >
>
> CHRISTIAN SI SEDETTE A LEGGERLO. SIA LA TERMINOLOGIA SIA IL CONTENUTO ERANO TIPICI DEL CONTRATTO DI AFFARI . NON SI FACEVA CENNO AI VESTITI PAGATI DA LUI, NE L’APPARTAMENTO CHE GLI AVREBBE FORNITO. CITAVA LA DURATA PRESUNTA DEL CONTRATTO E AGGIUNGEVA LA CLAUSOLA CHE, NEL CASO LUI AVESSE ABBANDONATO L’INCARICO PRIMA DI QUANTO LUI AVESSE RITENUTO OPPORTUNO, IL CONTRATTO SAREBBE STATO ANNULATO E LUI NON AVREBBE PERCEPITO NEANCHE UN CENTESIMO. IN CONCLUSIONE VENIVA STABILITO UN COMPENSO DA CAPOGIRO. LA CIFRA CHE GLI OFFRIVA GLI SAREBBE BASTATA PER SISTEMARE TUTTI I CONTI PERDENTI, MUTUO COMPRESO, E PER PAGARE I SALARI DEGLI ANIMATORI PER I DUE MESI DELLA SUA ASSENZA.
> NOTO’ LUI, CON LE GUANCE IN FIAMME. >
> MORMORO’ ANDREA IN TONO PACATO. >
NONOSTANTE LA RASSICURAZIONE, CHRISTIAN PROVAVA UNO STRANO RISERBO. AFFERRO’ UNA PENNA E RIMASE PENSIEROSO PER QUALCHE ISTANTE. AVEVA TROPPO BISOGNO DI QUEL DENARO, PER INCAPONIRSI SU UNA QUESTIONE DI PRINCIPIO. FIRMO’ IL SILENZIO, SEGUITO DA ANDREA CHE SUBITO DOPO LE DISSE: >
>
> ANDREA RECUPERO’ UN BLOCCO E GLIELO PORSE. >
>
> CHRISTIAN LO GUARDO’ CON SOSPETTO E FASTIDIO. >
>
> PER NON PARLARE DEL FATTO CHE, NONOSTANTE SI DICESSE IN GIRO CHE LUI E IL CANTANTE ROCK ERANO AMANTI, LORO DUE NON ERANO MAI STATI A LETTO INSIEME.
>
>
>
> CON LE LABBRA SERRATE, CHRISTIAN PRESE IL BLOCCO E SCRISSE VELOCEMENTE LE PROPRIE MISURE E LA TAGLIA. > POI CHIESE.
>
LUI NON RISPOSE, E SI LIMITO’ A EMETTERE UN BRUSCO SUONO DI ASSENSO.
> FU IL COMMENTO DI ANDREA > GLI CHIESE.
>
>
>
A CHE SERVIVA FARLE, SE POI LUI NON AVREBBE RISPOSTO? CHRISTIAN SCOSSE LA TESTA. >
>
CHE COSA POTEVA DIRE? CHRISTIAN ACCETTO’ CHE LUI L’ACCOMPAGNASSE FINO AL PARCHEGGIO, TENENDOLE UN BRACCIO INTORNO ALLE SPALLE, ANCHE SE AVREBBE TANTO VOLUTO SCUOTERSI QUELLA MANO DI DOSSO. QUANDO FURONO NELL’ATRIO, SENZA ALCUN PREAVVISO, ANDREA LO COSTRINSE A VOLTARSI VERSO DI LUI E LO BACIO ALLUNGO SULLA BOCCA. COME ERA GIA SUCCESSO ANCHE POCO PRIMA, CHRISTIAN SI TROVO’ A SOSPIRARE CONTRO LE SUE LABBRA, MENTRE UN FREMITO LE PERCORREVA IL CORPO.
> MORMORO’ ANDREA.
>
> ANDREA SORRISE CON MALIZIA.
CHRISTIAN SI LIBERO’ DALLA SUA STRETTA. >
IL PARCHEGGIO DELL’ALBERGO ERA POCO ILLUMINATO E LUI AFFRETTO’ IL PASSO, GUARDANDOSI NERVOSAMENTE INTORNO. ANDREA NON LO SEGUI, MA RESTO A FISSARE IL SUO PROCEDERE DAGLI SCALINI DELLA HALL E QUELLA SUA GENTILEZZA GLI FECE SBOLLIRE UN PO DI RABBIA.
AVEVA GIA INFILATO LA CHIAVE NELLA SERRATURA DELLA PORTIERA, QUANDO SENTI UNA VOCE CHE LO CHIAMAVA. SI VOLTO’ DI SCATTO, CON IL CUORE IN GOLA.
>
>
>
>
>
>
LE TREMAVANO LE MANI MENTRE CERCAVA DI GIRARE LA CHIAVE NELLA SERRATURA DELL’AUTO.
> UNA VOCE FAMILIARE ESPOLSE DIETRO DI LORO. >
SUL VISO DI ANDREA ERA DIPINTA UN ESPRESSIONE TALMENTE FEROCE, CHE MARCO FECE UN PASSO INDIETRO E GIRO’ SU SE STESSO SENZA DIRE UNA PAROLA.
> SUSSURRO’ CHRISTIAN, MENTRE IL SUO ANGELO CUSTODE GLI APRIVA LA PORTIERA.
> GLI CHIESE
> MENTI’ LUI. > AGGIUNSE, MENTRE SCIVOLAVA DIETRO AL VOLANTE E AVVIAVA IL MOTORE SENZA NEPPURE DEGNARSI DI ALZARE LO SGUARDO SU ANDREA.
GUIDO’ PER POCHI MINUTI, POI SI FERMO’ SULLA STRADA DI NAAMA BAY, PER ASCIUGARSI IL VISO BAGNATO DALLE LACRIME. PIANGEVA PERCHE QUELLA STRADA LE RICORDAVA SEMPRE IL LUOGO DELL’ATTENTATO, DOVE MASSIMO PERSE LA VITA. ANCORA IN PREDA ALL’ANGOSCIA CHRISTIAN RIPRESE LA STRADA DI CASA. DOPO MASSIMO, SU INSISTENZA DI TIZIANA E CIRO, ERA USCITO CON ALTRI RAGAZZI SOLO PER SCOPRIRE OGNI VOLTA CHE AVEVANO GIA’ PRONTI I PROGETTI PER UN FUTURO CHE INCLUDEVA UNA CONVIVENZA. SOLO UN UOMO DAVVERO INNAMORATO AVREBBE ACCETTATO DI CONDIVIDERE UNA VITA INSIEME, SAPENDO A PRIORI CHE NON SAREBBERO MAI RIUSCITI A CONVINCERLO CHE OGNUNO DI LORO ERA LA PERSONA GIUSTA. CHRISTIAN DUBBITAVA CHE ESISTESSE UN UOMO SIMILE DOPO MASSIMO, E NON SE LA SENTIVA DI PASSARE DI DELUSIONE IN DELUSIONE, ALLA RICERCA DEL GRANDE AMORE SOSTITUITIVO. PER EVITARE DI SOFFRIRE TROPPO, E PER TENERE A BADA IL PROPRIO SENSO DI INADEGUATEZZA, AVEVA SMESSO DI ACCETTARE APPUNTAMENTI E AVEVA PREFERITO CONCENTRARSI SUL LAVORO.
NON SI ERA MAI PENTITO DELLA PROPRIA SCELTA, ALMENO FINO AL GIORNO IN CUI AVEVA CONOSCIUTO ANDREA. ERA STATO ALLORA CHE AVEVA SCOPERTO CHE IL SOGNO CHE FECE SU MASSIMO GLI VOLEVA FAR CAPIRE CHE ERA ARRIVATO IL MOMENTO CHE CHRISTIAN LO LASCIASSE RIPOSARE IN PACE E INCOMINCIASSE UNA NUOVA VITA…. PRESTO SAREBBE ARRIVATO COLUI CHE AVREBBE SOSTITUITO, PERSONALMENTE MASSIMO, MA NON NEL SUO CUORE.
QUANDO ANDREA ERA PRESENTE, AVEVA LA CAPACITA’ DI FARLO SENTIRE COME UN ’ANDOLESCENTE ALLE PRESE CON LA PRIMA COTTA, E SOLO CON MASSIMO CHRISTIAN PROVO’ DETERMINATE EMOZIONI.
PECCATO CHE RIUSCISSE ANCHE A IRRITARLO PROFONDAMENTE, CON QUEL SUO ATTEGGIAMENTO MASCHILISTA!
LUNEDI MATTINA, CHRISTIAN ARRIVO’ DAVANTI IL PORTONE DI UN BEL PALAZZO MODERNO NEL CENTRO DEL CAIRO E SCESE DALLA LIMOUSINE CHE ANDREA AVEVA MANDATO A PRENDERLO.
ERA IN PREDA A UN ECCITAZIONE CHE NON PENSAVA DI POTER PROVARE, QUASI CHE QUELL AVVENTURA FOSSE ARRIVATA A SMUOVERE QUELLA SUA VITA CHE ERA, DA TROPPO TEMPO, MONOTONA E SEMPRE UGUALE.
IN QUELLO STATO D’ANIMO SEGUI L’AUTISTA FINO ALL’ASCENSORE E SALI’ CON LUI FINO ALL’ULTIMO PIANO.
L’APPARTAMENTO ERA MOLTO ELEGANTE, CON I PAVIMENTI DI MARMO CHIARO E LE PARETI BIANCHE. PURTROPPO ERA ANCHE TERRIBILMENTE FREDDO E POCO ACCOGLIENTE. UN UOMO MAGRO, CHE LE DISSE DI CHIAMARSI ALFREDO, DOPO AVERLO SALUTATO CON CORTESIA GLI PORSE UN ELENCO DI APPUNTAMENTI CHE ERANO STATI FISSATI PER LUI PER QUEL GIORNO. PARRUCCHIERE, ESTETISTA, MANICURE. ERA CHIARO CHE ANDREA NON AVEVA UNA GRANDE OPINIONE NELLE SUE DOTI NATURALI, DECISE LUI, QUANDO EBBE TERMINATO DI LEGGERLO.
DOPO UNA VELOCE VISITA A QUELLA CHE SAREBBE STATA LA SUA CAMERA DA LETTO, CHRISTIAN USCI DI NUOVO CON L’AUTISTA CHE INIZIO A SCARROZZARLO A DESTRA E SINISTRA. PARECCHIE ORE PIU TARDI, ERA DI NUOVO SEDUTO ALL’INTERNO DELL’ELEGANTISSIMA LIMOUSINE, CON UN NUOVO TAGLIO DI CAPELLI E UN VISO CHE QUASI NON RICONOSCEVA PIU.
ERA SEDUTO ALL’INTERNO DELLA LIMOUSINE, QUANDO SUONO’ IL TELEFONO DELL’AUTO.
> ESORDI’ ANDREA. > LO INFORMO’ CON QUELLA SUA VOCE PIACEVOLE E SENSUALE.
> GLI DOMANDO’ LUI, CON UNA PUNTA DI ECCITAZIONE.
>
> CHRISTIAN ERA SCONCERTATO. NON SI ASPETTAVA NULLA DI TANTO UFFICIALE.
> ORDINO’ ANDREA, LACONICO.
NON APPENA RIENTRO’ NELL’APPARTAMENTO, CORSE IN CAMERA SUA. SUL COMO’ TROVO’ UNA SCATOLA PIATTA, DI VELLUTO. NON APPENA L’APRI’ UN CONGENIO A COMBINAZIONE FECE APRIRE UNA PARETE MOBILE, DOVE VI ERA LA CASSAFORTE, UNA SPECIE DI PASSAGGIO SEGRETO CON ALL’INTERNO UN’ ARMADIO BLINDATO.
CONTENEVA UNA SCINTILLANTE COLLANA D’ORO MASSICCIO, DUE ANELLI, E UN FERMA CRAVATTA CHE GLI STRAPPARONO UN ESCLAMAZIONE DI STUPORE.
ALTRETTANTO STUPITO FU UN ATTIMO DOPO, QUANDO SI ACCORSE CHE LE VALIGIE CHE AVEVA PORTATO CON SE QUELLA MATTINA ERANO SPARITE. IN COMPENSO, L’ARMADIO CONTENEVA UNA QUANTITA’ INCREDIBILE DI ABITI, GIACCHE, PANTALONI, CAMICIE DI VARIO COLORE, CRAVATTE, PAPILLON TUTTI CAPI FIRMATI DAL GRANDE STILISTA VERSACE. UN PO’ SEPARATO DAGLI ALTRI ERA APPESO UN ABITO DA SERA, FAVOLOSO, UNO SMOKING NERO CON TANTO DI CILINDRO.
ALLE SETTE E MEZZA, CHRISTIAN SCESE NELL’ATRIO DOVE ANDREA LO STAVA ASPETTANDO APPOGGIATO A UNA DELLE GRANDI FINESTRE.
> DICHIARO’ LUI PRIMA ANCORA DI SALUTARE.
> RISPOSE CHRISTIAN IN TONO GLACIALE.
> CHRISTIAN SAPEVA DI NON AVERE MAI AVUTO UN ASPETTO MIGLIORE. LA LUCENTEZZA DELL’ORO E DEI DIAMANTI FACEVA RISALTARE IL COLORE DEI SUOI CAPELLI. LA LINEA DEL VESTITO, SOLO ALL’APPARENZA SEMPLICE, ERA DI UN’ ELEGANZA STRAORDINARIA E METTEVA IN RISALTO LE CURVE SINUOSE DEL SUO CORPO SNELLO. LE SCARPE DI VERNICE SCINTILLAVANO A OGNI SUO PASSO.
ANDREA NON RIUSCIVA A DISTOGLIERE LO SGUARDO DA QUELLA VISIONE. FIN DALL’INIZIO AVEVA COLTO IL POTENZIALE DI QUEL VISO E CORPO, MA QUELLO ERA…..
> DISSE , SENZA NASCONDERE LA PROPRIA AMMIRAZIONE.
> NON SAPEVA DAVVERO COSA DIRGLI. ERA COLPITO DALLE EMOZIONI CHE GLI PASSAVANO NELLO SGUARDO E CHE GLI TRASMETTEVANO UN INCREDIBILE FIDUCIA IN SE STESSO. SAPERE DI PIACERGLI LO RENDEVA EUFORICO.
> GLI FECA NOTARE LUI.
> OSO’ CHRISTIAN. >
> >
> MORMORO’ ANDREA, CON LA SUA SOLITA PRONTEZZA.
LUI ERA SECCATO ERA IMPOSSIBILE AVERE LA MEGLIO SU QUEL UOMO, PENSO’ CHRISTIAN. E PER L’ENESIMA VOLTA SI DOMANDO’ COSA CI FOSSE DIETRO QUEL SUO PIANO TANTO ACCURATO, E COSTOSO. CHE AVESSE UNA RELAZIONE CON QUALCHE PRINCIPE ARABO E CHE VOLESSE FAR CREDERE A TUTTI DI AVERE UN AMANTE, PER SVIARE L’ATTENZIONE DI PERSONE IMPORTANTI?
> ESORDI’ NON APPENA L’AUTO FU IN MOVIMENTO.>
ANDREA ALLUNGO’ LE GAMBE IN UNA POSIZIONE DI APPARENTE RILASSATEZZA E LO SCRUTO’ DA SOTTO LE CIGLIA.
> NELLA SUA VOCE C’ERA UNA NOTA CHE LO DISTURBO’. >
>
SBOTTO’ LUI, OFFESO. QUANDO GLI PARLAVA COSI, LO FACEVA SENTIRE SPORCO.
>
>
> DISSE ANDREA CON QUEL SUO TONO SENSUALE.
CHRISTIAN NON RIUSCI’ A IMPEDIRSI DI ARROSSIRE. ERA COSI IMBARAZZATO CHE NON APRI PIU BOCCA PER IL RESTO DEL TRAGITTO.
ANCORA PRIMA DI SCENDERE DALL’AUTO, SCORSE DA LONTANO I VARI CAMION DELLE EMITENTI TELEVISIVE E LA RESSA DEI GIORNALISTI CHE SI ACCALCAVANO INTORNO ALLE TRANSENNE MESSE A PROTEZIONE DELLE CELEBRITA’. LA SUA AGITAZIONE INCOMINCIO’ A CRESCERE. CON LA SUA SOLITA FREDDEZZA, ANDREA L’AIUTO A SCENDERE E LO SOSPINSE LEGGERMENTE VERSO ALLA PASSATOIA ROSSA. LA MANO DI LUI GLI BRUCIAVA LA SCHIENA.
> DOMANDO’ ALL’IMPROVVISO UN GIORNALISTA.
COME PER INCANTO, TUTTE LE TELECAMERE E I MICROFONI SI GIRARONO VERSO DI LORO. LE VOCI DEI CRONISTI SI ACCAVALLAVANO UNA SULL’ALTRA. SE AVESSE POTUTO CHRISTIAN SAREBBE VOLUTO SPARIRE DI LI. IL SUO PRIMO PENSIERO ANDO’ A CIRO E TIZIANA, CHE ADORAVANO GUARDARE I TELEGIORNALI E CREDEVANO CHE LUI FOSSE AL CAIRO PER LAVORO!
> SIBILO’ CHRISTIAN, CON LA MANO INFILATA SOTTO IL BRACCIO DI LUI.
>
>
> CHRISTIAN NON SAPEVA COSA RISPONDERGLI. GUARDO’ DRITTO DAVANTI A SE E CONTINUO A METTERE UN PIEDE DAVANTI ALL’ALTRO, FINO A QUANDO NON SI RITROVO’ SEDUTO COMODAMENTE SU DI UNA POLTRONA DI VELLUTO BLU. FU ALLORA CHE RICOMINCIO’ A RESPIRARE NORMALMENTE.
IL FILM ERA UNO DI QUEI THRILLER MOZZAFIATO CHE TI TENGONO SULLE SPINE FINO ALL’ULTIMO, E CHRISTIAN SI DIVERTI MOLTO. POI, ARRIVO’ DI NUOVO IL MOMENTO DI USCIRE.
I GIORNALISTI E LE TELECAMERE ERANO ANCORA ACCAMPATI FUORI, E LUI SI IRRIGIDI’ STRINGENDO IL BRACCIO DI ANDREA.
> LE ORDINO’ ANDREA A VOCE BASSA. QUANDO FURONO DI NUOVO IN AUTO, LO GUARDO’ CON ESPRESSIONE ESASPERATA. >
>
> ESCLAMO’ ANDREA CON UN TALE SARCASMO, CHE CHRISTIAN LO GUARDO’ PERPLESSO.
ANDREA SI CHINO’ AD AFFERRARE UN DVD DA UNO SCOMPARTO E LO INFILO’ NEL LETTORE POSTO SOTTO IL TELEVISORE DELLA LIMOUSINE.
>
CON SUO GRANDE STUPORE, SULLO SCHERMO APPARVE LA REGISTRAZIONE DI UNO SPETTACOLO FATTO DA CHRISTIAN IN UN VILLAGGIO, GLI BASTO’ UN ISTANTE PER CAPIRE QUALE FOSSE, QUELLA SERA INFATTI, CHRISTIAN APPARIVA VESTITO DA DONNA CON UN ABITINO CORTISSIMO E MOLTO ATTILATO, MENTRE BALLAVA SENSUALMENTE AGITANDO LA PARRUCCA.
UN’ ONDATA DI VERGOGNA LO AVVOLSE DALLA TESTA AI PIEDI. QUELLA ERA STATA L’UNICA VOLTA CHE SI ERA COMPORTATO COSI IN VITA SUA, ED ECCO QUALCUNO L’AVEVA IMMORTALLATO IN UN FILM.
>
> CONFIDO’ ANDREA CON TONO INTIMO. >
> IMPLORO’ CHRISTIAN A DENTI STRETTI.
> AGGIUNSE.
>
> CHIESE ANDREA, RIDACCHIANDO.
> CHRISTIAN SI INTERRUPPE. GLI STAVA RACCONTANDO COSE DI SE CHE NON AVEVA DIRITTO DI SAPERE, E IL SOLO PENSIERO LO RIEMPI DI UNA RABBIA SORDA CHE LO SPINSE A LANCIARSI CONTRO DI LUI PER RIPRENDERE IL TELECOMANDO. COSI FACENDO, GLI FINI QUASI IN BRACCIO, MENTRE ANDREA TENTAVA DI DIVINCOLARSI.
>
>
> RIBATTE’ ANDREA CHE, INVECE DI ALLONTANARLO, SE LO TIRO’ DI PIU IN GREMBO.
>
>
CHRISTIAN SI SENTIVA TROPPO ESPOSTO, CON LUI CHE, IN EVIDENTE STATO DI ECCITAZIONE, GLI STRINGEVA I FIANCHI E PREMEVA CONTRO LA SUA GAMBA.
> CON GRANDE FASTIDIO, SI RESE CONTO DI AVER PARLATO CON VOCE QUASI ROCA PER IL DESIDERIO SENSUALE CHE STAVA CRESCENDO DENTRO DI LUI. > FU LA SOLA PAROLA CHE PRONUNCIO’, PRIMA DI POSARGLI LA BOCCA SULLE SUE LABBRA PER RUBARGLI IL BACIO A CUI ASPIRAVA FIN DA QUANDO LO AVEVA VISTO NELL’ATRIO DI CASA, POCHE ORE PRIMA.
CHRISTIAN NON TENTO NEPPURE DI ALLONTANARLO, GLI APPOGGIO’ LE MANI SULLE SPALLE, QUASI AVESSE PAURA DI CADERE, ARROVESCIO’ LA TESTA E LASCIO’ CHE LUI LE SFIORASSE LE LABBRA CON LA PUNTA DELLA LINGUA, PRIMA DI FARLA SCIVOLARE LUNGO LA SUA GOLA.
LE MANI DI LUI, ESPERTE E SICURE, INIZIARONO A CAREZZARGLI LA SCIENA E CHRISTIAN GEMETTE DI PIACERE.
> MORMORO’ CON ECCITAZIONE ANDREA.
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CHRISTIAN INCONTRO’ LO SGUARDO INTENSO DI ANDREA E RIMASE IMMOBILE, OGNI FIBRA DEL SUO CORPO TESA NELL’ECCITAZIONE DELL’ATESA.
LUI PREMMETTE UN BOTTONE, E I VETRI OSCURANTI DELLA LIMOUSINE INIZIARONO A ISOLARLI LENTAMENTE DALL’ESTERNO, INONDANDO L’AUTO DI UNA RILLASSANTE LUCE SOFFUSA VIOLACEA. POI SI TOLSE LA GIACCA CON UN MOVIMENTO FLUIDO, GLI SFILO’ LE SCARPE E TESE LE MANI VERSO DI LUI.
> CHRISTIAN PROVO’ UN MOMENTO DI INDECISIONE, MENTRE LUI GLI POSAVA UNA MANO DIETRO LA NUCA E L’ATTIRAVA A SE.
LA PRESSIONE DELLA BOCCA DI ANDREA CONTRO LA SUA DIEDE FUOCO A TUTTA LA PASSIONE REPRESSA. SENZA CHE SE NE RENDESSE NEMMENO CONTO, ANDREA LO AFFERRO’ PER I FIANCHI E LO AVVICINO’ DI PIU CONTRO IL PROPRIO CORPO. CHRISTIAN GLI SERRO’ LE BRACCIA INTORNO AL COLLO E INTENSIFICO’ IL BACIO FINCHE QUASI NON GLI MANCO’ IL RESPIRO.
> DICHIARO’ ANDREA CON VOCE IRRICONOSCIBILE. > QUELLA DICHIARAZIONE FU COME UNA DOCCIA FREDDA PER LUI. COME AVEVA POTUTO DIMENTICARE DOVE SI TROVAVA? AVEVA FORSE INTENZIONE DI PERDERE DI NUOVO LA VERGINITA’ SUL SEDILE POSTERIORE DI UN AUTOMOBILE? SI STACCO’ DI COLPO E LO FISSO’ CON PUPILLE DILATATE DALLO SHOCK.
> MORMORO’ ANDREA, E FU COSI CHE LUI SI ACCORSE CHE GLI AVEVA ABBASSATO I BOXER ATTILATI, E CHE I PANTALONI ERANO SCESI FINO ALLE GINOCCHIA.
COME IN UN SOGNO, CHRISTIAN VIDE LE MANI DI MASSIMO CHE LO ACCAREZZAVANO DOLCEMENTE, E LO INVITAVANO A LASCIARSI ANDARE. LE MANI DI ANDREA STRINGEVANO I SUOI SOLIDI GLUTEI; OSSERVO’ LE DITA CHE SI CHIUDEVANO INTORNO AL….! ERA L’IMMAGINE PIU EROTICA… SCOSSE LA TESTA, MENTRE UNA SCARICA ELETTRICA LO ATTRAVERSAVA DALLA TESTA ALLA PARTE PIU INTIMA DI SE.
>
ANDREA ABBASSO’ LA TESTA E CHIUSE LE LABBRA INTORNO AI CAPEZZOLI DI CHRISTIAN INTURGIDITI.
> CHRISTIAN SCOSSE LA TESTA, INCAPACE DI RITROVARE LA FORZA DI ALLONTANARLO. NON AVEVA MAI PROVATO UN SIMILE DESIDERIO DOPO MASSIMO. MAI AVEVA DESIDERATO UN UOMO COME LUI. IN SOTTOFONDO UNA MUSICA FAMIGLIARE SEMBRAVA DIRGLI QUALCOSA, MA LUI NON RIUSCIVA A CONCENTRARSI PER ASCOLTARE.
> CONTINUO’ LUI A SUSSURARGLI CONTRO LA PELLE. LO SOSPINSE VERSO L’ALTO, E CERCO’ DI SFILARGLI I PANTALONI PER AVERLO NUDO CONTRO DI SE.
> SOTTOLINEO’ ANDREA.
LENTAMENTE, PAROLE E MUSICA INIZIARONO A PENETRARE NELLA SUA MENTE. ERA LA CANZONE CHE MASSIMO AVEVA SCRITTO PER LUI. UN ORRIBILE SENSO DI VERGOGNA LO AVVOLSE CON TANTA FORZA DI FARLO RIENTRARE IN SE. ANDREA NON PROVAVA NULLA PER LUI, VOLEVA SOLO USARLO. DOVE ERA FINITO IL RISPETTO DI SE STESSO? AVREBBE DAVVERO LASCIATO CHE LUI SFOGASSE I SUOI ISTINTI SESSUALI SUL SEDILE DI QUELL’ AUTO?
>
CHRISTIAN FU COLPITO DAL FATTO CHE SI FOSSE ACCORTO SUBITO CHE QUALCOSA NON ANDAVA. CON UNO SCATTO, SCESE DALLE GAMBE DI LUI E SI MISE A SEDERE, TENTANDO FRENETICAMENTE DI RIVESTIRSI, NELLA MACCHINA ECHEGGIO’ IL RUMORE DI STOFFA CHE SI LACERAVA.
> GLI CHIESE LUI, CON IL FIATO AFFANOSO.
> AMMISE CHRISTIAN. >
> GLI CHIESE CON IRONIA.
SENZA PENSARCI UN ISTANTE, CHRISTIAN SI VOLTO’ E GLI ARRESTO’ UNO SCHIAFFO DECISO SULLA GUANCIA. >
IL SILENZIO CALO’ NELL’AUTO, CHRISTIAN RIMASE A FISSARE L’IMPRONTA DELLA SUA MANO SUL VISO OLIVASTRO DI LUI, QUASI NON SI RENDESSE CONTO DI ESSERE STATO LUI A FARE UNA COSA SIMILE.
> DICHIARO’ DOPO QUALCHE ISTANTE. >
I LORO CORPI ORMAI RIMASTI NUDI, SI ACCAVALAVANO A VICENDA, BACI E CAREZZE ACCOMPAGNAVANO LA LORO VOGLIA DI POSSEDERSI.
ANDREA ERA UNA PERSONA CHE CI SAPEVA FARE, IL SUO VISO E LE SUE SENSUALI LABBRA SI ABBANDONARONO COMPLETAMENTE AI SERVIZI CHE CHRISTIAN GLI STAVA REGALANDO…ERANO TALMENTE ECCITATI DA QUELLA SITUAZIONE AMBIGUA CHE NON SI RESERO CONTO DI ESSERE FERMI CON L’AUTO, ANDREA ORDINO’ ALL’AUTISTA DI SCENDERE E LASCIARLO SOLO PER ALMENO UN ORA, NATURALMENTE IL POSTO DI GUIDA ERA ISOLATO COME I VETRI, QUINDI ERA BASTATO PREMERE UN PULSANTE MICROFONICO, PER PARLARE CON LUI. DOPO UN ORA ESATTA I DUE RAGAZZI CERCARONO DI RICOMPORSI, ABBASSARONO IL FINESTRINO E FUMARONO UN OTTIMO ARGHILE’ , ANDREA ERA PROVVISTO DI TUTTE LE COMODITA….LE SUE MANI ANCORA AVVOLGEVANO I GLUTEI DI CHRISTIAN, CHE, CERCAVA DI RIVESTIRSI…INUTILMENTE.
>
> SIBILO’ ANDREA CON DOLCEZZA. > DICHIARO’ ANDREA CON UN SORRISO ECCITANTE.
> DISSE ANDREA IN TONO GLACIALE. SOLLEVO’ LA CERNIERA SENZA NEPPURE SFIORAGLI LA PELLE, QUASI LUI AVESSE UNA TERRIBILE MALATTIA.
> IN UN CERTO SENSO SAPEVA CHE AVEVA RAGIONE LUI, MA IL SUO ORGOGLIO GLI IMPEDIVA DI DIRE QUANTO GLI ERA PIACIUTO QUEL INCONTRO A PORTE CHIUSE. IL VIAGGIO CONTINUO’ NEL SILENZIO PIU TOTALE. QUANDO L’AUTO SI FERMO’ E L’AUTISTA SCESE AD APRIRE LA PORTA, CHRISTIAN SENTI QUALCOSA DI MORBIDO POSARSI SULLE SPALLE, ERA LA GIACCA DI ANDREA. CON UN SOSPIRO UN PO TREMANTE, USCI DALL’AUTO MENTRE IL BRACCIO DI LUI L’AFFERRAVA DELICATAMENTE ALLA VITA, E TENEVA LA GIACCA IN MODO CHE NON SI APRISSE.
IL PORTIERE LI ACCOMPAGNO’ ALL’ASCENSORE MENTRE ANDREA SCAMBIAVA QUATTRO CHIACCHERE CORDIALI, POI LE PORTE DI METALLO SI CHIUSERO DIETRO DI LORO. CHRISTIAN NON AVEVA IL CORAGGIO DI GUARDARLO NEGLI OCCHI, NE DI CHIEDERGLI SE AVEVA INTENZIONE DI PASSARE LA NOTTE CON LUI.
NON APPENA FURONO ENTRATI IN CASA, ANDREA INIZIO’ A DISFARE IL NODO ALLA CRAVATTA SOTTO LO SGUARDO STUPITO DI LUI.
> GLI CHIESE
> FU LA RISPOSTA LACONICA CHE RICEVETTE.
>
> ASSICURO’ ANDREA IN TONO ASCIUTTO.
DI COLPO CHRISTIAN CAPI OGNI COSA. >
COME AVEVA POTUTO NON RENDERSI CONTO CHE QUELL’ASSURDO CONTRATTO LE AVREBBE ROVINATO LA REPUTAZIONE? ERA NATURALE CHE ANDREA VOLESSE FAR CREDERE DI TRASCORRERE LA NOTTE CON LUI CHE AMANTE SAREBBE STATO ALTRIMENTI ? ODDIO, SE TIZIANA AVESSE LETTO LE SOLITE RIVISTE DI PETTEGOLEZZI CHE PIACEVANO TANTO A CIRO E AVESSE SCOPERTO COSI CHE ERA DIVENTATO L’AMANTE DI LUSSO DI SUO FIGLIO?
CHE COSA AVREBBE PENSATO? CHRISTIAN ERA DISPERATO, ALL’IDEA DI FAR SOFFRIRE L’UINICA DONNA CHE AVESSE MAI AMATO COME UNA MADRE.
> GLI DISSE CON ESPRESSIONE SCONVOLTA.
> ANDREA SI PASSO’ UNA MANO TRA I CAPELLI E LO FISSO’ CON ARIA SODDISFATTA. >
> RISPOSE CHRISTIAN CON IL VISO IN FIAMME.
LO SFIDO’ CHRISTIAN, GUARDANDOLO CON OCCHI CHE SPRIZZAVANO SCINTILLE.
LO SGUARDO DI LUI GLI PERCORSE TUTTO IL CORPO COME UNA CAREZZA FINO A QUANDO NON INCONTRO’ I SUOI OCCHI. COME IPNOTTIZZATO, CHRISTIAN RESTO’ PRIGIONIERO DI QUELLO SGUARDO SENSUALE, MENTRE RICORDAVA LA SENSAZIONE DELLE MANI DI LUI SUL PROPRIO CORPO.
>
ANCORA IN PREDA ALLA STRANA ECCITAZIONE DI POCO PRIMA, CHRISTIAN SI INFILO’ SOTTO LE COPERTE, COMPLETAMENTE NUDO.
ERA MOLTO STANCO E NON VEDEVA L’ORA DI CHIUDERE GLI OCCHI E RICORDARE TUTTA QUELLA GIORNATA.
LA NOTTE TRASCORSE MERAVIGLIOSAMENTE, CHRISTIAN ED ANDREA COMPLETARONO CIO’ CHE IN AUTO NON RIUSCIRONO A FARE, SI SCAMBIARONO AMORE E AFFETTO, FANTASIE ED ESPERIENZE…
LA MATTINA DOPO, SI SVEGLIO’ MOLTO PRESTO. AVEVA DORMITO MALE, UN SONNO AGITATO. BUTTO’ LE GAMBE GIU’ DAL LETTO, DECISO AD ANDARE A CERCARSI UN BICCHIERE D’ACQUA, E’ INFILO LA VESTAGLIA DI SETA CHE QUALCUNO AVEVA APPOGGIATO ALLO SCHIENALE DELLA SEDIA.
AVEVA PERCORSO POCHI PASSI LUNGO IL CORRIDOIO CHE PORTAVA ALLA CUCINA, QUANDO SI SENTI CHIAMARE.
> LA VOCE DI ANDREA LO FECE TRASALIRE.
LUI ERA SEDUTO A TAVOLA E STAVA BEVENDO UNA TAZZA DI CAFFE’ FUMANTE. QUANDO LO VIDE ENTRARE NELLA SALA DA PRANZO, SI ALZO’.
> DICHIARO CHRISTIAN. LUI INARCO’ UN SOPRACIGLIO E CHRISTIAN SORRISE. >
>
A QUEL PUNTO CHRISTIAN DIVENTO’ PALLIDO, NON SAPEVA CHE ANDREA CONOSCESSE SUA MADRE, TIZIANA AVEVA RACCONTATO CHE SUO FIGLIO GLI ERA STATO PORTATO VIA A POCHI MESI, E CHE NON RIUSCI’ MAI A TROVARLO.
> DOMANDO’ CHRISTIAN CON VOCE TREMANTE.
>
> AZZARDO’ CHRISTIAN
>
>
> AFFERMO’ ANDREA FIERO DI SE.
>
ANDREA SI SEDETTE DI NUOVO, CON LO SGUARDO CHE SCINTILLAVA DI EMOZIONI TENUTE A FRENO A STENTO, E SORSEGGIO’ IL SUO CAFFE’.
CHRISTIAN SI VERSO’ DEL THE, E IN UN BICCHIERE, DELLA SPREMUTA DI ARANCIA. >
>
DICHIARO’ CHRISTIAN CON ALLEGRIA. >
LUI RAGGELO’ . >
CHRISTIAN IMPALLIDI NON SAPEVA CHE ANDREA AVESSE UNA SORELLA, TIZIANA NON GLIENE AVEVA PARLATO. POI TENTO’ DI RECUPERARE ALLA GAFFE FATTA. > ANDREA CORRUGO’ LA FRONTE E LO FISSO’ CUPO. >
> LA SUA DICHIARAZIONE SEMBRO’ RIUSCIRE NELL INTENTO. ANDREA LO GUARDO’ SCONCERTATO. >
CHRISTIAN SCROLLO’ LE SPALLE. ERA PENTITO DI AVERE TIRATO FUORI UN ARGOMENTO TANTO PERSONALE, PERO’ ALLO STESSO TEMPO, ERA ANCHE SOLLEVATO PER ESSERE RIUSCITO A DISTRARLO DAL RICORDO DELLA MORTE DELLA SORELLA. > RIVELO’.
> AGGIUNSE ANDREA CON ARIA TRISTE.
> CON QUESTA DICHIARAZIONE LA TRISTEZZA SCESE SUL VISO DI ANDREA, CHE NON SAPEVA SE LIBERARSI DAL SUO PESO, PIANGENDO O SORRIDENDO.
CHRISTIAN ACCENNO’ UN SORRISO, QUASI NON VOLESSE DARE PESO A UN AVVENIMENTO CHE INVECE LO AVEVA RATTRISTATO PARECCHIO.
> DISSE ANDREA, QUASI PARLASSE TRA SE.
> GLI CHIESE, RIPENSANDO AL VIDEO DELLO SPETTACOLO CHE GLI AVEVA MOSTRATO IN AUTO.
> SI GIUSTIFICO’ ANDREA. > CHRISTIAN LO’ FISSO’ DRITTO NEGLI OCCHI.
ANDREA, SE AVESSE SAPUTO CHE IN REALTA’ LA PERSONA CHE SI ERA PRESA CURA DI CHRISTIAN PER TUTTI QUESTI ANNI, ERA SUA MADRE DI SICURO NE AVREBBE SOFFERTO MOLTISSIMO, CHRISTIAN AVEVA PAURA DI TRADIRE IL CUORE DI ENTRAMBI MA COME POTEVA FINGERE DI NON SAPERE?.
> CHIESE CHRISTIAN.
>
PER QUANTO IMBARAZZATO, CHRISTIAN DECISE DI PROVARE ANCORA. >
>
> SUSSURRO’ CHRISTIAN MENTRE LO GUARDAVA INFILARE LA GIACCA E USCIRE.
QUEL POMERIGGIO, CHRISTIAN ERA IN DAY OFF, E DECISE DI ANDARE PRIMA A NAAMA BAY, POI A TROVARE TIZIANA. I QUOTIDIANI AVEVANO PUBBLICATO ALCUNE FOTO DELLA PRIMA CINEMATOGRAFICA E IN UNA SI VEDEVA CHIARAMENTE ANDREA CHE GLI CINGEVA LA VITA IN MODO POSSESSIVO.
QUANDO LUI ARRIVO’, LA DONNA ERA IN SALOTTO CHE SISTEMAVA DEI FIORI IN UN VASO. > DISSE TIZIANA CON UN SORRISO BIRRICCHINO.
>
> LO SGRIDO’ TIZIANA. >
CHRISTIAN GUARDO’ LA POVERA DONNA, VOLEVA CONFESSARGLI CHE IN REALTA’ L’UOMO DI CUI LUI SI ERA FORSE INNAMORATO, ERA SUO FIGLIO, MA GLI AVREBBE SPEZZATO IL CUORE, TIZIANA AVEVA CERCATO DISPERATAMENTE SUO FIGLIO PER MOLTI ANNI, E NON AVREBBE ACCETTATO CHE CHRISTIAN IN QUALCHE MODO AVEVA SOFFOCATO LA VERITA’, PER TUTTO QUESTO TEMPO. ERA DAVVERO SENZA PAROLE, NON RIUSCIVA A TROVARE NEMMENO UNA SPIEGAZIONE PLAUSIBILE PER CIO CHE GLI STAVA ACCADENDO.
> CONTINUO’ TIZIANA. >
> AGGIUNSE CHRISTIAN.
> MORMORO’ TIZIANA CON AFFETTO.
>
MOLTI DEI RAGAZZI CHE AVEVANO VISSUTO A CASA DI TIZIANA, AVEVANO CONOSCIUTO CHRISTIAN, E SE N’ERANO QUASI INNAMORATI, INFATTI TORNAVANO SPESSO A TROVARLA CHIEDENDO DI LUI, MA TIZIANA CON MOLTA EDUCAZIONE E RISERVATEZZA AVEVA SEMPRE CERCATO DI NON RIVELARE LA VITA PRIVATA DI CHRISTIAN.
CHRISTIAN RIMASE A CASA PER UN PAIO D’ORE, PRIMA DI TORNARE ALL’AEREOPORTO CHE LO AVREBBE RIPORTATO AL CAIRO. QUANDO L’ASCENSORE ARRIVO’ DAVANTI ALLA PORTA DELL’APPARTAMENTO, DOVETTE SUONARE E ASPETTARE CHE ALFREDO, IL MAGGIORDOMO GLI VENISSE AD APRIRE.
> DISSE GENTILMENTE ALL’UOMO CHE LO FISSAVA IN SILENZIO.
> DICHIARO’ LA VOCE SECCATA DI ANDREA. >
CHRISTIAN SI FERMO’ DI SCATTO IN MEZZO ALL’ANTICAMERA E GIRO’ SU SE STESSO. APPOGGIATO ALLO STIPIDE DELLA PORTA DEL SALOTTO, C’ERA ANDREA, CON LE BRACCIA CONSERTE E LO SGUARDO CUPO. INDOSSAVA UNA CAMICIA VERDE MUSCHIO E UN PAIO DI JEANS ATTILATI. NON LO AVEVA MAI VISTO TANTO AFFASCINANTE, NAMMENO VESTITO DA SERA. SI COSTRINSE A RICCACCIARE INDIETRO L’EMOZIONE DI QUELL’INCONTRO INASPETTATO, PER CONCENTRARSI SULLA DISCUSSIONE CHE STAVA PER INIZIARE.
> GLI CHIESE QUINDI IN TONO INCERTO.
>
>
>
PERCHE’ SEI STATO CON MARCO, GIURO CHE LO FACCIO A PEZZI.>>
CHRISTIAN LO FISSO’ ALLIBITO.
> AGGIUNSE ANDREA CON UN ATTEGGIAMENTO AGRESSIVO.
> IL SILENZIO INTORNO A LORO SI POTEVA TAGLIARE CON UN COLTELLO.
> I SUOI INTENSI OCCHI CHIARI NON LO LASCIAVANO UN MOMENTO.
CHRISTIAN RICAMBIO’ QUELLO SGUARDO CON RAMMARICO E TRISTEZZA. >
>
>
>
>
> LE LANCIO’ UN OCCHIATA SDEGNOSA CHE QUASI LO FECE RIDERE. >
> GLI CONFIDO’ CHRISTIAN. >
>
> TAGLIO’ CORTO CHRISTIAN.
>
CHRISTIAN ARROSSI’… >
ANDREA PREFERI NON INDAGARE OLTRE. GUARDO’ GLI OCCHI DI CHRISTIAN E SI RESE CONTO CHE STAVA DICENDO LA VERITA, PER L’IMBARAZZO GUARDO’ L’OROLOGIO E SCOSSE LA TESTA. >
RIMASTO SOLO, CHRISTIAN CONTINUO’ A RIMURGINARE SULLA CENA ALLA QUALE DOVEVA ANDARE ANDREA. UN ASSURDA RABBIA SI ERA IMPADRONITO DI LUI, NEL SENTIRGLI DIRE CHE AVEVA UN APPUNTAMENTO. COME OSAVA USCIRE CHISSA CON CHI PER POI CONPORTARSSI COME UN PAZZO GELOSO NEI SUOI CONFRONTI? MA CERTO, GLI UOMINI HANNO SEMPRE DUE PESI E DUE MISURE, QUANDO SI TRATTA DI COMPORTAMENTI.
GLI UOMINI RICCHI COME ANDREA, POSSONO ANCHE USCIRE CON PIU DI UNA PERSONA ALLA VOLTA, MENTRE GLI UOMINI COME CHRISTIAN DOVEVANO ESSERE FEDELI. ERA CHIARO CHE LA DONNA O L’UOMO CON LA QUALE AVEVA UNA RELAZIONE DOVEVA ESSERE MOLTO ACCOMODANTE, OPPURE ERA AL CORRENTE DEL CONTRATTO CHE ANDREA AVEVA STIPULATO CON LUI.
CONTRATTO, QUELLA PAROLA LO RIPORTO’ ALLA REALTA’. PERCHE POI SE LA PRENDEVA TANTO, QUANDO SI TRATTAVA SOLO DI LAVORO. DOVEVA CERCARE DI TENERLO IN MENTE, ANCHE PER EVITARE CHE CAPITASSERO DI NUOVO CERTI SPIACEVOLI INCIDENTI SUI SEDILI POSTERIORI DELLE AUTO.
DUE GIORNI DOPO, UN AUTISTA VENNE A PRENDERLO PER ACCOMPAGNARLO ALL’AEREOPORTO DOVE AVEVA APPUNTAMENTO CON ANDREA. AD ASPETTARLO TROVO’ UN FOTOGRAFO CHE IMMORTALO’ LA SCENA DEL SUO INCONTRO CON IL GIOVANE IMPRENDITORE.
CERTO CHE QUELLA PRESENZA NON DIPENDESSE DA UNA CIRCOSTANZA FORTUITA, QUANDO ANDREA FECE PER BACIARLO SULLA BOCCA, LUI VOLTO’ LA TESTA E IL BACIO SI CONCLUSE SULLA GUANCIA.
> DOMANDO’ ANDREA.
>
L’ATMOSFERA TRA LORO RESTO GLACCIALE ANCHE DURANTE LA LUNGHISSIMA ATTESA DI QUATTRO ORE DOVUTA A UNO SCIOPERO DEI CONTROLLORI DI VOLO. ANDREA PASSO’ IL TEMPO A LAVORARE AL SUO PORTATILE, MENTRE CHRISTIAN SI RITROVO’ A SFOGLIARE INSULSE RIVISTE DI CUI NON GLI IMPORTAVA NULLA. DI TANTO IN TANTO SI CONCEDEVA IL LUSSO DI RIVOLGERGLI UN OCCHIATA. ERA INCREDIBILMENTE SOFFISTICATO E AFFASCINANTE CON I PANTALONI DI COTONE CHIARO E LA CAMICIA LEGGERMENTE APERTA SUL COLLO.
DOVEVA PIACERE MOLTO ANCHE ALLA BIONDA DALL’ALTRA PARTE DELLA SALA D’ASPETTO, A GIUDICARE DALLE OCCHIATINE CHE GLI MANDAVA, PENSO’ CHRISTIAN CON IRRITAZIONE.
> DOMANDO’ LUI MENTRE SALIVANO LA SCALETTA CHE PORTAVA ALL’INTERNO DELL’AEREO.
>
FECE NOTARE LUI.
>
> RISPOSE CHRISTIAN CON FREDDEZZA.
NON SCAMBIARONO UNA PAROLA DURANTE IL VOLO E NEPPURE MENTRE ASPETTAVANO DI ATTERRARE. QUANDO FINALMENTE RIUSCIRONO A RITIRARE L’AUTO CHE LUI AVEVA PRENOTATO, ERA ORMAI TARDISSIMO. IL TENTATIVO DI ANDREA DI AVVISARE DEL LORO RITARDO ANDO’ A VUOTO E LUI ERA ORMAI NERVOSISSIMO. SEMBRAVA DAVVERO CHE NULLA STESSE PROCEDDENDO PER IL VERSO GIUSTO.
> GRUGNI’ ANDREA. >
> CHIESE CHRISTIAN, CHE FINO A QUEL MOMENTO NON AVEVA OSATO SFOGARE LA PROPRIA CURIOSITA’. UN CASTELLO? SEMBRAVA PROMMETTENTE.
> RISPOSE LUI LACONICO.
ANDREA GUIDO’ PER PARECCHIO TEMPO BOFONCCHIANDO TRA SE. LE STRADINE ERANO STRETTE E SI ERA ORMAI FATTO BUIO. TUTTAVIA, LUI NON VOLLE CONSULTARE LA CARTINA CHE ERA IN DOTAZIONE ALL’AUTO A NOLEGGIO E CHRISTIAN, SENTENDOSI INUTILE, SI ADDORMENTO’.
> ESCLAMO’ A UN CERTO PUNTO ANDREA, RISVEGLIANDOLO DAL SUO SONNO.
>
> ESPLOSE ANDREA CON EVIDENTE POCO ENTUSIASMO.
5
CHRISTIAN, NON CREDEVA AI SUOI OCCHI, DAVANTI A SE VIDE, UN MONDO FIABESCO, PRONTO A REGALARGLI EMOZIONI INDIMENTICABILI.
SCESE DALL’AUTO E RABBRIVIDI’ PER L’ARIA PUNGENTE DELLA SERA. SI STROFINO’ LE BRACCIA NUDE CON LE MANI E INFILO’ LA GIACCA.
>
>
> LE RISPOSE ANDREA, QUINDI SI AVVIO’ VERSO IL PORTONE D’INGRESSO E INIZIO’ A BATTERE IL PESANTE BATTIPORTA DI FERRO CONTRO IL LEGNO MASSICCIO.
PASSARONO PARECCHI MINUTI E DIVERSI TENTATIVI SENZA CHE ACCADESSE NULLA. POI ANDREA SI ACCANI’ DI NUOVO, CON MAGGIORE FORZA. FINALMENTE UNA LUCE FIOCA SI ACCESE ALL’INTERNO DEL CASTELLO E UN CHIAVISTELLO SI MOSSE CINGOLANDO.
> MORMORO’ CHRISTIAN CON VOCE DIVERTITA.
IN QUEL MOMENTO LA FIGURA DI UN UOMO ANZIANO CON LA VESTAGLIA DI LANA SI STAGLIO’ CONTRO L’USCIO.
> ESCLAMO’. >
CHRISTIAN SORRISE DI NASCOSTO, MENTRE ANDREA CERCAVA DI SPIEGARE IN POCHE PAROLE CHI ERANO LORO. POI, SENZA ASPETTARE OLTRE, PASSO’ DI FIANCO ALL’UOMO, SOSPINGENDO ANCHE CHRISTIAN OLTRE LA PESANTE PORTA.
IL FUOCO CHE SI STAVA SPEGNENDO LENTAMENTE NEL CAMINO DELLA GRANDE HALL DEL CASTELLO SPARGEVA OMBRE ROSSASTRE SUL LEGNO CHIARO DEL PARQUET CONSUMATO E SULLE PARETI A PANNELLI DI NOCE COLOR DEL MIELE.
> DICHIARO’ CHRISTIAN CON UN SOSPIRO.
> ANNUNCIO’ L’ANZIANO UOMO.
> DOMANDO’ ANDREA IN TONO IMPERIOSO.
>
> CONTINUO’ ANDREA.
> DICHIARO’ MURDO, MENTRE FACEVA LORO STRADA LUNGO UNA LUNGA SCALA DI PIETRA.
>
CAMMINARONO PER UN LUNGO CORRIDOIO SCARSAMENTE ILLUMINATO FINCHE’ NON RAGGIUNSERO UNA PESANTE PORTA DI LEGNO. >
L’ESPRESSIONE INCREDULA SUL VISO DI ANDREA ERA TALMENTE BUFFA, CHE CHRISTIAN RIUSCI’ A STENTO A TRATTENERE UNA RISATA. ENTRO’ INVECE NELL’ENORME CAMERA DA LETTO E FACE UNA PIROETTA. SI SENTIVA COME L’EROINA DI UN LIBRO ROMANTICO.
LA SUA GIOIA INNONDO’ QUANDO SI RESE CONTO CHE NELLA STANZA TRONEGGIAVA UN ENORME LETTO A BALDACCHINO. UN SOLO LETTO. IN QUEL MOMENTO CAPI’ CHE LA NOTTE NON SAREBBE STATA UNA PASSEGGIATA.
> ESCLAMO’ ANDREA CHE ERA ANDATO A ISPEZZIONARE IL BAGNO ADIACENTE.
> AGGIUNSE CHRISTIAN CON VOCE INCOLORE.
IL POMELLO DELLA PORTA DEL BAGNO SI STACCO’ DI COLPO E ANDREA LO RIMISE A POSTO. >
>
> REPLICO’ ANDREA RIDACCHIANDO. >
>
>
> CHRISTIAN LO GUARDO’ CON DISAPROVAZIONE. >
> LO’ INFORMO’ ANDREA SECCAMENTE. >
NONOSTANTE FOSSE EVIDENTE CHE LA CUCINA NON AVEVA SUBITO ALCUNA MODIFICA NE AMMODERNAMENTO DA ALMENO UN PAIO DI SECOLI, CHRISTIAN TROVO’ CHE ERA BEN FORNITA, SIA DI ATTREZZI SIA DI MATERIE PRIME.
IN POCHI ISTANTI ORGANIZZO’ UNA CENETTA A BASE DI FRITTATA E INSALATA CHE CONSUMARONO CON GUSTO DI FIANCO AL FUOCO CHE ANDREA AVEVA ACCESO PER CUCINARE. QUANDO FURONO RIENTRATI IN CAMERA, CHRISTIAN SI GUARDO’ INTORNO DI NUOVO. LA STANZA ERA IMMERSA IN UN ATMOSFERA CALDA E PIACEVOLE, EPPURE LUI ERA TESO COME UNA CORDA DI VIOLINO. >
> DOMANDO’ ANDREA, FISSANDO LE FIAMME ROSSEGGIANTI. >
NO, DOVRESTI STARE CON ME, SI RITROVO’ A PENSARE CHRISTIAN CONSCIA DELLA GELOSIA CHE AVEVA PROVATO NEGLI ULTIMI GIORNI A IMMAGINARLO CON UN ALTRO UOMO. VORREI CHE VENISSI A LETTO CON ME. PER UN ISTANTE CREDETTE DI AVERLO DETTO AD ALTA VOCE , TANTO ERA INSISTENTE QUEL SENTIMENTO DENTRO DI LUI. SCOSSE LA TESTA, NEL TENTATIVO DI RITROVARE SE STESSO.
> DICHIARO’ A QUEL PUNTO.
AFFERRO’ LA TROUSSE DA TOILLETTE DALLA VALIGIA CHE DOVEVA ANCORA DISFARE E SI DIRESSE VERSO LA PORTA DEL BAGNO, SOLO PER FERMARSI DI COLPO A META’ STRADA, DECISA A GETTARE AL VENTO OGNI CAUTELA. >
> DISSE ANDREA, MENTRE LO STUDIAVA CON CURIOSITA’. >
CHRISTIAN ARROSSI PER L’IMBARAZZO E CORSE A RIFUGIARSI IN BAGNO. PER QUANTO AVREBBE PREFERITO RIUSCIRE A TRATTENERSI, ERA TALMENTE SODDISFATTA DELLA RISPOSTA CHE AVEVA RICEVUTO DA METTERE DA PARTE IL RICORDO DELL’IMBARAZZO PROVATO.
> DICHIARO’ POCHI MINUTI DOPO, RIENTRANDO IN CAMERA DA LETTO. AVEVA INDOSSATO UNO DEI PIGIAMI DI VERSACE CHE ANDREA AVEVA COMPRATO PER LUI. ERA SPLENDIDO, MA ANCHE INCREDIBILMENTE TRASPARENTE E SOPRATTUTTO LEGGERO, PER LA TEMPERATURA DELLA STANZA. CHRISTIAN TREMO’, FORSE NON SOLO PER IL FREDDO. PRIMA DI ALLORA, NON AVEVA MAI DIVISO LA STANZA CON UN ALTRO UOMO.
ANDREA AVEVA QUASI TERMINATO DI SPOGLIARSI E STAVA SFILANDO LA CAMICIA, QUANDO SI SOFFERMO’ A SCRUTARE IL VISO ARROSSATO DI LUI.
> AGGIUNSE BOFONCHIANDO.
CHRISTIAN NON SI ASPETTAVA UNA FRASE TANTO DIRETTA. LASCIO’ CHE IL SILENZIO SI ALLUNGASSE, GELIDO TRA DI LORO, POI SI STRINSE LE BRACCIA INTORNO AL CORPO E SI INFILO’ TRA LE LENZUOLA IN TUTTA FRETTA. > DICHIARO’, QUANDO FU AL RIPARO DELLE COPERTE.
RIMASE A GUARDARLO MENTRE SI ALLONTANAVA CON ESPRESSIONE CUPA VERSO LA STANZA DA BAGNO.
SAREBBE RIUSCITO A TENERE A FRENO IL PRORPIO DESIDERIO, DECISE CON FORZA. QUELL’INTIMITA’ NON ERA REALE, COSI COME NON ESISTEVA IL LORO RAPPORTO, BASATO SU UN ARRIDO PEZZO DI CARTA. OH, CERTO, NON AVEVA MAI PROVATO COSI FORTE LA TENTAZIONE DI LASCIARSI ANDARE, DI ABBANDONARE PER SEMPRE L’AMORE PER MASSIMO, E DI AVERE UN ALTRO UOMO NEL SUO LETTO.
PER ANDREA FARE L’AMORE CON LUI SAREBBE STATA UNA DELLE TANTE ESPERIENZE, MENTRE PER LUI….
LA PORTA DEL BAGNO SI APRI E LUI LO VIDE AVVICCINARSI AL LETTO CON INDOSSO SOLO UN PAIO DI BOXER ATTILLATI.
GLI MANCO’ IL FIATO. ANDREA ERA UNA STATUA DI RIACE, PROPRIO COME LUI AMAVA. PETTORALI MUSCOLOSI, BRACCIA E GAMBE POSSENTI, ADDOMINALI SCOLPITI E SEDERE SODO. NON ERA GIUSTO CHE FOSSE COSI BELLO! SEMBRAVA CHE LA SUA PELLE FOSSE DI SETA COLOR DEL MIELE BRUNITO.
AVEVA SPALLE LARGHE E FIANCHI STRETTI, GAMBE LUNGHE E MUSCOLOSE AL PUNTO GIUSTO. E QUEL VISO UN PO ANGOLOSO, CON I CAPELLI CHIARI ANCORA UMIDI PER LA DOCCIA.
IL MATERASSO CEDETTE SOTTO IL PESO DEL CORPO DI LUI E NELLA STANZA RISUONO’ IL RUMORE DI STOFFA CHE SI LACERA.
> ANDREA SPOSTO’ LE COPERTE E MISE IN EVIDENZA UN GROSSO STRAPPO NEL LENZUOLO. >
>DISSE CHRISTIAN . >
INSIEME TOLSERO IL LENZUOLO E LO POSIZIONARONO IN MODO CHE LO STRAPPO FOSSE SOTTO I CUSCINI, POI RIMISERO A POSTO ANCHE LE COPERTE.
> DICHIARO CHRISTIAN, SODDISFATTO.
> BOFONCHIO’ ANDREA.
>
> AGGIUNSE ANDREA, E SOLLEVO’ LO SGUARDO. RIMASE COME IPNOTIZZATO.
> CHIESE CHRISTIAN PERPLESSO.
> DISSE LUI, CON IL FIATO CORTO, >
CHRISTIAN ABBASSO’ LO SGUARDO E SI ACCORSE CHE ANDREA AVEVA RAGIONE. IL SUO CORPO ERA NUDO SOTTO QUEL PIGIAMA TRASPARENTE. FECE PER INFILARSI SOTTO LE COPERTE, MA LUI ALLUNGO’ UN BRACCIO E LO AFFERRO’ CON FORZA, ATTIRANDOLO CONTRO DI SE.
LA BOCCA DI ANDREA SI POSO’ DECISO SULLE SUE LABBRA, SOFFOCANDO IL GRIDO SORPRESO DI LUI. UNA GRANDE ECCITAZIONE SI IMPADRONI DEL CORPO DI CHRISTIAN, DELLA SUA MENTE, DEL SUO CUORE. ALL’IMPROVVISO, NON FU PIU CAPACE DI TENERE A BADA I PROPRI DESIDERI. GLI AVVOLSE LE BRACCIA INTORNO AL COLLO E GLI ACCAREZZO’ LE SPALLE NUDE.
LE DITA DI ANDREA SI CIUSERO INTORNO AI FIANCHI DI LUI, NEL TENTATIVO DI AVVICINARLO A SE PER DARGLI MODO DI SENTIRE LA SUA ECCITAZIONE. CHRISTIAN PROVO’ UN INCREDIBILE SENSAZIONE, LA PIU EROTICA E SCONVOLGENTE CHE AVESSE MAI PROVATO.
ANDREA LO DEPOSITO’ SUL LETTO E SI SDRAIO ACCANTO A LUI. CON MANI SICURE, GLI ACCAREZZO’ L’INTERNO DELLE COSCE, INVITANDOLO SILENZIOSAMENTE AD APRIRE LE GAMBE PER LUI. PER TUTTO IL TEMPO CONTINUO’ A BACIARLO, CON TANTA MAESTRIA CHE CHRISTIAN NON AVEVA NEPPURE IL TEMPO PER PENSARE.
TENEVA LE MANI AFFONDATE TRA I CAPELLI DI LUI, BEANDOSI DELLA MERAVIGLIA DI POTERLO AVERE TANTO VICINO DA SENTIRE IL SUO CUORE CHE BATTEVA.
> CHIESE LUI ALL’IMPROVVISO, TRA UN BACIO E L’ALTRO.
UN BARLUME DI LUCIDITA’ ATTRAVERSO LA MENTE DI CHRISTIAN. PROTETTO? DA COSA? MA CERTO, DA GRAVIDANZE INDESIDERATE, RISPOSE CHRISTIAN RIDENDO…> AGGIUNSE.
LA TENSIONE VISIBILE SUL VISO DI ANDREA SI SCIOLSE IN UN ESPRESSIONE DI INTENSA SODDISFAZIONE. > SUSSURRO’ CONTRO L’ORECCHIO DI LUI, POI RIPRESE A BACIARLO FINO A FARGLI PERDERE DI NUOVO IL SENSO DELLA REALTA’. > CONFESSO’ ANDREA CONTRO L’ANGOLO DELLE LABBRA.
CON LA PUNTA DELLA LINGUA, GLI SFIORO’ IL MENTO E LA GUANCIA, POI SI SPOSTO’ VERSO L’ORECCHIO. SOTTO DI LUI, CHRISTIAN GEMEVA E SI CONTORCEVA, INCAPACE DI RITROVARE LA LUCIDITA’.
> GLI OCCHI DI CHRISTIAN SI SPALANCARONO SU DI LUI, SUL SUO VISO FORTE E INTENSO, QUASI VOLESSE ASSICURARSI DI AVER SENTITO BENE. VIDE CHE AVEVA LE PUPILLE DILLATATE E LE GUANCE ARROSSATE, QUASI NEPPURE LUI FOSSE ABITUATO A DIRE COSE DEL GENERE. >
UN INCREDIBILE ONDATA DI TENEREZZA TRAVOLSE CHRISTIAN, TANTO INTENSA QUANTO ASSURDA IN QUELLA SITUAZIONE.
EPPURE, QUALCOSA SI SCIOLSE DENTRO CHRISTIAN IN QUEL MOMENTO. CON MANI FRENETICHE, INIZIO’ AD ACCAREZZARGLI IL CORPO. > DICHIARO’ CON UNA VOCE CHE ERA SUA, MA CHE NON AVEVA MAI SENTITO PRIMA.
ANDREA SORRISE IN MODO PROVVOCANTE E SENSUALE. GLI SFIORO’ LE SPALLE CON LE MANI, POI INIZIO’ AD ACCAREZZARGLI I PETTORALI ATTRAVVERSO LA STOFFA MORBIDA.
CHRISTIAN INARCO’ IL CORPO VERSO DI LUI, QUASI A CHIEDERE CHE NON SMETTESSE MAI. >
CHRISTIAN CHIUSE GLI OCCHI MENTRE ANDREA GLI SFILAVA GLI SLIP. > GLI SUSSURRO’, STRINGENDOGLI UN CAPEZZOLO TRA LE DITA. LO SPASMO DI PIACERE LO FECE GEMERE.
QUANDO RIAPRI’ GLI OCCHI, SI RESE CONTO CHE LUI LO STAVA OSSERVANDO CON UNA STRANA ESPRESSIONE.
> GLI DOMANDO’.
> CONFIDO’ LUI CON UNA RISATA ROCA.
> AMMISE CHRISTIAN, E FU TRAVOLTO DAL SORRISO CHE GLI REGALO’.
> PROMISE ANDREA. >
CHRISTIAN RAGGELO’ AL PENSIERO DI ESSERE SUL PUNTO DI ADDENTRARSI IN UN MONDO DI CUI CONOSCEVA BENE, MA NON COME CAPOVILLAGGIO. BASTO’ UN BACIO DI LUI SULLA PUNTA DEL CAPEZZOLO, PER FARGLI DIMENTICARE OGNI INCERTEZZA E TIMORE.
TUTTO CIO CHE CONTAVA ERANO LE SENSAZIONI INCREDIBILI DI QUEL MOMENTO.
> MORMORO’ ANDREA, PRIMA DI ALLONTANARSI APPENA PER SFILARSI I BOXER.
> CHRISTIAN TENNE LO SGUARDO FISSO SUI SUOI PETTORALI E PENSO’ CHE STAVA DAVVERO PER ACCADERE.
IL SUO CORPO NUDO ERA LANGUIDO E VIBRANTE, EPPURE LUI SI SENTIVA NERVOSO. IN FONDO AVEVA PAURA DI SENTIRE DOLORE, DI LASCIAR TRAPELARE INVOLONTARIAMENTE LA PROPRIA IGNORANZA. NON VOLEVA CHE ANDREA INTUISSE CHE STAVA PER DIVENTARE L’UNICO AMANTE CHE AVEVA MAI AVUTO.
PER CHRISTIAN SI TRATTAVA DI UNA NOTTE DI SESSO COME TANTE. MA SE ANDREA AVESSE SAPUTO CHE CHRISTIAN ERA VERGINE, AVREBBE POTUTO CREDERE CHE LUI VOLESSE SOLO UN ASSAGGIO DA QUELL’AVVENTURA. NATURALMENTE CHRISTIAN VOLEVA FAR CREDERE CHE NON ERA COSI. ERA SOLO INCREDIBILMENTE ATTRATTO DA LUI, ED ERANO AFFARI SUOI SE AVEVA DECISO CHE SAREBBE STATO ANDREA IL PRIMO UOMO CON LA QUALE AVREBBE FATTO SESSO PASSIVAMENTE.
DENTRO DI SE LOTTAVA PER CONVINCERSI CHE NON GLI IMPORTAVA NULLA DI LUI, CHE NON C’ERA NIENTE DI MALE A FARE L’AMORE CON UN UOMO CHE GLI PIACEVA DA MORIRE, MA CHE NON AMAVA, IL CUORE DI CHRISTIAN APPARTENEVA ANCORA A MASSIMO.
NO, NON PUO ESSERE AMORE, DICHIARO’ A SE STESSO. INNAMORARSI DI UNO COME ANDREA SAREBBE STATO COME SUICIDARSI.
QUELLO FU IL SUO ULTIMO PENSIERO PRIMA DI SENTIRE LE MANI DI LUI CHE LO AFFERAVANO CON DOLCE FERMEZZA PER LA VITA E L’ATTIRAVANO VERSO IL SUO CORPO ORMAI COMPLETAMENTE NUDO.
LE LABBRA ESPERTE DI ANDREA SI CHIUSERO SULLA SUA BOCCA E CHRISTIAN ABBANDONO’ OGNI TENTATIVO DI RAZIONALITA’.
> SUSSURRO’ ANDREA CON SODDISFAZIONE TUTTA MASCHILE. >
> SOSPIRO’ CHRISTIAN CON STUPORE NELLA VOCE. DAVVERO NON RIUSCIVA A CAPIRE COME FOSSE PASSATO DALL’ODIO A QUELLA SENSAZIONE DI ASSOLUTA NATURALEZZA, MENTRE STAVA NUDO TRA LE SUE BRACCIA.
> DOMANDO’ LUI, CHE OSSERVAVA LA PROPRIA MANO ACCAREZZARGLI IL SEDERE NUDO.
> QUELL AMMISSIONE LO SPAVENTO’. DAVVERO NON CAPIVA COME AVESSE FATTO A CEDERE AL FASCINO DI QUELL UOMO ARROGANTE E MASCHILISTA. EPPURE, LA SUA POSSESSIVITA’ ERA COME UNA FORZA CHE SEMBRAVA AVVOLGERLO, LASCIANDO FUORI TUTTO CIO CHE PIU LO SPAVENTAVA. IL CUORE GLI BATTEVA FORTE, TANTO CHE QUASI GLI MANCAVA IL RESPIRO. DENTRO DI LUI PULSAVA UN ECCIAZIONE INTENSA, CHE SEMBRAVA FOSSE SUL PUNTO DI ESPLODERE.
> DISSE ANDREA…SOFFOCANDO LA VOCE, NON SI ERA NEMMENO ACCORTO CHE AVEVA CONFESSATO DI ESSERE SEMPRE STATO INNAMORATO DI CHRISTIAN.
GLI OCCHI DI CHRISTIAN SI FECERO PIU SCURI, I SUOI LINEAMENTI SI TESERO FINO A CHE, CON UN GESTO INPROVVISO, LUI GLI AFFONDO’ LE MANI TRA LE CHIAPPE, E LE ATTIRO’ VERSO DI LUI, IMPADRONENDOSI DELLA SUA BOCCA E INIZIANDO A BACIARLO CON PASSIONE TRAVOLGENTE.
> LE DISSE CON VOCE IMPLORANTE.
CHRISTIAN ERA DIVISO TRA ECCITAZIONE E PAURA. CON INIZIALE GOFFAGINE LO SFIORO’ APPENA, POI IL SUO TOCCO SI FECE PIU SICURO, INCORAGGIATO DALLA REAZIONE DI ANDREA CHE RESPIRAVA AFFANOSAMENTE CON LA TESTA ROVESCIATA ALL’INDIETRO.
CHRISTIAN NON AVEVA MAI PROVATO UNA SIMILE SENSAZIONE DI POTERE. DAVVERO AVEVA QUELL’EFFETTO SU DI LUI?
SE LO STAVA ANCORA DOMANDANDO, QUANDO ANDREA DECISE DI RIPRENDERE IN MANO IL GIOCO. LA PASSIONE LO SOSPINSE CONTRO I CUSCINI E RICOMINCIO’ A BACIARLO.
> AMMISE LUI.
RIPRESE ALLORA AD ACCAREZARGLI IL CORPO CON MANI MAGICHE. LE SUE DITA FORTI GLI SFIORAVANO I CAPEZZOLI, GLI STRINGEVANO I FIANCHI, GLI LAMBINAVANO IL VENTRE. CHRISTIAN GEMEVA SOTTO DI LUI E SI CONTORCEVA IN PREDA AD UN PAROSSISMO CHE NON AVEVA MAI CONOSCIUTO.
ALL’IMPROVVISO, CON UN MOVIMENTO FLUIDO, ANDREA GLI FU SOPRA ED ENTRO’ DENTRO DI LUI. IL DOLORE LANCINANTE LO RIPORTO’ ALLA REALTA’.
> MORMORO’ LUI, FISSANDOLO CON SGUARDO STUPITO. >
> SI AFFRETTO’ A RASSICURARLO CHRISTIAN A DENTI STRETTI.
ANDREA CONTINUO A GUARDARLO, POI SI SOLLEVO’ LENTAMENTE E, ALTRETTANTO LENTAMENTE, LO PENETRO’ DI NUOVO. >
IL DOLORE INIZIO’ A SVANIRE PER LASCIAR SPAZIO A ONDATE DI PIACERE SEMPRE PIU INTENSE, E PIU RAVVICINATE.
OGNI PENSIERO RAZZIONALE SPARI’ DALLA SUA MENTE, PER LASCIAR SPAZIO SOLAMENTE ALLA SENSAZIONE DEL CORPO DI LUI SOPRA AL SUO.
>
ANDREA LO GUARDO’ CON ESPRESSIONE STRANAMENTE DIVERTITA.
> AGGIUNSE DI UN BARLUME DI LUCIDITA’.
> DICHIARO’ LUI, MENTRE CHINAVA LA TESTA E LO BACIAVA CON INASPETTATA TENEREZZA.
DI NUOVO IN PREDA ALL’ECCITAZIONE, CHRISTIAN INIZIO’ A SEGUIRE IL RITMO DI LUI. LASCIO’ CHE IL PROPRIO CORPO SI ABBANDONASSE ALLA MERAVIGLIA DI CIO CHE GLI STAVA ACCADENDO E GLI POSO’ LE MANI SULLE NATICHE, QUASI AVESSE PAURA CHE LUI SMETTESSE QUEL MOVIMENTO ANTICO COME IL MONDO.
ANDREA SI IRRIGIDI’ CONTRO DI LUI E FREMETTE A LUNGO, APPENA UN ISTANTE PRIMA CHE ANCHE CHRISTIAN RAGGIUNSE IL CULMINE, POI LO STRINSE TRA LE BRACCIA, I DUE CORPI SUDATI UNITI NEL LETTO ORMAI DISFATTO.
RESTARONO IN SILENZIO IN QUELLA POSIZIONE PER UN PO, CON LUI CHE GLI ACCAREZZAVA I CAPELLI E CHRISTIAN CHE NON OSAVA NEPPURE MUOVERSI PER PAURA DI ROMPERE IL CONTRATTO. CHRISTIAN NON SI ERA MAI SENTITO COSI VICINO AD UN ALTRO ESSERE UMANO.
> DICHIARO’ ANDREA ALL’IMPROVVISO.
> CHRISTIAN NON ERA CERTO DI AVERE SENTITO BENE.
>
> DICHIARO’ CHRISTIAN CON UN SORRISO.
> RIBATTE’ ANDREA CON DISPIACERE.
> AGGIUNSE CHRISTIAN CON SARCASMO.
QUEL COMMENTO LO MANDO’ SU DI GIRI. CHRISTIAN SI LIBERO’ DALLA SUA STRETTA E SI SEDETTE SUL LETTO.
> IMMAGINO TU ABBIA LETTO QUALCUNA DI QUELLE STORIELLE DOVE LA GENTE SI METTE ALLA RICERCA DI PARENTI PERSI DA TEMPO E POI SI RITROVANO TRA PIANTI E RISA. TI DIRO’ UNA COSA DI ME, NON C’E’ NULLA DI BELLO NELLA MIA INFANZIA. SOLO UN MUCCHIO DI DOLORE E IL SENSO DI ABBANDONO. SE POI VUOI PROPRIO SAPERLO, SIAMO IN NOVE NOI.>>
ANDREA SI SCOSTO’ DA LUI E RIMASE A FISSARLO. ANCHE CHRISTIAN SI RITROVO’ CON GLI OCCHI INCOLLATI A QUEL VISO CHE GLI SEMBRAVA PIU BELLO CHE MAI.
> RIBATTE’ ANDREA. >
>
>
INCALZO’ ANDREA.
IL VISO DI CHRISTIAN ERA TESO PER LA TRISTEZZA CHE LO STAVA RIPORTANDO INDIETRO CON I RICORDI, LE LACRIME SI IMPADRONIRONO DEL SUO VISO STANCO E A QUEL PUNTO ANDREA INTERRUPPE QUEL DISCORSO CON TENERO ABBRACCIO.
CHRISTIAN RIMASE IN SILENZIO UN ISTANTE, PRIMA DI RIPREDERE A PARLARE SOTTO GLI OCCHI ATTENTI DI LUI.
>
IL VISO DI CHRISTIAN ERA ORMAI INVASO DI LACRIME E DOLORE RIUSCIVA A STENTO A NON SINGHIOZZARE DAVANTI AL VISO RATTRISTATO DI ANDREA CHE A SUA VOLTA RIMASE FOLGORATO DI TENEREZZA VERSO QUEL AMORE CHE FINO A QUALCHE ISTANTE FA NON CREDEVA FOSSE STATO COSI INTENSO.
ANDREA LO AFFERRO’ PER LE SPALLE E LO COSTRINSE AD APPOGGIARSI DI NUOVO CONTRO DI LUI. > NONOSTANTE IL TENTATIVO DI ANDREA DI CONSOLARLO, LUI SI SENTIVA EMOTIVAMENTE TROPPO ESPOSTO. SI DIVINCOLO’ DALLA SUA STRETTA E CORSE A CHIUDERSI IN BAGNO. LI DIEDE LIBERO SFOGO ALLE LACRIME, MENTRE SI CHIEDEVA COSA MAI L’AVEVA SPINTO A PARLARGLI DELLA SUA VITA TANTO SQUALLIDA. ERA CHIUSO IN BAGNO DA UN MUCCHIO DI TEMPO, QUANDO SENTI BUSSARE ALLA PORTA. NON RISPOSE NEPPURE, MA ANDREA ENTRO’ LO STESSO, DATO CHE NON C’ERA CHIAVE NELLA SERRATURA.
AVEVA IN MANO UN BICCHIERE CON DEL LIQUIDO AMBRATO E SUL VISO UNA STRANA ESPRESSIONE DA RAGAZZINO COLTO IN FLAGRANTE.
> DICHIARO’ SOTTO VOCE.
CHRISTIAN NON RIUSCI’ A TRATTENERE UN SORRISO, MENTRE IMMAGINAVA LA SCENA DELL’ANZIANO DOMESTICO CHE SGRIDAVA IL POTENTE UOMO D’AFFARI. > ESCLAMO’.
>
> ACCONSENTI’ LUI, LASCIANDOSI PRENDERE PER MANO.
COME PREMIO PER QUELLA GENTILEZZA, ALLA PROSSIMA OCCASIONE, CHRISTIAN GLI AVREBBE VERSATO IL CAFFE’ NELLA TAZZA, SI RIPROPOSE.
6
LA MATTINA DOPO, CHRISTIAN APRI’ GLI OCCHI NELLA STANZA INONDATA DI SOLE E SI STIRACCHIO’. SI SENTIVA STRANAMENTE INDOLENZITO IN POSTI CHE NON SAPEVA NEPPURE DI POSSEDERE, EPPURE ERA INCREDIBILMENTE RILASSATO.
L’ALTA FIGURA DI ANDREA FERMO DAVANTI ALLA FINESTRA GLI RIPORTO’ IN MENTE GLI AVVENIMENTI DELLA SERA PRIMA. AVEVANO FATTO L’AMORE, ERA VERO. E ORA NON GLI RESTAVA CHE CAPIRE COME AVREBBE DOVUTO COMPORTARSI . DUBITAVA SINCERAMENTE CHE IL FATTO AVESSE CAMBIATO IL LORO RAPPORTO. SAPEVA PER CERTO CHE ANDREA NON ERA INTERESSATO AD AVERE UNA RELAZIONE CON LUI, QUINDI NON GLI RESTAVA CHE AGIRE COME SEMPRE.
LO OSSERVO’ DA SOTTO LE CIGLIA. ERA COSI BELLO, CHE QUASI GLI MANCAVA IL FIATO.
PER DI PIU AVEVA ANCHE FINALMENTE AMESSO A SE STESSO DI NON ODIARLO A FATTO. ERA CHIARO CHE AVEVA NASCOSTO DIETRO QUEL SENTIMENTO L’ATTRAZIONE CHE PROVAVA PER LUI.
IL CELLULARE DI ANDREA SUONO’ IN QUEL MOMENTO E LUI INIZIO’ A PARLARE A VOCE BASSA, ANCHE SE IN MODO AGITATO, A GIUDICARE DAL SUO PASSEGGIARE NERVOSO AVANTI E INDIETRO NEI PRESSI DELLA FINESTRA. DI SFUGGITA RIUSCI’ A VEDERGLI IL VISO E SI ACCORSE CHE ERA DI PESSIMO UMORE.
> GLI DOMANDO’ A BRUCIAPELO, QUANDO LUI EBBE TERMINATO LA CONVERSAZIONE.
ANDREA SI VOLTO’ DI SCATTO E LA SUA ESPRESSIONE SEMBRO’ FARSI UN PO MENO CUPA.
>
> DICHIARO’ CHRISTIAN, SCONCERTATO. NON ERA CERTO TIPO DA RIMANERE A LETTO TUTTA LA MATTINA.
> ANDARE A PESCARE SOTTO LA PIOGGIA? >>
IN PREDA A UN’IMPROVVISA ONDATA DI IMBARAZZO, CHRISTIAN NON RIUSCI’ A GUARDARLO DIRETTAMENTE NEGLI OCCHI. AVREBBE TANTO VOLUTO CHIEDERGLI SE ERA PENTITO DI CIO CHE ERA ACCADUTO QUELLA NOTTE, MA IL SUO ATTEGGIAMENTO COSI SCOSTANTE GLI FECE TEMERE CHE AVESSE FATTO L’AMORE CON LUI SOLO PER PUNIRLO PERCHE AVEVA OSATO SFIDARLO. IN QUEI GIORNI AVEVA IMPARATO AD ASPETTARSI DI TUTTO DA LUI.
>
LA PIOGGIA BATTEVA CON FORZA CONTRO IL VETRO DELLA FINESTRA E CHRISTIAN RABBRIVIDI’.
> AVVISO’ LUI. > AGGIUNSE POI, SENZA MAI INCONTRARE IL SUO SGUARDO. A CHRISTIAN SEMBRAVA QUASI DISPERATO.
> DOPOTUTTO SEI VENUTO QUI PER STARE CON I TUOI AMICI GAY. ANCHE LE DONNE SONO ANDATE A PESCARE? >>
> DICHIARO’ ANDREA SORRIDENDOGLI.
> CHRISTIAN STAVA TENTANDO DI MOSTRARSI TRANQUILLO. >
> LO INFORMO’ ANDREA CON CINISMO. >
> MORMORO’ CHRISTIAN, CHE AVEVA DECISO CHE LA MIGLIOR DIFESA ERA L’ATTACCO. >
CON QUELLA FRASE SI ALZO’ DAL LETTO E SI CHIUSE IN BAGNO. LI SI APPOGGIO’ ALLA PORTA E RESPIRO’ A FONDO PER QUALCHE SECONDO. CON LA CODA DELL’OCCHIO, AVEVA SPIATO LA REAZIONE DI LUI, E NE ERA RIMASTO SODDISFATTO. LO AVEVA PRESO ALLA SPROVVISTA, A GIUDICARE DALL’ESPRESSIONE SUL SUO VISO. ORA NON LE RESTAVA CHE CONTINUARE A MENTIRE PER TUTTO IL TEMPO CHE AVREBBE DOVUTO PASSARE CON LUI. SEMPRE CHE CI FOSSE RIUSCITO NATURALMENTE.
QUANDO TORNO’ IN CAMERA, LA TROVO’ DESERTA. SI VESTI’ CON CURA, SCEGLIENDO UN DOPPIO PETTO COLOR GRIGIO TOPO, E SI INGELLO’ I CAPELLI. ECCO IL FINTO AMANTE INTERESSATO A PARLARE SOLO DI ANIMAZIONE TURISTICA. ERA PRONTO A RIPRENDERE LA RECITA.
RIPERCORSE LA STRADA DELLA NOTTE PRIMA FINCHE NON SI TROVO’ NELLA HALL. NEL CAMINETTO ERA ACCESO UN FUOCO SCOPPIETTANTE CHE DAVA ALLEGRIA ALL’AMBIENTE.
IN QUELLO STESSO MOMENTO, LA PORTA DI ENTRATA SI APRI’ PER LASCIAR PASSARE UN UOMO DAI CAPELLI ARGENTATI CHE AVEVA LA GIACCA INZUPPATA DI PIOGGIA. L’UOMO GLI LANCIO’ UN OCCHIATA E SEMBRO’ IRRIGGIDIRSI ISTANTANEAMENTE, MENTRE UN PALLORE CADAVERICO GLI INGRIGNI’ IL VISO ABBRONZATO.
> CHIESE CHRISTIAN, NON POCO IMBARAZZATO DALLO SGUARDO PENETRANTE DI LUI.
> SPIEGO’ LUI, RIVOLGENDOGLI UN SORRISO ACCATIVANTE. POI GLI TESE LA MANO. > SI PRESENTO’.
> DISSE LUI. NON APPENA AVEVA SENTITO IL SUO NOME, AVEVA CAPITO DI TROVARSI DI FRONTE ALL’UOMO POLITICO PREFERITO DA MASSIMO.
LA MANO DI LUI LASCIO’ LA SUA DI COLPO, QUASI SI FOSSE SCOTTATO. IN QUELLO STESSO ISTANTE FURONO RAGGIUNTI DA UN UOMO DAI CAPELLI GRIGI E VESTITO IN PERFETTO STILE SCOZZESE, CON GONNA E GIACCA TWEED.
> L’UOMO SI VOLTO’ VERSO CHRISTIAN. >
CHRISTIAN RIVOLSE UN OCCHIATA INTEROGATIVA ALLA PADRONA DI CASA.
>
DECISAMENTE SCONCERTATO DA TUTTO QUEL DISCORSO, CHRISTIAN APPRESE CHE IN SCOZIA LE COPPIE OMOSESSUALI SI POTEVANO SPOSARE, SEGUI’ IL SIGNOR GARRISON FINO ALLA SALA DA PRANZO, DOVE SI SEDETTE A UN TAVOLO GIA’ OCCUPATO DA DIVERSE PERSONE. DAVANTI A LUI TROVO’ UN PIATTO CON LA PIU MINUSCOLA PORZIONE D’INSALATA CHE AVESSE MAI VISTO.
> CONFESSO’ IL SUO VICINO DI TAVOLO, UN BIONDO PIUTTOSTO CARINO. >
>
>
>
>
>
> CONTINUO’ A CHIACCHERARE IL SUO VICINO.
> PRECISO’ LUI. INIZIANDO A MANGIARE L’INSALATA NELLA SPERANZA DI CONVINCERE IL SUO STOMACO CHE ERA UN VERO E PROPRIO BANCHETTO. NEL FRATTEMPO INIZIO’ A IMMAGINARSI ANDREA IN BARCA, SOTTO LA PIOGGIA SCROSCIANTE, IN PREDA A UN TERRIBILE MAL DI MARE, SPERAVA CHE TRASCORRESSE UN ORRIBILE POMERIGGIO.
AVEVANO DA POCO INIZIATO A MANGIARE, QUANDO FURONO RAGGIUNTI DA OLIVER SARGENT, CHE SI SEDETTE DI FRONTE AL SUO COMPAGNO, AL GRANDE TAVOLO, NELL’AUSTERA SALA DA PRANZO.
INTORNO A LORO, TUTTI CHIACCHERAVANO ANIMATAMENTE, DI POLITICA PERLOPIU, E CHRISTIAN SI DOMANDO’, PER L’ENNESIMA VOLTA, CHE COSA FOSSE ANDATO A FARE LI ANDREA. A MENO CHE NON FOSSE INTERESSATO ALLA CAMPAGNA DI SARGENT, DUBITAVA SI SAREBBE DIVERTITO MOLTO, IN MEZZO A TUTTE QUELLE PERSONE CHE AVEVANO ALMENO QUINDICI ANNI PIU DI LUI.
DURANTE TUTTO IL PRANZO, SI ACCORSE CHE OLIVER CONTINUAVA A FISSARE SUO MARITO. ALMENO CREDEVA CHE GUARDASSE PITER. CHE MOTIVO POTEVA AVERE ALTRIMENTI PER FISSARE LUI, UN VERO E PROPRIO SCONOSCIUTO, CON QUELLO SGUARDO INSISTENTE CHE LO METTEVA DECISAMENTE IN INBARAZZO. I SUOI OCCHI ERANO GRIGI E FREDDI, E AVEVANO LA BRUTTA ABITUDINE DI GUARDARE GLI UOMINI CON LA TIPICA INSISTENZA, DEI GAY CHE FLIRTANO CON TUTTI, ANCHE DI FRONTE AL PROPRIO COMPAGNO.
NEL COMPLESSO ERA DAVVERO UNA PERSONA SPIACEVOLE, ANCHE SE NON LO AVREBBE MAI RACCONTATO A TIZIANA, PER NON DELUDERLA ANCHE SU QUEL FRONTE. DOPO PRANZO, PEG GARRISON CONDUSSE GLI OSPITI IN UN GIRO DI CASTLE EYRIE , SOFFERMANDOSI SU ANNEDOTI E STORIE BUFFE DEGLI ABITANTI CHE LO AVEVANO OCCUPATO NEI SECOLI. STRANAMENTE, NOTO’ CHRISTIAN, SEMBRAVA CHE RIVOLGESSE QUASI SEMPRE A LUI LE SUE SPIEGAZIONI, QUASI FOSSE INTERESSATO ALL’ARGOMENTO.
> DICHIARO’ IL PADRONE DI CASA, RIVOLGENDOSI A PITER SARGENT. VORREMO COMPRARE UNA CASA NEL SUD DELLA FRANCIA. >>
CHRISTIAN SCOPRI COSI CHE IL CASTELLO ERA DI PROPRIETA’ DI PEG GARRISON E OLIVER SARGENT, DUE UOMINI INNAMORATI DA OLTRE VENTANNI, CHE DIEDERO OSPITALITA’ A DIECI COPPIE DI OMOSESSULI.
> DICHIARO’ PITER, QUANDO PEG SI FU ALLONTANATO.
>
> RISPOSE SGARBATAMENTE L’UOMO, AL QUALE CHRISTIAN RIVOLSE UN OCCHIATA PERPLESSA.
NO, DECISAMENTE QUEL TIPO LO CONVINCEVA POCO, STABILI’ TRA SE.
>
> SI RITROVO’ A DIRE CHRISTIAN, CHE SAPEVA BEN POCO DI TUTTA QUELLA FACCENDA.
> AMMISE PITER. >
IL RESTO DEL POMERIGGIO SEMBRO’ NON FINIRE MAI, E CHRISTIAN PROVO’ UN SOLLIEVO ENORME QUANDO SI RITROVO’ FINALMENTE DA SOLO, DAVANTI ALLA PORTA DELLA SUA CAMERA.
NON APPENA ALL’INTERNO, FU TRAVOLTO DAL RICORDO DELLA NOTTE PRIMA, CHE SI FECE ANCOR PIU VIVIDO ALLA VISTA DI ANDREA, BAGNATO FINO ALLE OSSA, CHE TENTAVA DI ASCIUGARSI I CAPELLI DAVANTI AL CAMINETTO ACCESO.
L’IMMAGINE ERA COSI INTIMA, CHE PER UN ATTIMO A CHRISTIAN MANCO’ IL RESPIRO.
> CHIESE LUI A BRUCIAPELO.
LA DOMANDA LO PRESE TALMENTE ALLA SPROVVISTA, CHE CHRISTIAN FU INCAPACE DI NASCONDERSI DIETRO LO SCHERMO PROTTETIVO DI POCHE ORE PRIMA. IL SUO SGUARDO SI RIEMPI’ DI UNA TALE TRISTEZZA, CHE ANDREA GLI SI AVVICINO’ CON PASSO DECISO.
> DICHIARO’ SENZA SMETTERE DI STROFINARSI CON UN ASCIUGAMANO. >
LUI ERA IMPALLIDITO, E GLI TREMAVANO LE GAMBE. >
> DICHIARO’ CON FORZA. ANDREA.
>
>
>
SMINUITO, AMMISE TRA SE CHRISTIAN, PENTITO PER AVERE LASCIATO CHE LE SUE PAURE PRENDESSERO IL SOPRAVVENTO. OLTRETUTTO, SEMBRAVA CHE LA SUA REAZIONE FOSSE INGIUSTIFICATA, DECISE CON UNA PUNTA DI EUFORIA AL PENSIERO CHE ANDREA POTESSE PROVARE QUALCOSA PER LUI. MAGARI NON PROPRIO AMORE, MA AFFETTO?
> GLI DISSE TESO.
ANDREA BOFONCHIO’ QUALCOSA TRA I DENTI CHE LUI NON CAPI’. > GLI DISSE, SULLA DIFFENSIVA.
>
>.
ANDREA SI DIRESSE VERSO LA PORTA DEL BAGNO E SI FERMO’ CON LA MANO SULLA MANIGLIA. >
CHRISTIAN SPALANCO’ GLI OCCHI E ARROSSI’. >
>
> AMMISE CHRISTIAN, GUARDANDOLO DA SOTTO LE CIGLIA.
> MORMORO’ ANDREA CON VOCE INTENSA. >
>
ANDREA SORRISE. >
> DICHIARO’ CHRISTIAN CHIUDENDO GLI OCCHI CON NOSTALGIA.
> DOMANDO’ LUI. GLI SI AVVICINO’ E FECE SCIVOLARE UNA MANO DIETRO LA SUA NUCA. PER UN LUNGHISSIMO ISTANTE LO FISSO’ NEGLI OCCHI, POI ABBASSO’ LA BOCCA SU QUELLA DI LUI E LO BACIO’ COME AVREBBE VOLUTO FARE QUANDO LO AVEVA VISTO QUELLA MATTINA, CON QUELL’ARIA ANCORA ADDORMENTATA.
SENZA ALCUNA FRETTA, LO SOSPINSE VERSO IL LETTO, QUINDI GLI POSO’ UNA MANO SUL PETTO E LO FECE CADERE IN MEZZO AI CUSCINI. CON UN GESTO POSSESSIVO, GLI ACCAREZZO’ LE COSCE E IL VENTRE, PRIMA DI SDRAIARSI ACCANTO A LUI.
> GLI DISSE CHRISTIAN, ANCHE SE ERA GIA ECCITATO.
> DOMANDO’ ANDREA, SENZA SMETTERE DI ACCAREZZARLO.
> GLI RISPOSE CON VOCE ANSIMANTE.
>
> CON UN TONFO, LASCIO CADERE LE SCARPE SUL PAVIMENTO.
ANDREA LE TIRO’ GIU I BOXER ATTILLATI, FINO A QUANDO LE SUE DITA NON INCONTRARONO LA PELLE CALDA, SOPRA I TESTICOLI. >
> SCHERZO’ CHRISTIAN.
> CON DELIBERATA LENTEZZA, LUI ABBASSO’ LA TESTA FINO A QUANDO CON LA BOCCA NON INCONTRO LA PELLE DELLA COSCIA. VI POSO’ LA LINGUA E LO LAMBI’, POI LO MORDICCHIO’.
CHRISTIAN TENTO’ DI RIDACCHIARE, MA IL SUONO SI TRASFORMO’ IN UN GEMITO DI PIACERE CHE MANDO’ ANDREA IN ESTASI.
> GLI SUSSURRO’.
LUI NON DISSE NULLA. GLI PRESE IL VISO TRA LE MANI E INIZIO’ A BACIARLO, MENTRE LUI SI FACEVA SPAZIO TRA LE SUE GAMBE.
CHRISTIAN CREDETTE DI ESPLODERE. SPIRALI DI PIACERE FACEVANO FREMERE IL SUO CORPO ORMAI SENZA CONTROLLO, MENTRE ANDREA SI MUOVEVA IN MODO SEMPRE PIU FRENETICO.
SE ANCHE FOSSE MORTO IN QUEL MOMENTO, CHRISTIAN SAREBBE STATO FELICE, PENSO’ IN UN ATTIMO DI LUCIDITA’. E L’INTENSITA’ DEI SUOI SENTIMENTI QUASI LO SPAVENTO’.
> DOMANDO’ ANDREA, MENTRE SCENDEVANO LO SCALONE, POCO TEMPO DOPO AVER FATTO L’AMORE.
CHRISTIAN SI PASSO’ UNA MANO TRA I CAPELLI INGELLATI , >
> AGGIUNSE CHRISTIAN.
LA MANO DI ANDREA SI IRRIGIDI’ SULLA SCHIENA DI LUI. >
>
ANDREA SI ERA FERMATO A META’ DELLA SCALA E LO FISSAVA CON OCCHI SOCCHIUSI ED ESPRESSIONE TESO. >
>
>
> DOMANDO’
SEMPRE PIU PERPLESSO.
>
IN QUEL MOMENTO GLI TORNO’ IN MENTE IL RACCONTO DI PITER SARGENT SULLA MORTE DI SUA SORELLA. PROBABILMENTE AVEVA RAGIONE PITER, A PENSARE CHE LA LORO PRESENZA GLI RIPORTASSE ALLA MENTE I RICORDI DOLOROSI. ANCHE IN QUEL MOMENTO, ANDREA ERA STRANAMENTE PALLIDO SOTTO LA CARNAGIONE OLIVASTRA. IL PENSIERO DELLA SUA SOFFERENZA LO INTENERI’, E GLI AFFERRO’ FORTE IL BRACCIO MENTRE SCENDEVANO GLI ULTIMI SCALINI.
SI TRATTAVA DAVVERO DI UNA FESTA IN GRANDE. IL SALONE DA BALLO ERA STATO ADDOBBATO DI FIORI E TUTTO INTORNO, LUNGO LE PARETI, ERANO STATI ALLESTITI I BUFFET. LUI ED ANDREA BALLARONO A LUNGO, STRETTI L’UNO ALL’ALTRO, MENTRE CHRISTIAN SI CHIEDEVA DOVE STESSE ANDANDO QUELLA RELAZIONE. DI UNA COSA ERA CERTO. PER LA PRIMA VOLTA DOPO UN ANNO SI STAVA INNAMORANDO DI NUOVO, ED ERA TERRORIZZATO.
CIRCA UN’ORA DOPO L’INIZIO DELLA FESTA, CHRISTIAN DOVETTE SALIRE IN CAMERA A CAMBIARSI L’ABITO, ERA STATO INVESTITO DA UN CAMERIERE CON UN VASSOIO PIENO DI BICCHIERI, COLMI DI ALCOLICI.
QUANDO RIDISCESE, ALLA BASE DELLO SCALONE SI TROVO’ DAVANTI OLIVER SARGENT.
> DISSE L’UOMO CON LA VOCE STRASCICATA DI CHI HA BEVUTO TROPPO.
>
> SIBILO’ SARGENT CON FARE MINACCIOSO. >
LUI LO FISSO’ A BOCCA APERTA E LO GUARDO’ ALLONTANARSI IN MEZZO ALLA FOLLA DI OSPITI. CHE COSA DOVEVA PENSARE DI CIO CHE GLI AVEVA DETTO? ERA EVIDENTE L’ANIMOSITA’ CHE ESISTEVA TRA LUI E ANDREA, MA QUAL ERA IL SUO RUOLO IN TUTTA QUELLA STORIA?
7
NELLE PRIME ORE DELL ALBA, CHRISTIAN SI TROVO’ A STUDIARE I LINEAMENTI DI ANDREA, CHE DORMIVA ACCANTO A LUI.
UN PALLIDO RAGGIO DI LUCE GLI ILLUMINAVA IL VISO, DISTESO IN UN ESPRESSIONE RILLASSATA CHE GLI DAVA UN ASPETTO DA BAMBINO.
AVEVA CIGLIA INCREDIBILMENTE LUNGHE E LABBRA SENSUALI.
CHRISTIAN SI TRATTENNE NEL ACCAREZZARGLI I CAPELLI NERI, ANCHE SE PROVAVA UN DESIDERIO INCREDIBILE DI FARLO.
NEI POCHI GIORNI IN CUI GLI ERA STATO VICINO, ERA DIVENTATO PER LUI MOLTO IMPORTANTE, AL PUNTO DI ANDARE CONTRO TUTTI I PRINCIPI CHE TIZIANA GLI AVEVA INCULCATO.
> DICHIARO’ CON SINCERITA’, MENTRE TORNAVANO VERSO L’AEREOPORTO, POCHE ORE PIU TARDI.
ANDREA FISSO’ LA STRADA DAVANTI A SE’. >
UN SOSPIRO TREMULO SCIVOLO’ DALLE SUE LABBRA SOCCHIUSE. >
ANDREA SI IRRIGIDI E NON RISPOSE SUBITO, QUASI STESSE VALUTANDO LA PORTATA DELLE PAROLE DI LUI.
>
>
>
> DICHIARO’ CHRISTIAN SENZA ALCUNA INDECISIONE.
> ESCLAMO’ LUI, BATTENDO UNA MANO SUL VOLANTE. >
> GLI DISSE CON LA BOCCA DELLO STOMACO STRETTA IN UNA MORSA.
> REPLICO’ ANDREA IN TONO SARCASTICO.
>
>
NIENTE DA DIRE, ANDREA ERA UN MAESTRO DEGLI ULTIMATUM, PENSO’ CHRISTIAN SENZA AVERE PIU LA FORZA DI RIBATTERE. SI SENTIVA STANCO DI TUTTA LA TENSIONE DI QUEGLI ULTIMI GIORNI, DI QUEI LORO BATTIBECCHI. SOPRATTUTTO SI SENTIVA INDIFESO, PERCHE ORMAI I SUOI SENTIMENTI GLI ERANO SFUGITI DI MANO E LUI AVEVA IL POTERE DI FERIRLO A MORTE.
> GLI DISSE, PER MASCHERARE IL DOLORE CHE LA SUA INDIFFERENZA GLI PROCURAVA.
> DICHIARO’ ANDREA RIDACCHIANDO. ALLUNGO’ LA MANO E LE STRINSE LE DITA APPOGGIATE AL SEDILE. > LE CHIESE.
> TAGLIO’ CORTO CHRISTIAN, CALANDOSI IN UN MUTISMO COSI OSTINATO SENZA PERO’ LIBERARSI DELLA SUA STRETTA.
CHRISTIAN TRASCORSE META’ DELLA SETTIMANA SUCCESSIVA A CASA CON TIZIANA, E ANDREA GLI TELEFONO’ DUE VOLTE.
ERA ABITUATO AD AVERE SEMPRE DA FARE, E LE GIORNATE NON PASSAVANO MAI. IL PENULTIMO GIORNO, DOPO AVER CAMMINATO AVANTI E INDIETRO PER TUTTO L’APPARTAMENTO, DECISE DI ANDARE AL CINEMA DA SOLO, INVECE DI RESTARE A FISSARE IL TELEFONO COME UN ANIMA IN PENA. FU SOLO MENTRE SI STAVA PER ADDORMENTARE, QUELLA NOTTE, CHE SI RESE CONTO CHE IL TELEFONO A FORMA DI CUORE ROSSO, APPOGGIATO SUL SUO COMODINO STAVA SQUILLANDO, ERANO LE DUE DI NOTTE, CHRISTIAN RISPOSE CON VOCE ASSONNATA E LA MENTE CONFUSA.
> DISSE LUI.
>
>
NEL BUIO, CHRISTIAN SI TROVO’ A SORRIDERE DA SOLO COME UNO SCIOCCO.
>
QUEL PENSIERO ERA COSI MERAVIGLIOSO CHE CHRISTIAN NON RIUSCI’ A DORMIRE OLTRE LE CINQUE. QUANDO SI ALZO’, ERA ANCORA BUIO. SI VESTI’ CON CALMA, CHIAMO’ L’AUTISTA E CHIESE DI ESSERE ACCOMPAGNATO ALL’AEREOPORTO. GLI AVREBBE FATTO UNA SORPRESA.
COME SEMPRE, IL TRAFFICO DEL MATTINO ERA CONGESTIONATO, E L’AUTISTA RAGGIUNSE IL TERMINAL APPENA IN TEMPO PERCHE LUI POTESSE ATTRAVERSARE DI CORSA I CAOTICI STANZONI FINO ALL’USCITA DEGLI INTERNAZIONALI.
L’AEREO STAVA PER ATTERRARE, CHRISTIAN DAI GROSSI FINESTRONI LO VIDE APPOGGIARSI LENTAMENTE ALLA PISTA DI ATTERRAGGIO.
QUANDO CHRISTIAN LO VIDE, ANDREA AVEVA GIA SUPERATO LE PORTE SCORREVOLI DEL CONTROLLO BAGAGLI.
COME SEMPRE, IL SUO VISO ERA TESO E PREOCCUPATO, EPPURE INCREDIBILMENTE BELLO. IL SUO CUORE PRESE A BATTERE ALL’IMPAZZATA, FINO AQUANDO I LORO OCCHI SI INCROCIARONO. ALLORA CESSO’ DI PULSARE, SOTTO LO SGUARDO ABILITO DI LUI CHE LO FISSAVA COME SE AVESSE VISTO UN FANTASMA.
FERITO, CHRISTIAN GIRO’SU SE STESSO E RIPRESE LA DIREZIONE DALLA QUALE ERA ARRIVATO SOLO PER ESSERE TRAVOLTO DA UN VOCIANTE GRUPPO DI GIORNALISTI E FOTOGRAFI CHE INIZIARONO A INNONDARLO DI SCATTI E DOMANDE A BRUCIAPELO.
> DOMANDO’ UN UOMO, CHE NON RIUSCI’ A TERMINARE LA FRASE PERCHE UN COLLEGA LO SPINSE DA PARTE.
>
LUI ERA FRASTORNATO, E NON RIUSCIVA A CAPIRE CIO CHE STAVA ACCADENDO. INCALZATO DA QUELLE PERSONE, CONTINUAVA A INDIETREGGIARE, SENZA NEPPURE SAPERE DOVE STESSE ANDANDO.
> GRIDO’ IMPROVVISAMENTE UNA VOCE FAMIGLIARE ACCANTO A LUI. ERA ANDREA, CHE GLI AVVOLSE UN BRACCIO INTORNO ALLA VITA E INIZIO’ A FARSI LARGO SENZA MEZZI TERMINI.
> GLI CHIESE, CON OCCHI SGRANATI PER LO STUPORE MENTRE LUI LO SPINGEVA LONTANO DA LI. >
QUELLO PERO NON ERA IL MOMENTO DELLE SPIEGAZIONI. I GIORNALISTI CONTINUARONO A SEGUIRLI FIN NEL PARCHEGGIO, DOVE C’ERA AD ASPETTARLI LA LIMOUSINE, E LUI LO SOSPINSE DENTRO SENZA TANTE CERIMONIE.
> DICHIARO’ ANDREA CON RAMMARICO. >
> CHRISTIAN RESPIRAVA CON AFFANNO E SENTIVA L’INSORGERE DI UN FEROCE MAL DI TESTA.
>
LUI LO GUARDO’ ALLIBITO. >
> IL VISO DI ANDREA ERA PALLIDO E TIRATO, E LUI SI ACCORSE CHE STAVA CERCANDO LE PAROLE GIUSTE PER DIRGLI QUALCOSA.
> GLI PORSE UN FOGLIO DI CARTA MA EVITO’ DI GUARDARLO NEGLI OCCHI. >
CHRISTIAN ERA SEMPRE PIU CONFUSO. PERCHE MAI DOVEVA ESSERE DISPIACIUTO? APRI’ IL FOGLIO E COMINCIO’ A LEGGERE L’ARTICOLO CHE ERA INTITOLATO: E’ QUESTO IL FIGLIO DI OLIVER SARGENT?
>
> SPIEGO’ ANDREA, >
>
GLI OCCHI CHIARI DI LUI LO FISSARONO CON LA MASSIMA SERIETA’. >
CHRISTIAN NON RIUSCIVA A CREDERE A CIO CHE STAVA ACCADENDO. PER ANNI AVEVA TENTATO DI TUTTO, PUR DI SCOPRIRE CHI FOSSE SUO PADRE, E ORA VENIVA A SAPERE CHE UN GIORNALE SCANDALISTICO AVEVA PIU INFORMAZIONI DI LUI. CHRISTIAN DAVVERO NON CAPIVA NEPPURE DOVE SI TROVASSE. ERA COME SE GLI FOSSE CROLLATO ADDOSSO IL MONDO INTERO.
> DOMANDO’ A SE STESSO.
> LUI LO GUARDO’ CON ESPRESSIONE INTEROGATIVA. > SPIEGO’ ANDREA.
>
>
LA SUA CONFUSIONE ERA ORMAI TOTALE. TUTTA UNA SERIE DI DOMANDE GLI SI AFFIANCAVANO ALLA MENTE, SOLO CHE NON SAPEVA DOVE TROVARE LE RISPOSTE. LA COSA PIU STRANA FRA TUTTE ERA LA COINCIDENZA DI AVER CONOSCIUTO OLIVER SARGENT SOLO UNA STTIMANA PRIMA, DECISE, MENTRE RIGGIRAVA TRA LE MANI IL FOGLIO DELL’ARTICOLO.
> CONSIGLIO’ ANDREA MENTRE GLI AFFERAVA UNA MANO E LO ATTIRAVA VERSO IL SUO FIANCO. >
A CHRISTIAN VENNE QUASI DA RIDERE. ERA FACILE PER LUI DIRGLI DI NON PRENDERSELA A LIVELLO PERSONALE. NON STAVANO PARLANDO DI ABITI DA SERA, MA DEL PADRE CHE LUI NON AVEVA MAI CONOSCIUTO! TUTTO IL RESTO NON CONTAVA.
> CONTINUO’ ANDREA. > GLI DISSE, E LO SOSPINSE COSI IN FRETTA ALL’INNTERNO DI UNA GRANDE CASA, CHE LUI NON EBBE NEPPURE IL TEMPO DI GUARDARSI INTORNO.
ENTRARONO IN UN ANTICAMERA SPAZIOSA E DA LI’ RAGGIUNSERO UNA DELIZIOSA SALA DA PRANZO, INONDATA DAL SOLE DEL MATTINO.
> AGGIUNSE ANDREA, NEL TENTATIVO DI RASSICURARLO. >
IN UN CERTO SENSO LUI SAPEVA CHE ANDREA AVEVA RAGIONE. LA POSIZIONE POLITICA DI SARGENT ERA SEMPRE STATA IMPOSTATA SU ALTI STANDARD DI COMPORTAMENTO E UNA GRAN QUANTITA’ DI ATTEGIAMENTI MORALISTI. RICORDAVA ANCORA UN SUO INTERVENTO SUI FIGLI NATI AL DI FUORI DEL MATRIMONIO. AVEVA FATTO FUOCO E FIAMME SULLE COPPIE CHE NON SI SPOSANO E AVEVANO DEI BAMBINI. ORA CHE SI ERA SCOPERTO CHE, NON SOLO AVEVA AVUTO UNA FAMIGLIA ILLEGITTIMA, MA CHE AVEVA PERSINO ABBANDONATO LUI E SUA MADRE AL LORO DESTINO, AVREBBE FATTO LA FIGURA DELL’ IPOCRITA . CHRISTIAN RIAPRI’ IL FOGLIO CHE AVEVA PIEGATO, MA ANDREA GLI SOLLEVO’ IL VISO CON UN DITO. > INIZIO’ A SPIEGARLE CON VOCE INCOLORE, QUASI AVESSE IMPARATO GLI STUDI A MEMORIA. >
> COMMENTO’ AMARAMENTE CHRISTIAN, MENTRE PERCORREVA VELOCEMENTE L’ARTICOLO DOVE LUI VENIVA DIPINTO COME UN RAGAZZO PIENO DI PROBLEMI. SI SENTIVA FERITO, E SCOPERTO NEI SUOI SENTIMENTI PIU PERSONALI. COME POTEVANO CERTE PERSONE SCRIVERE DEGLI ASPETTI PIU INTIMI DELLA GENTE, NON CURANDOSI DEL MALE CHE AVREBBERO FATTO?
>
CHRISTIAN ERA ALLIBITO DA QUELLA PERFETTA RICOSTRUZIONE DELLA SUA INFANZIA, AVEVA VOGLIA DI ALZARSI E SCAPPARE LONTANO, DOVE NESSUNO GLI AVREBBE FATTO PIU DEL MALE, MA PREFERI’ CONTINUARE QUEL DISCORSO CHE SICURAMENTE LO AVREBBE FERITO ULTERIORMENTE.
> CHRISTIAN ERA FURIOSO IL SUO VISO ERA DIVENTATO ROSSO FUOCO E I SUOI OCCHI FISSAVANO SENZA TREGUA QUELLI DI ANDREA.
> ANDREA CERCO’ DI CALMARE INUTILMENTE CHRISTIAN, VEDENDOLO COSI ARRABBIATO.
> ANDREA IN UN SOLO FIATO RIVELO’ LA VERITA’ A CHRISTIAN, CHE CON OCCHI SBARRATI E CONFUSI CONTINUAVA A FISSARE ANDREA, NON SI RENDEVA CONTO CHE TUTTO CIO STAVA ACCADENDO A LUI, NON RIUSCIVA A CREDERE DI ESSERE STATO COSI INGENUO DA NON CAPIRE CHE C’ERA SOTTO QUALCOSA.
>
> ANDREA STAVA BLEFFANDO NATURALMENTE, FACEVA PARTE TUTTO DEL SUO PIANO DI VENDETTA.
> CHRISTIAN AVEVA SUPERATO OGNI LIMITE DI SOPPORTAZIONE, NON SI RENDEVA CONTO CHE LA SUA RABBIA ERA INGIUSTA NEI CONFRONTI DI ANDREA, TUTTA QUELLA STORIA LO AVEVA TALMENTE SCONVOLTO CHE SI ALZO’ DI SCATTO E TENTO’ DI SCAPPARE VIA PIANGENDO, MA ANDREA LO AFFERRO’ FRA LE BRACCIA E STRINSE IL CORPO TREMANTE DI LUI, CHE SI SCOSTO’ DI COLPO.>
ANDREA NON DEMORSE. CONTINUO’ A STRINGERLO FORTE, IMPEDENDOGLI DI ALLONTANARSI. ANDREA ERA TROPPO FORTE PER LUI, E ALLA FINE CHRISTIAN SCOPPIO’ A PIANGERE TRA LE SUE BRACCIA.
> SUSSURRO’ CON VOCE INTENSA LUI, SENZA SMETTERE DI ACCAREZZARGLI I CAPELLI.
CHRISTIAN SI SCOSTO’ QUEL TANTO PER POTERLO GUARDARE NEGLI OCCHI. > GLI DISSE.
>
> TENTO’ DI CONSOLARLO LUI. ERA CHIARO CHE ANDREA SI SENTIVA IN COLPA PER AVERLO MESSO IN LUCE CON QUEL LORO STRANO ACCORDO.
> DICHIARO’ ANDREA, CON CONVINZIONE.
> DOMANDO’ CHRISTIAN, CON AMAREZZA.
> SUSSURRO’ LUI CONTRO I SUOI CAPELLI.
NATURALE CHE NON GLI IMPORTASSE DEL SUO PASSATO, NON AVEVA CERTO INTENZIONE DI SPOSARLO, PENSO’ CHRISTIAN. L’IMPORTANTE ERA CHE NON LO CONSIDERASSE INFERIORE AGLI ALTRI UOMINI.
> GLI CHIESE IN UN BISBIGLIO, CON IL VISO APPOGGIATO CONTRO IL SUO PETTO.
ANDREA SI IRRIGIDI’. >
> PALLIDO E TESO, GLI PUNTO’ LE MANI CONTRO IL CORPO E LO SPINSE VIA DA SE CON TUTTA LA FORZA CHE AVEVA.
STAVA GIA PER USCIRE DALLA PORTA, QUANDO SI SENTI’ AFFERRARE DA DUE BRACCIA FORTI. >
IL SENSO DI SOLLIEVO CHE SI IMPADRONI DI LUI FU INEBRIANTE.
> TERMINO’ ANDREA.
>
>
LUI GLI FECE IL BRONCIO, COME UN BAMBINO ARRABBIATO, E GLI STRAPPO’ UN SORRISO CHE SPARI’ SUBITO.
> RIPETE’ LUI, E CHRISTIAN SI ACCORSE CHE AVEVA UNA STRANA ESPRESSIONE COLPEVOLE.
UN’INTUIZIONE FASTIDIOSA SI FECE STRADA NELLA SUA MENTE. >
ANDREA SI LIMITO’ AD ANNUIRE.
> CONCESSE CHRISTIAN, GUARDANDOLO CON TENEREZZA. SEMBRAVA TERRIBILMENTE TESO. > AGGIUNSE AL RICORDO DEL BREVE WEK END PASSATO INSIEME.
> DICHIARO’ ANDREA.
IN QUEL MOMENTO AVREBBE DATO QUALSIASI COSA PER POTERGLI DIRE CHE NULLA IMPORTAVA, FINTANTO CHE LUI GLI FOSSE RIMASTO ACCANTO. GLI MANCO’ IL CORAGGIO, E NON GLI RESTO’ CHE DIMOSTRARGLIELO . GLI BUTTO’ LE BRACCIA AL COLLO E LO BACIO’ SULLA BOCCA.
> DOMANDO’ IN TONO SEXY.
> SCHERZO’ ANDREA, PRENDENDOLO PER MANO. LO CONDUSSE LUNGO IL CORRIDOIO, APRI’ LA PORTA CHE DAVA SU DI UNA STANZA MASCHILE, ARREDATA NEI TONI DEL VERDE, E LO SOSPINSE VERSO IL LETTO.
> DICHIARO’ CHRISTIAN, MENTRE GLI MORDICCHIAVA IL LABBRO INFERIORE.
ANDREA GLI ACCAREZZO’ I FIANCHI CON UN GESTO SENSUALE E FECE SCORRERE LA LINGUA SULLE SUE LABBRA.
> GLI DISSE, >
> CHRISTIAN SI ERA FATTO PALLIDO.
ANDREA GLI AFFERRO’ LA MANO E SE LA PORTO’ CONTRO IL VENTRE. >
>
>
>
ANDREA SI SEDETTE SUL LETTO E TOLSE LA GIACCA. > DICHIARO’ POI SENZA PREAMBOLI.
CHRISTIAN CREDETTE DI AVER CAPITO MALE.
> AMMISE LUI, CHE SEMBRAVA STUPITO DELLE SUE STESSE PAROLE. >
>
> REPLICO’ ANDREA, RITROVANDO IL SUO CARATTERE ARROGANTE E DISPOTICO.
CHRISTIAN SCOPPIO’ A RIDERE. > GLI SI SEDETTE ACCANTO E GLI PRESE IL VISO TRA LE MANI. CON LA LINGUA, INIZIO’ AD ACCAREZZARGLI PRIMA LE LABBRA E POI IL COLLO, MENTRE TENTAVA DI INFILARE LA MANO NELLA CAMICIA PER SENTIRE IL CALORE DELLA SUA PELLE.
> ANDREA GLI AFFERRO’ I CAPELLI E LO COSTRINSE AD ARROVESCIARE LA TESTA. ABBASSO’ IL VISO LENTAMENTE, SENZA SMETTERE DI GUARDARLO, E LO BACIO’.
PER CHRISTIAN FU UN BACIO TROPPO BREVE
> RIPETE’ LUI PER L’ENNESIMA VOLTA.
CHRISTIAN ERA PERPLESSO. DI COSA MAI DOVEVA PARLARGLI CON TANTA INSISTENZA ? FORSE DEL FATTO CHE VOLEVA CHE ANDASSE A VIVERE CON LUI ? LA PROPOSTA LO AVEVA STUPITO NON POCO. DOPOTUTTO ANDREA NON ERA UN TIPO IMPULSIVO, O ALMENO NON ERA MAI SEMBRATO TALE. MA FORSE NON SI TRATTAVA DI UNA PROPOSTA COSI ISTINTIVA. CHISSA’ CHE NON AVESSE INIZIATO A PENSARCI MENTRE ERA A NEW YORK
.
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NELLA GRANDE SALA DA PRANZO DOVE ANDREA LO AVEVA CONDOTTO, CHRISTIAN GLI VERSO’ IL CAFFE’ DALLA CARAFFA CON UN INCHINO.
> GLI CHIESE ANDREA.
ERA DAVVERO SERISSIMO, AMMISE TRA SE, MA LUI NON POTEVA FARCI NULLA SE NON RIUSCIVA A CONCENTRARSI. SOLO UN PAIO D’ORE PRIMA ERA CONVINTO CHE GLI FOSSE CADUTO IL MONDO ADOSSO, MENTRE ORA ERA AL SETTIMO CIELO. RESTAVA ANCORA DA DIGERIRE LA NOTIZIA DI OLIVER SARGENT, ERA VERO, MA PER LUI QUELLO ERA SOLO UN DETTAGLIO.
> ACCONSENTI’ CON UNA SMORFIA. >
SOLLEVO’ IL COPERCHIO DEL PIATTO DA PORTATA CHE UN CAMERIERE AVEVA CONSEGNATO POCO PRIMA, DECISO A SERVIRSI UN ABBONDANTE PORZIONE DI UOVA E BACON. FU ALLORA CHE ACCADDE LA PIU STRANA DELLE COSE. LUI CHE NON AVEVA MAI SOFFERTO DI STOMACO, AL PROFUMO DEL CIBO INIZIO’ A PROVARE TERRIBILI SENSI DI NAUSEA. SI ALZO’ DI SCATTO E CORSE A RIFUGIARSI IN BAGNO.
ANDREA SI AFFRETTO’ A SEGUIRLO E BUSSO’ ALLA PORTA. >
CHRISTIAN SI AFFERRO’ AL BORDO DEL LAVANDINO E SCRUTO’ IL PROPRIO VISO NELLO SPECCHIO. ERA UN DISASTRO, PALLIDO E CON LE OCCHIAIE. PROPRIO IN QUEL MOMENTO, QUANDO AVREBBE VOLUTO ESSERE AL MEGLIO. LA SUA SOLITA SFORTUNA!
>
>
SI SEDDETTERO DI NUOVO A TAVOLA E LUI SI VERSO’ UNA TAZZA DI THE. ANDREA, DAL CANTO SUO, RIMASE A FISSARE IL SUO PIATTO, ANCORA INTATTO.
> SOLLEVO’ LO SGUARDO, NERO COME LA NOTTE. >
> DOMANDO’ CHRISTIAN, SORPRESO.
>
>
>
CHRISTIAN ERA INORRIDITO. A QUANTO PAREVA, IL SUO NEORITROVATO PAPARINO NON AVEVA PERSO LE BRUTTE ABITUDINI. ORA GLI ERA CHIARO IL PERCHE DELL’ANIMOSITA’ DI ANDREA NEI SUOI CONFRONTI.
> AMMISE ANDREA CON UN SOSPIRO. >
> ESCLAMO’ CHRISTIAN.
> ANDREA SI PRESE IL VISO TRA LE MANI.
>
>
>
>
A QUELLE PAROLE UN CAMPANELLO DI ALLARME SUONO’ NELLA MENTE DI CHRISTIAN. UN ORRIBILE SOSPETTO INIZIO’ A FARSI STRADA DENTRO DI LUI, DANDO TUTTA UN’ALTRA PROSPETTIVA A QUELLA LORO STRANA RELAZIONE.
> ANDREA PUNTO’ LE DUE PUPILLE CHIARE SUL VISO DI LUI, DI NUOVO PALLIDO. >
> LA PAROLA GLI USCI DALLE LABBRA ESANGUI. ANDREA SI ALZO’ DALLA SEDIA E TORREGGIO’ SU DI LUI. > CONFESSO’ CON ESTREMA LUCIDITA’ ANDREA. LE INFORMAZIONI CHE RACCOLSI SU DI TE TI DIPINGEVANO COME UN UOMO SENZA UN GRAN SENSO DELLA MORALE. QUELLO CHE INTERESSAVA A ME ERA CHE LA TUA STESSA ESISTENZA COSTITUIVA UNA MINACCIA PER LA REPUTAZIONE DI OLIVER SARGENT, IL GUARDIANO DELLA MORALE DELLA GENTE.>>
> MORMORO’ CHRISTIAN DISPERATO. >
> DICHIARO’ ANDREA, STUDIANDOLO CON GRANDE INTENSITA’. >
> URLO’ CHRISTIAN SENZA ESITARE.
>
> AMMISE CHRISTIAN CON UNA SMORFIA DI DOLORE...
IN QUEL MOMENTO, L’IDEA DI ESSERE NELLA STESSA STANZA CON LUI PROCURAVA A CHRISTIAN UNA SOFFERENZA INTENSA. LO AVEVA USATO, NEL MODO PIU BIECO, E LUI AVREBBE VOLUTO CORRERE A NASCONDERSI DA QUALCHE PARTE, COME UN ANIMALE FERITO.
> RIVELO’ ANDREA CON EVIDENTE RIMPIANTO. >
> CHIESE LUI, IN PREDA A UNA TERRIBILE CONFUSIONE.
>
CON LE GAMBE CHE GLI TREMAVANO, CHRISTIAN SI LASCIO’ CADERE SU DI UNA SEDIA. QUELLE NOTIZIE ERANO TROPPE, PERCHE LUI LE ASSIMILASSE TUTTE IN UNA VOLTA. QUANTO AD ANDREA, AVEVA CREDUTO DI CAPIRE CHE TIPO FOSSE, E ORA TUTTE LE SUE CONVINZIONI ANDAVANO A ROTOLI. CHE GENERE DI UOMO POTEVA MAI ORCHESTRARE UNA VENDETTA SIMILE, USANDO UNA PERSONA CHE NEPPURE CONOSCEVA? LA SUA MENTE FREDDA E CALCOLATRICE, COSI COME IL PIANO ERA INTELLIGENTE E CRUDELE NELLA SUA SEMPLICITA’.
LO ACCUSO’ CHRISTIAN
>
EPPURE LO AVEVA PORTATO AL CASTELLO IN SCOZIA PER SVENTOLARLO DAVANTI A SUO PADRE COME UN ESCA PER UN PESCE. ERA CHIARO CHE AVEVA INIZIATO HA SENTIRE RIMORSO SOLO DOPO CHE AVEVANO FATTO L’AMORE. FINO AD ALLORA ERA STATO SOLO UNO STRUMENTO, BEN REMUNERATO, PER AIUTARLO A PORTARE A COMPIMENTO LA SUA VENDETTA.
>
ANDREA EMISE UN LUNGO SOSPIRO IMBARAZZATO.
> AMMISE LUI.
>
>
> SI DIFESE LUI, PASSANDOSI UNA MANO TRA I CAPELLI. >
> SBOTTO’ CHRISTIAN CON SARCASMO. >
>
> REPLICO’ CHRISTIAN, RIDACCHIANDO NERVOSAMENTE
>
> LO ACCUSO’.
> LO SGUARDO CHE GLI RIVOLSE LO FECE ARROSSIRE. >
>
>
>
>
>
UN SILENZIO PESANTE RIEMPI’ LA STANZA. DOPO LA SUA ULTIMA USCITA, CHRISTIAN NON AVEVA IL CORAGGIO DI GUARDARE ANDREA IN FACCIA. AVEVA LA SENSAZIONE CHE ANDREA FOSSE RIUSCITO A ROMPERE QUALCOSA DI PREZIOSO DENTRO DI LUI E CHE NON SAREBBE MAI PIU STATO IN GRADO DI RITROVARE QUELLA PARTE DELLA SUA ANIMA.
>
> CONFESSO’ CHRISTIAN CON VOCE TESA.
>
>
ANDREA INCASSO’ QUELLA FRASE A TESTA BASSA. IN QUEL MOMENTO QUALCUNO BUSSO’ ALLA PORTA E LUI ANDO’ A VEDERE CHI FOSSE.
>
IN PREDA AL TERRIBILE SOSPETTO CHE TIZIANA AVESSE GIA LETTO L’ARTICOLO DI QUEL GIORNALE, CHRISTIAN SCATTO’ VERSO LA PORTA E AFFERRO’ LA CORNETTA CHE LUI GLI PORGEVA.
LA NOTIZIA, INVECE, ERA DEL TUTTO DIVERSA DA CIO CHE LUI SI ASPETTAVA. TRE GIORNI PRIMA, TIZIANA SI ERA FATTA RICOVERARE PER UN INTERVENTO AL CUORE, ED ERA ANDATO TUTTO PER IL MEGLIO.
> CHRISTIAN ERA ALLIBITO.
> CONFIDO’ L’ANZIANA DONNA CON VOCE DIMESSA. >
>
DOPO AVER RICEVUTO TUTTE LE CONFERME DEL MONDO, CHRISTIAN RIATTACCO’ E SI SEDETTE SU DI UNA POLTRONA CON LA CORNETTA IN MANO. SAREBBE TORNATO SUBITO A CASA, PER ASSICURARSI CHE TIZIANA SEGUISSE TUTTE LE INDICAZIONI DEI MEDICI.
> LA VOCE DI ANDREA LO SCOSSE DAL SUO TORPORE. NON SI ERA MAI SENTITO COSI STANCO IN VITA SUA, ANCHE SE SAPEVA PERFETTAMENTE CIO CHE DOVEVA FARE.
>
> DICHIARO’ ANDREA DOPO UN PESANTE SILENZIO.
>
PER UN ISTANTE, ANDREA NON REPLICO’. >
FOSSE STATO PER IL SUO ORGOGLIO, CHRISTIAN AVREBBE RIFIUTATO. D’ALTRONDE, LA VOCE DELLA RAGIONE GLI DICEVA CHE UN AUTO SAREBBE STATA PIU VELOCE DEL TRENO. E POI, PERCHE FARSI TANTI SCRUPOLI VERSO UN ESTRANEO? NON RICONOSCEVA PIU L’UOMO CHE AVEVA DAVANTI. DI CERTO QUELL’ESSERE FREDDO E CALCOLATORE NON ERA LO STESSO DI CUI SI ERA INNAMORATO.
> MORMORO’ ANDREA UN ISTANTE PRIMA CHE LUI USCISSE DALLA SUA CASA.
CHRISTIAN CORRUGO’ LA FRONTE IN UN ESPRESSIONE DI INCREDULITA’. ALZO’ LO SGUARDO E INCONTRO’ QUEI SUOI OCCHI MAGNETICI, CHE L’AVEVANO ATTRATTO SIN DAL PRIMO MOMENTO. SEMBRAVANO IMPLORARLO IN SILENZIO. >
PER TUTTO IL VIAGGIO NON FECE ALTRO CHE PENSARE ALL ESPRESSIONE SCIOCCA DI LUI. COSA SI ERA ASPETTATO? PER QUANTO UN UOMO GAY INNAMORATO SIA DISPOSTO A TUTTO PER L’UOMO CHE AMA, C’ERANO ANCHE DEI LIMITI.
TRE SETTIMANE PIU TARDI, CHRISTIAN ERA SEDUTO NELLA SALA D’ASPETTO DEL MEDICO A CUI SI ERA RIVOLTO AL SUO RITORNO A CASA.
LA VECCHIA E CARA TIZIANA, CHE ERA ANDATA A TRASCORRERE LA CONVALESCENZA A CASA DI SUA SORELLA A MILANO, GLI AVEVA CONSIGLIATO QUELLA VISITA PERCHE LO AVEVA TROVATO PALLIDO E SCIUPATO.
IN REALTA’, CHRISTIAN SAPEVA BENE QUAL’ERA IL SUO PROBLEMA: ANDREA. LUI LO AVEVA CERCATO DIVERSE VOLTE NEGLI ULTIMI TEMPI, E LUI SI ERA SEMPRE FATTO NEGARE, POI AVEVA SMESSO DI TELEFONARGLI.
ERA PERO ANDATO A TROVARE TIZIANA IN OSPEDALE, E LA NOTIZIA AVEVA MANDATO CHRISTIAN SU TUTTE LE FURIE. ALL’ANZIANA SIGNORA, INVECE, LUI ERA PIACIUTO MOLTISSIMO, E NON AVEVA ESITATO A COMUNICARLO A CHRISTIAN. LA SUA ATTENUANTE, AVEVA PENSATO LUI, ERA CHE NON SAPEVA COSA ERA SUCCESSO TRA LORO DUE.
TUTTA QUELLA TENSIONE EMOTIVA PERO AVEVA MESSO A DURA PROVA I SUOI NERVI E ANCHE IL SUO STOMACO. ULTIMAMENTE GLI CAPITAVA SPESSO DI AVERE ATTACCHI DI NAUSEA, SPECIE ALLA MATTINA PRESTO, E SAPENDO CHE LO SBALZO DI TEMPERATURA TRA IL MARE E L’INTERNO DEL ALBERGO ERA ELLEVATO, CHRISTIAN ERA SICURO CHE IL SUO MALESSERE ERA DOVUTO SOLO A QUELLO.
AVEVA DECISO DI RIVOLGERSI AD UN MEDICO PER SCHIARIRSI LE IDEE, PER SFOGARE LA SUA RABBIA E TRISTEZZA, CHE LO STAVA INVESTENDO IN QUEL PERIODO.
> ANNUNCIO’ L’INFERMIERA, INDICANDOGLI UNA PORTA.
IL COLLOQUIO CON LA DOTTORESSA DURO’ POCO PIU DI UN ORA, DOPO I VARI ESAMI, LA DOTTORESSA DIEDE IL SUO ESITO A CHRISTIAN.
>
> IL VISO DI CHRISTIAN ERA DIVENTATO PALLIDO E I SUOI OCCHI TRISTI.
>
MENTRE CAMMINAVA VERSO CASA, NOTO’ IL TITOLO DI UN GIORNALE CHE ANNUNCIAVA A CARATTERI CUBITALI LE DIMISSIONI DI OLIVER SARGENT DA DEPUTATO. NON SE NE STUPI’. NELLE ULTIME SETTIMANE, IL NOME DELL’UOMO ERA APPARSO SPESSO SUI QUOTIDIANI, E MAI ASSOCIATO A NULLA DI BUONO. SEMBRAVA CHE LA SUA FORTUNA FOSSE FINITA E CHE LA SUA VERA PERSONALITA’ SI FOSSE RIVELATA AL PUBBLICO. A CHRISTIAN SPIACEVA DAVVERO PER PITER, IL MARITO GENTILE CHE SI TROVAVA TRAVOLTO DA QUELLA SERIE INFINITA DI SCANDALI.
NEMMENO LA SUA SITUAZIONE, ANCHE SE PER QUESTIONI DIVERSE, ERA PROPRIAMENTE OTTIMALE, PENSO’ CHRISTIAN ASSORTO NEI PROPRI PENSIERI. PER PRIMA COSA, ALCUNI DEI SUOI ANIMATORI SE N’ERANO ANDATI PERCHE AVEVANO TROVATO ALTRI POSTI DI LAVORO. A LUI, BENCHE GLI AFFARI DELLA SUA AGENZIA DI ANIMAZIONE, NON ANDASSERO PROPRIO A GONFIE VELE, DI RECENTE AVEVANO OFFERTO L’ORGANIZZAZIONE DI ALCUNE CENE CHE GLI AVEVANO DATO LA SPERANZA DI POTERSI RIMMETTERE IN PIEDI. SPERANZA DURATA BEN POCO.
IN REALTA’, AVEVA BEN PRESTO CAPITO CHE LA SCELTA RICADEVA SU DI LUI PROPRIO A CAUSA DEL RECENTE SCANDALO NEL QUALE ERA RIMASTO COINVOLTO. E COSI AVEVA INIZIATO A RIFIUTARE I LAVORI.
SAPEVA CHE NON SAREBBE MAI STATO TRANQUILLO, FINO A QUANDO NON AVESSE SALDATO QUEL DEBBITO.
RIENTRATO A CASA, SI MISE A SPULCIARE LA POSTA E SU STUPI’ NEL TROVARE UNA BUSTA DELLA BANCA. CONTENEVA UN ASSEGNO DELL’IMPORTO DELL’ULTIMA RATA DEL MUTUO CHE AVEVA APPENA PAGATO. LA LETTERA ACCOMPAGNATORIA SPECIFICAVA CHE IL DEBBITO ERA GIA STATO SALDATO COMPLETAMENTE E CHE L’IPOTECA ERA STATA CANCELLATA.
SOLO ANDREA POTEVA AVER FATTO UNA COSA SIMILE, CONCLUSE, FISSANDO IL VUOTO DAVANTI A SE.
COME SI ERA PERMESSO DI FARE UNA COSA SIMILE? PENSAVA FORSE DI POTERLO COMPRARE? NON AVEVA ANCORA CAPITO CHE NON NE VOLEVA SAPERE PIU NIENTE DI LUI? SENZA FERMARSI A PENSARCI TROPPO, CORSE IN CAMERA SUA, INFILO’ UN ABITO CHE GLI AVEVA REGALATO ANDREA, E SI AVVIO’ VERSO LA PORTA, DECISO A PARTIRE PER LONDRA PER DIRGLI IL FATTO SUO.
AVEVA APPENA APPOGGIATO LA MANO SULLA MANIGLIA, QUANDO LA PORTA SI SPALLANCO’ E INCORNICIO’ LA FIGURA DI MARCO. (FLASH ERA IL SUO NOME D’ARTE COME CANTANTE E AMICO FRATERNO, DI CHRISTIAN)
> DOMANDO’ LA ROCKSTAR, CON I SUOI CAPELLI BIONDI CHE SEMBRAVANO GLI ACULEI DI UN PORCOSPINO E QUEGLI OCCHI VERDI SEMPRE PIENI DI ENERGIA. LA MAGLIETTA NERA E I JEANS ATTILLATI LO FACEVANO SEMBRARE PIU MAGRO DI QUANTO FOSSE IN REALTA’. DIETRO DI LUI, SUL VIALETTO, ERA PARCHEGGIATA UNA FIAMMEGGIANTE AUTO SPORTIVA E, ACCANTO A QUELLA, UNA BERLINA CON A BORDO DUE ENERGUMENI. LE GUARDIE DEL CORPO DI FLASH.
ERANO CINQUE MESI CHE NON LO VEDEVA, NE ERANO PASSATI DUE DA QUANDO GLI AVEVA PARLATO L’ULTIMA VOLTA AL TELEFONO. PER ALCUNI SECONDI RESTO’ IMMOBILE, INDECISO SUL DA FARSI, POI GLI SI BUTTO’ TRA LE BRACCIA CON LE LACRIME AGLI OCCHI. LUI LO STRINSE CON FORZA, LO ALLONTANO’ DA SE E LO GUARDO’ DRITTO NEGLI OCCHI. >
> BALBETTO’ CHRISTIAN, RIENTRANDO IN CASA INSIEME ALL’UNICO VERO FRATELLO CHE AVESSE MAI AVUTO.
> DICHIARO’ FLASH, SECCO. >
> PRECISO’ CHRISTIAN, MENTRE SI ASCIUGAVA GLI OCCHI.
> SI APPOGGIO’ CON NONCURANZA ALLO STIPIDE DELLA PORTA E LO SQUADRO’ DALLA TESTA AI PIEDI. > CHRISTIAN GLI SPIEGO’ DELL’INTERVENTO E DELLA DECISIONE DELLA DONNA DI TRASFERIRSI DALLA SORELLA PER QUALCHE TEMPO, MENTRE LO SGUARDO DI FLASH PASSAVA IN RASSEGNA IL CONTENUTO DEL TAVOLINO SUL QUALE CHRISTIAN AVEVA APPOGGIATO ALCUNI LIBRI DI STORIE D’AMORE GAY.
> CHIESE FLASH
CHRISTIAN DIVENTO’ ROSSO COME UN POMODORO.
> SI BLOCCO DI COLPO E STRINSE GLI OCCHI. PIEGO’ LA TESTA DA UNA PARTE E PRESE A FISSARLO CON ANCOR MAGGIOR ATTENZIONE. >
> AMMISE CHRISTIAN CON DETERMINAZIONE. >
> ESCLAMO’ FLASH LO PRESE PER UN GOMITO E LO SOSPINSE IN SALOTTO. >
UN’ORA PIU TARDI, CHRISTIAN AVEVA ESAURITO GLI ARGOMENTI. GLI AVEVA PERSINO DETTO CHE IL MEDICO DOPO UNA SERIE DI ESAMI, GLI AVEVA DIAGNOSTICATO UN TUMORE, IL VISO COLMO DI DISPERAZIONE DEI DUE RAGAZZI FECE SCATENARE MOLTE LACRIME, FLASH NON RIUSCIVA A CREDERE A CIO CHE STAVA SUCCEDENDO, SEMBRAVA ESSERE UN BRUTTO SCHERZO, MA CHRISTIAN AGGIUNSE ANCHE, CHE QUANDO LUI ERA ARRIVATO, STAVA ANDANDO DA ANDREA A LONDRA, PER FARSI VEDERE DA UN ALTRO SPECIALISTA. MA A LUI NON AVEVA INTENZIONE DI DIRLO, LO AVREBBE SOLO RIMPROVERATO PER AVER PAGATO IL MUTUO.
> OK, HAI RAGIONE, LO FARAI TU…..!!! DISSE CHRISTIAN.
> RISPOSE FLASH
>
>
OK PROVERO’ A FARE COME DICI TU, DOMANI CHIAMERO’ L’UFFICIO DI UN’AMICA CHE LAVORA PER UN TOUR OPERATOR, E GLI CHIEDERO’ SE MI DA’ DA LAVORARE, COSI DIMENTICHERO’ ANDREA E TUTTA QUESTA STORIA, CHISSA’ PER QUANTO TEMPO ANCORA DOVRO’ SOFFRIRE ACCANTO A RAGAZZI COSI FALSI,……>>
>
9
DICHIARO’, CON FARE PERENTORIO.
>
>
POSSIBILE CHE RIUSCISSE SEMPRE A ROVINARE TUTTO? SAPERE CHE LO AVEVA CERCATO PER TUTTO QUEL TEMPO LO RIEMPIVA DI GIOIA, MA SAREBBE STATO MEGLIO SI FOSSE RISPARMIATO QUEL COMMENTO. CHRISTIAN NON AVREBBE PIU VOLUTO RIVEDERLO MA SINCERAMENTE NONOSTANTE PENSAVA DI ODIARLO, SI SENTIVA ANCORA ATTRATTO DA LUI, QUINDI SENZA PENSARCI LO ASSECONDO’ CON UNA SOLA RISPOSTA. >
>
>
>
LA LUCE DETERMINATA NEI SUOI OCCHI NON PRESAGIVA NULLA DI BUONO. CHRISTIAN ACCONSENTI’, A PATTO DI POTER SCRIVERE UN BIGLIETTO PER FLASH. QUANDO FU SICURO CHE GLIELO STAVANO PORTANDO, SEGUI’ ANDREA FINO ALL’AUTO CHE AVEVA PARCHEGGIATO POCO DISTANTE DA LI.
> DISSE ANDREA A BRUCIAPELO, ROMPENDO IL SILENZIO AVATTATO DELLA MACCHINA.
> URLO’ CHRISTIAN
>
>
>
>
>
>
>
>
> GLI OCCHI DI CHRISTIAN SEPPUR ARRABBIATI NON ERANO SINCERI E’ QUESTO ANDREA LO VEDEVA ATTRAVERSO LE PUPILLE LUCIDE.
>
> DICHIARO’ DISPERATO
>
ANDREA SENZA CHIEDERE IL PERMESSO PRESE CHRISTIAN CON MANI DOLCI E LO BACIO’ ALLUNGO, NATURALMENTE CHRISTIAN MENTRE LO BACIAVA SCOPPIO’ IN LACRIME DIVISE TRA FELICITA’ E DISPERAZIONE.
> ESORDI’ ANDREA >
>
>
>
> CONCESSE ANDREA. >
>
>
> CHRISTIAN ERA INVASO DALL’ODIO VERSO QUELL UOMO CHE GLI AVEVA STRAPPATO L’UNICA COSA IMPORTANTE DELLA SUA VITA, IL SUO VISO ERA COLMO DI LACRIME E DOLORE, MA RIFFLETTENDO BENE SULLA DINAMICA DELL’INCIDENTE, CHRISTIAN SI RESE CONTO CHE IN FONDO NON ERA STATO LUI AD UCCIDERE IL SUO AMORE…ANCHE SE POTEVA BENISSIMO CHIAMARE SUBITO I SOCCORSI E CERCARE ALMENO DI SALVARLO.
>
>
> DOMANDO’ CHRISTIAN ASCIUNGANDOSI LE LACRIME.
>
PER QUANTO STRANO CHRISTIAN SI RITROVO’ A PROVARE SOLLIEVO AL PENSIERO CHE SUO PADRE NON AVESSE LASCIATO MORIRE LA GIOVANE DONNA, MA NON GLI AVREBBE MAI POTUTO PERDONARE LA MORTE DI MASSIMO. RIUSCIVA A IMMAGINARE IL PANICO CHE AVEVA PROVATO NEL VEDERE L’AUTISTA IMPAZZITO IN FUGA, E BENCHE’ NON POTESSE PERDONARGLI LE BUGIE E L’OMISSIONE DI SOCCORSO, APPREZZAVA IL FATTO CHE FINALMENTE AVESSE CONFESSATO TUTTO AD ANDREA
> GLI DOMANDO’ CON SORPRESA, QUANDO SI ACCORSE CHE LUI AVEVA FERMATO L’AUTO DAVANTI AL PALAZZO DOVE AVEVA PRESO IN AFFITTO L’APPARTAMENTO PER CHRISTIAN.
>
SALIRONO IN SILENZIO FINO ALL’ATTICO ED ENTRARONO IN CASA.
> DICHIARO’ ANDREA A BRUCIAPELO, NON APPENA CHRISTIAN SI FU SEDUTO SUL DIVANO.
> BOFONCHIO’ LUI CON GLI OCCHI SGRANATI.
> ANDREA ALZO’ UNA MANO E GLI IMPEDI’ DI INTERROMPERLO.
>
CHRISTIAN SI RITROVO’ A CAMMINARE AVANTI E INDIETRO PER LA STANZA IN PREDA A UN’AGITAZIONE INCONTROLLABILE. COME NON DARGLI RAGIONE? LUI ERA L’ULTIMA PERSONA AL MONDO CHE AVREBBE ALLONTANATO SE NON AVESSE SCOPERTO LA VERITA’, LO AVEVA USATO INGANNANDO I SUOI SENTIMENTI PIU DEBOLI, ANDREA NON ERA L’UOMO GIUSTO PER CHRISTIAN, E SE NE RESE CONTO A MENTE FREDDA.
> CHIESE ANDREA
> RISPOSE CHRISTIAN A BRUCIAPELO.
CHRISTIAN OSSERVO’ IL VISO TRISTE DI ANDREA, FORSE SINCERO, MA LUI NON POTEVA PIU FIDARSI DI UN UOMO CHE AVEVA ESCOGITATO UNA TALE VENDETTA QUINDI AGGIUNSE……..
>
>
> CHRISTIAN NON CREDEVA HAI SUOI OCCHI, ANDREA SE NE STAVA LI SEDUTO DAVANTI A LUI, IMPLORANDOLO DI DIMENTICARE TUTTO CIO’ CHE GLI AVEVA FATTO PASSARE, NEGLI ULTIMI TEMPI, COME POTEVA ESSERE COSI INSENSIBILE?
>
>
CHRISTIAN A QUEL PUNTO SI ALZO’ E ANDO’ VERSO LA PORTA CHE AVREBBE CHIUSO PER SEMPRE LA SUA FAVOLA DI AVER RITROVATO L’AMORE, E SENZA GIRARSI PER GUARDARE ANDREA SE LA CHIUSE DIETRO LE SPALLE MANDANDO COSI IN FUMO LA SUA STORIA D’AMORE.
10
CHRISTIAN FECE RITORNO’ IN ITALIA, DOPO TRE GIORNI DALLA FINE DELLA SUA IMPORTANTE STORIA, ALMENO ERA QUELLO CHE PENSAVA FOSSE STATA.
IL RITORNO IN ITALIA ERA PER LUI UNA CHIUSURA TOTALE DI QUELLA VITA CHE LO AVEVA SOLO FATTO SOFFRIRE, VOLEVA DIMENTICARE TUTTI E TUTTO VOLEVA CANCELLARE PER SEMPRE IL RICORDO DI ANDREA E TUTTI COLORO CHE LO AVEVANO IN UN CERTO SENSO USATO.
I GIORNI SEMBRAVA NON PASSASSERO MAI, CHRISTIAN SE NE STAVA RINCHIUSO IN UNA STANZA BUIA, SDRAIATO SUL LETTO CERCANDO DI DORMIRE, SPERANDO DI NON PENSARE, NON TOCCAVA NE CIBO NE ACQUA, PASSO’ DUE GIORNI D’INFERNO CONTINUANDO A PIANGERE E A DISPERARSI NON VOLEVA CHE QUELLA STORIA LO RIDUCESSE IN QUELLO STATO, PERCHE NE AVEVA PASSATE TANTE NELLA VITA, E CREDEVA FOSSE GIUSTO ANDARE AVANTI DIMOSTRARE A SE STESSO E A TUTTI CHE LUI ERA MATURATO, POTEVA FARCELA A SUPERARE CERTI BRUTTI OSTACOLI.
COSI UN BEL GIORNO SI ALZO’ CON UN CHIODO FISSO NELLA MENTE, VOLEVA RICOMINCIARE A FARE IL SUO LAVORO DA DIPENDENTE, ERA UN LAVORO A CUI TENEVA TANTO, PERCHE MASSIMO GLI E LO AVEVA INSEGNATO CON TANTO AMORE.
QUEL GIORNO SI RECO’ AD UN INTERNET POINT E COMINCIO’ A SPULCIARE TRA I MILLE ANNUNCI DI LAVORO IN VARI TOUR OPERATOR, LE OFFERTE ERANO TUTTE ALLETTANTI MA UNA IN PARTICOLARE LO FECE PENSARE, LO RIPORTO INDIETRO CON I RICORDI, MA NONOSTANTE TUTTO IL DOLORE PASSATO IN EGITTO, L’OFFERTA DELLO STIPENDIO ERA BUONA E IL COMPITO PURE COSI DECISE DI RITORNARCI,RISPOSE ALL’ANNUNCIO DEI VIAGGI DEL TURCHESE, UN TOUR OPERATOR CHE MISE RADICI IN EGITTO, CERCAVANO UN CAPO ANIMAZIONE PER DELLE NAVI DA CROCIERA, PARLO’ CON LA RESPONSABILE ALLE ASSUNZIONI E SI FECE DARE UN APPUNTAMENTO PER LO STESSO GIORNO.
IL COLLOQUIO DURO’ PER DUE ORE, LA RESPONSABILE OLTRE A SPIEGARE A CHRISTIAN QUALE DOVEVA ESSERE IL SUO COMPITO Si’ ASSICURO’ GUARDANDO I VIDEO DI CHRISTIAN MENTRE FACEVA ANIMAZIONE, IN QUEL MODO Si’ CONVINSE DELLA SUA PROFFESSIONALITA’ E L’ASSUNSE SENZA ESITARE PER sei MESI DI STAGIONE SULLA MOTONAVE NILE CROWN 1.
ERA IL 25 MAGGIO 2006 CHRISTIAN Si’ STAVA PREPARANDO PER IL SUO NUOVO INCARICO, ERA CONTENTO DI TORNARE A FARE IL SUO LAVORO MA ALLO STESSO TEMPO ERA TRISTE E PREOCCUPATO, VISTO CHE NON ERA PASSATO MOLTO TEMPO DALLA SUA ROTTURA CON ANDREA, AVEVA PAURA CHE LUI L’AVESSE CERCATO, benché LUI L’AMASSE ANCORA, NON VOLEVA PERDONARGLI CIO CHE LE AVEVA FATTO.
IL giorno DELLA PARTENZA ARRIVO’ PRESTO, NON Si’ ERA NEANCHE RESO CONTO DEL TEMPO CHE ERA PASSATO, RIUSCI’ A SUPERARE QUEL MOMENTO PERO’ E Si’ RIPROMISE DI NON CADERCI UN ALTRA VOLTA, Si’ ORDINO’ DI NON FIDARSI più DELL’AMORE, AVREBBE VOLUTO FARE SOLO TANTO SESSO, GLI EGIZIANI ERANO DI CERTO UN OTTIMO TRAGUARDO PER I SUOI ORMONI, QUINDI L’OBIETTIVO ERA DIVERTIRSI E LAVORARE.
L’AEREO PARTI IN PERFETTO ORARIO, COSA CHE NON SEMPRE ACCADE, CHRISTIAN DA QUEL MOMENTO ERA TORNATO AD ESSERE L’ANIMATORE ITALIANO PER TURISTI ITALIANI, IL SUO VIAGGIO VERSO LA NUOVA AVVENTURA DURO’ 4 ORE, RIUSCI A DORMIRE A STENTO SULL’AEREO A CAUSA D’UN BIMBO AGITATO CHE NON FACEVA ALTRO CHE PIANGERE, MA NONOSTANTE IL VIAGGIO POCO CONFORTEVOLE I SUOI OCCHI S’ILLUMINARONO QUANDO VIDERO L’AEREO AVVICCINARSI ALLA PISTA D’ATTERAGGIO DI LUXOR, IL CUORE COMINCIO’ A BATTERGLI PIU FORTE ERA QUASI INTENTO A VOLER RINNUNCIARE A TUTTO, LA PAURA DI DOVER LAVORARE ANCORA IN QUELLA TERRA LO SPAVENTAVA MA CI DOVEVA PENSARE PRIMA ORMAI ERA ARRIVATO A DESTINAZIONE E DOVEVA MANTENER FEDE AL SUO IMPEGNO.
DOPO IL CONTROLLO DELLE FORZE DELL’ORDINE CHRISTIAN Si’ RECO’ ALL’USCITA DELL’AEREOPORTO DOVE AD ATTENDERLO C’ERA UNA RAGAZZA DELL’ASSISTENZA CLIENTI DEI VIAGGI DEL TURCHESE.
IL VIAGGIO CON IL PULMAN VERSO LA MOTONAVE DURO’ MEZORA CIRCA, UNA VOLTA ARRIVATO SULLA MOTONAVE VENNE ACCOLTO DALLA RECEPTION CHE DOPO LA REGISTRAZIONE GLI DIEDE LA CHIAVE DELLA SUA STANZA, LA NUM. 119 CHE ERA AFFIANCO A QUELLA DEL DIRETTORE, MISTER AMR UN UOMO SERIO MA TANTO BUONO E RISERVATO.
QUELLA SERA ALL’ORA DI CENA CHRISTIAN FECE CONOSCENZA CON QUASI TUTTO IL PERSONALE DELLA MOTONAVE, BEN 85 PERSONE LAVORAVANO A DISPOSIZIONE DEI CLIENTI, DAI CAMERIERI AI BARISTI E DA GLI AUSKIPING AI CAPI SETTORE.
LA PRIMA SERA SULLA NILE CROWN FU UN PO IMBARAZZANTE PER CHRISTIAN PERCHE DOVEVA DIMOSTRARE A TUTTI IL SUO BUON LAVORO, TUTTI ERANO CURIOSI DI CONOSCERLO QUINDI MILLE DOMANDE GLI VENNERO FATTE, MA QUELLO CHE PIU CONTAVA PER CHRISTIAN ERA INSTAURARE UN CERTO RAPPORTO DI DISTANZA TRA ANIMATORE E PERSONALE EGIZIANO, N’AVEVA ABBASTANZA DI RICEVERE INCULATE DA PARTE DEI SUOI COLLEGHI DI LAVORO.
L’ANIMATORE SPECIALMENTE SE E’ ITALIANO, VIENE CONSIDERATO MOLTO IMPORTANTE, VIENE SERVITO E RIVERITO, COME SE FOSSE IL DIRETTORE DELLA STESSA MOTONAVE, PERCIO’ TUTTI I DIPENDENTI DELLA NILE CROWN GUARDAVANO CHRISTIAN COME UN PERSONAGGIO DA RISPETTARE IN TUTTI I SENSI.
IL MATTINO SEGUENTE COMINCIARONO LE ESCURSIONI DEI CLIENTI CON LE PROPRIE GUIDE, VERSO I VARI MONUMENTI DI LUXOR, CHRISTIAN approfittò DELL’ASSENZA DEI CLIENTI PER CONOSCERE MEGLIO L’IMPIANTO AUDIO E DEI GIOCHI DI SOCIETA’ MESSI A DISPOSIZIONE DAL TURCHESE, COSI ACCESE IL SUO PERSONALE PC E COMINCIO’ A METTERE MUSICA IN SALA BAR, DOVE I BARISTI ENTUSIASTI DI SENTIRE MUSICA ARABA DIEDERO IL BENVENUTO AL NUOVO ANIMATORE.
MOHAMED SALAH, MOHAMED MOURSI, MOSTAFA, OSAMA E KALED ERANO I BARISTI IN SERVIZIO QUELLA MATTINA, CHRISTIAN COMINCIO’ A PARLARE CON LORO IN MODO SCHERZOSO FACENDOGLI CAPIRE CHE LUI PER LORO ERA UN AMICO E NON UNO DI CUI AVERE PAURA, (LA REGOLA DETTATA DAL CAPO PERSONALE ERA CHE NESSUNO DI LORO DOVEVA AVERE CONTATTI CON GLI ANIMATORI, QUINDI I RAGAZZI STAVANO ALLA LARGA DA PROBLEMI INUTILI RISPETTANDO L’ORDINE DI UN UOMO CHE NON FACEVA ALTRO CHE MINACCIARLI DI AVERLI LICENZIATI SE AVESSERO DISUBIDITO) CHRISTIAN Li’ AVREBBE TRATTATI COME AMICI E COLLEGHI, MA Si’ ASSICURO’ CHE LORO avessero CAPITO LA SUA POSIZIONE LAVORATIVA, METTENDO SUBITO IN CHIARO TUTTI I PUNTI CHIAVE PER ANDARE D’ACCORDO.
I DISCORSI ERANO CHIARI E SORRIDENTI PERCHE’ CHRISTIAN AVEVA IMPARATO UN PO LA LINGUA ARABA, QUINDI CON QUALCHE SBAGLIO DI PRONUNCIA RIUSCI
A FARSI ACCETTARE DAI SUOI NUOVI COLLEGHI CHE L’INVITARONO LA SERA STESSA AD USCIRE CON LORO DOPO IL LAVORO, COSI FACENDO Si’ SAREBBERO CONOSCIUTI MEGLIO.
LE SERATE PER TUTTI I COMPONENTI DELLA NAVE, VENIVANO TRASCORSE IN UN CAFFE’ A GIOCARE CON GIOCHI DI SOCIETA’ O A FUMARE UNA SPECIE DI PIPA CHIAMATA NARGHILE’, IN ARABO VENIVA CHIAMATA SCISCIA, IN PRATICA SI TRATTAVA DI UN TE AROMATICO DI VARI GUSTI CHE SECONDO LORO ERA UN MODO PER RILASSARE LA MENTE E LA GOLA.
CHRISTIAN SI ADATTO SUBITO A QUELLA SERATA, IMPARO’ ANCHE LUI A FUMARE E HA GIOCARE AL DOMINA, UN GIOCO DI SOCIETA’ COMPOSTO DA VENTOTTO CARTE DI PLASTICA.
QUELLA SERA MOLTE COSE VENNERO DETTE, MOLTI SCHERZI TENNERO COMPAGNIA ALLA SUA SERATA, MA QUELLO CHE LO AVEVA COLPITO DI PIU ERA L’INTERESSE PARTICOLARE CHE UNO DI LORO EBBE NEI CONFRONTI DI CHRISTIAN, UN RAGAZZO CON DEGLI OCCHI FANTASTICI NON FECE ALTRO CHE GUARDARLO PER TUTTA LA SERA, NON PERDEVA OCCASIONE PER RIVOLGERGLI LA PAROLA IN MODO AFFETTUOSO, LA COSA ALLERTO’ SUBITO IL CAMPANELLO DI ALLARME NEL CUORE DI CHRISTIAN, ANCHE SE DOVEVA AMMETTERE A SE STESSO CHE QUEL RAGAZZO GLI PIACEVA MOLTO, DOVEVA DISTOGLIERE IMMEDIATAMENTE LO SGUARDO DI QUEL RAGAZZO DA SE, DECISE COSI CHE LA SERATA PER LUI ERA FINITA, ERA MEGLIO TORNARE IN CAMERA LA GIORNATA ERA STATA PIUTTOSTO DURA PER LUI, TANTE EMOZIONI E TROPPI CAMBIAMENTI AVEVA FATTO NEL GIRO DI POCHE SETTIMANE, QUINDI SI ALZO’ SALUTO’ I PRESENTI E SI DILEGUO’ VERSO L’ATTRACCO DELLA MOTONAVE, DOVE IL MATTINO SEGUENTE PER LUI SAREBBE INIZIATO IL VERO LAVORO PER CUI ERA STATO ASSUNTO.
LA NUOVA AVVENTURA STA PER AVER INIZIO, TI VERRA’ RACCONTATA NEI MINIMI DETTAGLI, PER CUI SE NON TI SEI ANCORA STANCATO DI LEGGERE QUESTA STORIA REALMENTE ACCADUTA CONTINUA A LEGGERE…..TI PIACERA’.
CHRISTIAN
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PRIMO GIORNO SULLA MOTONAVE NILE CROWN 1
CHRISTIAN DOPO AVER ESEGUITO LA SUA PRIMA GIORNATA DI LAVORO DECISE INSIEME A DEI COLLEGHI, ANCHE LORO CON TENDENZE OMOSESSUALI, DI USCIRE A BERE QUALCOSA, I SUOI COLLEGHI CHE ERANO RESIDENTI ORMAI DA OLTRE TRE MESI, CONOSCENDO BENE POSTI E LUOGHI, PORTARONO CHRISTIAN IN UN CAFFE CHIAMATO ELFANDINA.
UNA VOLTA ARRIVATI A DESTINAZIONE E PRESO POSTO ORDINARONO LA SOLITA SCISCIA TOFA ( NARGHILE ALLA MELA) E IL SOLITO SCIAI BNANA’ ( THE ALLA MENTA). TRANNE CHRISTIAN CHE QUELLA SERA ORDINO’ UN COKTAIL CON VODKA.
DOPO TANTI DISCORSI E RACCONTI SULLA PRIMA GIORNATA AVUTA A CONTATTO CON I CLIENTI, MOSTAFA STAVA RACCONTANDO A CHRISTIAN DI DUE RAGAZZI CHE AVEVANO COMPRATO VESTITI DA DONNA PER LA SERATA EGIZIANA, MA CHRISTIAN ERA IMMERSO IN PENSIERI CHE NON ASCOLTO IL DISCORSO E SENZA RENDERSENE CONTO IL SUO PENSIERO SI FECE SENTIRE A VOCE ALTA…..IN PRATICA AVEVA VISTO IL RAGAZZO DEL BAR, MOHAMED CHE GIOCAVA A BILIARDO CON DEI SUOI AMICI, E CHRISTIAN STAVA FANTASTICANDO SU DI LUI, I SUOI AMICI E COLLEGHI CAPIRONO CHE CHRISTIAN ERA STATO DISTRATTO DA QUALCOSA, MA CHE COSA?
> DISSE MOSTAFA, CHE ERA SEDUTO VICINO A CHRISTIAN.
CHRISTIAN SPROFONDO’ NELLA SEDIA. PERCHE MOSTAFA DISSE A VOCE ALTA IL NOME DI MOHAMED.
CHE BISOGNO C’ERA DI URLARE IN QUEL MODO? NEANCHE AVESSE DETTO LORO CHE ERA VERGINE.
LANCIO’ UN OCCHIATA OLTRE IL BANCO, PREGANDO CHE GLI AITANTI FUSTACCHIONI SEDUTI AL TAVOLO NELL’ANGOLO DEL BILIARDO, NON AVESSERO SENTITO L’ESTERNAZIONE INCREDULA DI MOSTAFA.
> BOFONCHIO’ CHRISTIAN.
LO SAPEVA CHE DOVEVA ORDINARE IL SOLITO SCIAI BNANA’. QUELL’ORGASMO ULULANTE STRACOLMO DI VODKA ERA L’IDEALE PER CAVARLE DI BOCCA ANCHE I SEGRETI PIU SEGRETI.
NON ERA NEL SUO STILE ANDARE CONTRO CORRENTE, MA L’ULTIMA STORIA AVUTA CON ANDREA SINCERAMENTE LO AVEVA RIDOTTO COME UNA CORDA DI VIOLINO, ERA TRISTE E AVVILITO PER QUELLO CHE GLI ERA ACCADUTO E IN UN CERTO SENSO IN QUELLE DUE SETTIMANE TRASCORSE IN ITALIA AVEVA INGOIATO TUTTO IL DOLORE ILLUDENDOSI DI AVERLO SUPERATO, MA IN REALTA’ CHRISTIAN ERA ANCORA INNAMORATO DI ANDREA, I SUOI SENTIMENTI ERANO ANCORA TROPPO DEBOLI PER ESSERE RIMPIAZZATI CON UN ALTRO RAGAZZO, MA ERA ALLO STESSO TEMPO ARRABBIATO CON ANDREA E CREDEVA FOSSE NECCESSARIO INTERESSARSI AD UN ALTRO RAGAZZO PER POTERLO DIMENTICARE, ERANO GIA TRASCORSE TRE SETTIMANE DA QUANDO AVEVA FATTO L’AMORE CON ANDREA PER L’ULTIMA VOLTA, E I SUOI ORMONI COMINCIAVANO A FARSI SENTIRE…..SEMPRE PIU FREQUENTEMENTE.
> LO RIPRESE MOSTAFA RIDACCHIANDO.
CHRISTIAN SENZA PENSARCI DUE VOLTE, GUARDO’ IN FACCIA MOSTAFA E CON VOCE SOFFOCATA DALL’ANGOSCIA CHE LO AVEVA RAPITO, DECISE DI SFOGARSI CON LUI RACCONTANDOGLI LA SUA TRISTE STORIA….TUTTA LA SUA STORIA D’AMORE VISSUTA CON ANDREA.
FORSE STAVA SBAGLIANDO A CONFIDARE AD UN COLLEGA CONOSCIUTO DA TRE GIORNI LA SUA VITA, MA SENTIVA IL BISOGNO DI TIRARE FUORI QUEL GROSSO PESO CHE SI ERA IMPADRONITO DI LUI, VOLEVA AVERE UN CONSIGLIO SU COME GESTIRE LA COSA.
MENTRE CHRISTIAN STAVA RACCONTANDO AI SUOI AMICI LA SUA DISAVVENTURA, IL SUONO DI UNA RISATA MASCHILE ATTIRO’ NUOVAMENTE L’ATTENZIONE DI CHRISTIAN VERSO IL TAVOLO DEL BILIARDO, UNO DI LORO, QUELLO CON I CAPELLI NERI, LE SPALLE AMPIE E I FIANCHI SNELLI, SI GIRO’ VERSO DI LUI E LO GUARDO’ INTENSAMENTE, PRIMA DI SALUTARE MOSTAFA E GLI ALTRI AMICI CHE ERANO CON CHRISTIAN.
LO STOMACO DI CHRISTIAN SI ATTORCIGLIO’ E NON CERTO PER L’ALCOL CONSUMATO.
MISTER MERAVIGLIA INDOSSAVA UNA CAMICIA ROSSA A RIGHE BIANCHE CHE GLI ADERIVA AL PETTO E SCENDEVA LUNGO UN VENTRE PIATTO COME UNA TAVOLA. LE MANICHE ARROTOLATE METTEVANO IN RISALTO GLI AVAMBRACI SEDUCENTI E MUSCOLOSI, SPINGENDOLO A CHIEDERSI COME SAREBBE STATO SENTIRLI AVVINGHIATI A SE’.
GLI PASSO’ ACCANTO, OFFRENDOGLI UNA PANORAMICA DEL DIDIETRO OPPORTUNAMENTE FASCIATO IN UN PAIO DI CALZONI COLOR NOCCIOLA.
CHRISTIAN TIRO’ SU FORTE CON LA CANNUCCIA. DIAVOLO IL SEDERE DI MOHAMED ERA SEMPLICEMENTE PERFETTO.
COLPA DELL’ALCOL, RAMMENTO A SE STESSO. ERA OVVIO CHE AVEVA ESAGERATO SE SI RITROVAVA A SBAVARE DIETRO IL PRIMO VENUTO, ANCHE SE NON RIUSCIVA A SPIEGARSI L’IMPROVVISA ACCELLERAZIONE DELLE PULSAZIONI PER UN SORSO DI ORGASMO ULULANTE ( QUESTO ERA IL NOME DEL COKTAIL CHE CHRISTIAN STAVA BEVENDO.)
NON APPENA MISTER MERAVIGLIA SCOMPARVE DALLA SUA VISTA, CHRISTIAN SI GIRO’ VERSO MOSTAFA.>
>
> CHRISTIAN POSO’ IL BICCHIERE VUOTO SUL TOVAGLIOLO.
>
MOSTAFA E I SUOI AMICI SCOPPIARONO IN UNA RISATA PIENA DI CINISMO, UN SENTIMENTO ESARCERBATO DAI TROPPI UOMINI SBAGLIATI E DALLE TROPPE DELUSIONI COCENTI.
> L’AMICO CONSIDERO’ LA QUESTIONE DI CHRISTIAN IN UN ISTANTE. > PROCLAMO’ SUBITO DOPO.
CHRISTIAN SI RADDRIZZO’ SULLA SEDIA, > DICHIARO’ GUARDANDO GLI AMICI CON ARIA SERIA NELLA SPERANZA CHE COGLIESSERO L’ANTIFONA.
NON CHE AVESSE MESSO UNA CROCE SU GLI UOMINI, BENCHE DOPO L’EPILOGO TUTT’ALTRO CHE PIACEVOLE DELLA SUA ULTIMA RELAZIONE NON SENTISSE QUESTA ANSIA IMPELLENTE DI METTERSI DI NUOVO IN GIOCO.
DI SICURO GLI AMICI NON AVREBBERO CAPITO, TUTTAVIA CHRISTIAN AVEVA DECISO DI APPROFFITARE DELL INATTIVITA’ SENTIMENTALE PER CONCENTRARSI ESCLUSIVAMENTE SULLA SUA CARRIERA DI ANIMATORE.
A QUEL PENSIERO FECE CENNO AL CAMERIERE DI SERVIRE UN ALTRO GIRO DI COKTAIL.
> SPECIFICO’ MOSTAFA ATTIRANDO LA SUA ATTENZIONE. >
> QUANDO SAREBBE STATO PRONTO CHRISTIAN SE LO SAREBBE TROVATO DA SOLO UN UOMO, NE AVEVA ABBASTANZA DEGLI UOMINI PRONTI A TUTTO PUR DI PORTARTI A LETTO.
> OSAMA CHIESE A MOSTAFA RIFERENDOSI A CHRISTIAN.
NEANCHE LO AVESSERO CHIAMATO, MISTER MERAVIGLIA APPARVE NELLA VISUALE DI CHRISTIAN, SI FERMO’ AL JUKE BOX CON LE MANI SUL BICCHIERE E CHINO’ IL CAPO A LEGGERE LE CANZONI CHE OFFRIVA.
>
>
> MOSTAFA FECE SPALLUCCE.
A CHRISTIAN VENNERO IN MENTE ALCUNI MOTIVI. PRIMO, NON ERA NEL SUO STILE. SECONDO, POTEVA RIVELARSI PERICOLOSO. TERZO… LO SGUARDO GUIZZO’ DI NUOVO VERSO QUELLO SPLENDIDO ESEMPLARE DI UOMO EGIZIANO. >
CONTINUO’ A FISSARLO MENTRE LUI LEGGEVA CON ATTENZIONE I TITOLI DELLE CANZONI.
QUALCOSA LO COLPI’, PERCHE SUBITO DOPO INFILO’ UNA BANCONOTA NELLA FESSURA E SCELSE UNA CANZONE. CHRISTIAN SORRISE QUANDO I PRIMI ACCORDI DI UNO DEI SUOI PEZZI PREFERITI DI MUSICA ARABA ECHEGGIARONO DAGLI AUTOPARLANTI, ERA UNA CANZONE DI AMR DYABLE “ TAMALLI MAAK” COME SAREBBE STATO FARLO CON UN UOMO CHE APPREZZAVA LA STESSA MUSICA LANGUIDA? LUI SAREBBE STATO DELICATO? AFFETTUOSO? AVREBBE DATO LA PRECEDENZA AI SUOI DESIDERI?
CHRISTIAN AFFERRO’ IL SUO ORGASMO ULULANTE ANCORA PRIMA CHE IL CAMERIERE GLI E LO METTESSE DAVANTI E NE BEVVE UNA LUNGA SORSATA. COSA GLI PASSAVA PER LA TESTA? NON DOVEVA FANTASTICARE SU UN PERFETTO ESTRANEO, SE LO ERA ORDINATO NON APPENA SCESE DALL’AEREO.
> OSAMA ALLUNGO’ UN BIGLIETTO DA VENTI AL CAMERIERE E ASPETTO’ CHE SI DILEGUASSE PRIMA DI CONTINUARE. >
CHRISTIAN MISE DI NUOVO A FUOCO MISTER MERAVIGLIA. A COSA SAREBBE SERVITO, COMUNQUE?
PROBABILMENTE ERA AFFETTO DA QUALCHE ANOMALIA SESSUALE CHE LE IMPEDIVA DI PENSARE CHE TUTTO SOMMATO OSAMA AVEVA RAGIONE, FORSE COME GLI AVEVANO DETTO GLI AMICI ERA ANDATO A LETTO CON LE PERSONE SBAGLIATE.
AD ESSERE SINCERI PERO’, NESSUNO AVEVA MAI AVUTO NIENTE DA RIDIRE SULLE SUE DOTI FUORI DALLA CAMERA DA LETTO. I PROBLEMI CHE CHRISTIAN AVEVA SEMPRE AVUTO CON I PATNER DI TURNO, ERANO QUELLI CHE LUI DAVA TROPPO AFFETTO E STIMA ALLE PERSONE CHE DIVIDEVANO IL SUO LETTO, LI FACEVA SENTIRE IL SUO UNICO PUNTO DI RIFERIMENTO, E’ QUESTO LO SBAGLIO PIU GRANDE. GLI UOMINI QUANDO CAPISCONO DI AVERTI IN PUGNO SE NE APPROFFITTANO SEMPRE, FACENDOTI FARE SEMPRE QUELLO CHE VOGLIONO LORO.
> AGGIUNSE CHRISTIAN
MOSTAFA SORRISE >
CON LA BEVANDA GHIACCIATA ANCORA STRETTA FRA LE SUE, CHRISTIAN FISSO’ LE MANI APPOGGIATE SUL BORDO DEL JUKE BOX, LUNGHE, SNELLE E BIANCHE.
> AGGIUNSE CHRISTIAN.
BUONE MANIERE O NO, LA CURIOSITA’ DI CHRISTIAN EBBE LA MEGLIO E LUI INCLINO’ LA SEDIA SU DUE GAMBE ALLUNGANDO IL COLLO PER DARE UN OCCHIATA AI PIEDI DI MOHAMED. TRABALLO’ E PER POCO NON CADDE ALL’INDIETRO. MOSTAFA LO BLOCCO’ IN TEMPO, SALVANDOLO DA UNA FIGURACCIA INCREDIBILE.
> DISSE CHRISTIAN SPAVENTATO PER LA FIGURACCIA MANCATA.
CON UNO SFORZO TITANICO CHRISTIAN SI RIFIUTO’ DI GUARDARE VERSO IL JUKE BOX, BENCHE’ MORISSE DALLA VOGLIA DI APPURARE PERSONALMENTE LE MISURE DI QUEL UOMO.
> RIFLETTE’ CHRISTIAN.
> SBOTTO’ MOSTAFA. >
OSAMA PUNTELLO’ IL GOMITO SOPRA IL TAVOLO E APPOGGIO’ IL MENTO SUL PALMO. >
> CHRISTIAN SI VOLTO’ APPENA SULLA SEDIA. > CHIESE INCLINANDO LA TESTA AL SUO INDIRIZZO. >
> TERMINO’ PER LUI MOSTAFA.
CHRISTIAN ANNUI.
>
> CHRISTIAN TOSSI’
> MOSTAFA SCOSSE IL CAPO E AGGIUNSE >
CHRISTIAN NON SAPEVA SPIEGARE COSA LE ERA PRESO ANCHE SE AVEVA IL FORTE SOSPETTO CHE LA COLPA ERA DELLA QUANTITA’ DI ALCOL INGERITA.
>
> MOSTAFA CON SORRISO SI RIVOLSE A CHRISTIAN CHE AVEVA CERCATO DI NASCONDERE LA COSA.
>
CHRISTIAN NON FECE NESSUN CENNO DI RISPOSTA.
>
CHRISTIAN ALZO’ LE MANI IN UN GESTO DI DIFESA. >
> SPIEGO’ OSAMA.
> AGGIUNSE MOSTAFA.
> OSAMA SOGHIGNO.
MOHAMED NEL FRATTEMPO AVEVA SCELTO UN’ALTRA CANZONE DAL JUKE BOX.
> BISBIGLIO’ CHRISTIAN MENTRE IMMAGINAVA LE SUE MANI CHE LO SPOGLIAVANO E CHE VAGAVANO SUL SUO CORPO.
> PIAGNUCOLO’ MOSTAFA.
>
CHRISTIAN PRESE IN MANO IL SUO DRINK E GUARDO IL RAGAZZO CHE HA SUA VOLTA GLI STAVA SORRIDENDO.
>
> RISPOSE SENZA PENSARE CHRISTIAN.
> LO PUNZECCHIO’ OSAMA
>
>
> GLI RAMMENTO’ MOSTAFA >
CHRISTIAN LO GUARDO’ PER L’ENNESIMA VOLTA. RAGAZZI ERA DAVVERO TENTATO, MA….
>
MOSTAFA EMISE UN SOSPIRO ESASPERATO. >
OSAMA SI PORSE IN AVANTI >
> SBUFFO’ CHRISTIAN ACCENDENDOSSI UNA SIGARETTA.
> AGGIUNSE MOSTAFA SORRIDENDO.
>
>
CHRISTIAN PRESE IL BICCHIERE E INGOLLO’ UNA BUONA DOSE DI CORAGGIO. LO POSO’ SUL TAVOLO CON UN COLPO SECCO, PRONTO PER UN USCITA IN GRANDE STILE, MA NON SI MOSSE. PER QUANTO LO DESIDERASSE, AGGANCIARE MOHAMED IN UN BAR NON GLI ADDICEVA PROPRIO.
>
UN SORRISO MALIZIOSO INCURVO’ LE LABBRA DI MOSTAFA.
>
LUI INGRUGNI, DETESTAVA QUEL GIOCHETTO, MA L’UNICA COSA A CUI NON SAPEVA PROPRIO RESISTERE ERANO LE SFIDE.
> RIBATTE’ CHRISTIAN
MOSTAFA FECE PER ALZARSI…QUANDO…
> CHRISTIAN SI ALZO’ DI SCATTO.
>
SFIDA O NON SFIDA NON AVEVA DI CERTO INTENZIONE DI ABBORDARLO INVITANDOLO A LETTO. CON UN GESTO RAPIDO SI AGGIUSTO’ LA CINTURA DI CUOIO MARRONE DOVE C’ERA INCISO IL SUO NOME.
> DECISE OSAMA
CHRISTIAN SI GIRO’ DIRETTO AL JUKE BOX MISTER MERAVIGLIA SI VOLTO’ NELLO STESSO ISTANTE E I LORO SGUARDI SI INCONTRARONO SOSTENENDOSSI A VICENDA. DI NUOVO LO STOMACO DI CHRISTIAN SI CONTORSE E I PALMI DELLE MANI COMINCIARONO A SUDARE, MENTRE IL CUORE BATTEVA A UN RITMO DA INFARTO.
MOHAMED ATTIRO’ LA SUA ATTENZIONE CON UN SORRISO INVITANDOLO A RAGGIUNGERLO.
12
SE C’ERA UNA COSA DI CUI MOHAMED SALAH NON AVEVA BISOGNO QUELLA SERA ERANO LE ATTENZIONI DI UN RAGAZZO. SFORTUNATAMENTE, IL SUO TESTORONE IN COSTANTE AUMENTO NON ERA DEL SUO STESSO PARERE.
GLI OCCHIONI AMALIANTI COLOR NOCCIOLA DEL NUOVO ANIMATORE IN AVVICINAMENTO NON SOLO SOSTENNERO CON DETERMINAZIONE E INTENSITA’ IL SUO SGUARDO,MA DIEDERO UNO SCOSSONE VIOLENTO ALLA SUA LIBIDO.
PRIMA ANCORA DI AVERE IL TEMPO DI CONSIDERARE LE CONSEGUENZE, MOHAMED COMMISE L’ENORME ERRORE DI INCORAGGIARLO CON UN SORRISO.
ACCIDENTI. QUELLA SERA NON SI ERA RECATO AL BAR PER DIVERTIRSI, ANZI, NON CI SAREBBE PROPRIO ANDATO, SE I SUOI TRE AMICI NON LO AVESSERO QUASI COSTRETTO.
BENCHE’ APPREZZASSE QUELLA DIMOSTRAZIONE DI AFFETTO DA PARTE DI CHRISTIAN, AVREBBE DI GRAN LUNGA PREFERITO TRASCORRERE LA SERATA DA SOLO NELLA SUA TRANQUILLA CABINA DELLA NAVE.
LUI NON ERA COME TANTI ALTRI AMICI DELLO STAFF, NON SENTIVA IL BISOGNO DI FARE NUOVE AMICIZIE NEL DISPERATO TENTATIVO DI SVUOTARE I TESTICOLI.
ERANO TUTTI AL CORRENTE DEL FATTO CHE GLI ITALIANI IN PARTICOLAR MODO APPREZZAVANO I RAGAZZI EGIZIANI PER LA LORO DISPONIBILITA’ DI FARE SESSO CON I TURISTI, E PER LE LORO LUNGHE MISURE.
CHRISTIAN SI AVVICINO’, CONSENTENDOGLI UN ESAME PIU’ ILLUMINANTE. ERA ALTO, PIU’ MAGRO DI QUANTO AVESSE IMMAGINATO, CON CURVE DELICATE E UN MOVIMENTO D’ANCA INTRIGANTE.
GLI SI PARO’ DAVANTI CON UN SORRISO UN PO TIMIDO. MOHAMED ATTESE DI VEDERE CHE TIPO DI APPROCCIO AVREBBE USATO CHRISTIAN, PRIMA DI SALUTARLO.
> LA VOCE MORBIDA E CAREZZEVOLE ERA SICURA, BENCHE’ LE SOPRACIGLIA NERE LEGGERMENTE PIEGATE ALL’INGIU’ TRADISSERO LA SUA AGITAZIONE. >
LA SUA RISPOSTA STANDARD, UN CORTESE GRAZIE MA NO GRAZIE, GLI ERA GIA’ AFFIORATAALLE LABBRA QUANDO LUI GETTO’ UN’OCCHIATA NERVOSA DIETRO DI SE. MOHAMED GUARDO’ OLTRE LA SUA TESTA IN DIREZIONE DEGLI AMICI CHE ERANO SEDUTI AL TAVOLO CON CHRISTIAN, MOSTAFA ALZO’ IL POLLICE IN UN GESTO DI SALUTO, MENTRE OSAMA INCROCIO’ LE BRACCIA E CORRUGO’ LA FRONTE CON ARIA DI APPARENTE SCETTICISMO.
NON CI VOLEVA UNO SCENZIATO PER CAPIRE COSA STAVA SUCCEDENDO. I CASI ERANO DUE: O GLI AMICI LO AVEVANO COSTRETTO ALL’AGGANCIO OPPURE C’ERA DI MEZZO UNA SCOMMESSA.
CHRISTIAN SI VOLTO’ DI NUOVO VERSO DI LUI, LA SUA APPRENSIONE CHIARAMENTE TANGIBILE ADESSO.
SI PASSO’ I PALMI DELLE MANI LUNGO I CAPELLI INGELLATI, POI SERRO’ A PUGNO LE MANI DELICATE.
>
MOHAMED AVEVA GIA’ CONSUMATO DUE SPRITE, LA SUA BEVANDA PREFERITA, E FRANCAMENTE ERA BELL’E PRONTO PER RINCASARE. CON LA CODA DELL’OCCHIO SCORSE IL SUO CAPO ALLONTANARSI CON UN TAXI, LA SUA PAURA ERA QUELLA DI ESSERE VISTO IN COMPAGNIA DI CHRISTIAN, IN QUANTO ERA STATO AVVISATO CHE LO STAFF EGIZIANO NON DOVEVA FREQUENTARE GLI ANIMATORI.
QUINDI DECISE DI RISCHIARE E ACCETTARE L’INVITO DI CHRISTIAN.
> GLI CHIESE.
CHRISTIAN FECE FINTA DI NON AVER CAPITO, BENCHE’ AVESSE IMPARATO A PARLARE ARABO.
>
> AGGIUNSE LUI INCLINANDO IL CAPO AL LORO INDIRIZZO. >
LA SUA GRANDE BOCCA DA BACIARE SI SOCCHIUSE IN UN AMPIO SOGGHIGNO E LA RISATA CHE NE USCI FU CALDA E INVITANTE.
>
> ACCIDENTI, ERA CURIOSO. PESSIMO SEGNO.
> SUGGERI CHRISTIAN.
MOHAMED NON AVEVA NESSUN ALTRO POSTO IN CUI ANDARE PER NON ESSERE VISTO DALLO STAFF DELLA MOTONAVE IN COMPAGNIA DI CHRISTIAN, MA LA COSA LO INCURIOSIVA E NELLO STESSO TEMPO GLI INTERESSAVA, QUINDI DECISE DI NON PENSARE ALLE CONSEGUENZE CHE QUEL INCONTRO AL BUIO GLI AVREBBE PROVOCATO.
> RISPOSE MOHAMED INVITANDOLO A SEDERSI.
GLI OCCHI E IL SORRISO DI CHRISTIAN SI ACCESERO ALL’ISTANTE.
L’INTIMITA’ FISICA NON COSTITUIVA UN PROBLEMA PER MOHAMED, I GUAI ARRIVAVANO QUANDO I SUOI CORTEGGIATORI GLI CHIEDEVANO UN IMPEGNO PRECISO. LA SUA ULTIMA ESPERIENZA CON UN TURISTA LO AVEVA ACCUSATO DI ESSERE UN FALLIMENTO DAL PUNTO DI VISTA SENTIMENTALE PERCHE NON LE AVEVA PERMESSO DI COMPRARGLI UNA CASA E DI DARGLI UN LAVORO MIGLIORE.
ATTIRO’ L’ATTENZIONE DEL CAMERIERE MENTRE CHRISTIAN DISTOLSE LO SGUARDO, PER CIO’ CHE LUI GLI AVEVA APPENA DETTO. UN BICCHIERE, SI DISSE, POI LO AVREBBE RINGRAZIATO E SE NE SAREBBE ANDATO A LETTO.
ANCHE SE IL CORPO COMINCIAVA A REAGIRE ATTIVAMENTE ALLA SUA PRESENZA, CIO’ NON SIGNIFICAVA CHE CHE LUI VOLESSE QUALCOSA DI PIU.
CHRISTIAN UDI LE RISATE MASCHILI LEVARSI AL DI SOPRA DEL FRASTUONO E SI GIRO’ VERSO IL TAVOLO D’ANGOLO AL BILIARDO.
I SUOI AMICI SE LA STAVANO SPASSANDO E A CHRISTIAN NON IMPORTAVA ESSERE IL BERSAGLIO DEI LORO SCHERZI.
TRASSE UN RESPIRO LENTO E REGOLARE NEL VANO TENTATIVO DI PLACARE I CONTORCIMENTI DELLO STOMACO. LA PARTE PIU DIFFICILE ERA ANDATA, NON AVEVA NULLA DA TEMERE.
ORA NON GLI RESTAVA CHE BERE IL SUO DRINK, FARE UN PO DI CONVERSAZIONE E POI CORRERE A RIFUGIARSI IN CABINA.
> MORMORO’ CON VOCE TREMANTE.
> IL TONO PRESSANTE DI MOHAMED LO BLOCCO’, E LUI SI ALLUNGO’ AD AFFERRARGLI IL BRACCIO. >
CHRISTIAN VOLEVA IGNORARE IL BRUCIORE DERIVANTE DA QUEL TOCCO, MA NON CI RIUSCI’. NON ERA PASSATO TANTO TEMPO DA QUANDO AVEVA PROVATO UNA SENSAZIONE SIMILE.
> LA RISATA CHE GLI USCI FU PIU CAUSTICA DEL NORMALE, TUTTAVIA SI RIMISE SEDUTO. >
> UN SORRISO GLI ILLUMINO’GLI OCCHI.
>
IL CAMERIERE SI MATERIALIZZO’ PER PRENDERE LA LORO ORDINAZIONE, CHRISTIAN OPTO’ PER UN TRANQUILLO BICCHIERE DI CAMOMILLA. > SPIEGO’ QUANDO MOHAMED EBBE ORDINATO LA SUA SPRITE.
LA SUA RISATA EGIZIANA FU UN BALSAMO PER L’ORGOGLIO FERITO DI CHRISTIAN.
MOHAMED ATTESE FINCHE NON FURONO DI NUOVO SOLI PER DOMANDARGLI COSA LO AVEVA SPINTO A INVITARLO A BERE UN DRINK INSIEME, VISTO CHE SULLA NAVE PASSAVANO MOLTE ORE INSIEME.
PERCHE LO TROVAVA INCREDIBILMENTE ATTRAENTE E SE I SUOI AMICI NON AVESSERO INSISTITO, NON SI SAREBBE MAI FATTO AVANTI. PERCHE ADESSO CHE MOSTAFA E OSAMA AVEVANO SAPUTO LA VERITA’, AVREBBERO FATTO DI TUTTO PUR DI VEDERLO DIVENTARE UN ESPERTO IN MATERIA DI AVVENTURE SESSUALI, PERCHE VOLEVA DAVVERO APPURARE LA GRANDEZZA DELLE SUE MANI CON I PROPRI OCCHI.
CHRISTIAN NON AVEVA MAI AVUTO UN RAGAZZO EGIZIANO, NON ERA RAZZISTA MA ERA CONVINTO CHE L’ODORE DELLA PELLE DEGLI EGIZIANI FOSSE PIUTTOSTO PESANTE, ANCHE SE CON MOHAMED NON AVREBBE AVUTO PROBLEMA VISTO CHE ERA BIANCO.
> CHIESE MOHAMED CAMBIANDO DISCORSO.
>
> MORMORO’ MOHAMED SORRIDENDO.
>
LUI SCROLLO’ LE SPALLE E SENZA ARROSSIRE AGGIUNSE: >
> TRACANNO’UN TERZO DEL COKTAIL IN UN SORSO. AL DIAVOLO ORMAI ERA IN BALLO E VOLEVA ANDARE AVANTI. CHRISTIAN CERCO’ DI SPIEGARE A MOHAMED CHE NONOSTANTE LUI ERA IN EGITTO DA DUE ANNI, NON AVEVA MAI AVUTO ESPERIENZE CON EGIZIANI.
> AMMISE SENZA NEANCHE ARROSSIRE.
MOHAMED PER POCO NON SI STROZZO’ CON LA SPRITE. LO FISSO’ A LUNGO E CON INTENSITA’, SFORZANDOSI DI COMPRENDERE QUELL’AFFERMAZIONE QUASI SCANDALOSA.
>
> SBOTTO’ CHRISTIAN >ALZO’ LE SPALLE. >
MOHAMED NON SRIUSCIVA A CREDERE ALLE SUE ORECCHIE. A DIRE IL VERO NON RIUSCIVA A CREDERE CHE UN ANIMATORE COME CHRISTIAN NON AVESSE MAI AVUTO RAPPORTI CON UN EGIZIANO, TUTTI GLI ITALIANI IN CARRIERA AVEVANO AVUTO ESPERIENZE CON ARABI.
UN MILIONE DI DOMANDE GLI RONZAVANO IN TESTA, MA SOLTANTO UNA RIUSCI A TRAPASSARE IL SUO SBIGOTTIMENTO MENTALE. >
CHRISTIAN EMISE UN SOSPIRO. >
>
UNA SERIE INFINITA DI CIRCOSTANZE LO INVESTI, E TUTTE SI PRESENTAVANO CON LO STESSO EPILOGO: LUI ,CHRISTIAN , LENZUOLA AGGROVIGLIATE E CORPI SUDATI PER L’ESERCIZIO…SESSUALE.
I SUOI OCCHIONI MARRONI SI SPALANCARONO. > SI AFFRETTO’ A RISPONDERE.
LA TUA VIRTU’ E’ PERFETTAMENTE AL SICURO CON ME. >>
SI SENTI QUASI DELUSO.
> PIEGO’ IL TOVAGLIOLO DI CARTA FINO ARIDURLO A UN TOVAGLIOLINO. >
>
CHRISTIAN SI ALLUNGO’ A PRENDERE LA SCISCIA MENTRE LUI SI AGITAVA SULLA SEDIA. >
>L’UNICA COSA PIU PERICOLOSA DELLA LUSSURIA ERA IL PROPRIO EGO, MA NEL SUO CASO ERANO APPENA STATI MESSI IN RIGA ENTRAMBI.
>
>
>
LUI LE COPRI LA MANO CON LE DITA E IL RITMO ACCELLERATO DELLE SUE PULSAZIONI LO ECCITO’ OLTRE MISURA. FORSE CHRISTIAN POTEVA AIUTARLO AD ANDARE IN ITALIA, VISTO CHE ERA IL SUO SOGNO.
>
>
LUI AVVERTI’ UNA NOTA DI APPRENSIONE NELLA SUA VOCE E COMPRESE L’IMPORTANZA CHE QUELLA DOMANDA AVEVA PER CHRISTIAN.
> AMMISE CON SINCERITA’. >
>
>
CHRISTIAN ABBASSO’ LO SGUARDO E LENTAMENTE GIRO’ LE LORO MANI FINO A IMPRIGIONARE QUELLA DI LUI CON IL PALMO ALL’INSU’. ESPLORO’ L’ANULARE CON LA PUNTA DEL DITO, QUASI IN CERCA DI UN IMPRESSIONE, POI CONTINUO’ L’ESAME MINUZIOSO DEL RESTO DELLA MANO SAGGIANDONE LA LUNGHEZZA CON I POLPASTRELLI. UN SORRISO SEDUCENTE LE INCURVO’ LE LABBRA. > APPROVVO’, LA VOCE RIDOTTA A UN SUSSURRO BASSO E ROCO.
IL RESPIRO SUCCESSIVO COSTO’ A MOHAMED UNO SFORZO NON INDIFFERENTE. QUANDO CHRISTIAN ALZO’ LO SGUARDO PER INCONTRARE IL SUO, IL CUORE INCESPICO’ PERICOLOSAMENTE PER VIA DEL DESIDERIO CHE GLI LESSE NEGLI OCCHI. SAREBBE BASTATA UNA SOLA PAROLA DA PARTE SUA PER DARE IL VIA A UNA NOTTE DI PIACERE INCREDIBILE.
UNA NOTTE CHE NON AVREBBE DOVUTO TRASCORRERE IN TRISTE SOLITUDINE, IN QUELLA FREDDA E BUIA CABINA.
>
AVEVA APPENA PRONNUNCIATO LA PAROLA MAGICA.
>
FA’ DOMANDE PERTINENTI, RIFLETTE’ CHRISTIAN, SEBBENE LA SUA ABISSALE IGNORANZA IN MATERIA NON GLI RENDESSE FACILE IL COMPITO.
TIRO’ UN RESPIRO PROFONDO PER FARSI CORAGGIO >
LUI BEVVE UN SORSO LUNGO E LENTO DALLA BOTTIGLIA CHE TENEVA STRETTA IN MANO. >
CHRISTIAN SCHIARI LA VOCE. UNA TIMIDEZZA LANCINANTE LO TRAFISSE, POI SI RIMPROVERO’ SUBITO PER LA SUA STUPIDITA’.
QUELLA SERA POTEVA DIRE O FARE QUALSIASI COSA, TANTO NON AVREBBE PIU RIVISTO MOHAMED IN QUELLE CIRCOSTANZE PERCHE SICURAMENTE QUALCUNO, IL MATTINO SEGUENTE, AVREBBE RIFERITO IL LORO INCONTRO.
>
L’ARIA ATTORNO A LORO CREPITAVA DI ELETTRICITA’ E CHRISTIAN AVVERTI UN DESIDERIO PUNGENTE ALLO STOMACO.
>
ANCHE LA SUA BOCCA ERA DIVINA, CON UN LABBRO INFERIORE PIENO CHE LUI MORIVA DALLA VOGLIA DI ASSAPORARE. SE IL SOLO PENSIERO DI BACIARLO LO LASCIAVA SENZA FIATO, NON VEDEVA L’ORA DI SCOPRIRE COSA SAREBBE SUCCESSO SE LO AVESSE PROVOCATO FACENDOGLI VEDERE DEI VIDEO SESSUALI CHE AVEVA SUL TELEFONO. RIFLETTE’ CHRISTIAN.
> LO PRESE IN GIRO MOHAMED.
>
>
IN REALTA’ PREFERIVA DIRGLI ESATTAMENTE QUANTO VICINO AVREBBE VOLUTO ANDARCI CON LUI.
>GLI CHIESE MOHAMED SORRIDENDO.
OLTRE LE NUVOLE E LA LUNA. FUOCHI ARTIFICIALI ED ESPLOSIONI DIROMPENTI. ALMENO COSI AVEVA SENTITO.
13
> IL VEZZO SEDUCENTE DELLE SUE LABBRA, UNITO ALLA NOTA ROCA NELLA VOCE, GLI TOLSERO DI NUOVO IL RESPIRO, FRENANDO LA SUA CAPACITA’ DI PENSARE IN MODO RAZIONALE. >
>
CHRISTIAN ANNUI. >
LUI SI SCHIARI LA VOCE, POI SI SPOSTO’ LEGGERMENTE.
>
LA LUNA, LE STELLE E I FUOCHI SI SMORZARONO COME IN UN SOGNO INTEROTTO QUANDO LE SUE GOTE SI ACCESERO QUASI FOSSE UN VERGINELLO ANDOLESCENTE. >
MOHAMED SI ASSICURO’ CHE INTORNO A LORO NON CI FOSSE NESSUNO CHE LI OSSERVAVA, POI ALLUNGO’ LA MANO SUL TAVOLO, STACCANDOGLI LE DITA DALLO STELO DEL CALICE A UNA A UNA. SI PORTO’ DELICATAMENTE LA MANO ALLA BOCCA E CON LE LABBRA SFIORO’ L’INTERNO DEL POLSO, SOLLETICANDOLO APPENA CON LA LINGUA PRIMA DI LASCIARLO.
>
UNA VIOLENTA SCOSSA ELETTRICA SI PROPAGO’ FINO AI CAPEZZOLI, SPRIGIONANDO UN CALORE CHE METTEVA IN GUARDIA TUTTO IL CORPO DI CHRISTIAN DAL RISCHIO DI UN ECCITAZIONE IMMEDIATA. CHI STAVA SEDUCENDO CHI, ESATTAMENTE?
SI SCHIARI LA GOLA. >
>
LA SODDISFAZIONE TRAPELO’ DAL SUO VISO, PROBABILMENTE AVEVA APPENA LIEVITARE IL SUO EGO, MA NON GLI IMPORTAVA.
>
CHRISTIAN SAPEVA BENISSIMO QUELLO CHE PROVAVA IN QUEL MOMENTO, ED ERA PASSATO IN UN BATTER D’OCCHIO DAL PIZZICORINO ALL’ECCITAZIONE VERA E PROPRIA.
QUANDO AVEVA ABBORDATO MOHAMED NON AVEVA LA BENCHE MINIMA INTENZIONE DI IMBARCARSI NELL’AVVENTURA DI UNA NOTTE, MA ADESSO NON ERA PIU SICURO DI POSSEDERE LA FORZA DI VOLONTA’ SUFFICIENTE A INTERROMPERE LA SERATA.
RIPENSO’ AL SUO ULTIMO INCONTRO SESSUALE CON ANDREA NELLA SPERANZA DI RIUSCIRE A FAR DERAGLIARE I PENSIERI CHE STAVA AVENDO SU MOHAMED, POTEVANO ESSERE PERICOLOSI PER CHRISTIAN, VISTO LA SUA DEBOLEZZA IN MATERIA.
TUTTO SOMMATO L’ESPERIENZA ERA STATA… BELLA, PERSINO GRADEVOLE. SI ERA ECCITTATO MOLTO A VIAGGIARE E HA VISITARE QUEI POSTI COSI LUSSUOSI, MA NEANCHE DA PARAGONARE CON IL CALORE BRUCIANTE CHE MOHAMED AVEVA SCATTENATO CON QUEL TRUCCHETTO DELLA LINGUA SUL POLSO.
> GLI CONFESSO’ IN FINE. >
MOHAMED CERCO’ DI TRATTENERE UN SORRISO >
>
>
>
MOHAMED SI MISE COMODO SULLA SEDIA, UN ARIA SEXY DA MORIRE LO DISTINGUEVA DAI BEDUINI PRESENTI.
>
DECINE DI IMMAGINI EROTICHE SI AFFOLLARONO NELLA MENTE DI CHRISTIAN, UNA PIU ALLETTANTE DELL’ALTRA, E L’EPILOGO ERA SEMPRE LO STESSO PER TUTTE QUANTE: LUI, MOHAMED E IL LETTO PIU VICINO. >
>
NON CI VOLLE MOLTO PER PAGARE IL CONTO DEL BAR E RAGGIUNGERE LA NAVE ATTRACCATA ALLA MARSA ISIS.
MOHAMED E CHRISTIAN ERANO DECISI A PASSARE LA NOTTE INSIEME, IL PROBLEMA ERA UNO SOLO: COME ARRIVARE IN CAMERA? COME POTEVANO NON FARSI VEDERE DALLA SICUREZZA FERMA DAVANTI ALLA RECEPTION?
ERANO DOMANDE CHE SI FACEVANO ENTRAMBI, MA LA RISPOSTA BUSSO’ TEMPESTIVAMENTE ALLA LORO MENTE.
CHRISTIAN, PASSO’ DALLA RECEPTION RITIRANDO LA CHIAVE DELLA SUA STANZA E CI ANDO’ DA SOLO, MOHAMED PASSANDO DAL RETRO DELLA NAVE, DOVE TUTTI I MEMBRI DELL’EQUIPAGGIO ERANO COSTRETTI A PASSARE, LO AVREBBE RAGGIUNTO SUBITO DOPO, PASSANDO DALLA PORTA DI SERVIZIO CHE DIVIDEVA IL CORRIDOIO PASSEGGERI DA QUELLO DELLO STAFF.
BENCHE MOHAMED SAPEVA BENISSIMO CHE QUELLO CHE STAVA PER FARE NON ERA GIUSTO AGLI OCCHI DELLA SUA RELIGIONE, SENTIVA DAVVERO UN LEGAME CON QUEL ANIMATORE ANCHE SE SOLO AL LIVELLO DI PURA ATTRAZIONE ANIMALE.
ERA PASSATO UN BEL PO DI TEMPO DALL’ULTIMA VOLTA CHE AVEVA PROVATO UNA PASSIONE COSI INTENSA PER QUALCUNO. DOPO GLI ULTIMI GIORNI INVERNALI, PASSATI SULLA NAVE A LAVORARE CON OSPITI ITALIANI, MOHAMED AVEVA DECISO DI SMETTERE CON QUEL LAVORO DURO E POCO RETRIBUITO, MA CON L’ARRIVO DI CHRISTIAN STAVA COMINCIANDO A PENSARE CHE IL SUO FUTURO FOSSE CAMBIATO RADICALMENTE.
DOVEVA ALMENO SENTIRE IL SUO SAPORE, ACCERTARSI DI PERSONA SE QUELLE LABBRA LO AVREBBERO FATTO DIVERTIRE COME IMMAGGINAVA.
APRI’ LA PORTA, POI SI GIRO’ A CONTROLLARE SE QUALCUNO LO AVESSE VISTO, E CON UNO SCATTO ENTRO’ E SE LA CHIUSE ALLE SPALLE.
CHRISTIAN AVEVA GIA FATTO LA DOCCIA E SI ERA MESSO A LETTO A LEGGERE UN LIBRO, IL DESIDERIO GLI ILLUMINAVA LO SGUARDO E SOTTO IL BAGLIORE GIALLO DELLA LUCE DELL’INGRESSO, MOHAMED VIDE IL RITMO ACCELLERATO DEI BATTITI ALLA BASE DELLA GOLA.
> LA VOCE ROCA E IL RESPIRO CALDO CHE GLI SOLLETTICAVANO LE LABBRA LO COLMARONO DI UN SENSO DI ANTICIPAZIONE CHE NEANCHE UN SANTO AVREBBE POTUTO IGNORARE.
> RISPOSE CON FERMEZZA. PER UNA VOLTA NELLA VITA SI RIFIUTO’ DI PENSARE ALLE CONSEGUENZE SE MAI LI AVESSERO SCOPERTI.
>
L’ANGOLO DELLA BOCCA DI CHRISTIAN SI PIEGO’ IN UN SORRISINO ACCATIVANTE. >
QUANDO GLI SI INSINUO DENTRO LA BOCCA IIL CONTATTO CON LA SUA LINGUA CALDA E VELLUTATA GLI TRASMISE UNA SCARICA DI CALORE ALLE PARTI BASSE CHE LO ECCITO’ ALL’ISTANTE.
CHRISTIAN GLI SI STRINSE FORTE, LE SUE MORBIDE CURVE SCHIACCIATE CONTRO DI LUI, IL RIGONFIAMENTO DELLA SUA PARTE GENITALE CHE PREMEVA CON SENSUALITA’ SUL SUO…
SOLLEVO’ ADAGIO IL GINOCCHIO, SFREGANDO CONTRO L’INTERNO COSCIA DI MOHAMED, CHE QUASI SVENNE DAL PIACERE.
QUALCHE CENTIMETRO ANCORA E CHRISTIAN NON AVREBBE AVUTO PIU DUBBI SULLE MISURE EGIZIANE, LA COSA LO ECCITAVA MOLTO.
LA TENSIONE E GLI EVENTI DEGLI ULTIMI GIORNI INIZIARONO A DISSIPARSI LENTAMENTE. L’ATTRAZIONE SESSUALE VERSO MOHAMED NON AVEVA NIENCHE A CHE VEDERE CON LO SFOGO FISICO. CIO’ CHE LO SPINGEVA A ENTRARE IN INTIMITA’ CON LUI DERIVAVA DALLA PURA E TRAVOLGENTE CARNALITA’.
> SUSSURRO’ CHRISTIAN
QUELLA RICHIESTA AGRESSIVA E SUSSURATA LO COLSE DI SORPRESA. DI SOLITO NON PARLAVA QUANDO FACEVA SESSO, PREFERENDO COMUNICARE I PROPRI DESIDERI A GESTI. SI CHIESE SE QUELLO NON POTESSE ESSERE PARTE DEL SUO PROBLEMA.
MOHAMED EMISE UN GEMITO, ANNULLANDO ALL’ISTANTE LA SUA CAPACITA’ DI PENSARE IN MODO COERENTE. APPENA CHRISTIAN ABBASSO’ LA TESTA, MORDICCHIANDO E LAMBENDO I SUOI CAPEZZOLI, DIMENTICO’ SUBITO LE PAURE E SI CONCENTRO’ SUL DESIDERIO CHE LO TRAVOLGEVA.
>
LE SUE PAROLE ERANO UNA COMBINAZIONE ALLETTANTE DI VELLUTO E ACCIAIO, SOAVI E FORTI, COME I SUOI BACI. O LE SUE CAREZZE.
>
> DOMANDO’ MOHAMED
> RISPOSE CHRISTIAN CON UN SUSSURRO
LE BRACCIA FORTI DI MOHAMED PRESERO LE MANI DI CHRISTIAN E LE PORTARONO SUI SUOI SLIP ORMAI DIVENTATI UN OSTACOLO, OBBLIGANDOLO A PRENDERE I SUOI GLUTEI A COPPA E PER ATTIRARLO ANCORA DI PIU VICINO A SE.
>
>
>
QUANDO LUI PENSO’ CHE SAREBBE IMPAZZITO DAL DESIDERIO CHE LE BRUCIAVA NEL BASSO VENTRE, CHRISTIAN LE LASCIO’ LE MANI E SI INGINOCCHIO’ ADAGIO, BACIANDO OGNI CENTIMETRO DELLA SUA PANCIA.
GETTO’ VIA GLI SLIP E PRESE AD ACCAREZZARGLI L’INTERNO COSCIA. MOHAMED CREDETTE DI MORIRE.
CHIUSE GLI OCCHI E SI LASCIO’ CONDURRE IN QUELL’ESPLORAZIONE SENSUALE FINO A DOVE IL CORPO GLI AVREBBE PERMESSO DI VIAGGIARE.
LA BELLEZZA DELL’ECCITAZIONE ASSOLUTA. IL TOCCO DELLE SUE DITA. LA MAGIA DELLA TENSIONE. LE LABBRA PREMUTE CONTRO LA SUA MASCHILITA’ CIRCONCISA. IL FUOCO CHE GLI CRESCEVA DENTRO. I GUIZZI DELLA SUA LINGUA CHE TITILLAVA LE SUE PARTI PIU SENSIBILI.
> SUSSURO’ MOHAMED
CHRISTIAN LO TORTURO’ CON MANO ESPERTA FINO A SPROFONDARLO IN UN ARSURA INFERNALE E QUANDO L’ONDATA DELLE FIAMME ERA ORMAI VICINA A CONSUMARLO…….SI FERMO’.
> PROTESTO’ MOHAMED. SI ALLUNGO’ AD AFFERRARGLI LE SPALLE, MA LUI SI STAVA GIA’ ALZANDO IN PIEDI.
>
IL SUO SORRISO SI ALLARGO’ IN UN SOGGHIGNO PRIMA CHE GLI POSASSE UN RAPIDO BACIO SULLE LABBRA TUMIDE.
>
>
>
>
>
> MOHAMED APPOGGIO’ LA SCHIENA ALLA TESTATA DEL LETTO, IL LENZUOLO FIORATO CHE GLI COPRIVA IL VENTRE.
> LO INFORMO’ FACENDO SPALLUCCE. >
MOHAMED SI AVVICINO’ A LUI DI SCATTO, FACENDO SI CHE IL LENZUOLO SI TOLSE DAL COPRIRE IL SUO BASSO VENTRE, CHRISTIAN SI MISE A CAVALCIONI SOPRA DI LUI COME SE FOSSE UNA POSIZIONE ABITUALE. DOPO QUELLO CHE AVEVANO FATTO LA TIMIDEZZA SAREBBE STATA DA IPOCRITI.
>
POSIZIONANDOGLI LE MANI SUL DI DIETRO, L’ATTIRO’ A SE. > LE CHIESE MOHAMED
CHRISTIAN GEMETTE, DIMENANDO IL POSTERIORE E AVVICINANDOSI ANCORA DI PIU. >
SEMPRE DISPOSTO A SODDISFARE LE RICHIESTE DI CHRISTIAN, MOHAMED FECE RISALIRE LA MANO DALLA SPINA DORSALE ALLA NUCA, APPLICANDO UNA LEGGERA PRESSIONE. CHRISTIAN SI PIEGO’ E LUI LO BACIO’.
SOLLEVANDOSI APPENA SULLE GINOCCHIA, CHRISTIAN TOLSE DI MEZZO LE LENZUOLA, POI SI RIMISE GIU SFIORANDOGLI L’EREZIONE.
> CHIESE MOHAMED MENTRE CONTAVA FINO A VENTI, PER NON RAGGIUNGERE L’ORGASMO.
SCIVOLANDO VERSO IL BASSO CHRISTIAN RIPRESE A BACIARGLI L’EREZIONE IN MODO LENTO E VELLUTATO, I GEMITI DI MOHAMED ERANO QUALCOSA DI FENOMENALE, LO ECCITAVANO MOLTO. ERA PRONTO AD ACCOGLIERLO…..FISICAMENTE. MA LUI VOLEVA DI PIU. VOLEVA CHE LA SUA MENTE SI SGOMBRASSE DA OGNI PENSIERO CHE NON VOLESSE LUI E IL PIU STRABILLIANTE DEI PIACERI CHE AVEVA IN MENTE DI OFFRIRGLI.
IL CALORE GLI RIBOLLI’ NELLE VENE. IL CORPO INVOCAVA APPAGAMENTO E MOHAMED SI ROTOLO’ ASSIEME A LUI FINCHE NON LE FU SOPRA. > MUGUGNO’.
IMMAGINAVA CHE NON CI SAREBBE VOLUTO UN GRANDE SFORZO PER RIPORTARLO AL CULMINE DELL’ESTASI, E I GEMITI SOMMESSI CHE GLI ECHEGGIAVANO NELLE ORECCHIE MENTRE GLI SFIORAVA IL CORPO CON LA BOCCA E LE MANI GLI DICEVANO CHE AVEVA RAGIONE.
GLI DIVARICO’ LE GAMBE E I FIANCHI DI CHRISTIAN SI SOLLEVARONO ISTINTIVAMENTE, CHIEDENDO DI PIU.
LUI LO ACCONTENTO’, ESPLORANDOLO IN OGNI MODO POSSIBILE NEI PUNTI PIU SENSIBILI.
I SUOI GEMITI SOFFOCATI, PER LA PAURA CHE QUALCUNO LI POTESSE SENTIRE, DIVENNERO URLI DI PIACERE, MA SEMPRE SILENZIOSI, A OGNI TOCCO DELLE DITA E DELLA LINGUA DI MOHAMED.
IL SUO CORPO ERANO DECISAMNETE PRONTO. EPPURE, ANCHE SE PERCEPIVA IL BISOGNO DI APPAGAMENTO DI CHRISTIAN E SENTIVA LA SUA EREZIONE SUL PUNTO DI ESPLODERE, MOHAMED NON VOLEVA PORRE FINE AL SUO NUOVO VIAGGIO.
LO CONDUSSE PIU VOLTE VERSO LE VETTE PIU ALTE, APPLICANDO LA PRESSIONE GIUSTA PER APPAGARE I SENSI E POI RALLENTANDO DI NUOVO. LE GAMBE DI CHRISTIAN TREMAVANO E LA SUA FEMMINILITA’ LO IMPLORAVA, MA ANCORA NON ERA IL MOMENTO.
QUELL’ATTESA LO STAVA UCCIDENDO, NON C’ERANO DUBBI. IL DESIDERIO IRREFRENABILE DI SENTIRE IL CORPO DI CHRISTIAN UNITO AL SUO QUANDO LO AVESSE PORTATO IN PARADISO LO STAVA FACENDO IMPAZZIRE: TRATTENERSI NON ERA PIU UN OPZIONE ATTUABILE. SI INFILO’ ALLA SVELTA UN PRESERVATIVO E SI ADAGIO’ SOPRA DI LUI, PUNTELLANDOSI SULLE BRACCIA, POI GLI SOLLEVO’ UNA GAMBA FIN SOPRA LA SPALLA. SOLO ALLORA ENTRO’ LENTAMENTE DENTRO CHRISTIAN, UN MERAVIGLIOSO CENTIMETRO DOPO L’ALTRO.
> SIBILO’ LUI MENTRE MOHAMED LO PENETRAVA.
SOLLEVO’ I FIANCHI, ACCOGLIENDOLO ANCORA PIU IN PROFONDITA’: ERA ECCITATO, TESO E VICINISSIMO AL CULMINE. GLI AFFONDO DI MOHAMED DIVENNERO SEMPRE PIU INCALZANTI E IL SUO RESPIRO SI FECE PIU AFFANOSO, MENTRE LE MANI STRINGEVANO CONVULSAMENTE IL LENZUOLO E IL CORPO SI TENDEVA SOTTO QUELLO DI LUI.
EMISE UN SUONO BASSO E PROFONDO CHE GLI SGORGO’ DA DENTRO L’ANIMA, IL CORPO INIZIO’A SERRARSI SU DI LUI, I MUSCOLI A CONTRARSI, TESTANDO GLI ULTIMI BRANDELLI DEL SUO AUTOCONTROLLO.
> GLI ORDINO’ MOHAMED QUANDO LE SUE CIGLIA SBATTERONO FINO AD ABBASSARSI COMPLETAMENTE. >
LUI UBBIDI’ E MOHAMED LO OSSERVO’ AFFASCINATO, MENTRE IL TIMORE REVERENZIALE E LO STUPORE SI UNIVANO ALLA PASSIONE E AL DESIDERIO NELLE PROFONDITA’ DEI SUOI OCCHI. LA FORZA DELL’APPAGAMENTO SCOSSE IL SUO CORPO CON VIOLENTI BRIVIDI.
> URLO’ QUANDO RAGGIUNSE L’ACME, OGNI FIBRA PULSANTE DI ECCITAZIONE ATTORNO ALLA SUA EREZIONE.
>
L’ESTERNAZIONE DEL SUO PIACERE ANDO’ AD INFRANGERE IL FLEBILE AUTOCONTROLLO DI MOHAMED E DOPO L’ULTIMO AFFONDO ANCHE LUI VENNE TRAVOLTO DAL PIACERE.
A POCO A POCO IL MONDO TORNO AL SUO POSTO, FINCHE MOHAMED NON SI FOSSE RICARICATO NUOVAMETE.
SI STACCO’ DA LUI E LO ATTIRO’ A SE, FACENDOLO ACCOCCOLARE SUL SUO TORACE, POI SI ALLUNGO’ A PRENDERE UNA SIGARETTA E NE ACCESE DUE. > MI DISPIACE. NON TI HO FATTO MALE ,VERO? >>
> TIRO’ SU CON IL NASO. > LA VOCE SI INTERRUPPE MENTRE UN SINGHIOZZO GLI SCUOTEVA LE SPALLE.
PREOCCUPATO, MOHAMED GLI SOLLEVO’ IL MENTO CON LA MANO INCLINANDOGLI ALL’INDIETRO IL CAPO, IN MODO DA POTER VEDERE GLI OCCHI COLMI DI LACRIME E DI SORPRESA.
>
LUI GLI RIVOLSE UN SORRISINO. > EMISE UN SOSPIRO E GLI SI RANNICCHIO’ CONTRO. >
15
CI FURONO ALTRI TRE ORGASMI PRIMA CHE CHRISTIAN DECIDESSE DI METTERSI A DORMIRE, MOHAMED NATURALMENTE RIMASE ACCANTO A LUI ABBRACCIANDO IL SUO CORPO.
OMBRE SCURE DI ROSA E GRIGIO PALLIDO FILTRAVANO DALLA FINESTRA, MENTRE MOHAMED SE NE STAVA AI PIEDI DEL LETTO, ALLE PRIME ORA DELL’ALBA, A GUARDARE CHRISTIAN CHE DORMIVA PROFONDAMENTE. IL BAGLIORE ROSSO DELLA SVEGLIA SUL COMODINO GUIZZO’ ATTIRANDO LA SUA ATTENZIONE: DOVEVA ANDARE A LAVORARE MOHAMED ALTRIMENTI AVREBBE FATTO TARDI E QUALCUNO SI SAREBBE ACCORTO CHE NON AVEVA DORMITO NEL SUO LETTO, MA C’ERA ANCORA UN ORA DI TEMPO, PRIMA CHE LA SVEGLIA DEL PERSONALE SUONASSE.
CON UNO SGUARDO INTENSO E L’EREZIONE DI MOHAMED CHE ERA EVIDENTE, CHRISTIAN NON ESITO’ A RICOMINCIARE DA DOVE AVEVANO ESTATTAMENTE INTEROTTO.
ARRIVATI PER LA QUARTA VOLTA AL CULMINE DEL PIACERE MOHAMED DECISE DI TORNARE NELLA SUA CABINA, MA SI CHIESE PERCHE IL PENSIERO DI NON TROVARSI LI QUANDO LUI SI SAREBBE SVEGLIATO LO IRRITASSE. PROBABILMENTE PERCHE AVEVANO FATTO L’AMORE PER BEN CINQUE VOLTE DURANTE LA NOTTE E L’INCONTENIBILE VOGLIA DI POSSEDERLO NON SI ERA PLACATA.
MEGLIO SLOGGIARE IN FRETTA, PENSO’. AVEVA GIA’ APPROFFITATO TROPPO DELLA BUONA SORTE, QUINDI DOPO UNA DOCCIA, CHE NON AVEVA TEMPO DI FARE IN CAMERA SUA, SI DILLEGUO’ VERSO IL BAR CHE LO ATTENDEVA PER L’APERTURA.
NONOSTANTE LA MINACCIA INCOMBENTE DI ESSERE SCOPERTO, MOHAMED CONTINUO’ PER MOLTE SERE A PASSARE LA NOTTE CON CHRISTIAN, QUELLA NUOVA ED ECCITANTE ESPERIENZA LO INCURIOSIVA AL TAL PUNTO DA NON POTERNE FARE A MENO.
NELLA SEMI OSCURITA’ DEL BAR RAMMENTO’ I SUOI GRIDOLINI DI PIACERE. GLI AVEVA FATTO VIVERE UN ESPERIENZA UNICA E NE ERA FIERO DI ESSERE STATO IL PRIMO.
SOSPIRO’, PASSANDOSI LE MANI TRA I CAPELLI UMIDI MENTRE SENTIVA IL CORPO CONTRARSI ED ECCITARSI CON RINNOVATO DESIDERIO. MOHAMED LUNGI DALL’ESSERE INNOCENTE, CHRISTIAN LO AVEVA SODDISFATTO IN SVARIATI MODI, EPPURE VI ERA IN LUI UNA SOMMESSA VULNERABILITA’ CHE AVREBBE INCURIOSITO QUALUNQUE RAGAZZO ALLERGICO AI LEGAMI OMOSSESSUALI.
NON AVEVA CERTO IL TERRORE DELLE RELAZIONI MA NON ERA DISPOSTO A SACRIFICARE I SUOI GIORNI AD ASPETTARE UNA DONNA CHE LO AVREBBE SPOSATO, MOHAMED VISTA LA SUA GIOVANE ETA’, AVEVA AVUTO DEI RAPPORTI DURATURI, MA PLATONICI, NIENTE SESSO. IL MATRIMONIO PER LUI ORA ERA SOLO UN IMPICCIO.
UNA DISTRAZIONE, CHE SI RIFIUTAVA DI PRENDERE IN CONSIDERAZIONE, E AVEVA IMPARATO A PROPRIE SPESE CHE GRAN PARTE DELLE DONNE EGIZIANE PER SPOSARSI, VOGLIONO PRIMA ESSERE RIEMPITE D’ORO, MOHAMED CON IL SUO STIPENDIO NON POTEVA DI CERTO PERMETTERSELO, MA NON VOLEVA NEMMENO ASSECONDARE GLI STUPIDI VIZI DI UNA DONNA GRASSA E CAPACE SOLO DI METTERE AL MONDO DEI FIGLI.
ALLE ORE OTTO DEL MATTINO I CLIENTI COMINCIARONO AD ENTRARE NEL BAR E PER MOHAMED COMINCIAVA LA SOLITA E DURA GIORNATA DI LAVORO.
CHRISTIAN ARRIVO’ AL BAR ALLE ORE UNDICI, E CON GRANDE SORPRESA VIDE IL SUO UOMO VESTITO CON GRANDE ELEGANZA, SERVIRE DEI CLIENTI, FU UNA SORPRESA INASPETTATA MA ALLO STESSO TEMPO GLI DIEDE IL BUON GIORNO.
MOHAMED LO VIDE ALLE PRESE CON IL COMPUTER E LA MUSICA DOPO CIRCA TRE SECONDI, CHRISTIAN DOVEVA PREPARARE LA BASE PER IL RISVEGLIO MUSCOLARE CHE AVREBBE DOVUTO ESEGUIRE CON LE OSPITI.
GLI SGUARDI DEI DUE RAGAZZI SI INCROCIAVANO SPESSO DURANTE IL LORO LAVORO, MA NESSUN CENNO DI SORRISO COMPARIVA SULLE LORO FACCE, FORSE LA TIMIDEZZA, FORSE L’IMBARAZZO PER CIO’ CHE AVEVANO FATTO, IMPEDIVANO AI LORO ISTINTI DI FARE IL PRIMO PASSO.
FINITA LA LEZIONE DI RISVEGLIO, MOHAMED ASPETTO’ CHE LE CLIENTI AVESSERO RAGGIUNTO IL PONTE SOLE PER RAGGIUNGERE CHRISTIAN ALLA SUA POSTAZIONE DI LAVORO.
CON UN SORRISO AFFASCINANTE E UNA STRETTA DI MANO, MOHAMED SALUTO’ CHRISTIAN E COMINCIO’ A PARLARE CON LUI.
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IL MAITRE DI SALA NONCHE RESPONSABILE DI MOHAMED ENTRO’ AL BAR, PER FORTUNA MOHAMED NON SI TROVAVA ACCANTO A CHRISTIAN IN QUEL MOMENTO, MA STAVA CAMBIANDO DEI PORTA CENERI SUI TAVOLI, SI FECE FARE IL SUO SOLITO THE E SALUTO’ L’ANIMATORE CON IL SUO SORRISO FALSO ED IRRITANTE.
MAGDI, QUESTO ERA IL NOME DEL CAPOSALA, ERA UN UOMO SEVERO E POCO SORRIDENTE, TRATTAVA IL PERSONALE COME DEI VERI SCHIAVI, PER QUESTO MOTIVO ERA ODIATO DA TUTTI, MA LA SUA POSIZIONE PURTROPPO METTEVA PAURA AGLI STESSI CAMERIERI, CHE DOVEVANO PER FORZA ASSECONDARLO.
ALL’UNA PRECISA IL CAMPANELLO SUONAVA PER AVVISARE CHE IL PRANZO ERA PRONTO, TUTTI I CLIENTI SPARSI NEI VARI PONTI DELLA NAVE SCESERO AL PIANO RECEPTION PER CONSUMARE IL LORO PASTO.
CHRISTIAN APPOSTATO DAVANTI ALLA PORTA DEL RISTORANTE DAVA IL BUON APPETTITO AI PASSEGGERI, IN COMPAGNIA DELL’ASSISTENTE TURCHESE, E SOLO DOPO ESSERSI ACCERTATO CHE TUTTI FOSSERO ALL’INTERNO DEL RISTORANTE ANCHE LUI IN COMPAGNIA DELLE GUIDE TURISTICHE CONSUMAVA IL SUO PRANZO.
NEL POMERIGGIO LA MAGGIOR PARTE DEGLI OSPITI ANDAVA A DORMIRE, VISTO CHE LA MATTINATA L’AVEVANO PASSATA IN GIRO PER VISITARE I VARI MONUMENTI, E LE LORO GUIDE LI AVEVANO FATTI STANCARE PARECCHIO.
LA GIORNATA DI CHRISTIAN ERA LIBERA, BENCHE AVREBBE VOLUTO PASSARE QUELLE ORE A PARLARE CON MOHAMED SU AL BAR, DECISE CHE FORSE ERA MEGLIO NON STARE TROPPO VICINO A LUI, COSI INSIEME AGLI ALTRI ANIMATORI ANDO’ AL BAR FUORI DALLA NAVE A FUMARE LA SOLITA SCISCIA.
> LA VOCE DI MOSTAFA, LO INVESTI TEMPESTIVAMENTE, NON APPENA FOSSERO ARRIVATI E PRESERO POSTO ALLA CAFFETTERIA.
SEDEVANO TUTTI E TRE IN CERCHIO, LE NOTE DELLA CANZONE TAMALLI MAAK, CHE ERA STATA MESSA DA UN TAXISTA PARCHEGGIATO LI AFFIANCO FECERO RAFFIORARE IL RICORDO DI QUELLA NOTTE NELLA MENTE DI CHRISTIAN CHE NON SI RESE CONTO DELLA DOMANDA.
>
I DUE RAGAZZI SI GUARDARONO E SGHIGNAZZARONO DI GUSTO.
> CHIESE OSAMA
>
> INSISTETTE MOSTAFA
> CHIESE OSAMA
> RISPOSE CHRISTIAN IMBARAZZATO.
> L’ACCENTO DEL SUD DI OSAMA SI FECE PIU MARCATO. >
> CHIESE MOSTAFA
L’ORGOGLIO NON C’ENTRA, PENSO CHRISTIAN. DOPOTUTTO AVEVA PASSATO LA NOTTE CON UN PERFETTO SCONOSCIUTO, UNA DECISIONE BEN POCO INTELLIGENTE, A DISPETTO DEI RISULTATI. NON SAPEVA PRORPIO COSA GLI FOSSE PRESO E INCOLPO’ DI NUOVO LA SUA TESTARDAGGINE E L’ALCOL ECCESSIVO PER QUEL’INCURSIONE NELLA PROMISCUITA’.
>
> AGGIUNSE OSAMA
> CHRISTIAN FECE SPALLUCCE E SI GUARDO’ ALLE SPALLE.
> ESCLAMO’ OSAMA, POI URLO’ >
PER FORTUNA A QUEL ORA IL BAR ERA SEMI VUOTO, CHRISTIAN SI GUARDO’ ATTORNO E RISPOSE: > NON ERA SICURO DI VOLER CONDIVIDERE DETTAGLI COSI INTIMI CON LORO, AVEVA PAURA CHE SI FOSSE VENUTO A SAPERE, MA LA VOGLIA CHE AVEVA DI DIRLO A QUALCUNO ERA TROPPA, COSI SI CONFIDO’ E DISSE TUTTO AI SUOI AMICI.
> CHIESE OSAMA
> AGGIUNSE MOSTAFA
CHRISTIAN, RISE IMBARAZZATO, PERCHE IL SUO AMICO LE AVEVA PRORPIO LETTO NEL PENSIERO. MOHAMED AVEVA CAPOVOLTO IL SUO MONDO FACENDOLO VOLARE ATTRAVERSO LE GALASSIE IN UN LUOGO COSI INCANTATO E CELESTIALE CHE NON AVEVA PIU VOLUTO METTERE PIEDE SULLA TERRA FERMA.
IL SOLO PENSIERO GLI FACEVA VENIR VOGLIA DI PRENOTARE UN ALTRO VIAGGETTO.
MOSTAFA LO GUARDO’ TUTTO SERIO. >
> AGGIUNSE OSAMA
CHRISTIAN SI ERA LASCIATO ANDARE ANCHE TROPPO, E LO AVREBBE RIFATTO A BREVE…MA CON MOHAMED. >
> RIBATTE’ OSAMA. >
>
> CHIESE MOSTAFA.
>
> LO RAMPOGNO’ L’AMICO. >
> RIBATTE’ CHRISTIAN. > LI INFORMO’.
>
CHRISTIAN NON SAPEVA NEANCHE CHE COGNOME AVESSE MOHAMED QUINDI NON CORREVA PERICOLO IN QUEL SENSO. NON SAPEVA NEMMENO SE PER LUI ERA STATO COSI IMPORTANTE, COME PER LUI. AVEVA CALCOLATO CHE DOVEVA AVERE CIRCA QUALCHE ANNETTO MENO DI LUI, E ANCHE SE DUBBITAVA CHE FOSSE FIDANZATO, POTEVA BENISSIMO RIVEDERLO DI NASCOSTO.
I GIORNI, LE SETTIMANE E I MESI SUCCESSIVI FURONO PER CHRISTIAN UN TRIONFO DI SUCCESSO PER IL SUO LAVORO E PER LA SUA VITA PRIVATA.
MOHAMED E CHRISTIAN, PASSARONO MOLTI GIORNI E MOLTE NOTTI INSIEME, CHRISTIAN NATURALMENTE DA BUON ITALIANO SENTIMENTALE SI INNAMORO’ FOLLEMENTE DEL SUO UOMO, CHE OGNI GIORNO GLI DIMOSTARVA SEMPRE PIU AFFETTO ED INTERESSE.
GRAZIE A MOHAMED CHRISTIAN RIUSCI A DIMENTICARE TUTTO IL SUO BRUTTO PASSATO, SI CONCENTRAVA MOLTO SOLO SUL LAVORO E SULLA LORO STORIA, DANDO A MOHAMED TUTTO CIO DI CUI AVEVA BISOGNO.
PER SEI LUNGHI MESI IL CUORE DI CHRISTIAN BATTEVA SEMPRE ALLO STESSO RITMO E PER LO STESSO RAGAZZO, MA LA FINE DEL CONTRATTO SULLA NILE CROWN 1 PER CHRISTIAN STAVA GIUNGENDO, E NEL SUO CUORE COMINCIAVA A BATTERE LA PAURA DI DOVER LASCIARE TUTTO.
CHIESE MOLTE VOLTE IL RINNOVO DEL CONTRATTO ALLE RESPONSABILI TURCHESE, PARLO TANTE VOLTE CON IL DIRETTORE DELLA MOTONAVE, PER RUSCIRE A RESTARE AL SUO POSTO DI ANIMATORE, MA PURTROPPO PER RAGIONI D’UFFICIO IL RINNOVO NON POTEVA ESSERE FATTO, SE NON SU UN’ALTRA STRUTTURA.
OFFIRONO A CHRISTIAN L’OPPORTUNITA DI ANDARE A LAVORARE A SHARM EL SHEIK COME CAPO ANIMAZIONE, MA LUI TEMPESTIVAMENTE PENSANDO A MOHAMED, RIFIUTO’ SIA L’INCARICO CHE IL BIGLIETTO DI RIENTRO PER L’ITALIA, NON VOLEVA ASSOLUTAMENTE PERDERE LA SUA FELICITA’ TANTO ATTESA.
COSI QUELLA SERA DOPO IL LAVORO, SI INCONTRO’ CON MOHAMED E CERCO’ DI SPIEGARE A LUI QUALI ERANO LE SUE INTENZIONI. MA NON DISSE HA MOHAMED L’IDEA DI RESTARE A VIVERE IN EGITTO CON LUI ED APRIRE UN LOCALE PER IL LORO FUTURO INSIEME.
MOHAMED NATURALMENTE ERA INFELICE QUANTO LUI DI DOVER DIRE ADDIO ALLA LORO STORIA, MA LA SUA PAURA ERA QUELLA CHE TUTTO, PRIMA O POI FOSSE VENUTO A GALLA, E LO AVREBBE SPINTO A NEGARE PER NON PERDERE SIA IL SUO ORGOGLIO MASCHILE SIA IL SUO POSTO DI LAVORO.
LUI AMAVA CHRISTIAN, MA ALLO STESSO TEMPO SAPEVA CHE IL SUO DESTINO ERA QUELLO DI TUTTI I RAGAZZI EGIZIANI, LO STESSO DESTINO CHE LA LORO RELIGIONE GLI IMPONEVA DI SEGUIRE.
DOVEVA SPOSARSI UNA DONNA MUSSULMANA E FARE CON LEI DEI FIGLI, SOLO COSI POTEVA ESSERE UN BUON MUSSULMANO.
ERA IL 23 DI OTTOBRE QUANDO A MOHAMED VENNERO DATE LE VACANZE, CHRISTIAN NON CREDEVA CHE LUI FOSSE ANDATO A CASA PER TRASCORRERE QUINDICI GIORNI SENZA DI LUI, PENSAVA SI FOSSE FERMATO LI, VISTO CHE DOPO UNA SETTIMANA CHRISTIAN AVREBBE DOVUTO TORNARE IN ITALIA.
LA SERA PRIMA DELLA PARTENZA DI MOHAMED CHRISTIAN ORMAI INVASO DALLE LACRIME E DAL DOLORE PER AVER FALLITO ANCHE QUELLA VOLTA, IMPLORO MOHAMED DI NON LASCIARLO, PERCHE LUI LO AMAVA PIU DELLA SUA VITA, GLI PROMISE DI DARGLI UN FUTURO MERAVIGLIOSO SE SOLO LO AVESSE SEGUITO, GLI DISSE CHE AVEVA INTENZIONE DI COMPRARE UNA CASA E UN BAR PER LUI, VOLEVA REGALARGLI UNA VITA MIGLIORE, SENZA DOVER PIU PREOCCUPARSI DI LAVORARE TANTO PER GUADAGNARE QUATTRO SOLDI.
MA MOHAMED PER QUANTO SENTIVA DI VOLER BENE A CHRISTIAN, RIFIUTO’ CATTEGORICAMENTE L’OFFERTA E DISSE A CHRISTIAN CHE PER LUI ERA STATO IMPORTANTE, MA ERA FINITO.
GLI OCCHI TRISTI DI MOHAMED NON CONVINCEVANO IL POVERO CHRISTIAN CHE PIANGEVA DAVANTI HA UNA VERITA CHE NON VOLEVA ACCETTARE, NON RIUSCIVA A CREDERE CHE LUI STESSE RINNUNCIANDO AD UNA FORTUNA CHE TUTTI AVREBBERO DESIDERATO, LA LORO STORIA ERA STATA IMPORTANTE, POSSIBILE CHE LUI NON SE NE RENDESSE CONTO? POSSIBILE CHE ERA STATO IN GRADO DI RECITARE UNA PARTE PER SEI LUNGHI MESI SENZA PERMETTERE AI SUOI SENTIMENTI DI INNAMORARSI DI UN RAGAZZO DOLCE CHE LO AVEVA RIEMPITO DI ATTENZIONI E DI REGALI?
TUTTE QUESTE DOMANDE RIEMPIVANO LE GIORNATE DI CHRISTIAN CHE PASSAVA IL SUO TEMPO A PENSARE A PIANGERE, IL SUO LAVORO SULLA MOTONAVE ERA CROLLATO CON DEI PESSIMI GIUDIZI DA PARTE DEGLI OSPITI, CHE LO DEFINIVANO MALEDUCATO E POCO PROFFESSIONALE.
MANCAVANO SOLO DUE SETTIMANE ALLA FINE DEL CONTRATTO, A CHRISTIAN NON IMPORTAVA PIU NULLA DI PIACERE AI SUOI OSPITI, NONOSTANTE LE RIPERCUSSIONI CHE RICEVEVA DA PARTE DEI SUOI RESPONSABILI, PASSAVA IL SUO TEMPO A GUARDARE LE IMMAGGINI CHE RITRAEVANO MOHAMED NEI GIORNI FELICI PASSATI CON LUI.
IL TELEFONO DI MOHAMED IN QUEI GIORNI SQUILLAVA DALLA MATTINA ALLA SERA, CHRISTIAN NON RIUSCIVA PIU A STARGLI LONTANO, VOLEVA SENTIRLO ANCORA, VOLEVA FARE L’AMORE CON LUI…ANCORA, MA MOHAMED NON RISPOSE MAI ALLE CHIAMATE DI CHRISTIAN CHE CONTINUAVA A DISPERARSI.
UNA BELLA MATTINA IL DIRETTORE DELLA MOTONAVE, DOPO AVER PRESO IN CONSIDERAZIONE TUTTE LE POSSIBILITA’, E A CAUSA DI UN DISAGIO DA PARTE DELL’AGENZIA DI ANIMAZIONE ITALIANA, OFFRI A CHRISTIAN DI POTER RIMANERE SULLA MOTONAVE PER UN ALTRO MESE, L’AGENZIA DI ANIMAZIONE ITALIANA, A QUANTO PARE AVEVA DIFFICOLTA A TROVARE UN SOSTITUTO, COSI DECISERO CHE CHRISTIAN POTEVA CONTINUARE IL SUO LAVORO ANCORA PER UN MESE.
PREGANDOLO PERO DI MIGLIORARE IL SERVIZIO, IN QUANTO NEL L’ULTIMA SETTIMANA NON ERA ANDATO BENE.
LA SPERANZA DI RIVEDERE MOHAMED E DI POTERLO CONVINCERE A SEGUIRLO NEL SUO PROGETTO, ACCESE IN CHRISTIAN LA VOGLIA DI RITORNARE AD ESSERE L’ANIMATORE MODELLO FACENDO COSI BELLA FIGURA CON TUTTI I SUOI RESPONSABILI.
MOHAMED FECE RITORNO SULLA MOTONAVE IL CINQUE DI NOVEMBRE, ARRIVO’ DURANTE LA NOTTE, QUINDI CHRISTIAN NON SAPEVA CHE FOSSE GIA’ NELLA SUA CABINA A DORMIRE, DOPO CHE AVEVA FATTO PIU DI VENTI QUATTRO ORE DI VIAGGIO SU DI UN TRENO.
QUELLA MATTINA CHRISTIAN STAVA TRASFERENDO MUSICHE E TESTI DAL SUO PC A QUELLO DEL SUO COLLEGA ANIMATORE, QUANDO ALL’IMPROVVISO SPUNTO’ MOHAMED DALLA PORTA DI SERVIZIO E SI AVVICINO’ A LORO PER SALUTARLI, GLI OCCHI DI CHRISTIAN SI RALLEGRARONO AL TAL PUNTO CHE PER UN ATTIMO DIMENTICO’ TUTTE LE SOFFERENZE PASSATE CON LUI, MOHAMED AVEVA UN EFFETTO TREMENDO SU CHRISTIAN I SUOI OCCHI RIUSCIVANO A FARLO CADERE IN TRANS SENZA ACCORGERSI DEL SENSO DELLA REALTA’.
TRA LUI E MOHAMED TORNO’ TUTTO ALLA NORMALITA’ LE GIORNATE E LE SERATE LE TRASCORREVANO INSIEME COME SE NIENTE FOSSE SUCCESSO, MA CHRISTIAN SAPEVA BENISSIMO CHE TUTTO SAREBBE FINITO DOPO DUE SETTIMANE, QUINDI ERA TRISTE E NON SAPEVA COSA FARE PER CONVINCERE MOHAMED A SEGUIRLO PER SEMPRE.
IL 30 DI NOVEMBRE PER CHRISTIAN CI FU UNA FESTA DI ARRIVEDDERCI, TUTTO LO STAFF DELLA MOTONAVE VOLEVA FESTEGGIARE E SALUTARE CHRISTIAN CHE SAREBBE PARTITO IL GIORNO DOPO.
LE LACRIME E LA DISPERAZIONE DI CHRISTIAN IN QUEI MOMENTI ERANO IN EVIDENZA AGLI OCCHI DI TUTTI, MA NESSUNO POTEVA FARE NULLA PER IMPEDIRE LA SUA PARTENZA, COSI DOPO SALUTI E ABBRACCI ANCHE QUELLA STAGIONE DI ANIMAZIONE ARRIVO’ AL TERMINE, MOHAMED E CHRISTIAN SI SALUTARONO E SI RIPROMISERO DI RIVEDERSI MA NEL CUORE DI CHRISTIAN VI ERA LA CONVINZIONE CHE NON LO AVREBBE MAI PIU RIVISTO.
L’AMORE NON HA REGOLE…..NELLA VITA TUTTO E’ POSSIBILE MA QUELLO CHE HO IMPARATO A MIE SPESE E CHE NELL’AMORE TRA DUE PERSONE NON ESISTERA’ MAI FEDELTA’, C’E TROPPO EGOISMO E POCO CUORE SE GLI ESSERI UMANI IMPARASSERO’ A PENSARE CON UN PO PIU DI CUORE IN MANO INVECE CHE CON IL SESSO, TUTTO FORSE CAMBIEREBBE….
FINE
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17 years ago
chrishenry,
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Last visit: 17 years ago
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Festino
festino:
incrocia le cosce sulla mia testa in modo che la mia lingua tacendo ogni stupida arringa, possa soltanto far festa alla fica tua e al culo dai quali sono stato per sempre vinto. come da tutto il tuo corpo, del resto.
e dalla tua anima male celeste e dal tuo carnivoro spirito che in me divora l'ideale e mi ha reso il più upttaniere dal più puro e bravo ragazzo che ero.
su sistemati bene e mostra con qualche gesto compiacente che in fondo ami il tuo ragazzo leccandolo, coglioni compresi, e non dimenticando il culo, come un giovane più seducente senza dubbio, ma meno appetisoso per pratica e sapienza. o la tua fica, che profumo! ci frugo con la bocca e il naso, vi faccio il diavolo e annuso e vi rovisto e farfguglio e fiuto e sbavo nella fica dall'odore sporcaccione, sovrastata da flave labbra e da rossa peluria circondata che porta al buco miracoloso, dove rovisto e farfuglio, fiuto e sbavo con meticolos cura. l'adorabile riga che ho leccata , dai reni passando per il pertugio dove mi dilungo in lunga seduta per le devozioni d'suo, mi conduce drittto alla fessura. la faccio un salamelecco assolutamente esoterico al clitoride per nulla asciutto, cosicchè la mia testa di sotto esasperata dal quel grande lavoro si spande in bianca e calda retorica. mi addormento tra le tue cosce, che per via della tenera emozione la fatica di ha fatto aprire.
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17 years ago
admin, 75
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L\'apprendista
ciao sno emanuele 32enne bella presenza abile linguista, ti dedico una cosa...
l'apprendista non troppo magrolino, 30enne, bello, gentile, nella sua rozzezza un po molle, la pelle morbida, tira fuori dalla tua azzurra , arzillo e duro a puntino, un cazzo già grosso, e chiava la padrona, una bella signora intellettuale. in delirio sul bordo del letto in atteggiamento furfantesco, gambe all'aria e seni al vento, con un gesto^. a vedere il ragazzo stringere le chiappe sotto la gonna, e i frequenti passi in avanti che fanno i piedi, appar chiaro che il ragazzo non ha paura d'andar giu' profondo e di soddisfare la sua padrona e del marito chi se ne frega(NON c'è la il cornuto, fiducioso e ricco proprietario).
e cosi arriva al supremo momento, urlaa in un improvviso smarrimento, si alza e tenera , accovacciata, gli soppesa , palpa e bacia i maroni
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17 years ago
admin, 75
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Serata da favola
Ricevo un messaggio su desy…coppia che ha intenzione di conoscermi su msn…ci ritroviamo a parlare dopo 2 minuti e a vederci in cam dopo 3, non il viso ma un bellissimo fisico di una bionda che mostra i suoi capezzoli. Ci scambiamo i numeri di cell dicendomi che forse il giorno dopo avevano la possibilità di incontrarmi…non ci credevo ma ci speravo perdutamente! La sera del giorno dopo mi ritrovo a camminare per la città a prendere un gelato, squilla il cell e vedo un sms nel quale mi invitano ad arrivare in un paese a mezzoretta da lì! Un occasione imperdibile…invento una scusa alla compagnia, prendo la car e parto….sbaglio strada, incidente strada interrotta..passano minuti, sembrava il solito destino rivolto contro…nel pieno dello sconforto riesco comunque a cambiare via e arrivo sul posto con un po troppo ritardo! Pazientemente la coppia mi aveva aspettato, ci diamo appuntamento in una piazza, e dopo cinque minuti che a me sembravano 5 anni arriva una macchina di grossa cilindrata, scendono entrambi e mi dicono di seguirli…persone dall’aspetto curate ma io consapevole di essere inesperto ero pronto in qualsiasi momento a tagliare la corda. Invece li seguo fino ad arrivare in un bed and breckfast…mi dicono di fare piano e ci ritroviamo in una stanza io lui e la lei…la lei va in bagno mentre io e lui parliamo un po’, mi dice che per loro era la prima volta che avevano un rapporto a tre e che lui preferiva così invece che al tradimento fatto di nascosto. Dopo una manciata di minuti arriva la lei in imbarazzo si mette a letto ed io mi sdaio accanto e incomincio a baciarla sotto il collo…continuo pian piano a scendere fino a leccargli i capezzoli ormai diventati duri dall’eccitazione…sento un brivido percorrere la sua schiena quando piano piano mi abbasso e incomincio a slinguazzare la sua fica bionda e profumata…lui mi guarda e mi dice di mettergli il cazzo nella bocca..così lei buongustaia incomincia a leccarmi mentre con la mano masturbava il ragazzo..poi ancora cercava di prenderli entrambi in bocca ma le cappelle erano troppo dure e grosse e così decideva di gustarle uno alla volta….poi lui va via e prende la macchina fotografica mentre io incomincio a penetrarla prima davanti, poi a pecorina…la vergogna si mette da parte e mentre lui mi fotografa ricomincia di nuovo a pompinarmi mentre stavolta il lui la sbatteva da dietro…il suo piacere incomincia a salire e il mio sangue incominciava a bollire nelle vene…arriviamo ad un punto in cui lei decideva qualsiasi tipo di posizione: “voglio il suo cazzo in bocca e tu dietro….”, “tu sotto e il tuo in bocca…”, così per una mezzora….fino a quando lui decide che la ragazza doveva farsi venire in bocca da me…. lei ricomincia per l’ennesima volta a succhiare, succhiare fino a quando esplodo dal piacere e il mio liquido caldo gli invade tutta la bocca fino in gola….aaahhhh e quanto ho goduto in quel momento….nel frattempo mi rivesto e anche lui gli viene in bocca….
…dopo cinque minuti ci riprendiamo e li saluto come dei normali amici, a pensare che solo un giorno prima non sapevo neanche della loro esistenza ma sono riusciti a regalarmi una di quelle serate che difficilmente nella mia vita dimenticherò….
Mi auguro con tutto il cuore di fare altri incontri del genere con persone pulite e rispettose come loro…Per la prima volta nella mia vita, mi sono sentito davvero fortunato…
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17 years ago
singolsolosesso,
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Last visit: 3 years ago
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Io mio marito e l\'altro.
Erano ormai qualche mese che chiedevo a mio marito qualche nuova emozione,ero stanca del solìto scambio di coppia,finalmente una sera mio marito torna a casa e mi dice cara stasera realizeremo una nuova fantasia,ti porto in un locale di scambisti e sicuramente troveremo un bel ragazzo che ti scopa insieme a me.
Passai un bel pò di tempo a preparami davanti allo specchio e a scegliere l'abbigliamento adatto alla serata e al locale,alla fine decisi per una bella mini bianca di lana e un top nero che lasciava inravedere il seno,e per completare un bel perizoma con il filo ornato di perline.
Arrivati finalmente al locale dopo la presentazione del locale iniziammo a ballare,e vidi che era pieno di ragazzi che giravano intorno a noi signore,ma erano abbastanza restii a prendere l'iniziativa,vidi un ragazzo che mi fece bagnare al solo sguardo,decisi che doveva essere mio,ma era molto intimidito dalla presenza di mio marito
Invitai mio marito ad allontanarsi per qualche minuto,lui acconsenti e dopo neppure un paio di minuti,il bel fusto si avvicino chiese se volessi ballare con lui ovviamente accettai all'istante facendo capire che lo stavo aspettando da tempo,mio marito vide la situazione da lontano e decise di non avvicinarsi,iniziammo un lungo ballo stretti stretti,e le sue mani iniziarono a frugare sotto la mia gonna e la sua bocca baciava il seno,in quel mentre si avvicino anche mio marito che mi strinse da dietro,fantastico provai un primo orgasmo.
Decidemmo di salire in camera, il,ragazzo di cui non ricordo neppure il nome so soltanto che era un architetto napoletano,inizio ad accarezzarmi delicatamente per tutto il corpo mentre mio marito mi leccava la fica bagnatissima,ero ormai fuori di me e urlavo frasi del tipo scopatemi,io che solitamente sono molto timida e riservata,mi accontentarono alla grande,il ragazzo mi penetro nella fica tenendomi a cavalcioni e mio marito da dietro con un colpo preciso e deciso mi ficco l'uccello dietro,che goduria,continuammo così per una buona mezzora,poi il ragazzo si tolse il preservativo e mi chhiese se io gli facessi un pompino lo accontentai mentre mio marito continuava alternativamente a scoparmi davanti e dietro,il ragazzo vene dopo minuti, e mio marito a ruota mi innondò la fica,fù uno spettacolo eccezionale da allora ogni fine settimana vado nei locali a dare sfogo ai miei istinti.
Grazie per l'attenzione che avete voluto dedicarmi,aspetto vostri commenti, e ricordate è un storia verissima.
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17 years ago
maria1968, 43/43
Last visit: 15 years ago -
Complice il caldo
Era una giornata splendida, nonostante fosse Settembre inoltrato, decidemmo cosi di mettere i nostri corpi al sole per rinvigorire l'abronzatura.
Scegliemmo la nostra solita caletta isolata, cosi da poter stare completamente nudi.
Ci avviammo verso il nostro solito posticino ma, lo trovammo occupato da altra coppia, tenendo conto che, nel tempo, si era lavorato sodo per pulirlo dalle pietre, visto la scarsità di sabbia nel luogo, la cosa ci scocciò non poco ma, daltronde non avevamo l'esclusiva.
Ci avviammo cosi, poco più avanti, sistemandoci tra pietre di ogni tipo e misura, ci mettemmo nudi, cominciando cosi a goderci il tepore della giornata.
Nonostante lo stare scomodi, dopo circa una mezzoretta, il corpo di Franca, stimolò i miei mai sopiti desideri sessuali nei suoi confronti, cominciai cosi ad accarezzarle il corpo, aprofittando del fatto che, un masso, ci copriva alla vista della coppia usurpatrice.
Sentendo le mie carezze, Franca, cominciò a fare dei mugolii di piacere che, evidentemente, furono uditi dalla coppia vicina.
Infatti, dopo pochi minuti, mi accorsi che, entrambi, si erano alzati e, osservavano attentamente il movimento delle mie mani sul corpo sudaticcio della mia bella, continuai pensando che, con qualche smorfia di disappunto, decidessero di risdraiarsi o andar via.
Cosi non fù, la coppia, continuando a sbirciare, si scambiò qualche frase e, in modo lento ma deciso, cominciarono ad avvicinarsi.
A quel punto, rimasi indeciso sul da farsi, pensavo avesserò intenzione di fare qualche scenata ma, resomo conto che oltra la nostra presenza, non vi era nessun'altro, continuai imperterrito le mie carezze, ormai arrivate nei punti più caldi del corpo della mia bionda compagna che, avendo gli occhi chiusi, non si accorse di nulla.
Nemmeno il tempo di rendermi conto e, la coppia, era ormai vicinissima a noi, con lei che, con degli occhioni chiari, passava il suo sguardo dai miei occhi alla fighetta rasata e umida di Franca, non feci in tempo a capire.
Si era inginocchiata e la sua mano, si uni alla mia nelle carezze, mettendo Franca in apprensione nel sentire non più solo la mia mano, la reazione però, con mio stupore, non fù quella che pensavo avvenisse.
Resasi conto della figura femminila, mentre lui stava in piedi, si rilassò di nuovo e, fù cosi che la nuova presenza, cominciò a usare la sua lingua mentre lui si metteva a finaco di franca, senza però accennare a toccarla.
Fù franca a a complicare ulteriormente la situazione, allungando la mano, afferrò il mio cazzo, ormai nel massimo fulgore, mentre con l'altra, cercò il, cazzo del nuovo arrivato, cominciando lentamente a masturbarci entrambi.
I mugolii, diventarono sempre più forti, evidentemente, la nuova, anche se sconosciuta amica, ci sapeva fare con la lingua e con le sue esili manine.
Non passò molto tempo che Franca, si ritrovò a succhiare due grossi cazzi, mentre si gustava le coccole di "occhi chiari".
Il caldo era sempre più forte, forse anche a causa della situazione ma, ormai Franca era talmente coinvolta dal gioco, che assunse una posizione tale da permettere a entrambe di scambiarsi leccate e, allo stesso tempo, mettere in bella mostra la figa ormai fradicia.
Fù cosi che dandoci il cambio, la scopammo entrambi con foga, sentendo una lingua che ci solleticava, portandoci al massimo del delirio.
Franca si accorse che stavamo per arrivare al massimo del piacere, si staccò dalla nuova amica, prese di nuovo entrambi i cazzi tra le labbra e, aspetto che i fiotti caldi, arrivassero nella sua bocca.
Bevve tutto, sino all'ultima goccia, lasciandosi poi andare distesa sull'asciugamano.
La coppia, si alzò, riportandosi nella vecchia postazione solare e, franca mi sussurrò di avere avuto tantissimi orgasmi, alcuni dei quali fortissimi, mentre si sentiva al centro delle attenzioni di più persone, non solo, mi disse anche che, sarebbe stato bello poter ripetere situazioni del genere.
La mia testa, era gradevolmente confusa ma, non ci misi molto a cominciare ad immaginare come arrivare di nuovo a situazioni cosi piacevoli per lei e, ora aggiungo, anche per me.
Non sono un cuckhold, anzi ò sempre soddisfatto appieno la mia donna ma, adoro sentirla esplodere di piacere e, se queste occasioni, contribuiscono all'esplosione, BENVENGANO.
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17 years ago
clafra10, 50/50
Last visit: 16 years ago -
Vite perdute 2
VITE PERDUTE
scritto e Stampato:
Enrico Di Stefano
Christian
Presentazione principale
Autore : Enrico Di stefano
Luogo del racconto :Milano
Prefazione
Siamo nel 1971, questa storia si svolge a Milano, in uno dei suoi tanti quartieri, Marina e Stefano, nove mesi fa concepirono il loro ottavo bambino e decisero di chiamarlo
CHRISTIAN ENRICO…
In quei giorni regnava grande felicità in casa , una nuova vita stava per entrare nella famiglia già numerosa, ma per Marina era come se fosse stato il suo primo cucciolo, era felice, serena e soprattutto entusiasta di ricominciare con biberon e pannolini, anche se nella famiglia non navigava certo l'oro. Questo bambino diventava sempre più grande, la famiglia si era ingrandita con la nascita di un altro bambino che venne chiamato Matteo, tutto filò liscio per circa sette anni, i rapporti familiari non furono mai sereni, affetto e amore erano parole miracolose, ma Marina faceva l'impossibile per rendere la vita facile ai suoi nove figli ,fece molti sacrifici per tirarli sù, divorziò con Stefano dopo dieci anni, i figli più grandi divennero i capi famiglia e i problemi di CHRISTIAN cominciarono.....
Volete saperne di più? continuate a leggere questa storia scritta da Enrico christian che ve la racconterà nei minimi dettagli.......
Si ricorda che alcuni nomi dei personaggi sono stati cambiati per rispettare la privacy di ognuno di loro....
si ricorda, ciò che state per leggere è una storia vera, quindi se sei una persona con dei pregiudizi
vorrei avvisarti che il racconto ha bisogno della massima concentrazione per essere capito,sappi inoltre che ciò che leggerai ti stupirà molto, scoprirai la vera identità del autore, vuoi un consiglio....? armati di buon senso e di cuore...... Auguri.......
Personaggi:
Enrico christian: Autore
Marina : Mamma di christian
Stefano: padre di christian
Massimo Cerruti: protagonista principale
Giacalone Teresa : amica del cuore e cognata di christian
Cesco : secondo compagno ed amico d'infanzia di christian
Dario : amico .....christian
Roberto 1 : collega di lavoro e .......
Roberto 2 : terzo compagno di chri
Questo libro è interamente dedicato alla memoria di due persone che l'autore ha tanto amato, due persone che la vita ha strappato crudelmente dalle braccia di chi li ha amati... Teresa e massimo
Siamo nel 1981, christian sta festeggiando il suo decimo
compleanno. Le cose nella sua famiglia non sono andate bene negli ultimi anni, ha subito parecchi ostacoli che sicuramente hanno cambiato la sua pubertà.
Nello stesso periodo incominciò anche a soffrire di un dolore strano al torace. Marina, naturalmente, da buona madre incominciò a girare molti ospedali per cercare di migliorare la salute di suo figlio. Senti molti pareri e risultati da medici che spesso ignoravano il problema, ma lei non si dette per vinta e continuò il suo cammino alla ricerca di una soluzione.
Alla fine scoprì che ciò che disturbava christian era una malformazione sternale che, a quanto pare, non era curabile se non da un ottimo ortopedico ma che le percentuali di riuscita erano poche.
Decise quindi di interrompere temporaneamente le sue ricerche, dopo pochi anni le fu prospettata una soluzione, le consigliarono di mettere ad simone il busto per cercare di correggere la malformazione.
Fecero tutti gli esami necessari, ma purtroppo la consegna di questa cura arrivò in ritardo quando
Christian era cresciuto e non era più necessario sottoporlo ad un tale fastidio
Le cose continuarono per il loro corso, christian cresceva e qualcosa stava cambiando in lui.
Si sentiva molto solo, i problemi erano molti e giustamente Marina con tutti i figli che aveva cercò di fare del suo meglio per tirare su christian che a sua volta stava cercando di fare il possibile per trovare una soluzione a tutti i suoi problemi. Un giorno christian quando torno da scuola trovò solo suo padre in casa, la cosa gli risultò strana, in quanto la madre non si sarebbe mai allontanata da casa senza un motivo più che valido, sapendo che christian sarebbe tornato da scuola.
Cosi christian con voce soffocata chiese a suo padre dove si trovasse la madre, uno sguardo dolce sul viso del padre fulmino’ christian, che meravigliato gli sorrise, suo padre non era mister allegria, quindi sotto quel sorriso vi era sicuramente un secondo fine. Simone recandosi in cucina per cercare qualcosa da mangiare urto’ un borsa accostata nel corridoio che divideva la sala da pranzo dalla cucina, in questa borsa ne vennero fuori delle video cassette, che christian noto’ subito, in una di queste vi era una donna nuda con un bimbo in braccio, nonostante l’imbarazzo christian ando’ in cucina e stava per mangiare quando suo padre lo raggiunse, dicendogli di andare con lui in camera perché doveva mostrargli una cosa importante. christian coprì il piatto di pasta che la madre gli aveva lasciato, e seguì suo padre.
In camera la tv era accesa il letto disfatto e le luci erano soffocate da un piccolo fular di colore rosso, suo padre prese il telecomando e avvio la riproduzione della cassetta che era inserita nel video registratore, invitò christian a sedersi sul letto e prese posto vicino a lui.
Il video che venne inserito era un video vietato ai minori di 18 anni, christian non appena vide le immagini di quelle strane situazioni, arrossì, e chiese a suo padre di poter andare in cucina perché aveva fame, la risposta di suo padre fulminò lo sguardo di christian impaurito, disse che voleva insegnare a christian un nuovo gioco che lo avrebbe sicuramente divertito.
Le immagini di quella cassetta andavano avanti sempre più bollenti, le mani del uomo crudele, cominciarono ad accarezzare il piccolo christian che dalla paura non riusciva a muoversi, sapeva che suo padre lo avrebbe picchiato, se fosse scappato, quindi cominciò a piangere perché l’uomo crudele senza pudore tiro’ fuori il mostro che c’era in lui, e senza pensare alle conseguenze che ne sarebbero venute abusò schifosamente sul piccolo che ormai era pietreffatto e non riusciva a reagire a quel che gli era appena accaduto.
Dopo questo terribile episodio christian dovette subire per tre mesi questa tortura, suo padre lo minacciava, dicendogli che se avesse parlato lo avrebbe picchiato e buttato in un cassonetto della nettezza urbana. Ma un giorno le cose cambiarono, durante la lezione a scuola christian ebbe una crisi di panico, questo provocò l’intervento della maestra e della direttrice.
Dopo aver parlato allungo con christian la direttrice scoprì la verità, chiamò sua madre convocandola nel suo ufficio urgentemente, christian pregò la direttrice di non divulgare la notizia, la paura che suo padre lo avrebbe picchiato lo fece scoppiare in un pianto tenero, come quando si sente piangere un bimbo costantemente. La direttrice naturalmente rassicurò il povero christian abbracciandolo, si rendeva conto del rischio ma voleva porre fine a quelle brutali giornate di abuso sul minore. La madre di christian arrivò nella struttura scolastica dopo qualche minuto, fu accompagnata nel ufficio della direttrice dalla bidella, li trovò una donna bionda alta e robusta che già era stata informata del suo arrivo, fece uscire christian dall’ ufficio, e cominciò a parlare con la madre. Dopo due ore di colloquio la madre di christian e la direttrice raggiunsserò christian nel’aula dove stava seguendo la lezione, lo invitarono ad uscire con loro, il viso della povera donna era invaso di lacrime, il dolore per quello che aveva appena saputo la fecero sentire in colpa, christian capì la situazione e corse fra le braccia di sua mamma pregandola di non piangere, assicurandola che lui stava bene, ma non si rendeva conto di ciò che sarebbe accaduto in seguito.
La direttrice chiamò la caserma dei carabinieri e invitò un ufficiale a raggiungerla in ufficio, dopo aver spiegato la situazione al maresciallo, quest’ultimo si rivolse alla madre del minore avvisandola che avrebbe arrestato il marito con l’accusa di pedofilia, e che lei stessa avrebbe rischiato la galera per non aver denunciato il suo consorte pur non essendo a conoscenza del brutale accaduto. Ma christian urlò con tutta la forza pregando il maresciallo di non strapparle la mamma, quella povera
donna che di sofferenze a causa di quel essere ne aveva passate già tante, con l’aiuto una storia cosi, e decise della direttrice il maresciallo si commosse davanti ad di denunciare solo il suo consorte.
Dopo qualche minuto una pattuglia dei carabinieri andò ad arrestare il malcapitato direttamente sul luogo dove si trovava. Simone e sua madre vennero accompagnati a casa dove da quel momento le vite della donna e dei suoi figli cambiarono radicalmente.
nei primi giorni nutriva un gran disagio nel guardare la madre disperata, la povertà distruggeva le speranze della povera donna, non sapeva come fare a tirare su da sola nove figli, ma naturalmente non sapeva che la direttrice della scuola aveva già contattato le assistenti sociali, che subito si misero a disposizione della famiglia, aiutandoli cosi nei loro bisogni quotidiani.
Al piccolo christian venne chiesto di iscriversi ad un qualsiasi corso di sport, che lo avrebbe aiutato ad uscire dal tunnel della depressione che lo aveva colpito.
Si iscrisse ad un corso di nuoto e da li cominciò la sua avventura verso la felicità sempre cercata e desiderata.........
Primo giorno di lezione, incontro con i nuotatori milanesi, ragazzi più grandi e più bravi a nuotare.
christian era naturalmente emozionato, aveva quasi vergogna di presentarsi ai compagni che già lo stavano facendo senza problemi; arrivò il suo turno e con voce soffocata pronunciò il suo nome, età, luogo di residenza etc. etc.
Ad un certo punto intervenne l'istruttore che chiese a christian se, dopo la lezione, lo poteva raggiungere in ufficio. La risposta fu spontanea e senza riflessione, uno sguardo strano raggiunse christian che tratteneva l'emozione.
massimo cerruti istruttore di nuoto
Non vi era un motivo specifico per essere imbarazzato ma nella sua mente in quel momento riaffiorarono tutti i brutti ricordi, la violenza subita, l’istinto di christian lo spinse a scappare dalla piscina per raggiungere la casa dove abitava. Per qualche giorno christian non andò al corso di nuoto decise di non frequentarlo più, si chiuse in casa e non voleva più uscirne,fino quando l’assistente sociale non intervenne, invitandolo a superare quel momento cosi triste della sua vita, a quanto pare il destino stava per fare una sorpresa al nostro amico. Tornò al corso e come se niente fosse ricominciò da dove aveva interrotto,Mentre i pensieri di christian andavano al di la della lezione un fischietto lo svegliò dai suoi sogni da adolescente, era il maestro che dava inizio alla sua prima lezione. Si era diplomato da poco, era uscito a pieni voti dalla scuola ISEF ed ora stava tenendo la sua prima lezione di nuoto.
Christian era affascinato da questo armadio di essere umano che per lui aveva un occhio di riguardo .
La curiosità era molta, imparare a nuotare era certo una cosa importante, ma c'era qualcosa che non quadrava ......
Dopo tanto allenamento christian e i suoi compagni raggiunsero gli spogliatoi dove erano attesi dalle loro mamme, tranne christian che era atteso da suo fratello maggiore che dal giorno del abuso divenne la sua ombra o per meglio dire la sua guardia del corpo.
Arrivarono di corsa e si prepararono per la doccia già pronta a bagnare i loro corpi colmi di cloro.
Dopo qualche istante si aprirono le porte degli istruttori, ne venne fuori il nuovo istruttore che voleva parlare con christian.
Si avvicinò a lui e gli chiese cortesemente di seguirlo nel suo ufficio; uno sguardo preoccupato venne lanciato dal fratello Mario che vide la scena e si chiese come mai stava seguendo l'istruttore, si apprestò a raggiungerli per chiedere informazioni, ma il maestro lo tranquillizzò con una risposta semplice gli disse che voleva far compilare un modulo di adesione ai corsi specializzati per le gare agonistiche del gruppo juniores .
Arrivati nello studio christian e Massimo presero posto nella stanza piena di trofei e diplomi, Massimo cominciò il discorso chiedendo se vi era imbarazzo o paura in lui
Lo rassicurò dicendogli che lo aveva convocato li per informarlo che il suo corso era stato ordinato dal medico curante a causa della sua malformazione sternale, e che lui avrebbe fatto il possibile per metterlo a suo agio nei confronti dei suoi compagni, a queste parole un sorriso di sollievo apparve sul bel visino da adolescente di christian.
Il dialogo continuò per circa mezz'ora, Massimo liquidò christian con un sorriso affettuoso e gli chiese se poteva invitarlo a cena a casa sua.
Voleva approfondire quell'amicizia nata quasi per caso e basata sullo sport, un hobby importante per entrambi.
christian con voce soffocata accettò l'invito, si chiese come mai era venuta questa idea, perché aveva scelto proprio lui tra tanti atleti novelli? Per un istante ci fu un silenzio di riflessione nella grande
stanza dopo di che Massimo interruppe questo silenzio con un sorriso e una carezza sulla testa di christian.
Chiuse il colloquio dicendogli di andare ad asciugarsi se non voleva prendersi un malanno.
christian uscì dallo studio e raggiunse Mario che lo attendeva ai bordi delle scale che portavano verso l'uscita.
Si vestì ed uscì dagli spogliatoi, raggiunsero il pullman privato della piscina che li avrebbe portati a casa.
christian si sta preparando per la grande serata , era il suo primo appuntamento.
Si sentiva agitato, felice e desiderato; infilò i jeans stretti ed una camicia di raso nera, e si diresse verso la porta. Salutò i presenti ed uscì per recarsi all' appuntamento.
Prese la bicicletta e si apprestò a raggiungere la casa dove si sarebbe svolta la cena intima in suo onore.
Arrivò dopo quattro chilometri a Milano Tre, luogo di residenza di Massimo.
La luce era accesa, il caminetto della villetta fumava come d'incanto, sembrava quasi una favola. christian cominciava ad essere emozionato sapeva, o per lo meno immaginava cosa sarebbe successo durante la serata.
Massimo era in cucina a preparare la cena, era cosi attento a non sciupare quella serata, che non senti il citofono suonare, tanto e vero che christian suonò tre volte prima di distogliere Massimo dai suoi pensieri .
Entrai, lanciai un occhiata alla grande sala arredata in modo splendido. In mezzo alla stanza vi era un grosso tavolo di cristallo apparecchiato, sopra di esso, una tovaglia di merletto bianco su cui erano appoggiate le posate d'argento e i piatti di porcellana disposti per essere utilizzati per l'occasione.
I pensieri di christian vennero interrotti dalla presenza di Massimo che lo chiamò in modo affettuoso, lo abbracciò e trasmise in lui tutta la voglia che aveva accumulato durante l'attesa.
Lo invitò a sedersi e incominciò a portare in tavola le sue creazioni, piatti fantasiosi, ricchi contorni e per finire al centro della tavola un grosso dessert.
christian sbalordito fece una domanda spontanea, perché tutto questo? quante persone dovevano godere di tutto questo ben di Dio?
Massimo non rispose, sorridendo cominciò a fare assaggiare i suoi piatti, a christian e mentre lo faceva gli confidò di essere fortemente attratto da lui. Quella sera per lui significava l'inizio di una nuova amicizia......... forse più di una normale amicizia.
Naturalmente le previsioni di christian erano esatte.
Dopo la cena Massimo lo invitò a gustare il liquore al caffè fatto da lui. Si sedettero davanti al camino acceso, gli occhi di christian splendevano come due smeraldi, era emozionato e nello stesso tempo aveva la classica sensazione di amare profondamente quel uomo che lo stava corteggiando.
Il liquore era molto forte ed christian, dopo un sorso, si sentiva già un po’ brillo, diceva delle cose forse senza senso christian cominciò a raccontare a massimo tutta la sua disavventura, senza tralasciare i particolari, gli spiegò il suo stato d’animo….
Massimo lo ascoltava con dolore nel cuore, provava una grande tristezza nel vederlo con il viso colmo di lacrime, capì la situazione ed allungò una mano verso il suo viso arrossato e gli fece una tenera carezza.
Christian si lasciò andare in un tenero abbraccio, che fini con un bacio appassionato.
Massimo e christian da quel momento scoprirono l'attrazione sessuale che
c'era tra loro.
christian era la prima volta che provava un sentimento cosi forte per un ragazzo. Non aveva mai fatto del sesso prima di quella sera o per meglio dire non aveva mai fatto l’amore con una persona, sesso e amore sono due cose completamente diverse e christian sapeva benissimo la differenza che distingueva le due cose. Questo era molto bello per Massimo perché per la prima volta era lui a condurre il gioco.
Fu molto bello passare una serata cosi intensa per christian che da quel giorno promise amore eterno ....non si rendeva conto della differenza che c’e tra un uomo ed una donna, dopo la violenza subita pensava che fosse naturale avere dei rapporti con un uomo....
L'orologio a pendolo suonò la mezzanotte, christian come cenerentola doveva fare rientro a casa.
Chiese quindi a Massimo di riaccompagnarlo, ma prima di questo un lungo bacio chiuse la serata in bellezza.
La notte fu lunga e pensierosa per entrambi.
Nella mente dei due ragazzi riaffiorava il dolce sentimento che li aveva trasportati in un momento magico.
Si erano scambiati qualcosa di meraviglioso.... l'amore !
Dopo quella magica serata ce ne furono molte altre che fecero unire i due ragazzi in un amore quasi morboso, si appartenevano come una cosa sola.
Passarono due mesi, christian era cambiato cosi come erano cambiate le sue amicizie.
Una, in particolar modo, lo portò verso il passaggio che conduce dalla pubertà all'adolescenza.
Nonostante christian amasse follemente Massimo, era curioso di conoscere un posto di battuage frequentato da giovani omosessuali.
Questa nuova amicizia nacque in uno dei posti più squallidi di Milano, i bastioni di porta Venezia.
In poche parole è un posto di battuage, per giovani disponibili a tutto! insomma, morale della favola, si trattava di un ambiente frequentato esclusivamente da persone ambigue e perverse.
christian si stava rendendo conto di essere attratto da quella vita misteriosa.
Conobbe Angelo che dopo poco tempo divenne il suo migliore amico e confidente ma angelo procurò molti problemi a massimo e christian,cercava di metterli l’uno contro l’altro cosi facendo pensava di tenersi tutto per se christian che allo stesso tempo trascurava e trattava male il povero massimo che soffriva in silenzio. Angelo e christian Insieme divisero molte emozioni con ragazzi della loro età e cosi cominciò la loro avventura.
La vita, per loro, era felice e serena.
Stavano scoprendo l'emozione di amare un uomo, e di quanto sia bello essere desiderati da essi. Dopo poco tempo christian si stufo di quella avventura,si era reso conto che massimo era la cosa piu bella che avesse al mondo,cosi christian torno’ ufficialmente con Massimo e cosi perse di vista il suo amico Angelo che, a quanto pare, per combattere la solitudine si diede all’ alcool ed alle droghe leggere.
Passarono parecchi anni, christian e Massimo si vedevano ormai da diverso tempo. Le cose tra loro andavano piuttosto bene e la loro storia era importante come il primo giorno; si amavano e si rispettavano a vicenda, costruendo giorno per giorno il loro futuro..........
Massimo dopo poco tempo conobbe la famiglia di christian, che lo prese subito in simpatia.
Lo invitarono anche ai matrimoni delle sorelle, per i fratelli di christian non era una cosa giusta in quanto non accettavano la omosessualità del fratello.
Molte volte christian veniva insultato ed escluso dalle decisioni familiari, di questo ne soffriva molto tanto è vero che si chiuse in se stesso fino a diventare ostile nei confronti di tutti.
Mamma Marina vedendo il suo comportamento insopportabile si rivolse ad un’assistente sociale che a sua volta le consiglio un consulto da un medico psicologo.
christian naturalmente non era d'accordo su questo ma forse era un modo come un altro per ritrovare l'amore e la serenità in famiglia.
Il medico di famiglia fissò l'appuntamento con la Dottoressa Macchi che si prestò gentilmente e molto volentieri a seguire il caso di christian.
Diede conferma dell’appuntamento per il giorno successivo, ma ricordò alla madre che christian avrebbe dovuto raggiungere lo studio da solo in modo da non creare ulteriori problemi.
Uscirono dallo studio e tornarono a casa senza commenti. Sembrava quasi che non si sopportassero, ma nel cuore di christian c'era tanto amore per la madre che metteva sempre più in evidenza la sua sofferenza. purtroppo, era l'unica che soffriva molto per l'improvvisa separazione dal marito anche se, tutto sommato, era convinta che non era più possibile sostenere una vita cosi crudele. per colpa del carattere forte ed egoista del marito era costretta a subire umiliazioni e maltrattamenti sempre più frequenti.
La terapia andò avanti per qualche mese, naturalmente la mamma di christian voleva sapere notizie su quanto veniva detto fra le mura dello studio. Si informò anche dalla dottoressa che però non diede nessuna spiegazione, disse solo che suo figlio faceva molti progressi e che con lui doveva avere più riguardo perché, rispetto agli altri figli, christian aveva bisogno di molte attenzioni.
Marina spiegò la sua situazione familiare le sue grosse lacune nel tirare su nove figli da sola.
La dottoressa le consigliò di mandare christian nel collegio frequentato già dalle sue sorelle, qui avrebbe capito e rispettato gli enormi sacrifici fatti dalla madre.
Mamma Marina era convinta di essere colpevole per ciò che christian aveva dovuto subire.
Marina tornando a casa rifletté su quanto le aveva detto il medico.
Una lacrima improvvisa bagnò il suo viso sferzato dal vento, era naturalmente preoccupata ed odiava sempre di più il marito per essersi comportato male nei suoi riguardi e per averla costretta ad allontanarlo non solo da lei ma da tutta la famiglia.
Era spaventata per il loro futuro, vi erano parecchie cose da pagare, bisognava dare da mangiare ai numerosi figli e provvedere ai loro bisogni quotidiani.
Si rivolse dopo aver pensato a lungo ad un’assistente sociale che, dopo aver fatto degli accertamenti, accolse la sua richiesta di aiuto.
Decisero di passarle un assegno familiare per i più piccoli che allora erano cinque: Mario, Giacomo, Roberta, christian, ed in fine il piccolo Matteo.
Questo assegno poteva essere utilizzato solo per l’acquisto di merende, per la scuola, cibo per bambini, e come piccolo contributo per le spese di affitto, in questo modo le assistenti aiutarono molto la famiglia.
Man mano che crescevano i figli le cose si sistemarono da sole.
Dopo qualche anno si sposarono anche le altre due figlie facendo, se cosi si può dire, un matrimonio decoroso.
Riuscirono a sposarsi con tutti i sacrifici alle spalle e presentandosi alla gente chiacchierona come una famiglia onesta e rispettevole.
Un’atmosfera di grande festa regnava in quei giorni, la casa era stata rinnovata dalle sorelle stesse che volevano essere giustamente orgogliose di portare i rispettivi mariti, dalla suocera.
La mamma finalmente soddisfatta dei risultati ottenuti, si sentiva finalmente libera e felice di godersi i suoi figli che però da parte loro trascuravano la povera donna soffocata dalla solitudine, e sicuramente triste per la mancanza di un uomo che le facesse compagnia e riempisse le sue giornate ormai diventate noiose.
Non aveva più bambini che correvano per casa, non aveva più il problema di pensare alle loro esigenze, ma tutto sommato si sentiva finalmente più tranquilla.
Anche christian era cambiato, il suo comportamento era diventato meno ostile e più affettuoso, forse anche troppo !!!
La sua relazione con un ragazzo era diventata una cosa normale per tutti i componenti della famiglia, si sforzavano e incominciavano a capire che l'amore che provava per quest'ultimo era qualcosa di veramente importante.
christian essendo diventato ormai maggiorenne decise di andare a vivere con massimo, nella villa di proprietà di quest’ultimo vi era molto spazio, e i due ragazzi sempre piu innamorati fecero di quella splendida villetta il loro nido d’amore.
Massimo un giorno torno’ a casa dal suo piccolo amore, con un viso sorridente, aveva vinto il concorso come animatore turistico, avrebbe dovuto partire dopo qualche mese per effettuare uno stage in Tunisia come capo sport.
Il piccolo christian era felice per il suo compagno ma triste perché pensava che massimo lo avrebbe lasciato per seguire il suo destino.
Ma fortunatamente non era cosi, massimo aveva pensato a tutto, avrebbe portato con se il suo compagno, e il giorno del compleanno di christian gli diede la notizia che venne accolta con un grido di felicità.
Cosi i due ragazzi cominciarono la loro avventura in giro per il mondo esercitando una professione non facile, ma sicuramente divertente.
Massimo continuava a crescere professionalmente e christian lo seguiva con entusiasmo diventando anche lui un buon animatore di contatto, lavorarono insieme per dieci lunghi anni, il loro amore si rafforzava sempre di piu, le avventure nei vari villaggi fecero dei due ragazzi una coppia molto solida e affiatata.
Tornavano a casa ogni sei mesi, per il fine stagione, dove si riposavano per circa 20 giorni, dopo tanti anni di lavoro come animatori, massimo e christian ormai diventati adulti decisero di comune accordo di ritirarsi da quel lavoro e godersi il loro amore come i primi giorni….
Cosi il 15 AGOSTO 2004 CHRISTIAN e massimo si fermarono ufficialmente con l’animazione, un anno dopo tornarono in egitto per farsi una bella vacanza, doveva essere il loro premio per il loro lungo e faticoso lavoro…invece a sharm el sheikh il 21 luglio 2005 alle ore 01.00 di notte la vita di christian cambio’ radicalmente.
Una sera fredda e cupa massimo, propose a christian di andare a mangiare da mc donald’s, christian aveva passato una giornata bellissima in spiaggia,massimo era sempre stato un coccolone, le attenzioni che rivolgeva quotidianamente al suo piccolo compagno erano moltissime, ma quel giorno massimo regalo’ a christian un giorno indimenticabile. La loro giornata trascorsa in totale relax, fu piena di baci, abbracci e sguardi innamorati.
Christian cerco di rifiutare l’invito perche si sentiva stanco, il suo umore era improvvisamente cambiato, non sapeva il motivo ma quella sera christian era particolarmente triste perche gli mancava tanto la mamma, comincio’ a pensare a quanto amasse quella donna che lo aveva messo al mondo ma che poi per forza di cose lo aveva abbandonato al suo destino, senza mai preoccuparsi della sua vita, la donna aveva passato una vita d’inferno a causa del brutto carattere del marito e christian la scusava per il suo disinteressamento, ma allo stesso tempo la accusava di averlo abbandonato ingiustamente.naturalmente massimo essendo un uomo molto romantico riusci a convincere christian a seguirlo da mc donald’s promettendogli che sarebbero tornati presto a casa, perche lui stesso voleva passare la notte in un modo particolare, voleva dare a christian l’ennesima conferma di quanto lo amava……cosi preso il taxi beduino, christian e massimo si recarono ad naama bay, alcuni loro amici si unirono a loro perche nessuno di loro poteva fare a meno del buon cibo offerto da mc donald’s. arrivati a destinazione presero posto nella grande sala piena di gente, e ordinarono il loro menu.
Massimo avendo finito di cenare, si alzo’ d’improvviso e comunico’ ai presenti che aveva intenzione di andare comprarsi le sigarette, bacio’ il suo bimbo e gli disse che sarebbe tornato entro pochi minuti.
Christian e i suoi amici continuarono a consumare il loro pasto, scherzando sui mille ricordi che la loro vita di animatori gli aveva regalato, 10 anni di scene di cabaret, sbagli di copione ed emozioni ad ogni fine stagione, passarono nelle loro menti in soli 30 minuti, i loro sorrisi erano talmente concentrati che nessuno di loro si rese conto del tempo che era passato.
Christian comincio’ ad essere nervoso perche non vedeva rientrare massimo, il suo pensiero fu quello che si era fermato a parlare con uno dei tanti direttori di discoteche, che per massimo avevano un ottima stima in qualita’ di buon animatore.
Ma in quel momento l’unica risposta che arrivo’ alla sua mente fu un boato tremendo, assordante…christian e isuoi amici urlarono a squarcia gola per lo spavento…la gente presente comincio’ ad uscire dal locale per vedere che cosa era stato, christian come impietrito rimase incollato alla sedia, i suoi occhi si fermarono ad osservare un punto della sala senza motivo. A quel punto i suoi amici uscirono dal locale i si diressero verso la folla di gente che trattenuta dalla polizia cercava di guardare l’incredibile accaduto.
Erano le ore 1.00 di notte un attentato terroristico aveva appena colpito l’hotel gazala, uno dei piu noti alberghi di naama bay, la sua bellissima struttura si era appena sbriciolata davanti a mille persone che occupavano la via che costeggia il grosso albergo.la gente era come impazzita, c’e chi scappava, chi cercava i loro cari, ambulanze e carri pieni di polizia che correvano a destra e a sinistra, la visuale di quell’atmosfera era diventata pesante agli occhi di tutti i presenti.
Dopo vari accertamenti uno degli amici di christian decise di chiamarlo al telefono, christian era rimasto li seduto tutto il tempo ignorando completamente cio’ che fosse accaduto, nella conversazione telefonica uno dei suoi amici lo avvisava di un incidente stradale, Gli disse che non era molto grave ma che era meglio che lui li raggiungesse per tornare in albergo, christian naturalmente disse che doveva aspettare massimo, che non sarebbe andato via senza di lui, ma il suo amico gli rispose che massimo forse era gia’ andato via…che a causa del incidente forse non era riuscito a contattarlo.
Christian naturalmente incredulo, rispose che era impossibile, massimo non avrebbe mai fatto una cosa del genere, in ogni caso sarebbe tornato a prenderlo.
A quel punto il suo amico non sapendo piu cosa inventarsi per convincere christian a tornare in albergo, gli disse la verita, massimo era stato colpito durante l’attentato e che alcuni poliziotti che lo conoscevano lo avevano fatto portare immediatamente in ospedale.
Massimo e’ vivo gli disse la voce straziata del suo amico, non fa’ altro che chiedere di te….
Lo pregò di correre subito all’ospedale di sharm lo avrebbero aspettato li tutti assieme.
Gli disse di non preoccuparsi che tutto si sarebbe sistemato. christian naturalmente era incredulo del accaduto, pensava ad un brutto scherzo. Il suo viso era impallidito e un brivido gelido percorse il suo corpo indifeso.
Non riusciva ad esprimere ciò che sentiva in quel brutto momento, solo una reazione uscì dal suo sistema nervoso, buttò il telefonino e corse giù per le scale.
Non avvisò nessuno di ciò che stava succedendo,
Era molto sconvolto, e una sua amica che lavorava li, gli consigliò di farsi accompagnare da mustafa che, grazie a Dio, era in servizio e che si affretto ad accompagnarlo.
Tutto il resto lo scoprirete nel prossimo capitolo, sempre che voi vogliate seguire questa storia realmente accaduta..........
Arrivarono dopo pochi chilometri all'ospedale.
Il sistema nervoso di christian era a pezzi, continuava a pregare Dio che non fosse accaduto niente di grave al suo dolce amico. La vita senza di lui non sarebbe stata la stessa, ripeteva a se stesso......Il viso di Massimo entrava ed usciva furtivamente dai suoi pensieri più assurdi, i più bei ricordi si susseguirono incessantemente finche la campanella del piano ascensore lo svegliò quel incubo.
Il reparto era a pochi passi, christian lanciò uno sguardo alla porta che divideva l'atrio dal reparto degenti, sul vetro era scritto in arabo: Rianimazione Maschile.
Bussò con la speranza di trovare subito il malcapitato, una delle infermiere di servizio quella sera , era proprio una cugina di Massimo che vedendolo in quello stato rimase di servizio. Mi fece entrare solo, mi indicò la stanza e mi raccomandò di non piangere, di essere forte se amavo Massimo; non farlo stancare mi disse prima di perdermi di vista.
Entrai nella stanza numero 166, era una stanzetta di dieci metri quadri circa, vi era un letto, l'armadietto e un lavandino. Notai la sagoma di Massimo ricoperta di un cellofan trasparente, il flebo al braccio e l'ossigeno che lo teneva in vita.
Mi chinai per chiamarlo.......Le lacrime avevano già riempito il mio viso stanco.
Mass....imo non riuscivo a pronunciare il suo nome volevo solo stringerlo e portarmelo a casa.
Tante domande affioravano in me, lo guardai a lungo prima di riuscire a parlare con lui, forse è sotto anestesia ripetevo a me stesso.
Ad un certo punto distratto da una mosca sentii la mano di Massimo che mi toccò, mi girai di colpo, vidi il suo viso sofferente e d’istinto lo baciai. lo toccai, lo accarezzai..
Le mie lacrime riempivano il suo cuore di tristezza , mi chiedeva scusa per aver distrutto il nostro sogno; continuava a ripetermi di non piangere, lui sarebbe uscito di li presto.
Vivremo per sempre assieme mi diceva con voce soffocata dal dolore, non mi lasciare......... ripeteva. La tensione era molta, christian e Massimo si guardavano e si toccavano, promettevano l’un l’altro di amarsi sempre, di restare uniti; il loro amore sarebbe continuato in eterno......
Finalmente arrivò un medico che ordinò ad christian di uscire dalla stanza per qualche secondo, ma Massimo chiese di rimanere ancora solo, per una manciata di secondi, con il suo compagno.
Il medico acconsentì ma solo dopo aver visitato Massimo. christian baciò Massimo ed uscì dalla stanza. Incontrò un altro medico nel corridoio e si affrettò a chiedere notizie; il medico vedendo lo stato in cui era ormai ridotto christian lo invitò ad entrare nel suo ufficio che era li di fronte.
Lo fece sedere e gli infilò gentilmente in bocca una pastiglia di tranquillante. Il medico chiese a christian chi era, e che legame vi fosse con il degente.
Christian rispose che era omosessuale e che Massimo era il suo compagno, Al che il medico stupito gli disse tutto ciò che sapeva sull'accaduto; christian riuscii a sapere che per Massimo tutto si sarebbe risolto solo se avesse superato la notte, quella notte a sharm erano scoppiate delle bombe in un albergo famoso: l’hotel gazala, dei kamikaze si erano fatti saltare in aria a bordo della loro macchina, e massimo aveva avuto la sfortuna di passare di li proprio in quel momento.
Il violento urto avuto con un camion gli aveva tranciato parecchie parti del corpo, aveva perso molto sangue, ci voleva un miracolo per salvarlo dalla sedia a rotelle o addirittura dalla morte.....
christian Urlo’, si dispero’, ma ormai nulla era possibile fare per massimo; doveva solo aspettare e pregare.
Chiese al medico se poteva donare il suo sangue a Massimo, era del suo stesso gruppo sanguigno.
Il medico lo guardò e gli disse: devi amarlo molto vero? Vuoi un consiglio? Torna a casa e cerca di riposare, domattina lo troverai ancora, non puoi stare qui lo sai?
christian Lo prego’ , lo supplico’ , gli disse che non avrebbe fatto rumore, gli rese il servizio notturno a tal punto impossibile che lo lasciò stare vicino a Massimo.
Il medico diede una coperta a christian e gli disse di non stancarlo; la notte per lui era molto importante.
Entrai nella stanza e trovai Massimo ancora sveglio, mi avvicinai, gli presi la mano e gli dissi: Ti amo e non smetterò mai di farlo, lo giuro.
Mi guardò con gli occhi pieni di speranza e mi disse: qualsiasi cosa mi dovesse succedere sappi che ovunque sarò io non ti lascerò mai.... Saremo uniti per sempre.........
durante la notte mi svegliai con la speranza di aver avuto un incubo, la mano di Massimo sfiorò la mia e capii che purtroppo era realtà. Lo guardai, volevo abbracciarlo, volevo baciarlo, ma non ci riuscii.
Mi sentivo come paralizzato dal dolore che provavo nel vederlo li immobile; lo toccai, avevo paura che fosse morto.
I suoi occhi si aprirono nonostante la stanchezza, mi guardò e disse: cucciolo, sei ancora qui, lo sapevo che non mi avresti lasciato, e per questo...... Mi abbracciò forte e riuscì con molta fatica a finire la frase che stava per dirmi, .. è per questo che ho chiesto a Dio di avere cura di te. Vedrai, abbi fiducia un giorno ti manderò una persona degna di te, del tuo amore, prenderà il mio posto e tu sarai nuovamente felice,.....
Io non potrò più starti vicino, sento che Gesù mi vuole accanto a lui. Non piangere amore, sappi che sarò sempre al tuo fianco.. Sentivo una tale rabbia verso Dio che bestemmiai con tutte le mie forze, stringevo Massimo forte a me, avevo paura che sparisse da un momento all'altro.
Lo baciai con la bocca invasa dalle lacrime, le sue labbra erano fredde, il suo viso era diventato pallido e il suo cuore sembrava si fosse fermato.... massimo cerruti entro’ in coma dopo 24 ore dal suo ricovero, dove ci rimase per 4 mesi. Il povero christian non lasciò l’hospedale neanche per un istante, passava le sue giornate a far ascoltare la musica preferita, sfogliava album di foto che raggruppavano il loro amore eterno, pregava giorno e notte, la stanza dove massimo riposava era diventata un pellegrinaggio di amici e parenti, tutti soffrivano e ricordavano il povero massimo come un uomo meraviglioso, un uomo che alla vita aveva dato tanto senza mai lamentarsi e chiedere piu di quello che aveva. Perfino tutti i capi villaggio, direttori e commercianti che seppero di massimo andarono a trovarlo.
Christian era distrutto, preoccupato, aveva dovuto vendere parecchie cose per procurarsi i soldi, che gli avrebbero garantito di sostenere le varie spese. purtroppo per lui i pasti non erano offerti dal ospedale e anche se christian non ne faceva uso, le spese furono tante….tutte le persone che conoscevano massimo e christian fecero addirittura una colletta, perche massimo doveva essere riportato in italia, non potevano fare piu nulla per lui.
Una mattina christian si svegliò con la testa appoggiata al torace di massimo, le loro mani unite come lo erano sempre state, si accorse che massimo si stava muovendo, chiamo’ subito il medico…
Massimo si era svegliato, le preghiere e la sofferenza di christian rivolte a padre pio lo premiarono, con il viso dolce di massimo sorridente….christian pensava che l’incubo fosse finito, che finalmente avrebbe potuto tornare a casa con il suo amore, invece il povero massimo si svegliò solo per dire addio al suo cucciolo con un tenero bacio eterno.
christian Urlò forte, chiamò aiuto, ma ormai Massimo aveva raggiunto la sua stella.
christian Continuava ad urlare, a chiamarlo. La cugina di Massimo entrò nella stanza e vide che Massimo era rimasto abbracciato a christian;che a sua volta lo stringeva forte a se stesso, al che rivolgendosi a christian disse: >
Riuscii a lasciarlo e lo appoggiai al letto, chiamai il medico che subito dopo ne confermò il decesso.....
E' inutile spiegare cosa provavo in quel momento, tanti baci sfioravano le mie guance ormai di porcellana, ma io non vedevo nulla all’infuori di Massimo.
>
Naturalmente christian si ribellò e disse che potevano evitare di fare quella pagliacciata visto che in cinque mesi di coma non erano mai venuti a vedere il figlio, dicevano che erano troppo impegnati con i lavoro, che massimo non si meritava la loro presenza, visto che aveva deciso di vivere da gay. Ma christian era troppo disperato e debole per mettersi a litigare cosi permise ai genitori di venire a vedere il figlio, per l’ultima volta.
I medici fecero uscire dalla stanza tutti i presenti per permettere alle infermiere di pulire il viso e il corpo di massimo , di staccare le macchine che lo avevano tenuto miracolosamente in vita. christian Chiese al medico se poteva vestirlo lui, nessuno osò rifiutare il suo desiderio richiesto con tanto amore.
>
Subito dopo lo portarono all’obitorio dove rimase per il resto della giornata. Fu sistemato nella bara, a sua volta ordinata e pagata da christian, molti angeli erano scolpiti su di essa ed un freddo legno color nocciola racchiudeva il suo corpo ormai gelido.
>
Arrivarono i suoi genitori che appresero la notizia dai giornali italiani ma che non sapevano i nomi degli sventurati.
>
Perché Dio permette questo dolore, pensavo a voce alta, tutto ciò era assurdo, non poteva essere vero. Non si meritava una fine cosi crudele, ma a volte la vita bisogna apprezzarla giorno per giorno.... (non importa chi ami,non ti vergognare mai di amare una persona piuttosto che un altra, perché l'amore è una cosa che ci ha regalato Dio, diceva Massimo .......)
Passarono due giorni di estrema tensione, Massimo venne trasportato, secondo ordine dei genitori nel cimitero della loro città "Catania",in italia. nessuno poteva impedirlo. Anche se nel cuore di christian c'era tanto dolore doveva assecondare i genitori che avevano tutti i diritti di scegliere il posto dove veniva seppellito Massimo.
Così la salma dopo la veglia funebre e la Santa Messa, che si svolse in italia a Milano Tre, luogo di residenza di Massimo e christian, venne portata via per sempre dalla vita di christian e da tutti coloro che lo avevano amato.......il ricordo di quel uomo resterà per sempre nei loro cuori.
Il susseguirsi dei giorni furono molto drastici, tutti i ricordi più belli tornavano alla mente del povero christian che ormai capiva di essere solo.
Il telefono squillava solo per le condoglianze. Si rese conto allora che la voce di Massimo non avrebbe più intrattenuto le sue serate, le coccole affettuose che gli faceva non avrebbero più avuto luogo. Tutto era buio e cupo sopra i tetti di Milano, le stelle sembravano accarezzare il viso distrutto di christian, ogni ricordo era un frammento di amore passato assieme.
Qual era il motivo per rimanere in vita? Che motivo c'era di vivere senza lui? Queste domande normali in certi casi, torturavano la sua mente, finché arrivò a prendere dei tranquillanti per riuscire a riposare. Il suo fisico non avrebbe retto un'altra notte di sofferenza, solo cosi la sua mente trovava pace......
I giorni passavano, christian soffriva terribilmente per la scomparsa del suo compagno, non voleva andare avanti. In un momento di panico raggiunse il bagno, prese una confezione di naftalina in palline, e mando giù dei frammenti di quella sostanza nociva che lo fece svenire in pochi secondi. Rimase privo di sensi per qualche minuto, prima che dei suoi amici si accorgessero del fatto, riuscirono a trasportare con un’ambulanza il corpo privo di sensi di christian, che arrivò, secondo i giornali che parlarono di questa cosa, al pronto soccorso in stato di coma.
Qui ci rimase per qualche giorno, si presentò la madre spaventatissima e la cognata , cercarono di convincere christianche non era una soluzione quello che aveva fatto.
Capivano benissimo il dolore che affliggeva il suo cuore, ma tutto ciò non sarebbe servito a riportare in vita il povero giovane che morì alla bella età di 34 anni, devi rassegnarti e continuare a vivere per lui, mi dissero.
Una psicologa dell'ospedale interruppe quel discorso, e pregò i familiari di lasciarla sola con il paziente.
Dopo un accurato dialogo decise di ricoverare christian nel reparto psichiatrico dello stesso edificio per delle cure specifiche, venne scritto che il paziente veniva ricoverato per problemi di identità sessuale, forse secondo loro era impossibile amare un uomo........ Non che christian era impazzito, ma si voleva cercare di tranquillizzare il suo cervello, che trascurava il buon senso.
Rimase ricoverato per altri dieci giorni. Anche un carabiniere amico di Massimo andò a trovarlo, cercò di fargli capire che la vita è bella per essere vissuta e non per distruggerla; in qualche modo riuscì a trasmettere del buon senso, in lui che venne dimesso dopo qualche giorno.
Molti si prestarono per distrarre christian che, a sua volta cominciava a fare dei progressi.
Rincominciò a lavorare, per esempio, rincominciò a frequentare gli amici, e tutto piano piano tornò alla normalità. Il ricordo rimase ma christian si sentiva motivato ad andare avanti perché in qualche modo Massimo gli aveva chiesto di farlo per amore suo..... Cosi riuscì ad uscire da quell'ostacolo.
Dopo qualche mese, diede una svolta alla sua vita che nessuno di voi immaginerà mai........ lo volete scoprire? continuate a leggere questa drammatica storia.
Passo’ un anno esatto dalla morte di Massimo. christian non lo aveva mai dimenticato, decise di raggiungerlo per sempre.....
christian dopo tanti problemi decise di rifare l’animatore turistico, pensava che questo lavoro lo potesse aiutare a sistemare tutti quelli che erano i bisogni di un giovane con voglia di cambiare. Cosi avendo già in mano il diploma di istruttore sportivo avuto grazie a massimo, e la conoscenza di tanti direttori di villaggio, si presentò in una delle tante agenzie di animazione che aveva conosciuto con massimo e chiese di avere un colloquio con responsabile del settore, gli consigliarono di andare presso la sede dei viaggi del turchese, una grossa azienda sempre in cerca di talenti.
Cosi christian fece il suo strage e dopo varie prove venne assunto subito per raggiungere un villaggio turistico che gli avrebbe permesso di mettere in opera la sua esperienza di animatore. christian riuscì a conquistarsi la fiducia dei suoi superiori e della gente, che in poco tempo di gavetta lo fecero diventare responsabile diurno. la destinazione del suo primo incarico come capo animazione fu proprio l’egitto, dove christian avrebbe dovuto guidare un gruppo di venti ragazzi circa di nuova esperienza. Fù senza dubbio un esperienza indimenticabile in quanto christian ebbe la possibilità di conoscere tanta bella gente, avere esperienze sempre nuove ed emozionanti, la sua vita era davvero cambiata radicalmente, la sua famiglia si era liberata di un peso e lui stesso era più tranquillo nello svolgere il lavoro che massimo aveva fatto con tanto amore e passione, era un modo per sentirsi forse ancora legato a lui. Anche la grecia ospitò christian per una stagione, in tre villaggi diversi, ma il piu bello in assoluto per christian era naturalmente il villaggio che senza ombra di dubbio era il piu indicato per le vacanze di ragazzi come lui, il villaggio era a mickonos terra promessa per tutti coloro in cerca di avventure senza complicazioni. Li christian ebbe parecchie storie di vario genere, il suo lavoro veniva messo al primo posto ma le sue storie non venivano di certo cancellate dalla sua agenda. Ogni stagione per lui era importante, e ogni posto le lasciava nel cuore un segno indimenticabile, la sua vita privata non fù più la stessa dopo la morte del suo compagno ma ugualmente lui tutte le volte tirava quella corda che sapeva prima o poi si sarebbe rotta, nella vita rinunciare ai propri sogni vuol dire vivere una vita che non vuoi, o per meglio dire sopravivere. Nel 10 aprile del 2006 a christian venne dato il suo milionesimo incarico, passarono parecchi mesi dalla sua partenza dall’ italia, il suo lavoro era migliorato sempre di più le sue amicizie crebbero incredibilmente, ma il suo pensiero dopo tanti anni di lavoro non era di certo cambiato.
La destinazione di christian fù’ sharm el sheik, sicuramente una bellissima citta’, a nord del desrto egiziano, il deserto del sinay. ma era anche la terra che aveva ucciso il suo amore, la terra che gli rovino’ la vita, al momento rifiuto’ drasticamente, ma poi segui’ il consiglio della sua psicologa, doveva tornare li, per vincere il suo dolore, per sconfiggere le sue paure ed angosce, cosi accetto’ l’incarico.
L’emozione era come la prima esperienza, ma il lavoro lo aiutò a superare tutto, un giorno di lunedì christian era stato mandato all’aereoporto a ricevere le persone che avrebbero occupato il villaggio per la loro vacanza di sogni, si perche sharm e’ un sogno per molti italiani, una bellissima barriera corallina, il suo fantastico mare e clima accoglievano e rispondevano alle esigenze di ognuno di loro.
Quel giorno christian era particolarmente triste per via di alcuni avvenimenti successi in villaggio, ma gli ospiti che atterrarono in quel caldo aeroporto, le fecero subito cambiare umore. In effetti da quella porta di vetro, che separava le valige dagli animatori che avrebbero dovuto accompagnare gli stessi ospiti al villaggio, uscì una strana famiglia, non per via del loro aspetto, era una normalissima famiglia siciliana venuta a godersi il bel panorama egiziano. Quello che aveva subito colpito christian era un piccolo ragazzo di quindici anni, che dopo aver seguito le istruzioni di christian per raggiungere il pullman, lo saluto in una maniera strana, il pullman di colore verde pisello che li avrebbe condotti verso il villaggio piu bello di sharm era pronto a partire, la famiglia prese posto negli ultimi sedili a disposizione, christian spiegò a tutti i presenti le regole che avrebbero dovuto rispettare una volta arrivati a destinazione.
Ma tornando alla piccola sorpresa che christian ebbe appena fuori dall’aereoporto,qualcosa le fece scattare il pensiero dei vecchi ricordi, quei ricordi che christian con tanta fatica cercò di cancellare dalla sua mente, il piccolo andrea cosi soprannominato da christian, era per miracolo il sosia perfetto del suo vecchio compagno deceduto accidentalmente, solo l’altezza di questo strano piccolo siciliano distingueva le due persone, massimo un ragazzo alto circa due metri biondo occhi azzurri cielo, andrea invece era solo un metro e sessanta cinque, bruno e occhi castano smeraldo, il suo dolce sorriso e il suo modo di fare portarono gli occhi di christian in un pianto spontaneo, i presenti colleghi notarono l’accaduto ma christian non prestò nessuna attenzione alla curiosità dei colleghi.
Ma la cosa che fece rattristare di più christian era che si rendeva conto dell’assurdità della cosa, andrea poteva essere suo fratellino, il fratello che non ha mai avuto, ed e’ proprio per questo motivo che christian decise che andrea sarebbe diventato il suo ed unico amico per la pelle, voleva proteggerlo da tutto e da tutti, anche se sinceramente non ne aveva bisogno perche al suo fianco vi era una famiglia meravigliosamente unita, due genitori fantastici, che per questi tre figli erano disposti a qualsiasi cosa, la famiglia si fermò a sharm solo per una settimana ma vi garantisco che per christian e quest’ultimi fù una settimana da dio, piena di emozioni e sentimenti che legarono l’animatore a questa famiglia che divenne il suo unico pensiero della settimana, in effetti christian e andrea uscivano sempre insieme l’uno confidava all’altro i propri pensieri e problemi di tutti i giorni, facendo sì che divennero inseparabili.
I giorni passavano radicalmente christian nel guardare andrea provava un dolore indescrivibile, i suoi movimenti i suoi sorrisi, il modo di camminare erano tutte particolarità che andrea aveva, gli ricordavano il suo compagno, se pur soffrendo christian cercò di non dar spazio ad inutili sofferenze, non fece vedere al suo amico andrea le sue lacrime nascoste, fino a che un giorno christian decise di parlare con andrea della sua storia, aveva bisogno di sfogarsi, pensava che andrea lo avrebbe capito ed aiutato, vi assicuro che nonostante la sua tenera età andrea era un uomo mentalmente, in alcune situazioni riusciva a sostenere qualsiasi discorso adulto, la sua dolcezza e sensibilità inteneriva molto andrea che a sua volta non perdeva occasione per abbracciarlo, sentiva una tale gioia nel poter essere amico di andrea che ogni occasione era buona per stringere a se’ quel piccolo pallone gonfiato, andrea naturalmente era un ragazzino che agli occhi della gente doveva essere per forza uomo, ecco perche christian avvolte in modo tenero e scherzoso lo chiamava lo sborone…quella sera andrea e christian passarono la serata in un pub uno dei tanti sparsi per naama bay, la piu’ vicina citta’ al villaggio amphoras, ove christian lavorava.
Dopo una birra e una fumata al narghile’ ( il narghile’ e’ un metodo per fumare del the aromatico racchiuso in una grande brocca, il suo gusto dolciastro puo’ variare in diverse arome.)
Christian e andrea fecero ritorno al villaggio, presero il taxi beduino che con meno di tre euro li avrebbe riportati a casa. Una volta arrivati i due amici come di consueto si sedettero sotto la tenda dei beduini dove erano abituati a parlare prima di congedarsi per la notte, christian con le lacrime agli occhi cominciò a parlare a andrea dei suoi tristi pensieri, naturalmente christian cercò di non urtare la sensibilità del suo amico, con educazione cercò di dirgli tutto, e alla fine di questa confessione si accasciò sulla spalla di andrea lasciando sfogare le lacrime diventate pesanti. andrea era esattamente ciò che christian aveva pensato fin dal primo giorno, un dolcissimo ragazzo sensibile ed educato, che avrebbe capito e rispettato il dolore di christian ma che purtroppo non avrebbe potuto aiutare, in quanto andrea era molto piu piccolo ma soprattutto era etero, anche se triste e sconsolato christian accettò la triste realtà e si accontentò delle bricciole di momenti belli da passare con lui. andrea dopo una bella chiacchierata decise di andare a letto ma non prima di aver accompagnato il suo amico christian che non riusciva a smettere di piangere, la commozione quella sera era tanta, anche andrea dopo aver saputo la verità abbracciò forte christian e su di lui versò molte lacrime di dispiacere, la triste storia di christian toccò molto il cuore del piccolo andrea , facendolo diventare cosi il suo migliore amico.
Quella notte fù’ dura per christian continuava a pensare alla serata, si sentiva in colpa per aver urtato la sensibilità del suo giovane amico, ma capì allo stesso tempo che andrea si era veramente commosso nel ascoltare la sua triste storia, le lacrime di andrea erano sincere e spontanee, si andrea era veramente stato fortunato ad incontrare andrea che da quel giorno divenne ufficialmente suo fratello nel cuore, anche se si rendeva conto che andrea e la sua famiglia sarebbero tornati a casa dopo la loro vacanza, e il destino avrebbe strappato nuovamente dal cuore di christian la persona a cui teneva di piu’.
Il giorno della partenza della famiglia arrivò christian e andrea naturalmente tristi cercarono di non piangere davanti agli altri, ma come si suol dire, l’amore che unisce gli esseri umani con un bricciolo di cuore e un po di buon senso nel cervello, e talmente bello, limpido e naturale che fece scoppiare a piangere i due amici e non solo loro due.. anche il resto della famiglia si era affezionata al giovane animatore, che salutarono con grande affetto. L’aereo era pronto christian doveva andare a prendere i nuovi ospiti dall’altra parte dell’ aeroporto, cosi abbracciò per un ultima volta il suo amico, che per nascondere le lacrime indossò un paio di occhiali scuri, e lo liquidò con uno straziante ADDIO...
Questa storia realmente accaduta, e’ stata raccontata per far ragionare molti ragazzi giovani d’età, ma soprattutto i genitori e gli amici in generale, la realtà avvolte se pur crudele ci deve insegnare ad amare i nostri fratelli, i nostri amici, in modo sincero, con il cuore e non con la mano sul portafoglio, non per interesse.
(CHRISTIAN era alla ricerca di una soluzione per non soffrire piu la mancanza di Massimo, non si rendeva conto che fino a quando la gente ignorante lo allontanava, non si sarebbe piu ripreso dalla solitudine, se solo le persone fossero piu comprensive con chi nutre sentimenti diversi, forse loro stessi sarebbero piu sereni, potrebbero finalmente uscire allo scoperto, invece devono nascondersi dietro a molte bugie, pur di avere degli amici che li aiutino a portare il peso di essere diversi.... sarà mai accettata la diversità di amare...?)CHRISTIAN nonostante tanti tentativi non riusci a trovare un po di serenità, ancora oggi vive in giro per il mondo con la speranza ritrovare quella risposta che non arriverà mai…….
Vorrei ringraziare tutti coloro che mi sono stati vicino durante la stesura di questo racconto,e spero che dopo averlo letto mi considereranno sempre uno di loro, un amico su cui contare, i miei gusti sessuali non c'entrano con le amicizie... non credete anche voi.....
FINE
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17 years ago
chrishenry,
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Ricordi di un addio
errore di sistema
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17 years ago
admin, 75
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Cascina dafne
Avevo trovato l annuncio di mistress dafne su uno di quei siti del generre sadomaso ,bizzarro e chi piu ne ha piu ne metta.
fino ad allora avevo trovato omosessuali repressi , casalinghe in cerca di divertimento virtuale e poche persone reali al 100%
mi incuriosiva l annuncio:
misstress dafne
proprietaria di una tenuta in toscana cerca schiavi e schiave per giochi estremi , indispensabile liberatoria astenersi buffoni.
piu o meno il solito annuncio, cosi rispondo e nella mail che segue mi arriva solo un numero di cell
lascio passare un paio di settimane dicendo chiamo o no?poi per lavoro mi trovo a dover fare una trasferta in toscana e cosi chiamo.
una voce suadente ma autoritaria mi si presenta come dafne.mi dice che ha una tenuta vicino siena e che adora fare sorprese nottuneCosi colgo la palla al balzo e dovendo pernottare per la trasferta fisso l appuntamento per la notte del lunedi successivo.
Passo la giornata lavorativa fremendo all idea di cosa mi aspettera la sera.
Ma finalmente la sera arrica e con le indicazioni raggiungo facilmente la tenuta.
Mistress dafne mi fa ricevere da una segretaria che mi prega di consegnarle le chiavi della macchina e di spogliarmi completamente nella sala accanto, indossando solo il collare in pcuoio che mi consegna.
fatto cio mi presento alla segretaria nudo come un verme e dato che parliamo di gennaio 2004 anche piuttosto infreddolito.
consegno chiavi e abiti che vengono chiuse in un armadietto.
-mi segua - fa la segretaria
e io obbedisco.
mi aspetto una camera una cantina o qualkosa di simile invece no mi accompagna nella vicina stalla.
ad attendermi li ci sono 2 altri schiavi una schiava e mistress dafne
questultima mi da il benvenuto e mi fa firmare la liberatoria.o un po titubante ma estremamente eccitato firmo.
fatto cio ci conduce in fondo alla stalla vuota dove ci sono 10 strutture in legno che mi ricordano la cavallina delle palestre scolastiche come quesa imbottita nella parte superiore.
Ad uno ad uno ci fa straiare proni e la segretaria stessa aiuta la mistress a immobilizzarci legandoci polsi e caviglie con corde alle gambe della stuttura.
ora aprite la bocca-
ci chiede dafne e noi 4 da bravi sciavi obbediamo.
ci infila una struttura da dentista che obbliga la bocca aperta e ce la fissa con un corsdone alla nuca.
visti cosi sembriamo strani animali con bocche estremamente grandi.
fatto cio dice:
-buona notte cercate di riposare.e voltandosi se ne va
penso:che cavolo dopo una giornata ad aspettare tutto cio che mi tocca e di non riuscire a dornmire legato come un salame.
passano un paio d ore e nonostante la posizione innaturale mi assopisco.
il pene mi e stato tirato indietro e sembra una codina che mi sbuca da sotto in vece che da sopra.
sto per iniziare la fase rem quando le luci si accendono e illuminano a giorno la stalla.dal portone giungono rumori e mistress dafne entra e chiede al primo schiavo che lettera vuole acca o d
non ci viene in mente nulla che inizi con quelle lettere e chi sceglie d chi sceglie h io personalmente scelgo d.
a chi ha scelto d viene messo davanti una pedana di circa 40 cm di altezza, a tutti vengono messi una coperta sulla schiena e due supporti in metallo ai lati della cavallina
siamo tutti eccitati e curiosi in attesa del trattamento.
Cosi dal portone entrano 1 cavallo e 3 alani bianchi.
la mistress con i suoi tre assistenti fa salire i cani sulle pedane e posiziona il cavallo davanti allo schiavo sulla mia sx.
ora capisco d sta per dog e h per horse in inglese.
la padrona schiocca un frustino da ammaestratore da circo e in un numero che da circo non è i cani e il cavallo quasi in simultanea si posizionano con le zampe anteriori sui supporti metallici posizionati in precendenza ai lati dei nostri fiachi.
ogni incaricato infila un paio di guanti in lattice fino al gomito
no rimaniamo immobili con la bocca aperta forzatamente e l odore pungente del ventre degli animali sopra di noi e il pene floscio a pochi sm dal viso.
gli inservienti si avvicinano e uno a uno iniziano a scappellae e masturabare gli animali che appena sentono il tocco diventano eretti e gonfi.
a questo punto mistress dafne si avvicina a ognuno di noi e con la testa blokkata non riesco a vedere il mio vidcino anche perche sono iprotizzato dal pene che schizzetta davanti a me.passano i minuti e sento mugolli fino a che vedo dafne avvicinarsi a me.la vedo salire sulla pedanae posizionarsi dietro all alano vedo solo i suoi stivali sbucare da dietro le zampe del cane e mi sento chiedere pronto?
i mugolo hhiiii
e lei con un colpo deciso di bacino spinge violentemente il bacino del cane in avanti che mi penetra fino in gola.
mi prende il panico perche mi sento soffocare e la mistress lo spinge avanti e indietro in un atto sessuale mimato per lei e vero per l alano finche quando penso di svenire o vomitare mi sento un fiotto bollente nel fondo della gola e mi accorgo di aver bevuto obbligatoriamente un paio di cucchiai di sborra canina.
ringrazio la sorte di aver scelto d e vedo il cane ancora eletto e gonfio scendere dalla pedana e allonarsi da me.
sara realta o finzione?
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17 years ago
schiavopertetorino,
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La prima volta per il mio culo
Sotto il mio piumino caldo, sdraiata prona sul letto, lui si diverte a distrarmi dallo scrivere. Io imperterrita porto avanti il mio progetto: scrivere un nuovo racconto erotico.
..lui mi lecca delicatamente il mio piede lasciato sospeso, difficile mi risulta concentrarmi. Ma ecco all'improvviso qualcosa di caldo e morbido. Sta massaggiando la pianta del piede con il suo bel cazzo in erezione...
..mi distrae, diversifica le sue azioni. Sembrano mille mani in azioni. IL MIO DESIDERIO!...
..mi sposta le mutandine morbide e mi lecca il buco del culo, nel frattempo le mani mi sfiorano i fianchi. Mi sfila gli slip, così riesco a tirar su le gambe...
Diventa difficile star dietro a tutto quello che gli passa per la mente.
..ora mi lecca gelosamente la mia fighetta che si sta inumidendo. Il suo ritmo è delicato. Con la mano titilla sul mio clitoride...
Mi distraggo, lascio la tastiera, corro verso di lui per baciarlo.
Mi obbligo a ritornare a scrivere. Difficile ora concentrarmi sull'obiettivo iniziale.
Sento il mio corpo gemere, forse non riesco neanche a mettere insieme frasi di senso compiuto.
Quasi per caso mi sfiora con il suo pene un piede e entrano in allarme tutti i pori della pelle dal piacere.
Mi tira su il bacino e mi accarezza la figa, ma solo esternamente.
Mi sussurra che vuole farmi sgorgare flotte di liquido.
Non posso non sentire la sua voce calda ed eccitante. Mi piace.
Mi penetra. Sono sempre sdraiata e con fatica riesco a scrivo sul mio portatile.
Mi minaccia: a breve mi vorrà sbattere per bene e allora forse sarà molto difficile.
Inserisce la mano nella scollatura del mio vestito a fiori stile anni 50, mi accarezza il seno.
Mi sa che è più eccitato di me.
Mi ritrovo quasi la faccia spiaccicata allo schermo. VEDO LE LETTERE GIGANTESCHE.
MI SBATTE RIPETUTAMENTE. LA SENSAZIONE E' COME QUELLA GIA' VISSUTA SUL TRAGHETTO, ROTTA GENOVA BASTIA: MARE AGITATO
scusate se continuo io, ma Silvie ha insistito perché leggessi il racconto fino a questo momento, e ho dovuto togliere il mio cazzo dalla sua fica infuocata per mettermi gli occhiali. Mi sono avvicinato al monitor del portatile e, già che c'ero, le ho preso i capelli e le ho sbattuto il mio cazzo duro nella sua bocca.
Adesso mi sono sistemato un po più comodo, l'ho fatta abbassare sul mio cazzo. Lei si sta eccitando, da gran porca qual è, e vuole dare un esempio di bravura.
E' sicuramente narcisista. La mia donna ci sa fare. E' una porca di prim'ordine, anche se gioca a fare la brava ragazza.
Ora sta sfregando la sua figa bagnata sul mio ginocchio e, sempre ciucciandomelo di gran gusto, mi sta mettendo un dito nel culo. E' difficile starle dietro con la scrittura. Ecco che lascia il mio culo ed ora usa la sua bocca per sussurrarmi parole porche all'orecchio. “Mi piace quello che succede con te, mio giovane scrittore... non vedo l'ora di sapere quello che hai scritto. Sei unico.” E' bella e sensuale la sua voce, sembra un mantice che soffia a far divampare un fuoco... ma davvero l'utilizzo che ora preferisco della sua bocca è quello iniziale. Con il mio cazzo che punta alla sua gola. Eccola, ritorna a ciucciarmelo lentamente, dà leccate decise e goduriose. Sento lo sborro che sale verso la cappella gonfia di piacere, sento il suo fiato caldo su di me e mi sento pronto a venirle addosso.
Ci penso un attimo, e mentre la vedo dimenarsi e contorcersi sul mio cazzo, mi viene voglia di ficcarglielo nuovamente dentro, lasciando a lei la fatica di continuare il racconto...
Eccomi di nuovo a scrivere. Con le gambe sparate in aria lui gioca a come metterlo dentro. Cambia posizione continuamente. E' eccitatissimo. Questo nuovo gioco di scrivere mentre lo facciamo ci manda in fibrillazione.
Ora dopo avermi messo un dito nel culo e contemporaneamente il cazzo nella figa, si rigira ora con le dita sul mio clitoride. Per ritornare a maneggiare con il mio culo.
Sono coricata e così lui può spostarsi in tutte le posizioni: la mia gamba a volte fa da asta portabandiera a volte avvolge il suo fianco.
Finalmente mi toglie il vestito.
MI CHIEDE COME SARA' IL FINALE DEL RACCONTO.
Il finale per lui: MENTRE IO LEGGO QUANTO SCRITTO FINO AD ORA LUI SI MASTURBA E MI SBORRA SUL COLLO
Il finale per lei: IO SCRIVO E MENTRE LUI MI PENETRA NEL CULO MI VIENE DENTRO.
IN REALTA' LE COSE VANNO DIVERSAMENTE:
ABBANDONIAMO LA SCRITTURA E MENTRE MI SBATTE PER UN PO' LUI MI TIRA SU LE GAMBE E INZIA A PENETRARMI DOLCEMENTE NEL CULO.
E' ANCORA VERGINE E PERTANTO LA MORSA E' TROPPO STRETTA.
HA PAURA DI FARMI MALE. MA IO SONO DESIDEROSA DI RICEVERE IL SUO BEL CAZZO DENTRO IL MIO CULO. SO CHE E' GIUNTO IL MOMENTO PERCHE' MI SEMBRA DI AVER ASPPETTATO TROPPO TEMPO.
Non sento dolore, ma il suo vigoroso membro che piano piano entra dentro la mia cavità. E' una sensazione piacevole, di tanto in tanto avverto quando si contrae.
Ha paura ha muoversi, allora lo incito a farmelo sentire, di dimenarsi. Lui l'uomo che sa sbattermi per bene, ora sta a lesinare..gli prometto che se mi farà male lo avvertirò. Non succede, ma lo avevo previsto.
Ecco arrivare l'orgasmo. Una sensazione piacevole, assaporo con molta intensità questa prima volta. Non mi sento sazia. Aspetto incuriosita quando sarà la prossima volta.
Il finale di lui: davvero non mi aspettavo una fine tanto esplosiva... era da tempo che parlavamo della verginità del suo culo, e davvero non vedevo l'ora di usare il mio passepartout per aprire anche quella porta...
Ma lei, eccitata da impazzire dal gioco dello scrivere mentre viene sbattuta, non ha resistito alla tentazione. E' bastato appoggiarle la punta del mio cazzo all'entrata del suo culetto, che questo ha risucchiato la mia cappella in pochi minuti!
Davvero stentavo a crederci. Millimetro dopo millimetro, lentamente ma inesorabilmente, il suo culo ingoiava il mio cazzo. Ogni mia contrazione le allargava il buco quel tanto che bastava per farla ansimare dal piacere.
E, alla fine, mi sono concesso anche una piccola cavalcata: fino in fondo alla fessura proibita, fino al suo orgasmo e alla mia sborrata finale.
Che dire... ma allora è vero che la scrittura fa bene all'umore!
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17 years ago
cioccolatopiccante,
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Last visit: 2 years ago
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La prima volta
è difficile raccontare riassumendo in poche parole le sensazioni provate. comunque ci proverò lo stesso. era ed è un gioco iniziato come tale e tale resterà e non avrei mai pensato mi piacesse cosi tanto. la prima volta che vengo a contatto con desiderya è satto circa un anno fa. a quei tempi ero in coppia e facevamo tanti giochi o comunque eravamo disponibili a farlo. ma in mezzo a tante cose possibili ce n era una che piu di tutte mi faceva impazzire.. avrei voluto trovare un singolo affidabile intelligente serio da trasformare nel nostro amico di coppia. avrebbe potuto portare la mia lei a cena fuori per compere al cinima in un prive.... ma dopo avrebbero dovuto raccontarmi tutto.... non lo abbgiamo mai fatto. per mancanza della persona giusta forse o per altro adesso ancora non so bene. poi sono rimasto singol e li la voglia di avere un singolo nel menage di coppia si è trasformata nella voglia di esserlo. il passo era fatto metto l annuncio passa un po di tempo mi risponde una coppia... parliamo in msn un po di tempo vediamo un po di foto ci scambiamo i numeri. fino al primo appuntamento. vadao a prenerla e....... incredibile quello che è successo.... bello e complice .... a quella coppia ringrazio e gli dedico questo.... ciao alla prossima
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17 years ago
amicofotografo,
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Last visit: 16 years ago
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Centro commerciale
stamattina mi sono alzato presto di buon umore dopo la magnifica serata di ieri sera,, fatto la doccia mi sono rasato ma non avevo voglia di andare in ufficio.. ma sono uscita di casa lo stesso . vestito molto sbarazzino saluto mia moglie ed esco.. in auto prendo telefono e chiamo in ufficio dicendo che non vado a lavoro oggi.. be e ora che faccio.. decido di andare a far colazione al centro commerciale a una decina di km distante da casa e dall ufficio.. arrivo al centro commerciale mi guardo nello specchietto e scendo oggi mi sento particolarmente carino ...
mi reco al bar ce gia tanta gente che fa la fila davanti al bancone ma ci sono tavolini liberi.. mi siedo ed ordino capuccino e cornetto.. nel mentre aspetto do u occhiata al quotidiano che sta su un tavolo..
arriva il cameriere con cio che ho chiesto.. nel fratempo al tavolo difronte al mio si e seduto un signore sulla cinquantina ben portati vestito molto elegantemente che ordina anche lui le stesse mie cose al cameriere.. mi sorride e ricambio il sorriso dicendogli che la colazione e un momento magico.. si mette a sorridere e mi dice che gli hanno fatto buca per un appuntamento e ora e solo .. be lo invito a sedersi al mio tavolo lui accetta .. si inizia a parlare del piu e del meno.. e mi racconta che aveva appuntamento con una signora che all ultimo momento l ha avvisato di non poter venire.. anche lui si era dato disperso presso la sua azienda e poi dicendo ..sono il capo o no ..posso fare cio che voglio.. ci mettiamo a ridere e ci presentiamo.. si chiama marco e molto garbato e poi ha una voce molto sexi.. non so cosa mi prende ma mi sono sentito attratto dai suoi modi gentili. osservo le sue mani e sono curate non grosse . osservo gli occhi sembra che ti penetrano nella mente sono un verde smeraldo.. be cerco di riprendermi per non dare nessun segno equivoco.. finiti di fare colazione ci alziamo per andare alla cassa.. mentre sto per pagare marco mi dice di voler pffrire lui.. be lo lascio fare .. ci allontaniamo dalla cassa e gli dico che esco fuori per fumare una sigaretta anche lui esce e mi dice che anche lui purtroppo ha il vizio di fumare.. be la sua presenza non mi lascia indifferente mi sento attratto da lui... be mentre siamo fuori si parla del piu e del meno mi chiede del mio lavoro se sono sposato e via discorrendo.. anche lui e sposato e anche l amante cioe la donna che aspettava.. be sembra che siamo entrati in sintonia.. mi dice che ora se ne va nella sua casetta in montagna lontano da tutti..mentre ci staimo per salutare mi invita se voglio andare con lui.. be io non aspettavo altro mi schernisco un po ma dopo accetto mi dice di lasciare la mia auto li e andare con la sua.. ha una bellissima bmw nera.. mentre entro dentro mi sento che sto per diventare piu troia di ieri ma mi contengo.. fatti 20 minuti di macchina arriviamo su in montagna .. non e una casa e un delizioso schalet
entriamo accende il camino e mi dice di mettermi comodo... accendo la tv e vedo anche che ce il lettore dvd.. gli chiedo se a qualche film da mettere.. si gira con lo sguardo furbetto e mi dice che ne ha di vario genere,, basta che apro il cassatto sotto la tv..
apro e con mio stupore vedo che ha anche qualche dvd ose tutti comunque genere etero.. lo chiamo e gli dico che anche lui ha i suoi vizi .. mi rispondere di mettere quale voglio e di non formalizzarmi.. be secondo voi io cosa metto un bel film hard
dalle prime scene sento che mi sto eccitando da morire.. lui ha finito di accendere il camino e vedendo le scene di sesso si mette a ridere dicendomi.. cavolo oggi mi aspettavo una giornata di sesso con la porca della mia amante e invece ci ritroviamo due uomini grandi a guardare film porno.. una risata da entrambi e io mi lubbrifico le labbra con la lingua dicendo che poi tutti i mali non vengono per nuocere.. marco sorride e mi dice che non e la stessa cosa... io sorrido e sempre piu esplicitamente faccio capire cio che voglio.. ormai la temperatura in casa e salita per effetto del camino acceso ma anche la nostra temperatura si sta alzando..
lui si avvicina al divano ,, io oscenamente seduto gli metto la mia mano sul cazzo.. che a dire il vero e gia bello duro.. lui mi guarda e non dice nulla .. sono piu audace gli sfilo la cintura gli sbottono i pantaloni e gli tiro fuori il cazzo... mmmmm e gia duro duro ..come un assatanato lo inizio a succhiare .. mi sento sempre piu troia fino ad ieri sera era tranquillo cercavo solo trans e ora mi faccio il primo uomo conosciuto..
mentre gli succhio il bel cazzo che ha nulla di enorme ma ben fatto e proporzionato gli stringo le chiappe che a sode sode e lo spingo a me come per farmi scopare in bocca.. lui a pprezza moltissimo.. ma mi prega di andare piu piano se no mi sborra subito in bocca.. capito cio tengo il suo cazzo in bocca e con la lingua roteo sulla sua cappella sento che sta per sborrare e lo tiro fuori .. metto la mia lingua fuori dalla bocca a ricevere la sua calda sborra che non tarda ad arrivare mi sborra sulla lingua e i vari getti in viso . torno a succhiarlo piu avidamente di prima non voglio perdere nessuna goccia del suo nettare cosi prezioso.. .. finito si siede a fizanco a me e mi confida che e la prima volta che fa cio.. non gli era mai balenato in testa.. mi dice di non aver goduto mai come ha goduto del mio pompino e mi dice che sono un artista a farli potete immaginare la mia gioia.. sono felice e so di essere diventato una grande zoccola succhia cazzi...sono felice ma non appagato vorrei che mi scopasse anche se ancora mi bruci a per ieri sera.. passata una ventina di minuti lo accarezzo e vedo che il suo cazzo risponde bene.. si sta alzando di nuovo.. mi chino e lo succhio ancora un po per farlo diventare duro..il risultato non tarda a venire.. mi alzo mi siedo su di lui e con una mano appoggio la sua capella al mio buco inumidito dalla mia saliva.. appena spingo un po lo sento entrare tutto dentro.. mmmmmm che emozione inizio a cavalcarlo con foga ne voglio sempre di piu .. le sue mani mi stringono forte e io con cazzo in culo inizio a baciarlo leccarlo tutto .. ormai sembra che marco non ha piu due mani ma cento . mi stringe le chaippe e si muove ritmicamente con me vuole entrarmi tutto dentro.. ormai la libidine si e inpossesata di me.. gli dico parle sconce .. dicendo sono la tua troia fammi male scopami a fondo con te mi sento tanto puttana .. lui apprezza le mie parole e mi scopa sempre con piu vigore .. fino a dirmi troia ti sborro in culo.. io aspettavo questo sentire la sua sborra che mi entrava dentro lo tenuto ancora qualche minuto dentro di me.. finche il suo cazzo e diventato piccolo.. mi alzo e sento che tra le gambe mi scende il suo sperma .. lo raccolgo con le dita e me l ingoio tutto... vedeste la sua faccia... era allibbito stralunato ma sereno e contento.. ioi distendo un po dolorante e lui dolcemente mi copre con una copertina e va a lavarsii
nel frattempo mi alzo e i rivesto.. dopo che lui ha finito di fare la doccia si riveste .. lo guardo come un cucciolo e gli dico .. marco sei veramente un grande amante .. li sorride e mi dice se andiamo via durante il tragitto parliamo di varie cose .. appena arrivati alla mia macchina mi porge il suo biglietto da visita col suo telefono privato e mi dice di chiamarlo appena posso .. ci salutiamo e va via .. non percorre neanche 50 metri che si ferma e mi dice che ho dimenticato le sigarette in auto me li porge e va via.. io apro il pachetto per prendere una sigaretta e con mio stupore trovo nel pachetto dei soldi .. li tiro fuori e li conto.. sapete quanto mi ha lasciato marco.. 500 euro.. insieme hai soldi un biglietto con scritto sopra ... e stato bellissimo voglio che tu diventi la mia amante.. avete capito bene si e rivolto a me comne se si rivolgesse ad una donna... marco mi ha pagato.. ma vuole che io diventi la sua troia.. ed io ... siiiiiiiii voglio essere la sua amante fissa fiche lui vorra saro la sua troia.. tutto eccitato dalla mattinata non vedo l ora di arrivare a casa a farmi una sega pensando a marco ........ a presto
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17 years ago
single1barrel,
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Last visit: 15 years ago
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Una bella sorpresa...!!
E’ un lungo venerdì di lavoro…non arrivano mai le 18….ogni tanto sbircio la posta elettronica per passare un po’ il tempo, mio marito mi manda una mail, con oggetto “Sorpresa!”. Con curiosità apro subito e leggendo quello che c’è scritto mi viene un colpo. C’è scritto infatti di non preparare niente per cena, anzi, farmi bella perché la sera si esce.
Non capisco cosa vuole dire, ma soprattutto fare, però senza battere ciglio e senza chiedere nulla, mi preparo nel migliore dei modi: gonna, scarpe con tacco a spillo, camicia bianca, crema per il corpo molto sensuale, spazzolata ai capelli, ma soprattutto il completino intimo più sexy che ho..sono in dubbio su quale indossare….alla fine scelgo per quello nero di pizzo con le culottes..il pensiero di indossare biancheria sexy mi eccita, non so perché..
Quando torna a casa Francesco sono quasi pronta..è inutile cercare di sapere il programma della serata..so già che non mi dirà mai nulla e quindi sto in silenzio…ma è un silenzio molto eccitante…
Saliamo in macchina e mi benda gli occhi, mi dice che non vuole che io sappia dove stiamo andando….nel tragitto ogni tanto sento la sua mano salire sulle mie cosce, fino a sfiorarmi proprio lì….mi sa che stasera vuole farmi morire…
Dopo circa 15 minuti arriviamo a destinazione, mi viene ad aprire la portiera della macchina e, sempre bendata, mi fa strada.
A quel punto un grande caldo comincia a salirmi dalla schiena, il cuore comincia a battere forte..
Non capisco dove siamo, ma soprattutto non capisco cosa vuole fare e dove vuole arrivare…
Entriamo…una musica di sottofondo molto eccitante ma allo stesso tempo dolce fa da colonna sonora….Mi fa sedere su una sedia e, sempre con gli occhi bendati, sento una lingua che mi bacia il collo…mi fa impazzire quando fa così…mi accarezza i capelli…sa che l’adoro quando lo fa….
E’ come se fosse la prima volta che mi bacia, il brivido non mi ha ancora abbandonata..
Intanto piano piano mi sbottona la camicia e incomincia a baciarmi il seno …
Incomincio a perdere i sensi….non so cosa mi sta prendendo, so solo che non sto pensando a niente e mi sto lasciando andare completamente….in quell’istante una mano incomincia ad accarezzarmi le gambe con dell’olio profumato..non riesco a capire, in quanto due mani mi stanno massaggiando il collo e il seno..e le altre mani di chi possono essere? Mi sto eccitando nel non capire …..comincio ad avere caldo, allora vengo spogliata dalla camicia…
Le mani che mi stavano accarezzando le gambe piano piano incominciano a salire….sempre più in alto, fino a sfiorarmi la patatina liscia…mi sento spostare da parte le coulotte...fino a quando sento una lingua umida leccarla, mentre un’altra lingua mi accarezza il collo e mi bacia con passione…
L’atmosfera si riscalda sempre di più….fino a quando le due parti a mia insaputa decidono di invertirsi…….sento una passione diversa……e riconosco in quel bacio mio marito…non capisco ancora chi possa essere allora l’altra persona….
Quando sono quasi al limite dell’orgasmo, vengo spogliata anche della gonna e vengo accompagnata sul letto, sempre con gli occhi bendati e vengo fatta stendere….al quel punto, sento due lingue alternarsi tra di loro sulla mia patatina…..comincio a mugolare dal piacere, fino a quando per farmi zittire mio marito decide di mettermi il suo bel cazzo in bocca…..intanto l’altra lingua continua a leccarmi con delicatezza…aumentando sempre di più il ritmo…sto quasi per venire….ma la persona che mi sta baciando la patatina si ferma….come vorrei che andasse avanti…a quel punto anche mio marito toglie il suo cazzo dalla mia bocca…
Sono lì, stesa sul letto…bendata…l’unico rumore che sento di sottofondo è la musica…mi sto proprio rilassando…..le due persone si sono allontanati sicuramente, non sento la loro presenza….ma quando meno me lo aspetto sento le mie palline adorate entrare dentro di me…..come mi fa godere mio marito!!! Però ogni tanto si ferma per poi ricominciare dopo qualche secondo…sa che così mi fa impazzire…per interrompere i miei mugolii di piacere ci pensa un altro cazzo…e solo allora mi accorgo che lo sconosciuto è un uomo….e mentre mi sbatte il suo cazzo in bocca mio marito alterna la sua lingua alle palline amate…mi sta facendo proprio impazzire questa sera..
Solo in quel momento decidono di togliermi la benda, per poter finalmente guardare in viso lo sconosciuto…è un ragazzo della nostra età….
Decido di fare stendere un po’ il ragazzo, non abituato a certi ritmi, per baciarlo un po’….mettendomi a pecorina, dando in quel modo il mio culetto a completa disposizione di Francesco..so che adora leccarmelo, ma non sempre è così facile essere rilassata al punto di non sentire molto dolore con la penetrazione….ed in quel momento sento la sua lingua con passione leccarmi prima la patatina…poi piano piano fino a prendere tutto il culetto…decide di inserire prima uno e poi due dita…..va avanti così per un bel po’….fino a quando lo sconosciuto sta per venire…allora decido di fermarmi dallo baciare e di farlo sedere ad assistere un po’ al nostro “spettacolino”….io e mio marito decidiamo di fare un bel 69, sotto l’occhio vigile del ragazzo….
La voglia di venire è tanta, allora mi stendo e mi sento dominata dai due uomini, che sono sopra di me….in quel momento, dopo soli pochi secondi, sento due schizzi caldi in faccia……
Dopo una doccia e un po’ di relax ho voglia di coccole, allora mio marito mi fa sedere sul letto con le gambe divaricate e mi incomincia a massaggiare le spalle e il collo con dell’olio profumato…in quel momento, quando meno me lo aspetto, lo sconosciuto si avvicina e incomincia a toccarmi il seno e scendendo incomincia a leccarmi di nuovo la patatina……in quel momento allora mi stendo a pancia in giù e chiedo a mio marito e allo sconosciuto di massaggiarmi la schiena…
Francesco si stende e mi dice che gli piacerebbe un pompino in quel momento…allora decido di accontentare entrambi…li faccio sdraiare e li spompino entrambi…alternandoli…
Vedo che stanno godendo…..lo capisco dalla loro espressione……e mentre li spompino mio marito decide di accontentare la mia patatina…inserendomi il vibratore…..3 cazzi in una sola notte..
Dopo un po’…quando proprio siamo stremati dalle forze….mi sento tutto l’umore di Francesco e quello del ragazzo in mezzo al seno….
Ci riposiamo ancora qualche istante e poi decidiamo di andarcene, si è fatto tardi…
E’ stata proprio una bella sorpresa!
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17 years ago
admin, 75
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Conflitto
Quel lunedì si era svegliato assieme a lei, ma non sarebbe andato al lavoro come al solito. Quel giorno per lui era festa. Fecero colazione insieme persi nello sguardo l'una dell'altra come fossero due giovani fidanzatini al loro primo appuntamento. Si amavano alla follia ed ogni giorno quel magnifico sentimento riempiva i loro cuori scaldandoli sempre più.
Lei posò la tazza con quell'atteggiamento unico ed affascinante che contraddistingueva ogni suo qualsiasi movimento e salì in fretta le scale per prendere la borsa. Lui, ancora assonnato, temporeggiò un attimo, poi sistemò nel lavabo le tazze e la raggiunse sull'uscio, la baciò con tutta la tenerezza del mondo e la salutò.
Ormai quella sensazione di sonnolenza era passata, il freddo di quella gelida mattina d'inverno pungendogli i piedi scalzi mentre baciava la sua ragazza sulla porta lo aveva risvegliato.
Si preparò, si fece la barba ascoltando quei programmi che normalmente lo accompagnavano nel viaggio per andare al lavoro e si vestì. Non avrebbe fatto nulla quella mattina, niente in programma, solo riposo e relax. Non avrebbe risposto al telefono e non avrebbe aperto la porta a nessuno, quella mattina sarebbe stata la sua mattina.
Si sedette davanti al computer. Aveva intenzione di cercare qualche viaggio per un capodanno romantico e farle una sorpresa.
Vagliò con entusiasmo un po' di offerte per un'oretta, poi, complice un errore di digitazione, il motore di ricerca, gli presentò una lista di siti con annunci di ogni genere. L'occhio fu attratto da una scritta lampeggiante. Un link ad un sito di annunci per incontri erotici.
Si incuriosì e lo aprì.
Confermata la maggiore età si mise a frugare per pura curiosità tra i profili degli inserzionisti. Scettico pensava come potesse esserci così tanta gente in cerca di sesso e trasgressione. Fu il suo primo pensiero nel vedere le migliaia di inserzionisti con i profili e le richieste/offerte più impensabili. Medici, insegnati, operai, liberi professionisti, ragazzi e ragazze, mariti e mogli insoddisfatte, coppie, gay, lesbiche, bisessuali, travestiti, tutti in cerca di esperienze "nuove", tutti insospettabili. Inizialmente quasi inorridì pensando a quello che da chissà quanto tempo si nascondeva nei risvolti del web. “Tutti pervertiti!” fu la sua sentenza. Stava quasi per riprendere la sua ricerca per capodanno quando lo colpì un annuncio proveniente dal suo stesso paese. Lo aprì. La foto, fatta all’aperto, raffigurava una signora cinquantenne mostrare col viso nascosto tra i capelli i suoi grossi seni mentre con le mani teneva sollevata la gonna e spostate le mutandine. Lo colpì la moltitudine di pearcing che le defloravano le labbra. Si distingueva inoltre sullo sfondo una rete metallica. Lo sguadro si fece attento. Lo conosceva bene quel posto, quella rete. Era la stessa che spesso costeggiava la sera andando a correre tra i campi dietro casa. Era incredulo. Poi lesse l’annuncio. Era il marito che l’aveva messo e cercava sesso per la moglie insaziabile. Dentro di sé sogghignò, uscì dal sito e riprese la sua ricerca.
Tra le immagini delle Maldive e quelle di Parigi la mente tornava a quell’annuncio. Era curioso di capire a chi in quel paese di neanche mille anime potesse appartenere l’annuncio. La curiosità lo spinse a ritornare all’annuncio. Lo riaprì e lo studiò. Visionò tutte le foto, tutte all’aperto e fatte contro quella rete. Si capiva però essere state fatte in momenti diversi, per la luce, le ombre, a volte sembrava essere sera, a volte la mattina. E intanto con la mente pensava a tutte le volte che era passato da lì, ma non aveva mai incentrato nessuno. Voleva capire. Voleva scoprire chi fossero quelle persone, quella donna e quell’uomo che offriva sua moglie a superdotati. “Pervertiti!!”. A un tratto colpì la sua attenzione l’accendersi della scritta “online”. Quel qualcuno ora si trovava come lui davanti ad un computer, forse a cento metri o un chilometro o magari dall’altra parte della strada!Trattenne il fiato per un attimo, poi fece un respiro profondo. Voleva sapere, il perché non se lo spiegava neppure lui. Non se ne accorse neppure e già stava scrivendo un messaggio fingendo di voler organizzare un incontro. Lo inviò e aspettò convinto di una rapida risposta. Passavano i minuti e lui era lì, attento, aspettando il segnale della risposta. Aggiornò la pagina e con delusione notò che l’utente non figurava più online. Si rassegnò dopo una mezzora, staccò il computer e indossato il piumino che lei gli aveva regalato qualche settimana prima per il compleanno uscì per fare una camminata. Prese la via che portava a quella rete. Era la prima volta che passava da lì la mattina presto. Di solito a quell’ora era al lavoro. Passeggiava respirando a pieni polmoni. L’aria era così fresca, sembrava fosse lì per lui. Non c’era nessuno in giro, già, erano tutti al lavoro. Ma lui no! E questo lo faceva sorridere. Stava arrivando in prossimità della rete ma l’euforia di essere lì invece che al lavoro gli aveva già fatto dimenticare tutto il resto. Camminava tranquillo lungo la stradina sterrata. Poteva notare con la luce del giorno tutti quei particolari che la sera, un po’ per l’oscurità, un po’ per la corsa, non aveva mai avuto modo di carpire. Alla sua sinistra si ergeva l’argine del fiume, alla sua destra la rete proteggeva dal profondo fossato oltre il quale si estendevano i campi arati, alle sue spalle le case del paese e davanti l’ansa del fiume faceva sì che l’argine ripiegasse su se stesso facendo ostacolo alla vista. Nonostante l’aria tagliente la giornata era splendida. Non una nuvola. In quel momento la sua attenzione ai particolari gli fece individuare il punto esatto di quelle foto. Lo riconosceva dal disegno che la ruggine aveva impresso in quella rete metallica. Si fermò. Si guardò attorno. In quel momento un suono, un gemito sommesso interruppe la quiete. Proveniva dall’argine e concentrò lì la sua attenzione. Ma solo silenzio. Salì la ripida sponda. Dall’alto poteva vedere dall’altro lato del fiume dove grossi trattori aravano i campi. Si stava gustando il paesaggio quando udì di nuovo quel rumore, stavolta più nitido. Proveniva dal basso, da dietro le alte canne impenetrabili alla vista. Iniziò a scendere, raggiunse il terrazzamento e con cautela scostò le canne per crearsi un passaggio. Si trovò circondato dagli alti steli e di nuovo quel gemito. Stavolta era più vicino, forte e palesemente umano. Scostò l’ultima fila di canne e non riuscì subito ad interpretare la scena che si trovò davanti. Ci volle un istante interminabile per distinguere in quella figura un uomo di colore ed una donna. Lei, nuda dalla vita in giù, stava appoggiata su di una mano mentre lui inginocchiato le teneva con le grandi mani le natiche divaricate ed insinuava la sua lingua con avidità tra di esse. La donna incurvava la schiena portando il sedere verso l’alto e con una mano gli spingeva con forza la testa per permettere alla sua lingua di penetrarle l’ano il più possibile. Lo spettatore rimase senza parole, basito, incredulo, immobile. Il nero intanto estrasse dalla zip dei jeans il suo pene incredibilmente grosso e lungo mentre la donna, come se non potesse resistere, aveva nell’attesa infilato il suo dito medio nel suo orifizio ormai dilatato dal piacere. In quel momento il ragazzo riconobbe i pearcing della foto vista poco prima a casa. L’uomo le strappò via il dito e, dopo aver sputato quasi con disprezzo su di lei l’unico lubrificante che potessero avere, lo sostituì col suo membro. Lei, avida, lo accolse subito per intero gemendo dal piacere che la grossa base del pene le procurava dilatandole l’ano. Mentre accompagnava il movimento del bacino del suo dominatore lei si sollecitava il clitoride che caldo emergeva da quelle labbra che lasciavano scivolare giù per le cosce tutta la sua eccitazione. Passarono i minuti. Tra le canne lo shock dello spettacolo aveva letteralmente paralizzato il ragazzo che, stretto nel suo piumino, fu ad un tratto risvegliato dal grido rabbioso dell’uomo che aveva letteralmente inondato del suo godimento il retto della donna. In quel momento il ragazzo si accorse che la sensazione di disagio lo stava abbandonando. Il nero prese per i capelli la donna, la quale si lasciò costringere a leccargli il membro prima che lui si ricomponesse sbattendola a terra per andarsene senza proferir parola. Il ragazzo fece per ritornare sui suoi passi per risalire l’argine ma con l’ultimo sguardo scorse la donna mettersi supina ed iniziare a masturbarsi con le dita per raggiungere l’orgasmo al quale le mancava così poco. Mentre dall’ano grondava ancora di sperma la mano destra insisteva sul clitoride roteando su di esso mentre la mano sinistra, scostate le gradi labbra umide ed appesantite dai pearcing, sollecitava la vagina che man mano sentiva stringersi attorno al dito medio introdotto nel profondo. Il ragazzo sentì salire nei suoi pantaloni l’eccitazione che aveva fugato del tutto le sensazioni che inizialmente lo spingevano ad andarsene. Così, sbottonati i pantaloni, la sua mano iniziò a muoversi. La donna gemeva concentrata sul suo piacere come se fosse tra le lenzuola del letto di casa e presto si contorse raggiungendo l’ambito brivido che partendo dalla vagina pervase tutto il suo corpo facendolo passare dallo stato di tensione al rilassamento di ogni suo muscolo. Contemporaneamente il ragazzo raggiunse il suo venendo contro le canne. La donna si abbandonò sull’erba e il ragazzo, ricompostosi, riaccostò le canne, risalì finalmente l’argine e si diresse verso casa. Nel tragitto, a testa bassa, cercava una giustificazione per quel che aveva fatto. Cosa poteva averlo fatto restare a guardare? Come poteva essersi lasciato andare a quel gesto? Era un pervertito anche lui o forse dietro a tutti quegli annunci c’erano solo persone come lui? Nella sua mente il conflitto non trovò una risposta ma l’unica cosa che realizzò in cuor suo era la sensazione di averla tradita.
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17 years ago
admin, 75
Last visit: 15 hours ago -
Una serata a casa di un amico
bene mi trovo a scrivere di qualcosa che stasera non mi aspettavo che succedesse.. tutto il pomeriggio sono stato su questo splendido sito. a provare a conoscere qualcuno come ormai da tempo faccio ma senza risultati.. inizio col dire che sono un bel ragazzone alto e robusto, sposato con molte voglie diciamo particolari.. mi piacciono da morire le trans.. ma nella mia citta non si trovano.. be comunque da un paio di giorni fremo dalla voglia di giocare un pochetto.. come predetto dopo inumerevoli contatti scambi di telefono visite in cam ..non ce stato nu
lla che mi convincesse a giocare.. dopo cena stacco pc telefono ad un mio amico e lo vado a trovare a casa per bere una birra lui e solo la moglie fa il turno di notte .. da dire che la moglie e bellissima e molto figona.. il mio amico che si chiama paride e un bel 43 enne alto slanciato depilato perche ha la fissa della palestra,, ha molto successo con le donne.. be noi ci conosciamo da anni .. bene arrivo a casa sua verso le 2140 gli suono al citofono mi apre e mi dice di salire al secondo piano la porta e gia aperta.. entro e lui e nello studio al pc.. che lavora.. be gli dico paride ma hai voglia di lavorare tutta la notte al pc,, lui mi risponde di o che a quasi finito.. gli chiedo se usa solo il pc per lavoro o anche per giocare.. si mette a ridere e mi diche che anche se a quell aspetto serioso anche a lui piace cazzeggiare in internet..
e gli chiedo allora di andare su qualche sito hard lui non si fa pregare e digita la ricerca di siti di annunci .. e una video chat.. entriamo e ci mettiamo a chattare con diverse persone .. tra queste ce una trans molto carina con addosso lingerie sexi ma nulla di volgare o porno e poi e anche carina... be lui inizia a mess con lei e voi potete immaginare il mio desiderio ... sono amante del genere trans quindi mi sono eccitato ma anche imbarazzato perche per la prima volta mi trovo col mio amico a parlare e scherzare su queste cose.. comunque un po ridendo chiedo a paride se si era mai portata a letto una trans.. lui mi risponde mai..pero ridendo mi dice che per sentito dire sa che i trans sanno fare i pompini meglio delle donne.. ci mettiamo a ridere insieme.. ma noto che il suo basso ventre e rigonfio e la tuta non riesce a nascondere la sua evidente eccitazione.. be ormai incuriosito e un po pervaso dalla voglia per vederlo meglio gli chiedo cosa mi offre da bere.. lui si alza e ormai e evidente la sua eccitazione . da li noto che il mio amico e molto dotato.. be voi direte cosa vai a pensare ma la mia eccitazione mentale arriva alle stelle me lo immagino nudo col cazzo duro.. ridendo gli chiedo ma ti sei eccitato porcone .. lui si mette a ridere e va aprendere le birre . io mi alzo dalla sedie e mi butto sul divano ma la mia mente pensa a quel grosso cazzo di paride.. torna con le due birre e noto che ancora e eccitato... gli dico che forse avrebbe bisogno di una doccia fredda.. ride e si schernisce. mi chiede dove vado io a chat io mi alzo mi siedo sulla poltroncina davanti al pc e vado su un sito di trans .. lui e vicino alla mia sinisstra e guardando le foto ogni tanto non volendo si appoggia al mio braccio ..sento il suo cazzo duro che si appoggia a me e dopo due o tre volte .. gli dico che non sono sua moglie e di spostarmi quella trave .. si mette a ridere escherzando mi dice tu non sei il mio tipo.. mi alzo dalla poltrona e lo prendo in giro dicendogli e ci credo bene con tutte le donne che ti fai certo che non sono il tuo tipo.. e scherzando tendo la mani verso il suo cazzo a mo di gioco.. paride non si sposta e mi ritrovo a stringere quel coso gigantesco in mano .. sono attimi .. ma tanto bastano a me a farmi salire la voglia alle stelle a mo di gioco lo spingo sul divano.. e lui per non perdere l eqilibrio mi tira a se.. ma aime cade sul divano e io mi ritrovo in ginocchio col viso sul suo cazzo.... ormai dico tra me e me come va va.. prendo e chi mordo il cazzo da sopra la tuta .. sento un suo lamento lo guardo e vedo nei suoi occhi la voglia che ha. rimango in ginocchio lo guardo fisso negli occhi e inizio a massaggiare il suo cazzo ancora chiuso dentro la tuta.. lo sento vibbrare.. gli abbasso la tuta e lo slip e mi ritrovo un enorme cazzo svettante e lungo e grosso con una cappella rosea ben proporzionata.. lo strigo con la mano sinistra e mi abbasso a prendero in bocca.. io sono alle stelle non penso piu a cosa sto facendo .. lo inizio a succhiare delicatamente e lo sento pulsare nella mia bocca le mie labbra scivolano su e giu a ritmo.. lui mi prende con le mani la testa e la spinge verso il suo ventre.. il suo cazzo non riesce ad entrare tutto nella mia gola ho due o tre volte sintomo di vomito ma non lo mollo e troppo bello per lasciarlo andare via..
mantre lo succhi con avidita gli inizio a toccare i capezzoli che ce li ha duri duri sentire i suoi pettorali sotto le mie mani mi eccita da morire.. mi sto sentendo una vera troia vogliosa. lo spoglio tutto e mi spoglio anche io.. inizio a baciare tutto il suo corpo ormai lui si abbandonato definitivamente alle mie attenzioni. gli mordo i capezzoli e il collo ora voglio anche la sua bocca lo bacio e lui bacia me .. sentire la sua saliva e la lingua mi eccita da morire.. ritorno giu e mi prendo nuaovamnte in bocca il suo cazzo sembra ancora piu grande.. lo lecco e gli lecco le palle grosse e ben proporzionate al suo cazzo.. torno a giocare con la lingua sulla cappella e lo imbocco nuovamente.. da precisare che non ho mai provato lo sperma ma appena capisco che sta per godere lo succhio ancora piu velocemente.. e paride mi esplode in gola una quantita enorme di calda sborra bob mi sta in bocca lui mi supplica di non fermarmi.. e io non lo posso deludere.. inizio ad ingoiare tutto il suo sperma e acre caldo ma gustevole .. ingiotto e succhio ancora sembnra che non mi basti mai.. mi fa male la mandibola a voglia di tenerla aperta per il suo maestoso e immenso cazzo.. ormai non gli e rimasto neanche una goccia e mi fermo .. lo guardo e gli chiedo se gli e piaciuto come gli ho fatto il pompino.. pardide mi risponde meglio di mia moglie.. io sono tutto contento.. rimaniamo li sdraiati sul divano senza parlare anche semi moscio e immenso.. la mia troiaggine non ha piu limiti.. lo vorrei sentire dentro di me ma ho paura che mi spacchi ..comunche inizio a leccarlo di nuovo e subito torna nuovamente maestoso.. gli dico che mi fa male la bocca e lui mi dice che ora vuole fare sul serio... mmmmmmmmmm erano le parole che volevo sentire... mi giro e lui promto dietro di me... mi insaliva il buchetto che devo dire e molto stretto.. mi infila delicatamente un dito poi due .. fa scendere la sua saliva sulla capella e mi preme la punta del suo cazzo sul buchetto.. e inizia ad entrare piano piano.. ad ogni cm mi sento spaccare e di cm ce ne sono tanti.. lo sento duro e immenso gli dico che non puo entrare tutto ma lui spinge sempre con lo stesso ritmo un po per volta.. ora il suo cazzo e entrato a meta dentro di me.. si tira piano fuori e mi affonda dentro tutto in un colpo di reni.. cari lettori vi posso dire di non aver mai provato tanto dolore.. mi ritrovo in culo un cazzo grande quanto una bomboletta di vernice spray fa male ma piu pompa e piu il mio piacere aumenta mi sento aperto come una porta sento le sue palle sulle mie chiappe le sue mani mi stringono i fianchi per non farmi scappare.. ora il dolore e passato e solo godimento.. tante e vero che godo senza toccarmi il cazzo... per un attimo penso .. il mio amico mi sta scopando... poi lo incito a scoparmi piu forte un po per farlo godere subito un po perche ormai sono la sua troia.. paride mi tiene il cazzo in culo per piu di mezzora io sono esausto.. lo tira fuori spero che abbia finito e invece mi gira davanti alza le mie gambe e mi torna scopare .. ora lo vedo in viso e mi rendo conto perche a tanta fortuna con le donne le sa domare le cavalca in modo splendido vorrei gridare ma non posso .. mentre mi scopa mi masturbo il mio cazzo e sborro di nuovo lui sembra che non ha mai fine.. ho il culo in fiamme ma non lo lascio per nessun motivo al mondo il dolore e il piacere sono infiniti.. guardo i suoi pettorali e mi eccito ancora di piu .. poi gli leggo una smorfia in viso e mi accorgo che sta per sborrare di nuovo.. sento dentro il mio culo un getto di sperma che mi eccita da morire .. lui mi pompa e gode come un matto.. io non sono ancora contento lo prego di tirarsi fuori perche voglia assaporare ancora la sua sborra in bocca.. mi porge il suo cazzo in bocca e le le ultime govcce calde cadono sulla mia lingua oscena e vogliosa.. finalmente il guerriero e stanco.. paride mi si avvicina mi bacia dolcemente e si distende sul divano io provo a muovermi ma mi sento tutto rotto non riesco a tare in piedi e il buco mi brucia da morire cerco di arrivare al bagno per bagnarlo con acqua fredda... anche paride viene in bagno per fare pipi.. io ormai come una bagascia gli chiedo se posso tenerlo in mano mentre fa pipi. lui acconsente.. ma e troppo bello per lasciarlo cosi.. mentre pisci alo prendo nuovamente in bocca e lui gradisce inizia a pisciarmi in bocca e ogni tanto per bloccare la fuoriuscita lo preme con due dita per poi liberarlo come un getto di idrante .. bevo tutto cio che posso e il resto mi fqaccio pisciare sul petto in faccia e nel frattempo mi sego di nuovo i suoi ultimi schizzi di piscio corrispondono al mio orgasmo...... mentre faccio la doccia penso a cio che ho fatto.. esco guardo l orologio e dico tra me e me che paride mi ha scopato per due ora di seguito.. anche lui fa la doccia e viene sul divano gli chiedo cosa pensa di me.. mi dice nulla ma e la prima volta che si scopa un uomo e si fa fare i pompini ma e contento e mi fa i complimenti perche nessuna delle donne che ha avuto hanno resistito tanto e nessuna ha voluto essere scopata in culo.. mi sento felice e tanto troia.. gli chiedo paride ma quante e lungo il tuo cazzo.. lui ridendo mi risponde solo 25 cm x 5 diametro.. ormai e mezza notte e mezza mi rivesto e lo saluto.. lui prima di aprire la porta mi bacia in bocca e mi dice d ora in poi tu sarai la mia troia.. io tutto emozionato rispondo di si.. non vedo l ora di poterlo succhiare nuovamente.. tanto stasera dobbiamo vederci di nuovo... oggi e stato un giorno bellissimo sono tutto dolorante ma tanto contento e soddisfatto.. avevo un amico.. ora ho amico e amante... grazie paride..
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17 years ago
single1barrel,
37
Last visit: 15 years ago
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Il padrone
Mi chiamo jessica ho 23 anni a sono schiava da quatro,ho un padrone(cosi vule che lo chiamo)di 41 anni,serio,severo,ma anche dolce e premuroso.Io allora 19 enne inesperta,sciocca,mi feci abbindolare da un sedicente master della mia citta,l'unico suo scopo era sbattermi da lui e i suoi amici una sera mi invitò ad andare a una festa di BDSM organizata da dei suoi amici.Durante la festa mi fece spogliare davanti a tutti,e al rifiuto di fargli un pompino mi frusto fino a farmi piangere,in quel momento arrivò lui,alto,imponente,gli stappo la frusta dalle mani e li disse ora basta,mi liberò e mi copri con la sua giacca poi mi prese in braccio e mi porto via,mi porto da una sua amica la quale mi aiutò a rivestirmi,mentre lui torno dall'animale e lo prese a sberle,io intanto accompagnata dalla sua amica andammo fuori.mi accompagnarono in un bar davanti a un buon caffe incominciammo a parlare,mi spiegarono che erano tutte due dominanti,lui master,lei mistres ed erano amici da tanti anni,in particolare lei mi chiese cosa stavo cercando e il motivo per qui mi trovavo li,risposi che avevo visto un video ed ne ero incuriosita,ma mi era bastata questa esperienza,lui disse che quello che mi era successo non centrava nulla co BDSM ed ero capitata nelle mani di un sadico e per giunta stupido.Uscendo dal bar gli chiesi di essere accompagnata in albergo dove avevo tutta la mia roba ma avevo paura di rincontrarlo,lui mi accompagno su nella stanza apri la porta mi trovai davanti l'animale il quale mi offese e mi minaccio di farmela pagare,lui disse se mi avrebbe solo sfiorata con un dito se la doveva vedere col lui.Andammo a casa di lui dove potessi riposarmi e calmarmi,durante la notte mi alzai per andare in bagno e lo vidi li davanti alla tv mi sedetti difianco a lui e gli feci capire se voleva portarmi a letto,lui mi abbracio e mi disse che nello stato in qui ero non ne voleva aprofittare,la mattina seguente mi accompagno a casa ci scambiammo i numeri di telefono.Alquni giorni dopo mi telefono per sentire come stavo,gli parlai della mia intenzione di provare e se lui mi inizializasse,e da allora vivo un sogno lungo quatro anni.
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17 years ago
jesssica1984,
24
Last visit: 16 years ago
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Le mie dolci fantasie
Chissà se capiterà di nuovo,trovarmi a letto con uno splendido esemplare da monta,massiccio,peloso,possente,maschio!!
Disteso sul letto ancora vestito,mentre mi accingo a spogliarlo dolcemente,facendo scivolare giù la cravatta,sbottonando la camicia da dove fuoriesce il pelo nero,lucido e caldo.
Lo sento ansimare mentre sono a cavalcioni sulla sua patta rigonfia di piacere,pronta a scoppiare,mentre struscio il mio culetto che arde dalla voglia. "ti prego fammi impazzire" sussurra con voce calda "ho voglia di prenderti e farti sentire il mio essere uomo"
Mi soffermo sul petto sudato,leccando dolcemente i capezzoli e scendendo piano piano fino al filino di peli che finisce dentro la mutanda e li comincio ad insinuare dentro la calda lingua.
Il pisellone sembra quasi che esploda ad ogni mia leccata,mi fermo!! voglio farlo impazzire!! apro la bocca e comincio ad alitare aria calda sul quel pacco enorme,lui nn ne può più e con le massicce mani spinge la mia testa sulla sua possente verga,spingendo con vigore.
Comincio a giocherellare dolcemente con la lingua sulle palle,li lecco,li metto dentro,ingoio il suo cazzo fino alle palle.
Mi gira di schiena e affonda la sua nerchia sul mio tenero culetto.
Godo,godo come un maiale, e lui che continua a stantuffare il cazzo con vigore,preso dalla foga di farmi impazzire.
Mi fa un male cane, ma gli dico di nn smettere "più forte,più forte"ormai siamo dentro il turbinio del piacere.
Ad un tratto,lo sento ansimare "vengo,vengo,veeengoooo" mi schizza in faccia una marea di sborra calda,sono in estasi!!
Credetemi,nn ho mai più provato un piacere così immenso!!!
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17 years ago
admin, 75
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Moglia troia 8
ieri sera mio marito ha organizzato una partita a carte con i suoi amici, prima che arrivassero mi ha detto se mipotevo vestire in modo sex, allora gli ho detto ma dovete giocare a carte o dobbiamo fare un orgia, lui mi ha risposto che siccome in giro sanno che sono una troia di classe forse qualcuno avrebbe voluto scoparmi. mi sono vestita con un vestito trasparente il quale si notava il perizoma le calze autoreggenti e un paio di tacchi a spillo, mio marito quando mi ha visto stava svenendo il di dietro si vedeva tutto in quanto il perizoma mi entrava nel buco del culo. verso le 9 sona arrivati erano in 4 dai 50 ai 60 anni mio marito li ha fatto accomodare in salotto e poi dopo un po mi ha chiamato per farmeli conoscere, quando mi hanno vista per poco non facevano un salto dal divano, passando in mezzo a loro hanno potuto ammirare tutta la mia bellezza,qualcuno ha anche sfiorato il mio culo. dopo le presentazioni ho detto se potevo offrigli qualcosa e quasi tutti in coro si, ma quello che vogliamo e difficile averlo e sono scppiati tutti a ridere.dopo un po mi hanno detto perche non li facevo giocare con mia moglie, tanto lo sanno che tua moglie e una troia e tu sei un cornuto, hanno chiamato mia moglie e gli hanno detto spogliati e facci vedere che sai fare, in un baleno erano tutti nudi e mia moglie in mezzo a loro a sbocchinare, dopo uno di loro si e messo per terra e mia moglie si e seduta sul suo cazzo un altro nel culo e altri due che sbocchinava ,poi si sono cambiate le posizioni e dopo una mezzora hanno eruttato litri di sborra. dopo un oretta se la sono scopata una alla volta sopra al nostro letto, mia moglie non ce la faceva piu ma loro continuavano dicevano che dovevano domare la cavalla, dopo circa un ora era tutto finito e mi hanno detto che la partita a carte e stata bellissima e che devo essere contento perhe troie come tua moglie non esistono.per due gioni mia moglie ha avuto la figa che gli faceva male.
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17 years ago
admin, 75
Last visit: 15 hours ago -
Il professore...
Il professore guardava l’elenco delle presenze e come al solito mancavano sempre le stesse persone.
Eppure una persona che non si sarebbe mai assentata da una delle sue lezioni c’era; in tre anni di scuola Linda non era mai stata assente ad una lezione del professor Rinaldi, come d’altra parte la maggioranza delle ragazze della sue classi.
Il professore era un uomo sui 40, brizzolato, alto, fisico sportivo (avevano giovato gli anni al liceo e all’università di nuoto a livello agonistico),occhi verdi e mani grandi e curate, liberissimo.
Insegnava biologia al liceo da 5 anni e tutte le ragazze lo adoravano;i ragazzi un po’ meno.
Quando passava lui le ragazze dal 1° al 5°anno, lo salutavano e lo rincorrevano x stare con lui e chiedere delucidazioni su argomenti spiegati nelle ore di lezione, tutte in tiro per cercare di attirare al massimo la sua attenzione, scollature e minigonne si sprecavano.
Linda era carina, ma niente di eclatante .aveva qualche ragazzo dietro, ma solo i classici secchioni con gli occhiali e piuttosto bruttini oppure quelli x cui una vale l’altra.
Forse era una delle poche al 5° anno ad essere ancora vergine, e di lei tutti lo sapevano xchè un ragazzo della classe le aveva fatto uno scherzo di cattivissimo gusto…era uscito con lei x un lungo periodo x cercare di portarsela a letto..e quando lei gli aveva detto che voleva aspettare ancora..lui molto irritato aveva deciso di far sapere la cosa a tutta la scuola!
Da quella volta non era più uscita con nessun ragazzo, non ne voleva neppure sapere, le sue amiche le avevano detto di non vergognarsi e che sarebbero presto passati a qualcun altro da sfottere…
Il professore sapeva tutto e aveva visto i ragazzi e le ragazze ridere quando lei passava nei corridoi..e sapeva che anche lei era una delle sue “ fan” , che lo adorava .
Comunque non si era mai permessa come altre di fargli avance o di mostrarsi in ogni posizione e vestite o meglio svestite di qualunque cosa…..
Le erano capitate persino le ragazzine delle prime che fingevano di stare male x farsi accompagnare nei bagni da lui per poi proporgli le cose più strane.
Il professore era davvero preoccupato l’aveva vista all’intervallo e ora in classe non c’era; nessun compagno diceva niente,il professore inizia a chiedere se sanno qualcosa se qualcuno è andato a cercarla ma tutti si mettono a ridere e iniziano a volare battutine riguardo la storia che era ancora vergine a 20 anni….
Magari si sta facendo trombare nel bagno..
Oppure ..si sta facendo il bidello x fare un po’ di esperienza…e poi..sempre piu’ cattive..le ragazze l’avevano vista mangiare una banana all’intervallo…dicevano che probabilmente aveva deciso di fare pratica con quella..
Insomma dai compagni si sentiva di tutto….
Eppure il professore mai avrebbe pensato tante cattiverie alla loro età su una ragazza vergine a 20 anni, anzi x la verità a lui eccitava molto il fatto che fosse cosi timida ed inesperta … ma comunque ora era preoccupato del fatto che ancora non si fosse fatta vedere alla sua lezione.
Il professore esce dalla classe decide di chiedere un po’ se l’hanno vista…dei bidelli ..nessuno come al solito …e dei ragazzi che sono ancora in giro nessuno..
Dalla segreteria alla sala professori non si vede un’anima tutti sono nelle classi..
Allora decide di passare in rassegna i bagni…prima quelli delle ragazze..ma niente e poi quelli dei ragazzi….
E si trova di fronte a una scena di quelle da film porno…Linda era in un bagno inginocchiata e davanti a lei un ragazzo…uno dei tecnici della sala computer della scuola..sui 25 anni..lui le teneva la testa e lei gli stava facendo un pompino a regola d’arte …mentre si passava la mano sotto la gonna …x godere anche lei un po’ di quello che stava facendo…il ragazzo le spingeva la testa contro il suo cazzo e quello entrava apparentemente senza fatica nella sua bocca….e lui appoggiato al muro godeva come non mai…il professore osservava da fuori dietro la porta del secondo bagno..e sentiva che quella scena gli faceva un effetto niente male …. Era più eccitato che se fosse stato lui stesso a subirlo…osservava la mano di lei scomparire sotto la gonna e muoversi….poi vide il suo viso dolce di ragazzina inesperta coprirsi del succo di quel ragazzo…e a momenti senza neppure toccarsi veniva anche lui…
Il ragazzo..corre fuori e la lascia li sporca insoddisfatta e inginocchiata a terra.
Nel silenzio che si era creato dopo che il ragazzo era scappato fuori..il professore respira ancora forte super eccitato dalla scena ancora sotto gli occhi di lei che cerca di soddisfarsi da sola…
Esce da dietro la porta ma l’unica frase che gli viene in mente è:
< Allora Linda come mai non sei in classe l’intervallo è finito da un pezzo! >
e lei imbarazzata e ancora rossa e ancora sporca in faccia:
< Mi scusi prof . è che sono stata poco bene….avevo mal di stomaco..>
e il prof.eccitato dalla situazione:
< E il ragazzo qui che faceva ti aiutava a fartelo passare…anzi mi sa che te lo ha fatto venire ..non ti ha dato quello che a te interessava di più >
Linda era nel panico si era alzata e diretta al lavandino mentre il professore ancora parlava e diceva la sua opinione sulla sua assenza dalla classe..e lei rispondeva molto agitata :
Il professore rideva sotto al naso dell’imbarazzo e delle balle che si stava inventando ..e allora x farle capire che aveva visto tutto non disse più nulla invece mentre lei era appoggiata al lavandino le passò la mano sotto la gonna..e ironicamente disse.
Linda non disse nulla anzi allargo le gambe e appoggio il suo sedere contro i pantaloni del suo professore..e senti’ tutto quello che aveva sempre immaginato…il suo prof. Che si dedica solo a lei.
Il professore inizio’ a passargli le dita..ormai completamente bagnate di lei intorno alle grandi labbra …e poi piu’ dentro ….sempre piu’ sotto poi le sue dita scivolarono dentro e lei inizio a muoversi..non diceva niente ..si muoveva e basta …e quando le fece uscire da lei…gliele passo sul clitoride ..e in un attimo la senti venire ….le mise una mano sulla bocca …la stessa che l’aveva toccata tra le gambe ..e lei inizio a succhiare le sue dita …..non ce la faceva piu’ il professore..la voleva ..voleva la sua alunna ..quella che non si era mai proposta che non avrebbe mai pensato di poter avere…..si slaccio i pantaloni in poco…voleva sentire il suo calore voleva entrare dentro di lei….
Linda si gira e inizia a dirgli che non vuole che non se la sente anche se lo vorrebbe …il professore si avvicina a lei e le dice che non le farà niente di male si appoggerà solo a lei x sentire il suo calore..e godere come ha goduto lei…
Linda accetta … lui si appoggia dietro …. Sente il suo calore ..i suoi umori fanno scivolare le sue dita ..e poi senza dire nulla ..glielo mette dentro….le tappa la bocca con la mano ..esce un urletto soffocato…e poi piano inizia a muoversi..le leva la mano dalla bocca ora ..è ancora li nelle sue mani non è andata via non si è ribellata …mentre esce ed entra nota una goccia di sangue x terra….lui la guarda…nello stesso momento ..sente i muscoli che si contraggono .. e lei che non si muove ..sta godendo…e nello stesso momento ..anche lui …con due colpi le viene dentro….e poi ancora attaccati le sussurra nell’orecchio…
< Per oggi la tua lezione privata è finita…ti voglio in classe tra 2 min. ! >
Il professore si riveste torna in classe ….e Linda resta li ancora e guarda quella macchiolina di sangue x terra che è il segno che la sua libertà da ogni inibizione è iniziata …..
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17 years ago
admin, 75
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La mia prima volta
Il giorno del mio diciannovesimo compleanno decisi di provare a fare la schiava,misi un annuncio su un sito,alquni giorni dopo mi scrisse un master,almeno cosi si definiva,mi lasciai trasportare dalle sue parole e alcune foto.Mi invitò a una festa a tema,io ingenua e stupida accettai,mi do un appuntamento in un ristorante,cenammo poi andammo alla festa,e li incomincio il mio calvario,mi fece spogliare e mi mise il collare,fin li mi sembrava tutto normale fino a quando prese la sua frusta e incomincio ad usarla su di me,cercai di scappare ma essendo al guinzalio no ci riuscii.A un certo punto arrivo un uomo alto ben messo,gli strappo la frusta dalle mani e mi liberò,si tolsa la giacca e me la mise addosso e mi prese in spalla ,mi fece rivestire e mi portò via con lui.Andammo in albergo a prendere la mia roba poi ci fermammo in un bar,parlammo per un paio di ore,poi mi portò a casa sua,mi diede la camera degli ospiti,mi tratto come una regina.Lindomani quando mi svegliai mi preparo la colazione e mi riaccompagno a casa,aspettai qualche giorno poi gli spedi un email di rigraziamento, per quello che aveva fatto,mai una persona mi aveva trattata cosi,dopo un po di tempo mi invitò a cena,parlammo del mio desiderio,mi spiegò tutto e se ero intenzionata a provare.Io ne ero entusiasta,prese un foglio di carta e incomincio a elencare tutto quello che voleva farmi,le punizioni,le umiliazioni,le torture,mi diede alquni giorni per pensare rimanemmo daccordo che mi fossi fatta sentire io.Passai alqune notti insonni a pensare a lui e alla sue mani che mi toccavano da tutte le parti,infine mi decisi e incomincio il mio sogno che dura da quattro anni,mi sento il suo oggetto ma anche la sua regina,non riesco a pensare ad altro che a lui,aspetto le sue telefonate,le sue email,i nostri incontri.Prima di incontrarlo mi sentivo persa,sola,inconcludente,mi (obbligò) a riprendere gli studi di FARMACIA.Mi insegno a essere me stessa,a non farmi influenzare da altre persone,a usare la mia testa,a essere una persona semplice come lui.
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17 years ago
jesssica1984,
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