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Sesso campano
Era da poco passato mezzo giorno,mia mamma chiama...Scemooo,hai preso la mozzarella?No mamma,a muzzarell nn l'ho presa..e ui che sei scemo,mo'che c'magnamm..Ok scendo.Ragazzi scendo vado in Mozzarelleria e chi ti becco?Giulia..Teneva due Bocce esagerate,pareva uscit r'O'Bowling..mamma mia quanta qualita'campana Dop.Le dissi,ehi Giulia ti ricordi di me?si si..u scem..E so due ra'stammatin..si so u scem,pero'..u scem ten nu bazzuca..Lei sorrise e mi disse,beh bazzuca...me lo ricordo il tuo bazzuca,era un cannolicchio,pero'onore al merito..Lo sapevi usare!Na'figur i merd esagerata,in quel momento era appena entrato mio zio...ooo,complimenti e'..l'intera Mozzarelleria sap'che tu la'sott tien a calimero..No zio per la verita'nero ancora nun e',pero'a furia di martellarmelo..potrebbe diventare moro.Ci scambiammo i numeri e poi piu'niente.Le mozzarelle nn le trovai,mia mamma si incazzo'e io mi massacrai di pugnette davanti al Pc.Era un periodo duro,molto duro quello..quando taaaaaac..la Giulia'mi chiamo';weeeeee sceeeeeemo(aridaaaaajeeeeee),sai stasera son libera,che fai?Niente di che.Mi sbottonai la zip del pantalone e lei mi chiese..ma che e'sto rumore?No nient..ho aperto la persiana..Lei dolcemente mi disse"Ma comm cazz so i persian'a cas tua?"so lampo..Giulia..Mi chiese come andava e io stancamente risposi bene.In realta'mi stavo sparando una pugnetta su quelle belle cioleeeeeee aaaaaaa,che ciole la Giulia..Senti Markitie',stasera allora ci vogliamo vede'?E si..t'sacc gia',ma vediamoci..Ma che hai capitoooooo,mi disse..vediamoci in quel senso..!Mamma mia che culooooooo,ragazzi...mi feci la ceretta sotto le ascelle,mi rasai il pisello e gioioso mi venne una follicolite.Al tavolo parlammo del piu'e del meno,direi del meno onestamente..Meno lavoro,meno amici,maaaa...almeno c'era piu'pelo.Mamma che bella parola il pelo e come mi piace.Andammo a casa da me A Capaccio.Vado di la',nel bagno...a prepararmi calda per te.E agg capit,si na'specie i ciobar..Giulia..Usci'in completino intimo nero,sexy con una quarta abbondante,pelle color crema,na cosa esagerata...dolcemente fece capolino nella mutanda e me lo prese con curiosita'..apri'le sue carnose labbra e accolse il mio salsicciooto in bocca...mmmm,la lingua che girava sul glande,gli sguardi ammiccanti,il respiro affannato..le mie dita nel di lei sesso..O mamma...che cosa eccezzionale...Mi scorre sul corpo,si sfrega su di me,le bacio il collo scendo alla pancia piatta e salgo..succhio i capezzoli la guardo negli occhi e le dico,mi piaci un casino..Lei mi dice si,lo sento..ma nn s'alza pero'...e mi bacia..appena baciato,c'e'un sussulto,quasi doloroso...e giu'a bacialre i piedi..mmmm che buon odore,le lecco l'ano,quanto mi piace il suo odore..scendo nella vagina con dita,labbra e lingua e inizia pian pian a prender confidenza con me...le mie dita dentro di lei...o siiiii,lei che e'stupita nel piacere ....mi chiede il condom,le dico..Giuliaaaaaaaaa!Ci sappiamo da 20 anni e daiiii..Ma nn so con chi sei stato scusa..CON UNA PUGNETTA,GIULIA..10 ANNI DI PUGNETTE E POMPINI...daaaai...e lo facciam senza..o mamma che calore li'dentro...io su di lei,poi dentro di lei...inizio a spingere forte,lei e'silenziosa...mi chiedo,ooo cazzo nn facimm figur i merd e'...e allora spingo sempre piu'forte..strappo gridolini,la signora vicina di casa allucca..ooooooooo..a vulit finis ci stanno i bambini...signooooo'i bambini stanno appizzati con le recchie..tenen'38anni i bambini vostriiii...e continuo..un colpo,due colpi,tre colpi..ero na'mitraglietta,stavo a mille..Sii giulia,sentimiiii.aaaaahhh..siiiiiiiiii..Giuliaaaaaaaa aaaaaaaaaaaaa...esco fuori e le vengo sul seno.Lei lo prende..lo gusta...e lo ingoia io prendo e gusto i suoi umori...ci rivestiamo,l'accompagno a casa e le chiedo di stare insieme ancora.Mi ammicca sorridente....so passat tre ann..ma aro'stai Giuliaaaaaaaaa?
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12 years ago
admin, 75
Last visit: 2 hours ago -
Un duplice viaggio tra anima e corpo
Non c’è nulla di prevedibile in te, perfino quando ti passi le dita sulla bocca, con il dorso della mano rivolto verso le labbra secche, riesci a stupirmi. Sei come una piccola perlina di vetro, che quando credi di aver bene stretto tra le dita per infilarci l’ago, fugge e si nasconde chissà dove. Non ci sei, non ci sei mai stato, ti ho trattenuto solo per pochi attimi e poi ti ho visto scomparire. Eppure nemmeno in questo sei prevedibile, perché ogni tanto ti scorgo nei miei pensieri e nelle mie espansioni di coscienza, con le dita a strusciare ancora quelle labbra sode. Bastardo. O forse sei sempre lo stesso animale solitario che non sa equilibrare istinto e raziocinio, che non sa accettare la forza di un fisico rozzo opposto ad una mente sottile ed astuta. Ti amo. Ti ho sempre amato da quando ho ricordo. Ti amavo anche prima di nascere, di esistere, di comprendere. Ti amo di più adesso che ti ho perduto, adesso che ti vivo solo in una dimensione sottile. So che sai. Che ti vedo con gli occhi dell’anima, appeso ad una vita che non senti tua, che ti percepisco irritato di fronte ad un gioco che non riesci a condurre. Stringi la mascella in un urlo rabbioso, i pugni nella tua virilità ancora inespressa, le palpebre in un sorriso sghembo che tiene a bada l’immaginazione. Non ci riuscirai a fermarmi. No, non con me. Sei passato sopra a tutte, sopra i corpi di troppe donne, frantumandogli l’anima. Ma io non sono prevedibile, sono riuscita a sottrarmi al tuo cazzo vigoroso, prima che si ancorasse, spudorato, alla mia anima. Ed ora sono qui, in questa dimensione superiore, a godere ancora di te, ma in altro modo; ho raggiunto nuove vette, nuovi livelli di consapevolezza, da quando ti ho conosciuto, spingendomi verso limiti estremi. E nelle mie notti solitarie, prima di cadere in quei tunnel di luce che mi portano verso di te, sosto una volta ancora sulle tue labbra secche e tra le grinze di una mente vacillante. Poi spalanco le gambe come piace a te. Troia. Mi diresti, accentuando il tono su ogni vocale e spingendo l’energia del tuo maschilismo represso verso l’esterno, a sfiorarmi l’inguine e poi restando fermo ad osservare come riesca a godere anche della tua immobilità silenziosa. Ci sei, ci sei sempre stato e continui ad esserci anche oggi che il mio corpo sottile esce da me per entrare in un maschio godendo di una donna o di altro maschio. Come ci riesca io non lo so. E’ colpa tua, sei tu la causa del mio duplice viaggio tra anima e corpo. Immagino di avere un cazzo tra le gambe. Un cazzo simile al tuo, circonciso, massiccio e colmo di potenza vitale. Una cappella liscia, gonfia, decisa, che sa ritrarsi, controllarsi ed affondare ancora senza prevedibilità. Ora sono un maschio che sente il bisogno di godere piantandosi nella carne. Carne qualunque. E mentre le mie dita ruotano impazzite sul clitoride, esco ancora da me ad osservare un altro maschio, piegato e proteso verso la mia erezione rabbiosa. Immagino un uomo alto, massiccio, inarcato ad attendere il dolore della sodomia, dolore fisico e piacere mentale. Gli osservo l’ano circondato dalla peluria, non liscio come il mio e mi eccito violentemente. Rientro in me e sento che l’orgasmo è vicino, ma non voglio, non voglio, io voglio te, ancora te. Sfondo, senza tante cure, quella barriera che mai prima d’ora avevo affrontato e mi muovo dentro un uomo. Esco di nuovo e ritorno in me. Grondo di godimento, ogni muscolo del corpo è teso ed il collo reclinato all’indietro fa intuire che sto per esplodere. Lo sodomizzo, sono un uomo che sodomizza un altro uomo, mentre masturba il suo enorme pene eretto. Solo l’idea mi fa impazzire. Voglio spingermi sempre più a fondo, voglio fargli male. Mi stacco e gli ordino di succhiarmelo, spingendogli il cazzo in gola in un attimo. Torno in me e mi immagino in ginocchio di fronte a te ai tuoi occhi spietati. Poi ancora provo le sensazioni di una bocca adorante intorno al mio cazzo turgido, sento la pelle tesa della gola e l’energia che sale dal centro per esplodere. Godo. Godo da donna e da uomo allo stesso tempo, mentre sento lo sperma uscire a fiotti dallo scroto che si contrae e dal mio utero che ha appena goduto di te. Godo di te senza che tu ci sia. Godo da uomo pur restando donna. In completa solitudine, questo duplice viaggio tra Anima e Corpo.
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12 years ago
admin, 75
Last visit: 2 hours ago -
Omega
Hanno paura di farmi male, oppure hanno paura di loro stessi, della loro bestialità, quella che io cerco, lo sprezzo del limite, del baratro, del buio accecante della ragione, dell'Omega. Si affrettano a scusarsi, si dispiacciono, oppure non parlano, nessun gemito, nessun grugnito, nessun fiato dalla loro bocca. Non sono animali e per questo nemmeno uomini. Solo tu ci sei riuscito a stupirmi, solo tu mi ha montata come un primitivo, senza chiedere, senza scusarti, senza dispiacerti, facendomi male, gridare, scappare. Solo nei tuoi occhi ho visto le porte degli inferi che, aperte, hanno mostrato il bagliore che cercavo, solo nei tuoi colpi ho sentito l'urlo del giusto, che agonizzava, solo nella tua furia ho provato l'ebbrezza del distruttore che equilibra la vita alla morte. Ti aspettavo da secoli e forse nell'infinità del tempo ci siamo già accoppiati, perché il languore del mio cuore è vivo da quando ho ricordo ed infine ti ho scorto. La tua folle genialità mista ad un corpo da gladiatore mi ha stesa e per avvicinarti ho atteso e pianto e pregato, a mani giunte e gambe aperte. Per avvicinarti mi sono prostituita a Dio, al doppio volto della morte, al ghigno cinico della vita. Ho atteso, aspettato, atteso e ancora lo scorrere dei minuti, dei giorni, anni a consumarmi di voglia finché sono stata esaudita. Ti ho abbracciato come si fa con un amico. Ma poi mi sono aggrappata alle tue braccia assurde, ai tuoi muscoli osceni, per non andarmene. Ho odorato il tuo collo bugiardo, ho palpato il tuo petto stupido e dentro ti supplicavo di lasciarmi fare e dentro speravo di poter continuare. Invece mi hai alzata di peso e mi hai scostata. - Non posso. Ti ho guardato come si guarda un assassino, dispiaciuta, vinta, delusa ma da lì non mi sono mossa. Tu mi hai dato le spalle, chinando il capo. E ancora ho aspettato, atteso, sperato e pregato gli Elohim del cielo di rapire dalla tua mente il senso di colpa che ti fa credere di tradire lo stesso Dio che prego io. Che assurdità, adoriamo lo stesso Dio ma per motivi diametralmente opposti, lo vogliamo servire ma con azioni contrarie. Piano, mi sono riavvicinata, strofinando il viso al tuo collo, schiacciando il seno alla tua schiena, sussurrandoti: - Ma io ti amo. L'amore, come fosse un'attenuante a quello che andiamo a compiere. Come se non fosse in nome dell'amore che si compiono i maggiori crimini. Voglio te perché voglio distruzione. Ti sei voltato di scatto, gli occhi iniettati di sangue, il membro duro che premeva nei jeans e la mascella rigida. Hai parlato una lingua strana, sibilando tra i denti parole sconosciute e secche. Adrenalina pura. Poi mi hai afferrata per le cosce e mi hai alzata come fossi una piuma, intanto in me montava quell'energia che avevo solo percepito nelle mie peregrinazioni e che ti riempie la testa e il cuore e che ti sfinisce l' anima. Sì, era proprio questo che volevo. Una bomba voleva implodermi dentro. Mi hai presa sul tavolo, alzandomi di poco la gonna, senza nemmeno abbassarti i pantaloni e colpendomi talmente forte da farmi quasi svenire. Ho urlato e le mie grida si mescolavano alle tue parole straniere dette con rabbia e dolore. Ho ringraziato e ancora ho chiesto di non smettere più. Mi hai morso un seno, affondando i denti fino a farmi sanguinare, hai baciato le mie labbra lasciandomi addosso il sapore del sangue, poi senza preavviso ti sei staccato da me. Avrei voluto piangere. Invece mi hai voltata e montata ancora con più foga di prima, con meno pudore, come fanno le bestie feroci. Il mio viso sbatteva sul tavolo, il tuo corpo mi schiacciava, la violenza mi stordiva ma quella bomba era al limite. La bava della tua bocca sulla mia schiena, e visioni guizzanti nel mio cervello. Creature nere e spietate che amano, bianche anime che soffrono. Ero sul ciglio, sul bordo finale della vita, osservavo il precipizio desiderando percorrerlo. Il corpo teso verso la meta, l'anima prostrata che chiedeva compassione, l'utero che urlava il suo compenso. Completamente dolorante non riuscivo ad avere l'orgasmo. E tu battevi ancora le mie carni con quel membro enorme che mi stava sventrando, in preda ad un delirio folle, alla ricerca di una passata identità. Non mi sarei mai sottratta, avrei voluto tu mi portassi ancora un po' più in là, ancora un po' oltre. Vedevo il tunnel oscuro della morte richiamare le mie membra, deliziare la mia mente, volevo gettarmi nel baratro per non uscirne più. Poi tu mi hai preso la testa, me l'hai girata e mi hai detto tre parole con lo stesso sguardo demoniaco, nella stessa lingua sconosciuta, scopandomi ancora a ritmo martellante. Tre parole. E lì la bomba è implosa e lì sono morta e lì tutto il mio essere è precipitato fino al limite estremo della vita per poi risalire come fa l' allodola. Mi ha invasa il tuo seme, mi ha invasa la vita, mi ha invasa la morte. Questo figlio si chiamerà Omega.
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12 years ago
admin, 75
Last visit: 2 hours ago -
Un giorno in Croazia
Come ogni estate da 5 anni facciamo una o due capatine in Croazia, ormai abbiamo una spiaggia preferita molto particolare dove oltre a prendere il sole nudi si può fare sesso in completa libertà. un pomeriggi assolato mentre eravamo all'ombra del nostro ombrellone accanto a tante altre coppie e singoli e mentre la mia lei da un po si stava passando il tempo ad accarezzarmi l'uccello con estrema naturalezza, ecco che una coppia si ferma li davanti a noi e comincia a guardarci con una certa insistenza e devo dire in modo tuttaltro che fastidiosa, tanto che Mary le chiede se sono italiani, rispondono di essere deteschi, lei riesce a spiccicare qualche frase in italiano approssimativo, mentre lui niente, li invitiamo a sedersi con noi all'ombra e loro accettano subito, scopriamo che si chiamano Eva e Akim lei è una bella donna un po in carne ma molto bella e soda con un seno prosperoso mentre lui è in linea non molto dotato ma simpaticissimo nei suoi modi, senza perdere tempo comincia a soppesare le tette di Mary e quelle di Eva facendoci capire che sono quasi uguali, e invitandomi a tastare anch'io quelle di Eva, insomma nasce subito una simpatia reciproca e dopo un po di chiacchiere e un po di palpate ci alziamo insieme x andare a fare il bagno ma mentre percorriamo il breve tratto che ci separa dall'acqua Akim si ferma a salutare dei suoi amici tedeschi e noi più Eva andiamo in acqua, quando siamo immersi ma ancora a pochi metri dal bagnasciuga ci troviamo abbracciati tutti e tre con le tette delle due donne a contatto e io che comincio a baciare un po Mary e un po Eva ed ecco che a questo punto succede una cosa che non mi aspettavo, Mary per la prima volta cominca a baciarsi in bocca con un'altra donna, la situazione è eccitantissima e cominsiamo con baci a tre mentre le mie mani sono tra le loro chiappe loro si baciano mi baciano e nello stesso tempo me lo prendona in mano, è fantastica la situazione intorno a noi e fuori dall'acqua diverse persone ci guardano e percepisco l'invidia dei tanti maschietti, dopo un po arriva anche Akim e continuiamo a fare in 4 quello che stavamo facendo in tre. Usciti dall'acqua visto che è ormai quasi l'ora di andare, ci diamo appuntamento in un locale poco distante all'aperto x la sera, dove ci siamo incontrati verso le 21,30 il resto della storia alla prossima puntata.....
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12 years ago
AdamDTS,
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Last visit: 4 days ago
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Domenica pomeriggio con carla.
Carla. Carla ha 32 anni. Ha una terza abbondante di seno, gambe lunghe, grandi occhi nocciola e capelli castani, brillanti, lisci fino al sedere. Un culo che è tanto tondo da sembrare disegnato con il compasso. E' bella, Carla, ma non è questo che mi fa impazzire di lei. Se la guardi negli occhi vedi in lei una specie di innocenza, che però - qualche volta, solo raramente - si fa da parte e lascia tutto il suo spazio a una sensualità che non riesce a nascondersi. Ci sono volte in cui Carla sprizza sesso da tutti i pori. A volte ti basta guardarla per capire che ha voglia, lo vedi da come si muove, da come cammina, a volte se fai finta di niente e la osservi con la coda dell'occhio puoi vedere come ti guarda il pacco, furtiva, e poi sparisce, si chiude a chiave in camera sua per un tempo interminabile e quando ritorna cerca subito il tuo sguardo, quasi con avidità. Non sai se lo fa solo per capire se tu hai capito tutto, oppure solo per dire a sé stessa: l'ho scopato. Ma in quei momenti potresti impazzire. Sotto quell'aspetto innocente Carla in fondo è una gatta, un animale da sesso. E profuma di buono, un profumo naturale, da non crederci. Ha una voce quasi da bambina, quando la ascolti non riesci a non immaginartela mentre gode. Prima di domenica scorsa, Carla non faceva l'amore da quasi sette mesi. Da quando il suo fidanzato è ripartito ancora una volta per il kwait, anche quest'anno, per il suo lavoro di merda. La guardo e penso: brutto stronzo, a che vi serve essere ricchi sfondati se poi vi perdete il meglio della vita? E' sensuale, Carla. Bella e sensuale. Ma, ancora una volta, non è questo che di lei mi fa diventar matto. Prima di domenica scorsa credo di esserci andato vicino vicino così, qualche volta. Tanto vicino da dovermi forzare a tirarmi indietro. Come quella volta al matrimonio di Lidia e Paolo, quando (un po' brilla) cercò di infilarmi in bocca un dito coperto di panna della torta per farmela assaggiare. Come l'estate scorsa, il 28 Luglio 2011 (non lo scorderò mai), a casa dei suoi quando, a torso nudo sotto il pergolato, le aggiustavo la bici. Le davo le spalle, seduto a terra, e sentivo in lei quell'istinto inconfessabile... l'ho percepito tante volte, ma da sempre mi sono costretto a credere che si trattasse solo di una mia fantasia, che se solo avessi provato a fare una mossa falsa tutto mi sarebbe crollato addosso. Quel 28 luglio faceva caldo. Ero all'ombra ma sudavo, seduto su quell'erba, le mani sporche del grasso della catena della bici. Anche quel giorno Carla mi guardava in modo strano e io facevo finta (dovevo far finta) di niente. Ogni tanto mi si parava davanti, il vestitino corto a scoprire buona parte delle cosce, mi guardava in silenzio per degli istanti lunghissimi, mentre io mi sforzavo di fare l'indifferente, di tenere gli occhi sul mio lavoro. Ero certo che potesse vedere benissimo l'erezione sotto ai boxer, e l'idea mi sconvolgeva. Poi, ogni tanto, mi girava intorno, spariva dalla mia vista e mi faceva delle domande, mi invitava a parlare. E mentre io parlavo lei rimaneva in silenzio. Silenzi strani, fin troppo lunghi. Nella mia testa giravano fantasie sconcertanti, la vedevo dietro di me, a masturbarsi di nascosto per poi interrompere e tornare davanti a me, a guardarmi il pacco e poi di nuovo dietro la mia schiena, a scoparmi con gli occhi. Avrei voluto mollare la bici lì e scappare in bagno a masturbarmi selvaggiamente, ma quell'eccitazione era paralizzante. Poi accadde una cosa che mi sconvolse: Carla mi passò vicino, camminò sull'erba a piedi nudi fino al centro del giardino. Là colse un filo d'erba, si voltò e tornò verso di me, lentamente. Aveva il volto teso (sembrava impaurita, o qualcosa di simile..). Si chinò su di me, accovacciandosi sulle ginocchia, tenendo il filo d'erba con la sinistra. Lo teneva alla base, tra il pollice e l'indice e il medio, come si fa per tenere una penna in mano. Quel filo d'erba tremava, Carla tremava. Anche la catena della bici tremava tra le mie mani, e faceva rumore di metallo contro il telaio. Carla avvicinò le sue dita al mio naso, fin quasi a toccarlo. "Ale, senti che profumo", mi disse sforzandosi di sembrare indifferente, come se davvero mi stesse soltanto facendo annusare un filo d'erba, con una voce che sentivo eccitata e terrorizzata al tempo stesso. Il filo d'erba non aveva assolutamente alcun odore, ovviamente, ma le sue dita, quasi a contatto con le mie labbra, odoravano eccome... Inspirai profondamente, ostentando il mio piacere nel farlo, quasi volessi mangiare quell'odore. Spinsi la testa in avanti, poggiai le labbra sulle sue dita con un mezzo sorriso imbarazzato, fingendo di volermi poggiare su quel filo d'erba di alibi dietro al quale entrambi ci stavamo nascondendo. Aprii la bocca di scatto, nel gesto scherzoso (e apparentemente non malizioso) di voler afferrare quell'erba con le labbra, ma afferrai dolcemente la punta del suo indice e del suo medio, affrettandomi a toccarli subito con la punta della lingua, e di colpo il suo sapore più intimo e segreto mi fu dentro. Appena un istante, un milionesima parte di secondo in cui potei succhiarla senza che nulla fosse detto, nulla che fosse dichiarato, tutto poteva sembrare, a chi ci avesse osservati da fuori, niente più che uno scherzo innocente... d'un tratto la voce di Maria Rita, a pochissimi metri da noi. Solo il muretto di sassi ci separava dalla sua vista. Carla fu catapultata all'indietro, cadde seduta sull'erba e come una molla scattò in piedi e le andò incontro, senza nemmeno guardarmi e sì, rispose, sì che lo volevamo tutti e due il thé freddo, ma quanto hai dormito mamma, come hai fatto con tutto questo caldo? E Paola dov'è? Dorme anche lei? Ha un sapore celestiale, Carla. Ma non è nemmeno questo che mi fa morire... Carla è mia cognata. ecco cosa mi rende pazzo di lei. Da quel 28 luglio è passato quasi un anno. E' domenica, e fa di nuovo caldo. Da oggi, nulla sarà più come prima. Giacomo il petroliere è di nuovo lontano, tanto per cambiare. Ieri sera Carla si è sfogata con me ed ha pianto, rivolta al mare buio, appoggiata alla ringhiera di legno del balcone. Sta pensando di mollare lo studio legale e di seguirlo, così non ce la fa più. Abbiamo parlato fino alle tre di notte, mentre Paola aveva preso sonno molte ore prima. Mai e poi mai potrei confessare a Paola le mie fantasie, né lei sospetta nulla. Sono cauto, ci tengo a non distruggere ciò che ho costruito... Oggi però è un casino. Paola è andata con Maria Rita e Ignazio giù al paese, domani è una ricorrenza importante e c'è da fare un mucchio di spesa e mille giri a prendere questo e quello e quell'altro e in paese non c'è nemmeno tutto, ci si deve spostare in città... Non saranno a casa prima delle nove. Io devo lavorare anche oggi, devo mandare una mail di lavoro per domattina e cazzo davvero non posso staccare Paola, sì nemmeno in ferie, lo sai, dai riposerò da domani. Fate con comodo e state tranquilli. Anche Carla è rimasta qui, alle otto deve chiamare Giacomo, non lo sente da tre giorni. Ha la batteria scarica, dice (ed è sincera), non si era proprio accorta, deve lasciarlo attaccato alla corrente o si spegne, Giacomo poi può richiamare solo mercoledì e non le va di aspettare. Voi andate pure, dice, tanto non mi annoio, con Giacomo le telefonate durano delle ore, lo sapete... Entrambi vediamo l'auto partire, con calma. Ignazio ha sempre guidato piano. Il cancello automatico si chiude, la luce gialla non lampeggia più. Soli. (continua?...)
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12 years ago
admin, 75
Last visit: 2 hours ago -
Sasha, Andrea e Massimo, molto eccitante
Mi và di condividere con altre Sweet le sensazioni di una delle volte più eccitanti per me fino ad oggi...Avevo deciso di avere un Bull fisso e scelsi il capo del mio fidanzato, un vero porco solo a guardarlo, grosso, con la pancia ma molto dotato, sempre arrapato, peloso, ricco, pieno di soldi, bevitore di grappa, un pò mhmmm..... non violento ma dalle maniere forti, rozze, prepotente, (con i suoi operai e anche con le donne che chiama femmine) pieno di se da sentirsi onnipotente, scurrile (mi chiamava solo troia, puttana, schiava, serva, ciucciami il cazzo), il classico contadino arricchito a cui piace mangiare di tutto e come un maiale, anche al ristorante, a cui piace bere litri di vino e litri di grappa, insomma un porco assoluto, bhe per farla breve una delle volte più eccitanti fù quando una mattina d'estate andai a lavoro insieme al mio fidanzato, solo che il mio fidanzato andò a lavorare come un pazzo davanti al fuoco di un altoforno di proprietà del suo capo, del suo Padrone, facendolo arricchire con fatica e con sudore, io invece mi fermai negli uffici, dove passai tutto il giorno con il capo del mio fidanzato facendo di tutto, sentendomi avvolte umiliata, trattata da puttana e mentre ero lì, magari con la cappella di quel porco in bocca e lo guardavo in faccia godere come un maiale, pensando al mio fidanzato fuori che lavorava, mi sentivo davvero una puttana.Comunque il mio fidanzato dovette aspettare i porci comodi del suo capo per circa un ora dopo aver finito di lavorare, alla fine io sotto ordine del capo del mio ragazzo dovetti uscire dal suo ufficio con tutto il corpo che faceva un forte odore di cazzo, (che mi aveva strisciato ovunque oltre ad essermi venuto una volta sul ventre, una volta sul culo e due volte sulla faccia e in bocca, mi aveva fatto fare molte spagnolette e aveva letteralmente strisciato il cazzo sul volto, sulla pancia, tra i capelli, sul culo, sul collo, nelle orecchie), ed oltre all'odore di cazzo mi costrinse ad uscire da li con lo sperma ancora caldo e gocciolante dal volto e con il vestito pieno di sperma, il mio fidanzato quasi si mise a piangere ma io ero davvero troppo eccitata.
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12 years ago
SASHA1990,
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Last visit: 12 years ago
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Il servizio fotografico.
Erano giorni di solitudine e noia. Dopo avere fatto la mamma a tempo pieno per oltre quattro anni, mi ritrovavo con molto tempo libero a disposizione, anche perché non ero ancora riuscita a trovare lavoro. Un giorno come tanti ero a casa da sola, senza nulla da fare se non aspettare l’orario per andare a riprendere mio figlio dall’asilo ed il rientro di mio marito dal lavoro. Come spesso succedeva in quei giorni, ero intenta a leggere gli annunci di lavoro, sperando di trovare qualcosa confacente ai miei studi ed alle mie aspettative. Leggendo i diversi annunci, la mia attenzione fu richiamata da un annuncio particolare: un’azienda cercava delle modelle non professioniste dai 20 ai 35 anni per una campagna pubblicitaria di intimo femminile, specificando che si ricercavano donne normali perché il tema della campagna pubblicitaria era “l’intimo per tutte”. Decisi di chiamare il numero dell’azienda, incuriosita dalla particolarità dell’annuncio ed allettata dal compenso, che si prometteva alto per un lavoro di poche ore. Un’addetta dell’azienda mi confermò che la paga prevista era di 1.500 euro e che si trattava di posare per circa un centinaio di foto, dalle quali poi avrebbero scelto quelle da pubblicare per la campagna pubblicitaria. Aggiunse che era necessario fare un colloquio con il pubblicitario e superare un provino. Fissai così l’appuntamento per il colloquio ed il giorno concordato mi recai presso l’indirizzo che mi aveva fornito l’addetta. Giunta sul posto, fui accolta dall’addetta con la quale avevo parlato, che mi fece accomodare, assicurandomi che di lì a poco mi avrebbero chiamata per il colloquio. Effettivamente, dopo nemmeno dieci minuti, mi disse che potevo entrare nella stanza di fronte. Entrai nella stanza e fui accolta da un signore di mezza età, il quale si presentò come il titolare dell’agenzia. Mi chiese quanti anni avevo e se avessi esperienze professionali in quel settore. Gli dissi che per me si trattava della prima volta e che non mi era nemmeno mai venuto in mente di poter fare la “modella”, che avevo 23 anni, che ero sposata e che, poiché non trovavo lavoro, avevo pensato a quella opportunità. “Così giovane già sposata?”, mi disse lui stupito. “Già ed ho anche un figlio di quasi cinque anni!”, gli risposi, “adesso però lui va all’asilo ed io ho molto tempo libero e vorrei trovare un’occupazione”, aggiunsi. Chiacchierammo ancora del più e del meno, sino a quando non entrò nella stanza il fotografo che si sarebbe occupato degli scatti della campagna pubblicitaria. A quel punto, il proprietario dell’agenzia mi disse che lo scopo della campagna era quello di pubblicizzare capi di intimo rivolti ad un pubblico femminile non troppo sofisticato e che, per quel motivo, si era pensato a modelle non professioniste e cioè a un tipo di bellezza “normale”, in modo da creare identificazione tra le possibili acquirenti e le modelle della campagna. Aggiunse che, a prima vista, io potevo essere adatta per la campagna. Prima che aggiungesse altro, gli rivelai una mia preoccupazione. Ero disposta a posare per quelle foto di intimo, ma il mio timore era che le foto potessero essere pubblicate su riviste o cartelli pubblicitari che avrebbero potuto vedere i miei familiari o amici. Intervenne il fotografo, che fino a quel momento era rimasto in silenzio, rassicurandomi: la campagna pubblicitaria non era rivolta al pubblico italiano, ma al mercato francese e si era scelto di prendere modelle di un altro stato proprio perché, puntando su modelle non professioniste, ci si era preoccupati dei possibili problemi di privacy che avrebbe comportato lo scegliere persone della zona di pubblicazione delle foto. Mi spiegò che lo stesso sarebbe avvenuto per gli altri stati dove la campagna pubblicitaria sarebbe stata pubblicata. Rassicurata, dissi loro che era pronta ad accettare il lavoro proposto. “Bene signora”, mi disse il proprietario dell’agenzia, “ma abbiamo bisogno di farle un breve provino per decidere se è la persona giusta”. Chiesi in cosa consisteva il provino ed il fotografo mi disse che si trattava semplicemente di vedere come fossi fisicamente in mutandine e reggiseno e se fossi fotogenica. “Va bene”, dissi, “anche se forse sarà un po’ imbarazzante per me, anche perché non l’ho mai fatto”. “Ma in fondo non è nulla di particolare, immagini di essere al mare in costume e vedrà che non proverà alcun imbarazzo”, mi disse il fotografo. Ci spostammo in un’altra stanza, che doveva essere il set fotografico, e i due mi dissero che, per il provino, potevo semplicemente sfilare davanti a loro con l’intimo che avevo addosso e che potevo spogliarmi dietro il paravento posto in fondo alla stanza. Mi spostai quindi dietro il paravento ed il fotografo mi disse di spogliarmi, tenendo indosso solo le mutandine, il reggiseno e le scarpe. Così feci, ma dopo essermi spogliata rimasi per qualche momento immobile dietro il paravento, indecisa sul da farsi. Il proprietario dell’agenzia si accorse della mia esitazione e mi spronò ad uscire da lì. “Signora non deve essere imbarazzata, vogliamo solo vederla per pochi minuti. D’altra parte, se vuole questo lavoro deve accantonare questi imbarazzi!”, mi disse. Aveva ragione. Venni fuori da dietro al paravento e, esitante, avanzai verso di loro. “Ecco brava”, mi disse il fotografo, “adesso faccia un giro intero su se stessa e poi continui a camminare verso di noi”. Così feci ed avanzai verso di loro. Giunta a pochi passi, mi fermai. Ero molto imbarazzata, anche perché, nonostante avessi indosso un completo semplicissimo bianco di cotone, le mutandine erano abbastanza striminzite, scoprendomi gran parte del sedere. “Va bene”, mi disse il fotografo, “però deve cercare di sorridere e di cancellare quell’espressione imbarazzata e colpevole dal suo volto”. “Non è facile”, replicai, “ma cercherò di essere più naturale. E’che è la prima volta che mi capita di sfilare così davanti a degli estranei e la cosa mi blocca un po’”. “E’ comprensibile”, disse il proprietario dell’agenzia, “ma deve pensare che per noi è normale e che non c’è nulla di male, che è solo un lavoro come un altro”. “Adesso può andare a rivestirsi”, mi disse il fotografo, “così la togliamo dall’imbarazzo”. “La aspettiamo nell’ufficio”, aggiunse il proprietario dell’agenzia. Non me lo feci ripetere due volte e velocemente mi ritirai dietro al paravento per rivestirmi. Mentre mi rivestivo pensai che probabilmente ero stata una stupida e che non mi avrebbero presa per i miei inutili imbarazzi. Rientrai nell’ufficio e mi sedetti di fronte alla scrivania dove si trovava il proprietario dell’agenzia, notando che il fotografo non c’era più. “Non faccio al vostro caso, vero?”, dissi subito. Lui mi guardò sorridendo. “Devo dirle, al contrario, che ha fatto ad entrambi una buona impressione. E’ una bella donna ed ha anche buon gusto nella scelta dell’intimo. E poi il fatto che era imbarazzata è un punto a suo favore, dato che lo spirito della campagna è proprio quella di ricercare modelle che rappresentino la donna della porta accanto e non le classiche modelle mangia uomini che spaventano la maggior parte delle donne”. “E poi sono sicuro che se dovessimo sceglierla per questo servizio, riuscirebbe a superare l’imbarazzo. Sono in questo campo da molti anni ormai ed ho imparato a conoscere le donne dall’intimo che indossano”, aggiunse. “E con questo cosa vuol dire?”, gli chiesi. “Niente di speciale, solo che, le ripeto, ho esperienza in questo campo e dalla scelta dell’intimo che indossava ho capito che è una donna che sa superare gli inutili imbarazzi e sa valorizzare il suo corpo”, “o mi sbaglio?”, concluse. “Non saprei cosa intende dire”, dissi io, “ma sono motivata a non perdere questa occasione di guadagno e credo che riuscirò, se mi sceglierete, a superare ogni imbarazzo ed a posare per il servizio fotografico”. “Va bene signora, voglio solo dire che lei indossa un completo intimo semplice ma al tempo stesso malizioso e che mette in risalto il suo sedere e questo mi fa capire che lei è consapevole del suo corpo e sa di avere un bel sedere e per questo lo valorizza”, mi disse, “per il momento comunque posso solo dirle che ci ha fatto una buona impressione e che le faremo sapere nei prossimi giorni se sarà lei la prescelta”. Lo ringraziai del complimento, che mi aveva fatto piacere, ci salutammo e ritornai a casa. Dopo quattro giorni mi chiamarono dall’agenzia, comunicandomi che avevo superato la selezione e che dovevo presentarmi la settimana successiva per l’inizio del lavoro. Il giorno prefissato ero lì. Dopo cinque minuti di anticamera, entrai nella stanza del titolare dell’agenzia, dove si trovava anche il fotografo. Ci salutammo e subito mi dissero che, se ero pronta, si potevano iniziare gli scatti. “Va bene, sono pronta”, dissi. “Bene, allora iniziamo subito e spero che non avrà imbarazzi questa volta”, disse il titolare dell’agenzia. Ci dirigemmo nella stanza attrezzata per le foto. “Bene signora, come l’altra volta può cambiarsi dietro il paravento, dove troverà alcuni dei completi intimi che dovrà indossare per le foto”. Così feci, mi spogliai ed indossai il primo dei completi messi ordinatamente in fila su di una sedia. Si trattava di un semplice completo bianco con le bordature in pizzo, molto castigato e per nulla sexy. Il fotografo mi fece alcuni scatti, chiedendomi di camminare per la stanza, di girarmi su me stessa e poi di sedermi su un divanetto che si trovava nella stanza. Man mano che passava il tempo, mi sentivo sempre più spigliata e meno imbarazzata, anche perché i completi che sino ad allora avevo indossato erano casti ed il fotografo aveva un comportamento professionale che mi faceva stare tranquilla, come pure il titolare dell’agenzia che per lo più era rimasto nel suo ufficio. Dopo circa un’ora e mezza, il fotografo disse che potevamo fare una pausa. “Si rivesta e ci raggiunga in ufficio, mi disse il titolare dell’agenzia. “E’ stata brava ed ho notato che col passare dei minuti era sempre più naturale e meno ingessata”, mi disse il fotografo non appena entrai in ufficio. “Si, effettivamente è stato più semplice di quello che pensavo”, risposi. “Perfetto, allora adesso ordiniamo qualcosa dal bar e poi riprendiamo con l’intimo da sera”, mi disse il titolare dell’agenzia. “Va bene, l’importante è che per le due abbiamo finito, perché devo andare a prendere mio figlio dall’asilo”, risposi. “Non si preoccupi, sono appena le 10 e mezzo, alle undici riprendiamo e per l’una dovremmo terminare per oggi”, mi disse il fotografo. Bevemmo i caffé portati dal bar e poco dopo rientrammo nella stanza delle foto. Rientrai dietro il paravento e trovai sulla solita sedia i nuovi completi da provare. Vidi subito che si trattava di capi più intriganti rispetto a quelli che avevo indossato prima. Indossai il primo, delle culottes e reggiseno neri con inserti in pizzo. Posai per le foto e questa volta notai che gli sguardi del titolare dell’agenzia si erano fatti più attenti ai miei movimenti. Successivamente, indossai tutti gli altri completi, notando che via via erano sempre più provocanti e succinti. La cosa, tuttavia, non mi imbarazzò particolarmente, anche perché mi ero ormai completamente calata nella parte e, in fondo, mi faceva anche piacere vedere che i due uomini dinanzi ai quali sfilavo non erano insensibili alla mia bellezza. Arrivai all’ultimo completo. Si trattava di un perizoma bianco e reggiseno. Era particolarmente succinto ed oltretutto era completamente trasparente, cosa che un po’ mi imbarazzava, anche perché si vedevano distintamente i peli del mio pube. Uscii da dietro il paravento un po’ titubante. “Che c’è signora, la vedo ingessata, mentre mi sembrava che avesse superato ogni imbarazzo sino a poco fa”, mi disse il fotografo. “Si, è solo che questo completo è davvero molto succinto”, dissi io. “Non deve preoccuparsi, sono un professionista, sono abituato a fotografare donne anche completamente nude, figuriamoci in intimo e lo stesso vale per il sig. Antonio (il titolare dell’agenzia)”, mi rassicurò il fotografo. “Adesso riprendiamo a scattare come prima”, aggiunse. Iniziai a muovermi nella stanza, seguendo le istruzioni del fotografo. Notai ancora gli sguardi un po’ famelici del titolare dell’agenzia, ma piano piano mi sciolsi e ripresi a sfilare con disinvoltura. “Ecco, brava, così va benissimo”, mi disse il fotografo. “Adesso ammicchi un po’, voglio che queste foto diano l’immagine di una donna di tutti i giorni che sa essere anche sexy e provocante quando vuole”, disse ancora. Feci come mi diceva, cercando di assumere pose da tentatrice ed espressioni maliziose. “Si, perfetto, ma lo sa che lei è davvero brava?”, mi gratificò il fotografo, “e poi questo perizoma le sta davvero a meraviglia ed è anche molto seducente il fatto che si vedano i peli del pube sotto la stoffa, non è vero sig. Antonio?”. “Verissimo”, confermò il titolare dell’agenzia, “devo ammettere che la signora si è rivelata una sorpresa, non credevo riuscisse in così poco tempo a posare con tanta disinvoltura”. “E poi”, aggiunse rivolgendosi a me, “è davvero intrigante con quel completo indosso”. Lusingata per quelle parole, ringraziai dei complimenti, confermando che anche io ero sorpresa di come riuscissi a posare con tanta disinvoltura. “Evidentemente ha scoperto che in fondo un po’ le piace farsi ammirare e poi questo è un lavoro e sa bene che non deve avere inutili imbarazzi”, aggiunse il sig. Antonio. Continuai a posare per le foto e mi muovevo per la stanza con sempre maggiore sicurezza, seguendo le istruzioni del fotografo. “Perfetto, abbiamo quasi finito”, mi disse il fotografo, “scattiamo solo qualche altra foto sul divano”. “Si metta seduta ed accavalli le gambe e poi le muova da un lato all’altro”, aggiunse. Eseguii. Poi mi chiese di distendermi e di muovere le gambe all’insù, come per simulare una pedalata. Poi, ancora, di mettermi distesa a pancia in giù, sollevando un po’ il bacino. Lui continuava a scattare le foto, mentre io ero sempre più presa dalla parte e mi sembrava davvero di essere una modella, esperta ed abituata a muovermi con disinvoltura. Nel contempo, ero intrigata dal fatto che quei due uomini mi vedessero così, mezza nuda, mentre mi muovevo sul divano. “Benissimo, abbiamo finito”, mi disse il fotografo, “può andare a rivestirsi”. Così feci e poi raggiunsi i due nell’ufficio del titolare dell’agenzia. “Allora signora, come vede è stato più semplice di quello che credeva ed, anzi, alla fine mi sono stupito anche io di come ha svolto il lavoro in maniera professionale”, mi disse il titolare dell’agenzia. “La ringrazio”, replicai, “in fondo non è stato difficile, una volta superato l’imbarazzo iniziale; anzi, devo dire che in fondo mi sono anche divertita”. “Si, me ne sono accorto”, mi disse il sig. Antonio, “anzi credo che, oltre ad essersi divertita, le abbia fatto piacere mettersi in mostra, soprattutto con gli ultimi completi che ha indossato”. Effettivamente aveva ragione, ma finsi un’espressione un po’ contrariata. “Su, non faccia quella faccia”, disse il sig. Antonio, “non volevo mica offenderla, anzi il mio era un complimento: non sempre, anche tra le modelle professioniste, si trovano donne consapevoli del proprio corpo e che hanno piacere, del tutto innocentemente, a metterlo in mostra”. “Beh, detta così suona molto meglio”, dissi sorridendo. Detto questo, il sig. Antonio mi consegnò una busta che conteneva il pagamento di quanto pattuito. “Bene, con questo abbiamo proprio finito”, disse il titolare dell’agenzia, “deve solo sottoscrivere questa autorizzazione alla pubblicazione delle foto che saranno scelte”. Lessi il foglio con attenzione e verificai che, come mi era stato detto, le foto sarebbero state pubblicate al di fuori dell’Italia. Firmai, quindi, senza problemi. “Signora, prima di salutarci, vorrei chiederle una cosa”, disse il sig. Antonio. “Mi dica pure”, dissi io. “Ecco, a giorni noi dovremmo occuparci di un’altra campagna pubblicitaria sempre per la stessa azienda, questa volta con intimo un po’ più ricercato e con la presenza anche di un indossatore di sesso maschile e mi chiedevo se fosse interessata anche a questo ulteriore lavoro”, mi disse il sig. Antonio. “Il compenso previsto è di duemila euro e le ore di lavoro dovrebbero essere pressoché le stesse”, aggiunse. “Perché no?”, risposi subito, “mi farebbero proprio comodo quei soldi”. “Allora siamo d’accordo”, disse il sig. Antonio, “dovremmo iniziare la prossima settimana, ma le faremo sapere il giorno preciso più in là. Per adesso, devo solo avvisarla del fatto che il modello è di origine americana ed è di colore, spero non abbia nulla in contrario”, aggiunse. “Certo che no, non sono mica razzista”, risposi, “e poi dobbiamo solo posare per delle foto”. Ci salutammo. Dopo qualche giorno mi chiamò la solita segretaria, dicendomi che dovevo presentarmi per la mattina del lunedì successivo. Così feci. Dopo i saluti di rito, entrammo nella stanza delle foto e lì mi fu presentato il ragazzo americano che avrebbe posato con me. Si chiamava Mike ed era un ragazzone alto e ben piazzato di 26 anni. Andai a prepararmi dietro il solito paravento, mentre per il ragazzo americano era stato predisposto un altro camerino improvvisato. Vidi che, effettivamente, i completi di quella nuova campagna pubblicitaria erano più belli e ricercati dei precedenti e che, per ciascuno di essi, vi erano anche le autoreggenti coordinate. Indossai il primo ed uscii all’esterno. Il ragazzo era già pronto. A torso nudo era davvero carino, con i muscoli in bella evidenza, ma senza essere troppo gonfio. Indossava un paio di boxer neri aderenti e notai che sembrava riempirli davvero bene, perché aveva un bel sedere sodo. Non potetti non notare, poi, che anche davanti li riempiva bene, anzi anche troppo, visto come risaltava il rigonfiamento del suo pene. Piacevolmente colpita da quella vista, dissi che ero pronta a scattare le foto. Posammo per numerosi scatti, cambiando ogni tanto l’intimo da indossare e muovendoci per la stanza sia da soli che insieme. Man mano che passava il tempo notai che gli sguardi del ragazzo, prima fugaci, si erano fatti sempre più insistenti, anche grazie al fatto che l’intimo che indossavo si faceva sempre più provocante. Anche a me ogni tanto cadeva lo sguardo sul corpo scultoreo di quel ragazzo, attratta da quel suo corpo imponente ma allo stesso tempo elastico e sinuoso. Anche il fotografo si accorse dei nostri sguardi, tanto che ad un certo punto ci disse di guardare sempre in macchina per non rovinare le foto. Proseguimmo ancora a posare per circa un’ora, sino a quando il titolare dell’agenzia non propose una pausa. Ci spostammo tutti nell’ufficio e, come l’altra volta, il sig. Antonio propose di ordinare qualcosa dal bar. Stavamo per ordinare i soliti caffè, ma Mike propose di ordinare qualcosa di più forte, consigliandoci un cocktail di sua invenzione. Accettammo e lo sentimmo dettare al telefono la composizione di quel cocktail. Non ricordo esattamente cosa fosse, ma quando lo bevvi capii che era molto alcolico. Finito di bere, rientrammo nella stanza delle foto per proseguire il servizio fotografico. Mi sentivo un po’ euforica per l’alcol bevuto. Ero abituata ogni tanto a bere, ma quel cocktail doveva essere davvero molto alcolico, dato che mi sentivo la testa leggera leggera. Mi cambiai ed indossai un altro dei completi. Uscita dal paravento, dissi subito al fotografo che forse avevo fatto male a bere tutto il cocktail, dato che mi sentivo un po’ brilla. “Effettivamente era davvero molto alcolico”, dissero il fotografo ed il sig. Antonio, “speriamo che non pregiudichi il lavoro che abbiamo ancora da fare”. Indossavo un completo nero davvero molto sexy, composto da un tanga parecchio sgambato, reggiseno a balconcino e autoreggenti con i bordi di pizzo molto alti. Vidi che il ragazzo aveva un paio di boxer bianchi molto aderenti, che mettevano in risalto il suo sedere perfetto. Cominciammo a posare per le foto, ma, quasi subito, forse anche per l’effetto dell’alcol bevuto, mi accorsi che mi fissava continuamente, soffermando il suo sguardo su tutto il corpo. Quei suoi occhi penetranti sembravano volermi spogliare ed avrebbero dovuto mettermi in imbarazzo, ma mi sentivo allegra ed ero felice di suscitare quell’interesse così poco nascosto. Anche io guardavo il suo bel corpo e notai che i suoi boxer si stavano gonfiando in maniera preoccupante. Intanto continuavamo a posare per le foto, spostandoci per la stanza secondo quello che ci diceva il fotografo. Io camminava per la stanza e posavo con la consapevolezza che il mio corpo, messo in risalto dal completo che indossavo, era oggetto degli sguardi sempre più attenti dei tre uomini che si trovavano nella stanza. La cosa mi intrigava sempre più e poi non potevo restare indifferente vedendo come il ragazzo americano si stesse eccitando guardandomi. Il fotografo, che si era certamente accorto dell’appariscente eccitazione del ragazzo, ci chiese, credo maliziosamente, di avvicinarci, in modo da scattare alcune foto che ci ritraessero vicini. Seguimmo le sue istruzioni e mi ritrovai a pochi centimetri da Mike, restando affascinata dal suo corpo così perfetto. Poi il fotografo disse a Mike di passare dietro di me e di avvicinarsi alle mie spalle. “Avvicina le mani alla schiena della signora, facendo finta di slacciarle il reggiseno, voglio che dalle foto venga fuori una scena di vita quotidiana, ma al tempo stesso sensuale”, disse il fotografo. Sentii le calde mani di Mike che mi sfioravano la schiena, posandosi in corrispondenza dell’allacciatura del reggiseno. Poi lo sentii avvicinarsi ancor di più, sino a quando il suo corpo non aderì al mio. “Si, bravo, così va bene”, disse il fotografo. “Lei signora tiri un po’ indietro la testa, come a offrire il suo collo da baciare”, aggiunse. Sentivo tutta la possanza del ragazzo americano alle mie spalle e, quando lui si avvicinò ancor di più, sussultai. Avevo sentito al di sopra del mio sedere il rigonfiamento dei suoi boxer e capii che era ormai del tutto eccitato, dato che lo sentivo duro e pulsante sotto la stoffa dei boxer. Lui non faceva nulla per nasconderlo ed anzi si avvicinò ancor di più e, piegando leggermente le gambe, fece aderire i suoi boxer proprio all’altezza del mio sedere, premendo. Sussultai ancora e, questa volta, sentii distintamente il suo pene che premeva sulle mie natiche. Era durissimo e sembrava enorme. Quel contatto così ravvicinato mi aveva eccitata, ma riacquistata un minimo di lucidità mi scostai, liberandomi da quel contatto così sensuale, ma del tutto sconveniente per una donna sposata come me. “Forse è il caso che facciamo una pausa”, dissi con un filo di voce. “Che c’è che non va signora?”, disse il titolare dell’agenzia. Mike nel frattempo si era spostato di fianco a me. “C’è che Mike è un po’ troppo su di giri, credo”, dissi io. L’eccitazione del ragazzo americano era ben visibile sotto i boxer che indossava, che a malapena riuscivano a contenere il suo membro eretto. “Si signora, mi scusi, ma non sono riuscito a trattenermi”, disse Mike. “Deve capirlo signora”, disse il titolare dell’agenzia, “con quel completo indosso è davvero molto seducente e posso capire che Mike, standole così vicino, si sia potuto lasciar trasportare un pochino”. “Suvvia, continuiamo a scattare, in fondo non succede nulla di male e poi deve essere felice di suscitare tanta attenzione in Mike”, “anzi, ad essere sincero, anche a me appare molto desiderabile con quel completo, ma le assicuro che nessuno di noi ha secondi fini”, aggiunse. Ero combattuta: da un lato il mio cervello mi diceva di interrompere lì il lavoro, dall’altro, forse anche perché ero un po’ brilla, mi sentivo appagata ed intrigata da quella situazione. “Va bene”, dissi, “andiamo avanti”. “Benissimo, riprendiamo da dove ci eravamo interrotti”, disse il fotografo. “Mike, torna alle spalle della signora e lei signora ritorni nella posizione di prima, con la testa leggermente piegata all’indietro”. Così facemmo e, di nuovo, sentii il corpo di Mike aderire al mio. Fui percorsa da un brivido e scoprii, con preoccupazione, che non si trattava di imbarazzo, ma di piacere. Mike intanto, piegando di nuovo un po’ le gambe, aveva ripreso a puntare il suo pene sulle mie natiche e lo sentivo premere e pulsare distintamente. Istintivamente, inarcai leggermente la schiena, quasi a favorire quel suo contatto così eccitante. Lui percepì quel mio movimento, intuì che evidentemente quel suo contatto così stretto non mi dava alcun fastidio e premette ancor di più, insinuandosi tra le mie natiche. “Adesso spostatevi di fianco mantenendo questa posizione”, disse il fotografo. Così facemmo, con Mike che rimase attaccato a me, muovendoci come se fossimo una cosa sola. “Bene così”, disse il fotografo, “queste foto sono di grande impatto e l’eccitazione di Mike le rende ancora più realistiche”. Capii che in quella posizione sia il fotografo che il titolare dell’agenzia potevano notare con chiarezza l’eccitazione del ragazzo americano e che il suo pene eretto era completamente poggiato sul mio sedere. Quella consapevolezza mi intrigò notevolmente e, abbandonato ogni pudore, inarcai la schiena e tirai in fuori ancor di più il sedere, consentendo a Mike di aderire ancor di più a me, affondando completamente i suoi boxer tra le mie natiche. Non mi interessava più che cosa potessero pensare di me, né il fatto che fossi sposata. Ero semplicemente inebriata da quella situazione così sensuale e, sicuramente anche per l’effetto del cocktail che avevo bevuto, non sentivo alcuna inibizione ed anzi ero eccitatissima da quel contatto e dal fatto che avvenisse sotto gli occhi del fotografo e del titolare dell’agenzia. Entrambi gli uomini si accorsero di quanto stava avvenendo e di come il mio atteggiamento fosse cambiato e si scambiarono un’occhiata d’intesa. “Vedo che è nata una certa complicità”, disse sorridendo il fotografo, “voglio sfruttarla, prendete voi l’iniziativa e scegliete le pose che volete”. Mike intanto continuava a premersi addosso a me, spingendo con il bacino. Sentivo i suoi boxer premere contro le mie natiche e sembrava che stessero per scoppiare. Le sue mani si posarono sulla mia schiena, massaggiandomi le scapole e il collo. Il fotografo si muoveva intorno a noi, continuando a scattare ed anche il titolare dell’agenzia si era avvicinato per vedere più da vicino quello che stava succedendo. Io ero ormai completamente fuori di me, inebriata da quel contatto fisico e dalla situazione che si era venuta a creare. Mike intanto aveva spostato le sue mani sull’allacciatura del reggiseno e con un movimento rapido lo slacciò, facendolo cadere in terra. Poi, rapido, portò le sue mani sui seni, massaggiandoli dolcemente. Sentivo i capezzoli indurirsi per quel contatto e mi spinsi ancora contro di lui, roteando il bacino e strusciandomi sui suoi boxer e sul suo pene durissimo. Non mi importava più di nulla, volevo solo sentirmi addosso quel bel ragazzone così eccitato e non mi interessava la presenza del fotografo e del sig. Antonio, che non si perdevano un attimo della scena che si delineava di fronte a loro. Anzi, la cosa contribuiva ad eccitarmi ancor di più. Le mani di Mike scesero più in basso, sulla pancia e poi, sfiorando la stoffa del tanga, lungo le gambe, risalendo poi sul sedere. A quel punto non ce la feci più, volevo accarezzarlo anche io e mi girai. Lo guardai sorridendo e gli accarezzai il petto poderoso. Poi le mie mani scesero verso gli addominali. Accarezzai il suo stomaco piatto e muscoloso e poi scesi ancora più in basso. Guardavo ipnotizzata il rigonfiamento dei suoi boxer, sempre più pronunciato e desideravo solo poterlo toccare e vedere. Gli misi una mano proprio lì e rimasi esterrefatta. Sentivo che era durissimo e mi sembrava davvero enorme. Gli sfilai i boxer e lo ammirai così, nudo di fronte a me. Aveva un cazzo davvero poderoso, nerissimo e gigantesco. Ero estasiata da quella visione! Lo sfiorai con una mano e poi lo impugnai con decisione. La prima impressione che avevo avuto era proprio quella giusta: era durissimo e di una consistenza portentosa. Sentivo che mi stavo bagnando copiosamente e sentivo la stoffa del tanga aderire sempre più alle labbra della mia fica ormai dischiusa. Continuavo a stringere quella magnifica asta e la percorrevo con entrambe le mani per tutta la sua lunghezza, sino ai testicoli, turgidi e colmi. Fu allora che sentii delle mani che si posavano sulle mie natiche. Mi voltai e vidi che il fotografo ed il titolare dell’agenzia erano vicinissimi dietro di me e avevano posato le loro mani sul mio sedere. Avvenne tutto in un attimo. Mi sfilarono il tanga e mi condussero sul divanetto. Mi distesi e spalancai le gambe, accarezzandomi voluttuosamente la fica. Mi sentivo già fradicia e la sentivo completamente aperta, con le grandi labbra del tutto dischiuse. I tre mi guardavano estasiati, rapiti dallo spettacolo della mia eccitazione e dalla vista della mia fica così aperta. Mike si avvicinò e si distese sopra di me, puntando la sua enorme cappella tra le mie gambe. Non fece alcun fatica e il suo bel cazzo mi scivolò dentro senza difficoltà. Lo sentii penetrare a fondo, con lentezza, sino a quando non entrò completamente e sentii le sue palle posarsi sulle mie natiche. Era una sensazione fantastica e mai provata prima. Era enorme ed il saperlo tutto dentro di me mi faceva eccitare e bagnare ancora di più. Rimase fermo in quella posizione per alcuni interminabili momenti e poi iniziò a muoversi, prima lentamente e con movimenti rotatori e poi più velocemente, affondando sempre più tra le mie gambe. Iniziai a gemere sempre più forte, stravolta dal piacere. Mi riempiva meravigliosamente, stimolando ogni punto della mia fica, che mai prima avevo sentito così piena. Nel frattempo, il fotografo ed il sig. Antonio si godevano la scena. Poi mi si avvicinarono e, sbottonandosi i pantaloni, tirarono fuori i loro cazzi già duri. Li afferrai tra le mani, iniziando a masturbarli lentamente, mentre Mike continuava a scoparmi sempre più forte, strappandomi mugolii di profondo godimento. I due mi si avvicinarono ulteriormente, puntando i loro cazzi verso la mia bocca. Iniziai a leccarli voracemente e poi a succhiarli con avidità, passando dall’uno all’altro con una disinvoltura che mi stupì. Non mi ero mai sentita così in vita mia e la cosa non faceva che eccitarmi ulteriormente. Immaginai nella mia mente la scena di cui ero protagonista, come se per un attimo fossi stata un’altra persona intenta ad osservare quello che stava avvenendo e mi vidi come una magnifica porca, soddisfatta di essere scopata da un enorme cazzo di colore e di succhiarne altri due. Fu in quel momento che venni la prima volta. Mi tirai indietro con bacino, facendomi scivolare fuori il cazzo di Mike, impregnato dei miei umori. Lo feci sedere sul divanetto e, mettendomi in ginocchio, iniziai a leccarlo e succhiarlo furiosamente, spingendo in fuori il sedere in direzione dei due uomini in piedi accanto al divano. “Leccatemi la fica”, dissi loro. Non se lo fecero ripetere due volte ed entrambi cominciarono a leccare e succhiarmi la fica ed il sedere. Ero completamente stravolta dal piacere e muovevo il bacino avanti e indietro, mentre continuavo a succhiare la cappella gonfissima del cazzo di Mike. Lo sentii esplodere dentro la mia bocca e fui invasa da un fiotto di sperma caldo. Rimasi senza fiato e lo tirai fuori, continuando a masturbarlo. Venne per alcuni interminabili secondi, riempiendomi la faccia ed i seni con il suo seme. Nel frattempo, dopo avermi leccata per bene, i due dietro di me avevano puntato i loro cazzi i direzione della mia fica, strusciandoli tra le mie gambe. L’enorme cazzo di Mike si era un po’ afflosciato e decisi di lasciargli qualche momento di tregua, in modo che potesse riprendersi. Mi voltai verso i due uomini. “Adesso voglio che mi scopate insieme”, dissi. “Che maiala!”, si lasciò sfuggire il sig. Antonio. Quelle parole, che in un’altra occasione mi avrebbero fatta arrabbiare, non mi offesero. “Si, sono una grande maiala”, dissi “e adesso voglio provare anche i vostri cazzi”. Dissi al sig. Antonio di distendersi sul tappeto che si trovava vicino al divano e mi sedetti sopra di lui rivolgendogli le spalle. Impugnai il suo cazzo e me lo infilai tutto dentro. La mia fica era talmente dilatata che quasi non lo sentii. Poi dissi al fotografo di avvicinarsi e spalancai ancor di più le gambe, muovendo il bacino in avanti. Capì che cosa volevo e si distese sopra di me, puntando il suo cazzo verso la mia fica. Lo guidai con le mani, aiutandolo ad entrarmi dentro. Avevo due cazzi nella fica! Quella consapevolezza mi stravolse ed un brivido lunghissimo mi percorse la schiena. “Adesso scopatemi forte”, dissi ai due. Dopo un momento di stasi, evidentemente causato dallo stupore di trovarsi entrambi immersi nella mia fica, iniziarono entrambi a muoversi dentro di me, prima in modo un po’ brusco e poi, coordinando i loro ed i miei movimenti, sempre più a fondo e velocemente. Sentivo i loro cazzi duri entrarmi dentro senza difficoltà e le pareti della mia fica dilatarsi e bagnarsi a dismisura. I due mi scopavano sempre più forte, strappandomi grida di piacere. “L’ho capito da quando ho visto l’intimo che indossavi la prima volta che eri una grande porca”, mi disse il titolare dell’agenzia. “Oh si”, dissi io mugolando, “sono porca e mi piace troppo scopare”. Mike intanto ci guardava dal divano e vidi che il suo cazzo stava tornando a drizzarsi. “Vieni qui ragazzone”, gli dissi, “voglio di nuovo il tuo bel cazzone”. Mike si alzò e si avvicinò. “Bravo”, dissi, “adesso scopami la bocca, voglio succhiartelo tutto”. “Cazzo che maialona che sei”, disse il fotografo. Mike si piegò su di me e subito gli presi in mano il cazzo e me lo portai tra le labbra. Lo succhiavo e leccavo, percorrendolo tutto con la lingua sino ai testicoli, che leccai a lungo mentre lo masturbavo. Lo sentii crescere e tornare di nuovo durissimo. I due continuavano a scoparmi intensamente. I mie mugolii si fecero ancora più acuti e non riuscivo a frenarli. Si stavano trasformando in vere e proprie urla di piacere. Quel trambusto non sfuggì alla segretaria dell’agenzia e sentimmo bussare alla porta. Poi la porta si aprì di colpo. “Che succede sig. Antonio?”, disse la segretaria e poi “Ohhhh!”, portandosi le mani alla bocca. Rimase così pietrificata di fronte alla scena che le si parava davanti, senza sapere più cosa fare. Noi quattro ci eravamo bloccati di colpo e la guardavamo senza sapere cosa dire. Dopo pochi istanti di reciproco imbarazzo, fu il titolare dell’agenzia a rompere gli indugi. “Come vedi non succede nulla cara Federica, noi e la signora Marta ci stiamo solo divertendo un po’ e le urla che hai sentito erano quelle della signora che evidentemente apprezza molto quello che stiamo facendo”. “Scusatemi”, disse la segretaria, restando però immobile vicino alla porta, senza decidersi ad uscire. Intanto il titolare dell’agenzia aveva ripreso a muoversi dentro di me ed io, superato l’imbarazzo di quella intrusione, avevo ripreso a leccare il cazzo di Mike. Notai che la segretaria era immobile ed osservava la scena e mi accorsi che guardava, come ipnotizzata, l’enorme cazzo di Mike. “E’ bello, vero?”, le dissi sorridendole. “Non ne avevo mai visto uno tanto grande”, mi rispose. “Se vuoi puoi restare qui, ma chiudi la porta”, le disse il sig. Antonio. Lei lo fece e restò lì a guardarci. I due ripresero a scoparmi con foga ed io, mentre continuavo ad accarezzare e stringere il cazzo di Mike, le dissi di avvicinarsi. Era una ragazza sui 30 anni, con un bel viso, ma un po’ sovrappeso. Si avvicinò. “Dai toccalo”, le dissi, “guarda quanto è grosso”. Vidi che esitava ed allora le presi la mano e gliela posi sul cazzo di Mike. “Stringilo dai, senti che bello che è così duro!”, dissi ancora. Io intanto ripresi a succhiarlo avidamente, mentre la segretaria lo stringeva ed iniziava a masturbarlo piano, spingendomelo ancora di più tra le labbra. I due intensificarono i loro movimenti dentro di me e dopo poco li sentii entrambi venire. Si rialzarono, ammirando la mia fica spalancata, dalla quale colava copioso il loro seme, misto ad i miei umori. Ero fradicia, ma sempre molto eccitata e desiderosa di essere scopata ancora a lungo. “Adesso guarda come mi scopo il cazzo di Mike”, dissi alla segretaria. Lo feci distendere sul tappeto e mi portai sopra di lui. Impugnai il suo cazzo e me lo infilai dentro, fino alle palle. Poi iniziai a muovermi, sempre con il suo cazzo completamente dentro di me, strusciando le natiche sui suoi testicoli. La segretaria guardava la scena a bocca aperta, rapita. “Mamma mia”, disse, “ma come fa ad entrare tutto, è così grosso!”. “Oh si”, dissi io gemendo, “è tanto grosso, ma io lo voglio proprio tutto!”. Adesso mi muovevo sopra di lui rapidamente e tutti osservavano quella lunga asta nera che scompariva e riemergeva tra le mie gambe sempre più velocemente. La sentivo scorrere dentro di me senza trovare alcuna resistenza e mi stupivo di come riuscissi a contenerla tutta. I miei umori colavano fuori dalla fica, grondante e fradicia come mai prima. Il fotografo ed il titolare dell’agenzia, intanto, si erano avvicinati alla segretaria e la stavano palpando, ma lei rifiutò le loro avances, evidentemente turbata ed imbarazzata dalla situazione. I due erano nuovamente eccitati ed il sig. Antonio mi si parò di fronte, avvicinando il suo cazzo alla mia bocca. Lo afferrai e me lo portai tra le labbra, succhiandolo intensamente, mentre continuavo a muovermi frenetica sopra Mike. Il fotografo si spostò alle mie spalle e subito sentii il suo cazzo duro poggiarsi tra le mie natiche, puntando diritto al buco del mio sedere. “Adesso godi porcona!, mi disse, spingendo contro le mie natiche. Lo sentii penetrare, prima con un po’ di difficoltà, ma poi mi scivolò dentro anche lui, aiutato dal fatto che ero completamente bagnata. Quando lo sentii tutto dentro, restai per un momento senza fiato, stravolta da quella doppia penetrazione così inaspettata. Approfittando di quel momento di stallo, sia Mike che il fotografo iniziarono a muoversi dentro di me, scopandomi con foga, alternando i loro movimenti di spinta. Urlavo dal piacere, ma le mie grida erano soffocate dal sig. Antonio, che mi scopava la bocca, facendomi rimanere senza fiato. La segretaria mi guardava allibita, ma nello stesso tempo affascinata. Vidi che iniziava ad accarezzarsi e che sul suo volto appariva un’espressione di estrema eccitazione. Poi la vidi sfilarsi la gonna e le mutandine ed iniziare a masturbarsi con foga, mentre osservava quei tre uomini che mi scopavano appassionatamente. Non credevo ai mie occhi! Mi sembrava di essere finita in una pellicola pornografica e mi stupivo di esserne proprio io la protagonista. Non che fossi una santarellina, anzi mi era sempre piaciuto il sesso, ma mai avrei immaginato di farlo con tre sconosciuti contemporaneamente e, per di più, sotto lo sguardo di un’altra donna! Quel pensiero mi passò nella mente in una frazione di secondo e contribuì ad aumentare, se possibile ancora di più, la mia eccitazione. Stavo godendo come una matta, ormai alla mercé dei colpi poderosi che quei tre mi rifilavano, riempiendo ogni mio orifizio. Venni con un profondo lamento godurioso, che mi lasciò stordita e dopo pochi secondi vennero anche i tre uomini, inondandomi all’unisono la fica, il culo e la bocca. Restai distesa immobile e ad occhi chiusi per parecchi secondi, scossa ogni tanto da fremiti che facevano pulsare tutto il mio corpo. Quando riaprii gli occhi, mi accorsi di essere rimasta sola nella stanza. Mi rialzai a fatica, sentendo colare il seme di quegli uomini e mi diressi verso il bagno dell’agenzia, dove mi lavai alla meglio. Rivestitami, uscii dalla stanza e mi ritrovai nella sala d’attesa deserta dell’agenzia. Stavo per andarmene, quando sentii il titolare dell’agenzia che mi chiamava. “Vai già via?”, mi disse, “non ci saluti nemmeno?” “Si, giusto”, dissi io, “ma sono stravolta e devo correre a casa prima che mio marito si insospettisca”. “Solo un momento”, disse il sig. Antonio, “ci salutiamo e poi devo anche pagarti il lavoro di oggi”. Entrai quindi nella sua stanza, dove si trovavano anche Mike ed il fotografo. Il sig. Antonio mi consegnò la somma pattuita per le foto. Non sapevo che dire. “Adesso devo proprio scappare”, dissi. I tre si alzarono in piedi e, forse anche loro un po’ imbarazzati per tutto quello che era avvenuto, mi porsero la mano, che strinsi a ciascuno di loro. L’ultimo che salutai fu Mike, il quale mi strinse la mano con forza e prima di lasciarmela disse se non potevamo per caso rivederci. “Meglio di no”, dissi io, “non ho intenzione di iniziare nessuna storia extraconiugale. E’ stato bellissimo quello che è avvenuto oggi, ma è meglio che rimanga una cosa isolata”. Detto questo, uscii dalla stanza e me ne andai.
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12 years ago
admin, 75
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La prima pompa
anni fa decido una sera di prendere la macchina di padre per andare a fare un giro di sera passo dalla crocetta da corso unità d'italia per poi arrivare in via cavalli trovo un trav diponibile mi fermo decidiamo di proseguire faccio il giro dell'isolato ci fermiamo e incominciamo a toccarci mi chiede cosa ne pensi? preso dall'emozione e dalla voglia mi chino sopra e senza preservativo incomincio a baciarlo che buon gusto continuo a leccarlo lo sento mugolare mi piace sentirlo crescere ma poi mi rendo conto che è venuto duro come il marmo purtroppo mi spavento e smetto,adesso avrei continuato fino a farlo venire, allora capisce e incomincia a sua volta portandomi fino a godere. Se penso che sono passati quasi trent'anni mi viene la malinconia ed il rammarico di aver smesso ora avolte passo ancora da via cavalli ma non c'è più nulla
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12 years ago
admin, 75
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L'apprendista schiava
Già da tempo ero la schiava di mio marito, con lui facevo giochi sado, ma sognavo il "grande salto". Fu la prima volta che confessai a mio marito la mia voglia di diventare schiava di un altro uomo. Lui all'inizio rifiutò categoricamente l'idea di vedermi alle prese con un altro uomo, ma poi con il passare del tempo acconsentì alla mia bizzarra richiesta. Lui stesso contattò attraverso una rivista di settore un Master, che ci fissò un incontro in un bar della zona in cui era ubicato il locale delle torture. Ci incontrammo e bevemmo un caffè insieme, tutti e tre come vecchi amici. Il Master si chiamava Max, aveva trent'anni ed esibiva un fisico scultoreo. Mio marito chiese a Max di non essere molto duro con me: "Mi raccomando, falla sentire schiava, ma fai in modo che la cosa risulti molto soft. Per lei è la prima volta e potrebbe rimanere traumatizzata dalla cosa". Max lo rassicurò, lasciando intendere che la cosa si sarebbe limitata a qualche bacchettata alle mani e al sedere... "ricoperto" dai pantaloni! Venne deciso il giorno dell'incontro e io fremevo come una bimba in attesa di quel momento. Quando arrivammo alla location prestabilita, trovammo con nostro grande stupore cinque uomini ad attenderci: Max si era portato quattro amici, tutti molto ben piazzati e dal fisico atletico. Max ci salutò calorosamente e poi si rivolse a Mario, mio marito, in tono deciso: "Caro Mario, tu non mi dai la benchè minima garanzia. Non sono sicuro che rimarrai fermo e buono vedendo la tua bella mogliettina nelle mani altrui. Devo per forza farti legare". "Tu non farai questo, non era negli accordi. Ricordi che cosa ci dicemmo al bar il giorno del nostro primo incontro? Solo punizioni soft per Sonia. E nient'altro", replicò mio marito. Non ebbe il tempo di finire la frase, che due uomini lo immobilizzarono, legandolo saldamente ad una poltrona. Io cercai di andare in suo soccorso, ma fui subito bloccata da altri due uomini e dalle parole gelide di Max: "Troietta, tu non vai da nessuna parte. Ora sei nostra, ci hai provocato e dovrai stare ai nostri ordini. Noi siamo veri uomini, non ci facciamo prendere per il culo da nessuno... non come quella mezza sega di tuo marito! Se vuoi scappare, se hai paura, chiedi aiuto a Mario... Guarda che aria impaurita ha... Ora Mario vedrà come si trattano le puttanelle come te!". Io guardavo Max con aria altera, mentre i due uomini mi tenevano ferma, afferrandomi le braccia in una morsa decisa. "Tu sei solo uno sbruffone, che si vanta per avere due muscoli in più degli altri. non mi fai paura. Mi fai schifo! Sì, solo schifo...", dissi io a Max, che nel frattempo si era avvicinato al mio viso, con l'indice alzato. "Puttana, ora ti faccio pentire di quello che hai detto", ribadì il Master con tono beffardo. Si rivolse ai due uomini e impartì loro l'ordine di strapparmi i vestiti. I due non si fecero pregare e iniziarono a lacerarmi i vestiti. Io mi divincolai e persi le scarpe nella colluttazione. Sentivo i miei vestiti che venivano inesorabilmente stracciati e poco dopo rimasi con la biancheria intima. "Via tutto, lasciatela nuda", ordinò Max. Mi slacciarono il reggiseno e me lo tolsero, poi si gettarono sulle mie mutandine. Cercarono di strapparmele, ma loro opponevano una grande resistenza, Tirandole verso l'alto, le fecero passare all'interno della mia figa, procurandomi un leggero dolore. Poi anche le mutandine vennero sopraffatte e io rimasi nuda ed inerme davanti ai sei uomini. Ero visibilmente intimorita da quell'ambiente ostile che si era creato attorno a me. Max chiese ai quattro chi volesse essere punito con me e uno di loro si fece avanti: "Padrone, io merito di essere punito. Fatemi qualsiasi cosa". Io guardai l'uomo attentamente e mi accorsi che i suoi pantaloni si erano gonfiati a dismisura. Max chiese all'uomo di spogliarsi e lui lo fece con aria alquanto disinvolta. Quando fu nudo vidi che non mi ero sbagliata: il tipo aveva un uccello spropositato e duro come il marmo! Altro che Mario, ottimo marito, ma poco dotato sessualmente. Ci fecero mettere uno di fronte all'altra e la visione dell'uccello di quell'uomo mi stava provocando pruriti vaginali intensi. Poi ci fecero alzare le braccia e ci spinsero l'uno contro l'altra. Ora l'uccello in tiro dello schiavo premeva contro la mia figa totalmente bagnata. Ci legarono insieme, in modo molto stretto, provocandomi piacevolissime sensazioni; ormai ero bagnata all'inverosimile e ci sollevarono uniti, corpo contro corpo. Mio marito urlava come un pazzo, ma venne preso a schiaffi da Max. "Guarda quella vacca di tua moglie. Guarda come si stringe al bull, le piace sentire l'uccello contro la sua figa... è una porca... e tu povero cornuto grida, grida pure..." Poi Max ordinò a me e all'uomo che avevo davanti di scambiarci un bacio, con grande intensità. Sentii la lingua di quel porco entrare nella mia bocca e io non potei far altro che accettare quello scambio ravvicinato di effusioni. Le nostre lingue si avvinghiarono, con grande trasporto da parte di tutti e due. Ma una frustata sulla schiena ruppe l'idillio. Io gridai per il dolore, interrompendo quello splendido momento di piacere. Anche lo schiavo ricevette una spietata frustata e i nostri corpi ondeggiavano ora uniti, sotto l'effetto devastante della frusta. Frustate, tante frustate. Io ero distrutta, ma l'uccello dell'uomo continuava a premere sulla mia parte intima, a tal punto che cominciai a gocciolare... sul pavimento! Max se ne accorse e ordinò ai suoi uomini di spargere puntine da disegno sul pavimento. Poi ci calarono, fino a farci toccare il pavimento con i piedi. Sia io che lui cercavamo di non toccare terra, per evitare le puntine, ma ad un certo punto i nostri corpi si allungarono e fummo costretti ad appoggiare i piedi a terra. Le puntine fecero scempio delle nostre piante, conficcandosi senza pietà e producendoci un atroce dolore. A quel punto ci sollevarono e ci fecero scendere di nuovo e ad ogni contatto con il pavimento qualche puntina riusciva a conficcarsi nelle nostre carni. Per fortuna qualche altra puntina si staccava e così via per un buon quarto d'ora. Ci ripulirono i piedi dalle puntine e ripulirono anche il pavimento, dopodichè venimmo slegati. Anche Mario venne liberato, ma i suoi occhi lucidi erano un chiaro sintomo del suo stato d'animo. Ci spinsero fuori dalla porta, io ero nuda e raggiungemmo la macchina in un batter d'occhio. La prova fu molto dura, molto più di quanto si pensava. E fu solo l'inizio di una serie di sottomissioni. alle quali ora non so più rinunciare.
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12 years ago
soniaslave,
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La Madame e lo stallone
Due giri di chiave, si apre la porta di casa ed entra Avvolta in spendidi aderenti pantaloni neri, e la gambe fasciate da stivali neri con suola rossa. Il rigonfio inguinale tradisce il suo stato di estremo eccitamento. La Madame si muove con passo sicuro, Il rumore dei tacchi segnala i suoi spostamenti. Gira per casa, appoggia le chiavi si avvicina alla camera da letto ed entra."scusami per il ritardo tesoro, ma sai come siamo noi donne ce ne abbiamo sempre una. Spero tu non ti sia annoiato nel frattempo, mon amour". Lo stallone e' sdraiato sul letto. Avvolto in una camicia di forza e da un natrso plastificato che gli cinge le braccia, ha il busto impachettato. Le gambe avvolte in collant con le caviglia unite e bloccate da un giro di nastro grigio fosforescente.Il collant aperto all'altezza del'inguine da cui fuoriesce il membro dello stallone legto con un corda rossa che gli seziona i testicoli estremamente sensibili ed esposti. Ai piedi un paio di decolte' con tacco 12' bloccate con delle corde. Intorno alla vita ha una corda che gli scende tra le natiche per fasciargli le cosce appena al di sotto delle natiche. Le chiappe sono cosi' ben rigonfie ed esposte......incapucciato con gli occhi coperti, e' imbavagliato con una calza che gli cinge la bocca selvaggiamente conferendogli una espressione quasi sorridente.Lei si avvicina, gli scopre gli occhi e mentre con le sue unghie affillate gli accarezza i testicoli e il glande pulsante, si avvicina al suo viso e gli sussura: "leggo il terrore nei tuoi occhi e fai bene perche' fra poco avremo un atmosfera molto calda qua dentro. Non so bene ancora cosa ti faro' di preciso, ma ti assicuro che alla fine sarai uno straccio, un manzo mansueto, uno stallone in lacrime. Hai capito bene cazzone?" e gli serra i coglioni fra le sue unghie."annuisci caro per farmi capire che sei daccordo, se non vuoi che ti strappi questi testicoli gonfi di sperma" prosegue "ero gia' eccitata al pensiero di questa giornata ma devo dire che questo quadretto mi ha fatto bagnare ulteriormente. In pratica sono gia' fradicia. Fammi un po veder come ti muovi che mi piace". Lo stallone comincia ad ancheggiare ed agitarsi goffamente sotto la presa ferrea di madame che gli sorride compiaciuta. "Bene fra poco ti agiterei ancora di piu'. Ho in serbo dei giochetti divertenti per te e sopratutto per me. Annuisci caro. Tutte le volte che mi rivolgo a te devi annuire, altrimenti ti strappo i coglioni. Sono stata chiara?" e alzando il tono della voce "sono stata chiara?" Lo stallone mugola e annuisce. "Direi che la mia amica ha fatto un lavoro eccellente ed e' stata gentile a prestarmi questo bell'animale. Poi la chiamiamo insieme per ringraziarla. Ma prima qualche piccola dettaglio. Prendiamo questa bella corda di canapa, ci facciamo un cappio e la infiliamo prorpio al di sotto della tua bella cappella. Ecco Proprio cosi' la'" spiega Madame tirando fuori lavsua bella linguavtra una parola e l'altra. "Serrare bene e voila' ti ho preso a lazzo". Con il glande impiccato, Madame comincia a tirare e rilasciare l'estremita' del cappio. Il membro dello stallone comincia ad oscillare come una verga impazzita e diventa sempre piu' gonfio."Ecco vedi come mi piace manovrare e gestire i cazzi belli grossi degli stalloni. Mi piace ingabbiarli, metterli le briglie. Ridurvi a feminuccia e farvi diventare delle vere e proprie troie. Un giorno ti faro' cavalcare anche dalla mia trans di fiducia. Ti assicuro che e' una vera e propria amazone" sottolinea Madame."Bene, bando alle ciance, e' ora di riscldare l'ambiente. O meglio piu che l'ambiente le tue natiche, direi" e prosegue "come vedi hai le natiche legate e non e' un caso. Cosi belle esposte si scaldono meglio. Le battero' sino a quando saranno cosi rosse da non poterci appoggiare la mano. Sai come si fa con il ferro da stiro per capire se e' ben caldo" sorride dolcemente madame "Ecco.....una volta riscaldato......l'ambiente....... e non solo, andiamo avanti com il resto del programma. Sei daccordo mon amour?" lo stallone annuisce. " bene vede che cominci a capire come funzionano le cose, perfetto" sorride compiaciuta Madame." bene innanzi tutto controlliamo che il bavaglio non si sia allentato, ma anzi sigilliamolo meglio. Mi piacciono i mugolii degli stalloni che si lamentano e si dimenano. Anzi mi piacerebbe vedere qulche lacrima e sentire qualche singhiozzo a dire il vero." escalama con un gigno crudele madame.Madame gira lo stallone prono, si siede sulle sue caviglie, e dopo essersi ben accomodata e resasi conto di aver bloccato lo stallone, afferra il frustino da amazzone e comincia ad assestare frustate sulle natiche. Ad ogni colpo lui inarca la schiena ma lei continua con cadenza regolare: "uno, due , tre, quattro.....facciamo serie da dieci va bene caro? Annuisci per favore....ecco cosi' va bene. Questo serve per renderti piu' mansueto. E' un metodo infallibile sperimentato anche su stalloni molto indisciplinati."Quando le natiche sono belle rosse madame accarrezza le chiappe, col palo della mano prima, con le unghie poi....."credo ci sia bisogno di un altra ripassata" lo stallone cerca di liberarsi ma lei ripiglia a battere. " ti ho detto che devi annuire. Adesso te lo faccio sanguinare questo culetto"La madame riprende a battere con la solita cadenza sino a quando le natiche non sono ardenti."Bene credo tu abbia capito la lezione, e mi pari molto piu' mansueto. Sei pronto, anzi pronta per diventare la mia giumenta, la mia vacca, la mia troia. Spesso tu dai, bene oggi tu ricevi. Aspetta diamo prima una galoppattina al tuo cazzo" Dopo averlo messo supino, comincia a strattonare il glande "Yeah yeah galoppa galoppa stallone. Hai un bel cazzo e dei coglioni belli sodi. Poi, piu' tardi, mi prendero' cura anche di quelli" sorride madame strizzando l'occhiolino.Tirandolo per il cordino legato al glande del cazzo, lo fa alzare, e le fo accomodare a quattro zampe davanti ad uno specchio con le chiappe belle esposte. Gli bacia caldamente con la lingua le due chiappe e sussurra "bene adesso ci prendiamo cura del tuo bel buchetto, che tra poco non sara' piu' tanto buchetto,......te lo assicuro" Indossato un guanto tipo chirurgo, fa schioccare la plastica come se si apprestasse ad un intervento chirurgico. Comincia quindi ad unguettare il buchetto indifeso dello stallone. "Ecco cosi un bel po' di vasellina, prima un ditino, poi due, affondiamo e trapaniamo ben bene. Mi piace e mi eccota da morre preparare questi buchetti per la deflorazione.....Piace anche a te vero? Bene. Adesso indosso il mio bel cazzone e lo preparo"Madame si piazza davanti allo stallone, indossa lo strap on sopra i pantaloni, lanciando sguardi ammiccanti, stringe le cinghie, invasselina il dildo con fare sapiente, lo maneggia come se fosse un cazzo vero. Poi si muove con passimsicuri dietro lo stallone, allarga le natiche dello stallone con due dita e sussurra "Ecco questo e' uno dei momemti che piu' mi eccita e preferisco, il buchetto pulsante, quasi ansimante dello stallone, bello unto pronto ad essere sverginato. Tu laggiu' ignaro, di quello che ti succedera'. Se hai pazienza un secondo la tua curiosita' sara soddisfatta. Ecco ti punto il mio bel cazzo sul buchetto.....lo senti vero, senti la punta fresca e oleosa...adesso spingo dolcemente.....senti come scivola dentro. Sai perche' scivola dentro cosi?bene? Perche' da ora sei un vacca una vera troietta......via si parte, si stantuffa, al galoppo yeah yeah""Cominciamo con cento stantuffate ..uno due tre..." e proseguendo come impazzita nella sua cavalcata, Madame arriva a cento stantuffate."Bene siamo a cento. Adesso rush finale, per farmi colare alla grande" Madame comincia a stantuffare vorticosamente sino a quando esclama "ecco ci sono quasi,...si si si...ancora qualche colpetto,.....vengo vengo che meraviglia ti vengo nel culo troia che non sei altro."Finita la cavalcata madame si spoglia. Sotto i pantaloni rivela uno stupendo stringivita a cui sono agganciate delle meravigliose calze stile retro'. Indossa quindi un paio di scarpe raffinate dal tacco vertiginoso e si accomoda davanti allo stallone ancora prono con il culo colante, a cosce larghe facendo esplpdere le sue labbra turgide e rigonfie di umori."Mi riassetto un po' qui davanti a te, se non ti dispiace" esclama con aria civettuola toccandosi i capelli e muovendo la testa "La cavalcata mi ha un po' scombussolata" continua.Si riacconcia i capelli, con aria soddisfatta, si strofina un po di lucidalabbra, e si acarezza le albbra con la lingua, quindi si passa un ditino fra le cosce e se lo ficca in bocca: "sublime" esclama sochhiudendo i suoi grandi occhi."Bene adesso chiamiamo la nostra amica e nel frattempo tudevi essere cosi' bravo e carino da farmi squirtare con la tua lingua...chiaro troia? Bene"Madame si accomoda sul letto, si appoggia comodamente alla spalliera splanaca la cosce mostrande tutto il suo splendore e trascina la bocca dello stallone tra le sue cosce. Gli toglie il bavaglio e sussurra "Ora come un bravo cagnolino mi fai colare come una vera vacca......voglio squirtarti in bocca......quindi datti da fare e bada bene di non deludermi. Io ti guido la testa tu fai lavorare bene la lingua."Mentre lo stallone sotto la guida sapiente delle mani di Madame si da da fare con la lingua nel tentativo di farla squirtare... Madame esclama: "bene continua cosi', fai lavorare quella lingua con dolcezza, fammela sentire bene sul clitoride, giraci d'intorno poi scendi e affonda arriva bene sino in fondo,....ecco, bravo, cosi' che mi fai colare. Mi raccomndo tutte quello che esce dalla mia fregna lo devi ingurgitare .....ci siamo capiti vero? Ok, nel frattempo che tu mi sollazzi, chiamiamo la nostra amica per non farla stare in pensiero."Madame compone il numero "Ecco squilla, da libero, vediamo se puo' rispondere tra un godimento e l'altro....ciao cara, come stai? Qui siamo in piena attivita'. Come? E' qui, fra le mie cosce che mi sta lavorando di lingua. Gli vedo il cazzo e le palle che sono veramente enormi. Era tutto perfetto. Lo avevi preparato benissimo. Purtroppo non te lo lascero' tanto in buono stato. Lo sai che quando ho uno stallone fra le mani lo riduco uno straccio....ormai mi conosci. Comunque dopo qualche giorno sara' riutilizzabile, niente di irreparabile te lo assicuro E tu come stai? Hai un bel maschio tra le mani? Bene allora ce lo facciamo insieme. Organizziamo. Ho voglio di scopare prima con te e poi con un bel cazzo. Mi raccomando una cosa raffinata come sai fare tu. Allora a piu' tardi ......mmmmmh come lecca questo stallone. No per adesso non me lo sono ancora chiavato. Fino ad ora mi sono dedicata solo al suo culetto, ora mi faccio il resto. Ciao tesoro a dopo."E dopo aver colato un paio di volte "aspetta che ti voglio fare una bella pisciata in bocca". Madame fa sdraiare lo stallone con il volto verso l'alto si siede a 'spegnimoccolo' sulla bocca di lui e lo irrora con il suo nettare dorato ed esclama in preda al godimento: "Ah che bello, senti che meraviglia il rumore della cascata, pipi' mista a godimento.""Bene adesso fammi sentire la tua cappella, ecco te la punto tra le mie labbra rigonfie e poi bene falla andare piano piano solo la cappella. Ti dico io quando affondare. Ecco ancora cosi' cosi' bene sto per colare dai affonda ora svelto.......stantuffa datti da fare, aspetta che ti afferro per i testicoli. Voglio sentirli bene, mi piace guidarti per i coglioni che stanno, per esplodere."Lo stallone continua a statuffare mente Madame continua guidarlo per i testicoli.E quindi "Aspetta che mi inumidisco il culetto, tu continua fottere, non fermarti mai, altrimenti mi fai arrabbiare davvero. Ok, aspetta te lo estraggo e via adesso mettimelo nel culo.....entra piano, cosi' bene......fermati, aspetta.......ok adesso spingi,......con delicatezza. Senti che bello fa un po' di attrito ma entra inesorabile. Vai inculami sino ale palle. Guarda, osseva la fica libera, vedi come e' rigonfia...ci vorrebbe un'altro bel cazzone, vedi come ansima......su svelto toglilo dal culo e rifottimi con la cappella...dai che coliamo, si che coliamo." e cosi' in questo turbinio di umori e stantuffi Madame ficca la sua amano sulla bocca dello stallone, gli accarezza le palle e lo sente esplodere dentro di lui tra i suoi mugolii e le urlabdi madame. "Bene stallone, mi ha fatto colare, adesso pulisci tutto, leccami bene culo e fica neanche una goccia ne deve rimanere e fai veloce che devo scappare"Ripulito tutto madame si riveste il fretta. Bacia lo stallone sulla fronte e gli sussurra: "sei stata una brava troietta avremo da divertirci insieme.....ciao tesoro." e se ne va.
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12 years ago
mikythepusy, 37/45
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Volevo un cazzo nero
Sono un 40 enne bsx, mi piacciono da matti le donne, ma ogni tanto sento crescere in me un grande grosso e duro desiderio di cazzo. Mi trovavo in un periodo come questo ed ero a casa da solo. In quel frangente desideravo non un membro qualsiasi, ma un pene di colore. Cosi vagavo per i vari siti d'incotri cercando qualcosa. Niente, niente di niente. Fino a che incappai in un annuncio di sesso a pagamento, si trattava di un trans indiano che mstrava la foto del cazzo, bello leggermente ricurvo in avanti con una bella cappella carnosa e nero, nero come io lo desideravo. Fui parecchio titubante, il sesso a pagamento non mi piace, ma quel cazzo mi eccitava troppo. Poi l'annuncio mostrava che non si trattava di una vera professionista, piuttosto di qualcuno che voleva arrotondare. Chiamai e fissai un appuntamento, lei si trovava in un paesino un po sperduto in campagna. Ci arrivai che era notte fonda, suonai il campanello e comparve questa sinuosa creatura un ragazzo scuro ed efebo in intimo da donna. Era strano un uomo, non un trans ma un trav, molto femminile. Mi accompagno in stanza da letto, mi accarezzava e mi fissava, io la fissavo a mia volta ed arrossiva. Ad un certo punto mi feci coraggio le tirai fuori il cazzo ed iniziai a segarlo con dolcezza, non era enorme, ma bello ed eccitante. Le misi un condom ed iniziai a pompare e leccare con maestria e tanta voglia. In quel momento il membro che avevo davanti era il mio idolo da adorare da coccolare, da mirare con occhi famelici. L'espressione di lei indicava una grande goduria. La mia lingua roteava sulla sua cappella nera, le mie labbra sigillavano il suo bastone rovente. La bocca scorreva su e giu come un mantice, e succhiavo e godevo di quel pezzo di carne. Lei ansimava e roteava gli occhi come in estasi. Dopo una decina di minuti mi accorsi che stava per venire allora mi fermai e gli chiesi di incularmi, lo desideravo tanto. Mi fece mettere appoggiato al letto col culo in alto e mi penetro, prima piano poi con sempre piu foga. Mi sentii femmina, una femmina posseduta da un animale infoiato ma dolce. Ad un certo punto si irrigidi e venne nel preservativo dentro il mio culo. Venne stantuffandomi come un'ossessa. Io però avevo ancora una voglia matta, cosi la girai gli lubrificai il buchino, era perfetto, liscio senza peli, come velluto nero. Ora ero io il padrone della situazione. Un padrone porco e ingrifato come un toro da monta. La rosellina era bella stretta, stentai non poco ad entrare ma poi vi riusciii la pompai come un osssesso, lei gemeva di dolore e di goduria. Piu gemeva e piu pompavo, piu pompavo e piu gemeva. Infine venni anch'io. Ci salutammo con alcune carezze e baci. Fu davvero bello. Non vidi piu annunci suoi sul web, peccato. Al pensiero me la rifarei di nuovo.
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12 years ago
admin, 75
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Scopato
Mi descrivo sono un 40 enne muscoloso, carino molto ben dotato sposato e con una regolare famiglia. Da qualche anno ho scoperto la passione per le persone del mio sesso, con l'andare del tempo sui è andat definendo la mia indole versatile ma prevalentemente passiva. Avevo un gran desiderio di essere posseduto da un'uomo solamente attivo. Cosi dovendo spostarmi per lavoro da casa cercai fra gli annunci un attivo in loco. Non ero molto speranzoso, i veri attivi sono davvero pochi. Su un sito di annunci trovai un inserto che faceva grossomodo cosi : "Maschio attivo 50 enne bsx ospitale, elegante, colto, e ben dotato cerca maschio passivo ", era un sogno che stava per avverarsi. Gli scrissi una mail e ricevetti in cambio un numero di telefono. Dopo varie vicessitudini riuscimmo a fissare un appuntamento. Lui mi ricevette in una villa da favola con una grande vetrata che dava sulla città. Era un uomo alto, magro ed elegante. Mi fece accomodare sul divano e mi riempi di domande. All'inizio ero quasi seccato, poi capii che la sua intenzione era solo verificare il mio stato di salute cosi risposi e ci scambiammo un po di opinioni. Ma io non lo ascoltavo e pensavo al suo cazzo era davvero cosi dotato come diceva l'annuncio ? "allora hai vogliaa di fare qualcosa ? ", mi chiese all'improvviso. Io non aspettavo altro ed annuii. Lui iniziò a spogliarsi e io lo imitaii. Quando si tolse gli slip rimasi esterefatto, aveva un bel cazzo grosso e lungo con una bella cappella carnosa come piace a me, muscoloso ma slanciato, nonostante i suoi 50 anni. No parlammo molto finimmo sul divano io fra le sue gambe gli facevo un pompino sublime. Ad un tratto mi invitò a metterci a 69 ed inizio a leccarmi il buchino e a penetralo con una, due tre dita. Alternava le penetrazioni alle leccate, a qualche schiaffo sulle natiche e a leccate di cazzo. Io in estasi lo pompavo, lo segavo gli leccavo l'asta e i testicoli, gli penetravo lo scroto con la lingua. Lui era duro durisimo, lungo e grosso. La cosa ando avanti per una mezz'ora buona mi sentivo la sua donna, desiderata, e appagata. Io sono molto ben dotato e lui era il primo che trovavo con una dotazione forse maggiore della mia, depilato ovunque, attivo e porco quanto basta. "andiamo a letto " mi dice e mi spinge in camera, mi butta sul letto e reinizia il lavoro di lingua, e di dita. Io non sto piu nella pelle voglio essere penetrato. Prende una crema mi spalma il buchino e punta la cappella, mi fa un male cane e davvero grosso. Cambio posizione mi metto pancia sopra con le mie gambe sulle sue spalle, sono oscenamente piegato in due col culo all'aria. Lui mi penetra e io controllo la paenetrazione mi stantuffa cosi per vari minuti, il mio culo si rilassa e io inizio a godere. Dopo un po ho bisogno di cambiare posizione e mi metto a pecora e lui continua inesorabile. Dopo una ventina di minuti ci fermiamo. Mi sdraio pancia sotto lui al mio fianco inizia uno stupendo massaggio prostatico, io mi rilasso, godo del trattamento e riprendo fiato. Appena mi riprendo mi sento piu troia che mai e prendo l'iniziativa. Lo faccio sdraiare supino lo pompo per bene fino a farlo tornare di pietra. Lo lubrifico e mi impalo su di lui. inizio a muovermi roteando il culo e segandomi, piano piano, poi sempre piu forte finche entrambi veniamo, lui nel mio culo, io sulle sue gambe. Appena mi stacco lui mi ripulisce il cazzo con un bel pompino. MMMMM che scopata ragazzi non la dimenticherò mai. Si è fatto tardi, ci lasciamo, ma spero di potere ancora tornare da lui e sentirmi troia come quel giorno .
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12 years ago
admin, 75
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Dildo e sborra gay
Mi rendo conto che ogni giorno che passa divento sempre piu porco, anzi piu porca perchè sto apprezzando sempre di piu una goduria di tipo femminile. Cosi accadde che sta vo cercando fra gli annunci gay una coppia di maschi attivi che fosse disposta a farmi sentire la loro troia passiva,ma niente nessuna risposta.... Però ricevetti il contatto da un signore di mezza età diceva di essere attivo, sano e pulito di avere un bell'arnese e mi descrisse di come gli sarebbe piaciuto farmi godere con l'uso di vibratori ed in fine penetrandomi. Le cose che mi diceva mi scaldavano parecchio, non era quello che stavo cercando, ma perche non provare anche questo ? E cosi fu, ci demmo appuntamento, nello scambio di mail mi fece capire che era a posto e che era effettivamente sano, questa per me è una condizione indispensabile. Ci incontrammo e mi invitò a casa sua, mi invitò a farmi il bide e lui fece altrettanto poi mi condusse in camera da letto. Si spogliò e li ebbi la prima piacevole sorpresa aveva un bel cazzo sui 18 cm ma con una bella cappella grossa e violaceaa come piace a me. Non seppi resistere ed iniziai a leccarla con tutta la passione che ho dentro. Aveva un gusto un po forte, ma questo non fece altro che aumentare la mia voglia. Gliela succhiai e leccai in tutte le posizioni non potevo piu starne senza. Poi mi chiese di sdraiarmi prono col culo in alto inizio a lubrificarmi il culo ed infilarci prima una poi due dita, poi un cazzo finto di piccole dimensioni ed inizio a muoverlo prima piano poi con velocità crescente. E fu qui che arrivò la seconda sorpresa, la velocità e il ritmo con cui muoveva quel dildo stava creando sensazioni nuove in me, era come se dovessi pisciare da un momento all'altro piano piano mi accorsi che questa sensazione era una vera goduria e il mio cazzo rilasciava a getto continuo un piccolo, ma costante flusso di presperma. Stavo godendo come un matto e cosi gli chiesi di incularmi, si infilò il preservativo e provò piu volte senza successo causa il mio culo stretto e il suo cazzo maturo non perfettamente duro. Allora gli dissi che volevo mi scopasse la bocca e mi riempisse di sborra. Volevo sentire il sapore e sopratutto sentirmi troia. Nessuno finora ha apito in pieno questo mio lato. Speriamo un giormo di riuscire. cosi mi misi a pecorina mi infilai il dildo nell'ano e presi a pomparlo con foga. Lui mi scopava, io con una mano agitavo il dildo in culo alternandomi a segarmi il cazzo. Andammo avanti in questo modo per un po, poi ad un tratto esplose con un getto abbondante che mi riempi la gola di liquido caldo e denso... mmm mi piaceva da morire. Accellerai la sega e venni anche io con grande goduria. Ci lasciammo con l'idea di rivedersi ancora e provare nuovi giochi, magari in tre.
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12 years ago
admin, 75
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Trasgressione tra i boschi seconda parte
Poi scendemmo dal auto x darci una rinfrescata e io mi diedi anke una sistematina e ci accorgemmo che eravamo arrivati in alta montagn atra i boschi di faggi,lui apri il cofano del auto e tiro' fuori un plaid e ci appartammo in un anfratto dove la roccia creava quasi una grotta naturale,lui stese il plaid a terra e ci sedemmo e mentre si parlava delle emozioni dell'avventura di prima in auto,sentimmo entrambi una voglia di baciarci ,ci baciavamo con tanta passione che si infiammo' di nuovo il nostro desiderio e la nostra passione e tra baci intensi,lekkate ci trovammo che ci stavamo spogliando reciprocamente,io mentre gli toglievo la camicia gli accarezzavo il suo torace villoso da buon maschio mediterraneo,lui mi tolse i miei jeans aderenti,poi via il suo pantalone,i suoi slip bianchi e via anke il mio pery. mentre i nostri corpi aggrovigliati si dimenavono su quel plaid e le nostre lingue si cercavono e affondavono sempre piu nelle nostre bokke. poi la mia lingua parti da dietro le sue orekkie per scivolare su i suoi capezzoli man mano scese nel suo basso ventre per poi arrivare sul suo oggetto di virilita'che man mano diventava sempre piu' grosso e duro nella ora mai bokka che era diventata un forno di piacere,poi la lingua scese lungo i suoi testicoli e poi sempre piu' giu' fino al suo ano. mentre lui si dimenava dal piacere e mi implorava di smettere per poter entrare dentro di me,io continuai questo gioco di lingua ancora x molto,finche' lui con un movimento fulmineo ci siamo trovati io a gattoni davanti a lui e lui dietro di me e cosi dopo un attimo ho sentito mentre entrava dentro di me e piu spingeva in avanti e piu' lo sentivo dentro di me e piu il piacere saliva sempre piu', in un gioko dove il piacere e' sempre in salita,poi con un altro suo movimento fulmineo ma senza staccarci un altro, ci siamo trovati io seduta su di lui e lui steso a terra sotto di me e mentre andavo giu sentivo il suo attrezzo che entrava sempre piu' dentro di me fino allo stomako, il piacere era piu' forte del dolore e nonostante tutto questo ci piaceva da morire e mentre andavo giu ci baciavamo intensamente e le nostre lingue si incrociavono. solo dopo tantissimi momenti di piacere ci siamo trovati entrambi in un uniko e solo ma lungo orgasmo di piacere reciproco..!! bella espiernza...un saluto a tutti voi e un bacio a fabio kissssss
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12 years ago
admin, 75
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Trasgressione tra i boschi prima parte.
ciao a tutti sono florantrav e vi racconto cosa mi e' successoa me altro giorno. sono stata contattata diverso tempo fa qui su desy da una persona che chiamero' fabio, all'inizio con una semplice email di presentazione e poi con il passare dei giorni, questo rapporto epistolare andava sempre piu' ad intensificarsi con email sempre piu' lunghe e profonde, finche' alle mail si iniziarono ad allegare anche foto di noi e di foto sempre piu' in momenti intimi. finche' altro giorno ,insieme abbiamo deciso di dare una svolta a tutta questa corrispondenza virtuale e abbiamo deciso di incontrarci,lui voleva all'inizio un incintro all'aperto e in un luogo pubblico,ma io ferma sulla mia posizione di trav solo in privato, dopo vari tiri e molla siamo arrivati ad un punto di incontro. si all'aperto ,ma in un posto isolato dove non potevono vederci sguardi indiscreti cioe' fuori da centri abitati. definito il luogo,il giorno e l'ora, io sono arrivata li con un po di tempo in anticipo, giusto x prepararmi al meglio e lui e' arrivato puntualissimo.sono scesa dalla mia auto e salita sulla sua,tra presentazioni,complimenti e bacetti vari ,lui ha messo in moto auto e siamo partiti x una strada che portava in montagna e mentre andavamo su si parlava un po di noi in generale e lui tra uno sguardo,un bacetto mi accarezzava le mie gambe con un modo tutto suo ed io a quel punto mentro lo baciavo ,con la mano gli accarezzai il suo pakko,che piu lo strusciavo ,piu lo sentivo diventare duro coem un pezzo di marmo e tra una strusciata e l'altra gli sbottonai la lampo e iniziai a leccarglielo tutto e poi mentre andavo su e giu con la mia bocca,lui gemeva di un piacere immenso e mentre lui continua a godere ,guidava senza fermarsi e mi implorava di continuare e di non smettere mai e mentre io continuavo ad assaporarlo tutto, solo dopo un bel po di tempo ad un certo punto sentii inkiodare di colpo auto e nello stesso tempo emise un grido di goduria mentre dal suo cazzo fuori usci un lungo getto di nettare ,cosi copioso che investi tutto il mio viso del suo umore e del suo odore acre..mmmmmm...
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12 years ago
admin, 75
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Prima volta scopata da un singolo
qualche volta,abbiamo incontriamo qualche singolo per giochi di esibizioni e voyerismo ci contatta un singolo,che a primo impatto sembra molto educato e cortese,una persona a modo ed affidabile,che rispecchia la nostra ricerca. dopo qualche scambio di mail e qualche telefonoata,decidiamo di incontrarci. i patti sono chiari: guardare e assolutamente non toccare!!! ci troviamo ad un punto stabilito,chiaccheriamo del più e del meno ad un bar. il tempo passa piacevolmente ma l'imbarazzo reciproco è tangibile... di solito abbiamo fatto incontri diretti, ci siamo trovati sul posto e giocato direttamente,quasi senza scambiare una parola. decidiamo di andare ed il nostro amico,accenna se volessiamo proseguire le chiacchere in casa sua. ci guardiamo negli occhi... accettiamo e ci dirigiamo alla nostra auti per essere guidati in casa del nostro amico alessio. arrivati in macchina parliamo del fatto di aver accettato l'invito... quasi ci abbiamo ripensato e decidiamo di trattenerci giusto pochi minuti e senza andar oltre qualche fugace chiacchera. arrivimo e seguiamo il nostro amico. ci fà accomodare in soggiorno e subito ci offre beveraggio e qualcosa da stuzzicare, qualche chiacchera,qualche battuta e molti complimentii ad ilaria alla sua bellezza ed ai suoi tatto... lei comincia a scioglersi,quasi sembra interessata cerca un cenno di intesa che non tarda ad arrivare. chidde di andare al bagno e che la seguissi un minuto. entrati in bagno ilaria,chiede se volessi fare pochissima roba,giusto per vedere testare l'amico e vedere se era affidabile come diceva. rientro in soggiorno e dopo qualche minuto lei torna. minuti interminabile e decido di dare il via... cominico a bacialra e cade un silenzio tombale... alessio si trova evidentemente spiazzato dalla situazione a sopresa. un bacio tira l'altro,la mani si insinuano sotto la mini ed al top... cominciano a vedersi le forme eccitanti e sexy di ilaria che comincia a toccarmi. piano piani scende con i baci,slaccia il pantalone e comincia a dare i bacetti che sono il preludio dei suoi inimitabili ed unici lavori con la bocca. alessio è impietrito,immobile si gode lo spettacolo. lei cominica i suoi affondi... scende giù e sempr epiù giù,succhiando come lei sola sà fare ed arrivando fino alla base... mai nessuna fatto dei pompini così. ila mi guarda con sguardo da porca e poi guarda fisso negli occhi il povero alessio. lo invito a commentare e lui accenna qualche timida parola... stavo per venire quindi per distaccare un pò,spoglio ila,la stendo sul divano e comincio a leccarle la sua magnifica fighetta rasata. alessio si tocca timidamente attraverso i pantolani,quansi vergongnandosi e togliendo la mano quando lo guardiamo. ila comincia a guardare fisso alessio... dritto negli occhi e la cosa si nota che lo i mbarazza molto. di colpo comincio a scopare ila...la figa bollente ed inzuppata mi fà scivolare dentro. invito alessio a commentare,non essere timido,ila aggiunge subito che se volesse toccarsi mentre guardava,poteva tranquillamente. alessio sembra che prende coraggio,abbassi il jeans e comincia a toccarsi... si vede che stava esplodendo per la situazione erotica e per la bellezza di lei. mi siedo ed ila si mette su di mè... la posizione che più ama ed in cui dà il meglio di sè... comincia a cavalcare con foga... l'avviso che se continua così,mi avrebbe fatto venire subito. si avviciano e mi sussurra chiedendo se non avessi voluto che alessio la potesse toccare un pò... così potevo calmarmi un pò ed in fondo era una cosa di cui pesso avevamo fatto fantasie e anche realizzato ma slo con coppie. preso di sorpresa non rispondo...la prima volta che lei prende iniziativa in tal senso,altre volte lo avevoproposto e si era sempre negata alla situazione,quasi arrabiandosi. mi chiedo se sia la situazione o qualcosa di più... faccio sdraiare ila ed invito alessio a massaggiare e leccare i piedi ad ila... lei impazzisce quando si adorano i suoi bellissimi piedini sempre curati,smaltati e con un tatuaggio che ne esalta la porcaggine delle sue etremità. alessio si fionda... vedo lei che è contenta e mi invita a ringrazirmi con la bocca... cominica a succhiuare avida come non mai... stò per venire,le dico di fermasi,ma nulla... lei continua,anzi lo tiene stretto tra le labbra per non farlo scappare... vengo come non mai... e lei ingoia cob solita maestria. sono quasi sfinito... vado a sciaquarmi ed al mio rientro trovo ila che cerca il mio sguardo. mi fà un cenno... capisco che vuole qualcosa oltre il semplice feticismo... mi siedo e lei si mette a pecorina... alessio si allontana subito ma lo invito ad avvinarsi e leccarle la fighetta inzuppata. ila ricomincia a succhiare... mentre gode sotto i colpi di lingua che si vede che sono esperti e ben studiati. ila sussulta dal piacere... stà per venire...anzi viene!!! alessio imperterrito continua a leccarle la figa e poi si sposta nel buchetto... altrena lingua e mani... ila succhia fino a farmelo drizzare di nuovo. appena duro si mette su a cavalcare... prendo iniziativa e dico ad alessio,di spogliarsi e metterlo in bocca ad ila per vedere quanto è brava con la bocca. lei non tradisce emozioni,se non un accenno allo stupore. lui si avvicina con il cazzo alla sua bocca attendendo che sia lei a prendere iniziativa. ila capisce dopo qualche esitazione si fionda a succhiare... si vede che stà godendo come non mai e che tiene duro per non venire... ma nonostante i sacrifici e l'impegno,dice che stà venendo e si sposta spruzandosi sulla mano. si allontana per ripulirsi. ila mi dice che c'è quasi rimasta male... lo avrebbe voluto lei quel nettare... alessio ritrona e riprende il suo posto... lo invito di nuovo ad avvicinarsi, e visto che abbiamo cambiato posizione a farsi succhiare ancora,ovviamete accetta subito. io le stò scopando il suo bel culetto mentre lei succhia avidamente. ila si sposta,mi fà sedere e si siede sù di mè... si mette di nuovo dietro il mio arnese ed alessio in piedi che si fà succhiare. di colpo e con mio stupore,ila invita ale a leccarle la figa... lui titubante accetta... altra sopresa che mi gela il sangue... ila invita ale a penetrarla... sò che ama la doppia e gode come una matta,manon mi sarei aspettato in quel momento che avessimo avuto quela esperienza. lui infila rapido un preservativo e la penetra. lei comincia a mugolare di piacere... pochi minuti e le riempio il culetto... alessio continua a pomparla come piace a lei. vado di nuovo verso il bagno ma prima di andare dico che possono contianure. non se lo fanno ripeter e ila si mette a pecora e lei stessa prende il cazzo di alessio e le si fà penetrare dietro,nonostante ancora colante del mio nettare appena versato. rientro in soggiorno e vedo lei che gode come una matta... mi piace vedere quanto sia porca . gode ed ancora gode... cambiano qualche posizione,fino quando ila si mette inginocchiata a terrra e si piega sul cazzo di alessio. lo eccita con la bocca e le tette. si vede che alessio stà per venire... avvisa ila... lei si fionda sul cazzo e comincia a succhiare... lui gode e le riempie la bocca... lei soddisfatta si toglie solo quando esausto alessio c'è l'ha completamente moscio... altra ripluta,piano piano ci rivestiamo quattro chiacchere veloci e senza accennare più di tanto q quanto fatto ed andiamo. in macchina rientrando a casa parliamo della situazione con inifita eccitazione ed entrambi piacevolmente stupiti... ci è piacuto ad entrambi ed alessio ognitanto lo vediamo ancora... mai avrei pensato che ila avrebbe potuto arrivare a tanto... ;-)
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12 years ago
becp,
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Giochi di coppia
Dedicato a Tyzzy Siamo insieme a questa coppia. Secondo me la loro età era attorno dai 45 ai 50 anni. Tu sei vestita con un abitino nero aderente che arriva fino a un pò sopra le ginocchia, la schiena totalmente scoperta, e il vestito davanti chiuso fino al collo. Lei invece, un bel fisico, delle belle gambe, molto probabilmente si mantiene in forma andando in palestra Si percepisce che lei ha le calze con i reggicalze, in quanto ha una minigonna che lascia intravedere una porzione di pelle delle sue gambe toniche. Sopra una camicetta bianca senza reggiseno sotto. Io e il suo lui, un bell'uomo, siamo seduti sul divano, vestiti normalmente che vi guardiamo. Siete una di fronte all'altra che vi scrutate, vi guardate spogliandovi con gli occhi. Tu hai i cappelli raccolti, lei invece i capelli corti. Ad un certo punto lei ha iniziato ad accarezzarti il volto con mano leggera guardandoti negli occhi, che esprimevano la voglia che avevi di lei. Poi lei ha guardato il suo uomo e lui ha fatto un cenno con la testa. Allora lei ha iniziato a girarti attorno, si è messa dietro di te, ha avvicinato il suo viso al tuo collo e ha sentito il profumo che ti sei messa per l'occasione. Intanto la sua mano ha iniziato ad accarezzarti il tuo braccio delicatamente sentendo la freschezza della tua pelle. Tu sei lì immobile. Poi lei ha iniziato a slacciare il laccio che teneva fermo il vestito al collo e a far scendere la lampo del tuo vestito e il vestito è caduto mettendoti a nudo davanti a noi in tutta la tua bellezza. I nostri occhi vogliosi ti guardano. I miei partono dai tuoi bei seni fino ad arrivare al tuo bellissimo fiore depilato. Lei sempre da dietro ti mette le mani sopra le tue cosce, te le accarezza e poi si spostano al tuo interno coscia e con una leggere pressione ti fa aprire lentamente le gambe. Poi ti mette una mano sulla schiena e ti fa pigare leggermente verso di noi. Sei eccitata perchè notiamo i tuoi capezzoli che iniziano a indurirsi. Poi lei avvicina la sua boccca al tuo orecchio, te lo morde e te lo lecca un pò e con la mano ti accarezza un seno. Ti prende un capezzolo e ci gioca con le dita e ti sussurra: "Spogliali". Ti pieghi ancora di più fino a metterti in ginocchio. TI muovi come una gattina in calore verso il suo uomo. Lui è lì, seduto sul divano di fianco a me, vestito. Apre leggermente le gambe e tu ti accomodi lì. Alzi la schiena, il tuo sguardo va verso di me, ci guardiamo negli occhi poi riguardi lui. La tua mano inizia ad accarezzargli il viso, il collo poi il torace. Le tue dita iniziano a sbottonaargli la camicia, mentre lei ti guarda, e ti accarezza la tua schiena nuda. Io sono lì eccitato di fianco a te che ti guardo, esploro il tuo corpo. Ormai le tue mani hanno slacciato tutti i bottoni della camicia e lo scopri. Noti che anche fisicamente è un bell'uomo, che si prende cura di se. Gli accarezzi la pelle nuda, quando ad un certo punto hai un brivido perchè lei hai iniziato ad accarezzarti il tuo bel fondoschiena e si sta avvicinando al tuo interno coscia. Le tue mani ora giocano sul suo membro duro che percepisci da dentro i pantaloni. Lo accarezzi e poi lo stringi. Senti che ha già preso consistenza. Allora inizi a tirare giù la lampo. Lui ti aiuta a levargli i pantaloni. Ora lui è lì con gli slip, il suo membro duro che fa leggermente capolino da fuori le mutande. Lo accarezzi da sopra la stoffa. Glielo stringi e poi con la mano gli stringi le palle. Senti che sono belle piene. Lei intanto con la sua mano ha iniziato ad accarezzarti il tuo fiore. Per aiutarla hai leggermente divaricato le gambe. la tua mano ora si infila sotto gli slip. Lo accarezzi piano dalle palle fino al membro duro. TI piace il calore della sua pelle, sai che si sta sempre più eccitando. Con il viso vai quasi a toccarlo e ne percepisci il profumo. Io continuo a guardarti e eccitarmi nel vederti così. Una mano di lei intanto ha trovato il tuo clito e te lo accarezza piano, mentre l'altra h iniziato a giocare con i tuoi seni. Si avvicina al tuo orecchio e ti dice :"Tiraglielo fuori" e tu ubbidisci. Prendi con le mani l'elastico delle mutande e gliele tiri giù e finalmente il suo membro si libera. Le vedi che è bello duro, una bella cappella rossa che si gonfia dall'eccitazione. Ti viene voglia di assaggiarlo, stai per accarezzarlo con la lingua quando senti lei che ti pizzica il clito leggermente e ti dice: "Non ora, spoglia il tuo uomo". Un sospiro di dispiacere esce dalla tua bocca. Mi guardi negli occhi, sono lucidi dall'ecitazione come i miei. Mi prendi l'orlo della maglietta che indosso e me la tiri via. Ti appare il mio torso. Come hai fatto con l'uomo di lei, me lo accarezzi, sento le tue unghie leggere. scendi giù. TI mordi il labbro, i nostri occhi sono sempre fissi. Sento la tua carezza sul membro, il rumore della zip e la tua mano stringere fortemente il mio cazzo eccitato. Intanto lei continua ad accarezzarti e con la lingua ora ti sta leccando l'orecchio. Senti la pelle nuda del mio membro perchè io al contrario dell'uomo di lei, non mi sono messo gli slip. Lo accarezzi, senti che anche le mie palle sono piene. Lei ora ti dice < PUOI ASSAGGIARLI INSIEME > poi lei ci fa alzare, ci mette uno di fianco all'altro, e tu lì in ginocchio davanti a noi. Con la mano inizi a prendere il cazzo di lui, ne senti la consistenza, ti lecchi le labbra perchè non vedevi l'ora di assaggiarlo e avvicini le labbra alla sua cappella. Lei ti sta accarezzando la testa e poi, senza che tu lo aspetti, ti avvicina sempre di più il viso al cazzo del suo uomo. Lo accogli nella tua bocca, ed inizi a succhiarlo. Con la mano gli stringi le palle, gliele accarezzi. Lei si inginocchia di fianco a te, ti accarezza tutto i lcorpo. Senti le sue carezze, le sue dita che giocano con i tuoi capezzoli e tu ormai hai appena perso ogni remora e stai facendo un bellissimo pompino al suo uomo. Poi lei prende il mio cazzo e lo dirige verso la tua bocca e tu stacchi un attimo ed inizi con me lo stesso lavoro che facevi con lui. Lei ha sostituito le sue dita con le sue labbra sul tuo corpo. Senti la sua lingua giocare con i tuoi capezzoli mentre le dita della sua mano sta giocando con il tuo clito. Tu ormai ti stai alternando sui nostri membri duri. Li baci, li succhi, li lecchi. TI piaciono e ormai sei bagnata dall'eccitazione. Li senti indurirsi sempre di più nella tua bocca e ad un certo punto senti che lei ormai con il suo dito è dentro di te, entrato facilemente grazie al tuo miele. Vorresti continuare, ma ad un certo punto lei si ferma. Si alza, viene verso di me e mi dice:"Dagli una mano". Allora mi inginocchio di fianco a te. Accarezzo con la mano un tuo seno, ci guardiamo, mi avvicini il cazzo dell'uomo verso la mia bocca e guardandoti tiro fuori la lingua ed inizio ad accarezzarli la cappella. Tu mi guardi e sorridi e poi inisieme iniziamo a leccarlo. Ogni tanto le nostre lingue si incrociano, ci baciamo, sentiamo il sapore del maschio attraverso le nostre lingue. Poi tu me lo porgi di più e mi sussurri: "Succhialo". E allora io apro le labbra e me lo metto in bocca. Sento la cappella attraverso le mie labbra, lo succhio mentre te gli lecchi le palle. Intanto lei ci sta accarezzando e ogni tanto si tocca. Senti le sue dita che ti esplorano mentre noi facciamo il servizio a suo marito. Poi si inginocchia dietro di te e senti la sua lingua esplorarti. non ce la fa più, ti vuole. Allora si rialza. Ti ferma e dice :"lascialo continuare da solo". Ti fa alzare, ti prende per mano e ti dice: "Spogliami". E allora tu inizia a spogliarla. Ormai io prendo sempre più confidenza con quel cazzo e con la coda dell'occhio ti vedo mentre la spogli. Le tue mani scorrono su quel corpo femminile che hai davanti. Lo accarezzi e percepisci il calore da della pelle sotto la stoffa. La camicetta e bianca, molto leggera e intravedi i suoi capezzoli turgidi come i tuoi. Appoggi le labbra e gli baci un capezzolo da sopra la stoffa. Lei geme, mentre la sua mano accarezza la tua pella nuda. Poi inizi a sbottonargli la camicetta, un bottone dopo l'altro ed ecco che finalmente i suoi seni vengono fuori. Li guardi con voglia. Lei ti mette la mano sulla testa e te la spinge contro come chiaro invito a giocarci con la tua bocca. Senti con la lingua quei capezzoli appuntiti. Ti piaciono, glieli lecchi, glieli baci, ogni tanto un piccolo morso mentre lei ti sta palpando il tuo sedere. Alterni la tua bocca tra l'uno e l'altro e con la mano ti aiuti sollevandoli, palpandoli per portarli alla tua bocca. Lei intanto ti sta leccando l'orecchio, e poi sussurra:"Baciamela". Allora tu lenta con la tua bocca scendi, senti il suo sapore, i lsuo profumo. Arrivi all'ombelico, ci giochi con la lingua, poi continui a scendere arrivi alla gonna. Lentamente prendi in mano la zip e la apri così da essere facilitata in quello che farai dopo. Gli levi la gonna e sotto appare il reggicalze e come avevi visto prima, il suo fiore depilato per te. Luccicante di voglia. E intanto noi due ci siamo il cambio. Ora è l'uomo di lei che mi sta spompinando il mi omembro. Io nudo seduto in divano che ti guarda, mentre vengo leccato da un uomo. Vedo il tuo corpo da dietro, li in ginocchio, il tuo splendido fondoschiena. Ti vedo mentre lecchi la donna e questa si sta toccando i seni. Sono eccitato all'inverosimile da tutta la situazione. Senti il suo miele sulla tua lingua, ormai l'hai scaldata bene. La penetri sempre di più con la lingua, hai il mento bagnato dal suo piacere. Ma anche tu lo sei, e vorresti che qualcuno ti desse piacere. Lei lo percepisce e allora con le mani che aveva messo sulla tuta testa per spingerti dentro di lei ti ferma. Ti alza il viso. vi guardate e poi ti dice: "ti voglio leccare mentre mi lecchi". Allora tutte e due vi alzate. Io vi vedo, sto scoppeiando di piacere dalla vostra visione ma soprattutto dal servizio che mi sta facendo l'uomo, che ormai mi sta spompinando con un suo dito nel mio ano. Lei ci guarda e gli viene un'idea. Si avvicina a noi. Mi accarezza il viso, con la sua mano, poi avvicina un dito alle mie labbra ed io distinto glielo lecco e lo succhio come un piccolo cazzo mentre il suo uomo continua a spompinarmi. Lei sorride, allora con l'altra mano ferma il suo uomo, lo tira su in piedi lo bacia sentendo attraverso la sua lingua il sapore del mio cazzo. E poi sussurra :"venite anche voi" e noi la seguiamo vero il letto, dove tu hai visto tutta la scena da lì sdraita. Arriviamo vicino a letto, ci fa accomodare. Mi prende il cazzo in mano, me lo sega un attimo, me lo stringe e poi lo porta vicino a te, che sei sempre sdraiata, al tuo viso. Tu ci guardi e capisci cosa vuol fare, allora ti umetti le labbra, lei sempre con la mano sul mio cazzo te lo avvicina alla bocca e tu lo prendi. Inizi a leccarmelo, lo senti bello duro. Lei si abbasa un pò, mi morde le palle, me le lecca, tu gli fai un pò di posto ed insieme giocate. Ogni tanto le vostre lingue si incrociano, vi baciate, sentite il mio sapore attraverso le vostre labbra, le vostre lingue. Poi lei si ferma. TI accarezza il viso, scende con le mani. Ti palpa il seno. TU continui a pomparmi con la tua bocca, scende sempre di più. Senti la sua lingua carezzarti fino ad arrivare al tuo fiore che si butta come un'ingorda. Poi si posiziona bene sopra di te e tu vedi il suo fiore bagnato mentre mi spompini e allora inizi ad alternarci. Un pò di figa, un pò di cazzo.... il suo uomo si posiziona anche lui, ma dall'altra parte. Ora siete in un 69 con due uomini a vostra disposiozne. Tu sotto, lei sopra, io che mi faccio spompinare da te mentre la lecchi, lui da lei mentre lecchi lei. Poi senti che oltre la lingua di lei qualcos'altro. E' la cappella del cazzo del suo uomo che ti sta accarezzando la tua figa bagnata. E' piacevole. Non entra dentro di te, ma ti tocca solo. Allora tu fai la stessa cosa, con la bocca indirizzi il mio cazzo verso di lei. Io vedo cosa succede dall'altra paerte del tuo corpo ed inizio a fare anche io come fa il suo uomo. Vi accarezziamo entrambe mentre voi vi leccate. sentiamo le vostre lingue, la vostra figa bagnata, i nostri cazzi sono duri dall'eccitazione. Io e lui ci guardiamo in faccia, e ci capiamo. Lentamente vi penetriamo. Entriamo senza fatica talmente siete bagnate. Tu vedi il mio cazzo entrare dentro di lei e tiri fuori la lingua e me lo lecchi mentre io entro dentro di lei, e tu senti lui che ti entra dentro e la lingua di lei sul tuo clito. La tua lingua si sposta sul suo clito. Vedi il mio cazzo tutto dentro di lei e poi lo vedi uscire tutto bagnato del miele di lei. La stessa cosa lo vede lei dall'altra parte ma su di te. E poi di nuovo dentro. E vi iniziamo a scoparvi così, una sopra l'altra con la faccia ognuna davanti la figa dell'altra. Poi ci fermiamo, li facciamo uscire. E voi due dall'eccitazione li leccate. Sentite il vostro sapore attraverso il cazzo. Poi lo succhiate. siete inebriate, il sapore di donna con quello dell'uomo. Poi vi riassaggiate, un buonissimo miele esce da voi, inebriante. Ma poi le danze riiniziano, i cazzi rientrano in figa e la doppia scopata alla 69 continua. Le spinte si fanno sempre piu' insietenti, le vostre lingue sempre piu' fuoriose. Ormai l'eccitazione ha preso il soppravvento, un alternanza di figa e bocca. Sempre più veloci, sempre più forsennate. Nella stanza si sentono solo più gemiti di piacere, respiri affannosi. Sentiamo le vostre fighe sempre più strette, prossime all'orgasmo mentre sentite i nostri cazzi sempre più duri, dentro di voi e li vedete anche con i vostri occhi, li sentite con la vostra bocca... I vostri corpi si strusciano, un'odore di sesso impregna la stanza. Bocche, cazzi, fighe, ormai non si capisce più nulla, dove i nostri cazzi entrano ed escono. E voi non sapete più cosa state leccando se il nostro cazzo o le vostre fighe bagantissime. Lui ed io non ce la facciamo più e come se fossimo sincronizzati veniamo tutti quanti insieme. Lui viene dentro di te, io vengo mentre lo tiro fuori e ti innondo del mio seme il tuo viso e la figa di lei. Tu urli di piacere e lei lo stesso. Esausti ci sdraiamo tutti insieme sul letto uno di fianco a l'altro. Ci guardiamo, mi avvicino a te e ci baciamo. Sentiamo con nostre lingue il sapore di figa e sperma. L'altra coppia ci guarda mentre ci baciamo e sorridono e poi fanno la stessa cosa loro. Poi esausti ci addormentiamo tutti quanti in un intreccio di gambe, braccia, mani sui seni, sui genitali, non sapendo bene a chi appartengono, ma appagati.
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12 years ago
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In vacanza
Dedicata ad una coppia amica.... E finalmente erano arrivati. Avevano aspettato per tutto l'anno e ce l'avevano fatta, erano finalmente in vacanza in Italia. Era da due anni che avevano cercato di andarci, ma per impegni imprevisti non c'erano riusciti. Ma ora.... Mesi prima avevano deciso che quest'anno avrebbero affitatto una villetta al mare, erano andati in una agenzia di viaggio e avevano prenotato. Ed ora erano lì, Katy e Louis. Un piccolo borgo, vicino al mare, dove si potevano affittare delle piccole casette abbbinate a due a due.... Si cambiarono perchè volevano andare subito in spiaggia. Lei si mise un due pezzi che aveva comprato prima di partire, poi prese un pareo e se lo mise attorno alle gambe. Lui era coi boxer da mare e un maglietta. La spiaggia era vicinissima, quindi non fecero tanta strada. A quell'ora c'era abbastanza gente, girarono un pò e poi finalmente trovarono un angolino tutto per loro. Posizionarono i teli, lei si levò il pareo e l parte sopra del suo costume, gli piaceva prendere il sole in toples e lui la maglia. Li posizionarono sul telo e poi insieme si avviarono verso li mare. Si tuffarono, lacqua era bella calda, lei coi capelli bagnati si avvicinò al suo uomo e guardandolo negli occhi lo baciò sulle labbra. Le mani di lui andarono sui suoi fianchi. Il bacio divenne passionale e le loro lingue si incontrarono e giocarono. La stretta di lui si fece più fore e lei si appoggiò maggiormente a lui. Attorno c'erano altre persone chi stava giocando, chi nuotava. E questo li eccitò. Le mani di lui dai fianchi di lei passarono al suo sedere e la spinse contro di se. Lei sentì il membro del suo uomo che iniziava ad eccitarsi e a lei questo faceva piacere. COn una sua mano, nascosta dall'acqua, andò a cercarlo e da sopra il costume iniziò a masaggiarlo. Intanto una mano di lui che era sul sedere piano piano iniziò da dietro a scostare il costume di lei e ad accarezzarla. Si baciarono più forte, si stavano eccitando, nonostante ci fosse persone intorno che magari potevano vederli. La mano di lei adesso aveva scostato il costume di lui e finalmente con la sua nuda mano lo stava accarezzando. La mano di lui invece era riuscita ad arrivare al suo fiore e anche lui aveva iniziato ad accarezzarla. La voglia stava crescendo. Lei sentì i suoi seni inturgidirsi e tra le sue mani il cazzo del suo uomo farsi sempre più duro. Sentiva le dita di lui dentro di lei che la stava accarezzando e i suoi umori iniziarono ad essere una cosa unica con l'acqua di mare. SI morse il labbro, andò vicino all'orecchio del suo uomo e gli disse di farla venire. Lui la strinse stretta a se e accelerò i movimenti della sua mano su di lei. Lei iniziò ad ansimare e iniziò a segare quel bel cazzo duro. Le loro mani si fecero sempre più veloci fino che non ce la fecero ed insieme vennero,lì mezzo al mare.... Aspettarono un attimo e poi uscirono dal mare. Ridendo e scherzando. ERano contenti. Arrivarono al loro posto e si sdraiarono. lei con la schiena e lui a pancia in giù. ERano tutti e due appagati. Lei aveva amncora i capezzoli turgidi per l'accaduto belli esposti al sole. Durante quel piccolo amplesso non si erano accorti che qualcuno li aveva osservati bene e molto probabilmente aveva capito che si erano dati piacere sott'acqua. La stanchezza prese il sopravvento su di lui e lo calò nelle braccia di morfeo. Lei continuò a prendere il sole. Ad aun certo punto si avvicinò un ragazzo e gli chiese se voleva un massaggio. Lei girò lo sguardo verso il suo uomo e vedendolo addormentato diede il suo consenso. Si girò con la schiena verso l'alto. Senti le mani di quello sconosiuto sul suo corpo. Un piccolo brivido nell'attimo che gli mise la crema per il massaggio. Lentamnte le mani di ui partirono dalle spalle. Lei si abbandonò a quel piacevole tocco. Quel masaggio gli stava dando un sensazione piacevole. Sentiva la stoffa dell'asciugamano sui suoi capezzoli belli duri. Ora le mani dell'uomo erano sulla sua schiena e ogni tanto le sue dita da sopra gli toccavano leggermente l'inizio dei seni da dietro. Lei non gli disse niente, anzi gli piaceva... Poi le mani di lui, continuarono il massaggio e arrivarono sul suo sedere. Tocchi lievi, molto piacevoli. Lei senza accorgersene aprì leggermente le gambe. Le mani dell'uomo iniziarono un tocco più energico fino a quasi a palparla. Lei iniziò ad eccitarsi. Poi le mani dell'uomo, lentamente presero il dietro del costume e lo tesero fino a farlo diventare un filo e glio mise tra le chiappe. Lei ebbe un attimo di sorpresa ma poi gli piacque e allargo di + le sue gambe. Ora le mani edll'uomo si fecero più audaci e lentamente un dito calò nel solco tra le due chiappe. Sentiva quel dito stuzzicarla e questo gli piaceva. Iniziò a sentirsi bagnare. Si stava eccitando. Poi il dito non si fermo e proseguì il suo viaggio e da dietro iniziò a sfiorarle il suo fiore. Gli piaceva, molto, sentire quel tocco. Poi improvvisamente il dito tornò e sentì di nuovo le mani dell'uomo sul suo sedere che poi si spostarono sulle cosce. Il massaggio continuò fino ad arrivare ai piedi. Una volta lì, sentì la voce dell'uomo che gli disse di girarsi e lei obbedì. Vide il ragazzo davanti a sè, giovane, bello a dorso nudo. Lui la guardò, vide i capezzoli turgidi di lei. Lei si passò la lingua sulle labbra. Lentamente ilragazzo gli riprese le gambe e continuò il suo massaggio partendo dai piedi. Lei notò il bozzo che aveva lui all'altezza dei boxer. Una gamba di lei andò a tastarlo mentre lui continuava il massaggio all'interno coscia. Gli piaceva quello che sentiva. Le mani di lui salirono, arrivarono all'altezza del suo fiore ricoperto dal suo costume. Lieve la mano di lui iniziò a massaggiarla da sopra il costume. Lei chiuse gli occhi e si godette quella piacevole sensazione. Il ragazzo scostò leggermetne il costume di lei,lei aprì un pò di + le gambe e con decisione il ragazzo iniziò a toccare il suo fiore. Lei si stava bagnando. Sentiva quella mano accarezzarla. Una mano di lei non ce la fece e lentamente andò su un suo capezzole e iniziò a giocarci con le dita. Era eccitata. Un dito di lui si fece audace e iniziò a penetrarla nella sua figa. Lei se lo sentì tutto. Un piccolo gemito gli uscì dalla bocca. La mano con la quale si stava dando piacere al capezzolo, lentamente andò alla ricerca dell'eccitazione di lui e lo trovò. Lo sentì attraverso la stoffa dei boxer. Lo saggiò con la mano, gli piacque la consistenza. Il ragazzo continuò. Ora aveva una mano che dava piacere a lei e l'altra aveva raggiunto i suoi seni, e stava tintillando con le sue dita i suoi capezzoli. Il respiro di lei si fece più affannoso. Stava per avere un altro orgasmo. Voltò lo sguardo e vide il suo uomo li adagiato che ormai si stava godendo anche lui la scena... Lei guardo negli occhi il suo uomo con occhi desiderosi. Lui fece un breve cenno del capo. Allora si alzò, si sistemò un attimo e prese per mano il ragazzo. Si diressero verso il loro alloggio seguiti dal suo uomo da dietro. Il ragazzo non poteva crederci a quello che stava avvenendo. Entrarono nella casa vuota, sapevano che la babysitter aveva portato loro figlio a giocare insieme agli altri nella spiaggia. Appena entrati, lei prese il ragazzo, lo fermò in mezzo alla stanza, intanto suo marito chiuse la porta e si sedette sulla poltrona vicino per godersi tutta la scena.... Lei si avvicinò al ragazzo e strusciò i suoi seni sul dorso di lui, poi con le mani inizò ad accarezzargli da sopra i boxer il suo bel membro duro. Intanto inizò a scendere per mettersi in ginocchio e nel mentre con la sua bocca iniziò a baciare il petto dell'uomo. Scese sempre più giù fino ad essere in ginocchio, con il viso a pochi cm dai boxer tirati in prossimità del cazzo del ragazzo. Si avvicinò con la bocca e inizò morderlo da sopra la stoffa. Intanto le mani di lei andarono verso l'elastico e.... in un colpo solo tirò giù i boxer e davanti a lei svettò il cazzo del ragazzo, bello duro, con la cappella bella rossa. Lei guardò il suo uomo e poi guardandolo negli occhi, tirò fuori la lingua e piano piano iniziò a leccare la cappella del ragazzo. Come fosse il miglior gelato che avesse mai assaggiato con la lingua lo leccò bene bene, prima la cappella, poi scese e leccò tutta l'asta fino ad arrivare alle palle. Lì gli diede un picoclo morso perchè erano belle piene, poi riprese la sua leccata e torno sù. Arrivò di nuovo alla cappella, la sua lingua giocò sul prepuzio, per poi leccare tutta la cappella. Poi si fermò. Il suo sguardo torno su suo marito seduto sulla sedia che si era liberato anche lui dal costume e si stava accarezzando. Lei guardandolo negli occhi pieni di voglia, aprì la bocca e come una affamata si prese il cazzo del ragazzo ed iniziò a succhiarlo mentre continuava a guardare il suo uomo che aveva iniziato a segarsi sulla sedia... Lei continuava a lavorare il cazzo del ragazzo con la sua bocca. Leccatine miste a succhiate. in più una mano di lei accarezzava le palle e le sentiva belle gonfie. Con l'altra mano iniziò a darsi piacere. Il ragazzo mise una mano sulla testa di lei ed iniziò ad accrezzargli i capelli. Il suo uomo intanto li guardava dalla sedia. Aveva il cazzo duro in mano e aveva iniziato a segarsi. Lei girò lo sguardo e lo vide. Con la sua bocca iniziò a lavorarlo ancora di più. Poi si fermò. Guardo il suo uomo e gli disse... "vieni qui". Il suo uomo si alzò e si mise di fianco al ragazzo. Lei con la sua bocca gli diede una leccatina stringendo con la mano il cazzo del ragazzo e continuando a segarlo per non farlo smollare. Ed iniziò un doppio pompino. Alternava la sua lingua prima sul cazzo di uno poi sull'altro. Prima una succhiata, poi una leccata. Gli piaceva, si sentiva calda. E mentre la sua bocca era impegnata col cazzo di uno, con la mano segava l'altro, lo accarezzava, per renderli sempre più duri per lei. E intnato i due uomini avevano iniziato a toccarla sulle spalle, sui seni, fino a dove riuscivano da quella posizione. E lei continuava a bagnarsi e eccitarsi sempre di più... Non ce la faceva più li vleva entrambi. Si fermò, si alzò, prese con le mani i due cazzi e li trascinò con se sul letto. Si mise sdraiata con le gambe aperte e disse.. "leccatemi" e i due uomini non se lo fecero ripetere... Il suo uomo si posizionò tra i suoi seni e iniziò a leccare i capezzoli, mentre il ragazzo iniziò a dare piacere al suo fiore bagnato. Sentiva quelle due lingue esplorare il suo corpo. Un fremito dopo l'altro le scosse il corpo. Stava godendo di quelle leccate. Il ragazzo iniziò oltre alla lingua anche a sditalinarla, sentiva quel dito acarezzare dentro di lei. I muscoli della sua viagina lo strinsero forte. La lingua del suo uomo ora era sostituita dai suoi denti. Li sentiva mordere i capezzoli belli turgidi. Egridò... ebbe un primo orgasmo... I due uomini non si fermarono. La dua figa era un torrente in piena. Ora lei li voleva. Tutti e due insieme. SI alzò, li fece sdraiare. Con la sua bocca li assaggiò ancora una volta e poi si mise sopra il suo uomo e lentamente si impalò... Se lo voleva sentire bello duro dentro di lei. Era talmente bagnata che il cazzo del suo uomo non fece fatica ed entro dentro tutto quanto fino alle palle. Poi una volta che fu dentro di lei. SI fermò per gustarselo bene. E poi... iniziò a cavalcarlo, prima lentamnete. Le mani del suo uomo andarono sui suoi seni perchè questo sapeva che gli piaceva e che la faceva eccitare ancora di più. Lei girò lo sguardo verso i ragazzo e con voce roca gli disse .."inculami". Il ragazzo non se lo fece ripetere due volte. Si alzò, si posizionò dietro di lei e avvicinò il suo viso al suo secondo fiore mentre lei continuava a cavalcare il suo uomo. Il ragazzo iniziò a leccargli il buchino. Lei sentendo quella lingua accarezzarglielo godette ancora di più della cavalcata. Una volta che fu ben insalivato, i ragazzo si posizionò con il suo membro, la cavalcata si interruppe per poterlo accoglierlo. E piano piano, iniziò a penetrarla nel culo.... Il cazzo del ragazzo iniziò piano piano ad entrare nel suo secondo fiore. Il suo uomo col cazzo in figa stette fermo così la doppia penetrazione poteva avvenire meglio. Lei si sentiva riempita, sentiva i due cazzi dentro di lei. ERano fermi per farla sentire bene. Con i muscoli vaginali li e anali li stringeva bene bene tutti e due. Gli mancava il fiato. Li sentiva pulsare dentro di lei. Il suo uomo sotto iniziò a leccargli i capezzoli turgidi r piano piano inizio a sfilarlo dalla figa di lei. Intanto il ragazzo, con le mani sul suo sedere continuava ad essere dentro il suo culo. Quando il suo uomo non lo fece uscire tutto ma si fermò, in modo da avere solo la cappella dentro di lei, e poi iniziò di nuovo a rientrare. A quel punto totccò al ragazzo che lentamente iniziò a uscire da lei e mentre il suo uomo era di nuovo dentro, stavolta il ragazzo era quasi fuori, solo con la cappella del suo cazzo. E come un macchinario ben oliato dagli umori di lei che stava grondando, iniziarono a scoparla alternandosi, quando il suo uomo era dentro la figa, il ragazzo era fuori; quando il ragazzo era dentro il suo ano, il suo uomo era fuori. E lei godeva, pechè aveva sempre un cazzo dentro di lei. Intanto la lingua del suo uomo continuava a leccargli i seni e le mani del ragazzo ad accarezargli il culo e i fianchi. Poi ad un certio punto, come se si fossero messi daccordo, i due uomini iniziarono a scoparla non più alternati ma insieme e a lei gli mancò il fiato perchè stava godendo, un piacere così intenso non l'aveva mai provato. Sentiva quei due cazzi belli duri, e continuava a bganarsi ed iniziò a gemere. Nella stanza si sentiva un forte odore di sesso. E mentre scopavano non si accorserò che dall'altra parte della finestra, due occhi da cerbiatta carichi di lussuria li stavano osservando. Con un ultimo affondo lei non ce la fece più e godette, urlò di piacere. I due uomini si fermarono dentro di lei e sentirono i suoi muscoli stringerli. Lei si accasciò sul suo uomo che era posizionato sotto. Il ragazzo piano si sfilo e stessa cosa fece il suo uomo. Lei si sdraiò sul letto con le gambe larghe con il respiro affannato, rossa in volta per l'orgasmo avuto. I due uomini, uno da una parte e la'ltro dall'altra, si avvicinarono a lei ed uno inizò a suggergli un capezzolo e stessa cosa fece l'altro. Poi come se fossero due gemelli si mossero in sincronia facendo le stesse cose, solo che uno con la parte destra e l'altra con la sinistra. Lei sentiva quelle lingue, quei palpeggiamenti su tutto il suo corpo. sentiva le mani dei duoi uomini arrivare in figa ed entrambi iniziarono ad acarezzare quel bellissimo fiore che aveva appena goduto. L'eccitazione riprese di nuovo il sopravvento. Le bocche degli uomini lungo il loro tragitto erano arrivati là dove aveva appena goduto. Sentiva le loro lingue esplorarla, suggerre il suo miele. Con le mani iniziò a cercare i cazzi dei suoi uomini e li trovò. Si posizionarono meglio come un 69 fatto in tre. Lei con la bocca iniziò a cercare uno di quei membri bellli duri e con l'altra iniziò a segare l'altro ed iniziò a intervalli, prima uno e poi la'ltro. Intanto le lingue continuavano sulla sua figa, sentiva dita penetrarla dentro, stava godendo di quella situazione. Sentiva anche che adesso si stavano dedicando al suo secondo fiore. E intanto lei lecccava, pompava quei bei cazzi duri per lei. Poi non ce la fece più. Li fece smettere, voleva godere di nuovo, sentirli di nuovo dentro di lei. Allora posizionò il suo uomo con la schiena sul letto, lei si posizionò sopra di lui ma con la schiena rivolta verso l'esterno. Prese in mano il cazzo del suo uomo ed iniziò ad impalarsi nel culo. I suoi umori colavano dalla figa all'ano e in più con l'inculata di prima fu molto più agevole. Se lo infilò piano piano per gustarselo tutto fino a quando non fu tutto dentro di lei. Stette ferma, chiuse gli occhi e si morse il labbro. Poi li aprì guardò il ragazzo. Il ragazzo si avvicinò puntò il cazzo verso la sua figa e lentamente iniziò ad entrare dentro di lei. E intanto gli occhi da cerbiatto iniziò ad accarezzarsi dall'eccitaione di vedere quella doppia penetrazione. Come prima, i due uomini dietro piacere alla donna che si stava facenda penetrare sia in culo che in figa. Fecero la stessa cosa di prima, prima alternandosi e poi insieme. Lei stava provando sensazioni incredibili. Li sentiva sempre più duri, le cappelle grosse dentro di lei. Con i suoi musocli li stringevi, li voleva farli godere dentro di lei. Sentiva su tutto il suo corpo le mani dei due uomini. Il respiro si fece sempre più affannoso, i due entravano ed uscivano sempre più veloci fino a che lei godette e con un urlo liberatorio ebbe un orgasmo e nel mentre si sentì riempire dentro dalla sborra dei due uomini che godettero con lei. Ed intanto fuori, un'altra persona godette delle proprie carezze.
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12 years ago
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Bendata
Bendata.... sei sdraiata...hai gli occhi bendati...ti senti strana , non ha mai provato una sensazione così.. l'oscurità ti circonde...sei vestita con la vestaglia trasparente, un miniperizoma nero e delle calze autoreggenti...sei molto eccitata non sai cosa succederà...senti solo dei rumori soffusi...un brivido ti percorre quando senti una mano che inizia ad accarezzarti il tuo corpo...senti la mano che ti accarezza il seno da sopra la vestaglia...senti un'altra mano sulle tue gambe...poi senti un'altra sull'altro stuo seno... capisci che nella stanza ci sono due persone...le mani che ti accarezzano i seni iniziano a slacciare la vestaglietta e a liberarli...ai i capezzoli talmente duri per l'eccitazione come degli spilli...senti dell'umido attorno...capisci che qualcuno te li sta succhiando...mentre con l'altra mano ti accarezza quello libero... intanto l'altro continua ad accarezzarti...è arrivato alle cosce e senti il contatto della sua mano dove finiscono le autoreggenti e inizia la pelle libera...e continuano ad andare sempre + su, in un lento massaggio...la bocca di uno intanto continua su un seno e poi su un altro... ogni tanto sale un po' più su e ti lecca il collo per poi arrivare all'orecchio... te lo morde...sei molto eccitata, ti umetti le labbra con la lingua... sotto senti che l'altro si è avvicinato al tuo fiore ricoperto solo di quel piccolo perizoma...senti le mani avvicinare fino a quando le senti che scostano il tuo perizome...ti senti accarezzare lentamente, per facilitargli il compito gli apri leggermente le gambe...sentire solo con il tatto senza vedere ti fa accelerare il respiro,,,senti che ti stai bagnando...le mani sotto si trasformano in una bocca...senti una lingua che ti sta penetrando dentro...la senti prima sulle grandi labbra poi si fa più audace ed entra dentro di te...intanto la linguia che si stava occupando della parte di sopra scende di nuovo verso i seni...te li succhia ancora un pò e ad un tratto capisci che qualcuno si è messo a cavalcioni su di te...senti le mani che ti stringono i seni e qualcosa di duro in mezzo a loro...un cazzo...stai facendo una spagnola bendata... senti che va lento...tiri fuori la lingua per sentirlo nel momento che si avvicina al tuo viso...lui capisce e te lo avvicina di +... inizi a leccarglielo... intanto sotto di te..la lingua si è sostituita con un dito...ti sta masturbando...ogni tanto senti un guizzo della lingua sull'altro tuo fiore...con un orgasmo in arrivo continui il tuo pompino.......... ...sei un lago...un cazzo in bocca che te lo stai gustando come se fosse il gelato più prelibato che tu abba mai assaggiato...una lingua che ti sta esplorando il tuo secondo fiore mentre delle dita ti stanno esplorando la tua fica...no ce la fai più ed hai un orgasmo...ti bagni tutta e brividi ti corrono per tutto il corpo grazie anche alle sensazione che sono più acuite essendo bendata...dopo questo orgasmo...i tuoi amanti si fermano...e ti lasciano lì in mezzo al letto...un flebile "no" ti esce dalle labbra...ma ad un certo punto... senti qualcosa di duro premere vicino alla tua bocca...sorridi e accogli il cazzo...lo trovi diverso da quello di prima e capisci che è della persone che prima ti leccava la figa...e inizi a leccarlo come hai fatto prima...la tua fica è bollente...e senti anche lì qualcosa che piano piano entra... e il cazzo dell'altro uomo...mugoli con la bocca piena mentre il cazzo ti entra nella fica...coi muscoli della vagina inizi a pomparlo...lui sta fermo poi inizia un lento movimento dentro di te, mentre continui a succhiare l'altro cazzo...sono sensazioni nuo0ve per te...bendata...ti stanno scopando in due...la tua bocca continua a succhiare inperterrita...ogni tanto delle mani ti accarezzano i senti e ti tintillano i capezzoli...senti ad un certo punto che quello che ti sta scopando in fica ti prende le gambe e te le alza...senti dell'umido sulle dita dei piedi...capisci che mentre ti sta scopando, con la bocca ti sta succhiando le dita dei piedi inguaiate nelle calze...e questo ti fa piacere....il cazzo che hai in bocca diventa sempre più grosso..capisci che lo stai portando all'orgasmo... ma...si fermano di nuovo...e ti lasciano di nuovo in bali della cecità....senti che ti prendono le mani e ti fanno alzare...avverti un movimento sul letto...capisci che uno si è sdraiato...l'altro ti accompagna su di lui...senti che sotto di te c'è un cazzo svettante che non vede l'ora di rientrare neela tua fica.... e allora visto che sei eccitata da morire...ti impali...sei a smorzacandela...te lo fai entrare dentro tutto e inizi a cavalcarlo...dietro di te sulla tua schiena nda è appoggiato l'altro...da dietro ti accarezza i seni mentre vai su e giù...senti il suo cazzo da dietro....le mani continuano ad esplorarti e scendono sempre più giù...accarezzano la tua figa mentre cavalchi l'altro cazzo...poi si spostano fino ad arrivareal tuo culo...prima le senti sulle tue chiappe poi si fanno sempre più audaci e una arriva vicino all'altro tuo fiore...tu continui la tua cavalcata...senti il cazzo duro dentro di te...i tuoi muscoli vaginali lo spremono...intanto un dito da dietro inizia ad entrare dentro di te...poi ne senti due...stai godendo...un cazzo un fica e due dita nel culo...ad un certo punto le dita escono...senti una mano premee la schiena per farti capire che devi piegarti verso il basso..smetti un'attimo di cavalcare...ti abbassi e senti la lingua di quello che cavalcavi lambire i tuoi seni aiutandosi con le mani...hai sempre il suo cazzo in fica...intanto dietro, le mani dell'altro ti allargano le chiappe....e inizi a sentire qualcosa di + grosso rispetto alle dita...è il cazzo del secondo uomo...il tuo respiro si fa sempre + affannato per via dell'eccitazione e del godimento che stai provando...lo senti entrare dentro di te...sempre pìù lentamente per non farti male ma per farti provare solo piacere...il tuo respiro si blocca un attiamo...lo senti tutto dentro di te...anzi li senti tutte e due...uno in fica e l'altro in culo...aspettano un secondo che i tuoi muscoli si adattino ai loro cazzi..e poi con movimenti coordinati..iniziano a scoparti.... ...sei piena dentro di te...due cazzi...uno nel culo e l'altra nella figa che coordinati ti stanno scopando...tu sei ancora con la benda...sensazioni mai provate prima...nella stanza si sentono i tuoi gemiti ad ogni affondo...due mani e ogni tanto una lingua di quello di sotto, li senti sui tuoi seni...altre mani sui tuoi glutei...le tue mani appoggiati sul letto facilitare i tuoi movimenti...senti arrivare l'ennesimo orgasmo di questo incontro...tutto il tuo corpo rabbrividisce e ti bagni come una fontana...esausta ti accasci sull'uomo sotto di te...i cazzi ancora duri si sfilano da te...senti che ti girano...ora hai la schiena a contatto con il torso dell'uomo che ti stava sotto...le sue mani iniziano ad accarezzarti in un lento massaggio...senti il suo cazzo duro vicino al tuo secondo fiore...intanto l'altro uomo ha iniziato ad accarezzarti le gambe...e ogni tanto ti fa sentire il suo cazzo lunghe di esse...le mani di quello di sotto iniziano di nuovo a massaggiare il tuo seno...la voglia sta rinascndo...con il cazzo vicino tu inizi un lento massaggio col tuo sedere...poi le tue mani si avvicinano a lui, glielo prendi e telo indirizzi nel tuo secondo canale...piano, lentamente entra dentro di te...lo senti tutto...intanto anche l'altro si sta avvicinando seguendo le tue gambe...lo senti vicino al tuo fiore, e come una carezza, lentamente entra anche lui dentro di te...se di nuovo piena...due cazzi...in fica e in culo...solo che sei in altra posizione...le tue gamba si incrociano sulla schiena di chi ti è appena penetrato...e di nuovo...come se lo facessero da anni...iniziano a scoparti...i tuoi gemiti ricominciano a farsi sentire...un odore di sesso e di corpi imprenia la stanza...mani ti accarezzano lungo tutto il corpo...vanno avanti, dentro di te...li senti prendere velocità...ti manca il respiro...e inizi il piacere arrivare...fino a quando hai di nuovo un brivido...l'orgasmo è arrivato...urli dal piacere...ma loro non hanno finito..i loro cazzi sono ancora duri...ad un certo punto pronunci con un fil di voce..."venitemi in viso"...e come un comando, la macchina si ferma....escono da dentro di te...ti fanno sdraiare...senti i due cazzi dri vicino alle tue labbra...ed inizi ad assaggiarli..prima uno poi l'altro..senti i tuoi sapori...poi ti fai più decisa e inizi un doppio pompino...alternadoti..prima uno poi l'altro, e poi di nuovo...fino a che no li senti pronti...che sta per arrivare anche per loro finalmente l'orgasmo...apri la bocca tirando fuori la lingua e... ti sborrano come due fontane...accogli tutti in bocca...sborrano copioso il loro nettare....lo senti tutto...e lo ingoi...un sorriso di gratitudine e appagamento compare sul tuo volto...e come sono arrivati..le due macchine da sesso...silenziose...escono lasciandoti ancora bendata.... FINE
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12 years ago
admin, 75
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Un po' signora.... molto troia!
Lunedì mattina... inizia una nuova settimana di abitudinario tran tran ... sveglia presto, colazione con la moglie ed i bambini che urlacchiano e recalcitrano , non vogliono andare a scuola... la depressione mi assale se penso al capufficio che mi aspetta da lì a poco per inondarmi delle sue solite parole e delle sue insulse cartacce da sbrigare... La mia mente è invece pervasa dal pensiero fisso : poter concedere almeno una mezza giornata alla mia parte femminile , da troppo tempo compressa, alleviata solo dalla mia abitudine di indossare almeno dell'intimo sexy sotto i vestiti da uomo (mi ero fatta una piccola borsa portadocumenti che tenevo in macchina e che portavo con me salendo in ufficio, al cui interno tenevo lingerie di vario genere). Ma era ben altro ciò di cui avevo un fottuto bisogno.... Mentre meditavo su queste cose, a metà giornata venivo raggiunta da una telefonata di mia moglie, che con tono fortemente preoccupato mi annunciava che doveva recarsi per almeno tre giorni dai suoi, in quanto suo padre si era sentito male ed era ricoverato in ospedale . Io le dissi di non preoccuparsi, avrei pensato io ai bambini in quei giorni, ma non mi aspettavo neppure lontanamente la sua risposta: "amore, li porto con me, ho già avvisato la scuola...." . Quasi non ci credevo: sarei stata sola soletta come non capitava da anni... A metà pomeriggio mia moglie mi telefonò ancora per riferirmi che era già arrivata a Roma con i bambini e che suo padre stava effettivamente ancora male... Cominciai subito a pensare a cosa avrei potuto fare in quei giorni, anzi in quelle notti, di libertinaggio assoluto. Ero così eccitata che mi accorsi di aver bagnato il perizoma che avevo indossato sotto i pantaloni appena arrivata in ufficio... Finito di lavorare, non pensai minimamente a cambiarmi il perizoma umidiccio ed uscii dall'ufficio di buona lena, mi recai subito al centro commerciale per fare acquisti... Mi comprai un bellissimo tailleur rosso fuoco, giacca attillata e gonna sopra il ginocchio con allacciatura sul dietro formata da sette bottoni piuttosto grandi di madreperla nera, oltre che reggicalze nero e viola coordinato con brasiliane e reggiseno push up, ed un bel paio di calze autoreggenti nere velatissime con la riga e bordo alto in pizzo. Quindi passai dal sex shop vicino a casa, ove acquistai un cuneo anale nuovo di media grandezza ed un paio di polacchine nere lucide con tacco a spillo di 12 cm . Giunta a casa, mi feci subito una doccia molto calda e mi depilai per bene le parti intime (nel resto del corpo ho pochissimi peli, praticamente invisibili), dopo di che mi incremai ben bene le tettine (le ho naturalmente abbastanza femminili, senza peli e con due bei capezzoli a punta) ed umettai ben bene la mia ficanale con un olio profumato alla vaniglia. Decisa a folleggiare, pensai, tanto per cominciare la serata. di andare al ristorante da sola, vestita con tutte le mie nuove cosine acquistate, lasciando il prosieguo aperto agli eventi... Indossai quindi il completino intimo, il tailleur, con sotto la giacca una camicetta di seta bianca di mia moglie abbastanza ampia e scollata (mia moglie dopo le gravidanze è piuttosto sovrappeso, quindi le sue misure sono alquanto simili alle mie), misi la parrucca rossa a caschetto e mi truccai piuttosto pesantemente (ombretto nero sfumato in viola, in tinta con la lingerie, mascara volumizzante, eyeliner, fondotinta mattone, sugli zigomi phard in crema, con brillantini, di colore ancora più scuro, ed un gloss rosso vermiglio per le labbra con tanto di matita color prugna per il contorno della bocca) ed infilai quindi le polacchine. Presi la mia borsetta di vernice nera ove riposi tutti i trucchi ed un paio di preservativi, oltre che le sigarette Cartier bianche (quelle con il filtro rivestito in seta). Per essere ben pronta ad eventuali sviluppi sessuali, mi portai in borsetta anche il cuneo anale appena acquistato, con l'intenzione di infilarmelo nella toilette del ristorante, sia per godermi quella presenza tra le chiappe mentre consumavo la cena, sia per essere già bella morbida e accogliente per lo sperato finale hard della serata. Mi guardai allo specchio... Praticamente ero diventata una appariscente femmina in calore in cerca di uccelli! Ebbi un fremito di compiacimento ed avvertii il solito languore al pancino oltre che il ben noto tremore alle ginocchia, segni inequivocabili che mi annunciavano di essere pronta per il mio ruolo di troia sottomessa. Nonostante l'evidente stato di eccitazione, mi resi conto di un grave problema, che peraltro avevo avvertito già nel vestirmi: non avendo provato il tailleur al centro commerciale (per ovvi motivi). mi accorsi, solo a quel punto, rimirandomi e girandomi tra gli specchi della camera da letto, che la gonna era davvero sin troppo aderente; i bottoni, infatti, tiravano tantissimo , tanto che tra un bottone e l'altro (la gonna era tutta abbottonata sul dietro, dalla vita all'orlo) si vedevano chiaramente all'altezza del culo la mutandina, quindi la pelle nuda e, scendendo, il bordo in pizzo delle calze... inoltre il reggicalze segnava la gonna rivelando chiaramente la sua presenza .... Avvampai all'idea di uscire conciata così, anche se era buio... la giacchina del tailleur arrivava appena alla vita, quindi al ristorante tutti avrebbero potuto vedere come ero agghindata sotto la gonna... ma ormai era fatta! Mi spruzzai una buona dose di Poison (il profumo di mia moglie), la cui boccetta pure riposi in borsa. All'ultimo, presa da non so quale pudore, mi infilai un impermeabile/spolverino nero, sempre di mia moglie, per evitare che almeno per strada si potesse vedere l'indegno spettacolo del mio didietro e delle mie cosce che occhieggiavano abbondantemente tra un bottone e l'altro della gonna. Chiamai quindi il taxi e presi l'ascensore nella speranza di non essere intercettata da qualche condomino, ed in questo fui davvero fortunata, vista l'ora non tarda. Mi fermai all'interno del portone ad attendere il taxi, che sopraggiunse dopo un paio di minuti. Uscii con passo abbastanza incerto (il primo impatto con il luogo pubblico mi rende sempre vagamente timorosa); intendevo salire rapidamente sul taxi, ma il mio incedere per l'appunto incerto e, forse, il mio aspetto da femmina evidentemente attraente per non dire di peggio, induceva il taxista a scendere rapidamente dall'auto per aprirmi lui la portiera. Era un bell'uomo sulla trentina, capelli lunghi neri raccolti in un codino, abbronzato e con una barba incolta di qualche giorno, alto almeno 1.85, che indossava un giubbetto di pelle tipo chiodo aperto su una t shirt bianca e jeans alquanto aderenti e strappati su una coscia. Non incrociai volutamente lo sguardo, per evitare che intuisse la voglia di cazzo che avevo nella mia testa. Lo ringrazia per la cortesia con voce sommessa e salii in auto da brava signora, sedendomi portando le gambe unite all'interno, senza scosciarmi (come invece avrei voluto tanto fare... ma all'inizio della serata è sempre così, vengo travolta da uno strano pudore). Il taxista si sedette alla guida e notai subito che sistemò lo specchietto retrovisore per potermi spiare; la cosa mi fece davvero piacere e, incrociandone lo sguardo nello specchietto, feci un sorriso abbastanza eloquente . Era una Mercedes station wagon davvero accogliente e nuova, il profumo della pelle dei sedili avvolgenti mi dette un piacere particolare, e mentre assaporavo queste sensazioni, dissi al taxista di portarmi al ristorante prescelto. L'uomo partì piuttosto velocemente e, nel guidare, sempre spiandomi dallo specchietto in modo evidente, mi chiese cosa andava a fare una bella signora come me al ristorante da sola ; risposi che ero parecchio annoiata e speravo di passare una serata piacevole. Lui mi lanciò un sorriso accattivante e, addirittura girandosi verso di me, mi chiese dove fosse mio marito.... Stavo per rispondergli di farsi gli affari suoi, quando un forte suono di clacson indusse l'uomo a rigirarsi verso la strada: stavamo per fare un frontale con un'altra auto! Il taxista fu costretto ad una manovra talmente brusca ed accelerata per evitare l'incidente, che mi trovai sbattuta sul lato opposto del sedile posteriore. Mentre l'uomo inveiva pesantemente, mi resi conto che nel franare dall'altro lato del sedile era successo qualcosa alla mia gonna, ma essendo seduta non riuscivo a capire bene cosa. Mi risistemai alla bene e meglio, ma stavolta fui costretta, data la posizione innaturale, a spalancare le cosce nello spostarmi verso la mia posizione iniziale sul sedile posteriore destro; la gonna strettissima mi risalì quindi praticamente sino all'inguine ed il taxista, nonostante lo scampato pericolo, si accorse della mia manovra ed abbassò lo specchietto retrovisore per non perdersi lo spettacolo, che in effetti non si perse... tanto che poco dopo, passando impudentemente al "tu" mi disse: "signora, sei davvero affascinante, se vuoi ti passo a prendere dopo il ristorante ed andiamo a bere qualcosa assieme". Io lo congedai freddamente dicendogli che mi aveva fatto spaventare troppo e non sarei mai più salita in taxi con lui; anzi, essendo quasi arrivati al ristorante, gli chiesi di accostare per farmi scendere (anche sei in realtà ero eccitatissima per avergli appena dato spettacolo delle mie cosce e del mio intimo...). Lui a quel punto accostò, non mi fece pagare spiegandomi che per lui era stato un piacere portarmi e mi disse: "comunque credo che ci rivedremo...." . Tacqui e pensai di scendere dalla macchina, senza aspettare che mi aprisse la portiera, e questa volta non da signora per bene.... Mi scosciai in modo studiato, con estrema lentezza... la gonna era ormai diventata inesistente, di fatto arrotolata sopra l'inguine... ero talmente infoiata che feci cadere apposta la borsa sulla strada e, per recuperarla, non scesi dal taxi, ma divaricai le gambe ancora di più, lasciandone una sul sedile del taxi ed appoggiando il tacco sul marciapiede... Recuperata la borsa lo guardai con fare da maiala , lui era completamente girato e mi guardava a sua volta con sfacciataggine tra le cosce... "Buonasera" e scesi. Appena in piedi, mi risistemai la gonna lentamente e feci i circa duecento metri che mi separavano dal ristorante sculettando oscenamente sulle mie polacchine tacco 12... l'aria fresca mi accarezzava dappertutto, non mi volsi ma capii dal silenzio del motore che il taxi era rimasto fermo dove mi aveva lasciata ... Non me ne curai affatto. Entrai al ristorante, c'era poca gente... il maitre, un uomo grasso e rubizzo di mezza età, mi accolse sorridente e con fare fin troppo viscido mi chiese di seguirlo al guardaroba per lasciare lo spolverino. Qui giunti, mi tolse lui lo spolverino... ed esclamò! Ma signora, lei non può entrare in sala così conciata! Non capivo, in effetti ricordavo che i bottoni della gonna lasciavano intravedere le mutandine ed il bordo delle calze, ma non ero poi così tanto indecente! Mi girai avvampando e dissi al maitre "Come si permette? Cosa c'è che non va?" Lui, passando al tu, sottovoce mi disse: "Guardati allo specchio, hai il culo di fuori! Lo vedo che sei una puttana, ma questo è troppo per un locale pubblico!" Mi girai repentinamente verso lo specchio ed a quel punto capii e trasalii: ecco cos'era successo nel taxi in occasione della brusca manovra.... il bottone posto all'altezza del culo era saltato, e la gonna era in quel punto totalmente aperta, rivelando la mia "brasiliana" nera e viola infilata tra le natiche! Il maitre mise la sua grassa mano sul mio culetto offerto al pubblico sguardo, e facendo scorrere il dito medio tra le mie chiappette, inducendomi un fremito di piacere che mi fece tremare le ginocchia, mi disse: "Sei una gran puttana, se vuoi mangiare in questo locale devi rimetterti lo spolverino, se no te ne vai.... " . Mi girai un po' indignata ma soprattutto eccitata per il tocco di quel porco.. lo guardai fissa negli occhi e gli risposi sottovoce: "Ho bisogno della toilette...." . Lui mi fece cenno che era dietro l'angolo del corridoio, ed io mi avviai con passo lento e volutamente provocatorio... senza voltarmi, sapevo che stava fissando il mio culo scoperto, velato in parte dalle sole mutandine, che aveva appena palpato... Entrai nella toilette e mi guardai allo specchio... avevo un aspetto stravolto, come se avessi appena scopato con due o tre uomini... mi chiusi nel bagnetto, mi tirai su la gonna e mi toccai tra le cosce e sulla fighetta anale... davanti ero già umida, dietro di più.... in quel momento, ricordai di avere in borsa il nuovo plug-in, lo presi tremante e, tolte le mutandine, lo infilai lentamente nel culetto.... chiusi gli occhi immaginando prima il taxista con in mano il suo membro eretto di proporzioni spropositate, poi il maitre intento a toccarsi il suo cazzetto flaccido da sopra i pantaloni.... immediatamente raggiunsi l'orgasmo, lasciandomi scappare anche un gemito.... Dopo un interminabile minuto, mi ripresi e mi asciugai con la carta igienica la mano dai miei umori che erano sgorgati dal mio clito moscio. Mi rimisi le mutandine lasciando dento il culetto il plug-in. Uscii dal cessetto con le gambe molli e le ginocchia tremanti, mi guardai nuovamente allo specchio ... ero ancora più stravolta di prima! Mi diedi una ripassata al trucco e con un sospiro aprii la porta della toilette... appena fuori c'era ancora il maitre con il mio spolverino in mano, che mi guardò sogghignando e disse "Tutto bene signora?". Capii che aveva origliato da dietro la porta ed evidentemente si era reso ben conto di cosa avevo fatto. Presi dalle sue mani lo spolverino , quindi gli dissi seccamente: "Questo posto non mi piace, tu non mi piaci, me ne vado!" A bella posta attraversai la sala sculettando vistosamente (in ciò aiutata dal plug-in che mi ero infilata nel culetto) ed esibendo le mie mutandine brasiliane ben visibili dalla gonna aperta sul dietro ai pochi avventori... giunta alla porta infilai lo spolverino ed uscii . Una volta sulla strada, mi sentii ancora più porca e vogliosa di cazzo, sia per essere con il culo scoperto, sia per avere appena goduto, sia e soprattutto per la goduriosa presenza che covavo tra le chiappe... Si era alzata una brezza tiepida che si infilava sotto lo spolverino e sotto la gonna, eccitandomi ulteriormente. Il mio primo impulso sarebbe stato di battere il marciapiede, spacciandomi per puttana , ma non arrivai a tanto. Con una certa sorpresa, mentre meditavo sul da farsi, notai che il taxi era ancora fermo dove mi aveva lasciata... Avrei voluto raggiungerlo e farmi scopare da quel ragazzo nerboruto sul sedile di dietro, ma non lo feci... mentre lo pensavo, notai che quel porco mi stava facendo gli abbaglianti, quindi mi aveva vista e mi stava aspettando.... A quel punto fui inaspettatamente sopraffatta da un momento di pudore, tanto che mi allacciai lo spolverino strettamente e mi incamminai come un automa, pur sempre sculettando, verso la direzione opposta, senza sapere in realtà dove andare. Camminai per diversi minuti senza meta, incrociando passanti distratti e coppie, senza guardare nessuno negli occhi... pensavo al cazzo del taxista e mi davo della troia da sola.... Ad un certo punto mi sedetti su una panchina, per decidere che fare. Sedendomi avvertii ancora di più la presenza del plug-in tra le chiappe ed ebbi un fremito di piacere. Accavallai le gambe languidamente e pensai, pensai, pensai.... sin quando mi venne in mente che a pochi passi vi era un museo aperto per via di un vernissage di un famoso pittore... Decisi quindi di recarmi là, per distrarre i miei pensieri dal cazzo del taxista. Giunsi all'ingresso decisamente sollevata, l'aria si era fatta fresca e mi aveva svegliato dai torpori da troia nei quali ero piombata. Pagai il biglietto e passai davanti al guardaroba, dove un addetto mi invitò a lasciare lo spolverino.... Stavo per farlo quando mi ricordai di avere il culo all'aria, quindi rifiutai garbatamente e passai oltre. La mostra era frequentata da parecchia bella gente... giunta nella sala principale, mi fermai davanti all'opera più celebre del pittore e rimasi come incantata ad osservarla.... era favolosamente sensuale! Fatalmente socchiusi gli occhi ed avvertii nuovamente sia il languore al pancino, sia il tremore alle ginocchia, segnali ben noti.... Inziai ad avvertire che il mio clito si stava bagnando, automaticamente mi venne da contrarre lo sfintere e riavvertii la presenza del plug-in tra le chiappe.... mi sfuggì un gemito, mi guardai intorno e mi sedetti su un divanetto posto al centro della sala. Vampate di calore mi assalivano ad ondate, dovetti slacciare lo spolverino.... non fu sufficiente, le ondate di calore si erano fatte incessanti! Mi alzai e nel fare ciò contrassi nuovamente lo sfintere... stavo per godere.... Mi diressi fuori dalla sala con passo incerto e tremante, mi girai un attimo ad osservare se qualcuno si fosse accorto del mio stato, e vidi un uomo alto e prestante, con un paio di occhiali scuri, che mi osservava sorridente avvicinandosi a me.... Rimasi come inebetita.... ferma come una statua guardandolo. Lui mi raggiunse, si presentò: "piacere sono Franco, è qui da sola?" . La sua voce era calda e molto maschile. Farfugliai "piacere Stefania", aggiungendo: "mi scusi, non mi sento tanto bene...., meglio se vado a casa...." . Ed iniziai a dirigermi verso l'uscita a passo svelto. Lui però mi seguiva sorridendo, non aveva alcuna intenzione di mollare la presa. Accelerai il passo in modo scomposto, praticamente stavo correndo senza rendermi conto del motivo per cui scappassi da lui.. sentivo i suoi passi svelti dietro di me, stava per raggiungermi, avevo la gonna strettissima ed i tacchi a spillo, non potevo certo distanziarlo! Avevo il cuore in gola e mi sentivo ancora più bagnata tra le cosce! Mentre, sempre scappando, pensavo... "Mio dio, che faccio ora? Chi mai sarà questo? E se è un maniaco?" , persi l'equilibrio e caddi rovinosamente a terra... Forse persi i sensi per un attimo per il dolore alla caviglia che si era stortata nella caduta.... quando riaprii gli occhi, ero per terra ... lui era chinato su di me, il suo alito sapeva di alcool e tabacco.... non capivo cosa mi dicesse, ma mi accorsi che nella caduta ero rovinata sul fianco, la gonna mi era risalita sino all'inguine, lasciando scoperte le cosce ben oltre il limite del bordo delle autoreggenti... soprattutto avevo le cosce leggermente divaricate mostrando così le mie mutandine... che avvertii essere parecchio bagnate dei miei umori. Non avevo però la forza di rialzarmi o anche solo modificare quella posizione oscena... A quel punto, lui mi afferrò da sotto il culo e la schiena e con un movimento fermo e repentino mi rimise in piedi. Capii a quel punto che sollevandomi dal culo, l'uomo si fosse accorto della presenza della base del plug-in...., perchè mentre mi teneva in braccio sussurrò "puttana, cosa ti sei infilata ?" Lo guardai stravolta dal dolore alla caviglia ma anche dal piacere che mi aveva provocato il contatto con le sue braccia e gli dissi: "Lasciami stare, voglio andare a casa..." . Non gli lasciai modo di replicare, avevo intenzione di correre verso l'uscita... ma nel voltarmi repentinamente sentii che il plug-in mi scivolava via dalle chiappe cadendo in terra! Mi girai, e lo vidi sul pavimento... proprio mentre lui si avvicinava e lo raccoglieva sogghignando! A quel punto, iniziai a correre per quanto mi consentissero i tacchi a spillo (la gonna era rimasta arrotolata e non pensai certo a rimetterla a posto...). Mi infilai in una zona buia del museo intenzionata a trovare un uscita di emergenza (era la soluzione più rapida e vicina), sentivo solo il rumore dei miei tacchi e nessun passo dietro di me... quindi rallentai e trovai l'uscita di emergenza... Spinsi la porta antipanico e mi trovai sul retro del museo, la ventata di aria fresca mi fece riprendere... Stravolta, mi riassestai per prima cosa la gonna; quindi feci il giro del palazzo per tornare sulla via principale, con l'intenzione di prendere un taxi per farmi riportare a casa.... Ero ancora turbata e spaventata.... Girato l'angolo, mi trovai davanti all'ingresso del museo... dove vidi subito un taxi fermo che non era la Mercedes che mi aveva raccattata ad inizio serata... Mi avvicinai tirando un sospiro di sollievo, sorridendo, quando.... si abbassò il finestrino posteriore e dal buio spuntò una mano che faceva dondolare un oggetto ... incuriosita dalla scena strana, mi avvicinai sempre sorridente per veder meglio cosa fosse e.... omioddio, era il mio plug-in!!!!! Come ipnotizzata, mi avvicinai alla portiera del taxi... mantenendo quel sorriso ebete.... il plug-in sparì nel buio, comparve l'altra mano che mi invitava ad entrare spudoratamente con il cenno dell'indice.... Ormai ero appena fuori del taxi, a quel punto la portiera si spalancò ed il braccio dell'uomo afferrò la mia mano e mi tirò dentro con violenza. Mi trovai sul sedile posteriore senza neanche accorgermi, ero praticamente sdraiata sulla pancia addosso a quell'uomo, che con il braccio destro chiuse la portiera e diede un indirizzo al taxista, il quale subito mise in moto.... Mi raddrizzai alla bene e meglio senza profferire parola, avrei voluto non essere mai uscita quella sera! Nel mentre che pensavo a cosa avrebbe potuto accadere, l'uomo aveva già infilato la mano tra le mie cosce.... Non potei fare a meno di spalancarle gemendo come una cagna in calore, mentre notavo che il taxista orientava lo specchietto per non perdersi lo spettacolo... L'uomo mi infilò due dita nel culo e cominciò a stantuffare, con l'altra mano mi prese la testa e me la chinò verso il suo uccello che aveva estratto dalla patta.... Era non tanto lungo ma larghissimo, spalancai la bocca ma non ci stava! Iniziai a pomparlo, anche perchè costretta dalla sua mano che mi spingeva su e giù... diomio, si ingrossava ancora di più! Lui stantuffava le sue dita nel mio culo ed io pompavo, stavo per venire quando lui si ingrossò mostruosamente, e cacciando un urlo animalesco mi versò in bocca un quantitativo enorme di sborra, che dovetti in parte sputare fuori per non affogare, mentre anch'io godevo miagolando come una gatta in calore e bagnando le mutandine con quel poco liquido seminale, denso e bollente, che mi restava !!!! Il taxista, allibito dalla scena ed eccitato evidentemente, accostò... scese dalla macchina, spalancò la portiera e mi strattonò fuori.... Non feci neanche a tempo a veder che faccia avesse, che mi aveva già piegato alla pecorina sul cofano.... mi abbassò le mutandine e mi ficcò dentro il suo arnese che mi sembrò enorme... cacciai un urlo di dolore, lo sentivo in fondo all'intestino e le sue palle erano poggiate sulla mia ficanale.... iniziò a stantuffarmi con violenza insultandomi in dialetto siciliano.... colpi sempre più forti, ormai non capivo più se era dentro o fuori di me.... dopo almeno dieci minuti di sfondamento del mio culetto, mi esplose dentro diversi getti di lava bollente ed io me ne venni ancora gridando "Si, Si, maschiaccio.... riempimi, rompimiiiiii !!!!!!!!!!" Finito di scoparmi, il taxista mi spinse sul marciapiede facendomi cadere a terra ed insultandomi: "Bottana, continua il tuo lavoro che la notte è lunga! " Risalì in macchina e sgommò via. Mi trovai quindi per terra sul marciapiede, senza rendermi conto in che zona fossi, con le mutandine scese a metà coscia, la gonna rialzata sui fianchi e lo spolverino buttato addosso a mò di coperta, la bocca ed il culo pieni di sborra, le calze smagliate.... Nessuna traccia dell'uomo che mi aveva attirato sul taxi.... Mi rialzai lentamente, tirandomi su le mutandine ed abbassando la gonna... Infilai lo spolverino e mi guardai intorno spaesata... la sborra mi colava dalla bocca e dal culo, la avvertivo distintamente... mi pulii la bocca con la mano aperta e me la leccai sguaiatamente.... Iniziai a camminare lentamente e capii di trovarmi in periferia, puntai quindi la fermata dell'autobus a circa cento metri, era una linea che mi avrebbe condotto a casa, per fortuna! Mi sedetti sulla panchina della fermata a gambe larghe per farmi rinfrescare il culetto, ancora dolorante ed infiammato, dall'aria della notte; arrivò l'autobus dopo circa dieci minuti, durante i quali fui assoggettata ad insulti da molti uomini che passavano in macchina, che rallentavano e si sporgevano dal finestrino, vedendomi in quella posa oscena. Finalmente arrivò l'autobus e benchè a fatica salii e mi avvicinai al conducente, con il quale attaccai discorso per non essere infastidita dai pochi passeggeri, tutti extracomunitari, che mi guardavano insistentemente facendo commenti scurrili ad alta voce .... d'altra parte dovevo essere davvero impresentabile: a parte lo sperma dei due uomini che avevano abusato di me, che sentivo in bocca e mi gocciolava dal culo, dettagli che per fortuna non si potevano vedere, avevo il trucco completamente sfatto, la bocca sbavata di rossetto, il mascara e l'ombretto colanti, le calze smagliate ed i vestiti stropicciati... Giunsi finalmente alla fermata vicino a casa, scesi e mi incamminai lentamente verso il portone, non vedevo l'ora di sdraiarmi sul divano.... Varcai l'androne e presi l'ascensore, arrivai sul pianerottolo, aprii la porta di casa ed entrai ... finalmente! Sbattei la porta alle mie spalle, giunsi in sala, mi tolsi lo spolverino facendolo scivolare a terra lentamente e mi buttai a pancia in giù sul divano, senza neppure togliere le scarpe! Chiusi gli occhi ripensando a quella serata, soprattutto a quel cazzo enorme che avevo spompinato nel taxi e che mi aveva quasi affogata! A quel pensiero, avvertii che la mia ficanale ricominciava a contrarsi, espellendo ancora un buon quantitativo di sborra del taxista.... Stavo portando la mano dietro per raccoglierla ed assaggiarla, quando sentii un rumore, come di un oggetto caduto per terra... Nello stato di torpore in cui mi trovavo non realizzai molto cosa potesse essere quel rumore, ma dopo pochi secondi vidi rotolare qualcosa di piccolo sul pavimento. Non avendo la forza di alzarmi, scivolai lentamente dal divano e proseguendo a carponi, mi avvicinai all'oggetto che si era fermato in prossimità dello zoccolino, in fondo alla stanza. Lo guardai e strabuzzai gli occhi: era il bottone della gonna che avevo perso in taxi ad inizio serata! Mentre stavo a carponi sul pavimento chiedendomi come diavolo potesse trovarsi lì quel bottone, mi sentii afferrare da dietro per i fianchi da una presa d'acciaio e sollevarmi in un attimo in piedi... Terrorizzata, farfugliai... "Chi sei?..." Sentii nell'orecchio un respiro caldo ed affannoso ed un viso con una barba ispida che mi si appoggiò alla guancia..., sussurrandomi: "Troia, te l'avevo detto che ci saremmo rivisti..." . Stavo per gridare aiuto quando, bloccata da quella presa d'acciaio, nella impossibilità di girarmi per vedere chi fosse quell'uomo, lo sconosciuto, sempre standomi dietro, cominciò a leccarmi il collo ed a mordermi il lobo dell'orecchio... Mi dimenticai all'istante che ero nelle mani di uno sconosciuto in casa mia ed incurante del pericolo che correvo, iniziai a gemere come una cagna... La cosa fece eccitare ancora di più l'uomo, che mi infilò una mano sotto la gonna risalendo lentamente verso il culo... ben presto giunse alle mie mutandine ed accorgendosi che erano bagnate della sborra che era colata dal buchetto, iniziò ad urlare: "vacca, troia, puttana, quanti ne hai presi stasera, sei una lurida cagna in calore, adesso ti sfondoooo!!!!!" Detto fatto, mi agguantò per un braccio e mi fece letteralmente volare sul divano, dove mi adagiai semisdraiata a cosce spalancate e guardandolo lo riconobbi : era il taxista di inizio serata! Dopo un secondo ce l'avevo addosso, mi arrotolò la gonna sopra l'inguine, estrasse di tasca un coltello.... pensai al peggio!!! Paralizzata dal terrore, lo vidi puntare al mio basso ventre... ma lui infilò la lama sotto le mutandine e me le strappò con un movimento repentino, quindi le sfilò, le appallottolò e me le mise a forza in bocca... A quel punto persi definitivamente ogni ritegno, volevo masturbarmi il clito per godere ma mentre lo pensai mi accorsi che me ne ero già venuta... poche gocce sul pube depilato ma fui scossa da tremiti convulsi ... gemevo come una vacca in calore.... a quel punto lui mi prese in braccio e mi infilò con decisione sul suo enorme cazzo eretto, che appena feci a tempo a scorgere culminasse in una ancor più grossa cappella violacea! Mi infilò sino in fondo, avvertii non più dolore (il mio culo era ormai slargato all'inverosimile...) ma la sua presenza di fuoco dentro di me! Iniziò a scoparmi in piedi sollevandomi a tempo a forza di braccia, sentivo il cuore che andava a mille, intanto mi tolse di bocca quel che restava delle mie povere brasiliane di seta cacciandomi dentro tutta la sua lingua... Sbavavo da tutte le parti, quando lo sentii pulsare e gonfiarsi ancora più dentro di me, sinchè mi riversò dentro una quantità spaventosa di sperma bollente: venni anch'io per l'ennesima volta quella notte!!! Restai accovacciata sul suo cazzo ancora ritto per qualche tempo (non saprei dire quanto)... sentivo il suo sperma che colava lungo le cosce, era ancora caldissimo.... Ad un certo punto, lui mi guardò negli occhi, mi sputò in faccia e mi scaricò a terra! Non contento, prima di andarsene mi spostò con un calcio nel culo verso il divano e, giunto alla porta, mi disse: "Mi aspettavi, signora, hai lasciato apposta la porta aperta... Domani sera torno a trovarti.... " La sera dopo l'ho aspettato ma non si è mai più rivisto. E' stata una fantastica serata, un po' da signora, molto da grande troia!
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12 years ago
stefylegs69, 42
Last visit: 9 years ago -
Ospite infamiglia italiana
Mi chiamo Mahdi adesso sono 5 anni che studio in italia voglio raccontarvi una esperienza vissuta da me,la mia prima volta che sono giunto qua dalla mia terra Israele.Ospite di una famiglia siciliana (Simona e Giuseppe) come tante all'insegna della normalità comincio a vivere la mia nuova vita anche se non come la vorrei io in questo splendido paese,purtroppo fatta di tanto studio e poco svago ,passo molto tempo in casa non dispongo di soldi è non voglio pesare come ospite.Il tempo passa sento che sono diventato parte di quella famiglia,le loro discussioni che prima si svolgevano in mia assenza o quando erano in camera adesso mi fanno spettatore anche se io me ne sto fuori cioè no commento i loro battibecchi mi piace starmene in disparte.Mi manca la mia terra mi manca la mia ragazza l'estate sta per arrivare potrò tornare a casa per le vacanze, comincia anche a fare caldo l'abbigliamento cambia,una mattina fine aprile non vado in facoltà, di solito la mattina non resta nessuno perchè lavorano quindi convinto di essere solo giro per casa in slip ,per andare in bagno passo dalla cucina dove mi accorsi di non essere solo,vidi Simona che stava bevendo il caffè indossava una camicia da notte gialla le si vedevano i seni perfettamente le sue curve il pelo nero della fica non portava nulla sotto non sapevo ne cosa fare ne cosa dire! in quel momento ci siamo guardati lei dice vuoi del caffè?? Si grazie .Non riuscivo a staccare i mie occhi da i suoi seni avevo un erezione spaventosa quasi il pene mi usciva dagli slip,bevo il caffè vado in bagno dovevo masturbarmi non c'è la facevo più, da quel momento in poi quella visione era sempre nella mia mente mi masturbavo in continuazione per calmare i miei ormoni.Alle 14 arriva Giuseppe si pranza insieme nessun argomento sull'accaduto meglio cosi.Le lezioni sono quasi finite adesso si studia per dare gli esami, a Palermo a maggio fa molto caldo.Una mattina mi alzai uscii dalla stanza con dei shorts e con mia felicità vidi che cera Simona in casa stava sistemando le tende, non avevamo il climatizzatore quindi con le tende si potevano tenere le finestre aperte,buongiorno appena svegliato?? Si!! Mi aiuteresti a sistemare un po le tende o devi tornare a studiare??Certo.!!Simona indossava un copri costume abbastanza corto azzurro si a tratti gli uscivano i capezzoli ma non mi bastava questa visione,Ehh Madhi sali la scala e sistema la tenda nella cerniera, credo di averlo fatto per il preciso scopo di costringere a fare salire lei sulla scala,Le dico guarda Simo non ci riesco,Lei mi dice scendi ci provo io.non appena lei salii sulla scala non potevo fare a meno di guardarla da sotto,vedevo il buco del culo coperto solo da quel minuscolo filo dei suo intimo,le labbra della sua fica il pelo nero, ero come il trance avrei voluto saltargli addosso ma che figura avrei fatto se non ci stava?? Anche se pensavo in mente mia che lei sapeva benissimo come la stessi guardando. Avevo tutto da pardere.Finito il tutto lei andò a fare la spesa è io a masturbarmi tanto per cambiare .All'arrivo di Giuseppe ,e brava Simona sistemato le tende! sola o ti a aiutato Giuseppe?? Lei risp. no tutto da sola questa sua risposta mi lascio perplesso,perchè una bugia?? La mia mente diventata in governabile mentre studiavo mentre ero a letto mentre facevo la qualsiasi lei era li.Una notte saranno state le 3 li senti rientrare dalla mia stanza senti dire a Giuseppe chiudi la porta delle camera da letto,Simona rispose dai lasciamola un po socchiusa fa caldo, da quelle parole fui preso da una fortissima tentazione,andare a guardare la loro intimità,pensavo essere impazzito ma andai lo stesso.Mi avvia in punta di piedi senza ripensarci mi avvicinai alla loro camera ,il mio cuore sembrava esplodere volevo sbirciare a tutti i costi quindi mi accostai alla porta, vidi Simona sdraiata sul letto mentre succhiava il pene del marito e con una mano si masturbava la fica,avrei voluto leccarla io in quel momento non potevo fare a meno di cominciare a segarmi che Giuseppe venne con il pompino, per paura che andasse in bagno a lavarsi fuggi in camera mia, e cosi fu.Ma Il tempo che la luce del bagno si spense mi riavviai verso la loro camera da letto non fecero più nulla,li sentivo solo bisbigliare ma mi basto solo sentire :Simo tu domani vai in ufficio ?? Lei risp. no domani o un sacco di cosa da fare in casa.. ok ok allora domattina non ti sveglio. Tornato in camera ero felice, Dvevo solo escogitare qualcosa. Simona si alzava alle 8,30 quando non andava in ufficio e puntualmente andava in bagno. Non o dormito tutta alla notte alle 8 stavo in bagno con la porta socchiusa nudo, perdevo tempo ad aggiustarmi la barba alla specchio (bella scusa) avevo un erezione spaventosa,da buon arabo il mio pene e circonciso e abbastanza lungo, alle 8,20 sentii uno sbadiglio, bene dissi sta arrivando cominciai a canticchiare cosi lei sapesse che c'ero io,lei restò in silenzio dietro la porta, non ci potevo credere mi stava spiando posai la lama per la barba,e comincia segarmi davanti allo specchio dopo qualche minuto senti un respiro da dietro la porta ,dissi chi c'è a voce alta??ma in mente mia pensavo ti ho fregato troia!Nessuna risp.senti passi veloci andare verso la cucina,misi gli slip per non fare intendere nulla e andai ,Simona sei tu?? Mi sono messo paura pensavo fossi a lavoro.MA le scuse pensai ora fossero superflue al punto dove si era,mi avvicinai a sempre più lei comincia a toccarle i seni,scesi con mano fino alla sua fica bagnata,le aprii le gambe scostai il perizoma e cominciai a leccargliela ,la sentivo godere tremava dai brividi ,avevo voglia di penetrarla e cosi feci,la girai di spalle appoggiandosi in avanti sul tavolo e comincia,continuammo fino a poco prima di pranzo cioè all'arrivo di Giuseppe,mentre mangiavo pensavo che sul quel tavolo mi sono sbattuto Simona. Facevamo sesso quasi tutti i giorni, le pompe erano frequenti direi giornaliere purtroppo arrivo anche il tempo delle vacanze e io dovevo tornare a casa .Questo al prossimo racconto!!
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12 years ago
Mahdi422836,
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Last visit: 12 years ago
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Sull'evoluzione di un meraviglioso rapporto cuckol
Come sa chi mi conosce, pur essendo io un notorio cuckold voyeur fortunatamente pieno di corna da parecchi anni grazie alla mia donna, non sono mai stato il genere di maschio sottomesso ed umiliato dalla sweet o anche dai suoi vari amanti, occasionali o fissi che siano. Anzi, di solito per creare un’ottima intesa e alchimia a tre, il bull deve necessariamente passare sotto la mia lente di osservazione e deve in qualche modo essere lui a subire il mio giudizio, prima che possa entrare tra le grazie della mia femminona, ma questo a nostro giudizio rende la cosa ancora più intrigante, perché è lì che si vale l’intelligenza e la classe del bull stesso: creare una complicità con il Padrone della sweet per poter poi “rivalersi”, una volta avuto accesso al nostro talamo, padroneggiando con la sua stessa donna, rendendola sua per quella sera. Quando un bull mi convince ed in un certo modo si sottomette alla mia superiorità (che mi deriva dal “possedere” le redini del gioco, dal “possesso” di quella meravigliosa grazia, dalla volontà di darla ad altri e dall’ultima parola sul darla o non darla a colui che si propone) ne ricava in premio il possesso della mia donna, che per quella sera diventa sua, per quella sera la vera coppia è costituita da loro due ed in tal senso le situazioni si rovesciano ed io diventerei spettatore passivo messo all’angolo totalmente, ed in ciò si giocherebbe il ruolo dell’umiliato, perché è implicito nel gioco che a quel punto, avendo io concesso la mia donna ad un altro uomo, al termine di una serrata e spietata selezione durante la quale sono stato protagonista principale di richieste e regole, a quel momento devo accettare, secondo quelle stesse regole del gioco, il nuovo scenario. Nei primi tempi questo nuovo scenario non era molto dissimile a quello della fase precedente: spesso il bull era comunque in soggezione, causa la mia forte personalità ed intransigenza mostrata durante il processo di selezione, ma anche poco propenso a dettare regole da maschio predominante, a causa del clima di affiatamento, simpatia e fiducia quasi cameratesca creatosi paradossalmente ma motivatamente tra di noi durante le fasi del processo selettivo: e la mia stessa femmina non riusciva a prescindere dal forte sentimento nei miei riguardi, e dal clima quasi gioviale ed allegro creatosi in tre, e pur dedicandosi completamente all’altro maschio durante il sesso adulterino la sua mente continuava ad essere impegnata a pensarmi, i suoi occhi e le sue mani a cercarmi. Io ero presente con parole, gesti, con foto, e qualche volta fisicamente partecipavo al sesso con gli altri due. Loro mi coinvolgevano, nessuno dei due riusciva ad escludermi completamente, erano situazioni molto giocose e coinvolgenti per tutti e tre, ed a loro modo incredibilmente stimolanti, che hanno segnato un momento della nostra evoluzione sentimentale, affettiva, sessuale e di crescita di coppia veramente in modo meraviglioso. Fasi di una relazione cuckold che poi evolve, a seconda di quello che si comincia a scegliere e preferire durante il cammino intrapreso insieme. Noi due insieme, ma anche insieme ad amanti di lei che hanno segnato il suo e nostro immaginario, amanti pessimi ed amanti eccellenti che ci hanno aiutato a capire cosa cercavamo, cosa preferivamo, quale profilo, quale scenario, quale situazione, quale stato mentale. Cosa accade oggi? Oggi nessuno scenario ci è precluso: all’interno di questo gioco abbiamo fatto esperienze notevoli ed allora, fatta salva la fase selettiva che è sempre molto rigorosa e regolata, quando ci ritroviamo in tre ci sentiamo molto più liberi di giocare come ci pare. Quella che prima poteva essere soggezione, timore di ferire o urtare in qualche modo l’altro, timore che qualche parola detta o qualche gesto fatto potesse diventare argomento di discussione una volta rimasti soli, timore o ansia di non sapere l’altro come vivesse quel momento, tutto questo è stato messo da parte, col tempo e l’esperienza. Ed ovviamente questo stato di cose si ripercuote positivamente sul nostro bull che sente di poter vivere quel momento e quella situazione in modo meno macchinoso e con la massima spontaneità. Sa che se è arrivato sin lì, all’interno di una coppia affiatata, esperta, guardinga, selettiva, seria, rigorosa, cementata da esperienze temporali di svariato genere e risvolti, è perché si è guadagnato la nostra fiducia e che il modo migliore per continuare a farlo è essere se stesso, perché è quel suo modo di dire, di fare e di suggerire che mi ha convinto che è un tipo giusto, ed a quel punto, respirando quel clima di complicità e intesa totale tra me e lei, può permettersi di dire o fare – nell’ambito delle regole che abbiamo definito e rifinito insieme – quel che meglio vuole, che lo caratterizza, che lo rende se stesso liberamente. Molto spesso questo stato di cose si traduce in situazioni in cui, finalmente, io divento quasi invisibile, i due amanti se ne dicono e se ne fanno di cotte e di crude senza preoccuparsi di me, incuranti e quasi non più coscienti della mia presenza nell’angolo e questa cosa, lo devo ammettere, mi suscita una tale eccitazione da farmi vibrare completamente, da farmi venire i capogiri. Questo conduce a due cose: in primo luogo, capita che essendo i due amanti totalmente isolati, entrambi riescono a percepire, pur se nel breve volgere di una serata, se si è creata tra di loro l’alchimia giusta dei corpi e della sessualità adulta, fisica e mentale. Quando questo avviene, capita che entrambi abbiano la voglia ed il desiderio di rivedersi: ecco perché nel tempo si è giunti a che lei avesse un paio di amanti fissi. Ovviamente poiché l’appetito vien mangiando, capita che i due amanti, che pur riescono ad essere scatenati e senza vincoli in mia presenza, possano desiderare un’ancor maggior intimità, ed allora capita che lei mi chieda, durante l’amplesso coll’amante ma in realtà ancor prima di incontrarlo, che io mi assenti per un po’. Che io sia in un’altra stanza. O che io sia addirittura fuori casa. Nei paraggi, magari sceso per comprare qualcosa al bar, ma non presente fisicamente in casa, anche se per poco. Io accetto, ma poiché io sono un voyeur in qualche modo devo vedere. Ecco perché ultimamente alle foto sto sostituendo i video. Preferisco filmare i due amanti, che io sia presente o meno (lasciando la webcam a registrare, ad esempio), perché è tremendamente eccitante rivederli dopo, come di nascosto, mentre da soli scopano, si baciano e si prendono e si sussurrano frasi erotiche ed eccitate. Con le luci soffuse, senza inutili scatti che fissano un semplice momento, pur bello, ma privo di sfumature e di riverberi mentali che un video intero è in grado di suscitare. Questo scenario mi suggerisce da tempo un duplice desiderio, di cui lei è ovviamente al corrente, ma che ancora non sono riuscito a realizzare. Il primo, di cui ho parlato spesso su altri forum, è quello di coinvolgere un altro uomo nella visione di questi filmati, che oramai sono molteplici ma che non ho più voglia di inserire in rete, sia per una questione di privacy (essendo veri e proprio film diventa sempre più arduo, complicato, difficile occultare i volti e le voci) sia perché, se penso all’eccitazione che si prova nel vedere filmati hard di gente vera, vere coppie, veri tradimenti, vero feticismo voyeuristico, mi assale un forte desiderio di vivere in prima persona la reazione di un uomo nell’osservare filmati di questo genera ma riguardanti la mia donna, e senza censura alcuna. Che io li metta in rete censuratissimi e tagliati, senza poter vedere le facce di chi li guarda, cosa risolvo? Non è meglio mostrarli in tutta la loro integrità a qualcuno in carne ed ossa, che me li commenta di persona? Sarebbe un sogno. L’altro desiderio è quello estremo: che Lei possa finalmente tradirmi in mia completa assenza. Ma non come è capitato qualche volta, che io esco dalla porta e Lei rimane nel letto col suo amante. Certo questo è favoloso, quando sai che potrai rivederli nel filmino o quando magari il filmino non c’è e ti dovrai affidare al resoconto di Lei, magari immaginando che qualcosa te lo stia nascondendo, o te lo stia lasciando immaginare, amplificandolo, minimizzandolo, con sottigliezze e parole ricercate... No, io desidero la situazione estrema: Lei che mi tradisca quando io non ci sono. Non sono sicuro di sapere se mi piacerebbe veramente, né di sapere come reagirei, così come non sono sicuro se sarebbe meglio essere preallarmato (sapere cioè che si vede con uno e poi dopo essere messo al corrente a cose fatte) o direttamente a freddo, del tipo: ti devo raccontare una cosa. Il tradimento nudo e crudo, nascosto e inconsapevole raccontato a cose avvenute e senza nessun preavviso. So che ne parliamo spesso, nel senso che quando scopiamo io ne parlo spesso, e si sa che in quei momenti tutto ti eccita e ti travolge all’estremo, anche magari cose di cui non sei convinto a mente fredda: eppure io per provocarla, per suscitare qualche sua reazione possibilista o meno mi dichiaro convinto e certo di volerlo, mentre lei non si mostra certa e sicura, nell’uno come nell’altro senso, cioè di volerlo fare o di non volerlo fare. Si limita ad ascoltare il mio desiderio, l’auspicio che accada una cosa del genere, e di rimbalzo fa facce difficilmente interpretabili, smozzica frasi del tipo “se capiterà lo saprai immediatamente”, ma oltre questo non sono riuscito a penetrare nella nebulosa dei suoi pensieri reali in merito. Però so anche che tempo fa Lei mi disse (con un ritardo di due giorni…) di aver incontrato per strada un vecchio amico, di essersi fatta convincere a prendere insieme un caffè (a dispetto di ciò che si possa immaginare, queste sweet convinte e dolcissime non sono necessariamente alla ricerca di cazzi a tutte le ore del giorno) e che alla fine sono rimasti che si sarebbero rivisti. Nel raccontarlo lei concluse dicendo che non me ne aveva accennato perché le era sfuggito (traduzione sottilissima: o realmente le era sfuggito, quindi la circostanza era completamente slegata da qualunque fantasia adulterina, e quindi sull’argomento mi stava fornendo un indizio in “negativo”: o stava già facendo le prove tecniche di adulterio estremo: fare accadere la cosa e poi, solo poi, confessarmelo) ma aggiunse che in ogni caso immaginava che dirmelo mi avrebbe eccitato (anche se era stato tutto molto innocuo) perché avrei potuto fantasticare sul concetto di lei ed un altro uomo insieme in un bar a mia insaputa. E soprattutto aggiunse: credo che lo rivedrò. Anche qui la doppia interpretazione di cui ho parlato sopra: me lo disse perché era davvero un vecchissimo e carissimo amico, quello del quale si dice sempre “credo che lo rivedrò”? o perché aveva in mente il tradimento con me all’oscuro? Solo questo dubbio bastò a scatenare l’inferno di eccitazione in me. Perché è stata la prima volta che si è prospettato questo scenario inusuale: lei che prende l’iniziativa senza di me, lontana da me, all’insaputa di me. Una nuova dimensione del rapporto cuckold che estremizza in un colpo solo tutte le fasi precedenti. Non più io protagonista, non più situazione a tre, non più foto, non più video, non più io presente, non più io consapevole. Ma la possibilità di un tradimento che quando sarà lo deciderà Lei e me lo dirà o non dirà subito secondo come vorrà. Ad oggi è rimasto uno scenario verbale tra di noi, ma solo scriverlo e pensarlo mi fa andare in brodo di giuggiole. Chi è arrivato a leggere fino a qui si chiederà cosa c’entri tutto ciò con l’umiliazione di cui parlo nel titolo. Certo, alcuni spunti ci sono, come la richiesta di farmi a volte da parte, il fatto che quando è con i suoi amanti fissi spesso si dimentica della mia presenza, e cose del genere. Ma quel che è emerso nel corso degli anni è, finalmente, il paragone. Il paragone della dimensione, dello spessore, della durezza del cazzo. Voi dovete sapere che all’inizio della nostra relazione lei era molto compiaciuta dal mio cazzo, che è bello lungo e resistente. E lo elogiava spesso. Ma poiché io sono un perverso e ho questa inclinazione all’oscillazione delle situazioni tra due opposti (o sentirmi padrone severo costringendo la mia donna alla dedizione e devozione più assoluta, o sentirmi umiliato e deriso, schernito e reso infinitamente geloso, perché quando la mia donna vuole farmi ingelosire ci riesce ovviamente alla grande ed io devo dissimulare perché l’uomo che si mostra geloso è orribile da vedere, ma dentro di me gelosia e piacere della gelosia sono un’unica fottutissima e beata sensazione), ho sempre avuto una particolare attenzione nel selezionare maschi che avessero anche e soprattutto (oltre al discorso dell’intelligenza, dell’educazione, del carattere, della serietà, della maturità, dell’affidabilità, della disponibilità, ecc.) caratteristiche fisiche e di dotazione notevolmente diverse dalle mie: cazzi grossi, larghi, di notevole spessore. Diametro. Questo perché, per il particolare tipo di predisposizione al piacere ed alle posizioni del piacere della mia donna, le nerchie doppie sono in assoluto le sue preferite (come quelle di tante donne), e soprattutto perché, essendo la mia donna una mangiatrice di cazzi (letteralmente: il cazzo se lo infila in bocca fino in gola), la dotazione lunga le crea maggiori problemi durante il sesso orale, mentre un cazzo appena più corto ma più doppio riesce a soddisfarla doppiamente (appunto!) quando se lo imbocca: le riempie tutta la bocca e non le sollecita in negativo la gola. In questo modo le viene anche più facile bere tutto il piscio di seme al momento dell’orgasmo maschile, visto che è notoriamente un’amante della sborra (più che berla tutta, mi piace assaporarla ed assaggiarne il sapore ed il gusto, visto che è diverso per ogni maschio, mi disse una volta, non rendendosi conto, o forse proprio sì, che ciò che lei dice per il seme di uomo viene detto dai grandi gourmet per bevande come il vino!) Torniamo al cazzo. Certo, il cazzo largo e spesso, che per caratteristiche implicite sconfigge il mio sul versante del sesso orale e vaginale, rischia di perdere la partita sul versante anale visto che parrebbe preferibile essere penetrati nel culo da un sigaro lungo e sottile piuttosto che massiccio e largo. Ma attenti alle apparenze! Con quel culetto elastico che si ritrova la mia donna, nel suo sfintere potrebbe entrarci anche la dotazione di un mulo, ed anzi esperienze passate di fisting con plug, manganelli, melenzane e bottiglie mi hanno confermato nella mia idea: anche nel suo culo il cazzo doppio va alla grande. O meglio: anche se lei finge di lamentarsi (parlandone con me) che alcuni cazzi (visti in foto) rischiano di farle assai male nel culo, quando un bull asinino decide di volersela inculare (e, ci credereste? Ci sono alcuni tizi che non ci pensano proprio, talvolta facendola rimanere male!) lei mica si oppone o si lamenta della dimensione o chiede di fare piano o altre cose del genere. No, no: lei si lascia scavare nell’ano come e più di quanto faccia con me. Oltretutto voi non potete immaginare la soddisfazione di entrare in quelle cavità dopo che ci è passato un pistone esagerato: è qui che parte l’umiliazione. Come dicevo, ho scelto sempre cazzi migliori del mio. E così, nel corso degli anni, dei tradimenti e delle cavalcate, la mia donna si è progressivamente convinta che il mio cazzo, alla fine, non è poi questo granchè e che a giudicare dalla sua pluricazziennale esperienza, è anzi assai inferiore alla media. Certamente alla media in termini di spessore ma anche, a ben guardare, alla media in termini di lunghezza. Già da qualche anno a questa parte faceva delle ironie sottili sul “pisellino”, frecciatine eccitanti a cui io davo seguito chiedendole quale fosse, allora, il cazzo che Lei preferiva. Ovviamente a me bastava che non dicesse il mio, ma poi con gioia ho scoperto che lei aveva una precisa classifica di cazzi preferiti – di amanti reali, si intende – a seconda che si trattasse di farselo in bocca, o montarselo sopra. O farselo scivolare tra le mani, e via dicendo. Non parliamo poi delle preferenze in termini di sapore dello sperma, di cui come ho detto lei è ghiotta. Il giorno che finalmente è caduto l’ennesimo tabù sono stato bravissimo a cogliere l’attimo, registrando la sua voce mentre lo diceva. E lo disse con nettezza: io ti amo, lo sai. Ma il suo cazzo (parlando di un suo amante) è molto più bello, molto più grande e più spesso del tuo. Ed io amo quel suo cazzo. E’ stato il paradiso. Momenti del genere valgono da soli un'intera carriera da cuckold professionale! Ma non mi bastava. Così un’altra volta, all’ennesima ironia sul mio piccolino, mentre si scopava, le ho chiesto: ma hai sempre pensato che il mio cazzo fosse piccolo o hai maturato questa convinzione col passare del tempo e delle nerchie? Ovviamente la seconda: il mio cazzo era piccolo se paragonato a quello di tutti gli altri suoi amanti. Questa è stata la felicità. La felicità perché io voglio che quando lei pensi al concetto di cazzo, di cazzo bello grosso che lei desidera in quel momento possedere e da cui brama essere posseduta, debba escludere da questo pensiero il mio cazzo. Perché l’idea di non associare il concetto di cazzo al concetto di marito è la premessa morbosa e stimolante per passare al concetto di adulterio, tradimento e cuckoldismo. E soprattutto perché è meraviglioso pensare che più accumula esperienze di cazzi e tradimenti, più il mio cazzo si rimpicciolisce ai suoi occhi e nella sua mente. Questo alimenta un ottimo circolo virtuoso per il cornuto quale sono. Ultimamente, poi, le cose sono tracimate. Qualunque tipo di scherzo, allusione, ironia e battuta passa dalla dimensione infima del mio cazzo (esagerando all’eccesso la piccolezza del coso, ma in questa esagerazione spontanea sta l’eccitazione e il godimento). Il pisellino, lo stuzzichino, tutti termini diminutivi. Quando ha scopato con il suo ultimo amante, settimane fa, amante che l’ha compressa e pompata in figa, per venirle poi in bocca e, dopo una mezz’oretta di chiacchiere se l’è ripresa per sborrarle nel culo, è successo questo. 1) all’inizio han cominciato a baciarsi e fare petting sul divano. Io ovviamente riprendevo. Ad un certo punto ho lasciato la telecamera fissa e mi sono spostato vicino a loro per fare giusto due foto. Quando ho rivisto il filmato, si vede questo momento in cui accanto ai due compaio io con la digitale in mano. Scena di sottile umiliazione: io con lo sguardo avvinto e allupato ed i due che se ne fottono altamente della mia presenza e si baciano e si succhiano le lingue senza calcolarmi minimamente. 2) Dopo la prima venuta, loro due nel letto insieme, Lei mi ha chiesto di scendere per fare un servizio realmente non indispensabile. Sono rimasti soli 5/10 minuti. Al termine della serata le ho chiesto cosa fosse accaduto nei momenti della mia assenza. Mi ha risposto che si sono baciati, che aveva voglia di rimanere sola con lui, senza me, senza telecamere, fotocamere o quant’altro. 3) sempre al termine della serata, io e lei a letto da soli, lei che mi racconta le sue sensazioni, io che ovviamente devo prenderla nel culo dove giace ancora la sborra dell’altro maschio. Il culo è larghissimo e glielo dico. Lei mi risponde che è ovvio e normale che io ci vada largo, visto che prima ci è passata una mazza vera, ed ora un ditino. Inoltre, non si limita più a farmi osservare la cosa dal mio punto di vista e cioè: ti senti largo perché nella tua donna è entrato un uomo più dotato di te. Ma dal suo: quando la penetro come secondo uomo dopo l’amante, mi fa osservare che io sarò anche largo li dentro, ma anche lei non se la passa bene perché non sente – letteralmente – un cazzo! Conclusione: ho raggiunto il mio scopo. La mia donna immagina e sa per esperienze vissute che la maggior parte dei cazzi che stanno lì fuori sono più doppi e soddisfacenti del mio. Ma soprattutto non perde occasione per ricordarmelo e farmelo notare. Anche se io sono il suo Padrone, lei ora sa come finalmente come umiliarmi e non perde un’occasione che sia una per farlo, con eccitantissima perfidia e dolcezza.
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12 years ago
Cucknapoletano,
47/47
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La sorpresa
Era luglio del 2003;io e Laura ,da due giorni eravamo in vacanza a Rimini. Una vacanza attesa per tanto tempo.noi due soli.Nella fase di "mezza eta'",stavamo riscoprendo nuove forme di eccitazione.Io ero fisicamente e sessualmente un po' "svogliato",Laura ,invece, sebbene non lo esternasse,era dal lato sessuale ,in fermento. Lo intuivo benissimo:abitini sexy,cura nel truccarsi, sguardi verso l'altro sesso intensi...La terza mattina di vacanza uscii dall'hotel che ci ospitava di buon ora,mi piaceva camminare nella citta' sonnolenta.Andai sul lungomare,poco lontano,e camminai sulla battigia:c'era la bassa marea e l'acqua era di molto ritirata lasciando scoperta la sabbia che rivelava piccole conchiglie colorate.Vidi una coppia giovane che poco lontana da me raccoglieva e selezionava le meraviglie del mare commentandone i colori.Davanti ai miei piedi vidi una conchiglia che mi parve interessanteLei.Per un attimo fu sorpresa poi il volto si illumino' in un sorriso: esclamo' un "bellissima,grazie", facendola vedere al suo ragazzo.Anche Lui dimostro' interesse e ne commento' la forma e i colori. Ci presentammo:Elena,Luigi.Parlammo del piu' e del meno e mentalmente li analizzavo:Lei snella,bel culetto e terza di tettine,nera di capelli; Lui biondiccio capelli lunghi mossi non tanto alto,fisico snello e con un bel pacco che rigonfiava il costume da bagno.Pensavo,lascivamente, ad uno scambio di coppia mentre si chiacchierava....scacciai i pensieri, ci salutammo e proseguii la mia passeggiata.Pero' la mente inseguiva pensieri di sesso con Elena e Luigi attori.La sera stessa, mentre ero seduto in un bar assieme a Laura,Li vidi passare,mano nella mano, e anche Loro si accorsero di me:feci un cenno di saluto e li invitai al tavolo;accettarono avvianndosi verso di noi. Mi alzai per riceverli e per presentarli a Laura.Fu come se ci conoscessimo da sempre: il dialogo tra Elena e Laura era fluido cosi' tra me e Luigi.La serata prosegui sino a tarda ora e quando prendemmo la via dell'hotel le strade erano un po' svuotate.Ad un tratto Luigi mi venne vicino e mi bisbiglio': "facciamo sesso a quattro?" per un attimo mi sentii le gambe molli da emozione,la proposta mi era inaspettata;farfugliai un "magari".Vidi Luigi avvicinarsi a Laura e, mentre camminava,infilarle una mano sotto l'abitino, al tempo stesso baciarla sul collo.Sentii il cazzo indurirsi al quella visione.Arrivammo in hotel in fretta.Ricordo che appena nella camera fummo nudi tutti e quattro e Laura inginocchiata dinanzi a Luigi impegnata in un pompino avido. Elena succhiava il mio mentre io seguivo ogni gesto di Laura che dava piacere a quel maschio dal cazzo enorme che le affondava in gola.Vidi un rivolo di sborra scivolare dalla bocca di Laura e nel mentre innondai la gola di Elena.La notte era appena iniziata.Vi furono altre quindici notti di sesso e piacevoli momenti.E la novita' che Laura ed Elena si esibirono in un 69 da urlo. Laura, alla fine della vacanza, mi disse che ero un marito fantastico e che,tornati in citta', avremmo cercato altri incontri con coppie. Cosi' e' stato.
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12 years ago
admin, 75
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Amici miei... come tutto ebbe inizio
Il titolo, preso da un film, è la sintesi di ciò che ci ha portati a muovere i primi passi nel mondo della trasgressione. Il "non te lo saresti mai aspettato" che ti cambia la vita. Con Claudia e Giorgio abbiamo condiviso molto. Giorgio era compagno di studi di Ale, mio marito da 5 anni, e Claudia la sua ragazza dai tempi delle elementari, sposati da una valanga di tempo. Qualche anno fa, con noi due fidanzati, ci hanno convinto a fare una vacanza al mare prendendo un appartamento insieme. Fin dal primo giorno io mi ero imbarazzata perchè Claudia faceva topless tranquillamente in spiaggia e in appartamento usciva dalla doccia nuda senza problemi, passandoci davanti per andare a "vestirsi" praticamente di nulla, viste le trasparenze. Per non parlare delle notti in cui ci svegliavamo a sentire i gemiti provenienti dalla loro stanza. Non sapevamo come fare a dirglielo, avremmo voluto andare altrove, ma poi... una sera, una cena galeotta... il vino bianco (tanto) e alcune allusioni (tantissime)... Praticamente ci hanno convinto a fare sesso in contemporanea e a lasciare le porte delle stanze aperte, così ci sentivamo bene... Sono sincera, non credevo di essere così, ma l'idea ci ha intrigato e lo abbiamo fatto, tra l'altro con enorme godimento. La nostra prima esperienza si concluse ritornando nel salotto, tutti nudi e piacevolmente sudati, per commentare. Io avevo in bocca il sapore di Ale. Claudia si avvicinò e mi disse "ah, ma la mandi giù?" Alla mia risposta si avvicinò e mi annusò la bocca, poi si insinuò con la lingua e io... il dopo... beh, ho scoperto la mia bisessualità... e per anni ci siamo frequentati "intimamente", scoprendo che loro erano scambisti totali ed esperti, cosa che mai avremmo immaginato, visto che nella vita "normale" Claudia sembra la santa del villaggio e Giorgio l'irreprensibile marito tutto d'un pezzo. Ora loro si sono trasferiti in un'altra regione e non li abbiamo più vicini vicini, così saranno almeno 6 mesi che non ci vediamo. Joe e Klaudieta, vi dedichiamo il nostro primo racconto, e vi mandiamo un bacio tenero. Ale e Kia
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12 years ago
AdamDTS,
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In vacanza
Dedicata ad una coppia amica.... E finalmente erano arrivati. Avevano aspettato per tutto l'anno e ce l'avevano fatta, erano finalmente in vacanza in Italia. Era da due anni che avevano cercato di andarci, ma per impegni imprevisti non c'erano riusciti. Ma ora.... Mesi prima avevano deciso che quest'anno avrebbero affitatto una villetta al mare, erano andati in una agenzia di viaggio e avevano prenotato. Ed ora erano lì, Katy e Louis. Un piccolo borgo, vicino al mare, dove si potevano affittare delle piccole casette abbbinate a due a due.... Si cambiarono perchè volevano andare subito in spiaggia. Lei si mise un due pezzi che aveva comprato prima di partire, poi prese un pareo e se lo mise attorno alle gambe. Lui era coi boxer da mare e un maglietta. La spiaggia era vicinissima, quindi non fecero tanta strada. A quell'ora c'era abbastanza gente, girarono un pò e poi finalmente trovarono un angolino tutto per loro. Posizionarono i teli, lei si levò il pareo e l parte sopra del suo costume, gli piaceva prendere il sole in toples e lui la maglia. Li posizionarono sul telo e poi insieme si avviarono verso li mare. Si tuffarono, lacqua era bella calda, lei coi capelli bagnati si avvicinò al suo uomo e guardandolo negli occhi lo baciò sulle labbra. Le mani di lui andarono sui suoi fianchi. Il bacio divenne passionale e le loro lingue si incontrarono e giocarono. La stretta di lui si fece più fore e lei si appoggiò maggiormente a lui. Attorno c'erano altre persone chi stava giocando, chi nuotava. E questo li eccitò. Le mani di lui dai fianchi di lei passarono al suo sedere e la spinse contro di se. Lei sentì il membro del suo uomo che iniziava ad eccitarsi e a lei questo faceva piacere. COn una sua mano, nascosta dall'acqua, andò a cercarlo e da sopra il costume iniziò a masaggiarlo. Intanto una mano di lui che era sul sedere piano piano iniziò da dietro a scostare il costume di lei e ad accarezzarla. Si baciarono più forte, si stavano eccitando, nonostante ci fosse persone intorno che magari potevano vederli. La mano di lei adesso aveva scostato il costume di lui e finalmente con la sua nuda mano lo stava accarezzando. La mano di lui invece era riuscita ad arrivare al suo fiore e anche lui aveva iniziato ad accarezzarla. La voglia stava crescendo. Lei sentì i suoi seni inturgidirsi e tra le sue mani il cazzo del suo uomo farsi sempre più duro. Sentiva le dita di lui dentro di lei che la stava accarezzando e i suoi umori iniziarono ad essere una cosa unica con l'acqua di mare. SI morse il labbro, andò vicino all'orecchio del suo uomo e gli disse di farla venire. Lui la strinse stretta a se e accelerò i movimenti della sua mano su di lei. Lei iniziò ad ansimare e iniziò a segare quel bel cazzo duro. Le loro mani si fecero sempre più veloci fino che non ce la fecero ed insieme vennero,lì mezzo al mare.... Aspettarono un attimo e poi uscirono dal mare. Ridendo e scherzando. ERano contenti. Arrivarono al loro posto e si sdraiarono. lei con la schiena e lui a pancia in giù. ERano tutti e due appagati. Lei aveva amncora i capezzoli turgidi per l'accaduto belli esposti al sole. Durante quel piccolo amplesso non si erano accorti che qualcuno li aveva osservati bene e molto probabilmente aveva capito che si erano dati piacere sott'acqua. La stanchezza prese il sopravvento su di lui e lo calò nelle braccia di morfeo. Lei continuò a prendere il sole. Ad aun certo punto si avvicinò un ragazzo e gli chiese se voleva un massaggio. Lei girò lo sguardo verso il suo uomo e vedendolo addormentato diede il suo consenso. Si girò con la schiena verso l'alto. Senti le mani di quello sconosiuto sul suo corpo. Un piccolo brivido nell'attimo che gli mise la crema per il massaggio. Lentamnte le mani di ui partirono dalle spalle. Lei si abbandonò a quel piacevole tocco. Quel masaggio gli stava dando un sensazione piacevole. Sentiva la stoffa dell'asciugamano sui suoi capezzoli belli duri. Ora le mani dell'uomo erano sulla sua schiena e ogni tanto le sue dita da sopra gli toccavano leggermente l'inizio dei seni da dietro. Lei non gli disse niente, anzi gli piaceva... Poi le mani di lui, continuarono il massaggio e arrivarono sul suo sedere. Tocchi lievi, molto piacevoli. Lei senza accorgersene aprì leggermente le gambe. Le mani dell'uomo iniziarono un tocco più energico fino a quasi a palparla. Lei iniziò ad eccitarsi. Poi le mani dell'uomo, lentamente presero il dietro del costume e lo tesero fino a farlo diventare un filo e glio mise tra le chiappe. Lei ebbe un attimo di sorpresa ma poi gli piacque e allargo di + le sue gambe. Ora le mani edll'uomo si fecero più audaci e lentamente un dito calò nel solco tra le due chiappe. Sentiva quel dito stuzzicarla e questo gli piaceva. Iniziò a sentirsi bagnare. Si stava eccitando. Poi il dito non si fermo e proseguì il suo viaggio e da dietro iniziò a sfiorarle il suo fiore. Gli piaceva, molto, sentire quel tocco. Poi improvvisamente il dito tornò e sentì di nuovo le mani dell'uomo sul suo sedere che poi si spostarono sulle cosce. Il massaggio continuò fino ad arrivare ai piedi. Una volta lì, sentì la voce dell'uomo che gli disse di girarsi e lei obbedì. Vide il ragazzo davanti a sè, giovane, bello a dorso nudo. Lui la guardò, vide i capezzoli turgidi di lei. Lei si passò la lingua sulle labbra. Lentamente ilragazzo gli riprese le gambe e continuò il suo massaggio partendo dai piedi. Lei notò il bozzo che aveva lui all'altezza dei boxer. Una gamba di lei andò a tastarlo mentre lui continuava il massaggio all'interno coscia. Gli piaceva quello che sentiva. Le mani di lui salirono, arrivarono all'altezza del suo fiore ricoperto dal suo costume. Lieve la mano di lui iniziò a massaggiarla da sopra il costume. Lei chiuse gli occhi e si godette quella piacevole sensazione. Il ragazzo scostò leggermetne il costume di lei,lei aprì un pò di + le gambe e con decisione il ragazzo iniziò a toccare il suo fiore. Lei si stava bagnando. Sentiva quella mano accarezzarla. Una mano di lei non ce la fece e lentamente andò su un suo capezzole e iniziò a giocarci con le dita. Era eccitata. Un dito di lui si fece audace e iniziò a penetrarla nella sua figa. Lei se lo sentì tutto. Un piccolo gemito gli uscì dalla bocca. La mano con la quale si stava dando piacere al capezzolo, lentamente andò alla ricerca dell'eccitazione di lui e lo trovò. Lo sentì attraverso la stoffa dei boxer. Lo saggiò con la mano, gli piacque la consistenza. Il ragazzo continuò. Ora aveva una mano che dava piacere a lei e l'altra aveva raggiunto i suoi seni, e stava tintillando con le sue dita i suoi capezzoli. Il respiro di lei si fece più affannoso. Stava per avere un altro orgasmo. Voltò lo sguardo e vide il suo uomo li adagiato che ormai si stava godendo anche lui la scena... Lei guardo negli occhi il suo uomo con occhi desiderosi. Lui fece un breve cenno del capo. Allora si alzò, si sistemò un attimo e prese per mano il ragazzo. Si diressero verso il loro alloggio seguiti dal suo uomo da dietro. Il ragazzo non poteva crederci a quello che stava avvenendo. Entrarono nella casa vuota, sapevano che la babysitter aveva portato loro figlio a giocare insieme agli altri nella spiaggia. Appena entrati, lei prese il ragazzo, lo fermò in mezzo alla stanza, intanto suo marito chiuse la porta e si sedette sulla poltrona vicino per godersi tutta la scena.... Lei si avvicinò al ragazzo e strusciò i suoi seni sul dorso di lui, poi con le mani inizò ad accarezzargli da sopra i boxer il suo bel membro duro. Intanto inizò a scendere per mettersi in ginocchio e nel mentre con la sua bocca iniziò a baciare il petto dell'uomo. Scese sempre più giù fino ad essere in ginocchio, con il viso a pochi cm dai boxer tirati in prossimità del cazzo del ragazzo. Si avvicinò con la bocca e inizò morderlo da sopra la stoffa. Intanto le mani di lei andarono verso l'elastico e.... in un colpo solo tirò giù i boxer e davanti a lei svettò il cazzo del ragazzo, bello duro, con la cappella bella rossa. Lei guardò il suo uomo e poi guardandolo negli occhi, tirò fuori la lingua e piano piano iniziò a leccare la cappella del ragazzo. Come fosse il miglior gelato che avesse mai assaggiato con la lingua lo leccò bene bene, prima la cappella, poi scese e leccò tutta l'asta fino ad arrivare alle palle. Lì gli diede un picoclo morso perchè erano belle piene, poi riprese la sua leccata e torno sù. Arrivò di nuovo alla cappella, la sua lingua giocò sul prepuzio, per poi leccare tutta la cappella. Poi si fermò. Il suo sguardo torno su suo marito seduto sulla sedia che si era liberato anche lui dal costume e si stava accarezzando. Lei guardandolo negli occhi pieni di voglia, aprì la bocca e come una affamata si prese il cazzo del ragazzo ed iniziò a succhiarlo mentre continuava a guardare il suo uomo che aveva iniziato a segarsi sulla sedia... Lei continuava a lavorare il cazzo del ragazzo con la sua bocca. Leccatine miste a succhiate. in più una mano di lei accarezzava le palle e le sentiva belle gonfie. Con l'altra mano iniziò a darsi piacere. Il ragazzo mise una mano sulla testa di lei ed iniziò ad accrezzargli i capelli. Il suo uomo intanto li guardava dalla sedia. Aveva il cazzo duro in mano e aveva iniziato a segarsi. Lei girò lo sguardo e lo vide. Con la sua bocca iniziò a lavorarlo ancora di più. Poi si fermò. Guardo il suo uomo e gli disse... "vieni qui". Il suo uomo si alzò e si mise di fianco al ragazzo. Lei con la sua bocca gli diede una leccatina stringendo con la mano il cazzo del ragazzo e continuando a segarlo per non farlo smollare. Ed iniziò un doppio pompino. Alternava la sua lingua prima sul cazzo di uno poi sull'altro. Prima una succhiata, poi una leccata. Gli piaceva, si sentiva calda. E mentre la sua bocca era impegnata col cazzo di uno, con la mano segava l'altro, lo accarezzava, per renderli sempre più duri per lei. E intnato i due uomini avevano iniziato a toccarla sulle spalle, sui seni, fino a dove riuscivano da quella posizione. E lei continuava a bagnarsi e eccitarsi sempre di più... Non ce la faceva più li vleva entrambi. Si fermò, si alzò, prese con le mani i due cazzi e li trascinò con se sul letto. Si mise sdraiata con le gambe aperte e disse.. "leccatemi" e i due uomini non se lo fecero ripetere... Il suo uomo si posizionò tra i suoi seni e iniziò a leccare i capezzoli, mentre il ragazzo iniziò a dare piacere al suo fiore bagnato. Sentiva quelle due lingue esplorare il suo corpo. Un fremito dopo l'altro le scosse il corpo. Stava godendo di quelle leccate. Il ragazzo iniziò oltre alla lingua anche a sditalinarla, sentiva quel dito acarezzare dentro di lei. I muscoli della sua viagina lo strinsero forte. La lingua del suo uomo ora era sostituita dai suoi denti. Li sentiva mordere i capezzoli belli turgidi. Egridò... ebbe un primo orgasmo... I due uomini non si fermarono. La dua figa era un torrente in piena. Ora lei li voleva. Tutti e due insieme. SI alzò, li fece sdraiare. Con la sua bocca li assaggiò ancora una volta e poi si mise sopra il suo uomo e lentamente si impalò... Se lo voleva sentire bello duro dentro di lei. Era talmente bagnata che il cazzo del suo uomo non fece fatica ed entro dentro tutto quanto fino alle palle. Poi una volta che fu dentro di lei. SI fermò per gustarselo bene. E poi... iniziò a cavalcarlo, prima lentamnete. Le mani del suo uomo andarono sui suoi seni perchè questo sapeva che gli piaceva e che la faceva eccitare ancora di più. Lei girò lo sguardo verso i ragazzo e con voce roca gli disse .."inculami". Il ragazzo non se lo fece ripetere due volte. Si alzò, si posizionò dietro di lei e avvicinò il suo viso al suo secondo fiore mentre lei continuava a cavalcare il suo uomo. Il ragazzo iniziò a leccargli il buchino. Lei sentendo quella lingua accarezzarglielo godette ancora di più della cavalcata. Una volta che fu ben insalivato, i ragazzo si posizionò con il suo membro, la cavalcata si interruppe per poterlo accoglierlo. E piano piano, iniziò a penetrarla nel culo.... Il cazzo del ragazzo iniziò piano piano ad entrare nel suo secondo fiore. Il suo uomo col cazzo in figa stette fermo così la doppia penetrazione poteva avvenire meglio. Lei si sentiva riempita, sentiva i due cazzi dentro di lei. ERano fermi per farla sentire bene. Con i muscoli vaginali li e anali li stringeva bene bene tutti e due. Gli mancava il fiato. Li sentiva pulsare dentro di lei. Il suo uomo sotto iniziò a leccargli i capezzoli turgidi r piano piano inizio a sfilarlo dalla figa di lei. Intanto il ragazzo, con le mani sul suo sedere continuava ad essere dentro il suo culo. Quando il suo uomo non lo fece uscire tutto ma si fermò, in modo da avere solo la cappella dentro di lei, e poi iniziò di nuovo a rientrare. A quel punto totccò al ragazzo che lentamente iniziò a uscire da lei e mentre il suo uomo era di nuovo dentro, stavolta il ragazzo era quasi fuori, solo con la cappella del suo cazzo. E come un macchinario ben oliato dagli umori di lei che stava grondando, iniziarono a scoparla alternandosi, quando il suo uomo era dentro la figa, il ragazzo era fuori; quando il ragazzo era dentro il suo ano, il suo uomo era fuori. E lei godeva, pechè aveva sempre un cazzo dentro di lei. Intanto la lingua del suo uomo continuava a leccargli i seni e le mani del ragazzo ad accarezargli il culo e i fianchi. Poi ad un certio punto, come se si fossero messi daccordo, i due uomini iniziarono a scoparla non più alternati ma insieme e a lei gli mancò il fiato perchè stava godendo, un piacere così intenso non l'aveva mai provato. Sentiva quei due cazzi belli duri, e continuava a bganarsi ed iniziò a gemere. Nella stanza si sentiva un forte odore di sesso. E mentre scopavano non si accorserò che dall'altra parte della finestra, due occhi da cerbiatta carichi di lussuria li stavano osservando. Con un ultimo affondo lei non ce la fece più e godette, urlò di piacere. I due uomini si fermarono dentro di lei e sentirono i suoi muscoli stringerli. Lei si accasciò sul suo uomo che era posizionato sotto. Il ragazzo piano si sfilo e stessa cosa fece il suo uomo. Lei si sdraiò sul letto con le gambe larghe con il respiro affannato, rossa in volta per l'orgasmo avuto. I due uomini, uno da una parte e la'ltro dall'altra, si avvicinarono a lei ed uno inizò a suggergli un capezzolo e stessa cosa fece l'altro. Poi come se fossero due gemelli si mossero in sincronia facendo le stesse cose, solo che uno con la parte destra e l'altra con la sinistra. Lei sentiva quelle lingue, quei palpeggiamenti su tutto il suo corpo. sentiva le mani dei duoi uomini arrivare in figa ed entrambi iniziarono ad acarezzare quel bellissimo fiore che aveva appena goduto. L'eccitazione riprese di nuovo il sopravvento. Le bocche degli uomini lungo il loro tragitto erano arrivati là dove aveva appena goduto. Sentiva le loro lingue esplorarla, suggerre il suo miele. Con le mani iniziò a cercare i cazzi dei suoi uomini e li trovò. Si posizionarono meglio come un 69 fatto in tre. Lei con la bocca iniziò a cercare uno di quei membri bellli duri e con l'altra iniziò a segare l'altro ed iniziò a intervalli, prima uno e poi la'ltro. Intanto le lingue continuavano sulla sua figa, sentiva dita penetrarla dentro, stava godendo di quella situazione. Sentiva anche che adesso si stavano dedicando al suo secondo fiore. E intanto lei lecccava, pompava quei bei cazzi duri per lei. Poi non ce la fece più. Li fece smettere, voleva godere di nuovo, sentirli di nuovo dentro di lei. Allora posizionò il suo uomo con la schiena sul letto, lei si posizionò sopra di lui ma con la schiena rivolta verso l'esterno. Prese in mano il cazzo del suo uomo ed iniziò ad impalarsi nel culo. I suoi umori colavano dalla figa all'ano e in più con l'inculata di prima fu molto più agevole. Se lo infilò piano piano per gustarselo tutto fino a quando non fu tutto dentro di lei. Stette ferma, chiuse gli occhi e si morse il labbro. Poi li aprì guardò il ragazzo. Il ragazzo si avvicinò puntò il cazzo verso la sua figa e lentamente iniziò ad entrare dentro di lei. E intanto gli occhi da cerbiatto iniziò ad accarezzarsi dall'eccitaione di vedere quella doppia penetrazione. Come prima, i due uomini dietro piacere alla donna che si stava facenda penetrare sia in culo che in figa. Fecero la stessa cosa di prima, prima alternandosi e poi insieme. Lei stava provando sensazioni incredibili. Li sentiva sempre più duri, le cappelle grosse dentro di lei. Con i suoi musocli li stringevi, li voleva farli godere dentro di lei. Sentiva su tutto il suo corpo le mani dei due uomini. Il respiro si fece sempre più affannoso, i due entravano ed uscivano sempre più veloci fino a che lei godette e con un urlo liberatorio ebbe un orgasmo e nel mentre si sentì riempire dentro dalla sborra dei due uomini che godettero con lei. Ed intanto fuori, un'altra persona godette delle proprie carezze.
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12 years ago
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Prima volta con un trav
Ieri ero molto eccitato, avevo una voglia. Sarà l'astinenza da sesso, sarà perchè sento la primavera, sarà perchè dovevo incontrare la coppia che avevo già fotografato, comunque sta che avevo voglia. Vado sul solito sito di annunci e vedo che mi conttata un trav che mi aveva già contattato una volta che voleva farsi delle foto. Io ci penso su e mi dico "Perchè no?". Mi immaginavo già cosa sarebbe successo dopo le foto ma era l'occasione per provare, per levarmi una curiosità che avevo da un bel pò: dare piacere ad un membro maschile. Ci messaggiamo un pò, poi mi da i lsuo numero di cell, e ci fissiamo luogo e ora dell'appuntamento. Mi lavo, faccio la doccia, mi preparo tutto. Vado a pranzo e poi finito, prendo la macchina e vado. 1 ora di viaggio. In macchina pensavo "ma chi me lo fa fare?" però non tornavo indietro, continuavo. Arrivo ad un distributore di benzina (luogo dell'appuntamento), parcheggio e si avvicina un tipo con la macchina. Era lui. Magro, fin troppo secondo me, sembianze tra il maschile e il femminile. Il mio primo pensiero è stato...torno indietro. E inve ce no. Mi chiede di salire in macchina che c'è un bel pò per arrivare dove voleva portarmi ed io gli dico che preferivo aver la macchina, sa mai che da casa mi arrivasse una telefonata e dovevo rientrare (sinceramente lo speravo mentre lo seguivo dietro con la macchina). Altra mezz'ora di macchina...ed io nella mia mente mi dicevo..ora torna insdietro è troppo lontano. Ma invece continuavo. Nel mio profondo volevo vedere fino a dove arrivavo. Finalmente arriviamo. Parcheggiamo. Mi porta in un alloggio e i chiede come volevo far le foto. Io gli dico come voleva lui. E lui mi dice che le vuole far in bianco e nero. Io imposto la macchina fotografica, ogni tanto batto la testa contro il soffitto perchè era una mansarda ed in aluni punti era più basso il soffito. Ci scmabiamo un pò di parole, mentre lui si cambia, si mette una parrucca, si trucca, mette una vestaglietta, le scarpe con i tacchi. Io lo guardo, non riuscivo ad eccitarmi proprio niente, forse perchè era troppo magro. boh...non saprei. Mi chiede se poteva offririmi da bere io nego, in quanto preferivo essere lucido. Presona gentile e a modo, una bella persona niente da dire. Una volta che è pronto inizio a s**ttare. Mi chiedeva a me come doveva mettersi, io gli dicevo come mettersi ogni tanto, ma non era in grado di posare. Molto meglio la lei della coppia che avevo già fotografato. E mentre fotografavo cercavo di eccitarmi ma non riuscivo... Poi gli ho chiesto se voleva cambiare il vestito, e allora ne ha messo un altro. Gli ho chiesto se aveva delle autoreggenti o delle calze particolari (perchè pensavo che così al meno mi eccitavo di più) e mi ha detto che non ne aveva.... Dopo che si è cambiato, abbiamo fatto un'altra serie di fotografie. Poi ha deciso che bastavano. Mi ha detto di riposarci un pò sul letto. E allora mi sono stravaccato. Lui di fianco a me. Ha iniziato ad accarezzarmi da sopra la maglia. Mi ha chiesto se ero peloso ed io gli ho detto "guarda". E allora lui mi ha levato la maglia. Lì ho iniziato ad eccitarmi. SI è avvicinato, io ho chiuso gli occhi e poi...abbiamo iniziato a baciarci. Nella mia mente ho annullato l'uomo pensando di essere con una donna. Abbiamo iniziato a baciarci, a toccarci. La sua mano era sul mio membro che ora era eccitato. Le sue mani sul mio dorso che mi accarezzavano. Mi ha levato i pantaloni. Io lo baciavo sul collo, poi sono andato a cercare i seni, che logicamente non c'erano..allora gli hjo leccato i capezzoli. L'eccitazione del momento h preso il sopravvento. Gli ho messo la mano sotto lo slip, ho sentito il suo membro e l'ho stretto. Era sottile, depilato. Lui ha preso il mio, si è abbassato e me l'ha preso in bocca. Poi l'ho fatto spostare e ho preso i lsuo in bocca, è rimasto piazzato perchè non pensava in quanto gli avevo detto che per me era la prima volta con un uomo. Gliel'ho succhiato, con le labbra, con la lingua. Però non mi piaceva tanto. Lo facevo per il suo piacere non per il mio. Poi allora mi ha detto di metterci in un 69. E ci siamo succhiati a vicenda. Forse perchè la voglia di sborrare era tanta, sta di fatto che sono venuto prima io... Io dop oche osno venuto, ho ripreso in bocca il suo, volevo farlo venire così me ne sarei andato prima. L'ho insalivato, l'ho pompato. Lui mi diceva che ero bravo, ed era la mia prima volta. Ma a me sincermante forse perchè era troppo sottile non so...comunque poi si è messo a cavalcioni su di me. Io continuavo a spompinarlo, mi ha scopato in bocca, voleva mettermi un dito dietro ma io gli ho detto di no. Non mi andava con lui. Poi l'ho tirato fuori dalla bocca, ho iniziato a segarlo. Lui mi ha chiesto dove venire e gli ho detto di godere, di sborrare. Lui era estasiato. Fino a quando non è venuto sul mio dorso, mentre lo segavo. Poi quando ha stava per finire di sborrare l'ho ripreso in bocca per assaggiarne il seme e gli ultimi fiotti li ho presi in bocca. Ma li ho sputati, non ho ingoiato. Poi l'ho segato piano piano. Ci siamo lavati, ci siamo vestiti, mi ha detto che gli è piaciuto. E poi niente, me ne sono andato. Mi ha poi mandato un messaggio che era stato bene con me e sperava in una prossima volta. Allora poi una volta che gli ho mandato le foto via email (non aveva un portatile da scaricare le foto) gli ho detto che mi ero divertito anche io ma che sinceramente preferivo un corpo femminile. Questa è stata la mia gioranta di ieri...
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12 years ago
admin, 75
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Sentirsi troia ii parte
Ero lì legato…in attesa. Mi avevano ammanettato altre volte, ma questa volta era diverso, sentivo altre voci, c’erano altre persone e la cosa mi inquietava. Non potevo muovermi, ero a pancia in giu, ammanettato alla testiera del letto, le gambe aperte ed anch’esse legate, il mio culo esposto. Ero nudo se si esclude delle calze autoreggenti nere, sentivo tra le gambe il cazzo gonfio, e avevo anche un po freddo. Mi avevano ammanettato dopo che mi avevano chiavato violentemente, a turno, li avevo soddisfatti con il culo, ma li avevo fatto venire con la bocca, sentivo ancora il sapore dello sperma sulla lingua. Non avevo paura, era da tanto che li conoscevo ed avevo la massima fiducia in loro, mi avevano fatto percorrere la strada della bisessualità e ne ero contento. Ero curioso, forse un po inquieto ma sicuramente non impaurito. Ero dentro quella casa da piu di dieci ore e in quelle ore ero stato il loro giocattolo, mi avevano chiavato in culo ed in bocca, avevano martoriato i miei capezzoli, giocato con la cera, mi avevano usato come bagno per il loro piscio, ed erano venuti parecchie volte sul mio corpo. Sentivo lo sperma addosso, nei punti in cui si era rappreso sentivo la peluria tirare, non mi avevano ancora fatto godere, e sentivo il mio cazzo turgido dall’eccitazione. Improvvisamente sentii la porta aprirsi, fu un attimo si richiuse immediatamente, in quell’attimo avvertii distintamente tre voci estranee, erano di la e sapevo che presto sarebbero entrati. Sentii avvicinare roberto, lo sentii dietro di me, non potevo girarmi ma avvertivo la sua presenza nella stanza, sentii le sue mani sulla schiena che mi accarezzavano dolcemente. Poi sentii la sua voce roca nell’orecchio, scandiva le parole piano piano, indistintamente lo sentii sussurrare “”li dovrai soddisfare tutti, solo cosi potrai dire che sei una vera cagna””. Sapeva la mia ritrosia a fare sesso con gli sconosciuti, capi che era per questo che mi aveva legato. mi continuo a dire parole dolci, me li sussurrava all’orecchio le sue dita iniziarono ad allargare il buchino. Sentivo le sue dita entrare nel mio culo, era bravo, mi stava allargando piano piano, mi stava preparando ad accogliere ben altro. Quando decise che poteva bastare si stacco da me e apri la porta, senti questa volta nitidamente che diceva “la troia e’ pronta”. Entrarono insieme a giovanni erano piu di quelli che credevo. Iniziarono ad uno ad uno come in una catena di montaggio, prima in bocca e poi dietro, senza soluzione di continuità, facevano indurire il loro uccello e me lo sbattevano dietro. Ognuno di loro aveva una tecnica diversa, c’e’ chi mi chiavo con forza, facendomi urlare, c’e’ chi mi cavalcava piano, facendomi sentire cm dopo cm il cazzo che entrava dentro di me. C’e’ chi mi venne dietro, qualcuno sulla schiena, due in bocca. Non so quanto durò, non riuscii a contare con esattezza quanti furono, so solo che alla fine ero esausto. Uscirono tutti dalla stanza, e restammo solamente noi tre. Mi slegarono ed iniziarono a massaggiarmi, furono stupendi, dedicarono al mio corpo la massima attenzione, ogni cm della mia pelle ebbe riservato un attenzione massima. Alla fine decisero che potevo venire, piano piano entrambi iniziarono a leccare il mio cazzo come fosse un gelato. Venni quasi immediatamente ero troppo eccitato. Mi abbracciarono entrambi, piano piano nell’orecchio senti sussurrare “che troia, ne hai fatti godere cinque, sei proprio una vera porca” Mi abbracciarono e mi addormentai esausto, cullato dalle braccia di quegli uomini che ormai mi avevano fatto diventare donna.
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12 years ago
piacere1totale,
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Sentirsi troia
Appena ti vidi all’aeroporto, il mio cuore si fermo, sapevo quello che mi attendeva e ne aveva paura, ma allo stesso tempo ne ero attirato come una falena lo e’ dalla luce. Era da tre anni che ci conoscevamo ma ormai ero diventato la tua donna, io maschio benestante, scappavo periodicamente dalla mia famiglia per concedere il mio corpo, a te maschio bsx. Eravamo assieme al tuo compagno, un trio perfetto, ci nutrivamo dei nostri corpi alla ricerca di quel piacere, per tanti anni a me sconosciuto. La trasformazione ormai era avvenuta, ero diventato la vostra troia in calore, pronta a soddisfare i piu turpi desideri, questa volta sarebbe stato peggio….o meglio ancora non sapevo. Non eravamo neppure partiti dal parcheggio, che ti abbassasti la cerniera, il tuo cazzo turgido vide l’aria, era come lo ricordavo, non grandissimo ma abbastanza lungo, lo guardai, pulsava di eccitazione. Sapevo quello che volevi per averne parlato tante volte per sms, non mi feci pregare, mi abbassai e senza neppure toccarlo me lo misi in bocca. Non avevamo parlato tanto, e non avevamo bisogno di parole, iniziai un lento pompino mentre tu portavi la macchina. Con la coda dell’occhio vedevo i camion che a causa della nostra lenta andatura ci superavano, non sapevo se gli autisti ci vedessero ma in fondo me ne importava molto poco. Passarono una quindicina di minuti, senti la macchina rallentare, eravamo dinanzi una edificio abbandonato. Mi ordinasti di smettere, e dopo esserti ricomposto scendesti dalla macchina, sapevo che volevi chiavarmi e ti seguii. Entrammo dentro quello che doveva essere stato un fienile, mi girasti e dopo avermi abbassato i pantaloni, animalescamente mi trombasti, sapevo che eri abbastanza resistente, e sentivo i tuoi colpi che mi stantuffavano, ero con le mani appoggiate alla parete, la schiena inarcata per agevolarti. Sentivo la tua voce che mi dava della cagna, che mi diceva che ero una delle troie piu porche che avevi mai conosciuto, che ormai ti avevo superato. Mi piace essere trombato in piedi, secondo me amplifica le sensazioni, senti il cazzo che entra nel buchino, senti la tua carne che si allarga per accoglierlo. Non sapevo come avevi deciso di godere ma ero pronto ad accogliere ogni tuo desiderio. Improvvisamente ti fermasti, senti la tua voce esclamare “succhia cagna”, mi girai e mi inginocchiai per prendertelo in bocca. Sentivo sulla lingua il sapore del mio culo, avvertivo il tuo cazzo pulsare, guardavo con la coda dell’occhio la tua faccia estasiata nell’attesa dell’orgasmo. Continuai imperterrito a succhiare fin quando non sentii le prime gocce sul palato, raddoppiai l’impegno e ricevetti il tuo schizzo in gola, superai il naturale conato di vomito e mi sforzai di inghiottire, era la prima volta che mi venivi in bocca e non volevo deluderti. Non me ne scappo una goccia, e sono ancora orgoglioso di questo. Ci rivestimmo e andammo in un bar, sentivo sulla lingua il sapore dello sperma, mi divertivo a vedere le persone che ci prendevano per amici ma non sapevano cosa avevamo appena finito di fare. Arrivammo a casa, e li rividi giovanni, era sul divano, nudo. Non so se l’avevi avvertito ma il suo uccello di grande dimensioni era gia in tiro, anche questa volta non ci pensai un attimo e dopo essermi levato il cappotto, ancora vestito, mi inginocchiai tra le sue gambe. Iniziai a leccarlo con foga, il suo cazzo mi e’ sempre piaciuto, abbastanza grosso e lungo, e’ un piacere lavorarselo. La mia lingua andava su e giu, non tralasciavo le palle, ogni tanto le prendevo in bocca e le succhiavo, sentivo i mugulii di piacere che venivano dall’uomo. Ci misi impegno molto impegno, vedevo il cazzo lucido di saliva, ogni tanto la goccia sulla cappella che mi affrettavo a ripulire con la lingua. Senti l’orgasmo arrivare, il cazzo inizio a vibrare e un fiotto di sperma usci di scatto. Mi affrettai a prenderlo in bocca ma il meglio era gia perso, mentalmente mi ripromisi che la prossima volta avrei fatto di meglio. Finito il pompino ci salutammo affettuosamente, i loro corpi erano soddisfatti della mia bocca, e io sentivo il mio cazzo scoppiare dall’eccitazione, non avrei chiesto nulla, cosi erano gli accordi e infatti feci finta di nulla Andai in bagno per una doccia, trovai pronti i panni che avrei dovuto indossare per quella notte, mi volevano veramente troia e per sentirsi troia bisognava avere vestiti da troia. Mi avevano preparato delle calze autoreggenti, un perizoma di una taglia piu piccola,scarpe con il tacco e un corpetto che lasciava i capezzoli scoperti. Indossai il tutto e uscii, mi aspettavate nudi sul letto… E’ troppo lungo dire ciò che quella notte mi fecero, goderono di ogni singolo cm della mia pelle, mi usarono come bagno, mi legarono e torturarono i miei capezzoli, mi fotografarono con il buco dilatato dopo avermi trombato a turno, mi fecero bere la loro sborra e il loro piscio, giocarono con il mio cazzo e alla fine della nottata mi fecero godere con le loro bocche. Posso dire solamente che quando ci separammo pensai che era stata una delle nottate piu bella della mia vita.
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12 years ago
piacere1totale,
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Contro la monotonia
Io e Laura eravamo in una fase della vita di coppia un po' "stagnante";50 anni io,47 lei,eravamo quasi come fratelli.Eppure io di fantasie sessuali ne avevo,ma me le tenevo chiuse nella mente:cosi' il menage familiare scivolava avvolto nella monotonia.Eravamo fisicamente belli,sani,curati;lei poi,era,da sempre una bella donna:165x58kg,capellilunghi,neri,mossi,4 di seno ed un bel culo sodo.Eppure vi era quella nuvola di noia quotidiana.La stagione stava aprendosi e ,a maggio inoltrato,il sole scaldava l'aria e metteva allegria: Un pomeriggio,libero per entrambi dal lavoro,senza dir nulla a Laura,Presi l'auto e andammo per un giro senza meta.Lei mi chiedeva:"dove andiamo?",ma io non davo risposte,del resto non lo sapevo nemmeno io.Presi la strada del fiume Po,una strada arginale molto pittoresca con il sole alle spalle.C'era parecchio movimento:molte auto,qualche famigliola,persone.Proseguivo piano,gurdando il corso d'acqua,imponente,e le sue immense secche di sabbia.Vidi sotto a strada uno spiazzo e lentamente entrai nel viottolo che vi accedeva.Una sorta di spiaggia sottoriva:Scendemmo,ci guardammo attorno,non c'era anima viva.Presi laura per mano e camminammo verso il corso d'acqua,poco lontano.C'era silenzio e si stava bene.Ogni tanto accarezzavo Laura e la toccavo con desiderio che lei intuiva e assecondava.Mi ero eccitato in quel gioco innocente e pure Lei che rimaneva sotto le mie dita che la toccavano offrendosi.Tornai alla macchina in fretta e una volta dentro presi a spogliare Laura pieno di voglia,con foga presto la denudai e lei sorridendomi innarcava il corpo nudo verso di me.Iniziai a leccale la figa,gia bagnata della sua voglia,accompagnato dai suoi gemiti di piacere.Il mio cazzo,dentro i i pantaloni,mi scoppiava di voglia.La leccai ovunque,davanti e dietro e i suoi gemiti erano la "colonna"sonora di quel momento insolito.La penetrai in un sol colpo,ed iniziai a montarla con foga e lei rispondeva venendo incontro ai mie colpi e urlado di piacere.Mai aveva reagito con tanta libidine.Venni dentro di lei dopo poco.Inizio' cosi' la nostra metamorfosi esistenziale.
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12 years ago
admin, 75
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Attilio & priscilla part.2
Sessualmente era come se appagati avessimo preso una pausa, non ne parlavamo, facevamo poco sesso ed in maniera sbrigativa, come se dopo quella sera avessimo timore di andare oltre, come avessimo visto il punto di non ritorno che avrebbe potuto cambiare la nostra vita per sempre. Io non riuscivo a togliermi dalla mente quella inculata spettacolare, con Priscilla che godeva come la una porca e nell’immaginario la vedevo mentre la penetravo a pecorina con lei che si godeva il cazzone di Tony in bocca. Un’immagine che mi dava sensazioni fortemente contrastanti, libidine/gelosia. Quello che mi spaventava non era l’aspetto sessuale, ma il timore che la cosa potesse sfuggirmi di mano rischiando così di perdere mia moglie. Non avrei mai potuto accettare di perderla per la mia stupida voglia di trasgredire, lei si era rilevata molto più disinibita di quanto avrei potuto immaginare ed il suo modo di godere, in quei momenti, diveniva per me un propellente della libido. Questi erano i miei tormenti, ma i suoi? Forse il dubbio se raccontarmi la verità o meno sulla sua falsa amica….? Il desiderio di ripetere certe esperienze senza di me? Una sera appena a letto Priscilla prese l’iniziativa “sai..? ho sentito la mia amica, è logorata dal desiderio di ripetere quelle esperienze, dice che non riesce a togliersi dalla mente l’intensità degli orgasmi avuti sentendosi al centro dell’attenzione, essere leccata e presa in più modi ed avere più cazzi a disposizione. Ma sarà impazzita? Può una donna sentirsi così depravata?” chiese. Ci siamo, pensai, cosa si sta inventando ora? Usa la sua amica per dare sfogo alle sue fantasie o vuole testare quanto anch’io sia depravato? “Ma…” risposi “forse una donna se non ha inibizioni morali può essere portata a fantasticare rapporti multipli. Del resto il sesso di coppia è una regola morale che ci siamo dati per etica e religione, posso capire che una volta superato il confine, i limiti che ci imponiamo possano essere frantumati dalla lussuria, ma, a questo punto consiglia alla tua amica di andare in terapia, altrimenti potrebbe perdere il controllo”. “Tu dici?” ribadì “comunque lei continua a sperare che possa riaccadere, senza che il marito lo sappia, dice di non sentire sensi di colpa”. “Problemi suoi, comunque” conclusi “Buona notte amore”. Il mattino seguente in ufficio ripensai a quanto detto da Priscilla ed a mente lucida tutto era più chiaro, lei desiderava ripetere l’esperienza ma non aveva il coraggio di coinvolgermi, di mettermi a conoscenza di quanto realmente accaduto e di quanto da quel momento si sentisse intimamente maiala. Ok, pensai, ora la sistemo io. Preparai una nuova falsa partenza e per ulteriore conferma delle sue aspettative, la invitai a seguirmi, per poter fare shopping nel pomeriggio in Via Montenapoleone e farmi compagnia la sera. Lei, ovviamente declinò l’invito, adducendo di non sentirsi molto in forma per un viaggio così breve. Il piano ora era di toglierli la sete con il prosciutto, quattro uomini oltre me e Nicole avrebbero fatto parte del commando. Già dalla mattina della farsa partenza sentivo la libido montare e la fantasia galoppare. Sarei stato regista della più grande opera pornografica, con interprete principale la porcona di mia moglie. Si, con la telecamera avrei ripreso tutto, volevo documentare quanto Priscilla sarebbe stata maiala. Questa volta aspettammo fino alle ore 24:30, per essere certi di trovarla addormentata, dato che probabilmente sperava nella visita. Quando entrai la trovai profondamente addormentata, allora come concordato, Nicole usando la sola benda sugli occhi e sfiorando con le labbra la sua bocca la svegliò. “Ciao” disse Nicole “ ti ricordi di me?” Priscilla annuì con la testa. “Abbiamo voglia di giocare di nuovo con te, se vuoi questa volta ti lasciamo libere le mani per partecipare attivamente, ma devi promettere che non toglierai la benda dagli occhi, se invece non vuoi giocare possiamo accontentarti, andiamo via e tutto finisce qui. Cosa ne dici?” Priscilla per un momento (che sembrava interminabile) rimase in silenzio, poi quasi stesse facendoci un favore disse “ok visto che vi siete scomodati… accetto, ma vi prego non fatemi del male” e sfoggiò un sorriso che era tutto un programma. Con un gesto tolse il lenzuolo che la copriva e, sorpresa, era già nuda e completamente rasata. Era certa che avrebbe ricevuto questa visita od era soltanto una sua grande speranza? Perché depilarsi poi? Non lo aveva mai fatto. Probabilmente nell’ipotesi che sarebbe accaduto si era preparata al meglio, sul piano estetico ed igienico. Era evidente quindi che bramava spingersi oltre ed io a questo punto ero curioso ed eccitato nel voler scoprire quale sarebbe stato il suo limite. La cosa che appariva certa, era il suo alibi mentale, la costrizione ed il fatto di non conoscere i suoi “stupratori” oltre, ovviamente, al fatto che io non sarei mai potuto venirne a conoscenza annullava i sui freni inibitori. Feci cenno a Nicole di iniziare, mentre io mi accingevo a disporre la telecamera sul cavalletto. Nicole rapidamente denudatasi si sdraiò delicatamente sul corpo di Priscilla, avvolgendola completamente e pressando con il seno contro il suo in un abbraccio voluttuoso seguito da un intensissimo bacio con la lingua. Priscilla, prima sorpresa, ricambiava con pari passione se non maggiore. Due donne nude, avvinghiate con le lingue intrecciate in un vortice di passione lesbo, era l’immagine migliore per scatenare il delirio. I quattro ragazzi si erano già denudati con le aste tese pronti a portare il loro contributo di lussuria. Nicole esperta e molto coinvolta, come da copione, si girò in posizione 69 su Priscilla e leccando la sua clitoride, prese con le mani da sotto le natiche le grandi labbra massaggiandole ed aprendole lentamente spalancando la sua fessura all’imminente penetrazione di uno di quei pali che ormai si avvicinavano minacciosi. Priscilla come fosse un’apprendista, riproponeva su Nicole gli stessi movimenti. Le due vulve si dischiudevano sotto la pressione delle dita, aprendosi come dei boccioli sotto i raggi del sole, mostrando il diaframma vaginale pulsante e pregno di umori, in attesa famelica del manglio di carne infuocato entrare prepotente nel profondo delle loro intimità. Con la telecamera stavo riprendendo tutto con primi piani da sballo. Il mio cazzo era teso all’inverosimile. A quel punto Tony prese l’iniziativa portando in prossimità della bocca di Nicole il suo arnese che ben lubrificato dalla saliva fu indirizzato subito nella fessura tra le grandi labbra di Priscilla. Dall’altro lato accadeva la stessa cosa con l’asta tesa di uno degli altri ospiti nella vulva di Nicole. I due ragazzi presero a pomparle lentamente, penetrandole per tutta la lunghezza delle loro aste e suscitando vibrazioni di piacere in entrambe ad ogni spinta. Le due continuavano a leccarsi a vicenda in un crescendo di piacere incontrollato. Come da istruzioni feci cenno ai ragazzi di iniziare il carosello. Dovevano occuparsi alternativamente due delle loro vagine e due dei loro ani. Cominciarono cosi dopo aver lubrificato per bene le loro aste ad incularle ed a scoparle alla pecorina senza soluzione di continuità, scambiandosi di posto a rotazione ogni dieci affondi nelle loro carni. Ciò come previsto dava respiro ai ragazzi che avevano delle pause tra una penetrazione e l’altra e nel contempo non davano tregua a Priscilla e Nicole che venivano sbattute con continuità da una girandola di cazzi davanti e di dietro. Tutto ciò le portò in breve all’apice del piacere. Dopo il primo orgasmo che prese entrambe quasi contestualmente feci cenno a Nicole di lasciare il campo soltanto a Priscilla e prendere il mio posto alla telecamera. Priscilla ancora scossa dalle vibrazioni di piacere, fu sollevata di peso e calata sull’asta di Tony, piegata in avanti sul suo corpo con le natiche al cielo, libera di sbattersi l’ enorme membro dentro il suo ventre. Il cazzo mi tirava ormai da farmi male, ma non volevo ancora partecipare, volevo essere l’ultimo a godere del corpo di mia moglie. Priscilla prese a far scorrere su e giù l’asta di Tony nella sua fica, con sempre maggiore profondità e velocità, più si sbatteva più perdeva il controllo ed il senso di cosa stesse dicendo. “Dio, che bello, che cazzone, cosi, cosi, tutto…tutto dentro, siii che bello, è enorme, non venire, non venire, dai siii, anche dietro, uno nel culo, ne voglio uno anche nel culo” quasi supplicava. Io stavo per venire senza neanche averla ancora toccata. Accennai con la testa ai ragazzi di dare seguito alla richiesta ed il più lesto si piazzò immediatamente tra le sue natiche. Priscilla era talmente infoiata, bagnata ed aperta che assorbì il secondo cazzo come fosse precipitato in una voragine. Il suo ano era rimasto lubrificato, dilatato e pulsante per il prolungato trattamento precedente, la sua vagina gonfia di piacere e piena di umori. Lei si era ormai letteralmente piantata l’uccello di Tony, fino giù alle palle ed immobile si godeva il maltrattamento riservato al suo ano dai colpi inferti dall’ariete di turno con continui sussulti di piacere. Il primo dei ragazzi in breve sborrò il suo piacere nel suo orifizio e rapidamente fece spazio al secondo. Priscilla era ormai prossima al delirio, ormai il suono che usciva dalle sue labbra era soltanto “si..sii…si..si” ogni colpo che riceveva era un “siii..”. Questo ampliava la libido di chi la stava montando. Rapidamente uno dopo l’altro versarono il proprio seme nell’intestino di mia moglie con Tony, ancora armato, ben piantato ed immobile nella sua vulva. Mi avvicinai col membro teso pronto ad esplodere. Dal suo ano colava verso la vagina lo sperma ricevuto dai ragazzi a cui si aggiungevano gli umori delle sue ripetute venute e parte del lubrificante usato nel suo di dietro. Era meravigliosamente invitante, poggiai la cappella sull’asta di Tony, all’ingresso della vagina ed iniziai a premere lentamente. Vedevo il mo cazzo farsi spazio tra le pareti vaginali ed il cazzo di Tony, lo sentivo scivolare dentro nonostante l’ingombrante presenza dell’altro. Era una sensazione del tutto nuova ed eccitante. Stavo scopando mia moglie a due cazzi e lei sembrava non aspettasse altro. Si irrigidì, si alzò sulle braccia per fare pressione verso i due cazzi ed inizio a gemere ed a rantolare dal piacere. “scopatemi, spaccatemi la fica, più forte, dai, ancora, Dio mi uccidete, Dio non resisto, haaa, Bast..a, Bastaaa” Venimmo in una esplosione di orgasmi all’unisono, Priscilla schizzò fuori dall’ abbraccio carnale e presa da vibrazioni di piacere si accasciò su un fianco del letto. “Credo sia svenuta” apostrofò Nicole. “Ok dissi, approfittiamo per andarcene, credo che non dimenticherà facilmente questa esperienza”. Rapidamente ci ricomponemmo ed uscimmo di casa. Arrivato in macchina mi raggiunse un messaggio al telefonino, era Priscilla : Amore mio infinito, già mi manchi moltissimo, è stato travolgente ed immensamente meraviglioso, ora però torna da me, voglio dormire abbracciata a te. Ps: la prossima volta mi fai togliere la anche la benda sugli occhi?....
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12 years ago
romeodp,
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Prima volta trav
Lo avevo conosciuto via internet, si era presentato come bsx, dalla foto capii subito che era carino: alto 168, magro, capelli corti biondi, occhi azzurri, 18 anni, pelle liscia e vellutata, sodo. Era uno studente che abitava a Milano e quel fine settimana era solo, i suoi compagni erano rientrati a casa. Andai da lui dopo averlo incontrato per un caffé. Ci sedemmo sul bordo del letto a parlare un po'. Si tolse le scarpe da sport che indossava e io feci lo stesso. Mentre parlavamo inizievamo ad appoggiare le mani sulle gambe dell'altro, poi qualche carezze in viso. L'eccitazione stava salendo. Ad un certo punto gli chiesi se potevo baciarlo e così abbiamo fatto, prima piano sulle labbra e poi sempre più intensamente con la lingua. Gli acccarezzai il collo e glielo baciai fino alle orecchie., ci togliemmo le magliette e con le mani ci eccitavamo sul petto e i capezzoli, poi fu il momento dei jeans, il bottone e la cerniera con la bocca mentre lui stava lì in piedi. Gli chiesi a quel punto se con quel bel corpo femminile non si era mai travestito e mi disse: "no ma vorrei farlo tanto, quando vedo la mia coinquilina e penso ai suoi vestiti mi eccito tanto". Allora lo portai nella stanza accanto, quella della ragazza che non c'era. Eravamo entrami in mutande e calze in spugna bianche. Aprii un armadietto nel quale c'era tutta la biancheria intima. Eravamo lui davanti a me che guardava e sceglieva le mutandine da indossare e io dietro di lui appoggiato che mi strusciavo su di lui. Ad un certo punto allungò le mani dietro e me lo toccò, io feci lo stesso allungando le mani davanti e ci spogliammo completamente. Prese una paio di mutandine con perizoma, un paio di collant e gli indossò; poi un bodi ed una minigonna ed infine un po' di trucco. Era una perfetta ragazza, veramente sexy ed eccitante....cosa abbiamo fatto ? (puntata 2)
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12 years ago
admin, 75
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Muta ed immobile
Apri la porta ed io sono lì, sulla soglia. Sempre sulla soglia, ad attenderti. Prima che tu arrivassi mi sono bendata da sola ed ho stretto i polsi dietro la schiena, a fatica, con le manette di acciaio. Insosso un baby doll di pizzo nero, cortissimo, un paio di slip aperti ovunque, calze nere velate autoreggenti e dei sandali dai tacchi vertiginosi. Niente altro. Tu entri e taci. Come sempre taci e mi spingi verso la camera senza dire niente. Cammino piano ma conosco ogni centimetro della mia casa, riesco quindi a concentrare l’attenzione su di te, sul tuo odore, sul tuo respiro. Il mio desiderio è assolutamente proteso verso il tuo essere, la tua essenza, la tua mascolinità e dentro mi tormento di passione. So che mi guardi. Sei finalmente libero dai miei occhi indagatori e ti spingi, forse, un po’ più oltre ad analizzare la mia pelle, il mio sesso, i miei seni velati dal pizzo. E’ per questo che lo faccio, che mi assoggetto, che mi annullo: a volte detesto questo mio carattere incontenibile verso cui alzi mille difese. Ok, basta. Devo smetterla di cercarti, di volerti, di pensarti! Ma quante volte me lo sono promessa senza riuscirci? Quante volte ho ceduto al mio istinto? Si può controllare l’istinto? Si può tacere il sesso pulsante? Non lo so, ci provo… se tu mi aiuti. Mi spingi sul letto. Sono col viso sul piumone ed il sedere in alto che sporge. Tutto tace attorno a me. Ecco, ti togli le scarpe. Che poi mi ecciti anche vestito. Mi ecciti anche quando non ci sei, quando non ti vedo, quando non ti sento. Sei un supplizio. E quando mi chiedi di succhiartelo solamente ti detesto perché vorrei di più. E poi detesto me stessa perché, in fondo, mi basta anche il tuo sorriso. Mi basta anche il tuo silenzio. Tu mi ecciti. E non chiedermi perché. E non dirmi che c’è di meglio. E non sminuirti perché quello che mi provochi è indescrivibile. Forse mi è sufficiente riuscire a provare questo. O forse vorrei eccitare anche te. Mi alzi il baby doll. Le tue mani mi sfiorano appena. Sento la cerniera abbassarsi ed il tuo odore sfuggire dagli abiti. Se ti dicessi che ti amo rovinerei tutto. Taccio, immobile ed in attesa.
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12 years ago
admin, 75
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Sotto il tavolo
Sabato sera. Sono stata invitata in una villa del comasco per partecipare ad una cena principesca... forse il vocabolo "partecipare" è eccessivo... sì, perchè io sono stata sotto il tavolo per tutto il tempo della cena! In effetti sono andata già sapendo il ruolo che mi toccava, in quanto ero stata contattata da un amico di Nicola, un mio Padrone, che aveva bisogno di una schiava per allietare la serata. Mega villa in un mega parco, ambiente elegante e gente raffinata. Dopo una veloce presentazione, vengo invitata dal padrone di casa a mettermi sotto il tavolo a "disposizione" di chi avrà bisogno di me. "Tu Sonia soddisferai i nostri desideri, senza opporre resistenza e ti ricordo che non sono accettati rifiuti di alcun tipo. Infilati sotto il tavolo, che la cena sta per iniziare", mi dice Gioele, il padrone di casa. Io mi infilo sotto il tavolo, completamente ed elegantemente vestita. Inizia la cena e per i primi venti minuti rimango inoperosa. Mangiano e chiacchierano i commensali, in tutto sei coppie abbastanza giovani. Poi all'improvviso mi sento chiamare in causa da una voce femminile: "Sonia, da brava cagna leccami i piedi. Toglimi le scarpe... io sono quella con le scarpe di vernice nera!". Individuo la tipa che mi ha fatto la richiesta e le slaccio lentamente i cinturini, poi con grande delicatezza le tolgo le scarpe e inizio a leccare il suo piede destro. Io sono in ginocchio, con la testa piegata sul suo piede, e lei mi mette l'altro tra le mie gambe, quasi a cercare la mia parte intima. Le lecco un piede e poi l'altro, in modo minuzioso, dito per dito e poi passo a leccare tutta la pianta che si presenta giovane, liscia e vellutata. Ad un certo punto la tipa si rifà viva dicendomi: "Basta ora. Smetti di leccare, lurida cagna. La tua lingua mi importuna! Togliti le scarpe e dammele, insieme alle mie". Io mi tolgo le scarpe e poi le passo alla signora, che probabilmente le appoggia sul tavolo; poi le porgo le sue e anche quelle spariscono alla mia vista. Vengo poi invitata da una voce maschile a fare un bel pompino: una mano sotto il tavolo mi indica il commensale che desidera quel servizio. La mia posizione è alquanto scomoda, ma inizio il mio lavoro di bocca. Gli sbottono i pantaloni, gli abbasso la zip e gli tiro fuori l'uccello, scostando gli slip lateralmente. E' un uccello grosso e già duro, di grande sezione, ma non mi faccio intimidire e inizio a spompinarlo. Lui geme e mi fa capire di gradire molto il mio servizio; ad un certo punto capisco che sta per venire e lui mi conferma la cosa: "Sì, sì, zoccola. Sei brava... sto per venire. Voglio che tu beva il mio sperma, fino all'ultima goccia. Ohh, ohh...". E viene copiosamente nella mia bocca; io ingoio tutto, stando attenta a non sprecare quel liquido caldo e saporoso. Altri due mi richiedono di essere spompinati e io eseguo. Loro però non vengono e mi chiedono espressamente di fermarmi, essendo vicini al traguardo. Il padrone di casa mi invita a spogliarmi totalmente e a posare i miei indumenti sopra il tavolo. Mi tolgo la camicetta, la gonna, le autoreggenti, il reggiseno ed infine il perizoma e metto tutto sul tavolo. Ormai sono completamente nuda, ma nessuno dei commensali mi ha ancora vista. Una donna mi fa leccare i suoi piedi e alla fine mi chiede di stendermi davanti alle sue estremità inferiori. Io lo faccio e lei usa il mio volto come appoggiapiedi. Poi un altro uomo mi chiama: "Sonia, devo pisciare, ma non ho voglia di andare in bagno. Vieni qui, latrina umana! Devi bere la mia urina... tutta, fino all'ultima goccia. Capito?". Io rispondo affermativamente, lui si abbassa i pantaloni e le mutande, liberando l'uccello. Poco dopo la sua urina scorre nella mia gola, ma la quantità e davvero tanta e io non riesco ad ingoiarla tutta; il mio viso viene colpito dallo schizzo potente dell'uomo e io mi sento lavata da quel liquido disgustoso. Il padrone di casa interviene e mi ordina di leccare la figa liscia e depilata di una commensale, che dopo poco emette gemiti di piacere e mi squirta in viso. Poi Gioele mi dice che siamo verso la fine della cena e anche io devo devo partecipare al banchetto: altro che banchetto... devo ingoiare lo sperma di tutti coloro che vorranno venire nella mia gola! I sei uomini presenti iniziano a masturbarsi, i gemiti non si contano e arrivano i primi schizzi. Io non riesco a bere tutto lo sperma che arriva, perchè i tipi vengono anche contemporaneamente e così finisce che mentre ingoio lo sperma di uno, l'altro mi viene sul culo e sulla schiena. Ho sperma dappertutto: in gola, sul seno, sulla schiena e sul culo e gli schizzi finiscono anche sul pavimento. Ormai tutti i presenti si sono masturbati e hanno irrorato la schiava con il loro caldo nettare. Ad un tratto, come per magia, il tavolo si alza e viene riposizionato poco più in là. Io rimango scoperta e ora tutti mi possono vedere in "costume adamitico". Gioele inveisce contro di me, con voce sprezzante: "Puttana, hai permesso che questi uomini sporcassero il pavimento con il loro lurido sperma. Meriti di essere punita. Prendetela a calci, senza pietà!". E così i presenti si divertono a prendermi a calci, con o senza scarpe. Io sono sdraiata a terra e ricevo colpi nei fianchi, nella pancia, sui seni. Poi sento una mano che preme sul buco del culo. "No, quello no... vi prego... mi fa ancora male dall'ultima punizione ricevuta...", supplico io con voce flebile. Ma il tizio non si fa impietosire e continua ad allargarmi l'orifizio con le dita. Alla fine il mio buco cede alla violenza della mano, che si introduce e mi dilata irreversibilmente l'orifizio. Provo dolore al culo, ma anche le altre parti del mio corpo risentono dei colpi ricevuti. Piango, mi dispero e mi agito, ma non c'è nulla da fare per me. Devo subire e basta! Solo la voce di Gioele riuscirà a fermare i commensali inferociti (e anche arrapati!): "Basta ragazzi, non vedete come è ridotta questa povera creatura? Ora riconosco che è stata punita abbastanza!". Mi aiuta a rialarmi: il trucco è colato dai miei occhi piangenti, il rossetto non è che un ricordo, il mio corpo inizia a mostrare i primi lividi e la sborra si sta seccando sulla mia pelle. Qualcuno mi infila qualche banconota nella figa, ma io non voglio essere pagata. Rifiuto il denaro... faccio la schiava per piacere, non per soldi!
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12 years ago
soniaslave,
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Indovina chi è. Terza parte
Si prepara la quarta coppia. Il primo uomo mi infila un uccello duro come il marmo in bocca e inizia a muoverlo con grande maestria. La mia lingua si muove anche lei e io succhio con grande avidità quell'uccello dalle dimensioni importanti. Subito dopo sento il secondo uccello che mi sfonda l'ano e inizia a pomparmi con un giusto ritmo. Mi piace essere inculata davanti a tutti, mentre mio marito guarda e gode come al solito. A lui non interessa se sua moglie viene sbattuta da tutti, a lui interessa più che altro vedere sua moglie punita con rigore, che si lamenta per le torture che riceve. Alla fine dei fatidici tre minuti, come un orologio svizzero, il Master impone lo stop. Mi rivolge la solita domanda e io rispondo sicura: il primo è Nicola, il secondo è James. Sbaglio clamorosamente e tutta la platea bisbiglia quasi con soddisfazione. Arriva la prima punizione, alquanto dolorosa: i miei capezzoli vengono stretti, prima uno e poi l'altro, dalla ferrea morsa di una pinza e avvitati più volte su sè stessi. I miei capezzolini si torcono, producendomi un dolore fortisssimo e io non posso esimermi dall'emettere un prolungato urlo. Arriva l'altra punizione, che consiste nel clistere maxi. Mi tolgono la benda dagli occhi e mi fanno mettere supina. Io odio profondamente questa punizione, non tanto per l'esecuzione che non è molto dolorosa, quanto per gli effetti devastanti che produce il liquido che mi viene iniettato nel culo. Il liquido è molto caldo, quasi bollente, un po' fastidioso, ma non doloroso. Alla fine dell'introduzione, mi sento veramente gonfia, ma voglio trattenermi (per quanto posso!) dall'espulsione. Sento che il mio intestino reclama lo svuotamento, ma io resisto. Chiedo se posso andare in bagno, ma il Master me lo nega e mi indica un angolo della stanza, dove potrò scaricarmi, vista da tutti i presenti. Mi trattengo e il Padrone, ridendo sottolinea la situazione: "Fin quando questa puttana non cag...., non potremo continuare il gioco. Non vorremmo far trovare in situazioni imbarazzanti i nostri giocatori!". Ormai sono al limite del trattenimento e chiedo al Padrone di poter andare nell'angolo. Percorro i pochi metri addirittura piegata su me stessa, con grandi dolori di pancia. Mi scarico rumorosamente e purtroppo questa volta lo scarico è costituito anche da roba solida. Sono umiliata al massimo, mentre la platea commenta e mi deride rumorosamente. Ritorno al mio posto e due uomini puliscono celermente l'angolo della stanza. Vengo nuovamente bendata. Quinta coppia: il primo come al solito in bocca e il secondo nella figa. Sbaglio clamorosamente anche questa volta e mi accingo a subire le punizioni che merito. Vengo sbendata e tre uomini si pongono davanti a me con gli uccelli in mano. Mi lavano la faccia e i capelli con l'urina, obbligandomi anche a berne una buona quantità. L'altra punizione mi riduce il culo ad un puntaspilli e decine di aghi con la testa in plastica vengono conficcati nelle mie tenere carni. Che dolore! Quando li tolgono, qualche rigagnolo di sangue affiora qua e là. La prova è finita e tutti mi applaudono con grande calore. Non mi ero mai esibita davanti a tanti uomini, ma devo dire che, clistere a parte, è stato per me un gioco appassionante. Anche mio marito, vero cuckold, è soddisfatto. In fondo ci vuole poco per farmi felice!
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12 years ago
soniaslave,
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Irrefrenabile
Ci sono notti in cui non dormo...Non perché io sia in preda all’ansia o infelice.. semplicemente amo fantasticare e inseguire sogni e desideri.. Prepotente, tra i miei impulsi irrefrenabili, in queste notti si risveglia il bisogno di scrivere..Come ieri notte..ho scritto, riletto, cancellato, riscritto ed alla fine ne è uscito questo racconto...spero vi piaccia, vi agiti, vi confonda, vi ecciti, vi seduca come è successo a me mentre lo pensavo..Mentre pensavo a noi...Irrefrenabile..
Chissà perché vuoi sempre che io ti aspetti sotto casa. Suono il citofono e mi nascondo nell’ombra del vecchio portone. Sento risuonare i tuoi tacchi sulla pietra del cortile e attendo. Questa volta non sarà come le altre. Oggi sarà speciale..
Cammino veloce nonostante le scarpe non propriamente comode. Leggermente abbagliata dal sole che si riflette sui vetri dei palazzi vicini, gli occhiali scuri a schermarlo e a mascherare l’emozione che provo ogni volta che ti vedo. Ma tu non lo sai..
La tua ombra si avvicina, appena mi superi mi metto alle tue spalle veloce come un gatto e dolcemente, non voglio spaventarti, ti chiudo gli occhi con le mani, sussurandoti di non aver paura.. Dalla tasca estraggo un foulard di seta nera e ti bendo mentre ti sfioro il collo con le labbra «Vieni con me Lavinia, ti voglio portare in un posto speciale». Ti apro la portiera e ti faccio accomodare sui sedili di pelle della mia auto sportiva. Guido sicuro nel traffico mentre tu mi tempesti di domande. Un dito sulle tue labbra e capisci che mi piacerebbe restare in silenzio. Senti la mia mano che ti accarezza le ginocchia, poi sale a cercare il lembo nudo di pelle sopra il pizzo delle calze ed emetti un impercettibile sospiro. Adoro accarezzarti e tu adori essere accarezzata, ma sono certo che la sensazione è acuita dall’aver accantonato tutti gli altri sensi. Allunghi una mano per cercarmi ma ti blocco. Senti il movimento della macchina ma non puoi vedere nulla. Senti che ci fermiamo. Nonostante i vetri abbassati il silenzio è quasi assoluto anche se è pieno giorno. Reclino il sedile poi mi avvicino al tuo collo e puoi sentire il calore del mio respiro sulla nuca. La mia lingua ti accarezza leggera dietro le orecchie. Mentre le mie mani passano dolcemente sulle tue braccia e si impossessano dei piccoli seni. Puoi sentire le mie dita sopra la stoffa leggera passare ad una ad una sui tuoi capezzoli. Ti bacio la fronte, gli occhi, le guance e raggiungo la tua bocca. Le mie labbra umide sulle tue...le tocco...mi allontano...ti muovi per cercarle...allora ti stringo e con la lingua entro delicatamente nella tua bocca per cercare la tua lingua. Senti il calore del mio corpo contro il tuo e ti lasci andare aprendo lievemente le gambe. Una mia mano si muove furtiva e le percorre fino a giungere dentro le tue cosce. Si avvicina al tuo sesso...lo accarezza. Puoi sentire il suo calore attraverso il perizoma. Sempre baciando le tue labbra scosto il tessuto che separa le mie dita dalla tua fighetta morbida e la tocco con lentezza esasperante. E' fradicia di umori. La stringo nella mano e lascio che il tuo succo la bagni completamente. Entro piano con un dito...lo muovo...sento che reagisci...che il tuo respiro si fa più affannoso...allora oso di più...entro con due dita e le spingo fino in fondo...per poi ritrarle delicatamente e rientrare roteando la mano. Abbandoni la testa all'indietro ed io mi distacco dalla tua bocca per baciarti il collo...le spalle...e scendere fino al seno per stringere i capezzoli tra le labbra ed accarezzarli con la lingua. Sento che i tuoi gemiti soffocati in gola che mi incitano a proseguire e farmi sempre più audace. Mi inginocchio in mezzo alle tue gambe e le percorro interamente con la lingua...dai piedi alle cosce. Mi fermo con il viso davanti alla tua figa zuppa...puoi sentire il mio respiro affannoso ed umido su di lei. Con la punta della lingua do leggeri colpetti al tuo clitoride gonfio...poi mi avvicino con le labbra e bacio con passione quella fighetta deliziosa.. Stringi le gambe per intrappolarmi la testa tra le cosce e con le mani, prendendomi i capelli, la spingi con forza contro il tuo bacino, contorcendoti. Quando capisco che sei al limite ti chiedo di girarti e, senza alcun preavviso, ti penetro in profondità. Il mio cazzo sembra incandescente da tanto trasmetti calore! Ti levo di colpo la benda e rimani senza fiato!! Siamo proprio lì.. dove ci siamo incontrati la prima volta dandoci appuntamento al buio: il faro di Brunate sopra le nostre teste e il precipizio, che sembra gettarti nelle onde del lago sottostante, davanti a noi.. E davanti a me uno spettacolo incredibile: un panorama da cartolina unito alla visione della tua schiena e del tuo splendido culo. Ti giri e nei tuoi occhi leggo un desiderio selvaggio...mi vuoi...ti voglio!!! E lo so.. Ti senti troia...troia più che mai!!! Sai dove siamo, cosa significa.. sai che potrebbe passare qualcuno, ma la cosa ti eccita ancor di più!Ti muovi...ti stacchi da me.. vuoi vedere il mio cazzo dritto, grosso, gonfio, palpitante. Ti apri le chiappe con le mani per esprimermi tutta la volontà di essere posseduta.. penetrata fino in fondo e ancor di più..Stringendolo in una mano, appoggio la cappella lucida alle grandi labbra e la muovo su e giù per stimolarti il clitoride, movimenti stretti e rapidi. Con l'altra mano ti accarezzo la schiena e il sedere. Entro piano e mi fermo...la cappella è tutta dentro di te. Continuo ad entrare lentamente centimetro dopo centimetro e man mano che entro ti senti aprire sempre di più. Quando credi sia finito senti ancora il cazzo farsi strada nella tua figa. Ora è dentro sino alle palle, lo senti tutto, lo senti fino in gola e ti toglie il fiato. Lo tiro fuori lentamente, come estrarre una spada da un fodero, un pilone conficcato nel terreno. Quando è quasi fuori del tutto lo spingo dentro con un colpo deciso. Una scarica elettrica ti percorre la spina dorsale. Tutto si ferma per un attimo...meraviglioso!!! Continuo ad estrarlo e spingerlo con movimenti sempre più veloci e sempre più decisi. Brividi percorrono tutto il tuo corpo...ti agiti...ti dimeni come posseduta da un demone. Senti salire lento l'orgasmo come un fuoco che divampa nelle tue viscere. Ti sdrai con la pancia sulla pelle fredda del sedile. Sono sopra di te con tutto il mio corpo...senti il mio petto sulla tua schiena...la mia pancia sul tuo culo e il cazzo che entra ancora di più in profondità per il mio peso. «LO VOGLIO DENTRO TUTTO...DI PIU'...SPINGI SPINGI SPINGI...» mi gridi!!! Le mie mani stringono le tue tette e la mia bocca affonda nel tuo collo per baciarlo...leccarlo...morderlo. Ad ogni affondo un piccolo morso e frustate di piacere colpiscono tutto il tuo corpo. Ti contorci come un serpente a cui viene mozzato il capo...Ti afferro per i capelli e li tiro con fermezza..E allora urli.Urli e godi...godi da morire...godi come una pazza...godi...godi...GODI...godiiiiiii!!! Ed io VENGOOOOOOOOOOOOOOOO!!! Senti i bollenti schizzi di sborra inondarti il ventre e il mio cazzo palpitare ad ogni spruzzo...non finiscono mai...vengo come una fontana dentro di te e l'orgasmo ti raggiunge come un'esplosione...devastante...immenso...travolgente...sconvolgente...!!! Mi fermo...rimani immobile sotto di me. Io non smetto un attimo di baciarti le spalle...il collo...le guance...accarezzando tutto il tuo corpo con le mani. Sembra non finire mai...maree continue dalla testa ai piedi...ondate che si infrangono contro gli scogli della tua anima. Ci alziamo...ci guardiamo negli occhi. Senza più parlare ti riporto a casa.
Guardo la lucida auto allontanarsi.Poi, al passaggio di un passante ignaro, abbasso gli occhi perché non vi legga la fiamma della passione che ancora mi pervade.Il calore che sento tra le gambe è quasi insopportabile.Un po’ malferma sui sottili tacchi a spillo, mi avvicino all’androne di ingresso del palazzo e mi appoggio con la schiena contro il muro. L’ombra ed il freddo emanato dalla pietra grigia calmano un poco la mia eccitazione ma una pulsazione improvvisa e fortissima tra le cosce mi toglie il fiato.Chiudo gli occhi ed è come se il tuo cazzo durissimo si facesse di nuovo strada dentro me, con una lentezza insieme deliziosa ed insopportabile. Lo sento scorrere, entrare ed uscire, premere contro il ventre.. piego leggermente le ginocchia e la schiena, nuda per la profonda scollatura dell’abito, si inarca e scivola lungo la parete di pietra.Il rumore del traffico è come un lieve ronzio ora.. gli ansimi che mi salgono spontanei alle labbra non lo coprono.Ho il tuo cazzo nel cervello.Le mie dita scivolano lungo la gonna di seta, sulle cosce, la balza aderente di pizzo nero delle calze autoreggenti. Si insinuano sotto. Giocano con i laccetti del perizoma.. ne afferrano il minuscolo triangolo che copre a malapena la sottile striscia di riccioli sopra il monte di Venere e con fermezza lo tirano.. il filo che si nasconde tra le natiche sode scorre senza sforzo tra le grandi labbra, umido di tutti gli umori che la mia fichetta spilla.. il mio succo e la sborra che hai seminato dentro me..Deliziosamente striscia sul clitoride ancora gonfio e pulsante. Un piccolo soldatino sull’attenti.Continuo. Ho ancora voglia. Ho voglia di te.Non riesco a fermarmi.. infilo un dito. Lo sento bagnarsi.Rivedo il tuo cazzo eretto, prepotente, ipnotico.Muovo i fianchi perché il dito raggiunga il centro del mio piacere.E ancora, improvviso, squassante.. mi pervade un orgasmo talmente potente da farmi lanciare un urlo.. Ritiro le dita. Fradice. E le assaggio.. le lecco.. le assaporo una ad una immaginando che siano la tua verga, la tua cappella turgida..Qualcuno mi avrà vista? Mi avranno sentita?Non mi importa.Frugo nella minuscola borsa alla ricerca di una chiave. Apro il portoncino che mi separa dal piccolo giardino interno.Ho il tuo cazzo nel cervello.
Il traffico scorre lento e lontano fuori dal vetro scuro del finestrino, ed io mi allungo, pigro, quando un bagliore, tra i cuscini del sedile, attrae la mia attenzione.Una sottile croce tempestata di diamanti.Quella che tu avevi al collo.Sorrido.. nel tirare la tua incredibile massa di capelli fulvi, la catenina che porti sempre addosso si è sicuramente impigliata e aperta..Stringo la croce. Sorrido di nuovo.Quale pretesto migliore per tornare indietro?
Mentre salgo le scale un pensiero improvviso: «Oddio! Gabriela!».La mia adorabile e squinternata amica, impulsiva e affascinante, in profonda crisi a causa di un fidanzato fedifrago, mi starà aspettando da ore! L’ho invitata solo ieri e già me ne sono dimenticata.Salgo in fretta le scale, ansimando doppiamente: per lo sforzo e per l’orgasmo che solo pochi istanti prima mi aveva squassato.E la trovo lì. Sul pianerottolo. Così diversa eppure così uguale a me. I corti capelli scuri che le danno un aria da maschietto, subito smentita dal seno pieno e sodo che preme contro la stoffa sottile della semplicissima canotta nera che indossa. Mi guarda e sorride, un po’ mesta un po’ maliziosa.. sembra leggermi nei pensieri. Sembra intuire. Ricambio il sorriso con sincero piacere. Entriamo in casa.. È fresca.. il calore di una primavera precoce ed inaspettata è rimasto fuori dalle gelosie socchiuse. Ci abbracciamo. Insieme esclamiamo: «che bello rivederti!».Iniziamo a parlare in simultanea. Ridiamo. Poi di colpo tacciamo.Forse lo abbiamo sempre desiderato. O forse lei ne ha bisogno perché è triste. Forse ne ho bisogno io per placare quel fuoco che tu hai acceso ed ancora non è spento.Ci baciamo.Le labbra ugualmente carnose si schiudono. Mentre piccole lingue appuntite si intrecciano e esplorano.. conosco il sapore di quella bocca senza averlo mai provato. Gabriela sa di fragole, di cioccolato, di cannella e di vino..Non riesco a smettere di baciarla e leccarla.. e lo stesso è per lei..
C’è chi lo chiama intuito. Chi fortuna. Io lo definirei più semplicemente: caso.Mentre sto per suonare di nuovo il tuo campanello, a distanza di poco tempo, un inquilino del tuo stesso palazzo esce e mi lascia il portone aperto. Non hai mai voluto che io entrassi a casa tua, ma so a che piano abiti.. spesso ti sei affacciata per salutarmi, prima di scendere da me. Salgo.. non del tutto sicuro di fare bene..Leggo il tuo nome inciso su un’elegante targhetta di cristallo.. Lavinia.. adoro il suono della tua voce mentre lo pronunci.. ma la porta è socchiusa. «Sbadata come sempre» ridacchio tra me e me.Entro.Le stai stringendo i seni con le dita delle mani aperte mentre lei ti morde un capezzolo talmente turgido e grosso da risultare quasi estraneo al tuo seno minuscolo e ti accarezza la figa.Le dita della mano destra, con le unghie laccate color vinaccia, ti tengono aperte le grandi labbra e un ditino della sinistra, delicatamente, esplora il tuo sesso, avanti e indietro.. dentro fuori.. strusciando deliziosamente sul clitoride che non ha mai smesso, ne sono certo, di pulsare.Nel pugno stringo con forza la piccola croce di diamanti che ti volevo ridare.. un’erezione istantanea mi gonfia il pene.Vi guardo incantato, non l’avrei mai immaginato.. anzi no.. immaginato più e più volte.. ma ora che ti vedo in ginocchio, le mani strette alle natiche della tua amica e la lingua guizzante a titillare il suo clitoride, il cazzo sembra esplodermi nei pantaloni. Lo estraggo in trance.Mugolate e sussurrate parole che non riesco a sentire. Non mi avete visto entrare.Appoggio il tuo ciondolo sul ripiano del piccolo secretaire che arreda l’ ingresso e la mia mano si chiude ad anello intorno alla cappella lucida e gonfia.. la muovo lentamente, quasi a percorrere e tracciare la mappa di ogni singola vena che si gonfia e pulsa sul mio cazzo.È talmente duro da dolermi.Sul grande divano bianco con i cuscini color amaranto ora siete una sull’altra, capovolte, le dita e le lingue intente a solleticarvi e eccitarvi fino al parossismo dell’orgasmo che intuisco molto vicino.. e non solo per voi.
«Luca?!». Ti vedo ma ciò mi sembra talmente assurdo ed irreale che io stessa non credo a quelloche i miei occhi registrano. Gabriela ha un piccolo sussulto ma non smette di leccarmi la fica pulsante, a cavalcioni con la testa tra le mie gambe, il bel culetto proteso verso l’alto.E di nuovo l’inaspettato.Capisco che dentro me è sempre esistito e aspettava solo di uscire allo scoperto.Il desiderio fortissimo di vedere il cazzo del mio uomo penetrare la fica di un’altra donna.. di vederlo pronto ad esplodere mentre la sbatte con veemenza, gonfio del desiderio che io appoggi le labbra turgide e umide sulla cappella lucida, morbida, pronta a schizzare una dolcissima sborra bollente..Lo leggi nei miei occhi?Lo indovini?O forse, meglio, lo desideri quanto me?Senza esitazioni ti avvicini e introduci il pene al massimo della sua erezione nella fichetta di Gabriela a pecorina sopra di me.. nel farlo lo fai scorrere ed inumidire sulla mia lingua..Urla..! mentre io le succhio il clitoride e tu la sbatti con un ritmo incessante, senza darle tregua.Mi sento esplodere.Il tuo cazzo è ora nella mia bocca.. sulla mia lingua. Urli..! e un fiotto incessante di sborra mi riempie la bocca, mi inebria, mi proietta dove mai avrei creduto di arrivare..Mmhh.. so quanto possa essere buono ma, mentre bacio lei sulla bocca, facendo scorrere la lingua dentro, scambiando umori e sapori, mi accorgo di non aver mai assaggiato nulla di paragonabile.Improvvisamente.. vengo.. vengooo… vengo!!La tua mano semplicemente chiusa intorno a ciò che ora, per me, è il centro dell’universo.E ho il tuo cazzo nel cervello..
L&L
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12 years ago
hotsweety69,
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La mia amante baby sitter-l'ingoio
Io è diciamo Angela,oramai eravamo amanti da circa un'anno.Ero stato il suo primo uomo,io sposato con due figli piccoli è con una bella moglie con cui a letto facevamo cose fantastiche.Ma Angela era entrata nella nostra vita perchè amici dei suoi genitori,faceva la baby sitter ad un'altra coppia di nostri amici.Quindi ci si vedeva spesso capivo di piacergli pensai di non farci nulla visto l'età,ma oramai lei era innamorata persa ed io non seppi resistere.Come già ho scritto lei era di una famiglia molto religiosa perciò molto repressa sessualmente,ma cedette.Fino allora chiavavamo soltanto,mi faceva pompini ma non voleva ingoiarlo,si faceva leccare la figa con gran piacere.Cercavamo ogni occasione per farlo.A volte chiamava a casa è se rispondevo io mi diceva sono sola a casa vieni è di corsa con una scusa andavo si faceva trovare pronta con un abitino senza nulla sotto,la sbattevo sul divano è scopavamo con furia,lei non prendeva la pillola,perciò non potevo sborrargli nella figa,non si faceva ancora inculare ed in bocca niente sborra.Per me era un tormento dovermi togliere dalla figa mentre stavo per venirli è venirgli sulla pancia.Finchè mia moglie ed i miei figli andarono al mare per una settimana ospiti dei miei suoceri.Mi dispiaceva perchè amavo i miei,ma Angela l'avrei potuta scopare su un comodo letto è farlo senza ansia.Così il primo pomeriggio che potè venire mi disse che aveva 5 ore a disposizione.Gli dissi di venire per pranzo,preparai qualcosa di leggero è misi delle asciugamano pulite sulle sedie,mi chiese perchè?Perchè mangiamo nudi,lei accetto subito volentieri.Quando finalmente andammo su quel comodo lettone,incominciai a leccarla tutta succhiargli la figa bagnata la faceva impazzire,così gli chiesi bello vero mentre ti succhio tutto quello che esce dalla tua figa?Lei sospirando "siiiiiiii".La voltai ed incomincia a scoparla a pecorina godeva da morire io stavo scoppiando,ma resistei ancora,avevo il mio piano,ci rilassammo un pò poi la feci inginocchiare sul letto mi tirai su è gli ficcai il mio cazzo duro,lei comincio a pomparlo voracemente allora gli dissi ti piaceva mentre ti succhiavo la figa?Lei non tiro fuori il cazzo dalla bocca ma scosse la testa per indicarmi di si,anche a me piacerebbe se succhi tutto ed incomincia a sborrare....cosa avrebbe fatto?Serrò la bocca ed ingoio tutto,stralunai non pensavo che avrebbe preso senza staccare la bocca la mia abbontante sborrata.Quando ebbe ingoiato fino l'ultima goccia mi guardo grata si capiva che era felice di averlo fatto gli chiesi ma come hai fatto ad ingoiare tutto la prima volta?Lo fatto con amore,fu la sua risposta ed era vero.
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12 years ago
globalsex,
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Attilio & priscilla part.1
Che palle…., dovevo fare qualcosa, non era possibile. La nostra storia stava lentamente andando alla deriva. L’amore se non alimentato da una buona intesa sessuale è destinato lentamente ad esaurirsi. Io l’amavo ancora, ma la crescita comune, sul piano sessuale, non solo non c’era stata ma si era invertita nelle aspettative. Lei, Priscilla, era come si sentisse appagata, svolgeva il suo compitino sessuale quando proprio non poteva evitarlo e si metteva tranquilla fino al successivo “obbligo matrimoniale” . Le sue prestazioni erano ormai ridotte al rapporto vaginale “missionario”. Altre posizioni erano poco gradite. Di tanto in tanto qualche fellatio forse per evitare altre mie richieste. Non era così all’inizio, c’era passione, anche lei prendeva iniziative, non sconvolgenti ma comunque azioni che partivano da lei e tutto faceva pensare ad una possibile crescita di libido e di esperienze di coppia. Pian piano invece, vedevo sempre più limitare le sue iniziative e frenare le mie. Se provavo a toccare il tasto pornografia mi faceva sentire un povero guardone depravato, se accennavo al possibile ausilio di giocattoli sessuali mi dava del matto come fossi un pervertito incallito, rapporti anali esclusi categoricamente. Tutto condito, per farmi sentire al massimo della colpa, dalla solita frase “ ma cosa ti prende? sei insoddisfatto? Non ti basto più? Non ti piace più fare sesso con me?”. Eppure sentivo che anche in lei c’era la porca che ogni uomo desidera avere per compagna, ma la porca era maledettamente repressa, dalla pigrizia fisica, dalla morale bigotta e dalla timidezza di fondo di esprimersi liberamente e compiutamente. Le parole non sarebbero state più sufficienti, dovevo trovare un crack, qualcosa che rompesse definitivamente questo andazzo, tutto tranne una lenta agonia sentimentale e sessuale. Presi così l’iniziativa e decisi di mettere in pratica quello che più volte avevo fantasticato. “Amore domani dovrò andare a Milano e se concludo la transazione dovrò trattenermi almeno un altro giorno per organizzare le cose”. Dissi mentre mi radevo la barba. “ Preparami la solita 24h, parto alle 11 da Fiumicino”. “ Perché non vai in treno, mi sentirei più tranquilla” rispose. “Amore sai che mi annoio in treno e poi è più rapido il rientro” ribadii. Il piano era partito, ora dovevo trovare ciò che mi occorreva e non avere incertezze. Il cloroformio, una escort con compagno e tutto il necessario reperito via internet…… tutto era organizzato, non restava che aspettare il giorno dopo. La mattina salutai come tutto fosse normale ed ovviamente invece che a Fiumicino mi recai nel mio ufficio per sistemare alcune pratiche in attesa dell’arrivo della sera. Priscilla regolarmente intorno alle 22,30 andava a dormire, perché lei ha sempre sostenuto di avere bisogno di otto/nove ore di sonno. Alle 23,00 con i miei complici (a pagamento): - lei Nicole, notevole, avrebbe potuto essere una top model se solo avesse saputo gestirsi meglio - lui, Tony (nome d’arte), ovviamente palestrato (giusto per la situazione) fisico perfetto e cervello assente. Avevo istruito entrambi, in qualunque momento io avessi dato il segnale avrebbero dovuto interrompere quello che stavamo facendo e dileguarsi rapidamente. Volevo testare gradualmente le reazioni di Priscilla per evitare danni irreparabili. Sarei entrato io cautamente in casa e se l’avessi trovata sveglia avrei finto che l’ arrivo anticipato fosse una mia sorpresa e per quella sera sarebbe finita così. Loro sarebbero stati pagati ugualmente ed avremmo rinviato ad altro momento quanto organizzato. Girai le chiavi nella toppa lentamente e solo in quell’attimo realizzai quello che stavo facendo, un momento di panico, una malcelata speranza di trovarla sveglia in contrasto al desiderio perverso di trovarla addormentata. Capivo che sarebbe stata la notte di non ritorno, in un verso o nell’altro. Non avrei avuto il coraggio di ripetere il tentativo, il cuore in gola, ora o mai più, mi dissi e varcai la soglia. Silenzio assoluto, come previsto Priscilla era già nelle braccia di Morfeo. Mi avvicinai al letto e con del cotone imbevuto di cloroformio mi assicurai che il suo sonno prendesse il totale sopravvento. Ciò fatto segnalai a Nicole e Tony di raggiungermi. Insieme spogliammo completamente Priscilla, operazione questa che già mi stava eccitando, vederla nuda ed impotente sotto gli occhi di estranei ed in balia delle mie trame mi aveva fatto superare le perplessità. Vedevo gli sguardi dei due complici, scorrere dalla cima dei capelli all’alluce dei piedi della bella addormentata, compiaciuti ed ammirati. Anche loro pregustavano quello che da lì a poco sarebbe avvenuto. Con delle manette (parte del corredo di acquisti via internet, ricevuti, ovviamente, in ufficio) fissammo i polsi alla spalliera del letto con le braccia aperte in posizione crocefisso. Alle caviglie due sciarpe di seta legate ai lati opposti della rete del letto in modo di tenerla ben aperta ma con lunghezza tale da permettergli movimenti in senso verticale. Dio quanto era bella, tutta nuda con il pelo ben curato a fare da cornice alle labbra rosa appena dischiuse. Il mio arnese era in fase crescente e la salivazione in aumento, così come la respirazione. Anche Nicole e Tony sembravano particolarmente interessati ad avviare i giochi, erano anche loro evidentemente eccitati, nonostante il loro fosse un lavoro. La bellezza di Priscilla doveva aver amplificato le aspettative ed il loro coinvolgimento. A quel punto le aggiungemmo una benda sugli occhi ed una sulla bocca e ci spogliammo completamente nudi anche noi. Non potei trattenere un’esclamazione di apprezzamento per Nicole, letteralmente spettacolare, con un seno perfetto, due natiche da urlo ed un viso fiabesco, così come notai che Tony non aveva soltanto i muscoli ipertrofici, ma in particolare, oltre la dimensione complessiva del pene un glande decisamente rilevante. Ora era tutto pronto, stava a Nicole iniziare come da istruzioni, con un batuffolo impregnato di aceto stimolò il risveglio di Priscilla, che dopo qualche secondo di torpore realizzò di trovarsi nelle condizioni in cui era. Nuda, legata ed in balia di sconosciuti. Iniziò a dimenarsi e tentare di urlare, senza ovviamente riuscire ad emettere poco più che dei gemiti. A quel punto la voce femminile di Nicole, ferma ma rassicurante “Stai calma, calma, non vogliamo farti del male, calmati o peggiori la situazione. Ascoltami bene, non abbiamo trovato contanti o preziosi in casa e ci dispiacerebbe andare via con un nulla di fatto, perciò abbiamo deciso di divertirci un po’, se non urli ti togliamo la benda dalla bocca e ti diverti anche tu, altrimenti al primo urlo saranno guai. Hai capito quello che ti ho detto? “ Priscilla annuì con la testa, la respirazione a duemila, probabilmente terrorizzata. “non urlerai vero?” continuò Nicole. Priscilla scosse la testa in segno di conferma. Tony le tolse il bavaglio e subito Priscilla implorò “non fatemi del male, vi prego, mio marito vi darà tutto ciò che vorrete” la mano di Nicole si posò delicatamente sulla sua bocca e gli sussurrò “quello che vogliamo ora è qui, rilassati” e sostituì la mano con le sue labbra in un bacio saffico tenero e non invasivo. Priscilla rimase con le labbra serrate ma chiaramente sorpresa dalla delicatezza di quel bacio, il suo affanno respiratorio andava normalizzandosi. Fu in quel momento che contestualmente io e Tony prendemmo possesso dei suoi capezzoli, leccandoli e ciucciandoli con dolcezza. “Ma cosa state facen…” Priscilla fu di nuovo interrotta dalle labbra di Nicole sulle sue. Noi continuavamo a leccare i suoi capezzoli e Nicole voluttuosamente penetrava con la sua lingua nella bocca di Priscilla che, dopo un accennato tentativo di scostarsi si abbandonò a quell’invasione calda ed umida. Subito dopo Nicole si tolse e sostituì la lingua con un suo capezzolo tra le labbra di Priscilla. Il respiro di mia moglie dopo aver preso regolarità di ritmo, cominciava di nuovo ad aumentare velocità. Questa volta però non era paura, cominciava ad uscire qualche gemito di piacere. “Ora basta, vi prego lasciatemi, non, non…” tentava ancora di difendere il suo onore, proprio in quel momento Nicole si spostò di nuovo per affondare il suo volto tra le sue gambe ed in luogo del capezzolo, Tony, accostò il suo arnese teso alle labbra di Priscilla. Cominciò a strofinare l’asta con leggere pressioni del glande ad entrarle in bocca, lei teneva le labbra serrate, come rifiuto a voler continuare quel gioco che fino ad un momento prima poteva sembrare di sole donne che le permetteva di sentirsi rassicurata dal rischio di essere violata e stuprata selvaggiamente. Quell’improvviso strumento sulle labbra aveva dato contorni diversi a tutta la vicenda. Capito il messaggio Tony si ritrasse e lasciò Nicole sola a slinguare la clitoride di Priscilla, cosa che sembrava gradire e rilassare nuovamente, visto come accompagnava con il bacino la pressione della lingua. Forse aveva realizzato che non ci sarebbe stata alcuna violenza ma soltanto ciò che lei avrebbe assecondato. Presi allora l’iniziativa e mi posizionai in ginocchio tra le gambe di mia moglie, iniziando a strofinare la cappella tra le sue grandi labbra, senza penetrarla e lasciando lo spazio a Nicole per continuare con la lingua a leccare il suo bottoccino. La cosa generò probabilmente la resa della resistenza. L’eccitazione di Priscilla aumentava a vista d’occhio, sia per i movimenti del suo bacino a pressare verso il mio membro che per i suoi gemiti di apprezzamento. Feci cenno a Tony di riproporre il suo cazzo sulle sue labbra e fu spettacolare vedere come lo accolse, con la lingua prima, come a testarne i contorni ed il sapore e dischiudendo le labbra poi lasciandolo scivolare come un cono gelato, fino ad accoglierne tutto il glande nella bocca. Contatto, questo tra le labbra, che impennò la libido di Priscilla, forse per le dimensioni di quel corpo carnoso che le occupava tutta la bocca, forse per la contestualità della lingua di Nicole e del mio cazzo tra le sue gambe, mai avevo visto quella quantità di umori che colavano dalla sua vagina. Ormai aveva abbattuto i timori e le paure ed evidentemente voleva sfruttare al meglio la situazione, senza sensi di colpa, perché impotente ed impossibilitata a sottrarsi a quanto stava accadendo. Aveva preso a gemere con maggiore intensità ed a pressare il bacino per essere penetrata. Ingoiava famelica e con evidente passione quel mostro turgido che aveva preso ad andarle su e giù fino in gola. Io ero già pronto per esplodere, tutta quella situazione mi aveva fatto salire la libido al massimo e la sensibilità del mio cazzo era fuori controllo. Vista la lubrificazione naturale che colava dalla sua natura verso l’ano, pensai di provare quello che desideravo dal primo giorno che la conobbi e che mai mi aveva concesso. Puntellai il glande sul roseo pertugio anale con lievissima pressione, senza spingere con forza, sentivo il diaframma ben chiuso senza segni di cedimento. Non volevo causarle dolore, cominciai così a pressare lievemente con movimenti rotatori della cappella come a cercare maggiore spazio prima di affondare. Nel frattempo Tony continuava a scoparla in bocca con ritmo costante e Nicole a leccare la sua clitoride. Per mia meraviglia Priscilla non tentava di ritrarsi ma era lì abbandonata e concentrata su quel tentativo di intrusione. Sensazione per lei veramente sconosciuta. Sentivo il suo ano pulsare come in prossimità di un orgasmo e sorpresa delle sorprese stavo entrando in quel buchetto da me sempre desiderato. La cappella, millimetro dopo millimetro, era ormai dentro la morsa del suo ano ed io non riuscendo più a trattenere l’orgasmo, uscii fuori di scatto per sborrare sulla faccia di Nicole e sulla natura di Priscilla che continuava ad essere leccata con insistenza. Vista la mia eiaculazione Tony si tolse dalla sua bocca e repentinamente si posizionò tra le gambe di Priscilla scostando anche Nicole. Puntò l’arnese ed affondò implacabile nella sua vulva, Priscilla emise una specie di rantolo vidi vibrare il suo ventre da scosse di piacere e capii che finalmente stavo vedendo in mia moglie la maiala che desideravo, porca e lasciva capace di godere liberamente dei piaceri della carne. Non volendo che finisse rapidamente il suo stato di goduria mi posi su di un suo capezzolo, ciucciandolo con passione ed invitando Nicole a prendere possesso dell’altro. Tony continuava a sbatterla con veemenza era instancabile, la pompava senza soluzione di continuità, sentivo Priscilla in stato di goduria permanente, non so quanti orgasmi abbia provato viste le continue scosse e contorsioni che produceva. Il cazzo mi era tornato dritto, decisi allora di approfittare anche io del materiale disponibile, mi misi dietro lo splendido fondo schiena di Nicole ed entrai nel suo culo in un sol colpo, come un coltello affonda nel burro. Ora stavo inculando Nicole mentre davanti ai mie occhi Tony pompava mia moglie. Una cosa che la mia fantasia non avrebbe mai potuto farmi comprendere per intensità emotiva e fisica, una situazione perversa ed incredibilmente voluttuosa, cominciai a pompare il culo di Nicole con sempre più forza, su e giù per tutta l’asta fino a battere con forza la pancia sulle sue natiche. Tony come se fosse una sorta di sfida prese a malmenare selvaggiamente con la sua mazza la vagina di mia moglie. Era ormai un delirio di godimenti, Nicole masturbandosi mentre le sbattevo con sempre più violenza il culo fu la prima ad arrivare implorandomi di sfondarla, di non smettere mai. Ciò portò Priscilla ad unirsi al delirio urlando si anch’io, anch’io, si sfondami, spacchami la fica, godo, godooo…. Le due donne erano in totale delirio. Nicole sembrava impazzita, continuava a spingere le sue natiche sulla mia pancia ed a roteare il bacino nel tentativo di farne entrare di più, feci cenno a Tony di venire a sostituirmi, viste le dimensioni notevolmente maggiori delle mie. In un attimo vidi Tony, evidentemente più esperto di me di tali situazioni, infilarsi tra le sue gambe, sotto di lei e penetrare la sua fica senza che io uscissi dal suo culo. Priscilla era come fosse svenuta, in uno stato di appagamento che l’aveva privata di ogni volontà. Io attore di una doppia penetrazione mai provata nella vita dentro un culo da oscar. Era veramente troppo, sentii una forte pressione alle tempie un calore pervadere il mio ventre ed a seguire un’ esplosione di sperma senza precedenti. Contestualmente, finalmente, anche Tony esplose il suo orgasmo nella vulva di Nicole che con qualche vibrazione residua si accasciò sul suo corpo in estasi. Erano passate non meno di tre ore dall’inizio dei giochi, congedai Tony e Nicole dopo aver di nuovo addormentato Priscilla con una piccola quantità di cloroformio e ricomposi il tutto come nulla fosse successo. Le tolsi le manette la pulii dagli umori calati copiosi dalla sua passera la rivestii, facendo sparire ogni traccia di quanto avvenuto e me ne andai in ufficio a passare il resto della notte in attesa del (finto) rientro il giorno successivo. La mattina dopo la chiamai dal telefonino per comunicarle che sarei rientrato per ora di pranzo e per testare il suo stato d’animo. Per me la serata precedente era stata un’esperienza incredibile, non ero riuscito a dormire un minuto, le immagini, di mia moglie con quell’enorme cazzo in bocca mentre la iniziavo alla sodomia, i suoi orgasmi multipli e la doppia penetrazione a Nicole, non abbandonavano la mia mente. Ma lei? Cosa sarebbe accaduto? Come avrebbe reagito a mente fredda? Avrei dovuto dirle la verità? Ero in ansia, dovevo sapere al più presto le sue sensazioni. Lo stupore fu appunto quando mi rispose senza la minima inflessione emotiva, come nulla fosse successo, anzi talmente normale che mi comunicò che non l’avrei trovata a pranzo in quanto aveva appuntamento con il parrucchiere e quindi ci saremmo visti in serata. Se non era agitata, se addirittura aveva preso impegni dal parrucchiere, se non aveva necessità di incontrarmi, di parlarmi o semplicemente di rifugiarsi nelle mie braccia, nelle braccia della persona più vicina, fidata e sentimentalmente legata. Cosa era accaduto? Aveva rimosso, come fosse stato solamente un sogno od era stato semplicemente un incubo da cancellare? Ormai avrei dovuto aspettare la sera, per indagare cautamente e cercare di capire gli effetti di quanto accaduto. La sera arrivai a casa con un po’ di preoccupazione ed appena entrato rimasi basito, mi stava venendo incontro una sconosciuta meravigliosa, bellissima “Priscilla” balbettai “co..cosa hai fatto? Co..come ti sei combinata?” Aveva i capelli lunghissimi castani con colpi di sole luminosissimi, un trucco accurato ma non pesante, un vestito a tubo aderente, abbondantemente sopra il ginocchio, smanicato con scollatura da urlo. “Perché non ti piaccio?” rispose “ti avevo detto che sarei andata dal parrucchiere…” “Ma, sei completamente trasformata, il taglio, il colore dei capelli, l’abbigliamento, sei stupenda!” “Trovi? Ho fatto il colore, l’extensions ed ho rinnovato un po’ il guardaroba, niente di eccezionale.” “Il risultato è eccellente” aggiunsi. Oltre all’immagine anche lo sguardo sembrava diverso, più radioso, come fosse pervasa da una nuova linfa vitale, una sorta di euforia post traumatica. Ed ora? Pensai, che tipo di reazione produrrà questa situazione? Ne debbo parlare o lasciare che sia lei ad affrontare l’argomento? Questi ed altri mille interrogativi tempestavano la mia mente. Lei in effetti appariva molto tranquilla e serena, possibile che la notte passata non aveva lasciato traccia? Pensai di aspettare e vedere gli sviluppi, anche se credevo che, quanto meno, avrei dovuto fare il pompiere, lo psicologo o il marito comprensivo e partecipe del trauma subito. Misteri della psiche femminile mi dissi. Durante la cena finalmente Priscilla affrontò l’argomento, ma in maniera del tutto inaspettata. “Attilio” esordì “posso farti una confidenza sulla quale dovrai mantenere il segreto più assoluto? Sai riguarda un’amica e non dovrai chiedermi mai chi sia, perché è una cosa molto intima e delicata.” “Ma certo amore, sai quanto sono discreto, se pensi di poterti confidare puoi farlo in tutta tranquillità” risposi, pensando che fosse un ottimo escamotage per affrontare l’argomento. “Di cosa si tratta di così misterioso?” “Sai, ho incontrato questa amica che non vedevo da un po’ di tempo, sentiva il bisogno di confidarsi con una persona di fiducia per aiutarla a capire cosa fare, per un consiglio, se cercare di dimenticare o se addirittura dare continuità ad un aspetto di se che non conosceva.” “Ok, ma se non mi spieghi di cosa stiamo parlando…” la interruppi. “Ma certo” riprese “Vengo al punto, è stata stuprata, o meglio è stata oggetto sessuale di un trio di rapinatori, che l’unica cosa che hanno preso è stata proprio lei, infatti….” E raccontò in tutti i dettagli quello che (lei) aveva vissuto la sera precedente. Dopo la cronaca inserì le sensazioni che (l’amica) aveva provato e che mai avrebbe immaginato. Il tutto gli era piaciuto talmente che non riusciva a pensare ad altro. Era stata alle prese con due cazzi contemporaneamente, di cui uno enorme, era stata per la prima volta penetrata analmente, anche se non compiutamente, era stata leccata, baciata e carezzata da un’altra donna, era venuta, ripetutamente, in uno stato di estasi mai percepito prima nella sua vita. “E quindi, il suo problema?” Chiesi. “Non sa se denunciare l’accaduto, se confidarsi con il marito?” “No, no il suo problema è che la cosa si è ripetuta la settimana successiva e la cosa gli è piaciuta ancora di più, perché si è aggiunto anche un altro uomo, lei ha ottenuto di avere le mani libere rimanendo con la sola benda sugli occhi ed ha potuto partecipare attivamente.” “Alt” interruppi “co…cosa stai dicendo? C’è stato un seguito?” Sapevo che ora stava inventando, ma a che scopo? Aveva completamente rotto gli argini inibitori e voleva farmi intendere qualcosa? Voleva vedere le mie reazioni a tali esperienze di vissuto? Od era semplicemente una sua speranza di sviluppo futuro? “Ma come è possibile che questi abbiano rischiato una seconda volta uno stupro?” replicai. “Non è stato proprio uno stupro, sembrerebbe che siano dei professionisti, non di rapine, ma una sorta di gruppo per la liberalizzazione sessuale per l’abbattimento delle inibizioni, loro non violentano, rendono partecipe la prescelta, così almeno gli hanno spiegato.” E’ impazzita, pensai, ma cosa sta inventando? Decisi di stare al gioco “ e, cosa è successo la seconda volta?” “Ancora più bello, ha detto. Si e fatta penetrare da tutti di dietro stando a pecorina, mentre l’altra lei da sotto le leccava la clitoride. Non avrebbe mai creduto, ha confessato, se non l’avesse provato direttamente che l’ano potesse dare tanto piacere, ma poi è stata presa in più posizioni, anche due insieme, uno in bocca ed un altro sotto, insomma un delirio di orgasmi.” Nel sentire mia moglie parlare palesemente di sesso (di sesso perverso) in maniera cosi coinvolta, mi aveva provocato un’erezione incontrollata. Avevo forse ottenuto la moglie che volevo? “Ma che tipo di consiglio ha voluto da te? “ “Mi ha chiesto se fosse il caso di parlarne con il marito, se fosse il caso di essere sincera e chiedere al marito di rivivere in qualche modo quelle emozioni insieme.” “E tu cosa gli hai detto?” Risposi sempre più infoiato. “La mia risposta è stata decisa: Sei Pazza? Capisco che possa esserti piaciuto come dici, ma coinvolgere tuo marito, mai, potrebbe essere l’inizio della fine del vostro rapporto. Chi ti garantisce l’aspetto sentimentale? Un conto è fare le cose sotto la copertura morale della costrizione, un altro lasciarsi andare alla lussuria. Con che coraggio guarderesti negli occhi tuo marito dopo che lo hai informato di aver goduto come una matta con altri od addirittura facendolo davanti a lui? Meglio evitare. Ho fatto bene? Il marito pensi potrebbe mai accettare…?Rimasi un attimo perplesso, non sapevo cosa rispondere ne cosa avesse realmente in mente. Voleva prima sincerarsi come un marito potesse accettare una simile avventura o in particolare come “io” avrei considerato tale situazione? “Ma lei, in effetti, cosa si aspetterebbe dal marito una volta messo al corrente? Sai ogni situazione potrebbe essere diversa. Se il marito è uno particolarmente geloso o possessivo è un conto, se è innamoratissimo e poco bigotto è un altro, sai bisognerebbe conoscerli meglio, non saprei…” Risposi. Finimmo di cenare andammo in soggiorno e Priscilla esordì di nuovo “Sai, mi dispiacerebbe se succedesse a me e fosse un altro a prendermi di dietro, dopo averlo sempre negato a te e scoprire anche che è piacevolissimo.” Così dicendo si voltò di spalle e chinandosi in avanti a gambe tese e leggermente divaricate mise in evidenza il suo maestoso fondo schiena. E’ la tua sera fortunata, evitiamo che possa accadere anche a me che sia un altro il primo a prendermi la verginità anale.” Cosi dicendo alzò il vestito e mostrò il suo fondoschiena, già completamente nudo. Rimasi di stucco, seduto sulla poltrona, quasi incredulo, mia moglie stava finalmente chiedendomi di prenderla di dietro, si di incularla, in maniera ferma, decisa, convinta. Mentre ancora incredulo sentivo gonfiarsi la patta dei pantaloni, lei si adagiò con il busto sul tavolo da pranzo a gambe ben divaricate, perfettamente a novanta gradi e aprendosi le natiche mi invitava a procedere. “Fai piano” fu l’unica ammonizione che mi fece. Mi avvicinai con l’asta ormai tesa al suo massimo, ma non potevo pensare di penetrarla istantaneamente, così mi inginocchiai ed immersi il mio viso tra le sue natiche iniziando a leccare il suo buchino rosa. Sentii subito il piacere che stava provando, il respiro era subito aumentato ed i suoi gemiti accompagnavano i movimenti della lingua. Con la mano prese subito a frugare tra le sue grandi labbra, scorrendo dalla clitoride all’ingresso della vagina. Si le stava piacendo, ciò mi stimolava ancora maggior libido. I suoi umori e la mia saliva avevano preparato l’orifizio, che aveva preso a pulsare lievemente, come volersi dischiudere all’imminente invasione. Mi alzai puntai l’ariete sul buco dischiuso e mi fermai. Volevo assaporare quel momento per il maggior tempo possibile, poi iniziai ad esercitare una lievissima pressione, vedevo il suo ano plasmarsi sul glande, dischiudersi lentamente per poi ritrarsi come a voler rigettare l’intruso e subito dopo rilassarsi per cedere più spazio al glande. Ciò si ripeteva con frequenza ritmica. Era come stesse mimando un delicatissimo pompino con l’orifizio anale concedendo ad ogni pulsazione più profondità al mio cazzo. “Piano amore, piano, altrimenti mi fai male” le parole di Priscilla mentre il bacino pressava e roteava per agevolare la penetrazione. “E’ bello, è veramente bello, siii…” continuava masturbandosi sotto. Ora tutta la cappella era dentro, avevo già voglia di venire ma sentivo il suo piacere montare e non volevo interrompere questo momento magico. Entrata la cappella con un’altra piccola pressione sprofondai con tutto il membro nel suo culo. “Dioo, godooo” quasi urlò al primo irrefrenabile orgasmo “dai sbattimi, sbattimi, così inculami, inculami, dai che bello siiii” Stava godendo con tutto il mio palo dentro e sembrava non bastasse tanto spingeva verso il mio ventre. “ Sii..” mi lasciai andare “ti inculo troia, ti sfondo il culo, zoccola siii godo, godo anch’io, siii” presi a sbatterla con violenza inaudita, seguì l’esplosione del mio sperma devastante per potenza e quantità. Priscilla dopo sussulti ripetuti, pervasa da orgasmo anale e clitorideo si accasciò liberando il mio arnese dalla morsa del suo ano. Ano che rimase qualche secondo meravigliosamente dilatato, in quello che mi sembrò uno spettacolo nello spettacolo. “Non posso crederci” sussurrò “è stato sublime, ti amo infinitamente Attilio.” “Perdonami amore” risposi “forse ho esagerato con parole e irruenza ma ero come in trance, stavo godendo veramente come mai prima.” “ E’ stato bellissimo fu la risposta rassicurante, anzi proprio quel modo di prendermi mi ha fatto perdere il controllo. Ma sia chiaro, ti è permesso soltanto quando facciamo sesso” e giù una grassa risata. Da quel giorno sembravamo due come due innamorati alle prime armi, tutte gentilezze, attenzioni….
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12 years ago
romeodp,
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Indovina chi è. Seconda parte
Vengo bendata e fatta stendere sulla cassapanca, che si rivela subito dura e ruvida; appoggio il collo nel semicerchio apposito e devo tenere la testa ben orizzontale, perchè sotto non c'è alcun appoggio. Posizionano l'altra parte della parete, che viene "chiusa" con appositi ganci. Ora il mio collo è bloccato e il senso di impotenza è totale. Sento che le mie caviglie vengono afferrate da due forti mani e le gambe mi vengono alzate e divaricate. Il Master invita due uomini a posizionarsi: uno davanti alla mia bocca, l'altro davanti al mio pube. Sono tesa perchè non so quale parte del mio corpo verrà interessata dal secondo uomo. Il Master dà il via e il primo uomo mi infila in bocca un grosso uccello: preme molto, me lo fa arrivare in gola, quasi soffocandomi. L'altro sceglie il mio culo, che ancora non è pronto a ricevere dilatazioni da parte di un pene grosso e gonfio. Io emetto un gemito, che viene soffocato dall'uccello che ho in bocca. Lecco l'uccello che ho in gola, mentre l'altro pene mi sfonda il culo con molta veemenza. Dopo tre minuti esatti il Padrone dà lo stop e i due uomini tolgono gli uccelli dalla mia bocca e dal mio ano. Poi il Master si rivolge a me, formulando quella che sarà la domanda di rito per tutto il gioco: "Sonia hai individuato i due uomini che ti hanno "avuta"?. Prima dirai il nome di colui che è stato deliziato dal tuo pompino, poi il nome di colui che ti ha scopato. E' tutto chiaro?". Io rispondo che il primo è Alberto, mentre il secondo è Mario, mio marito. "Esatto, brava Sonia. Niente punizione. Passiamo ad un'altra coppia di uomini", risponde il Master. Beh, la prima manche era relativamente facile: non è la prima volta che Alberto si fa spompinare e quel suo ritmo veloce e quel suo modo di infilarmelo in gola è del tutto caratteristico. Per quanto riguarda Mario... conosco bene il suo modo di pomparmi nel culo... è mio marito! Seconda coppia. In bocca mi viene infilato un uccello moscio, che rimarrà così per tutti tre minuti della prova, mentre il secondo uomo sceglie ancora il mio culo. E' dolce nell'entrare ed uscire dal mio orifizio, a tal punto che il buco mi duole meno di prima. Alla fine della manche sono sicura che il primo uomo è Pietro, che anche se non ho mai visto reputo di età avanzata, il secondo lo identifico con Giorgio. Il Master è quasi felice delle mia risposte e annuncia con ilarità: "Sonia hai indovinato il primo nome, ma hai sbagliato il secondo. Sarai punita per questo. Attendi con fiducia la tua punizione... sta arrivando!" Non so che cosa mi faranno... nella mia mente passano diverse immagini... Poco dopo il mio seno viene inondato di cera bollente e i miei capezzoli sono totalmente ricoperti di cera, che in breve si solidifica. Terza manche: un piccolo uccello in bocca e uno medio in figa. La mia figa è ormai completamente bagnata e non oppone alcuna resistenza... anzi... mi godo interamente e con grande intensità quei tre minuti di scopata. Alla fine il Master mi chiede i nomi dei due, ma io sbaglio clamorosamente. Il Master questa volta è magnanimo e mi fa scegliere la prima punizione: vuoi ingoiare sperma o essere lavata dall'urina? Scelgo di ingoiare sperma e un altro uomo si masturba davanti a me, inondandomi la bocca del suo caldo nettare. Lo ingoio fino all'ultima goccia, anche se devo dire che la quantità era veramente notevole. Mi fa scegliere anche la seconda punizione: bacchettate sulla pianta dei piedi o clistere maxi. Io scelgo le bacchettate e ricevo venti bacchettate per pianta. Ho le piante dolenti, ma non ho subito l'onta del clistere, che per me rimane una delle cose più umilianti per una schiava.
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12 years ago
soniaslave,
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Parcheggio hard
LUI - Una sera andando in un parcheggio incrociamo una macchina con la portiera aperta dalla parte del passeggero, a bordo la tipa del prontosoccorso con le gambe aperte senza mutandine. Una gamba fuori dalla macchina, l'altra dentro. Con la mano si stuzzica la figa morbida e pelosa, mentre con l'altra mano massaggio il cazzo del suo uomo seduto al volante. Parcheggiamo di fianco apriamo la portiera e tu ti togli le mutandine e mostri la tua figa sbrodolosa, mentre guardi smaniosa il cazzone duro. Lei estrae un grosso vibratore dalla borsetta e comincia a strofinarlo sul culo mentre il suo uomo le tocca la figa. La scena è molto eccitante e tu vuoi che ti tocchi le tettone, turgide e sode, mentre ti sditalini, mostrando le tue gambe fantastiche con i sandalini da strafiga. Intanto lei se lo è infilato nel culo e mugola di piacere mentre ci osserva passandosi la lingua sulle labbra... Lui ti mostra un cazzo di un diametro incredibile che sbuca dai pantaloni rossi.
Siamo fuori dalla macchina; noi maschi in piedi voi piegate lei mi tira verso la sua bocca e lo succhia in modo incredibile mentre tu mi lecchi le palle e poi ti unisci mi fate un bocchino doppio stupendo, mentre il suo uomo si porta dietro di voi e ti lecca mentre continua a menare il cazzone di gomma nel culo di lei...
Ci mettiamo nei sedili dietro, noi maschi seduti e voi vi calate sui nostri cazzi, tu senti la figona aprirsi e tirarsi mentre lui ti accompagna piano su e giù e gli sventoli le tettone davanti alla faccia. Sei tutta inarcata per affondare bene la figa sul quel cazzo incredibile, lo senti anche nel culo mentre lei si passa le dita nella figa e poi me le fa leccare..mmh il profumo di femmina mi fa impazzire, intanto sento la sua figa che mi avvolge il cazzo...
Il profumo di femmina mi fa venire voglia di leccargliela, lei si gira, in piedi piegata si corica appoggiando la pancia al sedile davanti e mostrandomi il culo e la figa, nera e pelosa. Affondo la faccia e mentre le accarezzo le gambe inizio a leccargli il culo morbido e poi la figa bagnata, intanto vicino alla macchina si sono avvicinate altre coppie e le donne menano il cazzo dei loro uomini, Una è praticamente dentro la macchina e puoi sentire il profumo del maschio eccitato... mentre ti guardo lei si cala sul cazzo e se lo infila nel culo, mentre un maschio fuori dalla macchina si avvicina alla sua bocca e lei comincia a sbocchinare con avidità, io ti guardo. sei scatenata su quel cazzo enorme che ti riempie la figa, e anche tu non resisti alla vista del nuovo cazzo, ha delle palle fantastiche e inizi a leccarglielo con fatica perchè hai voglia di urlare...
LEI - Io che già ero vicina all'estasi allungo la mano e accarezzo le palle del "nuovo " e tu mi guardi e mentre vuoi il suo culo cerchi le mie tette e mi infili la lingua in bocca eccitato da morire.. Sa di buon maschio e mi fa impazzire e non smetto..e ti guardo godere dell'altra che vuole leccare con me mentre si muove su di te come una troia.. C'è un odore inebriante..
LUI - è il profumo di sesso, eccitante intrigante. La voglia di sborrarvi in faccia è fortissima, usciamo dalla macchina tu ti metti davanti ai due maschi che se le menano e a turno li continui a succhiare e così fa lei con me e l'altro, la vista di te in mezzo a due maschi come una vera femmina in calore mi eccita da morire e la lingua di lei mi fa venire, lo prende tutto in bocca, ingoiando tutto...
LEI - Anche i bei maschi vengono sulle mie tette ed io me la spalmo esausta ma appagata.
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12 years ago
stuzziconi,
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Indovina chi è. Prima parte
Serata particolare dal Padrone, che ha ideato per me un gioco a carattere erotico. Appena arriviamo, io e mio marito, veniamo portati in una sala dove sono presenti una trentina di uomini completamente nudi. Il Padrone fa la presentazione della schiava ai presenti e poi fa accomodare mio marito nella prima fila di sedie. Viene invitato a spogliarsi dal Master, visto che anche lui sarà parte attiva del gioco. Mio marito si spoglia e si siede al posto che gli è stato riservato. Io scruto le facce dei presenti e riconosco tanti vecchi e nuovi amici: tra gli altri Nicola, Sandro, Pietro e Alberto. Parte la musica e io vengo invitata a spogliarmi a ritmo di musica, improvvisando uno spogliarello tipo "nove settimane e mezzo". Inizio a spogliarmi e lancio i miei vestiti ai presenti, che fanno a gara per aggiudicarseli. Rimango completamente nuda e mi avvicino al Padrone, che si accinge a spiegare il gioco. Poco più distante c'è quello che sarà il "letto" su cui si svolgerà il gioco: una specie di cassapanca in legno ruvido alla cui sommità è fissata una parete iin legno divisa in due parti, con un foro centrale per permettere l'introduzione del collo della vittima di turno. Quasi una specie di gogna moderna. Il Padrone mi dice che io dovrò stendermi sulla struttura in legno, che il mio collo passerà oltre la parete grazie al buco e che, una volta richiusa la parete, non potrò vedere che cosa succede oltre alla stessa. Il gioco si svolge a manches di tre minuti, durante le quali due uomini mi impegneranno contemporaneamente: uno mi obbligherà a fargli un pompino, mentre l'altro potrà scegliere se scoparmi davanti o dietro. Io sarò bendata, per impedirmi di vedere, e le mie gambe saranno alzate, divaricate e tenute in posizione da due uomini, al fine di offrire i miei buchi allo scopatore di turno. Io dovrò scoprire i nomi di coloro che mi hanno usata e tal fine tutti gli uomini presenti vengono invitati ad alzarsi e a dire il loro nome. Io cerco di fissare nella memoria i loro uccelli, che non sono tutti in erezione. Da alcuni sono già stata scopata, ma quando ricevi tanti uccelli è facile fare confusione. E se non indovinerò la loro identità? Provate a pensare che cosa succederà... Verrò punita con una piccola tortura, che metterà a dura prova la mia figura di schiava.
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12 years ago
soniaslave,
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