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Mia cugina silvia
Durante le vacanze di Pasqua i miei avevano deciso di fare un viaggio di qualche giorno ed io pensavo già di stare a casa una settimana da solo con zia Susy… speravo di riuscire a convincerla a fare qualcosa di più… Purtroppo anche zia Susy aveva deciso di prendersi qualche giorno di vacanza e quindi io fui mandato a casa di un’altra mia zia, anziana, vedova, con una figlia – mia cugina – di una decina d’anni più vecchia di me. Già mi immaginavo una settimana noiosissima con questa vecchia zia non molto simpatica e una cugina troppo grande per darmi retta…
L’unico elemento positivo era che mia cugina Silvia, pur non essendo particolarmente bella di viso, aveva un corpo fantastico: lunghe gambe, un bel culo ed un fantastico paio di tette…
Come si può ben immaginare io mi facevo un sacco di seghe spiandola quando andava in bagno o quando si cambiava in camera sua, ma purtroppo non si riusciva a vedere molto; l’unica cosa che avevo visto bene è che portava il reggicalze, cosa peraltro abbastanza normale all’inizio degli anni 70. La mia eccitazione mi spingeva a cercare di vederle le cosce la sera, mentre si guardava la tv, ma un po’ il buio, un po’ la presenza della zia…. Insomma tante seghe, molto da immaginare, ma ben poco da vedere.
Un pomeriggio la zia era uscita e io ero a casa da solo con Silvia, lei in cucina che stirava ed io in sala che leggiucchiavo annoiato riviste per donne. Dopo un po’ mi capitò in mano un catalogo di acquisti per corrispondenza e nello sfogliarlo mi accorsi che c’era anche una sezione dedicata alla biancheria intima: tette in trasparenza sotto reggiseni di pizzo, fighe pelose che si intravedevano sotto gli slip, reggicalze, guepiere… insomma per farla breve il cazzo mi si rizzò immediatamente e mi infilai una mano nella patta per massaggiarmi l’uccello; stavo già pensando di portarmi il catalogo in camera la sera per farmi un segone quando all’improvviso Silvia entrò in sala per prendere qualcosa e mi vide chiaramente con la mano nei calzoni. Rimase un po’ stupita, ma si riprese subito e – facendo finta di niente – mi si avvicinò chiedendomi:
- Cosa stai leggendo?
- No, niente… una cosa che ho trovato qui - risposi decisamente imbarazzato e tirando in fretta fuori la mano dai calzoni.
- Dai, fammi vedere - continuò lei venendosi a sedere alla mia destra sul divano; io non ero nemmeno riuscito a cambiare pagina e ormai Silvia aveva preso la rivista e stava guardando la pagina che mi aveva eccitato di più: reggicalze e guepiere.
Un po’ stupita mi chiese:
- Ti piacciono queste foto?
- Beh, insomma… abbastanza
- Ma ti piacciono e basta o ti eccitano anche? – insistette maliziosa.
- Beh, in effetti mi eccitano – ammisi imbarazzato.
- Ma dai… non vorrai dirmi che vedere queste foto ti eccita? Non si vede praticamente nulla! Quando siamo al mare e io sono in costume è lo stesso… e non mi sembra che tu ti ecciti così al mare… - continuò, alludendo con lo sguardo all’evidente rigonfiamento nei miei calzoni.
- Beh, no, non è la stessa cosa… non so perché, ma vedere le calze da donna mi eccita moltissimo…
- Davvero? Cioè, mi vuoi dire che se io ti faccio vedere un po’ le gambe con su le calze ti eccita, mentre se me le vedi al mare no?
E nel dirlo, si fece lentamente scivolare un po’ la gonna verso l’alto arrivando a mostrare la fine delle calze… io le intravidi il reggicalze e il mio uccello, che già era duro, mi scoppiò nella patta. Inebetito, non riuscii a spiccicar parola e restai lì imbambolato.
Silvia sembrò divertita dal mio imbarazzo e continuò ad alzarsi la gonna… ormai le vedevo anche le mutandine di seta nere…
- Ti piace?
- Sì… - balbettai e poi azzardai - posso accarezzarti le gambe? Mi piacerebbe molto toccarti le calze…
Ecco l’avevo detto: “a questo punto uno schiaffone non me lo leva nessuno”, pensai tra me e me…
- Se vuoi…
Non credevo alle mie orecchie! Titubante allungai la mano destra verso la sua coscia sinistra e cominciai ad accarezzarla, dapprima sulla calza, poi un po’ più su…
Lo squillo del telefono mi fece sobbalzare e ritrassi subito la mano. Silvia rispose, era una sua amica e cominciò a chiacchierare con lei come se io non ci fossi… e senza neppure guardarmi mi prese la mano e se la rimise prima sulla coscia e poi tra le cosce aprendo un po’ le gambe; io arrivai pian piano a sfiorarle la figa attraverso la seta degli slip… lei intanto muoveva lentamente e ritmicamente il bacino…
Ero eccitatissimo... non ce la facevo più: cominciai a toccarmi il cazzo con la sinistra cercando di menarmelo dentro ai calzoni.
Ma quasi subito Silvia mi scostò la mano e cominciò a strusciarmelo lei… mi infilò la mano nei calzoni e – senza slacciarli – arrivò faticosamente alla cappella bagnatissima… la accarezzò dolcemente… io mi slacciai la patta e l’uccello uscì dal bordo degli slip svettando duro e ritto… a questo punto Silvia chiuse la telefonata annunciandomi:
- io adesso devo uscire… mi spiace non poter approfondire il “discorso”…
- ma come – sbottai io – e adesso io come faccio?
- Farai come sempre, no? Ti farai una sega… vorresti farmi credere che non ti sei mai fatto una sega? Ma a chi credi di darla a bere?
- Beh si… ma vedi… io speravo…
- Tu speravi eh? E cosa speravi? Va beh… tanto secondo me ti manca solo un attimo… se no poi va a finire che sporchi in giro…
E così dicendo scivolò giù dal divano, si inginocchiò davanti a me tra le mie gambe e mi prese in bocca l’uccello! Non credevo a quello che vedevo e il mio cazzo non stava più nella pelle… dopo pochi secondi sentii che stavo per sborrare e glielo dissi, ma lei continuò a spompinarmi e io le riempii la bocca; lei si ingoiò tutta la mia sborrata e mi asciugò per bene il cazzo.
Poi si alzò, si riassettò la gonna e lanciandomi uno sguardo ammiccante mi dice:
- Comunque non finisce di sicuro così… adesso rimettiti a posto che torna la zia.
E così dicendo se ne andò in camera per prepararsi ad uscire… io restai senza parole, mi tirai su mutande e calzoni e cercai di dirle qualcosa, ma non feci in tempo ad avvicinarmi alla sua camera che lei ne esce e salutandomi mi disse:
- mi raccomando, non spomparti troppo…
Fino a sera io non riuscii più a fare nulla, continuavo a ripensare alle sue cosce, alla sua figa nera che avevo solo sfiorato, al pompino gigantesco che mi aveva fatto… avrei voluto vederle le tette… ma mi consolavo ripetendomi la sua frase “comunque non finisce di sicuro così…”
La sera quando rientrò, Silvia fece finta di niente. Mentre eravamo in sala a guardare la tv, cercai come sempre di spiarle le gambe e le lanciavo continue occhiate, ma lei sembrava ignorarmi…
Quella sera mi portai in camera il catalogo con le foto di biancheria intima e mi feci una sega gigantesca ripensando all’accaduto con l’unico rimpianto di non essere riuscito a vederle le tette.
Il mattino dopo mi svegliai tardi, verso le dieci – dieci e mezza e quando mi presentai ancora in pigiama in cucina per la colazione, ci trovai Silvia che lavava i piatti. Ci salutammo come se niente fosse e io cominciai a mangiare.
- Dove è la zia? – chiesi
- È uscita e tornerà solo stasera – mi rispose.
Silvia mi dava le spalle e io potevo guardarle il culo con tutta tranquillità, certo che lei non mi vedesse; quel giorno indossava un paio di calze fumè decisamente molto eccitanti… e il mio cazzo cominciava ad inalberarsi.
A un certo punto mi chiese con un tono del tutto indifferente:
- Ma dove è finito quel catalogo che stavi guardando ieri? Questa mattina, quando ho messo a posto in sala, non l’ho visto…
E prima che io potessi inventarmi una scusa, aggiunse in modo molto malizioso:
- non l’avrai portato in camera tua, vero? Per toccarti eh?
- Beh… ecco… veramente… – balbettai qualcosa, mentre finivo rapidamente di mangiare.
Lei nel frattempo continuava a lavare i piatti come se niente fosse. Io mi alzai per mettere la tazza nel lavello e nel farlo le sfiorai il culo con l’uccello che premeva contro la stoffa leggera del pigiama. Lei, invece di ritrarsi, si spinse contro il mio cazzo, mormorando:
- Ma allora non sei mai a riposo tu… - e, asciugandosi le mani, si girò verso di me, mi allontanò con le braccia e mi disse imperiosa:
- adesso però sei tu che mi devi leccare – e nel dire così si alzò la gonna fino all’inguine, allargando leggermente le cosce.
Io indietreggiai stordito: era stupenda, lì davanti a me, con la gonna alzata, il reggicalze che spariva sotto le mutandine di pizzo nero… a questo punto Silvia si sfilò la gonna restando con la camicetta bianca che le faceva da mini, mi fece inginocchiare e, prendendomi la testa fra le mani, si spinse la mia bocca sulla sua figa. Io non sapevo bene cosa fare, le scostai un po’ l’orlo degli slip, lei aprì ancora di più le gambe appoggiandone una su una sedia e si allargò le labbra della figa mettendo in mostra un bel grilletto rosso e turgido… mi disse di cominciare a leccarle il grilletto piano, con la punta della lingua… poi di baciarlo, di succhiarlo ed infine di mordicchiarlo con le labbra… Silvia era evidentemente già molto eccitata perché sborrò in meno di tre minuti e mi inondò la bocca di umori ficali…
A questo punto il mio cazzo urlava per uscire dai pantaloni del pigiama e io lo accontentai sedendomi su una sedia; me lo presi in mano e cominciai a menarmelo furiosamente. Silvia davanti a me si tolse la camicetta mettendo in mostra un gran bel paio di tette sorrette da un reggiseno a balconcino, di quelli che pur sostenendole, le lasciano fuori. Era la prima volte che le vedevo le tette: erano stupende, belle grandi, ma non enormi, con un’aureola larga e scura, i capezzoli semieretti che svettavano… cominciai prima a toccarle e poi le succhiai… i capezzoli diventavano sempre più duri mentre Silvia cominciava a sfiorarmi le palle… il mio cazzo era enorme e cominciava già a sgocciolare un po’ di sborra…
Con mosse da gran troia si inginocchiò come aveva già fatto il giorno prima e prese in bocca l’uccello. Cominciò a questo punto un lentissimo pompino, su e giù per l’asta, soffermandosi di tanto in tanto sulla cappella che solleticava con la punta della lingue e mordicchiava con le labbra… e poi ancora tutto in bocca, con le mani che mi accarezzavano le palle e contemporaneamente mi menavano dolcemente il cazzo… non potevo resistere a lungo… Silvia se ne accorse e, togliendosi per un attimo il cazzo dalla bocca, mi sussurrò con voce da gran porca:
- dai, sborrami in bocca… che poi mi devi scopare…
Non me lo feci ripetere due volte e le inondai la bocca con tre o quattro schizzi.
Non appena mi ebbe ripulito per bene l’uccello Silvia mi invitò ad andare in camera:
- sul letto si sta molto più comodi – mi disse – e mi puoi scopare meglio…
Così dicendo mi precedette in camera mentre io restavo ancora un attimo a prendere fiato seduto in cucina.
Poco dopo la raggiunsi e la trovai sdraiata sul letto con indosso solo calze e reggicalze… mi fece cenno di sdraiarmi accanto a lei e si mise subito in posizione da 69… il mio cazzo aveva rapidamente ripreso vigore mentre Silvia mi appoggiava la figa bagnata sulla faccia. Il suo profumo mi inebriava ed io cominciai a leccarla ovunque: grilletto, labbra, fuori, dentro… volevo penetrarla con la lingua… nel frattempo Silvia continuava a lavorarmi il cazzo con la bocca dimostrando un’arte sopraffina: lenta, dolce, senza più accennare a farmi una sega… evidentemente voleva conservarmi per la sua figa; io mi ritrovai a leccarle il buco del culo e la sentii fremere di piacere mentre con una mano era arrivata ad accarezzarsi il grilletto sditalinandosi dolcemente.
Pochi minuti dopo nessuno dei due era più disposto ad accontentarsi della lingua dell’altro e ci ritrovammo uno sull’altra con la sua mano che accompagnava sapientemente il mio uccello dentro il suo figone; pian piano cominciai a spingere ed entrai senza fatica. Mi ritrovai a fotterla dolcemente cercando contemporaneamente di toccarle le tette, ma in questo modo non riuscivo a penetrarla fino in fondo; a risolvere il problema ci pensò Silvia che allargò ancora di più le cosce alzandole ed appoggiandomele sulle spalle.
Cazzo! In questo modo le entravo fino ai coglioni e il ritmo riprese decisamente più sostenuto. La stavo trapanando a fondo da qualche minuto quando Silvia volle cambiare ancora posizione e spingendomi fuori si mise a pecorina. Lo spettacolo che mi si offriva era fantastico: le sue chiappe incorniciate dal reggicalze, la figona nera, le labbra turgide ed umide… le ficcai il cazzo in figa in un istante e, prendendola per i fianchi, cominciai a sbatterla furiosamente.
Silvia mi incitava:
- si, dai… sbattimi il cazzo fino in fondo… fottimi… sono la tua puttana – ormai era completamente partita e le sue parole mi eccitavano ancora di più – dai… ancora… lasciami toccare le palle… - mi disse accarezzandomi… - dai che vengo… sborro…sborro… dai, sborra anche tu… - e finalmente la accontentai riversandole in figa litri di sborra mentre anche Silvia veniva ripetutamente.
Mentre ci stavamo riposando per la gran chiavata fatta, Silvia mi chiese maliziosa:
- Cosa farai adesso? continuerai a spiarmi quando sono in bagno per poi andare a farti una sega? O approfitterai di ogni assenza della zia per infilarti sotto le mie gonne?
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18 years ago
procione56,
50
Last visit: 15 years ago
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Il vicino di casa parte 1
domenica mattina,una come tante,da trascorrere un pò al pc in attesa di uscire...ma quella domenica non sarebbe stata una come tante,bensì la più sconvolgente degli ultimi anni.mi contatta un tizio,mandandomi qualche mail,non troppo esplicita per la verità,ma siccome dice di cercare la stessa trasgressione che cerco io,lo inserisco nei miei contatti,addirittura tra gli amici...soprattutto perchè dice di appartenere alla mia stessa città. la curiosità non aveva ancora fatto nessuna apparizione...non ero particolarmente interessata. rispondevo alle sue domande superficialmente e anche un pò scocciata.però,il fatto che non proponesse le solite cose aveva fatto in modo che,almeno per il momento,tenessi il suo contatto. dalla prima chiacchierata di quella domenica...mi si è schiuso un universo di emozioni sopite. il sapere che lui era lì,al suo pc,a pochi metri da casa mia mi mise un'eccitazione addosso mai provata prima. il dialogo tra noi due,fatto solo di tastiere pigiate...durò qualche ora...e ad ogni sua risposta,mi eccitavo. inizialmente mi piaceva sapere che io,casualmente sapevo di lui,e lui non aveva la più pallida idea di chi io fossi. si attanagliava la mente ala ricerca di qualche indizio,e più lui mentiva sulla sua reale identità,più io godevo. finalmente abbassò la guardia,depositò le armi e mi rivelò che il tizio della foto era proprio chi sostenevo io,ovvero il MIO VICINO DI CASA. ebbene si,quando pensi che nessuno della tua città possa mai trovarti in un sito erotico, ti trova. lui,s. un uomo normalissimo all'apparenza. solare,simpatico,piacente nell'aspetto fisico. io, una donna normale.con famiglia, come lui, normale. io e lui,ci ritroviamo qui a chiacchierare sui nostri desideri...inconfessati eppure cosi reali. chiacchieriamo a lungo dopo quella domenica,ci scambiamo i numeri di telfono e non abbiamo altro pensiero se non quello di incontrarci per verificare se le parole corrispondano ai fatti. quando però,in una recente chacchierata mi fa una proposta,lì per li mi spiazza....
" vieni qui,adesso,senza reggiseno,indossa un giubotto in modo che nessuno tranne me possa sapere che non hai nulla sotto la t.shirt e vieni adesso,ho voglia di assaggiare la tua lingua e di morderti i capezzoli". spiazzata,decisamente spiazzata dalla richiesta vado in bagno a vestirmi,come un'automa,e il tutto solo per lui. mi sento già particolarmente eccitata...il mio padrone ha comandato,la sua schiava deve eseguire. nonci sono se,non ci sono ma....lo devo fare,e mi piace farlo. eseguo alla lettera i suoi ordini,esco di casa...prendo la macchina vado da lui,vesita come lui mi aveva ordinato. entro. lo vedo,e l'eccitazione sale al massimo. mi bacia,mi infila la lingua in bocca....mi prende il viso tra le mani...." dimmi cosa sei!!"-dice guardandomi dritta negli occhi-
" sono la tua schiava"-rispondo rapita dal suo odore di uomo...dai suoi occhi intensi,pieni di voglia...
mi strizza il seno,con la forza che vuole imprimermi.....mi succhia i capezzoli,li serra tra i denti.....inevitabilmente godo,e lui questo non lo sa, ancora....! attraverso i jeans riesce a toccarmi la figa...poi....mi mette le sue dita in bocca....le succhio... dai pantaloni estrae il suo cazzo,lo prendo in bocca....lo guardo negli occhi....gli piace....mi piace....
ci ribaciamo.....e colgo al volo l'occasione per odorarlo di nuovo...per ricordarmi per tutta la sera quell'odore magico che la sua pelle emana... vado via...le gambe tremanti,il seno dolorante,la figa in fiamme,lo stomaco in agitazione.....il desiderio al massimo....
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1
18 years ago
admin, 75
Last visit: 8 hours ago -
Zia susy
All’inizio degli anni 70 ero un ragazzo e le mie esperienze erotiche si limitavano a molte seghe e a qualche occhiata alle riviste porno che talvolta mi capitavano per le mani.
A quel tempo abitavamo accanto ad una zia zitella di circa 50 anni e forse qualcosa di più. Era piccolina, rotondetta, con un bel paio di tette che però tendeva a nascondere sotto abiti un po’ larghi. Non era quel che si dice una “bellezza”, direi piuttosto “normale”, ma era una delle poche donne che mi giravano intorno e io spesso la spiavo dal buco della serratura del bagno. Ovviamente portava il reggicalze, come era normale in quegli anni, anzi per essere precisi indossava sempre dei “busti” con incorporato il reggicalze e le calze scure, nere o grigie. Le calze femminili ed in particolare le calze con il reggicalze hanno sempre rappresentato per me un fortissimo oggetto di attrazione ed eccitazione e ovviamente la vista delle sue gambe ricoperte dalle calze mi eccitava moltissimo… in poche parole: zia Susy era uno dei miei pensieri fissi per le mie numerose seghe. Purtroppo non riuscivo mai a vederle la figa perché mentre si tirava giù le mutande la gonna le restava abbondante sulle cosce…
Come dicevo, lei abitava sullo stesso nostro pianerottolo e io ero spesso da lei, soprattutto la sera, a guardare la tv; visto che avevamo una porta interna comunicante, molto spesso andavo da lei in pigiama e mi piazzavo sul divano mentre lei si sedeva sulla sua poltrona preferita: una vecchia poltrona dallo schienale molto alto, i braccioli larghi e la seduta decisamente bassa. Per stare più comoda la zia si metteva semisdraiata, appoggiando i piedi su uno sgabello e in questo modo io riuscivo a vederle abbastanza bene le cosce e la fine delle calze. La vista della coscia bianca dopo il pizzo scuro delle calze mi faceva tirare il cazzo e spesso, durante quelle sere davanti alla tv, dovevo con una scusa andare in bagno per farmi una sega.
Una sera il televisore della zia smise di funzionare e dopo qualche infruttuoso tentativo per farlo riaccendere, la zia decise di mettersi a fare le parole crociate. Io pensavo di tornarmene a casa, ma lei mi chiese di restare un po’ con lei ad aiutarla… lei sulla sua poltrona, io sul divano che tentavo di rispondere alle sue definizioni, ma soprattutto le guardavo con grande interesse le cosce scoperte. Dopo una decina di minuti decisi di rischiare un po’ di più e, con la scusa di vedere anch’io lo schema delle parole crociate, mi andai a sedere cavalcioni su uno dei larghi braccioli della poltrona: in questo modo la mia coscia destra era contro la sua sinistra. Piano piano, con lenti ed impercettibili movimenti della gamba strusciavo verso l’alto la sua gonna arrivando a scoprirle sempre di più le cosce. Ormai le avevo messo a nudo entrambe le cosce e si intravedevano addirittura le mutandine. Il cazzo mi uscì dagli slip e cominciò a premere contro la stoffa del pigiama mentre io lentamente iniziai ad accarezzarmelo. Il tutto sempre fingendo di interessarmi allo schema delle parole crociate e nascondendo i miei movimenti dietro il giornale.
Evidentemente però non riuscivo a nascondermi del tutto e qualche segno dei miei movimenti arrivava anche alla zia visto che ogni tanto mi diceva:
- Ninni stai fermo, che mi fai sbagliare a scrivere…
Immediatamente io smettevo, ma – eccitato dalla vista delle cosce della zia ormai completamente allo scoperto - solo per riprendere poco dopo fino a quando la zia non mi beccava di nuovo.
A un certo punto io stavo quasi per venire e quindi per fermarmi per evitare “disastri”, quando la zia improvvisamente appoggiò la sua mano sulla mia e scuotendola mi disse:
- la vuoi smettere o no di muovere questa mano? – accompagnando e sottolineando ogni parola con un movimento della mano.
- Zia, no! Ferma! – riuscii a malapena a dire io, ma era troppo tardi… una gigantesca sborrata bagnò la mia mano e, cosa ancor più grave, la mano della zia che scandalizzata mi urlò:
- Ma cosa stai facendo? Vergognati! Alzati subito da lì! Ma tu guarda cosa mi tocca vedere… vergognati
- Scusa zia – balbettai io – non volevo… scusa… non pensavo… non so cosa dirti… però non dire niente alla mamma, ti prego…
- Meriteresti proprio che glielo dicessi… ma va bene, non dirò niente a nessuno, ma tu non ti azzardare mai più a fare una cosa del genere!
- Certo zia, scusa zia, te lo prometto zia… - e scappai subito a casa mia sentendomi un verme.
La sera dopo mi ripresentai a casa della zia alla solita ora e trovai il coraggio di ritornare subito sull’accaduto:
- Scusa zia, per ieri sera, volevo dirti…
- No, scusami tu – mi interruppe la zia – forse ho avuto una reazione esagerata, ma prova a metterti nei miei panni… non mi potevo certo immaginare… Poi ci ho ripensato e ho capito che non sei più un bambino e che probabilmente hai bisogno di sfogarti un po’… certo non pensavo di essere io ad eccitarti…
- Ma no zia, cosa hai capito…? - mormorai io cercando qualche scusa.
- Ho capito quello che c’era da capire – continuò lei, ma non sembrava arrabbiata – ti sei eccitato vedendomi le gambe e ti sei dovuto toccare… chissà quante altre volte lo hai fatto senza che io mi accorgessi di nulla… adesso capisco perché la sera andavi sempre in bagno… andavi a toccarti, vero?
- Beh, insomma… qualche volta… – ammisi io – …ma non sempre, zia! – mentii spudoratamente.
- Guarda Ninni che non ti sto sgridando! Capisco che non sei più un bambino e che devi in qualche modo “sfogarti”… guarda, arrivo perfino a capire che tu ti possa eccitare guardandomi le gambe… ma non posso tollerare che tu ti masturbi davanti a me!
- Ma certo zia, capisco benissimo…
- Ecco! Allora guarda… facciamo un “patto”: io non dirò mai niente a tua madre, ma tu non ti tocchi più davanti a me! D’accordo?
- Certo zia! D’accordo!
- Se ti vuoi toccare, toccati pure… cerca di non esagerare… ma non farlo mai più davanti a me!
E con questa battuta chiuse il discorso accendendo al tv e sedendosi sulla sua poltrona:
- dai Ninni, fermati con me a vedere la tv – mi disse come se non fosse successo mai nulla.
Io mi misi sul divano e mi concentrai sullo spettacolo che c’era in tv. Devo dire che avevo la testa un po’ in subbuglio e non riuscivo a seguire molto… a un certo punto mi scappò l’occhio verso la zia… e vidi che, come al solito, la gonna le era risalita un po’ e le si vedeva la fine delle calze. Distolsi immediatamente lo sguardo, ma il cazzo aveva visto benissimo e cominciò ad indurirsi. Qualche minuto dopo sentii la zia sistemarsi sulla poltrona e riguardai verso di lei: la gonna era salita ancora e adesso le vedevo anche la coscia bianca dopo le calze e il fermaglio del reggicalze… “Normalmente” a questo punto sarei andato in bagno a farmi una sega, ma non volevo che la zia lo capisse… quindi restai lì, cercando di nascondere con la mano l’erezione.
Quasi senza accorgermi cominciai a premere sul cazzo, un po’ per tenerlo giù, un po’ per toccarlo, ma la zia mi bloccò:
- Ninni, non mi avevi promesso che non ti saresti toccato più davanti a me? – mi disse continuando a guardare la tv.
- Si zia, ma guarda che io non mi stavo toccando – cercai di mentire.
- Non raccontarmi bugie! Ti stavi toccando eccome! Senti, se preferisci non stare più qui con me a vedere la tv… ma io non ci posso fare nulla se per stare comoda mi si alza un po’ la gonna… perché non vai un minuto in bagno?
- Ma no zia, dai… cosa dici…
- Ninni, fai un po’ come ti pare… secondo me se vai in bagno (come d’altra parte hai sempre fatto) ti sfoghi e non ci pensi più…
Io restai di sale e mi immobilizzai sul divano. Mia zia che mi diceva di andare a farmi una sega? Per certi versi mi intrigava, ma mi metteva troppo in imbarazzo…
Dopo qualche minuto però il cazzo continuava a tirare e qualche rapida occhiata verso le cosce della zia non facevano altro che farmelo tirare ancora di più…
- Va beh… zia, allora io vado in bagno – dissi titubante
- Va bene Ninni – mi rispose zia Susy indifferente ed assorta nello spettacolo.
In bagno trovai anche le sue calze stese ad asciugare, cosa che – non so perché – mi eccitò ancora di più… cercai nella cesta della biancheria una paio di mutandine sporche… e le annusai eccitatissimo… mi sedetti sulla tazza con il cazzo che svettava, mi diedi pochi colpi e sborrai copiosamente. Ripulii con cura e tornai in sala.
Zia Susy non fece alcun commento e io mi rilassai guardando la tv.
Le sere successive la situazione si ripresentò negli stessi termini: la tv, le cosce della zia, il cazzo che mi tira, la mia sega in bagno… e così per tutta la settimana. Ormai questa era la “normalità”… un po’ come prima, solo che adesso la zia sapeva che io andavo a farmi una sega.
Un sabato pomeriggio che ero a casa da solo decisi di andare a trovare la zia. Passando dalla porta comunicante pensavo di farle una sorpresa, ma in sala – dove di solito la trovavo – non c’era nessuno. In silenzio cominciai a cercarla e la trovai in camera da letto che, sdraiata sul letto, stava riposando. Nel girarsi, la gonna le si era arrotolata e lei era li bocconi, la testa girata dall’altra parte, con le cosce al vento e le si vedeva anche un po’ di culo… mi sporsi per guardare meglio e tra le cosce leggermente divaricate vidi gli slip neri… il cazzo mi si inalberò immediatamente… guardando meglio vidi che un po’ di peli della figa facevano capolino dall’elastico degli slip… era la prima volta che le vedevo un po’ di pelo e non ce la feci più. La zia dormiva con un respiro calmo e profondo… mi tirai fuori il cazzo e lentamente e silenziosamente cominciai a menarmelo. Pensavo di andare aventi per poco per poi tornare a casa mia per finire la sega… ma la zia si girò… trattenni il fiato e mi bloccai, ma lei continuò a dormire profondamente e io, sempre più lentamente, continuai a menarmelo.
Passò meno di un minuto, stavo quasi per andarmene, quando la zia mormorò:
- Ninni, lo so che sei lì… - e sempre con gli occhi chiusi, aggiunse – e so anche che te lo stai toccando, vero? – mi chiese aprendo finalmente gli occhi.
- No, zia… ti spiego… - farfugliai io, rimettendo via l’uccello.
- Allora le tue promesse sono inutili? – chiese seccata.
- No, zia… devi capire… anche tu però… ti trovo così…
- Cioè mi stai dicendo che tu ti stai toccando, ma la colpa è mia perché avevo la gonna su?… Oppure dovrei dire “il merito” è mio? - aggiunse poi con voce seducente – La verità è che ti eccito troppo e tu non riesci a trattenerti… - e nel dire così si mise a sedere appoggiandosi alla testata del letto, sempre con la gonna arrotolata fin sopra l’inguine.
- Ma lo sai che mi fa piacere eccitarti in questo modo? – continuò languidamente – Non pensavo di riuscire ancora ad eccitare così tanto un ragazzo… dai siediti qui vicino alla zia e fammi vedere il tuo pisello o dovrei dire “pisellone”?
E nel dire così mi fece spazio accanto a lei e mi invitò con la mano ad avvicinarmi.
Io ero imbarazzatissimo, ma anche un po’ incuriosito dalla situazione decisamente strana. Mi sedetti sul bordo del letto con la zia alla mia destra. Da lì le vedevo le cosce e gli slip neri sotto la gonna… il cazzo, che era ancora duro, mi tirava sempre di più.
- Allora, cosa nascondi qui sotto? – mi chiese zia Susy appoggiando la mano sulla mia patta. Non risposi e rimasi immobile cercando di capire fin dove sarebbe arrivata.
- Non me lo vuoi far vedere? Non mi dirai che ti vergogni, vero? Ti sei toccato così tante volte pensando alle mie gambe… e adesso non mi vuoi far vedere il tuo pisellone? – e così dicendo mi abbasso la zip dei calzoni. Il cazzo faticava a restare nelle mutande e lei me lo liberò abbassandomi l’elastico.
- Ma che bell’affare che hai qui Ninni! Non pensavo fosse così grosso alla tua età… – in effetti ho sempre avuto un cazzo piuttosto consistente, niente di eccezionale, ma decisamente non piccolo.
Continuando a vezzeggiarmi a parole, la zia non smetteva per un attimo di toccarmi il cazzo: un po’ lo accarezzava, un po’ lo stringeva, ci giocava con le dita, passava con il pollice sulla cappella… il tutto sempre lentamente e continuando a stuzzicarmi anche parlando:
- Ma guarda che bel pisellone… ma come è duro… ma ti tocchi spesso?… ma può diventare anche più grosso? – e così via; io sinceramente non le davo molto retta e mi godevo quella strana sega lenta. Dopo pochi minuti stavo per venire e cercai di fermare la zia… non volevo certo sborrarle in mano come qualche giorno prima:
- Ehm.. zia… forse è meglio che ti fermi… sai, non vorrei che poi…
- Certo, non vorrai bagnare dappertutto - disse lei fermandosi immediatamente, ma solo per avvicinarsi con il viso al mio uccello e prendermelo in bocca!
- Ma zia… cosa fai?
- Vuoi che smetta? – mi chiese accattivante.
- No, no… ti prego continua! – Era meraviglioso. Non solo mia zia mi toccava l’uccello, ma adesso mi stava addirittura spompinando! Saliva su e giù per il cazzo lentissima, con le labbra strette sulla verga e sulla cappella, mentre con la mano mi accarezzava i coglioni. Ero così eccitato che il pompino durò al massimo trenta secondi:
- Zia… sto venendo - trovai il fiato di dire… lei continuò il pompino prendendosi tutta la sborra in gola… continuò anche dopo, con dolcezza, quasi asciugandomi il cazzo con le labbra.
Mi sdraiai sulla schiena tramortito mentre zia Susy accanto a me mi accarezzava teneramente l’uccello:
- Ti è piaciuto, Ninni? Sei stanco adesso? Non sei più eccitato? – e intanto continuava ad accarezzarmi il cazzo che praticamente non si era ancora ammosciato… anzi cominciava a dar segni di ripresa e si stava rimettendo in tiro.
- Ma allora non sei ancora soddisfatto, eh Ninni? – e nel dire così si mette in ginocchio sul letto girando il culo dalla mia parte mentre con la bocca tornava a prendermi in bocca il cazzo.
Davanti a me uno spettacolo stupendo: il culo della zia messa a pecorina con la gonna tirata su… la sua faccia che andava su e giù sul mio cazzo e le sue tette che pendevano dentro la camicetta. Cominciai a toccarle il seno, le slacciai la camicia… la zia mi aiutò tirandosi fuori un paio di tette morbide e bianchissime su cui spiccavano due capezzoli durissimi… le tette le ondeggiavano al ritmo del pompino… a me tirava da impazzire e la zia era decisamente abilissima con la lingua.
Evidentemente però il cazzo in bocca non le bastava perché ad un certo punto si passò la mano sulla figa e cominciò a toccarsela…
- Non vuoi provare tu a toccarmi Ninni? – mi sussurrò con voce roca.
- Certo zia, subito – risposi prontamente mentre infilavo le dita sotto i suoi slip. Le stavo toccando la figa con una mano e le tette con l’altra!
La figa della zia era bagnata ma io non sapevo bene come fare a toccarla. Pazientemente lei mi guidò la mano verso il clitoride che cominciai a massaggiare dolcemente… intanto la zia aveva smesso di spompinarmi per dedicarsi ad una super sega: mi scappellava il cazzo dalla punta alla radice e, mentre scendeva, mi accarezzava le palle… alternava colpi lentissimi a movimenti furiosi, frenetici… teneva le labbra vicino alla cappella e ogni tanto lo leccava sulla punta… godevo da impazzire. Ma anche lei stava godendo, infatti a d un certo punto esplose:
- Si! Dai! Così… bravo! Più forte, più forte, ancora… gooodo! – e a questo punto mi ingoiò il cazzo che scelse proprio quell’istante per sborrarle ancora in bocca.
Ci abbandonammo entrambi sul letto spossati e goduti e la zia trovò la forza di sussurrarmi:
- Tornerai ancora a vedere la tv con me, vero Ninni?
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18 years ago
procione56,
50
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La prima volta
Finalmente è successo, finalmente sono riuscito a realizzare il desiderio.
Era un desiderio che da molto tempo avevo dentro; che volevo realizzare ma che non avevo avuto il coraggio di mettere in pratica, almeno fino a quel giorno.
Vita nomale, felicemente sposato, figli, un rapporto sessuale con la moglie attivo e soddisfacente, un’abile succhiatrice e a cui piace prendere il cazzo anche in culo.
Uno potrebbe dire, che vuoi di più? Invece da tempo c’era un voglia, un desiderio. Era una voglia che avevo da molto, ma che mi era sempre mancato il coraggio di provare, vuoi perché vi era la paura di perdere quello che avevo costruito, vuoi la paura che quello che io desideravo, che fantasticavo, che mi eccitava si rivelasse poi fiasco.
Ma la voglia con l’età aumentava, e sentivo la necessità di togliermi il dubbio, dovevo sapere se mi sarebbe veramente piaciuto essere io la femmina.
Ho quindi iniziato la mia ricerca, poiché non potevo frequentare locali gay od altro, ho utilizzato internet, mi sono iscritto in vari siti con annunci, cercando la persona disposta a realizzare il mio sogno.
La ricerca è stata, lunga e difficile, incontri per un caffè, andati a vuoto. Proposte indecenti, mi sono reso conto che vi è un sacco di persone che hanno molto tempo da perdere, inoltre vi era l’impossibilità da parte mia di ospitare, quindi non era facile trovare qualcuno cha avesse il posto e la disponibilità, avevo perso quasi le speranze, era quasi un anno che cercavo, poi ho incontrato Giancarlo, ci siamo incontrati per un caffè, a lui andavo bene, lui aveva avuto altre esperienze e aveva casa libera, perfetto.
Fissiamo un venerdì sera. Io alla moglie dico di essere a cena con i colleghi di lavoro, tutto a posto. Ci sentiamo nel tardo pomeriggio per gli ultimi accordi, nello stabilire il luogo e l’ora dell’incontro, io gli dico che per me non vi erano problemi, poiché non tornavo a cena a casa, perfetto vieni prima, mangiamo insieme a casa mia.
Eccomi. Davanti a lui, che fifa, “sei a disagio” mi dice, non è facile trovarsi per la prima volta davanti ad un uomo, che sa che sono li per il suo cazzo, mi avvicino ho voglia di toccarlo, ho voglia di rompere subito il ghiaccio, con la mano lo accarezzo, è gia duro dentro i pantaloni. Lui mi abbraccia e mi bacia, all’inizio era quasi fastidioso ma poi al terzo bacio ci davamo dentro con la lingua da pazzi.
Il ghiaccio era rotto, mi sono inginocchiato, gli ho slacciato i pantaloni ed ho iniziato. Prima mi sono concentrato sulle palle, per poi con la lingua scorrere su tutto il cazzo, ho appoggiato le labbra sulla cappella ed iniziato a succhiare. Fantastico stavo facendo un pompino, ed era bellissimo.
Dopo dieci minuti eravamo in salotto, nudi intenti in un 69 fantastico, io sopra e lui sotto che mentre mi succhiava il cazzo m’inumidiva il buco del culo, ormai non ne potevo più, si è sfilato di sotto e mi e venuto dietro, stava per piantarmelo in culo, ma gli ho chiesto di appoggiarlo solamente, e cosi a fatto. Appena l'ho sentito li ho iniziato ad andare lentamente indietro, l’ho sentito entrare dentro di me, lentamente tutto fino infondo, cazzo era bellissimo.
Dopo un attimo si era fatto completamente posto dentro il mio culo, mi pompava come un dannato, spingendomi il cazzo fino infondo, io lo sentivo dentro. Stavo iniziando a godere, quando Giancarlo mi ha inondato il culo di sperma, caldo, ed è stato piacevole.
Si è scusato, ma non era riuscito a trattenersi, il mio culo così cedevole e accogliente l’aveva mandato in estasi. Pazienza, abbiamo cenato e parlato per conoscerci meglio, mi ha raccontato di essere fidanzato ma che ogni tanto gli piaceva fare queste esperienze, anche passive, ma mi confida di non possedere un culo cosi aperto come il mio. Ci gustammo dei pasticcini che avevo comprato, ed un po’ di vino, infine caffè.
Nel soggiorno avevo visto che ad una parete vi era un grande specchio, era quello che ci voleva, lo predo per la mano e lo porto li davanti, mi inginocchio ai suoi piedi ed inizio un pompino da vero maestro, cazzo era eccitante vedersi allo specchio succhiare il cazzo, e la cosa era gradita anche a lui vista l’erezione, mi sono alzato, mi sono piazzato davanti allo specchio e lo implorato di riempirmi il culo.
E cosi è stato, me lo ha piantato dentro ed ha iniziato a fottermi, cazzo dopo un po’ godevo come una troia, e mentre godevo gli chiedevo di spingere di non lasciarne fuori neanche un millimetro, lo volevo tutto. Le gambe mi tremavano, sono venuto, ma tante erano le sensazioni, che quasi non mene ero accorto.
Siamo andati in bagno a lavarci, lui era convinto che tutto fosse finito, eravamo pari, avevamo goduto tutti e due, ma io non volevo lasciarmi scappare l’occasione, era ancora presto per andar via. Ho preso una sedia, l’ho messo a sedere davanti allo specchio, in modo che potesse vedere la mia bocca che gli succhiava il cazzo, ed ho iniziato a lavorarmelo.
Prima con la lingua, dalle palle alla cappella, poi l’ho fatto scivolare dentro la gola, cercando ad ogni uscita ed entrata di andare più a fondo, non ho una bocca profonda come il culo, ma ci ho messo tutta la passione che potevo, lui ha iniziato a gemere di piacere, mi diceva della gran porcate. Poi è esploso, schizzi di sborra mi hanno riempito la gola, all’inizio non era una bella sensazione, era acre, ma è passata subito e non riscendo più a contenerla l’ho mandata giù, l’acre iniziale aveva lasciato il posto ad un sapore agro dolce molto piacevole, ho quindi fatto in modo di non perderne neanche una goccia, restituendogli il cazzo pulito e lindo.
Siamo ancora in contatto, ci sentiamo per telefono, sicuramente organizzeremo per luglio, anzi siccome lui ha più tempo libero di me, gli ho chiesto se riesce ad organizzare, con altri due suoi contatti, voglio provare ad avere un cazzo in bocca ed uno in culo insieme, mentre lui riprende l’evento.
Alla prossima
Ciao
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18 years ago
bomberino,
45
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Moglie troia
l'unica cosa che mi aveva donato mio padre prima della sua prematura morte e' stata una sala di cinema porno in un piccolo centro della sicilia
i primi tempi la gestiva mia madre che con diligenza e devozione stava alla cassa .
un giorno tornato dalla scuola non ho trovato mia madre al solito posto quindi incuriosito sono andato in sala dove sullo schermo proiettavano una donna alle prese con due grosse minchie che la scassavano in culo e bocca al che sono andato nei cessi dove ho trovato mia madre in ginocchio che ciucciava due grosse mazze accortasi della mia presenza non ha avuto un minimo di vergogna anzi rivolgendomi a me disse guarda adesso tua mamma quanta sborra riesce a far uscire da questi grossi cannoli? e cosi' fece uno le riverso' in bocca quasi un litro di sborra il secondo lo segui sbavando la sua sborra sulla faccia e sulle tettone.
finito tutto mia madre mi raggiunse alla cassa ed ancora inzuppata di sborra mi mando' a mangiare un panino mentre lei continuava a staccare biglietti
la cosa continuo' per parecchi anni e io ero diventato il complice di mia mamma in tutte le sue porcate un giorno mi sposai con una bella femmina da monta che nella vita privata era piu' troia di mia madre cosi' il posto di cassiera mia madre lo lascio' a lei.
il cinema era ormai popolato da ragazzi extracomuntari quindi vi faccio immaginare che razza di cazzi avevano quando passavo nella sala per un normale controllo
aste enormi curve nodose e piene di calda sborra che ero costrtto a pulire ogni volta che chiudevo la sala con l'aiuto di mia moglie e di mia madre con i commenti di quest'ultima rivolti a mia moglie del tipo "hei guarda che pisciata di sborra c'e qui chissa' che mazza aveva questo
e mia moglie "di sicuro non quanto quella di mio marito riferedosi alla mia minidotazione.
un giorno arrivai in ritardo ed alla cassa c'era mia madre cosi' chiedendo spiegazioni dell'assenza di mia moglie lei senza nessun imbarazzo mi disse che era in sala a vedersi un po di film
mamma mia ho detto la staranno sventrado cosi' mi precipitai in sala e per mia fortuna non era tanto piena ma ho visto due cosce in aria in mezzo a tre persone mi precipito e vedo mia moglie a cosce larghe con un cazzo che sara' stato piu' di 25 cm piantato nel culo e due minchie in bocca che menava con le mani.
alla mia vista esclamo' subito:che cazzo guardi cornuto non lo vedi che mi stanno spaccando tutto il culo qui c'e bisogno di tua madre valla a chiamare perche' tra un po' mi riempiono anche la figa e ho bisogno di una mano .
cosi feci andai da mia madree dissi che samantha aveva bisogno di aiuto perche con le dimensioni delle minchie in questione rischiava davvero grosso mia madre super euforica ando nella sala smorzando il lavoro di mia moglie che in quel momento era sotto quattro maschi con cazzi enormi piantati in figa culo e bocca.
mia madre arrivo' appena in tempo per la sborrata finale riusci a tirare fuori dal culo e dall fica quei due tubi di circa 25cm e se li porto in bocca ricevendo quasi due bicchieri di calda sborra che per la maggior parte mando giu' e l'altra la sputo su quelle minchiazze nere
mia moglie invece volle farsi riempire il culo da una delle altre due pompe che gli riverso nell'intestino un litro di calda sbroda
l'ultimo che aveva il cazzo piu' grosso fu costretto a sborrare d'avanti a me che col cazzettino in mano mi sparavo una sega bestiale non vi dico che le due lingue di mamma e moglie si intrecciavano imbrattate di sborra che calava da quel cannolo nero e lungo
alla fine mia moglie rivolgendosi a me esclamo' amore cornuto e il piu' bel lavoro che potevo avere e mia madre rispose e non sai quante banane piene di sborra ti aspettano
Povero me
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12
18 years ago
turi154416,
30
Last visit: 16 years ago
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Al cinema
SONO CAPITATO IN UN CINEMA A LUCI ROSSE E AVEVO MOLTA VOGLIA DI CAZZO,MA MI VERGOGNAVO A GIRARE PER CERCARE DI ATTRACCARE CON QUALQUNO,COSI' MI APPOGGIAI AL MURO E CERCAVO MI GUARDAVO ATTORNO,UN SIGNORE SEDUTO PROPIO DAVANTI A ME ACCORTASI DELLA MIA PRESENZA TIRO' IL CAZZO FUORI E A INIZIATO A MASTURBARSI FACENDOMI ECCITARE PARECCHIO,I MIEI OCCHI ERANO TUTTI PER LUI MA NEL FRATTEMPO SI SONO AVVICINATI ALTRI UOMINI E UNO ALLA MIA DESTRA E UNO ALLA MIA SINISTRA SI MASTURBAVANO E MI TOCCAVANO IL CULO,NEL FRATTEMPO SI ALZO' QUEL SIGNORE CHE STAVA DAVANTI A ME VENNE DA ME E MI AFFERO' LA TESTA INVITANDOMI A SUCCHIARE IL SUO CAZZO PIUTTOSTO GROSSO,NEL GIRO DI POCHI SECONDI GLI ALTRI DUE CHE POI ERANO DIVENTATI TRE MI AVEVANO ABBASSATO I PANTALONI E VEDENDOMI CON REGGICALZE PERIZOMA AUTOREGGENTI MI HANNO INIZIATO A DIRMI TROIA,E SENZA NEMMENO ESITARE UNO DI LORO MI AFFONDO' IL SUO CAZZO TUTTO NEL CULO FACENDOMI GODERE PARECCHIO,DA ALLORA NON HO CAPITO PIU' NIENTE,NON SO QUANTI CAZZI MI SONO FATTO QUEL GIORNO AVEVO TANTE PERSONE ATTORNO CHE ABUSAVANO DEL MIO CORPO FACENDOMI GODERE MALEDETTAMENTE,NON SO QUANTI ORGASMI HO RAGGIUNTO,IL CULO ME LO SENTIVO A PEZZI,LA BOCCA SEMPRE PIENA DI CAZZI CHE MI SBORRAVANO A TURNO,HO GODUTO COME NON MAI,MA DOPO AVEVO PAURA DI AVERMI BECCATO QUALCHE MALATTIA PER FORTUNA DOPO CONTROLLI ACCURATI MI SONO RINFRANCATO CHE SONO SANO COME UN PESCE,E QUEL GIORNO LO RICORDERO' PER SEMPRE.
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18 years ago
lo1voglio1grosso,
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Last visit: 14 years ago
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A trovare la spiaggia giusta...
Premetto che questo week-end parlando con un'amica è venuto fuori che certe volte io e Armando lo facciamo anche con altre coppie o, meglio ancora, che io ogni tanto oltre che da mio marito mi faccio scopare anche da 2 o 3 maschi par volta.
La cosa ha eccitato e interessato tanto la mia amica che mi ha chiesto com'è stata la prima volta con 2 maschi contemporaneamente. Era un po che non ci pensavo più a quella volta, ma raccontargliela mi ha fatto eccitare così tanto che ho deciso di raccontarla anche a tutti.
Qualche anno fa, ad inizio estate, andavamo a prendere il sole in un posto abbastanza appartato sul greto dell'Isonzo, tanto per fare la base prima di andare in spiaggia. Inizialmente il posto era frequentato anche da 3-4 coppie di nudisti che si mettevano poco distanti da dove ci mettevamo noi.
Beh, una volta mentre stavo prendendo il sole distesa a pancia sotto vedo venirci in contro una coppia di questi nudisti che stava passeggiando lungo il greto, non ho potuto non fissare il cazzo di lui (e credo se ne sia accorto), ma… moscio ce l’aveva più lungo e grosso di mio marito in tiro! Saranno stati 16-17cm da moscio!
Appena passati, Armando si è chinato su di me dicendomi “hai visto che cazzone aveva quello?” e poi frasi del tipo “Non ti sarebbe piaciuto se si fossero fermati e lui se lo fosse fatto menare e succhiare da te?”, “così grosso te lo saresti presa in culo?”, ecc.… insomma mi ha fatto bagnare e per un bel po’ non ho fatto altro che pensare a quel cazzone, credo di aver infilato anche una mano nel perizoma per toccarmi. Ad un certo punto non ho resistito più ed ho chiesto ad Armando di appartarci tra gli alberi perché avevo voglia di succhiarglielo e di sentire la sua sborra.
Ci siamo appartati, lui si è calato i boxer, io mi sono inginocchiata ed ho incominciato a succhiarglielo. Mentre glielo succhiavo ero così eccitata e con gli occhi chiusi che ad un certo punto non mi sono accorta che stava passando un altro dei nudisti e che Armando gli aveva fatto segno di avvicinarsi. Quando me ne sono accorta mi sono ritratta di scatto imbarazzata ma Armando mi ha afferrato la testa e me l’ha rimesso in bocca con forza dicendomi “tu continua a succhiare”.
Ricordo che questa violenza mi ha eccitato tanto che sono venuta. Ho continuato a succhiare Armando guardando il cazzo dell’altro che si avvicinava; gli era già diventato duro ed aveva cominciato a menarselo e la cosa mi eccitava ancora di più anche perché aveva proprio un bel cazzo, non tanto lungo, saranno stati sui 17cm ma molto grosso e con delle palle ed una cappella enormi! (non ne ho ancora visto un'altro tanto grosso e sproporzionato tra grossezza e lunghezza)
Quando si è accostato, Armando mi ha detto “succhia anche il suo”… mi sono eccitata da matti ad avere due cazzi per le mani e succhiarli alternativamente. Non avevo mai avuto un cazzo grosso come quello per le mani e la sensazione di passare da quello più piccolino di Armando a quella cappella così grossa dell’altro mi faceva andare fuori di testa! Loro erano eccitatissimi perché ce l’avevano tutti e due duro, ma duro… e poi i commenti e le frasi che si scambiavano non facevano che farmela bagnare sempre di più! Quando già non vedevo l’ora di prendermeli uno in figa ed uno in culo… ho sentito Armando schizzarmi in bocca e subito dopo è venuto anche l’altro. Era la prima volta che assaggiavo una sborra diversa da quella di Armando. Ricordo che tutti e due ne hanno fatta tanta ma una era più dolciastra e densa dell’altra…
Mi sono alzata pulendomi la bocca, Armando allora si è abbassato a calarmi il perizoma, mi ha allargato le chiappe e gli ha detto “scopatela!”. Quando mi ha allargato le chiappe ricordo che ho sentito un rivolo che usciva dalla mia passerina di tanto che ero venuta… mi sono chinata in avanti tenendomi per Armando e appena l’altro me l’ha infilato credo di essere venuta subito, ha cominciato a pompare veloce e con forza e ce l’aveva ancora grosso e bello duro…
Quando poi Armando gli ha detto qualcosa del tipo “guarda che bel culo che ha, infilale un dito..” ho perso la testa! Mi sono girata e gli ho urlato “nel culo! Mettimelo nel culo!” e mi sono alzata allargando bene le chiappe con le mani. Lui ha cercato di infilarmelo ma gli si stava ammosciando ed ha avuto un po’ di difficoltà a farlo entrare, 3-4 colpi e poi si è ritratto scusandosi pechè gli si stava ammosciando.
Allora mi sono girata a succhiarglielo e menarglielo con forza per farglielo tornare su con Armando a fianco che continuava a menarselo ed a incitarmi con frasi tipo "succhiaglielo, succhiaglielo troia!", "faglielo tornare duro!" ma... niente da fare!
Peccato! Però sentire il mio sapore sul cazzo di uno sconosciuto mi ha eccitato da matti!
E mi ha eccitato anche sentirlo dire “adesso speriamo che mia moglie non se ne accorga”, o qualcosa del genere, quando se n’è andato…
Beh, la mia amica Martina poi ce l'aveva tutta bagnata e.... visto che da confessione, nasce confessione... viene fuori che una sua fantasia è farlo con una donna... e allora...
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18 years ago
admin, 75
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Daniela trav, troia da monta for black men
La mia passione sono i maschi neri meglio se superdotati, questa esigenza continua di fare la troia con maschi neri mi ha portato a dover trovare dei posti abitati quasi esclusivamente da loro e con la complicità di uno di loro mi ha fatto frequentare un caseggiato abitato da una cinquantina di persone. Quando arrivavo sculettando sui tacchi a spillo truccatissima si movimentava tutto l'ambiente. ho iniziato a farmi scopare uno alla volta e man mano è aumentato il numero dei partecipanti 2,3,4,5,6. Cosi dopo un po di tempo mi scopavano sempre in gruppo, mi hanno iniziato a prendere 2 cazzi contemporaneamente in culo, mi facevo sborrare in bocca e in culo. Peccato adesso questo caseggiato è disabitato.
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18 years ago
admin, 75
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Storia di franca 4
Storia di Franca 4
Dopo la telefonata di Jean rimasi per un po’ancora a letto: ero contemporaneamente eccitato e deluso: eccitato perché immaginare mia moglie che si faceva sbattere da due baldi giovani era una delle mie fantasie più consolidate, deluso perché scoprire che alla prima occasione Franca si era lasciata fare di tutto da due uomini in contemporanea mi sembrava un brutto segno…..:inoltre tanta disponibilità mi faceva sospettare che non fosse affatto la prima volta che si trovava a letto con qualcuno che non ero io! In ogni modo, doveva passare ancora un’altra notte prima che io la raggiungessi su in montagna, e questo fatto mi intrigava ancora di più: Jean aveva detto che Franca era tornata a casa di corsa dopo che lui e suo fratello se l’erano fatta in coppia, ma nessuno di noi sapeva se questa fuga fosse da interpretare come un tardivo pentimento, o più semplicemente come una dichiarazione di sazietà, forse solo temporanea, cui avrebbe fatto seguito una nuova notte di bagordi erotici….
Mi alzai per andare in ufficio , dove trovai ben poco da fare, verso mezzogiorno diedi un colpo di telefono a Franca: stava mangiando un panino con gli altri amici: erano ancora sui campi di sci e vista la bella giornata avrebbero continuato fino a sera .
Me ne andai anch’io a farmi un panino e poi rientrato in ufficio, telefonai a Jean per sapere che programmi aveva: mi disse che pensava di ripresentarsi alla sera dopo cena da mia moglie, per sondare le sue intenzioni: se quando lui arrivava lei era “vestita “ come la sera precedente l’avrebbe portata nuovamente di sopra, altrimenti sarebbe rimasto giusto pochi minuti a chiacchierare e poi..tanti saluti.
Non sapevo cosa augurarmi…se Franca fosse tornata dai due fratelli a farsi sbattere per un’altra note voleva davvero dire che era già la troia scatenata che mi ero sempre augurato, ma voleva anche dire che quello che provava con me non bastava di certo a soddisfare le sue voglie: avrei dovuto organizzarmi perché anche una volta tornati a Milano potesse ricevere quelle dosi di cazzo a cui si stava rapidamente abituando: e pensare che se un sabato riuscivo a convincerla a darmela un paio di volte, poi alla domenica non si faceva nemmeno toccare con un dito…..
Verso sera mi chiamò Franca: disse che avevano sciato tutto il giorno, che era stanca morta, e che si sarebbe fatta una doccia per poi mangiare qualcosa con gli altri amici e poi andare a dormire…..:le augurai la buona notte e cenai da solo davanti alla tv: ero sempre più arrapato, pensando che di sicuro mia moglie avrebbe approfittato anche della seconda notte da sola per farsi sbattere dai due fratelli, ma mi domandavo anche se , dopo due notti così movimentate, non sarebbe andata a finire che mi avrebbe mandato in bianco al mio arrivo la sera del 28……
Dormii male anche la seconda notte, continuando a svegliarmi col cazzo in tiro…alla fine mi decisi e mi tirai una sega tanto per placare l’eccitazione che avevo addosso ormai da due giorni…..
Alla mattina alle sette ero già in piedi, ma Jean non mi aveva ancora chiamato: fu solo alle 8.30 che il telefono suonò:
“Pronto, allora, come è andata?”
“Nulla di fatto, mon ami!la tua signora ieri sera ha cenato con gli amici e poi è andata a nanna da sola alle nove in punto! Siccome però oggi è brutto tempo e quasi nessuno è andato a sciare, pensavamo di andarla a trovare nel pomeriggio…….”
O cazzo,ci mancava solo quello! Jean ignorava, ma io sapevo benissimo, che mia moglie era molto più propensa a fare sesso di pomeriggio! Le migliori scopate della nostra vita le avevamo fatte proprio dopo pranzo, d’estate in vacanza al mare, in quelle ore in cui faceva troppo caldo per stare in spiaggia…..se Jean e Pierre fossero passati a trovarla rischiavano di trovare una specie di ninfomane scatenata…..se si era lasciata fare dai due la notte precedente, di pomeriggio potevano farle di tutto e di più……e io me la sarei trovata distrutta, che non me l’avrebbe avrebbe nemmeno fatta vedere……urgeva trovare un modo per evitare il danno…..
“Ma guarda, penso che oggi io arriverò presto… ho poco lavoro arretrato, entro mezzogiorno finisco, e penso di essere lì per le tre…..”
“Ah, benissimo, allora te la lasciamo a disposizione, mon ami! Ci vediamo più tardi, allora!”
“Sì sì, fra poche ore, au revoir, Jean!”
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0
18 years ago
admin, 75
Last visit: 8 hours ago -
Rien ne va plus
I tuoi occhi chiusi mi guardano. I respiri si fanno sempre più
vicini. Le tue labbra vogliono unirsi alle mie, quasi mosse da
volontà propria.
Mi avvicino a te.
Non non puoi vedermi, eppure mi senti.
("Mi vedi?") Mi vedi.
Il tuo corpo si protende quanto più possibile verso il mio, come
richiamato da una forza indefinibile. Sollevi impercettibilmente
il mento, come per colmare la distanza che ancora ci separa...
ma è troppo tardi, nessuna distanza ormai ci separa.
Le tue labbra allora si schiudono con dolce arroganza, quasi a
voler dimostrare che conoscono già perfettamente il momento
esatto in cui accoglieranno le mie. Eppure, per un istante
rimangono stupite, smarrite... quello che avrebbe dovuto essere
il momento, non è. Tutte le loro certezze svaniscono, crollano
in un istante. Il mio esitare le spiazza, mina pericolosamente
questa certezza. Ma non posso esitare più di un istante (un
istante che sembra comunque un'eternità).
Finalmente la "strategia" cede il passo all'istinto. Le mie
labbra sfiorano dolcemente le tue.
Il tuo respiro si fa improvvisamente corto, il mio non può non
imitarlo.
Ti sto baciando, ci stiamo baciando.
Le labbra, che prima si sfioravano, ora si stanno esplorando.
Mi lascio inebriare dal tuo sapore.
"Attenta, non vorrai risvegliare il mio lato selvatico..." ("Sì
risveglialo, te ne prego!").
Le nostre labbra non ci bastano più.
("Voglio di più!") Vuoi di più.
Le nostre lingue si cercano, si rincorrono, si corteggiano, si
concedono, non si concedono... inizia così una sensuale danza di
seduzione. La nostra saliva si mescola... milioni di atomi si
ricombinano in una nuova formula, una formula d'amore.
("She suits me!")
La passione sale.
("Mi vuoi, lo so che mi vuoi! Lo sento...")
Mi afferri, le nostre lingue ora non si cercano, si trovano, non
si desiderano, si pretendono.
("Fate il vostro gioco signori!")
Spingi la tua lingua contro la mia, in una prova di forza. Chi
vince porta a casa tutto.
("Rien ne va plus!")
La sfida incalza, la passione cresce.
("Ti lascio vincere...") Hai vinto, e ora godi nell'ostentare la
tua vittoria.
La tua lingua avanza trionfante sulle mie labbra. Le percorre
più e più volte.
("Adesso ti faccio vedere chi comanda!") Rimango fermo.
Assaporo la tua lingua che mi assapora. Ma questo non ti basta,
vuoi di più...
("Scopami!")
Ti insinui fiera nella mia bocca... non oppongo resistenza, non
posso, non voglio.
("Sono tuo, scopami!")
Inizi a penetrarmi con la tua lingua.
("Ti amo, scopami!")
Mi piace, mi eccita!
("Scopami!")
Sono tuo! (o forse sei tu che sei mia?)
Ormai non puoi resistermi, non posso resisterti. A questo punto
resistere non avrebbe più alcun senso.
Siamo complementari.
Siamo il tassello mancante nel puzzle della nostra vita.
Ci completiamo.
L'unica cosa che possiamo fare è darci l'un l'altro, diventare
una cosa sola.
Un solo corpo, un solo respiro, un solo battito, una sola anima.
"Apri gli occhi amore"
"Ti amo..."
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6
18 years ago
cenere1di1rose, 33
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Sms erotici
Questi sono una raccolta dei più bei SMS erotici che ho scritto ultimamente al mio lui, pensierini erotici da leggere e godere…
Vorrei sorprenderti nel sonno e risvegliarti col piacere della mia bocca che te lo avvolge e lo spreme piano fino ad ottenere il denso e caldo succo fra le labbra e tu che muori di piacere con gli occhi ancora chiusi…
Mi piace immaginarmi all’*****… la mia lingua ti scorre sul collo sudato… su su dietro l’orecchio poi lo esploro dentro sempre più profondamente, fino a che i tuoi gemiti di eccitazione mi spingono a inondarti di saliva calda il collo, le labbra e infine quando la tua eccitazione esplode mi siedo sul tuo membro e comincio a muovermi lentamente mentre un filo di saliva mi cola fra le labbra fino alle tue…
Le tue dita esperte affondano fino al centro umido e pulsante del mio piacere mentre io quasi in trance cerco con la bocca e inumidisco il tuo ano per affondare a mia volta un dito a cui si stringe il pulsare del tuo piacere che ti fa genere e inturgidire e mentre ritmicamente i tuoi fianchi mi riempiono facendomi urlare di piacere, allo stesso ritmo ti inondo di caldi schizzi che ti fanno rabbrividire…
Lo sento fremere sotto la mia mano e le tue cosce tremare mentre un getto caldo e denso mi inonda il viso accecandomi e cerco golosamente con la lingua di lambirlo
Stanotte mi sono masturbata per te tesoro, piano piano, mi sono accarezzata chiudendo gli occhi immaginando che fosse la tua mano fra le mie cosce e alla fine l’ho estratta umida di quel umore aspro e salmastro che ti inebria e che ho leccato per te…
Come vorrei sprofondare sotto il tuo peso senza poter far altro che godere godere godere perdendo ogni freno, annullandomi in un orgasmo infinito
In questo momento un calore animale si irradia attraverso il mio corpo fino alla mia intimità che sento gonfia e umida, il cuore e il respiro accelerati e devo respirare profondamente per controllare la voglia tremenda che mi monta irresistibile e che fra poco mi spingerà a masturbarmi pensando alle tue mani, alla tua lingua e al tuo membro succoso stretto dentro di me
Tesoro giurami che da quando metterò piede da te mi scoperai ardentemente e ininterrottamente fino a farmi urlare…
Se fossi li mi inginocchierei accanto al divano e mentre mi masturbo lo prenderei in bocca succhiandolo avidamente e inonderei di saliva le tue palle per poi leccarle partendo da sotto vicino all’ano, infine guiderei la tua mano fra le mie cosce perché tu possa finire e cogliere il mio umore fra le tue dita
Afferrami per i capelli, piegami sul tuo tavolo, aprimi le natiche e affonda il tuo membro instancabile fino a inondarmi del tuo sperma denso fra i miei gemiti di piacere mentre un rivolo dorato comincia a scorrermi fra le cosce e tu lo raccogli avido con le mani
Voglio che mi fai godere fino alle lacrime e che col tuo cazzo duro come il marmo mi riempi la bocca fino a soffocarmi, la fica e il culo per poi sborrarmi in faccia
Sono spiritualmente inginocchiata davanti a te a bocca aperta mentre aspetto che spegni la mia sete di femmina
Mi spingi contro il divano, mi ci aggrappo, mi sollevi il vestito, sono già fradicia, non parli, lo estrai già turgido e me lo infili prepotentemente fra le natiche protese mentre solo ora che me lo fai leccare noto l’enorme fallo che hai intenzione di manovrare contemporaneamente fra le mie cosce spalancate per farmi godere ripetutamente e farmi perdere definitivamente il controllo di me, che gemo come un animale sborrandoti sulle mani e piantandoti le unghie nelle cosce mentre mi mordi
Voglio giocare col tuo sesso, libera, godendo senza freni, eccitata dal tuo piacere, senza orari, senza problemi, assaporando attimi unici ed intensi perché solo così posso pensare che sia.
L’unica cosa che vorrei diventasse abitudine sarebbe scoprire ogni volta un godimento, un gioco nuovo, una parte animalesca di me inesplorata che liberi la mia mente, le mie energie, la mia insaziabile e prepotente voglia che mi rende febbricitante e bagnata come una gatta in calore che si struscia ovunque
Mi piace pensarti intento fra le mie cosce dischiuse, la tua lingua nella mia fessura, le tue dita che affondano e io che mi liquefaccio sotto le tue mani. Mi manchi tesoro…
Entro in casa e mi stai già aspettando eccitato, mi siedo sul lettino, ti avvicini e cominci a baciarmi infilando una mano sotto la gonna fra le cosce e anch'io te lo accarezzo, lo prendo fra le mani turgido e voglioso, mi lascio legare e chiudo gli occhi in attesa di sentire la tua bocca incollarsi alla mia intimità e godo di ogni leccata e del tuo avido succhiare che raccoglie ogni mio umore... amore mio oggi sono in là.
Con le mani aggrappate allo schienale ad ogni tuo colpo mi sento invadere da un piacere animale che mi fa ansimare e desiderare che duri tutta la notte.
Immagina di sentire il campanello suonare nel cuore della notte, sono lì con te, ti accarezzo sotto la maglietta e comincio a baciarti il collo, a succhiarti il lobo delle orecchie, la lingua (un po’ di coccole ci vogliono per il mio m.a.) e poi scendo giù verso l'o.d.d. e lo avvolgo teneramente con le labbra succhiandolo e intanto mi masturbo piano fino a quando tu non resisti più e mi spingi sotto di te, sputi sul mio ano e poi con le dita cominci a prepararlo per accogliere profondamente il tuo cazzo
Nella penombra sul tuo letto i nostri corpi sudati sono incollati,la mia schiena contro il tuo petto,le gambe intrecciate,le mie natiche scosse ritmicamente dal tuo membro che scivola piano fino in fondo,spinto dai tuoi fianchi fino al mio punto + sensibile. Ma la pallina rossa che mi hai messo in bocca x impedirmi di urlare posso solo stringerla fra i denti e ansimare sempre + affannosamente.. e capisci che sto venendo dalle mie mani che afferrano le tue e dal tremore che mi scuote sotto di te... e le tue dita avide fra le mie cosce si muovono frenetiche x ottenere anche il più intimo umore da leccare avidamente mentre io muoio dal piacere, un orgasmo silenzioso dietro l'altro, senza poter far altro che godere... così tesoro mio mi immagino di svegliarti il giorno di...
Sarò schiava ubbidiente e docile del tuo cazzo d'acciaio che considero il signore e padrone a cui tutta la mia indole da troia è dedicata
Voglio sdraiarmi su quel tappetino verde e farti accucciare sul mio viso, i tuoi coglioni che mi soffocano e che sono a portata della mia lingua avida, il tuo ano dilatato dove la punta della mia lingua si introduce profondamente per poi lasciare spazio al mio dito.... e la mia mano stretta alla base del tuo cazzo mentre ti lecco avidamente gli schizzi di sbora che cominciano a uscire fra i tuoi gemiti di piacere....
Avrei voglia di arrivare in silenzio, sdraiarmi accanto a te e iniziare ad accarezzarmi per poi passarti sulle labbra le mie dita cariche di umori che ti farei succhiare con gli occhi ancora chiusi e poi comincerei ad accarezzare il tuo membro con le mani, la lingua e le labbra fino ad ottenere il giocattolo che soddisfa le mie voglie più profonde... e mi siederei sopra muovendo ritmicamente le mie natiche per iniziare a godere
Sono appena andata in bagno amore mio ad espellere una parte di te... e l'ho guardata galleggiare dolcemente mentre ricordavo come è finita dentro di me....
Io invece ti aprirò le natiche per infilare profondamente la mia lingua avanti e indietro fino a rendere il tuo cazzo un bastone duro e lucido
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18 years ago
admin, 75
Last visit: 8 hours ago -
Book fotografico
La scorsa primavera la mia ragazza conosce in un locale una ragazza che fa la fotografa di professione. Poichè è da tempo che diciamo di farci delle belle foto assieme per tenerle come ricordo si accorda per passare dal suo studio con me un fine settimana per fare degli scatti.
Un sabato andiamo così a trovare Stefania, la fotografa, per farci fare questi scatti.
Conosco Stefania, una ragazza sui 30/33 anni, molto carina.
Parliamo un pò su come fare le foto e poi cominciamo con i primi scatti.
Stefania ci fornisce tutto l'occorrente e si occupa personalmente del trucco della mia ragazza.
Le prime foto le facciamo tutti e due vestiti di bianco, il risultato secondo Stefania sembra più che buono.
Più che andiamo avanti e più che ci sentiamo a nostro agio e disinvolti.
Ci cambiamo di abiti e facciamo delle foto io solamente in pantaloni e a torso nudo Elisabetta, la mia ragazza, in minigonna e reggiseno del costume da bagno.
Stefania ci dà indicazioni su come posare e, vista la nostra disinvoltura, azzarda anche qualche scatto più "audace".
A noi questa cosa non dispiace affatto e la pelle scoperta si fa sempre più abbondante anche se rimane tutto nei limiti del pudore.
Ad un certo punto la nostra amica fotografa mi consiglia di togliere anche i pantaloni e di rimanere in slip (che poi si riveleranno dei tanga che io porto quando indosso i pantaloni di lino bianchi) e Elisabetta di rimanere solo in perizoma.
Accettiamo l'invito ma io, vista la situazione molto intrigante, tolti i pantaloni non posso fare niente per nascondere sotto il mio tanga una vistosissima erezione.
Stefania per nulla imbarazzata dice che a volte succede e che di solito "la cosa migliore in questi casi per continuare la sessione è una bella sega".
Lì per lì sia io che Elisabetta rimaniamo un attimo allibiti, poi Stefania continua e dice: "Allora Elisabetta, gliela fai te o ci penso io?".
Pazzesco! Sembra tutto irreale e per me di essere dentro la trama di un film porno! Invece è tutto vero!!
Elisabetta, superato il primo shock, riprende "animo" e anzi sembra stuzzicata dall'idea.
Si avvicina a me inizia, con malizia, a strusciarmi la mano sul pacco fuori dal tanga.
Intanto Stefania continua a farci foto.
La mia erezione intanto è arrivata al massimo e sembra che il mio cazzo stia per esplodere da un momento all'altro!
Elisabetta lo capisce bene e continua con più insistenza a menarmelo da fuori.
Mi sembra di impazzire e inzio a gemere e ansimare tra il rumore continuo degli scatti di Stefania.
Elisabetta si inginocchia di fronte a me e mi sfila il tanga, prende il mio cazzo tra le mani e si avvicina con la bocca per baciarlo e leccarlo stando attenta alle inquadrature di Stefania come una vera pornostar.
Poi me lo prende completamente in bocca e inizia a stantuffarmelo sempre più velocemente fino al culmine. Sono a un passo da sborrargli in gola che lei si ferma all'improvviso!
Si stacca da me e dice a Stefania di darle la macchina fotografica e di continuare lei con me...
Non ci posso credere. Stefania accetta l'invito, si avvicina a me, si spoglia mostrandomi un bellissimo seno e una figa completamente rasata e inizia a spompinarmi con molta accuratezza. Sotto lo sguardo eccitato e divertito di Elisabetta che riprende tutto con la macchina fotografica.
Le sue spinte sono sempre più decise e al momento che sto per sborrare lei mi dirige il getto sulle sue tette che vengono letteralmente inondate da un fiotto caldo e abbondante del mio sperma.
Stefania chiama dunque Elisabetta che venga a leccargli lo sperma sul suo seno e "comanda" a me di riprendere io questa volta con la macchina.
Elisabetta fa quello che le viene detto, io riprendo uno spettacolo lesbo da prim'ordine! Le due zoccole si sditalinano, si baciano si leccano fino a venire reciprocamente come forsennate! E io, da bravo reporter fermo tutto su pellicola non tralasciando nesun dettaglio!
Alla fine della "sessione" fotogra-fica salutiamo la nostra nuova amica fissando una data per visionare assieme il "book".
Devo dire che il book è veramente interessante e l'amicizia con Stefania si è sempre di più rafforzata, anche se lei due mesi fa si è trasferita in un'altra città e questo porterà inevitabilmente a rallentare le nostre frequentazioni a tre.
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18 years ago
merlino70, 39
Last visit: 8 years ago -
Cap.1 il villaggio
Un giorno io e i miei tre amici organizzammo di andare in vacanza in un villaggio di vacanze in macchina. Io preparato la valigia e detto hai miei genitori che sarei andato in vacanza per una settimana. Arrivati al campeggio affittammo un bungalow per 3 persone e alla reception c'era un ragazzo di nome Franco e noi una volta dato i nostri dati e l'anticipo, chiamò qualcuno che ci accompagnasse al bungalow e venne una ragazza che faceva anche l'animatrice per i bambini con una terza di seno ed un bel posteriore e noi una volta entrati e ringraziati la ragazza facemmo alcuni apprezzamenti su di lei, continuando a sistemare la valigia. Luigi uno dei miei amici propose di andare di andare al mare e prese il costume da bagno ed inizio spogliarsi e a metterselo quello che facevamo anche tutti noi. Arrivati sulla spiaggia e già che eravamo andati agli inizi di Settembre non c'era molta gente ma in compenso c'erano molti stranieri come Polacchi e Cecoslovacchi che venivano e andavano dietro agli scogli e Antonio disse perché non andiamo anche noi la dietro arrivati li vicino c'era una transenna con un bagnino che ci ha disse che era una zona riservata e così tornammo indietro e ci sdraiammo a prendere il sole non poco distinti ad un certo punto vedevamo uscire da li molte persone ma erano quasi tutti stranieri e non potemmo dire a nessuno che cosa c'era in quella zona riservata. Si era fatto tardi e io e Andrea salutammo invece Luigi volle rimanere e noi andammo al bungalow. Mi faccio una doccia e quando Andrea entra mi dice che quando tornano Luigi dobbiamo conoscere qualcuno per vedere cosa fanno in quella zona riservata. Dopo circa un ora torna anche Luigi e parlai anche con lui di quello che mi disse Andrea e lui di risposta mi disse che ha parlato con il bagnino che si chiamava Amir che in quella zona riservata ci possono entrare solo le persone che praticano nudismo e si poteva entrare alle 8 di mattina e si usciva alle 19 di sera e chi voleva stare di più doveva pagare una quota di iscrizione poi rilasciava una pass e si ritirava alla reception e disse anche che la domenica stava chiuso e nessuno non poteva entrare perché fanno delle feste private. Il giorno dopo noi ci svegliammo facemmo colazione e andammo al mare e lì c'era anche Amir che stava prendendo il sole e Luigi andò subito da lui e ci disse che era il suo
giorno libero ci presentammo. Ad un tratto del discorso Amir ci disse se eravamo fidanzati io e Andrea dicemmo che in vacanza andiamo sempre con le nostre ragazze ma quest'anno non ci siamo andate perché dovevano andare a trovare alcuni parenti e noi non ci siamo andati. Dovete sapere che le nostre fidanzate sono sorelle io e Andrea e abbiamo conosciuto Luigi pochi mesi fa facendo una nuotata nella piscina comunale. Ma noi non ci immaginavo che a Luigi potessero piacere gli uomini, non avevo mai fatto a vedere certi interessi da parte degli uomini e ne mai mi ero avvicinato al mondo gay. Ed ecco spiegato il perché io e Andrea non avevamo mai visto Luigi con una donna anche se lui era proprio un bel ragazzo alto, due spalle larghissime, muscoli ben definiti un viso davvero accattivante. Stavano a prendere il sole sulla spiaggia ed Amir ci chiese se valevamo andare dietro agli scogli e noi ci dimmo di si ma anche che non avevamo il pass per passare, ma lui ci disse che oggi e chiuso e perciò potevamo passare perché lui aveva le chiavi cosi lui poteva stare più ad agio perché voleva prendere il sole senza costume. Una volta entrati Amir si tolse il costume e sotto aveva un pene non eretto ma di dimensioni notevoli ci racconto che lì era la zona per i nudisti e molti stranieri andavano in un villaggio qui vicino dove all'interno del villaggio e sulla spiaggia si poteva andare nudi perché era permesso, ma si pagava molto di più e poi si doveva iscrivere ad una associazione, è già che era sempre pieno molti venivano in questo villaggio dove ci sta sia la spiaggia per nudisti che non ma nel villaggio si doveva andare vestiti ma ci disse anche che molti villaggi e campeggi lì vicino stanno per mettere sia la zona per nudisti che non anche all'interno del villaggio.
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18 years ago
Cekko78,
27
Last visit: 16 years ago
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Al cinema
tutto é successo circa tre mesi fa,ero appena stato lasciato dalla mia compagna e mi sentivo terribilmente solo.Decido cosi di andare al cinema.....non faccio caso al film non mi interessa l'importante é liberare la mente.il cinema era quasi vuoto e mi siedo nelle ultime file,dopo poco vicino a me si siede un uomo....subito non ci faccio caso ma poi vedo che si sta masturbando.Ad un tratto mi prende la mano e la posa sul suo uccello....non so cosa mi sia preso ma ho cominciato a masturbarlo e la cosa mi piaceva(mai fatto e neanche pensato di fare una sega ad un uomo)lo sconosciuto pareva gradire molto il mio lavoro,mi passò un braccio intorno al collo e spinse la mia testa verso il suo cazzo.....lo presi in bocca e cominciai a succhiare e leccare come una troia navigata fino a che non mi venne in bocca......ingoiai tutto ma mentre mi sistemavo lui mise il cazzo nei pantaloni e se ne andò.non lo ho mai più rivisto ma da allora ho voglia di ripetere quella esperienza.....la prima della mia breve esperienza bsx.
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18 years ago
admin, 75
Last visit: 8 hours ago -
In auto con il guardone
Con la mia lei, abbiamo l’abitudine, di fare sesso in auto.
In particolare, di solito ci appartiamo in una zona isolata, circondata da ville e tra i ruderi di antiche mura.
Fin da diciottenni, quando non avevamo che la macchina come nostra alcova, questi luoghi ci hanno aiutato a compiere le nostre evoluzioni, protetti da sguardi indiscreti.
O perlomeno così pensavamo.
Invece, per molto tempo ignari della cosa, eravamo lo spettacolo preferito dei guardoni della zona.
Chissà quante volte si saranno masturbati guardandoci e chissà quante volte hanno sognato la mia lei in certi atteggiamenti.
Quasi ogni giorno verso la sera, d’inverno e d’estate, quindi col buio o con la luce, ci rifugiavamo dietro quei cespugli e quelle mura, ed all’interno dell’abitacolo della mia utilitaria ci regalavamo un’oretta di sesso.
Dopo i primi periodi però mi accorsi che ci spiavano.
Teste che uscivano di nascosto dai cespugli, movimenti sospetti dietro i ruderi, passi che frusciavano tra l’erba.
Sempre, ogni volta.
Le prime scoperte di questi ospiti ci bloccavano, con la conseguenza che ci spostavamo di posto oppure smettevamo proprio.
Una volta, dopo che lei mi fece il solito gran pompino con tanto di sborrata in gola, mi venne immediatamente da pisciare e di corsa mi fiondai dietro il cespuglio accanto al finestrino aperto della nostra auto e vidi un tizio con il cazzo in mano che scappava a nascondersi dietro un muretto.
In quel momento ebbi la certezza che quell’uomo era rimasto per tutto il tempo a non più di un metro dal finestrino.
Ci aveva guardato ed anche ascoltato per tutto il tempo.
A lei non dissi nulla, sapere che qualcuno si sparava le seghe guardandola fare pompini, con le tette di fuori ed il culo a favore dei loro sguardi, mentre io la sditalinavo da dietro, non credevo le facesse piacere.
Poi qualcosa cambiò.
Una sera d’estate sempre, eravamo appartati in un parcheggio antistante ad un parco, e dietro ad un albero, di fronte la nostra macchina vi si appostò un uomo di colore.
Lei lo vide, me ne accorsi, ma non disse nulla ed iniziò a toccarmi con foga.
Poi lui si tirò fuori il cazzo ed iniziò a menarselo.
E lei come in trance si gettò a capofitto sul mio cazzo spompinandomi fino alla morte.
Aprì lo sportello e sputò tutta la mia sborra sull’asfalto, in modo che l’uomo potesse capire bene quello che aveva fatto.
Quella volta fui io a non volere indagare oltre, però la cosa mi eccitò.
Avevo capito che le piaceva essere guardata.
Da allora, ogni volta la stuzzicavo.
Le dicevo sempre di aver visto qualcuno dietro il cespuglio o dietro i muretti che ci guardava, anche quando non era vero, e lei si eccitava terribilmente, ma non smetteva certo le sue prestazioni.
Amplessi, pompini, dita nel culo, tutto alla luce del sole, tutto sotto gli occhi dei guardoni, che avevano capito oramai che l’unica accortezza che dovevano usare era quella di non farsi vedere da lei.
E lei troiona si scatenava, il solo pensiero la mandava in bambola.
“Mi è sembrato di vedere qualcuno là dietro, stai ferma”
“Perché, sei sicuro? Ma che ti importa, tanto oramai ci avranno visto tutti?”
“ se non ti interessa a te, per me continua pure”
“Ma non sei geloso che mi possano vedere nuda?”
“No, anzi adesso ti spoglio tutta”
E lei si faceva togliere tutto, rimanendo completamente nuda in macchina, con la fica in bella vista ed il culo che, quando si abbassava per farmi i pompini, lo porgeva dal finestrino, proprio in faccia ai guardoni.
E mi spogliava anche lei, mi leccava dai capezzoli fin sotto le palle, fino al buco del culo.
E spesso la leccavo anche io, facendola mettere con il cambio tra il culo e la fica e facendola muovere sul pomello.
Godeva come una forsennata.
Il tutto si concludeva sempre con una mega sborrata in gola che lei puntualmente sputava fuori dallo sportello.
Un giorno capitò di più però.
Quella volta, dietro ai cespugli c’era veramente qualcuno.
E mentre lei pensava che anche stavolta stessi inventandomi tutto per eccitarla, quel tizio non solo si gustò le nostre acrobazie, ma preso dall’eccitazione si avvicinò all’auto di nascosto.
Evidentemente era nuovo, oppure era un nostro ammiratore che non ce la faceva più a trattenersi.
Io non me ne accorsi subito, mi resi conto di questa presenza solo quando lo vidi affacciato dal finestrino aperto.
Solo la testa, che ripiegava in basso ad ogni movimento di lei, che potesse preludere ad un cambio di posizione.
Ma mentre spompinava, lei rimaneva con la testa affossata tra le mie gambe senza sapere cosa stesse succedendo attorno.
Era nuda anche quella volta.
Ed allora approfittai, mi insalivai il dito e lo infilai piano piano nel suo culo.
Lei ebbe un sussulto ma non smise di pompare.
Presi coraggio e le infilai contemporaneamente anche un dito in fica.
“Ti prendo dappertutto, in fica, in culo ed in bocca, ti piacerebbe avere tre cazzi a tua disposizione ora vero?”
“Si, continua, continua”
“Sei una succhiacazzi lo sai?”
“Si lo so me lo dicono tutti”
“Ah si e chi te lo dice? Quanti cazzi hai succhiato?”
“Tutti me lo dicono tutti”
“Sei una pompinara”
“Siiiii”
A queste parole il guardone si eccitò oltre misura e si fece più audace.
Io le sfilai il dito dal culo, e dopo nemmeno un secondo fu penetrata da un altro dito, diverso, più grande, nodoso, più adulto.
Lei sussultò ma non capì.
“Ahi mi fai male, fai piano”
Le afferrai le tette.
Troppe mani in giro, lei si voltò all’improvviso e vide la scena.
Un uomo sui sessant’anni stava affacciato dal finestrino, con un braccio dentro la nostra auto, un dito nel suo culo ed una mano che si masturbava un cazzo in tiro di dimensioni notevoli, con due palle gigantesche attaccate.
Strabuzzò gli occhi, lei.
La presi la testa per i capelli e la riaffondai tra le mie gambe.
Lei fece resistenza ma una volta col cazzo in bocca riprese il suo meraviglioso pompino.
Oramai non poteva opporsi, era completamente persa nei sensi e nel godimento di quella situazione.
L’uomo capì che poteva osare di più e provò, molto silenziosamente ad aprire lo sportello.
Lei mi sbocchinava come un’ossessa, ansimava, ed io continuavo a chiamarla nei modi più osceni.
“Che troia che sei, ti piace con due cazzi, finalmente”
“Zitto porco”
Roteava il culo per farsi entrare meglio il dito che le stava provocando un godimento mai visto.
Lo sportello era aperto, ora l’uomo si avvicinò notevolmente a lei, appoggiò anche l’altra mano sulle sue chiappe per allargarle e facilitare la penetrazione del suo grosso dito.
Oramai tutto dentro, fino alla nocchia.
Lei sollevò lo sguardo verso di me, impugno il cazzo alla base con una mano, aprì la bocca, se lo appoggiò alle labbra ed inizio a sbatterselo come una troia da film porno.
Sapeva che mi faceva impazzire e che non avrei resitito a tale trattamento.
L’uomo si fece più coraggioso ed iniziò a sfiorarle il corpo con il suo cazzo gigantesco.
Vedevo la cappella rossa e turgida strisciare sul culo, sulla schiena, sulle gambe, tra le ginocchia.
Poi le tolse le scarpe e appoggiò il cazzo sui piedi di lei, che flettendo le ginocchia iniziò a masturbarlo.
Stava scomoda.
Si rialzò sedendosi sul sedile.
Tutta nuda con un uomo alla sua sinistra ed uno alla sua destra.
Ebbe un colpo di genio.
Si spostò al centro, si posizionò con il buco del culo sul bottone del freno a mano e lasciò liberò il sedile di sinistra.
L’uomo ne approfittò subito per entrare.
Una volta dentro l’auto non perse tempo e si gettò ad accarezzarle la figa.
Lei si muoveva e mentre l’uomo la masturbava vedevo che il freno a mano sfregava sul suo culo.
Allora presi l’iniziativa e pigiando sulla frizione innestai la quarta marcia.
In questo modo, il pomello del cambio, arretrando, le sfiorava anche la figa e con i sui movimenti era come se stesse subendo una quasi doppia penetrazione.
L’uomo le prese una mano e la indirizzò verso il suo cazzo.
Lei lo afferrò alla base ed iniziò a fargli una sega.
Prima piano, poi veloce, sempre di più.
Con l’altra mano afferrò il mio e fece lo stesso.
Era straeccitata.
Il vecchio le prese il viso e lo portò verso di lui.
Con la lingua di fuori la leccò in faccia, sulle labbra chiuse di lei, quasi a respingerlo.
La forzò a socchiuderle e le infilò la lingua in bocca.
Ed anche lei iniziò a baciarlo con la lingua, la vedevo che spuntava fuori e si incrociava con quella del vecchio.
Non lo baciava ma lo leccava, la porcona.
Oramai era partita di lingua, ed il vecchio che aveva capito, slacciandosi la camicia, e prendendola per la nuca la piegava verso il suo petto.
E lei leccava, il pelo, i capezzoli, lo sterno e poi giù fino all’ombelico.
Mentre teneva il suo cazzo in mano.
Lei prese la cinta, la slacciò, sbottonò i pantaloni e li calò fino alle caviglie.
Anche il vecchio era tutto nudo ora.
Sapevo che glielo avrebbe preso in bocca ora.
Fa sempre così la zoccola.
Ed infatti, il vecchio, tenendole la testa la spinse verso il pube.
Lei leccò dapprima tutto intorno, i peli, l’interno coscia e poi iniziò con le palle.
Le leccò tutte, fino all’attaccatura del buco del culo.
Poi ad una ad una se le mise in bocca e le succhiò, erano gigantesche.
Il vecchio tirò la testa indietro dal godimento.
Smise con le palle e risalì l’asta, per intero.
La insalivò ben bene, leccandola come fosse un gelato.
Arrivò alla cappella e la ingoiò lentamente.
Poi giù, tutta.
Poi ancora più giù, fino a metà cazzo.
Ed inizio a pompare.
Io la presi da dietro, nella figa, e la sbattevo mentre lei con quel cazzo in bocca quasi soffocava ad ogni mio colpo.
Pompava talmente bene che l’uomo urlò “che pompinara la tua ragazza, continua troiona, continua che ti sborro in bocca”
E detto ciò venne a fiotti nella bocca di lei che trangugiava sborra e non riusciva a trattenerla per quanta glie ne aveva rovesciata.
Piano piano si staccò da quel cazzo facendo in modo che non colasse nulla.
A bocca piena e passando sopra il vecchio, sporse la testa dal finestrino e sputò tutto in terra.
Aveva la sborra che le colava dalla bocca per quanta ne aveva succhiata.
E continuava a tossire, erano quasi conati di vomito invece che tentativi di sputare tutto.
Il vecchio nel frattempo, approfittava della posizione per palparla ancora ovunque.
Poi prese un fazzolettino di carta e glielo passò sulle labbra per pulirle.
Lei lo lasciò fare ma sapeva che non era finita.
Lui le strizzava le tette ed aveva il cazzo ancora in tiro.
E lei lo sentiva perché per sputare tutto si era messa quasi in braccio a lui.
Mentre si ricomponeva si sentì bloccata per i fianchi e sentì la cappella di lui che spingeva già sulla sua figa.
E la infilzò con un solo colpo, secco.
Lei aprì la bocca e trattenne il respiro per il dolore che presto si tramutò in godimento però.
La macchina oscillava, e lei a smorzacandela ingoiava il suo cazzo facendo sbattersi fino alle palle, come una cagna.
Sdraiai il loro sedile per farli stare più comodi, visto che lei sbatteva la testa sul tettino quando oscillava.
Mi misi dietro di lei, con il culo sul cruscotto e puntai il mio cazzo verso il suo buchino.
E come si piegò di più in avanti la inculai senza troppi preliminari, tanto il vecchio l’aveva dilatata bene con il dito ed io avevo il cazzo umido dei suoi umori.
Dopo pochi colpi la inondammo di sborra nuovamente, sfilandoci da lei e facendole bere tutto di nuovo.
E stavolta bevve.
Era la prima volta.
Oramai sfiniti ci abbandonammo sui sedili della macchina, il vecchio la toccò ancora una volta e poi se ne andò.
Credo che ci guarderà ancora le prossime volte.
P.S.: Questo è un racconto eccitante che ci ha inviato una nostra coppia amica...
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18 years ago
admin, 75
Last visit: 8 hours ago -
Io
voglio raccontarvi la storia di una ragazzina, anzi una storia d'amore diventata un sogno, una favola e alla fine un incubo!protagonisti sn una ragazza di 18 anni e un uomo di 27 anni!lui è sposato e ha un figlio bellissimo, il suo nome è dylan... gem è una ragazzina dolce, spontanea e molto determinata.. le esperienze della vita l'hanno aiutata a crescere e nonostante i suoi 18 anni è ormai una donna!!!in una calda giornata i due giovani si incontrano e tra i due scoppia subito un colpo di fulmine, ma lei è fidanzata e lui sposato.. sembra essere solo un amore platonico, ma è amore... passa del tempo e i due diventano ottimi amici.. ma al cuor non si comanda.. lui divorzia e lei lascia il suo ragazzo... è così che inizia la loro storia fatta di segreti e sotterfugi, lacrime e sorrisi, bugie e atroci verità.. ma è la loro storia.. gem e dylan sembrano fregarsene di tutti e di tutto.. quei pochi momenti vissuti insieme sono i più belli, i più intensi... si amano e si vede... ma il destino è contrario e fa di tutto per separarli!!!alla fine ci riesce... la loro storia finisce, il tempo passa ma i ricordi restano e fanno male perchè sono ricordi che non possono essere condivisi con nessuno... solo tra loro!!! il tempo è passato e nononstante io cerchi di dimostrarti che non mi importa niente di te.. nel tuo profondo sai quanto ancora ti penso.. fa male ma forse è giusto che vada così... ti ho voluto davvero un bene infinito e non smetterò mai di gridarlo al mondo intero... mi manchi mio sogno lontano e impossibile!!!una storia che no so se vera spero donne che da te una risposta,, chi da larispota giusta la vorei in contrare un bacio buna fortuna,,,,,,,
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18 years ago
io1bello,
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Last visit: 17 years ago
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Fantasia bisex
Ho immaginato di essere in autostrada....si rompeva la macchina ero
costretto a fermarmi in un area di sosta piena di tir..
La macchina era fusa.....cercai aiuto fra i camionisti ...ma erano tutti stranieri
solamente dopo un pò trovai tre italiani disposti ad aiutarmi....ma...
volevano qualcosa in cambio ed io non avevo soldi dietro...
mi dissero che avrei potuto pagare in altro modo....non sapendo cosa farei accettai.
mi portarono in un luogo appartato e uno di loro inizio:
"adesso ti spogli.... completamente, vediamo se sei in grado di "pagare"
Nonostante la vergogna iniziai..... appena tolsi anche gli slip li sentii esclamare:
"Oggi é proprio il nostro giorno fortunato guarda che bel culetto e poi senza
nemmeno un pelo..sembra proprio una donna"
Ero li ,nudo, davanti ai loro occhi...quando ebbi un'erezione....non so ero impaurito
ma allo stesso tempo eccitato. Mi misero in ginocchio e tirarono fuori i loro attrezzi
cominciarono a strusciarli sulle mie labbra e intanto commentavano: "adesso ci lecchi ben
bene...pensa di essere una vera troia e succhia"
mi infilarono a turno i loro cazzoni in bocca erano molto divertiti..
Poi mi fecero rialzare e con una mano sulla schiena mi piegarono fino a 90°..
"adesso allargati le chiappe e facci vedere il buchino.."non dirmi che sei vergine?"
(Lo ero.....)....detto questo mi ritrovai un cazzo in bocca e uno dietro....leccavo per lubrificare
usciva dal culo e entrava in bocca e viceversa.....alla fine tutti e tre vollero venirmi dentro...
Avevo pagato il mio passaggio!!!!!!!!!e adesso tra i camionisti ho tanti ammiratori...
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18 years ago
admin, 75
Last visit: 8 hours ago -
Nel parco
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18 years ago
annaslave,
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Last visit: 17 years ago
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Diventare travestite
ciao sono Samantha,travestita in privato,sposata ma intimamente femmina.
All'inizio mi travestivo di nascosto,mi laccavo le unghie,e mia moglie mi beccava,cosa fai e io ...,poi mi assottigliavo le sopraciglie,e mia moglie mi beccava,cosa fai e io ....,poi mi depilavo tutta,anche il buchino,mia mogle cosa fai,e io.....
poi ero completamente travestita e mi stavo masturbando con un fallo di gomma nella fichetta,e mia moglie mi becca e mi fà sei una ...
un giorno torno a casa dal lavoro,e la trovo in compagnia di un uomo,e lei gli stava succhiando l'uccello,mi vede e mi fà,dai troietta vai a prepararti che ti faccio divertire.
dopo 10 minuti,truccata ,mi fà vestiti che usciamo,così partiamo e mi porta nei locali dove c'erano delle persone che conoscevamo,io ero imbarazzatissima,tutti a farmi i complimenti.
Poi ritornati a casa,mi ha fatto essere scopata per ore dal suo amico,e così ora sono samantha la troia travestita.
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18 years ago
samantharossi900, 39
Last visit: 16 years ago -
Storia di franca 3
Storia di Franca . 3
Dopo quella notte di sesso, Franca si comportò con me come se nulla fosse successo, perfino il fatto che Pierre le avesse inaugurato il buchino posteriore passò inosservato: ma mi ripromettevo di sfruttare a mio vantaggio la situazione più avanti….
Come credo di avere già detto, avevamo preso in affitto l’appartamentino in montagna anche per le vacanze di Natale: avendo avuto diversi contatti telefonici con Jean, avevamo concordato un piano semplice e di (quasi)sicuro effetto: avrei fatto partire Franca con una delle due coppie di amici che stavano nell’appartamento più grande il 26 di dicembre, per poi raggiungerla dopo un paio di giorni (e di NOTTI), la sera del 28: questo le avrebbe lasciata ampia libertà di manovra, e se anche la prima sera non avesse avuto tanta voglia di farsi fare da Jean, ero sicuro che la seconda sera sarebbe stata ben lieta di passare la notte con i due prestanti fratelli!
Le cose si svolsero come previsto, Franca , con Anna e Guido partì da casa la mattina del 26 , io andai a lavorare anche se il giorno era festivo, per portarmi avanti e non correre il rischio di restare bloccato da qualche imprevisto oltre la data del 28….ero comunque d’accordo con Jean che mi avrebbe tenuto al corrente dei fatti con apposite telefonate: parlando del “programma” gli avevo dato via libera per coinvolgere Franca in una “seduta” a tre, facendo entrare in gioco suo fratello Pierre NON mentre lui era fuori dal letto, come la volta precedente, ma facendolo entrare nel letto mentre lui la stava scopando: il piano prevedeva che Pierre iniziasse ad accarezzarle le tette al buio in modo che ci potesse essere il dubbio che a farlo fosse Jean, per poi tentare il colpo, presentandole il suo cazzo, dapprima da manipolare, e successivamente, se non ci fosse stata una netta ribellione, ficcandoglielo in bocca e poi………ovviamente concludendo con una doppia penetrazione: un numero che avrebbe trasferito la mia tranquilla mogliettina nel numero delle vere troie!
Non posso nascondere che la sera del 26 dicembre , passata in casa da solo, con il pensiero fisso a mia moglie che stava per diventare (almeno così mi auguravo) il giocattolo erotico dei due valligiani, fu una delle serate più lunghe della mia vita…..andai a letto alla una, ma non riuscii a prendere sonno fino alle 4 della mattina, e quando mi svegliai, convinto di aver dormito chissà quanto, mi accorsi che erano da poco passate le sei! Rimasi ovviamente a letto, sperando di sentire suonare il cellulare, ma la chiamata di Jean arrivò solo alle sette e mezza!
“Pronto, allora?!”
“Tutto come previsto , mon ami!”
“Ve la siete …fatta …tutti e due?” L’eccitazione mi faceva balbettare…
“Oui, mon ami, la signora si è comportata come una vera professionista: quando ho bussato alla sua porta per chiederle se era tutto a posto, aveva indosso un delizioso negligè….credo che tu lo conosca, vero?”
Altro che se lo conoscevo, gliel’avevo visto mettere in valigia il giorno di Natale…uno straccetto nero, trasparente, che non arrivava nemmeno a coprire l’inizio della strisciolina di pelo nerissimo che ornava il pube della mia signora…tanto da rendere necessario l’uso di un ridicolo slip , pure lui nero semi trasparente, attraverso cui il sopraddetto pelo spiccava come una freccia della segnaletica stradale, che diceva “da questa parte, prego”
“Sì, lo conosco, quindi non c’erano molti dubbi sulle sue intenzioni, giusto?”
“Bè, sinceramente, quando ha risposto “avanti” alla mia bussata, non mi aspettavo di vedermela davanti così…..: l’unica paura era che volesse che io passassi la notte lì, perché allora mio fratello avrebbe avuto qualche difficoltà a partecipare, capisci, era già su che ci aspettava nella camera da letto piccola……”
“Certo capisco, e allora come hai fatto?”
“Oh, le ho detto che se fossimo stati lì avrebbe dovuto cambiare le lenzuola l’indomani, mentre se veniva su da me , no!”
“E’ sempre stata una donna pratica , Franca!”
“Sì, infatti…si è messa addosso un piumino lungo fino ai piedi ed è salita : appena dentro le ho offerto qualcosa da bere, ma ha detto che voleva essere ben sveglia: si è infilata nel letto, lasciando cadere il piumino a terra, poi mi ha fatto segno di mettermi vicino a lei…..il resto non è stato molto diverso dalla prima volta: io mi sono spogliato, appena sono stato a tiro me l’ha afferrato e si è sdraiata subito a gambe larghe…non è una che va matta per i preliminari, vero?Comunque anche senza preliminari era già prontissima: ci son scivolato dentro come nel burro…..non sono stato in grado di resistere a lungo, anche perché la porcellona si dimenava come una matta, e mi incoraggiava a pomparla forte….comunque dopo una mezz’ora di riposo, ho cominciato ad accarezzarla, a questo punto eravamo al buio totale, io l’avevo girata con la testa fuori dal letto…si vedevano solo le lancette del suo orologio e la radiosveglia, ma a Pierre è bastato: quando io mi sono alzato sopra di lei , lui era pronto: ha cominciato a pastrugnarle le tettone, e lì secondo me doveva capir che non ero io…..poi si è avvicinato, ma lei ha subito allungato una mano , gliel’ha preso , e ha detto “Mmmmmm, sììì, ne voglio due…..” e poi se l’è preso in bocca e ha cominciato a succhiarlo….anche Pierre è venuto subito, ma io la stavo ancora scopando e quando ho finito lui era pronto di nuovo: praticamente è entrato mentre io uscivo….”senza interruzione, bella maialona,” le ha detto…e lei “Sìì, sono la vostra maiala, dai pompatemi forte tutta notte…..”
Conoscevo quelle manovre , Franca ed io le avevamo mimate infinite volte: mentre la scopavo si metteva in bocca un mio pollice o un cazzo di gomma, lo stesso con cui prima di scoparla le avevo provocato un orgasmo da sballo, che le lasciava la figa dilatata e bollente, e mentre il mio cazzetto ballava dentro la sua figona sfondata, le facevo i miei “complimenti”: “Ma senti che roba, ma da chi te la sei fatta scopare ‘sta figa……ma qui c’è posto per due cazzi in una volta “ e via così finché non venivo……E adesso la porcona stava mettendo in pratica quello che tante volte avevamo immaginato…..anche il cambio in corsa, via uno dentro l’altro , lo facevamo col cazzo di gomma…ma ora erano due cazzi di carne ad alternarsi dentro mia moglie…..
Dopo siamo rimasti per un po’ lì sdraiati al buio, lei si rigirava nel letto, abbracciava me mentre Pierre la accarezzava, poi si girava e io la accarezzavo mentre stava a strusciarsi contro mio fratello….a un certo punto eravamo di nuovo in tiro tutti e due, e a quel punto….puoi bene immaginare: era su un fianco, girata verso Pierre:le ho infilato un dito nel buchetto….non ha protestato, anzi….e allora …zacchete, via il dito, dentro il cazzo! Ha fatto un “aaaaah……….seguito da un “sììììì”….e io sono entrato tutto: dopo un pochino Pierre ha iniziato a stuzzicarle la figona……e lei continuava a fare versi……allora, con un po’ di manovre mio fratello è riuscito a piazzarglielo davanti: se l’è tirata comoda e gliela messo dentro: lo sentivo a due millimetri da me…..abbiamo cominciato , piano piano, io dentro, lui fuori, io fuori lui dentro, e lei che gridava “Mmmmmm, sìììììì……………aaaaahhh cosììììì,……….. uuhh, ancora, ancora!!
Insomma ci sarebbe voluto anche un cazzo in bocca, per non farle svegliare tutta la casa……!
Comunque siamo andati avanti almeno un quarto d’ora: bisognava fare adagio, sennò scappava mi scappava fuori… quando siamo venuti e siamo usciti è rimasta dieci minuti almeno immobile…poi e schizzata verso il bagno, e quando è uscita è filata dritta alla porta ed è tornata a giù a casa sua……mi sa che domani sera non la vedremo….
“Già credo anch’io, comunque siete stati bravissimi, non credevo che ci sarebbe stata a farsi fare così!”
Insomma mi congratulavo coi due che avevano adoprato mia moglie come una troia qualunque, ed ero anche tutto contento! In effetti speravo che questa evoluzione del suo comportamento avesse delle ricadute positive anche per me…..
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18 years ago
admin, 75
Last visit: 8 hours ago -
Sesso in auto all\\\'aria aperta
Siamo una coppia esibizionista, il nostro gioco preferito e fare sesso in campagna nei posti dove di solito trovi le coppiette ed i voyeur.
I guardoni ci hanno insegnato che se teniamo un fazzoletto verde sul finestrino comunichiamo la nostra disponibilità ai voyeur.
Alcuni guardoni li abbiamo conosciuti e sono diventati nostri amici, così ci accordiamo sui posti e sugli orari e loro passano parola con gli altri (c’è sempre qualcuno nuovo che ci vuole vedere).
Dopo molte esibizioni, di grande soddisfazione reciproca, due dei più assidui, hanno cominciato a chiedere la possibilità di “toccarmi” mentre faccio l’amore. La richiesta era molto semplice, bastava lasciare aperto un finestrino dell’automobile, senza che loro due entrassero nell’auto o noi uscissimo fuori, volevano carezzarmi un po’, avere un contatto fisico dopo quello visivo che li aveva portati a raggiungere tanti orgasmi.
Mio marito non aveva dubbi, ed insisteva per accontentarli, io ero molto tentata ma non volevo superare quella soglia, quella protezione trasparente del cristallo dell’auto, che comunque mi isolava dagli altri. Dopo tante incertezze alla fine ho detto di si, ma a certe condizioni, la prima è quella di trovare un posto diverso dai soliti perché, in quelli frequentati abitualmente, spesso trovavamo tanti voyeur con i quali non avevamo preso appuntamento, poi ho chiesto di mettermi nella posizione meno imbarazzante per me (forse la più oscena ma sicuramente passiva per me) vale a dire a pecorina con il sedere verso il finestrino aperto.
Non ti nascondo che la sera scelta ero molto emozionata ed imbarazzata, ma mio marito mi ha portato a cena fuori, facendomi bere molto, perché sappiamo entrambi che il buon vino mi rende allegra ed abbassa di molto le mie barriere inibitorie.
Il luogo scelto era una stradina secondaria che scendeva verso degli orti vicini ad un torrente, anche se ci si allontanava di pochi metri dalla strada la scarpata e la folta vegetazione ti riparavano da sguardi indiscreti e indesiderati.
Parcheggiata l’auto ci siamo cominciati a preparare, abbassando i sedili, spogliandoci, esponendo il fazzoletto verde, mentre facevamo queste operazioni l’auto dei voyeur ha imboccato la stradina fendendo la notte con i fari ed arrivando ad una decina di metri da noi, dove si è fermata spegnendo i fari.
In quel momento mi ero pentita di avere detto di si, ed ho detto a mio marito che non me la sentivo, innescando una discussione, prima civile e poi molto animata ma che portava ad un'unica conclusione: se non volevo avrei dovuto pensarci prima.
Intanto i due voyeur erano scesi dall’auto ed aspettavano pazientemente che accendessimo la torcia elettrica, il segnale convenuto per potersi avvicinare alla nostra auto.
Alla fine ho ceduto, e ci siamo messi come convenuto, lui seduto da un lato ed io in ginocchio davanti a lui in modo da trovarmi con il culo all’altezza del finestrino opposto che doveva essere l’unico aperto.
La cosa inizialmente più piacevole è stata l’aria fresca e profumata dai fiori e dalle piante che mi carezzava le natiche e le cosce, era stata una giornata calda e afosa e minacciava di piovere, quelle giornate dove fare l’amore in auto e come entrare in una sauna, mentre il finestrino aperto rendeva l’abitacolo piacevole e fresco.
Volevo che aspettasse ancora un po’, non mi sentivo pronta, ma mio marito mi prese la testa spingendola verso il suo cazzo duro come un pezzo di legno, prenderlo in bocca è stato come una scossa piacevole, che mi ha eccitato mentre l’adrenalina mi entrava nelle vene perché contemporaneamente aveva acceso la torcia elettrica lampeggiando verso i due che aspettavano vicino all’auto.
Mi sono resa subito conto di trovarmi in una posizione di offerta totale delle mie parti più intime, ma l’eccitazione cominciava a prendere il sopravvento ero bagnata e mi comincia a toccare.
I due voyeur si avvicinarono subito alla nostra auto, anche se leggeri sentivo i loro passi provocare piccoli scricchiolii sulle foglie e sui rami a terra, accesero le loro torce illuminando il mio culo offerto senza alcuna protezione.
Il primo tocco fu leggero, due mani delicate che si poggiarono sulle mie natiche aprendole di poco mentre un'altra mano un poco più ruvida mi carezzava l’interno delle gambe salendo dall’altezza del ginocchio lungo le calze di seta e fermandosi, come se avesse preso una piccola scossa, arrivando al contatto diretto con la pelle delicata della coscia. In un attimo ero così eccitata che stavo per avere un orgasmo, succhiavo e leccavo in preda all’eccitazione e sentivo il piacere di mio marito che si contorceva, spingendo a tempo la mia testa mentre lo sponpinavo, mi masturbavo il clitoride con forza ma mi fermai di colpo quando le mie dita incontrarono quelle di uno dei due voyeur che si insinuarono accanto alle mie prendendo il mio movimento, con la sinistra l’uno e con la destra l’altro mi aprirono con decisione le natiche, e mentre la sinistra del primo mi accarezzava e si sovrapponeva alle mia, due dita della destra dell’altro si infilarono dentro di me masturbandomi con decisione e provocandomi in pochi attimi un primo devastante orgasmo che fu seguito da altri perché i due continuavano senza sosta scambiandosi i ruoli e poi infilando le loro dita insieme dentro la mia fica che si continuava a bagnare e ad essere calda e oscenamente disponibile, alla fine con un rantolo mio marito mi sborrò in bocca ed i due, come convenuto, si allontanarono non prima pero di infilare la testa nell’abitacolo dell’auto dandomi un lungo bacio, quasi un succhiotto, sul culo.
Mi accascia di lato sfinita e soddisfatta, provavo vergogna, ma ero innegabilmente appagata, guardai verso i voyeur vedendo il loro profilo scuro stagliato nel chiarore del cielo stellato e colsi il bagliore rosso di una sigaretta che per un attimo illumino il viso di un uomo che mi aveva posseduto anche se solo con le mani ed ora, immaginavo, stava commentando con il suo amico.
L’aria fresca e profumata era meravigliosa e se non avessi dovuto tornare a casa avrei dormito là, consapevole che avevo fatto un passo importante verso il divertimento puro.
Nara Bocchi.
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18 years ago
admin, 75
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Finalmente mi sono deciso
Sono un uomo sposato da parecchi anni e, anche se mi reputo abbastanza giovane (ho 39 anni) ho da diverso tempo raggiunto con mia moglie la soglia della monotonia totale per quando riguarda il sesso. E’ per questo che da un pò di tempo a questa parte mi sono ritornate in mente i ricordi d’infanzia trascorsa per la maggior parte del tempo con mio cugino, con il quale all’età di 13 anni ho incominciato a scoprire le gioie della masturbazione reciproca e dei primi giochi erotici fatti insieme. In più la mia passione, oltre quella di masturbare e leccare il sesso di mio cugino, era quella di indossare i collant e di vestirmi da donna. Spesso rubavo i collant di mia madre o delle mie zie e li indossavo rigorosamente chiuso in bagno di nascosto ed immaginavo di trovarmi in balia di un uomo che mi possedeva. In ufficio ho sempre avuto un comportamento normale fino a quando, dopo circa due settimane di completa astinenza e di sogni notturni continui, mi feci coraggio e incominciai a parlare delle mie chiamiamole “manie” ad un collega di nome Carlo (un uomo molto gradevole e comprensivo di 53 anni portati abbastanza bene con un pò di pancetta e non molto alto). Ero sicuro che fosse una persona fidata che non avrebbe detto nulla agli altri colleghi e soprattutto a mia moglie. All’inizio volevo capire cosa ne pensasse di queste mie “manie” ma soprattutto speravo che mi potesse dare qualche consiglio in merito. Dopo qualche giorno di silenzio Carlo mi disse che aveva pensato molto a quello che gli avevo detto e che in confidenza anche lui si era scocciato di fare sempre le stesse cose con la moglie, insomma sempre la solita minestra, cosi mi confidò che anche lui aveva incominciato a vedere su internet siti con foto di donne nude e in alcuni casi si era imbattuto in foto di travestiti che lo avevano eccitato per il modo di sembrare donne ma che aveva subito escluso dai suoi pensieri perché in fondo lui era un maschio e gli dovevano piacere solo le donne. Dopo circa una settimana di assoluta tranquillità nell’ora di pausa pranzo Carlo mi prese in disparte e mi disse che aveva riflettuto su quanto gli avevo confidato e che aveva trovato una soluzione ai miei problemi sessuali. Se volevo potevo vestirmi da donna per lui, mi avrebbe messo a disposizione la sua casa al mare lontana da occhi indiscreti. Con non poca esitazione, pensando che in fondo non facevo niente di male, accettai. Così stabilimmo che il giorno giusto per poterlo fare sarebbe stato il venerdì, giorno in cui si lavora di meno per via del fine settimana. Il giovedì sera avvertii mia moglie che il giorno seguente avrei fatto qualche ora di straordinario perchè con dei colleghi dovevamo finire un grosso lavoro per il lunedì successivo. La mattina del venerdì, senza farmene accorgere, presi una gonna corta di mia moglie con uno spacco vertiginoso (che lei mette in situazioni particolari, soprattutto quando mi vuol fare eccitare), una maglietta molto aderente che mi avrebbe messo in evidenza le mie forme (sono un tipo longilineo), un reggiseno imbottito (anche mia moglie ha poco seno) e soprattutto scarpe nere con tacchi a spillo e collant neri (tuttonudo). Misi il tutto in borsa ed andai a lavoro. All’orario d’uscita ci incontrammo fuori dall’ufficio e con la sua macchina ci incamminammo verso la casa al mare. Durante il tragitto gli domandai se era ancora sicuro di volermi vedere vestito da donna e lui senza esitazione mi rispose di si. Giunti a casa sua gli chiesi la cortesia di farmi andare in bagno per potermi preparare. Dopo aver chiuso la porta mi tolsi i vestiti, mi lavai le parti intime per essere più profumato e incominciai a vestirmi. Presi per primo i collant infilandoli facendo attenzione a non smagliarli (quando indosso i collant mi piace sentirli sul sesso e per questo che non metto le mutandine), poi toccò al reggiseno che aggiustai con cura, poi la gonna facendo in modo che lo spacco vertiginoso mi finisse dietro il sedere ed infine indossai la maglietta e le scarpe. Prima di uscire mi diedi una ulteriore sistemata e mi passai un filo di rossetto per sembrare, per quanto potevo, più donna. Feci un bel respiro e mi recai verso il salone dove Carlo mi aspettava vedendo la TV. Giunto nel salone ci guardammo negli occhi, Carlo aveva capito che ero abbastanza imbarazzato ma anche molto eccitato di stare li davanti a lui. Per rompere il ghiaccio mi disse se per cortesia gli potevo prendere il telecomando che si trovava accanto alla TV perché voleva girare canale. Io come ipnotizzato dal suo sguardo gli feci un cenno di assenza con la testa e cercando di sculettare come potevo, senza essere volgare, mi girai e raggiunsi il televisore mettendogli in bella mostra le mie gambe e soprattutto lo spacco che finiva proprio sul sedere. La sua eccitazione aumentava e così mi fece sedere accanto a lui dicendomi che avevo delle belle gambe e che la gonna con quello spacco mi donava e lo eccitava tantissimo. In breve tempo mi cinse il collo con il suo braccio e incominciò ad accarezzarmi il viso, passò poi ai miei capezzoli alzandomi la maglietta e scostandomi leggermente il reggiseno. Mentre me li leccava, con la mano incominciò ad accarezzarmi le gambe cercando sempre più di avvicinarsi al mio sesso e soprattutto al mio sedere. Io dopo un primo momento di imbarazzo non rimasi fermo, gli baciai e leccai subito l’orecchio, gli diedi subito dopo un bacio appassionato e con la lingua scesi man mano e piano piano fino all’ombellico mentre con la mano incominciai a toccargli la patta dei pantaloni che vedevo bella gonfia. Mentre lui mi accarezzava, attraverso i collant, il mio sesso ed il mio buchino ancora vergine, io decisi di liberare il suo cazzo dalla morsa delle mutande che ormai gli erano diventate veramente strette. Abbassandogli le mutande vidi il suo cazzo un pò violaceo non molto lungo ma grande e duro abbastanza da definirlo splendido. Incominciai così ad odorarlo per vedere se sapeva di piscio e subito dopo iniziai a baciarlo. Dopo un po’ mi decisi a leccarglielo come si fa con un buon gelato, la sua asta era meravigliosa e di tanto in tanto gli davo qualche morsetto sul glande che lui apprezzava con dei sospiri di godimento. Mentre glielo succhiavo come un infoiato mi fece fermare perché era giunto il momento di farmi sentire ancora più donna, mi voleva dare un po’ di soddisfazione. Mi fece alzare in piedi e lui stesso mi alzò lentamente la gonna facendomi sentire il suo sguardo su tutto il mio corpo ormai nelle sue mani. Mi girò di spalle e mi fece abbassare a 90 gradi dicendomi se poteva rompere i collant all’altezza del mio buchino. Io senza esitare gli dissi di si rammentandogli di stare attento a non rompere la gonna perché mia moglie se ne sarebbe accorta. Con una forbice fece un taglio preciso nei collant e andò subito a prendere della vasellina, che aveva usato per fare il culo molto tempo prima a sua moglie. Se la spalmò sul dito e sul mio buco e incominciò lentamente a penetrarmi. Dopo un pò, mentre io avevo ripreso a masturbarlo, lui passò ad infilarmi pian piano due dita dilatandomi maggiormente l’ano non senza un po’ di dolore. Lo strazio ed il godimento del mio sedere durò circa mezz’ora dopo di che, visto che per lui ero pronto ad accoglierlo, mi disse di prepararmi. Mettendomi nuovamente a 90 gradi mi fece mantenere con le mani sui braccioli del salotto e si spalmo anche lui un bel quantitativo di vasellina sul glande e su tutto il pene. Si accostò al mio buco abbastanza dilatato e con un primo colpo entrò buona parte del glande nel mio sedere. Io dal dolore cercai di scostarmi, ma lui mi fece capire che dovevo avere pazienza e che quel po’ di dolore si sarebbe tramutato successivamente in un immenso piacere. Così mi disse di rilassarmi e di stringere i denti che presto sarebbe entrato tutto in me. Con un altro colpo deciso mi penetrò completamente ed io sentii un dolore immenso misto al piacere che da li a breve avrebbe prevalso, vidi le sue palle toccarmi il sedere e dopo un attimo lui incominciò a stantuffarmi, dopo un po’ mi fece girare e sdraiare sul tavolo che si trovava li vicino, mi alzò le gambe sulle sue spalle e mi penetrò nuovamente. Mentre mi scopava lentamente vedevo la goduria sul suo volto e mi sentivo una vera donna nelle sue mani. Qualche minuto dopo il suo movimento divenne sempre più forte ed io godevo e non mi controllavo più, nel frattempo lui mi diceva che da ora in poi ero la sua puttana, dovevo indossare ogni giorno i collant in ufficio e che avrei dovuto fargli qualche bocchino di tanto in tanto. Nel dire queste parole mi scaricò tutta la sua sborra dentro di me ed io arrivai contemporaneamente nei collant. Mentre stava per uscire fuori dal mio buchino lo fermai chiedendogli un ultimo piacere. Volevo essere urinato dentro il sedere perché lo avevo visto in un film porno e mi ero eccitato tantissimo. Carlo, anche se non era d’accordo e con un po’ di difficoltà dovuta alla posizione, incominciò ad urinare dentro di me ed io nel sentire quel liquido caldo invadere le mie viscere mi eccitai nuovamente e mi masturbai attraverso i collant raggiungendo l’orgasmo più bello della mia vita. Appena finito dovetti subito correre in bagno pregandolo di seguirmi per fargli vedere come urinavo la sua piscia. Giunti in bagno feci appena a tempo ad alzarmi la gonna e ad abbassarmi i collant perché scaricai un misto di sborra e di urina che lo fece compiacere di quello che mi aveva fatto. Gli baciai e gli pulii il cazzo, ancora sporco di sborra, ringraziandolo del tempo e dei momenti passati insieme e dopo esserci accuratamente lavati ci dirigemmo verso le nostre case. Da allora la mia vita è decisamente cambiata. In ufficio indosso, di nascosto dagli altri colleghi, sempre i collant e Carlo quando vuole, compatibilmente con il lavoro, mi fa abbassare i pantaloni per vedere il mio sedere ed il mio sesso inguainato da collant rigorosamente neri, di tanto in tanto gli faccio un bocchino, adoro quando lui mi scarica la sborra in bocca che ingoio con molto piacere. Chissà quando potremo fare di nuovo un po’ di straordinario.
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18 years ago
cocco30,
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Last visit: 6 years ago
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Continua esperienze in un club
La settimana trascorse con una o qualche volta due scopate a sera. Bastava che ci fossimo guardati negli occhi e i nostri sessi erano pronti. Il Club aveva rafforzato i nostri sentimenti e le voglie sessuali.
Giunse il sabato sera e con gli amici andammo al Club. Entrammo e ci sedemmo nel solito posto dell'altra volta. Alla solita ora iniziarono i balli e alla solita ora iniziò il prive. Presi Laura per mano e salii. Trovammo una stanzetta vuota e ci buttammo subito nel letto spogliandoci. Mi soffermai un attimo a guardare quanto era sessuale il suo corpo nudo. Quella sera volevo vedere lei alle prese con almeno due uomini. Iniziai a baciarla accarezzandole il pube e subito entrarono due singoli. Si avvicinarono al letto e iniziarono a toccarla. Laura come al solito s’irrigidì e sotto voce mi disse; “Amore quanti sono quelli che mi stanno toccando?” “Gioia, sono solo due. Stasera a scoparti saremmo in tre”. A quelle parole lei ebbe uno sguardo di libidine e aprì le gambe per farsi toccare meglio. I due le toccarono subito la passera già bagnata da umore vaginale. Scesi dal letto e mi misi in piedi a guardare cosa le facevano, Laura non sentendomi vicino si alzò di scatto mettendosi seduta. “Gianni, dove stai andando? Non lasciarmi sola”. “Amore, non aver paura, rimango qui in piedi vicino a te. Ragazzi, è vostra, scopatela e fatela godere”. In un attimo furono entrambi nudi. Quello davanti a lei si stava infilando il presservativo. Lo fermai dicendogli: “Mi sembri una persona fisicamente sana, o mi sbaglio?" “Certo, io e il mio amico, che sta vicino a te, doniamo il sangue una volta al mese, con ciò se avessimo qualche malattia lo scopriremmo subito”. “Pure mia moglie è sana, perciò puoi benissimo penetrarla senza il presservativo e visto che prende
la pillola, riempi pure il buchino con il tuo sperma, mentre lei gode. Vedrai come le piacerà”. A quelle parole Laura ebbe un’espressione di paura. “Nooo, senza protezione no. Amore ti prego ho paura”: Lui mi guardò. Io feci l’occhiolino a mo d’intesa perchè capisse di penetrarla. La prese di fianco, le alzò una gamba e lo puntò sul forellino. Lei, facendo di no con la testa, si dimenava per non farlo entrare. Con un colpo di reni gli entrò dentro e inizio a scoparla. Laura chiuse gli occhi ed emise un gemito. “Haa..haaa Nooo. Amore fermalo. Haaa..haaaaaa… Ti pregooohhhoooo… hhhhoouuummmm …sssiiiii….
Cosi dai dai daihhhaaaa……”. La troia stava godendo, ora potevano farle tutto quello che volevano per aumentare il suo piacere. Il ragazzo, visto che Laura non si rifiutava più, smise di scoparla, la prese per i fianchi e la sedette sopra il cazzo infilzandola di nuovo. L’altro si avvicinò alla bocca con il suo fallo e lei iniziò a leccarlo e succhiarlo. Con un cazzo in bocca e uno nella figa ansimava, si dimenava, godeva come una troia. Io ero lì a guardare tutta quella scena, mentre mi masturbavo sentivo il cazzo che scoppiava e non vedevo l’ora che raggiungessero l’orgasmo per poterla scopare. Laura iniziò a rantolare, il corpo le tremava, spalancò gli occhi e venne assieme ai ragazzi che le riempirono la bocca e la figa di sperma. Sfinita si accasciò sul letto. Sotto le sue gambe s'era formato un laghetto di sperma che fuoriusciva dalla sua vulva. La presi alzandole i fianchi e la misi alla pecorina. In piedi vicino alla sponda del letto la infilai dicendole: “Adesso tocca a me. Troia pensavi di aver finito, invece devi sborrare ancora”. “Porco, non c’e la faccio più, hhhaaaaa…. Mi stai sventrando hhhooo Sssiiiiiii….Lo sento fino all’utero ssiiiii godo. Porco sto venendo ancora haa.. hhhaaaaaa…. haa. haa. haa..Venghhaaaa”. Si accascio di nuovo sul letto rimanendo immobile. Sembrava fosse svenuta da tanto aveva goduto.
Ringraziandomi e facendomi i complimenti per la donna che sposai i singoli si rivestirono e uscirono. Adesso, andiamo a vedere dove sono i nostri amici”. Guarda caso li trovai nello stesso posto dell’altra volta e stavano giocando con una coppia. Feci cenno a Laura di guardare Luisa chestava prendendo due cazzi. Lei, sorpresa mi disse: “Amore, Luisa si fa fottere anche il culetto? Non la pensavo cosi porca”. “Guardala bene, vedi come gode con due cazzi che le ravanano il ventre, quando usciamo fatti spiegare il piacere che si prova”. “Amore, per caso non ti sarà venuta l’idea di farmi il culetto?” “Gioia, ti chiamo gioia per non dirti troia, lungi da me certe idee, però se tuo lo vuoi io non mi tiro indietro. Adesso andiamo giù a berci uno spumantino e così aspettiamo quei due porci”. Passo circa mezz’ora e i due porci arrivarono. Francesco si sedette vicino a me e iniziò a raccontare quello che avevano combinato nel prive. Laura afferrò per un braccio Luisa e sottovoce le chiedeva delle cose che io non riuscivo a sentire. Ascoltando l’amico guardavo le loro bocche per vedere se riuscivo a capire quello che stava confabulando, ma niente da fare, vedevo solo l’espressione incuriosita di Laura. Arrivò l’ora di tornare a casa. Uscimmo e salimmo in macchina. Le porche si erano sedute dietro continuando a chiacchierare. Arrivati a casa la nostra amica Luisa disse: “Venite in casa anche voi, ci facciamo l’ultimo bicchiere della serata”. Feci cenno di sì con la testa li seguimmo dentro casa. Francesco prese una bottiglia e la stappò, verso il vino nei bicchieri. Le donne con la scusa di andare in bagno ci avevano lasciati soli e noi aspettavamo loro per brindare. Luisa dietro la porta della sala ci disse: “Ragazzi preparatevi ad una sorpresa. Ora entriamo e voi siete pronti?”. Entrarono e fummo colpiti da un fulmine a cel sereno. Erano tutte nude o quasi, i loro corpi brillavano di una luce divina, sembravano due Dee. Il nostro sangue era in ebollizione, sudavamo e nello stesso tempo avevamo brividi di freddo. Oramai eravamo totalmente fusi. Luisa indossava un completo di biancheria intima color rosa e si teneva con le mani il reggiseno slacciato. Laura era tutta nuda. Portava al collo e nei fianchi delle catenine con perle verdi. Dissi: “Ragazze voi volete diventare vedove. Queste non sono sorprese da fare senza preavviso, Francesco ed io potevamo avere un infarto”. Lui ribadì “Gianni parla per te, la mia pompa sangue non è più sul petto ma e scesa sul cazzo e sta pompando di brutto”. Laura rispose “Gli uomini, basta vedere la figa e un poco di pelo e non capiscono più niente”.
“Ora basta chiacchiere. Laura questa sera vuole provare il piacere del sesso anale. Ve la sentite, o devo portarla al Club?” Risposi “Porche, era questo che tramavate in macchina”. Luisa prese delle candele profumate e le accese. Spense le luci, si mise vicino al divano e disse: “Siamo qui per onorare Saffo, la dea delle lesbiche, Eros il dio dell’amore carnale. Sacrificheremo questo corpo per avere la loro benevolenza. Voi piccoli mortali prendete la donna, toglietele tutti i gioielli e adagiatela sopra all’altare”. Interrompendo la cerimonia Francesco chiese: “Dove hai detto di stenderla?” “Sei il solito Pirla. Stendetela sul divano mortali imbranati”. La prendemmo e con molta delicatezza l’appoggiammo sul divano. Laura si era immedesimata nella parte. Era immobile, i suoi occhi erano aperti con lo sguardo fisso al soffitto, sembrava in trans. “Ora spalmatela tutta con la vostra saliva, per preparare il suo corpo al sacrificio”. Il solito Francesco ribadì “Io a quel bel corpo non ci sputo sopra”. “Imbecille, lo devi leccare non sputare”. “Come siete difficoltose. Tutta sta messa in scena per rompere un culo” “Ho sempre detto che ho sposato un cinico. Laura ha una paura matta di farsi penetrare il culetto e con questa sceneggiata cerco di toglierle quel pensiero, ma dimmi, pirla di un mortale, non ti stai divertendo?” “Luisa continua ad offendermi e, oltre al culo e la figa che ti ho già rotto, ti spacco anche le orecchie. In ogni caso, sì mi sto divertendo”. Iniziammo a leccarla tutta, lei fremeva e respirava affannosamente. Noi continuavamo non tralasciando neanche un millimetro del suo corpo. Luisa in piedi vicino a noi continuò “Intingete le vostre mani nella mia e sua acquasantiera, estraetene il liquido e spalmatelo sul suo corpo”. Francesco e io infilammo le mani nella figa prima di una poi dell’altra, erano completamente fradice. Quella messa in scena funzionava perfettamente. Spalmammo Laura in tutto il corpo e nel buchetto da sacrificare. “Ora Gianni prendi il tuo palo e introducilo nell’acquasantiera. Lo devi bagnare bene per poi compiere il sacrificio. Io leccherò la sua pelle per rilassare il corpo della vittima”. Presi in mano il cazzo e lo infilai tutto in quella fessura, come se la stessi trafiggendo. Laura inizio a parlare. “Porci hhooo..maiali hhaa.hhaa.hhaaaa..mi fate perdere la testa. Non capisco più niente. Uuuuummmmm…… hhhoooooo… Sento solo un gran bisogno di farmi hhaa. hha.hhaaa..hhhaaa.. inculare”. Luisa, mentre la leccava, le introdusse un dito nel culetto e quando sentì che si dilatava n’aggiunse un altro. Dopo ripetute penetrazioni alzò la testa e disse: “Abbiamo appena venerato Saffo, ora dobbiamo sacrificare la vittima al Dio Eros. Tu, pirla di un mortale, tappale la bocca, a modo che
nessuno possa sentire le sue grida. Gianni togli quel palo dall’acquasantiera e sacrifica la vittima e tu donna devi donare tutta te stessa per raggiungere Eros nel suo godurioso Olimpo”. Laura prese in bocca il cazzo di Francesco succhiandolo avidamente, io appoggiai il mio nel forellino anale e lo spinsi dentro. Lei sbarrò gli occhi emettendo un grido soffocato dal cazzo di Francesco. Iniziai a muovermi dentro di lei e il suo corpo sobbalzava ad ogni affondo. Dai suoi moviCintinua esperienze in un Clubmenti, e toccandole la fighetta sempre più bagnata, capii che stava raggiungendo l’orgasmo. Aumentai il ritmo della penetrazione e con pochi colpi la sua fighetta mi esplose in mano un lago di sperma, ed io le riempivo il buchetto col mio. La troia aveva raggiunto l’Olimpo. Francesco lo tolse dalla bocca e chiamò Luisa. “Vieni qua sacerdotessa del cazzo, che ora quel pirla di un mortale ti fa vedere i sorci verdi”. Lei si avvicinò e gli prese il tarello in mano. “Bestia che roba, altro che pirla di un mortale, qui si parla di un mortale tutto pirla”. Laura si era ripresa dalla goduriosa inculata e si sedette a guardare i nostri amici. Francesco prese la moglie la stese sul tappeto e iniziò a leccarle la figa e il culo. Laura scese dal divano e si mise a leccare con Francesco. Luisa incitava, tra un sospiro e l’altro, i due lecconi. “Ssssiiiiiiii…. Porci. Bravi, sì cosi insieme leccate che haaaa.. haaaaaaa…schiavi leccate più forte daiiii… sssiiiii…cosiiiiii..” Francesco si stacco, prese le gambe della moglie e le alzò, in modo da avere il buco anale alla portata del cazzo. Punto il suo grosso tarello nel buco e la impalmò dicendole: “Troia duna sacerdotessa, ora ti faccio vedere il Dio Eros e tutti gli altri Dei. Godi troia e più godi più lo schiavo t’incula”. In pochi minuti sborrarono entrambi gridando il loro piacere. Luisa si accasciò sul tappeto, “Amore, come farei senza di te. Ti amo, ti amo tanto”. Il marito la baciò appassionatamente “Anch’io ti amo e ti desidero sempre”.
I giochi erano finiti e iniziammo a rivestirci. Laura disse:
“Ragazzi è stata un’esperienza magnifica, mi brucia un po’ il buchino però ho provato un nuovo piacere. Luisa sei stata brava, sembravi proprio una sacerdotessa. Per me potresti fare l’attrice”. Francesco “Lo sempre detto che mia moglie ha delle gran doti del cazzo”. Luisa “Francesco, amore mio, ma va a fan c…”. Presi i nostri amici sottobraccio e li salutai con un bacio sulle guance, Laura fece altrettanto e uscimmo. Arrivammo a casa ed eravamo talmente che stanchi che avevamo appena appena la forza di andare a letto. Entrammo nel letto, presi in mano la sua tettina e le diedi il bacio della buona notte. “Buona notte Puti”. “Buona notte Porco”. “Perché mi hai chiamato porco?” “Puti non è il diminutivo di put….?” “No. Non intendevo così, in ogni modo, visto che mi hai detto porco, non ti chiamerò più Puti. Buona notte porca di una Putt…”. Mi diede un calcio sulle gambe e un bacio.“Sei proprio incorreggibile”. Ci addormentammo avvinghiati l’uno all’altro.
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18 years ago
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Padrona dopo disco
SABATO SERA 20:30 LILITH SI PREPARA X UNA SERATA ALL’INSEGNA DEL DIVERTIMENTO UNA NOTTE IN DISCOTECA HA PROPRIO VOGLIA DI FARSI UN BEL RAGAZZO SI VESTE SI FA INFILARE LE SCARPE DAL SUO SCHIAVO PRIMA DI USCIRE LO UMILIA UN PO CON SPUTI IN FACCIA E BOCCA POI SI FA LUSTRARE X BENE LE SUOLE DELLE SCARPE CON LA LINGUA DELLO SCHIAVO POI LO SALUTA HA SUO MODO ED ESCE
4:15 DEL MATTINO DELLA DOMENICA LILITH RIENTA DALLA DISCOTECA E’ FURIOSA XCHE AVEVA RIMORCHIATO UN BEL RAGAZZO CON CUI FARSI UNA BELLA SCOPATA MA QUESTI ALL’ULTIMO GLI HA DATO BUCA
SUBITO APPENA ENTRATA CERCA LO SCHIAVO URLANDO LO SCHIAVO NON SI FA ATTENDERE E ARRIVA SUBITO DALLA PADRONA LEI SUBITO LO SCHIAFFEGGIA FINO A STENDERLO A TERRA POI SI DIVERTE DA PRIMA A CALPESTARLO RAMMENTANDOGLI CHE QUANDO LEI RIENTRA A CASA LUI DEVE GIA TROVARSI COME UNO ZERBINO SU L’ENTRATA COME FA UN CANE FEDELE ALLA SUA PADRONA ANCHE SE TE SEI UNO SCHIFOSISSIMO CESSO UMANO INGOIA TUTTO
NEL DIRE CIO STROFINA BENE LA SUOLA DELLE SUE SCARPE SPORCHE SULLA LINGUA DELLO SCHIAVO POI GLI SALE SULLA NUCA DICENDOGLI LO SENTI IL PESO DEL MIO CORPO LURIDA MERDA POI SCENDE E GLI SPUTA + VOLTE IN FACCIA E IN BOCCA DISPREZZANDOLO POI SI SIEDE E GLI ORDINA DI ANDARGLI A PRENDERE UN BICCHIER D’ACQUA LO SCHIAVO ESEGUA TORNATO LEI BEVE UN PO’ POI GETTA L’ACQUA PER TERRA E ORDINA ALLO SCHIAVO DI BERLA DAL PAVIMENTO MENTRE LEI STROFINA LE SUOLE NELLA STESSA POI ALZA LA SCARPA IN MODO CHE LO SCHIAVO POSSA LECCARE LA SUOLA SPORCA E SEMI UMIDA E GLI ORDINA DI LECCARLA E SUCCHIARE BENE IN TACCO E SPOMPINARLO X BENE DICENDO CHE LE SUOLE DEVONO TORNARE COME NUOVE O SARA PEGGIO X TE NON E SODDISFATTA GLI SI AVVICINA GLI FA APRIRE LA BOCCA E GLI SCARICA IN GOLA UNA LUNGHISSIMA PISCIATA DICENDOGLI GUARDA DI BERLA BENE TUTTA ALTRIMENTI VEDRAI BEVI SCHIAVO DISOBBEDIENTE GLIELA FA INGOIARE TUTTA POI SI FA ASCIUGARE GLI SPUTA IN BOCCA E SI RISIEDE A RILASSARSI UN ATTIMINO E SORRIDENDO ALLO SCHIAVO E DICENDOGLI CHE VOLEVA RIFARSI DELLA SCOPATA PERSA PERCHE GLI UOMINI SONO SOLO DELLE MERDE E LE TUTTE LE DONNE DOVREBBERO AVERE UN CESSO D’UOMO LORO SCHIAVO COME TE DOVE SFOGARSI ED E QUESTO CHE FARO CON TE
COSI SI ALLONTANA NELLA SUA STANZA X QUALCHE MINUTO DICENDO ALLO SCHIAVO DI NON MUOVERSI DI LI
LA PADRONA RITORNA NELLA STANZA NON E’ + VESTITA X LA DISCOTECA SI E’ CAMBIATA IN VERSIONE DAVVERO SEXY MA CON IN MANO DELLE RIVISTE PORNO UN VIBRATORE UNA CUNTURA CON DILDO UNA FRUSTA LE SIGARETTE E LO SCHIAVO NOTA SUBITO CHE LA GONNA E SEMI TRASPARENTA E SOTTO GLI SLIP DELLA PADRONA SONO APERTI SIA DAVANTI CHE DI DIETRO PERSINO LE SCARPE SI ERA CAMBIATA
LA PADRONA COMINCIA CON LO SDRAIARSI ORDINANDOMI DI LECCARGLI LE SUOLE SPORCHE E INTANTO LEI SFOGLIA LE RIVISTE PORNO TOCCANDOSI DI TANTO IN TANTO , AD UN TRATTO MI ORDINA DI ANDARGLI A PRENDERE QUALCOSA DA BERE E DA MANGIARE IO VADO SUBITO
LEI MENTRE STO ANDANDO MI INTIMA CHE AVREI AVUTO UNA NOTTE MOLTO LUNGA XCHE LEI INTENDEVA GODERE E IO DA BUON SCHIAVO DOVRO AIUTARLA A FARLO MA NON SCORDARTI MAI CHE TE SEI SOLO UN LURIDO VERME OBBEDIENTE E DEVI FARE SOLO CIO CHE LA TUA PADRONA TI ORDINA SE NON VUOI CHE TI FACCIA MANGIARE LA MIA MERDA COME GIA TI HO FATTO BERE LA MIA PISCIA
LO SCHIAVO POI TORNA E LA PADRONA LO AFFERRA X IL COLLO ORDINANDOGLI DI LECCARE MEGLIO LE SUOLE E IL TACCO CHE NON ERA SODDISFATTA LO SCHIAVO ESEGUE E LA PADRONA RIPRENDE A TOCCARSI SODDISFATTA DELLA SUA SUPERIORITA
AD UN CERTO PUNTO BEVE UN PO DI BIBITA E ME LA SPUTA IN BOCCA DICENDOMI DI BAGNARE UN PO LA LINGUA ALTRIMENTI MI ROVINI LE SUOLE CONTINUA A FARMI LECCARE POI BUTTA UN PASTICCINO A TERRA LO SCHIACCIA SOTTO LA SUOLA DELLE SCARPE E MI ORDINA DI MANGIARLO FACENDOMI LECCARE SUOLA E PAVIMENTO RIPETE LA COSA + VOLTE E SPUTANDO SUL PASTICCINO PRIMA DI BUTTARLO A TERRE O DOPO CHE LO A SCHIACCIATO INTANTO BEVE E SI TOCCA ECCITATA DI CIO CHE MI STAVA FACENDO FARE
POI SI FA LEVARE LE SCARPE E LECCARE IL PLANTARE DELLE SCARPE X POI FARMI ANNUSARE E LECCARE I PIEDI CHE SONO SUDATI LEI DICE
POI SI FA TOGLIERE LE AUTOREGGENTI MI FA MANGIARE LE STESSE E POI MI INFILA I PIEDI IN BOCCA DICENDOMI DI LECCARLI BENE ANCHE FRA LE DITA LEI INTANTO GUARDA LA RIVISTA POI PRENDE UN VIBRATORE E COMINCIA A MASTURBARSI OGNI TANTO LO ESTRAE E ME LO FA SUCCHIARE BENE E CI SPUTA SOPRA ANCHE PRIMA IL TUTTO DICENDO CHE NON GLI SERVE MICA UN UOMO X VENIRE IL TUTTO OFFENDENDOMI E UMILIANDOMI DI CONTINUO
AD UN TRATTO VEDE LO SCHIAVO TOCCARSI E INFURIATA MI FA GIRARE SI INFILA I GUANTI E COMINCIA A PENETRARMI CON LE DITA E POI CON IL VIBRATORE MA COSI SI RENDE CONTO CHE NON E COMODA ALLORA SI INFILA LA CINTURA COL DILDO ME LO FA SUCCHIARE E POI PASSA AL MIO CULO E ME LO SFONDA TUTTA ECCITATA DICENDOMI E QUESTO CHE VOLEVI PORCO TI PIACE PRENDERLO IN CULO VERO , SCHIFOSO MANGIA SBORRA SI ED E’ LA TUA CHE INGOIERAI STA SERA VEDRAI
FINITO DI FARMI IL CULO ME LO FA LAVARE CON LA LINGUA
POI SE LO LEVA SI MASTURBA UN PO CON LE MANI POI MI FA INFILARE UN PRESERVATIVO E MI ORDINA DI LECCARGLI CULO E FIGA E QUANDO STA X VENIRE SI INFILA UN PO IL MIO PENE COME SE FOSSE UN VIBRATORE
QUANDO VIENE SE LA FA LECCARE UN PO DALLO SCHIAVO E X FINIRE MI FA MASTURBARE MENTRE LEI MI URINA IN GOLA DICENDOMI BEVI TUTTA LA PISCIATA DELLA TUA PADRONA POI DOPO CHE SONO VENUTO AFFERRA IL PRESERVATIVO E ME LO SVUOTA IN GOLA DICENDOMI INGOIA BENE TUTTA LA TUA SBORRA PORCO SCHIFOSO E NON CONTENTA MI SPUTA ANCORA + VOLTE IN FACCIA E BOCCA
SODDISFATTA POI SI ALZA E SE NE VA DICENDOMI CHE LA PROSSIMA VOLTA SARA ANCORA + BELLO X LEI MA PEGGIO X ME
BY SLAVETOT
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18 years ago
admin, 75
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Una padrona particolare
DOVETE SAPERE CHE LOLA NELLA VITA NORMALE NON E CHE UNA BALLERINA DI LAP DANCE MOLTO AMBIZIOSA E ARROGANTE UNA VERA PADRONA DOMINANTE
NEL SUO LAVORO LEI SI IMPEGNA AL MASSIMO PUR DISPREZZANDO GLI UOMINI, SI PERCHE X LEI GLI UOMINI SONO SOLO DEGLI 0GGETTI X APPAGARE I SUOI DESIDERI + PERVERSI O X DISTRARSI DAL LAVORO ,IL TUTTO SENZA COMPLICAZIONI SENTIMENTALI
IO IL SUO SCHIAVO PERSONALE PRIMA NON ERO ALTRO CHE UN BARBONE (MOLTO GIOVANE COME LO E LEI) MA A DIFFERENZA DI LEI SEMPRE SENZA SOLDI IN TASCA E UN BEL GIORNO LOLA NEL PASSARE DALLA STAZIONE CENTRALE DI MILANO MI NOTO’
ERO IN UN ANGOLO SEDUTO X TERRA CON IL MIO BICCHIERINO A CHIEDERE ELEMOSINA X MANGIARE
FU COSI CHE MI SI AVVICINO CON TRE SUE AMICHE A ME E CON ARROGANZA E DISPREZZO X COME ERO INIZIO’ A PRENDERMI IN GIRO IN OGNI MODO DI FRONTE ALLE SUE AMICHE E AI PASSANTI FINCHE IO NON GLI DISSI DI ANDARSENE CHE COSI NON MI STAVA AIUTANDO CERTAMENTE
LEI ALLORA SI AVVICINO DI + A ME E MI DISSE X 50 EURO PULIRESTI LE SCARPE A ME E ALLE MIE TRE AMICHE
ERANO TUTTE MOLTO BELLE E LOLA ERA DAVVERO STUPENDA PORTAVANO TUTTE UNA MINIGONNA COLLANT COLOR CARNE E SCARPE CON UN TACCO DA PAURA
IO CI PENSAI X QUALCHE MINUTO POI RISPOSI DI SI (I SOLDI MI SERVIVANO E 50 EURO NEMMENO IN 15 GIORNI LI AVREI MAI VISTI ) MA MAI AVREI IMMAGINATO QUELLO CHE QUELLA RAGAZZA PERVERSA MI AVREBBE PORTATO A FARE
APPENA LO DISSI LOLA MI MISE UNA SCARPA SULLA MANO DICENDOMI ALLORA AVANTI PULISCI
IO ESTRASSI SUBITO UN FAZZOLETTO DALLA TASCA E COMINCIAI A STROFINARE LOLA ALLORA MI DIEDE UNO SCHIAFFO DICENDOMI CHE CAZZO FAI LURIDA MERDA DI FOGNA (LE SUE AMICHE SI MISERO A RIDERE) LE DEVI PULIRE CON LA LINGUA VERME SE VUOI LE 50 EURO
MAI AVREI IMMAGINATO DI DOVERLO FARE CON LA LINGUA CI PENSAI QUALCHE SECONDO LOLA ALLORA GETTO A TERRA 50 EURO DICENDO AVANTI CHE ASPETTI LECCA
MI SERVIVANO QUEI SOLDI LI RACCOLSI E MI CHINAI VERSO LA SUA SCARPA E COMINCIAI A LECCARLA MENTRE LE SUE AMICHE RIDEVANO E MI SFOTTEVANO IN OGNI MODO
LOLA POI SI MISE A URLARMI A DIETRO COME FA LA PADRONA CON IL SUO CANE E TUTTI SI AVVICINARONO A GUARDARE CHE ACCADEVA E RIMASEO STUPITI A VEDERMI LECCARE LE SUE SCARPE
POI LE SUE AMICHE DISSERO BE UNA LECCATINA ANCHE ALLE NOSTRE POTREBBE FARCELA E LOLA RISPOSE IN QUELLE 50 SONO COMPRESE ANCHE LE VOSTRE E SI MISE A RIDERE DICENDO SPERIAMO CHE LA LINGUA NON SI CONSUMI PRIMA
QUANDO FINII DI LECCARE LE SCARPE DI LOLA E FECI X PASSARE A QUELLE DI UNA SUA AMICHA LEI MI FERMO DICENDOMI E LA SUOLA E IL TACCO NON LI PULISCI
ALZO LA SCARPA SULLA MIA FACCIA DICENDO E LA PARTE + SPORCA E LI CHE TI DEVI DARE DA FARE , LE SUE AMICHE SORRISERO ,LEI REPLICO SE NON LECCHI LE SUOLE E IL TACCO MI DEVI RENDERE I SOLDI
NON ME LO FECI RIPETERE E MI CHINAI A LECCARGLI LE SUOLE E GLI SUCCHIAI X BENE IL TACCO , POI FECI LO STESSO CON LE SUE AMICHE E TUTTI MI VIDERO
RISERO TUTTI DI ME E DELLA MIA LINGUA SPORCA DEL FANGO DI QUELLE SUOLE LURIDE APPENA FINITO LOLA MI SI AVVICINO PORGRNDOMI UNA BOTTIGLIETTA D’ACQUA MI DISSE BEVI VOGLIO VEDERTI INGOIARE LO SPORCO CHE HAI ANCORA IN BOCCA E SULLA LINGUA LO FECI ORMAI NON AVEVO + UNA DIGNITA
DOPO SE NE ANDO DICENDOMI CI VEDIAMO DOMANI E LO FECE X DIVERSE VOLTE PERO IO NON MANCAI NON MI INTERESSAVA DELLA GENTE TANTO AMICI NON NE AVEVO E I SOLDI MI FACEVANO COMODO
MA UN GIORNO ARRIVO CON LE SCARPE (ANCHE SE UN BELLISSIMO PAIO DI STIVALI )COMPLETAMENTE RICOPERTI DI FANGO SIA SOPRA CHE SOTTO MI DIEDE 100 EURO MA MI DISSE ANCHE CHE DOVEVO INGOIARE TUTTO SIA SOPRA GLI STIVALI CHE SULLA SUOLA LO FECI E LOLA ALLA FINE MI DISSE CHE ERA STATA TUTTO IL GIORNO AI GIARDINI DOVE TUTTI PORTANO I CANI A PASSEGGIARE E FARE I LORO BISOGNI E CHE FORSE LE SUOLE ERANO SPORCHE OLTRE CHE DI FANGO ANCHE DI MERDA DI CANE MA HO COSTATATO CHE A TE PIACE
FORSE UN GIORNO SARAI IL MIO SCHIAVO E TI USERO COME WC ALLORA ASSAGGERAI LA MIA DI MERDA CONTENTO ALMENO MANGERAI GRATIS
CIAO CI VEDIAMO DOMANI
IL GIORNO SEGUENTE VENNE CON UNA MINIGONNA DA CAPOGIRO AUTOREGGENTI NERI E UN PAIO DI SANDALI NERI BELLISSIMI CON TACCO A SPILLO , SI AVVICINO A ME E MI SUSSURRO NEL ORECCHIO , DEVO PISCIARE MA NON MI PIACCIONO I BAGNI PUBBLICI CHE NE DICI SE MI FAI TE DA CESSO X 100 EURO
IO DISSI NON VUOLE CHE LE LECCO LE SCARPE
LEI RISPOSE NO VOGLIO CHE TI FAI PISCIARE IN BOCCA E DEVI INGOIARLA TUTTA
MI GETTO A TERRA I 100 EURO E MI DISSE DI SEGUIRLA FINO NEI BAGNI DELLA STAZIONE QUI MI FECE SDRAIARE A TERRA POI LOLA SI MISE SOPRA DI ME A GAMBE APERTE SI CHINO UN PO SULLA MIA FACCIA ALZO LA MINI SCOSTO LE MUTANDINE E MI ORDINO DI APRIRE LA BOCCA DOPO DI CHE COMINCIO A ORINARMI IN GOLA DICENDOMI AVANTI BEVI INGOIALA TUTTA LURIDO CESSO UMANO IO NATURALMENTE INGOIAI TUTTA QULLA PISCIA CALDA E VELOCEMENTE X NON FARNE ANDARE PERSA NEMMENO UNA GOCCIA
APPENA FINI SE NE ANDO RIDENDOMI DIETRO E SFOTTENDOMI
ANDO AVANTI QUASI X UN ANNO QUESTO TIPO DI TRATTAMENTO A VOLTE LECCAVO SOLO LE SCARPE A VOLTE FACEVO DA PISCIATOIO A LEI E ALLE SUE AMICHE A VOLTE MI CALPESTAVA COME UNO ZERBINO OPPURE MI CAVALCAVA MOLTE FURONO LE SUE FANTASIE
MA UN BEL GIORNO MI FECE QUESTA PROPOSTA HO UN ULTIMA PROVA X TE VIENI ACASA MIA STA SERA VERSO LE 20 SE LA SUPERI PUOI DIVENTARE IL MIO SCHIAVO PERSONALE MA DOVRAI OBBEDIRE E SERVIRE ME X TUTTA LA TUA SCHFOSISSIMA VITA E REALIZZARE OGNI MIO DESIDERIO ANCHE IL + PERVERSO E SCHIFOSO E SENZA MAI DISCUTERE OK
VENNE LA SERA SALII A CASA DI LOLA SUBITO SU L’INGRESSO MI ORDINO DI STARE A 4 ZAMPE E D’ORA IN POI TI MUOVERAI X LA MIA CASA COSI COME I CANI POI MI PORTO IN SALA E LI VI ERANO LE SUE TRE AMICHE SI PROPRIO QUELLE DELLA PRIMA VOLTA CHE MI COMINCIARONO A PRENDERE IN GIRO
POI LOLA MI DISSE LA PROVA DI STA SERA E CHE DEVI BERE E MANGIARETUTTO CIO CHE IL NOSTRO CORPO TI OFFRIRA
ACCETTAI INFONDO STARE CON LOLA X TUTTA LAVITA COME SUO SCHIAVO IN QUELLA CASA COSI BELLA ERA SICURAMENTE MEGLIO DELLA VITA DI PRIMA
INGOIAI TUTTO QUELLA SERA DALLO SPORCO DELLE SUOLE DELLE SCARPE ALLA PISCIA DIRETTAMENTE IN GOLA E GLI SPUTI
MA A NOTTE TARDA ALL’IMPROVVISO LOLA MANDO VIA LE SUE AMICHE FORSE ERA STANCA PENSAI
INVECE TORNO DA ME E MI DISSE ADESSO VEDIAMO SE MI SEI FEDELE SUL SERIO E INGOI VERAMENTE DI TUTTO MI SI MISE SOPRA LA FACCIA A GAMBE APERTE SI CHINO APPENA APPENA VERSO LA MIA BOCCA MI ORDINO DI APRIRE LA BOCCA E INGOIARE VELOCEMENTE TUTTO (PENSAI CHE VOLESSE PISCIARMI IN BOCCA INVECE …) IN MEN CHE NON SI DICA MI RIEMPI LA GOLA DI MERDA LOLA SI MISE A URLARE MANGIA MIO FEDELE SCHIAVO NUTRITI DEGLI ESCREMENTI DELLA TUA REGINA MASTICA BENE FINO ALL’ULTIMO PEZZETTO DI MERDA IO INGOIAI TUTTO LEI MI SORRISE CON SODDISFAZIONE E SORRIDENDO MENTRE MI GURDAVA MANGIARE DAL SUO SEDERE ,ERA DAVVERO SODDISFATTA DEL SUO WC UMANO
POI SI FECE PULIRE IL CULO DALLA MIA LINGUA POI MI DISSE ORA SEI MIO X SEMPRE E SE NE ANDO A DORMIRE DICENDOMI DOMANI DEVE ESSERE TUTTO IN ORDINE E PULITO ALTRIMENTI PROVERAI LE PUNIZIONI DELLA TUA PADRONA E RICORDATI TE NON SEI NIENTE MA SOLO UNO SCHIAVO
BY SLAVETOT
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La mostra
...E quindi finalmente sono in Piazza di Spagna ormai sono quasi le 20 e sono curioso di scoprire cosa ha in mente Graziana viste le premesse durante il volo.
Mi metto a girovagare nella piazza in attesa del suo arrivo sia per ammirarla che per non pensare a quello che potrebbe essere, ho imparato che crearsi troppe aspettative porta sempre a rovinare gli accadimenti e a sminuire le sensazioni.
Devo comunque ammettere che il pensiero della chimica che c’era stata tra noi dal primo momento e di quello che era accaduto in volo non mi aveva abbandonato per tutta la giornata, al punto che per un paio di volte sono arrivato sul punto di masturbarmi al solo pensiero … ma dopo il primo attimo tornato lucido l’idea dell’incontro serale mi faceva soprassedere dal soddisfare la mia mente.
Ho conosciuto donne sia via chat che “normalmente” (ho messo le virgolette perché non ritengo che esista il concetto di normale … ognuno di noi pensa di esserlo e nello stesso tempo non lo è …. Normale è ciò che facciamo volontariamente e non forzatamente … quindi è soggettivo, ma questo è un altro discorso) e l’unica cosa che è costante è che quello che conta è il feeling la chimica che si instaura o meno con l’altra persona.
In chat funziona al contrario perché prima leggi cosa l’altra persona pensa e come ragiona (le foto non servono a molto se non a dare un idea sempre che siano recenti e reali) poi puoi sentire la voce e sicuramente questo aiuta a capire meglio se c’è “interesse” e infine ti vedi ed è sempre e solo in quel momento che capisci come andrà a finire; mentre nel reale è l’opposto prima vedi qualcuno poi ci parli e infine sai come ragione e pensa.
Ma dopo questa disquisizione filosofica torniamo all’incontro con Graziana. …….
Ormai sono le 20 e 15 inizio a pensare che forse non verrà e che aveva voluto solo giocare un pò, ma proprio mentre lo stavo pensando eccola arrivare quasi irriconoscibile nell’abbigliamento ora è in jeans scarpe da jogging e una t-shirt con giubbino leggero.
Ci salutiamo e ci incamminiamo per Roma mi avvisa che non ha molta fame e che vista la temperatura mite non le dispiacerebbe mangiare un bel gelato sono d’accordo anche io … adoro il gelato.
Mentre camminiamo ogni tanto si ferma a vedere le vetrine dei vari negozi e io sfrutto l’occasione per appoggiarle le mani sui fianchi, farle scivolare le mani sulle braccia, sfiorarle le mani e il sedere e lei di rimando si appoggia a me con la schiena.
Dopo una decina di minuti ci fermiamo in una gelateria a prendere il nostro gelato, anche perché la fame e non solo quella di gelato ormai si faceva sentire.
Ci sediamo sui gradini di una chiesa per mangiarlo lei ha preso un cono cioccolato e fragole che inizia a leccare e succhiare sempre guardandomi negli occhi e con sguardo sbarazzino e sorridente e mentre io ho preso una coppetta ricambio succhiando dal cucchiaino con molta calma facendole pregustare quando sarà lei il mio gelato.
Finito il gelato riprendiamo la passeggiata e riprendiamo sia a chiacchierare di un po’ di tutto sia a vedere i negozi solo che ora si è fatta più esplicita visto che non solo si appoggia con la schiena ma un paio di volte mette la mano tra se e me per tastare il mio cazzo questo giochino va avanti per pochi minuti poi arriviamo davanti ad una galleria d’arte che è aperta c’è una mostra poca gente e nessuno che controlla a parte all’ingresso ma sta mangiando un panino.
Una volta entrati iniziamo tranquillamente a guardarci i quadri anche interessanti ma abbastanza anonimi, ad un tratto le suona il telefono risponde ….è il marito “ciao caro come è andata la giornata? ..io sono in giro per Roma con l’amico di cui ti ho raccontato ….ride … ora siamo a vedere una mostra ….” Intanto io mi sono spostato in un angolo della sala in cui vi sono delle lavagne di spiegazione che creano un po’ di riparo nel senso che si è visibili ma solo da un lato lei si avvicina sempre parlando al telefono.
Io le indico il quadro che ho davanti e lei, come immaginavo, distratta dalla telefonata mi si mette davanti parlando e guardando il quadro, a questo punto standole dietro le metto braccio destro sul fianco la bacio sul collo e la mano sinistra la infilo nei pantaloni fino ad arrivare all’obbiettivo agognato è già umida le strofino la mano e le infilo lentamente un dito.
Poi tiro fuori la mano e guardandola negli occhi me lo succhio sussurrandole all’orecchio “volevo sentire il tuo sapore ….”
Lei dapprima ha un attimo di sorpresa ma poi mi sorride e sempre senza smettere di parlare col marito allunga la mano sinistra verso il mio cazzo cercando di aprire i pantaloni.
Intanto io ho rimesso la mano tra le sue cosce ed inizio a masturbarla giocando dapprima col clitoride e poi inserendole 2 dita per poi ritornare al clitoride.
Lei nel frattempo è riuscita a tirare fuori il cazzo e lo sta masturbando mentre al telefono dice “caro per una volta potrai sentire il diretta cosa sta facendo quella zoccola di tua moglie … “ e le racconta cosa succede.
Io controllo anche se nel frattempo qualcuno si avvicina ma fortunatamente ciò non avviene anzi vedo che è aperta la porta del bagno proprio dietro di noi ma faccio finta di nulla e continuo a masturbarla … voglio il suo orgasmo voglio vederla godere e questo avviene dopo poco con una serie di sospiri trattenuti seguiti da un “sono venuta amore mio mi ha fatto godere come non mai” quindi ha chiuso la chiamata senza nemmeno dargli il tempo di rispondere.
A questo punto avevo bisogno pure io di godere e le ho indicato il bagno.
Entrati ha chiuso a chiave si è inginocchiata e ha iniziato a pomparmi il cazzo come fosse una vita che lo desiderava intanto le ho tolto il giubbotto e la t-shirt poi l’ho fatta alzare e abbiamo iniziato a baciarci profondamente mentre la spingevo verso il muro dove avevo visto esserci un tavolino e una sedia.
L’ho fatta mettere sul tavolino sfilandole jeans e tanga ed ho iniziato a leccarla e succhiarla e mangiarla abbeverandomi dalla sua fonte mentre con 2 dita la scopavo davanti e con il pollice la prendevo dietro, lei intanto mi spingeva la testa sulla fica e si strizzava i capezzoli.
Poi l’ho fatta appoggiare al tavolino e l’ho presa con una mano le avevo preso i capelli che tiravo verso di me e con l’altra ogni tanto le davo una pacca sul sedere era fradicia e mi incitava a scoparla a farla godere come una vacca.
Ad un certo punto mi chiese se volevo il suo culo e le risposi … che era già in programma ma che volevo anche la sua bocca a questo punto mi chiese di metterglielo nel culo e iniziò a masturbarsi io che nel frattempo la stavo già penetrando con 2 dita dietro tirai fuori il cazzo per un attimo dalla fica e immediatamente dopo lo appoggia dietro …e senza grande resistenza entrò iniziando a pomparla fino in fondo.
Questa posizione durò non molto perché lei venne e io ormai ero sul punto di farlo allora mi avvicinai al suo orecchio e le dissi … “hai sete non è vero? … è ora di bere” lei annuì io mi tolsi un attimo prima di venire e mi sedetti sulla sedia non feci quasi a tempo a farlo che lei si prese tutto l’uccello fino in gola giusto in tempo per sentire i fiotti scorrere per la gola lo lavorò per qualche secondo poi si alzò e ci baciammo.
Rivestiti uscimmo dal bagno prima lei …e dopo poco io …nel frattempo alla mostra era arrivata gente avevamo fatto appena in tempo.
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18 years ago
Maxster194539,
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La storia di franca.....2
Come dicevo ero nello stanzone della protezione civile aspettavo la telefonata di Jean: il maestro di sci che doveva cercare di trombarsi Franca: poco dopo l’una di notte il mio cellulare si mette a vibrare :lo acchiappo ed esco nel corridoi per non svegliare gli altri due” ospiti:”: è finalmente Jean: “Pronto,allora?”
“Missione compiuta, mio caro!E’ di là nel mio letto che dorme come un angioletto, ma mezz’ora fa non era per niente angelica!”
“ Cazzo,ce l’hai fatta ! Raccontami!”
Bè, guarda è stato molto facile…..: io sono arrivato che loro erano gia alla fine della cena, li ho salutati e ho detto al mio amico del ristorante di portare una bella grolla…..sai,caffè con zucchero e grappa…..loro hanno gradito la cosa e ne hanno bevuto un bel po’:uscendo all’aperto , c’era la neve ghiacciata per terra, e io ho preso tua moglie sottobraccio, aiutandola a reggersi,visto che era un po’ bevuta: mentre gli altri quattro andavano verso casa io l’ho fatta rallentare , e quando siamo stati vicino a casa ero già a buon punto, che le stavo massaggiando le tette: lei si lasciava fare tranquillamente, allora lo spinta dietro un muretto e mi son fatto mettere la mano sul cazzo.che era bello duro :anche qui non ha obbiettato:allora l’ho tirato fuori e prima che il freddo me lo ghiacciasse, l’ho fatta inginocchiare e glie l’ho fatto prendere in bocca:anche questo l’ha fatto senza nessuna resistenza: devo dire che è piuttosto brava, non si è tirata indietro neanche quando le son venuto in bocca: ha mandato giù tutto!”
“ Accidenti,l’hai proprio disinibita per bene, con me non ingoia mai,’sta troia!”
“ Sì sì, guarda , una vera porcona ! E non ho finito: dopo l’ho fatta entrare nel portone, in modo che gli altri la sentissero rientrare, ma poi me la sono portata su da me, all’ultimo piano,l’ho praticamente spinta in camera da letto,l’ho spogliata e l’ho scopata senza la minima opposizione, anzi, l’unica paura era che svegliasse i vicini…..adesso dorme ,e mi sarebbe venuta un’idea….”
“ Dai , spara,bisogna battere il ferro finchè è caldo!”
“ Beh, ecco,l’idea sarebbe di chiamare mio fratello Pierre…..e di far fare un “giro” anche a lui,tu cosa ne diresti…: ci assomigliamo abbastanza, di là è tutto buio…..per me non nota nessuna differenza….dimmi tu…..”
Sinceramente rimasi un attimo perplesso…..l’idea di una scopatina con uno sconosciuto mi eccitava…ma due di fila……cazzo, la verità era che l’idea che a scoparsela fossero due mi faceva impazzire, altro che storie! Mi si era intostato il cazzo che mi faceva quasi male…..”
” Se sei sicuro che non se ne accorge fai pure!” mi trovai a rispondere “ se lei ci sta….”
” Mah, credo che non avrà problemi….mi è sembrata piuttosto “affamata”…..se mio fratello le dà un ripassata anche lui , secondo me è contenta…..poi io potrei sempre ripassarla prima di rimandarla a casa……tu quando pensi di rientrare?”
“ Secondo la protezione civile domattina alle 7 la ruspa dovrebbe iniziare lo sgombero….penso che per le 8.30 sarò a casa ! “
“Pà de problème: al massimo alle sei la rimando a casa…così fa a tempo a farsi una doccia e poi dorme un po’…..comunque ti richiamo appena lei sarà uscita da casa mia!”
“Ok, a domattina!”
Non fu facile dormire quella notte, e quando intorno alle sei Jean mi richiamò, mi sembrava di essermi appena addormentato…
.” “Hallò, Andrè…..” “
Ciao, Jean..sono già le sei?”
“ Si mon ami, e la signora è appena rientrata a casa…..non ha dormito granchè, e mi sa che oggi non avrà tanta voglia di sciare……”
“ Addirittura…..”.
Bè, sai, quando Pierre ha cominciato ad accarezzarla lei dormiva, poi si è svegliata, ha allungato una mano …ha trovato quello che cercava…e se le preso molto volentieri…..: tanto che dopo un po’ mio fratello ha avuto un’altra idea: e ha cominciato a sondare il terreno per metterglielo nel derrière….”
“Non è possibile, Franca non si è mai lasciata fare il culo……”
“C’è sempre una prima volta….mom ami….doveva essere assolutamente partita, perché non ha opposto nessuna resistenza, io ero nel soggiorno e la porta era semi aperta…..ha fatto qualche verso, ma non ha certo protestato…..e adesso è aperta anche nel secondo canale! A proposito Pierre mi ha raccomandato di ringraziarti per aver permesso anche a lui di godersi tua moglie…..”
Alla faccia del cazzo, mi ringraziava dopo che le aveva rotto il culo,che la grandissima troia a me non aveva mai voluto dare…..comunque bisognava cadere in piedi, per cui risposi molto tranquillamente:”Ma ti pare, son contento che gli sia piaciuta…..tra poco mi metterò in movimento, verrò a casa, ma penso che sarà bene che vada a sciare perché se l’avete adoprata a fondo resterà tutto il giorno a letto ma non si lascerà certo toccare ……”
“Onestamente credo di no!”rispose Jean , prima di mettere giù.
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18 years ago
admin, 75
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Esibizionismo in auto che passione.
Siamo una coppia esibizionista, il mio soprannome e Nara Bocchi e quello del mio fidanzato è Voldo. L’eccitazione che mi provoca fare sesso in luoghi insoliti, al cinema, sull’autobus, in automobile, vicino a dove passano tutti e qualcuno ti può vedere, è grandissima. Ho la fortuna di condividere questa passione con Voldo e ci divertiamo tantissimo, specie a fare l’amore in automobile nei posti solitamente frequentati dalle coppiette e dove puoi avere la fortuna di trovare degli appassionati voyeur. Ora sembrerà strano ma trovare degli amici voyeur non è tanto facile, soprattutto è difficile per loro, e per chi ha voglia di esibirsi, comunicare le proprie intenzioni per cui spesso i voyeur hanno timore di avvicinarsi all’auto e noi dentro aspettiamo di esibirci senza soddisfazione. Per nostra fortuna siamo riusciti a conoscere due voyeur e cosi prendendo appuntamento con loro abbiamo risolto il problema ma ci hanno anche spiegato che ci sono dei segnali stabiliti per comunicare le proprie intenzioni. Noi crediamo che sia giusto approfittare di un mezzo così efficace come un sito quale è desiderya per trasmettere a tutti queste cose che noi abbiamo imparato dall’esperienza. La regola principale è quella di esporre un fazzoletto di colore verde sull’automobile, va bene qualsiasi stoffa, anche tovaglioli di carta se non piove. Esporlo e semplicissimo basta incastrarlo tra il cristallo del finestrino e la carrozzeria, meglio ancora se se ne espongono due uno per lato della vettura. Il fazzoletto verde è il segnale che si è una coppia esibizionista, verde uguale venite avanti, avvicinatevi senza paura. Al contrario se non si desidera essere spiati, o non lo si desidera in una sera particolare, si deve esporre un fazzoletto rosso, che significa stop, state alla larga. La seconda cosa è avere una torcia elettrica da accendere mentre si fa l’amore, questo perché la torcia corrisponde alla volontà precisa di illuminare in favore di chi, fuori dal finestrino, guarda all’interno, inoltre con la torcia si possono mandare segnali e lampeggi con i voyeur all’esterno. La terza cosa, di natura più tecnica, riguarda la cura dei finestrini, infatti con il calore dei corpi i cristalli dell’auto si appannano, specie nei mesi freddi, per evitare questo basta comperare dei prodotti antiappannanti, che si trovano in tutti i supermercati, e trattare i finestrini ogni tanto in modo che non si appannino consentendo una visione buona di quello che si sta facendo. I voyeur devono assolutamente evitare di battere sulla carrozzeria del auto, infatti anche piccoli colpi accidentali, sembrano dei boati per chi sta all’interno rompendo quella eccitazione che spesso porta a grandi spettacoli. Se altre coppie od appassionati conoscono altri sistemi sono pregati di scriverci al seguente indirizzo: [email protected]
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18 years ago
admin, 75
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In volo
Ho 40 anni vivo a milano e lavoro in una società di consulenza informatica e per il mio lavoro mi capita spesso di andare in giro per l'Italia e infatti un giorno di qualche tempo fa ........
E’ lunedi mattina e come da un pò di tempo a questa parte capita la settimana inizia con un viaggio verso Roma…arrivai a Linate per prendere il mio volo ma questa volta con mio disappunto ebbi la sorpresa di trovare il volo su cui ero prenotato annullato.
Visto che non avevo particolari problemi di orario decisi di fare le cose con calma e rifeci il check-in per il volo delle 9:30 dopo di che andai a fare colazione al bar dell’aeroporto sedendomi al tavolo e osservando gli altri pochi passeggeri che vista l'ora probabilmente sarebbero stati anche mie compagni di viaggio.
Bevuto il caffè, dato un occhiata al giornale e osservato un paio di hostess che si guardavano in giro con occhio curioso mi diressi verso il gate pregustando la solita dormita visto che non mi aspettavo né di trovare qualche collega né qualche interessante possibilità di conoscenza.
Imbarcato mi accomodo al mio posto fila 10 posto ... non mi interessa tanto sono l'unico della mia fila e mi accomodo in attesa della partenza ma finito l’imbarco noto che non l’equipaggio rimane in attesa spero sia solo per un ritardo e non per altri problemi ed infatti dopo pochi minuti … ecco il ritardatario anzi la ritardataria.
Entra nell’aereo un donna sulla quarantina occhiali da sole ray-ban vestitino a tubo grigio scuro scarpe con un 5 centimetri di tacco e trolley al seguito.
Mentre si avvicina e mi passa davanti me la squadro per bene notando che è ha proprio delle forme proporzionate non troppo seno non troppo trucco e anche i fianchi non troppo piccoli insomma un bel bocconcino.
Ha il posto nella fila 8 e quindi posso anche ammirare mentre si toglie la giacca e cerca il necessaire nella borsetta, poi alza il trolley per riporlo sopra il sedile e dopo averlo appoggiato al bracciolo si volta verso di me per un secondo non posso fare a meno di notare nei suoi occhi un invito a darle una mano nell’operazione .. o forse sono solo io che ho letto questo nella sua occhiata ma sta di fatto che mi alzo e le dico “prego lasci pure ci penso io” e lei con un leggero sorriso “grazie molto gentile” e io di rimando sorridente “ di nulla è un vero piacere”.
Dopo di che torno al mio posto e inizia il volo … come sempre mi addormento e mi risveglio che siamo praticamente arrivati, atterrati la signora prende da sola il trolley si gira verso di me e mi dice “ buona settimana e alla prossima “ io le sorrido e ricambio con un “molto volentieri”.
La settimana passa senza altri incontri a parte quelli lavorativi e finalmente si arriva al venerdì in cui come di consuetudine c’è la “corsa” per prendere il primo volo possibile.
Arrivo a Fiumicino e con passo spedito arrivo giusto in tempo per prendere il primo volo in partenza sono le 17:40 se tutto va bene riesco anche ad arrivare a casa ad un ora decente ….salgo sull’aereo ma questa volta devo farmelo tutto visto che devo arrivare alla fila 34 ….. mentre percorro l’aereo per arrivare al posto vedo la signora dell’andata che mi vede toglie gli occhiali proprio poco prima che la superi mi fa un sorriso e dice “benarrivato vedo che ci si rivede” e io un po’ trafelato “guarda che combinazione …magari capiterà ancora “ e sorrido andando avanti.
Arrivati a Linate scendo ma della signora non vedo tracce torno a casa pensando al fine settimana e cercando di non pensare al successivo lunedì in cui avrei dovuto ripartire.
Ma comunque sia arriva il lunedì e mentre attendo di imbarcarmi mi guardo in giro pensando se mai dovesse ricapitare di trovare la signora della settimana precedente …..ma questa volta non si fece vedere e cosi anche per le successive due settimane …fino a quando un lunedì mattina.
Arrivo a Linate con ritardo un po’ per il traffico un po’ per essermi svegliato tardi e mentre scendo dal taxi noto due macchine davanti a me una figura nota … è la signora di qualche settimana prima pago il taxi e mi avvicino alla porta di ingresso fermandomi facendo finta di telefonare per vedere cosa fa la mia “amica”.
E’ ferma sul marciapiede mentre un uomo un pò robusto ma ben messo tira fuori il bagagli dalla macchina, lei si avvicina le da un bacio sulle labbra si salutano e noto in quel momento che è sposata presumo quindi che quello sia il marito.
Lei prende il trolley e si avvicina all’entrata io continuo a fare la mia finta telefonata e quando lei è ormai vicina alla porta mi giro per guardarla, lei mi vede ha un attimo di sorpresa poi mi fa un cenno con la testa e un sorriso ed entra in aeroporto.
Io con calma, anche per non farle pensare che fossi li in attesa di lei, mi avvio al gate sperando che anche questa volta volassimo sullo stesso aereo e infatti ci rivediamo all’imbarco.
Io mi metto vicino all’ingresso e mando via un sms lei è seduta praticamente davanti a me e legge un giornale quando l’hostess annuncia l’imbarco si alza e si mette di fianco a me io la guardo sorrido e le dico “buongiorno nuovamente sullo stesso volo” e lei di rimando “magari anche vicini di posto”.
La faccio passare prima di me all’ingresso e rimane davanti a me per tutto il finger ma abbastanza vicina per notare che porta un tanga visto che sulla gonna aderente ai fianchi non noto i segni degli slip.
Questa volta c’è un po’ più di gente e mentre lei è ancora in una posizione avanzata io sono quasi in fondo all’aereo anche se in mezzo vi sono molti posti liberi, le sorrido passandole davanti lei ricambia e il volo ha inizio.
Per mia fortuna la mia fila è vuota e mi accomodo vicino al finestrino guardano il panorama, dopo poco che siamo partiti sento una voce ..” è libero questo posto?” mi giro e con mia sorpresa vedo la signora sorrido e rispondo “certo prego”.
Si siede e si presenta Graziana ricambio e mi dice che è venuta a sedersi li perché il suo compagno di fila era molto invadente ed allora ha pensato che poteva essere un occasione per fare quattro chiacchiere.
Parliamo un po’ di Roma e Milano della vita da pendolari settimanali e io inizio a sondare come la prendono in famiglia per le sue assenze magari anche per i figli piuttosto che per il marito e lei molto candidamente e tranquillamente mi dice che non ha figli e comunque col marito non ci sono problemi si amano molto ma che col tempo ci possono essere esigenze diverse che non sempre si possono soddisfare e nel dirlo mi appoggia una mano sulla coscia e si sporge verso il finestrino come per guardare giù ma cosi facendo oltre ad appoggiare i suoi seni sul mio braccio quasi mi sfiora la bocca con il viso.
Ho un attimo di blocco per questa inaspettata mossa guardo fuori e le dico “sempre affascinante il panorama dall’alto” e intanto visto che lei non si spostava appoggio il mio braccio sinistro sulla sua schiena.
Lei si solleva mi guarda e mi dice … “sono sposata” e io “non sono geloso” al che sorride e mi dice “andremo d’accordo”.
Chiama la hostess e le chiede un bicchiere di coca poi si alza e va verso la toilette e mi dice quando arriva l’acqua puoi portarmela per favore io annuisco.
La hostess passa con il carrello mi lascia la coca e prosegue per dare da bere agli altri passeggeri io mi alzo e porto l’acqua a Graziana che è in toilette busso.
Mi apre ha la camicetta slacciata mi sorride si mette in ginocchio e mi tira giù la cerniera io sono in piedi fuori dalla toilette ma dando la schiena al corridoio da lontano vedono solo che la porta è aperta e non cosa accade dentro, inoltre non vi sono passeggeri nelle file immediatamente vicine alla toilette.
Mi tira fuori il cazzo e inizia prendendolo completamente in bocca anche perché non è ancora duro e lo succhia con avidità fino a quando non diventa duro, poi si alza continuando a menarlo con la mano mi guarda e mi bacia le nostre lingue si cercano e si attorcigliano mentre lei continua a stringere e muovere la mano dopo qualche secondo si rimette in ginocchio e riprende a succhiare e muovere la mano sempre cercando di prenderlo il più profondamente possibile fino a quando non arrivo all’orgasmo … ma un attimo prima di venire si sposta prende il bicchiere che le avevo portato e mi fa godere con la mano nel bicchiere di coca che si mischia col mio sperma.
Una volta finito se lo succhia un altro po’ si alza mi bacia e mi dice “come inizio direi che è andata bene” sorridendo poi agita il bicchiere e si beve la coca e sborra.
Faccio appena in tempo a chiudermi la cerniera che ritorna la hostess che incuriosita dalla situazione chiede …”tutto bene?” …. Io ”si solo che la signora aveva un pò di pressione bassa” ma ora è tutto a posto, “va bene, andate al posto che tra poco atterriamo” anche se noto nell’espressione della hostess che non si è bevuta la mia scusa.
Torno al mio posto e dopo poco Graziana che si è risistemata si siede di fianco a me e mi chiede da quanto vado a Roma se la conosco bene e in che altri posti sono stato per lavoro insomma parliamo tranquillamente anche se ogni tanto ci scappa un sorriso quando vediamo la hostess passare ripensando al rischio di essere beccati.
Una volta scesi dall’aereo andiamo verso i taxi mentre attendiamo il nostro turno lei chiama il marito e gli dice “Ciao caro sono arrivata viaggio ottimo e anche interessante. Sai ho incontrato un amico che ti farò conoscere uno di questi giorni, per ora dovrai però accontentarti di quello che ti racconterò. Ci sentiamo più tardi un bacio” e nel frattempo mi guarda sorridente , sorriso che ricambio.
Arrivato il taxi mi da un bacio sulle labbra e mi dice “Stasera alle 21 in piazza di Spagna” sale sul taxi ci sorridiamo.
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18 years ago
Maxster194539,
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A cena
..e così finalmente ce ne andiamo a cena fuori; il tuo abbigliamento è molto interessante: maglietta nera con una scollatura che lascia gli occhi di fuori gonna lunga ma molto sexy con uno spacco che mi fa far pace con tutte le avversità della terra ed infine il tuo viso è incantevole e porti anche un paio di occhiali da vista che ti donano tantissimo; il mio abbigliamento invece è comunissimo; camicia bianca avvitata fuori dai jeans, giacca blu e scarpe ginniche; ti vengo a prendere e quando sali in macchina mi fai intravedere (volontariamente) la tua coscia e mi lascio andare a un commento:
- hai intenzione di farmi litigare con qualcuno stasera-
- no perché?- rispondi con un sorriso compiaciuto
Sali e ti guardo, ti trovo veramente attraente e non lesino complimenti alla tua figura che trovo enormemente affascinante e dannatamente invitante; il tuo profumo mi riempie le narici e tu ti accorgi di tutte queste mie sensazioni e ne fai tesoro per compiacerti femminile come sei;
mentre guido scambiamo due chiacchiere e ci facciamo due risate come al solito quando ci sentiamo al telefono e maliziosamente ti poggio una mano sul ginocchio sinistro scoperto e sento la tua carne che mi fa un effetto notevole constatabile anche dallo stato dei miei pantaloni; mi guardi con aria seria dicendomi di stare al mio posto e io ti rispondo che ho trovato il mio…nido; tu non sei contrariata sei solo provocatoria facendomi stare sulle spine ma all’improvviso mi fermo con la macchina mi avvicino a te e ti lascio un’ impronta di labbra sulla tua bocca lasciandoti sorpresa e senza fiato; non commenti questa cosa ma non la giudichi nemmeno negativa e riprendiamo il cammino facendoti una battuta:
- mi sa che devo darti lezioni di sub poiché non reggi l’apnea- ti lasci andare ad una risata e l’imbarazzo scompare con un sorriso ed un “bastardo” bisbigliato dalle tue calde labbra;
arriviamo a destinazione e visto che ogni tanto mi ricordo il galateo vengo ad aprirti la portiera fissandoti di nuovo le gambe e la scollatura della tua magliettina; ad ogni vista provocante sento sempre l’istinto di una reazione sottostante e non la nego; andiamo a mangiare e provo a cingerti la vita poiché mi da piacere il tuo contatto e fortunatamente non ti distogli dalle mie attenzioni; ci sediamo e ci facciamo portare il menù: ordinando ti ricordo di prendere qualcosa di afrodisiaco poiché ti ritengo molto arrapate in questa serata: mi dici di non fare lo spiritoso e ci sediamo al tavolo continuando la conversazione e ogni tanto provo a sfiorarti la mano ma non la tiri indietro e la cosa mi piace poiché adoro le tue mani magnificamente affusolate; trovo eroticissimo il contatto con questi arti soprattutto accarezzare gli spazi infradita usando le mie mi sembrano come due corpi che si sfiorano; continuo ad accarezzarti e noto un tuo turbamento soprattutto quando urto con le mie gambe sulle tue chiedendoti scusa; mi sorridi e non voglio allontanarmi concedendomi la possibilità di continuare a sfiorare le tue gambe nude; non porto calzini quindi i miei polpacci sono nudi e sento anche attraverso le mie sole gambe la nudità delle tue e la cosa mi piace moltissimo poiché è un approccio sensuale e coinvolgente; non ti allontani ma rimani immobile fino a che distendi leggermente le gambe e posso accarezzarti meglio e tu puoi ricevere ancora di più il mio calore; mangiamo ma non è così semplice; lo stomaco ha delle sensazioni particolari e tu mi dai una battuta:
- vuoi risparmiare sul conto e mi provochi?-
- ci mancherebbe è che mi piace mangiare sentendo molto vicina l’altra persona-
Non mi fermo certo e continuo ad accarezzare le tue gambe fino a che favorito dalle mie calzature rimango clamorosamente a piede nudo a cui lascio intraprendere un percorso favoloso; infatti salgo con la mia sonda sulle tue ginocchia e non mi offri molta resistenza mentre con le dita alzo la tua gonna e sento il primo contatto con la pelle più delicata della tua coscia sopra il ginocchio; ti guardo fisso in viso con uno sguardo quasi ipnotizzante e tu diventi seria e non per diniego ma solo per l’effetto che ti sto facendo; con il piede mi immergo sotto la tua gonna fino ad arrivare al tessuto del tuo indumento intimo e sento già il calore del tuo sesso notando che tutti gli avvenimenti non gli sono indifferenti; con l’alluce accarezzo la stoffa e noto un leggero movimento del tuo bacino quasi ad acconsentire tutto ciò; il tuo sguardo si alza e si abbassa in preda ad un leggero ma presente piacere del mio movimento mentre mi infilo sotto l’elastico sentendo ancora la tua pelle divina e vogliosa fino a che riesco ad intrufolarmi bene e con la punta delle dita sento la tua eccitazione che sale e proprio all’ingresso del piacere estremo vedo la tua bocca che si dischiude per ampliare la respirazione: non mi fermo anzi agisco decisamente sul tuo clitoride muovendomi devo dire bene con tuo estremo compiacimento fino a che mi dici :
- basta ti prego o vengo qui davanti a tutti-
- ti dispiacerebbe?-
- No ti prego fermati-
Mi fermo e acconsento al tuo “ricomponimento” e al mio ma lo faccio solo per farti venire ancora più voglia e allora cambio posto e finendo anche il secondo mi accomodo vicino a te e per farlo approfitto alzandomi in piedi e venendoti vicino mi abbasso e ti sfioro il collo con le labbra e senza farmi vedere ti lecco dolcemente le labbra; la cosa non passa indifferente visto che tu hai li occhi socchiusi e le gambe disarmate; mi seggo vicino a te e ogni tanto guardo nel tuo decolletèe dicendoti:
- ho voglia di mordere il tuo seno-
- ma sei matto?-
- No per niente, voglio succhiarti e morderti i capezzoli fino a farli divenire duri come il marmo;
- Smettila mi stai facendo diventare matta non ce la facci più
- E’ quello che voglio e se potessi ti scoperei qui sul tavolo come un forsennato
La cosa ti fa deglutire ancora più decisamente soprattutto quando con la mano accarezzo la tua coscia nuda e in quel momento ho un’erezione che mi sembra di scoppiare; ti prendo la mano e ti dico:
- Senti che effetto mi fai?
- Dai c’è gente smettila
- Ma chi ti vede qui siamo appartati
Ti guido la mano sopra i miei pantaloni e noti che non mentivo ma non ti distogli anzi approcci un massaggio paradisiaco sopratutto quando mi abbassi la zip e ti intrufoli all’interno facendomi andare fuori di testa; ti fermo prima dell’inevitabile; paghiamo il conto e non parliamo, usciamo ti abbraccio e lo fai anche tu e andiamo verso la macchina; saliamo e mi dici di andare verso una strada e io obbedisco vista la tua autorità: vedo con piacere che le tue gambe sono scoperte fino al ginocchio e ti dico che hai una belle pelle e dicendolo ti accarezzo:
- hai una pelle vellutata-
- grazie- mi rispondi
Con lentezza tiro ancora su la gonna scoprendoti totalmente le gambe, tu appoggi la testa e chiudi gli occhi mentre di nuovo esploro con la mano il tuo basso ventre ormai in preda alla totale eccitazione, irrefrenabile;
- fermati!!- mi dici; vedo che ti avvicini e cominci a baciarmi sul collo mi mordi e mi succhi il lobo mi infili la mano nella camicia fino a che ti vedo scendere e con dolcezza mi abbassi la zip estri il mio sesso e lo accogli nella tua calda bocca; sei sapiente quando mi stimoli ancora di più leccandomi e succhiandomi dietro il glande con opportuna sagacia e nonostante io sia sobrio nella guida è dura non venire; sei bravissima nella tua applicazione fino a quando ti fermo rendendoti pan per focaccia; mi illumini la strada fino a quando arriviamo a una casa vicino al mare che mi dici essere tua; entriamo e mi fai accomodare mi offri qualcosa e beviamo molto vicini ma io rompo gli indugi e dopo aver messo le dita nel bicchiere ti faccio scivolare due gocce di liquore sulla tua scollatura provvedendo a bere quelle due gocce con la punta della mia lingua; tenti di allontanarti ma sono io che mi avvicino e continuo a baciarti e qui ti vedo abbandonarti; le nostre bocche si stampano una sull’altra con avidità e le nostre mani percorrono i nostri corpi con frenesia e voglia estrema; ti accarezzo tutta e ti bacio ti faccio salire il vestito fino ai fianchi, afferro i tuoi glutei e li stringo con forza, avidità, sensualità, passione; ti sfilo la gonna facendoti rimanere in perizoma e maglietta che scompare subito dopo scoprendoti i seni che aggredisco con frenetica dolcezza sulle rotondità morbide e sode e sui duri capezzoli stimolati fino all’eccesso; ti prendo ti guido vicino a un tavolo e girandoti di schiena scanso il tuo perizoma mentre con il bacino ti appoggi al tavolo e il tuo sedere vittima della mia ammirazione; te lo accarezzo te lo palpo te lo stringo e poi mi abbasso leccandotelo a dovere: la mia lingua fruga dappertutto partendo dalle rotondità finendo al tuo orefizio che non risparmio e la mia lingua assapora anche quello; scendo ancora dove trovo il tuo fiore incandescente voglioso delle mie attenzioni; con ferocia assaporo il tuo sesso lasciandoti in quella posizione e vedo il tuo compiacimento lasciandoti andare a dei gemiti di approvazione; continuo a leccarti infilandoti sempre di più la mia lingua quasi fosse il mio sesso la indurisco facendola scorrere dentro di te accurandomi nel movimento di uncinarla così da accarezzare in ogni movimento il tuo clitoride fino a che comincio a succhiarti con foga senza interrompermi fino a farti raggiungere un orgasmo travolgente che tu non trattieni lasciandoti andare a un grido strozzato; con la mia mano continuo ad accarezzarti facendoti sedere poi sul divano: mentre poi io mi spoglio completamente: non lasci scappare il mio sesso, lo prendi in mano e ora voracemente riprendi l’incompletezza lasciata in macchina facendomi raggiungere una forte erezione; ti riprendo ti appoggio con il sedere sul tavolo e in quel momento ti penetro dolcemente solo con la punta facendola entrare e uscire in un movimento quasi rotatorio ma lento mentre con la mia mano ti accarezzo il clitoride la cosa ti piace ma ti fa evidenziare la voglia di ricevermi totalmente e allora ti accontento spingendo lentamente fino in fondo lasciandoti gemere ancora di più poiché continuo a muovere sapientemente le mie mani sul tuo sesso; questo binomio ti fa raggiungere un orgasmo travolgente prendendomi i glutei mi attiri a te godendo all’impazzata mentre continuo a spingere; mi fermo un attimo per farti riprendere le sensazioni e ricomincio a succhiare i tuoi capezzoli saporitissimi mentre ti riporto sul divano mi seggo e ti accolgo sopra di me; ti impali piano piano mentre ho davanti a me una splendida visione: i tuoi seni il tuo dolcissimo viso in preda al godimento e le rotondità sode dei tuoi fianchi mentre cominci uno stantuffare senza sosta quasi con violenza mi sbatti mentre il tuo seno è libero nei movimenti lasciando a me l’opportunità di massaggiarlo come si deve mentre in alternativa mi faccio succhiare le dita infilandotele in bocca simulando un pompino eroticissimo; vieni di nuovo lasciandoti andare e io me ne compiaccio poiché raggiungiamo l’orgasmo insieme; ci sediamo uno vicino all’altro baciandoci con molta tenerezza ma il contatto con il tuo corpo e un altro bicchiere di limoncello dopo un po’ mi fanno raggiungere un’altra erezione e ricomincio però a leccarti tra le gambe e stavolta con molta decisione mordendoti anche il clitoride mentre mi riempi la bocca di nuovo del tuo orgasmo; ti giro sul divano e ho il tuo sedere davanti divino: te lo miro e rimiro e tu ancheggi provocatoria inarcando un po’ la schiena mettendo in mostra le due possibilità: decido ancora per la tua passera e la penetro dolcemente mentre con le dita perlustro l’altro orefizio: tu godi un'altra volta e a quel punto estraggo il mio sesso e con molta pazienza e dolcezza ti penetro di nuovo ma dal tuo sedere; trattieni un po’ il fiato ma il fatto che io mi muova dolcemente e che con la mano accarezzo il tuo sesso ti à superare il fastidio: da quel momento sarà solo godimento fino all’esplosione finale……
scrivete al mio account per commenti....sopratutto di sesso femminile
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0
18 years ago
admin, 75
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La storia di franca,ex moglie per bene
Da molti anni coltivo una
fantasia: quella di vedere la mia bella mogliettina, Franca, con cui sono sposato da 16
anni, comportarsi da vera troia: intendo con questo non il fatto che si
facesse scopare con della bella biancheria, o che si lasciasse
fotografare nuda o filmare mentre mi
faceva un pompino o si prendeva un bel cazzo di
gomma: fino a lì ero riuscito a portarcela, ma il mio desiderio era che si facesse scopare
da qualcun altro:e siccome ero
convinto che se fosse stata a letto con un altro uomo sarebbe venuta fuori la
troia che, secondo me era in lei, avrei voluto che la cosa avvensse in modo da avere il racconto di prima mano,
da parte di chi se la sarebbe scopata, ovviamente a totale insaputa di
Franca: dopo velati tentativi di
incoraggiarla a prendersi “qualche distrazione” regolarmente
caduti nel vuoto, decisi di mettere qualche annuncio su siti di scambisti: in
pratica chiedevo se ci fosse in giro qualcuno interessato a tentare di
“sedurre”una 40enne bbona, (allegavo
allo scopo qualche foto suggestiva di
Franca in varie tenute sexy): la mia richiesta ottenne un discreto successo:
furono parecchi gli uomini, in età fra i 18 e i 45,che si
offrirono: dopo aver scartato quelli che mi scrivevano dicendo “dammi
il numero di cellulare e l’indirizzo, stasera dopo cena te la
scopo” e quelli che si dichiaravano disposti a tentare , ma che
abitavano a 3-400 km" da noi…comunque in qualche modo
riuscii a prendere accordi con tre soggetti che mi parevano adatti: diedi a
loro le “dritte” necessarie per avere il massimo delle
probabilità di riuscita: innanzitutto franca ama scopare nel primo
pomeriggio, dopo un breve pisolino, inoltre è molto più
“ricettiva” nei primi giorni dopo il ciclo, le piacciono i tipi
un po’ “ruspanti”, quindi niente cravat-men,
modello grande manager, meglio un muratore coi muscoli al posto giusto,
specie se sul biondo e non tanto peloso Tra settembre e novembre in casa mia ci fu tutta una serie di
“guasti” che resero necessaria la visita di tutta una serie di
idraulici, tapparellisti, elettricisti…….ma nessuno di loro riuscì a suscitare quel minimo di
simpatia apparente, tale da far scattare il meccanismo di
“interesse” da parte di mia moglie: insomma io continuavo a
“tenerla in caldo” per qualcun altro, mi trovavo a farmi seghe a
vuoto, per poi non riuscire mai ad avere la soddisfazione di sentirmi dire
“sì, me l’ha data alla grande!”Insomma ero deluso e non
riuscivo a farmi passare la voglia di sapere quanto Franca potesse essere troia…:avevo
scelto i tipi “giusti”, l’avevo lasciata a digiuno per un
bel po’ di giorni e lei….. niente: non sapevo proprio cosa fare.
Finalmente arrivammo alle vacanze di Sant'Ambrogio:
4 giorni che i Milanesi tradizionalmente , passano
in montagna a sciare: noi avevamo preso in affitto, un monolocale in Val Savaranche,
una laterale della Val d'Aosta, segnalatoci da due coppie di amici che nello
stesso immobile avevano un bilocale.
Per sfruttare la giornata al massimo, partiamo da Milano alle 6 del mattino:
in un paio d'ore siamo sul posto, andiamo subito a fare lo skipass, e poi
via, su e giù per le piste: un panino a mezzogiorno e poi di nuovo a sciare finchè si fa scuro : alle 5 del pomeriggio siamo tutti stanchi, rientriamo
a casa,doccia, pisolino, e poi ci si incontra nell'appartamento degli amici:
l'idea era quella di cenare tutti assieme: sul più bello ci accorgiamo che a
parte due bottiglie d'acqua minerale, in casa non c'è niente da bere:
nè vino nè aranciata,nèliquori: a 'sto punto io mi offro per andare a
comprare qualcosa al supermercato subito fuori dal paese: prendo la macchina
e faccio i pochi chilometri : mentre sono dentro a fare la spesa entra uno e
dice:"Attenzione, la provinciale è bloccata da una slavina!"Vabbè, lì è una cosa abituale, dopo mezz'ora arriva la
ruspa e libera la strada: in un paio d'ore il problema è risolto:io faccio i
miei acquisti, poi telefono a mia moglie: le spiego la situazione, le dico
che arriverò appena in tempo per la cena che loro proseguano pure nei
preparativi:intanto io mi metto in auto sulla strada: dopo mezz'ora arrivano
i Carabinieri e ci dicono che la ruspa al buio non lavorerà e che quindi se
ne riparla domattina:chi non ha un posto dove dormire potrà passare la notte nella
palestra della scuola che è a disposizione della protezione civile.....che
bello, invece di farmi una bella scopata mi ritrovo a dormire in un camerone......: richiamo Franca, spiego la situazione e
consiglio di andare a mangiare al ristorante: loro accolgono l'invito e dopo
un pò escono:io mangio qualcosa in un locale della
zona, poi entro in un bar e mi metto a guardare la tv con un caffè corretto davanti: mentre sono lì sento due del
posto che parlottano tra loro : sono giovani, sui 25 anni, abbronzati, hanno
la divisa dei maestri di sci, col maglione rosso e lo stemmino della scuola :
uno sta raccontando all'altro che si è scopato la madre di due ragazzini suoi
allievi, l'altro a sua volte racconta di essersi fatto la sorella maggiore di
un suo allievo : è chiaro che considerano il trombarsi
le fighe di città come un benefit scontato della
loro professione: d'estate maestri di tennis, d'inverno di sci....e il gioco
è fatto: a questo punto mi viene in mente che anch'io conosco un maestro di
sci : è quello che mi ha affittato il monolocale dove stiamo....metti
che.........lo chiamo sul cellulare, gli spiego la situazione: lui pensa che
gli voglia chiedere di venirmi a prendere con la motoslitta superando
dall'alto la slavina e cerca di tirarsi indietro, dicendo che è buio ....io
lo interrompo e gli spiego che voglio chiedergli un favore mooolto più piacevole,quello di trombarsi
Franca al mio posto: lui resta un pò interdetto,
poi capisce che ha solo da guadagnarci e accetta: gli spiego in che ristorante
la può trovare, gli consiglio di arrivare a fine pasto, quando , dopo caffè e liquorini, lei e le due coppie di amici staranno
per tornare a casa: se lui si offre di accompagnarla a casa, per via del
ghiaccio per terra la prenderà per un braccio, poi comincerà a darsi un
pò di dafare con le
mani.....insomma, se lei non lo manda a quel paese, deve tenerla un po’
sotto pressione e poi si vedrà: ovviamente l’idea non gli dispiace, per
cui accetta e mi promette di farmi sapere qualcosa più tardi.A questo punto io sono bloccato a pochi chilometri da mia
moglie,devo
dormire in un camerone
con venti letti, insieme a due camionisti che sono rimasto bloccati come me,
e intanto aspetto una telefonata……
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1
18 years ago
admin, 75
Last visit: 8 hours ago -
L\'attesa
.....Alla fine ti sei convinta....forse anche tu ami tutto ciò che abbia un pò di mistero, un pò di trasgressione...si forse è anche per questo; non so perchè ma quando mi raccontasti di avere una casa al mare per me è stato un segnale di invito o forse è solo una mia fantasia; fatto sta che in preda al caldo estivo (che a me provoca un'adrenalina paurosa) e all'aria salina del mare ci diamo un appuntamento a casa tua; non c'è nessuno e facciamo una cenetta intima...proprio a lume di candela; ho preso il cibo a un ristorante cinese (spero ti piaccia) e ci accomodiamo a tavola; tu sei veramente attraente con un'aria provocante e ammiccante, un vestito che cela poco le tue grazie con una bella scollatura occhi truccati quanto basta e un profumo non forte ma ammaliante; .....sei molto attraente.....molto e deglutisco a fatica quando ci alziamo per fare un cin-cin con del vino e guarda caso ti cade una goccia nella scollatura...con le dita ne prendo una goccia passandotela dietro l'orecchio ma con le labbra assaggio il vino rimasto nella scollatura molto delicatamente e rimani un attimo perplessa chiEdendomi cosa faccia......e io ti rispondo semplicemente che ti asciugo dal vino.....ti porgo la sedia e ti faccio accomodare mentre ti porgo ancora del vino ma poco e approfitto per guardarti nella scollatura; tu mugugni qualcosa ma in fondo ti piace essere osservata da me.....accavalli le gambe (guarda caso mentre sono ancora in piedi e mezza coscia è solo carne....una stupenda parte di te; si vede la levigatura delle tue cosce....e la cosa mi ...carica un pò; alla fine voglio godermi la cena per non sciupare tutto e la cosa mi riesce a fatica anche perchè tu mi guardi spesso con delle espressioni adorabili; siamo seduti uno di fronte all'altra e ci guardiamo spesso:
- sei splendida stasera;
- grazie sei molto gentile- mi rispondi e mi sorridi e ti accarezzo la mano avendo cura di passare le mie dita in mezzo alle tue con un movimento molto molto evidente e provocatorio; scherzosamente e sorridendo mi allontani; io ti faccio una carezza molto dolce sfioranti anche le labbra e tu mi guardi seria; io ti sorrido e spezzo il ghiaccio dicendoti:
-bella porcheria che ti ho portato- e tu mi prendi subito in giro accusandomi di tutte le cattiverie possibili e io sorrido per la tua simpatia ma quando all' improvviso ti dico ....- sai che con questo vestito hai un sedere fantastico?- tu rimani un pò in silenzio e mi dici grazie in maniera strozzata....-hai delle gambe che mi fanno cadere gli occhi- ............. .......pare che i miei complimenti comunque ti piacciano.....ma a un certo punto cominciamo a mangiare tranquillamente scherzando....anche se sono partiti 3 bicchieri di vino a testa e ce la ridiamo alla grande...-sei bellissima quando ridi- ti dico
-anche tu- mi rispondi;la cena ce la godiamo ma non so perchè dura poco e io mi alzo un attimo a guarda re la finestra:
- oggi è veramente una bella serata di stelle-
-si me ne sono accorta- e riaccavalli le gambe in maniera provocatoria....ti sorrido e mi avvicino....vengo dietro di te e dolcemente
ti accarezzo le spalle molto delicatamente e godo chiudendo gli occhi del tatto con le tue spalle...ti massaggio dolcemente e tu abbandoni i tuoi muscoli compiaciuta di quest'attenzione..ogni tanto volti la testa all'indietro e sei a occhi chiusi e io non ti lascio andare anzi la cosa mi piace sempre di più mentre faccio scivolare un pò le spalline con la scusa di massaggiarti meglio; le curve dei tuoi seni sono evidenti e non posso resistere; scendo un pò con le mani a sentire la sinuosità del tuo corpo e tu mi domandi -che fai?- ...-non ti preoccupare, fidati di me-.....non dici più niente ma io posso continuare e sento piano piano dentro di me qualcosa che esplode; le mie mani scivolano nel tuo vestito e tu continui ad ansimare mentre accolgo i tuoi seni tra le mie mani palpandoli come fosse un dono divino quasi con venerazione; tu inchini la testa all'indietro presa dall'ipnosi della situazione e non resisto sfiorandoti le labbra con la mia bocca lasciandoci andare in una sensazione d'oblio... ....ormai è un turbinio di emozioni.......di respiri ansimanti....di voglia, di sguardi; mi avvicino e ti bacio in maniera forte decisa e tu me lo ricambi intensamente; non solo ormai non abbiamo più segreti mentali e fisici e tu quasi mi aggredisci mi spingi verso il muro mi togli la camicia di dosso e cominci a baciarmi su tutto il corpo; a me piace molto poichè sei delicatissima; dagli occhi alle orecchie, dal petto al ventre fino a che non mi sbottoni i pantaloni me li fai scendere con decisione e rimango in boxer di colore bianco e tu con movenze impeccabili passi la tua bocca socchiusa sul tessuto di cotone seguendo il percorso del mio sesso; sei divina, fantastica anche quando mi mordicchi sulla punta e con decisione mi fai scendere i boxer mi lasci completamente nudo davanti a te; la tua decisione è sorprendentemente forte...le tue mani mi accarezzano il corpo con maestria sapendo bene cosa vogliono fare; sei dolcissima ma veramente eccitante quando la tua bocca comincia a farmi impazzire accogliendo il mio sesso in lei; la tua lingua è operosa e fantastica quando colpisce i punti chiave facendomi sobbalzare e in alcuni momenti quasi mi cedono le gambe; ti allontano mentre con la lingua ti asciughi le labbra e ti sollevo, mi prendi per mano e i nostri corpi nudi si dirigono verso il talamo del piacere: mi risdrai sul letto mettendoti di nuovo a leccarmi completamente mentre impazzisco dal piacere poi all'improvviso ti fermi ti siedi sopra di me facendoti scorrere piano piano il mio sesso dentro il tuo corpo abbandonandoci al piacere più forte; ti muovi ondeggiando il bacino e sei bravissima mentre lentamente scorri lungo la nostra compensazione; aumenti il ritmo sempre + forte stai cavalcandomi assurdamente mentre ti guardo fisso negli occhi......
....è una cosa bellissima....ti guardo fisso e tu fai lo stesso mentre siamo completamente abbandonati a noi stessi....ti prendo per i fianchi ti faccio salire e ti sdraio prendendoti per le gambe e portandole al mio bacino; tu avvinghi le tue gambe intorno a me mentre ti penetro di nuovo muovendomi lentamente e assiduamente; sali con il bacino e ti porti con il viso vicino al mio mentre ci guardiamo e baciamo con passione assurda, forte e calda; sei seduta su di me e siamo a contatto con il nostro viso è fantastico mentre continuiamo a muovere piano piano i nostri bacini sentendoci dentro in un unico corpo; ma non basta ti giri di schiena provocandomi il piacere di vedere il tuo sedere in primo piano; con la lingua non resisto a leccartelo tutto senza eccezione di niente e di nuovo assaggio il tuo sesso da dietro senza freni inibitori; la cosa non ti dispiace anche se poi non ce la faccio più e ti penetro anche da dietro afferrandoti per i fianchi ed è a questo punto che il movimento è paurosamente forte incessante...le mie spinte sono sempre più forti mentre tu sei in preda al piacere come me.....la nostra galoppata è incessante e ci rigiriamo di nuovo mentre siamo nella più classica delle posizioni....non ci fermiamo più......il nostro amplesso è scatenato e stiamo per raggiungere di nuovo un orgasmo e il tuo piacere è immenso.....ed è lì che decidi qualcosa che mi manderà in estasi.........mi sbatti con le spalle sul letto e decidi di pormi di nuovo all'orgasmo con la tua bocca.....sarà divino........superbo........ma non finirà qui,........la nostra carne sarà unita completamente,......
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18 years ago
admin, 75
Last visit: 8 hours ago -
Sempre in due
Si, il desiderio era folle, lo era altrettanto la decisione ma d'altronde l'istinto a volte ha più ragione della ragione; e così hai deciso, farai quel viaggio con me, quello che dura solo un giorno ma che sembra così lungo solamente considerando i secondi da godersi insieme; la notizia della tua compagnia mi fa veramente felice, la voglia di tenerti accanto è insistente quasi come una dipendenza da eroina; e così dopo quella giornata in cui ci siamo conosciuti torniamo a vederci e stavolta per un tempo che sembrerà infinito, devo dire che mi sento emozionato e tu arrivi sorridendo forse per nascondere quel dolcissimo velo di timidezza che ti contraddistingue sempre; ti do un bacio che prontamente mi ricambi e ho la sensazione che siamo come dei poli opposti continuamente in attrazione; hai deciso di guidare tu e per me va bene almeno mi godrò lo spettacolo che avrò di fianco: una ragazza con un nasino e un viso spettacolare, un corpo da mille e una notte e una simpatia e intelligenza invidiabili: cosa pretendere di più? Il nostro viaggio comincia con le nostre battute che ci scambiamo di solito, scherzando e ridendo, ma dopo un'ora e mezza di viaggio scendiamo a rinfrescarci, ci prendiamo qualcosa e risaliamo in macchina; distrattamente mi giro verso il finestrino per commentare il magnifico panorama e quando torno sulla tua figura mi accorgo delle tue gambe scoperte fino a mezza coscia, già perchè il tuo vestito svolazzante lo avevo notato ma tu furbescamente sapendo che non ti guardavo e per non essere palese lo hai leggermente tirato su mentre ero voltato dicendo: "Oggi non si resiste dal caldo" ma mi accorgo che nel guardarti tu con gli occhi furbetti fai un sorriso malizioso; non nego che mi sento turbare dentro, ho come un polipo allo stomaco e per un attimo mi sorprendi in quanto non mi aspettavo una mossa così; la prima parola che dico è con voce quasi roca ma mi riprendo facendo una battuta e con slancio ti do un bacio sulla guancia ma toccandoti un millimetro della tua dolce bocca e tu sorridi dicendomi di dartene un altro ma ancora più intraprendente proprio mentre ti sto baciando la guancia ti giri di scatto e le nostre bocche si prendono; io ti dico che sei proprio tremenda e scoppiamo tutti e due a ridere ma subito dopo il nostro sguardo è intenso ma pochissimi attimi poichè stai guidando; a quel punto ti dico :"ti dispiace se chiudo gli occhi due secondi?" e tu quasi stizzita mi dici che non c'è problema; dura pochi minuti questa fase di stallo poichè proprio mentre ho gli occhi chiusi la mia mano si muove verso te e comincio a sentire il calore del mio palmo sul tuo ginocchio; deglutisci a fatica ma non dici niente poichè io sono ancora ad occhi chiusi; ti accarezzo la coscia anche se tu tieni strette le gambe e non cedi; io però ho un sonno (vero?) profondo e molta pazienza e continuo ad accarezzarti stringendoti ogni tanto anche la carne, calda e suadente articolando le dita come fossero artigli di un'aquila....già perchè in questo momento ti sento come una preda; continuo imperterrito ella provocazione anche se ogni tanto pur avendo gli occhi chiusi mi scappa qualche smorfia di sorriso; nel silenzio assoluto poichè presi dalla situazione non abbiamo acceso nemmeno lo stereo, ti sento deglutire sempre più spesso e alla fine sento che piano piano, lentamente e devo dire con grande sensualità e assoluta passionalità, che dischiudi un pò le gambe facendomi capire che posso avanzare verso il dono del tuo paradiso; sei sempre più calda mentre avverto il tuo respiro più affrettato ma sei concentrata sulla strada e guardi sempre avanti; il bordo della mia mano avanza lentamente dove sei sempre più desiderosa e sempre più morbida; il respiro è sempre più ansimante e all'improvviso sempre nel mio sonno forzato mi giro sul fianco sinistro e non ti accorgi nemmeno (o forse mi dai il tempo) di accarezzarti con la mano destra e non con la sinistra; il mio sedile è un pò inclinato e lascio la mia bocca leggermente socchiusa come per fingere un sonno ancora più profondo e con la mano destra lascio per un pò quell'eden di fuoco per entrare sotto la tua maglietta e noto che salendo non ho ostacoli sentendo un particolare che a me da sensazioni di estasi: la curva del tuo seno; è paradisiaca la sensazione e accolgo questo sogno nella mia mano accuratamente, sentendo ogni piccolo lembo di pelle fino ad accogliere tutto il bene sulla mia mano; ci gioco molto con il tuo seno palpandolo e tenendo tra le mie dita i tuoi capezzoli sempre più rigidi e caldi ed io sempre nel mio profondo sonno provvidenziale; ti spio vedendoti aprire e chiudere gli occhi continuamente a bocca aperta con un respiro continuo veloce ed eccitato; salgo con la mano fino alla tua bocca attraverso il collo della tua maglietta e accarezzo la tua bocca con le dita ma tu donna più che mani passi la tua lingua attaverso le mie dita con un erotismo mai visto; ma poi ho il desiderio di scendere di nuovo facendoti contrarre i muscoli del ventre e lascio cadere le dita sfiorandoti sensualmente; ripercorro il tuo vestito e tu non sei più indecisa: la mia mano risale lungo le tue gambe calde, accoglienti, con quel calore e quel sapore di donna che hai; mi avvicino sempre di più, ancora di più, tu divarichi ancora quasi pregandomi di sentire la mia pelle......con la mia mano quasi come suonando un pianoforte mi avvicino ancora a te, e sento il tessuto del tuo indumento caldo, un fuoco vulcanico che sembra esplodere; ormai con la mia mano mi sento come un artista che può sentire solo una musica divina e la tua eccitazione scatena anche la mia.......il resto del viaggio sarà indimenticabile;
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18 years ago
admin, 75
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La prima volta
Quando sono scesa dalla nostra auto per salire su quella dell'altro per un attimo ho pensato di fuggire e tornare da mio marito, poi però ho pensato a quante volte lui me lo aveva chiesto, ed ora che gli avevo detto si non mi sentivo di tradire le sue aspettative.
In quella macchina l'altro mi aspettava già a cazzo duro e ben in evidenza. Mi sono sforzata di prenderlo in bocca subito per concludere subito e tornare da lui. Lui però mi giocava la fica tra le dita ed io un pò alla volta mi sono sentita persa perchè mi accorgevo che mi stava piacendo. Il suo cazzo era grosso e sapeva di pulito mi dava gusto succhiarlo. Ormai mi teneva fatta, ero eccitatissima e bagnata, lui l'ha capito e mi fatta sdraiare sul sedile dell'auto, non una parola ma gesti inequivocabili! Mi sono sfilata il perizoma e sganciata la gonna mentre lui con i pantaloni calati alle caviglie goffamente mi venuto sopra. Ho istintivamente aperto le gambe per accoglierlo sopra di me, mi sono offerta a lui sollevando le ginocchia e aprendomo tutta sotto di lui. L'ho persino aiutato a puntare il suo cazzo nudo contro la mia fica ormai pronta a riceverlo. Mi è scivolato dentro prima per un pò poi con una spinta me lo sono trovato dentro tutto rubandomi un gemito di piacere. Me lo sentivo che mi riempiva tutta molto di più che con mio marito. Lui ha preso a fottermi prima piano poi sempre con più decisione. Ho istintivamente serrato i miei talloni sui suoi fianchi e tesi al massimo le mie caviglie abbandonandomi completamente a quella monta incapace di sottrarmi al piacere che velocemente mi saliva dentro. Ho sentito l'orgasmo esplodermi dentro inarrestabile ed impetuoso prendendomi dallo stomaco fino alla ventre ed al cervello. Mi aggrappai completamente a lui con le caviglie sempre più strette ai suoi fianchi e le braccia aggrappate alle sue spalle vinta da quello stupendo cazzo che mi sbatteva sempre più forte accompagnando il mio delirio. Gemevo, gridavo scuotendomi tutta sotto di lui. Fu un orgasmo lunghissimo ed indecente e lui fu bravissimo ad accompagnarmi fottendomi forte per tutto il tempo e poi ancora dopo. Quando finalmente sentii dal suo ansimare che anche lui era alla fine la mia eccitazione ritornò altissima riuscendo finalmente a rivolgermi a lui direttamente incoraggiandolo a farlo. Fu stupendo sentirlo gonfiarsi ancora di più dentro di me e sentire la violenza del suo sperma schizzarmi dentro caldo come una scudisciata procurandomi un altro violentissimo orgasmo. Vinta, chiavata e goduta per la gioia del mio lui, dell'altro ed anche la mia.
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18 years ago
admin, 75
Last visit: 8 hours ago -
Prime esperienze in un club
In questi anni il bar Muc era diventato il punto di ritrovo per coppie sposate. Incontravo spesso i miei amici e si parlava dei ricordi del passato. Una sera incontrai Fabrizio e sua moglie Luisa, vennero vicini al nostro tavolo e si sedettero. Parlando di varie cose, Fabrizio mi raccontò che con sua moglie era andato a Milano in un Club Prive. Io di questi Club non ne sapevo niente, perciò lo incitai a raccontarci cosa si fa lì dentro. "Gianni ora ti spiego. In questi Club vanno coppie sposate o fidanzate e degli uomini singoli. Si balla fino a tarda serata, poi si va nel prive e si cerca o una coppia o un singolo, secondo le preferenze, per fare del sesso assieme. Nel giro di mezzora sono tutti nudi, coppie con coppie, donne che si leccano e masturbano fra loro, mogli o fidanzate che scopano con il compagno e dei singoli. Donne che fanno un pompino mentre le scopano, insomma una grande orgia". Francesco raccontava e io già immaginavo Laura che godeva con il cazzo in figa di un altro, i miei occhi brillavano dalla libidine. Laura mi guardò e mi disse: "Gianni, a cosa stai pensando?" "Io, a niente!" "Non è vero, hai gli occhi che brillano, tu stai pensando di andare a visitare uno di quei Club". "Si, confesso che è vero, e te non sei curiosa di vedere dal vivo quello che succede?" "Sì lo sono, però solo a guardare e non per fare". "Francesco, mi dai l'indirizzo di quel Club?" "Senti Gianni, se vuoi sabato sera ci andiamo insieme tutti e quattro". "OK, sabato sera vengo a casa tua". Finimmo di discutere e andammo a casa.
Il sabato sera andammo a prendere Luisa e Francesco, e ci avviammo verso quella nuova esperienza. Arrivammo al Club e all'entrata c'erano due persone una per il guardaroba l'altra per controllare le tessere degli associati. Io e Laura, essendo la prima volta, dovetti fare l'iscrizione. Compilato il foglio con i nostri dati, ci rilasciarono un tesserino, stava a indicare che per tutto l'anno eravamo soci di quel Club. Entrammo in una gran sala con la musica da sottofondo. C'era la pista per ballare e tavolini con poltrone e divani. Francesco ci prese per mano e ci fece salire delle scale che portavano al piano di sopra, il prive. C'erano tanti stanzette e in ognuna un letto e dei divani attorno. In fondo al corridoio c'era una grande stanza e nel centro un enorme letto. Pensai che lì ci potessero stare benissimo 6 coppie, e che orgia potesse scatenarsi. Scendemmo, ci avvicinammo al bar, pren-demmo da bere e andammo a sederci in fondo alla sala. Il Club a poco a poco si era riempito. Vedevo molte coppie e anche uomini soli di tutte le età. Le donne indossavano quasi tutte delle minigonne o vestiti molto corti e delle scollature mozzafiato. Verso le 11 il Dejej iniziò ad alzare il vo-lume mettendo delle musiche molto movimentate, la pista si riempì di gente che ballava o si muoveva per fingere di ballare. Alcune donne o ragazze si spogliavano, altre salivano su un cubo e si attac-cavano ad un'asta, dimenando il culetto in modo sessuale. Francesco Luisa e Laura andarono in pista a ballare, io, curiosone, guardavo le coppie e i singoli che salivano e scendevano dal prive. Quel posto mi piaceva, finalmente vedevo delle persone che si divertivano, senza crearsi dei problemi, alla faccia di tutti i tabù che ci hanno imposto. Dopo alcuni balli Laura e Luisa scesero lasciando Francesco solo. Si sedettero accanto a me, io le guardai e le feci una proposta: "Perché non vi spogliate pure voi?" Luisa rispose "Per me lo faccio subito, se mi fa compagnia anche Laura". "Be, visto che qui si può fare quello che si vuole, lo faccio anch'io". In pochi minuti erano tutte due nude e si accarezzavano, si toccavano il seno, la fighetta e poi Luisa baciò in bocca mia moglie. Era veramente una libidine vedere quei due corpi di giovane donna stringersi, baciarsi, toccarsi le parti più intime. Un gruppetto di singoli si avvicinò per guardare lo spettacolo e, arrapati, si tirarono fuori l'uccello masturbandosi. Per Laura era la prima volta che faceva sesso con una donna, però vedevo che se la cavava molto bene, non era per niente impacciata. Si dice che le donne sono tutte troie, basta lasciarle fare quello che pensano o vogliono è lo diventano. Alle 2 la musica si abbassò e con un sottofondo di ritmi lenti inizio l'ora del prive. Francesco ci raggiunse e disse alla moglie di rivestirsi per andare su nelle stanzette. Laura mi chiese: "Andiamo su anche noi?" Certo, cosi vediamo le orge". Salimmo le scale affollate di gente e nel corridoio c'erano coppie che si masturbavano a vicenda. Oltre al sottofondo musicale, si sentivano dei respiri affannosi e delle voci di donne che godevano. Le stanzette erano quasi tutte piene di gente nuda o seminuda che facevano sesso. Girando e guardando ne trovai una libera, entrai e dissi a Laura: "Spogliati, ho voglia di fare all'amore mentre gli atri ci guardano". "Gianni, ho vergogna". "Vergogna di cosa? Qua sono tutti nudi, dai vieni a stenderti sul letto che ti palpo tutta". Si avvicinò e mentre si spogliava disse: "Facciamo all'amore, però non deve avvicinarsi nessuno". Spogliandomi risposi: "Vai tranquilla, fidati di me". Si sdraiò sul letto era completamente nuda, estasiato da quel corpo che le luci lo rendevano ancor più bello mi avvicinai alle sue labbra e la baciai. Iniziai a toccarle il seno, poi scesi sul pube e giù fino alla fighetta. Arrivarono alcuni singoli a guardare, tra qui uno si sedette sulla sponda del letto, tirò fuori l'uccello e lo menava. Era un uomo abbastanza maturo e aveva anche una bella mazza. Allungò la mano per toccare le gambe di Laura, lei sentì subito che non era la mia e mi guardò facendomi segno di no con la testa. Mi avvicinai ad un orecchio e le bisbigliai: "Dai poverino lascialo fare, non vedi che si sta masturbando da solo, se ti tocca mica ti rovina, o forse sei diventata infrangibile". Fece un sorriso e mi baciò. Nel fra tempo l'uomo allungò il braccio arrivando a toccare con la mano la fessura. Io guardavo, senza farmi notare, tutto quello che lui palpava e mentre accarezzava le labbra di quella paradisiaca fessura, si avvicinò e iniziò a leccarle le cosce. Laura, in preda al piacere, si lasciò andare. Lui, sentendo quel corpo rilassato e calmo, salì con la lingua e la infilò nella fighetta. Lei fece un piccolo sobbalzo e poi rimase immobile lasciandosi scopare da quell'esperta lingua. Gemeva e mi sussurrava: "Hhooo Gianni, com'è bello. Mi sto bagnando tutta hhaa…… Leccami le tettine, ssssiiiiiiiiii…. Cosi mi fate impazzire hhoooo….".
Sentendola ansimare capii che era ora di penetrarla con un bel cazzo duro. Guardai il singolo e le dissi di mettersi la protezione e scoparla. In un attimo si spogliò e mise il presservativo. Laura aveva intuito, chiudette le gambe e aggrappandosi al mio collo disse: "No, ti prego non voglio tradirti, io sono solo tua". "Amore, tu non mi stai tradendo, sono io che voglio vederti gemere e godere con il suo cazzo. Lui ora ti ha dato piacere e ora sta a te ricambiare". Mi guardò con fare remissivo. "Baciami, ti prego baciami amore mio". La baciai, mentre con la mano le allargai le gambe ormai prive di resistenza e feci cenno di penetrarla. Sentivo il suo corpo fremere e ad un tratto spalancò gli occhi e con la bocca nella mia emise un gemito, capii che aveva il cazzo dentro di se. Mi staccai dalle sue labbra e mi postai per lasciare a quell'uomo più spazio nei movimenti. Laura ora era rilassata il suo corpo era immobile alla merce dell'uomo che la penetrava con foga. Ora, in preda agli orgasmi, poteva farle qualunque cosa. Avvicinai il mio cazzo alla bocca toccandole le labbra con la cappella, lei come lo sentì se lo imboccò tutto. Ora Laura stava raggiungendo l'orgasmo, il singo-lo aumentava sempre di più il ritmo della scopata fino a quando non la sentì gridare: " Vengoooooo hhhoooo… hhhhoooo..hhaaaaaaaaaaaa". Godemmo insieme con lei. Lui le venne dentro e io le sborrai sulle tette. Il singolo scese dal letto e rivestendosi mi chiese: "Lei è tua moglie?" Feci cenno di sì con la tasta. "Devo farti i complimenti, sei un uomo fortunato ad avere una moglie con un forte carico sessuale e una fighetta che solo a toccarla ti fa sborrare". Si avvicinò a Laura e continuò: "Sei molto bella. Quello che ho detto a tuo marito è un dono che la natura ti ha fatto, sappine fare buon uso". Le diede un bacio sulla fronte, la ringraziò e usci dalla stanza.
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18 years ago
admin, 75
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Una giornata da ricordare
…..C’era un’aria strana in ufficio…era pieno luglio e faceva veramente caldo; quel giorno lei venne con i capelli sciolti e un vestito un po’ scollato che lasciava scoperte le gambe da poco sopra il ginocchio in giù; tra noi non c’era un buon sangue lavorativo ma avevamo una cosa in comune: la passione per gli ammiccamenti, gli sguardi rubati e le provocazioni; ci stuzzicavamo a vicenda in ufficio sfiorandoci ogni tanto e lasciandoci ammutoliti uno con l’altro in quello stanzino dove di faccia non ci si passava e si metteva di fianco strusciando il suo sedere sulla patta dei miei pantaloni; gioco al quale alla fine io partecipavo indurendo i miei fianchi facendole sentire il “contenuto”; tutto questo accadeva alla luce del sole di fronte ai colleghi all’anziana segretaria e a volte anche davanti al datore di lavoro.
Erano stati lunghi giorni di lavoro e non era un’espertissima di computer quando quel giorno mi chiese un aiuto…la raggiunsi nella stanza del capo che era assorto a leggere e lei stava in quella rientranza della stanza dove c’era il computer con alla nostra sinistra il datore di lavoro; mi misi di fianco a lei mentre mi diceva che non riusciva a far partire ‘sto “coso”; io risposi che era veramente impedita e di tutta risposta ricevetti un calcetto niente male; provocandola le dissi che aveva un buon profumo e lei maliziosa come sempre mi rispose
-è la mia crema e io adoro sentirla scivolare sulla mia pelle- rimasi imperturbabile anche quando risposi:
-ah si?! Ti basta questo per sentirti meglio?-; lei mi disse che ero veramente stronzo mentre ogni tanto controllavamo se il capo ci guardasse visto che era solo a quattro metri di distanza; quando non capivi cercavo di prendere il mouse ma lei rimaneva inchiodata con la mano e io non potevo far altro che poggiare la mia sopra la sua ma maledettamente mi piaceva giocare e con le dita strusciavo tra le sue in un gioco eccitante e provocante come due sessi che si incontravano tra di loro; tutto ciò mentre ogni tanto ci scambiavamo gli sguardi e ci sorridevamo; il nostro capo all’improvviso ci chiese:
- oggi è veramente un giorno duro, è un gran casino- e io risposi
- eh si ha ragione, oggi è più duro di tutti gli altri giorni- facendola quasi sbottare in una risata; mentre tenevamo le nostre mani sovrapposte cercando di far funzionare il pc con il conseguente macello sul video che poteva accadere lei si tirò indietro poco con la sedia e vidi di nuovo le sue gambe a metà coscia mentre per non farsi sentire mi disse:
-adoro da morire strusciarmi le gambe con la crema per il corpo dopo averla messa- e io
- mmmm sarebbe interessante da provare- ma lasciai cadere la cosa lì…l’unica cosa che però mi piaceva è essere attaccato al suo corpo anche solo sentire la stoffa del suo vestito;
a un certo punto non so perché mi piegai sulle ginocchia poiché il sinistro mi faceva un po’ male e mi ritrovai vicino alle sue gambe e non so che mi prese mi girai verso di lei e diedi una vera e propria leccata sulla coscia; la sua reazione non si fece attendere ma non fu negativa anzi con la mano senza farsi vedere dal capo me la lascio inchiodata alla sua coscia dicendo:
- allora è vero che ho un buon sapore?-
Mi rialzai e continuammo in questo gioco fino a che mi stufai dicendogli e anche ad alta voce:
- devo provare quello che mi hai detto prima- la frase era vaga e il capo non si distolse dal giornale e io con le mani prepotentemente le divaricai le gambe ma lei non mise troppa resistenza le scappo solo un “oh!”….mentre armeggiavo con il mouse con la mano sinistra “armeggiavo” tra le sue gambe morbide carezzando l’interno coscia e sopra; mi piaceva la sua pelle e piano piano notavo che la resistenza scemava e continuavo a salire con la mano fino a constatare con gli occhi che il bordo del mignolo era arrivato al pizzo bianco del suo intimo femminile; vedevo che ogni tanto si poneva il viso tra le mani per distrarsi poiché la cosa era dannatamente eccitante essendo presente anche il capo; mentre continuavo a lavorare (!?) con l’indice e il medio le sollevai il pizzo e potei constatare che la sua eccitazione era alta, sentivo la peluria e le labbra sottostanti completamente in preda a un’onda di eccitazione; mi inumidii ben bene le dita e facendo finta di essermi schiacciato le dita le portai in bocca succhiando il suo nettare prelibato e la cosa la fece eccitare ancora di più; per fortuna la scrivania era protetta da una protezione in legno per cui nessuno da davanti poteva vedere niente; riportai la mia mano in mezzo alle sue gambe e stavolta le mie dita cominciarono a seguire il percorso del tuo sesso andando anche a sollecitare con fermezza e a volte con decisione il suo clitoride sempre più teso; lei respirava in maniera decisa, frequente in preda all’eccitazione del proibito e del mio “lavoro”; il capo non si accorgeva poiché eravamo bravissimi e lei stava godendo visibilmente proteggendo la visione del suo viso dal capo grazie allo schermo del pc; era veramente bagnata quando dissi: - per la miseria si dev’essere staccato il filo dello schermo- …lei rimase ferma e immobile stupita e capendo bene le mie intenzioni cercò di ostacolarmi ma io mi imposi andando sotto la scrivania protetto sempre dall’arredamento e il mio capo non poteva vedermi; mi trovai davanti alle sue cosce e muovendo comunque i fili mi avvicinai cominciando a leccarle le dita dei piedi mentre lei era costretta a rispondere alle mie domande fingendo di aggiustare il pc; il mio capo disse:- ma c’è tensione sui fili?- e io –si qui c’è molta tensione, moltissima ora provo a stringere i cavi con i denti- detto questo presi i polpacci della mia “complice” e la tirai verso me….le sollevai ancora di più la gonna e con le dita le scansai i lembi del suo intimo e facendo scorrere il suo sedere verso me inzuppai la mia lingua infilandola tutta nel suo sesso facendola sobbalzare…il capo le disse – stai bene?- e lei …-sto benissimo, mai stata meglio-; la mia lingua sembrava un vortice e la asciugavo di tutta la sua eccitazione mentre lei cominciava ad ansimare chiese il permesso al nostro capo di accendere la radio ottenendone il consenso in modo tale che potesse godere meglio di quel momento; e così cominciò ad ansimare con più forza nascosta dallo schermo poteva anche lasciare la bocca aperta e godere tranquillamente mentre il capo leggeva il giornale….io la leccavo freneticamente ponendole la possibilità di venire quando volesse; e fu proprio nel momento che cominciai a farle un vero e proprio pompino al clitoride che lei subì un orgasmo violento e irrefrenabile lasciandomi a bere del suo sfogo; il suo gridolino fu appena avvertito dal capo che le ribadì di stare attenta a non farsi male con i fili; io mi ritirai su dalla scrivania era ora di pranzo e il nostro capo andò a casa a mangiare mentre noi rimanemmo in ufficio ma purtroppo anche una nostra collega rimase in ufficio ma in una stanza lì vicino; mangiammo un boccone e la mia complice entrò nella stanza della segretaria anche quest’ultima assentatasi per mangiare, io la vidi affacciarsi alla finestra, una finestra stretta in cui poteva affacciarsi una sola persona; lei si sporse lasciandoi il suo sedere in bella vista e io vado matto per le curve del fondoschiena; mi accertai che l’altra collega fosse nell’altra stanza e andai anch’io dalla mia “godente” e con una scusa le chiesi:
- che stai guardando?- e lei –niente mi stavo distraendo un pochino-…
io ero fuori di me e avevo tra le gambe un arsenale di guerra quando all’improvviso con la mano le profanai di nuovo il suo intimo andando a frugare tra le sue voglie sentendo di nuovo che era bagnata; lei rimase affacciata e io non potei far altro che ricominciare ad eccitarla quando stufo le sollevai la gonna del vestito e con una decisione inaudita le strappai completamente il suo tanga lasciandola con le natiche scoperte; mi sbottonai i pantaloni e liberai l’animale che cercava la sua preda…sembrava fiutare l’odore del sesso di lei tant’è che quasi la punta si avvicinò alla porta del piacere e la penetrai piano piano ma sembrava fosse oliata per come entrò senza ostacoli; lei rimase affacciata e io cominciai a muovermi dolcemente penetrandola e uscendo fino alla punta per farle risentire ogni volta il piacere dell’ingresso; la cosa più eccitante era che oltretutto la gente che passava di sotto poteva accorgersi del movimento del suo busto che riceveva da sotto gli ingressi del mio sesso; la cosa peggiorò nel momento poi che cominciai a tenere un ritmo assurdo; i miei colpi erano fortissimi e ogni volta lei gemeva rischiando di farsi sentire e la sua testa ormai ballonzolava avanti e indietro facendo chiaramente notare che qualcuno la stesse scopando; ogni colpo era sempre peggio poiché lei godeva proprio come una forsennata finchè non gemetti il suo orgasmo facendola sentire in maniera esagerata stavolta tant’è che riportò la testa dentro…..ma a quel punto approfittai del suo godimento per prenderle e portare la sua bocca sul mio sesso eretto e con i tuoi capelli stretti dalla mia mano accolse con la bocca tutta la mia voglia cominciando a farmi uscire di testa grazie all’abilità delle sue labbra e della sua lingua; mi fece un pompino indimenticabile e quando stavo per raggiungere l’orgasmo la distanziai leggermente tanto da metterglielo in mano facendola continuare e sparando il mio seme sulle labbra e nella bocca che avidamente alla conclusione del mio godimento risucchiò tutto il mio seme; …fu stupendo, fu veramente stupendo…..
qualsiasi vera femmina e sottolineo il termine gradisse darmi dei commenti sarebbero veramente graditi
….sopratutto se conditi da…calde proposte…vi aspetto
[email protected]
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18 years ago
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Il viaggio
Il viaggio
Era giunta la stagione calda, quella in cui i desideri (almeno i miei) diventano quasi esagerati; dopo averti scritto mi dai una notizia particolare: verrai nella mia città e ci resterai qualche giorno per soggiornarvi insieme a delle tue vecchie amiche
- mi fa davvero piacere, affermo io
- veramente? La cosa mi lusinga, dopo aver tanto scritto e riscritto, finalmente ci potremo vedere;
- eh già…la cosa mi piacque alquanto visto che la curiosità di vedere di persona quest’effimera bellezza era cresciuta di molto in questo tempo.
La verità era che durante quel periodo, le frasi ammiccanti, i toni sempre più caldi e la voglia di vederla era veramente cresciuta a dismisura; ero molto eccitato da questa cosa e incuriosito al tempo stesso. Che strano mi sentivo quasi a disagio ma anche con molta voglia di accelerare i tempi; due giorni prima che tu venga ti chiedo quale sarà il tuo treno e l’orario…
Il giorno venne e presi il treno fino a 150 km dalla mia città e così aspettai il tuo….salii e ti cercai in ogni convoglio: finalmente ti vidi: eri insieme alle tue amiche……uno spettacolo; un vero spettacolo, eri seduta con le gambe accavallate, abbronzantissima e la tua pelle bronzea mi inebriava la vista compreso il tuo seno che stava per esplodere, ogni volta che il treno sussultava le tue tette si muovevano così attraenti…due vere calamite; viso abbronzato sorriso bellissimo insieme ai tuoi capelli; ti voltasti e mi vedesti e mi guardasti a lungo quasi mormorando il mio nome ma io lo dissi in pieno:
-….anna…..ciao sono alex mi riconosci?
-…alex….che sorpresa
Per non far capire alle tue amiche che mi avevi conosciuto in questo modo originale dicesti loro che mi conoscevi da tempo e io inventai che ero di ritorno da un viaggio di lavoro per tornare nella capitale; mi facesti accomodare e c’era un posto proprio davanti a te; scherzavamo anche con le tue amiche dopo le presentazioni ma per i 150 km che ci separavano ma mancavano ancora un paio d’ore e nelle fasi si relax i nostri sguardi s incrociavano: ci eravamo piaciuti subito e molto spesso ci guardavamo fissi negli occhi…penetrandoci nelle intenzioni; i miei occhi diventano sempre più intensi e le tue movenze con le labbra e la lingua sempre + eccitanti e la cosa si poteva notare visto che il mio sesso stava per esplodere; mi alzai e mi misi poggiato sulla barra della porta dello scompartimento con il mio busto verso di te e solo tu potevi notare il bozzo che avevo sui pantaloni; avevo la cappella veramente gonfia e la curva dei pantaloni sempre + dilatata; ti accorgesti immediatamente e ogni volta mentre parlavamo il tuo sguardo andava lì…..approfittai del movimento ferroviario per muovermi con il bacino verso te…..orami ero con il bacino a 20 cm dal tuo viso e il mio cazzo era veramente vicino; tu eri seria ma non arrabbiata…solo presa dalla visione e avrei giurato che sotto quella gonna ci fosse stato un fiume d’eccitazione viste le volte che incrociavi le gambe; finì che in una galleria mi sentii mordere dolcemente sopra i pantaloni lasciandomi andare a un leggero gemito….e passato il breve buio notai la forma del leggero morso che avevi dato al mio sesso…era divino…decidemmo di cambiare scompartimento per chiacchierare in pace mentre le tue amiche sonnecchiavano; ci sedemmo da soli ma dopo un po’ arrivarono delle perone anziane e due suore; per far posto a loro in maniera provocatoria ti dissi
- vieni dai ti prendo sulle ginocchia
- ma dai ci rialziamo
- no no sono stanco non mi va di stare in piedi
Accettasti al fine e ti sedesti sulle mie gambe ma il treno era veramente un valido aiuto, infatti scivolasti sempre di più (involontariamente?) verso il mio pube; sentivo le tue chiappe dure come il marmo arrivare a contatto; il mio sesso era duro e grosso come un bastone di puro legno; anche qui ogni tanto approfittavo delle brevi sonnolenze per sfiorarti le gambe e la cosa ti piaceva; sentivo il calore della tua fica e percepivo anche i movimenti del tuo bacino per sfregarti sul mio pene;
A un certo punto mi dicesti:
- Alex non ne posso più ho voglia di scopare….voglio sentirmi il tuo cazzo dentro;
- ne sei sicura? Allora aspettiamo la prossima galleria;
Prima che la galleria arrivasse però ti muovesti un po’ per allargare il tessuto della tua gonna affinché le tue chiappe nude poggiassero direttamente sulla stoffa dei miei pantaloni noncurante delle altre persone, anzi la cosa era ancora + eccitante; la galleria arrivò….era di 10 km come quella del Gran Sasso; infilai la mano sotto sollevandoti un pochino e sfilai quel membro pieno di durezza per guidarlo all’interno della tua passera; la cappella entrò piano piano e ogni cm che entrava sentivo gemere il tuo sospiro fino a farlo scivolare tutto dentro; calda, bagnata…..avevi una fica travolgentemente piena di voglia….cominciasti a muoverti quasi freneticamente approfittando del umore sotto galleria….giurerei che forse qualcuno ci avesse sentito gemere ma chi se frega; continuavi e continuavi in quel ritmo mentre io stringevo le tue tette dure facendo uscire i capezzoli dal tuo decolletèe e li strizzavo per tuo godimento; e sottovoce leccandomi l’orecchio con la testa all’indietro dicevi:
- ti monto ti sto scopando senti?
- Si ti sento sei meravigliosa, hai una fica unica ti faccio sentire quanto è duro, senti senti senti
- Si ..lo sento mi fai godere me lo sento scoppiare….dammelo tutto dai dai spingi anche tu, spingimelo
- E’ tutto tuo tuo tuo tuo
Era meraviglioso bisbigliare così mentre mi montavi ma la galleria stava per finire e non poteva finire così; eravamo un po’ sconclusionati ma prima che finisse uscimmo fuori e corremmo verso il bagno anche se non era il massimo ma cosa cazzo ce ne fregava….entrammo dentro mentre ci mancava poco che avessi l’uccello di fuori, ti poggiasti sul lavandino, ti presi sotto le cosce e te lo rinfilai di colpo facendoti sussultare e dando una serie di colpi così forti da farti sussultare; spingevo come un ossesso facendoti godere liberamente ora:
- godo godo si così si….così mi fai morire
- ti voglio far svenire di voglia, voglio sbatterti non una ma cento volte
- ecco dai dai ancora….dai ancora…..
- voltati
le dissi all’improvviso e la misi con il viso verso lo specchio mentre il suo culo era divino davanti a me…..la leccai tutta….e all’improvviso le reinfilai il mio bastone a farla sussultare di nuovo: la sbattevo selvaggiamente con il mio pube che si schiantava contro le sue chiappe e a ogni colpo le vedevo ballare sode e avevo la cappella che scoppiava quanto tu:
- aaaaaahhh…ecco ….ecco….ora spingi, spingi…ecco ancora più veloce dai….dai….più forte….ecco….ecco…vengo ..vengo, scopami dai…vengoooo;
Furono 30 secondi di orgasmo violento, meraviglioso…..mentre scemavo le mie spinte ti alzasti…mi facesti mettere in piedi sul water e prendesti in mano il mio cazzo pulsante di voglia: ti applicasti in un pompino meraviglioso, la tua lingua lo divorava quasi fino a che non venii con una veemenza assurda, controllasti ogni goccia della mia sborra uscita copiosa…….mi facesti godere come un pazzo…..ci ricomponemmo e tornammo allo scompartimento e tu alle tue amiche:
- avete fatto un bel riposino? Io e alex abbiamo discusso di alcune cose ma alla fine…siamo “venuti” al sodo………..
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18 years ago
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Un vero piacere
Tornato a casa dopo una lunga e faticosa giornata di lavoro, mi spoglio e, mi reco in bagno; mi metto nudo per lavarmi, ma, senza sapere perchè, e come, all'improvviso, prendo in mano il cazzo ed inizio a carezzarlo e a farmi una sega. Mentre mi masturbo mi prende la voglia di avere un cazzo in culo, purtroppo in casa ero solo, ed allora aprii l'armadietto sotto al lavandino ed estrassi lo sturalavabi. Presi in bocca il manico dello sturalavelli e lo bagnai per bene con la saliva, poi, lo infilai, tutto di colpo, nel culo ed iniziai a farlo andare su e giù sempre più forte; contemporaneamente, con l'altra mano, alternando la dx e la sn tra loro, mi masturbavo. Raggiunsi, con il cazzo un primo orgasmo ed ebbi una sborrata in contemporanea al mio culo, subito dopo ebbi un secondo orgasmo ed una sborrata. Entrambe le sborrate me le sparai in mano e da questa le leccai ed assaporai, poi, me le ingoiai. Non ancora completamente soddisfatto, incominciai a succhiarmi il manico dello sturalavelli, sporco di merda, e, contemporaneamente, inizia una seconda sega, la cui sborrata, raccolsi in mano e........come prima, me la ingoiai, non prima di averla lungamente assaporata. Conclusi l'attività erotico-sessuale, introducentomi, in contemporanea, nel culo, il manico dello sturalavelli ed un vibratore; provai talmente tanta soddisfazione ed un orgasmo così intensi, che sborrai ancora e molto copiosamente; anche questa volta, inghiottii la mia sborra calda e succolenta. Provate, vedrete che vi divertirete moltissimo.
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18 years ago
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Elisea è stata la prima volta in tre
ELISEA fu la prima volte in tre.
Eravamo amanti cinque anni fa, io ero singles e lei fidanzatissima prossima al matrimonio, il suo ragazzo lavorava fuori città ed io donnaiolo me la scopavo quando le circostanze lo permettevano. Bellissima, capelli neri corvino di un lucido pauroso lisci e lunghi fino a sotto il sedere, che lei teneva sempre in ordine, la pelle del viso vellutata, liscia, senza imperfezione alcuna, due labbra rosse e carnose da immaginarsi un mega pompino solo a guardarle, una buona 4° di seno e il culo tondo, alto, di un bello mozzafiato, uno di quei culi che non puoi non voltarti a guardarlo quando passa. Io in quel periodo spargevo il seme del mio uccello un po’ qua un po’ là e lei mi soddisfala parecchio. Ci vedevamo durante la settimana quando il cornuto lavorava, me la scopai in tutte le posizioni possibili e a lei piaceva molto variare, ricordo che da subito tirammo fuori perversioni e voglie strane, solo il culo non mi diede mai, non riuscivo mai nemmeno a metterci un dito. Una volta la scopai in figa perfino con una bottiglia vuota del vino dal collo molto lungo, le era piaciuto talmente tanto che nei giorni dopo lo volle fare da sola. Si sedeva sulla bottiglia mettendosela in figa e mi chiedeva di darle il cazzo da succhiare, quando mi portava vicino all’orgasmo se ne accorgeva ed aumentava il suo movimento sussultorio per godere insieme a me. Scopavamo parlando di ciò che ci sarebbe piaciuto fare e lei mi confesso più di una volta che avrebbe voluto condividere il mio uccello con un’altra donna. Io ovviamente le dissi di chiamare una sua amica, ma lei mi rispose che amiche con le quali poteva scopare non ne aveva. Mi confidò di aver avuto una mezza esperienza con una cugina francese, avevano cominciato per scherzo con dei baci sulla bocca ed erano passate al mostrarsi le parti intime facendo battute sul sesso, ma dopo un po’ lasciarono perdere. Lei però era molto gelosa, una volta mentre scopavamo mi chiese se avessi trombato qualcun’altra durante il fine settimana, risposi di si e lei incazzata si allontanò e ne scaturì una lite. Io le dissi:Ma scusa vuoi scopare assieme a me ed ad un’altra troia e poi fai la gelosa?
Lei:Si, certo, lo vedi che non capisci, io scopo con te ed un’altra e godo del vostro corpo, così avete goduto solo voi.
Io: allora non sei gelosa sei invidiosa?
Lei:No sono gelosa del fatto che lei ha goduto del tuo cazzo senza di me.
Le litigate cominciarono ad essere sempre più frequenti ed io evitavo spesso di chiamarla, lei del resto era prossima alle nozze prima o poi doveva finire, lasciai perdere tutto, anche se il fatto di non averle scopato il culo mi era rimasto davvero sullo stomaco.Gli anni passarono e di lei persi le tracce non ci cercammo più.
Un mese fà avevo finito di lavorare presto, andai a trovare mia moglie al nostro ufficio commerciale in centro, e chi ti incontro con lei “Elisea”. Non credevo ai miei occhi, ha aperto un negozio e si era rivolta a mia moglie per fornire il suo magazzino. Quando mi vide spalancò gli occhi
e mi disse: Ciao che ci fai qui?
Io:Veramente ti stavo per chiedere la stessa cosa!
Ci salutammo con un breve abbraccio e senza nemmeno pensarci le misi una mano sul culo come facevo sempre in passato. Mia moglie fece finta di nulla… io pure…ed Elisea pure.
Parlammo del più e del meno raccontandoci in grandi linee quello che era successo negli anni che non ci eravamo visti, lei aveva lasciato il marito e… tutta vita,andammo a prendere tutti un caffè al vicino bar e notai che mia moglie si trovava in sintonia con Elisea. Ridevano, scherzavano, parlavano di lavoro e di progetti per il negozio di Elisea, sembravano due vecchie amiche. Conoscendole entrambe capii subito “SI PIACEVANO”. Elisea se ne andò ed io e mia moglie restammo da soli in ufficio, era l’ora di pranzo ed io le proposi di andare al solito ristorantino, lei invece mi guardò con il suo solito sguardo da porca e mi disse: E se per pranzo tu ti mangiassi questa?
Si sfilò le mutande da sotto la gonna ed alzandola mi mostrò una figa apertissima e bagnatissima.
Mi ci fiondai a pesce, ero inginocchiato sotto di lei e la leccavo con voracità. Lei alzò la gamba e mise il piede su di una sedia, io lì cominciai a lavorare di dita, le appoggiai un dito sul buco del culo continuando a leccare e provai ad affondare, entrai piano piano e le piaceva, ansimava ed emetteva dei piccoli gemiti lenti e costanti. Era un lago di umori e saliva, ne approfittai e sfilando il dito dal culo lo misi in figa, poi le dita dentro divennero due. Le bagnai bene bene e le poggiai sullo strettissimo sfintere, leccai con velocità il clitoride cercando di portarla all’orgasmo e quando la sentii arrivare affondai in profondità, con forza e violenza le due dita nel culo, lei lanciò un urlo che dimostrava un po’ di dolore e tanto godimento. Il cazzo era pronto ad eruttare, la feci inginocchiare e dopo poche ciucciate le schizzai il viso con una copiosa sborrata.
Andammo a pranzo e lei mi confesso mentre mangiavamo, che aveva capito che in passato io ed Elisea scopavamo e la conferma era stata la mano sul culo. Io non negai assolutamente, sarebbe stato da sciocchi. Lei mi chiese:Come scopa Elisea?
Io: Normale, come tutte, Perché?
Lei: No niente è solo che mi sa di gran troia e in più le piace anche la figa.
Io:Si effettivamente è abbastanza porca, però non so se davvero le piace la figa…
Lei:Le piace, le piace, ho visto come mi guardava il culo in ufficio.
Io:Si mò ti guardava il culo.
Lei:Si mi guardava e mi si voleva fare pure lei.Scommettiamo?
Io:Come pure lei, perché tu te la vuoi fare?
Lei: Perché no! Io sono una bella figa lei lo è pure…
Io: Si scommettiamo e cosa te la fai?Lo hai sempre detto che ti saresti fatta una donna prima o poi, ma non credo che lo faresti davvero.
Nei giorni che vennero durante le nostre scopate parlavamo di Elisea e mia moglie si eccitava sempre di più quando le raccontavo le scopate che io la porca ci facevamo in passato.
Pensavo fosse diventato il gioco erotico del momento, invece una volta arrivai a casa ed entrando ascoltai la telefonata tra mia moglie ed Elisea, parlavano di sesso e senza farmi accorgere spiai nella stanza, notai che la zoccola era sul divano con il cellulare nella mano sinistra e la destra sulla figa, anzi nella figa visto che non portava le mutande.La guardai mentre si masturbava al telefono parlando con quell’altra puttana e quando finirono entrai nella stanza con il cazzo fuori dai pantaloni, senza dire nulla mia moglie mi fece una pompa che mi fece schizzare goduria in maniera esponenziale, aveva capito che sapevo ed avevo assistito, parlare non serviva a nulla.Dopo mi disse che aveva preso appuntamento con Elisea per il giorno dopo all’ ufficio verso l’orario di chiusura, così dopo aver parlato di lavoro sarebbero andate a mangiare qualcosa assieme. Io non ci potevo credere, ma l’eccitazione mia e di mia moglie era tale che quella sera scopammo tre volte di fila e due volte le venni nel culo, la scopavo con foga e vigore cercando di deufradarla sempre di più.Il giorno dopo andai all’orario di chiusura in ufficio, non potevo perdermela, le incontrai nelle scale stavano uscendo per andare a cena.Elisea vedendomi, mi sorrise e prendendomi soto braccio mi disse:Dai vieni a mangiare con noi, non fare lo stacanovista a quest’ora in ufficio.Andammo a cena e vidi gli sguardi complici delle due troione. Durante tutta la cena il cazzo era gonfio di voglia. Invitammo Elisea a casa per un drink e lei ovviamente accettò.Arrivati a casa preparai subito da bere alle due donne che si misero sul divano sedute vicine, si respirava profumo di sesso, si leggeva su tutte le facce. Mi allontanai con una scusa banale per lasciarle un po’ da sole e quando tornai non credevo ai miei occhi. Elisea era seduta su di una bottiglia e si muoveva su e giù leccando la figa di mia moglie che le stava in piedi davanti. Mi spogliai velocemente e cominciai a partecipare, uno spettacolo sublime.Ci spostammo sul letto e si misero subito in posizione di 69 rovesciato, mia moglie mi offriva il culo e l’altra porca guardava e leccava, ero quasi pronto a sborrarle in faccia quando lei sciolse la posizione e mi chiese di trattarla come avevo appena fatto con mia moglie. Le dissi: Sei sicura che vuoi essere inculata, ricordo che non me lo facevi toccare.
Lei:Se lo fai a tua moglie lo devi fare anche a me.
Mia moglie:Si dai inculala mentre la lecco dai mi piace.
Si posizionarono e cominciai a preparare l’orifizio con umori e saliva, infilavo le dita piano piano, una per volta e quando ero arrivato a mettere 3 dita nel culo lei era ormai in estasi.mia moglie disse: Dai porco ora chiamala con il cazzo
Appoggiai la cappella sul buco che si apriva alla mia pressione e quando la cappella era orami sparita dentro affondai con forza, riscattandomi di tutti quegli anni che lo avevo desiderato.
L’andirivieni duro poco perché i gemiti di Elisea si facevano sempre più intensi e sonori, nel frattempo si era fiondata con il viso nella figa di mia moglie che gridava di piacere e mi incitava a sfondarla sempre più forte. Arrivammo ad un culmine in cui tutti e tre godevamo e gridavamo incitandoci a vicenda. Godendo contemporaneamente scaricai tutta la mia sborra nelle viscere di quella puttana, che senza ritegno beveva gli umori di mi moglie che veniva come un vacca.
Ci siamo visti di nuovo tutti e tre ultimamente, ma ho constatato che loro due si vedono tutti i giorni ormai. Quella è stata la prima volta che con mia moglie abbiamo trasgredito inserendo un’altra persona tra di noi, sicuramente la prima di una lunga serie.
Strong100
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18 years ago
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Esibizioni amici
Mi lasciavo convincere a fare ciò che chiedeva, anche esibizionista e anche da sola lasciavo la camicetta aperta o scoprivo le cosce in varie occasioni per mostrarle sino agli slip. A volte mi portava in posti dove poteva vederci qualcuno scoprendomi e palpandomi, è successo di tirarmi lo slip da una parte per farmi sedere su di lui o appoggiarmi in piedi contro un albero e scoparmi così.Poi lui cominciò a parlare di divertirsi con altri , all’ inizio non volevo poi mi feci convincere e andammo da un amico. Avevo capito che mi dovevo vestire un po sexy con sotto calze nere e reggicalze, che mentre ero seduta chiacchierando lasciavo intravedere dall gonna . Si cominciò a parlare di quanto era divertente mostrarsi e che provocante in quel modo lo facevo diventare duro. Mi fecero scoprire di più e l’ amico continuava a guardare eccitato , poi lui cominciò ad accarezzarmi le cosce salendo fino agli slip. L’ altro lo aveva tirato fuori , lo fece avvicinare e gli strinsi il mano il cazzo mentre lo prendevo in bocca a lui e continuarono fino quando mi schizzarono sul corpo.
La volta che tornammo l’ amico aveva invitato anche un altro , dopo un po' di chiacchiere sempre più disinibite, mi lasciavo guardare con le cosce scoperte ero tra loro che mi palapavano tirando fuori i cazzi duri di fuori che mi fecero stringere in mano, ma dissi che no avrei fatto altro e continuai con una sega lasciandoli venire sulle tette e le cosce.
amo scambiare racconti di vita vissuta e foto con signore come me:
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18 years ago
distinta, 47/47
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