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Il treno
Mi trovavo con mio rammarico a dover fare un viaggio in treno e per giunta in uno scomparto a quattro letti...non avendo trovato disponibilità in prima classe...la cosa non mi andava giù. ..pensando che avrei dormito poco...ed infatti fu così ma per ben altro motivo...dopo la partenza del treno entrarono nel mio scomparto tre uomini di origini medio orientali...parlavano arabo. .. e poco italiano. ..mi salutarono e iniziarono a parlare fra di loro...io non avendo nolla da fare iniziai a guardarli...anche perché ero interessato...dopo poco uno dei tre andò in bagno a cambiarsi invece un altro si spoglio davanti a me ...e con mia grossa sorpresa e piacere notai un gran pacco fra le gambe...iniziai a fissarlo, lui se ne accorse e sussurro' qualcosa all' amico. ..io allora già arrapato e voglioso andai in bagno...a rinfrescarmi e ad indossare della biancheria femminile, calze autoreggenti, perizoma e un corpetto molto sexy. ..il tutto sotto il pigiama. ..quando uscii i tre iniziarono a ridacchiare poi uno si abbasso'i pantaloni e mostrandomi un bel cazzone mi disse in un italiano approssimativo "vuoi sucare...dai vieni che ti scopiamo"...non me lo feci dire la seconda volta e afferrai quella grande nerchia in mano... e poi subito in bocca a spompinare. ..gli altri due sfoderarono due belle sciabole...umm chi bei cazzi vhe avrei preso...pensai. ..mi tolsero i vestiti e mentre io spompinavo uno gli altri due mi lubtificavano il culetto e senza pensarci più di tanto iniziarono a turno a scoparmi....sii così. ..piano ...dopo poco già il ritmo era elevato erano tre purosangue arabi....iniziai a gridare dal piacere (quando non avevo la bocca piena)mi schizzarono a turno in bocca, mi vennero nel culo...una, due, tre volte..tre stalloni anche io venni due volte...che bello ricordo ancora il sapore di quella sborra araba...
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11 years ago
ale1983bx,
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Last visit: 11 years ago
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L'inizio di una lunga avventura
"avevo pochi anni, e vent'anni sembran pochi, ma poi ti volti a guardarli e non li trovi più..." la voce di DeGregori arrivava meravigliosa dall'autoradio mentre giravo senza meta per la città. Il motivo era banale, avevo preso la patente da pochissimo e lo sterzo dell'auto mi sembrava sempre troppo pesante da girare al momento giusto, così ogni curva era una scommessa, un rischio da correre per avvicinarsi alla tanto agognata libertà. L'aria calda passava attraverso i finestrini aperti dell'auto, un'utilitaria rossa fiammante, scassata come solo le auto che ami davvero possono essere, ma una meraviglia per un ragazzo di 19 anni che si affaccia a conoscere il mondo. Cullato da quella meravigliosa musica e dal tepore del sole della tarda primavera pugliese, imboccai la strada che si dirigeva verso lo stadio. All'epoca lo stadio della mia città era conosciuto da tutti come un luogo pieno di trasgressione, "ci vanno gli scambisti", così dicevano; io non sapevo neppure cosa fosse uno scambista, ma di certo nutrivo una forte passione per tutto ciò che sembrasse "proibito", così, decisi che era giunto il momento di andare a vedere di cosa si trattasse.
I parcheggi sembravano enormi, molto più di quando frequentavo lo stadio come tifoso, in compagnia di amici o familiari; c'erano diverse auto che giravano apparentemente senza meta, come me, alla ricerca di chissà cosa.
Ad un primo impatto non mi parve ci fosse nulla di interessante: una decina di auto con a bordo uomini di ogni età che vagavano alla ricerca della loro preda, tutto qui, niente di trasgressivo. La mia attenzione fu quindi catturata dal campetto di allenamento della squadra, dove 4 o 5 calciatori stavano completando la loro seduta quotidiana; mi sembrava addorittura più attraente rispetto a quel movimento all'apparenza inutile ed immotivato. Restai a guardare l'allenamento fino al termine e non mi accorsi che il numero delle auto vaganti, nel frattempo, si era dimezzato, rendendo i parcheggi decisamente più tranquilli ed adatti ad eventuali incontri.
Restai parcheggiato nella stradina che costeggia il campo di allenamento ad osservare, curioso, quello che avveniva attorno a me: le auto che vagavano, quasi distratte, a volte si affiancavano, permettendo ai guidatori di scambiare velocemente qualche parola, salvo poi proseguire senza che nulla cambiasse.
Stavo quasi per rimettere in moto ed andar via, piuttosto deluso, quando, guardando nello specchietto retrovisore, vidi un'auto accostare dietro di me, a non più di cinque metri di distanza. Ero convinto che si trattasse di un uomo, visto che, fino a quel momento, non avevo visto altro in quei parcheggi. Incredulo mi accorsi, invece, che nell'auto c'era una coppia sui 45 anni, ed immediatamente sentii il cuore battere più forte.
Tensione, eccitazione, sorpresa, anche un po' di paura, mi chiedevo cosa sarebbe accaduto e scrutavo attentamente dallo specchietto ogni loro movimento: lui era abbastanza piccolo, mi ricordava Alvaro Vitali, solo un po'meno fesso, lei sembrava alta e formosa, aveva capelli castani ricci e parlava con lui come se stesse alzando la voce.
Vidi l'auto accendere i fari e pensai che stessero rimettendo in moto per andare via ma, con mia somma sorpresa, l'auto avanzò di un paio di metri verso di me e spense nuovamente le luci.
Il cuore batteva ancora più forte, io ero davvero un novellino con pochissime esperienze nel sesso tradizionale, figuriamoci in quello trasgressivo, non avevo idea di cosa fare, se scendere o rimanere in auto, se voltarmi o continuare ad osservare dallo specchietto; spensi la radio e rimasi concentrato a guardare, timoroso di perdere qualche segnale che potesse indicarmi la scelta giusta.
Continuavano a parlare finchè vidi lei piegarsi verso di lui ed iniziare un movimento inequivocabile: glielo stava proprio succhiando. Potevo vedere solo i suoi capelli salire e scendere lentamente e godermi la faccia dell'uomo, a dir poco estasiata. I miei battiti ormai erano impazziti da tempo e finalmente, compreso che davvero erano lì per trasgredire e che parte delle mie paure erano immotivate, anche la mia erezione potè liberarsi serenamente. Mi toccavo piano mentre continuavo ad osservare la meravigliosa scena senza staccare gli occhi dallo specchietto neppure per un attimo. In quel momento non esisteva più nessuno, non badavo alle altre auto, poche in verità, che giravano a qualche metro da noi, ero in una dimensione parallela in cui esistevano unicamente la mia auto e la loro.
I fari dell'auto si accesero nuovamente, stavolta per un paio di secondi, e capii che forse era quello il segnale che tanto attendevo; presi coraggio ed aprii piano lo sportello, dopo aver rimesso al coperto la mia evidente eccitazione, con le mani insicure che tremavano, scesi dall'auto e richiusi piano, come se non volessi disturbare l'intimità della coppia.
Girai attorno alla mia auto per mettermi dal lato del marciapiede e mi fermai all'altezza dello sportello del passeggero per osservare meglio la scena: lei gli stava facendo un pompino che aveva tutta l'aria di essere un'opera d'arte, mentre lui provava ad infilarle le mani sotto la gonna alla ricerca del suo calore.
La sua testa si alzò e potè guardarmi con occhi rassicuranti e probabilmente meravigliati dalla mia giovane età, vidi il finestrino abbassarsi e lei esordì dicendo: "ti va di seguirci senza fare domande e guardarci senza chiedere nulla?" Non potevo credere alle mie orecchie, tante volte avevo fantasticato di osservare una coppia che facesse l'amore, non spiandola, ci mancherebbe, ma complice della loro voglia di trasgredire. Ero pietrificato e le uniche parole che uscirono dalla mia bocca furono le più stupide possibile "posso stare tranquillo?". Il suo sorriso sciolse i miei timori "seguici e non ti preoccupare, conosciamo un posto appartato".
Il tragitto non fu più lungo di sei o settecento metri, una stradina di campagna che portava tra gli ulivi, tipici di quel paesaggio che, da sempre, accompagnava le mie giornate. Si fermarono all'ombra di un albero ed io feci lo stesso, rimanendo a pochi metri per non essere di disturbo. Li vidi scendere dall'auto e mi accorsi che la prima impressione era stata corretta: lui era più basso di lei e non particolarmente bello, lei invece trasmetteva sensualità ad ogni movimento, aiutata da un corpo davvero intrigante e da una camicetta beige che a stento tratteneva le curve.
Lei si accovacciò subito, riprendendo il lavoro che aveva interrotto poco prima; adesso potevo vederli bene, ma decisi di scendere per godermi al meglio la scena. Lei succhiava piano, a volte andando fino in fondo ed a volte giocando con la lingua sulla cappella, lui gemeva ed il suo cazzo venoso sembrava gradire particolarmente quel tipo di trattamento.
Io ero lì, più vicino di quanto avrei mai potuto immaginare, e non seppi resistere alla tentazione di tirare fuori il mio sesso e toccarmi per mostrar loro quanto mi piacesse quella situazione inaspettata e meravigliosa.
Mi masturbavo piano per il timore di raggiungere troppo presto l'orgasmo, volevo che il nostro gioco fosse complice e che fossero loro a decidere quando premiarmi con l'apice del godimento, attendevo la loro mossa successiva.
Lui disse "basta" e lei si alzò, rossa in viso e con gli occhi animati da un'eccitazione profonda e travolgente; in un attimo lui iniziò a spogliarla e la camicetta beige e la gonna verde petrolio sparirono, lanciate nell'abitacolo ormai vuoto dell'auto. La voltò in modo che avesse il viso nella mia direzione e, scostandole il tanga, la penetrò a fondo, lasciandola a bocca spalancata. La mia masturbazione proseguiva lenta, ero estasiato da quella immagine meravigliosa e mi spostai di lato per poter vedere meglio il cazzo che entrava ed usciva con regolarità. Entrambi godevano senza trattenersi, lì non poteva sentirci o vederci nessuno, e lui inziò a muoversi sempre più forte, finchè lei non gemette, scossa da un orgasmo che mi fece arrivare sull'orlo del godimento. Erano bellissimi, complici in una trasgressione di certo non programmata, con un ragazzo che poteva avere la metà dei loro anni, eccitato come mai nella sua vita, che stava per godere realizzando una delle sue fantasie più frequenti.
Lui le chiese "ti va di premiarlo? E' stato bravissimo", lei non rispose neppure, semplicemente tese la mano verso di me ed io, incredulo e felicissimo, feci i tre o quattro passi che mi dividevano da loro e che le permisero di stringere la mia eccitazione.
Si accovacciò nuovamente ed iniziò a masturbare entrambi, il gioco stava arrivando alla fine e quasi la cosa mi dispiaceva; lui le prese la testa e la avvicinò al suo cazzo ancora duro e lei accettò di buon grado riprendendo a leccare e succhiare in un modo che, visto da così vicino, sembrava davvero favoloso.
La mia eccitazione era al culmine e, preannunciato da un flebile "vengo", giunse uno degli orgasmi più belli della mia vita; lei non si staccò neppure per un attimo da lui, anzi, aumentò il ritmo, finchè lui non estrasse repentinamente il cazzo dalla sua bocca per schizzare sul seno, ancora coperto dal reggiseno.
Non ci dicemmo nulla, un semplice "ciao" mise il sigillo ad un'esperienza che avrebbe cambiato per sempre il mio modo di vivere il sesso e la trasgressione.
Risalii in auto, l'aria mi sembrava più fresca ed il bagliore del sole più luminoso, percorsi distrattamente la strada che mi riportava verso casa, mentre la radio ancora mi cullava "tra bufalo e locomotiva, la differenza salta agli occhi: la locomotiva ha la strada segnata, il bufalo può scartare di lato e cadere..."
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11 years ago
massimo4bari254561,
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Last visit: 3 years ago
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Incontro con coppia cuckold
Risposi ad un annuncio, qui su desy, e dopo qualche giorno mi vidi recapitare una risposta con un numero di cell., chiamai e, dall’altra parte mi rispose un uomo (lui di coppia): si stabilì di incontrarci presso il Mc Donald di Acireale (CT), ovviamente sotto la condizione (visto che non avevamo fatto la prova della gradevolezza in cam), che se non ci fossimo piaciuti: tanti saluti e baci, e ogn’uno per la sua strada.
Premesso che la coppia che dovevo incontrare era una coppia con lui cuckold (cioè letteralmente guardone); fremevo di incontrarli, perché anni prima avevo avuto un’esperienza uguale, solo che….. allora ero agli inizi in questo mondo di seduzione e trasgressione, non avevo ancora capito l’essenza che animava questo tipo di coppia e, preso dal perbenismo che mi pervadeva, dopo il secondo incontro troncai quella relazione ritenendo lei un troione senza ritegno e lui un cornuto consensiente. Come si può intuire, non avevo capito niente della coppia cuckold, ciò che li spingeva a comportamenti di tal fatta, il motivo che li spingeva a quel comportamento per certi versi inspiegabile dove il lui partecipa mentalmente e la lei ringrazia per quella donazione, non avevo percepito allora che tra i due vi era una sottile complicità che bisognava appunto capire prima di giudicare.
In seguito, credevo di avere superato quel limite, ecco perché ero alla ricerca di altra coppia cuck e riponevo certe aspettative su questo incontro, sicuramente ero andato troppo in la con la mente, costruendo castelli in aria a mio favore e distorti ovviamente, dove mi vedevo al centro dell'attenzione soprattutto della le; pensavo che avrei potuto coltivare un certo rapporto di affetto (che è poi quello che cerco principalmente in un incontro, anche se con la presenza ingombrante del lui), per cui ero elettrizzato all’idea di incontrare altra coppia di questo tipo.
Ecco spiegato perché arrivai al Mc Donald con largo anticipo (all’ingresso di Acireale, subito dopo la seconda rotonda a sinistra appena uscito dall’autostrada proveniente da Catania), malgrado tutto non riuscii a dosare i giusti tempi, avevo fretta di incontrarli; arrivai mezz’ora abbondante prima, temetti quindi, che se la coppia fosse stata li prima di me, vedendomi arrivare con largo anticipo, mi avessero considerato come chi non vede l’ora (anche se in effetti era così)….
Aspettai in paziente attesa e con un po’ di nervosismo, andai a prendere un primo caffè al bar e, dopo dieci minuti un altro…; il nervosismo era giustificato da quella premessa sopra fatta (sulla quale riponevo una certa speranza) oltre che dal fatto che capita sempre così quando ci si affida all'incontro reale; avrei potuto non piacere io, oppure loro a me (metti che la lei fosse stata una bruttona, grassa, sdentata, con un occhio di vetro, sciancata con una stampella….. o Dio, che pensiero malefico); insomma si spera sempre che vada tutto per il verso giusto.
Finalmente arrivarono….. su una BMW grigio metallizzato, pulita e lucida fiammante, cazzo!! Lavata e pulita come appena uscita dalla bussola del rivenditore (premetto che la mia, una fiat bravo ultimo modello di colore rigorosamente nero metallizzato, era sporchissima, perché qualche giorno prima aveva piovuto, e poi ci era caduta la terra nera dell’etna, quindi era impastata di fanghiglia, una vergogna da vedere, non avevo avuto il tempo di portarla a lavare); parcheggiarono a distanza, ma visibili di fronte a me (mi ero riservato un parcheggio dove potevo guardare chiunque entrava, al fine di vederli quando sarebbero arrivati); loro, non sapendo se c’ero (in quanto avevo dato come riferimento altra macchina per non essere individuato subito) mi telefonarono: risposi, e dissi: "vi vedo, proprio davanti a me…" e scesi dalla macchina per farmi vedere, e mi avviai per andare loro incontro; a quel punto scese anche l’uomo che mi venne incontro (un signore distinto, ben vestito), ci abbracciammo come se fossimo vecchi amici: “ciao, Massimo” mi disse lui, “ciao Alessandro” gli risposi io; allora lui facendo cenno verso la sua macchina, mi disse: "la mia signora è in auto, vieni che te la presento!" e mi prese per un braccio portandomi verso di lei… infatti l’avevo vista, ma non proprio bene visto che stava seduta dentro l’abitacolo; lei nel frattempo era scesa dalla macchina, uuuhhhhhh celeste visione… che bella donna, una biondona con minigonna e cosce mozzafiato, che si intravedevano dalle falde del cappotto, con i tacchi a spillo anche più alta di me che sono 1,80… non mi aspettavo tanta bellezza sinceramente, anzi, mi preoccupai di non essere altrettanto all’altezza. Mi venne incontro con un sorriso, ci abbracciammo, e mi disse: “piacere, sono Elena” (ma guarda che nome emblematico, si chiama come la mitica Elena troiana hahahahah); scambiammo due parole, lei mi disse che ero di suo gusto, chiesi allora se avessero gradito un caffè al bar, mi risposero di no (meno male pensai, un altro caffè mi sarebbe stato letale)… meglio se fossimo andati, visto che avevano lasciato i bambini coi nonni e li dovevano andare a riprendere, meglio non perdere tempo.
Mi dissero che saremmo dovuti andare in una loro villa (garçonnier che loro utilizzano per gli incontri) nelle vicinanze in tenere di Aci Castello, così ci avviamo, loro davanti a far strada con la BMW, io dietro a seguire con la mia; dopo un tortuoso andirivieni per le campagne, finalmente arrivammo, lui scese e aprì il cancello, entrò la macchina per primo, io feci lo stesso e, mi parcheggiai a fianco alla sua nell'aia antistante le scale che portavano sopra al piano rialzato dell'ingresso alla villetta, imbarazzato dalla lei che mi guardava mentre parcheggiavo, giustificai la fetenzia sulla mia macchina dicendo che non avevo avuto tempo di portarla alavare, sorrisero tutti e due e, all’unisono, “domani fai il bravo e la porti a lavare” mi dissero divertiti. Salimmo su per le scale, lui davanti e lei dietro, avanti a me che li seguivo, che belle natiche la signora, sono stato lì lì per mettere le mani quel bel culo che mi ondeggiava a portata di mani, mi frenai per non dare l’impressione che ero arrapato.
Massimo aprì la porta ed entrammo, in un salone e, meraviglia delle meraviglie, avevano bel gusto nell’arredamento, all’ingresso vi era un mobile dove io appoggiai, dietro loro invito le mie cose: il borsello, le chiavi dell’auto, gli occhiali da sole.
Mi indicarono in fondo una scala a chiocciola per andare su nella stanza da letto, salimmo, stavolta era la signora ad andare avanti, peccato le avrei dato volentieri una bella pacca nel sedere, salimmo… sopra vi era una bella camera da letto grliande con bagno dispensato in camera. Massimo con una scusa di dover accendere i riscaldamenti ritornava giù, lasciandoci da soli; io allora mi avvicinai a lei in piedi vicino al letto, e, stringendola la baciai appassionatamente in bocca, e poi giù per il collo, allora lei mi chiese: “ci spogliamo?” a quel punto gli bisbigliai all’orecchio: "vorrei spogliarti io"; lei annuì col capo, quindi gli tolsi il maglione, le sbottonai la camicetta sfilandogliela lentamente, poi fu la volta del reggiseno, le baciai i capezzoli, prima uno, poi l’altro, e dopo tringengoglieli per farli aderire, tutti e due leccandoglieli a ripetizione… che freddo, eravamo ancora in inverno, in quella casa, non preriscaldata i riscaldamenti anche se accesi non appena entrati, era come non ci fossero… lei, si vedeva che stava patendo il freddo per via delle pelle d’oca su tutto il corpo che era come un marchio e, in special modo sulle aureole dei capezzoli, belli eretti e turgidi….. Lei a quel punto si attivò, quasi a volersi mettere in moto per riscaldarsi, mi sfilò la giacca, mi tolse il maglione, mi slacciò la camicia e… mi sfilò via pure la maglia intima, rimasi a torso nudo: minkia che freddo ragazzi, la pelle mi si alzò in rilievo come la carta vetrata; cazzo, anche il picio mi si era ridotto dal freddo… la vedevo nera la situazione.
Lei allora mi disse: “togliti i pantaloni”, e così feci senza pensarci sopra rimanendo in mutande; lei nel frattempo si sedette sul letto e mi chiese di sfilargli gli stivali, glieli tirai via uno per volta…. Si tolse la gonna, rimase in collant e mutandine; a quella vista fui pervaso da una certa eccitazione, e fu allora che mi accorsi che dai miei boxer (si era slacciato l'unico bottone della patta), e il mio picio faceva capolino come a dire: son qua, son qua!! A quel punto lei mi tolse le mutande, non sentivo più freddo la passione si stava impossessando di me, lei seduta sul letto ed io in piedi davanti a lei, mi prese il cazzo e mi fece una sega a due mani, sembrava che si volesse riscaldare; l'eccitazione ovviamente non è controllabile, mi venne su la classica goccia seminale ad umettare lo scroto indurito, lei lo sentì appiccicaticcio tra le mani e mi disse: “vai a lavarti”, ed io:"... veramente desiderei che fossi tu a farmi il bidet...", a quel punto lei prese le mie mutante e me le tirò contro, e in modo gioviale mi disse: “vai a lavarti se mi vuoi, dai che io mi spoglio nel frattempo.”
Mi lavai, e quando feci per ritornare in camera verso il letto vidi anche il lui, seduto sulla poltrona ai piedi del letto, vestito, e mentre lei andava in bagno a farsi un bidet, lui con voce tranquillizzante mi disse di fare come fossi a casa mia; per niente in tensione (solo infreddolito) mi sdraiai sul letto in modo da adagiare tra le coperte quanti più centimetri quadrati possibili, al fine di riscaldarmi almeno la schiena.
Lei arrivò, nuda, si appoggiò col suo corpo sul mio ventre, raggomitolandosi su di me al fine di suggere tutto il calore che potevo offrire… a quel punto mi assalì una vampata, non sentii più freddo, lei si strusciò il mio cazzo sul suo ventre, poi si mise a pecorina dando il culo al marito (sempre seduto sulla poltrona ai piedi del letto), e mi afferrò il cazzo con le mani e la bocca, mi fece un lungo pompino, e Dio sa quanto sono sensibile ai pompini….. mi girai stando sempre di schiena sul letto e, rimanendo lei a pecora, e mi misi sotto di lei tipo 69, andandole a leccare la vulva, dapprima bella asciutta, ma fu per poco, ad ogni colpo di lingua iniziava a bagnarsi, sino a quando l’umore le scolava direttamente giù per la mia lingua sino alla mia bocca, in modo che potessi inebriarmi di quel nettare. Non mi ero accorto subito, ma il marito a quella vista si era sbottonato i pantaloni e si stava ammazzando di seghe; lei mi stava spompinando a più non posso mentre io le leccavo la figa, di punto in bianco lei si sollevò e mi disse: “chiavami”, si stese con le spalle sul letto, portandosi su le gambe in modo che a quell’apertura corrispondesse un’apertura naturale della sua fessurina, quindi in ginocchio su di lei le diedi un’ultima leccata per verificare che era inumidita per bene, e la penetrai.
Ad ogni colpo lei sussultava, e non integrandosi coi miei colpi, in ritardo faceva su e giù con il corpo, tanto che ci si incontrava a mettà strada (io davo un colpo e lei andava su, quasi uscivo, e lei ritornava giù mentre io ritornavo su con un’altro colpo), non so quanto è durata la scopata, ma lei ad un certo punto è venuta, io no; si tolse il mio cazzo dalla figa, si alzò ed andò in bagno a lavarsi.
Io aspettavo seduto sul fianco sinistro del letto, coi piedi per terra sullo scendiletto, avrei voluto seguirla in bagno e farle io il bidet, mi trattenni…. Lei ritornò più fresca, e venendo verso di me si mise prona in ginocchio, prendendomi il cazzo con una mano e rivolta verso il marito, gli disse: “guarda Massy, guarda come lo prendo in bocca e come lo succhio”…. lui, a quelle parole, si lasciò andare ad un bisbiglio sotto voce, che io compresi nitidamente: “quantu si buttana”. Lei continuava ad armeggiare sul pezzo, poi con una mano mi afferrò il cazzo tirandomi verso su, facendomi comprendere che dovevo alzarmi dal letto, e mi disse: “mettiamoci qua vicino a Massy in modo che possa vedere meglio come mi inculi”, e… mi fece sedere sempre sul lato sinistro del letto ma verso i piedi dove a poca distanza si trovava la poltrona di lui; lei si girò, dandomi il culo in faccia a portata di bocca, e si abbassò a 90° porgendomi il suo buchino… a quella vista, mi avvicinai al suo culetto e iniziai a leccarla, lubrificandole per bene l’ano con la saliva, e, per fare in modo che fosse lubrificata anche dentro, le infilai nel buchetto il mio dito indice, girandolo per bene tutto intorno al condotto anale interno; a quel punto, vista la facilità con cui entrava ed usciva il mio dito, infilai insieme a quello anche il medio, l’uno e l’altro entravano ed uscivano che era una bellezza, Elena era pronta a ricevermi. La afferrai per i fianchi e la portai giù verso il mio bacino, lei da piegata in avanti con un rovescio di mano lesto mi afferrò il cazzo e lo estese al massimo in modo che le entrasse tutto dentro…. Il marito intanto lo sentivo mugolare, ma non mi curavo di lui, avevo lei a cui badare, le aprii il buco del culo al massimo con tutti e due i pollici e la infilzai portandola tutta in basso… si sedette su di me impalata con tutto il cazzo dentro, godendo soddisfatta…. che troia ragazzi!! Sostenendosi poi con le mani sulle mie ginocchia faceva su e giù sul mio cazzo, massaggiandomelo: che goduria…… non ce la feci più a resistere, e le sborrai dentro il culo; la sborra calda mi scolò lungo la verga ancora alzata… lei lussuriosamente compiaciuta si alzò da me, si girò mettendosi di fronte a me e si inginocchiò, prese il cazzo in bocca ancora una volta, leccando quel miscuglio di umori (la mia sborra mista al suo umore del deretano)….. poi dopo aver leccato per bene, si alzò e diede un bacio appassionato al suo uomo per fargli gustare quei sapori.
Io a quel punto, ancora grondante, andai in bagno a lavarmi, appena uscii lei entrò per lavarsi…. mi sedetti sul letto, buttandomi con la schiena sul giaciglio, ero sfinito…. Anche Massimo era sfinito, tutto sparapanzato sulla poltrona con il suo picio ancora in mano. Quando lei ritornò dal bagno mi disse: “gioia che fai, cosa aspetti? Si è fatto tardi per noi, dobbiamo andare, vestiti!”, e andò a raccattarsi la sua roba sparsa per la stanza, rivestendosi senza appello (non potetti replicare nulla a quel punto, era risoluta a chiudere lì l’incontro, anche se avrei voluto fare bis).
Mi rivestii, scesi dietro di loro nel percorso a ritroso, nel salone ripresi le mie cose lasciate sul mobile all’ingresso e seguii lei che uscì per prima, mentre Massimo chiuse i riscaldamenti e il portone di ingresso della villetta; scendemmo le scale esterne ritornando allo spiazzo iniziale, antistante nell’aia dove avevamo parcheggiato le macchine, un bacio sulla guancia come semplici conoscenti, a quel punto lei mi disse: “ciao, è stato bello” e salì in macchina, a quel punto salii anch’io nella mia macchina, avviai il motore e mi mossi verso l’uscita, Massimo mi anticipò al cancello e, mentre uscivo, dal finestrino aperto mi disse: “..ti chiameremo sempre noi, tieniti disponibile, la signora ha gradito, ed anche io ho gradito, ciao bello.”, “ciao” risposi annuendo con la testa. Così feci ritorno a casa, con molta amarezza, come si può capire; dai castelli in aria alla dura realtà, di essere stato un’oggetto nelle loro mani.
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11 years ago
admin, 75
Last visit: 11 hours ago -
Guardone per caso
tempo fa ero fermo in auto in una via in una piazzuola ai lati della strada, stavo telefonando quando vedo a una cinquantina di metri una casa e una coppia seduta sulle scale di casa che stavano parlando. Mentre telefonavo pensavo a quella donna e sicuramente al marito. Finito la telefonata guardo meglio e vedo che lei ha la gonna ed è girata verso di me...mi prende un attimo di eccitazione!!1 prendo il binocolo che ho in auto e comincio a guardare..azzooooooooooo!!1 vedo lei e lui vicinissimi come se fossero avun metro da me, lui sui 55 e lei sui 45, lei ha le gambe un pocop aperte..vedo tutto, vedo le mutandine biamche, vedo il pacco fra le cosce..il cazzo mi viene durissimo..guartdo x molto tempo, scruto la figa, immagino le labbra sotto le mutandine..belle cosce e bella fica formosa,,tiro fuori il cazzo e mi sego come un adolescente, faccio una delle sborrate piu forti degli ultimi mesi..vorrei ripeterlo ma non è semplice..ciao a tutti
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11 years ago
la3spada3nella3roccia,
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Sogno a occhi aperti
Il piacere per i più, altro non è che puro sesso finalizzato al piacere corporeo.
Chi leggerà questo mio pensiero, probabilmente potrà trovare risposte uguali alle sue, domande intime a cui nessuno ha potuto dare spiegazione.
Una strana alchimia, il sesso vissuto con la testa.... intendo quella attaccata al collo.
Una strana sensazione raggiungere l' orgasmo onirico, quello che magicamente avviene durante un sogno erotico, non necessariamente rapportato a desideri inconsci.....ti svegli "bagnato" e scopri che il sogno era fantastico ed ancor più incredibile, per il solo fatto che nessuno ti ha toccato, nemmeno le tue stesse mani, hai goduto solo perchè sognavi...ed era tutto magicamente bello.
La forza del cervello è immensa, riesce ad equlibrare ed a stabilire durante il sonno, ciò che vorremmo o più precisamente desideriamo nella vita conscia.
Fin qui si parla di emozioni irrazionali, vissute cioè attraverso la magia dei sogni, ma ultimamente, con mia grande sorpresa, tutto ciò di cui parlo, mi è successo nella cosidetta vita reale.
Io e Stella ci preparavamo per il primo incontro conoscitivo, come già ho accennato nel precedente racconto....
lei era un incanto, inutile descrivere come appariva ai miei occhi, ma in quel momento non erano gli occhi a percepire ciò che ruotava attorno a me, ma bensì le orecchie
Strano a dirsi, ma erano proprio le parole di Stella a suscitare in me eccitazione e percezione in un arco temporale che cavalcava tra reale ed irreale, un misto tra sonno e fase REM, chissà a quanti di voi sarà capitato di iniziare a dormire e svegliarsi di soprassalto,magari disturbati da qualcosa, propio mentre si raggiunge la cosidetta fase REM.....ci si sveglia storditi e confusi, senza avere la percezione reale della fisicità del proprio corpo.
Vado bene così? chissa se piacerò? secondo te farò colpo?
non erano rivolte a me quelle parole, ma all' imminente uomo che l'avrebbe vista così seducente, cosi bella, cosi intrigante,cosi come la vedevo io stesso.
E' bastato poco.... entrai in trans, un misto tra fase REM e realtà, un incrocio di livelli corporei, quasi subliminali......
Quel giorno magico, qualcosa si era innescato, proprio come un sogno erotico
e come un sogno erotico, provai l'ebrezza di un orgasmo, scatenato dalla forza mentale, solo con la magia delle parole mista alla vista di un corpo straordinario, quello di Stella.
Stella che non era nuda, ma vestita di tutto punto, truccata al punto giusto, effervescente quanto basta e con tanta voglia di stupirmi....in tutti i sensi.
Baci
M&S
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11 years ago
incantoblu,
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La spesa 2
Dopo la piacevole esperienza della scorsa settmana decido di rifare la spesa nello stesso negozio sperando che il proprietario mi faccia assaggiare ancora lo stesso salame...appena entrato il tizio accennando ad un sorriso mi dice ad alta voce buonasera. ..stavolta ho una sorpresa per te... ed io incuriosito pensando ad una nuova specialità gastronomica risposi speriamo che sia buona...appena l' ultima cliente uscì il proprietario tuttofare...nel vero senso della parola, guardando verso il retrobottega disse Simba chiudi la porta...Simba era la sorpresa un ragazzone di colore un po' timido ma ben messo...è il mio nuovo garzone. ..se ti va si può unire a noi...ed io pregustando la succulenta pietanza risposi certamente...il capo senza perdere tempo con fare autoritario mi fece subito spogliare e disse ...mostrami cosa indossi di sexy per me...ed io fortunatamente mi ero premunito indossando un bel perizoma nero e le immancabili calze autoreggenti nere che mi fanno sentire una gran troia...in un batter d'occhio mi ritrovai con l'uccello in bocca a spompinare...già bello duro...umm iniziamo bene pensai...dopo poco il mio maschione era già durissimo e gemeva di piacere , dal cazzone usciva abbondante liquido che mi lubrificava la bocca...un buon sapore...il porco era arrapatissimo....mi scopava la bocca con furore ed io ricambiavo con un bocchino super...il negretto si teneva in disparte ed io lo invitai con un gesto a farsi avanti e mostrarmi ciò che aveva tra le gambe...ma il proprietario esclamò si vede man non si tocca...devo prima finire io di scoparti per bene e dopo se mi hai soddisfatto per bene ti faccio sfondare da una nerchia nera...e si, era davvero un salame enorme...per restare in tema...già dritto...ed io non vedevo il momento di farmi sbattere...dal negrone....sarebbe stata la mia prima volta...con un ragazzo di colore...ma prima dovevo soddisfare il mio padrone... (non che la cosa mi dispiacesse)... mi fece girare e mi infilo il cazzone nel culetto...umm fai piano..dissi e lui stai zitta troia...scopa e godi in silenzio...che per gridare c' è tempo...il maialone mi stantuffava in tutti i modi...alla pecora...poi mi fece mettere a smorza candela (così avevo di fronte Simba che si masturbava...umm) poi impiedi appoggiato al bancone...ed io con un po di espezienza cercai di farlo venire prima per poter provare quanto prima l'uccello nero...accellera fai presto....che sto venendo gli dissi scopami più forte...dai fammi venire...e così un fiume di sborra mi riempi il culo siii bravo... esclamai ...e lui però continuo' ancora a fottermi forte...per altri 4-5 minuti era davvero un toro...ma io volevo dentro di me in cazzone nero, si lo desideravo...e così dopo poco fui accontentato...dai zoccola adesso puoi scopartelo...mi disse e così Simba si fece avanti con la mazza dritta ed io senza esitare cercai di infilarmelo tutto in bocca ma era troppo grande... cercai comunque di fare del mio meglio per far godere il negrone un po timido forse imbarazzato dal mio ciondolo che rimaneva piccolo difronte a quei cazzoni...ma quando vengo scopato sono assolutamdnte passivo...ma era giunto il momento di provare il salame nero nel mio buchetto...dai scopami gli dissi e lui timidamente mi piazzo l' arnese sul buco aspettando un mio cenno per entrare pensandomi di farmi male...ma il mio buco era già ben aperto e lubrificato dalla copiosa sborrata del capo ed il mio desiderio troppo forte dal pensare al dolore che mi avrebbe provocato quell'enorme cazzone...così esclamai a voce molto alta dai sfondami...sii tutto dentro...lo voglio...e il negrone quasi trasformato iniziò a stantuffare...umm che godimento lo sentivo tutto dentro...mi spaccava ma mi piaceva...sii non trattenevo le urla miste di piacere e dolore... a questo punto il capo di nuovo duro si avvicinò e mi disse adesso ti facciamo godere in due...si che bello...fu un ora circa di godimento assuluto io arrivai penso due tre volte senza mesturbarmi ed i miei maschioni mi venivano in culo e in bocca a turno...bellissimo...una gran bella spesa...penso di non cambiare più market...
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11 years ago
ale1983bx,
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A casa del collega
Visto che un amico di coppia mi ha scritto trovando simpatico il mio racconto, puer avendo avuto veramente pochissime avventure da singolo con una coppia, non può che venirmi in mente un episodio di tanti, ma tanti anni fa, almeno 10-12....ero con un amico, entrambi con un interesse sportivo, e quella sera, (sua moglie e figlia erano al mare) era a casa con la sua "amante"....considerato il mio carattere allegro, gogliardico, estroverso, mi hanno invitato a bere qualcosa da loro, anche per dare un minimo di giustificazione per gli eventuali vicini troppo curiosi. Arrivo da loro che avevano già cenato, un amaro, qualcosa da bere e poi si inizia a parlare di argomenti "scottanti"...ma credo il tutto non programmato....parlammo di sport, di ginnastica e la sua amica, per illustrarci quella che è di solito fare in palestra, si toglie le scarpe, con i pantaloni che lasciano intravedere piedi molto belli, curati e smaltati di scuro, inizia a fare movimenti con il bacino, il famoso arco ecc. ecc.. probabilmente il tutto ha acceso un po' gli animi, tanto che quando si è seduta sul divano, questa volta in mezzo a noi, ha sorretto molto bene le noste batture allusive....si è chinata sul suo compagno-amante baciandolo e facendo le fusa....mentre io in disparte, un po' imbarazzato ero fermo come un albero. Lei improvvisamente si è chinata di più su di lui, ha iniziato. quasi casualmente, a passare il suo piedesul mio fianco, ha cercato il mio petto, ha raggiunto il mio viso....mi sono trovato lo sguardo del mio amico con chiaro gesto di intesa...le ho baciato a lungo il piede.....lei iniziava a cambiare atteggiamento e respiro.....poi si è alzata di fronte a noi ed ha detto di avere il ciclo.....però chinandosi fra noi ed iniziando prima da lui e poi da me ad aprire la cerniera ed a tirare fuori i membri,dimostrando che l'idea del sesso è quella che faceva godere. Lavorò in molti modo con la bocca alternando i due sessi....riuscì anche a metterli entrambi in bocca.....alla fine fece venire lui sulla sua pancia..... leccò tutto il cuo sperma e poi con la bocca piena si avvicinò al mio che esplose di piacere ancora nella sua bocca.....ella bevve tutto....ritornò alternandoso tra l'uno e l'altro a pulirli con la lingua fichè non fossero tornati a riposo......era quasi tardi, il marito l'attendeva a casa e l'accompagnammo all'auto.....l'abbiamo rivista ancora una sola volta...e questa volta non aveva il ciclo, ma una amica. Indimenticabile, anche a distanza di anni.
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11 years ago
complice1discreto1piemontese,
60
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Fantastica esperienza in croazia
Quanto vado a raccontare ora è successo l'estate scorsa durante una vacanza in Croazia nella bellissima Premantura in Istria. Partii in vacanza con quella che ora è la mia ex ragazza,premetto subito che lei è peruviana,ora ha 26 anni,carnagione un po' scura,mora,proveniente non dalla capitale Lima ma da un città della foresta amazzonica dove date le altissime temperature costanti le donne girano normalmente in abiti molto succinti,spesso senza reggiseno in quanto fa sudare molto e molto spesso in gonne o pantaloncini mini...dico questo perchè tale realtà ha contribuito a rendere la nostra storia,conclusasi non per nostra scelta ma non mi dilungo in spiegazioni;da subito molto passionale ed eccitante. Come arrivò in Italia infatti da subito non ebbe problemi ad inserirsi e per quanto riguarda il nostro rapporto immediatamente fu chiaro e ricambiato tra noi ogni aspetto del sesso,vissuto come amore ma anche come estremo piacere da concedersi e concedere all'altro. Lei infatti assecondava ogni mio desiderio in termini di vestiario sexy che mi fa impazzire,ed io con lei facevo altrettanto in ogni aspetto. Fatta questa premessa riporto la nostra splendida avventura.
Arrivati a Premantura il giorno seguente al nostro arrivo andammo subito in una bella zona di mare all'interno di un parco protetto dove normalmente si incontrano molti nudisti oltre a chi va in spiaggia col comune costume da bagno. La mia lei in spiaggia normalmente indossava solo un perizoma,cose che a me piaceva moltissimo e come detto prima lei assecondò immediatamente con piacere. La spiaggia ci piaceva molto così per alcuni giorni siamo andati sempre all'interno del parco cambiando qualche caletta e spiaggia e poi alla sera tornavamo e dopo la doccia andavamo fuori a cena. Al quinto giorno arrivati in una spiaggetta piccola e un po' nascosta ci sistemammo in una piccola zona rocciosa e poco dopo arrivarono due ragazzi abbastanza giovani che si sistemarono a una decina di metri. I due come arrivarono e sistemarono le loro cose si tolsero il costume e presero il sole integralmente,vidi che la cosa piacque alla mia lei che ridendo mi fece cenno verso i ragazzi indicando le loro parti intime. Ovviamente restando in spiaggia con lei e vederla uscire dall'acqua in perizoma e con i capezzoli duri le mie erezioni erano assai frequenti,lei accortasi della cosa mi disse di togliere il costume come i due ragazzi vicini,tanto non ci avrebbero fatto caso,erano nudi anche loro. Senza tante paranoie l'accontentai solo che poco dopo anche lei vedendomi nudo col cazzo duro iniziò ad eccitarsi e mi chiese se mi avrebbe dato se si toglieva il perizoma. Io eccitato e come dicevo prima senza molti problemi a riguardo dato che spesso nel sesso cercavamo diverse trasgressioni le risposi subito positivamente. Iniziammo così a baciarci e toccarci inizialmente con calma poi sempre con maggior desiderio. Poco dopo buttando l'occhio mi accorsi che i due ragazzi vicini ci stavano guardando ed entrami mostravano un decisa erezione,anche la mia lei se ne accorse e sorridendo con una semplice esclamazione disse: que lindo (che bello). Io ero eccitatissimo e anche lei dimostrava sempre più voglia,iniziò a succhiarmelo e mentre lo faceva si mise con il sedere rivolto verso i ragazzi e le gambe spalancate. Mentre me lo succhiava vidi i due che prima iniziarono a masturbarsi poi uno si avvicinò all'altro e iniziò a succhiarglielo,la cosa mi elettrizzò,erano bisex e lo dissi subito alla mia lei che si girò a guardare e con un desiderio incredibile negli occhi mi disse di chiamarli vicino a noi. mi alzai e avvicinandomi ai due in chiesi se parlavano italiano,i due erano sloveni e parlavano benissimo,così chiese loro se desideravano portare i loro asciugamani vicino ai nostri e sorridendo decisamente balzarono in piedi prendendo le loro cose velocemente. Mentre si avvicinavano mi soffermai a guardare le parti intime di uno dei due che era dotato di un bel membro depilato,anche la mia ragazza se ne accorse e salutati un attimo i due nuovi amici mi disse che voleva vedere il ragazzo che prima stava succhiando,quello meno dotato per capirci; voleva vederlo con il mio cazzo in bocca al che io la guardai un po' stupito non tanto per l'idea di essere succhiato da un uomo ma più che altro le chiesi nel frattempo che avrebbe fatto. Allora ridendo prese in mano il cazzo dell'altro e mi disse che intanto lei si sarebbe occupata di quello. La cosa mi piacque da morire,per un po' andammo avanti così,mentre il ragazzo mi succhiava io la guardavo leccare la cappella dell'altro e poi infilarsela in bocca,godevo un sacco sia fisicamente che a livello emotivo,la cosa mi piaceva moltissimo. Dopo essermelo fatto succhiare bene le dissi che volevo scoparla,allora si mise in ginocchio col sedere rivolto a me e iniziai a scoparla da dietro,era incredibilmente bagnata e mentre io la penetravo continuava a succhiare e l'altro ragazzo si masturbava con le mani. La cosa continuò per un po' poi mi fermai altrimenti venivo subito così mi sfilai un attimo,lei così si girò e mi disse che voleva scopare con l'altro ragazzo,lui capì subito e si mise al mio posto iniziando a penetrarla,io guardavo ed ero super eccitato,mi inginocchiai accanto a lei che succhiava e incredibilmente mi guardo e mi disse di succhiare il cazzo con lei,senza farmi pregare molto mi unii a lei e insieme leccavamo quel bel cazzo depilato e contemporaneamente ci baciavamo,fu bellissimo e super eccitante vedere come insieme stavamo trasgredendo,coscienti e felici. Quando entrambi i ragazzi fecero capire che stavano per venire,lei si distese completamente a pancia in su e tutti e tre segandoci le sborrammo addosso sulle tette e sul viso,fu un'esperienza fantastica che chiaramente solo una coppia super affiatata e aperta,senza segreti si può permettere e per me fu un vero spasso.
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11 years ago
admin, 75
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Il genero perfetto... e l'amica della suocera
I mesi passavano in fretta ora che G. era diventato mio complice in questi giochi perversi, riuscivamo a tener nascosti i nostri tradimenti senza far mai accorgere di niente nè mio marito nè mia figlia, terribilmente gelosi entrambi. Poi in una stranamente calda mattina di Marzo ricevetti una telefonata inaspettata.
Ero sotto la doccia, l’acqua scorreva su di me mentre mi insaponavo accarezzando delicatamente ogni parte del mio corpo, i seni, passando con cura le mani a coppa sotto di essi, arrivando a sfiorare appena i capezzoli rosei che si inturgidirono all’istante, il collo e la schiena, il sedere, indugiando con la mano nel solco profondo seguendolo fino ad arrivare al mio stretto ingresso posteriore e mentre le dita della mano lavoravano da dietro, con l’altra cercavo il mio sesso, caldo e bagnato. Lasciai entrare le dita in me, davanti e dietro muovendole con insistenza, ero eccitatissima, e mi bastò poco per godere, buttai indietro la testa e gemetti di piacere quando l’orgasmo mi prese. Sfilai le dita e assaggiai gli umori della mia fica, dio quanto mi piace quel sapore, finii di risciacquarmi e uscii ad asciugarmi. Il telefono al piano di sotto squillava. Corsi giù per le scale indossando l’accappatoio, risposi:
“Pronto”
“Ciao Marta! Sono Giorgia, come stai?”
“Oddio Giorgia quanto tempo! Benissimo e te? Che fine hai fatto?”
“Sono stata in giro per l’Europa per lavoro e sono tornata solo ieri sera, volevo chiederti se ti andava di vederci questa sera, approfittando del fatto che è la festa della donna, per raccontarci tutto quello che non ci siamo dette negli ultimi anni”
“Un idea grandiosa! Era tanto che non uscivo, mi farebbe veramente piacere! Ci incontriamo dal benzinaio in fondo al paese stasera alle 20?
“Perfetto cara, allora a stasera! Un bacione”
“Un bacio anche a te, a dopo!”
Era la festa della donna, non me ne ero neanche accorta! Ero felice di uscire un po’, era davvero così tanto tempo che non mi concedevo una serata per me, e la cosa mi mandava su di giri. Siamo cresciute insieme io e Giorgia, elementari, medie e liceo scientifico, poi lei aveva cominciato l’università, io mi sono sposata, abbiamo cominciato a lavorare in biblioteca ma io ho smesso dopo due anni perché ero rimasta incinta di L., ogni tanto veniva a trovarci a casa, era un’amica insostituibile, e mi ha dato una mano con la mia bimba appena nata. Terminati gli studi di medicina cominciò a lavorare nell’ospedale cittadino, ma era molto brava, e presto la chiamarono in un centro specializzato a Milano poi a Roma, Berlino, Londra e Zurigo, dove attualmente lavora. Ci siamo sempre scritte lettere e cartoline e ogni tanto ci sentivamo al telefono, la nostra amicizia continuava anche a distanza, eravamo amiche per la pelle io e lei. Ci assomigliamo molto e anche se lei è molto più formosa e più alta di me, ci scambiavano spesso per sorelle. Non vedevo l’ora di incontrarla.
Preparai la cena per mio marito C., dato che era al lavoro, lo chiamai per avvertirlo che stasera sarei uscita con Giorgia e che non ci saremmo incontrati a casa visto che lui avrebbe finito di lavorare alle 20. Mi disse che non c’era problema alcuno e che era contento che uscissi con Giorgia e mi disse di salutarla. Lo salutai e corsi dall’armadio, per scegliere i vestiti che avrei indossato per uscire. Trovai un paio di jeans molto attillati che esaltavano le mie curve alla perfezione, vi abbinai una camicetta bianca, un po’ stretta, ma decisi di tenerla sbottonata fino ai seni quindi non mi avrebbe dato problemi; sopra avrei messo un maglioncino beige generosamente scollato che avrebbe lasciato vedere anche la scollatura della camicetta. Scelsi un paio di autoreggenti nere a fiori che coordinai con mutandine e reggiseno dello stesso colore. Misi tutto sul letto e scesi in salotto a vedere un po’ di tv per far passare il tempo. Abbandonata sul divano con l’accappatoio mal legato che mi lasciava mezza nuda. Il tempo passava lento e io ero eccitata all’idea di uscire con Giorgia per divertirci come facevamo da ragazzine. Mi addormentai e, senza accorgermene, arrivò finalmente l’ora di prepararmi. Andai a sistemarmi i capelli, mi profumai e mi vestii. Presi la giacca, indossai un paio di decolleté nere con un tacco molto pronunciato e uscii di casa. Arrivata dal benzinaio parcheggiai e dopo cinque minuti arrivò Giorgia su una splendida BMW nera gigantesca; un chirurgo richiesto come lei guadagnava parecchio e poteva permettersi ogni lusso. Si accostò alla mia macchina e aprì la porta invitandomi a entrare. Era splendida come la ricordavo. Quando eravamo giovani si giravano tutti a guardarci quando passeggiavamo in città, e lei era rimasta tale e quale, solo qualche segno dei quarant’anni si intravedeva attorno agli occhi. Un vestito di velluto blu con le maniche lunghe, molto corto e attillato che evidenziava molto le sue forme, scollato all’inverosimile faceva uscire una 5^ di seno che metteva appetito anche a me. Calze nere e decolleté blu come il vestito, una donna da invidia. Rimasi stupita.
“Ma Giorgia sei splendida! Neanche da ragazza eri così bella!”
“Buonasera e grazie infinite! Anche tu comunque sei un bocconcino niente male!”
Scoppiammo a ridere entrambe come due ragazzine e ci salutammo con due baci sulle guance come una volta; si accese una sigaretta, abbassando un po’ il finestrino del transatlantico e decisi di accendermene una anche io. Mi raccontò di una vita lavorativa intensa ma soddisfacente e remunerativa, non aveva ancora incontrato l’uomo della sua vita ma la compagnia maschile non le mancava, come da ragazza del resto; mi chiese del mio matrimonio con C. e di mia figlia L. rivolgendosi a lei come la sua nipotina, e io le risposi che andava tutto a gonfie vele anche se la vita di casalinga non era così soddisfacente come la sua e che la mia bambina si sarebbe presto sposata (con il mio G.). Era contentissima e non le avrei certo rovinato la sorpresa dicendole che mi facevo scopare dal suo ragazzo!
Per il resto parlammo del più e del meno fino ad arrivare al locale, fuori città. Un posto che assolutamente non conoscevo, a metà tra una discoteca e un ristorante, con luci rosse molto basse, ogni tavolino era disposto lungo i lati della stanza immensa ed era nascosto da una tenda che si poteva aprire o chiudere. Su ognuno di essi vi era un candelabro con quattro candele accese senza sedie, solo comodi divanetti.
Ci sedemmo e immediatamente il cameriere ci portò via le giacche e il mio maglione per appenderli nello spogliatoio e tornò portandoci un drink come aperitivo, il locale si stava riempiendo e la musica cominciava a diffondersi alta nella sala. Mi piaceva tanto. Mi disse di non preoccuparmi e ordinare qualsiasi cosa, dato che metteva tutto in nota spese alla clinica. Il drink, molto dolce, mi fece effetto quasi subito, anche se molto leggero, sono completamente astemia, era più che prevedibile, ma quella sera avevo voglia di dare uno strappo alla regola. Ordinammo ostriche e bevemmo champagne, tanto champagne, ero quasi al limite, e stavo perdendo il controllo di me stessa, erano vent’anni che non mi ubriacavo, decisi di bere ancora un bicchiere, mi piaceva.
Lo spazio al centro della sala era rialzato da un gradino, dove gli altri avventori del locale, l’80% erano donne, ballavano, rimanemmo a guardarle ballare sorridendo, poi mi mise una mano sulla coscia, delicata, leggera e calda, e mi invitò a ballare. Salii sulla pedana e le porsi una mano per farla salire a sua volta, nell’atto di alzare la gamba per superare il gradino non potei fare a meno di notare che anche lei indossava delle autoreggenti, e sembrava che non portasse neanche le mutandine. Non so se fosse il caldo, il vino francese o le sue gambe fasciate in quelle calze sensuali ma mi eccitai d’un tratto, e cominciai a ballare stretta a lei che mi metteva una gamba tra le mie, facendola aderire alle mie cosce e io alle sue, sentivo le sue mani che accarezzavano la mia schiena e io feci altrettanto con la sua, mentre continuava a scendere fino ai jeans e al mio sedere, che strinse con forza. Due ragazzi sulla trentina si avvicinarono a noi, subito presero a ballarci dietro uno a me e uno a lei, poi si fecero più audaci mettendoci le mani sui fianchi, il mio avvicinò il suo sesso già turgido al mio sedere e alla mano di Giorgia su di esso, lei cominciò a muovere la mano su e giù accarezzando sia me che lui, poi, quando fece altrettanto il ragazzo dietro di lei, come un onda mi sorprese con un profondo e passionale bacio in bocca, al quale mi abbandonai con tutta me stessa come in trance. Sentivo i rumori liquidi e il risucchio delle nostre bocche unite, le labbra che scorrevano morbide sulle mie, e la sua lingua vellutata che inseguiva la mia in un gioco di carezze e capriole nelle nostre bocche. Era strano e paradisiaco insieme, quanto mi piaceva quel bacio, era così appagante e profondo che mi lasciai trasportare dalla sua guida. Si staccò da me con uno schiocco e un rivolo di saliva ancora ci univa, finendo poi nel solco tra i suoi seni lasciati quasi scoperti dall’abitino blu.
“E’ solo mia ragazzi, non c’è posto per voi stasera”
A quelle parole ciò che rimaneva di me si sciolse tra le sue braccia, ero così eccitata che mi sentivo un fuoco dentro, e avevo bisogno di lei per spegnerlo.
Mi guidò tenendomi per mano fino al tavolino, divincolandoci dai ragazzi, tirò le tende e si sedette accanto a me, rimettendo la mano sulla mia coscia come prima, sentivo il calore salire ero confusa eccitata e ubriaca, non so se fosse la cosa giusta da fare, ma sono un‘esperta di sbagli e così la lasciai fare persa nell’estasi. Mi baciò di nuovo intensamente come prima, sporgendosi su di me, e automaticamente portai una mano al suo viso che, dopo alcune carezze, si spostò sul suo seno, scoprendolo dal velluto blu che lo racchiudeva, mi staccai dalla sua voluttuosa bocca e presi il suo capezzolo tra le labbra mentre lei con una mano mi teneva premuta al suo seno e con l’altra mi accarezzava l’interno delle cosce, divenuto rovente per l’eccitazione e armeggiava con i bottoni dei miei pantaloni riuscendo ad aprirli e con il mio aiuto li sfilò completamente abbandonandoli sotto al tavolo. Era già salita alla camicetta aprendo ad uno ad uno i pochi bottoni che avevo chiuso, scoprendo il mio seno, chinandosi per leccarlo. La sensazione della sua lingua inturgidì immediatamente i miei capezzoli e fece sgorgare un fiume di umori tra le mie gambe, del quale si accorse subito appena mise due dita sotto le mutandine e dentro di me.
“Come sei bagnata” disse con un espressione carica di lussuria “non sapevo di farti quest’effetto, mia dolce viziosetta”
Non potei fare a meno che gemere e mugugnare il mio piacere mentre le chiedevo
“Mmmh…metti un altro dito dentro, mi fai godere così!”
Il mio desiderio fu esaudito all’istante. Le sue dita si muovevano con sapienza dentro di me, accarezzandomi sempre più a fondo, la musica era forte, e io gemevo ad alta voce senza pudore mentre mi esplorava con vigore. Le saltai sopra sedendomi sulle sue gambe andando a cercare il suo sesso sotto la gonna del vestito con le mani, e come credevo, era senza mutandine e sorprendentemente liscia e rasata. Come me era fradicia e senza sforzo alcuno entrai nella sua carne calda muovendo le dita dentro di lei, come faceva con me, mi liberò dal reggiseno per poter leccare meglio i miei seni e piano piano la spinsi a sdraiarsi sul divanetto. Rapida le allargai le gambe e infilai il viso tra le sue splendide cosce, cercando con la lingua il suo frutto proibito che era cosi caldo e dolce, e mentre leccavo il suo clitoride le lasciai entrare due dita nel sedere e lei urlava come se non avesse mai goduto così
“Dammi di più” implorava in estasi
E le misi due dita anche nella fica, sentivo le contrazioni dei suoi muscoli e capii che era prossima a godere di me. Affondai con più vigore sia dietro che davanti mentre la mia lingua leccava avida il suo segreto fino a farla venire urlando, inondandomi la bocca di lei. Si alzò mentre ancora tremava per il piacere, fece sdraiare me per potermi soddisfare come avevo fatto io, allungai una gamba sul divanetto mentre l’altra la portavo sullo schienale. Si avventò sul mio sesso con foga penetrandomi con le dita davanti, masturbandosi con l’altra mano, lo spettacolo che avevo innanzi agli occhi mi mandò così fuori di testa che venni immediatamente, ebbra di piacere. Dio quanto mi ha fatto godere.
Mi si sedette accanto sistemandosi il vestitino, mi baciò nuovamente con trasporto, facendomi gustare i miei umori dalla sua lingua e disse
“Sarà il nostro piccolo segreto, erano anni che volevo averti così, sei tu la donna della mia vita”
Sorrisi e le restituii il bacio dicendole
“Ci divertiremo come ragazzine ora che sei tornata”
Ci ricomponemmo il più possibile per poter uscire dal locale, pagò il conto e andammo a prendere la macchina. Continuavamo a guardarci e sorridere facendoci i complimenti l’una all’altra. Dal benzinaio mi diede un altro bacio passionale e mi strizzo un seno dicendomi
“Non vedo l’ora di rivederti Marta, non riesco più a starti lontana”
Ancora mezza brilla risposi
“Anche io Giò, non appena riesco a rimanere sola a casa ti chiamo immediatamente, e chissà…potresti avere un ulteriore sorpresa”
“Adoro le sorprese”
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5
11 years ago
admin, 75
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Emozioni
Tu chiamale se vuoi......emozioni.
E' da tempo che proponevo a Stella l'idea di conoscere altre coppie,non necessariamente finalizzata a chissà quale "scopo", ma solo ad aggiungere un pò di pepe al nostro rapporto di coppia.
Dopo Natale, quasi fosse un regalo posticipato, Stella mi invia un sms con scritto " ti penso sempre, e penso anche all'altra cosa"... il mio fù un sussulto,non credevo ai miei occhi nel leggere l'sms.
Pensai subito : questa è la volta buona.....
Fu la visione di un film a scatenare in lei la curiosità,probabilmente sopita, al punto che esclamò : intrigante quel film.....
Presi il coraggio a due mani e le proposi di accettare l'ipotesi di un incontro, cosa che avenne di li a poco.
Scambio di messaggi sul sito, qualche sms ed il gioco è fatto, luogo di incontro ideale,non poteva che essere a metà strada tra noi e loro.
La paura era tanta, chissà che persone saranno, chissà che succederà, chissà che emozioni proveremo una volta sul posto.
Dinanzi a noi si presentò una coppia a modo, molto elegante e devo essere sincero, anche bella.
Davanti ad un buon caffè abbiamo intavolato i più svariati discorsi, e non mancavano certo le risate, due persone veramente squisite, purtroppo però, come si dice in gergo "scambistico", non è scattata la scintilla.
Non era di certo quello il fine, almeno inizialmente,.... più che altro prevaleva in me, la consapevolezza che un "passo" era già stato fatto, ed il feeling che si era instaurato tra me e Stella, era molto più che una "trombata con un altra".
Chi si aspetta da queste righe un racconto hard dai contorni estremi, con tanto di definizioni cariche di sesso etremo, probabilmente resterà deluso, perchè paradossalmente questo racconto è indirizzato su un altro piano, quello emotivo e sensoriale.
E' proprio la preparazione che precedeva l'incontro a scatenare eccitazione tra me e Stella, ad iniziare dallo scegliere cio che avremo indossato per il giorno, ai dubbi che ci ponevamo, alle domande senza risposta...... perchè quella era la nostra "prima volta".
La seconda volta è stata in tutto e per tutto uguale alla prima.
I cuori correvano all'impazzata,la curiosità era tanta,anche perchè, a differenza della volta precedente, ci eravamo sentiti al telefono più volte.
Si è creato subito un feeling particolare tra noi quattro,pur non conoscendone i visi eravamo attratti dal gioco che si è venuto a creare tramite gli sms, che non cadevano mai sul volgare.
Ci siamo trovati di fronte, persone splendide e carine, disponibilissime al gioco creatosi i giorni precedenti all'incontro.
Purtroppo anche in questa occasione non si è avuto un seguito.
Ma ciò non toglie, che resterà per sempre un dolce ricordo.
St&ma
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11 years ago
incantoblu,
45/45
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Mia cugina mi presenta un suo amico
La sera del 23 Dicembre 2005, io ed il mio ragazzo, eravamo invitati al compleanno di mia cugina Maria Concetta (nome abbastanza meridionale, come il padre, a volte mi chiedo, se è più cugina del mio ragazzo (pure lui meridionale), che mia, io che sono emiliano romagnolo.
Non è che con i meridionali, io ce l'abbia, anzi, altrimenti non avrei scelto il mio Pasquale, come uomo della mia vita., lui è di Gravina in Puglia (Bari), e ci siamo conosciuti nei militari.
Poi ci eravamo persi di vista, e per 7-8 mesi non ebbi più nessuna sua notizia, per poi ritrovarci, e da quel giorno non ci eravamo mai lasciati.
Pasquale è il tipico ragazzo geloso. A me può andare bene, perché secondo me la gelosia in un rapporto ci vuole, ma fino ad un certo punto.
Un difetto di Pasquale, è quello che quando va al gabinetto, lascia sempre la tavoletta del water alzata. Non lo sopporto.
Un suo pregio? Tanti, ma il primo di tutti, essere sempre allegro, sa come tirarmi su il morale quando sono a pezzi, e per questo ringrazio chiunque me lo abbia fatto incontrare.
All'inizio la mia famiglia non ha accolto tanto bene la notizia della mia omosessualità, poi dopo qualche periodo vedendo che gli era passata, ho deciso di fargli conoscere il mio ragazzo, e da quel giorno Pasquale viveva a casa con noi, all'unico patto di non fare mai sesso in presenza dei miei genitori in casa, ed o in presenza di ospiti.
E questo a noi ci andava bene.
Pasquale che studia all'università, mi raggiungeva a casa il giovedì sera, per poi andarsene il lunedì mattino.
Dal 19 Dicembre 2005, fino al 7 gennaio 2006, Pasquale è rimasto fisso a casa mia, per la mia gioia.
Alle 22.00 ci presentiamo io ed il mio ragazzo a casa di mia cugina, non vi era bisogno di fare tanta strada, bastava girare l'angolo, quindi da Viale Giuseppe Verdi, svoltare a destra in Vicolo Busseto.
Mia cugina abbracciò me, ed il mio ragazzo, ed assieme gli porgemmo il regalo.
Come al solito eravamo gli ultimi ad arrivare e facendolo presente a mia cugina, io ed il mio ragazzo ci accomodammo in soggiorno assieme ad altri amici che gia più o meno conoscevo.
Riconobbi tra i tanti Lello, Carola, Benedetta, Giosuè, Francesco, Vittoria, Gianni, Alberto, Ivana, e Marco.
Alcuni non li conoscevo, ed in particolare ce ne era uno che appena lo vidi, sentivo il mio (attrezzo) sbattere nei pantaloni come per dire : "Che cazzo aspetti fammi uscire!"
Per fortuna che mia cugina sà della mia voglia di conoscere sempre tanti nuovi amici, e cosi mi fece fare assieme a lei un giro di presentazione, mentre Pasquale parlava con l'unica persona che conosceva Benedetta, e cosi gli dissi : "Pasquale vado a conoscere gli altri !"
Gli amici e le amiche di mia cugina non sanno della mia omosessualità, lo sa solo Ivan, che quella sera non era presente.
Lasciato Pasquale a parlare appunto con Benedetta, Concy , come la chiamo io mi fece conoscere gli altri suoi amici .
E cosi ecco gli altri nomi : Domenico, Carla, Luigi, Claudia, Nicola, Anna, Edoardo, Tiziana, Massimo, Stefania e per finire quello che mi aveva fatto venire il cazzo dritto Gaetano.
Non strinsi la mano a tutti, dico a pochi, tra i quali mi pare di ricordare Tiziana, e Anna, e poi naturalmente a Gaetano. Concy mi presentò a lui dicendo : " Lui è Alessandro il mio cugino sapiente !"
Do un pugno scherzoso a Concy sul braccio dicendo a Gaetano : "Non ci credere dici un sacco di boiate.!"
"Che male c'è a sapere un po' di cose !" - disse col bicchiere di birra in mano.
"No, no, boh, non saprei.!" - dissi visibilmente eccitato.
Era vestito con una camicia nera abbottonata solo in fondo, e faceva intravedere il suo petto, un pochino villoso, poi de jeans neri, e degli stivali color nero. Era tutto nero.
Comunque mi ristrinse la mano e mi disse : "Piacere d'averti conosciuto!", e poi prosegui scusandosi con me, il discorso con i suoi amici.
Tornai dal mio Pasquale un po' deluso, ma cercai di non farglielo notare più di tanto, sedendomi accanto a lui sul divano. Era rimasto solo, Benedetta l'aveva lasciato andando a parlare con altri.
Allora io gli dissi : "Che noia mortale, pensavo fosse più divertente questa festa !" - dissi con gli occhi che giravano in qua e in la, per cercare di focalizzare Gaetano anche solo con gli occhi.
"Ale, cosa guardi ?" - mi disse il mio amore.
"Ma guardo in giro per vedere dove è mia cugina !" - gli dissi
Ci alziamo, stiamo per uscire dal soggiorno, quando una voce disse sopra la musica.
"Ragazzi spegnete la radio qualche secondo, debbo dire una cosa a tutti!" - disse una voce che non ricordo come si chiami.
E cosi tornai a posto assieme a Pasquale, e la voce continuò a parlare prima di aspettare il silenzio.
"Anche se controvoglia, abbiamo convinto il nostro caro amico a fare uno spogliarello per Concy, ed ora spegnete le luci perché arriva Olaop.
"Ecchecazzo, accendete le luci voglio vedere chi è !" - dissi io a bassa voce, facendomi però sentire da Pasquale, che però non disse nulla.
Mi guardo in giro, ma vedo solo ombre di persone.
Sta arrivando una sedia, e poi una musica la musica è quella di Full Monty. Ed ecco che entra la persona che faceva lo spogliarello, e non ci potevo credere, non potevo credere ai miei occhi, era Gaetano.
Si sedette sulla sedia, e comincio a slacciarsi i laccetti degli stivali, io volevo alzarmi per andarlo ad aiutare, ma non so come mai, ma riuscii a trattenermi, forse per non far capire a tutti la mia omosessualità, anche se quella sera avrei voluto raccontarla a tutti i presenti.
Tolti gli stivali, Gaetano si toglie anche i calzini, ma con più sveltezza degli stivali.
Si alza, e si sbottona la camicia nera, facendo vedere tutto il suo petto, normale, non scolpito, con una piccola chioma di peli sul petto e sui capezzoli. "Ammazza che schifo che fa quel ragazzo!" - disse Pasquale facendosi sentire da altre persone.
Io allora lo guardo : "Pasquale, ehi calmati !", poi distolgo immediatamente lo sguardo dal mio ragazzo, che odia i pelosi, e ritorno a guardare Gaetano, che si stava accarezzando il petto, poi si sbottona i jeans, si slaccia la cinghia, si siede, e alzando leggermente il culo, si toglie anche i jeans. Ed ecco li la voce di due o tre ragazze : " Olaop, faccelo vedere !"
Guardavo male quelle ragazze, e Gaetano spense la musica dice : " Lo spettacolo è finito.!", prende le sue robe e va nella stanza accanto a ricomporsi. !"
A quel punto io e Pasquale, facciamo per andarcene, quando però mi scordai di salutare mia cugina, così mentre Pasquale scendeva le scale, io tornai velocemente in soggiorno per cercare mia cugina per scusarmi di non averla salutata.
Entro nel cucinotto, immaginando di poterla trovare lì, e quindi non busso.
Invece nel cucinotto c'era Gaetano, che si stava infilando la camicia, ed io visibilmente arrossito dico senza guardarlo in faccia : "Ops..scusa, pensavo di fosse Maria Concetta!"
E faccio per andarmene.
"Vieni qui un'attimo, mi aiuti ad abbottonarmi questi due bottoni che sono davvero bastardi dentro!".
Anche se tanto emozionato, entro in cucina, lui si alza dalla sedia dove era seduto, e si appoggia con il culo al bordo del tavolo.
"Sai ho fatto una fatica ad allacciarmela prima di venire qui!" - disse lui
"Questi sono i regali trabocchetto di mia cugina ci scommetto!" - dissi io
"Ammazza allora ha ragione lei sei proprio sapiente!" - disse lui ridendo.
Abbottonatagli la camicia, senza troppa fatica, lo saluto scusandomi ancora di essere penetrato nel cucinotto senza bussare.
"Aspetta, perché scappi via così, hai fretta?" - disse lui
"Si beh ho sonno, e poi debbo accompagnare Pasquale mio cugino a casa!" - dissi io.
"Ma è cugino anche di Maria Concetta?" - disse lui
"No, no.!" - dissi io pochi secondi dopo per dare tempo alla mia testa di inventarmi una storiella, spiegandogli che lui era figlio della sorella di mia mamma.
Torno giù per le scale, ma Gaetano scendendo velocemente mi blocca il braccio, girandomi, ed abbracciandomi : " Sai sono stato davvero felice di averti conosciuto!"
Non sapevo più cosa fare, ero abbracciato a lui e lui non si staccava più da me, cosa potevo fare? Lo ringrazio delle parole dolci.
Scendo altri gradini e poi lui mi richiama nuovamente : "No così non va, aspetta, debbo dirtelo !"
"Dirmi cosa?" - dico io
Lui non dice nulla, mi guarda con i suoi occhi color nero e si avvicina a me, non ci vedo più, resto immobile e lui mi bacia, mi bacia cosi intensamente, che stavo per perdere l'equilibro e ruzzolarmi giù per gli ultimi 4 gradini rimasti. Lui mi prende al volo e mi dice : "Vorrei proseguire questa serata se non ti dispiace !" - disse mettendo una mano nella tasca della camicia per poi porgermi il suo bigliettino da visita.
"Se ti va vieni quando vuoi al secondo indirizzo, che è l'indirizzo dell'ufficio, mi raccomando, il primo è quello di casa mia e c'è il mio ragazzo. Quando vuoi, io sono li tutti i giorni anche il sabato dalle 9 alle 13 e dalle 15.30 alle 20.00.!"
Lo sorrido, ed io invece gli do un bacio sulla guancia destra all'altezza della bocca : "Cerchiamo di non correre troppo, anch'io ho il ragazzo, ed è giù che mi aspetta"
Ed a casa, nel bagno mi masturbai velocemente pensando a Gaetano, ed una violenta scarica di sperma scese sul bidè.
Mi apprestai a pulirlo.
Mi lavai.
Andai a letto, baciando anche se controvoglia Pasquale.
Non sapevo più cosa fare.
I giorni passavano, ed io non sapevo cosa fare, non sapevo se proseguire o no il rapporto con Pasquale, od uscire ed andare tra le braccia di Gaetano, che mi stava aspettando a braccia aperte.
Ero cosi sconvolto, che per due settimane, non feci più l'amore con Pasquale, trovando le scuse più banali, ho mal di testa, ho mal di schiena, ho mal di denti, ho una riunione.
Pasquale ci restava male, e quando dicevo una riunione andavo invece al bar e cercavo di rincasare il più tardi possibile, trovando cosi Pasquale addormentato.
Un pomeriggio che Pasquale non era presente a casa e i miei genitori erano via per lavoro (sarebbe tornati la mattina successiva), passeggiando per le vie del paese, incontro Gaetano, e li perdo la testa e gli corro incontro gettandogli le braccia attorno al collo : " Gaetano, io ti amo!" - gli dissi nell'orecchio.
"Sshh, non qui!" - disse lui.
Cosi essendo lui a piedi, ci dirigiamo a casa mia che è la più vicina.
Ed arrivati a casa mia, chiudendoci la porta dietro le spalle ci guardiamo e ci abbracciamo e Gaetano disse : "Sapevo che prima o poi saresti venuto da me, ti avevo visto da quella sera, da come mi guardavi quando mi spogliavo per tua cugina!"
Assieme entrammo nella mia camera da letto dicendo : " Non ce la faccio più ti voglio ora, ti voglio subito!"
Non feci nemmeno tempo a finire la frase che Gaetano aveva già infilato la lingua dentro la mia bocca.
Era una sensazionale davvero piacevole e goduriosa, non avevo mai fatto sesso con nessun'altro, Pasquale è stato il mio primo ragazzo, e quindi avevo baciato solo lui.
Solo lui, tranne naturalmente quella sera al compleanno di mia cugina dove persi la testa per Gaetano.
E mentre ci spogliavamo, Gaetano mi raccontava di lui, e del rapporto disastroso che stava vivendo col suo ragazzo, per colpa della gelosia di Anselmo, il suo ragazzo appunto.
Allora io risi.
Lui però disse : "Non c'è nulla da ridere, quando si incazza per niente è davvero uno stronzo.!"
Continuo a ridere dicendo : "Adesso penserai che dico delle stronzate, ma anche Pasquale è geloso, dovremmo farli incontrare !"
Quando tutti e due eravamo nudi, Gaetano si alzò dal letto, ed con ancora indosso i boxer color azzurro, noto che aveva tatuato sulla schiena nel lato destro una biscia.
"Come mai questa biscia?" - dico io
"Ma è un tatuaggio che ho da ormai 10 anni." - dice lui
Chiesi solo in quel momento quanti anni avesse, e mi disse cosi che aveva l'età di mia cugina, quindi ben 8 in più di me.
Mi disse anche però che ne mia cugina ne tutti i suoi amici sapevano della sua omosessualità, e che avrebbe voluto tenerla nascosta per tutto il tempo possibile ed inimmaginabile.
Mi alzò prendendomi per mano, e ritornò a baciarmi dicendo : "Vorrei sempre restare appiccicato alla tua bocca, sa di menta, e a me la menta piace da impazzire."
Gli dissi che avevo il dentifricio a sapore di menta, e che mi ero lavato i denti prima di uscire di casa, per quello si sentiva ancora abbastanza.
Lo prendo, me lo giro, lo spingo sopra il letto e gli salto addosso, dandogli ancora baci sulla bocca, ma poi scendendo sul mento e comincio a dargli teneri morsetti che lo fanno eccitare.
Passo però subito al suo uccello, non ce la facevo più, volevo vederlo, vedevo che premeva contro i boxer che voleva uscire e cosi lo vidi per la prima volta bello lungo, non so quanto e non glielo chiesi mai, perché non mi vanto mai con le persone di quanto lungo c'abbiano il cazzo le persone.
Lo prendo per mano e me lo sbatto violentemente sulla faccia. Comincio a sbattermi la cappella sulle guance, sul mento, poi avvicino il labbro e prima di metterlo in bocca ci metto sopra un po di saliva,e poi lo metto dentro. Piano piano per gustare il sapore di un altro uccello.
Tenendolo in bocca sento Gaetano fischiettare, poi mugolare dal piacere, e mentre io andavo sempre più svelto lui mi dice : "Poffarbacco come sei bravo!"
Non lo ascolto perché stavo ansimando anche io di piacere e cosi togliendo solo per pochi secondi il pene dalla mia bocca, mi tolgo i boxer, e poi mi rimetto a succhiare il suo cazzo.
Ma Gaetano non me lo fece tenere ancora in bocca per molto tempo, cosi appena sentito che stava per venire disse : "Basta ti prego!", ma purtroppo anche se avevo tolto dalla bocca il suo cazzo, la sborra non ne volle sapere di restare dentro Gaetano, ed uscii, e mi scaricò il suo sperma, sul mento, facendo scegliere tante goccioline sul collo e sul petto.
Mentre ancora gemeva per la sborra che continuava ad uscire, dissi a Gaetano : "Scusa ma è stato più forte di me!"
"No non è tua la colpa è la mia che non riesco mai a trattenerla per tanto tempo!"
Ripresosi dall'uscita di sperma, mi inginocchio sul letto, mi infilo il profilattico, e alzo le gambe di Gaetano per poter entrare dentro al suo culo.
Entro dentro piano piano, ma siccome quella posizione non è mai stata il mio forte, decido di metterlo a pecorina.
E cosi entro dentro nuovamente e Gaetano dice : "Bravo così, sempre più svelto!"
Andando sempre più svelto mi viene anche a me da ansimare di piacere e in un paio di minuti vengo sulla schiena di Gaetano.
Ci abbracciando stendendoci sul letto sopra le coperte. Ci baciamo. Gaetano appoggia il cuscino sullo schienale del letto. Accende una sigaretta, mentre io gli bacio il petto.
"Credo lascerò il mio ragazzo!" - dissi io
"Hai ragione, non sembra giusto tradirlo così, anche io lo lascerò !"
Fu difficile lasciare Pasquale, anche perché stetti con lui più di un mese prima di rivelargli il tradimento. Pasquale lasciò casa mia.
Ora io e Gaetano continuiamo ad essere innamorati, ma non viviamo assieme, anche lui ha lasciato il suo ragazzo, ma stavolta io e Gaetano viviamo il nostro amore in incognita, e forse per tutti e due è meglio così.
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11 years ago
OUT3OF3CONTROL,
40
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Lo zio mi vide al prive' giocare con due maschi e
Entrando in quella casa che da piccolo gia' conoscevo cosi' bene andando a trovare i miei cuginetti per giocarci insieme e guardare con loro la tv l'uomo che conoscevo benissimo mi ordino' di andare in bagno e di cambiarmi perfettamente chiamandomi troia....appena finii di vestitmi da donna nel suo bagno ....uscii camminando pianissimo sui miei tacchi a spillo altissimi col mio corpetto che risalta le mie tettine e riduce la mia pancetta le calze e il reggicalze nere comele scarpe e tutto il resto anche il perizoma sotto le gonnelline mini mini che lasciano intravedere tutto il metro di gambe dritte e senza pelo come tutto il resto del corpo depilato a laser e morbidissimo al tatto che alcuni mi hanno detto meglio di tante donne. Arrivo e trovo quell'uomo al quale io tante volte avevo dato le mie confidenze piu' superficiali come si fa con un parente qualsiasi e che adesso ricattato dalle sue minacce di avermi riconosciuta ad una festa in prive' mentre due maschi mi stavano inculando a turno ....mi facevano trovare la davanti a lui vestito in quel modo assurdo ...per come ci eravamo sempre visti io e lui ...e anche era assurdo che la zia non avesse mai capito la sua vera indole e i miei cuginetti commercialisti dovevano vederlo adesso il loro papa' severo e integerrimo in boxer e maglietta neri senza calze ipronto a incularmi Io stavo davanti a lui sui miei tacchi a spillo 12 sono diventando quasi 2 metri ma anche lui e' un bell'uomo alto...grosso Mi prende per una mano mi fa girare dolcemente come in un ballo e mi dice avere un culo favoloso mettendomi una mano fra le due chiappe strette e sode infilando anche un po' le dita. Sento il profumo delicato del sapone che deve averlo appena lavato e gia' e' una buona partenza Poi lui mi offre da bere aveva stappato una bottiglia di prosecco e me ne porge un bicchiere facendo un brindisi Alla fica che sei mi disse...e non a quel nipote rompicoglioni e troppo serio che ho sempre visto in te ....poi si spoglio' e senza parole mi spinse a terra in ginocchio chiedendomi di aprire la bocca senza usare le mani e io ubbidii terrorizzato. Mi disse adesso sei la mia vacca da monta e non voglio che tu dica una sola parola fino quando te ne andrai Mi piace quando mi danno ordini secchi senza che mi chiedano tutto se voglio se posso ....aprola bocca lo zio si spoglia chiudo gli occhi e mi mette il suo cazzo asciutto e moscio subito in bocca che sapeva di sapone pulito e profumato come piace a me. COMINCIO A SUCCHIARLO PERDENDOLO DALLA BOCCA MOLTE VOLTE E ALTRETTANTE VOLTE lui me lo rimise in bocca alternandoci le palle a volte o un dito che succhiavo come fosse un cazzo.
Ecco qui pensai ....ci sono infatti il cazzo in breve tempo comincio' ad indurirsi non poco e a diventare ben lungo e grosso che adesso sfilava senza scivolare giu dalla bocca mai e tirando fuori la lingua dalla bocca la cappella entrava scivolandoci sopra e usciva dalla mia bocca come fosse il suo buco da sempre. Faceva tutto lui mi prendeva per la nuca me lo spingeva dentro in gola mi scopava solo con la cappella dentro e fuori dentro e fuori quei pochi centimetri e poi tutto dentro sedici diciotto centimetri di cazzo grosso e duro facendomi soffocare da quanto lo mandava giu in gola.
Ad un certo punto mi ordino' di alzarmi dicendomi alzati vacca da monta che adesso lo zio ti riempie il buco del culo PENSAI
ci siamo Mi girai e mi misi a pecora per non vederlo ma lui mi disse ...cosa fai scrofa e mentre lo diceva mi sculaccio' fortemente le natiche tre volte....Mi prese per mano e mi porto sopra un mobile appoggiato al muro mi fece sedere sopra mi tiro' giu il perizoma lascindolo attaccato ad una gamba mi tiro' su le gambe sopra di se mi unse il buco del culo mentre io imbarazzatissima non osavo dire A....e appoggio' la sua cappella al buco del culoordinandomi di respirare forte.Cominciai a respirare e lo zio Antonio di origini calabresi che aveva sposato la zia Anna sorella di mio padre me lo spinse dentro tutto facendomi mugolare come una vacca in calore e poi mentre mi montava il culo guardandomi negli occhi e scopandomi in quella maniera cosi' brutale senza goldone che non ce la feci a imporgli di infilare mi prese per la schiena tirandomi a se e cominciando a baciarmi infilandomi la sua lingua in bocca mentre anche il cazzo mi infilava il culo e cosi' mi venne dentro subito dopo
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11 years ago
pistoniecilindri, 44
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Una coppia affiatata
.....un classico annuncio da single su desy...una telefonata ed un appuntamento con il lui. Ci incontriamo per strada, lui una persona molto perbene mi dice che gli sto bene ma che avrebbe piacere a farmi conoscere la moglie. Nuovo appuntamento di domenica mattina davanti ad un bar un caffe ed un nuovo appuntamento a casa sua. Mi reco di sera e lui comincia a scherzare sul mio fisico curato come da inserzione. Eravamo seduti sul divano e mentre si scherzava mi invita a mostrarmi, in un attimo mi abbassa gli sleep e se lo infila in bocca. Pochi minuti dopo invita anche la moglie a provare ed in due si avventano sul mio cazzo. In un attimo siamo sul letto e mi dice di darmi da fare con lei. La lecco la giro e la monto a pecora mentre lui si infila sotto e comincia a leccarmi le palle. A questo punto mi chiede di scoparlo. Ha un bel culo liscio e grosso gli infilo la cappella dentro e mentre la moglie ci ammira lui geme sotto i miei colpi. Bella esperienza...belle persone
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11 years ago
mirandiko,
60
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La mia prima coppia dominante
Sessualmente la mia ragazza di allora era una gran porca, morbida e perversa come poche e con dei gran bei piedi da leccare e segare. Eravamo arrivati ai limiti massimi di perversione in coppia attraversando pissing, scambi di ruolo, sesso in pubblico, un’esperienza a tre e anche giochi che è meglio tralasciare.
Soddisfatto dalla mia vita sessuale avrei potuto accontentarmi delle esperienze che vivevamo insieme, ma all’epoca avevo bisogno di altro, una specie di slancio individualistico alla trasgressione, una forma di onanismo sfrenato da condividere con gli altri.
Fu così che m’iscrissi a Desiderya con un altro profilo all'epoca. I mesi passavano e i contatti erano pochi o da parte di profili senza foto, terribilmente falsi e insignificanti, poi improvvisamente un pomeriggio di maggio fui contattato da una bella coppia bisex.
C’incontrammo in strada giusto per conoscerci, lui aveva una voce penetrante e maschile un bell’uomo di quarant’anni bruno e con un corpo perfetto, lei era preziosa con un volto in perfetta armonia con il corpo sinuoso e un bel culo grande a coronare il profilo di curve delicate.
Gli piacqui e parlammo un po’ dei trascorsi sessuali dandoci appuntamento a qualche settimana dopo per un incontro da me. Poco prima lui mi scrisse chiedendomi di depilarmi il culo e il cazzo perché fosse liscio come la pelle di una pesca e di comprare autoreggenti nere e slip di pizzo.
Mi ero offerto come schiavo e prontamente ubbidii, masturbandomi di gusto al solo pensiero di offrirmi rasato come una troietta e travestito a metà, con il resto del mio corpo abbastanza peloso già da allora. Avevo 21 anni e generalmente le coppie scartavano a priori i ragazzi così giovani considerati poco maturi e troppo impulsivi per ogni ruolo. Ero stato abile nell’accaparrarmi la loro fiducia, ci trovavamo in tutto, dall’odio per le lunghe chat inconcludenti alla predilezione per i rapporti attenti alle vite private di ognuno.
Arrivarono a casa in moto e aprendogli la porta, trovai lei più sensuale che mai avvolta in un abito corto beige con scarpe aperte dalle quali si ammiravano i suoi bellissimi piedi. Fu così che sbrigati i convenevoli in intimo sexi cominciai a venerare i suoi piedi e le sue gambe leccandole lungamente sotto comando del suo uomo che mi palpeggiava il culo. Risalendo lentamente il suo corpo con la lingua, tolsi l’abito scoprendo un seno piccolo e affascinante, con un altro guizzo di lingua le sfiorai la fica umida attraverso gli slip, poi li tolsi e mi abbeverai alla sua fonte, acida all’inizio e man mano più salata mentre i liquidi scorrevano. Avevo un erezione dura che faceva capolino sotto i merletti dello slip mentre le leccavo avidamente la fica. Un paio di strofinatine per far conoscere gli organi e mi fu comandato di succhiare il suo uomo.
Gli scesi i pantaloni in ginocchio mentre lui minacciava di colorarmi il culo con la sua cinghia se non l’avessi spompato bene. Lo infilai fino in gola, quasi venendomene di gusto mentre lei mi abbassava la testa con quei piedi divini spingendola a ritmo su e giù, gli leccai le palle e quasi me ne venni di gusto. Fu allora che ci stendemmo sul letto, feci uscire il membro da un lato dello slip e ce lo succhiammo a vicenda mentre lei si masturbava avidamente appoggiata alla mia scrivania di legno scuro. Poi lui mi ordinò d’incularlo dopo avergli leccato il culo, lei prontamente incappucciò il mio membro e dopo aver lubrificato il suo uomo glielo spinse in culo. Non avevo mai inculato un uomo e tutto il mio corpo vi si opponeva senza il permesso del mio desiderio, persi l’erezione in pochi minuti e dopo pochi colpi che strapparono comunque un paio di gemiti al mio amante tentai di recuperare la durezza persa leccandole il seno e i piedi con il membro ancora infilato nel compagno.
Lui si era stancato e voleva rendermi quanto gli avevo dato così malamente. Aveva un bel membro turgido e largo, ben più grande del mio cosa che mi fece un gran piacere, non chiesi lubrificante aggiuntivo e lo pregai d’infilarmelo con forza in culo senza pietà. A pecorella mi assestò i primi colpi mentre lei ne approfittava per farsi leccare quella bella fica coronata da un neo nocciola in alto a sinistra sul pube. Ero il loro oggetto sessuale e lo sentivo, lo sentivo e ne godevo.
Mi chiese di abbassare il culo e stringere le gambe e me lo spinse bene fino alle palle regalandomi la migliore inculata della mia vita (era la decima volta che defloravano il mio buco, ma nessuno come lui così a culo serrato e con una nerchia tanto bella e grossa). Lo sentii tremare e venirsene dentro me. Lo sfilò di colpo lasciandomi terribilmente vuoto. Avrei voluto strappargli il preservativo e infilarmelo in bocca per gustarne il sapore, ma la sua donna già mi spompava bene reclamando la sua dose di cazzo sconosciuto. Fu così che la scopai.
Nessuna scopata fu più bella di quel sentirsi usato, di quell’esser stato donna e tornare uomo, stavolta la inondai del mio piacere ma non la feci venire appositamente per lanciarmi con la bocca su quella carne palpitante. La masturbavo con le dita e la leccavo mentre lei si titillava il clitoride con violenza e se ne venne inondandomi di liquido di fica con un urlo quasi masculino da donna di trentacinque anni, fiera da letto, padrona e regina di due uomini allo stesso tempo.
Lui era tornato in erezione e stavo per proporre alla sua donna di regalargli un bel pompino in due, ma il loro telefono squillò riportandoci alla realtà. Si lavarono e scomparvero dalla porta lasciandomi a un’intera notte di masturbazione.
Mi contattarono di nuovo qualche settimana dopo, sapevo che stavolta sarebbe stato ancora più bello e complice ma la mia ex ragazza mi aveva riportato a se offrendomi ogni giorno il culo e credetti opportuno onorarlo conservandomi casto per qualche mese. Fu così che non li vidi più...
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11 years ago
admin, 75
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Il caffè con marco
Marco era il migliore amico di mio marito. Una sera, ancora fidanzatini, si parlava di sesso, avevamo bevuto ad una festa e ci confessammo un po’ di cose “spinte”. Si parlava di dimensioni, di amici, di flirt … e lui mi disse: “Sai che Marco ha un uccello enorme. Ogni volta che ci facciamo le docce dopo il calcetto siamo tutti in imbarazzo”.
Da quel momento una specie di tarlo mi entrò in testa. Vedevamo Marco spesso, veniva spesso a casa, usciva spesso con mio marito. Ogni volta che ci vedevamo lo immaginavo sempre nudo davanti a me. Non riuscivo più a vederlo vestito. Per anni ho convissuto con questa fantasia. Immaginavo il suo uccello enorme che espodeva in un paio di boxer attillati.
A distanza di 16 anni, una sera esco dal lavoro e incontro Marco. Era da un po’ che non ci vedevamo, si era lasciato con la sua tipa ed era stato via per lavoro molto tempo.
Mi invita a prendere un caffè, non so cosa rispondere, penso a mio marito a casa ma allo stesso tempo si ripresenta davanti a me la sua immagina nuda con l’uccello enorme. Accetto.
Mi parla del più e del meno, della sua ex, della sua nuova casa, del nuovo lavoro. Ma io non lo ascolto. Nella mia testa c’è solo un’immagine. Le mie mani che sfilano i suoi boxer e il suo uccellone grosso e gonfio che mi sbatte sulla bocca vogliosa.
Ci salutiamo dopo il caffè e mi dice: “Salutami R. qualche giorno passo a salutarvi a casa….” - Certo quando vuoi , gli rispondo. E lo vedo allontanarsi di spalle. Nudo.
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11 years ago
admin, 75
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Come ho cominciato !
avevo 19 anni ero fidanzatissimo e mi piacevano solo le donne, non criticavo i bisex o gay , per me erano persone uguali come le altre purchè rispettassero la mia idea ... sono sempre stato un gironzolone, e perdipiù nottambulo, a volte venendo a casa tardissimo c'erano ancora sulla strada le prstitute ecc ecc , una sera di pioggia forte un sabato notte , tornando a casa ne vidi all'apparenza una ) che faceva l'autostop , non passava un anima a quell'ora e vista così era una bellissima donna, mi fermai e le diedi un passaggio credendo che era vicina aimè mi sono dovuto fare 30 km andare e 30 a tornare, ma il bello è che non mi ero assolutamente accorto che era una trans, si, una bellissima trans ed era impossibile sapere che era tale anche dalla voce .... quando arrivai sotto casa sua, mi disse gentilissima se volevo salire a prendere un caffè, io convinto e tranquillo che fosse una donna le dissi di si . arrivati su, una splendida casa in ordine in tutto e non un filo di polvere in giro, dalla cucina mi fece accomodare nel salone e mi disse che si metteva più comoda e mi raggiungeva, arrivò dopo 5 minuti con il caffè e vestita con una vestaglia devo dire bellissima ma non quella delle nonne :-). era bellissima , un corpo da paura e due tette fantastiche , si mise vicina a me e cominciammo a parlare o per meglio dire a continuare un discorso tralasciato in auto ... mi chiese se ero fidanzato, sposato e se mi piacevano le persone bsex o le trans, se frequentavo locali notturni ecc ecc, e tutto guardandoci fissi negli ochi mentre si parlava, lei si avvicinò a me e io la abbracciai e li ci fu un bacio ma un bacio che cominciò a farmi sbiellare con le idee , ma sempre non sapendo di lui/lei ,cominciò ad accarezzarmi dappertutto e poi si fermò giù facendomelo venire duro come il marmo, ero eccitatissimo, e io feci altrettanto le accarezzai le tette i capezzoli e piano piano scesi giù, quando arrivai giù diventai un pezzo di cemento armato mi bloccai e guardandola le dissi , ma e lei si sono trans , credevo te ne fossi accorto, ma ero talmente eccitato che le dissi di stare zitta e continuai a baciarla mentre lei mi massaggiava giù, poi si fermò e mi portò in camera da letto mi slacciò i pantaloni e se lo prese nelle mani, accarezzandolo e facendomi impazzire poi si abbassò e lo prese in bocca , beh devo dire che io andai fuori , e mi lasciai andare , mentre massaggiavo anche lei piano piano mi abbassai anche io e cominciai a leccarglielo e a prenderglielo in bocca, era un c...o enorme lo presi in bocca e devo dire sì mi piaceva e continuai ... io di dietro ero vergine, lei mi chiese se volevo il suo arnese e le dissi che non lo avevo mai fatto, e mi disse proviamo farò piano e se ti faccio male smettiamo e me lo metti tu dentro... mi leccò il buco e io impazzivo poi mi mise una crema o olio non ricordo e appoggiò il suo arnese sul mio buco, e mi cominciò a penetrare, all'inizio un male da morire, ma lei faceva pianissimo era dolce, mentre lo tirava fuori e lo rietteva dentro lo bagnava sempre di più con quell'olio fino a quando invece che dolore cominciai a provare piacere , era un cazzo veramente grosso si, ma le dissi di mettermelo dentro e di non fermarsi perchè mi piaceva da morire ... poi io a lei e lei ancora a me... finimmo dopo 2 ore di sesso sfrenato ma quella fu la mia prima di una lunga serie ... e così eccomi qui entrato in questo mondo ... mi piace tanto prenderlo , si, ma mi piace anche ricambiare ... un bacio a tutti by Ale .
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2
11 years ago
admin, 75
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La spesa
Come consuetudine mi accingevo a fare la spesa in un piccolo supermarket, era ora di chiusura e nel market non c' era più nessuno ad eccezione del titolare tuttofare, un tipo sulla cinquantina ben portati, non male... almeno secondo i miei gusti...(forse stanco della fica ho iniziato quasi per gioco ad indossare biancheria femminile, e provare" nuove esperienze" diciamo così. ..) nel mentre mi accingevo a prendere delle cose il tipo mi disse di fare presto perché era tardi ed io in un primo momento senza quasi pensarci gli chiesi se aveva dei wrustel più grandi. ..e lui senza esitare disse " di più grande se vuoi ho questo bel wrustel ...se lo vuoi assaggiare. .." ed io senza esitare mi avvicinai gli aprii la cerniera dei pantaloni e tirai fuori il grosso wrustel. .. era davvero notevole...già bello in tiro. ..iniziai a succhiarlo ben bene...davvero una bella nerchia...almeno una ventina di centimetri...lui godeva alla grande e con le mani accompagnava il movimento in su e in giù...più sponpinavo e più il suo cazzo si gonfiava riempendomi la bocca, il sapore sel suo membro mi faceva andare in estasi..ero tentato di farmi sborrare in bocca...ma il desiderio di farmi inculare da un tale cazzo era più forte...e lui quasi leggendomi nel pensiero mi mise sul banco mi abbassò i pantaloni e quando vide che indossavo un perizoma di pizzo e delle calze autoreggenti diventò come un toro che vede rosso...mi scosto' il perizoma e mi infilò il cazzone nel mio buchetto rovente...diedi un urlo di dolore e piacere e lui iniziò a stantuffare e gridare di piacere era un toro instancabile la sua asta mi penetrava con un ritmo frenetico...fantastico un gra porco...mi diceva di tutto... "sei una gran zoccola...si scopa puttana e cosi via" ed io godevo come non mai, dopo una ventina di minuti e dopo aver cambiato varie posizioni sentii il suo cazzo esplodere dentro il mio culo e all' improvviso mi riempi di sborra un fiume caldo...io finii il lavoro iniziato di bocca leccando scrupolosamente ogni goccia di sperma...e lui mi invitò a fare la spesa sempre alla stessa ora...
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11 years ago
ale1983bx,
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Avventura per un nick simpatico
Vidi un nick interessante, la coppia era di un'altra regione e ricercavano singoli, essendo attratto da questo nome e molto eccitato perché da 4 giorni in astinenza, gli scrissi che avrei messo la lei in delle posizioni, raccontai cosa gl’avrei fatto ecc……dopo qualche giorno la coppia mi rispose dicendomi che sarebbero venuti in campania per vacanza e che gli avrebbe fatto piacere incontrarmi facendo utile e dilettevole, fissammo un appuntamento e ci incontrammo in un albergo che uso quando ci sono queste occasioni, entrammo nella stanza ed io visto che venivo da lavoro andai a farmi una doccia, la pulizia è la prima cosa, nel frattempo lei indosso la biancheria e le scarpe che le avevo chiesto di portare e lui si sedette sulla poltrona nell’angolo divano della stanza, vestito, perché disse che sarebbe stato solo guardone, ed aspettava seduto, io uscii dal bagno con solo l’asciugamano nella zona intima e vidi una nube di fumo di sigaretta nella stanza, io non fumo ma il fumo passivo di una donna mi eccita tantissimo, la vidi con reggicalze e perizoma rosso tacchi a spillo ed in reggiseno con buchi sui capezzoli, seduta sul divano con la sigaretta segnata di rossetto rosso sul filtro, il mio c…o divento subito di duro, lei mi vide eccitato e disse come ma già………ed io le risposi che vedendo quella scena era il minimo, a quel punto lei mi disse di avvicinarmi che voleva vedere il mio c…o che era nascosto dall’ asciugamano, quando lo vide fece un ultima boccata dalla sigaretta ormai quasi finita la spense nel posacenere prese il mio c…o con la mano e soffio una nube di fumo sulla cappella cominciandolo a succhiare vigorosamente tanto che le mie gambe dopo un pò cominciarono a tremare per il troppo godimento, ad un certo punto la staccai dal c…o e la stesi sul divano le alzai ed allargai le gambe ed incominciai a leccarle la fica, ad un certo punto lei mi mise le mani dietro la testa e mi spinse verso di se tanto quasi da farmi mancare il respiro e comincio ad urlare per l’orgasmo mi disse “metti subito quell’arnese dentro, lo voglio tutto dentro” io indossai il guanto, talmente che era bagnata che appena lo appoggiai vicino la fica lo trovai già dentro, cominciai a sbatterla violentemente per 5-10 minuti tanto che venne altre due volte non ho mai visto una donna cosi arrapata, mentre finiva il suo terzo orgasmo mi spinse all’altra del divano e si butto con la bocca sul mio c…o per succhiarlo e mi disse che gli piaceva sentire in bocca il suo sapore di venuta anche se indossavo il guanto e che c’era quel sapore di plastica, dopo averlo pulito per bene mi salto sopra e comincio a cavalcarmi come se avesse appena iniziato, era instancabile, menomale che in queste occasioni utilizzo profilattici ritardanti e o ritardanti spray, ad un certo punto le dissi che della fica ero stanco e che avrei gradito il suo culo cosi lei si mise a pecorina e mi disse di sfondarle il culo, cosi presì con le dita pò di linfa dalla fica e bagnai per bene il buchetto, che non era, io stavo entrando delicatamente come si fa per quei tipi di rapporti invece lei spinse all’indietro facendolo entrare tutto in un istante a quel punto mi resi conto che non le bastava cosi incominciai a sbatterla e dargli schiaffi sul culo, vedendo questo lui che fino a quel punto non aveva mosso un dito ne parlato mi disse le seguenti parole “mamma mia che piacere mi stai dando” e lo tiro fuori dai pantaloni mettendosi d’avanti a lei e si fece fare un pompino, eravamo tre che godevamo come pazzi, io spingevo forte lei e con la mia spinta succhiava il ca..o di lui, ad un certo punto lui le venne in bocca e lei ingoio tutto o credo non vidi niente non rimase traccia di sperma, mi disse che adesso toccava a me venire ed io mi impegnai a finire il gioco le dissi se voleva spomp….mi e succhiare tutto come aveva fatto con lui mi rispose di no, io da persona garbata mi trattenetti e le venni dentro dicendogli senti come pulsa e cosa ti sei persa e lei sentendo questo comincio a gemere come una assatanata e aumentando il movimento del dito sul clitolide rivenne tanto da scquirtare e bagnare il divano, il marito visto lo schizzo si chino e le lecco la fica e con il ca..o nuovamente duro glielo infilo nella fica ed in 2-3 minuti le veni dentro e rilecco lo sperma che le usciva dalla fica.
Non lo facevo così, pensavo fosse solo a guardone.
Spero vi sia piaciuta almeno il 10 percento che e piaciuto a me.
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11 years ago
admin, 75
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Sogno o son desto? (la coppia del tavolo 13)
Per quanto possa sembrare assurdo e/o banale... questa è una storia totalmente vera! Ed è questo che la rende incredibilmente eccitante.
Risale a 7 anni fa quando io e la mia ragazza dell'epoca come quasi tutte le sere ci appartavamo in auto per un po' di intimità... userò Eva un nome inventato...
una piacevole serata primaverile, di quelle che ti fanno venir voglia di uscire e star fuori fino a tardi... ma anche quelle che ti fanno venir una gran voglia di sesso!
Premetto che non eravamo (ancora) trasgressivi...
quella sera gli dissi: “ Eva stasera vorrei che ti vestissi in maniera provocante, fallo per me!”
arrivo sotto casa sua a prenderla, ero curiosissimo di vederla... ed eccitato al pensiero che si fosse preparata in maniera provocante per me! Eccola arrivare, bellissima ed eccitante. Vestitino nero corto sopra al ginocchio, scarpe alte con allaccio alla schiava... capelli lunghi sciolti e rossetto rossissimo... ADDIO!
Andiamo a cena in un noto ed elegante della zona ed è proprio lì che iniziò tutto...
arrivati al locale notiamo subito che non fosse poi così affollato c'erano solo pochi coperti e quasi tutte coppie più o meno giovani. Ma una in particolare attirò la nostra attenzione... una coppia decisamente interessante per quanto fossero belli, tant'è che Eva era quasi gelosa dal mio continuo guardare la lei, nonostante avessi davanti una splendida creatura. Iniziamo a cenare e tutto sembra trascorrere nella più normalità. A parte i piccoli sguardi di intesa che ogni tanto partivano tra di noi e la coppia poco distante... loro parlavano di noi si capiva. Sorridevano e ammiccavano, ma il pensiero di qualcosa di trasgressivo non ci sfiorava lontanamente. Alla fine della cena chiesi il conto ma con nostro estremo stupore il cameriere ci disse che la cena era stata offerta dai signori del tavolo 13... ovviamente ringraziammo chiedendo come mai di questo gesto... la loro spiegazione fù che gli ricordavamo loro alla nostra età... pensammo subito che ci fosse qualcosa di strano... ma fummo incuriositi e intrigati... capimmo subito dall'accento che non erano persone di queste parti.
Ci sedemmo con loro per scambiare due chiacchiere, poi per sdebitarci mi venne l'idea di offrirgli qualcosa da bere in un altro locale della zona e loro accettarono subito con estrema voglia.
Ci avviammo e in auto io ed Eva non riuscivamo a dare una spiegazione più o meno plausibile al gesto di galanteria appena ricevuto... arrivati al locale ci sediamo ordiniamo e iniziamo a parlare del più e del meno.. venne fuori che erano di Firenze e rimanevano solo pochi giorni per lavoro in Calabria e che fossero attratti dalla bellezza di questa terra e poi dissero “ e siamo intrigati dai Calabresi” mmmm pensai io qui gatta ci cova...
dopo il 4° drink decidemmo di salutarci e andare via... noi avevamo un programmino decisamente interessante da portare a termine...
ci mettiamo in auto per raggiungere un luogo tranquillo dove appartarci, arriviamo e iniziamo a riscaldarci... baci, carezze, ci spogliamo in fretta e furia accesi dal desiderio, dall'alcool e dalla serata strana che stavamo vivendo. Subito dopo di fianco a noi si parcheggia un'altra auto ma noi non ci facemmo caso. Eravamo così eccitati da non capire più nulla... Eva seduta in ginocchio sul sedile con il sedere rivolto fuori con in dosso ancora il perizoma nero inizia a succhiarlo con un vigore mai avuto prima... addio mi sta facendo morire, sentiamo un rumore di sportelli di auto aprirsi, ci giriamo e ne buio della notte vediamo due sagome scendere dall'auto, non riusciamo ad intravedere i volti ma capiamo che si tratta di un uomo e di una donna... lei si abbassa e inizia a succhiare con veemenza, sentiamo lui gemere, intimiditi ma stranamente eccitati ammiriamo quanto di strano si cela davanti a noi... la coppia fa per avvicinarsi a noi... alla nostra auto... sentiamo una voce quasi familiare di uomo che ci chiede: “disturbiamo?” ERA LA COPPIA DEL TAVOLO 13!
io ed Eva ci guardiamo, non sappiamo cosa fare... si poggiano sul cofano della nostra auto e iniziano a scopare... decidiamo di scendere anche noi... in piedi appoggiati allo sportello mezzi nudi, ad ammirare quella strana coppia scopare sul cofano della nostra auto! Iniziano ad avvicinarsi a noi... inizialmente la lei si pone davanti ad Eva ed incomincia ad accarezzarla, sfiorarle il seno... quello che mi fece strano è che Eva si lasciò andare con estrema naturalezza... le sue mani quasi spinte dal “Dio Eros” assecondano il volere di quella donna, le loro labbra si sfioravano ma si capiva che si volevano, si cercavano! Io mi avvicino dietro ad Eva e dopo qualche strusciamento mi ritrovo ai miei piedi con il mio cazzo in bocca l'altra donna... e con estremo stupore vedo Eva di spalle, accasciata con gli occhi rivolti a me che lo prende in bocca da quella sconosciuto... ERO PIU' ECCITATO NEL VEDERE CON UN'ALTRO UOMO CHE DALLA DONNA CHE MI SPOMPINAVA!!!
Eva sembrava un'altra, la situazione era inusuale ma estremamente eccitante... la donna sconosciuta mi chiese se avevo i preservativi, gli risposi di no, allora andò nella sua auto li prese e con fare quasi da prostituta esperta me lo infilò al cazzo duro come una pietra... si girò appogiandosi a pecorina sul cofano e i chiese di scoparla... Eva mi vide e secondo me non vedeva l'ora di prenderlo anche lei, si sdraiò accanto a lei con la schiena sul cofano le gambe aperte e si fece possedere da quell'estraneo!!! le donne si baciavano noi in piedi a stantuffarle... grida, lamenti e mugolii di piacere facevano da contorno a quella scena vista e rivista solo nei film. Quando fu il momento di venire le facemmo mettere accovacciate davanti ai nostri cazzi ormai esausti e esplosivi mentre le loro lingue si toccavano le abbiamo riempite di copiosa sborra... senza dire nulla ognuno si diresse alla propria auto per ricomporsi. Senza dire null'altro accendemmo i motori e andammo ognuno per la propria strada... l'ultimo saluto fu un colpo di clacson!
Da quella sera ci si aprì un mondo sullo scambio di coppia... e per diversi anni siamo stai una coppia scambista, ma la cosa che ci faceva impazzire erano i singoli... amavamo incontrare singoli... io impazzivo nel vederla con un altro uomo... ora non stiamo più insime ma non finirò mai di ringraziare quella coppia di sconosciuti del tavolo 13.
Gabriele MonelloCs
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11 years ago
admin, 75
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Io e il mio padrone ieri sera
Erano le 20 quando è arrivato il mio padrone, ed io ero li dietro la porta nuda inginocchiata e con il collare che lo aspettavo. Lui è entrato mi ha guardato seria e mi ha attaccato il guinzaglio e portato a 4 zampe verso il divano e mi ha detto "questi sono x te cagna, apri i tuoi regali". Un ovetto telecomandato e un plug...... me li ha infilati senza tanti convenevoli uno dietro e uno davanti e poi ha preso delle corde con cui mi ha legato il seno e mi ha detto "ora vestiti troia che usciamo". In auto ha ripetutamente acceso il telecomando che fa vibrare l'ovetto e quando siamo arrivati in pizzeria ero già un lago......... fra il plug in culo e l'ovetto che continuava a vibrare anche finchè mangiavo la pizza ormai nn capivo più nulla. provavo dolore dietro e al seno e sotto un lago di umori........ quando siamo rientrati mi ha fatto spogliare e indossare il mio vestitino in latex preso apposta x lui........ mi ha fatto indossare le cavigliere e polsiere che gli ho regalato io, e mi ha legato al divano a pancia in giù e mi ha dato le 50 frustate che mi aveva promesso...........poi ha preso tre pinze e me le ha attaccate sulle labbra della figa e sul clitoride e li avrei voluto urlare ma con la bocca tappata nn potevo....... mi ha torturato x bene e poi alla fine mi ha slegato e mi ha detto "ora stupida cagna puoi bere" e mi ha accompagnato verso la mia ciotola messa in un angolo a bere.......serata splendida........ chissà la prossima volta cos'ha in serbo x me il mio padrone....... grazie dalla tua cagna.........
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11 years ago
padrone1cagna,
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Un nostro incontro!!!
Ciao a tutti, precisando innanzitutto che non ci incontriamo spesso con singoli, con coppie non siamo mai risusciti ad organizzare, anche se era quella la nostra idea di partenza.... Giusto per far capire, in 8 anni ci siamo incontrati .... una volta con un singolo e 3 volte con un altro, tutte esperienze positive (meno male)
Bando alle chiacchiere...ehe...ehe... una di queste volte, non essendoci visti per molto tempo, pensammo di andare a mangiare una pizza insieme, e premetto che la precedente volta che ci eravamo visti, il tutto ...si era limitato ad un fugace incontro.... con un contemporaneo ...rapporto orale, non che sia poco... ma giusto per far avere un idea,
durante la pizza iniziammo un pò a ricordare della precedente volta e chiaramente ...eccitazione alle stelle, e penammo di fare un gioco una volta andati via, e cioè di allontanarci con una sola macchina e a sorte stabilire chi dei due maschietti avesse portato l'auto e che sarebbe rimasto dietro con la lei, secondo voi... a chi capitava di guidare???? a me ...purtroppo!!!!! Dallo specchietto li vedevo che erano lontani uno dall'altro, l'imbarazzo era presente, ma visto che eravamo li ...per divertirci o iniziato a spingere ....con le parole per far si che si avvicinassero e intanto cercavo un posto un pò più isolato per fermarmi, almeno se accadeva qualcosa...potevo almeno guardare e cosi fù. Quando fermi il singolo era imbarazzatissimo, visto il bel rapporto che ho con la mia lei, si sentiva libera di skerzare e di provocare e infatti fu lei ad avvicinarsi e man mano a far capire di ....metterlo fuori, e alla fine cosi fù, ma tanto era imbarazzato che senza abbassare pantalone ma solo aprendo la cerniera e cosi il suo pisello era compresso.... comuqnue ...bene, e lei inizio a carezzarlo e poi a prenderlo dolcemente in bocca, a me si fece duro, la scena era da sballo, per chi non ha avuto un esperienza del genere potrà sembrare strano, anche per me lo sarebbe ma poi quando si è li...adrenalina è forte, lei ...man mano lo prendeva tutto ...in bocca anche perchè...in quella posizione...non si mostrava in tutta la grandezza chiaramente, io avevo la scena in primo piano e mi sentivo anche io un pò imbarazzato e non facevo nulla, nel toglierlo dalla bocca, per la forte eccitazione di lui, si creo tra il suo pisello e la bocca di lei, quel filino di..... che mi fece eccitare ancora di più, dopo un pò tutto fini per non rischiare...che lui venisse, sia perchè non si voleva assolutamente che lo facesse in bocca e sia perchè situazione scomoda, dopo due risate fatte insieme ci rimettemmo in marcia per tornare fuori alla pizzeria dove era l'altra macchina. Spero di avervi...allietati e un pò eccitati. Saluti a tutti
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11 years ago
admin, 75
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Le mutande del diavolo
In questo tempo di crisi il lavoro scarseggia, non è certo una novità, e neanche la mia azienda ha fatto eccezione, un buon mobilificio che in breve tempo ha chiuso i battenti e mandato tutti a casa. Trent’anni, non sposato vivo con mia sorella di due anni più giovane, anche lei disoccupata, orfani dei genitori, il futuro non ci è apparso roseo. Dopo aver girato un poco per cercare un’alternativa, sconsolato ho fatto insieme a Carla, mia sorella il punto della situazione, quando un nostro vicino ci ha suonato alla porta:
“Ragazzi, mi servirebbe un piacere pagando, voi avete quel grande magazzino dove vostro padre aveva il negozio di mobili, se non è troppo disturbo lo vorrei affittare. Devo ristrutturare casa mia, dalle fondamenta al tetto e non ho un posto dove per depositare tutti i mobili.”
Ovviamente accetto, anzi mi propongo di aiutarlo nel trasloco, e deposito tutto nel magazzino che ha anche una grande vetrata, di conseguenza dopo alcuni giorni delle persone di passaggio mi chiedono se i mobili dentro il locale sono in vendita. Dall’ affitto ne ricavo un gruzzoletto e con mia sorella decido di aprire un mercatino di cose usate. Basta un poco di buona volontà, qualche volantino e in breve mi trovo con il capannone pieno di vecchi cose che la gente vende e dal prezzo di vendita, ne ricavo una bella percentuale. Per sei mesi gli affari girano abbastanza bene, poi un pomeriggio, un taxi si ferma davanti al negozio, ne esce una signora anziana, molto elegante, alta, capelli bianchissimi, raccolti dietro la nuca come a formare una cipolla. Entra e mi si avvicina decisa. Indossa un completo giacca pantaloni scuro, e ha una camicetta bianca sotto con dei bellissimi pizzi, stivaletti con lacci con un tacco di almeno otto centimetri, il suo incedere è veramente elegante.
“ Mi chiamo Flavia, ho sentito parlare di lei dalla mia domestica, una ragazza peruviana, la quale mi ha detto che lei è molto bravo a vendere la roba vecchia, io ho una soffitta da vuotare, vedo che lei ha una bella attività, vorrei che venisse a vedere se ne vale la pena vendere le mie cose o buttare tutto.”
Mentre parla sono affascinato dal timbro della sua voce, dolce melodiosa. Noto che ha due occhi azzurri bellissimi e le sue mani sono un po magre, con dita lunghe, unghie laccate di un rosso scuro, il fisico poi è esile, mi ricorda Patty Bravo, si direi che le somiglia. Si da un’occhiata intorno, mi lascia l’indirizzo e se ne va. Il giorno dopo mi presento all’indirizzo e scopro che è un grande palazzo sito in centro, nella parte vecchia della città. Contatto la signora, che mi fa entrare con il mio furgone dal retro, dove da un portone si entra dentro un cortile invisibile dall’ingresso principale. Insieme iniziamo a salire un’ampia scala di marmo. Cammina spedita davanti a me, non posso fare a meno di notare il suo culetto, tondo alto, mi stupisce la sua elegante fisicità. Indossa una gonna che le arriva fin sotto il ginocchio, l’immancabile camicia bianca, il collo esile slanciato bianchissimo, e la solita pettinatura a cipolla che le conferisce un’aria decisamente delicata. Saliamo due file di scale, sono attratto dal sul culetto, sento un lieve movimento nel mio basso ventre, sorrido dentro di me, mi sto eccitando, poi arrivati sul pianerottolo mentre infila una grossa chiave, si gira, mi guarda e sicuramente nota il gonfiore del mio pacco, sorride, apre una porta che immette in altre scale con un gesto del capo mi invita a entrare dentro. L’ambiente è avvolto nel buio, le accende una luce, poi si sposta fino a una grossa finestra e scosta una pesante tenda. La luce entra e rivela un ambiente molto grande pieno di tantissima roba, alcune cose sono coperte da bianchi lenzuoli, mentre accatastate in un lato vi sono tante scatole piene di molte cose del passato, piatti, vasi di ogni genere, posate, bicchieri, mobili piccoli e grandi statuette di varia grandezza, sono stupito, è come aver trovato un tesoro, mi giro la guardo a bocca aperta,
“ direi che vi sono cose molto belle che vale la pena vendere, ne ricaverà molto denaro, è tutta roba antica.” – le dico guardandola negli occhi.
Lei non commenta, si avvicina a un’altra grossa finestra e sposta una pesante tenda aprendola. Una luce naturale illumina la soffitta rivelando tante altre cose, una folata di vento fa alzare alcuni lenzuoli messi per coprire le cose, mi avvicino e guardo meglio.
“accidenti, qui c’è roba veramente bella, ne potrebbe ricavare una fortuna,” – le dico scostando un lenzuolo che ricopre un armadio di grande pregio.
“no!, questa non è in vendita è mia.” - mi risponde ricoprendo il mobile. Poi prende una cartella con dei fogli, e mi rendo conto che ha catalogato tutto e richiuso in delle scatole numerate. Nell’elenco che ha in mano c’è registrato tutto quello che lei decide di disfarsi. Incomincio a portare nel furgone le scatole che lei mi indica, ben presto mi rendo conto del grande pregio delle cose che carico. Riempo e poi vado a scaricare in negozio, ma le metto nel magazzino, fra tre giorni c’è un importante fiera antiquaria, e conto di realizzare dei buoni affari con questo materiale. Scarico e lascio mia sorella a controllare il tutto, io mi precipito a ricaricare un nuovo viaggio di cose, la mia paura è che cambi idea. Incomincio a riempire di nuovo il furgone, lei elenca con precisione le cose che mi da, è di una perfezione maniacale, ha inserito in ogni scatola la perfetta descrizione di quello che contiene. Quando sono quasi al completo, lei si ferma, mi guarda,
“giovanotto, mi rendo conto che lei sta facendo un bellissimo lavoro. La mia domestica prepara il pranzo poi corre a prendere il suo bambino a scuola, e io mi ritrovo sempre a mangiare da sola, le andrebbe di pranzare con un vecchia come me? ” - mi dice con due occhi lucidi che mi scrutano in attesa di una mia risposta.
“ma vuole scherzare, io ne sarei onorato, lei è una così bella donna che mi si apre il cuore nel sentire il suo invito, mi creda lei è molto bella.” – le rispondo sorridendo. Il suo viso si illumina di un sorriso che quasi le fa sparire tutte le rughe, ha un qualche cosa che non so spiegarmi, ma mi intriga tantissimo. Termino il carico poi scendiamo di sotto, lei apre il portone del suo appartamento e io resto senza fiato. Appena dentro mi trovo in una grande stanza. Alle pareti ci sono dei quadri bellissimi di donne nude, e mi sembra che uno sia di lei, tende rosse alle finestre, divanetti di velluto, e poltrone di pelle rosse, e specchi bellissimi dappertutto. A sinistra una vetrata scorrevole dipinta separa il locale da un altro, mentre noi ci dirigiamo a destra dentro una porta che immette in una cucina dove c’è un tavolo con dieci sedie, apparecchiato per due. Mi fa sedere e mi serve del pollo arrosto con patate. Lei incomincia a mangiare in maniera molto elegante, nel perfetto rispetto del galateo, io un po meno, in silenzio, mi guardo intorno. La cucina è quanto di più bello e antico che io abbia mai visto. In una credenza ci sono piatti di porcellana di inestimabile valore, bicchieri di cristallo e solo il mobilio vale tantissimi soldi, è tutto antico e autentico, perfettamente conservato. Lei mangia in silenzio, poi si alza e mi offre una fetta di torta di mele,
“ questo prima che lo chiudessero era il più lussuoso bordello della città. Qui ci mangiavano le ragazze, erano di passaggio, solo tre mesi, poi si cambiava, ma se una era veramente brava poteva restare quanto voleva. Sono entrata qui che avevo quattordici anni come cameriera, e poi ne sono diventata la padrona. Ero molto richiesta dai miei clienti, facevano la fila per amarmi, vieni ti mostro il resto.” - mi dice a pranzo finito. Mi prende per mano e tornati nel salone apre la vetrata che ci immette in un corridoio con delle camere, ne apre una ed entra.
“ questa è sempre stata la mia camera, era qui che venivano mi miei amanti, tu lo faresti l’amore con una vecchia come me?” - mi dice dritta in piedi davanti a me.
La guardo, mi eccita al solo pensiero, non riesco a definire la sua età. Il suo viso sembra più rilassato, i suoi seni appena gonfiano il tessuto della camicetta, il ventre piatto mi sto eccitando e si vede. Lei con un semplice gesto porta le mani dietro di lei e apre una lampo e in un momento si ritrova nuda davanti a me. La sua pelle bianca è bellissima, il ventre piatto le cosce tornite, indossa delle strane mutande a culotte, bellissime con pizzi e merletti insolite. Non ho il tempo di fare nulla, lei si abbassa, con un gesto rapidissimo mi apre i pantaloni e li abbassa, io tolgo la maglia e sono nudo pure io. La sua bocca ampia e carnosa s’impossessa del cazzo duro e teso. Lo infila in gola senza nessuna difficoltà, è impressionante la facilità con cui si muove la sua lingua, mi lecca e succhia velocemente. Lo fa cosi rapidamente che ho l’impressiono che avvolga tutta la circonferenza del cazzo. È fantastica, sento immediatamente il piacere scorrere dentro di me, se continua così mi porterà rapidamente all’orgasmo, cerco di resistere ma, è impossibile è tremendamente brava! Senza avere nessuna possibilità di resistere le sborro in gola.
…….. siiiiiiiiiiiiiiiiiiiii ……sssbbbBBBBOOOOOrrooooooo……. No cazzo!!!!... ma non è possibile, mi hai fatto venire cosi in fretta!!!!...sei meravigliosaaaaaa….siisiiiii …..suuuccchiaaa………… aaaaaa……..sssiiiiiii……….
Lei non si ferma, mi succhia e beve tutto Mi pompa ancora un poco, il mio cazzo non da nessun cenno di cedimento, lei si alza mi guarda negli occhi, il suo viso ora è raggiante di felicità, mi spinge sul letto, si sfila le mutande e sale anche lei mi cavalca e infila il mio cazzo dentro di lei. Appena sento la cappella aderire alle labbra della sua fica mi sarei aspettato di sentirla un po secca, avevo sentito dire che dopo una certa età alle donne rimane difficile bagnarsi, invece ho l’impressione di infilarlo dentro un vulcano, è caldissima e bagnata da far paura! La sento anche incredibilmente stretta. Lei prende le mie mani e le porta ha seni, i capezzoli sono tesi e duri, grandi. lei mi fa capire che devo stringerli e io lo faccio. Si muove su e giu, lentamente, gode e lo fa con un grido lunghissimo.
………. Ooooohhhhh…….huhumummmu..siiiisssssiiii…. finalmeteeee …da quanto tempooooo …siiiiii .. siiiiii……… è belllliiissssimmmooooooo….. vengo!..VENGOOO!!!!! …….. oraaaaaaaaaaaaaa…………………..
Trema scossa da brividi di incredibile piacere. Mi sento le pareti della sua fica stringere il mio cazzo che scorre in lei, è una sensazione bellissima, ho l’impressione che lo stia mungendo, viene alcune volte poi mi abbraccia e si mette di lato trascinandomi con se.
“dai ora scopami tu, ti prego dai fammi godere ancora è meraviglioso.” – mi dice con voce rotta dall’emozione.
La stringo e incomincio a pomparla con forza, lei mi incita, mi bacia e morde le mie labbra.
….. daiiiii magnifico toro …daiiiii..fammelo sentire tutto dentrooooo…..siiiiiiiiii…godooooo…daiiiii…sbattimii..
Le guardo il viso, è radioso, mentre gode sembra ringiovanita, trema dal piacere, e dopo l’ennesimo orgasmo si distende sotto di me e mi trascina sopra continuando a tenermi piantato dentro di lei.
…..daiiiii…scopammmmiiiii…siiiii…daiiiii..vieni dendroooo..è tanto che mi manca il piacere di sentire un maschio schizzarmi dentrooo…… vieniiiiiiiiii ….ora..daii io VENGOOOOOoooooo!!!!!!...orrrraaaaa…………..
La sbatto con incredibile foga, lei trema scossa dai colpi che le do, spinge il bacino in alto andando incontro al mio cazzo che la penetra, esplodo in lei dopo l’ennesimo orgasmo.
…… orrrraaaaaaaa …SBORROOOO!!!!!...siiiiii ..eccomiiiiiiiiii..ti dooooo tuttoooo…..oraaaa………..
Le scarico dentro quello che mi rimane dentro le palle. Resta un momento ferma, mi guarda ha le lacrime agli occhi, mi bacia e stringe,
“grazie, mi mancava da tanto tempo una simile emozione, sei stato meraviglioso.” - mi sussurra all’orecchio destro baciandomi, poi si abbassa e al sua bocca si impossessa del mio cazzo ancora turgido, lo lecca e succhia come non mi era mai capitato in vita mia. Non è un pompino, è un’adorazione del cazzo quello che ricevo dalle sue labbra. Incredibilmente mi tira di nuovo, mi trascina sopra se e lo infila di nuovo dentro. La scopo come un dannato, la pompo duramente, lei grida gode e mi incita darglielo più forte, è sconvolgente come gode. Alla fine vengo di nuovo dentro di lei. Sono sfinito esausto, a mala pena riesco a rialzarmi dal letto, mi sento come se mi avessero succhiato le forze. Quando me ne vado lei mi accompagna alla porta, mi da un numero di telefono: ” ci sentiamo nei prossimi giorni.” - mi dice baciandomi sulla bocca. Il sabato partecipo alla fiera antiquaria, un successo talmente grande che la sera devo correre al magazzino per prendere il resto della roba da vendere. La domenica sera la chiamo le dico del successo e le chiedo se posso passare da lei per darle la sua parte, mi dice che le farà molto piacere. Arrivo e salgo da lei. Mi accoglie in vestaglia trasparente, capelli sciolti bellissimi, sembrano biondi. La sua pelle bianca è profumata a tal punto che mi sembra di ubriacarmi di lei. Le mostro i soldi, le conto la sua parte, ma lei mi trascina in camera da letto, mi spoglia e succhia subito facendomi venire velocemente come l’altra volta. Poi mi sdraia sul letto e mi scopa con una vitalità impressionante, ho la sensazione che sia ringiovanita, è tremenda, gode a raffica un orgasmo dietro l’altro senza tregua. La sbatto con colpi durissimi, anche se a volte ho l’impressione che si rompa data la sua fragile costituzione, invece è lei che mi chiede più forte. Gode, vengo e godo con lei. Infine si gira, io sono già venuto due volte, lei tantissime, mi succhia e il mio cazzo rimane inspiegabilmente duro, poi mi chiede di prenderla dietro, resto meravigliosamente sorpreso dalla richiesta, ma mi posiziono dietro di lei e le appoggio il glande sul suo buchetto che lei stessa spinge indietro nell’andare incontro al mio palo. Entro in lei di colpo.
………………… hhhhhaaaaa……..siiiiiiiiiiiiiiiiiii…entraaaaa …daiiiiii…… sfondamiiiiii tutttaaaaa…………..
Sento le pareti del retto risucchiare il mio cazzo e poi lasciarlo uscire, sembra lei che fa godere me, mentre dovrei essere io a far godere lei. La sbatto con durissimi colpi. La tengo stretta per i fianchi, lei urla di darglielo di più.
…… scopami!!!!... daiiiiii… scopamiiiii…nel culoooo…… ODDIOOOOooo………….come GODOOOooo…….siisiiiiii…………. schizzzaaaa!!!!!....vieniiii..daiiiii…oo voglio dentroooo..oraaa..vengooooo…
Urla si scuote tutta, è una furia scatenata, non le resisto, sento ilo piacere sconvolgere il mio corpo e vengo.
………..eccoomiiiiii….ssissssiiiiiiiiiii……..sssbbbBBBBBOOOOORRROOOOooooo!!!!!!....... oraaaaaaaaa ………..
Senza rendermene conto le scarico dentro il resto delle palle. Resto un momento immobile in lei, poi cado di lato sfinito. Il fiato corto, il respiro affannoso, mi sembra di aver fatto dieci scopate, mi ha succhiato anche l’anima.
“ scusa, ma come fai ad avere tutta questa vitalità,io sono sfinito e tu sembri fresca come una rosa?” - le chiedo con un ultimo filo di voce. Lei è distesa sul mio petto, alza il viso e le vedo una lacrima che le riga la guancia, mi bacia delicatamente sulla bocca,
“ è merito delle mie mutande, mi sono state regalate tanto tempo fa. Il mio primo cliente,un signore molto anziano, mi vide mentre servivo bevande nel salone, mi volle. Io ero vergine, lui pagò una cifra enorme per avermi tutta la notte. Fu dolcissimo, mi sverginò, mi fece imparare a succhiarlo come tu hai sentito, poi all’alba quando era pronto per uscire mi regalò quelle mutande dicendomi che fin quando le avrei indossate sarei stata irresistibile e avrei avuto tutti glia amanti che volevo. I loro orgasmi erano la mia linfa vitale dell’eterna giovinezza. Divenni una delle donne più richiesta, c’era al fila per avermi, ho guadagnato tantissimi soldi che mi sono comperata il locale.” – mi dice senza guardarmi in viso.
“per sei tutta matta, adesso mi rivesto e finisco di contare la tua parte e me ne vado.” - le dico alzandomi a fatica dal letto. Mi vesto mentre lei nuda si è alzata e subito si è seduta vicino a un piccolo scrittoio. Esco dalla camera con lei dietro, nel salone c’è il mucchio di soldi che ho realizzato nel vendere la sua roba, ne conto la sua parte e glie la dono.
“ non voglio nulla, te li sei meritati con il tuo lavoro. Qui sotto ho affittato un appartamento ad una compagnia assicuratrice che mi paga un affitto così alto che mi basta per tutto, mentre tu questa sera mi hai dato in quel letto un piacere che non ha prezzo.” - mi sussurra avvicinandosi a me e donandomi una ricevuta.
La guardo, mi inebria la sua bellezza, lei mi bacia è talmente calda e lasciva che sento un fremito ancora nel basso ventre, mi avvicino alla porta a malincuore, vorrei non lasciarla, ma sono esausto. Apro la porta e lei mi da un altro bacio.
“sei stato meraviglioso, non ti dimenticare mai di me.” - mi dice dandomi nuda un ultimo bacio sulla soglia della porta. Esco e me ne vado.
L’indomani ho molte cose da fare, e solo il giorno successivo la chiamo, ma per quanto ci provi il suo telefono suona ma lei non risponde. Continuo a chiamare anche nei giorni successivi senza ricevere nessuna risposta. Il venerdì sera passo da lei nel tardo pomeriggio. Entro dentro il portone dietro del palazzo e resto basito. Mi ritrovo nel bel mezzo di un frenetico cantiere edile, sabbia, mattoni e altri materiali sono accatastati nel cortile. Salgo in fretta le scale, e il bellissimo portone di casa sua non c’è più, entro un capomastro mi chiede cosa voglio. L’appartamento è completamente vuoto, le pareti sventrate, nessun mobile o specchio c’è più. Gli chiedo della signore che abitava lì. Lui ci mette un poco a capire, poi mi giura che l’appartamento è vuoto da due anni, lui stesso aveva fatto i lavori al piano di sotto, e ora l’assicurazione che è proprietaria di tutto l’immobile ha deciso di ristrutturare anche questo piano per farne la sede centrale. Esco, confuso, smarrito, giro senza meta la città cercando di capire, ma non ci riesco. A tarda sera torno a casa, sul tavolo della cucina c’è una scatola e un biglietto di mia sorella, mi dice che un corriere ha portato il pacco per me, lei resterà a dormire da una sua amica. Lo apro, e mi ritrovo in mano un bellissimo paio di mutande da uomo nere, un biglietto scritto con una penna stilografica mi dice che se le indosso io non ne potrò più fare a meno, è l’unica regola delle mutande del diavolo. Le indosso ancora.
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10
11 years ago
admin, 75
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Foto d'esterno
La casa si trova in fondo ad una piccola vallata. Abbiamo faticato ad individuare il sentiero giusto, il satellitare non conosceva la località, Piero ci ha spiegato la strada al telefono.
Siamo un po' stanchi, il viaggio è stato lungo, il traffico di questo ponte di maggio ci ha provati.
Io indosso un vestito leggero beige e sandali di corda, niente altro...Francesco è stato categorico, mi vuole così, gli piace pensare che io “senta” il tessuto dei vestiti, il rivestimento di cuoio del sedile..dice che mi “prepara” e devo dire che sono d'accordo con lui...
Egli indossa jeans leggeri e una camicia azzurra, sbottonata. Mentre guida mi tiene una mano sulla coscia e mi accarezza ogni tanto. Ci piace chiacchierare e ricordare le nostre avventure, mentre viaggiamo. Così durante il tragitto abbiamo ricordato le notti “magiche “ passate con Piero a Venezia, le foto che ci ha fatto sono davvero belle, eccitanti. Ci diciamo che siamo “venuti bene” e questo ci fa ridere di gusto...
Cosa ci aspettiamo da questa vacanza? Non sappiamo ancora, Piero ha parlato di una sorpresa per noi...
Arriviamo verso le 13, il sole è alto nel cielo, fa caldo, ma c'è un po' di vento che lo rende gradevole.
Nello spiazzo, un po' distante dalla casa, sono parcheggiate 3 auto, che non conosco. Quindi, pensiamo, è questa la sorpresa.. nuovi amici con cui giocare; F. mi lancia uno sguardo complice e malizioso, io gli sorrido...chissà se riuscirà a realizzare il suo sogno..
Io sono incuriosita e un po ' intimorita, non amo incontrare sconosciuti, ma mi fido di Piero, del suo gusto e della sua amabilità. So che non mi metterebbe mai in una situazione sgradevole, è un signore, in tutti i sensi.
Appena scesi sentiamo un buon profumo di pesce alla griglia che ci fa venire subito in mente che siamo digiuni, partiti prestissimo stamattina, non ci siamo nemmeno fermati per un cappuccino.
Ed ecco Piero che ci viene incontro e subito mi abbraccia e mi solleva facendomi volteggiare intorno: “ tesoro, che piacere , je suis très heureux de te voir” tra noi amiamo chiacchierare in francese, è una lingua che troviamo sexy..
P. mi stringe e subito la sua mano sale sotto la gonna per accarezzarmi con la sua mano grande, e darmi un pizzicotto sul culo nudo “tesoro, sei magnifica” poi stringe la mano a F. e lo abbraccia dicendo “ caro, ho una sorpresa” e poi ”venite vi presento agli amici” e ci fa strada verso una tavola sotto la pergola dove sono già seduti due uomini e una donna che stanno chiacchierando e che si alzano in piedi al nostro arrivo.
Piero ci presenta: “ ecco i miei amici del nord.. Lara e Francesco “ e poi , rivolto a noi “ e questi sono Paola, Daniele e Vasco “
Paola è una bella donna non molto alta, dalle forme morbide, con capelli ondulati castani con occhi profondi .
Daniele è piccolino ma ben proporzionato, muscoloso direi, biondo con un pizzetto che ispira simpatia.
Vasco è alto quasi quanto Francesco, moro, molto sensuale, con labbra morbide e grandi spalle, che ammiro subito, egli sente il mio sguardo e mi sorride, ma noto che è attento a F.; probabilmente è lui la sorpresa che F. aspetta da tanto.
Invitati da Piero ci accomodiamo e cominciamo a gustare l'antipasto , scampi crudi, il mio preferito, Piero sa come viziarmi, mi sa prendere per la gola.. Il vino viene da Verona, un Lugana che scioglie i sensi...e toglie le inibizioni, se mai ce ne fossero.
Mentre si fa conoscenza Piero è ai fornelli, io vado ad aiutarlo. Adoro cucinare insieme a lui, sorseggiando il vino bianco.. freddissimo... ci piace assaggiare il cibo in preparazione e scambiarci baci...
” allora è Vasco la sorpresa?” gli chiedo “ l'hai capito subito, streghetta mia” mi risponde, e poi
“sarà il nostro regista” Io chiedo “ e gli altri?” - “ sono una coppia che ama l'esibizionismo, sono simpatici e disinibiti..”mi risponde.
Il pranzo è semplice e per questo speciale, pesce freschissimo alla griglia. Il vino non manca e presto io mi sento un po' ubriaca e le mie gambe sono molli.
Daniele e Paola cominciano a baciarsi e toccarsi. Lui la spoglia lentamente facendoci ammirare i suoi grandi seni con capezzoli scuri e durissimi, la fa salire in piedi sulla sedia e l'aiuta a togliere le mutandine, facendocela ammirare . P. non è depilata, un ciuffo di peli scuri sottolinea la sua femminilità un po' selvaggia. Il suo compagno scosta le bottiglie e i piatti e la fa coricare sul tavolo, si siede e si mette a leccarla. Siamo tutti presi dallo spettacolo e continuiamo ad assaporare il dessert mentre ammiriamo P che geme stesa davanti a noi.
Piero si alza e comincia a fotografare la scena...
Le cicale sembrano impazzite intorno a noi..il sole tra le fessure del pergolato mi scalda la pelle, mi sento eccitata dalla scena.. i profumi della campagna mi inebriano..
Noto che Vasco si è alzato in piedi ed è andato a parlare con Piero, il nostro regista sta per prendere in mano la situazione? Poi si avvicina alla tavola , è alle spalle di F. e gli dice : “ spogliati e fatti guardare” F. arrossisce di piacere e subito ubbidisce spogliandosi completamente, è eccitato. P. lo fotografa, Vasco lo prende per le spalle, lo gira e comincia a baciarlo sul collo mentre le sue mani gli palpano il culo e poi davanti vanno a stringergli il cazzo.. durissimo...P. Mi incita con uno sguardo ad aiutare V.a spogliarsi e io gli tolgo prima la camicia e poi i pantaloni, mentre lui continua a palpare a fondo F che geme di piacere. Libero dai boxer il membro di Vasco che è durissimo, prendo un po' d'olio da un piatto e glielo ungo, poi preparo allo stesso modo il culo di F. massaggiandolo con piccoli cerchi concentrici per indurlo ad aprirsi. Sento che cede al mio tocco e allora avvicino il cazzo di Vasco che non ha bisogno di ulteriore incoraggiamento...” adesso inculalo a fondo” gli dico e V. non si fa pregare mette il suo cazzo con forza dentro F. facendolo urlare; quasi un urlo di dolore che poi diventa un gemito di piacere, F. eiacula quasi subito mentre V. lo sbatte con forza e gli riempie il culo emettendo un rauco grido selvaggio..
Siamo tutti ammirati dalla scena D. ha smesso di leccare P per guardare, e anche lei è tutta presa dallo spettacolo...
appena Vasco e Francesco si abbandonano sul tavolo uno sopra l'altro, Daniele comincia a scopare con forza Paola che gode quasi subito insieme a lui......in pochi istanti sul tavolo sono stesi quattro corpi ansanti...
...una risata liberatoria.. di P. che non ha smesso di fotografare, ci scuote tutti quanti “ bravissimi” dice “ ora metto su il caffè” e tutti cominciamo a ridere con lui...
Vado ad aiutarlo con le tazzine...
” ti è piaciuto tesoro?” mi chiede, e io “uno spettacolo unico, Vasco è un grande, proprio quello che ci voleva per F., grazie Piero” e lui “ te l'avevo detto che valeva la pena di arrivare fin qui” e poi “ ora devi prepararti , la prossima ad andare in scena sei tu”
Mentre prendiamo il caffè Vasco mi guarda intensamente “ sei stata brava prima, sai come sottomettere... ma sai anche ubbidire?” mi chiede. Io arrossisco e abbasso gli occhi V. mi intimidisce “ sei timida? , non credo proprio.. penso che tu sia una porcellina che deve farci vedere la sua figa..” io mi sento molto a disagio, non mi piacciono le parolacce; allo stesso tempo mi sento eccitata...cerco lo sguardo di Piero, mi sta fotografando, so che cerca di catturare il mio imbarazzo, fa primissimi piani dei miei occhi verdi. Paola mi sta guardando con curiosità, e anche Daniele, così mi sento ancora più in imbarazzo , essendo al centro dell'attenzione.
Vasco ordina a F di spogliarmi, io mi irrigidisco, non so se ne ho voglia.. mi alzo in piedi quasi per andarmene, ma F mi ferma , sento che è soggiogato dal volere di Vasco. Mi immobilizza e alza il mio vestito , mi spoglia togliendomelo dalla testa, io mi divincolo, non voglio..ma lui mi blocca le braccia dietro la schiena. Sono nuda ora davanti a tutti...Piero continua a fotografarmi . Paola si avvicina e mi accarezza i seni, Vasco le ordina di succhiarmeli, io cerco di liberami, ma inutilmente, la presa di F. si fa più decisa.
Ora V. ordina a Daniele di fare inginocchiare Paola davanti a me e di prenderla da dietro mentre lei mi lecca, poi si avvicina e mi accarezza, mentre bacia Francesco che lo ricambia con passione mentre continua a tenermi ferma.
Pietro non smette di scattare foto, io cerco il suo aiuto , ma so che non mi toglierà da questa situazione, vuole che io sia al centro della sua opera, una scultura simmetrica con due coppie che si scopano facendo fulcro sul mio corpo.
Questa sintonia di pensiero con P. mi eccita, all'improvviso non sono più in imbarazzo, desidero essere scopata da lui , con forza....ma so che non smetterà di fotografare, è quella la sua passione più grande...
Vasco coglie il mio sguardo di desiderio e mi dice all'orecchio “ hai voglia di essere scopata vero? Adesso aspetti, così impari ad ubbidire subito” poi mi libera dalla stretta di F, lo fa inginocchiare davanti a se' e gli ordina di succhiarlo....Paola intanto sta godendo nuovamente, mentre D. la sbatte forte...io resto li' isolata, nuda, esposta, e mi rendo conto che gli scatti di P. sono solo per me.
Francesco sta succhiando con voluttà Vasco che è tutto preso dal piacere e guida la sua testa con colpi decisi, lo sta usando come una cosa sua, è il suo padrone...e presto gli riempie la bocca del suo liquido caldo... e questo provoca un nuovo orgasmo a F. che sta realizzando i suoi sogni...
Io sono ancora in piedi, eccitata, gli altri quattro sono sdraiati a terra.. esausti...
P. smette di fotografare e mi porta i vestiti, “ non è ancora il momento per te, voglio che desideri di essere scopata come non ti è mai capitato, oggi lo devi desiderare più che mai, voglio fotografare nei tuoi occhi il desiderio”
Io sono confusa... eccitata...
Dopo, tutti si rialzano e si mettono addosso qualche cosa alla rinfusa, Francesco per sbaglio prende la camicetta di Paola che è azzurra come la sua...Vasco a questo punto riprende il comando e “ ora ti voglio vedere in autoreggenti e tacchi” dice a Francesco e gli altri applaudono...
F. è in imbarazzo, ma so che ha una grande voglia di accontentarlo “ vado a prendere la valigia”dice e si avvia verso l'auto.
Quando torna ha indossato le sue calze autoreggenti e le sue scarpe a punta. E' molto sexy, nudo... il suo cazzo è già duro … Vasco gli dice “ ora ti scopi Paola” e lei che ha già di nuovo voglia si prepara con le cosce divaricate, seduta sul tavolo. F le è subito sopra e la sbatte, i suoi grandi seni ballano ad ogni colpo, Daniele le prende le tette e comincia a baciarla , lei geme …
...e P. ..fotografa me! Sta giocando con la mia voglia..
Sento Vasco alle mie spalle “ adesso godresti ad essere chiamata troia vero?” mi dice. Ho capito il suo gioco, vuole che io impari ad apprezzare il linguaggio duro...io non mi sento pronta per questo, la parola dura , mi smonta... mi fa venire voglia di andarmene!
P.. mi fotografa ancora , vuole catturare ogni mia emozione.....
Alle mie spalle intanto Paola geme, F. la scopa con forza, Daniele va alle spalle di Francesco lo fa inchinare in avanti e poi lo incula quasi senza preavviso, F. geme , un urlo tra il dolore e il piacere, il colpo fortissimo di D. , si ripete...due...tre ..quattro volte, si trasmette, da Daniele a Francesco e poi a Paola, finché i tre godono insieme...per poi accasciarsi stremati sul tavolo...
Vasco e Piero si guardano soddisfatti “ un ottimo lavoro” dice P. e Vasco ride e poi rivolto ai tre “ragazzi vi dovete riposare, venite vi faccio vedere le camere e i vostri bagni”.
F riesce a stento ad alzarsi e V gli dice “ tu sei in camera con me, devo ancora finire il lavoro che ho cominciato..” e precede tutti entrando, Paola e Daniele sono esausti e seguono V, dentro casa.
Io e Piero rimaniamo soli sotto la pergola..
.silenzio...cicale...i rumori degli altri che si stanno sistemando dentro casa...
Sento il suo sguardo su di me, caldo intenso, mi giro e lo guardo negli occhi...gli sorrido “soddisfatto?” chiedo “ hai colto il desiderio estremo?”, “ non ancora “ mi risponde, “ ora devi posare nuda nel prato, nel bosco, sul pagliaio, mi dovrai supplicare di prenderti..così te la faccio pagare per tutto il lungo corteggiamento a cui mi hai costretto per farti arrivare fino qui” e ride prendendomi in giro...Io lo guardo, fingendomi arrabbiata, ma in realtà godendo di questo gioco,“lo sai che mi imbarazzo se mi fai posare” gli dico “dovrai ubbidire a Vasco” mi risponde “ lui non è soggiogato dal tuo fascino per fortuna” e mi versa un calice di vino.
Vasco esce da casa “ ho messo i ragazzi a letto” ci dice “ si devono riposare, hanno giocato bene, e poi rivolgendosi a me “ adesso vediamo questa bella troia se lavora altrettanto bene!” Io mi alzo in piedi seccata “ e basta con queste parole, non mi eccitano lo hai capito?” V si alza in piedi con aria incazzata mi rigira un braccio dietro la schiena e mi sussurra “ non osare rivolgerti così a me, ora mi ubbidirai e basta...” io mi sento in sua balia, ho un po' paura ma sono anche eccitata. Vasco mi fa mettere le scarpe e mi porta fuori, nel sole, sul prato.. “ ora mettiti giù” mi ordina e mi fa sdraiare in mezzo all'erba con le gambe aperte, offerta, Piero mi sta fotografando, V. mi massaggia, mi stuzzica, mi apre...all'obiettivo di P.
Io sento l'erba che mi pizzica la schiena e le natiche, le mani di V. mi frugano in profondità, io sento che sto per godere, l'eccitazione accumulata sta per sciogliersi in un lungo orgasmo, ma Vasco si ferma, mi lascia lì sola nell'erba, incredula... colma di desiderio...va da Piero , gli toglie di mano la macchina fotografica, e con un cenno della testa gli dice che è venuto il momento..
Piero mi fa alzare, si sdraia nell'erba e poi mi tira su di se' a cavallo del suo cazzo durissimo che mi penetra ...io mi dimeno, lo cavalco, ho voglia di godere... il mio seno balla , le sue grandi mani impastano il mio culo, lo allargano... io sento il piacere che mi invade..esplodiamo insieme in un enorme orgasmo.... fotografati da Vasco …
uno splendido servizio...in esterno...
la vacanza è solo all'inizio.....
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11 years ago
lara62,
31
Last visit: 11 years ago
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Una vera sorpresa
Ormai è primavera inoltrata ed il tempo va migliorando di giorno in giorno.
Quella mattina avevo deciso di recarmi per la mia attività lavorativa nell'area occidentale dell'isola dove unitamente alla bontà del clima è possibile godere anche di un'ottima cucina.
Avevo iniziato a visionare, assieme al titolare dell'impresa, alcune strutture portuali quando all'improvviso sento una voce femminile che scandisce il mio nome Alberto e volgendo il mio sguardo in direzione della voce scorgo Antonia, un fantastico esemplare di donna, dal corpo magnifico in tutte le sue forme, che agita in aria le mani per salutarmi.
Il titolare che mi sta accompagnando nel giro mi riferisce che Antonia è la moglie di un suo caro amico, Gianni, che si trova lì per prendere visione della barca che stanno accingendosi ad acquistare.
Mi dirigo verso lei e ci abbracciamo affettuosamente da vecchi amici.
Prima di proseguire nel racconto è opportuno fare un excursus all'indietro nel tempo di circa dieci anni e precisamente a quel giorno in cui il mio amico Antonio mi convinse a riprendere i contatti con la società civile ed in particolare con le donne che da un pò di tempo avevo deciso di tenere lontano dalla mia vita intima.
Per invogliarmi mi racconta che da tempo frequenta quelle zone dell'isola ed ha avuto modo di conoscere tanta bella gente in gamba e perbene, cordiale e aperte ed alcune donne gentili e cortesi ed emancipate.
Iniziai anch'io le frequentazioni e ho dovuto riconoscere che quanto mi aveva riferito Antonio era rispondente alla realtà: belle serate trascorse in lieta compagnia, inviti a cena, gite in barca, insomma una accoglienza invidiabile ed una grande disponibilità.
Una delle prime coppie che ho conosciuto è stata quella costituita da Gianni ed Antonia che sono stati fin dall'inizio gentili e cortesi, ma a parere mio, molto garbati e formali.
Ad Antonio, che mi chiedeva se le conoscenze fatte fossero di mio gradimento, riferii che trovavo Antonia una donna veramente di classe, decisamente attraente e simpatica e anche il marito gianni mi sembrava un uomo disponibile, aperto e gentile e però un poco distaccati.
Antonio mi confermò l'impressione ricevuta,aggiungendo che la coppia è molto aperta, che non hanno chiusure mentali e che per loro il sesso costituisce veramente un gioco che amano praticare sia in coppia che singolarmente e che comunque lo fanno solo se la posta in gioco è particolarmente appetibile e che il tutto non debba esaurirsi in un incontro banale tra due più sessi.
Ed è così che mi confida, da quel libertino incallito che è, che ha già avuto molteplici rapporti sessuali sia con lei da soli sia con entrambi in coppia ed ogni volta hanno dato il meglio di se stessi.
Per farmi capire qual'è il modo di agire aperto di Antonia mi fa un accenno al primo rapporto che ha avuto con Antonia.
Un sabato lo avevano invitato assieme ad altre coppie ad un pranzo nella loro tenuta di campagna e dopo avere pranzato Antonia lo invita per una passeggiata in giardino dove lei ad un certo punto decide di volere raccogliere dei frutti da un albero e però necessita di una scala che Antonio trova nei pressi e che appoggia al tronco dell'albero.
Antonia comincia la scalata dei gradini e mostra a chi sta sotto non solo le sue belle lunghe e piene cosce ma anche la vista completa del suo sodo e tondo culetto e le curve della sua fichetta esposta non indossando neanche un minuscolo slip.
Giunta alla posizione più idonea per raccogliere il frutto chiede ad Antonio di sorreggerla da dietro: Antonio sale e nel frattempo tira fuori dal pantalone il suo cazzo già eretto e appena a contato con il corpo di lei la penetra nella fica e dopo un poco di quel possesso in equilibrio precario vengono contemporaneamente gridando incuranti il loro piacere.
Non mi dilungo su altri particolari sessuali raccontati da Antonio che però tiene a precisare che la coppia non è istintiva e che loro amano situazioni complesse e anche difficili da realizzare e che se io voglio provarci e per riuscire debbo attingere alle mie passate risorse.
Riesco dopo un pò di tempo ad entrare in sintonia con entrambi ed in particolare con Antonia che mi attira in maniera esagerata, anche se il menage a trois è per me il top, e diventiamo due amanti inesauribili e comunque ci dedichiamo separatamente a giochi con altri.
A quel tempo Antonia era una trentaduenne con un corpo desiderabile che sprigionava voglia di sesso da tutti i pori, mentre Gianni era un cinquantenne, veramente un bell'uomo, intelligente, volitivo, ed estremamente aperto a cui piaceva appagare con voluttà i suoi intriganti desideri sessuali e quelli della sua amata Antonia.
I nostri rapporti, a dire il vero non sono stato mai con entrambi, dapprima molto frequenti, incominciarono a diradarsi fino ad arrivare ad esaurirsi ed ebbero termine anche le rare telefonate di cortesia.
Ora quella voce calda e sensuale che scandisce il mio nome ed il successivo abbraccio mi riportano a quel periodo di intenso piacere ed appagamento dei sensi con una donna che ancora oggi a quarantadue anni mantiene per intero tutto il suo fascino e suscita in chi può avere il piacere di starle accanto forti desideri ed appetiti sessuali.
Dopo i soliti convenevoli mi chiede guardandomi negli occhi se per l'ora di pranzo riesco a liberarmi per essere loro ospite. Accetto l'invito e poco prima delle 13 posteggio sotto casa loro in città, ma Gianni venendomi incontro ed abbracciandomi mi dice che dobbiamo raggiungere Antonia nella loro villa al mare e così salgo sulla sua auto.
Giunti in villa, considerata la bella giornata, troviamo la tavola imbandita in terrazzo e una ragazza giovane e bella sui venticinque anni ci serve un aperitivo e ci invita a sederci.
Antonia, bella come non mai e raggiante, indossa un abito leggero con un'ampia scollatura che mette in mostra il suo splendido seno pieno e rotondo, che si regge magnificamente da solo, mentre la veste che la fascia esalta la piena rotondità del suo sedere e lo spacco anteriore lascia intravedere la vellutata pelle delle sue magnifiche cosce.
La giovane è altrettanto bella, non ugualmente raffinata ma molto sensuale e procace, con la sua camicia semiaperta, che fa intravedere i suoi seni sodi e puntuti con i capezzoli che quasi sfondano il tessuto, ed una gomma decisamente mini che aderisce in maniera prepotente al suo sedere e due gambe da favola che chiedono di essere baciate ed accarezzate.
Mentre la ragazza inizia a servire il pranzo, Antonia, quasi per saggiare , dopo tanto tempo le mie reazioni, avvicina la sua gamba alla mia e contemporaneamente la sua mano passa sotto il tavolo e giunge in men che non si dica sul mio cazzo già in erezione ed un sorriso le si stampa in viso.
Nel frattempo la ragazza, Piera, sta servendo Gianni che con assoluta noncuranza infila la sua mano sotto (dentro) la gonna e le accarezza le cosce e quasi certamente la fica.
Le portate si susseguono con analoghe modalità solo che ora Antonia , tirato fuori con mano esperta il mio cazzo lo accarezza e masturba con mano calda e accogliente, mentre Piera continua a servire ormai senza la camici lasciando liberi quei due bei seni che di tanto in tanto Antonia e Gianni accarezzano e baciano mentre Gianni sotto il tavolo si masturba con veemenza.
Infine come dolce vengono serviti dei piccoli cannoli che Piera porge ad ognuno di noi dopo averne leccato un poco di crema di ricotta.
A questo punto Antonia e Piera ci invitano a rientrare in sala dove sarà servito il caffè.
Dopo un poco entrano Antonia e Piera insieme, entrambe nude e con una crestina in testa, e poggiato il vassoio cominciano a strofinarsi l'una all'altra e a baciarsi con passione, mentre le mani cercano una la fessura dell'altra e iniziano a masturbarsi con grande intensità.
Gianni che si è già denudato mostra in bella vista il suo cazzo imperiosamente eretto e anch'io lo seguo a ruota estasiato per quanto accaduto durante tutto il pranzo e mi seggo sul divano con il cazzo duro: ora ANtonia viene a sedersi su di me a cavalcioni e con la mano afferra il cazzo e lo pone all'interno della sua fica che già tutta bagnata lo accoglie
tutto e inizia un movimento a stantuffo su e giù,analogamente fa Piera dando le terga a Gianni che la prende nella fica dandoglielo fono in fondo.
Si cambiano le posizioni ed ora è una sontuosa pecorina dove la visione di quei due magnifici culi fa alzare ancor di più il calore e la voglia di godere.
Dopo un poco Gianni afferra prepotentemente Piera per i fianchi, la trafigge con forza e le viene dentro inondandola di sperma.
A questo punto Antonia e Piera si mettono in ginocchio davanti a me e mentre una mi masturba l'altra mi succhia il cazzo e lo fanno alternativamente fino a quando Piera comincia a masturbarmi lentamente e a stringere il cazzo e Antonia lo succhia e sollecita con la lingua la cappella e la punta del cazzo fino a farmi godere, godere, godere...
Dopo siamo distesi tutti sul divano per rilassarci un poco, ed è Antonia a prendere la parola dicendo che questo è l'assaggio iniziale in quanto dobbiamo rendere il dovuto omaggio a Piera, segretaria di Gianni, la nuova entrata, e ad Alberto il cui ritorno si spera sia di non breve durata.
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11 years ago
admin, 75
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Con lara62 incontro a 3 sull'atana a venezia
Questo è la mia versione, del raccconto della serata a tre sulla mia altana (terrazza) di Venezia, scritto dalla mia amica Lara (Lara62), donna di squisita femminilità, bellezza e garbo . Lei ama scrivere di questi giochi - giochi a volte tra noi condivisi - e, su sua richiesta, anche se io da fotografo narro meglio per immagini, ho descritto qui avvenimenti e sensazioni di questa superba serata.
Consumato l'aperitivo sull'altana il GIOCO a tre incomincia come se tu fossi li solo per F.. Carezze, baci, con e senza ostriche succhiate tra le bocche o prosecco che scivola tra i seni. L'uomo grande in disparte beve, vi guarda , vi lacia scaldare. Appena il vino e i sapori entrano in circolo, la tua lingua li cerca tra le labbra di F.. Gli occhi annusano il suo viso.
Lassù, come in una navicella sospesa sopra tetti e tramonti, non arriva l'odore salmastro dei canali veneziani, si sente un poco il timo il rosmarino, il dolcissimo sentore bianco dei gelsomini in contrasto con quello più acre, maschio, della pelle di F. . Quasi ti sei dimenticata dell'altro, quella presenza discreta, quando senti un brivido, una mano calda posarsi sul tuo collo e accarezzarlo, a fondo. Lasci F. continuare ma, senti due mani, calde, che accompagnano i tuoi movimenti guidandoli verso il corpo di F. , ti accarezzano ti muovono. Ti spingono, fino a farti assumere posizioni plastiche. Ti spogliano. Ti scrutano. Ti plasmano, sicure.
F. ora si ferma, si spoglia, intuisci che il vostro ospite gli ha detto qualcosa. Intanto le mani misteriose stirano la tua pelle, entrano a fondo nei muscoli e nei tuoi molli pensieri, solleticano delicatamente, sfiorandole, l'interno delle tue cosce, dalla piega dell'inguine con un movimento avvolgente che scende costante fino ai piedi. Ne massaggiano le estremità, le dita.
Ti lasci guidare . Ti accorgi con piacere che le posizioni che le mani ti impongono . . . servono a far vedere il tuo corpo in modo nuovo. A esporlo, come opera in una mostra d'arte. Vieni accompagnata su un divanetto, le gambe tonificate ma morbide, la scarpa audace accavallata sul bracciolo, sei molto nuda, aperta, già un poco bagnata. . F viene fatto sedere a terra e il vostro ospite gli chiede di leccarti con delicatezza. Dopo aver bagnato di saliva anche ventre, e la pelle sottile all' intorno, potrà ad avvicinare la punta della lingua al tuo sesso, ma non spingerla dentro . E' seduto in basso cosi il tuo corpo bianco è visibile in tutta la sua nudità. Mentre ti lecca in modo circolare e delicato vieni invitata da una voce tranquilla a inarcare la schiena, muovere il collo . Due dita ti rigirano i capezzoli fino ad indurirli bene. Sollevano i seni, incrociano le tue mani sul ventre.
Sempre seguendo i movimenti suggeriti, senti i lampi dei flash fotografici che non avevi notato prima.
Tu e F. assumete di volta i volta posizioni che non decidete voi. Lo desideri forte ma, non gli viene ancora concesso di scoparti . Mentre lui ora è disteso sotto di te, vieni posizionata, la schiena inarcata e la testa china sul suo sesso, in modo che il tuo culo svetti in alto, plastico, illuminato da una luce avvolgente che ne esalta la rotondità. Ora senti oltre al suo leccarti . . . anche quelle mani di cui ormai ti fidi che scendendo dalla schiena, scapola e vertebra dopo vertebra, prendono le tue chiappe, le massaggiano con un movomento rotatorio, le invogliano ad aprirsi , le stirano tendendo la pelle nascosta, esponendola alla luce. Ti piace, non sai se la tua l'attenzione è tutta alla lingua di F. . O invece quanto di te è preda di queste mani altre. Senza che te lo aspetti, senti un polpastrello, umido dei tuoi stessi umori appoggiarsi sull'ano, premere delicatamente. Senti che si ritrae, gioca con movimenti circolari, a lungo, senza ancora entrare. Una pausa per chiedere a F di posare tra le tue gambe aperte, con la sua lingua appena sfiorante il tuo clitoride. Fermato l'attimo in un fotogramma, vi trovate messi in un'altra posa: la punta della tua lingua a trastullare la sua cappella, un primo piano in controluce spinto che fa vedere più il piacere delle tue labbra rosse che l'anatomia del suo pallido cazzo. Noìn capisci se vuoi più il cazzo di F. o le mani dell'altro nè dove né come. Un imput dalla fica, uno più intenso dal culo , mille altri dalla tua mente ormai in preda ad una frenesia di fantasie più che reali.Vieni ancora modellata in posizioni inaspettate, ti viene chiesto di far scivolare il cazzo di F. , prima sulla tua fica bagnata, su e giù senza però inghiottirlo, poi tra le chiappe lucide e aperte da prima.Vi si impone di fermarvi prima di entrare, quando entrambi non ce la fate più dalla voglia di fottervi a vicenda. Ma non è ancora il momento.
Sei inerme, una scultura in carne e ossa, da modellare. Ti senti srutata dentro e fuori. Mentre F. È nuovamente con il ventre proteso verso ill tuo, le mani altre ti costringono ad un bacio inatteso e, subito dopo, verso un cazzo dall'odore nuovo che devi sfiorare con le labbra, assaporare, accarezzare con la lingua.
L'uomo che dirige i vostri giochi e usa i vostri corpi per raccontare la serata con le fotografie non è così crudele da allontanare F. prima che riesca a scoparti a fondo come tu desideri . F. Spinge così finalmente il suo cazzo nel tuo corpo vibrante, sfogando i desideri trattenuti ma, a comando dovrà fermarsi , sollevare una tua gamba, farti appoggiare la scarpa sul suo petto. Fare in modo che la luce dei flash scivoli sui vostri corpi e sulla vostra eccitazione, li disegni, ne faccia delle immagini intense, dense di erotismo ed eleganza.
Mentre ti faccio scopare a fondo da F. le mie mani avranno ormai sciolto le difese del tuo bel culo. A superare le ultime deboli resistenze insinuerò dentro anche la mia lingua un pò ruvida ma mobile che girerà intorno e dentro allo sfintere smorzandone la forza. Quando sentirò il muscolo chiudersi sul mio polpastrello lo lascerò risucchiare, piano piano, senza strappi, con una pressione costante. E da quella comoda posizione sentirò il cazzo di F. andare su e giù dentro di te. E tu mi chiederai di infilari il dito più a fondo nel culo, mentre F. ti fotte. Farei poi uscire F. da te per accarezzarti davanti mentre ti penetrò ancora piano con il dito nel culo, fiino a farti sentre che ci si può far sodomizzare senza dolore, anzi, goderne. Fotograferò poi il tuo piacere fino a farti chiedere di essere inculata, fino a implorarlo.
A quel punto, dopo che F. ti avrà scopata bene e a fondo, sarai così ubriaca di sapori, umori forti, odori, brividi di piacere, così eccitata da desiderare anche me. Fisico, desiderio di un corpo padrone del tuo, addosso, della pelle sudante eccitazione, del mio cazzo agognato che desideri ora dentro nel tuo ventre.
E io potrò averti, senza più fotografare, ormai ogni particolare del tuo corpo e dei tuoi desideri già impressi nei miei occhi, e nella memoria della fotocamera.
E ti prendrerò. Ti entrerò nel corpo, piano e forte, appoggiando alla vulva quel cazzo che prima avevi baciato con voluttà. Lo premerò sulle grandi labbra e sul clitoride bagnato e caldo, facendotelo sentire e desiderare, grosso e duro , garbato. E poi quando non ne potrai più te lo infilerò dentro fino in fondo, con un movimento unico, costante, sicuro. Fino a toglierti ogni respiro . E arrivato in fondo spingerò ancora in avanti, con forza, prima di iniziare muovertelo dentro, come se dovessi arrivarti in gola.
Ti scopo, gioco con te, lascioi anche che sia tu a scoparti ed infilzarti come un pistone sul mio cazzo marmoreo. E le mie mani non avranno mai smesso di massaggiare ovunque la tua pelle di infilarsi nella tua bocca per farti sentire i tuoi sapori, impasteranno le tue chiappe, il dito di prima continuando a giocare con il tuo morbido culetto ormai non più involato.
Farti scopare così da un uomo grande, con ora F.che ti guarda e il tuo culo aperto che si sente penetrato da dietro è per te sensazione nuova. Gradita. Dopo, altra sete: F. ci porterà del bianco ghiacciato, io avrò riemito il tuo ventre e tu urlato di piacere. Stretta, terrò il tuo corpo caldo ancora addosso al mio. Che il distacco, come l'avvicinamento, sia graduale e delicato. E F. dall'altra parte a scaldare la metà di te non avvolta nella mia pelle. Nel nostro odore.
Un vaporetto prima dell'alba lascerà il pontile in basso, sul Canal Grande, con un carico di emozioni e dì sensazioni forti, calde ed umide. E io ti guarderò allontanare, dall'altana, sapendo che tornerai.
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11 years ago
xxl154036, 48
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Essere un figlio di troia..
Capitolo 1 – La scoperta
Curioso come a volte nella vita, una casualità posso sconvolgere l’ordine normale delle cose, al punto di mettere in discussione tante certezze su cui abbiamo fondato il castello della nostra esistenza..è proprio quello che è successo a me quando avevo 14 anni, e da allora penso che la mia visione del mondo sia cambiata in modo a dir poco totale. Un giorno d’estate rimasi senza soldi nel cellulare, cosa non del tutto casuale ai ragazzini di quell’età. Senza chiedere il permesso, presi dalla borsa il cellulare di mia madre in un momento che lei era occupata dall’altra parte della casa per poter raggiungere il mio scopo senza essere ripreso. Lestamente, entrai nella sezione Messaggi dal suo Nokia e, senza quasi rendermene conto, cliccai sul link Messaggi in arrivo. Da quel momento la mia vita cambiò: c’erano parecchi sms di numeri che non aveva in rubrica e la cosa mi meravigliò, visto che mia madre aveva sempre dichiarato di essere totale nemica della tecnologia. Aprii il primo della lista, e recitava presso a poco così STA SERA ARRIVO PER LE NOVE, CIAO! Cosa voleva dire quel messaggio? Di chi era, cosa rappresentava? Mio padre era fuori per lavoro e non sarebbe rientrato prima di due giorni..io quella sera avevo la partita di calcetto e pertanto sarei stato occupato fino a tardi..che mio padre rientrasse prima? Improvvisamente dei passi dal corridoio..mio madre stava tornando! Chiusi tutto e buttai il cellulare nella borsa, per non essere colto con le mani nella marmellata da mia madre. Ma quelle parole non mi abbandonarono la testa, continuavano a ronzarmi dentro come un disco incantato. Un paio d’ore più tardi sentii mio padre, mi chiamò per farmi un saluto. Quando mi disse CI VEDIAMO DOPODOMANI fui quasi tentato di dirgli che avevo saputo diversamente, ma poi mi trattenni pensando fosse una sorpresa per me! Cercate di capire, a 14 anni porti ancora dentro l’innocenza della fanciullezza e vedi il mondo da una certa prospettiva, in cui tuo padre e tua madre sono i pilastri di tutto! Che bello, mio padre stava tornando!! Ero troppo felice, e decisi a mia volta di fargli uno scherzo.. la sera, invece di andare a giocare e prima che mia madre rincasasse dal lavoro, spensi tutte le luce e mi nascosi nel grosso armadio nella loro camera da letto che serviva per il cambio di stagione. Era di solido legno verniciato, ed il profumo delle essenze antitarme dentro era fantastico. PAPA’ MIO, ricordo anche che pensai. Poco dopo arrivò anche mia madre, erano le sette e trenta precise! Pensate un po’, per fare una sorpresa a mio padre volevo star chiuso nell’armadio per quasi due ore.. Che pazzia a ripensarci! Mia madre si fece una doccia, e a me il tempo non passava più chiuso là dentro. Cosa mi avrebbe portato papà, magari quel Cavaliere dello Zodiaco che mi mancava per terminare la collezione? Il tempo scorreva lento, finché alle 8 e 45 il campanello suonò. Avevo il cuore in gola, finalmente..avevo le gambe anchilosate dalla posizione scomoda..avevo sete, la polvere mi faceva bruciare la gola e dovevo anche andare in bagno..immaginate la sorpresa quando non sentii la voce di mio padre ma quella di un altro uomo!! Stavo per uscire dall’armadio arrabbiato con il mondo, quando qualcosa mi bloccò. La voce che sentivo era quella del Dott. XXX, il capo di mio padre. A lui non stava simpatico, e tante volte avevo sentito che lo apostrofava con nomignoli tipo QUEL CORNUTO, QUELL’IMBECILLE ed altri epiteti simili. Mia madre rideva quando lo sentiva parlare così, salvo poi riprenderlo in quanto ero presente anche io e non voleva sentissi un linguaggio scurrile. Di solite questi intermezzi si concludevano con una risata generale. “Ho chiamato Franco (mio padre) prima.. Gli ho detto che mi hanno confermato la fornitura dalla Germania, deve andare la domani e chiudere subito l’affare. Così non tornerà prima di sabato e venerdì sera possiamo vederci!”. “Ok” rispose mia madre “farò in modo di far uscire Fabio (io) in modo da esser soli”. Cosa avevo sentito? Papà sarebbe tornato fra 4 giorni e mia madre era contenta? Ero sdegnato, ma niente in confronto a quello che sarebbe successo dopo “Tua moglie dov’è?” “E’ da sua madre, ha avuto un altro attacco e sta morendo. Povera, le ho detto che ero in ufficio fino a tardi e non volevo essere disturbato” e mentre diceva questo, abbracciò mia madre e la baciò intensamente con la lingua. Crollò tutto..ero troppo piccolo per capire cosa effettivamente stava succedendo, e nella mia piccola testolina di bimbo immaginai che ora mia madre si sarebbe ribellata, allontanata, ritratta. Mia madre invece sembrava tranquilla, replicava al suo bacio con altrettanto trasporto. Io vedevo tutto questo dal buco della serratura, da cui avevo tolto accidentalmente la chiave prima di entrare, per non restare chiuso dentro come un coglione in caso tutto fosse saltato. “Spegni la luce, lo sai che mi vergogno” disse mia madre. “Sei troppo bella, non nasconderti nell’ombra – disse lui – sappiamo entrambi quello che stiamo facendo ed entrambi lo vogliamo, quindi non ha senso nasconderci. Ti prego..”. “ Va bene” disse lei, e si lasciò scivolare sul lettone. Lui le si sedette sopra, si slacciò lo zip dei calzoni da cui fece capolino un pene incredibilmente lungo. Non avevo mai visto un affare così, facendo la doccia con gli amici dopo le partite avevo già visto peni lunghi e altri meno, ma quello era spropositato! Il Capo di papà era un ometto sul metro e 70, grassoccio e pelatino. Avevo le guancie rosse e quelle poche volte che mi aveva parlato da vicino aveva un alito incredibilmente acre. Era nauseante. Ma quell’arnese, era incredibile. Faceva quasi ridere in relazione alla persona a cui era attaccato. Totalmente spropositato. Tutto il contrario di mia padre, che era alto e muscoloso. Era un impiegato, ma aveva fatto in gioventù tanta palestra ed ancora ora manteneva un fisico invidiabile. Era buono papà, mi faceva sempre ridere e ne ero gelosissimo. Mi era capitato di sentire qualche volta quando faceva l’amore con mamma, e mi ricordo che lei gridava tantissimo, a stento zittita da lui per non svegliarmi. Sembravano la coppia perfetta, perché mia madre ora era ridotta così? Il Capo fece per avvicinare il suo pisellone (duro come il marmo oramai) alla bocca di mia madre, ma lei si ritrasse. “Ti prego, questo no”. Lui sospirò “Facciamo così, te ne do 100, ok?” 100 cosa?? Mia madre lo guardò intensamente “Non sono una puttana!” disse seria. “No che non lo sei, sei una donna che fa sesso con il capo di suo marito per 50.000 lire a volta!” Questo era troppo, volevo piangere.. La realtà era peggiore di quello che mi aspettassi. Mia madre si prostituiva! Era una troia, come quel film che avevamo visto assieme qualche sera prima. Perché? Perché?? “Mi fai schifo – disse sdegnata – ed un giorno te la farò pagare!” “..ed io dirò tutto a tuo marito e lo licenzierò, sei contenta così?” Non ci potevo credere, mia madre stava iniziando a piangere. Stavo per saltare fuori e prenderlo a pugni..lo avrei ammazzato, nessuno poteva far piangere mamma. Era sempre mia madre, e in quella situazione totalmente incasinata quella era un ancora in mezzo ad un mare di merda! “Non fare così, non volevo – aveva la voce compassionevole – lo capisco che è un momento difficile e te stai facendo di tutto per tirare avanti. Sei una donna forte, ti ammiro! Ami tuo marito e non gli faresti mai pesare il fatto che non riesce a mantenere la sua famiglia, sei una grande donna. Quando le acque si saranno stabilizzate tra noi tutto finirà, promesso. Sarà il nostro segreto!” mentre recitava quelle parole, notai che si stava masturbando. Mia madre annuì, si asciugò le lacrime e lo guardò con lo sguardo fiero e gli occhi rossi “100.000 mila?” Lui annuì sorridendo. Allora mio madre titubante, prese il suo pisellone e lo iniziò a leccare sulla punta, prima lentamente e poi sempre più veloce, fino a metterselo tutto in bocca. Mia madre amava papà e stava facendo tutto questo per noi? I miei sentimenti erano confusi..sentivo odio, amore per mamma, voglia di spaccare tutto.. Ero un tornado, ma mi sembrò giusto non uccidere del tutto l’orgoglio di mia madre facendomi beccare a spiarla. Doveva sentirsi una merda ed io, benché avrei voluto urlarle in faccia tutto il mio disappunto per essere scesa così in basso con quel uomo tanto stronzo, decisi di soffrire in silenzio. A lui doveva piacere, perché sembrava quasi miagolasse dal godere. Mia madre succhiava quel cazzone con impegno, e pensai che non fosse il primo che entrasse nella sua bocca. Mia madre, mia madre. Colei che mi abbracciava sempre quando piangevo..colei che mi faceva ridere con le sue smorfie quando si infuriava..mia madre che stava succhiando un cazzo gigantesco al capo di papà per soldi. Pensai a mio padre, preso dal lavoro e lontano da casa da un capo che ne approfittava per scopargli la moglie per soldi! Immerso nei miei pensieri, non mi ero reso conto che lo stronzo aveva tolto i pantaloni a mamma e le stava massaggiando il clitoride. Non avevo mai visto una vagina, quella di mia madre fu la prima in tutta la mia vita. Avevo una certa esperienza derivante dall’aver consumato molte cassette porno masturbandomi, ma dal vivo era la prima che vedevo. Era incredibilmente pelosa, di un pelo riccio e nero come un corvo. L’interno era rossa e luccicoso. Doveva essere parecchio bagnato. Mia madre ansimò, chiuse gli occhi e buttò la testa all’indietro. Il capo scesa dalla posizione in cui era rimasto fino a quel momento, si sputò sul pene e penetrò ferocemente la mia mamma! Lei gridò, e quell’urlo ancora ora mi sembra di sentirlo nel silenzio della notte, prima di addormentarmi. Cominciò a scoparla con forza, e lei era inerme buttata sul letto con la camicetta tutta stropicciata e le mutandine calate a metà ginocchio. Vidi che aveva un neo gigantesco seminascosto dalla peluria, e quel particolare vece nascere in me una sorte di desiderio lento, primitivo. Mi iniziai a masturbare! Quel neo..solo mio padre lo aveva visto fin’ora, o chissà quanta altra gente. Forse fu quel particolare così intimo di mia madre ad eccitarmi, non saprei! So solo che ero arrapatissimo. Mia madre mugulava sommessamente, ed i soli rumori erano il ciaf ciaf del dentro-fuori e la panciona del capo che ballonzolava a destra e a sinistra. A mia madre scappò un AHHHH fra i denti, e questo fece ingrifare di più il capo che prese a pompare con maggiore forza. “Mettiti a pecora!” bisbigliò lui e lei obbediente ubbidì! Nella posizione in cui era, lei guardava l’armadio e son certo che per un breve attimo i nostri sguardi si incrociarono, perché lei nascose il volto nelle coperte. Lui era tutto sudato, mi sembrava quasi di sentire il fetore del suo sudore dentro all’armadio. Lui aveva la testa tutta rossa, sembrava imbizzarrito! Doveva avere la pressione a mille. “Ti piace vero? Niente a che vedere con quel coglione di tuo marito.. Te sei mia..Te sei mia..Sentilo tutto..Ti piace vero?” Mia madre non rispondeva, stava zitta impassibile. Gli piaceva, era evidente. Ad un certo punto lui si fermò stremato, e mia madre iniziò ad ondeggiare lei il bacino avanti e indietro. Stava godendo, e questo aumentò la velocità della mia masturbazione! La sua vagine pelosa..quel neo..ero in visibilio! Anni dopo mi sarei vergognato di quella passione, ma sul momento ne ero schiavo. Cambiarono posizione tre o quattro volte, in un crescendo sempre maggiore di sospiri e mugolii.. Quando mia madre salì sopra, era come impazzita. Faceva su e giù da quel cazzone con un impeto tale che il letto cominciò a sbattere. Finchè venne.. Fu un sospiro..quasi un lamento..ma fu decisamente forte! Durò circa trenta secondi, e fui certo che se fosse stato mio padre avrebbe gridato!! Non voleva farsi sentire da quell’essere, quella era l’unica emozione che voleva lasciare solo per mio padre.. però gli era piaciuto, e mentre rifiatava notai che aveva gli occhi umidi..aveva goduto come una porca, e questo la doveva far sentire ancora più sporca! Senza proferire parole, inizio a spompinare di nuovo quel cazzone. Lui iniziò a stimolarle l’ano, anche quello peloso e grondante piacere. Le infilò anche un dito dentro e mia madre questa volta urlò di dolore. Questo lo eccitò al punto da farlo venire, con un urlo fortissimo che mi chiedo come non abbia fatto a svegliare i vicini. Mia madre non fu lesta a togliersi in tempo, e lui le venne in bocca. Venni anch’io, schizzando le coperte ed i vestiti che a breve sarebbero stati liberati dalla loro prigione. Lui sembrava soddisfatto, e mentre mia madre vomitava nelle coperte il suo sperma colloso lo vidi sorridere da orecchio a orecchio. “Scusa, non ho resistito – disse mellifluo – per farmi perdonare ti darò altre 50.000”. Mia madre iniziò a piangere. Io mi compressi le orecchie per non sentire quel dolore.
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11 years ago
admin, 75
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Primo pompino
Pomeriggio di una giornata afosa estiva, decido di fare una passeggiata dalle parti del club med. So che non posso entrare, per cui decido di andare attraversando la campagna. Parcheggio l’auto, vicino ad altre, evidentemente l’ingresso per gli estranei viene fatto proprio da quel posto, mi prendo il mio zainetto, e mi metto in cammino. La strada è in discesa attraverso la collinetta, fa un caldo boia e tolgo la maglietta. Grondo di sudore, trovo finalmente un po’ di ombra in un fitto canneto che devo attraversare e decido di rinfrescarmi un attimo. Sento un movimento e mi giro per capire cos’è. Mi accorgo che infrattato tra le canne c’è un tizio palestrato, con occhiali a specchio che si tocca il pacco attraverso il costume… io rimango incuriosito, faccio finta di niente ma rimango li.
Mi chiede l’orario, classica scusa per attaccare bottone. Io rispondo, decido di stare al gioco e capire cosa vuole. Pian piano si avvicina, sempre con la mano sul pacco: costumino bianco e nero a righe, bello gonfio. Mi chiede dove andavo, rispondo in spiaggia.
Lui si abbassa il costume con una mano, e l’altra la tira in alto per stirarsi, esce il membro e i testicoli, qualcosa di grosso, già scappellato, soprattutto rispetto alle mie misure.
Mi chiede se mi piace, io rimando interdetto, affascinato da quelle misure e rispondo di si, non riesco a non essere compiaciuto. Mi dice di toccarglielo e io non riesco a negarlo, mi avvicino, glielo accarezzo, poi mi chiede di farglielo vedere, e cosi abbasso il pantaloncino, non porto nulla sotto, sono già duro.
Gli accarezzo la cappella, sento le nervature, il frenulo… prendo a segarlo mentre lui mi tocca, io mi distacco un po imbarazzato, poi mi rilasso e lo lascio fare. Sono quasi ipnotizzato, così continuo a segare quel membro così grosso. Ad un certo punto lui stacca la sua mano e mi spinge la testa verso il suo membro. Io allontano la testa un paio di volte, poi decido di mettermi in ginocchio, e continuarlo a segare. Ce l’ho davanti, sento l’odore acido del pisello eccitato, lui un paio di volte lo prende lo sega veloce e mi invita facendolo danzare davanti alla mia faccia… io non so che fare…
Così ad un certo punto chiudo gli occhi e prendo a baciarlo sul pube, sulle gambe, mi strofino il pisello sulla faccia, bacio le palle pelose, poi il corpo di quell’arnese. Do piccoli baci alla cappella, finchè non esco la lingua, la roteo sulla cappella la inumidisco, la prendo tra le mie labbra, e finalmente me lo metto dentro. Vado piano mentre mi entra in bocca lo solletico di sotto con la lingua, quando lo esco succhio…. Vado avanti cosi per un po, poi lo tiro fuori, lo lecco di lato, intanto alzo la testa e vedo che guarda in alto tutto rigido, io non capisco più nulla. Lo riprendo in bocca e decido di spingere di leccarlo piu velocemente e di succhiare più forte. È lui che dopo un mugolio mi sposta la testa e sborra per terra… così lo guardo rilassarsi, si risistema il costume ritorna nel suo angolino e mi da le spalle.
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11 years ago
admin, 75
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Un tranquillo week end....
Era da qualche tempo che avevamo deciso di prenderci un po’ di tempo per noi, un intero week end di salutare relax.
A tale proposito si era optato per la scelta di un hotel con annessa una spa, anche se inizialmente nelle nostre intenzioni l’opzione era quella di andare in una struttura termale.
La scelta naturalmente fra quelle presenti sull’isola, ma poi riscontrato che il tutto avrebbe richiesto un tempo troppo lungo di attesa prima della disponibilità per il periodo scelto, ripiegammo per appunto alla seconda possibilità.
Troppo estenuante pensare di effettuare prenotazioni con così largo anticipo quando hai invece voglia in quel preciso frangente di un meritato riposo.
L’eventualità di una data a lunga scadenza è a mio avviso sempre un’incognita, non si ha mai la certezza di poter prevedere eventuali impedimenti dell’ultima ora che potrebbero rendere vana quell’aspettativa tanto agognata.
Le giornate sembravano tutte così ripetitive ed uguali, grigie, senza uno scorcio di azzurro nel cielo che forse mi avrebbe fatto riacquistare un po’ di buon umore.
Alcuni momenti erano stati contrassegnati da qualche discussione evidenziando questo mio malessere, tutto improvvisamente mi andava stretto, mattine con sveglia alle 6.45, solita routine, preparare la colazione a figlio e marito, lavoro, la casa ed il resto.
Per farla breve avevo bisogno di staccare.
Dopo una breve ricerca alla fine si opta per una struttura nel Nord Sardegna.
Questa era situata in una località la quale ci avrebbe anche permesso al di fuori dell’hotel, di avere a disposizione locali per poter cenare e magari fare anche ora raccogliendoci fra noi.
Per l’occasione eravamo riusciti ad organizzarci con il lavoro in modo tale da risultare liberi dal Venerdì.
Nostro figlio non intenzionato a seguirci, si era organizzato per stare tutto il week end ospite a casa dell’amico del cuore e dopo le solite raccomandazioni ci aveva salutato di buon grado con un’ espressione soddisfatta.
Arriviamo all’hotel nel primo pomeriggio e dopo aver sbrigato le solite procedure di registrazione alla reception, ci facciamo dare ragguagli sulle modalità di utilizzo del centro benessere.
Ci confezioniamo il nostro pacchetto di soggiorno valutando le varie opzioni e non perdendo d’occhio naturalmente anche i costi, giusto per non trovarci con un conto faraonico alla fine.
In fretta saliamo in camera ci sistemiamo e velocemente dopo una doccia rinfrescante ci mettiamo a nostro agio pronti per cominciare ad usufruire dei servizi a nostra disposizione.
Mio marito decide per sauna bagno turco e idromassaggio, io invece opto per fanghi ed un massaggio rilassante; certa di dedicarmi questa giornata.
Arrivo, mi fanno accomodare e dopo qualche istante mi ritrovo con due ragazze che mi cospargono di freddo intruglio verde scuro, un brivido mi fa irrigidire sento i miei capezzoli turgidi all’invero simile per quell’improvvisa sensazione.
Una delle due ragazze mi guarda in viso ed accenna ad un sorriso, non capisco se la cosa sia di circostanza oppure perché si è accorta della mia reazione.
Provo a controllare i miei turbamenti da perenne freddolosa.
Terminata la posa vengo fatta accomodare su di un lettino per circa una ventina di minuti.
Nella stanzetta musica new age, luci basse e i soliti profumi che inebriano, mi sto proprio calando bene nella parte di quella che si deve rilassare.
Passato il tempo necessario torna una delle due ragazze la quale dopo avermi fatto scendere dal lettino, m’invita ad entrare all’interno di una doccia multi funzione per sciacquarmi dal fango.
Esco mi infilo l’accappatoio e finalmente arriva il momento del mio bel massaggio.
Sono in un altro stanzino e aspetto rilassata, sento aprire la porta, mi giro e vedo lei che mi mette subito a mio agio con un bel sorriso.
Mentre inizia a dedicarmi le sue attenzioni cominciamo anche a chiacchierare, si discorre dei soliti argomenti, un po’ come capita quando si va dalla parrucchiera.
Mi fa anche i complimenti per il mio fisico e per la mia pelle a suo dire così tonica e morbida, io la ringrazio.
Nel frattempo distesa a pancia in giù, mi sento sempre più spalmata su quel lettino.
Giusy, così la chiamerò anche se in realtà questo non è il suo vero nome, comincia a massaggiarmi iniziando dai piedi, devo dire che ha una bella mano, i suoi sfioramenti sono lenti ma decisi, è piacevole.
Piano piano comincia a salire su per i polpacci e quando si trova sulle cosce mi dice di divaricare le gambe una alla volta mettendo il ginocchio in fuori.
Durante il massaggio all'interno coscia con le dita mi sfiora lo slip monouso, io ho un sussulto, ma non dico nulla, procede sul sedere per poi finire sulla schiena, lì è fantastico, mi rilasso tantissimo, quasi da addormentarmi.
Una volta finito dietro mi fa girare, il lenzuolino cade a terra, ho un breve momento d’imbarazzo per la disattenzione, ma lei mi tranquillizza e me ne dà un altro proseguendo con la manipolazione.
Ricomincia il massaggio dai piedi, ma mi dice anche di tenere gli occhi chiusi e di rilassarmi, io seguo il consiglio.
Gli sfioramenti sono lenti, poi mi divarica le gambe, arriva sulle cosce, ma mentre massaggia l'interno con le dita sfiora di nuovo lo slip.
Lei avverte il mio sussulto e domanda se tutto è ok, annuisco anche se dentro di me capisco che qualche cosa mi turba.
Ad essere sincera so bene di cosa si tratta, sotto mi sento bagnata per tutta quella manipolazione, forse anche il contesto non so, ad ogni modo mi sono eccitata, ed i miei capezzoli turgidi risaltano la cosa.
Per un certo tempo non so quanto, siamo in silenzio e in quel frangente la mia fantasia comincia a volare.
Immagino che la sua mano cominci a risalire sino alla mia figa anzi, continua lentamente nel suo movimento circolare tanto da iniziare a sfiorarmi il clitoride, la mia bocca comincia a rilasciare qualche respiro affannato.
Con dolcezza poi infila le dita nella vagina.
Io sempre con gli occhi chiusi continuo a viaggiare sulla scia dell’immaginazione, per certi versi imbarazzata per quella mia personale visione onirica in cui coinvolgo a sua insaputa l’occasionale amica, dall'altra invece compiaciuta da un certo piacere che mi pervade nel profondo.
Un piacere che è legato e circoscritto a quella mia personale proiezione mentale, perche di fatto nella realtà tutt’altro avviene.
Nella mia visione parallela mi sento di sfiorarmi e involgere le labbra con la lingua, lei con le mani sale fino ad arrivare sui seni, sono eccitatissima, muovo il bacino e gemo.
Giusy toglie la mano dalla figa, mi piega le ginocchia allarga le gambe e ora usa la lingua, è bravissima, mi lecca per bene il duro clitoride eretto, ogni tanto con le labbra lo coglie, lo succhia l’avvicendarsi di labbra e lingua mi fanno arrivare.
Una volta che ho avuto l'orgasmo lei continua per un certo lasso di tempo a leccarmi, quando solleva la testa dal punto al centro fra le mie gambe riesco a scorgere tutto un’umidore che risalta di una certa luce intorno alla sua bocca, lei si avvicina e mi da un bacio, poi sussurra: ”hai gradito il mio massaggio”?....quando riapro gli occhi sono tornata alla realtà.
Mi rivesto ripenso a ciò che nella mia mente è passato, mi sento strana ma ancora eccitata, ritrovarmi ad immaginare di avere un orgasmo stando con una donna, devo dire che mi è piaciuto tanto.
Più tardi risaliti in camera sono ancora eccitata e faccio l'amore con mio marito.
Non nascondo che durante il rapporto ripenso a quello che mi era passato per la mente qualche ora prima.
Quale situazione aveva invaso i miei pensieri, ero ancora più eccitata. Con mio marito affronto l’argomento, gli racconto quanto successo prima, o per meglio dire cosa mi è passato per la testa. Prendere quell’ argomento ci rimette una gran voglia addosso.
Ricominciamo con le effusioni, ma questa volta nell’idea di entrambi subentra anche lei, certamente solo come proiezione della nostra comune fantasia, ma ciò nonostante molto eccitante.
L’argomento decolla e di colpo fantasticando questa ipotetica situazione a tre, lui mi chiede di descrivere a modo mio le modalità, la cosa mi piace e trasportata da quell’invito comincio a dare la mia descrizione della cosa.
Il contesto è un ambientino niente male, camino acceso, un grande e morbido tappeto e tanti cuscini.
Ci sediamo, beviamo vino rosso con del cioccolato fondente, mentre lo sorseggiamo lei comincia a fissarmi, mi toglie il bicchiere dalle mani e mi bacia.
Io resto ferma, mi sbottona la camicia, sono senza reggiseno, mi accarezza i seni.
Mio marito ci guarda, vedo che la cosa gli fa un certo effetto perché con la mano si sfiora tra le gambe.
Giusy mi fa stendere e mi toglie la gonna, rimango in reggicalze, mi sussurra dolci parole vicino all’orecchio mentre la sua lingua mi saetta il lobo.
Comincia a baciarmi tutta, la sua bocca scende mentre con una mano mi sposta di lato il perizoma, la sua lingua comincia a giocare con la mia figa.
Vedo mio marito eccitatissimo, apre i pantaloni e dopo aver spostato l’elastico dello slip, estrae il cazzo già duro.
Mentre descrivo quanto a mio marito, sento l’eccitazione di lui che mi pervade, lo sento con il cazzo frugarmi dentro, spinge a fondo lo sposta nelle diverse angolature e possibilità……io nel frattempo con il mio raccontare porto avanti l’altra situazione, quella dettata dalla mia fantasia.
Ero rimasta a lui che ci guardava, fissa Giusy mentre mi sta leccando tra le gambe.
Posiziona la poltroncina in modo da poter vedere meglio la scena. Mentre io mi lascio fare, d’improvviso Giusy cambia improvvisamente strategia, decide che mi vuole mettere la sua lingua in bocca.
Ci baciamo con passione, ho voglia di stringere quei capezzoli tra le mie dita e glieli strofino per qualche secondo.
Mentre mio marito continua a guardare ci accorgiamo che siamo ancora parzialmente vestite.
Con manovre veloci ci sfiliamo dal corpo ciò che rimane degli indumenti, con un colpo d’occhio riesco a percepire il muovere la mano giù e su di mio marito che osserva silenzioso.
Il nostro amplesso comincia a diventare bagnato, la passione che ci mette nello scoparmi rende lucidi i nostri corpi per il sudore, il proseguire nella descrizione di questa mia fantasia raccontata suscita in mio marito un’indicibile passione.
“Dai continua a dirmi sino dove vuoi arrivare.... dimmi come prosegue la tua storia” dice vicino al mio orecchio mentre le sue mani ed il suo corpo sono dappertutto sopra di me.
“Adesso siamo completamente nude” gli rispondo, “siamo in ginocchio sul tappeto col busto eretto in posizione frontale davanti a te.
Ti fisso negli occhi e mentre ti guardo mi metto due dita in bocca, le faccio correre giù lungo il corpo di lei, le poso sulle sue piccole labbra.
Dopo aver giocato un pochino all’esterno della sua patatina depilata, le spingo le dita dentro lentamente” gli dico.
Nella mia testa quella visione è quasi nitida tanto da non riuscire a distinguere più quale sia il piacere che mi sta dando la soddisfazione più grande.
Tutto è come un cocktail dove si mischiano sesso reale e sesso onirico e ciò che riesco a ottenere è una forte esplosione di sensazioni delle più svariate.
In qualche posto nella mia mente cominciò a far scorrere le mie dita avanti e indietro all’interno di quell’anfratto bagnato, con l’altra mano per non dimenticare di stimolare anche il clitoride appoggio il dito indice, dandogli un certo movimento circolare e la giusta pressione.
Lei languida sussurra ed emette gemiti.
Lui è lì in trance,guarda le mie dita suonare con il giusto tocco il sesso di Giusy, fissa i nostri visi e immancabilmente incontra il mio sguardo, osserva i volti trasfigurati e i sensuali movimenti dei nostri corpi.
Sento dentro di me che il cazzo cambia di volume, avverto il pulsare del sangue che scorre e gonfia le vene, l’intensa sensazione che precede il massimo raggiungibile.
Sia nella mia visione, che nella realtà l’accelero di ritmo sta per farmi pregustare una calda doccia di sborra.
Arriva, lo spruzzo a lunga gettata segna l’esplosione del piacere di lui, nella penombra di quel posto creato per l’occasione nella mia mente veniamo innaffiate di caldi fiotti che sentiamo arrivarci addosso come una sferzata, avvertiamo il liquido correre con rivoli giù lungo il corpo. Nella realtà il getto arriva dopo avermi provocato un convulso orgasmo nel mio intimo, sento il calore propagarsi dentro il mio sesso, avverto correre fuori quello che la mia figa non è riuscita a trattenere nel suo interno.
Ci stacchiamo l’uno dall’altra e sfiniti ci distendiamo vicini.
Mio marito mi sorride.
Nella mia testa invece mi passa una veloce certezza, quella che sicuramente sarà uno splendido week end.
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11 years ago
SpensieratieCuriosi, 44/44
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Diario di paola giorno 2
Non sto andando in ordine visto che sto cominciando a scrivere ora, ma mi andava di fissare alcuni ricordi piccanti della mia vita, e così vado un po' a casaccio.
Vi ho accennato che ho un fratellastro. Stranamente siamo molto legati, forse perchè abbiamo uno stesso vissuto: io ho perso il padre, lui la madre, e allora ci compensiamo a vicenda.
Nei primi tempi è capitato che lui fosse triste, per l'assenza della madre, per la nuova situazione familiare, e capitava che la sera a letto piangesse. Capitava allora che io scappavo ne suo letto per dormire con lui cercando di rasserenarlo.
E cosi abbiamo fatto per tanto tempo, quando c'era una qualche situazione che ci portava a essere tristi, dormivamo insieme per farci coraggio. Fu verso i 15 anni che una sera mentre parlavamo, sentii il suo membro drizzarsi, lui se ne accorse e si spostò repentinamente. Io dal canto mio feci finta di niente, ma mi eccitava quella situazione. Già più volte ovviamente mi aveva vista nuda cosi come io avevo sbirciato quando fosse stato nudo per cambiarsi, quando usciva dalla doccia etc...
Comunque decisi di non dirgli nulla e di non fargli capire che l'avevo sentito. Ma avevo un piano.
Se già giravo mezza nuda, cominciai ad esaltare certe situazioni nei giorni a venire... cominciai a indossare per casa magliette e pantaloncini abbastanza larghi, così che nei movimenti si potesse sbirciare, mentre studiavamo, poi, le nostre scrivanie erano l'una di fronte all'altra, e io tenevo le gambe incrociate cosicché i larghi pantaloncini di cotone potessero alzarsi... più volte gioca con la penna, leccando la punta e poi grattandomi la gamba sempre più su sicura che lui stesse guardando. Ad un certo punto lo vidi scoppiare, alzarsi e uscire. Avevo fatto centro.
Uscii di casa per incontrare una amica. La sera dopo cena, dopo un po' di tv con i nostri genitori andammo a dormire. Inutile dire che mi buttai nel suo letto, senza un motivo come avevamo fatto spesso.
Mi misi a strofinarmi a lui con indifferenza, chiacchierando del più e del meno finchè arrivò l'erezione. Anche questa volta lui provò ad allontanarsi, ma questa volta io reagì. - che è successo? - - nulla - mi disse lui.
Io sorrisi e mi avvicinai di nuovo a lui, presi ad accarezzarlo sul fianco e lui era irrigidito, imbarazzato. Portai la mano sempre più giù finchè, lo toccai.
Lui mi spostò la mano, imbarazzatissimo, e allora cercai di calmarlo. Gli feci capire che era naturale, che capita e che non c'è niente di male. Lui si rilassò e anche il membro. Allora chiesi se avesse mai baciato una ragazza o se avesse mai fatto sesso. Lui mi disse di no ad entrambe e allora feci la crocerossina - vuoi imparare? Ti posso insegnare se vuoi - . - ma tu sei mia sorella... o meglio non lo sei, ma è come se lo fossi! -
- E che importanza ha! Mica dobbiamo sposarci! E poi, meglio fare brutta figura con me che con una ragazza che ti piace! - non lo lasciai riflettere: lo baciai immediatamente. Iniziammo a pomiciare con foga e l'erezione non tardò ad arrivare.
Lui cercò di spostarsi ma lo misi subito a suo agio. Gli alzai la maglietta del pigiama e presi a baciarlo sul corpo, massaggiandolo accuratamente, fino a scendere sul membro. Quando fu più sereno, portai la mano sotto il pigiama e glielo presi in mano. Un bel membro non c'è che dire, e iniziai a segarlo. Si staccò da me. Mi staccò le mani di dosso e restò inerme, assaporando il mio lavoretto... lo scappellai, solleticai la cappella, i testicoli. Bagnai la mano con la saliva e ripresi a segarlo: dapprima con molta calma poi sempre con più forza. Mi fermai un attimo e decisi di spogliarmi. Così feci e mi sedetti nuda su di lui, ricominciammo a pomiciare mentre con la mano riprendevo a stantuffare.
- Siediti su di me - gli dissi e lui cosi fece. Tolse il pantalone del pigiama e si mise a cavallo su di me. Mi lasciò fare finchè non se ne venne su di me. Lo sperma mi arrivò fino in faccia, ma non ci feci caso. Quando il suo membro di rilassò, io ero ancora sotto l'effetto della sega con la sua sborra su di me, lui si alzò si premurò di trovare dei fazzoletti e asciugarmi e andò a dormire nel mio letto. Da solo.
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11 years ago
admin, 75
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Diario di paola giorno 1
Ciao, mi chiamo Paola. Oggi ho 32 anni, e ho deciso di cominciare a scrivere un diario, o meglio, un diario di ciò che è stato, ciò che sono stata in questi 32 anni.
Sono figlia unica, ma ho un fratello; sono orfana di padre, ma ne ho trovato uno...
Vivo in un piccolo paesino sul mare di poche anime d'inverno... e fin troppa gente d'estate nella provincia di Ragusa. Non ho sempre vissuto qui. Mi ci sono trasferita da Palermo, quando mia madre, riuscita ad assorbire il colpo della scomparsa di mio padre decise di ricominciare a vivere e di trasferirsi per ricominciare tutto d'a capo.
Avevo circa 8 anni quando ci trasferimmo...
Era un paesino che mia madre conosceva perché qui aveva una cara amica, e forse solo per questo si decise a trasferirsi qui.
Due anni dopo il nostro trasferimento, mia madre trovò un compagno, il compagno della sua vita e un mio nuovo padre. Io trovai un fratello, due anni più piccolo di me, ma comunque un amico e fratello.
Sono stata una persona molto libera, in grado di percepire e vivere con calma le mie voglie e realizzare le mie perversioni. E il mio fratellastro è stato la cavia ideale.
Partiamo dal dire che la mia prima famiglia è stata molto importante nella formazione della mia libertà sessuale. Mio padre nudista, trasmise questa idea di libertà a mia madre, e loro a me. Fui schiava solo del pannolino, poi per il resto sempre nuda. Non capivo perché mia nonna da piccolina, tendesse a coprirmi e a vestirmi quando veniva a trovarci e io per il caldo giocavo nella piccola verandina ovviamente nuda!
Crescendo, percepivo questa differenza quando i miei genitori mi portavano a mare, e, in alcuni casi sia io che loro, dovevamo stare col costume.
Crescendo, poi sono stata aiutata dal fatto, che questa libertà l'avessi già fatta mia, e lo sviluppo mi aiutò ulteriormente, lasciandomi un seno piccolo, una terza scarsa, che potevo ben gestire senza usare quegli odiosi reggiseni, che vedevo usare alle mie amiche, fin dagli inizi dei loro rigonfiamenti.
Quando poi mi sono trasferita dove vivo ora, con il mare a pochi metri da casa, il mio vivere in libertà si è ampliato. Dapprima in bicicletta poi in motorino, ma comunque sempre, andavo in una spiaggetta a prendere il sole nuda. Questa cosa non è stata mai condivisa dal mio patrigno, il quale non faceva nudismo e quindi quando c'era lui in casa comunque stavo vestita, ma con mio fratellastro, essendo più piccolo di me e dividendo la camera da letto con lui, per forza di cose, lo "educai" al nudismo.
Mi è sempre piaciuto il corpo maschile... il fascino di quel pisello che cambia forma e diventa duro, caldo, eccitante...
Ricordo che in quinta elementare avevo degli spasimanti, il pomeriggio quando ci vedevamo, giravamo in bici, e quando ci fermavamo fuori dal paese, gli chiedevo se volessero un bacio e per pegno del loro amore dovevano ballare davanti a me col pisello di fuori... piccoli giochi infantili lo so, ma fu un bell'inizio.
Alle medie le cose cambiarono, i corpi soprattutto cambiarono. Io che non portavo reggiseno ero tenuta sott'occhio dai maschietti in fase di pubertà, e io non facevo niente per nascondermi. Anzi.
Non vedevo l'ora che ci fosse una supplenza per potere giocare con i maschietti della mia classe. Ci mettevamo in ultima fila e tra una provocazione e un'altra, ci scappava un pisello di fuori, una toccatina, una sega... ricordo che ogni volta che c'era una supplenza, qualche ragazzo tornava a casa con i pantaloni macchiati...
La prima sega che feci venne quasi prima del primo bacio serio.
Eravamo in classe, ultima ora in supplenza. Ero seduta come al solito nell'ultimo banco, con un tipo che mi piaceva parecchio. Lui mi aveva chiesto di uscire il sabato pomeriggio, e io per tutta risposta, gli chiesi se volesse uscire per scopare; pensavo diventasse paonazzo, ed invece, tranquillamente, mi disse che poteva anche succedere. - ah si? Bè allora fammi vedere il pisello - gli dissi - se mi piace esco con te! –
Senza battere ciglio, abbassò il pantalone della tuta per mostrare il suo pisello già eretto. Non era un pisellone ma comunque faceva la sua buona figura.
- Prendilo. Vedi se ti piace. E soprattutto se mi piace come lo tocchi allora potremmo anche scopare sabato. - Convinto e sfacciato, e io per tutta risposta non potevo tirarmi indietro. Così allungai la mano e cominciai a toccarlo, a segarlo... lo scappellai, facendo finta di seguire la noiosa conversazione del prof supplente con la secchione i primo banco, mentre lui sembrava tranquillissimo.
Tolsi la mano e me l'avvicinai alla bocca, ci misi su tutta la saliva che avevo e ripresi a segarlo. La mano scivolava meglio e lui apprezzò quel gesto e quella scorrevolezza. Ad un certo punto non riuscì più a resistere e se ne venne... gli tenni stretta la cappella, e riuscì a farlo scolare pian piano... aveva tutta la peluria tutta impastata di sperma come la mia mano.
La tolsi e lo guardai, sorridendo, poi mentre lui mi guardava, avvicinai la mano alla bocca e mi succhiai quello che avevo raccolto.
Lui sorrise, poi tirò su il pantalone della tuta e andò in bagno.
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11 years ago
admin, 75
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Pizza di compleanno
Da un bel po' frequento le video chat erotiche. Sono in realtà lente, difficile trovare una ragazza che si spogli con facilità o abbia voglia di giocare senza problemi. Le frequento perché quando mi viene voglia di svuotarmi, mi eccita l'idea di essere guardato, e così mi metto in pubblica e lo faccio. Pian piano, ho scoperto un lato nuovo: essere schiavo. Un pomeriggio mi è nata l'idea di far decidere a chi guarda cosa io debba fare in cam, così mi butto in pubblica, faccio la mia richiesta in attesa di una risposta. Trovo una signora sui 40, in cam che decide di giocare con me, mi fa spogliare, mi fa toccare... poi visto che la room è poco frequentata ci spostiamo da un'altra parte. Mi fa procurare oggetti: un cordino, un pennarello, una tazzina da caffè. Mi ordina di mettere il pennarello dietro, e, io, dopo un po' di esitazione accetto. Lo trovo piacevole e allora continuo a giocare, le mi chiede di masturbarmi, ma senza venire. Mi fa legare le palle, e altre richieste...
Dopo circa due ore ho dolore ai testicoli, così mi fa venire, ma nella tazzina. - bevi - mi chiede. Io esito un po', poi mi convinco a farlo; penso che comunque la mia l'ho assaggiata quando venivo sulle tette della mia ex, cosi prendo la tazzina e la bevo... Finisce il gioco e lei fa per salutare, io invece la blocco, e le do appuntamento per un'altra volta, non solo, ma le chiedo che se ha richieste, io le avrei realizzate e testimoniate con foto o video. Lei accetta di buon grado, ci scambiamo le mail, e da quel giorno abbiamo giocato per circa due anni... Un sabato pomeriggio ci vediamo in chat, lei sempre con questa vestaglia leggera nuda sotto, capelli nerissimi lunghi e mossi, una 4° di seno, divorziata. Ci mettiamo a parlare, non abbiamo molta voglia di giocare, anche se comunque io sono nudo con la cam sul pisello così come vuole lei.
Parliamo del più e del meno, poi il discorso va sul sabato sera e su cosa avremmo fatto. Lei mi dice che uscirà con un tipo conosciuto in settimana, io rispondo che ho una pizza di compleanno, ma non ho molta voglia di andare. - tranquillo. Ora ti movimento io la serata. D'ora in poi sarai mio! Vatti a faer una doccie e portami con te -. Così prendo il portatile, lo posiziono in bagno inquadrando la doccia, mi metto sotto l'acqua e procedo con la doccia. Terminata la doccia mi asciugo e torno in camera. - che ti metti per la serata? - mi chiede. - pantalone nero e camicia - rispondo io -. - Ok. Ora ti dirò cosa fare -. - prendi il nostro dordino e legati le palle. Legale in modo che tirino, e sia abbastanza stretto così che non si sciolga -.Così prendo il cordino, tiro i testicoli verso il basso e faccio ruotare il cordino a spirale, in maniera da creare una sorta di cilindro di corda che tira i testicoli.
Rigido. - bravo, proprio così ti volevo. Non mettere mutande come sempre. ora prendi un profilattico e una candela. Infilati la candela nel culo e portala per tutta la sera... -. Io la guardo e mi lamento un poco perché fa male tutta la sera, con lo star seduto e inoltre ho paura che mi entri tutto e non possa uscirla... Lei mi obbliga a farlo e cosi prendo una candela media circa di circa 10 cm, la metto nel profilattico e faccio un nodo per chiuderlo. Dentro il nodo faccio passare un altro cordino... poi mi passo il buco con la crema e metto dentro la candela, con il cordino che penzola. - bene. Ora puoi vestirti.- Così indosso i pantaloni e la camicia, la saluto ed esco. Mi sono masturbato per bene il culo e la candela si è sistemata, faccio delle prove prima di uscire, mi siedo, cammino e sembra tutto apposto. Mi sento un po' rigido sinceramente.
Vado quindi, in pizzeria cazzeggio con i miei amici, ma sento la candela che si muove, e, a metà serata, sentendo pinocchio che si sveglia, decido di fargli prendere aria. Così vado in bagno, posiziono la macchina fotografica, che porto sempre con me, sul cesso, attivo il video, mi metto a pecora e tiro fuori la candela. Rilasso un po' il culo, mentre mi si drizza il pisello, cosi decido di segarmi in quel posto sempre con il video acceso...e con la gente dietro la porta. Quando sono al culmine, rimetto la candela nel culo e cerco una trovata per sborrare. Voglio lasciare il ricordo li ma non so dove venire: poi l'idea. Svito il porta sapone liquido e ci vengo dentro! Poi richiudo asciugo la cappella, col dito, me lo lecco, mi sistemo e torno soddisfatto dai miei amici.
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11 years ago
admin, 75
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Obiettore di coscienza
Mi ero rovinato l'estate e l'anno successivo. Non ero riuscito a dare le materie necessarie per chiedere il rinvio del servizio di leva, così per evitarlo chiesi di fare l'obiettore di coscienza.
Mi mandarono a svolgerlo presso la segreteria studenti... due palle mostruose tutto il giorno a fare fotocopie e ricercare documenti in archivio. Cercavo di svagarmi guardando le ragazzine che venivano in segreteria a chiedere informazioni e cercando di sbirciare le tette di una dipendente cinquantenne che secondo me la sapeva lunga. 1,68, 4° di seno sempre abbronzantissima, con la camicia che le scoppiava, e che non mancava di farmi gli occhi dolci ad ogni occasione. Sposata con due figli... uff. Ma gli occhi dolci si trasformarono presto in qualcosa di più concreto.
Veniva sempre vestita con gonne e camicie attillatissime e io non riuscivo e nascondere il mio desiderio e lei l'aveva capito. Finchè un giorno venne vestita con una gonna di pelle sopra il ginocchio, e, mi prese di mira. - oggi c'è da sistemare l'archivio e le documentazioni delle tesi. Prendi le cartelle dal mio tavolo, gli inserisci i verbali e le porti in archivio -. Comincia fin da subito il lavoro, ogni dieci cartelle andavo in archivio così con la scusa perdevo tempo e me ne stavo all'aperto, anche se l'archivio era venti metri piu in la, ma si doveva attraversare il cortile universitario e qualcuno per una chiacchierata si incontrava sempre. Verso metà giornata stavo sistemando le cartelle negli archivi, arriva lei, chiude la porta, e mi dice che era venuta a darmi una mano. Così anche lei i mette a sistemare, e nel contempo chiacchieriamo se ho una ragazza, con chi vivo etc... Passa e spassa dietro di me e mi struscia le tettone, io faccio finta di niente, ma tra quello strusciamento e la camicia troppo aperta, non capisco niente! Ad un certo punto finito il lavoro che stavamo facendo, mi dice che ha notato come la guardavo, come la mangiassi con gli occhi, e che però non ci usciva niente perché lei era sposata e certe cose non le faceva. Io allora rispondo che era una bella donna, e che avevo capito che non ci sarebbe uscito nulla. Lei allora mi ride in faccia - ti arrendi troppo facilmente... peccato -. E mi abbraccia premendo forte le tettone su di me. Te l'avrei data se non ti fossi arreso subito. - bè ma io l'ho detto per rispetto mica per altro! - in questo caso, continua lei, in questo caso, e con le mani mi spinge a inginocchiarmi, la puoi solo leccare, e mentre lo dice, io in ginocchio, alza la gonna di pelle mostrando la fica rasata, nuda, senza mutande e, con una striscetta di peluria. È la cosa che adoro in assoluto - le risposi, e dopo avergliela massaggiata con le dita, la allargai e presi a leccargliela. Ci trovammo gusto e ben presto mentre leccavo e succhiavo avidamente, presi a toccargli quel fantastico fondoschiena solleticandogli il buchetto. Quando stette per venire, si allontanò da me e si ricompose. - tempo scaduto - e se ne tornò in segreteria. Rimasi come un cretino. La bocca che mi odorava di fica e il pisello durissimo. Mi risistemai e me ne tornai alle mie cose. Passai dal bagno, mi detti una sistemata e tornai al mio lavoro. Come sempre le cose mie rimangono sempre a metà.
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11 years ago
admin, 75
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Perizoma perso
Ecco che arriva la mail tanto desiderata. Avevo da qualche tempo ricominciato a frequentare forum per esibizionisti, e così scrivendo trovai una ragazza, che dopo una breve conoscenza su skype mi propose un giochino.
- Tieniti pronto perché ti dirò cosa fare.
Così finalmente la mail arrivò. La lessi bene, poi mi organizzai. Andai alla oviesse, e trovai quello che cercavo: un costume rosso ciliegio, osceno, ma che serviva allo scopo della mail.
Rientrai a casa, presi ago e filo, forbici e trasformai quel costume da bagno in un mini perizoma, una di quelli con le bretelle sottili a filo, in cui l’unica stoffa è quella per la sacca per il pisello. Tolsi la retina bianca lasciando solo il tessuto rosso e trasparente. Lo provai un paio di volte, feci delle migliorie, e poi decisi di fare delle prove prima di esaudire la richiesta. Così la sera dopo cena, lo indossai, poi indossai un jeans lasciandoli abbottonati per metà patta e arrotolai la parte superiori in maniera da abbassare ulteriormente la vita. Poi misi una maglietta a maniche corte vecchia che mi stava abbastanza corta, praticamente in linea con la vita dei jeans e uscii. Abitavo a catania, periodo universitario e a maggio a catania si schiatta di caldo anche di notte.
Presi a passeggiare per il quartiere, mani in tasca, per una catania zona piazza europa non molto popolata. Ogni tanto abbasso i jeans tenedo sempre le mani in tasca soprattutto quando incrocio gente e soprattutto quando incontro donne. Ad un certo punto vedo arrivare due donne nella mia direzione, io mi trovo davanti ad una profumeria, e li c’è una panchina in pietra. Così decido di sedermi, abbasso ancora un po i jeans, e alzo poco la maglietta in modo tale che rivolgendo il sedere possa essere a vista il perizoma. Poi prendo il telefono e mi piego ulteriormente , come se fossi intento a scrivere un sms. Le donne arrivano, mi notano, ma si fermano sulla vetrina della profumeria, hanno una discussione in corso, quindi tra una occhiata e l’altra sono ferme dietro di me. Io decido di farmi notare, quindi dapprima mi sventolo con la maglietta, e alzandola, poi tiro indietro il sedere: il jeans, mi è praticamente tutto sceso, sento ormai la pietra col mio sedere. Una delle due donne si gira e mi nota. Mi accorgo che la discussione si interrompe e ridono. Io faccio per sistemarmi meglio, il pisello mi è diventato duro e mi è uscito da perizoma, poi con la mano faccio per grattarmi il fianco e alzo l’elastico del perizoma, poi prendo gli auricolari del telefono e li indosso, senza però accendere la musica, voglio ascoltare e capire cosa dicono di me.
Una delle due donne si viene a sedere sulla panchina, dandomi le spalle e sento che l’amica è li di fronte a lei, sento che prendono delle sigarette e fumano, chiacchierando. Quella seduta tiene la mano sulla panca a pochi centimetri dal mio culo, e ad un certo punto succede l’inevitabile, quella mano poggiata che teneva la sigaretta, si sposta appoggiando la sigaretta accesa al mio sedere! Io scatto in piedi, non mi sarei immaginato quella azione e toccandomi il sedere mi giro. Le donne ridono a crepapelle, io con la mano mi strofino per farmi passare la bruciatura, quando le donne mi riguardano cercando di farfugliare un – tutto bene? – riprendono a ridere a crepapelle, di fatto mi ero girato e il pisello in erezione era fuori dai jeans calati! La donna seduta, quindi si alza e sempre ridendo mi chiede scusa per lo scherzo. Io imbarazzatissimo, faccio un cenno di saluto e me ne vado.
Rientro a casa, sono imbarazzatissimo e paonazzo. Tolgo il perizoma vado a farmi una doccia e mi metto a letto nudo. Passa un po’ di tempo, ma non riesco a dormire, così alzo la serranda ed esco fuori in balcone. Sembra che la strada taccia, e io me ne sto li nudo appoggiato alla ringhiera in ferro del balcone con l’uccello in tiro. Ho un gomito appoggiato e l’altra mano che mi massaggia il pisello. Ho scappellato, e mi sto segando in balcone all’aperto. Mi guardo in torno e non vedo nessuno cosi decido di continuare. Mi sego sempre più forte, bagno la punta con la saliva, e avvicino il pisello alla ringhiera, sono diritto e orgoglioso mi sto facendo una sega su tutta la città. Ho le palle piene e sto per venire, così do un’altra bagnata alla cappella, e riprendo a segarmi. Sto godendo come un matto, mi sento ansimare, e non ho motivo di nasconderlo sento il mio respiro affannoso, piego la testa, sto per venire, prendo un paio di bei respiri mentre riapro gli occhi, guardo al palazzo di fronte, verso quel balcone pieno di piante che sembra una foresta: vedo una luce: una sigaretta! Rimango col fiato sospeso ma non posso più far nulla: sborro vengo dal balcone: una striscia di liquido esce da mio pisello e dopo 3 piani si infrange sul tettuccio di una BMW. So che ormai sono stato visto: faccio finta di nulla e torno a dormire rilassato.
Faccio passare un paio di giorni e poi metto in atto la richiesta.
Rimetto il perizoma, i jeans come avevo fatto in prova, una polo, ed esco di casa. Sono circa le 10 del mattino. Percorro corso italia fino a piazza europa; attraverso la piazzetta e trovo dei ragazzi che hanno fatto buca e che sono li a godersi il sole di maggio. Proseguo e arrivo alla scogliera. Li c’è una piazzetta che si affaccia sugli scogli di pietra lavica dove la gente va a prendere il sole. Su quella piazzetta trovo una comitiva di ragazzine che stanno chiacchierando, con gli zaini accanto, hanno palesemente marinato la scuola. Così entro in azione. Scendo sugli scogli e vado verso il mare, tenendo i jeans più bassi possibili. Scelgo un percorso tra gli scogli che costeggi la piazzetta in modo da essere alla portata delle ragazze. Mi soffermo a guardare il mare, mi alzo la maglietta, mi inginocchio in maniera da far salire il perizoma e far scendere i jeans. Ritorno un po’ indietro poi torno alla scusa del telefono e così faccio una telefonata alla prima persona che mi capita, prendo a chiacchierare al telefono proprio sotto la piazzetta e il bordo della stessa dove le ragazze stanno a sedere. Così mi arrotolo la maglietta mi alzo il perizoma giocando con l’elastico finchè una delle ragazze mi nota e fa notare la scena alle sue amiche, si fa quasi silenzio, si mettono tutte a guardare. Io so di essere guardato e mi abbasso a cercare qualcosa tra gli scogli che in realtà non c’è. Il jeans si abbassa ulteriormente e il pisello invece cresce. Sento le risa, una delle ragazze che dice di fare una foto e con la coda dell’occhio vedo che stanno usando i telefoni per farle. Mi giro dando le spalle e metto una mano nei pantaloni, tiro fuori il pisello, lo scappello, e poi mi giro camminando verso il muretto della piazzetta. Sono imbarazzato ma nello stesso tempo eccitato. Mi accorgo che le ragazze hanno notato il pisello di fuori, alcune si girano altre continuano a guardare. Abbasso la maglietta. Poi passando davanti a loro, dico al telefono, più alle ragazze che alla mia interlocutrice telefonica: Sai ho deciso di andarmi a fare il bagno! Così faccio il giro rientro in piazzetta e passo davanti alla comitiva. Sento farfugliare un idea di seguirmi e io so che ormai lo faranno. Giungo all’altra parte della piazzetta, salo sulla strada che aggira un piccolo promontorio che si trova sul lato opposto rispetto al porticciolo dove, c’è una caletta tra gli scogli da dove è possibile entrare in mare senza problemi e soprattutto è abbastanza riservato.
Così scendo nella caletta, tolgo maglietta e jeans, e metto i piedi in acqua. Mi accorgo che solo 3 ragazze mi hanno seguito, raggiungendomi dagli scogli, e fermandosi sul promontorio a due passi dal mare. Io faccio finta di non vederle. Entro in acqua, e mi faccio una nuotata. Me ne sto a guardare lontano in realtà segandomi, poi quando sono bello duro, mi avvicino agli scogli, sempre facendo finta di non avere visto le tipe tolgo il perizoma e lo lancio sullo scoglio. Nudo a dorso mostrando il pisello ben eretto fuori dall’acqua. Poi sento le risate e faccio per girarmi. Prendo più aria che posso, mi immergo e riaffioro proprio davanti a loro. Faccio un’altra piccola nuotata, come se volessi allontanarmi e mi metto a morto, mostrando il pisello scappellato. Guardo la situazione e vedo che sono solo con loro, così ogni tanto mi sego, senza guardarle. Chiudo gli occhi, mi rilasso e mi sego leggermente, finchè non vengo disturbato da una specie di richiamo: una delle ragazze aveva raggiunto il mio perizoma sullo scoglio e l’aveva preso. Io la guarda faccio per raggiungerla e uscire dall’acqua, ma lei era già andata via e con lei le sue amiche. Così ritorno ai miei jeans, aspetto di asciugarmi al sole, infilo jeans e maglietta e ritorno verso casa.
Ripassando dalla piazzetta le ragazze mi mostrano il perizoma in segno di trofeo, io mi giro e con tranquillità faccio segno che lo possono tenere.
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11 years ago
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Università 2
Quando ero all'università mi piaceva moltissimo il fine settimana. A parte le uscite con gli amici, avevo la possibilità della casa tutta per me, perché i coinquilini tornavano dalle loro famiglie. E cosi avevo la possibilità di girare nudo per casa, senza nessuno che mi disturbasse. Pranzavo nudo, studiavo nudo. Anche con le finestre aperte, nonostante la strada non fosse larghissima e di fronte di fosse un altro condominio.
Non solo. Ma la domenica mi alzavo presto per godermi il silenzio del quartiere, che essendo pieno di uffici, di domenica, invece, sembrava deserto. D'estate da maggio in poi, dormivo con la finestra aperta, nudo.
Cominciando a tenere la finestra aperta per il caldo, ho scoperto gli orari della signora, ormai cinquantenne che mi abitava di fronte. La sera verso le sette, spegneva le luci di camera sua, teneva la porta finestra socchiusa e si cambiava, mostrando il seno nudo e ancora sodo.
La mattina sveglia alle 7.30, stesso discorso. Apertura delle finestre e cambio, con ulteriore mostra delle tette.
Quando ero solo in casa, spostavo il letto davanti alla mia porta finestra e dormivo nudo, sapendo che lei mi poteva e mi guardava. Cominciai a mostrarmi nei momenti in cui lei era in balcone o aveva la finestra aperta. Un sabato sera nel tardi, faceva caldo e mi misi in balcone tutto nudo con il pisello in erezione, tranquillo tanto in strada non passava nessuno e fregandomene se qualcuno mi guardava dal condominio di fronte. Una sensazione di libertà mai sentita. Si affacciò lei e io feci finta di niente ma l'erezione arrivò. Non potei fare a meno di scappallarmi. La guardai, le sorrisi ed entrai dentro a prendermi un bicchiere d'acqua. Poi tornai fuori, mi appoggia al muretto e ogni tanto mi massaggiavo la cappella. Lei entrò ma la vidi che si mise dietro la finestra a guardare fuori.
Andai a dormire con l'erezione in corso sapendo che lei guardava.
L'indomani mi svegliai con la sensazione che lei stesse guardando, e dopo qualche minuto, lei aprì la porta finestra in mutande e i seni al vento, poi fece qualche passo indietro e si sedette a guardare. Io per tutta risposta mi affacciai sempre duro, poi mi appoggiai alla scrivania che era posizionata vicino alla finestra e cominciai a toccarmi, ignorandola, ma guardando comunque nella sua direzione. Dopo una decina di minuti che continuava quel giochetto, e lei di nuovo era uscita e poi rientrata, guardai un paio di piani più sotto la scala accanto. Sapevo che ci abitava una signora anziana, aveva un balcone pieno di piante di tutte le dimensioni, e tra quelle, era spuntato un tizio, sui trentacinque in accappatoio... dapprima mi nascosi, poi pensai che essendo più in basso, dal punto in cui ero messo non mi vedeva. Quindi ricominciai a segarmi, stavolta più deciso... La vidi attraversare la stanza e d'un tratto la vidi togliere le mutande. Si sedette, e credo che cominciò a masturbarsi, ma non riuscivo a vederla... guardando altrove tornai al tizio, che fumava e guardava nella mia direzione! Slacciò l'accappatoio e cominciò a toccarsi senza mostrarlo, poi tirò fuori la cappella... e io guardavo sia lui che lei. Ma la cosa mi eccitava. Due persone che mi guardavano e si masturbavano.
Il gioco mi piaceva e mi eccitava. E quindi continuai, a volte facendo qualche passo verso fuori. Il tizio aprì totalmente l'accappatoio mostrandosi nudo. Continuai a toccarmi e alla fine sborrai in balcone copiosamente... poi tutto sborrato tornai a dormire...
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11 years ago
admin, 75
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Il genero perfetto
Cominciai ad accorgermi dei suoi sguardi un pomeriggio di luglio, avevo un vestito che finiva appena sopra il ginocchio sorretto da due spalline sottili che terminavano in un’ampia scollatura, mi chinai per prendere una pentola nel cassetto basso della cucina e distrattamente vidi che i sui occhi che prima guardavano altrove si soffermavano sui miei piedi, per risalire piano su per i polpacci, finendo inevitabilmente sulle mie cosce, che erano completamente scoperte fin quasi alla curva del mio sedere dato che il vestitino si era alzato. Subito pensai fosse una cosa casuale ma quando mi rialzai vidi che continuava a guardarmi con insistenza, non diedi peso alla cosa e mi rimisi a cucinare. Eravamo solo io e lui in casa, mio marito era a lavorare e lui era venuto su da noi per continuare i lavori della casa dove sarebbe andato a vivere con mia figlia una volta sposati, abbiamo mangiato e parlato del più e del meno, come tutti gli altri giorni, ma questa volta ho notato che appena poteva sbirciava nelle mia scollatura, me ne accorsi ma lasciai correre, pensai fosse l’effetto del vestito un po’ succinto. Finito il pranzo tornò al lavoro e io a sistemare casa, e più tardi nel pomeriggio passò a salutarmi per tornare a casa sua. Quella sera a letto non riuscivo a dormire, ero accaldata, la camicetta leggera che avevo addosso quasi mi opprimeva, e non riuscivo a levarmi dalla testa il pensiero del suo sguardo sulle mie gambe prima e sul mio seno poi, proprio lui, il ragazzo di mia figlia! “Come fa a guardarmi con quell’insistenza! – Pensavo - Dovrebbe avere occhi solo per mia figlia! In fondo sono una donna sposata, ho quarant’anni, dovrebbe portarmi un po’ più di rispetto”. Ma continuando a pensarci mi accorsi che non mi aveva mai mancato di rispetto, mi aveva solamente dedicato degli sguardi, e niente più. Era una vita che nessuno mi guardava così, e nonostante fosse comunque il ragazzo di mia figlia ero lusingata di questi suoi sguardi, mi facevano sentire più giovane. Mio marito aveva smesso di guardarmi con desiderio da oltre dieci anni, giaceva li sul letto accanto a me ogni notte, raramente sfoga i suoi istinti dentro di me e poi si mette a dormire, e questo mi fa sentire vecchia e brutta. Non sono così vecchia e neanche brutta alla fine, ho un fisico asciutto e magro, un bel sedere e seppur un po’ cascante anche un bel seno, non una 5^ in stile Sabrina Ferilli ma una 3^ misura abbondante, un visino carino anche se con qualche ruga dell’età. Ok mi tingo i capelli di biondo perché comincio ad averli bianchi, ma sono ancora appetibile, e gli sguardi di G. me l’hanno pienamente dimostrato. Andai in bagno mi sciacquai il viso passandomi le mani umide sul collo per rinfrescarmi un po’, il freddo dell’acqua aveva inturgidito i miei capezzoli, che si intravedevano sotto il tessuto sottile della camicetta, come un lampo mi colpì il desiderio di toccarmi, e mi abbandonai ad esso, le mie mani scesero, sfiorando i seni, sempre più giù, sul ventre e poi sulle gambe. Sedetti sul water e allargai le cosce, pensavo a G., le mie mani erano già al lavoro, e con sorpresa notai che ero già umida dei miei umori, le mie dita entravano e uscivano dal mio sesso caldo con estrema facilità, facendomi sussultare e ansimare ad ogni movimento, mentre con le dita dell’altra mano accarezzavo il mio clitoride eccitato, sentivo il calore aumentare e la mia fica che si bagnava sempre di più. Ero al culmine dell’orgasmo, i muscoli tesi la bocca languidamente aperta e con la lingua mi accarezzavo le labbra, prossima all’estasi……quando si accese la luce del corridoio e dovetti di corsa sistemarmi la camicetta che era scesa e mi scopriva un seno, giusto in tempo quando mia figlia entrò in bagno, simulando una faccia assonnata mi alzai, tirai la catena, le diedi un bacio sulla fronte e le augurai la buona notte poi uscii e tornai a letto, un po’ insoddisfatta ma ancora eccitata. Il sonno tardava a venire, ma dopo un po’ mi colse.
La mattina dopo non sentii la sveglia! Non che fosse un problema, sono una casalinga, non devo andare da nessuna parte, ma erano comunque le dieci di mattina. Decisi di prendere il sole, così mi sfilai la camicetta da notte e presi un bikini un po’ piccolino per potermi abbronzare meglio, e addosso misi il vestitino del giorno prima. Sono scesa in cucina, preparai il caffè e uscii nel sole del mattino per berlo, l’aria era calda e una gradevole brezza tiepida mi accarezzava i capelli facendo svolazzare il mio vestitino. Era già arrivato G., vidi la sua macchina sul piazzale, andai a cercarlo nel cantiere per offrirgli una tazza di caffè, e lo trovai in jeans, senza maglietta, che sistemava i mattoni del muro. L’eccitazione mi pervase, del resto è un gran bel ragazzo lui, 24 anni, un fisico quasi scultoreo, i capelli biondi tagliati corti modello militare e degli occhi azzurri da far sciogliere qualsiasi donna, me compresa. Cancellai subito il pensiero di lui che mi prendeva con forza contro il muro che stava costruendo (in fondo è il ragazzo di mia figlia, come potrei anche solo pensarla una cosa del genere) e gli porsi il caffè, due discorsi sull’andamento dei lavori e notai nuovamente il suo sguardo, addirittura più insistente di ieri, sui miei seni, tenuti su dal costumino sotto il vestito e lo lasciai nuovamente guardare, nuovamente lusingata feci un sorriso e dissi:
“ Visto che bel costumino? Oggi prendo un po’ di sole dato la splendida giornata” lui arrossì all’istante e rispose:
“Proprio bello! Anche se un po’ piccino, lascia poco all’immaginazione” e sorrise a sua volta. Non so cosa scattò in me, ma mi sentii ad un tratto come una ragazzina che flirta per la prima volta, mi sforzai di reprimere questi strani desideri e lo lasciai tornare al suo lavoro mentre io andavo a prendermi la tintarella. Mia figlia è partita per lavoro, non tornerà che nel fine settimana e con mio marito in ufficio, eravamo nuovamente da soli. Abitando isolati in campagna, si rimane lontani da occhi indiscreti così decisi di togliere il pezzo di sopra del costume in modo da poter abbronzarmi di più e mi girai a pancia sotto per abbronzare anche la schiena. Continuavo a pensare a G. e al fatto che mi sento trascurata, e non riuscivo a togliermi dalla mente il desiderio che mi si era acceso nei suoi confronti.
Lo volevo, non importava che fossi sposata e neanche il fatto che fosse quasi mio genero, e decisi di prenderlo ad ogni costo, ma prima, per aumentare l’eccitazione, decisi di giocare un po’ con lui.
Lo chiamai e arrivò dopo poco tutto bagnato per essersi rinfrescato nel lavatoio dietro casa, guardandolo tutto umido mi morsi il labbro eccitata da quello spettacolo e feci in modo che lo notasse, poi mi alzai sui gomiti, stando attenta a poggiare sulla sdraio solo i capezzoli, lasciando praticamente il mio seno in bella vista. A quella vista trasalì e vidi un lampo di lussuria nei suoi occhi, e un rigonfiamento nei jeans. Soddisfatta di me (da quella troia che sono), gli chiesi se era così gentile da spalmarmi la crema sulla schiena e lui si dimostrò più che pronto a farlo, prese il tubetto e spremette un po’ di crema sulla mia schiena, cominciando a massaggiarmi le spalle, un po’ più giù sulle scapole e si fece più audace arrivando a sfiorarmi i seni mentre la spalmava sotto le mie ascelle. Mi lasciai sfuggire apposta dei sospiri di piacere mentre mi accarezzava e sentivo la sua agitazione nelle mani mentre continuava a scendere lungo la schiena. Ero eccitata come una sedicenne. Gli dissi che andava bene così non appena arrivò a lambire con le dita il mio sedere, era ora di pranzo, avrei potuto giocare con lui fino alle otto di sera dato che mio marito non sarebbe arrivato prima e mia figlia non era in casa.
Avevo tutto il tempo del mondo.
Senza reggiseno, dandogli le spalle presi e indossai il vestitino, mi alzai e gli sorrisi quasi lascivamente e vidi il suo desiderio manifestato nel rigonfiamento della patta dei suoi pantaloni. Andammo in cucina e preparai carne per due, presi la bottiglia d’acqua in frigo e ne bevvi un sorso direttamente alla bottiglia, lasciando volutamente cadere alcune gocce tra i seni, che asciugai passando le dita nella scollatura con movimento sensuale, del quale si accorse. Mangiammo, e lui continuò a spogliarmi con gli occhi, gli sarei saltata addosso subito, ma volevo divertirmi ancora un po’. Approfittai del fatto che andò in bagno per prendere il suo pacchetto di sigarette e metterlo in un cassetto in modo che quando fosse uscito a lavorare sarebbe rientrato dopo poco per cercarle. Tornò dal bagno e come previsto, uscendo, dimenticò il pacchetto di sigarette, era fatta, l’avevo fatto cadere in trappola. Corsi in camera da letto, che era subito in cima alle scale mi tolsi il vestito che buttai in un angolo e cominciai a accarezzarmi sopra le mutandine, ero fradicia di umori, e mi sentivo più porca che mai, le mie mani esperte continuavano a muoversi accarezzando il clitoride da sopra la stoffa dello slip e io mi abbandonavo al piacere, ansimando volutamente forte. Come previsto G. rientrò in casa per le sigarette, e non appena entrato sentì subito i miei gemiti di piacere, lo sentii salire le scale in punta di piedi, cercando di non farsi sentire, arrivato alla porta che avevo lasciato apposta socchiusa, si accostò ad essa attento a non farsi vedere. Non sapeva che io stavo giocando con lui, che ero io che lo volevo. Mi accarezzai un seno strizzandone il capezzolo mentre con l’altra mano frugavo nelle mutandine, tra le mie gambe, lasciavo entrare e uscire le mie dita sempre più veloci, fin quasi all’orgasmo, quando mi fermai e sfilai gli slip. Armeggiai in un cassetto e tirai fuori il mio piccolo vibratore. Sedetti sul bordo del letto mentre continuavo a stringermi un seno e con l’altra mano accompagnavo il mio piccolo amico vibrante dentro di me, urlando di piacere, china in avanti, però da quell’angolazione il mio spettatore non riusciva a vedermi bene, così mi misi sul letto in ginocchio, china in avanti con la testa sulle coperte e la mano tra le gambe a trattenere dentro il giochino, muovevo piano il bacino su e giù godendo a pieno della sua vibrazione, sentendo i miei umori sgorgare dalla mia fica colando giù sul materasso, ansimando sempre più forte, sentivo l’estasi salire, la mia lingua accarezzava le mie labbra e i miei gemiti riempivano la casa, godevo come non mai prima di allora, e fu in quel momento che sfilai il vibratore, un attimo prima di godere completamente. Lo portai alla bocca e ne leccai il mio miele. Sapevo che si stava toccando dietro la porta, mentre guardava avido lo spettacolo di una donna lussuriosa che si soddisfava da sola, e ora io lo volevo per me.
“So che sei li dietro, so che stavi guardando. Apri la porta, ho voglia di te” dissi, e senza dire una parola, rosso in viso, aprì la porta e vidi quello che volevo, il suo membro, grande e turgido che svettava fuori dai boxer e dai pantaloni aperti. Sedetti al bordo del letto verso la porta, a gambe divaricate con le mani appoggiate indietro, lui si avvicinò, portai una mano tra le cosce, misi un dito dentro mentre chiudevo gli occhi e mi mordevo un labbro, si avvicinò ancora, sfilai il dito e lo portai alle mie labbra, succhiandolo con un espressione estatica mentre ancora lui si avvicinava a portata di mano. Mi lasciai scivolare in ginocchio sul pavimento, mentre portavo una mano al suo membro, era caldo come il fuoco, si avvicinò ancora di mezzo passo e finalmente potei sfogare il mio desiderio, presi in bocca la sua asta e cominciai a muovere piano la testa avanti e indietro, mentre le mie labbra umide scorrevano sulla sua carne dura e la mia lingua danzava sulla cappella gonfia e pulsante, cominciò a godere, mi strinse i capelli con una mano e assecondò il movimento della mia testa, ansimava forte, era al limite e anche io, levai la bocca e cominciai a accarezzargli la cappella con la lingua, mentre con la mano continuavo a fare su e giù sul suo cazzo duro finchè non mi sborrò sul viso, il suo sperma colava dalla mia bocca sui seni, e in quell’attimo, eccitata com’ero, stavo venendo e il mio succo sgorgava da me lungo le cosce. Mi alzai in piedi, gli diedi un bacio famelico, cercando la sua lingua con la mia, mentre lui ricambiava, e con la mano frugava nel boschetto tra le mie gambe, facendomi gemere ancora e ancora. Mi abbandonai sul letto divaricando le gambe, sembrava capisse ogni mio desiderio, si sdraiò sul letto tra le mie gambe, affondando la testa tra le mie cosce, e fece partire le lingua. Cazzo quanto godevo! La sua lingua si muoveva come una furia sul mio clitoride, vorticava sempre più forte mentre urlavo di piacere e inarcavo la schiena mettendo in evidenza i miei seni turgidi ed eccitati, misi una mano nei suoi capelli trattenendolo a me. Godevo, godevo e godevo ancora, ne volevo sempre di più, mi mise un dito nel sedere, che ormai era ben lubrificato dagli umori che continuavano a scorrere fuori dalla mia fica, e lo mosse dentro e fuori provocandomi un ondata di piacere, e mentre urlavo venni un’altra volta, questa volta più forte, e gli schizzai sul viso il mio nettare caldo. A quel punto era di nuovo pronto, e io lo volevo dentro di me. Lo spinsi contro la testiera del letto e mi misi sopra di lui, la sua bocca e le sue mani cercavano i miei seni, li strizzò con forza e mi lasciai sfuggire un gemito tra dolore e godimento che mi eccitò ancora di più. Mi muovevo piano sopra il suo membro accarezzandolo con le labbra del mio caldo segreto che si allargavano per accoglierlo, mentre continuava a succhiarmi il seno ansimando. A quel punto lo guidai con una mano al mio sesso, e lo lasciai entrare. Sentivo la sua asta che mi dilatava le labbra e si faceva spazio dentro di me:
“Cazzo quant’è grosso” gli dissi godendo, e lui rispose:
“Dio quanto sei calda” mi fece bagnare ancora, mentre lo montavo a pelo come un’amazzone su un cavallo selvaggio, sentivo i suoi colpi mentre si muoveva insieme a me, mi riempiva completamente e godevo come una troia. Contrassi i muscoli della fica e lo sentii ansimare mentre mi muovevo più stretta sul suo cazzo e i suoi denti si stringevano su un capezzolo, era troppo, non ne potevo più. Ho sentito l’orgasmo salire dalla punta dei piedi, su sulle cosce, lungo la schiena fin sul mio collo, avevo i brividi e urlai. Per un attimo mi sembrò di essere in paradiso. Mi circondò con le braccia e mi girò sul letto senza uscire da me, mi si chinò addosso e prese a spingerlo dentro e fuori dalla mia fica, stava venendo anche lui, sentivo il suo ariete gonfiarsi a ogni colpo e il suo calore che mi inondava.
“Marta mi fai impazzire, stò per venire, non resisto più!” disse, ed io:
“Godi tesoro, lasciati andare, vieni dentro di me”
”VENGOOOOOOO”…….sentii il suo cazzone che gonfiava acora di più, per un attimo rimasi sospesa nel vuoto e venni ancora.
“ANCHE IO G., E’ SPLENDIDO” e urlai ancora una volta mentre il suo membro schizzava dentro di me. Mi alzai a sedere, lo guardai negli occhi e lo baciai con forza, abbracciandolo stretto.
“Non mi importa che tu sia di mia figlia, da oggi ti voglio anche per me” lui sorrise e mi disse:
“Sono tuo mia signora, d’ora in avanti ogni tuo desiderio sarà un ordine”.
Da quel pomeriggio d’estate la mia vita è tornata solare e mio genero mi fa sentire una teenager ogni volta che entra nel mio letto.
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11 years ago
admin, 75
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Mia esperienza
Devo dire che di messaggi per il mio annuncio ne ho ricevuti, non come speravo io.Tanti sono tutti parole e pochi fatti,al momento di concludere scompaiono.Comunque alla fine chi cerca trova.Ho conosciuto un ragazzo,molto gentile e disponibile.Dopo esserci scambiati qualche messaggio ci si organizza per l incontro.Ci si incontra in un bar della sua zona e si chiacchiera un po come vecchi amici e delle proprie fantasie.Poi si va verso il suo appartamento.Arrivati,Giovanni mi dice di aspettare seduto sul divano che va a prendere delle cose per me in camera.Torna con un bel completino intimo completo di reggicalze e babydoll nero ed un paio di decoltè classiche nero nr 40.Io porto il 43 :-(( ed una parruca castana mossa :-)).Mi chiede di prepararmi che lui intanto preparava il dvd porno(rigorosamente su trans) che avevo chiesto per riscaldare l ambiente.Entro in Bagno mi doccio ed inizio a vestirmi.In 20 minuti pronto o pronta :-)).Mi sentivo benissimo tranne le scarpe un dolore.....Entro nel salottino barcollando per le scarpe troppo piccole e lui mi osserva.Si complimenta e mi fa accomodare sul divano accanto a lui.Inizia il film.Alle prime scene lui poggia le sue mani sulle mie gambe e mi accarezza.Andando avanti con le scene prende la mia mano e la poggia sulla patta dei suoi pantaloni.Io con delicatezza sbottono i pantaloni e metto la mia mano dentro i suoi boxer e inizio ad accarezzarlo.Si alza di colpo e si toglie i pantaloni e resta in boxer.si avvicina e mi chiede di toglierli.Li abbasso e il suo cazzo era bello turgido con le vene che bene in evidenza che sembravano scoppiare.Mi chiede di succhiarglielo.Lo faccio con piacere.Avevo la bocca piena ed un buonissimo odore.Lo spompinavo e lo leccavo fino alle palle.Ero eccitatissima.lui seguiva il mio movimento.Poi si stacca e prende il profilattico e del lubrificante anale.Già pregustavo il suo arnese dentro di me.Mi giro e mi metto a cavalcioni sul divano.Lui si avvicina e mi struscia il suo cazzo sul mio culetto.Mi sposta il perizoma e con il lubrificante mi massaggia il buchetto.Stavo per venire :-)).Mette il profilattico.Con una mano teneva spostato il perizoma mentre sentivo la sua cappella sul mio buchetto.Gli chiedo di fare piano e, lui gentilmente lo fa.Piano Piano entra in me.Entrato tutto gli chiedo di star fermo che mi sarei mossa io.Lentamente andavo su e giù fino a che tutte le mie pareti non si fossero abituate e rilassate.Quando iniziai ad andare un po più veloce lui lo capì e mi prese dai fianchi?iniziò a stantuffarmi e darmi pacche sul culetto.Stavo godendo come una matta.Gli dissi di prendermi a parolacce e scoparmi il più a lungo possibile. Continuò con una foga per circa 5 minuti dicendomi di tutto.Ad un tratto lo senti gonfiare ed iniziai a muovermi anche io chiedendogli di venire dentro.Si gonfiò tantissimo e lo sentì pulsare dentro di me.Cadde sulle mie spalle dicendomi che sono bravissima:-)).Mi feci una sega e venni anche io.Ci ricomponemmo e mi chiese se avevo ancora voglia.Dissi di si.parlammo un po fumammo una sigaretta e dopo un po riparti il film per eccitarci di nuovo e andammo avanti per tutta la notte.Fui la sua donna.È stato bellissimo.
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11 years ago
mcdps,
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Centro commerciale
Sabato pomeriggio non avevo nulla da fare, così decido di andare a cazzeggiare un po al centro commerciale a Ragusa. Jeans e maglione al solito senza mutande. Giro per il corridoio del centro ed entro alla oviesse. Giro per il reparto alla ricerca di qualcosa. In realtà non voglio comprare nulla, ma ho del tempo da perdere e quindi prendo un paio di pantaloni e mi dirigo verso il camerino. È di lato, è uomo-donna con le tendine e il classico specchio di fronte.
Ci sono solo donne e per caso dimentico un po di tenda aperta. Tolgo i pantaloni e piuttosto che provare quelli che avevo preso sullo scaffale, mi guardo il cazzo allo specchio, me lo accarezzo, tiro fuori la cappella. Passa gente, sento la ragazza accanto che si sta provando delle robe, con la madre che rompe fuori. Quando finisce la vedo passare attraverso la fessura della tenda. Non so se mi vede, ma di sicuro mi ha fatto venire voglia. Così mi rimetto i pantaloni, ed esco fuori, faccio un giro e trovo una tuta. Ritorno in camerino mi provo la tuta. Mi giro e rigiro allo specchio, poi abbasso i pantaloni e inizio a segarmi, mi appoggio allo specchio, e mi sego forte... alla fine, quando sto per venire, mi tolgo i pantaloni della tuta e ci vengo sopra. Ripulisco il cazzo asciugandolo con il pantalone, poi lo piego, lo sistemo, mi sistemo io, torno allo scaffale per posare quello che avevo preso ed esco fuori, segato e rilassato.
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11 years ago
admin, 75
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Richiesta via mail
Avevo fatto un blog, dopo un anno di gioco su internet, la realtà virtuale stava diventando la mia seconda vita. Frequentavo chat per esibizionismo e dopo la noia iniziale avevo trovato il modo di rendere la cosa interessante. Certo poco reale e molto virtuale, ma, il piacere se si voleva si poteva reale, come ho già scritto, ho avuto una padrona per più di sei mesi. A lei venne l'idea di farmi fare un blog. Un blog dove inserire le foto, i video e i racconti di ciò che facevo e soprattutto di ciò che mi faceva fare.
Così scoprì anche dei forum dove scrivere racconti, e dove potevo trovare nuove padrone e nuovi confronti o spunti.
La realizzazione del blog mi servì per stimolare il mio esibizionismo. Qualcuno mi scrisse, fece una richiesta e io accettai. Così un sabato mattina, con un bel sole tardo primaverile, mi metto in auto e vado verso il mare, jeans maglietta, come richiesto, nulla sotto (ma in fin dei conti difficilmente porto qualcosa quando ho i jeans). Arrivo ad uno spiazzo davanti ad una spiaggia libera, fuori dalla stazione balneare e metto in atto la richiesta. Il posto dovete sapere è uno spiazzo non asfaltato a ridotto della spiaggia, molto grande e ben visibile. Fate conto che tra questo spiazzo e il mare ci sono al massimo dieci metri di spiaggia. Ci vanno le coppiette per appartarsi, i guardoni, ma, ci sono anche abitazioni, abusive, tutt'attorno a questo spiazzo. Arrivando, noto che in un paio di abitazioni ci sono persone. È fine primavera e molta gente comincia le grandi pulizie, per il trasferimento estivo. Comunque parcheggio l'auto, organizzo la macchina fotografica, mi tolgo i jeans, abbasso i finestrini dell'auto. Prendo a massaggiarmi il pisello, attivo la macchina fotografica in modalità video e la piazzo sul cruscotto in maniera che si veda me nudo e fuori; piazzo la macchina in modo tale che alle spalle ci sia una delle case abitate.
Prendo a toccarmi, la radio accesa, il mare di sottofondo, il mio pisello diventa duro, e, quindi lo scappello, accarezzo la punta. Me ne sto così.
Dal parabrezza entra un sole forte, e in macchina fa caldo sto in quelle condizioni e me ne fa ancora di più. Me ne sto li, quando sento uno scooter. Sono due rumene, che entrano nello spiazzo, parcheggiano il motorino dal lato apposto al mio (lato passeggero) e scendono in spiaggia. Danno una occhiata dalle mie parti poi proseguono per la loro passeggiata. Io le vedo passeggiare in spiaggia, scherzano, si tolgono le scarpe e assaggiano l'acqua con i piedi, provano a schizzarsi e io sempre li, col coso duro e la mia cappella che tira.
Le due donne si spostano un po' più in la, verso gli scogli, si fanno delle foto col telefonino sugli scogli e io spostata l'angolazione della cam faccio un altro video. Apro dapprima lo sportello, poi scendo nudo con indosso solo la maglietta, e vado verso il cofano, prendo lo zaino con l'occorrente e dopo aver fatto qualche passo oltre l'auto come per guardare il mare, sicuro che mi abbiano visto col pisello all'aria, rientro in auto. Stacco la cam.
Tiro fuori il telo mare dallo zaino e lo sistemo dal lato passeggero, mettendomi culo a ponte sull'altro sedile e in modo che le donne mi vedano. Mentre sto ancora sistemando il telo, arriva un auto, tutta scassata, con un tizio che si ferma più in la. Io mi siedo e faccio finta di niente, lui guarda in giro, vede che sono solo, poi porge l'attenzione alle rumene. Una è in reggiseno e continuano a farsi le foto. Riaccende il motore e si sposta, in fondo allo spiazzo dove c'è una duna. Si parcheggia dietro, e come supponevo tira fuori il binocolo. Io riprendo a trastullarmi, e seguo le altre indicazioni. Tiro fuori un libro, poggio i piedi sul cruscotto allargando le gambe, mi massaggio le palle.
Devo fare un latro video così vedo di chiudere il discorso. Prendo un profilattico, poi una candela di circa 10 centimetri, la infilo nel profilattico e faccio un nodo in fondo.
Mi sdraio un pochino aprendo bene le gambe e, presa un po di crema, gioco col mio buchino. Ho il dito fatto di crema e lo passo sul buchetto per ammorbidirlo, lo apro un po' e metto dentro il dito. Mi ricordo di avere dimenticato la cam spenta, cosi la accendo e la sistemo. Riprendo il mio "massaggio".
Metto il dito finalmente dentro, ho provato altre volte e la mia ex mi stimolava quando mi faceva i pompini, ma non è mai stato il mio autoerotismo preferito.
Dopo avere entrato il dito,e chiuso gli occhi per un attimo, mi accorgo che le rumene stanno passando, e dall'altro lato dell'auto stanno vedendo tutto. Le vedo che ridono, io mi giro e continuo nel mio giochetto. Le perdo di vista, non le sento più e penso se ne siano andate, così prendo la candela e la metto dentro. Alzo la testa per guardarmi intorno, convinto che le due donne devono essere nei paraggi, ed infatti è così: si sono spostate un po' dietro la macchina ma abbastanza vicine da guardare in silenzio, sono abbracciate, quasi a camuffare che stiano guardando. Io sono eccitato e decido di giocare. Sposto ancora la cam loro si accorgono e ridono interessate. Abbasso il sedile, mi metto a ponte, praticamente col culo visibile oltre il finestrino e prendo a masturbarmi il sedere. Faccio finta di niente di essere solo, inizio a fare dei mugolii, ma continuo, vedo le donne che girano per l'auto passano e spassano in modo da guardare meglio, quando una delle due passa davanti al finestrino, io accenno un sorriso a dire - sto godendo - lei ride e si sposta. Le vedo allontanare, risalgono sul motorino e se ne vanno... io mi rilasso un po', mi giro, rimetto i piedi sul cruscotto, e riprendo a segarmi con la candela in culo.
Sento di nuovo il motorino che si avvicina, stavolta le due donne parcheggiano vicinissime alla mia auto, dal lat del conducente però in modo da potere stare comodamente sul motorino e vedersi lo spettacolo. Ridono, si toccano quando io le guardo...prendo a segarmi, quando ad un certo punto, una delle tipe si avvicina e si mette palesemente a guardare dal finestrino... si appoggia e sta a guardare - da fastidio? - no rispondo io, mi piace essere guardato.
L'altra si mette a fianco e guardano entrambe. Così mi giro dalla loro parte e mi masturbo il culo mettendoglielo davanti. Devo fare un altro video ancora, quindi sistemo la cam, e mi siedo tenendo le gambe vicine al corpo, in modo da essere tutto piegato e mi sego.
- che fai - dice l'altra, io rispondo che è una specie di penitenza per una scommessa persa, e che devo fare dei video, intanto le mie palle sono piene, così mi organizzo per sborrare. Mi sego più forte, sono tutto sudato per il caldo che fa e per l'agitazione, mi sto lamentando ma quasi non me ne accorgo, la tipa affacciata mi incita, e io alla fine vengo copiosamente sul mio corpo, sento tutto il corpo che trema e le forze che mi mancano. Rido soddisfatto. Mi prendo un bravo dalle tipe, e poi un invito a pulirmi. Io per tutta risposta, mi recupero la sborra e la bevo, loro approvano soddisfatte, il resto lo asciugo col telo tirandolo da sotto il culo.
Devo fare un ultimo video così posiziono la cam guardando fuori verso il mare, poi scendo nudo, con il telo in mano, mi dirigo a mare, mi do una lavata e mi dirigo di nuovo verso la macchina, passo davanti alle rumene, una è appoggiata allo sportello e le chiedo se mi fa entrare, l'altra mi viene dietro, mi tocca il culo, e mi tira fuori il profilattico con la candela: l'avevo scordata!
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11 years ago
admin, 75
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Canal grande
CANAL GRANDE
Il profumo è The One, lo riconoscerei tra mille e questo già mi mette di buon umore
Lo riconosco dal profumo, Francesco mi aspetta, è rivolto verso il Canal Grande davanti alla stazione.
Mi avvicino alle sue spalle e gli copro gli occhi con le mani, che lui subito prende tra le sue e che poi si porta alle labbra e quindi sul suo petto così che mi ritrovo abbracciata a lui che gira il viso e mi guarda negli occhi " sei arrivata finalmente" mi dice, mi lascia le mani, si gira e mi prende il viso , mi attira verso le sue labbra e poi si ferma così ..appena prima di un bacio , per fissarmi intensamente negli occhi " decisa? " mi chiede. Io abbasso lo sguardo, poi lo rialzo, con sfida " decisa" rispondo.
" allora andiamo " dice lui e mi prende per mano portandomi verso il Taxi ormeggiato di fronte.
Ci accomodiamo sul divanetto nel fondo del taxi e Francesco comincia ad accarezzarmi le gambe, poi all'improvviso si gira verso di me, mi prende tra le mani a coppa i seni e li stringe forte , mi sussurra vicinissimo " sei sicura vero? non mi deluderai?" io gli sorrido e abbasso le palpebre, è il mio si.
E' caldo e l'aria che entra dai finestrini mi rinfresca appena. " lui è molto affascinante, un uomo sicuro di se', potente" comincia a spiegarmi Francesco, " è autoritario, ma dolce"
"come l'hai conosciuto?" gli chiedo " fa parte del club nautico da qualche mese, si è trasferito da poco" mi risponde e continua " ti piacerà, è il tipo che ti fa eccitare, vedrai, ti sottometterà come piace a te" e si mette a ridere prendendomi in giro... " e a te" rispondo io sorridendo.
Arriviamo al B&B prenotato per me da Francesco, saliamo in camera, sul letto è pronto un vestito da sera, vicino un completino intimo " voglio che tu ti metta quelli" mi dice " ora riposati, ti passo a prendere alle 21.00" Io gli sorrido e domando " non hai voglia di un piccolo anticipo" e mi avvicino allungando una mano verso la sua cintura. Lui mi blocca la mano " sono troppo teso, e voglio che tu sia piena di desiderio. Aspetta, vedrai che ti divertirai stasera" mi sorride e mi abbraccia, capisce che sono delusa, che vorrei un po' di tenerezza, ma si distacca e va via lasciandomi nella stanza in penombra.
Vado nel bagno e mi faccio una doccia poi comincio a mettermi una crema delicata e protettiva e intanto penso alla serata che mi aspetta, di cui non so molto...La regia mi è oscura, so solo che ho promesso a Francesco di fare l'amore in un luogo nuovo con un ospite...in tre..
Una fantasia che ha voluto condividere con me, che sono anche un mezzo, un'esca potremmo dire, per arrivare ad accarezzare la pelle di quest'uomo che in modo oscuro lo attrae.
Siamo amici io e Francesco, amanti, complici, abbiamo molte affinità , ma siamo soprattutto amici, ci siamo conosciuti per caso , attratti dalla fantasia reciproca, via internet. Poi ci siamo incontrati, annusati, piaciuti e abbiamo cominciato a giocare.
Oggi il gioco è nuovo e tutto da scoprire...
Alle 21.00 sono pronta, il minuscolo intimo mi copre appena, ho sandali con un tacco discretamente alto, ma non così tanto da non riuscire a camminare per le calli.. il vestito da sera mi sta deliziosamente. Francesco mi conosce bene ed ha un gusto innato straordinario. Il profumo è Million...
Quando Francesco entra, mi guarda ammirato " fantastica" mormora " sei bellissima ed eccitante" e mi stringe forte un seno con la mano aperta e poi con un dito cerca il capezzolo che subito gli risponde rizzandosi sotto la stoffa sottilissima del reggiseno e dell'abito estivo "bene vedo che sei dell'umore giusto" scherza Francesco, e mi precede sulle scale.
Con il taxi percorriamo il canal Grande fino a S. Stae , è bellissimo vedere i palazzi illuminati che si riflettono nell'acqua, la sera è ancora calda e la mano di Francesco sul mio braccio è ancora più calda.
E' sudata la sua mano che mi guida tra i vicoli verso il palazzo che è la nostra meta
Arriviamo davanti ad un piccolo portone con un unico campanello. Al trillo del campanello il portoncino si apre subito , siamo attesi.
Saliamo le scale , io con curiosità, Francesco è molto teso e controllato.
Giungiamo in cima alle scale e, prima di varcare una antica porta, Francesco si gira e mi guarda sorridendo " grazie " mi dice " vedrai che ci divertiremo" io sorrido " ne sono sicura " rispondo "ma tu proteggimi" lui mi stringe la mano con forza e poi entriamo.
Il salone è illuminato da lampade disposte negli angoli, ci sono grandi divani foderati di seta rossa, un tavolino basso...grandi tappeti. Ai muri quadri antichi e specchi bruniti dal tempo.
Le grandi porte finestre sono aperte su una altana , un grande terrazzo affacciato sui tetti di Venezia, verso il Canal Grande.
Sul terrazzo un tavolo apparecchiato, con grandi candelabri che lo illuminano con luce tremolante.
Il nostro ospite ci aspetta in piedi appoggiato alla balaustra, con un calice in mano , che alza verso di noi al nostro entrare "benvenuti" ci dice e sorride.
E' un uomo brizzolato, robusto, piuttosto alto, con ciglia folte e occhi profondi e scuri. Ha grandi mani e spalle forti. Veste una giacca leggera, grigia, una camicia bianca, senza cravatta. Con un gesto ci invita vicino a lui e ci offre due calici di vino bianco. La sera si è fatta più fresca, sul terrazzo arriva l'aria di mare, il vino fresco mi scende in gola con facilità e me ne ritrovo in mano subito un secondo calice.
Tra Francesco e il suo amico c'è un'aria di complicità, anche se Francesco sembra un po' in soggezione, quasi come un promettente assistente universitario con un cordiale professore. Sorseggiamo il vino in silenzio, godendoci la sera fresca.
Il tempo sembra sospeso.
Poi il nostro ospite ci invita al tavolo e scopre un grande vassoio dove ci sono ostriche su un letto di ghiaccio.
" Francesco , vuoi aiutare la tua amica" chiede con un sorriso e si accomoda su una poltrona di vimini. Francesco lo guarda intensamente poi si avvicina al tavolo , prende un'ostrica , la succhia intera in bocca, si avvicina a me e mi bacia , passandomi l'ostrica.
Il sapore di mare mi impregna, la consistenza del mollusco è eccitante come una lingua nella mia bocca, lo assaporo lentamente, mentre Francesco mi bacia sul collo e poi scende giu a baciarmi il seno. Chiudo gli occhi e sento le sue mani che mi spogliano.
Sono in piedi a seno nudo, Francesco mi aiuta a sfilare dalle gambe il vestito poi mi prende per mano e mi fa fare un giro su me stessa, mi " presenta " al suo amico.
Mi guida fino davanti a Lui seduto sulla poltrona " stai ferma qui " mi ordina e si allontana. Io guardo l'ospite negli occhi, sono profondissimi, mi sta fissando con desiderio.
Francesco torna alle mie spalle , ha portato cubetti di ghiaccio che mi passa sui seni e sui capezzoli, io rabbrividisco di piacere, poi mi gira, mi fa inchinare in avanti e abbassa le mie mutandine davanti a Lui. Io rimango immobile , in attesa e sento che passa sulla mia figa un'ostrica "grazie " dice il suo amico , evidentemente gliel'ha offerta da gustare ,e poi continua "sentiamo che gusto ha questa tua deliziosa amica" e sento la sua lingua morbida che passa sulla mia figa ormai molto bagnata "sei più deliziosa dell'ostrica" commenta, e poi" assaggiala anche tu Francesco".
Francesco comincia a leccarmi come sa fare molto bene e io comincio a gemere. Allora si ferma e introduce nella mia vagina un'ostrica, poi sento una lingua che mi penetra e due labbra che risucchiano il mollusco " buonissima" dice Lui "devi assaggiarla anche tu"... si alza e mi fa inginocchiare poi si mette davanti a me, apre i pantaloni e mi ritrovo davanti il suo cazzo sul quale posa un' ostrica " succhia" mi ordina. Io prendo in bocca l'ostrica indugiando con le labbra sulla cappella e gli strappo un mugolio di piacere. Francesco intanto si è inginocchiato dietro a me e sento che preme sulla mia fica per penetrarmi, mentre io comincio a succhiare il cazzo di Lui. Poi Francesco scosta la mia testa e viene in avanti per prendere in bocca il cazzo del suo amico. Lui è sorpreso, ma non si ritira, anzi asseconda i movimenti. Io mi sposto in basso e poi mi sfilo di lato.
Mi metto in piedi e lascio che Francesco si inginocchi davanti a Lui , poi mi metto a cavallo delle sue spalle davanti a Lui che comincia a baciarmi e palparmi con tutte e due le mani le tette, a strizzarmi i capezzoli. Poi con una mano scende ad accarezzarmi la figa mentre con l'altra guida la testa di Francesco che affonda sempre di più fra le sua gambe aperte con un movimento ritmico.
Io sento tra le mie gambe la testa di Francesco che si muove e mi accarezzo le tette , sono molto eccitata.. ad un tratto Lui ferma Francesco, lo fa alzare , gli prende la testa tra le mani avvicina la sua bocca e lo bacia, un lungo bacio sensuale. Prende un'ostrica dal piatto e gliela mette in bocca indugiando con le dita sulle sue labbra e dentro la bocca. Un'altra ostrica è per me, me la infila nella fica e poi la passa a Francesco.
Si baciano di nuovo.
Ora si spogliano e vedo che Lui ammira Francesco mentre si toglie i pantaloni e la camicia, Francesco non smette un istante di guardalo negli occhi.
Io mi allontano e mi servo un calice di vino bianco.
Li ammiro nudi entrambi, vicini, si accarezzano , sono molto belli alla luce delle candele.
Lui è più robusto, ha un po' di pancia che lo rende più sexy, ha l'aria del capo, del dominatore. Francesco è più magro ha un fisico più palestrato, più sportivo , sembra soggiogato dal fascino dell'amico.
SI accarezzano le spalle, in modo robusto, mentre si baciano ancora , e poi si prendono in mano a vicenda il cazzo durissimo teso , uno verso l'altro.
Io mi avvicino e unisco le mie mani alle loro nel massaggiarlo , su e giu , mentre ci baciamo..non mi rendo conto di chi mi stia baciando, di chi mi stia strizzando le tette , di chi mi metta le dita nella fica e nel culo.
Poi il ritmo cambia ancora.
Lui si ferma, ci prende per mano e ci fa entrare nel salone. Si siede , quasi sdraiato, su un grande divano e mi fa accomodare sopra di lui. Mi penetra in profondità , lo sento dentro fino in fondo; io mi muovo su e giù. Sento che Francesco è alle mie spalle, mi sta lubrificando il culo con il dito unto di olio. Io mi piego in avanti e mi apro il più possibile per accoglierlo. Ci fermiamo un istante per permettergli di entrare. Lui si appoggia e poi spinge deciso, strappandomi un grido a metà tra il piacere e il dolore.
Ora sono penetrata, completamente, da entrambi che si muovono con ritmo quasi uguale.
I loro cazzi si massaggiano a vicenda dentro di me.
Io sento che comincio a pulsare.. prima piano, poi più forte. Comincio a contrarmi vigorosamente in un enorme orgasmo che esplode dentro di me.
Il viso di Lui è contratto, quasi in una smorfia, poi spalanca gli occhi e geme, mentre mi inonda. Sento Francesco alle mie spalle che continua a muoversi ancora , una ...due volte.. poi viene anche lui dentro di me.....
Dopo si sfila lentamente e si stende sul divano vicino a Lui che è ancora dentro. Ci baciamo ancora... tutti e tre insieme, tre lingue che si inseguono. Poi anch'io mi stendo stanca, vicino a Lui... Ci guardiamo sorridendo... la notte è solo cominciata...
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11 years ago
lara62,
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Un vero peccato2
E' ancora presente nella mia testa la richiesta fattami da Titti, prima di lasciare casa sua e di Pietro, di portare con me da loro la giovane coppia (25/33) mia amica, Luca e Giò, ed eventualmente anche solo lei,
in quanto aveva voglia di provare a realizzare a sa idea di avere un rapporto saffico che da un pò di tempo era nei suoi pensieri.
Una sera ne faccio accenno a Luca il quale non manifesta alcun disappunto e però die che debbo parlarne con Giò perchè, sebbene molto aperta e amante insaziabile, è lei che deve dire se ha voglia di un rapporto con una donna, non avendo mai fatto intendere questo orientamento e, comunque, lui vorrà partecipare solo succesivamente.
Appena se ne presenta l'occasione espongo a Giò, che con me ha un'ottima intesa anche al di fuori del letto, la richiesta della mia amica Titti che le dico essere donna molto attraente, sensibile, di gusto e raffinata. Subio Giò da la su disponibilità per un incontro conoscitivo e anche per potere stare insieme, tenendo però presente che il rapporto saffico non è nelle sue corde e chesolo passivamente le potrà concedere di fare qualche avance.
Riferisco il tutto a Titti e Pietro eimmedatamnte organizano un inconto ca loro per il venerdì sera , essendo l'indomani tutti liberi da impegni di lavoro.
Giungiamo in orario a casa loro e nel vedere Giò, in tutto il suo plendore,restano incantati e ebbo dire che anche Giò appare ppagata dalla loro presenza ed eleganza.
Ho dimnticato di dire che qando iòè per strada, entra in un negozio non si può fare a meno di girarsi e ammirarla. E' una ragazza alta m.1,72, porta tacchi alti da 8-10cm. che, se fosse necessario, ne slanciano la figura, è snella,con due belle lunghe gambe, un sedere piccolo, tondo e compatto, due tette 2^misura sode e a punta, un viso attraente, due occhi verdi ammalianti e sulle spalle diritte una cascata di capelli ricci castano scuro.
Scambiati nel salone i convenevoli di rito e dopo avee sorbito un caffè ci chiediamo sorridenti come vogliamo proseguire la serata e tutti propendiamo per la camera da letto.
Appena ci spogliamo e Giò si sta per togliere anche il minuscolo slip, gli occhi di titti e di Pietro sono estasiati e debbo dire che anche giò mostra di gradire anche il pisellone di Pietro che gà è sull'attendi,.
Ognuno si ricava uno spazio insieme alla sua donna e dopo i primi pompini, le prime leccate di fica, le prime masturbazioni siamo pronti a rendere omaggio a quelle belle fessure già bagnate e desiderose di essere possedute. Tiro giò sto di me, lei scosta un poco lelabbra della fica e piano piano mi introducoin lei,che con un bel movimento sisuccia dentro tutto il cazzo. Pietro sta prendend Titti da ditro e nel mentre lei continuare a guardare Giò che essendo sul punto ddi iniziare a godere comincia a gemere, ad emettere tutta una serie di gridolini e questo è solo l'inizio perchè dorante un rapporto lei è capace di godere svariate volte e continuare fino a quando le forze non l'abbandonano e anche gli altri non si esaurscono. A questo punto faccio cenno a Pietro di lasciarmi Titti e prendere Giò che stava, così come Pietro, aspttando proprio questo e di nuovo poco dopo giò è pronta a godere, mentre anche Titti si gode i colpi che sto assestando alla sua fica stando sotto di me e con gli occhi mi chiede cosa può far con Giò, equindi le faccio capire diallungre un poc la mano veso di lei e accarezzrle la chiemana e poi le cosce senza troppa insistenza. Non sicapisce bene se lei gradisce, anche perchè presa dalle sferzate di Pietro, e però non sembra rifiuitare. Le consiglio ora di tornare con Pietro e di attendere mie prossime mosse.
Sia Giò che Titti si dispongon su di noi per un bel 69 e mentre loro si dilettan a leccare e succhire i nostri cazzi noi esploriamo le ficecon le dita e con la lingua ed è a questo punto che suggeriscoa Titti di toccarle la fica con la mano; Lei le introuce piano piano le dita al posto delle mie e inizia a mastirbarla e lo fa evidentemente bene in quanto Giò, forse ignara, comincia a dimenarsi specie quando va a sfiorare il clioride. Ora le lasci spazio per baiale la fica e leccarla, mentre lei è intenta a succhiare dolcemente il cazzo. Titti ormai al colmo del desiderio le allarga l fica e introduce la lungua e comincia anche a baciargliela con movimenti cortinui e forti della testa e subito dopo sento che Giò sta venedo ancora e infatti esceil cazzo dalla bocca, non lo molla,lo stringe e sotto i colpi di lingua di Titti gode, come una pazza e muove cosce e culetto come se lo stesse prendendo dentro e dopo un poco si rilassa su di me.Ancora io e Pietro ci siamo trattenuti dal godere e riprendiamo a stuzzicarle, ma Titti desidera concludere ciò cea iniziato e si dispone per per baciarecon la linua Giò che peò oppone un netto quanto garbato rifiuto e lo stesso fa qanto porta la mano di giò verso la sua fica.
Allora colgo subito la palla al balo attiro giò sotto di me e comincio a bciarla e a darrle dentro il cazzo, imitato da Pietro; nel frattempo sussurro nell'oreccio a Giò di concedere a titti di accarezarla e di avvicinare la sua fica a quella di lei e ,menter siamo tutti congiunti faccio cenno a Titti che si avvicina a noi assieme a Pietro e inizia a carezzarle i ianco e la coscia e poi intrufola lamano tra i nostri corpi e io le concedo di gigere in prossimità dell'amato fiore ed è a questo punto che ci stacchiamo da loro che cominciano accivinarsi e allargando le gambe le intrecciano per mettere a contatto le loro fihe che ora si toccano mentre le loro mani sono una sui fianchi dell'altra.
Noi due nel mentre ci siamo posti in prosimità delle loro teste e abbiamo avvicinato i nostri azzi ora roventi alle loro bocche che lihano accolti con piacere. Ora Titi comincia a spingere il suo ventre verso giò che pur stando fera non inietreggia di un millimetro ed entrame cercao la posizione gsta erfarle aderire meglio; spingono ora tutte e due si tengono strette con le mani sui fianchi e senza staccarsi aumentano la velocità del movimento sincrono avanti indietro, stanno per venire, non si fermano più e allora usciamo dalle loro bocche e non appena sentiamo dai gemiti, dagli urletti di piacere che stanno godendo da pazze,sena lcun mnimo contegno, scarichiamo sui loro corpi tutto l quantità di sperma accumulata.
Dop quella sera nonci siamo più incontrati tutti insieme, però da Giò ho saputo che Titti l'ha cercata varie volte ed invitata assieme a Luca e a me, ma finora non se ne è fatto niente.
Io per spero e sono convinto che accdrà di nuovo sia perchè Gò è una
donna molto aperta ed amante dei piaceri del sesso e sia perchè sarà anche Luca convincerla considerato che gli ho rieritoche Pietro ha tra le gambe un bel bastone che sa usare anche molto bene, e che contrariamente a me, sarebbe disponibile anche con un maschio che ne facesse richiesta.
Credo proprio che ci rivedremo.
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11 years ago
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