{"linkButtonClass":"stories-filter__top-new-button button button_default","href":"\/en\/stories-add","title":"Add story","displayFirstSpan":true,"firstSpanClass":"stories__top-new-button-icon","firstSpanContent":"\n<svg class=\"svg-icon icon-add-button-icon\">\n <use xlink:href=\"\/build\/sprite-83eb32dceb21b468932833be844ed846.svg#add-button-icon\"><\/use>\n<\/svg>","displaySecondSpan":true,"secondSpanClass":"stories__top-new-button-text","secondSpanContent":"Add story","checkDeactivatedProfile":true}
-
Le cose fatte senza fretta sono sempre le migliori.
Da circa due anni e mezzo, frequentiamo questo mondo trasgressivo e come capita a tutti, almeno cosi presumo, abbiamo incontrato tante coppie per un caffè conoscitivo, ad alcune siamo piaciuti e ad altri no e viceversa. Durante tutti questi caffè conoscitivi, una sera della trascorsa estate, una coppia ci aveva colpito sin dal primo istante, per la loro simpatia e spontaneità, cosa che capita raramente. Li chiameremo, con nome logicamente di fantasia Mara e Nicola……..dicevo…..dopo aver trascorso una bella serata conoscitiva in un chiosco del Poetto, ci lasciammo salutandoci, lasciando intendere che se eventualmente fossero interessati ci saremo rivisti. Come di consueto, con la mia compagna ci eravamo confrontati e la coppia in parola ci aveva particolarmente colpito, sia per la simpatia e sia per l’educazione e correttezza. Io ero quello un po’ più scettico, infatti le rappresentavo che c’era molta differenza di età, avevamo quasi un decennio di differenza e che probabilmente erano interessati ad altro. Sonia invece, sosteneva che il suo intuito le diceva che invece erano interessati e sdrammatizzo’ sull’età dicendo che anche se c’era questa differenza non eravamo certo da buttare via e che facevamo la nostra porca figura….và beh, risposi, se son rose fioriranno…..L’estate prosegue e continuiamo a fare altre conoscenza davanti a un drink o una pizza e ogni tanto chiedevo a Sonia se Mara si era fatta sentire, visto e considerato che i rapporti telefonici li tenevano le donne. In sostanza succedeva questo; la coppia era interessata ma, per vari motivi, non coincidevano mai i momenti di disponibilità di entrambi, e cosi siamo andati avanti. Recentemente, mentre facevamo il punto della situazione e le rappresentavo l’intenzione di eliminare l’account, in quanto ritenevo che era solo una perdita di tempo sia perché molti mettevano foto vecchie e anche per il fatto che avevamo riscontrato poca sincerità e schiettezza da parte di alcuni e facendo riferimento alla coppia in questione, la buttai cosi: “ vedi anche Mara e Nico, spariti”, e Sonia ribadii, non sono spariti, lo sai che hanno problemi familiari, altrimenti non mi avrebbe contattato nemmeno per gli auguri di Natale e Capodanno. Senti, facciamo cosi, visto e considerato che la prossima settimana abbiamo casa a disposizione, le mando un messaggio d’invito per una cena e secondo come risponde la metto alle strette chiedendole la massima sincerità. Il giorno dopo, mi informò che Mara le aveva risposto affermativamente, fatto salvo che il marito fosse libero la domenica successiva e che in tutti i modi il pranzo si sarebbe fatto a casa loro. Da buon pessimista, manifestai immediatamente seri dubbi sul risultato, cosa che irritò la mia compagna la quale mi accusò di portare sfiga. Come concordato, il sabato sera, Mara dà conferma per il giorno successivo, fornendoci l’indirizzo di casa e accordandoci con l’orario. Come concordato, ci presentiamo presso la loro abitazione e ci accolgono col loro meraviglioso sorriso mettendoci a proprio agio parlando come vecchi amici di tutto e di più. Ad un certo punto della mattinata, mentre io e Nicola parlavamo davanti al caminetto, quasi contemporaneamente ci siamo resi conto che da un po’ le Signore erano sparite dalla stanza e che probabilmente Mara le stava facendo vedere la casa e cosi decidiamo di raggiungerle. Non immaginavamo mai lo spettacolo che ci attendeva quando siamo giunti davanti alla camera da letto; Sonia e Mara erano distese sul letto, con solo i perizoma addosso che si baciavano intensamente. Ci guardiamo per un attimo con Nicola e senza proferire nulla, ci spogliamo simultaneamente e in tempo di record ci buttiamo sul letto tra le due porcelline che continuavano a baciarsi con una passionalità indescrivibile. Inizialmente le liberiamo dal perizoma e senza alcun accordo, abbiamo iniziato a leccare le loro fighe. Il clima si stava riscaldando, le due donne iniziano a mugolare dal piacere e cosi apriamo le danze. Avevano una sincronizzazione stupefacente, senza proferire parola, si dedicavano entrambe a un solo cazzo, alternando i cazzi per par condicio, poi si leccavano la figa e le tette tra di loro, se una si metteva a 69 con un maschietto l’altra collaborava col pompino mentre veniva presa alla pecorina, mentre una veniva presa alla pecorina l’altra si piazzava sotto e le leccava il clitoride e a sua volta veniva leccata dall’uomo che non era intento alla penetrazione, insomma una sincronizzazione tacita ma perfetta che nessuno mai avrebbe immaginato che due sconosciute si muovessero con tale maestria e sincronizzazione che solo la profonda conoscenza ti porta a tale risultato. Insomma, abbiamo giocato per un ora e mezza con più e bellissimi orgasmi, sicuramente da ripetere e da migliorare.
Qualcuno si chiederà come mai non abbiamo lasciato un feedback, la risposta è semplice; entrambi , abbiamo convenuto che non siamo interessati a far sapere con chi scopiamo, tanto se avrete modo e la fortuna di giocare con questi meravigliosi amici vi accorgerete della loro raffinatezza, lealtà, buon gusto e passionalità, come si dice: 1000 cuori a loro.
Il motivo per cui abbiamo deciso di raccontarlo è semplicemente per rappresentare che non siamo una coppia che gioca cosi per fare numero, che ci piacciono le cose fatte con calma, con spontaneità e che non bisogna mai dare nulla per perduto e che per ogni cosa ci vuole il suo tempo e le circostanze adatte. Buon gioco a tutti!
12
0
6 years ago
CPynuSonia,
55/55
Last visit: 4 years ago
-
Io, mia moglie e l’ex di suo fratello
....quando mio cognato dopo anni si separò dalla moglie, inizió la convivenza con una ragazza rumena, occhi azzurri come il cielo, biondina, seconda di seno ma con un culo tondo e sodo come il marmo. Anche questa relazione non andò a buon fine, ma Natalia con noi rimase in ottimo rapporto, per cui continuammo a frequentarla con mia moglie. Capitava spesso di messaggiare ed un giorno decisi di sondare un poco il terreno, cominciai a riempirla di complimenti e lei rispose a tono, sentenziando: "peccato che rispetto troppo Giulia, perché una bella scopata con te l'ho sempre sognata". Dato che mia moglie aveva sempre sognato di vedermi possedere una donna nel nostro letto, le raccontai di Natalia. Figuriamoci se mia moglie si fece pregare, in meno che non si dica, invitó a cena l'ex cognata, cenetta a tre, qualche battutina, un calice di vino rosso e grappa rumena fatta in casa. Mia moglie propone a Natalia un massaggio mentre io lavo i piatti e si trasferiscono velocemente di la, lasciando la porta semiaperta, così come concordato. Candele, luci soffuse, musica di sottofondo, sbircio la mia ex cognata nuda a pancia in giù, occhi chiusi e le mani di mia moglie che scorrono sul suo corpo reso lucido dall'olio. Ho il cazzo in tiro, il cuore a mille. Mia moglie fa un cenno entro quatto quatto e comincio pure io a massaggiare l'ex cognata. Al contatto Natalia alza la testa stupita, Giulia la tranquillizza dicendole: "quattro mani sono meglio di due".
Il massaggio si fa sempre più audace, le nostre mani sempre più curiose di scoprire il corpo di Natalia. Inizio ad affondare le mani tra le sue cosce, le mie dita scorrono affondando sulle labbra delle sua figa, è allagata, i suoi umori misti all'olio rendono i suoi buchi voragini. Iniziamo a masturbarla, alternandoci, così facendo iniziamo a spogliarci, Giulia in solo perizoma, fa sparire la sua manina dentro alla figa di Natalia, io mi sposto piazzando il cazzo davanti alle labbra; Natalia inizia a succhiarlo avidamente e con maestria, mentre la mia mano, le massacra i capezzoli, i suoi gemiti sono musica per le nostre orecchie.
La prendo di peso e realizzo il sogno di Giulia, la lascio di schiena sul lettino da massaggio, mi porto le gambe sul mio petto e comincio a pomparla come un forsennato, colpi secchi e decisi, Natalia è in delirio, mentre mia moglie sparisce per qualche secondo, torna e ci invita a spostarci nel nostro letto. Troviamo la stessa atmosfera ma un letto in più e specchi ovunque, faccio montare Natalia sul cazzo mentre lavoro Giulia con la lingua, le sfiorò il clitoride, mi perdo tra i sensi, tocco tette ovunque, sento le loro mani che si esplorano, ma dura poco perché subendo così passivamente sarei durato 10 minuti. Mi alzo e metto Natalia davanti allo specchio a pecora, questa volta tocca a lei leccare il clitoride e la figa di Giulia, spingo a fondo, sento il rumore della nostra carne, sento i suoi gemiti e quelli di Giulia che subisce i contraccolpi, la sculaccio e le mungo i capezzoli come fosse una vacca, gode come non mai, mi sento un Dio in mezzo a loro due. Adesso tocca alla mia mogliettina, Natalia le tiene le gambe sollevate mentre io su di lei pompo con colpi secchi e decisi, adesso tocca a Giulia impalarsi sul cazzo, viene a ripetizione, mentre l'ex cognatina la bacia e le lavora i capezzoli. Adesso tocca a Natalia salire su cazzo, è una maestra, ora capisco perché nonostante le incompatibilità caratteriali, mio cognato non riusciva a mollarla, io bacio Giulia, ma sento che non durerò tanto, ho le palle dure e gonfie, per cui per evitare di ingravidarla, mi sollevo, la poggio di fianco e senza neanche chiederle il permesso le svuoto il mio nettare in gola, Giulia che è un po' restia, guarda incuriosita, non si perde neanche una goccia, anzi per evitare problemi comincia a ripulire l'asta dalla base alla punta. Il tempo di due chiacchiere e Natalia versione idrovora ricomincia a lavorarmi il cazzo, non è mai sazia, ed io non mi lascio pregare, Giulia un po' sfiancata si limita a guardare, ad incitare e a toccare, io continuo a godermi il mio giorno da Dio e le regalo un'altra sborrata sul pube. Crolliamo sfiniti nel letto, i nostri occhi parlano da soli, commentiamo ogni attimo e ogni passo della serata. Ci concediamo una doccia, Natalia ci saluta, io concedo a Giulia un ultimo orgasmo, più intimo, tutto nostro.
Storia vera.
13
1
6 years ago
ms1773pi,
51
Last visit: 11 hours ago
-
Il nuovo vicino (1)
successe qualche anno fa...
Sento suonare alla porta, c'é un uomo sui 50, non alto, piuttosto tozzo, con occhi scuri, lucidi e furbi. Si presenta, ha acquistato lui l'appartamentino accanto e si scusa se farà qualche rumore, ma i lavori li fa da solo, e quindi andrà avanti per un bel po'. Mia moglie esce dal salotto per vedere chi c'é e glielo presento; lui la guarda con molto interesse, direi spudoratamente; è chiaramente uno a cui le donne piacciono e mia moglie ha destato in lui un notevole interesse.
Lo invito a entrare e propongo di bere alla nostra vicinanza, accetta immediatamente ed entra senza staccare un attimo gli occhi dal corpo di mia moglie. Certo che Lea, bionda e formosa, fa una gran figura malgrado i suoi 42 anni, soprattutto ora, d'estate, con quella bella abbronzatura e quel vestitino corto e aderente, così scollato. Il nuovo vicino dice di chiamarsi Diego e di essere separato da poco, senza figli; buttà là due commenti sulla bellezza di Lea, poi - visto il sorriso compiaciuto di mia moglie - va avanti e si fa più audace, guardando verso di me per controllare la reazione, e visto che anch'io sorrido propone un brindisi alla bellezza procace e sensuale (dice proprio così) della sua nuova vicina, e lo dice piantando fissi gli occhi scuri in quelli di mia moglie, che finge di schermirsi. Brindiamo , chiacchieriamo ancora un po', poi ci saluta e se ne va.
"Hai visto come ti guardava? Deve essere un gran porco."
"Beh mi guardava come un vero maschio guarda una donna, eheheh..."
"Anche tu però lo guardavi in un modo... Ti piace vero?"
"Non è bello, ma sprizza sesso da ogni sguardo, ogni movimento, ogni parola... è carnale, ecco, sembra una bestia pronta all'amplesso:"
"Insomma ti eccita, magari ti sei bagnata. Dovrò essere geloso? Anche se ha un po' di pancetta?"
"Non lo sei mai stato, geloso, ora mi sembra tardi per cominciare. E lui avrà pure la pancetta, ma gli dona, a lui!""
Quella sera a letto io torno sull'argomento e mia moglie dice che, sì, quel maschio maturo le piace; insisto ancora e finìsce per eccitarsi, bagnandosi molto.
Alcuni giorni dopo Diego viene a chiedere se posso prestargli una prolunga per il trapano: è a torso nudo, nerboruto e villoso, e indossa solo dei jeans tagliati cortissimi che lasciano vedere le grosse cosce e i polpacci pelosi. Intanto che cerco la prolunga, mia moglie gli offre una bibita fresca e io li trovo in cucina e vedo che questa volta è lei ad avere gli occhi incollati sul corpo possente del maschio che, mentre beve avidamente, si tocca il bozzo, stretto nel tessuto aderentissimo. Lui ringrazia e torna a lavorare.
"Mammamia, hai visto che bestione? e hai visto come se lo tocca? Proprio un gesto da vero maschio..."
Mi avvicino da dietro, la bacio sul collo.
"Ti piace eh?"
"Sì, mi sento femmina ogni volta che mi guarda con quegli occhi avidi, mi sento come se mi spogliasse. Non mi è mai successo con nessuno..."
"Vuoi che gli diciamo di mangiare con noi, stasera?"
"Magari."
Suono alla sua porta. Gli dico che può tenere la prolunga finchè gli serve e gli chiedo se vuole cenare con noi, visto che è da solo.
Accetta prontamente. Lavorerà ancora un'oretta, poi si farà una doccia e verrà da noi.
E infatti, puntualissimo suona il campanello. Ha in mano una bottiglia di vino. E' sceso sotto ad acquistarla dopo la doccia. Si scusa per l'abbigliamento, ma non si è ancora trasferito e l'unica cosa pulita che aveva sottomano erano questi calzoncini da bici in lycra azzurra e questa canotta da palestra. Non gli credo, penso che ha fatto apposta a (s)vestirsi così, per far vedere a Lea quanto è figo: i calzoncini non nascondono nulla, nè le grosse palle, nè il notevole manico e la canotta sembra fatta apposta per esaltare la sua muscolatura e far vedere tutto il pelo scuro, riccioluto e lucido.
Mia moglie non è da meno. Ha messo un vestitino bianco di cotone a costine, praticamente una canotta lunga sì e no a metà coscia, che non porti reggiseno lo si vede dai capezzoli che sembra vogliano bucare il leggero tessuto. Non vedo segno delle mutandine: che non abbia messo neppure quelle?
Mi scuso: sarà una cena messa su con poco. Ma Diego spiega che è comunque felice di cenare in compagnia, soprattutto in compagnia di una donna bella e sensuale, che riempie del suo profumo questa notte di luna, Uuhhh, è proprio un poeta...
Ceniamo in terrazza, fra loro c'è una corrente di sensualità tangibile, ammiccamenti, sorrisi, forse sotto al tavolo i loro piedi si intrecciano, muovendosi sul ritmo voluttuoso della musica sudamericana che Lea ha messo in sottofondo. Mi sento di troppo, ma la situazione mi stuzzica, anzi diciamo pure che mi eccita. Entro ed esco, porto il cibo dalla cucina, vi riporto i piatti ed ogni volta li sento parlare sottovoce e ridacchiare con aria complice. Chiaramente mi ignorano.
Il vino è ottimo, il digestivo gelato scivola giù facilmente, la musica sembra quasi lasciva... la notte è limpidissima, ammiriamo la luna, ci vorrebbe un binocolo; vado a prenderlo. Mia moglie sta appoggiata al parapetto e Diego al suo fianco , vicinissimo. Lei finge di non riuscire a mettere a fuoco (ma è impossibile, lo usiamo da sempre...) lui allora le si piazza dietro, si appoggia sul suo corpo e la spinge contro la ringhiera, le passa le braccia attorno alle spalle e finge di sistemare il binocolo. Vedo che Lea spinge il culo in fuori contro il pacco del maschio e lui si strofina lentissimamente contro le chiappe sode di lei. Sento i loro respiri, pesanti.
"Mmm, ora sì... che bello!"
"Proprio una notte stupenda, vero?"
La mano sinistra di lui scende piano fino alla pancia di mia moglie e la stringe contro di sè. La destra invece si piazza sul seno, poi sparisce, capisco che da sotto l'ascella l'ha infilata dentro l'abito di Lea e ora le strizza il capezzolo destro. Lei sospira.
"Oh, è magnifico, sì, veramente magnifico... mmm."
Fa buio, ma non abbastanza per non accorgermi che il maiale le sta leccando l'orecchio e poi il collo. E io lo so che questo la fa impazzire, a mia moglie. E infatti non riesce a trattenere un sospiro, anzi un mugolìo di piacere. E intanto il bestione si strofina contro il culo di Lea senza ritegno, come se la stesse inculando. Forse pensa che , malgrado la luna, io non riesca a vedere le loro manovre, che continuano a lungo, molto lungo.
Mi accorgo di avere un'erezione incredibile...
Ora sono fermi, stretti, ma immobili...
Si sente una gran frenata nel silenzio notturno... i soliti pazzi al volante.
Lui si stacca da mia moglie.
"Mammmia abbiamo fatto molto tardi. Domani devo andare al lavoro prestissimo. E' stata una cena magnifica, non so come ringraziarvi. Siete dei vicini perfetti!"
Lo accompagno alla porta. Sull'azzurro dei suoi calzoncini di lycra si allarga una macchia scura, inequivocabile segno che ha goduto...
"Ciao, spero che ci saranno altre cene. E' stato un piacere averti come ospite."
Io faccio una doccia, mentre mia moglie si infila direttamente a letto. Nuda. Non vuole parlare.
E non vuole che la tocchi. poi sento che si muove, chiaramente si sta masturbando. La lascio al suo piacere solitario, al ricordo di una serata al chiaro di luna con un bestione peloso, davanti a suo marito...
9
1
6 years ago
bobo45sex,
27
Last visit: 2 years ago
-
La zietta virgina a 45 anni ano sano da me sfondato a 20 anni
La Zietta
di verocuck
26.07.2016 | 18.278 | 1
"Feci orecchio da mercante, ignorai la protesta e con un deciso e fortissimo colpo di reni in un attimo feci sprofondare fino alle palle il mio cazzo nell’ano..."
Nel 1° episodio Virginia, così s’appellava la zietta, una sorella della nonna materna, aveva ultimato di farmi il primo pompino della mia lunga attività sessuale, ed era distesa a gambe aperte a bordo letto con la sua natura ben esposta. Confidenza ed intimità mi resero audace. Le leccai il nudo corpo. Succhiavo un capezzolo e l’altro lo titillavo con i polpastrelli di pollice ed indice. Sull’inguine posai l’altra mano. Il dito medio stuzzicò il clitoride, grosso come i mini pene dei cuck che, poi, conobbi, e fattosi largo nella fessura s’infilò dentro la vagina. Con occhi supplichevoli dissi a Virginia che ardevo di voglia di fare la prima fottuta. Bruciavo del desiderio di montare nella vagina di una donna di grande esperienza. La zoccola, tale era per le numerose chiavata che s’era fatte con frotte di uomini diversi per statura e attrezzatura, bianchi, mulatti e neri, anche quando i suoi coniugi erano viventi, acconsentì. Sistematosi al meglio a bordo del letto, aprì di più le sode, bianche e tornite cosce, e la fica ornata da folta peluria nera era pronta alla penetrazione. Sentii . Scesi dal letto posizionai la cappella della verga al centro della fessura che m’appariva come un taglietto sotto pancia della zietta e spinsi in avanti il tanto che nella fica, che presumevo ampiamente alesata e trapanata, v’entrasse soltanto la larga cappella, e per tutta risposta udii un vigoroso mugolio di lamento tipico delle gatte in calore.
Arrapato, non l’ascoltai e d’istinto in un attimo con un colpo secco feci sparire tutti i 25cm del cazzo fino in fondo al suo utero. Un urlo m’investì. Ritenni che lei si lamentasse per il dolore che le procuravo ed ero prono ai suoi rimbrotti, invece, con enorme piacevole sorpresa, constatai che il miagolio era di piacere. Virginia con languida voce, rotta da lieti mugolii, m’incitava a continuare la monta con foga perché voleva godere di più. Pompai a più non posso. La cavalcai velocemente con furia selvaggia. Non ci vidi più e per tantissimi minuti, (dieci, quindici) il mio cazzo, come un pistone di motore d’auto a folle velocità, alesava a mezza canna la fica della matura zoccola. Istintivamente tirai il pene dalla guazza vagina dell’amica d’infanzia per godermi il novello piacere di un altro sfondamento nella fica. Questi movimenti la fecero piacevolmente sussultare e lei ci diede dentro con alzate di bacino perché il cazzo le penetrasse nel più profondo possibile. Questa mia prima chiavata è tuttora indimenticabile. Anche la zietta ammise in seguito che un simile godimento non l’aveva mai provato prima. Virginia, gran troia, fu per lungo tempo la mia nave scuola e l’ho montata fino ai suoi ottant’anni. Lei sbandierò ai quattro venti le mie performans, e fui oggetto di continue richieste sessuali da parte della sua parentela femminile, sia in età feconda che in meno pausa. Da allora la fica non mi mancherà più. Lei insistette che la fottessi spesso e io le chiesi di farmi dono del suo ano, che lei mi accordò. Mentre la chiavavo a pecora poggiai il cazzo nel buco più in alto e prima che lei fiatasse misi la cappella dentro e dissi “vedo che l’ano l’hai ben largo, vai e godrai tanto come avanti. Godi bella mia che sei la prima donna a cui faccio il culo” e lei di rimando “vai che meriti il premio di fottermi in culo, però, t’impegni a raccontarmi nei minimi particolari il primo ano sano che la tua bestia sverginerà.”. Tanto bastò che spinsi più oltre il mio cazzo ed era a mezza corsa quando lei” fermati un poco l’hai troppo grosso e lungo, mi spacchi il culo se vai oltre”. Feci orecchio da mercante, ignorai la protesta e con un deciso e fortissimo colpo di reni in un attimo feci sprofondare fino alle palle il mio cazzo nell’ano. Se quando la chiavai strillava, stavolta lei emise un urlo disumano. Mi fermai e smisi di cavalcarla. Le diedi modo di prendere fiato e di godersi un esilarante piacevole venuta anale. Poi, su sua richiesta mossi lentamente il cazzo nel culo e lei si sciolse, il dolore cedette il posto ad un godurioso piacere più intenso e gradevole del coito. Qualche giorno dopo mi confidò che prendere il mio randello nell’ano gli piaceva e che l’avremmo fatto tante altre volte ancora nei mesi a venire. Rinnovò, però, la richiesta di sapere nei dettagli la prima rottura anale.
Sei mesi dopo mantenni l’impegno preso e gli raccontai dell’incontro con una ventenne, Giulia, sua pronipote, vergine di fica e culo, a cui sfondai entrambi i buchi con reciproca goduria, preceduta dagli inevitabili inumani lamenti per ogni buco che le trapanavo con al mia possente e ben rizzata verga.
Oltre lei mi sono chiavato una dozzina di donne, singole, sposate, vedove, separate, più giovani di me e molto anziane. Il militare lo feci al confino con la Jugoslavia. Conobbi intimamente diverse mule, alte donne bionde ben posizionate in ogni parte del loro corpo. Mi consentirono il piacevole atto di togliere loro tutti gli indumenti intimi a mo di spinto spogliarello. All’età di 25 anni mi sposai con una signorinella vergine di tre anni meno di me e poco distante da dove nacqui e sempre abitato. La prima notte di sesso per me è di immensa goduria. Piacevolmente ruppi l’imene alla mogliettina e guardai il roseo sangue che bagnava il bianco lenzuolo. Eppure tale ebbrezza l’avevo già provata sverginando quasi una dozzina di fanciulle. La mogliettina, invece, ci patì, perché la rottura dell’imene avviene con strappo totale e le procurò una un’abbondante emorragia. Inoltre, soffrì le pene dell’inferno al passaggio della mia bestia che le slabbrò i lembi vaginali. Dovette curarsi per mesi e di continuo mi ha ricorda che ho un innato bestiale istinto sessuale. A mio merito ho da dire che le femmine che hanno sofferto per le dimensioni del mio pene non le ho cercate, ne corteggiate, si sono offerte spontaneamente perche le fottessi. Messosi in forma la moglie non disdegnò di farsi sfondare il sano ano e dopo il primo assalto se lo fece fare spesso.
12
1
6 years ago
torreann,
70
Last visit: 3 years ago
-
La pubertà, a 13 anni si sporge voce che sono superdotato ...
La Pubertà
di verocuck
26.07.2016 | 21.882 | 3
"Prima che la pubertà finisse si sparse la voce che ero un super dotato..."
Sono un maschio sessantenne, maturo non solo per i dati anagrafici ma soprattutto dal punto di vista delle numerosissime esperienze sessuale vissute. Coniugato con prole. Attività lavorativa autonoma e redditizia. Bull, cuck e sweet pubblicano le loro avventure erotiche. Ci provo anch’io per l’altrui sollazzo. Posso affermare senza remore d’essere smentito che ho fottuto, tanto, moltissimo. Ho le meningi zeppe di ricordi di gradite, sublime, soddisfacenti, saziante, interessante, intrigante, arrapante, celestiale, eccelse e appagante monte di donne, assatanate, vogliose, sessuate, belle, giovani e/o mature, nubili e/o coniugate fatte in circa cinquant’anni. Il merito del successo con tante femmine è del mio grosso pene che la natura m’ha fornito fuori dalla norma. sbriciolerò, con salvaguardia della privasi in più episodi i coiti avvenuti. Per primo tratto la mia pubertà, poi, lo svezzamento sessuale da parte della matura zietta. Indi, il fortuito incontro con una ventenne sposina puteolana che ingravidai a richiesta del coniuge impotente. Seguirà la ninfomane sposa massese, madre di tre femmine ed un maschio dai 6 ai 15 anni, che pretese che l’ingravidassi di nascosto, perché pazza del mio cazzo.
L’ultimo episodio, non in ordine di tempo, tratta la monta di una matura avvenente minuta sposa di un mini dotato. È l’avventura, di cui ho il cogente rimpianto di non averla ben coltivata per renderla amicale, come voluto dal cuck. Mi struggo che per demerito ho perduto l’occasione di fottermi spesso e per lungo tempo la donnina a cui io piacevo e che il cuck fremeva nel vederla sbrodare sotto i martellanti colpi del cazzo. Sono nato e cresciuto in una grossa città portuale e tutt’ora vi abito. Mi sono approcciato con il sesso in pubertà, 10 anni. Con frotte di coetanei giocavamo sulla spiaggia, al di la del molo. Si scommetteva su chi la piscia la faceva più lontano. Sei, otto ed anche una dozzina di ragazzini ci mettevamo in fila dietro una linea dritta tracciata sulla sabbia e via giù i pantaloncini s’iniziava a pisciare. Le gare le vincevo sempre io. Con orgoglio mi resi conto che la natura m’aveva fornito di un attrezzo, il pene, che a confronto di quello di altri ragazzi coetanei o più grandi d’età di me, era più lungo e largo. Leggevo, soddisfatto, negli occhi di quei ragazzi l’invidia di non averlo così. Prima che la pubertà finisse si sparse la voce che ero un super dotato. Le cuginette e loro amichette dai 13 anni in poi, mi cercavano e mi chiedevano di mostrargli il mio pene. Con scuse diverse idem facevano le zie paterne, materne e loro numerose amiche. La curiosità di vedere de visus e facto le reali dimensioni del mio extra cazzo era contagiante.
Nei loro visi coglievo sorpresa mista a desiderio. Le donne di età diversa, che avevano corso la cavallina, meravigliate commentavano che cazzi di tali dimensioni non l’avevano ne visto e provato. Ridendo commentavano . Mi resi conto di avere una carriera sessuale goduriosa di toro da monta. Di nascosto ragazzine, giovane spose e mature, vedove e separate, si alternavano a palpeggiarmi e scappellarmi il cazzo, desiderose di usarlo. Il primo pompino me lo fece Alessia, una di 14 anni di Milano ospite dei vicini di casa. Dai 12 anni a tutt’oggi non mi sono mai fatto seghe, c’è stata sempre una femmina pronta a soddisfarmi. La prima spagnola la feci con Ilaria, sposina vicina di casa, che da pochi giorni aveva sgravato una bimba. Lei piegata a 90° gradi strizzava panni in una tinozza ed io strofinavo il cazzo tre le sue grosse zizze. Lei ci prese gusto e nei mesi seguenti oltre le arrapante ed amorevoli spagnole mi fece tanti succosi pompini mentre io con il dito medio le titillavo il clitoride della sua bagna fica L’iniziazione al coito fu ad opera di Virginia, una sorella minore di mia nonna. La donna, vedova da qualche tempo, fin da piccolo ogni mattino mi tirava giù dal letto. Stavo per compiere 12 anni, essendosi reso conto che ogni mattina il mio cazzo era duro e ritto e fuori dallo slip, che mi disse .
L’indomani, scoperto il letto, mi tirò giù gli slip, mi afferrò l’uccello, lo scappellò, abbassò la sua testa, aprì la bocca al massimo se lo fece entrare con qualche difficoltà in gola. Iniziò un su e giù con il pene in bocca, prima piano, piano e, poi, veloce ed infine celermente. Il piacere che provavo era come se volteggiasse tra le nuvole e toccassi le stelle. Mi succhiava la mazza con vorace libidinosa passione ed io avvertivo forti pulsazioni e non sapevo come regolarmi. Stavo per tirarlo fuori dalla bocca di lei ma istintivamente mi fermai le schizzai in gola il denso, caldo ed abbondante seme dei miei già rigogliosi coglioni. M’aspettavo che protestasse ma lei deglutendo lo sperma mi disse < vai, vai spingi a fondo che ci ho piacere ad ingoiarlo>. Il cuore batté forte, il sangue affluì alla testa, i capelli ritti e la verga pompò tutta la sborra accumulata nei coglioni nelle settimane inoperose fino all’ultima goccia nella bocca della zietta, che deglutì e si leccò per bene le sue labbra.
41
0
6 years ago
torreann,
70
Last visit: 3 years ago
-
Ventenne puteolana ingravidata su commissione coniuge sterile ipotente
Racconti Erotici > trio > sposina puteolana
TRIO
Sposina Puteolana
di verocuck
26.07.2016 | 13.653 | 5
"Alla seconda domenica che passo a Pozzuoli ho la gradita sorpresa di essere invitato a pranzo dai vicini..."
Questo episodio riguarda l’incontro con Ninetta, diminutivo di Filomena, una giovane avvenente sposina puteolana. L’ingravidai con il consenso del coniuge, impotente e sterile.
M’ero sposato da pochi mesi che per lavoro dovetti staccarmi dalla sensuale, avvenente e bella giovane moglie, dalle incantevoli carni bianche, dalle sode cosce e dalle grosse mammelle, già gravida. Fui inviato a Pozzuoli vicino Napoli, a inizio estate. Presi alloggio al primo ed ultimo piano di un casetta che l’adiacente appartamento era occupato da una coppia di novelli sposini ventenni, ancora senza prole. Lui, impiegato, usciva all’alba e rientrava ad ora di cena. Lei casalinga ma in cerca di lavoro. L’elasticità d’orario del mio lavoro mi permise di stringere da subito amicizia con lei. A prima vista fui preso dal desiderio di possedermela. La sposina, era un gran pezzo di gnocca, bella, anzi bellissima, magra il giusto, occhi verdi, bionda, un sedere da mordere, sotto una camicetta bianca semitrasparente, aveva un seno prorompente, tutto da leccare, e si intravvedevano capezzoli poco pronunciati su una estesa rosetta. Una vera naturale afrodite, un corpo da modella per sfilate d’alto bordo. Decisamente il mio tipo!.
Indossava spesso fuseaux neri che le slanciava lo statuario corpo e magnificava gli stretti fianchi e l’ampio bacino. Il suo coniuge, invece, era un ragazzo basso, fisico flaccido, addome pronunciato, un uomo sovrappeso, capelli e barba castani, dall’aspetto non proprio del tipico "bello e dannato" che fa colpo. ma .evanescente e insignificante. Lei ci sfigurava accanto a quel maschio. Non mi ci volle molto per appurare che la donnina era insoddisfatta del coniuge. Capii da subito che mi si prospettavano intriganti, inaspettate, amicali ed allettanti scopate a breve con la sposina. Mi balzò in mente l’idea di abbindolare lo sposo e fottergli la freschissima e inesperta moglie alle gioie del sesso. A fine settimana rientravo in sede, da mia moglie. Evento che mi impediva di coltivare assiduamente l’amicizia con i vicini ed insidiare la bona vicina e godermi, quindi, le sue certe stupende prestazioni sessuali. Decido di stare a Pozzuoli il più a lungo possibile, diluendo i rientri in sede di fine settimana. Alla seconda domenica che passo a Pozzuoli ho la gradita sorpresa di essere invitato a pranzo dai vicini. Scambiate le frasi di rito. Si entra nel vivo della nostra esistenza. Rompo subito il ghiaccio e confido di essere un esperto play boy. Ho molta esperienza nel soddisfare le voglie femminili perché non ho mai trovato resistenza nel conteggiare femmine singole e/o di coppia. Ne lui e ne lei si scandalizzano. Con mia meraviglia mi invitano a raccontare le avventure galanti vissute e di maggior gradimento. Riassumo la mia vita sessuale dalla pubertà al matrimonio, come descritta negli episodi 1° e 2° già pubblicati. La incuriosita sposina chiede che entri nei dettagli dei rapporti erotico avvenuti ed il coniuge l’asseconda. La sposa ed il coniuge non credono che esistono peni fuori misura e che io sia un tale esemplare. Un cazzo lungo 25cm e grosso 20 a loro parere non esisteva, e se fosse esistito era naturale che fosse molto ricercato. Loro erano originari di un paesino dell’interno. Fidanzatini fin dall’infanzia e giunti alle nozze con lei illibata. Lei insofferente del tran, tran paesano chiese ad un conoscente, maturo industriale napoletano che villeggiava da anni dalle sue parti, di trovare un impiego al coniuge a Napoli, lasciando intendere che lei sarebbe stata compiacente con lui per la cortesia ricevuta. M’ero di già reso conto di quale compiacenza lei aveva promessa una volta accontentata. L’uomo che a volte vedevo loro ospite era il maturo industriale, che faceva visita alla sposina e s’intratteneva con lei per delle ore quasi sempre in assenza dello sposo. Era palese che lei ripagava in natura il favore ricevuto. Superato l’ iniziale diffidenza e creato il giusto feeling entrai nelle cose intime di lei. Quando eravamo soli, e sia lei che io lo ricercavamo, fui reso partecipe dei suoi tentativi, senza buon esito, di restare gravida, sia ad opera del consorte che del maturo industriale. Presi l’abitudine di sorseggiare il caffè a casa di lei dopo la partenza di lui. Poi, passai a vie di fatto. Un giorno con gesto istintivo e veloce ma apparente innocente le strisciai il mio duro malloppo sulle sue natiche. La sposina non si mostrò infastidita, insofferente, anzi, m’apparve interessata e compiaciuta del mio gesto.
Non pranzavo più in ufficio ma cenavo a casa dei vicini frequentemente. Lo sposo cominciò a rincasare sempre più tardi. Ormai ero certo che l’uomo ci stava. Mi metteva a mio agio nel corteggiare la sua mogliettina, perché lui non era in grado di soddisfare le normali voglie sessuali di lei ne d’ingravidarla. Una sera lo sposino entrò nel mio appartamento mentre facevo la doccia e fantasticavo che mi stavo chiavando la dolce vicina con il cazzo in piena erezione. Nudo uscii in camera e sfacciatamente gli mostrai il cazzo dicendo “ guarda se è vero che l’ho di 25cm e chiedi a tua moglie se lo vuole provare” Lui lo osserva ed esclama, “desideri fotterti mia moglie? Te lo consento fino a che l’ingravidi! Neppure l’amico industriale finora c’è riuscito. Egli si deve fottere la moglie di Napoli e l’amante di Cuba. Quindi, passato il capriccio della novità di montarsi la mia giovane mogliettina dirada le sue visite e non me l’ingravida.” Una sera io e lui passeggiavamo sul molo e conversavamo amichevolmente e francamente. Egli mi spiegava che voleva coinvolgere con garbo la moglie a chiavare con me salvando la sua faccia. Gli proposi di far preparare una cenetta con i fiocchi a base di frutti di mare afrodisiaci. Formaggi piccanti e tante altre pietanze che rendessero agevole tracannare il rinomato locale vino, falangina di 14°. Durante il pranzo lui avrebbe proiettato uno video porno molto spinto e se la mogliettina ci stava lui fingeva di cascar morto di sonno. Così una sera fu proiettato un filmino osé ove una giovane procace e provocante novella sposa, una fotocopia della lei, li presente in carne ed ossa, scopava con due dotati vicini di casa della coppia a perfetta conoscenza che la sposina era insoddisfatta delle prestazioni del marito. Lei va per le spicce e li accoglie nel talamo coniugale. Le scene mostrano i due stalloni che a turno stantuffano la fichetta della donnina con i loro grossi cazzi. Lei alza il culo per favorire la desiderata penetrazione a pelle dei peni che spariscono nel fondo fica per riapparire e affondare di nuovo. La donna gode a iosa e i maschi svuotano il seme dei gonfi coglioni tutto dentro l’utero al fine d’ingravidarla come lei ed in cornuto marito desiderano. Sul televisore scorrono le scene di cazzi uno in ano e uno in fica, poi, due in fica e anche due in ano. I maschi sono infoiati perché la femmina è giovane, è ben fatta, è calda assai e mostra che le piace il cazzo e desidera essere fottuta. Bastarono una decina di minuti di video per accendere la sposina li presente, accanto a me. Si rivolse al coniuge”provvedi a spegnere il fuoco che arde nella mia fica o in alternativa, avendo tu visto che il toscano ha un cazzo più lungo e grosso di quelli del video accordagli il permesso di chiavarmi all’istante”. Lui di rimando “ora gli aprirò la patta e tu controllerai se ti piace che lui ti monta ”. Fu così che mi sbottonò i pantaloni, intrufolò la mano e ne tirò fuori il mio cazzo che era al massimo dell’eccitazione e durezza e disse alla moglie “ so che non t’intendi a fondo di cazzi perché di certo hai visto e provato il mio pisello e scappellato, succhiato e fottuto con quello del tuo amante, il nostro amico industriale. Vedi che hai l’occasione di soddisfarti con un vero cazzo, autenticamente super extra”. Mentre lui così parlava lei aveva già allungato la piccola manina e me lo stava scappellandomelo e menandomelo.
È pleonastico dire che la mia testa veleggiava in alto tra le nuvole del terreste paradiso e che toccai i vertici del piacere quando avvertii che due calde labbra me lo stavano leccando e succiando piano, piano e che il mio cazzo scivolava sempre più giù nelle profondità della boccuccia della arrapata sposina. Sulle sedie non era agevole andare oltre ed il bravo sposino propose di sdraiarci sul divano. Lei si mise in mezzo a noi due maschi e mentre il marito mezzo ubriaco iniziava a spogliarla lei scosciata mi sfilava il pantalone. Non mi persi d’animo. Sfoggiai la mia arte seduttrice. Con maestria aiutai lui a denudare lei, e lo feci a mo di audace spogliarello sexy. Gli occhi del cuck sfavillavano ma il cazzo restava moscio. Carezzato freneticamente ogni lembo di quel corpo che prometteva di elargirmi gioie sessuali per duraturo tempo, le sfilai il cazzo dalla famelica bocca e lo posizionai al centro delle labbra della fica. Lei mi ficcò le unghie sotto le scapole e mi strinse ai suoi seni. Con fare naturale il cornuto si mise a fare lingua in bocca a lei. Io partii con il l’alfabeto dei preliminari sessuali insegnatami dalla matrona mia nave scuola dell’erotismo. Passo imprevisto fu che dopo una veloce penetrazione in vagina, il cuck e la sposina s’impossessarono del mio cazzo e s’alternarono a tenermelo in bocca, facendomi un favoloso pompino a doppia fauce. Lui, disinvolto, finse che era per addormentarsi, ma prima .prese i bicchieri li riempì di champagne e ci invitò a brindare ad una sincera e duratura amicizia intrisa di buon sesso. Poi, tra i denti le disse “che aspetti a farti chiavare ed ingravidare, l’attrezzo è proprio quello idoneo” e s’assopì russando. Ormai era fatta. Non avevo più dubbi che il marito desiderava ardentemente essere fatto da me cuck ingravidandogli la moglie.
Sullo schermo scivolavano immagini di sesso di gruppo, di gang bang. La sposina era ora alle prese di quattro cazzi. In ano quello di un negro, alto, massiccio, proprio imponente, in fica due mazze lunghe e spesse ed in bocca un altro maestoso pene. Feci scorrere velocemente il video fino a che proiettò una donna che spingeva un carrozzino con un bebè. Lei accortosi o no che il marito dormiva gli disse “tu non sei stato buono ad ingravidarmi, ne lo è stato l’amico industriale, metterò alla prova questo toscanaccio da stasera e per tre mesi mi farò montare e chiavare da lui, dormirò in mezzo tra te e lui. Sono certa che questo cazzo che mi tiro a letto m’ingraviderà. Se lui non ci riuscisse sta certo che tra un anno ti sgraverò un figlio di colore, nero, nero come il carbone. Ho visto il negro come l’ha lungo e grosso a costo di farmela sfondare andrò a cercarmelo”. Terminata la ramanzina al cuck lei mi tese la mano e mi condusse in camera da letto. Lo sposino russava o fingeva di dormine a sonno pieno, ma a me poco calava. Lei già nuda, con in bella mostra le lisce carni bianche, i seni turgidi e regolari, fianchi stretti su un culo tondo e portentoso, un insieme degno delle modelle del Botticelli, di un afrodite di Fidia o una venere di Milo m’aprì le stupende e splendide cosce e mostrò il taglietto nel mezzo del pronunciato pube. Ero smanioso di sfondare quel buchetto, la fica della donnina in cui era entrato il moscio cazzo del cuck e raramente quello altrettanto inidoneo dell’amante.
8
0
6 years ago
torreann,
70
Last visit: 3 years ago
-
Dopo l'astinenza....
L'estate, le ferie, hanno tenuto lontani due grandi amanti del sesso come lo siamo io e il mio compagno
di giochi....e finalmente dopo quasi tre mesi ieri sera ci siamo ritrovati
ci adoriamo scopiamo alla grande ci piacciono le stesse cose a letto siamo due porci.....
arriva mi faccio trovare pronta e profumata con una voglia che non riesco a contenere
cominciamo coi baci.....poi le carezze.....
ho voglia del suo meraviglioso cazzo
so che gli piace che io glielo prenda nella mia calda bocca e gli piace spingerlo in gola giù sempre più giù fino a farmi annaspare.......
e io per farlo contento mi sdraio sulla schiena con la testa che fuoriesce dal letto...e lui pronto me lo ficca fino in gola
e io succhio lecco lo ingoio fin che posso è meraviglioso come mi scopa la bocca lo tira fuori e poi con forza me lo spinge ancora dicendomi ."apri questa cazzo di bocca troia"
e io apro più che posso per accogliere il suo grosso cazzo.....
intanto la voglia di essere scopata con forza cresce la mia già bagnatissima figa sembra urlare scopami spaccami aprimi tutta.....
ci mette niente a capire mi si mette davanti mi solleva le gambe e mi penetra con decisione....io che ero
già eccitatissima comincio a godere a mugolare a bagnarmi e bagnarlo tutto come lui vuole dai godi troia puttana porca mi incita stasera sarai la mia latrina.....ti farò recuperare tutto il tempo che non ci siamo visti....
e io ho continui orgasmi e vengo come un fiume in piena non so più quante volte....
poi mi ordina di mettermi a pecora aprendomi tutta a lui.....che esclama "ti adoro in questa posizione ho tutto a disposizione"
e senza gel e continuando a dirmi come sono troia porca e vogliosa di cazzo me lo infila senza nessuna pietà dritto nel culo....ho gridato ho chiesto di fare piano ma lui con dolcezza mi dice" calmati fra poco non sentirai più nulla solo piacere" ecco questo suo modo di trattarmi con durezza forza e dolcezza insieme mi mandano in estasi e sono completamente alla sua mercè
ha cominciato a pomparmi con forza facendomi allargare al massimo le gambe perchè lo sentissi tutto fino alle palle mi sono sentita spaccata in due sotto quei colpi vigorosi poi comincia ad alternare un colpo in culo uno in figa e ancora ancora e ancora.....non capivo più niente godevo e lo incitavo a continuare dicendogli come mi sentivo troia e porca...
poi si ferma mi fa girare sulla schiena si alza dritto su di me mi ordinare di aprire la bocca e mi ci ficca
il cazzo che aveva un mix di sapori di culo e figa.....che meraviglia!!!! poi esce e guardandomi e tenendomi ferma la testa mi dice ."ora ti piscio in bocca" nooo non voglio apri...e io ubbidiente apro...e così per la prima volta ho dovuto assaggiare la sua pipì.....
non contento mi rimette a pecora e ancora mi sfonda il culo.....mi piace mi dimeno gli vado incontro per sentirlo ancora più in fondo.....godo mi bagno e sento qualcosa di caldo scorrere tra le mie gambe e si mescola ai miei abbondanti umori....mi ha pisciato nel culo.....
poi si sposta in fica e fa lo stesso.....è una furia mi scopa con forza in entrambi i buchi facendomi godere come solo una troia può fare e io non sono mai sazia....
torna alla mia bocca apri...mi dice e ancora pipì che mi spalma tutta sul viso.....ingoia troia bevi
sono sfinita è un'ora che mi gira e mi rigira che affonda il suo cazzo nei miei buchi....lo imploro di fermarsi ma lui ancora mi vuole mi rigira a gambe larghe davanti a lui mi solleva le gambe e me lo ficca nel culo lasciandomi senza fiato sa che in questa posizione prenderlo nel culo mi spezza il respiro...e riprende a spingere con forza godi troia puttana porca godi prenditi tutto il cazzo....
ti spacco ti apro poi esce e entra in figa e ricomincia il balletto...dentro fuori, figa culo, figa culo....bastaaa mi brucia il culo sono in un bagno di umori non so più da dove sto godendo.....mi dice che mi farà scopare da un uomo di colore, da una trans e il mio godimento aumenta se ne accorge e mi dice sei proprio una troia una puttana una mangiatrice di cazzi te ne farò prendere talmente tanti che camminerai appoggiandoti al muro è una furia non l'avevo mai visto così.....
lo assecondo dicendo che è vero che sono una puttana una porca una mangiatrice di cazzi una troia...la sua troia pensando che oramai eravamo alla fine...invece si siede sul bordo del letto poggiando i piedi a terra e mi mi fa girare dandogli la schiena e mi ordina di sedermi sul suo cazzo...anzi di impalarmi sul suo cazzo...timidamente chiedo con cosa???prima con la figa....mi ci siedo sopra e lo sento fino in pancia comincio una vera danza ad ondeggiare avanti e dietro a disegnare cerchi coi fianchi ad alzarmi e abbassarmi facendomi scorre il cazzo dentro a godere sfrenatamente grondando il mio piacere e miei umori sul suo cazzo sulle gambe lasciando un lago sul pavimento
poi è la volta del culo.....mi ci impalo sopra lui solleva le gambe e mi ci fa ballare sopra non so dove prende questa forza visto che sono pure pesante letteralmente mi fa saltare sul suo cazzo i miei piedi non toccano più a terra mi sembra di avere un trapano ficcato nel culo urlo parlo un piacere che mi squassa tutta poi esce e si mette lui a pecora offrendomi il suo culo e cazzo e mi dice leccami troia e ripuliscimi dei tuoi umori e io con avidità lecco tutto il suo buco ,il suo cazzo le sue palle ......po imi chiede dove voglio la sborra...
non lo so rispondo ormai non capivo più niente......
"a pecora" mi ordina obbedisco....infila ancora quel cazzo grosso dritto duro come il marmo...ancora alcuni colpi vigorosi fino a sentirmi gli schizzi della sua sborra nella mia figa che si uniscono al mio piacere veniamo insieme dicendoci come è bello come è appagante come è meraviglioso godere.....
poi esce ancora una cosa voglio dico io questa volta....leccami e poi baciami voglio sentire quel mix di sapori che solo i nostri umori insieme possono dare.....
se questi sono i risultati dopo l'astinenza dico: benvenuta astinenza!!!!!!
questa è stata una vera scopata....non è un racconto....
11
11
6 years ago
kucciola,
60
Last visit: 1 week ago
-
Falso massaggiatore
Avevo conosciuto una coppia napoletana per caso o meglio avevo conosciuto lui su FB, la sua idea era concedere la moglie, liberare tutto il suo potenziale da Troia. Ci scambiamo qualche foto e qualche fantasia, lei era una bella bionda sui trentacique anni con tutte le forme al punto giusto, la bocca sensuale e un viso da Bocchinara che te lo faceva venire duro all'istante.
Alla fine decidiamo di incotraci io e lui in un bar per un caffè, il suo sogno era quello di vederla scopata in una Gang Bang, dalle foto io avrei detto che una così poteva soddisfarne anche 100. Gli dissi però, "Amici per una scopata di gruppo con una Troia come tua moglie ne trovo quanti ne vuoi, però qui dobbiamo prima sbloccarla".
E lui, "Ineffetti esperienze non ne abbiamo mai fatte".
A:" Pensi di riuscire a convincerla a farsi fare un massaggio di fronte a te, dicendole che vorresti vedere un altro uomo che perlomeno la tocca?"
Lui: "Si può tentare"
A: "Ok fammi sapere" e ci salutiamo
Qualche settimana dopo mi arriva il messaggio su FB, "Ce l'ho fatta ha detto che almeno un massaggio se lo fa fare" e io "Ok, facciamo così, tu mi porti a casa dopo il lavoro e mi presenti come un massaggiatore a domicilio dicendole che hai voluto farle una sorpresa e vediamo fino a che punto riusciamo ad arrivare. Anche solo se si fa massaggiare è un passo in avanti". Lui: "Ok, giovedì puoi alle 18.30?" ed io "D'accordo, scrivimi dove".
Arriva il giorno dell'appuntamento, io mi presento in jeans e camicia sportiva con un piccolo zainetto in cui tenevo il cambio da usare durante il massaggio, canottiera e pantaloncino nero aderente, il gel per il massaggio di quelli che non ungono e hanno un sapore dolce e qualche giocattolino da usare all'occorrenza.
Lui arriva, io avevo già parcheggiato e mi fa sengno di salire in macchina. Lo raggiungo in un attimo e in 5 minuti siamo a casa sua. Si vedeva che non vedeva l'ora e anche io.
Entriamo e Lui. "Tesoro, sono qui con la tua sorpresa", la moglie entra in soggiorno e mi guarda un po' interdetta. Aveva un leggins nero che sottolineava le sua game tornite e una maglietta bianca molto semplice dal quale si intuivano le sue belle tette. Non aveva trucco e aveva i capelli legati, ma era bellissima anche così.
Lei:" Che sorpresa sarebbe?" indicandomi
Lui:" Andrea, fa massaggi a domicilio, ho pensato che potesse farti piacere"
Non la vedevo molto convinta, però poi mi guarda e dice "Ok, mi trovi un po' così in disordine", ed io "Signora è bellissima e poi io sono un professionista, non bado a queste cose" (mai menzogna più grande fu proferita).
Lei:"Cosa devo fare?"
A:" Potrebbe stendersi sul letto di traverso vicino al bordo a pancia in giù, magari con una asciugamano sotto e uno per coprire i glutei"
Lei: "Quindi dovrei essere nuda"
A:" Signora non si preoccupi, se mette l'asciugamano io vedrò solo la schiena e le gambe e poi c'è suo marito presente"
Lui:"Dai Tesoro non fare la timida, Andrea è un professionista, l'ho scelto apposta per te"
Qui temo che il marito abbia un po' esagerato e ho l'impressione che lei cominci a mangiare la foglia, ma forse vuole stare al gioco.
Lei:"Va bene vi chiamo quando sono pronta", va 5 minuti in bagno e poi si chuide in camera da letto.
Io rivolto al marito:" Posso usare il bagno un attimo anche io?"
Lui:" Certo, vai"
Entro in bagno mi spoglio e mi metto solo la canottiera aderente e il pantaloncino, senza boxer, appena mi fosse venuto duro (ed era già sulla buona strada) si sarebbe visto subito.
Poco dopo che sono uscito dal bagno la mogle ci chiama: "Sono pronta"
Lui:"Prego, vieni di qua" e mi guida in camera da letto, per un attimo ho avuto l'impressione che fosse un somelier che mi offriva un vino prelibato
Lei si era messa come le avevo suggerito, appoggiava la testa sulle braccia incrociate e guardava fuori dal letto, le gambe sporgevano un po', i capelli sempre legati. Aveva una bella schiena e le gambe tornite e lisce erano molto sensuali. I'asciugamano purtoppo copriva il pezzo forte.
Mi posiziono sul fianco del letto dalla parte della testa, prendo il gel e comincio dalla zona collo, delicatamente. Era un po' tesa, ma aveva una pelle liscia e vellutata e le mie mani scorrevano sulla sua schiena grazie al gel.
Lui:"Amore come sei tesa, rilassati un po', Andrea è qui per farti stare bene". Altra allusione pesante, tanto che lei lo guarda per un attimo attonita.
Io intanto scendo piano piano sempre più giù, le massaggio i fianchi e poi risalgo in un ciclo continuo che comincia a scioglierla.
Appena la sento rilassarsi e godersi il massaggio oso un po' di più, con le mani arrivo sotto le ascelle e le lambisco i contorni del seno e poi scendo giù verso i fianchi e, mentre li massaggio, i pollici si insinuano sotto l'asciugamano.
Lei sembra godersela ad occhi chiusi, il marito in piedi a fianco a me mi lancia uno sguardo complice.
Lui:"Vedi Tesoro, come è rilassante e piacevole"
Lei:"Sì, hai ragione, mi sto proprio lasciando andare" risponde quasi provocatoria
Passo quindi alle gambe, parto dai piedi, poi salgo piano piano sui polpacci ed esploro gradualmente le cosce, per ora solo dall'esterno.
Le mie mani la accarezzano e le lambiscono le natiche, senza però toccarle e intanto il marito comincia a toccarsi il cazzo nei pantaloni.
Riparto di nuovo dal collo e scendo piano, insinuando sempre di più le mani sui fianchi attorno ai seni, arrivato vicino alle natiche posiziono entrambe le mani sui fianchi e comincio a salire piano fino ad insinuarmi sotto l'asciugamano. Lei apre gli occhi e guarda il marito, lui restituisce uno sguardo complice ed io vedo una certa luce di sfida nei suoi occhi. Continuo a salire sempre di più, sempre di più spostando l'asciugamano fino a scoprire un culo spettacolare, tondo, accogliente morbido che palpo con avidità.
Mi giro e lei se la sta godendo:" Signora, lei ha un corpo fantastico"e lei con sguardo malizioso :"Vedo che apprezzi soprattutto alcune parti".
Lui:"Ero sicuro che Andrea ti avrebbe apprezzato" e lei lo guarda maliziosa
Allora supero il culo e scendo di nuovo sulle cosce e le gambe godendomele per bene, quando risalgo questa volta passo per l'interno cosce, ma prima prendo un'altra bella dose di gel, la zona deve essere lubrificata bene!
Le mie mani salgono fino ad arrivare nel solco dei glutei e lei non oppone resistenza anzi allarga un po' le gambe, comincio a passarle piano dal buchino fino a lambire le grandi labbra, la sento contrarre le natiche e vedo che guarda di nuovo il marito, forse aspetta un intervento, ma lui:"Vedi Amore come ti stai lasciando andare, dai Andrea vai avanti così"
Decido allora di osare ancora un po', ritorno sulle cosce e le metto la gamba destra a 90° per massaggiarla meglio, passo dalla coscia al gluteo in un massaggio ciclico senza fine in cui il taglio della mano le passa in mezzo alla fica, non la sto masturbando, ma quasi. Ha una bella fica, pelosa ma ben curata, proprio come piace a me ed è già bagnatissima.
In questa posizione è quasi su un fianco, quindi il seno destro è quasi scoperto, prendo un altro po' di gel e dalla coscia passo al fianco e su su fino al seno. Glielo prendo in mano e comincio a palparlo, avrà avuto una quarta bella soda, una goduria fra le mani. Lei si sposta definitivamente sul fianco per agevolarmi, aveva dei grossi capezzoli rosa, cominco a stuzzicare quello destro con la punta delle dita. Quasi subito diventa duro come un chiodo.
A questo punto lei si gira a pancia in su, che spettacolo di femmina! Comincio a palpalre tutte e due le tette, i capezzoli svettavano quasi stessero per staccarsi, poi scendo giù e le passo la mano destra in mezzo alle cosce e sulla fica, ero eccitatissimo. Non ce la faccio più, mi abbasso ed inizio a succhiarle i capezzoli, prima il sinistro e poi il destro in alternanza mentre le palpo le tette. La mano destra scende fino alla fica, le metto un dito dentro, nessuna resistenza, allora due, poi tre, aveva la fica talmente allargata che avrei potuto metterci il braccio, così comincio a masturbarla praticamente con tutta la mano. Lei comincia ad ansimare, il marito si sta godendo la scena quasi ipnotizzato, lei si gira e lo guarda, ma il suo sguardo è vuoto, allora lei si riquote, si ferma si mette seduta, lo guarda e dice:"Ancora non ti basta, mi sono fatta mettere le mani dappertutto, sto godendo come una Troia, ma ancora non ti basta?" e lui :"Amore mi fai impazzire così, ti voglio Zoccola, lo vedi come hai eccitato Andrea" e lei:" Ah sì devo essee Zoccola? devo farmi scopare dal tuo "Massagiatore"? e va bene, ora vedrai quanto sono Zoccola, uscite fuori, vi chiamo io".
Noi ci guardiamo interdetti, ma usciamo dalla camera da letto, dopo qualche minuto ci sentiamo chiamare,
La moglie aveva indossato una vestaglietta trasparente nera con i ricami in pizzo che arrivava a mezza coscia, chiusa da una cinturina di seta, delle mutandine nere di seta e delle autoreggenti nere super sexy con un fiocco di seta sul bordo e un disegno a strisce bianco. Non portava il reggiseno, le aureole si intravedevano sotto la vestaglietta ed i capezzoli erano così duri che sembravano volerla bucare . Ora aveva i capelli sclioti, un bel rossetto fuxia che evidenziava ancora di più le sue labbra sensuali e dello smalto coordinato. Era una bomba ed io stavo impazzendo dalla voglia di scoparla.
Lei:"Sono abbastanza Troia adesso"
Il marito:" Sì Amore, così ti voglio, una vera Puttana da offrire a mio piacimento"
Io mi tolgo la canottiera e vado verso di lei che mi guarda con desiderio, finalmente la bacio, le mie mani possono ripercorrere il suo corpo senza indugi: le sue cosce tornite ed invitanti, il suo culo tondo ed accogliemte, la sua schiena liscia, le sue splendide poppe. Il mio cazzo era duro da far male e premeva su di lei attraverso i pantaloncini.
Mi sposto verso il lettone la porto verso di me, mi siedo e le sfilo piano le mutandine, la sua fica era uno spettacolo, un bosco da esplorare ed io comincio ad esplorarlo con la lingua. Saggio il clitoride e le grandi labbra, poi porto le mie mani sul suo culo generoso e affondo la faccia in mezzo alle sue cosce.
La mia lingua si fa strada dentro di lei ed io premo sempre più il viso sul suo corpo palpandole lo splendido culo. I suoi gemiti mi incitano a continuare:"Sì sono una Puttana, leccamela, così, mi fai impazzire." e rivolto al marito "E tu Porco, ti ecciti mentre mi leccano la fica eh", lui rispose solo annuendo, ma si vedeva che era super eccitato.
Dopo essermi gustato il sapore di quella fica stupenda, alzo il viso, mi tolgo i pantaloncini liberando finalmente il mio cazzo e le dico:" Una vera Zoccola lo prende anche in bocca, succhiamelo". Lei non se lo fa ripetere due volte si inginocchia in mezzo alla mie gambe e comincia un superbo pompino.
Io:"Ah sì come sei brava, che Bucchinara che sei, una vera Troia". Era davvero fantastica, me lo leccava fino a farmi impazzire e poi lo metteva tutto in bocca, una professionista del pompino.
A:"Oh si che Zoccola, mi fai venire così, sei troppo arrapante", stavo per esploderle in bocca, così lei si ferma, ma io le abbasso di nuovo la testa "Voglio venirti in bocca, Puttana", lei esita un po' poi ricomincia con più foga di prima e dopo qualche pompata le esplodo in bocca, sta per sputare, ma poi cambia idea e ingoia tutto.
Io continuo ad incitarla "Ti è piaciuto eh, continua a succhiare Puttana, continua", la sua maestria mi tiene il cazzo duro, quando ormai era chiaro che non si sarebbe ammosciato le sollevo il viso e: "Dai Porcona, mettiti sul letto che ho voglia di chiavarti"
Lei si alza e rivolta al marito "Sei contento ora, ho ingoiato anche la sua sborra. Non ti basta? Vuoi che mi faccia scopare?" e lui "Sì Tesoro, non fermarti ora, fatti scopare, voglio offrirti a lui come la più maiala delle Troie"
Io la raggiungo da dientro, le sciolgo la cinturina e le sfilo la vestaglia. La abbraccio da dietro, il mio cazzo premeva sul suo culo accogliente e le mie mani le palpavano avidamente le tette.
Lei si lascia andare al mio abbraccio per qualche minuto, poi si gira e va verso il letto chiededomi di seguirla con lo sguardo. Si sdraia a pancia in su con le ginocchia raccolte, le spalanca piano fino a offrimi lo spettacolo del suo caldo bosco e rivolto a me "Scopami, voglio il tuo cazzo"
Mi avvicino piano, eploro le sue cosce voluttuose con le labbra, salgo su su fino alla fica. La lecco con vigore e poi salgo ancora, sulla pancia e poi i capezzoli che succhio con avidità. Mi tiro su, appoggio il cazzo sulle grandi labbra e finalmente la penetro, era calda come un forno e fradicia di umori. Comincio a pomparla prima piano, poi sempre più veloce, lei comincia ad ansimare."Sì scopami così, così". Le sua mani attravresano il mio corpo, mi esplora il petto, la schiena, sono in visibilio.
Io:"Sì quanto sei Bona, quanto sei Porca, il tuo corpo mi fa impazzire: le tue cosce, le tue tette" e nel mentre le mie mani la percorrevano in lungo e in largo mentre la pompavo.
Stavo quasi per venire, allora esco da lei e le scivolo accanto, lei si mette sul fianco con il viso verso il marito. Il suo culo e i suoi fianchi erano irresistibili, le accarezzo la coscia sinistra sentendo la seta delle calze e poi passo alle natiche. Le allargo e mi avvicino con il cazzo cercando la sua fica, la trovo quasi subito, lei alza la gamba sinistra per agevolarmi la penetrazione, io mi incollo alla sua schiena e comincio a scoparla mentre con la mano sinistra le palpo le tette. "Sei Fantastica, sei una vera Maiala, una Porca vogliosa di cazzo" le dicevo godendomi i suoi gemiti mentre la scopavo.
Lei rivolta al marito:"Sei contento ora Porco, vedi come mi scopa per bene?" e poi rivolta a me"Sì chiavami, sono una Porcona, chiavami per bene".
Io avevo in mente un bel finale per farla godere a dovere, così la spingo a sdrairsi a pancia in giù, riprendo il gel e dallo zainetto prendo un Plug Anale rosso e un Cazzo di gomma, il marito mi guarda come a dire "E ora che vuoi fare?" e io con lo sguardo "Stai tranquillo".
Comincio a massaggiarle il culo con il gel, era così tondo e invitante, irresistibile! Lei non aveva ancora notato i miei giocattoli
Dapprima le massaggio le natiche, poi prendo una bella manciata di gel e comincio a stimolare il suo buchino:"Hai proprio un bel culo, adesso giochiamo un po'", lei si gira vede il Plug e chiede "Che vuoi fare?" ed io "Farti godere"
Il Plug è fatto con una punta adatta a stimolare il buchino e una pallina che entra tutta dentro appena il culo cede. Comincio a stuzzicarla e sento che geme di piacere, così mi faccio strada piano piano, lei fa un piccolo sussulto, allora lubrifico ancora di più il Plug e ricomincio.
La stimolo con calma e lei dopo poco si rilassa cosicché il Plug entra completamente. Io prendo il cazzo di gomma e lo ungo per bene con il gel, che ha un sapore dolce e gradevole al palato.
Comincio a stendermi su di lei e le sussurro "Ti sembra di avere un cazzo nel culo eh?", lei annuisce e io le passo il cazzo di gomma "Allora succhia questo così immaginerai di averne uno in culo e uno in bocca", lei lo prende e comincia piano a succhiarlo, io intanto mi faccio strada fra le sue natiche con il cazzo cercando la sua fica, lei si inarca quel tanto che basta per farmi entrare e io "Alla tua fica invece ci penso di persona" e comincio a pomparla.
Da quella posizione il mio corpo preme sul Plug spingendolo dentro ad ogni mia pompata, in pratica era come se la stessi scopando in culo e in fica contemporaneamente.
Lei."Oh, oh sì, sì" ed io:" Ti piace immaginare di avere un cazzo in fica, uno in culo e uno in bocca eh? Tre bei cazzi tutti per te, li vorresti?"
Lei:"Sì che bello, che bello" e rivolta al marito."Guarda ora, guarda come sono Troia, mi sta facendo anche il culo" e lui:"Sì Amore, devi essere sempre più Troia"
Io:"Puttana, succhia il cazzo mentre ti scopo" lei ricomincia subito e mentre la pompo da dietro i suoi gemiti arrivano strozzati dal cazzo di gomma.
La chiavo in quella posizione, sempre con più foga e ho davvero voglia di venire :"Oh sì Troia, quanto sei Troia, mi fai godere da pazzi" e così dicendo le esplodo dentro.
Le do qualche altro colpo, ma sono stremato. So però che lei non è ancora venuta, mi sposto, la faccio girare a pancia in su e mi faccio dare il cazzo di gomma.
Io: "Ecco così, appoggiati sul culo, lo senti il Plug che preme?", lei annuisce "Ora immagina di impalarti con il culo su un bel cazzo, mentre un altro ti sfonda la fica" Così dicendo le infilo il cazzo di gomma nella fica. Il cazzo era così lubrificato e lei così bagnata che entra in un attimo. Comincio a masturbarla, premendo il suo corpo verso il letto affinchè sentisse anche il Plug dietro.
Lei geme da pazzi ed io:"Ti piace così eh Puttana, stai godendo" e lei :"Oh sì, che Troia che sono. Porco guarda cosa mi faccio fare, guarda che moglie Troia che hai" e spalanca le cosce ancora di più puntandosi sul bacino, metre si tocca le tette con gli occhi chiusi, in estasi. Io le infilo il cazzo di gomma dentro sempre di più e sempre più veloce, quasi mi fa male il braccio, ma in quel momento non sento niente, sono in estasi anch'io. Questa mogliettina quasi riluttante era una Porcona come se ne trovano poche.
Il marito alla visione della moglie completamente disinibita non regge più e tira fuori il cazzo.
Si avvicina alla sua bocca e lo infila dentro:"Ti mancava un cazzo in bocca eh, Puttana. Devi ingoiare anche la mia sborra adesso"
Lei lo succhia avidamente, mentre io la masturbo con il cazzo di gomma e lui:"Sì, sei ancora più brava del solito, Bucchinara, fammi venire così, così" e le viene in bocca dicendo:"Brava non perdere neanche una goccia, ingoia tutto, Troia" e la guarda orgoglioso.
Ora bisogna far venire lei e io faccio del mo meglio per portarla all'apice stimolandola con il cazzo di gomma e finalmente dopo qualche minuto "Ah, ah, sì così bravo, vengo vengooooo" e si rilassa.
Mi rilasso anch'io, ora sì che il braccio mi fa male, siamo stesi tutti e due sul letto esausti, lei ha ancora il Plug nel culo e il Cazzo di gomma nella fica e respira ansante con gli ochi chiusi.
Dopo un paio di minuti, mi guarda con una strana dolcezza, si libera dei giocattoli e si alza dal letto presumibilmente per andare in bagno a darsi una sistemata, devo dire che anche se stremato apprezzo ancora il suo corpo nudo, in particolare il suo bel culo che mena con grazia mentre cammina.
Ritorna dopo qualche minuto, ha ancora il rossetto e i capelli sciolti, ma è vestita come quando sono arrivato, io raccolgo le mie cose e vado in bagno anch'io a darmi una pulita e a rivestirmi.
Quando esco trovo molglie e marito che parlano in salone, lei stava dicendo:"Ma come ti è venuto in mente..." poi mi vede e si rivolge a me con un sorrisino:"Mi ha raccontato che è un po' che siete in contatto e pianificavate questo scherzetto" ed io:"Sì ma non immaginavamo andasse così bene" ricambiando il sorriso malizioso.
Lei:"Siete due Porci, però non mi posso davvero lamentare" e guarda maliziosa il marito
Io:"Magari la prossima volta, possiamo vedere di averli in carne e ossa un altro paio di cazzi per soddisfarti, di sicuro li trovo un paio di amici che hanno voglia di scopare una bella donna come te"
Risponde Il marito:"Sarebbe fantastico poterti offrire a 3 stalloni!"
Lei:"Ma sei matto, non ti è bastato ancora? Devo essere la Puttana di un gruppo di sconosciuti?"
Io:"Io vi saluto, vi lascio alla vostra discussione" e così vado via, ma penso che lei non mi sembrava poi così arrabbiata e scandalizzata dall'idea di farsi chiavare da tre uomini contemporaneamente, era una protesta deboluccia. Mi sa che la mogliettina ci ha preso gusto a fare laTroia..........
8
4
6 years ago
admin, 75
Last visit: 11 hours ago -
Michela la barista - 2
Per una settimana insieme a me e Michela, al bar c'era anche sua figlia scesa al paesino per le ferie. La presenza della figlia l'aveva completamente trasformata. Non era più la troia che avevo scoperto essere. Ogni tanto cercavo un contatto fisico e lei mi rifiutava a volte anche in malo modo.
Finalmente sua figlia fini le ferie, e dopo una settimana sarebbe scaduto il mio contratto. Era fine ottobre e non serviva più l'aiuto al bar in quanto ormai c'erano poche persone al paesino.
Il giorno dopo la partenza della figlia ci ritrovammo così nuovamente da soli. Visti gli ultimi rifiuti, decisi di avere con lei il rapporto che avevamo nei giorni in cui c'era sua figlia, quindi un normale rapporto di lavoro.
Dopo qualche giorno, mi chiamò per svuotare il sacco della farina nel contenitore, e involontariamente sfiorai una sua tetta. Mi prese entrambe le mani e le portò al seno dicendomi: che c'è non ti arrapo più? e mi baciò.
Il rumore della porta d'avanti del bar ci interruppe e corsi al mio posto dietro al bancone. Non abbiamo più avuto modo di essere soli fino alla sera, quando gli spiegai che i suoi rifiuti mi fecero allontanare da lei. Mi spiegò che aveva paura che la figlia scoprisse qualcosa, ed inoltre in quei giorni aveva il ciclo e quindi era intrattabile.
Dalla mattina successiva cominciammo ad inviarci sms (all'epoca non c'era whatsapp) e notavo la sua voglia di avermi.
Il pomeriggio entrammo direttamente dal retro lasciando la serranda anteriore del bar abbassata.
Iniziammo subito a baciarci e le mie mani iniziarono a sbottonargli il pantalone e infilai una mano nelle sue mutandine e l'altra la passavo tra i suoi capelli.
in un battibaleno me la ritrovai inginocchiata con il mio cazzo tra le mani. Non ci pensò molto ad ingoiarlo tutto. Fu il mio primo bocchino che ricevevo, e che bocchino... Gli venni in bocca ma era talmente tanta che lo cacciò dalla bocca e gli schizzai anche i capelli biondi e ricci che aveva.
Me lo ripulì talmente bene che non avevo bisogno di lavarmi.
Mi disse, preparati che la prossima volta devi farmi godere tu.
Non vedevo l'ora
Continua..
11
0
6 years ago
gianni30enne,
31
Last visit: 4 years ago
-
Ulisse
E’ successo un giorno di agosto 2018, non tanto tempo fa. Avevo chiesto a mia moglie di andare al mare ma lei aveva declinato l’invito. Ho la fortuna di vivere sul mare, mi piace nuotare e trovo un crimine con belle giornate di sole non andarci. Meno male, dissi tra me e me, così vado a Capocotta, sperando di incontrare qualcuno.
Mi preparai un piccolo pasto vegetale, pomodori e un po’ di frutta, afferrai il borsone e scesi in garage.
Accesi il motore, partii e dopo aver svoltato due isolati mi fermai. Chiamai una persona conosciuta qui sul sito e con cui mi ero già visto una volta, ma niente da fare, era al lavoro. Quindi ripartii e intorno alle 0950 ero a Capocotta.
Presi borsone e ombrellone e mi avviai in spiaggia. Il mare era favoloso. Calmo come poche volte.
Piantai l’ombrellone, mi spogliai del tutto e detti una guardata in giro.
Eravamo tutti uomini oltre gli “anta”, nessuna donna, nessun giovane.
Dopo solo 5 minuti di sole decisi di farmi il primo salutare bagno. Avevo fiducia che nessuno avrebbe toccato nulla, ma per essere più sicuri chiesi a un signore, con due palle enormi e un cazzetto, se mi poteva dare una guardata alla mia roba. Aveva due palle veramente enormi. Chissà quanto sperma produceva.
Mi avviai. Entrai in acqua e feci una bella nuotata fino alla boa. Mi riposai un pò facendo il morto a galla, poi ripresi a nuotare per tornare a riva, ma come sempre accade, non riuscendo ad andare sempre dritto, approdai un po’ più distante dal punto da cui ero partito.
Tornando verso il punto in cui avevo piantato l’ombrellone passai davanti a un lettino in cui era steso un uomo tra i cinquanta e i sessanta. Era un po’ corpulento, ma faceva bella mostra un bel cazzo a riposo. Sicuramente una volta sull’attenti doveva avere una misura del tutto rispettabile.
Mi stesi sul lettino ad asciugarmi a pancia in sotto sperando che le chiappe a vento potessero in qualche modo richiamare l’attenzione. Ma niente. Nel frattempo continuavo a perlustrare la spiaggia.
Sono un versatile e come tale mi piace prenderlo e darlo. Non mi sarebbe dispiaciuto anche un giovane passivo. Ma niente. Però avevo voglia, anche perché questa estate si è rivelata, al contrario delle previsioni, magra di incontri. Vari soggetti contattati o che mi avevano contattato, desiderosi di incontri anche all’aperto, si sono rivelati una grande fregatura.
Finito di sciugarmi, presi il marsupio, e mi avviai verso le dune retrostanti. Una volta salito mi diressi nella direzione dove c’erano un po’ di uomini sparsi qua e là.
Arrivato sul posto vidi una coppia di uomini distesi sull’asciugamano intenti in un “tranquillo” sessantanove.
Senza fretta se lo leccavano e se lo pippavano a vicenda. Intorno, distanti non più di 8 metri, 3, 4 uomini che guardavano. Qualcuno che si toccava l’uccello.
La cosa mi ricordò un video sulla spiaggia naturista francese “Cap d’Antibes”.
Rimasi a guardarli anche io. Avevo quasi voglia di unirmi ai due scopatori, chiedendoglielo ovviamente. Chissà che reazione avrebbero avuto. Ma non riuscivo a prendere la decisione. Intanto dentro di me aumentava la voglia. Uno dei due aveva un pene tra il normale e il super. L’acquolino in bocca aumentava. Avevo una gran voglia di succhiarglielo.
A un certo punto vidi un altro uomo tra noi guardoni. Era ad una distanza di 5, 6 metri da me. Aveva un profilo greco, lineamenti scuri, barba nera curata, corpo normale. Non grasso né palestrato, tutto sommato si potrebbe dire un bell’uomo. Mi ricordò Bekim Fehmiu, l’attore che impersonò Ulisse nello sceneggiato RAI degli anni 60. Ogni tanto si toccava l’uccello anche lui.
Stando lì in mezzo alla natura, nel modo più naturale che ci sia, ossia nudi, la mia mente corse ai comportamenti che certi animali utilizzano per attuare il richiamo sessuale.
Invece di toccarmi l’uccello, cominciai a passarmi la mano nel sedere. Iniziai a carezzarmi il culo, poi mi infilai la mano, e quindi il dito verso l’ano. Aspettavo una reazione che infatti non tardò ad arrivare.
Dopo un po’ sentii la sua mano poggiarsi sulle mie chiappe. Poi il dito scivolare verso l’ano. Istintivamente io gli toccai il cazzo.
Mi girai. Ci guardammo e ci salutammo. Poi dopo un po’ ci dirigemmo in mezzo ai cespugli per trovare intimità. Ma alcuni posti erano veramente squallidi per la sporcizia. Girammo un po’ finché trovammo un sentiero un po’ più pulito. Iniziammo subito con il toccarcelo a vicenda mentre i nostri sguardi si incrociavano. I suoi occhi emanavo un fluido magnetico. Mi sentivo quasi ipnotizzato. In breve le nostre bocche si trovarono unite, e le lingue a ricorrersi.
Non ricordo chi fu il primo a prenderlo in bocca, ma ha poca importanza. A vicenda ci si inginocchiava per succhiarcelo. Finché dopo un po’, mentre lui era intento a succhiarmelo, vedendo il suo cazzo bello eretto, afferrai il marsupio, tirai fuori il preservativo e glielo passai invitandolo a indossare, mentre io mi passavo un po’ di lubrificante sull’ano.
Quindi mi girai e mi piegai un po’. Aveva il pene come piace a me, di quelli che iniziano con il glande a punta per poi allargarsi.
Lentamente entrò tutto dentro e tenendomi per i fianchi cominciò la cavalcata. Ohh che bello, sentirlo andare e venire. Intanto con la mano mi carezzavo l’uccello per non fargli perdere erezione. Poi chiusi gli occhi e con la mente vidi la sua spada che entrava ed usciva, entrava ed usciva.
“Sii, ancora, non fermarti” riuscirono a dire le mia labbra mentre lasciavo libero il mio uccello e con entrambe le mani afferrai le sue chiappe attirandolo verso di me. Questo fu un chiaro segnale per lui. Mi afferrò per il petto e cominciò ad assestarmi dei colpi più secchi e decisi. Era proprio un piacere.
La passione e l'irruenza con cui mi stava possedendo provocò da li a poco il mio orgasmo. Non dovetti aspettare molto per poter sentire esalare anche i suoi gemiti di piacere.
Rimanemmo un po’ attaccati, poi presi un fazzoletto l’aprii e ci misi dentro il preservativo, la sua confezione, e gli altri fazzoletti con cui ci pulimmo e che buttai nel secchione una volta tornato in spiaggia.
E’ BELLO SCOPARE ALL’APERTO, DOVE VI PARE E PIACE, MA CAZZO NON COSTA NULLA PORTARSI VIA LA SPORCIZIA, IN PARTICOLARE QUELLA NON BIODEGRADABILE COME I CONDOM LE CONFEZIONI E LE BOCCETTE D’ACQUA!! QUESTO PAESE STA DIVENTANDO UN IMMENSO MONDEZZAIO PER COMPORTAMENTI STUPIDI. PORTATEVI UNA BUSTINA QUANDO ANDATE A SCOPARE ALL’APERTO!!
7
2
6 years ago
singlebsx1959,
59
Last visit: 1 year ago
-
Marito cockold
Ti sento suonare alla porta. Lei ti apre. Io sto sopra nel mio studio. Ansioso scendo nel piano di sotto per sentire cosa vi dite nel piano terra (la casa è a tre piani). L’ho preparata come tu mi hai chiesto: autoreggenti nere, mutandina rossa, gonna di raso attillata, tacchi molto alti, décolleté spinto che lascia vedere le coppe gonfie dei seni.
«Ciao, entra» - dice lei.
«Ciao, finalmente!» - sento dire a te.
Poi silenzio. Evidentemente vi state abbracciando e baciando. Mi spingo sulle scale e sbircio. Vi state baciando in bocca: con le lingue vi rovistate… vi succhiate la saliva… con il capo reclinato all’indietro lei ti succhia la lingua… la tieni stretta con una mano sul culo… le fai sentire l’uccello già duro sulla pancia… vi contorcete…
«Dai, vieni» - finalmente riesce a dire lei, staccandosi. Ti prende per mano e ti conduce nel salotto.
«Cosa possiamo offrirti?»
«Va bene anche un caffè».
«Amore – dice lei chiamandomi – ci vieni a preparare un caffè».
Io scendo le ultime scale e mi presento. Ci stringiamo la mano e me ne vado a preparare il caffè. Dopo un po’ arrivo e vi servo un vassoio con due tazze di caffè e vari tipi di biscotti. Lei è seduta su una tua coscia, con una mano posata sulla patta dei tuoi pantaloni a gustarsi il rigonfio duro del tuo uccello.
«Ci vediamo dopo» - balbetto e fingo di tornare nel mio studio. In realtà resto a sbirciare lungo le scale.
Vi vedo che continuate a pomiciare mentre prendete il caffè… vi baciate in bocca… le palpeggi le tette… tiri fuori i seni dal décolleté e li lecchi… succhi i capezzoli…
«Dai, andiamo in camera da letto» - dice lei svincolandosi tra i contorcimenti. Ti prende per mano e ti conduce, mentre tu con una mano le alzi la gonna e la palpeggi nel culo liscio e sodo. Entrate in camera e accortamente lasciate la porta socchiusa per fare in modo che io in qualche modo partecipi… almeno sentendo e possibilmente vedendo… Lei si siede sul bordo del letto: tu in piedi davanti a lei, con la patta dei pantaloni davanti al suo viso… ti sbottona… tira fuori l’uccello, gonfio, duro (io posso vederlo), lo scapoccia … annusa… comincia a leccare… Se eccitatissimo, la prendi per la testa e glielo ficchi tutto dentro… glielo spingi in gola e cominci a stantuffarla… lei geme… bava… a un certo momenti tiri il cazzo, le sollevi la testa e la baci in bocca… ti scosti un poco… lei resta a bocca aperta… con la lingua fuori… e tu le sputi sopra la tua saliva… prima sulla lingua e poi direttamente in bocca… lei assapora e ricomincia a ciucciarti l’uccello… Lei apre e inghiotte… lecca e succhia… scende sui coglioni e lecca anche quelli… A un certo momento cominci a stantuffarla con forza… geme… vedo rivoli di bava che le colano dalla bocca…
A un tratto la sollevi, con il suo aiuto ti togli i pantaloni, le mutande e tutto il resto. Quindi spogli lei… completamente nuda… completamente nudi entrambi… la giri con il culo verso di te… la fai mettere in ginocchio sul bordo del letto… a pecora… con una mano le prendi la testa… per i capelli… e la tieni inchiodata sul letto… con l’altra prendi il tuo mastodontico uccello e glielo punti tra le chiappe…
Vedo il tuo cazzo che svetta maestoso davanti alla sua fighetta tutta bagnata, Lei allunga la mano tra le cosce, te lo prende e se lo ficca dentro… ma, nonostante la vagina sia lubrificata dai suoi liquidi, l’uccello entra con difficoltà: è troppo grosso, sia in larghezza che lunghezza… vedo il suo corpo che si contorce, non so se per piacere o dolore…lo vuole tutto dentro… tu pompi con forza ed ecco che entra… le scuoti l’utero… tutto il suo pancino si contrae e si scuote… gode come una cagna, penetrata dal tuo uccello… ad un certo punto lo tiri fuori dalla fica e glielo punti sul buco del culo…
No, mi fai male! – implora lei.
No, dai…- piagnucola ancora.
Ma tu, impietoso, la schiacci sul tuo cazzo…lo tieni dritto sul suo sfintere…
Noh! Noh! Noh! – geme lei.
Vedo il tuo uccello che comincia a entrarle nel culo… prima la capoccia … poi dai un colpo possente… ed ecco che sei tutto dentro…
Nooooooooh! – strilla.
Ma tu ormai glielo hai spaccato il culo. Dopo una decina di minuti di crudele stantuffamento finalmente ti sentiamo dire:
Vengo… vengo… vengo…
Lei si solleva e al posto del culo porge la sua boccuccia… glielo ficchi dentro e sborri a più riprese… la tieni con la testa ferma… ingoia… ingoia… ma un paio di rivoli le colano dalle labbra… quando molli la presa e finalmente può sollevare la bocca dal cazzo… con una mano raccoglie la sborra che cola e se la porta in bocca, leccandosi le dita…Tu sei sfinito. Ti allunghi sul letto… accanto a lei… che pure si rilassa… il cazzo è ancora duro, possente; filamenti di sborra continuano a gocciolare insieme ai suoi liquidi.
«Amore, vieni» - mi chiama lei.
Io, che già stavo sbirciando dalla porta socchiusa, entro… sono quasi nudo. solo con la camicia… sbottonata… ho il cazzo semifloscio…
«Amore – dice lei rivolta ancora a me – prendi un fazzoletto di carta e pulisciglielo».
Io ubbidisco. Prendo un fazzoletto di carta e te lo pulisco, con delicatezza, piano piano… provo gusto a farti docilmente questo servizio. E lei (sempre rivolto a me):
«Amore, c’è il rischio che resti incinta. Sai cosa devi fare per evitarlo… dai, amore, ora leccami tutta e togli ogni traccia del suo seme da dentro di me....così non corro nessun rischio e mi darai un’altra prova che mi ami da impazzire».
E anche ora, ormai rassegnato e devoto solo al suo piacere, ma in fondo perché godo anch’io, rispondo di sì. Mi metti tra le sue cosce, tiro fuori la lingua e comincio a leccarle la fica… lecco i suoi umori e la tua sborra… allargo le labbra grandi, poi le piccole, e ficco la lingua nella sua vagina… la pulisco… succhio… rificco la lingua… risucchio… con cura la ripulisco di tutta la sborra che le hai lasciato dentro. Quando penso di aver finito e mi sollevo, ho tutto il viso imbrattato delle vostre impurità.
«Vatti a lavare» – ordina lei.
«Vado prima io» - intervieni tu.
«Andate insieme» - dice lei.
Quando siamo nel bagno, io tu ti metti in piedi davanti al bidé. Io mi inginocchio e ti lavo il cazzo, i coglioni e anche il culo. Con cura e delicatezza. Dopo che ti ho asciugato, come ultimo atto di devozione ti lecco la cappella. Vorrei succhiartelo il cazzo. Ma me lo impedisci.
«Adesso basta. Vatti a curare di lei. La prossima volta ti farò ancora vedere come me la inculo».
«Ok» - balbetto.
Quando sei perfettamente rivestito e pronto per andartene, abbracci la mia lei e le dai un bacio in bocca, mentre le palpeggi le tette e il culo. Le ficchi la lingua dentro e la rovisti fino alla gola… lei gode e succhia…
«Sei magnifica – le dici – succhiami ancora il cazzo così…». E la spingi con la testa verso la tua patta nuovamente gonfia. Lei ti sbottona, lo tira fuori e comincia di nuovo a leccarti e a ciucciarti… glielo strofini sul viso… lei apre le labbra e tu glielo infili dentro con forza.
Io guardo stupito e confuso… resto inchiodato di fronte allo spettacolo che mi offrite. La scopi in bocca per una decina di minuti. Ogni tanto lo tiri fuori… bagnato e gocciolante della sua saliva… lo prendi in mano e glielo sbatti sulle labbra, sulle guance, sugli occhi… e lo rificchi dentro… fin quando di nuovo sborri… la tieni ferma tenendola per i capelli…
«Succhia tutto, troia».
Glielo scoli bene dentro… con una mano ti spremo il canale lungo l’asta per scolarlo fino all’ultima goccia… quindi piano piano lo tiri fuori. Io estatico ed eccitato, prendo un fazzolettino di carta e mi avvicino per ripulirmelo… comincio dai coglioni, la base della mazza e poi piano piano risalgo fino alla cappella…
«Cara – dici tu rivolto a lei – ho l’impressione che il tuo lui oltre ad amare te ama anche il mio cazzo».
La mia lei, ancora in ginocchio davanti a te, fa di no con la testa. Ma tu, rivolto a me, mi ordini indicando il tuo uccello:
«Bacialo, dai, bacialo. Se l’ami veramente, devi desiderare tutto quello che piace a lei».
Ed ecco che io posi la mia bocca sulla boccuccia del mio uccello… mi spingo anche a dare una leccatina alla cappella…
«Lo vuoi succhiare?»
Faccio no con la testa.
«Va bene. Ormai sono già spompato. Sarà per la prossima volta».
A questo punto ti rimetti l’uccello dentro i pantaloni e ti riabbottoni. Io e la mia lei stiamo entrambi sempre in ginocchio davanti a me. Ci dai uno scappellotto e finalmente te ne vai.
7
1
6 years ago
playme,
49
Last visit: 2 years ago
-
Temporale estivo
Tengo a precisare che questo è un racconto realmente accaduto.
Ho la fortuna di vivere nel nord della Sardegna, in una città sul mare e ricca di turisti.
Giorni fa, approfittando dell'uscita in ritardo dal lavoro di mia moglie, decido di fare un giro nella spiaggia dove è autorizzato il naturismo ma è anche frequentata da famigliole, opto per la parte che abitualmente occupano i primi, con la speranza di riuscire a trovare una coppia esibizionista.
La giornata non era delle migliori, la mattina sole mentre nel primo pomeriggio nuvoloso, in lontananza si sentiva tuonare e il cielo diventava tutto scuro.
A metà spiaggia si scatena un vero diluvio, tutti sono costretti a ripararsi sotto gli ombrelloni oppure con gli asciugamani sulle spalle.
Nelle mie vicinanze ne noto uno, con due ragazze, che poi scoprirò essere spagnole, che completamente nude cercano riparo. Avvicinandomi chiedo gentilmente di potermi riparare mentre si aspettava che la pioggia diminuisse.
Soliti discorsi di convenevoli, ma notavo che le gocce fresche della pioggia provocavano, nelle due, piacevoli reazioni sul loro corpo.
Avevano pressapoco la stessa età, circa 38 anni, una mora e alta circa 1.70, seconda di seno con aureole scure e capezzoli sull'attenti, bel culo e patatina tutta rasata. La seconda castano chiaro, un pochino più alta della sua amica, un seno piccolo ma capezzoli duri e dritti con un culo da favola.
Il temporale non accenna a diminuire e le due, dopo essersi avvolte con i pareo, stanno decidendo di lasciare la spiaggia e spostarsi nella loro auto parcheggiata dietro le dune.
Non sapevo come comportarmi essendo la prima volta che mi capita una situazione del genere, comunque ringrazio le due per l'ospitalità, offrendomi di darle una mano con la borsa frigo e quella degli asciugamani, ricevendo un diniego.
Comincio ad avventurarmi, sotto la pioggia, in direzione dove avevo parcheggiato la mia macchina, quando la "mora" che chiamandomi mi offre di accompagnarmi con la loro auto.
Ringrazio e ci dirigiamo verso il Suv oltre le dune.
In macchina mi siedo nel sedile posteriore.
Il calore del nostro corpo con la pioggia esterna fanno appannare in un istante i vetri, creando così un ambiente intimo.
Noto nel loro sguardo una certa complicità e la mora senza aprire lo sportello, scavalcando i sedili, viene a sistemarsi al mio fianco. Ho il cuore a mille e il mio compagno di giochi già comincia a fare il monello nel costume a boxer che indossavo.
Prendendo un po di coraggio mi avvicino e comincio a sfiorarle il collo, spostando i capelli e accarezzando, lei si rilassa e mi lascia fare.
Intanto la sua amica al posto di guida, si sistema meglio nel sedile guardando.
Aprendo il pareo, trovo i suoi seni, sodi e vogliosi di essere toccati, i capezzoli sembravano due chiodi di quanto duri. Non aspettai oltre, prendendo a leccarli e mordicchiare. Lei cominciava a sospirare e lasciandosi andare sul sedile.
Iniziai cosi a baciarla e scendere verso il suo fiorellino, soffermandomi sull'ombelico e interno coscia.
Trovai tra le sue gambe un vero lago di umori, le grandi labbra di colore scuro, semi aperte e accoglienti,
Cercai con la punta della lingua il suo clitoride duro, ogni leccata provocava il lei un gemito di piacere. Continuai così sin quando non ebbe un orgasmo delirante, continuava a tenermi la testa premuta contro il suo succoso frutto.
Tastai le sue natiche e mi feci strada verso l'ano, notando di provocargli piacere, continuando intanto a succhiare gli umori provocati dal suo orgasmo.
Con il cazzo duro come il marmo che reclamava le attenzioni, mi levai il costume. L'attesa non durò a lungo, così che "lui" venne avvolto da una lingua calda e vogliosa.
La spagnola sapeva farci con la bocca, alternando lingua e gola, stimolandomi l'ano con il dito medio della mano,
Devo essere sincero, non resistetti molto e mi svuotai completamente nella sua bocca.
Ci ripulimmo e asciugammo dal sudore.
Mentre mi accompagnavano all'auto ci promettemmo di rivederci in quella spiaggia nei prossimi giorni.
Ci salutammo tutti e tre con un bacio con la lingua.
E' arrivata l'ora che vada a prendere mia moglie dal lavoro.............
6
0
6 years ago
nespolino61,
56
Last visit: 6 years ago
-
Michela la barista
Scusate la lunghezza ma essendo una storia vera, è piena di dettagli
Nel 2005 avevo 21 anni e avevo bisogno di lavorare. Parlando con il mio migliore amico mi disse che i suoi zii per il bar cercavano personale per il bar-pizzeria. I coniugi Michela e Angelo furono felici in quanto mi conoscevano e si fidavano di me. Iniziai nel mese di giugno, andavo la mattina alle 10 per caricare i frigo e poi tornavo con Michela alle 14:30, lei preparava l'impasto per la pizza e io stavo al bar. Notai subito dal primo giorno gli apprezzamenti che i clienti abituali del bar rivolgevano a Michela, all'epoca 47 enne in carne ma ben curata, capelli biondi tinti, rossetto, con una 5 di seno e un culo grosso.
Da dopo ferragosto il bar chiuse per le ferie e loro hanno una casa al mare in Calabria ed avendo entrambe le figlie al nord proposero a me e al mio amico di andare con loro. Io e il mio amico dormivamo nella stanza adiacente alla loro e scherzavamo sul fatto che la notte avremmo sentito i suoi zii scopare. Da premettere che Angelo ha 9 anni in più rispetto a Michela. Dopo la prima settimana, non si sentiva scopare, e io e il mio amico pensavamo scopassero il pomeriggio quando noi rimanevamo in spiaggia e loro tornavano per la penichella. Un pomeriggio decisi così di verificare e con una scusa mi liberai del mio amico e tornai in silenzio a casa. Stavano dormendo, ed era impossibile che avevano scopato perchè erano rientrati poco prima di me. I giorni passavano velocemente e Michele iniziava sempre più a farmi venire strani pensieri. Una notte mi alzai per andare in bagno e passai dalla loro camera mi fermai a sbirciare e notai Michela con solo le mutande e le tettone libere. non mi accorsi che era sveglia, e mi disse sottovoce: che c'è anche tu hai caldo? io gli risposi affermativamente con la testa e andai in bagno. Ovviamente con il cazzo duro impiegai più tempo per pisciare, e quando uscii dal bagno, Michela non era più a letto ma era in cucina a bere dell'acqua sempre con solo le mutande addosso. Mi avvicinai per bere anch'io e mi disse che sarebbe uscita in terrazzo a prendere un pò di refrigerio e se volevo potevo andare con lei a fare due chiacchiere. Accettai l'invito e ci sedemmo uno di fronte all'altro. Ovviamente ero imbarazzato perchè la visione delle sue tettone mi fece rizzare il cazzo. Poi mi disse che se volevamo portare quanlche ragazza a casa, loro ci avrebbero lasciato la casa libera per qualche ora, e mi confessò che ci vide andare in spiaggia con due ragazze. la conversazione si fece piccante, con battutine e si scusò se era in topless ma aveva troppo caldo, e poi mi disse che lei non si vergognava di mostrarsi davanti a me perchè mi reputava come un figlio. Ovviamente lo stesso non era per me, che volevo schizzarla ovunque... Poi la conversazione si fece più piccante e gli feci una battuta: tu e gino fate l'amore in silenzio. Al che lei iniziò a ridere e disse: non lo facciamo in silenzio, non lo facciamo proprio. Sono 2 anni che non mi tocca..
Rimasi senza parole e cambiammo discorso. Dopo qualche giorno io e il mio amico tornammo al nostro paese e loro rientrarono dopo una settimana per riaprire il bar.
Quell'anno a fine settembrefaceva ancora caldo e al bar lavoravamo ancora con la tenuta estiva. pantaloncini di lino e t-shirt. Ovviamente anche Michela nonostante il suo fisico prorompente indossava pantaloncini di lino e magliettina, e quando ci incrociavamo dietro al bancone spesso strusciava il suo culone contro di me. Un pomeriggio, non c'era nessuno, e lei passò davanti a me per prendere il lievito per l'impasto. Si chinò per prendere il lievito e il pantalone di lino mise in mostra il suo culone. in un attimo il mio cazzo si fece duro, e quando passò e i nostri corpi si strusciarono, mi venne d'istinto spingere il mio cazzo sul suo culone. il giorno succissivo accadde la stessa cosa, solo che invece di passare dandomi le spalle, passò frontalmente a me, si fermò e guardandomi negli occhi disse: perchè ora non spingi? e mi tocco il cazzo e mi baciò mettendomi la lingua in bocca. le sue carezze sul mio cazzo, in breve tempo mi fecero sborrare nelle mutante, sporcando così anche il pantalone. Lei si rifugiò in pizzeria ed io ero scioccato per quanto accaduto. Mi cambiai nel bagno e ritornai dietro in bancone. per tutta la sera non ci guardammo nemmeno.
Il giorno successivo entri nel bar e lei era con dei clienti, io presi la mia posizione e lei finite le chiacchiere andò a preparare l'impasto. Rimanemmo nuovamente soli, ero deciso ad affrontare la situazione e scusarmi con lei. Ma mi anticipò e mi disse: credevo mi volessi accontentare, ma invece sei troppo veloce e scoppiò in una risata. La porta del bar mi fece ritornare al mio posto, e dopo aver servito i clienti e questi erano usciti, chiusi la porta a chiave, andai nel retro dove Michela stava preparando l'impasto, mi tirai il cazzo fuori e accompagnai la sua testa verso il mio cazzo. La suo bocca larga lo accolse tutto in bocca e mentre ciucciava e con la lingua giocava con la cappella emetteva dei mugolii di piacere. dopo un pò gli tolsi il cazzo da in bocca e sborrai. Si alzò mi disse: oggi già va molto meglio, però la sborra non si spreca. E mi baciò
ero fuori dai panni, michela si svelò essere una gran troia...
segue
15
1
6 years ago
gianni30enne,
31
Last visit: 4 years ago
-
Quella volta al cinema
Lei si era convinta ...e quella sera allo spettacolo sarebbe andata solo con le autoreggenti e un vestitino che poco laciava alla immaginazione.
Entrammo in sala e seppur deluso dalle poche presenze ci accomodammo in ultima fila per poter giocare un po' tra noi ... qualche carezze e un ditalino avrebbe soddisfatto il desiderio.
Dopo poco inizio dei titoli , arriva a sorpresa un ragazzo che si siede proprio al suo fianco anche se c'eranno tanti posti liberi ma si sa con le prenotazioni non ci si domanda ....
passa qualche minuto e lei che aveva già scoperto le gambe mostrando autoreggenti, vedo che si muove e sempre di più verso lui... che sta facendo cosa stanno facendo ... sembravamo ragazzini .. lei stava facendo piedino giusto per giocare un po ma lui prese quel gesto come un invito ...
la mano destra arrivo al ginocchio e inizio piano piano a risalire sino al bordo della calza ... lei si lasciava andare e non mostrava segni di voler smettere ... bene pensai... e infatti il ditalino che arrivò la porto in estati ...
l'invito verso i bagni non lasciava dubbi .. lei lo segui ... un po di vantaggio e mi avvicinai anch'io
lei era senza vestitino e le autoreggenti mostravano ancor di più il sesso gonfio dalla ricerca di piacere
dopo avergliela leccata per qualche minuto ... lei si chino per assaggiare l'oggetto del piacere .. ma non ci fu tempo .. l'aveva già messa a pecorina e senza indugio la stava penetrando .. lei perse il controllo e inizio ad urlare di piacere .., e li la sorpresa vera... una domanda una sola domanda "ne vuoi di più , ne vuoi altri ...?" ...
"si prendetemi tutti !..."
era fatta ... non mi ero accorto ma ero stato raggiunto da altri tre ragazzi .. che non persero tempo e le saltarano addoso .. ora aveva da fare con quattro ragazzi ... che a turno la penetravano facendole ragiungere più orgasmi .. e lasciandole il succo in bocca ...
...
13
3
6 years ago
alfrredoro,
53/53
Last visit: 1 year ago
-
L'asta di beneficenza
Le feste di fine anno ci spingono ad essere più buoni e a fare beneficenza e così accetto l'invito di una coppia, che conosco da un po a partecipare alla loro asta natalizia.
Conoscendo quanto sono porcellini, immaginavo che ci sarebbe stato un intrigante gioco erotico ma non immaginavo di essere io l'oggetto di questa fantasia.
Arrivo col mio solito ritardo e trovo la loro casa di vacanza con almeno una decina di coppie molto disinibite e altri amici e amiche ...
mi presentano a tutti decantando le mie abilità orali ... ma una amica particolarmente sfaccaita mi chiede : "ma non hai qualità nascoste?" la mia amica le risponde : "si un culo da troia" ...
la serata si comincia a fare hot ... dopo i primi drink quando la coppia amica chiama tutti e dice : "stasera faremo un'asta di beneficenza ... destineremo il ricavato alla mensa dei poveri ... ok?"
Tutti a gridare "si ... facci vedere cosa proponi ... vogliamo vederlo bene .."
Mi chiamano e mi dicono : "Dai troia fai vedere le tue qualità nascoste .... spogliati e mettiti a pecora che ti possano vedere bene ..." .
Essendo io completamente slave ... eseguo subito ... e la mia amica dice ... :" La troia si farà inculare dalla coppia che offre di più ... potete usare la nostra collezione di strap..on"
l' asta comincia e ci stanno un paio di coppie che rilanciano alto ... ma vince una coppia di Frosinone che offre di più ...
Vengo fatto mettere al centro della stanza a pecorina lui Marco ha un cazzo largo con una bella capocchia mi si avvicina e mi dice ... : "o k Troia ... comincia a leccarmi le palle da buco del culo e poi ingoiatelo tutto se sei capace". Io eseguo alla lettera ma devo dire che è veramente largo e per farmelo arrivare fino in gola quasi mi slogo la mandibola.." ma da gran pompinara quale sono non rinuncio ad ingoiarmelo tutto e sentire come mi allarga la gola ... era fantastico sentirselo scivolare tutto fino alle palle che mi sbattevano in faccia.
La compagna intanto si faceva prestare un bel vibratore ... ma prima di incularmi ... mi infila in culo un paio di dita e me lo allarga bene .
Sento lo strap on che lei spinge a colpi di bacino e che mi scivola dentro ... mentre il marito quasi mi soffoca col suo cazzo ... Lei è brava la sento che è esperta a usare il vibratore e la sento venire più volte.
il marito mi si stacca e lei mi mette la fica in faccia ... è bagnata come non ne avevo mai viste .... spontaneamente la lecco tutta con la lingua e gliela asciugo ... ma sento intanto che da dietro il marito i sta montando con quel cazzo tanto largo che nemmeno il vibratore mi aveva sfondato ...
Una inculata forte e decisa ... mi sentivo una vera troia ... i colpi mi sfondavano e mi aprivano il culo senza tregua ... cominciavo a provare dolore ... ma la compagna mi dice ... : " no cara ti abbiamo comprato all'asta e sei nostra fino alla fine ..."
Temevo che non finisse più ... ormai il mio culo era più sfondato della fica di una puttana di strada ... ma mi sentivo felice ... ero finalmente una troia in vendita ...
All'improvviso senza dire nulla i estrae il cazzo dal culo mi si avvicina in faccia e mi inonda di sperma ... sembrava un fiume ... tutto in faccia ....
La compagna sorridendo mi si avvicina e dice : "che brava troia che sei ora ti ripulisco io ... aprila bocca cesso ..." Non faccio in tempo ad aprirla che mi inonda di piscio ...
Una serata favolosa sofferta ma è stata a fin di bene ....
12
0
6 years ago
admin, 75
Last visit: 11 hours ago -
La padrona
Dopo tante richieste Lei accetta di umiliarmi con la mia pratica preferita ... da vero toyboy dopo fatto clistere per la pulizia, la Padrona comincia una visita al mio buchetto per valutare la misura piu adatta... di vibratore... dopo di che a pecorina mi ha fatto sentire le sue mani che colpiscono i miei glutei sempre più forte, prima a destra, poi a sinistra, sempre più forte... sempre più forte.... mi accorgo che la fa andare fuori di testa......... e poi mi insulta e mi chiama per quello che sono e mi ordina : "troia zoccola allarga le gambe... fammi vedere bene il buco del culo che te lo devo rompere, voglio aprirti come una baldracca rottainculo"
La mia eccitazione di puttana dichiarata era enorme ormai ed a questo punto sentii le sue dita che si fanno strada nel buco del mio culo e lo lubrificano.... entrano e escono e lo lubrificano per bene... fino in fondo Prende un enorme strap on e mi urla : "mmmmmmmmmmmmmmm... com'è grosso.... è lungo e largo.... ha una forma piramidale, con la base larga e grossa....... e fra non molto sarà tutto nel tuo buco.di culo puttana! "
Mi frusta le chiappe con un paddle e quando ritiene che sono pronto mi fa preparare... e mi ordina: "Troia, allarga bene le gambe, abbassa il busto e porta il culo in fuori... allarga bene le chiappe e fammi vedere il buco del culo... stai ferma così zoccola che ora ti rompo il buco..."
A questo punto poggia la punta dello strap on sul buco del culo non è molto grossa, perché si allarga sempre più fino alla base enorme che mi sfonderà ...
inizia a spingere e sento che lentamente entra si fa strada nel mio culo lentamente, entra ed esce e ad ogni spinta lo fa entrare dolcemente sempre più dentro..... avverto che si allarga sempre più.....
all'improvviso mi urla : "Zoccola, troia ora ti rompo il culo te lo apro e te ne andrai di qui con il culetto sfondato a dovere.... sei la mia puttaqna. la mia baldracca... la mia troia"
entra sempre di più nel buchetto stretto.. ormai entra quasi tutto, ma la base è davvero larga, grossa... posso vedere che si allarga ad ogni spinta..... a questo punto l'eccitazione è al top e le urlo :" si Padrona.... rompetemii , sfondatemii , entratemi dentro e possedetemi..."
in un attimo all'improvviso è tutto dentro ora, sento il buchetto che mi brucia anche se è già il culo di una puttana
Mi pianta tutto il suo strapon nel mio culo lo tiene ben fermo dentro, in modo da farmi sentire aperto, mi abbraccia da dietro e me lo tiene piantato tutto dentro....
mi ordina : "stai ferma Zoccola ora ti rompo...!!!!"
"stando ferma abbracciata da dietro a me, con il suo arnese piantato dentro mi da tre botte violente con il movimento del bacino una due tre e il buco si rompe : Ora sei una troia sfondata ... puttana !!!"
Io grido dal dolore e piacere ... a quel punto sempre tenendomi ben piantato il vibratore in culo fa entrare una sua amica ... che ha filmato tutto ... mi fa spalancare al bocca e mi inonda di piscio ....
11
1
6 years ago
admin, 75
Last visit: 11 hours ago -
Mia moglie e il ragazzino
ciao a tutti, finalmente posso raccontarvi una storia avvenuta la scorsa settimana. Eravamo al mare in una località toscana, noi e i nostri due figli di 28 e 26 anni. Io ero eccitato al pensiero di fare qualcosa con mia moglie e singoli del posto ma non potevamo per i ragazzi, sarebbe un disastro. Mentre eravamo in spiaggia mi accorsi che un ragazzino sui 20 anni guardava insistentemente mia moglie mentre lei prendeva il sole dormendo... e insisteva con lo sguardo nelle parti intime.. Mia moglie ha una fica molto gonfia!! non potevo nemmeno parlarne con lei perchè i ragazzi erano vicini.Solo la notte gliene ho parlato. Poi il destino mi da una mano. Il più grande mi dice che va con una amico in Sicilia e il più piccolo con amici in montagna. Una volta via i ragazzi ci siamo ritrovati in spiaggia col ragazzino alto e magrissimo ma molto carino. Mia moglie si eccitava ad essere guardata. Poi verso sera vado al bar sulla spiaggia e li vedo anche lui. Con una scusa mi avvicino e chiedo informazioni sul posto ma lui mi dice che è di Parma e non sa molto. Diventiamo amici, gli offro una bibita e cominciamo a parlare di tutto, anche di donne. Mi dice che non ha la ragazza ecc. Decido di buttarmi, anche perchè li non ci conosceva nessuno e io ragazzo unba volta andati via non ci avrebbe piu rivisti. Mentre parlavamo di ragazze gli chiedo se andrebbe con una donna di oltre 50 anni e mi disse imbarazzato che non ci era mai stato. "Vuoi scopare mia moglie?! gli dissi all'improvviso....lui imbarazzatissimo..cosi sblocco la situazione ridendo e dicendogli di stare tranquillo. Vado sui particolari e gli dico che deve scoparla e sborrarle dentro la fica se mi assicura salute. Era titubante perchè pensava fosse uno scherzo. Lo invito da noi per la sera stessa. Verso le 21,00 ci troviamo in piazza e lo invito in casa, in appartamento.. Entriamo e quando vede mia moglie diventa tutto rosso. Si vedeva benissimo che non aveva esperienze ma la cosa lo eccitava. Mia moglie indossava una gonna normalissima, estiva, bianca, una maglietta dove si vedevano bene le tette. Anche lei era imbarazzatissima perchè il ragazzo ha 20 anni e questo la imbarazzava molto. Ma aveva voglia di cazzo! Ci sediamo, beviamo bibite fresche, parliamo, mia moglie dopo un po si sblocca e parla con lui come se parlasse con i figli e pure il ragazzo si era sbloccato. La troia era eccitata e ogni tanto accavallava facendo in modo che lui vedesse. " Allora" , dissi, "vedo che avete fatto amicizia...bene!...ma potete conoscerci meglio...Dai Davide(cosi si chiama il ragazzo), avvicinati a Monica...fai qualcosa..!". Ma il ragazzino era come bloccato forse dalla nostra era, eccitato ma bloccato. Cosi decido di sbloccare la situazione, mi avvicino a mia moglie e la bacio..la sentivo fremere...le infilo la mano sotto la gonna ed vera fradicia..mentre la toccavo lei guardava eccitata il ragazzino aprendo le gambe..." DAI", dico a Davide , " tira fuori il cazzo, faglielo vedere". A questo punto lui si alza e cala i jeans...rimane col cazzo fuori...cazzo!!!!! aveva un uccello pazzesco, dritto e lunghissimo, non larghissimo ma lungo almeno 22 cm con cappella a fungo rosa. Eccitato sposto le mutandine di mia moglie dicendo a Davide di guardare..lui era talmente eccitato che non sapeva nemmeno più dove era..se lo toccava e si segava. Mi metto in disparte seduto e aspetto ...ma è stata mia moglie a prendere l'iniziativa. eccitatissima glielo prende in mano e comincia a spompinarlo..mugolava dall'eccitazione..il ragazzo si spoglia tutto rimanendo nudo. Era alto e magro e il cazzo sembrava ancora piu grosso per la magrezza...mia moglie lo succhiava, scappellava..leccava..gli leccava palle e culo...ma io volevo vedere la monta!!! Cosi prendo mia moglie e le tolgo le mutandine poi la faccio sedere sul divano, le alzo le gambe tenendole in alto e dico a Davide " dai...monta la troia...scopala..sborrale dentro...la puttana è tutta per te..dai.." Li si avvicina e tenendolo con le mani glielo spinge dentro. Mia moglie emette un urlo..mi dice che è bellissimo..lungo..che lo sente in gola...il ragazzino si muoveva su e giu velocissimo. Mi moglie lo incitava e tratteneva con le gambe sulla schiena. Vedevo il cazzo affondare nella figa e mi segavo..l'ho toccato..aveva lòe palle durissime e il tronco sembrava ferro...ad un tratto sento che comincia a sborrare e mia moglie sborra con lui, godeva come mai aveva goduto...dalla fica usciva la sborra spinta dai colpi di cazzo...usciva a fiotti...e ho sborrato pure io...esiste un ragazzino come Davide per montare ancora la troia?
62
15
6 years ago
cornuto3e3troia,
55/55
Last visit: 4 years ago
-
History of violence 21
Notte. Mi rigiro tra le lenzuola, inquieta. Ho chiamato Sergio oggi, spinta dai miei peggiori impulsi interiori. Non è stata esattamente una conversazione piacevole. Il bastardo mi ha derisa e mi ha completamente scaricata. "Sei merce di Fausto, adesso, e non vado contro un amico per far piacere ad una troia". Con un sonoro e poco elegante "vaffa" da parte sua si chiude la nostra breve conversazione.
Mi chiedo quanto Sergio mi manchi. Non ho più un lavoro che mi impegna, non ho una famiglia da seguire. Non che ne senta la mancanza, ma ora passo tante ore sola a casa e la mente galoppa. Mi piace pure essere l'amante di Fausto. Mi piace fare la escort a tempo perso. In fondo con un paio di marchette a settimana, non dovendo pagare l'affitto, posso vivere tranquillamente e fare tutto quello che mi pare. Le relazioni sociali non mi mancano, ho conservato un buon rapporto con il mio ex-marito, con cui vado volentieri a letto quando lui ne ha voglia. Ho un bel rapporto con Aldo, il cinquantenne carino che insiste sempre per venirmi a trovare, che mi riempie di messaggini dolcissimi e spesso mi spedisce perfino mazzi di fiori a casa. Ma il guaio è che trascorro troppo tempo da sola, ed i miei pensieri sono ormai irrimediabilmente morbosi. Mi ritrovo la notte ad accarezzarmi e masturbarmi nel letto, pensando ai giorni in cui Sergio mi obbligava ad assogettarmi a tante indecenti e a volte ripugnanti esperienze. Penso al mio addio al nubilato, a quelle due ore passate nel cassone di un autoarticolato a soddisfare le voglie di un gruppo di camionisti maleodoranti. Penso a quando Sergio mi ha lasciato per strada, di notte, da sola, sulla Tiberina, vestita da prostituta.
Non mi manca Sergio, la verità è mi manca qualcuno di cui essere succube, che mi obblighi a scendere sempre più in basso, che mi umilii profondamente, che si approfitti di me, che mi usi senza ritegno. Vengo dolcemente con questi pensieri, poi mi addormento.
La settimana seguente scorre piacevoli e tranquilla. Fausto viene a trovarmi un paio di volte, mi scopa sempre da paura. L'ultima volta si è presentato con una bottiglia di Cordon Rouge. Dopo averla scolata insieme, me l'ha infilata parzialmente nella fica mentre mi sodomizzava, con un effetto notevole sulla qualità dei miei orgasmi. E' tornato a trovarmi Marco, che ha voluto trascorrere un'intera notte tra le mie cosce. E ho ricevuto pure Aldo.
Venerdì invece l'ho trascorso da sola, girando a fare shopping. Sabato pomeriggio sono tutta un fuoco, ma non ho nulla in programma, nessuno dei miei frequentatori mi ha cercata. Mi piacerebbe trovarmi un cliente per fare una marchetta, ma dipendo da Fausto in questo e non mi va di chiederglielo. Non mi dispiacerebbe nemmeno che Enzo mi invitasse al suo locale, ci andrei a letto volentieri, è un po' che non lo vedo. Al limite potrei chiamare Rodolfo, mio marito e invitarlo da me... Ma sono palliativi, e lo so benissimo. Ho voglia di qualcosa di forte, e vorrei che ci fosse qualcuno che mi obblighi a viverlo. Quello stronzo di Sergio, magari, che il diavolo se lo porti...
Arrivano le 20, sta facendo buio. Non mi va di stare a casa davanti alla tv. Mi regalo una superba cena solitaria in un ristorante abbastanza esclusivo. Sono l'unica persona seduta da sola ad un tavolo, ma non mi dispiace affatto. Però a questo punto ho decisamente bisogno di una scossa. Torno a casa, sono le 22,30. Vado su Internet e cerco "club privè roma". Non ho voglia di tornare in quello dove sono stata con Rodolfo. Gira che ti rigira decido per un locale dalle parti della Bufalotta. Indosso un abitino elasticizzato nero, molto aderente, sotto solamente gli slip, e scarpe con tacchi. Capelli sciolti, sono decisamente sexy. Ho proprio voglia di fare un po' la puttana.
Arrivo al locale, molto anonimo visto da fuori. Entro. Un paio di receptionist mi guardano incuriositi e mi chiedono se sono da sola. Rispondo affermativamente. Faccio la tessera e pago la quota. Mi dirigo subito verso il bar, mi siedo su un girevole ed ordino un superalcolico. Non faccio in tempo a portarmi il bicchiere alle labbra che un tipo sui 40, un po' dozzinale, si siede sul girevole accanto al mio e attacca bottone. Potrebbe essere la sua serata fortunata, penso tra me e me ridacchiando, ma ancora non è il momento. Al suo invito a ballare rispondo che ho bisogno di scaldarmi un po' con l'alcool. In pista diverse coppie e parecchi singoli ballano un ritmo di discoteca. La maggior parte delle donne è ben oltre i 30 e penso con soddisfazione di non avere troppe rivali. Il locale è parecchio grande e pieno di gente. Il tipo si fa appiccicoso e, esaurita la fase dei complimenti, inizia ad avvicinarsi e sfiorarmi "per caso". Ma non sono ancora eccitata e lo respingo. Ordino un altro gin tonic, mentre il tipo si allontana con la promessa di tornare tra un po'.
Dopo in quarto gin tonic la testa mi gira abbastanza da permettermi di buttarmi nella mischia. Sulla pista della discoteca subito tre o quattro singoli si avvicinano strategicamente. Penso sia ora di lasciarmi andare un po' e mi accarezzo i fianchi sensualmente, fissando negli occhi un ragazzo belloccio sui 28/30. Il tipo parte a razzo. mi si piazza davanti. La musica infernale ci impedisce di socializzare verbalmente, ma non di scambiarci sguardi abbastanza espliciti. Il ballo si trasforma in una serie di strusciamenti e le mani del ragazzo cominciano a scorrere sul mio corpo. Mi sto eccitando piano piano. Lui mi prende per mano e mi porta al bar. E' il quinto gin tonic e comincio a ridere come una scema. Le sue mani sui miei fianchi, la mia mano ad accarezzargli un braccio, scatta il primo bacio. Ce ne andiamo abbracciati su un divanetto, iniziamo a toccarci. Lui mi accarezza i seni, le mie dita scendono svergognate a massaggiargli il pacco. Due o tre tizi si avvicinano, io divarico un po' le gambe. L'abitino risale e sono consapevole di offrire ai tizi una generosa visuale delle mie mutandine, mentre sono impegnata in abbondanti travasi di saliva con il mio accompagnatore. Il ragazzo è irritato dalla vicinanza degli sconosciuti, ci alziamo e cerchiamo una stanzetta. Tutte occupate. Infine troviamo un posticino semioccultato da un tendaggio che ci consente un minimo di privacy. Slaccio la patta del ragazzo ed estraggo un discreto membro già in erezione. Mi chino e glielo prendo in bocca, ma dopo pochissime ciucciate senza alcun preavviso mi arriva un fiotto sapido contro il palato. Irritatissima tiro fuori un fazzolettino dalla borsetta e sputo lo sperma. Lui si scusa dicendo di non essere riuscito a trattenersi, io lo mando al diavolo senza tanti complimenti. Mi faccio un sesto gin-tonic per levarmi il sapore dello sperma di quel cretino dalla bocca. Poso la borsetta nel guardaroba, torno a ballare. Sono subito attorniata da altri singoli. Rifiuto le avances dirette e lascio che mi ronzino intorno. Lentamente faccio risalire l'abitino elasticizzato, sempre più in alto. Le mutandine cominciano ad occhieggiare, allora mi abbasso le spalline continuando a ballare in maniera sensuale. Ora mi sto bagnando davvero, ho qualche decina di occhi maschili puntati su di me. Lascio scoperto un mezzo capezzolo, poi ricomincio la manovra al piano di sotto... l'abitino lascia scoperte le mutandine, che dietro sono limitate a poco più di un filo... ho mezzo culo in bella mostra... diverse mani mi sfiorano le natiche, ma le respingo ridendo... finisco per scoprire del tutto i capezzoli e me li pizzico in modo provocante... i singoli fanno cerchio attorno a me, saranno una quindicina, e mi incitano a continuare quello che sta diventando un autentico spogliarello. Qualcuno si preoccupa di puntarmi addosso un faretto. Ora ho le tette completamente di fuori, sono quasi del tutto ubriaca e stordita dalla musica fortissima, continuo a dimenarmi a ritmo di musica, gli occhi chiusi. Lentamente mi sfilo del tutto l'abitino e lo lascio cadere, rimanendo semplicemente in mutandine e scarpe. Apro gli occhi sulla mia platea, mi pare di essere una gallinella circondata da tante volpi fameliche. Rido, mi riavvio i capelli con fare disinvolto, esco dalla pista e adocchio un ampio divanetto vuoto. Mi accomodo al centro guardandomi intorno con aria spregiudicata accarezzandomi le tette. Mi si siedono subito accanto i due uomini più intraprendenti, altri si accalcano davanti, perfino dietro il divano, un po' scostato dalla parete, ne intravedo due o tre. Uno dei due mi spara la lingua in bocca. Fanno immediatamente capolino numerosi cazzi dalle patte dei più vicini. Lascio che facciano di me quello che gli pare. Sento mani dappertutto, dita che mi tormentano i capezzoli. Pochi secondi qualcuno riesce non si sa come a sfilarmi le mutandine, ridotte ormai ad uno straccetto fradicio. Gli uomini fanno a gara per accarezzarmi la fica ed infilarci le dita dentro. Ho dita pure che mi rovistano nel sedere. Abbandono la testa sullo schienale e da dietro il divano un uomo si accavalla sulla spalliera appoggiandomi il cazzo su una guancia. Giro la testa e glielo bacio. Quello seduto alla mia destra si abbassa i pantaloni e sgomitando i tipi dirimpetto a me mi afferra per le gambe, me le allarga, mi sale sopra. Faccio appena in tempo a verificare che indossi il preservativo che vengo penetrata velocemente. Sconosciuti mi prendono le mani e me le guidano sui cazzi, che meno come posso al ritmo della chiavata. Un altro me lo appoggia sulle labbra e me lo spinge in bocca. Sono completamente circondata da uomini, sembra una scena da film di zombi che sbranano la vittima. Il tipo che mi sta scopando mi gode dentro con un grugnito e si toglie. Mi rialzo dal divanetto a fatica e subito qualcuno mi prende per mano. Vengo trascinata quasi di peso da un drappello di uomini, mi portano in una stanza provvista di un grande letto rotondo, concepito probabilmente per le orge.
Mi distendono sul letto, sono completamente nuda a parte le scarpe. La stanza si riempie velocemente. Sono quasi tutti uomini, ma vedo anche diverse donne che mi guardano torve ma affascinate, probabilmente invidiose. Gli uomini iniziano a soddisfarsi a turno con me, ho l'unica preoccupazione di badare che indossino il preservativo.
I primi dieci o dodici mi possiedono tutti alla missionaria. Mi scopano in modo convulso, frettoloso. Quasi tutti vengono dopo pochi minuti, ognuno riempiendo il proprio preservativo dentro la mia fica. Godo di tale trattamento ma non riesco a venire. Comincio a provare fastidio alla vulva, mi sottraggo alla monta per sedermi sul bordo del letto. Sono attorniata da uomini in erezione. Mi ritrovo davanti al viso un grosso cazzo da succhiare. Faccio quattro o cinque pompini di fila finchè incappo in un altro cretino che mi viene in bocca. Chiedo un fazzoletto per sputare lo sperma, fortunatamente mi porgono dei kleenex. Invito quelli che vogliono essere succhiati a mettere il preservativo. Si è sparsa la voce nel privè che c'è una troia disponibile e la stanza diventa un viavai. Abbastanza spontaneamente si forma una fila dove ognuno attende il proprio turno. Me lo faccio mettere in bocca da una quindicina di uomini. Mi ritrovo la mascella dolorante, il sapore del lubrificante dei preservativi inizia a darmi la nausea.
Mi alzo improvvisamente in piedi chiedendo ad alta voce se c'è qualcuno che desidera farmi il culo. Subito un tipo sui 50 si fa sotto. Mi sistemo a pecorina, lui mi viene dietro ma non riesce a penetrarmi, ha l'uccello mezzo moscio. Lascia il posto ad un quarantenne tarchiato che sfodera un bell'arnese. Lo invito ad infilarmi due dita nel culo per allargarmelo, lui esegue diligentemente. Poi è la volta del cazzo. Prima me lo mette in fica, io subito protesto e lui mi accontenta sprofondandomelo nel culo senza incontrare soverchie resistenze. L'uomo sembra insaziabile, va avanti una mezzoretta a sodomizzarmi con furia. Quando infine mi sborra dentro urlando ed imprecando, sudato come un maiale all'equatore, tutti i presenti applaudono. Mi faccio inculare da altri tre uomini, di cui uno davvero ben dotato.
Quando l'ultimo viene sono veramente sderenata e dolorante. Mi alzo dal lettone a fatica, respingendo altre avances. Non trovo più le mutandine e mi rendo conto di aver perso pure l'abitino. Rientro nella sala discoteca, la attraverso completamente nuda fra gli sguardi divertiti di cento persone, lo cerco ma non lo trovo, sempre seguita da un codazzo di corteggiatori che non si scoraggiano. Frastornata chiedo al barista di indicarmi la direzione. Il gestore è gentile e disponibile e manda a cercare l'abito che purtroppo non si trova più. Mi portano un accappatoio scuro in microfibra. Sono quasi le tre del mattino. Il gestore, vedendomi non accompagnata, mi consiglia di aspettare una mezzora prima di andarmene per evitare che qualcuno mi segua alla macchina. Si offre di scortarmi invitandomi naturalmente a tornare.
Guido fino a casa, sono quasi le cinque del mattino di domenica. Sono completamente distrutta, stasera mi sono fatta scopare da un intero reggimento. Una lunga doccia calda mi accoglie. Mi sono divertita, anche so non ho raggiunto l'orgasmo. Lo raggiungerò adesso, toccandomi sotto il getto dell'acqua. Inseguendo con la fantasia il mio desiderio di diventare una schiava.
31
3
6 years ago
fd5947,
33
Last visit: 3 years ago
-
History of violence 20
Il secondo giorno di permanenza nel mio nuovo appartamentino, dopo tre giorni di silenzio, ricevo la telefonata di Rodolfo, mio marito. Sapevo che mi avrebbe richiamato. Si dimostra addolorato e disposto a parlare, desidera un chiarimento che ovviamente gli devo. Lo invito a venirmi a trovare... lui trasecola quando vede la mia nuova sistemazione. Si siede sul divanetto e la prima cosa che mi dice è che mi ama ancora, anzi molto più di prima. Ci abbracciamo teneramente. Anni insieme non si cancellano in un momento. Gli faccio giurare e stragiurare che sono disposta a raccontargli la verità purchè lui sia disposto a perdonarmi incondizionatamente, altrimenti meglio che torni subito da dove è venuto. Lui ribadisce di provare per me un amore immenso e mi implora di fargli capire. Inizio a raccontargli tutto... la prima violenza sessuale, l'incapacità di uscire da quella situazione ed il piacere abietto di esserne succube. Gli racconto della fine del rapporto con Sergio e dell'attuale rapporto con Fausto. Mi rifiuto naturalmente di fornirgli qualsiasi informazione possa consentirgli di identificare Sergio. Rodolfo piange e si dispera e mi chiede perchè non ho chiesto il suo aiuto. Tra una lacrima ed un sospiro finiamo ovviamente a letto insieme. Rodolfo mi possiede in maniera animalesca sfogando tutta l'emotività del momento. Mi viene dentro dicendomi di volermi mettere incinta e che ora tornerò con lui a casa.
Dopo il sesso deludo immediatamente le sue aspettative informandolo che faccio uso della pillola, che anche Fausto mi viene dentro quasi tutti i giorni, e che ho fatto recentemente sesso anche con altri uomini, per cui sarebbe complicato per lui ricavare qualche certezza sulla propria paternità.
La recentissima fine del rapporto con Sergio ha cambiato di fatto il mio modo di vivere la sessualità. Ora che ho perso gran parte delle inibizioni che avevo mi ritrovo giocoforza ad essere io a dettare le regole agli uomini. Dico chiaramente a Rodolfo che sono disponibile a continuare il mio rapporto con lui, ma ognuno a casa propria e nella libertà reciproca, prendere o lasciare. Ma il grosso problema è che a me dettare le regole non piace poi tanto. Fausto mi domina sessualmente, è vero, ma sostanzialmente mi rispetta e lascia che tutto sia comunque frutto di una mia libera scelta. Ormai tuttavia sono consapevole che ciò che io desidero nel profondo è essere succube di un bastardo che non mi rispetta, ma mi usa. La verità è che Sergio ha lasciato un vuoto che nessuno è in grado di riempire...
La mattina dopo viene a trovarmi Fausto. Mi scopa divinamente sul tavolo da pranzo, poi mi afferra per i capelli e premendomi il viso sul tappeto mi sodomizza con decisione sul pavimento. Quando sento accelerare il suo ritmo lo incito volgarmente a spruzzarmi mezzo litro di latte caldo in fondo al culo. Dopo che mi ha accontentata gli racconto di Rodolfo e gli esprimo il desiderio di fare qualche marchetta, dato che non lavoro più. Lui promette di occuparsene. La sera stessa mi manda un whatsapp avvertendomi che di lì a poco mi avrebbe fatta chiamare da un suo conoscente, un professionista fidato.
Alle 21 mi squilla il cellulare. Emozionata rispondo, ed una voce maschile baritonale piuttosto distinta si presenta come tal Marco, mi parla della segnalazione di Fausto e mi chiede se sono dosponibile ad uscire con lui in serata. Rispondo affermativamente e lui mi chiede delle mie "rose". Non ho idea di quanto chiedergli, ho paura di essere esosa e azzardo un "duecento". Lui risponde che intendeva tutta la notte. Mi viene da ridere e per reggere la mia parte ribatto che per l'intera notte sono "trecento". Sono rossa come un peperone quando chiudo la chiamata. Vado a docciarmi ed a vestirmi carina. Indosso uno dei completini intimi regalatimi da Sergio. Un reggiseni a balconcino con i capezzoli scoperti con calze autoreggenti e mutandine minimali. Sopra vado sul classico per non apparire troppo volgare e indosso un tailleur abbastanza elegante.
Marco viene a prendermi sotto casa alle 22, mi aveva avvertito che intende cenare con me e godersi pienamente la serata. Mi attende sotto casa con una bella Alfa Romeo. E' un 50enne decisamente appesantito, alto più di uno e ottanta, quasi completamente pelato, ma ha occhi molto rapaci e decisi. Mi apre lo sportello e mi rivolge parole galanti. Mi dice che non immaginava fossi così bella. Per prima cosa vuole sistemare le pendenze pecuniarie e sfila dal portafogli tre bigliettoni verdi da 100 euro, che metto in borsetta.
Mi porta in un elegante ristorante nei pressi di Piazza Cola di Rienzo. Passiamo con l'auto davanti al bar dove mi sono fatta rimorchiare dai due toscani un mese prima e sorrido al ricordo. Ceniamo piacevolmente e Marco si rivela un abile conversatore. Mi affascina raccontandomi del suo lavoro di commercialista e di tutte le gherminelle che deve inventarsi per facilitare la vita fiscale della sua clientela. Mi fa ridere di gusto più volte, finchè mi rendo conto che lui è davvero molto preso da me. Finita la cena ci dirigiamo in un hotel. Gli propongo di venire nella mia garconniere ma lui insiste per l'hotel perchè è più vicino. In camera Marco non perde tempo. Appena chiusa la porta mi spinge contro il muro senza troppo garbo e mi invade letteralmente la bocca con la sua lingua. Ha una lingua enorme e molto mobile con cui mi esplora ogni angolo della bocca. E' estremamente invadente, raccoglie tra le labbra la propria saliva e me la spreme in bocca. Poi inizia a spogliarmi e ogni centimetro quadrato di pelle che scopre lo lecca ed insaliva esageratamente. Quando arriva ai capezzoli me li mordicchia fino a farmi male, Mi lecca avidamente tutto l'addome, poi il mio tailleur scivola sul pavimento seguito subito dopo dalle mutandine. Le sue dita si insinuano prepotenti nella mia fica, ne raccolgono gli abbondanti umori che subito dopo devo leccare intrecciando la mia lingua con la sua.
Marco è una forza della natura. Mi spinge sul letto mentre si toglie pantaloni e mutande. Ha un grosso cazzo nodoso sotto il quale ballonzolano due enormi testicoli, alla cui vista mi bagno indecentemente. Sono distesa sul letto, lui mi sale sul viso al contrario, come volesse fare un sessantanove. Invece rimane eretto su di me, mi infila il cazzo tra le labbra tenendomi la testa ferma con le mani ed inizia a scoparmi in bocca spingendo la cappella fino in gola. Ormai so gestire bene questo tipo di situazione e lo lascio fare, intanto non resisto alla voglia di sditalinarmi un po'. Dopo un quarto d'ora ho le mascelle indolenzite e comincio a sperare che la smetta di affondarmi il cazzo fino in gola, con i coglioni che mi sbattono ritmicamente su occhi e naso. D'improvviso si toglie, infila un preservativo con un solo veloce gesto e finalmente mi sale sopra. Sono eccitatissima e la penetrazione è veloce e completa. Marco si assesta bene tra le mie cosce e inizia a chiavarmi profondamente. Mi chiede di aprire la bocca e tirare fuori la lingua. Mi ci sputa sopra più volte e devo bere tutto. Poi mi sputa sul viso, prende lo sputo e me lo infila con le dita in bocca. Una decina di minuti di questo trattamento ininterrotto e Marco si toglie, mi afferra per i fianchi, mi rigira letteralmente e mi sistema prona sul letto, mi fa allargare le gambe freneticamente. Sento il suo cazzo premere contro l'ano, inarco il bacino per favorire la penetrazione e il membro mi sprofonda nell'intestino con tutta la spinta dell'uomo che ho sopra. Godo da morire. Poi, senza tirare il cazzo fuori, mi afferra per i fianchi e continua a possedermi analmente alla pecorina. Esplodo in un orgasmo fantastico e veniamo all'unisono urlando come due pazzi. Mi svuota il preservativo sulle tette, io accetto di spalmarmelo con le mani. Ci abbandoniamo abbracciati nel letto, completamente sudati. La notte prosegue incalzante. Ogni ora Marco si risveglia dall'assopimento e mi salta addosso senza tanti complimenti, trovando le mie cosce e le mie natiche sempre disposte ad aprirsi per accoglierlo in tutti i buchi. Mi rimane in mente un lungo momento svoltosi alla finestra della camera, io affacciata a respirare l'aria notturna ammirando le luci di Roma mentre lui dietro di me indaffarato a sodomizzarmi. Credo che Marco sia venuto almeno sei volte, tanto che la mattina sia io che le lenzuola siamo completamente incrostati di sperma secco.
E' stata questa la mia prima vera marchetta e devo dire che l'ho trovata molto piacevole. Marco al mattino, dopo una bella colazione in hotel, mi paga il taxi che mi riporta a casa. Mi ritrovo un sms nel cellulare:
"Sei fantastica, staremo insieme tante altre volte, devo ringraziare Fausto. Un bacio. Marco"
Io però non resisto più.
Cerco Sergio sulla rubrica del cellulare e lo chiamo.
26
3
6 years ago
fd5947,
33
Last visit: 3 years ago
-
Cosa vorremmo fare
cosa cerchiamo:
Lei si presenta in un ufficio o camera adeguata , deve fare un colloquio / provino perché vorrebbe lavorare come modella hot, lui è solo il suo accompagnatore, una volta entrati si presenta un signore sulla 50/60ina , è un signore alto e robusto dall'aspetto curato e le dice di essere il responsabile per verificare quanto lei possa essere idonea, così dopo una formale ed educata presentazione le spiega che c'è una prassi da seguire per fare questo provino e le chiede se si è portata l'abbigliamento adatto. Lei risponde di si , con se ha qualche vestitino qualche body trasparente nonché un completino intimo e sandalini con tacco molto alto. Dopo queste poche e utili informazioni scambiate lui la invita a cambiarsi per potersi esibire. Si accomoda in zona appartata e torna con un vestito molto corto e attillato e scollato che mette in evidenza le curve della sua 5^ di seno , la invita a fare qualche passo girandosi e poi le chiede di mostrare qualche altro completo. Così dopo qualche minuto ritorna con un body a rete da sexy shop che lascia intravedere le mutandine e il reggiseno , sa già di dover mostrarsi camminando un po sui suoi tacchi alti, lui la guarda e le fa qualche complimento dicendo che fisicamente è molto simile a quanto stava cercando. Ora la invita ad accomodarsi così semi nuda davanti a un monitor (pc o tv) dicendole di mostrarle alcuni filmati di un servizio fotografico standard, così accende il monitor fa partire il filmato e si accomoda di fianco a lei. Nel filmato si vede un altra modella che ha appena eseguito cose simili a quanto fatto qualche minuto prima, poi il fotografo del filamto chiuede allamodella qualche posa un po più sensuale ,la fa appoggiare al muro prima con la schiena poi con il petto chiedendo di inarcarsi per esporre il culo poi le chiede di mettersi giu a 4 zampe e mostrarsi in vari profili. A questo punto ferma il filmato e chiede a lei di imitare quelle pose , lei accetta e si mostra davanti a lui eseguendo quanto richiesto. Le chiede di tornare a sedersi di fianco, le spiega che una parte del provino è stata completata poi le chiede se è interessata a proseguire la visione dove vedrà altri provini che le permetteranno di poter aspirare a lavorare anche in altri settori,. Lei incuriosita conferma l'interesse. Quindi fa ripartire il filamto e le mostra una lei seduta vicino a qualcuno il quale le prende lamano se laporta in mezzo alle gambe e glielo mette in mano accompagnandola in una lenta masturbazione. Insieme stanno guardando questa sequenza dove una attrice hard sta masturbando chi le è seduto vicino. Dopo un iniziale momento di imbarazzo lei viene rapita a guardare cosa succede nel film dove ora l'attrice scende in ginocchio davanti all'attore esi scopre le tette mettendosi in mezzo il suo cazzo e facendogli una spagnola lenta e sensuale. Poi ricomincia a masturbarlo tocacndosi in ginocchio davanti a lui seduto. L'atmosfera è molto accesa leinon sa se le chiederanno di fare anche queste cose e infatti dopo 1 minuto sente la mano dello sconosciuto che prende la sua e se la porta sulla patta come nel film… Lei quasi ipnotizzata dalla situazione non reagisce e lo lascia fare, lui sui apre la zip e glielo mette in mano dicendole "fai come hai visto" Così inizia a masturbarlo mentre davanti a lei le sceneche scorrono son sempre più forti ed esplicite, nel film l'attrice ora lo sta succhiando in ginocchio. A questo punto il signore le ordina di mettersi giu in ginocchio e di scoprirsi le tette facendo tutto come ha appena visto fare lei esegue gli ordini come fa una sottomessa soft, lui diventa sempre più deciso e autoritario infatti dopo averle messo l'uccello fra le tette le ordina di toccarsi davanti a lui mentre lo masturba. In quel momento suona il telefono dell'accompagnatore che stava assistendo al provino, così si allontana un attimo dalla stanza per rispondere. Loro rimango così soli cone lei in quella posizione, lui le ordina di alzarsi in piedi lei si alza davanti a lui, ora è li al suo cospetto con le tette fuori in mutandine sui tacchi alti, lui allunga una mano la infila fra le sue cosie , lei è molto eccitata sono li loro 2 e ha uno sconosciuto che le scosta la mutandina per sentire se si è bagnata ed eccitata, non c'era alcun dubbio lei ha già infradiciato le mutande, lui le scorre un dito lungo la sua fessura bagnata e poi guardandola le dice senza mezzi termini "ora sarai lamia troia per mezz'ora" e a queste parole leiè ancor più eccitata di prima anche se vorrebbe nasconderlo, cosi lui si alza davanti a lei tenendo lamano in mezzo alle sue gambe e accennando di infilarle la punta del dito, leiè sempre più in estasi e non sa cosa le succederà, ma subito dopo lui toglie lamano, la appoggia sulla sua spalla e spingendola in basso le fa capire che deve inginocchiarsi davanti a lui, abbassandosi si ritrova il suo cazzo durissimo davanti alla bocca, così le viene ordinato di leccarlo poi di leccare anche le palle, dopo un po sente la mano dietro la testa che laspinge verso il suo cazzo, le ordina di aprire la bocca lei esegue come in trans, glielo infila e le dice "succhialo" lei af tutto quanto le viene richiesto e inizia il pompino. Dopo un po sente entrambe le mani di lui che la guidano tenendole la testa e decidono come deve succhiarlo. Poi la stacca si risiede e le ordina di mettersi in ginocchio sul divano /letto con lui , stando di traverso alla pecorina così mentre glielo succhia lui le tocca le tette e le accarezza il culo. Poi girandosi verso l'accompagnatore (rientrato nel bel mezzo della scena) gli dice di portargli quell'anal plug che si vede sulla scrivania, l'accompagnatore lo fa così lui glielo infila nel culo delicatamente poi la lascia così in quella posizione a continuare a succhiarlo con il plug inserito. Lei è eccitatissima basterebbe sfiorarla un attimo per provocarle un orgasmo , ma il compito è quello di dimostrarsi brava nel fare queste cose quindi continua a succhiarlo aiutandosi con le mani. Mentre lo fa lui le sussurra all'orecchio "se tornerai un altra volta da me ti inculerò davvero e non con questo giocattolo" Lei ansima facendo capire che forse vorrà tornare per farlo veramente. A questo punto la stacca le dice di stendersi sul divano/letto e di iniziare a masturbarsi così aprendo un po le gambe. Lei lo fa, non vedeva l'ora dopo averla guardata un po gli avvicina il cazzo alla faccia e gli ordina di succhiarlo mentre si masturba, così in quella posizione lui decide di venirle in faccia e poi dicendole per un ultima volta che la vede come una troia le ordina di toccarsi fino a venire mentre lo pulisce con la punta della lingua. Non serve insistere dopo un minuto lei ha un orgasmo travolgente.
cerchiamo chi voglia esaudire questa fantasia in un gioco di ruolo/recita nella massima riservatezza
10
3
6 years ago
admin, 75
Last visit: 11 hours ago -
History of violence 19
Sera. Ho appena fatto l'amore con mio marito, che ormai è ossessionato dall'idea di tornare in un club privè dove possa scoparsi un'altra donna concedendo in cambio sua moglie ad un altro uomo. Me lo chiede ogni giorno, in modo un po' ossessivo. Trovo la faccenda stupida e banale. Stupida e banale come l'uomo che ho appena sposato. La realtà pura e semplice è che l'amore che provavo per lui è evaporato in questi pochi mesi in cui la mia vita è completamente cambiata. Vedo il mio futuro con Rodolfo come un abisso di noia e di stupide bugie indispensabili per salvaguardare una situazione matrimoniale ormai per me priva di qualsivoglia interesse. C'è un solo uomo che davvero mi stimola, ed è Fausto. Non so dire quanto io ne sia innamorata, ma l'idea di vederlo mi fa torcere lo stomaco.
Controllo il cellulare, tanti messaggi come al solito. Tre sono di Aldo, tre professioni quasi poetiche di desiderio e di amore. Li leggo distrattamente, sorridendo, ma passo oltre senza rispondere.
La vita è strana, a volte, perchè è in questa precisa temperie psicologica che, nel pomeriggio, ricevo una proposta da Fausto. Ci vediamo verso le 17 a casa sua. Mi possiede a lungo, riempiendomi con il suo grosso sesso bruno. Mi fa venire tre paradisiache volte prima di svuotarsi i coglioni nella mia bocca rantolando e lasciandomi bere un buon mezzo bicchiere di sperma.
Fausto mi chiede di trasferirmi in una bella garconniere non lontano da casa sua, che mi metterebbe gratuitamente a disposizione. Vuole in cambio da me una sorta di collaborazione molto libera: accompagnarlo spesso in cene, occasioni e viaggi dove lui possa avvalersi della mia giovinezza, del mio viso pulito e della mia bella presenza per ben figurare. Mi dice senza mezzi termini che mi chiederà ogni tanto di andare a letto con degli uomini. Mi dice che, a mia completa discrezione e libera scelta, può facilmente trovarmi pochi e selezionati clienti con cui svolgere la "professione" di escort per mantenermi alla grande, indipendentemente da lui. Mi dice che non ha mai incontrato una donna come me e che vuole avermi vicino, in una relazione informale, mantenendo entrambi la propria libertà personale.
Per fare questo ovviamente devo mandare in malora il mio fresco matrimonio, affrontare il terremoto familiare che ne conseguirà, ed infine licenziarmi dal posto di lavoro che è stata la mia sicurezza per diversi anni.
Devo fare questa scelta, che in realtà dentro di me era già compiuta. Voglio essere libera e seguire i miei istinti senza lacci e lacciuoli. Se Rodolfo soffre, se i miei genitori mi disapprovano, non me ne frega un bel niente. Fausto riceve il mio immediato si.
Il giorno dopo Fausto mi porta nella garconniere, una deliziosa mansardina di una sessantina di metri quadri, arredata in maniera abbastanza inequivocabile. Colore rosso antico dappertutto, tende e trasparenze, un magnifico grande letto con baldacchino. In effetti è più un'alcova che un appartamento, ma dotato di un piccolo ed efficiente angolo cottura, un bellissimo bagno con vasca idromassaggio per due. Mi consegna le chiavi, poi mi butta sul letto. Il suo grosso cazzo bruno torreggia immediatamente dalla patta dei pantaloni. Mi inchino a baciarlo, leccandolo golosamente come fosse un gelato. Fausto mi afferra la testa e mi spinge la cappella in gola. Pregustavo una lunga scopata invece dopo pochi minuti mi scarica in bocca un'altra mezza bicchierata di sborra caldissima che deglutisco con piacere. Mi saluta con un bacio e mi lascia padrona del vapore nella mia nuova casa.
La sera stessa prendo il coraggio e dico freddamente a Rodolfo che lo lascio, voglio il divorzio, me ne vado di casa e vado a vivere con un altro uomo. Non mi dilungo sulla catena di problemi e di discussioni che ho dovuto affrontare nel periodo successivo. Ma quando una donna è decisa sa essere molto più spietata e determinata di un uomo. Il giorno dopo vado in ufficio e presento le dimissioni. Non sono preoccupata dell'avvenire incerto. Ho nemmeno 25 anni, sono bella, sono una gran troia e ormai ho acquisito la consapevolezza che all'occorrenza posso spremere gli uomini come limoni.
L'indomani mi trasferisco nella garconniere, sono mentalmente gasatissima. Fausto si offre di mandarmi un paio di ragazzi per aiutarmi a trasferire le mie cose dalla casa del mio ex-marito. Si presenta Giorgio insieme ad un ragazzo più giovane, sui 20 anni. Giorgio mi ha già scopata due volte e sono settimane che mi scrive periodicamente per rivedermi. Si è sempre comportato in maniera volgare ed arrogante con me, quando era in combutta con Sergio. Ma adesso che sono una "protetta" di Fausto la musica è cambiata e Giorgio è tutto moscio e rispettoso, sta al posto suo senza fiatare e senza sguardi strani o ammiccamenti. Cavolo, Fausto deve essere bello potente!!!!
Gli faccio caricare su un furgone la mia scrivania, tre scatoloni di scarpe e vestiti, un altro scatolone con il computer e altri effetti personali. I due uomini mi portano nella mia nuova casa dove sistemano tutto. Mi diverte immensamente vedere Giorgio costretto al posto suo da un'autorità superiore, dopo che in passato mi aveva trattato ed usato come una cagna. Guardo i due uomini al lavoro che disfano gli scatoloni, sistemano la scrivania, collegano lampade e computer, e la mia fica comincia a bagnarsi. Giorgio mi ha già chiavata due volte in maniera brutale, ricordo bene il suo grosso cazzo dentro di me, ed il ragazzino di 20 anni è abbastanza carino. Voglio divertirmi un po'. Chiedo a Giorgio di andarmi a comprare due pacchetti di sigarette e lui parte in direzione del tabaccaio senza fiatare. Vado al bagno, mi tolgo i jeans, resto in mutandine e camicetta. Esco dal bagno e chiamo Cristiano che nel salottino è ancora intento ad installare il mio computer. Entra in camera da letto e mi trova seduta sul letto in mutandine che lo guardo in maniera inequivocabile. Sapevo di piacere al ragazzo, avendolo sorpreso diverse volte a spiarmi il culo. Cristiano si avvicina, appena mi è a tiro gli appoggio una mano sul pacco. Armeggio con la lampo dei jeans e quando gli estraggo il cazzo dai pantaloni è già completamente eretto. Mi pare inutile tergiversare in preliminari, visto che sono già bagnatissima. Gli chiedo di indossare un preservativo, di togliermi le mutandine e di scoparmi subito. Mi diverte un sacco manovrare questo ragazzino a mio piacimento. Cristiano mi viene sopra, io allargo le cosce e lui inizia a chiavarmi alla missionaria. Certamente non è Fausto, ma è bravo e mi fa godere. Stiamo fottendo alla grande quando suona il citofono, è Giorgio con le sigarette. Dico a Cristiano di pregare Giorgio di aspettare giù al furgone qualche minuto e di tornare subito qui. Lo attendo posizionandomi a pecorina e lo incito a darsi da fare. Cristiano mi prende per i fianchi e me lo mette di nuovo dentro. Lo incito a sculacciarmi. Andiamo avanti quasi un'altra ora a scopare, cambiando più volte posizione. Penso sadicamente a Giorgio che aspetta nel furgone, rimasto a becco asciutto. Vengo urlando, dimenandomi insieme al ragazzino che a sua volta sbrodola tutto il suo piacere dentro la mia fica. Mentre lui si dà una ripulita io mi rivesto.
"Vai giù da quel cretino buzzurro del tuo amico, digli che mi hai scopata.... poi torna su e portami le sigarette... poi potete pure andarvene", lo liquido piuttosto freddamente.
E' bello assaporare una piccola vendetta, ogni tanto.
Passo il pomeriggio a riordinare e sistemare le mie cose negli armadi. Vorrei che Fausto mi chiamasse ma non lo fa. E' la mia prima sera da single, orovo una certa sensazione di abbandono e smarrimento che si accentua man mano che la sera si avvicina. Controllo il cellulare, trovo altri due messaggi di Aldo. Vuole tanto rivedermi, quando e dove voglio io.
Lo chiamo.
"Francesca!!!!". Sembra che lo abbia chiamato la regina d'Inghilterra.
"Ciao Aldo...."
Gli chiedo se desidera venire a trovarmi a casa mia, lui accetta entusiasta. Gli dò l'indirizzo pregandolo di presentarsi tra un paio d'ore.
Ho bisogno di un po' di calore per colmare il senso di vuoto che mi attanaglia. Vado al supermercato e faccio la spesa visto che frigo e dispensa sono completamente vuoti.
Quando Aldo arriva ho apparecchiato il piccolo tavolo. Ho cucinato un ottimo risotto alle ortiche e preparato il tiramisu che è la mia specialità.
Aldo entra, mi bacia. Stiamo qualche minuto a scambiarci effusioni come due fidanzatini.
Ceniamo insieme, lui si scioglie e mi racconta un sacco di aneddoti. E' simpatico e dolce, e mi fa ridere di gusto.
Dopo aver gustato un buon amaro di marca tace e mi guarda languido. Lo prendo per mano senza dire nulla e lo porto in camera da letto.
"Francesca... ma tu non sei sposata?"
"Si... ma ho divorziato... da un po' di tempo"
Arriva l'inevitabile domanda.
"Come è possibile che una ragazza bella e dolce come te faccia la prostituta? Non riesco a crederci, non è verosimile"
Non gli rispondo, gli abbasso i pantaloni e inizio a giocare con il suo cazzo, che non tarda ad indurirsi come il legno. Lo faccio impazzire con la lingua, con cui gli solletico il filetto, gli lambisco i bordi della cappella, gli vellico dolcemente le palle pelose per poi intrufolarmi nel culo. Aldo ama tantissimo il rimming; gli solletico l'ano a lungo per poi penetrarlo con le dita e la lingua. Aldo mi ricambia il favore infilandomi a sua volta la lingua davanti e dietro, succhiandomi a lungo la clitoride. Poi mi possiede fino allo sfinimento reciproco. Ci addormentiamo abbracciati. Sento di avere bisogno di un uomo gagliardo come Fausto, ma anche di un uomo dolce e carino come Aldo, che sappia rassicurarmi ed essermi vicino. Che riesca a colmare l'inevitabile senso di vuoto che mi prende dopo che mi sono divertita a farmi sbattere da tanti sconosciuti sporcaccioni...
32
1
6 years ago
fd5947,
33
Last visit: 3 years ago
-
History of violence 18
Ho ancora qualche giorno residuo di ferie davanti a me. Rodolfo, il mio neo-marito, è appena uscito di casa per recarsi al lavoro. Mi rigiro nel letto in un piacevolissimo dormiveglia molto sensuale. Mi accarezzo il corpo, i seni, le mani si fanno strada tra le cosce... ho quasi voglia di masturbarmi al pensiero delle ore d'amore trascorse con Fausto il giorno addietro... e sempre il mio pensiero ritorna alla porca notte in balia dei camionisti, che non riesce ad uscirmi dalla mente. Ma non cedo alla tentazione di abbandonarmi ad un orgasmo.
Ieri sera Rodolfo mi ha chiesto di tornare ancora insieme al privè, magari con Marisa e Marcello, oppure buttandoci all'avventura, io e lui da soli, in cerca di qualche altra coppia o situazione stuzzicante. Devo dire che l'idea non mi attrae troppo. E poi... Sergio che mi ha consegnato senza fiatare alle cure di Fausto, è una faccenda che non mi quadra troppo, Sergio sembrava molto preso da me e troppo aggressivo per cedermi così di punto in bianco ad un amico... cosa ci sarà sotto? E Fausto [Dio, come mi scopa bene il mio Fausto...] che mi ha prospettato la possibilità di fare del sesso mercenario, un'idea che mi stimola non poco, anzi mi travolge decisamente.... Poi... ho il cellulare sempre pieno di messaggi, in particolare da uno dei due toscani che vorrebbe rivedermi, da due o tre tizi amici di Sergio, da Enzo e soprattutto da Aldo che mi scrive quasi disperatamente tre o quattro volte al giorno. Sono una moglie, da poco sposata in chiesa, ma solo sulla carta; la verità è che il desiderio maschile, da qualsiasi parte provenga, è per me linfa vitale, è adrenalina, è richiamo della foresta, è sangue che mi ribolle nelle vene. Tutto il resto è noia.
Prendo il cellulare e chiamo Aldo. Ho trascorso un paio di ore molto belle con lui pochi giorni prima del mio matrimonio, in macchina a fare sesso. Ora insiste, credo sia andato in fissa con me. Mi piace che un uomo stia in fissa con me. Mi risponde quasi trafelato.
"Francesca, oddio che bello sentirti... come stai?"
Un po' di convenevoli, poi la prevedibile dichiarazione che non fa che pensare a me e che non ne può più dal desiderio di vedermi. Ridacchio sotto i baffi, decido di dargli corda.
"Sono libera stamattina...."
Lo sento impacciato, ingolfato. Avrà degli impegni lavorativi, starà facendo qualcosa, vediamo se sa rinunciare a tutto per me.
"Dove possiamo vederci?". Mi fa. Si arrende subito... così è troppo facile.
"Sei tu l'uomo, decidi tu". Lo spiazzo un po'.
"Beh... io non sono molto esperto... tu dove porti i tuoi clienti di solito... quando li incontri di giorno..."
Aldo crede che io sia una prostituta, tanto vale lasciarglielo credere.
"Vado a casa dei clienti, oppure in motel...." rispondo.
"Allora... senti, non ti dispiace se ti porto in motel..." è ridondante, ma non glielo faccio notare.
Ci accordiamo, ci si vede tra un'ora ad un certo bar.
Non voglio propormi in maniera vistosa, indosso dei leggings neri con camicetta e giacchetta sopra, scarpe con tacchi non troppo alti, intimo curato. Aldo è emozionato, quando mi vede sembra l'emoticon con gli occhi a forma di cuore.
Mi bacia sulle labbra, glielo lascio fare. Lo ricordavo bene, un discreto cinquantenne dall'aria pulita.
Mi porta in un grazioso motel poco lontano. Appena entriamo in camera mi abbraccia con frenesia ed inizia a ricoprirmi di baci. Mi bacia dappertutto, collo, viso, labbra, occhi, orecchie. Mi piacciono da morire le sue effusioni ed incollo la mia bocca alla sua. Andiamo avanti a limonare almeno venti minuti. Aldo non vuole solo sesso, e si vede.... ciononostante appena mi sale sopra sento l'erezione contro il mio inguine. Apro le cosce e lo abbraccio con le gambe, intrecciandole dietro la sua schiena. Adesso il suo cazzo preme come un chiodo contro la mia fica, impedito però dagli indumenti. E' un attimo per lui sbottonarsi i pantaloni e per me abbassare i leggings quel tanto che basta per farmi penetrare. La scopata è travolgente, lui sembra letteralmente perdersi dentro di me. Poi improvvisamente il suo ritmo rallenta, gli occhi gli si riempiono di lacrime e inizia a ripetermi "ti amo", più e più volte. Gli prendo il viso tra le mani e lo zittisco con un lungo bacio con la lingua. Poi bruscamente lo faccio smontare da me, mi sfilo del tutto i leggins e gli sfilo i pantaloni prendendogli contemporaneamemte il membro in bocca. Non ce l'ha molto grosso, ma è duro come legno. Mi rendo conto solo allora che stiamo scopando senza preservativo. Pazienza.
"Mettimelo subito nel culo, ti prego" gli faccio, anche per ricondurre il nostro incontro ad un contesto più realistico.
Aldo mi trafigge il didietro, il suo cazzo è duro da morire e ha dimensioni perfette per il mio ano. Non me lo dilata esageratamente ma lo stimola alla perfezione. Mi incula a ritmo velocissimo finchè veniamo urlando insieme, lui riversando tutto il seme nel mio intestino.
Dopo due ore di sesso ritengo opportuno terminare l'incontro in maniera sbrigativa.
"Vorrei che non smettere mai di stare con te..." inizia Aldo, ma, sapendo dove vuole arrivare lo zittisco con un bacio.
"Sono una puttana, Aldo, e sono anche sposata...."
Lui tira fuori tre banconote da cento euro. Ne accetto una soltanto. Non vorrei nemmeno quella, ma a questo punto mi preme mantenere il mio ruolo.
Tornando a casa chiamo Enzo. Mi dice che sta al locale, gli chiedo se posso passare e se ha cinque minuti da dedicarmi. Enzo accetta. E' l'unica persona che spero possa dirmi che tipo di rapporti ci siano tra Sergio e Fausto.
Entro nel locale semideserto, visto che è passato da poco mezzogiorno. Ci sono un paio di inservienti che puliscono. Enzo sente lo scampanellio della porta e mi viene incontro. Mi porta nel suo ufficio.
"Dimmi tutto, bella Francesca mia".
Gli spiego la situazione. Mi pare un po' imbarazzato e restio a parlare. Mi spiega che lui è amico di Sergio, che Fausto lo conosce poco e non sa molto sui loro rapporti
Non mi accontento e gli dico con fare scherzoso che se vuole scoparmi ancora mi deve aiutare a capire bene la situazione. Enzo si mette a ridere e mi viene vicino. Mi abbraccia, mi bacia in bocca e mi appoggia le mani sulle natiche.
"Niente confessione, niente fica". Lo stoppo ridendo.
Mi porta sul divanetto dove ci sediamo e mi dice che in effetti qualcosa sa: Fausto ha molte attività, lecite e meno lecite. Gestisce un paio di ristoranti con altri tizi, una saletta di videogiochi e ha pure qualche giro strano, e che si serve di Sergio in diverse occasioni, quando si tratta di riscuotere soldi e crediti. Mi dice che Fausto tiene molto a me e che Sergio ha accettato di farsi da parte, accantonando definitivamente con questa "cessione" alcune loro vecchie pendenze. Mentre ancora sta parlando ritengo doveroso ringraziarlo, anche se mi ha rivelato cose che avevo già immaginato da sola. Armeggio con la lampo dei suoi pantaloni e quando arrivo ad estrarre il cazzo lo trovo già semieretto. Enzo non ha bisogno di chiedermi di chinarmi e prenderglielo in bocca perchè provvedo di mia iniziativa. Regalo ad Enzo un bel pompino molto insalivato e rumoroso... lui se lo gode completamente rilassandosi sul divano ed allungandosi. Mi metto in ginocchio davanti al divanetto per succhiare più comodamente e ci metto tutto l'impegno possibile. Enzo non tarda a rantolare di piacere, lascio che mi sbrodoli in bocca un fiotto di sperma caldo che assaporo con la lingua. Altri due o tre fiotti, poi mando giù tutto. Vuol dire che la fica gliela darò un'altra volta.
Torno a casa riflettendo sul mio futuro. Penso al senso di potere che oramai sto consolidando nei confronti del genere maschile. Sto imparando a giocare con la mia avvenenza, a servirmi della sfrontatezza e della mancanza di qualsiasi scrupolo che ormai fanno parte di me. Non ho nulla contro Rodolfo, gli voglio bene. Ma mi rendo conto sono passate soltanto tre settimane dal matrimonio e io proprio non so più che farmene di un marito. Preferirei passare qualche notte a settimana con Fausto piuttosto che tutte le notti con Rodolfo e soprattutto sta diventando imperativa l'esigenza di fare tutto quello che mi pare, senza dover inventare scuse e senza dover rendere conto a nessuno. Anche il lavoro di ufficio, a cui tra pochissimi giorni dovrò ritornare, mi sta ormai proprio stretto stretto stretto.
Urgono cambiamenti.
Grossi cambiamenti.
29
1
6 years ago
fd5947,
33
Last visit: 3 years ago
-
History of violence 17
Mi siedo al tavolo con Fausto e Sergio un po' disorientata. Fausto mi scosta la sedia, mi fa sedere e prende la parola: mi spiega di essere da anni in affari con Sergio, di conoscere i dettagli della mia situazione attuale e che è ora che le cose vengano messe a posto. Sergio annuisce impassibile, mi rendo conto che per qualche ragione che io ignoro il coltello dalla parte del manico ce l'ha Fausto. Fausto mi dice di aver parlato a lungo con Sergio e che lui non ha problemi a lasciarmi stare per il futuro. Sergio non aggiunge nulla, si alza e se ne va.
Rimango sola con Fausto, che diventa improvvisamente più tenero e premuroso. Mi prende le mani e mi confida di tenere moltissimo a me, e che un fiore tanto bello e delicato (parole sue), non va lasciato gestire da una persona rozza ed ignorante come Sergio. Gli chiedo per quale ragione non mi ha parlato prima a quattr'occhi, lui ribatte che era necessario vedersi in tre, affinchè non restassero questioni non chiarite.
Mi spiega che ciò che Sergio mi ha costretto a fare con il vecchietto di Corso Rinascimento è stato un favore dovuto ad una persona molto importante. Fausto soggiunge che non vuole che io venga usata, sfruttata e lasciata all'oscuro in questo modo e che se voglio fare queste cose è giusto che ne sia pienamente consapevole.
"Sapessi che ho dovuto fare con quel vecchio...." gli confido.
"Immagino, ma io ora voglio che sia tu a scegliere quello che vuoi fare, se lo vuoi fare... e che tu goda appieno dei benefici che ciò può portarti".
"Cosa intendi dire?..." gli rispondo intimidita.
Fausto invece di rispondere mi prende per mano e mi porta nel famoso bunker di Enzo. Sono già bagnatissima quando lui mi afferra per i fianchi da tergo e inizia a spogliarmi con studiata lentezza. Gli massaggio il pacco con spudorata iniziativa e mi pare di toccare un piccolo lampione. Mi inginocchio, gli sbottono la patta tesa, estraggo con impazienza quel paletto di carne turgida, gli insalivo la grossa asta leccandola golosamente mentre gli massaggio i coglioni. Appena le mie mutandine scivolano sul pavimento è un attimo per lui rovesciarmi sul letto, salirmi sopra e riempirmi con la sua enorme erezione. Mi scopa lentamente, assestandosi bene tra le mie cosce divaricate.
"Allora, come ti dicevo, una ragazza bella, giovane e porca come te può trarre grandissimi benefici da incontri come quelli che hai avuto con il vecchio"
"Si...." rispondo io, quasi in stato di trance per il sublime piacere che il suo cazzo mi sta regalando.
"So bene che ti eccita l'idea di prostituirti, vero?"
"Siiii..." rispondo, obnubilata dalle sensazioni della penetrazione.
"Puoi farlo lavorando per me, invece che fare favori a quello quello str@@@o di Sergio, e guadagnandoci pure un sacco di soldi?"
Fausto si toglie con mio enorme dispiacere.... ma subito mi gira, mi mette a pecorina e lascia che il suo arnese mi scivoli senza troppe resistenze fino in fondo al culo. Noto che è senza preservativo. Mi scopa il culo lentamente e divinamente.
"Allora che ne pensi della mia proposta?" mi fa.
Che io possa dare una risposta sensata mentre sono riempita da quella meraviglia di cazzo è fuori questione.... inizio a sospirare un "si" dopo l'altro abbandonandomi ad una serie di orgasmi celestiali....
La sera torno a casa da mio marito. Dal giorno del matrimonio Rodolfo mi salta addosso tute le sere, e anche stasera non fa eccezione. Appena ci mettiamo a letto per dormire mi afferra e mi ritrovo la sua lingua in bocca.
Mi faccio scopare con piacere e Rodolfo mi fa pure venire, ma io penso a Fausto ed alla sua proposta che mi sconvolge le budella...
20
1
6 years ago
fd5947,
33
Last visit: 3 years ago
-
Anna la tentatrice
Ciao Ragazzi, mi chiamo Andrea e volevo raccontarvi ciò che mi è successo con mia moglie Anna. Mia moglie ha 29 anni ed è una splendida donna con un corpo fantastico e sodo che mantiene in forma con sedute massacranti di palestra e un’alimentazione sana. Ventre piattissimo, cosce sode e un culetto che fa risaltare con leggings, jeans stretti e minigonne mozzafiato che ogni volta che siamo in giro fa girare tutti i maschietti. Abbiamo un’affinità, una complicità sessuale elevatissima che ci porta spesso ad inventarci le scenette più disparate per appagare il nostro grande appetito sessuale dove lei si diverte a far eccitare, con il suo grande fare da troia, soprattutto stalloni sulla 50ina che mai si immaginerebbero di essere provocati, stuzzicati e fatti eccitare da una femmina spettacolare come Anna. Abitiamo in provincia di Saronno e le nostre giornate sono piene del mio lavoro di programmatore e del suo insegnamento artistico in un liceo della città finquando un giorno non si stabilì nel piano sotto al nostro un insegnante di nome Angelo di 53 anni, un uomo ben piazzato brizzolato e soprattutto single. Facemmo conoscenza con lui nelle varie salite e discese delle scale; scoprimmo che insegnava latino in un’altra scuola della città, che adorava il calcio e io non potei non notare che le piaceva soprattutto la fisicità di mia moglie che nel salire le scale mostrava in leggings un magnifico culo solcato da un’eccitante perizoma. Un giorno a cena confidai a mia moglie questo particolare di Angelo e chiacchera dopo chiacchera scattò in noi il desiderio di farlo eccitare, morire di desiderio, soprattutto quando mia moglie venne a scoprire un particolare molto aprrezzato dalle donne…..un giorno mia moglie andò a fare la spesa in un grosso supermercato del centro con la collega di nome Francesca che le raccontò un aneddoto particolare su Angelo riferitogli dal marito anch’egli insegnante e collega del nostro vicino. I due si ritrovarono il venerdì nella consueta partitella di calcetto tra colleghi, un po’ per rilassarsi dalla dura settimana e un po’ per stare in forma; terminata la partitella si diressero negli spogliatoi del campetto rionale e il marito riferì a Francesca che Angelo tolta la divisa da calcetto mostrava un uccello di grosse dimensioni, massiccio, venoso con una cappella grossa e violacea e con due grossi testicoli penzolanti…un bellissimo esemplare di apparato genitale maschile completamente glabro. Francesca ne parlò entusiasta a mia moglie che al rientro dalla spesa notai molto eccitata e felice. Domandai durante la serata ad Anna il motivo di questa sua eccitazione e mi riferì il fatto che gli era stato raccontato da Francesca, che sarebbe stato eccitante stuzzicare uno stallone come lui, giocare, esibirsi e chissà magari se l’eccitazione e la situazione si scalda magari tirargli fuori il suo uccello e magari toccarlo. Un brivido di eccitazione scosse la mia schiena.. passai tutta la sera a pensare come agganciare Angelo, o per invitarlo a casa nostra, o per farci invitare da lui….l’idea che mi venne in mente era di fargli vedere alcuni libri che avevo in casa con la scusa di capirne meglio il loro significato; appena lo vidi rientrare mi precipitai sulle scale e con la scusa dei libri lo agganciai e mi invitò in casa sua facendomi accomodare nel suo elegante appartamento. Non mi trattenni molto poiché Angelo doveva rispondere ad alcune e-mail, ma mi invitò la sera per un aperitivo con mia moglie…era il via al nostro gioco…..salii le scale che separavano i due appartamenti completamente eccitato, entrai in casa e trovai mia moglie pronta a sapere che aveva detto….gli dissi che ci aspettava fra un’ora per un aperitivo….mi disse” vedrai amore mio come sarà eccitante stuzzicare Angelo….sono sicuro che gli piacerà vedere una femmina come me disposta a fargli gonfiare il suo grosso uccello…lo farò impazzire di godimento”..andò a farsi la doccia e prepararsi; uscì dopo un’ora dal bagno e rimasi frastornato dalla sua bellezza: capelli sciolti, leggero trucco e lucidalabbra da vera succhiatrice, orecchini, top corto senza maniche, una strepitosa minigonna che metteva in risalto le sue cosce sode e ai piedi eleganti ed eccitanti sandali con tacco altissimo……una femmina da competizione pronta a stendere lo stallone di turno. Giunte le 19 scendemmo e suonammo, il nostro cuore batteva all’impazzata così come l’eccitazione aveva riempito i nostri respiri e le nostre menti, ci aprì e ci accolse sorridente e gentile, notai che rimase favorevolmente impressionato dalla fisicità di Anna e ci fece accomodare sul divano sedendosi di fronte a lei sicuramente per poterla avere a tiro ed osservarla meglio. Notai che nel sedersi la gonnellina le si era accorciata e sicuramente le si poteva vedere il perizoma, ma non fece nulla per celare ciò che Angelo avrebbe dovuto vedere. Dopo i convenevoli parlammo a lungo del libro, anche se a noi poco ci importava, infatti la femmina pensava più ad accavallare ora da una parte ora dall’altra le sue gambe lucide e nude dove di tanto in tanto si perdeva lo sguardo del professore. Terminata la noiosa parte inerente al libro, ci rilassammo ed Angelo andò a prepararci un caffè mentre Anna si alzò e si poggiò alla ringhiera della veranda, che essendo non molto alta la faceva poggiare un po’ in basso, distese le gambe e inarcò la schiena mettendosi praticamente a 90 gradi mostrando due cosce splendide e un culetto sodo cui faceva capolino il perizoma con l’eccitante rigonfiamento della sua figa…..io cercando una scusa dissi che mi sarei ritirato per una telefonata e mi spostai in una stanza, ma rimasi nel buio andito dietro ad un mobile ad osservare la scena. Angelo rientrò dalla cucina e rimase pietrificato dalla visione celestiale che gli si presentava, notai che dopo aver poggiato il vassoio portò la mano sulla patta dei pantaloni che sicuramente gli si erano gonfiati..mia moglie si girò e notò la situazione e da grande troia gli chiese che stesse facendo…lui intimidito e rosso in volto non seppe rispondergli allora lei tastandogli il grosso pacco gli disse:” sai, sarei la donna giusta per il tuo uccello, sai sono brava ad addomesticare i cavalli specialmente quelli rinchiusi da tanto tempo e saprei sicuramente come farlo sfogare”….ancora” fammi vedere se ciò che si dice in giro sul tuo uccello è vero”!..l’ego maschile di Angelo vinse sulla timidezza , sbottonò i pantaloni e gli abbassò insieme alle mutande. Mia moglie alla visione di quello splendido uccello non ancora completamente eretto ebbe un’esclamazione di stupore..”wow, complimenti, posso?”…e portò la sua bella mano affusolata e ben curata sull’asta ancora morbida mentre con l’altra prese il grosso scroto. A quel contatto lui tirò indietro il capo ed ebbe un’espressione di godimento, sicuramente era da tanto tempo che non aveva contatti con qualche donna, ed averlo con una cavalla come Anna aveva effetti estasianti, tantè che ormai l’esemplare aveva raggiunto le sue dimensioni..bellissimo uccello duro in completa erezione con una grossa cappella violacea, due grossi testicoli penzolanti e gonfi……..lei si inginocchiò e disse:”mmmm....che palle piene che hai..chissà quanto bel succo contengono, non vedo l'ora di berlo tutto!...ora facciamo sfogare questo cavallo”!!!...e delicatamente si mise in bocca la cappella grossa massaggiandogli le palle con l’altra, mentre lui accompagnava il gesto tenendogli la testa per i capelli…entrava con calma olimpica ed usciva provocando al professore un sublime godimento, fin che lei accorgendosi dell’imminenza della sborrata si fermò e gli disse” ora mi scarichi in gola tutto il tuo nettare”..riprese a succhiare fin quando lui non le esplose in gola tutta la sua sborra che lei da brava cagna inghiottì tutto..rimase lunghi secondi a scaricarle tutto il suo sperma in bocca…era una scena pazzesca vedere una splendida femmina come Anna provocare un godimento simile ad un uomo più grande e ad abbatterlo con la sua splendida bocca. Terminato di sborrare lei si portò con un dito alla bocca una goccia di sperma rimasta sul labbro e gli ripulì da brava troia la cappella e si ricomposero. Io allora uscì dalla stanza facendo finta di nulla e notai la sofferenza nel volto di lui che non sapeva che pesci pigliare. Discorremmo un’altra mezz’ora finchè non rientrammo a casa e scopammo come ricci per tutta la notte.
9
1
6 years ago
admin, 75
Last visit: 11 hours ago -
Claudia
Se avessi scommesso, avrei perso! L’ipotesi o la speranza che la Pantera potesse aver messo gli occhi su di me non mi ha mai sfiorato. Sto pensando questo, mentre la sua lingua sta esplorando la mia cavità orale e il suo bacino si muove ritmicamente, strusciando il suo sesso contro la dura realtà che è imprigionata nei miei pantaloni. La sua lingua si muove sapiente, lasciando poco spazio alle manovre della mia, il contatto delle sue labbra è erotico, sa decisamente come si bacia un uomo. Seduta sopra di me ha il controllo totale della situazione, le sue mani trattengono la mia testa e il suo corpo è appoggiato al mio. Con una mano le massaggio un seno constatando che sotto la maglia non è presente altro indumento intimo. L’altra mano accarezza la stoffa dei suoi leggings saggiando la consistenza dei glutei e verificando la presenza delle mutandine.
Ma facciamo un passo indietro. Voi non sapete perché sono qui adagiato su questo divano con addosso questa femmina felina in avanzato stato di eccitazione.
Allora lasciate che ve lo racconti.
La mattinata è iniziata male, non trovo una pratica: “Maledizione, dove ho messo quei documenti, eppure sono sicuro che fossero qui”, impreco mentalmente.
Chiamo la mia collega e le chiedo se ha preso lei le carte che sto cercando da dieci minuti. Mi risponde che si, le ha lei, scusandosi per averle sottratte mentre ero in riunione, ma il nostro direttore le voleva visionare.
La informo che mi servono subito perché devo portarle a Pink Panther la nostra consulente legale, ho un appuntamento con lei entro quarantacinque minuti. A casa sua. E devo attraversare mezza città.
La gattona è a casa perché, come altri milioni di Italiani, è costipata. Quest’anno l’influenza sta facendo una strage.
Claudia, per noi Pink Panther, è uno degli avvocati dello studio legale che collabora con la nostra azienda. Il soprannome è dovuto ad un paio di fattori che la caratterizzano. Adora il colore rosa. Lo sfoggia non tanto nell’abbigliamento, quanto nell’uso di rossetti e smalti, in tutte le tonalità disponibili. L’altra caratteristica riguarda il suo modo di porsi. Sempre elegante, impeccabile, ha un fisico che definirei sportivo, una voce calda e movenze sinuose, insomma sprigiona sensualità da ogni poro. Ha 52 anni, 14 più di me, e mi eccita da morire, stato emotivo che condivido con quasi la totalità dei miei colleghi maschi. E’ consapevole di padroneggiare con maestria l’arte della seduzione, quando passa tra la gente non ha bisogno di voltarsi, lei sa benissimo che tutti gli organismi viventi di sesso maschile, nei dintorni, hanno gli occhi puntati sulla sua figura.
Arrivo a casa sua, suono il campanello e la sua voce alterata dall’altoparlante del videocitofono mi invita a salire. Dove, se non all’ultimo piano?
Quando esco dall’ascensore la trovo appoggiata allo stipite nel vano di ingresso del suo appartamento. Ingoio un po’ di saliva mentre guardo la sua splendida figura vestita da una maglia girocollo e da un paio di leggings attillatitissimi, il mio sguardo si sofferma per un secondo, forse di troppo, sul triangolino alla sommità delle sue cosce toniche. Ai piedi indossa dei calzerotti spessi:
-“Sei in ritardo, ciao.”- mi apostrofa. Le braccia conserte.
-“Ciao, si scusa. Non trovavo le carte perché le aveva prese il mio capo.”- mi giustifico, timidamente.
Entriamo nel suo regno, lei mi precede guidandomi verso il salone e mi invita a sedere all’importante tavolo e si accomoda di fianco a me. Estraggo dalla borsa il fascicolo e glielo porgo, lei lo apre ed incomincia a leggerlo dopo aver inforcato gli occhiali.
Ora non sono certo io il primo a rendervi edotti che ogni uomo è sensibile a certi particolari che le donne esibiscono più o meno consapevolmente, ci sono persone che vengono attratte dai piedi, altri dalle mani, oppure dai seni o dai glutei, elementi che provocano nei maschi, sensibili a queste caratteristiche, interesse ed eccitazione. Ecco, nel mio caso, provo assoluta attrazione per le donne coi capelli legati in una coda e che indossano gli occhiali da vista. Claudia esibiva entrambe le variabili, proiettandomi in uno stato di attrazione sensuale.
Il mio sguardo accarezza la sua figura scivolando dal volto al seno, alle mani e poi a ritroso, in un attimo vengo strappato dalle mie elucubrazioni quando, il soggetto delle mie divagazioni cerebrali, mi indica un passaggio che secondo lei non è chiaro e andrebbe riscritto utilizzando un linguaggio più facile da interpretare ma comunque sempre in stile “avvocato che la sa lunga”. Lei non si scosta e non mi porge il foglio, tiene il documento davanti a se, così sono io a sporgermi avvicinando la mia testa alla sua per leggere il passaggio che ha appena criticato, sento il suo profumo entrarmi nelle narici ed arrivare dritto al cervello, nel farlo appoggio un braccio allo schienale della sedia su cui lei è seduta.
-“Ecco, questo punto è da migliorare.”- dice, indicandomi col dito un paragrafo.
-“Si, certo, ma leggi questa parte.”- affermo indicandole, a mia volta, dove leggere.
Nel compiere questo gesto assolutamente innocente le nostre mani si sfiorano ed io avverto un brivido piacevole percorrere il mio corpo, dalla testa ai piedi. Se fossi un maestro Jedi di Star Wars direi che ho avvertito un tremito nella forza.
-“Hai delle belle mani, mi piacciono.”- declama sorniona, mentre accarezza il dorso della mia con le sue dita dalle unghie lunghe e perfettamente laccate di un rosa acceso. Non mi ritraggo, fossi matto.
-“G…grazie”- balbetto, godendo di quel contatto.
-“Le tue sono più belle”- aggiungo impacciato.
-“Mi stai per caso adulando, Carlo?”- domanda lei maliziosamente.
-Assolutamente………..si!”- affermo io titubante, percependo che anche l’inquilino del piano di sotto sta manifestando la sua contentezza.
Lei intreccia le sue dita con le mie, i nostri sguardi si incontrano, i suoi occhi sembrano scintillare, mi sorride piegando leggermente di lato la testa e abbandona il documento sul tavolo.
-“E cos’altro ti piace di me?”- chiede con un tono erotico che fa fremere il mio, a questo punto, marmoreo ego maschile.
-“Tutto.”- ammetto ormai intraprendente e aumentando la stretta delle sue dita tra le mie.
-“Bugiardo!”- mi apostrofa lei.
-“C’è sicuramente qualcosa di me che non ti piace”- insiste, maliziosa.
Allora, come avrebbe detto il grande Albertone Sordi “Maccarone tu me provochi……..e io me te magno”. Sono timido, certo, ma fatto di carne e sono sensibile, molto sensibile, al fascino che questa femmina emana da ogni cellula del suo corpo. Così recepisco il messaggio e mollo gli ormeggi.
-“Beh, una cosa c’è”- borbotto indossando la maschera del tipo dispiaciuto.
-“Il sapore del tuo rossetto”- le dico, e avvicino il mio viso al suo mentre lei assume un’espressione interrogativa.
-“Permetti?”- e agevolandole il quesito, senza attendere risposta, appoggio le mie labbra alle sue.
Lei non si sottrae alla mia invadenza, le sue dita stringono le mie, le sue labbra importunate dalle mie. Rimango incollato alla sua bocca alcuni secondi, un contatto elettrizzante nonostante la castità del bacio.
-“Allora?” domanda divertita e mia regala un altro dei suoi sorrisetti provocanti.
-“Mi sono sbagliato, ha un sapore buonissimo.”- ammetto.
-“Credo tu possa fare di meglio!”- mi bacchetta mentre con una mano dietro la mia nuca mia attira a se.
Stampa le sue labbra morbide sulle mie e subito sento la sua lingua violare, senza che io opponga alcuna resistenza, la mia bocca che la accoglie giubilante. Le nostre lingue fanno conoscenza, toccandosi, strofinandosi, spintonandosi e gustandosi. Non mi staccherei più da quel contatto così delicato ed intimo ma al tempo stesso forte della passionalità erotica del momento. Secondi, minuti forse, poi lei si scosta alzandosi in piedi e tenendomi ancora per mano mi guida verso il divano.
Ecco spiegato a voi lettori come e perché mi ritrovo qui, semisdraiato nel divano di Claudia che sta sopra di me strusciando il suo pube sulla mia rigida mascolinità. La sua lingua in piena attività mi sta massaggiando le papille gustative ed io non riesco a vincere la battaglia contro questo agguerrito invasore.
Mi stacco dal suo abbraccio, il tempo di riprendere fiato e afferro i suoi seni, coi pollici sento i capezzoli inturgidirsi sotto la stoffa della maglia, li bacio, le sue mani affondate nei miei capelli mi attirano a se.
Gioco con la lingua con quei turgidi pistilli, li solletico, li succhio, ci giro attorno leccando delicatamente, lei asseconda le mie manovre accarezzandomi la nuca. Faccio scivolare le mani sui suoi fianchi, trovo il bordo della maglia e lo sollevo, ci infilo sotto entrambe le mani, finalmente il contatto con la pelle nuda della sua schiena, la carezzo con un tocco lieve. Le nostre labbra ancora una volta si incontrano, le nostre lingue nuovamente si cercano, trovandosi. Non so lei, ma sono ripetutamente percorso da fremiti piacevoli ed eccitato più che mai, le mie dita scivolano con un tocco delicato lungo la sua schiena, sotto i polpastrelli sento le protuberanze delle sue vertebre. Credo che le mie carezze siano di suo gradimento perché inarca la schiena spingendo in avanti il busto e il suo seno contro la mia bocca dove la mia lingua lavora freneticamente, leccando e titillando i suoi capezzoli protesi.
La veemenza delle mie pratiche linguistiche, ha disegnato due umidi aloni più scuri lì dove le turgide punte delle sue mammelle spingono contro il tessuto che le ricopre. Li vede anche lei e ride, incrocia le braccia afferrando il bordo del maglioncino e con mossa rapida quest’ultimo vola via, liberando quei due succosi pompelmi che ora sono davanti ai miei occhi disponibili ai miei baci e a portata della mia lingua. Mi tuffo tra quelle colline, mentre lei sospira infilando le mani sotto la mia giacca che fa scivolare lungo le mie braccia, io le agevolo la manovra sollevando la schiena. Le sue dita armeggiano coi bottoni della mia camicia, mentre non smetto di assaporare il calore dei suoi seni, la dolcezza dei suoi capezzoli e delle areole che li incorniciano.
Stacco le mani per slacciare i bottoni che chiudono i polsini della mia camicia, lei la strattona per estrarla dai miei pantaloni e come per la giacca, la fa scivolare alle mie spalle, afferro i suoi fianchi, la attiro verso di me, le sue tette schiacciate contro il mio petto. Per un attimo ci fissiamo, occhi negli occhi, respiriamo con un leggero affanno, poi le nostre bocche tornano ad essere un tutt’uno. La sua tonica figura poggia sulla consistente erezione che lei mi ha procurato, Claudia la percepisce, muove il bacino avanti e indietro lungo l’asta legnosa che abita le mie parti basse.
Quanto è intimo un bacio? Quante sensazioni ci trasferiamo l’un l’altro col contatto delle nostre labbra? Quanta passione comunichiamo trafficando con le nostre lingue? Ma soprattutto; perché mi sto facendo queste domande invece di godermi il momento?
-“Spesso, in riunione, ho fantasticato su di te, su noi.”- mi confessa in un sospiro.
-“L’ho fatto anch’io! Non sai quante volte ti ho spogliata con la fantasia”- le rimando.
-“Solo spogliata?”- chiede con quella sua voce sensuale.
-“No, non solo spogliata.”- le confermo.
Le mie dita scivolano sotto l’elastico dei suoi leggings, i polpastrelli incontrano, prima il bordo poi il pizzo delle mutandine che ricoprono il suo fondoschiena, afferro quelle rotondità a piene mani, le strizzo sono sode, allenate da ore di palestra. La sento armeggiare con la fibbia della mia cintura, la libera e sfila la striscia di cuoio dai passanti che la trattenevano, lanciata di lato, atterra in un angolo del grande sofà. Tra un bacio e l’altro cerchiamo di riempire i nostri polmoni respirando con sempre maggiore affanno.
Claudia si piega sul mio petto e comincia a restituirmi i baci e le leccatine che sino a pochi minuti fa io avevo concesso ai suoi seni e a quei meravigliosi capezzoli. La sua lingua si muove sapiente, sembra conoscere i miei punti sensibili, le sue labbra baciano e succhiano con padronanza della situazione.
Armeggia coi bottoni e la zip dei miei calzoni, vincendo facilmente la loro resistenza, si solleva e li cala fino a metà delle mie cosce, la sua mano scivola sui boxer e trova l’impertinente voglia che ho di lei. La accarezza saggiandone la consistenza rocciosa. A mia volta la imito tirando verso il basso l’elastico dei leggings, poi mi sollevo, la giro facendola sedere e la libero da quell’indumento e dagli spessi calzerotti che nascondevano i suoi piedi curati. Lei ricambia abbassandomi e liberandomi dai pantaloni io mi sfilo scarpe e calze, il suo sguardo fissa l’erezione che i miei boxer elasticizzati non riescono a mascherare. Accarezza il tessuto rigonfio, mi attira a se e, protendendosi in avanti comincia a baciarlo. Le accarezzo la testa e la lascio fare.
-“Ora tocca a me.”- le comunico. E mi abbasso tra le sue cosce.
-“Accomodati.”- mi risponde, scivolando in avanti col bacino e divaricando le gambe.
Ho gli occhi puntati sul suo sesso velato dal pizzo del suo intimo, mi avvicino lentamente carezzandole le cosce lisce, accosto le labbra al tessuto e lo trovo umido della sua eccitazione, appoggio la lingua sul rigonfiamento che cela le labbra della sua femminilità e ne gusto il sapore, lo succhio cercando di riempirmi la bocca di quell’aroma sessuale che mi eccita ancor di più. Le sue dita stringono saldamente i miei capelli incoraggiandomi a proseguire in quella pratica. La sento ansimare lievemente. Mi inebrio dei suoi umori per un tempo che non saprei definire. Poi:
-“Vieni qui!”- comanda, battendo con una mano sul cuscino del divano ad indicarmi dove sedermi.
-“E’ il mio turno di assaggiarti”- aggiunge con impazienza.
-“Come lei comanda, avvocato”- rispondo io ironicamente e ricevo uno “scemo” in controbattuta.
Claudia afferra l’elastico delle mie mutande tira verso il basso, io cerco di agevolarle l’impresa alzando le mie terga e finalmente tutto quello di cui madre natura mi ha dotato viene di colpo esposto ed è lì davanti ai suoi occhi a sua completa disposizione. I miei boxer volano da qualche parte, le sue mani scivolano sulle mie cosce, una mano afferra l’asta eretta l’altra prende ad accarezzarmi i guardiani del cetriolo.
I suoi occhi fissano il mio sesso, sembrano studiarlo, delicatamente le sue dita scivolano verso il basso lungo la base della prominente rigidezza facendo scivolare la pelle del prepuzio, svestendo e liberando il mio glande gonfio e pulsante. Lo scruta per un attimo, col pollice ne accarezza la punta, lì dove l’orifizio ha liberato alcune gocce di liquido prespermatico, lo spalma sulla lucida pelle della cappella pulsante. Sposta l’asta imprigionata nella sua mano e prende a leccarmi lo scroto separando con leccate decise e delicate i due inquilini che sono lì dentro racchiusi. Prende un testicolo in bocca, lo succhia e lo accarezza con la lingua mentre, con movimenti lenti e circolari massaggia l’apice del mio sesso racchiuso nella sua mano. Per non fargli un torto ripete il trattamento orale anche al testicolo gemello, poi si dedica alla turgidità della mia mascolina appendice percorrendone la lunghezza con la lingua e una volta arrivata in cima inizia a baciarne delicatamente la punta. Apre leggermente le labbra e la accoglie dentro la sua bocca, sento la sua lingua scivolare lungo il mio frenulo mentre le sue labbra si contraggono attorno al mio glande, lo succhiano. Quindi lo libera e prende a dedicarsi all’intera asta, la lecca, la bacia, la mordicchia, dall’apice alla base e ritorno tenendo il mio sesso premuto contro le sue labbra con le dita della sua mano che accompagnano lievi le sue manovre.
Dalla mia posizione la guardo mentre è intenta a farmi impazzire di piacere, ogni tanto lei solleva gli occhi mi guarda godere della sua maestria.
Ora la punta del mio uccello è nuovamente nella sua bocca, la succhia e la esplora con la lingua mentre la sua mano scivola su e giù lungo il mio cetriolo che, all’improvviso, scompare totalmente nella sua cavità orale strappandomi un mugolio di piacere. Rimane così alcuni secondi, con le labbra avvolte attorno la base del mio sesso e poi riprendendo fiato prende a pomparmi con decisione aiutandosi con la mano.
Il piacere intenso delle sue attenzioni mi provoca brividi che percorrono il mio corpo della testa ai piedi, vedo i suoi occhi scrutarmi, sembra sorridano, le accarezzo il viso e reclino la testa all’indietro, ansimando.
Poi mi piego in avanti, verso di lei, non voglio ancora venire. La invito a sollevarsi e la bacio, assaporando il mio sapore. Lei si distende su di me mentre scivolo di lato adagiandomi sulla schiena, avverto la mia erezione premuta contro il suo ventre e la sua lingua lavorarsi la mia. Le mie mani scivolano sotto l’elastico dei suoi slip e li fanno scivolare verso le cosce portando alla luce le sue chiappe tonde. Con l’indice scorro dentro il solco del suo lato B e il mio polpastrello trova le creste del suo ano. Le tasto descrivendo dei cerchi su quella corona di carne, la sento contrarre, premo, con più convinzione non offre resistenza, dalla posizione in cui sono non riesco ad introdurre più della prima falange dentro la sua cavità posteriore, Claudia emette un gemito senza staccare le sue labbra. Poi si solleva sulle ginocchia senza abbandonare il contatto con le mie labbra, si sfila definitivamente le mutandine e le butta da qualche parte.
Ora nella mia mente si fa largo la necessità di leccare la sua parte più intima, quella che sino a pochi istanti prima era celata dal prezioso indumento intimo ed ora è libera, alla portata dei miei baci.
-“Perché non ti sdrai?”- le chiedo, arrapato più che mai.
-“Cos’hai in mente?”- domanda assecondando la mia richiesta.
-“Voglio consumare la mia lingua nella tua passera.”- le confesso.
Claudia si corica e divarica le cosce una gamba fuori dal divano il piede poggiato sul tappeto, l’altra gamba sollevata con la coscia piegata ad angolo retto e il polpaccio che scavalca lo schienale del divano. Il suo sesso semischiuso è lì, umido, di fronte a me che lo ammiro estasiato, il suo dito indice accarezza il clitoride e con l’altro dito, il medio, lo scappuccia e poi prende a far scivolare le due dita avanti e indietro. Come ipnotizzato la guardo masturbarsi, eccitato più che mai, metaforicamente dai lati della mia bocca scivolano due rivoli di bava.
-“Cosa aspetti?”- mi interroga lei riportandomi alla realtà.
-“Se…sei stupenda”- balbetto riscuotendomi delle mie elucubrazioni.
-“Fammi sentire la tua lingua.”- dichiara vogliosa.
Mi piego e prendo a baciarle l’interno delle cosce salendo verso la sua ostrica dischiusa che attende le mie attenzioni, mi dilungo tergiversando con baci e leccate sulle sue cosce e sul monte di venere senza mai arrivare a contatto diretto col suo sesso. La sento ansimare ed infine esasperata mi afferra saldamente i capelli e mi strattona sino a quando non sente il contatto della mia bocca contro il suo fiore dischiuso.
La mia lingua inizia a leccarle il perineo, e salgo ad assaggiarle il punto dove le grandi labbra iniziano a dividersi guidandomi verso la sua cavità vaginale, bagnata copiosamente come lo sono le mie labbra e il mio mento, esploro quella delizia che mi viene offerta dischiusa e pronta, la lecco e la penetro fin dove riesco. Claudia inarca la schiena ed emette un gridolino di piacere sentendo la mia lingua entrare in lei dolcemente, il sapore del suo sesso è afrodisiaco e inasprisce la mia già considerevole eccitazione. Con le labbra bacio e succhio le labbra della sua vulva pregne della sua ambrosia, prima una poi l’altra e poi di nuovo la prima quindi ritorno alla gemella. Lei geme e muove il bacino, io torno nel suo solco leccandolo verso l’alto, come la prua della nave fende l’acqua del mare, così la mia lingua solca le pieghe della sua femminilità separandole ed infine raggiungo il suo pistillo. Lo succhio delicatamente, lo bacio dolcemente, quindi prendo a sfiorarlo con la lingua, la sento ansimare sempre più forte sino a quando incomincia a gemere, allora prendo a leccarle il clitoride, con decisione, descrivendo piccoli cerchi intorno a quel piccolo glande, lo bacio con più convinzione e quindi comincio a fale una sorta di pompino. Lei geme sempre più forte poi all’improvviso inarca il bacino e smette letteralmente di respirare l’unico segno vitale che percepisco è la pressione esercitata dalla sua mano premuta sulla mia nuca, che mi invita a non smettere. Non ho idea di quanto tempo passi prima che i suoi polmoni tornino a riempirsi d’aria, solo dopo avere emesso un lungo e sonoro gemito liberatorio, solo allora distolgo l’attenzione dal suo pistillo e prendo al leccarle la passera in tutta la sua presenza.
Claudia mi prende la testa tra le mani e mi attira a se piegandosi leggermente in avanti cerca le mie labbra a cui si attacca con passione.
-“Voglio sentirti dentro di me!”- ordina con enfasi.
Ho l’uccello così duro che quasi fa male, mi abbasso portando il mio pube verso il suo fiore ormai non più proibito, la sua mano afferra e guida il mio attrezzo, sento il glande entrare in contatto con la sua apertura si fa strada con facilità scivolando dentro quel corpo a lungo desiderato e ora conosciuto, giù sino a quando non ho più nulla da offrirle. La guardo, è bellissima, i suoi occhi sembrano chiedermi di muovermi dentro di lei, lo faccio con movimenti lenti, voglio sentire tutta la sua essenza stringersi attorno al mio io che ora è dentro di lei. Mi ritraggo quasi sino ad uscire da quella tana calda ed accogliente, mi fermo qualche istante e quindi lentamente torno ad esplorare la sua profondità e a fermarmi in quel dolce abisso sentendo le sue contrazioni attorno alla mia asta.
-“Muoviti, Carlo.”- mi implora, ansimando.
-“Voglio che duri per sempre.”- le confesso continuando a muovermi con lentezza.
-“Così mi fai morire.”- ammette con tono supplicante.
Piega le gambe e le appoggia alle mie spalle, la mia testa tra le sue ginocchia, i suoi polpacci spingono sulle mie scapole, in questa posizione mi sembra di scivolare un po’ di più dentro di lei. Percepisco le sue contrazioni.
-“Muoviti, muoviti, muoviti, cazzo!”- mi intima quasi urlando.
L’accontento aumentando il ritmo delle spinte, lei ansima e mi incita a darle di più, io spingo fino in fondo sino a dove fisicamente mi è concesso e mi ritraggo quanto più è possibile senza uscire dalla sua passera, quindi affondo con veemenza, sento il mio pube schiacciarsi contro il suo sesso le mie palle cozzare contro le sue chiappe. Aumento il ritmo e la forza delle spinte, Claudia non ansima più ora geme con crescente intensità il livello sonoro si alza ed inizio a godere anch’io. Affondo dentro di lei con forza, i nostri gemiti sono accompagnati dal sonoro sbattere delle mie cosce contro le suo chiappe. Percepisco nel mio basso ventre il diffondersi del consueto calore che precede l’estasi, i suoi gemiti sono quasi un urlo, la trafiggo con impeto quasi violento sento il mio piacere espandersi dal ventre alle gambe e all’improvviso il silenzio, Claudia ha smesso di respirare in un rantolo ha piegato la testa all’indietro, io continuo a muovermi dentro di lei e in un attimo le mie gambe si fanno di burro, il respiro mi si strozza in gola ed esplodo dentro il suo ventre liberando tutto me stesso nella sua accogliente femminilità che percepisco contrarsi attorno al mio carnoso cilindro come se volesse spremerlo per accogliere ogni goccia del mio sperma.
L’orgasmo ci ha colti quasi all’unisono, riprendiamo fiato abbracciati. Poi quando il respiro si è regolarizzato ci baciamo, con tenerezza e a lungo, io che ancora sono dentro di lei percepisco il defluire della mia erezione e anche lei ne è consapevole ma entrambi non ci liberiamo da quell’abbraccio.
Ci ricomponiamo appagati, nudi, abbracciati, portiamo a termine lo scopo lavorativo della mia visita. Mentre rileggiamo il documento e gli appunti la mano di Claudia accarezza le mie aree erogene per eccellenza, mentre il mio braccio le passa dietro la nuca e la mia mano gioca col suo capezzolo.
-“Dove eravamo rimasti, prima che il lavoro ci interrompesse”- mi chiede sorridendo maliziosa.
-“Mi sembra stessimo ansimando e gemendo”- le rispondo.
-“Appunto!”- esclama lei.
E il mio uccello scompare tra le sue labbra. Mentre la sua lingua ispeziona ancora una volta la consistenza del mio essere maschio, io mi ritrovo a pensare a quante altre pratiche ho sulla scrivania da sottoporre alla sua supervisione.
8
1
6 years ago
masaraj,
58
Last visit: 8 months ago
-
Un trio indimenticabile - quarta parte
La mattina successiva era una nuova era per la nostra coppia. Mi sono alzato per primo, subito dopo una doccia, sono andato a preparare la colazione. Mi sentivo bene, perfettamente, con la certezza di aver aperto un angolo della nostra personalità, fino a quel momento assopito.
Virginia si unisce a me un po' più tardi, ci baciamo a lungo, teneramente. Mi sussurra il suo amore. Sento la sua forza sessuale, intensa, presente in profondità dentro di lei.
Antonio, dopo la doccia, si unisce a noi. Assaporiamo la nostra prima colazione insieme.
Virginia, bevendo un caffè, inizia la discussione sulla serata precedente, e dice: «come vedete il sequel, miei cari? Che mi dici tu Antonio?» e poi continua, passando lo sguarda da uno e l'altro, sperando di vedere nei nostri occhi la stessa sua lunghezza d'onda «… ve lo sto chiedendo perché vorrei rispettare le vostre decisioni … se volete … ci si può fermare qui …»
Antonio, risponde così: «Ma, devo dire, siete troppo attraenti, mi sento davvero bene con voi ... questa prima esperienza con un uomo mi è piaciuta …. da quello che ho visto, credo, che anche per voi è così. Non pensavo che fosse possibile, tutto era molto naturale, inoltre, non ho visto nessuna reazione contraria sia in me che in voi. Si ha l'impressione che tutto questo sia parte della nostra natura umana. Virginia, sei assolutamente sublime …. e vorrei anche imparare a farti godere e darti il massimo piacere possibile.»
Luca: «Antonio, sei stato molto rispettoso, ma lo sapevamo già, ti sei preso cura della mia piccola Virginia, e ti ringrazio per questo. Sì, all'inizio ammetto di avere avuto un po' di apprensione nel condividere Virginia con te. Ma fin dai primi minuti tutto era perfetto, tempismo, condivisione, ambiente, sensazioni …. Sì hai ragione quando dici che era naturale. Sapevo che l’idea di altri uomini non mi infastidisse, ma era solo un pensiero, lo conferma a me l’evento reale. Da parte mia, vorrei continuare.»
Virginia: «Io vivo un sogno. Da parte mia, … Sì... mi sento pronta a condividere me stessa completamente tra voi due. Mi piace darmi a voi senza limiti. Antonio sei stato un grande amante, non credo che mi sbaglio nel dire che continuerà così. Mi sento pronta.»
E continua così Virginia: «Sarà tutto come prima nella nostra amicizia e nei rapporti con gli altri nostri amici …, tranne le nostre serate che organizzeremo di tanto in tanto … io già mi sento pronta per il prossimo incontro…»
«Ottimo» afferma Antonio «Mhhhh …. anche io sono già pronto …. ed ho intenzione di godere della nostra relazione già ora».
Virginia viene verso di noi, si toglie l’accappatoio e si ritrova nuda di fronte a noi. Vediamo il suo corpo perfetto, i suoi grossi seni ben alti arroccati, i suoi splendidi capezzoli appetitosi, i fianchi femminili, la sua pelle seducente e dorata.
Lei va a cavalcioni su Antonio, offre i suoi seni. Lui li bacia mentre le sue mani accarezzano il suo corpo e le sue gambe.
Lei prende il suo cazzo in mano e lo masturba con intensità.
Io mi avvicino e, mescolando le nostre bocche baciandoci, appoggio il mio pene sulla schiena di Virginia.
La voglia di sesso cresce tra di noi, quindi ci trasferiamo nella stanza da letto. Ci rotoliamo sopra il letto e ci baciamo.
Siamo, io e Antonio, inginocchiati davanti a Virginia distesa sul letto, lei allarga le gambe e ne appoggia una sulla mia spalla e l’altra su quella di Antonio …. è superba, davanti a noi, con le gambe completamente allargate, la sua bella fessura, con le labbra morbide, è lì, in tutta la sua bellezza, davanti ai nostri occhi, e pronta a ricevere attenzioni.
Invito Antonio ad assaggiarla. Ben presto gioca con la sua lingua, passando dal piccolo foro al clitoride, mentre Virginia mi succhia il cazzo con mio enorme piacere. Poi mi piego e, chiudo la distanza tra i nostri corpi, vado verso il sesso di Antonio, fino a introdurlo nella mia bocca, lo pompo con grande piacere di entrambi. Formiamo un 69 ha tre molto caldo.
Virginia mi guarda succhiandomi, lei mi sorride mentre la mia bocca viene e va sulla bella minchia dura di Antonio.
La guardo diritto negli occhi, Virginia accarezza la testa di Antonio mentre la sua lingua e le dita la portano a gemere dal piacere.
Nella sua posizione, Antonio allarga le gambe e posso accarezzargli i testicoli nello stesso tempo che lo pompo. Dopo qualche attimo, prende la mia mano e la allunga tra le sue natiche alzando la coscia per liberarmi la strada … io capendo le sue intenzioni …. gli solletico, con il dito, il suo piccolo foro, poi con la mia lingua, introducendomi tra le sue gambe, lo raggiungo per lubrificarlo bene per preparare l’introduzione del dito.
E lui: «Ohhhhh … sì Luca ….. continua …. ora si che scivola bene in me»
Virginia, a questa esclamazione di Antonio, si alza e guarda la scena, avvicina la sua testa verso di noi per non perdere una briciola dello spettacolo delle mie dita scivolare dentro Antonio.
Io, prendo il suo cazzo in profondità nella mia bocca, assaporando il suo prepuzio, giocando con la mia lingua. Sento la premessa di godimento, salata sulla mia lingua. Lo masturbavo più forte giocando con la mia lingua e le mi labbra, e ritmicamente facevo scivolare il mio dito più in profondità nel suo culo.
Dissi: "Antonio, ti piace ……, eh?"
E lui: "Ohhh yeah …. moltissimo ... sto per venire se continui così!"
Io continuo, sperando che la mia attività possa far godere il nostro amico, ora con un ritmo più lento e poi aumentando la velocità e l’intensità dei miei movimenti.
Vidi Virginia che si riposizionava di nuovo davanti ad Antonio, proponendogli di leccare la sua figa. Dopo qualche minuto, improvvisamente, senti che i gemiti di Virginia aumentavano e diventavano sempre più sonori, il suo orgasmo arrivava sotto i colpi della lingua di Antonio sul suo clitoride.
Lei si abbandona … riprendendo, successivamente, i sensi. Il suo respiro ritorna normale dopo il forte piacere.
Nel frattempo, io ho smesso di giocare con il culo del mio amico, aumentando l’intensità della mia attività sul sesso di Antonio, leccando intensamente il suo prepuzio.
Ero di schiena rispetto a Virginia, Antonio è davanti a me ... mi trovo circondato dai miei partener. Virginia accarezza il mio cazzo. Io continuo a succhiare Antonio, lentamente per non farlo venire troppo velocemente.
Antonio, girandosi, prende il mio sesso e lo colloca tra le sue natiche. La sensazione è completamente diversa rispetto a una donna. Lui inizia un movimento, andare e viene, con il suo bacino, che continua a farmi indurire il cazzo. Poi, prende il mio uccello in mano e lo trascina sul suo piccolo buco e lo adagia delicatamente su di esso.
Io, chiedo: «Antonio … ti eccita il mio cazzo sul tuo culo?»
Lui risponde, con un tono di voce tra l’eccitato e il vergognoso: «sì …., mi piace sentirti così ... »
E poi, aggiunge: «Luca ….. mio caro, continua, adoro questa sensazione che sto provando ... non l’avrei mai detto … fai scorrere il tuo sesso bene ... »
E Virginia: «… hai capito, Antonio, perché noi donne amiamo questo? »
E Antonio: «Mhhhhh …… assolutamente... »
Virginia: «ti guarderò, andare avanti su questo sentiero … mi piace ….»
Luca, quindi, allarga le gambe di Antonio, mentre Virginia torna con l’olio lubrificante. Con un gesto intelligente, si prende cura di Antonio, aprendo, delicatamente, il suo piccolo buco, oleandolo e proponendolo a me.
Il gemito di piacere di entrambi si intensificano. Lei mi prende in mano e mi guida lentamente.
Gradualmente, la mia minchia sta scivolando dentro.
Mi fermo un attimo per non fargli male e …, Antonio mi dice, con una voce molto sensuale, di continuare perché la sensazione, fino a quel momento, è deliziosa.
E dice: «Vieni dentro di me, fai piano, ma non fermarti ... »
Virginia, dalla sua posizione, vede il mio sesso penetrare Antonio. Le nostre gambe sono aperte, così lei si china a baciare le mie palle, lei li prende in bocca e, masturba, Antonio allo stesso tempo, poi prende in bocca anche le sue palle. Lei geme di felicità, va da palle a palle, mentre io penetro Antonio, che mi chiede di continuare più forte.
Virginia prende il sesso di Antonio in bocca e si mette su a succhiarlo profondamente, combinando il mio movimento di andare e venire in modo sincrono.
Antonio: «Ohhhh …. questo è grande ….. sono completamente in estasi... »
La testa di Virginia, va sempre più velocemente, su e giù, con ampi movimenti.
Antonio: «Luca …. è fantastico continua ... e, si Virginia …. la tua bocca mi fa impazzire, Ohhhhh … che felicità ... » e poi continua «Virginia, la tua lingua mi fa sentire bene... Luca mi sento dentro il calore del tuo cazzo, mi fa impazzire ….. mi piace …. dai continua così!»
A un certo punto, Virginia si alza e va davanti ad Antonio avvicinando la figa al suo cazzo. La vedo che prende in mano il sesso di Antonio, lei allarga bene le gambe e introduce il cazzo dentro con movimenti rapidi e ritmici, posso quasi vedere la penetrazione ... è incredibile come sensazione. Per qualche minuto la nostra fusione è totale, io penetro Antonio che penetra Virginia, ci muoviamo con delicatezza, senza correre.
Virginia sente che presto sarà in grado di godere, Antonio mi informa: «Continuate, continuate e andate fino alla fine ...»
Io gli dico: «Sei sicuro?»
E lui, per tutta risposta: «Sicuramente, dammelo tutto!»
Io do un paio di colpi di reni un po' più rapidi, poi continuo con movimenti ampi e profondi, dopo alcuni minuti, inizio a godere ... mi perdo in lui … con una eiaculazione impressionante e il godimento che raggiungo mi lascia quasi inconscio.
Virgini: «Oooooooh miei cari, mi piace vedervi insieme!»
Sono ancora in Antonio, dopo la eiaculazione e sento tutto il suo corpo, ma soprattutto il suo ano contrarsi, lui, con un urlo di piacere, rilascia il suo sperma nella vagina di mia moglie.
E Virginia: «Ohhh, è troppo bello, vai avanti, non tirarlo fuori … dammi il tuo sperma mi stai facendo impazzire! Tesoro … guardami amore … ti amo … quanto ti faccio gode?»
Io rispondo: «il mio godimento è impressionante».
La forza di quei momenti ci lascia tutti esausti sul letto.
Antonio e Virginia si uniscono a me sul letto, lei ci bacia appassionatamente.
Noi assaporiamo questo momento, senza dire nulla. Le parole sono superflue. Dopo un lungo periodo di petting, accovacciati sul letto tutti e tre, tutti noi andiamo a fare una doccia.
È tardi mattinata, eppure è come se tutto fosse stato una continuazione di godimento ininterrotto. Abbiamo preparato qualcosa per pranzo, mangiando allegramente come se nulla fosse accaduto, un'atmosfera molto bella regnava, prova della naturalezza della nostra situazione.
Antonio bacia teneramente Virginia dicendogli: «Mi mancherai, questo è un passo decisivo nella mia vita, non lo dimenticherò mai. Non so come dirvi grazie per avermi accolto nella vostra vita sessuale. Sono molto onorato, vorrei davvero rimanere il vostro amante. Spero si possa rifare presto ….»
Virginia: «è lo stesso per noi! È una follia questo fine settimana, penso che nulla sarà mai come prima tra di noi. Antonio, andiamo avanti, non vedo perché non possiamo» e continua «ora che il reale sta prendendo il sopravvento sulla fantasia, devo confessare che me lo ero immaginato ben al di sotto di quello che è stato. Ho sognato di vivere questa esperienza con due uomini ... e grazie ad entrambi i miei cari è successo. Mi piace che sia tu, Antonio, il nostro amante. Non pensavo che fossi così forte sessualmente.»
Dopo esserci ricomposti e parlato un po’ tra di noia, ci salutiamo e ci riproponiamo di vederci a più presto per provare nuove sensazioni.
Chiudiamo la porta, Virgilia ed io riprendiamo la nostra vita di tutti i giorni. Ci sediamo sul divano, la stringo teneramente, non diciamo nulla, ma assaporiamo questo momento.
Virginia, a voce bassa, dice: «amore mio, ti sarò grata per sempre.»
9
2
6 years ago
Al2016,
62
Last visit: 16 hours ago
-
Un trio indimenticabile - terza parte
Virginia è di nuovo in azione, affamata di sesso ... Lei ci bacia, ci accarezza dolcemente.
Virginia si gira di lato, io sono dietro di lei, con il cazzo che strofina nelle sue natiche, è una vera felicità avere il suo bel sedere a disposizione ed accogliente e caldo.
Antonio si mette a 69 rispetto a lei, gli lecca il clitoride, mentre il mio sesso strofina pochi centimetri dalla sua bocca, a volte, Virginia, gli dà un paio di colpi di lingua per stuzzicarlo.
Io, da dietro, riesco a penetrare la bagnatissima figa di Virginia, provo un immenso piacere … e comincio il mio andare e venire, a volte il mio sesso esce per via della posizione e Virginia lo rimette dentro sempre non abbandonando Antonio.
Lei lo succhia e allo stesso tempo, prendendo in bocca la sua verga, lo masturba ... all’improvviso cambiamo posizione e mi trovo leccare Virginia tra le gambe, che mi succhia, mentre Antonio va dietro di lei e si strofina la sua verga tra il suo piccolo buco …. si sente avverte, dai continui mugolii, che Virginia è sul punto di un orgasmo.
Lei è molto clitoridea, così mi sono attivato con la mia lingua per farle raggiungere l’apice del piacere. A volte il sesso di Antonio arriva, nel suo movimento, a toccarmi ed io lo prendo un po' in bocca. Tutto quello che immaginavo stava accadendo davanti ai miei occhi.
Virginia, allargando le chiappe, invita Antonio a penetrarla da dietro con più ritmo e più intensamente, lei è in trance tra i suoi due uomini.
Io lecco ancora e ancora. Antonio mantiene il movimento e asseconda Virginia nei sui desideri con il palo ben incastonato in essa. La mia lingua, con movimenti prima ampi e poi rapidi e brevi, si accanisce sulla punta del clitoride, sento irradiare e riverberare su tutto il suo corpo il suo godimento. Da li a pochi secondi, Virginia esplode in un orgasmo incredibile di eccezionale intensità.
Virginia, dopo l’intensa esplosione di piacere ci dice: «voglio sentire il vostro cazzo dentro di me mentre godete», e senza perdere tempo, fa distendere Antonio sul divano, si siede sopra di lui, riprende il suo sesso, lo masturba un po' e, poi, la introduce alla figa.
Lei inizia a fare piccoli movimenti del bacino, come lei ama, per poi aumentare l’intensità, risucchiando tutto l’asta dentro la sua figa, i testicoli di Antonio, in questo movimento, veniva spesso schiacciata tra le chiappe di Virginia, accentuando il piacere di Antonio.
Allo stesso tempo, lei richiamandomi a se, e facendomi posizionare in piedi sopra la testa di Antonio, mi succhiava e leccava in modo ritmico, assecondato dal suo movimento per la penetrazione di Antonio.
Il piacere che provavamo tutti era molto intenso e grande.
Antonio, alternando movimenti molto morbidi e penetrazioni più profonde, non può più contenersi, ci avverte che è sull'orlo del godimento.
Virginia: "Non trattenerti! Voglio sentire il tuo sperma che scorre in me. Ohhhh …. lascita andare, non ti fermare, godi in me, dammi tutto il tuo seme, riempi il mio ventre con il tuo sperma … ahhhhhhhh!»
Così, Antonio, dopo un intenso gemito, eiacula a lungo dentro il sesso di Virginia. Sento la sua bocca e la sua lingua sempre più “violenta” sul mio cazzo in corrispondenza dell’orgasmo di Antonio.
Dopo un buon momento di silenzio, riprendiamo forza e le nostre menti. Virginia si alza da Antonio, vedo lo sperma che scorre tra le gambe della mia donna che dice: «grandissima sensazione …. il nostro mix mi fa impazzire... Antonio, amavo farti venire in me, sono pieno del tuo sperma e mi piace» e rivolgendosi a me «amore viene a riempirmi … ora è il tuo turno»
Lei mi vuole ancora una volta, così io scivolo lentamente verso di lei … Antonio ora ci guarda …. continuando ad accarezzare e succhiare i seni Virginia …. mentre io la prendo nella posizione del missionario, la mia minchia ben piantato in lei.
Fa una strana impressione scivolare nel suo sesso pieno di sperma del nostro amico, è Incredibilmente bello e intenso.
Virginia: «Ohhhhh, amore mio continua, è grande così, mi fai impazzire ... dammi il tuo sperma …. Riempimi per bene, mi piace! ….. Ahhhh»
Comincio ad accelerare il mio movimento, mentre Virginia tira su le gambe per sentirmi meglio e profondamente dentro di lei. Ora do grandi colpi mentre Antonio sorride a guarda noi.
La situazione è troppo eccitante …. non riesco a resistere a lungo …. esplodo per la seconda volta per la gioia di Virginia: «Oh mio amore sì ... dammi anche il tuo sperma!»
Mi adagio su di lei per recuperare il respiro, e ci prendiamo qualche istante di riposo, Antonio continua ad accarezzare Virginia e me.
Gli occhi di Antonio brillano di una luce intensa, Virginia quasi piange di felicità, ci sentiamo così vicini ora. Lei mi ha ringraziato per avergli permesso di realizzare la sua fantasia.
Antonio è disteso accanto a lei, io dall'altra parte, Virginia dice: «grazie a entrambi, ho incredibilmente goduto …» prende le nostre mani e le appoggia tra le sue cosce «… grazie per avermi dato il vostro godimento, la sensazione del mescolamento in me il vostro sperma è favoloso ...».
Passiamo il resto della serata tutti e tre nudi di fronte al dessert e a qualche bicchierino di grappa. È abbastanza tardi, e proponiamo ad Antonio di dormire da noi.
Nuda tra noi due, Virginia allarga le gambe e passa le dita tra le sue piccole labbra, dicendo: «Guarda, sento il tuo sperma in me, mi piace ...». Si accarezza anche i seni mescolandogli umori attinti dal bacino, lentamente, come elettrificata dalla situazione.
Quello era il nuovo segnale. La tensione è diventata così forte, ancora una volta, che decidiamo tutti e tre di riprendere il “movimento” immediatamente...
Virginia, leccandosi le labbra sensualmente, ci dice, con una voce molto erotica, che gli piacerebbe averci dentro di lei contemporaneamente ...
Fa distendere Antonio, e sale su di lui …. la sua schiena arcuata che mostra tutto il suo culo, mi fa impazzire dal desiderio. Antonio accarezza e succhia i suoi seni. Il movimento lento è molto bello, il sesso di Antonio affondare nella fica di Virginia, fino in fondo … lei gioca con me …. per eccitarmi …. mi guarda invitandomi con gli occhi.
Vedo il suo ano che mi viene offerto, mi attrae da morire …. Capisco che è necessario, però, lubrificarlo, quindi prendo da un cassetto un lubrificante comprato ad hoc, e lo verso su sua ano da dietro, mentre lei cavalca Antonio ... la massaggio lentamente per lubrificare tutta la parte … immergo un dito dentro per lubrificare anche la parte interna, ed a quel punto, Virginia, gemendo disse: «la sensazione di due uomini su di me è stupefacente, mi piace da morire … dai mettilo dentro … sono pronta a ricevere i miei due uomini insieme.»
Quindi mi sposto dietro di lei, lubrifico anche il mio pene e, con attenzione, fermando il loro movimento, lo appoggio sul buco.
Apertura da me già conosciuta (e non solo da me) e molto esplorata in tante occasioni, certamente sempre molto stretta da penetrare.
Ma, con l’aiuto del lubrificante, e piccoli colpi ben eseguiti, penetro con il mio cazzo il bel buco di Virginia, affondandolo lentamente tutto dentro.
Un grido misto tra dolore e piacere viene emesso da Virginia, per qualche attimo lei resta ferma nella sua posizione ed io e Antonio cominciamo, timidamente, a muoverci senza nessuna coordinazione. A quel punto Virginia, prendendo l’iniziativa, ci chiede di assecondarla nei movimenti, ed inizia lei a dettare il ritmo.
I nostri movimenti diventano sincroni. È vero …. posso sentire il sesso di Antonio contro il mio attraverso la parete sottile di Virginia, …. è delizioso. Andiamo avanti dolcemente nei movimenti, assecondandola, per paura di farle del male, lei apprezza …. Soprattutto quando il nostro movimento è lento e profondo.
Virginia è arcuata, ondeggia, geme, si muove, prendo il suo seno in mano, continua a farsi penetrare ampliando i suoi movimenti …. fino a che … lei senza dare un segno premonitore … improvvisamente piangendo dal piacere …. scarica con un urlo il suo godimento ... lungo, molto intenso, sentiamo le sue contrazioni intorno ai nostri due sessi, dura davvero a lungo il suo tremore di piacere ... così intenso che ci conduce al nostro godimento, io eiaculo nel suo ano, poco dopo Antonio gode in lei, con getti lunghi...
Ci ritiriamo con cautela, è pieno di ovunque dei nostri umori ...
Questa volta ci sdraiamo veramente sfatti, ansimiamo per la mancanza di respiro tutti e tre ... ma tutte e tre siamo molto soddisfatti.
Abbiamo trascorso il resto della notte insieme, Virginia tra noi due. Nel sonno, ci siamo svegliati a volte strofinando i nostri corpi, ma la fatica era stata troppo grande. E il sonno ripreso, come un massetto di irrealtà che ci ha immerso tutti e tre nella schiuma dei sogni lucidi.
Continua ….
9
0
6 years ago
Al2016,
62
Last visit: 16 hours ago
-
Un trio indimenticabile - seconda parte
Finalmente Antonio suonò al campanello di casa, ci salutammo, come al solito. Antonio fece i complimenti a Virginia per il suo vestito e le sue “graziose forme”, lei non mancava di ringraziarlo dandogli un grande bacio sulla guancia.
La conversazione è iniziata con una grande naturalezza, parlando di lavoro, di cibo, ecc..
Eravamo seduti sul divano, Antonio sulla poltrona di fronte a noi.
Dopo poco, abbiamo iniziato la cena, durante la quale, casualmente (o causalmente) abbiamo iniziato a parlare della conversazione telefonica che avevo avuto con lui giorni prima.
In Antonio traspariva un lieve barlume di disagio, ma gli abbiamo detto che non doveva preoccuparsi in quanto noi eravamo aperti a qualsiasi discussione.
E per essere più chiaro possibile, dissi: «posso assicurati, Antonio, che Virginia ha le stesse fantasie tue. Abbiamo avuto le stesse voglie e c’è stato, in passato, qualche incontro di Trio».
Virginia evidenziava un certo imbarazzo ma, allo stesso tempo, metteva in evidenza che la mia iniziativa la eccitava ...
Antonio, esclamò: «Wow! E.... come è andata?»
Risposi: «Molto bene, tutto molto tranquillo, senza nessuna fretta e con molto coinvolgimento da parte di tutti.»
«Sì, vedi,» disse Virginia «penso che sia un desiderio piuttosto particolare, che a pochi capita di raggiungere. Per paura … sicuramente...», continuando «suppongo che ami le donne e che, per te, l'opportunità non si è mai presentata per di fare sesso in tre? Come hai scoperto questo desiderio?»
Antonio: «Non saprei dirti, ma è una fantasia che da tempo ho e che non ho mai potuto mettere in pratica.»
Virginia: «Per noi è nata dopo tante discussioni, ed è successo di metterlo in pratica qualche volta. Poi, in particolare, un giorno che stavamo facendo l'amore Luca ed io, nella discussione e capitato di parlare di quello che ci sarebbe piaciuto fare oltre all’incontro a tre. Io ho detto che quello che immaginato oltre, era vedere i due uomini fare sesso tra di loro»
Antonio spalanca i suoi occhi, felice di avere avuto così tante confidenze da noi. Si agita un po' sul divano, sento la sua eccitazione.
Antonio con un tono di voce molto caldo dice: «e...? Cosa mi vuoi dire oltre?»
E Virginia: «Mi chiedo se ho bevuto troppo questa sera ... ohhh e poi, dopo tutto quello che ti sto dicendo, chi sa cosa penserai di noi …. comunque cercherò di andare fino alla fine della discussione. Sì, immagino ancora di fare l'amore con due uomini allo stesso tempo e che loro hanno un rapporto regolare tra loro. Sembra pazzesco e irrealistico, ma mi eccita. »
Antonio: «e tu Luca, come hai preso il suo desiderio? Nessuna gelosia? »
Ed io: «ad essere onesti, non immaginavo un trio del genere. Una donna tra due uomini, coccolati, pieni, e due uomini complici e aperti ad accarezzarsi tra di loro. Questo non mi era mai venuto in mente, però, ora penso che può essere piacevole, per non parlare del piacere che mi provoca il soddisfare le idee sessuali di Virginia!»
Virginia mi fa l’occhiolino e mi sorride. La vedo accavallare le gambe, rivelando la parte alta delle sue calze dicendo: «Sì, abbiamo scoperto il nostro piacere comune, anche per gli uomini, non pensavo che avremmo potuto condividere questo, data la gelosia maschile, ma a noi accade di essere perfettamente sintonizzati sui nostri desideri.»
Io aggiungo: «è una sensazione inebriante essere in grado di condividere tutto ciò efficacemente, e anche se molte coppie condividono le loro fantasie, a volte ci sono squilibri. I gusti di uno non sono quelli dell'altro. Così, quando abbiamo capito e abbiamo confessato che entrambi amiamo le stesse cose, è stato facile dare un impulso alla nostra sessualità.»
Antonio chiede: «e come si fa a immaginare …. che cosa si accende, cosa ti eccita in questa combinazione? Come ti dividi tra due uomini Virginia? E tu Luca, come si fa a concepire la tua complicità con un amante?»
Virginia risponde: «Mhhh …. penso che sia il fatto di avere un'attenzione costante per una notte, di essere pienamente donna, facendomi desiderare, rendendoli pazzi per me e portando i miei due uomini a godere sia una cosa assolutamente eccitante e coinvolgente. Li vedo insieme, li vedo complici in carezze, e ci vedo indistintamente a fare l'amore tutti e tre.»
Ribadisce Antonio: «Devo ammetterlo, quello che dite, mi rende molto invidioso. Lo vedo come un sogno e non saprei proprio come creare una situazione per viverlo e, quantomeno, vederlo in pratica. Forse perché tutto è possibile nei sogni, ma la realtà è sempre più difficile da gestire. Non riesco a immaginare io con un estraneo e la sua compagna. Sembra così irrealistico ... »
Io continuo: «io, in realtà, non so se la gelosia non si risvegli oltre la fantasia nel momento vivo del rapporto a tre. È ancora un argomento difficile da immaginare senza provarlo, ma, credo che sia tutta una questione di fiducia tra la coppia che possa non far nascere la gelosia. Quello che abbiamo costruito è più importante del resto .... »
Virginia, aggiunge: «condivido, mio caro, un trio è una fantasia e un desiderio che non va oltre la fase della sessualità e del gioco.»
Antonio: «certo, deve rimanere così!!!»
Luca: «La mia idea è che i due uomini si mettono al servizio della donna, una sorta di divinizzazione del godimento e del piacere femminile, Il mio compagno dovrebbe essere così aperto alle mie carezze … e restituire il favore»
Virginia, aggiunge: «Mi piacerebbe, tesoro, lo sai, anche vedere far sesso tra i due miei uomi!!!»
Antonio: «Posso dirvi una cosa, penso di essere pronto per una fusione totale del Trio, che ognuno si prenda cura degli altri due a sua volta. Non lo avrei mai immaginato, quattro anni fa, quando eravamo insieme, Teresa ed io. Era tutto molto “tradizionale”, molto saggio, molto poco cerebrale. E devo confessare che le mie idee, che ho tenuto per me, mi stavano già toccando un bel po' di tempo fa, ma era impossibile condividerle con lei. Forse avrei dovuto osare? Dopo tutto … queste sono solo idee, desideri, nulla è obbligatorio. Forse avrebbe potuto salvare il nostro matrimonio? Non lo so ... »
Virginia, visibilmente su di giri, si muove sempre di più accanto a me. Passa la mano sulla mia patta come per assicurarsi che tutto questo sia reale. La prendo tra le mie braccia e la faccio accovacciare su di me.
Antonio, di fronte a noi, guada con attenzione tutti i nostri movimenti.
Passo la mia mano tra i capelli, e la bacio sulla bocca, preludio ha una tensione che si manifesta e che aspetta solo di contenere per esplodere.
Sento il suo desiderio e la sua eccitazione, come se la presenza di Antonio gli desse un ardore in più. La sua lingua affonda nella mia bocca, lentamente.
L'ho messa a cavalcioni su di me, il suo bellissimo culo è alla vista di Antonio che non crede ai suoi occhi.
Sfilo via il vestito di Virginia, che si ritrova in topless di fronte a me. Antonio osserva le natiche ben rotonda e piena strofinare sulla patta dei miei pantaloni.
Virginia, spastandosi di lato, mi spoglia, togliendomi pantalone e slip, poi si toglie con estrema grazie, guardando negli occhi Antonio, il suo piccolissimo perizoma, siamo tutti e due nudi, è Impossibile fermarci, l’eccitazione è alle stelle ...
Si risiede a cavalcioni di fronte a me, sulle mie cosce, e continuiamo a baciarci, la prendo per i capelli e, davanti ai suoi grossi seni, comincio a prenderli in bocca, a giocare con i capezzoli.
Il suo sesso strofina il mio, è bagnato fradicio. La sua mano da sotto, gioca con i miei testicoli, lei mi masturba contro il suo sesso, mentre io lecco i suoi capezzoli eccitati dalla tensione erotica del momento.
Virginia: «Oh mio caro … sì continua …»
Si gira per vedere la reazione di Antonio, che non osa fare un gesto e dice: «Va tutto bene? …. Vuoi che ci fermiamo?»
Antonio: «Niente affatto, sei meravigliosa ... Virginia sei una vera dea, il tuo corpo e la tua bellezza sono incredibili. Ti ho sempre trovato la più bella del nostro gruppo... Luca, sei fortunato ... Virginia, il tuo uomo ci sa fare, mi piace come ti accarezza, amo il suo modo di prendere in mano la situazione, amo il suo sesso, mi piace vedervi così ... »
E Virginia, di rimando: «allora mettiti a tuo agio» disse «non rimanere così, unisciti a noi.»
Lui si alza dalla poltrona e, lentamente si spoglia. Mette in mostra un corpo molto bello, equilibrato, pulito, con un bel sesso di considerevoli dimensioni, già pronto e turgido.
Virginia, gli dà la schiena, e io, gradualmente, scivolo tra le sue gambe... poi, lentamente, si gira di fronte Antonio, mostrando pienamente il suo bel seno e il suo bel sesso.
Accarezzando da dietro, lo sento particolarmente umido e aperta, come mai prima d'allora. La accarezzo dolcemente, la mia mano si muove tra le sue piccole labbra, sul suo clitoride... lei bagnata come non mai, mi dice di «continua …. ti prego …», sento la morbidezza della sua pelle ... e i primi sui gemiti di desiderio e di eccitazione.
Lei mi masturbava lentamente, prendendo il piacere di sentire il mio cazzo rigido e duro in mano... Io, la faccio sedere sul divano e mi accovaccio davanti a lei. La mia bocca prende possesso della sua figa. La mia lingua stimola il suo clitoride, il quale si rivela in tutto il suo splendore, duro e molto grande.
E lei: «Ahhhh …… , mi piace molto, non voglio che ti fermi!». E rivolgendosi ad Antonio gli chiede se andava tutto bene, lui era visibilmente molto eccitato.
Lei, a quel punto, lo avvicina a sé e lo bacia, e gli sussurra discretamente: «era da molto tempo che mi immaginavo di averti … ora che sei qui voglio giocare con te e farti giocare con Luca»
Senza esitazione, prende la mano a Luca, portandola verso il sesso di Antonio, cinge lo stesso sovrapponendo la sua.
A questo punto, Luca e dietro a Virginia, che ha sul davanti Antonio. Una sorta di sandwich con lei al centro. La bacio sul collo, mentre lei prende il mio sesso in mano. Luca, aiutata dall’altra mano di Virginia, masturba Antonio. Situazione veramente incredibile e molto eccitante.
Io giro intorno, per mettere Antonio tra noi due. La sua schiena era proprio li, davanti a me. Le sue natiche strofinavano con il mio cazzo duro ... continuavo a masturbarlo lentamente, la mia mano scorrevole sul prepuzio, ho trovato la situazione molto bella, e, restando dietro, continuavo ad accarezzare le sue natiche con il mio cazzo.
Eravamo così vicini che sentivo Antonio sussurrare all’orecchio di Virginia, baciandola: «sono scioccato, sei bellissima, ti desidero più di ogni altra cosa, voglio avere la tua figa.»
Virginia: «anche io ti desidero dentro di me, vedo però che apprezzi anche essere masturbato da Luca, il tuo cazzo e dritto e duro all’inverosimile»
Io non pensavo che per vederla masturbare il sesso di un altro uomo rispetto al mio mi avrebbe dato tanto piacere, ero assolutamente felice della situazione che si era creata.
Così, circondato dai nostri due corpi e catturato dalla situazione a tre mi sento molto eccitato.
Quindi dico ad Antonio: «Virginia è la regina della serata, ora noi due ci prenderemo cura di lei.»
Lui mi guarda con un sorriso complice, strizza l'occhio dicendo: «sarò molto felice di assecondare tutti i desideri di Virginia, già mi sta facendo impazzire dal desiderio, le sue forme sono bellissime e mi eccitano, le sue curve armoniose e la morbidezza della sua pelle mi fa dare di matto dalla eccitazione.»
Ora sono di fronte a Virginia e Antonio è dietro di lei. La accarezziamo dappertutto, Antonio prende i suoi seni in mano e li accarezza dolcemente, li baciamo a turno. Virginia passa da una bocca all'altra, mescolando i nostri umori.
Afferrando i nostri sessi, ci masturba entrambi allo stesso tempo, mentre le nostre mani lo coprono con carezze e le nostre bocche la riempiono baci e leccate ...
Antonio, improvvisamente mette la mano sulla mano di Virginia che posta sul mio sesso ... Lei lo guarda e sorride... e poi, guarda me cercando la mia approvazione ... io annuisco.
A quel punto, Antonio con un grande sorriso rivolto verso di me toglie la mano di Virginia ... continuando lui a masturbarmi ... continua il movimento e vedo che si eccita immensamente.
Entrambi, super eccitati, gemono dal piacere. E anche io … Il mio migliore amico mi masturba ... non so se è un sogno o se sia reale.
Virginia allarga le cosce e fa scivolare la mia mano nel suo sesso, con un movimento sensuale appoggia le sue natiche sul cazzo di Antonio, facendolo adagiare perfettamente tra di esse.
I suoi movimenti lenti, terribilmente sensuali, producono un inteso piacere ad Antonio che, di rimando, accelera i movimenti della mano sul mio cazzo. Io continuo ad accarezzare il clitoride di Virginia.
Quel movimento sensuale di Virginia su Antonio mi cattura talmente che trovo naturale scendere di nuovo verso il sesso di Virginia per leccarla, a volte, tra una un movimento e un altro, anche il sesso di Antonio, scivolando tra le piccole labbra di Virginia, arriva sulla mia bocca.
Per la prima volta nella mia vita ho il sesso di un uomo così vicino... Continuo a girare la lingua sul suo clitoride .... Virginia non può più trattenersi, prende la mia mano e la dirige verso le natiche, dove c’è il bel cazzo duro di Antonio. Capisco cosa vuole. Sono in ginocchio di fronte a Virginia, che si scosta di lato in modo che io potessi essere libero con il cazzo di Antonio davanti a me. Lo prendo con tutte e due le mani, ricoprendolo per intero e assaporo il piacere intenso di masturbarlo vigorosamente.
Lei ci accarezza entrambi, ci bacia, strofina la sua bella figa inondata di umori su di noi. È così bella, fluttuando sensualmente sotto le nostre carezze, ci masturba lentamente di nuovo allo stesso tempo, mentre noi succhiamo i suoi seni, uno su ogni lato, sul dorso. Le sue cosce, istintivamente si aprono..., avendo cura di dargli il massimo del piacere con le carezze le nostre dita si mescolano.
Io e Antonio ci scambiamo uno sguardo complice.
Gli dico: «Penso che non sia mai troppo tardi per sperimentare?»
E lui con un cenno della testa accetta di andare oltre.
Virginia ci guarda teneramente sorridendo, annuisce e si capisce che possiamo andare oltre, esaudendo tutti i nostri desideri...
Così Virginia ci chiede di stare in piedi, si inginocchia e la vedo dolcemente leccare il cazzo di Antonio, le prende le palle in bocca mentre si masturba allo stesso tempo. Ingoia tutto il sesso di Antonio. Poi, molto delicatamente, massaggia con la lingua il glande. Ritmicamente passa da un sesso all'altro, chiudendo gli occhi per assaporare questo momento, succhia uno e masturba l'altro allo stesso tempo e viceversa, ora accelera il movimento. Intuisco, conoscendola, cosa intende fare e sono felice di vedere la sua intenzione di farci godere … la tensione sale ...
Virginia, allora, mi chiede di sdraiarmi. Poi si inginocchiano davanti a me e, rivolgendosi verso Antonio, gli chiede di assecondarla.
Prendendo con la mano il mio sesso, dice, con un tono di voce suadente: «Lasciati andare, vedrai che ti piacerà.»
Poi, dolcemente lo invita a passare la lingua su tutta la mia asta. Lentamente il mio pene scompare nella sua bocca e lui inizia a succhiarlo. Poi, ritmicamente, sale su e giù sull’asta, sempre succhiandolo.
Virginia, guarda la scena ed accarezzandosi tra le gambe, gemeva intensamente.
Io sentendo la lingua di Antonio tutta intorno al cazzo, ricevo sensazioni incredibile ...
Antonio, tirando fuori in mia cazzo dalla bocca, lo condivide con Virginia, così ora ho due lingue e due bocche che mi fanno godere da impazzire.
La mia eccitazione è al massimo, li fermo per evitare di eiaculare.
Virginia mi chiede di alzarmi così da mettere nella stessa situazione Antonio. Quindi ci avvicendiamo, io e lei, succhiamo e lecchiamo il cazzo di Antonio.
Esperienza incredibile, prendo per la prima volta il sesso di un uomo in bocca e, allo stesso tempo, sento e gusto della lingua di Virginia, la sensazione è deliziosa.
Virginia è pazza dal desiderio, lei ama vedere quella situazione molto stana. Antonio geme con gridolini sempre più intensi e forti.
Ad un certo punto, Antonio dice: «Ohhhhh …., Virginia e Luca, stop. Non ce la faccio più, sto per godere ….»
Guardo Virginia, lei è quasi in trance, si accarezza i seni e, di tanto in tanto, la sua mano scivola tra le sue cosce. Con un filo di voce, dice: «tesoro, vai avanti …. e la sua festa …. fallo godere»
Così io continuo a pompare Antonio, aiutandomi con la mano, capisco dai sussulti di Antonio, che il momento della liberazione della tensione, sarebbe arrivato presto.
Improvvisamente, con un intenso genito, arcuando la schiena verso di me, inizia a eiaculare nella mia bocca. La quantità dello sperma è impressionante, tengo i sorsi di sperma di Antonio e quando finisce il suo godimento con grandi grida, condivido il seme con Virginia mescolandolo nella sua bocca. Lei geme nel sentire il nettare di un altro uomo, io sono molto eccitato dallo spettacolo, il suo gusto è buono e insieme ingoiamo, per la prima volta, uno sperma diverso dal mio.
Antonio prende fiato. Sembra anche completamente estasiato dalla situazione, e dice: «è stato... incredibile ... non so cosa dire ... Luca e Virginia, grazie ... voglio restituirti il favore.»
E così ricomincia, come già fatto prima, a succhiarmi a fondo il mio cazzo. La mia eccitazione e all’apice, e dopo poco, con un sussulto e un fremito di piacere, eiaculo con grandi getti nella sua bocca.
Antonio e Virginia, come prima, condividono il mio sperma.
Ci stendiamo, esausti, tutti e tre sul divano, abbracciati. Stanchi ma tutti e tre felice di condividere questa intimità ... i nostri corpi restano aggrovigliati dopo aver condiviso tante sensazioni e sentimenti.
Virginia, confida: «è stato incredibile ... che serata, non immaginavo di ricevere tanto piacere da voi. Mi piacerebbe stare ancora tante ore insieme, per tutto il weekend. Per voi come è stato? Luca, come ti senti?»
Io rispondo: «Ascolta Virginia, questo è un enorme sconvolgimento per tutti, almeno io la penso così, e voi? … E’ stato tutto molto intenso, sicuramente più di quanto avrei potuto immaginare. Mi sento come se volessi andare avanti per sempre, e tu Antonio?»
Antonio: «sono già pronto per rifare tutto, quando volete possiamo andare avanti!!!»
Virginia: «chi l’avrebbe mai detto, riuscire a sperimentare e vivere i miei desideri con i miei due uomini? Incredibile!»
Continua …….
7
0
6 years ago
Al2016,
62
Last visit: 16 hours ago
-
Un trio indimenticabile - prima parte
Io sono Luca, e mia moglie, Virginia, ci siamo incontrati tanti anni fa, nella città dove viviamo.
Abbiamo avuto sempre una grande complicità, e questo in tutti i settori, nessun segreto e tabù per noi. Così abbiamo costruito un rapporto di ascolto, di rispetto, di comprensione, in modo naturale.
Istintivamente, la nostra vita sessuale si basa anche su questa grande complicità.
Abbiamo iniziato a parlare delle nostre fantasie molto presto nel nostro rapporto, parlando liberamente dei nostri desideri, senza cercare di nascondere, di mentire, o di sopprimere i nostri desideri.
Eravamo d'accordo che parlare di fantasie erotiche non significasse necessariamente che le avremmo realizzate, così abbiamo capito che potevamo dirci tutto senza timore del giudizio dell'altro.
Un giorno, ci riposavamo tranquillamente sul letto, lei tra le mie braccia ha iniziato o rievocare il precedente incontro avuto con Francesco.
Io, di conseguenza, confermavo il piacere che avevo avuto da quella situazione in tre, e che da tempo avevo immaginato una situazione simile, una donna ben circondata e assecondata da due uomini e che, il vero trio, era proprio quello in cui i tre protagonisti fanno l'amore insieme, mescolandosi senza distinzioni, in fondo quello che era successo con il nostro amico Francesco.
Virginia ama queste mie attenzioni nei suoi confronti, e dopo qualche esitazione, sussurra nel mio orecchio una sua grande fantasia: «Mhhhh ... amo questa idea di essere circondata, di essere il motore erotico di un trio. Sono super eccitata all’idea che tre persone si mescolano, si leccano, si succhiano, accarezzano l'altro senza limiti. Mi bagno solo a pensarci ...»
A quel punto dopo un sospiro aggiunge: «E tu, tesoro, preferiresti provare di nuovo con un altro uomo o con un'altra donna?»
Sento nelle sue parole l'aspettativa di conoscere i miei gusti e i miei desideri, esitando a sviluppare i suoi pensieri.
Virginia prende in mano il mio sesso e lo accarezza sul palmo della mano. La sua gamba è piegata sulle mie gambe, si strofina il cavallo contro il mio bacino, lentamente, come volesse prepararmi a penetrarla.
«Oh sì, - risposi io – rifare un incontro a tre, mi piacerebbe molto. Devo confessare che nei miei sogni erotici sono davvero emozionato quando ti immagino circondata da due uomini. Il fatto di soddisfare intensamente la donna, le posizioni che permette, ha sempre eccitato il mio pensiero erotico. Quindi Sì, non mi dispiacerebbe di rifarlo con un uomo.»
La vedo sorridere e comprendo che lei è sollevata ... capiamo allora che abbiamo la stessa fantasia.
Lei sospira e si avvicina sempre più verso di me, prendendo con tutte e due le mani il mio cazzo. Io gli accarezzo i capelli, e le dico in un orecchio: «Immaginati, ora, un bell'uomo dietro di te che ti bacia sul collo con me, mentre masturbi entrambi …»
Lei risponde: «Ohhh … questo mi farebbe impazzire!!! …» facendo scorrere il cazzo tra le sue dita ... e continua: «nei miei sogni, spesso mi vedo con due uomini, tu e il nostro amante, mi vedo totalmente immersa tra voi due, sentendo il vostro desiderio per me, ma anche tra voi ...»
Lei, prendendomi la mia mano, bagna il mio dito media nella sua bocca, poi, lo fa scivolare nel suo sesso già abbondantemente bagnato.
«Continua …» gli dico.
E lei: «Mi sento presa tra te e lui, mi sento totalmente donna, per ricevere il tuo sesso in bocca, in me, e, allo stesso tempo, sentire la sua bocca sul mio seno, il mio sesso, il mio piccolo buco...» poi aggiunge, quasi nascondendo le parole tra brevi gemiti per via del movimento del mio dito sul suo clitoride «mi farebbe impazzire molto vedervi che vi masturbate a vicenda …. ti piacerebbe anche questo, masturbare il sesso di un altro uomo?»
Continua a godere del movimento delle mie dita sul suo sesso, aspettando la mia risposta, ma io la lascio attendere un po'...
«Ahhhhhh …. continua la mio caro, mi piace quello che fai!» Lei dice
Dopo qualche attimo rispondo: «Penso che non mi dispiacerebbe farlo …. anzi, credo che mi piacerebbe masturbare un altro uomo, sentire la sua verga tra le dita... questo anche perché so che ti farebbe eccitare …»
E lei, di rimando: «Assaggiare un po', leccare? Passare la lingua sul suo pene?» … aggiunge poi con un sospiro: «Ahhhh …. sento che sto per arrivare … non fermare la tua mano!!!»
Io dopo un attimo, senza pensarci su molto, eccitato dalla situazione, risposi: «Sì mi piacerebbe baciare il suo sesso, passare la mia lingua, prenderlo lentamente in bocca .… farlo reciprocamente fino a farlo godere …. »
Il corpo di Virginia trema tutto ... risponde con un tremore al movimento delle mie dita che le causano piacere. Sta prendendo una specie di intensa febbre sessuale ...
Virginia aggiunge: «Ohhhh, e se lui ti dice che godrà .... quando lo pompi, cosa fai?»
Lei aspetta le mie parole ... ma io le lascio immaginare la risposta perché sento che si sta trattenendo nel godere ….
Quindi mi giro e ci mettiamo nella posizione del 69 … lei mi succhia vigorosamente, prendendo in bocca tutta la mia verga, con una intensità che non accadeva da qualche tempo, forse per darmi una consulenza su come fare e, quindi, mostrarmi la possibile estensione di sensazioni che possono fornire una bocca nel succhiare.
Io le solletico il clitoride con la mia lingua e ho messo un dito nel suo sesso, accarezzando delicatamente il suo ano allo stesso tempo.
Immagino il sesso di un uomo dietro Virginia che scorra tra le natiche, venendo a diffondere le sue piccole labbra e toccando passando le mie labbra.
E quindi, risposi: «Se il nostro amante mi avverte che godrà mentre è nella mia bocca, penso che lo lascerei eiaculare senza ritirarmi. Vorrei lasciarlo versare nella mia bocca e vorrei ingoiare tutto senza dimenticare una goccia».
È in questo momento, quando finisco la mia frase, lei scoppia in un godimento insolito, come non gli avevo mai visto e sentito fare. Le lacrime scorrono sulle sue guance. L'ho lasciata riguadagnare la sua compostezza, sembrava totalmente stravolta dal piacere.
Lei, dopo un attimo, ritorna con la bocca sul mio cazzo, io sono sul punto di godere. Lei pompa con vigore, e dice: «mio caro, impara da me, impara a succhiare come faccio io, tu stai arrivando a darmi tutto il tuo sperma …»
La sua lingua gira intorno al mio glande, poi va il più giù possibile, quando improvvisamente, con un gemito, il mio seme viene schizzato nella sua bocca.
Quattro lunghi schizzi ... lei non si ritira, mantenendo tutto in bocca, quindi, sale a cavalcioni su di me e mi fa cenno, con la bocca piena di sperma, di mettermi di fronte a lei.
Il mio sesso è contro di lei, io tengo le sue natiche da dietro, lei si avvicina e poi mescoliamo le nostre bocche, condividendo il mio seme.
Così abbiamo "giocato" con questa idea per un lungo periodo facendo sesso.
Avevamo realizzato, anche con persone conosciute in rete, incontri ma mai con una tale modalità di complicità e di scambio. Niente del genere era mai successo.
Pensavamo, se fosse successo, allora sarebbe il risultato del caso e l'opportunità di coglierla sarebbe stata attivata al momento senza premeditazione.
La nostra vita continuava il suo corso, con gioie e dolori, come sempre. Nessuno nel nostro gruppo di amici, nonostante il fatto che la maggior parte di loro sono molto intimi, sembravano di condividere con noi questa idea di amore a tre.
Le nostre discussioni sul sesso, nei nostri incontri, erano sempre molto generali. A tutti piace parlare e scherzare su di esso fino a quando non rivela nulla dei loro desideri intimi.
Un episodio, nato da una situazione di uno dei nostri amici più intimi, Antonio, con cui abbiamo forti legami, la separazione dalla moglie mi ha portato a confidenze sempre più personali con lui. Qualche volta parlando tra di noi, la discussione si spostava sul sesso, ma sempre in modo generale, senza rivelare troppo.
Un giorno, parlando al telefono, mi ha detto che si sentiva molto solo dopo la sua separazione e che non aveva avuto l'opportunità di incontrare altre donne.
Gli ho confidato che invidiavo la sua condizione in quanto poteva approfittarne per sperimentare qualsiasi cosa o situazione e, confidenza per confidenza, gli ho chiesto cosa avrebbe voluto provare.
Lui, rispondendo alla mia sollecitazione, mi disse, tra le altre cose, che l'idea di essere invitato da una coppia lo avrebbe interessato molto, ed era una situazione che stimolavo molto le sue fantasie erotiche.
Io colsi la chance al volo, dicendogli che in effetti la sua è una bella idea e che, probabilmente, prima o dopo avrebbe potuto incontrare una coppia aperta a tale situazione.
E lui, di rimando: «Mi piacerebbe crederti, ma come si fa a incontrare una coppia talmente libera? In box Swingers, in una discoteca o altro, non credo che sia facile …» ha detto scherzando.
Ed io: «Beh ci sono annunci online sui siti specializzati, su alcuni giornali ... non lo so, credo che li si possa avere una chance.»
Antonio: «è difficile in ogni caso» e continuando, «ho tentato di osservare e sondare le persone che conosco... ma sembra quasi impossibile realizzare questa mia fantasia... nessuno dei nostri amici e delle persone che frequento sembra interessato o è connesso a siti del genere.»
Ed io: «è un po' particolare come situazione, non è comune comunque o facile da confessare anche se piacerebbe farlo ... ci vuole una intimità superiore alla semplice conoscenza o amicizia.»
Antonio: «sì certamente, non è facile confessarla, e poi presuppone una buona ed indistinta comunione sessuale tra le tre persone, deve essere una situazione sorprendente ed eccitante. Beh io preferisco non pensarci, se troverò la situazione giusta, bene … ma probabilmente sarà difficile se non impossibile realizzarla.»
Quella sera, ho parlato con Virginia circa la conversazione avuta con Antonio. Lei ha trovato questo, naturalmente, molto interessante. Ci siamo detti allora che avremmo potuto invitare il nostro amico per una cena, e che se la discussione si fosse ripresentata … qualcosa sarebbe potuto accadere o no, ma senza preordinare nulla, tutto sarebbe rimasto aperto.
Pochi giorni dopo, invitammo a cena il nostro amico, cosa che era già accaduta più volte dopo la sua separazione.
Virginia si era preparata un vestito particolarmente sexy, ha messo su un bel vestito nero, molto aderente, con una scollatura molto aperta che metteva in evidenza il suo seno.
Il vestito era spaccato su un lato, e lasciava intravedere le calze nere autoreggenti. Inoltre, si era messa un perizoma davvero piccolo abbinato ad un reggiseno in pizzo.
Nel vederla vestire in quel modo sexy, non ho potuto fare a meno di accarezzarle le natiche e i suoi bei seni. La mia mano, poi, è scivolata già per accarezzare il suo piccolo ciuffo di peli sul pube, masturbandola per qualche secondo, ci siamo baciati, la tensione ha cominciato a salire...
Abbiamo lottato per resistere alla voglia di fare sesso prima che arrivasse Antonio a casa nostra, ma abbiamo concordato che fosse meglio aspettare ...
Continua ………
30
0
6 years ago
Al2016,
62
Last visit: 16 hours ago
-
Tutto per caso
Erano mesi che nei nostri rapporti esisteva nell'immaginario il terzo da
inserire nel nostro letto. Siamo una coppia sposata da una vita e volevamo
provare nuove esperienze. Mia moglie quando ne parlavamo pareva le
piacesse l'idea ma quando era il momento di mettere in pratica ciò che
fantasticavamo si tirave indietro e io rimanevo con la dannata voglia di
vederla posseduta da un altro uomo.
Siamo un coppia matura io 60 e 55 mia moglie e spesso giocavamo in auto con la speranza di essere spiati da qualcuno ed era un bel vedere perchè mia moglie è una bellissima donna che ama vestire in modo sexy, sempre in autoreggenti, capelli biondi ricci, quarta di seno e per mio piacere non depilata. Spesso andavamo a cinema con la voglia di giocare e io sempre speranzoso di mettere in pratica il mio sogno. La stuzzicavo parecchio, le scoprivo le gambe mettendo in mostra le sue gambe fasciate da bellissime autoreggenti. Col passare del tempo avevo perso le speranze di sentirmi finalmente cornuto perchè era risoluta solo quando immaginavamo o che stavamo solo io e lei. Ma una sera nel vedere un film di Tinto Brass tutto si avverò come per incanto.
Entrammo in sala con le luci ancora accese, c'erano pochissime persone poichè il film lo davano già da un paio di settimane. Mia moglie indossava un gonna leggerissima un dito sopra le ginocchia, una camicia bianca che metteva in mostra il suo bellissimo seno (quarta taglia) ovviamente le
immancabili autoreggenti e scarpe tacco 10 nonostante la sua altezza 174 cm. Un leggerissimo spolverino la copriva in parte, infatti nel momento
che ci sedemmo, mi accorsi che la sue gambe rimanevano scoperte da far intravedere le sue calze. Di questa cosa ne fui contentissimo.
Il film cominciò e vuoi le scene eccitanti vuoi la voglia di giocare, cominciai a toccarle le gambe, sembrava piacerle parecchio perchè mi agevolava nei
movimenti delle dita che piano piano s'intrufolavano sotto il perizoma.
Volevo farla perdere qualsiasi freno inibitorio perchè ero eccitatissimo solo
al pensiero che qualcuno potesse toccarla e che potesse giocare con un altro cazzo. Aveva le gambe scoperte sino all'inguine, le sfilai il perizoma
rendendomi conto che era bagnatissimo. All'orecchio le commentavo le scene del film invitandola ad immedesimarsi, a lasciarsi andare.
Finito il primo tempo ci ricomponemmo alla buona e in fretta ma lei rimase con le gambe scoperte in quella posizione. Si vedeva che stava senza perizoma ma con mio piacere non si coprì incurante di essere vista da qualcun altro. Fu in quel momento che mi accorsi che un coetaneo si era
seduto a quattro o cinque poltrone distanti da mia moglie. Il cuore mi batteva forte forse si stava avverando il mio sogno. Mi avvicinai all'orecchio di mia moglie e le dissi di quel tizio ma lei mi disse che se ne era accorta e questa cosa la eccitava parecchio.
Si spensero le luci e cominciò il secondo tempo il tizio a fianco non guardava più lo schermo ma le gambe di mia moglie che aprendo le gambe cominciò a toccarsi guardandolo, e fu li che vide che poverino ormai eccitato si stava masturbando.Non proferii parola restai in silenzio senza muovere un dito lasciandola libera di fare quello che voleva. Poco dopo il tizio si alzò si avvicinò a mia moglie e senza proferire parola le mise due dita nella figa ormai in attesa da molto di quella mossa. Le aprì la camicetta e tirò fuori il capezzolo durissimo cominciando a succhiarlo poi prese la sua mano e se la portò sul suo cazzo. Stavo impazzendo senza nemmeno toccarmi venni copiosamente. Il tizio comandava tutta la situazione si abbassò e cominciò a leccarla facendola venire diverse volte poi la prese per il collo e cominciò a farselo succhiare. All'improvviso il tizio si alzò e guardandomi negli occhi mi disse " cornuto ricomponiti e portamela fuori ho voglia di chiavarla" gurdai mia moglie per avere il suo
assenso ma non feci in tempo perchè si era già alzata per raggiungerlo. Uscimo poco dopo, lui che ci stava aspettando, si avvicinò e con autorevolezza mi disse " la troia viene con me seguici con la tua auto" ubbidii senza proferire parola. Vidi mia moglie allontanarsi dando la mano a quell'uomo che tirandola a se le mise una mano sul culo. Salirono in auto e cominciai a seguirli...........ma questa è un altra storia
14
14
6 years ago
profcouple70,
60/60
Last visit: 2 days ago
-
Avventura in belgio
Storia vera
Sono un tecnico, per lavoro andiamo in Belgio in una ditta, come a volte capita c’è in ditta un italiano e con me altri 5 tecnici venuti dal Italia, divento molto amico di Mario e una sera ci invita tutti a casa sua per una spaghettata. Conosciamo la sua compagna, una italiana mista olandese che ha vissuto in Inghilterra, la serata va a meraviglia, noi portiamo il vino in abbondanza e gli spaghetti sono favolosi, serata bellissima con la compagna sempre un po in disparte, io riesco a fine serata a parlare con lei, non parla molto ma io riesco a metterla a suo agio e con me dialoga, mi racconta un po la sua vita. Non è bellissima, ma ha un bel fisico, non magra ne grassa, un bel seno e bionda, per avere 50 anni è una bella donna, Serata finita e andiamo a casa.
Il lavoro finisce e io per contratto devo rimanere in Belgio per 2 settimane, con Mario diventiamo molto amici e lavorando insieme vuole che gli racconti tutti le mie avventure erotiche avute in giro per il mondo, e si diverte da matti ad ascoltarle.
Un giorno dopo l’ennesima storia erotica raccontata mi dice “stasera la racconto a Tina, si ecciterà di sicuro” al che io dico “ma sei matto ?” (sto sintetizzando il piu possibile, cerco di essere breve) mi spiega che loro applicano lo scambio di coppie e ogni tanto vanno nei club privè, io sono uno che quando ero a Londra frequentavo dei circoli fetisch (potrei raccontare decine di storie qui anche molto interessanti) quindi non mi scandalizza la cosa. Mi dice con naturalezza “ dai stasera vieni a casa mia che scopiamo la Tina, a lei tu gli piaci…” dico “ok vengo…voglio vedere !”.
Arrivo alle dopo cena, suono e viene ad aprirmi Mario nudo “ Giusto in tempo, dai entra che noi abbiamo iniziato” entro in camera e in effetti c’era Mario e Tina nudi nel letto, mi guardano, io calmo mi avvicino a Tina, la saluto baciandola in bocca, lei noto è eccitata e la cosa noto le piace molto, poi dico “ ok voglio vedervi un po, io rimango seduto e vi guardo un po, voi continuate, decido io quando entrare” (ricordo e faccio capire che io sono un Dom, decido io quando e come) lei guardandomi annuisce, si sdraia e invita Mario aprendo le gambe a penetrarla, , Mario esegue, lei chiude gli occhi e comincia a godere, io guardo, e aspetto, ad un certo punto, e io lo sapevo, Tina apre gli occhi e mi fissa, come a dirmi, dopo voglio te, si instaura tra me e lei un colloquio di sguardi, di sfida, mi fa capire “poi mi scopi ?” e io “certo che ti scopo !, te lo metto anche in bocca…” lei interrompe Mario, prende il cazzo di Mario e inizia a succhiarlo, e dopo un po mi guarda e mi fa capire “ guarda come succhio il cazzo, va bene cosi ?” naturalmente faccio capire a lei che va bene, chiude gli occhi come se avesse capito, è eccitata, si muove sinuosa, fa di tutto per provocarmi e far in modo che io mi spogli, ma io resisto, mi fa vedere tutto il suo repertorio, tutti i sui movimenti sono lenti, studiati, il cazzo è di Mario ma guarda sempre me, e anche a Mario la cosa piace. Resisto ed aspetto, giocano fanno di tutto, usano un vibratore, si sputano e si leccano , io mi alzo solo per offrire lo champagne, naturalmente lo verso sui seni e sulla figa di Tina e per l’eccitazione di tutti e due iniziano a leccarsi, torno a sedermi e noto la delusione di Tina, Mario dopo averle provate tutte e eccitatissimo fa girare la Tina e cerca di incularla, sapevo da Mario che lei non amava tantissimo la cosa, e io sapevo che sarebbe arrivato questo momento, Tina prima cerca di resistere ma poi troppo eccitata accetta, timorosa si blocca e lascia fare a Mario, vinta, a questo punto arrivo io già nudo vado da Tina, le prendo la faccia e la bacio, la lingua in bocca, le dico “ ci sono io ti aiuto io, con me vicino non sentirai dolore” Tina vede il mio cazzo duro e si eccita ancora di più, non gliene frega niente del culo, vuole il mio cazzo, mi sistema sulla spalliera e nello stesso momento che gli metto il cazzo in bocca Mario da dietro la incula, ma lei è concentrata sul mio cazzo, le prendo la testa e con forza gli sbatto il cazzo in fondo alla gola, Mario fa lo stesso con il culo, in fondo, io gli sbatto le palle in faccia, gli strizzo le tette e gli accarezzo la figa, le gode e rantola come una pazza…Mario gli sborra in culo e esce esausto, lei continua a sbocchinare, la fermo, e dico “pulisci il cazzo a Mario che adesso tocca a me scoparti” lei annuisce buona e ubbidiente, basta dare gli ordini giusti e tutte ubbidiscono, si gira verso Mario e incomincia a pulirgli il cazzo con passione, si mette volutamente a pecorina, il culo ancora aperto e sporco di sperma, la prendo per i capelli, la aiuto a sbocchinare Mario, poi tirando i capelli la penetro con forza, quando ha finito con mario si concentra su di me, gode come una pazza, finalmente un cazzo in figa, la prendo con forza e gli sussurro “ sei una troia fantastastica…adesso fammi venire “ a queste parole si eccita ancora di piu aumenta il ritmo del bacino, sa come fare venire alla svelta un uomo, prima di venire esco il cazzo la giro e spriccio in modo esagerato sulle tette, sul collo, lei si agita mi prende il cazzo e lo slinguazza, mi fa vedere lo sperma che gli cola dalla bocca, è contenta eccitata , sudata e felice, urla…”cazzo che scopata !!!” Mario è felice e gli appoggia il cazzo in bocca, lei succhia tutto quello che si muove, lecca anche il vibratore, poi si butta su di me sfinita.
Dopo un po mi dice “ Sir tu qui devi venire più spesso…promettimelo…” io non posso far altro che dire “ Sicuro “
6
0
6 years ago
willywin,
51
Last visit: 1 week ago
-
Tracy
Come al solito dopo tre ore di riunione la noia ha preso il sopravvento sulla maggior parte dei partecipanti, ed io non faccio eccezione, l’abbiocco è in agguato. Cerco di tenere viva la mia attenzione scarabocchiando sul block notes che ho davanti. Finalmente il mio interesse si riaccende quando il direttore della mia divisione prende la parola e spiega agli astanti che presso la nostra filiale Statunitense si è presentata un’emergenza. In pratica il progetto su cui stanno lavorando si è bloccato per le dimissioni improvvise, improrogabili e immediate dell’unica risorsa che lo stava portando avanti. Urge trovare entro pochi giorni qualcuno che prenda un aereo e si rechi presso la nostra sede d’oltreoceano e si dia da fare per portare a termine il lavoro rimasto in sospeso giusto il tempo necessario ad assumere un sostituto.
Del mio reparto sono il più papabile in quanto ho quasi terminato il mio progetto, rimangono solo dei dettagli che posso gestire tranquillamente anche da un ufficio americano. Mi ritrovo, così, investito della trasferta fuori programma ma che non disdegno, cambiare aria ogni tanto fa bene, poi tutto è a carico della compagnia, auto, hotel, telefono per quindici giorni da passare in USA.
Arrivo di notte e ho qualche difficoltà a trovare il mio hotel, l’auto prenotata, sebbene richiesta con navigatore mi è stata consegnata senza e così devo affidarmi alla cartina gentilmente fornitami in aeroporto dalla compagnia di noleggio. Alla fine lo trovo, era nascosto dietro un ristorante davanti al quale sono passato e ripassato almeno quattro volte. Prendo possesso della mia camera e punto un paio di sveglie prima di abbandonarmi al meritato riposo ma solo dopo che una doccia ristoratrice si è portata via una parte del peso accumulato nelle quindici ore, tra voli e scali, spese per il viaggio.
La prima suoneria mi riporta alla realtà ma mi sembra di avere chiuso gli occhi solo da pochi minuti, quando la seconda attacca mi faccio violenza e metto le gambe fuori dal letto, qualche minuto per prendere possesso delle facoltà minime che mi consentono di posizionarmi sotto la doccia e che la giornata abbia inizio.
Arrivo presso la sede Americana della mia compagnia in perfetto orario. Ad accogliermi, dietro il bancone della reception c’è Sandy, giunonica e sorridente, sui quaranta, con due notevoli bocce strizzate dentro un reggiseno push up a sua volta fasciato dalla maglia attillata provvista di un generoso décolleté, il suo nome è serigrafato sulla targhetta appuntata sulla sua tetta destra.
- “Sono Carlo (taldeitali) “ - mi presento.
- “Ben arrivato! Scott la sta aspettando. “ – mi informa, mentre sulla tastiera del telefono digita il numero del mio collega yankee con cui devo incontrarmi.
La giornata passa abbastanza velocemente. Torno in hotel dopo avere mangiato qualcosa e fatto quattro passi digestivi. La doccia mi restituisce un po’ di vigore ma appena mi accomodo nel letto King Size la palpebra cala e perdo letteralmente i sensi. Il fuso orario ha avuto la meglio, quando riapro gli occhi sono le quattro del mattino, in Italia sono le dieci, non ho più sonno. La televisione mi aiuta a tirare l’ora di alzarmi.
Scendo nella sala dove servono la colazione, mi districo tra salsicce, uova strapazzate, bacon e altre prelibatezze tipicamente americane e infine trovo il caffè, il latte e le marmellate. Mentre sono intento a nutrirmi consulto la posta elettronica. Sono concentrato nella lettura quando la mia attenzione viene catturata da due scarpe di vernice rossa che vestono due piedi dalla pelle liscia e chiara, le caviglie sottili proseguono verso due polpacci torniti. La gonna del tailleur cela, dal ginocchio in su, le cosce che immagino proporzionate e toniche. Dalla mia posizione posso apprezzare la rotondità del lato B di questa femmina che si muove con atletica leggiadria padroneggiando l’equilibrio offerto dall’esile appoggio dei tacchi che definirei importanti.
I capelli castani sono raccolti sulla nuca e fermati da due bastoncini che ricordano le bacchette utilizzate nei ristoranti asiatici. Quando passa sul lato opposto del bancone posso rimirare anche il lato A. Il seno è discreto né piccolo né grande, giusto, come piace a me. Il viso è grazioso ma non riesco a cogliere il colore degli occhi che rimane celato dietro i riflessi delle lenti degli occhiali che le danno un’aria autorevole. Mi lascio trasportare dalla fantasia cercando di immaginare che lavoro fa, da dove viene, cosa le piace e cosa no, ma anche che lingerie indossa e come possa essere senza tutte quelle bucce, nature, come mamma l’ha fatta, insomma, nuda. Mi passa vicino per andare a sedersi poco più in là a consumare la sua colazione, non mi degna di uno sguardo. Ha un buon profumo.
La vibrazione del mio smartphone mi riporta alla realtà avvisandomi che è ora di andare, mi alzo cercando di dissimulare la mia erezione tenendo il tablet ad altezza inguinale.
La mattinata lavorativa inizia con una riunione che finisce verso le dieci e trenta, ci prendiamo una pausa caffè, ed è nell’angolo ristoro che mi attende la sorpresa. La Femmina con le scarpe rosse è lì davanti a me con un bicchiere in mano sta parlando con un’altra donna che i miei colleghi americani salutano e così partono le presentazioni.
La donna misteriosa che qualche ora prima ha solleticato la mia fantasia si chiama Tracy, è una collega inglese, lavora nella sede di Birmingham e si occupa di risorse umane.
- “Carlo, piacere di conoscerti, sono della sede di Milano.” – le dico afferrando la mano che lei mi sta porgendo.
- “Questa mattina ti ho vista fare colazione in hotel” – aggiungo. Mi sembra anche di arrossire un tantino ripensando all’effetto che la sua visione mi ha procurato. Se lei se ne è accorta non lo dà a vedere.
- “Ah bene, allora probabilmente ci rincontreremo.” – afferma lei. Io e tutto il mio ego lo speriamo vivamente.
Finalmente arriva sera, torno in hotel. Tracy è al banco della reception, mi avvicino. Lei si volta mi riconosce e mi sorride, l’impiegata dell’Hotel le allunga una cartina sulla quale ha tracciato qualche cerchio con la penna.
- “Ciao, giornata pesante?” – le chiedo.
- “Abbastanza, ma ora è passata.” – mi risponde lei. Così parliamo per qualche minuto di lavoro e vengo a sapere che lei si fermerà sino a fine settimana.
- “E’ quasi ora di cena, ti va di mangiare qualcosa assieme?” – chiedo con un po’ di azzardo.
- “Volentieri, mangiare sola non mi piace.” – risponde accettando l’invito. Ci accordiamo per vederci dopo un’ora, il tempo di cambiarci mettendoci qualcosa di più comodo.
Arrivo nella hall per primo mi accomodo in uno dei divanetti e attendo. Dopo cinque minuti le porte dell’ascensore si aprono e Tracy appare in tutto il suo splendore. Indossa un giubbino di pelle, nero, sopra ad un tubino grigio, le scarpe rosse sono state sostituite con più confortevoli scarpe da tennis bianche.
- “Andiamo?” – chiede.
- “Sono pronto.” – le rispondo e ci avviamo alla macchina.
Lascio a lei il compito di decidere dove cenare, mi elenca i consigli che ha ricevuto dai colleghi, opta per una steak house vicino al centro cittadino. Ceniamo divorandoci due bistecconi con contorno di patatine e diamo fondo ad una bottiglia di vino. Conoscendo la rigidità delle regole americane in merito alla guida in stato di ebrezza mi limito ad un bicchiere e mezzo di Cabernet il resto finisce a piccoli sorsi nella pancina della mia nuova amica. Passiamo così un paio d’ore rilassanti ridendo e scherzando, la mia collega si rivela essere una compagnia piacevole, è dotata di ironia e intelligenza, l’alcol poi si sa, aiuta a lasciarsi andare. Usciamo dal ristorante e optiamo per fare una passeggiata. Il centro cittadino è popolato, ci sono molti locali aperti con tavolini all’esterno e musica country a manetta. Entriamo in uno di questi bar dove un gruppo suona dal vivo. Tracy si spara due bicchieroni di Moijto, io un paio di birrette. Mentre torniamo in hotel mi rendo conto che La mia collega è alquanto alticcia non ubriaca ma decisamente su di giri. Mi chiedo mentalmente “ma quanto bevono sti Inglesi”. Arrivati a destinazione mi premuro di accompagnarla alla sua camera non tanto per un innato senso cavalleresco ma più che altro per assicurarmi che entri nella stanza giusta.
- “Grazie per la serata.” – le dico, mentre lei inserisce la chiave elettronica nel lettore sopra la maniglia.
- “Sono stata bene.” - mi risponde, sporgendosi mi bacia su una guancia e mi augura una buonanotte. Quindi si gira e perde per un attimo l’equilibrio, riacquista la stabilità appoggiandosi allo stipite, mi sorride e sparisce nella sua camera, la porta si chiude dietro di lei.
La mattina seguente scendo per la colazione nella sala semideserta, di Tracy nessuna traccia. Mi propongo di andare a cercarla qualora ritardasse più del dovuto. La vedo apparire dopo una decina di minuti, è in perfetta forma. Indossa un bell’abito a fiori e si muove con sicurezza sopra tacchi alti quanto quelli del giorno precedente, avanza senza esitazioni con le sue belle gambe che poggiano su di un paio di scarpe colore blu cobalto in perfetto coordinamento coi motivi floreali del vestito.
- “Buongiorno, dormito bene?” – le chiedo con curiosità.
- “Benissimo, grazie.” – risponde lei.
- “Andiamo al lavoro insieme?” – chiedo offrendole un passaggio dal momento che lei si sposta in taxi.
- “Certo, volentieri!” – risponde, sorridendomi.
Il tragitto dall’hotel alla ditta è alquanto breve, ci impegna per una ventina di minuti scarsi che trascorriamo parlando del più e del meno. Non perdo l’occasione però per chiederle di cenare ancora con me. Tracy accetta.
Ci incontriamo nella hall, lei è splendida. Abbandonati gli abiti consoni all’ambiente lavorativo si trasforma nella ragazza della porta accanto e libera un fascino magnetico. Mentre mi avvicino noto che gli sguardi di tutti i presenti appartenenti al genere maschile e anche quelli di un paio di signore sono calamitati dai glutei della mia collega, messi in evidenza dagli aderentissimi leggins grigi che, come una seconda pelle, avvolgono le sue rotondità, insinuandosi senza pudore nel solco che divide quelle chiappe modellate alla perfezione.
Ceniamo in un ristorante che offre cucina messicana. Durante la cena, da alcuni atteggiamenti di comunicazione non verbale, ho la netta sensazione di non esserle indifferente, sta decisamente flirtando con me.
- “Facciamo una passeggiata?” – le chiedo.
- “Prendiamo un dessert?” – controbatte.
- “Se il dolce sei tu, non posso rifiutare.” – azzardo io con le palpitazioni accelerate.
Lei mi guarda per qualche secondo piegando la testa di lato, si ravviva i capelli con la mano e mi sorride.
- “Spero che tu noi sia diabetico.” – risponde maliziosamente fissandomi coi suoi occhi ammaliatori.
Mi alzo porgendole la mano che lei afferra lasciandosi guidare verso l’auto. Prima di uscire mi fermo, le cingo i fianchi e l’attiro a me, le nostre labbra si uniscono, la mia lingua si fa strada nella sua bocca, ad impedire che arrivi a toccarle le tonsille c’è la sua che sembra avere le stesse intenzioni, faccio scivolare una mano che termina il suo percorso su una chiappa della mia collega. Noto gli sguardi delle persone sedute nella sala. Alcune infastidite esprimono il loro disappunto con smorfie malcelate, altre fanno commenti sottovoce ma buona parte degli sguardi maschili non riesce a dissimulare ammirazione e una punta di invidia. Deve essere chiaro a tutti che lo splendore che stringo tra le braccia è mio territorio, con buona pace per il mondo.
Arriviamo in hotel in un lampo, ci fiondiamo nell’ascensore, Tracy pigia il pulsante che ordina al mezzo meccanico di portarci al suo piano. Dentro la cabina mi inchioda contro la parete e mi bacia appassionatamente strusciandosi contro la mia prepotente voglia di lei. Entriamo nella sua camera e i nostri vestiti schizzano in tutte le direzioni. Finalmente siamo nudi, uno di fronte all’altra, contempliamo a vicenda i nostri corpi. Il suo è meraviglioso, la desidero e il mio ventunesimo dito, il più grosso di tutti quelli che ho in dotazione rigidamente puntato verso il suo corpo sembra dire, impertinente: “ti voglio”.
Lei si avvicina, si impossessa con salda presa delle mie chiappe mi attira a se facendo aderire il suo ventre al mio schiacciando la mia erezione nel mezzo, le sue labbra cercano le mie le lingue si intrecciano, la tengo per la nuca e le spalle. Le sue dita mi sfiorano l’ano, mi contraggo, non smetto di baciarla avidamente e sento il mio cazzo pulsare ardente. Le afferro la parte alta delle cosce e la sollevo, il mio uccello liberato si appoggia contro la sua figa, stringe le gambe attorno ai mie fianchi, non mi molla mentre la sua lingua continua a strusciarsi contro la mia. Mi giro verso il letto e la adagio sopra, stacco a malincuore le mie labbra dalle sue e scendo a baciarle i seni, i suoi capezzoli sono due piccole dita puntate verso il soffitto. Ne saggio il turgore con la lingua, voglio entrare nella sua intimità. La prendo per i fianchi, la sua mano afferra la mia manifesta mascolinità guidandola all’imboccatura del suo sesso, entro nella sua passera lentamente, lei mi accoglie con facilità dischiudendosi alla mia timida pressione. E’ così bagnata. Sono dentro di lei, così, fermo, sento le pareti della sua bernarda contrarsi stringendo il mio rigido pennacchio. La mia cappella pulsa in quell’accogliente fiore del piacere.
- “Dai scopami.” – mi incita Tracy ansimando.
Inizio a muovermi avanti e indietro, lei inarca il bacino accompagnando i miei affondi. Quanto è bella questa donna che sta sotto di me, vedo il suo piacere e ne godo anch’io. Il ritmo si fa più intenso così come i mugolii, il suo corpo è un tempio consacrato al sesso, percepisco le sue contrazioni i suoi movimenti che assecondano le mie spinte. Il suo orgasmo si manifesta con l’inarcamento della schiena, la sospensione del respiro e le sue dita contratte a stringere le mie chiappe, spingo a fondo più che posso e libero dentro di lei il mio piacere. Faccio per uscire ma lei me lo impedisce agganciando, tra loro, le caviglie dietro la mia schiena.
- “No. Ti voglio ancora.” – mi comunica.
Faccio scivolare le mani dietro di lei e la attiro a me, ci ritroviamo in una posizione scomoda, io inginocchiato e lei seduta sulle mie cosce ancora trafitta dalla mia banana. Sostenendola mi giro e mi sdraio sulla schiena, ora lei è sopra di me, ha il pieno potere della situazione, inizia a cavalcarmi con crescente intensità io le afferro i seni. Sono sodi e i capezzoli sono turgidi, lei ansima aumentando il ritmo, mi sta possedendo prendendo dentro di se tutto quello che ho da offrirle, sono alla sua mercé col timore che la mia erezione ceda. Non succede. Tracy è in preda ad un frenetico su e giù sopra il mio paletto di carne, inarca la schiena senza smettere di cavalcarmi furiosamente e i mugolii diventano ansimi che sfociano in un liberatorio urlo di piacere. Si adagia su di me, la sua bocca cerca la mia e torniamo a baciarci mentre le mie dita trovano il suo ano ed inizio a giocarci mentre le pareti della sua passera si stringono attorno alla mia erezione che va scomparendo.
Mi tocco il bassoventre e lo trovo fradicio, non è il mio sperma e non sono gli umori della sua lubrificazione è qualcosa di diverso che mi infradicia il pube colando sulle palle, è la sua eiaculazione. Lei me lo conferma.
Rimaniamo abbracciati, appagati ma non sazi. Infilo una mano tra le sue cosce, lei le spalanca lasciandomi libero di esplorare la sua figa. E’ così bagnata. Voglio assaggiarla. Mi accovaccio tra le sue gambe ed inizio a leccarla. I suoi umori sono colati sino al buco del suo culo, li raccolgo con la lingua hanno un sapore asprigno, il suo ano si contrae. Risalgo leccandole le labbra esterne e mi soffermo a succhiarle il clitoride, lei muove il bacino e mi afferra i capelli attirandomi a se. Insinuo la lingua tra le labbra interne, carnose, le esploro poi scendo ancora un poco e cerco di penetrarla per quanto possibile con la lingua. Succhio e lecco avidamente sentendola ansimare, poi torno a dedicarmi al suo turgido clitoride. Lo solletico con la punta, lo succhio, lo libero, ci gioco lei mi invita a non smettere. L’accontento. Mentre mi inebrio dei suoi umori, infilo un dito là dove poco prima il mio uccello scivolava avanti e indietro, poi ne infilo un altro e la scopo così, con le dita, mentre continuo a leccarle il grilletto. I movimenti del bacino accompagnano le mie pratiche e il suo orgasmo si presenta prepotente. Mi sollevo le sue gambe divaricate mi consentono di ammirare le contrazioni della sua figa dalla cui apertura cola un liquido traslucido.
Ho una erezione imperiosa, prendo una mano di Tracy e la guido verso il mio battacchio, lei lo afferra saldamente ancora preda del piacere appena provato ed inizia a massaggiarlo su e giù. Poi si solleva sulle ginocchia, io mi sdraio sulla schiena. La mia collega abbassa la testa e prende tutto il mio uccello dentro la sua bocca. Lo succhia da vera esperta, le sue labbra scivolano lungo l’asta dalla base sino alla punta. La sua lingua sa come accarezzare una cappella gonfia e pulsante. Un pompino maestoso, delicato ed intenso allo stesso tempo. Le sue mani giocano coi miei testicoli. Sono rapito dalla sua arte così raffinata e esplodo in un orgasmo galattico riempiendole la bocca di sborra.
Ci abbandoniamo soddisfatti nel grande letto. Abbracciati, ci coccoliamo sino a quando il sonno ci raggiunge.
La sveglia del mio smartphone suona implacabile, la spengo, Tracy ha gli occhi chiusi, dorme. Mi alzo e vado in bagno e mi infilo sotto la doccia. Mentre mi sto insaponando sento una mano scivolare tra le mie chiappe e afferrarmi le palle, la mia collega si è svegliata. Entra anche lei nella doccia, ci baciamo.
- “Buongiorno.” – le sussurro.
- “Sei già sveglio?” – chiede, stringendo con la mano la parte di me che è più pimpante.
Ci insaponiamo a vicenda arrivando alle parti più remote e intime dei nostri corpi, la passione si riaccende. Lei si volta piegandosi in avanti, appoggia i palmi alle piastrelle e struscia le chiappe sul mio battacchio più pronto che mai.
- “Prendimi!” – mi ordina.
Punto la cappella all’imboccatura della sua figa, la afferro per i fianchi e scivolo dentro di lei con estrema facilità. Lei Incoraggia i miei affondi spingendo all’indietro il suo magnifico culo, capisco che vuole essere sbattuta con più vigore, l’accontento. Glielo spingo dentro con forza fino in fondo, la sento gemere sempre più forte, ansimo anch’io, sento arrivare il culmine del piacere, si espande dall’inguine, le gambe si fanno molli ma spingo come se volessi trapassarla col mio cazzo. Esplodo dentro di lei tutto il mio sperma e la sento emettere un urlo sommesso e prolungato, il suo corpo si rilassa, smetto di spingere rimango lì dentro di lei, percepisco le sue contrazioni.
Che donna stupenda. I restanti giorni passano in un baleno, di giorno in ufficio di notte in un letto, nudi, scopando come se non ci fosse un domani. La trasferta perfetta. Ma come tutte le cose belle e piacevoli arriva velocemente il momento della separazione. Dopo l’ennesima notte di passione l’accompagno all’aeroporto, ci siamo scambiati i numeri di telefono, con la promessa di rivederci.
Sono passate tre settimane dal mio rientro in Italia, è un venerdì ed è quasi ora di pranzo, sono impaziente perché ho preso mezza giornata di ferie, alle 15 ho un aereo che mi porterà in Inghilterra. Ho un appuntamento per cena con Tracy, ho da dedicarle tutto l weekend, spero lo apprezzerà.
7
2
6 years ago
masaraj,
58
Last visit: 8 months ago
-
Prime corna a treviso
Cp matura, io, coniuge da 35 anni di una donna sexy bella e sensuale, ma asp. cuck fin da poche settimane dopo le nozze, perché attizzato ed arrapato dal constatare che la mia consorte è un bocconcino desiderato dai maschi, miei e suoi amici, dai colleghi di lavoro di entrambi e da buona parte di quelli che incontriamo per strada e più ancora al mare. Uomini smaniosi di corteggiarla con palese intendo di montarla ed alcuni sono così sfrontati da chiedere il mio consenso e aiutino per realizzare la loro sospirata scopata con l’avvenente moglie che mi ritrovo. Molti dei medesimi sono convinti e certi che io non la soddisfi a pieno sessualmente e provano a circuirla per potersela chiavare per via di diceria che mi danno essere mini dotato, vale a dire sotto i canonici 13,5cm della media dei cazzi maschili nazionali. In tutti questi anni non è accaduto nulla, sono sempre stato il solo maschio che mi sono chiavato la mia moglie e l’ho ingravidata 2 volte. Diversi anni fa le ho dichiarato di avere ardente voglia di vederla fottere con dotati bull, anche di colore. L’ho pressata spesso perché si decidesse a farmi assistere alla monta di un dotato maschio di suo gradimento. Quando siamo stati in viaggi di piacere ho creato sempre favorevoli condizioni perché camerieri, amici di viaggio o avventori dell’hotel potessero spingerla e convincerla a farsi scopare da loro medesimi. In agosto scorso a Treviso avviene il sospirato ed atteso evento. In un bar poco distante dall’hotel dove alloggiavamo, ad un avventore, mio coetaneo, fisico atletico, alto 190,asciutto e bel viso, chiedo informazioni sulla città e lo invito ad accomodarsi al tavolo. L’uomo posizione una sedia accanto a mia moglie, quasi a contato fisico e si accomoda. Parla forbitamente, è uomo di classe, che a volo ha intuito ciò che io vorrei che lui facesse con mia moglie, cioè che la concupisse e la menasse a letto con lui. Vedo mia moglie per la prima volta essere attratta, interessata e disposta ad accettare i cortesi galanti complimenti dello occasionale avventore, rapportandosi con lui in un amabile discorrere. Io do lena ad entrambi di fare una più intima conoscenza dei reciproci interessi culturali e non, anzi acconsento che con libertà di accompagnarla in giro per le vie della Città. Per mia moglie è ovvio che io, asp. cuck, sarei stato ligio ad ogni suo capriccio o gioco. Escono dal bar uno accanto allo altro e sbirciano la merce esposta nei negozi, soffermandosi sempre a lungo avanti a quelli di biancheria intima, confabulano sotto voce tra loro sui modelli molto sexy e spinti. Il presunto bull sa di dover saggiare la disponibilità di mia moglie per ciò che vuole proporle. Il pensiero del maschio, che mi si accosta, è accertarsi se voglio che si scopi mia moglie, anzi me lo chiede esplicitamente. E’ evidente che da gran signore quale si considera vuole un preventivo mio assenso ad essere più audace e lascivo con mia moglie, toccarle le parte intime del corpo al fine di centrare l’obiettivo, cioè la piena e totale sua partecipazione a soggiacere con lui sessualmente. Il bull si tranquillizza quando reclino innanzi il capo per dire si, cioè che mi piace essere gravato da tante pesanti corna, così passa a via di fatto. Ritorna accanto a mia moglie, la prende sotto braccio come fosse moglie sua. Si ferma in disparte in un angolo del caseggiato e messola spalle a muro le liscia e carezza cosce e seni, sottolineando quanto è bona e come starebbero bene addosso a lei i sexy abiti in esposizione, anzi vuole farle una sua attenzione e le propone di accedere al negozio per scegliere ciò che più le piace. Offerta che mia moglie con fare civettuolo, schernendosi rifiuta, ma acconsente e lo invoglia a procedere i contatti fisici, tanto che lui ficca tra cosce la mano e lesto le tocca la fica. Mia moglie trasale di gioia. Vedo, spero e mi convinco che è la volta buona che sarò reso cornuto e lascio fare. Li seguo a debita distanza sul marciapiedi opposto e giunti avanti hotel mia moglie preso per mano lo sconosciuto si dirige alla reception, prende la chiave ed entra in ascensore con lui. Quando a mia volta dopo alcuni minuti entro in camera, loro sono già nudi e assai avanti nello scambio di lascive effusioni a bordo letto e disinvoltamente entrambi mi ignorano. Alquanto sorpreso vedo mia moglie piegare la testa tra le cosce di lui e preso il cazza in bocca repentinamente comincia a leccare cappella e prepuzio. Cazzo che pende non proprio verticalmente dall’inguine del maschio anche se non segna mezzogiorno, cioè no è ritto verticalmente. Cazzo che nella boccuccia di mia moglie cresce rapidamente in consistenza fino a divenire grande giusto il doppio del mio e che mia moglie spalancata a dismisura le mascelle se lo fa scendere in gola fino alle palle. Senza sosta lei succhia avidamente i 25cm e passa del lungo cazzo che è anche molto grosso ed è sormontato da una larga cappella a testa di fungo tonda 20cm, che lo rende ancora più mostruoso. Lui spinge e ritira il cazzo dalla bocca di mia moglie per poi ricacciarcelo prepotentemente in fondo alla gola con immensa sua goduria, di mia moglie ed ancor più mia. Contorsione e spasimo di piacere sono un tutt’uno nel bull per l’inaspettato famelico pompino che mia mogli gli sta propinando con la bramosia della neofita. Bucchino che lui apprezza e se lo gode quale esperto fruitore di tante monte di cp. A sentir lui quello che mia moglie gli fa è il migliore fino ad ora ricevuto. È molto ghiotto perche praticato da un assatanata succhia cazzi in astinenza da sempre, anzi golosa per non avere avuto prima a sua disposizione un vero cazzo, cosa che lei attende da una eternità. Fare una pompa come Dio comanda non era in lista. Quindi, il bull rivolto a mia moglie le dice “sai vorrei farti un complimento molto spinto, però, temo che mi fraintendi e ti offendi ”. Rispondiamo all’unisono che siamo gente di mondo, dica pure in libertà quel che gli frulla in testa. “Cara signora, (attacca a dire il bull), ti confesso che sei una eccellente pompinara, mi fai un bocchino e dei succhiotti di alta ed eccelsa qualità, mostri una esperienza e pratica di gestione del cazzo che supera ampiamente quella delle centinaia di mogli di cuck che mi sono chiavato nella mia lunga vita di gaudente gigolò e ti assicuro che la tua boccuccia sta dando una goduria al mio cazzo come non ha mai provato neppure con le centinaia di mignotte scopate, alle quali tu fai degna straordinaria emulazione. Ti prego di continuare, voluttuosamente e con impegno a poppare in modo che gradisco lo tua pompa come effettuata da boccuccia molto allenata a farlo e concludi con ingoio totale del mio seme che tra qualche istante ti inonderà la gola. È palese che hai un’abilità e maestria degna di esperienza paragonabile a quella di una prostituta in attività da prolungato tempo, cioè una sublime ed elevata bravura nel praticare il bucchino che acquisiscono solo le mignotte dopo tanti, tantissimi cazzi spompinati. Penso e temo che benché lo neghi hai già fatto voraci pompe a centinaia di cazzi di dotati maschi senza che tuo marito ne sia venuto a conoscenza” Sono teso come una corda di violino per una prevedibile reazione di mia moglie, che invece si lascia scappare una formidabile risata. Poi, a sua volta dice al bull “ ti confermo e mi devi credere che ho succhiato solo il mini pene di mio marito, se mi reputi esperta il merito non è della mia bocca ma del cazzo che possiedi, che a confronto del cazzettino di mio marito mi costringe a spalancarla per accogliere un vero pulsante pene che mi da la giusta ispirazione oltre il consueto di come va fatto un bocchino ad un magnifico simile attrezzo, il tuo invidiabile pene”. Capisco e giustifico che mia moglie non mi cerca con i suoi occhi intenda come è a procedere di godersi la imprevista grazia di Dio, una manna non dal cielo, ma di un lungo e ritto cazzo che sporge enormemente dall’inguine del bull, un qualcosa che lei da sempre ha rifiutato di conoscere e di cui ora si pente di averlo fatto. Intanto il bull ha i suoi occhi appuntati e ben fissi nei miei per avere conferma di poter continuare a godersi la piacevole e imprevista pompa di mia moglie. Nel contempo mi esprime, sempre con gli occhi ora sfavillanti e vittoriosi, la sua pseudo stima di avere una assatanata sessuata moglie nonché gratitudine e riconoscenza per il mio comportamento da perfetto sottomesso contento cornuto, quale lui a momenti mi renderà con una lunghissima forsennata formidabile chiavata con cazzo a pelle nella fica di mia moglie ch’egli presume stretta, anzi molto stretta, che si appresta a compiere, versandovi dentro il copioso seme dei suoi grossi coglioni colmi come uova sode, con piacevole goduria di noi tre partecipanti. Spogliatomi a mia volta prendo in braccio mia moglie e l’adagio in mezzo al letto a gambe aperte con in bella mostra il taglietto della sua depilata farfallina che sino a quello istante solo il mio cazzettino ha violato. La mia mogliettina con dito indice mi indica che vuole dare la precedenza al cazzo del maturo ospite che è già duro a sufficienza, rispetto al mio ancora flaccido. Il cazzo del bull si ingrossa a vista d’occhio a dismisura. Lei capisce che il mio mini pene aumenta lentamente e meno dello abituale per la soggezione che ho nel vedermelo osservato dai luminosi, spavaldi e gaudenti occhi del bull, che mostra palese meraviglia che sono ancora aspirante cornuto, cioè che mia moglie si è accontentato incredibilmente del mio cazzerttino e non ne ha cercato di più consistenti per cui si ritrova una vagina per niente slabbrata, allargata e sfondata, una fica quasi intatta, cioè semivergine che lui, il fortunato bull, avrà tutta a sua completa disposizione per un coito da favola, da sogno e da mille e una notte. È spettacolare la visione che mi è data godere, cioè la maestria del bull che, lubrificatosi il pene a pelle, insalivato con una lenta leccata o la fica di mia moglie, compreso l’insinuazione della sua lunga lingua a fondo vagina, molto meglio di come da sempre io ho fatto, roteato il dito medio a bordo grandi labbra vulva. Poi, tolto il dito medio pone la cappella del suo cazzo sulle labbra della fica e inizia a strusciarci sopra, fa fare capolino in vagina del solo mezzo prepuzio e lo fa tante volte con mia moglie che inarca il sedere per farlo entrare di più, ma il bull non è pronto ad accogliere la sua maldestra perorazione. Continua imperterrito a sollecitare la bocca vagina per alcuni minuti fino a che mia moglie calda abbastanza le pone le mani sui glutei per tirarlo a se. è il segnale che il trevigiano attende per inizia la chiavata vera e propria, una metodo a me sconosciuto, lunga preparazione alla penetrazione in fica ambita e voluta dalla femmina. Lui ha costretto mia moglie a segnala di essere pronta a prendersi il grosso attrezzo tutto intero dentro la vagina, quindi, si inarca sui ginocchi e spinge progressivamente e lentamente i 25cm di cazzo in fica fino a sentire le palle strusciare sulle labbra vulvari e la punta del cazzo essere giunta a contatto del fondo dell’utero, il punto che fa sobbalzare mia moglie, che avverte ed apprezza la novità alzando per la prima volta il culo onde godersi il contatto del pene tutto dentro fino dove mai prima era entrato altro cazzo. Il bull è certo che mia moglie è sessualmente sua, l’afferra per i fianchi e se la tira sotto di se per iniziare una furiosa violenta veloce cavalcata che fa sobbalzare di continuo mia moglie che a sua volta gli si avvinghia alla sua schiena con le unghia ficcate nella carne. Il bull pur intensamente occupato nella libidinosa e lussuriosa chiavata, non si esima dal fissare prepotentemente i suoi occhi nei miei perché vuole che io sia a perfetta totale conoscenza e coscienza di quanto mi sta accadendo. Vuole che mi renda conto di come mia moglie partecipa alla monta con un entusiasmo che a suo avviso non ha mai fatto prima così. Vuole che io prendo nota che mia moglie gode assai e che risponde con colpi in su del suo bacino ai continui affondi del cazzo in fica, agevolando le penetrazioni per facilitare e rendere fattibile che con i possenti colpi di pistone del cazzo si fonda e si forgia la corona che sarà da entrambi a breve calata ed assestata sul capo mio quale emblema che sono stato reso un perfetto, lieto e contento cornuto. Il bull ha intrinseche caratteristiche sessuali di resistente e duraturo chiavatore, ma è certo che egli ora con mia moglie vuole e sta dando il meglio di se. Desidera vederla godere a go go sotto di se e avanti a me e farmi costatare che egli le dona i suoi primi orgasmi plurimi. Sempre il bull incrocia e fissa i suoi sfavillanti e vittoriosi occhi, fuori orbita, nei miei, increduli per quel che vedono, smorti e bassi perché mia moglie con netta soddisfazione mi sta rendendo cornuto. Inoltre il bull ha il chiaro intendo di comunicarmi che ho una moglie bona, sexy e sensualissima, apparentemente frigida, ma in realtà nel suo intimo di insoddisfazione sessuale, è molto, troppo troia e lui si arrapa meravigliosamente. Poi, che io non mi distragga, ma segua a puntino i singoli successivi flessi del coito. Vedere come egli si inarca sui ginocchi e con un colpo secco dei reni velocissimamente cala a fondo fica di mia moglie il suo cazzo e svuota dentro tutto il seme dei gonfi coglioni colmi come uova sode. Seme che egli vuole che accerto essere depositato li dove il mio mini pene mai è giunto. Sentirgli dire sotto voce a mia moglie di confermargli che mai pria di ora lei ha goduto tanto e avvertito copiosa sborra a fondo utero. Di sputarmi in faccia il suo disprezzo per essere poco dotato e quindi predestinato ad essere cornuto, cosa che sarebbe dovuto avvenire anni addietro, magari a 40-45 anni, quando era più fresca e pimpante. Il gioco continua per ore e mentre io mi scopo mia moglie, lui il bull si lava nel bagno il pene e lo ficca nuovamente e prepotentemente nella spalancata accogliente boccuccia di lei, che con fatica ed occhi sbarrati se lo lascia scivolare tutto in fondo alla gola. Mia moglie riprende a succhiare e smanettare avidamente il cazzo fino a farlo rinvigorire completamente con la inusitata sua lena e ardore e smette solo ingoiando il totale residuo sperma dei coglioni di lui che con grugnito da gorilla seguito da infinito sospiro si abbatte sul letto esausto, ringraziando ed elogiando mia moglie di averlo appagato come mai prima. Assistendo all’eccitante coito anche il mio si rizza e arrapo e gongolante di letizia sborro sui suoi seni della moglie e con caldi baci ricambio la piacevole sorpresa regalatomi. Il bull seduto a sponda letto chiede a mia moglie se è proprio vero che lui è il primo maschio, a parte il coniuge, che loro due hanno reso, oggi, “cornuto”di fatto e di nome, che l’ha scopata, se la chiavata l’è piaciuta, se si sente disinibita al punto giusto di volergli concedere il bis, pur dopo essersi soddisfatta facendosi montare da altri maschi, magari dotati quanto lui o anche di più, visto che lei ha fattezze di gran troia. Avuto risposta affermativa, si ringalluzzisce e coricatola a sponda letto a gambe alzate sulle sue spalle reintroduce il cazzo in fica, dopo aver tentato più volte di ficcarlo in culo. Vedo le braccia di mia moglie stendersi ed abbrancare il bull avvinghiandosi con le mani alle sue spalle e ficcando l’unghie nella pelle delle terga re e languidamente baciargli il collo ed un gelido fremito mi percuote la schiena da capo a pie, m’ha reso cornuto!!! Scopa per altri 20 primi, tempo nel quale mia moglie lieta e felice gode più volte. Poi, tira il cazzo fuori dalla fica lo scappella velocemente un attimo e lo dirige in modo da schizzare in facci a me le residue grumose gocce di seme degli svuotati coglioni, ed è l’atto conclusivo della duratura seduta di sesso, circa 4 ore. Non abbiamo scambiato cellulari ne indirizzi per cui lo sconosciuto che mi ha disinibito la moglie non avrà il mio futuro grazie quando mia moglie farà bis e sarò vero cornuto.
7
2
6 years ago
torreann,
70
Last visit: 3 years ago
-
Cinema a luci rosse
Era una piovigginosa giornata invernale, essendo solo a casa, mia moglie era andata a trovare i suoi e sarebbe tornata dopo due giorni , mi sono al-
dato sul tardi e con una noia infinita . Mi sono tolto il pigiama ed ho rimira-
to il mio nudo corpo statuario e mi sono piaciuto. Mentre mi rimiravo ho
pensato che non era giusto che fossi solo io a guardarmi ma che le mie fem-
mine fattezze fossero rimirate anche da altri .
Premetto che sono completamente depilato e quindi guardandomi da dietro
è difficile capire il mio sesso. Mi sono dato un leggero trucco , ho messo un paio di autoreggenti a rete nere ( che mi stanno una meraviglia ) mi sono infilato pantaloni della tuta , naturalmente senza slip , con cintura elastica ( così scivolano meglio ) e mi sono messa una maglietta con la zip davanti in modo da poterla aprire
fino in fondo x fare vedere le mie deliziose tettine.
L'unico luogo dove avrei potuto avere qualche incontro immediato era sicuramente un cinema a luci rosse e quindi mi sono incamminato per andarci.
Appena entrato l'oscurità totale non ti fa vedere nulla e quindi a tentoni mi
sono diretto verso un angolo della sala dove sapevo che vi era una rientranza molto frequentata. Mi sono messo in una posizione tale da lascia-
re un po di spazio detto di me per..........
Ho aspettato n bel po e , quando avevo perso tutte le speranze, sento una mano che comincia a palparmi le natiche e poi mi abbassa i pantaloni e comincia a lavorare con le dita nel mio buchetto.Non potete immaginare che
meravigliosa sensazione si possa provare quando nel buio di un cinema qualcuno comincia a palpare.Ad un tratto sento qualcosa di molto grosso che sostituisce le dita ed incomincia a strofinarsi nel mio buchetto.Sento una vampata di calore al viso e capisco che finalmente avrò quello che cercavo.
il mio occasionale amico incomincia a forzare l'entrata dapprima lentamente ma non appena la cappella è dentro, con un colpo siccome lo infila tutto dentro. Per il dolore non ho potuto fare altre che gridare anche se attutito dalla mia mano che avevo messo davanti la bocca , ma naturalmente era stato sentito e questo aveva fatto avvicinare altre persone. Mentre era alla pecorina che stavo godendo come una troia con quel cazzo che entrava ed usciva con violenza, sento un altro cazzo che si fa largo nella mia bocca ed io incomincio a succhiarlo avidamente con immenso piacere.
Mentre stavo godendo come non mai si era radunata un po di gente e tra questi ho notato un extracomunitario che si stava segando un cazzo enorme
( penso ameno 24 cm e molto grosso ). Ad un tratto sento che i miei trom-
batori stanno per godere ed ad un tratto mi trovo la bocca ed il culo pieni
di sborra che colava da tutte le parti ed io mi dimenavo come una gran troia,
la troia che mi sentivo in quel momento. A questo punto sento che il cazzo che avevo in culo si affloscia , ma non era ancora uscito del tutto che un urlo pazzesco ( sicuramente sentito in tutta la sala ) esce dalla mia bocca ,
l'extracomunitario aveva sostituito il mio primo occasionale amico e, dato che il buco era ancora aperto e lubrificato dalla sborra , me lo aveva infilato
con un colpo secco che mi aveva spaccato in due.
Dopo i primi momenti di dolore , non appena il cazzo ha incominciato ad en-
trare ed uscire dal mio culo con colpi possenti , il piacere che provavo è stato indescrivibile e più stantuffava più il piacere aumentava. Penso che mi
abbia sodomizzato x più di un'ora e mi ha sborsato dentro per tre volte senza mai uscire il cazzo dal culo e naturalmente il mio buco non potendo trattenere
tutto quello sperma , ha incominciato a colarmi lungo le mie lunghe cosce. ( N.B. Io godo con il culo non con il cazzo,quello che provate voi quando sborrate io lo provo durante tutto il tempo che un cazzo entra ed esce dal mio culo.)
Durante tutto questo tempo chi mi spompinava ,chi mi succhiava le tette e chi me lo metteva in bocca, praticamente ero diventata la troia di tutti.
E stata un'esperienza bellissima e fantastica, è indescrivibile il piacere che si prova ad essere inculati da diverse persone nel buio di una sala e mentre altre persone ti guardano.
P.S. Il racconto è vita vissuta è realmente accaduto tutto quanto descritto, la fantasia riguarda le sborrate in bocca ed in culo, il tutto è avvenuto con la massima protezione ( non sono i tempi di farsi sborrare dentro , farsi sborrare dentro è fantastico ma solo da persone conosciute ).
Sono stato un po in ansia quando mi ha inculato l'extracomunitario che avendolo molto grosso e lungo avrebbe potuto rompere il profilattico ed infatti controllavo in continuazione).
Mi piacerebbe sentire i vostri pareri e se qualcuno ha avuto esperienze del genere, gradisco anche vostri messaggi)
Un 👄👅da Ninetta23
10
3
7 years ago
Ninetta23,
26
Last visit: 1 year ago
-
Che meravigliosa sorpresa.
Sono giorni che il mio amante non viene a trovarmi , il troppo lavoro che lo porta fuori città spesso, l'influenza una prima volta, la ricaduta, poi una fiera, ci hanno impedito di vederci per un po'. Sono vogliosa e desiderosa di vederlo come non mai. Ceno e sparecchio, poi lavo i piatti, sono emozionata ed eccitata tanto da avere un leggero tremolio alle mani. Per l'occasione mi sono travestita proprio bene, calze trasparenti velatissime, reggicalze, perizoma e reggiseno neri, ai piedi un paio di ciabattine nuove che porto spesso in casa anche quando non aspetto lui. Sopra una gonna nera che mi fascia i fianchi e una camicetta che mi disegna le forme e mi fa davvero assomigliare ad una vera donna. La casa in penombra, ho solamente la luce sul lavello accesa, musica in sottofondo. Lo sento arrivare, apre la porta ed entra, mi raggiunge in cucina e mi abbraccia da dietro. mi sfila subito la camicetta dalla gonna, mi bacia il collo, i lobi delle orecchie e mi spinge la lingua dentro, procurandomi dei brividi di piacere. infila le mani sotto la camicetta, poi solleva il reggiseno e cerca i capezzoli che inizia a solleticare con le mani, sa come toccarmi per rendermi disinibita e porca. Mi solleva la gonna, mi accarezza le gambe nella parte dove finiscono le calze, le gambe liscie, i glutei, sono andata dall'estetista ed ho fatto una ceretta completa. , mi sculaccia e mi apostrofa come la sua troietta. Mi solleva una gamba per farmela appoggiare sul top della cucina, lascio che la ciabattina si sfili dal mio piede, lo appoggio e lui si china, mi sposta il perizoma di lato e inizia a leccarmi la fichetta, la chiamiamo così , mi procura un piacere immenso, le sue mani mi accarezzano su tutta la lunghezza velata delle calze. Ora complice la fica tutta bagnata dalla sua lingua inizia a spingerci dentro un dito, ho un brivido di piacere, anche perchè lui continua a leccarmi e a spingere su e giù il dito che ben presto diventano due. Sono così eccitata che non capisco più nulla , si alza in piedi ma lascia le dita dentro di me e le fa scorrere su e giù, mi bacia in bocca, sono così eccitata che non mi accorgo che non è solo e che adesso c'è un'altra lingua che mi lecca la fica mentre lui sfila le sue dita e lascia il mio buchetto , si fa per dire, tutto libero e aperto per la lingua del suo amichetto, che in ginocchio dietro di me ha preso allegramente il posto suo. Ho un sobbalzo di paura perchè non me lo aspettavo e non mi ero accorta che non era da solo. Era da molto tempo che ne parlavamo e che mi sarebbe piaciuto fare sesso a tre con un altro maschio oltre a lui ma non me lo aspettavo . Ora mi prendono mi piegano in avanti facendomi appoggiare al tavolo , mi divaricano le gambe e il mio lui mi solleva la gonna e mi sposta di lato il perizoma, iniziano a penetrarmi con le loro dita, prima uno poi due, tre e infine quattro , sono così sincronizzati che quando uno spinge le sue due dentro, l'altro le fa scorrere in giu, è una sensazione nuova per me ed eccitantissima, mi dice che sono un troia, si abbassa i pantaloni tira fuori il membro turgido e inizia a spingermelo dentro, mentre il suo amico mi tiene ferma la testa sul piano del tavolo e inizia a sfiorarmi le labbra con la punta del pene, me lo fa ingoiare e mi scopa la bocca come fosse una fica. Vanno avanti così per parecchio, la mia fica oramai è bella rilassata e dilatata il mio amante entra ed esce con il suo membro molto facilmente procurandomi un piacere intenso, ma sento che anche a lui sta piacendo dai gemiti che emette. Si ferma, esce e si cambia di posto con il suo compare. Mi rigira facendo appoggiare la schiena al tavolo, mi solleva le gambe afferrandole per le caviglie , me le apre, poi se le appoggia alle spalle e mi spinge dentro un fallo enorme che poco prima facevo fatica a tenere in bocca. Mi strappa un gemito di dolore ma che piano piano diventa di piacere, quando mi rilasso e la mia fichetta si abitua al calibro. il mio amante mi mette il pene sulle labbra e io inizio a leccarglielo , lui mi gira la faccia e me lo mette in bocca e inizia a scoparmi . Poi mi sbottona la camicetta e va a cercare i capezzoli, è così bravo a stimolarli che temo non durerò molto senza raggiungere un orgasmo intenso, cosa che avviene tra le mie grida di piacere subito dopo. Anche a loro non deve mancare molto perchè mi fanno mettere in ginocchio, mi fanno aprire la bocca e tirare fuori la lingua, mi sbattono il loro membri duri sulla bocca si masturbano all'unisono fino a inondarmi la bocca del loro nettare. Che magnifica serata abbiamo trascorso. Spero solamente che il mio uomo lo inviti di nuovo a giocare con noi. magari assieme alla sua compagna, donna avvenente e disinibita da quel che si dice.
14
2
7 years ago
Erika1Monti,
56
Last visit: 5 years ago
-
Un trio in una calda serata di luglio
Dopo le belle serate trascorse con i nostri cari amici di scorribande sessuali, Elena e Giuseppe, incontri sempre più intensi e trasgressivi.
Volevamo, io e Virginia, passare oltre, trovare nuovi stimoli per evitare la “monotonia” di situazioni già vissute.
La ricerca di una nuova coppia, però, risultava sempre molto complicata. Spesso non si riusciva a trovare la situazione giusta e, soprattutto, coinvolgente.
Qualche altro incontro lo avevamo realizzato, anche molto bello, ma ha sempre richiesto molto impegno nell’organizzarlo ed è stato sempre complicato da gestire nel tempo.
Dal momento che la nostra voglia di sesso di gruppo era sempre viva, e non volevamo continuare solo a sognarlo, in alcune chat abbiamo accettato di condividere l’amicizia anche con singoli in cerca di coppie.
Accettammo, effettuando una certa selezione tra le innumerevoli richieste, le proposte di amicizia di alcuni singoli.
Nella vastità di Internet, ci capitava di chiacchierare con persone, spesso molto simpatiche e cordiali. Con alcuni di loro c’era anche una certa affinità di idee.
Con uno in particolare, tutti questi aspetti collimavano quasi perfettamente con le nostre.
Francesco (così si faceva chiamare in rete), viveva vicinissimo a noi, non nella stessa nostra città (condizione favorevole per noi) ma ad una distanza chilometrica colmabile con pochi minuti di viaggio. Quindi situazione quasi ideale.
Abbastanza presto, l’idea di organizzare un incontro per conoscerci meglio e, soprattutto di presenza, divenne operativa.
Dopo esserci incontrati in rete, scambiando le nostre idee, passammo alla fase successiva, contattandoci per telefono, abbiamo discusso i dettagli di un eventuale incontro.
Per telefono abbiamo parlato liberamente sia dei nostri desideri sia dei nostri tabù (anche se in realtà non ve ne erano troppi di tabù).
Quando il nostro interlocutore ci ha confessato la sua inesperienza, abbiamo esitato un attimo.
Ma dal momento che era soprattutto Virginia interessata all’incontro, in qualche modo, l’inesperienza di Francesco l’attirava e, quindi, abbiamo finalmente concluso che l'incontro poteva realizzarsi e prendemmo un appuntamento.
In quella calda serata di luglio, dopo esserci vestiti adeguatamente per l’incontro. Ci siamo diretti verso il punto d'incontro concordato.
Arrivati all’appuntamento, Francesco era già lì ad attenderci, sicuramente molto emozionato ed eccitato anche lui.
Dopo una breve presentazione, lo abbiamo fatto salire in auto, per poter parlare più tranquillamente.
In brevissimo tempo, la nostra discussione, aveva preso una piega molto “eccitante”, parlando delle nostre esperienze e, lui, ribadendo la sua quasi completa inesperienza, si diceva totalmente convito di voler avere un rapporto di amicizia con una coppia, anche non solo per il sesso.
Con la nostra discussione, sincera e cordiale, abbiamo posto le basi di un rapporto positivo tra di noi.
Sembrava quasi che ci conoscessimo da tanti anni, la confidenza nasceva anche dalla capacità di Francesco di essere totalmente esplicito ma, allo stesso tempo, molto rispettoso ed educato.
L’idea di un possibile rapporto di amicizia “particolare” maturava sempre più tra di noi, la convinzione di tutto ciò non modificava, però, per nulla l’idea di Virginia, che il primo incontro doveva essere solo per fare conoscenza, magari “particolare”, ma senza nulla di più.
Infatti, dopo una bella chiacchierata in macchina, una lunga passeggiata a piedi e un buon momento ricreativo in un bar del posto, ci siamo salutati, prendendo, però, appuntamento per il sabato successivo a casa nostra.
Virginia era stata molto attenta nel fornire tutte le indicazioni per raggiugere la nostra casa, si capiva che aveva molta voglia di rincontrare Francesco.
Gli aveva spiegato nei minimi particolare come raggiungerla ed aveva fissato più volte l’ora in cui ci saremmo rivisti.
Dopo esserci salutati con Francesco, ritornammo a casa. Nessuno dei due, lungo il tragitto aveva detto nulla sull’incontro.
Rientrati in casa, Virginia, però, ha iniziato a sondare la mia sensazione.
All’improvviso, con voce ferma disse: “Cosa ne pensi di Francesco? Sembra un bravo ragazzo!!!”.
Gli risposi, sorridendo, intuendo le sua vere intenzioni: ”Perché mi fai questa domanda, …. hai intenzione di fidanzarti con lui?”
E Virginia: “Dai … non scherzare … lo sai cosa volevo dire.”
Ed io: ”Si sembra tranquillo, educato e molto … impacciato. Si vede che non ha esperienza. Ma a te è piaciuto?”
Virginia: ”Si, non è male, mi piace l’idea di essere io a poterlo condurre nel gioco. Sembra eccitante come situazione. Ma a te l’idea che io possa essere posseduta da un altro uomo ti va?
Risposi con un tono sarcastico: “Beh, è già successo, non sarebbe sicuramente la prima volta, non è vero?”
Virginia: “Si, ma questa volta è diverso, non ci sarebbe una lei che ti trastulla e soprattutto ti distrae da me.”
Dopo aver pensato per un attimo, risposi: “Si vedrà, non saprei darti una risposta adesso. Credo di no. Non mi dovrebbe dare fastidio, infondo siamo sempre insieme. Ci sei tu, ed io con te voglio fare sesso anche se ci sarà Francesco, lo faremo in tre, non solo voi due da soli…… certo sarai molto impegnata tu …. e penso che la cosa ti dispiaccia molto …. vero?”
Virginia: “Certamente … lo sai, sarà un peso enorme per me .....” con una risatina si allontana da me per andare in cucina per preparare la cena.
Per il resto dei giorni ne parlammo solo saltuariamente, ma senza aggiungere nulla di più a quanto detto.
Senza farci caso, Il sabato era già arrivato, era tutto pronto per l’incontro. La casa ben profumata, il grande schermo della tv pronto a diffondere un bel film porno.
Per l’occasione, avevo scelto un film molto particolare che avevamo già visto, tempo prima, con Virginia. Un film dal titolo “Patricia Petite in a threesome double penetration”, molto particolare ed eccitante. Era pronto e posizionato in standby.
Virginia si era attrezzata bene per l’incontro. Nel suo negozio preferito di lingeria aveva comprato un body nero molto sexy che lasciava intravedere tutto. Delle autoreggenti con una balza di pizzo chiusa con fiocchetti. Nell’insieme una visione molto “cattiva” e sofisticata.
Aveva scelto un miniabito nero a fascia elasticizzato, una via di mezzo tra una canotta lunga o un tubino molto corto.
Molto sexy e provocante, soprattutto perché lasciava intravedere tutte le sue forme, dai seni ai fianchi, fino giù al pube.
Nell’attesa, io e Virginia, in quel tardo pomeriggio, avevamo bevuto un drink, come diceva sempre lei: “è il modo migliore per sciogliermi, l’alcol che gira nel mio corpo mi fa questo effetto.”
All’ora concordata, con estrema puntualità che sicuramente faceva trasparire una certa ansia, Francesco ha suonato al nostro campanello.
Ho chiesto a Virginia: “Vuoi aprire tu, per metterlo a proprio agio o vuoi che vada io?”
Lei rispose, con un’aria compiaciuta: “No, no vado io, tu aspettaci qui, voglio parlare con lui per un attimo prima di venire da te.”
Risposi: “Ok. Ti aspetto qui!!!”
Non so cosa si sono detti Virginia e Francesco di la, all’ingresso, ma l’impressione che ho avuto, dopo qualche minuto, quando sono entrati nella stanza, è stata subito positiva.
Si vedeva che era ancora teso ma, sicuramente l’aver incontrato prima Virginia, lo aveva tranquillizzato.
Francesco era vestito in modo casual, con una camicia e jeans.
Appena entrato nella stanza mi ha salutato calorosamente, manifestando il suo gradimento per l’accoglienza informale che avevamo messo in atto.
Entrambi, Virginia e Francesco, quando sono entrati nella stanza, hanno dato l’impressione di aver superato il momento iniziale di timidezza e che la simpatia di entrambi abbiamo avuto un forte impatto nello sciogliere tutti e renderci molto cordiali e socievoli.
Soprattutto, guardando attentamente Francesco, i suoi modi e il suo vestito davano una forte sensazione, rendendolo molto attraente.
Ci siamo accomodati nel salotto e abbiamo iniziato a parlare un po' di cose "normali". Seduta sul divano con lui, bevendo qualche bicchiere di vino bianco freddo, ascoltando i brani di un cd di Tracy Chapman, l’atmosfera ben presto si scaldò.
Virginia era seduta accanto a Francesco, sul divano, io ero di fronte, ad una certa distanza ma non lontano, seduto su un altro divano del salotto.
La discussione era diventata sempre più piccante, ed ho notato, che se non avessi preso io l’iniziativa, Francesco non avrebbe avuto mai il coraggio di proporsi.
Quindi dissi a Virginia: “Perché non fai vedere a Francesco il completino che hai comprato in suo onore?”
E lei: “Se vi va, vi faccio uno strip tese.”
Francesco non rispose, ma dall’espressione del volto si capiva che gradiva la cosa.
Io gli dissi: “Certamente …. Mi piace l’idea!!!”
Virginia si alzò dal divano e, mettendosi tra noi due, iniziò a muoversi in modo sexy.
Cominciò a danzare al ritmo della musica. Il vestito, molto stretto, pian piano si alzò sempre più sulle gambe, rivelando, prima le cosce cerchiate dall’autoreggente, e poi, pian piano, le parti intime ancora coperte dal body.
Il volto di Francesco era completamente catturato dai movimenti di Virginia e dal suo corpo.
Virginia con fare molto “sensuale”, mentre ballava, a volte si avvicinava così tanto, quasi ad avere involontari contatti con lui.
All’improvviso con movimento sinuoso, si sfilò il vestito, restando con il solo body e le calze.
Ora Francesco, poteva fantasticare meglio sul corso di Virginia, quasi completamente visibile vista la trasparenza dei body.
Quei pochi minuti di ballo avevano fatto diventare sempre più caldo l’ambiente.
Sia io sia Francesco, sognavamo di assaporare quei fianchi snelli e il suo culo perfetto.
A quel punto mi ricordai del film che avevo impostato nella TV, chiesi se avessero voglia di vederlo. Il consenso fu unanime, quindi attivai, con il telecomando il film.
Le scene, molto esplicite di sesso a tre, scorrevano sullo schermo catturando parzialmente i nostri sguardi.
Quando Virginia notò i nostri sguardi, da dove trasparivano tutti i nostri pensieri, ci sorrise e bevendo un sorso dal suo bicchiere di vino, ci disse: “Vedo che il mio ballo vi piace, ma quello che fanno quei tre forse di più. Appena finisco lo strip vi sottoporrò ad un controllo fisico lì sotto … i vostri uccelli non mentono ….”
Con un sorriso riprese a muoversi.
Anche io ho alzato il bicchiere in segno di consenso, poi ho rivolto la mia attenzione a Francesco, dicendogli: “Non ti sentire obbligato al solo guardare, se ti va, puoi interagire con Virginia, massaggiarla per tutto il corpo, a lei piace avere certe attenzioni.”
Francesco, sentendo le mie parole, si alzò immediatamente dal divano, ed andò da lei e la baciò appassionatamente sul collo accarezzandola e massaggiandola.
Le mani di Francesco, sempre più esigenti, alla fine scomparvero sotto il suo body.
Virginia, a questa iniziativa di Francesco da me stimolata, rivolse uno sguardo lussurioso nella mia direzione.
Lasciò che le mani di Francesco vagassero sul suo corpo, sotto il body.
Lui le toccò i seni, poi tornò indietro sul ventre.
Lentamente le massaggiò la schiena, sganciando il fermaglio che teneva il body, lo spinse decisamente verso l'alto, rivelando tutto il suo sesso.
Quando finalmente la liberò dal body, lasciandolo cadere a terra, lei si accoccolò vicino a lui, e i due, muovendosi lentamente, al ritmo della musica, si strusciavano uno contro l’altro.
Mentre danzavano così intensamente davanti a me, lentamente la sollevò delicatamente e, mentre mi voltava le spalle, ho intravisto uscire dai suoi pantaloni, il cazzo di Francesco.
Evidentemente Virginia aveva iniziato a fare quella esplorazione che aveva accennato prima.
Ora tutte le "dighe mentali" erano state infrante e, sicuramente Francesco aveva acquisito una certa sicurezza.
Il video che andava nella grande TV, sicuramente stimolava le nostre fantasie sessuali.
Mi sono liberato del mio pantalone e sono andato dai due.
Quando Virginia notò il mio sguardo lussurioso, con il quale indubbiamente la guardai, si voltò verso di me e con uno sguardo seducente e per provocarmi cominciò a massaggiarsi i seni.
Quella vista mi ha fatto impazzire e, quindi, mi sono unito al loro movimento.
Virginia si inginocchiò davanti a me. Come in un film, ha strisciato tra le mie gambe, si è arrampicata su di me ed ha iniziato a infilare le mani nei miei boxer. non senza toccare le mie palle e il mio cazzo già duro.
Per un momento si fermò, e solo allora ho notato il suo respiro ritmico, ed ho visto accovacciato dietro di lei Francesco, il quale, evidentemente, aveva appena cominciato a rovistare la figa di Virginia con le dita.
Almeno questo è quello che immaginavo non avendo la visione libera, vedevo, però, la lussuria nei suoi occhi.
Virginia, senza preavviso, improvvisamente, afferrò il mio cazzo e cominciò a “massaggiarlo” su e giù con la lingua, mentre mi accarezzava le palle con una mano, sentivo che il mio cazzo si stava facendo sempre più duro.
Solo per un po' lo massaggiò poi, cominciò a succhiarlo e infilarlo in bocca. Era una sensazione bellissima, non perché non l’avesse mai fatto, ma la situazione diversa amplificava le mie sensazioni.
Per la prima volta, la mia donna ha avuto l’opportunità di avere due uccelli a disposizione ma, con mia sorpresa, aveva preso per primo il mio in bocca.
Lei mi succhiò, mi lecco, con una intensità tali, da pura lussuria: ero stravolto, avevo gli occhi che vagavano per la stanza, sono caduto, quasi in trans, sul divano e l’intensità delle sue labbra sul mio cazzo erano entusiasmanti.
Mentre giacevo sul divano con le gambe divaricate e ho alzato lo sguardo, ho sentito la sua lingua girarmi delicatamente attorno al mio glande - non senza pizzicare occasionalmente anche il mio scroto. Lì ero particolarmente sensibile e così, senza accorgermene, mi uscirono dei brevi suoni incomprensibili dalla bocca.
Mentre lei mi succhiava, tuttavia, il nostro amico non era rimasto inattivo, dopo essersi liberato degli abiti, continuava ad accarezzarla da dietro, la cosa non dispiaceva per nulla a Virginia.
Poco dopo, Virginia si fermò e i ci suggerì di andare in camera da letto, sicuramente saremmo stati più comodi.
Andando nella stanza, lei camminava, facendo strada, davanti a Francesco, il quale lasciava che i suoi occhi scivolassero sulla sua schiena e sul suo culo perfetto.
Il mio cazzo era ancora rigido, come quello di Francesco, camminando, passo dopo passo, ballonzolavano da sinistra a destra.
Virginia sembrò averlo notato, perché, ad un certo punto, si fermò per un momento e ci guardò mentre ci avvicinavamo a lei.
Quando ci fermammo di fronte a lei, tutti e due, istintivamente allungammo le mani per toccarla, lei ci ha afferrato per i cazzi e ci ha trascinato in camera da letto.
Una volta lì, si gettò a letto con il suo nuovo amico ormai nudo e lo baciò di nuovo appassionatamente.
Dopo un po', si inginocchiò con le gambe aperte, si sporse in avanti e cominciò a baciare, leccare e succhiare il cazzo di Francesco, a quel punto, con stupore, si accorse che era circonciso, non lo avevamo notato nessuno prima.
Con curiosità chiese a Francesco: “Ma per te e meglio o peggio essere circonciso, voglio dire, hai sensazioni diverse rispetto ad uno non circonciso?”
Francesco, tirandolo su, rispose: “Guardalo, cosa ha di verso da quello di Luca, nulla solo una piccola pelle in meno. Alcuni dicono che è meglio, probabilmente per il fatto che è meno sensibile essendo sempre scoperto. Se fosse così, ci devi lavorare di più per farlo godere, ci stai?”
L’inziale timidezza di Francesco era sparita completamente, ora sembrava. E forse lo era veramente, totalmente a proprio agio con noi.
Virginia, con un sorrisetto malizioso, disse: “Certo che ci sto, e ti farò vedere come godrai tra poco, ci darò dentro alla grande …..” poi guardando verso di me, aggiunse: “Bada bene anche tu, non ti trascurerò, anzi ….”
Io annui con un cenno del capo, quella situazione, la presenza di Francesco, il loro rapporto avevano in me fatto sviluppare un senso di tranquillità che allo stesso tempo, oltre ad essere rassicurante, era molto eccitante.
Virginia si girò di nuovo verso Francesco, e con un gesto armonioso si distese su di lui, gli afferrò il cazzo, e con movimenti prima rotatori e poi dalle palle fino alla punta, lo lecco per bene inumidendolo col la saliva.
Con quella posizione che aveva assunto Virginia per succhiare Francesco, mi mostrava il suo culo perfetto e io feci scorrere con cura la mano sulle sue curve.
Mi sono fermato, un attimo, per godere di quella vista perfetta.
Tuttavia, sono stato rapidamente riportato alla realtà dal suo respiro e dal suo forte schiocco che lei esercitava ogni volta che tirava fuori dalla bocca il cazzo di Francesco.
Così ho fatto scorrere lentamente la mano verso la sua figa e l'ho masturbata con attenzione, come piaceva a lei.
Tuttavia, dato che non era molto bagnata nonostante il massaggio intimo avuto prima dal nostro amico, mi sono chinato e ho provato a leccarla con la lingua. Dal momento che non sono riuscito davvero ad arrivare alle sue labbra per via della sua posizione, sono tornato al suo culo.
Lussurioso lasciai che la mia lingua vagasse sulle sue natiche.
Mentre mi avvicinavo all'ano perfettamente rasato con la lingua, lei mi guardò in un modo sensuale.
Le restituii lo sguardo ed ho continuato con il mio trattamento.
Quando sono arrivato all'ano, l'ho leccato dolcemente.
Quando ho notato una contrazione dei suoi muscoli anali, sapevo cosa voleva.
Mentre stavo cercando di possedere con la mia lingua il suo ano, ho lentamente spinto una mano tra le gambe ed ho accarezzato la sua figa e il suo clitoride.
La sollevai di più, quindi, mi stesi sulla schiena e strisciai tra le sue gambe.
Lei abbassò il bacino e mi spinse in faccia la sua figa ora bagnata.
Io, lentamente, cominciai a stuzzicare il suo clitoride con la lingua, prima delicatamente e poi sempre più intensamente.
Alternando movimenti veloci con leccate più intense e profonde con tutta la grandezza della lingua.
Sapevo che Virginia amava essere leccata in quel modo e, con enorme felicità, la senti gemere dal piacere.
Lei, allo stesso tempo, con la sua calda bocca, stava “lavorando” Francesco, con movimenti, una volta più veloce, una volta più lenti.
Si sentivano e si capiva quando aumentava il ritmo, dai segnali che l’amico rilasciava con i suoi gemiti, dicendo: “Si, si …. così, no, no … non ti fermare … continua ti prego!!!”.
Mentre io "impastato" con la mia lingua e le guance dagli umori di Virginia, continuavo a “massaggiare” le labbra della sua figa e il clitoride.
Lentamente le sue labbra si aprirono e così presto la penetrai con la lingua, massaggiandola dentro.
Movimento ritmico, dentro, fuori, clitoride che la condusse a godere in poco tempo.
La sentii vibrare, la sia figa, appoggiata sulla mia faccia, si contraeva.
Lei gemette rumorosamente e mi versò un torrente di umori in faccia.
Strisciando fuori da sotto di lei, ho notato che Francesco, dopo aver preso un preservativo che si trovava sul comodino. Si avvicinava, da dietro, a Virginia.
Anche lei lo notò, allora mi tirò in avanti, verso la sua faccia, e prese il mio uccello in bocca, lasciando a Francesco il suo bel fiore oramai molto umido dagli umori suoi e dalla mia saliva.
Francesco si posizionò dietro Virginia e, con un movimento rapido ma allo stesso tempo leggero, la penetrò.
Io potevo vedere tutto essendo inginocchiato sul letto davanti a Virginia.
Lei era in ginocchio sul letto, appoggiata sugli avanbracci, in una posizione tale da dare l’intera figa libera a Francesco.
Lui la stava montando con movimenti lenti ma profondi.
Movimenti che inducevamo Virginia a riproporli, con la bocca, sul mio cazzo.
Una movenza così armoniosa e così sensuale da stimolarmi all’inverosimile.
Avrei voluto avere a disposizione una telecamera per riprendere tutto, così da poter dire dopo, è successo veramente, era tutto così bello.
Sentivo il cazzo di Francesco che, entrando ed uscendo dalla figa di Virginia, emetteva un suono particolare, molto singolare ed eccitante.
Non ci avevo mai fatto caso a quei rumori nei precedenti nostri rapporti, forse erano creati dalla particolare posizione che aveva assunto Virginia o dalla consistenza del cazzo di Francesco, non sicuramente molto lungo ma, estremamente grande di circonferenza. Un vero e proprio stantuffo.
Lo sentivo ansimare e lodare Virginia per le belle sensazioni che ci stava regalando.
Mi guardava negli occhi con una espressione di compiacimento e di gratitudine per aver concesso a lui quelle ore di passione sfrenata con mia moglie.
Sentivo Virginia ansimare dal piacere ma, allo stesso tempo, non abbandonare neanche per un attimo il mio pene, leccandolo e succhiandolo con una energia tale da farmi sentire al centro delle sue attenzioni.
Non avrei mai immaginato che quella situazione, così particolare, potesse piacermi in quel modo.
Quando, con enorme soddisfazione e piacere, prima Francesco e poi io siamo venuti, alternativamente Virginia, prese in bocca i nostri cazzi, leccandoli e gustandosi tutti i nostri umori.
Era una situazione molto intima e molto coinvolgente.
Ma, soprattutto eccitante, infatti, visibilmente i nostri cazzi riprendevano vigore.
Lei, accorgendosi della situazione, si strinse di nuovo il cazzo del nostro amico tra le mani, poi si fermò e mi guardò e disse: “Vi andrebbe di continuare … a me piacerebbe provare altre posizioni”.
La risposta fu una e una sola, formulata da noi due all’unisono: “Siiiiii!!!, Certamente.”
Affascinato da quella situazione che si era creata, molto coinvolgente e sensuale, mi sono coricato sulla schiena sul letto, offrendo il mio cazzo a Virginia.
Lei mi salì sopra e spinto il mio sesso tra le sue gambe, lo adagiò alle labbra della sua figa.
Poi con un leggero movimento del ventre verso il basso, lo fece entrare, per tutta la sua lunghezza, dentro la figa, iniziando un movimento “su e giù” con una intensità e una forza da stravolgermi e farmi genere.
Francesco, nel frattempo era rimasto calmo.
Ho lasciato il mio sguardo verso la sua direzione e ho scoperto che mi guardava con pura lussuria, così ho tirato indietro il mio cazzo un po' e poi, lo ho spinto lentamente di nuovo dentro Virginia.
Lei gemette e subito, richiamando a sé Francesco, prese il suo cazzo nella bocca.
Lentamente, iniziai a muovere il bacino avanti e indietro, il che evidentemente non era abbastanza per lei.
Infatti, lei ha iniziato a premere il bacino contro il mio a un ritmo più veloce.
Mi fermai di nuovo per un momento.
Mi piaceva e mi divertivo a sentire lei che scopare il mio cazzo, ma dopo un breve momento ho iniziato a spingerlo di nuovo, trovando rapidamente il ritmo giusto, afferrandola dai fianchi.
Stare sotto è una delle posizioni che mi piace di più, ho scopato lei (o lei me?), distribuendo momenti veloce e profondi, con momenti lenti e superficiali, estraendo il mio cazzo, ogni tanto, strofinando, brevemente, il mio pene sul suo bocciolo, per poi spingerlo velocemente dentro di lei.
Il suo ansimare stava diventando sempre più veloce e intenso, stava diventando sempre più difficile, per lei, tenere il cazzo del nostro amico in bocca. Quindi lo lasciò scivolare fuori.
Vidi Francesco, dopo aver recuperato un profilattico, posizionarsi per prenderla da dietro, lo osservai raddrizzarsi e posizionarsi in ginocchio sul letto, superando le mie gambe.
Senza tirare il mio cazzo fuori da Virginia, le ho chiesto di piegarsi in avanti appoggiando suo seno sodo su di me.
Questo per dare la possibilità a Francesco di posizionarsi proprio in corrispondenza del buco del culo di Virginia.
Lui capì la mia mossa e la assecondò, ora era dietro di lei, intento a massaggiare il suo buco del culo con l’olio che avevamo comprato per l’occasione.
Poiché era molto resistente alla penetrazione il buco di Virginia, vista la posizione e la presenza già del mio cazzo nella figa, Francesco trovava molta difficoltà a penetrarla. Quindi, accontentandosi, lasciò scivolare il suo cazzo lungo le chiappe ma, fuori da lei.
L’inesperienza di Francesco, si manifestò in modo evidente in questa situazione.
Io, tuttavia, dopo essermi fermato bruscamente per aiutarlo, ho iniziato di nuovo a scoparla.
Virginia ansimava e respirava sempre più velocemente.
Era evidente che era molto eccitata, vicina a raggiungere di nuovo l'orgasmo.
A quel punto Virginia, comprendendo la situazione, disse a Francesco: “Non ti preoccupare se non ci sei riuscito, mettilo dentro la figa. Dai che ti aiuto anche io….. Mi piacerebbe sentire il calore del tuo cazzo dentro di me, dai prova!!!”
Poi, rivolgendosi a me, con un sorrisino malizioso, disse: “Lasciagli il posto, non essere egoista, non te ne farò pentire….”
Lui, senza aspettare altro, si riposizionò meglio dietro Virginia e, si ripropose con il suo cazzo nella figa ormai ben oleata da me.
Questa volta, anche se con difficoltà, riusciva a penetrare Virginia, la quale, con un gridolino, manifestava la sua approvazione.
Ora era invasa dal cazzo di Francesco, che si muoveva ritmicamente dentro di lei, l’espressione del suo volto faceva trasparire la sua forte goduria.
Con movimenti alternati, avanti – indietro, Virginia accompagnavano quelli di Francesco. Tutto questo dava il senso del piacere che lei provava.
Bastarono pochi minuti, soprattutto per l’enorme spinta erotica che sprigionava Virginia, e Francesco, con un vigoroso urlo, venne.
Francesco si allontanò da Virginia togliendosi il preservativo, era evidentemente molto soddisfatto.
Quando si allontanò, per lasciare la stanza e ci guardò, noi eravamo ancora intenti nella nostra cavalcata e ci stavamo godendo quei momenti.
Ci ha sorriso e poi è scomparso nel corridoio. Attraversandolo in cerca del bagno.
Noi continuammo a scopare fino dopo il suo ritorno nella stanza da letto, raggiungendo l’orgasmo in simultanea.
Virginia gemeva ed urlava per il piacere e l’eccitazione mentre sentiva il mio sperma caldo nel suo corpo.
Restammo abbracciati mentre il mio cazzo si stava ammosciando in lei, entrambi guardavamo Francesco, nudo e seduto accanto a noi, che accarezzava dolcemente le spalle di Virginia.
Virginia volle ringraziare Francesco per i bei momenti avuti insieme, si alzò da me ed avvicinandosi a lui, lo baciò in modo passionale.
Cosa che colpì Francesco. Eravamo tutti esausti ma molto soddisfatti.
Il tempo era passato così velocemente, che non ci eravamo accorti che si erano fatte quasi l’una di notte.
Dopo essersi rivestito, Francesco, ci salutò per fare rientro a casa, ribadendo il suo grande desiderio di voler consolidare la nostra amicizia appena nata.
La nostra risposta fu di un assoluto consenso, confermando, la nostra volontà di voler approfondire i nostri rapporti di amicizia, proprio perché avevamo molto gradito il suo comportamento, molto educato e rispettoso ma, allo stesso tempo, molto sensuale.
Avevamo fatto una nuova amicizie ed una nuova esperienza particolare, eravamo sicuri che avremmo sperimentato molti altri incontri, anche più belli e arrapanti, con il nostro nuovo amico.
9
1
7 years ago
Al2016,
62
Last visit: 16 hours ago
-
“l’autostrada ed il casello bagnato”
PRECISO CHE NON SONO UN PROFESSORE E L’HO SCRITTO SENZA RILEGGERLO, AL SOLO SCOPO DI RACCONTARE UNA VECCHIA ESPERIENZA REALMENTE ACCADUTAMI.
Anni fa una coppia mi contattò tramite un sito di annunci. Veniva in vacanza nel catanese e mi chiese di organizzare qualcosa di molto intrigante e trasgressivo.
Allora contattai alcuni miei amici fidati, spiegai loro la situazione ed ovviamente erano entusiasti! Sfido.....
La coppia arrivó nel mio bel paesello. Una macchina di grossa cilindrata si parcheggia, un sms con scritto: “siamo arrivati” li aveva preceduti di qualche istante. Dall’auto scende lui, uno sguardo attorno i ns sguardi s’incrociano e come accade in questi casi, un accenno comune per capire che siamo noi. Lui, rassicurato che fossimo persone ok, si gira verso di lei e gli fa cenno che può scendere. L’adrenalina scorreva dentro i ns corpi, regalandoci emozioni indescrivibili. Mille domande ci ponevamo: “saremo capaci di soddisfarla, appagarla, ecc. ecc.). Lei scende, una donna sui 45/50 anni, ben vestita, alta sul metro e settanta circa, con le curve giuste al posto giusto. Un bel viso, labbra carnose, occhi grandi e luminosi. Ricordo ancora quella gonna nera appena sopra il ginocchio, con uno spacco vertiginoso che arrivava fino all’inguine, tuttavia temuto chiuso da un accessorio a specchio che lasciava intravedere quel tanto per far viaggiare le menti di tutti gli astanti. Ci avviciniamo presentandoci e dopo i convenevoli, chiedo se volessero un caffè conoscitivo. Loro annuiscono e come precedentemente accordati tra noi quattro amici, due andammo al bar a prendere un caffè, gli altri due andarono a preparare la location.
Giunti al bar in pieno centro, ci accomodiamo; lei con stile, classe ed eleganza si siede, lasciando ben poco alla ns immaginazione. Infatti, sedendosi, ci regalò la prima visione di quella meravigliosa fica, completamente depilata! In quel periodo avevo 28 anni ed era la prima volta che mi accingevo a queste esperienze. Pertanto, vi lascio immaginare come il sangue mi ribolliva nelle vene. Ordiniamo e lei sorseggiando il caffè, mi chiese: “Ma questo paese è famoso per certi vs prodotti, vorrei acquistare qualcosa, dove mi consigliate di andare?”. A questa domanda, mille pensieri mi pervasero la mente, tranne quello corretto. Ci guardammo negli occhi col mio amico, vedendoci sfumare tutto in pochi istanti; in quanto pensammo: “Vuole fare shopping, senza andare oltre”. Da persone educate e rispettose, annuimmo e accompagnammo la coppia di amici nel più grande negozio di prodotti tipici. Uno spazio di circa mq 1000 nel cuore del centro storico, pieno di tanti prodotti artistici e fatti a mano. Entrammo e tutto potevamo aspettarci, tranne che....dopo alcuni minuti di girare tra i corridoio, mentre lei ammirava quelle opere d’arte; lui mi avvicina da dietro e mi sussurra: “Se vuoi toccala!”. Nella mia mente pensai: “Ho sentito bene? Forse la voglia di possederla è talmente tanta che ho sentito male”. Lui mi guarda e mi annuisce di palparla. Alche parte una palpatina di culo a mordi e fuggi. Pensai che qualcuno potesse vederci essendo dentro un grande locale pubblico pieno di gente e turistiche. Lui mi rincara la dose, facendomi segno di essere più deciso. Alche pensai: “Ma cu si ni futtiiii!” e feci scivolare la mano sotto la gonna, tra le gambe. Mi girai attorno, in quel corridoio non c’era nessuno e feci salire la mano su tra quell’autostrada liscia e vellutata, fino a giungere in quel casello bagnato come se cadesse acqua a catinelle. Lei non aspettava altro che qualcuno la toccasse. Nel sentire tutta quella lussuria, vi lascio immaginare la mia reazione.....
Intanto il mio amico era incredulo e mi fece cenno di fare attenzione che qualcuno poteva vederci e che siamo persone molto conosciute nel ns paese. Figuratevi in quel momento, quanto stavo pensando a tutto ciò!
Ad un certo punto c’era un ripostiglio con accesso unico e un po’ riparato, entrammo li e non so come ci ritrovammo con lei chinata e con i ns membri in mano mentre il marito faceva il palo e godendosi quello spettacolo della moglie che spompinava due dei quattro ragazzi conosciuti mezz’ora prima. Esplodemmo nella sua bocca ed avidamente non lascio perdere neanche una goccia. Ci ricomponemmo, lei scelse alcuni oggetti e si avvicinò alla cassa. Feci cenno al
cassiere che avrei pagato tutto, quindi lei si giro e partirono i soliti convenevoli. La rassicurai che era un omaggio fatto col cuore e senza nessuna intenzione di essere mercimonio. Girandomi, vidi che negli uffici dove c’era la moglie del titolare c’era un impianto di video sorveglianza con una telecamera puntata anche in quel ripostiglio. Lì per lì non dissi nulla a nessuno in merito ma questa è un’altra storia. Alche ci avviammo verso la location dove ci aspettavano gli altri due. Sorvolo sul fatto che durante il tragitto il marito guidava con accanto il mio amico ed io dietro con lei che continuò quanto aveva iniziato nel ripostiglio. Lui ci guardava dallo specchietto mentre il mio amico mi sussurrava: “Bastardo che culo!”.
Giunti a destinazione, inutile scendere nei particolari siamo scesi e ci siamo ritrovati a fare sesso in cinque con una donna. Tutti assieme, tanto da pensare che forse stavo sognando. Invece era pura realtà. Aveva tutti e tre i buchi pieni e le due mani occupate. Una visione a dir poco estasiante, eccitante che magari vi racconterò in seguito.
7
0
7 years ago
BULLSICILIA158863,
35
Last visit: 2 years ago
-
È così che tutto ebbe inizio …. (seconda parte)
L’ambiente era strutturato con due ampie docce, non era una vera e propria stanza, ma una zona, molto accogliente, aperto al giardino, abbastanza grande da ospitarci tutti e quattro allo stesso tempo e per fornire spazio sufficiente anche per stare seduti su ampi divanetti.
Ci siamo bagnati insieme, nelle due docce, sempre suddivisi per coppia.
Virginia, è entrata per prima sotto la doccia chiedendomi di aiutarla.
Ho versato un po' di gel doccia sulle sue tette, massaggiandole a fondo.
Piacevole attività per me e, ovviamente, anche per lei.
Ho visto e sentito i suoi capezzoli indurirsi e raddrizzarsi.
Ho aggiunto un altro po' di gel doccia sulla mia mano e l'ho allungato il massaggio sullo stomaco, con movimenti della mano sempre più verso il basso.
Arrivato alle cosce, non mi sono fermato ma ho raggiunto la sua figa.
Ho massaggiato la pelle a fondo con il gel doccia. Tutto era liscio e scivoloso, così le mie dita entrarono, quasi senza sforzo, nel suo buco.
È tutto molto bello e sensuale, cosa che non mi ha lasciato indifferente. Il mio cazzo era di nuovo in erezione e, essendo molto vicina a Virginia, percepivo un piacevole calore del suo addome.
Virginia mi guardò e, vedendo la mia erezione, disse: “Che cosa abbiamo lì?"
Si vedeva dall’espressione del suo volto che era felice di essere stata lei l’artefice della mia eccitazione.
Poi, prendendo un po' di gel doccia, mi insaponò il cazzo. Lo massaggiò delicatamente con la mano scivolosa. Quindi, serrò la mano intorno al cazzo e la lasciò scivolare su e giù.
La guardai negli occhi, continuando a massaggiare il suo corpo.
Virginia disse, sorridendo: "Sento che sei di nuovo pronto!!!"
Risposi: "Si, certamente …. le tue amorevoli cure mi fanno questo effetto …".
Proprio come noi, Elena e Giuseppe si lavavano l'un l'altro. Anche il cazzo di Giuseppe non gli pendeva più tristemente, ma si era raddrizzato di nuovo.
Non era duro come il mio, ma era già quasi completamente in erezione.
Giuseppe stava insaponando il culo di Elena. La sua mano vagava sempre più a fondo, finché alla fine non l'afferrò da dietro e raggiunse la sua figa.
Elena si sporse un po' in avanti per rendere più facile il lavoro di Giuseppe.
Era visibilmente compiaciuta e si vedeva che le piaceva quello che le stava facendo. Aveva chiuso gli occhi e si dava completamente alle attenzioni che lui le aveva rivolto.
Ma poi si raddrizzò di nuovo e come faceva Virginia con me, si concentrò suo cazzo di Giuseppe. Massaggiandolo, lo afferrò, lo insaponò e, quindi, si voltò verso l'asta che ora nuovamente turgida. Ma anche lei lo abbandonò presto.
Dopo esserci abbondantemente sciacquati, ci sedemmo insieme nei salottini della stanza.
Era totalmente un momento di rilassatezza, non abbiamo parlato molto. Ma ci siamo guardati. Virginia guardava Elena, sdraiata acconto a Giuseppe, con le gambe aperte che lasciavano intravedere il pube.
Virginia mi guardò, poi rivolse lo sguardo di nuovo verso Elena, e con un tono di voce calda disse: “Ci siamo calmati e rilassati tutti, bene ……. a me, però, piace molto quello che vedo, direi che mi eccita e mi attira."
Elena alzò lo sguardo sorpresa. Poi, sorridendo, disse: "Quando vuoi, sarò felice di accontentarti!"
Ci fu di nuovo silenzio.
Dopo un po' Giuseppe mi disse: “Se ti va, andiamo dentro e prendiamo qualcosa da mangiare e da bere.”
Io annuì e, quindi, ci allontanammo.
Al nostro ritorno con snack e vino bianco freddo, notammo Elena e Virginia che si erano distese, una di fronte all’altra, per chiacchierare.
Non ricordo il perché e il come, ma abbiamo avuto tutti, in quei momenti la consapevolezza del fatto che tra di noi quattro era maturata una forma di complicità, direi la chimica giusta, che ci faceva stare bene insieme.
Questa consapevolezza deve sicuramente aver avuto inizio quando Elena ha fatto a mia moglie qualche complimento piccante sul suo corpo, soprattutto per il seno molto sodo e dalla tipica forma detta a “coppe di champagne”.
La stessa, con parole molto esplicite, invitò sua marito, Giuseppe, a massaggiare il corpo di Virginia, dichiarando la sua bravura in tale operazione.
Lui, alzatosi dalla sedia ed attraversato la piccola stanza verso Virginia, ha iniziato a massaggiarle, da dietro, il collo, le spalle. Poi, vedendo la risposta positiva di Virginia, continuò il suo massaggio scivolando sul petto, fin giù al pube.
Allo stesso tempo, io, invitato da Elena mi distesi vicino a lei.
Elena, a quel punto, con una voce sensuale, mi disse: "Guarda cosa stanno facendo i nostri sposi!"
Avevo quasi evitato di guardare, in fondo era la prima volta che la mia Virginia, in mia presenza, veniva “toccata” (e non solo) da un altro uomo, anche se molto amico. Avevo paura di sentirmi geloso, soprattutto se fosse successo, come in realtà poi è successo, vedere mia moglie baciare appassionatamente un altro uomo.
Ma ora che stava accadendo era eccitante e persino quasi naturale. Ho visto mia moglie "in azione" con un altro uomo, come se la stavo osservando esibirsi.
E intanto, avevo la possibilità di baciare e toccare un'altra donna per la quale, spesso, avevo fantasticato.
Quindi, mi girai verso Elena e senza alcun preambolo o discussione la baciai e la accarezzai su tutto il corpo.
Dopo qualche attimo, con mia enorme sorpresa, lei disse: "Mi piace baciarti, ma vorrei baciare ed accarezzare anche tua moglie".
E poi, guardando verso Virginia, aggiunse: "Non vuoi avere il tuo primo bacio con un'altra donna?"
Giuseppe ed io li lasciammo libere, ci allontanammo un po' e guardammo mentre le nostre mogli si abbracciavano su un divanetto e si baciavano sulla bocca, accarezzandosi le labbra a vicenda.
Virginia emise un leggero gemito che mi riempi di gioia. Disse: “Non posso credere che stia succedendo … non avevo idea che sarebbe successo oggi."
Decidemmo di spostarci all’interno della casa, nel soggiorno con ampi divani dove la grande vetrata dava sulla piscina e sul prato del giardino.
Durante il passaggio dalle docce esterne alla casa, io e Giuseppe scoprimmo che le nostre mogli non riuscivano, dall’eccitazione, a tenere le mani lontane l'una dall'altra.
Si sedettero al centro del grande divano, e noi due, ci sedemmo alle estremità.
Virginia e Elena continuarono a baciarsi e toccarsi facendo scorrere le loro mani sui loro corpi.
Virginia, quasi inconsciamente, strisciando sul divano si pose tra le gambe di Elena, dicendo timidamente: "Non so come darti piacere!"
Elena rispose: "Non ti preoccupare, fai quello che ti piacerebbe aver fatto".
Io e Giuseppe eravamo elettrizzati, osservavamo le nostre mogli che stavano avendo la loro prima esperienza insieme.
Elena gemeva e si contorceva: "Sei brava, veramente brava!!!" sussurrò. "Mi stai facendo morire …..!"
A un certo punto, io e Giuseppe, completamente arrapati, ci siamo alzati dal divano per guardare meglio la scena.
Virginia era inginocchiata sul pavimento e leccava Elena tra le sue gambe.
A quel punto, avvicinandomi verso Elena, mi inginocchiai sul divano, proponendole il mio sesso, lei accettò e lo leccò avidamente.
Vidi Giuseppe in ginocchio dietro Virginia, infilarsi tra le sue chiappe e iniziare a fotterla da dietro mentre lei era intenta a leccare la figa di Elena.
Quella era la prima volta che mia moglie veniva penetrata da un altro uomo in mia presenza e, contemporaneamente io stavo con un’altra donna.
Non si distinguevano i suoni soffusi e lamentosi che stavamo facendo un po' tutti, ma la sensazione era che a tutti stava piacendo quello che accadeva in quel soggiorno.
Sono riuscito, dopo un po', a distendermi sul divano e far salire a cavalcioni su di me, in posizione da cowgirl, Elena.
Con grande entusiasmo, mi disse leccandomi l'orecchio: "Voglio sentire il tuo cazzo duro dentro di me, fottimi!!!"
Ed io risposi: "E’ da tanto tempo che lo desidero, voglio assaggiare, fino in fondo, la tua figa." L'energia che si percepiva nell’area era incredibile.
Elena iniziò a cavalcare su di me intensamente, mettendo in mostra gradi doti di scopatrice.
Ad un certo punto, per potersi massaggiare il clitoride, si girò di spalle verso di me e, infilandosi di nuovo il cazzo dentro la figa, masturbandosi, continuò a pompare con vigore sul di me mostrandomi il suo perfetto culo che ho assaporato infilandogli un dito dentro.
Idea che è piaciuta molto ad Elena, che con voce rotta dalla goduria, mi disse: “La prossima volta, se ci sarà una prossima volta, mi piacerebbe averti dentro dietro, ti va?”
“Caspita”, risposi, “certamente che mi va, sempre se Giuseppe è d’accordo”.
Giuseppe non disse nulla, ma guardò negli occhi Virginia, mentre la trombava, come per dirle: “Se me lo dai anche tu il tuo culo, perché no”.
Dopo una lunga cavalcata, abbiamo entrambi condiviso un orgasmo prolungato ed intenso, mentre Virginia e Giuseppe, ancora intenti nella loro azione, ci guardavano.
A quel punto, Virginia era ora sul pavimento, inginocchiata davanti a Giuseppe, prendendo in bocca il suo sesso, disse: "Hai un bel cazzo, voglio godermelo un po' in bocca."
Dall'altra parte del divano, Elena stava ancora lavorando sul mio cazzo. Faceva scorrere la testa su e giù in un movimento ritmico, muovendosi leggermente da un lato all'altro mentre raggiungeva la base del pene.
All'improvviso mia moglie, vedendo cosa stava facendo Elena, ha deciso di unirsi a lei, inginocchiandosi accanto, le due donne si alternavano facendo scivolare le loro bocche bagnate per tutta la lunghezza della mia verga, di nuovo eretta.
Si sono alternati a leccare la cappella, le loro lingue mi sfioravano e poi si toccavano tra di loro. Poi si baciarono a tra di loro.
Ritornando su di me, Virginia disse: "Ti piace sentire le bocche di due donne su di te allo stesso tempo?"
In effetti, molte volte, durante i nostri momenti di intimità, avevamo spesso fantasticato su una situazione del genere.
Ora stava davvero accadendo. Qualcosa che avevo fantasticato così a lungo, e visto in così tante scene porno, stava realmente accadendo nella mia vita.
È successo così tanto, così in fretta. Sembrava tutto immaginario e non raggiungibile, eppure stavamo vivendo questi potenti momenti di estrema goduria.
Era estremamente eccitante vedere Elena leccare la figa di mia moglie. La prima volta che mia moglie riceveva il piacere orale da un'altra donna.
Dopo che Elena ebbe finito di baciarla, la guardai, era molto eccitata e, sembrò leggesse nella mia mente: "Vuoi assaggiarla, su di me?" lei disse.
Lasciai uscire qualcosa tra un grugnito e un gemito, e Elena e io ci baciammo profondamente, affamati, leccandoci le labbra e le lingue a vicenda. Assaggiavo gli umori di mia moglie sulle labbra di un'altra donna.
Ricordo mia moglie che strisciava sul pavimento per mettersi di nuovo tra le gambe di Elena. Lei gemette e dal piacere si contorceva: "Sei veramente brava, mi fai impazzire," sussurrò "Continua, …. continua, mi stai facendo venire di nuovo!"
Mi sono allontanato un attimo, avevo bisogno di bere qualcosa, ero troppo eccitato.
Dopo aver bevuto un drink, sono tornato verso loro, la scena che mi sono trovato davanti era meravigliosa: Elena era inginocchiata sul divano a leccare la figa di mia moglie, mia moglie si era sdraiata sul divano, mentre Giuseppe, in ginocchio sul pavimento, leccava Elena da dietro. Dopo pochi minuti, Elena, con un grande urlo di piacere, venne di nuovo.
Elena dopo un po', si allontanò, Giuseppe allora si coricò sul divano e chiese a Virginia di salirgli sopra. Iniziarono una nuova scopata.
A quella vista del culo per aria di Virginia, mi è ritornato in mente una sua fantasia più volte detta, avere due cazzi in contemporanea che la fottevano. Mi sono infilato dietro di lei, lentamente, mi sono proposto con il cazzo teso verso il culo.
Con l’aiuto di Elena, nel frattempo rientrata nel gruppo, abbiamo inumidito, con dell’olio, il buco e le pareti del culo di Virginia e, dopo aver lentamente appoggiato ed entrato il mio cazzo, ho iniziato a fotterla da dietro mentre lei stava seduta su Giuseppe.
Elena a quel punto, con le gambe aperte, si era posizionata sulla faccia di Giuseppe, per avere la sua parte di attenzioni.
Era la prima volta che mia moglie veniva penetrata da due uomini contemporaneamente, e io potevo distinguere dai suoni bassi e lamentosi che stava facendo nella sua gola che la sensazione le piaceva ed anche molto.
Virginia ha iniziato a muoversi e a far entrare in profondità i due cazzi, poi sempre più veloce. Ogni movimento del suo corpo si riverberava nell’espressione del viso, come se stesse dedicando tutto ciò che aveva appreso da anni di esperienza nel piacere degli uomini in questo atto intimo.
Sentì Giuseppe dire: "Sei meravigliosa, sto venendo!" e Virginia rispose un una sorta di grugnito: "Uhh-huh!" senza fermare il suo movimento, anzi aumentando la forza e la velocità.
Giuseppe venne dentro Virginia urlando di piacere: “Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!! Sii!! Sii!”.
Anche io ero quasi pronto e dissi, con un profondo sospiro e sussurrando: "Oh Dio .... sto vendo!!!"
"Uhh-huh," disse Virginia.
Avevo visto il marito di Elena scopare mia moglie, l'avevo vista mentre leccava la figa di mia moglie, ora volevo che Elena assaggiasse me. Volevo venire nella sua bocca, volevo possedere anche quell'aspetto di lei.
Tirai Elena verso di me, e con grande piacere mi accorsi che lei aveva già compreso la mia idea. Infatti lei senza indugiare, iniziò a leccare ed a prendere in bocca il mio pene. Succiando e leccando dalle palle in su e poi agguantandolo per tutta la sua lunghezza dentro la sua calda bocca.
Cominciai a tremare e gemere, la mia erezione esplose in tante pulsazioni, in una cascata di piacere, eiaculando con forza nella bocca di Elena.
Lei rimase ferma, appoggiando la mano contro il mio scroto, la sentii deglutire senza staccare la sua bocca da me.
"Oh Dio!!!!" dissi, senza fiato.
"Stai bene?" lei disse. "Mi è piaciuto inghiottire il tuo sperma."
"Sei grande!!!!" le ho detto. Era così ... intimo.
Abbiamo finito la serata con un ultimo bicchiere di vino. Ricordo di aver visto mia moglie e Elena, nude, mentre si versavano da bere l'uno per l'altra, e proprio questa scena si rivelava ai miei occhi incredibilmente sexy.
Mi piaceva la sensazione scaturita dal vedere mia moglie nuda con un'altra donna, anch’essa nuda di fronte a me e un altro uomo.
Adoravo sapere che quest'altra coppia aveva avuto modo di sperimentare parte di ciò che amavo di più di questa donna.
Mia moglie ed io ci vestimmo per andare a casa, e prima di andarcene ognuno di noi ebbe un ultimo bacio della buonanotte da Elena e da Giuseppe.
Io e mia moglie siamo saliti in macchina e siamo ripartiti per casa, eravamo soddisfatti, ridevamo scambiandoci occhiate complici.
Non sapevamo se la nostra esperienza con Elena e Giuseppe, da poco fatta, sarebbe finita per essere una cosa da fare una volta sola, o se ci sarebbero state altri incontri, ma ci ha dato, in ogni caso, un'enorme sensazione di sicurezza e avventurosità che, sicuramente, resterà e ci consentirà di portare avanti la nostra relazione.
10
3
7 years ago
Al2016,
62
Last visit: 16 hours ago
-
Mike e zik amici di figa. cap 4 (ultimo)
MIKE E ZIK AMICI DI FIGA (genere vario) CAP. IV
Johanna porta Moane ad appoggiare sul tavolo il suo sedere... un sedere che Zik solo in quell ‘ intrigantissimo momento nota: un culo in fondo perfetto: un mandolino fatto da liutaio esperto. Tondo come Giotto solo avrebbe potuto fare. Morbido come … solo chi lo avrebbe toccato poteva capire.
Zik era ammaliato: una donna sempre considerata modesta,quasi insignificante, con un corpo che era in realtà un vero ben di Dio, dolcissimo e armonioso, e in quel momento assolutamente perfetto! Una donna con una spontaneità sessuale che avrebbe eccitato un morto! E… non ultimo… con una VOGLIA… una voglia… ansimante! Da capogiro.
Il culo di Moane aveva toccato il tavolo e lei vi ci aveva appoggiato ben bene le stupende chiappe sode e tonde. Inaspettatamente… Un suono umido, come se il tavolo fosse stato bagnato: sciaff! Eppure il tavolo era fuori dalla zona vapori … come poteva essere? Era Moane… , che era ormai un lago di piacere!
Nonostante la sua non più tenera età Moane sta aumentando il ritmo del suo respiro, la voglia di contatto con il suo corpo e la rapidità dei suoi movimenti, che hanno denudato le tette della bellissima amica vestita di lino… ma ormai poco vestita. Johanna infatti, a piedi nudi, con il sonaglio dolce della cavigliera indiana si ritrova con il top abbassato, ed è ora vestita solo della gonna di lino lunga. I capelli lunghi scuri e ramati e due capezzoli lunghissimi, danno piacere a Moane, sempre più eccitata. Johanna si sta totalmente concedendo al piacere naturalissimo che sente insieme alla quasi incoscia Moane. Abilissima nel multitasking: Segue Zik, asseconda Moane e… gode di suo!
Johanna ormai si sente come fosse una protagonista del film ad altissimo contenuto erotico che si gira di fronte a Zik, e le piace sia quello che fa che quello che provoca in Zik, oltre al piacere che da a Moane. Quindi, da protagonista spontanea, con la sua dolcezza ed umanità, ma non senza un senso di eccezionale trasgressione che la fa sentire profondamente desiderata, e una bella troia, ma approvata da tutti, lentamente e dolcemente, prima sfila la gonna a Moane, e poi le mutandine… giù giù sulle gambe nude della dolcissima amica che non smetteva di ansimare e di baciarla.
Moane si era seduta sul tavolo a gambe larghe, mentre sotto il pelo corto della sua fichetta (fresca e rasata da poco) spuntava l’angolo del tavolo. Le gambe quindi tendevano ad allargarsi. E quella fichetta dolcissima si mostrava sempre più aperta… E Zik non perse il comando: indicando la patatina fresca in vista, fece il gesto di leccare!
Johanna a quel punto sta diventando sempre più presa dall’eccitazione e… sempre più porca. Non lo fa più per Moane, ma per la trasgressione e l’eccitazione che insieme alla naturale dolcezza e umanità, l’hanno conquistata. Quasi violentemente si stacca da Moane che ansimava, si mette davanti alla figa dell’amica, posa entrambe le mani sull’interno dellecoscie e…. tira fuori la lingua con un sorriso aguzzo e penetrante… come a dire “Guarda di cosa sono capace”! Moane si stupisce, come a risvegliarsi e a prendere coscienza di tutto ciò che ava fatto. E con la coscienza arriva il giudizio su se stessa: NO! Non era una soluzione quella… non avrebbe cambiato nulla tra lei e Mike… e non voleva più che Johanna continuasse. Scosse la testa per dire “NO…” Ma Johanna, la bellissima donna in stile indiano, ma italianissima, si china sedendosi sulle caviglie e ora non l’avrebbe fermata più nessuno! Sbatte via il braccio di Moane (che aveva ripreso coscienza e la stava fermando) e si tuffa nel morbido delle sue doppie labbra… E Zik… a bocca perta.
***
Moane subisce il colpo sul braccio e quello sulla fregna ! … E si contorce sul tavolo sbattendoci sopra la schiena mentre si sdraia violentemente, ritornando nell’incoscienza del piacere più sublime!! Cade anche qualche cosa per terra. Qualche rumore in più oltre ai mugulii delle due femmine impazzite per motivi diversi. Forse anche delle posate o del ferro…? un colpo di un cancello che sbatte…? sembra di sentire di tutto in quel momento.
La scena è perfetta per una masturbazione senza respiro! Moane sdraiata, a gambe larghe, piegate, colle scarpe sul bordo del tavolo, ha addosso solo (oltre alle scarpe) la maglietta bianca col collo di struzzo che è diventata trasparente per via del sudore. Gli enormi seni con aureola gigante fanno da ponte alla parte della maglietta che va da un capezzolo all’altro, unica parte rimasta bianca, mentre tutta la maglietta rimanente (aderente) ha preso la colorazione scura della pelle bagnata dal sudore. Scendendo, la scena non cambia: sudore che esce dai pori della pelle, umore che esce dalle labbra mai lasciate ferme dalla lingua dolce ma sempre più forsennata, di Johanna… sudore dai suoi capelli, sudore dalla sua schiena nuda… E…? Quello cos’era? Sudore che cadeva grondante sui piedi di Johanna e per terra? NO…!
Anche Johanna adesso …. Gocciolava sui propri piedi!
Ora però basta: Zik ha deciso di intervenire. Non ne può più di fare il guardone, come in crociera, anche se la cosa lo manda in estasi. Vuole scoperchiare il lato B a Johanna, e penetrarla da dietro in uno o l’altro degli orifizi. Johanna infatti sta godendo sì, ma solo nel cervello! Aveva bisogno di un grande cazzo tutto per lei. Le grandi spinte di cazzo le avrebbero anche dato il ritmo della leccata a Moane che ormai in preda alla sua ampia semplicità senza tabù prima con un filo divoce “Ah! Si! SII! NON SMETTERE, e poi grida: JOHANNAAAAAAAAAAAA!!!
Johanna, sentendo URLARE il proprio nome da una Moane ESTASIATA, si eccita ancora di più e oltre alla leccata infila un dito nell’ano all’ANIMALE che aveva davanti, in estasi sul tavolo! Lo fa però….. da donna! Dolcemente! In pieno controllo del piacere dell’amica. Prima succhiando il dito e inumidendolo tutto. Poi… prima solleticando l‘ano (sempre senza staccare la lingua dalla fica), e poi spingendo il dito dentro mentre Moane stringe le chiappe e le rilascia… le stringe e le rilascia, e quando le rilascia il dito entra lento ma deciso… come attraverso una porta che si apre e si chiude… finchè… la porta è aperta.
E sulla porta appare Mike!
***
Mike, entrato mestamente per non essere riuscito a fare nulla (Nulla!) con la Berbera, … ora… è scombussolato …. ! Bocca spalancata, certamente preso in contropiede, …
E il cervello si libera del pensiero della disfatta subita al porto… e il sangue dal cervello, scende al cazzo.
NON AVEVA MAI VISTO MOANE in atteggiamento LESBO. Né MAI l’avrebbe sospettato.
La lingua di Johanna lubrificava il lungo clitoride rizzo di Moane, sempre ad occhi chiusi, impazzita e senza controllo, che dall’agitazione e in preda al delirio di un piacere così semplice e spontaneo, per aumentare il suo piacere … ALZA i piedi da terra, e verticalizza le gambe al cielo: l’ano era tutto per Johanna.
Mike non credeva i suoi occhi. La sua semplice Moane… era diventata una prima donna assoluta di un cast hard e soprattutto… godeva come una vacca! E tutto con assoluta spontaneità !!!
Johanna era in preda anche lei al delirio della nuova esperienza bi-sex e desiderava solo far venire Moane… che era sempre più vicina a quel momento. Quindi non smetteva di leccare il clitoride di Moane, tenendo aperta la figa dell’amica con una mano e infilando dentro e fuori il dito dell’altra mano nel culo di Moane, grondante di piacere.
Moane, che per istinto aveva sempre tenuto gli occhi chiusi sotto il suo caschetto biondo, assaporando così tutto molto di più, non aveva più modo di tornare alla ragione e ovviamente non aveva visto Mike. Ma godeva e godeva, urlando e tremando dal piacere. Unica cosa che indossava: le scarpe e le piume di struzzo, perché ormai la maglietta bianca bagnata non esisteva quasi più. La Donna che succhia si mette in ginocchio, vestita solo della gonna di lino e della cavigliera, e nel chinarsi fa sporgere il culo…
Zik non ce la fa più: estrae il suo cazzo durissimo e come un aquila artiglia la gonna di lino con modi ruvidi, animaleschi e vuole penetrare con colpi duri quella figa ormai grondante.
Johanna capisce cosa succede ed eccitandosi ancor più fa sporgere il suo gran culo desideroso senza smettere il cunnilingus. Zik che MAI pensava di avere una avventura del genere scoperchia al massimo le chiappe di Johanna e la incula senza chiedere permesso...
Moane sente il ritmo diverso e le botte sulla sua fichetta: dal dolcissimo succhiarle il clitoride alle botte su di esso Moane esplode: Gira all’impazzata la testa a desta e a sinistra, aggrottando le sopracciglia e facendo uscire lacrime e Urla di godimento! AAAhh! AAAh!!! AAAHHH!!!!!!! E i piedi tornano a terra, poi salgono forsennatamente sul bordo del tavolo diventando quasi… prensili! Le braccia istintivamente buttate all’indietro… cosa voleva fare? O si sentiva di fare? Certamente non stava pensando… Le mani appoggiano sul tavolo e… SU il culo! Per istinto irrefrenabile Moane era ora nella posizione A PONTE, come un tavolino, ma con fica spalancata e protesa in avanti e testa e collo all’indietro, sempre roteanti a destra e a sinistra, ansimando violentemente.
Mike impazzisce dal piacere nel vedere la sua Moane così in estasi in quel trio. Estrae finalmente l’uccello turgido sapendo che questa volta avrà tutto quello che voleva e anche molto di più.
Con una decisione da comandante dei Marines si abbassa la cerniera, e vola alla bocca di Moane, che aveva sempre gli occhi chiusi. Con una mano sulla nuca le fa ingoiare il cazzo. Moane … non capisce… ma vede che Mike era tornato e…finalmente LA VUOLE! LA VUOLE CON UN ECCITAZIONE DA TORO. Si sente in paradiso…. E il suo godimento non conosce precedenti…. IN BOCCA IL CAZZO DEL SUO UOMO, LA FICA DITALIZZATA DA MANI INCANTATE, IL CLITORIDE SUCCHIATO E LECCATO COL RITMO DEI COLPI CHE JOHANNA PRENDE NEL CULO…… MOANE GODE …….E ……..
S – Q – U – I – R – T – A !!!!!!
****
Su tutto! UN IDRANTE !!!!!!!!!!!! Uno spruzzo apertissimo, amplissimo e fortissimo, che prende dalla faccia alle tette di Johanna, fino su alla faccia di Zik !!!!
E a quel punto, faccia grondante di umore di donna, e sensazione mai provata da grandissima troia… anche Johanna mette la sua mano ad arrovellarsi la fica, mentre il culo è costantemente penetrato forsennatamente dal suo uomo, ormai diventato BESTIA URLANTE (QUANTO SIETE FIGHEEEEEE!!! QUANTO SIETE PORCHEEEEEEEEE!). E sulla la sua figona già grondante di umore passa in modo frequentissimo la mano aperta a destra e a sinistra a pendolo, strapazzando il suo grilletto: e in perfetta sintonia con la dolcissima amica SQUIRTA PURE LEI !!!! Johanna squirta a spruzzi discontinui, ad ogni spinta di cazzo di Zik. Vedere una bellezza della natura come Johanna squirtare fa venire Zik immediatamente, ma senza uscire dalla sorca della bellissima donna che sta scopando, e non si sa per quante volte, continua a scoparla e a venire.
Mike attonito… vuole scoparsi Moane e strappa la figa dalla bocca di Johanna, bocca che, privata improvvisamente di un godimento, per difesa e in un attimo di deirio, usa i denti per trattenere il clitoride gigante di Moane riuscendo solo a pizzicarlo! Moane SPALANCA GLI OCCHI ululando!!!
Mike in estasi alla visione di tutto ciò, punta al culo della propria donna…, culo mai provato prima, forse per mancanza di interesse.
E Moane, la semplice Moane, genuina come il sole, quando nel culo, fino a quel momento scopato da un dito femminle, sente arrivare un cazzo superdotato in circonferenza, RI-SQUIRTA stavolta un getto senza fine mentre urlava: SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII !!! Un respiro e poi squirta ancora: SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII !!! respiro, poi: SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!!!!! Due stantuffate, e … SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII !
La testa sbatte da destra a sinistra: SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII, ansima intanto che Mike la sfonda e la schiena si inarca: SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII !
Per 8 volte …… un idrante… Negli occhi e nella bocca aperta degli osservatori!
***
I quattro amici sono coricati tutti sul letto ampio di Moane e Mike nella stanza buia illuminata solo dalla luna. Luna che guardano fuori dalla finestra perta, nudi. Nessuno parla. Ancora gli occhi spalancati al pensiero di cosa era successo…
Si addormentano tutti dopo poco, esausti…. Ed ancora increduli.
I loro sogni non li conosciamo…. Ma a volte la realtà li supera.
8
0
7 years ago
admin, 75
Last visit: 11 hours ago -
Mike e zik amici di figa. cap 3
MIKE E ZIK AMICI DI FIGA (genere vario) CAP. III
Quella sera Zik e Johanna si presentano alla porta della casa di Mike e Moane. Sono molto in ghingheri. Moane va ad aprire, e Zik le fa una grande festa e le presenta subito Johanna. Moane si complimenta per il vestito di Johanna: bianco avorio, di morbido lino, schiena nuda e decoro di perline sul seno. Johanna è molto bella, magra, elegante, mora e… fresca di parrucchiera: i capelli bellissimi, lunghi, coi riflessi ambrati e col movimento a ricciolo alla fine. Zik ne è fiero, e si vede. Di “strano” Johanna ha che… non se la tira! Non si sente importante perché bella. E’ bella, punto. Come un'altra è meno bella. Per lei la bellezza non è così importante. E’ invece attenta e dolce. Un pezzo raro da vedere per un uomo. Ma non dimentichiamo il punto di vista della donna: Johanna, bella, seducente e talentuosa, e al contempo molto umana e quasi… semplice, è una amica che Moane avrebbe sempre voluto. Johanna è anche pratica. Mette in riga Zik quando questi non è abbastanza attento alle altre persone e si comporta “da orso”, come gli uomini spesso fanno. Johanna … poteva essere una suora con molto talento intelligente e bella. Difficile quasi da… immaginare.
Le prime battute si svolgono all’ingresso e in salone, mentre poi, come sovente accade, il fornello chiama, e tutti si spostano in cucina.
Johanna ha i tacchi con perline, in nuance colle perline che impreziosiscono la sua coppa B. Ma i tacchi dopo un po’ le fanno male ai piedi. Quindi, poco dopo chiede di poterle togliere e rimane a piedi nudi tutta la sera. Bei piedi. Magri. Smaltati di un blu scuro serio, molto elegante. Una cavigliera di argento indiano. Tribale, insieme ai quei suoi piedi nudi.
Moane invece è apparentemente opposta: Capello corto biondo a caschetto. E’ sicuramente sempre stata una ragazza normale, magari nemmeno molto apprezzata, per la sua semplicità , tra la boy-scout e la insignificante. Ma ha una gran dote: la spontaneità, il candore, la profondità delle cose vere. Una “ragazza” attenta e dolce. Vestito semplice, nulla che ricordi il vestito di Johanna o le feste di gala. Solo le scarpe spiccano , molto femminili per l’occasione, di un camoscio color amaranto-fucsia. Gambe nude, belle, dolci. Una semplice gonna a scacchi, una maglietta bianca con scritta con brillantini, ma con una piuma di struzzo a bordare il decoltè, un bel seno abbondante, una 4a piena. Non era altissima, e non era magrissima. Le braccia però proporzionate, viso molto dolce e sorridente. Una persona equilibrata. Una persona buona, lontano un miglio. Piacevole, ma non intrigante. A prima vista.
Poi, dopo i primi convenevoli e discorsi introduttivi, Moane, intanto che è ai fornelli, nell’ isola centrale della cucina, deve ammettere: “Mike non è ancora tornato, ma sarà qui a momenti…”
Zik mangia subito la foglia e Johanna pure, perché glie ne aveva accennato Zik.
Sono sempre tutti e tre in cucina, mentre ancora l’arrosto cuoce, che dopo un po’ sia la musica di sottofondo che le battute finiscono… e Moane dopo un lungo silenzio che prelude a qualcosa di importante, scoppia a singhiozzare e poi a piangere in preda alla tristezza. “E’ ….con un’altra… lo so! Non…. non mi vuole più… ! “
Colti di sorpresa dal pianto ma non dall’argomento, Zik e Johanna provano a ribattere: “Ma che dici? Dai…- prova a tranquillizzarla Zik… e Johanna, sorpresa, si avvicina a sostenere fisicamente l’amica.
“Mike ha ragione! – continua Moane- Io…. non sono sexy,… non mi metto i tacchi a spillo e la guepiere… sono semplice…”
“Dai… - partecipa umanamente Johanna – su…” e l’abbraccia, mentre Moane si lascia andare e non muove le braccia, penzoloni. Era letteralmente disperata…!!!
***
Occhi chiusi e in pianto, Moane porta indietro la testa dalla disperazione, mentre Johanna evita che cada, prima spaventandosi un attimo e poi tenendola e sostenendola.
Moane respira, ma non apre gli occhi tristi. “Non mi vuoleeeeee!”. Porta la testa in avanti e la piega in giù, ormai in una crisi depressiva. Zik è imbarazzatissimo, perché sa dove è Mike, e sentendosi vicino a Moane, viene quasi da piangere pure a lui, così come a Johanna, che però cercava di rimanere lucida, essendo una donna pratica. Abbraccia infatti Moane con tutto il suo cuore e porta la testa di Moane sulla sua spalla. Dondolandola un po’ come a calmarla.
“Mike non ha mai apprezzato davvero nè me nè il mio corpo… - continua amara e con tono molto basso, Moane – non sono abbastanza donna….” e sudava, disperata, confusa.
A quel punto, senza schifo del sudore, Johanna con una mano le prende la testa e l’altra la schiena, appiccicandola a sé. Zik non potè fare a meno di notare che il seno grande e il seno piccolo si erano incontrati e premevano attaccati, ma in quel momento non c’era godimento. Solo tristezza.
Moane per l’abbraccio, sente un po’ di calore umano e girando la testa (sulla spalla di Johanna) verso l’interno finisce col naso e la bocca contro il collo di Johanna, anche lei dispiaciuta e sudata per il vapore della cucina, e l’emozione della tristezza.
E senza sapere bene cosa fa, sudatissima, ansimando e singhiozzando Moane…. Si alza dal collo e si attacca alle labbra di Johanna, baciandola!
Johanna… si irrigidisce immediatamente e spalanca gli occhi, così come Zik, sbalordito.
Si passa in un attimo dai lamenti, le consolazioni e i singhiozzii, al silenzio. Alla pace…. di un bacio. Non importava che fosse saffico.
Zik si intenerisce per la scena. Come una bimba che ha bisogno del bacio della mamma.
Johanna con ancora gli occhi sgranati e con la sua umanità rimane immobile e non osa ribellarsi, anche se l’istinto… insomma, baciare una donna non era cosa per lei… Ma in quel momento… le capitava.
Johanna nota nel silenzio che Moane insiste nel bacio perché trova finamente pace e piacere, e quindi anche Johanna si addolcisce. La lascia fare. Le vuole bene... è il bacio è dolcissimo.
Le mani di Moane dolcmente prendono a carezzare il viso di Johanna mentre non smette di baciarla. Poi attraversano i suoi capelli dalla fronte al collo, e il suo bisogno di umanità… sale. Insieme al suo respiro ansimante, mezzo soffocato dal bacio dolcissimo… e lunghissimo.
Le mani di Johanna che prima stringevano Moane e poi si erano irrigidite… riprendono a carezzare la maglietta sudata di Moane, vedendo che le faceva bene. Moane era felice in quel momento e Johanna per nulla al mondo l’avrebbe lasciata o avrebbe smesso di carezzarle la schiena. In fondo, pensava Johanna che doveva razionalizzare, un bacio delicato sulla bocca non era mica necessariamente da lesbica…
…finchè Moane sempre più sudata e bisognosa di sentirsi amata… non ci mise la lingua!
***
Una lingua davvero morbida… che si muove lentamente… avida di calore umano.
Le mani di Zik… a quel punto sono sul cazzo.
Moane è partita… in preda a una dolcezza mai provata prima. Si sente capita. Amata. Finalmente. Non sa più che sesso abbia. Ma non è più importante. La sua spontaneità ha preso il sopravvento. E’ lei al 1000 per 1000!
Johanne ha riaperto gli occhi e senza togliere le labbra da quelle di Moane guarda supplichevole Zik come a chiedere: “ e ora che faccio?”
E’ qui che Zik, per la prima volta con Johanna, diventa il leader e il regista assoluto: lascia il cazzo e scatta ad indicare a Johanna di non muoversi e, col palmo della mano rivolto alla fdanzata, Zik le fa cenno di calmarsi e di continuare…
Ed è solo qui che, fidandosi di Zik, Johanna finalmente smette di preoccuparsi e… accetta completamente Moane!
Moane intanto passava dalla dolcezza e dalla delicatezza ad una maggiore intensità, cominciando a baciare sul collo la sua amica, sotto i folti capelli lisci e ben pettinati e nel complice coinvolgimento del vapore della cucina…
Johanna a questo punto chiude gli occhi e “sente” Moane. Che la stava leccando!
Con dolcezza innata… Sul collo, sulle spalle, sul seno… e qui… Sotto alle perline una piccola erezione: il capezzolo duro di Johanna. Le due donne erano avvolte dal vapore, dal sudore, dalla sensazione di un massaggio così delicato che nessuna lingua da uomo avrebbe potuto creare.
Ma prima ancora di capire questo… a Johanna sembra che il solletico del vapore che le gocciola addosso all’ esterno del corpo….. le stia scendendo, anche e copiosamente, in ….fica!
Zik intanto non vuole che il “sogno sonnambulo” finisca e Moane si “svegli”. Quindi a gesti , senza emettere un suono (si sentiva solo l’ansimante Moane e … forse basta) indica il tavolo della cucina, libero dalle sedie che erano state usate in sala, dove far appoggiare Moane. Johanne ubbidì, accettando la regia di Zik, ma come ogni grande attore fa persino di più… ormai partecipe (come mai avrebbe pensato), in un desiderio che sta a metà tra la curiosità di un nuovo e inimmaginato godimento e il suo lato pratico che le dice di assecondare “tutto ciò che fa piacere a Moane”. Ma ormai… non solo a Moane!
***
7
0
7 years ago
admin, 75
Last visit: 11 hours ago