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Erotismo
L'EROTISMO PER MOLTI SEMBRA UNA COSA BANALE PER ME INVECE è QUALCOSA DI STUPENDO MOLTE VOLTE MI SONO TROVATO IN SITUAZIONI IN CUI SEMBRAVA DI DOVER FAR SESSO CON IL CRONOMETRO MI SPIEGO NEL SENSO CHE LO TIRAVI FUORI E SI ARRIVAVA HA FAR SESSO SENZA NESSUN PREAMBOLO INVECE LE MIGLIORI SCOPATE LE HO FATTE CON GENTE CHE SI PRENDEVA TUTTO IL TEMPO POSSIBILE è IMMAGINABILE NEL SENSO CHE LA DONNA LA SPOGLIAVO LENTAMENTE LECCANDOLE TUTTE LE PARTI DEL CORPO POI PIANPIANO ARRIVAVAMO ALL'ATTO SESSUALE QUESTE TRA LE MIE ESPERIENZE SONO QUELLE CHE RICORDO CON PIù PIACERE
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17 years ago
pmarinaio,
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Last visit: 7 years ago
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La nostra prima volta.
Vorrei parlarvi della nostra prima volta, si la prima volta in cui ci siamo trovati io e mia moglie faccia a faccia con i nostri desideri più nascosti, là dove essi si mettono alla prova immuni da falsi moralismi o ipocrisie sessuali.
Ormai era diverso tempo che io e Giulia, durante i nostri rapporti sessuali, favoleggiavamo su quale sarebbe potuto essere la nostra reazione nel confrontarci con un’altra coppia, magari affine alle nostre idee sul sesso.
Così dopo vari ripensamenti, e una periziosa selezione, scegliemmo una coppia di Salerno, che per rispetto della loro privacy, chiameremo Claudio e Anna. Li scegliemmo perché le conversazioni su msn con loro era molto piacevoli, affini a noi per gusti estetici, culturali e anche sociali.
Scegliemmo un winebar per vederci, io mi presentai in giacca e cravatta, Giulia con un completo nero aderente quanto basta e mini quanto bastava.
Trovammo Claudio e Anna già al tavolo, fu facile individuarli nella sala, anche perché Claudio mi aveva detto che avrebbe indossato un foular nero a righe gialle.
Facemmo le presentazioni di rito, Anna mi colpì subito , mora, capelli liscissimi con frangetta, occhi scuri, pelle ambrata, bocca carnosa, indossava un fuson nero con paiette.
L’ovvio imbarazzo iniziale, fu stemperato da del buon vino che sorseggiavamo lautamente, nonché dal senso di jumor di Claudio, che servì molto a entrare in confidenza e soprattutto in argomento…
I nostri amici avevano già avuto qualche esperienza, e volentieri ci lasciammo guidare. Sembrava , dopo un po’, che ci conoscessimo da una vita.
Si rise e si bevve copiosamente, Anna a un certo punto mi chiese di indicargli il bagno, nel quale ero stato poco prima, non so veramente se non capiva o faceva finta di non capire, sta di fatto, che anche grazie alla insistenze di Claudio, l’accompagnai nella toilette.
Da gentlmen della situazione, l’aspettai nello spazio antistante alla zona donne, dopo un po’ Anna uscì , la vidi allo specchio ridarsi una tocco di rossetto, si voltò di scatto e vide che la vedevo, mi sorrise maliziosamente, si voltò di schiena, abbassandosi con le mani alle scarpe, rivelandomi un sedere sontuoso, in cui si era smarrito un perizoma nero. Non resistetti, mi feci coraggio e sfidando la sorte, entrai nel bagno e senza pensarci su due volte gli infilai le mani sotto tra culo e figa, Anna reagì con volutà al mio gesto, per nulla intimidita, si voltò, accarezzandomi freneticamente da sopra i pantaloni il mio pene, ci baciammo continuando ad accarezzare i nostri frementi corpi, poi dei passi che si avvicinavano ci interruppero, cosicché decidemmo di rientrare in sala.
E lì, ahimè, tra il nostro stupore, vidi Giulia seduta sulle ginocchia di Claudio, ridevano come pazzi, dissero che volevano vedere la nostra reazione, che a dire il vero fu di somma meraviglia…
Verso mezzanotte decidemmo di lasciare il locale per la casa di Claudio.
La casa dei nostri amici era molto accogliente ci accomodammo in un grande salone, su dei comodi divani, dopo un po’ la stanchezza ci vinse, sarà stato il vino, l’ora o cos’altro, ma finimmo per addormentarci tutti.
Dopo qualche oretta, mi risvegliai, c’era una luce soffusa in tutta la casa, vidi Giulia continuare a dormire, ma non vedevo più i nostri amici, mi alzai per cercarli, dopo poco, lì trovai nella loro stanza da letto mentre scopavano amabilmente, non mancò molto che subito mi videro, Claudio mi fece segno di avvicinarmi, in due mi spogliarono, Anna scivolò rapidamente con la bocca sul mio turgido pene, circondandolo con la sua bocca carnosa, Claudio passò da dietro e continuò a penetrarla con più enfasi di prima, fu proprio in quell’istante che vedemmo Giulia che sull’uscio della porta osservava quella donna spompinarmi indifferentemente sotto i suoi occhi. Claudio gli andò incontro, in quelle condizioni, ossia con un pene così duro da sembrare un trampolino da tuffi, vidi che l’accarezzò lungo tutto il corpo, poi lentamente incominciò a spogliarla, Giulia sembrava quasi ipnotizzata, non riusciva a togliermi gli occhi da dosso, fino a quando, Claudio con una certa pressione della testa, la spinse con decisione verso il basso, dove in ginocchio cominciò a succhiare e poi a leccare il cazzo di Claudio. Solo in quell’istante mi accorsi che Anna, a cui non era sfuggito nulla di quello che stava succedendo a suo marito, si era voltata, e prima che me ne accorgessi, in un attimo si fece penetrare dal mio pene, ormai sull’orlo di un collasso.
In realtà vi devo confessare, che i patti non erano stati quelli, eravamo rimasti d’accordo per un rapporto soft, fatto di giochi manuali e orali, ma evidentemente il gioco ci era sfuggito di mano. Io mi sentivo piacevolmente sedotto, vinto e disinibito in tutto il mio essere, anche se sperai fino all’ultimo che Giulia sarebbe stata più forte di me…………ma non sarebbe stato giusto, bastò semplicemente che Giulia poggiasse le mani a terra, già era in ginocchio, che Claudio, in un attimo, gli infilò dolcemente il suo cazzo nella figa, gesto che Giulia commento con un gemito di piacere, che mi fece sudare freddo. Mi spostai di lato, per poter vedere meglio quella penetrazione di mia moglie, sentivo di godere di più per quello che vedevo che per quello che praticavo, e penso che per tutti era così, solo allora fui consapevole del gioco delle coppie, e di come i sensi possano amplificare le emozioni sino ad annullare la vergogna, non avevo mai desiderato mia moglie come allora……………………..
Dopo un po’ esplosi in un’abbondante sborrata sul viso di Anna, Claudio di lì a poco venne sulla schiena di Giulia.
Stanchi, sfiniti ma soddisfatti cademmo insieme sul letto, al risveglio ci fu un’altra ripresa, successe di “peggio”………..ma questa è un’altra storia.
Baci.....................................Carlo
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17 years ago
caraalice,
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Last visit: 15 years ago
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Come ho capito chi ero................
anni fà mio cugino salvo nel vedermi che vedevo la bozza dei sei pantoloni, mi sussurò: " è tutto merito tuo o meglio colpa tua!"
" come colpa mia?" risposi stupito/a.
" Si il tuo culetto mi fà questo effetto. Ora devi calmarmi ti insegno a come farlo e come succhiare."
"Come succhiare e che cosa?" chiesi io con aria ingenua ma da vera puttanella sculettai un pò provocandalo ancor di più.
Salvo capì che era fatta e continuo: "Vedrai ti piacerà essere la mia fidanzata da ora in poi. Apri, prima di tutto, la bocca, ma non troppa, ecco, così. Adesso prendilo in bocca ( vidii che l'aveva tirato fuori dai pantaloni). Si, brava, tra le labbra che da domani le voglio ben truccate col rossetto se esci con me, ma solo la punta. Non stringere troppo, lasciati andare , amore. Lecca, come se fosse un bel gelato, con la lingua, lascia entrare ancora un pò, ancora un pò in bocca il CAZZO, ancora un pò, ecco, così....................
Mi insegnava veramente tutto e, dopo qualche minuto, posso dire che andavo tutta sola come una esperta bolognese. Succhiavo con gusto solo la punta del CAZZO, ma a detta di salvo, lo succhiavo bene. Che favola sentire l'uccello scaldarmi la bocca e diventare sempre più duro e grosso. Ho alzato gli occhi, felice di vedere che era contento di come io lo succhiavo e che le carezze della mia bocca lo eccitava. Mi picchiettava sulla testa, come volesse darmi il ritmo giusto e mi diceva: "Dai, tesoro e amor mio, succhia un pò più in fretta, più in fondo, comincia ad ingoiarlo, ecco così brava dai, continua, lascia che ti scenda tutto in bocca. Senti come è buono.........................I coglioni ti toccheranno il mento e poi le labbra, respira solo col naso, non aver paura, paura continua a pompare tanto deve farlo sempre da oggi.
Imparavo un mucchio di parole nuove cazzo, ciucciare, fare pompimi, coglione e anche glande: A salvo piacevano quelle parole si sentiva di essere mio macho, e gli piacevano quell parole sporche e lussuriose.
Mi ha urtato poù volte il fondo della GOLA col glande gonfio e pieno di desiderio, enorme , e mi soffocava un pò, anche se respiravo col naso.
Poi da macho soddisfatto mi ha detto: Vengo, puttanella, stò per venire nella tua gola deliziosa, che da oggi sarà la tua bella e vogliosa fica, e devi mandar giù tutto, capisci? Ti scopo la bocca, ti stò ben scopando la tua exvergine fichetta, ti ho preso la tua vergoinità, siamo
marito e moglie che bello averti per moglie.
Era tutto strano, ma ne ero contenta, ero tutta calda anch'io, ben conseziente,felice di avere un'uomo, il primo, tutto per me.
Ho stretto le labbra intornoall'obelisco di Salvo e quando ho sentito che mi è esploso in bocca, e ho mandato giù tutta la semenza maschile e non
ne ho perso una sola goccia. Gli stringevo i testicoli per vuotarli ben bene e quando il CAZZo e scivolato via dalle mie labbra ero la più felice delle donne.
Cos' divenni Elvia e per tutti la ragazza si salvo, mia sorella Nunzia mi chiamo in disparte e mi susserò inizia per prima ad uscire un pò unisex
e ti truccherai, come fanno tutte le ragazzine come te, per strada poi vedremo come fare con papa e mamma.
ma questo sarà il continuo.............................
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17 years ago
lunapass,
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Last visit: 16 years ago
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Il mio medico
Il mio medico è un uomo di vedute molto ampie e allo stesso tempo è molto affezionato alla mia famiglia per via della stretta amicizia che lo lega a mio padre fin dall'infanzia.
Porta benissimo i suoi 55 anni,si veste bene,è molto curato ed ha una cultura che lo distingue da molti altri.
Per questo motivo sono sempre stata affascinata da lui. E solo a lui ho confidato il mio segreto qualche tempo fa.
Non si è scomposto per nulla,anzi mi ha elogiata per il mio coraggio di prendere la vita così come mi piace.
E'stato per me anche uno psicologo,un amico a cui confidare molte cose. Ma non si è andati mai oltre. Almeno fino a ieri.
Infatti gli ho telefonato per sapere quando avrebbe trovato spazio per una visita dermatologica (sua specializzazione).
-Roberta,per te c'è sempre spazio.Ti aspetto domattina nello studio- disse con quella voce bassa ma dal timbro pieno ed eccitante.
Alle otto sono già sveglia,il tempo di fare una doccia e di sistemarmi e salgo in auto.
Sono già le dieci e trenta quando arrivo nel suo studio e trovo la segretaria,una ragazza sui trent'anni che mi guarda sempre in cagnesco come se avesse mangiato la foglia.
A volte le donne sono strane; è come se volessero entrare nei pensieri altrui per rompere le uova nel paniere.Ma poco importa:non devo certo sposarmela!
Ecco invece cosa m'importa: arriva il mio turno. Esce dallo studio una signora anziana che mi saluta con gentilezza e con un sorriso tenerissimo,entro io.
-Dottore,buongiorno-lo saluto con la voce leggermente emozionata- sono qui per un problema alle gambe,spero non si tratti di dermatite.
-Ciao tesoro,accomodati pure,finisco la telefonata e sono da te- sta discutendo con qualche collega al telefono.
Accavallo le gambe mentre lo sento parlare,la sua voce mi eccita e per l'imbarazzo mi metto a giochicchiare col fermacarte sulla sua scrivania.
-Eccomi Roberta,allora cosa dicevi?
-Beh,è da due giorni che ho una coscia arrossata,un fastidio terribile soprattutto la notte.
-Bene,adesso vediamo un pò- mi dice con aria di chi sa già il fatto suo- spogliati e mettiti sulla brandina.
Non esito a farlo e tolgo scarpe e pantaloni. Poi lo guardo mentre mi osserva attentamente: ha visto il mio perizoma bianco ricamato, le mie unghie smaltate e la cavigliera.
-Caspita,Roberta! Ti fai sempre più bella!-esclama sorridendo-mettiti supina che controllo.
Mette gli occhialetti e inizia a palparmi la zona arrossata del retrocoscia.
-Ma guarda che non è niente!E'una semplice irritazione dovuta alla depilazione.Ora ti dò il campioncino di una pomatina e tutto passa.
Ma la sua mano resta appoggiata alla mia coscia. Non so come farglielo capire che mi sto eccitando,ma forse l'ha già visto.
Infatti prende la pomata e sorridendo si avvicina dicendomi che mi farà vedere come distribuirla sulla parte arrossata.Finge di aver messo la pomata nelle mani e inizia a frizionarmi la coscia.
Poi mette entrambe le mani sulle cosce.
-Va bene così?-sento la sua voce tremolante adesso.
-Sì,va benissimo-rispondo ansimante mentre avverto un'eccitazione che coinvolge anche il mio clitoride.
-E se invece te la spalmassi così?- porta le mani sulle mie natiche e mi massaggia maliziosamente.
-Così parto di brutto,dottore!-invogliandolo ad accarezzarmi ancora.
Ora le sue dita scorrono tra il filo del perizoma e pian piano vanno a creare un disegno immaginario lungo il solco della mia passerina.
I miei gemiti di piacere lo incoraggiano.Mi abbassa del tutto le mutandine e mi lavora il buchino con le dita.
Non capisco più niente e porto la mia mano sul suo pacco strusciandola sopra.
-Aspetta un attimo,tesoro- va a prendere della vaselina e chiude a chiave la porta.
Si abbassa i pantaloni e, mentre mi spalma,gli ricamo di baci l'uccello ben tosto.
La mia saliva glielo veste tutto,adesso è d'acciaio.
-Fai ciondolare una gamba dalla brandina che stiamo più comodi- mi propone arrapatissimo.
Lo faccio e lui mette un profilattico e mi sale sopra cominciando delicatamente ad entrare.
Ora il mio respiro è pesante: sono bagnatissima e ho solo voglia di godere.
Inizia a spingere facendomi sentire una vera puledra.
-Sei di burro,Roberta,mi piaci!-queste parole mi mandano in estasi.
-Allora spingilo tutto dentro e fammi vedere come sai montare una cavalla!
Non si lascia pregare e lo sento tutto fino allo stomaco con colpi maestosi che mi riempiono.
Eccoci:è il momento dell'amplesso.
-Godiamo insieme,bambolina!
-Sìììììì,insiemeeeeee!!!-rispondo rapita dalla voglia.
E'un susseguirsi di spasimi,di grida soffocate per non farci sentire da fuori. E godiamo insieme.
E' stata la più bella visita della mia vita.
La segrataria mi vede uscire e mi accompagna con lo sguardo in cagnesco fino alla porta.
Ma tanto,ripeto, non devo sposarmela!
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17 years ago
admin, 75
Last visit: 5 hours ago -
Tutto in uno sguardo - parte ii
rieccomi a voi con la speranza di fare cosa gradita..vi avevo lasciato con la promessa di un seguito e adesso ve lo racconto!
dopo quella splendida giornata carica di pathos e sensualità, ho trascorso 3 settimane pensando se fosse il caso di telefonare o meno a questa ragazza..e se mi ero fatto dei viaggi solo io? che figura ci avrei fatto? però ripensando a tutti i momenti di quel giorno e a tutti quegli sguardi, a quegli occhi che "non potevano mentire", un giorno prendo il telefono e chiamo...pronto? ciao, sono io (con timore che mi chiudesse il telefono), è da quando ci siamo visti che penso di chiamarti senza trovarne il coraggio e invece eccomi qua...la risposta fu meglio di una goduta...(lei) aspettavo da quel giorno la tua telefonata!!! Cazzo, allora era tutto vero, eravamo sintonizzati...seguirono frasi sconclusionate, frutto della voglia e del piacere di scoprire che entrambi ci volevamo...abbiamo organizzato di incontrarci...lei avrebbe raccontato a casa che sarebbe rimasta a dormire da un'amica e fu così che due giorni dopo andai a prenderla all'uscita dall'università...vederla e baciarla fu tuttuno...avevo voglia di perdermi nei suoi occhi e sentire quelle labbra tumide e condiscendenti mi fece morire, ma non volevo correre...avevo organizzato tutto...week-end in uno splendido relais di campagna...ci arrivammo dopo un'ora in macchina dove lei parlò, parlò e parlò ancora...prendemmo possesso della nostra bella camera...letto a baldacchino, caminetto, vista sulla splendida campagna...tutto intorno anoi il verde ed il silenzio.....e finalmente iniziò la scoperta di noi stessi...un fiume di baci ed uno spogliarci l'un l'altro con studiata lentezza...quando fummo entrambi nudi potei ammirare le dolci curve del suo corpo leggermente arrotondate nei punti giusti, la freschezza dei suoi seni e quelle due aureole rosa che circondavano i capezzoli già duri...così come era già duro il mio cazzo...completamente scappellato che lei volle subito toccare e massaggiare per sentirne la consistenza e per farmi capire che mi voleva...cominciai a leccarla partendo dalla bocca, il collo, sotto le ascelle, attorno ai seni, qualche colpo ai capezzoli, e poi giù, il basso ventre, la schiena, la piega delle ginocchia e sempre più giù fino ai piedi e alle dita che leccai ad una ad una per poi morderli tutti assieme...la guardavo ricoltare gli occhi e la sentivo gemere e ansimare dal piacere...allora sono risalito all'interno delle cosce, le ho allargato le grandi labbra e inspirato forte con il naso i sapori che emanava, forti, intensi, inebrianti...le ho leccato la figa dal basso verso l'alto soffermandomi ogni tanto sulla clito e affondando la lingua nella fessura...le ho leccato il buchino e mi ha lasciato fare...era fradicia...le ho preso la mano e gliel'ho appoggiata sul mio cazzo...è andata su e giù e poi mi sono girato e lei si è calata sopra di me lasciandolo entrare dolcemente nella sua fessura bagnata di umori...ha cominciato una cavalcata lenta ed estenuante...il cazzo ingrossava sempre di più...non volevo esplodere fintanto che lei non avesse raggiunto il proprio piacere...allora l'ho presa per i fianchi e l'ho stesa sotto di me...entravo ed uscivo con regolarità...affondavo in tutta la mia lunghezza e lo facevo uscire lasciandole dentro solo la cappella...le sue unghie infilate nella mia carne...stava scaldandosi e era vicina al godimento...ho accelerato i colpi...sempre di più...i miei coglioni le sbattevano sulla figa...lei rispondeva e stava per venire....quando mi ha detto "sto per venire" mi sono lasciato andare e siamo venuti assieme...un fiume in piena che tarvalica ogni cosa e ti lascia spossato ma felice.....fu la prima scopata di un lungo week-end che vi racconterò. Un bacio a tutti...
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17 years ago
admin, 75
Last visit: 5 hours ago -
Storia di eva - 3 - il nipote
La mia vita ha assunto un aspetto molto diverso da quello che immaginavo, la crisi delle occupazioni mi ha costretto a lavorare travestito da cameriera, poi sono diventato responsabile marketing ed ora sono il segretario privato di Diego il socio di maggioranza della compagnia.
Molto privato, vivo nella sua stessa villa, curo i suoi svariati interessi, lo consiglio sull'uso del computer e gli faccio compagnia soprattutto la notte.
Le mia camera confina col mio studio, una stanza attrezzata con la migliore tecnologia corrente; in questo studio mi collego col mondo per qualsiasi motivo dal pianificare gli investimenti alla ricerca delle mete turistiche, dallo studio dei classici alle chat ad alto contenuto tecnologico, fino alla medicina applicata al prolungamento della vita; riassumendo con una sola parola: Internet.
In questo locale c'è una porta che da sul cosiddetto archivio, dietro uno scaffale del quale esiste una porta scorrevole che da su uno spogliatoio attrezzato con una cabina armadio e un bagno. Un'altra porta scorrevole comunica con la cabina armadio della camera del mio manager.
Grazie ad uno studio attento solo esaminando nel dettaglio le mappe topografiche della villa si può notare che in effetti manca un vano di tre metri per tre, e il locale è talmente bene insonorizzato che non si sente assolutamente nulla dall'esterno.
Precauzioni necessarie per nascondere al personale della casa e agli eventuali ospiti quell'aspetto della vita privata che una persona pubblica non può mostrare; infatti mentre di giorno mi occupavo degli aspetti di public relations, la notte mi trasformavo in Eva l'amante spregiudicata.
Nessuno aveva mai avuto il sospetto di cosa poteva succedere, anche perché nella villa gli incontri mondani erano più un'eccezione che una regola e il nostro comportamento in pubblico era sempre improntato sulla massima serietà professionale.
Un giorno il manager ricevette una lettera di invito per tenere una serie di incontri in un paese africano, erano praticamente dei seminari formativi che tentò di evitare con forza ma che fu poi costretto, politicamente, ad accettare.
Il programma prevedeva un'assenza di una ventina di giorni e, dato che era pagato da un ministero in un paese con un visto difficile da ottenere, rivolto solo a lui; per cui dovemmo rassegnarci a separarci per quel lasso di tempo.
Ovviamente in sua assenza avrei anche dovuto seguire le altre sue attività e comunicazioni varie.
Poco prima di partire ricevette una telefonata da suo nipote Fabio, un apprendista in uno studio legale a Londra, che gli comunicava la sua intenzione di tornare in Italia per un breve soggiorno; era talmente contento di poter passare un po' di tempo con uno dei suoi rarissimi parenti che si dimenticò il viaggio. Quando se ne accorse non ebbe il coraggio di rivelargli l'errore, per cui decise che avrei dovuto comunicare la notizia della sua partenza solo all'arrivo del nipote adducendo ad una scusa qualsiasi.
Fabio arrivò puntuale e gli porsi le scuse spiegando, una mezza verità, che lo zio era stato convocato all'estero da un ministero solo pochi giorni prima.
Il ragazzo, aveva venticinque anni, non sembrò particolarmente dispiaciuto e decise che si sarebbe fermato solo pochi giorni e che sarebbe ritornato appena lo zio avesse finito il suo viaggio; la governante lo accompagnò nella sua stanza e gli fece fare un tour della villa perché potesse familiarizzarsi.
Bisogna dire che era una persona discreta, quasi non si vedeva in giro, a tavola non aveva esigenze particolari e possedeva una cultura generale ampia; in breve instaurammo un rapporto confidenziale arrivando a darci del tu.
Era molto curioso e lo trovavo spesso che si aggirava per la casa, non che la cosa mi desse fastidio, in effetti l'unico locale in cui non aveva accesso era il mio studio e non aveva mai chiesto di entrarvi.
Da parte mia la vita procedeva regolarmente, di giorno svolgevo tutti gli incarichi normali e di sera tornavo a trasformarmi in Eva; non vedevo perché l'assenza del mio uomo dovesse interrompere i miei ritmi normali.
Un sabato sera, dopo aver congedato il personale di casa, Fabio mi disse che sarebbe andato a letto presto e mi lasciò prima del solito; dopo i doverosi saluti passai dallo studio e mi vestii. Mi piaceva rimanere vestita un po' più sexy prima di andare a letto, così optai per una camicetta nera, il mio solito reggiseno imbottito ed una gonna a portafoglio grigia abbastanza corta. Mi infilai un paio di calze color carne tenute da un reggicalze, un paio di sandaletti con gli strass e tacchi da sette centimetri ed una parrucca a caschetto ramata.
Un'occhiatina allo specchio mi confermò che nonostante i miei quarantasette anni sembravo una signora ancora avvenente; ero così intenta ad osservarmi quando sentii bussare alla finestra. Ero al secondo piano e l'unico modo per arrivare a quell'altezza era una scala, e lunga anche; così senza pensarci mi girai e vidi Fabio in bilico sul davanzale.
Non potevo nascondermi e tutte le luci erano accese così mi avvicinai alla finestra e aprii i vetri.
- Allora avevo ragione, tutte le sere passeggiando nel parco vedevo una silouette di donna.
La sua voce era tranquilla e cercando di apparire normale risposi:
- Complimenti una bella vista,ma come hai fatto a salire fino a qui?
- Non sono salito sono sceso dal cielo, o più prosaicamente sono scivolato dal solarium che c'è sul tetto lungo il cavo del parafulmine.
- Un gesto molto pericoloso, perché lo hai fatto?
Un sorriso smagliante e una strizzatina d'occhio accompagnarono la risposta.
- Per conoscere mia zia...
Il ragazzo si era dimostrato estremamente sveglio e intraprendente, ma non sapevo come comportarmi, in effetti nessuno gli aveva proibito l'accesso alla casa, ma la sua intrusione nel mio privato turbava il delicato equilibrio raggiunto.
- In fondo siamo tutti e due soli soletti in questa grande casa - proseguì - e non vedo niente di male nel passare un po' di tempo in compagnia.
Decisi di stare al suo gioco e di vedere cosa voleva, così gli offrii da bere
- Vuoi bere qualcosa?
- Perché no, hai una vodka ghiacciata?
Ovviamente, il minibar era fornitissimo, così versai due bicchierini e li bevemmo tutti di un fiato. Chiacchierando e bevendo l'atmosfera si era rilassata e cominciammo a raccontarci le nostre vite, non dissi molto dei miei precedenti e in compenso venni a sapere che il ragazzo non aveva molti rapporti con l'altro sesso; a Londra gli italiani non erano visti come delle persone affidabili così era praticamente sempre solo.
Probabibilmente aveva raggiunto quella fase che nelle bevute coincide con una certa tristezza e si appoggiò alla mia spalla autocommiserandosi; mi venne spontaneo accarezzargli i capelli e cercare di consolarlo. Avevo abbassato le luci e la camera era calda e accogliente, forse un po' troppo visto che il ragazzo mi mise una mano sulla coscia e cominciò a risalire.
- Non mi sembra il caso, l'assenza di tuo zio non ti permette di approfittarne così.
- Ma zia ho una gran voglia e tu sei una vera donna non come quei ghiaccioli inglesi.
Era un gran complimento rivolto ad una persona come me ma non mi dovevo lasciar lusingare.
- Caro, anch'io ho voglia, l'assenza di tuo zio mi pesa
- E allora perché resisti in fondo siamo soli e nessuno verrà mai a saperlo
Eravamo seduti sul bordo del letto così con una sola spinta mi fece cadere di schiena sulle lenzuola e cominciò a palparmi dappertutto, sembrava avere dieci mani e, nel tentativo di fermargliene almeno uno, tolsi le mani dal suo petto e me lo ritrovai addosso.
Mi baciò le labbra e la sua lingua si infilò fra i mie denti, non riuscii a resistere e contaccambiai il suo bacio. Avevo veramente voglia di fare una sana scopata e lui aveva il fisico e l'irruenza tipica dei giovani; nello scambiarci il bacio ci eravamo rovesciati così ne approfittai per spogliarlo completamente. Aveva un cazzo grosso ma non molto lungo e aveva una gran voglia di usarlo; riuscii a resistere e mi alzai in piedi, mi misi davanti allo specchio della camera e improvvisai uno mini spogliarello. Cominciai passeggiando un po' sculettando sui tacchi a spillo, poi iniziai a slacciarmi la camicetta, lentamente bottone dopo bottone; me la sfilai osservando il suo viso diventare sempre più rosso. Tornai verso di lui e ancheggiando sfilai i nastri che chiudevano la gonna che cadde ai miei piedi; era troppo per lui, mi prese per i fianchi e mi gettò di nuovo sul letto, con le mani impacciate raggiunse l'elastico dei miei slippini e me li sfilò. Devo dire che anche il mio uccello era cresciuto ma la cosa non lo disturbò affatto, si piegò su di me e prima che potessi dire qualcosa se lo prese in bocca; mi girai sul letto andando a cercare il suo sesso e cominciammo un fantastico sessantanove.
Non era molto esperto ma la sua buona volontà era piacevole; continuammo per un po' ma non era quello che voleva.
All'improvviso smise di succhiarmi, si girò e mi venne sopra.
- Un attimo è meglio non rischiare, e poi con un affare così grosso se non lo ungiamo un po' mi distruggerai.
Presi dal comodino un preservativo e il gel , tornai da lui e lentamente lo preparai, molto lentamente, poi mi misi sdraiata sulla schiena e mi unsi per bene il culetto, infilandomi anche due dita dentro; era eccitatissimo e si vedeva chiaramente che non si sarebbe trattenuto a lungo.
Così finii i preparativi e, mettendomi in ginocchio, mi girai per mettere il gel sul comodino; l'avevo fatto senza pensarci e la vista delle mie natiche così sollevate lo aveva fatto esplodere.
Con un balzo solo mi fu alle spalle, mi prese per i fianchi e cominciò a spingere il suo cazzo sul mio buchino; in un primo momento non riuscii ad infilarmelo anche perché presa alla sprovvista avevo irrigidito i muscoli, poi mi rilassai proprio mentre dava un colpetto un po' più forte.
Mi entrò dentro tutto di colpo e mi sentii scoppiare talmente era stato veloce, rimase fermo per un po' poi cominciò a muoversi poco alla volta, estraendo solo un centimetro prima di riinfilarlo; era un supplizio sentire un movimento così, ma sentivo comunque un piacere profondo.
Riusciva a dominare la classica fretta dei giovani e cominciò ad uscire sempre un po' di più molto lentamente; quando finalmente la cappella arrivò quasi ad uscire non lo tirò fuori completamente ma iniziò ad accelerare il ritmo.
Era stupendo e irresistibile, ero completamente abbandonata e nelle sue mani e lo specchio della camera non faceva che amplificare le mie sensazioni; vedevo un maschio scoparsi una femmina in calore e quella femmina ero io.
Ad un certo punto capii che era molto vicino all'orgasmo così mi piegai in avanti facendolo entrare ancora di più; nello stesso tempo allungai una mano in mezzo alle nostre gambe fino a raggiungere le sue palle. Bastò un contatto leggero per sentire un affondo più deciso e il suo cazzo diventare più grosso mentre delle pulsazioni gli correvano lungo l'asta; durò tantissimo e mi sembrava che non dovesse mai finire poi con un leggero mugolio si abbatté sul letto.
Passammo tutta la notte insieme e ci addormentammo solo all'alba dopo una notte di passione selvaggia, nel pomeriggio lo accompagnai in stazione dove lo aspettava un treno per Perugia dove avrebbe passato un periodo di turismo e mi strappò la promessa che sarei andata a Londra a trovarlo.
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17 years ago
evatrav54, 38
Last visit: 16 years ago -
La sorpresa
SONO SPOSATO DA TANTI ANNI E , UNA SITUAZIONE COME ANDRO A NARRARVI L'HO SOGNATA TANTISSIME VOLTE.
SONO SEMPRE STATO UN PO BISEX , CON UNA PASSIONE VERA PER IL TRAVESTIMENTO FEMMINILE, OVVIAMENTE LA MIA LEI NON HA MAI SAPUTO O, PERLOMENO, COSI HO SEMPRE CREDUTO IO.
CON MIA MOGLIE HO SEMPRE SCOPATO BENISSIMO, MA MANCAVA LA TRAGRESSIONE E LA DISINIBIZIONE COME DESIDERAVO IO.
UNA SERA MENTRE FACEVAMO L'AMORE HO PROVATO A DIRLE SE LE SAREBBE PIACIUTO ESSERE SCOPATA DA PIU' UOMINI E , SORPRESA, HO SENTITO CHE SI SCIOGLIEVA LETTERALMENTE AUMENTANO IL RITMO DELLA CAVALCATA FINO A VENIRE FRA I MUGOLII E LE URLA.
RIMASI UN TANTINO SORPRESO, LEI FINO AD ALLORA SEMPRE MISURATA E QUASI SCHIVA A CERTI ARGOMENTI. EVIDENTEMENTE AVEVO STIMOLATO IL TASTO GIUSTO E L'OCCASIONE DI PROVARE LA COSA SI PRESENTO' ABBASTANZA VELOCEMENTE E , UDITE , PROVOCATA PROPRIO DA LEI.
QUEL GIORNO AVEVAMO I PITTORI IN CASA , DUE RAGAZZI SULLA TRENTINA DI CUI UNO DI COLORE , E QUESTO E' SICURAMENTE IL MOTIVO PER CUI LEI NON HA PERSO TEMPO. AVEVO NOTATO COME GUARDAVA IL NERO, IL SUO SGUARDO INDUGIAVA IN MANIERA INBARAZZANTE FRA LE SUE GAMBE , E LUI SE NE ERA ACCORTO. DOPO DUE GIORNI IN CUI LEI AVEVA SFOGGIATO TUTTE LE SUE MINI E I SUOI INTIMI , PORTANTO I DUE RAGAZZI CHE GIRAVANO PER CASA QUASI ALLA VIOLENZA SESSUALE, UN MATTINO PRIMA CHE IO USCISSI PER LAVORO MI DISSE DI RIENTRARE PER PRANZO CHE AVREBBE PREPARATO QUALCOSA DI SPECIALE ANCHE PER I DUE PITTORI.
RIETRAI PER L'UNA E DA COME ERA VESTITA NON AVEVO DUBBI SU COME SAREBBE FINITA. ERA MERAVIGLIOSA IN MINIGONNA DA CUI FACEVANO CAPOLINO LE AUTOREGGENTI BIANCHE , SOPRA AVEVA UNA GUEPIERE BIANCA DI EROS VENEZIANI CHE LE COPRIVA A MALAPENA I CAPEZZOLI, GIA DURI COME SASSI. MI FECE ANDARE IN SALA DA PRANZO PRECEDENDOMI, VEDERLA SCULETTARE SUI TACCHI A SPILLO MI AVEVA FATTO DIVENTARE IL CAZZO DURISSIMO, I RAGAZZI ERANO SEDUTI A TAVOLA E MI ACCOLSERO CON UN PO' DI INBARAZZO. PENSAI DI CHIARIRE SUBITO E GLI DISSI DI STARE TRANQUILLI , GLI SPIEGAI CHE AVEVAMO VOGLIA DI TRASGREDIRE E POTEVANO PURE DARSI DA FARE CON MIA MOGLIE.
CI SPOSTAMMO IN SALOTTO DOVE ABBIAMO UN DIVANO IMMENSO E UN TAPPETO MOLTO CALDO, LA ZOCCOLA, LA CHIAMERO COSI' A QUESTO PUNTO DEL RACCONTO, SI SEDETTE IN MEZZO AI DUE E COMINCIO' A CALARGLI LE CERNIERE, IL NERO AVEVA UN PISTONE DA PAURA E , FU SU QUELLO CHE SI BUTTO' LECCANDOLO E INGOIANDOLO FINO ALLE PALLE. L'ALTRO RAGAZZO LE SFILO' LA GONNA E QUASI VENNE VEDENDO CHE ERA SENZA MUTANDE, GLI SI MISE DIETRO E LA PENETRO' CON UN COLPO SOLO, INIZIANDO A SCOPARLA COME UN MATTO. IO MI SPOGLIA PIAN PIANO GODENDOMI LA SCENA E MI SEDETTI DI FIANCO A LORO PER GUSTARMI TUTTA LA SITAZIONE. MIA MOGLIE VEDENDOMI ME LO PRESE IN MANO, MENTRE PROSEGUIVA NEL POMPINO AL NERO, MI SEGAVA AD UN RITMO FRENETICO E DOVETTI TOGLIERLO DALLA SUA MANO PER NON VENIRE SUBITO. DOPO AVER FATTO SFOGARE IL RAGAZZO CHE LA SCOPAVA SI SFILO' DAL SUO MEMBRO E PRESE A CAVALCARE IL RAGAZZO DI COLORE, IO E L'ALTRO RESTAMMO UN PO' INDECISI SUL DA FARSI E LEI VEDENDOCI COSI MI DISSE DI INVENTARE QUALCOSA, MAGARI QUALCHE TRAVESTIMENTO COME FACEVO OGNI TANTO CREDENDO CHE LEI NON LO SAPESSE. VINTO IL PRIMO IMBARAZZO DISSI SE LA COSA POTEVA ESSERE GRADITA AI DUE E , CON GRANDE PIACERE DISSERO CHE PER LORO ANDAVA BENE. CI MISI UN NIENTE A PRESENTARIM NELLO STESSO ABBIGLIAMENTO DI MIA MOGLIE E PER DI PIU' CON UNA PARRUCCA DAI LUNGHI CAPELLI NERI, LEI SI STAVA FACENDO UNA DOPPIA E I DUE LA POMPAVANO DAVANTI E DIETRO.
GLIE LO FICCAI IN BOCCA , MUGOLAVA COME UNA GATTA IN CALORE , DOPO UNA MEZZORA BUONA DI QUEL TRATTAMENTO DISSE CHE VOLEVA ESSERE AIUTATA DALLA SUA AMICHETTA (IO...) E FACENDO UN POMPINO AL NERO MI INVITO' AD ASSAGGIARLO. LO LECCAVAMO ALTERNATIVAMENTE , ERA DURISSIMO E GRANDE, SEMBRO' CHE LE MI LEGGESSE NEL PENSIERO E MENTRE LO SCAPPELLAVA MI DISSE, LO VUOI..... MI MISI ALLA PECORINA MENTRE ANCHE LEI SI SISTEMAVA NELLA STESSA POSIZIONE DAVANTI A ME, POI DISSE AI DUE DI SCOPARCI....... FANTASTICO MI STAVA INCULANDO UN FANTASTICO STALLONE NERO MENTRE MIA MOGLIE MI LIMONAVA E VENIVA SCOPATA A SUA VOLTA DA UN BEL CAZZONE.
AVREI VOLUTO CONTINUARE UN GIORNO INTERO, MA I DUE ERANO AL LIMITE E NON VEDEVANO L'ORA DI VENIRE, CI PENSO LA MIA MOGLIETTINA ,SI SFILO DAL SUO MASCHIO E MI DISSE DI FARE ALTRETTANTO, CI INGINOCCHIAMMO DAVANTI AI DUE E, A FORZA DI LINGUA LI FACEMMO SBORRARE , DOPO AVERLI SVUOTATI PER BENE CI BACIAMMO A LUNGO CON IL SAPORE DELLA LORO SPERMA IN BOCCA.
IO AVEVO L'UCCELLO DURISSIMO , COSI' LA MISI APPOGGIATA SULLA PANCIA AD UN BRACCIOLO DEL DIVANO E LA INCULAI FINO A SBORRARLE DENTRO TUTTO IL MIO LIQUIDO CALDO.
ERA STATO BELLISSIMO E VISTO IL GRADIMENTO DI TUTTI MIA MOGLIE DECISE DI REPLICARE IL GIORNO DOPO.
CHE BELLA PAUSA PRANZO......................
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17 years ago
PERIZOMA60, 45
Last visit: 14 years ago -
Io e lui
la stanza era molto buia ai nostri occhi che non si erano ancora abituati alla penobra che invadeva l'intero locale. Fuori nel bagliore di questa estate anticipata i nostri sguardi si erano incrociati e subito era sorto in entrambi la voglia di averci - i pochi passi che ci dividevano dalla stanza erano sembrati interminabili e sentendolo dietro di me avevo posto in atto tutte le possibili seduzioni che una "donna" sa mettere in atto quando vuole far impazzire un uomo - anche in me si stava svegliando qualcosa e camminando lo sentivo ingrossare e strusciare tra le mie cosce che ritmicamente lo toccavano passo dopo passo - finalmente eravamo soli e la porta si era chiusa dietro di noi - finalmente lo potevo toccare e riuscivo già a sentire che mi desiderava - io avevo ben poco da togliermi dato che ero venuta via dai bordi della piscina senza aggiungere nessun altro indumento sopra al mio due pezzi - lui aveva solo i boxer e la camicia ma in un attimo quest'ultima era sta inghiottita dalla penobra - era finalmente mio anche se lo desideravo solo da pochi secondi - tra le mie mani sentivo crescere quella straordinaria cosa che può dare anche la vita ma che a me interessava per molto meno nobili scopi - senza dire nulla eravamo distesi sul letto e sentivo sulla schiena la deliziosa frescura delle lenzuola e sul mio petto e sul mio ventre il suo corpo caldo - in un attimo le sue labbra furono sulle mie e subito dopo la sua lingua cominciò a giocare con la mia - ho sempre ritenuto che il bacio sia il veicolo migliore per dare vita e corpo alla mia libidine ed anche questa volta fu così - lo volevo e lo desideravo come se lo avessi rincorso da sempre e come se non fossi mai riuscita ad averlo - ma lo avevo appena visto e non lo conoscevo per nulla - ripensandoci ora non so nemmeno che viso avesse dato che è bastato un solo sguardo cper scatenare il mio desiderio - lui continuava a baciarmi e le sue mani correvano sul mio corpo e cercavano quello che io speravo avesse già capito - quando lo trovò e lo comincio a massaggiare capìì che non gli dovevo delle spiegazioni e che cercava proprio quello - anch'io nel frattempo continuavo la mia opera e quando finalmente riuscii a divincolarmi dalla sua bocca scesi fino al suo basso ventre - finalmente avevo tra le mie labbra quella cosa che nel frattempo si era ingrossata a dismisura - mi desiderava così tanto ? non era il momento di porsi delle domande era solo il momento di farmelo scivolare ritmicamente sino in gola e la cosa mi piaceva e gli piaceva da morire - ho cercato di dare fondo a tutta la mia esperienza perchè desideravo che lui potesse godere con me di quell'attimo meraviglioso - all'improvviso le sue forti mani presero i miei fianchi e facendomi fare un giro repentino portarono il mio basso ventre all'altezza del suo viso - anche lui mi lo voleva e lo prese tra le labbra con una delicatezza ed una sensualità tale che non credo di aver mai provato - eravamo stesi sui fianchi ed ognuno di noi aveva tra le guance quello che normalmente sono le donne a desiderare di più - ero ormai fuori di senno ed il mio capo si muoveva ritmicamente, era un momento splendido ma sentirlo così turgido e infinitamente teso mi portava a desiderarlo dentro di me - mi staccai e lo costrinsi supino - in un attimo fui sopra di lui e con molta delicatezza ma senza più toccarlo con le mani lo feci scivolare pian piano dentro di me - era immenso ed anche se sentivo un pochino di dolore lo feci entrare tutto silo alla sua base . era fantastico - le sue mani cercavano i miei piccoli capezzoli che nel frattempo si erano ingrossati come mai avevo visto - li strizzava forte e ciò mi procurava ulteriore piacere - ritmicamente salivo e scendevo da quella meravigliosa cuspide e lui aiutava la mia discesa venedomi incontro - in me ormai non esisteva nessun altro desiderio se non quello di essere posseduta sempre di più e sentendolo ansimare e mugolare capivo che anche lui era sulla mia stessa lunghezza d'onda - la cosa durò per un tempo che non potrò mai quantificare dato che non riuscivo nemmeno più a connettere - d'improvviso lui si ritrasse ed io capii che stava per arrivare all'orgasmo , non potevo perdere nemmeno un secondo e subito mi tolsi dalla posizione in cui mi trovavo e mi misi di fianco a lui supina - lui mi fu sopra e si masturbava cercando di godere - io ero li ad aspettare che si compisse la cosa che amo di più - in pochi secondi mi ritrovai con la bocca piena del suo liquido caldo - era meraviglioso - tanta era la quantita del suo amore che non riuscivo a trattenerlo tutto nella bocca ed alcune gocce mi scesero giù giù sino alla base del collo - nella penobra a cui ormai ci eravamo abituati notai che lui mi guardava e accortosi di questo le raccolse con le dita e me le spalmò sulle labbra - ero ebbra di lui e per dimostrargli quanto lo avevo desiderato ingoiai tutto quello che avevo in bocca - passai poi la mia lingua sulle labbra per raccogliere anche le ultime gocce di quel meraviglioso succo - era finita lui scese dal letto si rimise i boxer e dopo avermi sussurrato un tenero "ciao amore - grazie " aprì la porta e se ne andò - io rimasi li da sola sul letto ripensando ai momenti meravigliosi che avevo appena trascorso - una mano mi scivolo tra le natiche e sentii che ero dilatata a dismisura - la cosa mi eccitava e infilai due dita per rinverdire quei momenti meravigliosi - avevo ancora una voglia da impazzire e così presi a masturbarmi e penetrarmi - finalmente raggiunsi anch'io l'orgasmo - ero bagnata ovunque ma la cosa non mi dava fastidio mi sentivo felice e finalmente soddisfatta - sono veramente una "donna" di dubbi costumi.
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17 years ago
albatraversi,
55
Last visit: 2 years ago
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L\'amico
estate 2006.siamo amici da tanto,siamo grandi amici.i oe davide.d'accordo su tutto,sempre insieme.abbiamo condiviso esperienze di studio,lavoro e di sesso(siamo stati il giocattolo di una ninfomane) e abbiamo fatto entrambi molte esperienze nonostante la giovane età,21anni.parliamo di tutto,anche disesso.senza vergogna visto le tante scopate che abbiamo condiviso.siamo entrambi etero.lui ha avuto un saccodi donne,molte piu di me.
ERa la sera del mio compleanno,21 anni.erano diverse settimane che litigavamo per via di una ragazza.l'avevo portata nel gruppo,lei mostrava un interesse per me e me piaceva un sacco.lei pero aveva fatto il doppio gioco ed era finita per andare dietro a lui e mettergliela in faccia.lui aveva accettato.non m'aveva detto nulla per non farmi icnazzare ma me n'ero accorto.e dali litigate per questa storia.i suoie rano spessoal mare e aveva quasi sempr casa libera.la sera dopo le nostre uscite e le nostre litigate ci trovavamo da lui per ere 1 birra e "fare pace".la sera del mio compleanno,verso le 4 la notte,ero da lui e gli dissi "mi son rotto di questa storia..ammettilo che te la fai..tanto son felice..ho festeggiato e chiudiamo la questione".
(devo dire che lui è un bel ragazzo,fisicamente perfetto,con i muscoletti al posto giusto,un bel culo e un bel pene).
lui mi rispose "si è vero...".la serata stacva per finire,io adnai in bagno per fare pipie poi andarmene ,lui andò a letto.uscii dal bagno,andai in camera sua per salutarlo.gli presi la mano per strignerla come succede sempre.aveva le braccia allungate coj lem ani sul pacco.sentii sotto le mie mani in sue pisello.mentre gli dicevo "son cotnento che tu me l'abbia detto..." sentivo il suo pisello farsi piu duro.devo dire che eravamo anche un po alticci.lui spostò la mano,io nel parlare gli sfiorai il pene ancora 3 o 4 volte.non so per quale motivo gli dissi "posso???"..lui non rispose..accostai la porta di camera dalla quale passava motlissima luce...gli sfilai dolcemente i boxer e vidi in suo cazzo semi duro davanti a me.lo toccai bene,lo scappelai leggermente e mi avvicinai con la bocca.sentii il sapore del suo cazzo,era la mia prima volta,mai avrei pensato d'averlo fatto.sapeva di sperma.di uomo.lo ave o tutto in bocca,sentivo quel magnifico uccello duro in bocca,lo insalivavo e lo leccavo tutto.sulla punta fino infondo.leccai le palle.poi la sua pancia.anche i piedi.tonando sempre al suo cazzo.lo sentivo induririrsi sempre di piu.lo baciai anche in bocca.lui era immobile.non diceva nulla ed era impassibile.con gli occhi chiusi.era bellissimo sotto quel fuilo di luce che pasava dalla porta socchiusa.leccavo tutto.tra le gambe,le palle e ancora quel cazzo che voleva sborrare.lo sentivo.mi ricordavo quando mi diceva delel sue trombate o delle trombate comuni con la ninfomae.quando diceva "il miocazzo vuoel sborrare.."e pensavo aquellefrasiechevoelva sborrare anche ora.gli leccai il culo,tutto il buchetto.era bagnatissimo.poi tornai davanti,le palle tutte in bocca e il suo cazzo.lo sentivo pulsare.
io ero eccitatissimo.avevo il cazzo duro.di marmo.
lo leccai ancora un po...sapevo che amava sborrare inbocca e vedere la sborra colare dalla bocca...
lo accontentai e fino ache non sentii la sua calda sborra in bocca non lo mollai.mi leccai le labbre e la sua punta.glielo pulii bene bene.
mi staccai.un ultimo bacio sulla cappella.sul petto e sulle sue labbra.gli diedi la buona notte e uscii di casa.
dal quel giorno non è piu successo niente.io con la mia donna lui con la sua,siamo sempre ottimi amici.ogni tanto scherzando si dice "o ma leccamelo.." e se devo esser sicnero lo rifarei...mi è piaciuto,è il mio miglire amico e ci sento a rifarlo.ma non e abbiamo piu parlato...
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17 years ago
gabbiano08,
28
Last visit: 7 years ago
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La coppia vicina ( la sorpresa di mario)
Vedendoci caricare le valigie, Patrik il nostro vicino,si avvicinò a Mario e disse: se avevamo intenzione di partire senza nemmeno salutarci, Mario gli rispose con un sorriso io sono Mario x cominciare ci presentiamo da buoni vicini, lui sorridendo disse io sono Patrik e mia moglie Daniela io sono Francese lei e di Origini Italiane, noi siamo Sardi non Italiani scopiammo tutti a ridere, si era avvicinata Daniela che era con i seni nudi che tranquillamente sbatteva in faccia a Mario, in quel momento si alzo un po di vento che fece volare il suo telo lei si girò x raccoglierlo mettendosi alla pecorina si vide benissimo la sua fessura e il buchetto, era molto arrapante anche per me che non mi piacciono per niente le donne o almeno credo. Patrik distolse lo sguardo di Mario da sua moglie dicendo,partite oggi, si risposi io ma dobbiamo tornare il 30 di questo mese magari si può organizzare una cena assieme se vi va, Patrik rispose certo non chiedo di meglio, mi diede la mano dicendo allora ci vediamo il 30 ok? Mario che non aveva ascoltato una sola parola di quello che avevamo detto io e Patrik disse si si arivederci e salimmo in auto.
Rimanemmo per un bel pò in silenzio, poi cominciai io a parlare chiedendo a Mario se Daniela gli piaceva mi rispose senza voltarsi verso di me, dicendo a un corpo bellissimo ma bisogna scoprire se ha letto e brava quanto te,in quel momento non sapevo se essere gelosa o contenta,mi accorsi però ero su di giri x la sua risposta, mi eccitava l'idea di vedere Mario scoparsi Daniela, lo dissi a lui chiaramente lui mi disse non sai quanto mi eccita vederti scopare con un'altro uomo Patrik o un altro che piace a te, e forse se tu lo vuoi potremmo scoparti in due io e Patrik se questo ti piacerebbe. In quel momento mio marito mi stava dicendo chiaramente che potevamo mettere in atto il mio desiderio, non sapevo che lui aveva capito che era quello che io desideravo da tanto, e che mai avevo avuto il coraggio di dirlo chiaramente, ma adesso le cose erano diverse, era lui che mi chiedeva di accettare di essere scopata da 2 uomini, da lui e da un'altro uomo. non sapevo se rispondere dicendogli che quello era sempre stato il mio desiderio, allora pensai che potevo dirlo in un modo simpatico, ridendo gli dissi, finalmente ci sei arrivato a chiederlo, non aspettavo altro che questa tua proposta, ma tu pensi che davvero riuscirai ad accettare la cosa, penso che poi farai marcia indietro.Lui rispose guardandomi negli occhi, avrai una sorpresa che ti farà impazzire vedrai, in quel momento vidi davanti a me un Mario che non conoscevo, una persona che mi faceva sentire una donna ++ che mai, tutta la situazione mi eccitava sentirsi chiedere dal proprio uomo questo era una cosa molto forte. Ma all'interno della nostra auto si era creato un momento di timidezza e imbarazzo per entrambi, era proprio quello che ci eccitava, io per sdrammatizzare ridendo a quando questo meraviglioso evento, lui mi guardò un attimo poi disse se hai qualcuno che ti fidi e ti piace basta dirlo, poi penserò a tutto io, altrimenti aspettiamo quando torniamo da Patrik e Daniela, mi sembra una coppia che non disdegna questo, solo che saremmo 2 uomini e 2 donne, non saremmo 2 uomini che pensano a te, perchè è questo che tu vuoi. La sua domanda era una certezza che aveva, ormai mi conosceva bene, ma io avevo ancora l'imbarazzo di dirgli si e questo che voglio,voglio che tu mi scopi con un'altro, e lui era quello che aspettava. Gli chiesi di fermarsi al prossimo bar per prendere un caffè, ancora pochi km e avrei detto al mio uomo in faccia e molto chiaramente quello che io desideravo. Parcheggiammo l'auto, entrammo nel bar ci sedemmo in un tavolo faccia a faccia ordinammo i caffè, io aspettavo che lui riprendesse il discorso ma lui aspettava me. A quel punto non avevo altra scelta sparai così freddamente dicendogli, si Mario e quello che voglio è essere scopata da te con un'altro uomo. Non dicemmo altro bevemmo il caffè e riprendemmo il viaggio verso casa. Nei giorni seguenti non parlammo di questo, solo il 29 mi disse di preparare le valigie per andare nella casa in montagna e aggiunse perchè non fai un po di shopping di intimo. Finalmente era arrivato il momento che tanto desideravo, sentirmi dire questo da Mario mi metteva una certa eccitazione.Partimmo il mattino presto, il pomeriggio alle 17:00 saremo stati nella nostra casa in montagna. Appena arrivati Mario scaricò i bagagli, poi ando nel piccolo paese vicino per comprare un po di proviste, al suo rientro mi disse che eravamo invitati a cena dai nostri vicini, mi disse preparati, per le 20:00 dobbiamo essere li, ci aspetta. Non avevo capito bene quel parlare dei nostri vicini al singolare, pensavo cosa mettere addosso. Alle 20 ero pronta in tutti i sensi uscimmo per andare da Patrik e Daniela, bussai io aprì Patrik con un sorriso mi disse sei bellissima Anna invidio Mario che ti possiede,io feci un sorriso malizioso dicendo sono io che possiedo lui. Ci sedemmo in sala mi guardavo intorno e non vedevo Daniela, Patrik si accorse di questa mia distrazione e disse Daniela è dovuta partire questa mattina ma tornerà domani sera, poi rivolgendosi verso Mario disse non hai detto niente ad Anna? Mario si avvicinò a me e disse piaciuta la sorpresa? io da li capii che era tutto un programma di Mario. Cenammo in terrazza era una serata calda, scoprimmo che Patrik era uno chef fantastico, tutto era saporito,dopo cena entrammo in casa ci accomodiamo nel divano Mario aveva fatto di tutto per sedermi in mezzo a loro. Sapevo che lui voleva che fossi io ad iniziare così senza pensarci tanto mi voltai verso Patrik e sbattendo la mia mano destra sul divano le feci capire di avvicinarsi a me e cosi si sedette più vicino, fù un momento magico per me,già assaporavo i momenti in cui mi avrebbero scopato entrambi, lui cominciò baciandomi sul collo, con la mano destra mi toccò la fighetta già tutta calda e bagnata.Intanto che Patrik mi toccava da tutte le parti Mario si avvicinò e tirò fuori il suo cazzo già bello duro e me lo mise in bocca e così iniziai a succhiare come una dannata senza fermarmi un attimo.Patrik dopo tante palpate e leccate vide che il mio culo era già pronto per essere scopato.E cosi mi girò e mi prese alla pecorina e me lo mise dritto tutto nel culo, era la prima volta che mi faccevo scopare nel culo da un'altro, non riuscivo più a controllarmi. Mario notò tutta questa mia eccitazione guardandolo negli occhi capìì che era quello che aveva sempre desiderato vedermi scopata da 2 uomini contemporaneamente, mi sentivo dentro di me una troia, tutto questo mi faceva sentire stranamente a mio agio, sentire dentro di me un cazzo nel culo e uno in bocca era una sensazione forte. Guardavo Mario mentre lo spompinavo sentivo il suo gusto che mi attraversava tutto il mio corpo, ma volevo sentire il suo bel cazzo dentro di me, Patrik non aveva l'esperienza di Mario quando mi scopava lui da solo toccavo il cielo con un dito, sentivo che Patrik stava per venire, e così con due colpetti secchi lo feci godere tirò fuori il cazzo dal mio culo e mi venne in viso,intanto Patrik andò in bagno per lavarsi,dissi a Mario che volevo essere scopata da lui. Mario mi prese alla pecorina mettendomi il suo cazzo in figa, intanto tornò Patrik con il suo cazzo in mano e me lo mise in bocca e così iniziai a spompinare anche lui, ero già venuta 2 volte e stavo venendo per la terza volta e mi venne in bocca contemporaneamente Patrik, con la bocca piena di sperma di Patrik vidi Mario togliere il cazzo dalla figa e mettermelo in bocca e riempirmi anche lui. Dopo questa bellissima scopata, ci sedemmo sul divano ridendo e scherzando, tra una sigaretta e l'altra ricominciarono a scoparmi fino al mattino. Devo dire che ero esausta ma soddisfata spero che si ripeta al più presto....................BACIONI....................ANNA
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17 years ago
admin, 75
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E un anuncio
Ciao sono Intimamente femmina trav della prov. di Fiume-un ora da Trieste in Croati, at/pas alta 185xkg85 splendida trav sexy con tanta voglia di sentirsi donna
P.S. aceterei qualsiasi oferta di lavoro solo se poso operare e lavorare vestita come dona sexy troia....perezempio..came riera in un night bar opure sexy shop.......grazie mileeeee
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17 years ago
marlen, 34
Last visit: 17 years ago -
La mia prima volta iii parte
Anna si mise a cavalcioni su di me prese con dolcezza il mio membro, che era diventato persino violaceo dall'eccitazione e se lo infilò tutto dentro la
sua tana, ancora umidiccia dalla copiosa eiaculazione di prima, e prese a
cavalcarmi lentamente nel frattempo chinatasi su di me mi porse un suo
gigantesco e durissimo capezzolo affinchè io me ne potessi cibare lo azzannai come un poppante affamato e cominciai a suggerlo con ingordigia come a cercare di farne uscire il latte! Ormai il mio attrezzo pulsava con impeto come se volesse esplodere in un orgasmo liberatorio; lei se ne accorse ed estrattolo dal suo nido se lo portò alla bocca e con due sapienti succhiate mi fece venire come un fiume in piena lo bevve tutto di gusto, però le ultime gocce se le spalmò sui suoi capezzoloni. In men che non si dica il mio affare s'ingrossò di nuovo è lei prese a strofinarselo sulle sue splendide colline mentre io col pollice ed il medio avevo cominciato astimolarle contemporaneamente la vagina ed il suo buchetto posteriore, lei cominciò a mugulare come una cagna in calore poi spostandosi velocemente mi ritornò a cavalcioni e brandendo il mio uccello ritornato al suo spendore se lo diresse in mezzo alle natiche indirizzan- dolo nel suo pertugio più scuro e infilandoselo, senza il benchè minimo sforzo, tutto per intero con un colpo solo; io mi aggrappai alle sue generose mammelle e cominciai mungerla con forza, e lei mugolando mi disse leggendomi nel pensiero: - lo so, ti piacerebbe che avessi il latte, ma non preoccuparti se ti va domenica verrà la mi amica Laura che ha appena finito di allattare il suo piccolo e un po di latte lo dovrebbe avere ancora per noi due! eccitato da questa promessa gli scaricai nell'intestino un altro mare di sborra. Lei rimase sopra di me e si addormentò con il capezzolo nella mia bocca. Alle sei mi svegliai con ancora il suo capezzolo eretto nelle mie fauci e il cazzo semieretto che sfregava contro i suoi glutei lei aprì un occhio mi si avvicinò con esasperante lentezza e cominciò a suggermni il capezzolo con sapinte maestria, il piacere che provavo era sublime raccolsi, con tutta la volontà, le mie forze e la staccai dal mio seno montai a cavallo del suo torace misi il cazzo in mezzo alle tette e strin- gendole con forza cominciai a stantuffare. in poco tempo la schizzai dappertutto e lei con un ghigno soddisfatto: - non mi sono sbagliata neanche stavolta: sei il vero maschio da letto!
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17 years ago
jackthetender,
50
Last visit: 11 years ago
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Trasgressione
La moglie del tuo migliore amico....
Erika,questo il suo nome....ma che posso fare, quando la vedo ,mi sale il sangue al cervello,divento geloso di una donna che non mi appartiene. Da quando ho assaporato il suo corpo e aprezzato il suo modo di fare l'amore,non riesco più a togliermela dalla testa.
Quella sera,maledetta e stupenda sera,non la dimenticherò mai più.
Lei venne a trovarmi verso le 5 del pomeriggio,di solito a quell'ora sono a casa, le apro la porta e lei bella come sempre mi lancia il suo sorriso ammaliatore insieme a uno sguardo mozzafiato,è vestita con un vestito aderente che mette in evidenza il suo seno e il suo spettacolare sedere. La faccio entrare ,ci scherzo come faccio sempre,battute sul sesso,su come potrei saltarle addosso approfittando del fatto che siamo soli,che mi annoio,che così potrei passare un oretta da favola,e lei?lei che fà? si alza viene verso di me e mi dice "visto che abbiamo poco tempo è meglio che ci muoviamo"
le sue mani vanno verso i miei calzoni,li slaccia e mi bacia.Io sono ancora incredulo,solo il calore della sua bocca mi riporta alla realtà,il mio pene ha reagito prima di mè,ha già capito cosa lo aspetta e subito si è gonfiato al tocco delle sue dita,vedo la sua bocca lasciare la mia e scendere piano ,la sua lingua lascia una scia sui miei capezzoli,poi bacia il mio ombelico e arriva ai miei peli,le labbra si appoggiano sul glande mentre le mani mi accarezzano le palle,sento il calore delle sue labbra,la bocca si stringe attorno al mio membro e comincia a fare un lento su e giù,sento le palle contrarsi dalla pelle d'oca che questa situazione mi ha creato,sono appoggiato al tavolo con le mani e con l'inguine proteso verso questa magnifica donna,sono talmente preso da questa fellatio che solo ora mi accorgo che non l'ha ancora toccata.
é lì vestita e piegata sul mio fallo,vedo solo la testa e penso a quanto ben di Dio cè sotto quel vestito. Sento le vene del mio membro pulsare forte,capisco che se non la stacco in fretta non potrò più fermarmi,le metto le mani sulla nuca e le dico di fermarsi,lei per tutta risposta mette le sue dita trà le mie e aumenta il ritmo stringendo ancora di più le labbra. Adesso è tardi,ormai sono troppo avanti ,sento il mio sperma uscire e cercare la sua gola,sento i miei gemiti spingere come il mio bacino,lei continua imperterrita a tenermi dentro di lei,sento le mie gambe tremare negli ultimi spasmi di quel piacere infinito,poi mi abbandono sul pavimento. Lei mi guarda con occhi soddisfatti,lascia il mio pene svuotato e inerme e sale a baciarmi,il bacio che mi dà è un bacio di passione,le sue mani giocano col mio pene ,lo accarezzano,io le slaccio i bottoni del vestito e le tolgo il reggiseno,con la lingua vado a cergare i suoi capezzoli,punta estrema di una terza ben fatta,adesso sento i suoi gemiti mentre con la mano sono tra le sue gambe,le mie dita cercano il suo slip,sento che è bagnata,lo sposto,e comincio a penetrarla con due dita,i miei denti mordono dolcemente i capezzoli,sento i suoi gemiti di piacere,le dita sono entrate senza fatica,hanno aperto una porta schiusa,tutti questi giochi hanno risvegliato il mio membro che piano si irrigidisce,smetto di baciarle i seni,la prendo in braccio e l'appoggio sul tavolo,le alzo il vestito sino all'inguine,con un movimento deciso le strappo lo slip,le guardo la strisciolina di peli al centro del suo pube,ben curati,esteticamente perfetta. Vorrei entrare in lei col mio membro e cominciare a godere di quel corpo così incredibile, ma con uno sforzo mi fermo e con la bocca vado a cercare i suoi umori,vedo le sue mani prendermi la testa e spingermi verso il suo fiore oscenamente aperto,senza più ritegno mi spinge dentro di sè e comincia a gridare frasi convulse,io so come farla venire,tocco i tasti giusti,lei accavalla le gambe dietro la mia testa ,mi obbliga a entrare il più possibile e così mi immergo tra i suoi flutti.
Sento i suoi umori travolgermi come le sue grida,poi sento i tremiti crescere,e la sento esplodere ,quasi un pianto di felicità mentre mi tiene dentro di se,sento i muscoli vaginali rilassarsi e le gambe perdere forza,io continuo a leccarla come fosse un gelato,la sento dirmi di smettere dirmi che mi vuole dentro,la sento togliere le gambe dalla mia schiena e dischiudersi per ricevermi.
Il mio membro che ha sofferto nell'attesa cerca il suo premio,mi alzo,lei lo prende in mano e lo dirige verso il suo pube,io vado a cercare le sue labbra e contemporaneamente entro in lei,le forzo dolcemente la bocca e la passerina,sento i suoi gemiti di piacere sbattere contro la mia lingua e sento il suo corpo adattarsi a quella deliziosa intrusione,il tavolo bagnato dai nostri sudori le permette di ancheggiare con quel suo bel sedere . Le mie mani sono adesso sulle sue natiche e palpeggiano la sua pelle, il mio membro sta perdendosi dentro la magnificenza di quella vagina,i colpi sono sempre più decisi fino a sentire le mie palle toccare il suo inguine,le nostre voci crescono come il nostro piacere,stacco la mia bocca da lei,voglio guardarla mentre sto per venirle dentro. Vedo le sue natiche sobbalzare sotto le mie spinte ,le tette,seguono il corpo e si muovono in modo erotico come un ballo proibito, il ritmo è arrivato al suo culmine,i miei affondi ,sono affondi di passione e insieme ci lasciamo travolgere dai nostri corpi e lo scambio di umori è uno scontro di vita che presto vorrò ripetere con questa forza della natura che mi ha stregato.....
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17 years ago
admin, 75
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Sabato sera di miele
Le otto di un normale sabato sera,uno di quelli che non so cosa fare e svogliatamente leggo un libro dopo aver fatto una doccia fresca.
Il profumo di olio di the bianco coi suoi aromi disegna una scia immaginaria nell'aria della mia stanza quando il suono del telefonino mi fa sobbalzare.
-Ciao bambolina,sei sola stasera?- è lui,avverto una sensazione di conforto nello scialbore di quella monotonia.
-Ciao caro,sono solissima e annoiata.Stavo leggendo per uccidere il tempo.- rispondo facendo capire che ho voglia di vederlo.
-Allora se permetti,dato che la megera stasera è con le amiche,che ne pensi di passare una dolce serata insieme?- mi batte il cuore. Lui ha una moglie splendida,gran bella donna ma preferisce scappare da me appena può.
-Certo che permetto,dammi il tempo di sistemarmi ben bene- sorrido- e sarò tutta per te.
Gli ci vorrà almeno un'ora per arrivare,la sua città dista ben 120 chilometri dalla mia ma ho il vantaggio di avere già steso lo smalto rosa alle unghie, il rossetto ambrato e il fondotinta. Come se me lo aspettassi.
Manca il tocco finale al make up e un abbigliamento per l'occasione.
Decido per la gonna plissettata nera su camicetta bianca con foulard rosso trasparente,calze a rete color ciliegia,perizoma nero trasparente con ricami e fiocchi,reggiseno nero push up e sandaletti neri con tacco a spillo.
L'ultimo tocco è la scelta delle bigiotteria: in cinque minuti risolvo con due bracciali madreperlati e due a spirale, collana di pietre rosse e orecchini analoghi.
Devo ammetterlo,sono eccitata dall'idea che sta per arrivare e mi sento già bagnata.
Aspetto solo dieci minuti da quando sono pronta e sento il rombo della sua auto sotto casa mia.
Gli apro il portone e gli lascio la porta socchiusa. Vado per incontrarlo nel corridoio e appena mi vede mi stringe a sè con trasporto.
-Roberta,sei la cosa più bella che potesse capitarmi- intravedo molta sincerità in quelle parole dette con un po' di commozione- sei sempre più bella!
Sorrido arrossendo un po' ma per confermare la mia fama di "monellaccia" lo invito a stendersi sul divano e chiacchierare un po'.
Mi parla sempre del suo cattivo rapporto con la moglie, ma io lo distraggo subito stendendo le mie gambe su di lui che inizia ad accarezzarmele facendomi provare un piacere immenso.
Poi si sposta verso le cosce e il mio respiro diventa ansimante. Ho una maledetta voglia di lui.
Mi ci scaravento addosso e gli tiro fuori quel bell'arnese ormai duro e voglioso. Mi chino e lo bacio tutto, lo titillo con la punta della lingua e infine lo succhio voracemente.
Sento che sono sempre più bagnata mentre soddisfo lui e gli chiedo se vuole finire così per ricominciare dopo cena.
Il suo succo mi schizza dappertutto,ora sulla lingua, ora sulle labbra. E' stato fantastico.
Ordiniamo una pizza e ceniamo guardandoci negli occhi. I suoi complimenti mi fanno sentire più donna di quanto credessi.
Adesso ho voglia di sentirlo dentro di me e lo porto in camera da letto.
Giusto qualche colpetto di lingua e lo vedo ritornare:caldo,rigido,più voglioso di prima.Adesso è un susseguirsi di carezze e ad ognuna ho dei sussulti di piacere.
Mi infila le mani nel perizoma e comincia a titillarmi dentro. Dio,sono bagnatissima!
Adesso siamo pronti:lo vogliamo,lo voglio dentro:tutto!
Mi sdraio pancia in giù col culetto proteso verso di lui e me lo faccio scivolare dentro pian piano. E'enorme ma riesco a riceverlo tutto. Fino in fondo.
E comincio ad incitarlo a spingere, a massacrarmi, a montarmi come una cavalla.Non si lascia pregare e avverto i suoi colpi che mi sconquassano deliziosamente.
-Ancora più forte,spaccami tutta tesoro!- la mia mente è perduta nell'abisso del piacere- dimmi che sono la tua dolce puttana!
-Sei la mia donna,la mia dolce donna,la mia Roberta- ripete ansimante- sei deliziosa,sei un sogno,sei la mia idea fissa!
Ora lo sento, sto per godere. E sta per godere anche lui. Lo facciamo insieme in un amplesso arricchito dai nostri passionali sospiri e le mie grida leggere.
L'ho fatto coi tacchi a spillo ancora messi,mi sento ancora più donna.
Un bacio e ci stringiamo ancora per un po'.
Sono soddisfattissima,come sicuramente lo è lui.Sono soprattutto consapevole di essere femmina.
Sorrido ancora guardando i suoi occhi sconvolti ma felici.
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17 years ago
admin, 75
Last visit: 5 hours ago -
Davanti allo specchio
Mi raccomando... commentate! ;-)
Buona lettura, e quant’altro...
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17 years ago
sessodolce234269,
39
Last visit: 4 years ago
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Oggi cosa o fatto
oggi guardando una corsa di bici , o notato un ciclista alla linea del traguardo che mi guardava stranamente, o notato che davanti era eccitato mi fece segno di seguirlo capii che ero gay da come lo guardavo , dopo mezzora eravamo nudi sul suo camper io a pecorina e lui da dietro che spingeva come un disperato fin che i suoi coglioni mi sbattevano sulle natiche , dopo avermi trapanato il culo mi riepi di sborra calda come un bombolone. alla fine mi disse era la prima volta che sborrava cosi tanto.
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17 years ago
biondino11977,
29
Last visit: 17 years ago
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Oggi cosa o fatto
oggi guardando una corsa di bici , o notato un ciclista alla linea del traguardo che mi guardava stranamente, o notato che davanti era eccitato mi fece segno di seguirlo capii che ero gay da come lo guardavo , dopo mezzora eravamo nudi sul suo camper io a pecorina e lui da dietro che spingeva come un disperato fin che i suoi coglioni mi sbattevano sulle natiche , dopo avermi trapanato il culo mi riepi di sborra calda come un bombolone. alla fine mi disse era la prima volta che sborrava cosi tanto.
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17 years ago
biondino11977,
29
Last visit: 17 years ago
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Mi piacciono i ciclisti
mi chiamo fabio gay da circa 1 mese , ero in bici quando vidi un bel ragazzo sui 26 anni che si stava facendo una segha , io mi fermai a osservare quando mi vise mi chiamo a darle una mano io subito accettai , incominciai a spompinare quel cazzo succulento , poi un lampo di genio mi girai e mi feci ingroppare era la prima volta sentii un dolore che venne goduria.
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17 years ago
biondino11977,
29
Last visit: 17 years ago
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Storia di eva - 2 - in viaggio
Avevo finalmente trovato un lavoro anche se in un modo abbastanza particolare, ed era anche un buon lavoro.
Ero il responsabile marketing di una multinazionale e il braccio destro di, Giuliano M., il direttore commerciale dell'azienda, finalmente sarei riuscito a sfruttare la mia conoscenza delle lingue.
Ovviamente nessuno sapeva perché uno dei migliori clienti aveva messo una buona parola per me.
Non avevo impiegato molto a familiarizzarmi con la ditta ed ero ben visto un po' da tutti, inoltre le mie conoscenze del marketing mi avevano aperto la possibilità di viaggiare.
Dopo un paio d'esposizioni in Europa si era presentata l'occasione di una fiera in Giappone e il mio direttore mi aveva fatto organizzare tutto come al solito, l'unica novità era che sarebbe venuto con me anche Diego D., uno dei soci.
Il giorno stabilito siamo partiti per la Malpensa dove ci aspettavano due posti in prima classe, esperienza nuova per me abituato a viaggiare in turistica; ovviamente la persona che viaggiava con me era ad un livello di potere tale che solo la prima era adatta a lui.
- Visti i buoni risultati ottenuti fino ad ora, si merita un trattamento di riguardo.
Queste furono le sue parole consegnandomi il mio biglietto.
Effettivamente il trattamento era molto confortevole e il viaggio non fu per niente faticoso; arrivati a Tokio un'auto con autista ci accompagnò in hotel e ci lasciammo con l'appuntamento per la mattina seguente.
Mentre i nostri addetti predisponevano lo stand, avevamo tre giorni liberi e il programma ci lasciava un po' di tempo per girovagare per la città.
La seconda sera ci trovammo in un locale caratteristico e, vista la compagnia particolarmente amichevole, esagerai un po' col sakè; mi ricordo vagamente il ritorno in albergo ma non potrò mai dimenticare il risveglio.
Non ero nel mio letto, mi trovavo su un divano e i vestiti che indossavo non erano i miei: ero completamente vestito da donna, avevo una camicetta semitrasparente e una minigonna nera.
Come biancheria indossavo un reggiseno imbottito, un paio di slippini di pizzo e un reggicalze con calze velate; per finire delle scarpe scamosciate nere con tacco a spillo e una parrucca.
Ero decisamente confuso e guardandomi in uno specchio scoprii che avevo le gambe completamente depilate e il volto truccato.
Stavo ancora specchiandomi quando la porta si aprì ed entrò Diego:
- Buongiorno Eva vedo che ti sei svegliata finalmente, ieri sera eri un po' brilla.
La situazione era strana e facevo fatica a mettere a fuoco le idee, il nome con cui mi aveva chiamato mi fece capire che il mio segreto era stato scoperto.
- Bene vediamo di continuare il lavoro iniziato ieri sera e metti ordine nelle fotografie sulla scrivania.
La confusione non diminuiva e seguendo il gesto della sua mano presi la cartelletta e la aprii.
Non mi ci volle più di un minuto a riconoscere gli scatti che mi ritraevano nella mia divisa del precedente lavoro e la situazione era chiarissima. La persona che mi aveva 'raccomandato' aveva anche raccontato tutto, e le fotografie non lasciavano dubbi su cosa era successo.
Mi voltai verso il mio datore di lavoro che, dopo essersi messo per un attimo un dito sulle labbra, continuò.
- Bene cominciamo si sieda al computer e scriva.
Cominciai a capire il suo gioco e decisi che non avevo molta scelta Diego, un uomo che aveva appena compiuto sessanta anni, era un po' all'antica e non avrebbe sicuramente permesso che mi rifiutassi di eseguire quello che mi chiedeva.
Decisi di assecondarlo, così mi sedetti e iniziai a scrivere quello che mi dettava; era una lettera di licenziamento, ovviamente fasulla con nomi fittizi, riguardava un dipendente che rifiutava di eseguire 'i suoi compiti specifici'.
Mentre battevo sui tasti la stanza si faceva più scura e guardando l'orologio del PC e vidi che era già pomeriggio tardi, ero stato sicuramente drogato e, mentre ero addormentato, qualcuno si era preso cura di me, qualcuno di molto competente visti i risultati.
Durante la dettatura si era messo dietro di me e, alla fine della lettera, era appoggiato alla mia schiena con le sua mani sulle mie spalle; si strofinava lentamente e sentivo che stava eccitandosi.
Tentai una reazione ma una stretta delle sue mani mi fece capire che era meglio evitare
- Sei una donna adesso e sei anche a rischio come avrai capito, inoltre nelle fotografie non mi sembravi particolarmente contrariata. Alzati!
Come mi alzai dalla sedia l'uomo mi afferrò per i fianchi, mi fece girare verso di lui, mi strinse e mi baciò con forza insinuando la sua lingua fra i miei denti; tentai di allontanarlo ma non ci riuscii.
Speravo che mia reazione potesse farlo desistere ma mi accorsi che la cosa non lo infastidiva minimamente; continuò a tenermi sempre più forte mentre con una sua mano mi sollevava la gonna e mi stringeva le natiche fino a farmi male.
- E' inutile che resisti tanto farai lo stesso quello che voglio, e scommetto che alla fine ti piacerà.
Detto questo mi girò e cominciò a spingermi nella camera da letto; avevo un braccio girato dietro la schiena e non potevo che andare avanti.
Arrivati in camera si sfilò la cravatta e mi legò le mani dietro la schiena, tentai di scalciare ma con i tacchi a spillo non riuscivo a dare forza; a quel punto decisi di desistere e sperare che la situazione non avesse sviluppi più spiacevoli.
Quando capì che non avevo intenzione di continuare mi girò e cominciò lentamente a sfilarmi la gonna, mi tolse solo quella e mi fece inginocchiare ai suoi piedi.
Si allontanò da me un paio di passi e iniziò a spogliarsi a sua volta fino a rimanere completamente nudo; non aveva un bel corpo e nemmeno la sua dotazione era eccezionale.
- Bene, adesso che abbiamo stabilito i ruoli avvicinati sempre rimanendo in ginocchio e fermati solo al mio comando.
Feci quello che mi aveva detto e ben presto mi ritrovai con la testa affondati nei suoi peli.
- Basta così, adesso leccami tutto senza però toccare la punta.
Attesi un attimo di troppo così mi prese la testa fra le mani e se la schiacciò contro la pelle soffocandomi; quando fui quasi al limite mi lasciò andare.
- Devi obbedire velocemente, non mi piacciono le disobbedienti. La prossima volta potrebbe essere peggio.
Comincia così a leccarlo, partii dalle palle succhiandole leggermente passando poi all'asta del suo uccello; facevo un movimento a zig-zag cercando di accarezzarlo tutto. Continuai così per almeno cinque minuti durante i quali sentivo l'asta diventare sempre più dura e più lunga.
- Brava, devo dire che sei proprio come ti immaginavo vedendo le fotografie. Adesso lecca solo la punta ma senza mettertelo in bocca, non te lo meriti ancora.
Feci salire la mia lingua sulla cappella e continuai col movimento di prima, poi passai a girarla ora in senso orario, poi in senso antiorario; non riuscivo a vedere o a capire se fosse soddisfatto, me ne accorsi quando mi prese la testa fra le mani e mi spinse l'uccello in bocca.
- Mmmmmh, sei veramente in gamba; adesso succhiamelo.
Non era particolarmente difficile, non era così grosso da soffocarmi; iniziai un lento movimento di su e giù risucchiando contemporaneamente.
Non era un azione profonda, facevo uscire solo la cappella e, mentre era quasi fuori, l'accarezzavo con la lingua. A questo punto non avevo più bisogno di sforzarmi per capire se l'azione gli piaceva, i suoi mugolii e le contrazioni del suo cazzo erano un segnale sufficiente.
Le sue mani adesso erano più gentili e la sua stretta si era trasformata in movimenti che mi davano il tempo, era un ritmo costante e non mi resi conto che era così vicino all'orgasmo fino a quando non sentii il suo cazzo gonfiarsi ad onde; mi ritrovai la bocca inondata dal suo seme e non mi rimase che inghiottire il tutto.
Ad onor del vero devo ammettere che la cosa non mi disturbò più di tanto, il sapore non era così orribile, solo la consistenza vischiosa dava un po' fastidio.
- Non penserai di aver finito, vero? Continua finché non torna duro.
Questo era più facile a dirsi che a farsi, l'età si faceva sentire e le reazioni non erano proprio veloci; ma dovevo essere particolarmente eccitante per lui visto che il suo cazzo tornò di nuovo in tiro.
- Come vedi non è difficile, basta impegnarsi. Adesso però ci mettiamo comodi e se mi prometti di essere obbediente ti slego anche le mani.
- D'accordo lo sarò.
- Non mi sembra il modo corretto di esprimersi, prova a essere più supplichevole col tuo padrone.
- Mi scusi signore, so di non essere degna della sua gentilezza ma le garantisco che farò tutto ciò che vuole senza discutere.
Era stato facile, anche perché le sue mani sul mio collo esercitavano una pressione dolorosa.
- Brava. Adesso mi sdraio sul letto e tu ti infili il mio cazzo nel culo sedentoci sopra. Attenta a non farmi male però.
Mi slegò le mani e si distese sul letto, sul comodino aveva una crema per le mani, la presi e mi spremetti una discreta quantità sulle palme e cominciai a massaggiarlo.
La mano scorreva senza intoppi sul suo cazzo ed era persino piacevole, sentivo le mani calde e l'asta che scorreva pulsando sotto le mie dita.
Approfittai della crema rimasta per inumidirmi il buchetto.
Mi porse un preservativo e lo infilai sulla sua cappella ormai diventata durissima, mi misi a cavalcioni su di lui, lui si impugnò l'uccello e me lo puntò per bene, mi sistemai e comincia a lasciarmi andare.
Ed esattamente come l'altra volta cominciai a sentire quelle sensazioni che mi facevano rabbrividire; continuai a lasciarmi scendere fino a quando mi trovai tutta impalata col suo cazzo tutto dentro di me.
Cominciai a risalire fino quasi a sfilarmelo e me lo infilai di nuovo tutto, le sue mani sulle mie cosce mi davano il ritmo e il mio movimento cominciò ad accelerare.
Sentivo un gran caldo dentro di me e la punta che entrava e usciva tra i miei muscoli mi faceva spasimare, comincia a ansimare seguendo il ritmo del suo respiro e ad accelerare sempre di più.
- Mi piace, il suo cazzo mi fa impazzire, la prego spinga anche lei.
- E brava la mia troietta, ti piace farti sbattere allora; l'avevo capito subito. Avanti tieni, prendilo tutto.
E cominciò a spingere verso l'alto il suo bacino mentre io scendevo, ero come pazza, non capivo più niente; seguivo soltanto il mio istinto e le mie sensazioni e mi sentivo bene come non lo ero mai stata.
Poi il suo cazzo divenne caldissimo, si ingrossò ancora di più e con tre o quattro colpi fortissimi venne dentro di me; nello stesso momento un'onda calda partì dal mio buco fino a raggiungere la spina dorsale che si inarcò autonomamente.
Passammo due settimane in Giappone e se di giorno ero l'uomo del marketing, la notte diventavo un'amante assatanata e una schiava rispettosa; mi comprò un guardaroba di biancheria bellissima e non vedevo l'ora di arrivare in albergo per trasformarmi in Eva.
Al ritorno in Italia mi trasferii a casa sua come suo segretario e assistente, ovviamente non lavoravo più in azienda, e continuai la mia doppia vita con l'uomo che era riuscito a fare uscire dal mio inconscio tutti i miei desideri repressi.
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17 years ago
evatrav54, 38
Last visit: 16 years ago -
Scopata con un trans
DOPO ESSERMI PORTATO HA LETTO IL MIO AMICO LA CURIOSITA DI PROVARE NUOVE EMOZIONI SI FACEVA PIù INTENSA ALLORA DECISI DI AVER UN RAPPORTO CON UN TRANS ANDAI DOVE CI SONO I TRANS NE TROVAI UNO O UNA NON HO MAI SAPUTO COME DEFINIRLA IN QUANTO ERA VERAMENTE BELLA è ME LA PORTAI A LETTO ANCHE IN QUESTO CASO NON SO SE PER L'ECITAZZIONE DELLA NUOVA AVVENTURA O PER ALTRO FU FANTASTICO DA ALLORA OGNI TANTO CI VADO E COME LA PRIMA VOLTA SARA MA FORSE SOLO PERCHE MI RICORDANO LE DONNE
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17 years ago
pmarinaio,
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Last visit: 7 years ago
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Ninfomane forever!!
Racconto scritto dopo 36 ore senza dormire
Casa, 28-07-2006
Si può ubriacarsi di sborra? Beh la risposta è sì.. si può rischiare una sbronza terribile e poi non ricordarsi più nulla.
Bene ieri torno dalla spiaggia e saluto la mia amica, leggendo con orrore nel suo sguardo un’espressione infervorata e allo stesso tempo spaventata.
Mi prende per il reggiseno e mi porta fuori a parlare in un modo che odio che mi fa terribilmente irritare, l’ultima maniera in cui vorrei essere trascinata fuori a parlare perlopiù da una donna.
Io e lei siamo molto in sintonia. Ci passiamo i ragazzi e ci cambiamo insieme, ci facciamo foto sexy nude e a volte ci accarezziamo a vicenda.
Ma non siamo lesbiche. Per niente.
Io ho fatto tutto tranne prenderlo nel culo, lei ancora niente a parte toccarlo (sai che roba) per questo ci odiamo a vicenda. Lei parla tanto e fa poco, io parlo poco e faccio tanto (e non solo quando ho il mal di gola!!!)-spot- quando la sborra ti va di traverso prova Neosborocillina –
Bene, mi conduce fino all’ascensore, poi mi dice con un tono serio che ha conosciuto due tipi e gli ha promesso che saremmo andate entrambe a passare la notte da loro. La guardo in faccia con uno sguardo sbalordito e le chiedo di ripetermi quello che ha detto. Ho capito bene. Mi scappa una risatina. Sarà pure vero ma cosa crede di fare con la sua immacolata figa al suo secondo giorno di mestruazioni in camera per l’ultima sera con uno che non conosce nemmeno? Lei mi guarda severa e dice che devo starci per forza, io le dico di no, ma lei glie l’ha promesso,le dico che non può obbligarmi, che sono fidanzata, che non mi va non sto bene, lei non vuole andare da sola, iniziamo a litigare ma tanto lo so ho ragione io. Poco dopo mi dice con tono ancora più serio che pochi minuti prima ha fatto sesso orale con lui (il che significa un bel pompino coi denti lungo tre ore...parole sue…chissà che goduria poveraccio). Io non ho mai preso alcun tipo di impegno e decido di seguirla fino alla porta per poi tornare indietro. Si tratta di due calabresi. Fa di tutto per convincermi tra cui il disperato tentativo di convincermi sulla loro bellezza che, non metto in dubbio, ma non è uno degli aspetti che mi colpisce di più in un ragazzo e lei lo sa bene.
Quindi alla fine accetto anche se lei non è del tutto soddisfatta. Poi abbiamo sempre da affrontare la conversazione con le “suore” della mia camera, per cui dovremmo trovare una giustificazione credibile anche per loro.
Tralasciamo il momento della preparazione (in cui lei rivuole truccare come una troia io invece voglio avere un look molto “scazzato”)…è proprio vero che l’abito non fa il monaco. D’altra parte secondo voi è meglio una tigre travestita da lepre o una lepre vestita da leone (sono in tema di proverbi cinesi).
Tralasciamo pure l’ascensore che si rompe mentre siamo su e il suo nervosismo anch’esso insopportabile.
Finalmente arriviamo davanti alla camera, io mi sento sollevata e sono tranquilla perché l’attesa è finita e poi so benissimo che due morti di figa come loro (da come li ha descritti) posso benissimo farli arrapare come voglio anche senza l’aiuto di strane scarpe o collane.. non ho portato nemmeno il cellulare e nemmeno il portafoglio, il mio motto stasera è “ nothing but me”. Il caffé me l’ha pagato lei prima giù al bar. Il cucchiaino era molto divertente e l’ho tenuto in bocca per tutto il tragitto in modo probabilmente allusivo. Così eccoli tutti e due davanti alla porta, io mi presento in modo sicuro e mi siedo sul tavolino. Lei si lancia sul suo e dicono a noi due di iniziare a conoscerci. Lui sembra freddissimo e io sicuramente non sono arrivata apposta per lui quindi mi faccio da parte, dopo aver scherzato un po’ tutti quanti insieme.
Loro iniziano a baciarsi sul letto, lui la stringe mentre noi stiamo a guardare. A un certo punto io mi siedo sul divano e lui si sente obbligato a seguirmi, a questo punto non mi va più. Non è giusto. Odio da morire quando le persone vengono obbligate dalle situazioni.
Mi alzo e prendo la mia chiave della camera come per andarmene, tutti si bloccano e mi dicono che è a disposizione una camera solo per me e lui.
Se fossi stata in un altro momento e situazione sarebbe stato molto eccitante per me fare sesso con uno di fianco alla mia amica che alle sua prime esperienze mi piacerebbe anche farlo in tre per far vedere quanto io sono più esperta di lei.
In quella circostanza però erano in vantaggio loro e non era giusto. Così ho accettato il fatto della camera anche per parlare un po’ con lui e capire se si sentiva obbligato dalla situazione cosa voleva fare se era fidanzato eccetera.
La camera era molto più carina e intima dell’altra e lui mi sembrava più bello lì dentro. Iniziamo a parlare delle nostre situazioni e tutti e due siamo fidanzati ma un po’ in crisi di astinenza (lui da 8 giorni io da 15!!! Anche se il giorno prima ci sono andata con un tipo alla disco)
Stavamo facendo una seria conversazione sul fatto che io avevo intenzione di stare lì tranquilla e lui (a suo dire) voleva stare l’ tranquillo. Tanto che l’attimo dopo mi dice “cosa vuoi fare?” mi ficca la lingua in bocca e mi slaccia i jeans, mi spinge verso il letto e io da brava amante ci sto inizio a muovermi ritmicamente contro il suo corpo. Gli dico di fare con calma, non per altro, ma mi piace sentire la sua eccitazione crescere sotto i vestiti. Lui mi dice “non ce la faccio, è da troppo che non scopo”. Adoro essere trattata così, mi piace passare da semplice oggetto di piacere a donna desiderata.
Gli dico che anche io ho voglia perché è da tanto che non lo faccio, e mentre ci spogliamo gli parlo del tipo di ieri. Me lo sta per infilare ma io lo blocco e gli dico di mettersi il preservativo. Lui obbedisce anche se è l’unico che ha a portata di mano. Gli altri sono nell’altra stanza, quindi mentre ci scaldiamo gli propongo di trasferirci nell’altra stanza al secondo round e eventualmente di farlo anche con loro. Iniziamo a parlare dei rapporti con più persone mentre sento il suo pisello duro entrarmi nella fessura. Avevo una gran voglia di questa sensazione, mentre mi schiaccia il petto nudo lo sento andare avanti e indietro e infine uscire rapidamente. Gli chiedo se è sempre così veloce ma mi risponde che dipende dalla voglia che ha e dal periodo di astinenza. Staserà è tutto pieno ed è tutto per me, per inondarmi in un bagno di sperma odorante di uomo e di sesso. Stasera sarò la sua proietta ninfomane e non lascerò nemmeno per un secondo che le sue mani smettano di sfregare i miei punti intimi.
Cerco di eccitarlo in tutti i modi e gli prendo il cazzo in bocca, lui me lo spinge fino alla gola e io lo faccio andare avanti e indietro ritmicamente. Sono troppo orgogliosa di come faccio i pompini, troppo brava. Continuo a fagli sfregare le mani contro le tette e mi afferro i capezzoli come per fagli vedere quanto sono eccitata. La mia figa si sta inumidendo sempre di più e glie la sfrego contro la gamba per farli sentire il calore. L’atmosfera è serena, tutto è reale e sincero, vero, è bello farlo con uno sconosciuto “ma quanto è bello farlo con una sconosciuta” dirà lui poco dopo sfregandomi il cazzo contro le chiappe e tirandomi i capezzoli fino a farli diventare duri e rossi come sassolini. Mi avvicina i seni e mi passa una mano sfregandomeli entrambi allo stesso ritmo. Me li prende da dietro e ci gioca, poi io gli chiedo continuamente paragoni con la sua ragazza. Voglio a tutti i costi sentirmi dire che sono meglio io, infatti mi dice che sono più esperta, che ama le tette a pera come le mie.
(continua...)
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2
17 years ago
admin, 75
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Sottomessa
Erano seduti sul bordo del letto. La stanza era cupa con la luce soffusa e con il disordine generale a partire dalla scrivania piena di vestiti sciupati fino agli scaffali vuoti e impolverati.
Ma a loro non importava quanto fosse poco gradevole l’ambiente circostante. Erano seduti al bordo del letto e lei gli stava facendo un pompino. Lei aveva quindici anni ed era magra, piuttosto piccola di statura, con occhi azzurri e capelli biondi. Una bambina. Se però la si fissava nelle pupille si potevano individuale i tratti comportamentali di una persona adulta.
Lui le accarezzava un po’ violentemente la testa poi il collo. Era eccitato. Faceva caldo e colava sudore dai capelli dei due. Le fece passare la ano sul lato della faccia, poi sul collo, sul petto e sui capezzoli, tirandoli…sentì che stava per scoppiare. Lei emetteva tenui gridolini e succhiava con le sue morbide dolci labbra. Finalmente esplose e lei succhio tutto fino in fondo, non fece cadere nemmeno una goccia. Poco dopo lui aprì gli occhi finora socchiusi e vide apparire una figura umana alta sulla porta, controluce.
“eh eh complimenti” disse l’uomo con un sorriso sul viso. “ cazzo potevi almeno avvisare..da quanto sei lì?”. I grandi occhi della ragazza lo fissavano con stupore e con un po’ di pudore per ciò che aveva visto fare. Non aveva mai assistito nessuno a un suo atto sessuale. Però ne era soddisfatta. Si sentiva troia dentro e aveva potuto dimostrarlo a qualcuno per giunta di molto più grande.
L’uomo che aveva ospitato lei e il suo ragazzo per un weekend dato che nessuno dei due aveva mai la casa libera. L’uomo aveva 21 anni.
“ potrei unirmi a voi?”
Il ragazzo la guardò fissa negli occhi che roteavano in ogni angolo della stanza come in cerca di suggerimenti “che vuoi fare”. Poco a poco abbandonò il suo sguardo da bambina indifesa e fece un sorriso malizioso. Annuì con la testa. Sapeva che a loro avrebbe fatto piacere.
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17 years ago
admin, 75
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Perversioni d\'una serata triste
Sarò orribile, sarò immatura, disgustosa, porca, insopportabile, odiosa, isterica, pazza, asociale, tutto quello che volete ma non posso tralasciare l’unico pensiero che mi conforta: scoperò.
La mia vita non va male, solo che niente va bene, va più male che bene, ecco.
La mia vita non è una merda, non va male, potrebbe andare meglio.
La mia vita sembra momentaneamente piena di problemi, originati da cose che non si possono cambiare o cose che sembrano passare da “cause” a “conseguenze”, in effetti lo fanno continuamente, e non producono nessun risultato.
Sono stressata ma tra poco scoperò. Non accetto premesse. Un tempo mi interessava, ma credo che questo sia il momento giusto di fregarsene di chi sarà lui (tra chi so) se ci sarà anche amore o no, come quando dove come non importa.
Piango e tra un singhiozzo e l’altro non c’è altro che una buona dose di stress e stanchezza, di tristezza e di incompatibilità con il mondo, con la gente esterna. Pare che tutti abbiamo qualcosa contro di me, che tutti mi contestino alla prima occasione.
Ma la mia mano si infila silenziosa e improvvisa tra le mie gambe, sul davanti, inizia ad accarezzare e bruscamente si rompe dei movimenti circolari sulla mia pisellina. Inizio a toccare spingendo più forte, a lato oppure proprio al centro, sento l’eccitazione crescere e i miei capezzoli duri penetrare il mio pianto incompreso e il fuoco espandersi dentro, in tutti i buchi del mio corpo.
Vorrei stimolare la parte davanti con la mia mano o con qualcosa di delicato ma forte, e intanto allargarmi il buco dietro con un cazzo grande e duro, ma lo so che non sarà così, ne così piacevole né così improvviso. Sarebbe come pretendere di realizzare opere d’avanguardia prima di aver iniziato il liceo artistico.
Così mi fermo con la mano tra la mia fragolina bagnata e succosa e il verme che cerca di inghiottirla, che sta dentro, drizzandosi e espandendo il succo. Lo sento e duro ma non come il cazzo, un duro delicato e nudo, come può essere duro l’interno della gola o un nervo qualsiasi interno al corpo. Come un pezzo di plastica nella gomma piuma.
Le mie lacrime continuano a scorrere, e mi chiedo perché sono così, se davvero sono condannata a provare questa sensazione di piacere mentre la mia anima triste mi grida di farmi più male possibile per non sentire il dolore morale provocato dalla mia vita.
Voglio stimolarmi, tormentarmi, eccitarmi, sfregare la figa contro qualsiasi cosa che vorrei avere dentro…mmmmmmmmmm infilare un dito due muoverli…..ggggggggggggg….spalancare le gambe, aprirla con tutte e due le mani e farci entrare un cazzo…hhhhhhhhhhhhhh…una bottiglia spingendola il più dentro possibile. Non riesco a trattenere i gemiti è più forte di me. Se mi mettessi su una panchina in piazza a gambe aperte, indossando gonna e autoreggenti senza nient’altro, con la figa aperta al pubblico e mi mettessi a toccarmi sicuramente succederebbe qualcosa. Non so cosa perché nessuno l’ha mai fatto. Io lo farei. Vorrei vedere se prima scappano tutti, prima me lo mettono nel culo, prima mi arrestano, prima stanno a guardarmi o prima mi portano al manicomio. Sicuramente succederebbero tutte queste cose ma non so con quale ordine.
Non me ne frega scoperò presto, potrei già scopare tutte le sere ma sono io che non voglio.
Vedo la mia patatina così piccola che potrebbe essere sfondata anche solo da una biro, figuriamoci da un grosso tubo duro e voglioso fatto di vasi sanguigni. Sono due minuscole labbra bagnate e arrossate ( dopo essermi smembrata per un po’) inserite in una fessura più grossa ma non so dove si trovino i buchi. Non li trovo. Non riesco a concepire come si possa allargare fino a quel punto, so solo che lo voglio allargare il prima possibile, e sono ancora più vogliosa sapendo che mi farà male male…
Vorrei indossare una gonna con la figa nuda sotto e farmi osservare da sotto dal basso verso l’alto da più gente.
Indossare una gonna con la figa nuda sotto e sedermi su qualcosa di duro e sporgente in pubblico senza che gli altri lo sappiano.
Indossare una gonna con la figa nuda sotto al primo appuntamento con un tipo un po’ sveglio.
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17 years ago
admin, 75
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Porcellana porcellina
Sono così belli i testi delirio.. perchè non li scrivo da così tanto tempo? È vero sono cambiate tante cose…
È vero non sono più triste. Non sono più ingenua. Ma non sono più una troia. E sinceramente più di qualche volta ne sento la mancanza…
Molta mancanza, ma così è meglio, così quando mi viene voglia di sentirmici ( ed è giustoooo!) mi ci sento solo in positivo e non più in negativo.
È vero non ci vado più con milioni di ragazzi contemporaneamente, ma cosa cambia (a livello di troiaggine) fare una sega o un pompino a 10 ragazzi diversi in una settimana dall’avere un ragazzo solo e farci di tutto, costantemente?
Cosa comporta il fatto che io non sia più una troia di fama se poi lo prendo da dietro (solo, unicamente nel culo) tutto il sabato notte nella profondità di una cantina, mentre sono ubriaca, e sono messa a pecora, davanti a lui, che mi prende i fianchi e me lo infila dentro, tra le chiappe, e mi sborra nel culo osservando il mio corpo andare avanti e indietro, e io che grido come una porca perché mi piace pure…
Il piacere anale, così nascosto, così porco, così doloroso, e allo stesso tempo così femminile, trovo che sia una delle cose più belle che esistono…la mente umana è perversa. Come si fa a osservare un culo, un bel culo con due glutei solidi femminili che indossano un perizoma, respirarci sopra, come fai tu a me, lo annusi, lo palpi, ti ci strusci contro con il viso, come fai a pensare di infilarci tutta la tua asta dentro, tra quelle chiappe così fini, quasi di porcellana, come fai a pensare di aprirmelo così e infilare un dito dentro al buco, avvicinare la bocca, infilarci la lingua e poi tutto il tuo cazzo, fino in fondo, nel mio intestino, dentro di me, e io che godo ma in un modo diverso che davanti, più ideale, più scenico.
Voglio un cazzo nel culo e lo voglio tutta notte, e anche se non sono più una troia non mi interessa di chi è, so solo di essere così perversa da aver voglia di gridare mentre qualcuno, chiunque, mi fotte e mi fa sentire anche solo un poco del meglio di quello che ero una volta.
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17 years ago
admin, 75
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Grapefruit (sexual version)
Frammento delle fragole
Lei si infila le fragole davanti a lui, lui le spinge con l’ignoto, quando si inumidiscono lui le tira fuori con la lingua e con la bocca, succhiando, e se non vengono fuori si aiuta con le dita.
Frammento del fumo
Fate l’amore fumando.
Frammento del matrimonio
Sposatevi in chiesa facendo sesso sull’altare. Pronunciate una formula inventata da voi
durante un orgasmo simultaneo.
Frammento della scala
Fate l’amore sulla scala, lei in altro lui qualche gradino più in basso che arriva all’altezza giusta per iniziare. Lui inizia col leccare le gambe a lei partendo dallo stivale, poi lei scende piano gradino per gradino. Quando si è finito un livello, inizia a salire lui e le cose si invertono. Continuano a salire alternativamente lei e lui finché uno dei due non cade dalla scala.
Frammento della sedia
Lei indossa una gonna senza mutandine, finge che lui sia una sedia e si siede sopra.
( Da: “La donna che scambiò suo marito per una sedia”)
Frammento della neve
Lei tiene una mano nella neve poi tocca lui (l’ignoto), lui immerge una mano nella neve e tocca lei. Oppure lui tocca lei con l’ignoto dopo che è stato toccato.
Lui le infila la neve dentro e la lecca per farla sciogliere.
Frammento della strada
a. Lui insegue lei, la guarda, la violenta con il suo permesso.
b. Lei insegue lui, lo guarda, lo violenta.
Frammento del magazzino tipo IKEA
Fatelo sul letto o sul tavolo di un magazzino tipo IKEA o di un negozio di articoli per l’arredamento.
Frammento del ristorante (o dell’interrogazione)
Sedetevi a un tavolino molto stretto uno di fronte all’altro.
Lei sta con le gambe accavallate, lui inizia ad accarezzare con il piede nudo i suoi polpacci, all’altezza della coscia inizia a separarle le gambe finché non le divarica completamente e lui le può spingere dentro l’alluce.
Può essere più eccitante se praticato al ristorante o in un hotel affollato, perché bisogna stare composti a tavola, oppure se il tavolino è una cattedra durante l’interrogazione davanti alla classe piena e lui o lei è l’insegnante.
Frammento della nutella
Frammento del ciondolo a forma di drago da nascondere.
Frammento della canna
a. lui infila la canna dentro di lei e poi la fuma.
b. lui infila un pezzo di canna dentro di lei e la fuma contemporaneamente.
c. lui fuma la canna e poi infila il mozzicone dentro di lei.
Controindicazioni: bruciature, infiammazioni.
Frammento dell’iniettare (o frammento dell’infermiera)
a. Lui è il paziente e lei l’infermiera. Fate l’amore mentre lei fa l’agopuntura o viceversa.
b. lui le inietta il liquido dentro (dall’ignoto) mentre lei (o lui,oppure contemporaneamente) si iniettano con l’ago nelle vene.
Frammento della scopa
Lei sta distesa e stanca su un tavolo o un letto, indossa una veste lunga e nient’altro. Lui sta a distanza e le infila un manico di scopa nella fessura. Lo spinge finché lei non sviene.
Frammento degli slip
Lei indossa solo slip e lui anziché sfilarli li infila dentro finché non li vede più.
Frammento degli oggetti
Lei sta seduta con le gambe aperte e lui cerca il numero maggiore possibile di oggetti da infilarle (in casa) provandoli uno per uno.
Sesso concettuale
Tieni in mano una molletta per capelli e immagina di fare l’amore tenendola in mano.
Gioca col cervello, da solo o in compagnia. Pensa al sesso.
Pensa al sesso senza muoverti. Legati e pensa al sesso.
Pensa a fare sesso bevendo succo di pomodoro.
Conta i buchi nel buco che riesci a pensare di fare immaginando di fare sesso. Scrivilo su un pezzo di carta e incollalo al muro con tanto nastro adesivo.
Inventati una parola, pronunciala, pensa a che significato può assumere parlando di: tasti di computer, sesso, verdure.
Scrivi un testo usando solo sigle.
Scrivi un libro con il tuo sperma/quello del tuo fidanzato.
Riscrivi una poesia in modo allusivo.
Poesia “fragola rossa”
Ti voglio scoprire
Bagnare e capire.
Mangiami.
Frammento delle scritte
Scrivetevi l’un l’altro sulla biancheria intima mentre la indossate.
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17 years ago
admin, 75
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Violentata nel giorno in cui ti misi al mondo
Umido. Bagnato. Sporco. Unto. Disumano. Doloroso.
Le mie lacrime non cessavano di scendere, il mio viso salato si contraeva in un’espressione bagnata
e dolorante. Il mio corpo candido e fragile era un brivido unico e continuo, un fremito di vita e di
morte. Sentivo il sangue scorrere dentro le vene, come un esercito di fiumi in piena, che stanno per
strabordare.
Avevo caldo, sentivo un’unica fascia di sudore che mi avvolgeva il corpo. Le mie grida mute erano
state soppresse, con un caldo lembo di stoffa con cui mi avevate serrato la bocca. Voi eravate tutti
attorno a me, voi in piedi e io distesa.
Così soffrivo in silenzio mentre tu, gridando, spingevi. Tu mi sfondavi con il tuo corpo, e lo facevi
con rabbia.
Tu davanti a me, dentro me, con tutti gli altri attorno che ridevano, osservano il mio sangue uscire.
Le mie cosce spalancate, colme di sangue e sudore, erano quelle di una donna giovane e fresca, un
po’ troppo maliziosa, che sta subendo le pene che si è meritata. Sapevo di meritarmelo, perché fino
ad allora avevo giocato col fuoco.
Ma un fuoco ardente, umano ma disumano, il fuoco dell’amore dentro noi, il fuoco del sesso che ci
brucia come animali. Tutti sorridevano, tranne te; e me.
Ma tu eri già lì, tra loro, vedevo la tua immagine sdoppiata e riflessa, e tu eri lì a ridere, come loro,
a guardare il mio sangue che usciva, le mie labbra serrate, eri lì come un fantasma del futuro troppo
vicino per essere invisibile.
Guardavo meglio, appena riuscivo a riaprire gli occhi. Volevo vedere cosa succedeva attorno a me.
La scena mi appariva sfocata a causa delle le lacrime, eppure riuscivo a vedervi, tutti in fila, nella
stanza opaca e un po’ soffocante; forse c’ero anche io, da qualche parte, tra voi. Non ero solo al
centro della scena ma facevo anche da spettatrice. Il mio delirio aumentava sempre di più, e la mia
mente si riempiva di immagini surreali.
Poi eccoti, quando finalmente uscisti dalla mia ferita d’amore, trassi un respiro di sollievo, e,
improvvisamente, dopo pochi secondi, sentii di nuovo lui, l’altro, che spingeva, e mi faceva più
male di te.
Il mio ventre era come un sacco, gloriosamente svuotato, la mia testa dolorante, il mio respiro
affannoso, che improvvisamente cessò. Bianco fu tutto ciò che vidi, come una luce abbagliante
senza tempo, e poi….il vuoto.
Mi risvegliai, ma gli occhi rimanevano chiusi, a ventosa, come non mi era mai successo. Era come
se tutto il mio timore passato si fosse trasformato in gioia, e come se la forte emozione che mi sarebbe aspettata fosse stata un ostacolo per me. Stavo ferma, ma mi pareva di fremere per l’eccitazione. Volevo vedere la luce, non più le ombre; vedere la realtà, non più l’apparenza; vedere la vita, non la morte; eppure qualcosa mi disse di starmene ancora un po’ distesa ad occhi chiusi, a riflettere ed ascoltare. Volevo ascoltare. Sentii una voce maschile, che sussurrava parole dolci, tra un sorriso e l’altro. Sentii una mano che mi accarezzava. “Fermati e ascolta”, mi disse, o forse lo immaginai soltanto.
Così ascoltai le parole di quell’uomo, il sospiro stupito e allegro di mia madre, l’abbraccio di mio padre di fianco e lei, e poi, le risentii, ascoltai le tue grida, il vostro pianto.
Erano più calme e più lontane, ma mi parve di tornare indietro nel tempo, per un attimo, in quel lago sanguinolento di dolore che mi avevate fatto patire. Decisi allora che era quello il momento di fermarsi; dovevo aprire gli occhi.
E così feci, e tutto mi apparve più chiaro. Voi due eravate davanti a me, belli come il sole del mattino che illumina la rugiada.
Tutta la famiglia intorno a me mi sorrideva e mi abbracciava. Mi destai con la schiena, il letto non era certo dei più comodi; la camera era bianca, opaca e un poco triste. Ma ero felice. Avevo partorito due splendidi gemelli, e tutto ciò che desideravo era starmene sola con voi, i miei due figli, grazie ai quali non solo avevo provato le più forti e belle emozioni della mia vita, ma avevo imparato a fermarmi ed ascoltare, anche le cose che sembrano le più spiacevoli.
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17 years ago
admin, 75
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La mia prima volta ii parte
Ed eccomi seduto nel fresco salotto di Anna a degustare un buon aperitivo e a gustare ancora di più della sua visione: capelli corvini lunghissimi e ricci tenuti fermi da una fascia color cobalto. occhi neri come la pece, abito di lino dello stesso colore della fascia dei capelli, con una scollatura generosissima dalla quale facevano bella mostra di se due tettone sostenute da un trasparente e leggero reggiseno di sesta misura coppa G dal quale facevano capolino due eburnei capezzoloni grossi come due mele imperatore! La mia eccitazione era già salita alle stelle comunque cercai a fatica di degluttire e di riprendere fiato; Anna cogliendo il mio imbarazzo mi invitò amabilmente a sederci al tavolo e a mangiare la cena che aveva preparato per noi: strozzapreti col sugo di cannocchie accompagnato da un verdicchio dei piccoli coltivatori di Jesi, dopodichè le dissi che io avevo mangiato a sufficienza e lei mi rispose: - bene ci beviamo un caffè e poi se ti va facciamo l'Amore! - - Come se mi va! - risposi io, - Certo che mi va, però mi devi spiegare il perchè!- -Come sarebbe a dire perchè?- lei di rimando, ed io - Sai io sono molto curioso: mi devi spiegare perchè con tutti i bei ragazzi che ci sono in spiaggia hai scelto proprio me che sono zoppo e obeso!?-
- Ma proprio perchè sei così, amico mio! - mi sorrise lei, - Come così? - replicai io- e lei: - devi sapere che quello che mi darai a letto tu che hai dei difetti una persona per così dire ' normale' non me lo potrà mai dare!- dicendomi così prese la mia testa tra le sue mani e con una dolcezza incredibile sfiorò con le sue le mie labra, la cosa fu piacevolissima: a mia volta accarezzai con lentezza e voluttà i suoi splendidi riccioli corvini e avvicinando le mie labra alle sue presi a mordergiele molto dolcemente poi intanto che la mia lingua s'intrecciava con la sua le mie mani scesero a liberarle le sue giunoniche tette e cominciai a mungerla con passione mentre i suoi mugolii aumentavano di intensità; sentivo il mio membro aumentare a dismisura e a premere contro la leggera stoffa estiva dei jeans, lei si lascio andare sul divano e cingendomi i fianchi mi attirò a se.
La sua mano fulminea si portò alla mia patta estraendo l'arma dei suoi desideri e se la piazzò in mezzo al seno e stringendo con forza le tette cominciò un lento su e giù dando di tanto in tanto qualche colpetto con la lingua. _- Basta le dissi se continui così ti chiederà il latte!- poi raccolsi le mie forze per sfuggire dalla morsa di quel piacere sfibrante e capovolgen- domi mi ritrovai con la bocca all'altezza della sua natura. La mia lingua uscì fulmineamente e cominciò a lambire con insistenza le sue grandi labra per risalire fino al buchetto per penetrarvi un attimino per poi far ritorno davanti ed omaggiare anche il delizioso grillettino rigonfio; il
respiro di Anna si fece sempre più roco e irregolare e tutto lasciava presagire che da li a poco sarebbe esplosa in un orgasmo, quindi aprii
la bocca per raccogliere tutti i suoi dolcissimi umori fino all'ultima goccia,
lei lanciò dei gridolini acutissimi riversandomi, come mi aspettavo, nella
bocca tutto il succo del suo piacere che io mi affrettai a bere con avidità.
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17 years ago
jackthetender,
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Il mio primo rapporto bsx
UN PO DI TEMPO FA CONOSCEVO UN AMICO IL QUALE UN GIORNO MI PROPOSE DI FARMI UN POMPINO IN UN PRIMO MOMENTO RIMASI UN PO SULLE MIE IN QUANTO MI PIACEVANO LE DONNE E NON AVREI MAI PENSATO DI FARMI SPOMPINARE DA UN UOMO MA POI DECISI CHE SI POTEVA PROVARE E CON MIA GRANDE SODDISFAZIONE MI PIAQUE POI UN GIORNO ME LO SCOPAI ANCHE LI RIMASI SODDISFATTO DA ALLORA OGNI TANTO MI PORTO HA LETTO UN UOMO VI DIRO LE DONNE MI PIACCIONO ANCHE MOLTO MA OGNI TANTO UNA DISTRAZIONE DAL TEMA CI VUOLE
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17 years ago
pmarinaio,
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Last visit: 7 years ago
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Il giardiniere
ERA UN PERIODO IN CUI AVEVO UNA VOGLIA SFRENATA DI ESSERE DONNA , MI TRAVESTIVO APPENA NE AVEVO L'OCCASIONE E........ MIA MOGLIE SI TOGLIEVA DALLE SCATOLE. AVEVO ACQUISTATO DIVERSI COMPLETI INTIMI E ANCHE PARRUCCA MORA E SANDALI CON TACCO CM.12.
ERA UN SABATO MATTINA E ESSENDO SOLO MI STAVO PREPARANDO ACCURATAMENTE , GUEPIERE , CALZE A RETE CON REGGICALZE , TUTTO IN BIANCO , MI MISI I SANDALI ARGENTO CON TACCO ALTISSIMO E LA PARRUCCA MORA, L'EFFETTO ERA MOLTO ECCITANTE.
VOLEVO PROPRIO GODERMI LA MATTINATA FACENDOMI UN PO DI FOTO E TRASTULLARMI CON I MIEI FALLI DI GOMMA.
ERO IN CAMERA DA LETTO E STAVO LECCANDO IL MIO FALLO PREFERITO, NERO DI CIRCA 25 CM , MENTRE CAVALCAVO UN ALTRO VIBRATORE SEMPRE DELLO STESSO COLORE MA UN PO' PIU' GROSSO, QUANDO MI SENTO APOSTROFARE IN QUESTO MODO " SEI PROPRIO UNA GRANDE TROIONA ", POTETE IMMAGINARE IL MIO STUPORE E LA MIA VERGONA VEDENDO CHE SULLA PORTA DELLA MIA CAMERA C'ERA IL GIARDINIERE, MI ERO COMPLETAMENTE DIMENTICATO CHE QUELLA MATTINA DOVEVA VENIRE A FARE DEI LAVORI.
NON SAPEVO COSA FARE MA DOPO UN PRIMO MOMENTO IN CUI AVREI VOLUTO SPARIRE DA QUELLA CAMERA MI ACCORSI CHE LUI AVEVA IN MANO IL CAZZO, E CHE CAZZO!!!, EVIDENTEMENTE ERA UN PO CHE MI SPIAVA, VEDENDO IL MIO IMBARAZZO SI AVVICINO' DICENDOMI CHE GLI PIACEVO E CHE VOLEVA GIOCARE CON ME, SI SPOGLIO E SI DISTESE AL MIO FIANCO SUL LETTO.
DOPO IL PRIMO MOMENTO DI EVIDENTE TIMIDEZZA GLI LO PRESI IN MANO INIZIANDO A SEGARLO LENTAMENTE E POI A LECCARLO LUNGO TUTTA LA SUA LUNGHEZZA. DOPO QUALCHE MINUTO DI POMPINO INEBRIANTE LO IMPLORAI DI MONTARMI COME UNA VACCA.... SPALANCAI LE GAMBE E LUI MI VENNE SOPRA IMPALANDOMI CON LA SUA MAGNIFICA ASTA, STRINSI LE MIE GAMBE ALLA SUA SCHIENA E LE MIE MANI PRESERO LE SUE NATICHE ESORTANDOLO A SPINGERE SEMPRE DI PIU'. STAVO GODENDO MERAVIGLIOSAMENETE E ANCHE LUI MOSTRAVA DI GRADIRE MOLTO, CAMBIAMMO POSIZIONE MI MISI ALLA PECORINA E FU ALLORA CHE OLTRE AL SUO CAZZO MI PENETRO ANCHE CON UNO DEI MIEI VIBRATORI..... FANTASTICOOOOOOOOOOOOOO.......VENNI COME UNA CAGNA IN CALORE , GLI URLAVO DI NON FERMARSI E DI RIEMPIRMI LA BOCCA DI SPERMA, SI STACCO DA ME E MI SBATTE IL SUO CAZZO IN GOLA ....
VENNE COME UN FIUME IN PIENA...... LA BEVVI TUTTA FINO ALL'ULTIMA GOCCIA....
BELLISSIMO, E' STATO IL MIO SABATO IDEALE!!!
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17 years ago
PERIZOMA60, 45
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io e mio zio
Salve questa è una storia vera,io sono una travestita di 25 anni da molti anni vado al mare a trovare mio zio che di anni ne ha 69 però ben portati lui fa il pescatore ed io nelle mie innumerevoli visite portavo sempre con me i vestitini per cambiarmi e numerosi falli di tutte le dimensioni e quando il mio caro zio andava per mare io mi travestivo e mi infilavo i falli. Circa due anni fa come ogni anno sono andata a trovare lo zio,i primi giorni sono passati velocemente tra una chiacchiera e una bevuta poi il penultimo giorno di permanenza lo zio mi dice che doveva andare per mare e che sarebbe tornato la mattina successiva.Appena lo zio se ne andò mi travestii e cominciai a godere con i miei falli non rendnedomi però conto che fuori si era abbattuto un temporale,difatti mentre continuavo tutta agghindata da troia a godere con quei grossi oggetti sento il rumore di qualcuno dietro la porta, presa dal terrore cerco di scappare ma non faccio in tempo la porta si apre ed entra lo zio che mi vede, subito nella mia mente passano i pensieri più terribili(lo dirà alla mia famiglia,sarò sbuttanata agli occhi di tutti ecc...)rimaniamo qualche secondo senza parlare finchè lo zio dice"l'ho sempre saputo di avere una nipotina e non un nipotino e devo dire che mi fa anche piacere",sentendo quelle parole non capivo cosa volesse dire ma lui subito mi chiarì il tutto si avvicinò e cominciò a baciarmi sulla guancia poi la sua lingua cominciò a uscire dalla bocca e prima mi leccava il volto poi la mise nella mia,rimasi qualche secondo inebetita non rispondevo ai suoi baci poi quando cominciò a toccarmi il culo iniziai a sciogliermi e cominciai a rispondere. Le nostre lingue si toccavano e penetravano sempre più in profondità nelle bocche, allora io sentendomi ormai a mio agio cominciai a toccarlo e potei notare con grande piacere un cazzone di dimensioni ottime(sarà stato 22 cm)con una cappellona rossa che si innalzava, presa dalla voglia comincia a succhiarlo lo zio iniziò a mugulare dal piacere mentre io lo pompavo cosa che continuai a fare per almeno 10 minuti, fin quando lo zio mi disse cha aveva voglia di farlo allora mi prese mi abbassò perizoma e collant e pian piano senza preservativo e nessun tipo di cremina cominciò ad entrare,prima provai un gran dolore ma poi più entrava dentro di me e più cominciavo a godere fin quando non mi sentii completamente piena e allora lui cominciò a pompare,sbatteva prima piano poi aumentò il ritmo dopo circa 15 minuti ancora non era venuto mentre io gia circa 3 volte senza neanche toccarmi, ad un certo punto incomiciò ad ansimare sempre più forte e capito che stava per venire gli dissi di venirmi in bocca perchè volevo bere tutto,lo zio mi accontentò tolse il cazzone dal mio culo oramai fradicio di umori e lo mise nella mia bocca, neanche 5 secondi e sentii un fiume entrarmi dentro fece almeno 5 schizzi grandi ed io riuscii per miracolo a tenere tutto in bocca, ma da buona troia non lasciai cadere nemmeno una goccia ed ingoiai tutto.Alla fine stanchi morti io e lo zio dormimmo inseime.E' da quel giorno che vado spesso a trovarlo e ormai lui stesso mi chiami vanny e mi compra vestitini usciamo insieme e passo tutto la giornata con lui, vestita da donna. non lo potrò mai ringrziare abbastanza.
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1
17 years ago
admin, 75
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La mia prima volta i parte
comincerò col narrarvi della mia prima volta. Comincerò col dirvi che a quasi13 anni nel rientrare a casa da scuola venni investito e mi salvai per miracolo riportando un'emiplegia sinistra, trascorsi gli anni adolescenziali facendo riabilitazione. A 19anni finalmente potei riprendere ad andare al mare e quello che era più importante è che ero solo, e quindi avrei potuto gestirmi in piena autonomia. I l problema più importante per me rimaneva l'approccio con le donne: ero claudicante ed in sovrappeso chi mai sarebbe stata quella donna che si sabbe sentita attatta da me? mentre ero assaorto in questi miei pensieri guardavo con desiderio la signora Anna una morettona di Bologna sui 45 anni un po abbondante con due tettone giganti come piacciono a me! Si mi dicevo e quella li con tutti quei bei ragazzi che le corrono dietro guarda proprio me! evidentemente mi sbagliavo, perchè dopo qualche giorno come in un sogno la vidi avvicinrsi al mio lettino e dirmi con tono che non lasciava repliche: - Tu stasera vieni a cena da me, vero?! - Le risposi: - non osavo sperarlo!- E inutile dire che pensai tutto il giorno a quello che sarebbe successo. Comunque verso le 18 salii in camera e mi preparai con più cura del solito: mi rifeci la barba anche se me l'ero fatta al mattino; mi infilai una camicia azzurra ed un paio di jeans blu scuri con le cuciture gialle mi infilai le mie scarpe ortopediche e scesi nella hall dell'albergo erano le 19 in un'ora mi bevvi tre caffè e mi fumai un pacchetto di sigarette e poi mi avviai verso la villina di Anna che era sulla spiaggia un 500 metri circa dal mio bagno. Era ancora molto presto, non osavo suonarle il campanello prima delle 20, 30. Passeggiavo avanti e indietro
dalla sua abitazione quando lei si affacciò dalla finestra del bagno e con
un sorriso fantastico mi apostrofò: - cosa fai patacca li di fuori come un semo vieni mo dentro qui da me!!
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1
17 years ago
jackthetender,
50
Last visit: 11 years ago
-
Il finto tecnico
Questa e' una fantasia che ho da qualche tempo...
conoscere su internet un lui di coppia che abbia voglia che la moglie sia corteggiata in modo spinto da un altro uomo...come ora ve lo dico!!!
mi piacerebbe fingermi un ragazzo che ripara ad esempio i computer...entrerei in casa tua quando tu non ci sei oppure appena arrivo con la scusa che hai da fare te ne vai....temporeggio davanti al computer e magari "per sbaglio" trovo delle foto spinte di tua moglie...lei e' li vicino a me e si imbrarazza e io la tranquillizzo dicendole che non si deve preoccupare ognuno ha i suoi segreti e le proprie fantasie...inizierei a farle qualche complimento su quello che ho visto nelle foto e se lei non si scoccia proverei a chiederle se potessi vederla dal vivo altrimenti se le darebbero fastidio i miei complimenti mi fermerei li...farei finta di aver risolto tutto e me ne andrei...
ma se lei stesse al gioco vorrei provare a toccarla e proporle di trasgredire insieme...poi ti farei sapere come e' andata e se avessi ancora bisogno di qualcuno che ti ripari il computer io sarei li...
chissa' se qualcuo mi accontentera'
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17 years ago
admin, 75
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La coppia vicina
Non avrei mai pensato che questo potesse accadere a me, o meglio a noi,ma dopo la prima volta diventa tutto + facile.
Pensare ha questo mi aveva sempre messo un certo eccitamento nel corpo e nella mente, sentivo che anche Mario mi era complice in questo. Tutto e sucessso appena una settimana fa,siamo andati nella nostra casa in montagna, soli io e Mario i bimbi li abbiamo lasciati con la nonna, appena arrivati siamo andati nel picolo market per fare un po di acquisti. Li in fila per pagare c'era una coppia straniera, la lei non staccava gli occhi di dosso a Mario, ma anche il marito aveva gli occhi puntati su di me, a dire il vero sulle mie tette, tutto questo certo non mi dispiaceva anzi mi eccitava tantissimo, sentivo le sue mani dentro la mia maglietta che mi stringeva i capezzoli già duri x l'eccitamento, in quel momento mi venne una voglia pazza di fare sesso, volevo essere sbattuta da Mario e dal bellissimo straniero, e mentre lo facevano avrei voluto che la sua compagna era li ha guardarci. Ma tutto questo sparì nel momento che loro pagarono ed uscirono dal market. Era stata una visione della mia fantasia che purtroppo non sarebbe mai diventata realtà, ma sbagliavo. Rientrammo alla nostra casa, io cominciai a preparare per il pranzo, era una giornata di sole bellissimo, mario portò fuori le poltrone x prendere il sole, ma mentre stavo x raggiungerlo nella veranda x una sigaretta lo sentii avviacinarsi dietro di me tringendomi intorno alla vita, mi prese e mi appogiò al tavolo mi alzò la gonna e senza dire niente entro con il suo cazzo dentro di me, tutto questo mi eccitava non avevo nemmeno bisogno di un po di saliva lui lo sapeva che io adoro essere presa in questo modo, e mi bagno al solo pensiero di farlo. Lui era molto eccitato al punto che ebbe l'orgasmo quasi subito. Ma non era finito disse di seguirlo nella veranda, poi arriavati li capii subito il suo eccitamento improviso, c'era la coppia del market a fianco al nostro appartamento che scopavano, lui li aveva visti e la cosa l'aveva eccitato così tanto, tra loro e noi c'era solo un muro divisorio alto appena 1.50, si doveva stare un po bassi x non essere visti, ma ci godemmo tutta lo loro scopata senza pagare il biglietto, mi venne una voglia pazza di succhiare il cazzo di Mario lo presi e vidi che ci mise 2 secondi a diventare duro, ero bagnata anche nel buco del culo avevo una voglia matta di prenderlo in culo, mi misi alla pecorina e mi infilai un dito dentro, Mario capi al volo il mio desiderio e non si fece pregare, ci sputò sopra e appogiò la sua bella capella che era bella grossa x l'ccitamento, io respirai profondamente e spinsi il culo all'indietro x fare entrare il cazzo nel mio culo, non ci misi tanto ad avere un orgasmo sia nel culo che nella figa, e uno due senza poterli +contare, contianuavo a venire anche quando Mario mi bagnò il viso con il suo sperma caldo. Ci guardammo e ci baciammo a lungo li in veranda, sentivamo il sole che bruciava la nostra pelle. Dopo pranzo ci coricammo un po, ma nessuno dei 2 aveva voglia di dormire.Parlammo a lungo, pensavamo che ci poteva essere il modo di conoscere la nostra coppia di vicini. Ma questo non è ancora successo, sappiamo che succederà presto, poi vi racconterò. Ciao da Mario e Anna
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17 years ago
admin, 75
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Una serata al privè
Catania, 16 marzo 2007
Non è possibile, non riesco ancora a credere cosa sta accadendo alle mie emozioni, cosa ho dentro la testa, dentro il cuore, dentro il mio Io…non avrei mai immaginato di dover arrivare a questo punto…ed è qui che tra le note di “Dancing” di “Elisa” racconto la mia storia…
Giovedì 15 Marzo 2007, ore 23.30 chiamai il mio amicone Marco per incontrarci, fare una delle solite uscite notturne dove la spensieratezza ci porta spesso a delle serate tranquille ma piene di risate che soltanto con i veri amici riesci a passare…per me doveva essere una serata da passare con Lisa,la mia ragazza da due anni e mezzo, ma la sua stanchezza dopo la serata in palestra l’ha portata a starsene a casa, sotto una doccia calda ed in un letto tante volte riscaldato dai nostri corpi…ma per me oggi tutto questo passa in secondo piano, si, perché da ieri sera dentro di me qualcosa è profondamente cambiato. Alla sua insaputa decisi di uscire con Marco, andare a passare una bella serata, anche senza spendere soldi che vedo sempre meno data la mia disoccupazione neoarrivata. Insomma, il mio amicone si presenta a casa mia verso le 23.45, io vestito come nelle migliori occasioni con tanto di camicia nera e giacca, mentre lui preferisce vestire in modo più sportivo, con jeans e felpa. Continua a ripetermi che si sente uno zingaro al mio cospetto, dato l’abbigliamento ma a me non interessa, ho soltanto bisogno di svagare un po’, allontanarmi dalla monotonia giornaliera. Siamo andati a finire in un locale night, dove io non ero mai andato tranne alla serata dei saluti del Tenente Simmatri prima del suo trasferimento…mi sentivo legato, non ho l’abitudine di frequentare questi posti, che io ho sempre disprezzato con la convinzione di non dover mai arrivare a questo punto (pagare per vedere una ragazza nuda).Arrivati al locale ed appena entrati ci troviamo sotto una una “bestia” di almeno un metro e novanta per duecento chili che ci invita ad entrare nella sala…Appena varcata la soglia ci accorgiamo di essere soli, io e Marco, con una decina di ragazze seminude sdraiate nei divani. Mi sento gli occhi delle ragazze puntati addosso, e con non poco imbarazzo vado a sedermi ad uno dei divani liberi. Subito mi accorgo che la serata non sarebbe stata semplice perché mi sarei ritrovato non so quanti bei corpi nudi buttati su di me per cercare di attirare quanti più inviti possibili al cosiddetto “Privè”, Privè che consiste nel passare dieci minuti tu e la ragazza, soli, in un camerino per assistere ad uno strip riservato al solo cliente…neanche due minuti di permanenza all’interno del locale che una ragazza mi si butta addosso,a cavalcioni, ma della quale non sono riuscito ad identificarne il viso data la tempestività con la quale mi “aggredisce”. Dice di chiamarsi Agata, di provenire dal Brasile, e continua a ballarmi sopra a ritmo di musica, tanto provocante che mi imbarazza il solo pensiero che io mi trovassi in quella situazione. Con la scusa di essere appena arrivato e che avevo intenzione di vedere le altre ragazze la mando via,si stacca da me e riesco ad identificarne il volto, non male direi…ma il suo accento mi è parso più “Catanese” che brasiliano…mah…non ci faccio caso più di tanto. Intanto il mio amicone Marco, seduto nel divanetto di fronte al mio, parla con una ragazza, molto formosa, avrà almeno la quarta di seno,e si dirige al bancone per ordinare una consumazione…altre ragazze cercano di attirare l’attenzione su di me, sedendosi sul mio divano ma non ci riescono, io sono troppo un bravo ragazzo per fare certe cose,i miei principi mi portano oltre. Non passa un secondo che al “palo” vedo una ragazza dal fisico direi “perfetto”, alta, snella, una modella…non la vedo molto sciolta, è un po’ lenta nei movimenti, anche se la canzone le permette di fare quello, ma nn la vedo volgare, né tantomeno aggressiva…mi colpisce il suo sguardo,il suo viso dolce, i capelli tirati, quel corpo da Dea che si muove lentamente, impacciato. Finito lo spettacolo,seguendola con lo sguardo, mi accorgo che non è come le altre, no, lei non viene ai divani, siede in maniera più composta delle altre, sola, in un’angolo,tanto che continuo a guardarla mentre Marco imperterrito mi chiede con quale delle ragazze avrei voluto fare il Privè…non lo avrei voluto fare con nessuna delle ragazze, non perché non mi piacessero,anzi!, ma nn mi andava proprio…mi sentivo un pesce fuor d’acqua, mentre lui disinvolto, quasi come se stesse a casa continuava a palpeggiare le ragazze dai corpi coperti da solo intimo…mentre continuo ad osservarmi attorno, e dopo aver preso la solita “Red Bull e Vodka alla Pesca”, con la coda dell’occhio vedo una ragazza dirigersi verso di me, mi si siede accanto, mi giro e mi accorgo che è la ragazza bellissima della lap dance di prima…la guardo, io molto timido la saluto con un sorriso e le chiedo come sta, lei mi risponde bene ed iniziamo a parlare,chiedendoci il nome, l’età…inizia quasi a piacermi parlare con quella ragazza, aveva un’espressione così dolce, ma……neanche un minuto che arriva il ragazzo che lavora nel locale per chiedermi se ho intenzione di offrire qualcosa da bere alla ragazza…io penso che venticinque euro per una consumazione siano eccessivi e dico che lo avrei fatto dopo, ma la regola dice che la ragazza per poter parlare con me deve ricevere una consumazione obbligatoriamente…e se la porta per mano. Mannaggia a me, quella ragazza mi piaceva veramente…bellissima…e l’unico modo per poter continuare a parlarle era pagare il “Privè”…ci penso su due minuti e cedo ad ogni mio pensiero, ad ogni mio principio, voglio continuare a parlare con quella ragazza…la chiamo e la invito…mi prende per mano e mi fa salire al piano di sopra, dove una stanza portava ad una decina di camerini dove si sarebbero passati i dieci minuti con la ragazza…nella mia testa c’era soltanto confusione, tanta confusione…non mi rendevo conto di cosa stavo per fare…un’istante mi passa Lisa per la mente ma subito dopo svanisce perché siamo già entrati nella piccola stanza…mi ritrovo sul divanetto, e lei su di me a cavalcioni…bella più di quanto avessi visto nel semibuio della sala…i suoi occhi brillano, il suo viso è dolcissimo, le sue labbra sembrano disegnate dal più bravo pittore mai esistito…io sono impacciato, non so cosa fare, se toccarla, guardarla…mi sono trovato in una situazione stranissima, come di fronte alla ragazza alla quale ho dato il primo bacio…ma mi piace, quei pochi secondi con lei iniziano a piacermi, continuiamo a guardarci negli occhi ed io “rompo il ghiaccio” chiedendole il nome che avevo già dimenticato, risponde dicendo di chiamarsi “Milena”, di avere 26 anni e di provenire dalla Romania…iniziamo a parlare di cose personali, tipo della famiglia, di come si trova in Italia e così via…e non mi importa di vedere il suo corpo privo di quel top o di quel tanga che la copre…voglio soltanto parlare con lei, conoscere quante più cose possibili. Quella ragazza mi colpisce incredibilmente…quel suo modo di essere “imbarazzata” ad alcune mie domande, quegli occhi mi trasmettono qualcosa che neanche io saprei descrivere. Senza sapere come e perché, ritrovo le mie labbra unite alle sue, a baciarci, ad occhi chiusi come si fa solo in amore, e le lingue iniziano a sfiorarsi, ad intromettersi come dovessero scoprire chissà cosa, timide ma decise…dolci ma sconosciute…quel bacio era bellissimo, il più bello della mia vita, il più sconosciuto…ma il più sensuale. Quel momento avrei voluto non finisse mai…ma neanche il tempo di pensarlo che quel sogno viene interrotto dalla voce del ragazzo che prima ma l’aveva portata via dal divano chiamandola per nome e dicendole che il tempo era scaduto…l’intero mondo mi sembra cadere addosso quando mi rendo conto che quel bacio l’ho pagato cinquanta euro, e che magari lo avrà fatto perché il lavoro glielo impone…scendiamo le scale mano nella mano, ma non penso, ho il vuoto dentro…non sono consapevole di cosa era successo…arrivo al mio divano, buttato li, solo, tanto solo che neanke la musica assordante riesce a rompere il silenzio che irrompe nella mia testa…un silenzio che rompe i timpani. Milena torna al solito divano ad angolo, e fuma una sigaretta…ci sarebbe di che guardare, perché intanto al palo balla una ragazza con movimenti incredibili, ma non mi interessa, io le do le spalle perché voglio continuare a guardare lei…come sarei voluto essere quella sigaretta, baciata da quelle labbra morbide, disegnate, invitanti…penso al mio portafogli, mi sono rimaste settanta euro, non ci penso su due volte, un’occasione del genere non mi capiterà più, quella ragazza mi piace, mi ha baciato come nessuno ha mai fatto, non può svanire tutto qui…la chiamo, lei scatta dal divano e mi sorride con espressione più che mai tenera…le chiedo se avrebbe voluto passare altri dieci minuti con me, ed ecco che la sua risposta è la più bella che mi sarei potuto aspettare, mi guarda con occhi dolci e nel suo italiano stentato mi fa capire che altre cinquanta euro sarebbero state troppe…io le ripeto che non mi importa, che in quel momento volevo soltanto stare io e lei soli, a parlare, mi importava soltanto poterla avere per me anche soli dieci minuti…sorride con il dito alla bocca come per dimostrare l’imbarazzo ed io esco fuori di testa, non ci sono più, mi sembra di volare “tre metri sopra il cielo” si proprio come il film o il libro…non ho mai trovato questa metafora più adatta al mio stato d’animo…mi ritrovo nuovamente nella piccola stanza ed ancora io e lei siamo in piedi…le prendo il viso e le sussurro che volevo soltanto continuare a baciarla,e nient’altro…sorride e mi dice con un accento strano ma bellissimo e con un sottile sorriso sulle labbra “Perché No”…passammo quei dieci minuti scambiandoci frasi dolci, baci appassionati, le mie mani nella sua schiena scivolavano dolcemente ed i suoi piccoli movimenti mi facevano capire che le piaceva…la mia lingua sul suo collo scivolava lentamente ed i suoi sospiri erano sempre più forti…bellissimo, bellissimo bellissimo!!! Ed è ancora lui, con l’invadenza di sempre che la chiama…lei risponde di si, ma non si alza, rimane li con me a guardarmi negli occhi, a baciarmi…ad imbarazzarsi come un ragazzina al suo primo bacio…tutto era perfetto…spettacolare...mi chiede il numero, ma non ho la penna, CLASSICO!!! QUANDO SERVE NON C’E’ MAI!!! Quindi mi dice di registrare il suo nel cellulare…ma è un numero strano, troppo lungo per essere Italiano…ed è infatti li che mi dice che l’indomani sarebbe tornata nella sua terra d’origine, la Romania, e che quello non era altro che il suo numero di cellulare lì in Romania…il tetto del mondo sembra cadermi addosso…io mi sento sprofondare, mi si annebbia perfino la vista…lei mi stringe la mano, mi guarda con un sorriso stentato, dolce ma triste…e mi invita a scendere le scale che ci riportano alla sala…io al solito divano aspetto Marco che torna dal Privè con la Brasiliana di “Picanello”, non ci credevo, non volevo credere che tutto sarebbe finito in un niente, che io non avrei potuto darle altro, che non l’avrei più rivista…dal suo divano lei continuava a guardarmi con la solita sigaretta, mi ha perfino chiesto se volevo fumarne una ma a me non importava quella sigaretta, volevo soltanto lei…lei e basta…tornato Placido gli chiedo di andarcene e così vado li a salutarla…con i due bacetti classico degli amici, e lei mi dice “MI RACCOMANDO CHIAMAMI QUANDO SONO IN ROMANIA”…io annuisco e mi perdo nel buio del corridoio che mi portava all’uscita, lasciandomi alle spalle la ragazza dei miei sogni,…ed una serata indimenticabile…
P.S. Lascio all’ immaginazione cosa provo quando sento ancora il suo odore sulla mia camicia…
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17 years ago
oltrelosguardo, 25
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In campagna
I PRIMI GIORNI DI GIUGNO DELLO SCORSO ANNO MIO MARITO ED IO FUMMO INVITATI PER TRASCORRERE LA DOMENICA NELLA CASA IN CAMPAGNA DI UN COLLEGA COL QUALE IL LUNEDI' DOVEVA ANDAR FUORI PER LAVORO.
ACCOGLIENDOCI LA MOGLIE,ANNA, MI DICE:SON CONTENTA CHE SIATE VENUTI COSI' TU POTRAI FARMI COMPAGNIA DAL MOMENTO CHE I NOSTRI MARITI STARANNO FUORI TUTTA LA GIORNATA DI DOMANI.
VEDRAI STAREMO BENE INSIEME,AGGIUNSE IN UN MODO CHE MI SEMBRO' MALIZIOSO.
LA COSA MI COLPI' PERCHE' NOI NON CI ERAVAMO MAI CONOSCIUTE PRIMA,ANCOR MENO FREQUENTATE.
UN PO' PER GENTILEZZA,UN PO' PERCHE' INCURIOSITA,ACCETTAI.
LA GIORNATA TRASCORSE SERENAMENTE E LA MATTINA SEGUENTE I MARITI ANDARONO VIA MOLTO PRESTO.
VERSO LE 9 ANNA BUSSO' ALLA PORTA,TI HO PORTATO IL CAFFE',MI DISSE.
PER IL CALDO INDOSSAVO SOLO UN PAIO DI SLIP.
CAZZO CHE TETTE CHE HAI,ESCLAMO' GUARDANDOMI IL SENO NUDO,VIENE VOGLIA TI TOCCARLE.
E PRIMA CHE POTESSI AVERE IL TEMPO DI RISPONDERLE MI RITROVAI CON LA TAZZINA IN MANO E CON LE SUE DITA CHE ME LE PALPAVANO.
RESTAI PIACEVOLMENTE SORPRESA DA TANTA SPONTANEA CONFIDENZA E LASCIAI FARE.
DAI,METTITI QUALCOSA ADDOSSO E RAGGIUNGIMI GIU',MI DISSE,FACCIAMO COLAZIONE E POI ANDIAMO A PRENDERE UN PO' DI SOLE SUL PRATO.
LA RAGGIUNSI DOPO UN PO',MANGIUCCHIAMMO QUALCOSA ED USCIMMO.
AD UNA TRENTINA DI METRI DALLA CASA C'ERA UN BEL PRATO MOLTO ESTESO,ANNA SISTEMO' UN GRANDE TELO A TERRA E MI INVIT0' A STENDERMI CON LEI.
NOTAI CHE LI' VICINO C'ERA UNA ZONA RECINTATA DOVE TROTTERELLAVANO DUE BEI CAVALLI.
CAVALCHIAMO SIA IO CHE MIO MARITO,DISSE ANNA,QUELLO PIU' SCURO E' IL MIO,MI RICONOSCE TRA MILLE ,SOLO CON ME E' ESTREMAMENTE DOCILE,LE SON MOLTO AFFEZIONATA.
CI TOGLIEMMO LA T-SHIRT, ENTRAMBE A SENO NUDO E CI STENDEMMO.
NOTAI CHE ANNA AVEVA UN SENO MOLTO PICCOLO CON DUE CAPEZZOLI MINUTI COME DUE BOTTONCINI SCURI ED APPUNTITI.
IL CONTRARIO DI ME,PENSAI,CHE HO DUE TETTONE GROSSE ED I CAPEZZOLI LARGHI E CHIARI.
DOVETTE LEGGERMI NEL PENSIERO,PERCHE' SI AVVICINO',COMINCIO' A CAREZZARMELI E DOPO UN PO' A LECCARMELI,TITILLANDO I CAPEZZOLI CON LA PUNTA DELLA LINGUA PER POI SUCCHIARLI.
MI PIACEVA MOLTO,ANCHE PERCHE' LO FACEVA CON PASSIONE E CON LA PERIZIA DI CHI E' ESPERTA,TUTTAVIA MI SCOSTAI TEMENDO CHE
QUALCUNO POTRESSE VEDERCI.
LEI MI TRANQUILLIZZO' DICENDO CHE LA DOMESTICA ERA ANDATA VIA INSIEME AL MARITO CHE ERA L'UOMO CHE CURAVA IL PRATO E BADAVA AI CAVALLI.
NEL DIRE CIO' RIPRESE A SUCCHIARMI LE TETTE E MI MISE UNA MANO NEGLI SHORT, ACCAREZZANDOMI LA FICA,PERALTRO GIA' BAGNATA.
DOPO UN PO'LASCIO' LE TETTE,MI SFILO' PANTALONCINI E SLIP E COMINCIO' A BACIARMI L'INTERNO DELLE COSCE,MI PASSO' LA LINGUA LUNGO IL CONTORNO DELLE GRANDI LABBRA,POI UN PO' PIU' INTERNAMENTE,RISALI' IN ALTO A LACCARMI E BACIARMI IL CLITORIDE INFINE MI ALLARGO' BENE LA FICA CON POLLICE ED INDICE DELLA MANO SINISTRA E INFILO'DUE DITA DELL'ALTRA AFFONDANDOLE AL MASSIMO POSSIBILE.
ERA BRAVISSIMA,MI FACEVA TORCERE PER IL PIACERE,FINCHE' SI DENUDO' E MI INVITO' A STENDERMI SU DI LEI.
CI PALPAVAMO,ACCREZZAVAMO,LECCAVAMO,IN UN 69 AD ALTO TASSO EROTICO,FINCHE' AVEMMO ENTRAMBE UNO SPLENDIDO ORGASMO.
NEL RIALZARMI,NOTAI CHE IL SUO CAVALLO SI ERA FERMATO DALLA PARTE DELLA STACCIONATA VICINA A NOI ,PROBABILMENTE ATTRATTO DALLA VISTA DEI CORPI E DAI NOSTRI ODORI VAGINALI.
IL CAZZO INIZIALMENTE A RIPOSO,STAVA ALLUNGANDOSI E GONFIANDOSI IN MODO SPROPOSITATO.
ALLA FINE AVEVA UNA MAZZA LUNGA QUASI UN METRO E DI DIAMETRO NOTEVOLISSIMO.
ANNA SEGUENDO IL MIO SGUARDO LO VIDE E DISSE:HAI VISTO CHE ROBA,QUANDO MI VEDE NUDA,SPECIE SE MI MASTURBO,VA IN CALORE ED IL RISULTATO E' QUELLO CHE VEDI.
IN GENERE PER VENIRE SI DA DEI COLPI COL CAZZO SOTTO LA PANCIA,MA QUANDO NON C'E' NESSUNO NON TI NASCONDO CHE OGNI TANTO LO FACCIO VENIRE IO CON UNA SEGA.
NOTO' LA MIA SORPRESA E LA MIA CURIOSITA', ALLORA MI PRESE PER MANO E MI PORTO'ACCANTO ALL'ANIMALE CHE TENNE FERMO PRENDENDOLO PER LA BRIGLIA.
INGINOCCHIATI E TOCCALO VEDI CHE MAZZA,MI ESORTO',NON TI CAPITERA' TANTO SPESSO IN FUTURO.
COME IPNOTIZZATA MI CALAI E GLIELO TOCCAI.
IL CAVALLO EBBE UN FREMITO ED IO PURE,ERA SUPERBO.
ADESSO STAI QUA' CHE TI FACCIO VEDERE,DISSE ANNA,LEGANDOLO CON LA BRIGLIA ALLA STACCIONATA.
GLI ANDO' VICINISSIMO,SI PIEGO' SULLE GINOCCHIA E COMINCIO' AD ACCAREZZARLO LATERALMENTE FACENDOGLI AVERE UNA EREZIONE ANCORA MAGGIORE,SE POSSIBILE.
QUANDO LO VIDE PRONTO,SI INGINOCCHIO',GLI PRESE QUELLA STANGA ENORME CON TUTTE E DUE LE MANI,UNA SOPRA L'ALTRA,PER POTERGLIELO MENARE MEGLIO E GLI FECE UNA SEGA CHE FU UNO SPETTACOLO.
IL CAVALLO,NITRIVA,ANSIMAVA SOTTO LE SUE MANI,FINCHE'SPRUZZO' UNA QUANTITA' IMPRESSIONANTE DI SBORRA,FINO A FORMARE UN LAGHETTO SOTTO DI LUI.
STETTI TUTTA LA GIORNATA CON LA VISIONE DELLE MANI DI LEI CHE MUNGEVANO IL CAZZONE DELL'ANIMALE E CON UNA ECCITAZIONE RESA EVIDENTE DAI CAPEZZOLI SEMPRE INDURITI E BEN EVIDENTI SOTTO LA T-SHIRT.
RIENTRARONO PER LA CENA I MARITI,UN PO' DI CHIACCHIERE,UN PO' DI CIBO,MA FREMEVO DAL DESIDERIO DI ESSER SCOPATA.
APPENA IN CAMERA, PRESI TRA LE LABBRA L'UCCELLO A MIO MARITO E GLIELO CIUCCIAI CON FURIA.
EHI,MI DISSE,MA CHE E' CHE STAI COME UNA ASSATANATA.
GLI RACCONTAI TUTTO QUANTO SUCCESSO COL CAVALLO,SORVOLANDO LE LECCATE DI FICA CON ANNA,PERCHE' NON SAPEVO COME L'AVREBBE PRESA.
MENTRE PARLAVO MI BAGNAVO SEMPRE PIU',ALLORA CAPI' CHE ERA VENUTO IL MOMENTO DI SBATTERMELO DENTRO.
LO FECE CON FORZA,QUASI CON VIOLENZA,MI POMPO' SENZA SOSTE FINCHE' EMISI UN URLO LIBERATORIO CHE TEMETTI FOSSE SENTITO ANCHE DAGLI AMICI.
CONTINUO' ANCORA FINCHE' SENTII IL CAZZO IRRIGIDIRSI DENTRO LA MIA FICA PRIMA DI SVUOTARMI TUTTO IL SUO LIQUIDO DENSO.
MENTRE CI LAVAVAMO INSIEME SOTTO LA DOCCIA MI SUSSURRO':NON E' CHE PIACEREBBE ANCHE A TE MENARE UNA STANGA COME HA FATTO ANNA?
NON RISPOSI,MA CAPI' LO STESSO CHE L'IDEA MI ALLETTAVA.
ED ANCHE MOLTO.
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Passa
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17 years ago
admin, 75
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Il rappresentante (2a parte)
La prima parte su:
http://www.desiderya.it/rubriche/racconti-lettura-1127/il+rappresentante+1a+parte.htm
Più ripensavo a quello che avevo intuito, capito, scorto, più sentivo scendere il mio sdegno e salire la mia eccitazione: gli occhi di Marica brillavano come se fossero due spot alogeni, evidentemente intrigata da tutta la situazione ed io… beh, ero morbosamente curioso di vedere come sarebbe andata a finire.
Capivo che il quartetto mi stava deliberatamente umiliando, ma… ma la cosa, al di là dall’irritarmi, mi provocava una inaspettata eccitazione.
Decisi di assecondare in pieno il loro gioco, qualunque esso fosse, ma come?
Un attimo di riflessione e poi vidi, chiaramente tracciata nella mia mente, la strada per far procedere la cosa, qualunque essa fosse ed in qualunque direzione dovesse andare.
Studiavo l’espressione di Sergio, col terrore che avesse visto, o capito e che stesse per fare qualche sciocchezza: lo vedevo perplesso e capivo che stava riflettendo furiosamente; lo guardavo con uno sguardo affettuoso e con gli occhi carichi di promesse, ma dentro di me avevo paura di aver lasciato proseguire troppo il gioco, per le sue idee così convenzionali.
Restò a riflettere per una ventina di secondi, poi il suo viso si illuminò ed il suo splendido sorriso balenò, come un colpo di flash che illuminasse l’ambiente.
Riflettei ancora un attimo e poi feci quella che, nel mondo scacchistico, si definirebbe ‘mossa d’apertura’: “Beh, sento che stasera mi gira proprio bene! Dai, continuiamo a giocare?” dissi, sorridendo a 32 denti.
Anche gli altri sorrisero e ricominciammo il gioco durante il quale, però, cominciai ‘stranamente’ a veder scemare le mie fiches; in realtà avevo deciso di restare ‘pulito’ e quindi giochicchiavo, passando anche una volta che mi trovai un Full servito.
Inoltre, notavo che gli altri giocavano con maggiore… ferocia, maggior determinazione e quindi in poco più di mezz’ora mi trovai a contemplare con sguardo mesto –ma con la soddisfazione interiore di chi aveva realizzato i propri progetti- le poche fiches che mi erano restate.
Notavo che, nel frattempo, Marica restava –apparentemente rapita dal gioco- tra Gus e Stefano, di cui spesso non vedevo sul tavolo che una sola mano: sospettavo che la loro mano invisibile fosse intenta ad esplorare le grazie di mia moglie…
Decisi, prima di portare avanti la mia strategia, di fare un’ultima piccola, semplice verifica e chiesi a Marica di portarmi ancora da bere.
Amormio, ti porto un altro whisky, se proprio lo vuoi… mi dispiace perché le mani di Stefano e Gus mi facevano fremere di voglia accarezzandomi le gambe ed il culetto e sondandomi il buchino; sarebbe stato complicato, per loro, ripulirsi dello sperma che ancora avevo deliziosamente nella fica, se mi avessero toccata anche lì; la situazione mi teneva in sobbollimento, come il latte sul fuoco, sempre vicino a bollire e traboccare, ma tenuto controllato dalla sapiente regolazione della fiamma.
Comunque, amormio, ho deciso di mettere in atto il suggerimento che mi ha bisbigliato Stefano: questo whisky per te sarà l’ultimo, perché lo allungherò con acqua ghiacciata ed una bella porzione di vodka, di cui non sentirai il sapore, ma di cui indubbiamente sentirai l’effetto…
Come Marica mi si avvicinò col bicchiere, posai le carte e le chiesi un bacio; mentre era china a baciarmi, feci risalire la mano lungo l’interno della sua coscia, fino ad arrivare alla fica, sentendola bagnatissima, scivolosissima ed aperta; solo dopo che si fosse allontanata, portando ‘casualmente’ quella mano a grattarmi il naso, avrei sentito l’odore di un altro maschio (Stefano!) dentro di lei, ma già in quella piccola verifica avevo capito che davvero, mentre mi baciava con così tanta passione, si era fatta montare da un altro…
Si gioca? Ok, e allora giochiamo duro!
Mi era entrata una Doppia ai Re –punto discreto, ma ben lontano dall’essere imbattibile!- e decisi di puntare tutte le mie fiches rimanenti; come avevo previsto, Franco rilanciò, Stefano rilanciò anche lui e Gus stette al gioco; io avrei dovuto ritirarmi, non essendo in grado di coprire i rilanci, ma…
“Accidenti: mi avete tolto anche la camicia…” dissi in tono scherzoso e loro risero della battuta.
“Accettate per coprire la puntata una mia camicia?” Chiesi, strizzando l’occhio un po’ da alticcio, come cominciavo davvero a sentirmi, in realtà.
Allora Franco rise: “Sì, ma non mi piace giocare con un avversario a torso nudo: se vuoi giocartene una, gioca quella che indossa tua moglie!”
Feci la faccia contrita, normale in una situazione del genere, poi accettai.
“Sì, ma… -disse Stefano- … il piatto piange: completa la tua puntata, sul tavolo!”
Chiesi a Marica di togliersi la camicia e di metterla sul tavolo. Mi guardò con un’espressione strana, tra l’offesa e l’eccitata, ed in pochi istanti l’abbagliante bellezza di mia moglie fu sotto gli occhi di tutti.
Accidenti che legnata che gli ha dato, a mio marito, la vodka! Tutto mi sarei aspettata, meno che proprio lui mi obbligasse a spogliarmi davanti a questi maiali!!! Marco è l’unico che non sa darsi un contegno e sbava come un grosso cane davanti ad un osso…
Ovviamente, il mio punto soccombette davanti ad un Tris di Franco ed al Full di Stefano e rimasi così senza una fiche; che fare? Tentai: “Beh, essendo restato pulito, direi che è ora di smettere, per me: me ne andrò a nanna…”
Accidenti!!! Avrei dovuto dire che ci andavo con mia moglie, senno mi mandano via e con un pretesto la fanno fermare!!!
“Vieni, amoremio?”
Loro, che già sembravano ‘rassegnati’ al fatto che io andassi a dormire e che lasciassi mia moglie lì con loro, si precipitarono a dirmi che era ancora presto, che mi avrebbero dato qualche fiche per fare ancora qualche mano… Dopo essermi schermito un pochino, accettai.
Ricominciammo a giocare e per qualche mano riuscii a guadagnare qualche fiche; poca roba, ma abbastanza da non farmi smettere.
Avrei voluto fare di nuovo la prova di rimanere ‘pulito’, stavolta senza la camicia di Marica da perdere, per vedere cosa sarebbe successo, ma mi sentivo la testa dondolare e mi accorsi che mi ero addormentato per pochi istanti… Mi sa che avevo esagerato col whisky!
Appoggiai un attimo il mento sul braccio, appoggiato sul tavolo davanti a me e chiusi un attimo gli occhi, deliberatamente; quando li riaprii –o meglio: quando li socchiusi-, vidi che Marica si stava baciando appassionatamente con Gus, mentre Marco le leccava la schiena.
Decisi di recitare la parte di quello ancora più ubriaco e mi rialzai, li guardai e sorrisi, sbilenco, da sbronzo: “Non è vero che ho una bella moglie, davvero adorabile?” Loro si dichiararono d’accordo, tutti meno Gus che continuò a baciare mia moglie mentre le accarezzava e le titillava i capezzoli.
Appoggiai i gomiti sul tavolo, intrecciai le mani e ci appoggiai il mento, incollandomi un sorrisetto ebete sulle labbra e preparandomi a gustare lo spettacolo.
I quattro mi gettavano occhiate diffidenti, ma si tranquillizzavano dalla mia postura rilassata, mentre la mia adorabile mogliettina mostrava evidente piacere alle loro attenzioni e mi ignorava bellamente.
Gus, che la baciava ed aveva le braccia di lei intorno al collo, abbassò le mani dai seni alle natiche e la sedette di peso sul tavolo; poi, sempre tenendole una mano sulla schiena, armeggiò con la sua patta dei pantaloni e, a giudicare dal sussulto di Marica, la penetrò di colpo. Poi cominciò a possederla con lenti, lunghi colpi, mentre –piegandosi su di lei che continuava ad abbracciarlo ed a baciarlo con passione- la fece sdraiare sul tavolo.
Come Marica fu in quella posizione, Franco glie lo accostò alle labbra e lei cominciò a spompinarlo con passione.
Vidi Gus che faceva sfilare il cazzo da dentro Marica (accidenti, che sventola!!!) e le alzava le gambe appoggiandole le caviglie sulle sue spalle; pensai che fosse una mera questione di sua comodità, finché un sussulto ed un gemito, strozzato dal cazzo di Franco, mi fece capire che stava inculando mia moglie.
Ero attratto, stregato dallo spettacolo che dava Marica; sapevo che era una vera porcellina, ma non immaginavo che fosse così… famelica.
Ma pensavo anche che, se avessi anche solo sospettato che mia moglie si incontrasse con un uomo –anche solo per discutere di giardinaggio!-, avrei fatto fuoco e fiamme ed invece, a vederla così, a godere ed a donare piacere a quattro uomini insieme, non solo mi irritava, ma addirittura provavo… beh, eccitazione, sì!
Oddio, non riesco più a fermarmi! Sono eccitatissima e voglio solo godere, godere, godere…
Sergio è completamente partito, dopo la correzione di vodka e si è messo a guardarci con un sorriso scemo ed io… beh, io sto davvero impazzendo: prima Gus mi ha baciata, sotto gli occhi di mio marito!!! ed io, invece di rifiutarmi o quanto meno di fare le cose con discrezione, ci sono stata, con grande piacere!
Poi Gus mi ha penetrata, col suo grande randello, ed io sono andata in estasi, non capivo più niente: poi mi ha sdraiata sul tavolo e quando mi sono trovata una cappella davanti alla bocca, è stato un fatto ‘normale’, aprirla e cominciare a spompinare; mentre ero intenta a quello, Gus lo ha sfilato, mi ha alzato le gambe e mi ha inculata… Male, eh!, ma anche un sacco di piacere, dopo i primi momenti!
Poi… poi non ricordo la sequenza degli avvenimenti ma, sempre sotto lo sguardo imbambolato di Sergio, mi sono trovata ad essere baciata, leccata ed io ho ospitato i membri dei quattro in ogni orifizio, ad un certo punto ero sul tavolo, accoccolata sul membro di Franco, mentre Marco, Gus e Stefano si alternavano tra la mia bocca ed il mio culetto…
Ho perso il conto di quante volte sono venuta, quella sera, ma alla fine dell’orgia, mi sono avvicinata a Sergio, per andare a dormire, finalmente, e lui ha fatto una cosa che mai e poi mai mi sarei aspettata: mi ha toccata sotto, sondando la mia natura ed il mio culetto, dilatati e scivolosi e poi si è succhiato il dito che aveva inzuppato in me, sorridendo, strizzandomi l’occhio e ridacchiando in modo un po’ scemo.
La mattina dopo mi svegliai, logicamente, con un feroce mal di testa e con una bocca che sembrava ci fosse entrata a morire una bestia dieci giorni prima: erano anni che non mi prendevo una sbronza così.
Nella vaga luce che filtrava dalle persiane accostate, contemplai Marica, che dormiva serena accanto a me, russando leggermente, con i fianchi e le gambe coperte dal lenzuolo: come era bella!
Frammenti di avvenimenti passavano nella mia mente: ricordavo che avevamo cenato, poi chiacchierato e poi che ci eravamo messi a giocare a poker…
Angela, la moglie di Stefano, si era ritirata e Marica era restata con noi, a servirci da bere…
Poi Marica si era cambiata per… sì, perché si era bagnata il vestito e… uhm… aveva messo qualcosa di bianco e di molto corto, mi sembra…
Poi… mi sembra di ricordare che avevo vinto una bella posta e che… mah, non so.
Frammenti strani, fotogrammi incongrui mi passavano per la mente: per un attimo mi parve di ricordare la mia dolcissima ed innamorata mogliettina… con un altro… a fare sesso…
Ma dai!!! Ma figuriamoci!
Eppure, alcuni sconvolgenti ed assurdi fotogrammi di Marica, alle prese con cazzi estranei, mi venivano alla mente, come avanzi di un brutto film porno…
Assurdo! La mia dolcissima compagna, pensare che facesse cose del genere con altri…
Mi grattai il vello pubico e –sorpresa!- trovai i peli incollati da sperma ormai seccato; pazzesco! Erano anni che non avevo più una polluzione notturna!
Eheheh… evidentemente l’inaspettata vacanza mi stava facendo davvero bene…
Guardai teneramente mia moglie, che nel sonno aveva cambiato posizione: ora si era semiraggomitolata sul fianco e continuava a dormire serena, con un’ombra di sorriso sulle labbra: dio, com’era bella!
Sollevai delicatamente il lenzuolo e la contemplai deliziato: il suo collo flessuoso e le sue piccole orecchie fatte apposta per essere baciate, la linea decisa della mascella che così mi aveva intrigato, i suoi lunghi capelli neri molto mossi -ma senza arrivare ad essere ricci- che le arrivavano quasi a metà della schiena, la sua fronte alta, decisa, il suo naso con una piccolissima gobbetta, ma così sexy, i suoi occhi col taglio sbieco, da gatta, verdissimi come smeraldi illuminati dal sole, le sue sopracciglia decise, la sua bocca piena e sensuale, la sua gola delicata, i suoi seni prepotenti ma ancora sodi, con grossi capezzoli scuri e piccole aureole, incorniciati da due spalle scolpite da ore di nuoto in piscina, il suo pancino appena arrotondato con un delizioso, profondo ombelico, la sua vita stretta che esplode nel trionfo dei suoi fianchi e del suo meraviglioso culo tonico a mandolino ed il triangolo nero che le sormonta quella deliziosa fica, con grosse labbra spesse e carnose, facili ad inumidirsi, che risaltano in modo quasi violento col loro rosa carico in mezzo ai folti peluzzi che la incorniciano e poi le gambe snelle ed agili, le caviglie sottili ed il suo delizioso culetto a mandolino, con le natiche lisce e toniche che cela la sua deliziosa ed elastica rosellina che ama farsi penetrare.
Sentivo le pulsazioni del cazzo che mi stava venendo duro e già progettavo di svegliarla –novella Biancaneve!- con un bacio, anche se in un punto che nessuna favola per l’infanzia avrebbe mai considerato, quando sentii picchiettare delicatamente alla porta.
“Sì?” “Siete svegli?” “arrivo!”
Mi misi un paio di short verdemilitare ed andai ad aprire ad Angela, che avevo riconosciuto, dopo aver tirato il lenzuolo addosso a Marica.
“Scusa, ma Marica dorme ancora”, bisbigliai; lei annuì ma entrò in camera.
“Sai –sussurrò- sono venuta a vedere se avrete piacere di venire a fare un giro in barca con noi: pensavamo di partire tra un’oretta e rientrare domani sera, anche perché contiamo di fare una puntata in Costa Azzurra; considerando che martedì è festa, potreste prendervi un giorno di ferie e fare il ponte; siete due persone davvero gradevoli e ci fa piacere godere della vostra compagnia.” Concluse con un sorriso ammaliante, al quale risposi nello stesso modo, ma poi vidi che il suo si allargava maggiormente, guardando oltre di me; mi girai e vidi che Marica, muovendosi nel letto, aveva scalciato via il lenzuolo che adesso le copriva solo le caviglie.
Con uno strano scintillio negli occhi (concupiscenza?) Angela mormorò, un pochino più forte di prima e con un particolare tono più roco nella voce:
“Tua moglie è davvero bellissima… che detto da un’altra donna è tutto dire… -sorrise maliziosa- anche a mio marito ed agli altri è piaciuta molto, come… figura e… beh, sì: come modo di fare!”
Dicendo questo, mi dribblò con l’abilità di un attaccante della Nazionale e le si avvicinò, contemplandola estasiata.
“Credo che a te il programma vada… non pensi che sarebbe meglio svegliarla per proporlo anche a lei?”
Annuii meccanicamente e allora lei si abbasso su Marica e le bacio una guancia; mia moglie mugolò qualcosa e si agitò un pochino, cercando di districarsi dalla ragnatela del sonno, si mosse ma restò con gli occhi chiusi.
Allora Angela si abbassò nuovamente e posò le proprie labbra su quelle della mia compagna, che si stiracchiò ma sempre ad occhi chiusi; vidi che il bacio di Angela si prolungava oltre il normale, ma poi notai che Marica apriva la bocca, per ospitare la lingua che quella bella donna le insinuava dentro.
Ero pietrificato dallo spettacolo: mai avrei pensato che una donna, sconosciuta fino a ventiquattr’ore fa, avrebbe svegliato Marica con un bacio così: ero scandalizzato, offeso –forse- ma anche stranamente intrigato, sedotto dalla situazione così inconsueta; restai a guardare come un allocco, senza dire nulla.
Marica aprì gli occhi, mise a fuoco il volto di chi la stava baciando, li spalancò per un attimo, stupita, poi li socchiuse e, muovendosi morbidamente, ricambiò il bacio di gusto…
Cerco suggerimenti per proseguire la vicenda in QUALUNQUE direzione; mandateli a: [email protected]
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17 years ago
target55,
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Scoparmi mia zia insieme a mio zio
Come tutti i racconti descritti da me, anche questa è una storia realmente accaduta.
Ogni anno nel periodo estivo vengono a trovarci a Napoli una mia zia (sorella di mia mamma) insieme a mio zio. Loro si sono trasferiti da molto tempo a Milano e vengono a Napoli per le vacanze. Da quando ero piccolo ho sempre desiderato mia zia. Tipica cavalla con occhialini a segretaria che nonostante l'eta di 48 anni continua a mettere in mostra il suo seno prorompente ed il suo culetto duro e sensuale. Vederla, poi, in bikini al mare mi ha sempre eccitato tanto da dover nascondere il mio cazzo duro per causa sua, sdraiandomi a pancia sotto sulla sabbia quando eravamo al mare.
Un pomeriggio, torniamo a casa dopo il mare. Dopo aver mangiato tutti assieme a casa mia, mia zia e mio zio tornano a casa loro (hanno una casa nello stesso viale dove abito io), dicendo che sarebbero andati a riposarsi.
Verso le 18.00 mia madre prepara il consueto caffè e mi chiede di uscire e portarlo anche ai miei zii. Esco prontamente e mi incammino verso casa loro. Entro attraverso la porta d'ingresso e chiamo mia zia per avvisarla della mia presenza... Nessuna risposta. Attraverso allora la cucina, la sala da pranzo e non vedendo nessuno, mi incammino verso camera da letto. Apro la porta e davanti a me si presenta la seguente scena: mio zia, preparata a porca con baby doll ed autoreggenti tipo con riga posteriore che galoppa mio zio in modo talmente avido che nemmeno aveva sentito la mia voce.
Volevo morire dalla vergogna e nello stesso tempo dall'eccitazione. A questo punto mio zio si accorge della mia presenza e si ferma. Vedevo il cazzo fermo di mio zio che allargava la fica di quella porcellona e questo mi favceva eccitare ancora di più. Riuscii a dire solo: Scusate, avevo portato il caffè....
Mia zia rispose: Prego, entra e poggialo sul comodino. Entrai tremante guardando sott'occhio le tette grandi e sode e stavo per andarmene quando ad un tratto sentii la voce di mia zia che disse: Puoi anche far finta di niente ma lo vedo il tuo cazzo che quasi sfonda i pantaloni. Se vuoi resta a guardare.
Senza farmelo ripetere 2 volte mi sedetti sulla poltrona impietrito e restavo a guardare mia zia che si scopava mio zio. Le sue tette ballavano sotto ogni colpo che lei dava. Il movimento che faceva col bacino quasi mi ipnotizzava e quella fica pelosa al punto giusto mi faceva andare in estasi.
Non potei fare a meno di slacciarmi il pantalone per farmi una sega, aspettandomi però un richiamo che invece non ci fu, anzi lei mi guardò dicendo: Che bel cazzo che ha mio nipote, chiedendo quasi conferma al marito che annui, ridendo...
Continuavo a segarmi poi ad un certo punto mio zio esplose nella fica di lei che ando letteralmente in estasi, accogliendo la sua sborra calda.
Mio zio si fermò ma mia zia era ancora troppo eccitata anche alla vista del mio uccello e della mia cappella diventata rossa ed enorme. Si alzò dal corpo del marito guardando il suo uccello esausto poi disse al marito: Mi stai offendendo con quel cazzo moscio. Su, rimettilo in tiro che nel frattempo c'è tuo nipote che ci pensa. Mi sentii imbarazzato. Finchè si trattava di guardare.... però ora si stava per andare altre. Esitai un attimo e stavo per alzarmi ed andarmene ma le labbra di quella troia gia stavano sulla mia cappella, bloccando ogni mia paura o titubanza... Iniziò a spompinarmi l'uccello con la sua bocca piena di saliva. Il mio cazzo scivolava alla grande e la visione di quel corpo 48enne preparato a troia mi faceva perdere il senno. Ansimava come una pazza:
Siiiii, il mio nipotino preferito..... Ti piace tua zia, verò.....Sono sicura che vorresti anche scoparmi ora.
Io risposi di si ma lei non accettò perchè diceva che la sua fica doveva essere solo del marito ma a me in fin dei conti andava bene come stava andando.
Intanto mio zio dopo qualche minuto, forse eccitato del pompino della moglie era gia tornato duro e la prese da dietro mentre lei continuava a leccarlo. Stavo scopando mia zia insieme a mio zio e non mi sembrava vero. Lui le stava sfondando il culo io le sfondavo la bocca e lei non esitò ad infilarsi un paio di dita nella ficona bagnata e calda. Ormai per me mia zia era solo una cavalla da monta ed io e mio zio eravamo due tori pronti a soddisfare tutti i suoi desideri perversi. Mi disse che da sempre avrebbe voluto provare cosa significava prendere due cazzi contemporaneamente. La cosa la eccirtava particolarmente. Non credetti, comunque, che era la prima volta che prendeva cazzi in contemporanea anche se effettivamente era in estasi tanto che non sapeva più che cazzi prendere....
Ormai io e mio zio non resistevamo pìù a tale situazione e stavamo per esplodere. Lei già era venuta un paio di volte. Sto quasi per venire e mio zio è nelle mie stesse condizioni. Da un altro paio di colpi violente al buco del suo culo e si scaraventa velocemente verso la sua bocca, ancora intenta a spompinarmi. Lei si gira vedendo mio zio apprestarsi a venirle in gola e continua a masturbarmi con la mano. A questo punto mi passano anche le indecisioni di quando ti chiedi in quale parte del corpo di una donna con cui lo fai la prima volta, devi venire. Mia zia era la tipica donna che mette la sua bocca a completa disposizione delle sborrate dei cazzi. Mentre penso tutto questo mio zio viene schizzandole quel poco di sborra che gli era rimasta nelle palle (credo gia lo avesse fatto un paio di volte prima che fossi entrato io) e la visone di quegli schizzi e della sua lingua fuori in senso di accoglienza del caldo liquido seminale mi face talmete eccitare che da li ad un attimo esplosi tutto ciò che avevo in corpo. Parti un primo schizzetto che raggiunse i suoi capelli ed un pò del suo viso. Lei, che fino a quel momento si era applicata sull'orgasmo di mio zio, rivolse la sua attenzione sul mio cazzone sborrante, visto che aveva sentito le prime gocce calde toccarle il viso. Si voltò verso di me con quegli occhi eccitati ed accattivanti come se volesse dire e mi dice: Siiiiii, inondami di sborra, fammi bere tutto... I primi schizzetti furono seguiti da una sborrata copiosa e piena. Indirizzai meglio la mira, aiutato anche dalla sua bocca che aveva ancora più spalancato. Vedevo la sua gola riempirsi della mia sborra, aggiunta a quella di mio zio poi la tenne ancora in bocca mentre puliva i cazzi esausti di noi due con un leggero gemito di piacere, infine ingoio tutto. Tornai a casa e mi madre mi chiese come mai ci avevo messo tutto questo tempo. Risposi che mi ero fatto una bella chiacchierata degli zii ma era stato tutt'altro. ANCORA oggi che descrivo questo racconto prova tanta di quell'eccitazione che dovrò andare a farmi una sega... E' stata una delle scopate più belle della mia vita.
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17 years ago
calvobig,
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Zia in calore
Ero a casa della mia ragazza. Sedevamo al tavolo io, lei 4 zie di lei degustando un succulento piatto di ravioli con funghi e del buon vino rosso. Il vino mi dava alla testa ed ero l'unico maschio presente a quel tavolo. Già pensavo sentivo l'odore di quelle 5 fiche che si mescolava all'odore del vino ma era solo una fantasia visto che con la mia ragazza lì, non potevo muovere nemmeno uno sguardo un pò più accentuato! Proprio non ce la facevo però a guardare una delle 4 zie: la più porca delle 4 che quella sera indossava uno di quei vestitini svolazzanti e cortissimi, esibendo le gambe all'aria e facendo intravedere un paio di autoreggenti color carne arrapantissime. La sua età, poi (38 anni) ed il suo viso esperto da porca rendevano il tutto ancora più eccitante. Anche lei ricambiava i miei sguardi ed io mi alternavo nel guardare le sue gambe edi i suoi piedi vestiti di sandali con lacci intorno a tutte le caviglie. Ad un certo punto la mia ragazza, distratta fa cadere un bicchiere di vino sul tavolo che cadendo mi bagna i pantaloni. A questo punto la zia porca mi guarda chiedendomi di andare con lei in bagno in modo tale da asciugarmi il pantalone. Le altre compresa la mia ragazza restano in cucina a mangiare mentre io seguo la zia in bagno. Entriamo in bagno e le chiedo l'occorente per asciugarmi così lei prende fono ed aciugamano ed inizia ad aciugarmi nonostante le avessi chiesto di non preoccuparsi e di lasciar fare a me.
Era accovacciata, con le gambe piegate con il culo in bella mostra. Con una mano manteneva il fono, con l'altra toccava i miei pantaloni. Sentivo il mio cazzo che voleva ingrossarsi ma era pur sempre la zia della mia ragazza. Poi il calore del fono diventava più forte, la sua mano tastava sempre di più il mio membro. Resistevo ancora finche lei accortasi con la sua mano esperta di ciò che mi stava succedendo, mi guarda con sguardo accattivante e fa un sorriso quasi soddisfatto. A quel punto capisco che è desiderosa del mio cazzo, tanto desiderosa da fregarsene altamente della nipote, ancora in cucina. Ormai il mio cazzo era diventato talmente duro che non ricordo di averlo mai avuto così grosso. Mi apre la patta dei pantaloni e senza spostarsi dalla posizione in cui era inizia uno di quei pompini fatti ad arte mentre io le spingevo il cazzone nella bocca e le sbottonavo il vestitino, mettendo fuori un seno prosperoso di donna. Intanto nel muoversi le sue gambe coperte dalle autoreggenti erano sempre più scoperte. Era sempre più porca ed io con una mano le toccavo il seno con l'altra le spingevo la testa verso di me. Le sue mani facevano di tutto. Toccavano me, si masturbava la fica bagnata, si infilava le dita dentro e poi mi faceva provare il suo sapore. Ormai non resistevo più il mio cazzo vibrava di piacere. Esplodo litri di sborra caldi, nella sua bocca generosa ed assetata di sperma. Beve tutto finche il mio cazzo esce pulito dalla sua bocca. Dice: Ora possiamo tornare a mangiare raccomandandomi di non dire niente alla mia ragazza. Tornammo al tavolo e la guardavo sculettare. La restante serata riuscivo a vederla solo come una porca esagerata, come una assetata di sesso ed invidiavo la persona che le sarebbe stata accanto. Non riuscivo a dimenticare tanto che quella sera quando tornarono tutti a casa non potei fare a meno di scoparmi la mia ragazza, pensano a ciò che era successo.
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17 years ago
calvobig,
34
Last visit: 4 years ago
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Moglie troia 4
pensando alla festa del 23 giugno sono nick tanga vi racconto quello che mi e successo ieri.mio marito e idraulico ieri mi ha telefonato per dirmi se potevo portagli del materiale,sono andato a prenderlo e gli lo portato in questa tenuta in campagna e sono arrivata a mezzogiorno in questa tenuta il padrone aveva altri operai a lavoro persone del senegal e albanesi la quale dormono anche nella tenuta hanno un loro appartamento so questo perche me ne aveva parlato mio marito,scesa dalla macchina son dovuta passare davanti a loro ,erano in sei appena mi hanno vistoho notato che mi stavano spogliando con gli occhi,ho portato il materiale a mio marito e sono andata via e ho pèensato che e stata tutta una scusa il materiale mi ha voluto farmi guardare da quelli e non so che cosa aveva in mente. verso le sei e tornato e mi ha detto che quelli operai prima hanno chiesto chi ero e poi hanne detto se si poteva fare qualcosa perche loro erano arrapati perche non scopavano da alcuni gioni andavano avanti con seghe e se mio marito per la sera poteva procurargli qualche zoccola ed erano disposti a pagare 150eurocadauno.ho detto a mio marito vuoi che vada io pero faro tutto gratis mi sono preparata nel frattempo mio marito li ha avvisati ,ho messo un perizoma una vestina corta una maglietta e tacchi a spillo siamo andati in farmacia a comprare i preservativi e verso le nove mi ha accompagnata.appena arrivata erano due neri e cinque albanesi erano tutti profumati mi sono venuti vicino e mi hanno incominciato chi a baciare chi con ildito me lo metteva dentro e gli altri me lanno messo in bocca avevano dei cazzi il piu corto 20cm il piu lungo 26cm e mi hanno incominciato a fottere in quella stanza non si capiva piu niente, entravano uno alla volta nella mia figa sborravano e dopo un po ritornavano ancora con il cazzo in tiro e me lo rimettevano dentro in un ora erano gia finiti 24 preservativi.si sono riposati alcune ore e poi volevano il mio culo io gli ho detto di no perche sono vergine loro hanno accettato la mia decisione e siamo andati avanti per tutta la notte con pompini e chiavate in figa. alle sei mi e venuto a prendere mio marito e gli operai hanno detto a mio marito se mi potevano scopare di nuova un altra sera e hanno detto cho ho una figa stretta e meravigliosa e che sono una vera troia .
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17 years ago
admin, 75
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Un massaggio veramente erotico
".......prego..........accomodati......piacere, io sono Sergio".
Tu appoggi la tua borsa, tiri fuori gli asciugamani e finchè li stendiamo sul materassino appoggiato a terra parliamo del più o del meno.
E' caldo, l'ambiente è veramente accogliente, e tu ti togli la giacca.
Hai una tuta molto leggera, in cotone grigio chiaro, i pantaloni con le scritte e la maglia a manica lunga.
"Come mi devo mettere ?" chiedi un po' timidamente, anche se sai già quello che ti dirò.
"Stai pure così" ti dico con voce calma, "sdraiati, mettiti a pancia in giù che iniziamo dalle spalle".
Tu ti inginocchi e riesco appena ad intravedere che non porti il reggiseno, ma è questione di un attimo, una frazione di secondo, e tu sei già stesa.
Cala il silenzio, le parole ora non servono più, i tuoi occhi si chiudono, come se volessi appisolarti.
Io accendo una candela, la radio già irradia una musica indiana che rende l'atmosfera densa di magia. Ora accendo anche l'incenso, e come questo arriva alle tue narici ti fa fare un respiro lungo e profondo, come un bambino che si sta abbandonando nella braccia della madre.
Spengo la luce, ed ecco che quasi tutto scompare, la candela che prima sembrava non avere nessuna importanza ora diviene la padrona dell'ambiente, è lei che domina luci e ombre, e dolcemente la fiamma traballa, come se volesse avvisarci che anche lei ora esiste.
Tu sei stesa sul materassino, le mani lungo i fianchi e il respiro lento.
Quasi senza che tu te ne accorga appoggio una mano all'altezza delle spalle, tra le scapole, e l'altra un po' più in giù, quasi alla fine della schiena e rimango così, fermo, per un paio di minuti.
E questo ti calma ancora di più. Sento il tuo respiro, calmo e regolare, e lo ascolto in silenzio.
Poi le due mani si congiungono sulle spalle, ed iniziano un movimento rotatorio e lento, per sciogliere le tensioni che hai accumulato durante il giorno. Le mani girano in circolo, poi scendono sulla schiena, all'altezza dei glutei si dividono e vanno sui fianchi per scendere verso l'esterno delle gambe e poi fino ai piedi.
Si fermono qualche istante e poi piano piano ritornano su, su, fino alle spalle, girano verso l'esterno e scendono sulle braccia e fino alle mani. Tornano ancora sulle spalle e quindi massaggio piano piano le tue cervicali doloranti.
"Che ne dici se togliamo la maglia?" chiedo io un po' timidamente.
Tu non rispondi, ma dopo due secondi stai già tentando di sfilare la maglia, restando il più possibile distesa a terra, cercando di muovere meno muscoli possibili. Oramai sei rilassata, e l'idea di dover mettere in moto di nuovo i muscoli non ti piace e quindi ti muovi il meno possibile, mentre io ti aiuto. Anche perchè non vuoi far vedere il seno, la timidezza è ancora un po' dentro di te, e questo in qualche modo ti mette un po' in imbarazzo. Hai paura a far vedere il tuo bel seno ad uno sconosciuto, anche se il pensiero in qualche modo ti eccita, ti entusiasma, ti fa sentire sensazioni nuove e inesplorate fino ad ora.
Ora senti le mie mani calde sulle tue spalle, e questo ti piace, ti dà un senso inequivocabile di sicurezza e di calore, di protezione. La sensazione senza la maglia è completamente diversa, più diretta. Il contatto umano provato così è una sensazione stupenda e io sto fermo, ti faccio sentire tutto il calore sulle tue spalle. Poi lentamente le mani cominciano a muoversi, e dolcemente si spostano sui fianchi, ed abbracciano i lati del tuo corpo, con le punta delle dita che arrivano quasi al seno, quasi volessero scoprire le tue forme "nascoste", celate come un frutto proibito non ancora pronto per essere svelato.
Le mani scendono, accarezzano ancora le gambe e i piedi, e ritornano sui glutei, ma subito si allontanano, quasi non te ne accorgi, e prendono i pantaloni della tuta ai lati, e piano piano scendono, sfilando i pantaloni.
Subito mi accorgo che porti un bellissimo perizoma bianco, che esalta le tue forme e quindi rallento nello sfilare i pantaloni, perchè voglio ammirare la tua bellezza in tutto e per tutto.
La candela però non concede molto, e il chiaro-ombra rende il tuo corpo quasi privo di contorno.
I pantaloni sono in fondo, e in un attimo non ci sono più. Appoggio le mie mani sui tuoi piedi, in un attimo spariscono i calzini di cotone bianchi, e il calore delle mie mani invadono la pianta dei tuoi piedi, facendoti sospirare dalla sensazione. Poi le mani salgono, abbracciano le gambe, si uniscono sopra i glutei e poi su fino alle spalle. Ora devo versare l'olio, ma lo metto prima sul palmo della mia mano, e poi con l'altra lo scaldo. L'olio scivola sulle tue spalle e con movimenti dolci ma decisi lo stendo su tutta la schiena, fermandomi sui tuoi bellissimi slip. Ma non basta, non ho spazio sulla tua schiena a sufficienza e così, con la scusa di stendere l'olio fino in fondo alla schiena, abbasso un po' il perizoma, ma solo di qualche centimetro, in modo da darmi la possibilità di arrivare fino in fondo senza problemi, ma in modo che ancora ti copra, che ti dia quel senso di protezione che ancora non vuoi abbandonare. Il perizoma è largo solamente un centimetro, ma il senso di protezione che dà è grande, è l'unica cosa che hai addosso, è l'unica cosa a cui puoi pensare per non sentirti completamente indifesa. E' ancora per un po' il tuo protettore.
Ma oramai non ci pensi più, le mie mani hanno cominciato a salire e scendere sulla tua dura schiena. Ogni movimento è uguale al precedente, eppure è diverso. Ad ogni movimento la tua schiena si abbandona sempre un po' di più, allenta le tensioni, e si fa sentire sempre più il benessere. Ogni movimento sembra uguale al precedente, eppure si ferma un po' prima, oppure un po' dopo, abbraccia di più il fianco, o si fa sentire di più sulla colonna vertebrale, arriva in fondo oppure no. Un po' alla volta le mie mani non le senti più, hanno un movimento lento e dolce, e oramai la schiena è diventata una specie di zona dove le emozioni si sentono, si sbloccano e ti fanno sognare. Le mani scendono poi lungo una gamba, arrivano fino al piede e dolcemente te lo massaggio. Ma ben presto il massaggio si fà più intenso, e le dita premono sulla pianta del piede, dando benessere e piacevolezza. Poi il massaggio ridiventa dolce e ti tocco una delle zone più erotiche del corpo umano: la parte molle tra un dito e l'altro del piede. E questo a te piace, e non vorresti che finisse più. Dolcemente passo anche all'altro piede, che come un fratello geloso aspettava frettolosamente il suo turno, come se non si potesse farlo solo ad uno dei due. E anche lì è l'estasi. Le mani poi si appoggiano su entrambi i piedi, e, passando sulla parte interna delle gambe salgono su, su, fino a dove le coscie quasi si toccano. Tu sei pronta a sentire le mani finire proprio là, e invece no, all'ultimo momento queste si dividono, passano sui fianchi, si ricongiungono sulla schiena, e poi su fino alle spalle, scendono lungo le braccia e finendo sulle mani. Torno ancora sulle spalle, scendo sulla schiena, ti accarezzo le gambe e ritorno ai piedi. Rifaccio tutto il movimento ancora una volta e tu ti tranquillizzi perchè pensi che sia uguale al precedente, ma ecco la variante pronta a farsi sentire: nel movimento di discesa, quasi per errore o per caso, le dita si incastrano sui tuoi slip oramai divenuti "di troppo", anche per te, e mi seguono, seguono le mie mani come volessero sparire da soli, e scivolano senza niente che li trattenga. Non li senti più, non sai se li ho abbassati un po' o se li ho sfilati dal tutto, ma non te ne importa, non ti preoccupi, non ha senso, oramai erano ingombranti, non lasciavano correre la fantasia, non potevano lasciar scorrere le emozioni, le sensazioni, i pensieri.
Ora le mani ripercorrono lo stesso sentiero, la stessa strada, e tu torni sugli stessi pensieri di prima, ma ora sei più libera di pensare che cosa accadrà in quel punto, e già pensi alle sensazioni, sei già avanti col pensiero, non puoi aspettare che le mie mani arrivino lì, devi per forza fantasticare, anche se basterebbe aspettare qualche secondo, qualche attimo in più. Le mie mani scivolano e salgono con la stessa velocità di prima, con la stessa intensità, con lo stesso calore. Ma a te sembra che vadano piano, sempre più piano, ti sembra che quasi si fermino, che non arrivino mai. Ma non ci arrivano, ad un certo punto come prima si dividono, ma poi si fermano, si avvicinano piano piano, si girano, abbracciano l'interno della coscia e si uniscono, e salgono unite verso i glutei, andando a sfiorare per un attimo le grandi labbra, che oramai sono calde e un po' bagnate. Per sbaglio un dito si appoggia proprio là, e nel suo movimento verso l'alto la percorre in tutta la sua lunghezza, anche se la cosa dura poco, è un attimo. Ma il dito prosegue nella sua corsa, e dolcemente sfiora l'ano, bagnato anche questo. La tua reazione è di benessere, senti il mio dito che rallenta, si ferma, torna indietro, gira un po' intorno all'ano, si allontana di nuovo, e ancora ritorna e ancora lo massaggia. E' una sensazione bellissima, unica, ma che per te dura poco, e la mano prosegue il suo cammino fino alle spalle per poi terminare come prima sulle mani.
Rifaccio tutti i movimenti un sacco di volte, non sei mai stanca, ma ad ogni passaggio è come se fosse la prima volta, l'eccitazione sale e le sensazioni non sono mai come il passaggio precedente, sono più forti, più intense, più vere.
A te sembra di essere sdraiata da poco, eppure non te ne sei accorta che è passata quasi un'ora.
Ti copro con un lenzuolo azzurro, appoggio le mie mani sul tuo capo ed ascolto il tuo respiro.
E tu non vorresti più muoverti.
Tenendo fermo il lenzuolo che ti copre tu ti giri. Sei consapevole di essere nuda, ma quel lenzuolo che ti copre ti rende tranquilla e sicura, anche se sai benissimo che un po' alla volta toglieremo anche quello, come abbiamo fatto con la tuta. Ma se prima la sensazione era di paura, ora quello che senti è il piacere, il piacere e il desiderio di togliere tutto, di togliere quella maschera che usiamo per mostrarci alla società, vogliamo riabbracciare quel senso di liberazione dagli schemi che ci impongono. Nudi è una bellissima sensazione, una liberazione anche interiore.
Mi metto in ginocchio dietro alla tua testa e appoggio le mie mani a fianco del tuo collo, una pressione appena percettibile.
Sposto il lenzuolo solo un poco più giù, in modo da scoprire le braccia, le mani e la parte superiore del petto, ma che non lasci assolutamente intravedere niente del tuo splendido seno.
Inizio così un massaggio che parte dalla tua mano destra, sale fino alla spalla, si sposta all'altro braccio e scende fino all'altra mano. Andata e ritorno, così, senza fretta nè obbiettivi, fino a quando, improvvisamente, le mie mani fanno scivolare il lenzuolo in giù, a scoprirti quel tanto sospirato seno, e quindi anche la pancia e l'ombelico. Ma mi fermo, perchè le sensazioni vanno gustate un po' alla volta, se vuoi che siano vissute appieno e non ci si stanchi mai delle sensazioni che verranno. Il lenzuolo ti copre il pube, ed è lì a proteggere l'ultima cosa che senti ancora solo tua, ma che oramai non vedi l'ora di scoprire.
Le mie mani si unisco vicino al tuo collo, scivolano giù infilandosi in mezzo ai seni, ma senza toccarli, passano sopra lo sterno, scendono sulla pancia, arrivano fino ad appena sotto l'ombelico, si allargano e scendono sui fianchi, per poi risalire lungo i fianchi, si infilano sotto le ascelle, e salgono fino a sopra le spalle, poi si riuniscono al centro e iniziano di nuovo a scendere come prima. In questo modo le mie mani girano attorno ai tuoi seni, ma non li toccano mai direttamente, e questo provoca in te una sensazione bellissima, una sorta di tocco-ma-non-tocco, e oramai sei così rilassata che non vedi l'ora che ciò accada. Le mie mani eseguono ancora un paio di giri in questo modo, ed ecco ad un tratto, nella fase di salita, che le mani si alzano verso la pancia e salgono su piano piano, abbracciando i seni dolcemente. Le mia dita, una ad una, passano sopra i tuoi capezzoli, e tu senti le mie dita che seguono esattamente il tuo profilo. I capezzoli si induriscono, crescono, mentre le dita ci ripassano sopra nuovamente, per assaporare quella nuova condizione di turgidità, di nuova eccitazione.
I sospiri si fanno sentire, tu ti senti eccitata, ti stai bagnando sempre più, pensando che oramai quel lenzuolo che ti copre le gambe e i genitali ne faresti volentieri a meno, sei impaziente di toglierlo, perchè sai che le mie mani sapranno eccitarti piano piano, senza fretta alcuna.
Ed ecco che le mie mani scendono come prima, ma stavolta, dopo essere scese sui fianchi, proseguono il loro viaggio verso le gambe, e il lenzuolo ad un tratto non esiste più.
Ora sei proprio tu, ti senti completa, completamente libera, unica, intera. Non hai restrizioni, non hai costrizioni, non hai nessuno che ti giudica, nessuno che pensa male di te, nessuno con cui fare i conti o confrontarsi. Sei solamente tu, nella tua pienezza e consapevolezza delle tue sensazioni ed emozioni.
Il senso di libertà ti invade tutta, ti fa sentire libera e solitaria, come su un'isola deserta, sulla spiaggia, mentre prendi il sole, con niente addosso, nella più calma e pacifica isola sperduta nell'oceano azzurro.
Le mie mani proseguono con il loro lavoro, e questa volta tocca ad una gamba, che viene massaggiata dolcemente nella sua completa lunghezza. E quando la mano risale, le sensazioni si esaltano, si fantastica, si sogna. La mano arriva su, si ferma un po' sull'inguine, si gira e torna giù. Ma ogni volta va sempre un po' più su, fino ad accarezzare proprio quello che oramai aspettavi. E' una carezza dolce, lieve, che dura poco e poi svanisce, la mano non si ferma, compie solo un giro e torna giù. Non fai neanche in tempo ad eccitarti, e la mano se ne va. Vorresti rimanesse lì di più, ma lei deve fare il suo lavoro, deve massaggiare il tuo corpo, non ha tempo di fermarsi in un solo punto, e le carezze ti eccitano. Poi le mani passano sull'altra gamba e l'attesa estenuante prosegue, mentre il desiderio sale e tu cominci a mugugnare piano piano, come se ti vergognassi ti farti vedere che la cosa ti piace molto, forse moltissimo.
Ora le mie mani sono sui tuoi bellissimi piedi, e salgono piano piano lungo le gambe. All'altezza delle coscie scivolano sulla parte interna delle gambe, con le punta delle dita verso il basso, e salgono su fino a toccarsi. Poi si dividono tirando leggermente la tua pelle verso i fianchi. Per te è una sensazione bellissima. Sei già dolcemente bagnata, e questo movimento ti fa aprire le grandi labbra, lasciando intravedere solo po' del tuo sesso. E lo senti, senti che si aprono un po', e poi si richiudono, la sensazione è forte. La mani si riuniscono, risalgono la pancia e vanno a toccare i seni, che nel frattempo sono diventati duri e sodi, e i capezzoli sembrano scoppiare. Le mani ritornano giù rifacendo poi lo stesso movimento verso l'alto, ma questa volta, quando sono sulla parte interna delle coscie, le mani si girano, le punte delle dita sono verso la tua testa, e passano sopra il pube accarezzandolo. I miei pollici si toccano, e nel movimento di salita vanno ad appoggiarsi sulle tue grandi labbra. Le allargono dolcemente, e salendo ti fanno sentire il suo calore per tutta la sua lunghezza, fino a toccare il clitoride, sollevandolo un po'. Prima un pollice, e poi, quando il clitoride ricade, viene risollevato dall'altro. Non serve che ti trattieni, so quello che stai provando, e quindi non hai più freni, e ti lasci andare con un lungo e sottile "aaaaaaahhhhhhhh", come se non ci fosse nessuno a trattenerti, e le gambe ti cominciano un po' a tremare. Ma la mano non concede nulla di più, e passa via, mentre tu conti i secondi che separano il prossimo passaggio, sperando che sia uguale al precedente, ma che invece non lo sarà.
Le mani non sono mai come prima, le sensazioni non sono mai uguali, c'è sempre un qualche cosa in più, un qualche cosa di diverso che rende ogni movimento unico nel suo genere, anche se apparentemente uguale al precedente.
E quando le mani tornano lì ti senti libera e felice, una mano si intrattiene un po', mentre l'altra sale e tocca il seno, dando quel senso di emozione totale. Senti anche il mio petto appoggiarsi sulla tua pancia, un calore che ti invade completamente. Ascolti il mio cuore che batte, il mio avambraccio poggiato su di te che sembri guidare la mano, oppure è il contrario, non capisci più nulla. Ma che importa, ora non vuoi nemmeno pensare quello che sta succedendo, vuoi solo goderti quegli attimi così tanto attesi che non importa chi guidi le mie mani.
Esse si muovono insieme, poi si dividono, una va giù, una va su, sembra che facciano di testa loro, poi accarezzano il tuo clitoride, in senso circolare, poi in su e in giù, e quando sembra che arrivi l'apice del piacere, la mano si allontana, toccando un altra parte del corpo, ma sempre in modo eccitante e sconvolgente. Dove sarà l'altra mano ? E' facile perderla di vista, perderne la sensazione, sentire più una o l'altra, a seconda di che cosa stanno facendo. Ma sono entrambe eccitanti, sia che stiano salendo, sia che stiano scendendo. Il seno, il gomito, le spalle, le cosce, sono diventate tutte zone sensibili, non esistono più zone normali e zone erogene, il corpo si sente un tutt'uno e le mani avvolgono il tuo corpo in modo completo.
Tutto ad un tratto le mani si fermano, entrambe sulla tua pancia, poi lentamente scendono sulla parte interna delle coscie e senza nessun sforzo ti senti le gambe leggermente che si divaricano. Sei così bagnata che stai gocciolando sull'asciugamano sotto di te, e non capisci più quale è l'olio e quale sei tu. Le mani si fermano di nuovo, attendono qualche secondo e poi come una fiammata improvvisa che invade tutto il tuo corpo in una frazione di secondo, ti senti un calore salire verso il tuo petto, come un'esplosione di fuochi d'artificio, come un fulmine in una tempesta. Senti tutto il calore della mia lingua dentro di te, e non riesci a capire come si stia muovendo. Ma che importa, non è ora certamente la cosa a cui pensare, ma assaporare appieno quel senso di calore che si sta sviluppando. La mia lingua gioca con il tuo clitoride, giochi semplici ma efficaci. Lo muovo in senso circolare, mi allontano, mi avvicino, lo faccio traballare, tremare, e poi lo lascio andare. E tu ad ogni cambio di movimento senti una sensazione diversa, un calore che cresce piano piano, mentre le tue gambe tremano sempre più. Le mie mani però non stanno ferme, ti accarezzano le gambe, poi salgono a tenere ferma la tua pancia che nel frattempo si è messa a tremare anch'essa, quasi a seguire il tremore delle tue gambe. Ma la mia lingua non si ferma, e le mani non sono da meno. Sono già arrivate ai seni, e vanno a scoprire e a misurare la durezza dei tuoi capezzoli, induriti notevolmente. Tu ti senti completamente avvolta nel piacere, e non riesci più a stare ferma. Cominci a tremare di più, quasi a sussultare. Vorresti muoverti, forse girarti, ma sai che chi viene massaggiato deve rimanere fermo e i tuoi muscoli tremano, tentano di muoversi, ma poi crollano. E di lì non riesci a muoverti, sussultando sempre più, mentre non senti più i tuoi tremori che oramai hanno invaso tutto il corpo.
Ad un punto l'eccitazione esplode, ti senti invadere da un colpo di calore improvviso, fai un lungo sospiro "aaaaaaaaaahhhhhhhhhhhh" e ad un tratto i tremori si fermano. Io mi fermo, ti accarezzo un po' in tutto il corpo, mentre i tuoi muscoli sono esausti e vieni invasa da una calma interiore quasi mai provata prima. Tutto si calma, tutto si cheta, come se un fiume in piena fosse appena passato e ora avesse lasciato solo il silenzio infinito, come se avesse appena pulito il tuo corpo ma dalla parte interna. Le forze ti hanno abbandonato, io mi sono fermato.
Ti ricopro con il lenzuolo, la candela è ancora lì che ti guarda, e la felicità si vede nei tuoi occhi lucidi e contenti. Hai voglia di addormentarti, di rimanere ancora lì, almeno un altro po', ancora per 5 minuti, come quando bisogna alzarsi per andare al lavoro, hai bisogno di rimanere lì. Ma fretta non ce n'è. Il lenzuolo ti dà un po' di calore, anche se ti mancano già le mie mani, tolte da pochi secondi ma che fanno già sentire la loro mancanza.
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massaggiatore66,
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