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fantasia nera
...fino a quel momento..una giornata come tante....incolore..sbadita..scandita dalle solite incombenze.. e che..come tale…si sarebbe, quindi, conclusa in modo assolutamente scontato e prevedibile….se non fosse giunta inattesa una telefonata..la tua voce..”più tardi a casa mia….aspettami..ho in serbo un regalo speciale per te….per noi due….preparati.!!.”… un brivido mi percorre la schiena…perché la mente già presagisce un futuro piacere….un godimento al momento solo abbozzato ma di cui già si intuisce l’intrinseca intensità.…vorrei azzerare la distanza che ci separa…ed essere già lì ad attenderti…..penso..cos indossare?...poi decido…un abito di seta grigia… nessuna biancheria intima.. per godere appieno della sensualità di questo tessuto a contatto con la pelle nuda…tacchi a spicco…un po’ di trucco..non eccessivo….pronta…parto...la mia mente viaggia…ed i chilometri percorsi sfumano nella mie fantasie…arrivo a casa.. ed accendo al televisione...pochi minuti..poi il campanello di casa….sei arrivato finalmente…ma..…non sei solo…..ti accompagnano tre ragazzi di colore…dopo essere entrati ed esservi accomodati sul divano..me li presenti come amici e colleghi di lavoro..Paul…Abdoul…Alì..…alti..snelli..sotto gli abiti formali che indossano..si intuiscono muscoli tesi..nervosi.....mi inviti a preparavi qualcosa da bere…mi allontano…e vi sento parlare fittamente…vi porgo il bicchiere….una conversazione fluida…vivace…assolutamente libera…il vino aiuta a superare timidezze ed inibizioni… mentre tu ti intrattieni con Ali poco distante …io decido di sedermi fra Paul ed Abdoul…..il loro sguardo insiste sul mio seno che si intravede appena tra le pieghe dell’abito…mi sorridono maliziosi…leggo la smania nei loro occhi…vorrebbero già vedermi nuda…desidero provocarli per sollecitare la tua eccitazione… più volte le gambe…e l’abito si solleva..risalendo la collina della mie cosce..fino ad esporre..quasi casualmente…la nudità del mio sesso completamente depilato.. spudorato ed infantile ad una tempo…quasi fossi insieme puttana e bambina…i loro occhi indugiano tra le mie gambe..ti guardo…e vedo il piacere materializzarsi sul tuo viso…tutto questo mi eccita…ci eccita….la mano di Abdoul si fa spazio e si posa sul mio seno..lo tocca.,..lo stringe…le sue labbria si avvicina al mio capezzolo…e lo succhiano…mordono…lo vedo chiudere gli occhi…e gemere di piacere…mentre Paul carezza la pelle della mia gambe nude…la tua lingua lambisce la mia fica…insieme alle dita che tracciano il sentiero da seguire…insiste….prima sulle mia grandi labbra…per poi penetrare all’interno..nella mia umida caverna…già gocciolante di piacere…e qui leccare sempre più forte…nel punto che solo tu conosci così bene…io urlo di piacere….forte..sempre più forte…inumidisco le mie dita con il mio piacere bagnato…e le porto alle labbra..il sapore salato del piacere…del mio sesso….Ali si avvicina…e trova come farmi tacere…il suo pene nella mia bocca..una verga dalla dimensioni non comuni….lo succhio vogliosa e con vigore…la mia bocca non basta ad accoglierlo..lo sento premere in gola fino a togliermi il respiro..la punta della lingua..dopo averlo percorso in tutta la sua lunghezza,,,insiste sulla punta..la cappella già turgida e gonfia di piacere…le labbra avvolgono i testicoli e la mia bocca li accoglie per intero…Ali comincia ad ansimare..a gemere…chiedendomi di succhiarglielo sempre più forte..io..sono sempre più allagata dall’eccitazione…ti voglio dentro di me..voglio sentire il tuo cazzo nella mia fica….sbattermi…andare su e giù…colpo dopo colpo…sempre più intensamente…un piacere così intenso da sconfinare nel dolore…il primo di molti orgasmi….ma non mi basta…non ci basta…ora….una doppia penetrazione…Abdoul mi masturba per qualche minuto..ma io sono fin troppo lubrificata…ed infilza il mio sesso col suo cazzo enorme..mi toglie quasi il respiro..ogni suo penetrazione..mi fa inarcare la schiena…...ti cerco con gli occhi e con le mani…voglio sentire e vedere che ti piace..solo così..è un godimento pazzesco…Paul…lo sento ansimare sulla mia schiena….facendo pressione con una mano..mi costringe a piegarmi in avanti….con la saliva inumidisce il mio ano e si fa strada con le dita…nessuna resistenza si oppone…e la punta del suo cazzo può cominciare a premere dapprima leggermente e poi con sempre maggiore energia per penetrare nel mio culo già sufficientemente dilatato….una doppia penetrazione selvaggia…eccitante come mai prima..Abdoul e Paul accordano i propri colpi così da creare un unico ritmo che cresce col crescere del mio godimento…comincio a gemere…ma non riesco a trattenermi dall’urlare…sento i loro cazzi toccarsi dentro di me…ad ogni colpo mi sollevo..non posso fare diversamente…L’odore acre della loro pelle sudata colpisce le mie narici…l’afrore bestiale dell’eccitazione animalesca….con le mani prendo il pene di Ali…già durissimo..e lo masturbo con vigore..stringendolo forte in prossimità della punta….ma la mia bocca smania dal desiderio di succhiartelo…ci guardiamo negli occhi…con la mano avvicini deciso la mia testa al tuo cazzo teso…eccitato…le mia labbra si aprono..la lingua lo accarezza sulla punta…poi inizio a spompinarti con trasporto..sapessi come mi piace..il sapore del tuo cazzo..mi riempie di sé la mente ed il corpo..non ha eguali…è come avere un orgasmo…sentirlo crescere…irrigidirsi…la tua voce che mi parla..che mi dice quanto gli piace…ed io godo con te..è bellissimo…godiamo insieme…tutti e quattro…il mio corpo..vostro…ovunque..tutta scopata…il nostro piacere si accorda su un’unica nota..ed esplode insieme…col vostro sperma che mi inonda senza freni e senza vergogna il viso…la mia lingua a ricercare le gocce del tuo seme caldo per rendere completa e definitiva la mia eccitazione….poi la rilassatezza e lo sfinimento che seguono all’intensità del godimento…Abdoul, Paul e Ali si rivestono…dopo l’effimera promessa di rivedersi, ci salutano e si congedano da noi…sul divano…l’ultima sigaretta…o quella che credi tale..perchè a me..questo gioco…lungi dal placarlo..ha accresciuto l’appetito…ho fame…una fame bulimica di te…BY Semplici
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13 years ago
semplici69,
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Last visit: 2 years ago
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24 ore fantastiche...............
eccomi qua a raccontarvi un'altra storia degna di essere raccontata.... Da tempo ci sentivamo per telefono e da tempo non ci vedevamo.... io in toscana e lei in romagna.... mi chiedeva come sono le donne toscane ed io a lamentarmi che non avevo incontrato ancora nessuna donna che mi abbia lasciato veramente il segno, del fatto che quelle tre o quattro che ho incontrato non erano brave a fare pompini, che erano molto fredde durante l'atto... sentitomi un poco giù mi cheiede se avessi voglia di rivederla, ed ovviamente rispondo di si. chiude il telefono e mi richiama dopo una ventina di minuti dicendomi che il sabato mattina intorno alle dieci sarebbe passata a prendermi...... puntuale sabato mattna passa a prendermi ma mi chiede di prendere la mia macchina ed io accetto, mi dice di aver prenotato un BB nei pressi di montecatini... appena entrato in autostrada si fionda sul cazzo dapprima massaggiandolo e poi appena duro mi dice di non aver fatto colazione e voleva approfittarne subito....................... pompino da urlo..... non lascia nulla, lo pulisce tutto per bene..... Dopo circa mezz'ora arriviamo a destinazione e fatto il check-in andiamo in camera, mi spoglio vado in doccia e mentre mi insaponavo entra lei dicendomi che aveva voglia di essere insaponata da me.... dopo lunghi baci ed insaponate nuovamente, sotto la doccia, inizia aspompinarmi alla grande poi mi da le spalle appogiandosi alla parete e mi chiede di prenderla...... dopo averlo messo in figa e avergli dato qualche botta mi dice che lo voleva in culo...... si abbassa un poco e glielo infilo facendola gemere..... sentivo la carne aprirsi al passaggio del mio cazzo bello duro.... questa volta le vengo dentro riempendole tutto il culo.... mangiato un po di frutta che aveva portato ci buttiamo sul letto e la tocca a me farla godere di bocca leccandola sapientemente succhiandole il clitoride la faccio venire più volte.... lecco e succhio per quasi un'ora..... fantastica donna...... ci riposiamo un poco e nuovo passaggio di doccia... visto che avevamo a disposizione un cucinino decidiamo di mangiare in casa ed usciamo a prendere delle bistecche e del vino..... grande rientro con grande sborrata sulle sue tettone..... in 24 ore mi ha fatto venire 8 volte..... alla fine abbiamo calcolato che si sarà tenuta il cazzo in fica ed in bocca almeno per sei ore..... che scopata fantastica era da tempo che non me ne facevo...... ho voluto chiudere la storia velocemente per non annoiaravi!!! ma vi assicuro che mi fa impazzire sentire il cazzo in bocca di una donna che sapientemente lo fa diventare sempre più duro........... portarti lì lì per venire e fermarsi per poi riprendere dopo qualche minuto............. grazie fantastica DANY........ ora sinceramente spero di poter raccontare una bella scopata qnche con una bella toscana..... un bacio a tutte le donne.......
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13 years ago
admin, 75
Last visit: 14 hours ago -
Il gioco degli sguardi
Il nostro sguardo è veicolo di desiderio fra me ed il mio lui: oggi come allora, adesso più di prima. Basta guardarci per capire se è comune la voglia di fare l'amore, basta un minuto per finire a letto e scopare fino ad uscire e voler ricominciare daccapo. Da quando ci conosciamo il gioco e la passione non sono mai mancati: basta sfiorarci per entrare in quel buco rosso della passione, dell'intrigo, del desiderio ed uscirne dopo ore come se n avessimo fatto niente. E da quando abbiamo fatto il primo scambio la passione tra noi si è rafforzata, aumentando vertiginosamente fino a portarci all'apice del piacere ed ogni volta che facciamo un viaggio nelll'eros è sempre più forte, più bello, e ci unisce ancora di più. L'ultima volta è stato il viaggio più bello, più estasiante, più unico che mai: abiamo cenato insieme ed avevo bisogno di lui più che mai ,gli ho fatte un pò di coccole, girandogli intorno e facendogli sentire se quanto lo desiderassi per finire a letto, gli ho fatto un pompino e l'ho cavalcato fino ad esaurimento delle mie forze, pausa sigaretta per poi finire a pecorina una piacevolissima, lunghissima penetrazione vaginale da farmi urlre dal piacere, amante favoloso, esperto, è irinunciabile vivere al suo fianco, ma prima un bellissimo 69 pieno di passione, desiderio, un lungo ed estenuante dolcissimo supplizio, dopo la penetrazione in vagina mi ha chiesto in quella posizione il culo, ancora mi fa male, ma in totale il voto che do al mio amore per i nostri momenti più intimi è sempre 10 e lode
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13 years ago
palmal,
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Last visit: 6 years ago
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Partita a carte
Era una sera come tante, stanco del lavoro, mi metto un po' a giocare on-line a un gioco di carte. Si forma il tavolo e mia compagna una che come avatar aveva messo titty. Dal profilo è della mia stessa città, cosi per gioco si comincia a chiacchierare. Vinciamo, lei: "stasera è la prima che vinco" io: "beh non avevi ancora giocato con me". Così giochiamo altre 3 partite, tutte vinte. Alla fine mi dà il suo contatto fb "così magari giochiamo ancora insieme" io: "sicuro". il giorno dopo è on-line sulla chat; guardo le foto, una bella donna, viso un po' triste, bel corpicino, direi una 44 non grossa, ma formosa sicuro; cosi chiacchieriamo un po' - divorziata, due figli, maestra di scuola, un marito stronzo, lei un po' solo e vogliosa di ridere, insomma una quarantaduenne sola in cerca di affetto - cosi si parla si ride si scherza e il feeling cresce. una sera durante una chiacchiera le chiedo se per il sabato le andava di vederci, magari per pranzo: "certo, mi farebbe molto piacere"; cosi il fine settimana vado da lei (abitavamo a circa 30 km di distanza) per portarla a mangiare fuori; ci incontriamo vicino ad un bar, finalmente ci vediamo, è divertente, molto allegra, mi sembra diversa da come mi era sembrata all'inizio; si era tirata a lucido, capelli fatti, mani curatissime, truccata ma non troppo, forse sul vestito mi aspettavo qualcosa di più, alla fine era coperta più di quel che speravo. Arriviamo al ristorante, la giornata è splendida, ci sediamo fuori e continuiamo a parlare; la compagnia è molto piacevole, è facile farla ridere e poi "hai una voce davvero sexy - le dico" lei: "beh il mio sogno era fare la cantante, poi sai mi sono sposata presto perchè incinta e ho fatto la maestra d'asilo" io: "fortunati i tuoi bimbi direi". pranzo ottimo, compagnia ancora di più, lei a tratti timida a tratti o forse sono io che la imbarazzo quando le faccio battutine. A fine pranzo dico "prendi il caffè?" lei "no dai vieni a casa che te lo preparo io". Cosi ci avviamo verso casa sua che era poi vicino al ristorante. Saliamo e mi fa accomodare in salotto, "i tuoi figli non ci sono?" le chiedo, "no, oggi è sabato sono fuori, vado a preparare il caffè e se permetti a togliermi le scarpe che mi fanno male, tu accomodati", "sì tranquilla anche se il tacco ti dona". Mentre è via mi guardo intorno e osservo le foto che sono un po' sparse qua e là; i figli, lei con loro, lei da giovane; guardo quest'ultima e noto che doveva essere una gran bella donna, un bel seno in un fisico magrolino, doveva avere diversi corteggiatori qualche anno fa. Distratto dalle foto non mi accorgo che era ritornata, mi chiede "quanto zucchero?", mi giro e la vedo: si era cambiata anche il vestito, indossava una sottoveste nera trasparente, senza reggiseno, e i due melloni facevano capolinea senza riuscire a tenersi! resto senza fiato, e chi se l'aspettava! davvero notevole; mi avvicino fino ad arrivare a poco dal suo visto: "questo vestitino devo dire che ti dona molto di più" detto questo la bacio, un bacio caldo e appassionato, mentre la bacio allungo la mano sul seno! una quarta davvero soda, la mano stenta a coprirla, i capezzoli incominciano a irrigidirsi, scendo e le accarezzo il culo, la signora fa palestra per rassodarsi, mi piace... e poi lì, in mezzo alle gambe; lo slip è completamente bagnato, quando la sfioro emette anche un gemito; la mia eccitazione sale, la porto sul tavolo, la sdraio, le alzo la parte di sotto della sottoveste, voglio leccarle i suoi umori caldi, le sfilo lo slip e parto... lei è completamente bagnata, una figa curatissima, la signora si era preparata in tutto, un triangolo disegnato da una ceretta accurata. Mentre la lecco le labbra lei: "PRENDIMI, ora, ti prego". Mi sbottono il jeans e lo tiro fuori, non l'avessi mai fatto! appena lo vede duro per lei, si avventa e me lo prende subito in bocca incominciando a farmi un pompino divino, grande ritmo e grande sensibilità. Mentre va, la faccio alzare e la poggio a pecora sul tavolo, tocca a me; il cazzo pur essendo oramai di marmo entra in quella fica bagnata come burro, inizio a pomparla mentre la sento godere. Spingo a con foga e lei mi dice qualcosa, ma sono troppo eccitato per sentirla cosi continuo, continuo, finchè lei non si volta e mi dice: "il mio culo sta aspettando di avere la sua parte"; cosi esco e incomincio a toccarle delicatamente il culo perfettamente depilato anch'esso; inizio piano a penetrarla e subito la sento irrigidirsi "fai piano, se no me lo sfondi" io: "prima mi ecciti e poi mi chiedi di fare calma?" e riparto, una, due, tre sono dentro al culo! lei sta urlando mentre io la sto penetrando! sta godendo, la sento vibrare tutta! il sudore si mischia con gli umori dei ns corpi, il cazzo mi sembra che viva di vita propria, instancabile continua il suo lavoro dentro di lei finchè non la sento arrivare e urlare come un ossesso. "ero anni che non venivo sbattuta cosi" io "mica abbiamo finito" lei "no, ora tocca a me farti godere"; detto cosi mi fa sedere sul divano e mi sale sopra. Fantastico, mi riempio la bocca delle sue tette mentre mi saltella sul cazzo, mi sbatte senza sosta, il mio uccello vuole espodere, lo sento che non riesce più a resistere, ma non voglio arrivare dentro di lei; "sto per arrivare, apri la bocca" lei "inondami" e cosi comincia a spompinarmi di nuovo finchè non espoldo. Lo sperma le arriva fino in gola e lei come se niente fosse ingoia tutta pulendomi il cazzo come appena lavato. Ancora oggi, se voglio farmi una partita a carte ho una compagna di un certo livello
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13 years ago
admin, 75
Last visit: 14 hours ago -
Harry potter
Un freddo venerdì di novembre, uno dei pochi in cui potevo tardare poiché il sabato avrei potuto dormire fino a tardi. Succedeva raramente di essere libero nei fine settimana, anche per questo la mia storia con Manuela era finita. Troppo lavoro, troppo stress, troppi amici, ma soprattutto poco amore. E quando metti la carriera prima della tua donna non può certo andare come nelle favole. Così troncammo una storia di 3 anni in una chiacchierata durata meno di tre ore. Erano passati diversi mesi e non ne sentivo la mancanza. E in questo periodo qualche amica a scaldare il mio letto non era mancata. No, l’amore non c’era e se c’era stato era finito. Così mi ritrovai a non avere nulla da fare in una serata invernale come tante. Davide , mio fedele e onnipresente amico, si era sentito male all’ultimo momento prima di andarcene al cinema per la proiezione delle 20.30: “Ho la febbre, porca puttana!” mi aveva detto al telefono “Guardati Harry Potter, ma non me lo spiegare, se no ci perdo il gusto.” Ottimo! Bella serata di merda il compagnia del maghetto che a lui tanto piaceva e a me dava quasi il voltastomaco. Ma starmene in casa mi infastidiva e non sapevo chi chiamare… e poi il cinema distava poco da casa quindi tanto valeva andarci. Dopo un quarto d’ora di fila riuscii a comprare uno degli ultimi biglietti rimasti e mentre mi dirigevo all’ingresso della sala, sentii una voce femminile alle mie spalle: “Non vedo l’ora… uhhhh”. Ragazzine da cioè. Mi girai con aria di disprezzo e mi ritrovai faccia a faccia con una ragazza di almeno un metro e settanta. Non la conoscevo, ma non mi era del tutto estranea. L’avevo vista in giro più volte, soprattutto nei pressi della parrocchia , in compagnia di altri ragazzi, tutti appartenenti ad un’associazione cattolica. Solitamente in jeans e scarpe comode, aveva lunghi capelli biondi e ricci, un visino pulito e l’aria angelica. Una ragazza di cui un bravo ragazzo può innamorarsi facilmente. E il bravo ragazzo c’era, proprio lì al suo fianco, come sempre. Avevano una relazione da almeno dieci anni. Studente universitario (come lei del resto probabilmente) figlio di un noto commercialista e proprietario di una Ford Fiesta. “Qualcosa non va?” stavolta fu lui a parlare guardandomi con impazienza. “Tutto ok” risposi con un sorriso smagliante e falso come il 3 euro. Mi girai di nuovo, pochi passi ed entrai nella sala, scostando una tenda rossa e pesante. Una bolgia dinanzi ai miei occhi. Gente ovunque, quasi tutte le poltrone occupate. A coronamento della pessima serata c’era il mio posto a sedere, che era l’ultimo di una fila centrale, sul lato destro. Tolsi il giubbotto, mi accomodai poggiandolo sul bracciolo a destra e mi arrabbiai di brutto. Visuale pessima, ragazzini urlanti, sulla mia destra lo stretto corridoio e poi la parete e sulla sinistra pochi posti vuoti che a breve sarebbero stati occupati dai brufolosi. “Meglio se ne me stavo a casa a giocare alla Playstation” pensai. Fu in quel momento che mi resi conto che la coppia di poco prima mi aveva seguito. “Permesso” chiese lui e mi passò davanti tenendo per mano la sua dolce compagna. E fu mentre lei mi fu di nuovo davanti che mi resi conto di come era vestita, cosa cui non avevo badato poco prima. L’abituale abbigliamento casual con cui la vedevo spesso girare in paese era stato sostituito da un tubino nero che le fasciava i fianchi sinuosi e soprattutto un fondoschiena alto e proporzionato al fisico slanciato. Si fermava poco sopra le ginocchia e lo scollo a V lasciava intravedere un seno piccolo ma invitante. Sul collo le brillava una piccola croce che luccicava sotto le luci della sala, stesso effetto facevano i suoi piccoli orecchini pendenti da orecchie delicate. Ma fu quando si sedette al mio fianco che rimasi davvero sorpreso. Appoggiò il suo cappotto sulle proprie gambe e le accavallò. Il mio sguardo fu attratto dalle sue linee e da un polpaccio carnoso. Indossava calze nere e le scarpe col tacco, che nonostante il primo freddo invernale, lasciavano scoperti tallone ed alluce. Quella santarellina, quella sera, era estremamente sexy. Sentii il mio cazzo indurirsi in pochi secondi. Parlava al suo ragazzo dandomi quasi le spalle senza dar modo a lui di vedere che la stavo ormai fissando, coperto com’ero dai suoi capelli ricci e voluminosi. Le luci si spensero. Ai miei occhi apparve per un po’ il buio totale e riuscii a staccare lo sguardo dalle sue gambe. La vista si abituò brevemente alla luce proveniente dal maxischermo, su cui giravano ancora gli ultimi trailer prima di dare inizio al film. Provai a rilassarmi, cercai di distendere i nervi, e ci riuscii. “Come sono eccitata!” Ancora la sua voce, leggermente stridula. Mi voltai ancora a sinistra e la vidi guardare le immagini davanti a se. Sorrideva in quel suo profilo affascinante. Naso lievemente pronunciato, zigomi alti ed il taglio degli occhi che sembrava dipinto. E stavolta, avendola più vicino, il suo profumo mi investì sovrastando gli odori di popcorn e polvere della sala. Un profumo fresco, intenso, che mi ricordò il talco. Mi accorsi di avere di nuovo un’erezione. Distolsi lo sguardo da lei e mi guardai fra le gambe. Nonostante la camicia infilata nei pantaloni e i jeans non aderenti, era evidente che avessi il cazzo in tiro. Pensai di coprirlo con il giubbotto e mentre alzai lo sguardo mi accorsi che lei stava fissando il mio uccello. Era come incantata, sicuramente sorpresa. Si voltò a guardare lo schermo poco dopo senza rendersi conto che l’avevo vista. La mia eccitazione aumentò. Sentivo il cazzo pulsare sotto i bottoni dei jeans e decisi che l’avrei toccata, dovevo avere un contatto fisico. Appoggiai il gomito sinistro sul bracciolo che divideva le nostre poltrone sfiorandole il braccio. Allungai la mano e i nostri mignoli si toccarono. Mi fermai così, immobile, con le mani l’una di fianco all’altra. Lei non si ritrasse. Rimanemmo immobili per quasi un minuto, occhi sullo schermo, poi cominciai a muovere le dita. Salii fino alle nocche accarezzandole dolcemente e la sua mano comincio a tremare lievemente. Era impaurita? Probabile. Eccitata? Probabile anche questo. Mi spinsi oltre e le coprii l’intera mano con la mia, inserendo le mie dita fra le sue e continuando ad accarezzare leggermente. Il suo tremolio aumentò e di certo anche la sua eccitazione. Volevo sapere se si stava bagnando. Se quel senso di freschezza del suo profumo c’era anche nella sua fica di certo depilata. Come se mi avesse letto nel pensiero apri le gambe che da accavallate erano ormai aperte. Ormai fuori di me staccai la mano dalla sua e la infilai dal basso sotto il suo cappotto posandogliela sul ginocchio destro e cominciai ad accarezzarlo. La fissavo, lei occhi sullo schermo, io sulle sue labbra carnose. Poi, quasi di scatto, afferrò con l’altra mano quella del suo fidanzato e con forza se la trascinò sul basso ventre… voleva essere toccata, voleva un dito e immaginava un cazzo. Lui, quasi con sdegno e concentrato sul film se ne liberò lasciandola a mordersi il labbro inferiore senza nemmeno guardarla. Scesi con la mia mano nell’interno coscia e sussultò. Senza perder tempo risalii la gamba ed ebbi un’altra sorpresa: autoreggenti. La santarellina indossava calze di classe. Toccai a malapena la stoffa delle mutandine, spostandole velocemente con il mignolo e coprendole tutta la fica con la mano. Era un fiume. Bagnatissima, aperta, vogliosa. C’era il rischio che il suo ragazzo si accorgesse di tutto, così come le persone dietro di noi potessero vedere il mio braccio ormai su di lei, ma non mi importò, e con il polpastrello del dito medio riuscii a penetrarla. Entrò subito, senza alcuna resistenza. Non potevo sporgermi di più, né lei poteva spostare il bacino. Non potevo penetrarla inserendo tutto il dito, ma continuai così, poco a poco, un po’ dentro e poi totalmente fuori, alternando la lieve penetrazione a qualche carezza alle labbra bagnatissime. Dopo qualche minuto chiuse le gambe e le accavallò, lasciandomi sospeso. Ritirai la mano da sotto il cappotto e me la portai al naso. Inspirai profondamente e fu come inspirare cocaina. Fui inondato dal profumo del suo piacere ed mi eccitai talmente tanto che quasi venni nei pantaloni. Trascorse del tempo e le luci si accesero di nuovo. Guardai subito lei. Un volto coperto di un leggero sudore, gli occhi lucidi e rossastra di eccitazione e imbarazzo. Guardava ancora lo schermo ormai illuminato dalle luci della sala. Eravamo all’intervallo del film. Afferrai il mio giubbotto, lo appoggiai sul mio braccio e mi alzai coprendo l’erezione. Volevo scappare a casa. Meglio andare via e finirla lì. Mentre camminavo vidi delle persone dirigersi verso un’uscita laterale per fumare. Si, una sigaretta mi avrebbe rilassato e poi cosa poteva succedere di male? Perché scappare? Mi voltai indietro, la coppia era ancora seduta, si parlavano a malapena. Nessun problema in vista. Fumai in mezzo ad altri, all’aria aperta, distogliendo la mente da ciò che era successo. Quando tutti rientrarono io fui l’ultimo a farlo e anziché svoltare a destra verso il mio posto, mi diressi al bagno, con l’unico intento di svuotare la mia vescica. Le luci si sarebbero spente di nuovo a breve per la seconda parte del film. Due porte l’una di fronte all’altra, aperte. Maschi a sinistra. Mentre entrai due ragazzini sorridenti uscirono. Sulla destra c’erano tre piccole cabine con le tazze, sembrava il bagno di un autogrill più che un cinema. Di fianco alla porta, orinatoi. A sinistra un uomo sulla cinquantina terminò di lavarsi le mani e andò via senza asciugarsele. Lo seguii con lo sguardo e gli lasciai spazio per farlo uscire e nel voltarmi vidi lei uscire dal bagno delle femmine. Indietreggiai, colpito. Lei si fermò di scatto. Ci fissammo per qualche istante che sembrarono millenni, ma che mi diedero il tempo di decidere. Raggiunsi l’ultima cabina assicurandomi che le altre due fossero vuote. Mi fermai all’ingresso con la mano spalancata sulla porta che apriva verso l’interno ed attesi con il cuore che mi batteva forte nel petto. Sentii di nuovo l’erezione crescere poco a poco. Lei guardò alla sua sinistra, verso la sala… un secondo… due... poi mi venne incontro, passo agile e sulle punte, per evitare il rumore dei tacchi sul pavimento. Sinuosa, sexy, eccitante. Entrò nella cabina ed io subito dopo con lei. Chiusi la porta con il lucchetto e ci fissammo. Resse il mio sguardo, ma aveva paura. Non era abituata ad incontri del genere ed io nemmeno. Quasi tremava. Aveva mai tradito il suo ragazzo? Pensiero veloce nella mia mente. Sta di fatto che reggeva il mio sguardo mentre le misi una mano dietro la nuca, fra i folti capelli, e diedi un leggero strattone mentre col braccio sulla sua spalla la spinsi verso il basso. Si inginocchiò lentamente, cedendo alla mia spinta, ancora guardandomi negli occhi, mentre io con l’altra mano mi tiravo fuori il cazzo in tiro. Senza nemmeno guardarlo aprì la bocca e se lo infilò fra le labbra, poi chiuse gli occhi e ne assaporò la punta con la lingua. Con una mano sui miei fianchi e l’altra alla base del mio uccello cominciò a pompare sempre più a fondo e ad un ritmo sempre più elevato. Accompagnava ogni affondo con la mano. Lingua quasi immobile, ma mi faceva godere parecchio. Non insegnano i pompini nelle associazioni cattoliche (o forse si?). Sentivo il cazzo indurirsi sempre di più e lo sentiva anche lei. Cominciai a spingere la sua testa mentre ancora le tiravo i capelli. Adesso non tremava più, era di nuovo rossa in volto ed era evidentemente eccitata. Cominciò ad emettere piccoli suoni “mmhh mmmhh”. Con la bocca piena era contenta la santarellina. Aprii gli occhi e con ancora il cazzo in bocca alzò lo sguardo su di me, mentre con la mano cominciò ad accarezzarmi le palle. Stavo per esplodere e non volevo. Volevo una sveltina, le dovevo pompare la fica quasi per principio, non venire con un pompino veloce. La alzai di peso che ancora mi reggeva le palle, la voltai e le alzai la gonna fino ai fianchi. Indossava un perizoma nero ed il suo culo era favoloso. Nonostante fosse longilinea, era in carne e morbida sotto il tocco delle mie mani. Carnagione chiara, pelle liscia e curata. Due nei sulla parte bassa della schiena. Ripresi a tirarle i capelli. Sovrastavamo la tazza in quel piccolo spazio nascosti dagli occhi degli altri. La piegai in avanti, appoggiando la sua fronte alla parete e da dietro la penetrai spostando il perizoma di lato. Sentii la cappella entrare senza alcuna resistenza. Era bagnata e vogliosa, aspettava solo me dentro di lei. Dovetti alzarmi sulle punte per penetrarla ancora e più a fondo. Lei, con la testa ed i palmi delle mani contro il muro, si inginocchiò leggermente mentre apriva le gambe… ne voleva di più. Al terzo slancio entrò tutto. Lanciò un gridolino di piacere che mi spedì in paradiso: “haaaiuu”. Sentivo di venire e farlo così presto non avrebbe dato piacere a nessuno dei due. Quindi rimasi dentro di lei, tirai il petto in fuori e inspirai profondamente per rilassare i muscoli. Alzando la testa lo vidi: il suo ragazzo ci guardava dall’alto. la cabina non toccava il soffitto e lui, dalla cabina di fianco, probabilmente in piedi sulla tazza, ci spiava scosso in volto. Aveva la bocca e gli occhi spalancati. La sua brava ragazza acqua e sapone, compagna per tanti anni, di buona famiglia e dal fresco profumo si stava facendo sbattere in un luogo pubblico da uno sconosciuto. E quello sconosciuto ero io. Velocemente mi resi conto che la porta non toccava terra, che probabilmente l’aveva cercata non vedendola tornare e visti i nostri piedi era salito sulla tazza di fianco per assicurarsi che la troia appartata in un cesso al cinema fosse proprio lei. Rimasi impietrito. Lei, ignara di tutto e sentendomi fermo, comincio a muoversi avanti ed indietro, continuando a scoparmi con un movimento ritmico. Le lasciai i capelli ed i fianchi, appoggiai le mani sulle pareti ai lati ed uscii da lei muovendo il bacino all’indietro. Mi preparavo al caos che sarebbe scaturito. Lei eccitatissima si voltò verso di me, seguii il mio sguardo e lo vide. Sbiancò in un secondo. Eravamo entrambi immobili, con i palmi sulle pareti a guardarlo pietrificati. Ma le mani di lui? Vedevo che con la sinistra si reggeva alla parete che divideva le cabine, ma non la destra. Così notai che la sua spalla si muoveva. E mi resi conto che anche il braccio faceva lo stesso. Quella bocca spalancata non era di stupore, era di piacere… si stava masturbando. Magari all’inizio era scosso, magari quando aveva cominciato a spiarci era rimasto immobile ed aveva sfiorato l’infarto, ma poi si era eccitato e aveva cominciato a toccarsi. Quello che d’impatto mi era sembrato sgomento nel suo volto, era invece eccitazione. Adesso mi era chiaro e la cosa mi provocò un fremito al basso ventre, facendomi indurire il cazzo come mai prima. Sentivo un oggetto fra le mie gambe, un corpo estraneo non più appartenente al mio fisico. Lei stava per rialzarsi, così la afferrai con forza di nuovo per i capelli, portando il suo orecchio alle mie labbra mentre continuava a guardare lui: “gli piace” le sussurrai “gli piace vederti scopare”. La penetrai con forza e lei stavolta gridò “aaaaaaahhh” . Cercò di divincolarsi, ma affondai ancora in lei, più forte. Stavolta alzai il tono della voce “chiediglielo!”. Con le labbra tremolanti ed il mio cazzo nella fica parlò a stento e sottovoce:“vuoi?” Lui rispose come se non aspettasse altro che quella domanda: “Ohhh siiii troiahhh” e fece un lieve movimento della testa dall’alto in basso. Lei si rilassò di colpo, lo guardava mentre appoggiò di nuovo le mani sulla parete di fronte e si abbassò. Mi concentrai su di lei. Sempre più duro ed eccitato, deciso a scoparla con forza, cominciai a pomparle la fica. I due si guardavano, godevano, mentre io cominciai a sfondarla. Facevo uscire il cazzo quasi del tutto e lo spingevo con violenza nella sua fica bagnata mentre mi inondava le palle della sua voglia di essere distrutta. Ad ogni slancio il rumore dei corpi era uno scioccho “ciach ciach ciach”. Era così aperta che quasi non la sentivo e continuai a spingere sempre più forte mentre i due si parlavano sottovoce fra gridolini di piacere “dai scopami forte amore” “dai troia prendilo tutto”. Fu quando lei venne ed urlò “sono una troia sono una troia!” che sentii di esplodere. Uscii dalla sua fica appena in tempo per inondarle quel culo bianco di sborra calda. Lo sperma le schizzò sul vestito e le colò fra le natiche mentre lei ancora si dibatteva con movimenti circolari godendo di un orgasmo che forse mai aveva provato prima “mmmmmmhhhhhhhhhh”. Mi rilassai di colpo, ansimando. Ero sfinito e lei lo stesso. Alzai lo sguardo e lui non c’era più. Me l’ero sognato? No di certo. Senza pulirmi mi rivestii alla svelta. Lei era lentissima ed io senza un perchè avevo voglia di fare presto. Eravamo stati chiusi in bagno pochi minuti, ma avevamo perso la cognizione del tempo e non sapevamo aldilà della piccola porta cosa succedeva. Volevo controllare. Si rivestii lentamente impiegando diversi minuti. Era imbarazzata, stravolta e sicuramente sconvolta. Stava mettendo a fuoco l’accaduto che la sconvolgeva con il passare del tempo. Si sistemò i capelli ed uscimmo con le macchie di sperma sul suo vestito evidenti ad un occhio attento. Controllai la cabina di fianco, era vuota. Sulla parete macchie di sperma che colavano giu. Mi voltai verso l’uscita dal bagno e lui era lì ad aspettarci, con in mano il proprio giubbotto ed il cappotto di lei. La coprì appoggiandoglielo sulle spalle, coprendo le macchie sul vestito e si diressero velocemente verso l’uscita. Vidi qualcosa cadere ai loro piedi. Camminarono velocemente e senza voltarsi mentre io mi chinavo a raccogliere quell’oggetto. Un semplice foglio di carta con su scritte tre lettere in maiuscolo MSN ed un indirizzo email. Il nome contenuto nella mail era maschile. Rimasi per l’ennesima volta sorpreso. Era ovvio che non avevano mai avuto esperienze del genere, non in coppia almeno, su quello ci avrei scommesso le palle, ma lui era rimasto riflessivo e lucido, al punto tale da lasciarmi una forma di contatto. Infilai il foglietto in tasca e andai a recuperare il mio giubbotto in sala. Uscii dal cinema a passo svelto, cominciai a correre nel parcheggio e salito in auto tirai un sospiro di sollievo. Mi presi qualche minuto prima di girare la chiave nel cruscotto e fu allora che pensai: Harry Potter grazie per la magia.
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Gioco tra coppie
Questa fantasia è dedicata ad una mia amica, Tyzzy, che è anche la protagonista insieme a me di questo racconto. Siamo insieme a questa coppia. Secondo me la loro età era attorno dai 45 ai 50 anni. Tu sei vestita con un abitino nero aderente che arriva fino a un pò sopra le ginocchia, la schiena totalmente scoperta, e il vestito davanti chiuso fino al collo. Lei invece, un bel fisico, delle belle gambe, molto probabilmente si mantiene in forma andando in palestra Si percepisce che lei ha le calze con i reggicalze, in quanto ha una minigonna che lascia intravedere una porzione di pelle delle sue gambe toniche. Sopra una camicetta bianca senza reggiseno sotto. Io e il suo lui, un bell'uomo, siamo seduti sul divano, vestiti normalmente che vi guardiamo. Siete una di fronte all'altra che vi scrutate, vi guardate spogliandovi con gli occhi. Tu hai i cappelli raccolti, lei invece i capelli corti. Ad un certo punto lei ha iniziato ad accarezzarti il volto con mano leggera guardandoti negli occhi, che esprimevano la voglia che avevi di lei. Poi lei ha guardato il suo uomo e lui ha fatto un cenno con la testa. Allora lei ha iniziato a girarti attorno, si è messa dietro di te, ha avvicinato il suo viso al tuo collo e ha sentito il profumo che ti sei messa per l'occasione. Intanto la sua mano ha iniziato ad accarezzarti il tuo braccio delicatamente sentendo la freschezza della tua pelle. Tu sei lì immobile. Poi lei ha iniziato a slacciare il laccio che teneva fermo il vestito al collo e a far scendere la lampo del tuo vestito e il vestito è caduto mettendoti a nudo davanti a noi in tutta la tua bellezza. I nostri occhi vogliosi ti guardano. I miei partono dai tuoi bei seni fino ad arrivare al tuo bellissimo fiore depilato. Lei sempre da dietro ti mette le mani sopra le tue cosce, te le accarezza e poi si spostano al tuo interno coscia e con una leggere pressione ti fa aprire lentamente le gambe. Poi ti mette una mano sulla schiena e ti fa pigare leggermente verso di noi. Sei eccitata perchè notiamo i tuoi capezzoli che iniziano a indurirsi. Poi lei avvicina la sua boccca al tuo orecchio, te lo morde e te lo lecca un pò e con la mano ti accarezza un seno. Ti prende un capezzolo e ci gioca con le dita e ti sussurra: "Spogliali". Ti pieghi ancora di più fino a metterti in ginocchio. TI muovi come una gattina in calore verso il suo uomo. Lui è lì, seduto sul divano di fianco a me, vestito. Apre leggermente le gambe e tu ti accomodi lì. Alzi la schiena, il tuo sguardo va verso di me, ci guardiamo negli occhi poi riguardi lui. La tua mano inizia ad accarezzargli il viso, il collo poi il torace. Le tue dita iniziano a sbottonaargli la camicia, mentre lei ti guarda, e ti accarezza la tua schiena nuda. Io sono lì eccitato di fianco a te che ti guardo, esploro il tuo corpo. Ormai le tue mani hanno slacciato tutti i bottoni della camicia e lo scopri. Noti che anche fisicamente è un bell'uomo, che si prende cura di se. Gli accarezzi la pelle nuda, quando ad un certo punto hai un brivido perchè lei hai iniziato ad accarezzarti il tuo bel fondoschiena e si sta avvicinando al tuo interno coscia. Le tue mani ora giocano sul suo membro duro che percepisci da dentro i pantaloni. Lo accarezzi e poi lo stringi. Senti che ha già preso consistenza. Allora inizi a tirare giù la lampo. Lui ti aiuta a levargli i pantaloni. Ora lui è lì con gli slip, il suo membro duro che fa leggermente capolino da fuori le mutande. Lo accarezzi da sopra la stoffa. Glielo stringi e poi con la mano gli stringi le palle. Senti che sono belle piene. Lei intanto con la sua mano ha iniziato ad accarezzarti il tuo fiore. Per aiutarla hai leggermente divaricato le gambe. la tua mano ora si infila sotto gli slip. Lo accarezzi piano dalle palle fino al membro duro. TI piace il calore della sua pelle, sai che si sta sempre più eccitando. Con il viso vai quasi a toccarlo e ne percepisci il profumo. Io continuo a guardarti e eccitarmi nel vederti così. Una mano di lei intanto ha trovato il tuo clito e te lo accarezza piano, mentre l'altra h iniziato a giocare con i tuoi seni. Si avvicina al tuo orecchio e ti dice :"Tiraglielo fuori" e tu ubbidisci. Prendi con le mani l'elastico delle mutande e gliele tiri giù e finalmente il suo membro si libera. Le vedi che è bello duro, una bella cappella rossa che si gonfia dall'eccitazione. Ti viene voglia di assaggiarlo, stai per accarezzarlo con la lingua quando senti lei che ti pizzica il clito leggermente e ti dice: "Non ora, spoglia il tuo uomo". Un sospiro di dispiacere esce dalla tua bocca. Mi guardi negli occhi, sono lucidi dall'ecitazione come i miei. Mi prendi l'orlo della maglietta che indosso e me la tiri via. Ti appare il mio torso. Come hai fatto con l'uomo di lei, me lo accarezzi, sento le tue unghie leggere. scendi giù. TI mordi il labbro, i nostri occhi sono sempre fissi. Sento la tua carezza sul membro, il rumore della zip e la tua mano stringere fortemente il mio cazzo eccitato. Intanto lei continua ad accarezzarti e con la lingua ora ti sta leccando l'orecchio. Senti la pelle nuda del mio membro perchè io al contrario dell'uomo di lei, non mi sono messo gli slip. Lo accarezzi, senti che anche le mie palle sono piene. Lei ora ti dice < PUOI ASSAGGIARLI INSIEME > poi lei ci fa alzare, ci mette uno di fianco all'altro, e tu lì in ginocchio davanti a noi. Con la mano inizi a prendere il cazzo di lui, ne senti la consistenza, ti lecchi le labbra perchè non vedevi l'ora di assaggiarlo e avvicini le labbra alla sua cappella. Lei ti sta accarezzando la testa e poi, senza che tu lo aspetti, ti avvicina sempre di più il viso al cazzo del suo uomo. Lo accogli nella tua bocca, ed inizi a succhiarlo. Con la mano gli stringi le palle, gliele accarezzi. Lei si inginocchia di fianco a te, ti accarezza tutto i lcorpo. Senti le sue carezze, le sue dita che giocano con i tuoi capezzoli e tu ormai hai appena perso ogni remora e stai facendo un bellissimo pompino al suo uomo. Poi lei prende il mio cazzo e lo dirige verso la tua bocca e tu stacchi un attimo ed inizi con me lo stesso lavoro che facevi con lui. Lei ha sostituito le sue dita con le sue labbra sul tuo corpo. Senti la sua lingua giocare con i tuoi capezzoli mentre le dita della sua mano sta giocando con il tuo clito. Tu ormai ti stai alternando sui nostri membri duri. Li baci, li succhi, li lecchi. TI piaciono e ormai sei bagnata dall'eccitazione. Li senti indurirsi sempre di più nella tua bocca e ad un certo punto senti che lei ormai con il suo dito è dentro di te, entrato facilemente grazie al tuo miele. Vorresti continuare, ma ad un certo punto lei si ferma. Si alza, viene verso di me e mi dice:"Dagli una mano". Allora mi inginocchio di fianco a te. Accarezzo con la mano un tuo seno, ci guardiamo, mi avvicini il cazzo dell'uomo verso la mia bocca e guardandoti tiro fuori la lingua ed inizio ad accarezzarli la cappella. Tu mi guardi e sorridi e poi inisieme iniziamo a leccarlo. Ogni tanto le nostre lingue si incrociano, ci baciamo, sentiamo il sapore del maschio attraverso le nostre lingue. Poi tu me lo porgi di più e mi sussurri: "Succhialo". E allora io apro le labbra e me lo metto in bocca. Sento la cappella attraverso le mie labbra, lo succhio mentre te gli lecchi le palle. Intanto lei ci sta accarezzando e ogni tanto si tocca. Senti le sue dita che ti esplorano mentre noi facciamo il servizio a suo marito. Poi si inginocchia dietro di te e senti la sua lingua esplorarti. non ce la fa più, ti vuole. Allora si rialza. Ti ferma e dice :"lascialo continuare da solo". Ti fa alzare, ti prende per mano e ti dice: "Spogliami". E allora tu inizia a spogliarla. Ormai io prendo sempre più confidenza con quel cazzo e con la coda dell'occhio ti vedo mentre la spogli. Le tue mani scorrono su quel corpo femminile che hai davanti. Lo accarezzi e percepisci il calore da della pelle sotto la stoffa. La camicetta e bianca, molto leggera e intravedi i suoi capezzoli turgidi come i tuoi. Appoggi le labbra e gli baci un capezzolo da sopra la stoffa. Lei geme, mentre la sua mano accarezza la tua pella nuda. Poi inizi a sbottonargli la camicetta, un bottone dopo l'altro ed ecco che finalmente i suoi seni vengono fuori. Li guardi con voglia. Lei ti mette la mano sulla testa e te la spinge contro come chiaro invito a giocarci con la tua bocca. Senti con la lingua quei capezzoli appuntiti. Ti piaciono, glieli lecchi, glieli baci, ogni tanto un piccolo morso mentre lei ti sta palpando il tuo sedere. Alterni la tua bocca tra l'uno e l'altro e con la mano ti aiuti sollevandoli, palpandoli per portarli alla tua bocca. Lei intanto ti sta leccando l'orecchio, e poi sussurra:"Baciamela". Allora tu lenta con la tua bocca scendi, senti il suo sapore, i lsuo profumo. Arrivi all'ombelico, ci giochi con la lingua, poi continui a scendere arrivi alla gonna. Lentamente prendi in mano la zip e la apri così da essere facilitata in quello che farai dopo. Gli levi la gonna e sotto appare il reggicalze e come avevi visto prima, il suo fiore depilato per te. Luccicante di voglia. E intanto noi due ci siamo il cambio. Ora è l'uomo di lei che mi sta spompinando il mi omembro. Io nudo seduto in divano che ti guarda, mentre vengo leccato da un uomo. Vedo il tuo corpo da dietro, li in ginocchio, il tuo splendido fondoschiena. Ti vedo mentre lecchi la donna e questa si sta toccando i seni. Sono eccitato all'inverosimile da tutta la situazione. Senti il suo miele sulla tua lingua, ormai l'hai scaldata bene. La penetri sempre di più con la lingua, hai il mento bagnato dal suo piacere. Ma anche tu lo sei, e vorresti che qualcuno ti desse piacere. Lei lo percepisce e allora con le mani che aveva messo sulla tuta testa per spingerti dentro di lei ti ferma. Ti alza il viso. vi guardate e poi ti dice: "ti voglio leccare mentre mi lecchi". Allora tutte e due vi alzate. Io vi vedo, sto scoppeiando di piacere dalla vostra visione ma soprattutto dal servizio che mi sta facendo l'uomo, che ormai mi sta spompinando con un suo dito nel mio ano. Lei ci guarda e gli viene un'idea. Si avvicina a noi. Mi accarezza il viso, con la sua mano, poi avvicina un dito alle mie labbra ed io distinto glielo lecco e lo succhio come un piccolo cazzo mentre il suo uomo continua a spompinarmi. Lei sorride, allora con l'altra mano ferma il suo uomo, lo tira su in piedi lo bacia sentendo attraverso la sua lingua il sapore del mio cazzo. E poi sussurra :"venite anche voi" e noi la seguiamo vero il letto, dove tu hai visto tutta la scena da lì sdraita. Arriviamo vicino a letto, ci fa accomodare. Mi prende il cazzo in mano, me lo sega un attimo, me lo stringe e poi lo porta vicino a te, che sei sempre sdraiata, al tuo viso. Tu ci guardi e capisci cosa vuol fare, allora ti umetti le labbra, lei sempre con la mano sul mio cazzo te lo avvicina alla bocca e tu lo prendi. Inizi a leccarmelo, lo senti bello duro. Lei si abbasa un pò, mi morde le palle, me le lecca, tu gli fai un pò di posto ed insieme giocate. Ogni tanto le vostre lingue si incrociano, vi baciate, sentite il mio sapore attraverso le vostre labbra, le vostre lingue. Poi lei si ferma. TI accarezza il viso, scende con le mani. Ti palpa il seno. TU continui a pomparmi con la tua bocca, scende sempre di più. Senti la sua lingua carezzarti fino ad arrivare al tuo fiore che si butta come un'ingorda. Poi si posiziona bene sopra di te e tu vedi il suo fiore bagnato mentre mi spompini e allora inizi ad alternarci. Un pò di figa, un pò di cazzo.... il suo uomo si posiziona anche lui, ma dall'altra parte. Ora siete in un 69 con due uomini a vostra disposiozne. Tu sotto, lei sopra, io che mi faccio spompinare da te mentre la lecchi, lui da lei mentre lecchi lei. Poi senti che oltre la lingua di lei qualcos'altro. E' la cappella del cazzo del suo uomo che ti sta accarezzando la tua figa bagnata. E' piacevole. Non entra dentro di te, ma ti tocca solo. Allora tu fai la stessa cosa, con la bocca indirizzi il mio cazzo verso di lei. Io vedo cosa succede dall'altra paerte del tuo corpo ed inizio a fare anche io come fa il suo uomo. Vi accarezziamo entrambe mentre voi vi leccate. sentiamo le vostre lingue, la vostra figa bagnata, i nostri cazzi sono duri dall'eccitazione. Io e lui ci guardiamo in faccia, e ci capiamo. Lentamente vi penetriamo. Entriamo senza fatica talmente siete bagnate. Tu vedi il mio cazzo entrare dentro di lei e tiri fuori la lingua e me lo lecchi mentre io entro dentro di lei, e tu senti lui che ti entra dentro e la lingua di lei sul tuo clito. La tua lingua si sposta sul suo clito. Vedi il mio cazzo tutto dentro di lei e poi lo vedi uscire tutto bagnato del miele di lei. La stessa cosa lo vede lei dall'altra parte ma su di te. E poi di nuovo dentro. E vi iniziamo a scoparvi così, una sopra l'altra con la faccia ognuna davanti la figa dell'altra. Poi ci fermiamo, li facciamo uscire. E voi due dall'eccitazione li leccate. Sentite il vostro sapore attraverso il cazzo. Poi lo succhiate. siete inebriate, il sapore di donna con quello dell'uomo. Poi vi riassaggiate, un buonissimo miele esce da voi, inebriante. Ma poi le danze riiniziano, i cazzi rientrano in figa e la doppia scopata alla 69 continua. Le spinte si fanno sempre piu' insietenti, le vostre lingue sempre piu' fuoriose. Ormai l'eccitazione ha preso il soppravvento, un alternanza di figa e bocca. Sempre più veloci, sempre più forsennate. Nella stanza si sentono solo più gemiti di piacere, respiri affannosi. Sentiamo le vostre fighe sempre più strette, prossime all'orgasmo mentre sentite i nostri cazzi sempre più duri, dentro di voi e li vedete anche con i vostri occhi, li sentite con la vostra bocca... I vostri corpi si strusciano, un'odore di sesso impregna la stanza. Bocche, cazzi, fighe, ormai non si capisce più nulla, dove i nostri cazzi entrano ed escono. E voi non sapete più cosa state leccando se il nostro cazzo o le vostre fighe bagantissime. Lui ed io non ce la facciamo più e come se fossimo sincronizzati veniamo tutti quanti insieme. Lui viene dentro di te, io vengo mentre lo tiro fuori e ti innondo del mio seme il tuo viso e la figa di lei. Tu urli di piacere e lei lo stesso. Esausti ci sdraiamo tutti insieme sul letto uno di fianco a l'altro. Ci guardiamo, mi avvicino a te e ci baciamo. Sentiamo con nostre lingue il sapore di figa e sperma. L'altra coppia ci guarda mentre ci baciamo e sorridono e poi fanno la stessa cosa loro. Poi esausti ci addormentiamo tutti quanti in un intreccio di gambe, braccia, mani sui seni, sui genitali, non sapendo bene a chi appartengono, ma appagati. FINE
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Lo spettacolo delle ventidue
“Divaricai le mie cosce come i petali di un fiore, irresistibile richiamo per calabroni in amore”
Avevo compiuto da poco diciotto anni, finalmente la maggiore età! nel paese dove vivevo pochi mi conoscevano, non avevo certo una vita sociale molto intensa, il lavoro mi occupava tutto il giorno e la sera non uscivo quasi mai, nonostante tutto avevo conosciuto una persona sul posto di lavoro, un tipo molto più grande di me, bravo ragazzo, pieno di premure e di attenzioni nei miei riguardi, aveva uno sguardo carico di magnetismo che mi fece innamorare appena lo conobbi. Quando mi aveva vista, dice oggi, rimase incantato dalla mia bellezza, da sempre amava il corpo femminile esile, con gambe lunghissime e fianchi stretti da circondare con le mani. Nelle sue fantasie immaginava spesso una ragazza bionda, dolce, sensibile, timida, insomma non la classica ragazza che, dopo due drink ti porti a letto... ops... oggi si dice in modo diverso... ma allora non avrei mai osato dire la parola “scopare”. Finalmente ero libera di uscire con chi volevo, non dovevo più chiedere permesso ai miei genitori che... certamente, avrebbero preferito indagare per avere più informazioni possibili sulla persona che mi avrebbe accompagnato. La differenza di età e di mentalità mi avrebbe creato qualche problema. “Stasera mi piacerebbe che tu indossassi qualcosa di molto sexy” disse il mio Massimo nel bar, durante la pausa pranzo “con i calzoni stai molto bene, mettono in evidenza quel meraviglioso sederino che hai ma... per stasera ho pensato di farti un regalo”. Tirò fuori dalla tasca interna della giacca una confezione piuttosto piccola e me la porse, facendola scivolare lentamente sul tavolo verso di me. Osservai il pacchetto con il fiocco rosso, rosso, come la carta che l' avvolgeva, lo sfiorai, era morbido, poi, alzando gli occhi verso di lui mormorai, “grazie, ma...cos'è, un paio di calze”? le dimensioni non mi davano certo l'impressione che potesse contenere molto di più. “Aprilo”, disse lui senza togliermi gli occhi di dosso... Quella sera venne a prendermi alle ventuno e trenta, suonò il clacson, io lo aspettavo al buio dietro la porta d'entrata, con la pelliccia bianca già addosso, “mamma, papà, io vado”, dissi a voce alta e prima che potessero raggiungere il corridoio per chiedermi dove, ero già salita in auto sottraendo ai loro occhi il mio abbigliamento fin troppo succinto. Lui mi voleva così, vestita solo del suo regalo oltre ad un paio di scarpe con il tacco alto e al manto bianco. Mi osservò in silenzio, sul suo volto un accenno al sorriso, compiacendosi del fatto che l'attillatissimo miniabito che mi aveva regalato fosse più corto del già ridotto manto di pelo. Mi sfiorò con una mano il ginocchio risalendo su su fino all'inguine ed andando a perlustrare il bordo delle calze nere autoreggenti quindi rilevò la mancanza di qualunque indumento intimo, che nel pacchetto chiaramente mancava. Gli afferrai la mano e lo fermai, non mi ero mai vestita così ed ero imbarazzata per la situazione, lo guardai con gli occhi bassi e dissi con un filo di voce... “spero che dove mi porti nessuno se ne accorga di come sono sotto”. “Non ti preoccupare” rispose, “la dove siamo diretti difficilmente riusciranno a vederti”. “Bene”, replicai, anche se non avevo la più pallida idea di cosa intendesse dire, mentre lui inserì la marcia e partimmo. Biancaneve e i sette nani, diceva la locandina fuori da quel cinema ma le immagini che vi erano raffigurate non mi ricordavano affatto la favola, bensì alcune riviste a luci rosse che al tempo della scuola, di tanto in tanto, guardavo di nascosto con alcune amiche. “Mi porti a vedere un film porno?! ma, lo sai che qualcuno potrebbe riconoscermi?! io tutta casa e chiesa... qui”?! “Amore”, disse lui, “tu hai subìto per moltissimi anni un'educazione restrittiva che ti ha condizionato la vita e stasera vorrei che tu provassi il brivido di qualcosa di diverso, se vuoi, naturalmente”. “Si... si”, sussurrai, “cioè, io non dovrei essere qui ma se proprio ci tieni, ci posso provare”. Pagammo il biglietto ed entrammo. Al bigliettaio non passò inosservato il mio abbigliamento e si sporse di molto con il busto attraverso il botteghino per cercare di capire se sotto avevo la gonna oppure no... me ne accorsi sbirciando con la coda dell'occhio, mentre mi accingevo ad oltrepassare le pesanti tende di velluto rosso che mi dividevano della sala. La cosa mi diede un leggero brivido, fasciata nei miei soliti vestiti nessuno mi aveva mai guardata così! Entrammo a stento, sulla porta, nel buio quasi assoluto, scorsi diversi uomini accalcati che ci fissavano con aria lussuriosa, quasi aspettassero qualcosa. Percepii una vampata di calore al volto che doveva apparire infuocato, nonostante la luce fioca, mi feci spazio a testa bassa e pensai “fortuna che non possono sapere come sono vestita” ... nel mentre afferrai quasi istintivamente i lembi della pelliccia e li avvicinai nel tentativo di coprirmi di più, alzai gli occhi e la, davanti a me, vidi un'immensa immagine di un amplesso, con il sesso maschile in primo piano che penetrava una splendida femmina... curiosamente vestita con le calze simili alle mie. L'impatto fu molto forte, mi ripresi ed abbracciai Max accelerando il passo per andarmi a sedere, nel desiderio di togliermi di mezzo dagli occhi di tutti nel più breve tempo possibile. Le sedie erano quasi tutte vuote ma lui stranamente sembrava preferire una fila, piuttosto avanti, io non compresi perché proprio quella ma lo seguì. Entrò e si sedette sulla terza poltrona, io mi accomodai accanto a lui, lasciando quindi un posto libero alla mia sinistra. Cominciai a guardare quelle immagini che si susseguivano in un crescendo di lussuria, vidi cose che non avrei mai immaginano e nello stesso tempo mi, preoccupai, “chissà cosa penseranno quelli che mi vedono qui dentro, unica donna in mezzo a tanti maschi”... La mia riflessione venne interrotta da un lieve fruscio, percepii qualcuno sedersi alla mia sinistra nel silenzio più assoluto, non avevo il coraggio di guardarlo ma ebbi l'impressione che fosse molto alto e vestito di nero, con un giubbotto piuttosto ingombrante che si tolse immediatamente, appoggiandolo sulle sue gambe e coprendo in parte anche le mie. Ero molto imbarazzata, mi sentivo osservata e giudicata da troppo vicino e nonostante il film, sentivo chiaramente il suo respiro leggermente accelerato. Le immagini che scorrevano sullo schermo erano molto esplicite, la mano di Max che tenevo stretta da un po, cominciava leggermente a sudare, mi sembrò strano, in fondo per lui non doveva essere la prima volta che vedeva certi spettacoli. Nel frattempo, Il tipo alla mia sinistra sembrava piuttosto irrequieto e cambiava spesso posizione, accavallando prima la gamba sinistra, poi la destra, spostando e rispostando l' indumento ma cercai di non farci caso fino a quando, inavvertitamente... sfiorò le mie ginocchia. Ebbi un leggero sussulto, quel movimento cosi repentino ed involontario, nonostante la brevità, mi fece percepire il calore della sua mano e per un attimo pensai che se per errore mi avesse toccata un po più in alto avrebbe potuto scoprire che stavo senza mutandine. La cosa mi mise inquietudine, mi spostai un po di più verso Max e, ricominciando a guardare il film pensai “accidenti ma questo non sta proprio fermo”! mentre spostava nuovamente il suo giubbotto che ormai invadeva in modo evidente il mio spazio, coprendomi quasi completamente gli arti inferiori. Mentre riflettevo, un po infastidita, lo vidi afferrare l'indumento da sotto per rimuoverlo con decisione, ne scaturì un rapido abbozzo di carezza fatto con il dorso della mano, quindi lo ripose coprendomi completamente la mini e tutto il resto. Non dissi nulla ma cominciai ad agitarmi, ormai avevo il sospetto che tutto questo non accadesse per caso ma non capivo quali fossero le reali intenzioni di quel personaggio. Sentivo il cuore pulsarmi in gola, nonostante tutto rimasi immobile sforzandomi di mantenere la calma e cercando di capire, se quello che percepivo ora sulle mie cosce era quell'orribile indumento o la sua mano. La risposta non tardò ad arrivare, quando ad un tratto, le sue dita cominciarono a scivolare lentamente sulle mie calze velate, producendo la tipica vibrazione che le sottili maglie di nylon trasmettevano alla mia pelle come fosse un segnale di allarme. Ebbi un sussulto! mi irrigidì tutta e strinsi istintivamente la mano di Max che mi chiese, “ ti piace il film amore”? gli risposi di si... ma la mia mente era già altrove. Nel frattempo il tipo cominciò a farsi più audace, ora la sua mano ben celata dagli occhi di Max cominciava ad accarezzarmi più insistentemente ed io mi sentivo in sua balia, non sapevo che fare! Come avrebbe reagito Il mio uomo se gli avessi fatto capire qualcosa? lo amavo troppo... avrebbe potuto, farmi una scenata, prendere a pugni quel tipo accecato dalla gelosia, oppure imputarmene la responsabilità e lasciarmi, visto che erano parecchi minuti che tutto questo andava avanti senza che io mi lamentassi... Rimasi inerte cercando di riordinare le idee, nel frattempo, l'uomo, constatando la mia indecisione avanzò con la sua mano cercando di infilarsi sotto le gonne, strinsi forte le mie esili cosce ma lui avanzò con decisione nell'anfratto formatosi tra esse con le sue lunghe dita, come un aratro avanza nella terra, trascinato dal motore di un insano desiderio. Sentivo il suo respiro diventare affannoso insieme al mio, mentre il bastardo riusci ad infilare anche l'altra mano sotto l'improvvisata coperta e con forza cercò di allargarmele. Mi sentii perduta, ormai, in balia del suo volere, con Max accanto che apparentemente non si era accorto di nulla ed io che cercavo di difendermi con tutte le mie forze, sperando che il film finisse nel più breve tempo possibile. Il repentino evolversi degli eventi mi stava stremando ,non sarei riuscita a trattenere il suo impeto ancora a lungo, poi finalmente ebbi un'idea, piantai con forza il tacco della scarpa sinistra nel suo piede, lui sussultò in un rantolo di dolore che subito soffocò... ma... approfittò immediatamente della mia azione disperata che implicava il divaricamento dei piedi, per affondare la sua mano proprio li... dove ormai mi sentivo grondare di umori... non capii più niente, il mio timore di essere smascherata da Max si mischiava ad un'enorme eccitazione provocandomi un esplosione di emozioni contraddittorie, tremavo come una foglia mentre sfregavo le cosce l'una contro l'altra nell'ultima spasmodica difesa... poi percepii le sue dita iniziare a penetrarmi... a quel punto ero irrimediabilmente vinta...rilasciai i muscoli aprendomi come un fiore apre i suoi petali, per invitarlo ad entrare in profondità, contando sull'indumento che nascondeva pietosamente tutto...il mio corpo ormai agiva in totale autonomia nella ricerca incondizionata del piacere, indipendente dal volere della mente. Con aria colpevole osservai Max per capire se potesse intuire qualcosa poi guardai furtivamente il tipo mentre estrasse due dita e se le portò alla bocca gustandole lentamente una ad una, orgoglioso di mostrare alla platea il premio per aver vinto le mie timide difese, le vidi uscire dalle sue labbra illuminate del riflesso dello schermo e già mi mancavano... quando provò a rimettermele addosso però riacquistai una briciola di lucidità, accavallai la gamba sinistra e mi piegai vistosamente verso Max abbracciandolo forte. Ancora non mi spiego se fu un ultimo tentativo di difesa o se inconsciamente era un' ulteriore invito ad essere violata, fatto sta che lo sconosciuto non si fece molti scrupoli, la mia posizione quasi fetale, grazie alla tela elasticizzata del vestito ormai raggomitolata sui fianchi, offriva al suo sguardo il mio sesso ormai gonfio e grondante di piacere che sporgeva dai glutei quasi a ricercare un contatto, l' accarezzò, delicatamente...non opposi più nessuna resistenza.... non desideravo altro, chiusi gli occhi ed attesi pochi attimi che mi sembrarono eterni, quindi entrò con forza con le sue enormi dita agitandole e roteandole dentro di me...sussultai in un gemito di piacere infinito stringendo Max in un abbraccio soffocante. “Amore, ti piace così tanto il film”? disse lui, ed io con un filo di voce ormai prossima all'orgasmo risposi disperatamente....”sii “conscia che questo mi avrebbe fatto scoprire ma ormai incapace di gestire le mie emozioni, “e vai matta anche del resto... vero”? replicò con un'aria maliziosa ...lo fissai in una smorfia di piacevole supplica quasi a chiedergli perdono, interrogandomi contemporaneamente sulla sua domanda... poi compresi immediatamente il suo diabolico piano e libera da ogni freno scoppiai nell'orgasmo più intenso che ebbi modo di avere in tutta la mia vita.... mi dimenai sulla poltrona, inarcando spasmodicamente la schiena... ed allargando il più possibile le cosce, mentre le mie grida si mischiavano a quelle del film Max mi baciò, trasformandole in un mugolio sordo che sfogai nella sua bocca, poi afferrai la sua mano e la portai al centro del mio piacere, non si fece pregare, cercando di infilare un paio di dita nello spazio ormai esiguo del mio sesso... Quello sconosciuto che non ebbi nemmeno il coraggio di guardare in faccia se non per un brevissimo istante, mi aveva fatto un regalo impagabile e sono certa che anche lui ormai non sentiva più il dolore che il mio tacco aveva provocato e se ancora lo percepiva, forse fu il dolore più gratificante che potesse attendersi, mentre io, timida ragazzina di periferia mi scoprivo vittima e complice della mente più perversa che avessi mai potuto incontrare. Quella notte compresi che c'erano migliaia di emozioni che mi attendevano, emozioni di cui non immaginavo nemmeno l'esistenza e cominciavo a tremare di piacere nell'attesa di nuove sorprese che certamente la mente di Max stava già pianificando...
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13 years ago
sax viola, 30/36
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In bilico, tra sesso e amore
Il desiderio: ecco cosa era veramente calato. Luisa, era sempre bella e desiderabile, ma la routine aveva logorato il loro rapporto o, era meglio dire, che non si cercavano più come una volta. Vederla girare nuda, era diventata normalità e a letto mancava quel qual cosa che facesse la differenza. La stava guardando mentre si sistemava i capelli allo specchio dorato che fungeva da quadro alla parete : era nel pieno della bellezza, la sua donna; trentacinque anni, slanciata, mora, longilinea. A prima vista sarebbe potuta sembrare la tipica ragazza siciliana, in realtà, era di Rimini. Guardò la schiena e poi scese ad ammirare il sedere: sembrava un mandolino e le curve non erano il solo pregio. Aveva sempre detto che si era innamorato del suo culo prima d’ innamorarsi di lei e in parte, era vero. Continuò a guardarla e a scrutare i suoi movimenti: dovette ammettere che era difficile trovare dei difetti, forse i seni piccoli, ma, anche quello, era una questione di gusti. - Maurizio, dovremmo fare qualcosa per rinfrescare il nostro rapporto… Rimase stupito nel sentire quelle parole: era come se avesse letto nella sua mente ; - Si, lo penso anche io… Lei si girò mostrando un’abbronzatura perfetta, la guardò tra le cosce ammirando la fine strisciolina nera che portava al paradiso - Secondo te, sta cambiando qualcosa tra di noi, oppure, è semplicemente la via di coppia che porta a questi appannamenti? Disse lei - Non lo so amore, ma, sono d’accordo con te che bisogna rinvigorire la passione. Hai qualche idea? - Ci ho pensato e ho anche letto in giro e ascoltato amiche e parenti. - Per Dio, ne hai fatto una chiacchiera di piazza? - Ma no…Lo sai che so muovermi nel mondo e poi, sono cose che non si spiattellano facilmente. - Cercò di immaginare la piazza che sparlava di loro… - E cosa ne è venuto fuori? Lei tardava a rispondere e si morsicava il labbro superiore, sapeva che quando si comportava così, era perché aveva paura di fare qualcosa. - Allora? Quale è la tua idea? - - Posso dirti cosa mi ecciterebbe… - Certo, intendevo quello. - Coinvolgere un’altra persona… Lui alzo le sopraciglia, non si aspettava una proposta del genere, ma il pensiero di una donna nuova nel letto lo eccitò subito. - E dove la troviamo una donna che voglia condividere i nostri giochi? - Trovarla non sarebbe difficile, ma, chi ha detto che dovrebbe essere una donna? Lui rimase come un ebete: non aveva considerato minimamente la possibilità di un uomo; - Non penserai davvero che io ti faccia scopare da un altro? - Tu però hai pensato tranquillamente di scopare con un “ altra”- e sottolineò la frase con una cadenza ironica tutta sua. Dovette ammettere che quello che diceva la ragazza, era vero; - Giusto…Allora cosa facciamo? - A questo punto potremmo trovare una coppia, così non ci sarebbero discussioni di sorta. …………………………………………………………… Due settimane dopo avevano fatto la loro scelta. Avevano trovato una coppia sulla trentina di bella presenza che abitava dalle loro parti: sembravano ben navigati e avrebbero potuto insegnargli parecchio di quel mondo oscuro che veniva chiamato “ scambismo” Il primo incontro si rivelò meno difficile del previsto. Cercarono di essere disinvolti mentre li vedevano arrivare verso di loro, ma, l’imbarazzo rimaneva, fortuna che la coppia che avevano scelto, li mise subito a loro agio; - Ragazzi, che bello vedervi dal vero, siete ancora più belli e solari – Lui, le prese la mano e la strinse nel modo giusto, tranquillizzandola e facendole venire un brivido di piacere, quando, un dito aveva sfregato dentro il palmo. Lo guardò ancora e fu molto soddisfatta della sua scelta, anche perché, quando era scesa con lo sguardo sul suo “pacco” ne aveva visto la consistenza e il pensiero era partito per la tangente. Si ritrovò eccitata e bagnata come non le capitava da molto, si girò verso il suo ragazzo e gli bisbigliò; - Io ci sto, mi piacciono questi due. Lui aveva appena fatto senza saperlo, la stessa cosa alla ragazza e il sorriso provocante che aveva ricevuto in cambio, era, molto soddisfacente, molto… - Ok - Non disse altro Luisa, vide negli occhi di Maurizio, una luce che da molto non vedeva, si girò verso la sua coetanea e la squadrò per bene, Capiva perché il suo ragazzo ne fosse attratto, dal vero, era ancora più attraente e eccitante che in foto. Era venuta all’appuntamento vestita di un tailleur grigio, sotto una camicia bianca metteva in evidenza un seno prosperoso, probabilmente una quarta, portato senza reggiseno. Cercò d’immaginare cosa portasse sotto la gonna, poi, fu distratta dal ragazzo di lei che si era presentato come Paolo - Io e Barbara eravamo veramente curiosi di vedervi dal vero e devo dire che siete una bella coppia anche nella realtà, al contrario di tante volte dove, la cosa più bella rimane in fotografia. Restarono ad adularsi per diversi minuti, bevendo qualcosa per scongelare del tutto l’atmosfera. Alla fine, Paolo lanciò la proposta; - Bene, che ne dite di spostarci a casa nostra per approfondire la conoscenza senza che nessuno rompa? Nessuno parlò, tutti annuirono. Maurizio, pagò velocemente il conto e seguì la coppia godendosi il posteriore di Barbara, la quale, stava amabilmente parlando con la sua ragazza: si avvicinò per ascoltare; B- A me, piace tantissimo portare le autoreggenti, sono veramente comode e ti danno la possibilità di agire velocemente, anche nei posti più sconvenienti. Maurizio, capì cosa intendesse Barbara e subito ricordò che anche Luisa, aveva messo le calze autoreggenti. Ascoltò la risposta; L- Devo dire che anche io amo molto le autoreggenti, le trovo erotiche e comode. Maurizio tornò con lo sguardo sul sedere di Barbara e immaginò la scena di lei che si spogliava, sentì un calore tra le gambe che era tutto un programma. Paolo nel frattempo, li aveva portati alla macchina. Luisa guardò la BMW X 5 colore nero, con vetri oscurati, fece un sorriso compiaciuto a Paolo; L- Bella macchina. P- E molto comoda… Paolo, con signorilità aprì la portiera anteriore lato passeggero e invitò Luisa a entrare; P - Sali davanti, così ci conosciamo meglio - Poi, guardando Maurizio; P- se sei d’accordo. Maurizio sorrise, la mano di Barbara, si era appoggiata alla sua coscia sfiorando il suo sesso teso, un attimo prima di rispondere. Era già d’accordo, ma quel gesto, aveva gratificato la sua sicurezza. M- Niente in contrario. Aprì lo sportello dietro e fece passare Barbara ricambiando il tocco della coscia, non vedeva l’ora di toccare la calza che spariva sotto la gonna e assaporarne la fine. Paolo, Partì dolcemente; approfittando del cambio automatico, mise una mano sulla coscia di Luisa ne apprezzò la compattezza; P- A casa ho un whisky eccezionale, ti piace Maurizio? M- Preferisco il cognac, ma non disdegno neanche il whisky. Barbara, aveva preso l’iniziativa nello scompartimento dietro, aveva appoggiato la mano sui calzoni di Maurizio e aveva cominciato a fare pressione sul sesso, quello che sentiva, era un bel cazzo duro; B- e per noi ragazze c’è del buon spumante, lo preferiamo allo champagne, ti va bene Luisa? Luisa, era imbarazzata, cercò di non pensare alla mano di Paolo che stava salendo sotto la gonna rossa che aveva messo. incendiandole tutto il corpo di piacere, rispose quasi balbettando, proprio nel momento in cui, Paolo superava l’autoreggente e toccava la carne nuda; L- Ottima scelta… Le venne naturale ricambiare e appoggiare il palmo della mano sulla patta di Paolo, quello che sentiva, era notevole, forse leggermente superiore a quello di Maurizio: ebbe modo di accorgersi in poco tempo che il suo pensiero, era esatto. P- Ci vorrà circa un mezzora per arrivare: davvero, è la prima volta per voi? Guardò Luisa e aspettò una risposta da Maurizio, mentre, faceva capire cosa avrebbe voluto in quel momento da lei. Luisa, istintivamente, si era girata a guardare Maurizio in attesa della risposta , rimase stupita vedendo la testa di Barbara tra le cosce del suo uomo, il movimento che effettuava, non lasciava dubbi e neanche la faccia estasiata di Maurizio; fece scendere lo zip di Paolo e tirò fuori il cazzo, lo guardò un attimo negli occhi, poi, andò a sentire un sapore di sesso diverso, dopo tanti anni, da quello di Maurizio. Paolo, sentendo le labbra di Luisa, rallentò ancora. Maurizio, rispose con una voce appena ascoltabile, si stava gustando la bocca di Barbara e doveva ammettere, che sapeva come muoversi; M- Sì, è veramente la prima volta… Non disse altro, mise le mani sui capelli corti della ragazza e cominciò ad accarezzarli, seguendo il ritmo della testa. Luisa, sentì una mano che le toccava la testa e le dava un ritmo, inizialmente, le aveva dato fastidio, di solito sapeva cosa fare, ma poi, accettò quella nuova situazione cercando di stare concentrata sul sesso di Paolo; il rischio di farlo mentre si andava in auto, era che una buca troppo buca, gli e lo facesse arrivare in gola fino a non respirare, già, era più grande e tozzo del suo uomo, pensò: quando sentì la mano di Barbara prendere la sua e stringerla come a sigillare un patto comune di un atto indecente, ebbe la certezza di avere fatto la scelta giusta. Maurizio non credeva alla fortuna che avevano avuto, avevano trovato una coppia perfetta che li stava portando in paradiso, la sua mano sotto il tailleur di Barbara, stava accarezzando il possibile, lo slip di lei, intriso di umori, era stato spostato di lato e le dita stavano accarezzando il monte di venere, la reazione che provocava nella ragazza quel contatto, si trasformava in strette sul pene e mugolii lenti. Tutto, era un’esplosione di sensazioni. Paolo, si gustava le labbra di Luisa, godeva al pensiero che fosse la prima volta che lo faceva con uno che non fosse Maurizio, con la mano strinse forte sul pube di lei facendole emettere un lamento soffocato, poi, sposto la mano sui glutei, ne apprezzò la consistenza e pensando a quello che le avrebbe fatto nei giorni a venire, prese i capelli di lei stringendoli e venne copiosamente. Luisa non era preparata, non permetteva quasi mai a Maurizio di scaldarle la bocca con il suo seme caldo, al primo schizzo, ebbe la voglia di scappare, ma, la curiosità nel cercare la differenza di sapori e la situazione erotica creata, oltre alla mano di lui, fece si, che assaporasse completamente Paolo. Maurizio, si aspettava che Barbara uscisse da lui nel momento dell’eiaculazione invece, con suo grosso piacere, lei, sentendo il fluido irrorarle il palato, strinse ancora più forte e succhiò ancora più avidamente, lasciandolo sconvolto e sfinito per quel primo piacere provato, si rilassò tremando ancora un poco. P- Adesso, credo che una bella bevuta faccia piacere a tutti, poi, troveremo il modo di ringraziare le ragazze. Guardò Maurizio, il quale, sorrise; M- Se il buongiorno si vede dal mattino, credo che sarà una gran bella giornata. Continuò ad accarezzare le intimità di Barbara aspettando con impazienza di arrivare alla casa di loro: rimase incredulo vedendo che le due ragazze avevano le mani incrociate tra di loro, non conosceva il lato omosessuale di Luisa, cominciò a pensare a loro due che facevano sesso e sentì il vigore tra le gambe riemergere. ……………………………….. …………………………………… Luisa guardava la sala della villa, stava ammirando il gusto originali dell’arredamento, alle pareti quadri dell’ottocento ritraevano scorci di Venezia. I divani neri riempivano la sala, mentre, dal soffitto pendeva un lampadario di Murano di rara bellezza, ma, quello che più colpiva, era il tavolo tondo in onice al centro della sala, era incredibilmente unico. Leggermente più basso dei tavoli classici, aveva al centro uno specchio più piccolo che veniva sostenuto da quattro falli in legno perfettamente levigati e lavorati ricoperti da vetri laterali ovali che ne evitavano qualsiasi smussatura che potesse ferire; scendendo, intarsiati nel legno, figure erotiche copulavano in svariate maniere, si capiva che se quel tavolo avesse potuto parlare, avrebbe narrato storie indicibili per orecchie normali ad ascoltare. P- Ti piace? Luisa , si riscosse dai suoi pensieri; L- molto originale, dove l’avete trovato? P- Faceva parte della collezione di un ricco principe Indiano tutta imperniata al Kamasutra. E non è finita, vieni con me che ti faccio vedere altre cose curiose. Le prese la mano cominciò ad andare verso una scala che portava al piano superiore; P- Niente in contrario se le mostro tutta la casa? Disse rivolgendosi a Maurizio. Maurizio, era seduto su una poltrona avvolgente, aveva seguito la sua donna e Paolo nei discorsi e notato i disegni raffigurati nel tavolo, poi, aveva guardato Barbara a pochi metri da lui che lo guardava intensamente: ripensò a quello che era successo in macchina la fitta di gelosia che aveva provato nel vedere la sua donna che teneva tra le labbra un sesso che non era il suo, era durata il tempo brevissimo, sapeva che sarebbe successo, bisognava solo superare l’attimo fuggente, sapeva anche cosa voleva dire da parte di Paolo “ fare vedere la casa a Luisa”, gli stava chiedendo il permesso di scoparla; M- Certo, questa, è una casa che merita di essere visitata e scoperta con calma. P- Ok, ci vediamo tra un po’. Paolo cominciò a salire le scale scomparendo dalla visione di Maurizio e Barbara. Maurizio, era un po’ sconcertato, pensava che avrebbero fatto sesso insieme, tutti e quattro; in questo modo, se Luisa fosse stata in difficoltà avrebbe potuto intervenire, nello stesso tempo, trovarsi solo con Barbara, lo faceva sentire più libero e disinibito e a pensarci bene, il fatto di non vedere la sua ragazza posseduta, magari da un uccello più grosso, lo sollevava. Barbara sorrise dentro di se, quando, vide che Paolo spariva con Luisa: avevano discusso la sera prima su come comportarsi e doveva ammettere che Paolo, sapeva sempre dire e fare le cose giuste; loro , erano gli esperti e quindi, era logico che prendessero le iniziative. Paolo, arrivò all’altezza di un porta lume a forma di fallo adiacente ad un angolo poco prima di una porta; P- Prova ad accarezzarlo come se fosse vero… Luisa eseguì, lasciò scivolare la mano sull’obice freddo e una calda luce azzurrasi accese ai bordi della porta adiacente, mostrando altre figure erotiche, rimase a guardare quello spettacolo indecente come ipnotizzata, mentre, sentiva il desiderio di lui spingere contro le sue natiche. Le mani di Paolo accarezzarono i seni di lei, trovando i capezzoli duri; P- Ti va di vedere cosa c’è al di la di questa porta?- Le sussurrò , lambendo il lobo. Luisa, ebbe un lungo brivido, sentiva la pelle accapponarsi tra piacere e paura, ma, quel languore che percepiva tra le gambe, unito al piacere che ancora non aveva sfogato, decisero per lei. L- Si… Paolo aprì la porta e la fece entrare. Era basita, La stanza trasudava erotismo da tutte le pareti, anzi, per meglio dire, da tutti gli specchi: un soffitto completamente specchiato, rifletteva il letto ovale, le pareti erano quasi uno specchio unico, le poche parti che si salvavano, erano di un rosso cremisi. I mobili, erano tutti ovalizzati. In rilievo nel ferro battuto a mano del letto, sopra i cuscini, due falli di materiale indefinito, svettavano verso il soffitto. L’armadio a quattro ante, aveva delle maniglie a forma di manette e lo stessa scrivania, era dotata di prese per mani e piedi. Tutto era stranamente erotico e perverso, immaginò e poi capì poco tempo dopo, a cosa servivano tutti quegli oggetti. Di sotto, Maurizio ascoltava e guardava Barbara che piegata sul tavolo, dandogli la schiena, spiegava le figure intarsiate; B- si dice che le abbiano cesellate mentre qualcuno lo faceva per davvero, in modo che i particolari fossero perfettamente realistici e che obbligassero i concubini a rimanere per ore nelle stesse pose. La vide armeggiare con la gonna e tirarla su con una lentezza estenuante, quando vide la fine dell’autoreggente nera e l’inizio della carne chiara, non resistette più, si alzò e slacciandosi i calzoni si pose dietro di lei prendendole i fianchi; B- E si dice che questo tavolo emani sesso solo a toccarlo- Spinse indietro le natiche divaricando le gambe e piegando ulteriormente le braccia, fece in modo che il sedere svettasse fiero e aspettò… Maurizio, era ipnotizzato da quelle forme imperiose che erano a sua disposizione, Barbara aveva cominciato a muoversi eroticamente facendo danzare i glutei, spostò una mano sullo slip e lo trovò intriso di umori, il leggero gemito che emise Barbara al tocco, fu l’ultimo momento di lucidità che ebbe, preso il suo sesso e spostando leggermente il filetto dello slip nero, lo spinse violentemente tra le calde labbra vaginali a cercare pace per il suo piacere. La porta della camera superiore, lasciata appositamente aperta da Paolo, permetteva di sentire i gemiti di piacere che provenivano da sotto, Paolo prese di nuovo la mano di Luisa; P- vieni… La portò silenziosamente all’inizio della scala, da quel punto si poteva vedere il tavolo al centro della sala, la fece appoggiare alla balaustra; P- Guarda… Non disse altro. Luisa, guardava il suo uomo che possedeva una ragazza sconosciuta fino a qualche ora prima e la montava con una violenza inaudita. Paolo, nel frattempo, si era posizionato dietro di lei e aveva alzato la gonna spostandole di lato il piccolo slip; Quando varcò la tenera carne, Luisa, sentì un fuoco intenso tra le gambe strinse le labbra per non urlare: le mani strette attorno al Sali scendi l’aiutarono a resistere ai colpi cruenti e decisi. Era indubbiamente più dotato di Maurizio, ma, quello che l’eccitava veramente, era guardare il suo uomo che stava fottendo un’altra. Paolo si stava godendo quel momento, la sentiva stretta in quel passaggio e questo, già lo faceva impazzire di piacere, poi, guardare quel culo ballare sotto le sue spinte, era estremamente eccitante: si trovò soddisfatto a pensare che la scelta della coppia, era stata quella giusta, ricordava ancora la frase della sua donna; B- Sembrano veramente inesperti, te l’immagini se è davvero la loro prima volta?, avremo di che divertirci. Adesso che stava dentro quel caldo pertugio, sapeva che Barbara aveva ragione, si sarebbero proprio divertiti con quei due, a quel pensiero, spinse con forza al limite delle sue possibilità facendo urlare per la prima volta Luisa. L’urlo fece alzare la testa a Maurizio: vide la sua donna violata da dietro come lui stava facendo con Barbara, vide gli occhi di lei e poi di lui, seguì le mani che stringevano i seni e guardò ipnotizzato come veniva sbattuta contro la balaustra, spostò tutto quello che aveva visto su Barbara e cominciò a scoparla con cattiveria. Barbara, stava guardando il suo uomo che possedeva la ragazza, gli occhi s’incrociarono e non si meravigliò quando sentì l’irruenza di Maurizio crescere, era abituata ai giochi di Paolo e sapeva che alla fine lui avrebbe domato tutti, come sempre. Vennero insieme, lei Maurizio e Paolo, l’unica che ancora non era giunta all’orgasmo, era Luisa, ma non era un problema per Paolo, lui, era abituato a venire più volte e rimanere rigido, era sempre stato orgoglioso della sua resistenza sessuale, continuò imperterrito a riempire il caldo utero di Luisa senza smettere di entrare e uscire da lei. Continuò ancora per altri dieci minuti sotto chi occhi del suo uomo, poi, quando vide e sentì che lei stava per arrivare all’orgasmo, si fermò; L- Non ti fermare adesso, ti prego, sono vicinissima. .. Paolo, sadicamente uscì da lei, sapeva che era il momento giusto;; P- Non ti preoccupare, prima che sia finita questa serata, mi implorerai di smettere. Spinse di nuovo il sesso completamente in lei facendola gemere ulteriormente, poi, tirandolo fuori, le prese la mano e la portò nella camera dei piaceri. Maurizio rimase con l’immagine di lei che gemeva e che pregava Paolo di non smettere, cercò di ricordarsi i suoi occhi pieni di piacere, mentre Barbara mettendosi in ginocchio davanti a lui cercava di rinvigorire il suo aeaao. ……………………………………. ………………………… Luisa, era costernata, eccitata e legata con le mani ai due falli situati sopra i cuscini. Quando lui le aveva detto; P- Ti fidi di me? Lei aveva subito risposto di si Lui, l’aveva spinta senza cattiveria sul letto e le aveva preso le mani per poi legarle con della seta nera ai due finti falli, poi, aveva preso un altro pezzo di seta e le aveva coperto gli occhi. Lei aveva cercato di opporsi, non amava quei giochi e voleva sentirsi libera e soprattutto vedere; L- ti prego, non mi bendare… Paolo non rispose, scese piano all’altezza delle gambe le alzò completamente la gonna, le liberò i seni senza spogliarla, andò in bagno prese un paio di forbici e tornò verso di lei facendo scorrere la lama fredda sui capezzoli; P- Hai paura? L- Non lo so… P- ti fidi sempre di me? L- Si, ma adesso ho anche paura… Paolo scese con le forbici e tagliò di netto il perizoma che cadde inerte ai lati lasciando scoperto il pube glabro e gonfio di Luisa; le labbra vaginali indecentemente aperte dai fendenti subiti alla balaustra, pulsavano di vita propria in controtendenza con il respiro flebile che emetteva. Paolo sapeva cosa fare, con le dita, aprì delicatamente quel fiore e, una volta individuato la clitoride , si avvinghiò famelico a torturala con la lingua dandole leggeri morsi a risucchi violenti. Luisa, stava dando fuori di testa, mai nessuno, l’aveva scopata oralmente in quel modo, sentiva il fuoco tra le cosce e il cuore andava a mille, urlò di piacere e poi urlò ancora di più quando, lui continuò imperterrito. Chiese mille volte di smettere e non venne ascoltata, era sfinita e distrutta da quel attacco e non pensava possibile si potesse godere così intensamente. Maurizio, ascoltava le urla di piacere provenire dalla stanza sopra di lui, il sesso, era tornato duro, prese Barbara e senza chiedere permesso la rimise carponi sul tavolo, non sapeva cosa stava facendo Paolo a Luisa, ma, ciò che avrebbe fatto lui, avrebbe tacitato il suo orgoglio di maschio; non era un amante della sodomia e con Luisa non l’aveva mai cercato, perché a lei non sfiorava neanche l’idea di farlo “ contro natura”ma Barbara, aveva un sedere da spettacolo, sembrava un invito alla profanazione e mentre spingeva a violaree quel pertugio, si rese conto che per lei, era una pratica abituale, a parte un piccolo mugolio alla spinta iniziale, lei, si era subito adattata alle spinte e con una mano era andata a strofinarsi la clitoride per cercare un ulteriore piacere. Le prese le gambe e tirandole verso di se la obbligò a chinarsi al massimo e continuò a spingere in lei per saziare la gelosia che cresceva per la sua donna che continuava ad urlare come un’ossessa dalla camera sopra. Luisa non aveva più la saliva, Urlava e lo pregava di smettere. Supplicava una pausa e lui non rispondeva, continuava a martellargli la clitoride da ormai venti minuti. Aveva la gola secca: quando Paolo aveva forzato il suo sfintere con un dito, si era irrigidita e aveva chiarito che lei non intendeva praticare quel tipo di sesso e lui, ascoltando le sue proteste, aveva smesso subito, ma, la lingua aveva continuato a scopare fin dove poteva. Paolo, aveva visto la reazione di Luisa al tentativo di lubrificarla dietro, capì subito che se voleva sodomizzarla, doveva portarla oltre il lecito mentale, si fermò un attimo; P - Vuoi bere? L- Si, grazie e mi puoi slegare? P- Non avere fretta- E si alzò andando in cucina Prese una polverina che aumentava l’eccitazione e la sciolse nell’acqua, poi, prese un'altra polvere che se sparsa sopra la clitoride, la faceva sensibilizzare ulteriormente accrescendo anch’essa la disponibilità sessuale e, sorridendo sornione, tornò da Luisa; avrebbe avuto quello che voleva e lei l’avrebbe supplicato perché lui lo prendesse…. “ Finalmente qualcosa di fresco” pensò Luisa, poi, quando sentì le dita di lui giocare con la clitoride, disse; L- Ma tu sei fuori di testa, non avevo mai trovato uno che amasse tanto leccare e giocare in questo modo… Paolo non rispose, aveva appena spalmato tutto il perimetro della clitoride, aspettò che lei implorasse il suo membro. Si mise ad accarezzarle i seni e la pelle, non lasciò un centimetro inesplorato nei dieci minuti che passarono. Luisa stava impazzendo di piacere, si sentiva esplodere dalla voglia, aveva il fuoco addosso; L- Basta toccarmi, scopami… Paolo, smise di accarezzarla, le prese le gambe e le alzò divaricandole e scese di nuovo con la lingua tra le sue cosce a torturare le sue intimità; L- ti prego, basta…Ti voglio dentro di me… Paolo rimase in silenzio, aspettò ancora trenta secondi, lasciò che lei continuasse a urlare, poi, con un dito entrò nuovamente nel suo retto. Il piccolo gemito che fece Luisa, fu l’unica resistenza reale che trovò. Cominciò dolcemente ad abituarla a quella intrusione e continuò fino a che non la sentì pronta. Luisa, era in preda a una febbre sessuale, smaniava di essere riempita, quando Paolo, le introdusse il dito nel suo ano vergine, le sembrò di sentire una scossa elettrica, il piccolo fastidio si tramutò in un leggero piacere; aveva bisogno di sentirsi posseduta; P- Lo vuoi? Luisa, era confusa, la febbre cresceva. L- Si, ti prego, fottimi… P- Girati… E lei fece quello che non avrebbe mai creduto, si girò. Paolo prese un paio di cuscini e li mise sotto la pancia di Luisa, in quel modo , il sedere svettava in tutta la sua bellezza, con la mano accarezzò le labbra pulsanti e lubrificò lo stretto sfintere. Si alzò, prese in un cassetto un lubrificante apposito e lo spalmò sul proprio sesso, infine si spalmò due dita e tornò da lei. Il senso di fresco e di piacere che provava Luisa, era per lei una novità assoluta, quando al primo dito se ne aggiunse un altro, lanciò un gridolino che presto si trasformò di nuovo in piacere; “ Ci sapeva fare quel bastardo” dovette ammettere, era riuscito a varcare una porta che lei aveva sempre pensato inaccessibile per chiunque. Quello che la sconvolgeva veramente, era che lei voleva essere presa, voleva sentire la bestia dura dell’uomo scavarle dentro e impossessarsi delle sue intimità in qualsiasi modo, l’importante, era che fosse dentro di lei L- Scopami… P- lo sai cosa voglio. L- Si… P- Allora chiedimelo. L- Sei una bastardo… Lui non rispose, le divaricò i glutei e scese di nuovo con la lingua a eccitare la clitoride, ma, questa volta, la lingua usciva e leccando il perineo, giocava anche con il piccolo bocciolo rosa aumentando lo spasmo sessuale di Luisa. Luisa. Cercò di resistere. Un altro orgasmo l’aveva squassata, eppure, la voglia di un uomo dentro di lei non calava L- Scopami bastardo P- dimmelo. L- Che cosa ti devo dire? P- Lo sai. E Luisa cedette. Abbassò la voce, si vergognava di chiedere una cosa del genere e non voleva che il suo uomo sapesse o capisse cosa stava per chiedere; Fottimi il culo , bastardo – Alzò le natiche e aspettò… “ Incredibile quella polverina” pensò Paolo soddisfatto, mentre poggiava il glande all’altezza del bocciolo, si sdraiò sul corpo di lei e la baciò nel momento della deflorazione. Luisa si sentiva morire per il dolore, si sentiva lacerata, ma, nello stesso tempo sentiva che non poteva farlo smettere, il bacio aveva evitato che urlasse al cielo la sua sofferenza. Cercava di abituarsi a quella intrusione, ma il dolore non calava, quando poi, lui uscì per un attimo completamente da lei, fu terribile. Paolo, prese altro gel, lo spalmò ancora sopra il cazzo lubrificandolo per bene e fece altrettanto sull’orifizio; P- Coraggio, il peggio è passato. L – Bastardo, sei un bastardo – Ma alzò di nuovo il sedere e si allargò al massimo, quando, capì che stava per entrare di nuovo. Un altro bacio, un altro gemito ed era di nuovo dentro di lei, dove mai nessuno aveva osato. Il dolore, era ancora intenso, ma, il gel e il tempo stavano ottenendo risultati; Paolo, smise di baciarla, ormai era da diversi minuti dentro di lei e il suo scroto aveva sbattuto già diverse volte contro il pube, non c’era più niente da introdurre, doveva solo abituarla con calma. Era tanto che non scopava un culo così stretto e aveva intenzione di sfruttarlo a dovere. P- Come va? L- Mi brucia… Ti abituerai, vedrai. Luisa non rispose, ma, fece una cosa che non credeva possibile, cominciò a spingere piano il sedere verso il suo profanatore e scese con una mano ad accarezzare la vulva; sentiva ancora un bisogno pazzesco di sesso. Infine accadde: per la prima volta un uomo venne dentro di lei scaldandole l’intestino, sentiva distintamente il fluido irrorare il suo corpo, proprio mentre lei, inarcando la schiena, godeva delle sue dita esperte. Paolo, aspettò che il respiro tornasse normale, la sciolse e le tolse la benda; P- Tutto bene? Lei non avrebbe voluto rispondere a quella domanda, si era comportata come una troia e si vergognava di avere goduto con quello sconosciuto in quel modo; L – Non lo so, mi sembra tutto così strano, io qui e il mio uomo sotto con un'altra. Paolo sorrise; P -Tranquilla, tra poco li raggiungiamo, Mangiamo qualcosa e finiamo la serata conoscendoci meglio. Luisa, ebbe un brivido, aveva capito cosa intendesse Paolo con “ conoscerci meglio”Non ebbe il coraggio di approfondire, sentiva ancora una grande voglia di sesso, si stese sul letto pensando a quello che aveva fatto e si sentì di nuovo bagnata. Paolo andò in bagno, prese una pillola azzurra e la ingurgitò, aveva intenzione di prendere il massimo di Luisa e anche di Maurizio… Riempì un bicchiere di acqua e versò altra polverina, la mischiò bene facendola sparire e sorridendo tornò da Luisa; P- Vuoi bere? L- Si grazie… ……… Continua………………………………. ………………………………………
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13 years ago
fantasypervoi,
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Il triangolo con carlo
Oltre che con Mario, di cui abbiamo già scritto, anche con un altro amico condividiamo momenti di piacere: Carlo; un singolo che come Mario, ed anzi prima di lui, abbiamo conosciuto su questo sito. Solitamente non troviamo appagante l’incontrare chi è più giovane di noi, preferiamo decisamente i coetanei, ma il giovane Carlo è l’eccezione che conferma la regola. Con lui, che Vale chiama “il professore”, il piacere dell’incontro è sempre assicurato. La sua profonda cultura lo rende persona estremamente piacevole nel conversare e brillante e fantasioso nel giocare. Pur avendo quindici anni meno di noi è un partner perfetto, in tutto. L’ultimo incontro con lui poco prima di Natale. Quel giorno, dopo un velocissimo saluto e neppure il tempo di prendere un caffè, Vale, appena entrata in garconniere, si sfilò il vestito, donandosi immediatamente ai nostri sguardi solo ricoperta da tanga e reggiseno a balconcino blu e nero. Capii che, sarà stato per il fatto che causa vacanza natalizie non ci si sarebbe più visti per parecchi giorni, sarà stato per il fatto che è attratta da Carlo, Vale aveva voglia di scatenarsi… senza perdere tempo in cose diverse dal far sesso. Così fu. Vale quasi non consentì a Carlo di spogliarsi. Subito iniziò a baciarlo e palpargli quella parte del corpo da cui è sempre attratta. Stando in disparte, la vidi slacciargli i pantaloni e prendergli in mano il membro, già perfettamente turgido, per poi chinarsi facendolo sparire tra le sue labbra. Mi godetti la scena… la schiena di Carlo che si riversava all’indietro, la testa di Vale che ondeggiava ora lenta ora veloce succhiando il membro. Poi Carlo che quasi di forza la staccò da se e la spinse sul letto, iniziando a leccarle la figa, ormai umidissima. Io sempre lì a guardarli, a guardarli sino a che sentii Vale giungere in tempi brevissimi al suo primo orgasmo. Quel sentirla godere fu il pronti via del il mio ingresso in campo. Mi avvicinai ai due ed iniziai a baciare Vale, alternando baci a piccoli morsi sui suoi capezzoli induriti, mentre Carlo continuava a suggerne gli umori che sempre più copiosi fuoriuscivano dalla sua fighetta. Lei passò da un primo orgasmo ad un secondo senza quasi accorgersene, era un gemere continuo, un implorare continuo “ancora”, “ancora”, “godo di nuovo”, “non smettete”… Io e Carlo ci alternammo, lui a baciarne bocca e capezzoli, io a giocar di lingua tra le sue cosce sempre più aperte, bevendo il frutto del piacere e titillandone con la lingua il magico bottoncino. I nostri corpi erano totalmente uniti, intrecciati, incuneati l’uno nell’altro. Mentre mi godevo i succhi che Vale continua a dispensare, sentii Carlo prendermi in bocca il pene… che bello leccare mentre si è spompinati… con Vale che mi stuzzicava con le unghie i capezzoli senza mai smettere di gemere. Quasi senza rendermi conto, tanta era la frenesia che agitava i nostri corpi, mi trovai non più con la fighetta di Vale tra le labbra, ma con il cazzo di Carlo in bocca e Vale affiancata a me a succhiarlo in contemporanea, masturbata lentamente da Carlo. La sentii godere di nuovo, con il gemito affievolito dal cazzo di Carlo che, uscito dalla mia bocca, entrava nella sua e poi nuovamente nella mia ed poi ancora nella sua, in un palleggio continuo tra lei e me, tra me a lei. Per oltre mezzora intersecammo in ogni modo i nostri corpi, regalandoci reciproco piacere con ogni tipo di fantasia che può guidare mani e bocche… con Vale che a quel punto aveva voglia di sentire il cazzo dentro di se. Poche volte ho visto Vale godere al pari di quando la penetra Carlo. Sarà perché la giovine età di Carlo gli consente posizioni particolarmente ginniche, sarà perché tra Vale e lui vi è attrazione fisica, sarà perchè sarà, dato certo è che sotto i suoi colpi Vale moltiplica gli orgasmi. Anche questa volta fu così. Carlo la sollevò afferrandola per le caviglie e, inginocchiato sul letto, la penetrò. Prima lentamente poi sempre più veloce. Vale godette quasi subito e quasi subito iniziò il suo splendido erotico ritornello, fatto di gemiti intervallati da implorazioni… “ancora”, “dammelo tutto”, “prendimi”, “sono tua”… Lui cambiò posizione, passando alla pecorina… ed il rito di gemiti ed implorazioni si rinnovò. Vale era completamente succube del piacere che quel cazzo le stava regalando. Intanto io la baciavo, soffocandole in gola le implorazioni e stringendole i capezzoli tra le dita, a prolungarle ed aumentarle sempre più il piacere. Carlo cambiò nuovamente posizione, si mise su di lei ponendosi le sue gambe sulle spalle. Vale, approfittando della nuova postura, mi chiese di riempire la bocca del suo stallone, per gustarsi la scena di Carlo contemporaneamente intento a spompinarmi e chiavarla. Detto fatto; mi inginocchiai su Vale offrendo il mio membro a Carlo, che subito lo imprigionò tra le sue labbra. Il ritmo con cui Carlo pompava Vale divenne anche il ritmo del pompino che faceva a me, mentre la lingua di Vale scorreva sulle mie palle. Sentii Vale mugulare di godimento, mentre sia io che Carlo eravamo ormai giunti alla via di non ritorno. Lo sperma che ribolliva da quasi un’ora chiedeva di essere finalmente liberato. Vale ci chiese di liberarlo su di lei, per finire di godere sotto quella calda doccia che tanto le piace. Senza bisogno di parole, ci posizionammo l’uno davanti all’altro. Io masturbai Carlo e lui masturbò me. Vale, stesa tra noi ed eccitata dal guardare i cazzi muoversi tra le nostre rispettive mani, si contorceva masturbandosi a sua volta ed urlando “spruzzatemi tutta”… “voglio vedervi sgocciolare su di me”…, per poi lasciarsi avvolgere dall’ennesimo orgasmo. Mentre godeva, la innaffiamo, spruzzandole di sperma viso, collo e seno; una spruzzata che lei si spalmò gemendo mentre la riceveva. Appena Carlo ci lasciò, Vale, entusiasta per l’incontro, mi chiese di organizzare a quattro, con Carlo e Mario insieme. La porcellina, dopo averli più volte goduti separatamente, vuole provare a gustarsi in contemporanea quei due uccelli che tanto le piacciono.
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13 years ago
admin, 75
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Il mio vedovo parte seconda
Avevo gia' conosciuto intimamente il mio uomo per ben due volte, ma con me era stato molto tenero e dolce e sopratutto attento a non sverginare il mio culetto caldo che sentivo ormai pronto di accoglierlo. Si ero già pronto ad accoglierlo dentro con tutta l'anima perchè avevo sempre visto, tramite i giornali hard scene di grossi cazzi che inculavano culi maschili e mi ero chiesto tante volte cosa si provava ad averlo dentro: quindi ora volevo provare cosa si sentiva, quali fossero le sensazioni provate. Fu così che a fine giornata di lavoro, chiamai il mio lui, a cui da questo momento in poi attribuirò il nome fittizio di Giancarlo, dicendogli che avrei avuto voglia di vederlo , e lui mi rispose natuiralmente che era contento di incontrarmi, perchè sapeva che l'avrei chiamato! Appena arrivato chiusa la porta mi incollai alla sua bocca che ricambiava i caldi baci e già lo sentivo che era già eccitato all'idea ma che prima dovevamo cenare. Uscimmo per andare in pizzeria e dopo un'oretta fummo di ritorno. Appena arrivati ci spogliammo e mi portò in bagno per fare una doccia ristoratrice, dove iniziammo a baciarci, toccarci e pomiciare mentre l'acqua tiepida scendeva giù per i nostri corpi avidi di sesso. Ancora ricordo le sue manoni grandi che accarezzavano il mio corpo, le mie tette pronunciate dovute al fatto che prima ero più cicciottello, quindi poteva toccarle succhiarle come fossero quelle di una donna, mi diceva che ero la sua troietta e a mi faceva impazzire. Nel frattempo iniziava ad allargare il mio buchetto ancora vergine prima con un dito poi con due e poi con tre e ne frattempo mi diceva che mi voleva, che gli piacevo che iniziava a voler bene e che non avrei dovuto lasciarlo perchè con me si appagava ed io nel fratttempo godevo tutto. Ci asciugammo e subito andammo sul letto dove mi mise a pangia in giù e piano piano incominciò a leccarmi dal collo fino ai talloni per poi tornare sopra fino al buchetto e facendomi divagare le cosce e allargandomi tutte le natiche mi leccava il buco infilandoci lingua e poi le dita: ed io iniziavo a godere sempre più di piacere. Iniziava a salire e scendere con il suo cazzone ormai duro e grosso, una cappella con un diameto di quasi 5 cm. che piano piano ormai andava facendosi strada, ed io che gridavo di piacere ed ogni tanto lo bloccava perchè il dolore si faceva sentire ma nel contempo avevo desiderio che entrasse ancora tutto, e così ogni tanto usciva dal buco si avvicinava a me baciandomi dicendomi che mi avrebbe fatto sua da lì a poco. Subito dopo riprese le stantuffate e non appena ebbe entrato la capppella e poco più dell'asta dette l'ultimo strattone entrando fino all'ultimo cm. del suo cazzone procurandomi un dolore e piacere contemporaneamente: finalmente ero sua del tutto! Iniziò così a stantuffare alternandosi prima a leggere stantuffate e poi scopate più violente: era capace di stare fino a mezz'ora senza venire dentro di me........Poi quando ormai eravamo esausti e desideravo anche io avere tutto il suo piacere dentro di me dava le ultime stantuffate venendo e iniettandomi tutto il suop sperma che così tanto ne aveva che dopo mi usciva pure dal mio buco. Finalmente! Avevo provato quella magnifica sensazione mista a piacere e dolore, ma ne valeva la pena. Avevo uno stallone per me tutto per me ed ero al settimo cielo. E così continuammo per tanto tempo ancora, ma la prossima volta sarà un'altra storia.
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13 years ago
admin, 75
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Cliccando su desiderya
Sul sito scambio qualche mail con una coppia cinquantenne nostra coetanea. Il dialogo virtuale si palesa positivo e passiamo all’incontro reale. Appuntamento da loro in garconniere per un caffè. Il posto è in centro città, comodo ed accogliente, perfetto per lo scopo, a partire dalle luci per arrivare alle dotazioni. Contro una parete fa bella mostra di se un lettino professionale per massaggi. Ci sediamo su poltrone e divano e prendiamo il fatidico caffè d’apertura. Sia Bruno che Elena sono buoni conversatori. Intrattenerci con loro risulta subito piacevole, a prescindere dal fatto prettamente sessuale che ci ha portato ad incontrarci. Mentre parliamo, vedo Vale che continua a guardare quel lettino per massaggi. Bruno, altrettanto conscio di quell’interesse della mia amica, le propone un bel massaggio a più mani. Detto fatto; Vale, quasi senza rispondere, svestendosi si sdraia pronta a ricevere quelle carezze delicate sul corpo che tanto ama. Lei nuda sul lettino e noi tre vestiti a suo contorno, inizia il massaggio. Bruno ed Elena le passano le loro sapienti mani su collo, schiena, sedere e gambe, io osservo. Ad un certo punto vedo la mano di Elena staccarsi dal corpo di Vale per posizionarsi sul mio cavallo di pantalone. La sento palparmi, mentre Bruno concentra il suo massaggio sull’incrocio cosce di Vale, trastullando lentamente sedere e fighetta. Vale inizia a sospirare. Io cerco il seno di Elena aprendone la camicetta e, contemporaneamente, la accarezzo sotto la gonna, sentendo sulla mia mano quell’umido spia di un’eccitazione ormai in crescendo. La mano di Vale, si stacca dal lettino e va a cercare il membro del suo massaggiatore. Ormai il massaggio su Vale è solo più a due mani. Io ed Elena iniziamo a spogliarci reciprocamente, alternando lo sfilar vestiti con lunghi baci e sensuali passaggi di lingua sulle varie parti del corpo che, l’una dopo l’altra, iniziano ad essere non più ricoperte di indumenti. Poso la mia bocca sulla vagina di Elena e ne percepisco la voglia. Al pari lei, prendendo in bocca il mio cazzo, lo sente pulsare goloso di sesso. Vedo Vale, nel frattempo, aver liberato dai pantaloni il membro di Bruno e, protesa dal lettino, succhiarlo avidamente. Anche Bruno a questo punto si spoglia… il massaggio si trasforma in gioco di tutti con tutti. Ci troviamo avvinghiato sul letto, con i quattro corpi che si contorcono, si aggrovigliano, si strusciano, mentre le bocche ormai fameliche si cercano e cercano le rispettive parti erogene, nell’intento di ripagare il piacere che ognuno sta assaporando su se stesso. Mentre l’eccitazione sta diventando ormai incontrollabile, Vale scende dal letto e, invitando Elena a seguirla, si va a sedere sul lettino dei massaggi. Io e Bruno ci troviamo soli nel letto con le due donne che, dall’alto, ci guardano. A quel punto ho capito ove Vale vuole portare il gioco. Mi chiedo solo se anche ad Elena la cosa piaccia quanto piace a Vale. La risposta la da Elena stessa che, anticipando Vale, ci chiede di esibirci per loro due giocando tra noi… solo uomini per il desiderio guardonistico delle donne. Vale è entusiasta per ciò che si appresta a godersi ed ancor più per l’aver trovato un’amica con la sua stessa passione: masturbarsi guardando due uomini che si succhiano. Detto fatto, io e Bruno ci posizioniamo a sessantanove succhiandoci i membri, scorrendoci gli scroti con le lingue, mentre l’occhio di entrambi va alle due donne che, scosciatamente sedute sul lettino l’una a fianco dell’altra, ci guardano eccitate masturbandosi reciprocamente. Solo raramente staccano lo sguardo da noi per mordicchiarsi i capezzoli o per baciarsi… il gioco in quel momento non è saffico, è prettamente omo per il desiderio e l’eccitazione di Venere. Le sentiamo, prima Elena poi Vale, godere, gemendo senza però schiodarsi dal guardare noi due che, nelle posizioni più articolate, ci palleggiamo i membri e ci succhiamo reciprocamente. Ancora sussultanti per il piacere appena provato, le vediamo scendere dal lettino e tornare sul letto. Le sentiamo inserirsi tra noi. Vale affianca la sua bocca alla mia per dividere con me il cazzo di Bruno, altrettanto fa Elena per dividersi con Bruno il mio cazzo in bocca. Il gioco delle bocche è volutamente lento, fatto di delicate leccate tendenti a far durare il più possibile il momento. Man mano i cazzi divengono proprietà solo delle due donne. Io e Bruno ci corichiamo fianco e fianco, godendoci il bel vedere delle due che, a questo punto, si scambiano i nostri strumenti tra le labbra. Ora l’una ora l’altra, ora tutte e due sul medesimo cazzo per poi, sempre insieme, passare all’altro… Non so quanto sia durato quel gioco di lingue e bocche… tanto, troppo per la mia voglia di orgasmo. Non riesco più a tenere. Vale capisce che sto per esplodere ed allora cambia le posizioni. Loro due stese sul letto e noi maschi, inginocchiati sul pavimento, a leccarne il nettare, a farle godere con le nostre lingue. Vedo a fianco a me Bruno con il viso affondato tra le cosce di Vale, mentre io bevo gli umori sempre più copiosi di Elena. Vedo le due vibrare di piacere sotto le nostre lingue mentre si cercano i capezzoli con le bocche. Le sentiamo godere quasi in contemporanea. Elena gemendo mi inonda il viso con i suoi caldi succhi, mentre Vale urla “vengo… ancora… ancora”. E mentre ancora sussulta, Elena si gira offrendomi la sua fighetta fradicia per un finale alla pecorina. La prendo e lei continua a godere, prima godeva sotto i colpi della mia lingua ora gode pompata dal mio uccello. Sento Vale che mi sussurra “prendila”, “scopala bene”, “sborrala tutta”, mentre con le unghie mi pizzica i capezzoli ed invita Bruno a mettermi il cazzo in bocca. Lui è subito in piedi davanti a me, con il suo cazzo proteso verso la mia bocca. Lo prendo in bocca mentre pompo Elena. Ad ogni affondo nella figa di Elena affondo la bocca sul cazzo di Bruno, con erotico sincronismo di movimento. Vale ci guarda estasiata, masturbandosi inginocchiata al nostro fianco. Poi vuole tornare partecipe anche lei. Dirigendo il gioco fa mettere Bruno sotto di noi. Sento la sua lingua accarezzare il mio cazzo ogni volta che fuoriesce dalla figa di Elena, mentre Elena la sente sul suo clito quanto io le sono completamente dentro. Noi scopiamo e lui ci lecca… ma non solo. Mentre Bruno ci delizia ulteriormente con la lingua il già delizioso piacere della scopata, Vale imprigiona nella sua bocca il suo cazzo ed inizia a spompinarlo sempre più velocemente. Io sto scopando Elena in figa, Bruno sta scopando Vale in bocca. Ormai non riesco più a tenermi… annunciando l’orgasmo, esplodo dentro Elena. E mentre insieme ci godiamo i sussulti del post coito, vedo Bruno in piedi fuori dal letto con Vale inginocchiata davanti a lui… capisco al volo la situazione. Vale vuol godersi la spruzzata di Bruno sul viso e sulle tette, mentre con una mano si masturba e con l’altra porta lui all’esplosione. Li sentiamo godere insieme. Vale entra nel suo ennesimo orgasmo di quel pomeriggio esattamente mentre Bruno la spruzza ovunque con al sua calda crema. Io sono ancora dentro ad Elena, ed insieme li guardiamo e godiamo mentalmente di quel loro godere fisico, peraltro da noi provato poco prima. Senza rivestirci incominciamo a chiacchierare, riprendendo quella conversazione prima interrotta per la voglia di massaggio di Vale. Ci troviamo bene a chiacchierare insieme, così come ci siamo trovati più che bene nel divertirci con i corpi poco prima. L’impegno, quando ci lasciamo dopo circa un’oretta, è di rivederci a breve. Non passa una settima ed infatti siamo nuovamente insieme in quella garconniere. Il divertici insieme è stato così pregnante che, a quella seconda volta, son seguite altre volte, tanto da essere divenuto anche possibile, quando una delle due donne, che sono quelle che hanno maggior problemi sugli orari, non può liberarsi, divertirci anche solo a tre, io con Bruno ed Elena o Bruno con me e Paola. Questa è storia di circa un anno addietro, precedente a quella dei due altri racconti già pubblicati, ma mi è venuto di scriverla ora perché, tra poco, ci troveremo per l’appunto io e Vale con Bruno, per un bel fine pomeriggio a tre... preferiamo chiudere una giornata di lavoro on questo tipo di aperitivo, rispetto a quello classico che si sorseggia al bar.
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13 years ago
admin, 75
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la cena
Cosa ci faccio dentro questo ristorante accanto ad un cameriere che mi sta servendo un filetto di cernia? Di fronte c’è un uomo che appena conosco, che un’amica comune ci ha presentati da appena tre giorni. Mi guarda e sorride come se già ci fosse un’intesa, come se l’avermi strappato un invito gli dia l’assenso di scrutarmi nel fondo degli occhi. Cosa ci faccio davvero dentro questo locale soffuso? Seduta sopra questa sedia di stoffa salmone, che avrà ospitato mogli senza mutande ed amanti scomparse prima di finire in un letto d’albergo. Davanti a queste parole sussurrate con un filo di fiato, che hanno lo stesso gusto di un antipasto all’aceto, cerco di non pensare a quello che tra poco m’aspetta, a quello che nell’aria tutti e due respiriamo. Tra poco mi parlerà di sua moglie, che se non fosse per sua figlia chissà in quale volo di gabbiani potrei vederlo planare, ed invece mi è qui di fronte che muove la bocca, le mani da amante perfetto, che delicato stringe un calice pieno come se fosse una tetta. Tra qualche minuto naufragherà nei miei occhi e ci vedrà acqua marina, fiumi di vita che attraversano deserti. Continuerà imperterrito ad elogiarmi, fino a farmi domandare per quale diavolo di motivo stasera ho preferito questa finta commedia, a qualcuno che quando mi guarda non ci vede nemmeno un canale di Ostia. Eppure da tre giorni aspettavo solo che mi chiamasse, avevo già deciso il vestito, la gonna senza dare nell’occhio, il posto lungo le scale dove avrei tolto la sottogonna, slacciato un bottone della camicetta di seta, per essere all’altezza del ruolo che questa sera, la prima, non mi facesse pentire di non aver osato abbastanza. Perché altre volte è successo e Cecilia dice che non c’è altra cura di uno sguardo che penetra, che questa noia nella pelle e nel cuore si abbatte soltanto col desiderio di un uomo. A quest’ora mio marito avrà già spento la luce, ma tanto so già che non dorme, che m’aspetta sveglio ogni volta che esco. M’immagina in un cinema o in un pub con la mia amica Cecilia, a parlare di cose di donne, mentre io sono qui a farmi guardare il merletto del reggiseno che esce, che vezzoso traspare dentro questa serata che ancora non ha avuto un inizio. Lui mi fissa l’incavo facendo finta di guardare nel vuoto, ma lo vedo che è gonfio di voglia, almeno di sapere se i miei capezzoli sono grandi, se sono chiari come un ciuccio coperto di zucchero a velo. Eccolo, ora poggia la mano sul tavolo sperando di incontrare la mia, tutto in maniera fortuita, lasciando al casoil contatto di pelle che non compromette nessuno. Ma io perché sono uscita? Perché dovrei stringere questa mano che chiede? Perché dovrei guardarlo negli occhi e confondere intimità che gelosa riparo, che gelosa trattengo, perché i dubbi d’essere nel posto sbagliato sono ancora più vivi, di qualsiasi disillusione che sento ogni giorno nel cuore. Lo lascio con la mano in attesa e m’alzo per andare in bagno. Ecco ora mi starà vedendo da dietro, di fianco, sicura che apprezzerà questo spacco che lacera in due la gonna e i suoi occhi che finti guardano il piatto. Di sicuro avrà notato il ricamo che fa bordo alla mia calza, che fino all’ultimo in dubbio mi sembrava inadatta, ma davanti allo specchio volevo essere bella, femmina come da tempo non mi sono sentita, amante che cura il dettaglio, contro l’altra me stessa che passa le sere in tuta o in pigiama Dentro questo bagno minuscolo mi domando qual è il punto, il limite dove voglio arrivare, ma poi non rispondo e mi rifaccio il trucco, rimarco il contorno di labbra per farle apparire più grandi e più gonfie, per dare una riposta netta ai miei dubbi, alla mia coscienza che per scaricarsi ogni peso vorrebbe addirittura chiamare casa e dirgli di non preoccuparsi, che Cecilia è vicino e ci stiamo divertendo. Ma io non mi sto divertendo! E poi cosa gli dico? Che un uomo che lui non conosce mi aspetta voglioso dentro una saletta appartata che sa di segreto e proibito, che non ci vuole poi molto a pensare che siamo due amanti, che lui è gonfio di voglia perché ha visto uno spicchio di calza, che io mi spalmo rossetto dandogli un segno, un limite dove può inoltrarsi, dove sono disponibile a cedere senza far la figura d’una ***** qualunque. Torno al tavolo e quella mano non ha cambiato di posto, è più vogliosa e più rossa, al cospetto di chi imprudente s’è rifatta il trucco tra il pesce e la frutta. Ecco tra poco mi dirà che m’ha sempre sognata, che da tre giorni non dorme, mentre la sua mano aperta sta gridando in attesa, che aspetta almeno il mio fiato per stringersi a pugno. Devo decidere, poggio il bicchiere vicino alla sua mano senza toccarla, finché i nostri indici si sfiorano, i nostri medi si toccano ed i pollici si incatenano. Non riesco a guardarlo, forse già mi pensa nuda nel letto, in qualche albergo qui vicino che di sicuro conosce. Forse mi pensa vestita, distesa che aspetto, o in piedi con la gonna arrotolata ai fianchi, sbattuta contro uno zoccolo di muro che sarà la sua passione, la soddisfazione del suo ardore che ora sento attraverso un dito, una mano che non mi lascerà per tutta la cena. Mi parla della sua villa in mezzo ad un parco d’olivi, dei suo tre pastori tedeschi e della cagna bastarda che ha partorito da poco. Ripenso a Cecilia: “Almeno ricchi, se d’altro non potremo mai sperare!” La sua mano trema, avverto un fremito nato distante, è evidente che sta pensando ad altro, a come spartire intimità e convinzione che una donna a quest’ora è solo da letto e questo spacco che vede non può che finire in una voglia che s’apre, che aspetta. Forse sta pensando che l’ha presa troppo lontana, che magari avrebbe potuto saltare il ristorante, la cena e queste parole smielate che ritardano il momento preciso d’allungare la mano. Fanno perdere tempo alla voglia che autonoma s’ingrossa nella certezza che una donna come me non scopa da tempo e non vede l’ora che ci portino il conto. Le sue dita mi bucano la pelle, le sento, vorrebbero stare da qualche altra parte, sfiorare il bianco del mio merletto, il nero del mio nylon che ora sfacciato si mostra. Lo sento, ora davvero manca niente, toccare di gusto una donna sposata, toccargli lentamente il calore tra le gambe che s’accavallano poco convinte, mentre guarda gli occhi che si fanno più bianchi, guarda l’indecenza di darsi vedendo mano mano il contegno che cala, l’aria da signora per bene che rimane un ricordo come l’antipasto d’aceto o i discorsi per dire sui pastori tedeschi. Lo vedo che pensa, che si domanda di nuovo quando ho fatto l’amore l’ultima volta. E come, e dove l’ho fatto. Dentro un letto di casa o una macchina in pieno parcheggio sotto il sole d’agosto. Se rimango fredda in attesa o scollego il cervello, se mi piace annusare il piacere che cola e nel mentre mi faccio sussurrare cagna bastarda come il suo cane nel parco d’olivi. Eccola quella mano! Nessuna ragione può più trattenerla, perché il desiderio diventa una sfida e sbaraglia la stoffa come se fosse un velo gonfiato dal vento. Magari sta pensano se offro me stessa ovunque l’aggrada, la parte dove un uomo impazzisce e, chissà per quale ragione, la desidera per sentirsi più maschio. Eccola che risale la gamba, premurosa si ferma e poi riparte decisa, stringendo la pelle per sentirla più soda, per misurare il tempo che manca alla meta che non può più essere distante. Mi domando perché ora non lo fermo, perché lo lascio pensare che sta accarezzando una preda dove s’accomodano uomini diversi perché gli è andato a genio il contorno. Il cameriere ci guarda ed io mi sento a disagio. Perché poi mai? In fin dei conti era quello che volevo, farmi sbrindellare mutande da una mano infuocata, farmi cercare nel punto dove da mesi non sento carezze, come se qui, in questo momento, stessi proseguendo il mio sogno ricorrente. Sorrido pensando che ne sono ancora capace, mi chiedo quale molla l’abbia fatto scattare, quale dettaglio gli abbia permesso di non avere timore, lo spacco della gonna o il reggiseno imbottito, le mie labbra più gonfie o semplicemente che sono sposata. Questa mano che sento non ha morale né legge, eccola la sento, ormai davvero manca un nonnulla, con l’altra parla, fuma e mi versa del vino, con gli occhi m’ascolta perché io continuo a parlare di Cecilia, dei suoi tanti uomini, dei suoi tanti problemi. Ma credo che io sia l’unico problema! Cosa ci faccio con questo sudore straniero tra le mie cosce, lui insiste e mi fa voglia, per un attimo desiste e spero che non fugga, per un attimo si ferma e spero che non torni all’assalto di queste flebili resistenze che lui neanche avverte. Perché sono mie, sono dentro, sono tra l’anima e la pelle, sono tra la ragione e mio marito che ora avrà spento la luce, che ora mi starà pensando dentro una leggera premura che s’ingrandirà con le ore. Sapesse invece cosa c’è tra le mie gambe, una mano d’un altro, ossessiva e padrona, che il cameriere non vede, che mi scava e mi ripulisce da questo velo di polvere che nel tempo si è fatto imene. Lui insiste e continua ad entrare, ha scelto il dito medio perché forse è il più grande. Risale la corrente per il gusto di scovare la causa di come una femmina in questo momento spalanchi le gambe e gli renda facile il percorso, di come una femmina continui a parlare e si fa cercare nei buchi l’essenza, davanti ad un cameriere che in piedi ci guarda ed a questo punto non può non essersi accorto di cosa fibrilla sotto la tavola e che l’antipasto sotto la gonna sta diventando primo e secondo, e poi frutta e poi dolce, e poi ancora vino che sento nella testa tra l’incavo del mio seno, in ogni dove che fa buco e fa da culla, che fa d’ansia e fa da letto che stupida stasera ho pensato di finirci. A Cecilia racconterò che l’amore è rimasto sopra la gonna, su una terrazza al Gianicolo che ci faceva contorno, le racconterò delle balle perché non posso dirle che sto spalancando le mie gambe, che ora quello che sento non è solo un dito. Non posso dirle che ho ceduto prima di resistere, che neanche un fremito mi ha fatto stringere le gambe, che neanche uno starnuto ha deviato il percorso. Eccola la mano, la sento. Si muove libera e padrona, carica di consapevolezza e di boria che nessun’altro piacere potrebbe essere meglio, che nemmeno l’amore contro un tramonto sarebbe lo stesso. Scivolo lungo la spalliera, impercettibilmente m’abbandono, non ci saranno suite d’alberghi col Gianicolo che fa da contorno, non ci saranno lenzuola di seta o una vasca grande come una piscina dopo l’amore. C’è solo questo dito che ora confondo, questa mano che stringe e che copre tutto il piacere che io dispongo. Mai l’avrei immaginato di colare piacere mentre lui continua a parlare di moglie e lavoro, di tennis e d’orologi che sono la sua passione. Mai l’avrei immaginato di farmi finire sopra questa sedia ed urlargli col bianco degli occhi di non smettere, d’arrivare oltre il timore che s’è fatto bisogno.
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13 years ago
19silvia76,
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Serata a cinque
Sono solo le otto di sera. Tra mezzora arriverà il nostro amico Mario. Questa volta però non per divertirci in tre, ma con una coppia sua amica. Anche se non siamo certo neofiti di questo gioco, un po’ di tensione c’è; la coppia attesa non l’abbiamo neppur vista in foto, tutto al buio, solo fiduciosi sulla capacità di valutazione di Mario. Vale è splendidamente vestita in rosso natalizio… un micro tanga sovrastato da un bustino di egual colore che da il giusto risalto al suo splendido seno. Mentre attendiamo l’arrivo del terzetto non riesco a controllarmi… faccio sedere Vale sulla poltrona, poi, lentamente, inizio a baciarla e mordicchiarle i capezzoli, per finire con la più classica delle posizioni: la mia testa tra le sue cosce con la lingua impegnata a darle il primo orgasmo di una serata neppur ancora iniziata. Puntualissimi alle otto e mezza suonano il campanello. Apriamo la porta e li vediamo. Mario non ci delude mai, non solo come compagno di sesso a tre, ma neppure come organizzatore di serate birichine a cinque. Lei, Viviana, bruna con meravigliosi e pungenti occhi, avvolta in un cappotto, lui, Carlo, un bel cinquantenne. Mentre ci presentiamo, già Viviana si sfila il cappotto. Sotto quello spesso indumento, null’altro che una perfetta mise per il proseguio di serata… bustino nero, micro tanga ed un bel collare di cuoio al collo con anello per guinzaglio. Vale immediatamente si sfila il vestito indossato per riceverli e le si affianca. Noi tre maschietti lì come statue, completamente vestiti a rimirare le due splendide donne già pronte ad aprire le danze del piacere. Un flut di champagne per dare il via alla serata e, ancor bevendo, mi si affianca Viviana; vuole assaporare le bollicine direttamente dalla mia bocca… a lei lo champagne piace berlo così. A un paio di metri da noi, Mario e Carlo baciano e palpano Vale stringendola tra i loro corpi. Dal suono del campanello non è ancora passato neppure un quarto d’ora… è già la camera inizia a profumare di sesso. Sento la mano di Tiziana scorrere lenta sul cavallo dei miei pantaloni, mentre vedo Vale posare le sue su entrambi i maschietti, palpandone gli strumenti che già sa saran a sua disposizione per l’intera serata. In un baleno anche noi maschi ci svestiamo, omaggiando le due donne dei nostri tre membri, quali moderni cavalieri con la lancia in resta pronti alla tenzone. L’atmosfera si arroventa. Viviana imprigiona tra le sue carnose labbra il mio cazzo, mentre Vale si dedica ai due ospiti con egual perizia. Ci alterniamo tra l’essere succhiati da quelle due belve affamate di sesso ed il leccare ogni parte dei loro corpi. Ormai il primario esserci divisi a due e a tre è divenuto un cinque completo. I cinque corpi sono avvinghiati, la mia lingua passa da Viviana a Vale così come quella dei miei sodali maschi, mentre il mio pene, così come il loro, viene passato di bocca in bocca tra le due donne. Mi trovo a tenere Viviana per il collare, usando l’anello per dare il ritmo al suo suggermi. Vedo Viviana e Vale di tanto in tanto cercarsi i corpi, toccarsi le fighette fradice e mordicchiarsi i capezzoli o abbandonarsi a lunghi baci tra loro. Anche in quel contesto Vale non rinuncia comunque al suo spettacolo preferito; prende in mano il membro di Mario e lo posiziona nella mia bocca. Inizio a succhiarlo, mentre lei succhia il mio, per poi alternarmi e farmelo succhiare da lui mentre io lecco Vale, che a sua volta spompina Carlo. Viviana passa dal giocare con le tette della sua nuova amica al godersi in bocca il cazzo di Mario, sino a che Vale, eccitata nel vedere noi maschietti spompinarci e contemporaneamente leccata, ci inonda con i suoi umori… nessuno di noi vuol privarsi del piacere di gustarne la figa grondande, ed allora a turno la assaporiamo mentre gode. Il caos di corpi intrecciati è totale, paradisiaco. Il piacere sta arrivando all’apoteosi. Mario si stacca dall’intreccio e alla pecorina prende Vale, che ancora sussulta per l’appena raggiunto orgasmo. Lo vedo pomparla, riempirla, mentre lei urla “ancora”… “lo voglio tutto”… e lui sempre più veloce, sempre più violento nel possederla. Io intanto condivido con Viviana il cazzo di Carlo, sino a che Vale non mi trascina sul materasso, per terra davanti al divano, sostituendomi a Mario e chiedendomi di prenderla, di venirle dentro. Vuole sentire la sborra calda colarle tra le cosce. Le salgo sopra, le sue gambe sulle mie spalle ed inizio a penetrarla, mi implora di pomparla velocemente; sto esplodendo ed infatti, dopo poco, la riempio di sperma, mentre con lo sguardo rimiro Viviana sguaiatamente seduta sul divano intenta a spompinare Carlo, con Mario inginocchiato che la penetra, riservando a lei quel nettare che, scopando poco prima con Vale, gli era ormai salito in canna. Dopo essere venuto nessuna pausa. Subito Viviana mi prende in bocca il membro, per sentirlo afflosciare lentamente sotto la sua lingua, tra le sue labbra, gustando gli ultimi sussulti. Ma neppure Vale si ferma. La vedo inginocchiata davanti a Carlo. Lo succhia e lo masturba, con occhi solo per quel cazzo che ha tra le mani ed in bocca. Non ci vuole molto e sentiamo Carlo ansimare per l’orgasmo imminente, con Vale che gli chiede di riempirle di sperma viso e tette. Lei e li, inginocchiata davanti a lui, con la testa leggermente inclinata all’indietro pronta a ricevere, quando dal cazzo di Carlo arriva finalmente la spruzzata tanto agognata da Vale. Non vuol perdersi neppure una goccia, continua a masturbarlo mentre calda sperma ormai le cola sul viso e le bagna i capelli, ma lo fa ora con una sola mano, l’altra la usa per spargersi quella crema ovunque. Sono le dieci… tutti e tre noi maschietti abbiamo goduto di un orgasmo spettacoloso, mentre le due signore sostengono di non riuscire neppure a ricordarne il numero… Per la serata ho preparato uno spuntino in piedi, ma sappiamo tutti che sarà solo uno spuntino d’intervallo, perché il gioco non è certo finito. Manca ancora quel secondo tempo che incomincerà di lì a poco. Tra una tartina ed un pasticcino, tra un bicchiere di vino ed un sorso di cognac, l’atmosfera torna a scaldarsi. Quell’erotismo che aveva riempito la camera non è certo svanito, si è semplicemente assopito per darci modo di tirare il fiato. Basta poco… un paio di battute su quanto avvenuto pochi minuti prima, un apprezzamento per un gesto ed ecco che la scintilla torna ad infiammare la serata. Viviana mi si avvicina e, mentre posa la sua bocca sulla mia, con la mano va e tastare la voglia di ricominciare del mio membro. Contemporaneamente Vale le accarezza seno e fighetta. Carlo e Mario senza indugiare si uniscono a noi tre, palpando e baciando le due donne. Senza renderci conto dei movimenti, ci troviamo tutti attorno al divano… con Viviana sdraiata e gran protagonista della scena. Inginocchiati a rendere omaggio alla sacerdotessa di tanta lussuria, noi maschi ci alterniamo a leccarne gli umori, mentre Vale, in piedi dietro il divano, giocando con i suoi capezzoli non smette di limonarla. Ebri dei suoi umori, poniamo poi a turno i nostri cazzi tra le labbra delle due donne che, in perfetta sincronia tra loro, continuano a limonarsi ed al tempo stesso a leccarci… Ad un certo punto Mario si unisce alle due donne nel succhiare me e Carlo…, masturbandole in contemporanea; Vale con questo gioco si inebria di piacere… adora essere masturbata mentre sugge il cazzo insieme ad un uomo. L’eccitazione è al culmine… non riusciamo neppur più a capire cosa stiamo facendo… in un spettacolare girotondo erotico, ci troviamo ora a leccare una vagina ed ora a succhiare un cazzo, ora a sentirci il cazzo manovrato tra le mani ora a sentirlo risucchiato in bocca, senza differenza tra maschi e femmine. Mentre vedo Mario masturbato da Vale sgocciolare sul seno di Viviana, a sua volta penetrata da Carlo, sento crescere anche in me la voglia di orgasmo. Vale lo capta dalla tensione del mio viso ed allora si appropria dello strumento, togliendolo dalla bocca di Viviana, e si inginocchia tra le mia gambe. Sento la sua lingua calda sullo scroto, sento i miei testicoli nella sua bocca, sento le sue labbra baciarmi la radice del membro, mentre la mano, veloce, lo porta all’esplosione. Il tempo di vedere che Carlo sta unendo il suo sperma a quello di Mauro sul seno di Viviana ed anch’io spruzzo… una spruzzata che vedo colare, lenta, sulle tette di Vale, mentre lei, ormai fuori di se, geme masturbandosi e godendosi la calda crema che le scorre sul corpo. Siamo tutti stremati quanto appagati. I corpi lentamente smettono di sussultare e torniamo in noi dopo oltre tre ore di puro eros, interrotto solo pochi minuti per un veloce tramezzino. Coppia fantastica, con Mario gran anfitrione… tant’è che neppure due settimane dopo abbiamo ripreso il gioco esattamente da dove l’avevamo interrotto, anche se con meno impeto, ma molta più fantasia. Al secondo incontro non son mancati vibratori e frustino e le donne a finire la serata in un lunghissimo sessantanove, con noi maschietti attorno a loro quali spettatori… unica possibilità dataci, il masturbarci ammirandole ed il benedire quel rito saffico, celebrato da Vale e Viviana stese sul tappeto, con una finale spruzzata collettiva sui loro corpi avvinghiati.
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1
13 years ago
admin, 75
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In viaggio...
Qualche anno fa mi trovai a viaggiare in pullman di notte. Ci fermammo verso le 2 per una sosta di circa 30 minuti in un autogrill poco frequentato, eravamo giusto noi viaggiatori (una ventina, stranamente il pullman era semivuoto) e qualche camionista. Essendo estate ero vestita leggera, con una canotta dalla scollatura profonda e una gonna corta di jeans. Mentre sceglievo una bevanda fresca dal frigorifero mi si affiancò un uomo che poteva avere tra i 45 e i 50 anni. Era un camionista, non molto attraente in verità ma con una faccia da gran porco. Mi guardava insistentemente la scollatura e ne approfittai per fare un po' la scema...guardacaso scelsi una bottiglia che si trovava alla sua sinistra e mi allungai per prenderla senza farlo spostare, permettendogli di scorgere i miei seni e di avvicinare il mio fianco sinistro al suo pube. "Scusi, sa..." gli dissi, e prendendo la bottiglia me la portai al petto bagnandomi i seni. Lo lasciai li come un rimbambito ed andai a pagare. Ne approfittai per andare in bagno e mentre mi lavavo le mani vidi nello specchio il camionista che mi fissava. Mi piegai un po' di più sul lavandino, col culo in fuori e le tette strizzate dalle mie braccia che si vedevano riflesse nello specchio. Lui stava fermo sulla porta e potevo vedere la mano dentro la tasca che si muoveva. Avevo la possibilità di divertirmi e lo feci. Andai nel secondo corridoio di lavandini sulla destra con lui che mi veniva dietro. Mi tolsi la canotta lasciando libere le mie tette già gonfie per l'eccitazione e un sorrisino si dipinse sulla sua faccia. Mi tolsi anche la gonna e gli slip, mentre lui si smanettava ancora più velocemente sussurrando un "Brava, porca". Mi misi col culo sul marmo freddo del lavandino, con la schiena poggiata allo specchio e allargai le gambe davanti a lui. Avevo la fica tutta bagnata e una gran voglia di allargarmela con le dita e masturbarmi davanti a lui. E lo feci. Con le gambe spalancate mi violentavo la passera con le dita e gli chiesi di farmi vedere il cazzo. Non se lo fece ripetere due volte e si abbassò i pantaloni tirando fuori un bel pisello lungo, largo e dritto con una cappella tutta da succhiare. "Ti piace eh, puttana? Ti piace il cazzo?" mi diceva. Più mi parlava così, più se lo smanettava e più io divaricavo le gambe ficcandomi dentro la fica le dita della mano. Ma la vista di quel bel cazzo mi faceva aumentare la voglia di succhiarglielo per bene, di essere troia fino alla fine e prendere in bocca il pisello di uno sconosciuto. Lui se ne accorse e si avvicinò a me. Io, che avevo tutte le intenzioni di farlo esplodere come mai nella sua vita, mi misi a pecora sul lavandino con il culo e la fica rivolti allo specchio. Abbassai totalmente le spalle e la testa fino ad incontrare la sua cappella ed iniziai a leccargliela mentre lui godeva della mia lingua e della visione allo specchio del mio culo e della mia fica aperti e grondanti di umori. Il sapore del suo cazzo mi inebriava, lo volevo tutto in gola. Volevo che mi scopasse la bocca prendendomi per i capelli e così fece, spingendo il suo pisello tutto dentro e ordinandomi di toccarmi la fica e di continare a succhiare perché ero una piccola troia. Io obbedii e presi a stantuffarmi il buchetto bagnato con due dita mentre mi riempivo la bocca di cazzo e godevo nel farlo. Lui aumentò la velocità e lo feci anche io, strusciando tutta la mano sulla fica aperta e godendo come una porca mentre lui mi schizzava in bocca e mi ordinava di leccargli tutta la sborra. E io la leccavo vogliosa e golosa mentre lui continuava ad ammirare la meraviglia delle mie gambe aperte allo specchio. Ero stravolta e all'improvviso mi venne il terrore di essere stata lasciata li dalla corriera. Mi rivestii di corsa e lui mi bloccò prendendomi dai fianchi e dicendomi "Dove credi di andare? Guarda che gli autisti lo sanno...e comunque sono passati solo dieci minuti e io devo scoparti ancora". Sentivo il suo cazzo premere sul culo e nonostante fossi appena venuta avevo una gran voglia di essere sbattuta dallo sconosciuto. Ma non mi fidavo, così feci per andarmene ma lui non era molto d'accordo così mi prese per i capelli sbattendomi sul lavandino e abbassandomi le mutande me lo ficcò nella fica da dietro e iniziò a spingere forte tappandomi la bocca con una mano. Mi stava scopando con violenza e lo sentivo grugnire dietro di me dicendo piano "Che c'è, non ti piace più il cazzo, troia?". Ero frastornata dal suo avermi presa contro la mia volontà ma ero anche eccitata dallo squallore della situazione. Io a pecora su un lavandino di autogrill con la fica piena del cazzo di uno sconosciuto cinquantenne. "Si che mi piace, dammelo tutto!" risposi, e lui continuò a stantuffare forte e veloce finchè non tolse il cazzo, mi fece girare e mi venne ancora in bocca. Mi schizzò l'ultima goccia e se ne andò. Pochi secondi dopo sentii una voce maschile chiamare tutti i viaggiatori della corriera. Mi svegliai. Ero sul pullman e avevo sognato tutto. Avevo gli slip fradici. Scesi per la sosta in un Autogrill deserto. Ripensando al mio sogno sentivo la mia passera pulsare e avevo una gran voglia di fare tutto veramente...avevo voglia di toccarmi e di fare un pompino ad uno sconosciuto, ma non accadde. Tornai sul pullman e, una volta ripreso il viaggio, si abbassarono le luci. Ero troppo eccitata per dormire e avevo una gran voglia di sentire le mie dita dentro la fica. Non c'era nessuno nei sedili intorno a me, solo un signore davanti ma stava dormendo. Iniziai a toccarmi sopra gli slip, allargando leggermente le gambe. Con la mente pensavo al cazzo del camionista nella mia bocca, alla mia fica aperta davanti a lui. Mi abbassai gli slip e sollevai la gonna. Con la mano frugavo in mezzo alle mie gambe, godendo in silenzio e morendomi le labbra. Solo poco dopo mi accorsi che l'uomo seduto davanti a me era sveglio e mi stava guardando dallo spazio presente tra i due sedili. Feci finta di non accorgermene ma allargai le gambe per lui, mostrandogli la mia passera aperta ed eccitata. Lo sentivo ansimare e avevo voglia di avvicinarmi con la bocca per farmelo dare ma non volevo dare troppo nell'occhio, così continuai a infilarmi nella fica due dita per farlo eccitare. Lo sentivo ansimare più forte e incontrai il suo sguardo in quello spazio vuoto. Lui quasi si bloccò ma riprese subito a masturbarsi quando mi sdraiai ancora un po' allargando totalmente le gambe e mostrandogli anche il buchetto del culo. Presi a toccarmi velocemente godendo a bocca aperta e venni mentre lui si sborrava in una mano. Già mi vedevo a pulirgli il cazzo con la lingua...ma non lo feci. Mi addormentai stremata.
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13 years ago
admin, 75
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Una storia di donna
Trova un piacere indescrivibile nel farsi guardare. Si diverte a provocare: vestiti stretti, corti...sempre tacchi...D'estate calzoncini attillati...bianchi, neri, e sempre, sempre scollature adatte a far intravedere il seno. Lo ha sempre fatto. Si eccita soltanto a guardarsi allo specchio, mentre si prepara per uscire. Indossare le autoreggenti, il perizoma...mmm! sia piace tanto. Lui non sembra neanche vederla. Gli altri, tutti! la riempiono con i loro sguardi. Ogni sguardo è un brivido. Ogni brivido è una conferma. Ieri sera si è toccata...appoggiata in piedi davanti allo specchio....guardava il suo corpo...una mano sul seno...l'altra sulla fessura della sua fica, bagnata. La fantasia cammina sempre con le proprie gambe. Ogni tentativo di stopparla è inutile, dannoso e profondamente banale. abbiamo paura di noi stessi...del senso profondo della ricerca del piacere: piacere agli altri per confermare noi stessi...trovare nell'altrui desiderio la soddisfazione del proprio io. Domani in palestra indosserà la solita tuta grigia iper aderente. Loro muoiono ogni volta che la vedono. Sembrano essere lì solo per aspettare lei. Eccoli, in fila quasi. Adoranti, iniziano a sudare appena arriva. Si offrono di aiutarla, quasi facendo a gara. Eccolo, è giovane, pieno di ormoni...lo sente mentre dietro le sue spalle la sta aiutando ad effettuare un esercizio...sente il suo respiro, caldo, affannato...non osa avvicinarsi troppo, ma lei sente che anche lì sotto qualcosa si muove. Appena finito lei si volta, lo guarda negli occhi e lo ringrazia...mordendosi leggermente il labbro inferiore. La sera a casa non riesce a fare a meno di ripensarci: ogni volta è lo stesso. Di nuovo la mano sul seno...il dito dell'altra dentro la fica bagnata...immagina: lei sola...e poi loro...In palestra, sono in due...l'aiutano nell'esercizio...uno dietro e l'altro davanti...sente il loro fiato...il caldo, la voglia...stavolta sono più audaci. Le loro mani sul suo seno, sui fianchi...la tuta si abbassa.... E' bello: lei è lì, desiderata e posseduta da loro...al centro dell'attenzione... L'orgasmo arriva...un godimento incredibile...l'impossibilità di urlare...di là c'è lui, potrebbe sentire... Poi la cena, il divano, la tv...la fantasia lascia spazio alla realtà...eppure qualcosa deve accadere... (continua)
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13 years ago
schopenauer,
32
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Angela diabolica
Giacchè lo giorno è bigio e assai noioso e che lento passa tra le brighe, vorriati rallegrarlo col dire mio scherzoso, d'onde mi induco a scrivere due righe. D'ora antelucana, in sul finir dell'anno vecchio, l'imago tua desiata scaldommi il basso ventre indi ,col membro in mano.. tosto.. mossi allo specchio Ma l'omo ch' io vidi giacchè mi fei d'appresso avea sfatto lo viso, sì torto e gobbo il dorso alchè saltai stupito, tirandomi d'un passo Il braccio ei pose in alto e con gran lai puntommi dritto il dito e ratto disse "chist'omo che tu vedi, d'oggistesso.. tu sarai." "Non pote la natura esser si ria un bon cristiano io fin anzi fui, non veggio a tale pena menarmi me dovria!" Favellai arrogante con falsa sicumera, celando la sorpresa dell'evento, com' un che ad ogni passo impera! "Non cogitar colpe od a misfatti quali, che in la tua mente la cagion indaghi molto più basse son le cause tali. A farti in cotal guisa fu sol esso, che dell'abuso è nota la doglianza tosco nel suo piacer sovente è il SESSO." I non credea ancor al mi cascante orecchio ciò che più al mondo aveo in diletto era, al dir del mio riflesso, causa del mio venir immantinente vecchio. "Ma io!.. sol con la dritta !!", posi obiezion tutto tremante che da sconforto ero chino e soverchio "PUR CON LA MANCA !" rimbrottòmmi cupo lo mio sembiante. "Che già il lo menar con una, al ciel, è gran peccata " fu a seguitar nel dire con solenne nota " indi.. con due, la pena è raddoppiata". "Non basti che a venir sia la vecchianza" disse con mala bocca lo tristo vate "a maggior doglio ti castighi .. l'IMPOTENZA !" Del verbo appreso mi posi in tal sgomento e repente l'occhi al ciel volti,pietando, sanza più nullo poter, caddi in mancamento. Ignote mi fur l'ore in cui fui lasso chè l' tempo alla memoria mi fu assente ma ritto che mi fui, lesto allo specchio volsi il passo. Niuno d'ogni sorta nel vetro era presente sol'io, com'era pria del buio arcano, in carne, ossa e, in tutto il suo pesar,l'onor pendente. Nol dicerotti amica cara la grande contentanza nell'aver certo lo saver che ancor durava intatta gioventute e ,in tutto il suo turgor, bassa possanza. E come for dal bozzo sbatte l'ale in l'aere farfalletta a far la prova di funzione, stesso mi posi all'ovra e con lena da collaudo mi indussi alla manetta. "Eureka!!...L'arnese tiene appieno la funzione" baldo esclamai di gioia pura e schietta "Bisogna presto addivenir alla gentil concione" Vorria venire tivi e tollere ogni indugio pria che torni l' gobbo disgraziato in sogno e passarmi ore soavi in ogni tuo pertugio. Or vedi, l'agognar mio impellente mi desta di mattina, è come saetta che l' cielo squarcia lesta e m'avvampa col tuo nome... diabolica Angelina .
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13 years ago
rotterdam19,
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Sauna a roma
ciao vi racconto un'altra storia vera. un giorno vado a rilassarmi in una sauna privè vicino Roma. Mi butto nudo nella vasca idromassaggio e mi godo la sensazione rilassante dell'acqua calda e del massaggio delle onde. Entrano alcune coppie nella vasca e una mi si mette al mio fianco. lei inizia a toccarmi sotto l'acqua; poi quando la pressione deglia altri singoli si fa pesantina mi portano in una stanza a divertirci. tutto va a meraviglia ed infatti soddisfatto dopo aver goduto a meraviglia mi faccio una doccia e me ne vado a casa. all'uscita dal locale un'altra coppia mi viene dietro e mi da un biglietto col proprio numero di telefono. UAU!! mi dicono anche di telefonargli presto. Già il giorno dopo lo faccio e la sera stessa mi invitano a casa. La coppia una volta entrato in casa loro, mi offre da bere. dopo i primi convenevoli le mi comincia a baciare e a spogliarsi mentre il marito ci guarda a parte. poi lei mi porta sul suo letto mentre il marito sparisce. noi scopiamo e riscopiamo finche dopo arriva anche ilmarito ed insieme a lui facciamo una doppia penetrazione con la caldissima e porchissima donna. la serata continua alla grande: sono stato il loro amico di giochi per alcuni anni.
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13 years ago
maialino973,
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Club privè
Ciao a tutte/i. Vi racconto ora una mia storia di qualche anno fa: una sera vado in un club privè in provincia del nord. Molte coppie presenti alcune molto belle e giovani. Giro perle stanze e vedo spettacoli di ogni genere :) due coppie scopano al primo piano sopra un vetro. Per cui dal piano di sotto, alzando la testa, si vede uno spettacolo straordinario. Giro e rigiro per le stanze e mi rendo conto che si sta facendo ormai quasi l'ora di chiusura. Nel frattempo vedo due coppie che parano sul divano tra di loro; sono coppie amiche. le due donne sono a dir poco magnifiche: entrambe bionde. una con i capelli rasati sulla nuca e il resto corti. L'altra con i capelli lunghi. Sono a dir poco bellissime, snelle, corpo da gattine. Sinuose, magre e vestite in modo eccitantissimo. Ad un certo punto mi sembra che mi stiano guardando...ma non mi faccio idee particolari perchè mi sembra che siano di quelle coppie che giocano solo tra loro e poi le ragazze mi sembrano troppo belle :) per essere vere. Eppure dopo un po', quando vado al bancone del bar a bere qualcosa, si alzano e mi si mettono una a destra e una alla mia sinistra. Ed insieme mi dicono all'orecchio: "ti va di giocare con noi due insieme?". Mi sembrava un miracolo: erano troppo belle: erano due modelle! Mi portano in una stanza e mi fanno sdraiare a terra a testa in su. Una si posiziona sopra la mia testa e l'altra sopra il mio arnese. Sono in piedi ed hanno delle minigonne che si sfilano in un momento, il tutto sotto i miei occhi increduli. Una ha la patatina completamente rasata (quella con i capelli corti) mentre l'altra ha solo una piccola strisciolina di peli. Bellissime!!! Quella sopra la mia testa si piega e si "siede" praticamente sulla mia bocca; l'altra me lo prende in bocca. Dopo minuti di succhiate reciproche le due si danno il cambio. I loro uomini sono in piedi ai lati con loro pisello in mano che si masturbano. Poi le due ragazze a turno mi scopano; io ho le mani ovunque. un Culo magnifico entrambe. loro nel frattempo lesbicano tra loro. quella che mi sta sopra il pisello bacia l'altra e poi le lecca la fica quando questa si alza davanti a lei. quando vengo penso che non mi scorderò mai una serata del genere in vita mia!!!!!! purtroppo non le ho più viste...
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13 years ago
maialino973,
40
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For sweet..sognando realtà
....sono nel bar di un cinema in attesa che inizi il film e stò leggendo la recensione seduto sorseggiando un prosecco, ad un certo punto sento un profumo che mi avvolge e vedo una donna, vestita con una gonna al ginocchio stretta, una camicetta con sopra un maglioncino aperto sorseggia un caffè al banco, nella sua mano destra ha la borsetta e il cappotto...ci scambiamo uno sguardo breve ed intenso....si avvicina al mio tavolo e chiede se può prendere l'altra parte del giornale...glielo porgo con un sorriso che lei ricambia. Il suo profumo è inebriante, il suo sorriso è caldo ed accogliente....con delicatezza inizia a sfogliare il giornale. E' l'ora escono le persone dallo spettacolo precedente (il nostro è l'ultimo ci sono poche persone) vedo che si avvia nella sala e noto che le cade il portafoglio dalla borsetta, mi precipito a prenderlo (scordandomi anche di pagare la bevuta) c'è molta gente che esce e la vedo sparire nella sala, mi ricordo di dover pagare così torno al bar, pago e mi avvio nella sala. E' buio ci sono poche persone non la vedo, la cerco, inizia il film....continuo a guardarmi intorno..la vado uscire dal bagno e posizionarsi nell'ultima fila lontano dall'entrata e da tutti...mi alzo e mi avvicino a lei...le bisbiglio porgendole il portafoglio...lei mi sorride e mi ringrazia...le chiedo se le disturba che rimanga li, lei mi dice che le fa piacere e che dopo vorrebbe ricambiare il mio gesto. il suo profumo mi invade...lei ha il soprabito sopra le gambe...ad un certo punto , lo mette sul sedile accanto...scoprendo così le sul tornite gambe che sono in bella mostra e si nota che porta le autoreggenti, sento muoversi tutto dentro i miei pantaloni....vedo che con la cosa dell'occhio ella controlla se io la guardo...poi poggia il braccio, sul mio bracciolo e siamo a contatto...io non mi ritraggo e lei neppure...mi piace questo contatto con la sconosciuta e mi eccita....ad un certo punto vedo che lei con l'altra mano, la fa scendere fra le sue coscie, allargandole leggermente....e comincia a mordersi le labbra...a questo punto io eccitatissimo...comincio a toccarmi....e le stringo la mano......ci guardiamo...io lo tiro fuori e comiciamo a masturbarci e a guardarci...lei guarda mentre io mi masturbo io guardo mentre lei si masturba ci guardiamo negli occhi e ci stringiamo forte la mano.....
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13 years ago
thc69bx,
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Last visit: 7 years ago
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Appena si spengono le luci apro la porta e....
CI SIAMO DATI APPUNTAMENTO IN QUEL PARCHEGGIO...le indicazioni sono state perfette e il mio gps trova facilmente la strada . Arrivo lavata pulitissima profumata e vuota....le luci accese dicono che non sonoancora pronta e infatti chiudo tutto tranne le luci , mi cambio , infilo la parrucca il perizoma, il reggiseno, il reggicalze , i tacchi a spillo , il rossetto e metto pure del gel all'interno del mio culo e fuori. spengo le luci e apro la porta del mio camper. Mi metto sul letto quello basso matrimoniale alla pecorina e aspetto. Il segnale erano le luci accese che adesso sono spente e la porta socchiusa. Ci eravamo scritti tante volte con questo amico e ci eravamo scambiati i cellulari e ci eravamo parlati dei gusti dei limiti , delle considerazioni su cosa ci piaceva e cosa ci aveva eccitato maggiormente nei pochi incontri uomo-uomo. Solitamente incontro coppie e solo coppie. Il gioco e' piu' bello per me anche se non scopo la donna ma solo vedere lei che si bagna a vedere il cazzo di lui entrarmi piano piano tutto dentro il culo e' una libidine pazzesca. e poi quando lei infila il mio cazzo di lattice fra le gambe legandoselo alla vita e mi incula davanti a lui magari mentre si fa succhiare e' troppo bello ! Ma adesso sono la' io per lui solo...questo amico misterioso sentito tante volte e mai visto di persona , molto educato e gentlemann come pochi. Vediamo cosa ne verra' fuori. Il segnale era che le luci si chiudessero e la porta si aprisse poco poco perche' il caldo non uscisse. Sento la portiera di una macchina chiudersi l'allarme inserirsi e dei passi avvicinarsi...fremo e tremo di paura e di voglia. La porta si apre del tutto e sale il mio amico che subito richiude la porta dietro di se e sento che si spoglia. non dice nemmeno ciao e mi meraviglio sebbene sia perfetto non parlarsi per niente per non sentire niente di maschile. Lui poco dopo palpa il mio culo accarezza le mie natiche le apre facendomi emettere un piccolo gemito di sorpresa. LUI INFILA UN GUANTO IN LATTICE CHE ERA VICINO A ME DI QUELLI DA INFERMIERI E MEDICI PER INTENDERCI e poco dopo un suo dito il medio penso....mi riempie di colpo il culo e affonda fino in fondo ritirandosi subito dopo e riaffondando altrettanto subito dopo dentro di me e poi ancora fuori e poi ancora dentro . Cominciai subito a lamentarmi quando di forza infilo' anche il secondo che mi fece letteralmente sobbalzare in avanti per il male ma lui mi prese con forza sotto le gambe davanti si sedette vicino a me mi mise sopra le sue gambe e senza darmi scampo mi riinfilo' le due dita di prima cercando di metterci anche un terzo dito senza assolutamente riuscirvi. Singhiozzavo dal male e mugolavo come una troia muovendomi in avanti e indietro per togliermi dal culo quelle dita che continuavano ad affondare e affondare e sbattere sempre di piu' dentro il mio buco stretto. Poco dopo finalmente il mio amico disse che avevo proporio un bel culo e tirando via le dita da dentro per un attimo mi giro' stendendosi vicino a me mi mise seduta e prese a baciarmi in bocca infilandomi la sua lingua dentro e andando a leccare la mia. Questa cosa mi faceva schifo e lui lo sapeva ma ero la' per farlo godere e per essere la sua vacca cosi' lasciai farepoi lui mi tiro' verso di lui mi mise una mano fra le gambe e con due dita mi rientro' dentro il culo baciandomi e inculandomi di brutto senza lasciarmi il tempo di respirare...poi lui si stese ancor di piu' e presa la mia testa con forza la tiro' verso il suo cazzo che era veramente pulito e asciutto e mangiai molto volentieri se lui non volle infilarmewlo fino in gola schiacciandomi giu' con forza e poi facendosi scopare dalla mia bocca su e giu.....su e giu'....su e giu'...gllooobbhhhh glooobbhhh gloooobhhhh mi veniva da vomitare ma tenevo duro perche' sapevo mi avrebbe scopato da li a poco e infatti poco dopo mi prese per i capelli tirandomi su la testa mi volto a pancia sotto prese un cuscino mettendolo sotto il culo si mise sopra di me mi allargo' le natiche e con una mano mi appoggio' la cappella al buco affondando subito dopo dentro di me apreendomi come una vacca allargandomi come una baldracca e senza lasciarmi nessun tipo di fuga perche' in quella posizione e tutto il suo peso mi schiacciava giu' e mi riempiva fino a sentire le sue palle schiacciare sopra le mie natiche.... Cazzo che cazzo era grossissimo e mi lacerava l'ano e gemevo e mi lamentavo e mugolavo ma doveva piacergli molto perche' assolutamente non si toglieva dal mio buco stando anche tutto dentro e fermo sentendo le palpitazioni dell'ano arrivarmi al cuore per poi cominciare a fottermi veloce 10 15 volte mi sbatteva sciafff sciaffff sciaffff sciafff sciaffff il suo cbasso ventre schiaffeggiava le mie natiche finche un fiotto di sperma calda riempi' il goldone infilato dentro il mio culo e lui grugni di goioia mentre anch'io godetti molto a sentirlo venire e sbavare sopra le mie spalle restando dentro fino alla fine della sua venuta e fino alla fine di avermi sparato dentro al culo i suoi fiotti caldi copiosi . Mi lascio' li sul letto semi dolorante senza dire una parola e senza richiudere la porta. andai a lavarmi ma quando uscii gia' senza parrucca e senza tacchi trovai un altro uomo che mi disse...ciao sono io.....Cazzo ma allora chi era quello di prima dissi io? Un amico...ti e' piaciuto? Non sapevo che dire ma lui si avvicino' a me gia nudo e mi mise una mano sulla spalla per mettermi in ginocchio e mi riempi' subito la bocca del suo grosso cazzo piu' grosso del suo amico e io ancora disorientata non sapevo che fare ma lui sapeva bene che fare e mi prese la nuca dicendomi Dai troia succhia che poi ti riempio il culo gia' bello largo....succhiai anche troppo tempo per i miei gusti ma poi mi stese in ginocchio faccia sul cuscino sul letto mi allargo' le cosce senza tanti complimenti e senza chiedere se poteva...mi spalmo un po' di gel sul buco e appoggiata la sua maestosa cappella mi riempi con molta fatica e facendomi urlare .....il buco del culo andando veloce fino in fondo. fermatosi in fondo sentivo pulsare il suo cazzo e il mio buchetto non ce la faceva a tenerlo dentro ma poco dopo lui comincio' la monta che duro' un tempo interminabile fra lamenti grida e urli da parte mia tutti soffocati dal cuscino ma lui doveva eccitarlo molto tutto questo mio dimenarmi tanto che comincio' a dirmi se mi piaceva e che ero la sua troia e comincio' anche a sbattermi le natiche con forza tenendomi con le mie braccia in equilibrio. Finalmente sentii anche lui godere tantissimo con ruggiti e grugniti ssiiiiii sssiiiiii bbbeeellllooooooo che ccculloooo checccullooooooooo belllloooooooo beelllooooo sssiiiii troiaaa e mi schiaffeggiava forte anche mentre veniva e resto' dentro di me anche dieci minuti dopo essere venuto. Stesi sul letto il suo cazzo non piu' duro ma sempre bello grosso mi teneva aperto il buco che tentava di richiudersi invano.....mi disse in un orecchio che ero meglio di sua moglie e che adesso sarebbe arrivato un'altro amico che da fuori aveva aspettato con il cazzo in ,mano e che l'aveva conosciuto poco prima mentre aspettava il suo turno. No gli dissi di no assolutamente no.....non potevo no....era abbastanza per me ...anche piu' del normale ma poi quella sera fino alla mattina dopo ne presi altri due.
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13 years ago
pistoniecilindri, 44
Last visit: 11 years ago -
Al cinema porno
pochi giorni fa'sono stato dopo un po'di tempo in un cineporno di genova. E' stata una gradevole esperienza. Nel locale c'era una decina di persone,giovani vecchi e mezza eta',pochi i marchettari. Io sono andato normalmente vestito,quindi non trav,anche se a me piace depilarmi,tacchi e perizoma,al limite calze,il viso e'molto carino e nn ho bisogno di altro al limite una parrucca. Il locale era pulito,appena entrato mi sono messo nelle file dietro,ho aperto la cerniera abbassato i pantaloni e ho cominciato a masturbarmi,guardandomi intorno. Dopo poco si e'avvicinato un quarantenne,si e'seduto al posto vicino e a cominciato a toccarmi il cazzo,nel giro di qualche secondo aveva i pantaloni calati e con un cenno mi fece capire di succhiarglielo. Ho cominciato a spompinarlo salivando cappella palle,intanto stantuffavo il suo cazzone,dopo un po'sborro'in bocca ,io ingoiai il tutto pulendo per bene goccia a goccia la sua sborra dolciastra. Avevo appena finito quando una mano mi prese e mi porto'in bagno,li trovai altre 3 persone,il totale era 4,ovviamente,mi si presentava davanti un bukkade,credo si scriva cosi',risultato dopo essermi infilato nel bagno e chiudendo la porta,uno a uno sborrarono in bocca,in faccia,l'ultimo che non venne mi succhio il cazzo e mentre gli infilavo 2 dita nel culo gli sborrai in bocca. Cominciammo poi a limonare saliva e sborra si mischiavano sulla lingua,a quel punto un tipo che era gia'venuto mi entro'nel culo,sborro'lasciandomi il profilattico nel culo,beh mi sono divertito.
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13 years ago
admin, 75
Last visit: 14 hours ago -
acquisti particolari..parte seconda
Come promesso vado a concludere la seconda parte della nostra avventura in quel di Mestre...Dopo che Wanda tiro' fuori dalla sua confezione questo bellissimo vibratore, color rosso a due punte ideale per giochi tra le due lei , e sinceramente lo consiglio a tutte le coppie che vogliono fare esperienze bisex con altre coppie, vi descrivo come era...Io ero gia' venuto, e sinceramente avevo bisogno di ricaricarmi, mi piace farla una a modo ritardare a venire, bloccandomi spesso, ma poi quando vengo, vengo e ritirarlo su non è che sia come schioccare le dita..Ma visto che le donne rispetto a noi hanno un autonomia piu' lunga, incominciarono a giocare alla grande...All inizio mentre sara gliela leccava, gli infilava questo fallo di plastica, spingendo sempre di piu dentro, entrava come se fosse naturale, la sua fica era bagnata e la saliva di sara aiutava a farlo entrar ancor di piu...Wanda si muoveva e lo infilava piu di 20 cm dentro, ed insisteva a favorlo di piu,,, anche se ero sempre in standy bye, sara si mise sdraiata sul letto e wanda mi disse di infilarlo dentro mentre glielo leccava...Mi avvicino a quel posteriore accattivante, si era messa a pecorina, era bagnata, lei la leccava a sara ed io infilavo, 10 cm poi 15 cm e vedevo che entrava come non mai...a volte facevo il paragone con il mio cazzo e dicevo dentro di me (questo è quanto il mio) e continuavo ad infilarlo.. penso di esser arrivato anche a 25 cm, con un mano infilavo con l altra non resistevo e mi masturbavo, mi divertivo a metterlo e poi rilevarlo senza farlo uscire e poi la riempivo di complimenti dicendo che ce l aveva larghissima....Dicevo a sara che lo avevo infilato piu di meta', "" amore glielo ha infilato meta' tu vedessi come è larga e come entra
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13 years ago
luccheselucchesina,
24/28
Last visit: 11 years ago
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Bendata
Bendata.... sei sdraiata...hai gli occhi bendati...ti senti strana , non ha mai provato una sensazione così.. l'oscurità ti circonde...sei vestita con la vestaglia trasparente, un miniperizoma nero e delle calze autoreggenti...sei molto eccitata non sai cosa succederà...senti solo dei rumori soffusi...un brivido ti percorre quando senti una mano che inizia ad accarezzarti il tuo corpo...senti la mano che ti accarezza il seno da sopra la vestaglia...senti un'altra mano sulle tue gambe...poi senti un'altra sull'altro stuo seno... capisci che nella stanza ci sono due persone...le mani che ti accarezzano i seni iniziano a slacciare la vestaglietta e a liberarli...ai i capezzoli talmente duri per l'eccitazione come degli spilli...senti dell'umido attorno...capisci che qualcuno te li sta succhiando...mentre con l'altra mano ti accarezza quello libero... intanto l'altro continua ad accarezzarti...è arrivato alle cosce e senti il contatto della sua mano dove finiscono le autoreggenti e inizia la pelle libera...e continuano ad andare sempre + su, in un lento massaggio...la bocca di uno intanto continua su un seno e poi su un altro... ogni tanto sale un po' più su e ti lecca il collo per poi arrivare all'orecchio... te lo morde...sei molto eccitata, ti umetti le labbra con la lingua... sotto senti che l'altro si è avvicinato al tuo fiore ricoperto solo di quel piccolo perizoma...senti le mani avvicinare fino a quando le senti che scostano il tuo perizome...ti senti accarezzare lentamente, per facilitargli il compito gli apri leggermente le gambe...sentire solo con il tatto senza vedere ti fa accelerare il respiro,,,senti che ti stai bagnando...le mani sotto si trasformano in una bocca...senti una lingua che ti sta penetrando dentro...la senti prima sulle grandi labbra poi si fa più audace ed entra dentro di te...intanto la linguia che si stava occupando della parte di sopra scende di nuovo verso i seni...te li succhia ancora un pò e ad un tratto capisci che qualcuno si è messo a cavalcioni su di te...senti le mani che ti stringono i seni e qualcosa di duro in mezzo a loro...un cazzo...stai facendo una spagnola bendata... senti che va lento...tiri fuori la lingua per sentirlo nel momento che si avvicina al tuo viso...lui capisce e te lo avvicina di +... inizi a leccarglielo... intanto sotto di te..la lingua si è sostituita con un dito...ti sta masturbando...ogni tanto senti un guizzo della lingua sull'altro tuo fiore...con un orgasmo in arrivo continui il tuo pompino.......... ...sei un lago...un cazzo in bocca che te lo stai gustando come se fosse il gelato più prelibato che tu abba mai assaggiato...una lingua che ti sta esplorando il tuo secondo fiore mentre delle dita ti stanno esplorando la tua fica...no ce la fai più ed hai un orgasmo...ti bagni tutta e brividi ti corrono per tutto il corpo grazie anche alle sensazione che sono più acuite essendo bendata...dopo questo orgasmo...i tuoi amanti si fermano...e ti lasciano lì in mezzo al letto...un flebile "no" ti esce dalle labbra...ma ad un certo punto... senti qualcosa di duro premere vicino alla tua bocca...sorridi e accogli il cazzo...lo trovi diverso da quello di prima e capisci che è della persone che prima ti leccava la figa...e inizi a leccarlo come hai fatto prima...la tua fica è bollente...e senti anche lì qualcosa che piano piano entra... e il cazzo dell'altro uomo...mugoli con la bocca piena mentre il cazzo ti entra nella fica...coi muscoli della vagina inizi a pomparlo...lui sta fermo poi inizia un lento movimento dentro di te, mentre continui a succhiare l'altro cazzo...sono sensazioni nuo0ve per te...bendata...ti stanno scopando in due...la tua bocca continua a succhiare inperterrita...ogni tanto delle mani ti accarezzano i senti e ti tintillano i capezzoli...senti ad un certo punto che quello che ti sta scopando in fica ti prende le gambe e te le alza...senti dell'umido sulle dita dei piedi...capisci che mentre ti sta scopando, con la bocca ti sta succhiando le dita dei piedi inguaiate nelle calze...e questo ti fa piacere....il cazzo che hai in bocca diventa sempre più grosso..capisci che lo stai portando all'orgasmo... ma...si fermano di nuovo...e ti lasciano di nuovo in bali della cecità....senti che ti prendono le mani e ti fanno alzare...avverti un movimento sul letto...capisci che uno si è sdraiato...l'altro ti accompagna su di lui...senti che sotto di te c'è un cazzo svettante che non vede l'ora di rientrare neela tua fica.... e allora visto che sei eccitata da morire...ti impali...sei a smorzacandela...te lo fai entrare dentro tutto e inizi a cavalcarlo...dietro di te sulla tua schiena nda è appoggiato l'altro...da dietro ti accarezza i seni mentre vai su e giù...senti il suo cazzo da dietro....le mani continuano ad esplorarti e scendono sempre più giù...accarezzano la tua figa mentre cavalchi l'altro cazzo...poi si spostano fino ad arrivareal tuo culo...prima le senti sulle tue chiappe poi si fanno sempre più audaci e una arriva vicino all'altro tuo fiore...tu continui la tua cavalcata...senti il cazzo duro dentro di te...i tuoi muscoli vaginali lo spremono...intanto un dito da dietro inizia ad entrare dentro di te...poi ne senti due...stai godendo...un cazzo un fica e due dita nel culo...ad un certo punto le dita escono...senti una mano premee la schiena per farti capire che devi piegarti verso il basso..smetti un'attimo di cavalcare...ti abbassi e senti la lingua di quello che cavalcavi lambire i tuoi seni aiutandosi con le mani...hai sempre il suo cazzo in fica...intanto dietro, le mani dell'altro ti allargano le chiappe....e inizi a sentire qualcosa di + grosso rispetto alle dita...è il cazzo del secondo uomo...il tuo respiro si fa sempre + affannato per via dell'eccitazione e del godimento che stai provando...lo senti entrare dentro di te...sempre pìù lentamente per non farti male ma per farti provare solo piacere...il tuo respiro si blocca un attiamo...lo senti tutto dentro di te...anzi li senti tutte e due...uno in fica e l'altro in culo...aspettano un secondo che i tuoi muscoli si adattino ai loro cazzi..e poi con movimenti coordinati..iniziano a scoparti.... ...sei piena dentro di te...due cazzi...uno nel culo e l'altra nella figa che coordinati ti stanno scopando...tu sei ancora con la benda...sensazioni mai provate prima...nella stanza si sentono i tuoi gemiti ad ogni affondo...due mani e ogni tanto una lingua di quello di sotto, li senti sui tuoi seni...altre mani sui tuoi glutei...le tue mani appoggiati sul letto facilitare i tuoi movimenti...senti arrivare l'ennesimo orgasmo di questo incontro...tutto il tuo corpo rabbrividisce e ti bagni come una fontana...esausta ti accasci sull'uomo sotto di te...i cazzi ancora duri si sfilano da te...senti che ti girano...ora hai la schiena a contatto con il torso dell'uomo che ti stava sotto...le sue mani iniziano ad accarezzarti in un lento massaggio...senti il suo cazzo duro vicino al tuo secondo fiore...intanto l'altro uomo ha iniziato ad accarezzarti le gambe...e ogni tanto ti fa sentire il suo cazzo lunghe di esse...le mani di quello di sotto iniziano di nuovo a massaggiare il tuo seno...la voglia sta rinascndo...con il cazzo vicino tu inizi un lento massaggio col tuo sedere...poi le tue mani si avvicinano a lui, glielo prendi e telo indirizzi nel tuo secondo canale...piano, lentamente entra dentro di te...lo senti tutto...intanto anche l'altro si sta avvicinando seguendo le tue gambe...lo senti vicino al tuo fiore, e come una carezza, lentamente entra anche lui dentro di te...se di nuovo piena...due cazzi...in fica e in culo...solo che sei in altra posizione...le tue gamba si incrociano sulla schiena di chi ti è appena penetrato...e di nuovo...come se lo facessero da anni...iniziano a scoparti...i tuoi gemiti ricominciano a farsi sentire...un odore di sesso e di corpi imprenia la stanza...mani ti accarezzano lungo tutto il corpo...vanno avanti, dentro di te...li senti prendere velocità...ti manca il respiro...e inizi il piacere arrivare...fino a quando hai di nuovo un brivido...l'orgasmo è arrivato...urli dal piacere...ma loro non hanno finito..i loro cazzi sono ancora duri...ad un certo punto pronunci con un fil di voce..."venitemi in viso"...e come un comando, la macchina si ferma....escono da dentro di te...ti fanno sdraiare...senti i due cazzi dri vicino alle tue labbra...ed inizi ad assaggiarli..prima uno poi l'altro..senti i tuoi sapori...poi ti fai più decisa e inizi un doppio pompino...alternadoti..prima uno poi l'altro, e poi di nuovo...fino a che no li senti pronti...che sta per arrivare anche per loro finalmente l'orgasmo...apri la bocca tirando fuori la lingua e... ti sborrano come due fontane...accogli tutti in bocca...sborrano copioso il loro nettare....lo senti tutto...e lo ingoi...un sorriso di gratitudine e appagamento compare sul tuo volto...e come sono arrivati..le due macchine da sesso...silenziose...escono lasciandoti ancora bendata.... FINE
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13 years ago
admin, 75
Last visit: 14 hours ago -
History
Fisicamente sono un po' piccolina, ma molto carina, proporzionata ... dicono che dimostro qualche anno in meno, probabilmente per la mia pelle molto fresca e sicuramente per seno piccolino. Ho sempre avuto un rapporto un po' strano col sesso: con la mia fissazione di aspettare il "principe azzurro", sono rimasta vergine fino a 19 anni. Prima di allora mi sentivo decisamente "bloccata" nei flirt di tipo sentimentale, ma in compenso ... ero fin troppo "sportiva" nelle avventurette senza un domani. Insomma, se sono rimasta vergine tanto tempo è stato grazie al sesso orale ... e lo sapete anche voi che per una vergine si tratta di "pompini" completi, non di romantico petting! Oltretutto, quando mi sono resa conto che "il pompino" funzionava alla grande per ottenere un risultato pratico come quello di ... non cedere alla tentazione di scopare, ho capito anche che poteva funzionare per altri motivi. Anche se non l'ho mai fatto di mia iniziativa e ho risposto "picche" in diverse occasioni, in qualche altra occasione sono stata ... gentile. Diciamo che ho fatto anche qualche "pompino col rossetto" ... quei lavoretti puliti, perfetti, che lasciano solo un anello rosso alla base dell'uccello di un uomo con un completo elegante e la camicia profumata. Dire che "col rossetto" non è sesso ma "pubbliche relazioni" mi i sembra un po' troppo ... forse è sesso a scoppio ritardato, perchè "dopo", quando una si è sitemata il trucco e ha bevuto una cola per dimenticarne il sapore, allora si sente vincente, sa di aver superato un ostacolo e ... si ritrova pure bagnata sotto. Credo che comiciate a capire: da una parte inseguivo il mio sogno del Grande Amore, dall'altra mi "capitava" di essere abbastanza "zoccoletta", e questo mi metteva agitazione, mi faceva sentire in colpa. Come se non bastasse, c'e stato l'episodio di Riccione: avevo 18 anni, passavo quindici giorni di vacanza ospite di mia zia ... e lei mi lasciava molto più libera dei miei genitori. Chiaramente mi sono fatta una storia: lui un bel tipo di Milano, stava in una pensione assieme a due amici, e la loro camera aveva l'ingresso sul retro. Per me era la prima volta che facevo sesso su un letto e già la mia verginità cominciava a pesarmi ..., perciò, quando i suoi amici toglievano il disturbo, su quel letto si scatenava la battaglia: lui ovviamente tirava a scopare, io puntavo tutto sui 69 più infuocati. Solo che, in quella posizione il sesso orale per me diventava molto impegnativo ... più che altro lui mi scopava nella bocca e io ero molto "indifesa" tra le gambe. Lui non usava solo la lingua ... quando mi teneva le mani sotto al sedere, le sue dita mi facevano capire molto bene che "nel buchetto" il problema della verginità non esisteva ... e a forza di insistere, mi sono convinta a "provare" ... ma "solo un po', fai piano ti prego". Come potete immaginare, "solo un po', fai piano" lui l'ha capito "fai piano solo un po'"... nel senso che ha cominciato piano, ma poi la profondità e il ritmo mi hanno tolto il fiato per buoni 10 minuti! Durante la notte, sul lettino a casa di mia zia, non ho smesso un attimo di tormentarmi: mi rendevo conto che non potevo tornare indietro, mi davo della stupida, anzi, della stupida troia ... ma ero agitata anche perchè sapevo che il giorno dopo sarei tornata lì su quel letto e sarebbe successo di nuovo, magari con più calma e più tempo per capire il piacere della penetrazione. Così è stato, ma non solo il giorno dopo ... esattamente il pometiggio e la sera dopo, e altrettanto per altri due giorni ... con relative notti agitate sul lettino a casa di mia zia. A peggiorare la situazione ci si son messi anche i suoi amici: sicuramente conoscevano la storia fin nei minimi dettagli ... e non avevano più molta voglia di togliere il disturbo. Non so se succedeva spontaneamente o se si trattava di una loro "tattica", comunque si permettevano di tornare "sul più bello" e di sedersi "amichevolmente" sul letto senza darmi il tempo di infilarmi niente di più della maglietta. Non è successo niente di "irreparabile", però questo per me è stato un inquietante campanello d'allarme: mi sono resa conto di non aver fatto niente per evitare "rischi" di far sesso anche con i suoi amici! Parlo di rischio concreto, non di pensieri notturni ... soprattutto in una occasione: loro erano particolarmente su di giri e io avevo appena avuto un rapporto anale completo, quindi, se solo "me lo appoggiavano" ... sarebbe scivolato dentro senza scampo! Finita la vacanza, pensavo che tutto sarebbe tornato come prima ... invece quella esperienza aveva cambiato i miei sogni. Immaginavo il mio Principe Azzurro in modo molto meno romantico, ... lo volevo decisamente più "maschio" di prima. Il colpo di fulmine è arrivato in autunno: io avevo trovato un impiego decente, lui stava facendo una consulenza tecnica in quella azienda. Nessun dubbio: era lui quello giusto. Single, bella moto, bella macchina, miniappartamento ... peccato che era anche circondato da "gran fighe" che, coi tacchi, mi sbandieravano le tette davanti al naso e mi facevano capire che dovevo tornare al mio posto! Fregate tutte! non tanto per merito mio quanto perchè le "gran fighe" gli stavano troppo addosso e lui ha notato proprio me, che stavo "in seconda fila" e avevo le tette piccole, la faccina pulita ... e non portavo il reggiseno. E' stato lui a dirmi: - ti va di uscire con me questa sera? - ... CERRRRTO! ... e qualche ora dopo non ero più vergine.
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13 years ago
admin, 75
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Splendido vedovo di 48anni.
Avevo 16 anni e mi trovavo a Ostia Lido per lavoro, un lavoro di garzone presso una bottega di bombole. Un giorno, uno come tanti pieno di consegne, ma quel giorno non pensavo che i miei successivi due anni sarebbero stati pieni di.......leggetemi e sentirete. Dicevo che un giorno arrivò una telefonata mediante la quale ordinavano la consegna di una bombola al 4° pianop di un palazzo X un certo signor Y; presto mi preparai e visto che era vicino al luogo dove lavoravo, quasi 100 metri e sarei arrivato, pensai di metterla sulla spalla e mi diressi sul luogo della consegna. Suonai e una voce seria e compita mi rispose 4° piano. Presi l'ascensore e non appena arrivato trovai la porta aperta e sempre la stessa voce che mi diceva entra pure, accomodati (era la prima consegna che facevo in quell'abitazione). Subito entrai e mi venne incontro un uomo alto capello ancora biondo occhi azzurri, insomma il padrone di casa! Rimasi per la bellezza del suo fisico, aitante e curato nel vestire. Mi salutò e mi fece cenno di entrare in cucina, sostituì la bombola e poi mi disse di controllare il tubo da dietro, perchè ogni tanto sentiva odore di gas: così feci, ma per farlo mi dovetti inchinare tanto quanto bastasse per mostrare il mio culo. Non appena vide in bella mostra quel popò di culo (allora ero più rotondetto di ora) mi si avvicinò e facendo finta di mostrarmi dove si attaccava il tubo alla cucina, si accostò a me vicino tanto da fare in modo che la sua patta turgida si strofinasse al mio culo: che goduria! un gran cazzone si apprestava a strofinarmi per benino il mio culetto, ed io che avevo capito l'antifona non ero che contento. Dissi che tutto sembrava a posto e che non c'era bisogno di cambiare nulla. Rimisi tutto a posto e non appena si era discostato da me, mi girai di botto e con fare normale e deciso gli feci capire avvicinandomi a luio e toccandogli il cazzo che mi avrebbe fatto piacere di veglierlo di prsenza. Fu così che mi portò a letto e dopo che ci fummo baciati a accarezzati mi sbottonò piano piano, dopo io ricambiai il piacere e non appena gli tolsi i suo slip sventolò a bella vista un bel cazzone di 20 cm che inizia subito a leccare e a baciare tanto era bello. Amici non crederete, ma tante volte avevo sognato di fare l'amore con un uomo bello, aitante e finalmente il mio desiderio si conccetizzava. Pomiciammo per un'ora tanto da venire insieme masturbandoci solamente. Dopo ripuliti mi raccontò che era vedovo da un paio di anni ma che aveva da tanto tempo il desiderio di farlo con un ragazzo, perchè voleva provare l'esperienza di farlo con persona dello stesso sesso. Quella fu la prima volta con l'uomo Y, una delle tante sere, il resto continuerà presto, e ora dopo che lo leggerete fatemi sapere se vi è piaciuto. Ciao.
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13 years ago
admin, 75
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Avventura in un cinema
l'anno scorso, era una sera di dicembre, stavo un po' giu di morale x vari problemi, e decisi di andare al cinema svagarmi un po'; purtroppo nella mia citta' hanno chiuso i porno e quindi andai a vedere un film d'azione, entrai alla'ultimo spettacolo, c'era poca gente, mi sedetti al piano di sopra verso l'ultima fila, dopo qualche minuto entro' una coppia sulla 50ina e vennero a sedersi vicino a me, la donna accanto a me(mi parve strano visto che c'erano tanti posti vuoti, ma dentro di me mi faceva piacere e d ero un po emozionato, dopo circa 15 minuti di proiezione(io non stavo seguendo tanto il film), la donna con fare casuale si era leggermente sollevata la gonna e si intraveevano le gambe liscie e sode x la sua eta', non vi nascondo che mi era diventato durissimo, e dopo un po, inizialmente timidamente e poi con piu' sicurezza l'ho tirato fuori e ho cominciato a masturbarmi, lei aveva notato questo e con la coda degli occhi guarava, a questo punto ho cominciato a palparle le cosce e le ho preso una mano l'ho portata sul mio cazzo che lei ha cominciato a masturbare(sembrava che non aspettasse altro, il lui penso l'abbia fatto apposta si è allontanato x il wc ed io ne ho approfittato x farmelo succhiare e riempirle la gola di copiosa sborra, il gioco poi è comtinuato a casa, mi hanno ospitato ed ho scopato con foga, una bella ed eccitante esperienza, che vorrei tanto ripetere
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13 years ago
liberospirito,
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Mai dire mai esperienza bisex
Cari simpatici amici che frequentano questo sito. Voglio farvi partecipi di una nostra esperienza. Quanto sto per raccontare, non è frutto di fantasia, ma un fatto realmente accaduto che mi ha profondamente stupito e vorrei che i lettori possano trarne spunto e insegnamento…….mai dire mai. Siamo una coppia realmente e felicemente sposata, amanti del mare delle gite in barca alla ricerca della splendida sensazione di potere stare nudi e prendere il sole magari sorseggiando un ottimo vino per poi fare un tuffo la dove le acque sono più limpide. Qualche volta avevo chiesto a mia moglie se per caso le sarebbe piaciuto condividere questa nostra sensazione ed esperienza fisica con qualche altra coppia, in me vi era la voglia di provare qualche cosa di trasgressivo, ma non osavo proporlo alla mia consorte in modo più esplicito poiché la risposta era stata sempre più o meno evasiva ma sempre negativa adducendo il motivo che non ne vedeva la necessità e nemmeno trovava la cosa in qualche modo frizzante. Ciò premesso avevo quindi abbandonato l’idea. Un giorno, casualmente, abbiamo conosciuto in porto una coppia simpatica, più giovane di noi, che amava il mare ed era curiosa di provare l’esperienza di navigare su una barca, cosa mai fatta, per brevi gite. Non vedendo nulla di male abbiamo invitato la coppia in questione per una gita fino a St Tropez. Abbiamo navigato per alcune ore, ci siamo fermati per una merenda, poi rientrati in porto ci siamo salutati e scambiati il n. del cellulare. Nulla era accaduto. La sera, molto timidamente, avevo chiesto l’opinione a mia moglie sulla coppia, risposta fu: simpatici conviviali e non fumatori, cosa per noi importantissima. A questa gita ne seguirono molte altre sempre nello spirito di una simpatica conoscenza, ed io avevo messo a tacere le mie voglie e curiosità. Ovviamente in ogni gita le signore erano rigorosamente in costume da bagno così come i rispettivi mariti. Poi un giorno durante l’ennesima gita accadde l’imprevisto. Lo scrivente era ai comandi della propria imbarcazione e mentre si navigava illustravo all’amico tutta l’elettronica di cui era provvista la barca, mentre le nostre rispettive consorti erano a prua a prendere il sole, poi vuoi per il caldo od altro la moglie del mio amico si tolse il reggiseno, mia moglie pareva impassibile, poi la nostra ospite si tolse gli slip e rimase così completamente nuda, io tremavo per paura di un increscioso incidente, (debbo dire la Signora in oggetto era, cosi come mia moglie molto bella e seducente) ma nello stesso tempo ero affascinato dall’ardire della signora e dallo spettacolo. Poi la Signora, che identificheremo in seguito con le sigle M.C iniziò in modo molto garbato ad accarezzare le gambe di mia moglie che, contrariamente alle previsioni sembrò, apprezzare molto. Poi fu un crescendo di effusioni sempre più coinvolgenti fatte con grade classe e sapienza. Io ero sconcertato, mai avrei immaginato che ciò accadesse, poi rosso in viso e imbarazzato per la mia evidente erezione chiesi al mio amico, ridotta la velocità della barca, di tenere il timone per il tempo necessario per scendere in cambusa con il pretesto di cercare una bottiglia di vino fresco. Risalendo i gradini che mi separavano dal posto di pilotaggio trovai il mio amico in erezione ed eccitato, con un pene turgido con una cappella prepotente e umida. L’amico si era tolto il costume da bagno e senza tanti complimenti mi aveva messo il suo pene sulle mie labbra. Io provai un brivido avevo capito che la cosa mi eccitava e mi piaceva e che forse l’avevo sempre desiderata e così incominciai a succhiarlo, poi ci baciammo con ardore sulla bocca e su tutto il corpo in ogni suo più recondita parte. Il resto non lo sto a raccontare passammo intere giornate in mezzo al mare a sbizzarrirci in ogni gioco erotico senza alcun limite con piena soddisfazione di tutti. Poi si sa le vacanze finiscono ognuno torna nella propria città e resta un bellissimo ricordo e anche un desiderio di ripetere l’esperienza. Purtroppo tra noi e questi amici vi sono quasi 1000 chilometri. Ci si sente ogni tanto con la promessa di rivederci. Rotto il ghiaccio, con mia moglie, abbiamo cercato anche altre esperienze con lo stesso spirito “full bisex” che ci aveva ammaliato, ma è difficilissimo trovare coppie con classe, raffinate che sappiano coinvolgerci senza forzature in un esaltante gioco erotico, va detto che abbiamo provato proprio tutto, tutto, con grande soddisfazione. Non so cosà raccontare di più ma devo ammettere che la vita di coppia spesso è una sorpresa, che nel nostro caso è stata inebriante e consigliamo a tutti, magari non in barca ma anche in bosco o in una villa discreta …..Baci a Tutti e buone feste. A&M
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13 years ago
toboto,
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Last visit: 10 years ago
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acquisti particolari.............
Estate 2011..........
Intanto voglio dirvi che a noi piace tantissimo viaggiare, alla faccia della benzina che aumenta..........
Anche per questo che l'estate, grazie alla mia attivita' in proprio ho la possibilita' di noleggiarmi auto.
Quest'anno è toccata all Audi TT Cabrio, per chi ama le auto Cabrio direi che è un bel gioiellino, interni in pelle, tenuta di strada eccezzionale, due posti belli comodi.
Noleggiata l'auto, visto che si puo' scaricare dalle Tasse hihiih alla faccia di Monti e di Brunetta, dicidiamo di andare in villeggiatura un tre giorni a Lido di Jesolo, posto consigliato specialmente perche non ci sono i soliti cafoni delle nostre parti ma un turista diciamo piu' in salute economicamente....
Arrivati a destinazione, saltando le presentazioni dell albergo, del ristorante e delle varie passeggiate arriviamo al mio racconto che spero vi possa provocare...........
Tutto inizio.....
A giro per Mestre piccola citta' vicina, si incotrò un negozio simpatico, (si dice negozio simpatico quando quello che spendi almeno ti fa' star bene).... Era un sexy shop..
Si entra dentro questo sexy shop che si chiamava TENTAZIONI, anzi per chi volesse andarci, i prezzi sono buoni e sono molto attrezzati, beh torniamo al racconto, si scopre che ad accoglierci è una Signora.
Una 50 enne bionda con capigliatura voluminosa, abbronzata con un bel seno corporatura normale alta, diciamolo sinceramente tra di noi al gioco di Scoprir l'identita' su Rai uno.. tra gestire un sexy shop e gestire una panetteria, sarei sicuro di vincere il premio dicendo la prima ipotesi....
Appena entrati ci squadra come se.. coppie giovani non erano mai entrate, a parte ovunque si va, Sara è spogliata da uomini e donne perche la scambiano per straniera, anche se parte del merito era del vestitino corto che indossava...
Si chiacchiera un po' con lei, io che sono chiacchierone per natura, chiedo come mai l' idea di aprire un sexy shop, e scopro con dispiacere che è una vedova che ha perso il marito, che erano frequentatori di night club e club prive' e che l'ambiente e l'occasione gli avevano dato spunto di intraprendere questa simpatica e redditizia attivita'..
Da filmini, abbigliamento, accessori, prodotti per la pelle, insomma potevi trovare di tutto.....
Sara che ama farsi vedere decise di provare qualche costumino sexy, infermiera, cat women, diavolessa, sotto gli occhi curiosi e vogllosi di chi entrava e sopratutto della padrona che piu' passava il tempo piu' il suo punteggio di lesbicita' aumentava.....
Anche lei curiosa ci chiede come mai cosi giovani dentro questo ambiente, e con naturalezza si spiega che ci piace divertirci e provare tutto quello che il mercato offre..........
Tra un cliente e l'altro la signora ci dedica attenzione da consigli aggiusta sfiorando i vestiti il corpo di Sara...
Ma la confusione nel negozio aumenta, noi si compra un completino intimo, un paio di olii per massaggi, e prima di andare via chiedo il prezzo per un vibratore a due punte da usare con due donne......
Prezzo assurdo 46cm ben 96 euro, troppo per il nostro budget, e con malincuore ci lasciamo gli occhi sopra.
Signora ci prende i dati per farci la tesserina sconto clienti e ci saluta gentilmente............
Arrivati in albergo chiacchierando tra di noi di quanto era porca la proprietaria si ride e si scherza, quando verso l ora di cena davanti ad una bella aragosta e berlucchino, squilla il telefono, numero sconosciuto, rispondo e dall'altra parte della cornetta c era la signora del sexy shop che mi dice: Ciao scusate la chiamata, mi piacerebbe giocare un po' con voi... Io guardo sara gli dico chi era e gli dico che la signora del sexy shop voleva far una bevuta e divertirsi, gliela passo telefonicamente e si metton d'accordo per vederci tutti e tre e fare una bevuta dopo cena..
E vai, dentro di me pensai.... Una donna matura che ci provava spudoratamente con noi, pensavo che certe cose accadessero solo nei film, invece quando meno te l'aspetti la ninfomane di turno è li che ti aspetta..hiahahhaha
Sara che è piu bisex che etero, fa un sorrisetto e sotto sotto si lecca i baffi..... Ceniamo e di corsa lei in camera a cambiarsi (le donne sono fatte cosi...se son belle voglion esser ancor piu belle)..
Arrivati in albergo, si toglie tutto, e si mette un vestitino talmente carino stile teen ager gonnellino scozzese rosso a quadri top bianco scarpe con tacco, e capelli legati a due treccine tipo studentessa, (tanto chi ci conosceva la'!!!!)
Arrivati al locale dell appuntamento, la Signora che chiamero' Wanda nome di fantasia ma nome idoneo, era li che ci aspettava, gonna leggera color estivo, camicietta sbottonata un bel tacco 12 come minimo perche era altissima, una bella 50 enne che a mio parere vende in negozio assai perche sa' conquistare e provocare i clienti...
Bevuta, risate, discorsi maliziosi, racconti nostri e storie sue di cose passate, si propone di concludere o meglio iniziare la serata in albergo, erano le 23,00 tutti andavano a ballare, ma noi altro obbiettivo andarci a divertire in un comodo letto d'albergo.
Arrivati in albergo lungo il tragitto lei ci era venuta dietro con l auto perche la nostra era per due posti, sento sara super carica e approfittando di una bottiglia di vodka in auto l aveva buttata giu' per perder ancor di piu l'imbarazzo iniziale..
Si sale in camera, wanda incomincia a baciare sara, mentre io preparo degli altri drink e mentre mi giro le ritrovo sul letto entrambe nude che si toccano e baciano..
Che spettacolo, io che la piu grande con cui ero stato era una 30 enne anche bruttina, mi vedo davanti una 20 enne acerba e una 50 enne con un fisico ancora curato.
Le lascio un po' fare quando Wanda mi dice di nn esser timido e che vuole giocare con tutti e due, mi tira giu i boxer e incomincia a leccarlo davanti a sara, che guardava e si masturbava, poi anche sara si dirige con la sua bocca vicino al mio cazzo sempre piu duro ed incominciano a dividerselo come non mai.
Apro una parentesi per dire che wanda era un abile pompinara, e riusciva a prenderlo tutto in bocca senza farmi sentir un dente (cosa che invece sara non è capace hihiih l esperienza aiuta e ha i suoi vantaggi)
Ci si scambiava i ruoli e passavo io a leccare le loro saporite passerine, sempre piu bagnate, le mie dita entrava una due tre alla volta senza problemi e il suo seno era cosi prorompente che quando provai la spagnola il mio cazzo scompariva.... Beh ora io non sono uno scrittore e quindi non posso scriver con precisione ogni scena, ogni particolare, ma vi posso spiegare che un rapporto con due donne è la fine del mondo...
Mentre Wanda leccava la fichetta della mia girl io me la scopavo a Pecorina facendolo entrare tutto dentro, la signora era abituata a bei cazzi, come si dice da noi mi ci voleva la prolunga, ma chi se ne fregava l importante era sfondarla, sfondarla sfondarla......
Dopo un oretta e mezzo di puro e sano sesso con stacchi di pausa per bloccarmi a non venire, presi non resistetti piu mi concessi una pausa, mi lavai il mio giocattolino e versai ancora un po' di vodka e red bull alle due combattenti..
La signora disse che doveva andar a controllare la macchina si rivesti di corsa e ci promisi di ritornare, noi un po' sconcertati ci si rimase male, forse avevamo detto o fatto qualcosa di male, forse era un po' pazza davvero e gli erano presi i rimorsi....
Ma non fu cosi ribusso' alla porta ed eccola con un sacchettino.... si fa riversar da bere e tira fuori un vibratore lunghissimo a due punte, e gli fa' questo è il Magnun per due da 46cm ce lo dividiamo............ bello rosso fosforescente (per chi guardera' il nostro profilo ho inserito una foto mentre sara lo sta' utilizzando non con lei ma con una ns amica coetanea di scuola)...
to be continue (se avro' 5 richieste di continuar il racconto )
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13 years ago
luccheselucchesina,
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Prima volta
Eravamo usciti a cena, doveva essere una serata tutta per noi ma stava finendo in una litigata, mio marito si lamentava come sempre del mio scarso interesse sessuale, del fatto che non prendo mai l'iniziativa e che non ci penso mai, non era vero ma non riusciva a capire che gli impegni, la casa, il lavoro,avevano la precedenza, ma il sesso a me il sesso piaceva ancora e molto. Ero davvero arrabbiata... "Continui a dire che sono sempre stanca, che non sono calda, non ho fantasie, non faccio nulla di nuovo e di provocante, non prendo mai l’iniziativa... insomma guarda non sono una "mattonella" fredda come pensi tu, se voglio mi faccio scopare da uno dei presenti!, Io ho più coraggio di te, attento, perchè guarda se continui mi alzo rimorchio il primo che capita e mi faccio scopare! non sono così ingenua, schizzinosa come pensi" Ma va, ridacchiava mio marito, "Tu sei troppo bigotta e solo una ragazzina e... restia ad ogni novità ... figurati" Ero troppo incazzata, odiavo quel suo sorrisetto scemo, mi guardo attorno e vedo due uomini seduti al tavolo in fondo alla sala. "L'hai voluto tu, considerala una scommessa e ricorda che quando scommetti con me perdi sempre" Mi alzo, mentre Lui non dice una sillaba e resta ad osservarmi ridacchiando, con passo deciso mi dirigo verso i due uomini. "Scusate se vi disturbo, posso sedermi" "Certo" dice uno dei due "stavamo aspettando il caffe" "Ho appena litigato con il mio uomo e mi serve un aiutino, posso tenervi compagnia?" "Ma il suo uomo è qui?" "Sì. è seduto la in fondo alla sala, si è comportato da stronzo" "E come? guarda che non vogliamo scenate" "No, non preoccupatevi è una sorta di scommessa" dico mordicchiando un grissino con un fare un tantino sexy: "Ma la riuscita... dipende.... anche da voi" Mi fissano increduli, mi sento abbastanza scema ma non devo darla vinta a mio marito. "Ma cosa le serve?" "Vedete, ho fatta una specie di scommessa con il mio uomo che sarei stata capace di rimorchiare qualcuno" I due si guardano negli occhi sorpresi. "Ma... è uno scherzo?.... Oppure lei è...." "No,no, non sono una mercenaria. Il problema è che continua a offendermi, insomma mi descrive come una sciacquetta, per niente sexy, incapace di qualsiasi fantasia e iniziativa e poi dice sempre che sono una frana a letto.. Voi che dite?" Mi osservano attentamente: "Lei è veramente una bellissima ragazza... Però su certe cose non possiamo giudicare..." dice uno dei due sorridendo. Intanto conosciamoci, "Io sono Laura voi come vi chiamate" "Noi Paolo e Roberto" "Roberto... come mio marito... speriamo tu sia più simpatico... posso darvi del tu vero?" mi ero sfilata una scarpa e con il piede lo stavo toccando all'interno coscia. "Si certo, spero di essere più simpatico e si direbbe che tu ci sa fare..." Mi avvicino a Paolo, in modo da vedere meglio mio Marito, che mi fissa da lontano ridacchiando, come lo odio!!! riprendo il mio lavoro con il piede in modo più deciso.. "Siete sposati?" chiedo osservando le mani e le fedi nuziali. "Sì. Le nostre mogli sono ad una cena tra colleghe di lavoro e noi poveri maschietti ci siamo ritrovati soli soletti..." "Poverini...." con una mano sfioro la gamba di Paolo seduto al mio fianco. Mio marito era più serio, iniziava a capire che non stavo scherzando... "Che programmi avete per questa sera" "Nulla di particolare, avremmo dovuto incontraci con un'amico dopo cena ma se tu ci proponi qualche cosa di interessante" Mi guardano, come in attesa... "Ok, voi dove mi portereste?" sentendo risposta così decisa sgranano gli occhi Paolo il più smaliziato dice "E tuo marito lo lasci qui? comunque mi sembri su di giri, non giriamoci tanto intorno, che ne dici di andare in un motel qui vicino a divertici" "Si certo lo lascio qui, la vostra è una proposta interessante si può fare" dico sorridendo guardando verso mio marito. Ci alziamo e ci dirigiamo all'uscita, mentre Roberto paga il conto. Esco con Paolo, arrivati alla sua auto mi dice "Allora... sicura" Con uno sguardo di ghiaccio faccio un segno d’assenso con la testa apro la portiera e mi siedo. Quando arriva Roberto mette in moto e parte, avevamo lasciato il locale ero in preda alla paura, ripensando alla cosa era una vera follia, ero su un’auto con due sconosciuti magari anche violenti... Mentre l’auto usciva dal parcheggio, continuavo a fissare la porta d’ingresso, sperando che comparisse mio marito a fermarci, avrei voluto dirgli di tornare indietro ma ero troppo combattuta, non sapevo cosa fare. "Senti, ti va che ci raggiunga anche il nostro amico" dice Roberto che stava telefonando. Rispondo si, forse presa dalla situazione e dai pensieri che mi frullano in testa. Dopo pochi chilometri L’auto si infila nel motel, Roberto scende a prendere la stanza, entriamo e parcheggiamo nel vialetto scendono io resto in auto "Su scendi andiamo dentro" dice Roberto mentre apre la porta della stanza, io ero diventata silenziosa, Paolo apre la portiera e mi prende per mano, avrei una voglia matta di scappare. Una volta entrati chiudono la porta, Paolo si butta sul letto per provarlo, devo andare in bagno la tensione mi ha fatto venire una gran voglia di fare pipì, avrei voluto non uscire più ma mi chiamano. Paolo si era gia tolto la camicia e Roberto stava facendo altrettanto, io sto in piedi vicino al letto, in silenzio. "Che fai? Non parli più adesso? non avrai mica cambiato idea" "E NO CAZZO! dice Roberto, non puoi farci questo! prima ci provochi ed adesso vorresti lasciarci così?" "abbiamo anche pagato il motel" potevi dirlo prima, comunque se non ti va lasciamo perdere. Mi rendo conto della situazione e spaventata dalle possibili reazioni, mi vedo oramai costretta a ballare quella musica che io stessa avevo scelto. "Avete ragione, sono stata io iniziare tutto quindi se volete vi faccio solo un pompino" "Va bene" dice Paolo "Però è un vero peccato tu non ti voglia divertire e poi potevamo evitare la stanza" Mi siedo sul letto e Paolo mi si siede accanto e inizia a slacciarmi la camicetta ma lo fermo. Intanto Roberto si era abbassato pantaloni e slip esibendo un membro eretto di notevoli dimensioni, si avvicina, io inizio a toccarlo, è una sensazione tattile strana è molto più grosso e diverso da quello di mio marito, lo porto alla bocca. Quando squilla il telefonino ho un sussulto spero sia un imprevisto che interrompa il gioco, invece no, è il loro l'amico che sta arrivando e chiede in numero della stanza. La situazione è surreale... Pochi minuti prima ero seduta a assieme a mio marito, ora stavo facendo un pompino ad uno sconosciuto. Anche Paolo intanto si era spogliato, si avvicina e riprende a slacciarmi la camicetta, Cerco di resistergli, dico "no dai solo con la bocca" "Si ok va bene ma almeno spogliati, noi siamo nudi" Intando che lo diceva aveva fatto uscire le mie tette e mi stava slacciando la gonna. Bussano alla porta speravo di vedere la figura rassicurante di mio marito, magari ci aveva seguito, ma non è lui, è il loro amico, interrompo il lavoro di bocca che stavo facendo si presenta facendomi qualche complimento visto che sono mezza nuda, si chiama Luca. Paolo continua il suo lavoro e mi sfila la camicetta, la gonna e poi le mutandine, ora sono nuda, con tre uomini, cerco di non pensarci e continuo a succhiare il cazzo di roberto. Anche Luca, nel mentre anche Luca si era spogliato, e Paolo stava dedicando le sue attenzioni alla mia figa, mi ero anche depilata e quanto pare apprezzava la cosa. "Avevo detto di no, faccio solo dei pompini Io a voi" "Dai non vorrai far divertire solo noi, hai una fighetta così bella... e poi... sei già bagnata" In effetti ero eccitata, sento che con due dita apre le labbra della vagina, lo lascio fare e apro le gambe, lu si inginocchia, per leccarmi. Continua a lavorarmi, leccando, infilando due, tre dita in figa è veramente bravo. Devo confessare a me stessa, che la cosa mi stava eccitando, stavo scoprendo forse un lato nascosto della mia personalità . Anche luca intanto si era anche lui avvicinato alla mia bocca con il cazzo eretto, anche questo diverso, non molto lungo ma tozzo, che strana situazione non avevo mai succhiato altri cazzi al di fuori di quello di mio marito e ora ne stavo succhiando due assieme, alternando il lavoro sui due cazzi, la cosa mi stava anche divertendo il fatto di essere con tre uomini sebrava passata in secondo piano, non mi imbarazzava più, anzi iniziavo a divertirmi. Paolo si era messo un preservativo, vedendolo, serro le gambe, speravo di non arrivare a tanto, non posso parlare sono troppo occupata con la bocca, ma faccio cenno di no con la testa. "Dai su ne hai voglia anche tu, si vede chiaramente" Mi accarezza ancora un pò in mezzo alle gambe, sono eccitata è vero... mi convinco a riaprirle, si posiziona davanti alla figa con il suo arnese in tiro, lo appoggia ed entra. Mi scopa per un pò poi lascia il posto a Roberto, mi scopa un pò po è la volta di Luca, si alternano tra la mia bocca e la mia figa, mi piace sentire cazzi di diverse dimensioni, ogni volta è diverso il modo con cui mi scopano, Paolo è il primo a venire lo sento pulsare e venire, Lascia il posto a Luca, che prende a scoparmi con incredibile foga non dura molto visto il lavoro di bocca fatto prima, anch'io vengo un prima volta, riprende Roberto che inizia a scoparmi mentre Paolo toltosi il profilattico mi da il suo cazzo da ripulire, poco dopo viene anche Roberto, non mi danno tregua, il Cazzo di Paolo è ritornato duro si stende e mi chiede di salirci sopra, lo faccio, mi infilò il suo cazzo nella fica, mentre Luca mi fa succhiare il suo cazzo per farlo ridiventare duro. "Adesso ti facciamo provare una cosa che non hai mai provato" dice "Dai Luca mettici anche il tuo" Luca mi viene dietro e punta il suo accanto a quello di Paolo, mi allarga un po la figa già occupata con due dita, lo sento entrare tutto, mi sento aprire come una mela, rimango senza fiato almeno per una diecina di secondi, fino a quando entrambi cominciano a scoparmi, mentre succhio il cazzo di Roberto, tre cazzi in una volta, non capisco più niente, oltre a scoparmi insieme, mi accarezzano e palpano, si alternano nella mia figa ma ho sempre due cazzi dentro, Roberto è il primo dai tre a venire toglie lo toglie dalla mia figa e mi sborra in faccia mentre gli altri due continuano a scoparmi. Vengo in un orgasmo violento e devastante, un orgasmo lunghissimo, interminabile, è la prima volta che grido dalla goduria sono talemente bagnata che mi sembrava fare pipì, accelerano il ritmo, li sento pulsare tutti e due raggiungono contemporaneamente l'orgasmo sborrandomi copiosamente dentro, per fortuna non è un giorno fecondo, almeno spero. Non avevo mai fatto una porcata del genere, sono distrutta, loro si alzano e iniziano a rivestirsi. Non riesco quasi a reggermi in piedi per tutto il tempo passato a coscie spalancate. La fica in fiamme ancora aperta e dolorante, però ero appagata e felice di averlo fatto. Dopo che mi sono rivestita mi hanno riaccompagnato a casa, con la promessa che ci saremmo rivisti, mio marito mi stava ancora aspettando, non mi chiede nulla, Gli faccio vedere i tre presevativi usati sporchi di sperma, anche se in realtà le scopate sono state di più, a letto dopo che gli ho raccontato tutto, o quasi, ha voluto scopare nonstante il dolore l'ho accontentato, mi sentivo in colpa, il suo cazzo mi sembrava piccolo. Non potrà più dirmi nulla, ho vinto la scommessa. Da quel momento la mia vita è cambiata in meglio ovviamente.
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13 years ago
admin, 75
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La prima vera lezione di Jessica
Questa volta venni convocata a Villa Ubbidienza da Master Vito, perchè dovevo impartire a Jessica, aspirante slave, una lezione di sottomissione. Anche se potrebbe non sembrare, io sono piuttosto timida e non mi piace imporre la mia volontà sugli altri. Ma sono però pur sempre una schiava e una schiava deve solo e sempre ubbidire. E così, dopo averne parlato con me, Mario richiamò il Padrone di Villa Ubbidienza fissando l'incontro. Appena varcato il cancello di Villa Ubbidienza, i soliti due loschi figuri ci vengono incontro e ci danno il benvenuto. Lì incontriamo anche Jessica e il suo fidanzato. Subito George mi impone di spogliarmi e io lo faccio senza replicare: consegno a George tutto quello che indosso, scarpe comprese. Poi mi tolgo i gioielli e li consegno a Frank. Ora sono completamente nuda e tutti e sei ci avviamo alla villa. Entriamo nella villa e veniamo condotti da Master Vito, che è seduto su una specie di trono. Dopo i primi convenevoli Master Vito si rivolge a me con tono deciso: "Sonia tu oggi sarai l'insegnante di Jessica e le farai apprendere le prime teorie della sottomissione completa. Jessica sarà la tua schiava, ma tu dovrai prima dimostare a lei come si affrontano certe prove di coraggio e sofferenza. Jessica soffrirà molto, ma verrà plasmata alla nuova vita da slave". Poi si rivolse a Jessica e le fece alcune domande: "Jessica sei sicura di voler diventare una vera schiava, pronta a soddisfare tutti i voleri del Padrone e dei suoi amici? Jessica sei vergine? Hai già avuto rapporti anali? Sei conscia del fatto che il tuo corpo potrebbe rovinarsi e subire torture e angherie di ogni tipo? Che cosa hai provato quando ti abbiamo marchiato i piedi?". Jessica rispose che era pronta a tutto, che la sua volontà di diventare una schiava per amore del suo fidanzato non era cambiata e che era pronta ad affrontare qualsiasi prova. Aggiunse che aveva già avuto rapporti sessuali e che non era più vergine, ma che non aveva mai avuto introduzioni anali. Per quanto riguarda i piedi, Jessica era molto rammaricata di avere sui talloni quelle due piccole lettere che stavano a significare la sua appartenza di schiava a Villa Ubbidienza. Jessica si vergognava di avere quei piedi rovinati, a tal punto che disse che non sarebbe più andata in spiaggia per tutta la vita! Solitamente un'apprendista slave viene sottoposta a torture e sofferenze seguendo lo schema SVA, ma per Jessica Master Vito disse che voleva rivoluzionare il tradizionale "modo di studio". La sigla SVA sta a significare Seno, Vagina e Ano, ossia le parti del corpo della schiava che vengono prima interessate dalle lezioni del Master. Infatti un'apprendista schiava normalmente subisce torture prima al seno, poi alla vagina ed infine all'ano. Ma come già detto, Master Vito aveva previsto un diverso percorso di studio per Jessica. Master Vito mi chiese di spogliare Jessica, aggiungendo che il primo ostacolo per una slave è quello di superare la vergogna di mostrarsi nuda agli altri. Io dissi alla giovane ragazza: "Posso spogliarti, sei d'accordo?". Master Vito mi guardò in modo feroce e mi disse: "Troia, sei ormai una veterana di Villa Ubbidienza e ancora chiedi alla schiava se puoi spogliarla? Non hai capito niente del sadomaso...". Jessica rispose che era pronta e intanto nella sala si erano radunati una dozzina di uomini, ansiosi di vedere la nuova venuta. "Jessica, dammi le scarpe", dissi io. Lei sfilò le scarpe e me le diede. "Ora ti toglierò la giacca e la gonna", dissi io a Jessica. Lei annuì con il capo e io le levai la giacca e poi le sfilai la gonna. Ora Jessica era rimasta con la camicetta e le calze, ma già i suoi capezzoli erano turgidi e facevano capolino dalla camicetta. Le levai la camicetta e poi le calze e Jessica rimase con la biancheria intima, mostrando un corpo invidiabile. I lunghi capelli biondi le incorniciavano il bel visino da giovane ragazza pulita. A quel punto Master Vito intervenne in modo perentorio: "Sonia togli il reggiseno a questa giovane fanciulla, così tutti noi potremo apprezzare il suo giovane seno". Io eseguii l'ordine e Jessica rimase con le sole mutandine. La sua pelle era candida e il suo corpo era ben modellato. "Ora togli a questa puttana anche le mutandine, la voglio nuda! Sbrigati", mi apostrofò Master Vito. Io sfilai le mutandine a Jessica e la sua figa ben depilata apparve in tutta la sua freschezza: lei tentò di coprirsi il seno e la figa con le mani, ma io glielo impedii, perchè se le avessi concesso di coprirsi, sarei stata certamente punita dal Padrone. Master Vito mi fece stendere su un tavolo di marmo per dimostrare l'utilizzo del gancio anale. Io mi distesi supina, in attesa di quella tortura dolorosa. Il gancio anale è un gancio in acciaio lucido, di buona sezione, che assomiglia tanto al manico di un ombrello e al quale è fissata una corda abbastanza corta. Il gancio viene infilato nel culo della "condannata", poi la testa della schiava viene sollevata e portata il più possibile all'indietro, verso la schiena; a questo punto la corda viene tesa e legata ai capelli della slave. Quando si è sdraiati su un duro tavolo con la testa reclinata all'indietro, si è portati con il passare del tempo ad abbassare il capo e, a quel punto, il gancio "tira" e preme sul buco del culo della schiava, provocando un immane dolore. Il buco viene slabbrato e si deve avere la forza di non chinare la testa, se non si vuole sentire il proprio buco dilatato oltre misura. Un uomo di Master Vito prese il gancio anale, mentre un altro mi divaricò le chiappe, mettendo in luce il mio orifizio. Io ero molto tesa per il compito ingrato di insegnante che mi era stato assegnato e non riuscivo a rilassarmi, ragion per cui il mio buco era molto stretto e assolutamente inviolabile. Master Vito si accorse di questo e disse al suo "operaio": "Spingi con forza il gancio nel culo di questa puttana, sfondaglielo senza alcuna pietà. Non avere paura di farle male. Non merita alcun riguardo. Spaccale il culo!". Mi squarciò il buco, provocandomi un grande dolore, che venne sottolineato da un mio urlo. Jessica, nel vedere la scena, si mise a piangere e a nulla servì il fidanzato, che la consolò dolcemente. Mi legarono i capelli alla corda collegata al gancio, mi lasciarono in quella posizione scomoda e affaticante per parecchio tempo e io fui costretta ad abbassare la testa: fu a quel punto che il gancio lacerò ancor più il mio buco, provocandomi altro dolore, unito ad un bruciore indescrivibile. Jessica piangeva, gli altri uomini chiacchieravano allegramente e io soffrivo le pene dell'inferno. E quel porco di mio marito? Mio marito godeva nel vedere la propria moglie/schiava soffrire in quel modo. Dopo tre quarti d'ora mi levarono il gancio dal buco del culo, che era completamente rosso e distrutto. Mi alzai dal tavolo e venni costretta a stare in ginocchio, in attesa della punizione di Jessica. Jessica venne messa al mio posto, anche lei supina, e Master Vito iniziò a palparle il culo. Poi le aprì le natiche e a tutti apparve il buchino vergine del culetto di Jessica. "Ma come è stretto... ah, ah ah. Ora ci pensiamo noi a sverginarti il culo, troietta da strapazzo!", disse il Padrone. Un uomo le tenne le chiappette allargate e Master Vito appoggiò il gancio al buchetto di Jessica. Era un confronto improponibile... ma non per la perfidia di Master Vito! Jessica pregò il Padrone di luibrificarle almeno il buco, ma lui rispose negativamente e incomincìò a spingere il gancio dentro il povero culo di Jessica. Spinse tanto forte che non ci volle molto a sfondare il buchetto vergine di Jessica, che lanciò un urlo lancinante. Poi Master Vito, incurante degli occhi ancora lucidi di Jessica, le disse: "Hai visto cagna che il tuo culo non è inviolabile? Guarda come ti abbiamo aperta... come si apre un'albicocca!". Anche a Jessica venne riservato il mio stesso trattamento: testa all'indietro, capelli legati alla corda collegata al gancio e... un bel riposino! Alla fine Jessica, stremata, dovette abbassare il capo e il gancio fece strage del suo povero buco del culo, che si dilatò enormemente con grande dolore. Era la sua prima volta e il dolore fu veramente grande. Master Vito è un uomo cattivo, ma anche intelligente, e capì che la povera Jessica aveva subito troppo per quel giorno. Io dovevo fare l'insegnante, ma la seduta fu conclusa anticipatamente per... il culo spaccato di Jessica! Master Vito mi disse: "Oggi abbiamo lavorato molto meno di quello che avevo previsto, ma non mi aspettavo una schiava dal culo vergine. Comunque tu rimani arruolata come maestra di sottomissione per la prossima volta. Non ti dimenticare!". Uscimmo dalla villa e questa volta io e Jessica raggiungemmo il cancello "vestite" allo stesso modo: nude, completamente nude, come mamma ci ha fatto!
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13 years ago
soniaslave,
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Vicini di casa, vicni nel letto (2)
Parte 2 Ho deciso. Busso, con una scusa entro, mi accerto che siano loro (qualche dubbio cel'ho ancora), e mi propongo. Loro sono a casa. Ho sentito che parlavano che avevano appena finito di mangiare e che oggi non lavoravano (benedette pareti sottili di Roma!). Io sono solo fino a domani sera. Alle 14 è abbastanza logico bussare per chiedere il sale? Credo di sì. Vado. -Ciao. Sono Antonio, il vostro vicino. Ti volevo chiedere se hai un po' di sale, l'ho finito- -Certo Antonio, entra. Io sono Maria. Ci siamo visti tante volte, ma non ci siamo mai presentati. Giuseppe sta facendo il caffè, ne vuoi un po'?- -Oh grazie! Volentieri. È tuo marito Giuseppe?- -Sì, siamo sposati da 5 anni. Vieni accomodati.- -Ma siete giovanissimi! Quanti anni avete? 30?- -34, entrambi. Giuseppe, lui è Antonio, il nostro vicino. Gli serviva un po' di sale. Oddio ma forse stavi cucinando?- -No tranquilla, volevo preparare la parmigiana per stasera e mi sono accorto che non avevo sale. Ho già pranzato anche io. Piacere.- -Piacere. Tu invece quanti anni hai?- -29. posso dirvi una cosa? Siete proprio una bella coppia. Giovani, affiatati e sembrate anche innamorati. Si vede che avete una bell'intesa. Vivete soli?- -Sì, ti faccio vedere la casa, vieni- -Con piacere- -Questo è il bagno, questo il salotto e questa è la camera da letto.- -Molto carina e arredata con gusto. Mi sembra famigliare. Oh grazie del caffè Giuseppe, che gentile a portarmelo fin qui. Dicevo, mi sembra di averla già vista questa stanza... mah. Forse mi sbaglio.- -Tranquillo parla pure, io e Maria non ci scandalizziamo mica, siamo aperti a qualsiasi rivelazione... anche noi è come se un po' ti conoscessimo- -Giuseppe dai, non essere volgare.- -Volgare, perchè? Dimmi tranquillamente, in che senso mi conosci? Anche io non mi formalizzo mica sai- -Beh sai come sono questi appartamenti. Le pareti sono sottili... si sente tutto. Anche quando tu e Fabio vi date da fare.- -Giuseppe! Sei un cafone!- -Tranquilla Maria, anzi scusateci se facciamo troppo rumore, non pensavamo si sentisse. Staremo più attenti le prossime volte.- -Dai figurati, siamo giovani anche noi. È normale che ci si diverta a letto.- -A proposito di divertimenti. Anche voi non ci scherzate. Ho visto che avete bel materiale con cui divertirvi...- -In che senso hai visto?- -Beh diciamo che ho molto apprezzato le vostre foto su desiderya, il sito di annunci.- -Ah! Beh almeno qualcuno le ha viste, avevo il timore che non ci cacasse nessuno. Proprio ieri dicevo a Giuseppe che forse dovevamo cambiare annuncio o mettere un video per attirare un po' di più. Finora non abbiamo mai concretizzato nulla con quel sito- -Se per questo neanch'io, finora.- -Ma qual è il tuo nick Antonio, a questo punto giochiamo a carte scoperte... hai visto il mio pisello, credo che anche noi potremmo vedere il tuo, non pensi?- -Perchè vederlo in foto? Volendo ce l'avete qui dal vivo...- Oddio che ho detto! L'ho fatto. Mi sono proposto. Ma il mio cazzo mi si è ritirato per la paura. Come andrà adesso? Cosa succederà? Loro mi sono molto simpatici e hanno parecchia carica sessuale. Credo proprio che anche io gli piaccio. Lei mi si avvicina. Mi mette una mano dietro al collo. -Ma vorresti dirmi che ti piacciono anche le donne? Se così fosse, non saresti niente male. Anzi, come sai, saresti il candidato perfetto. Perchè sicuramente saprai che a Giuseppe ogni tanto devo tappargli il buco del culo. Ma lui dice che le mie dita sono piccole...- -In verità non sono mai stato con una donna. Ma ho molta voglia di provare. Magari Giuseppe potrebbe insegnarmi qualcosa e tu indicarmi come farlo al meglio. Poi saprei tappare bene anche il buchetto di Giuseppe se vuoi. Magari mentre lui tappa uno dei tuoi...- -Che dici Giuseppe? Te la senti di prenderti la responsabilità di educare questo “verginello”? Da quello che abbiamo sentito che combina con Fabio, scusami se mi permetto caro Antonio, tu sei capitato proprio bene... mi sembra che vi alternate abbastanza nelle posizioni tu e lui, o sbaglio?- -Cazzo ma si sente proprio tutto?- -Diciamo che abbiamo sentito soprattutto te... dal punto di vista sonoro, sei un po' esibizionista...- -Sì ma al tempo stesso è anche timido, del tipo voglio e non voglio farmi sentire. Comunque credo che mi divertirò a farti conoscere il corpo di una donna. E tu Maria hai tutto da guadagnare, sia dai suoi errori che dai suoi progressi. Inoltre anche io non ci perdo mica, anzi, finalmente sarò scopato da un uomo, anche abbastanza esperto in materia.- -A quanto pare abbiamo tutti qualcosa da imparare qui.- -Sì ma c'è qualcuno che ha ancora qualcosa da mostrare...- -Beh Maria, l'educazione vuole che si accolgano bene gli ospiti, vediamo un po' come possiamo soddisfare il nostro nuovo amico- Io oramai ero imbambolato. Le loro parole sembravano il canto di due sirene. Non credevo di essere sveglio. La situazione erotica perfetta si stava svolgendo con me al centro come protagonista. Maria e Giuseppe mi si misero accanto. Maria mi accarezzava il collo, poi spostandosi alle mie spalle comincia ad accarezzarmi la schiena, scendendo fino al culo. Ci appoggia i palmi aperti delle mani e mi palpa un bel po', cosa che non ho mai disdegnato. Nel farlo si appoggia alla mia schiena, facendomi percepire i capezzoli attraverso i vestiti. Che magnifica sensazione percepire quella durezza su quella massa di seni morbidi. Mi trasmette un calore intenso lungo tutta la schiena. Nel frattemppo Giuseppe, con praticità tipica maschile, mi accarezza il petto e fa scorrere svelto le mani al mio pacco. Me lo soppesa con una mano, come a valutarne la consistenza, e all'improvviso, con l'altra mano mi attira la testa verso la sua e comincia a baciarmi profondamente. A questo punto allungo le mani sul culo di Giuseppe e lo stringo forte a me. Percepisco benissimo il suo cazzo duro sulla mia gamba. Maria riesce ad infilare le mani tra i nostri fianchi attaccati e mi slaccia la cintura ed i jeans. Me li abbassa fino ai piedi. Poi si siede a terra e mi slega lentamente le scarpe e mi libera le gambe. Giuseppe ed io continuiamo a baciarci con passione, la sua mano ora scorre sul mio cazzo sopra gli slip e le mie sempre attaccate al suo culo. Maria passa dietro di lui e gli sfila il pantalone della tuta. Le nostre bocche si separano. Ci togliamo le maglie e, contemporaneamente, ci giriamo verso Maria. Telepaticamente ci dividiamo i compiti: Giuseppe le sfila le scarpe e le sbottona i jeans, facendoli scorrere lungo le sue gambe; io le comincio a sbottonare la camicia nera, che in quel momento ha assunto una valenza erotica altissima. Mi balena alla mente l'immagine di una maestra sexy di qualche B-movie anni '70. liberata da quei vesti si siede sul letto, appoggiandosi sulle mani. Uno spettacolo altamente erotico. Non resisto dal fiondarmi sul suo collo e comincio a baciarla e a leccarle le orecchie. Lei sembra apprezzare e con la mano mi spinge a scendere verso il suo seno sinistro. Giuseppe le sfila anche il reggiseno ed insieme cominciamo a leccarle e ciucciarle i capezzoli. Ogni tanto glielo mordicchio, facendole emettere gridolini di piacere. Maria ci appoggia le mani sulla testa, invitandoci a non smettere. Intanto abbiamo afferrato i lembi dei suoi slip e li facciamo volare via. Per la goduria dei miei occhi vedo una fighetta bella curata e con solo una strisciolina di peli cortissimi al centro. Sono sempre più convinto di star sognando. Con la mia mano sinistra mi appoggio al suo interno coscia e comincio a palparla. La mia bocca è sempre sul suo seno. La mia mano sale, sono troppo curioso di toccare per la prima volta una figa. Arrivo all'inguine ma Giuseppe mi afferra violentemente il polso. Cazzo, penso, ci ha ripensato e non vuole più continuare. (Continua)...
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13 years ago
Cockincam,
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Prova di disubbidienza a Villa Ubbidienza
Villa Ubbidienza è il luogo ideale per una schiava che deve avere un'adeguata formazione: dispone di molta attrezzatura e di persone valide, che hanno lunga esperienza nel campo del sadomaso. Master Vito è un uomo severo, ma giusto, che sa calibrare con precisione le punizioni da infliggere alle schiave. Anche alle schiave ribelli come me. Io e Mario decidemmo di ritornare per la terza volta a Villa Ubbidienza, per un'altra lezione di sottomissione. Io ero stata marchiata sotto i piedi e ormai non sarei stata più accettata da altre case di rieducazione, visto che quelle due lettere marchiate a fuoco stavano a "rivendicare" la mia appartenenza a Villa Ubbidienza. Arrivammo alla villa al mattino presto, come ci era stato consigliato da Master Vito. Come sempre mio marito parcheggiò l'auto fuori dal cancello della villa e mi invitò a spogliarmi, dicendo: "Sonia spogliati, che metto i tuoi vestiti al sicuro nel bagagliaio". Quella mattina l'aria era frizzante e a me non andava di percorrere nuda il lungo viale alberato che conduce alla villa. Risposi perciò a Mario: "No, non mi spoglio. Ho freddo, mi spoglierò all'interno della casa, dove la mia nudità è essenziale. Suonammo il campanello e poco dopo, come sempre, apparvero George e Frank. Vedendomi ancora vestita, Frank si sentì autorizzato ad apostrofarmi così: "Signora, perchè lei è ancora vestita? Ormai conosce le regole e sa che una buona schiava non può percorrere il viale con gli abiti addosso. Si spogli, si spogli subito!". L'aria fresca del mattino e il modo in cui Frank mi aveva parlato mi indussero a non spogliarmi e a rispondere a tono a quel tipo strafottente: "Caro Frank, oggi non mi spoglio proprio all'esterno e lei non mi deve dare ordini. Io gli ordini li ricevo solo da Master Vito. Andiamo, non ho tempo da perdere!". George e Frank si guardarono con aria attonita e George mi disse che quella mia strafottenza mi sarebbe costata cara. "Prego, signora, le faccio strada", mi disse Frank con aria sorniona. Sapeva benissimo che la strada per la villa non aveva più segreti per me. Giunti alla villa, entrammo nel solito salone, dove ci aspettava Master Vito, che vedendomi ancora vestita ebbe un sussulto di sorpresa. George, impaziente di farmela pagare, si rivolse a Master Vito, dicendo: "Signore, questa insolente non ha voluto spogliarsi. Ha detto che faceva troppo freddo e ha aggiunto che lei non prende ordini da nessuno. Se posso esprimere umilmente la mia opinione... la punirei in modo esemplare per la sua baldanza!". Master Vito ringraziò il fido George. Poi si rivolse a me con tono imperioso: "Schifosa puttana, quindi ti sei ribellata agli ordini di George e Frank. Tu sei una lurida schiava e devi ubbidire a tutti gli ordini che ti vengono impartiti. Se ti hanno chiesto di spogliarti, ti assicuro che lo hanno fatto per il tuo bene... Ma tu ti credi potente... tu credi di poter fare il bello e il cattivo tempo, solo perchè hai due schifose tette, una sfrontata figa e un culo da sfondare. Ora ti pentirai amaramente di quello che hai fatto, perchè ti sottoporrò ad un'umiliazione forte... molto forte... anzi fortissima! Ah, ah, ah". Chiamò due degli uomini che stavano alle sue spalle e diede loro un ordine perentorio, avvicinando una mano al mio viso: "Questo bel fiore va coltivato. E come tutti i fiori ha bisogno della terra per crescere ed aumentare il suo splendore. E noi la piantiamo: nuda o vestita. Questo è il dilemma. Ma visto che non si vuole spogliare... Portatela fuori nel campo! Non la voglio più vedere qui dentro al caldo...". "Non capisco", balbettai io. I due uomini mi presero per le braccia, mi sollevarono e mi portarono fuori dalla villa, seguiti da Master Vito, da mio marito e da altri uomini. Solo George e Frank non ci seguirono. Mi portarono fuori dalla villa e raggiungemmo un campo alle spalle del fabbricato. Lì c'erano due buche, dalle differenti dimensioni e forma. Mi trascinarono fino alla buca più piccola, a sviluppo verticale: era poco profonda e poco larga. Master Vito disse ai due uomini: "Legate le braccia alla schiava all'altezza dei fianchi, perpendicolari al suo corpo.". Loro mi legarono le braccia e Master Vito continuò: "E ora calatela nella buca, ai vermi piace la terra e Sonia è proprio una bella vermetta! E mi raccomando, non svestitela, ha molto freddo questa troia". "No, non potete, che cosa volete farmi... voi siete completamente pazzi!. Noooo!", urlai con quanto fiato avevo in gola. Ma non feci in tempo a finire la frase, che i due aguzzini mi calarono nella buca. Per fortuna era meno profonda di quello che mi sembrava e le mie scarpe toccarono presto il fondo; ero infilata nella buca fino all'ombelico, che rimaneva però sotto al livello del terreno. Poi i due uomini si armarono di badili e iniziarono a buttare terra nella buca, attorno al mio corpo. Era la terra che era stata ammucchiata lì vicino e che proveniva dallo scavo della buca. Presto la buca si riempì di terra, che venne compattata intorno al mio corpo con badilate decise: ora ero immobilizzata. Solo la mia testa e parte del busto uscivano dal terreno. Master Vito girava intorno a me, disegnando dei cerchi perfetti. Mi guardava dall'alto in basso, con aria di compatimento. Poi mi disse in tono di sfida: "Avevi freddo questa mattina, vero schiavetta? Ma come sei bella oggi con questo maglione color giallo; peccato per i tuoi pantaloni gialli e le tue scarpe anch'esse gialle... chissà come saranno sporchi di terra, ora. E peccato per questo maglione... era davvero bello... E' un vero peccato tagliarlo, ma non ho scelta". Chiamò uno dei suoi collaboratori e ordinò: "Tagliale una manica del maglione. Sì all'altezza della spalla". E quell'uomo tagliò la mia manica all'altezza della spalla e poi all'altezza del terreno, nel punto dove il mio braccio spariva nel terreno. Poi passò all'altro braccio e fece la stessa cosa. Anche il "resto" del maglione venne fatto a pezzi e poi la camicetta subì la stessa infausta sorte. Ero rimasta con il reggiseno e il busto scoperto. Solo la parte del mio corpo, infilata nella terra, rimase coperta dai vestiti. Tagliarono le spalline del mio reggiseno e me lo levarono, lasciandomi con le tette all'aria. Il freddo fece subito "rizzare" i mie capezzoli, che vennero "amorevolmente" strizzati da più uomini. "Hai fatto colazione, piccola puttanella?", mi disse Master Vito, con ghigno beffardo. "Ora ti daremo noi da mangiare. Apri la bocca", poi invitò tutti gli uomini presenti a "devolvere" una piccola quantità di sperma alla povera affamata. Ad uno ad uno si misero in ginocchio davanti a me e si masturbarono. In poco tempo la mia faccia era coperta di sperma, i miei capelli anche e la mia gola era invasa da quel prezioso liquido caldo. Poi Master Vito venne raggiunto da Frank, che disse: "Povera Sonia, come sei ridotta. Perchè non la lavate un po'? La piscia dell'uomo farebbe al caso di questa poveretta...". Master Vito annuì e io mi ritrovai sulla testa gli uccelli di cinque uomini, che all'unisono iniziarono a lavarmi con la loro pioggia dorata. Altri si avvicinarono a me e io in un battibaleno fui lavata dalla loro puzzolente urina. Poi Master Vito ordinò di tirarmi fuori dalla buca, ma potei assaporare la "libertà" per pochissimi minuti. Mi venne ordinato di togliere gli indumenti che mi rimanevano e di rimanere completamente nuda. Frank ritirò i resti della camicetta, del maglione, i miei pantaloni e le mie scarpe ed infine le mie mutandine. Tutto era sporco di terra e anch'io mi sentivo schifosamente "sporca". Nuda e sporca, come un verme appena uscito dal terreno! Mi presero con la forza e mi depositarono nella altra buca, facendomi mettere alla "pecorina", con il culo in alto e ben sollevato. Nella buca era no fissati quattro paletti, a cui furono legati le mie mani e i miei piedi. Poi mi misero in testa un sacco di cellophane trasparente e fecero un buco in corrispondenza della mia bocca. Mi infilarono in bocca un lungo tubo di gomma, che poi capii serviva ad assicurare la mia respirazione. La buca venne riempita di terra, che attorniava completamente la mia testa e il mio corpo, dandomi un tremendo senso di soffocamento. Comunque la mia respirazione era salvaguardata dal tubo di plastica infilatomi in bocca, che sporgeva dal terreno e mi assicurava la giusta quantità d'aria. Alla fine solo il mio culo sporgeva dalla terra, ma il mio supplizio non era ancora terminato: improvvisamente sentii qualcosa che premeva sul buco del mio culo... e poco dopo sentii al suo interno un ortaggio lungo e duro. Era una zucchina lunga e leggermente nodosa, che mi dava una sensazione strana e particolare. Anche questa volta il mio culo era stata devastato! Quando mi tirarono fuori da quella scomoda buca, la mia pelle era sporca e il nio viso era visibilmente sudato. Mi portarono davanti ad un lavandino al quale era collegata una lunga canna e li mi fecero una bella doccia... gelata. "Ora puttana sei pulita, puoi tornare alla tua confortevole casina, con quel porco di tuo marito che si è masturbato davanti a tutti, mentre tu eri "sepolta"!", disse Master Vito. Prima di lasciarmi andare Master Vito controllò che la marchiatura a fuoco fattami la volta precedente sulle piante dei piedi fosse ben evidente, in quanto non voleva che una schiava docile e ubbidiente come me cambiasse la "scuola di rieducazione". Questa volta però non mi ero eccitata tanto, avevo solo subito umiliazioni e costrizioni, forse dovute allla mia tracotanza iniziale. Credo che la prossima volta, se ci sarà una prossima volta, mi spoglierò subito, preferendo il freddo ai patimenti che avevo dovuto subire.
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13 years ago
soniaslave,
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Notte di halloween
era la notte di halloween girovagavo in auto e ad un tratto mi arriva un mess da un numero che non conoscevo. avendo messi vari annunci in cerca di coppie, come alsolito poteva essere il solito bsx o gay che non legge attentamente gli annunci,quindi non gli diedi peso. dopo qualche minuto mi chiamo lo stesso numero e risposi. era una voce di donna mi chise chi fossi e cosa cercavo, risposi e le dissi che mi aveva cercato lei , mi disse di essere una coppia e cercavano un singolo ma non ricordavano il mio annuncio, e voleva conoscermi, risposi quando, e lei: stasera a casa nostra. rimasi stupito e le dissi: di dove siete? . erano a circa 150km da dov'èro. le chiesi se non avevano problemi ci avrei messo circa un ora e mezza. lei:nessun problema chiamaci quando sei a 10 minuti e mio marito ti indica la strada. cosi impostai il navigatore e presi quella direzione, per strada mi chidevo se poteva essere la solita buca ma mi ispirava fiducia e continuai. quasi giunto a quel paesello in montagna chiamai e rispose lui: chi sei? io :antonio .lui: ciao antonio sono mario, anna e in bagno . sei quasi arrivato? ed io : si sto per lasciare la strada principale. lui mi diede le indicazioni che segui alla lettera. mi ritrovai davanti a una casa a 2 piani sola in mezzo al nulla. lui appena vedendomi usci sulla porta accese le luci esterne e mi attendeva alla porta. parcheggiai, andai veso di lui un uomo sui 46 anni con capelli neri con una tuta, mi presentai ed entrai mi fece accomodare in salotto in attesa di sua moglie anna. iniziammo a parlare di noi e che loro amavano questi giochi el la tranquillità.poi arrivo anna, una donna di 45 anni biona un po bassina indossava una minigonna calze autoregenti tacchi alti maglietta e un maglioncino di lana che lasciava libera la scollatura , mi alzai e mi presentai.poi mario mi chise se poteva offrirmi qualcosa e comando anna a prendere da bere, le chiesi solo un bicchiere d'acqua e per lui un whisky lei ando in cucina porto un vasoio con dei bichieri una bottiglia di whisky e una d'acqua. lo poso sul tavolino dandomi le spalle e mentre versava l'acqua non potevo far a meno di notare il che sotto la gonna portava un perizzoma rosso che affondava tra le sue natiche ,mario mi guardava e disse: anna ma stasera hai messo le mutandine come mai non lei metti mai in questi incontri. lei lo gurdo e sorrise. lo dide da bere e si accomodo accanto a e mentra mario era sulla poltrona, chiaccierando le chiesi come mai lei non prendeva nulla e lei mi disse che avrebbe preso un po dal mio bicchiere e io gle lo offri poi disse che faceva un po freddo anche se mi sembrava strano dato che la casa era ben riscaldata e lei alveva un paghione pesante di lana. pero non mi feci sfugire l'occasione, offrendomi di riscaldarla io cosi l'abbracciai avvicinandomi a lei. lei mi appoggio la mano sulla gamba salendo e sentendo il mio mio cazzo sotto il pantalone che cresceva per la situazione andandosi a creare, mi girai iniziando a baciargli il collo facendo scendere le miemani sotto i vestiti togliendogli il maglione e poi la maglia tirando fuori il senoiniziando a leccarglielo tutto mentre amrio si toccava guardandoci dall altro lato.le sfilai la gonna baciandogli le gambe scesi fino alla figa , le tolsi il perizzoma e incomincia a leccarla . mario si alzo e lo tiro fuori mentre io la leccavo lei incominci a spompinarlo , sentivo i suoi umori la sua figa ben curata mentre al penetravo con al mia lingua facevo scivolare le lia mani sul suo corpo accarezzandogli un seno mentre mario giocava con l'altropoi ci demmo il cambio lui la masturbava lei mi abbaso i pantaloni e inizio a lavorare sul mio cazzo ormai in tiro, sentivo la sual lingia salire e scendere poi con fatica prenderlo tutto in bocca salendo e scendento, notai che mario si era rimesso al lato mastirbandosi lasciandola solo tra le mie mani. lei stesa sul divano col mio cazzo in bocca e a gambe aperte sentivo che al figa li abbandona e bagnatanon potei resistere che allungando al mano stimolandogli il clitoride, lei gemeva e continuava a giocare col mio cazzo, prendendogli la figa tra le mani notai che mario non le aveva allargato solo la figa ma anche il buchetto del culo non potei resistere che con dolcezza porovai a infiraci un dito , vedendo che le piaceva continuai a penetrarla con le dite sia il culo che la figa. poi la girai e mi si sotto di lei mettendoci nella mitica posizione del 69 lei succhiava e gurdava mario che godeva della scena, poi lei arrivo inondandomi dei suoi umori togliendo attenzione al mio cazzo e genendo con degli urli soffocati. mario disse: puttana sei venuta? nessun e mai riuscito a farti venire solo con la bocca , bravo antonio. lei per ricompensarmi riprese a succhiarmi il cazzo mettendosi a carponi accanto al divano dacendo sedere mario accanto a me e iniziando a masturbarlo poi un pompino a me a uno a lui , chiedendoci di arrivarli in faccia, ma cosa mi sembrava molto porca ma non riuscivo ad arrivare , mario stava per arrivare e lei lo prese tutto in gola , speravo che avrebbe fatto lo stesso con me cosi poi mentre stavo per arrivare aiutandomi masturbandomi da solo lei si avvicino e lo ingoio tutto per posi passarsi il mio cazzo sulle guance asciugando fin l'ultima goccia. si alzo e ando in bagno. rimasimo solo io e mario seduti soddisfatti sul divano mentre attendevamo lei che tornasse. mario disse: antonio ti e piaciuta la maia troia? e dissi che ci sapeva propio far a letto anna.ritorno anna e mi invito a dormire da loro vista l'ora e il lungo viaggio da fare . vidi l'ora erano le 5 del amttino e a contare che ero arrivato li all'1 non potei accettare ma avrei accettato la prossima volta se volevano, e lei: la settimana prossima ma sarai ospite a cena e dopocena,ok? a quell invito non potevo rinunciare anche perche il mio cazzo bramava anche la sua figa dolce calda unida e stretta.ma questa e un altra storia...
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13 years ago
amplex, 33
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Villa Ubbidienza: per me è una casa!
Mio marito è rimasto molto soddisfatto dalla prima nostra visita a Villa Ubbidienza, a tal punto che ha telefonato a Master Vito e ha richiesto un nuovo appuntamento per darmi una nuova lezione di sottomissione. Al giorno previsto arriviamo puntuali a Villa Ubbidienza. Mio marito parcheggia la macchina fuori dal cancello e poi mi dice con tono perentorio: “Spogliati completamente, tanto sai che a Villa Ubbidienza non puoi entrare vestita. Togliti anche i gioielli, devi essere completamente nuda”. Io ubbidisco, ricordando la passata esperienza nella quale ho raggiunto la villa completamente nuda. Mi tolgo la camicetta, le scarpe, la gonna, le calze, il reggiseno e le mutandine. Poi mi levo anche l’orologio, la collana e due anelli. Consegno tutto a mio marito che ripone la mia roba nel bagagliaio della vettura. Suoniamo il campanello e poco dopo arrivano ad aprire due nostre vecchie conoscenze: George e Frank, vestiti in modo elegante e con un’aria alquanto tenebrosa. George ci saluta e poi si rivolge a me, dicendo: “Complimenti signora, vedo che la lezione dell’altra volta è stata utile. Ha capito che le schiave non possono entrare vestite a Villa Ubbidienza”. Frank mi sposta i capelli da un lato e George mi mette un collare al collo con un lungo guinzaglio: mi fanno mettere a “quattro zampe” e mi tirano lungo il viale che conduce alla villa. Dopo un tratto di strada, supplico George di farmi alzare, perché le mie ginocchia sono molto provate. Lui accetta e mi permette di proseguire la strada in piedi. Quando arriviamo alla villa, Master Vito ci accoglie con grandi feste. A vederlo così non sembra neanche perfido, ma il suo incarico è quello di sottomettere le schiave, usando maniere violente. Master Vito mi fa alzare le braccia e si accorge che ho dei peli sotto le ascelle. Inoltre nota che anche la mia figa è pelosa e mi dice che una schiava deve essere completamente priva di peli. Chiama un suo collaboratore che deve curare la mia depilazione e quest’ultimo mi cosparge le parti pelose di crema depilatoria: poco dopo i miei peli cadono e basta una “passatina” di rasoio per rendermi liscia e vellutata. Anche il buco dell’ano viene depilato e rimane liscio e pulito, pronto per eventuali esercizi anali. Mi conducono in una stanza dove c’è uno strano attrezzo, costituito da due pali metallici affiancati orizzontalmente e da una struttura, anch’essa metallica, che li sostiene. E’ una specie di letto di tortura sul quale viene fatta stendere la schiava. I due pali molto ravvicinati non consentono di stendersi confortevolmente e se una rimane sdraiata per un po’ di tempo finiscono inesorabilmente per segnare la schiena della poveretta. Mi fecero stendere a pancia in su, mi fecero alzare e allargare le braccia e poi mi divaricarono le gambe che vennero alzate e fissate a ganci che pendevano dal soffitto. Mi legarono le mani con robuste corde. Per la testa non esisteva un supporto e dovetti necessariamente reclinarla all’indietro. Poi mi aprirono le grandi labbra della figa e mi misero due mollette a clip (una per ogni parte) che avevano dei lacci che mi girarono intorno alle gambe. La figa era così costretta a rimanere aperta e in bella vista. Poi mi misero altre due mollette a clip sempre sulle grandi labbra della figa e le collegarono, tramite una cordicella, agli alluci dei miei piedi. Così se avessi mosso le dita dei piedi, automaticamente le grandi labbra della mia figa sarebbero andate in tensione, provocandomi dolore. A questo punto venne verso di me Master Vito con in mano una candela, che accese con un accendino. Me la infilò nella figa e poi tutti se ne andarono, spegnendo la luce. Io rimasi sola con la sola luce della candela. All’inizio la cera che si scioglieva finiva sul pavimento, ma consumandosi la cera calda sgocciolava lungo lo stelo della candela e finiva nella mia figa spalancata. Provai un grande dolore e in più ero terrorizzata dal fatto che la fiamma si avvicinava sempre più alla mia figa. Iniziai ad urlare e riuscii a richiamare l’attenzione di Master Vito e dei suoi uomini appena in tempo. Pochi secondi ancora e la fiamma avrebbe lambito la mia pelle, con conseguenze che non voglio immaginare. Mi slegarono e mi fecero mettere sull’attrezzo a pancia in giù, legandomi mani e piedi alla struttura metallica. La testa era senza appoggio e dovetti reclinarla in avanti. Master Vito disse ad un suo uomo: “Vieni qui e allarga il culo a questa puttanella. Allargale il buco più che puoi, senza pietà. Dobbiamo infilarle lo speculum”. Il collaboratore di Master Vito eseguì l’ordine e mi aprì il buco con forza, dilatandomelo a dismisura. Io gridai per il dolore e lo supplicai di smettere, ma lui sembrava non sentire le mie suppliche. Master Vito prese lo speculum da un mobile e lo infilò nel mio buco senza trovare alcun impedimento e poi iniziò a girare la vite per allargare lo strumento. “Mi fate male, mi state spaccando il culo, basta… vi prego. Non resisto, mi sento il culo sfondato”, dissi io con un filo di voce. Ma quell’uomo continuava imperterrito a girare la vite e lo speculum si allargava inesorabilmente, fino a quando il mio buco non si dilatò più. Era comunque diventato una voragine e all’interno dello speculum venne infilata una candela, che “ballava”, tanto largo era diventato il mio buco dell’ano. Accesero la candela, che era posizionata più verticalmente rispetto all’altra che mi era stata infilata prima nella figa. La cera si scioglieva e colava lungo lo stelo della candela, finendo direttamente dentro il mio orifizio. Ciò mi causava molto dolore, ma se mi lamentavo ricevevo puntualmente un sonoro schiaffo sul viso. La candela si consumò e la sua fiamma arrivò a lambire la pelle del mio culetto. Solo allora venne spenta, con mio grande sollievo. Poi entrò nella stanza, accompagnata da due uomini e seguita dal fidanzato, una ragazza molto giovane ed attraente: aveva lunghi capelli biondi e occhi azzurri. Master Vito me la presentò: “Sonia ti presento Jessica. Lei è un’aspirante schiava ed assisterà alle torture a cui ti sottoporremo. Tu dovrai farle capire che una schiava si realizza quando viene sottomessa in modo deciso e anche violento. Dovrai trasmetterle un messaggio importante: solo il dolore fisico può dare soddisfazione ad una vera slave. Tu Sonia hai dato grande dimostrazione di saper subire qualsiasi umiliazione e di saper accettare il dolore con rassegnazione. E oggi dovrai superare te stessa… non immagini nemmeno che cosa ti aspetta!”. Alzai la testa e salutai Jessica, porgendole il mio benvenuto. Però il fatto di essere torturata ed umiliata davanti ad una ragazza mi poneva un po’ a disagio, forse perché ero abituata a soffrire solo davanti ad uomini, anche giovani, ma pur sempre di sesso maschile. Mi stupii nel veder che Jessica era completamente vestita: camicetta rossa, pantaloni neri e scarpe nere. Ero infatti convinta che le schiave dovessero entrare nude a Villa Ubbidienza, ma a quanto pare questa regola non doveva essere rispettata dalle aspiranti schiave. Mi liberarono dalle corde e mi fecero stendere sul pavimento, legandomi le braccia lungo il corpo. Poi mi misero delle cavigliere in pelle con una corta catenella ed abbassarono un gancio dal soffitto: collegarono la catenella al gancio e mi tirarono su per i piedi. Il mio corpo penzolava, la mia testa era a ottanta centimetri dal pavimento e le mie tette penzolavano anch’esse, in una posizione del tutto innaturale. Mi applicarono ai capezzoli clips con catenelle alle quali erano collegati alcuni pesi. A quel punto le mie tette venivano tirate verso il basso: furono poi attaccati alle catenelle altri pesi che peggiorarono la situazione. Ora le tette mi facevano male e tentai di ribellarmi, dicendo: “Toglietemi i pesi dal seno, mi state facendo male, le mie tette sono tirate allo spasimo!”. A queste parole Master Vito reagì in malo modo e diede ordine a Jessica di frustarmi in tutte le parti del corpo. Consegnò una frusta a Jessica, che iniziò a frustarmi senza convinzione. Jessica non mi frustava in modo deciso e per convincerla a “fare sul serio” ricevette a sua volta alcune frustate. Ma c’era una piccola differenza tra noi: lei era vestita, mentre io ero nuda! Jessica urlò per il dolore… non era ancora abituata a soffrire! Le frustate che ricevette la convinsero a frustarmi con violenza ed ora ero io a gridare per il dolore. La mia schiena si riempì dei segni delle frustate, mentre ad ogni frustata il mio corpo dondolava e le mie tette mi ricordavano, con dolore, della loro esistenza. Poi Jessica, su suggerimento di Master Vito, passò a frustarmi la pancia e anche quella parte del mio corpo venne messa a dura prova. Dopo un buon quarto d’ora di sane frustate, venni liberata da quella incomoda posizione. “Ora Sonia inginocchiati davanti al letto e appoggia la parte superiore del tuo corpo sul letto. Ti sculacceremo, come una troia come te merita”, disse George. Io eseguii l’ordine e George iniziò a sculacciarmi. Non riuscivo a rimanere ferma e oltre ad urlare, agitavo insistentemente il mio corpo. George si rivolse allora a Jessica: “Sali sulla schiena di Sonia e siediti sopra di lei. Bloccale le braccia con le tue mani. Non deve muoversi questa puttana”. Jessica si sedette sopra la mia schiena, impedendomi così di agitarmi. Venni sculacciata da George e da Frank, fino a quando il mio sedere divenne totalmente rosso. Ero imbarazzata, perché mai ero stata alla mercè di una ragazza, che poteva farmi soffrire malgrado la sua tenera età. Poi Master Vito mi ordinò di baciare Jessica, ma lei si ritraeva perché forse non aveva mai baciato una donna. Io afferrai la sua testa e la costrinsi a baciarmi con passione. Ora le nostre lingue giocavano insieme, procurando piacere sia a me che a lei. Frank ci ridicolizzò, dicendo: “Guarda le due lesbiche come sono innamorate! Fate schifo, siete due baldracche… vi pentirete amaramente del vostro comportamento. Ora siete entrambe di nostra proprietà… Proprietà Villa Ubbidienza”. Io al momento non capii… ma purtroppo la spiegazione di quelle parole non tardò a venire! Mi presero in braccio e mi portarono su un grezzo tavolo di legno, dove mi misero supina. Master Vito ordinò a Jessica, consegnandole uno straccio e una bottiglietta di plastica contenente del liquido, di pulirmi le piante dei piedi, che erano molto sporche. Avevo raggiunto la villa a piedi nudi e le mie piante erano veramente nere. Jessica mi pulì le piante in modo perfetto, passando lo straccio anche tra le mie dita. Mi presero nuovamente in braccio e mi portarono su una struttura metallica, in posizione “a quattro zampe”, dove venni legata saldamente tramite cinghie già predisposte. Mi aprirono la bocca e mi infilarono dentro una specie di "pallina" collegata ad un laccio, che mi venne bloccato dietro alla testa. Chiaramente quella "pallina" serviva a non farmi urlare. Anche la mia testa venne bloccata da un apposita struttura, ma potevo però girarla a destra e a sinistra. Master Vito mi disse in modo deciso: “Sonia, tu sei alla tua seconda lezione e ormai appartieni a Villa Ubbidienza. Non potrai frequentare altre scuole rieducatrici, all’infuori di Villa Ubbidienza. So che quello che ti sto per dire ti traumatizzerà, ma le regole sono regole e noi non possiamo aggirarle… Verrai marchiata a fuoco con le lettere V.U., che sono le iniziali di Villa Ubbidienza. Una volta che sarai marchiata, per tutta la vita dovrai tenere questo marchio, che sarà indelebile sulla tua pelle. Soffrirai tantissimo quando il timbro rovente “colpirà” la tua tenera pelle. Abbiamo deciso di marchiarti sotto i piedi”. Frank e George vennero incaricati di bloccarmi i piedi, tenendomi per le dita e per il calcagno. Jessica chiese di uscire, ma non le fu consentito. “Dovrai guardare mentre questa povera disgraziata soffrirà le pene dell’inferno, ma pensa che in fondo è solo una lurida schiava che non merita il minimo rispetto. La sua carne brucerà al contatto con il ferro rovente e speriamo che questa lurida cagna non svenga per il dolore”. Un uomo dal ghigno beffardo arrivò con in mano un lungo tubo in ferro con manico di legno, che mise sulla fiamma del camino. Alla base del tubo c’era un piccolo timbro con riprodotte due piccole lettere intercalate da punti: V.U. Poco dopo la parte finale del tubo divenne rossa e rovente. Io iniziai ad urlare a squarciagola, ma la mie urla veniva soffocate dalla "pallina" che avevo in bocca. Cercavo di agitarmi, di muovere i piedi per evitare quell’oggetto diabolico, ma le cinghie e le mani dei due uomini bloccavano ogni parte del mio corpo. “Verrai marchiata sulle piante dei piedi, nella zona sotto le dita, dove la pelle è leggermente più spessa, così proverai meno dolore, lurida cagna”, disse beffardamente Master Vito. Quando il “primo timbro” si avvicinò alla pianta del mio piede destro, avvertii un grande calore e poco dopo un dolore lancinante: la mia carne era stata incisa dal timbro e la mia pelle stava “bruciando” sotto la pressione di quel tubo maledetto. Jessica venne costretta a guardare, in quanto un uomo le teneva la testa in modo che non potesse evitare quella visione tremenda. Tentò di chiudere gli occhi, ma l’uomo gli strizzò un capezzolo per farla desistere dal chiudere gli occhi. L’uomo con il tubo in mano si assicurò che il “timbro” avesse deturpato il mio povero piede e una leggera fumata lo rassicurò. La mia pelle era ormai irrimediabilmente incisa. Rimise l’attrezzo sul camino e poco dopo ripetè l’operazione sul mio piede sinistro. Io ero completamente sudata e la mia bocca non aveva più saliva; l’uomo penso bene di togliermi la "pallina" dalla bocca e, dopo aver estratto il suo uccello dai pantaloni, mi pisciò direttamente in gola. Jessica chiese pietà per me: “Ma che cosa le fai! Non è un cesso la sua bocca, smettila ti prego”. Venne derisa e io venni liberata dalle cinghie. Non riuscivo però a rimanere in piedi per il dolore che avevo sotto i piedi: mi permisero perciò di rimanere in ginocchio. Poi presero Jessica e la misero sull’attrezzo che avevo lasciato libero io; lei cercò di divincolarsi, ma loro erano in tre e nettamente più forti di lei e la legarono completamente vestita con le cinghie. Le venne messa in bocca la “pallina” e poi Master Vito mi disse: “Vacca, togli le scarpe a Jessica… ora le faremo il lavoro che abbiamo fatto a te”. A quelle parole Jessica scoppiò in pianto, ma io non potevo fare nulla per lei. Con una stretta alla gola e camminando in ginocchio, mi posizionai dietro i piedi di Jessica. Le levai le scarpe e mi apparvero due piedini perfetti e curati, con dita affusolate e unghie laccate di rosso. Le sue piante erano lisce e vellutate, i suoi piedi non avevano tracce di calli e duroni. D’altra parte una ragazza così giovane non poteva che avere piedi belli e perfetti. Era un vero peccato rovinare piedi così belli. Cercai di prendere un po’ di tempo rimanendo dietro i piedi di Jessica in contemplazione, ma George mi buttò a terra, facendomi spostare con un calcio nella pancia. L’uomo del “timbro” mise l’attrezzo nel camino e poco dopo marchiò a fuoco il tallone di Jessica. Una piccola fumata, avvertì l’uomo che la pelle era incisa. Poi anche l’altro piede subì la stessa sorte. Ora tutte e due avevamo il marchio di Villa Ubbidienza: entrambe sulle piante dei piedi, una sotto le dita, l’altra sui talloni. Jessica venne slegata, ma quando cercò di mettersi in piedi svenne per il dolore. Poco dopo rinvenne e Master Vito ci disse che per quel giorno la nostra educazione era finita. Non riuscivamo a camminare e allora due uomini ci caricarono sulle loro spalle, come dei sacchi di patate. Io ero nuda, mentre a lei mancavano solo le scarpe. I nostri visi erano a contatto con i culi di quei due uomini, che percorsero velocemente il viale che conduceva all’uscita della villa. Eravamo seguite da mio marito e dal fidanzato di Jessica, che aveva voluto iniziare la sua donna ad un percorso di sottomissione, dal quale, una volta entrati, non ci si può più sottrarre. L’uomo che mi aveva trasportato chiese a mio marito di aprire il bagagliaio dell’auto e mi scaraventò dentro, come fossi un oggetto, e poi abbassò il cofano, chiudendolo. Non vidi più Jessica e non so dove lei fu “depositata”, ma sicuramente potè tornare a casa viva con il suo ragazzo. Dopo qualche centinaio di metri mio marito arrestò la macchina e mi tirò fuori dal bagagliaio. Mi rivestii e insieme tornammo a casa. Notai sul suo viso una certa soddisfazione per la lezione che mi era stata impartita. A lui non interessava molto del dolore che io provavo: a lui interessava solo avere al fianco una schiava docile e sottomessa come me!
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13 years ago
soniaslave,
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Last visit: 11 years ago
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Umiliazione
Ho conosciuto questa coppia qui su Desiderya... Si sono presentati all'appuntamento fuori dalla pizzeria lei con vestito nero sopra il ginocchio e tacchi alti, lui abito scuro. Come da accordi io avrei fatto il marito di lei, lui un nostro amico prima e poi la maggiordoma. Presi lei (Marina) sottobraccio ed entrammo. Seduti vicino io e lei cominciammo a parlottare ignorando completamente lui (Gianni). lei mi stringeva le mani sopra il tavolo... ogni tanto guardavamo Gianni e ridacchiavamo. Gianni era a disagio e diventò un pò rosso quando cominciammo a baciarci. Dopo la pizza io e Marina ci alzammo ed andammo in bagno... La feci appoggiare al lavandino le sollevai la gonna... e le sfilai le mutandine.. poi con il suo cell. la fotografai... aveva una micia liscia e gonfia... piena di gocce di rugiada... Mi prese il cazzo ormai duro in mano e poi in bocca e immortalai in foto anche questi momenti.... Tornammo al tavolo... ridacchiando cominciammo a guardare le foto senza mostrarle a Gianni... Ogni tanto facendo finta di niente lasciavamo che sbirciasse. Dopo il caffè gli dissi di andare pure a pagare che noi lo aspettavamo in macchina. Quando arrivò all'auto ci trovò sul sedile posteriore. Le mutandine di lei ormai piene di umori erano sul volante.. Ci accompagnò a casa. Come da accordi lui salì per primo e quando fu pronto ci fece uno squillo. Suonammo alla porta. Gianni ci apri nudo con un ridicolo grembiulino ai fianchi, una cuffietta in testa da cameriera, calze e scarpe con tacco sulle quali stava malamente in equilibrio.. In mano teneva uno spolverino. Lo guardammo e cominciammo a ridere di gusto... gli dissi di muoversi a servirci qualcosa.... Feci sedere Marina sul divano e le feci spalancare le cosce in modo da ammirare la sua micia strepitosa... e fradicia... Mi appoggiai al tavolo di fronte a lei rimirandola e coprendola di apprezzamenti anche pesanti.. Lei cominciò a toccarsi... ma le dissi di non farlo.. se voleva poteva strusciare un pò le cosce..ma poi doveva restare a gambe per aperte... Gianni tornò barcollando con un vassoio in mano... i suoi occhi guardavano le cosce oscenamente spalancate della moglie... poi si accorse che avevo l'uccello fuori... lo obbligai a succhiarlo di fronte a lei che guardava a cosce aperte il mio cazzo sempre più duro che entrava e usciva dalla bocca del marito.... Con il cazzo ormai durissimo mi avvicinai a Marina sempre a cosce aperte che lo guardava come ipnotizzata.... mentre Gianni barcollando sulle sue scarpette si metteva in un angolo... poi............ un bacio
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13 years ago
admin, 75
Last visit: 14 hours ago -
Io, lei, lui e........la webcam
Lei l’avevo conosciuta su questo splendido sito, ma fino ad allora ci eravamo concessi “solo” qualche videochat, io, lei ed il marito. Donna di gran classe, coltissima, in carriera e come spesso accade in questi casi, con tanta fantasia erotica, difficile da contenere tra le mura domestiche. “Lunedi vado a Milano per lavoro” mi disse, ed io che ormai le mura domestiche le avevo abbattute con la stessa forza di un bulldozzer a cui era andato di traverso la benzina, non mi lasciai sfuggire l’occasione e dissi “Oh che strano devo venirci pure io ho un incontro con un cliente” lei che in quanto ad intelligenza non era seconda a nessuno, timorosa forse che il marito potesse rimanerci male, del resto cuckold non era, senza esitare un secondo esclamò “Aspetta che guardo l’agenda non vorrei sbagliarmi….infatti mi sbaglio è martedi” Il giorno ero al lavoro quando arriva una telefonata “Ciao sono Valeria, scusami per ieri sera, io mio marito lo amo, però amo pure lasciar “sfogare” le mie fantasie erotiche e come sai ormai le mura domestiche non mi bastano più, io lunedi sarò a Milano” ed io “Amore guarda che l’avevo capito, poi anche a me tuo marito mi sta simpatico, vuol dire che gli faremo una sorpresa” . Era martedi e mancava una settimana, così come se niente fosse continuammo a chattare tutti e 3 la sera come niente fosse, si parlava del più e del meno, anche perchè la nostra era una bella amicizia dove il sesso era solo il contorno e non la portata principale, ed il marito forse per tastare il terreno, forse preso realmente da fantasie erotiche esclamò “Valeria perchè non vai lunedi a Milano, così incontri pure il nostro amichetto e se il caso lo inviti a casa per la prossima volta, così lo fai conoscere pure a me che sembra tanto simpatico” e lei “Amore, sono tanti anni che stiamo insieme, perchè io ti amo e non vorrei mai farti soffrire” e lui “Non ti preoccupare, se siamo entrati in questo mondo, è perchè fa piacere anche a me, l’importante è che poi mi racconti tutto” e lei “Sei l’uomo più meraviglioso del mondo” a quel punto intervennio io e dissi “Paolo non ti preoccupare ti faremo una bella sorpresa…grazie” Arrivò il Lunedi, partii tutto eccitato per Milano, del resto ormai avevo imparato ed ad apprezzare, la sua classe, la sua eleganza, la sua bellezza, la sua intelligenza, che mi sembrava troppo bello per essere vero, ma era vero, verissimo. Arrivato a Milano la chiamai “Valeria, amore, dove sei?” e lei “Amore, finisco questo incontro e ti raggiungo tu inizia ad andare in albergo, aspettami al bar che prendiamo qualcosa e facciamo due chiacchiere”. La vidi arrivare, elegantissima, profumatissima, le andai incontro e le baciai la mano. “Sono stanca morta, prendiamo un te e andiamo in camera che ho bisogno di una doccia” Saliti in camera, mi misi a guardare la TV, del resto io ero freschissimo, e l’incontro di lavoro me lo ero inventato, lei si fece la doccia, e si vestì, “Dai andiamo a mangiare qualcosa che ho fame” mi disse, acconsentii ed andammo in un bel ristorante del centro” Mangiammo molto leggero, infatti avevamo tutt’altro tipo di fame, e così rientrammo in hotel per le 22.00, l’orario delle nostre chat quotidiane. Lei mi guarò e mi disse “Ma tu non mi avevi parlato di una sorpresa?” ed io si certo l’ho gia preparata, è li sul tavolo e guardai il mio portatile, lei “Scusa non capisco, abbiamo lavorato tutta la giornata e tu pensi ancora al PC?” “Ma no aspetta e vedrai” ed accesi il PC, lanciai MSN “Eccolo è in linea Paolo, vuoi parlargli?” dissi io, e lei “Si dai fammi parlare con il mio amoruccio”, si mise al PC e parlarono 10 minuti del più e del meno, ad un certo punto lei esclamò “Dice Paolo che sorpresa volevi fargli?” ed io “Digli di restare su MSN che se gliela dico io che sorpresa è?” ed intanto mentre loro continuavano a parlare, spostai il comodino al centro del letto, dal lato opposto ai cuscini. Presi il computer, e lo portai sul comodino, con la webcam integrata rivolta verso il capezzale, salii sul letto e chiesi a Valeria di fare la stessa cosa, così continuammo a parlare tutti e 3, come era ormai abitudine serale, solo che si erano mescolate le carte, non ero più io ad ammirare le loro effusioni, ma da li a poco sarebbe stato Paolo ad ammirare le nostre e così giusto per riscaldare l’ambiente gia bollente come la magma dell’Etna per la verità, dissi” Paolo ti dispiace se Valeria, si sdraia sulle mie gambe mentre parliamo” e lui “No ci mancherebbe, altrimenti non te l’avrei nemmeno m”mandata” e si mise a ridere. Valeria che ormai aveva gli ormoni fuori controllo, con il volto iniziò a salire sempre più in alto, arrivandò li dove si fermò dando inizio alle danza, sbottonò il pantalone abbassò gli slip con le manine delicate, lo afferrò con decisionee se lo portò alla bocca, iniziando a dare delle sapienti “pennellate” con la lingua come una grande pittrice, guardai Paolo nella webcam, non sembrava tanto arrabbiato, anzi, forse anche lui aveva trovato la sua strada, era sbocciato il cuck che era in lui e così restò in silenzio a guardarsi lo spettacolo. Lei si girò e si mise con il bel culetto rivolto alla webcam, cos’ io da seduto potevo osservare il suo culetto e l’espressione sempre più cuckoldiana di Paolo, in preda ad una crisi orgasmica lei iniziò ad urlare “Si Paolo, leccami il culo dai dai, fammi sentire la tua lingua” ma Paolo restava in silenzio anzi il cuck che era entrato in lui, fece scomparire le mani sotto la tastiera, iniziò a toccarsi, come aveva visto fare a me, durante qualche nostra chat “bollente”. Valeria, donna dalla fantasia erotica e dalla malizia sviluppatissima, mi guardò e disse “Dai leccamela tu ora”, lo disse per cambiare posizione in modo da vedere Paolo in faccia nella webcam mentre gliela leccavo, e più gliela leccavo, più Paola si avvicinava alla webcam, più gliela succhiavo più urlava nel microfono, Paolo ormai aveva calato tutte le difese e pur non potendolo vedere, sentivo che stava masturbandosi. Io sarei andato avanti per ore, del resto leccare, succhiare morsicare, e sentire la partner tremare in preda a crisi orgasmiche è la cosa che mi piace di più, ma lei ormai era entrata nel ruolo, stavamo girando un film hard, in diretta per un solo e il più importante dei suoi ammiratori, Paolo, e così ogni minuto che passava diventava sempre più Porca, Porca con la P maiuscola, perchè le Donne come lei anche quando sono prese da porcaggine acuta sanno sprigionare classe ed eleganza, così mi fece mettere sdraiato con la testa verso il cuscino, mentre lei dandomi le spalle si inarpicò sul mio pene duro per quella che fu la più bella cavalcata a cui Paolo avesse mai assistito. La posizione non era stata scelta a caso, infatti in quel modo, poteva cavalcare, e contemporaneamente guardare la reazione di Paolo che ormai era li li per espodere anche lui, questa volta potevo ammirare contemporanemente le loro espessione sul monitor, sembrava che aspettassero quel momento da una vita, lei aveva abbattuto le mura domestiche, lui aveva finalmente capito di essere un cuck. Io stavo per esplodere, la voglia sopita per tanti giorni, quel ritmo indemoniato, stava per “Svuotare” lemie ultime energie, ma lei a lui voleva vederlo sempre più da vicino, voleva arrivare con lui, voleva arrivare per lui, e così si inginocchiò e mi offrì il suo bel culetto, più spingevo più lei avanzava verso la webcam, la fiorava, la toccava e con la lingua lasciava sul monitor tutto il suo desiderio, stavano per venire tutte e due contemporanemaente ma non erano mai stati così lontani. Ma la sorpresa ce l’aveva anche lei, o meglio il regalo per Paolo, lo tirò fuori dal culetto, se lo portò alla bocca e con le sue maestose pennellate, gli diede un ultimo tocco di colore, colore bianco latte, che ingoiò fino all’ultima goccia proprio li davanti la webcam, poi lo tirò fuori e con la lingua lo spalmò sula webcam quasi a volerne far sentire l’odore anche a Paolo, che in quel precisò istante esplose fisicamente e linguisticamente con un “Grazie per la sorpresa”….. Da quel giorno diventai il loro amico di famiglia, abbiamo fatto tante vacanze insieme, abbiamo riso, abbiamo pianto, solo una cosa è rimasta intatta, il loro grande amore, ebbene si perchè senza amore non si può avere nessun amico di famiglia, ed è per questo che io sono orgoglioso del loro amore e spero non finisca mai…ma mai finirà!
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13 years ago
EccitazioneMentale, 40
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La donna di tutti
Mio marito è portato a dominarmi, riducendomi solitamente al ruolo di schiava, ma quella sera volle impersonare il ruolo del marito cuckold. Aveva conosciuto per lavoro il titolare di un club privé e con lui aveva concordato una serata trasgressiva fuori dai canoni in cui avrebbe concesso la moglie a chiunque ne avesse fatto richiesta. Chiaramente chiese la mia approvazione a quel "progetto" bizzarro, Io, quando si tratta di sesso, non mi tiro mai indietro e l'idea di avere nuove esperienze mi eccitava moltissimo. Come già ebbi modo di dire in altri racconti, io amo il colore nero e quella serata mi sembrava adatta per indossare capi di abbigliamento neri ed eleganti. La preparazione fu molto meticolosa e il trucco mi impegnò non poco. Indossai un abito da sera, calze autoreggenti velate, scarpe con il tacco vertiginoso, reggiseno e mutandine in pizzo... tutto rigorosamente nero! Con mio marito prendemmo accordi preventivi, in quanto io dovevo apparire una single e lui si sarebbe seduto su un divano per vedere lo spettacolo. Personalmente non capirò mai che gusto possa provare un uomo nel vedere la propria moglie scopata da altri, ma a mio marito non feci questa considerazione, temendo che cambiasse idea all'ultimo istante. Solo il titolare del locale conosceva la nostra situazione familiare. Come in altri club privé esistevano stanzette appartate e locali comuni in cui troneggiavano grandi letti matrimoniali. Noi scegliemmo il letto matrimoniale "comune" dove io avrei potuto dare il meglio di me stessa di fronte a tanti uomini e donne. Entrammo nel locale e mio marito si sedette su un divano posto davanti al letto, dal quale avrebbe potuto vedere tutta la scena indisturbato. Io mi stesi sul letto e subito alcuni uomini si posero ai bordi dello stesso. Notai subito due bei ragazzi di colore e inizia a sperare che mi chiedessero qualcosa. Fu invece un signore brizzolato a rompere il ghiaccio: si avvicinò al letto e mi chiese se era gradito. L'accordo con mio marito era chiaro: non avrei rifiutato nessuno e avrei soddisfatto qualsiasi richiesta mi fosse fatta. Io risposi affermativamente al signore brizzolato e lui iniziò a baciarmi. Era veramente un bacio appassionato, di quei baci che non ti lasciano indifferente; la sua lingua si muoveva sulla mia, provocandomi eccitazione e libidine. Poi mi mise una mano nella scollatura, entrando nel reggiseno alla ricerca del mio seno nudo. Mi afferrò il seno, muovendo la mano con grande maestria, strizzandomi la tetta in tutti i modi possibili. Poi mi titillò il capezzolo, che ormai era duro e turgido, Mi sussurrò all'orecchio se poteva continuare, dedicandosi alla mia... parte inferiore! Io risposi di sì e lui mi sollevò la lunga gonna e raggiunse le mie mutandine. Le spostò lateralmente e infillò le sue dita nel mio pertugio. io ero bagnata e lui si complimentò con me per il mio stato... già avanzato! E come può una donna resistere ad un trattamento così particolare? Mi sollevò bene la gonna e mi sfilò le mutandine, gettandole all'estermità del letto; poi si levò i pantaloni e gli slip mettendo in mostra un uccello di buone proporzioni. Mi infilò delicatamente l'uccello fino in fondo e io provai una sensazione piacevolissima, sentendo questa dolce penetrazione. Iniziò a pompare, sempre con più forza e con ritmo sempre più accelerato, ma quando avvertì che io stavo per raggiungere l'apice del piacere si fermò di colpo, riprendendo poi in maniera lenta e delicata. Poi aumentò il ritmo, ma si fermava sempre quando avvertiva che stavo per avere un orgasmo. Quell'uomo ci sapeva veramente fare e inoltre pensava al piacere della propria partner, cosa che non tutti gli uomini fanno quando hanno un rapporto sessuale. Alla fine venimmo tutti e due all'unisono, con grandi gemiti da parte di entrambi. Lui mi ringraziò con l'intento di abbandonarmi, ma io lo pregai di farmi ancora compagnia, dicendo: "E il mio culetto, non lo vuoi?". Lui rispose affermativamente, ma aggiunse che a suo parere la cosa non era delle più raffinate, visto che ci trovavamo tra molti uomini e donne, che contornavano la nostra alcova. Io volevo avere un rapporto anale con quell'uomo e mi girai a pancia in giù, sollevando il sedere. Lui mi scoprì il culetto, mi allargò con le mani e fece scendere con grazia un po' di saliva nel mio buchetto. Poi il suo uccello, ancora tonico e performante, si infilò nel buco del mio ano, facendomi gioire per il piacere: "Dai, fallo con violenza, non rispettarmi... voglio essere sfondata proprio lì", dissi io. I presenti commentavano a bassa voce l'evento nei modi più disparati, ma tutti in modo abbastanza raffinato. Sembrava che il turpiloquio fosse stato bandito dalla faccia della Terra in quel privé. Mi trattò in modo deciso, ma molto coinvolgente. Alla fine mi chiese se poteva venirmi dentro e io acconsentii. Era la seconda volta che veniva in poco tempo, ma la quantità di sperma che versò nel mio ano fu davvero considerevole, a tal punto che quando mi sollevai lo sperma uscì copiosamente dal mio buchetto. Quell'uomo così interessante si congedò con un bacio sulla bocca. A quel punto i due ragazzi di colore, che avevo notato in precedenza, si avvicinarono al letto, chiedendo se la loro presenza fosse a me gradita. Io risposi affermativamente, in quanto onestamente speravo in questa richiesta. Si spogliarono e iniziarono a toccarmi e a baciarmi con grande classe. Le loro mani e le loro lingue erano davvero efficaci e provocarono in me più di un brivido. Due donne mi chiesero se potevano togliermi il vestito e io le esortai a farlo. Mi levarono anche il reggiseno e io mostrai con orgoglio il mio seno ancora abbastanza bello, malgrado l'età non più verde. Rimasi con le autoreggenti e le scarpe. Era bello fare sesso con le scarpe, anche se io solitamente preferisco farlo completamente nuda e libera da ogni costrizione. I due ragazzi mi scoparono prima davanti e poi vollero farmi provare, con il mio consenso, un rapporto a due. I loro falli erano di dimensioni veramente considerevoli, sia in lunghezza che in sezione, e l'introduzione nel culetto del secondo fallo non fu molto agevole, visto che la mia fighetta era già ampiamente dilatata dall'uccello che la "occupava". Comunque alla fine riuscì a penetrarmi dietro anche il secondo fallo. Mi sentivo veramente "ripiena"! Iniziò a pomparmi il ragazzo che mi aveva penetrato davanti, poi si fermò e continuò il ragazzo che mi aveva impegnato il lato B e poi tutti e due, alternativamente, cominciarono a spingere con forza. Che stantuffi avevano... paragonabili a quelli di una locomotiva a vapore! Questa situazione perdurò per parecchio tempo, anche se non so quantificare con esattezza quanto durò quel fantastico rapporto, Mio marito mi disse poi che oltre ai gemiti facevo qualche smorfia di dolore per i colpi "subiti", ma io sinceramente provavo solo piacere. E che piacere! Quando ebbero finito, mi venirono entrambi sui seni, ricoprendoli totalmente di sperma caldo e donandomi un piacere fino allora a me sconosciuto. Poi altri uomini chiesero di potermi avere e io acconsentii, come era stato previsto con mio marito. Però solo con i primi tre uomini provai sensazioni particolarmente piacevoli: con gli altri fu la solita scopata "quattro colpi e via". Alla fine della kermesse, una donna propose di farmi bere un po' di caldo nettare in un bicchiere del tutto particolare: la sua scarpa di vernice blu. Gli uomini che si masturbavano intorno al letto (e anche le donne che si toccavano) erano ancora molti. Il proprietario del locale ritornò a fare la stramba proposta di quella donna, dicendomi: "Visto che oggi è il tuo compleanno vuoi brindare con noi nella scarpa della signora? Spero che tu accetterai questa meravigliosa proposta!". "Ok va bene, berrò il vostro nettare... ma non più di una scarpa, però!", dissi io. Un fragoroso applauso si levò dai presenti. La signora si tolse una scarpa e la diede al primo uomo che dopo poco la riempì di sperma. La scarpa passava di mano in mano e si riempiva inevitabilmente di sperma... di tutti i colori... dal biancastro al giallastro! Non pensavo che una scarpa potesse accogliere tanto sperma, visto che poi non si trattava di una scarpa molto accollata. Ma penso che forse anche venti/trenta uomini abbiano dato il loro contributo e alla fine la scarpa era colma... di nettare. Mi porsero la scarpa e io accostai alle labbra la parte posteriore della stessa (dalla parte del tacco, intendo). Mi fecero aprire bene la bocca (per fortuna non ho carie!) e mi invitarono a bere lo sperma contenuto nella scarpa. Io lo feci "colare" dall'alto e poco alla volta lo inghiottii tutto. Poi venni invitata a pulire con la lingua l'interno della scarpa, che fortunatamente era anche nuova. Lo feci e restituii la scarpa perfettamente pulita alla proprietaria. Applausi, applausi e ancora applausi conclusero la mia performance.
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13 years ago
soniaslave,
42
Last visit: 11 years ago
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Al negozio di scarpe.....
….la Signora ha un paio di piedini niente male, ed io che ho una grande passione per i piedi, starei ore ed ore a calzarle e sfilarle scarpe, magari passando pian piano da elegantissimi stivali a sandali di tutte le forge che possano risaltare l´eleganza di uno smalto disegnato da Leonardo su delle dita scolpite da Donatello. “Queste le stanno proprio bene, ma dovrebbe provarle senza calze, per mettere in risalto la perfezione del suo piede, l´eleganza delle sue forme, la classe dei suoi colori” esclamo io in modo molto professionale. “Va bene me le dia che le vado a provare nel camerino” mi rispose la Signora “Eccole un 38, dovrebbero andare bene se ha qualche problema mi chiami che le vengo in aiuto” Passarono alcuni minuti ma la Signora era ancora chiusa in camerino, mi avvicinai alla porta ed esclamai “Signora posso aiutarla?” “Le scarpe sono perfette, il numero dovrebbe essere quello giusto ma non riesco a calzarle, se non e´un problema mi dia una mano”. Ed io che non desideravo di ascoltare altro, entrai nel camerino, del resto nel negozio eravamo rimasti solo io e lei, e l´orario di chiusura stava per avvicinarsi. Le presi il piede, passandolo sotto il palmo della mia mano, provai la stessa Emozione che un gallerista potrebbe provare toccando un quadro di un grande pittore, il piede era freddo le mie mani bollenti, e da questo shock termico, parti´un brivido che mi percorse tutta la schiena fino ad arrivarmi al cervello. Guardando il suo volto rialzandomi per chiederle come le stessero, capii´che lo stesso brivido aveva percorso anche la sua schiena, si leggeva negli occhi che le mie mani sui suoi piedi non l´avevano lasciata indifferente. “Mi stanno bene, forse leggermente strette sul collo del piede” mi rispose, ed io cominciai a massaggiarle il collo del piede, per riuscire a capire se fosse il numero giusto, ma soprattutto per riuscire a capire se fosse il “momento” giusto. Tra un massaggio e l´altro e tra un “Va meglio?” e l´altro, alzavo gli occhi per incrociare il suo sguardo, in un´occasione l´avevo scorta con gli occhi chiusi, gli occhi di chi sta per abbandonarsi a se stessa. Lei pero´ebbe la forza di dirmi iniziando a chiamarmi confidenzialmente col mio nome di battesimo “Gianni proviamo un numero piu´grande, perche´voglio comprarli, mi piacciono molto e poi quest´acquisto me lo ricordero´per il resto della mia vita” “almeno spero” aggiunse con un sorriso malizioso. Andai di la in magazzino e ritornai con il numero piu´grande, non feci in tempo ad aprire la porta che subito notai che Manu, questo era il suo nome si era messa in liberta´lasciando a coprire lo splendido corpo il solo abbigliamento intimo, di un´eleganza sopraffina, come il tanga intravisto in precedenza e lo charme con cui era entrata nel negozio lasciavano presagire. “Signora, mi dia il piede che gliela calzo io” esclamai e lei mi rispose “Gianni, chiamami Manu, perche´fino a 5 minuti fa ero una cliente come un´altra, ma ora, dopo il massaggio al piede, voglio essere di piu´molto di piu´”. In preda ad un turbinio di Emozioni, con la sola fortuna di essere molto calmo e quindi padrone della situazione, non osai ribattere null´altro che un “Grazie Manu”, presi il piede, iniziai a massaggiarle il collo, scendendo questa volta piu´giu´verso le dita con le quali inizia a fare conoscenza. Sentivo Manu vibrare, ad ogni massaggio un sussulto, e cosi´presi l´audacia di sdraiarmi ai suoi piedi e di sostituire le mani con la lingua, iniziai a leccarle le dita, con dolcezza, lentamente, salendo dalle dita al collo e viceversa, dopo alcuni minuti mi inginocchiai per salire con la mia lingua sempre piu´su. Le gambe erano uno spettacolo, un´autostrada del piacere, dove ad ogni casello corrispondeva un pedaggio gratificante, le nostri menti ormai erano un tutt´uno, casellante ed autista allo stesso momento in un continuo scambio di ruoli. Ero quasi arrivato alla fine dell´autostrada, quando sentii aprire la porta, strano di solito a quell´ora non arrivava mai nessuno, ed allora mi “parcheggio” alla prima area di sosta, spengo il “motore” che per la verita´era diventato di fuoco, e vado verso l´entrata, arrivo alla cassa e c´era un signore sulla cinquantina, “Come posso aiutarla?” esclamai, e lui “Manu e´qui?” bhe non ci misi poi molto a capire che era il marito “E dissi si e´di la in camerino che sta provando un paio di scarpe, ora gliela chiamo” e andai verso il camerino. Lei nel frattempo invece di raffreddare il “motore” lo aveva riscaldato ancora di piu´infatti la trovai schiena verso la porta, a masturbarsi con un dito infilato nella fighetta ormai bagnata come la Costiera Amalfitana in un giorno di burrasca. “Signora c´e´suo marito di la” le dissi per non fare insospettire lui, e lei “Gianni ti ho detto che devi chiamarmi Manu, fallo aspettare noi dobbiamo finire di provare le “scarpe”", senza perdermi dánimo ritornai di la e dissi “Se puo´aspettare 5 minuti finiamo di provare le scarpe e torniamo da lei”, “Si va bene” disse lui. Tornai in camerino e trovai Manu sempre piu´scatenata, ormai non poteva stare piu´da sola, ed infatti appena entrai, mi afferro´la patta dei pantaloni, e con stile, dolcezza ma anche avidita´lo tiro´fuori…….
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13 years ago
EccitazioneMentale, 40
Last visit: 13 years ago -
Bellissima serata
ciao mondo di desy....da poco in questo mondo ma con varie esperienze....questa è stata un'altra bellissima esperienza.....una mia carissima coppia di amici mi invitano a mangiare una pizza e invitano un'altra coppia....l'amica della mia amica si siede vicina a me e comincia ad osservarmi per tutta la serata,parlando mi stuzzicava facendomi delle domande su come amerei una donna e se le piaceva passare una serata con loro, chiamandola dopo pizza, io accettai, ad un certo punto dice alla mia amica che le piacerebbe pernottare in zona, quindi mi preoccupo per trovarle un B/B....quando finiamo di mangiare la pizza e li accompagno, lei mi chiede di salire e se non avevo mai giocato...io dico che avevo avuto qualche esperienza....lei va n bagno, io parlando con il marito scopro che le piace avere leccata la fica, mi siedo sopra il letto e aspetto, lei dopo qualche minuto si presenta con un vestito di seta chiuso solo con la cintura, si siede fra me e il marito e comincia ad accarezzarmi, io slaccio la cintuare e comincio a succhiare i capezzoli e con la mano accarezzavo la fica che diventava sempre più bagnata, ad un certo punto lei mi spoglia mi fa sdraiare sopra il letto e comincia a succhiare il mio cazzo fino a farlo diventare duro, il marito guardava seduto su un divano, appena ha finito di succhiarmelo, lo ha messo tutto dentro facendomi impazzire con i suoi movimenti, io mi giro la metto alla pecorina e lei con voce bassa e sensuale mi chiede di metterlo in culo, cosa che io faccio immediatamente....dopo mi chiede ancora che le piace sentire la mia lingua dentro la sua fica e ricomincio a leccare la sua fica e con le dite le dite le massaggio culo, lei mi dice che vuole fare un 69 per poi sentire il il mio caldo sperma nella sua bocca.....allora io l'accontento subito....mi ha succhiato tutto lo sperma e cominciato a risucchiarmi ancora sbattendomi fino a tarda notte...che serata.....stupenda.....dicendomi alla fine.....ci rivedreno era da tanto tempo che non godevo da pazzi....salutandomi mi diceva all'orecchio esaudirò anche il tuo sogno....fare l'amore con due donne...ciao
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13 years ago
tartaru05,
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Last visit: 9 years ago
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Croazia 2011, orgia di gruppo
Quest'anno abbiamo passato parecchio tempo in vacanza in Croazia, e proprio una sera di quelle, un po titubanti abbiamo fatto un giretto in un notissimo locale per coppie swinger di Rovigno.Stare tutto il giorno nudi al camping ci ispirava sempre qualche fantasia ma poi nessuna si è mai realizzata, fino ad allora...Entriamo nel locale, già conoscevamo il posto perchè a giugno una simpaticissima e bellissima coppia aveva voluto portarci, non c'è tanta gente, una decina di singoli e 6 o 7 coppie, singoli anche piacenti ma noi, inesperti con loro, non interessavano, le coppie presenti anche se tutti vestiti in modo molto sexy e provocante non ci attiravano e così guardandoci ci siamo detti che se almeno non fosse entrata una coppia carina ce ne saremo andati da li a poco.Nemmeno il tempo di dirlo ed entrano 4 coppie, tutti giovani, incredibile, tutti terribilmente sexy.Notiamo in particolare una splendida bionda, non molto alta ma molto molto sensuale con un bel seno stretto in un corpetto nero, e lui, poi soprannominato BIG GYM era davvero un bel ragazzo.Uno sguardo tra di noi e subito abbiamo inteso cosa sarebbe accaduto da li a poco, incredibile, come calamite si sono avvicinate a noi, erano italiani, di Roma, come le altre coppie, in vacanza tutti insieme e tutti molto simpatici e carini, qualche strusciamento, e senza renderci conto eravamo tutti nel lettone della sala di questo locale, due minuti e tutti nudi, le mani girovagavano come foglie al vento, accarezzavano membri durissimi e pulsanti e sessi umidi di desiderio, le dita delle donne stringevano arnesi di tutte le dimensioni, scorrevano su e giù dopo averli portati alla bocca per inumidirli e ingoiarli fino al possibile, anche due alla volta, le dita degli uomini stringevano seni, strizzavano capezzoli e frugavano tra le labbra dei sessi femminili ormai allagati e pronti ad accontetare e farsi accontetare dal maschio prescelto.Ogni tanto qualche singolo tentava di intrufolarsi con l'uccello in mano ma erano sempre respinti dalle donne se provavano a toccarle o dagli sguardi degli uomini se solo si fossero incrociati, era una festa a sopresa, tutta nostra, inaspettata, in pubblico visto che ormai il locale si era riempito e tutti facevano da spettatori, probabilmente non c'era nemmeno nessuno in privè ma stavano tutti a guardare.Finalmente qualcuno butta nel centro del lettone alcuni profilattici che le donne raccolgono e aprono con i denti strappandoli da un lato come assetate nel deserto, qualcuna lo infila con le mani, altre si prodigano con la bocca e nel tentativo di srtotolarlo fino in fonda ingoiano il bastone fino in fondo, cominciano le danze dei corpi, ansimi, gridolini ma non di dolore, le donne si baciano mentre sono scopate da uno dei maschi, gli uomini stringono i seni di quella più vicina mentre entrano nella patatina della femmina che gli sta sotto, c'è chi viene nel preservativo, chi se lo toglie e la donna con attenta maestria continua a muovere la mano tirandolo sempre più verso di se fino a farselo venire sul seno, fino a sentire gli schizzi caldi sbattere sul mento, fino a spremere l'ultima goccia rimasta, c'è chi invece è ancora attento a far godere la sua donna o forse quella di una altro, sta ancora leccando quel clitoride gonfio che esce dalle labbra di una passerina depilata lo lecca e con le mani stringe forte un seno sodo e con i capezzoli turgidi che una donna intanto stava mordicchiando mentre a pecorina era scopata da uno dietro di lei. Un orgasmo assale il corpo della donzella stesa al centro del letto che con le gambe oscenamente divaricate offriva il suo sesso e il suo nettare alla bocca di un bel ragazzo alto, abbronzato, muscoloso ma con una lingua dolcissima e lo si vedeva dalla delicatezza con cui leccava la ragazza tra le gambe, lui non era del tutto spogliato, era l'unico, aveva ancora i pantaloni, ma appena ripresa la ragazza lo tirò a se, gli slaccio cintura bottone e zip e abbasso i jeans non prima di aver infilato la mano dentro, forse per tastare la consistenza o forse per proteggere il pisello che da li a poco avrebbe voluto sentire dentro di se, senza nemmeno togliere del tutto i pantaloni al ragazzo si abbassò scivolando quasi giù dal letto, gli mise le mani sul culo e lo costrinse a scoparla in bocca, durò poco e lui si ritrasse dalla sua bocca per venirle su una guancia, lei non si diede per vinta e continuava a massiaggiarlo, a fargli scivolare la pelle su e giù, sicuramente sapeva cosa voleva e doveva avere in quel momento e non permise al ragazzo di alzarsi, lo girò, gli mise un profilattico rosso, forse al sapore di fragola e cominciò a fargli un pompino lento ma con un effetto aspiratutto come si vedeva dalle guance della ragazza che facevano quelle fossette come quando fai il verso del pesce.Intanto altre due ragazze stese ai lati tastavano a turno i testicoli del ragazzo che non si rendeva conto più di quello che gli stava succedendo. Una si alzò e si mise a del giovanotto dando le spalle alla ragazza che lo stava spompinando e subito ma molto lentamente da questa fu spinta in avanti fino a farla arrivare alla bocca del ragazzo, si sedette sopra e in pochi minuti gocce di piacere scendevano dal mento del ragazzo fino al collo, intanto bocca di fragola, dando le spalle al ragazzo salì sul letto mettendo le gambe ai lati delle sue ginocchia, si aprì con due dita una fighetta rosa con una riga di pelo appena sopra, con l'altra mano indirizzo l'uccello fino all'entrata, non lo fece sparire subito ma molto lentamente facendolo scivolare dentro e fuori con molta calma, sembrava volesse farlo morire, quel pene che già una volta era venuto ma che non era mai sceso di consistenza grazie alla sua bocca e alle sue mani piccoline ma con le unghie lunghe e colorate, gli graffiava delicatamente i testicoli tirandoli verso l'alto, poi all'improvviso cambiò marcia e lo fece entrare tutto, a smorzacandela andava su e giù assai velocemente, si mordeva le labbra, si premeva i seni con le mani, fece un cenno a uno dei compagni presenti e lo fece salire sul letto, in piedi, a gambe aperte davanti a lei e con una mano lo teneva, non era duro ma nemmeno molle, a metà strada, quella consistenza di un pisello che ormai ha goduto ma a cui un pompino provoca un piacere inverosimile. Fece godere il ragazzo dentro di se mentre lui era ormai schiavo a turno delle figehtte di tutte le ragazze presenti che una alla volta avevano voluto sedersi e godere di quella bocca avida.Noi immischiati in quel groviglio di corpi abbiamo finito con l'anticoncezionale per eccellenza, quello per via orale bevendo il piacere l'uno dell'altra e ingoiandone fino all'ultima goccia.Il giorno dopo eravamo tutti in spiaggia rigorosamente nudi a ridere e a scherzare, avevamo conosciuto persone favolose e chissà se l'anno prossimo avremo la fortuna di reincontrarli.
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13 years ago
dreamlove,
41/45
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