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la banca
A 18 anni iniziai a lavorare e per questa occasione andai a cercare una banca per poter depositare il mio stipendio. Ne trovai una con un direttore molto gentile e premuroso che ascoltava le mie difficoltà e mi consigliava. A poco a poco confidai a quest'uomo molte cose che non ho mai detto a nessuno.
Un giorno mi recai in banca aspettando l'apertura lui era già li mi aprì la porta e mi fece entrare invitandomi ad entrare nel suo ufficio e mi disse che ero bella, e io, imbarazzata risposi che non era vero. si mise al mio fianco ed inizio ad accarezzarmi mentre io ero li, immobile, non sapevo cosa fare poi mi prese e stretto a me mi baciò! stavano arrivando i dipendenti con quella scusa uscii dal suo uffici prelevai per poi recarmi al lavoro.
Qualche giorno dopo ricevetti una telefonata era la banca, era lui, con la scusa di firmare qualche documento mi disse di passare la mattina successiva che sarebbe entrato presto quella mattina per sbrigare alcune pratiche. L'indomani mi recai in banca come accordato entrai mi sedetti presi in mano una penna per poter firmare e mi disse che era una scusa per vedermi e potermi baciare ed accarezzare, era la prima volta che facevo sesso ero vergine e quindi ero imbambolata, non sapevo cosa fare mi abbraccio e mi tirò a sé con delicatezza mi slacciò ad uno ad uno i bottoni della mia camicia cominciò a baciare il mio piccolo seno si appoggio al muro e mi slacciò anche i pantaloni mi mossi anch'io gli sfilai la camicia slacciai la cintura e i pantaloni il suo cazzo era già duro lo sentivo già su di me mentre lui mi preparava toccando la mia figa.non capivo più niente ero ormai su un altro pianeta ero talmente eccitata che non mi accorsi che mi infilò il suo cazzo dentro di me ma poco dopo lo sentii eccome! Mi diede di quelle botte che pensavo di cadere... Mmmmm che goduria!!! Mi eccitai talmente tanto che ogni volta che poteva ci incontravamo proprio li in quella banca in quel ufficio dove lavorava l'adrenalina saliva sempre di più per il pensiero di venire scoperti ma non ci importava a tale punto che un giorno andai verso orario di pranzo lui era in ufficio e mi chiamò entrai e inizio a baciarmi con la porta solo socchiusa gli succhiai il suo cazzo duro che aveva già voglia di me per poi infilarmelo e riempendomi la figa di sborra calda trattenni il respiro per non urlare di piacere ci salutammo e andai velocemente a casa il suo sperma colava ancora mi lavai a quel punto mi chiamò e mi disse che aveva ancora voglia di me e ci diamo un'altro appuntamento ma questa volta a casa sua facendo sesso per ore ed ancora oggi quando possiamo ci incontriamo per divertici insieme.
Chissà se un giorno si possa inserire anche qualche suo amico per stimolare un pò il mio piacere di essere desiderata ed essere al centro dell'attenzione
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9 years ago
laraEfabio,
40/47
Last visit: 9 years ago
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confessione
Quando ammise d’aver pomiciato con un altro mi venne subito duro, l’idea che faceva indurire un altro cazzo mi eccitava e dopo la mia voglia di immaginarla con un altro aumentò, bastava che mi ricordasse quella pomiciata e l’eccitazione saliva al massimo.
le chiesi di dirmi tutto
Durante le nostre scopate, mi capitava di chiederle di raccontarmi una storia nella quale lei si comportava da troia con un altro e bastava che mi ricordasse quella volta che lo aveva preso in bocca che mi eccitavo moltissimo scopandola con furore.Tempo dopo andammo ad a una festa,lei un vestitino attillato che mostrava le forme e. seduta si intravedevano le mutandine, ballando le le guardavano il culo e la cosa mi eccitava, tornati a casa, la presi con forza dicendole: “ora mi dici tutto nei dettagli”.
Ansimando rispose: “ma proprio tutto?”
“Tutto” “va bene..allora ci ho scopato”
“E come è stato? dimmi tutto, la verità non inventare nulla”
“cosa vuoi sapere?” Ma non è che dopo ti arrabbi?”
“no te lo prometto…ma raccontami nei dettagli”
“ma sei sicuro?”
“no, mi fanno godere… glielo hai preso in bocca?”
“secondo te?”
“secondo me sì…dai …dimmi…”
“non ho ricordi precisi…so solo che lui mi faceva la corte da un po’ …io mi ero sempre rifiutata.. durante il pranzo in albergo dove ero quei goirni di vacanza senza te, come ti avevo accennato, pensavo a quante volte mi avevi detto che ti piaceva l’idea con un altro…e allora, salimmo nella sua stanza… non lasciavo intendere che ci sarei …indossavo un pareo sopra il bikini, cominciò a baciarmi e palparmi poi mi tolse il reggiseno e le mutandine, tutta nuda mi stese sul letto… era molto eccitato… glielo presi in bocca e poi cominciò a scoparmi, pensava solo a lui ma io godevo ugualmente tantissimo…non ci volle molto tempo e mi venne sul corpo…”
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8 years ago
Piero e Mara,
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Last visit: 8 years ago
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Nella Spa 2
Nella Spa 2
Mauro e Giulia
Fatto l’ingresso mi sento a mio agio e quel mix di sensazioni che avevo in macchina si tramutano in eccitazione pura . Entriamo e dopo esserci spogliati  cominciamo a girare esplorando il Club . Entriamo in piscina per scioglierci un pò , da lì si poteva vedere chiaramente tutto l’ambiente e le persone al suo interno. Successivamente curiosando qua e là usciamo nel giardino esterno , decidiamo di prendere un po’ di sole e per rilassarci entriamo nel idromassaggio . Troviamo al suo interno tre coppie . Due coppie si erano date appuntamento nel parcheggio e hanno pensato bene di entrare assieme nel club . Dai loro discorsi e chiachere ad alta voce ho capito che si sono conosciuti in comunity e poi organizzati per l’incontro in spa . Questa cosa aveva catturato la mia attenzione e non riuscivo a togliere gli occhi dal bellissimo gioco che i quattro facevano , le lei si mangiavano con gli occhi , si corteggiavano , si stuzzicavano le lingue si intrecciavano , seni con capezzoli duri turgidi che aspettavano solo di essere mordicchiati e assaggiati ,  gli uomini le lasciavano dolcemente fare pregustando quello che poi sarebbe successo . Francesca intanto parlava con la terza coppia che era vicina a noi Mauro e Giulia più o meno nostri coetanei e ogni tanto frequentatori del club . E’ nata subito una bella sintonia solari e semplici e di bell’aspetto come noi . Dopo pochi preamboli Giulia chiede a Francesca se avevamo avuto già delle esperienze in passato liì o in altri privè e lei rispose che per era noi la primissima volta in assoluto in questo eccitante mondo . Giulia ci stava letteralmente corteggiando valutando se c’era la possibilità di poter conoscerci meglio più tardi nella zona trasgressiva . Francesca molto cortesemente rispose che si poteva giocare in tutta tranquillità tra di noi , lasciando intendere ai due che non eravamo interessati ad uno scambio completo . Io e  Mauro intanto prendevamo del vino al bar , tra vari discorsi più o meno eccitanti mi raccontava che avevano avuto delle belle esperienze in generale anche fuori dal Club sia senza scambio che con scambio . Lui mi diceva che all’inizio era molto contrario nel sapere che la sua donna fosse posseduta da un altro uomo , ma aveva avuto una ipereccitazione quando poi una sera si era trovati con una coppia in una situazione molto intrigante ed era successo . Una cosa che capii al volo dalle sue parole era l’importanza di trovarsi a proprio agio nella situazione e godere nel vedere impazzire dal piacere la proria donna in qualsiasi occasione Tutto il resto sono falsi pragmi o paranoia . Ritornati dalle nostre lei con il vino in piscina  e lo porsi alle donne e dissi “ con un pò di alcool in corpo cadono le inibizioni “ . Scambiammo ancora qualche parola finendo il vino e di comune accordo ci dirigiamo al piano di sopra . Ci si presentò un ambiente soft luci e musica soffusa entrammo in questo corridoio e notammo che in una stanza c’erano i quattro che avevamo incontrato nel idro che giocavano tra di loro , la vista era eccitantissima uomo in piedi sul letto che se lo faceva succhiare dalla lei in ginocchio con il suo sesso nella bocca dell’altra lei e infine l’altro uomo rimasto che leccava il sesso della lei sdraiata in un trenino dove gemiti e mugolii facevano da cornice alla musica soft. Intorno al letto quattro singoli che masturbandosi aspettavano un cenno a debita distanza non invadendo quel equilibrio armonioso . Le donne passarono poi in una cavalcata forte e violenta a smorzacandela sopra i loro uomini e accennarono ai singoli di inserirsi nel gioco tra le coppie . Le donne avevano due cazzi in bocca ciascuna mentre i mariti da sottole scopavano facendo ballare i seni delle due che tra una stantuffata e una succhiata godevano intensamente  . Dal cambio di luce e distratti da un ambiente molto eccitante  avevamo perso i nostri compagni di gioco . Proseguimmo poi nelle stanze accanto e trovammo Mauro e Giulia che erano entrati in una stanza con due letti rotondi , uno fronte al altro . Sul primo c’era una coppia sdraiata  intenta a coccolarsi , la grossa macchia sopra il  lenzuolo faceva capire che qualcosa di eccitante era successo poco prima , nel secondo letto invece era occupato da Mauro e Giulia che erano già uno dentro l’altro muovendosi dolcemente e molto piano , lui sotto lei sopra con le mani di lui che le facevano roteare il bacino e scandivano il ritmo dei movimenti . Lei ci vide e ci invitò su quel letto , Francesca e io ci guardammo e accettammo l’invito . Il livello di eccitazione era al top Francesca cominciò a baciare Giulia che rimase sopra a Mauro continuando il suo sensuale balletto , poi volle anche assaggiare anche la mia lingua e tutte le tre si incrociavano . Giulia si avvicinò al mio orecchio mi disse Abbiamo capito le regole , solo orale che va bene per tutti . Guardai Francesca e i suoi occhi mi fecero capire che si poteva rompere il ghiaccio . Proprio in quel momento notai che Mauro aveva già la figa di Francesca in bocca che sportasi per baciare Giulia aveva preso i suoi glutei fatta accomodare sopra il suo viso . La lingua di Mauro esplorava la figa di Francesca dal clitoride duro a dentro le carnose labbra leccando tutto al suo interno assaggiando gli umori che ne fuoriuscivano . Mauro usava la lingua lentamente ritmicamente ascoltando i sussulti di Francesca intanto Giulia sopra al suo cazzo aveva preso in mano il mio atrezzo che già duro per l’eccitazione sembrava scoppiare . Cominciò a leccarlo mordicchiarlo e infine lo vuole in bocca . Se lo infilò vogliosamente , sentii le guance con la cappella da quanto succhiava ,  chiudo gli occhi e inizio a impazzire di piacere . Un colpo di lingua una succhiata alla cappella dura un’altra lingua sulle mie palle , una lingua che sapeva dove andare era quella di Francesca che aveva lasciato il seno di Giulia . Apro gli occhi e vedo Due donne che giocavano con il mio cazzo mentre Mauro leccava continuamente la figa di Francesca e scopava la moglie. Un bellissimo quartetto aveva attirato altre tre coppie e qualche singolo che iniziarono a toccarsi . Mi distesi su quel letto con il cazzo dritto e Francesca si sedette sopra di lui cominciando a salire e scendere , salire lentamente e scendere di potenza facendomi entrare di forza dentro di lei gemendo e godendo . Giulia e Francesca erano nella medesima posizione e salivano e scendevano sui nostri cazzi baciandosi e sgrillettandosi a vicenda . Qualche singolo cominciò la fase del approccio toccando la pelle delle due donne , ma gli fu solo permesso di guardare e segarsi per non interrompere il magnifico gioco che si stavano facendo . Mauro fu il primo a chiedere di fermarsi poiché stava venedo . Non aveva intenzione di venire così velocemente e a dire il vero anche io non ero lontano dal’esplodere dentro Francesca . Loro cambiarono posizione e Giulia si mise a pecorina con la faccia tra le cosce di Francesca in modo da leccare il suo clitoride che era visibilmente grosso e duro mentre Mauro la prendeva da dietro . Tra un su e giù di Francesca uscivo dalla sua figa calda e sentivo la lingua di Giulia che assaggiava la mia cappella intrinsa di umori e le leccava il clitoride , poi dentro di nuovo  varcando la figa di Francesca e facendola urlare di piacere . Non so per quanto tempo siamo andati avanti così , ma ad un certo punto sentii un liquido caldo all’interno delle mie anche , Francesca gemeva a voce alta , respiro frettoloso affannoso ecco finalmente il piacere che stava provando si era tramutato in orgasmo e aveva schizzato in faccia a Giulia . Io cominciai a stantuffarla da sotto velocemente facendola sobalzare fino che riversai tutto il mio piacere nella sua figa non riuscendo a trattenermi dal sentirla così eccitata . Mauro continuava a scopare Giulia sempre più velocemente ad un certo punto baciando violentemente Francesca scaricava tutto il suo sperma caldo nella figa di Giulia che a sua volta veniva copiosamente nel sentire il marito schizzarle dentro . Francesca era ancora sopra di me , le tremavano le gambe per la posizione o per il magnifico orgasmo che aveva provato . Giulia con la sua lingua intanto ripuliva le mie anche e il mio cazzo da ciò che era fuoriuscito dalla figa di Francesca ; un mix di sperma umori e altro . Eravamo tutti sfatti dalla magnifica scopata e credo per qualche minuto ci addormentammo su quel letto tutti e quattro abbracciati . Vedemmo compiaciuti che anche le altre coppie stavano scopando sopra il letto fronte a noi facendosi rumorosamente sentire . Dopo un bacio di arrivederci salutammo Giulia e Mauro breve doccia e ritornammo al piano di sotto .
Continua …
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8 years ago
patatas,
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Last visit: 6 years ago
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il treno
Avevo
18 anni. Finalmente le vacanze estive, ogni anno le trascorrevo con
la mia famiglia in Puglia dai nonni, quell'anno i miei si
trattennero di più a Roma e mi proposero di partire da solo e loro
mi avrebbero raggiunto dopo. Accettai. Avrei viaggiato in treno da
solo (negli anni '60 non era così facile per un ragazzo di 18 anni).
Io tutto felice perché in poco tempo avevo realizzato il sogno di
indipendenza, e poi il giorno prima la mia amica più grande di me mi
aveva regalato il primo bocchino della mia vita ... ero alle stelle
...I miei conoscevano il capotreno e mi raccomandarono a lui. Infatti mi fece accomodare in uno scompartimento vuoto. Il treno partì, il viaggio sarebbe durato circa 10 ore. Ero seduto vicino al finestrino e mi godevo il panorama; entrò il capotreno lasciò il suo bagaglio e sorridendomi tornò nel corridoio, era sicuramente lo scompartimento a lui riservato quindi non sarebbe entrato nessuno. Abbassai un po' lo schienale della poltrona e mi distesi rilassato. I miei pensieri tornarono al giorno prima quando nella pineta al mare, al riparo dei cespugli, la ragazza mi abbassò pantaloni e slip iniziando una languida sega. Io ero al settimo cielo, ma volevo di più, infatti la spinsi all'ingiù facendogli capire di inginocchiarsi; lo leccò sul glande, poi passò a succhiarmi le palle una per volta, risalì l'asta prendendolo in bocca iniziando un movimento di vai e vieni molto lento. Sentivo la sua gola caldissima, succhiava divinamente, gemevo, i suoi movimenti si fecero più veloci, dopo alcuni risucchi scaricai una quantità incredibile di sborra nella sua bocca che non poté trattenere tanto che un rivolo uscì dai lati della labbra finendo sul mento. Il resto la bevve avidamente a più riprese. Al pensiero mi era venuto duro. In quel momento rientrò il controllore, cercai di ricompormi nascondendo alla meglio la mia erezione. Lui se ne accorse facendomi diventare rosso per la vergogna, fece finta di niente e mi disse di stare comodo. Si sedette vicino alla porta; parlammo del più e del meno, sulla mia famiglia, sulla scuola, ma notavo che il suo sguardo finiva sempre alla mia patta. Passò nel corridoio una bella ragazza, fece un apprezzamento sul suo bel didietro, sorridendo, mi chiese se avevo una ragazza, se avevamo fatto tutto e di non vergognarmi perché eravamo tra maschi. Risposi di si ma ci eravamo fermati solo ad alcune masturbazioni. Si meravigliò dicendo: "Ma come! Io alla tua età mi ero già fatto alcune ragazze e a volte anche qualche maschietto". Queste parole mi turbarono. Dissi che a me non era ancora successo, replicò: "Non è successo cosa? di farti un maschietto … o di essere fatto?". Non dissi nulla, lui non insistette.Si era fatta notte, il controllore andò a fare l'ultimo giro. Io nel frattempo pensavo e ripensavo a quelle parole e mi eccitai al fatto che si era scopato non solo le ragazze ma anche maschi e poi da attivo o da passivo? Spensi la luce, lo scompartimento era rischiarato solo dal blu della lampada notturna cercai di addormentarmi. Ero agitato, pensavo a prima. Arrivò il capotreno, vide che cercavo di dormire, chiuse le tendine e la porta con la sua chiave e si sedette rilassandosi. Dopo un pó credendo che stessi dormendo iniziò a toccarsi, abbassò i pantaloni, tirò fuori un cazzo che ancora morbido era quanto il mio in erezione. Guardava nella mia direzione facendosi un sega, il suo cazzo cresceva era arrivato ad almeno 20 cm. Si spostò sedendosi accanto a me continuando il suo lavoro di su e giù, con l'altra mano cominciò a toccarmi e a risalire la gamba, mi slacciò i calzoni, la sua mano si insinuò andando a toccarmi le palle. Le accarezzava con dolcezza, le soppesava, ne cercava la consistenza. Iniziai a sospirare facendo finta di svegliarmi, lui se ne accorse invece di lasciare il suo lavoro passò ad impugnare il cazzo e farmi una sega. Lo lasciavo fare, a me piaceva, ad un tratto mi lasciò e si tolse i vestiti. Ritornò da me e io come in trans mi lasciai spogliare e stendere sui sedili di velluto dello scompartimento, si mise tra le mie gambe, mi leccò i capezzoli, la sua lingua scese lungo lo stomaco, giocò con i pochi peli che avevo all'inguine, prese in bocca il glande e iniziò a succhiare. Ebbi un sussulto di piacere, succhiava meglio della mia ragazza, vedevo le labbra al lavoro andare su e giù facendo scomparire il mio cazzo in fondo alla gola, tremavo per il piacere. La sua mano andò ad accarezzare i testicoli, li prese in mano avvicinandoli alla bocca ogni volta che scendeva li leccava. Sentivo ormai che ero vicino all'orgasmo lui se ne accorse e accelerò i movimenti. Venni in maniera incredibile, non ne fece uscire nemmeno una goccia; nella poca luce notturna vidi la sua soddisfazione di avere in bocca la mia sborra nel mandarla giù lentamente. Si sedette prendendo fiato. Sussurrando disse: "Adesso tocca a te … se non l'hai mai fatto ti aiuto io … ". Si inginocchiò mettendosi quasi a sedere sulla mia faccia. Mi ritrovai con il suo cazzo che mi sfiorava il viso, lo prese in mano masturbandosi lo alzò e vidi le sue palle piene, disse : "dai ... leccale" avvicinandole alla mia bocca. Le toccai con la punta della lingua, poi presi confidenza e le leccai, erano liscie e calde sicuramente si era depilato, ci presi gusto, ad ogni passaggio cercavo di lambire i contorni del suo scroto con vivi apprezzamenti dell'altra parte. Si spostò lentamente all'indietro passando la parte sotto del suo cazzo sulla mia lingua e disse :"sei bravo, prometti bene ... adesso apri la bocca ed esci bene la lingua ...". Feci come mi aveva detto ed iniziò a passare la sua cappella rossa, vitrea e grande sulla mia lingua, aveva un sapore strano tra il dolce e il salato. La strofinava lentamente e a ogni passaggio la punta della cappella ormai umida cercava di entrare nella mia bocca. Lo sentivo ansimare, cominciò a scoparmi in bocca lentamente facendo entrare la cappella, la mia bocca produceva molta saliva, gemendo disse :"... siiii ... adesso chiudi , fai scorrere le labbra e succhia ...".Chiusi le labbra intorno a qual palo, lo sentivo tremare, iniziai a muovere la testa verso di lui facendolo entrare sempre di più. Il sapore era divenuto più intenso, gustoso, mi stavo eccitando, lui accompagnava I miei movimenti con il bacino, a volte lo sentivo toccare la gola. Era ormai 10 minuti che lo succhiavo, cambiammo posizione lui si stese sul divanetto del treno e io in ginocchio, di fianco, continuavo a farlo scivolare in bocca, ora ne sentivo per bene la lunghezza e la durezza, lui con la mano mi accarezzava la testa e le spalle, lo sentii arrivare alle mie natiche e accarezzarle, mi toccò l'ano, si bagno la mano con la saliva ungendolo e fece entrare un dito, iniziò ad andare dentro e fuori, provai era una sensazione strana tra il dolore e il piacere. Lo sentii dire :”.... aspetta … facciamo diversamente … “ ; si alzò e venne ad inginocchiarsi alla mie spalle. Mi spinse in avanti facendomi appoggiare con in gomiti sul sedile, lui era su di me scendeva con la lingua lungo la schiena, arrivò al mio culo e lo lambiva lungo tutto il solco, allargò le natiche e lecco il buco, una fitta di piacere mi pervase, lui insisteva, sentivo la lingua saettare ed entrare con molta saliva tanto che a volte mi colava sulle palle, risalì lungo il solco e la schiena all'improvviso sentii la presenza del suo cazzo umido insalivato duro e bollente che strusciava tra le mie chiappe, lo puntò sul buco e tenendolo in mano iniziò a spingere costantemente. Avvertii una fitta di dolore ma allo stesso tempo piacevole, il mio buco si arrese a quella spinta, lo sentii cedere e far entrare la grossa cappella, lui si fermò un attimo poi passò a spingere e ritirarsi entrando sempre di più. Rimasi meravigliato come quella grossa cappella e l'asta di 20 cm. era riuscita ed entrare nel mio culo , senza dolore eccessivo, pensavo a tutto quello che mi avevano raccontato sulle inculate, al dolore che si provava , io invece godevo di quella presenza bollente dentro di me che ormai senza più ostacoli scivolava profondamente nel mio retto. Lui cavalcava velocemente tenendomi saldamente per i fianchi, a volte si poggiava su di me, sentivo le sue palle sulle mie, cercava di far entrare qualche centimetro in più e ansimava. Una mano mi lasciò un fianco e prese il mio pene dicendo :”hooo!!! ti sfondo il culo, tutto dentro tieni …. ti piace eh …. vedo che ce l'hai durissimo … bravo ... avevo capito che volevi essere inculato … tra poco ti sborrerò nel culo … stai pronto ... godoooo ... “. Lo sentii spingere e irrigidirsi donandomi sei getti bollenti di sperma, fu una sensazione bellissima sentivo gli schizzi riempirmi tanto da sborrare nelle sue mani, quello che avevo nel culo enormizzò il mio piacere. Lo uscì piano per farmi assaporare ancora quella presenza, quando fu fuori un getto di sperma caldo traboccò dal mio culo, lo raccolse con un dito spalmandolo intorno all'ano facendomi sentire i bordi e mi resi conto di quanto era aperto. Ci sdraiammo addormentandoci.Le prime luci dell'alba illuminarono lo scompartimento, ero ancora nudo e delle chiazze biancastre molto evidenti avevano macchiato i sedili di velluto, il capotreno non c'era allora mi rivestii e andai in bagno a ripulirmi. Quando tornai lui era la, sorridendomi come se non fosse successo nulla, mi diede del caffè. Chiuse la porta un'altra volta e abbassò le tendine del corridoio, mi disse: “Sai mi hai fatto godere tantissimo stanotte … spero che sia piaciuto anche a te … però abbiamo interrotto qualcosa ...” io vergognandomi un po' risposi affermativamente con un cenno della testa. Mentre parlava si alzò slacciandosi i calzoni facendoli cadere a terra con i boxer. Adesso vedevo con la luce le fattezze di quel cazzo che mi aveva fatto godere quella notte, lungo almeno 20 cm con una cappella pronunciata e abbastanza grosso, due grosse palle pendenti. Mi piaceva, lui prese la mia mano e la portò sul suo cazzo e la iniziò a farla scorrere sulla sua asta facendo scomparire la cappella ad ogni passaggio, quel calore nelle mia mano mi piaceva, mi lasciò e io continuai ciò che mi aveva insegnato, stava diventando duro l'altra mano istintivamente andò a prendere le palle e accarezzarle sentendo un apprezzamento dell'altra parte. Mi disse : ” adesso riprendiamo da dove eravamo rimasti …” si mise di fronte a me in piedi, io ero seduto, avvicinò la cappella alla mia bocca, vedevo una goccia trasparente sulla punta, spennellò le mie labbra, quella goccia le bagnò rimanendo attaccata con un filo, sembrava miele, istintivamente con la lingua la assaggiai era salata ma dolce allo stesso tempo , approfittando di questa apertura della bocca mi fece scivolare il glande e una parte dell'asta all'interno. Ora ne sentivo meglio il sapore caldo e salato facendomi provare delle sensazioni stranissime . Mi prese la testa facendola muovere avanti e indietro, iniziai un pompino incredibile sembravo che non avessi fatto altro nella mia vita. Succhiavo e leccavo quella cappella con un gusto mai provato prima , cercavo di ingoiarlo più che potevo ma non ci riuscivo lui gemeva e tremava, allo stesso tempo stringevo le sue palle calde. Sentivo il suo cazzo che diveniva sempre più duro cambiare sapore ne apprezzavo il calore, provavo un piacere nuovo , avevo bisogno di bere, le labbra gonfie, formicolanti, la mia bocca produceva una quantità incredibile di saliva. Lui aveva gli occhi chiusi e la testa reclinata all'indietro godendosi il lavoro. Ormai sapevo quello che mi aspettava, mi avrebbe sborrato in bocca ma non volevo più evitarlo, ne avevo bisogno. Dopo alcuni risucchi e di rapidi su e giù mi pareva di sentire la cappella dilatarsi e vibrare, infatti non mi sbagliavo un primo schizzo violento caldo, appiccicoso si mischiò alla mia saliva , ingoiai liberando momentaneamente la bocca che fu riempita da altri schizzi sempre della stessa consistenza del primo, molto salati, gelatinosi e caldi. Lui in estasi diceva “non mandare giù, fammi vedere con la bocca aperta”. Ormai la mia bocca e la gola non potevano più trattenere tutto quel liquido, un po' mi traboccò dall'angolo delle labbra. Mi fece aprire la bocca per vedere il suo sperma abbondante che galleggiava all'interno poi mi ordinò di ingoiare. Io ubbidii bevendo in due riprese tutto il contenuto. Ne sentii la consistenza grumosa nel mandare giù ma non mi dava fastidio, anzi migliorava le mie sensazioni. Mi era piaciuto tanto da leccare anche quel rivolo che avevo sul mento. Lui riportò il suo cazzo alla mia bocca ancora bagnato dalla sborrata, lo succhiai e ripulii dalle ultime tracce di sperma. Mi disse :” sei stato bravissimo … non potevamo lasciarci così … adesso non ne potrai più fare a meno, ne avrai bisogno e cercherai sempre più sborra da succhiare e da bere“.Il viaggio finì, giù dal treno c'erano i nonni ad aspettarmi ma il mio pensiero era rimasto lì nello scompartimento, infatti come lui mi aveva detto avevo già voglia e bisogno di un'altra dose si seme caldo.
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3 years ago
Hulrich2,
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LA MIA SIGNORA
La Mia Signora “1° Episodio”
Terminato in anticipo gli impegni di lavoro, ero indecisa se tornare in motel e dare sfogo alla mia passione enfemme o recarmi in un centro commerciale per fare shopping, scelsi quest’ultima. Entrai in un centro commerciale grandissimo con tanti negozi. Feci un primo giro e selezionai quelli più interessanti, abbigliamento intimo e trucchi. Ero attratta da un negozio d’intimo che esponeva in vetrina diverse guepierre, reggicalze e vari articoli sexy. Era ben fornito, acquistai una guepierre con delle stecche che stringevano la vita, poi un bel reggicalze a balza alta e due paia di calze velate color carne e nero. Alla commessa, preciso che non era affatto interessata all’argomento, dissi che era un regalo e per la taglia poteva regolarsi sulla mia altezza. Prosegui gli acquisti in un negozio di trucchi, i prodotti erano davvero tanti e inizia a girare a vuoto, non sapevo cosa scegliere. Nel frattempo che osservavo i vari articoli passò una signora, bella elegante e truccata benissimo, mi passò d’avanti e sorrise. Mentre giravo e rigiravo tra gli scaffali la signora passò di nuovo e vedendomi in difficoltà mi chiese se avessi bisogno di un consiglio, chiaramente annuii lamentandomi della mancanza di personale. Spiegai che dovevo fare un regalo ad un'amica e lei mi consigliò alcuni prodotti. La ringraziai e ci salutammo. All'uscita pioveva, e vidi poco distante la bella signora. Mi avvicinai e gli chiesi se voleva un passaggio. Lei accettò, disse che era a piedi e abitava nei paraggi. Gli risposi che avevo la macchina nei parcheggi sotterranei e ci avviammo insieme verso l’auto. Usciti dal centro commerciale mi indicò la strada da fare. In auto la prima cosa che fece fu aprire la borsetta, tirare fuori il rossetto e passarlo sulle labbra.
“Se vuole lo metto anche a lei!” rimasi di stucco e prima che potessi dire qualcosa
“ha dei bei gusti, l'intimo che ha acquistato è carino, se ti va potresti provarlo a casa mia”.
“ma guardi è un regalo per mia moglie, sta scherzandoo!” “E poi come si permette!!”
Ero rosso per l’emozione, la paura e dal fatto di essere stata scoperta mi terrorizzava ma in fondo era quello che desideravo, un'occasione unica quella di stare con una donna.
“Casualmente ero nel negozio d’intimo e ho visto come osservava la guepierre e altri prodotti e poi la conferma l’ho avuta nel ritrovarti nel reparto dei trucchi. Scusami non voglio assolutamente crearti problemi, se non mi avessi offerto il passaggio non sarebbe successo nulla. Confesso che sono sempre stata attratta dalla bellezza dei trans e trav, e in cuor mio desideravo vivere un esperienza con una di loro. Averti visto così eccitato nel negozio d’intimo e nei reparto dei trucchi mi ha risvegliato vecchi desideri ecco è tutto, tu mi sembri una bella persona”.
Mi sembrava sincera e tutto di un fiato risposi: “Sono ormai diversi anni che appena posso divento Eilin, mi piace l’intimo e i vestiti femminili, mi travesto in privato è un mio segreto!”
“allora Eilin piacere di conoscerti io sono Eva”
Prima di salire nel suo appartamento presi dalla macchina la mia valigia preziosa. L'appartamento era carino e confortevole, lei gentilissima nei modi e negli atteggiamenti non proprio giovanile ma attraente, media altezza, capelli castano scuro seno abbondante, carnagione chiara, bellissima! riuscì subito a tranquillizzarmi e mettermi a mio agio. Parlammo del più e del meno della mia passione per la femminilizzazione e della sua attrazione del mondo bisex. Viveva sola era separata ormai da diverso tempo e il resto della famiglia era fuori per studio o lavoro. Prendemmo un te e poi mi chiese cosa avevo dentro la valigia, “il mio guardaroba” risposi. Aprii la valigia gli feci vedere il contenuto, abiti, intimo, scarpe, qualche dildo e plug. “Complimenti Eilin davvero un bel guardaroba” e mi accompagnò in bagno, mi dette l'occorrente per la barba e per rinfrescarmi. “Eilin fai con calma tra un po torno!”
Poco dopo lei tornò vestita in modo sexy con calze e reggicalze, tacchi altissimi, vestaglia trasparente rossetto rosso fuoco, gli feci i complimenti “sei stupenda” lei mi prese per mano e tutto nudo mi porto in camera, mi baciò sulle labbra, “ma che bella carnagione liscia sei depilata quasi meglio di me!”. Mi fece sedere davanti allo specchio e iniziò a truccarmi. Gli dissi che non amavo un trucco pesante, lei era d’accordo. Piano piano allo specchio vedevo la trasformazione in Eilin, si soffermò sulle labbra con rossetto rosso e un sottile contorno con una matita, poi continuò con orecchini, smalto alle unghie e una bellissima parrucca castano chiaro, una stupenda collana di perle che illuminavano il volto. Mi fece indossare un bellissimo reggiseno che strinse tantissimo e poi imbotti per fare un bell'effetto seno, poi mi fece indossare la guepierre appena acquistata e le calze, poi le mutandine di pizzo che mi stavano un po strette ma quando entrarono mi modellarono il culetto e dividevano i glutei in due, per ultimo le scarpe nere con tacco 10 queste erano mie. Mi fece alzare e guardare allo specchio, non riuscivo a credere che ero io quella li difronte! Ero bellissima!!! Poi Eva, aprì il suo guardaroba e mi fece provare un’infinità di abiti. Ero in estasi mi guardavo allo specchio e vedevo due belle donne! Parlavamo come due amiche e si davano consigli su come abbinare un capo con un altro. Camminavo nelle stanze con padronanza sculettando con movimenti sinuosi e sexy, mi sembrava di stare su una passerella di alta moda!!! Eva mi guardava e dava consigli su come atteggiarmi poi mi faceva provare un altro abito e poi ancora. Avrò cambiato almeno una decina di abiti!!! Alcuni non mi entravano, altri mi stavano stretti altri invece mi stavano bene. Alla fine scegliemmo un gonna nera in similpelle elasticizzata, una maglia nera collo alto con spalline a vista e una vistosa scollatura, sopra un giacchino Chanel che mi fasciava la vita e metteva in evidenza i fianchi e il culetto. Ero elegante e sexy, Eva era entusiasta e anche lei si vestì con una blazer aderente molto sexy.
Uscimmo fuori dal balcone, non pioveva più, eravamo eccitatissime, lei mi accarezzava i fianchi e la vita, era dolcissima, io le accarezzavo le cosce e l’inguine.
Rientrammo a casa, mi prese per mano e iniziò a spogliarmi fino a farmi rimanere con il solo intimo, anche lei si denudò, mi venne vicino e mi riempì di complimenti “sei una femmina stupenda” “bella sei una bella puttanella!” “scusa Eilin ma con quel culo e quel corpo sei solo da scopare”, ci accarezzammo e baciammo, il mio culetto era la sua principale attenzione, lo palpava, accarezzava, lo pizzicava e ogni tanto timidamente introduceva un dito nel buchetto. Aprì la mia valigia e prese un plug che lubrificò con la saliva, mi fece sedere sopra le sue gambe a mo di sculacciata, con il culetto bene in vista iniziò ad accarezzarlo insistentemente, introdusse un dito, poi due, io ansimavo eccitatissima, anche lei era eccitata e mi diceva “puttana! Sei una puttana rotta in culo” poi si scusava “scusa Eilin tesoro, scusa”, io inarcavo la schiena per mettere ancora di più in mostra il culo. Mi tolse le mutandine e iniziò a baciarmi il culetto, insalivava il buchetto poi infilò il plug con un movimento deciso, emisi un gemito di piacere. Mi fece alzare.
“amore sei una dolce puttanella, fammi vedere come sculetti”
“sii, per te faccio tutto” e cominciai a sculettare con il plug in culo, ero abilissima sui tacchi e i movimenti sinuosi mandavano in estasi Eva e poi era quello che volevo, esibirmi e fare la puttanella! Mi avvicinai a lei e gli accarezzai la passerina, era bagnatissima ed io eccitatissima con il cazzo durissimo che lei baciava e leccava. Continuammo così tutto il pomeriggio con carezze baci e giochi di puro erotismo. Continuavo a sculettare mi piegavo in avanti per fargli vedere il culo, poi nascondevo il cazzo tra le gambe e sembrava avessi la fica. Eva si masturbava, gli passavo vicino e mi prendeva il cazzo in bocca, io appena potevo le strizzavo il seno, gli leccavo la fica e il culo tondo. Ci ritrovammo abbracciate in camera come due amanti, non so Eva quante volte venne, io un paio. Eva mi coccolava e riempiva di complimenti e mi ringraziava per la carica erotica che riuscivo a trasmetterle. “Eilin, sei un bell’uomo, ma come donna sei una vera puttana!” Sorrisi. Andammo in bagno e facemmo la doccia e ci sistemammo un po'. Mi rivestii in abiti femminili questa volta misi le reggicalze e calze color carne, il mio reggiseno imbottito, indossai un vestitino nero che mi copriva fino alle ginocchia traforato nelle estremità e una maglia manica lunga di pizzo nero. Feci un trucco leggerissimo agli occhi, passai prima una matita verde scuro all’interno occhio, sfumai le palpebre con un colore chiare e una sfumatura marrone verso l’esterno, ripassai la matita sul contorno occhio con effetto orientale che mi piace tanto. Rossetto categoricamente rosso, parrucca castano chiara, la collana di perle di Eva, bracciali anelli e orecchini. Eva mi osservava mentre mi truccavo e mi dava dei consigli. Per ultimo mi spuzzò il suo profumo inebriante e molto femminile, mi strinse a se, mi bacio sulla guancia e mi morse il lobo dell’orecchio, “ti aspetto domani”. Gli lascia il mio numero telefonico e uscii dal suo appartamento per andare nel mio nido, un motel fuori città per assaporare quanto successo nel pomeriggio. In macchina mi rivedevo il film della giornata ero eccitatissima, non passò molto che Eva mi chiamò al telefono
“Eilin cara domani ti voglio vedere, ti aspetto”.
“Amore, la mattinata sono impegnata per lavoro, ci vediamo nel pomeriggio se per te va bene”
“certo che si, ciao amore buonanotte”.
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UN INCONTRO INASPETTATO
L’incontro inaspettato
Avevo prenotato un appartamento in un motel con box auto fuori città. Era la mia dimora fissa, il mio nido per vivere intensamente in incognito il mio mondo enfemme. Potevo entrare e uscire tranquillamente senza problemi vestita da donna, era principalmente un punto d’incontri per coppie. Anche questa volta alla reception presi la chiave del mio appartamento e mi diressi nel box auto. In casa una bella doccia inizia la trasformazione in Eilin. Trucco come sempre leggero con una particolare attenzione per il contorno occhi e le ciglia finte, intimo con reggicalze, calze velate color grigio antracite, reggiseno in tinta imbottito, collana di perle doppio filo, braccialetto di perle, anelli, Parrucca castano chiara e vestitino nero elasticizzato con ampia scollatura maglia maniche lunghe traforata. Mi guardai allo specchio e mi piacevo. Decisi di fare un giretto a piedi nel parco del motel, mi esaltava sculettare vestita in modo sexy. Misi nella borsetta la sigaretta elettronica, le varie chiavi, il rossetto, lo specchietto ed uscii fuori. Passeggiavo assortita nei miei pensieri quando all’improvviso fui avvicinata da un signore di mezza età che mi disse se mi disturbava. “no si figuri! il parco è di tutti e non mi da fastidio” parlammo del più e del meno poi ci salutammo. Ritornai nel mio appartamento mi ero appena tolta il vestito ero rimasta in intimo quando bussarono alla porta. “Mi scusi, sono il signore di prima, credo che abbia perso le chiavi dell’auto!” Guardai nella borsetta ed in effetti non c’erano, forse nel prendere la sigaretta elettronica mi erano cadute “aspetti che apro” mi rivesti e aprii la porta. Lo ringrazia e lui mi rispose che ero una bella donna anche se particolare, ma bella. Lo ringraziai e aprii la porta per farlo uscire ma continuò con una serie di apprezzamenti molto carini e nei modi e i termini di come lo disse ne rimasi lusingata, chiusi la porta e continuammo la conversazione
Disse che aveva frequentato dei travestiti ma carini e femminili come me mai. Lo ringrazia e gli confidai che era impegnativo mantenere un corpo ben curato e che lo facevo per il mio piacere, non cercavo incontri con uomini, ma il solo piacere di piacere. “Vedi Fulvio”, questo era il suo nome, “mi guardo allo specchio e mi eccito, mi trucco e mi eccito, sapere che ti piaccio mi eccita, ma finisce qui.” “peccato mi sarebbe piaciuto vederti esibire in uno streeptease” “ma guarda Fulvio non sono mica una puttana o altro, non cerco incontri con uomini” “no scusa e che mi piaci davvero non capita tutti i giorni un angelo come te!” dicendo questo mi accarezzo la guancia e con l’altra mano i fianchi. Be in effetti era una situazione stuzzicante e tra me dissi proviamo! Senza dirgli nulla accesi il televisore e scelsi un canale hard, inizia a danzare lentamente, lui si sedette sul divano e guardava estasiato, piano piano molto lentamente tirai via la maglia, poi ancora più lentamente il vestitino, rimasi in intimo, ero seducente e ne ero cosciente. Mi sdrai sul letto e assunsi diverse pose sexy per non dire porno, mi feci più audace gli passavo davanti e lo stuzzicavo, non pensavo fossi così troia. Lui era immobile, mi spinsi oltre, gli sbottonai i pantaloni e gli tirai fuori il cazzo. Dalla borsetta presi un profilattico lo misi sul cazzo e iniziai un pompino, era un bel cazzo succhiavo e leccavo, vidi il mio amico con il telefono in mano e gli dissi di non fare le foto, “no no tranquilla è una sorpresa” continuai a succiare e lui mi accarezzava poi all’improvviso sentii bussare di nuovo alla porta “è la sorpresa disse” si alzo di scatto, apri la porta ed entrò un altro signore. “Non aver paura stai tranquilla non ti facciamo nulla di male, ci divertiamo e basta”. Avevo paura, dissi che se non uscivano subito avrei iniziato ad urlare. “Tesoro stai tranquilla, vogliamo solo divertirci, se non vuoi andiamo via, dai tranquilla siamo persone per bene e quando mai ci capiterà, a tutti, anche a te un’occasione come questa?” “scusate ma per chi mi avete preso? Mica sono una puttana e poi il solo fatto di averti fatto entrare in camera non significa nulla! Caro Fulvio sei uno stronzo” Li invitai nuovamente ad uscire e lo fecero scusandosi di tutto.
Passarono alcuni minuti e bussarono di nuovo alla porta.
“Scusaci di nuovo, per farci perdonare abbiamo pensato ad un piccolo regalo per te!”
Aprii la porta e avevano una bottiglia di champagne e tre flùte.
Li feci entrare “sono astemia non bevo” li smontai subito
“ma apprezzo ugualmente”. Un flùte di champagne non si rifiuta mai anche se quasi astemio,
Dalla camera adiacente si cominciò a sentire ansimare e mugolii “be questo è un motel per incontri” e feci una risatina. Bevetti un alto flùte di champagne e dissi “adesso la faccio io una sorpresa a voi due topoloni, dove eravamo rimasti prima? A, lo streeptease”.
Solito canale porno in tv ed iniziai una danza lenta, sensuale, erotica, mai mi era capitato di stare enfemme con un uomo immagina due! Mi piaceva vedere l’espressione dei due, erano eccitati ed increduli allo stesso tempo.
Piano piano rimasi di nuovo con il solo intimo, avevo il cazzo che scoppiava e il buchetto bagnato!
“Eilin sei stupenda” “sei unica, la maestra dello streep” “Eilin sei una simpatica puttanella ” mi avvicinavo a loro li accarezzavo e piano piano li spogliavo. Loro mi mettevano le mani addosso sul culo, sulle cosce, mi accarezzavano il cazzo, le labbra, un gioco sensuale un vortice di passione. Dalla mia borsa presi un Plug e lo infilai in culo. Stavo esagerando, sentivo che stavo esagerando ma era forte l’eccitazione. Passai davanti ad Giorgio e gli dissi “tirami fuori il plug con la bocca amore” mi chinai appena un po’ e Giorgio con la lingua e i denti tirò fuori dal mio culo il plug. “passalo a Fulvio” Fulvio lo prese e gli dissi: “Fulvio mettimelo in culo con la bocca!” sculettando mi avvicinai a lui mi piegai leggermente in avanti e Fulvio spinse fino a farlo entrare di nuovo nel culetto.
Sempre con il plug ben piantato in culo mi misi in ginocchio davanti a loro, gli feci indossare il preservativo e iniziai a spompinarli, mentre succhiavo uno segavo l’altro e così via per una decina di minuti, sentii che stavano per venire, si tolsero il preservativo e mi sborrarono in faccia, “ecco troia lecca tutto puttana!” mi presero la testa e la tirarono verso il cazzo per succhiarli e leccarli tutti “si si così bagnatemi tutta sono la vostra puttana si si!” Mi alzai e sborrai copiosamente anche io addosso a loro
“wow niente male la nostra puttanella è proprio una troia in calore” “siii sono una troia dai sborratemi ancora!”
Invece mi misero a pecorina e Giorgio mi infilò un dito in culo e poi Fulvio il cazzo in bocca senza preservativo “adesso ti inculiamo, “No no in culo no per ora non voglio, non voglio, faccio tutto ma il culo no” risposi.
Non puoi lasciarci così “ho detto no! Faccio tutto ma non in culo!” sapevano che quando decidevo una cosa era quella.
Li feci distendere sul letto e io in mezzo cominciai a leccare e succhiare i due cazzi che subito diventarono duri. Ogni tanto mi mettevano un dito in culo gemevo di piacere e quando per la seconda volta stavano per sborrare mi distesi e ricevetti un’infinità di sborra sulla faccia e sul corpo, con le mani lo spalmarono sul viso, sul petto e sui glutei, “dai tesoro fatti inculare lo sappiamo che lo vuoi, fatti inculare lo facciamo dolcemente” “Noooo no vi prego, chiedetemi tutto ma il culo no, vi prego, o si spalmatemi tutta così, dai sono la vostra puttanella lo stesso che dite?” ero in preda ad un orgasmo infinito e non connettevo più per quanto mi sentivo troia, stavo in mezzo a loro due e continuavo a muovermi li accarezzavo gli prendevo le dita della mano e le succhiavo, poi piano piano mi calami. Andai in bagno e mi feci una doccia. Quando tornai erano seduti sul divanetto ancora nudi “Eilin tesoro, vogliamo incularti sappiamo che lo desideri non sciupare questa occasione”, mi vennero vicino e mi baciarono sul collo, sui capezzoli e mi misero uno due dita in culo, stavo per cedere ma riuscii a svincolarmi “è vero anche io sono eccitata, lo desidero ma non adesso non è questo il momento, non ho ancora preso un cazzo in culo! Plug e vibratori si ma cazzi mai. Rispettate la mia decisione!” “faccio quello che volete ma per adesso non voglio essere inculata”. Andarono in bagno e quando tornarono mi dissero “Bene Eilin come vuoi tu tesoro rispettiamo la tua decisione, allora devi fare una cosa per noi non puoi rifiutarti, vestiti, truccati ed usciamo a fare un giro” Rispettai quanto promesso, mi misi in ordine, truccata sempre in modo impeccabile, intimo come sempre curatissimo con guepierre nera e calze color carne scuro, parrucca bionda mossa, rossetto rosso, una giacca lunga fin sopra le ginocchia e stivali alti fin sopra le ginocchia. Mi stavano aspettando fuori dall’appartamento e quando mi videro rimasero a bocca aperta ”Eilin sei un puttanone, sei da sballo” era vero, avevo osato un po troppo!
“Andiamo” dissero. “scusate dove andiamo” dissi perplessa.
“Hai detto che fai tutto purchè non ti inculiamo, ti abbiamo preso in parola, ma stai tranquilla nulla di violento o pericoloso, stai al gioco vedrai ti divertirai”
Uscimmo dal Motel e fuori come al solito era pieno di prostitute.
Facemmo un giretto in macchina e Fulvio scelse un gruppetto adatto all’occasione, era appartato, circa tre quattro ragazze, scese dall’auto, parlo con loro, torno in auto e disse che era tutto ok.
“scusate tutto ok cosa?”
“adesso tu vai da loro e fai la puttana che sei, noi stiamo più avanti e controlliamo, ma stai tranquilla mi hanno assicurato che non ci sono problemi” “ma siete matti! Io non vado li”
“Scusa Eilin hai detto faccio tutto quello che volete…. Dai una mezzoretta solo una mezzoretta vogliamo vedere come fai la puttana”. Mi fecero scendere e mi fecero aprire la giacca in modo da far vedere il bel fisico incorniciato dall’intimo e dagli stivali.
Ero terrorizzata. Nell’avvicinarmi alle ragazze cercai di camminare il più femminile possibile, passi corti e lenti con movenze sinuose in modo da non ancheggiare in modo eccessivo con la borsetta salda a tracollo. Quando mi unii a loro mi accorsi che non erano donne ma trans e che trans, bellissime. Iniziarono a farmi tanti complimenti per nulla gelose o risentite. Mi tolsero la giacca e rimasi con il solo intimo e mi fecero sculettare intorno al falò, quando passava un auto si mettevano davanti per coprirmi e proteggermi. In pochi minuti mi dissero come dovevo muovermi e quale era la posizione che eccitava di più chi passava uomini o donne, gambe strette e incrociate oppure leggermente divaricate. Era un continuo via vai di auto, io zitta osservavo eccitata. Quando le auto si fermavamo davanti a me intervenivano a turno le mie amiche. Be un paio di approcci ci sono stati. Dopo un pò si fermo una bella auto elegante e sportiva, il conducente si rivolse alla più bella del gruppo gli chiese se era libera, questa rispose si alla condizione che potessi partecipare anche io e in Motel non in strada. Il Ragazzotto accetto.
“dai vieni ti faccio vedere come si fa, in motel e tranquillo”
Entrammo in motel il mio stesso motel, andammo in un appartamento. Andammo in bagno un attimo, lei si fece un bidet si trucco, si mise il rossetto. “quando stiamo li tu non parlare, fai quello che faccio io e basta non strafare”
Era un bel ragazzone alto bel fisico non parlava molto ma si faceva capire, ci avvicinammo, era in piedi gli sbottonammo la camicia lei con la lingua giocava con i capezzoli, poi piano piano togliemmo i pantaloni seguivo tutto quello che faceva Gloria il nome della trans. Mentre lui era disteso sul letto io e Gloria iniziammo ad accarezzarci, vedevo il suo cazzo diventare duro, Gloria mi leccava in tutte le parti “sei burrosa, davvero Hot” mi disse io le accarezzai i seni e con le mani ai fianchi le tolsi il tanga, aveva un cazzo dritto ma non grande, ci mettemmo il preservativo, anche il ragazzotto si mise il preservativo e mentre io lo succhiavo Gloria leccava il mio culetto. Dopo un po’ si girò a pancia all’insù Gloria gli allargò le gambe e iniziò ad incularlo io mi misi con le gambe tra la sua testa e mi facevo succhiare il cazzo, era partito in quarta stava godendo da matti gli sborrai in faccia e subito mi misi a succhiargli il cazzo che sentivo stava per esplodere, gli tolsi il preservativo e mi sborro sul volto, anche Gloria stava per venire, si tolse il preservativo ma volle sborrarmi sopra il culetto. Il tutto durò circa un’ora tra giochini vari e amplesso finale. Andammo al bagno ci lavammo e Gloria mi baciò sulla guancia “Eilin sei dolcissima”.
Ritornammo in auto e poi nel gruppo delle nostre trans. Curiose di sapere come era andata e Gloria che raccontava tutto nei minimi particolari. “è una puttana nata!” mi sorride dolcemente, si avvicinò e mi consegno 50 euro, “è la tua parte”. Non vedevo la macchina dei miei amici quindi salutai le mie amiche e ritornai in motel a piedi. Avevo fatto circa 100 metri e fui affiancata da una mini minor color panna era Gloria che mi offriva un passaggio. “E’ pericoloso per una ragazza come te andare in giro di notte sola” mi accompagnò in motel. “Eilin domani sera sono di nuovo qui se vuoi possiamo incontrarci” “Va bene Gloria a domani sera a che ora?” “ Ti va bene alle 21?” “ Ok si va bene alle 21 allora, baci”
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GLORIA
Gloria
Dopo una giornata di intenso lavoro mi ritirai in motel per riposare prima di andare all’appuntamento con Gloria.
Mi feci una bellissima doccia rigenerante, la barba, una buona crema idratante e profumatissima che rendevano la pelle elastica e riposata. Iniziai a truccarmi, un buon coprente effetto abbronzante, un fard luminoso un bell’effetto orientaleggiante del contorno occhi che mi piace tanto, ciglia finte fitte e lunghe. Si, bene mi piacevo. Inizia a vestirmi, prima un bel reggiseno imbottito che stringevo per far risaltare il petto, poi un pò di fard per fare alcuni giochi d’ombra. Sopra indossai una guepierre nera di pizzo che metteva in evidenza il seno e sembrava che avessi una terza di taglia. Scelsi una parrucca castano chiaro con effetto colpi di sole leggermente mossa. Una collana di perle, orecchini pendenti di perle, anelli vari e braccialetti di perle. Calze nere velatissime, slip nero rigorosamente stretto che mi segnava i glutei e nascondeva il sesso. Indossai un vestito nero aderente con finiture di pizzo con un’ampia scollatura. Sopra l’abito una maglia traforata ad uncinetto con maniche a tre quarti, così si vedevano i braccialetti. Indossai un paio di scarpe nere tacco 12. Il rossetto era rosso fuoco e passai un po di colore rosa sugli zigomi appena una sfumatura. Ero pronta per l’appuntamento! Presi la borsetta ci misi il necessario, stavo per uscire, mi guardai di nuovo allo specchio ero strafiga, almeno per me, questo era quello che contava di più. Però mancava qualche dettaglio, ecco si dalla valigia presi un plug e piano piano lo inserii nel culetto, perfetto. Adesso si che potevo andare. Scelsi di andare a piedi, sapevo dove trovarla. Mi incamminai con passo lento e sensuale, il tragitto era di 200/300 metri ma sembravano km. Sentivo gli occhi addosso degli automobilisti e di tutti i passanti, era una strada frequentata da prostitute e trans e mi scambiavano per una di loro. Vidi Gloria in lontananza e anche lei mi notò e venne incontro. “ei ragazza che ci fai qui a piedi, questa è una strada pericolosa” “mi piace il pericolo” risposi. Andiamo mi disse, prese la sua auto e andammo a fare un giro. In macchina parlammo di vari argomenti e della mia passione. “ma vedi Gloria fondamentalmente non mi piacciono gli uomini, sono attratta dal mondo femminile, gli abiti, l’intimo i trucchi mi piace guardarmi allo specchio e ammirare la trasformazione in Eilin, se potessi mi possederei da sola. Poi se capita un’avventura con un uomo interessante non mi tiro indietro, ma non sono indispensabili e non li cerco” “Eilin ti capisco, anzi se dovessi raccontarti tutta la mia vita staremmo qui a parlarne per giorni e giorni”. Senza accorgermene ci ritrovammo in motel gli dissi di andare nel mio appartamento ma lei aveva una sorpresa per me. Entrammo in un mega appartamento pieno di specchi, divani e letti. Wow che bello esclamai, è fantastico! Gli specchi riflettevano la mia immagine all’infinito ero sbalordita, Gloria si avvicinò “ti piace Cara?” “si tanto, è stupendo” mi prese per mano, mi guardò negli occhi, mi afferrò per la vita e mi strinse a se. Mi baciava il collo mi succhiava le labbra era sensualissima. Mi tolse la maglia e il vestito ero nuda con il solo intimo. “Eilin sei uno schianto, che bel seno che vita e che fianchi, mi ecciti da morire,” “grazie Gloria detto da te mi lusinga!” mi avvicinai a li e gli detti un bacio.
Piano piano lentamente anche lei si spogliò, rimase con calze e reggicalze anni 50, reggiseno in tinta, era uno sballo seno sodo, glutei sodi, cosce sode. Le immagini riflesse allo specchio si moltiplicavano e l’effetto era sbalorditivo. Non avevo visto mai una bellezza come Gloria. Mentre si avvicinava fece cadere per terra il reggiseno, ero stordita dalla sua bellezza. Si avvicinò mi abbasso le mutandine, prese il cazzo in bocca e inizio a pomparlo. “ma che viziosetta che sei “ si accorse del plug inserito nel culo, lo tolse poi lo infilò di nuovo, lo fece diverse volte ed io gemevo per il piacere. Continuava a succhiare il cazzo e al posto del plug nel culo infilò un dito, poi mi fece succhiare due dita della mano, le succhiai per bene e me le mise in culo con un sol colpo, deciso e preciso ebbi un sussulto “siiii Gloria sei quello che ho sempre desiderato” tirò fuori dal culetto le dita e me le fece succhiare di nuovo ma questa volta erano tre, le leccavo e succhiavo sapendo quello che mi aspettava. Gli presi la mano e la guidai nel buchetto che piano piano si allargava per fare spazio alle dita “amore sei meravigliosa, si così non ti fermare” ero in estasi iniziai a muovermi in modo convulso “si ancora, tutto tutto dentro, cara ti voglio siiii” mi fece girare a pecorina vedevo le nostre immagini riflesse in mille posizioni, vedevo il mio culo aperto e il suo cazzo che si avvicinava alla mia bocca, aveva messo il preservativo e lo succhiai per bene, non era grande per fortuna, ma durissimo. Gli sussurrai “ Gloria tesoro è la mia prima volta, fai piano” allora mi mise a pancia all’insù mi divaricò le gambe puntò il cazzo contro il culetto e piano piano si fece strada. Sentivo che entrava e vedevo l’espressione intensa del suo viso mentre mi possedeva. Mi sorrideva mentre entrava piano, ma con decisione sentii le gambe leggere le viscere in subbuglio. “sono tua, siii siii piano amore piano hooo si si“ mi muovevo lentamente con i fianchi e cercavo di tenere il suo ritmo. Gloria mentre mi possedeva mi baciava, accarezzava il seno mi mordicchiava i capezzoli, ogni tanto mi faceva succhiare un dito la eccitava in modo particolare. Mi fece alzare e allargare di più le gambe, sentivo che entrava tutta dentro, era brava e stantuffava in modo sublime. Quando affondava i colpi mi mandava in estasi. Lei vedeva tutte le mie reazioni ed emozioni mi sorrideva poi quando aumentava il ritmo io cercavo di assecondare i suoi movimenti per sentire di più il cazzo dentro di me. “Hooooo amore sei fantastica, non ti fermare, cosi piano piano è gustosissimo mi fai sentire una donna, siiii “ “ecco troia è tutto tuo, ti piace cosi lo senti dentro di te?” era deliziosa. Il cazzo entrava e usciva dolcemente e sussultavo per il piacere “siiiiiiiii amore che brava che sei più forte di più” urlavo per il piacere Gloria mi pompava sempre più velocemente e più a fondo. “ecco prendilo tutto dentro amore mio!” avevo il culo in fiamme ma godevo come non mai. Sentivo Gloria che stava per venire l’espressione del volto il cazzo che pulsava erano il segnale che stava per sborrare, tirò fuori il cazzo si tolse il preservativo e mi schizzo in faccia, mi sollevai un po per succhiarlo e leccarlo, succhiavo e leccavo era eccitatissima aveva il cazzo duro di nuovo e no esitai, gli rimisi un preservativo e mi ritornò dentro “Eilin puttana, mi fai morire” aveva il cazzo di nuovo duro e mi inculò di nuovo “Gloria amore non immaginavo di essere cosi troia grazie grazie amore” mi fece girare mi mise a pecorina non si fermava era uno stantuffo senza darmi tregua, mentre stantuffava mi mordeva il collo. Sentivo il suo cazzo crescere dentro di me mi dimenavo per il piacere Gloria venne di nuovo questa volta sui glutei. “Eilin hai un bel cazzo dai inculami” non me lo feci ripetere. La feci alzare e appoggiare allo specchio, gli feci divaricare un po le gambe, la strinsi per la vita, la tirai a me ed inizia a penetrarla. Allo specchio vedevo tutto, la sua espressione e il piacere che riceveva, gli titillavo il seno gli accarezzavo il cazzo mentre il mio si faceva strada sul quel culone voglioso “anche tu Gloria sei la mia puttana la mia culona puttana”. Quando stavo per venire tirai fuori il cazzo e gli sborrai in faccia, lei lecco tutto” si Eilin che bel cazzo sei fantastica” avevo il cazzo ancora duro e lei continuava a succhiarlo, non si fermava aveva ancora voglia, la presi di nuovo, la girai e scopai come una donna. Si dimenava come una forsennata, si metteva le mani sulla bocca le mordeva e urlava di piacere non si tratteneva era una furia. Si prese il cazzo in mano e lo sego per un attimo e sborrò copiosamente. ”amore sii sei fantastica sei stupenda disse “ poi si rilasso e per un attimo ci guardammo soddisfatte…
Eilin ti desidero ancora” “anche io Gloria” e sempre distese per terra iniziammo a baciarci come due amanti mi accarezzava tutta e io ricambiai. “Gloria non capisco cosa mi succede mi sento così, così puttana che vorrei avere il culo sempre pieno del tuo cazzo” “è normale amore è il piacere che fa diventare puttane e tu stai ricevendo piacere e diventando puttana” e mentre ero distesa mi venne sopra e mi penetrò di nuovo.
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Mitologia Perversa - Di ricatti, dominazioni e complicità - INTRO
(trovate le parti successive sul nostro profilo!)1.Narciso non si aspettava proprio che lui sarebbe potuto arrivare a tanto. E forse nemmeno Eco si sarebbe immaginato che lei l’avrebbe portato a varcare quella soglia.
Tremavano i polsi solo a pensarci. La proposta e la conseguenza di un rifiuto. Erano entrambe di un altro livello, più serio e pericoloso di quanto finora sperimentato.
Tremavano, i polsi, di paura, rabbia e inevitabile incontrollabile fermento di piacere.
Ma come c’erano arrivati?
Dopo i primi mesi di vorticose montagne russe, tra fughe e riacciuffamenti, vette di intensità e abissi di incomprensione, sembrava che ormai fossero riusciti a trovare un equilibrio, finalmente la giusta misura tra “tranquillità e complicità”.
Avevano avuto quindi esperienze letteralmente sublimi di scambio e giochi a quattro, conosciuto altre coppie sorprendentemente affini, esplorato e soddisfatto ampiamente tutte le fantasie che entrambi si portavano dentro da tempo: doppie penetrazioni, doppi pompini, tette e fighe e cazzi sempre nuovi divorati con voglia spasmodica, sempre occhi negli occhi, violenze e dolori e dominazioni sempre più efficaci ed eccitanti, sintonia sempre più totale. Fisica ed emotiva, carnale e spirituale. C’era quasi da osare chiamarla felicità, quella follia clandestina che li vedeva uniti al di fuori del mondo.
Eppure. Un piccolo tarlo rodeva da tempo nel cervello mai domo di Eco.
Era successo pochi mesi prima, un commento quasi casuale all’interno di uno dei tanti discorsi da letto, in cui ciascuno cercava di affermare e ribadire la propria identità, spiegare la propria interpretazione di questo loro rapporto così complesso e particolare. Non ci si capiva sempre, anzi. Ci si faceva male, a volte, senza volerlo o forse anche senza accorgersene. Parole in leggerezza che diventavano macigni, rivelazioni apparentemente innocue che provocavano maremoti interiori. Bisogna avere molta cautela quando due persone sanno, e ammettono, di non essere esaustivi uno per l’altro. La gelosia, l’insicurezza, la fottuta competizione: possiamo anche rigettarli come concetti, ma sono sentimenti umani ineludibili e inesorabili, e loro due inesorabilmente umani lo erano. Avrebbero voluto, per certi aspetti, assomigliare davvero a quelle figure mitologiche da cui prendevano il nome, affascinanti sì ma anche così mono-dimensionali. In realtà invece qualcosa ci dice che Eco -seppur di certo innamorato delle sue infinite parole e teorie- non sarebbe mai finito ad ascoltare la sua stessa voce ripetutamente da solo in una caverna buia, e Narciso -seppur non proprio avvezza all’empatia altruista- non si meritava in fondo di soccombere nel riflesso di un fiume.
Certo, l’incomunicabilità sembrava un ostacolo del passato, ma quel tarlo di dover in qualche maniera sempre eguagliare qualcosa o qualcuno, con cui a quanto pare tuttora succedevano cose “anche peggiori” (ovvero, per chi gode in quella direzione, tradotto in “anche migliori”), quel tarlo che paradossalmente lo aveva in realtà aiutato a sigillare -quasi con uno scatto secco- anche i suoi necessari compartimenti stagni emotivi come già spontaneamente faceva lei, quel pensiero strisciante e sotterraneo che altrove lei vivesse almeno le stesse identiche intensità, insomma, alla fine proprio non se ne andava.
E così, serviva solo l’occasione giusta, quella coppia con qualche conoscenza in più, qualche telefonata organizzativa, e la definitiva esperienza che sarebbe stata indimenticabile e finalmente completamente impareggiabile, era pronta da essere vissuta.
Mancava solo da convincere Narciso.
2.
Fin dall’inizio, da quella scintilla esplosa clamorosamente sui divani di un circolino di provincia, lei non aveva mostrato remore di nessun tipo verso perversioni considerate generalmente estreme. Sigle di quattro lettere non rendono sufficientemente l’idea della voglia viscerale di morsi, schiaffi, frustrate, umiliazioni e sottomissioni. Lui ne fu quasi sconvolto all’inizio, ma non quanto lo fu successivamente quando scoprì dentro di sé quel corrispondente istinto di dominazione che non si sarebbe mai immaginato di possedere. Quei primi sguardi di fuoco che lei gli generava quando aveva il culo in aria, ansiosa di ricevere la sua dolorosa punizione, erano solo il preludio di ben altre intensità che avrebbero poi toccato.
Durante quelle sessioni di sesso spinto e forsennato, si stimolavano poi ulteriormente a vicenda descrivendo scenari immaginari di fantasie incompiute, esagerando dettagli e spingendosi anche oltre i limiti, sull’onda dell’abbandono di ogni remora quando il suo cazzo pulsava dentro di lei ed entrambi non capivano più il confine tra realtà e desiderio.
Ma una volta tornati nell’alveo della lucidità post-orgasmica, l’idea di superare alcune frontiere mettevano oggettivo timore, in particolare a Narciso.
Aggiungere ai propri giochi un’altra coppia, un uomo e una donna, ovvero far godere e godere di altri 3 corpi, era un conto. Un meraviglioso conto. Gestire invece più uomini, magari ben dotati, magari 5/6 o anche 10 cazzi grossi e duri, tutti in una volta, magari tutti irruenti e senza pietà, doverli soddisfare e sottostare a ogni tipo di ordine, di degradazione e umiliazione, la faceva sì un po’ bagnare là sotto, ma anche parecchio inquietare e spaventare. Non ne avevano quindi neanche mai parlato più di tanto, e non aveva avuto -finora- senso forzare la mano.
A questo punto allora a Eco serviva il giusto incentivo, la giusta leva, per portarla a fare questo ulteriore passo, che avrebbe finalmente ucciso quel tarlo roditore che masticava affamato nel retro della sua mente. Gli venne quindi in mente un’idea che poteva sembrare una misura estrema, del tutto fuori luogo, un accordo talmente ovvio e tacito che veniva rotto, che la prima inevitabile reazione di Narciso fu la rabbia cieca. Non poteva proprio immaginare che lui avrebbe minacciato di tradire così la sua fiducia.
Avevano fatto quelle primissime foto soprattutto per gioco: fu il modo per dare il via all’avventura virtuale che poi realizzò la sfilza di soddisfazioni reali. Non ne fecero più altre, non ce ne fu semplicemente bisogno. Ma, nella loro versione originale, in un paio di quelle il volto di Narciso era ben riconoscibile e, per chi aveva familiarità con le sue terga o con i giocattolini custoditi nel suo cassetto delle meraviglie, anche quel culo da cui spuntava un originalissimo butt-plug rosa con criniera nera non lasciava troppo spazio a fraintendimenti.
Non serviva farne chissà cosa, come spargerle ai quattro venti indiscriminatamente, con il rischio che si perdessero nella vastità della rete. Sarebbe bastato anche solo farle girare anonimamente su alcuni circuiti telefonici, e la possibilità di creare seri imbarazzi -e dover poi fornire impossibili spiegazioni- era quasi fin troppo facile.
Nessuno dei due sapeva se Eco sarebbe stato davvero in grado di procedere con un gesto così folle e devastante. Razionalmente, sembrava proprio impossibile. Ma non si può mai sapere cosa può succedere nella testa di un uomo messo suo malgrado in una perenne gara al buio.
In ogni caso la posizione di pieno -ed enorme- Potere in cui anche solo questa minacciosa ipotesi lo poneva nei confronti di lei, li proiettò entrambi in una dimensione di gioco di dominazione totale, e eccitante come non mai. Soprattutto, sotto questa spada di Damocle, lei non avrebbe potuto rifiutare più nulla, nemmeno un tabù come una gang-bang violenta, in cui Narciso sarebbe stata la schiava completamente nelle mani del suo uomo, e degli uomini con cui avrebbe scelto di condividerla. Le avrebbero fatto letteralmente di tutto, e ad ogni possibile remora o obiezione, le foto incriminanti sarebbero state spedite. Subisci, obbedisci, o altrimenti paghi le conseguenze.Questi erano i patti, questo era il ricatto.
(continua qui: https://www.sexycommunity.it/racconti-erotici/orge-e-gangbang/2937-mitologia-perversa-di-ricatti-dominazioni-e-complicit-1-parte)
1898
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6 years ago
Eco e Narciso,
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Mitologia perversa - Di ricatti, dominazioni e complicità - Gran finale
(trovate le parti precedenti sul nostro profilo!)8.
A quel punto Narciso era davvero convinta che fossero arrivati alla fine. In fondo era stata la conclusione pressoché perfetta di un’esperienza travolgente, l’estasi estrema vissuta in piena condivisione e complicità con il suo Eco, portandoli un ennesimo -enorme- passo più vicini uno all’altra.
Alla fine, tutto sommato, le era anche andata bene. Nel retro della sua mente, in attesa di questa serata così misteriosa, aveva già iniziato a farsi pensieri anche più estremi, soglie che non era nemmeno sicura di poter o voler superare, dove il peso di quella leva ricattatoria forse avrebbe avuto un ruolo ancor più determinante. Invece tutto quanto aveva fatto in quella lunga serata, lo aveva svolto diligentemente come una brava schiavetta, sicuramente con qualche momento particolarmente tosto ma nulla che in fondo non era poi anche curiosa ed eccitata di far succedere.
Per questo motivo non capì subito cosa stesse facendo Eco, mentre la aiutava a rialzarsi, facendole bere un bicchiere d’acqua e poi uno di vino, accarezzandola e parlandole dolcemente di quanto fosse stata brava fino a quel momento, di quanto l’avesse fatto impazzire, ma anche di come ora fosse giunto il momento di ripagare quegli stalloni che per tutta la sera, diciamolo, le avevano regalato un orgasmo dopo l’altro. Insomma, non sarebbe proprio stato carino mandarli a casa con i coglioni ancora pieni.
Lei chiaramente non avrebbe proprio voluto sembrare maleducata ed egoista, nonostante la sua fama mitologica, e in realtà quindi era volentieri prontissima a far scorrere sborra a fiumi, sul suo corpo e nella sua bocca. Ma qualcosa le stava suggerendo che forse non le sarebbe bastato fare 7 semplici pompini in sequenza per pareggiare quanto quel gruppo le aveva fatto provare finora.
E in effetti, visto che di soldi ovviamente nessuno voleva sentir parlare, nella fase organizzativa Eco si era accordato con loro su una equa ricompensa, che soddisfacesse pienamente i loro istinti più beceri senza le limitazioni che un uomo coinvolto anche emotivamente avrebbe posto per forza a un certo punto.
Narciso di colpo comprese con una punta di terrore che Eco la stava per lasciare in completa balìa di quella gang.
NO! Aspetta! Vuoi davvero andartene!?
Non voglio, in realtà. Ma devo. Non credo riuscirei ad assistere a tutto questo. E poi…
E poi!?
E poi non possiamo rifiutarci. Ormai siamo entrambi ricattati. Tutte queste foto e video di stasera..non ci possiamo permettere che vengano rese pubbliche..nessuno di noi..
No! ti prego, non mi lasciare..!
Su, dai. Sarò di là, ad ascoltare. E non lo farei se non pensassi che, sotto sotto, più sotto di quanto puoi forse razionalmente ammettere, non vedi l’ora anche di quest’ultimo livello.
Narciso non disse niente. Non sapeva se piangere o arrabbiarsi, se resistere o lasciarsi andare.
Ci pensò Eco a risolvere il dilemma, una volta ancora. Prese a baciarla, sul collo, su tutto il volto e poi sulle labbra. Intanto, senza che lei lo notasse, agguantò le manette costrittive da dietro il tavolino e le infilò rapidamente sulle mani di Narciso, senza smettere di baciarla.
Lei spalancò gli occhi, provò a divincolarsi, ma lui la immobilizzò e strinse ancora più forte, fino a farle congiungere le mani strette una contro l’altra. Subito dopo le strinse ulteriormente il collare che ancora aveva addosso, facendole mancare per un secondo il respiro.
Era sicuramente la condizione che lei temeva di più, la limitazione di movimento era ancora più determinante e pervasiva della vista negata. Ora il suo tremolio iniziò ad aumentare sensibilmente.
Era pura paura, ma non si stupì nemmeno più di tanto quando si rese conto che aveva, di nuovo, la figa tutta bagnata. Eco le aveva messo dentro un dito, solo uno, velocemente, proprio per darle la prova che erano di nuovo esattamente in sintonia. Lo leccarono e succhiarono insieme, quel dito, per condividere il suo sapore di sesso, ma anche tutte le emozioni che a entrambi passavano per la mente in quell’istante.
Con un ultimo sguardo negli occhi, un buffetto a metà tra uno schiaffo e una carezza sulla guancia, e senza dirle più nulla, Eco si girò e si avviò verso la porta, da dove erano già usciti il fotografo e Boccadoro.
“È tutta vostra”. Disse solo agli uomini rimasti nella stanza, uscendo senza voltarsi.
9.
“Puttana!”
“Cagna!”
Narciso sentì in meno di un secondo che il clima era cambiato. Senza freni inibitori imposti dall’alto, sette uomini che avevano per ore assistito una donna lasciarsi andare così tanto, godendo di e con tutta la l’irruenza possibile, non potevano che finalmente sfogare tutto quello che pensavano di lei.
Quasi nemmeno concepivano razionalmente, figli del sistema culturale patriarcale in cui erano sempre vissuti, che una donna consapevole delle proprie perversioni non è certo vittima né tantomeno colpevole, ma è in realtà in pieno potere di sé e del proprio corpo. Qualcosa di strano però lo percepivano: gli orgasmi di Narciso erano inequivocabili, come già tutti i suoi vicini di casa sapevano da tempo. E quindi se una godeva di tale apparente degradazione, non avevano altri termini con cui inquadrarla. E non potevano che degenerare ulteriormente.
“Sei proprio una troia, vero!?”
“Adesso ti facciamo vedere cosa si fa alle troie”
Uno di loro la tirò per il guinzaglio e la avvicinò a sé. Senza il suo uomo presente, poteva finalmente infilarle 10 centimetri di lingua in bocca. Narciso reagì quasi schifata, ma si prese subito uno schiaffo, e quindi senza pensarci troppo ubbidì, accogliendo quel bacio estraneo e invasivo, mentre quello le strizzava i capezzoli e toccava il culo.
Quando ne ebbe abbastanza, il tizio la spinse letteralmente via, fino a capitare nelle braccia di un altro di fronte a lui. Lei si rese conto che erano tutti in piedi in circolo, nudi e con il cazzo in tiro, e se la stavano per passare come un pallone da basket.
Provò a reagire, implorando pietà, quasi più per inerzia che per reale convinzione. Stava già montando dentro di lei la sensazione di abbandono ultimo e definitivo, ma cercava ancora di aggrapparsi con le unghie a quel pezzo di sua identità, comunque fieramente indipendente e volitiva.
Il circolo di uomini reagì con scherno e furia: iniziarono in effetti a spingersela avanti e indietro, da uno all’altro, non senza elargire a ogni possesso schiaffi, manate sul culo, dita nella figa, nel culo, sputi addosso, qualcuno le mordeva le tette, i capezzoli, senza che lei potesse nemmeno allontanarli con le mani, inesorabilmente legate. Il tutto mentre continuavano a menarselo, pronti finalmente a esplodere.
Narciso a un certo punto capì, o forse decise, che se la cosa doveva finire così, tanto valeva accelerarla e -dal suo punto di vista- paradossalmente dominarla. Si rese conto, come fece subito dopo la prima sessione, che il suo lato esibizionista le stava solleticando la mente. Immaginare che, oltre a letteralmente “farsi scopare” quasi del tutto passivamente -com’era stato il gioco, divino, finora-, poteva mandare in estasi quegli uomini navigati anche dimostrando una certa iniziativa, le aprì un mondo tutto nuovo, una luce su di sé e il suo modo di vivere il sesso che la riempì di euforia.
Appena venne spinta verso l’ennesimo uomo, anziché arrivargli tra le braccia, si accasciò a terra finendo in ginocchio davanti a lui, all’altezza proprio perfetta.
Dal basso verso l’alto lo guardò con quegli occhioni che Eco non riusciva ogni notte a togliersi dalla testa, e con quel suo tono implorante perfezionato negli anni, mormorò le magiche parole:
“Posso succhiarvelo? Dai, vi prego…fatemeli succhiare tutti..voglio la vostra sborra addosso…”
Prevedibilmente, e meravigliosamente, questa frase gettò nello scompiglio totale ciascuno di loro. Le saltarono immediatamente addosso e iniziarono a contendersela per infilarle il cazzo in bocca. Narciso diligentemente spalancava il più possibile la mascella, tirava fuori la lingua per leccare qualsiasi cosa le arrivasse davanti, ma non doveva nemmeno fare la fatica di muovere la testa avanti e indietro e succhiare: ognuno di loro le stava letteralmente scopando la bocca, tenendole ferma la testa, fino ad arrivare con la cappella il più possibile giù nella gola, provocando riflessi faringei e conati di saliva che non facevano altro che rendere tutto il più bagnato, vischioso e godurioso possibile.
Poco dopo fu chiaro che, avendo una bocca sola e nemmeno potendo usare le mani, non era in grado di soddisfare abbastanza velocemente quegli uomini sempre più impazienti. Fu un attimo quindi che qualcuno la sollevò da dietro, e dopo uno sputo ben calibrato, la penetrò nel culo. Narciso lanciò un urlo di dolore, ma ormai era una cavalcata in discesa sempre più veloce, e il punto di non ritorno anche mentale si stava avvicinando inesorabile.
Era piegata a novanta gradi, senza nemmeno più il conforto del letto, con le mani legate e un guinzaglio al collo che la strattonava ogni pochi minuti, aveva cazzi che le entravano costantemente in gola che la soffocavano, la scopavano da dietro e da davanti con quelli che sembravano pali di marmo, stava veramente per perdere di nuovo e del tutto il controllo.
Si dimenticò di ogni possibile ricatto: ogni remora era finalmente abbattuta e nulla la poteva fermare.
“Sìììì! Oraa!! Voglio la sborra! Venitemi in faccia! Riempitemi tutta!”
Non finì neppure la frase che il primo getto caldo le arrivò in fronte, senza nemmeno che lei si accorgesse da che direzione, colando subito sulle guance da dove cercò di leccarselo via avidamente con la lingua:
“Ancora! Ancoraancoraa!!”
Aveva davanti alla faccia tre cazzi con i loro proprietari che se lo menavano furiosamente. Lei spalancava il più possibile la bocca, pronta ad accogliere tutto. Stavano per venire da un momento all’altro ma lei era impaziente, ne prese uno dei tre in bocca leccandone a velocità spropositata la cappella, fino a quando quello finalmente esplose. Accolse il primo fiotto in bocca ma poi si allontanò per farsi gocciolare il resto sulla faccia, e vedendo questa scena anche gli altri finalmente la inondarono tutta con nuovi schizzi densissimi. Lei li guardò riconoscente e ringhiosa, mentre si passava le dita sulla faccia e portandosi in bocca ogni goccia che vi trovava.
Intanto dietro di lei altri due continuavano a scoparla insieme nella figa e nel culo, con un ritmo sempre più vorticoso:
“Sì, sì..scopatemi, più forte!! Più forteee!”
Con un urlo e una serie di insulti, dopo qualche pompata ben assestata, entrambi quegli amanti sconosciuti si tirarono fuori di colpo. Lei si girò velocemente capendo il momento e entrambi le vennero simultaneamente e copiosamente addosso, uno sulle tette e uno sul culo.
Narciso, anche se con le mani legate, prese a spalmarsi quella sborra calda sul resto del corpo, e succhiarsi le dita con lo sguardo infuocato. Era tutta bagnata e appiccicosa, completamente fuori di testa, ma non aveva mancato di accorgersi che all’appello ne mancava ancora uno.
Il mandingo nero, oltre ad essere quello più dotato, evidentemente era anche quello più resistente.
Si era seduto sul bordo del letto a menarselo, sempre più grosso e duro, mentre assisteva a quello spettacolo clamoroso di Narciso in calore. Lei lo guardò, lo fissò, non negli occhi ma solo e soltanto quell’enorme cazzo. Quasi solo d’istinto, animale, si avvicinò a lui lentamente gattonando.
Arrivatagli davanti, non pretese neanche lontanamente di poterlo accogliere tutto in bocca come aveva fatto con quegli altri. Iniziò quindi a dedicarsi al suo altrettanto grosso sacco scrotale, quei coglioni così proporzionati al resto, che quando leccati sono tra le zone più erogene di ogni maschio, di qualsiasi etnia sia.
Quell’uomo nero stava godendo come mai prima d’ora, ma decise di fare un passo in più. Spinse, senza troppi complimenti, verso il basso la faccia di Narciso che le stava leccando così avidamente le palle, fino a farla arrivare davanti al suo buco del culo. Lei capì l’antifona, e ormai non le serviva più nemmeno un ordine verbale: si tuffò a leccargli l’ano come se fosse il sapore più irresistibile della sua vita. Lui continuava intanto a menarsi il cazzo su e giù, su e giù, svettando imponente sulla sua faccia.
Narciso non ce la faceva più: stava accumulando tutte quelle sensazioni ed energia dentro di sé che iniziò a toccarsi il clitoride quasi aggressivamente.
Passò dal suo culo alle sue palle di nuovo fino alla sua cappella, succhiava e leccava e si toccava, vedeva la scena da di fuori, riavvolgendo il nastro fino a inizio serata, e le sembrava il miglior film porno mai messo in scena, di cui era sfolgorante protagonista, pensava al suo Eco nell’altra stanza che l’ascoltava urlare e gemere e poteva solo immaginare in che stato si trovasse.
Le sembrava il massimo concepibile piacere che un essere umano potesse toccare.
Finalmente, con le ultime stoccate di bocca e lingua, anche quel settimo uomo era pronto a farle assaggiare il suo nettare. Questa volta però non voleva perdersene nemmeno una goccia: quando lui iniziò a imprecare con il suo “succhia, troia, sto venendo!”, lei accelerò ulteriormente il movimento senza smettere di aspirare. Quella sborra calda le riempì di colpo la bocca, fece in tempo a sentirne il sapore sulla lingua prima di ingoiare voracemente. Qualche goccia ne cadde comunque fuori e quasi ci rimase male.
Si stava tuttora toccando la figa, e ora dopo aver accontentato tutti poteva infine dedicarsi al suo ultimo orgasmo, giustamente meritato e fieramente auto-generato.
Il problema è che aveva ancora sete, quel tipo di sete non di acqua fresca ma di altri liquidi umani, caldi e pungenti.
Si guardò intorno, con ancora quegli uomini sopra di lei, e cercò ovunque gocce di sborra da leccare via: ne trovò sulle loro gambe, sui piedi, sui cazzi, per terra. Prese a succhiare e leccare ancora, compreso il pavimento, sempre con le mani tra le gambe. Quegli uomini erano quasi più increduli che eccitati, ma quando si resero conto dell’animale che avevano davanti, uno ebbe l’intuizione:
“Hai proprio sete, eh!? Cagna! Allora perché non ti prendi anche questa, che è bella saporita!?”
Di colpo direzionò il suo cazzo ancora mezzo in tiro verso la sua faccia, e partì un getto di liquido dorato. Lei ebbe un, ennesimo, sussulto. Era esattamente quello che le mancava, di cui aveva forse bisogno. Il suggello ultimo di sottomissione e piacere, di degradazione e godimento, di umiliazione e estasi.
Aprì la bocca, pronta ad accogliere tutta la sua piscia, mentre si stava avvicinando pericolosamente all’orgasmo più forte mai provato in vita sua. Iniziò a emettere un suono profondo, montante, costante, mentre con le mani accelerava sempre di più il contatto con il clitoride. In pochi secondi anche gli altri diedero sfogo a quell’istinto primordiale e lei si ritrovò di colpo sotto multipli gettiti di uomini che le stavano pisciando addosso su tutto il corpo.
Le urla erano a un livello talmente alto, che di colpo si spalancò la porta e vi entrò Eco, più incuriosito ed eccitato che realmente preoccupato.
Narciso non aveva più bisogno di altro: il suo sguardo che si rifletteva nel suo, quella scena vista con gli occhi di lui, lei coperta di sborra e piscia di altri uomini, il sentimento e la complicità che li univa, le esperienze passate e future che li avrebbero visti protagonisti.
Fu un terremoto: il decimo orgasmo della serata, il primo del resto della sua vita.
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6 years ago
Eco e Narciso,
37/28
Last visit: 2 years ago
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nuova casa
Nuova casa finalmente!!! Entriamo in questa modesta casa appena comprata che abbiamo arredato con i pochi mobili in nostro possesso. Si entra nella porta di entrata e trovi un mobiletto con un svuota tasche in una parete un divano di fronte un piccolo rialzo con sopra la tv e la sala è così spoglia che sembra quasi che manchi qualcosa. di lato alla sala c'è la cucina moderna con una penisosa.
Dalla sala passi in uno stretto corridoio dove si trovano 3 porte una a destra una a sinistra e una di fronte quella di destra è la nostra camera che contiene letto matrimoniale armadio cassettiera e un'altra tv, nell'altra stanza è vuota completamente tranne per uno specchio enorme quasi grande come tutta la parete di quasi quattro metri e un tappeto di colore rosso molto soffice.l'ultima porta, quella infondo al corridoio, è il bagno con doccia, vasca, ovviamente i sanitari e due lavelli molto spaziosa.
Abbiamo ben pensato di inaugurarla. Ma purtoppo non tutti gli invitati sono potuti venire.
Eravamo io (lara) lui (Fabio) e altre persone di cui Pablo Adam Andrea Clara Giuseppe Francesco Francesca.
Appena arrivati ho fatto fare il giro della casa che è durato molto poco ovviamente, non c'era molto da vedere, per poi offrire da bere a tutti Francesca ha accettato anche se non è molto abituata a bere infatti dopo poco dice di non stare molto bene mentre noi aprivamo bottiglie e scherzavamo tutti insieme Clara mi chiede di andare in bagno la vedevo pallida sono stata un pò con lei e non vederci tornare Francesco,il suo compagno, ci raggiunge e data la situazione toglie il disturbo con Clara e scusandosi e accompagna a casa anche Francesca dispiaciuta saluto e li congedo. Ecco sono rimasta sola con cinque uomini ..... Vado in cucina a preparare qualche altro stuzzichino quando arriva Fabio e mi dice che i suoi amici mi apprezzano molto!!! porto in sala gli stuzzichini e l'ennesima bottiglia senza sapere che era stata sbattuta per farmi uno scherzo e vedere se bagnandomi si potesse vedere qualcosa in più tra il tessuto della mia maglia bianca, aprii la bottiglia che mi fece la doccia senza contare il lago che ha fatto sul pavimento,quindi, dato che volevano vedere, ho preso uno straccio mi piegai a pecorina con i miei pantaloni sottili di colore grigio chiaro senza mutande, che spesso non porto, e la mia maglia tutta bagnata che traspariva il mio seno. Tutti gli occhi sbarrati su di me, un pò mi è piaciuto, dopo aver lavato il pavimento vedendo Fabio, Pablo e Adam toccarsi e sentire qualche commento nei miei confronti mi scusai e mi diressi in bagno.
Io e Fabio avevamo già fatto incontri con altre coppie e e con un singolo e Fabio si eccita molto vedermi con altri ma sempre sconosciuti e questa era l'opportunità di vedere la sua reazione in quanto erano tutti suoi amici.
lasciai socchiusa la porta del bagno per sentire altri commento e vedere se qualcuno veniva a vedere di più o toccare, entra Fabio e mi disse se ero disposta a fare qualcosa con i sui amici acconsentii e li chiamai tutti dicendo che era colpa loro se ero un quelle condizioni e ordinai di spogliarmi e di leccare via tutto il vino che avevo ancora addosso a me mentre Fabio mi ha rovesciato il resto della bottiglia per poi mettersi in un angolo a guardare e masturbarsi
Adam da vero ingordo iniziò dal mio seno per poi scendere sempre più giù Pablo e Andrea dalle braccia mentre Giuseppe dal collo e ha proseguito sulla schiena
Dopo avermi leccato ed accarezzato mi hanno adagiata nella vasca e hanno voluto lavarmi mentre vedevo gonfiarsi i loro pantaloni ho detto loro che potevano spogliarsi, dovevo ancora finire di parlare erano già nudi. Allora iniziai a prendere quei cazzi duri e toccarli per poi da uno ad uno li succhiai tutti
Mi alzai dalla vasca e ancora bagnata mi diressi in cucinare come i topi seguono il pifferaio magico loro seguivano me. mi misi a 90 con l'aiuto della penisola e metre Adam mi penetrava da dietro un pò nella mia figa calda e un pò nel mio culo anche se con fatica mentre io succhiavo quello di Fabio a turno hanno girato tutti non ricordo quante volte ma sono sicura che Adam è quello che lo ha fatto più volte ed è stato l'ultimo ad entrare nel mio culo e ha anche detto "adesso si che è bello largo il buco ci possiamo mettere più cazzi" e così fecero ne misero dentro due cazzi duri per poi riempirlo di sborra calda che colava mentre Giuseppe e Andrea mi venivano in bocca e Fabio teneva stretto il suo cazzo per non spruzzare mi strattonò e mi tirò a se mentre gli altri guardavano mi alzò una gamba per far vedere bene si suoi amici che mi fotteva anche lui mi fece venire per l'ennesima volta,avevo perso il conto, per poi sborrarmi nella mia figa. dissi: " ciao ragazzi vado a lavarmi!!! Mi avete riempita se volete potete guardare ma nient'altro si ripeterà un'altra volta sono sfinita" ormai si era fatto molto tardi e non vedevo l'ora di andare a letto.
Mi lavai e loro erano li che guardavano dallo specchio nel bagno mentre 2 alla volta si lavavano i loro cazzi ormai sgonfi anche se a qualcuno tendeva al rialzo.
Mi asciugai e ancora nuda li salutai per poi andare sotto le coperte.
Andarono anche loro con la promessa di ripetere la serata!!!
Lara
5117
0
9 years ago
laraEfabio,
40/47
Last visit: 9 years ago
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il prof.
In attesa da anni di occupazione senza trovare niente decisi di tornare nei banchi da scuola. Iniziai a cercare un istituto che promuoveva corsi per adulti, mi ritrovai in una scuola professionale che dava la possibilità di avere un diploma con esami finali ad un prezzo ragionevole e anche un aiuto di sostegno per i le persone che potevano avere qualche difficoltà. Iniziammo la frequentazione di questi corsi e mi accorsi che avevo tantissime lacune un diverse materie iniziarono ad emergere con le prime verifiche. A quel punto chiesi un aiuto con dei docenti che potevano aiutarmi con delle lezioni private e una mattina mi recai a scuola e mi presentarono colui che mi avrebbe aiutato si chiama Giovanni origine calabresi si era trasferito per lavoro la prima volta che l'ho incontrato mi è sembrarono pò arrogante ma sicuro di sé, era poco più grande di me barba incolta ma curata di media altezza fisico sportivo. Iniziò a darmi ripetizione tra i banchi di scuola tra le varie ricreazioni ma non era abbastanza un giorno dopo avere parlato a Fabio,il mio compagno, chiesi a Giovanni se poteva venire a casa nostra a darmi ripetizioni e senza esitazione accetto. I mesi passarono e l'aiuto dava i suoi frutti a poco a poco iniziavo a migliorare. ormai la scuola era finita e ho passato tutti gli esami li avevo passati quindi una sera Fabio mio disse di invitarlo a cena per ringraziarlo per avermi aiutato e sopportato tutto questo tempo. Il giorno seguente essendo l'ultimo chiesi a Giovanni che era invitato a cena da noi e di scegliere la sera che preferiva ovviamente era libero di portare qualcuna. non sapevo se avesse una compagna,non ci siamo mai confidati, avevamo un rapporto di solo conoscenza. quello stesso giorno mi accompagnò a casa per ringraziare Fabio e chiedere se poteva andare bene un sabato sera spiegando che anche se sarebbe andato a letto tardi il giorno dopo era libero e si poteva permettere di riposare e di comunicare che sarebbe venuto solo! Il Sabato mattina alla buon'ora iniziai a preparare le lasagne e tre tipi di arrosto e dolce fatte con le mie mani. La cena era programmata per le 20 ed erano già arrivate quasi le 19 preparata velocemente la tovola dissi a Fabio di ricevere l'ospite mentre io mi sarei lavata e cabiata. Mi misi della vasca con acqua tiepida e sali da bagno luce soffusa e sul mobile dell'incenso profumato per potermi rilassare un pò e mi addormentai sembrava che fossero passato qualche minuto quando sentire il campanello suonare era Giovanni! Uscita velocemente dalla vasca andai di corsa ad accendere il forno per poi recarmi in camera appena un tempo...Fabio aprì la porta e offrì a Giovanni un aperitivo dicendo che io, come tutte le donne ero un ritardo e dovevo ancora vestirmi e con il consiglio di Fabio mi infilai un completo intimo un pò provocante che mi aveva regalato sui toni del rosa pallido e nero una camicia bianca e una gonna a tubino nera calze autoreggenti sempre nere e scarpa decoltè nera e bianca con cristalli di swarovski ero impeccabile senza contare il trucco che avevo fatto, intero occhio partivo con un bianco perlato per finire all'esterno del occhio con un nero metallizzato e labbra rigorosamente rosse. a Fabio piace mettermi in mostra ad altri uomini per vedere le reazioni che possono avere. Ormai ero pronta e un pò imbarazzata mi reco a ricevere l'ospite che alle mia vista rimane fermo qualche secondo per poi girarsi verso Fabio e fissandolo gli disse : "non l'ho mai vista così elegante e sexy". la cena era pronta, nvitando i due uomini ad accomodarsi io a capotavola Fabio alla mia sinistra e Giovanni alla mia destra, servo il primo piatto una porzione di lasagne fumanti mentre stavamo mangiando fabio mi accarezza la gamba sinistra e poi col piede mi spinge la mia gamba destra verso Giovanni lodando le mie doti collinare mentre Giovanni facendomi i complimenti è il primo a finire il piatto poi Fabio e io per ultima. ritirai i piatti per servire il secondo un arrosto di maiale uno di tacchino e uno di vitello, della salsa tonnara e come contorno verdura grigliata e patate Giovanni assaggiò tutto per poi finire con il dolce,una fetta di tiramisù e il caffè. La mia gamba per quasi tutta la cena appoggiava sul ginocchio di Giovanni dopo il caffè invito i commensali di accomodarsi pure sul divano mentre io ordino la cucina Fabio si alzò subito mentre Giovanni aspettò una decina di minuti allora mentre ero girata di spalle all'ospite, senza farmi vedere, mi slacciai un bottone e girata di nuovo per finire di sparecchiare mi piegai verso di lui e prese le ultimo cose sul tavolo gli feci intravedere il mio seno mi girai ancora una volta ed a quel punto Giovanni con un movimento svelto si accomoda sul divano. Poco dopo li raggiunsi anch'io e mi accorsi che al nostro ospite tiravano un pò i pantaloni proprio sul cavallo si intravedeva la forma quando Fabio mi disse: " perchè non trattieni il nostro ospite con uno spogliarello?" Avrei voluto dire tante cose e farne altre ma ero li ferma davanti a loro e quando iniziò la musica iniziai a ballare e spogliarmi ero curiosa di vedere se il cazzo del nostro ospite si sarebbe gonfiato ancora e mi tolsi una scarpa poi l'altra, la prima calza e avvicinandomi al nostro ospite la seconda calza la feci sfilare a lui poi ad uno ad uno slacciai i bottoni della camicia per poi sfilarmi la gonna e seduta sulle sue ginocchia a gambe aperte gli lasciai la scelta di slacciarmi oppure no il reggiseno mi mise le sue mani sul seno e baciandomi il collo mi sfilò il reggiseno i miei capezzoli stavano diventano duri e più me li stuzzicava più crescevano come il cazzo sotto di me che spingeva sul mio sedere allora mi alzai e sempre girata di spalle sfilai piano il perizoma piegandomi a novanta e non mi sarei mai aspettata il gesto di Giovanni. con le mano destra mi tiene il fianco per non farmi allontanare con la sinistra appoggiata sopra il sedere come segno di stare piegata in quella posizione si portò avanti il viso sentii la sua lingua passare da un buco all'altro ero eccitata anch'io e sentire quella lingua muoversi dentro di me dandomi tante senzazioni contrastanti venni la prima volta un quella serata assurda. Mi invitò ad alzarmi e girare il corpo verso di lui, Fabio guardava era eccitato anche lui, mi girai e mi tirò a se e mi succhiò il seno e vidi i pantaloni slacciati non riusciva a tenerlo dentro si suoi slip lo vedevo spuntare prepotentemente e non ho resistito lo presi un mano era grosso Giovanni mi guardò e mi disse:" lo vorresti prendere un bocca vero?!" E mentre diceva queste parole mi spinse il viso verso il suo Cazzola e da ingorda lo succhiai poco dopo lo infilai nella mia figa calda Fabio si mise dietro e mi inculò che goduria avere due cazzi dentro di me dopo qualche spinte venni per la seconda volta Fabio mi sborrò del mio culo poco dopo Giovanni mi sfilò il suo cazzo dalla figa per potermi sborrare un faccia e così fece. scambiarono posizione Fabio sul divano infilando il suo cazzo nella mia figa mentre Giovanni prima mi infilò il cazzo un bocca per farmelo indurire ulteriormente poi lo infilò del mio sedere.... Godevo come una matta sentire quei due nei cazzi ma anche loro non erano da meno Giovanni mi riempe il culo di sborra calda ma continua a muoverlo dentro di me e piano piano lo sento gonfiarsi di nuovo poi lo sfilò e infilò nella mia figa sino a quel momento non avevo mai avuto mai provato ad avere dentro due cazzi per lo più così grossi ad un certo punto sentii,un getto di sborra calda era venuto Fabio e poco dopo anch'io Mmmmm impazzivo. Il nostro ospite continuò a sbattermi per bene mi mise a pecorina e si divertiva a passare da un buco all'altro mentre Fabio guardando la scena gli disse: " ti piace scopare lara vero? È una vera porca non credi? quando vuoi possiamo scoparla e non pensare che questa sia la prima e ultima!!!" Giovanni rispose: "si mi piace fottere con lei e ripeterei molto volentieri è proprio una porca e mi eccita tanto" mentre parlava le sue mani prendevano il mio seno e le spinte si fecero più cattive stavo per venire e lo sentiva mi spostò mi mise stesa sul divano un posizione 69 io continuai succhiando mentre lui un pò con la mano e poi con la lingua e mi fece venire quasi subito e mi pulì leccando tutto poi venne anche lui la sua ultima sborra era poca quella sera aveva svuotato per bene il suo serbatoio. Fabio lo accompagnò in bagno per potersi dare una rinfrescata e io li seguii lui chiese, se era possibile, di potermi guardare mentre mi lavavo quindi preparai la vasca entrai e mentre guardavano entrambi usai il doccino lo accesi e lo puntai verso il mio punto g e questa cosa non era indifferente hai due e Fabio disse: "cosa ti avevo detto è proprio una porca che va punita ci organizziamo e la puniamo insieme!!!" dopo la doccia Giovanni si mise a chiaccherare ancora un pò con Fabio mentre io finivo di asciugarmi poi ,ancora nuda, andai nel salotto Giovanni venne verso di me e mi baciò mi ringraziò e mi disse che era già daccordo con Fabio per ripetere il tutto e se ne andò Fabio mi baciò a lungo dicendo che era orgoglioso di me e andammo a letto il giorno seguente mi raccontò tutte le chiacchere che fece con Giovanni e si sarebbe ripetuto tutto molto presto.
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9 years ago
laraEfabio,
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Un regalo per Laura
Vengo contattato ad agosto da una coppia che aveva notato un mio annuncio su internet. Mi propongono di andare in una piscina estiva per massaggiare e dare la crema in modo un po’ malizioso alla lei (Laura). Il gioco dello scambio di mail lo conduce Luca, il lui, che non vuole nemmeno mandarmi foto della sua donna per motivi di privacy…
Mi sembrano tipi ok, senza forzature e che si muovono in questi giochi di trasgressione con classe e senza l’idea del “tutto e subito”. Dopo qualche mail per accordarci spariscono dicendo che vanno in vacanza; io penso ad un ripensamento, può succedere in certe fantasie… amen..
Dopo un mese mi ricontattano chiedendomi come vedrei un incontro con lei, come vorrei trovarla ecc…
L’occasione è il suo compleanno, Luca vuole farle un regalo speciale, o almeno diverso.
Ci accordiamo per un Hotel in zona, io li raggiungo quando mi contattano, alla fine mi hanno mandato solo una foto di un culetto perizomato davvero bello, ma Luca continuava a ripetere che Laura è stupenda.
Arrivo all’appuntamento con un pacchetto per lei, un vibratore di design che ho preso come regalo di compleanno; mi accoglie lui nel parcheggio e mi dice che lei ci aspetta come nella fantasia che avevamo concordato: entro nella camera e vedo una bellissima donna sul letto, bendata, legata con lacci morbidi alla spalliera del letto, gambe ambrate dall’abbronzatura, seno bello e pieno sotto una camicetta leggera che lascia intravedere l’ombra dei capezzoli. Il viso è bellissimo, capelli neri lunghi sparsi sul cuscino, piedi curati e unghie smaltate… mi eccito già poco dopo essere entrati.
Luca parla con me come se mi avesse portato in una camera del tesoro, si riferisce a Laura dicendo “cosa ti dicevo, non è bellissima?” , “senti che pelle profumata”.
Mi chino e col viso passo vicino al suo ginocchio, ne sento il profumo di crema, e d’istinto bacio la pelle, mentre con le mani accarezzo prima il polpaccio poi la coscia e rivolto a Luca commento la sua donna, su quanto sia morbida e vellutata, gustosa ed erotica. Laura non dice niente, muove la testa ed apre le labbra, forse cercando quelle del suo lui per vincere gli ultimi imbarazzi e lasciare libera l’eccitazione. Le vedo l’intimo chiaro, gonfio sul monte di venere e mentre scendo a baciarle le gambe ed i piedi curatissimi Luca si avvicina a lei, la bacia dolcemente e sento che le dice “buon compleanno amore”. Lei cerca di muovere le mani come se si fosse dimenticata che è legata, io intanto risalgo e le bacio le cosce, ha un sapore buonissimo sulla pelle, poi le sbottono la camicia lasciando scoperta la pancia, bella, piatta che comincia a fare risaltare le forme del seno. La bacio, poi faccio saltare un altro bottone ed arrivo al seno. Non lo stringo ancora, voglio sentire profumo e sapore della sua pelle, alla fine non resisto… slaccio l’ultimo bittone e scopro finalmente un paio di tette favolose, non grandissime, ma fresce, belle e con un’areola abbastanza grande come piace a me. Li stringo mentre li succhio e li bacio, mentre lei sta baciando il suo lui.
Poi mi avvicino per baciarla a mia volta, mentre lui comincia a spogliarsi.
Mi bacia con foga, con passione, muove la lingua come un’adolescente eccitata, e la mia mano prima le tiene il viso , poi scende sul seno e finalmente si infila sotto l’intimo per scoprire la sua figa. Bella, calda e incredibilmente bagnata. Sento il cazzo esplodere dentro i pantaloni, ridiscendo con le labbra il suo corpo mentre con le dita le torturo il clitoride, attingendo dal lago che ha fatto. Lei mugola e muove le gambe, Luca le chiede se sono bravo e lei risponde di sì. Arrivo con la bocca sul suo monte, ancora coperto dall’intimo. L’odore è buonissimo, la mescolanza di profumo di cotone pulito e di sesso è inebriante, appoggio le labbra sul tessuto e le stringo sulla sua figa. Poi con entrambe le mani la libero degli slip. Lei inarca la schiena alzando il culo per facilitarmi; all’inizio tiene la gambe chiuse, quasi fosse un gesto di timidezza, ma appena mi rimetto con la bocca sul suo interno cosce le apre offrendomi la vista di una figa rosa acceso, bagnata e con delle piccole labbra sporgenti; non gioco oltre e mi attacco a questa delizia, succhio, bevo il suo sapore e la lecco con passione. Il suo piacere è una conseguenza, lo sto facendo per il mio, è bella, carnosa e gustosissima, la dolcezza iniziale lascia il posto ad una foga nel leccarla che la fa ansimare e chiedere al suo uomo di darle il suo cazzo.
Luca le libera una mano e si mette a fianco a lei sul letto mentre anche io mi spoglio velocemente continuando a guardare questa femmina davanti a me. Prendo il regalo che le ho portato, lo accendo e torno a leccarla mentre le infilo il gioco dentro. Non se lo aspettava e ad un primo gemito interrogativo mentre continua a succhiare il cazzo del suo uomo seguono altri gemiti di piacere profondo. Io lo muovo dentro e fuori mentre mi stacco dal suo sesso e mi metto a fianco a lei sul letto. Luca le libera l’altra mano e lei con mani bocca gioca con i nostri cazzi, apprezziamo e glielo diciamo, è bravissima, passa la lingua da uno all’altro riconoscendoli di sicuro visto che sono così diversi fra loro, la incitiamo ad essere la regina dei nostri cazzi, la nostra troia… poi Luca la solleva dolcemente e girandola la fa mettere a gattoni sul letto, col viso dalla sua parte; lui si alza in piedi e lascia che lei lo prenda in bocca mentre mi chiede se mi piace il suo culo…
Davanti a me ho una vista stupenda, un bel culo abbronzato col segno del costume, una figa aperta e bagnata, e un ano oscenamente invitante. Comincio a leccarla di nuovo passando dalla figa all’ano, sforzandomi come se volessi incularla con la lingua. Lei si è scaldata ancora di più ed i mugolii sono proprio incitamenti a continuare, a farla godere… Luca senza dire una parola mi fa segno di scoparla, ed io mi infilo un preservativo mentre sento un “no… dove vai???” di Laura che evidentemente apprezzava il lavoro di bocca.
Le entro dentro dolcemente, ho il cazzo con le vene che sembrano scoppiare, vado piano, la tengo per i fianchi che abbandono solo per sentire il seno da sotto. Lei sotto i miei colpi affonda la bocca sul cazzo di Luca ed ogni volta un verso le esce mentre lo metto dentro… Dopo un po’ la metto su un fianco e continuo a scoparla mentre mi gusto la linea del suo corpo dalle spalle ai fianchi al culo e alle gambe…. Comincio a scoparla con forza, ma mi fermo per non venire, la situazione eccessiva rischia di andare oltre il mio controllo… lei allunga una mano come per richiamarmi e mi dice “continua, scopami”
Luca da uomo mi capisce e viene al mio posto, mentre io mi sfilo il preservativo e in un attimo torno dal bagno dove mi sono tolto il sapore di lattice e glielo metto in bocca. Lei scopata dal suo lui è bellissima, sono una coppia che fa l’amore con davanti al viso di lei una fantasia di carne, il mio cazzo, che lei gradisce, stringe, lecca e succhia al ritmo dei colpi di Luca.
Lei viene stringendomelo così forte da farmi quasi male… poi si accascia sul letto con il petto arrossato dal piacere, mi viene istintivo baciarla come se l’avessi fatta godere io; dal suo bacio di risposta percepisco l’eccitante dubbio su chi dei due la stesse baciando; Luca intanto ha preso dal frigobar una bottiglia di prosecco e la apre, poi ne versa un goccio sul seno di Laura e si china a baciarla e mi passa la bottiglia… io a mia volta ne verso un po’ sul ventre, vedo un brivido percorrerla, mi chino a bere dal laghetto che si è formato nell’ombelico…. Il sapore della pelle leggermente sudata e del vino è buonissimo, ma voglio di più… ne verso un po’ sul monte, lasciando che un rivolo di vino corra lungo la figa e sento lei emettere un risolino per il freddo; prima lo assaggio sul monte, da quei pochi peli che ha quella fighetta curatissima, poi scendo a sentirlo sul clitoride e sulle piccole labbra; la giro dolcemente mentre tengo la bottiglia in mano… ho davanti a me un culo bellissimo e verso il vino direttamente nel solco delle natiche, poi affondo il mio viso a leccarle l’ano…
Luca la richiama a se e lei gli sale sopra e comincia a cavalcarlo… io mi sposto in piedi sul letto offrendogli il mio cazzo. In quel momento immagino la vista di lui: la sua donna che lo scopa mentre divora il sesso di un altro… infatti dopo poco lui dice che sta per venire e lei si sfila da lui ed accoglie l’orgasmo nella sua bocca… Poi deglutisce e dolcemente mi dice “scopami”; mi infilo un altro preservativo ormai libero dalla paura di venire troppo presto e comincio a scoparla brutalmente, da dietro, godendo della vista del suo seno che si scuote e delle sue urla… non contento con una mano afferro il vibratore che era ancora sul letto e lo infilo nel culo. Accendo la vibrazione al massimo e lo spingo col pollice al ritmo dei miei colpi mentre le dico che è una troia stupenda; non ci mette molto ad esplodere in una nuova goduta mentre schiaccia il viso sul cuscino per soffocare le urla. La giro e la scopo con dolcezza, come fosse la mia donna, mentre Luca riprende la scena con una videocamera, le accarezzo il viso, le sistemo la benda, mentre le dico che è una donna incredibile, che è bellissima. Si sta facendo scopare come una troia da due uomini, ma il suo sorriso imbarazzato ai miei complimenti è impagabile, è erotismo puro… accelero e lei mi dice nell’orecchio “voglio sentirti godere”… vengo dentro di lei con le braccia che tremano per le scariche di piacere , le bacio il collo mentre godo in un orgasmo davvero lungo, fortissimo.
Il tempo di lavarmi e ci troviamo tutti e tre sul letto sdraiati con lei in mezzo, lei chiede se può togliersi la benda, al sì di Luca se la toglie e mi guarda… ha degli occhi bellissimi, solo al vederli mi ritorna immediatamente duro, lei se ne accorge, lo prende in mano e si mette a ridere di gusto… “ti piacciono i miei occhi, eh?”…..
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8 years ago
emiliano18,
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Al Mantide
… La vedo arrivare al parcheggio e già da lontano capisco che è al telefono. Lo so che è stupido, ma per me quando è al telefono è tremendamente attraente; ha quell’aria di chi si sdoppia a fare diverse cose contemporaneamente ma che riesce a fare tutto con grazia; ricordo una volta che mi fumavo una sigaretta mentre lei era al telefono con una amica, davanti a me.. avevo passato quei pochi minuti a percorrere il suo corpo con lo sguardo… a godermi il suo essere dolcemente assente nel suo essere li con me. Bellissima, era decisamente bellissima. Questa volta dal suo gesto capisco che non è un’amica dall’altra parte, il dito sulle labbra mi fa capire che è al telefono con il suo ragazzo. “Il suo ragazzo”, “il suo uomo”…. Ormai mi sono rimbombate in testa tante volte nel corso di questi mesi, le ho somatizzate, ma non ancora pienamente accettate; ha iniziato una storia con un uomo a cui vuole bene, forse qualcosa di più, e lui è decisamente perso di lei, e non vedo come potrebbe essere diversamente. Il fatto che continuiamo a vederci è una cosa che abbiamo rinunciato a razionalizzare o a giustificare, ma un uomo ed una donna si uniscono in tanti modi ed alcuni rimangono difficili da spiegare e noi due siamo tutto meno che spiegabili. Quando chiude la telefonata e scende dalla macchina è come se quel gesto semplice e veloce fosse al rallentatore, i lampioni del parcheggio fanno brillare le sue gambe mentre scende, e non è certo lei che assume atteggiamenti forzatamente sexy, ma quando si muove lo fa con una classe che mi lascia sempre senza fiato… ha gli occhiali da supplente ed un taglio nuovo, asimmetrico che incornicia un viso che non mi stancherei mai di guardare… lo farei per ore ma non riesco a trattenermi oltre dal baciarla, ancora prima che riusciamo a dirci un ciao; ma per quelli ci sono le telefonate in cui alla fine ripetiamo i saluti almeno tre volte come per confermarci che è un rimandarci alla prossima volta e non un addio. Mentre stringo il suo corpo fasciato da un vestitino estivo, cambio tutte le mie idee sui vestiti rossi: li ho sempre ritenuti troppo appariscenti… su di lei è solo un dolce evidenziare delle curve perfette, un incartare un regalo stupendo, quel regalo che non avrei mai pensato di ricevere in tutta la vita e che non avrei neanche mai saputo come chiedere…vorrei la donna più sensuale? Voglio una donna capace di farmi provare le vette dell’amore? Di scaldarmi dentro come nessuna? Nessuna di queste definizioni la dipinge abbastanza, lei è Chiara, e stasera è mia. Il suo baciarmi cercando di salvare il rossetto non toglie niente a quello che è un suo bacio, sono sicuro che se non ci fossero le luci ad illuminare noi due potremmo vedere una scintilla ogni volta che le nostre labbra si avvicinano, io di certo questa scintilla la sento… e non è solo un leggero brivido, è una scossa che azzera tutti i miei pensieri. Mi metto alla guida ed andiamo verso il locale dove abbiamo in mente di passare la prima parte della serata, il Laguna, una piscina a luci soffuse in cui le sale immerse nell’acqua sono petali di un fiore disordinato, dove è possibile stare immersi appartati in un bagno profumato e caldo sorseggiando un cocktail o un aperitivo senza nessuno che disturbi; il tutto in un’atmosfera di classe e mai volgare. Ci siamo già stati altre volte e l’ultima volta non ci siamo fermati all’aperitivo: stando attenti di non essere visti abbiamo fatto l’amore in acqua, ci siamo mangiati con gli occhi per un po’ e non siamo più riusciti a trattenerci… Stasera ci siamo promessi di fare i bravi, e lei ha detto che si è presa con se un costume intero, per rendermi la vita difficile nel caso volessi trasgredire alla promessa… come se avesse davvero dimenticato che era stata lei a trasgredire la volta prima… Mentre andiamo ci scherziamo sopra alternando questi ricordi ai frammenti di vita quotidiana che ci raccontiamo a radio spenta, perché per me sentirla parlare è come musica, sia che mi dica “ti voglio” o che mi parli del suo lavoro … Ad un semaforo approfitto del rosso (o forse il rosso mi ha ricordato quanto di meraviglioso ho a fianco) e la bacio, e non è più un saluto, si sente che ci siamo già spogliati di tutto quello che lasciamo a casa ogni volta che ci vediamo e siamo già pienamente noi due. Arriviamo al parcheggio del locale e scendiamo ridendo dell’ultima stupidata che io o lei abbiamo detto, il tempo di prenderla per mano e stamparle un bacio euforico che ci accorgiamo che le luci sono spente. E’ chiuso. Non che questo significhi che ci aspetta una serata noiosa , ma vederla in costume è uno spettacolo che mi rompe perdere. Risaliamo in macchina e ci guardiamo interrogativi, per me è un’occasione per sentire la pelle delle sue gambe; è almeno un mese che non la sentivo e il solo toccarla è come riempire un vuoto nello stomaco, è fresca in questo luglio torrido è un invito costante ad essere percorsa… il fatto è che se non decidiamo dove andare finiamo per rimanere avvinghiati tutta sera in uno stupido parcheggio; quindi ripartiamo con io che le dico per la millesima volta che non ho mai visto una ragazza così bella, così cazzo perfetta. Mentre parliamo passiamo davanti ad un teatro di provincia, che non so cosa voglia dire, ma volendo indicare un teatro con un’entrata dimessa e sicuramente poco snob credo sia la definizione migliore… lei mi provoca dicendo, “vediamo che spettacolo c’è stasera”… come dire “tu dai troppe cose per scontate, ora ti sistemo io”. Il cartello all’entrata del “Mantide” è però diverso da quello che mi aspettavo: non danno una prosa noiosa o un balletto inutile; la serata “hot july” con l’immagine di una ballerina di lap dance lascia intendere che con il titolo Luglio caldo non si intende certo l’afa opprimente… Ironizziamo che sicuramente almeno il titolo della serata è azzeccato, luglio o non luglio, e ci decidiamo ad entrare, passando per una seconda porta con la scritta “vietato ai minori di anni18” che lascia un’espressione un po’ amara e indecisa sul viso di Chiara. Con una rapida occhiata cerco di capire se è meglio tornare indietro, e quando alla cassa ci dicono che come coppia entriamo gratis mi viene il dubbio che si tratti di un locale di scambisti, l’ultimo posto dove vorrei portarla. Veniamo rassicurati che è semplicemente un sexy pub (il vero teatro Mantide non esiste più da anni) dove ci sono spettacoli erotici, molto soft e senza contorni osceni o di cattivo gusto, dove le ballerine sono tutto meno che prostitute; entriamo con io che cingo Chiara in vita per farla sentire meno a disagio e poi, siamo sinceri, per entrare in mezzo a quello che credo essere un mare di maschi infoiati con una splendida ragazza al fianco. Invece è un locale carino e la gente è seduta ai tavoli come in un normale pub; certo la passerella in mezzo con i tubi a spezzarne la catwalk lascia intendere che non ci sfileranno le modelle della collezione autunno inverno, ma questo dona un tocco di ambiguità per niente fastidioso. Chiara appare rassicurata dal primo impatto e ci sediamo ad un tavolo, non potendo fare a meno di notare gli sguardi di estrema approvazione degli uomini presenti e qualche sguardo “da donna” delle lei presenti nella sala. Mentre si siede mi godo il suo essere stupendo e rimango per un attimo bloccato a vedere quel vestitino rosso salire lungo le cosce mentre si siede, con le spalline che si rilassano lasciando il seno libero sotto il cotone rosso; sono congelato nel guardarla e lei mi sorride come per dire “riprenditi”. Mentre aspettiamo parliamo di tutto e di niente, ma sempre così coinvolti dalle parole dell’altro che sembra sempre che stiamo raccontando noi e non solo di semplici cose di cui sono piene le vite di tutti. Adoro quando usa il plurale e dice quel “noi”, mi fa impazzire quando per interrompermi appoggia la mano sulla mia o lo fa per il gusto di sentirmi… ha un che di sessuale leggere le sue labbra per capire meglio quello che dice se la musica lo copre un po’. Stiamo finendo i cocktail quando il cameriere ci chiede se possiamo seguirlo. Con un punto interrogativo stampato in viso lo seguiamo fuori dalla sala fino ad una porta con la scritta “camerino”, bussa e ci fa segno di entrare. Nel camerino troviamo una ragazza davvero notevole, mora, minuta, con vestita casual jeans e camicetta… ci sorride e cogliendo il nostro imbarazzo si presenta e ci spiega il motivo per cui ci ha fatto chiamare. Francesca, questo il nome della ragazza, è la ballerina della serata dice di aver dimenticato a casa la borsa dei vestiti “di scena” e ha notato Chiara perché simile a lei come corporatura e con un vestito molto bello. In pratica le chiede se potrebbe prestarglielo giusto il tempo dello spettacolo e poi glielo renderebbe dopo. Intanto Chiara avrebbe messo i suoi, per poi ricambiarsi dopo; che situazione divertente e assurda, e ancora più assurdo è sentire Chiara dire ok… facendomi sentire di colpo di troppo in un camerino da donne; mi levo dall’impiccio dicendole “ti aspetto fuori”. Dopo 10 interminabili minuti Chiara esce con i jeans e la camicetta che poco prima erano indosso alla ballerina; da supersexy nel vestito rosso a casual quasi professionale mantenendo quell’essere stupendamente attraente come solo lei sa essere. E’ a suo agio, come se non pensasse che di la tutti l’hanno vista venire con un abitino rosso e tornare in sala con altri vestiti, ma al suo essere imprevedibile sono ormai … no, non mi ci abituerò mai, mi stupisce ogni volta. Torniamo al tavolo e lei mi fa notare il buon profumo sulla camicetta di Francesca, o forse è solo una scusa per farmi avvicinare e darmi un bacio malizioso, dicendomi un “carina, eh” che subito faccio fatica ad inquadrare. Passano pochi minuti e le luci si abbassano, e mentre noi sorseggiamo altri due cocktail offerti dal locale, sentiamo la musica che si fa più soft. Quando Francesca entra in sala, annunciata dal DJ, io e Chiara ci guardiamo sorridendo e ci spostiamo bicchieri in mano sui divanetti a bordo passerella. Complici le luci o il trucco è davvero una bellissima ragazza, capelli lunghi e un viso candido ma con uno sguardo languido sicuramente studiato, ma che fa maledettamente il suo lavoro. Non ho visto molti spettacoli del genere, ma sicuramente questo è davvero coinvolgente, e quando nel suo muoversi da gatta arriva al termine della passerella vicino a noi sorride sempre a Chiara indicandola… o le ammicca con l’occhio. Perfino quando si lascia scivolare avvitandosi sul palo riesce ad essere disinvolta e rivolgerle uno sguardo d’intesa. Poi scende dal palco passando davanti ai divanetti per provocare, dando una leggere pacca sulla mano a chi cerca di allungarla troppo; davanti a Chiara si ferma, la guarda, prende fra le dita le spalline del vestito e le lascia cadere ai fianchi scoprendo il seno, sempre fissandola come per dedicarle il gesto. Si gira con il vestito che è rimasto una mini, offrendo la vista di un culetto davvero notevole ben accarezzato dal tessuto rosso. Il tempo di un altro giro a seno nudo ed il DJ chiama l’applauso di fine spettacolo. Francesca scende dal palco passandoci vicino, sorride in modo gentile a me e con le dita sfiora quelle di Chiara sussurrandole un innocente ma potente “a dopo”. Ad essere sincero sono più eccitato nel vedere l’effetto che fa Chiara anche ad una donna che non per il bel paio di tette che mi ballavano davanti fino a poco prima. Le guardo gli occhi felini che seguono Francesca verso il camerino, uno sguardo che conosco, ma che ogni volta mi lascia senza parole; è un mare di sensazioni, dal riservato all’esplosivo e che con gli occhiali le da un’aria di falso distacco che è incredibile. Mentre sono ancora li a godermi il suo profilo ed il suo collo (ogni volta che le guardo il collo qualche gene da vampiro comincia a premere dentro di me) lei mi prende per mano e mi dice “andiamo a riprendere il vestito”. Non sono io che guido: come succede sempre con lei io posso anche pretendere di guidare in macchina, ma quello che succede dopo con lei è sempre grazie al suo sguardo o al suo essere imprevedibile. Bussa al camerino e io le dico “ti aspetto fuori”. Francesca le apre la porta e vedendo che non entro mi dice di farlo altrimenti il buttafuori potrebbe avere da dire. Entro imbarazzato mentre vedo Chiara che le fa i complimenti come fossero vecchie amiche. Francesca è avvolta in un accappatoio di raso bianco con un disegno giapponese, capelli raccolti con una matita e trucco ancora perfetto, accetta i complimenti della mia ragazza con una modestia apparentemente sincera e ricambia dicendole che la camicetta sta meglio indosso a Chiara. E’ una ragazza semplice, diversa da quella che eccitava in modo stereotipato sul palco poco prima, ma con una sensualità più naturale, spontanea. Con me, l’intruso, o almeno così mi sento, è gentile e quando offre da bere lo fa con una gentilezza di chi vuole davvero farmi sentire a mio agio. Certo il suo sguardo verso Chiara è diverso, è carico di qualcosa, di una complicità fra la spogliarellista in kimono e la segretaria in camicia ed occhiali; due bellezze diversissime ma simili nei loro corpi minuti e nei visi dagli zigomi alti; la musica nella sala rimbomba leggera nel camerino lasciando passare solo i suoni più bassi, con un ritmo che sembra un cuore, o forse è davvero il mio quello che sento, caricato dalla scena delle due ragazze che parlano e ridono trovando ogni tanto qualche scusa per sfiorarsi i capelli o i vestiti… “il tuo vestito…”, dice ad un certo punto Francesca, alzandosi per andarlo a prendere. Chiara si alza a sua volta, e mentre lei è di la, mi manda un’occhiata provocante. Io rimango seduto sul divanetto con il mio terzo bicchiere della serata che comincia a farsi sentire, e vedo Francesca ritornare con quel’abito che non ricordavo così piccolo; lo tiene con le due mani appoggiato sul corpo e rivolgendosi verso di me mi chiede “allora, come mi stava?”…. ed alla mia risposta scontata, lei lo appoggia sul corpo di Chiara e dice “appena ti ho vista entrate mi sono innamorata di questo vestito”, e lo dice piantandole gli occhi chiari dritti nei suoi… con un silenzio interrotto subito da un “… era una balla la storia della borsa dimenticata…” e una risata maliziosa a cui Chiara risponde con un divertito “tu sei fuori…”; Francesca intanto appoggia il vestito su una spalliera del divanetto e comincia a slacciarle la camicia con un “lascia, faccio io” che neanche ad un uomo sarebbe venuto così convincente… Chiara si lascia fare, forse non ricorda che sotto non ha il reggiseno, o forse lo ricorda benissimo. Francesca sfila la camicia dai jeans tirandola dolcemente e finisce di slacciare gli ultimi bottoni, poi infila le mani ad altezza della vita e si ferma per un attimo quando sente la sua pelle. Anche gli occhi di Chiara si chiudono per qualche istante per poi tornare a guardare il viso di lei. Intanto le mani di Francesca salgono sotto la camicetta aperta fino ad arrivare al seno, me ne accorgo dal fatto che anche Chiara allunga le mani verso il laccio del kimono, come per voler sfogare in qualche modo l’eccitazione che cresce. Il nodo si scioglie facile e Chiara le apre i due lembi ed a sua volta a appoggia le mani le mani sulla pelle chiara, alzando lo sguardo cercando gli occhi di Francesca che invece le sta guardando il seno ormai in balla vista e stretto da entrambe le sue mani. I bassi della musica in sala sembrano più lenti quasi intonati con il respiro di queste due ragazze che sembrano ai miei occhi gli effetti di un cocktail drogato; le vedo accarezzarsi o stringere con decisione il seno dell’altra, con Francesca che si china a baciare il collo di Chiara e nel farlo mi attraversa un’occhiata distratta, senza vedermi, con lo sguardo lontano dalla pelle di Chiara ma con tutti i sensi ancora lì. Le bacia la pelle fino ad arrivare al seno che non ha ancora smesso di accarezzare, con la lingua le accarezza la punta fino a quando Chiara non le prende dolcemente il viso e la bacia. Sono stupende, sono di una dolcezza incredibile racchiusa in una sensualità esplosiva: il bacio è un bacio dipinto con i capelli dell’una che sono accarezzati dalla mano dell’altra…. Fino a quando Francesca si stacca e le domanda un malizioso “ti bacia così lui?”, a cui Chiara risponde con un sorriso languido, come dire continua a baciarmi…. Invece lei la mette a sedere a fianco a me e mi dice un “fammi vedere come la bacia un uomo”, ma forse non ho neanche sentito quest’invito, la voglia di sentirla era troppa e decisamente impossibile da reprimere oltre. Le sento le labbra e la lingua che poco prima erano dedicate ad un’altra lei, un bacio ancora più languido del solito perché più abbandonato, più perso nel suo essere pieno di piacere; intanto Francesca le slaccia i jeans e le sfila le scarpe. La mano di Chiara tenta di fermarla, ma è più un gesto automatico che forse vorrebbe non aver fatto…. Anche se comunque serve a poco visto che i jeans sono ora aperti a mostrare un intimo stupendo da cui gi à si intravede il nero in rilievo sul monte dei miei desideri più caldi. La bacio con ancora più foga con lei che mi prende la testa fra le mani; allungo una mano prima sul seno scoperto poi le percorro la vita fino a cercare di infilarla sotto gli slip ma vengo bruscamente stoppato da Francesca; senza vederla sento un “è mia” che mi rimette al mio posto. Chiudo gli occhi e sento Chiara alzare il bacino per consentire ai jeans di fare la fine che meritano, sento le sue labbra tremare e le sue mani premermi più forte a lei. Un bacio che è una scopata tanto è pieno, forte, caldo. Mi stordisce il sentirla così piena di eros e quando inarca indietro il collo come a sfuggire le mie labbra vedo Francesca che le percorre l’interno coscia con le labbra. Sento il respiro di Chiara aumentare fino a riprendere violentemente e baciarmi quando lei le sposta le mutandine ed appoggia le labbra al suo sesso. Vorrei vedere la scena, ma quello che sento dal suo bacio è una descrizione ancora più piena del piacere che sta ricevendo, sento la sua lingua tremare, baciarmi come se ripetesse quello che le sta facendo Francesca. Sento il suo seno inturgidirsi e la pancia contrarsi ritmicamente, poi lascia una mano su di me mentre con l’altra tiene la testa di lei. E’ una regina con due servi a darle piacere, un piacere che arriva con un’esplosione che la solleva dallo schienale del divano, che dura abbastanza da tornare a baciarmi e tornare a staccarsi di nuovo, fino a terminare l’orgasmo con i capelli di Francesca fra le mani mentre i loro occhi si incrociano in uno sguardo indescrivibile. Francesca la percorre salendo il suo corpo sfregando il suo seno sul sesso di Chiara bagnato dal bacio fino ad arrivare a portata di labbra; un bacio intenso, che è la parola fine più bella ad un gesto di sesso puro e pulito fra due donne che si sono godute le loro bellezze ed il loro calore. Il rivestirsi di Chiara nel suo abitino è fra chiacchiere leggere ed ammiccanti, per niente imbarazzate da questo atto non programmato, naturale, vero, con io che ancora non ho realizzato bene il dove ed il cosa. E’ stato talmente bello che era come se l’avessi subito direttamente io tutto questo. Usciamo dal locale per mano, con Chiara totalmente senza rossetto, ma con un’impronta di un altro colore sul collo, leggera, che le tolgo a mia volta con un bacio prima di salire in macchina; quando saliamo in macchina per continuare la nostra serata la suoneria del suo telefono annuncia un messaggio… lei lo guarda con aria distratta e poi con la consapevolezza del suo essere incredibilmente donna dice: “Francesca”. “Le hai dato il tuo numero?”; “Perché no, è simpatica, magari uscirò con lei a bere qualcosa…. Due chiacchiere fra amiche”.
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3 years ago
emiliano18,
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Uno stupendo incontro a due
Da nuovo iscritto ad un sito di incontri mi metto a cercare qualche nuova esperienza erotica e ricevo una risposta incoraggiante via messaggio da una bellissima ragazza, giovanissima ed abbastanza vicino a me; nella sua pagina sul sito aveva messo foto e video in cui si vedeva un corpo stupendo da giovane di colore, pelle non solo scura... nera, ed un video in cui twerkava e mostrava un culo perfetto, sodo, tondo.Nella chat del sito dice che cerca un trio con due uomini e specifica che vuole solo cazzi grandi; io le dico in tutta sincerità che la mia dotazione non è da considerare "grande", quindi rimaniamo che almeno uno dei due uomini deve essere parecchio dotato; ieri mi contatta per unirmi a lei e ad un altro per le 19.00 visto che aveva già concordato l'appuntamento con il tipo.Parto in macchina verso una cittadina a 40 minuti da Reggio e quando sono in zona ricontrollo la chat perchè mi doveva mandare numero e posizione del B&B che avevano scelto lei ed il tipo: vedo che mi aveva scritto "mi sa che saremo solo noi due"... e le lampadine di allarme fregatura (che sia fake…una escort che cerca clienti sui siti di incontri…) continuano ad accendersi, ma se non si rischia in certe situazioni non si vince mai. mi faccio mandare la posizione su WA e la raggiungo.Mentre accosto con la macchina la vedo... una ragazzina con un corpicino da favola in un vestito nero, gonnellina corta e All Star ai piedi, capelli cortissimi crespi, viso serio forse per l'attesa ma bellissimo.Sale in macchina ed il primo approccio è imbarazzato da parte di entrambi... sappiamo che siamo lì per scopare ma non siamo robot e quel sottile imbarazzo dell'approccio fra uomo e donna c'è comunque. Ci muoviamo in macchina e mi dice che con il terzo non sono riusciti ad accordarsi, quindi mentre andiamo lei cerca sul cellulare un B&B vicino... poi mi chiede di fermarmi in un parcheggio per guardare meglio.Ne approfitto per gustarmi la sua pelle nera scoperta, prima solo con lo sguardo, mentre lei sul sedile a fianco guarda attenta le disponibilità di camere in zona, poi comincio ad accarezzarle le gambe, baciarle il collo e con la mano mi insinuo sotto la gonna... risalgo lentamente lungo l'interno coscia a cercare l'intimo... ma non c'è. Arrivo a sentire l’inizio della sua figa e sento il cazzo nei jeans esplodere, con un dito gliela accarezzo entrando nel suo fiore ed aspetto un attimo per capire se sto correndo troppo, ma sento il suo respiro farsi più intenso, con il dito accarezzo il clitoride e poi lo bagno con i suoi umori continuando a toccarla. Sento lei che legge la pagina di un B&B con un tono che chiarisce che quello che sente di sotto le sta piacendo... torno con il dito a cercare i suoi umori e trovo un lago... la sditalino infilandole ogni tanto il dito dentro una figa calda e fradicia e ci baciamo. Una cosa da teenagers in macchina, un ditalino sul sedile del passeggero mentre limoniamo di gusto, con quelle labbra carnose, morbide e calde e la sua lingua ad intrecciarsi dolcemente con la mia...Con voce contenta e calda si stacca e mi dice che ha trovato... tolgo il dito e me lo succhio di gusto: mi piace, sarà sicuramente un piacere leccargliela in un letto.Arriviamo al B&B poco distante e il tipo ci accompagna in una camera mansardata, molto bella... ci diamo il cambio nell'andare in bagno a darci una sistemata, e quando torno la trovo sdraiata sul letto forse con l'imbarazzo a vincere sull'eccitazione del momento. Mi avvicino e comincio a baciarla. le sollevo la gonnellina sapendo cosa troverò sotto: una figa nera completamente fradicia, tanto da essere lucida. E' bellissima, non ho mai visto la figa di una di colore se non nei film porno... voglio gustarla e le metto la faccia fra le gambe, e da qui il nostro incontro decolla.Ci spogliamo mentre ci gustiamo senza un ordine, lei tiene la gonnellina che rende il tutto ancora più selvaggio, ci baciamo, gliela lecco dedicandomi a lei o mi gusto un pompino gustosissimo, profondo, in cui lo prende tutto fino alla base tenendomi per le palle dolcemente o stringendo il cazzo come per dire "è mio". Andiamo avanti a sentire ed assaporare i nostri sessi poi mi infilo un preservativo. Entro in lei senza nessuna fatica, capisco perchè cerca cazzi grossi... ha una figa aperta, che anche per il lago che ha lo accoglie divorandolo voracemente. Parto piano per paura di concludere troppo presto e cominciamo un ballo meraviglioso fatto di baci intensi, ritmi alternati passionali e dolci, strizzate delle sue tette perfette che sobbalzano ad ogni colpo, con due capezzoli ancora più scuri della pelle...le tengo le mani dietro la testa mentre la sbatto forte, poi rallento e la bacio gustandomi il suo essere presa da me... da un cazzo di un uomo di almeno 20 anni in più di lei... mi sento un porco che possiede una ragazza e la cosa mi eccita da morire, quindi torno presto a scoparla per bene, con lei che solleva le gambe per farlo entrare il più possibile con le mie anche che sbattono rumorosamente contro il suo bacino, ma ancora più rumorosi sono i suoi mugolii di piacere.Sudiamo e ci avvinghiamo, alterniamo il fare l'amore allo scopare decisamente, poi mi sdraia e mi sale sopra, sollevando la gonnellina per farmi vedere la sua figa che accoglie il mio cazzo... lo fa con un sorriso disarmante, sa di essere bella, sa di scopare da dio e le piace farlo... si muove sopra di me alternando baci dolci ad espressioni da troia che non vuole altro che un cazzo dentro di lei...Poi nella lotta del sesso la ribalto e la metto sdraiata a pancia in giù e vedo quel culo nero stupendo, glielo apro e lecco quel fiore scuro, bagnato dagli umori colati dalla figa, che per tutto il tempo non ha mai smesso di grondare... le torno dentro e la scopo tenendole la gola, la voglio possedere e la sbatto sentendo e vedendo le sue chiappe muoversi sotto i miei colpi o schiaffeggiate dalla mie mani. La cosa mi fa impazzire, la prendo e la porto in piedi ad appoggiarsi al divanetto e la scopo da dietro, in piedi, con lei che si piega in avanti fino ad appoggiare le mani a terra, prendendolo tutto così. La scopo con forza, sento il sudore lungo la schiena e vedo la sua pelle nera liscia, bellissima mentre lei ansima e mi incita.Torniamo sul letto e lei mi riprende dentro di lei sditalinandosi mentre la scopo e mi dice "fammi gridare".... e viene così, senza trattenere la voce, masturbando la sua figa mentre viene infilata con forza da uno sconosciuto... vengo anche io assieme a lei mentre vedo nel suo viso le smorfie del piacere godendo in un modo davvero intenso.Ci riprendiamo scambiandoci baci dolci, fumando una sigaretta e lasciandoci andare a chiacchiere e confessioni in libertà.. nudi, io con il cazzo a riposo e non mi vergogno di farmi vedere così, lei seduta mentre fuma, altrettanto nuda ... una bellissima ragazza appena conosciuta che mi ha regalato emozioni incredibili. E' perfino strano pensare a come il buon sesso trasformi gli incontri e renda il tempo un concetto relativo: fino a poco prima eravamo due sconosciuti imbarazzati, impegnati a cercare di riempire maldestramente i silenzi in macchina, adesso ci scambiamo sorrisi e confidenze senza vestiti, con addosso io i suoi umori ed il suo odore e lei il mio.Lei finito di fumare si infila sotto le lenzuola: mi piace vederla in questa nuova ottica, fino a poco prima era una femmina vogliosa di godere, ansimavamo insieme per un piacere animale, adesso è una ragazza appagata, il cui sorriso è il miglior premio per l’uomo che l’ha scopata; ma il vederla così dolce e sexy mi riaccende, la invito prima baciandola poi offrendole il mio cazzo non ancora duro... nella sua bocca calda e vogliosa torna subito pronto e faccio per spostarmi a prendere un altro preservativo ma lei inizialmente non lo molla, come se volesse continuare a succhiare ed a leccarlo. Indosso un altro preservativo e torno dentro di lei. Stavolta partiamo subito decisi, ci piacciamo e lo sentiamo, il "fare l'amore" è solo una scusa per riprendere fiato fra una galoppata e l'altra, ma tanto mi piace scoparla con forza tanto mi piace da morire gustarmi le sue labbra, i sui sguardi e la sua pelle mentre facciamo l’amore; è solo sesso, ma quando due persone si trovano bene in un letto è impossibile distinguere il fare l’amore dallo scopare. Lei viene ancora una volta e dopo un po' godo anche io mentre la scopo da dietro, con lei che si mette a pecora con il culo basso, gambe larghe ed il viso schiacciato sul cuscino... stupenda visione per un orgasmo davvero intenso.Ci facciamo la doccia e scherziamo sulle piccole cose, sui rubinetti incomprensibili e sulle rispettive situazioni sentimentali... fra poco torneremo ad essere sconosciuti lontani kilometri, ma in questo momento siamo un uomo ed una donna che si sono piaciuti e che si sono presi dei bellissimi momenti di piacere.Forse non ci rivedremo, ognuno a vivere vite diverse come età e come situazioni, ma quest’incontro rimarrà come una delle sorprese più belle che ho mai vissuto, in cui conoscere una ragazza con del sesso estremamente piacevole è più vero e pieno di qualsiasi altra cosa.
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3 years ago
emiliano18,
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primo incontro
Da molto tempo Jessy si lasciava fotografare, in pose da vera troia e si divertiva anche quando le riferivo i complimenti degli ammiratori, se poi le sborravano le foto, faceva la timida, ma godeva come una porca. Continuavo ad insistere per passare a qualcosa di concreto, mi sarebbe piaciuto vederla godere posseduta da altri, ma lei sempre rifiutava. Come in tutte le cose però giunse il momento magico, o particolare, chiamatelo come volete, quell’attimo in cui una sequenza di parole giuste, portano alla realizzazione di un insperato programmino che ovviamente dovevo cercare di presentarle come il più tranquillo possibile. Il suo timore principale era farsi riconoscere e su questo punto le avevo garantito che avrebbe potuto indossare una mascherina, magari non proprio intera come quella che usa nelle foto, tanto anche gli altri presenti avrebbero avuto lo stesso problema. Non potevo non informare subito il Bull che da tempo mi stava dando preziosi consigli e che sarebbe stato premiato per la sua pazienza. Non c’era tempo da perdere, facendo passare troppi giorni, avrei rischiato che cambiasse idea, anche se non era completamente convinta avevo un po’ forzato i tempi ed organizzato l’incontro per il fine settimana. Il Bull aveva carta bianca, unica raccomandazione che mi ero permesso di fargli, era di non spaventarla con troppa gente, o troppe richieste immediate. Il giorno X come programmato, arrivammo presso una villa della Brianza, lei era tesa, ma curiosa e anche se non lo ammetteva, eccitata, mai era uscita vestita così da troia. Solo durante il viaggio cercava di capire cosa avremmo fatto, sembrava volesse rassicurazioni ed io cercavo di tranquillizzarla, spiegandole che sarebbe stato come un gioco tra amici ed infatti ad accoglierci appena giunti a casa del Bull, c’era la moglie di lui, una splendida donna sui quarant’anni, con un fisico mozzafiato, quelle che io definisco, da sega immediata, indossava un vestitino nero cortissimo, molto aderente che lasciava ben poco all’immaginazione, le calze nere e le scarpe dal tacco altissimo, la rendevano ultra modo sexy. Anche Jessy era vestita adeguatamente, la situazione lo imponeva, anche per lei gonna nera corta, autoreggenti nere, scarpe altissime, giubbottino che a stento conteneva il suo prorompente seno ed ovviamente una mascherina dorata già sugli occhi. Una volta in casa ci accomodammo in salotto e mentre sorseggiavamo un drink tra i convenevoli, faceva il suo ingresso lui, alto con un fisico prestante a torso nudo, che con voce ferma e sicura si presentava andandosi subito a sedere al fianco di Jessy. Cercava con parole misurate di metterla a suo agio, le assicurava che questi giochi loro li facevano da anni e devo dire che non so se il merito fu del drink o del Bull, ma Jessy sembrò rilassarsi. Lui cominciò a farle dei complimenti, poi la invitò ad alzarsi, a farsi vedere meglio e intanto senza che nemmeno lei se ne accorgesse, le aveva già tolto giubbino e camicetta, lei rimaneva impassibile di fronte a lui. Anche la signora si era parzialmente spogliata e le stava accanto forse per far capire da subito, come sarebbe andata la serata, il bull mi disse di andare in cucina a prendere degli stuzzichini, sapevo che dovevo lasciarlo solo per un po’ e senza dire nulla tolsi il disturbo. Jessy mi guardò con una espressione interrogativa, quasi spaventata, la rassicurai con un sorriso. Il bull iniziò ad accarezzarla ed a spogliarla ancora lasciandola con la sola biancheria intima, calze e scarpe. La signora spogliò il suo lui che era in piedi davanti a Jessy, quando gli liberò il membro era già eretto, lo prese in bocca spampinando solo per pochi secondi, poi fece avvicinare Jessy dicendole di continuare. Un attimo di titubanza e Jessy lo prese in bocca, io intanto sbirciavo senza farmi vedere per non rischiare di mandare tutto all’aria. La signora guidava la testa di Jessy accarezzandola e lei cominciava a prenderci gusto, infatti il Bull toccandole il perizoma le disse: “Sei bagnata come una puttanella ti piace vero?” Lei annuì continuando il pompino. Lui la fece alzare dicendole di seguirla e lei ubbidì senza fiatare. Entrarono in una stanza dove c’erano tre divani, un tavolino al centro, le luci erano soffuse, mentre una musica in sottofondo rendeva molto erotico il tutto. La fece sedere sul divano e le disse: “Ora mi mostri come ti tocchi la fica” Jessy timidamente provò a dire qualcosa, ma poi lui con un solo gesto la invitò nuovamente e lei iniziò a toccarsi. La signora intanto si era spogliata del tutto e si era sistemata sul tavolino a pecorina per farsi scopare sotto gli occhi stupiti di Jessy che vedendo quel poderoso cazzo entrare nel corpo della donna, aumentava il ritmo della sua masturbazione ansimando. Io ero entrato nella stanza, ma non so se realmente lei non mi notò o se finse di non vedermi. Non resistevo e andai da dietro al divano per metterlo in bocca a Jessy, ma il Bull mi disse di attendere, si alzò, il suo cazzo era eretto, non aveva ancora raggiunto l’orgasmo e iniziò a strusciarlo sui seni di Jessy e intanto la toccava, ma senza cercare la penetrazione. Le disse qualcosa all’orecchio, io vidi l’espressione di sorpresa di Jessy, ma non capii, solo dopo pochi minuti mi resi conto che aveva invitato tre amici alla festa. Le due donne erano sedute nude sullo stesso divano e pareva che ormai fosse una cosa normale. Io fui presentato come il cuck e restavo isolato in un angolo. Uno dei tre era alto e grosso, di mezza età, gli altri due erano molto giovani ed atletici, senza tanti convenevoli si denudarono. Il bull fece indossare a Jessy un collare a cui era attaccata una lunga catena, per lei era normale, lo facevamo sempre, ma quello che non sapeva e che l’uomo grosso che chiameremo Mario, la fece camminare a carponi tenendola come una cagna e stranamente lei non si lamentò. La portò poi vicino al divano dove la signora si stava facendo sbattere dai due giovani e sotto ai loro colpi godeva urlando, Jessy osservava la scena, io feci un altro tentativo con il cazzo tra le mani, ma fui bloccato dal Bull che mi disse: Ora è il momento che tu veda la tua donna godere davvero” forse non aspettavo altro e arretrai di un paio di metri per non intralciare. Jessy fu fatta sdraiare a terra, mentre tutti i presenti erano seduti ad osservare, il bull la prese letteralmente per le le gambe sollevandola e la penetrò con decisione, iniziando a stantuffarla con foga, ad un tratto uscì dalla sua fica per non sborrare e Mario senza perdere tempo lo sostituì, sembrava dovesse schiacciarla grosso com’era, poi la fece girare e continuò a chiavarla a pecorina. Si alzò anche lui tirandola su di peso e sbattendola sul divano semisdraiata. I due ragazzi giocavano con le sue tette, la palpavano, si facevano fare delle spagnole, alternandole a pompini e lei ormai era preda di tutto ciò, mentre io mi ritrovavo con il mio cazzo in mano. Uno dei ragazzi si era seduto scopando Jessy sopra, la signora intanto portava del gel e mentre proseguiva la scopata cospargeva l’ano di Jessy. Neanche il tempo di dire che non aveva mai fatto una doppia, che il cazzo dell’altro ragazzo la inculava senza pietà, solo un gridolino e dopo una cavalcata tremenda. Il Bull ad un certo punto li fermò e disse: ok, ora dato che la nostra troia ha disubbidito agli ordini ed ha indossato la maschera, gliela togliamo e concludiamo con un bukkake. Jessy forse esausta non aveva la forza di opporsi e se la fece togliere senza fiatare, da li a poco si ritrovò a turno prima i cazzi dei ragazzi che andarono a ricoprirla di sperma sulla faccia, sui capelli colando giù per il collo, poi fu la volta di Mario che fece esplodere una schizzata da record e non pago se lo fece succhiare sino ad averlo tutto pulito e mentre si attendeva l’opera del Bull, anch’io avevo sborrato, si ma nelle mie mani. Lui la fece sdraiare a terra così conciata di sperma e la signora si mise a gambe aperte proprio sopra alla testa di Jessy. Il bull scopò la signora, mentre Jessy sentiva le palle del Bull che le sbattevano in faccia, il Bull scaricò in quella splendida fica tutto il suo seme, poi lei si sollevò quel tanto che bastava per posizionarsi bene sopra alla bocca di Jessy. Il Bull con voce forte e decisa disse: “Apri la bocca troia, bevi quello che le esce dalla fica” e lei accolse anche questo liquido denso e misto del godimento della coppia. Rimase poi a terra esausta per alcuni minuti, mentre gli altri chiacchieravano tra loro, sino a che non mi avvicinai e la aiutai ad alzarsi per andare a farsi una doccia, la guardai negli occhi e lei disse solo: “che porco che sei, mi hanno….” Ma non proseguì oltre. Quando uscì ripulita, la signora le andò incontro e parlarono tra loro, senza che io potessi capire. Forse era un nuovo appuntamento?
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8 years ago
cucknic,
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gioco pericoloso
Mio marito è un porco, infatti dopo le sue insistenze, mi ha convinto a pubblicare foto su siti porno per mostrarmi ad altri maschi, si eccita e non capisco il perché. Questo ha portato anche a fare giochini che possono risultare pericolosi, ma che come dice lui, lo fanno arrapare, Quella sera eravamo rientrati incredibilmente presto da una serata trascorsa con amici e forse avevamo bevuto qualche bicchierini di troppo, ma senza essere fuori controllo, solo più allegri. Lui era su di giri e mi propose di fare un gioco all’aperto, in pratica dovevo indossare un vestitino molto da zoccola e lui mi avrebbe portata dove a volte ci sono le prostitute e li sarei rimasta per qualche decina di minuti sul marciapiede, così mi avrebbe scattato qualche foto. Come sempre, faccio la difficile, per ottenere qualche regalino, ma dentro di me, anch’io ero eccitata all’idea di giocare a fare la troia. Scelsi un vestitino cortissimo nero lucido, aderente e molto scollato, calze a rete nere, scarpe altissime, una trucco molto pesante, una sistemata ai capelli e presa una piccola borsetta, uscimmo di casa, passando dal garage e facendo attenzione che nessuno mi vedesse. Qualche chilometro in auto, una serata con temperatura mite, l’ideale per il giochino, ma cominciarono ad assalirmi piccole paure e dissi a lui: “Ma se mentre sono li, qualcuno si ferma e mi vuole …” e mio marito candidamente rispose: “Ma dai, basta che chiedi una cifra alta, vedrai che scappa via” Pensai quindi di non correre nessun rischio e poi si parlava di pochi minuti, mica dovevo star sotto al lampione due ore e mi tranquillizzai. Giungemmo sul vialone adatto stando attenti a non andare a fermarci dove c’erano quelle che battevano realmente e arrivammo in una zona più tranquilla, lui accostò l’auto, mi guardò e mi chiese se ero pronta. A dire il vero ero eccitata e lo capì anche lui mettendomi una mano tra le gambe, sentì che ero bagnata e mi sorrise maliziosamente. Il programma era: farmi scendere, fare qualche foto veloce da vicino, poi si sarebbe allontanato di qualche centinaio di metri con l’auto e sarebbe tornato indietro a piedi per fare altre foto andandosi ad appostarsi sulla aiuola spartitraffico del controviale, nascosto tra la fila di auto posteggiate e so che la sua speranza era vedermi a colloquio con un potenziale cliente, era quella la foto che voleva ed infatti mi disse: “Se capita l’occasione, sporgiti bene in avanti verso il finestrino e metti in mostra il culo che faccio una foto ultra” Era il momento scesa dalla vettura attendemmo transitare qualche auto, tanto su quel lungo viale dritto i fari ci avvertivano in tempo e scattammo diverse foto, stavo entrando nel personaggio, poi il bagliore ancora di un’auto e noi ci nascondiamo dietro la nostra macchina, come due ragazzini che hanno rubato le caramelle. Ora lui mi dice che andrà a posteggiare più avanti, per tornare poi a piedi con la macchina fotografica e dopo aver scattato altre immagini, mi tornerà a prendere come fosse un cliente e ridendo alterato dall’eccitazione disse: “Ma fammi un prezzo buono però!” Gli dico vai ora, mette in moto e lo vedo allontanarsi. Resto sola nel silenzio della notte, confesso che ho un po’ di paura, penso se arriva un cane randagio, ma non ho molto tempo per riflettere che ecco che delle luci e il rumore di un motore in avvicinamento, devo entrare nella parte, mi atteggio a vera troia, e devo dire che non faccio molta fatica, è divertente, sento una scarica di adrenalina quando l’auto rallenta, ma non si ferma, ne passa un’altra anch’essa quasi si ferma ma prosegue. Sono quasi delusa, forse non piaccio e chissà se mio marito è la di fronte a fare foto, nel buoi è impossibile vederlo. Altre luci in avvicinamento, scatta qualcosa in me, devo farmi notare, essere più aggressiva e spigliata, appoggio un piede al lampione e agito la borsetta proprio come la perfetta puttana e vedo che il tipo si ferma, il cuore batte forte, vedo scendere il finestrino del lato passeggero e un tipo con i capelli bianchi che si piega verso di me dicendo: “Quanto vuoi cara?” Io resto un po’ bloccata, nonostante avessi pensato mille volte cosa rispondere e poi con voce quasi tremolante risposi solo: “Cosa vuoi fare?” e solo in quel momento mi ricordai i movimenti che avrei dovuto fare e ripresi il controllo della situazione. Lui rispose che voleva un pompino, ma senza preservativo e con ingoio, la mia risposta fu facilmente negativa ed il tizio se ne andò senza aggiungere altro. Per me tutto bene, nessun problema, ma l’unica cosa che mi dispiaceva era di non aver parlato di prezzo, avrei voluto vedere la reazione alla mia richiesta. Nemmeno il tempo di guardarmi in giro che ecco un’altra auto che si ferma, un bel tipo, sui quarant’anni ben vestito, mi dice quanto voglio per fare sesso, ed io infilandomi come da istruzioni con il busto nell’abitacolo gli rispondo con voce decisa: “200 euro” Mi guarda un po’ stupito e poi mi fa: “Ma sarai anche una brava troia, però non mi sembri neanche tanto di primo pelo, sono troppi!” e se ne va. Ci resto un po’ male, ma dopotutto è quello che volevo, Mi guardo in giro per cercare il porco che fotografa, ma non lo scorgo, si nasconde bene e nel mentre arriva un’altra auto e si ferma di fianco a me, ormai sono entrata nella parte e mi avvicino con fare disinvolto, erano in due di mezza età, quello seduto accanto al guidatore mi dice: “Ciao sei nuova?” Ed io presa alla sprovvista sorrido senza rispondere. L’altro chiede: “Quanto vuoi?” con la solita mossa ad effetto mettendo in mostra i seni, mi abbasso appoggiandomi al tetto della vettura e dico: “200 euro” nel mentre sento una mano che mi afferra un seno e più che toccarlo, lo stringe, la cosa mi spaventa, ma cerco di non dimostrare le mie difficoltà, forse controlla la merce. Quello che era alla guida dice: “Ok va bene 200 sali e mi apre la porta posteriore” io resto bloccata, ero sicura che a quella cifra mi avrebbero mandata al diavolo, ora ho paura veramente, mi guardo in giro disperatamente sperando di vedere arrivare mio marito, ma non c’è nessuno. Senza rendermene conto siamo già partiti, cerco di riprendere il controllo chiedendo dove mi stanno portando. Il tipo seduto a destra si gira e mi dice: “Andiamo a casa mia, ma intanto vogliamo sapere chi ti ha dato il permesso di battere in questa zona” Solo ora mi rendo conto che sono quelli che controllano le prostitute e cerco in qualche modo di giustificarmi, sino ad arrivare a raccontar loro la verità, ma non mi credono, sono convinti che sia la classica signora di mezza età che vuole arrotondare le entrate. Entriamo in un cortile, mi fanno scendere senza tanti complimenti e poi entriamo come in un vecchio garage, sto tremando, ma non sentono ragione, mi fanno sedere su una branda che pare la cuccia di un cane, è un ambiente sporco con un disordine pazzesco. Uno dei due si piazza davanti a me e dice: “Allora puttana vuoi fare, puttana sarai” e mi sbatte il suo cazzo davanti alla faccia, da dietro l’altro mi spinge la testa sino a che non lo prendo in bocca, è sporco e persino puzzolente, ma lo sto spampinando, mentre l’altro mi fa accentuare il movimento, poco dopo sento anche il suo cazzo sulla schiena, mi fanno alzare e poi inginocchiare a terra, mentre continuo la pompa, l’altro mi solleva il vestitino e mi tocca pesantemente, mi sfila le minuscole mutandine, le annusa commentando sul buon profumo , poi ancora con le mani mi fruga ovunque. Mi ritrovo sdraiata su quella sporca branda, senza tanti preamboli uno dei due mi penetra con forza e mi sbatte violentemente, i cigolii fanno da sfondo e mi ritrovo l’altro cazzo in bocca, quasi mi manca il respiro. Quello che mi sta sopra continua a sbattermi e nelle pause che fa, oltre a sbavarmi addosso, mi apostrofa nei modi più coloriti che conosce, mi strizza le tette, le schiaffeggia, poi fortunatamente si ferma, ma solo per no finire troppo presto. Ora è l’altro che mi sbatte, poi mi gira a novanta gradi e mentre continua a stantuffarmi mi tira i capelli e mi da delle sonore sculacciate. Comincio ad essere esausta, sono ancora sdraiata e quello che si è ripreso si siede sulla mia faccia, vuole che gli lecchi il suo culo peloso, per non soffocare lo accontento. Oltre ai soliti aggettivi ora mi dicono: “Te li devi guadagnare 200 euro, sai qui le altre lo fanno per 50, tu sei anche più vecchia di loro e allora che cazzo vuoi! Prendilo allora troia” Ridono di gusto continuando a usarmi. Ho perso la cognizione del tempo, penso a mio marito, dove sarà, mi starà cercando, ma il bruciore inizia a farmi star male, cerco di dirglielo e solo dopo un po’ sento che si fermano. Cerco di alzarmi, uno dei due mi aiuta, ma come sono in piedi mi dice: “Ti fa male la fica?” Io riesco a dire un sommesso: “Si” e come risposta l’altro propone; “Va bene, allora adesso usiamo il secondo canale, ti rompiamo il culo” Li prego di non farlo, ma è inutile, mi ritrovo inginocchiata a terra, a turno senza nessun tipo di lubrificazione se non tutti gli umori colati ovunque, mi inculano, sento le loro palle sbattere, si alternano in turni di poche decine di secondi, ogni volta che entrano sembrano forzare di più, ad un tratto sono nuovamente sdraiata sul letto e vedo i loro due cazzi puntati sul mio viso, mi sborrano sul viso, sul seno, sui capelli, sembra ne abbiano un litro. Non reagisco in nessun modo, sono completamente distrutta. Li sento ridacchiare, non capisco neanche cosa dicono, forse sono troppo confusa e stanca, passano forse cinque o dieci minuti e arriva accanto a me uno solo dei due, l’altro è già andato via e mi dice: “Oggi è il tuo giorno fortunato, ti lasciamo andare via, ovviamente ti paghiamo con le dovute trattenute” e nel mentre mi mette un biglietto da venti euro sul seno, dove rimane anche quando mi alzo, dato che la sborra fa da collante e poi aggiunge con tono minaccioso: “Vieni, ora andiamo, ma non farti mai più venire in mente di battere in questa zona senza la nostra protezione” io faccio segno di si con la testa, cercando di aggiustarmi il vestito zuppo e stropicciato, la borsetta l’ho persa chissà dove, così infilo i venti euro in una calza. Prima di aprire la porta mi mostra un video sul suo telefonino, aveva ripreso tutta la trattativa quando ero sul marciapiede e senza aggiungere altro, mi fa capire che qualunque azione nei loro riguardi mi si sarebbe ritorta contro. Uscendo vedo che non andiamo verso la macchina e domando perché, ma il tipo guardandomi con sufficienza mi fa capire che non mi accompagnerà e mi indica la direzione dicendo: “Vai giù per questa strada e poi gira a sinistra sul viale, cammina che ti fa bene troia” Non rispondo e mi avvio con passo incerto quasi barcollante. Una volta sul viale mi sembra ancora più buio, saranno poche centinaia di metri ma mi sembrano chilometri, pochissimi sono i mezzi che transitano, chissà che ora sarà, è notte fonda. Ecco che sento un motore in avvicinamento, lo riconosco, è l’auto di mio marito, per fortuna mi vede e frena scendendo di corsa “Cosa è successo? Dopo aver fatto le prime foto, sono andato a prendere la macchina, ma ho dovuto fare il giro del controviale e quando sono arrivato non c’eri più!” Poi mi guarda meglio e vede come sono conciata, forse capisce ma non vuole crederci, così lo aiuto io rispondendo: “Si, mi hanno caricata, erano i protettori di qualche puttana della zona, mi hanno scopata! Guardami sono una vera troia, ti diverti ancora ora? Ma come vedi, indicandogli la banconota infilata nella calza a rete, ho guadagnato venti euro, si vede che valgo poco come zoccola” Lui resta impietrito, cerca in qualche modo di scusarsi, capisce di avermi esposta e di aver perso il controllo della cosa, pentito ed imbarazzato, oltre che cornuto. Io non mi aspetto certo una abbraccio in quelle condizioni ed è forse per questo che rimango piacevolmente stupita quando lui si avvicina e mi bacia con impeto sulla bocca stringendomi a se e domandandomi scusa. Ma tranquillo, stasera non si scopa e domani vedi di passare dal gioielliere, perché le scuse vanno sempre accompagnate da qualcosa di concreto e possibilmente molto costoso.
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8 years ago
cucknic,
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La diva
«Senti Giulia, dovresti andare ad intervistare Katrine L… la famosa attrice. Sai è di passaggio e potrebbe venirne un bel pezzo per il giornale. Alloggia al Palace Hotel, abbiamo già concordato i tempi dell'intervista. Ti aspetta alle undici. Non tardare, mi raccomando…». Così mi disse il caporedattore e conoscendo quanto fosse scrupoloso, sapevo che si aspettava qualcosa di veramente super. Lascio la redazione e vado a casa di corsa: una rapida doccia, scelgo un abito importante e molto professionale, poi mi avvio verso la destinazione indicatami. Sono le dieci, sono in anticipo, ma preferisco attendere conoscendo il carattere bizzoso della divina. Mi faccio annunciare e mi siedo in una comoda poltrona in attesa. Passano le undici… le undici e trenta… mezzogiorno… ancora nulla nonostante i miei solleciti alla reception. Alle tredici, la vedo scendere accompagnata da un tipo palestrato. Mi avvicino e mi presento. «Ah, certo… mi hanno avvisata, ma ora devo uscire e sarà per la prossima volta…» «Mi dispiace, ma la volta è questa! Non una prossima volta! Io lavoro e lei non può trattarmi così… Ripeto, è questa la volta!!! E sono già incazzata per aver atteso così a lungo…» Veramente non solo quello le dico a muso duro, aggiungo anche alcune parolacce per meglio sottolineare il mio stato d'animo. Voglio essere sgarbata e lo sono, se lo merita. Lei rimane in silenzio, mi guarda attentamente, poi si gira e ritorna all'ascensore: «Senti… come cavolo ti chiami?» disse rivolta rivolta al tipo «Già Roberto. Vai tu al ristorante, io ti raggiungo tra un po'» Poi senza girarsi e rivolgendosi alla porta dell'ascensore: «Ha ragione… venga su in camera staremo più tranquille» Chiaramente quelle ultime parole erano rivolte a me. La raggiungo. Per tutto il tragitto di salita non ci scambiamo neppure una parola e solo nella sua camera mi dice con voce suadente «La prego si accomodi e mi scusi, ma alla vigilia del debutto sono piuttosto nervosa» «Sono io che mi scuso con lei… Non ho l'abitudine di aggredire, ma…» «Non dica nulla la prego, Cosa vuole sapere da me, sono a sua disposizione» Prendo dalla borsa il blocco degli appunti, ma la diva mi blocca. «Siamo tra donne, preferirei che il nostro sia un dialogo franco e sincero. Eviti le solite domande ed io eviterò le solite risposte. A proposito come si chiama?» «Giulia» rispondo. «Bene Giulia, lo sa che è la prima volta che reagiscono alle mie bizze in questo modo come ha fatto lei prima? È per questo che ho deciso di concederle un po' del mio tempo, ma vorrei che almeno ci parlassimo schiettamente, senza giri di parole, le va bene? E poi lei mi piace e vorrei evitare le formalità solite… Possiamo evitare il lei?» Rimango in silenzio, devo dire che il suo atteggiamento mi ha piuttosto spiazzata, poi la professione ha il sopravvento sulle indecisioni. «D'accordo Katrine, facciamo così, io non ti farò delle domande, tu mi dirai solo ciò che ritieni giusto dirmi. Da parte mia ti prometto che farò un pezzo onesto…» Ci guardiamo con intensità. Ciò che era avvenuto solo pochi minuti prima era dimenticato, tra noi si stava creando un giusto clima favorevole alle confidenze. «Per prima cosa vorrei farti una regalo… una notizia che molti hanno cercato magari con ipotesi di fantasia, ma che io non l'ho mai detta prima… Sono certa che al tuo giornale gioiranno e magari tu ne potresti trarre qualche vantaggio professionale. Come sai ho avuto due mariti, il primo è defunto solo due anni dopo il nostro matrimonio e il secondo l'ho cacciato dalla mia casa e non intendo più rivederlo. Hanno scritto senza sapere, un po' di tutto, ma la verità è un'altra… Non l'ho lasciato per i suoi continui tradimenti, la cosa mi ha sempre lasciato del tutto indifferente. Ha avuto storie con mie colleghe, con ballerine, con cameriere e con molte altre categorie… mi ha tradita anche con il mio produttore e con il mio migliore amico, ma il motivo della fine del nostro rapporto è un altro… Ho scoperto che, con la complicità di un'altra persona della quale non ti posso fare il nome, pian piano spostava i soldi del conto bancario che avevamo in comune ad un altro conto suo personale. In poche parole, mi coccolava, mi giurava eterno e smisurato amore, ma in pratica, mi stava derubando…» «Scusa ma questa notizia la posso pubblicare? Sei nelle condizioni di provarlo?»
«Oh certo che sì, ho conservato tutte le ricevute e ho la copia del suo estratto bancario… i passaggi di denaro sono più che visibili» «Dopo questa esperienza, immagino che con gli uomini… intendo la fiducia in loro…» «Ma no, gli uomini mi piacciono. Hai visto quel tipo di prima. Ebbene l'ho rimorchiato ieri sera in un bar e questa notte mi sono concessa molte libertà con lui… Abbiamo fatto l'amore… beh no, ho detto che sarebbe stata una chiacchierata tra amiche e come amiche dobbiamo parlare chiaro… l'ho scopato ieri sera e poi anche questa mattina… ecco perché ho fatto tardi per la nostra intervista… È chiaro che pagherò il conto del ristorante, ma poi lui se ne va e non mi interessa più. In poche parole faccio come hanno sempre fatto gli uomini, una sana scopata, molto piacere e poi…» Ci fu un attimo di silenzio, Katrine prese per un attimo un'aria seria e pensierosa, poi improvvisamente: «Ma tu, hai mai fatto sesso con uno sconosciuto?» Esitai «Sì, un paio di volte durante le feste al liceo. Ma, vedi io sono un caso a parte…» «Cosa vuol dire un caso a parte, non vorrai dirmi che ce l'hai diversa da tutte noi? Dimmi piuttosto che non vuoi parlare di te e lo comprendo, in fondo sono io l'intervistata» Mi rispose piuttosto piccata. «No certo! non ho problemi se parliamo anche di me, ma… è che… capisci…» «Ma insomma non sei per nulla tenuta a raccontarmi le tue cose se non vuoi…» «Il problema è che… ebbene per lo più sono lesbica… ora l'ho detto…» Quella confessione provocò una allegra risata da parte sua, che in qualche misura mi contagiò. Ridemmo come due collegiali praticamente senza un evidente motivo. «Ma cara ragazza questo è lo scoop! Questo devi scrivere domani sul tuo giornale con una grande titolo a piena pagina… "La vostra giovane e bella giornalista fa coming-out, ama leccare e farsi leccare la fica…" Tu non puoi immaginare di quanto le tue lettrici aumenterebbero, saresti letta e seguita da uno stuolo di ragazze che vorranno conoscerti e non solo… E poi confidenza per confidenza, anche io amo le donne belle, sono bisessuale convinta e determinata… Poi nel mio ambiente, credimi, queste situazioni non sono certo una novità» «Allora vorrei sapere chi sono o sono state le tue amanti?» «Vorresti conoscere i nomi delle mie amanti? Certo sarebbe un bel colpo, ma non posso far dichiarazioni per loro, sarebbe ingiusto e… tradirei la loro fiducia. Penso che se uscisse il tuo pezzo con la dichiarazione che sono bisessuale e che ho avuto anche un bel numero di amanti donne, già sarebbe un bel colpo, non trovi? Tieni conto che è la prima volta che lo dichiaro alla stampa e, credimi, non darò nessuna smentita. Neppure smentirò se scriverai di quel tale che… non ricordo neppure il suo nome…» «Roberto…» «Giusto, Roberto, che ha passato la notte con me… Prometto nessuna smentita Però ora devo lasciarti, vorrei riposare un po'. Senti perché questa sera non ceniamo insieme? Ti va?» Non risposi subito, ma le sorrisi con tutta l'intensità della quale ero capace «A che ora vuoi che ci troviamo? Ma… non farmi aspettare… questa volta non te lo perdonerei…» «Alle ventuno al ristorante Vecchio Mulino, è un piccolo locale molto intimo e tranquillo… Ci sarò, prometto e sarò puntualissima» Lasciai la sua camera, raggiunsi casa e mi misi subito al lavoro. Scrissi un pezzo fortemente sentito e motivato e l'inviai al giornale via mail. All'ora stabilita raggiunsi il ristorante e lei arrivò pochi minuti dopo. Fu una cena piacevolissima. Dopo tornammo al suo albergo e vi rimasi per tutta una calda notte. Al mattino seguente, appena arrivo al giornale vengo raggiunta da Francesco, un mio collega che mi apostrofa: «Giulia, il capo ti vuole subito nel suo ufficio» Il capo redazione mi accoglie con uno strano, e inconsueto per lui, sorriso: «Carissima, ma è tutto vero quello che hai scritto? Avevo chiesto un buon pezzo, ma questa è una bomba di articolo… La diva che che è bisessuale, l'amante notturno, l'ex marito che la derubava… Ho atteso per pubblicarlo perché prima volevo parlarti e avere conferme… L'articolo se vuoi uscirebbe domani. E poi anche quella la tua confessione… Che faccio?» «Capo, per me va bene l'articolo così come è, tutto compreso, anche la confessione che sono lesbica!… mi auguro che non ci siano problemi…»
Così dicendo esco dal giornale e mi incammino tra le vie del centro. Mi sento serena e felice. Oggi mi merito una giornata di vacanza.
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8 years ago
Coppia Biella,
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SISSY TRASGRESSIVA
Non era la prima volta che uscivo en femme,vestita da donna...anzi...da zoccola,di sera,a passeggio lungo i viali delle zone industriali,dei lidi attorno Ravenna e Ferrara,
a caccia d'avventure,di incontri con maschi arrapati.
Questa sera pero',mi ero preparata diversamente.
Oltre al solito trucco pesante,da vera mignotta da strada,avevo messo un vestitino a rete bianco,con le maniche lunghe,scollatura profonda e ad altezza inguinale,le mie adorate calze a ret autoreggenti nere,un reggiseno a balconcino nero,che evidenziasse il mio prosperoso davanzale,scarpe nere e rosse,lucide,con un taco 18 cm,comodissime ma che facevano sporgere il culetto a dismisura.
Di nuovo avevo adottato poco,in efetti...un collare di pelle nera tempestato di swarowski con relativo guinzaglio,ed avevo evitato di proposito di indossare perizoma o slip,quindi sotto completamente libera.
Cos' aghindata e indossata una parrucca bionda corta,la piu' pratca,mi ammirai allospecchio ed ero decisamente soddisfatta del risultato...avrei fatto faville!
Un soprabito scuro per uscire di casa e precipitarmi in auto,e parte la serata peccaminosa...gia' sentivo il cuore battere in gola.
Mi diressi verso le solite aree di sosta nelle zone indstriali,ma verso il week end,
venerdi' sopra tutto,erano quasi deserte,e quei pochi camion in sosta avevano le tendine chiuse,quindi,anche se ci fosse stato qualche camionista dentro i mezzi,stavano gia' dormendo.
Ma la cosa non mi aveva demoralizzata,stasera ero in vena di sesso spiccio,avevo voglia di essere trattata da zoccola,sentirmi qualche maschio adosso,che avesse voglia di giocare con me al padrone e alla schiavetta serva del cazzo,quindi via verso mete nuove.
Arrivata ai primi lidi notai una gran foga,ma gia' dedicata a qualche coppia esibizionista al'opera,quindi prossegui' in direzione Ferrara,sempre fiduciosa nel trovare una situazione ideale.
Arrivai ad una localita',diciamo,di medio interesse,vale a dire,che poco frequentata dai maschietti,forse anche perchè da poco si inizio' a frequentarla e c'era poca pubblcita' per quel luogo,ma comunque...mai dire mai.
Trovai un parcheggio ampio e pulito,ma quasi deserto,qualche auto con dei vecchietti che ruotavano a cerchio,osservando ed ammicando,ma mi interessavano poco.
Ad un certo momento della serata,ero li da quasi mezz'ora,noto che stanno affluendo diverse macchine,per la maggiore giovani e maschi di mezz'eta',come li cerco io,
ed il “carosello”,come amo chiamarlo io,ha inizioTimidamente al inizio,anche per saggiare la situazione,socchiudo lo sportello del'auto,facendo illuminare l'inerno,oltre al fatto di sentire un pochino di aria fresca tra le gambe e la pisella esposta,cosa che adoro.
Qualche minuto e mi faccio coraggio,scendo dal'auto e mi piazzo appoggiata al cofano,accendendomi una sigaretta,ed in breve tempo noto che la maggior aprte delle auto si avvicinano,passando davanti a me lentamente,finestrino abassato,e gli autisti mi sorridevano,alcuni anche con qualche complimento pesante,ma ero cosciente di avere attirato l'attenzione,e di sicuro avrei trovato qualche maschietto tra tutti,che si sarebbe fatto avanti.
Infatti,dopo pochi istanti,che a me sembravano ore,si ferma accostandosi di lato,un mercedes nero,nuovo,alla guida un cinquant'enne ad occhio,moro piazzato ma non obeso,un leggero acenno di barba,e mi apostrofacol sorriso stampato in faccia.
“Ciao bella,coma va?”,avevo il battito cardiaco in gola,”tutto bene,grazie...e tu?”,risposi.
“Ma si,ero a spasso,in cerca di quattro chiacchiere,sai...”,e notavo i suoi occhi adosso a me,”ah si? Anch'o a spasso...non riesco prendere sonno,stasera...”,e lentamente mi avvicino al suo finesrino.
Lui senza esitazioni allunga la mano e mi abbraccia una gamba,toccando da dietro e salendo verso i glutei.
“Sai,che avrei una voglia di quelle...”,mi confida,”vuoi vedere?”,ed io mi chino per entrare con la testa nel abitacolo,osservando lui che estrae una membro raguardevole,sui 25 cm di lunghezza,ma gia' tosto eretto.
Allungo la mano per toccare,aferro decisa quel cazzo fremente,ed inizio lentamente a mstrubarlo,mentre sento la sua mano entrare tra le chiappe,per frugarmi il buchetto anale,gia' lubrificato in precedenza,ed entrare deciso dentro di me.
Dopo pochi sitanti di massaggio lui mi chiede con voce roca,”se ti va,andiamo a ferci un giretto”,ed io gli rispondo,”va bene tesoro,ma conosco poco la zona...sai tu qualche posticino tranquillo?”,certo,zoccola...vivo qui...li so tutti,i posti”.
A quel punto giro attorno alla vettura e salgo di fianco a lui,che resta con la bega fuori,mi prende la mano e la apoggia sulla capella,invitandomi a prosseguire.
Partiamo e ci allontaniamo di poco,mezzo chilometro ad occio,entriamo in una via di terra battuta,lungo un argine di un canale,percorriamo 300 metri e ci fermiamo.
Lui si fionda sulle mie tette che hanno lasciato uscire i capezzoli turgidi,ma io lo fermo,”vuoi fare le acrobazie in auto,tesoro?”,e scendo sinuosa dal'auto,mi piazzo davanti alla vettura,piegata a novanta gradi,fecendo si che il vestitino si alzasse da solo.
Pochi attimi dopo mi ritrovo lui che si tocca il suo cazzone,duro come il ferro,e nel contempo fruga tra le mie gambe,cercando di stimolare il mio.
“Sai”,gli confido,”dopo avere preso gli ormoni per le tette,la mia pisella non lavora piu' molto bene,ma vedo che il tuo,va alla grande”,sorrido,voltandomi verso di lui,abassabdomi ed ammirando quel obelisco di carne.
Aferro il membro bollente,e lo masturbo lentamente,e dopo qualche colpetto,asaggio la capella che gia' secerne qualche goccia di pre-sperma,gustosa,salata ed amara al contempo,per poi spalancare la bocca ed infilarmi la capella fino in gola.
Lui,dal canto suo mi sta palpando i seni,sussurandomi”si troia,succhiami il cazzo,ho voglia di sborrarti in bocca...la vuoi bere?”,ed io annuisco senza proferir parola,data la bocca piena.
“Allora succhia,zoccola,che la prima voglio fartela bere,la seconda voglio scoparti,sfondarti tutta,maiala...!”
E cosi' dicendo mi tocco,mi infilo uno,due dita,per facilitare la penetrazione dopo,mentre sento la capella del mio maschio entrarmi in gola,qualche volta forzando per affondare,cosa che adoro,sentire il palo che mi forza il cavo orale.
Non tarda molto,qualche minuto,colpa l'eccitazione del momento,che io mi sento bagnare fortemente la pisella moscia,mentre sento la trachea invadermi di caldi getti,salati ed amari allo stesso tempo,una crema calda,che fuoriesce dal palo del maschio ce sto servendo da umile sissy.
“Puslisci bene tutto,vacca,”,mi esorta,”che ora voglio romperti quel culo da puttana”.
Avida e minuziosa,pulisco con la lingua ogni goccia di nettare che fuoriesce dalla capella gonfia.
Il bello,che non acenna a calare l'asta del mio Padrone,resistente resta fermo,duro come il marmo...anzi,mi sembra quasi si sia ingorssato ancora di piu.
“Vieni qua,troia,che ora ti faccio uno di quei servizi...”,di dice con voce ferma,”Voglio sfondarti il culo.”,e cosi' dicendo mi fa alzare,chinare a novanta gradi contro il cofano del'auto,divaricando le gambe.
“Apriti quel culo,zoccola.”,mi ordina,ed io con le mani,eseguo,divaricando le natiche al massimo,per mettere in mostra l'orifizio anale,che sta palpitando per la voglia.
La sua mano sinistra apoggiata alla mia spalla per tenermi ferma,mentre sento il caldo della capella appoggiarsi al buchetto,spingerci contro,per entrare facilmente,almeno la prima parte del'ingresso è forzato.
Un attimo di rilassamente per ambedue,ed ecco,che ariva l'affondata,con una spinta decisa entra il memnro per tutta l sua lunghezza,affonda nel mio retto,facendomi sentire il suo scroto contro il mio.
Trattengo il respiro un attimo,per facilitare la distensione delle pareti anali,ma lui,infoiato come un toro,gia' sta prendendo il ritmo della scopata,entra ed esce,prima lentamente,poi sempre piu' frenetico.
Mi sento una troia fatta,la sua zoccola,pronta a qualsiasi porcata egli mi imponga,una maiala infoiata,depravata e perversa,senza alcuna remora o tabu'...sono pronta a qualsiasi voglia egli abbia nei miei confronti.
Mi aferra per le tette,le strizza deciso,sento il suo corpo apoggiato alla mia schiena strisciare,la sua spada dentro di me muoversi,forzare ad ogni colpo deciso qualche millimetro di piu',sento il suo battito cardiaco attraverso quel cazzone che ho dentro di me,un mix di sensazioni sublimi...
Passano pochi minuti,che a me sembravano ore,che sento rigonfiarsi la capella dentro la mia figa anale,sento che manca poco,che il mio toro insemini la sua vacca,cerco di rimandare l'avvenimento di qualche istante,stringendo le pareti anali,per quanto difficile,visto la dilatata avuta,ma non c'è nulla che tenga...arriva il primo grosso getto di sperma che mi invade l'intestino,viene spinto dentro di me, dai colpi di cazzo che continuano anche se irregolari,ma mi irrorano tutta,riempendomi colpo dopo colpo tutta.
Qualche istante fermi in quella posizione,che seto che si sta rilassando il membro ancora dentro di me,per uscire facilmente,dal retto ormai aperto e dilatato.
Mi volto contro di lui con un sorriso sornione,afferando il suo arnese,e sento uscir qualche goccia residua,intanto che lo massaggio dolcemente.
Con voce ancora roca mi impone”torna giu' a pulire tutto come si deve,maiala...”ed io mi abasso nuovamente con le gambe tremolanti,divaricate oscenamente,e toccandomi sento che ho avuto un orgasmo anch'io...sono fradicia e perdo dalla figa liquido seminale.
Dopo avere ripulito per bene il mio Padrone,estraggo dalla borsetta la mia confezione di salviette igeniche,ne offro una al mio maschio ed alcune per me.
Con una sigaretta in bocca ciascuno,seduti nuovamente nel'auto ed io intenta a rimediare un po' il trucco,Bruno,questo è il suo nome,mi apostrofa”sei gia' a posto,ho hai qualche altra voglia...diciamo piu' porcella...?”.
A quella proposta mi si sono illuminati gli occhi,cosa aveva in mente questo toro dalla voglia perversa perenne...?
“Beh,dipende da cosa hai in mente,”rispondo con una nota di curiosita',”ti dico solo che non mi piace lo scat e le torture dolorose”.
“Allora chiudi lo sportello,che andiamo farci un giretto...”
La curiosita',mista ad una eccitazione misteriosa,decisamente anche un tocco di paura,mi fanno chiudere lo sportello,e mentre ci avviamo,allontanandoci dal paese balneare,mille dubbi e domande mi frullano in testa...
“Ho notato immediatamente il collare col guinzalgio,indi per cui,immagino tu abbia tendenze da schiava,da sissy slave,giusto?”,ed io annuisco silenziosamente.
“Per cui,ora,in veste di tuo Padrone,voglio vedere quanto sai essere porca,sotto alla mia direzione...eseguirai ogni cosa io pretenda da te,senza obbiettare né discutere,altrimenti mi inventero' il modo di fartene pentire...”
In teso silenzio annuisco nuovamente,il cuore batte a mille,la pisella ai mille pensieri gocciola nuovamente per l'eccitazione...cosa dovra' accadermi,ora?
Dopo dieci minuti di percorso,entriamo verso il porto commerciale di Ravenna.
Un vialone centrale con molte diramazioni laterali,semi oscurate da pochi lampioni,e noto qua e la qualche gruppo di operai,di camion con altri gruppi di fianco,probabilmente per essere caricati dalle navi,una situazione del genere underground.
Bruno accosta la vetura a bordo strada,scende e si piazza di fianco al mio sportello,si guarda attorno,poi mi apre e aferra il guinzaglio,ordinandomi di scendere.
“Tu,troiamstai un passo dietro a me,e vedi di sculettare ad ogni passo,da vera zoccola da strada,capito?”
Io annuisco in silenzio ed inizia la passeggiata lungo delle stradine buie,a prima vista deserte,ma guardando bene,si notano i contorni di persone nella semioscurita'.
Padron Bruno mi ferma davanti ad una cancellata di una fabbrica chiusa,data l'ora,si apoggia al cancello e mi prende la mano,apoggiandola alla sua patta dei pantaloni.
“Mettiti giu',tiramelo fuori ed iniza a succhiare,troia...”,mi dice con voce ferma.
Io eseguo un poco titubante,ma conscia che ci sia qualcuno nei dintorni,estraggo il cazzo di nuovo eretto,lo massaggio delicatamente ed infine mi abasso,divaricando le gambe,mettendo il mio culo e cazzo in bella vista,apro la bocca,e spinta dalla mano del Padrone,ingoio tutto il glande,iniziando un pompino.
Entro breve sento dai passi alle mia spalle,non riesco vedere chi o quanti siano dietro,ma distinguo dei bisbigli,dei silenziosi commenti e qualche risatina delicata.
A quel punto Bruno mi prende per un braccio,mi fa alzare,sempre voltata di spalle ai spettatori,mi fa apoggiare ambedue le braccia contro il cancello,chiandomi e sporgendo il culo,sento le sue mani sul mio sedere,mi tocca,palpa,divarica le natiche
con due mai,mostrando il mio buchetto aperto poco prima dal suo arnese,ancora lucido dallo sperma,infila uno,due dita...sono in estasi...Ad un tratto sento una,poi due mani nuove,adosso...non sono piu' due,ma quattro,poi cinque...non so ancora quanta gente era dietro a me,ma sicuramente stavano saggiando la”preda”,cioè io.
“Questa,ragazzi”,esorta il Padrone,”è la mia schiava e troia in calore.Avete voglia di fottere,sfondarla e riempirla di sborra?”
Noto a quel punto uno dei maschi avvicinarsi di lato,infilarmi la mano nella scollatura,
palparmi le tette,e a quel punto lo vedo in viso,un nero del senegal,probabilmente dal tono molto scuro della pelle.
Mi sorride malizioso e con ambedue le mani mi abassail vestito,mettendo in mostra il seno,e di seguito arriva il suo amico dal altro lato,con una mano sul'altra tetta,l'altra mano a strizzarmi il mio cazzo,le palle,vengo frugata ovunque,sono in piena balia del gruppo.
Rassegnata alla situazione,dato anche il fatto che non avevo scampo,decido di partecipare nella mia veste consone...la vera vacca schiava del cazzo.
Mi volto verso il nero alla mia sinistra,gli palpo il pacco..veramente enorme,e forse neanche in piena erezione...
Lui,dal canto suo,con una sola mano si abassa il pantalone della tuta da ginnastica,
facendo fuoriuscire una mazza nera di almeno 25 centimetri,e neanche del tutto dura.
Io l'aferro con una mano,poi due,mi abasso tra loro,per assaporare quella capella,leccarla fino ai coglioni gonfi,per tornare alla capella.
Ora vedo anche la seconda bega,quella di destra,meno lunga,ma molto piu' grossa,non riesco neanch a contenerla,pollice-indice,di sicuro quella avrebbe fatto male.
Passano i minuti,ed io acucciata a gambe larghe,due cazzoni neri da succhiare,ed il Padrone,divertito,che mi osserva in silenzio,solo di tanto in tanto mi apostrofa con commenti pesanti,dandomi della troia,della vacca frocia,ma io non capivo piu' nulla,ero stordita dal'eccitazione.
“Ora ragazzi,basta giocare...è ora di montare la vacca” dice con voce ferma,facendomi l'occhiolino.
Io mi rialzo,mi volto contro il cacello,mi chino legegrmente,facendo sporgere il culo,ancora umido dal seme del Padrone,e sento il primo capellone addentrasi,spingere per entrare,e con poca fatica,entra deciso dentro di me.
Mi sta scopando un nero incontrato per strada,l'eccitazione mia mi fa gocciolare la pisella senza alcun limite,sento un palo dentro di me,mi tiene ferma per i fianchi e mi sbatte con decisione,affonda ad ogni colpo,ed io lo sento fino alla bocca dello stomaco,
ma il bello deve ancora arrivare...l'amico di circonferenza xxl.
Dopo pochi minuti il mio scopatore mi stringe piu' forte,mi trattiene ferma,e sento dei schizzi bollenti dentro,sta gondendo e si sta scaricando nella mia figa anale.
Neanche il tempo di reagire,che aferrata per il bracio,vengo voltata dal'altro lato...ora tocca al altro moretto...
Diciamo per fortuna,che sono stata sfondata da due cazzi,avevo le pareti anali ormai divaricate,l'entrata del terzo palo,quello extra large,era meno traumatica del preisto...anzi...me lo sto godendo molto.
Ora,preda del secondo maschio,sento la alrghezza della sua spada,ma tra sborra come lubrificante e buchetto ormai dilaniato,questo paletto di carne sta diventando uan vera goduria,e il Padrone lo ha notato.
Mi si avvicina,mentre vengo scopata selvaggiamente,mi aferra il viso,e con tono beffardo mi dice”Godi ora,troia...godi che dopo servirai ancora per un ultima voglia mia”
Io nenache ascolto quello che mi ha detto,tanto sono fuori di testa,ma anche questo maschione non arda molto a raggiunger il suo culmine di piacere,irrorandomi del suo nettare,riempendomi fino a perdere sperma col suo cazzo ancora dentro.
Uscito dal mio corpo,i tre maschi si fermano attorno a me,tutti con un sorriso stampato in faccia,ed io,completamente scomposta ed il trucco ormai andato,sorrido in preda ad una sensazione di rilassamento.
“Ora togliti il vestito e mettiti giu' per terra,cagna”,mi ordina Bruno.
Io,leggermente intimorita,eseguo l'ordine.
Sfilo il vestitino a rete,restando col regiseno,le autoreggenti a rete,il collare e guinzaglio,mi abasso fino a terra,in ginocchio,poi a quattro zampe.
“Sdraiati per terra,ora avrai quello che ti meriti,lurida”.
Mi sdraio pancia in su sul asfalto del marciapiede,racoglo le gambe e le divarico,la mano scende verso la pisella,cennando un inzio di masurbazione sotto ai loro occhi,
quasi umiliante ma orma non mi frega piu' niente.
Bruno mi si piazza col suo cazzo in mano,lo punta nella mia direzione,e da il via ad un getto di piscio,colpendo prima i seni,per poi alzando il tiro,verso il viso.
“Apri quella bocca,cesso”,mi ordina con voce autoritaria”e vedi di dissetarti”.
Io spalanco la bocca,ricevo qualche getto in viso,in bocca,e qualche attimo dopo,i due maschi ai mie lati lo imitano,ridendo di me,puntando tutti la mia bocca divenuta loro pisciatoio,affogandomi quasi di urina,ma io,perso il lume della ragione,godo anche di questa oscenita',raggiungendo a mia volta un orgasmo squassante,tremendamente forte,quasi da contorcermi per terra.
Anche finita la doccia,resto ancora a terra,toccandomi il corpo completamente bagnato di pipi',strisciandomi adosso il bagnato,toccandomi l'orifizio dilatato,che ancora perde sborra,nfilo un dito per sentire quanto sono piena...
E' deciso...sono una ran vacca schifosa,ma è la mia natura,e mi piace.
FINE
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PARTY TRANS
Qualche volta,quando sono sola e mi sale la voglia della porca,se non ho nessuno nei dintorni libero,prendo le chiavi della mia cariolina d'auto e vado farmi un giretto verso i lidi del ravennate,finendo spesso a Classe,nota localita' per i Trans brasiliani che hanno fatto fissa dimora in quella localita',ed io mi dirigo spesso li,per ammirarle,scambiare due chiacchiere...qualche volta giocarci,se non hanno molto traffico,e magari qualche voglia...
Fu nfatti cosi' che conobbi Debora...anzi,per me Lady Debora,Transessuale 30enne statuaria,pele olivastra,alta un metro e ottanta,una quinta di seno prorompente ed un cazzo di 22 cm,perfettamente funzionate,ve lo assicuro...
Come capitava spesso,mi ha cimamato venerdi' pomerigio,o ero al lavoro,dicendomi”Domani hai impegni?Ho a casa delle amiche e dei amici,mi serve la cameriera...”,neanche ci ho pensato,se avevo o meno dei ipegni,e subito risposi di si,che ero libera,”Allora ti aspetto per l'una,cosi ti preparo con calma”.
Potete immagirane l'eccitazione e la voglia che arrivi presto sabato pranzo,che mi era venuta,contavo i minuti...
Il giorno seguente,come d'accordo,arrivo alla prima campagna di Classe.
Debora,dopo dieci anni di onorata carriera,sia da escort che da vocalist presso una discoteca gay della zona,ha racimolato un bel gruzzolo,permettendosi una villetta di un gruppo di stabili,abbastanza appartata,s due piani,giardino,crcodanto da sepi alte e fitte,per mantenere una certa privacy.
Suono in perfetto otario al campanello e lei esce dalla porta vetri della cucina per venirmi incontro,in vestaglia rossa semitrasparente,e si vede che porta solamente autoreggenti a rete magia larga,e le ciabattina col tacco 15 con plateau trasparenti.
Mi apre e mi informa mentre ci avviamo per entrare in casa”Oggi ho un geupetto di amici ed amiche trans...un aperitivo,siain casa che in giardino,e mi serviva una domestica troia...”,e cosi' dicendo,mi palpa una chiappa decisa.
Io sorrido sorniona e le rispondo che l'idea era ottima,che sarei certamente disponibile per qualsiasi situazione capitasse.
“Vai a farti una doccia,poi trovi tutto in camera da letto,”mi disse,”io sono in salotto,alla tv che poi ti controllo”.
Vado al piano di sopra,e prima di dedicarmi alla doccia,vado curiosare come dovrei essere aghindata.
Trovo sul letto una tenuta da maid,vestitino cortissimo nero con grembiulino bianco in pizzo,
reggisno a balconcino in pizzo nero,autoreggenti a rete nere con orlo in pizzo,ed un paio di sandali neri laccati,tacco 18 col plateau.
Corro in bagno entusiasta ed eccitata,mi lavo e ripasso qualche ultimo peletto ribelle,scampato alla ceretta del'estetista,per passara al trucco.
Sempre con me il mio set trucchi,penso ad un viso truccato pesante,zigomi ben in risalto ed un rossetto rosso fuoco,occhi contornati solamente dal eyeliner con codino ai lati.
Una volta vestita ed ammirata allo speccio,scendo per l'ispezione.
Entro nel salotto ampio,e trovo Debora seduta di fronte alla televisione,gambe incrociate,un bicchiare di non so quale drink sul tavolino in vetro,ammirarmi,e dopo qalche istante,sempre seduta,mi fa cenno con un dito di ruotare,per vedere il dietro.
Le volto le spalle e mi fermo,mostrando come poco coprisse la tenuta il mio culo,ma probabilmente era gia' stato messo inconto,dato che mi sento dopo qualche attimo una mano toccarmi una chiappa,e stringendola,ricevo qualche istruzione.
“Oggi sarai la cameriera troia nel grupetto,saremo circa cienque o sei maschi e lo stesso numero di amiche trans...spero tu non mi faccia fare brutta figura...vero?”,ed io le rispondi che assolutamente no,saro' la servitu' perfetta,disponibilissima ad ogni desiderio ed ordine.
“Bene”,mi dice,”lo vedremo...i primi ospiti arrivano tra un'oretta,tu fai un giro e vedi se c'è da fare qualcosa,se secondo te vada messo a posto qualcosa,io intanto vado a prepararmi,se suonano,tu ricevi gli ospiti,chiaro?”,e dicendo cosi' mi infila un dito tra i glutei,spingendo verso il forellino anale.
Io annuisco ed inizio a girare per casa,con il cazzo ciondolante e le chiappe in perfetta vista,
seguo e correggo qualche cosina qua e la.
Dopo mezz'oretta sola per casa,sento suonare il campanello,mi avvio lungo il selciato fino al cancello,e saluto una coppia,ben chiaro che si tratta di una trans mulatta ed il suo accompagnatore,maschio bianco.
Sorrido e li faccio accomodare in salotto annunciando che la Padrona sarebbe scesa a breve,se potevo fare qualcosa per loro,nel frattempo.
Mi chiesero due caffè,ed io mi incamminai verso al cucina,ad accendere la macchinetta,aspettando che vada in temperatura.
Non notai che la trans mulatta mi aveva seguita e stava erma sulla soglia della porta,ammirandomi.
Dopo qualche sitante sento la sua voce bassa,ma molto calda,”ma che bella serva ha la mia amica Debby,proprio una bella troietta...”,mi volto e vedo lei che mi sorride mettendo in risalto i denti bianchissimi,”Grazie,”rispondo con voce sommessa,”lei è molto gentile,signora”.
“Non sono una signora,tesoro,”,mi risponde lei,avvicinandosi e prendendo la mia mano,portandosela sotto lo spacco del vestito,e verso una cazzone mastodontico,”senti per credere,cara...”.
Io,con quella bestia nella mano,spalanco la bocca...un pelo di almeno 25 centimetri,se non di piu',e consideriamo che è anche quasi moscio...ma che sorpresona!
“Dai”,mi dice,”finisci di preparare i caffè,che dopo ci vediamo ancora”.
Quasi tremolante mi dedico alla bevanda,con in mente fissa ora,l'immagine del cannone che la signora color cioccolato avesse tra le gambe,ma il pensiero svanisce,quando sento il campanello del ingresso.
Velocemente apoggio il vassoio coi caffè sul tavolino,scusandomi se non riesco servirli a dovere,ma costretta ad andare alla porta,ricevo un sufficiente gesto con la mano dalla signora,e corro verso l'ingresso,per aprire il cancello a due Transessuali stupende,una bionda ed una mora,ambedue di carnagione olivastra,con seni prosperosi,che quasi fuoriescono dai vestitini microscopici che indossano.
“Ma che bel benvenuto...”,mi apostrofa la biondona,infilando direttamente una mano tra le coscie,afferandomi il pene,”proprio una bella maialina...”.
Io non posso fare altro che divaricare leggermente le gambe per facilitare la presa,che poi diventa decisa e quasi dolorosa,e nel mentre,la mora si piazza alle mie spalle,introducendo decisa un dito nella mia fgia anale,”una vera porca,questa”,mi sussurra al'orecchio.
Espletata la prima conoscenza,allungo il passo verso casa,sfilandomi il dito e la mano ai genitali,per farle accomodare in salotto,dove avviene l'incontro con gli altri ospiti,tra saluti e risate,io mi allontano nuovamente,perchè hanno suonato nuovamente.
Ora è la volta di due coppie,due maschi di cui uno di colore,e due “femmine”...
Come si usa per una cameriera educata,saluto con un slare sorriso ed invito i quattro ad entrare,voltando loro le spalle,per far strada.
Inutile dire che sentivo benissimo i loro commenti pesanti nei miei confronti,dietro,cosa che gradisco sempre moltissimo.
Nel mentre raggiugiamo il salotto,Debora,la mia Padrona era scesa e stava gia' chiacchierando coi commensali,alza lo sguardo e si illumina riconoscendo i suoi amici dietro fi me.
Abassando lo aguardo mi scusto delicatamente di leto e permetto gli abbracci,i bacetti di convenienza,restando completamente ignorata,come fossi un sopramobile.
Completamente ignorata,forse no...noto al inizio del giardino le due trans superdotate ch mi osservano con un drink in mano,e con malizioso sorriso,sicuramente si scambiano opinioni su di me.
Mentre le vedo ed acenno un sorriso timido,la bionda delle due mi fa cenno che il suo bicchiere è vuoto,quindi le vado incontro,per prendelo.
Come mi fermo di fronte alla biondona valchiria,la secondo,la bruna superdotata mi viene dietro,strisciando un forte gonfiore contro le mie natiche,facendomi notare la sua eccitazione attraverso il vestito.
“Era un bitter con gin,”mi dice la bionda di fronte,”ma non serve che me ne vai a prender un'altro,subito.”
“Anzi...scometto che vorresti prendere tu qualcosa,ora...”,mi sussurra la mora alle spalle,accentuando la spinta con la sporgenza verso di me.
Annuisco in slenzio,sempre con lo sguardo basso,e noto l'altro pacco,quello della bionda,
anch'esso bello grande,svegliarsi sotto alla mini nera.
Senza aggiungere parola,la biondona si alza la mini,mettendo in mostra un perizoma in latex nero,rigonfiato,mi aferra la mano e l'apoggia al pacco,invitandomi ad accarezzrlo.
Eseguo il petting senza discutere,anche perche' alle mia spalle,la mora ha fatto la stessa cosa,
prendendomi il polso,ma stavolta sto aferrando un cazzo gia' fuoriuscito dal intimo,la bestia è libera...
Incuriositi divertiti,gli altri commensali ci osservano,Debora in prima fila soddisfatta di quella vista,commentano e si godono lo spettacolo,di me,microgonna alzata di fronte a tutti,le loro mani che mi frugano da per tutto,ed io che sto masturbando due trans con delle anaconde,al posto dei cazzi.
Eccitata a mia volta per la situazione e conscia dei vari occhi puntati su di me,continuo seria a giocare con le due,quando esce Debora dal salotto verso di noi,”Vi piace la mia schiavetta troia?”,esordisce,”è a vostra totale disposizione,potete fare con lei qualsiasi cosa,okay?”
Le due che sto masturbando sorridono ed acennano con la testa di aver capito,difatti la bionda mi apoggia una mano sulla spalla e mi obbliga a scendere acucciata ai loro piedi,per passare dalla mano alla bocca.
Inizio a succhiare il cazzone della bionda,mentre tengo in mano il palo ambrato del'altra,che pero' dopo pochi secondi reclama le medesime attenzioni,ed io volto il viso,ammiro e di seguito asaggio l'altro cazzone,a gambe ben divaricatecoi miei gioielli in evidenza.
Succhio avida le gocce di pre-sperma dalle capelle ormai di ferro,e dopo un breve gioco orale,
la bionda mi rialza eretta,obbligandomi a chinarmi a novanta gradi,preparandomi aricevere il suo cazzo nel mio retto palpitante dal'eccitazione,pronto ad essere inforcato senza alcuna resistenza.
Puntata un attimo la punta del cazzo,una decisa spinta mi fa sussultare un attimo,è antrata nella mia figa con un colpo secco,ha affondato l suo pene per l'intera lungheze nella mia carne,con grande divertimento della mulatta,che sto ancora leccando con passone.
Dopo qualche minuto che vengo scopata in piedi di fronte a tutti,la mora si volta,si spalanca le chiape e mi ordina di leccarle il buco del culo profumato,di farle sentire la lingua dentro.
Eseguo mentre sento il forti colpi da dietro,tenuta ferma dalle forti mai della bioda ai fianchi,
lecco ed introduco la lingua nel altro forellino,appena aperto,saggiando gusti molto decisi,
il suo profumo intimo alla fragola,sono in completa balia loro.
Passa qualche minuto che a me sembra eterno,che le due si accordano a scambiarsi di posto,
la bionda esce dal mio ano,passando davanti,mentre la mora si piazza vogliosa dietro di me...
e la roulette ricomincia,ma stavolta con uan calibro maggiore...infatti sento il mio forellino anale dilatarsi maggiormente,ma entra anche lui senza problemi.
“Ti piace,puttanella delle puttane...?”,mi cheide la bionda che ora sto ripulendo dai mie umori anali con la lingua,”dillo,che sei la nostra puttana,il nostro giocattolo...”,e i prende per la mandibola,per vederci faccia a faccia.
“Si,signora...sono la vostra puttana,il vostro giocattolo...potete farmi tutto cio' che vi va”,le rispondo.
A quel chè,mentre torno nei bassifondi a scchiare,ella prende il bicchiere vuoto del drink di prima,se lo apoggia sotto al glande e lo riempie con qualche scizzo di pipi',riempendo quasi completamente il flute,poi me lo porge alle labbra.
“Mentre la mai amica ti fotte,brindiamo,porca”,mi dice decisa.
Soto gli sguardi eccitati di tutti,alcuni gia' coi loro membri in bella vista,la biondona inclina il bicchiare contro la mia bocca,ed io apro leggermente le labbra,inziando a bere avidamente l'orina della signora.
Evidentemente la scena ha sovraeccitato la morettona alle mie spalle,tanto che estrae di colpo il suo pene dalla mia figa,lo apoggia sulla ia schiena e da l va ad un getto di spema abbondante,bolente,che mi sporca completamente la chiappe ed il solco nel mezzo.
Finisco di bere il liquido ambrato,e le sorrido,notanto il piacere dato alla signora bionda,mi abasso nuovamente,uno per ripulire il cazzone dalla mulatta,due per far ragguingere l'orgasmo della bionda,che comunque avviene dopo pochi stanti,rimpendomi l'gola di calda,saporita crema di cazzo.
Si scatema un applauso scerzoso tra i partecipanti ed io mi defilo in silenzio verso la cucina,per una ripulita veloce con uan salviatta umdificata,e cosi' tornare in forma perfetta.
Rientro nel gruppo contenta nel sentirmi il buchetto dilatato,sento addirittura un pochino di aria fresca entrarmi detro,tanto ero aperta...belissimo.
Passano diversi minuti dove servo da bere e ritiro i bicchieri vuoti,quando mi rirtrovo vicino al dondolo in giardino,dove è seduta una delle coppie,che mi fissano divertite ed incuriosite.
La signora mora ha gia' in mano il cazzone del suo maschio di colore,che pero' è mezzo moscio.
Mi apostrofa con voce gentile e calda,scavallando le gambe,e mostrando anche lei il suo arnese,di dicrete dimensioni,che spunta da sotto il vesttino mini rosa.
“Sai,”,inizia,”mi sono fatta scopare dal mio boy prima di venire qui,ed ora è mezzo-mezzo...non riesco svegliarlo...verresti qui un attimi,a leccargli i coglioni,che cosi' lo alziamo per bene?”,e cosi' dicendo punta la sua capella verso di me,iniziando a toccarsi lei a sua volta.
Servizievole come sempre,apoggio il vassoio sul tavolino,mi metto a quattro zampe e mi avvicino tra le gambe del nero,che ora sono divarcate e si è spostato col culo al bordo del dondolo,quasi sdraiandosi.
“Solo i coglioni,”,precisa lei sorridendo,”al massimo,una leccatina anche a culo...”,e tiene in mano il palo,che gia' alle sue parole,riprende un acenno di balzo di vita.
Senza dire nulla sporgo la lingua ed inizio a leccare quelle palle nere gonfie,passo con dolcezza tra scroto e forellino anale,per finire di leccargli il culo,con piccoli colpetti di lingua.
Nel mentre,Debora,che sempre ne sa una piu' del diavolo,mi si piaza dietro con un pezzo di corda nera,lunga circa un metro e mi dice candidamente,”Non ti muovere,che voglio fare una cosa...”.
Io continuo inperterrita a leccare lo scroto,depilato,ed ora,dietro invito della sua “donna”,comincio a succhiare anche la capella della lei,e mi sento da dietro la mano della mia Padrona,afferrarmi la palle,che vengono strizzate,per iniziare a legarmele,giro dopo giro,per tutta la lunghezza della coda stessa.
In pochi istanti la pratica è terminata,e mi sento uan forte pressione alle palle,niente dolore,ma sembrano debbano scoppiarmi da un istante al'altro.
“Cosi' stai meglio,”,mi dice con malizioso sorriso la mia dea,”ora sei ancora piu' divertente,zoccola.”,poi si volta e torna ai suoi amici.
Nel mentre sto leccando le palle ed il culo del moraccione,alternando le succhiate di cazzo alla trans,che lei decide di svuotarsi a sorpresa nel mio cavo orale,mi sborra drita in gola,tenendomi ferma per la nuca,con un mugugno di goduria inaspettata.
“Scusami cara,”,mi dice con voce pacata,”ma vedere il mio maschio servito cosi',mi eccita sempre tantissimo”.
Io ovviamente sorrido amichevolmente a ringraziare per lo spuntino delizioso,alzandomi e tornando alle mie faccende.
Devo dire che la trovata di Debora è stata strana,infatti ora,ad ogni passo,ento le palline gonfie dondolarmi dietro,da estra a sinistra,ribadisco,non era una stretta forte dolorosa,ma mi fa sentire una sensazione strana,diversa dal solito...
Dopo che rientro in cucina per cambiare i bicchiari dalla lavastoviglie al vassoio e viceversa,suonano ancora alla porta,cosi' lascio tutto li e torno al cancellino,per accogliere questa volta una lei dal comportamente maestoso,con dietro di lei un maschietto incapucciato con un copricapo di pelle nera,che lascia liberi solamente bocca,occhi e forellini per il naso.
Apro con un acenno di inchino,e la Mistress entra senza proferire parola,mi passa davanti con noncuranza,direttamente verso il gruppo in giardino.
Viene accolta con saluti ed euforia,mentre lo schiavo la segue,ovviamente condotto al guinzaglio a testa bassa e mani dietro al schiena.
Torno alle mie faccende in cucina,quando mi raggiunge Debora,portandosi dietro lo schiavo.
Si volta seria verso lo slave e gli ordina”ora tu ti prepari come vuole la tua Padrona,poi ti fai portare da noi dalla mia serva”,e cosi dicendo torna verso il girndino.
“Lo slave,timidamente si presenta a me,visto che siamo solo in due,”Ciao,mi chiamo Mario”,
mi dice,”e tu sei...?”
“Jenny,”,gli rispondo e gli porgo la mano,”piacere...”,poi torno alle mie faccende lasciate indietro.
Egli si spoglia dei vestiti,rimanendo solamente col capuccio ed un paio di slip abinati al capuccio,pelle nera,ovviamente collare e guinzaglio.
Lo conduco verso il centro della comitiva,dove si trova anche la sua Mistress,statuaria milf abbondante di seno,costretto in un bustino di pelle nera,mini abinata,autoreggenti a rete e un tacco,almeno un 18,ad occhio.
Rieceve il guinzaglio ed ordina immediatamente al servo di mettersi in ginocchio ed attendere,mentre io mi voltavo per altre direzioni,la matrona mi ferma con un gesto dellamano,mi si avvicina e mi aferra per le palle costrette dalla corda.
“Etu,piccola frocietta rottincula...coa fai di bello,qui?”,mi apostrofa,strizzando le mie sfere gia' gonfie per il laccio.
Ho un sussulto di dolore misto ad eccitazione,infatti mi viene anche un'imbarazzante erezione,cosa che non capita sempre,tanto che,la perfida molla lo scroto per afferarmi il pene.
“E questo??? Chi ti ha permesso di avere il cazzo duro?Qualcuno le ha dato il permesso?!”,chiede,voltandosi attorno.
Tutti attorno ridacchiano a quella vista,alla figura che sto facendo,cosi la Padrona decide di farmi voltare,divaricare le gambe e frugarmi volgarmente,sotto la vista di tutti,il buco sfondato e grondante qualche goccio di sperma da prima.
“Quindi sei una lurida scrofa,e pure gia' inseminata!”,mi grida,”Visto le perdite,ora ti sistemo io.”,ed estrae dalla borsa che ha con se un plug anale di dimensioni spaventose,un diametro di almeno dieci centimetri.
“Chinati,merda di una svuotacazzi frocia...che ti metto il tappo.”,ed io guardo speranzosa Debora,che mi risponde solamente con un sorriso malizioso,annuendo.
Mi chino un pochino,per semplificare l'introduzione,e sento solo una spinta decisa,che termina con un “clock” finale...avevo l'ogetto tutto dentro.
“Cosi' non mi sporchi in giro...voglio vedere se ti viene ancora duro,o torni a fare la femminuccia,troia”.
Ora mi ritrovo con le palle tese al massimo,il culo stra-aperto e tappato,almeno due sborrate dentro,e un cazzo,che non sa se avere o meno una erezione,ma ntanto gocciola pre-sperma a volonta'.
Riprendo le mie mansioni e vedo che lo schiavo non se la passa meglio;gli hano aperto i pantaloncini sotto e lo hanno fatto inginocchiare sopra un dildo maxi,facendolo impalare da solo,e stava leccando i culi e succhiando cazzi a ripetizione,facendosi anche anaffiare di pioggia dorata,da altri.
Passa una buona oretta,ed arrivo ad un punto dove non resisto piu',il plug anale che ho inizia a farmi male,vado verso la mia Padrona,Debora,chiedendo se possono togliermelo.
Debora,impietosita alla mia vista,mi volta ed estrae il dldo,lasciandomi prendere finalemente un respiro di sollievo,ma inizia a frugarmi l'ano con tre dita,tanto ero dilatata.
Mi libera anche del laccio alle palle,provocandomi dolore gia' solo nello slegarle,ma poi arriva il sollievo anche per i gioielli.
“Seguimi,ora,”,mi impone,”non sarai mai da meno di quel frocione li per terra.”.
E cosi',presa al guinzaglio vengo condotta al centro del giardino,messa a quattro zampe sul prato,alzata quel pochino di mini rimasta li,e Debora esorta...
“La mia troietta è stata liberata dal cazzo di gomma,ma percio' ha il buchetto ben aperto,e pronto per i vostri contributi...”,mi guarda dritta nei occhi,sorride e si allontana.
Onestamente,non so quanti piselli mi sono presa nella mezz'ora seguente,quante sborrate avevo dentro...so che ad un certo punto iniziavo perdere sperma dalla mia figa martotiata,ed altri cazzi entravano,per scaricarvisi dentro,nel mentre mi trovavo anche qualche cazzo in bocca,con fiotti di sperma in viso,subito rilavati con getti di pipi' calda,ma ero talmente esausta,che non ci capivo piu' nulla,lasciavo correre,sapevo che prima o poi,sarebbe finita.
Infatti,passata anche quella ondata di piselli,pian-piano tutti gli invtati se ne andavano,lasciando per terra,su que prato,lo schiavo ormai distrutto e me,stanchi morti,distrutti da una avventura talmente sfiancante.
Dopo u'altra mezz'oretat,siamo riusciti ad alzarci,tornare verso casa per recarci in doccia,
toglierci l'apiccicume di tutti quei umori da dosso.
Tornammo di sotto e ci buttammo sul divano,accanto le nostre Padrone dvertite alla nostra vista,che si complimentarono con noi,per la nostra porchaggine e perversione succube.
Il pomerigio ebbe termine con un ultimo brindisi a quattro.
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JennyTrans,
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Un giorno al mare
Week end al mare
Erano passate diverse settimane dal'ultima uscita con Stefano,ed un po' mi mancava neanche sentirlo molto spesso,ma d'altronde,con la mole di lavoro dei ultimi tempi,era normale.
Giusto qualche sms,qualche chiamata al volo,e di pochi minuti,quasi si era piu' stressati dopo la chiamata che prima,data la fretta.
Ma era giunto il momento,un week end tutto nostro,sole,mare,qualche trasfressione,se capitava,ma sempre in compagnia.
Quindi attendo con ansia Stefano alla stazione di Faenza,alle sette del sabato mattina pressochè deserta,solo qualche spazzino che compiva il suo lavoro lento,quasi addormentato.
Annunciano l'arrivo del treno,ed io sobbalzo,esco da quel limbo nel quale ero entrata causa lo spazzino,e mi carico di eccitazione...ecco Stefano.
Un lungo abbraccio,senza parole ma intenso,due amici,ma nello stesso momento due complici di avventure,spesso al limite della decenza,o del'indecenza...
Senza proferir parola andiamo verso il bar di fronte alla stazione,caffè e brioches,mano nella mano,a cerca re sempre un contatto.
“Come stai”,mi chiede Steve,”ormai non ti riconoscevo,da mo' che non ci vediamo...”
“Bene,dai...tanto lavoro,ma ogni tanto...una piccola fuga dallo stress e qualche maschietto per distrarmi,ci passa...e tu?”
“Ma sai,come te,poco tempo libero,pero' anch'io qualche maschietto me lo sono fatto,dai...”.
Una bella risata di cuore,liberatoria,e si consumava la colazione.
Passata una mezz'oretta,tra vivande e due chiacchiere per riprendere il tempo perso,decidiamo di farci un giretto per Faenza,per poi passare da me,a depositare la borsa.
“Sai di cosa avrei voglia...?”,mi chiede mentre disfa il bagaglio.
Ci bloccammo assieme,con sguardo malizioso l'uno verso l'altra,e poi parte l'ennesima risata...che porcelle che siamo...
“No dai,a parte gli scerzi,ho una voglia di mare,di relax in spiaggia,che non ti dico.”,mi confida.
“Oggi pomeriggio ci andiamo...Lido di Dante,va bene?”,e lo osservo con attenzione.
“Beh,una spiaggia nudista non si nega mai...poi...come è il giro,quest'anno?”
“Ottimo...certi fighi da paura,anche un bel assortimento di ragazzi d colore,ma molto culturisti...sia di palestra...che di culo....hahaha!”.
Poi,sistemato Steve,ci accomodiamo sul lettone,accendiamo la tv,e ci sdraiamo per una sigaretta e due coccole.
Dopo qualche minuto di carinerie,vedo che al mio baldo amichetto si stava svegliano qualcosa sotto ai boxer,vadi diretta con la mano a toccare,e trovo il suo tronchetto della felicita' gia' bello eretto.
Come resistere;calo il pantaloncino e vedo svettare fuori il suo cazzo,non di dimensioni enormi,ma di tutto rispetto.
Lo prendo in mano,notando un suo sussulto,allora lo aferro decisa,lo masturbo lentamente,e pian piano scendo per portare la bocca alla capella gonfia,inizio con die colpetti di lingua,e vedo che sono graditi,allora apro la bocca e me lo infilo fino al inizio della gola,tutto dentro,succhio e gioco con la lingua sulla capella,ma ora dentro la mia bocca,cosa che so...Steve adora.
Bastano pochi minuti di questo gioco,che Steve si scarica nella mia bocca,riempendomela quasi...un getto enorme!
Ingoio tutto avidamente,poi lo guardo neglio occhi e gli dico”Okayora la colazione è completa...”,e ricominciamo a ridere.
Una mezz'oretta di chiacchiere e di televisione,e ci troviamo addormentati sul letto...une piccola pennica ci stava proprio bene.
Verso le dieci del mattino mi sveglio,vado in cucna a preparo due caffè belli bassi,neri senza zucchero,come piace ad entrambi,ma ecco che spunta anche il mio amico del cuore,degustiamo in cucina.
Ripresi ci dirigiamo al'auto per un giretto e qualche spesuccia al volo,poi a casa per una bella insalata mista.
Terminato il pranzo,porpongo a Stefano “Andiamo allora? Verso il mare,intendo?”.
Lui annuisce,cosi ci prepariamo due teli,le creme abbronzanti,qualcosina da leggere,e si parte.
Passato un leggero traffico di Ravenna,anche perchè d'estate c'è poca gente nelle citta',prendiamo la via per Lido di Dante.
Lido di Dante non è una citta' grande...a dire il vero,neanche una citta',è un paesino
simpatico,molti stabili nuovi,diversi parcheggi,sia per auto come anche per camper,qualche bagno normale,per poi,allontanandosi dal centro,si entra nella zona FKK,quella naturista,ove l'obbligo del costume non è piu' prioritario.
La spiaggia è abbastanza afollata nella zona normale,ma come si entra in quella nudusta si ritrova un altro paesaggio...molto spazzio libero,le dune alla fine della spiaggia,e quasi tutti nudi,tanto da far sembrare fuori posto,chi indossa qualcosa.
Senza imbarazzo ci togliamo il costume,d'obbligo prima,stendiamo i teli vicino alle dune,e una volta sistemati,ci dirigiamo verso l'acqua.
Visto il calore incorporato nella mezz'oretta prima,al tocco delle prime onde,ci sembrava freddissima,l'acqua,ma con un po' di coraggio,entriamo e ci bagniamo tutti fino al collo,per poi tornare di corsa ai teli a buttarsi a pancia in su,crociolandoci dal caldo sole.
Non so quanto eravamo stesi in quella posizione,come mio solito,mi ero appisolata,dal caldo e dal fruscio delle onde,la leggera brezza sui nostri corpi...una anestesia perfetta per me.
Non saprei quanto tempo passo',ma venni risvegliata da mio torpore da un”pssst...Jenny...svegliati...”,Steve mi stava osservando ed indicava con gli occhi davanti a noi.
Alzai lentamente la testa e notai che attorno a noi si erano parcheggiati sei maschi di una certa eta',direi ad occhio tutti dai 50 anni in su,tutt con gli sguardi rivolti a noi due,ammicando e facendo occhiolini,si toccavano riparati da sguardi indiscreti.
Sicuramente i marpioni avevano adocchiato la coppietta appartata,lui dpilatissimo anche nelle zone inguinali,ed io,depilata totalmente,il mio discreto seno,con in piu' le unghie ai piedi smaltate di viola scuro...certamente non una coppia convenzionale,direi.
“ed ora...?”,mi apostrofa Steve,”cosa facciamo?”.
“Facciamo che prendiamo il sole,caro...cosa pemsavi,che non dessimo almeno un pochino nel'occhio,una coppietta come noi?”,e gli sorrisi innocentemente,per posare una mano sulla sua coscia sinistra,”Poi...se i eccita giocare davanti al pubblico,basta dirlo...”.
Al primo tocco ebbe un piccolo balzo,ma subito dopo,complice del mio sorriso,il mio compagno apri leggermente le gambe,mostrando il suo arnese da 20 cm ciondolante.
Io,con perfetta indifferenza,stesa al suo fianco,allungo la mano ed inizio a msturbalro in piena vista dei vecchietti,che a loro volta intensificavano la loro massaggiata.
Pochi attimi e Steve aveva un'asta bella turgida,eretta e pulsante nella mia mano,io continuai a fare su e giu' con la mano,e in breve tempo senti la mia mano umidiccia,
coperta del succo di cazzo,come amo chiamarlo io.
Mi porto la mano sporca alla boca e lecco tutto avidamente,avendo poi anch'io una erezione non da poco...adoro fare esibizioni al'aperto.
Pulita la mano,ci alzammo e andiamo a rinfrescarci nel mare per qualche minuto,ma vediamo che il pubblico che avevamo attorno non si toglie di mezzo...restano tutti li'.
Cinque minuti a inzupparci e si torna i teli per riprendere il terpore del sole pomeridiano,ora con una sigaretta,un sorso d'acqua,ma sempre sotto controllo dei simpatici maschietti attorno a noi.
Erano ormai le cinque del pomeriggio,quando da lontano si sente una voce gridare “Cocco!!! Coccobelo—cocco!!!”,era un ragazzo mulatto,probabilmente marochino,sui trent'anni,fisico asciutto,leggermente palestrato,pelle ambrata,indossava un boxer mare verde pisello fino al ginocchio,nella destra la cesta con le fette di cocco,nella sinistra un secchio con acqua fresca per inumidire il frutto.
Ad un mio cenno,il ragazzo volta verso di noi,Steve si sorprende,dicendomi”mah...a me mica va il cocco,ora...”,ed io di rimando,”Vedi ora,che cocco ti faccio avere,tesoro...”.
Steve allora ha capito il mio gioco,spalanca gli occhi,e sembra quasi spavenato,ma curioso.
“Ciao belle signorine,”,ci saluta l'aitante moretto con un aorriso quasi abbagliante,a confronto con la pelle color cuoio,”una fetta di cocco?”.
“Due fette,grazie,”,gli rispondo,estraendo una banconota da cinque euro,”e cosa hai,oltre al cocco,come frutta...?”,e lo osservo attenta da sopra gli occhiali da sole,con un sorriso malizioso.
Il messaggio era indubbio...le unghie dei piedi smaltate di viola,il seno al vento e il mio pene moscio a penzoloni,due frocie in cerca di divertimento.
Il suo sguardo si illumina,guarda noi due,e vecchietti attorno,allunga lo sguardo per vederesi attorno,e capendo che non avevamo molta gente attorno,tira leggermente su la gamba del boxer,facendo intravedere la capella di un pene di misura extra.
“Ho anche la banana,se a qualcuno piace...”,e mi vede ga' con gli occhi illuminati d'immenso.
Vedo con la coda del'occhio Steve sbalordito,quasi incredulo,vedo il pubblico sorriderci,e toccarsi discretamente,per non destare scandalo in pubblico,alcuni coperti dal telo mare,altri piu' spudorati,coi gioielli al vento,ed io che stomassaggiando il prepuzio del govane dalla pelle ambrata,notando che è gia' in erezione.
“La banana,ci andrebbe proprio bene,sai...”,gli bisbigio,e continuo ad osservare il suo pene,anzichè l viso con quella leggera barba incolta.
“Ci???”,ripete interessato il boy,”se ne avete voglia in due...aspetta un momento”.
Estrae dal marsupio un telefonino,compone il numero ed inzia a parlare con qualcuno nella sua lingua,per noi incomprensibile.
Una chiamata breve,dieci,forse quindici secondi,poi chude e si rivolge ad ambedue,stavolta.
“Perchè non andiamo in pineta...si sta piu' freschi...”,poi si alza e mi porge la mano.
Io aferro la sua mano e quella di Steve,puntualizzando che siamo assieme,che lui viene con me.
“Non ti preoccupare,staremo bene tutti...”,mi risponde sornione,”ho chiamato dei amici,sai...”.
Ci alziamo e ci spostiamo verso la zona alberata,seguiti dal folto pubblico di mezz'eta',curiosi di vedere come continua questo pomeriggio.
Entrati nel boschetto,purtroppo meno fitto negli anni,causa un incendio di dieci anni fa,ma comunque ancora ben conservato,ci facciamo condurro verso un capanno dei forestali,in legno scuro,con davanti un tavolo lungo e due panche ai lati.
Ci fa sedere con la schiena rivolta al tavolo,mi si para di fronte,circondati da ormai setto o otto maschi attorno,si sfila il boxer,presentandomi un cazzo di almeno 25 centimetri,gia' duro e vibrante,e nel frattempo,infila due dita in bocca a Steve,che li succhia subito apassionatamente.
“non ti preoccupare,frocietta...tra poco ce n'è anche per te...”,mentre si aferra il cazzone e me lo porge alla bocca.
Infatti,mentre io inzio un pompino apassionato,spinto da una mano del ragazzo sulla nuca,da dietro il gruppo di guardoni appare un senegalese,che ci sorride,saluta l'amico con una stretta di mano,e come niente fosse,si abassa a sua volta lo slip mare color arcobaleno,svettando una proboscide asinina alla faccia di Steve,ora stupito,ora eccitato.
Continuiamo i nostri lavori di bocca,soto qualche bisbiglio dei presenti,che divano delle troie,delle luride vacce,dei froci rottinculo,atti solo a soddisfare cazzi sconosiuti,a il goco ci eccitava ancora piu',stavamo gia' gocciolando dai nostri cazzi,assaporando le capelle scure,che ci sfondavano l'ugola.
Ad un tratto l ragazzo che stavo succhiando o,si stacca,e mi chiede la crema solare.
Mi fa alzare,voltare di schiena,alzare una gamba sulla panca,e poi si umetta due dita col prodotto denso,bianco,vschioso.
Con le dita unte mi lubrifica il buchetto che gia' palpita per l'eccitazione,infila ambedue le dita dentro,facendomi mugugnare di piacere,poi,mentre si lubrifica l'asta,si avvicina al mio orecchio e mi sussurra”Hai voglia,cagna...vuoi sentire il cazzo del tuo Maschio?”.
In preda ai sensi annuisco solo,senza parole,sporgo megio le chiappe per ricevere meglio le dita dentro di me...poi passa al'azione,sento la capella bollente con la mia figa anale,spinge per forzarla,ed entra,quasi fino alla radice,una sfondata mozzafiato.
“Prendilo tutto,frocia,che non sei altro...”,mi insulta a ripetizione,cosa che mi eccita ancora di piu',oltre al farmi scopare davanti a degli sconosciuti,”Godi cosi,vacca?”.
Io gli rispondo di si,sto goccialando come una fontanella,dal pene moscio,e nel mentre mi faccio scopare senza oppore la minima resistenza,noto che anche Steve si ritrova piegato a novanta gradi sul tavolo,si tiene le natiche ben aperte,e si sta facendo pentrare a fondo...colpi di cazzo fino ai coglioni...
Siamo due fanciulle in balia dei bruti,prede sottomesse alle loro voglie sadiche,con attorno un folto gruppo di gente che oltre a masturbarsi sul'immagine che proponiamo,ci insultano a loro volta.
Adesso,mentre mi scopa furiosamente,il marocchino mi prende per la faccio,se la avvicina alla sua,”Sei la mia schiava...la mia puttana...dillo!”,ed io lo dico di fronte a tutti,che sono la sua troia,pronta a servirlo in qualsiasi porcata lui voglia da me.
Sempre in quella morsa,mi susurra,”stasera verrete a casa con noi...abitiamo in otto,nel nostro appartamente...sarete le nostre serve e puttane...capito?”,in preda alla foia di farmi fottere,completamente in balia del cazzone che mi sta montando,gli facco cenno,di si...ci saremo state.
Ora il mio stupratore mi aferra per il braccio,esce dal mio culo ormai aperto,mi fa voltare e mi spinge a sdraiarmi pancia in su sul tavolo,mi prende per le gambe,mi avvicina al orlo del tavolo,poi riprende a stantufarmi violentemente.
L'altra coppia lo imita,Steve entro breve si ritrova faccia-a-faccia con me,penetrate senza sosta.
“Ora,cari signori”,dice ad alta voce il mio scopatore,”potete sborrare adosso,in faccia e in bocca ale nostre troie,se volete...”.
A quella frase smettiamo di baciarci,Steve ed io,e ci voltiamo verso l'esterno del tavolo,in attesa dei getti a noi indirizzati.
Qualche scizzo a destra,qualche scizzo a sinistra,veniamo coperte di sperma caldo,viscido,costrette anche a ripulire quei cazzetti gocciolanti con la bocca,
per accentuare la nostra sensazione di troie depravate.
Ben presto anche i nostri montoni raggiungono l'orgasmo,che pero' viene scaricato nei nostri culetti sfondati.
Ben presto gli spettatori se ne vanno,lasciandoci sdraiate a farci le coccole,Steve ed io,due baci tra noi...pero' veniamo presto sveglieta dal nostro torpore.
“Venite a pulirci i cazzi,vacche”,ci dice il senegalese,”pensate che sia finita qui?”,e noto che stanno frugando nel mio marsupio,per estrarre le nostre carte d'identita'.
“Ora siete le nostre puttane,capito?”,esorta il mio maschio,”I vostri documenti li abbiamo,possiamo trovarvi quando vogliamo,okay?”
Annuiamo in silenzio,e lui riprende,”Vedo le unghi smaltate da troia,vi piace fare le troie vestite da puttane,vero?”,ed io annuisco,dando una gomitatina a Steve,che a sua volta china il capo.
“Stasera vi voglio a questo indirizzo alle dieci”,e ci scrive su un figlietto l'indirizzo,”venite vestite da mignotte,quali siete,altrimenti vi troviamo noi.”.
Imbarazzate,piu' che altro,per la mesta figura di lasciare i nostri documenti cosi' leggermente a disposizione,prendiamo le nostre cose e ci drigiamo verso l'auto,alla fine della pineta.
Steve,dopo qualche minuto mi chiede,”ed ora...come facciamo?”,hanno i nostri documenti...Io,domenica sera scompaio,ma tu resti qua',tesoro...”.
“Daremo come ci ha detto”,rispondo pensierosa,”saremo le puttane di otto extracomunitari,amo'”.
“Non so neanche travestrmi,non l'ho mai fatto...”,ribatte Steve,”come si fa?”.
“A quello,ci penso io”,rispondo,”Ho di tutto e di piu',da farti mettere,ti trasformo nella perfetta zoccola da strada,gioia.”.
In silenzio,quasi ipnotizzate,torniamo verso casa,dove nel frigo ci aspettava una bella insalata di riso fresca,ma verra' lasciata li,eravamo troppo tese alla prospettiva del week end cambiato.
Tornate a csa,ci rilassiamo,docciamo da tutto l'apiccicaticcio,ci diamo le nostre creme emilienti,e ci sdraiamo sul letto,silenziose.
Dopo qualche minuto mi alzo e mi dirigo verso l'armadio,per fare un inventario del'abbigliamento sexy di Jenny,scrutando Steve e poi gli indumenti.
Estraggo una abitino micro in rete nera a maglie larghe,molto scollato sopra,molto corto sotto,maniche sempre in rete lunghe...Poi passo al problema maggiore;le scarpe.
Chiedo il numero,per fortuna era un 42,ed io ho un 42 che ordinai mesi fa,ma che non mi calzava,quindi erano ferme nella scatola.
Gli porgo il paio nero laccato,tacco 15 con plateau,e lo incito”Provale e vediamo con ti ci trovi,divrebbero essere abbastanza comode...”,cosi vedo la mia compagna d'avventura sedersi al bordo letto,indossare le sarpe,poi alzarsi,un po' dondolante.
“Ma come cazz...fate?”,mi cheide,”Io qui m'amazzo...”.
Mi esce una piccola risatina,ma poi lo prendo per il braccio e lo accompagno lungo il corridoio,e gia' dopo qualche passo vedo che inizia a trovarcisi bene,passo sicuro,anche il culetto assume una forma piu' rotonda...da troietta.
Gli apoggio la mano su una chiappa e gli confido che sta diventando una bella troietta,quelle scarpe le donano.
Ancora dubbiosa,Steve,che sta diventando Stefania,si guarda allo specchio,e dopo attenta riflessione,amette che assume forme molto piu' da porca.
Ora tocca a me...cosa mi metto?
Cerco convinta che nella mischia delle cose,una abitino simile,ma in bianco,ci sia,e lo trovo,dopo qualche minuto.
Me lo metto,calo prepotenmente la scollatura fino ai capezzoli,mettendo in mostra le forme del seno,poi passo alla scarpa...seciso per una Giaro,rossa e nera laccate,tacco 18,sempre con plateau.
“Wow,esclama Sefania,”una perfetta puttana da strada,tesoro”.
Io mi guardo conpiaciuta e decido che vado bene cosi'.
L'apetito si fa vivo,e ci dirigiamo sui nostri tacchi in cucina,per due sforchettate di riso,poi si va nello studio,dove sono i trucchi...si inizia il lavoro.
Stefania andra' con un trucco pesante,zigomi evidenziati,occhi contornati da solo eyeliner nero,ma abbondantemente,da troia.
Io scelgo per me piu' o meno lo stesso trucco,abbastanza vistoso e facile,ma di sicuro efetto.
Stefania ora diventa mora a caschetto,con dei orecchini vistosi in strass,mentre io divento la bionda di sempre,capeli lunghi alla spalla,orecchino ad anella grande.
Qualche aggiunta di bigiotteria ,braccialini ed anelli,per rendere tutto omogeneo,ed il gioco è fatto.
Siamo due perfette zoccole,pronte ad affrontare la serata a noi dedicata.
Per evitare scandali di quartiere,scendiamo le scale al buio,per fiondarci in auto e partire a razzo,onde avitare di essere viste da gente che magari ci conosce.
Uscite da faenza,accosto e imposto nel navigatore l'indirizzo del foglietto.
Torniamo a Ravenna,l'appartamento si trova nella periferia nord,verso Ferrara,in pienza zona industriale.
Arrivate al civico,ci guardiamo ancora un attimo,prima di scenderee ci auguriamo “In culo alla zoccola,tesoro”.
Scese dal'auto,vediamo un gruppo di maschi di colore,che stanno banchettando in giardino,quello che sembra l'appartamento di un custode di una azienda,che affiora alle loro spalle.
“Le due froce!”,sento gridare dal allegro gruppo,”venite qua' puttane!”.
Ci dirigiamo verso il cancellino che ci viene aperto,e siamo invitate con plateale gesto dal ragazzo marocchino che mi ha scopata quattro ore prima,”Benvenute,troie...”.
Ci portano due sedie,e noi ci accomodiamo tra loro,eccitate e spaventate al contempo,mentre loro bivaccano in allegria.
Mi ritrovo,quasi sorpresa,perchè m'immaginavo dei carnefici senza scrupoli,mentre qui sembra quasi essere arrivate al banchetto di amici.
Dopo poco pero',uno dei neri al mio fianco fa cadere una mano sul mi ginocchio sinistro,e qualche secondo dopo,Stefania riceve a sua volta,una mano sul suo destro.
Facciamo finta di nulla,anche se quelle mani si fanno insistenti,salgono pian piano lungo la coscia,per finire tra le nostre gambe,ora ho un maschione di colore che mi sta toccando le parti intime,mentre il clima alla tavolata continua euforico.
Il maschio alla mia sinistra non resta indfferente alla mia pisella che continua a gocciolare,mi prende la mano e se la infila sotto ai pantaloncini,facendomi sentire una bega mezza sveglia,e gia' ora di dimensioni notevoli.
A Stefi non va diversamente...ora le si è apoggiato un tipo,armadio a muro come fisico,alle spalle,toccandole le tettine sotto al vestitino.
Passano i minuti,che quel palo nero che ho tra le mani,diventa duro come il marmo.
Il tipo non fa altro che sfilarsi il pantaloncino beige,mettendo in mostra il suo atrezzo,un cazzone di circa 25 centimetri,con un diametro,che la mia mano non riesce contenere,dal pollice al mignolo.
Un piccolo “Wow”,mi esce sottovoce,e lui,con il sorriso che risplende dal viso color cioccolato fondente,mi invita ad abassarmi,per assaggiarlo.
Non me lo faccio ripetere,scivolo giu' dalla sedia,mi accomodo in ginocchio tra le sue cosce divaricate.ed prendo in bocca tanto ben di dio...tutto giu' fino in gola.
Stefania da canto suo,si ritrova sempre seduta,con una mazza nera apoggiata su una spalla,mntre con la destra sta masturbando l'altro palo,pero' gli occhi fissi sul pezzo sulla sua spalla.
Ben presto il tono festaiolo si traforma in atmosfera altamente erotica...sospiri afannati,parole sussurrate,mani che toccano,frugano ovunque le nostre intimita'.
So che ad un tratto mi ritrovo a quattro zampe sul prato,culo scoperto e tette di fuori,con qualcuno che mi fruga il seno,qualcun'altro il buchetto del culo ed il pene grondandte,ho un cazzone nero in bocca che mi fotte l'ugola...non capisco piu' nulla,ma va bene cosi'...
La Stefi è ormai fuori dalla mia vista,so che si trova incastrata tra un grupetto di maschi,ma non so come se la sta passando,vedo solamente che qualche maschio,ogni tanto alza lo sguardo,probalimente per il piacere che lei gli sta dando.
Ora sento una punta di pisellone puntarmi il buchetto e con un secco colpo inflzarmi senza esitazione,sento il mio buchetto dolorante per un istante,forzato dalla dimensione,ma non me ne preoccupo,tra poco passera' tutto,dando posto al piacere.
Sono accerchiata,un maschio mi sta scopando,uno in bocca,e due...uno ad ogni mano,il cerchio attorno a me è chiuso,sono la loro troia e mi stanno usando proprio come mi aspettavo...da troia,appunto.
Ben presto uno dei maschi che sto masturbando viene sulla guancia con un verso di godimento forte,imbrattamdomi parte del viso,ma io senza staccarmi dai altri tre,continuo inperterrita.
Poco dopo anche il palo che ho in bocca gode,quasi a sffocarmi,tanta sborra ha emesso,obbligandmi ad ingoiarla tutta,dato che non usciva dalla mia bocca.
Il terzo del quartetto mi gode in pancia una quantita' di sperma,quasi assurdo da contenere,per la mia figa anale.
Il quarto ora vuole prendere il posto nel mio didietro,ed io lo facilito,riassumendo la osa a quattro zampe,per sentirmelo entrare con un colpo secco fino alle palle,tanto sono stata allargata e lubrificata dallo sperma di quello prima.
Anche il quarto comunque non tarda molto a godermi dentro,insultandomi,dandomi della troia frocia,che sono la sua troia di propieta',e che con me ci faceva quello che voleva lui.
Estratto il pene dalla mia figa grondante,butto uno sguardo alla Ste,che,vedo,ha avuto lo stesso mio trattamento,e dopo poco ci ritroviamo ambedue sul prato,a coscie spalancate,perdendo succo dalle nostre fighe,gia' abbastanza provate fisicamente.
Il gruppo dei maschi,ora piu' rilassati,è tornato ai loro posti a tavola,e ci invitano a tornarci anche noi,ma tardiamo ancora qualche attimo,per ripendere un minimo di forze.
Torniamo a tavola,silenziosamente cerchiamo di rimetterci un po' a posto l'abbigliamento,non voglio pensare a come sia ridotto il trucco,e sento che lentamente perdo seme dal buchetto dello sfintere.
Poco dopo ci alziamo per chiedere del bagno,anche perchè almeno ci liberiamo dal'inseminazione,e ci vediamo allo specchio.
Una rinfrescatina veloce,una scaricata di succo di maschio nel wc,una sistemata ala bene meglio al trucco e siamo pronte a tutto,si torna in gioco.
Mentre torniamo fuori verso il gruppo,la Stefi mi ferma afferandomi il braccio,e mi chiede come sto,se me la sentivo di continuare,per rievere i nostri documenti,e si dispiaceva della situazione contorta che si era creata dal week end,che doveva essere di tranquillo relax.
Io,con un timido sorriso,la prendo per la mano,e le sussurro al'orecchio”Vieni con me”,e ci avviamo verso il ragazzo marocchino della scopata pomeridiana.
“Stefy tesoro”,inizio il discorso,”ti presento Mario...Mario,ti presento Stefy”,e la osservo col mio sorriso di malizia ancora piu' accentuato.
Mario le proge la mano in segno di saluto,anch'egli con un simpatico sorriso.
Vedo la Stefy interdetta,persa in un mucchio di domande,senza risposta.
Le prendo la mano e ci allontaniamo di qualche metro dalla comitiva.
“Ma...ma tu...lo sapevi,come andava a finire?”,io non risposi,ma continuavo ad osservarla divertita,”Non mi dire che era tutto combinato...”.
La su voce era quasi intimorita,incerta,persa e confusa.
Le cingo le braccia sulle spalle,mi avvicino alla sua bocca e le stampo un bacio con la lingua,apassionato,intenso.
“Mario è un giovane che studia legge a Bologna ed assieme ai suoi amici arrotondano,vendendo prodotti in spiaggia...i soliti vu cumpra',dai...”,le spiego dolcemente,”e quando ci siamo sentiti settimana scorsa,e gli avevo parlato di te,ci era venuta l'idea di farti una scerzetto...diciamo...porno,tesoro...”.
Vedevo stefy sempre piu' incredula e persa in un limbo di domande.
“Dai,amo'...Non mi dire,che non ti stai divertendo anche tu...siamo troie nel D.N.A,è un dato di fatto...e cosa fare,due troie come noi,se non darci alla pazza gioia con una banda di maschioni come loro ?”
Ho visto un breve lampo di cattiveria nei suoi occhi,un attimo credevo quasi si togliesse il tacco 15 per darmelo in testa,ma poi desiste subito,abassa lo sguardo e mi confida”beh,in efetti...ci ho preso gusto,devo ametterlo,pero' anche tu...lasciarmi con il patema dei documanti persi...”.
“Sono nel cruscotto del'auto,amo'...lo sono sempre stati.”,le rispondo.
Passano altri dieci secondi di pensieri che nella sua testolina viaggiavano a mille,senza pero' mai trovare una risposta concreta.
Mi fa spallucce,”Sai che ti dico?”,mi guarda dritta negli occhi,”Stavolta l'hai fatta tu a me,ma una vendetta,stesso genere...aspettatela,tesoro”,mi sorride e si volta tornando verso la tavolata.
La seguo divertita,e vedo che anche la Stefy si sta scatenando,tra baci,toccate e palpate,per prosseguire la nottata,fino al alba del giorno seguente.
FINE
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JennyTrans,
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il mio dottore
Il mio dottore mi ha visto nascere crescere e diventare donna . Da qualche tempo sembra interessato ad altro oltre la mia salute. Un giorno mi recai nel suo ambulatorio come capita a tutti quando non stanno bene,aspettai il mio turno, ed ebrea una volta dentro mio sedetti sulla sedia e gl dissi che era da un pò che era un pò che avevo male di stomaco lui mio chiese di accomodarmi sul lettino e così mi sdraiai e tolsi la felpa della tuta e lui mi disse; "ah non porti il reggiseno?!" e mio tocco, mi chiese di alzare un pò la maglietta e abbassare un pò i pantaloni guardo e mi disse: "ma non porti nemmeno le mutande?" Ma è rasata!!! Io risposi si lui mio guardò con un sorriso malizioso dicendo: " Mmmmm bene" e da li inizio tutto.
Quella mattina ero a casa quindi mi alzai dal letto relativamente tardi erano le 8:30, una giornata splendida caldo al punto giusto suona il campanello chiesi al citofono chi fosse non aspettavo nessuno mi rispose il dottore che veniva a controllare come stavo aprii mi infilai la vestaglia la prima che mi è venuta in mano e mi accorsi che era quella quasi trasparente solo nel momento che il dottore, entrato dalla porta, esclamò il mio nome e mi chiese sei avessi caldo e risposi che mi ero appena alzata dal letto e che io dormo sempre nuda. Mi sono scusata e dissi che andavo a coprirmi lui mi disse che non era un problema per lui che andava benissimo quel mio abbigliamento e mi chiese un bicchiere d'acqua glielo diedi e gli offrii anche un caffè che accetto volentieri.
chiesi la spiegazione della sua visita, quella reale, mi rispose che era di passaggio ed ha pensato di passare per poter ammirare il mio corpo e potermi fare una visita privata acconsentii e chiesi sei il letto potesse andare bene lui finì il caffè si alzò in piedi mi passò la tazzina io la presi la misi nel lavandino e lui era li dietro di me e mi sussurra che andava benissimo anche li.con le sue mani accarezzava i miei fianchi per poi salire e toccarmi il seno mentre mi baciava e leccava il collo non me l'aspettavo e nel frattempo sentii qualcosa crescere dietro di me e capii subito, era eccitato, e pensai di chiedere con quante pazienti faceva queste visite private ma non mi importava in quel momento eravamo io e lui e sentendo la sporgenza mi faceva piacere che quel giorno pensò a me.
Mi girai guardandolo negl'occhi mentre gli slacciai i pantaloni si fermò un momento e capì che acconsentivo.
iniziò a succhiare il mio seno mentre io gli calavo i pantaloni e poi quei slip neri con bordi bianchi che sembravano soffocare quel nel cazzo duro che saltò fuori in un attimo non pensavo fosse così grande, iniziai a toccarlo poi il dottore mio invitò a chinarmi davanti a lui e mi misi a pecorina a succhiare quel cazzone mentre lui accarezza la schiena per poi arrivare al mio sedere e passare il dito, bagnato dalla sua saliva,nel mio buchino stretto spinse e lo infilò tutto non sentii niente demmeno quando le dita aumentavano dentro di me erano tre e si facevano spazio del mio buco per ricevere quel cazzo che ingordamente avevo ancora in bocca, come mi piaceva.... me lo sfilò delicatamente mi alzò e mi fece sedere sul bordo del lavandino in cucina e con un sorriso mi disse chedi li a poco mi avrebbe provato le febre ma mentre parlava mi aprì le gambe e iniziò a leccare la mia figa già inumidita la sua lingua passava da entrambi i buchi con due dita aprì bene le labbra e infilò la sua lingua fino in fondo con il suo movimento e la sua bravura venni in un istante Leccò tutto si prese in mano il suo cazzo e lo infilò nella mia figa e mi dette due botte che mi fecero perdere l'equilibrio mi prese con le sue mani grandi sulle mie chiappe mi appoggiò sulla penisola li, poco lontano, sentivo le sue dita dentro il buchino che anche prima cercava di allargare il suo cazzo sempre di più dentro di me quanto mi piaceva sentirlo nella mia figa ad un certo punto lo sfilò e, un pò dispiaciuta, guardai il dottore con occhi tristi perilli gesto fatto ma nel frattempo infilò il suo cazzo nell'altro mio buco quello che un attimo prima conteneva le sue dita, c'era riuscito a dilatarlo per bene per infilare quel cazzo che sembrava sempre più grosso. avanti e indietro, avanti e indietro una mano accarezzava il mio seno e giocava con i miei capezzoli l'altra con la mia figa e venni per la seconda volta il tempo passava e lui, con una trentina o forse più di anni di me resisteva, era atletico.... Mi chiese sei poteva venirmi nel culo e con un cenno dissi di si venne dentro di me sentii la sua sborra calda pensavo che la visita fosse finita ma non si fermò il suo cazzo si stava stringendo ma continuò a spingere e il suo cazzo cominciò a spingere sulle pareti lo sfilò e ancora avvolto da quella sborra che usciva da quel buco un attimo prima chiuso da quel cazzo mi affrettai a succhiarlo per bene una volta pulito dal suo sperma lo infilò di nuova nella mia figa ancora umida ricevette con facilità ed estremo piacere quel cazzo dentro di sé.
Mentre spingeva la sua bocca era impegnata a succhiare i miei capezzoli alternandoli era eccitatissima e venni per la terza volta... Sfilò il cazzo e mi invitò a tornare a pecorina mentre si masturbava si mise dietro di me e infilò il suo cazzo duro dentro a quel buco del culo ormai ben dilatato dopo un pò lo sfilò e me lo mise davanti la faccia avevo capito cosa voleva fare un un attimo aprii la bocca tirai fuori la lingua e mi avvicinai un quel momento un getto di sborra calda dritta in gola leccai le restanti gocce sul suo cazzo e capii che era finita li.
Quelle ore di piacere erano finite, per quel giorno. Lo accompagnai un bagno si diede una lavata e una sistemata mi ringraziò e se ne andò appena chiusa la porta andai a lavarmi anch'io poco dopo rientro, in anticipo, il mio compagno dal lavoro e mi chiese se stavo bene perchè aveva incrociato il medico non sapevo cosa dire ero uscita dalla doccia ero nuda non potevo dire che era un casa mi avrebbe scoperto ed era successo solo quella volta e avrei voluto che capitasse ancora... in un attimo risposi: "no niente era di passaggio e mi ha detto se ci servivano qualche ricette e dato che ero nuda pronta per lavarmi gli ho risposto che non ci serviva niente ed ho ringraziato!" Ci ha creduto!!!
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io a casa loro
Mi è venuto a prendere Luca al solito parcheggio... siamo entrati in casa e lei stava infornando i salatini e l'erbazzone... bella, incredibilmente bella... vestito nero trasparente, tacchi, smalto scuro.
ci siamo versati il prosecco e siamo andati a chiacchierare sul divano... su X factor, sulle moto... chiacchiere disimpegnate fra amici, davanti al camino acceso.
Intanto fra un sorso e l'altro guardavo Laura, sentivo la voglia crescere; ho notato gli orecchini che le avevo regalato mesi prima, ma non ho detto niente, gliene avrei parlato dopo quando saremmo stati soli . Poi lei si è alzata a prendere gli stuzzichini dal forno e portarlo in tavola. Ci siamo seduti e abbiamo mangiucchiato, mentre gli ammicamenti e gli sfioramenti fra me e lei si facevano più frequenti.
Poi io e lei siamo andati in cucina a fumare... alla luce vedevo ancora meglio le trasparenze, il perizoma e i capezzoli... ci siamo baciati con passione, la toccavo... le ho spostato il perizoma e la sditalinavo mentre ci baciavamo, come dei teenager... Le sentivo il seno e la pelle profumata, mi faceva impazzire, mi tremava il respiro come ad un sedicenne…
Pier si è affacciato e vista la situazione è tornato in sala a preparare il Luca la filmava mentre lei giocava con il mio cazzo leccandolo o versandoci sopra il vino per poi leccarlo ancora... era bella come una modella e porca come una puttana
Al quarto ho subito lo stesso trattamento, ma le infilavo anche io le dita dappertutto... poi l'ho spogliata nuda e l'ho sdraiata sul materasso. Lei voleva la mia lingua nella figa.... ed ho cominciata a leccarla mentre lei baciava il marito. Le leccavo il culo e la figa... volevo torturarla un po'... non stavo sempre sul clitoride... volevo sentirla fremere di voglia... poi quando l'ho sentita davvero carica gliel'ho mangiata per bene... leccavo attorno al clitoride e poi lo succhiavo e leccavo la punta mentre lo tenevo succhiato fra le labbra... poi mi sono concentrato sul suo bottone fino a farla venire... ha goduto davvero tanto...
Mentre era ancora con la pancia che sussultava gliel'ho messo dentro... dolcemente, fino in fondo... e lei sentivo che impazziva perché non aveva ancora finito le contrazioni per la goduta con la lingua. La baciavo dolcemente, aveva le guance rosse infuocate... alla luce del camino era bellissima... Femmina come nessuna, in quel momento sapere che aveva goduto di me la rendeva la mia ragazza, e non era solo sesso quello che le stavo dando.
Poi l'ho girata, Luca era sul bordo del divano e lei ha cominciato a succhiargli il cazzo e le palle... io la scopavo da dietro lentamente... non tanto per lei, ma perché sentivo che non sarei durato molto... ero eccitato a dismisura... Ho chiesto il cambio a lui che si è messo a scoparla e lei a succhiarmi il cazzo bagnatissimo dei suoi umori. Le premevo la testa sul cazzo... volevo scoparle la bocca fino in gola.... Ho ripreso un po' il controllo e sono tornato dietro di lei... la volevo fare godere ed ho preso a sbatterla brutalmente...
non c'è voluto molto e sono venuto dentro di lei mentre sentivo che godeva e affondava la faccia sul divano mugolando fra i cuscini... ma a me non è sceso... e continuavo a giocare con la sua figa, entrando, uscendo mentre il cellulare illuminava la sua figa gonfia e fradicia, controllavo il preservativo e andavo piano ma lo reinfilvo dentro di lei mentre il marito illuminava la vagina della sua troia...
Facendo così praticamente mi è tornato subito al massimo, ho cambiato preservativo ed... ho continuato a sbatterla e l'ho girata, facevamo l'amore con passione davanti a suo marito. Poi mi è venuta sopra e si è messa a muoversi come pareva a lei, venendo ancora e bagnandomi tutta la pancia come se avesse pisciato mentre godeva... forse se ne vergognava e mi ha chiesto scusa tenendosi il viso fra le mani. Per risposta l'ho rimessa giù e l'ho scopata con dolcezza... baciandola e tenendole il viso, mi prendeva davvero tanto, così infinitamente troia e allo stesso tempo infinitamente affascinante.
Lei voleva del vino.. si è alzata e alla vista del suo culo in piedi non ho resistito... mi sono messo dietro di lei e l'ho scopata in piedi... lei con il bicchiere in mano. Luca riprendeva questa scena bellissima.... poi siamo andati in cucina per fumarci una sigaretta... ma non volevo darle tregua... fumavamo, io dietro di lei che la scopavo lentamente, mentre con la mano libera le accarezzavo la schiena o le baciavo le spalle... quando lo tiravo fuori gocciolava per terra... ha fatto un lago... che troia... godeva davvero come una troia...
Siamo tornati e ci siamo messi con lei sopra di me... a Luca è venuta voglia di provare a metterne due in figa... siamo resistiti poco, neanche un minuto... era talmente stretta per due cazzi che dopo poco uno usciva... ma anche quel poco tempo è bastato per farla impazzire; io volevo il culo... mi è rimasta sopra e se lo è infilato... prima piano... sussultando... poi sempre più in fondo... poi muovendosi bene. Sentivo il buco stretto attorno al mio cazzo... e le dicevo di baciarmi con passione mentre la inculavo... di darmi la sua saliva, volevo i suoi sapori. Poi le sono andato dietro e l'ho inculata con forza... facendola godere ancora....
Mi sono andato a lavare e quando sono tornato mi guardava come per dire "e adesso cosa vuoi farmi?"... l'ho presa per mano e ho detto "voglio fare l'amore".
Ci siamo incamminati per il piano di sopra, per andare nel loro letto, ma già solo il fare le scale, tenendola per mano, nuda, bellissima, per me e solo per me… era come in un sogno. Ci siamo sdraiati nel letto e l’ho baciata, sentivo la sua lingua dire più di tante parole... mi voleva dentro di lei con i baci e con il cazzo.
Sono entrato con dolcezza, con lei che mi accarezzava la schiena e mi baciava con trasporto; mi guardava mentre ero sopra di lei come se stessimo scopando per la prima volta... quel misto di stupore per il piacere che il sesso può dare... davvero intenso e bellissimo. Siamo andati avanti un po', poi mi è venuta sopra.. ad ogni cambio di posizione me lo succhiava... ed io adoro quando la donna lo succhia ancora bagnato di lei...
Sono venuto così, con lei sopra di me, mentre stringevo i suoi seni stupendi e vedevo i suoi capelli sussultare sotto i miei colpi. Un orgasmo lungo e forte.
Siamo rimasti a baciarci ed accarezzarci sul letto, ricordando la prima volta che ci siamo "conosciuti" (vedi racconto "un regalo per Laura"), come due che si erano persi e finalmente ritrovati. Era bellissima spettinata dal sesso e struccata dagli orgasmi, stanca di quella stanchezza che rende le donne stupende, dolci e sensuali... Il tempo di gustarmi ancora un po' la vista di quel corpo nudo disteso a fianco a me e siamo tornati giù. Io mi sono fermato in bagno buttare il preservativo e a lavarmi e quando li ho raggiunti erano bellissimi, con lei sopra di lui che lo scopava amorevolmente, baciandolo e sussurrandogli dolcemente cosa aveva combinato al piano di sopra con un altro uomo...
Penso queste siano situazioni uniche, in cui il tuo essere uomo è ancora grato alla donna per il piacere che ti ha regalato poco prima, eppure nel vederla fare l'amore con IL SUO uomo non puoi che apprezzare e cogliere quelle sfumature del piacere che spesso sfuggono....
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8 years ago
emiliano18,
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Una gangbang per Alice
Mi contatta in risposta ad un mio annuncio su internet una certa Alice. Cominciamo uno scambio di mail in cui mi chiede come vedrei un incontro con lei e suo marito. Alle mie prime risposte in cui interpreto un ruolo da optional lei risponde che l’altro sarebbe il marito, non io. Poi mi chiede il numero per parlarmi a voce.
Mi chiama e mi chiede se vorrei incontrarla da sola. Io rispondo di no, che quello che cerco è un gioco oltre la coppia, non una scopata occasionale. Era la risposta che voleva e mi include nell’incontro che hanno organizzato.
Ci troviamo appena fuori Modena, in un parcheggio… pensavo di essermi sbagliato quando vedo diverse macchine. Lei è in macchina assieme al suo lui; le presentazioni sono distratte da parte mia perché sono impegnato a vincere l’imbarazzo e a scoprire Alice che prima avevo solo visto in una foto di spalle via mail. Una bella donna, qualche anno in più di me, seno piccolo, belle gambe, viso piacevole ma non bellissimo.
C’è anche un'altra coppia, me la indicano sull’altra auto a fianco ma io noto le altre sei auto … tutti uomini per loro.
Andiamo in un residence in zona, mentre andiamo in camera lei è al telefono che spiega ad un ritardatario la strada per raggiungerci…
Entriamo in camera e l’imbarazzo dell’approccio si scioglie fra sorrisi e frasi di uno o dell’altro degli uomini presenti rivolti ad Alice (l’altra coppia non è ancora arrivata). Lei si siede sul bordo del letto con il marito dietro che le bacia il collo e le sposta le spalline per scoprire il seno. Un bel seno, una seconda al massimo, ma bello e col capezzolo che fa capire l’eccitazione. Lei si lascia fare ma solo per poco perché prende l’iniziativa e prende me ed un altro ragazzo e ci tira verso di lei.
Ci slaccia i jeans e tira fuori il cazzo mentre le mani di suo marito le strizzano il seno. Ce lo lavora di bocca e lingua avidamente, mentre il marito ci incita a trattarla come una troia. A fianco nel letto si affianca un altro ragazzo biondo con i capelli ricci e tira fuori dai jeans un cazzo davvero notevole. Alice appena lo vede ci abbandona e si sdraia tirandolo a se… io le apro le gambe, le sollevo quel poco di vestito fino ad arrivare agli slip e le scopro la figa. Bella, curata, con un clitoride carnoso e gonfio, comincio a leccargliela mentre la vista dal basso è stupenda. Vedo i suoi capezzoli , poi vedo il suo viso quasi coperto da due cazzi, uno davvero grosso del biondino ed uno di suo marito. Vedo la sua bocca e la sua lingua alternarsi fra i due prediligendo il cazzone, mentre con la pancia si muove per il piacere che le sto dando. Il marito si sposta e arrivano altri due ragazzi in ginocchio sul letto, già nudi e lei si trova circondata di cazzi, uno non ancora in totalmente erezione ma che appena lei lo lecca diventa un altro gioco pronto per Alice.
Ad un certo punto la lingua mia e di quello che ha preso il mio posto mentre io mi spoglio non le basta più, si gira a pecora e dice voglio essere scopata. Ormai gli animi sono bollenti e il tempo di infilare il preservativo ed il primo ragazzo entra dentro di lei e comincia a scoparla lentamente mentre lei mugola con sempre due uomini di fronte a lei. Il marito accende la TV per cercare qualcosa che non faccia sentire troppo le urla della moglie quando viene per la prima volta. Il primo ragazzo viene presto e si sfila. E Lei dice in modo perentorio “un altro, ne voglio un altro”. Ne approfitto e la prendo per i fianchi ed entro in lei di colpo. Vedo dalla schiena che si inarca che non si aspettava questa violenza ma gradisce. Si vede da come si accanisce con il cazzo che ha di fronte. La scopo con forza, dicendole che è stupenda e che ad una troia come lei non può bastare un cazzo solo. Le infilo il pollice nel culo mentre la scopo, poi aprendola bene riesco ad appoggiare anche l’altro per dilatarle l’ano ancora di più… lei succhia così forte da far venire il biondo con il membro enorme.
Il marito è appoggiato alla spalliera che si masturba guardando la scena. Davanti i capelli di alice sono tirati prima da uno poi da un altro per infilargli il cazzo in bocca. Non rifiuta nessuno, forse non li guarda neanche in viso, è lì per il cazzo e ne ha finche vuole.
Le dico che voglio il suo culo, ma lei dice “.. tu no… lui…” . faccio per togliermi e lei mi ferma, “dove vai ?” e mi sdraia sul letto e mi da un bacio… mi monta sopra e si reinfila poi si gira e chiama il prescelto perché le sfondi il culo… se lo bagna con le dita, anche se io lo avevo già allargato per bene…
In quel momento entra l’altra coppia, e i “disoccupati” già eccitati si precipitano su questa arrivata in babydoll attraversando non so come il corridoio del residence.
Io mi ritrovo con Alice sopra di me, che si fa inculare e sento la sua figa diventare come più stretta, faccio fatica a non venire. Ha un’espressione trasformata dal piacere, gode per l’ennesima volta mentre le stringo il seno. Non siamo dolci, sia io che quello dietro ci muoviamo veloci, siamo scomodi, è la prima volta che sono dentro una donna assieme ad un altro, ma è bellissimo. La insultiamo, le diciamo di tutto. Io le giro il viso verso il marito e le dico di fargli vedere la puttana che è….
Poi sento che sto per venire, il tipo dietro è già venuto e sono solo io sotto di lei. Godo con un orgasmo pieno, fortissimo… e mentre godo guardo l’altra tipa che è alle prese con due cazzi e vedo che ha dello sperma sul seno. L’immagina amplifica ancora di più la goduta.
Poi mi sfilo stanco e soddisfatto e lei cammina da gatta verso il marito e gli dice “adesso tocca a te… dove vuoi”… mentre vado in bagno faccio in tempo a vedere lui che comincia a scoparla.
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8 years ago
emiliano18,
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Il vecchio garage 2
Ho ancora nelle narici l’odore acre e crudo del garage di ferraglie, tavole e vecchi armadi dove giocavo ad essere la schiava di Mauro. I nostri incontri avvenivano nelle ore più assolate. Un giorno, ricordo, stavo sfilando davanti allo specchio in cameretta con la biancheria intima di mia sorella: camicette, canottierine, tacchi, rossetti e ciprie, approfittando del fatto che se ne era appena andata da un’amica per finire la traduzione di greco (ho sempre spiato Arianna mentre si lavava si cambiava si truccava e lei non mi ha mai proibito di farlo, sapeva che lo facevo e le piaceva).
Ad un tratto sento arrivare la zia dal piano di sotto dove abitava e metto via tutto alla svelta precedendola nelle scale: lei saliva io scendevo.
“ Ecco la nostra bischerina” mi dice,
“Ma ziaaaa!!!!”
“E’ che sei così bella che potresti essere una femminuccia”
E’ vero! Sono sempre stato scambiato per una femminuccia: nonostante frequentassi l’anno della maturità il mio corpo era perfettamente glabro: né barba né peli, se non che nel pube, tipo adolescente. Il mio corpo sembrava quello di una ragazza.
Il torso armonioso il petto arcuato e dolce come una losanga luminosa, i capezzoli rosa e l’aureola più ampia di quella normalmente presente in un maschio.
La mia voce di giovane tenore del coro parrocchiale toccava punte da soprano e al telefono era simile a quella di mia sorella.
Anzi ero scambiato per lei quasi sempre.
Ne ho sempre provato vergogna.
Ma quel giorno quando sentìi arrivare il solito desiderio delle ore più calde, quelle che dissuadono chiunque dall’uscire di casa, non riuscìì a trattenermi. Benché il caldo affogasse il pomeriggio la mia pelle chiedeva sesso. In silenzio, con pudore e timore di essere scoperto, chiedevo e cercavo sesso.
Salutai la zia attraverso l’androne del palazzo e raggiunsi la solita finestra sul retro del garage vecchio. Giorni prima avevo nascosto qualche fumetto per adulti dentro uno dei mattoni forati del muro perimetrale proprio dietro una lamiera arrugginita.
Il pavimento in terra trasudava e l’afrore di quell’angolo vietato mi ricordava quello del sesso quando abbassavo le mutandine davanti a qualcuno che voleva guardarmi.
Mi piaceva essere guardato, anzi guardata, ne ho sempre avuta voglia: perdevo il sonno immaginando di spogliarmi davanti a più persone. La mia natura esibizionistica si era espressa presto. Come sempre quando mi trovavo lì dentro mi batteva il cuore: sapevo cosa stavo facendo e sapevo che era proibito. Avrei fatto meglio a stare a casa a riposare in quelle ore, come tanti coetanei, invece correvo lì per istinto, non desideravo altro.
Mentre sfogliavo i giornalini mi sembrava che una biscia si stesse insinuando nei pantaloni, ma era solo la sensazione che lo sfregamento delle mutandine contro i jeans mi procurava aprendo e chiudendo le gambe a forbice come per masturbarmi.
Bonnie, la protagonista della storia, si stava facendo toccare alla pecorina: una mano le sfiorava la peluria inumidendosi inimmaginabilmente e due dita la penetravano dolcemente. Nella sua bocca semichiusa la lingua roteava uscendo a leccare le labbra. Si insalivava si abbandonava all’orgasmo, al pianto dell’estasi mentre andava alla deriva tra lo stordimento e il piacere.
Ma ecco che una due tre ombre saltarono dentro in garage dalla stessa finestra: rispettivamente Mauro, Angelino e Daniele un altro porcellino che frequentavo negli spogliatoi della palestra.
Le vidi con la coda dell’occhio e subito eccole davanti, attorno, a me ancora turbata. Pensai che Mauro aveva raccontato dei nostri momenti ad altri.
“Dai che con lei ci divertiamo “ sibilò Mauro.
Dapprima vollero condividere le immagini del fumetto con Bonnie completamente nuda, imprigionata e alla mercé di impropri secondini che la facevano mugulare.
Angelino il più esperto disse subito “ dai facciamolo anche noi, tu sei Bonnie troietta e noi i tuoi rapitori”
Opposi resistenza, ovvio, ma assecondavo, anche se un po’ timorosamente, per paura che qualcuno ci scoprisse.
“Si daiii” esclamò Daniele, e senza chiedermelo mi spogliò della camicetta di seta che mi aveva prestato Arianna; Mauro finì l’opera togliendomi le scarpe mentre gli altri mi afferrarono le braccia dietro liberandomi dei pantaloni. Nella posizione in cui mi trovavo mettevo in evidenzia il culetto sodo e leggermente a pera e, nello stupore di tutti, le mutandine rosa, ricamate ai bordi, di mia sorella, di una taglia più piccola, che comprimevano i glutei lasciandone fuori oltre la metà ancora più sporgenti.
Sentivo le loro mani dappertutto, ma soprattutto tra le cosce e sui capezzoli: mi eccitavano i pizzicotti, i loro commenti caldi e osceni.
“Farai quello che vogliamo noi stavolta(…)dai fatti guardare balla sculetta(…)guarda come ti scapelli bene puttanella(…)inarcati inarcati!!”
Gemevo senz’ordine, scomposta e abbandonata all’odore al silenzio alle voci silenti e complici.
Mauro si spogliò, Daniele e Angelino si mostrarono nella loro bellezza in boxer.
A un certo punto vollero provare la scena del fumetto e mi misero alla pecorina, si zittirono: il mio culetto tondo in quella posizione occupava tutta la scena
“Inarcalo, inarcalo” volevano vedere cos’altro sarebbe potuto apparire quel bendiddio che sapevo di avere, tanto lo guardavo allo specchio senza soluzione di continuità. Poi sento uno due tre palmi carezzarmi da sotto e un dito che preme sulla rosellina tonda e mite.
Ho una serie di sensazioni che partono improvvisamente e da una prima forma di sollievo epidermico passo a un solletico sporco che poi subito si arresta per ricominciare qualche istante dopo.
Guardo il colore della mia pelle nei chiaroscuri di quel luogo che accentua le tonalità di bianco di beige di rosa del mio corpo. Ho davanti a me tre cazzi eccitati tesi come corde e uno di essi spinge sulle mie labbra!!!
Non avevo mai fatto una cosa del genere ma il piacere di dare piacere in quel momento mi fa aprire la labbra come fossero petali, con la lingua che si avvita su una cappella rossa da morire, come le spire di una serpe, iniziando a suggere.
Sento Mauro respirare profondamente mentre Angelino e Daniele si masturbano a vicenda e godono.
Ed ecco, finalmente, sulle labbra e sul viso sborra che mi cola agli angoli della bocca, della mia bocca compiacente e ingorda che scende a baciare asta e palle, palle e asta per ridiscendere e risalire in modo convulso.
E’un attimo ma sembra preparato da un secolo quell’orgasmo riprovevole e immorale che rubo con soddisfazione ai benpensanti e che imbratta le prime pagine del fumetto di Bonnie.
Non soddisfatta però aiuto gli altri due appoggiando il culo sui rispettivi cazzi a cui faccio una sega.
Sono l’unica a non venire, ma nella mente ho altri progetti per me stessa: la prossima volta li vorrò tutti, voglio farmi usare come una vera femmina.
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8 years ago
niketta,
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la donna dei suoi sogni
Luca aveva 22 anni quando Stefania, una donna di 43 anni venne ad abitare vicino a lui. Stefania era una bella donna, curve al punto giusto e un seno bello sodo. Sposata con una figlia di 4 anni! Si mostrò da subito disponibile e gentile con i genitori di Luca tanto che nacque una bella amicizia con sua madre e molti pomeriggi li passava a casa sua a parlare con lei mentre sua figlia giocava con sua sorella, anche lei di 4 anni. Luca un po' timido e quando Stefania veniva a casa sua, non parlava più di tanto. Stefania vestiva sempre con gonne larghe e camicette che portava sempre un pò sbottonate tanto da far intravedere il reggiseno. Luca desiderava Stefania e molte volte era l'ispirazione dei suoi momenti intimi quando era in bagno o solo a casa. Un giorno Luca era affacciato alla finestra che dava sulla strada. Stefania uscì di casa, la vide e lei lo notò. Di scatto si nascose dietro la tenda. Lei se ne rese conto. Entrò in macchina, portava la solita gonna lunga, la tirò su mostrando le gambe a Luca e gli strizzò l'occhio! Al ragazzo mancò il fiato. Non immaginava che quella donna così sobria avrebbe fatto tanto.Stefania andò via e Luca preso dall'eccitazione corse in bagno a toccarsi! Il giorno dopo si ripetè la stessa cosa e il giorno successivo ancora! Stefania usciva di casa quasi tutti i gioni alla stessa ora e Luca era sempre appostato alla finestra, quella volta Stefania osò di più, la gonna era più corta, salì in macchina, la tirò su fino a scoprire le mutandine. Luca rimase allibito! Un giorno la mamma di Luca uscì di buon mattino e Stefania la incontrò sul pianerottolo. Luca rimase solo a casa, la madre aveva portato con lei la sorellina e pure la filglia di Stefania. Era in camera sua quando suonò il campanello, il ragazzo andò ad aprire "chi è?", "Luca sono Stefania, mi apri un attimo ho bisogno della scala!". A Luca venne il batticuore, tremante aprì la porta. Stefania indossava solo la vestaglia. Non aveva l'intimo! La donna con molta tranquillità disse a Luca che doveva cambiare le tende e oltre alla scala voleva anche il suo. Sconvolto prese la scala e andò da Stefania. Lei era sul divano, Luca non sapeva cosa fare, non parlava. Stefania ruppe il ghiaccio: "Luca, grazie sei davvero gentile. Appoggia la scala e siediti qui". Gli prese la mano e la poggiò sulle sue gambe, "tocca la mia pelle che ti piace guardare dalla finestra!". Il ragazzo tremava ma allo stesso tempo era eccitatissimo. Il cazzo gli venne subito duro, i pantaloni gli si gonfiarono subito. Stefania se ne accorse e guidando la sua mano gli fece accarezzare il suo interno coscia. Stefania "ora dimmi finalmente quello che pensi", rivolgendosi al ragazzo sospirando..."a toccare le tette!". Stefania fece cadere la spallina della vestaglia scoprendosi il seno, si distese e il ragazzo portò entrmbe le mani suò seno della donna e glielo strinse. La donna incominciò a fremere e incitava il ragazzo a stringerlo ancora e gli disse:"baciami i capezzoli!". Lo fece subito, la baciava e la leccava. La donna incominciò a spogliare il ragazzo, gli tolse tutto e gli prese il cazzo in mano, "Che bel cazzo hai Luca!". Poggiò la bocca e glielo leccò ...Luca godeva. Stefania disse a Luca di toglierli la vestaglia, lui non se lo fece dire nemmeno la seconda volta."wow!", esclamò il ragazzo quando vide quella meravigliosa patatina tutta depilata della donna, aprì le gambe mostrandogli la figa ormai tutta bagnata: "ora leccami!".con delicatezza il ragazzo iniziò a leccare la fica della donna che ansimava sempre più. "toccami con le mani, mettimi un dito dentro..due...un altro!". La donna ormai era tutta eccitata, Luca eseguiva tutto ciò che Stefania voleva. Leccava e sditalinava la figa e il culo della donna proprio come chiedeva lei, premeva il capo di lui tra le sue gambe, era già venuta più volte facendogli gustare il sapore del suo piacere . "Ora mettimelo dentro!" Il ragazzo con timidezza si poggiò sul corpo della donna che con una mano guidò il pene del ragazzo tra le sue cosce. Entrò subito dentro. Luca spingeva, forte, deciso e sicuro. La timidezza del ragazzo era solo nei confronti della donna, da come si muoveva si capiva che Luca sapeva il fatto suo e che non era uno sprovveduto, anzi... Stefania gemeva come se piangesse poiché il ragazzo aveva davvero un bel cazzo. Luca era così eccitato (stava scopando la donna dei suoi sogni) che venne dopo poco, Stefania si alzò e prese in bocca il cazzo del ragazzo. Glielo pulì per bene: "ti immaginavi così una donna molto più grande di te?!", disse la donna e lui:" si, ti pensavo giorno e notte e volevo questo da sempre!". Stefania diede un bacio sulla bocca a Luca. La cosa andò avanti per molto tempo fino a quando Stefania cambiò di nuovo città per ragioni di lavoro del marito! Luca visse l'avventura più bella della sua vita, Stefania gli aveva fatto conoscere il sesso vero, proibito, sfrenato e inconfessabile. Erano diventati passione pura, travolgimento totale, l'uno completava l'altra in una realizzazione senza freni e limiti di desideri e fantasie nascoste.Nessuno avrebbe mai potuto accettare e capire cosa c'era veramente tra di loro...solamente loro due. Erano gli amanti perfetti, nonostante la differenza di età. Luca non avrebbe più dimenticato quella donna che gli aveva dato così tanto.
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8 years ago
ambasador,
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Il mio primo incontro bisex
Ciao, Gianna è il mio secondo nome, e quella che sto per raccontarvi é la mia prima esperienza bisex. Tutto è nato grazie a Marco, il mio uomo, che ha saputo stimolare la mia passione. Premetto che non sono una vera lesbica e non credo di fare mai incontri con sole donne, ma il desiderio di farlo in 3 è stato sempre davvero grande. Ogni volta che facevamo sesso mi immaginavo come fosse stato ed ero proprio io a stuzzicare Marco durante le nostre scopate. Vedevo lontana la possibilità di passare dal sogno alla realtà perché la gelosia e la timidezza, in certe situazioni, vanno a braccetto e fanno lunghe camminate.Ci trovavamo a Milano per un week nei giorni della Befana ed un pizzico di sana follia erotica ci ha accompagnati durante tutta la trasferta. Premetto che Marco frequenta molto la zona tra Milano e Bergamo per motivi di lavoro e spesso uniamo l'utile al dilettevole. Ogni occasione era buona per pensare ad un rapporto a 3 tantè che in quei giorni abbiamo scopato davvero tanto, Marco era sempre pronto ed il sempre bagnata.Non sapevamo chi incontrare e come, la nostra voglia di trasgredire era alle stelle e la voglia di concederci stava davvero prendendo il sopravvento. Per questo abbiamo iniziato a chiamare qualche club in zona, tra Milano e Chiasso, per capire le varie offerte ma non volevamo assolutamente te rischiare di sbagliare. Quello era il nostro ultImo giorno di vacanza e volevamo raggiungere assolutamente il nostro obiettivo. Abbiamo deciso quindi di rivolgerci ad una professionista e non mi pento di questo, anzi. Per la mia prima volta avevo bisogno di una persona che non ci coinvolgesse sentimentalmente (perchè gelosa di Marco) e comunque vera bisex (perché io non avrei saputo come comportarmi). le nostre telefonate sono quindi proseguite per tutto il pomeriggio fino a che non abbiamo trovato quella giusta in zona Cremona. Una signora di origine brasiliana ma dall'aspetto molto europeo sulla quarantacinquina. Abbiamo infatti deciso di puntare sull'esperienza ed abbiamo fatto centro. Il viaggio da Arese a Cremona è stato davvero emozionante, un susseguirsi di momenti di forte angoscia a quelli di estrema eccitazione. Arrivati all'uscita di Cremona abbiamo deciso di fermarci a prendere un'aperitivo per rilassarmi un po. Siamo finiti nell'unico bar nei pressi del nostro appuntamento, io ero vestita in modo comunque appariscente e gli uomini mi guardavano con attenzione. Chissà se avrebbero saputo dove stavamo andando! Abbiamo fatto tutto in fretta per non perdere altro tempo e per evitare ripensamenti. Dopo pochi minuti eravamo davanti alla porta di ingresso della sua abitazione e l'emozione era alle stelle. Si è presentata con un vestitino svolazzante e dei tacchi un po estivi. Non era bellissima ma molto sensuale, gentile ed educata nei modi. Ci ha fatto accomodare sul letto e si è seduta in mezzo a noi. Dopo pochi secondi le sue mani mi stavano spogliando e li ho capito che non potevo e non volevo tornare indietro. Quella situazione tanto sognata si stava avverando.Dopo pochi minuti eravamo tutti completamente nudi, mi sono distesa sul letto e lei si è chinata con il viso verso il monte di Venere ed ha iniziato a toccarmi con delicatezza il seno. Marco, che aveva una erezione incredibile, si è avvicinato con il suo arnese alla mia bocca e con molto piacere me lo sono gustato. Ho iniziato a bagnarmi e a gemere, lei era bravissima, mi toccava benissimo, eravamo tutti molto eccitati e dopo pochi minuti il mio corpo ha vibrato insieme ai miei sussurri di goduria. Lei si è alzata ed ha chiesto, Marco adesso vuoi scoparmi? Lui mi ha guardato, io ho annuito, e lui ha risposto con un si deciso, era la sua grande occasione di farmi godere mentre lo guardavo. Lei le ha messo il preservativo e gli ha preso il membro in bocca, io mi sono distesa accanto a lui ed ho iniziato a toccarmi e baciarlo. Lei è salita sopra di lui e ondeggiava con maestria il suo corpo mentre Marco godeva e le toccava il seno. Poi hanno cambiato posizione, lei si è distesa e si è fatta scopare fino a che non ha goduto.A quel punto Marco si è tolto il preservativo e mi ha fatto mettere a pecorina. Lei era sotto di me ma ho preferito non leccarla, l'ho sfiorata più volte con le mie mani mentre Marco mi penetrava con veemenza e mentre lei continuava a baciarmi i seni. Dopo pochi secondi Marco mi ha bagnato tutto il sedere con il suo sperma e la mia fica era un bagno di umori. Ci siamo rivestiti e ci siamo salutati, 45 bellissimi minuti. Il ritorno ad Arese è stato emozionante, eravamo entrambi esterrefatti e ci siamo stupiti entrambi di quello che avevamo fatto. È stato magnifico e la sera abbiamo scopato con ancora più vemenza. Da lì ha poco ci siamo iscritti ad un club Privè di Roma e abbiamo avuto un incontro con una coppia di amici, ma questo ve lo racconto la prox volta.Gianna.
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8 years ago
Gianna e Marco,
30/30
Last visit: 2 years ago
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Nella Spa 1
Nella Spa 1
La sua perversione
Era da un po di tempo che si parlava di sperimentare qualcosa di diverso . Francesca ha scatenato in me una tale curiosità che finalmente mi sono convinto a provare qualcosa di eccitante e trasgressivo . Sono Roberto quarantenne con limitate esperienze sessuali , mi posso definire un verginello ma con tanta voglia di sperimentare . Ho conosciuto Francesca la mia attuale compagna in chat un anno dopo il mio divorzio e ho capito fin da subito che aveva una marcia in più sia come donna in generale che soprattutto dal lato sessuale . Nel gioco della conoscenza tradi noi al inizio del nostro rapporto abbiamo parlato molto delle nostre esperienze , lei è sempre stata molto discreta nel raccontarmi le sue storie sia con uomini che con donne . Francesca non mi ha mai nascosto di avere un lato bisex . Normalmente quando siamo liberi dai reciproci figli e da impegni lavorativi ci piace stare nel letto a fare l’amore a giocare con i nostri corpi e i nostri giochi . Un pomeriggio mentre ci accarezzavamo e stuzzicavamo le ho chiesto di raccontarmi in specifico qualche esperienza con altri uomini prima di me , mi raccontò che non ne aveva avute molte di soddisfacenti , ma con questo suo Amico era riuscita a lasciarsi andare ed è ststa l’ esperienza dove aveva provato maggior piacere . Dopo un pò di timidezza e qualche mia esortazione a farlo mi racconta di una volta aveva incontrato questo Amico particolare in riva ad un fiume in un luogo adatto a prende il sole nudi , dopo qualche bacio e toccata la voglia era salita quindi dopo averglielo per ben leccato e succhiato per farglielo diventare bello duro come piaceva a lei hanno iniziato a scopare all’aria aperta non accorgendosi che sull’altra sponda cerano dei ragazzi anche loro  prendevano il sole nudi e alla vista di quello spettacolo hanno cominciato a mastrurbarsi . Eccitatissima per la cosa confessa di aver avuto molteplici orgasmi sia per la scopata all’aria aperta che sopratutto sentendosi tutti quegli occhi addosso . Quello che immaginava e/o sperava che succedesse realmente era qualcuno dei ragazzi eccitato dai suoi gemiti dalla cavalcata che stava facendo l’avrebbe raggiunta per farselo succhiare . Francesca impazziva dalla voglia di sentirli scoppiare in un orgasmmo tutti quanti , chi dentro di lei chi sul suo corpo nudo chi nella sua bocca . Immaginandomi la scena mi è salita l’eccitazione a mille e ho iniziato a baciare il suo sesso che ricordando il l’accaduto era diventato un lago e fatta girare di schiena ho cominciato a stantuffarla con ardore in tutti i suoi buchi alla pecorina schizzandole alla fine in quel buchino stretto che ha il suo culetto sodo . Lei urlando di piacere sentendomi schizzare viene avvolta da un orgasmo anale che la travolge completamente . Mentre ci riprendiamo dalla eccitantissima scopata le rivelo che la mia testa aveva immaginato la scena e capisce da dove veniva questa mia eccitazione e che le era piaciuto moltissimo essere presa con così tanto vigore . Continuando successivamente il racconto mi dice che questo suo Amico , frequenta con la attuale compagna una Spa naturista . Le ha raccontato che era un luogo raffinato dove c’era una zona benessere e una zona distinta per il divertimento . Di comune accordo decidiamo di curiosare visto che l’argomento era interessante per tutti e due . Un caldo Sabato di Luglio partiamo per questo Club e in macchina stabiliamo le regole , niente di questo niente di quello ecc ecc . La voglia , la curiosità l’ecitazione e un pizzico di paura sale man mano che si assotigliano i Km alla nostra destinazione . Arrivati Francesca mi prende la testa con le mani avvicina la mia bocca alla sua e sento la sua lingua a contatto con la mia in un bacio sensualissimo e rassicurante , i suoi occhioni mi hanno un certo potere su di me e calmano quel pizzico di paura che in me è cresciuta .
Continua…
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8 years ago
patatas,
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Da Dany...
Lei, Maria, ed io, Nicola, per la prima volta cenavamo a Polignano. Il ristorante, vicino al mare, era molto accogliente e dal nostro tavolo si poteva vedere uno spicchio di mare tra le case. Io guardavo il panora e sentivo Maria sussurrare: ti amo. Romantico! Alzo lo sguardo per ricambiare e trovo Maria fissare una donna sui 30, massimo 35 anni. Le rispndo: ti amo Maria. Lei distoglie lo sguardo dalla donna, un attimo, quanto basta per rassicurarmi sul suo amore, ma subito torna a osservare l'altra. La giovane donna, che poi avremmo scoperto chiamarsi Daniela, stava andando in bagno. Media statura, leggermente sovrappeso, tacco 12, gambe scoperte, culo tondo fasciato da una gonna su cuii sembrava stampato: bel culo vero?, quarta di seno, viso dolce, sguardo furbetto e capelli neri e corti. In quel momento capii che Maria mi stava chiedendo Daniela. Maria non prende mai l'iniziativa. Così, senza pensarci un attimo, mi alzai e raggiunsi la donna prima che entrasse in bagno. Buonasera signorina, possiamo invitarla al nostro tavolo? Lei, Daniela, volse lo sguardo ed incrociò quello di Maria. Rispose: piacere io sono Daniela e tra un attimo sarò da voi. Il cacciatore, l'orgoglio da maschio alfa era appagatp. Tornai da Maria con la preda desiderata. Daniela subito ci spiegò che era stata lasciata sola dal compagno e da lì a mezzora, con una chiacchierata serena, franca e gioiosa arrivammo a capire che tutti e tre avevamo voglia di farci una bella scopata insieme. E andammo da Daniela.Pochi convenevoli e tutti e tre fummo nudi. Io, come sempre, iniziai a dare indicazioni a Maria: baciala in bocca, scendi, succhiale i capezzoli, brava Maria e ore più giù... bravissima. Maria baciava il sesso di Daniela con tutta la sua passione... e vi assicuro è qualcosa di travolgente. Quello era il momento adatto per esaudire il desiderio di Daniela di succhiarmi il cazzo. Come rifiutare?Daniela succhiava bene. Così le chiesi di mettersi a pecora. poi dissi a Maria: infilati sotto Daniela e succhiale i capezzoli... Io, con Daniela a pecora davanti a me nn esitati ad entrarle in figa con tutto il cazzo ed iniziai a scoparla con forti colpi di cazzo. La figa nn mi bastava, volevo pure il culo. Daniela, un po' spaventata, confessò di esser vergine. Resta come sei Daniela. Mi alzai e dissi a Maria: lecca la figa da dietro a Daniela e inizia a prepararle il culo. Maria esegui come sempre, ben sapendo che mi eccitava molto. Così mentre Maria leccava culo e figa a Daniela, inizia a scopare in figa Maria... mi piace, mi manda in estasi scopare Maria!Il lavoro di Maria era terminato, aveva aperto ben bene il culo di Daniela. Allora chiesi a Maria di coccolare Daniela con dei bacini sulla e in bocca. Iniziai a premere con la cappella sull'ano di Daniela, umido, lubrificato dalla saliva di Maria e dal gel che avevo messo. Un gridolino di Daniela, subito soffocato dal bacio di Maria e....Ci lasciammo, io e Maria abbracciati guardammo Daniela prima di allontanarci e tutti e tre, soddisfatti per la bella scopata, capimmo che ci saremmo rivisti.By Valegior ;)
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8 years ago
Valegiocar,
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la signora delle pulizie
Vivendo da solo, le elementari esigenze domestiche sono molto ridotte. Tuttavia ho in odio alcune di esse che, piuttosto di farle, mi invento le scuse più improbabili per procrastinarle. Pulire la casa e stirare non sono attività che abbia mai amato: svuoto con più piacere la fossa settica, per dire.Ho sparso la voce in paese che cercavo una persona per aiutarmi in queste faccende, per sostituire la signora che veniva prima e che ultimamente si era resa irreperibile; ho scoperto poi che aveva trovato lavoro in fabbrica fuori zona e quindi aveva giocoforza eliminato tutti quei lavoretti in giro, tra cui il mio.Dopo qualche giorno, una amica mi dà un numero di telefono di una signora che si rendeva disponibile per le faccende domestiche e così la chiamo.Ci troviamo in casa mia, le mostro le stanze, parliamo dei lavori da fare e di quando cominciare. Ci accordiamo per rivederci la settimana successiva.La mattina che si presenta, non prestissimo, m’ero attardato a letto e qundo suona ero ancora in vestaglia. Vedo che è sicura di sé: si muove con destrezza e va al pundo delle cose. Cè un particolare però, che ha attirato con magnetismo irrefrenabile la mia attenzione: la felpa indossata per il lavoro lasciava intravvedere due formatissimi e incredibilmente turgidi capezzoli che, nel bianco della blusa, risaltavano in modo imbarazzante (per me).Col passare dei giorni, e con una reciproca conoscenza che inevitabilmente aveva ridotto le distanze (sempre mantenendo un rispetto deferente), ero riuscito a aumentare le occasioni di collaborazione e di vicinanza. Lei si alzava sempre molto presto poiché altre collaborazioni domestiche le imponevano degli orari antelucani e così si era resa disponibile a passare da casa mia, e già alle sei di mattina mi preparava il caffè. Certo non disdegnavo di rimanere nel torpore del letto ancora qualche istante e infatti, una mattina, con l’asssertiva determinazione del suo carattere, si avvicinò al letto e, prendendo il piumino con una mano, lo sollevò con forza lanciandolo fuori dal letto e, col cipiglio di un sergente istruttore mi tuonava “su, su, dormiglione, c’è un montagna di cose da fare…! Nel mentre che la coperta svolazzava, credo si sia accorta di essersi spinta un po’ oltre: come nei filmini degli anni ‘70, la mia “morning glory” si svelava nella sua interezza e, senza nulla poter fare, notai un velo di rossore nel suo viso.Con nonchalance si diresse in un’altra camera senza dir nulla, così ebbi il tempo di abbigliarmi e, presa la vestaglia, mi sedetti a sorbire il caffè fumante.Quell’episodio avrebbe potuto raffreddare una confidenza appena accennata, notai invece un differente percorso nei nostri comportamenti. In una miriade di situazioni, osava un po’ di più: una battuta leggermente salace, una toccata più persistente, uno sguardo più lungo. Ed io mi sentivo imbrigliato in questa rete di non detto e sentivo un piacere intrigante che è facile scambiare per attrazione.Il sorriso era esibizione costante di attenzione ma non mascherava la sua capacità di dominare la situazione senza voler mai sembrare subirla. Il rapporto di collaborazione configurava pur sempre un ruolo subordinato, ma era fin troppo evidente che il carattere era indomito e non si faceva scrupolo di mostrare una qualche ruvidità nei miei confronti.Una mattina che stava staccando, da sopra una scaletta di legno, le tende della camera, successe che uno scalino si ruppe e, perdendo l’equilibrio, cadesse (senza conseguenza alcuna!) direttamente sul letto. Sentito il trambusto, corsi al piano di sopra e notai che stava seduta sul letto, coi piedi per terra e l’espressione molto corrucciata.Vedendomi arrivare mi incollò gli occhi addosso e mi rimproverò con asprezza per averle dato una scala difettosa (lo sapevo, ma per la pigrizia ne dilazionavo la riparazione), ed a causa di questo aveva rischiato di rompersi l’osso del collo. Miodio, pensai, ora questa se va e rimango di nuovo a piedi. Con mia meraviglia mi chiese (mi impose!) di avvicinarmi a lei; appena le fui vicino mi ordinò, col tono di chi non accetta repliche, di togliermi la vestaglia. Obbedii meccaicamente: gli eventi procedevano con maggiore velocità di quanto riuscissi e interiorizzare; mi abbassò il pigiama e mi forzò a distendermi sulle sue ginocchia. Prese le mie mani e le serrò dietro la mia schiena (sembrava una morsa, quella mano) e cominciòa sculacciarmi con metodo ma con molta energia. Mi obbligò a contare ad alta voce le manate: arrivata a trenta si fermò. “Ora deve ringraziarmi per la lezione”, sentenziò. Borbottai qualcosa, stranamente incespicando nella frase che lì per lì abborracciai. Rivestendomi mi accorsi che, disteso sopra le sue gambe, la mia morning-glory le aveva lasciato un vasto alone umido proprio lì, al punto che forse non era tutta farina del mio sacco.
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1 year ago
Dittico,
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La Cugina Acquisita
Ciao a tutti ricordate nel mio precendente racconto vi ho raccontato la nostra avventura con la moglie di mio cugino il cornuto questo che segue è quanto è successo in seguito. Ieri 19 febbraio erano le prime ore del pomeriggio quando squillo il telefono era nostra cugina che ci stava venendo a trovare era appena arrivata in stazione e chiedeva di andarla a prendere, quando arrivammo giù non potevamo credere ai nostri occhi aveva una minigonna cortissima senza calze tacchi alti e il suo magnifico decolté coperto da una maglietta a V che lasciava poco al immaginazione la salutammo baci e bacini e ci dirigemmo verso casa nostra appena entrati dalla porta lei si tolse le scarpe e rimase a piedi nudi due bei piedini curati nel minimo dettaglio, non sembrava nemmeno più la ragazza della volta prima vestiva in modo molto più disinibito come volesse dire il mio corpo e qui cosa aspettate a prenderlo. Passarono alcuni minuti in qui ci prendemmo un caffè e ci fumammo una sigaretta dopo ciò lei disse non penserete che sono venuta sino qui solo per un saluto sapete benissimo cosa voglio e fu li che tutti in pochi minuti ci ritrovammo nudi abbracciati ad amoreggiare le due ragazze mia moglie e mia cugina si baciavamo mentre ogni tanto armeggiavano con il mio cazzo ormai duro come un palo di ferro dall’ eccitazione e dalla visione paradisiaca di loro due avvinghiate come serpenti al sole, sul più bello sento suonare il campanello e facciamo a finta di nulla ma continua a suonare visto che le macchine erano nel piazzale e si capiva bene che eravamo tutti in casa cosi mi misi un accappatoio e andai a vedere chi fosse, era il mio amico Paolo un 40 enne di bella presenza 1 metro e 80 palestrato e soprattutto singol visto la situazione se sapendo che nessuno sicuramente si sarebbe tirato indietro decisi di raccontargli cosa stavamo facendo e chiedergli se fosse interessato, dopo qualche secondi di imbarazzo mi disse o sempre sognato di potermi scopare tua moglie figurati se rinuncio e io scoppiai a ridere lo feci spogliare e entrammo tutti e 2 nudi come mamma ci ha fatti nella stanza alla sua vista le ragazze dissero ma che fai cosi ci fai passare per zoccole, su ragazze infondo un pò lo siete risposi io e ora che ce anche paolo sapete che belle cose nuove si possono fare.... alla fine dissero bene allora vediamo cosa sanno fare 2 omaccioni come voi che noi da sole non sappiamo già fare la cugina si avvicino alla mazza di paolo e inizio a succhiarlo sino a farlo diventare duro come un palo e caldo come l'inferno, al che si mise a pecorina e prego paolo di penetrarla di certo non se lo fece ripetere 2 volte anche se lui avrebbe voluto scoparsi per prima mia moglie iniziò a fotterla prima piano poi sempre più forte nel mentre io leccavo la figa colante di umori dal eccitazione di mia moglie a un certo punto sento paolo che dice devo devo venire vedi la cugina che subito porse le sue carnose labbra sul membro di paolo e lui con 4 o 5 scrinci le inondò la gola sino a farle uscire lo sperma che colava sul suo seno prosperoso alla vista di ciò mia moglie non resistette andò verso la cugina e iniziarono a baciarsi e succhiarsi i capezzoli e vicenda vedendo ciò io non resistevo più dovevo svuotare il mio scroto pieno zeppo di caldo seme andai in mezzo alle loro bocche che si stavano baciando e loro due iniziarono leccare la mia cappella sino che anche io non emisi i miei 4 o 5 scrinci che invasero le bocce e il viso di entrambe, cosi loro continuarono a baciarsi con le bocche e le facce piene del nostro seme. Vedendo tutto ciò il cazzo di paolo era ritornato duro e dritto come un palo a quel punto guardò mia moglie e gli disse ora tocca a te essere posseduta da me lei mi guardo come chiedere il permesso e io li incitai a iniziare paolo diede uno sputo sulla sua cappella lo punto nella figa di mia moglie e inizio a fotterla fortemente i gemiti si sporgevano per tutta la casa, nel mentre vedendo lei godere come una vera troia il mio cazzo era diventato durissimo e mi stavo per fottere la cugina quando mia moglie urlo lo voglio dietro, ne voglio 2 mi avvicinai a lei diedi uno sputo nel buco del culo e piantai dentro i miei 18 cm di cazzo nelle sue viscere mentre paolo la fotteva davanti e mia cugina si faceva leccare la figa dalla calda e ansimante bocca di mia moglie a un certo punto sentimmo i un gemito un urlo di piacere era lei che per la prima volta nella sua vita oltre che essere venuta aveva squirtato abbondantemente bagnandoci entrambi, la cugina a quel punto disse e io chi sono voglio lo stesso trattamento riservato a lei, stavolta io e paolo ci siamo invertiti i ruoli io la fottevo davanti mentre il suo seno mi schiacciava la faccia e non potevo e volevo fare a meno di leccare i suoi turgidi capezzoli, a un certo punto sentii ancora più peso su di me era paolo che aveva iniziato a fotterla di dietro la fotteva come un mandrillo i colpi facevano muovere le sue splendide tette sulla mia faccia quasi sommersa dall’ corpo di mia moglie che si faceva leccare la figa seduta sulla faccia di lei erano ormai minuti che fottevamo cosi sentimmo un urlo che penso sentii tutto il vicinato era lei che veniva come non mai e mentre veniva pure lei squirtava, ora finalmente toccava a noi rivenire mettemmo le ragazze a pancia in giù sul letto e iniziamo a fotte le loro bocce sino a quando quasi contemporaneamente io venni nella cugina e lui venne nella bocca di mia moglie, le ragazze con le bocche piene del nostro sperma iniziarono a limonare tra di loro passandoselo a vicenda per poi ingoiarlo tutto leccando e pulendo per bene i nostri membri, fatto ciò si diressero insieme verso la doccia, passavano i minuti e non uscivano cosi io e paolo curiosi andammo a vedere cosa stessero facendo erano tutte e 2 assieme sotto le doccia che si baciavano e toccavano a vicenda per avere un altro orgasmo la vista di ciò non ci lascio di certo indifferenti cosi entrambi iniziamo a segarci in bagno sino a venire una terza volta le ragazze uscirono dalla doccia e io e paolo uno alla volte in cinque minuti ci lavammo. Dopo tutto ciò ci incontrammo in cucina dove ordinammo della pizza la mangiammo poi paolo cortesemente visto che gli era di strada accompagno mia cugina al treno con la promessa di vederci ancora dinuovo in 4 o magari pure di più .
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7 years ago
desideria80,
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Sogno realizzato
Vivo da anni con una donna n che mi ha accettata come travestito e quindi siamo una coppia che per i primi tempi ha avuto delle difficoltà con il vicinato, nel rione periferico di Torino, che vedevano una come me uscire vestita da donna a fare la spesa al mercato o semplicemente le cose di tutti i giorni. Ma il nostro amore era più forte dei pregiudizi. Sabrina , la mia lei, aveva anche accettato che io frequentassi uomini in quanto io andavo matta anche del cazzo . Gli uomini non mi piacciono fisicamente ma se vedo un cazzo il primo istinto e inginocchiarmi per prenderlo in bocca. Con sabrina ho un rapporto lesbico e i momenti di sesso con lei sono sempre orali ed io sono brava con la mia lingua a fargli venire più orgasmi nei momenti nei quali facciamo l'amore. Sono riuscita imparando a fora di provare , a farla eiaculare , bevendo tutti i suoi umori , che ritengo inebrianti, Sabrina usava sempre lo strapon e quando mi scopa adora sentirmi mugolare dal piacere . Mi vuole sottomessa ma , sapendo che avevo un sogno nel cassetto ha fatto in modo che si realizzasse. Mettendo annunci organizzò un incontro con otto uomini. Io sarei stata al centro dell'attenzione tutta nuda circondata dai loro cazzi, che con la bocca ho fatto diventare duri . Sabrina mi fece mettere a pecora e mentre io succhiavo avidamente lei mi inculò con il suo strapon. Ero talmente eccitata che pregai gli uomini presenti di darmi della troia ed insultarmi perchè volevo essere umiliata. Non ci impiegai molto ad eccitarli a dovere. ed ad un certo punto aprii la bocca ed uno ad uno mi riempirono di sborra calda che ingoiavo e la parte che usciva me la spalmavo in viso. Sabrina guardandomi mi scopava con tanta foga fino che anch'io arrivai ad avere un orgasmo da quasi farmi fermare il cuore. Questa esperienza è stata una delle più forti della mia vita. Una avolta arivate a casa fatta una bella doccia andammo a letto e le feci venire un bel po di orgasmi leccandole la figa come solo io so fare. Sono la sua fidanzata troia e quindi un sogno diventato realtà ci permette di vivere il nostro rapporto rendendoci entrambe felici e innamorate.
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7 years ago
valeriatravestito,
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Il mio primo bocchino
Domenica scorsa, approfittando di
quel poco di libertà che ci rimane, sono andato a trovare una zia e
mio cugino un po' più grande di me con gli anni. Sono stato invitato
a rimanere a pranzo da loro, dato che abito da solo ho accettato.
Finito il pranzo, mia zia e mio cugino si sono ritirati per
riposare un po', io sono rimasto in giardino a godermi della bella
giornata. Me ne stavo al sole quando ho sentito degli strani rumori
da un casetta prefabbricata utilizzata per gli attrezzi da giardino;
mi sono avvicinato per vedere cosa stava succedendo, dalla penombra
ho visto qualcosa che non mi sarei mai aspettato; mio cugino nudo che
si masturbava con velocità godendo. Aveva un cazzo di almeno 20 cm.
con una grossa cappella a fungo e due palle pendenti. A quella vista
anch'io mi stavo eccitando infatti mi era diventato duro.Involontariamente ho fatto rumore e
lui si è accorto che lo stavo spiando. Io rosso dalla vergogna stavo
per andare via ma lui mi ha chiamato con un cenno della mano
invitandomi ad avvicinarmi. Io come in trans andai da lui (forse era
quello che volevo); ha notato della mia erezione e ha sorriso, ha
preso la mia mano e l'ha portata ai suoi testicoli facendomeli
accarezzare, io all'inizio feci un po' di resistenza ma era da tempo
che avevo voglia di fare un esperienza con un uomo, di provare ad
averlo in bocca, così mi lasciai andare. Con la sua mano mi fece
stringere il suo cazzo e muovendola mi istruiva, sentivo la sua
durezza non ancora al massimo, mi lasciò e io continuai da solo a
far scivolare la mano su e giù. Vedevo la sua cappella diventare
sempre più grossa e invitante, i suoi respiri sempre più affannosi.
Mi mise una mano sulla spalla invitandomi ad inginocchiarmi (il
momento tanto atteso era arrivato … mi sarebbe piaciuto? L'unico
modo per saperlo era provare, facevo ancora in tempo a ripensarci,
decisi di andare avanti).
Avevo la sua cappella vicino alla
mia bocca che mi ipnotizzava come un serpente con la sua preda
mentre le mie mani andavano al ritmo della masturbazione. Sulla sua
punta era spuntata una goccia , era il momento di provare con la
bocca; allungai la lingua e la leccai, rimase un filo trasparente
tra lingua e la cappella, il sapore non era male era solo un po'
salata quindi continuai a leccare bene quello che rimaneva, sentii
degli apprezzamenti da mio cugino: “Bravooooo, ora succhia …. “.
Titubante aprii la labbra e cercai di prendere quel fungo in bocca,
non fu facile infatti dovetti insalivarlo bene per farlo scivolare
all'interno. Tenerlo in bocca non era male, sentivo la sua cappella
che premeva sulla lingua e mi riempiva il palato, con la mano gli
stringevo le palle. Mi mise le mani sulla nuca costringendomi ad
andare avanti e indietro su quell'asta, all'inizio non era facile ma
la mia bocca si adattò presto a quella presenza e iniziò a
scivolare bene. Nel movimento di va e vieni sentivo la cresta della
cappella che si era indurita al contatto della lingua e ogni
passaggio corrispondeva con un fremito dell'asta. Mi piaceva, ma
anche io pretendevo qualcosa. Mi aprii la patta e uscii il mio cazzo
e inizia a masturbarmi.Il piacere di averlo in bocca
aumentava sempre più, succhiavo e sentivo cambiare il sapore
diventava più gustoso, a volte cercavo di farlo arrivare in gola ma
non era facile visto la circonferenza della cappella, accarezzavo le
palle e cercavo di scappellare ancora di pù quell'asta che era
diventata di marmo.All'improvviso sentii un fremito
alla base del mio cazzo che avevo abbandonato a se stesso gustandomi
il bocchino raggiunsi l'orgasmo senza toccarmi e dall'altra parte
avvertii un sapore strano che mi invase la bocca, lo sperma di mio
cugino denso molto salato mi veniva schizzato fino in gola. Ero in
estasi dovevo deglutire per forza non c'era alternativa godevo del
sapore e della discesa grumosa nella gola. Mi piaceva da morire. Lo
succhiai per bene fino all'ultima goccia fino a quando il suo cazzo
non perse la sua erezione.Siamo stati in silenzio per circa
un quarto d'ora. Prima di andare via quella sera gli ho fatto un
altro bocchino più gustoso del precedente
perché più voluto e con più esperienza.Così ho fatto il mio primo bocchino
.
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3 years ago
Hulrich2,
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Di sera in camper a servizio di vanessa trans
Ho sempre avuto un po' invidia del seno della mia amica trans Vanessa di origine brasiliana pelle liscia dotata di un meraviglioso seno della sesta misura naturalmente operata ma non per questo meno sexy e femminile.Qualche volta mi chiama per aiutarla nel suo lavoro di sera quando esce con il suo camper per andare in parcheggi per proporsi a singoli a volte camionisti interessati a godere senza fretta per una botta e via.Nella sua camera, prima di uscire, mi prepara con cura, quindi crema depilatoria su tutto il corpo anche intimamente e successiva doccia per farmi avere la pelle liscia vellutata.Dopo essere stata improfumata con essenze femminili mi allena all'oral infilandomi il suo membro di oltre 25 cm. fino in gola dice che il pompino profondo con ingoio piace tanto ai suoi clienti e quindi devo essere all'altezza della situazione.Messa poi a pecorina sul suo enorme letto, stende con pazienza e perizia intorno al mio buco uno strato di lubrificante, preferibilmente crema LUAN ma a volte al gusto fragola molto apprezzato dai singoli e mi incula con il suo enorme membro per una buona mezz'ora perchè vuole che sia già caldo e pronto all'uso ed in grado di prendere dai suoi clienti, membri di ogni misura per questo motivo da circa un anno e con le dovute precauzioni, guanti, lubrificazione adeguata, creme e falli realistici in gomma, mi ha praticato il FISTING anale, rompendomi di proposito lo sfintere in tre parti che sappiamo tutti essere il muscolo dell'ano. Operazione per la verità, per un buco stretto come il mio e alla sua prima dilatazione estrema, molto dolorosa ma era necessario perchè nel suo lavoro di intrattenimento puo' capitare singoli dotati di misure fuori "norma" di dimensioni decisamente esagerate e vuole che sia in grado di prenderli tutti per cui ha ritenuto necessario che il mio buco fosse in grado di dilatarsi fino ad un diametro massimo di cm 8 piu' che sufficiente per farmi fare la puttana senza correre il rischio di perdere clienti.La vestizione con l'intimo femminile è molto accurata,a volte mi propone del tutto nuda con solo autoreggenti velate a volte se la temperatura non è ottimale mi fa indossare anche la quepierre per il resto vuole che il seno e il culetto siano a nudo ben visibili perchè dice che sono le parti da mostrare a quanti desiderano scopare senza fretta per una botta e via.A volte il cliente è esigente e prima di decidersi vuole esaminarmi da vicino, toccare, palpeggiare infilare un dito nel buco e dopo aver contrattato il prezzo della prestazione la mia amica mi fa attendere a pecorina in camper sul letto bendata dice che per motivi di privasy il cliente non deve essere visto ma solo...sentito!!!!, non prima di aver praticato il pompino di rito naturalmente a pelle senza condom lavorando la cappella con pazienza succhiandola delicatamente operazione necessaria per portare il membro alla consistenza giusta per la monta per poi infilarlo di botto riivestito con il condom, senza non si fa, nel buco per la scopata dovuta con l'immancabile calda sborrata finale nel canale e gridolino di piacere Haaaaaaaaaa!!! godoooo.....solo a quel punto sfilato il membro dal buco mi riposiziono fuori dal camper per poi sculettare come di norma per attirare l'attenzione del futuro cliente.La postura, il saper ancheggiare è importante nell'arte della seduzione in questo sono brava favorita dall'aver indossato scarpe femminili tacco 12 che mi danno un aspetto da vera troia abbinata ad una parrucca esclusivamente bionda molto appariscente un trucco adeguato, sigaretta e borsetta da donna.Molto importante è mostrare il seno che ho molto femminile che la mia amica vuole che sia morbido e di buon sviluppo per questo periodicamente mi porta da una sorellina trans esperta nella pratica del BDSM per farlo sottoporre ad adeguata stimolazione con pinzette, pesetti ed altri accorgimenti per svilupparlo usando prodotti rassodanti e volumizzanti fermminili massaggi delicati, in particolare VANESSA vuole che abbia i capezzoli piu' sporgenti e grandi quindi mi viene applicata su di essi ad ogni seduta un succhiacapezzoli meccanico che per oltre un'ora a ventosa mi munge il seno.A volte se ha clienti mi fa succhiare i capezzoli da loro ma poi eccitati da tale pratica devo farmi inculare a turno dopo essere stata legata ad una panca che si usa per fare clisteri. Questo non è molto gradito dato che non sono in strada o in parcheggio a battere ma per non urtare la mia amica Vanessa non faccio opposizione alcuna.Dopo molte sedute il risultato è ben visibile con un seno che ha raggiunto una buona consistenza pieno morbido circa quarta misura e molto femminile questo ha decisamente aumentato la clientela perchè quando lo mostro di sera in parcheggio subito attiro l'attenzione di singoli interessati a scopare ma anche a giocare con un bel seno femminile infatti in camper vogliono fare tutti una bella poppata succhiandomi a lungo i capezzoli a volte delicatamente a volte mordicchiando e tiracchiando ma senza far male altrimenti si viene allontanati.Molti cliernti a volte, vengono solo per palpeggiare toccare succhiare il seno dicono che neanche la loro signora le ha cosi' morbido e femminile spesso devo anche praticare stando in ginocchio una spagnola infilando il membro tra le tette e farli sborrare sul seno stesso.Dopo un po' dintempo, ho accarezzato l'idea di mettermi in proprio andare a battere in posti adeguati di sera anche tardissimo ma non sono propensa a propormi a scopo di lucro e poi da sola senza la protezione e la compagnia della mia amica VANESSA che ha tutta l'esperienza dalla sua parte non sono in grado di gestire la clientela preferisco propormi in privato quando non sto con VANESSA in posti fuori dalle zone di battuage vero e proprio dove le professioniste fanno il loro duro lavoro in particolare in estate in zone litoranee frequentate dai nudisti mi piace infatti stare tra la natura nel verde della macchia mediterranea piena di profumi.Non ho problemi a trovare la compagnia di tali soggetti amanti naturisti a volte basta stare anche ai margini delle zone a loro riservate che in men che non si dica appena mi spoglio e resto nuda subito vengo circondata da un bel gruppetto di singoli nudisti con i loro membri bene in vista che circondata quasi prigioniera, mi portano all'imbrunire in radure o tra le dune di sabbia per incularmi selvaggiamente a giro.
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7 years ago
PINATRANSGENDER,
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una passeggiata alla fiera dei fiori...
Stamattino tutta bella tirata con un minivestitino rosso e intimo nero (bustino,perizomino,reggicalze e.calze appese al reggicalze sono andata a farmi una passeggiata tra i fiori della fiera...mentre sculettavo su tacco 12, mi sentivo tutta osservata...e x l'emozione mi si era gonfiato paurosamente il perizomino ripieno.....dopo pochi metri mentre sculettavo sui tacchi ampliando la falcata facendo ballar le.tette e stringendo un po le coscie ho innondato il perizomono di una favolosa panna calda.....poi tutta bagnata ho proseguito la mia passeggiata....sono andata in un bar a bermi una coca cola...ed è andata a finire con un bel pompino a un signore nel bagno....mi sono presa in una bancarella una bella poi me ne sono tornata a casa....baci a tutte.
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7 years ago
VanessA transex,
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al bosco
Sabato scorso siamo andati al Bosco di Capodimonte insieme a due amici di mia moglie;
Lei si è messa una minigonna bianca con le calze bianche ed il reggicalze, sopra una camicetta;
Mia moglie camminava in mezzo ai due abbracciata a loro, ed io ero subito dietro con la
Videocamera con cui riprendevo la scena, ogni tanto i ragazzi allungavano le mani sul sedere di mia
Moglie, alzando la minigonna e così io potevo fare delle riprese molto eccitanti;
Ci inoltrammo verso alcuni viali meno frequentati e ci fermammo su un bel prato;
mia moglie si stese su un bel telo mare e i due ragazzi iniziarono a carezzarle le gambe ed il seno;
presero le mani di mia moglie e se le passavano sui pantaloni per farle sentire come erano eccitati;
Anche io ero molto eccitato a filmare la scena e notai alcuni ragazzi nascosti tra gli alberi che si
Masturbavano guardando la scena;
Intanto mia moglie aveva sbottonato i pantaloni dei due e stava spompinandoli, mentre loro le avevano tolto la minigonna ed abbassato le mutandine e la toccavano e baciavano tutta;
Anche io ero eccitatissimo e facevo fatica a riprendere la scena e a masturbarmi insieme, intanto i ragazzi avevano visto che li avevo notati ed erano usciti allo scoperto…
Mia moglie era rimasta solo con le calze ed il reggicalze, era a pecorina ed aveva un cazzo nel culetto e l’altro in bocca;
il gruppetto dei ragazzi (erano in tre) si avvicinò a lei ed incitato da me iniziarono a toccare mia moglie , a baciarla in bocca a turno;
poi uno di loro si infilò il preservativo ed iniziò a scoparla in fica, mentre gli altri si lasciavano spompinare;
Mia moglie era sudata e piena di sborra e voleva sempre essere penetrata….
I ragazzi iniziarono a sputarle sul buco del culo …per poi incularla a turno…
Io ero già venuto un paio di volte e riprendevo la scena pregustando già il momento in cui avrei fatto vederla a tutti i miei amici.. la faccia da troia di mia moglie piena di sborra fino ai capelli..
A un tratto sentimmo dei cavalli …erano carabinieri…ci ricomponemmo velocemente e mia moglie si nascose dietro un grosso albero…
Quando ne uscimmo il gruppo dei ragazzi era scomparso…peccato mia moglie aveva ancora voglia.
Dopo esserci rivestiti…si fa per dire in quanto mia moglie aveva una minigonna cortissima per cui
Bastava che si muovesse un po per far vedere il reggicalze, i due amici di mia moglie ci salutarono,
e noi ci avviammo verso l’uscita;
All’ingresso incontrammo i tre ragazzi di prima, insieme ad altri due signori di una certa età..che parlavano di mia moglie..dicendo che era una grande troia e di come l’avevano scopata…
Uno dei signori ci fermò e ci chiese se poteva offrirci qualcosa al bar….si avvicinò a mia moglie sussurrandogli che voleva scoparsela…mia moglie si mise a ridere facendo capire che l’idea non le dispiaceva…
Andammo al bar insieme a due signori appena conosciuti…bevemmo un’aranciata e poi salimmo in auto con loro due…mia moglie si sedette avanti e noi due dietro…
Non appena partimmo l’anziano signore iniziò a toccare mia moglie…..mentre noi guardavamo..mia moglie iniziò a masturbarlo dai pantaloni…
Ci avviammo verso una zona appartata e fermata la macchina i due iniziarono a palpare e spogliare mia moglie …
Non appena mia moglie prese in bocca il cazzo di uno dei due…questi le sborrò tutto in bocca…l’altro intanto le leccava i capezzoli….
Riuscii a mettere mia moglie a pecora…e la inculai davanti a due …e godetti subito…
Poi loro iniziarono a baciare mia moglie attaccandosi ai due capezzoli….mentre mia moglie ci toccava i membri…scoparono mia moglie varie volte….in tutte le posizioni…
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7 years ago
Elena e marito cuckold,
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i massaggi di mio cognato
Premetto che a mia moglie piace moltissimo farsi massaggiare e che avere delle mani (maschili) addosso è uno dei massimi piaceri che lei stessa mi ha sempre confidato e che non dovevo essere geloso di questa cosa , anche perchè non avrebbe mai rinunciato a questo piacere. Detto questo devo dire che invece a me non piace molto farli per cui lei ha sempre provveduto a farsi massaggiare da amici e parenti con conseguenti corna che mi ha fatto dato che poi dai massaggi spesso passa a farsi una scopata. Mio fratello devo dire che è uno dei suoi massaggiatori piu assidui e anche uno di quelli che se la scopa piu spesso. Le prime volte ricordo eravamo ancora fidanzati e lui ha iniziato con i classici massaggi sulla schiena e sul collo per poi scendere verso quelli sulle cosce e sul culo e per finire sulle tette. Quando lei veniva a casa ci mettevamo sul letto tutti e tre e mio fratello iniziava a spogliarla... la prima volta che accadde ricordo che io mi ero addormentato e li sentivo ridere sul letto finchè non sentendo piu nulla aprì gli occhi e vidi che si stavano baciando in bocca e mio fratello aveva le mani fra le cosce di Elena ; invece di arrabbiarmi la cosa mi provocò una fortissima eccitazione ed inizia a farmelo in mano. Vidi lei che era senza freni inibitori e gli apriva la patta dei pantaloni tirandoglielo fuori e lui che aveva tutta la mano nelle mutande di Elena, Godevano in silenzio per non farmi svegliare ed io stetti al gioco facendomelo in mano in silenzio. Poi una seconda volta eravamo al mare su una spiaggia semideserta e non avendo i costumi decidemmo di farci il bagno in mutande, sempre noi tre ed anche allora vedere Elena praticamente nuda che si faceva massaggiare da mio fratello mi fece godere nelle mutande. Quella volta lui la toccò senza pudore davanti a me che guardavo e vedendo che mi masturbavo andarono oltre fino a che lei masturbò lui per un gioco erotico che era oramai chiaro e dove io ero il cornuto contento e loro mi accontentavano. Cominicarono anche ad uscire qualche volta da soli e poi mi telefonavano per farmi sentire che stavano chiavando in auto e io godevo tantissimo della cosa. Poi mio fratello si sposò e Elena divenne piu nervosa per cui dovetti trovare un amico fidato che sopperisse alla mia mancanza in questo senso. Il mio amico Giancarlo fù felice di sostiturire mio fratello ed anche se era fidanzato appena poteva usciva con noi e tra un massaggio e una scopata fece ritrovare il sorriso e la serenità ad Elena. Anche mio fratello comunque non ci abbandonava e di tanto in tanto veniva ad occuparsi di Elena.
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7 years ago
Elena e marito cuckold,
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il primo incontro
Il tutto è cominciato per scherzo... ci conoscevamo da tempo, lavoravamo nello stesso ufficio, ma non si era mai creata l'occasione per poter scambiare due chiacchiere e poi... metterle le mani addosso. Ha un culo stupendo, tondo tondo, sempre ben evidenziato da pantaloni super aderenti o da gonne attillate. Un giorno, finalmente, a pomeriggio inoltrato, ci siamo incontrati al bar. Abbiamo iniziato a parlare e scherzare, mi fa capire che lei ha un forte dolore alla schiena.. io subito le dico che sono molto bravo nel massaggio e lei che fa? subito mi invita nella sua stanza... li capisco anzi mi dice che siamo soli perchè la sua collega è ammalata... il mio cazzo inizia a farsi duro e le dico che se vuole sono disposto a farle un massaggio. La troia, dapprima fa la ritrosa e subito dopo mi dice ma no dai se arriva qualcuno facciamo la figura dei polli.... ok faccio io hai ragione vado via e nel mentre lei si gira e mi dice vieni tra un quarto d'ora tanto stanno tutti per andare via..., ok le rispondo e vado. Aspetto che vanno via tutti e torno con il cazzo durissimo nei pantaloni e aspetto... lui è tutto duro e inizia a spingere nei boxer per essere liberato ma non è possibile...la raggiungo nella sua stanza e la trovo assorta nei suoi pensieri e nelle sue bugie, mi fa capire che non le è mai successo una cosa del genere e che lei non è una di quelle che tradiscono il marito ... perchè lo ama come il primo giorno ... ok, ok le dico mettendomi dietro di lei e iniziando un tenero e dolce massaggio, nel frattempo le chiedo di togliersi la camicia, le si alza improvvisamente, è tutta rossa in viso e mi dice di dover avvertire il figlio che sarebbe tornata un pò più tardi e il marito.... e nel contempo si alza e velocemente va chiudere a chiave la porta ed io penso cazzo me la scopo a questa finalmente... si avvicina a me mi volge le sue spalle e apprezzo un culo midiciale stretto da un jeans che a mala pena lo contiene. Si toglie la camicia e rimane con un reggiseno di pizzo bianco che a stento trattiene le sue tette non tanto grandi, una terza, ma fatte bene e sospinte dal suo push-up... continuo a massaggiarla delicatamente e le dico se ha una crema per far scivolare meglio le mie mani, le abbasso le bretelle del reggiseno e lei decide di toglierlo il reggiseno, lo fa con grande semplicità e sensualità, coprendosi parzialmente con le mani in maniera da coprirsi i capezzoli... Il mio cazzo duro nei pantaloni era sempre più duro e lei faceva finta di aver dolore quando io la massaggiavo con un pò più di forza... e cercavo di parlarle dicendole che aveva una pelle meravigliosamente setosa, ancora abbronzata, infatti le sue tette per quello che riuscivo a vedere erano anche loro abbronzate. Il cornuto la esibiva, evidentemente... la sua gonna era appena risalita a metà coscia e io cercavo in tutte le maniere di toccarle il seno e lei continuava a dirmi che il dolore era alla schiena e che se avessi insistito sarebbe andata via... allora provo in maniera decisa a metterle le mani sulle tette e lei improvvisamente si alza, toglie il reggiseno e mi dice ma che vuoi vedere le mie tette? dimmi allora ti basta? Io rimango esterefatto, il cazzo stava per scoppiare nei pantaloni e la guardo. ha due capezzoli durissimi che guardano verso il cielo e sul suo viso traspare una smorfia tra l'incazzata e l'eccitata. Ancor prima di potermi buttare su di lei, va in bagno lasciandomi solo e con il mio cazzo durissimo... tento di entrare ma si è chiusa a chiave e la supplico di farmi entrare con lei in bagno e lei con fermezza mi dice che non sono stato ai patti perchè le avevo promesso di non toccarla e che non sarebbe uscita dal bagno.... mi abbasso e la spio dal buco della serratura e cosa vedo? lei che pisciava il sentire quel rumore e il vederla mi ha eccitato ancora di più e le ho chiesto di aprirmi la porta, anche perchè in ufficio non c'era più nessuno ... le ho detto che ero disposto a tutto pur di vederla di toccarla, di possederla... ad un certo punto si è alzata e nel pulirsi ho visto la sua bella fighetta completamente depilata che la stava asciugando ed ho immaginato di leccarla e pulirla dalla pioggia ÂÂ bionda che aveva appena lasciato nel water, ero arrapatissimo e a quel punto ho sentito la chiave girare nella toppa e aprirsi finalmente la porta.... era quasi completamente nuda... ed in mano aveva un qualcosa che non riuscivo a capire cosa fosse. Mi ha detto solo guai a te si ti avvicini e mi metti le mani addosso ma io non le ho dato retta e le ho messo le mani sulle tette e nello stesso tempo ho avvertito una sensazione di bruciore sulle mie mani e mi sono allontanato.Mi ha ordinato di non fare sciocchezze e di ubbidire ai suoi comandi.Mi ha fatto stendere sulla sua scrivania, mi ha fatto abbassare i pantaloni e poi ha iniziato da sopra i boxer a darmi dei morsi sul cazzo, ho riprovato a metterle una mano sul culo e mi ha colpito con un'altra volta con quel piccolo arnese che mi ha dato una piccola scossa elettrica. Subito dopo mi ha obbligato a tirarlo fuori e a farmi un bel su e giù lento e profondo e per poterlo fare fino in fondo mi ha messo una crema sulla cappella e mi ha fatto continuare... ha iniziato lentamente a spogliarsi, prima la gonna ed è rimasta solo con un perizoma bianco e le autoreggenti, il vederla mi faceva venire voglia di farmi velocemente e sborrare ma lei non voleva e mi minacciava con quel piccolo arnese. Improvvisamente si toglie il perizoma e me lo fa annusare e poi me lo mette in mia bocca per farmi assaporare i suoi umori. Improvvisamente si introduce qualcosa nella figa e inizia a toccarsi di brutto, imponendomi di continuare a segarmi... La situazione è eccitantissima, io sul tavolo che mi sego e lei al mio fianco che si masturba non so con cosa...Decido di scendere e metterglielo in bocca ma lei togliendosi qualcosa dalla figa mi minaccia e lì capisco che era quello che mi dava le scosse e mi obbliga a vederla mentre si masturba e mi chiede di fare una gara a chi gode prima...Comprendo cosa vuole, mi siedo per terra di fronte a lei e vedo la sua bella figa aprirsi e chiudersi, è sempre più bagnata e mi dice di morderle i capezzoli che sono durissimi, la guardo in faccia e aspetto ... dopo pochi secondi la troia inizia a gridare e a godere, la sua fighetta è tutta piena di umori e sento il dildo come le squarcia la figa, ho voglia di venire per sborrare ma mi trattengo e lei improvvisamente mi ha chiede di metterglielo in bocca ...Inizia un pompino di quelli che ti sogni ma nessuno ti fa mai, mi fa mettere in piedi e stringendolo dalla base con due dita inizia piano piano ad metterselo a piccoli colpi in bocca, poi lo tira fuori ed inizia a leccarmi tutta l'asta, le palle che si mette in bocca e se le gioca con la punta della lingua per poi infilarsi tutto il cazzo in bocca sino al limite delle dita e continua così... poi mi dice di poggiarmi con le natiche sulla scrivania perchè mi vuole leccare bene... accetto subito e inizia a leccare la cappella, poi l'asta con calma e con dovizia, ogni tanto accelera per poi leccarmi le palle e poi mi lecca il buchino del mio culo sino ad allora vergine e piano piano mi introduce la lingua anche lìììì... Si ferma, mi dice guardami se riesco a prenderlo tutto in bocca e fa scomparire il mio cazzo, si riferma e mi chiede se mi piace, non ho il tempo di dirle niente perchè mi si tuffa sul cazzo, riesco a stringerle i capezzoli e farle uscire un lamento dalla bocca ma non vuole lasciarlo e allora mi sputa sulla cappella e inizia a farmi una sega dopo pochissime botte le sborro una quantità industriale di calda e densa sborra che lei lecca avidamente lasciandomi la cappella bella pulita, dopo avere leccato tutto, finalmente mi parla e mi dice che vuole baciarmi per farmi sentire il sapore dolcissimo della mia sborra... e così fa!....ÂÂ
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7 years ago
ralpheivonne,
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lei&lei
Io e mio marito avevamo un appuntamento, stavamo seduti fuori ad un bar ,oggi c’è poca gente. Le persone intorno a me si muovono calme avvolte da una strana apatia. La musica dolce di un negozio si diffonde nell’aria. Tutto sembra tranquillo ma nella mia mente regna la confusione, l’ansia, l’agitazione. Un unico pensiero: Simona una singola del sito,Accendo una sigaretta, poi un’altra. Cazzo sono nervosa. Poco dopo la vedo arrivare in lontananza, tacchi alti, un vestito nero scollato, riesco ad intravedere il suo seno abbondante.Ci salutiamo, la facciamo accomodare. È la prima volta che ci incontriamo eppure entriamo subito in confidenza come se ci conoscessimo da parecchio tempo. Sono a mio agio con lei.Mi sfiora una mano, io le dico che vogliamo rimanere sola con lei, parlare in un luogo dove possiamo stare tranquille.Lei ci porta a casa sua. Entra, io l’afferro per un braccio e la costringo a voltarsi. La bacio, le nostre lingue si intrecciano in un abbraccio caldo e sensuale, scendo sul collo mentre una mano le accarezza i capelli, le tiro indietro la testa e le lecco la gola.Lei si sfila il vestito e con piacere noto che non indossa intimo. Rimane solo con le autoreggenti nere.Ci porta in camera,mio marito si siede e guarda con molta attenzione cio che facciamo la spingo sul letto sono sopra. Lei vorrebbe toccarmi, le prendo le braccia, bloccandole, e le dico di stare ferma. Ci baciamo a lungo con sempre più passione, le stringo un seno con forza poi la mia lingua avvolge il suo capezzolo, lo succhio, lo lecco, lo mordo, so benissimo che tra il dolore e il piacere c’è una linea sottile e stare così, in bilico, mi eccita. Lei sospira, geme. Scendo più giù disegnando piccoli cerchi con la lingua su tutto il ventre, le soffio piano nell’ombelico provocandole brividi. Con una mano le accarezzo l’interno coscia, il suo respiro si fa sempre più irregolare così come la mia mano che la tocca con più energia. Lei vorrebbe che la baciassi lì, dov’è più grande il suo piacere, ma non mi basta, voglio portarla al limite, voglio che lei mi implori. La giro su se stessa, supina, parto dalle caviglie, le bacio, le lecco, proseguo lentamente per tutta la gamba, le tocco i glutei. Oddio quant’è bella! La mia lingua le attraversa l’incavo della schiena, le spalle, le afferro i capelli e la bacio. Lei geme, mi prega di leccarle la figa e io nn lo faccio. La spingo mettendola di schiena. Le sfioro il clitoride, ha un sussulto, spinge il bacino in avanti. Continuo a leccarla senza sosta, succhio il clitoride, lo morsico piano, ruoto la lingua descrivendo movimenti circolari. La penetro con uno, due dita, un magnifico dentro e fuori che la porta oltre tutti i confini. Il suo corpo è invaso da tante scariche elettriche che precedono l’orgasmo. Si muove frenetica nel letto, pronuncia frasi sconnesse. Il respiro sempre più irregolare e i suoi gemiti mi fanno capire che devo intensificare i movimenti. Poco dopo lei viene, ha un orgasmo fortissimo e mi urla in faccia tutto il suo piacere. La stringo dolcemente tra le braccia per calmarla.Riprendiamo a baciarci, ho un’eccitazione addosso che è difficile da spiegare. L’attrazione che provo si potrebbe modellare con le mani tanto è forte. Lascio che lei faccia di me ciò che vuole, sono completamente sotto il suo controllo e mi piace. Mi spoglia, mi strappa letteralmente i vestiti di dosso, rimango completamente nuda, scoperta da ogni protezione e sicurezza. Lei apre un cassetto, mi chiede se mi fido di lei ed io istintivamente le dico di sì. Prende una benda nera e mi copre gli occhi. Mi ritrovo in una dimensione oscura fatta solo di puro piacere. Percepisco la sua lingua, le sue mani che lambiscono ogni parte del mio corpo. Mi godo ogni singolo attimo. Mi apre le gambe, so quello che sta per fare, non aspetto altro. Inizia la danza della sua lingua. Il mio clitoride è duro, sono incredibilmente bagnata, eccitata, vorrei che questo momento non finisse mai. Il mio corpo è avvolto dagli spasmi, gemo sempre più forte, sto per venire lo sento. Le dico di non smettere che mi sta facendo impazzire. Lei mi prende la mano, dita tra le dita, gliela stringo forte, mi contorco nelle lenzuola bordeaux, urlo, sto provando uno degli orgasmi più intensi della mia vita. Mi si annebbia la mente, attimi di immenso piacere. Lei si stende affianco a me. Siamo entrambe sudate, rimaniamo in silenzio, osservo il suo corpo meraviglioso, tonico, scolpito dall’esercizio fisico. Simona, la mia bella amica dalle voglie segrete. Per tanto tempo è stata il mio sogno proibito ed ora si è trasformato in realtà.Non sono ancora sazia di godere e credo nemmeno lei. Con il consenso di lei chiamo mio marito m i fissa con uno sguardo languido carico di desiderio. È ora di lasciarsi andare, e la prima volta che lo prova e muoia dalla voglia di scopare, Lei china il capo e inizia a succhiarlo guardandomi fissa negli occhi. Io le raccolgo i capelli e muovo il bacino fottendole la bocca. Le tengo ferma la testa andando più in profondità. Vedo che lei con una mano si sta toccando. Non resisto la devo prendere. La giro su un fianco e mi metto dietro di lei. mio marito infilo tutto di colpo. Nonostante le notevoli dimensioni, il cazzo , entra facilmente dentro di lei. Il profumo dei suoi umori si diffonde nell’aria. Adoro l’odore del sesso. Stasera come non mai. Iniziano a scopare alternando movimenti lenti a spinte profonde, mi faccio prendere dalla foga e sento che lei apprezza. Con una mano le stringo un seno. Le tocco le labbra con un dito, lei lo morde, lo succhia. Con il dito inumidito dalla sua saliva le vado a stimolare il clitoride. Lei chiede poi di cambiare posizione. Mi metto sopra di lei. Mi bacia, mi stringe i glutei, mi graffia la schiena. mio marito la scopa sempre più forte. Simona asseconda i suoi movimenti fino ad urlare. La guardo negli occhi nel momento stesso in cui viene, adoro quest’espressione del suo viso. Lei mi guarda spaventata per questa decisione improvvisa... Siamo nel nostro mondo, al di fuori tutto appare diverso. Viene di nuovo, crollando esausta sul letto. L’abbraccio con infinita dolcezza. Lei mi ringrazia, la mia nuova trasgressione si è rivelata un’autentica sorpresa per lei. Da ripetere, di sicuro, in molte altre serate. Cp sexsual .
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7 years ago
cpsexsual,
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la ragazza dai lunghi e profumati capelli rossi
È sabato sera e decidiamo di festeggiare halloween in un club swing veronese. Quando entriamo L atmosfera e già calda, alcune coppie si stuzzicano e si corteggiano al bancone del bar bevendo il loro cocktail preferito. chiacchierando tra loro si vedono le loro mani che sfiorano i seni della LEI per poi scendere nell’ interno coscia sul profilo della calza autoreggente ..
Dopo aver ordinato 2 mojto c sediamo sui divanetti Rossi a bordo pista. La gente balla spensierata e noi cl gustiamo il via vai delle LEI di coppia con i loro vestitini troppo corti e i tacchi vertiginosi. A lato c’è un uomo vestito di bianco e nero che bacia una LEI dai lunghi capelli rossi ricci e dalle forme morbide.
Stanchi di stare seduti M. mi prende per mano si alza e mi trascina all’entrata del PRIVE .. sposta le tende rosse e .. in un secondo siamo catapultati nel magico mondo delle meraviglie.. c’è un lungo corridoio con a lato le varie stanzette dove si può banchettare con ogni ben di dio.. uomini che spiano dalle finestrelle, che godono dello spettacolo che hanno scelto di guardare.. le coppie scopano duro, le LEI urlano e si bagnano giocando con le altre coppie, un intreccio di mani lingue e cazzi duri; uomini che invece stanno in corridoio e si eccitano semplicemente toccando il culo che si intravede dal vestito di chi passa accanto..
dopo aver fatto un giro lungo il corridoio M. decide che è arrivato il momento anche per noi di godere sul serio, il suo cazzo già gli pulsa nelle mutande. Entriamo nella zona riservata alle sole coppie sulla sinistra del prive.
C’è una stanza con 2 grandi letti rotondi e su uno di questi ci sono delle coppie che scopano, sono completamente nudi e su un divanetto una LEI spompina il suo uomo eccitato dallo spettacolo.
Ora ho le mutandine di pizzo completamente bagnate e il cazzo di M. sempre più duro.
È arrivato il nostro momento. Ci spostiamo in un altra stanza dove c’è un letto rettangolare e li troviamo la ragazza dai capelli rossi già semi nuda con il suo LUI che la monta da dietro. Ci sediamo accanto sul bordo del letto. M. mi toglie la sua camicia bianca che indosso e le mutandine, mi fa sdraiare a pancia in su e con grande goduria inizia a toccarmi le gambe fino a arrivare dentro le cosce. Con La bocca mi assaggia e con la lingua lecca tutta la mia vagina che è fradicia ormai. Ho bisogno del suo cazzo dentro di me. Mi monta come solo lui sa fare lasciandomi senza fiato. Ho bisogno di nuovo di sentire la sua lingua nella mia vagina e così mentre lo fa L altro uomo sul letto sposta lentamente la ragazza dai capelli rossi vicino a me. Le sento le mani morbide e calde, la sua pelle e pesca, la sua bocca,che piano piano si apre prima un po’ timidamente poi sempre più vorace. Sento il profumo dolce dei suoi lunghi capelli. Non so che viso abbia ma è come se la vedessi al sole. La sento nella sua interezza. E la prima volta che sento una donna così. E la prima volta che sento lei. Ma LEI dolce e morbida ha fame.. fame di sentire che gusto ho. Mi mangia con la bocca il collo, il seno e finalmente si prende ciò che vuole. Tra le mie gambe ho una massa di capelli rossi e una lingua veloce che sa esattamente dove leccare e quando farmi godere. Le tiro i capelli e spingo più in fondo la sua bocca e godo. Godo come mai nessuna donna è riuscita. Con le gambe che tremano le prendo il viso e la bacio forte, ha il mio sapore sulle labbra.
Grazie ragazza dai capelli rossi che profumano di dolce.sere#
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6 years ago
Marcosere1103,
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IL CAMPER SULLA SPIAGGIA
Avendo un giorno libero, decisi di andarmene sulla costa a fare una giornata di mare,da tanto non lo facevo. Così presi la mia moto, caricai il necessario e partii. In un oretta arrivai sul posto, scelsi una spiaggia libera delimitata da una piccola pineta e parcheggiai la moto in uno spiazzo che confinava con la spiaggetta. Mi spogliai rimanendo in costume e mi misi a prendere un po’ di sole. Nello spiazzo c’era anche un camper parcheggiato, ma nei dintorni non c’era nessuno…. Meglio cosi… Dopo un po’ mi buttai in acqua per rinfrescarmi un po’ e poi tornai all’asciugamano stendendomi a prendere il sole per asciugarmi. Notai che la porta del camper ora era aperta dalla quale usci un signore in costume, sui 55 anni, brizzolato, con una leggera pancetta, che si fermò a guardare nella mia direzione, e poi verso la moto. S’incamminò verso la spiaggia e poi nella mia direzione, finchè non mi fu vicino: “mi scusi se la disturbo,” mi disse “ prego… non si preoccupi” “ grazie, ho visto che ha il giubbino ed il casco sulla moto che si staranno cuocendo “ sorrise “ se vuole posso metterlo nel camper, saranno al sicuro e più freschi. “ Lo guardai sorpreso… “ Ma non si preoccupi, sono abituato” Lui si accucciò sempre più vicino: “ come vuole, sa, io sto qui da due giorni, non ho problemi… anzi sto facendo il caffè, se ne vuole un goccio, sarei contento di offrirglielo. “ Beh un caffè a quell’ora ci stava proprio bene. Decisi di accettare: “Grazie, è davvero molto gentile, lo accetto volentieri. “ Mi alzai e gli tesi la mano: “ Piacere Franco..” “Piacere mio Giovanni” Mi strinse forte la mano.
Cosi ci avviammo verso il camper. Mi fece accomodare dentro, dove c’era un freschetto piacevole. Giovanni spense il gas versò il caffè eme lo porse e, seduti sul divanetto sorseggiammo un caffè: “Quindi state qui col camper?” chiesi per fare conversazione: “ Esatto ma non in compagnia, da solo…. “ “ ah Pensavo…. “ “ Sono single e amo passare i giorni liberi in camper da solo… che poi compagnia si trova sempre” “ Si vero, anche io vado in giro spesso da solo ed è piacevole. Io amo la moto, ma certo che un camper è sicuramente più comodo.” Lui mi guardò intensamente… “Comodissimo… per tutto, anche per…piacevoli incontri…piccanti…” “ eh già…” sorrisi “ chissà quante donne ci hai portato qui… “ “ Beh, “ fece lui, “ sinceramente donne no, preferisco bei maschietti… come te “ cosi dicendo mi posò lamano sulla gamba nuda…. Non mi scostai, anche se un po’ sorpreso dalla veloce avanche dell’uomo… “ Ah si? E cos gli fai a questi maschietti? “ “ amo farmelo succhiare e poi me li scopo…. “ Si alzò in piedi, abbassandosi il costume e mi venne vicino…. “ ti va? “ Aveva già il cazzo duro ed io oramai non aspettavo altro… Me lo mise in bocca tutto tenendomi la testa ed iniziai a succhiarglielo con gusto… La giornata era diventata immediatamente interessante. Mentre glielo succhiavo, mi sfilò il costume, iniziando a palparmi le chiappe, infilando un dito nel solco…. Fino ad arrivare al buchetto che iniziò a titillare con maestria…. Ci sapeva proprio fare ed aveva capito immediatamente che ero il tipo giusto… Mi fece alzare, voltare e poggiare sul tavolo prono…. Giocò un altro po’ con le mie chiappe poi, s’infilo il preservativo, sputò su mio buco e…. in un colpo solome lo mise tutto in culo, a fondo, facendomi gemere… Io m’inarcai verso di lui che iniziò a pompare…: “ che bel culo che hai….” Mi teneva per i fianchi, scopandomi a ritmo serrato, col suo cazzo duro che mi deflorava incessantemente, regalandomi piacere e goduria…. Venne copiosamente dando gli ultimo forti colpi che mi causarono una forte erezione che io accompagnai masturbandomi e sborrando poco dopo di lui…. “ Che bella scopata…. “ mi disse, “ se vuoi dopo un bel bagno e dopo pranzo replichiamo, “ mi disse ridendo . E così facemmo, dopo bel bagno in mare, cucinammo un pranzetto veloce dopodichè mi scopò ancora con gusto. Ripartii nel tardo pomeriggio, soddisfatto di quella bella giornata di mare e pesce. .
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6 years ago
ciroleon58,
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