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Ringraziamenti dal cuck
Ci siamo incontrati dapprima per un caffè, poi siamo andati in motel dove abbiamo passato due ore di intensa passione, una situzione che si sarebbe verificata altre volte nei mesi a venire.
Dopo circa due mesi di frequentazione Giovanni mi scrive questa mail, che spiega il perchè della loro scelta, e che conservo come un prezioso ricordo di quella bella esperienza…
“…grazie Ettore,
ci stai donando serate indimenticabili. Effettivamente, riguardando indietro, mi accorgo di quanto abbia davvero desiderato che tra noi le cose prendessero questa piega….e mi rendo conto che la chiave di tutto è l’amore profondo che ci lega…..oggi abbiamo parlato molto di questo, a un certo punto lei mi ha chiesto se il mio desiderio di vederla con un altro non nascesse anche dalla conoscenza delle vicende di vari colleghi e colleghe. sia miei che suoi, che si fanno corna con gran naturalezza, evitando bene,però, di mettere l’altro/a al corrente…..infatti, quando questo accade, i matrimoni finiscono e le famiglie si sfasciano…..stranamente, sono rimasto senza parole, sia pure per un attimo….lei ha colto questa mia indecisione e ha così proseguito…..mi ha detto: guarda che la differenza tra noi e loro è che queste persone cercano fuori quello che in casa nn hanno più…..mentre per noi queste esperienze hanno il grande pregio di invece alimentare la nostra passione…..
Mi rendo conto che è così e che siamo stati bravi e fortunati a scegliere un uomo come te che è consapevole del proprio ruolo di maschio. Una consapevolezza che ci permette di vivere il nostro amore anche se sessualmente abbiamo bisogno del vigore nuovo che tu porti all’interno della nostra coppia.
Grazie”
Peccato poi, che le strade della vita ci abbiano portato distanti…
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11 years ago
Hector_1978,
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Last visit: 4 years ago
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Il risveglio dei miei sensi---
Proprio non ne voleva sapere.
Aveva provato a depilarla con cura, ad accarezzarla lievemente, ripensando a bei momenti vissuti intensamente... ma niente, la sua “signorina” non reagiva, era addormentata. -Non può essere! - Pensò Agata, - cosa c’è che non va?-.
Il periodo di riposo appena trascorso avrebbe dovuto influire positivamente sull’attività amorosa, invece aveva assopito gli animi, ed anche il corpo. Ora le vacanze volgevano al termine, e l’indomani sarebbe rientrata al lavoro.
-Qui urge terapia d’urto-.
Il sole era alto e cocente, così abbassare le persiane non era poi strano … ecco, così la penombra è perfetta. Un abitino leggero, scollato e corto … via le mutandine! Che sensazione di libertà.
Una sedia, e riesce a raggiungere lo scaffale dove sono accatastati i dvd con i film. – Trovato! – è un film erotico, leggero, di quelli a metà tra la realtà e la fantasia … ottimo per rilassarsi.
Inizia la storia. Una moglie giovane e molto bella è in crisi perché con il marito non è appagata. Uno straniero affascinante le farà perdere la testa, e ritrovare la passione.
Sì, è quello che ci vuole. Agata alza la gonna, abbassa la scollatura ed inizia ad accarezzarsi. Le spalle, il seno, le cosce, l’inguine … ma il suo corpo resta freddo.
Da sola è più difficile, non c’è dubbio.
Continua ancora, con due dita la massaggia ai lati, piano, ritmicamente, senza fermarsi.
-Che succede? - Ma sì, il respiro sta cambiando, una piacevole sensazione di calore la invade. Lo strofinamento non si arresta, anzi aumenta, nel vigore e nella velocità. Il respiro è sempre più affannoso,
- Ohh … –
Ecco, il formicolio che aspettava finalmente inizia –evviva! si sta risvegliando!- un liquido caldo e denso irrompe. Ora sì si ragiona.
A pancia in giù, quella è la posizione infallibile. Stringe le cosce, la mano resta imprigionata nella morsa, un ondeggio con il bacino …
sì, ancora ….
ancora …
ancora …
Sììì!!!! ECCOLO! Ecco esplodere il piacere, forte, fortissimo, intenso!
Riprova.
Ancora, su e giù con il bacino, sfregando contro la mano …. sììì!! sìììì!!
Finalmente!
Ora Agata si sente molto meglio.
Aver rivissuto la sensazione che ormai era nei ricordi la fa sentire di nuovo viva, pulsante.
E desiderosa di provarla ancora.
Non da sola, però.
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11 years ago
borotalcocp,
38/37
Last visit: 10 years ago
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Il desiderio realizzato
Dal momento che all'epoca dei fatti ero "single", avevo considerato la mia esperienza multipla come un plausibile incidente di percorso.
Poi era successo di nuovo in coppia con il mio lui … e questo l'avevo voluto considerare come qualcosa che gli dovevo, un prezzo che pagavo per estinguere il mio debito.
Insomma, ho avuto una gran paura che la sessualità "estrema" fosse incompatibile con la sessualità "normale", incompatibile con una vita "normale" e perfino con una … mente "normale".
Poi ho cominciato a rendermi conto che le mie paure erano infondate … o forse erano anche fondate ma fortunatamente avevo un compagno meraviglioso.
Alla fine mi sono arresa. Arresa all'idea che il mio incidente di percorso è stato solo apparentemente un incidente … in realtà era un percorso, o meglio, è stato l'inizio di un viaggio nella direzione di una sessualità sconvolgente, fisicamente piuttosto brutale ma anche tanto profondamente cerebrale e totalmente condivisa col mio uomo.
Insomma, lo ammetto, sono morbosamente attratta dalle situazioni al centro di più maschi … con l'inquietante "piccolo particolare" che la mia eccitazione è in qualche modo proporzionale al numero dei maschi e/o alle dimensioni della loro dotazione (rendo l'idea?).
Non voglio usare il termine gangbang solo perché se ne ricava un'idea abbastanza distorta (almeno per quanto mi riguarda).
Comunque non è il caso di sottilizzare sul termine: detta come va detta, faccio sesso con maschi in gruppo.
All'inizio neanche lui sapeva se e come si sarebbe sviluppata la cosa.
Mi ripeto: anche per Gio il farmi "sbattere" da altri maschi è stata soprattutto una reazione al mio incidente di percorso, e pure lui non sapeva se la storia si sarebbe chiusa una volta pareggiati i conti.
Ora però i conti sono più che pareggiati ma né lui né io siamo convinti di doverci fermare… anzi, conosciamo i nostri desideri così bene da poterli "organizzare" seguendo proprio quelle fantasie che al primo impatto avevano investito il nostro rapporto con la forza di un tornado.
Uffa, sto facendo un cappello infinito per dirvi che in questi mesi ho incontrato sia qualche singolo che qualche gruppetto maschile già formato. Un eccitante tour de force … e attorno a me si è formata una piccola cerchia di amici. Il programma prevede una "festa" a metà settembre … sarà il mio primato personale in fatto di numero di partecipanti (brrr, che pazzia).
Cosa posso dirvi … le sensazioni sconvolgenti della prima volta non si possono ripetere all'infinito, ma fortunatamente Gio ha un sorprendente talento nel trovare tutte le stanze più oscure del mio mondo "inconfessabile".
Mi ha sorpresa con l'ambiguità del nostro primo annuncio. Con la frase - lei disponibile al primo incontro - ha fatto sì che molti si aspettassero una "semiprofessionista" … e "l'effetto puttana" mi ha inaspettatamente proiettata su un orbita di trepidante follia.
Gli appuntamenti "conoscitivi" non hanno avuto sviluppi in privato … tutto si è svolto sul posto, in macchina e dintorni … la qual cosa Gio me l'aveva presentata come un accorgimento per evitare giochi troppo impegnativi … in realtà aveva in mente procedure molto sbrigative, crude per non dire proprio "deliziosamente crudeli" nei miei confronti … della serie:
- salve, siete voi?
- Sì piacere, io sono tizio e io sono caio
- lei è Maya … allora? Cosa ne dite, vi piace?
- Cipicchia, complimenti, sei sexy …
- volete provarla? Subito, qui adesso, prendere o lasciare.
C'è stato chi non ha capito subito il gioco e ha chiesto quanto costavo, gli altri hanno cercato di capire con un certo imbarazzo … ma poi tutti hanno deciso per il giro di prova.
Io? Ormai lo sapete, più la situazione è imbarazzante (più mi spaventa) e più mi eccita.
Gli incontri sono stati cinque, uno con un terzetto e gli altri con singoli in coppia.
I giorni che hanno preceduto questa serie di appuntamenti li ho vissuti in uno stato di agitazione molto erotica. Anche se fisicamente doveva essere qualcosa di leggero, temevo che risultasse squallido e deludente … invece (pazzesco!) al dunque è stata proprio la componente squallida a riempirmi il sangue di adrenalina!!
Quelli che ci sono andati giù pari-pari sono stati i tizi del terzetto. Forse proprio perché in tre, non hanno neanche provato a entrare in macchina tutti assieme. Uomini sulla quarantina, uno anche piuttosto sovrappeso, hanno fatto i loro comodi uno lla volta e mi hanno strappato orgasmi a raffica, senza giustificazioni razionalmente "accettabili"
… già, perché le uniche ragioni stavano nel fatto che per me quei tre erano emeriti sconosciuti, ce l'avevano grosso, sudavano come fontane, mi soffiavano sul collo e soprattutto non si preoccupavano minimamente del mio piacere … e io, accidenti a me, chiavata come una puttana godevo lostesso. Insomma, mi sono sentita umiliata dai miei stessi orgasmi.
Gli altri tre appuntamenti non sarebbero andati poi tanto bene se Gio non avesse capito le mie difficoltà: a me infatti non va di essere troppo attiva, mi sento troppo volgare … per lasciarmi andare ho bisogno che siano i maschi a fare "le porcherie". In macchina invece manca lo spazio, dovrei collaborare. Da un lato la cosa mi ha eccita, perché vorrei tanto trovare il coraggio di mostrare esplicitamente a Gio (seduto in posizione strategica al posto di guida) le penetrazioni e il mio armeggiare per guidarle dentro di me. D'altro lato ormai mi conosco: è proprio il sentirmici "costretta" che fa crollare le mie inibizioni … è stato sempre così anche quando ero molto giovane e ancora vergine (vedi i pompini fatti in diverse occasioni dopo la discoteca … solo perché un maschio mi aveva offerto un paio di consumazioni e poi avevo accettato che mi accompagnasse a casa in macchina …) .
Gio ha trovato una soluzione drastica e coraggiosa: la "doppia" (protetta) in macchina.
Ok, lo sapete, non è proprio una novità per me … ma in macchina, ve lo assicuro, è tutto più esasperato, più estremo … senza la possibilità di arrivarci gradualmente. Un'ora tutta nuda per questo tipo di "prova": il miracolo l'ha fatto il lato "umiliante" dell'orologio che segnava il tempo a disposizione.
Non ho avuto via di scampo: è stato tutto terribilmente "spettacolare" (il vocabolo giusto sarebbe "osceno"), dalla preparazione alla penetrazione … fino alle inevitabili conseguenze del rapporto anale con un partner ben dotato.
Me ne rendo conto: descrivere queste cose rischia di risultare di pessimo gusto … sappiate soltanto che questi appuntamenti si sono volutamente svolti nel giro di una sola settimana … e due di questi nella stessa serata del sabato (alle 22 e alle 24). A parte il terzetto che ha richiesto più di un'ora, gli altri incontri si sono conclusi abbastanza velocemente … o meglio, la "doppia" vera e propria è durata pochi minuti
Una delle cose più sconvolgenti è stata che, dopo ogni incontro, ho desiderato spasmodicamente che Gio mi prendesse … ho avuto disperatamente bisogno del suo corpo, del suo abbraccio, dei suoi baci appassionati.
E' stato irremovibile: ho dovuto aspettare l'ultimo della serie.
Del resto, se avessimo fatto l'amore dopo il primo, probabilmente non avremmo avuto la carica psicologica per gli altri 4.
Prossima tappa: la gangbang vera e propria. Siamo in fase di trattativa: Gio punta sull'alto numero di partecipanti … io cerco di restare nel ragionevole … (a livello di fantasia mi piacerebbe senza profilattici, ma so che non si può)
Mi secca creare un collegamento tra il nick Maya e quello usato nel nostro annuncio … ma è evidente che di me esistono anche foto. Perché questa paura? Beh, perché in quel caso mi sentirei troppo fragile, troppo vulnerabile. Chi conosce bene il mio corpo è meglio che non conosca troppo la mia anima … cercate di capire, anche le troie ne hanno una.
Spero di non avervi annoiato.....
3051
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11 years ago
melange erotique,
37/30
Last visit: 4 years ago
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Miss e la bambola
M:_Ciao stellina, entra pure. Ma come ti sei ridotta? Sei proprio senza speranze, così proprio non va.
Entro e mi accompagna in una camera dove mi fa rimanere in piedi davanti a lei.
M:_Ecco, ora togli questi stracci da ragazzo, che non si addicono alla tua essenza. Via la maglietta... Uhm... sei meno in forma oggi, ti sei data alla pazza gioia eh? Non va bene! Vuoi diventarmi una scrofa anche in apparenza? Sù, via anche il resto forza! Fammi sentire come siamo messe qui...
Con delicatezza mi controlla il plug che mi aveva inserito il giorno prima, ormai non mi dava più fastidio nonostante fosse grande quanto una mela, provo un po' di piacere mentre lo muove un po' per vedere se è lubrificato e si compiace di notare che ho mantenuto tutto pulito, lubrificato e dilatato come piace a lei.
M:bene, noto con piacere che almeno hai fatto i compiti, oggi allora ci dedicheremo a vedere se è servito allo scopo. Ora metti questo, l'ho conservato proprio per quest'occasione speciale!
Mi fa entrare in un vestitino da scolaretta giapponese, mi è sempre piaciuta la sua passione per il manga e il cosplay, a quanto pare a lei piace vestire anche le sue schiavette. Le mutandine fucsia hanno un'apertura dietro, molto ampia, il ché mi fa intuire che questa volta ha intenzione di sfiancarmi davvero. La minigonna è praticamente poco più di una cintura, e la maglietta aderente lascia intravedere il reggiseno rosa che mi ha allacciato sotto. Apre un'anta a fianco a quella dei vestiti e ne estrae una chioma viola a caschetto, che mi sistema con la cura di chi sta preparando una principessa, solo che in questo caso sta solo prolungando la propria attesa, per pregustarsi tutto con calma mentre pianifica il da farsi. Io rimango docile mentre mi guida con le sue mani mettendomi in posizione come un manichino, per farmi indossare le autoreggenti bianche e le scarpette viola.
M:_Ecco qua, adesso sembri proprio una bella ragazzina appena uscita dalla maturità. Direi che è ora di smetterla con gli esercizi e lo studio, e di darsi alle cose serie, non credi?
S:_Certo miss, sotto la sua guida che spero di seguire come meglio le aggrada, confido di raggiungere l'obiettivo di diventare la sua bambola preferita.
M:_ma che carina che sei, dai vieni che adesso iniziamo a giocare, so che in fondo non vedi l'ora, maialina che non sei altro!
Mi accompagna in un'altra stanza piuttosto scarna, con due armadi rosa decorati con motivi floreali, nei quali tiene tutti gli strumenti con i quali gioca con le sue bambole, ormai mi è tutto familiare, ma aspetto come sempre che sia lei a muovermi e a guidarmi, come le piace fare, come se fossi un manichino. Mi guida verso quello che chiamo il legatoio, che usa quando deve giocare seriamente, nel caso che le sue bambole comincino ad agitarsi o a muoversi troppo le piace tenerle ben ferme con cinghie e corde che impediscono loro qualsiasi movimento, rendendole praticamente inermi e spalancate davanti a qualsiasi perversione le passi per la testa.
M:_non ti spaventare stellina, è per il tuo bene, so che vuoi diventare una brava bambola, ma per questo devi passare un po' di tempo qui, in modo da abituarti.
Per prima cosa mi sistema piegata in avanti con la testa all'altezza delle ginocchia, appoggiata al cuscino del legatoio. Assicura il mio busto con una cinghia molto larga, che mi copre quasi metà schiena e mi tiene incollata al legatoio. Già così non riesco a muovermi molto, ma so che a lei non basta. Con delicatezza mi solleva le gambe, applica delle cinghie alle caviglie e le assicura alla cinghia più grande in modo che rimangano sollevate da terra, ora sono in una posizione che è equivalente all'essere accucciata, ma quasi a testa in giù.
Prende una corda e assicura le ginocchia al legatoio, ora dal busto in giù è come se fossi letteralmente pietrificato, sento il plug sistemarsi nel mio buchetto largo, so che le piace questa posizione perché quando toglierà il plug il mio buco rimarrà spalancato davanti alla gioia dei suoi occhi mai stanchi.
Ora mi si pone davanti e mi assicura un cuscino comodo sotto il mento, prima di passare la corda su spalle e avambracci, immobilizzandomi completamente alla sua mercé.
M:_bene stellina mia, ora possiamo cominciare. Cerca di fare la brava e avrai un premio quando avrò giocato con te, se sarò contenta.
La sento già armeggiare con il plug dietro, lo sta girando per prepararmi all'estrazione, ma non mi spaventa perché lo sento girare davvero comodo ormai.
M:_ma senti che robe! Sei proprio cresciuta bene stellina!
Lentamente ma con decisione estrae il plug, e sento distintamente un "plop", seguito dalla sensazione dell'aria all'interno del buco. Dev'essere davvero spalancato, penso, e la conferma mi è data dal suo silenzio prolungato, so che sta contemplando la scena.
Sento che sta infilando i suoi guanti, dopo qualche attimo senza che dica una parola sento che introduce le dita e comincia a giocare un po', credo con entrambe le mani... sì, decisamente con entrambe le mani. Sento che sta tirando con tre dita per mano, allargando il buco per bene. Sento che sta inserendo qualcosa di freddo...
M:_questo è per tenerti aperta per un po' stellina, così posso lubrificarti bene anche in fondo
Sì, lo sento che entra e una volta in posizione viene allargato per bene, sono quasi al mio limite... mio dio, sento l'aria fresca fin dentro! Credo che me l'abbia proprio spalancato per bene stavolta, sento tirare tutto... Ed ecco che arriva, una sensazione fredda che scende in profondità, sento che mi sta colando dentro un sacco di lubrificante... ma quanto ne mette? Che sensazione, sembra che voglia riempirmi completamente... Ecco, ora si ferma.
M:_mi raccomando, rimani rilassata. Se solo provi a muoverti e a rovesciare il mio lavoretto, non la passerai liscia!
S:_certo miss, ce la faccio
M:_ma che brava stellina, continua così e il tuo premio si avvicinerà sempre più.
Mentre mi parla, la sento prendere qualcosa, e non ho nemmeno il tempo di pensare che sento subito entrare qualcosa di morbido e lungo...
M:_questo è per distribuire bene tutto il lubrificante stellina, brava così.
Mi sento penetrare in profondità, non è grosso ma sento che scava in fondo, sempre più in fondo... ora lo sta muovendo avanti e indietro, sento scorrere tutto e sento le mie parti più interne stimolate dal suo gioco, comincio a gemere un po', e la sento sorridere come intenerita dalla cosa. Continua così per un po', aumentando sempre più il ritmo, fino al punto che sento scorrere un sacco, probabilmente lo sta inserendo ed estraendo continuamente per tutta la sua lunghezza... Ma quanto lungo è?!?
M:_ok stellina, sembra essere tutto a posto ora.
Sento che mi toglie il divaricatore, il buco non sembra chiudersi per niente, e mentre mi passa davanti per appoggiare i giocattoli, riesco a vedere che ha usato un coso che è lungo quasi quanto un braccio, sottile ma decisamente lungo! Cavoli... Mi sa che oggi sarà dura, chissà cos'ha in mente...
Senza dire una parola, torna dietro di me e comincia a giocare con le dita, in poco tempo sento che sta dilatando, segno che sta cercando di inserire la mano. Oh, beh, a questo punto speriamo che vada tutto bene, l'ultima volta ci ho messo un sacco ad abituarmici, mi ha fatto male tutto il giorno dopo!
S:_uh...
M:_eee dai sù, non vorrai dirmi che è troppo, ieri sembrava ti fossi abituata
S:_sì miss, mi piace così
M:_bene, che brava che sei, è entrata bene sai? E sento tutto così morbido qui... Sei un tesoro stellina mia
S:_grazie miss
Sento che si muove delicatamente, un po' ruotando la mano, un po' avanti e indietro, poi pian piano sento che la tira indietro un po' di più, e torna dentro, sempre lentamente, ma senza fermarsi. Pian piano si muove in modo da far quasi uscire le nocche e poi rientrare, sento il buco dilatato come non mai, credo che abbia la mano chiusa a pugno... Ora sta aumentando la velocità, sento che il buco si è abituato ormai, si sta muovendo agevolmente ruotando e stantuffando, ora rallenta e cerca di uscire con tutto il pugno, cerco di trattenere i gemiti quando estrae
M:_ma che brava la mia stellina, vedi che ce la fai?
ora la sento che rientra, lentamente... passa le nocche e subito estrae, e continua a rifarlo sempre più velocemente, entrando ogni volta sempre più in profondità, sento che ora quando entra chiude il pugno per estrarlo con decisione, riesce a far tutto così bene che il mio buco si abitua subito... o sono le sue "cure" ad avermi resa così "disponibile"? Resta il fatto che ora la sento entrare e uscire a pugno chiuso, fino al polso, al ritmo di una scopata dolce. Mi escono dei gemiti che non so trattenere, mi si sta sciogliendo la mente nel piacere come se fossi in un mare di crema, con la mia miss che mi scopa il buco con i suoi pugni...
M:_ma sentila, la mia maialina! Non hai un minimo di ritegno eh? Cerca di contenerti o niente premio!
Ora rallenta e si ferma, estrae con calma l'ultimo pugno e torna all'armadio, sento un rumore di cinghie e di metallo, probabilmente sta indossando il suo strap-on.
M:_oggi c'è una sorpresa per celebrare l'evento stellina, preparati
Mi passa davanti con quello che sembra avere il diametro di un braccio attaccato allo strap-on. Non so cosa pensare, a questo punto non posso più fare nulla che mi possa sottrarre all'impalamento. Una mera considerazione è la fortuna che abbia scelto qualcosa di non troppo profondo, a occhio direi sui 30cm, all'inizio non è così grosso, ma poi circa a due terzi si allarga parecchio; sembra un enorme tentacolo conico che sussulta come un serpente a ogni suo passo. Senza dire una parola mi cammina dietro, sento scorrere dentro una cascata di lubrificante che mi scivola all'interno riempiendo ogni profindità raggiungibile, è ancora tutto ben dilatato per fortuna.
M:_ora rilassati, iniziamo...
Sento entrare la prima parte, scivola dentro come se fosse risucchiato, non sembra così enorme in effetti. Poi però si blocca, c'è un ingrosso che sento spingere sul buco che è già ben dilatato, è così grosso che sento la mia miss prima appoggiarsi con il suo peso, poi prendere le maniglie del legatoio per tirare e fare forza, quando ad un certo punto sento il buco cedere lentamente per accogliere in profondità l'ultimo terzo del biscione, avrà almeno sette o otto centimetri di diametro. Mi sento impalata, non riesco a muovere un muscolo, incollata al legatoio cerco di non gemere, mentre mi sento scavare, quando percepisco le sue anche ricoperte di latex appoggiarsi a me. È entrato fino in fondo!
M:_ma che brava la mia stellina, vedi che ce la fai? Ora tieni duro che ci divertiamo un po'.
Ora comincia lentamente ad andare avanti e indietro, badando bene a non far uscire la parte grossa in modo che il buco si abitui a quella dilatazione estrema. Non ho mai preso niente di così grosso,
sento che scava in profondità dentro di me e mi dilata il buco come mai prima d'ora. Piano piano riesco a rilassarmi di più, e lei, sentendo una minr resistenza, prende ad aumentare la velocità sempre di più, senza fermarsi, ora mi sta praticamente scopando come se fossi la puttanella di un camionista, spingendo a un ritmo frenetico e affondando il tentacolo gigante nelle profondità del mio buco, mentre a ogni mio gemito ride come divertita dalla scena che lei stessa ha architettato con soddisfazione.
Piano piano rallenta il ritmo, dopo quello che sembra un tempo infinito. Da quanto tempo sono lì? Ore? Giorni?
M:_ma guarda la mia stellina che è stanca! Ma scommetto che ti sei divertita a godere come una maialina, dico bene?
S:_sì miss, grazie
M:_ci avrei giurato... Ma dai, devo dire che sei stata brava, posso dire che ti meriti il premio
Piano piano estrae il mostro, sembra che le mie profondità cerchino di trattenere quell'enormità risucchiando e muovendosi mentre esce, provocandomi moti di piacere che mi fanno fremere il corpo. se non fossi legata credo che le mie gambe cederebbero sotto il piacere, come sciolte.
Ora mi massaggia bene con le mani, aggiungendo lubrificante ed entrando con una mano alla volta, ormai così agevolmente che sembra un dolce massaggio rispetto a prima. La mia dilatazione dev'essere assurda vista da lì. Ora la sento armeggiare con qualcosa di metallico...
M:_questo è un po' più grande del precedente stellina mia, ormai sembri lo scarico di una grondaia. Dai che è quasi finita...
Sento l'acciaio freddo entrare, non troppo in profondità, mentre con quella che credo sia una vite mi allarga a dismisura il buco, fino al punto in cui potrebbe entrare di nuovo il mostro di poco fa. Con la mano lubrificata entra e spalma sulle pareti di quella che ormai è una piccola caverna, un sacco di lubrificante. Chissà cosa vuole fare adesso, sono un po' eccitato e un po' agitato, lei lo sente, e se ne compiace.
M:_stai tranquilla stellina mia, ti ho detto che avresti avuto un regalo e così è, ti ho preparato la cena con le mie manine, e ora, visto che hai fatto tanta fatica per me, ti ricompenserò imboccandoti fino a quando sarai sazia. Contenta?
S:_sì miss, grazie
M:_ne ero sicura. Aspetta qui, vado a prendere la tua cena e torno. Non ti muovere mi raccomando!
Ed esce dalla stanza ridendo sarcastica.
Torna poco dopo con dei contenitori in ceramica coperti, e me li appoggia davanti. Immediatamente ho la conferma di cosa pensavo che volesse fare...
M:_ora facciamo un bel giochino io e te, stellina mia. La tua bocca è bella spalancata, l'ho preparata a dovere perché tu possa saziarti con tutto il cibo che ti piace, perciò iniziamo subito; scegli una delle terrine, e io ti imboccherò con tutto quello che c'è dentro.
S:_...
M:_sù sù, lo so che hai tanta fame stellina, non essere timida, l'ho fatto per te, non vorrai dirmi che non hai fame?
S:_miss, ho tanta fame, la prego mi sazi, non vedo l'ora di assaggiare i suoi piatti...
M:_così mi piace, quale vuoi mangiare prima?
S:_la seconda
M:_bene. Guarda un po' cosa ti ho preparato: Spaghetti! E visto che ti piace tanto, li ho preparati con il lubrificante che preferisci, ce n'è davvero tanto come puoi vedere, so che sei una golosona e ho voluto accontentarti, ti piace?
S:_sì miss, moltissimo
M:_oh, che tenera che sei... dai sù, mangia
Quindi mi si mette dietro e inizia a prendere manate di spaghetti e a ficcarmeli dentro il buco, ma ci staranno tutti? È praticamente un piatto abbondante, non è possibile... Sento che con la mano spinge in profondità, facendo scivolare gli spaghetti fin nei recessi più interni del buco
M:_ma guarda la mia stellina che brava, non si vedono più i primi bocconi! L'hai mandato giù tutto d'un fiato eh? Maialina che non sei altro!
E continua a gettare spaghetti a manate, fino a riempirmi il buco, per poi spingere con il pugno per farli entrare in profondità.
M:_che brava la mia stellina, hai mangiato tutto! Adesso dimmi, sei sazia?
S:_no miss, ho ancora fame
M:_così mi piace, lo immaginavo. Per questo ho preparato tante cose per te. Cosa vuoi mangiare adesso?
S:_la prima
M:_uuuh che ingorda la mia stellina, vuoi mangiare già il dolce? Uff, e va bene ti accontento. Ho preparato per te un'intera tortina di yogurt gelato, sei contenta?
S:_sì miss, molto
M:_bene allora, dai che ti imbocco
Sento la crema freddissima entrare assieme alla sua mano, la "tortina" sarà per almeno quattro persone, mi sembra impossibile che entri tutto... e invece sento che spinge, gli spaghetti in fondo li sento muoversi verso le profondità, mi sta riempiendo davvero!
M:_e brava la mia stellina, dai sù che devi mangiare tutto! Adesso cosa vuoi?
S:_la quinta
M:_bene, so che adori le uova sode e te ne ho preparate una decina, così ti rimetti in forze!
Praticamente le sto facendo da canestro, mentre getta le uova una ad una facendole cadere nel buco aperto, per poi spingerle in fondo con la mano.
M:_ma che ingorda! Scommetto che hai ancora fame eh? Quale vuoi?
S:_la quarta
M:_ah, questo è il contorno: insalata di piselli, fagioli e mais, con salsa di lubrificante che ti piace tanto
E qui prende un imbuto e comincia a versare una terrina di insalata "lubrificata" nella caverna, aiutandosi a farci stare tutto con un dildo della misura dell'imboccatura. Sono allo stremo, sento che non ci può stare più niente, lei se ne accorge
M:_eh, sei un'ingorda, guai a te se adesso butti fuori, mi arrabbio sai!
S:_no miss, ancora la prego
M:_così va meglio. Devi rimetterti in forze dopo le fatiche di oggi. È rimasta l'ultima, vuoi sapere cos'è?
S:_sì miss, ho fame
M:_ma il tuo piatto preferito stella! wurstel bavaresi extra large! Te ne ho preparati quattro dei più grossi che il macellaio mi ha trovato, ti piacciono?
S:_sì miss, ne voglio ancora!
M:_però questi te li devi gustare bene, togliamo questo coso che così te li prendi come si deve
Lentamente svita il divaricatore, tenendo il cibo dentro con la mano e facendo scivolare lentamente l'acciaio su per l'avambraccio, in modo che il buco si chiuda leggermente attorno al suo polso. Poi lentamente estrae la mano, badando a lasciare dentro ogni briciola di cibo, io faccio del mio meglio e fortunatamente non esce nulla. Poi senza che io abbia il tempo di realizzarlo, infila a forza il primo missile facendomi sussultare.
M:_piano, vuoi ingozzarti? Lo so che ti piacciono, maialina!
Poi il secondo, praticamente sparato dentro, e poi il terzo, che inserisce allo stesso modo. Infine sento entrare la punta del quarto, seguita dalla sua mano che lo tiene. Inserisce tutto il pugno e spinge il cibo ancora in profondità. Sono davvero stupito che ci stia ancora tutta la sua mano... ma credo che sia parte dei suoi piani. Infatti si alza e va verso l'armadio.
M:_brava la mia stellina! Adesso facciamo in modo che non esca niente, così digerisci per bene. Sarai sazia adesso, dico bene?
S:_sì miss
M:_Mi fa piacere vedere che ti sei finalmente messa in testa come si debba stare in casa mia, sono proprio felice. Ecco, tieni...
Sento entrare una cosa enorme che si allarga, si allarga un sacco, è quasi come il mostro, ma appena penso di cedere, ecco che si restringe di colpo... è un plug enorme! Viene immediatamente risucchiato dentro dal grosso diametro, spingendo tutto il cibo in profondità. Il collo è talmente stretto che nonostante sia pieno di tutto quel cibo, mi è impossibile spingere a sufficienza per farlo uscire. Dev'essere estratto con l'aiuto di una mano che lo tira, ma dubito che la mia miss abbia in mente di estrarlo così presto.
Mi sento ripieno come un tacchino, mentre piano piano mi libera dal legatoio, mi asciuga e mi pulisce tutto attorno al buco, e mi rimette in piedi. Se non fosse per i cinque piatti di cibo che spingono contro l'insormontabile plug, dilatando le profondità del mio buco come niente mai prima, potrei anche riuscire a sembrare una scolaretta per bene, ma in questo stato devo davvero fare del mio meglio per compiacere la mia miss. Mi guarda soddisfatta, mentre mi scivola dietro abbracciandomi teneramente... Ma poi appoggia un ginocchio sulla base del plug, spinge e allo stesso tempo stringe le braccia attorno alla mia pancia, facendomi gemere da un misto di dolore e piacere. Poi si allontana e mi lascia lì inerme, va a prendere un collare e me lo allaccia addosso, assicurandoci una catena con la quale mi guida in giro per casa, fino a portarmi in una stanza vuota con una gabbia nella quale mi rinchiude, legandomi le mani alle sbarre per evitare che mi tolga il plug. Rimane lontana per un tempo interminabile, sembrano passare ore sotto quella tortura, ogni mio movimento fa sì che tutto spinga per far uscire tutto, ma il plug regge molto bene, il mio buco si è ormai stretto attorno al collo e rimuoverlo sarà un'impresa.
Ma ecco che entra nella stanza con due amiche, mi riportano nella stanza del legatoio mentre la mia miss si vanta della sua schiavetta molto capiente, e invita le amiche a provarmi. Incredula, vengo legata nuovamente, immobile e alla mercé di tre sadiche. Sento tirare il plug e a mia volta cerco di spingere per farlo uscire, quando uno schiaffo della mia miss mi avvisa che lei non vuole che esca nulla. A quel punto cerco di tenere il più possibile, ma quando il plug viene estratto inevitabilmente escono due dei quattro wurstel che contenevo alla fine di tutto quel cibo.
In tre si mettono a ridere e a schernirmi, la miss mi dice che verrò punita per questo, e senza troppe cerimonie mi rimette dentro a forza entrambi i wurstel in un colpo, con tutto il pugno, spingendo in fondo tutto quanto stava per uscire.
A questo punto il legatoio viene girato sul perno dove sta montato, ed io finisco per assumere una posizione verticale, come se fossi accucciato, ma legato e sospeso. Mentre una delle amiche mi tiene tappato il buco con un pugno, non senza divertirsi a ruotare e stantuffare, vedo con sgomento che la miss con l'altra sua amica trascinano sotto di me un dildo meccanico corto, delle dimensioni di una lattina di quelle strette. Sento la mano dentro aprirsi e accogliere il dildo, uscendo piano per non trascinare il cibo. Ora si allontanano tutte e tre, e con il telecomando azionano lo stantuffo che parte lentamente, ma presto sento il movimento accelerare, la miss mi intima di trattenere o sarà peggio per me, ma ad un certo punto il movimento veloce stimola troppo ed escono di nuovo i due wurstel, sono troppo dilatato perché il dildo riesca a fare da tappo. A questo punto, prima che mi renda conto dell’errore commesso, sento la miss
M:_Metti al massimo.
Immediatamente sento il mio buco sconquassato da quella che è l’entrata e l’uscita per intero del dildo alla velocità di una vibrazione. La stimolazione è così forte che sento uscire prepotentemente ogni pezzo di cibo che mi è stato inserito, tra le risa a profusione della miss e delle sue amiche. Dopo un minuto che mi è parso un’ eternità, sento un liquido freddo spruzzato con violenza dal dildo per raggiungere le profondità e far uscire anche il più piccolo granello di cibo rimasto, senza il minimo cenno a rallentare il dildo continua a stantuffare spruzzando acqua e lubrificante per interminabili minuti, mentre le mie padrone decidono cosa fare di me in seguito.
La macchina infernale viene spenta, e sento le miss deridermi per il mio stato pietoso. D’un tratto una delle due amiche vuole provare a rifare il gioco, e terrorizzato vengo nuovamente ruotato col legatoio a testa in giù…
Passano ore interminabili, mentre vengo riempita, svuotata e ripulita per altre due volte, quando alla fine, distrutta e dilatata fin dove possibile, vengo rimessa a testa in giù per l’ultima volta.
A:_direi che è ora di riporre la nostra bambolina ripiena, che ne dite?
M:_certo, ma non vorrete mica lasciarla così, rischiamo che si restringa, poi ci tocca rifare tutto da capo
A:_hai ragione, ho capito al volo. Vado a prendere il tappo.
Vedo tornare l’amica con quello che sembra essere un serpentone molto flessibile, del diametro di un braccio ma soprattutto lungo come un braccio! E come se non bastasse alla base si ingrossa il doppio, finendo con un collo dello stesso diametro della lunghezza e una base. È un enorme e lungo plug!
L’altra amica lubrifica bene l’entrata e con entrambe le mani spalanca impietosa il mio buco. La miss inizia quindi a versare un litro di lubrificante molto denso che scende in profondità grazie alla dilatazione estrema che ho subìto. A quel punto sento entrare il plug gigante, sempre più in profondità, mi sembra incredibile che una cosa simile mi stia riempiendo a tal punto. È come se stessero inserendo ancora cibo, ma lo sento scorrere in profondità molto più velocemente, ben lubrificato ed enorme. Quando penso di non farcela, sento il buco allargarsi oltremodo, mentre l’amica spinge l’ultima parte che entra in uno schiocco umido, stringendosi e impedendomi di espellerlo. Vengo ruotato diritto, e per istinto sento le profondità spingere per far uscire il tappo, che però è talmente in profondità e ben stretto alla base, che alla fine si rivela tutto vano.
Tra le risate delle amiche, la miss mi slega e mi rimette in piedi. Riesco a malapena a camminare con il mio buco così pieno e dilatato, e mentre mi mette il collare, la miss spiega alle amiche:
M:_allora, direi che la puttanella è stata promossa a bambolina ufficiale del gruppo di cucina. Che ne dite?
A:_per noi va bene, gli incontri GIORNALIERI sono sempre divertenti quando le bambole sono così ben fatte.
A:_si, sono sicura che col tempo potremo farci stare anche più cibo, le altre del gruppo non vedono l'ora di provarla!
M:_e sia allora! Abbiamo la bambola! Avvisate le altre, da domani ci ritroveremo tutte e quindici ogni giorno, per iniziare penso che faremo dei turni di tre al giorno, mentre le altre osservano e commentano. Alla fine, la migliore riceverà in premio questa bambola tutta per sé, per tutto il tempo che vorrà. Chissà quanto potrà contenere a quel punto…
A:_già, non sto più nella pelle!
A:_a domani
M:_a domani mie care
M:_bene stellina, sono proprio contenta di te. Sei stata promossa a pieni voti dalle due più severe, sono sicura che le altre ti adoreranno. Ora vieni, ti ripongo in gabbia che de i riposare.
S:_si miss.
Sono completamente alla sua mercé, incapace di reagire o di fare alcunché, in quelle condizioni. Posso solo fare ciò che mi chiede, e prima o poi, se sarò brava e lei soddisfatta, mi libererà. Forse.
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experiman,
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Stop
Ad un certo punto, mentre le sto versando l’acqua, mi guarda con un sorrisetto beffardo e dice un secco “Stop!”. Io capisco subito a cosa si riferisce, era un gioco che facevamo nella vecchia compagnia da adolescenti, in cui alla parola suddetta, l’interessato doveva immobilizzarsi completamente nella posizione in cui si fosse trovato, a qualsiasi costo. Serviva a creare situazioni imbarazzanti e a ridere facendo a gara a chi fermava chi nella peggior situazione. Il gioco finiva con la parola “Play”, il più delle volte tra le risa a profusione di tutti, vittima compresa. E così mi ritrovo ad esclamare “e che cazzo!” mentre l’acqua continua a sgorgare dalla bottiglia, riempiendo il bicchiere fino all’orlo. Viviana dice “Play!” appena dopo che un po’ d’acqua straborda dall’orlo e bagna il tavolo, scivolando sul pavimento; io sollevo rapido la bottiglia, la mando a fanculo mentre ridiamo entrambi, e vado a prendere dei panni assorbenti per asciugare il disastro.
“Vedo che non ti sei dimenticato come si gioca, mi fa piacere” mi dice mentre asciugo il tavolo
“Si beh, dimmi piuttosto che ce l’hai ancora legata al dito per quella volta che ti abbiamo stoppata sul ciglio della strada mentre tornavamo dalla festa di paese” le rispondo io.
“Dai, è stata una carognata, siete andati a nascondervi e subito dopo è passata una pattuglia a farmi un sacco di domande sul perché fossi sul ciglio della strada in una zona industriale a quell’ora di notte, è stato imbarazzante”
“Ma no dai, alla fine se la ridevano pure loro, è stato divertente” ribatto io mentre mi chino per asciugare il pavimento
“Stop!”
“Mi spiace Vi, ma non sono in equilibrio precario né sto facendo qualcosa di disastroso, stavolta hai toppato”
“Eh no caro, stavolta hai toppato tu. Sei esattamente dove voglio che tu sia” mi risponde lei sorridendo.
“beh, non c’è granché di imbarazzante, pubblico non ne hai e tutt’al più ti puoi fare due risate perché ti sto facendo da sguattero in casa”
“Ah sì? Dici? Eppure qui hai scritto, testuali parole, che ti piace essere dominato, che il tuo buchetto è ben allenato, che aspetti una padrona, che vuoi essere scopato a lungo, che vuoi essere umiliato e ridotto ad oggetto, che…”
A quel punto, bianco in faccia, mi rendo conto che mentre stavo in bagno lei ha sbirciato nel telefono, e sul browser era aperto il mio annuncio. Che stupido, dovevo ricordare che lei conosce le mie password. E ancora più stupido perché che non le cambio mai… Faccio per alzarmi e lei mi ferma subito con il piede sulla schiena: “Eh no caro, sei in stop e non ti muovi. Sai, è un pezzo che cerco qualcuno con cui divertirmi, e tu sembri proprio la persona adatta, così posso vendicarmi di quella volta; sono giorni che pregusto questo momento, ora sei il mio schiavo, e non far finta che non ti piaccia, altrimenti spiffero agli altri del tuo profilo erotico. Ora stai fermo e zitto, finché non dico play.”
A questo punto non ho più nulla per controbattere, mi ha effettivamente in suo potere e non posso fare niente, ma ha ragione, in fondo la situazione non mi dispiace. Viviana è una donna sveglia e fantasiosa, anche se non propriamente bellissima, ma ormai che importa? Sono curioso di vedere dove arriva, in fondo non credo sia così navigata, magari me la cavo con quattro risate alla fine di tutto.
Senza troppe cerimonie, mi butta supino e toglie tutti i vestiti, mentre io decido di assecondarla e di non fare storie stando in silenzio. A quel punto mi dà uno schiaffetto sulle natiche e mi dice “ora ti farò muovere, ma dovrai stare in silenzio. Salirai su quello sgabello in ginocchio senza protestare. Annuisci se hai capito”. Io annuisco, lei attende qualche secondo e pronuncia “Play!”.
Mi alzo in piedi, con lei che mi guarda ridendo, mentre vado verso lo sgabello girevole con le ruote e mi ci inginocchio sopra. Le ruote sono su una base piuttosto larga, perciò l’equilibrio è meno precario di quello che pensavo. A quel punto sento “Stop!” e torno immobile.
Mi passa davanti e va verso un mobiletto, apre l’anta e tira fuori un plug abbastanza lungo, grande quanto una piccola bottiglietta d’acqua e grosso altrettanto nel punto più largo, un barattolo enorme di lubrificante e una sac à poche dal beccuccio piuttosto importante. “Ora ti preparo per i giochi che ho in mente schiavetto mio, rilassati e apri il tuo bel -buchetto allenato-, è così che lo chiami? Vediamo se è la verità.”
Si mette sul tavolo e versa una copiosa quantità di gel dentro la sac a poche, tappando col pollice il beccuccio. La procedura è lenta, vista la consistenza del gel, e mentre osservo in silenzio lei alza lo sguardo e mi dice “Questo ti finisce tutto dentro, così renderà tutto più interessante. Non pensare che finirà tanto presto.”
Finisce di riempire e si alza, si mette dietro di me e infila lentamente il grande beccuccio nel buco. Arriva in profondità e poi si muove lentamente entrando e uscendo, mentre io trattengo un gemito di piacere. “E bravo il mio schiavetto diligente, subisci in silenzio, mi piace, vediamo se reggi anche questo in silenzio”, e improvvisamente schiaccia la sac à poche spruzzando una gran quantità di gel dentro di me, e continua per un bel po’, finché non mi sento pieno fino in profondità, mi sembra di essere gonfiato come un palloncino. Senza dire niente, estrae lentamente il beccuccio e subito fa entrare i primi centimetri di plug per impedire che esca anche solo una goccia di gel. Lentamente poi inizia a spingere, facendo entrare poco a poco il plug in tutta la sua lunghezza. Sento che mano a mano il buco si allarga, lei che sorride compiaciuta mentre trattengo gemiti di piacere, finché non raggiunge il punto più largo, spinge un altro po’ e poi lascia andare, in modo che l’elasticità del buco si chiuda attorno al collo risucchiando il plug per la lunghezza che rimane. Il collo è abbastanza lungo, e sento il plug che continua ad entrare per un po’ prima di appoggiare la base sulla mia pelle. La sensazione è favolosa, e il pene comincia ad indurirsi velocemente; lei si allontana un po’ e osserva la scena: “bene, vedo che ti stai ambientando eh? Ma tu guarda che razza di porco schifoso che mi sono ritrovata per tutto questo tempo senza saperlo! Adesso ti sistemo per bene!”
Cammina con calma verso la cucina, e da un cassetto tira fuori un rotolo gigante di pellicola trasparente per alimenti. “Ora è il momento di impacchettare il mio schiavo, così te ne starai buono buono per quando arriverà la sorpresa”. Inizia ad arrotolare la pellicola attorno alla mia coscia sinistra, per poi passare dietro la schiena e arrotolare anche l’altra coscia, infine ritornando dietro la schiena. Compie questo giro diverse volte, finché la pellicola no forma uno spesso strato che mi tiene le cosce legate al busto, con le ginocchia vicine al petto. Continua poi a girare anche davanti, coprendo pancia, glutei e pene, stringendo bene e facendo molti giri, comprendendo infine anche le braccia che rimangono legate ai lati del busto. Così mi ritrovo inginocchiato in avanti, coperto di pellicola che mi lascia totalmente inerme, lasciando fuori solo i polpacci, la testa e le spalle. Mi sento un pacco, il plug dentro pulsa e fa indurire il pene schiacciato dalla pellicola e io riesco a stento a trattenere i gemiti, ma mi impegno e non emetto un suono. Non riesco quasi a muovermi, ma anche volendo non mi conviene, perché rischio di cadere così impacchettato. A quel punto mi fa alzare il didietro, portandomi quasi a testa in giù, e inizia ad arrotolare i polpacci fissandoli allo sgabello. Poi prende un paio di cuscini quadrati e spessi dal divano e li fissa tra i polpacci e le cosce, in modo da impedirmi di abbassare il didietro. Completa il tutto con altri giri di pellicola attorno a tutto il corpo e lo sgabello, badando bene a lasciare fuori spalle e testa, lasciandomi impacchettato come un salame e col culo all’aria, quasi del tutto incapace di muovermi. Come ultimo tocco, abbassa lo sgabello facendo arrivare la mia faccia fino a pochi centimetri dal pavimento, e le mie natiche a portata per i suoi programmi. Si allontana un po’, mi guarda e scoppia a ridere: “Ma guarda che ridicolo che sei, ti sei fatto impacchettare in questo modo senza fare un solo suono, com’è il giocattolino che hai entro? Ti sta aprendo per bene? A questo punto il gel dovrebbe essersi fatto strada fino in profondità, è ora di divertirsi schiavetto! Entra pure Luca!”
La mia faccia sbianca a quelle parole, mentre giro la testa vedo entrare Luca, uno della compagnia, e a quanto pare anche fidanzato di Viviana.
"tesoro sei favolosa, la tua fantasia supera le mie aspettative, guarda come hai impacchettato il nostro schiavetto, culo all'aria e immobile" e iniziano a ridere e a schernirmi spingendo lo sgabello in giro mentre io mi crogiolo nella vergogna, ma in fondo devo ammettere che la situazione non mi dispiace del tutto, si vede che erano d’accordo su questa cosa fin dall’inizio, e probabilmente sapevano che in fondo sarebbe piaciuto anche a me, perciò decisi di continuare a stare al gioco senza emettere un fiato.
“Dai tesoro, prepara lo schiavetto che adesso ci divertiamo”
“Certo amore mio, vedrai, è tutto aperto e morbido come piace a te, e il nostro schiavetto è così bravo che sarebbe un peccato non usarlo a dovere”
Quindi Viviana si avvicina e con le mani strappa la pellicola attorno al mio buco, iniziando a giocare con il plug, spingendo e schiaffeggiandone la base. Intanto Luca dietro di me inizia a spogliarsi, poi si mette a fianco a me e si abbassa, mostrando un pene enorme ed eretto, mentre se lo masturba con la mano: “lo vedi questo, brutto pervertito sfigato? Questo ti sfonderà finché non ne avrò abbastanza, e non credere che finirà tanto presto!” e si alza ridendo, andando di nuovo dietro di me. “Sei pronto amore? Quando vuoi fammi un cenno che ti lascio spazio”. Passano pochi secondi, e senza preavviso sento il plug estratto di colpo, seguito da una penetrazione decisa e quasi istantanea del grosso cazzo di Luca, che inizia a scorrere dando colpi decisi e profondi, lo sento spingere selvaggiamente dentro di me mentre a tratti mugugna e sghignazza: “Tesoro, scusa se te lo dico ma questo culo è quasi meglio del tuo, sembra un budino, ma quanto lubrificante ci hai messo dentro? Ah ahah, guarda il nostro schiavetto sfigato come lo prende bene, non fa una piega! Sai una cosa? Mi sa che adesso voglio vedere anche te mentre lo fotti, vai a prepararti che io intanto me lo godo ancora un po’!” E così Viviana esce dalla stanza mentre Luca continua a spingere il suo cazzone dentro di me, sembra un enorme martello che mi rimesta tutto il gel che ho dentro, mentre dilata e apre il buco senza sosta, sono in estasi ma non emetto ancora un fiato, per paura di rovinare tutto. Dopo pochi minuti, rientra Viviana in completo intimo, ma con uno strapon grosso come una lattina e poco più lungo. Si avvicina in silenzio, e mi sussurra all’orecchio “adesso vediamo se il tuo -buchetto allenato- è veramente aperto come dici”. Intanto Luca ride di gusto, e poi mi prende sui fianchi e inizia a tirare colpi ancora più decisi, ma più lenti e profondi, mentre inizia a mugugnare fino a quando non si ferma, spinge e tira il mio culo a sè venendomi dentro e riempiendo le mie interiora di sperma caldo in quantità. In fine si stacca, e dice “Tesoro, devo farti i miei complimenti. Credo di non avere mai scopato un culo così piacevole, avrai di che invidiare il nostro schiavetto in futuro!”
“Amore mio, te l’avevo detto che ti saresti divertito, ma ora è arrivato il momento del nostro schiavetto, vediamo che sa fare col suo culo: sta a vedere”.
Con una mano mi cinge il fianco mentre sento la punta del grosso dildo spingere contro il mio ano, ancora pulsante dopo il quarto d’ora abbondante passato a soddisfare il cazzo enorme di Luca. Sento che entra piano piano, allargando sempre di più e poi ritorna, va avanti così per qualche spinta fino a quando la sento dire “però, è già pronto il mio schiavetto, ma guarda un po’, ci hai messo così poco a dilatarti che sono tentata di spingerlo tutto dentro di colpo, che ne dici?” Io faccio per risponderle, ma appena inspiro per farlo, lei mi coglie di sorpresa e con una spinta infila tutto il dildo fino a sbattere violentemente con le anche sulle mie natiche, e a quel punto mi lascio scappare un gemito. “Ah ah ah! Finalmente! Il nostro sfigatello sta cominciando a rendersi conto dov’è finito, hai sentito tesoro?” “Vai così angelo mio, sfonda lo sfigato!”
E inizia il giro: la sento arretrare lentamente, fino quasi a far uscire la punta, per poi dare un’altra spinta decisa fino in fondo, avanti così senza sosta; io sono stordito, immerso in un misto di dolore e piacere, non riesco a dire né fare niente, la mia mente è totalmente invasa dalle sensazioni che vengono da quell’unica apertura lì dietro, mentre si dilata e si distorce sotto i colpi impietosi di Viviana. Il resto del corpo è come inesistente, sotto la coltre di pellicola, sento a malapena gli schiaffi che tira alle natiche e si aggiungono all’umiliante piacere sottomesso che sto provando. Dopo un tempo imprecisato, non sono certo in grado di calcolarlo, Viviana si ferma con tutto il dildo dentro di me, appoggiata alle mie natiche spingendo con forza, stacca il freno dalle ruote e spinge lo sgabello col ventre, tenendomi bene sui fianchi con le mani. “Guarda amore, la mia carriola!” “Ah ah ah” e iniziarono a ridere entrambi mentre venivo spinto in giro. “Adesso guarda: lancio dello sfigato!” e di colpo spinge con le mani, estraendo violentemente il grosso dildo e facendomi scorrere in avanti sul salotto, col buco aperto a dismisura, pulsante e gonfio a tal punto che sento l’aria entrare mentre avanzo per la casa. Dopo aver riso per un po’, vedo Luca che si alza col suo cazzone di nuovo duro ed eretto, mentre viene verso di me, prende lo sgabello e lo blocca di nuovo, e di colpo ricomincia a fottermi senza pietà né preavviso: “cazzo che figata amore, è come lanciare un salame in galleria, ah ah ah! Dai, vai a preparare il resto che quando finisco qui ci rilassiamo un poco”. E mentre Viviana esce dalla stanza, io vengo scopato senza sosta: “non pensare che duri poco stavolta, sfigato di merda, ti ho già sborrato dentro e adesso me la godo finché non mi stanco!” E così avanti, a schernirmi mentre mi fotte con violenza quando, dopo pochi minuti, rientra Viviana e si unisce a lui nel prendermi in giro. Vanno avanti così per una buona mezz’ora, il mio culo è praticamente slabrato quando ad un certo punto si stacca di colpo senza venire. "Tesoro, ho un'idea, tienilo aperto mentre vado a cercare qualcosa" e mentre lascia la stanza, Viviana mi guarda perfida, noto adesso che indossa un guanto di gomma trasparente: "eh già porco sfigato, adesso è ora di sentire come sei messo lì dentro, voglio sentirlo con le mie mani, letteralmente! Ah ah ah!" E inizia subito a infilarci le dita. Inutile dire che a quel punto le bastano ormai pochi secondi perché io inizi già a sentire le nocche che entrano spingendo e allargando, e sento già il buco richiudersi attorno al suo polso mentre piano piano stringe la mano a pugno e inizia a ruotarla dentro di me, dandomi sensazioni indescrivibili. Poi dopo pochi minuti inizia a tirare, estraendo lentamente il pugno chiuso. sento il buco dilatarsi un sacco, la sensazione invade la mia mente finché non esce del tutto, lasciando una voragine aperta e pulsante. A quel punto entra Luca, con il dildo di prima infilato in un tubo di plastica poco più grosso: “Amore, hai fatto un lavoro coi fiocchi, adesso sta a vedere”. Si mette dietro di me, e infila lentamente la prima parte del dildo; poi piano piano spinge in avanti il cilindro, facendolo entrare nel buco centimetro dopo centimetro: “questo terrà il culo dello sfigato aperto e dilatato per i nostri giochi amore mio, ti piace?” “Ma che bella idea tesoro, guarda, lo shiavetto sfigato continua a tacere, che pezzo di idiota, un porco sfigato senza dignità! Adesso lo sistemiamo!”.
Sento ancora il cilindro entrare, sempre di più, fino ad appoggiare in fondo, dove il dildo spinge senza riuscire ad entrare di più. A quel punto Luca estrae lentamente il dildo, e tenendo il cilindro fermo con la mano, allarga bene le natiche in modo che il bordo entri ancora un po’ sotto lo sfintere anale. Ed ecco fatto, ho un cilindro nel culo dentro al quale ci può passare anche una mano, è infilato giusto oltre lo sfintere, così che non scivoli fuori, e arriva in fondo per quasi venti centimetri ad appoggiare sulle pareti interne, lasciando intravedere la caverna che viene dopo. Credo sia di metallo, perché ne sento il peso importante, e inoltre la posizione a culo all’aria mi rende difficile liberarmene semplicemente spingendo. Ma in fondo non lo vorrei fare, sono ancora curioso, anche se un po’ preoccupato, di vedere cosa si inventeranno ora i miei nuovi aguzzini.
“Tesoro, adesso dimmi, cosa ti sembra?”
“Uhm… non lo so, a me sembra quasi un mobiletto, ci metterei dei fiori”
“Ah Ah Ah! Brava! Hai ragione, ma non vorrai mettere dei fiori così a secco?”
“Certo che no, non vorrei che si seccassero, dai che lo riempiamo allora”
“Il nostro schiavetto sfigato è appena stato declassato a vaso da fiori”
“Ah ah ah ah”
E mentre ridono, Viviana si toglie gli slip e sale sopra un tavolino, mentre Luca spinge lo sgabello sotto di lei. A quel punto Viviana si siede sopra le mie natiche, e dopo qualche secondo inizia ad urinare dentro il buco:
“aaahhh, che liberazione! Era un po’ che la tenevo, e tu amore? Ne hai?”
“Certo tesoro, aspetto con educazione che tu finisca, il nostro cesso sfigato ha bisogno di sentirsi utile prima di fare il vaso da fiori”
E così, dopo una lunga urinata, Viviana si alza e lascia spazio a Luca, che dopo pochi secondi inizia a riempire anche lui il buco. Sento il liquido caldo scendere, e mi concentro sulla sensazione di piacere mista al leggero dolore che la dilatazione estrema iniziava a darmi, sotto le loro risa di scherno. Quindi Rientra Viviana, che era uscita subito, con una coperta e un mazzo di spatiflora bianchi:
“Adesso prepariamo il nostro tavolino fiorito, amore mio”. Vai a prendere il resto sù”
“Arrivo amore”
E Luca rientra dopo pochi secondi, con un ripiano a cerchio bucato in centro. Mi appoggia il ripiano sulle natiche, e inizia a girarlo… e scopro che si sta avvitando all’interno del cilindro! Sono scioccato, mi stanno davvero trasformando in un tavolino...
Viviana infine stende la tovaglia sopra il tavolino, in modo da far coincidere il foro con quello del ripiano. Alla fine, ne risulta che io vengo totalmente coperto da una coltre bordeaux, diventando a tutti gli effetti un tavolino da salotto. Il mio culo pieno di urina è esposto, e Viviana inizia a metterci sopra le spatiflora una alla volta, canticchiando come una decoratrice di interni. A quel punto sento che prendono le sedie, mentre Viviana dice:
“Vuoi un gelato amore mio?”
“Certo tesoro, così proviamo il tavolino nuovo”
E così Luca si siede, e aspetta Viviana mentre lo sento giocare con i fiori infilati nel mio buco. A quel punto dice:
“Tesoro, scusa ma credo che i fiori abbiano preso abbastanza, è ora di scaricare”
“Va bene amore, fai pure, arrivo subito”
Quindi tira fuori un dildo piuttosto sottile e lungo, toglie i fiori dal buco e inizia a penetrare sul fondo del cilindro, stimolando l’apertura della caverna e facendo scorrere l’urina in profondità dentro di me. A quel punto sento manovrare e capisco che sta asciugando tutto con uno straccio.
“Amore, ci butto dentro un po’ di acqua e menta, così profuma”
“Certo amore”
E sento scorrere un liquido freddissimo dentro il buco fino in profondità.
Passano pochi minuti, e rientra Viviana dall’altra stanza, si siede e appoggia i piedi sotto la mia faccia. Sono profumati, probabilmente li ha appena lavati, e senza dire una parola me li strofina sulle labbra e sulla pelle, poi indietreggia un po’ e infila l’alluce nella mia bocca, io inizio a succhiare e a leccare, e lei spinge infilando più dita possibile nella bocca.
“Aah, che bravo il nostro schiavetto-tavolino, si sta impegnando tanto”
“Mi fa piacere tesoro”
E mentre do piacere alla padrona, trasformato in un tavolino, con il buco esposto ai loro capricci e slabrato dal cilindro, la coppia conversa e si gusta il gelato.
Â
Continua...
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experiman,
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Sex toy per la padrona
Apro la porta e lei mi si presenta davanti con un vestito nero e una scollatura dove mi cade subito l’occhio.
“Dove cazzo guardi, maiale! Ora fammi entrare, e guai a te se apri bocca senza permesso!”
Mi sposto per farla entrare, lei procede in soggiorno e si siede sul divano, tenendo la borsa a fianco a sè.
“Ora vieni qui e inginocchiati a terra, servo!”
Ubbidisco e mi metto davanti a lei che si posiziona con le gambe leggermente divaricate e mi guarda combattuto mentre cerco di evitare di guardarle in mezzo, non senza scivolare con qualche rapida occhiata. Non porta gli slip ed è tutta rasata. Comincia a venirmi duro, cerco di dissimulare, ma inutilmente.
“Guarda che porco, adesso ti sistemo io, togliti subito i vestiti!”
Rapido, senza alzarmi, mi tolgo scarpe, calzini, pantaloni e camicia, rimanendo in mutande davanti a lei.
“Tutto.”
Un po’ reticente, tolgo anche i boxer, e rimango nudo e con un’erezione davanti a lei che si compiace della mia sottomissione.
“Bene, ora è il momento di insegnarti il tuo ruolo e il tuo posto. Mettiti questo, si addice di più alla sgualdrina che sei!”
Tira fuori dalla borsa un vestito fucsia e me lo lancia in faccia. Lo prendo e lo indosso, sentendomi un po’ umiliato.
“Guarda la mia troietta, adesso sì che ci capiamo. Ti piace il vestitino troietta?”
“Sì padrona”
“Bene, ora appoggiati lì e non fiatare.”
Mi prende per il collo da dietro e mi fa stendere il busto sulla chaise longue, con le ginocchia a terra, e il sedere esposto. Sento che armeggia con la borsa, tirando fuori delle cose, poi ascolto l’inconfondibile rumore di guanti in gomma mentre li indossa, seguiti da un barattolo che si apre.
“Adesso ti preparo io per il tuo ruolo da troietta”
Sento immediatamente la sua mano guantata che spalma del gel attorno al mio buco, per poi infilarci dentro una, due, e poi tre dita, armeggiando e a tratti ridendo e prendendomi in giro.
“Guarda la troietta come si apre, adesso ti sistemo”
E infila il quarto dito, iniziando a entrare e uscire con le nocche lentamente ma inesorabilmente, per qualche minuto, continuando a darmi della troietta sfigata. Ad un certo punto inizia a ruotare la mano con le dita dentro di me, e trattengo a stento un gemito.
“Sei proprio una puttana, guarda che robe, sei aperta come una galleria! E scommetto che ti piace. Allora, che mi dici? Rispondi!”
“Sì padrona, mi piace”
E comincia a ruotare e a spingere avanti e indietro con le quattro dita e le nocche, sempre più velocemente, fino a quando non mi scappa un gemito.
“Chi ti ha autorizzato ad emettere suoni? Brutta sfigata, fai silenzio! Adesso ti punisco io!”
Si alza, mi schiaccia la testa sul cuscino intimandomi:
“Adesso stai a faccia in giù, guai a te se guardi”
E se ne va in camera mia dove le avevo detto che tengo i giocattoli. Torna e si rimette dietro di me, e immediatamente sento entrare di colpo il plug nero, cavo all’interno e piuttosto grosso. Non oso emettere un suono, anche se a fatica, e la sento che mi ride dietro:
“Ahahah, che razza di sfigata troietta che sei! Adesso vedi come ti sistemo!”
Prende la mia camicia e me la annoda sulla testa, bendandomi e coprendo tutta la faccia tranne la bocca. Poi cammina e la sento cercare tra i cassetti della cucina. Cos’avrà in mente? Torna e mi intima:
“Ora alzati e fai silenzio, guai se sento una parola!”
Mi alzo in piedi, con il membro duro e il buco aperto, e sento il rumore inconfondibile del cellophane che si srotola. Inizia ad arrotolarlo attorno ai polpacci, stringendo il necessario per impedire i movimenti, e salendo piano piano, giro dopo giro. Arrivata al pene, si ferma e dice:
“Ma che fai? Ti si sta rammollendo? Cos’è, stai diventando una femminuccia sul serio? Brutta troia sfigata!”
A quel punto sento la sua mano che lo prende e inizia a masturbarlo, poi sento la sua lingua, le labbra, l’interno della bocca… Che estasi! Ma appena mi torna eretto, smette subito, mi tira uno schiaffo sulle natiche ancora nude e mi intima
“Adesso stai fermo, troietta di merda!”
Riprende con il cellophane, gira attorno al pene, coprendo le palle e lasciando fuori solo l’asta dura, stringendo bene perché non si muova niente, e continua sul busto chiudendomi anche le braccia, lasciando scoperte spalle e testa. Ora mi trovo davanti a lei, in piedi, bendato e senza potermi muovere, con il buco aperto dal plug costretto in posizione dalla stretta fasciatura, e il pene esposto per i suoi capricci.
“Ora mi diverto un po’, stenditi lì, troietta! Ah ah ah! Sembri un verme mummificato! Il mio verme troietta! Ah ah ah!”
E piano, mi accompagna facendomi stendere a pancia in giù sulla chaise longue.
Sento che armeggia ancora per circa un minuto, per poi sedersi a cavalcioni sulle mie cosce. Con le mani, strappa il cellophane attorno al buco e senza dire una parola estrae lentamente il plug. Poi riprende a giocare con la mano guantata, infilando gradualmente le quattro dita e stantuffando fino all’attaccatura del pollice.
“Guarda la troietta come se la gode in silenzio!”
Ad un certo punto estrae un po’ la mano, e sento che infila il pollice. Piano, inizia ad entrare con le quattro nocche, e infine, dopo poco tempo che entra ed esce, riesce a far passare la nocca del pollice, entrando praticamente con tutta la mano nel mio buco.
“Ah ah ah! Ti sto aprendo il culo come si fa con un cazzo di tacchino ripieno, ma che razza di vacca sei?”
La sento poi chiudere il pugno dentro di me, iniziando a ruotare la mano e infine a stantuffare, aumentando poco a poco la velocità. Dopo parecchi minuti che si diverte ad aprirmi, il mio buco è praticamente slabrato, la sento entrare e uscire col pugno dal polso alle nocche mentre al contempo ruota la mano. Ad un certo punto, senza dire niente, estrae in modo lento ma deciso il pugno chiuso, quasi strappandomi un gemito che non oso pensare a cos’avrebbe portato.
“Aaah, guarda che bel culo aperto che ha adesso il mio verme troietta! È il momento di scoparti come si deve!”
Sento appoggiare all’apertura uno dei miei dildo, dal peso si direbbe quello grosso arancione. Poco alla volta lo sento entrare, centimetro dopo centimetro, fino a quando non sento le sue anche premere contro le mie natiche.
“bene, adesso ti fotto come la troietta che sei!”
E inizia a fottermi con quel dildo enorme indossato come strap-on, dapprima lentamente, poi con spinte sempre più decise, sento il suo peso sulle mie natiche ad ogni spinta, sento che appoggia le sue mani sulla mia schiena e continua dando colpi decisi, profondi e veloci.
“senti come entra comodo, ti ho aperto per bene eh? Troietta, adesso continuo a scoparti finché non mi stanco!”
E continua a schernirmi e a ridere mentre mi scopa da dietro, e io non posso vedere niente né muovermi in alcun modo, sono sotto il suo completo controllo e mi sta usando come una bambola da scopare. Va avanti così per un parecchi minuti, forse una mezz’ora, a quel punto sento il buco slabrato aprirsi e dilatarsi ad ogni suo colpo senza la minima resistenza.
Poi si ferma, lentamente estrae il dildo e si alza, poi sento rientrare il plug che mi aveva tolto prima.
“Non pensare che ti lasci il buco vuoto, meriti di rimanere aperta come la troia che sei!”
Infine riprende la pellicola e la arrotola molto stretta ricoprendo nuovamente tutto e impedendo al plug di uscire anche se lo avessi spinto io.
Poi mi gira a pancia in sù, sento cadere lo strapon a terra, seguito dalla sua mano che prende il mio pene.
“Sei proprio diventato una troietta, ti si è rammollito di nuovo. Sei fortunato che mi sei piaciuto oggi, perciò meriti di offrirmi il tuo cazzo da troietta sfigata per il mio piacere. vedi di non venire in trenta secondi altrimenti te lo stacco a morsi.”
A quel punto lo sento mentre lo prende in bocca e inizia a stimolare succhiando e giocando con la lingua, inutile dire che dopo poco tempo mi ritrovo con un’erezione pulsante. Cavoli, quanto vorrei vederla all’opera, ma non oso aprire bocca, perché ormai sono in suo potere, mi sta usando come il suo giocattolo personale.
La sento che si mette a cavalcioni sopra di me, tenendolo in mano e piano piano guidandolo dentro di sè, mio dio che sensazione estatica!
Appoggia le mani sul torace incellofanato, e inizia a dondolarsi secondo il suo ritmo e le sue esigenze, io non posso nemmeno muovere un muscolo in quelle condizioni, le sto praticamente facendo da bambola per il sesso personale. Continua così per un buon quarto d’ora, ansimando sempre di più finché non sento l’inconfondibile calore dei suoi liquidi di orgasmo che si infiltrano sotto il cellophane. Rallenta un po’, si ferma e rimane seduta per qualche secondo, prima di alzarsi.
“Bene, sei stata brava, non sei nemmeno venuta. Così mi piace, troietta. Adesso te lo tieni così, e se vuoi venire ti arrangi da sola quando me ne vado. Ora alzati che ti libero”
Se ne va in bagno, ci resta qualche minuto e poi torna, si riveste con calma e mi fa alzare, srotola tutto il cellophane, e gentilmente mi asciuga con dello scottex.
“Questo per ringraziarti perché sei stata brava”
Senza togliere il plug mi infila i boxer, i pantaloni e la camicia, io collaboro in silenzio.
“Accompagnami alla porta, puoi salutarmi quando me ne vado”
Andiamo verso la porta, le apro, si avvicina e mi regala un bacio a stampo sulle labbra:
“Ciao stella, grazie di essere stata la mia troietta per oggi. Mi raccomando sfogati adesso. Alla prossima”
“Ciao padrona, alla prossima”
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5 years ago
experiman,
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Neve in autostrada
Accidenti a me! Accidenti ai clienti da visitare, ben fuori città! Accidenti anche a questa cazzo di neve! E accidentaccio a quel coglione di camionista che si è intraversato là in fondo, facendosi scontrare anche da un suo degno collega!
Ed ora sono qui, in macchina, bloccata con poca benzina -visto che contavo di fare il pieno all’area di servizio trenta chilometri più avanti!- la neve che continua a cadere fitta, con fiocchi che sembrano lenzuoli ed il termometro che mi parla di un meno otto, fuori!
La radio continua a dirmi che l’autostrada è bloccata, come se no lo sapessi!, e che continua a nevicare forte, mentre sta rapidamente diventando buio.
Getto un’occhiata alla lancetta della benzina ed in quella la spia gialla della riserva si accende; so che ho ancora una cinquantina di chilometri di autonomia… ma andando! Non restando bloccati col motore acceso per non congelare, in mezzo ad una tormenta siberiana come non se ne vedevano da trent’anni!
Valuto la situazione: sembra che nevicherà fino a domattina e, a giudicare da quello che vedo dai finestrini, in questa ultima ora ne è caduta non meno di quindici centimetri; cazzo! Se continua così, le probabilità di essere soccorsi prima di domanii sono meno di zero…
Valuto che, ammesso che riesca a ripartire prima o poi, potrei arrivare al distributore con… uhm… metà della riserva, se viaggio in quinta a sessanta all’ora?
Devo economizzare il carburante: spengo!
Dopo soli dieci minuti, comincio a sentire sgradevolmente freddo: molto più caldo che fuori, d’accordo, ma il mio abbigliamento è adatto ad uffici riscaldati, non ad auto gelate, sepolte sotto la neve!
Indosso il parka e poi, per scaldarmi, accendo il motore… ma quanto mi durerà il carburante? Se in un quarto d’ora la temperatura è così scesa, quante volte dovrò accenderlo? E per quanto tempo tenerlo acceso? E se ‘i nostri’ non ce la fanno a soccorrerci prima di domattina presto –eventualità probabilissima!- cosa faccio senza un goccio di carburante? Che alternativa ho, a parte la morte per assideramento?
Mi viene un’idea e guardo nello specchietto esterno, a vedere se ricordavo bene; è coperto di neve e perciò abbasso il finestrino per pulirlo con la mano: diochefredddoooo!
Sì, ricordavo bene: dietro all’auto accodata a me è fermo un tir: i tir hanno enormi serbatoi e quindi probabilmente chi è là sopra non morirà dal freddo, stanotte.
In fondo si tratta di scendere, fare dieci metri, bussare alla portiera, chiedere di salire anch’io e…
Ma no: chi sa che tipo è, il camionista!
Accendo il quadro e avvio il motorino: gira, ma stancamente e solo dopo un pochino, il motore si accende, anche se con poca convinzione. Accidenti: anche la batteria mi sta lasciando a piedi!
Mi cade l’occhio sul termometro: adesso da meno otto virgola due, la temperatura è scesa a meno nove virgola otto!
No! Solo quella cabina di tir mi può salvare… ed alla svelta, prima che altri abbiano la mia stessa idea!
Valuto il mio abbigliamento: decisamente poco adatto a quel clima polare, ma in fondo son solo una decina di metri!
Indosso già il parka: rialzo il cappuccio bordato di pelliccetta sulla testa e contemplo con autocommiserazione le scarpe con le quali dovrò affrontare dieci metri di neve ghiacciata: le mie decolté con tacco a spillo sono quasi più inadatte di un paio di infradito!
Mi metto la borsetta a tracolla e mi incoraggio: tiro la levetta d’apertura e spingo la portiera; si apre di forse trenta centimetri, frusciando col bordo inferiore sulla neve, mentre il gelo si impadronisce del mio ancora tiepido abitacolo!
Occazzo! Vorrei rinunciare e richiudere, ma la portiera è bloccata.
Mi incoraggio: sprofondo il piede nella neve, mi alzo dal sedile e spingo con la spalla; si apre abbastanza da lasciarmi sgusciare fuori, mentre il vento mi sbatacchia e i fiocchi di neve gelata mi crepitano sul parka come pallini da caccia.
Riesco fortunosamente a richiudere la portiera e mi avvio, con le gambe che mi bruciano dal freddo e dalla mitragliata della neve.
Incespicando, quasi accecata dalla tormenta che adesso limita la visuale a forse cinque metri, mi avventuro: l’auto dietro la mia è piena, ci sono quattro tizi con l’aria torva e comunque non era quella la mia destinazione.
Ormai gelata, arrivo accanto alla cabina del tir e picchio con la mano sulla portiera; intuisco dei movimenti dietro al finestrino gelato e poi la portiera si apre ed una manona pelosa si protende, a cercare la mia.
Sarebbe stato impossibile salire fin lì sopra da sola, ma anche con l’aiuto del camionista son stati lunghi, pietosi momenti.
Il tepore della cabina è quasi ubriacante; riprendo fiato qualche minuto e poi realizzo che sono, in pratica, a pancia sotto, sulle cosce del camionista, come se dovessi essere sculacciata…
Lo guardo: parecchi fili bianchi tra i capelli corti, qualche pelo bianco sulle guance non rasate da giorni, grassoccio ma con un sorriso, appena accennato, benevolo.
Lo ringrazio, e lui risponde… in un’altra lingua, sconosciuta.
Poi ride e mostra una bella dentatura; indica se stesso e dice solo “Jamal, Turkie”
Occavolo: proprio un turco! E va beh, chissenefrega! Con quella cabina calda può venire anche da Marte!
Poi indica l’occupante dell’altro sedile (e chi lo aveva visto?) e dice: “Ahmed”, mentre gli da un affettuoso buffetto.
Guardo l’altro e noto una vaga rassomiglianza col camionista; dico “tuo figlio?” e sorrido.
Lui ride, tutto contento che ho capito. Mi indico: “Mara!”
Sorride, prende una fiaschetta e versa in un bicchiere di plastica un liquore trasparente; lo ringrazio con un sorriso e lo bevo: è forte da farmi tossire, ma cazzo se scalda!
Adesso sorridiamo tutti, fatte le presentazioni, ma io sono scossa da brividi: mi abbraccio ed esagero i brividi, ma hanno già capito; Jamal ha allungato una mano sulla cuccetta dietro di sé e mi porge un asciugamano, poi mi indica le gambe ed i piedi, appena coperte dai collant e da quelle maledette decolté.
Dovrei levarmi calze e scarpe, ma come faccio con loro due lì?
Mi viene da battere i denti e capisco che… al diavolo il pudore!
Levo le scarpe, faccio per alzare la gonna ma la manona del camionista mi si appoggia sull’avambraccio. Oddio! Cosa vorrà, adesso?
Mi sorride e mi indica la cuccetta, dietro di loro. Gentile! Io chissà cosa pensavo, già…
Lo ringrazio con un sorriso e scivolo sulla cuccetta; poi mi alzo la gonna fino alla vita, afferro l’orlo dei collant e me li tolgo: sono fradici e gelati!!!
Mi asciugo e friziono i piedi gelati; poi passo alle gambe e l’asciugamano è già inzuppato di acqua fredda.
Una mano mi appare davanti al viso, con un asciugamano che tiepido perché era sulle bocchette dell’aria calda!
Gli porgo quello bagnato e mi godo il tepore del tessuto sulla pelle, mentre la circolazione sanguigna che ritorna normale mi fa bruciare i piedi come se fossero nel fuoco.
Dopo un quarto d’ora, mi sento meglio: passo nuovamente tra loro e do un’occhiata attraverso il parabrezza: tutte le auto sono ormai sepolte dalla neve e faccio fatica a capire che il secondo cumulo di neve davanti contiene la mia auto.
Mi giro verso Ahmed e lo guardo finalmente: un bel ragazzo, sotto i venticinque anni; alto snello, spalle larghe, riccioli neri, occhi nerissimi e lunghe ciglia ad addolcirne lo sguardo, con il bel sorriso ereditato dal padre.
Mi sorride, gli sorrido.
Il padre sbadiglia, poi da uno sportellino tira fuori una formaggetta, una grossa pagnotta, un bottiglione di vino rosso e delle arance.
Con un grosso coltello a serramanico, taglia le fette di pane e di formaggio; Hamed versa il vino, nei bicchieriappoggiati sull’ampio cruscotto .
Con un gesto cordiale mi invitano a servirmi; ringrazio con un sorriso e comincio a mangiare, rendendomi conto solo in quel momento di quanto fossi affamata.
Il formaggio ha un sapore forte ed il vino è ottimo, anche se un po’ troppo pesante per i miei gusti, ma Ahmed mi riempie il bicchiere almeno altre due volte, mentre loro due chiacchierano e scherzano.
Dopo una mezz’ora, Jamal mi fa segno che si corica per dormire; passa nella cuccetta e tira la tendina.
Resto in cabina, seduta al posto del passeggero; il tepore ed il vino mi fanno scivolare nell’assopimento, nonostante la cabina sia squassata dalle potenti raffiche di vento.
Per cercare una posizione migliore sul pur comodo sedile, devo essermi mossa in modo scomposto: mi ha svegliata il lievissimo tocco del giovane sulla coscia e mi rendo conto che la gonna è risalita fino a far vedere nitidamente il perizoma.
Lui mi sta accarezzando la gamba e spia le mie reazioni, sorridendomi.
Cosa posso fare, in quella situazione, con la testa leggera come un palloncino? Sorrido anch’io, guardandolo: ha stranamente tirato giù l’ampio maglione fino al pube, ma indovino… qualcosa.
Oddio! Se è davvero ciò che penso è… enorme!
Ne sono come ipnotizzata e quasi non mi rendo conto del giovane, che mi prende la mano e me la pilota fino ad appoggiarla su quell’ingombro…
Mentre le sue dita si fanno timidamente strada verso la mia natura, non voglio credere a ciò che sto tastando: alzo il maglione e… Ohhhh!
In quarantadue anni, non avevo mai visto –dal vivo!- una tale meraviglia!
Provo ad impugnarlo, ma la mia manina non basta a circondarlo: col pollice e l’indice riesco a malapena a coprire metà della sua circonferenza!
Sento le sue dita che, scostato il pizzo del perizoma, sondano la cedevolezza della mia fichetta, che è già inumidita e poi colmata da uno suo dito… e poi da due… da tre che si muovono con calma, con la sicurezza del padrone dentro di me, mentre l’altra sua mano mi si appoggia sulla nuca e mi attira a se: un bacio, dolcissimo, sensuale, con le nostre lingue che esplorano la bocca dell’altro e poi la sua che esce e guizza sul profilo delle mie labbra… dio, che bello!
La sua mano, frugandomi, mi ha fatto cambiare posizione: ora sono inginocchiata sul sedile ed è… normale che mi abbassi, che cominci a baciare quel trionfo di carne dura, che gli dia qualche leccata sempre meno timida, sempre più sfacciata, che lo percorra in tutta la sua smisurata lunghezza tra lo scroto peloso e la cappella congestionata, godendo dell’asperità di ogni turgida vena in rilievo, del filetto teso una corda di violino, del buchino sulla sommità che sembra un occhietto che mi guarda, sfidandomi!
Ed io accetto la sfida, facendolo sparire all’interno della mia bocca e poi, con risoluta calma, massaggio il glande con le mie labbra e lo accolgo sempre più nel profondo della mia bocca, fino a quando lo sento in gola… e ce n’è ancora metà fuori!!!!
Lo coccolo con la lingua, lo stringo con le labbra, lo aspiro… è stupendo!
Le sue dita sono diventate quattro, dentro di me e le sento sciaguattare nel mio più intimo umidore: sono bagnatissima!
Sento che anche il suo pollice entra in me, ma solo per poco: dopo un pochino lo sfila e ne sento la mancanza quasi dolorosa, ma lui lo usa per massaggiarmi la rosellina posteriore e, inumidito, lo spinge delicatamente dentro, allargandomi…
Oddio! Mi vorrà anche inculare? Sono torbidamente attratta dall’idea: davanti penso di poterlo accogliere con un minimo di sforzi, ma dietro… è troppo!
L’altra sua mano mi ha fatto risalire il pullover, la maglietta, mi ha sfilato i seni dalle coppe del reggiseno ed adesso gioca delicatamente coi miei capezzolini turgidi, ritti come chiodi, provocandomi lampi di piacere.
Sento le sue mani che mi accarezzano le cosce, che mi palpano –un po’ ruvidamente- le natiche, che mi percorrono la spina dorsale , mentre ormai le sue dita sono padrone della mia micetta zuppa , del mio buchino e dei miei capezzolini congestionati…
Aspetta! Ma quante cazzo di mani ha, questo turco?
Getto uno sguardo di lato: anche Jamal mi sta toccando… non me ne frega nulla, ormai. Anche fossero in sei, mi farei fare tutto da tutti loro!
L’uomo mi fa staccare dal membro del figlio, mi fa alzare le braccia e mi sfila tutto di dosso, lasciandomi con solo la gonna attorno alla vita.
Poi mi prende per una mano e delicatamente mi attira sulla brandina e mi trovo così davanti al viso il suo membro; una bella dotazione, anche se ovviamente sfigura, accanto a quella del figlio.
Mi inginocchio sulla brandina e comincio a dedicarmi anche a lui, anche se la mia natura pulsa dalla voglia di essere riempita, ora che è rimasta orfana delle sapienti dita del giovane.
Pensavo (speravo, quasi!) che si mettesse dietro di me e che mi riempisse in quella posizione, ma invece anche sui si è mezzo seduto sulla branda e mi guarda, con un vago sorriso sulle labbra, mentre pigramente si tocca la proboscide.
Devo averlo!
Dopo aver ben spompinato Jamal, insalivandogli lo scroto e tutta l’asta, fino alla cappella turgida, dopo averlo accolto fino alla radice in bocca, dopo aver usato tutta la mia capacità in quel tipo di prestazione, sono ossessionata dal prendere Ahmed dentro di me, sentirlo riempirmi, allargarmi, impazzire dal piacere!
Lascio Jamal, mi giro, fronteggio il giovane e poi piegandomi sulle ginocchia, mi appoggio la sua trionfale cappella sulle labbrine; lui mi guarda, sorridente.
Gli sorrido, lo bacio e provo a scendere, piaaaaaaano!
Dio com’èggrosso!!!
Sta fermo, lo tiene alla base, fermo ed apprezzo: devo fare da sola, è meglio!
Do un leggero affondo ed il mostro si fa un pochino strada dentro di me… Altro affondo, più profondo, anche se di poco.
Terzo affondo: adesso lo sento bene dentro… Provo ancora a scendere…. Ohhhhhhhh… Dio, chebbello….
E’ gigantesco, non ne ho mai sentito di così grossi, ma adesso c’è… comincio a danzarci sopra ed alla fine mi sento completamente riempita, invasa, allargata, dilatata, rotta, donna completa e completata; gli bacio la bocca sensuale e…. esplodo!!!!!!
Dio, che orgasmo! Il padre e la madre di tutti gli orgasmi!
Sono inginocchiata ai lati dei suoi fianchi, il suo palo solidamente infisso in me, le sue mani a stuzzicarmi i capezzoli e Jamal, dietro di me, che mi fa girare due dita nel buchio, divaricandole, allargandomi, preparandomi…
Dopo poco, sento la sua cappella turgida bussare a quella porticina; lo accolgo, rilassandomi e…. Ohhhhh!
I due turchi mi hanno colmata ed Ahmed, che era restato immobile mentre il padre prendeva posizione dentro di me, ora ricomincia a muoversi, a darsi e darmi piacere, a… fottermi! Sì, fottermi come una cagna, una troia, una porca, col suo colossale cazzone che mi sfonda la fica e mentre quel maiale di suo padre mi incula ed io, riempita dai loro due bei cazzi, che godo, godo, godo…
La mattina dopo, mi sveglio abbracciata ad Ahmed, mentre sento Jamal russare dalla brandina superiore.
Siamo nudi e mi sento impiastricciata del loro sperma, colato fuori dai miei deliziosamente martoriati buchini.
Sono lurida, spettinata ed ho ancora in bocca il sapore dei loro membri, del seme che dopo mi hanno offerto da bere e che ho accettato con gioia.
Guardo fuori: ha smesso di nevicare e anzi un pallido sole cerca di farsi largo tra la nuvolaglia; il termometro racconta di una temperatura esterna di ‘solo’ due gradi sotto lo zero ed il vento è caduto: la tormenta è finita.
Guardando davanti, vedo il camion intraversato muoversi; penso ad un’illusione ottica ma no: viene davvero tolto da un grosso mezzo e poi uno spazzaneve libera man mano i mezzi bloccati, che possono ripartire.
I due turchi si vestono, mi sorridono, mi baciano mentre finisco di rivestirmi, poi mi chiedono a gesti qual è la mia auto; quando lo hanno capito, scendono, armeggiano in una stiva sotto il rimorchio e poi arrivano, nel mezzo metro di neve, fino alla mia auto e con una vanghetta liberano la portiera e poi davanti.
Con una paletta da spazzatura, poi, sgombrano i finestrini ed infine tornano alla motrice.
Non mi alletta l’idea di tornare a sprofondare nella neve con collant e decolté, ma loro hanno la soluzione: a gesti mi fanno capire di salire sulle robuste spalle di Ahmed e mi depositano delicatamente al posto di guida della mia auto.
Provo ad accendere il motore ed al terzo tentativo, parte. Loro adesso sono tranquilli: mi abbracciano, mi baciano e tornano al loro bestione.
Ripenso con languore alle dolci sensazioni provate, mentre l’auto davanti alla mia viene liberata e… il primo che parla male dei turchi, lo PICCHIO!
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10 years ago
zorrogatto,
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A spasso con la Padrona
«Ma che bel cane...» La guardo e taccio; avevamo appena girato l'angolo e il maltese era lì, accoccolato su uno sgabello.«Posso accarezzarlo?» chiede, mentre io ho cominciato già a fargli i grattini sulla testa di riccioli bianchi.«Ti piace il cane???»La guardo e annuisco, senza capire bene.«Allora: ti piace, il cane? E' bello, vero??»Poi capisco: non osavo sperare e quindi ero spiazzato; ma se insiste così, allora forse... Ma no, dai! Non ci credo!!! Ma eppure, quel tono, quell'insistenza, quel modo di guardarmi tenendo la testa leggermente piegata da una parte, una piega beffarda sulle labbra...Inghiotto saliva, per inumidirmi la gola, diventata secca di colpo: «Sì, mi piace...»Mi fissa con “quello” sguardo, insiste, mi incalza: «Ti piace davvero? Ti piace MOLTO?E' davvero molto bello, non trovi?»Ho capito, alla fine e mi arrendo, con timore di sbagliare ed intima gioia: «Sì... Signora!»
La giornata è bella, la luce pulita, potente.
Sono felice di accompagnare la Signora a conoscere la mia cittàn così diversa dalla Sua e che riesce ad affascinarLa.
L'ho portata nei luoghi più panoramici, Le ho mostrato le cose che so interessarLa di più ma oggi, con questa luce, la mia città dà il meglio di sé per far innamorare: riesce quasi a far diventare suggestivo perfino un cassonetto dei rifiuti!
L'ho portata a visitare i palazzi del potere e poi, ad una manciata di passi da lì, una strada fitta di prostitute e Lei mi ha detto, ridendo, che ama questo mix di “Sacro & profano”.
Per un tacito accordo, durante queste esplorazioni, accetta che io Le dia del “Tu” e forse sembriamo una coppia di sereni turisti, sullo stesso piano.
Si ferma a osservare le merci esposte nella miriade di negozi qui, in quella che ricordo -nella remota epoca in cui ero un bambino- fosse “La strada delle compere”, nella città vecchia.
«Sai -mi dice, serena- adoro girare così, guardare le vetrine, curiosare senza che nessuno sbuffi, mi dica di andare via...»
Sorrido, contento di vederla così rilassata ed annuisco: non è un grandissimo sacrificio, in fondo e la mia anima cortese è ben lieta di vedere questa donna dinamica perdersi mollemente tra le mille distrazioni che questa mia antica, affascinante, contraddittoria città le sa offrire.
Poco prima le avevo donato un libro, appena uscito, che parlava di un mio illustre concittadino mancato da un anno e avevo avuto il piacere intellettuale di raccontarle l'uomo, le sue parole e le sue gesta per farle capire quanta stima abbia per questa persona che lei aveva forse solo distrattamente sentito citare.
Mentre si diverte a guardare un'altra vetrina, io rifletto furiosamente considerando la nostra attuale posizione e cosa ci possa essere nei paraggi da mostrarle.
E mi viene in mente: «Sai, tra meno di due mesi intitoleranno una piazzetta a quella persona; è qui vicino, in una delle zone dove svolgeva la sua opera: la vuoi vedere?»
E' rilassata, si fida di me, della mia conoscenza della città e si accomoda pigramente come una gatta sulle mie proposte.
Venti metri per arrivare in fondo a quella via, poi l'altra a destra per una trentina di metri e subito un vicoletto a sinistra e dopo poco la piazzetta; declamo -tra l'orgoglioso ed il divertito- cosa ci sarà scritto sulla targa toponomastica e spiego perché proprio quella piazzetta, ricavata dove sorgeva un casamento distrutto dalla guerra, è importante per ricordarlo.
Ho sempre avuto l'idiosincrasia di arrivare in un posto e poi tornare indietro facendo lo stesso percorso; per cui, anche questa volta, anziché ritornare nella via che avevamo a cinquanta metri dietro di noi, proseguiamo per il vicolo e poi svoltiamo da una parte e, all'incrocio successivo, dall'altra.
Giusto dietro l'angolo, il cane, il maltese, sul suo cuscino, in cima ad uno sgabello.
E accanto la sua padrona: una trans di aspetto stupendo: alta, abbronzatissima, lunghi capelli neri, un cardigan scuro sopra a calze di fitta rete color castoro e sandaletti dorati.
La Signora mi chiede, stavolta in modo più esplicito: «Lo vuoi?»
Deglutisco, a disagio: «Se Lei lo vuole, Signora...» Cerco di prendere tempo, di capire quanto la Signora lo voglia davvero.
«Chiamami Padrona, testadicazzo!»
Capisco che ormai ci siamo: o mi tiro indietro -come un cavallo che rifiuta di saltare l'ostacolo- giocandomi ogni possibilità futura, oppure accetto: salto quella fitta siepe senza sapere cosa c'è oltre e... sarà quel che sarà, ma comunque piacevole!
La trans ci fa entrare (un ambiente davvero raffinato, di gusto, che ti dà subito un'impressione di pulito, di accogliente), ma appena oltre la porta si chiarisce con la Signora: «Devo però dire una cosa: io NON vado con le donne!» Ha una bella voce, bassa, senza alcun accento.
La mia Padrona, dietro di me, la rassicura, con un sorriso complice: «Nessun problema, io voglio solo guardare!»
Sally, la trans, si rilassa: la sua intelligenza le ha permesso subito di capire il “gioco” tra me e la Signora e si sintonizza perfettamente, in un istante «Tu, spogliati e mettiti sul letto; svelto, cazzo!»
Mi levo il panciotto “milletasche”, in un attimo faccio scattare gli automatici della camicia di jeans, mentre slaccio la cintura, abbasso i jeans, scalcio con discrezione i mocassini e poi capisco che... che non è abbastanza divertente, spogliarmi così in fretta; resto curvo a torso nudo, scalzo, coi jeans che tengo alle ginocchia ed i boxer ancora a posto.
Guardo Sally e, come se fossi molto imbarazzato, chiedo stupidamente: «Ma.... Tuuuutto?»
Sally mi fulmina con un perentorio «Tutto!» e poi si rivolge a entrambi; sembra un po' a disagio mentre dice: «Scusatemi, ma devo toccare un argomento un po'... volgare...»
Delizioso il modo con cui ci ha portato a parlare della sua mercede!
Lei ha indicato la sua richiesta e noi abbiamo subito accettato e “per festeggiare” si è tolta il sandaletto dorato, ha appoggiato il piede inguainato nell'autoreggente sul letto e mi ha ordinato di baciarle i piedi.
Così ho cominciato, sentendo la presenza sprezzante della mia Padrona dietro di me, a contemplare divertita il mio estremo umiliarmi davanti ad una "sconosciuta".
Mi son fermato un istante a contemplarmi “con l'occhio della mente” (come se io fossi una terza persona che mi guardasse!) e lei mi ha dato uno schiaffo; perfetto, lo schiaffo: abbastanza forte da sentirlo, da essere “vero”, ma non così tanto da farmi davvero male!
Sally si è aperta in cardigan ed ho potuto vedere due seni fatti magnificamente -almeno una quarta- ed ho incrociato il suo sguardo. Altro schiaffo. «Non guardarmi mai negli occhi o ti massacro!»
Oddio... Cosa è giusto fare in quella situazione? Guardarla per autorizzarla a darmi (chiederle!) altri schiaffi od obbedire?? Ho deciso di obbedire.
Nel frattempo, aveva preso un flogger col quale mi sferzava la schiena ed il culo.
Poi mi ha detto: «Succhiami i seni» ed io ho obbedito, ma -prigioniero dell'abitudine!- ho anche appena saggiato, molto delicatamente!, il capezzolo con i denti e quello mi ha fruttato un'altra sberla, oltre alla precisazione: «Ti ho detto di succhiarli, coglione, non di morderli! Se lo rifai, ti disfo!»
E, subito dopo, l'ordine imperioso: «Dai segati quel cazzetto ridicolo! Voglio vederti sborrare!» ed io ho obbedito, anche se “lui” era poco collaborativo e faceva fatica ad ergersi, travolto com'ero dalle sensazioni, dalla voglia di rendermi conto e poter memorizzare e godere mentalmente di tutto...
Poi è tata deliziosamente stronza: mi ha messo due dita sotto il mento e mi ha obbligato ad alzare lo sguardo fino ad incrociare il suo e lo schiaffo che aspettavo è arrivato subito.
«Dai: adesso succhiami per bene il cazzo»
Fino a quel momento pensavo quasi che avesse fatto l'operazione completa, perché sotto il minuscolo perizoma di pizzo nero non intuivo ingombri sospetti, ma quando mi sono avvicinato con la bocca al suo pube ed ho visto... Oddiomio!!!
Solo nelle mie più sfrenate fantasie erotiche, probabilmente avevo immaginato un cazzo del genere! Pur essendo ancora mollo -ma i miei sforzi son riusciti a portarlo in una apprezzabile fase di erezione- l'ho valutato non meno di cinque centimetri di diametro e, nella migliore erezione, doveva essere lungo non meno di venticinque centimetri buoni!
Ero assolutamente affascinato dal quel... mostro col quale stavo devotamente giocando!
La mia padrona, comunque, non si era disinteressata a me: anche lei, come Sally, mi colpiva ogni tanto con una single-tail, giusto per farmi sentire il suo interesse alle mie vicende.
Sally mi ha anche sputato addosso ed ho sentito le goccioline fredde sulla pelle della mia pancia e del petto (Peccato! Avrei trovato più deliziosamente umiliante se me lo avesse fatto sul viso, ma d'altra parte in quei momenti -come diceva quell'antica pubblicità- ero “un uomo che non deve chiedere mai!”)
Quando mi ha sfiorato le natiche con la mano, mi sono mosso in modo che capisse che non mi dispiaceva, ma che anzi ero disponibile ed il suo commento sprezzante è stato: «Ah! Vorresti anche che te lo mettessi nel culo, eh?»
Con la bocca occupata da un così delizioso fardello, non ho potuto far altro che annuire più volte.
Continuava ad incitarmi a masturbarmi, a sborrarmi sulla pancia (se avessi sporcato il letto, me ne avrebbe fatto pentire!), ma a quel punto hanno congiurato troppe cose: oltre al fatto che sono... a lenta combustione (anche quando avevo vent'anni, a fare una 'sveltina' non ci mettevo mai meno di venti minuti, con grande gioia delle amiche...), mi stavano succedendo troppe, mirabolanti cose da vedere, sentire, assaporare, memorizzare!- perché riuscissi ad avere la giusta concentrazione mentale per sentire l'onda dell'eiaculazione alzarsi, incresparsi ed infine esplodere in un vortice di spuma, come un cavallone sulla spiaggia; infine, ho pensato che sarebbe stato ancora più umiliante per me il dover dichiarare che non ce la facevo e che mi arrendevo...
Per un attimo, è stato un momento deliziosamente vanilla: Sally ha fatto (o detto?) un qualcosa di amichevole, incoraggiante ed ho percepito sulla guancia accaldata una breve ma struggentemente piacevole carezza dei polpastrelli della mia Padrona.
Tra noi tre, comunque, era scattata una sorta di simpatia e quando, mentre mi rivestivo, Sally mi ha detto: «Dai, la prossima volta che venite te lo metto nel culo», lo ha detto col tono di chi promette un regalo gradito ad un amico, non la minaccia ad uno schiavo: ci siamo tutti scambiati sorrisi complici.
Alla fine, un momento davvero imbarazzante: quando Sally aveva affrontato la “questione volgare”, avevo ricordato con quanti soldi fossi uscito di casa ed avevo chiesto alla mia Signora di imprestarmi la differenza; però tirando fuori il contante, ho subito visto che la cifra era inferiore! Occavolo! Avevo dimenticato di aver pagato in contanti il pranzo ad entrambi!
La mia Padrona aveva anche lei bisogno di rifornirsi di banconote al bancomat, per cui siamo riusciti, con grande imbarazzo, a mettere insieme solo il novanta per cento della cifra pattuita.
Sally, da vera signora, ci ha sorriso e ci ha detto: «Dai, va bene così...», ma non andava bene a me: se quelli erano i patti, dovevo onorarli! Così le ho promesso che appena usciti da lì, avremmo raggiunto un bancomat, avrei ritirato e poi sarei tornato (subito, non prima-o-poi!) a portargli il denaro mancante.
Lei sorrideva e ripeteva che andava bene così, ma alla fine, ho messo una mano in tasca ed ho trovato -non nel portafogli: mischiata con gli scontrini e le monete per la fretta di un acquisto al volo!- una banconota dell'esatto importo mancante e così ho potuto onorare la mia parte della transazione.
Ci siamo salutati, ripromettendoci di rivederci ed abbiamo lasciato il suo quartierino succhiando le caramelle che ci aveva squisitamente offerto prima che cominciassimo a tirar fuori i soldi.
Fatti pochi passi, proseguendo lungo il vicolo da cui avevamo svoltato incontrando Sally, avevo “il cuore nelle rose” per la piacevolissima esperienza e gonfio di gratitudine; ho detto alla mia Signora, chiamandola per nome come avevo fatto per tutto il giorno: «... Grazie! E' stato bellissimo!»
Lei mi ha guardato con “quello” sguardo e mi ha sibilato, ancora deliziosamente sprezzante. «Grazie??? Se mi vuoi davvero mostrare la tua gratitudine, baciami i piedi!»
Lì??? In mezzo al vicolo? Con altri trans che davanti alle loro porte ci guardano? Con i pur rari passanti? Nella MIA città?
Mi sono inginocchiato e lei mi ha offerto prima il suo piede destro e poi il sinistro per essere debitamente ringraziata.
Il ticchettio di tacchi sottili sul selciato mi ha fatto alzare lo sguardo ed ho visto Sally che si avvicinava con passo regale ed anche lei ha voluto essere ringraziata come la mia Padrona, entrambe molto divertite.
Alla fine, soddisfatte, mi hanno concesso di alzarmi e dopo aver ancora salutato quella deliziosa persona, abbiamo continuato i nostri giri urbani, soffermandoci ogni tanto a ricordare qualche momento od a scambiarci ridendo commenti scherzosi, come due buoni amici.
6618
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10 years ago
zorrogatto,
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MASTER ESPERTO
Che fosse un Master in gamba e molto determinato
capace di sottomettere psicologicamente e sessualmente le sue schiave lo avevo
capito appena avevo risposto alla sua telefonata. La sua voce era ferma e
determinata priva di qualsiasi esitazione capace di farmi sentire
immediatamente un suo oggetto di piacere e d’oscenità. Mi comunicò senza mezzi
termini che il giorno seguente sarebbe venuto a casa mia per una prima sessione
e mi ordinò di vestirmi da cagna con calze a rete, perizoma di pizzo nero, body
anch’esso di pizzo e tacchi a spillo. Mi affermò che gli piaceva un mondo
umiliarmi così vestita, vedere il mio corpo ridotto ad una lurida zoccola.
Sarebbe giunto alle 22 in punto e non ammetteva
ritardi; quell’ uomo mi metteva addosso uno strano timore ma anche tanta
eccitazione. Mi preparai con molta calma, mi depilai ben bene, trucco pesante
da troia e parrucca biondissima. Devo affermare che già a vedermi mi eccitai,
vedere quell’enorme buco così a lungo devastato e slabbrato mi fece rizzare il
cazzo.
Alle ventidue in punto sentii suonare il
citofono e aprii immediatamente compresa la porta appena suonò dal
pianerottolo. La persona che mi trovai davanti poteva avere circa 60-65 anni,
alto un metro e sessanta circa, pelato e con la pancia ma non grasso. Mi squadro
dalla testa ai piedi poi tirò fuori un guinzaglio da cane e me lo applicò al
collo e con quello mi trascinò nella
penombra del saloncino. Seduto in poltrona mi disse di camminare avanti
e indietro facendogli vedere bene come sapevo sculettare sui tacchi e mentre
eseguivo mi apostrofava con insulti ed oscenità, mi chiamò la sua “ frocia
rotta in culo” anzi mi disse che da allora in poi quello sarebbe stato il mio
nome. Si alzò ed avvicinandosi prese il guinzaglio e mi obbligò ad
inginocchiarmi ai suoi piedi e disse: “ Frocia… apri la bocca e spalancala
bene”. Io eseguii e lui avvicinandosi con il viso ci sputò dentro “ Ingoia “ mi
disse “ Impara a conoscere i sapori e gli odori del tuo padrone”. Chiusi la
bocca ed ingoiai senza remore, cominciavo ad eccitarmi veramente e lui lo
notava dal rigonfio sul mio perizoma. Ero in ginocchio ma lui mi fece mettere
alla pecorina con il viso e le spalle poggiate per terra, in quel modo il mio
culo era visivamente profanato e completamente aperto e il Master non tardò
molto a farsi sentire…..slacciò il guinzaglio dal collare e disse: “Togliti…e
senza cambiar posizione… il perizoma e fammi vedere che fogna ti ritrovi a
posto del culo”. Mi vergognavo da morire ma l’eccitazione era tanta e…purtroppo
si vedeva.
“Come osi eccitarti così davanti al tuo Padrone
frocia rotta in culo” e cominciò a frustarmi sul culo che avevo bene in
esposizione; i colpi cadevano con lentezza ma con determinazione capaci di
farmi sentire spasimi di dolore ma non in modo cruento. Il Master era
effettivamente molto esperto. Smise solo per ordinarmi di aprire con le mani il
culo fino a fargli vedere com’era ben dilatato e compiacendosi ad alta voce per
le rosse striature. Mi riappuntò il guinzaglio mi fece indossare il perizoma e
sollevandomi mi ordinò di spogliarlo. Cominciai dalla camicia e poi gli sfilai
la maglietta mentre lui mi palpava voluttuosamente le chiappe del culo, le
serrava tra le dita e poi gli mollava dei sonori ceffoni, mi stava facendo
impazzire dalla voglia e se ne rendeva perfettamente conto; non aveva neanche un pelo sul petto ma in
compenso c’erano due capezzoloni erti,
grossi e scuri che subito mi ordinò di ciucciare. Quando finivo con il primo mi
faceva aprire la bocca ci sputava dentro e mi obbligava a succhiare il secondo
e così via e ogni volta che cambiavo dovevo farmi riempire la bocca della sua
saliva. Mi stavo eccitando come una troia in calore e mugolavo sui suoi
capezzoli senza nessun ritegno, senza accorgermene mi ritrovai due sue dita
sprofondate nel mio culo che rovistavano con forza, sentii anche l’anulare e il mignolo unirsi alle
altre in modo che tutte e quattro mi profanavano a dovere. “ Frocia hai tutto
il culo bagnato dalla voglia” e così dicendo le tolse dal culo e me le spinse
in bocca. Le ingoiai tutte e quattro leccando e succhiando con voracità tutti i
miei umori, sentivo la sua mano spingere le dita fino in fondo alla gola, i
miei conati lo facevano eccitare da matti. A questo punto mi fece mettere in
ginocchio e mi ordinò di continuare a spogliarlo, tolsi le scarpe ed i calzini
e sbottonandogli i pantaloni li feci scivolare giù; portava un paio di mutande
bianche a slip vecchio stile e sul davanti si vedeva un bozzo di notevole
entità. “Ti piace frocia?” disse passando in maniera volgare la mano su quel fagotto
e poi con lentezza prese l’elastico tra le mani e si abbasso lo slip. Anche lì
era senza peli cosa che accentuò la grandezza di quel cazzo ma soprattutto
delle palle, grosse e voluminose che pendevano in modo osceno; il cazzo era
grosso, tozzo e nodoso e pendeva moscio sui coglioni una cosa da farmi riempire
la bocca di saliva. Con la destra si
scappellò il cazzo e tenendomi con la sinistra la testa all’insù
strofinava la grossa cappella sulla faccia e spingendola sotto il naso mi
diceva: ”Frocia annusa l’odore del tuo Padrone”. Sentivo l'odore del maschio
eccitato e a mia volta mi eccitavo, poi lui lasciando la mia testa mi infilò il suo dito mignolo in bocca
ordinandomi di leccarlo e bagnarlo con la saliva, poi serrando con la destra il
cazzo appena sotto la cappella vidi il suo mignolo farsi strada dentro il meato
e sparire completamente. Sapevo già cosa avrebbe fatto. Tolse il mignolo me lo
fece annusare e leccare per poi farlo sparire di nuovo nel buco che ora stava
diventando largo e ricettivo e tutto questo per svariate volte finché….” Frocia
rotta in culo…. Infilaci la lingua dentro e lecca”. Non me lo feci ripetere due
volte e metà della mia lingua spariì nel pertugio largo ed odoroso.
Cominciai a vederlo indurirsi un po’ e a quel punto me lo sbatté in gola ordinandomi di succhiare e leccare;
lo ingoiavo tutto fino alle palle, lo sentivo aumentare di volume nella gola
soffocando di piacere. Mi pompava e scopava con forza la bocca mentre la saliva
mi colava dalle estremità mischiata dai suoi ripetuti sputi. “Frocia bocchinara
la prima sborrata te la faccio direttamente in bocca perché è tanta, è bianca,
densa e appiccicosa. Voglio che la ingoi tutta e guai a te se ne perdi una
goccia”.
Sentii la sborra salire dai coglioni, succhiai
con maggior vigore e non pensai alle dimensioni del meato; con le mani mi
bloccò la testa tenendomi solo la cappella in bocca. Sentii tre schizzi
violenti in ripetizione ma la quantità di sborra che usciva da quel meato
dilatato mi inondava la bocca, dovevo ingoiare per non farla uscire e più ne
ingoiavo e più ne schizzava; talmente era densa che mi sembrava di ingoiare
marmellata. Si fece ripulire tutto il cazzo
meato compreso, il mio perizoma era invaso dalla mia sborra avevo goduto
senza toccarmi… mi fece ripulire con la lingua anche quello, devo dire che la
mia sborra fu più umana. Mi afferrò con forza ma senza violenza per i capelli e
mi trascino fuori dal saloncino, dovetti indicargli il bagno già pregustavo una
delle cose che mi fa impazzire ma non potevo pensare che….
“ Frocia, come sborratoio te la cavi abbastanza
bene ora vediamo come pisciatoio del tuo Padrone. Inginocchiati vicino alla
tazza e apri la bocca”. Eseguii senza batter ciglio, si avvicinò alla mia bocca
con il cazzo scappellato e facendomi piegare la testa all’insù lascio partire
un leggero ma costante fiotto di piscia. “ Frocia …anzi fogna, tienila tutta in
bocca e non farne cadere neanche una goccia altrimenti ti frusto a sangue le
natiche”. Mi riempiì la bocca con il suo caldo piscio. “Ingoia!!” disse
perentorio. Eseguii senza fiatare sentendo il sapore salato e acido scendermi
nello stomaco…mi stavo eccitando di nuovo. L’operazione la ripeté altre due
volte compiaciuto di come ingoiavo; poi mi prese la testa e la spinse nel water
e finì di pisciarmi sulla faccia e in bocca. Tornammo in salotto lui si mise a
pecorina sul divano ordinandomi di fargli un bel bidé, solo allora vidi il suo
buco …anzi bucone era completamente aperto e slabbrato e lui ridendo divertito
disse “Frocia è proprio lì che mi devi leccare e infilare la lingua per bene”.
Continuava a stupirmi era effettivamente un Master con tante….risorse. Ripulii
con la lingua tutto il cazzo e le palle per poi salire fino al buco; leccai con
la lingua ma non bastò volle che la infilassi tutta dentro eseguendo un
massaggio lungo e rilassante. Quando fu soddisfatto si alzò e costrinse me a
mettermi a pecorina senza perizoma e mi legò le mani con le gambe con dei
legacci che aveva tolto dalla giacca, mi
immobilizzò. “Frocia adesso quel tuo culo…anzi la tua fogna la
allargherò fino a farla diventare una cloaca larga e piena del mio
piscio”. Mi spalmò mezzo tubetto di Luan
su per il culo, io tremavo dalla voglia ma anche dal timore di quanto mi
avrebbe fatto, tirò fuori dalla tasca della giacca dei guanti di gomma che
coprivano fino oltre all’avanbraccio e li indossò mentre io lo imploravo di non
penetrarmi così in profondità perché non lo avevo mai fatto.
“Zitta e rilassati” le uniche sue parole. Sentii
la mano entrare con delicatezza ma con fermezza, mi sentivo aprire fino a che
la mano non scivolò dentro fino al polso; la muoveva con sapienza, mi palpava
la prostata provocandomi brividi di piacere cominciai a gemere e a strillare
dal piacere, spingevo volevo che mi penetrasse di più ma lui si ritraeva, mi
stava facendo impazzire ed io strillavo di sfondarmi tutta. Dopo un po’ lui
fece di meglio ed accostandosi con la bocca vicino al mio orecchio mi sussurrò:
“Adesso ti farò provare cosa significa sentire il culo slabbrato, avrai la
sensazione da squarciaculo e per te troia lo allargheremo sempre di più”.
Sentii la sua mano che si stringeva a pugno dentro il mio ano poi di scatto la
sfilò completamente; lanciai un urlo ma la sua mano libera era già sulla mia
bocca mi sentivo aperta come non mai. Stavo assaporando quella sensazione
quando la mano aperta entro di colpo e senza fatica nel culo e subito dopo si
strinse a pugno e fu spinta fuori, altro urlo soffocato. Pensavo a come si era
oramai dilatato e mi eccitai, il Master continuò finché non smisi di urlare
soffocato non più dalla sua mano ma dal piacere crescente a dismisura. Non
contento mi fece abbassare di più la schiena sul divano e cominciò a spingere
la mano in fondo al mio intestino fino a farci entrare il braccio fino al
gomito. Godevo solamente a sentirmi così impalata mentre lui lo sfilava e lo
riinfilava; un dentro e fuori che aumentò di ritmo facendomi quasi svenire dal
piacere. “Adesso frociona mia finiamo in bellezza” mi disse.
Capii cosa voleva dire solo quando mi infilò con
forza entrambe le mani nel culo per poi rotearle con gusto. Le sfilo, mi slegò
e mi porto di nuovo in bagno, mi fece mettere alla pecorina nella vasca si mise
dietro di me e con le mani mi divaricò il culo facendo partire una calda
pisciata. Cercava di centrare e di riempirmi il buco, mi fece proprio un bel
clistere, e quando fu pieno ritirò le mani facendo richiudere il buco. “Adesso
sei proprio una cloaca …fogna del tuo Padrone e Signore”. E così dicendo mi
fece girare finendo di scaricarmi addosso e in faccia il suo caldo piscio.
Mi fece rimanere nella vasca mentre lui si
vestiva e se ne andava. Mi feci una doccia e quando tornai nel saloncino trovai
un biglietto scritto a mano:
“La prossima settimana la mia frociona sarà prestata a due miei
amici”. Rimasi interdetta, ma già al
pensiero…
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10 years ago
lola.bruni,
52
Last visit: 10 years ago
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A Brescia
Era un pomeriggio come tanti, la settimana era a buon punto e il calcetto del giovedì si stava concretizzando. Mentre sono in uffico mi chiama il mio amico Alex che mi propone di andare a Brescia per “sostituirlo” visto che lui era fuori Milano…
E così invece di trovarmi in calzettoni e pantaloncini in un campetto di erbetta sintetica mi ritrovo pulito di doccia, sbarbato e profumato diretto ad incontrare una coppia che non conoscevo: Marco e Daniela.
La loro casa è uno spettacolo: grande, con un giardino meraviglioso, un salone enorme in stile liberty ed un tavolo apparecchaito per la cena. Daniela: veramente uno schianto in abitino corto nero, generosamente scollato e aderente quanto basta da mettere in evidenza le curve generose…Marco ci fa accomodare e ci offre un bicchiere di vino, cominciamo a stuzzicare qualcosa mentre Daniela si assenta per cambiarsi d’abito….al suo ritorno abbiamo capito che la cena poteva aspettare: era nuda, bellissima… con quei seni generosi che ci guardavano impertinenti e un ciuffetto di pelo sulla figa tagliato a forma di triangolo quasi ad indicare la strada… Marco, anche lui estasiato mi guarda e sussurra: “E’ tua…”
Da lì il vortice di sesso è stato senza fine…le ho leccato la figa e il buchetto del culo fino a farla venire due volte, bevendo i suoi umori dolci… Presa riempiendola a dovere, sculacciandola per dominarla e accarezzondole i capezzoli per coccolarla…lei che si dimena e urla di piacere, che guarda Marco e gli dice “vedi come mi scopa bene, cornuto” e mi incita ad incularla più forte fino a che non le sborro copiosamente su quelle generose tette.
Tornato a casa, nella mia testa due immagini: Marco e Daniela che si tengono per mano, soddisfatti e rilassati…e Marco che mi dice…”E’ tua…E’ tua…E’ tua…”
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11 years ago
Hector_1978,
32
Last visit: 4 years ago
-
Garibaldi
L’uomo che sogno e non ho ancora trovato
è quello che il coito ha ormai abbandonato,
è quello che dice “non voglio scopare”,
ma se proprio insisti me lo lascio succhiare.
Perché il pompino, se fatto col cuore,
vale mille scopate, è un vero dono d’amore,
è tenero, dolce e non costa fatica
se mentre lo fai, ti leccan la fica.
Persin Garibaldi sussurrava ad Anita
“Vorrei dartelo in bocca per tutta la vita”,
ma lei donna avida, brutta e imbecille
diceva: “ o mi scopi o mi faccio i tuoi mille”
La lingua che scorre “in fra li cojoni”
Piaceva anche al grande Alessandro Manzoni
Che scrisse fra l’altro che Lucia Mondella
sapeva succhiare da vera porcella.
E che dire di Socrate, il gran pensatore,
con sua moglie Santippe che parlava per ore,
lui per farla tacere estraeva l’anguilla
e gliela inseriva a sfiorar la tonsilla.
Se la tua donna non si sente bene,
tu dille di prendere in bocca il tuo pene
guarisci veloce, non essere sciocca,
il sesso è una cura, si prende per bocca!!
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10 years ago
antonybelli,
54/47
Last visit: 7 years ago
-
Esibizionismo al Lago ....
Premetto che questo non e' un racconto di fantasia, ma e' tratto da un'avventura realmente accadutami qualche settimana fa.Ho iniziato a messaggiarmi con questa coppia, lei 40 anni e lui 47 anni. Erano alle primissime esperienze sui siti, infatti mi dicevano che loro amavano tantissimo l'esibizonismo fatto nella quotidianeita', soprattutto nelle uscite fuori porta..si ..lei amava mostrarsi e provocare altri uomini davanti al suo uomo, infatti mi raccontavano di uomni increduli nel vederla mentre si provava le scarpe senza intimo, in spiaggia con il costume leggermente spostato o, adirittura, al ristorante dove i camerieri godevano di una meravigliosa vista..con scollature vertiginoseche mettevano in mostra i confini delle aureole dei suoi capezzoli...Tutto cio' senza mai programmare nulla...Ormai pero',nelle loro fantasie, c'era anche l'idea di andare oltre... di avere qualche "contatto" fisico con un'altro uomo e, cosi', l'idea di contattare qualcuno su questi siti .Un giorno , una domenica pomeriggio, mi arriva un loro messaggio:" noi tra un po' andremo a Desenzano per far shopping e per bere qualcosa...lei vestita molto leggera...magari potrebbe essere l'occasione per ammirarla di presenza e per sfiorarla con tocchi quasi casuali" Quale migliorre occasione, pensai io, e, Cosi', ci demmo appuntamento ...ma non ci si doveva presentare, avrei dovuto seguirli e giocare inzialemnte solo con gli sguardi, rimanendo sempre in contatto via messaggio con lui...si, perche' voleva sapere "live" cosa pensassi degli atteggiamenti della moglie.Eccoli...sono loro seduti davanti ad una gelateria ..lei indossa scarpe con tacco alto, mini di jeans e un top molto largo e scollato....!Come d'accordo gli mando un messaggio, ho la conferma che sono l'oro...lei mi guarda e mi fa un sorriso e il marito mi scrive:" adesso guarda cosa fa Claudia"... come per magia', scavalla le gambe.....e voila..si mette in un modo da regalrmi la visione del suo perizoma bianco retato.... con evidente trasparenza...Io gli scrivo:" Niente di piu' paradisiaco"Lui risponde:" E questo e' solo l'inizio..."Si alzano si incamminano verso la piazza...io li seguo e vedo che entrano da Yamamaylui mi scrive:"entra e fai finta di povarti qualcosa.." cosi' faccio finta di scegliere qualcosa a caso e noto che lei entra in camerino, prendo al volo una canotta e mi dirigo anche io verso i camerini mettendomi in fila e rimanendo dietro il marito.Lei, molto spudoratamente, ha lasciato la tedndaun po' aperta e assisto al suo strip...si toglie tutto e rimane solo con quel perizoma, molto trasparente, che lascia...davvero poco all'imaginazione. Ecco.. adesso si prova un corpetto.. e noto che mentre lo fa si sfiora le tette..., il ventre..mettendo anche le dita dentro quel perizomino e giocandoco con il suo corpo con dei movimenti molto ma molto sensuali... ma purtroppo mi tocca entrare nell'latro camerino che nel frattempo si e' liberato.Esco per primo e nel passare vedo che lei ormai si e' rivestita, quindi metto giu' la canotta, che nenahce mi ero provato, ed esco dalnegozio decindendo di aspettarli fuori. Ariva cosi' un messaggio:" sono Claudia...prima in camerino mi sono "coccolata" solo per te.."Escono anche loro... vedo che lui sta scrivendo e mi arriva il messaggio: " andiamo a bere qualcosa...mi raccomando siediti di fronte a lei" e, cosi' , dopo che si sono accomodati, in un locale all'aperto, mi siedo anche io di fronte...fortuna vuole che siamo molto vicini. Eccola....lei comincia a muovere le gambe in tuti i modi facednomiammirare ancora quel perizoma...ma non solo...con un gesto quasi molto causale fa in modo che un capezzolo faccia capolino nella scolllatura, si... e' ben in vista... e devo dire che e'stato davvero eccitante vedere la faccia del cameriere, come dai loro racconti precedenti, che ha preso l'ordinazione....!Ormai i nostri sgaurdi divorano i nostri corpi, anche lei nota, e me lo scrisse, che dai miei jeans, molto stretti, si vedeva quanto la desiderassi... , l'eccitazione era alle stelle...Vedo che lei prende il telefono del marito e comincia a scrivere, arriva il messaggio: "adesso vado in bagno, con modo molto garbato seguimicosi' ci presentiamo...ma voglio che tu mi tolga gli slip perche' mio marito vuole annusarli per senire quanto sono eccitata". Si alza e va verso il bagno, io la seguo...siamo nell'antibagno..lei di frontelo specchio che si lava le mani cosi' le vado dietro,la stringo e le bacio sul collo...lei sospira... le giro un po' la testa cosi le nostre labbra vengono a contatto..si anche le ligue adesso... e le mie mani cominciano a percorrere il suo corpo, prima entrando all'interno della scollatura e poi lungo i fianchi... lei mi dice che ha tantisimavoglia di mema che li potrebbe essere pericoloso,potrebbe entrare qualcuno e cosi' .. mi inginocchio dietro di lei, le alzo la mini... le sfilo quel perizoma... al tatto bagnatisimo...consegnandolo a lei...ma non prima di aver affondato la mia bocca fra le sue natiche.....e sentendo con le labbra la sua voglia....!! Mi alzai,diede un bacioe mi disse che era stata la situazone piu' ecccitante ed intrigante mai vissuta......! Io Uscii dal bagno, pagai e andai, ma dopo un po' arrivo' il messaggio del marito che diceva:" grazie di avermela fattabagnare cosi'... il suo perizoma sapeva di sesso...Adesso Caludia ha voglia di te e non vede l'ora di proseguire cio' che avete inizato in quel bagno..ed io voglia di ammriarvi mentre la fai bagnare ancor di piu'"E' stato un incontro molto soft ma, credetemi , e' stata un "orgia olfalmica" che ha mandato in tilt i miei sensi..Adesso continuiamo a sentirci e prospettiamo un altro incontro altamente eccitante..ma con un finale ben diverso....e , magari, ve lo raccontero'.....!!!Marcoilary
3975
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6 years ago
Marcoilary,
32
Last visit: 1 month ago
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LA DOPPIA VITA DI UNA CASALINGA IV
Salve, eccomi ancora qui a raccontarvi un’altra mia stuzzicante storia.
Quel giorno mi sentivo un po’ depressa, le feste di Natale mi uccidono parecchio.
La corsa per i regali, il pranzo da preparare, l’albero e gli addobbi. Senza parlare dei parenti che sicuramente mi fa piacere ospitare….ma che indubbiamente mettono la casa in subbuglio. Per fortuna sono passate ma mi sento veramente stanca.
Faccio un salto su facebook per dare un’ occhiata alle ultime novità e, per caso, mi si apre una pagina di incontri. Un po’ incuriosita mi metto a scorrere le immagini dei bei ragazzi che sono iscritti e cercano nuovi incontri. Penso che sicuramente sono tutte foto ritoccate. Figuriamoci, se questi bei fusti, hanno difficoltà a trovare ragazze belle e affascinanti con cui poter uscire. Ma io mi faccio coraggio e ci provo, mi iscrivo e magari chissà.
Dopo pochi giorni la mia casella di posta elettronica è piena di nuovi messaggi. Wow, il mio profilo è piaciuto e ho molte persone che vorrebbero conoscermi meglio. Faccio una selezione e scelgo un paio di persone che mi incuriosiscono e mi piacciono di più. Dopo la prima conversazione di routine per scambiare qualche informazione, il discorso si fa un po’ più intimo e lui mi chiede se ho voglia di incontrarlo. Io rispondo che sono sposata e che a mio marito farebbe piacere partecipare all’incontro. Per qualche minuto non risponde, forse dubbioso o indeciso sul da fare. Ma poi mi dice che sarebbe interessante anche per lui.
Quando Luca rientra non so come dirglielo, perché è sempre lui che organizza tutto e, mi sembra un po’ sfacciato fare io questa proposta. Ma in fondo cosa ho da perdere? Al massimo mi dice di no.
Al contrario, invece, i suoi occhi si illuminano e penso che il fatto che io abbia organizzato tutto, lo eccita ancora di più.
L’incontro è programmato per il giorno dopo, ma Luca non sa che la sorpresa non finisce qui e che il mio nuovo amico non sarà solo ma in compagnia di sua moglie.
Ci vediamo in un bar per conoscerci un po’ e per vedere se effettivamente le foto corrispondono alla realtà. Io ho indossato una gonna nera sul ginocchio, autoreggenti e scarpe nuove, ultimo regalo del mio amore, altissime di pizzo nero e rosa. Loro entrano dalla porta con disinvoltura, niente male! Le foto non erano ritoccate. Luca un po’ piacevolmente sconvolto mi guarda con aria interrogativa e mi sorride. Dopo i saluti e i preliminari il discorso va subito al sodo.
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Io e Luca proponiamo la nostra casetta in campagna, tranquilla e lontana da occhi indiscreti.
E’ la prima volta che coinvolgiamo un’altra donna, un pochino sono agitata. Forse perché noi donne ci facciamo troppi problemi: “ Ho la pancia, noterà che sono più vecchia di lei o sarà più brava ed esperta di me ?”
Ormai siamo qui e non devo farmi troppe domande.
Saliamo in camera da letto, lei è molto bella. Si sfila il cappotto e noto che ha delle belle gambe. Indossa un vestito di lana grigio che le fascia con grazia il corpo snello e il seno sodo e prominente. Il marito in pantalone nero e pullover chiaro che mette in risalto i suoi pettorali.
Lei inizia a rilassarsi e comincia a baciare suo marito poi, con disinvoltura si avvicina a Luca sfiorandogli, prima leggermente, poi sempre più intensamente, le labbra vogliose. Io che conosco mio marito noto che il gesto inaspettato ha già fatto muovere il suo cazzo dentro i pantaloni. Allora intervengo in suo aiuto e lo libero dei vestiti con dolcezza ricoprendolo piano piano di baci e carezze.
Senza accorgercene siamo tutti nudi ed eccitati. Lei prende in una mano il cazzo duro e caldo di suo marito, e nell’altra quello di Luca che mi guarda con eccitazione. Io lo bacio e poi ricambio il favore alla gentil signora infilando la mia vogliosa lingua nella bocca del marito. Poi lo faccio sedere sul letto e dalla bocca scendo fino al suo membro gonfio, leccandolo e succhiandolo con avidità.
Mentre lei ci guarda comincia a massaggiarsi la sua fica bagnata e poi l’avvicina alla bocca di Luca che assapora con ingordigia i suoi umori.
Io non resisto e dolcemente mi siedo sul cazzo di lui facendolo scivolare piano fino in fondo. Inizio a muovermi su e giù sempre più veloce, gustandomi e godendo ad ogni piccola spinta. Poi ci mettiamo tutti sul letto, io su di Luca, Lui che mi penetra il culo lentamente e lei che mi accarezza ogni parte del corpo. Sono persa, frastornata.
Una miriade di emozioni mi fa sussultare di piacere, lei poi mi bacia e scende sul mio clitoride facendosi spazio tra le mie gambe e a quel punto il mio piacere è senza precedenti. Esplodo in un urlo liberatorio tutto il mio orgasmo.
Poi mentre lei si fa scopare da mio marito io le lecco il seno e lui sborra nella bocca di lei. Esausti e soddisfatti rimaniamo ancora per un po’ a scaldarci con i nostri corpi ancora vibranti e a coccolarci con baci e carezze.
Una casalinga soddisfatta
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9 years ago
stor,
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LA DOPPIA VITA DI UNA CASALINGA V
Lo so, vi ho abbandonato per un po’, ma ora sono di nuovo qui con una mia nuova storia. Vi va di leggerla?
Quel weekend non avevamo programmato nulla di particolare. Soliti giri di spese e magari una pizza. Ma il venerdì verso le 17 mi arrivò una telefonata inaspettata. Vi ricordate il mio primo incontro, Il massaggiatore? Beh! Questa volta voleva farci conoscere anche la sua compagna. Programmiamo un incontro a metà strada, visto che siamo molto lontani e, prenotiamo un hotel a Rimini per una notte.
Partiamo presto il sabato mattina, per avere un po’ di tempo anche per fare un giro sul bellissimo lungomare e poter far qualche acquisto nei favolosi negozi del centro.
Rimini è sempre molto affascinante e, dopo i vari giri, ci ritiriamo in hotel per prepararci all’incontro. Cosa indossare? Quando c’è anche una donna io sono sempre più in crisi. Elegante, sobrio o molto sexy? Opto per il sexy ma non troppo, indossando un tubino nero e una camicia di pizzo color pesca. Autoreggenti color carne, perizoma e reggiseno rosa e nero. E ultimo tocco le mie ultime scarpe rosa altissime.
Ci sediamo al tavolo del locale dove abbiamo prenotato e aspettiamo i nostri amici sorseggiando un martini. Non vi nascondo che ero un po’ agitata, conoscere nuove persone mi mette ansia. Penso sempre: “ e se non mi piace, come faccio a dirglielo o a farglielo capire?”
Per fortuna, questa volta, non ho bisogno di inventare scuse perché, la signora è una bella ed affascinante.
Dopo i convenevoli, il discorso va al dopo cena e, visto che abbiamo prenotato lo stesso albergo non dobbiamo inventarci un posto dove poter stare tranquilli. Ma la notte è giovane perciò decidiamo di cercare un locale per ballare un po’. Quando ci apprestiamo ad entrare nel locale il nostro amico mi si avvicina e mi sussurra “ lo sai che mi sei mancata?”, facendo scivolare la sua mano sul mio sedere. Una volta al tavolo ci guardiamo intorno e veramente c’è tanta gente e bella musica. Dopo aver ballato per un po’, mi allontano dal gruppo per andare in bagno a rinfrescarmi e, non mi accorgo che il mio massaggiatore mi segue a ruota.
Sovrappensiero esco dal bagno e mi sento afferrata per un braccio e trascinata dolcemente dietro una porta semichiusa. Lui mi prende le testa tra le mani e mi bacia con passione. Un po’ frastornata lo guardo con aria interrogativa e lui mi dice: “ non potevo aspettare ancora, così è veramente eccitante”. Le sue mani cominciano ad accarezzare il mio seno che già spinge con i turgidi capezzoli sotto la mia camicia. Mi stringe così forte che posso sentire la sua erezione attraverso i pantaloni. Poi le sue mani calde ed esperte mi tirano su la gonna, mi slacciano la camicia e mi accarezzano ovunque. Mi spinge addosso alla parete e si inginocchia ai miei piedi, aprendomi le cosce con fare esperto e insinuando la sua umida lingua tra le pieghe della mia fica. Galleggio in un’altra dimensione trasportata dalla passione. Lui poi si alza e mi invita a fargli lo stesso servizio. Gli slaccio i pantaloni e glielo prendo in bocca con voracità. Lo succhio e assaggio fini a portarlo al limite del piacere, poi mi alzo e prendo il telefonino dalla mia borsa dicendogli: “ non possiamo escluderli da questa bella festa”. Dico a Luca di raggiungerci e, quando entrambi aprono la porta trovano uno spettacolo molto invitante.
“ Perché farlo in una triste camera di albergo? Qui è tutto più trasgressivo”. Non hanno il tempo di rispondere perché si uniscono alla nostra festa a sorpresa, con molto trasporto. Luca mi bacia mentre l’altro inizia a penetrarmi lentamente, lei mi accarezza il seno e inizia a leccarlo con lingua esperta. Poi mi metto giù a pecorina e invito Luca a mettersi sotto di me, lei mi bacia e l’altro si accomoda nel mio culo delicatamente e poi con forza. Ma anche la nostra nuova amica vuole partecipare perciò le cedo Luca che le lecca la fica bagnata e poi la scopa sui gradini della scala a chioccia che in questo momento è meglio del nostro comodo letto di casa. Infine ognuno di noi si riappropria del proprio compagno di vita e ormai eccitati e frementi raggiungiamo un orgasmo quadruplo che, per fortuna che c’era la musica, altrimenti le nostre urla di piacere si sarebbero sentite fino al centro città. Usciamo uno alla volta con fare disinvolto ma, sappiamo già che non può finire qui. Questo è stato solo l’antipasto, la cena completa inizierà in hotel.
Ma questa è un’altra storia e ve la racconterò la prossima volta.
Baci una casalinga soddisfatta
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9 years ago
stor,
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progressi
le e' cambiata la testa ! o meglio ora il suo corpo e' piu collegato a questa.
i tabu son caduti, non finge piu che non le possa piacere un bel maskio.
ora quando si trasgredisce, non finge piu, non si ritira. ha l'espressione e non solo quella, di godersela.
ogni volta piu eccitata dagli incontri casuali, aspetta con ansia l'apparizione di un pene nel glory hole e non lo molla finche' non lo ha completamente soddisfatto. e soprattutto lo fa con voglia e gusto di dare piacere e di eccitare altri uomini. la trovo con una lubrificazione che ricordo solo ai primi tempi con me. tanti anni fa...
e solo questione di poco, ha gia detto che lo prendera anche dentro. ormai la voglia di provare e' troppa.
non dice piu lo faccio per te, l'ho davvero invogliata. spero solo di non aver esagerato :) infatti anche quando facciamo l'amore noi due, c'e sempre il fantasma del terzo.
per ora oltre a dare soddisfazione a singoli ha avuto lo stesso trattamento (oro-mano) , una volta solo.e si e molto arrabbiata quando le ho kiesto di fermarsi li.
Si provera' tutto, l'ho portata io qui, sapevo dei riski, non so se davvero riusciremo a controllarli anke in futuro. ci vogliam bene, siamo affiatati, anche lei comincia ad avere quella sconvolgente sensazione ricercata, di un salto nel vuoto, nell insicurezza. effetto come di una droga. eccitazione ai massimi livelli. chissa cosa accadra', se entrambi o uno di noi si accorgera' che non puo piu farne a meno ad es o che trovera il nostro stare insieme , seppur rodato con successo, sufficientemente interessante e bastante a se stesso.
come e' cambiata in qualche mese.sessualita femminile, cosi complicata e cosi prevedibile in fin dei conti.
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9 years ago
alepaolo,
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La gita di classe
Quell' anno andammo in gita a Budapest con la classe di Elia e Giulia, ci accompagnarono il prof di italiano, la supplente di matematica e la prof di francese. Arrivati tardissimo in hotel andammo subito nelle nostre stanze, io ero in camera con Manuel e Patrick, pronti via appoggiate le borse per terra il Pec si butta sul letto e rompe un' asse che reggeva il materasso, lo sconforto e l' angoscia ci pervasero in alcuni attimi di orrendo silenzio. Alzammo il materasso, fortunatamente notammo che l' asse non si era rotta era solo uscita dal perno e riuscimmo a ripararla, tre secondi dopo bussano alla porta, apro ed è la supplente di mate, e giovane ha circa 26 anni ed è anche molto carina, io mi sono sempre chiesto come cazzo le fosse venuto in mente di insegnare a una così, chiede di poter entrare per vedere se la stanza è apposto e in quel momento Patrick urla a Manuel di nascondere i porno, lui diventa rosso fuoco e anche la professoressa ride. Quando la professoressa si abbassa per vedere sotto i letti tutti e tre le guardiamo il culo imbambolati, quando si rialza leggo il labbiale di Patrick che dice: Questa è pornografia, a stento trattengo le risate e la accompagno alla porta. Il giorno dopo andammo a visitare la città e i dintorni dell' albergo, tornati in hotel restammo in camera a giocare a carte fino alle 11 quando con la circospezione di tre sabotatori russi uscimmo per andare in un minimarket vicino all' albergo e comprammo birre per tutta la gita tornati, sempre muovendoci come ombre, quando arrivammo al nostro piano e incontrammo la prof di mate, le nostre espressioni divennero simili a quelle di un condannato a morte e la professoressa era a dir poco incazzata, ci fece entrare nella nostra stanza e iniziò una predica pazzesca di cui non ricordo il succo ma fu da ammirare per la durata di circa 10 minuti ininterrotti, alla fine quasi piangendo disse che se ci fosse successo qualcosa lei sarebbe stata colpevole, noi abbassammo il capo e chiedemmo scusa, a lei non bastò ci fece unire due letti e disse che sarebbe rimasta con noi per controllarci, quindi ci toccò dormire in tre su due letti e lei nel terzo. Il giorno dopo uscimmo di nuovo per la città e anche li ci teneva d' occhio, siamo entrati in un negozio e per farci perdonare le abbiamo regalato un reggiseno e delle mutandine che lei ha scelto con noi. tornati in hotel lei portò la sua valigia in camera nostra ed entrò in bagno per farsi la doccia, gia che c'eravamo ne approfittammo per berci delle birre, quando uscì dal bagno mi cadde la lattina vuota in terra, era nuda con addosso solo le mutandine e il reggiseno che le avevamo comprato, mi stava venendo un coccolone, restammo muti fin che lei non disse: come sto ? e rispondemmo: b-b-benone! balbettando, ci diede un bacio sulla guancia a tutti e tre, ci ringraziò del regalo, prese una birra dal frigo bar e si sdraiò sul suo letto col telecomando in mano facendo zapping per i canali satellitari, tra l' altro il frigo bar sembrava che l' avessimo fottuto da uno spot della heineken se lo aprivi vedevi solo lattine verdi incastrate perfettamente come nel tetris per perdere meno spazio possibile. Presi coraggio e dissi: Professoressa non sapevo che fosse così... spigliata diciamo! E' la prima gita che faccio voglio divertirmi!E poi gli altri professori sono troppo vecchi e noiosi per i miei gusti. Dopo alcuni secondi disse: Ragazzi, due di voi devono farsi la doccia insieme perché se sentissero quattro scrosci d'acqua penserebbero che siamo in quattro. La nostra risposta fu: eeh? e la proposta morì li. Con il passare delle ore la professoressa non si vestiva e noi prendevamo confidenza con lei iniziando anche a scherzare, quando mentre noi giocavamo a briscola mise beautiful in una lingua che poteva essere solo quella del Mali la popolazione si ribellò e le chiedemmo a gran voce di cambiare canale la sua risposta fu: Volete cambiare canale? venite a prendervi il telecomando!. Allora, sei in mutande e reggiseno, o sei stupida o sei troia. Ovviamente ci fiondammo su di lei e con la forza, palpandola qua e la e facendole emettere dei gridolini tipo tenniste a wimbledon, ci impossessammo del telecomando e festeggiammo con una birra. La professoressa facendo chiaramente finta di essere scandalizzata disse: Che maniaci che siete, mi avete toccata ovunque. la mia risposta fu immediata: La guerra è guerra non importa come ma bisogna vincerla. Allora lei andò in bagno e noi restammo a vedere gli higlights del campionato inglese. Il giorno dopo era libero chi voleva usciva con due professori gli altri stavano in camera, noi e la professoressa decidemmo di stare dato che faceva un freddo schifoso fuori. Quando noi tre eravamo a petto nudo in bagno a farci la barba entrò la professoressa e noto i nostri muscoli da palestra poi si spogliò completamente nuda e aprì l'acqua della doccia aspettando che si scaldasse, era una bomba capelli neri lunghi fin sotto le spalle, occhi verdi, magra, quarta di seno con grossi capezzoli, culo tondissimo, figa rasata e lunghe gambe, perfetta. Entrò nella doccia e noi finimmo sconvolti di raderci, quando uscì dal bagno aveva solo l' asciugamano addosso e non esitò a levarselo facendosi vedere anch'ora in tutto il suo splendore, per noi era troppo, mi avvicinai a lei, la presi per i capelli e la buttai a terra dicendole di stare giù, ci spogliammo eccitatissimi e ci mettemmo in due davanti costringendola a leccarci il cazzo e l' altro dietro che le leccava la figa dopo alcuni secondi venimmo sulla sua faccia ma restammo eccitati così andammo a metterci Manuel sotto e io dietro mentre Patrick andò davanti a farsi spompinare e venne dopo poco, ci fermammo un secondo, Manuel aspettò che io infilassi completamente il cazzo nel culo della professoressa poi le entrò in figa, iniziammo a scoparla mentre lei spompinava di nuovo il nostro amico, dopo cinque minuti Manuel ed anch'io venimmo riempiendo la sua figa e il suo culo di sborra che la fece ansimare, anche Patrick vene per la seconda volta nella sua bocca, io e Manuel ci rialzammo in tempo per vederla mentre la ingoiava, lei ripulì i nostri cazzi e venne sculacciata su sua richiesta, dopo di che andò a lavarsi. Quella notte fece unire anche il suo letto agli altri due e dormì nuda, per farci addormentare ci fece un bellissimo pompino con tanto di ingoio e si lasciò palpare per tutta la nottata. Il giorno dopo face la doccia con ognuno di noi e si fece inculare da tutti e tre, poi nel pomeriggio fece a tutti delle magnifiche spagnole cercando di leccarci la cappella e la sera, l' ultima, si fece scopare e sborrare in figa da tutti mentre guardavamo un film porno. Durante il viaggio di ritorno ero seduto vicino a lei e senza farmi vedere le toccai le tette, lei sorrise, poi mi promise che avremmo scopato altre volte tornati a casa.
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11 years ago
melange erotique,
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Last visit: 4 years ago
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Il mio compleanno
Qualche tempo fa mio marito mi suggerì di iscriverci a una chat di quelle che vanno per la maggiore con uno scopo ben preciso: inserire un annuncio in cui cercavamo un massaggiatore vero che fosse disposto a fingere un appuntamento con noi per un massaggio, che poi sarebbe potuto diventare “hot” se tutti fossimo stati d’accordo.. L’idea era stuzzicante per cui non me lo sono fatta ripetere due volte, ho fatto l’iscrizione e inserito l’annuncio. All’inizio abbiamo ricevuto diverse risposte ma tutte di persone molto distanti dalla nostra città, che abbiamo dovuto scartare finchè una sera mi è arrivata una risposta interessante. Abbiamo letto insieme a Max e, visto le foto che ci aveva inviato il “massaggiatore” , abbiamo deciso di rispondere. Di solito i contatti li tengo io, mi piace moltissimo scambiare messaggi di un certo tipo, specialmente quando sono in situazioni normali, che so quando sono al lavoro mi eccita rispondere ai messaggi erotici, mi sembra di trasgredire ancora di più appunto perché stò facendo qualcosa di assolutamente proibito ma in un contesto di tutt’altro genere. Quindi ci siamo scambiati i cellulari con modalità di utilizzo e abbiamo preso un appuntamento per la sera dopo. Non nascondo che ero eccitatissima per l‘aspettativa, ero curiosa, come tutte le donne, e non vedevo l’ora di incontrare il mio massaggiatore. Lui non è della nostra stessa città, ma abbastanza vicino, mezz’ora di macchina, immaginatevi durante il pur breve viaggio quante idee mi sono frullate per la testa…come sarà, cosa farà, …….Lui ci aspettava all’uscita dell’autostrada, quindi quando siamo arrivati è sceso dalla macchina per dirci di seguirlo. Noi non possiamo ospitare e quindi era indispensabile trovare una persona che avesse questa possibilità. Appena l’ha visto Max ha detto: “ è perfetto” , io invece non riuscivo ancora a inquadrarlo, dalla voce mi aspettavo una persona più giovane. Siamo arrivati a destinazione e c’era già il lettino pronto per i massaggi. Devo dire che tendenzialmente io sono timida, anche se mi piace molto giocare, ma lui mi ha messa subito a mio agio e quindi non ci ho pensato molto e mi sono stesa sul lettino senza niente addosso. Nel sito non avevo messo nessuna foto, per cui lui non mi aveva mai visto, ma direi che la visione era più che gradita. Ho chiuso gli occhi e lui ha iniziato a massaggiarmi: una sensazione fantastica, un calore, l’olio sulle mani, il sapere che non sarebbe stato un massaggio normale, al solo pensiero mi bagno di nuovo. Dopo poco lui non ha resistito e oltre a massaggiarmi le gambe ha cominciato a toccare e io ho aperto le gambe per fargli capire che il massaggio era gradito in tutti i sensi. Max intanto era nella stanza accanto e osservava senza dire niente. Dalle mani siamo passati in fretta alla lingua. La cosa che mi piace di più è farmela leccare e devo dire che lui è bravissimo. Purtroppo non resisto a lungo e vengo quasi subito. Gli vengo sulla lingua e lui sembra apprezzare il mio sapore poi riprende a massaggiare normalmente e intanto mi gira attorno il lettino e io, mentre passa gli tocco il cazzo, con le mani e anche con i piedi, mentre lui si stende su di me per massaggiare meglio. Non male. Poi glielo tiro fuori dai pantaloni e lo succhio a lungo, altra cosa che mi piace da impazzire e lo faccio sborrare sulle mie tette. Pensavo che fosse tutto finito, ma lui ricomincia a leccarmi e devo dire che lo fa veramente bene tanto che vengo di nuovo, cosa rarissima per me e visto che è stato tanto bravo e ha ancora il cazzo duro gli propongo di assaggiarmi del tutto per cui mi faccio anche scopare e finisco per venire ancora. Non mi era mai capitato di godere così, sarà stato il calore, la sensazione delle sue mani sulla pelle, la novità, il suo modo di fare, fatto sta che mi sentivo in estasi. Max è uscito dalla stanza accanto con il cazzo che non stava più nei pantaloni, anche lui, che gli piace guardare, ma non solo, e in particolare guardare me godere, si è divertito molto. Quale modo migliore per festeggiare il compleanno? Da allora ci siamo rivisti altre volte e ci siamo sempre divertiti molto. Spero che continuiamo.
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10 years ago
sexonfirebo,
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Voglia di tradimento..!!
Ecco soddisfatta la sua voglia di esser "tradito" dalla moglie !!Ci troviamo in un centro commerciale io e lui, lei in giro per negozi. Si siano io e il marito, vuole capire eh tipo sono per realizzare la sua fantasia, infatti lui si sarebbe allontanato lasciando posto alla moglie , ma dovevo chiamarlo e lasciare il telefono aperto per sentire cosa ci dicessimo , la moglie non sapeva di questo dettaglio. Naturalmente mi disse che se a lei fosse andato potevamo andare in motel. Lui si alza , eravamo in un bar del centro commerciale , io faccio partire la chiamata e dopo qualche minuto arriva lei . Incantevole donna di 41 anni, alta e con un seno che a momenti le usciva dal top e con una gomma con uno spacco che lasciava a bocca aperta. Io comincio a corteggiarla e dopo un po' ci baciamo , lei  confessa che è la prima volta che incontra senza il marito, anche se sapeva che lui era all'interno del centro. Lei prende l'iniziativa , spiazzando min e mi dice che vuole esser portata in un motel vicino , già l'aveva concordato con il marito . Saliamo in macchina , io non resisto quando dallo spacco fa capolino la balza dell'auto reggente , le metto la mano sulla gamba, lei ha un sussulto e subito dice che mi desidera e che vuole scoparmi . Arriviamo, neanche il tempo di entrare in stanza  che la sbatto sul muro dicendole quanto fosse provocante vestita in quel modo. Lei mi dice che l'ha fatto apposta a vestirsi così perché quel giorno lei sarebbe stata la mia "troia". Il marito poi mi confesso' che ascoltando  questa frase è venuto mentre si segava ascoltandoci...........!! Questa è una storia vera successa qualche giorno fa ''. Tutto comincio' cosi': Vengo contattato da un lui di coppia che mi propone di conquistare la moglie, consapevole del gioco , telefonicamente . Unica regola che io devo sentirla solo quando lui non è con lei e che poi, subito dopo, gli raccontassi cosa ci siamo detti , lei non doveva sapere di questo nostro patto . Mi fornisce il numero e cominciando con dei messaggi di whatsapp comincio a corteggiarla , lei sta al gioco e dopo qualche giorno mi di che vuole sentire la mia voce è così , un pomeriggio la chiamo . La sua voce è molto calda anche se si nota un leggero imbarazzo , che dopo un po '' va via entrando subito in confidenza . Ci sentiamo spesso , sempre quando il marito non c''è e dopo , dettagliatamente gli mando l''sms sel racconto della telefonata , telefonate che si fanno sempre più calde ed eccitanti , lei mi dice che spesso si tocca pensando a me . Un giorno , il marito, mi chiama dicendomi se il sabato successivo mi andasse di incotrarli .Marco
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8 years ago
Marcoilary,
32
Last visit: 1 month ago
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FESTA DI CARNEVALE UN ANNO FA
L’ho già detto, adoro il carnevale, mi piace indossare i costumi e mi piace farli da sola, mi diverto anche solo a pensare, ideare e realizzare quello che ho in mente. Le idee non mi mancano, ogni anno infatti cambio vestito, ormai ne ho raccolti un certo numero. L’anno scorso, sempre per la festa di carnevale del locale che frequentiamo, mi sono vestita da suora sexy e Max da frate, coppia perfetta. Il vestito da suora non era di per se molto sexy, ma il mio aveva uno spacco discreto sulla destra che lasciava ben poco spazio all’immaginazione. La serata era bellissima, con un sacco di gente vestita e non. Dopo aver gironzolato un po’ per il locale Max mi propose di andare in una parte del privee che di solito è poco frequentata, ma che per il nostro travestimento era perfetta: in questa zona, oltre a dei sparee che si possono chiudere, c’erano, e ci sono tutt’ora, delle specie di confessionali con delle aperture sui lati, abbastanza grandi da far passare le mani. Il posto ci piaceva molto, essendo poco frequentato era abbastanza tranquillo e permetteva di “giocare” in santa pace.
Max aveva visto un ragazzo che lo ispirava e quindi decidemmo di provare se anche lui era interessato, entrammo nella tenda facendoci vedere chiaramente e poco dopo dalle aperture di lato sbucarono le mani e anche il resto. Siccome era decisamente ben dotato e delicato, lo invitammo a entrare con noi nel confessionale. Io al buio non vedo nulla, ma con le mani sentii bene tutto e cominciai a toccare l’attrezzo del ragazzo e quello di Max, un po’ per uno. Dal tocco alla bocca il passo fu breve, anche perché era veramente notevole. Devo dire che lui era bravissimo, delicato e molto esperto del gioco, non mi piacciono i tipi bruschi, violenti, invadenti, lui ci sapeva decisamente fare e sapeva anche stare al suo posto. Decidemmo quindi di trasferirci in un posto più comodo, al piano di sopra, dove è possibile trovare delle stanze anche completamente chiuse e lì abbiamo dato sfogo a tutte le nostre voglie. Guardandolo bene era anche molto carino, devo dire uno dei ragazzi più carini con cui abbiamo mai giocato, ma non era solo questo, l’attrezzatura era veramente notevole e la sapeva usare decisamente bene. Mi leccò in mezzo alle gambe e mi fece venire immediatamente, purtroppo non resisto a lungo, del resto è la cosa che mi piace di più in assoluto, pazzesco, tempo fa mi vergognavo e non me lo facevo mai fare, quante occasioni che ho perso, ma adesso ho deciso di rifarmi….Quando qualcuno è così bravo a leccarmela poi di solito lo assaggio anche io e, se mi piace veramente molto mi faccio anche scopare, prima da lui e poi da Max che come già detto è sempre ben attrezzato e pronto, per cui anche l’anno scorso andò così, finimmo per divertirci molto tutti e tre, con alla fine io che venivo scopata da dietro da Max mentre succhiavo l’attrezzo del ragazzo, per poi farmi sborrare sulle tette da entrambi. Mentre scrivo sento ancora l’eccitazione della serata e stringo le gambe perché sento che mi sto eccitando. Per fortuna ci siamo rivisti con lui e abbiamo giocato ancora e spero che lo rifaremo di nuovo, è sempre un piacere incontrarlo. Dedicato a un amico…
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10 years ago
sexonfirebo,
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Last visit: 9 years ago
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PARI OPPORTUNITA'
Al telefono mi ha chiesto di non vestirmi seminuda, cioe' solo tanga, tacchi e lingerie, ma da "donna", cioe' con sopra camicetta, gonna.. e cosi' ho fatto, d' altronde a carnevale mi son vestita da donna manager, tailleur con gonna al ginocchio, giacca, camicetta e tacchi, calze con riga (speso non poco),la moglie tailleur gia' suo, giacca e pantaloni a righe, ma baffi finti e cappello Borsalino, scarpe basse( mie ) stile inglese, a proposito serata splendida in giro per il centro, qui a Udine.Comunque,E'entrato e ci siamo accomodati in veranda, fra una chiaccherata e l' altra io, sopra i miei tacchi 12, mi sono alzata ( al femminile perche' in quel momento mi sentivo) per prendere dal frigo una bottiglia di bollicine..e mi chiede "siediti sulle mie gambe".. e cosi' ho fatto;Fra un sorso dai calici di un buon Ca' del Fosco e l' altro mi accarezza le gambe, le cosce..e con un tono che gia' dice tutto..mi dice "come invidio la tua complicita'che hai con tua moglie, io non posso farlo" ...Qui mi fermo con quanto successo perche e' altro che vorrei dire:E' un invito alle lei di coppia, che per il 90% si dichiarano bsx:Praticamente io ho continui contatti e alcuni incontri con i VOSTRI lui di coppia, che di nascostoa voi lo fanno, anche per questo non ci sono feedback, perche' sarebbero imbarazzanti per i lui nei vostri confronti.Io non incontro chi si dichiara gay o trav, non mi attirano, mi piacciono uomini veri e attivi e lady calde, solari e libere mentalmente.QUINDI:Ma cosi' come voi vi dilettate con le parisesso, perche' non liberate dalle catene il vostro amato ?per esempio, se lui non ha coraggio di confessare i propri desideri nascosti, perche' non provate voi a dirgli" mi piacerebbe vederti avvinghiato ad un altro uomo, mi ecciterei sicuramente"..e se pensate che sia ..innaturale, ripensate a voi, capperi..E credetemi, belle signore, che quando e' successo, la serata e tutti assieme... abbiamo preso fuoco,TUTTI.Sono sicuro che se mi legge qualcuno che lo ha provato puo' solo che confermare.in nome delle "pari opportunita', per l' appunto.
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7 years ago
arbagarba,
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Last visit: 4 years ago
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FESTA DI CARNEVALE
Mi piace il travestimento, lo farei anche quando non è Carnevale, quindi a maggior ragione in questo periodo non mi faccio certo scappare l’occasione. Mi sarebbe piaciuto partecipare alle famose feste veneziane, dove anche nel passato la gente sfruttava il Carnevale perché indossando la maschera era tutto permesso e anche le trasgressioni potevano essere realizzate nell’anonimato. Oggi si è perso questo aspetto, ma comunque è divertente, almeno per me, pensare a un costume, realizzarlo e indossarlo. Quindi sabato sera siamo andati a una festa di Carnevale al club che di solito frequentiamo io vestita da Alice e Max da Paese delle Meraviglie. Il locale era molto affollato, tante coppie e anche diversi singoli, soprattutto tanta gente vestita. Si percepiva una certa ari frizzante, piena di aspettative per il seguito della serata, sempre molto divertente, come dice un amico “ c’è euforia”. Dopo la sfilata delle maschere, gironzoliamo un po’ per il locale tanto per vedere se ci sono situazioni interessanti.
Già quando siamo usciti di casa Max mi aveva detto che lo arrapava l’idea di scoparmi con quel vestitino addosso, lui è molto fantasioso e assolutamente ben dotato, tante volte ci è capitato di giocare anche solo tra noi due, se non troviamo la situazione che ci piace, ma mettere un po’ di pepe alla faccenda non ci dispiace, per cui andiamo a fare un giro al piano superiore, prima nella parte riservata alle coppie, poi in quella con accesso libero, ma non troviamo nulla di stuzzicante. C’è un piccolo stanzino che ci piace molto perché ci sono due aperture. Si può giocare con i singoli ma senza invadenza, c’è sempre una parete in mezzo. Non abbiamo nessun problema anche a giocare in tre o anche i quattro, se troviamo la/le persone giuste, ma se non c’è nessuno che ci ispira particolarmente, lo stanzino è sempre valido. Infatti non appena entrati dalle aperture spuntano delle mani che mi toccano in mezzo alle gambe, molto eccitante, anche a Max piace moltissimo vedere solo la mano che esce dal buco e si infila lì. Dopo un po’ al posto delle mani arrivano degli attrezzi.
Mentre Max mi penetra da dietro comincio a toccarli e a fargli una sega, devo essere abbastanza brava anche in questo, perché dopo pochissimo il pezzo comincia a sborrare e gli schizzi arrivano fino alle mie cosce. Mi vado a lavare e ricomincio con un altro cazzo, che anche lui viene quasi subito. Il terzo è veramente un pezzo notevole, non resisto e lo prendo un po’ in bocca e poi comincio a masturbarlo. Lui mi dice che me la vuole leccare per cui mi avvisino al buco e mi godo la sua lingua, inutile dire che vengo quasi subito, troppo eccitata dalla serata, dalle leccate di Max e dalla situazione. Vorrei farlo entrare per gustare meglio la sua bocca. Mi viene un’idea, mi faccio bendare dal mio compagno e poi invito il singolo a entrare nello stanzino, ma non voglio nemmeno vedere chi è. Lui non se lo fa ripetere due volte e inizia subito da dove aveva lasciato, leccandomi sapientemente. Ho un cazzo veramente notevole, glielo prendo in mano e in bocca ancora e sussurro a Max che vorrei assaggiarlo del tutto, quindi gli faccio mettere il preservativo e mi faccio scopare mentre Max guarda e io glielo succhio. E’ infaticabile e molto resistente. Quando ne ho preso abbastanza mi giro verso Max, e i due ragazzi si cambiano di posto. Fantastico, io sono sempre bendata e non so nemmeno chi è il singolo che sta giocando con noi, ma sento il suo cazzo esplodere e subito a seguire anche Max viene. La sborra in passato non mi piaceva, adesso non so che cosa mi è preso, ma mi eccita sentirla sul mio corpo e anche assaggiarla. La serata ha preso decisamente una bella piega. Dopo esserci rivestiti usciamo dal locale e torniamo a casa, sono ormai le 4 del mattino, è tardissimo, ma io non ho sonno, sono ancora molto carica per tutto quello che è successo. Finalmente mi addormento ma la mattina dopo sono già sveglissima alle 7, non so che cosa fare ed è una cosa pericolosissima…….non posso far rumore e quindi comincio a leggere i racconti erotici sui siti. Leggo un po’ dei vari generi, anche se quelli dei gay-bisex mi piacciono un sacco, spaziando dalle gang bang ai trii e mi eccito di nuovo, sono un lago, per cui quando max si alza per fare colazione non lo faccio neanche finire il caffè e gli chiedo di ricominciare da capo ….. Un bacio a tutti i lettori, dove volete voi.
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10 years ago
sexonfirebo,
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Dal dentista
Sveglia di prima mattina con quelle sensazioni  strane, imprevedibili e assolutamente da soddisfare.Alle undici appuntamento dal dentista, del quale ho,come tanti, il terrore.Piena di voglia decido che sarà lui la mia vittima e mi agghindo come una zoccola: vestitino sopra il ginocchio, tacchi alti e null'altro.Faccio un selfie e mando la foto al mio uomo scrivendo semplicemente" Sto andando dal dentista".Mi risponde dopo qualche minuto con la foto del suo cazzo in tiro e scrive " Io sto così, fammi sapere". La complicità che abbiamo Lorenzo ed io è assoluta e nulla è fatto di nascosto dall'altro.Arrivo da Roberto, il dentista, meno agitata del solito, ma ben consapevole di quel che farò...Mi accoglie la segretaria, lui, mi dice, arriverà a momenti.Mi fa accomodare sull'odiosa poltrona, mi mette il bavaglino e prepara il resto.Eccolo Roberto, ci diamo del lei, un saluto e i suoi occhi sono sulle mie gambe abbondantemente scoperte.Lo vedo un pochino confuso, ma chiacchieriamo del più e del meno mentre si prepara: i figli, il tempo...lampada accesa sulla mia bocca aperta e lui, seduto di fianco a me, che armeggia coi ferri del mestiere.Con la testa al limite della poltrona sento appena la sua coscia e allora, piano piano, mi allungo e premo la mia nuca contro la sua gamba, non si ritrae ed io aumento la pressione. Ora si alza , mi passa davanti e, mentre l'ho di spalle, allargo vistosamente le gambe, il vestito sale ancora di più e quando si volta non può non notare che sono senza mutandine.Tutto ciò in un silenzio estremamente carico di sensualità. Torna da me e ora rimane in piedi, mi fa inclinare la testa e vedo distintamente il suo cazzo duro sotto i pantaloni, ma ho di tutto in bocca...è però così vicino che ne sento l'odore e impercettibilmente lo sfioro col viso.Lui impassibile, allora mi tolgo il troppo che ho in bocca e mi avvicino baciandolo sopra i pantaloni.sono eccitatissima, finalmente si sbottona e me lo offre, durissimo, lo avvolgo con la mia bocca per un pompino superlativo. Mi prende la testa e me lo fa arrivare in gola finchè mi inonda di sperma caldissimo che bevo come la più buona delle bevande.
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8 years ago
0raffo,
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COSA PUO’ SUCCEDERE UN MERCOLEDI’ SERA…
…normale come tanti. La giornata è iniziata con il solito casino, mattinata impossibile, ma il pomeriggio più tranquillo mi permette ogni tanto di “sbirciare” i messaggi che arrivavano sul mio profilo sul sito degli annunci. Trovo un messaggio di un amico e gli rispondo, chattando un po’, mi piace molto scrivere perché sono più disinibita che di persona, poi alla sera faccio leggere le chat a Max, che non ama invece tenere rapporti epistolari, ma gli piace leggere le porcherie che mi scrivono, poi vedo un messaggio di un ragazzo: non il solito messaggio, molto conciso e diretto, mi incuriosisce e vado a vedere le foto del profilo. Cazzo, in tutti i sensi, le foto sono molto eloquenti quindi decido di rispondergli. Dopo qualche scambio di messaggi propongo di incontrarci in un parcheggio per fare un po’ di car sex. In questo modo possiamo vederci senza tanti formalismi, caffè, aperitivi o cene non fanno per noi. Ci accordiamo per la sera stessa per un posto che conosciamo entrambi e alle 10,00 ci presentiamo puntuali, io curiosa di vedere se le foto corrispondono al vero e già eccitata dal giorno prima. Il giorno prima avevo chattato con un amico scherzando sul fatto di indossare o meno le mutandine, che quella sera non avevo, e la situazione mi era rimasta in mente.
Ci affianchiamo con le macchine, lui scende e si avvicina al vetro per guardare, io comincio a giocare con Max e il finestrino scende, per fortuna non è freddo. Il car sex è eccitante, ma a me piace sentire le mani e anche il resto su di me, sarà la primavera, ma ultimamente sono sempre in tiro, quindi sono ben contenta quando mi accarezza dolcemente il culetto al vento. Credo di piacergli, è molto delicato e anche a me piace, come modo di fare, non l’ho neanche visto bene in faccia, quindi d’accordo con Max mi giro per offrire una vista migliore e lui tuffa la faccia tra le mie gambe. Mmmmm, non c’era scritto nell’annuncio, o forse non l’ho letto bene, ma è molto bravo, abile linguista, anche se vorrei che non finisse mai non resisto a lungo. Mi metto a sedere perché voglio giocare un po’ con gli attrezzi e rimango a bocca aperta. Le foto non rendono giustizia, non credo di aver mai visto una roba del genere, forse una volta in un privee sulle colline al mare, ma chi me era in possesso non aveva altre doti fondamentali quali la delicatezza e il savoir fare. Non credo ai miei occhi, alle mie mani e alla mia bocca che, pur essendo pare molto abile ( da quello che mi dicono ), non riesce a prenderlo nemmeno tutto. Guardo Max con quella faccia che lui conosce bene e che vuol dire solo una cosa, voglio farmi scopare, l’espressione è ben nota e chiara e so che effetto gli fa. Purtroppo siamo in una location non proprio comoda, anche se per me è eccitante fare sesso all’aperto, ma non mi faccio mancare niente e vengo ben scopata e per un bel pò da tutti e due i miei boys, che finiscono venendo insieme per me. Bellissimo, dopo a casa non riesco neanche a dormire perché rivedo tutto il film della serata, per cui leggo fino a tardissimo e la mattina dopo sono guai, ma nonostante questo credo di aver stampato in faccia un’espressione contenta, di una che sta proprio bene e un sorriso a 360°. Non so neanche come si chiama quel ragazzo, ma spero di vederlo di nuovo, magari in un posto più comodo, spero che si sia divertito anche lui, che si riconosca in questo racconto e che non gli dispiaccia che l’abbia scritto. Un bacio a tutti i lettori e un kiss speciale a lui….
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10 years ago
sexonfirebo,
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MI RITORNA IN MENTE………
…..la prima volta che ci siamo visti. Era un venerdì sera di metà marzo, giornata abbastanza calda e piacevole anche per stare seduti a un tavolino di un bar del centro. In settimana avevo risposto a un annuncio sul sito molto interessante. Noi abbiamo il problema dell’ospitalità, non possiamo praticamente mai, quindi cerchiamo di solito situazioni diverse. A me non piace molto l’idea dell’albergo quindi non resta molto altro se non la macchina. Unica cosa che mi lasciava un po’ perplessa era la differenza di età, avevo già giocato in passato con ragazzi più giovani di me ma questo era decisamente molto più giovane, avevo paura di sentirmi un po’ a disagio o di non sapere cosa dire, anche se i miei anni li porto direi abbastanza bene. Max invece era certo che ci saremmo divertiti molto e siccome lui non si sbaglia mai mi sono fidata e abbiamo organizzato con questo ragazzo per un incontro in un bar del centro. Lui non è proprio della zona ma è arrivato puntuale come d’accordo. Max è rimasto in macchina, quella sera lui era “l’autista”, avrebbe solo dovuto accompagnarci da qualche parte dopo e guardare cosa succedeva. Di solito partecipa sempre, ma quella sera il gioco era diverso. Confesso che quando sono scesa dall’auto ero un po’ in apprensione, come sarà ? che cosa gli dico? E se non gli piaccio? In fondo io sono molto più grande di lui e le ultime esperienze con alcuni ragazzi giovani non erano state proprio incoraggianti. Beh mi sbagliavo e anche di molto. A parte l’aspetto fisico, notevole come da descrizione, mi è piaciuto il modo di porsi e di conversare, gli argomenti scelti, la naturalezza e la mancanza di imbarazzo che a volte in queste situazioni si crea. Di solito noi non siamo amanti di incontri preliminari davanti a un caffè, proprio perché non sai mai cosa dire e alla fine si parla del tempo o di che lavoro fai….invece con lui non è successo così e quindi è stato abbastanza naturale che gli proponessi un giro in macchina, ovviamente con un secondo fine. Tutti d’accordo abbiamo raggiunto il nostro “autista” che come da programma ci ha portato in un posticino tranquillo. Se fino a quel momento ero stata contenta di aver risposto all’annuncio, da lì in poi vi assicuro che la serata è decollata. Ha iniziato ad accarezzarmi le cosce, nude ( non amo le calze ) e a sollevarmi delicatamente il vestitino di pizzo bianco. Poi sempre con molta delicatezza ha cominciato a sfiorarmi il seno e a baciarmi. Fantastico, ero già molto eccitata solo con quello, mi piace molto baciare anche se lo reputo un gesto molto intimo e quindi lo riservo solo a pochi. Le nostre lingue intrecciate che si assaporano con voracità. Poi la sua lingua si è spostata dedicandosi alle altre mie labbra e nonostante abbia fatto di tutto per non venire subito, ho resistito ben poco. Poi è stata la mia lingua a spostarsi da altre parti. Ho leccato e succhiato, con grande piacere tutto il suo notevole attrezzo, mmm che buon sapore. Intanto Max dal sedile davanti guardava la scena: gli piace vedere me alle prese con un altro ragazzo e gli piace soprattutto vedere la mia faccia, la mia espressione, che è direttamente proporzionale alla sua eccitazione. Vi dico solo che non stava più nei pantaloni nonostante nel pomeriggio avessimo anche già “consumato”. Poi lui si è messo il preservativo e mi ha scopato in tutti i modi possibili che il sedile di dietro della macchina permetteva: prima sono salita a cavalcioni su di lui poi lui mi ha fatto girare e mi ha presa dal didietro e poi dal davanti e poi e poi e poi… Abbiamo finito completamente bagnati di sudore e di tutto il resto. Ci siamo offerti di riaccompagnarlo a casa e nel tragitto non riuscivo a smettere di baciarlo, Max mi guardava dallo specchietto retrovisore, credo non mi abbia visto così molte volte. Per qualche giorno devo aver avuto stampata sulla faccia un’espressione strana, ho visto una mia amica a pranzo il girono dopo che mi ha detto “non ti chiedo come stai, si vede che stai bene”. Mi ritorna in mente che la scorsa settimana ci siamo rivisti e questa volta, pur mancando il sapore della novità, è stato, se possibile, ancora più bello. Conoscendoci già non c’era quel pizzico di imbarazzo che è normale ci sia in un primo incontro. Alla prossima entomologo. Come tutti i miei racconti, anche questa è una storia vera. Ho la fortuna di poter soddisfare tutte le mie fantasie grazie Max.
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10 years ago
sexonfirebo,
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IL MIO NUOVO COLLEGA
Mi chiamo Laura, ho 35 anni , vivo a Milano, dove lavoro per una grande azienda di marketing, sono single per scelta, i corteggiatori non mi mancano, ma sul lavoro sono irreprensibile. Ormai i miei colleghi maschi lo sanno e non ci provano neanche più'. Un mese fa e' arrivato un nuovo collega, anche lui trapiantato a Milano per lavoro, Michele, 30 anni, fisico asciutto, gentile, educato e solo. Me l'hanno affidato per un po' per introdurlo nell'ambiente e abbiamo fatto amicizia. Siamo usciti a pranzo tante volte, abbiamo parlato delle nostre vite private e scoperto che viviamo vicini in un complesso residenziale alle porte di Milano. Ogni tanto facciamo il viaggio insieme. Stranamente non mi mai chiesto di uscire insieme, forse e timido, oppure gli altri, che di solito non si fanno mai gli affari loro, gli avranno detto che e' inutile, tanto io sono una che non la da. Che sciocchi, se sapessero che sono iscritta su un sito di annunci, gli verrebbe un infarto. La scorsa settimana Michele mi ha dato le chiavi di casa sua, "per sicurezza", mi ha detto, "tanto vivo solo, non ho la fidanzata, puoi piombare da me quando vuoi". Di solito non sono un'impicciona, ma domani dobbiamo andare insieme a Varese e da ieri sera non mi risponde, ha il telefono spento per cui mi sono decisa, sto andando a casa sua per vedere se sta bene, sono un pò preoccupata. Apro la porta, dopo aver suonato un paio di volte ed entro in casa. C'e' un gran disordine, il telefono e' sul tavolo, ovviamente spento, ci sono un sacco di vestiti sul divano del soggiorno e anche due paia di scarpe buttate alla rinfusa, forse non e solo? Ormai sono qui, almeno vado a vedere se sta bene.
In silenzio mi avvicino alla camera da letto e rimango di sasso, Michele sta bene per fortuna, più' che bene, ma e' a letto con un ragazzo!! Cavolo , ecco perche non mi ha mai chiesto di uscire, e io non mi sono accorta mai di niente, però' sono sicura di piacergli, alcune volte l'ho beccato a guardare dentro la scollatura o a sbirciare le gambe e ho notato sospetti rigonfiamenti nella patta dei jeans. Mi ha sempre incoriusito vedere dal vivo due ragazzi, quindi mi nascondo un po' dietro la porta e guardo la scena. Sono tutti e due molto carini, non sembrerebbero gay, ma sono nudi sul letto in atteggiamento inequivocabile. Si baciano con passione, si toccano dappertutto sono tutti sudati, sul comodino c'e' una scatola di preservativi aperta e un flacone di crema. Si stanno toccando a vicenda e i loro cazzi si stanno inturgidendo anche se hanno la faccia esausta, non riescono a smettere di toccarsi . Io sono eccitatissima, a casa a volte mi eccito così guardando filmini o leggendo racconti su a69 prima di masturbarmi . E' più' forte di me sollevo la gonna estiva e comincio a toccarmi sopra le mutandine di pizzo bianco, che sono già bagnate fradice. Devo aver fatto rumore perchè l'amico di Michele si accorge di me. Non so cosa fare, la situazione e' imbarazzante ma lui non si scompone, sussurra qualcosa nell'orecchio a Michele e poi tutti e due si mettono a ridere, si alzano dal letto, vengono verso di me, mi prendono per mano e mi portano nella stanza. Mi spogliano e mi fanno sdraiare sul letto in mezzo a loro. Improvvisamente divento il loro giocattolo, mi baciano, mi leccano, mi toccano dovunque, mi tormentano i capezzoli , poi scendono giù giocano con il mio ombelico , mi allargano le gambe e insieme mi toccano . Mentre uno mi accarezza il clitoride, l'altro mi scopa con le dita. Sono bagnatissima, sento che presto perderò' il controllo. Li bacio entrambi nella bocca, sanno di sesso, un buon sapore davvero. Mi fanno aprire ancora di più' le gambe e mi leccano io urlo tutto il mio piacere, non resisto più e vengo copiosamente sulle loro lingue, poi ci baciamo a lungo. Restiamo sdraiati per ore a chiacchierare. Loro sono bisex, si conoscono da un po’, ma non si può dire che stanno insieme, il loro è un rapporto molto aperto e non disdegnano anche le ragazze, anzi Michele gli aveva parlato di me e insieme stavano pensando come fare a coinvolgermi nei loro giochi. Il mio nuovo collega ha degli amici interessanti. Credo che ci divertiremo molto....
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10 years ago
sexonfirebo,
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ESIBIZIONISMO AL FIUME
Oggi pomeriggio giornata insulsa, tempo incerto, qualche nuvola, non siamo andati al mare anche perché Max era impegnato, ma non mi andava di stare tutto il giorno sul divano a oziare, quindi verso le 15 ho preso la macchina, il lettino, la sacca e sono andata al fiume. Era pieno di gente che faceva i pic-nic, ho evitato accuratamente di fermarmi nei posti troppo affollati, volevo stare un po’ in pace. Suona strano, al fiume o al mare mi addormento sempre sul lettino.
Finalmente ho trovato il posto giusto, comodo, vicino alla strada ma non troppo e non troppo imboscato, sono sola e non volevo certo correre rischi. Ho sistemato il lettino, il telo, mi sono messa in costume e ho tirato fuori l’ipod e un libro. Ho acceso l’ipod e messo la mia playlist, dopo quattro canzoni mi devo essere appisolata, mi sono svegliata quasi alla fine sulle note di Battisti. All’inizio non capivo cosa mi aveva distratto dai miei sogni, ma dopo un po’, tolto le cuffiette, ho cominciato a guardarmi attorno per ammirare il paesaggio e improvvisamente ho notato che sulla riva opposta, dietro agli alberi, c’era una persona. Forse era stato proprio lui, pestando i rami secchi, a far rumore. Il fiume lì è molto profondo, non si può guadare e non ci sono passerelle, quindi non mi sono preoccupata più di tanto. Ho preso fuori il libro, una raccolta di racconti erotici, e ho cominciato a leggere. Non nascondo che leggere racconti erotici mi eccita un casino, a volte divento bagnata solo con quello e oggi in effetti è una giornatina un po’ ”mossa” sotto questo aspetto, a dire il vero questo ultimo anno è stato tutto un po’ particolare, ho sempre voglia di fare sesso, di esibirmi, di farlo in tutti i modi, per non perdere niente di quello che il tempo, che pure con me è stato clemente fino ad ora, potrà ancora regalarmi.
Ogni tanto sbircio sopra le pagine del libro per vedere cosa fa il tipo di là dal fiume, per il momento è in piedi vicino alla riva in un punto un po’ nascosto, ha gli occhiali scuri, non vedo esattamente dove guarda, ma mi sembra vagamente interessato.
Decido di saggiare il terreno così tanto per divertirsi un po’, mi tolgo la parte sopra del costume e rimango in topless, ma non fa una piega, continua a guardare insistentemente dalla mia parte ma non si muove. Forse è gay, so che nei fiumi spesso ci sono, non mi da certo fastidio, anzi mi piacerebbe guardare due ragazzi giovani fare sesso. Questo non mi sembra ne giovane ne vecchio, più un mio coetaneo, ma da lontano e con gli occhiali non saprei. Però vedo che guarda sempre quindi forse non gli sono proprio indifferente. Allora provo ad allargare un pò le gambe, indosso solo il perizoma e praticamente si vede tutto. Deve essere un segnale perché vedo che il tipo comincia a toccarsi sulla patta dei pantaloni e cerca di trovare un posto il più vicino possibile per guardare e non essere visto dalla strada, forse pensa che non sia sola e si aspetta di vedere comparire un altro uomo. Mi piace questa situazione, lui non può passare il fiume, quindi non rischio niente, io ho tenuto gli occhiali, sono molto grandi e scuri, e quindi non mi si vede la faccia. Comincio a toccarmi sopra le mutandine nere e vedo che lui si slaccia i pantaloni e tira fuori il cazzo, caspita e che cazzo, anche da lontano sembra enorme. Comincia a menarselo lentamente e diventa sempre più grande. Io sto al gioco e scosto leggermente la stoffa continuando a toccarmi con lenti movimenti circolari sopra il clitoride. Mi rendo conto che ansimo leggermente, di solito non lo faccio mai da sola, ma la cosa mi ha scaldato parecchio, ho bisogno di godere. Prendo la bottiglietta dell’acqua e la passo sopra le mie labbra aperte, le scanalature fanno un massaggio stimolante, la velocità dei passaggi aumenta sempre di più, così come il mio ansimare. Infilo due dita nella figa bagnata e continuo a toccarmi con la bottiglietta fino a esplodere in un orgasmo liberatorio. Il tipo intanto si è fatto una gran sega e pochi secondi dopo è venuto, ho sentito i gemiti, poi è sparito. Credo sia meglio andare tanto di sole ormai non se ne prende più e poi voglio raccontare tutto a Max, so che a lui sarebbe piaciuto un sacco vedere una scena del genere, magari domani ci torniamo, magari dopo…. Chissà.
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10 years ago
sexonfirebo,
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IL VIAGGIO
Sono single, per scelta, ma mi piace il sesso, quello occasionale, senza problemi, senza aspettative, senza patemi, senza obblighi, per cui mi sono iscritta a questo sito. Sono stata molto chiara nel mio annuncio, non cerco fidanzati o mariti, solo compagni per un sano divertimento. La scorsa settimana ho risposto a un messaggio di un ragazzo della mia zona, mi è sembrato un tipo a posto, devo stare attenta, io mi presento da sola e non si sa mai chi c’è dall’altra parte. Abbiamo chattato un po’ sul sito, poi ci siamo scambiati mail e cell per rapido contatto. Entrambi abbiamo skipe, ci siamo visti e ci siamo piaciuti quindi abbiamo deciso di vederci oggi.
Sono appena salita sul treno, quello delle 7,40 Varese - Milano, il solito che prendo ogni giorno per andare al lavoro, ma oggi è un giorno speciale, mi fermerò prima, alla seconda stazione. Ho un vestitino estivo sopra al ginocchio e le scarpe con il tacco. Sono pettinata e truccata con cura, gli altri occupanti del vagone, quelli di sesso maschile, gli stessi che ci sono tutte le mattine, niente di nuovo, mi guardano, qualcuno anche un po’ troppo insistentemente, ma non mi interessa. Di solito mi vedono sempre in “tenuta” da lavoro, pantalone o tailleur elegante, le scarpe,si, quelle sono sempre con il tacco. Sono la mia passione, ne ho a decine, è una specie di mania, non posso resistere, quando sono un po’ depressa me ne compro un paio.
Ho preso un giorno di ferie, cosa rara, sono sempre al lavoro, ma ho bisogno di conoscere Marco di persona, oddio mi sembra di conoscerlo da tempo tanto ci capiamo e ci intendiamo ma finora non l’ho mai visto. Sono emozionata, eccitata, non vedo l’ora di arrivare, di scendere dal treno e di vederlo finalmente.
Immagino che mi aspetterà al binario e non avrà difficoltà a riconoscermi, ci siamo già visti in cam, mi è sembrato un tipo timido e penso mi bacerà sulle guance, per educazione non farà di più in stazione, e mi accompagnerà fuori. Poi faremo un giro in macchina, vuole farmi vedere un posto speciale. Mi porterà al capanno da caccia di suo nonno, me ne ha già parlato diverse volte e vorrei proprio che me lo mostrasse; il posto lo immagino un po’ buio e antico, con un grande camino di pietra che nelle giornate invernali riscalda tutti gli ambienti, mi ricorda un po’ L’Amante di Lady Chatterly, il guardiacaccia; mi ha detto che c’è un grande tavolo e delle sedie, mi farà accomodare e mi chiederà se voglio bere qualcosa. Non potrei, ma un goccio di vino posso concedermelo. Stapperà la bottiglia che ha preparato, champagne, ma sul tavolo c’è un solo bicchiere. Strano. Siamo soli, non c’è nessuno, lui beve un sorso e poi si avvicina e dolcemente mi versa il liquido in bocca direttamente dalla sua e mi bacia prima piano poi sempre più avidamente, come se ne avesse bisogno, un bisogno antico. Io sono seduta, lentamente mi alzo bevo un sorso dal bicchiere e faccio la stessa cosa con lui. Lo assaporo lentamente, lo abbraccio, lo tocco e lo spingo verso il tavolo, fino a quando non si appoggia con il sedere al bordo. Continuo a baciarlo e a toccarlo e la mano scivola in basso verso i suoi pantaloni, la sua eccitazione è evidente, il cuore batte forte, lo accarezzo sopra i jeans. Improvvisamente mi prende per le spalle e mi sdraia sul tavolo, mi alza il vestito e comincia a baciarmi le cosce e accarezzarmi sopra le mutandine che sono già bagnate, me le scosta e pian piano comincia a toccarmi lì proprio sul clitoride. Alterna dolci tocchi con dolci baci poi comincia a penetrarmi con le dita, io sono un lago e presto perdo il controllo e vengo sulla sua bocca. Ci baciamo appassionatamente poi io gli slaccio i pantaloni, glieli sfilo e lo lascio in boxer, ma presto anche questi vengono tolti e così libero la sua erezione. Lo assaporo tutto con la bocca, lo accarezzo piano con la lingua che guizza sopra e sotto e lo tocco piano accarezzandolo con le mani, E’ eccitatissimo e dopo poco mi ferma, non vuole venire subito, mi sdraia su tavolo, mi prende le gambe e lentamente mi penetra, è così dolce, intanto mi parla e mi bacia sulla bocca e la sua lingua cerca la mia in un forsennato balletto. Questa volta sono io a fermarlo, voglio che mi prenda in tutti i modi possibili, mi giro, mi appoggio con le mani al tavolo e gli offro a visione del lato b. Credo che gli piaccia. Adesso è meno dolce ma mi piace un po’ violento, spinge fino a farmi sentire tutto il suo cazzo e intanto stuzzica con le dita il mio buchino posteriore. Gli dico di fare piano anche se mi piace che mi tocchi e che mi infili un dito. Sento il suo desiderio e sento il mio, siamo entrambi troppo eccitati e insieme perdiamo il controllo, lo sento venire dentro di me anche se ha messo il preservativo e questo mi fa godere ancora di più.
Ecco sono arrivata alla stazione e finalmente il mio viaggio finirà, chissà se andrà come mi sono immaginata…
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10 years ago
sexonfirebo,
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Seratina con sorpresa
Ho ricevuto un invito, per lettera, da un master che conosco da anni, veniamo dalla stessa scuola di pensiero, abbiamo uno storico comune, e ama stupire un pubblico avvertito.Ha un pied-a-terre, con donjon, alla mouffetard, e mi sono presentato alla ora prefissata. Mi ha accolto il suo assistente simbad, un alto ghanese, scolpito nel marmo, talmente muscoloso da impressionare chiunque, che mi ha indicato il salone dove ho ritrovato i convivi, il proprietario maitre H, la solforosa lady T., vecchia conoscenza invitata come me, e la slave di casa Armelle, guinzagliata al tavolo, con gamella dell'acqua. Il tempo di assaggiare un chateau Giscours, di parlare della vita corrente, e simbad ci ha invitati tutti nella "sala dei giochi".Ci attendevano tre signori, eta' pensionabile, seduti sul canape' in rigoroso silenzio, e una coppia di giovani slaves, nudi, in piedi, con lo sguardo abbassato. Io e lady T ci siamo posizionati comodamente in poltrona, con armelle che, a quattro zampe, mi sfregava la testa sul pacco, come un docile cagnolino, mentre simbad si occupava di massaggiare il collo dell'invitata.Maitre H ci ha quindi spiegato la sorpresa, si tratta di una nuova frusta, in materiale plastico sintetico, estremamente flessibile, che non lascia ferite, solo arrossamenti, ma che da l'effetto dovuto. Nel mentre la slave legava il suo lui alla croce di sant' andrea, mettendosi poi supina a fianco del maitre.Le frustate sono partite lentamente, il sibilo ben udibile, i segni visibili, l'effetto della schiena che si contorceva era evidente, ma, con grande stupore, non c'erano ferite. Eccitato da quella cagna di armelle, che ormai mi aveva indurito il cazzo, mi sono alzato e avvicinato alla vittima, e, con grande stupore, ho ben notato il dettaglio. Il maitre H, palesemente felice per il risultato ottenuto, me ne ha spiegato i minimi dettagli, intanto che l'ho provata varie volte sul culo dell' inetto. Simbad nel frattempo aveva prostrato l'enorme membro indurito a lady T. che lo accarezzava, tintillandogli i testicoli con le unghie. A un gesto preciso del maitre ha slegato lo slave, che si e' inginocchiato con le mani dietro la schiena, ha preso la slave e l'ha posizionata alla pecorina di fronte al divano, nel frattempo i pensionati si sono alzati, sempre rigorosamente in silenzio, slacciati i pantaloni, e rigirati.A quel punto simbad ha violentemente sodomizzato la giovane a secco, che ha rantolato un piccolo gemito, e lei ha cominciato, freneticamente, a leccare il culo del primo pensionato. Il ritmo dei colpi e' aumentato pesantemente, come il frenetico movimento della testa che puliva il culo; il secondo pensionato ha preso il posto del precedente, e cosi' poi il terzo, intanto che simbad abusava dell'orifizio della giovinetta.Nel frattempo lady T, quatta quatta, stava sodomizzando lo slave maschio con un enorme dildo nero, e questi, con respiro pesante, manteneva una posizione degna, da slave scafato. Dietro di lei, armelle le leccava la schiena, con colpetti di lingua dolci e prolungati.Ho quindi preso due enormi candele, e girovagando per la sala, ho cosparso di cera i due corpi degli slaves, mentre i pensionati si masturbavano sulla schiena della piccola. Simbad ha goduto copiosamente nella bocca della sua vittima, mentre noi 3 siamo tornati nel salone per terminare la bottiglia, seguiti da armelle che, gentilmente, ci ha lucidato le scarpe con la sua saliva.Ormai stanco, dovuta alla pesantezza della giornata passata, ho ringraziato maitre H dell'ospitalita', ho riaccompagnato lady T a casa, chiacchierando del nostro passato e delle amicizie comuni, quindi sono rientrato.
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10 years ago
AdamDTS,
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Le soupé royale
Io ho cominciato molto presto, giovanissimo, a frequentare il mondo bdsm, ho avuto maestri di grande spessore, che mi hanno permesso di progredire evolvendo la mia mente, sono transitato nel sottobosco dark di Parigi, e incontrato tante situazioni; poi con matrimonio e figli, ho giurato di reprimere il fuoco, che mi pervadeva, fin quando ho incontrato maya.Frequentavo comunque, da single serate partouze, situazioni hard e ambienti libertini, ma sempre restando a dovuta distanza dall'estremo. Lei, nuova collega di lavoro, molto sexy, sprigionante sensualita' da tutti i pori, mi ha subito stuzzicato, e siamo finiti a letto insieme varie volte, poi, di comune accordo, abbiamo smesso per evitare noie nell'ambiente nostro, rimanendo comunque complici, del nostro segreto erotico.Poi lei, molto curiosa di natura, si e' avvicinata all'estremo, e cosi' ha scoperto chi ero io, prima. Figuriamoci, vogliosa com'e', sapendo di avere un vero master in ufficio, le ha riacceso il desiderio, e quindi compromesso i miei labili equilibri. Tanta insistenza viene premiata da un mio invito a casa, durante un'assenza della famiglia, per una cena.Me la ricordo ancora con le parigine nere, un completino di lattex rosso fuoco, e i capelli a caschetto nerissimi, un bijoux. Le preparo un aperitivo, discutiamo un momento, poi lei mi chiede il menu e rispondo semplicemente "le soupe royale'". Andai in cucina e cominciai a estrarre un porro, due grosse zucchine, varie carote di diverse misure, un cetriolo lunghissimo e una melanzana media, lavate con cura e appoggiate su un vassoio d'argento.Trasferito il tutto in soggiorno, lei sorridendo mi chiede "uhhh, e come le mangiamo", risposta fredda "tu non lo so', ma i tuoi orifizi si riempiranno con estremo gusto". Immediatamente collare e guinzaglio, poi, per scaldarla, le ho applicato dei ciappetti sulle grosse tette, sugli addominali e sulle labbra della figa; l'ho appoggiata a braccia aperte contro il muro e, con il mio frustino da cavaliere, le ho scaldato il corpo a colpi, togliendogli i ciappetti con violenza, poi si e' messa a 4 zampe, le ho piantato il porro nel culo, che le faceva una bella coda, e l'ho fatta passeggiare per il corridoio, a colpi nel culo, per renderlo bello colorato.Ci siamo quiindi accomodati, e, dopo un attimo di ripresa, e un bicchiere di vino, l'ho stesa sul tavolino del soggiorno e ho cominciato a spalmarle gli orifizi con burro salato di normandia, cosi' bella unta, e poi ho cominciato il soupe': 1 carota, poi 2, poi 3, infine 4 nella figa, sempre ben umidificata dal burro, poi tolti e via il, cetriolo, in seguito la zucchina ... la seconda zucchina. Lei riversa a occhi chiusi boccheggiava dal crescendo di riempimento, sbavava dalla goduria e ansimava a piccoli respiri. Ripulita la figa dilatata, l'ho rigirata e il gioco ha coinvolto il suo orifizio: 1 carota, poi 2, poi 3; tolte e messa la zucchina e infine il grosso cetriolo che l'ha fatta boccheggiare. Era rossa in viso, si sforzava di resistere, ma le contrazioni le aprivano lo sfintere sfondato, infine ha goduto a spasmi violenti.L'ho rigirata, lei ha continuato a pomparsi il culo con la grossa zucchina umida di umori, io mi sono slacciato i pantaloni, e le ho messo in gola il mio cazzo turgido, fino in fondo, soffocandola, poi ho cominciato a scoparle la bocca dall'alto, e mentre lei continuava a stantuffarsi il culo, io le frustavo il clitoride con colpetti leggeri alternati ai violenti.Nel momento che le ho scaricato il mio sperma in gola, lei ha goduto nuovamente lasciandosi andare, spossata, sul tavolino. Rimessasi dai ripetuti orgasmi, mi si e' accucciata vicino come una gatta stravolta.Speravo che la seance educativa l'avrebbe calmata definitivamente, invece era il preludio a un film che sta' durando da anni, a scapito delle mie promesse non mantenute. Alterniamo sesso complice a sedute educative, e vi posso assicurare che ancora oggi i suoi occhi brillano, come quella prima sera
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10 years ago
AdamDTS,
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Anna (pompino in spiaggia)
Anna...Ci sono dei giorni che sei tranquillo,stai bene e non hai pensieri....spesso è proprio lì che avvengono le piacevoli sorprese...Ero arrivato in spiaggia con la bici e non vedevo l'ora di tuffarmi tra le onde per rinfrescarmi dalla lunga pedalata per poi stendermi un po' al sole...Mi spogliai rapidamente,stesi l'asciugamano e mi tuffai...Dopo una bella nuotata rinfrescante, uscii dall'acqua e mi diressi verso il mio asciugamano,prima di sdraiarmi,diedi un'occhiata in giro per vedere chi c'era vicino a me.Poca gente...alla mia sinistra un paio di ragazze sdraiate che chiacchieravano sotto l'ombrellone e una famigliola un po' più distante,alla mia destra alcuni ragazzi che giocavano a palla e si tuffavano e infine ad una decina di metri,una signora che stranamente non stava sdraiata,ma seduta sull'asciugamano come se stesse guardando in giro.All'inizio non le feci molto caso:"forse aspetta qualcuno".pensai...ma dopo un po' di tempo,girandomi,ebbi la sensazione che mi stesse osservando...iniziai così a prestarle attenzione...Era una signora sulla cinquantina,piuttosto in carne,grosso seno e sedere pronunciato,con i capelli neri che contrastavano con due occhi chiarissimi...dopo una serie di sguardi reciproci,decisi di rompere gli indugi,mi alzai e mi diressi verso di lei:"Salve,come va?..oggi c'è un bel caldo,lei non fa il bagno...?""No adesso non mi va,magari più tardi.."Cominciammo così a chiacchierare del più e del meno e tra le altre cose mi raccontò che era di Carbonia e si chiamava Anna...La conversazione proseguì un po 'più confidenziale e mi disse che non andava d’accordo col marito e in pratica erano come separati in casa...presi la palla al balzo e lanciai la battuta:"Allora immagino si senta trascurata...""Si abbastanza...""Peccato,una bella donna come lei...io non la trascurerei di certo..."Nel frattempo,non levavo gli occhi dal suo seno e lei,che se ne era accorta,non faceva niente per distogliere il mio sguardo anzi,si sporgeva più in avanti per mettere in evidenza le grosse tette che a mala pena erano contenute dal reggiseno troppo stretto.Fu lei a rompere definitivamente ogni indugio..."Mi sembra che sei eccitato..." disse sorridendo in modo malizioso,indicando il mio slip che ormai faceva fatica a contenere il mio pene ormai diventato piuttosto duro:"Si effettivamente,mi è diventato duro...ti va di fare qualcosa..?""hai l'auto...?""purtroppo no,sono in bici...""e come possiamo fare...?""se vuoi andiamo un po' più in là...verso la spiaggia di Quartu,ci sono dei cespugli e meno gente..ci stendiamo lì e poi vediamo cosa si può fare...""va bene...".e raccolte le nostre cose,ci avviammo verso una zona più tranquilla...era fine Settembre e in quel periodo,specie di pomeriggio,quel tratto di spiaggia è poco frequentato.Trovato il posto giusto,dove alcuni cespugli ci riparavano parzialmente alla vista dei bagnanti,sistemammo gli asciugamani e ci sedemmo........"ce l'hai grosso?"chiese un po' eccitata..."purtroppo no...ce l'ho normale..". Me lo tirò fuori senza esitazione abbassandomi lo slip e iniziò a masturbarlo in modo energico...mentre mi masturbava, continuai la conversazione..."Dimmi Anna cosa ti piace di più...?""mi piace scopare e farmi leccare...""e in bocca lo prendi...?""si certo...ma non venirmi in bocca...dove vuoi tu,ma non in bocca...""..ti piace anche prenderlo nel culo..?""no,ho provato con mio marito,ma non mi piace...""ok" "dai prendimelo in bocca...""come facciamo...ci vedono!!"A quel punto,il desiderio di provare le sue belle labbra sul mio pene,si era fatto impellente!"Ma no dai...sono lontani e poi non capiscono quello che stiamo facendo..."Diede un'occhiata furtiva in giro e poi si abbassò sul mio pene facendolo finalmente scivolare in bocca.Le sue labbra erano morbide e umide e la sua bocca calda...provai subito una sensazione di estremo piacere oltre che di sollievo,in quanto la masturbazione era stata piuttosto energica...Cominciò così a pompare e a succhiare con una certa maestria,non tralasciando di massaggiarmi le palle con la mano...io cercavo di toccarle la figa e le grosse tette,aveva i capezzoli turgidi per l'eccitazzione,ma la posizione da seduti non era delle migliori e non riuscivo a fare più di tanto...Ogni tanto passavano dei bagnanti lungo la battigia ad una cinquantina di metri di distanza e penso che qualcuno si fosse accorto di quello che stavamo facendo...se dovessi definire la situazione, oltre che fortemente arrapante e insolita,l'avrei definita anche un po' comica..."sto per venireeee...!"Staccò la bocca dal mio pene e continuando con la mano mi fece esplodere in un lungo e copioso orgasmo,gli schizzi le sporcarono il reggiseno e l'asciugamano ma lei non si scompose minimamente,anzi sorrise divertita e compiaciuta...ci ripulimmo alla meglio e ci rivestimmo.le chiesi allora,se volesse lasciarmi il suo n° di cellulare per rivederci..."Meglio di no...mio marito mi controlla e non voglio rischiare,se vuoi ci rivediamo qui,vengo tutti i venerdì...e mi raccomando porta la macchina,che la prossima volta voglio scopare!""Stai tranquilla...non mancherò di certo,ci vediamo venerdì prossimo!!"........Se lasciate dei commenti saranno graditi.
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10 years ago
coppiaca60,
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la paura
Premetto, non sono bravo a scrivere, sbagliero' sostantivi e verbi a iosa, ma questa e' una situazione avuta e vissuta realmente, che per un scambista, credo, spaventi un po'.Scrivero' sintetico, come mia abitudine;Fra i vari contatti avuti ne arriva uno che, cavolo, m' intriga parecchio, foto per niente volgari, corpo integro, piacevole, ecc; beh, do' il mio cell... e ci sentiamo la sera, mi sembra verso le 20... Mi chiama e la voce.. non mi era nuova, ma non riuscivo ad associargli un volto.Appuntamento a casa mia, domenica pomeriggio.Salto i preliminari, ma quando io, tacchi 12, calze, e abitino sexy, apro la porta eeee .. davanti a me vedo il mio collega di lavoro che lavora esattamente seduto di fronte a me, in ufficio...abbiamo le scrivanie una di fronte l' altra, attaccate, per capirci..Momento di ovvio imbarazzo, una scarica d' adrenalina si scatena nelle mie vene, mi sono sentito il volto rosso paonazzo, non riuscivo a muovere un muscolo, ma anche lui non era propriamente.. rilassato;Scendo dai tacchi e gli dico, "vabbe', entra, beviamo qualcosa, tanto ormai ci siamo svelati, no ?"Ero convinto che mi rispondesse: no no, vado ecc ecc, invece..mi dice: "rimetti i tacchi"... e cosi' faccio.. e sono di fronte a lui, alta come lui..istintivamente, e credetemi, senza quasi accorgemene, la mia mano fa scivolare la zip della sua patta, e in un attimo ho il suo cazzo in mano, il tutto stando uno di fronte l' altro, guardandoci negli occhi, senza parlare, ma respirando sempre piu' velocemente..e mille pensieri passano, come freccie che trapassano le tempie....cavoloLui, Marco, suo nome, si spoglia quasi selvaggiamente, gettando tutto a terra, in un attimo...in un' attimo ho il suo cazzo in bocca, non chissacche' grande ma ben propozionato, con un glande ben definito, ci gioco con la lingua nel suo profilo; me lo spinge fino in fondo alla gola, mi sta scopando in bocca, tenendomi e dandomi il ritmo tirandomi per i capelligli dico: "INCULAMI"mi prende ( lui e'ÂÂ 100 kg di muscoli, gioca a rugby )letteralmente mi solleva e mi gira fronteÂÂ a lui, mi mette le gambe nelle sue spalle e comincia a pomparmi, pomparmi, con le mani mi prende il viso e mi stampa una limonata furiosa.. chiaro, abbiamo perso tutti i freni inibitori..sono in sua balia, mi gira e mi volta dandomi della troia ( cosa che gradisco ) , poi trova la posizione, perfetta anche per me, cuscini sotto la mia pancia, culetto bello in alto.. lo sfonda con energia anche grazie al suo peso.. ma perfetto..il suo cazzo mi sfiora e stimola il mio punto "ELLE", la mia prostata, ..sento che sto per venire, sotto le sue energiche spinte..vengo, godo e sento il mio sfintere contrarsi, soffocando il suo cazzo, FANTASTICOOOO, ho spasmi incontrollati di piacereesce da me, si sfila il guanto e mi prende con la mano dietro la nuca, sono ancora in preda all' orgasmo, e..mi schizza, mi gode in pieno viso, e LO BEVOOO, tutto, godendo assieme a lui, sentivo la rosellina che si apriva e richiudeva..Da quel giorno siamo diventati amanti a tutti gli effetti, ci scappava anche qualche pompino nel parcheggio dell' azienda, durante la pausa pranzo.E' durata per quasi due anni, poi Marco e' stato trasferito all' estero, ma quando torna da ste parti non manca mai di venire a trovarmi a casa..
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7 years ago
arbagarba,
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LA CENA 2
La cena è terminata verso mezzanotte dopo una serie di performance degne di un film porno; a quel punto le ragazze propongono di fare un giro in centro città a bere qualcosa prima di ritirarci. La ragazza ospite si riveste con la sua gonna a libretto di pelle beige con spacco laterale e camicetta bianca con colletto di tulle a scendere davanti e sempre con il suo reggiseno a mezza coppa con i capezzoli completamente scoperti piuttosto evidenti contro il tessuto della camicia invece la mia ragazza si cambia ed indossa una camicica bianca aderente, anche'ssa una gonna di pelle nera sopra il ginocchio con spacco davanti e sotto il completo di prima formato da reggiseno senza coppe, giarrettiera con calze nere e perizoma aperto davanti. Usciamo abbastanza esausti e raggiungiamo un bar ma non entriamo perchè troppo affollato e la gente era tutta in piedi optiamo quindi per un locale più alternativo della zona frequentato da giornalisti e artisti locali; il locale era molto più vivibile di quello di prima e ci riservano un tavolino in una piccola stanzetta attigua arredata con arredi etnici, quindi ci sediamo su sgabelli bassi e tavolino altrettanto basso. Viene una ragazza a prendere le ordinazioni nel frattempo raggiungo il bagno con ingresso a fianco al bancone del bar. Nel tornare aprendo la porta sento la ragazza delle ordinazioni che dice alla sua socia che preparava le bevande: “ ma hai visto che due zoccole ci sono di là? “ e la socia risponde:” no, ma poi gli porto io l'ordinazione...”. Effettivamente ritornando nella saletta ho notato che la ragazza nostra ospite mostrava un profilo dove seduta così bassa le uscivano di un bel po' le autoreggenti e invece la mia ragazza era seduta fronte ingresso con la gonna completamente aperta davanti scosciata a gambe chiuse. Premesso che ogni movimento della mia ragazza che le facesse aprire leggermente le gambe dava la possibilità di vedere le labbra glabbre della sua vulva, entrando nella saletta e vedendo ciò che ho appena spiegato mi sono messo a ridere dovendo così renderne conto. Dopo qualche minuto arriva la socia con i cocktail che deposita sul tavolino lentamente e noto che altrettanto lentamente la mia ragazza apre le gambe con la scusa di prendere il primo cocktail. La barista vedendo tutto si blocca per un attimo e la mia ragazza le fa un sorriso. Viene piuttosto tardi replichiamo la bevuta e il locale si svuota del tutto; la prima ragazza delle ordinazioni se ne va abbassando le luci e tirando la serranda a mezza altezza come dire chiudiamo. Noi uomini ci alziamo e andiamo alla cassa a pagare il conto e la barista ci dice che vuole offrire il bicchiere della staffa; noi avvisiamo le ragazze dell'offerta che però vorrebbero evitare perchè già abbastanza “cotte”. La barista porta 5 cocktail (compreso il suo) ritorna in sala a prendere uno sgabello e abbassa completamente la clair del locale.
Dopo alcune presentazioni di circostanza la barista fa un commento sull'eleganza delle nostre donne complimentandosi per la loro cura, la mia ragazza scherzosamente si alza in piedi e ruota su se stessa risiedendosi dicendo che era tutto merito nostro (dei maschi), viene copiata anche dalla nostra amica che però resta in piedi e dice alla mia ragazza se l'accompagna alla toilette. Nel frattempo che le donne raggiungevano la toilette parliamo con la barista della sua giornata e lei replica che questi attimi erano una sorta di relax, di compenso, dopo una lunga e stancante giornata. Tornano le ragazze e predono il loro posto; intavolano una discussione sulla cura estetica delle donne e sul piacere di piacere. Il tono è sempre più scherzoso e ammiccante. La barista dice che loro sono avvantaggiate perchè gia belle quindi piu facili da vestire e scoppiando in una risata dovuta dall'alcol prosegue dicendo” .... e anche da svestire”. Ridiamo tutti per il suo coraggio e si alzano le nostre ragazze e iniziano a togliersi la camicetta restando sostanzialmente entrambe con le tette fuori dicendole che non aveva ancora visto nulla. La barista replica dicendo: “ ho visto, ho già visto tutto”, alludendo all'intimo che su entrambe era molto in evidenza; la mia ragazza seduta risponde :” non proprio” e spalancando le gambe si mette una mano in mezzo e afferrando la cordicella estrae una alla volta una fila di palline (probabilmente messe quando sono andate in toilette) lasciando basita la barista e depositandole direttamente nel mio bicchiere mezzo vuoto. Dopo un attimo di gelo la barista prende il mio bicchiere e lo sorseggia con le palline dentro. Francamente non sapevamo cosa fare ma la nostra amica chiede alla barista di farci vedere cosa indossava sotto. Lei che era un tipo longilineo e molto abbronzata si toglie i sandali dal tacco alto e in materiale plastico trasparente e alza un ginocchio appoggiando un piede sullo sgabello dove era seduta permettendo di vedere sollo il vestito un perizoma che spariva tra le labbra della fica non rasata ma curata.
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8 years ago
zap67,
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la dietologa
La dietologa.
Sono alto 180 cm e cinque anni fa pesavo 105kg; ho 45 anni ero francamente massiccio ma con un po' di pancia. La cosa iniziava a darmi fastidio al punto di rivolgermi attraverso alcuni amici ad una dietologa.
Prendo appuntamento e mi reco alla visita; poiché era la mia prima volta dalla dietologa nonostante alcune domande agli amici in cosa consistesse non avevo capito. Mi metto in ordine con un completo maglia e boxer elasticizzati color vinaccia; entrando mi colpisce subito la sua scrivania piuttosto bassa che la obbligava ad una seduta arretrata e le gambe erano a filo. Indossava una gonna in pelle marrone al ginocchio ed una maglia chiara aderente a lupetto.
La dottoressa di 48 anni ,alta 175 , 60 kg circa è una donna bionda ben fatta.
Mi fa accomodare ed inizia un intervista lunga, con moltissime domande sulle mie abitudini alimentari, se faccio movimento, come e quando sulle patologie dei miei genitori e nonni e in ultimo sul sesso, dove mi trovo un po' in imbarazzo a rispondere nonostante la mia esperienza. Il mio problema consisteva nel rispondere con termini corretti e non di uso comune. Dopo i primi dieci minuti di vera difficoltà, lei continua imperterrita sull'argomento ma io inizio a rilassarmi e a rispondere più tranquillamente, nei dettagli, cercando di capire il nesso del sesso con la dieta. Dopo un po' mi rendo conto che le domande erano volte a capire se vivessi serenamente il rapporto con il genere femminile oppure se avessi dei blocchi psicologici che potevano portare a disturbi alimentari e mi tranquillizzo definitivamente. Mi fa sdraiare sul lettino e mi attacca due elettrodi che lei dice servano per vedere la massa magra e grassa attraverso la conducibilità elettrica. Poi mi fa alzare e spogliare restando in maglietta e boxer. Mi pesa e mi misura l'altezza poi le circonferenze del petto, cintura cosce e polpacci con un metro da sarto. Tutto filava liscio, io ero tranquillo, ma la situazione cambia repentinamente per casualità assoluta: siccome ho un pene grosso, commisurato alla mia stazza, ma la cappella di più ( i miei amici la chiamano pallina da tennis) , con i boxer elasticizzati è definito perfettamente il fungo ripiegato con relative nervature. Non avevo il cazzo duro, ma da molle mantiene sempre una forma che spesso si vede rigonfiare anche dai pantaloni figuriamoci in boxer elasticizzati. La dottoressa per misurare le cosce e i polpacci, si accovaccia a terra, rimanendo con il viso a un centimetro dalla mia cappella misura e si gira per scrivere su un blocco notes. La rotazione le scopre completamente le cosce, io vedo ma al suo rigirarsi per misurare io riprendo la posizione diritta che con la sua rotazione incontrollata crea una collisione tra la mia cappella e le sue labbra. Io sento il colpo e istintivamente abbasso la testa e lei allo stesso modo la alza e incrociamo gli sguardi. Le riprende a misurare ma le cose stanno cambiando perchè questo scontro mi ha attizzato. Nonostante pensassi alle disgrazie più profonde il mio cazzo prende un po' di consistenza ma riesco a controllarlo con la testa in posizione di ore 3 e non in tiro ma bazzotto. La dottoressa prosegue accovacciata facendo finta di niente ma il suo scoscio è totale; non si è ricomposta e la gonna si è aperta anteriormente permettendomi di vedere la sua figa aperta come un fiore dove il perizoma ha lasciato fuoriuscire un labbro scuro e piuttosto consistente. A quel punto il mio uccello si è imbizzarrito a mo dì meridiana. Lei se ne accorge, si alza velocemente per scansarsi ma vedo che quando sfiora con il viso il mio cazzo rallenta e lo annusa profondamente per poi rialzarsi di scatto.
Appoggia il notes e va in bagno. Sento scorrere l'acqua e capisco che si sta lavando il viso. Torna nel frattempo io mi sono rivestito e riprende con alcune domande sul mio lavoro. Mi accorgo che vuole stemperare la tensione, meglio così.... ma dopo un attimo mi gela con queste frasi:” posso farle conoscere una mia amica?” , io rispondo :”perchè?!” “so che a lei piacciono calibri come il suo”...
è il mio primo racconto (realmente accaduto nei dettagli), Â … poi prosegue.. ciao
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8 years ago
zap67,
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La dietologa 2
La dietologa 2
una serie di malintesi alzano e abbassano la tensione erotica tra me e la dietologa alla prima visita. Si tratta di una normale dottoressa che per incidenti casuali ci portano ad un filo di distanza dal fare sesso ma poi scopriamo che è tutto un abbaglio..
Mi accorgo che vuole stemperare la tensione, meglio così.... mi sembrava una candid camera quello che era successo, quindi capito che era stato tutto un caso riprendevo un certo equilibrio. Dopo un attimo mi gela con queste frasi:” posso farle conoscere una mia amica?” , io rispondo :”perchè?!” “so che a lei piacciono calibri come il suo”
Rimango impietrito e le rispondo:” come si permette????” e lei imbarazzata cerca di riprendere le funzioni di dottore e risponde:” no c'è stato un malinteso volevo solo presentarle una mia amica sola che mi sembra abbia un carattere simile al suo....” poi riattacca:” ha capito male era solo un invito dove lei può non accettare”. Io non rispondo.
Velocemente mi chiede la mail per inviarmi la dieta e mi da un appuntamento dopo un mese e mi chiede 80 euro . Mi saluta e con una scusa mi fa uscire velocemente dal suo studio.
Torno dopo un mese con una certa apprensione per il pregresso, appena entro la trovo cordiale, mi fa accomodare e inizia l'intervista. Poi si passa alla pesa e alle misurazioni. Lei indossa un camice bianco piuttosto pesante che non lascia intravedere nulla. Ma quando si china per misurarmi le gambe si apre la parte in basso centrale del suo grembiule e vedo le calze autoreggenti nere, poi si accovaccia per misurarmi i polpacci e vedo chiaramente che è senza mutande tutta depilata e le esce dalla fregna una pallina color avorio e un filo . Lei non mi guarda e va avanti a segnare le misure sul notes. Poi si rialza e mi fa i complimenti dicendomi che si sente dentro che avrò successo. Io mi rivesto e rimango con il cuore in gola, lei va in bagno sento scorrere l'acqua e percepisco il rumore di palline che cadono nel lavandino. Il solito rito e mi da appuntamento dopo due mesi.
Non vedevo l'ora che passasse il tempo e al terzo appuntamento sono arrivato “carico” lei mi apre sempre con solito il grembiule mi fa togliere la camicia e i calzoni per le misure e il peso sono girato di spalle; mi tolgo anche le mutande , mi giro velocemente verso di lei per sorprenderla con il cazzo in tiro e la trovo con una mano in mezzo le gambe ( si stava spingendo dentro un dildo che non riusciva a trattenere) a quel punto ho iniziato a masturbarmi e lei di fronte a me si è appoggiata con un ginocchio sul lettino e si è sfilata il dildo sagomato con una punta a diamante; si è sgrillettata velocemente con un movimento rotatorio e con l'altra mano si è abbassata e infilato il dildo nel culo. Ha proseguito accovacciandosi a terra a modi smorza candela io mi avvicino e le spruzzo sul mento (scopro poi che non le piace l'odore della sborra) , mentre sto scaricando gli ultimi fiotti bussano alla porta. Lei mi fa segno di rivestirmi risponde :” un attimo!” si ricompone e dopo tre minuti esco rapidamente con finti convenevoli,;lei mentre saluta la sua nuova paziente (un amica) e la fa entrare io mi giro per salutarla assisto ad una scena inequivocabile: la sua paziente sorride perchè le riconosce sul bavero del grembiule una sborrata, si gira verso di me e si mette a ridere, io mi giro e vado via.
continua ciao
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8 years ago
zap67,
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LA CENA
La cena
In quel periodo frequentavo una professionista che era piuttosto alternativa; moderna la definirei. Appassionata di cultura, di sinistra, di viaggi e molto disponibile ad aiutare gli altri, Non era bellissima ma molto attraente con forme particolari: culo molto bello, ampio e “Brasiliano” fica rasata e tettine a punta, sempre in vista ai più grazie alla sua disinvoltura.
Durante il nostro rapporto la metto al corrente del mio passato trasgressivo (scambi, ecc) e lei non da segni particolari ne di sgradevolezza al genere ne di apprezzamento. Mi confessa un lieve interesse per il genere femminile. Proseguendo frequentiamo qualche spiaggia nudista ma niente di particolarmente hot.
Una sera mi invita a cena a casa sua, con ospiti che non conoscevo (cosa che capitava di frequente) e come le altre volte non ho dato molto peso alla serata sapendo che sarebbe stata comunque interessante. Durante quel pomeriggio mi dice che ha invitato la ragazza delle pulizie ed un suo amico.... ho trovato curioso questo invito, ma faceva comunque parte della sua persona invitare gente molto diversa. Una volta arrivato a casa sua ho notato una certa preparazione rispetto al solito dove invece la preparazione della cena faceva parte della festa e ho capito che la ragazza delle pulizie aveva preparato tutto lei. Pesce crudo e insalate diverse di pesce ecc. vino di pregio. Differentemente delle altre volte la cena proseguiva non fluida ho percepito una leggera tensione e imbarazzo. La ragazza invitata non era molto alta indossava dei bei tacchi che la portavano ad una media altezza aveva una gonna con chiusura a libretto sopra il ginocchio in pelle beige e spacco laterale dal quale si intuiva una calza autoreggente. Aveva una camicetta bianca piuttosto elaborata nel colletto con una specie di tulle che scendeva davanti. Complessivamente vestita bene. L'amico di lei era longilineo vestito normalmente con una leggera espressione spaesata. La luce era molto bassa con due piccole candele da tavolo al punto che non si vedevano bene di quelli di fronte; il viso era illuminato dal bagliore delle candele e durante la cena mi pare di individuare i capezzoli scuri della ragazza che ho di fronte che risaltano di tanto in tanto a seconda delle posizioni contro il tessuto della camicetta leggermente coperti dal tulle del colletto. Non ci faccio molto caso ma successivamente capisco che si tratta di un reggiseno a balconcino senza la mezza coppa superiore che lascia i capezzoli in bella mostra.
La mia ragazza invece indossava un vestito lungo in similpelle nero con cerniera che percorreva in modo trasversale tutto il vestito. Dopo qualche bicchiere le ragazze sparecchiano i primi piatti e tornando dalla cucina si presentano nella penombra: l'amica senza camicetta con le tette al vento sorrette dal famoso reggiseno e la mia ragazza senza vestito con una lingerie nera formata da reggiseno senza coppe solo con i bordi, giarrettiera calze nere e perizoma aperto davanti con le labbra in bella mostra . Subito rimaniamo basiti e dopo qualche secondo tentiamo di assaltarle ma ci fermano con una mano a mo di stop aspettate e la mia aggancia un filo tra il perizoma e fa uscire dalla fica con grazia e voluta lentezza una fila di palline una alla volta con applauso finale per lo spettacolo, l'altra ragazza si gira alzandosi la gonna mettendosi in ginocchio sulla propria seggiola sfoggia una coda di cavallo con dildo inserito nel ano; inizia anch'essa uno spettacolo formato da movimenti alternati delle cosce che facevano muovere la coda. Successivamente ci appartiamo in cucina e nel tinello dove ognuno da sfogo alle proprie voglie. Ma!!!!!in modo inaspettato...... si verifica una competizione tra le ragazze che finisce nel seguente modo: la ragazza e il suo compagno mettono una sedia vicino alla porta per offrirci lei alla pecorina con la coda inserita e il cazzo in gola con qualche piccolo rigurgito dovuto dai movimenti di entrambi non sincronizzati e la mia ragazza che spalanca le gambe appoggiata con le mani allo stipite della porta che mi incita ad incularla. La foga era alle stelle e anchio mi sentivo parte di quella competizione. Una volta inseritoglielo in culo, cosa piuttosto difficoltosa, le è presa una bramosia al punto che si è chinata a 90° scuotendo la testa a destra e sinistra urlando ripetutamente “sono una vacca da monta” facendomi venire un cazzo d'acciaio; di colpa si blocca e con i denti riesce ad afferrare la coda inserita nel culo della ragazza di fronte fino a strappagliela . La ragazza si è girata a vedere cosa succedeva e la mia le ha reinserito tre dita a modi avviatata proseguendo la penetrazione anale. A quel punto stavo per venire e sono uscito ho spostato velocemente la mia ragazza e sono riuscito a inserirlo nel culo dell'altra e sborrarle dentro; a quel punto la ragazza disse un nooooooo prolungato e tutti noi in coro abbiamo replicato con un siiiiiiiiiiii; da li è iniziata la vera festa proseguita fino a mattina. Al proseguo .
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8 years ago
zap67,
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la dietologa 4
La dietologa 4
Alla domanda/affermazione formulata più per rincuorarsi che altro :” MA CHE CAZZO HAI?!” dopo aver tentato di prenderlo (in culo) senza riuscirci risposi: “Il mio!!!!!” approfittai della distrazione e con un colpo spinsi con decisione infilandolo fino a metà. Lanciò un urlo acuto che racchiudeva tutto: sorpresa, dolore e astio. Tentò di avanzare ma la seguii con il corpo senza permettere di sfilarlo. A quel punto ritornò in se e mi chiese di non muovermi. Dopo un silenzio e immobilismo totale, piano piano iniziò qualche piccola spinta alternata sempre più lunga, per arrivare a sbattere sulle palle.
Nel frattempo si è consumato un piccolo dialogo su come mai fosse così stretto nonostante già deflorata, e relativa lamentela che non l'avevo preparata adeguatamente, passando per l'aspetto morale (“non sono una puttana che si fa inculare da tutti quelli che passano”), abbiamo iniziato a pompare sempre più con vigore fino al suo primo piacere che si è manifestato con frasi incomprensibili e degne del capo degli ultras. Un assaggio: si!si!si! Cadenzato con precisione di un metronomo, stessa cadenza per il Vai! Vai! Vai!
Poi il piacere si è manifestato appieno con la formulazione di frasi senza senso (“dammi il tuo paracarro !!!!(peraltro termine arcaico), vangami!!!” ecc.), cominciavo a preoccuparmi sulla sua energia illimitata . Ha tentato di graffiarmi le palle per tirarle a se con una mano da sotto, ma era troppo scomoda quindi ha ripreso la posizione di prima; il suo culo rimaneva una morsa abbastanza serrata e il mio cazzo era eccezionalmente marmoreo; le sue frasi di straordinaria volgarità e fantasia mi hanno fatto eccitare fino a venirle dentro. Dopo averle spruzzato tenendomi attaccato a lei senza muovermi e lasciavo la mia pompa pulsare nel suo culo fino all'ammosciamento, lo estraevo con una certa impressione perchè il suo ano era arrossato e semiaperto, il mio cazzo arrossato e lucido come uno specchio; sembrava proprio avessero fatto la guerra.
Si è girata e mi ha sorriso.
Inizialmente era un sorriso di grande affetto poi mi sembrava cambiasse in un sorriso sarcastico quasi a dire: “hai visto che tigre sono?” Bellissimo momento.
Nei giorni successivi abbiamo alzato l'asticella della perversione con qualche piccolo esibizionismo rivolto più a noi che agli altri, supermercato, piscina, bar; le piaceva guardare le mie reazioni alle sue provocazioni dedicate in particolare ai ragazzi più giovani, sempre con la tecnica del vedo e non vedo (il suo “cavallo di battaglia” rimaneva la scosciata nel chinarsi mostrando il bordo delle autoreggenti e la sua carnagione chiara). ciao
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8 years ago
zap67,
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LA CENA 3
La cena 3
dopo che la barista si è esibita in questo vedo - non vedo l'atmosfera è ridiventata calda e la nostra amica insiste chiedendole di osare di più; a quel punto la barista si alza e torna dopo qualche minuto con 5 vodke dicendo che non era sufficientemente sbronza per sostenere quella situazione. Dopo aver tergiversato con convenevoli vari ci congediamo perché nel frattempo erano venute circa le ore tre e mezza . La barista che nel rattempo aveva bevuto la vodka al colpo (in un sorso), ci ferma dicendo” ...adesso tocca a me!”, e inizia ad alzarsi i vestito mostrando la sua fica nuda (si era tolta probabilmente il perizoma tornando al banco), ha spalancato le gambe e iniziando a roteare il bicchiere sulle grandi labbra dicendo un oscenità preludio di ciò che stava per succedere:” chi vuol bere da questa fonte...?) ; dopo aver sparecchiato il tavolino basso dai bicchieri l'abbiamo invitata a sdraiarsi e la nostra amica che nel frattempo si è tolta la gonna si è avvicinata iniziando un 69. anche la mia ragazza ha tolto la gonna e a gattoni a contribuito alternandosi a leccare la fica alla barista. Io e l'altro ragazzo abbiamo recuperato e lavato le palline per offrile alla barista che però rifiutava dicendo che le preferiva di carne. Mi sono fatto largo tra le ragazze e ho raggiunto con la cappella la fica ampiamente bagnata e umidificata dalle lingue delle ragazze, le stesse mi hanno preso l'uccello e accompagnato nella penetrazione fino alle palle osservandolo da vicino come se fosse un operazione molto delicata. La barista ha iniziato a dimenarsi e ripeteva continuamente: “ la sento piena, piena, la sento bella piena, che bello!!! ” e io che ero abbastanza eccitato per tutto ciò che era successo annuncio che sto per venire, la ragazza mi chiede di resistere un attimo recupera un bicchiere e mi fa spruzzare nello stesso ripulendo con la lingua la mia cappella; il mio posto è stato occupato nel frattempo dall'altro ragazzo che ha iniziato ha leccarle l'orifizio anale ma capite le intenzioni la barista si è ritratta dicendo “ma chiavami !!! non ti basta!!! e allora mettimi dentro anche le palle!!! “ cosa che prontamente il ragazzo ha cercato di fare con le dita e con il risultato di un altra reprimenda dalla barista : “Cazzo!!! me la stai distruggendo!!”
Prosegue con uno smorza candela allestito per terra e la barista mi chiede di avvicinarmi (a cazzo moscio), prova a trastullarmelo senza riuscirci; sento da dietro aprirmi le natiche e mi accorgo che la mia ragazza tenta li leccarmi il buchino. La agevolo e dopo un discreto lavoro riprendo un erezione potente ; con un balzo mi salta davanti e dice con le altre “ ...questo me lo merito io! ...” e con altrettanta velocità cerca di impalarsi quasi a secco, distruggendomi l'uccello che presentava quasi delle escoriazioni. Infatti credo che la voglia di farsi inculare venisse dall'alcol che deve anche aver coperto parzialmente il suo dolore, successivamente motivo di sospensione dei lavori senza sborrare.
Nel frattempo la barista fa sborrare il ragazzo che appena si alza viene ripulito dalla sua amica. La quale pensa bene di finire il bicchier contenete la mia precedente sborrata. Sudati, distrutti fisicamente (anche dall'alcol), ci ricomponiamo in un insieme di profumi e odori che avevano invaso la saletta promettendoci una ripetizione a breve.
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8 years ago
zap67,
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l'albero...
L'albero genealogico.
Frequentavo una ragazza che avevo incrociato più volte nella vita, ma senza rivolgerle particolare attenzione. Poi si è separata e non ricordo più come, me la sono ritrovata nel letto. Carina, porca, tettona, abbiamo dato fondo alle nostre voglie per un annetto, abbiamo veramente goduto; nel frattempo avevo incrociato la sorella più volte, ma senza che le rivolgessi attenzione, anche se avevo informazioni generiche che fosse una donna molto calda. Poi si è separata e mi ricordo che me la sono ritrovata nel letto di un motel. Più carina, più porca, più tettona, abbiamo dato fondo alle nostre voglie per un annetto circa; nel frattempo incontro la cugina, meno carina, zero tette, molto ma molto più porca e Avanti!!!!! poi l'altra cugina carinissima, la più porca di tutte …. e AVANTI !!!!!!!!!!!!!!!!!!!
I fatti:
Con la prima tutto bene rapporto clandestino, bastava poco per intenderci su tempi e metodi; la sua dote era l'essere materna e lasciarti fare tutto ciò che volevi. Luoghi insoliti, aperta su tutti i canali, le piaceva prender rischi durante le feste con gli amici, dove mi tirava qualche pompino in piedi di nascosto, ma neanche tanto, per far si che qualcuno potesse capire o addirittura vederci; infatti durante una festa, è capitato che un amica nel cercare la toilette fosse entrata nella stanza attigua, dove la mia lei era chinata sul mio uccello ed io in piedi; entrata per sbaglio la ragazza si è bloccata e mi ha fissato per un attimo fino a quando anche lei se ne accorge girandosi con un filo di saliva che si sviluppava dal mio cazzo alle sue labbra, le ha sorriso. Era la situazione tipo, voleva far capire che ero suo....
Ma quando ho incontrato la sorella, sono cambiate le gerarchie: quest'ultima aveva lo sguardo sempre accompagnato da sorriso che ti diceva :” adesso ci penso io a farti sborrare!!!!” e aggiungerei anche un “che voglia che ho!!!!” era irresistibile. Ne abbiamo fatte molte: dal toccarci in macchina con su sua sorella a uno smorza-candela lungo il fiume con un vecchietto che ci girava intorno, dal trombare d'estate su una rotoballa di paglia portando a casa tutto il fieno ad un massaggio in tre finito molto bene. La sua dote era scoparti venendoti sopra, prenderlo e farlo scorrere fino ad appena prima che uscisse e poi con le grandi labbra roteare per fargli un massaggio solo sulla cappella; non potevi non spruzzare come un matto. Mi ricordo che aveva un buchino blindato, o facevi tutto il lavoro giusto sulla vulva o dietro era impenetrabile; Mi piaceva infilarle dentro tutta la mano e farla uscire piena di umori e per questo rinunciavo al culetto era troppo stretto; non era volgare ma porca nel parlare è come se ti stesse segando con le parole.
Poi è toccato alle cugine ma li è stato più facile: la prima era una corda di violino, come la toccavi veniva e contestualmente ti ordinava di incularla. Credo di averglielo messo più dietro che davanti proprio perchè aveva dei capezzoli ultra sensibili e spruzzava subito. Mi ricordo in un bar dove il vestito lasciava spazio tra il tessuto e il capezzolo, ed io seduto da parte le soffiavo sul capezzolo facendole fare degli spasmi e dei balzi sulla panca. Quando le sborravo sulle aureole lei se la spalmava sulle punte fino a strizzarsi a mo dì pinza e sentire dolore. Invece ti elargiva il buchino senza particolari resistenze, credo che le venisse voglia attraverso un misto di prurito e piacere, anche perchè con le mani ti cercava per affondare violentemente tipo colpo di ariete.
L'altra cugina carina e vocina tenue voleva il cazzo punto e basta. Pompava alla grande manifestando tutto il suo piacere con cambio di timbro di voce che diventava roca. Si passava la lingua sulle labbra fissandoti come ordine lascia tutto e andiamo a scopare; era l'unico momento dove ti guardava. L'amplesso si manifestava con tutto, pompe con rigurgito perchè troppo profonde e sborrate ovunque, ma lei fissava da vicino il cazzo senza mai guardarti. Era ingorda.
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8 years ago
zap67,
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b&b
Realmente accaduto. Arrivati in moto dopo un viaggio di 600 km, il b&b che tra l'altro è stupendo e confina con la spiaggia, è risultato un oasi; infatti la mia ragazza si è tuffata sotto la doccia immediatamente, nel frattempo spogliatomi completamente per abbassare la temperatura corporea armeggiavo con i caricabatterie. Avevamo chiuso solo la prima porta con le alette della persiana completamente orizzontali per far entrare aria. Siamo confinanti con un altra stanza che da sull'ampia balconata comune, dalla quale esce una bella signora sui 55 che stende alcuni costumi girata di spalle. Per una sensazione mi giro e noto che nel chinarsi a raccogliere gli indumenti nella bacinella mi vedeva completamente nudo. A quel punto mi ritraggo e dopo alcuni minuti ritorno alla stessa spina per collegare anche il carica batterie degli interfono dei caschi. La signora ritornata anch'essa a stendere altri indumenti, aveva appoggiato la bacinella sopra lo stendino e si era messa in posizione diagonale ma diretta verso la nostra porta a stendere. A quel punto mi è venuto il dubbio che volesse guardare e quindi mi alzo facendo finta di armeggiare con gli interfono le do la possibilità di vedermi completamente nudo; stende ma mi fissa e io inizio a montarmi la testa. Lascio aumentare il mio “tarello” ma devo chiudere il gioco perchè mi accorgo che non scorre più l'acqua nella doccia della mia ragazza, comunque mi sembra di intravedere un sorrisetto della signora.Il giorno dopo salgo dalla spiaggia prima della mia compagna, e noto la signora seduta al tavolino che sta facendo l'enigmistica, vado in bagno e capisco dal silenzio che è da sola. Si tratta di una donna alta un metro e settanta bel fisico tette abbondanti che sono coperte da un costume a fascia argentato il cui tessuto lascia intuire le aureole e la forma dei capezzoli.Lei che stava giocherellando tenendo la matita tra i denti aveva una gamba raccolta sulla sedia e una raccolta in modo orizzontale.Quando esco dal bagno mi faccio più audace e mi corico nudo sul letto, dandole la possibilità di intravedermi sempre attraverso la porta ; lei tamburella la matita sulla passera e io non ho visto quello che sostanzialmente mi stava indicando: aveva un labbro della fica completamente fuori dal costume. Solo dopo che lo allargava leggermente con la matita, l'ho visto, ho strabuzzato gli occhi e mi sono lanciato subito in una sega lenta e soddisfacente permettendole di vedere l'intera lunghezza del mio uccello. Dopo una serie di schizzi ricaduti sulla mia pancia lei mi fa pollice su e sorride. Continua il gioco e a distanza mi fa veder tutto con scuse assurde stende i panni probabilmente già asciutti e esce con una vestaglia aperta davanti ovviamente nuda, ci divide sempre la porta chiusa con le alette della persiana orizzontali.Mi sono attivato e voglio scoparla; esco verifico che nessuno ci veda, con il ragionamento andiamo subito al sodo e riusciamo a metterci d'accordo sulla visita ad una spiaggia il giorno dopo, ma la sua famiglia e la mia compagna non ci consentono alcun tipo di approccio.A quel punto la cosa si complica perchè il tempo passa senza che nulla succeda e due giorni dopo dobbiamo ripartire.La mattina ci incrociamo a colazione e apprendo da suo marito che la sua famiglia va a fare un giro in paese, e mi invento un giro anch'io per far benzina alla moto, invece la mia ragazza scende in spiaggia.Tutte le cose filano lisce. Dopo poco torno guardo che tutti siano dove dovevano essere , rientro e mi infilo nella sua stanza , la trovo in bagno che si sta facendo un igiene intima al quale partecipo da dietro con passione sgrillettandola sotto l'acqua a mano aperta. Gode immediatamente si appoggia a me e inizia a dirmi che lo vole in culo. Non ci faccio molto caso credevo fosse un uscita da godimento. Contiuna a godere fino a quando mi chiede di togliere il doccino dal tubo e di andare a controllare che non arrivi nessuno. Ho capito che si sarebbe fatta una lavanda anale “fatta in casa” proprio per non lasciarmi tracce. Riprendiamo in camera con una pompa mega mentre le tocco le tettone spaziali , lei si sgrilletta ed a un certo punto si gira e mi chiede di incularla. A cazzo durissimo e nonostante le mie dimensioni, sostanzialmente come lo ho appoggiato è entrato completamente, ed ho capito vista la sua sicurezza nelle manovre che usava più il culo della fica. Gli unici fatti significativi sono stati i colpi di ariete finali che avrebbero aperto una cavalla incitati dal suo sproloquio e appena le ho scaricato tutto dentro si è messa un po di carta a modi tappo tenendola dentro si è reinfilata il costume. Si è girata e mi ha sorriso. Come se volesse conservarla non so fino a quando. Il giorno dopo mi manda una foto che ritrae il bidet con liquidi vari dicendomi che l'ha tenuta e fotografata per farla vedere a suo marito.
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4 years ago
zap67,
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La Saga di Filippo: check-in on air
Premetto che il racconto non é frutto di fantasia...e potrebbe aprire veramente una saga perchè ne ho tante da raccontare... tutte esperienze vere realmente capitate al mio grande amico Filippo...con il quale sono cresciuto da quando avevo 4 anni e mi fido ciecamente e ci raccontiamo tutte le nostre esperienze extra "porcelle" . Filippo ha 40 anni e per lavoro viaggia molto passando dal medio-oriente all'Africa...all'Est Europa..al Nord America e quindi trovarsi in fila ai check in negli aeroporti più importanti del mondo é ormai una routine. Questa esperienza parte dall'Aeroporto di Heathrow dove il nostro buon F. deve prendere il volo per Boston....Qui c'é una lunga fila e buttando l'occhio porcello in giro il nostro ragazzo si ferma su 2 splendide 25enni di colore...che poi si riveleranno keniote....si avvicina e scambio 2 battute con una delle 2 ironizzando sulla lentezza del check in...e bla bla bla. La ragazze sorridono...rispondono cortesemente alle battute ma poi tutto muore li....Filippo però non demorde....Un altro incontro al boarding dove una delle 2 per il grande caldo...si é tolta la giacca...ed é qui che al nostro F. scatta la brama di affondare il colpo...La ragazza più carina si chiama Sarah...alta 1,70 ...magra...gambe affusolate...una terza di seno ...e soprattuto un bel viso con 2 labbra carnose leggermente sporgenti. La parte migliore però secondo lui é il culo: un deretano alto , piccolo e marmoreo...che rimaneva ben aderente ai fuseaux che la ragazza indossava...Filippo non ci sta più dentro e decide di passare all'azione...da il meglio di se con Sarah e la ragazza sembra gradire...e risponde simpaticamente al suo attacco con frasi con doppio senso difficilmente equivocabili. Sta di fatto che ormai si deve salire sull'aereo...volo transoceanico....Sarah ha il posto riservato vicino all'amica...mentre il nostro caro Filippo é posizionato circa 4-5 file dietro....Ma essendo un volo transoceanico potete immaginare che di spazio ce n'era....e quindi qui la fantasia del nostro Filippo inizia a galoppare ed i suoi sguardi verso Sarah (ricambiati) continuano a farsi sempre più frequenti e la patta dei suoi pantaloni sempre più gonfia. Ormai ha capito che manca solo l'entry point per far scattare la scintilla del piacere direttamente on air. E l'assist gli arriva dall'amica che accortasi della situazione...si alza e va verso di lui dicendogli: Vuoi fare cambio di posto con me? Così puoi stare vicino a Sarah per il volo e potete chiacchierare....Ovviamente Pippo non se lo fa dire due volte...ringrazia e salta 5 file avanti. Si viaggia di notte....quindi buio pesto...luci quasi completamente off...e quindi spazi di manovra per far porcate sembra ci siano. C'è solo un ultimo inghippo: le file sono da tre sedili...quindi oltre a F e Sarah c'é un altro passeggero ..posizionato internamente e quindi i nostri due ragazzi sono seduti vicini accanto al finestrino...Fortunatamente questo "terzo incomodo" si addormenta profondamente e quindi non potrà assistere a quello che accadrà da li a breve fra i nostri due audaci compagni di viaggio. Filippo ormai non ci sta più dentro....e ormai le sue battute con Sarah sono esclusivamente per mettere benzina sul fuoco del piacere...ed é così che lei inizia a baciarlo...ed ad accarezzargli la patta dei pantaloni...che ormai é gonfia e pulsante...lei vuol prendere il mano subito il suo cazzo....e quindi prende una coperta per dormire e la posiziona sopra le gambe di tutti e due...Poi ci infila una mano sotto...e si dirige verso la cerniera...che Pippo ha già preventivamente tirato giù e da dove spunta già la sua cappella infuocata...Lei mette una mano nei pantaloni e tira fuori tutto il cazzo prendendolo alla base...e comincia a massaggiarlo su e giù e a giri circolari...Ormai il ragazzo é fuori controllo...lei si accorge che F é eccitato perchè c'è la punta del glande bagnata...e sta uscendo una goccia di pre seme...e quindi capisce che é arrivato il momento di andare sotto coperta...e infila la testa fra le gambe di Pippo...iniziando un lento e silenzioso bocchino....IL cazzo di Pippo ormai é in eplosione...tutte le vene si possono scorgere bene ed anche le palle hanno raggiunto un livello incontenibile...gonfie e dure...vogliose di essere svuotate...Sarah continua la sua pompa passando sotto le palle e mantenendo una mano a scappellare il pene ...mentre Pippo con la sua mano più interna infila un dito nella fica bagnata della keniana che é fradicia e lo capisce dalla piccola striscia di pelo che ormai é inzuppata di liquidi femminili. IL momento del gran finale é arrivato e la giovane 25 enne non si ferma ...sempre col pene in bocca dà le ultime spinte ...non vuole sporcare attorno e nuo vuole neanche farsi beccare dagli altri passeggeri...quindi guarda negli occhi Pippo e gli dice...vienimi pure in bocca...sporcami tutta la faccia...dove vuoi....e questa cosa fa eccitare ancora il mio amico ancora di più che dà due tre colpi forti nella bocca della ragazza e poi esplode tutto il seme caldo nella sua bocca..Lei che beve tutto....qualche fiotto di sperma esce e va sulla sua pelle nera vicino al naso formando un contrasto fantastico. Intanto lui continua sdilatilarla forte , geme in silenzio incurvandosi sul sedile... e dopo un paio di minuti anche lei si lascia andare ad una fragorosa venuta e dalla goduria non potendo urlare si morde la coperta e gira la testa indietro in segno di totale soddisfazione. I due poi si addormentano vicini..il viaggio per Boston é ancora lungo....ma per ora finisco qui....I due si riscontreranno poi una sera a Boston per una cena con gran scopata finale...ma questa é storia di tutti i giorni....La parte più eccitante é stata l'aereo e secondo me ne é valsa la pena raccontarla. Alla prossima puntata....
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9 years ago
Dharma Lovers,
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