Io ho cominciato molto presto, giovanissimo, a frequentare il mondo bdsm, ho avuto maestri di grande spessore, che mi hanno permesso di progredire evolvendo la mia mente, sono transitato nel sottobosco dark di Parigi, e incontrato tante situazioni; poi con matrimonio e figli, ho giurato di reprimere il fuoco, che mi pervadeva, fin quando ho incontrato maya.
Frequentavo comunque, da single serate partouze, situazioni hard e ambienti libertini, ma sempre restando a dovuta distanza dall'estremo. Lei, nuova collega di lavoro, molto sexy, sprigionante sensualita' da tutti i pori, mi ha subito stuzzicato, e siamo finiti a letto insieme varie volte, poi, di comune accordo, abbiamo smesso per evitare noie nell'ambiente nostro, rimanendo comunque complici, del nostro segreto erotico.
Poi lei, molto curiosa di natura, si e' avvicinata all'estremo, e cosi' ha scoperto chi ero io, prima. Figuriamoci, vogliosa com'e', sapendo di avere un vero master in ufficio, le ha riacceso il desiderio, e quindi compromesso i miei labili equilibri. Tanta insistenza viene premiata da un mio invito a casa, durante un'assenza della famiglia, per una cena.
Me la ricordo ancora con le parigine nere, un completino di lattex rosso fuoco, e i capelli a caschetto nerissimi, un bijoux. Le preparo un aperitivo, discutiamo un momento, poi lei mi chiede il menu e rispondo semplicemente "le soupe royale'".
Andai in cucina e cominciai a estrarre un porro, due grosse zucchine, varie carote di diverse misure, un cetriolo lunghissimo e una melanzana media, lavate con cura e appoggiate su un vassoio d'argento.Trasferito il tutto in soggiorno, lei sorridendo mi chiede "uhhh, e come le mangiamo", risposta fredda "tu non lo so', ma i tuoi orifizi si riempiranno con estremo gusto".
Immediatamente collare e guinzaglio, poi, per scaldarla, le ho applicato dei ciappetti sulle grosse tette, sugli addominali e sulle labbra della figa; l'ho appoggiata a braccia aperte contro il muro e, con il mio frustino da cavaliere, le ho scaldato il corpo a colpi, togliendogli i ciappetti con violenza, poi si e' messa a 4 zampe, le ho piantato il porro nel culo, che le faceva una bella coda, e l'ho fatta passeggiare per il corridoio, a colpi nel culo, per renderlo bello colorato.
Ci siamo quiindi accomodati, e, dopo un attimo di ripresa, e un bicchiere di vino, l'ho stesa sul tavolino del soggiorno e ho cominciato a spalmarle gli orifizi con burro salato di normandia, cosi' bella unta, e poi ho cominciato il soupe': 1 carota, poi 2, poi 3, infine 4 nella figa, sempre ben umidificata dal burro, poi tolti e via il, cetriolo, in seguito la zucchina ... la seconda zucchina. Lei riversa a occhi chiusi boccheggiava dal crescendo di riempimento, sbavava dalla goduria e ansimava a piccoli respiri.
Ripulita la figa dilatata, l'ho rigirata e il gioco ha coinvolto il suo orifizio: 1 carota, poi 2, poi 3; tolte e messa la zucchina e infine il grosso cetriolo che l'ha fatta boccheggiare. Era rossa in viso, si sforzava di resistere, ma le contrazioni le aprivano lo sfintere sfondato, infine ha goduto a spasmi violenti.
L'ho rigirata, lei ha continuato a pomparsi il culo con la grossa zucchina umida di umori, io mi sono slacciato i pantaloni, e le ho messo in gola il mio cazzo turgido, fino in fondo, soffocandola, poi ho cominciato a scoparle la bocca dall'alto, e mentre lei continuava a stantuffarsi il culo, io le frustavo il clitoride con colpetti leggeri alternati ai violenti.
Nel momento che le ho scaricato il mio sperma in gola, lei ha goduto nuovamente lasciandosi andare, spossata, sul tavolino. Rimessasi dai ripetuti orgasmi, mi si e' accucciata vicino come una gatta stravolta.
Speravo che la seance educativa l'avrebbe calmata definitivamente, invece era il preludio a un film che sta' durando da anni, a scapito delle mie promesse non mantenute. Alterniamo sesso complice a sedute educative, e vi posso assicurare che ancora oggi i suoi occhi brillano, come quella prima sera
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