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L\'incontro casuale
ciao sono evander80,
Vi racconterò quello che mi è successo 2 settimane fa:
Era un sabato come tanti altri la mia ragazza era a lavoro e io decisi di prendere la mia moto e farmi un giro senza una meta precisa.
Mi ritrovai in mercato all'aperto in paese della Versilia e decisi di fare due passi a guardare bancarelle .
La giornata era splendida e faceva un caldo di quelli che ti seccano la gola .
Dopo un buon caffè e un bicchiere d'acqua ripresi la mia passeggiata fino a fermarmi davanti ad un banco di intimo maschile e femminile , ad un certo punto accanto a me si presenta una creatura meravigliosa ma ibrida , cioè non completamente donna ne completamente uomo , dopo essermi accorto che quello che avevo accanto era veramente un trans mi sentii un pò imbarazzato per aver fissato con tanta sensualità e eccitazione, una persona che aveva il mio stesso organo riproduttivo.
Proprio nel momento in cui stavo per distogliere lo sguardo , lei si girò e mi sorrise , io senza nemmeno accorgermene contraccambiai quel sorriso.
dopo un attimo di imbarazzo lei si girò e si incammino verso un vialetto adiacente al mercato , il suo andamento ondeggiante e pieno di grazia mi sorprese e mi eccitò ancora di più, continuai a fissarla mentre si allontanava e lei ad un certo punto si voltò e mi sorrise di nuovo , ma stavolta il sorriso era quello di una persona che ti chiede di seguirla ovunque lei andrà.
Non ci pensai su un attimo e presi anch'io quel vialetto , mantenendomi però sempre ad una debita distanza , lei ogni tanto si voltava per assicurarsi che io fossi sempre in scia.
Dopo un quarto d'ora di pedinamento la creatura si fermò davanti ad un portone e aprì lasciandosi poi la porta alle sue spalle leggermente socchiusa , il mio cuore era come impazzito e non riuscivo più nemmeno a deglutire , arrivato anch'io davanti al portone esitai un attimo nell'aprire quel portone che sapevo mi avrebbe portato in un mondo a me sconosciuto, raccolsi le mie forze ed entrai , in cima alle scale c'era lei che sorrideva e si accarezzava i capelli , con tre balzi arrivai in cima alle scale e la baciai appassionatamente, entrammo in casa e lei cominciò a spogliarmi con sapienza e dolcezza fino ad arrivare al mio cazzo che era ormai al massimo della eccitazione , quando lo vide fece un cenno di approvazione e se lo mise in mezzo alle sue tette di 5a misura poi in bocca e li ho capito perchè dicono che i pompini dei trans sono i migliori ( confermo e sottoscrivo) dopo una lunga cavalcata con varie posizioni anche al limite delle leggi di gravità la mia venuta fu copiosa e lei la accolse in bocca con avidità e guasto ingoiando il tutto in un sol boccone .
ora ci vediamo ogni sabato e ogni volta è un'esperienza nuova e magnifica , non pensavo fosse mai possibile ma lo è!!!!
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18 years ago
evander80,
25
Last visit: 6 years ago
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Trio fantastico
Io conoscevo quella che poi sarebbe divenuta mia moglie, già da tempo. Abitavamo a Bologna, nello stesso quartiere e ci si scambiava le occhiate furtive. Sapevo che era una brava ragazza e quindi me ne innamorai. Dire che era insidiata da molti era una cosa banale in quanto il suo corpo faceva da richiamo, specialmente quel suo culetto a mandolino che era degno della pubblicità degli slip “Roberta”. Dopo sposati andammo ad abitare in un quartiere distante dal nostro. Trovai lavoro presso una impresa edile (sono Geometra) che aveva cantieri anche all’estero. Un giorno mi venne presentato un collega assunto da poco, proveniente dal sud. Paolo, il nome del collega, si era sistemano in un albergo della nostra città, lamentandosi dei costi un pochino altini rispetto alle zone sue. Lo invitai spesso a cena a casa nostra, quindi ebbe modo di conoscere mia moglie. Paolo si è sempre mostrato gentile ed educato con mia moglie ed anche con me. Andavamo all’estero sempre assieme e lui, al rientro in Italia in aereo, passava almeno un giorno con noi prima di andare giù a casa sua. Mentre eravamo all’estero io e Paolo, che dormivamo nella stessa baracca, chiacchieravamo la sera prima di dormire e immancabilmente il mio pensiero andava a mia moglie sola a casa. Per scherzo Paolo mi disse “chissà con chi se la starà spassando in questo momento”. Capii che era una battuta di spirito e quindi non me la presi, tuttavia risposi “mia moglie non mi tradirebbe mai, nemmeno se si trovasse sola in una stanza con Brad Pitt”. Seguirono altri commenti e battute sulle quali ridemmo assieme. Non so perché, ma da quella sera mi si installò in testa un tarlo che mi dava un pochino fastidio. Ero sicuro di mia moglie, ma se si fosse presentata l’occasione di tradirmi, vista la mia assenza, chissà se l’avrebbe rifiutata. Paolo mi vide molto pensieroso, quindi mi chiese il motivo. Eravamo soli quando gli dissi ciò che attanagliava la mia mente. Pensando che potesse essere stato lui la causa che avesse scatenato quella mia reazione, si scusò più volte, ma io lo rassicurai dicendogli che anzi mi aveva aperto gli occhi. E così quando l’ingegnere capo ci prospettò la possibilità di rimanere ancora una settimana, ma solo per uno di noi due, chiesi a Paolo una cosa assurda ma che aveva una sua logica: andare a casa mia e fare la corte a mia moglie per vedere se lei avrebbe ceduto. Naturalmente chiamai mia moglie dicendole che quella settimana non sarei potuto rientrare, ma che le inviavo un regalino con Paolo. Trascorsero i giorni quando Paolo rientrò in cantiere. Non stavo più nella pelle, anche se sentivo mia moglie tutte le sere, volevo sapere com’era andata, anche perché mia moglie non mi diceva nulla, solo della visita fugace di Paolo che le aveva portato il mio regalo. Quella sera stessa nella nostra baracca Paolo mi raccontò ciò che era successo. Paolo racconta: “telefonai per avvisare tua moglie del mio arrivo nel pomeriggio inoltrato. Entrato a casa tua, tua moglie indossava un abito da sera lungo fino ai piedi di colore azzurro con dei merletti alle bretelle. L’abito aveva un’ampia scollatura e le si vedevano le tette. Mi salutò abbracciandomi, dopodiché mi invitò a cena per quella sera. Volevo rifiutare, ma dal momento che tu mi hai chiesto di provare a farle la corte, accettai. Quello che indossava tua moglie non era un abito, ma era una sottoveste. Aveva quasi tutto pronto, come se mi aspettasse. Io le chiesi che avevo bisogno di fare una doccia e quando tornai in sala con addosso l’accappatoio, come mi aveva suggerito lei, la trovai senza più quella sottoveste lunga, ma con una molto più corta, una specie di baby doll cortissimo. Indossava il tanga trasparente con la scritta sul davanti in rosso “fack you”, quindi il suo culetto rotondo era sotto i miei occhi, anche perché il baby doll era trasparentissimo anche se di colore grigio fumé. Il suo seno traboccava dalla scollatura ed era in evidente stato di eccitazione dal momento che i suoi capezzoli erano rigidi”. A quelle parole mi sentii raggelare il sangue nelle vene, poi pensai che Paolo stesse solo prendendomi in giro, quindi lo pregai di continuare. Paolo continua il racconto: “cenammo parlando soprattutto di te, del fatto che le mancavi e che lei quasi tutte le sere era costretta a far l’amore da sola abbracciata al cuscino. Con mia grande sorpresa mi teneva la mano e la sentivo tremare, forse per l’emozione. Poi cominciò a scendere in particolari più piccanti del vostro rapporto sessuale dicendomi come la prendi. Quando finimmo di cenare l’aiutai a sparecchiare e mentre lei metteva la roba nella lavastoviglie, io sorseggiavo un amaro stando seduto. Da quella posizione potevo ammirarle il culetto tondo. Iniziai appena a farle la corte, ma non credo ce ne sia stato bisogno. Accennai al suo corpo meraviglioso e che tu dovevi essere fortunato ad avere una moglie così bella ed attraente come lei. Si era fatto tardi e tua moglie mi invitò a rimanere a dormire a casa vostra anziché andare in albergo. Naturalmente accettai, quindi lei mi prese per mano, credendo mi portasse nella camera degli ospiti. Invece mi portò nella vostra camera da letto, poi mi disse che lei dormiva nella parte destra, quella accanto alla finestra e mentre parlava si tolse il tanga che indossava buttandolo sulla poltrona e poi anche il baby doll rimanendo nuda davanti a me. Non credevo ai miei occhi. Ti assicuro che ciò che stava succedendo mi dispiaceva moltissimo, ma stava succedendo. Tua moglie si avvicina a me che stavo in piedi come impietrito, prende a slacciarmi la cintura dell’accappatoio e me lo apre scoprendo il mio corpo nudo. Il mio pene era dritto e lei si inginocchia prendendomelo in bocca. Mi fa un pompino con i fiocchi ed io le sborro in faccia e sulle tette. Continua a leccarmi il glande facendomelo rimanere dritto, poi si butta sul letto a cosce spalancate dicendomi di leccarle la figa. Lo faccio e lei gode più di una volta. Poi mi implora di scoparla. La prendo con molto ardore e lei mi si avvinghia con le cosce attorno alla schiena come se non volesse che io mi staccassi da lei, almeno per godere. La sentii gemere più di una volta, raggiungere l’orgasmo e implorarmi di scoparla forte, di farle del male. Come un’ossessa mi ripeteva che le piaceva il cazzo e mi chiedeva di chiamarla puttana. Le dissi più volte puttana mentre mi scaricavo dentro di lei. Non mi lasciava andare ed io presi ancora a pomparla quando sentii nuovamente il cazzo duro dentro la sua figa calda e piena della mia sborra. Raggiunsi l’orgasmo nuovamente dentro di lei, ma lo feci dopo circa una ventina di minuti durante i quali le diedi dei colpi talmente forti da farla urlare di dolore e piacere. Mi strinse le sue unghie sulla schiena graffiandomi e altrettanto mi chiese di farle. Le mie unghie non erano affilate come le sue, ma riuscii ugualmente a graffiarla. Dormimmo pesantemente tutta la notte. La mattina seguente tua moglie mi svegliò con una odorosa tazzina di caffè. Era ancora tutta nuda e mentre io bevevo il caffè, lei si abbeverava alla mia verga. Mi stava spompinando nuovamente, ma non aveva intenzione di farmi venire. Il mio aereo partiva alle 11,30 per cui avevo un paio d’ore a disposizione. Finito di bere il caffè, mi tolse la tazzina, mi baciò in bocca contandomi i denti con la sua lingua e dopo essersi accertata che tutti e trentadue fossero al loro posto, mi disse chiaramente e senza mezzi termini di sfondarle il culo. Mi pervase un’eccitazione da toro, in quanto era la prima volta che lo infilavo nel culo a una donna e poi il culo di tua moglie è fenomenale. Glielo baciai e mordicchiai tanto, poi presi a leccarle il buchetto mentre lei si toccava la figa. Mi implorò di ficcarglielo dentro con forza, quasi volesse sentire il dolore fisico dell’inculata. Non ci pensai due volte. Appoggiai il glande al suo ano già bagnato della mia saliva e spinsi con tutte le mie forze. Tua moglie urlò forte ed io sentii uno strappo, glielo avevo sfondato sul serio. Mi disse di non fermarmi ed io iniziai a stantuffarla furiosamente. Venni dentro di lei due volte e lei come una vacca raggiunse l’orgasmo mediante un vibratore dalle dimensioni piuttosto grosse. Rimase con quel cazzo finto nella figa fino a che io, dopo essermi vestito, non uscii da casa vostra. Lei mi salutò uscendo perfino sullo zerbino del pianerottolo, tutta nuda e col vibratore infilato nella figa. Mi baciò a lungo in bocca dicendomi che era stato bello. Quindi carissimo, tua moglie è proprio una puttanona come avevo previsto io”. Il racconto di Paolo mi scombussolò. La mia mente si rifiutava di credere a ciò che mi aveva testé raccontato. Forse era il mio amore per lei che mi faceva rifiutare quella realtà. Dentro di me speravo che non fosse vero, che Paolo si fosse inventato tutto solo per farmi uno scherzo, ma da un’altra parte mi piaceva l’idea che mia moglie avesse fatto tutte quelle cose con Paolo, l’unica cosa che mi dispiaceva era il non essere stato presente per osservarli. Durante il periodo di lavoro Paolo mi raccontava più volte per filo e per segno quella storia e non perdeva nemmeno una virgola, come se fosse successo veramente. Giunse il giorno della partenza. Stavolta Paolo, una volta giunti a Bologna, prese la coincidenza per la sua città, senza passare da casa mia. Arrivai a casa dove mia moglie mi abbracciò caldamente. Era la solita gattina calda e piena di attenzioni verso di me, come faceva sempre quando tornavo a casa. Non sembrava affatto la puttanona descritta da Paolo, quindi capii che ciò che egli mi aveva raccontato era frutto della sua immaginazione per prendermi in giro. Eppure quella situazione non mi era dispiaciuta affatto. Mentre guardavo mia moglie intenta a preparare la cena, nella mia mentre scorrevano le immagini di ciò che Paolo mi aveva raccontato. Immaginavo mia moglie con il vestito azzurro prima e col baby doll grigio fumé poi... ma come faceva a sapere Paolo che mia moglie avesse quella roba? Mi venne un dubbio atroce. Mi alzai dalla poltrona lasciando mia moglie in cucina, mi recai in camera da letto e curiosai nell’armadio in cerca di quell’intimo. Cercai anche nei suoi cassetti trovando il tanga, che non era l’unico. Su quasi tutti c’era scritto “fack you”, ossia fottimi, scopami. A quel punto presi a cercare il vibratore di cui Paolo aveva parlato. Dopo vari tentativi lo trovai sotto il materasso avvolto un una busta di plastica. Rimisi tutto a posto perché se da un lato ero incazzato nero, dall’altro ero eccitato, e non capivo il perché, nel sapere di avere una moglie puttanona. Tornai in cucina dove mia moglie aveva già messo in tavola. C’era la nostra specialità bolognese, tortellini in brodo e stracotto con contorno di verdurine lesse e mostrarda piccante. Per tutta la durata della cena guardai fisso negli occhi mia moglie cercando di intravedere in lei quella puttanona descritta da Paolo. Ero eccitato tantissimo, non so se per il fatto di poterla scopare oppure per il fatto di saperla aver fatto tutte quelle cose con Paolo. Andammo di corsa a letto baciandoci ed accarezzandoci. Eravamo entrambi nudi quando le vidi dei piccoli segni di graffi dietro la schiena, proprio come aveva detto Paolo. Le chiesi come aveva fatto a procurarseli e lei rispose che era stato il ferretto del reggiseno. Facemmo l’amore più di una volta. Il giorno dopo mia moglie mi portò il caffè a letto, proprio come aveva fatto con Paolo, ma non prese né a spompinarmi, né a chiedermi di schiaffarglielo nel culo. Naturalmente era nuda e la vista del suo corpo mi eccitava molto. Mi venne in mente un lampo di genio. La feci distendere accanto a me, dopodiché, prendendola ad accarezzarla, le dissi che quella notte avevo fatto un bel sogno e cioè che avevo sognato lei e Paolo fare l’amore. Naturalmente le dissi ogni cosa che mi aveva descritto Paolo, facendoglielo passare per un mio sogno. Lei rideva divertita dicendomi che avevo molta fantasia. Mentre raccontavo il mio “sogno” la vedevo che si agitava e di tanto in tanto si passava la mano tra le cosce. I suoi capezzoli erano duri, quindi era eccitata. Le chiesi come mai fosse eccitata, cioè se fosse a causa del sogno oppure perché il suo partner fosse stato Paolo. Mi rispose evasivamente facendomi capire che il ruolo di Paolo passava in secondo piano. Dimenticavo di dire che quando andavamo all’estero, facevamo tre settimane di lavoro e una settimana di riposo a casa. Dal momento che Paolo sarebbe dovuto arrivare a Bologna nel pomeriggio di domenica per poi imbarcarsi assieme a me, gli telefonai chiedendogli di venire un giorno prima. Andai a prelevarlo a Borgo Panigale con la mia auto e nel viaggio verso casa gli dissi che avevo in mente qualcosa in modo che fosse stata mia moglie stessa a confessare di aver fatto l’amore con lui. Paolo mi guardò chiedendomi se fossi arrabbiato, ma io gli risposi che mi sentivo un cazzo talmente duro da poterci rompere le noci. Giunti a casa, mia moglie non si aspettava che tornassi con Paolo. Rimanemmo a parlare per un pochino, poi Paolo fece la proposta di andare a cena fuori. Senza esitare dissi che era una buona idea, poi dissi a mia moglie di vestirsi nel modo più sexy possibile in quanto ci saremmo divertiti. Senza mezzi termini, e di fronte a Paolo, le dissi di indossare la minigonna più corta che avesse e di non indossare le mutandine, di mettere una camicia senza nulla sotto e di lasciarla mezza sbottonata. Mia moglie accennò ad una timida reazione guardando prima me e poi Paolo. Ma vedendo gli occhi di Paolo luccicare, non disse nulla, fece dietro front e andò in camera a vestirsi. Intanto parlavo con Paolo dicendogli che volevo scopare mia moglie in pubblico sotto gli occhi della gente. Paolo mi prese per pazzo ma io gli dissi che sentivo che era quello che mia moglie voleva. Dopo circa una decina di minuti, mia moglie uscì dalla camera da letto presentandosi a noi con una micro gonna, che non sapevo avesse, un paio di scarpe con tacchi alti e una camicia molto attillata abbastanza sbottonata. Le chiesi se avesse o meno indossato le mutandine e lei per tutta risposta sollevò il lembo della mricro gonna scoprendosi il pelo della figa. La cosa cominciava a prendere il verso giusto. La micro gonna di mia moglie non era di quelle strette, ma era larga con le pieghe, come se fosse un kilt scozzese ma molto corto. Salimmo in macchina e mia moglie prese posto dietro. Siccome la mia auto ha due porte, per entrare lei ha dovuto scostare il sedile davanti e chinarsi in avanti. In questo modo le si è scoperto il bel culetto rotondo sotto gli occhi di Paolo che se lo gustava con piacere. In macchina mia moglie si sedette al centro del sedile mettendo le gambe aperte una dietro il mio sedile e l’altra dietro il sedile di Paolo, poi aveva appoggiato le spalle allo schienale facendo in modo che la figa fosse offerta ai nostri sguardi. Ero talmente eccitato che facevo fatica a guidare. Vedevo che Paolo si girava di tanto in tanto a guardare la figa in mostra di mia moglie. Ad un certo punto mi affianco al marciapiedi facendo finta di chiedere una informazione ad un uomo. Questi si abbassa per parlare con me ed inevitabilmente vede mia moglie con la figa in mostra. Chiedo l’informazione e vedendo che l’uomo guarda insistentemente la figa di mia moglie, dico che quella era una puttana che avevamo abbordato e che dopo cena ce la saremmo scopata in due, io e il mio amico. Nel frattempo mia moglie si accarezzava la figa in evidente stato di eccitazione. Giunti nella località che conoscevo, entrammo sedendoci ad un tavolo per niente appartato, e lì sotto gli occhi dei presenti, mia moglie si sedette alzandosi prima la gonna in modo che le si vedesse il culo nudo. Tutti notarono quella manovra e i camerieri facevano a gara per venirci a servire, anche perché mia moglie aveva sbottonato altri due bottoni della sua camicia lasciando un’abbondante porzione di tette in vista, compresi i capezzoli che facevano tranquillamente capolino, liberi da ogni costrizione. Dopo aver mangiato il primo, mia moglie si alzò per andare in bagno. Quando tornò in sala vidi che aveva tirato ancora più su la micro gonna in modo da lasciare intravedere il pelo della figa davanti, mentre dietro le si vedeva metà del suo bel culetto. Gli occhi dei presenti erano puntati su mia moglie e a me faceva un effetto inebriante. Terminammo di mangiare in fretta, poi appena fuori non facemmo in fretta a salire in macchina. Mia moglie si appoggiò a cosce spalancate sul cofano della nostra auto implorandoci di fotterla. Ero talmente eccitato che non guardai nemmeno se ci fosse qualcuno che potesse vederci, anzi speravo proprio che ci fosse qualcuno. Impalai mia moglie scopandola furiosamente e questa nel frattempo chiedeva a Paolo di infilarle il suo cazzone in bocca. Dopo che ebbi goduto dentro la figa di mia moglie, io e Paolo ci scambiammo le posizioni. Intanto si era radunata una piccola folla a guardarci, sia di uomini che donne, ma non dicevano nulla, guardavano e basta. Mi sembrava di essere su uno di quei palchi in un Night club a luci rosse. Trombavo e godevo. Ero una furia interminabile e tutto ciò grazie a quella puttanona di mia moglie. Completammo l’opera a casa. Mia moglie a pecorina sul letto lo prendeva nella figa da dietro da Paolo mentre io la fottevo in bocca. Poi fu la volta del suo culetto. Non glielo avevo mai violato, ma mi sentivo autorizzato visto che ero suo marito e dal momento che lei se l’era già fatto sfondare da Paolo. Affondai il mio cazzo nel culetto di mia moglie che a sua volta succhiava il cazzo di Paolo. Quella notte non dormimmo per nulla, solo un paio d’ore nella mattinata. La mattina seguente mia moglie ci portò il caffè con addosso soltanto un grembiulino che le copriva appena la figa lasciando tutto il resto scoperto. Prendemmo nuovamente a stantuffarla, anche perché quel pomeriggio io e Paolo saremmo dovuti partire. Mi prese la smania di fottere mia moglie nel culo mentre Paolo la fotteva tranquillamente nella figa. Ormai mia moglie era diventata la nostra puttana e lei ci stava e non si risparmiava. Ormai aveva capito che mi eccitavo tantissimo quando la vedevo tra le braccia di Paolo, quindi lei prendeva a baciarlo in bocca davanti a me, anche quando eravamo fuori in aeroporto in attesa dell’imbarco. Mia moglie baciava entrambi appassionatamente sulla bocca e la gente non capiva chi fosse il marito e chi l’amante. Quando siamo sul nostro posto di lavoro, la sera telefoniamo a mia moglie assieme e mentre lei si scopa da sola col suo vibratore, noi ci masturbiamo pensandola. Abbiamo anche pensato di usare il videotelefonino, ma i costi sono molto proibitivi, quindi ci accontentiamo così. Ormai Paolo si può dire che passa più tempo a casa nostra che a casa dei suoi al sud. E durante la nostra settimana di riposo, non ci riposiamo affatto. Stantuffiamo mia moglie in tutte le salse. L’ultima cosa che volevo dire è che una volta siamo andati al Luna Parck e per caso ci siamo accorti che c’era un’attrazione molto divertente. Era quella del labirinto con i vetri. Dentro era tutto normale, ma appena siamo usciti, c’era un breve corridoio da percorrere e dal pavimento venivano su dei getti potenti di aria compressa sollevando la gonna alle donne. Per mia moglie è stato uno spasso, si è messa esattamente sul getto facendosi sollevare la gonna. Naturalmente era senza mutandine ed è rimasta con culo e figa in mostra davanti a tutti. E’ stato uno spasso bellissimo. Lo stesso giorno, verso le 21, siamo ritornati al Luna Parck e mia moglie è voluta entrare nuovamente nell’attrazione dei vetri mentre noi siamo rimasti fuori per ammirare lo spettacolo da una certa distanza. Per fortuna non cerano bambini, quindi mia moglie ha fatto avanti e indietro sui getti d’aria facendosi ammirare suscitando molta ilarità tra i presenti che ad un certo punto hanno applaudito. Inutile dire che ci siamo scopati mia moglie in un angolo appartato del Luna Parck, in piedi come fosse una puttana, anzi lo era una puttana, la nostra puttana. Un saluto a tutti. Se questa nostra storia vi è piaciuta e volete sapere il resto, chiedetelo pure. Ciao.
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4
18 years ago
gabbianofelice,
38/39
Last visit: 17 years ago
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Sesso duro per le voglie bsx
Ogni tanto la voglia bsx passiva prende il sopravvento sugli altri desideri.
Chiedi e ti sarà dato, così metto un annuncio alla ricerca di un maschio attivo, dotato e deciso.
Leggo la solita lista di mail in risposta, un pò di contatti, qualche telefonata, poi decido chi sia il prescelto.
Dalla selezione mi sembra un vero porco, esattamente come lo sto cercando, ed infatti mi chiede di attenderlo dietro la porta di casa con indosso solamente un perizoma.
Appena entrato mi giro per chiudere la porta e sento il rumore della zip che scende e senza proferir parola le sue mani mi stringono i pettorali ed i capezzoli, il suo ventre si appoggia alla mia schiena, il suo cazzo già duro mi si infila tra le cosce che istintivamente si divaricano leggermente.
Inizia un lento movimento del bacino che gli fa strusciare il cazzo stimolando il buco e le sale fino alle palle mentre mi bacia il collo e le mani stringono i capezzoli e di quando in quando mi danno una bella sculacciata.
Sei una troia mia dice, la mia troia...si...padrone...
Quando già l'eccitazione iniziava ad farmi sentire il buco morbido, mi mette in ginocchio e mi ordina di succhiarglielo.
E' già duro e grosso, ma me lo spinge fino in fondo alla gola, quando lo sfila è bagnatissimo della mia saliva, devo leccargli tutta la cappella, poi di nuovo giù fino in fondo e con la lingua gli lecco le palle.
All'improviso mi prende per i capelli e mi trascina al piano di sopra in bagno; mi costringe a continuare a succhiarglielo, ma da in piedi e piegato.
In quella posizione ha pieno possesso del mio culo, mi molla qualche sculaccione, ci sputa sopra ed inizia a penetrarmi con una, due, tre dita fino ad infilare quasi tutta la mano.
Mi sento veramente una puttana eccitatissima ed in suo possesso quando sfila la mano, mi si pone dietro e, come per incanto, compare una siringa per cavalli.
E' un maschio fantasioso e molto attrezzato, mi infila la siringa ed inizia un lento clistere; smette, sfila la siringa e mi incula all'improvviso. Duro e diretto, fino in fondo.
Sentire il suo cazzo grosso e duro che pompa sempre più deciso con il liquido dentro che preme contro l'intestino è una sensazione che arriva al cervello come una fucilata.
Quando sente il mio culo troppo dilatato sfila il cazzo, mi da una sculacciata, si gode lo spettacolo del buco che si richiude e me lo sbatte dentro nuovamente.
Puttana, con questo culo mi stai facendo godere, mi dice mentre lo sfila e mi costringe in ginocchio.
Io mi sento veramente una troia e mentre eccitata mi masturbo, lui mi esplode in faccia letteralmente un fiume di sborra che inizia a colarmi lungo il corpo.
Mentre io godo a mia volta lui mi ficca nuovamente il cazzo in bocca, ha un buon sapore di maschio e continuo a succhiarlo fino a che non lo sento rilassato in bocca.
Immagino che il gioco stia finendo ed invece con le mani continua a tenermi la testa sul cazzo, sento delle strane contrazioni fino a che inizia a pisciarmi in una bocca che subito si riempie e lui senza smettere tira fuori il cazzo e con il suo getto mi ripulisce tutto della nostra precedente goduta.
Il giorno dopo mi son svegliato squassato per aver vissuto un'esperienza così forte...ma non è stato per nulla male, ho superato un'altra barriera.
6
1
18 years ago
admin, 75
Last visit: 12 hours ago -
Primo incontro
un po´ di tensione ma due sorrisi e 2 sguardi che si incontrano e subito si capiscono, due fugaci baci sulle guance, e una mano che scivola a carezzare un viso morbido e delicato...
lei che si alza la camicia e mette in mostra un seno prosperoso e soffice,
lo fa perchè sa che io lo adoro, che da tanto aspettavo di poterlo ammirare e sfiorare...
un gesto che suona quasi come un premio, fatto con timidezza ma con la certezza di un eterno apprezzamento.
4 chiacchere per cercare inutilmente di trattenerci, poi la passione non é più contenibile, le mani si cercano, i corpi si richiedono, le mie mani cercano le sue spalle, le sua braccia, la maglietta che scivola via, e la mia la segue... seduti su un letto ci scrutiamo ci tocchiamo, siamo ormai spogli dei vestiti che si opponevano al nostro contatto.
Per minuti rimaniamo stretti uno all´ altra scaldandoci col solo contatto,
e con mani che scivolano dappertutto....
Poi lei si corica e le mie mani seguono il controno del tuo profilo, del suo corpo, per lunghissimi momenti...
la voglia non è misurabile... l´ aria é densa di erotismo e passione, ma anche di dolcezza e sguardi teneri che si incrociano, e parole sussurrate...
la mia bocca che inizia a scivolare sul corpo di lei... aprendosi e chiudendosi seguendo le sue rotondità e le sue forme, la lingua che delicatamente incontra la pancia, i fianchi, le gambe, i seni che quasi scoppiano... il collo...
le braccia di lei che stringono la mia testa come per non farmi fuggire..
poi il gioco cambia, ed é lei a chiedermi di sdraiarmi.. le sue mani che esplorano il mio corpo, l´ addome, le mie gambe, il mio petto, il mio pene... una bocca che sapiente scivola lungo la mia pancia mentre
in me le vene pulsano, il sangue scorre, il cuore accelera il suo battito,
le tempie sembrano impazzite... improvvisamente il mio corpo si contorce in uno spasmo quando lei avvolge il mio pene con le labbra, calde e umide, le tempie non riescono più a reggere..
il cuore impazzisce, il mio corpo vibra continuamente mentre chiudo gli occhi per perdermi in quel momento così magico...
la bocca di lei che risale su di me, e il suo corpo sopra il mio...
1 secondo per scambiare le parti e sono io stavolta su di lei, i nostri corpi aderiscono alla perfezione, petto contro petto, bacino contro bacino, mentre le gambe di lei si aprono per far si che io possa scivolare dentro.
La sensazione é indescrivibile, siamo abbracciati perfettamente combacianti e ci muoviamo all´ unisono...
poi mi ritiro su senza uscire da dentro di lei, voglio che lei osservi tutta la mia figura, il mio busto eretto mentre ondeggio col bacino...
lei che mi sussurra.. "oddio... mi sento il viso bollente... mi succede quando sto.... per..." e le sue gambe improvvisamente mi stringono per qualche secondo come per tenermi immobile...
le sue braccia mi cercano e per me quel momento é il sogno realizzato,
un momento in cui non solo i nostri corpi ma le nostre menti gioiscono...
mi sento inondato di caldo piacere... senza per questo fermare la mia passione...
la voce ansimante di lei mi tortura il cervello, una tortura alla quale mi sarei abbandonato per sempre...
i minuti di passione si avvicendano fino al momento in cui é il mio corpo,
ormai al culmine dell´ eccitazione, a esplodere in un orgasmo copioso e liberatorio...
stremato, dolorante, felice, mi abbandono sul corpo di lei felice di sentire di nuovo un contatto così totale, e le mie mani cercano il suo viso, per toccarlo, per assicurarmi che lei sia reale, li, veramente sotto di me...
i corpi si riposano, le tensioni muscolari si allentano, i respiri si fanno più regolari, mentre ci scambiamo baci e carezze che sono il corollario di un sogno vissuto in tutte le sue sfumature...
i battiti del cuore si normalizzano, le prime parole vengono pronunciate, siamo stremati felici con i corpi che ancora si cercano... si toccano.
restiamo per minuti e minuti sdraiati a godere appieno di quei momenti,
dei gesti e delle parole e dei baci del ´dopo´ spesso non apprezzati e ignorati, che per noi due invece sono il sale di tutto.
5
3
18 years ago
tettomane74,
35
Last visit: 5 years ago
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La nostra unica esperienza
La storia che vi sto per raccontare e l'unico incontro andato a buon fine con un'altra coppia. Siamo una coppia di coniugi pugliesi alle soglie dei 40anni ed innamoratissimi anche se quando scopavo con mia moglie fantasticavo nel vederla all'opera con un'altro uomo, un bel giorno presi coraggio e confessai cio che avevo in mente, la sua reazione fu negativa non si sarebbe mai aspettata una proposta del genere allora io cercai di rivoltare il tutto ad uno scherzo. A distanza di giorni fu lei ad aprire di nuovo il discorso facendomi delle domande di come poteva essere dal punto di vista negativo un nostro eventuale incontro con un'altra coppia, ma capii anche che lei aveva i miei stessi desideri aveva solo paura di chi poteva incontrare, io l'assicurai di essere molto attendo nel scegliere e poi nulla si doveva dare per scontato. La sera stessa mi misi subito tramite i vari siti alla ricerca della coppia ideale, dopo vari cotatti ricevetti una email diversa dalle altre molto garbata e senza presunzione ci scambiammo i n di cell per un contatto anche tra le lei, il giorno dopo ricevemmo la telefonata si capiva perfettamente che si trattava di una coppia come noi, a quel punto prendemmo prendemmo appuntamento per la domenica successiva incontradoci a metà strada. L'impatto fu perfetto persone raffinate la lei era stupenda senza togliere nulla anche alla mia lei l'unica differenza stava nella coporatura mia moglie prosperosa basta dire la misura del seno 6, l'altra fisico minuto e snello, il lui persona distinta, alto, fisico normale. Siamo entrati subito in sintonia, siamo andati a pranzo insieme dove si e parlato di tutto fuori che di sesso, usciti dal locale arrivò il momento di prendere la decisione cruciale, con molto garbo ci chiesero se eravamo d'accordo ad andare a casa loro, a dire il vero io ero un po indeciso ma era più per imbarazzo così feci decidere mia moglie che mi rispose ormai ci siamo proviamo come va a finire, ha quel punto capii che era disposta a vedermi scopare con un'altra donna e lei farsi sbattere davanti ai miei occhi. Arrivati nella loro casa iniziammo a spogliarci ci fu tanto imbarazzo anche se del tutto normale essendo la prima volta, cmq decidemmo di iniziare ognuno con la propia moglie era evidende che per loro non era la prima volta, iniziai a leccare la fica di mia moglie quardando sia io che lei cio che faceva l'altra coppia ad un certo punto era tutta bagnata non l'avevo mai vista così. Dopo un po mi sono ritrovato quasi senza rendermi conto con la testa in mezzo alle gambe dell'altra lei, Quando sono riuscito a liberarmi per quardare mia moglie non credevo ai miei occhi mia moglie stava spompinado il suo cazzo ma non era quella la cosa strana, e che aveva un cazzo enorme, mi feci fare anchio un pompino stupendo allora lei mi quardò quasi a farmi capire adesso me lo predo tutto e così fece, la sentivo gridare di piacere vedevo quel grosso cazzo che gli entrava e gli usciva di parecchi cm dalla sua fica bagnatissima a quel punto sono venuto nella splendida bocca dell'altra lei, invece mia moglie contnuava a farsi scopare il lui era molto resistente la fece venire 4 5 posizioni poi la girò la mise a pecora ero pronto a fermarlo pensavo che in quella posizione la potesse far male, invece prima con dolcezza poi aumentanto i colpi la scopava sempre più velocemente lei gridava di piacere gli ultimi colpi furuno violentissimi non perchè voleva farla del male ma era mia moglie che incitava di sbatterla più forte fino ad inodarla di sborra. Mentre ritornavamo a casa le chiesi se tutto era a posto mi rispose che era normale che finisse così che una donna chiunque essa sia non rifiuta mai il cazzo quando si trova in certi momenti, gli risposi ma che cazzo e lei meglio così almeno mi sono divertita.
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18 years ago
admin, 75
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La mia prima volta dietro
Ciao a tutti io sono Mara ho 31 anni e sono di origine caraibica sono alta1,65 magra capelli neri occhi marroni con una terza di seno un ventre piatto nn da palestra ma non mi lamento completamente rasata un grosso clito e delle belle labbra,e un culo (a detta di Luca) da brividi. Tutto comincio un pomeriggio afoso io e Luca eravamo a letto e lui mi stava leccando la mia patata,io ero molto bagnata ed eccitata, ad un certo punto Luca comincia a scendere con la lingua fino a passarla sul mio anellino (VERGINE) per poi tornare ad occuparsi della mia patata,dopo poco sento un dito sfiorarmi il mio anellino,senza spingere ma lo stava solo passando su e giu',e cosi' io le chiesi cosa facesse con quel dito,la sua risposta mi lascio di sasso,amore io voglio entrare nel tuo culetto,li per li non sapevo cosa dire perche' io nn lo avevo mai fatto e neanche mai tentato,allora per cercare di cambiare discorso con tono scocciato le dissi:Perche' non ti basta piu' la mia bocca e la mia figa?!!!!!!!!Lui rispose certo che si pero voglio anche quell'angolo del tuo corpo.Io rimasi muta per qualche secondo e vidi lui che prendeva un olio lubrificante,le risposi va bene con riserva se provo troppo male smettiamo immediatamente lui rispose ok.
Cosi' mi trovai sdraiata sul letto con un cuscino sotto la pancia a culo alto e sentii Luca che mi spalmava dolcemente l'olio sul mio ano epoi lo vidi spalmrselo anche sul suo uccello,io ero sdraiata che stringevo le lenzuola e molto tesa e preoccupata per quello che stava per accadere,sentii le sue mani che mi divaricavano dolcemente le natiche e subito dopo senti la sua cappella appoggiarsi al mio anellino stretto passo qualche istante e senti una leggera pressione e subito dopo sentii una fitta dolorosa,al mio culo tirai un urlo le dissi di fermarsi immediatamente perche' pensavo che mi aveva aperto in due ve lo giuuro!!!!!!!Allora Luca mi disse che era entrata solo mezza cappella,io lo pregai di uscire ma lui mi disse rilassati perche se esco ormai il dolore lo sentirai uguale,ascoltai le sue parole e dopo qualche minuto il dolore tendeva a diminuire (non a sparire) diminuito Luca ricomincio la pressione e dopo qualche istante senti un altro dolore ancora piu' forte mi trovai con la bocca spalancata emettendo un urlo come mi avessero scannata,perche era entrata tutta la cappella,dio mio che dolore,le dissi FERMATI!!!!!!!!Lui si fermo e prese un po' di olio e lo fece cadere tra cazzo e culo meno male era un po' fresco cosi' mi calmo' leggermente quel bruciore che avevo nel culo.passo ancora qualche minuto e Luca risprese a spingere lentamente e io sentivo che pian piano entrava dentro di me,io gemevo di dolore ma lo ammetto nn solo di dolore anche stavo godendo,e cosi Luca si accorse del mio stato di eccitazione,perche' mi passo una mano sulla figa che non era bagnata,ma sembrava un laghetto,li ebbi il primo orgasmo,lui se ne accorse ecomincio un andirivieni prima piano poi un po' piu' rapido,io gridavo come non mi era mai successo,e di scopate ne ho fatte davvero tante,con uomini che c'e' l'avevano grande,largo,lungo,fine,corto,tutti i tipi pero'come gridavo ora non c'e' paragone,Luca continuava ad andare avanti e indietro,ma non tirandolo fuori e rimettendolo dentro stava solo facendo prendere la forma al mio anello,dopo un po' di minuti senti ancora olio tra cazzo e culo,e li comincio l'opera di sfondamento,cioe' comincio a uscire lasciando dentro solo la cappella,per poi entrare e farmi sentire i suoi coglioni sbattere contro il mio culo il tutto ando avanti per circa 20 minuti e li ebbi giuro il piu' bello e grande immenso orgasmo mai provato mi cadevano delle goccioline dalla figa,avevo le cosce bagnate,mi sentivo in un altro pianeta,poi senti il suo cazzo gonfiarsi e subito dopo senti un getto invadermi il ventre,col suo seme bollente una cosa splendida nn e come farsi venire nella figa,dietro e un altra cosa per me. Ecco a tutti i lettori la mia prima volta dietro spero vi sia piaciuta come e piaciuta a me Ciao e un bacio a tutti
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18 years ago
admin, 75
Last visit: 12 hours ago -
Due neri da sballo......
Sono sposato , ma ho sempre avuto una passione per il travestimento
femminile e il piacere anale , esercitandomi con passione con dei grossi falli di lattice (sopratutto neri) nei momenti in cui sono solo in casa.
Ed è proprio in uno di questi mie momenti da trav che ho vissuto quello
che vi andrò a raccontare.
Era di Sabato , mia moglie era uscita di casa dicendomi che sarebbe rientrata solo nel pomeriggio. Non vedevo l'ora, mi sono depilato bene le gambe e le parti intime (di solito sono sempre depilato) e mi sono fiondato in camera da letto, luci soffuse e ho cominciato il rito.
Ho iniziato a scegliere l'intimo, quella volta calze autoreggenti bianche con un pizzo altissimo, reggicalze e perizoma bianchi , una guepiere di pizzo trasparente, pure bianco, che mi spingeva in fuori i capezzoli già durissimi, per finire braccialetto alla caviglia e dei sandali alla schiava con un tacco da urlo. Già eccitatissimo stavo finendo di sistemarmi la parrucca dai capelli lunghi nerissimi, che mi fa sentire una vera troia, e aggiustandomi la mini di raso nero mi accingevo a scegliere il fallo più nero e più grosso che avevo qqndo sento suonare il campanello di casa, potete capire la sorpresa. Sul momento pensai di non aprire, ma guardando dalla finestra vidi un ragazzone di colore davanti alla mia porta, probabilmente un corriere..... e lì è scattata la follia da eccitazione..
Non ci penso due volte, mi guardo nello specchio e penso che non sono davvero male, mi infilo una camicetta di raso nera e scendo per aprire la porta.
Sul momento il ragazzo sembra un po' perplesso, poi mi dice che deve farmi firmare una bolla e entra in casa.
Io chiudo la porta e un po' tremante mi avvio verso il tavolo della cucina , su cui appoggio il foglio per firmare.
Mentre firmo spingo in fuori il culo e con la coda dell'occhio vedo la sua patta che si è ingrossata a dismisura, faccio finta di niente e mi accingo a firmare mettendomi quasi a 90°....... e li succede una cosa meravigliosa , sento la su mano che mi carezza il culo, prima timidamente , poi sempre più decisa si intrufola sotto la gonna toccandomi il culo perizomato , io a quel punto sono eccitato come una troia da strada e spalanco le gambe mugolando di incularmi.
Il ragazzo mi dice che fuori lo aspetta un collega e deve andare, io mi giro e gli calo la zip prendendo in mano il suo magnifico cazzone nero iniziando a scappellarlo, gli dico di uscire e chiamare anche il collega, lui esce e rientra dopo un po' con l'amico e....... sorpresa e' di colore anche lui.
Li invito a salire in camera da letto e a spogliarsi, che meraviglia di cazzi!!! mi tolgo la gonna e la camicetta e mi siedo sul letto invitandoli ad avvicinarsi, inizio a masturbarli tutti e due lentamente, assaporando il piacere di avere in mano quei due cazzi da mulo, quello che è entrato per primo mi dice che sono una vera troia e mi invita a fargli un pompino.......no aspettavo altro!! Lo prendo in bocca avidamente leccandolo bene con la lingua che gusta tutta la sue cappella e intanto con la mano masturbo il suo amico.
Che bello!! Mentre succhio alternativamente tutti e due, Franck , cosi si chiamava il mio Negrone , mi invita a mettermi alla pecorina sul letto .
Prima di esaudire il suo desiderio prendo il lubrificante anale da un cassetto e me lo spalmo bene sul culo già abbondantemente rotto, mi metto in posa invitando l'amico a venirmi a portata di bocca, Franck mi sposta il perizoma i mi nfila un dito nel culo facendomi mugulare di piacere, passa velocemente da due a tre dita e verificando la mia dilatazione inizia ad incularmi con foga. Io sto succhiando come un matto la verga del suo amico e mi guardo allo specchio mentre lui mi incula......... il gioco prosegue per un po' con io che mi alterno in svariate posizione facendomi inculare a turno da uno e dall'altro...poi al culmine dell'eccitazione gli dico che voglio i loro cazzi tutti e due contemoraneamente, faccio coricare Franck e mi impalo sul lla sua magnifica verga e invito l'amico ad entrare anche lui....dopo qualche sforzo sento quei due cazzi che mi stantuffano come due pistoni e dopo alcuni minuti vengo urlando e sborrando come mai avevo fatto.
I due , con mio grande piacere non ne hanno ancora abbastanza , allora io invito Franck a fottermi come fossi la sua donna accogliendolo fra le mie cosce invitando l'altro a mettermelo in bocca, so godendo senza limiti e spingo il bacino verso il cazzo di Franck quasi a farmi entrare le sue palle.......... non ne posso più urlo ai due i sborrarmi in bocca, Franck esce dal io culo e mi getta in gola un fiume di sborra, la bevo tutta senza farne cadere un goccia e poi faccio venire il suo amico bevendo anche la sua.
Li saluto dopo averli leccati ancora un po', loro mi guardano e mi dicono che se io vorro' loro saranno ancora disponibili, mi lasciano un telefono......
Oggi mi moglie esce ancora.......... ho già telefonato a Franck, sarà qui fra poco con il suo amico .......... ho già il culo che gronda di eccitazione...
max
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18 years ago
PERIZOMA60, 45
Last visit: 14 years ago -
.......quando mia moglie esce.............
E' da un paio di anni che ho dichiarato a mia moglie che mi piace prenderlo a pecorina.
Non ho mai avuto rapporti con altri uomini e tantameno ne cerco,non mi eccitano e non stimolano la mia fantasia ,ma devo dire che la stimolazione anale per me e' uno dei piu' bei piaceri sessuali.
Mia moglie che e' una donna intelligente e aperta ha accettato tranquillamente questa mia voglia di giocare e qui vi racconto in quale occasione e in che modo ci divertiamo.
Abbiamo un giorno fisso della settimana e cioe' il venerdi' ,quando Simona,mia moglie,esce per una pizza con tre sue amiche di lavoro.
Sinceramente gia' al mattino sono eccitato al pensiero di quello che faremo alla sera,e anche la mia signora non e' da meno.
Il rito inizia intorno alle 21,quando mia moglie inizia a prepararsi per uscire,la seguo con lo sguardo e la vedo truccarsi nuda in bagno,il rossetto,il fard,la crema spalmata sul viso e poi sul corpo......
Terminata la fase trucco,la seguo in camera da letto dove lentamente e in modo provocante si veste,mi chiede se va bene il perizoma da indossare,il colore della gonna,gli stivali o le scarpe con il tacco,la scollatura dove si vede il reggiseno,poi si mette davanti allo specchio
e si guarda attentamente per vedere il risultato finale.
Io di solito sono gia' su di giri e la riempio di complimenti del tipo:
"come sei sexy stasera" oppure "ma con chi devi uscire cosi' carina"
e lei mi risponde eccitando la mia fantasia:"devo andare a ballare con un bel ragazzo" oppure "esco a cena con il mio capoufficio,quello che al lavoro mi fa sempre il filo"
Poi si avvicina lentamente a me guardandomi negli occhi per vedere la mia eccitazione,mi bacia e mi sossurra all'orecchio"aspettami sveglio porco" mi saluta e la vedo salire sull'auto e allontanarsi da casa.
Solo,sono rimasto solo in casa mentre mia moglie e' uscita a divertirsi..........e io sono solo,sono solo........ed ecco che inizia il gioco............
Prima guardo la tv o vado in internet per far passare un po' il tempo,poi di solito verso le 11,30 ecco che arriva un sms al mio telefonino che dice:"inizia a prepararti"............
.......e allora io inizio a prepararmi,mi spoglio completamente,vado in bagno e con il rasoio inizio a depilarmi le palle e il culo fino a quando non sento tutta la parte intima liscia come seta.Poi mi lavo accuratamente la parte intima anale e mi spalmo la crema.
Durante queste fasi e' ovvio che il mio cazzo e' gia' in tiro e a volte devo rallentare l'eccitazione per non venire subito.
Poi vado nel letto, scosto il mio cuscino e indovinate un po' cosa ci trovo?un bel perizoma che simona ha messo li prima di uscire.
Lo indosso e inizio a giocare con il mio cazzo,lo meno lentamente,lo struscio sul perizoma,mi passo un dito e poi lo infilo nel culo,prendo il vibratore a forma di cazzo,lo accendo e piano piano lo spingo nel culo.
Intanto che mi eccito e gioco,ecco arrivare il secondo sms,quello piu' atteso:"mettiti in posizione che sto' arrivando"
Lo leggo un paio di volte e poi obbedisco,mi metto sul letto a pecorina a 4 zampe con il perizoma e il vibratore nel culo e con il culo rivolto verso la porta della camera aspetto in questa posizione..........
La sento arrivare,sento l'inconfondibile rumore della sua auto,la sento entrare in garage e chiudere la macchina,poi la sento salire sulle scale e aprire la porta...........
Io in quel momento sono al massimo dell'eccitazione,non ne posso piu'
di venire e di mostrarmi in quella posizione..........Simona entra in camera mi vede cosi' porco,si avvicina,mi mette le mani sui fianchi,si appoggia al mio culo e inizia a spingere dandomi dei colpi con il pube.
Sento il vibratore penetrarmi sempre di piu',sento Simona eccitarsi e poi la sento allontanarsi leggermente,prendere il vibratore dal mio culo toglierlo per poi infilarlo velocemente mentre con l'altra mano sepre da dietro mi prende il cazzo e inizia a menanarmelo.
Che goduria.........nel giro di pochi secondi faccio una sborrata di quelle che sembrano non finire mai...............
ma non e' finita qui,una volta sborrato devo spogliare Simona,mi piace farlo lentamente,senza toccarle il corpo con le mani,posso solo toccare i suoi vestiti.......quando e' completamente nuda mi fa rimettere a pecorina,questa volta sul pavimento e mi obbliga ad annusare il suo perizoma e la sua fica.
Poi si siede sul letto a gambe aperte e mi obbliga a baciagli i piedi,mi fa avvicinare la testa in mezzo alle cosce,ma quando sono vicino alla sua fica mi allontana e devo ricominciare tutto da capo.
Dopo tre o quattro volte,quando e' al massimo dell'eccitazione,avvicino la testa alla sua fica e finalmente si lascia leccare.E' talmente bagnata che gli colano dalle cosce tutti i suoi umori,e mentre lecco mi incita a essere piu' porco.............
..........ed eccola contorcersi,irrigidire le gambe e avere un violento orgasmo.
Dopo le nostre porcate ci ritroviamo nel letto a farci le coccole a baciarci,ma soprattutto a raccontarci come dovra' essere la prossima volta
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18 years ago
bisexual167715,
40
Last visit: 17 years ago
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La mia prima volta in coppia
Era un sabato sera di fine gennaio di quest'anno.
Solito tour dei soliti locali con i soliti amici.
Preso dalla noia decido di realizzare quello che da tempo avevo in mente di fare: andare in un club privè poco lontano dal paese in cui vivo.
Il locale si presenta come una via di mezzo tra una piccola discoteca e un night.
Luci soffuse, divanetti rossi, molti specchi, piante e...un inconfondibile odore di sesso.
Era presto...bevo qualcosa al bar e faccio due parole con il barista che mi da un paio di dritte. Forse aveva notato che per me era la prima volta.
Il locale inizia a riempirsi di coppie.
La musica si interrompe e una speaker annucia il gioco del buio in una saletta vicino.
Decido di buttarmi.
Attorno a me il buio più completo. La stanza non è grandissima e sento corpi strisciarmi addosso da tutte le parti.
Mi fermo non appena sento un profumo buonissimo di donna...
Io le ero dientro. Sentivo addosso a lei altre mani così prendo coraggio e inizio ad accarezzarle le gambe...il sedere...
Sentivo il suo piacere a farsi toccare da mani sconosciute...
Ormai avevo vinto ogni timore e inizio a baciarla sul collo e dietro l'orecchio...lei ansima...
Dai baci passo ai piccoli morsi mentre le mani salgono sempre più sotto la gonna corta...Eravamo rimasti soli...era tutta per me...
Le mani salgono, la stringono sempre più forte...scoprono che è senza mutande...
Accarezzo la sua fica con pochi peli...che inizia a bagnarsi...
Con una mano le stringo il seno...con l'altra inizio a penetrarla con un dito...poi con due...quasi tutta la mano...
Sento il suo piacere aumentare insieme al mio...
Le premo il basso ventre contro il sedere seguendo la musica per farle sentire quanto fossi eccitato...
Lo speaker annucia che il gioco stava per finire. Le mi bacia e se ne va...
Inizio a girare il locale nella speranza di risentire quel profumo.
Intorno a me coppire sui divanetti che iniziavano a spogliarsi ma io ero concentrato su di lei...
La volevo...
Esco nel dehor e vedo una donna che fuma una sigaretta. Faceva freddo ma lei se ne stava lì con il suo abito corto...
Ho pensato subito alla gonna che poco prima avevo sollevato...
Mi avvicino e la saluto...con la scusa di baciarla sulla guancia cerco di sentire il suo profumo...era lei!
Fingo indifferenza e le dico che per me è la prima volta...
Lei sorride e mi chiede di rientrare...faceva freddo ma io pensavo ad altro e non lo sentivo...
La invito a bere qualcosa...accetta!
Non mi sembrava vero che tutto quello stesse accadendo...ma scoprì che mi sentivo copletamente a mio agio...
Ci sediamo ad un tavolo con i nostri drink...
Le sussurro in un orecchio che ero io a morderla sul collo poco prima...
Il suo sorriso malizioso aumenta la mia voglia di lei...sentivo che anche io le piacevo...
Poco alla volta le nostre mani iniziano a sfirarsi...e a muoversi...
Le accarezzo la gamba....lei la mia...fino a saliro sotto la cinta...
La sua mano accarezza il mio pene che voleva uscire dai jeans...
Lei lo accontenta...e mi sbottona i pantaloni...
Lei mie mani le massaggiano il bel seno...le slaccio il reggiseno...
Lei sbottona anche i miei boxer e me lo tira fuori...andando su e giù...
La bacio...le nostre lingue si intrecciano...la saliva si mischia...le mordo le labbra...
Le bacio il collo fino a scendere sul seno....le lecco il capezzolo...lo mordo...mentre con l'altra mano le strizzo l'altra tetta...
Lei mi chiede se può prendermelo in bocca lì davanti a tutti...
Io ormai ero totalmente a mio agio...e le dico di non fermarsi...
Le inizia farmi un pompino...lo ingoia tutto...su e giù...mi lecca le palle...
Le dico che anch'io voglio leccarle la fica....
Allora ci alziamo, mi prende per mano e andiamo in una stanzetta deserta...
La butto su un divanetto alto...le sue gambe era aperte davanti a me...
Le sfilo le mutande e immergo la mia lingua nella sua fica rasata e bagnata...
La lecco, la succhio, la mordo...lei godeva...
A un certo punto mi chiede di fermarmi e di aspettare li...mi dice che sarebbe andata a chiamare suo marito...
Io non sapevo cosa rispondere...sapevo che certe cose succedevano ma non avevo la minima idea di come comportarmi con il marito di una donna che volevo scopare...
Le mi rassicura e mi dice di non preoccuparmi...che ci saremmo divertiti...se ne va...
Resto lì per qualche minuto...l'eccitazione e la voglia di trasgredire vincono ogni mio sospetto...
Dopo poco arriva con il marito...un signore distinto...sulla quarantina...
Non si presenta neanche...e mi chiede di fargli vedere come scapavo la sua signora...
Lei avava già di nuovo il mio cazzo fra le sua mani...
Mi sfila i pantaloni...mi fa sedere...si inginocchia in mezzo alle mie gambe e inizia di nuovo a spompinarmi...
Il marito era seduto poco lontano...aveva già il suo cazzo in mano e si stava facendo un sega...
Non so perchè ma la situazione mi eccitava più di quanto potessi pensare...
La tiro su e la rimetto sul divanetto alto...volglio leccargliela ancora...
Il marito nel frattempo si avvicina e infila il cazzo in bocca a sua moglie...
Sentivo che il piacere cresceva in tutti e tre...
Lui sussura alla sua signora di mettersi a 90...
Lei si gira e si mette a pecorina davanti a me...
Mi chiedono di mettermi un guanto...
Mentre mi infilo in preservativo lei continuava a spompinare il marito che mi guardava divertito...
Le arrivo dientro e la penetro...alternando il ritmo delle spinte...
Lei, sempre col cazzo del marito in bocca, ansimava...
Inizio ad accerezzarle il buco del culo...
Sentendo che le piaceva...mi lecco un ditto e la penetro...
Capivo che avrebbe preso volentieri il mio cazzo nel suo culetto...
Mi stacco e inizio a spingere...entra tutto...
Le spinte si fanno sempre più veloci, profonde, forti...
Le gode...e il marito stava per venirle in bocca...
Anchio ero al massimo del piacere...ma volevo resistere e vedere lo sperma riempirle la bocca...
Il marito era venuto, lei aveva ingoiato tutto...mentre io davo le ultime spinte...
Vengo anch'io...e sento lei che gode ormai libera di ansimare a bocca aperta...
Finito l'amplesso...calmati...mi chiedono il mio nome e l'età...
Mi congedono con un semplice "...è stato un piacere...magari ci vediamo il prossimo weekend...ora lasciaci soli..."
Ho capito che non dovevo fare domande...
Era stato fantastico...non avevo bisogno di farle...
Saluto ed esco dalla stanza pensando che non avevo mai fatto una scopata così ricca di emozioni...
Questa è stata la mia unica esperienza con una coppia.
La settimana dopo sono tornato ma loro non c'erano.
Spero di non avervi annoiato e di avervi fatto capire perchè voglio riprovare queste emozioni...
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18 years ago
Rusty1Ryan, 27
Last visit: 15 years ago -
La nostra storia di coppia aperta: continua
Dopo le avventure col nostro direttore, forse perché lui è deceduto, mia moglie non ha avuto altri amanti. Ed io lì a proporle questo o quello, questa o quell’altra situazione. Il nostro rapporto si stava affievolendo proprio perché lei si era chiusa e non ne voleva più sapere. Le ho chiesto se per caso si fosse innamorata del direttore. Non mi ha risposto, ma quel silenzio è stato da me interpretato come un si. Sinceramente non avevo voglia di far sesso con nessuno. Avevo si molta voglia, però cercavo di reprimerla in quanto mi sentivo in un certo senso tradito da mia moglie, anche se ero stato io stesso a proporle di fare la carina col nostro direttore. Ormai stavamo insieme per onor di cronaca. Quando la cercavo, lei si rifiutava. Se ero gentile con lei facendole dei regali, lei non li apprezzava. Ad un certo punto ho preso una decisione. E così durante la cena le dissi che avevo intenzione di andare a vivere per conto mio, lasciandole la casa, che era in comproprietà, ed ogni bene comune. Di scatto si alzò lasciando la cena sul tavolo. Si chiuse in camera e la sentii singhiozzare. Ma di tutto questo casino non ne ero responsabile minimamente. Era lei che si negava. Ne parlai con un amico comune, medico, il quale volle parlarle separatamente. Qualche giorno dopo mia moglie disse che aveva preso un appuntamento con una psicologa, come le aveva consigliato il nostro amico medico, per risolvere alcuni suoi problemi di carattere psicologico. Pensai, e sperai, che la cosa si potesse risolvere. Dal canto mio ce la mettevo tutta a cercare di non farle pesare nulla, anzi ero stato proprio io a chiedere aiuto al nostro amico medico proprio per scuotere il nostro rapporto. Mia moglie fece parecchie sedute dalla psicologa e alla fine questa volle vedere anche me da solo e poi tutti e due assieme. Io spiegai senza nessuna vergogna quali erano i miei desideri sessuali dicendole che se glieli avevo proposto a mia moglie era perché lei era d’accordo. Quindi il perché del suo successivo diniego, non riuscivo a capirlo. Quando fummo assieme dalla psicologa, vidi mia moglie più serena, forse perché supportata dalle parole della dottoressa che in poche parole le disse che il marito ero io e non il direttore che era morto, quindi lei doveva vivere la vita sessuale con me. Ciò che avevo capito io, cioè il fatto che lei si fosse innamorata del direttore, era proprio vero; infatti mia moglie glielo aveva confessato. A casa riprendemmo la nostra vita regolare, senza tuttavia pensare al sesso. Volevo vedere se fosse stata lei a prendere l’iniziativa. Una sera le propongo di uscire fuori a cena. Mi chiede di portarla in un localino serio e molto fine. Si veste in modo molto sexy e questo mi ha fatto molto piacere. Minigonna cortissima con spacco laterale sinistro fino alla cintola, calze autoreggenti in rete finissima, tacchi a spillo ed una blusa rossa in raso molto scollata senza nulla sotto. Quando la vidi, fu tutto un fremere. Ero eccitato e lo si vedeva attraverso il gonfiore sulla patta. Un leggero soprabito e via. In macchina le potevo vedere interamente la coscia scoperta e notavo in lei una certa eccitazione e voglia di farsi vedere. Ci accomodammo nella saletta del piccolo ma elegante locale, in cui vi si accede solo su prenotazione. La minigonna era cortissima e già lasciava vedere le cosce, ma lo spacco rendeva nulla la gonna, mostrando la nudità fino alla cintola. Si vedeva benissimo che non indossava le mutandine e questo non lo avevo notato solo io. Il cameriere non le staccava gli occhi da dosso e quando è venuto a prendere le ordinazioni, lei ha fatto in modo che il suo seno facesse capolino attraverso la scollatura. Se glielo vedevo io che stavo seduto accanto a lei, figuriamoci il cameriere che stava in piedi davanti a lei. Nell’attesa che portassero la cena, mia moglie disse che aveva bisogno di andare in bagno. Si alzò sculettando, attirando così lo sguardo degli altri presenti, donne comprese. In quel momento mi sentii proprio fiero di lei. Non passò che una decina di secondi che ecco riapparire mia moglie in sala. Cosa avesse fatto in bagno per così poco tempo? Immediatamente la risposta non si fece attendere. Mia moglie aveva girato la sua gonna in modo che lo spacco laterale adesso le era andato a finire al centro. Ad ogni passo le si vedeva chiaramente il pelo della figa lasciando di stucco i presenti. Avevo il cazzo così duro che quasi me lo sarei menato sotto il tavolo. Cenammo con gli occhi dei presenti puntati su di noi e mia moglie non smetteva di mettersi in mostra. Il suo seno era quasi uscito del tutto dalla scollatura e lei non se ne curava affatto, anzi sembra fare apposta a farselo uscire. Dopo cena non abbiamo aspettato di rientrare a casa per fare l’amore. Lo abbiamo fatto in macchina sotto lo sguardo degli altri avventori del locale e abbiamo goduto come ai bei tempi. Sembrava che il nostro rapporto si fosse come rivitalizzato. Finalmente potevo godermi mia moglie come desideravo e lei non si tirava più indietro. Che mia moglie fosse cambiata ebbi modo di accorgermene ben presto in casa. La mattina quando si alzava dal letto andava in bagno a farsi le pulizie mentre io preparavo la colazione accendendo anche la macchina per il caffè. Nel frattempo lei usciva dal bagno e veniva in cucina per prendere il caffè e poi, dopo essersi vestita, faceva colazione. Quello che mi mandava il carburazione era il fatto che lei usciva dal bagno con addosso soltanto la maglietta intima lunga fino all’ombellico e niente sotto e la vista del suo culo tondo e del pelo della figa mi faceva eccitare. Poi le si esponeva impudicamente e mi faceva eccitare ancora di più. Si, è vero, ero suo marito, ma lei faceva la civettuola anche con me. Insomma mentre beveva il caffè me la sbatteva spudoratamente in faccia poi mi diceva che immaginava che io non fossi suo marito ma un estraneo, ad esempio l’idraulico che era venuto a riparare un guasto e lei si metteva in mostra. Questa fantasia mi faceva eccitare già dalla prima mattina. Un giorno, in ufficio, pensammo di invitare a casa un’altra coppia di colleghi, Maurizio e Laura, anch’essi sposati tra di loro. Con loro avevamo abbastanza confidenza, anche se mai avevamo parlato di sesso. Loro erano una coppia abbastanza affiatata ed erano molto socievoli con noi. Mia moglie poi si era tanto confidata con Laura per via dei problemi che aveva in precedenza, senza tuttavia confidarle che era stata l’amante del nostro direttore. La cena era quasi pronta e le due donne ne approfittavano per parlare tra di loro mentre io e Maurizio, in cucina, eravamo intenti a preparare gli aperitivi inventati da noi. Tra una parola e l’altre mi era scappato di dire che sua moglie mi sembrava in una forma splendida, anche perché aveva indossato un abitino che sottolineava il suo corpo, specialmente le sue tette. A tavola Maurizio, da buon figlio di buona donna, disse che io avevo apprezzato il seno di Laura. Ci fu un momento di silenzio, poi Laura ringraziò. Mia moglie mi voleva mangiare, anche perché Maurizio non aveva detto nulla su di lei. Dopo cena mettemmo un vecchio LP e prendemmo a ballare dei lenti. Mia moglie si strusciava impudicamente a me, come se volesse che io la spogliassi davanti ai nostri amici, ma non me la sentivo, mi sentivo intimorito. Poi i due non avevano dato alcun segno di voler far qualcosa. Si era già fatto molto tardi quando a mia moglie venne una meravigliosa idea: quella di far rimanere i nostri amici a dormire da noi, tanto il posto c’era. Dopo una prima lieve opposizione, i due accettarono. Demmo loro dei nostri pigiami e andammo a letto. Non so se scoparono la notte, ma mia moglie era talmente eccitata che dopo essersi fatta scopare da me, me lo prese in bocca facendomi un pompinone pretendendo che le sborrassi in bocca. La mattina seguente, datosi che era domenica, non ci alzammo presto, tuttavia sentii lo scarico del bagno. Immediatamente vidi mia moglie alzarsi. La vidi armeggiare in qualcosa nella penombra. Aprì la porta della camera richiudendola subito dietro di se. Sentii salutare la persona che evidentemente aveva incrociato in corridoio e che era appena stata in bagno. Sentii la voce di Maurizio rispondere al suo saluto. Lo sguardo mi andò sul pavimento e vidi il pigiama di mia moglie. In un lampo mi venne il pensiero che lei avesse fatto apposta a togliersi il pigiama e uscire fuori mezza nuda proprio per farsi vedere da Maurizio. Sentivo le voci provenire dalla cucina, evidentemente lei era andata ad accendere la macchina del caffè. Quindi mi alzai e cercai di sbirciare, magari attraverso la porta socchiusa oppure dal buco della serratura. Ma non c’era nulla da sbirciare poiché la porta della cucina era completamente aperta e mia moglie era appoggiata alla lavastoviglie mentre Maurizio stava seduto al tavolo e la guardava. Mia moglie indossava, come al suo solito per tutte le mattine, soltanto la maglietta intima ed aveva il pelo della figa oscenamente e spudoratamente offerto allo sguardo di Maurizio che non distoglieva lo sguardo da esso. Entrai e salutai Maurizio. Lui aveva lo sguardo perso nel pelo della figa di mia moglie, rispondendomi distrattamente. Andai in bagno uscendone dopo qualche minuto. Intanto la macchina era già in pressione e mia moglie preparò il caffè. In tal modo ci diede le spalle mostrandoci il bel culo tondo nudo. Maurizio era come stregato. Bevemmo lentamente il caffè come se ce lo volessimo gustare, ma da gustare c’era la figa di mia moglie per Maurizio e la scena per me. Mentre eravamo lì sentimmo la voce di Laura alle nostre spalle: “e bravi, avete preso il caffè senza aspettarmi”. Non fece alcuna allusione al fatto che mia moglie stava con la figa in mostra davanti a suo marito. Laura andò in bagno a far la pipì. La cosa mi suonò molto strana. Laura disse che andava a far la pipì ed entrando in bagno lasciò la porta aperta. Il bagno era proprio di fronte la cucina, quindi potevo vederla, così come anche gli altri, sedersi sul water. Mi sembrava tutto così irreale e respiravo affannosamente. Non poteva essere vero, mia moglie era quasi nuda davanti ad un altro uomo ed io stavo guardando la moglie di quest’ultimo far la pipì davanti a me. Laura entra in cucina per prendere il suo caffè. La vedo col nasino indispettito, come se covasse qualcosa di malizioso in quegli occhietti da furbetta che aveva. Mentre beve il suo caffè noto i suoi capezzoli dritti ed il seno che sballonzolava libero. Mia moglie prepara la colazione, caffellatte, fette biscottate, burro e marmellata, miele, biscotti, come se i nostri ospiti fossero i principi di Galles. Poi accade qualcosa che dà il “la” all’orchestra. Mentre beveva il suo caffellatte, mia moglie fa in modo da versarsene un po’ sulla maglietta. Cerca di asciugarsi con un tovagliolo, poi decide di togliersi la maglietta rimanendo completamente nuda. Si alza dalla tavola portando la maglietta in bagno. In questo modo si mette completamente in mostra. Poi impudicamente torna in cucina incurante di essere tutta nuda. Anche Laura è su di giri e guarda vogliosa il marito leccandosi le labbra. Ma mia moglie la frega in curva dicendo a maurizio: “vorrei tanto assaggiare un bel cannolo alla crema. Maurizio, mi fai assaggiare il tuo?”. Maurizio si alza quasi meccanicamente. Il gonfiore del suo cazzo attraverso il pigiama tradiva la sua eccitazione. Non dice nulla e mia moglie infila un dito nell’elastico abbassandogli il pigiama. Immediatamente esce fuori un bel cazzone eretto e mia moglie assaggia il suo cannolo alla crema. Ma Laura non è da meno. Con un movimento repentino si toglie la parte superiore del pigiama rimanendo con le tette scoperte. Non perdo tempo, mi lancio su quelle poppe meravigliose prendendo a succhiare i capezzoli. Intanto Maurizio aveva già sborrato in bocca a mia moglie e questa si era messa a cosce spalancate sul divanetto per farsi scopare. Si baciavano in bocca con passione quando io decisi di scopare Laura. Laura ardeva dal desiderio di farsi fottere e me lo disse forte e chiaro, quasi come se volesse farlo sentire a suo marito. La portai in camera da letto mentre Maurizio prese in braccio mia moglie continuando a baciarla in bocca portandola sul letto degli ospiti dove aveva dormito con sua moglie. Scopai con Laura sborrandole dentro un paio di volte incurante che lei sarebbe potuta rimanere incinta, ma mi disse che in quel periodo non era feconda. Per tutto il giorno rimanemmo nudi. Io era quasi sempre in tiro in quanto vedevo mia moglie alle prese col cazzone di Maurizio. Ero talmente in tiro che nel primo pomeriggio, dopo l’ennesima pomiciata con le tette di Laura, le passai un po’ d’olio nel buco del culetto, dopodiché glielo sfondai lentamente. Laura si rivelò una donna più troia di mia moglie. Mi incitava ad affondare di più i colpi nel suo culo dietro lo sguardo incredulo del marito che disse che mai prima di allora Laura lo aveva preso nel culo.
In ufficio ci comportiamo come sempre, senza dare agli altri l’impressione che io e Maurizio ci fottiamo reciprocamente le mogli. Spero con questo di avere dato una chiara impressione, specialmente a quei singoli (senza offesa per nessuno) che mi chiedono di diventare l’amante di mia moglie. Come vedete mia moglie non ha bisogno di altri cazzi, e poi io ho anche il mio tornaconto. Ciao a tutti.
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6
18 years ago
Bergamini,
38/39
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Vita vissuta 1
Le ho detto di andarsi a preparare e lei ha ubbidito.... io nel frattempo preparo il letto e i materiali necessari. Mi chiede come la voglio e io le rispondo che deve essere completamente nuda: niente anelli, orecchini, collane… nuda!
Ricompare in una sottoveste nera di tulle, corta, trasparente, scollata e coordinata con un perizoma. Mi fa un po’ incazzare perché ha disubbidito ma è uno spettacolo… e poi senza indugiare mi bacia e mi tocca, si inginocchia e inizia a succhiare con passione mentre io, seduto, la spoglio e le accarezzo il seno, il culo e la figa… lei inizia a sbrodare.
Decido di lasciarle addosso il peri perché so che le piace essere toccata attraverso la stoffa degli slip e anche per rendere meno scontata la penetrazione, ma le tolgo la sottoveste e la faccio alzare. Lei subito si mette dritta e docilmente aspetta che io la leghi.
Le vado dietro e comincio a girarle una corda intorno alle braccia e al torace, facendola passare al disopra e al disotto dei seni. Due, tre giri e gliela annodo sullo sterno, tra le tette, ricongiungendone in quel punto le spire. Poi le passo un’altra corda sulle spalle e lungo le braccia, stringendogliela sotto le ascelle per avvicinare tra loro le spire della prima corda. In questo modo le sue tette si strizzano e si gonfiano come due palloncini… i capezzoli sono drittissimi… e come li tocco lei salta… per finire, le piego le braccia all’insù e con gli avanzi della seconda corda le immobilizzo i polsi all’altezza del seno.
La sdraio sul letto e dopo averle messo una mano tra le gambe comincio a baciarla in bocca. Lei sale si giri, si divincola debolmente e si lascia sempre più andare mentre io le stringo in pugno le grandi labbra con tutti gli slip, che già sono fradici.
“Dài, toccami, toccami… fammi quello che vuoi, tutto!!”
Lei implora ma io insisto a toccarla per eccitarla sempre di più.
“Baciami, baciami!!”
E sia… ma prima mi alzo, prendo la cintura dell’accappatoio e le lego le caviglie facendo passare l’avanzo nel nodo che ha tra le tette, così immobilizzandola con le gambe flesse all’insù. Poi con una mano riprendo a toccarle la figa attraverso il peri, e con la lingua inizio a leccarla, ma sotto i piedi, mentre lei si contorce, urla e sbroda. Glieli lecco a lungo, con passione, succhiando le dita ad una ad una… poi scendo con la lingua lungo le sue gambe e dopo aver scostato il bordo del peri gliela inzuppo finalmente nella figa.
Leccando, mentre lei si contorce, le ungo anche il buchetto e un po’ alla volta ci inserisco indice e medio, ruotando delicatamente la mano fino a poterla contemporaneamente penetrare col pollice.
“Ahhh… scopami, SCOPAMI!!!”
Ora è cotta… mi inginocchio davanti a lei e la penetro di brutto, strizzandole tra le mani le tette ormai un po’ tumefatte, e lei si gode il mio cazzo continuando a biascicare “si”… “fammi tutto quello che vuoi”… “dentro, dentro….”. Scopo con forza, ritmicamente, mirando a farla godere al massimo. Sul più bello però mi fermo, la giro su un fianco e, da dietro, dopo averle piazzato un dito sul clitoride, le sfondo il culo. La scopo così per un po’, ma lei non se ne viene… allora esco, la rimetto supina, e riprendo a scoparla come prima.
“Voglio allargare le gambe…”
Mi sembra una buona idea e l’accontento subito, slegandole le caviglie senza smettere di scoparla.
Lei si apre subito, muove il bacino e ansimando continua ad implorare “dentro, dentro…” Io intanto la scopo senza pietà e le rimetto un po’ alla volta le dita nel sedere: tre questa volta, e muovendole delicatamente per sentire il mio cazzo attraverso la sua carne… è bellissimo e infatti piace anche a lei, che in breve gode intensissimamente.
Dopo l’orgasmo è frastornata ma non chiede di essere slegata e anzi, mentre io continuo ad accarezzarla, appena riprende a connettere mi dice che ora vuole essere bagnata… dove e come voglio io.
“Va bene, ma devi ingoiarne un po’…” Sorride, annuisce… allora la giro di nuovo e riprendo a scoparla da dietro, nella figa però, strizzandole le tette e imbavagliandola con l’altra mano, e mentre lei geme e gode io preparo la sborrata… quando è il momento esco, la sdraio, vedo come apre la bocca mentre io mi siedo sul suo petto e godendo a mia volta prima le spargo i primi fiotti di sperma sul viso, poi continuando a godere glielo metto in bocca e ce lo tengo fino a quando non ho finito.
La sua faccia beata, coperta di sperma, e il seme che le luccica tra i denti, misto con la saliva… aspetto che ingoi e poi le rimetto il cazzo in bocca, godendomi la sua voglia di succhiarlo tutto.
Muovendosi come può avvicina il viso alle mani per raccogliere la sborra… allora la aiuto, raccogliendola e portandogliela in bocca con le dita. Non la slego, ma accarezzandola in viso per spargere meglio quello che rimane la coccolo e le do da parlare fino a quando sento che in bocca non ha più niente.
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1
18 years ago
admin, 75
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Vita vissuta
A lei non piace scopare quando ha il ciclo: in queste situazioni, quindi, di solito non si riesce ad andare oltre un pompino (senza ingoio... per ora!) perché anche il culo lei lo dà più volentieri dopo essere stata scopata a dovere.
Per via del suo ciclo ora sono già due giorni che non la scopo e già non ne posso più. Le palle mi scoppiano!! E così, quando la vedo in sala, di spalle, in camicia da notte, seduta a smanettare sul pc… con una bella erezione mi avvicino e appena si gira glielo servo già pronto, proprio all'altezza del naso.
Lei non fa complimenti e lo prende subito in bocca, succhiando avidamente. Non oppone resistenza nemmeno quando di lì a poco le metto una mano sotto il mento e l'altra dietro la nuca e inizio a scoparla sul serio, cacciandoglielo praticamente in gola.
In piedi però è un pò scomodo... allora me lo riprendo e le dico di andare in camera.
Lei mi precede... io strada facendo passo dal bagno e mi procuro la cinta del suo accappatoio. Lei nemmeno se ne accorge e quando arrivo in camera è di spalle e si sta togliendo la camicia da notte.
Le sono dietro, le prendo le braccia mentre le abbassa e gliele incrocio dietro alla schiena. Lei è un pò sorpresa perché in genere la lego dopo i preliminari, ma lascia fare. La bacio, e intanto passo la cinta e gliela stringo intorno ai polsi. Un facile nodo e... ho libero accesso alle sue tette mentre lei mi tocca 'uccello con le mani legate.
Le stringo le e strizzo i seni con forza, schiacciando i capezzoli tra le dita fino a quando non sento che le si stanno piegando le ginocchia. Allora la spingo verso il letto e ce la sbatto sopra a faccia in giù. Mentre cade in avanti le afferro al volo le caviglie e subito la incapretto col resto della cinghia. Quindi la giro su un fianco per godermi lo spettacolo di lei che si divincola fino a quando non capisce che non può liberarsi. Intanto me lo meno senza fretta, passandoglielo di tanto in tanto vicino alle labbra per vedere come apre la bocca e come tira fuori la lingua ogni volta.
Mi inginocchio, le metto un cuscino sotto la testa e le ricaccio di brutto il cazzo in gola. Lei docilmente ricomincia a succhiare come prima, senza però potersi più muovere! Muove solo il collo e ben presto neanche più quello perchè a muoverle la testa ci penso io, con le mie mani.
Ad un certo punto mi alzo, scendo dal letto, la prendo dalle ascelle e la tiro fino a metterla con la testa oltre la sponda. E' sdraiata sulla schiena, le gambe piegate, le braccia tese dietro, la testa che praticamente pende in giù dal letto. Restando in piedi mi avvicino, ricomincio a strizzarle le tette e le affondo il cazzo nella bocca aperta. Spingo, adesso, spingo e la scopo senza pietà mentre a lei di tanto in tanto manca il respiro. E’ paonazza, tossisce, ma io insisto… senza toglierglielo dalla bocca mi curvo fino al suo sesso, che odora di fica attraverso gli slip. Ha su l’assorbente interno… bene! Allora scosto il bordo della mutandine e comincio a leccargliela mentre lei, che si vergogna perché è indisposta, si dimena e cerca di impedirmelo ma non può che subire la voglia che ho di scoparla.
Continuando a spingerle in gola l’uccello la lecco e bevo la sua broda, che oggi è più saporita e profumata che mai… l’assorbente intanto filtra le sue porcherie e io nemmeno mi sporco. Ben presto lei non si agita più… muove solo il bacino gemendo e vibrando ogni volta che le passo la lingua sul clitoride… e intanto succhia, succhia sempre, instancabilmente… ha aperto la bocca come non mai, praticamente ora è un buco liscio, caldo e umido… hmmm… bello sprofondarci dentro… spingendoglielo dentro scivolo coi peli sulla sua saliva e gliela spargo in faccia… hmmm… quasi quasi…
Il suo orgasmo, violentissimo e improvviso, mi riporta alla realtà. Invece di gridare geme, e mentre immobilizzata gode io le spingo ancora più a fondo il cazzo in gola per attenuare anche solo quei gemiti.
Poi finalmente glielo tolgo di bocca e mi giro, sedendomi sul suo petto. Lei è fresca di orgasmo, abbandonata, la testa all’ingiù, gli occhi chiusi, la faccia lucida di saliva… la prendo per i capelli e comincio a menarmelo ad un millimetro dalle sue labbra, che subito si riaprono. Lei ora apre le bocca e tira fuori la lingua perché sa che tra poco avrà il mio seme. Bello vedere come tiene fuori la lingua mentre io mi masturbo…
Lascio i capelli e la sua testa ricade all’indietro. Ci sono quasi… le infilo in bocca due dita mentre do gli ultimi colpi… ecco il primo schizzo che le si deposita sul mento, poi subito un altro e un altro ancora… sto godendo… bellissimo! Cerco di fargliela in bocca ma non del tutto… un po’ di sborra le cola dalle labbra nel naso e poi sugli occhi… che spettacolo!
Ora è nuda, legata, con la testa all’ingiù, la bocca socchiusa e la faccia coperta di sborra.
“Mandala giù” le dico. Lei scuote debolmente la testa. “Beh, se proprio non vuoi … allora sputala”.
Subito un rigurgito di sperma e saliva le bagna gli angoli della bocca, colando verso le orecchie. Si aiuta con la lingua mentre io le passo una mano sul viso e raccolgo quello che posso. Poi mi pulisco cazzo e mani sul suo seno.
Un po’ di sborra le è rimasta nel naso e sono certo che ormai l’ha inalata… e qualcosa le sarà rimasto anche in bocca perché la vedo fare una smorfia di disgusto mentre manda giù la saliva… ma ingoia… e poi sorride… adesso posso anche slegarla!
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18 years ago
admin, 75
Last visit: 12 hours ago -
Nico
Virile, distinto, non alto ma ben proporzionato, circa settantenne: al cinema lo vedo e subito avverto quel non so che… insomma lo seguo, mi faccio notare, mi siedo e aspetto. Pochi istanti dopo lui scivola agilmente nel posto a fianco al mio e subito mi mette una mano sulla coscia; io ricambio mettendogliene una sulla patta; lui allora con una mano si sbottona e infila l’altra tra lo schienale e il mio culo, stringendomi una chiappa mentre io scopro che è piuttosto ben dotato.
Glielo prendo in mano che è già duro… mica male per uno della sua età! Irresistibilmente mi chino per sfiorarlo con le labbra; la sua mano intanto risale per poi infilarsi tra pelle e slip, e scivola fino a quando il suo dito medio non può iniziare a premere sul mio buchetto. La pressione, per quanto delicata, mi sconvolge: sospiro aprendo la bocca e lascio che la sua cappella profumata ci scivoli dentro. Nello stesso istante sento la prima falange del suo dito nel culo, e la sua mano libera sulla nuca… sono suo! Glielo succhio un po’, ma quasi subito mi accorgo che ci guardano. Frettolosamente ci ricomponiamo… lui con naturalezza mi propone di andare a casa sua. Accetto.
Fuori dal cinema è un luminoso pomeriggio estivo. Sono abbronzato, tonico… mi piace come mi mangia con gli occhi mentre mi dà il suo indirizzo e vedendolo meglio mi accorgo che è proprio un bell’uomo. Dall’accento lo direi siciliano… meglio di così!!
A casa sua vado subito in bagno e mi metto nudo, mi drappeggio un asciugamano sui fianchi e lo raggiungo in salotto, dove mi siedo vicino a lui sul divano. Lui subito mi abbraccia e mi bacia in bocca; mentre mi bacia poi mi strizza forte un capezzolo con due dita, il che mi fa piegare in due dal dolore. Cerco la sua patta ma lui mi blocca: “Comando io” mi fa, “tu devi solo ubbidire. Se non vuoi, te ne puoi anche andare da dove sei venuto; se vuoi, invece, adesso inginocchiati e fammi vedere il culo”. Io sono come ipnotizzato… meccanicamente mi alzo, mi tolgo l’asciugamano, lo stendo a terra e mi ci metto sopra a quattro zampe… mentre mi metto in posizione mi sembra di sentire il calore del suo sguardo che mi fruga tra le chiappe… mi piace!
Lui mi guarda dal divano e mi fa assumere alcune posizioni per meglio vedere. Poi si inginocchia dietro di me e mi infila lentamente il pollice nel culo, senza lubrificare. Mi fa un po’ male, ma come lo sento… ogni tanto gemo di piacere e lui mi zittisce… quando ha messo tutto il dito si china a leccare tutto intorno, mi unge perbene di saliva, lo sfila delicatamente e subito dopo me ne mette due di botto, indice e medio. Dolore, piacere… le gambe non mi reggono e crollo a terra dimenandomi, accompagnato dalla sua mano premuta sulle reni e dalle sue dita, sempre saldamente infilate dentro di me.
Ora è in ginocchio anche lui… sale cavallo delle mie gambe, si slaccia i pantaloni, sfila le dita, mi sputa un po’ di saliva tra le chiappe, la raccoglie con la cappella e, scendendo, mi innesta imperiosamente il cazzo nel culo, sfondandomi senza pietà. Scopa con foga ma lentamente, per allargare, spingendo fino in fondo con metodo e ritmo. Io mi dimeno perchè sento che muovendomi lo agevolo, e cerco di abbracciarlo per accoglierlo ancora di più. Lui però non gradisce: “Fermo, devi stare, mentre scopo! Dammi le mani!” Senza smettere di spingere mi prende i polsi, li incrocia, li stringe tra pollice e indice e intanto si toglie la cintura dai pantaloni e con quella me li lega.
Riprende a scopare sbattendomi con forza. Piego le gambe e lui le prende per le caviglie, tenendo ferme anche quelle. Sono immobilizzato… mi piace! Piano piano mi rilasso e mi lascio scopare, rassegnandomi ad essere riempito di sperma nel culo. La mente vola, fantastica… debolmente mi muovo, ma solo per sentire di più il suo possesso assoluto su di me… incredibile!!!
Si sfila, si alza e si risiede sul divano. Ansima. “Vieni qui, sbrigati, in ginocchio!” Goffamente ubbidisco e faccio per prenderglielo in bocca, ma lui mi prende per i capelli e me lo impedisce. “Aspetta, non essere precipitoso… te la do, ma quando dico io. Chiudi gli occhi e apri la bocca, avanti!” Ubbidisco… “Bravo… aprila bene… e tira fuori la lingua!” ubbidisco ancora… sento che si sta masturbando, avverto i movimenti della sua mano, ritmici e veloci… lui ogni tanto mi struscia la cappella sulla lingua… sa di me… all’improvviso il primo schizzo del suo sperma odoroso e caldo mi si deposita in fondo alla lingua, subito seguito dagli altri e poi dalla sua voce ansimante che gode… le sue mani sulle tempie, il suo cazzo finalmente in gola… la mia prima impressione era giusta: che maschio!
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18 years ago
admin, 75
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Seconda volta
Per la scopata decide di concedersi il lusso di una vera e propria camera d’albergo: in realtà uno squallido motel appena fuori città, il cui aspetto logoro e polveroso però mi piace subito, e mi rende ancora più desideroso di essere suo. Andandoci mi ha detto chiaramente che non intende usare il preservativo: prendere o lasciare. Io so di volere anche dentro quel calore liquido che la volta precedente ho ingoiato vincendo la riluttanza con la sottomissione, ma provo a resistere. Lui però è irremovibile e allora penso che dopo avere ingoiato il suo sperma non ha gran senso pretendere una precauzione… quindi mi faccio forza e dico “Come vuoi tu”, compiaciuto e già eccitato per avergli ubbidito di nuovo.
La stanza è inutilmente grande; luminosa ma disadorna… assolutamente anonima. Entro prima di lui, che mi cede il passo e appena chiude la porta mi abbraccia da dietro strizzandomi con forza i capezzoli e cercandomi la bocca con le labbra. Le gambe mi si piegano, mi giro e docilmente mi lascio possedere dalla sua lingua per un po’. E’ già eccitato… a questo punto d’istinto mi inginocchierei e glielo prenderei in bocca, ma preferisco resistere fino a quando non è lui che mi obbliga a farlo. Mi spinge verso il basso slacciandosi i pantaloni e mi ritrovo davanti al suo sesso che è già meravigliosamente eretto, duro e profumato… irresistibile! Inizio a succhiarlo e intanto goffamente mi spoglio… lui mi tiene la testa con le mani guidandola e compensandone i movimenti ondeggiando il bacino… è bellissimo… ma quando sono nudo mi alzo, lo abbraccio, lo bacio in bocca e poi mi sdraio a pancia in giù sul letto con le gambe divaricate. Il suo sguardo sulla schiena, mentre finisce di spogliarsi, fa quasi rabbrividire… e quando mi si sdraia addosso il contatto col suo corpo nudo è caldo, piacevole, rilassante… bellissimo! Mi copre completamente…sento i suoi piedi oltre i miei, le sue mani oltre le mie… mi schiaccia… giro la testa aprendo la bocca per farmi baciare ancora e mentre mi bacia sento il suo sesso tra le chiappe e inizio a desiderarlo in un modo intensissimo… lui invece con vera maestria me lo fa desiderare, strofinandolo piano mentre io muovo il bacino per cercare di allinearlo col buco. “Ti farò male”, mi fa, “sei sicuro di volerlo?” “Si”, rispondo, “anche se fosse dolorosissimo non ci rinuncerei”. “Bene… e allora il premio sarà un bel clistere di sperma… d’accordo?” “Si… voglio che mi allaghi tutto!.” “Mmhhh… bravo… sarai accontentato!”.
Si inginocchia e mi fa colare sul buco la sua saliva densa e scivolosa, poi si china e inizia a leccarla spandendola bene ed anzi aggiungendone dell’altra. Il buco, titillato così dolcemente, sotto l’azione della sua lingua si ammorbidisce e subito si allarga. “Che culo” dice infilandoci un dito, “elastico ma stretto… che favola che sei!” Sorrido… chiudo gli occhi… leva il dito e subito sento il suo glande sul buco, appena fuori asse, e appena inizia la sua pressione mi muovo impercettibilmente per allinearlo bene… ora c’è… è più grosso di quanto pensassi… stringo un po’ i denti… fa male! Però è inesorabile e duro, spinge e si fa subito strada… allora per allargarmi un po’ stringo gli addominali come per espellere, e in un attimo ce l’ho dentro, un palo che mi si espande nella pancia scivolando irresistibilmente attraverso un buco che diventa sempre più largo. Mi mordo le labbra per non gridare ma sono finalmente soddisfatto, e mi godo la penetrazione mentre il dolore si attenua. “Oohhh…. Sei mio… tutto mio… ti piace?”. Annuisco. “Spingi”, sospiro, “mettilo tutto… così… ooohhhh… mmmhhhhh… è bellissimo… SEI bellissimo… prendimi, si… ahh... così… così…”. Ora finalmente ce l’ho tutto dentro; sento le sue palle dure e gonfie sulle chiappe e provo a stringere le gambe per sentirlo di più… lui intanto comincia a scopare, prima piano e poi sempre più forte, senza però mai uscire, almeno all’inizio. Quando sente che mi sono allargato bene invece comincia a fare dentro e fuori, procurandomi un piacere sempre più intenso e lascivo. Mi lascio scopare, muovendomi solo per accentuare l’effetto dei suoi colpi, e mi piace sentirlo ansimare e gemere di piacere mentre io gli succhio avidamente le dita.
Si sfila. “Alla pecorina, dài”… ubbidisco. Raccolgo le gambe e mi inginocchio sul letto metre lui mi penetra di nuovo, stavolta senza incontrare la minima resistenza. Bello sentirlo scopare con foga, le sue mani sui miei fianchi… ma si sfila di nuovo. E’ eccitatissimo… forse vuole evitare di venirsene troppo presto… e invece vuole solo che mi metta supino. Allora mi sdraio sulla schiena, fletto le gambe e mi offro; lui riprende a leccare ed insalivare il buco, stavolta penetrandomi anche – deliziosamente – con la lingua e poi, finalmente, mi riempie di nuovo, d’un colpo, infilandomi fino alle palle mentre io mi inarco per prenderlo ancora più a fondo. Fantastico… mi afferra le caviglie e riprende a scopare, poi se le appoggia sulle spalle e continua ancora più intensamente di prima… è uno scopatore incredibile… lo adoro… lo abbraccio… cerco le sue labbra… mi bacia… dolcemente, accarezzandogli piano la schiena, scendo con la mano fino al suo sedere, e poi fino alle palle, e gliele stringo con amore schiacciandole piano contro le mie chiappe allargate… è bellissimo davvero, intimo… “Sei mio” dice, “mio, mio… e adesso ti marchio… vuoi?” “Si, si!! Riempimi tutto!!” “Allora eccomi… vengo… VENGO!!!” Mi allaga in un attimo, schizzandomi nella pancia un calore meraviglioso. Io mi inarco e stringo le gambe per evitare che esca mentre lui spinge più a fondo che mai, gridando di piacere e di soddisfazione. Dura pochi istanti, ma intensissimi… poi si accascia su di me, baciandomi… il suo sesso quasi immediatamente si sgonfia… è fuori… il suo seme mi cola tra le chiappe bagnando il lenzuolo e diffondendo un magnifico odore di maschio… sono suo… che bello!
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7
18 years ago
admin, 75
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40 a 25
Quella sera, mentre giravo per il parco semideserto, sciolgo il cane e lascio fare... lui punta un altro cane... giocano... dopo un pò arriva il padrone... una padrona, per fortuna!
25 anni (io 40), biondina, abbronzata, capelli lunghi, un top su due tette piene e sode e un paio di fuseaux talmente stretti e leggeri che le si infilano tra le gambe disegnadole la fica sotto la piena mezzaluna del ventre, per non dire del culo... insomma uno sballo!
Simpatica, dà confidenza... passeggiamo intorno al parco chiacchierando a lungo... incontra degli amici e non se li fila... viene con me dov'è più buio... ci provo subito: mi fermo davanti a lei, la guardo negli occhi e la bacio. Ci sta.
Per quella sera finisce su una panchina lì vicino, con le sue tette di fuori, il mio cazzo tra le sue labbra e una voglia matta di chiuderci tra quattro mura. Si chiama Antonella.
Il giorno dopo mi chiama per dire che casa sua è libera. Prendo il cane e la raggiungo.
Quando apre è vestita come il giorno prima. Scalza. Entro, ci baciamo, ci strusciamo un pò e poi lei si gira e si avvia per il corridoio. La seguo. Camminando si toglie top e reggiseno (una schiena da favola!), poi si ferma e si sfila anche i fuseaux. Chinandosi fa vedere un culo incredibile, perfetto. Porta un perizoma rosso come nessun'altra... CHE FICA!!
Si sdraia sul letto mentre mi spoglio. Per non perdere tempo tiro fuori l'uccello e glielo rimetto in bocca, e lei subito riprende a succhiare come la sera prima. Appena nudo le salgo sopra, le allargo le gambe e lei si allarga la fica con le mani. Gliela lecco un attimo e poi glielo metto dentro senza complimenti. E' fradicia! Una gnocca incredibile... le piace da subito, moltissimo... comincia a dimenarsi, ad ansimare, a gridare, a muoversi seguendo naturalmente il mio ritmo e quasi subito gode intensamente, rovesciando gli occhi all'indietro, per poi riprendersi e godere di nuovo... è pluriorgasmica!! Gode a ripetizione, più la scopo e più gode!! Faccio sforzi incredibili per durare perchè tra una cosa e l'altra una sborrata ci starebbe tutta, ma è così bello scoparla!!!
Mi sdraio io e lei sale su di me. Cavalca il mio cazzo tenendo gli occhi chiusi e dimenandosi come un'ossessa mentre io mi godo le sue tette edi suoi capezzoli a portata di bocca... e rigode! E' incredibile! Finora avrà goduto già 10 volte.
Facciamo un 69 nel quale dimostra una notevole abilità con la bocca ed essendo ormai prossimo a sborrare la metto alla pecorina. E' talmente infradiciata che riesco ad infilarle un dito nel culo senza aggiungere alcun lubrificante. E' stretta però! Strettissima... vuoi vedere che è pure vergine?
"Ah, no.... no.... perchè là?"
"Sei vergine?"
"Si"
"Vuoi provare?"
"Non so..."
Mentre ci scambiamo queste frasi io intanto le ho puntato il buchetto ed ho iniziato a spingere. La cappella è già quasi tutta dentro... un colpo di reni ed è fatta.
"AH!!"
Mi fermo un attimo... lei si è irrigidita ma il mio cazzo continua impercettibilmente a farsi strada...
"Oh..."
Già si rilassa un poco...
"Mmhhh.... che male.... perchè?
"Perchè mi piace... e adesso piace anche a te.... vero?
"Mmmhhh.... si... un pò si..."
Finisco di sfondarla uscendo all'improvviso e poi ripenetrandola di brutto, e mentre lei ricomincia a gridare io riprendo a scopare con foga. Le piace sempre di più... ora grida di piacere, non di dolore... il suo culo strettissimo adesso si è allargato, e si adatta docilmente alla forma del mio cazzo aprendosi e richiudendosi, anzi risucchiandolo... cerco con le dita la sua fica per toccarla e trovo le sue mani... se la sta menando... e infatti riviene gridando come una pazza e a quel punto decido di farle compagnia e me ne vengo anch'io.
Godo intensamente e le riempio la pancia di sperma caldo mentre lei si contorce, squassata come me dalle contrazioni del piacere.
Che roba!!
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2
18 years ago
admin, 75
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Prima volta
Esco dalla stazione della metropolitana e vedo la sua macchina… è già arrivato. Mi avvicino, mi vede, ci sorridiamo… salgo e lo saluto mettendo la cintura mentre lui riparte. Destinazione: garage. Alla fine ho infatti accettato la sua proposta… adesso sono perfino curioso di provare. Frasi di circostanza, un velo di tensione, forse imbarazzo… ma in meno di cinque minuti siamo davanti ad un cancello telecomandato. Tutt’intorno solo eleganti palazzine residenziali. Entriamo.
Un lungo corridoio fiancheggiato dai box. Luce dall’alto, feritoie che danno su verticali di balconi e finestre, silenzio. Procediamo lentamente fino ad un certo punto, poi lui ferma la macchina, “Resta seduto” mi dice, scende ed alza una saracinesca; risale, entra con l’auto nel box, spegne il motore, mi chiede di nuovo di restare dove sono e va a chiudere. Rumore, cigolio… buio. Solo la luce di cortesia, accesa perché lo sportello è aperto. Lui rientra, chiude, la luce si attenua e poi si spegne lentamente mentre ci scambiamo un fugace sorriso… Buio di nuovo. E’ nel buio che finalmente mi abbraccia e mi bacia, schiudendomi delicatamente le labbra con la lingua mentre io un po’ per volta apro la bocca e mi lascio baciare come vuole lui.
Il bacio è lungo, languido, profondo, eccitante; potrebbe essere quello di una donna, ma le mani che si muovono sono le sue ed accarezzano me senza fretta, sfiorandomi la schiena ed insinuandosi tra abiti e pelle… mi tocca con una lentezza particolare, dolcemente, senza mai togliermi la lingua dal palato e soffermandosi con evidente piacere sulle zone più toniche del mio corpo. Io intanto mi lascio baciare e mi godo le sue carezze, cercando di assecondare i suoi discretissimi tentativi di toccarmi anche il sesso e il sedere, e finalmente sento la sua mano aprirsi sul mio ventre, saggiare con gusto gli addominali e risalire fino ai capezzoli, intorno ad uno dei quali improvvisamente le sue dita si stringono con forza, strappandomi un gemito di piacere e di assoluta sottomissione. Sento anche le sue unghie conficcarsi nella carne e gemo ancora, contorcendomi ma senza divincolarmi… lui allora allenta per un attimo la stretta, ma subito riprende a stringere, mettendomi in bocca di nuovo la lingua.
Il suo sesso già eretto, gonfio e caldo sotto la stoffa tesa dei pantaloni, reclama l’assoluta necessità di un contatto fisico. Lo tocco, e mentre le nostre lingue continuano a cercarsi e ad accarezzarsi, lui si slaccia i pantaloni e finalmente me lo fa impugnare... lentamente, inizio a masturbarlo. Il bacio un po’ alla volta finisce. Adesso è lui che è nelle mie mani: geme, si contorce, mi fa capire che la mia carezza gli piace molto e mi lascia fare… io vorrei vederlo, ma è buio, e visto che lui è vestito vorrei anche mettermi nudo per essergli ancora più sottomesso, ma non mi posso spogliare perché sarebbe troppo difficile. Non riesco a staccare la mano... tutto ciò che mi riesce di fare è di avvicinare la testa al suo sesso un po’ alla volta. Ne annuso con piacere l’odore e poi, con la punta della lingua, ne assaggio il gusto sapido e profumato. Lui intanto inarcandosi si cala mutande e pantaloni fino alle caviglie... e appena si libera mi blocca la testa con entrambe le mani e mi penetra in bocca, iniziando finalmente a scoparmi.
Gli piace. Si muove, geme ed affonda con vero gusto mentre io faccio del mio meglio per rendere la cosa piacevole e scivolosa. Resiste due volte ai miei tentativi di muovere la testa, facendomi intendere che preferisce che resti dov’è e com’è, e allora io lo accontento restando immobile nonostante la posizione scomoda. Poco per volta lo sento avvertire l’ebbrezza del possesso, e allora mi lascio andare al piacere di essere posseduto. Lui lo capisce e mi si spinge fino in gola per poi fermarsi, senza mai uscire ed anzi premendomi con forza le mani sulla nuca; oppure provando ad uscire e godendosi il mio tentativo di risucchiarlo indietro; oppure restando immobile, lasciandomi però impercettibilmente muovere la testa di quel poco che basta a mantenerglielo duro. “Sei un tesoro” mi fa, “meglio di mia moglie…. Più docile, più sottomesso e molto più abile… mmmhhhhh….. si vede che ti piace…. oohhh… chissà se ti piace anche lo sperma… adesso te lo faccio sentire… vuoi?” E’ l’attimo più difficile, non so se fidarmi oppure no, ma d’istinto annuisco. “Mmhhhh… bene… vedi però di non sporcarmi la macchina… te la senti?” Annuisco di nuovo. “Bravo… che tesoro che sei… mmmhhhh… dolce… sei pronto?” Non aspetta la mia risposta, mi blocca la testa, dà gli ultimi due colpi con maggior foga e mentre lo sento sospirare e gridare il suo primo schizzo mi dilaga in bocca ed in gola, inebriandomi di aroma e di sapore. Aprendo la bocca adesso sporcherei tutto, e allora mi sforzo di tenerla ben chiusa, sigillando le labbra intorno alla radice del suo sesso mentre il dotto seminale gli si gonfia ritmicamente… devo anche fare attenzione ai denti… è difficile, ma è il momento più bello di tutti: sento il piacere di essergli schiavo e allo stesso tempo quello di averlo indotto a darmi il massimo, e sento imperiosamente di volerlo anche nel culo… questo mi consente di farmi coraggio fino ad ingoiare il suo seme, e poi di ripulirgli delicatamente il sesso, succhiandolo con un certo vigore. Ora finalmente posso riaprire la bocca, felice che il buio nasconda le nostre espressioni. Sono un po’ disgustato dal suo sapore pungente e appiccicoso… ma lui ansima… è felice!
“Fantastico..” mi dice, “..la prossima volta ti scopo davvero… te lo sei meritato!” Deglutisco ancora… “Certo… decidi tu quando e dove!”
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18 years ago
admin, 75
Last visit: 12 hours ago -
Tre maschi in riva al fume
Un paio di estati fa dopo la solita trafila di mail son riuscito ad di incontrare vicino a Torino un signore che prometteva molto bene quanto a dotazione, veramente esagerata.
Il posto era ottimo ed isolato in riva ad un fiume, quando siamo arrivati mi ha chiesto di fare du passi x chicchierare e conoscersi un pò meglio (pensavo io).
Man mano che si procedeva capitava che con la mano mi sfiorasse, talvolta molto insistentemente i pantaloni dietro; ogni tanto se lo sfilava fuori costringendomi ad accarezzarlo mentre si passeggiava.
Ammetto che tra le frasche iniziavo ad intravedere movimenti, ero eccitatissimo all'idea anche se speravo che conoscesse bene luogo e frequentatori.
Quando siamo tornati nelle vicinanze della macchina ha subito tirato fuori quel cazzo quasi da negro e mi ha tirato giù la testa perchè io incominciassi a pomparlo ed in un amen è diventato duro e grosso;anche lui era già eccitato dal giro.
Mi ha chiesto di spogliarmi nudo, eccitantissimo!! era già una freddina serata di mezzo settembre ed essere nudo all'aperto era eccitantemente rischioso.
Mi ha appoggiato a pancia in giù sul cofano della macchina, mi ha allargato le gambe, ha iniziato a leccarmi il culo ed a penetrarmi prima con un dito, poi due, poi tre, poi...
Quando ha smesso si è drizzato in piedi ed ho sentito qualche cosa di umido che mi correva in mezzo al culo, ancora oggi non so cosa fosse, ma in quel momento mi ha eccitato da tantissimo.
Quando ho sentito il suo randello avvicinarsi ho pensato che stava per arrivare il meglio...e così è stato...prima me lo ha sbatacchiato sul buco ormai dilatato, poi ha iniziato a penetrarmi con colpi sempre più profondi alternati a belle sculacciate per poi fermarsi all'improvviso, toglierlo fino a verederlo richiudersi e riprendermi di prepotenza...
Ero ad occhi chiusi per il godimento quando l'ho sentito chinarsi sulla mia schiena e sussurrarmi all'orecchio se mi sarebe piaciuto prendere in bocca anche quello di due signori che si stavano segando poco distante.
Mai fatto prima, ma CERTO!!!
Avevo le gambe che tramavano per l'eccitazione x essere stato messo così in mezzo ed ancor meglio quando si è giunti al gran finale...tre enormi schizzi che dalla bocca mi è colato giù fin sui capezzoli.
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2
18 years ago
admin, 75
Last visit: 12 hours ago -
La donna ad ore 2
Incontrai di nuovo Anna per strada, col marito e la coppia di suoi amici.
Mi salutò come niente fosse successo, dandomi del "lei" come al solito; ricambiai il saluto, dentro di me sorrisi: però, si sa comportare! E mi sentii gonfiare i jeans al ricordo della mattinata trascorsa (passata da qualche giorno, ormai).
Stamattina sono uscito presto, ho sbrigato le mie cose, poi son tornato a casa, verso le 11.
Strano, quella è l'auto di Anna, ma oggi non è il suo giorno.
Mi sarò sbagliato, è un'auto identica, peccato che non conosco la targa.
Metto la chiave nella serratura di casa, apro: altra stranezza, non ci sono mandate.
Entro e....si, c'è lei!
"mi scusi, ma domani non posso venire e mi sono anticipata di un giorno, ma se deve lavorare vado via."
"ma no, faccia pure, il salotto è gia pulito?"
"Si"
"allora leggo il giornale finchè non ha finito, così mi rilasso un pò!"
La guardo di sottecchi: pantaloni larghi blu, camicetta bianca appena trasparente, sotto si intravede un reggiseno bianco.
Vado in salotto, in effetti un open space, mi siedo sul divano e apro il giornale; la sento che gira per casa, ora viene verso l'ingresso che in effetti comunica con l'ingresso che ha uno specchio.
Lei è proprio lì davanti che lo spolvera, la guardo, sperando se ne accorga; in effetti alza lo sguardo e mi sorride attraverso lo specchio, poi va via. Comincio a sentire un formicolio al basso ventre.
Continua ad andare su e giu, ripassa davanti allo specchio: accidenti, attraverso la camicetta bianca vedo....due capezzoli eretti!
Si è tolto il reggiseno e le sue tette, belle grandi, fanno quasi esplodere la camicetta!
"Le preparo un caffè?"
"Certo, grazie"
La sento in cucina e dopo un pò mi porta una tazza di caffè.
" e lei non lo prende? Mi faccia ompagnia"
Va in cucina e torna con un'altra tazza di caffè.
Lainvito a sedersi accanto a me, sorseggiamo il caffè, le guardo le tette, la camicetta è sbottonata in modo tale da farmi vedere il solco.
I capezzoli sono eretti. Mi guarda con quegli occhi acquosi.
Finisco il caffè. Allungo la mano e comincio ad accarezzarle i seni da sopra la camicia; socchiude gli occhi, infilo la mano e comincio a tormentarle un capezzolo, con l'altra finisco di sbottonare e gliela tolgo. Mi chino a succhiarla; la sua mano si muove, mi tira giu la zip e fa uscire il mio cazzo, gia duro da un pò.
Mi masturba lentamente, poi si china a baciarlo, scende da divano e comincia a spompinarlo: è un'artista!
Veloci colpi di lingua sul glande, che poi mordicchia, prende tutta l'asta in bocca e la fa scivolare lentamente verso la gola, poi risale, lecca la cappellal e mi fa una sega con lentezza, scende verso le palle, le succhia, le lecca e la sega continua.
La faccio alzare, le tolgo i pantaloni e gli slip: fantastica, non l'avevo mai vista nuda!
La faccio avvicinare, infilo la testa tra le sue cosce e la lecco, dappetutto; mi bagno un diro nella sua figa e le circondo il culo con le mani. Continuo a leccarla, col dito bagnato le cerco il buco del culo, ci gioco e poi entro, lentamente, solo un poco, muovendolo.
"Dio, che bello", sussurra, "continua"
Ceto che continuo! Adesso il dito è tutto dentro e lei si muove per sentirlo meglio. La guardo in viso: ha gli occhi chiusi, sorride, mugola, faccia da troia.
Ho il cazzo durissimo, le prendo una mano e la guido ad una sega, sono ancora vestito, solo il cazzo e le palle fuori.
Lo sente, duro!
Apre gli occhi, lo guarda, si stacca, mi spinge contro il divano, apre le cosce e viene su di me, lo guida nella sua figa, comincia a cavalcarmi.
"sono una troia, vero Dai, dimmelo che sono una troia!"
"Si, una troiona, la migliore!"
"Perchè, ne hai avuto altre?"
"Certo! Pensi di essere l'unica che mi scopo solo per scopare? Ma tu sei la migliore! Una gran troiona e una gran pompinara!"
E col dito le ho cercato il culo.
"Dai, dai, porcone! Hai mai rotto un culo col cazzo?"
"Si, certo!"
"Porco, porco, porco!" E aumenta il ritmo!
"Vengo, porco, vengooooo!"
"Devo anche io!"
"Riempimi, dai, non temere, è sicuro! Dai, porco, vieniiiiiiiiiiiiii!"
Non sono riuscito a trattenermi, ho sborrato a lungo nella sua figa.
Si è alzata, poi, seduta accanto a me, ha finito il suo caffè ormai freddo. Poi si è chinata, mi ha pulito il cazzo con la bocca "buono, il tuo sapore".
E' andata di la, ho sentito lo scroscio dell'acqua.
Dopo un pò è tornata, vestita di tutto punto.
"Ha bisogno di altro? Allora io vado, buongiorno, dottore!"
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1
18 years ago
umpadumpa,
38
Last visit: 16 years ago
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L\'altra faccia di mia moglie
Tempo fa ho incontrato un master, abbiamo avuto qualche incontro
dove io ero sottomesso alle sue discipline e punizioni. Mi faceva
molte domande durante le sedute su di me su mia moglie e se non
rispondevo dettagliatamente le torture aumentavano.Durante una sessione mi ha detto che voleva scopare mia moglie, io gli ho detto che mia moglie non sarebbe mai andata a letto con un altro uomo.Lui mi ha interrotto dicendo(non ho chiesto il tuo parere tu devi solo subire e vedrai che la tua vita cambierà, vorresti essere uno schiavo anche in casa giusto? lo diventerai.) Io non ho risposto ma ho pensato questo è scemo. poi lui mi ha rassicurato sulla riservatezza dei nostri incontri.Abbiamo continuato a vederci normalmente ma dopo circa un mese, tornato a casa dal lavoro ho trovato mia moglie vestita con abbigliamento mlto provocante, cosa che lei non fa perchè dice che si nota troppo il seno 4°D e le scarpe con il tacco a spillo le danno fastidio .Io comunque le ho fatto i complimenti e sono andato in camera a cambiarmi. Lei mi seguito e mi ha sbattuto sul letto in un attimo ero nudo con lei sopra ; il mio cazzo era durissimo e lei se lo strofinava sulla fica: chiudi gli occhi mi dice quasi sottovoce io li chiudo e mi ritrovo legato a gambe divaricate sempre con lei sopra; ti piace? mi dice, è il mio sognio fare sesso così rispondo,( ma qualcosa non mi tornava non era mia moglie). Bene! risponde lei approfittane perchè è l'ultima volta che il tuo cazzo tocca una fica!!!Hai un cazzo finto in 14 anni che scopiamo non ho mai avuto un orgasmo durante il rapporto l'ho avuto sempre masturbandomi !!Lo sai vero?!! si rispondo io ma.... lei mi interrompe :zitto!! ora ho aperto gli occhi ho visto e sentito un cazzo vero ho avuto 3 orgasmi no 1. Tu d'ora in poi sarai solo il mio servo il mio cesso!! forza leccami il culo che non l'ho pulito bene. Io ho leccato senza esitare infilando la lingua fin dove potevo arrivare e mentre leccavo e sentivo quel sapore amaro pensavo alle parole del master e pensavo come aveva potuto cambiare così una persona totalmente contraria a questo tipo di rapporto.Poi si è alzata mi ha guardato in faccia e uno sputo denso ha coperto il mio viso e velocemente 4 ginocchiate sui testicoli mi hanno tolto il respiro.MI ha detto che quella sarebbe stata la dose giornaliera per far si che io la pensassi sempre.Ora, mi ha detto esco e tu resti legato a meditare sulla vita che ti aspetta; ricordati che io sono la tua padrona tu il mio servo e non ti lascio perchè devi soffrire per questi 14 anni dove pensavo fosse un mio problema non avere un orgasmo e poi,... ti piace mi hai detto fare sesso .... così .. giusto??!! si è girata ho sentito chiudere la porta e da quel giorno (sono passati circa7 mesi) la mia vita è cambiata. Quel master non l'ho più visto ne sentito ma mia moglie è sempre più spietata con me. lei è sempre solare io non tanto però in questo ruolo mi sento me stesso, i miei genitali sempre violacei non riesco neanche ad avere un erezione perchè il dolore appena inizia ad indurirsi lo fa tornare al suo posto ma tanto ho paura che non mi servirà più.
P.S. un consiglio non fidatevi mai delle donne anche le più angeliche non provocatele se non siete sicuri di volere veramente una cosa...... Ciao slave1
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2
18 years ago
admin, 75
Last visit: 12 hours ago -
Ritorno a marmore
...riscendevano la strada di montagna piena di tornanti. Luglio sul Gran Sasso
é uno spettacolo di natura che non si dimentica facilmente: l' aria fine e pura
ti penetra nei polmoni, il profumo dell' erba nelle narici, il sole illuminava
la pelle di Vale mentre guidava per riscendere a valle. Ale, al suo fianco,
canticchiava sereno. Sereno come poche volte si era sentito negli ultimi mesi...
sereno come soltanto Vale riusciva a farlo sentire. Questo gli passava per la testa.
Quella ragazza che fino a Marzo era stata solo una voce al telefono e una serie di
frasi in una finestrella di chat... ora era diventata una realtà dalla quale sentiva
che avrebbe fatto fatica a staccarsi.
Arrivarono a valle, in uno spiazzo in cui una baracca agriturismo offriva per i viagiatori
un ottimo punto di ristoro. Si fermarono a mangiare e bere, un lauto pasto, molto vino,
un caffè, e parecchia grappa.
Il corpo riscaldato da tutto quell' alchool, la mente annebiata, eppure i sensi di
colpo risvegliati. Un circolo di ormoni che invadono tutto il corpo...
Ora di rimettersi in viaggio per tornare a Marmore. L' improvvisa sonnolenza di Ale
venne spazzata via dal contatto improvviso della mano di Vale sulla sua gamba... no,
tra le sue gambe. Reazione istantanea di un corpo che si indurisce... ancor più
quando Ale si gira verso lei che risponde a quello sguardo con un diretto "Ale, ho voglia...".
La mente in questi casi non ragiona.. é obnubilata completamente dai sensi, dalla
voglia di toccarsi, di aversi. La macchina che si accosta lungo la strada e i
due si avviano su una collineta, a una 30ina di metri dal ciglio della strada.
Lei che si distende per farsi spogliare, mentre nel frattempo provvede a spogliare lui.
Bocche avide, mani esploratrici... contatto di corpi che non vedono l' ora di unirsi...
Non c' é tempo per spogliarsi completamente... i pantaloni di lei volano via, e la camicia
si apre mettendo in mostra quel seno che lui ormai conosceva a memoria.
Quei capezzoli così grandi e duri, così reattivi.... ora fremevano già tra le labbra e tra
i denti di lui... spazzolati sapientemente con la lingua che creava circoli intorno,
causavano rantoli di piacere che Vale viveva sempre in maniera totale.
Il bacino di lui, nudo, premeva contro quello di lei... con il pene eretto e duro
che sfregava contro la peluria tra le gambe di Vale. Un giochino che lei sembrava gradire
moltissimo... ma non c' era tempo per i giochini... Vale con aria dura e assatanata
guarda Ale dritto negli occhi e gli ordina 'scopami dai!'.
L' ultima vocale di quella frase é seguita di colpo da un urletto di piacere gridato
con il fiato mozzato, lui stava già dentro di lei con un colpo secco, duro, veloce,
per poi fermarsi in profondità dopo essersi fatto strada nella figa di lei.
Già bagnatissima eppure ruvida, sensibilissima. Una sensazione che lui, prima di
conoscere Vale, non aveva mai provato. Il bacino che inizia a muoversi lentamente mentre
le avide braccia di lei lo stringono a se... i colpi accelerano di ritmo, sono fendenti
profondi che sembrano volerla aprire...
'così... dai... sbattimi ancora....' parole che all' orecchio di Ale suonano come
una supplica alla quale non può negarsi... e ancora i colpi son più duri, più profondi...
'dai godi dentro di me... riempimi ti prego..'
Ma ancora non è arrivato il momento.
Per tutta risposta Ale esorta Vale a mettersi in ginocchio e porgergli le terga...
durante questa manovra i due si accorgono che, nel frattempo, 2 macchine si erano fermate
sul ciglio della strada e assistevano a questo spettacolo d' amore e sesso...
'O mio dio Ale ci stanno vedendo...'
Per tutta risposta lui la penetra in un sol colpo alla pecorina... facendola urlare e gemere....
'beh che vedano pure, e che ti sentano urlare...' le sussurrò lui nell' orecchio.
Le mani di Ale stringevano le natiche di lei, come per tenerle ben serrate mentre
il cazzo la riempiva e la scopava... come per far sentire lo sfregamento ancora più totale...
lei scuoteva la testa avanti e indietro mugoalndo e pronunciando parole che normalmente
l' avrebbero fatta vergognare di se stessa... ma che in quel monento ottenevano come
unico risultato quello di eccitare ancora di più l' uomo che da dietro la scopava con forza...
pochi minuti intensi, poi lei che lo implorava... 'ti prego ora devi schizzarmi...'
Vome fosse un ordine, lui estrasse il suo cazzo dal corpo di lei appena in tempo per
sputare caldissimi e copiosi fiotti sulle natiche di lei, sulla camicia, sulla
parte di schiena che era rimasta scoperta... un orgasmo assurdo come solo lei glieli
faceva avere... stremati si accasciarono per terra sull' erba, ansimanti, uno sull' altra.
Secondi di silenzio in cui i due corpi in contatto tra loro mettono in comunicazione
anche le loro menti... le loro anime...
un bacio sul collo di lei e poche parole 'mi fai sentire bene..'... poi il silenzio.
Qualche minuto dopo riscesero dalla collina, vedendo ripartire le macchine che si erano fermate...
salirono in macchina... si guardarono a lungo.. un sorriso...
Marmore é ancora lontana...
5
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18 years ago
tettomane74,
35
Last visit: 5 years ago
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Marialiusa
Avevo appena acceso il telefonino, quello non ufficiale,
'oggi nessun messaggio... anzi eccone uno',
un numero che non conosco... vado a leggerlo:
'ciao ho letto il tuo annuncio sul sito... vuoi soldi?'
di solito non rispondo agli sms... quando accendo il telefono ogni giorno
mi arrivano i messaggi con le notifiche dei numeri che mi hanno cercato,
faccio loro uno squillo, e se vogliono mi richiamano.
Non so perchè.. quella volta risposi:
'non lo faccio per soldi... se vuoi puoi chiamare ora'
Dopo 1 minuto scarso ricevo una chiamata anonima...
in genere non rispondo mai se non vedo il numero,
ma stavolta incuriosito rispondo 'pronto?'...
dall' altra parte una voce molto sottile e bassa, con musica in sottofondo..
'pronto... ciao mi chiamo Marialuisa... ti ho mandato un sms...'
dalla voce capisco che é una 'novellina' una che non é mai andata
con uomini per sesso... la voce titubante e bassa, la muisca in sottofondo
per non far sentire la chiamata in casa sua...
'si l' ho ricevuto dimmi... di dove sei? io sto a S.'
e lei: 'si ho letto nell annuncio... sono di S. anche io... ho 29 anni,
hai detto che non vuoi soldi? come mai?'
le rispondo cortesemente che la mia é una passione per il sesso,
e per le donne, ho un lavoro regolare che mi fa guadagnare bene
e non ho bisogno di fare sesso per arrotondare.
Ci mettiamo daccordo per vederci nel pomeriggio, in un luogo frequentato,
in un bar vicino alla stazione... lei all' inizio é titubante ma accetta.
Mi dice: 'sai... non l ho mai fatto... cioè...'
le rispondo: 'tranquilla... hai il mio numero, io ho il tuo, ma non lo userò...
se all ultimo non te la senti di venire mandami un sms e capirò...'.
Alle 15.40 mi trovo li al bar, sono in ritardo io... aspetto qualche minuto
e inizio a pensare che lei sia arrivata, non mi abbia visto e se ne sia andata.
Invece arriva un sms: 'arrivo scusa... ho una opel blu... avvicinati'.
Arriva la opel e mi avvicino, si abbassa il finestrino e dentro c' é una ragazza
coi capelli rossastri, occhiali da sole, un giubottino chiuso.
Mi fa 'parcheggio e arrivo'.
La aspetto dentro il bar, ed eccola arrivare in 2 minuti.
E' nervosa, molto nervosa, la voce le trema e giocherella con le chiavi...
le chiedo qualcosa di lei e mi racconta di avere 29 anni,
di lavorare in uno studio medico, di avere pochi amici e ancor meno amiche...
io le racconto di me.. ho 28 anni, sono un programmatore di siti web,
fidanzato, con molti amici e molte amiche ma perennemente alla ricerca di
emozioni e brividi nuovi...
mi chiede della mia ragazza... se sa cosa faccio e dei miei annunci.
Ovviamente le dico di no...
Mi dice 'sai io non l' ho mai fatto.... '
Non rispondo, mi alzo a pagare, usciamo e le dico 'prendiamo solo una macchina'
Saliamo nella mia e guido fino alla mia casa di campagna...
entriamo in camera e la vedo tesissima.
Le verso un po' di liquore, la aiuto a levarsi il giubotto e il maglione.
Mi si presenta davanti uno spettacolo che non avrei immaginato,
un fisico botticelliano con fianchi larghi e seno formoso,
a occhio una 5a abbondante, chiuso in un pantalone gessato
e una camicia sbuffante molto larga.
Parliamo del più e del meno seduti sul bordo del letto e finalmente la vedo
sorridere e sciogliersi un po'... in quel momento le tiro indietro i lunghissimi capelli
e le passo la mano sulla nuca procurandole un brivido al quale
lei resgisce spostandosi un po'.
Mi dice che vuole essere lei a provare...
mi sbottona la camicia, e mi passa una mano incerta sul petto,
sulla pancia... mi toglie completamente la camicia e mi aiuta a levare i pantaloni.
Mi carezza le gambe, e poi la mano va a finire sul mio pene già mezzo inturgidito.
Mi fa alzare in piedi e mi sfila le mutande.
Rimane li a guardarmi, e poi mi da un bacio sul petto.
Prende la mia mano, e dopo aversi sbottonato la camicia mi spinge a toccarle il seno
in quel momento mi accorgo che ha il cuore a mille..
mi sento un po' imbarazzato perchè si comporta in maniera completamente
diversa da tutte le mie altre 'clienti'.
A quel punto le sfilo la camicia, le sbottono i pantaloni e glieli sfilo...
la faccio stendere sul letto a pancia in giù, e mi inginocchio sul letto
incastrando le sue gambe unite tra le mie...
inizio a massaggiarla nella schiena, poi nei fianchi provocandole solletico
e brividi... poi alle mani faccio seguire le labbra e la lingua...
la sento fremere sotto di me...
le sfilo le mutandine e le inizio a baciare i glutei, sia nel pieno delle natiche,
sia nella piega tra le due natiche, dove ogni donna é sensibilissima.
Gira la testa verso di me e mi dice
'posso provare... si insomma... a prenderlo in bocca?'
Senza dire niente mi sdraio sul letto, e questa volta é lei a baciarmi nell'
addome, nei fianchi... é un po' impacciata, anche quando arriva al pene eretto,
prende in bocca solo la punta, ma piano piano iniza a prendere confidenza
col mio pene e a tenerlo con la mano mentre lo lecca timidissima.
A quel punto son io che la faccio stendere e inchinandomi su di lei inizio
a leccarle i fianchi, la pancia, e su fino a sotto il seno, poi i capezzoli, il lato
del seno e poi le braccia, la gola, le orecchie dove mi soffermo a mordicchiare.
Lei ha dei ridolini a metà tra il nervoso e il piacere.
In quel momento scendo verso le sue gambe e inizio a baciarla
tra le gambe, nell' interno coscia... fino alle sue parti più intime...
mi tiene la testa dicendo 'no... no aspetta... mi vergogno..'
non le do retta e infilo la lingua nelle sue parti più intime...
in quel momento la sento bagnarsi e gemere...
inizio a leccare lentamente ma in profondità...
dopo nemmeno un minuto la sento dire ... 'oddio... no... cosa mi succede?!'
e il suo bacino si contorce e irrigidisce d' improvviso mentre lei ha un
gemito roco e soffocato...
é il momento in cui mi risollevo fino al suo viso e la bacio...
rimango un po' così su di lei e scherzando le dico:
'non mi lamento se mi abbracci'...
lei ride ancora ansimante e mi cinge la schiena con le braccia.
Qualche secondo e mi sposto, prendo un preservativo dal cassetto, lo
indosso e mi ricorico su di lei... entrando piano dentro il suo corpo.
Il fiato le si spezza... rimango fermo dentro di lei...
poi piano piano inizio a muovermi, lentamente ma profondamente,
sentendola gemere e sospirare... aumento un po' il ritmo mentre
le bacio la gola, il mento, il seno e il busto...
la sua testa é all' indietro... la muove di lato come a fare 'NO'
ma dalla sua bocca escono soltanto gemiti e dei timidissimi
'é bello... é bellissimo'.
Dopo poco raggiungo il culmine del piacere e vengo dentro di lei...
rimanendo per qualche minuto li sul suo corpo a carezzarle i capelli...
mentre mi sto per spostare mi accorgo che singhiozza e piange
cercando di non farsene accorgere...
mi trovo molto a disagio, le chiedo come mai stia piangendo...
resta un po' in silenzio.. poi mi guarda...
'sono stata stuprata... avevo 17 anni, ero vergine... il mio primo fidanzatino..
dopo qualche mese che stavamo assieme insisteva per fare l amore ma
io non volevo... un pomeriggio é arrivato ubriaco a casa,
i miei erano da nonna, siccome non volevo farlo mi ha costretta...'
Non piange più, il suo viso é rigato dalle lacrime ma ora sereno...
'é stato bruttissimo, mi ha picchiata, violentata ed é venuto dentro di me...
sono rimasta incinta, ho avuto un aborto spontaneo al 4° mese...
non sono più riuscita a stare con nessun uomo dopo...
non ho più avuto la forza... non sono più riuscita a fare l' amore..
fino ad oggi...'
Mi sento una morsa al cuore, la gola col fiato spezzato...
non so cosa fare... cosa dire... é lei a girarsi verso me...
'mi é piaciuto farlo sai? lo volevo da tanto, ma non avevo il coraggio...
pensavo che avrei avuto paura e sarei fuggita... ma sei stato
gentilissimo con me... sei molto dolce...'
Sono rimasto con lei un' oretta a chiaccherare...
mi ha raccontato del suo lavoro, della terapia dallo psicologo,
di musica, dei libri che ama leggere... poi ci siamo rivestiti e piano piano
ci siamo riavviati verso la città...
l' ho lasciata alla macchina, mi ha salutato con una carezza e mi ha detto:
'ti devo molto sai? non so quanto i miei problemi si possano essere risolti,
ma almeno ora so che il sesso non è solo quello che ho provato 12 anni fa'
Le sorrido e le do un bacio sul naso.
Ci pensai tutta la notte a quell' incontro, e quando l' indomani andai ad accendere
il telefonino segreto, rimasi quasi triste nel non vedere un suo messaggio.
Andai a ripescare il suo numero, e lo salvai nella rubrica:
Maria Luisa
mi sorpresi a fantasticare come un 18enne.
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3
18 years ago
tettomane74,
35
Last visit: 5 years ago
-
Esibizione nel parcheggio
Prima di tutto sento l'obbligo di ringraziare A. & M. conosciuti grazie a questo splendido sito, per avermi regalato questa prima e travolgente esperienza. Vi racconto come è andata. Dopo esserci messaggiati in privato per tutta la settimana, Lei mi ha chiamato al cellulare proponendomi un incontro per sabato scorso. La voce, il suo tono mi trasmettevano qualcosa che mi diceva sarebbe stata una bella esperienza così accettai.Sabato pioveva e Lei mi ha guidato al cellulare in un luogo che non posso svelarvi...capite la privacy! Avevo già il cazzo duro sin da quanto montai in auto. Indossai un paio di pantaloni color corda larghi e una camicia bianca, sotto i pantaloni il mio boxer bianco, attillato che ben evidenzia la forma del mio cazzo duro. Arrivai nel luogo indicatomi e vidi la loro auto parcheggiata sotto una fitta vegetazione che praticamente ci faceva da tettoia. Mi lampeggiarono ed io risposi lampeggiando a mia volta. Mi avvicinai, abbssando il vetro dell'auto. Parcheggiai l'auto affianco alla loro e spensi il motore. I vetri della loro auto erano appannati, abbassarono quello lato passeggero e subito realizzai cosa sarebe accaduto di li a poco. Lui era seduo lato guida senza pantaloni, senza mutande e col cazzo in mano, già duro, scappucciato, con la cappella di colore rosso fuoco segno evidente che la festa era già cominciata. Lei, chiaramente, non aveva mutandine nè reggiseno e quello che mi colpì subito furono le sue mammelle, sicuramente una quarta. Ci salutammo, sorridendo, e ci presentammo ufficialmente. Lui si toccava il cazzo già duro e Lei mi scrutava cercando di individuare la personalità della persona che le stava di fronte. A quel punto lei affondò la schiena nel sedile dell'auto e si mise un dito in bocca poi un'altro, ci sputò sopra, lo rifece e allargando l'indice ed il medio fece scivolare la saliva lungo le dita. Quando diventarono ben umide le fece scivolare sul clitoride. A questo punto io misi le mani sulla cinta dei miei pantaloni con l'intento di sbottonarli dal momento che l'eccitazione aveva provocato un evidente stato di erezione visibile charamnete quando lei mi disse con tono autoritario e minaccioso di non farlo e che avrei dovuto assistere allo spettacolo senza toccarmi. Le sue parole mandarono all'aria tutti i miei piani ma nonostante tutto questa cosa mi intrigava ed eseguii senza discutere. Si stavano praticamente masturbando ed io assistevo eccitandomi come mai avrei immaginato. Lui faceva andare la pelle della capella su e giù mentre con l'altra mano si massaggiava il buco del culo. Lei ondulava le dita sul clitoride portando sulla lingua i suoi umori. Cominciarono ad ansimare, Lei alungò la mano sinistra verso il suo compagno e cominciò a masturbarlo mentre lui si sputò sulle dita portando la saliva al culo, una volta, due, tre, fino a quando massaggiandosi l'ano ben depilato e già avviato, infilò piano piano le dita nel culo . Mi guardava e guardava la sua compagna che gli scappellava il cazzo mentre infilava le sue dita in fica. Anche Lei cominciò a fare la spola tra il clitoride e il buco del culo massaggiandoselo col palmo della mano. Io intando pensavo che non sarei stato capace di resistere ancora per molto senza potermi toccare e dare sfogo al mio istinto. Fù proprio allora che Lei, come se mi avesse letto nel pensiero mi disse che avrei potuto cominciare a toccarmi il cazzo senza aprire la cerniera dei pantaloni. Un'altra imposizione che mi eccitò ancora di più. Lei mi guardava negli occhi e mi trasmetteva una carica erotica al di fuori della mia portata. Tirò fuori la lingua e ci appoggiò un dito che insieme andarono in bocca. Se lo succhiò e ci sputò sopra ancora una volta e senza far cadere nemmeno una goccia di saliva si mise il dito nel culo. Lo spinse dentro fino a farlo sparire completamente. Ansimava e mi guardava ed io guardavo i loro corpi mentre si masturbavano entrambi nel culo. Le loro dita andavano veloci fuori e dentro mentre gemevano e si dimenavano. Fu in quel momento che Lei mi disse di fargli vedere il mio cazzo. Io mi tolsi i pantaloni e dal bianco boxer fu subito evidente, grosso e duro. Mi tolsi anche i boxer e appena libero lo scappucciai e lo misi in visione ad entrambi che apprezarono con un sorriso. Lei mi invitò a masturbarmi, ed io che altro non aspettavo cominiciai a farlo con vigore. Ora ci stavamo masturbando in gruppo. Lui le si avvicinò e guidando la sua testa verso la cappella del suo cazzo la invitò a leccargliela. Lei fù pronta a riceverlo in bocca eseguendo un portentoso pompino. Ad un tratto si girò verso di me e mi disse di allungare il braccio nella loro auto e accarezzargli i capezzoli. Io eseguii così mentre gli massaggiavo le mammelle le spremevo i capezzoli. Dovetti rallentare i colpi sul mio cazzo per evitare di godere, tanta era l'eccitazione e proprio mentre calmavo il mio andamento Lui urlò:" mettimi un dito nel culo che ti voglio riempire la gola di sborra!", mentre i movimenti di lei facevano intendere chiaramente che stava godendo. A queste parole cercai di raggiungere l'orgasmo assieme a loro. Mi affrettai e guardando gli schizzi che coprivano la bocca della sua compagna inarcai ancora una volta il bacino mostrando loro il mio cazzo duro che pochi colpi dopo sborrò sul mio addome, schizzando fino al torace. Tremai, godendo, godendo , godendo! Mi spalmai il liquido sul mio corpo, sull'addome, sul torace, sull'inguine. Pochi attimi di silenzio e poi scoppiammo insieme in una risata plaudendo a ciò che era appena accaduto. Il resto ve lo rsparmio. Vi volevo raccontare la mia esperienza e approfitto per ringraziare ancora i creatori di questo sito che mi hanno dato l'opportunità di realizzare questo mio desiderio e che spero me ne faccia realizzare tanti altri. Un bacio a tutti in particolare a coloro che ho avuto modo di contattare attraverso il concorso di Mister Desiderya. Smack!
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18 years ago
skorpione40, 49
Last visit: 2 years ago -
Rudy piaceri ii
La scuola era finita da poco, ero stata promossa, e come premio mi toccava una misera vacanza in campagna con i miei cugini. Ero annoiata sul divano, in costume perché avevo appena preso un po’ di sole. I grandi se ne erano andati per una gita sui colli, quando i miei cugini mi hanno chiamata nella loro cameretta.
Adesso facciamo un gioco, mi ha detto mia cugina Ingrid: ti siedi sul letto chiudi gli occhi e conti fino a 50. Quando hai finito li apri e vedrai qualcosa di nuovo nella stanza. Devi indovinare cos’è.
Ho cominciato a contare a occhi chiusi ma in quel momento l’altro cugino, Rudy, mi è saltato addosso e mi cingeva in una morsa il busto con le braccia dentro. Io gridavo “ma siete scemi voi”. Non c’era nessuno in casa.
Ingrid mi ha legato le mani dietro la schiena. Sentivo che avvolgeva le corde più volte con molta cura attorno ai miei polsi e rideva..
Ho cominciato a divincolarmi per liberare le mani. Il gioco era questo mi sa. Mi sono sbilanciata e senza l’uso delle braccia mi sono trovata stesa sul copriletto. Ho cominciato ad agitarmi con le gambe. Tendevo le braccia contro la morsa dei lacci e con i talloni dei piedi ancora liberi facevo forza contro le coperte. E mi sollevavo a tutto sesto,come un improbabile arco.
Ingrid si è avvicinata lentamente, mi ha afferrato per le caviglie, che erano ancora libere e mi ha capovolto a pancia in giù. Non era questo il gioco, però, cosa stava facendo? Anche Rudy era seduto sul letto, e cominciavo a preoccuparmi. Ma erano i miei cugini, e quello non poteva essere che un gioco, anche se imprevisto. Mi hanno legato le caviglie con altri lacci. Poi hanno ripiegato le mie gambe dietro la schiena e hanno fissato le caviglie ai lacci dei polsi. Ero completamente immobilizzata. E tutta la parte anteriore del mio corpo era tesa come un arco in una posizione di totale vulnerabilità. Mi sono resa conto solo in quel momento che ero senza difesa. E lo scopo del gioco non era quello che credevo io. Ho chiesto più volte ai miei cugini di liberarmi. Adesso ti liberiamo! Ha detto Ingrid. Ma non è facile tirare via le corde! Ha aggiunto. Ha poggiato le mani sulle corde che avvolgevano le mie caviglie. Ha fatto un po’ di forza come per sfilare le corde che ovviamente non si muovevano, finchè le sue unghie sono scivolate dalle corde, hanno attraversato il tallone e hanno scorticato tutta la pianta dei miei piedi, provocandomi uno scatto di tutto il corpo accompagnato da un urlo selvaggio. Ancora più selvaggia fu però la risata di Ingrid. Non aveva nessuna intenzione di liberarmi, stava continuando a giocare e a divertirsi. Scusa! Diceva Ingrid con atteggiamento di finto dispiacere, è che con le unghie non è facile togliere le corde, bisogna anche grattare un po’ la pelle. Rudy, che intanto aveva messo le mani sui miei polsi, improvvisamente scatenò le sua mani a tenaglia sui miei fianchi e per lo scatto mi sono ribaltata completamente, sottraendomi temporaneamente al mio aguzzino. E cominciavo a sudare perché capivo che era solo l’inizio, che i lacci erano invincibili, e i miei cugini avevano scoperto un gioco devastante. Si avvicinarono lentamente tutti e due, in perfetta sincronia. Fecero diverse finte di attacco, senza toccarmi, ma solo l’idea di quello che stavano per fare mi fece gridare disperatamente. Mi prese un crisi isterica, gridavo e mi dibattevo come un pesce nella rete, mentre loro mi guardavano sorridendo con le braccia incrociate, per nulla impietositi.
Quando mi sono calmata, il costume era bagnato di sudore e ansimavo di fatica e sudore.
Si sono avvicinati e hanno cominciato ad accarezzarmi. Le carezze erano così delicate che il contatto provocava eruzioni di pelle d’oca sul mio corpo. Le mani di Rudy partendo dalla schiena si infilarono sotto le braccia e penetrarono lentamente sotto il costume. Si posizionarono sui miei muscoli addominali e rimasero immobili. Potevano colpire quando volevano e io non potevo farci nulla. Solo attendere l’attacco. Mentre i muscoli della mia pancia fremevano al contatto con quelle mani immobili che potevano scatenarsi da un istante all’altro, ho sentito invece una terribile unghiata alla pianta del piede destro. Quindi Ingrid mi ha bloccato le gambe col peso del corpo e ha cominciato a solleticarmi i piedi, prima lentamente partendo dalla parte superiore, poi scivolando sotto la pianta, e aumentando progressivamente l’intensità del suo attacco che ho accompagnato con un grido di disperazione cercando di inarcare la pianta dei piedi per ridurre la superficie di contatto e la sua sensibilità. Ma il beneficio fu modesto perché le sue unghie si insinuavano anche fra le pieghe della pelle e in quel momento Rudy scatenò le sue mani sulla mia pancia, con un intensità feroce. Le sue dita sembravano penetrare fino nelle profondità delle mie viscere, provocando un esplosione devastante di sensazioni di solletico. Quando si fermarono improvvisamente, ripresi fiato, ansimante e grondante di sudore, ma sentivo che quell’attacco mi aveva lasciato una sensazione di piacere che brulicava in mezzo alle mie gambe, senza stemperarsi, e che anzi friggeva ancora di più al pensiero che altri e lunghi attacchi e forse più perversi e fantasiosi, mi aspettavano.
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18 years ago
admin, 75
Last visit: 12 hours ago -
Colloquio di lavoro
Era da troppo tempo che cercavo un lavoro… mi barcamenavo con lavori saltuari, senza uno stipendio fisso, davanti a me niente più prospettive, né futuro. Ventotto anni, un’inutile laurea in giurisprudenza ottenuta con troppa fatica e nessuna valida esperienza lavorativa al seguito.
Ora mi trovavo lì, di fronte a quell’uomo brizzolato che pareva essere uscito fresco fresco da una telenovela di basso costo, a raccontare la mia squallida storia di una vita vissuta forse troppo timidamente.
L’annuncio recitava la ricerca di una segretaria di direzione, un ruolo importante, forse troppo… fissavo quell’uomo di successo, troppo pieno di sé, con la consapevolezza di quella che non ha alcuna possibilità di reggere il confronto con la concorrenza.
Mi incensò esageratamente, al punto di farmi pensare di essere vittima di uno stupido scherzo, quando all’improvviso, dopo aver fatto una breve telefonata nella quale impartì rigidamente alla propria attuale segretaria l’ordine di non disturbarlo per alcun motivo, si alzò dall’enorme poltrona e si diresse alle mie spalle.
“Lei mi piace, signorina…” mi sussurrò nell’orecchio, mentre la sua mano scorreva sulla mia coscia infilandosi sotto la gonna.
Rimasi come ipnotizzata, incapace di fare qualunque cosa… continuò ad elencarmi le mie virtù e di quanto avrebbe avuto bisogno di me, mentre mi sbottonava la camicetta ed intrufolava le grosse mani nel reggipetto.
Avrei voluto urlare e scappare, ma ero una preda troppo facile per lui… la sua sicurezza sovrastava completamente la mia disperazione. Lui era il vincitore con tutte le carte in mano e se vi era anche solo una possibilità di vincere qualcosa, dovevo giocarmi l’unica carta che in quel momento avevo a disposizione.
Cominciai ad ansimare profondamente quando lui mi fece alzare e dopo avermi sfilato gonna e camicetta fece scorrere lentamente le mani sul mio corpo, ovunque.
Mi sfilò i collant accarezzandomi le gambe, giocò con i miei pesanti seni dopo avermi sfilato il reggipetto e quando fui nuda mi fece mettere a novanta gradi sull’elegante scrivania, poggiando i seni sugli incartamenti che la imbrattavano.
Sentii il suo membro scivolare dentro di me e mi domandai sul come agire… da una parte volevo urlare tutto il mio godimento per farlo eccitare ulteriormente e farlo sentire ancora più forte, dall’altra ero terrorizzata dal fatto che qualcuno ci potesse sentire.
Decisi infine di fregarmene di tutto ed iniziai a gemere rumorosamente, incitandolo ad aumentare il ritmo della scopata.
Lui mi afferrava le natiche e spingeva sin dove riusciva ad arrivare e la sua cappella si gonfiava nella vagina, accendendomi di lunghi brividi di piacere…
Mi abbandonai completamente, inarcando la schiena, roteando il culo ed offrendomi a tutte le sue voglie. La vista del buchino così offerto, così a portata di cazzo, lo fece sprofondare in uno stato di completa frenesia…
“Sarai la mia segretaria puttana!” urlava, mentre si apriva un varco tra le mie natiche. Il suo grosso scettro di potere mi riempiva completamente il culo, confondendomi in un caleidoscopio di dolore e piacere…
urlai con tutto il fiato che avevo in gola quando liberò il suo seme dentro di me, strizzandomi le tette e palpandomi avidamente le natiche così facilmente conquistate.
Prima di farmi rivestire, mi limonò lungamente, tenendomi tra le sue braccia e facendo scorrere le lunghe dita nella mia fessura.
Mi lasciò con la promessa di una telefonata per fissare la data nella quale avrei dovuto iniziare il mio incarico presso la sua azienda.
Ma la telefonata non arrivò mai e ricontattarlo fu praticamente impossibile.
Mi ero presentata da lui alla disperata ricerca di una lavoro nella sua azienda, ma fu solo lui a lavorare nella mia.
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18 years ago
Twingo12345, 38
Last visit: 17 years ago -
L\'ammutinamento
Isabeau pensava di festeggiare il suo diciottesimo compleanno, quella mattina di agosto del 1794. Dalla sua cabina il mare appariva calmo e calma la nave. Nulla faceva pensare all’ammutinamento appena avvenuto. Il capitano Flint e i suoi uomini avevano compiuto un silenzioso colpo di mano notturno e si erano impadroniti della nave, proclamandosi pirati. Isabeau aveva appena indossato il suo vestito di festa, con il corpetto stretto, quando il capitano Flint, capo dei pirati rivoltosi, fece irruzione nella sua cabina. Per servirla madame! disse Flint, all’aristocratica ragazzina.
Lei sdegnosamente lo respinse, ordinandogli di inchinarsi al suo cospetto.
Appena il capitano uscì sul ponte trascinando l’altezzosa ragazzina per un braccio, la ciurma lo salutò con un ovazione. Isabeau urlava e minacciava la forca per il suo rapitore, ma appena vide davvero la forca, presidiata dai pirati sbiancò e tacque. Tutti i membri della sua nobile famiglia erano legati sul ponte e potevano assistere allo spettacolo.
Quattro mani robuste come tronchi l’afferrarono per mani e piedi immobilizzandola. Isabeau ebbe la sensazione di essere imprigionata nel cemento per l’immobilità che le procurava quella stretta. Altre mani abbrancarono i lembi dei suoi vestiti e li stracciarono come carta. Tutt’attorno a lei c’era solo la puzza selvaggia di quegli uomini che bestemmiavano e urlavano. A un certo punto lei sentì il contatto tra la sua schiena nuda e le travi di legno della pavimentazione del veliero. Il suo esile corpo sfoderava un seno rotondo e pieno che pulsava ritmicamente insieme all’incavo del suo ventre, ansioso di conoscere il destino, cui non poteva sfuggire. La sua pelle era rosa e delicata, mai sfiorata neppure dal sole, mentre i pirati erano neri di sporco e abbronzatura. Seguì un attimo di silenzio. Tutti erano attoniti davanti alla delicatezza di quel corpicino flessuoso, e il silenzio che si era fatto introno fece udire il leggero gemito lamentoso di Isabeu che tendeva le sue braccia conto la morsa dei suoi aguzzini. Ahimè, quel gemito sottile scatenò ancora di più la sete dei pirati.
Isabeau fu trascinata verso l’alto e appesa per la mani a una trave orizzontale. La trave non era troppo alta e i piedi della ragazza, nudi, penzolavano nel vuoto e toccavano terra con la punta dell’alluce. La schiena e le braccia erano sotto la tensione del peso del suo corpicino. Una mano le passò una benda nera sugli occhi e lei levò un grido di terrore. Sentiva dei rumori, i pirati preparavano qualcosa, e l’attesa le logorava il sistema nervoso. Poi sentì due, quattro, sei mani calde, che le spalmavano addosso qualcosa. E cominciò a piangere. Non riusciva a contare le mani. Come faceva il su corpo a contenere tante mani? Quelle mani stavano cospargendo il suo corpo d’olio, in ogni angolo. Improvvisamente un grosso dito si infilò fra le sue cosce, provocandole uno scatto di terrore, che lascio tuttavia brivido caldo, un retrogusto di piacere. Era il capitano Flint il privilegiato. Ma ormai le mani entravano dappertutto e tutto il suo corpo era cosparso di olio e luccicava sotto il sole.
La lasciarono appesa per qualche istante. Luccicante di olio, delicata, sinuosa, tenera, con un espressione di rassegnata disperazione negli occhi, nascosti sotto le bende.
Poi sentì il rumore di travi che scricchiolavano, passi che si avvicinavano verso di lei da tutte le direzioni e cominciò ad urlare così forte da increspare le onde dell’oceano. Poi sentì le mani, ma questa volta erano unghie, che scivolavano lungo le sue braccia tese, lungo le ascelle, due mani a pinza colpirono i fianchi a tradimento. Lei disperata, si agitava come un pesciolino nella rete mentre quelle mani la squamavano. Lentamente. Poi qualcuno la sollevo di peso e le sue braccia dolenti, finalmente alleggerite, respirarono. Agitava le sue caviglie esili, e i suoi polpacci delicati, finche sentì una corda che le avvolgeva le caviglie e le legava a croce.
La corda che teneva le sue braccia scese allentata dai pirati e lei si trovò ancora legata con le braccia protese verso l’alto, ma con la schiena poggiata al palo e le ginocchia poggiate per terra. Era inginocchiata e le caviglie erano legate strette, incrociate, proprio dietro il palo, in una posizione di immobilità assoluta.
La pianta dei suoi piedi era di un rosa tenero. I pirati cominciarono a punzecchiarla con le spine delle lische di pesce prese dai rifiuti.. La carne di lei si incurvava, e mostrava una tenerezza, che la sua sensibilità, acuita dagli unguenti, tramutava in grida disperate.
A quel punto il capitano Flint si spezzò le unghie lasciando porgere dai polpastrelli schegge acuminate. Quella preda, che fremeva dentro la briglia dei lacci, valeva quall’automutilazione improvvisata. Il capitano cominciò ad attaccare i piedi circumnavigando l’incavo della piante del piede, come un o squalo con la preda, come un esperto navigatore. Lei sentiva la scossa del solletico che si avvicinava lentamente all’epicentro del suo sistema nervoso. Poi il capitano affondò improvvisamente strofinando tutte le dita sui suoi piedi all’impazzata e la ragazza scattò con il corpo verso l’alto e rimase appesa, per qualche istante con giovani muscoli delle braccia. Andarono avanti così per un po’. I muscoli del corpo della ragazza scattavano con violenza ogni volta e lei cercava di sottrarsi alle frustate del solletico tirandosi verso l’alto. I ripetuti sforzi di protendersi verso l’alto in un improbabile via di fuga, sforzarono i suoi muscoli addominali al punto che ben presto tutto il suo inguine fu pervaso da un crampo di piacere che non aveva mai provato e che non si stemperava mai, ma anzi si replicava ogni volta, senza fine e sempre più intenso. La tortura proseguì a lungo. Le unghie erano ormai tante che impazzavano in ogni punto del suo corpo salvo fermarsi all’improvviso tutte insieme. Poi riprendevano e il solletico era sempre più devastante, e ogni volta che riprendevano seguiva immancabilmente la reazione istintiva del corpo della ragazza e il piacere. Più proseguivano, più il suo corpo sembrava divincolarsi, sospinto da energie sempre crescenti, che morivano immancabilmente contro la diga dei lacci stretti ai polsi e alle caviglie. I pirati erano esaltati. Neppure quando avevano trafitto il capitano della nave con gli spilloni avevano visto un corpo umano dimenarsi tanto.
Ma lei non era più impaurita, sapeva che non le avrebbero fatto del male, era più che altro frustrazione quella che provava, e umiliazione, ma queste sensazioni stavano trascolorando in qualcosa di diverso, un senso di eccitazione per essere proiettata improvvisamente verso un orizzonte di perversità che poteva esplorare immune da sensi di colpa, per via di quella prigionia coatta che l’assolveva dalla rigida educazione morale che le avevano impartito.
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18 years ago
admin, 75
Last visit: 12 hours ago -
Una relazione inaspettata
Be il mio racconto dovrebbe essere unico,vi racconto cosa mi e successo 4 anni fa
La mia chat era timcafe,una chat normale,anzi normalissima,ma c erano molti utenti in quei anni,x caso ho conosciuto una combricola di bolognesi,che come me ama il tuning,tra cui c erano anke molte donne,comunque io andavo con la mia ex,quindi interesse x le altre donne zero,anke xke la maggior parte di loro erano fidanzate,o lesbiche...
In mezzo a queste lesbiche ce ne era una,Katia 26anni,studiava a bologna ma era di piacenza, che avrebbe fatto resuscitare un morto solo con lo sguardo,i miei amici gli sbavavano dietro,(anke io se e x questo) ma al contrario degli altri non lo facevo notare,anke xke con la mia ex gelosissima non potevo fare altro....
passano dei mesi,stessa combricola,stessa gente,se ne erano aggiunti degli altri ma era gente che lestate veniva in vacanza in riviera,ma poi non vedevamo piu,li sentivamo solo in chat.
In queste sere a cui ho partecipato con questa combricola non si faceva altro che parlare di auto,elaborazioni
E successo piu di qualche volta di incrociare lo sguardo di katia,ma non durava piu di due secondi
Una bella sera organiziamo di andare a mangiare una pizza in un locale vicino modena,e decidiamo che ognuno di noi doveva portare un qualcosa da bere,chi ha portato vino,chi coca cola,chi grappa chi vodka,chi birra,io sono stato lunico che non ha portato niente da bere,ma ho pagato le pizze x tutti,eravamo una 15icina,mancava solo la mia ex,indovinate accanto a chi mi sono andato a sedere?
Ok...avete indovinato,si accanto a Katia,insomma abbiamo mangiato,bevuto,chiacchierato del piue del meno,fino a quando non e arrivato il titolare del locale con un gioco che non conoscevo solo io,in pratica e un gioco con i dadi,chi perdeva,doveva pagare un pegno,Prima si sono stabiliti i pegni o le vincite,abbiamo scritto tutto su dei fogli,chi perdeva o vinceva,doveva estrarre,solo che per il perdente al momento del pegno doveva essere bendato,e cosi arriva il mio turno e perdo,mi hanno bendato x bene,e fatto sciegliere una carta tra quelle che avevamo gia prestabilito,il pegno consisteva che dovevo essere sculacciato da una donna,dopo di ke dovevo indovinare chi fosse stato e gli dovevo offrire da bere,e stato in quel momento quando ho sentito il primo schiaffo sul sedere che ho capito che a darmelo era lei,katia,il profumo era il suo,l avevo avuta accanto tutta la sera,non mi potevo sbagliare,in effetti era propio lei che con le sue mani vellutate aveva schiaffeggiato il mio di dietro,insomma finito il gioco,mi ha rivolto la parola,chiedendomi se mi aveva fatto male,adesso,modestamente sono un uomo molto forte,diciamo che sopporto di gran lunga il dolore fisico,pero ho detto(scherzando) che mi aveva fatto male,e che ancora sentivo il dolore,lei si e dispiaciuta,dopo mi ha detto che lei si era vicino a me,ma alcuni schiaffi me li aveva dati il mio amico luca...
Da li ho chiesto come mai non mi aveva mai rivolto la parola prima,mi ha risposto giustamente che aveva parlato con la mia ex,sapeva che ero sposato e non voleva aggravare gia la nostra storia visto che quando eravamo li non facevamo altro che litigare,e poi c era il fatto che non era interessata agli uomini.
Gli ho detto che andava bene cosi,che x me era gia stato un piacere aver parlato con una donna cosi bella,e che non le avrei fatto ne chiesto mai niente,e che rispettavo il suo essere lesbica,(dentro di me mi dicevo,adesso mi cresce il naso come pinocchio)
Passano i giorni,io intanto mi separo dalla belva(mia moglie), ritorno di nuovo a praticare il gruppo di amici,stavolta come single,lei c era,ma era impegnata a distrarsi con le sue amiche,decidiamo di andare tutti al multisala a vedere un film,Se non ricordo male era XXX di vin diesel,ci mettiamo a sedere,ad un certo punto mi vedo cadere una pallina fatta con la carta,mi sono voltato e vedo che dietro di me c era lei,che con l okkio mi ha fatto cenno di leggere,mi sono alzato e sono andato al bagno,ho aperto la carta,e.... volete sapere cosa c era scritto?
Vabbe ve lo dico,mi aveva invitato a mangiare una pizza io e lei e basta.....
poi c era il suo numero di cell....e un grazie..(prima gli ho scritto un sms) e poi sono ritornato al mio posto,ho incrociato un momento il suo sguardo quasi x dirgli.. grazie di che..mi sono messo a sedere e abbiamo concluso la serata finendo di guardare il film.
Il giorno successivo arriva un suo messaggio,chiedendomi se accettavo o no,come uno stupido gli ho risposto che non potevo accettare,xke sapevo a cosa andavo e andava incontro,e che non volevo perdere la sua amicizia,tutto qui,visto che lei era lsb,ve lo immaginate io e lei da soli???
Comunque,lei mi ha risposto che se andavo c era una sorpresa tutta x me,cosi ho detto,vabene,vengo ma che dopo non doveva dire che non l avevo avvertita.
Arriva la sera della cena,c incontriamo in un distributore vicino la caserma militare di bologna,mi dice di seguirla,dopo un po di strada,arriviamo in un motel,dove sotto faceva anke da ristorante pizzeria,(mi son detto...Mahhh) siamo scesi dalle rispettiive macchine,si e avvicinata a me e mi ha preso sotto braccio,e mi ha sussurrato che non avrei mai dimenticato quella sera,ho detto,va bene,spero che sara la stessa cosa anke x te,vedremo ha risposto....
I miei ormoni gia erano a mille dopo quella frase,cosi entriamo ci mettiamo a sedere,ordiniamo una pizza ciascuno,e una bella bottiglia di brunello di montalcino,che faceva 16gradi....
Ammazza gli dico..... ke intenzioni hai?
Lei mi guarda e sorride
E Io... mahhh....
Finiamo la pizza, la bottiglia era ancora a meta,decidiamo di portarcela dietro con noi x finirla,mentre mi dirigevo verso l uscita,mi chiama e dice...
Ma dove vai?
Io: alla macchina....
Lei: ma vuoi gia andar via?
Io: veramenteeeeeeee..... noooooo,ma che si fa gli chiedo
Lei: dai vieni con me.....
Io: ma cos e uno scherzo?
Lei: noneeee....dai vieni insomma la seguo e andiamo in una camera,che lei aveva prenotato gia la sera che mi ha dato il famoso bigliettto
Entro in camera e Lei: vado in bagno arrivo subito....
Io.ok va bene,dopo ci devo andare anke io.....
Intanto faccio una (sigaretta)si si e do due tre tirate,un sorso di vino,e gia ero andato alle cozze,(adesso,i meridionali come me sanno cosa voglio dire con questa frase.
Esce dal bagno e i miei okki si sono illuminati ,aveva messo messo un completo di biancheria intima blu chiaro con le rifiniture bianche,cosi fatto che ero gli dico,Mi sembri goldrake!!!
Da li ci siamo messi a ridere tutti e due come pazzi,e lei che mi ripeteva,ma come tutto questo x te,e tu non fai altro che dire che sembro goldrake...
Allora dopo che ci siamo calmati dal ridere mi dice,dai adesso vai al bagno tu,cosi vado in bagno,e mi sento chiudere la porta a chiave,ancora ridevo,ho fatto la doccia,mi sono ripreso un attimo,e stavo x uscire,ma la porta era ancora chiusa dal di fuori
Dai gli dico,apri...
E lei,aspetta un po ,abbi pazienza,passano i minuti e questa non si decideva ad aprire,io gia mi stavo innervosendo,chiuso nel bagno da piu di 45 minuti,insomma devo sfondare la porta?
neanke finisco la frase che sento lei che dice: apro la porta,ma non uscire,ti chiamo io,va bene gli dico,dopo mi kiama,io esco,e cosa mi trovo d avanti? Lei insieme a una sua amica altrettanto bella come lei,che avevo visto solo una volta,erano sul letto e si baciavano,stavo x avvicinarmi quando Katia mi ha detto ke non potevo andare fino a quando non erano loro a deciderlo...
Ma pensa te dove mi sono ritrovato quella sera....
insomma ho aspettato,ho fatto come voleva lei...
Dopo che si sono sbaciucchiate dappertutto(mi sembrava di guardare un film di lesbike) si sono decise a farmi salire sul letto,e da li ho iniziato a vivere la piu bella avventura della mia vita,ho fatto sesso in tutte le posizione possibili e il tutti i buchi possibili con l amica di katia
katia?....udite udite,era ancora vergine......
Si e limitata solo a spompinarmi insieme all amica e a bere tutto il nettare che usciva dal mio cazzone....
I giorni successivi ho fatto anke sesso con Katia,ma questa e un altra storia,in anteprima posso solo dire che adesso e sposata con il mio amico che ha partecipato a darmi i schiaffi sul culo insieme a katia...
E che aspetta anke un bambino
Ragazzi...... l ho convertita!!!!!!!
E pensare che a 26 anni era ancora vergine.
Lunga lo so.....ma a me piace un casino,e ogni volta che ricordo quelle sere insieme a lei,mi eccito da morire
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18 years ago
admin, 75
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Violentata
Violentata
Questa è una storia vera capitata a mia moglie in mia assenza.
Nel mese di Luglio dello scorso anno mia moglie stava percorrendo verso l'una di notte la superstrada che và da Lecco a Milano, chi conosce questa strada sà che è piuttosto buia e con poche aree di servizio che di notte sono chiuse dato che funziona solo il self-service. Durante il suo tragitto Anna si accorse che la macchina tendeva a sbandare quindi decise di fermarsi per controllarla, si fermò nella prima area di servizio che riuscì a trovare, e quando scese si accorse che aveva bucato una gomma. In quel momento iniziò per lei il panico perchè si trovava sola, di notte, su di una strada buia e poco frequentata, con l'incapacità di sostituire una gomma bucata e per completare l'opera col telefonino scarico, l'unica cosa che poteva fare era quella di chiedere aiuto ad uno dei camionisti fermo nell'area.
Premetto che mia moglie è una donna di 50 anni, carina, con un viso dolcissimo e con le curve al posto giusto. Vincendo le sue paure si decise di bussare ad un camion scelto a caso, gli aprì un tipo non molto alto e piuttosto tarchiato che quando si trovò di fronte mia moglie non credeva ai suoi occhi, le chiese "che cosa hai bisogno" dandole subito del tu, mia moglie gli spiegò che aveva bucato e chiedeva aiuto per cambiare la ruota, Calogero scese dal camion e buttò un occhio alla gomma e due a mia moglie e subitò mise in moto il suo piano. Sfruttando l'evidente stato di bisogno di mia moglie le disse " io ti la cambio la gomma, ma tu cosa mi dai in cambio"? Mia moglie disse "posso darle dei soldi", per farla breve quel maiale le propose una scopata in cambio del favore. Mia moglie molto imbarazzata, ma credo anche un pò lusingata dall'attenzione rispose che di scopare non se ne parlava, che al massimo gli avrebbe fatto una sega e si sarebbe fatta toccare, e così l'accordo fu concluso. Calogero cambiò la gomma e poi invitò mia moglie a salire sul camion, siccome la cabina era alta quel porco con la scusa di aiutare mia moglie a salire le infilò le mani sotto la gonna prendendole il culo ed infilando due dita nella passera della mia donna dopo averle scostato i minislip. Bisogna dire che siccome era estate e faceva caldo, mia moglie indossava una minigonna elasticizzata che le lasciava scoperte le belle gambe abbronzate, e và anche detto che quando a mia moglie toccano il culo diventa una vacca. Una volta saliti sul camion che già aveva le tendine chiuse, stando a quello che ha detto mia moglie Calogero tirò fuori un membro notevole, e dopo averlo dato in mano a mia moglie,cominciò a toccarla dappertutto, le tirò fuori le tette dalla camicetta e cominciò a succhiarle i bei capezzoli, poi quando si accorse che i capezzoli erano duri passò a toglierle gli slip per toccarle la figa, e dopo avergliela allargata bene bene cominciò a carezzarle il culo. Non l'avesse mai fatto, Anna andò fuori di testa e gli disse " cosa ne pensi di un pompino invece di una sega?", quel porco allora le prese la testa e la posò sopra l'uccello che era tanto grosso che mia moglie non riusciva a prenderlo tutto in bocca, quindi era costretta a lavorarlo di lingua e di labbra. Mentre mia moglie era alla pecorina intenta a lavorare di bocca, sentì spostarsi la tendina che divideva la cabina di guida dalle cuccette, e sbucò fuori Said.
Said era Marocchino ed era il secondo autista, alla vista di quella bella figa bianca, tutta nuda e intenta a ciucciare il cazzo del suo amico, si trovò la nerchia che era più lunga di quella di Calogero subito in tiro e cercò di metterla subito nel culo di mia moglie. La mia signora cercò di difendersi ma mentre Calogero le teneva la testa per impedirle di staccarsi dal suo cazzo, Said le bloccò le braccia dietro la schiena e la penetrò nella figa a pecorina iniziando ad andare avanti e indietro. Dopo circa trenta minuti di questo trattamento, Anna sentì che i due uomini si stavano avvicinando entrambi all’orgasmo. Disse più volte a Said di non venirle dentro, perchè non era protetta da gravidanze non desiderate dalla pillola. Nonostante le richieste di mia moglie, i due uomini sborrarono insieme. Said, riempì la figa non protetta della mia signora mentre in un italiano stentato continuava a ripetere a mia moglie: “prendi puttana..prenditi dentro tutta mia sborra…sei sposata? Ti metto incinta troia…faccio piacrere a tuo marito” mentre l'altro le veniva a sua volta in bocca. Poi, mentre mia moglie era sdraiata esausta sui sedili con lo sperma che le colava dai suoi buchi aperti, i due bastardi scesero per fare pipì. Mentre erano giù dal camion si avvicinò un loro degno compare, fermo anche lui con il camion, che aveva visto tutto il movimento, e dopo aver chiesto cosa era successo si sentì rispondere che sul camion c'era una vacca che era in cerca di uccelli, che se si voleva accomodare loro erano ben contenti e che la troia in questione la si poteva montare senza preservativo e venirle dentro. Anche questo verme salì in cabina, la mia siognora era spossata e abbandonata senza forze, quando la vide così invece di impietosirsi tirò fuori il pene dai pantaloni, le sollevò le gambe sopra le sue spalle, e le sfondò il culo che fino ad allora era rimasto vergine perché non me lo aveva mai voluto dare, tra grida, urla e pianti di mia moglie. Dopo un tempo imprecisato, il camionista, prossimo a godere, estrasse il suo enorme pene dall’ano devastato della mia donna e guidandolo con una mano, lo introdusse dentro alla vagina di mia moglie e dopo qualche colpo, venne anche lui dentro alla figa dicendole: “Puttana..che figa che hai...spero per te che tu prenda la pillola, perché te ne sto facendo dentro mezzo litro…”, poi lo tirò fuori e subito se ne andò.
Intanto gli altri due avevano ricaricato le batterie e avevano ancora gli uccelli in tiro, salirono sul camion e questa volta si misero comodi nelle cuccette che erano molto spaziose, Said si mise sotto costringendo mia moglie a salirgli sopra per prenderlo nel culo, mentre l'altro se la scopava nella sua fighetta già tutta bagnata e sborrata e la costringeva a limonare cacciandole la lingua in bocca. Anche questa volta non sò per quanto tempo se la sono sbattuta perché mia moglie non lo ricorda, quel che è certo e che le hanno sborrato ancora dentro entrambi, poi finalmente sazi, l'hanno lasciata andare.
Io mi sono incazzato come una bestia quando me la sono vista arrivare a casa alle quattro di mattina, tutta ricoperta di sperma, e col rifiuto da parte sua di denunciare tutto, tant'è che mi è venuto il dubbio che sia stata veramente violentata. In ogni caso, mia moglie è rimasta incinta a seguito di questa triplice monta e ha perso il bambino al secondo mese di gravidanza...
138
14
18 years ago
admin, 75
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Al cinema
AL CINEMA
Questa che sto per raccontarvi è una storia realmente accaduta durante i giorni di festa dell'ultimo natale. Io sono Sabri, la lei di una coppia romagnola molto birichina. Sono esibizionista e mi piace molto sapere di essere guardata, mi eccita fare la parte della troia, e forse lo sono anche. Il mio lui, Max, è un vero porco ma tuttavia non è ancora pronto per vedermi fare la maialina con altri e quindi fino a pochi giorni fa non avevamo mai avuto rapporti con altre persone. Ma veniamo ai fatti:
Il 26 dicembre stanchi di stare in casa a mangiare io e Max decidiamo di andare in un cinema a luci rosse vicino alla nostra città. Ci capita ogni tanto di andarci quando vogliamo riscaldare particolarmente la serata così quando torniamo a casa siamo ancora più porci del solito. Quando andiamo in questi posti io mi metto una gonna lunga e larga così che Max mi possa toccare senza essere troppo osservato, non metto le mutandine che sarebbero d'impaccio e metto un paio di autoreggenti che so lo fanno impazzire.
Quindi entriamo nel cinema e ci accomodiamo in ultima fila per essere un pò più soli (comunque sarà per il giorno di festa ma il cinema è quasi vuoto, meglio pensiamo noi).
Dopo circa venti minuti di visione e di eccitamento mi si siede accanto un signore sulla sessantina ed io penso subito al solito guardone (capita spesso in questi posti). Di solito a questo punto Max decide di cambiare posto ma questa volta con mia sorpresa non si muove, anzi continua a masturbarmi alzandomi un pò di più la gonna. Io sono sempre più eccitata e con la coda dell'occhio vedo l'anziano che se lo tira fuori e comincia a masturbarsi. A questo punto non so cosa fare visto anche come la pensa Max su questo argomento, ma sempre più bagnata allungo una mano sperando di non essere vista e mi ritrovo a stringere un bel pezzo di carne grosso (soprattutto largo) e duro come il marmo che mai pensavo di trovare in un uomo di quell'età. Max fa finta di niente ma si è accorto di tutto e anche lui lo tira fuori cosicchè mi ritrovo a fare una doppia sega con le mani del vecchio che mi rovistano la figa e due dita di Max che mi entrano nel buco del culo. Mi sento veramente una troia e sbrodolo come non mi è mai successo prima
Ad un certo punto sento Max che mi fa scivolare giù dalla sedia e mi ritrovo inginocchiata tra le poltrone del cinema. In quella posizione vedo il cazzo dell'uomo a pochi centimetri da me e senza pensarci due volte lo faccio sparire tutto nella mia bocca. Intanto sento Max che si alza ma non se ne va, si mette dietro di me e mi tira su la gonna in modo da lasciare il mio bel culo bianco completamente nudo.
Poi con due dita comincia a massaggiarmi il buchino eccitatissimo mentre sente il cazzo dello sconosciuto pulsare nella mia bocca. A quel punto Max punta la cappella nel mio buchino e con un solo colpo entra dentro di me cominciando a pompare e a incularmi con foga.
Mi sento riempire sempre di più proprio mentre tre fiotti di sborra calda e abbondante mi riempiono la gola. Resto li col cazzo dell'uomo in bocca aspettando di sentire un fiotto caldo anche nel culo il che avviene in pochissimo tempo. A quel punto il vecchio si alza e se ne va ringraziandoci e noi restiamo ancora un pò seduti per riprenderci
Tornando a casa parliamo appena ma Max mi dice che si è eccitato tantissimo a vedermi spompinare un'altro ma non sa se succederà di nuovo. Io spero tanto di si perchè quella situazione mi ha fatto sentire una vera troia e ho capito che mi piace da morire succhiare il cazzo di uno sconosciuto e sentirmi riempire il culo dal mio uomo.
Ciao a tutti e spero di potervi presto raccontare una nuova avventura (Max permettendo).
Sabri
35
7
18 years ago
marcox1964,
38/39
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Il mio primo superdotato
Avevo 15 anni ero un ragazzo molto femmineo,con un bel fondoschiena molto sporgente,ero attratto dagli soli uomini,e fin da piccolo qualcuno si approfitto' del mio corpo, ma con il mio consenso,andavo a scuola,ero escluso da quasi tutti i ragazzi,perche' ero effemminato,e nessuno mi voleva frequentare tranne che un ragazzo,che aveva il suo resoconto,mi scopava,lo facevo perche' mi piaceva il cazzo,ma lui non era un granche',mi scopava quasi tutti i giorni nelle ore di recreazione,gli altri facevano merenda,io facevo pompini,era la mia passione,a quei tempi avevo un bel fisico,a vedermi da dietro mi sbagliavano per una ragazza,capelli lunghi,fianchi e culo molto formoso,che mettevo in evidenza con geans attillati,ogni giorno dopo la scuola andavo a casa a piedi,circa 2 chilometri,un giorno notai un ragazzo con la macchina che mi guardava in modo insistente,continuava a fare avanti e indietro,buttandomi occhiate di fuoco,la cosa mi piaceva,era la prima volta che mi sentivo corteggiata,una bellissima sensazione,mai provata prima,questo continuo' a farmi le sue passeggiate per piu' di una settimana,un giorno durante che stavo spompinando il mio compagno a scuola,mi disse che c'era un ragazzo che stava sbavando per me,che quel giorno lui all'uscita della scuola mi avrebbe presentato,appena usci' dalla scuola mi incamminai verso casa mi guardavo attorno ma non vedevo nessuno,arrivato ad un certo punto li vedo insieme che mi stavano aspettando davanti l'ingresso di un parco,mi emozionai tanto che quasi non mi uscivano le parole,appena mi avvicinai capi' che era il tipo che mi passeggiava con la macchina,un bel ragazzo alto fisico possente,un po muscoloso 19 anni,ci siamo presentati e subito il mio amico ci lascio' da soli ed e andato via,inizziammo a passeggiare parlando di tutto,lui sapeva anche che me la facevo con il mio amico,mi disse di stare tranquillo che era un bravo ragazzo e che gli piacevo veramente,e voleva molto di piu' del solo sesso,rimasi alibito nel sentire quelle parole,da come avevo capito,mi voleva come sua ragazza,mi disse quando ci potevamo vedere e io gli risposi se vuoi anche stasera,a mia madre gli dissi che andavo a studiare a casa di una mia amica e siamo usciti insieme,era vestito con geans e camicia nera sbottonata e lasciava intravedere il suo torace muscoloso da vero maschio,cazzo come mi piaceva,era propio il mio tipo, e penso pure io per lui,girammo in macchina,ad un certo punto si fermo' in una zona di campagna mi imbarazzai ero rroso in volto, lui capi' il mio imbarazzo e con estrema dolcezza comincio' ad accarezzarmi il viso,poi le coscie e cosi via, poi,si avvicino' e inizio' a baciarmi con estrema passione,era la prima volta che baciavo in bocca una persona,ma con lui era stupendo,non c'ero piu' con la testa,senza neppure accorgermi mi porto' la mia mano sulla sua patta di pantaloni, sentii una bestia che scoppiava dentro i pantaloni, cosi' decisi di abbassargli i pantaloni rimanendo abbagliato per la bellezza del suo cazzo,molto grosso e lungo dopo mi disse che era 23x 19 una bestia,iniziai a menarlo e dopo mi buttai a capofitto a fargli un bel pompino,non duro 'tanto perche' era eccitatissimo ,mi disse che stava arrivando ma io continuai a leccarlo guardandolo negli occhi per vedere come godeva dentro la mia bocca non passo' molto tempo che mi inondo' la bocca il viso di sperma,ne butto' a fiumi,ed era dolcissima la sua crema,la leccai tutta,ma lui nel frattempo aveva iniziato a palparmi il culo,mi disse se mi sentivo di prendere quella bestia nel culo,ma gli feci cenno di no,poi mi feci accompagnare a casa,quella notte non potevo dormire,pensavo a quel cazzone e il culo mi bruciava di desiderio,mi ero pentito di non avergli dato il culo,da quel giorno quasi tutte le sere ci vedavamo come una coppia di fidanzati,e passavamo delle ore insieme a sbaciucchiarsi e a farle dei pompini,perche' anche se lo desideravo tantissimo farmi prendere il mio culo,che poi alla fine non e che ero vergine,ma vedendo le sue dimensioni come se lo fossi stato,cosi' non gli concedevo piu' del pompino,una sera mi disse se ero disposto a travestirmi per lui,mi eccito' parecchio e gli dissi subito si,cosi' dal giorno dopo inizio' a farmi dei regali,biancheria intima,vestitini,scarpe,trucchi,dopo qualche mese avevo tutto l'occorente per vestirmi completamente da femmina,cosi' provai a casa un giorno che mia madre non c'era mi abbigliai tutto e guardandomi allo spechio rimasi meravigliato per la mia femminilita',cosi' pensai di preparargli una bella festa per il suo ventesimo compleanno,mi feci prestare da una mia amica le chiavi di casa della sua casa al mare,prenotai una torta per il mio amore,inventai una scusa con i miei genitori gli dissi che dormivo a casa di un mio compagno,cosi' il pomeriggio ritirai la torta,andai nella casa preparai una cenetta per il mio amore,mi abbigliai tutta quanta,sembravo una troietta quella sera,gli telefonai e gli dissi di venire nella casa dove gia' mi trovavo,appena suono' il campanello e mi vide rimase a bocca aperta,mi disse ma tu sei meglio di una ragazza sei bellissima,entro' e ci siamo baciati,mi alzo' da terra e mi abbraccio',gia' sentico il suo cazzo durissimo che scoppiava,si vede che gli facevo molto effetto,voleva continuare ma io cercai di calmarlo gli dissi con fare da troia che la serata era appena iniziata e che avevamo una notte intera per fare l'amore,cosi' cenammo,gradi' tanto la mia cena preparata per lui con le mie manine,dopo usci' la torta e lo spumante e ci siamo baciati,lo fermai e gli dissi che prima di rilassarmi del tutto con lui avrei preferito pulire i piatti e riordinare la cucina, cosi' indossai un grembiulino e iniziai a lavare i piatti,certo a vedermi da dietro era un bel spettacolo,tacchi a spillo autoreggenti, minigonna cortissima,e il mio culo che sporgeva in modo molto provocante,lui dietro di me mi guardava,ad un certo punto si avvicino' a me,mi alzo' la minigonna,sposto' il perizoma e inizio' a leccarmi il culo facendomi vedere la stelle,cercavo di continuare e resistere,ma non c'e' la facevo piu'lui mi prese in braccio e mi sdraio nel letto,io sotto e lui sopra di me,gli sfilai la camicia e durante che ci baciavamo con estrema passione,gli accarezzavo le spalle larghe,il torace,era bellissimo,si sfilo' pantaloni e mutande e appoggio'il suo enorme cazzone fra le mie natiche,eravamo messi nella posizione del missionario,cosi'era venuto il momento lo volevo con tutto me stesso,mi inclinai il culo verso il suo cazzo,e lui senza nemmeno togliermi le mutande li sposto' e inizio' a farsi strada,era molto delicato non voleva farmi male,continuammo a baciarci,ma nello stesso tempo con dei piccoli movimenti sentivo che mi stava riempiendo,non capivo piu' nienteero nelle sue mani,dopo un po mi sussuro' che mi era entrato tutto dentro di me,ma con estrema dolcezza,non credevo ai miei occhi,ma il suo cazzone era scomparso tutto dentro di me,mi disse,adesso inizzio a scoparti,e li inizio' a farmi un po male,ma non lo fermai,volevo godermelo in fondo,infatti dopo un po di dolore inizio' un enorme piacere,non riesco a scivere e a spiegarvi come ho goduto,anche perche' mi disse che non voleva arrivare presto,ma voleva farmi godere a lungo,e ci e riuscito,godevo,urlavo forse,per buona parte della notte continuava a scoparmi,lentamente,baciandomi e facendomi godere come mai avevo e ho goduto,eravamo sfiniti,sentii che aumento' il ritmo,e mi spingeva forte facendomi mancare il respiro,dopo un po un fiume di sborra sentii che mi stava riempiendo il pancino,una sensazione bellissima,perche' nel sentirlo sborrare raggiunsi un orgasmo anale,unico e penso irripetibile nella mia vita.dopo lo continuato a baciare e lui mi ha ringraziato,dicendomi che quel compleanno non lo dimenticava mai,perche' ero stata favolosa.
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18 years ago
lo1voglio1grosso,
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Last visit: 14 years ago
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Rudy piaceri
Rudy è un ragazzino con i capelli rossi e unghie sempre lunghe e sporche. E’ cresciuto ormai, ma la sua sessualità sembra ancora confinata in una dimensione domestica. Ingrid invece è più grande, ha un viso con lineamenti dolci e affilati, occhi azzurri troppo rapidi, una mente vispa e maligna.
Io che racconto questa storia sono una donna di 35 anni, ma alla fine sarò molto più giovane.
Convivo da un mese con il mio nuovo compagno e con i suoi due figli Rudy e Ingrid, che ho appena descritto.
Ho notato fin da subito che c’era tra i due fratelli una complicità maliziosa, che coglievo in atteggiamenti impercettibili, fino al giorno in cui sì è espressa nella sua massima perversità.
Rudy e Ingrid non mi considerano come una madre un po’ perché è troppo presto e soprattutto perché sono giovane. A volte mi sembra di essere per loro quasi una baby sitter.
Ero appena andata a vivere in quella casa quando il mio compagno si è dovuto allontanare una settimana per lavoro. Immediatamente in casa ho cominciato a cogliere strani segnali.
Ingrid, la prima sera, davanti alla televisione, mi ha accarezzato i capelli, lei che non è mai affettuosa.
Ma ho sentito quel gesto non tanto come una manifestazione affettuosa, piuttosto come una forma di acerba voluttà. La sua mano, scendendo, ha sfiorato impercettibilmente e con gesto casuale il mio seno proprio sul capezzolo appena coperto dalla vestaglia. Ho sentito una piccola scossa e per un attimo impercettibile il suo sguardo ha inforcato il mio, proprio mentre lei si alzava dal divano. Poi si è diretta verso la camera da letto. Rudy era quasi addormentato sulla poltrona, ma evidentemente fingeva perché ha subito seguito Ingrid, e quando si è alzato non aveva le movenze intorpidite di chi esce dal dormiveglia.
Dopo cinque minuti mi sono avvicinata alle loro camere da letto, senza accendere la luce del corridoio. Rudy dormiva nella sua stanza. La stanza di Ingrid aveva la porta socchiusa e la luce accesa. Lo specchio dell’armadio era aperto e potevo vedere riflesso il corpo della ragazzina seduta sul letto. Si stava accarezzando con una piuma, prima sotto il collo, poi sotto l’ascella, poi sul seno e sulla pancia, e si vedeva che il suo corpo stava assaggiando nuovi brividi, leggere contrazioni di piacere. Mi sono vergognata di essere ferma a guardare quello scorcio di intimità e me ne sono andata subito senza fare rumore. Ma il giorno dopo, quando sono andata a riordinare la stanza di Ingrid, ho trovato dei pezzetti di adesivo per terra, sia vicino alla porta della camera, sia vicino alla porta a specchio dell’armadio. Erano i segni posizionati apposta per aprire le due porte con l’angolo sufficiente per potere osservare il letto di Ingrid dal corridoio. Nulla era successo per caso.
Sono andata nella mia camera da letto e ho cominciato a riflettere su questa strana situazione, mentre mi spogliavo. Intanto lanciavo occhiate distratte al mio corpo snello, riflesso sullo specchio, al biancore della mia pelle, e alle forme esili e polpose che il tempo non aveva ancora intaccato.
Il secondo giorno, mentre facevo colazione, Rudy ha rovesciato del latte per terra, e si è subito inginocchiato per pulirlo. Sentivo il suo sguardo che passava sotto il tavolo e accarezzava i miei piedi nudi, gli esili polpacci fino ad insinuarsi sotto la vestaglia. Dai che ti aiuto, gli ho detto, e inginocchiandomi mi è scesa la spallina della vestaglia, lasciando intravedere il seno. Quando Rudy si è alzato il pigiama comprimeva a fatica i segni della sua eccitazione. Mi sono sentita imbarazzata, era la prima volta che capitava, o che io lo notavo.
Il terzo giorno c’era caldo e la giornata non prometteva nulla di interessante. Rudy e Ingrid erano a casa da scuola e io dovevo fare dei lavori in casa, con loro fra i piedi. Sono salita nella nostra mansarda dove tengo il tavolo da stiro e ho trovato la porta aperta. Attaccato al soffitto della mansarda c’è un gancio che il mio convivente aveva attaccato tempo prima per appendere una sacco da boxe.
Appena entrata nella stanza sono rimasta impietrita vedendo che da questo gancio pendeva una corda sottile annodata a cappio. Cos’è questo scherzo ragazzi! Ho gridato.
Rudy è uscito da un angolo, era rosso in viso e non parlava. Senza tirare giù la corda dal gancio ha preso il cappio con una mano e con l’altra stringeva l’altro capo delle corda appesa al gancio.
Mi sono avvicinata per strapparglielo di mano ma lui, con un gesto fulmineo, mi ha infilato l’anello del cappio attorno al braccio destro. E’ un gioco diceva ridendo. E intanto tirava debolmente il mio polso dentro il cappio. Improvvisamente, mentre gli dicevo, di non fare lo sciocco, sorridendo per quel gesto bizzarro, lui ha tirato contemporaneamente l’altro capo della corda. Quasi senza accorgermene ero appesa per un braccio al cappio con un solo piede che toccava per terra e l’altro che si divincolava. Rudy tendeva la corda con tutte e due le mani facendo da contrappeso. Si dondolava come se fosse un’altalena e rideva A quel punto è arrivata Ingrid e mi è sembrato di vedere il regista che irrompe sulla scena.
Continua a tendere la corda ancora per un po’! ha detto lei a Rudy. Dirigeva le operazioni secondo un copione attentamente studiato in ogni particolare.
Io ero incredula, e cercavo con la mano libera di raggiungere quella imprigionata, ma inutilmente. Ingrid con calma ha preso il capo della corda e me lo ha passato attorno alla caviglia sinistra, quella che non toccava terra.
Ho visto questa figura su una rivista che qualcuno a scuola mi ha infilato nella cartella! Diceva Ingrid. E l’ho studiata bene.
Dopo aver stretto il laccio ha detto a Rudy di lasciare la corda. Ero appesa per un braccio e una gamba sospesa a dieci centimetri da terra, senza parole, mentre solo una punta del piede mi permetteva di scaricare il peso a terra.
Ingrid e Rudy mi giravano attorno come due squali attorno alla preda e io balbettavo per l’incredulità senza neanche riuscire ad urlare.
Bisogna legarle anche l’altro braccio in modo che abbia due polsi uniti, così reggerà meglio il suo peso e sarà anche immobilizzata meglio, ha detto Ingrid. Così hanno preso una scala e con un altro laccio hanno legato i due polsi fra loro.
Ora bisogna spogliarla, disse Ingrid. Ha preso un cutter e ha cominciato a tagliare a pezzetti la mia vestaglia, poi il reggiseno e le mutandine. La tensione del mio corpo, provocata dal taglierino che scorreva a pochi millimetri dalla mia pelle, e provocata dal peso abbandonato nel vuoto, ne esaltava le forme.
Il respiro affannoso agitava il mio seno con movimenti ritmici che eccitavano i miei carcerieri.
Avevo i polsi legati e le braccia protese verso l’alto. Il mio corpo sottile denudato disegnava una dolce arco. La tensione provocata dai lacci lasciava intravedere l’incavo del mio ventre e le mie costole che affioravano sulla pelle. I miei bicipiti si comprimevano nel poco convinto tentativo di liberarsi dalla morsa dei lacci, giusto per assolvere la mia coscienza, finchè rinunciai esausta e boccheggiante. Avevo anche una gamba immobilizzata, ripiegata su se stessa dalla tensione della corda, con il tallone all’altezza del sedere.
Poi mi hanno bendato. Il brivido del piacere deve arrivare di sorpresa, inatteso e violento, e sorbito tutto d’un fiato, senza preannunciarsi. Così disse Ingrid. Lo dice anche la rivista! aggiunse.
A quel punto sentivo solo rumori attorno a me e risate.
Ingrid si è chinata in ginocchio ha afferrato con la mano la mia caviglia sottile, quella legata, e ha sfilato la ciabatta e il calzino bianco corto. E’ rimasta ferma per un po’. Poi lentamente, ha strisciato la mia pianta del piede con un unghiata lunga e lenta dal tallone alle dita. Ho urlato per la scossa di solletico divincolando l’unico arto libero dai lacci, ma senza poterlo staccare da terra. Rudy ha fatto una risata di eccitazione furiosa. Dai mamma – ha detto Ingrid – devi giocare un po’ con noi, è un tuo dovere no?
Poi altri rumori, finchè ho sentito il contatto dei loro corpi nudi che si stringevano a sandwich attorno a me. Che bella mamma abbiamo! Vero Rudy? Diceva Ingrid. Anche Rudy era completamente nudo e sentivo la sua eccitazione che si faceva strada sotto le mie natiche mentre mi cingeva dolcemente con le braccia attorno al mio ventre. Intanto Ingrid con i suoi piedi nudi era salita sopra il mio piede poggiato per terra e affondava la sua bocca umida sul mio collo. Improvvisamente, mentre la sua saliva scendeva dolcemente per il mio collo, ho sentito una scossa sotto le ascelle. La perfida ragazza aveva scatenato tutte le sue unghie affilate in un furioso attacco di solletico. E Rudy ansimava sempre più forte, risucchiato sempre più da un piacere nuovo, mentre premeva alla cieca il suo sesso fra le mie natiche e accompagnava le contrazioni del piacere stringendomi ritmicamente i seni da dietro con le sue piccole mani ossute.
Ingrid a quel punto si staccò da me e prese Rudy da dietro e lo trascinò per terra. Fermati stupido, disse, devi dosarlo il tuo piacere, se no il gioco finisce subito. Tiriamola giù. Così ti raffreddi un pò nel frattempo. Tagliarono la corda e la mia gamba tornò libera. Ma Rudy tirava con forza il capo superiore della corda tagliata e le mie mani restavano imprigionate verso l’alto. Intanto Ingrid mi legava le caviglie unite fra loro. Poi mi depositarono per terra. Rudy mi teneva le braccia e Ingrid sedeva sulla mie caviglie. Abbassale la benda, disse lei. Quando Rudy calò la benda vidi il corpo di Ingrid che palipitava a cavalcioni delle mie gambe, con le gote arrossate dall’affanno del piacere e i giovani seni sodi lucidi di sudore. Mi trascinarono uno per le braccia, l’altra per le gambe fino al lettino legarono prima le braccia alla struttura del letto. Poi legarono una gamba alla volta ai piedi del lettino. Le mie gambe erano divaricate e senza possibilità di movimento. La morsa dei lacci non permetteva il minimo movimento. Era senza scampo. Poi infilarono dei cuscini sotto la mia schiena e sotto il mio sedere per inarcare il mio corpo e rendere ancora più voluttuosa la sua posa sacrificale. Ero alla loro mercè. E i possibili sviluppi della loro fantasia adolescenziale cominciava a provocare un visibile senso di eccitazione nel mio corpo. Mi rimisero la benda. Sentii una bocca posarsi sulla mia. Non capivo chi era. Mi chiusero il naso e aprii la bocca per respirare. Un rivolo di saliva mi scivolò sulla lingua. Poi quella bocca cominciò a succhiare avidemente e la mia lingua si lasciò avviluppare e risucchiare senza nessuna resistenza. Era Rudy, non sapeva dosare il piacere, la sua irruenza frenetica mi eccitava ancora di più. Intanto Ingrid cominciò lentamente a stuzzicare i miei piedi con carezze di piuma fastidiosissime. Poi improvvisamente bloccò con una mano la parte superiore del mio piede e con l’altra sferrò un furioso attacco di solletico sulla pianta nuda. I mie nervi scattarono tutti insieme in una contrazione violenta. Interrompeva un istante e riprendeva sempre più intensamente. Io gridavo basta, ti prego, no. Rudy, che imparava, cominciò a solleticarmi sotto le ascelle e ai fianchi e sulla pancia senza regola. Non riuscivo mai a capire dove mi avrebbero attaccato. Erano 4 mani indiavolate. Quando si fermavano riprendevo fiato ansimando e si allargava dentro di me una nuova eccitazione in vista del prossimo attacco, dove? e quando? Potevano passare due secondi o venti. E il mio corpo è vulnerabile al solletico in moltissimi punti, dietro al collo, sulle cosce, sulla pancia, sui fianchi, piedi e ascelle. Nessun punto era risparmiato. Ho cominciato a bagnarmi per l’eccitazione. Rudy intanto cominciò a leccarmi affannosamente fra le cosce. Poi improvvisamente sui miei capezzoli si posarono due cubetti di ghiaccio e il mio corpo conobbe un ulteriore sussulto di piacere inatteso. Poi Rudy mi tolse la benda. Ora non prendeva più istruzioni. Voleva guardarmi negli occhi. Ingrid si era fermata a guardare sorpresa. Poi si posizionò fra le mie gambe. Il suo sesso era duro bollente e bagnato. Cercava di infilarsi ma non riusciva. Ingrid lo aiutò. Poi lo spinse da dietro dolcemente finchè lo sentii tutto dentro. Sembrava incredulo anche lui, aveva una espressione tirata in viso e il suo sesso cresceva ancora dentro di me. Poi cominciò a spingere lentamente. Mentre spingeva sempre più forte si adagiò completamente sul mio corpo in un contatto totale dei nostri sensi. I suoi giovani muscoli pulsavano tutti insieme sopra di me. Poi si irrigidì e sentii il suo liquido caldo invadermi il ventre. Mentre lui crollava sfiatato. Rimase dentro di me con le braccia che cingevano i miei fianchi. Ingrid ricominciò a stuzzicarmi i piedi. Il peso di Rudy mi inchiodava al letto. Il solletico ai piedi si faceva sempre più devastante. La contrazione delle gambe risveglio anche Rudy che continuava ad essere dentro di me. Mentre il solletico dalle piante dei piedi percorreva tutti i nervi delle mia gambe, il sesso di Rudy riprendeva forza e si espandeva nel mio ventre, stimolato dal fremito del mio corpo che scattava nel vano tentativo di sfuggire alla prigionia dei lacci. Rudy a quel punto senza abbandonare la sua posizione cominciò a spingere il bacino verso l’altro e con le mani mi tormentava i fianchi e le ascelle. Il mio corpo era travolto da un’alluvione di sensazioni e onde di perverso piacere, finchè eruppe un crampo di piacere che mi paralizzò tutto il ventre e si stemperò in tante gocce di orgasmo che dall’epicentro del mio ventre si diluirono e si persero lungo tutte le diramazioni nervose del mio corpo, accompagnati con un gemito si esausto sfiatamento. Fino a scomparire, lasciandomi in uno stato di totale prostrazione, immersa in un lago di sudore e altri liquidi di varia origine, non meglio identificabili.
P.s.
Però se Ingrid avesse custodito meglio la sua cartella mi sarebbe stato difficile infilarle dentro quel settimanale erotico
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18 years ago
admin, 75
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Vacanza ai caraibi
Finalmente è arrivato il giorno della partenza, destinazione Caraibi. Giulia è vestita con jeans attillati ed una canotta che risalta i seni, sodi e ben fatti. Il viaggio è lungo ed è notte, sull’aereo hanno distribuito le coperte per dare un riparo dall’aria condizionata. Ci addormentiamo svegliandoci quasi nelle fasi di atterraggio.
Arrivati al nostro albergo e preso possesso della nostra stanza, ci soffermiamo sullo splendido scenario che si proietta dinanzi a noi. Immediatamente decidiamo di cambiarci ed andare in spiaggia. Era un sogno, spiaggia bianca e mare trasparente, ci sistemiamo sui nostri lettini godendoci il calore che il sole emanava sulla nostra pelle. Giulia aveva un bikini bianco nuovo ed io i classici pantaloncini da mare. La spiaggia non era molto affollata c’erano un paio di coppie poco distanti ed alcuni ragazzi ancora più in là.
Tutte le ragazze erano rigorosamente in topless, ed io iniziai ad incitare Giulia a fare altrettanto. Il rifiuto fu immediato, motivava il suo no per i danni che il sole poteva provocare ai seni.
Feci di tutto per convincerla che per una volta non poteva farle del male anzi avrebbe dato un colore omogeneo evitando i classici segni del costume, Giulia mi rispose di no anche un po’ seccata ed il discorso finì li.
Io intanto fantasticavo e mi eccitava molto l’immaginarla in topless davanti a tutti. Così mi diressi verso il mare per rinfrescarmi un ò ed evitare in questo modo di trovarmi con una erezione imbarazzante. Ero già in acqua quando vidi che Giulia prendeva il sole alla schiena ed aveva slacciato il costume e per una posizione più comoda lo aveva praticamente riposto accanto a lei.
L’occasione era d’oro, mi avvicinai e le presi il costume portandolo con me in mare.
Al principio non disse nulla, era convinta che mi sarei stancato riportandolo indietro in pochi minuti, ma così non fu. Continuava a reclamare il costume per fare anche lei un bagno rinfrescante.
Decisi di sfidarla addicendo che il suo non volersi mettere in topless era per vergogna e non per il sole. Accettò la sfida… Dapprima si alzò dandomi le spalle poi lentamente si voltò, si toccava lentamente i seni come per risvegliarli dopo il lungo periodo di compressione subito sul lettino. Era uno spettacolo, mi si presentò una erezione immediata. Giulia iniziò a camminare lentamente verso di me, guardandomi e sorridendo. Quando si tuffo in mare e mi raggiunse iniziammo a scherzare mentre lei cercava di recuperare il suo costume.
La strinsi a me e le feci sentire l’eccitazione in cui versavo grazie al suo spettacolo, non si tirò indietro si era eccitata anche lei, iniziò a strusciarsi contro di me prima di infilare la mano sott’acqua e prenderlo in mano.
Mi aveva fregato... abbassato la guardia le avevo permesso di recuperare il costume, così mi ha lasciato li ed è uscita, ma senza mettere il costume, qualcosa era scattato.
Rimasi ancora in mare per perdere almeno un po’ della mia erezione ma non volendo calmarsi del tutto decisi di uscire lo stesso. Una coppia poco distante da noi ci aveva osservato, la ragazza continuava a fissarci, mentre il ragazzo aveva gli occhi fissi sul seno di Giulia.
La ragazza vedendomi uscire dall’acqua in evidente stato di eccitazione ha iniziato a toccare il suo ragazzo che preso all’improvviso non fece alcuna resistenza dato il luogo pubblico, abbassato il costume al ragazzo lo prese in bocca, leccava e guardava noi, Si creò una situazione incredibile. Eravamo entrambi eccitati i capezzoli di Giulia erano diventati durissimi, fu allora che le chiesi di prendermelo in bocca. Era dubbiosa aveva voglia di farlo ma si vergognava. Le dissi chiudi gli occhi e prendimelo in bocca. Così fece, non ci potevo credere mi stava leccando davanti a tutti sulla spiaggia. A questo punto i due ragazzi che erano poco distanti iniziarono ad avvicinarsi alla coppia vicino ed incitati dalla donna iniziarono a toccarla fino a quando uno di loro iniziò a scoparla a pecora. Lei apri gli occhi ormai abbandonata al piacere si voltò verso di me e mi disse che voleva succhiare due cazzi io dissi che andava bene, così voltandosi verso il gruppo formatosi poco distante attirò l’attenzione di uno dei ragazzi.
Avvicinatosi gli pose subito il cazzo dinanzi alla bocca, la scena fu incredibile dapprima lo prese in mano scappellandolo, poi iniziò ad assaporarlo con la punta della lingua poi si fece sparire la cappella in bocca avvolgendo le labbra attorno al cazzo. Iniziò a mugulare come non aveva mai fatto, il solo vederla così e sentirla mugulare in quel modo mi stava facendo sborrare.
Iniziai a chiederle come fosse quel cazzo, ricevendo risposte del tipo “buonissimo, adoro succhiare il cazzo, li voglio tutte e due in bocca”. La bravura di Giulia nel maneggiare e succhiare il cazzo ci portò entrambi a sborrare quasi subito, le venimmo in faccia, sulla bocca, vedevo Giulia che con la lingua raccoglieva la sborra di entrambi mentre con la mano si masturbava. Il ragazzo la incitava a ripulire i nostri cazzi come una vera troia e più lui la chiamava troia e porca più lei mugolava di piacere,
Ad un certo punto non mi ero accorto che la coppia più l’altro ragazzo si erano avvicinati a noi e praticamente c’era la donna sotto che leccava la fica di Giulia e sopra il compagno che la scopava a pecora, mentre l’altro ragazzo continuava a scopare la donna dell’altro.
Godeva come una pazza si stava facendo scopare da uno sconosciuto mentre spompinava un altro cazzo e si stava facendo contemporaneamente leccare da una donna.
Venne con un’orgasmo talmente violento che non ebbe più la forza di restare dritta accasciandosi sulla donna che era sotto di lei.
20
5
18 years ago
admin, 75
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Finalmente mia moglie....
Quanto state per leggere è realmente accaduto tra Natale e capodanno 2005/2006. Siamo una coppia di 45 anni circa della pro. di Milano sposati e senza figli,lei non può averne.
Mia moglie che chiamerò Silvia,è una bella mora 1,68x60kg. con un culo da sballo e una 4abbondante di seno(tuttora sodo),è una di quelle donne che anche con uno straccio addosso attira gli sguardi: d'invidia dalle donne,e di libidine dagli uomini, se penso poi che le piace moltissimo vestire bene e sopratutto indossare abiti vedo non vedo con scollature vertiginose a filo capezzolo,e scarpe con tacchi a spillo per farsi guardare e desiderare dai maschietti, bè io ogni volta ho quasi voglia di sbatterla contro un muro e scoparmela li in mezzo alla strada.
Sono alto 178x78 kg. longilineo,brizzolato e dicono simpatico.
Scegliemmo per la ns. settimana bianca una località sulle Dolomiti.
Un posto incantevole così come l'albergo che ci ospitava.
Facemmo subito amicizia con una coppia anche loro della ns. provincia, ns. stessa età circa 46 lui, 42 lei, sembravano la ns. fotocopia, se non fosse per i capelli di colore diverso: lei "Laura" bionda, lui "Carlo"con capelli corvini appena striati sulle tempie, lui medico, lei professoressa.
Dopo due giorni diventammo inseparabili, si sciava e cenava insieme.
Tra le tante cose, toccammo anche l'argomento sesso, parlammo delle ns, e delle loro fantasie, scoprendo così di avere gli stessi desideri racchiusi nel cassetto insieme ai tabù,(e di chissà quante altre coppie come noi).
Solitamente la fantasia di noi maschietti è il solito desiderio di fare l'amore con la propria moglie insieme ad un'altre coppia,farlo nello stesso letto,guardarsi e carezzarsi a vicenda, le donne invece che si eccitano con queste ns. fantasie mentre fanno l'amore, una volta finito non ne vogliono più neanche sentirne parlare.
Tutti e quattro capimmo che dopo esserci fatte queste confidenze tanto intime,la ns. amicizia si rafforzava di una nuova complicità che risultò a tutti noi molto piacevole, potevamo considerarlo l'inizio di un nuova cammino, non potevamo sapere che quello era il preludio a quanto sarebbe accaduto a breve.
La serata in discoteca confermò le mie impressioni,le cose tra noi stavano cambiando (in meglio) ci si era diventati più libertini, Carlo ballando con Silvia la carezzava dappertutto soffermandosi piacevolmente sul suo fondo schiena, così come facevo io con Laura.
Entrambe le donne non davano segni di disagio, anzi pareva apprezzasero le ns. attenzioni. Dopo aver lungamente ballato e bevutoci una bottiglia di spumante, noi ometti proponemmo di salire in camera e festeggiare con un'altra bottiglia alla nuova amicizia nata tra noi, e così facemmo.
Brindammo simulando di ballare,la serata si scaldava,le mani si allungavano e le vesti delle donne si sollevavano sempre di più sulle cosce aiutati da noi maschietti, tra le risa, anche le spalline comnciarono lentamente a scivolare dalle spalle lungo le braccia per poi cadere ai loro piedi lasciandole entrambe in perizoma e seni al vento.
Ci gettammo sul divano accalorati e, aiutati forse anche dallo spumante, ci ritrovammo tutti e quattro a fare l'amore attaccati gli uni agli altri ognuno con lo stesso partner.
Quando finimmo ci trovammo nudi a contemplarci e ridere per quanto accaduto.
Sia io che mia moglie non potemmo non notare che Carlo era dotato di un cazzo enorme nonostante fosse a riposo, in circonferenza (ce lo disse poi) misurava 19 cm. e 22 di lunghezza.
Silvia ammirata e costernata allo stesso tempo chiese a Laura quanto riuscisse a prenderne di quel coso così grosso, lei le rispose invece che lo prendeva tutto e senza problemi, che le sensazioni che provava quando Carlo con maestria gli entrava dentro fino in fondo,gli faceva raggiungere orgasmi molto intensi, le dispiaceva invece, che date le dimensioni non potessero praticare il coito anale che lei invece avrebbe voluto provare.
E voi lo fate? chiese a Silvia (sono normodotato), con mia sorppresa Silvia gli rispose che lo facevamo regolarmente senza grossi problemi (strano, neanche alla sua amica del cuore lo aveva mai confidato nonostante l'altra le avesse detto che lei lo faceva e che se ne sentiva gratificata).
La sera successiva, a cena, le donne ci dissero di non voler far tardi in disco e che avrebbero invece preferito salire in camera come la sera prima e gustarci insieme una bottiglia di spumante.
Io e Carlo ammiccammo compiaciuti.
Arrivati in camera brindammo, ci sedemmo sul divano e ridento alla minima stupidata che si diceva cominciammo a palparle.
In men che non si dica ci spostammo tutti in camera, ci spogliammo e cominciammo a giocare ognuno con il proprio partner.
Mentre Silvia eccitata mi ciucciava e leccava il cazzo, Laura le prese la mano e la poggiò su quello di Carlo.
Mi sarei aspettato che Silvia la tirasse indietro vergognosa, invece lo carezzò dolcemente e mentre mi spompinava lo brandì e cominciò lentamente a menarglielo.
Avevo l'andrenalina a mille, da sempre sognavo di vedere mia moglie alle prese con il cazzo di un'altro, ora il sogno si stava avverando.
Speravo che si lasciasse andare, che non si bloccasse sul più bello, impazzivo al pensiero che si facesse scopare da Carlo, ho sempre sognato di vederla penetrata da un cazzo asinino.
Scelsi la posizione a 69, io sotto e lei sopra alla pecorina, in modo da lasciarla col culo per aria senza difesa (con la fantasia erano anni che lo facevamo e lei si è sempre bagnata quando le chiedevo se in quel momento si sarebbe fatta scopare dal grosso cazzo di uno sconosciuto, lei sbrodolando e succhiando avidamente rispondeva si.
Intanto Laura in ginocchio succhiava il cazzo del marito e con la mano masturbava la figa di Silvia penetrandola dolcemente con le dita
Mentre succhiavo il nettare che fuoriusciva dalla vulva di mia moglie, sentii che anche Laura si era unita a lei e contemporaneamente mi spompinavano che era una delizia, fermandosi quando si accorgevano che stavo per sborrare.
Carlo lasciata la moglie, si posizionò in ginocchio dietro mia moglie, la carezzava e baciava le chiappe, poi scostandole iniziò avidamente a leccarle il buco del culo, sembrava volesse penetrarlo con la lingua tanto ci dava dentro. Scostai la testa per fargli spazio.
Nella posizione in cui mi trovavo vedevo ogni minimo movimento facessero, Silvia era un colabrodo e Carlo non ce la faceva più.
Tenendosi il cazzo in mano mi guardò come a chiedermi il permesso per osare di più. Glielo diedi.
Lo appoggiò sul culo di Silvia cominciando a farlo scorrere tra il solco dal'alto fino in basso facendolo strusciare sulle grandi labbra fradici d'umore, aprendole e massaggiandogli il grilletto con la grossa cappella.
Silvia a quel contatto iniziò a muoversi per sentirlo tutto, (conoscendola sapevo che era partita, e se non fosse per i tabù che si portava dentro da sempre si sarebbe fatta penetrare da quel grosso cazzo senza pensarci due volte).
Era la ns. fantasia che prendeva vita, stava alei ora mettersi alla prova, decidere se restare nei limiti o lasciarsi andare e quel che accadeva, accadeva. (comunque finisse, sapeva che la sua scelta sarebbe stata da me condivisa).
Ora Carlo concentrò il suo massaggi solo sulla figa, le grandi labbra si aprivano completamente al passaggio della grossa cappella, sembrava che cercassero di respirare non riuscendoci.
Ancora una volta Carlo mi guardò, non stava più nella pelle, mi chiese con lo sguardo il permesso di osare di più, con un cenno gli feci capire di provare, che se andava bene a lei andava bene anche a me.
Detto fatto prese in mano la bestia (dalla mia posizione sembrava ancora più grosso) e con dolcezza lo posizionò tra le grandi labbra facendosi spazio con la grossa cappella e puntandolo per la penetrazione.
Al contatto sentii un fremito percorrere mia moglie, Carlo da gran maestro le prese i fianchi e cominciò a spingere dolcemente per sondare la reazione di Silvia che a quel punto allungò il braccio e fermò Carlo con la mano dicendogli di fermarsi, io carezzandola le scostai la mano e le dissi di lasciarsi andare, che era solo un gioco e di godere per quanto provava.
Ebbi l'aiuto anche di Laura che la incoraggiò sussurrandogli qualcosa all'orecchio che non riuscii a capire ma che ebbe effetto, tanto che Silvia si rilassò e Carlo riprese da dove aveva interrotto.
Sempre sdraiato sotto di lei, le tenevo aperte le chiappe e le grandi labbra per facilitare a Carlo la penetrazione (non che ne avesse bisogno).
Fu bellissimo vederlo farsi strada in quella figa che era stata fino a quel momento solo mia, temevo (dubbio dell'ultimo momento) potesse farle male, era troppo grosso in confronto al mio, e comunque al primo segnale di sofferenza di mia moglie sarei stato pronto a fermarlo.
Vedevo invece che a ogni spinta entrava senza alcuna fatica, mentre le scivolava dentro Silvia ebbe un' orgasmo, poi Carlo le fu dentro tutto.
Per un' attimo le restò dentro senza muoversi, voleva sondare le capacità di Silvia senza farle male, poi cominciò a muoversi, lo vedevo entrare e uscire centimetro per centimetro, Silvia tremava come una foglia e io con lei, non l' avevo mai vista così, mugolava in continuazione (con me lo faceva solo quando stava venendo) per un momento li confusi per lamenti dolorosi ma mi sbagliavo, muoveva il culo avanti e indietro per gustarsi ogni centimetro di quel magnifico cazzo che la riempiva tutta facendola sentire la femmina che doveva soddisfare il suo stallone traendone piacere.
Carlo sbuffava che sembrava un toro da monta, abbandonò il ritmo lento e cominciò a darci dentro, mi sembrava dovesse sfondarla e invece lei godeva ancora di più.
Silvia ebbe due o tre orgasmi uno dopo l' altro e i versi che faceva di solito in queste occasioni si trasformarono quasi in grida.
Carlo non ce la faceva più, i suoi colpi divennero sempre più decisi
stava per godere, non so a chi di noi due, ma ci chiese con voce rauca se poteva venirgli dentro, lasciai che a rispondere fosse lei, e come in trance gli rispose siiiiii siiiiii sborrami dentro.
era come se volesse premiare, gratificare quel magnifico cazzo che l'aveva fatta godere come mai aveva provato.
sentendole pronunciare quelle parole e conscio che tra un' attimo un' altro cazzo per la prima volta stava per sborrargli dentro ebbi anch'io la mia sborrata liberatoria.
Fu una sborrata stupenda, sussultavo mentre la bocca di Laura mi succhuava la cappella, sembrava una pompa che aspirava tutto quanto usciva, e mentre faceva questo, sditalinandosi raggiunse anche lei l'orgasmo con nostro grande piacere.
Eravamo esausti, mia moglie rossa in viso andò in bagno tenendosi la mano sulla figa per non fare uscire la sborra che l'aveva riempita, l'altra la seguì.
Io e Carlo restammo senza parole, non ci sembrava vero che quanto accaduto fosse davvero successo, mi ringraziò per averlo aiutato a disinibire sua moglie, gli risposi che la cosa era reciproca e che non avrei mai pensato che finalmente Silvia fosse riuscita a lasciarsi alle spalle i tabù inculcatogli nell'educazione che si riceve fin da piccoli.
Però, gli feci notare che io ero in credito con lui in quanto lui si era goduto totalmente Silvia, e ora toccava a me farmi Laura.
Tranquillo disse, anch'io voglio realizzare il mio sogno, vedere mia moglie che viene inculata, e soddisfare così anche un suo veccio desiderio.
Finimmo di passare gli ultimi giorni che restavano, quasi sempre in camera a farne a più non posso, Laura impazziva di piacere a prenderlo nel culo, tanto che il marito si preoccupò dicendogli che finita la settimana bianca si sarebbe dovuto tornare alla normalità, le donne risposero all'unisono che niente ci avrebbe impedito di rivederci visto che abitavamo a pochi km. di distanza.
Da allora ci frequentiamo regolarmente e non solo per il sesso ma per la profonda amicizia che è nata tra noi.
Quando avrò un pò di tempo vi racconterò quanto è accaduto a Luglio di quest'anno con il figlio 18 enne di Laura e Carlo prima che partissimo per le vacanze estive, non potete immaginare minimamente
la goduria che abbiamo provato per quanto successo.
X commenti: sposimikatamail.com
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8
18 years ago
admin, 75
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2° episodio calze collant
Bene un breve cenno sulla cena e poi........
lasciamo il marciapiede del negozio e con brevi cenni e languorini ci allontaniamo per andarcene a cena.
Nel mentre a cena dal mio posto seduto a tavola inizio ad avanzare pretese
su come possa essere vista da me in collant e su come possa lei essere lusingata da questa mia richiesta .
Condendo il botta e risposta con carezze sulla mano e velate carezze con le mie gambe sotto il tavolo.
Arrivati alla fine le dico il vino ha avuto delle propietà piacevoli nel essere gustato in tua compagnia ed è un peccato portarsene un po dividendomi da te ,stasera...
Lei non dice nulla! aspetta il conto ed usciti fuori mi chiede di accompagnarla all'auto per salutarci.
Obbedisco!!le dico!
Passa più di ora e mi arriva un messaggio con un idirizzo ed il piano dicendomi lasio la porta semisocchiusa "ti aspetto"
Mi fiondo come un ragazzino eccitato ed allo stesso tempo incredulo ed intrigato.Arrivo un palazzone ben messo ,trovo le scale non prendo ascensore mi gusto i gradini arrivo sul pianerottolo e trovo la porta semisocchiusa.
Mi avvicino per sentir rumore con l'orecchio ma non si sente nulla , allora la apro piano piano ed incontro una luce soffusa con musica jazz soft mi tolgo le scarpe e le calze chiudendo la porta senza dire nulla.
Noto un salone aperto con due divani ed un tappeto con al centro un tavolino bottiglia di vino e due bicchieri vuoti.
Mi tolgo la giacca e riempio i due bicchieri ed inizio a rilassarmi visitando le stanze della casa .
La prima è la cucina , poi continuo con un'altra più piccola fino ad arrivare alla sua stanza da letto.
Porta socchiusa luce spenta! mi infilo di traverso! mi fermo! ed aspetto che gli occhi iniziano a vederci con quel po di luce soffuse in stanza.
Detto fatto era li ! al centro della stanza seduta sulla sua poltrona con le gambe semi aperte ed il viso in penombra.
Quel po di luce segnava i suoi lineamenti a partire dai capelli spalle gambe.E viceversa quel po di luce soffusa che entrava dal corridoi segnava i miei.
Mi sono avvicinato portandogli il mio bicchiere sulle sue labbra , standogli tra le gambe , ho lasciato cadere delle gocce sul suo decoltè ed ho posato chinandomi il mio bicchiere per terra .
Sono rimasto chinato difronte a lei tra le sue gambe ed ho iniziato ad infilare le mie mani nelle sue cosce , baciandogli delicatamente con sospiri caldi le gocce di vino che cadevano dal decoltè verso il suo seno.
Il suo petto ha iniziato a contrarsi per i suoi respiri profondi,
le sue mani hanno inziato a toccarmi i capelli in maniera molto dolce,
le sue gambe mi stringevano i fianchi con inarcamento della schiena.
ho tolto i primi bottoni della camicetta muovendo le mie labbra sul suo collo,
lei ruotava la sua testa per il piacere di essere baciata su tutto il collo dicendomi a voce bassa che ero il suo amore.
ha portato le sue mani verso i miei fianchi sollevandomi la camicia per sentire la mia pelle.
continuando mi ha tolto la camicia aprendo sempre di più le sue gambe per farmi sentire la sua calda e bagnata mutandina.
mi ha preso il capo e la infilato tra le gambe chiedendomi di baciarla .
ho baciato le mutandine bagnate le ho leccato tra le cosce alzandogli le gambe sulle mie spalle.
ha iniziato ad avere sospiri più frequenti ,
ha iniziato a baciarmi sulle braccia e mani mettendosi le mie dite in bocca e succhiandole pianopiano.
gli ho spsostato le mutandine ed ho infilato la mi lingua dentro,
con un pronunciato sobbalzo lei mi ha ripetuto mio amore mi stai facendo impazzire .
Continua Continua mi ha ripetuto più volte ed io più volte ho reso felice questa posizione.....
Segue il 3° episodio
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0
18 years ago
alfa155478,
37
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La donna ad ore
La incrociai in centro.
Era col marito ed un'altra coppia. Lì per lì non la riconobbi: alta, bionda, un pò in carne, truccata ma non troppo, vestita con un semplice abito azzurro, ma che metteva in risalto le sue forme giunoniche. E poi...ma sì, era Anna, la donna che veniva in casa per le pulizie, due volte la settimana. L'avevo vista qualche volta che uscivo un pò più tardi del solito, ma mai considerata oggetto del desiderio: un pò sciatta, vestita con cose informi. Ma incontrala così....!
Mi riconobbe, mi salutò con un sorriso, ricambiai.
Cominciai a pensarci, ad immaginarla, ad immaginare che tipo potesse essere: bacchettona? uhm, no. Tradizionalista, solo a mio marito e basta? No, forse no, il viso la tradiva, in un certo senso. E come si comportava a letto? Questo mi intrigava, anzi, LEI cominciava ad intrigarmi.
Cominciai ad uscire un pò più tardi, la mattina, tanto per guardarla bene, ma uscivo sempre prima di mia moglie e dei ragazzi, per non far nascere sospetti.
E poi.... poi il mio lavoro cominciò a svolgersi a casa, per una serie di circostanze, anche perchè avevo ricevuto degli incarichi che mi obbligavano per parecchie ore al pc.
La mattina uscivo sempre: andavo a fare colazione, compravo il giornale, cose così, poi tornavo a casa.
La trovavo che sfaccendava, scambiavamo quattro chiacchiere; cominciai a guardarla in modo che si accorgesse che non mi era indifferente; quando era vicino ad uno specchio facevo in modo che si accorgesse che la guardavo.
E resi conto che non si vestiva più con cose sformate o con pantaloni: abitini scollati con bretelline, reggiseni che si mostravano un pò e...slip microscopici se non addirittura tanga, a volte.
E qualcosa succedeva nei miei jeans!
Era arrivata l'ora di fare qualcosa, ma come? Non volevo tentare l'approccio diretto, per due motivi: potevo aver travisato le sue intenzioni e poi....sono un maledetto timido!
E l'occasione si presentò una mattina.
Piovigginava, moglie e figli erano gia usciti, LEI era in ritardo.
Decisi di rimettermi a letto, era troppo bello starsene a poltrire. Rinunciai alla colazione e al giornale e mi ridistesi.
Non uso pigiama, solo T-shirt e boxer e mi piace la stanza in penombra.
Udii la chiave girare nella toppa e dopo un pò la sentii sfaccendare.
Cominciai ad avere delle fantasie su di lei e piano piano il mio cazzo cominciò ad inturgidirsi, ma non troppo, non lo toccai, solo che il glande faceva capolino dall'apertura dei boxer.
E lei entrò in camera da letto; avevo gl iocchi socchiusi, la guardavo attraverso le ciglia: non poteva accorgersi che ero sveglio, c'era penombra e l'aria era grigia.
Indossava un abitino azzurro, con le bretelline, leggermente al di sopra del ginocchio e ebbi l'impressione che non avesse reggiseno.
Rimase perplessa, non era abituata a trovarmi in casa a quell'ora, a letto poi!
Uscì, indecisa sul da farsi. Poi tornò, dopo pochi istanti.
Si fermò a un passo dal letto e mi guardò, anzi guardò il mio ventre e poi più giu: il cazzo faceva capolino dai boxer.
La vidi che cominciava a lisciarsi le cosce al disopra dell'abitino, poi lentamente la sua mano si spostò sulla fica e l'accarezzava, senza sollevare l'abito.
Il mio cazzo cominciava ad indurirsi sempre più e ormai era fuori.
Senza parere e facendo sempre finta di dormire mi girai su un fianco e il cazzo uscì del tutto.
Col braccio penzoloni, come se fosse del tutto naturale per il movimento, le sfiorai il ginocchio.
La sua mano si accarezzava sempre più velocemente: era giunto il momento.
La mia mano cominciò a salire lungo la coscia, prima al di sopra del vestito, poi sotto. Non si scostò, anzi si avvicinò di più:
Arrrivai all'orlo degli slip, li scostai e raggiunsi la fica: bagnatissima.
L'attirai di più verso di me, le alzai il vestitino (ormai non facevo più finta di dormire da un pezzo), mi sedetti sul letto e cominciai a leccarle le cosce: è una cosa che mi fa impazzire, il leccare.
Piano piano mi spostai all'interno, senza toccare la fica, ma continuando a leccare tutto intorno e poi, all'improvviso....le ficcai la lingua dentro, senza preavviso, stringendole il culo, uno stupendo culo sodo.
Cominciai a entrare e uscire con la lingua, mordicchiando ogni tanto il clitoride, che aveva bello grosso, quasi un piccolo cazzo.
Sollevai gli occhi per guardarla: i suoi erano dischiusi, arrovesciati un pò all'indietro, Le spalline erano scivolate giu, aveva un seno grande, i capezzoli duri, mugalava dal piacere, non diceva niente, mugolava e basta. Avevo il cazzo duro come non mai, cominciai a toccarlo.
Lei muoveva il bacino come se stesse chiavando ed io l'assecondavo con la lingua e all'improvviso...."vengo, vengo, brutto stronzo, non fermarti ora! lecca, leccamiiiii! chiavami con la lingua, dai! VENGOOO!"
Il tutto sussurrato, non urlato! Mi fece impazzire!
Continuai a leccarla, ma lei si inginocchiò, prese il cazzo tra le mani, lo mise tra i seni, li strinse e cominciò a masturbarmi così: Il cazzo spariva tra quelle tette, usciva solo il glande, seguendo il movimento e lei cominciò a dargli colpettini con la lingua sempre più frequenti e alla fini lo prese in bocca: era bravissima!
Lo succhiava, titillava, lo faceva uscire e lo leccava tutto, come un grosso cono gelato, scendeva fino alle palle, le mordicchiava, le succhiava e leccava, poi tornava a prenderlo in bocca, lo faceva arrivare in gola, tornava su leccando e dando colpettini con la lingua: ero sull'orlo di una grande sburrata.
Se ne accorse, mi spinse sul letto, si mise a cavalcioni su di me, scosto gli slip e fece scivolare il cazzo nella sua figa, ormai un lago.
Ma non si mosse, lo tenne dentro; mi guardò, sguardo acquoso. da troia, sussurrò "Dio, mi hai fatto arrapare come nessuno, sei uno stronzo, mi hai fatto venire voglia di fottere e ne ho ancora!" E cominciò a muoversi. "mi chiavo da sola, non muoverti! Mi sento troia, come mi piace sentirmi troia!" E si chiavava, muovendosi su e giu.
"sono una troia, vero? Una porca...e mi piace!" La guardai, le tette mi ballonzolavano davanti agni occhi, mi sollevai un pò, gliene presi una in bocca e cominciai a succhiarla e poi a mordicchiare il capezzolo:
" Mi fai male, porco! Continua, si, continua a mordere!" E accellerò il ritmo, gli occhi di nuovo rovesciati all'indietro.
Non ne potevo più.
Con un colpo di reni la rovesciai, la misi sotto di me e cominciai a pompare. Alzò le cosce e le incrociò ditro la mia schiena e si dimenava. " Porco, porco, porco! Sono una troia, lo sai, vero? Porcoooooo!" Stava per venire di nuovo e anche io ero allo stremo.
"Si, sei una troiona, una gran pompinara, voglio riempirti" "Siiiiiiiii, dai stronzo, dai!"
Venimmo insieme, non so da dove uscì tanta sborra. Era da tempo che non chiavavo così!
Ci abbattemmo sul letto, distrutti!
Dopo un pò si alzò, si riassettò il vestitino (aveva chiavato col vestitino e gli slip!) e "queste lenzuola è meglio che le lavi subito."
Si allontanò, ma rientrò quasi subito, si chinò sul mio cazzo, ormai moscio, lo accarezzò, lo baciò "era da tempo che non chiavavo così" Pure lei!
"Lavorerai in casa ancora per qualche giorno?"
E si allontanò.
Dopo un pò sentii il rumore della lavatrice che entrava in funzione.
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18 years ago
umpadumpa,
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Lisa e luca
Ormai sfiduciato da mesi di vana attesa, controllai la casella postale che avevo aperto appositamente per quell'annuncio.
Era da più o meno una settimana che non l'aprivo, ed era piena di spam. Procedetti all'eliminazione della posta indesiderata, dopodichè rimasero tre e.mail, tutte risposte all'annuncio.
Tanto ero rassegnato, le aprii disilluso di trovare qualcosa di diverso dalle solite proposte mercenarie o insulti e sfottò, per il carattere particolare della mia ricerca:
"Cerco una coppia con lui bisex, per prima esperienza da passivo. Tassativa presenza di lei, partecipativa, attiva e/o passiva, oppure contemplatrice e regista".
Aprii la prima: "Siamo una coppia perversa di Milano, lui 43 anni, palestrato e dotato, lei 36, amante biancheria sexy e tacchi a spillo, se vuoi possiamo raggiungerti in qualsiasi luogo, ma devi essere molto generoso."
La seconda: "Ciao, sono Marco di Roma, ho 35anni, sono completamente depilato e ho un gran cazzone. Se trovi una donna, potrei fare io la parte del bisex attivo."
Infine la terza. "Ciao, siamo Lisa e Luca, abbiamo 31 anni io e 35 Luca. Pratichiamo normalmente lo scambio di coppie, raramente incontriamo singole bisex. Dopo lunghe insistenze sono riuscita a convincere Luca ad incontrare un ragazzo bisex, per esaudire il mio desiderio di vederlo in azione con un altro uomo, ha accettato di esere solamente attivo.
Samo di Firenze e possiamo ospitare, ma esigiamo certificazione di negatività HIV, preferendo poter giocare liberamente, senza limiti e preoccupazioni.
Se interessato rispondi con contatto telefonico ed eventuali istruzioni per contattarti nel rispetto della tua privacy.
Altrettanto faremo noi, allegando nostre foto.
Un bacio, Lisa."
Fui colto completamente di sorpresa, dopo tanto tempo, finalmente una risposta concreta, e di una coppia che rispondeva completamente ai requistiti che cercavo, perdipiù della mia stessa città.
Fui colto dall'emozione, sentii aumentare l'intensità dei battiti del cuore, e rilessi con bramosia l'intera posta.
Non riuscivo più a ragionare e rimasi molto tempo con quella mail sul monitor a pensare come rispondere, nel timore di fare una mossa falsa e compromettere il tutto.
Risposi nella maniera più semplice:
"Ciao Lisa,
sarei ben felice di poter incontrare te e il tuo compagno Luca, sono un donatore di sangue regolare, quindi non avrò alcun problema a procurarmi il certificato.
Sono disponibile tutti i pomeriggi feriali, preferirei essere contattato la mattina."
Chiusi la posta con i saluti e il numero di cellulare.
La risposta non tardò molto, la sera stessa Lisa rispose, ma io non la potetti visualizzare che il giorno successivo.
Mi confermava il loro interessamento e l'istruzione di ricontattarLa non appena fossi in possesso del certificato, allegando alcune foto di entrambi, da soli o in azione anche con altre persone.
Risposi immediatamente per manifestarLe il mio gradimento per le foto inviate, che confermavano, oltre la gran bellezza e sensualità di lei, la loro totale disinibizione.
Il giorno seguente mi recai al centro sangue per effettuare una donazione e richiedere un esame completo urgente.
Qualche giorno dopo potetti ritirare il risultato e contattai ancora Lisa, con una posta elettronica.
Passarono solamente 25 minuti dall'invio, che squillò il cellulare.
"Ciao, sono Lisa. Ho ricevuto la tua posta e non volevo perdere tempo. Sai, ho una gran voglia di vedervi in azione. Poi, non vorrei che Luca ci ripensasse."
Non sapevo che dire, così riprese lei: "Io pensavo che ci si poteva vedere domani pomeriggio, sei libero?"
Esitai qualche secondo, poi risposi: "Si, domani pomeriggio a me sta bene."
"Davvero? Sono contenta, allora vieni da noi, a che ora facciamo?"
"Non sò, in che zona abitate?"
"Vicino a piazza Tasso, sai dov'è?"
"Si, posso essere da voi alle quattro, se a voi va bene."
"Va benissimo, allora ci vediamo domani, chiamami quando sei in piazza, ti vengo a prendere"
"Allora ci vediamo domani, piazza Tasso alle quattro, ti chiamo appena arrivo."
"Mi raccomando, non mi deludere, non sai da quant'è che aspetto,"
"Non ti preoccupare, non mancherò!".
Arrivai sul luogo dell'appuntamento con una decina di minuti di anticipo, nervosamente emozionato aspettai qualche minuto prima di chiamare.
Complimentandosi per la puntualità, disse se potevo raggiungerli da solo, istruendomi come trovare la loro casa.
Salii le strette scale in pietra serena, fino al pianerottolo del secondo piano, scostai la porta chiedendo il permesso di entrare.
"Vieni, vieni. Chiudi la porta!"
Ero completamente imbarazzato, quando varcai qualle porta, che dava direttamente su un soggiorno, dove, davanti a una grande libreria che occupava tutta la parete, semi-sdraiati su un divano-letto aperto, sul quale era posato un telo colorato, si trovavano, uno a fianco all'altro, Lisa e Luca.
Le foto corrispondevano, Lei longilinea, lunghi capelli castano scuro, quasi neri, top di pizzo nero, minigonna bordeaux e sandali neri, con tacco alto ma largo (particolare che mi colpì negativamente, essendo, per me, il tacco a spillo un vero feticcio); Luca, ciabattine infradito ai piedi, jeans, e maglia di cotone aderentissima, ad evidenziare la muscolatura da palestrato, aria piuttosto severa e sorriso ironicamente soggiogante.
Fu lui a invitarmi a sedere nella poltrona di fronte al loro; lo feci dopo aver passato a Lisa un mazzo di fiori e il risultato delle analisi del sangue.
"Che carino, non trovi?"
Lui la guardò con aria poco convinta, poi si rivolse a me.
"Ma te sei finocchio?"
Sorrisi: "No, ti assicuro che non mi piacciono gli uomini. Sembra strano, ma ho solamente voglia di ... sono attratto dall'idea di spompinare e di essere sodomizzato, sentire che sapore ha, cosa si prova ad averlo in bocca e di dietro.Ttutto qua, ma mi piacciono le donne, per questo ho bisogno che ci sia anche lei con noi, altrimenti, sono sicuro che non ce la farei. Già sarà difficile."
"Oh, se non vuoi, a me va bene!", affermò immediatamente lui.
"Eh no, me lo avevi promesso. Dopotutto io ti ho sempre accontentato. Adesso ti chiedo solamente di fare con lui quello che normalmente fai con me e le altre donne!".
Capii che lui non era poi così convinto. Lei cercò di ammansirlo e convincerlo defitivamente facendogli qualche moina.
Assistetti disorientato a una decina di minuti di baci più o meno casti, strusciamenti vari, mani di lui che scoprivano le cosce di lei, palpeggiamenti del culo e dei seni, mentre la mano di lei si poggiava tra le gambe di lui, apriva la cerniera e ne tirava fuori il contenuto, massaggiandolo e portandolo alla erezione.
Fui rapito da quella visione, non era lunghissimo, ma sicuramente superiore alla media, proporzionato in lunghezza, con una bellissima cappella cuneiforme. Ne fui completamente eccitatato dall'idea di poterlo prendere in bocca, ma leggermente spaventato dalle dimensioni, quando pensai alla penetrazione posteriore.
Quando lui sembrava ammansito, Lisa volse gli occhi verso di me, si accorse di quanto ero eccitato e attento al membro di Luca. Con un semplice movimento degli occhi mi invitò a farmi sotto, indirizzando il pene verso di me.
Non mi feci pregare, mi inginocchiai ai piedi di Luca, portai la bocca all'altezza del suo cappellone e mentre lei lo teneva dritto verso di me, lo ingoiai in un sol boccone.
Lo sentii riemprirmi il palato, quasi affogarmi, mi ritrassi, portandolo alle labbra e ciucciuarlo come un ghiacciolo. Ero avidamente curioso di sentirne il sapore. Poi mi abbassai e cominciai con lunghe leccate, interrotte dai pantoloni che ancora avvolgevano la parte inferiore e i genitali.
Istintivamente li afferrai per la cinta e glieli sfilai.
Quello che mi sembrava già un discreto membro, a vederlo nella sua interezza, con i due enormi testicoli, completamente depilati, mi dette l'impressione di essere ancora più grande e possente, ma di una prefezione unica che non potette che aumentare la mia brama di succhiarlo e ingoiarlo.
Lo strappai dalla mano di Lisa e mi ci ributtai sopra con foga.
Lei si ritrasse a lato, mentre potevo sentire tutto l'imbarazzo di lui, nel posare delicatamente le mani sulla mia testa e le spalle, per poi ritrarle subito.
Cercò di sdrammatizzare con una battuta: "Però, ne avevi di voglia!".
Mi fermai un attimo per rispondergli con un breve sorriso, ma immediatamente mi rigettai sul suo possente attrezzo.
L'eccitazione e l'emozione era talmente grande, che mi gettai con troppa foga nel mio compito, impegnato ad eseguire i movimenti meccanicamente, eccitandomi più per le mie fantasie che non per la situazione.
Sentii la mano di Lisa accarezzarmi la testa, mentre si chinava verso di me; "Piano, vai più piano, così lo consumi!"
Mi fece sollevare la testa, spostò il pene di Luca e sollevò la sacca dei testicoli e mi invitò a leccarli.
Feci come lei mi indicò. Lentamente cominciai a passare la mia lingua sui coglioni di Luca, completamente glabri.
Lentamente riuscivo a concentrarmi sulla piacevole senzazione di sentire quella rugosa pelle aderire alla mia lingua, lasciandosi stirare da essa; la piacevole sensazione di sollevarne i testicoli, per poi avvolgerli completamente con le labbra e succhiarli, mentre la zona inguinale di Luca viene percosse da breve e intense vibrazioni e il suo poderoso pene si solleva e mi ricade sul viso come una frusta; lasciarle scivolare dalla bocca per raccoglierle nel palmo di uma mano e massagiarle vigorosamente; con la lingua scivolare lungo il turgido membro, infilandosi nell'intercapedine della cappella, con l'altra mano avvolgerlo per la circonferenza e sentirlo pulsare, mentre lo colpisco con piccoli colpetti della punta della lingua. Avvolgere e succhiarne la punta, assaporandone le prime gocce di piacere che rilascia, aiutandolo col movimento longitudinale della mano. Infine ingoiarlo, un poco alla volta, con lenti movimenti oscillatori, sentirlo tutto dentro fino a toccarti la gola, lasciandomi andare a movimenti più rapidi e bramosi.
Non riuscivo più a staccarmi dal suo splendido cazzo, neanche quando si alzò in piedi levandosi la maglia.
Sentii la mano di lei passargli da dietro, sotto le gambe e afferrare la sacca dei testicoli, massaggiandogliela.
Girai lo sguardo verso di lei, incrociando il suo sguardo curioso e divertito, accompagnato da un bellissimo sorriso di incoraggiamento. Osservai che con l'altra mano, stringeva la mano di Luca, che silenzioso si sottoponeva al mio trattamento.
Fui colto dal dubbio che la cosa non fosse da lui gradita, così mi fermai e alzai lo sguardo verso di lui, in cerca di conferme.
Senza manifestare alcuna emozione, mi afferrò la testa e la riportò tra le sue gambe: "Continua, non stai andando male".
Non aspettavo altro, togliendomi la camicia ripresi a lavorare ora pompandoglielo ora leccandeglielo, ora segandolo, sempre sotto lo sguardo attento di Lisa, che nel frattempo si era appoggiata sul fianco del divano, sollevandosi la gonna e infilando una mano sotto la mutandina.
Non ho idea di quanto tempo fosse passato, quando esausto sollevai la testa e guardai prima Lisa, poi Luca.
Lisa intuii e chiesa a Luca di portarmi un bicchiere d'acqua; nel frattempo mi fece accomodare al centro del divano-letto, sfilandomi i pantaloni e le mutande.
Poi si infilò tra le mie gambe e prese a palpeggiarmi i testicoli e il pene, provocandomi una immediata erezione, poi abbassò il tiro e con le dita giocherellò con il buchino posteriore.
Si divertiva ad allargarlo e infilarci dapprima un dito, poi un altro e un altro ancora.
Luca mi passò il bicchiere e sorseggiando una lattina di birra, chiese a Lisa se volesse qualcosa anche Lei.
"No grazie, tienimelo ancora impegnato con la bocca, mentre te lo preparo, sai è verginello."
Luca si portò sopra di me, poggiò le ginocchia lungo i miei fianchi, poi si lasciò cadere in avanti appoggiandosi allo schienale del divano dietro di me, portando la sua zona inguinale all'altezza della mia bocca.
Afferrai il suo cazzo con la mano e segandolo lentamente, ne appoggiai la punta sulle labbra e la massaggiai con lenti movimenti circolari della lingua.
Lisa si allungò verso la libreria per prendere alcun oggetti, per poi tornare tra le mie gambe.
Sentii un liquido colarmi tra le natiche, e le dita di Lisa che lo spargevano furoi e dentro la cavità anale, lubrificandola e preparandola ad accogliere i giocattoli di gomma che aveva predisposto per allenarla ad essere penetrata dal calibro di Luca.
Con delicatezza appoggiò la punta di un piccolo plug, infilandolo all'interno lentamente, senza provocare in me particolari sensazioni, nè di piacere nè di dolore.
"Tutto bene?"
Al mio annuire, estrasse l'oggetto, per poi appoggiarne uno di maggiori dimensioni, che scivolò senza problemi fino alla metà, quando il diametro cominciava ad essere più consistente.
Istintivamente strinsi le natiche. Con uno schiaffo sulla coscia, Lisa mi invitò a rilassarmi, e rotandolo, con lenti movimenti in avanti e dietro, riuscì a farlo entrare tutto.
Dal mugulato che ne conseguì, sembrava soddisfatta della cosa.
Lentamente sfilò il secondo plug.
Ormai non riuscivo più a concentrarmi sul pene di Luca, e smisi di leccaglierlo, pur tenendolo stretto con la mano e segandolo lentamente, la mia attenzione era tutta rivolta al mio posteriore e al trattamento al quale era sottoposto.
Lisa appoggiò un nuovo oggetto, non più appuntito e conico come un plug, ma con lapunta leggermente stondata.
Allargò il buco con le dita e spinse lentamente l'oggetto al suo interno. Probabilmente per la forma, questa volta provai un leggero dolore mentre questo oggetto mi penetrava.
Nonostante ne avessi dentro già una buona parte, sentivo che Lisa ne spingeva ancora, fino a sentirmelo arrivare al ventre.
D'improvviso sparì la sensazione di dolore e sentii avanzare una sensazione di piacere, mentre Lisa lo riportava fuori lentamente, per poi di nuovo infirlarlo tutto dentro.
Continuò con movimenti leggermente più veloci.
Superato l'iniziale imbarazzo mi lasciai sovrastare dal godimento che quel movimento mi procurava. Mi lasciai andare a mugugli di piacere, mentre la mano sul cazzo di Luca seguiva il ritmo del fallo in gomma che mi stava pompando il culo.
"Adesso tocca a te Luca, mi sembra pronto, gli ho infilato un 22cm!".
Luca scivolò in mezzo alle mie gambe, le sollevò appoggiandole sui suoi pettorali, metre Lisa, scostatasi di lato, appoggiò la cappella del suo pene all'altezza del mio buco. Poi si sedette sulla spalliera del divano, sopra la mia testa.
Luca mi afferrò con energia e mi spinse verso di lui, mentre con un colpo di anca affondò brutalmente il suo grosso membro dentro il mio culo.
Un dolore lancinante mi fece gridare. Lisa redarguì Luca, ma ormai gran parte del suo cazzo era già dentro di me, con un sol colpo.
Lui si scusò, con lei.
Poi continuò ad affondarlo per tutta la sua lunghezza, ritranendone e riaffondandolo poco a poco.
Stordito dal dolore non mi preoccupai più di tanto di quel che stava facendo, fino a quando i movimenti si fecero più estesi e intensi.
Allora cominciai a sentire il cappellone colpirmi il basso ventre, la verga accarezzarmi la prostata e non mi curai più del dolore, ma cominciai a gemere come una troia.
Era in totale balia del piacere, ebbi un erezione e mi si appannarono gli occhi.
Sotto i colpi di Luca curvai la schiena e gettai la testa all'indietro. Sopra di me, Lisa si era liberata delle mutandine per affondare e muovere vigorsamente le dita all'interno della sua fica rasata.
"Giralo Luca, mettilo a pecora!"
Mentre Luca mi posizionava come da lei richiesto, Lisa scivolò dalla spalliera e allargò le gambe ai lati della mia testa.
La sua fica era completamente slargata e bagnata.
Con una mano mi afferrò per i capelli e mi spinse la faccia verso si essa. Luca si portò con i piedi sul divano-letto, piegando le ginocchia e appoggiandosi con le mani sulle mie spalle, affondandomi tra le gambe di Lisa, riprese a pomparmi il culo, con maggior vigore.
In quella posizione sentivo la grossa cappella affondare ancor di più dentro di me, e il buco del culo allargarsi a dismisura per accogliere tutto il diametro della grossa verga che finalmente riusciva a penetrare completamente.
Questo mentre Lisa si lasciava andare a copiosi orgasmi, aiutando il movimento di Luca, tenendomi allargate le chiappe con le mani.
Esausto portai una mano tra le mie gambe e lo fermai.
Poi mi distesi sulla schiena, ansimante di stanchezza e di piacere,con il cazzo ancora eretto.
Lisa scese dal divano e si pose in piedi davanti a me. Luca si mise dietro di Lei e la fece piegare sui fianchi, per poi penetrarle la fica con profondi e vigorosi affondi, mentre lei mi segava il cazzo.
La mia attenzione ricadde sul pene di Luca che pompava la fica di Lisa. Vedevo quell'enorme verga entrare nella cavità di lei e richiamai alla mente l'immagine di quando violava la mia cavità anale e esplosi in un copioso orgasmo, il cui getto coprì il viso di Lisa, mentre la sua mano si ricopriva dei gettiti successivi.
Lisa si sfilò da Luca e si sedette accanto a me, prese Luca per il pene con un mano, mentre con l'altra mi sollevò il busto ponendomi seduto accanto a Lei e davanti a Luca.
"Adesso tocca a Luca", disse porgendomi verso la bocca il cazzo di Luca.
Mentre lei lo segava io gli pompavo cappella, intrisa degli umori di Lisa. Poi fu Lisa ad ingoiare il membro, lasciando a me il compito di succhiare le palle.
Sentimmo il ventre di Luca vibrare, allora Lisa cominciò a pompare più forte.
Lo sfilò un attimo primo che Luca si lasciasse in un lungo getto di sperma che si spalmò sulle nostre faccie, riempendo le nostre avide bocche aperte.
Cademmo sfiniti sul divano, mentre Luca si recava in bagno a ripulirsi.
Rimanemmo sdraiati sul divano-letto a guardarci in silenzio, fino a quando Luca ci interruppe: "Andiamo puttanelle, vi porto a cena fuori!"
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18 years ago
admin, 75
Last visit: 12 hours ago -
Un desiderio inesaudito in parte
stavo seduto davanti al mio pc e girovagavo nelle pagine di Libero nella community ...
Entro in un mio nick e faccio alcune selezioni per conoscere qualche
amica e fra le tante risposte si/no ad un certo punto mi trovo una
certa giulia che nel descriversi abbondante di seno e di tutto si
dimostra anche disposta ad incontrarci...
Le lascio il mio num di cell e lei mi chiama... dopo alcune parole di
presentazione ci accordiamo per vederci in un bar .....
..nella mia mente già provo a figurarmi la donna che dovevo incontrare
e fantasticavo nel pensare come fosse, ma tanto valeva attendere un giorno....
Il giorno dopo alle 10 e 30 ci vediamo, ci salutiamo riconoscendoci e ci
sediamo in un bar per scambiarci le ns idee...
-Le chiedo se avesse avuto una sensazione di piacere a vedermi o di
delusione, e lei rispose no assolutamente mi piaci .....
Le confesso che nonostante la sua misura abbondante anche lei mi
piace molto, di più mi ispira in modo tremendo sesso e piacevoli
amenità nude :-)
Anche lei ne sente il desiderio e se avessi trovato un posto dove
incontrarci le sarebbe piaciuto molto fare sesso disinibito con me....
Le chiesi se fosse la prima volta e lei dissi si non ho mai tradito mio marito .....
dopo avere chiacchierato a lungo ci congediamo con la promessa di
risentirci ........
Il giorno seguente parlando con un mio amico single provo a chiedergli
se mi lascia libero il suo appartamento una mattina .....
Mi rispose sì ....
Il giorno seguente giulia mi chiama presto la mattina ed io le dico che
avrei potuto avere un appartamento tutto per noi anche nella stessa
mattina .....
Rispose va bene. ....
Mi sentivo in un momento di aver raggiunto una meta quasi
impensata ... un sogno
Chiesi la chiave al mio amico e me presentai per l'orario convenuto
con Giulia al punto di incontro, le dissi seguimi a distanza io entro e poi tu fai altrettanto ti lascio aperto il portone ....
Una volta dentro l'appartamento vedemmo che il mio amico aveva
già lasciato un letto pronto per noi ... pure il bagno aveva preparato
con asciuganani puliti e freschi ....
cominciai a spogliarmi e spogliare anche lei ... una sesta di seno ...
due natiche abbondanti e una fighetta nera pelosa e lunga e sottile
umida da quasi subito .... ci lasciammo andare provai di tutto facemmo
sesso ma non usai mai la lingua...
oggi non so darmi pace, nonostante io sia cresciuto di esperienza e
dopo aver avuto tante donne anche a lungo con le quali ho
sperimentato di tutto ...
non riesco a dimenticare GIULIA
non riesco a pensare che avrei potuto leccarla da cima a fondo e
penso che a lei avrebbe fatto molto piacere essere posseduta anche
con la lingua.....
Spero di poterla rivedere un giorno per poterle dare quello che lei
meritava ma che la mia inesperienza le ha negato .....
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18 years ago
admin, 75
Last visit: 12 hours ago -
Calze collant
Bene Vi racconto un episodio in Milano Città.
Arrivo in Città vado in albergo prendo possesso della camera disbrigo le mie cose e decido di fare due passi per il corso a gurdare le vetrine.
Nel camminare osservando con sufficienza le vetrine dei negozi mi ricordo che mi sarebbe stato utile acquistare uno slip in un negozio di intimo , con la dovuta intenzione del caso mi riverso sull'altro lato del marciapiede perchè con interesse avevo notato una bella ragazza nel negozio che faceva al mio caso .
Entro con un sorriso solare e chiedo gentilmente il un aiutino su dove guardare , la commessa ricambiaandomi con la stessa moneta, mi avvicina all'espositore da uomo.
Nel mentre attraverso lo specchio, osservo una donna sui 40 che, entrando come se fosse già cliente e passando al mio fianco, mi incuriosisce donandomi una rapida occhiata da "femmina calda".
La seguo con gli occhi e noto con piacere il suo interesse per la lingerie, cosa molto gradita per i miei gusti .
Di fatto osservandola meglio gli noto addosso un bel completo giacca camicetta tipo uomo con gonna e calze velate su dei tacchi non molto alti .
Decido che sarebbe stato il mio interesse scoprire altro ed andando
a curiosare vicino a lei , con faccia tosta gli dico :
la seta è un tessuto leggero e piacevole da indossare!
per chi lo indossa "guardandola negli occhi con questa frase" rende agli occhi di un uomo seduzione e fascino.
E mi allontano.
Lei non fa e non dice nulla , rimane per un attimo a toccare le calze poi gira i tacchi ed esce dal negozio.
Mi riavvicino alle calze faccio fare una confenzione regalo dalla commessa in fretta ed in furia decidendo di fermarla.
Mà Milano non è semplice e dopo vari tentativi nel ripescarla ritorno nel negozio di intimo chiedendo alla commessa di consegnare alla Sig.ra il pensiero con un mio biglietto al suo interno.
Detto fatto alla sera del giorno successivo squilla ed apro la comunicazione e dall'altra parte con un po di imbarazzo sento dire Buonasera è lei il tipo delle calze?
Si !secco!
ad una donna non si rifiuta un desiderio! secco!
mà io non le ho chiesto nulla !
si è vero! secco!
a volte bastano pochi segni del corpo per dare e ricevere armonia!secco!
lei ancor di più in imbarazzo inizia ad inciampare sui suoi pensieri con silenzi e sospiri.
continuo io le dico!Secco!
vediamoci tra 15 minuti al negozio e se ho sbagliato riprendo il mio pensiero!secco
Chi tace acconsente!!!!
Mi recapito come una posta prioritaria e lei stava già aspettando
con guancie arrossite e postura immobile.
Mi avvicino con un sorriso disarmante dicendogli L'istinto pervade i mie
pensieri e prima di agire ho già compiuto quando è il mio cuore ordina.
Se offendo la tua armonia ti chiedo umilmente scusa !!!!
Se invece ho suonato con un pizzico di attenzione le corde del desiderio,
ti basta un'altro cenno per incamminarci per fare una piccola passeggiata condita di inteligenza discrezione ed elganza!!
32
2
18 years ago
alfa155478,
37
Last visit: 12 years ago
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Daniela trav for black men e superdotati
Ho sempre voglia di cazzoni neri e quando sono en femme frequento luoghi abitati da molti uomini neri per farmi trattare da troia. Poco tempo fa mi trovavo in Campania per lavoro e decido di andare a Castel Volturno (LT) zona abitata da molte persone di colore, truccatissima giravo col mio coupè per rimorchiare qualche maschio nero di mio gradimento, ne individuo uno, fisico possente, alto e nero come la pece dice di chiamarsi Fred e gli va di scoparmi ma in macchina non gli piace e mi porta a casa sua. Durante il tragitto gli tocco il cazzo e sento che è duro e grosso, arriviamo in una villetta isolata in campagna e noto che ci sono altri maschi neri, Fred pensando che io mi fossi spaventata per quella presenza mi rassicura che sono suoi amici non sapendo che io cercavo quelle situazioni, mi presenta ai suoi amici scambiano qualche parola nella loro lingua e dopo mi porta nella sua stanza. M'inginocchio subito apro la patta e tiro fuori un cazzone enorme (25x20) inizio a succhiarlo avidamente ma non mi entra in bocca non so quanti pensieri mi passavano per la mente, spaventata per quelle dimensioni o eccitata di farmi spaccare il culo e prevalsa la seconda e quando era bello duro mi sono spalmata un po di vasellina mi metto a pecorina e lui inizia a sfondarmi piano piano poi quando è dentro inizia a pompare con colpi più forti, sentivo dei brividi percorrere il mio corpo,dopo 10 minuti che m'inculava esce il cazzone mi fa girare verso di lui me lo mette sulla bocca mi viene in bocca e bevo tutta la sua sborra. Ci fermiamo qualche minuto a parlare e gli confesso che vorrei essere scopata dai suoi amici e lui mi dice che è possibile ,li chiama nel frattempo io mi curo il trucco ed ecco che entrano 4 maschi neri sorridenti e di mio gradimento iniziano a spogliarsi mi circondano e inizio a fare pompini, dopo poco uno si mette dietro sposta il perizoma e affonda il suo cazzo nel mio culo con colpi forti dentro e fuori non capisco più niente. Gli dico che ne voglio un'altro nel culo, ne faccio sdraiare uno per terra, mi siedo sopra, un'altro mi prende di dietro e per la prima volta prendo due cazzi neri contemporaneamente nel culo e due cazzi in bocca, entra Fred che nel frattempo era uscito a prendere un po d'aria e quando vede quella scena mi vuole scopare anche lui e io gli dico che lui mi deve scopare per ultimo. i quattro neri si scambiano i ruoli e uno alla volta mi fanno bere la loro sborra, intanto Fred seduto in angolo se lo menava, mi risistemo il trucco amo farmi scopare truccatissima m'avvicino a lui e inizio a succhiarglielo per 5 minuti, gli diventa davvero enorme mi fa girare e me lo affonda tutto nel culo tenendomi stretta per i fianchi pompandomi come piace a me dentro e fuori per 10 minuti provando ancora forti brividi di piacere lo sento davvero enorme dentro di me e quando è pronto per sborrare lo esce è un cazzo come un cavallo e mi sborra sulla bocca ordinandomi di pulirglielo con la ligua perchè sono la sua troia e io da vera troia ubbidisco. Ho passato 4 ore davvero indimenticabili in quella casa ma ne passerò ancora molte altre, gli ho confidato che desidero essere la loro cameriera troia e hanno detto subito si, vi racconterò Daniela trav
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18 years ago
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La nostra storia di coppia aperta
Chiedo scusa a tutti, sono nuovo del sito. Mi è subito piaciuto in quanto c’è il contatto diretto anche con gli altri frequentatori, nel senso che se uno vuol dire la sua sull’esperienza descritta, non ha altro da fare che inviare una mail o inserire un proprio commento. E questo lo trovo molto “democratico”. Ma passiamo alla presentazione. Io (36 anni) e mia moglie (34 anni) ci amiamo molto ed abbiamo basato il nostro rapporto sul rispetto e sulla fiducia reciproca. Ogni qualsiasi fantasia o desiderio, ce lo comunichiamo senza problemi. Abbiamo due figli, ma questo non ci impedisce di vivere la nostra vita come vogliamo, anche perché i nostri figli (di 14 e 13 anni) sono abbastanza autonomi. Il perché di questa mia apparizione sul sito è presto detto. Sono un curiosone incredibile delle storie degli altri, forse perché nel mio intimo vorrei confrontare il mio comportamento con quello di altri credo per “giustificare” le stranezze che faccio con mia moglie. E se mi piace leggere qualcosa di altri, penso che ad altri piaccia leggere qualcosa di mio. Io e mia moglie lavoriamo in un ufficio statale in una città del nord Italia. Il nostro settore non ha contatti col pubblico, ci si limita ad amministrare. Quello che sto per dire risale a una decina di anni fa. Infatti è stato assegnato un nuovo direttore nel nostro ufficio in quanto il vecchio era andato in quiescenza per raggiunti limiti di età. Questo direttore proveniva da una città del sud, ove faceva il vice direttore in un analogo ufficio, quindi la sua promozione gli è costata il trasferimento. Aveva circa 40 anni, era sposato e con un figlio, ma aveva lasciato entrambi i congiunti nella sua città. Dopo la presentazione collettiva con tutti gli impiegati, circa una decina tra cui me e mia moglie, c’è stato il colloquio individuale con ogni singolo impiegato. Dal momento che io ero il responsabile della segreteria, toccava a me descrivere ogni impiegato, elencando pregi e difetti di ognuno prima del colloquio. Quando è toccato parlare di mia moglie, non ho detto che quell’impiegata fosse mia moglie, mi sono limitato a descrivere il suo ruolo, la qualifica, le mansioni. Nel fare ciò naturalmente segnalavo le carenze che ogni ufficio avesse in quel momento, anche perché lui ci aveva detto che aveva assunto la direzione del nostro ufficio per spronarci nel nostro lavoro, mentre il vecchio direttore, ormai prossimo alla pensione, aveva tirato i remi in barca. Dopo aver terminato tutti i colloqui, il direttore mi chiama per darmi delle direttive su certe pratiche, dopodiché prende a far commenti sul personale dandomi le sue impressioni. Bene o male tutti erano bene accetti. Poi sento che fa dei commenti o meglio, degli apprezzamenti, su una dipendente. Forse questa era abbastanza provocante nel corpo ed il vestito che indossava ne sottolineava le fattezze molto attraenti. Per ultimo il vestito, già corto a metà coscia, presentava uno spacco laterale di circa dieci centimetri, per cui le si intravedeva la coscia destra per intero. Il direttore prese a dirmi in tutta confidenza, anche perché ci conoscevamo già da prima che lui venisse da noi in occasione di alcuni stage di aggiornamento, che quell’impiegata lo aveva eccitato tantissimo. Era rimasto come folgorato dalla sua provocante personalità. Io non dissi assolutamente che quell’impiegata fosse mia moglie, crogiolandomi nel pensiero che ella venisse desiderata da un altro uomo. A casa, tuttavia, ne parlai con mia moglie fantasticando assieme su eventuali situazioni che si sarebbero potute verificare. Era mia moglie stessa a descrivere le fantasie, sottolineando i momenti piccanti in cui lei faceva apposta ad assumere pose equivoche per fare eccitare il direttore. Mentre facevamo l’amore eccitati come non mai, mia moglie mi dice: “e se lo facessimo davvero?” “davvero cosa?” dico io. “che io mi lasci ammirare dal direttore indossando vestiti molto sexy”. In realtà la cosa era affascinante ed eccitante, ma c’era il rischio che avremmo potuto ottenere una reazione molto brutta da parte del direttore il quale, non potendola avere, magari avrebbe potuto farla trasferire in un’altra città. Tuttavia decisi di non abbandonare quell’idea che mia moglie aveva lanciata. Qualche giorno dopo vedo il direttore che sofferma il suo sguardo sul culo di mia moglie, intenta a raccogliere delle carte che le erano cadute. Noto in quello sguardo una voglia come se volesse prenderglielo a morsi e baciarlo. Poco dopo, mentre facevamo la firma, è lui stesso che mi parla della sua ammirazione per l’impiegata. Ad un certo punto si lascia andare ad una specie di confessione. Mi dice che la lontananza dalla sua famiglia gli faceva venire dei brutti pensieri, come quello di avere quell’impiegata come sua segretaria personale, tutta nuda nel suo ufficio in modo da poterla osservare e godersela con lo sguardo in ogni momento. Quelle parole mi mandarono in estasi. L’eccitazione in me era ben visibile e il direttore se ne accorse, quindi mi disse: “vedo che anche a lei non è indifferente la collega”. Io non dissi nulla, mi limitai solo a sorridere. A casa dissi tutto a mia moglie la quale mi saltò letteralmente addosso eccitata più che mai. Il giorno appresso mia moglie indossò degli abiti molto sexy: minigonna elasticizzata nera e top rosso strettissimo il quale sottolineava il suo seno (inutile dire che mia moglie era una milanista sfegatata). Non credo indossasse il reggiseno in quanto i suoi capezzoli duri si ergevano prepotenti sotto il top sottolineando la sua eccitazione. In ufficio mia moglie non era solo sotto l’attenzione del direttore, ma anche di tutti gli altri colleghi che, tuttavia, erano in un certo qual modo abituati a vederla in abbigliamento sexy. Quel giorno il direttore mi chiamò per comunicarmi il suo stato d’animo, poi mi disse: “non credo che il mio self-control reggerà per molto”. Non passò nemmeno mezz’ora quando bussai alla porta del direttore per la consueta firma della posta della segreteria. Alla fine gli dissi che fuori dalla porta c’era l’impiegata X che aveva da fargli firmare la sua posta, quella dell’ufficio ragioneria. Il direttore mi guarda e mi dice: “la faccia entrare, ma rimanga anche lei in quanto non vorrei fare o dire qualcosa di equivoco e quindi trovarmi nei guai”. Feci entrare mia moglie. Notai che il top indossato da mia moglie non era ben sistemano: era come se lei se lo fosse leggermente abbassato fino a scoprire le aureole del seno. I soli capezzoli erano appena coperti dall’orlo del top. Mia moglie mi lancia uno sguardo come di complicità, poi si avvia verso la scrivania del direttore il quale rimane imbambolato nel vederla. Vedo il suo sguardo smarrirsi sulle poppe di mia moglie e quando questa si china verso di lui per porgere la carpetta con la posta, il suo seno si offre meglio alla vista. Il direttore sembrava impazzito; firmava i documenti con mano tremante. Mia moglie aveva due carpette con la posta, quindi dopo aver fatto firmare la prima carpetta, si gira verso il tavolinetto basso davanti la scrivania dove lei aveva appoggiato prima una delle due carpette. Nel far quel movimento rimane piegata a novanta gradi dando modo alla sua mini di salire fin sui glutei e far intravedere il suo culo maestoso. Il direttore posò lo sguardo su di esso e nel frattempo mi fece cenno con la mano come per dire che l’impiegata non indossava mutandine. Girai lo sguardo verso di lei ed effettivamente le si vedeva il culo nudo. Io ero eccitatissimo, non vedevo l’ora di rientrare a casa in modo da scopare con mia moglie. Quando questa si gira nuovamente verso il direttore con l’altra carpetta. Il capezzolo destro era quasi fuori e lei non faceva nulla per metterlo a posto, anzi credo avesse fatto apposta a farselo vedere. Quando lei andò via, il direttore mi pregò di rimanere un attimino ancora. Si allungò sulla sua poltrona, chiuse gli occhi e per qualche istante rimase in apnea. Poi emise un lungo sospiro. Disse: è troppo provocante, non so che fare”. Intervengo dicendogli che forse io avrei potuto far qualcosa, magari parlando all’impiegata convincendola a scoprirsi ancora di più. Il direttore disse che sarebbe stato troppo bello. Il giorno dopo si presenta la stessa situazione, ma siccome la firma era già stata fatta il giorno prima, non c’era molto da firmare. Tuttavia avevo organizzato con mia moglie ogni cosa, in modo da soddisfare il direttore. Mentre mia moglie era chinata verso di lui, io inizio a parlare delle donne in generale e che ero convinto che le cose belle andassero mostrate. Poi mi rivolgo a mia moglie cercando il suo assenso e lei annuisce dicendo che era proprio vero e che proprio per quel motivo lei indossava abiti succinti. A quel punto io dissi: “ma allora perché non fai vedere le tue cosce per intero?”. Lei non disse nulla, anche perché eravamo d’accordo in un certo modo. Quindi io le andai dietro e, messe le mani sulla sua mini, gliela tirai su decisamente di un bel po’ in modo da scoprirle il culo per metà e davanti farle intravedere appena il monte di venere ricoperto dalla forte peluria riccioluta come i suoi capelli. Il direttore sbarrò gli occhi, anche perché mia moglie non aveva detto o fatto nulla per fermarmi. Mi dà un ulteriore sguardo e deglutisce. A quel punto prendo ad accarezzare i capelli di mia moglie con la mano sinistra mentre la destra si porta sul suo top. Infilo in dito nella scollatura in mezzo all’incavo delle poppe e lentamente glielo rito giù facendogliele scivolare fuori. A quella visione il direttore si ritrae sulla sua poltrona guardando mia moglie con le poppe fuori e la mini appena sotto la peluria del pube. “Non posso crederci” dice. “Non è che se il marito venisse a conoscenza di tutto questo, poi io debba avere delle grane?”. Infatti lui ancora non sapeva che il marito ero io. “Non si preoccupi per il marito” rispondo, “lui è a conoscenza di tutto e non la metterà nei guai”. Intanto invito mia moglie ad accomodarsi sul divano in modo da scambiare quattro chiacchiere. Mia moglie si avvia e i nostri sguardi sono incollati al suo culo che si intravede per metà. Il direttore mi guarda e la guarda incredulo a ciò che sette accedendo. Intanto mia moglie si siede sul divano accavallando le gambo mostrando le cosce scoperte e le poppe ancora fuori dal top. Il direttore si alza e mi viene accanto mi dice qualcosa sottovoce che io capisco a malapena. “Non si preoccupi dottore, la signora è mia moglie” dico. Il direttore mi guarda come pietrificato. Cerca di scusarsi per ciò che aveva detto, ma io lo tranquillizzo dicendogli che noi eravamo una coppia abbastanza aperta. Poi mi rivolgo a mia moglie dicendole di dimostrare al nostro direttore che noi effettivamente siamo una coppia aperta. Immediatamente mia moglie apre le cosce spudoratamente mostrando la figa scoperta e già, secondo me, bagnata. Il direttore si siede accanto a lei ed inizia a parlare. Le sue frasi sono quasi senza senso. Mia moglie non dice nulla ma lo guarda fisso negli occhi. Sono io che lo invoglio a far qualcosa: “le tasti il seno, dottore”. Timidamente il direttore mette una mano sul seno di mia moglie e lei le prende l’altra portandosela sulla figa pelosa e bagnatissima. Il direttore si avvicina al suo viso e mia moglie lo bacia. Prima un bacio lieve sulle labbra, poi entrambi aprono la bocca e le loro lingue si uniscono. Il direttore prende a masturbare mia moglie la quale raggiunge l’orgasmo mentre ha ancora la bocca incollata a quella del direttore. Io non capisco più nulla, tiro fuori il pene e mi masturbo davanti a loro. Raggiungo l’orgasmo sul mio fazzoletto. Ad un certo punto mia moglie dice al direttore di alzarsi in piedi, lui lo fa e si viene a trovare con la patta dei suoi pantalone proprio all’altezza del viso di mia moglie. Questa gli abbassa la lampo tirandogli fuori il pene durissimo. “Cazzo che cazzo di cazzone” penso io. Mia moglie glielo prende in bocca spompinandolo lentamente, poi gli dice: “dottore, che bel cazzone grosso che ha” e prende a spompinare. Neanche una decina di secondi dopo, ecco il direttore sborrare in bocca a mia moglie. La sborra le inonda la bocca, schizza sul viso e cade sulle poppe. Poi lui estasiato si lascia cadere sul divano. Il suo cazzone è ancora turgido e mia moglie ne approfitta per leccargli quelle gocce di sborra rimaste sul glande. Poi le porgo dei fazzolettini di carta e lei, sapientemente si pulisce. Il direttore è raggiante, contento come un bambino al quale è stato appena regalato un giochino. A casa io e mia moglie facciamo gli straordinari. La cosa che mi tiene viva l’eccitazione è proprio il fatto di avere visto per la prima volta mia moglie tra le braccia di un altro uomo e mi è piaciuto immensamente. Il giorno dopo non succede nulla ed il direttore si comporta normalmente. Passano quattro o cinque giorni quando il nostro direttore, in occasione della firma, mi dice che ripensa ancora a quei momenti bellissimi. Gli chiedo, allora, se per caso se ne fosse pentito, magari ripensando a sua moglie e suo figlio, ma egli risponde che le esigenze fisiche di un uomo non possono essere tacitate dalla voce della coscienza e che anche se gli rimordeva un pochino, davanti a quel po’ po’ di argomenti che aveva mia moglie, non si poteva resistere. Visto che eravamo al discorso, mi chiede come mai io non fossi geloso e che anzi fossi stato io stesso a spingere mia moglie tra le sue braccia. Rispondo che ognuno di noi ha una psiche fatta a modo proprio ed io e mia moglie avevamo reciproca fiducia e stima. Mai senza di me lei si sarebbe data ad un altro. Il gioco consisteva proprio in questo: farlo sempre assieme. Ma da lì a poco qualcosa sarebbe comunque cambiata, anche se a me ha fatto solo piacere. Il mio ufficio è appena prima di quello del direttore, mentre quello di mia moglie è di fronte al mio, quindi non molto lontano. Qualche giorno più tardi vedo che mia moglie indossa un vestito a metà gamba, con i bottoni sul davanti. Penso che quel giorno lei non abbia voglia di lasciarsi ammirare, visto che non indossava la solita mini. E invece mi sbagliavo. Appena in ufficio io vado come al solito dal direttore per le incombenze di rito quando sento bussare alla porta. Il direttore preme il pulsante “avanti” e la porta si apre. Ecco apparire mia moglie con il vestito, che fino a un momento prima era completamente abbottonato dal primo all’ultimo bottone, completamente sbottonato e spostato lateralmente in modo da apparire completamente nuda. A quella vista il direttore le dice: “ne avevo proprio bisogno”. Mia moglie si accomoda nuda sul divano a cosce spalancate dopo essersi tolta completamente il vestito. Finita la firma, il direttore le si siede accanto e i due cominciano a baciarsi. Lui le mette le mani dappertutto e mia moglie glielo tira fuori. Glielo accarezza ma non lo masturba. Poi ad un certo punto, e senza che ci fossimo messi d’accordo, mia moglie chiede al direttore: “dottore, le va di scoparmi?” la cosa mi suonò come se mi avessero dato una sberla. Non avevamo deciso quella cosa; era una iniziativa presa da mia moglie. Naturalmente il direttore accetta. Io chiudo la porta a chiave, ma rimango accanto ad essa a guardare. In men che non si dica il cazzone del direttore entra nella figa di mia moglie già umida. Lui la stantuffa per bene e lei gode come una matta. Anch’io sono eccitatissimo, ma questa volta non mi masturbo, voglio scoparla anch’io. Il direttore raggiunge l’orgasmo due volte, ma non dentro la figa di mia moglie, lo fa sul suo viso e sulle sue poppe. Mia moglie avrà goduto un’infinità di volte, conoscendola di facile eccitazione. Ero con cazzo duro e pronto per prendere il posto del direttore tra le cosce di mia moglie quando lui mi ferma e dice: “e no, questo è un privilegio che posso avere solo io. Se lei vuole far l’amore con sua moglie, lo faccia a casa. Qui al massimo può solo masturbarsi guardandoci”. Mi sentii tradito, come se mi avesse sferrato una pugnalata alla schiena. Feci la figura del cornuto e mazziato. A casa ero imbronciato con mia moglie ma lei disse che in fondo era meglio in quanto questo mi avrebbe lasciato più tempo per godere rimanendo eccitato per tutto il giorno fino alla sera a casa al momento di scopare con lei. Quindi pensammo che non tutto il male viene per nuocere. La storia durò per parecchio tempo. Era come se mia moglie avesse un sesto senso: lei indovinava sempre il momento in cui lui aveva voglia di far l’amore con lei. Tuttavia quello che di più mi eccitava era il fatto che lei, dopo essersi accertata che nel corridoio non ci fosse nessuno, usciva nuda dal suo ufficio, bussava alla porta del direttore senza sapere se dentro ci fosse qualcuno, dopodiché entrava dentro tutta nuda e si faceva scopare da lui. Poi all’uscita dava un’occhiatina fuori, quindi usciva e si infilava nel suo ufficio. Ormai io non assistevo più alle loro imprese, ma mia moglie mi raccontava ogni cosa per filo e per segno. Una volta, mentre io ero presente, lei entra con gli abiti addosso, poi si alza il vestito, si gira mostrando il culo al direttore dicendogli: “dottore le andrebbe di sfondarmi il culo?” in effetti non avevo mai preso mia moglie nel culo e quella sua richiesta era come se volesse punirmi per non averlo mai fatto. Inutile dire che quella volta assistetti allo sverginamento del culo di mia moglie da parte del nostro direttore. Il nostro gioco durò circa cinque anni durante i quali nessuno seppe della tresca in atto. Il direttore venne chiamato presso il nostro Ministero a Roma per un incarico dirigenziale a tempo determinato, ma quando rientrò in sede ci accorgemmo che non era più lo stesso. Il suo fisico era scarno, la voce era diversa. Era come se lo stress cui era stato sottoposto a Roma l’avesse debilitato. Morì da lì a qualche mese. L’autopsia stabilì che aveva un tumore al cervello. Di tutta questa storia, ciò che mi è rimasto impresso di lui è stato il massimo rispetto verso mia moglie, anche se se l’é gustata in tutte le salse. Da non credere, lui le dava sempre del lei, sia davanti agli altri, sia quando eravamo da soli.
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Bergamini,
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Viaggio di lavoro
15 Luglio, 13:50 Aeroporto di Francoforte
"Ladies and Gentleman we like to inform you that the flight CX288 to Hong Kong is now ready for boarding, passengers are kindly request to proceed to gate number E6 . . ."
mentalmente provo a contare quante volte ho sentito questo messaggio. Decine. Per decine di volte mi sono avvicinato alla porta di imbarco, ho consegnato la mia carta di imbarco e per decine di volte la cortesia catalogata e codificata della voce che mi augura buon volo. Mi sono spesso chiesto se le frasi fatte vengono imparate a memoria o se gli addetti (anche se prevalentemente donne) sono liberi di inventare. Che so una frase del tipo "torni a trovarci presto", tra le altre cose ben augurante, oppure "buona giornata e la porti un bacione a Hong Kong".
Sono due giorni che ho compiuto 41 anni e sono un veterano dei viaggi. Sono 10 anni che vado sui e giù per gli aeroporti e gli alberghi di mezzo mondo. Sono 10 anni che cerco di trovare significati nuovi a quello che faccio. Sono 10 anni.
La divisa d'ordinanza è canonica. Come sempre del tipo sportivo, jeans, felpa e scarpe da tennis. Non capirò mai come facciano certi individui a stare 10 e più ore in aereo con la cravatta allacciata, il mocassino e scendere dall'aereo con la piega dei pantaloni perfetta. Evidentemente stanno comodi oppure devono mantenere un contegno. Fatti loro. Fatti nostri.
Nella sala di attesa ho conosciuto Luca. Anche lui in partenza per Hong Kong. Avevamo avuto un piccolo ritardo nell'imbarco che ci aveva permesso di scambiare qualche parola, ovvero il rituale stereotipato delle lamentele dei passeggeri ai cancelli di imbarco, della bontà di questa o quella compagnia aerea, del tempo e delle esperienze con forti turbolenze. Le solite stronzate. Trite, ritrite e consunte. Come sempre.
Luca era in compagnia di Paola, sua segretaria. Fu lei a dire il vero che per prima si rivolse a me, come alla ricerca di una complicità in un mondo, quello degli affari, dove ancora le donne o sono segretarie o sono nemici. Forse mi aveva scambiato per un tecnico o un turista, e non per un dirigente sufficientemente importante e tuttora rampante.
". . . Abbiamo chiuso un contratto con la Corea ... hanno anche una sede a Hong Kong .." avevo cercato di dare una risposta esauriente ed in un certo senso di far capire che ero un professionista, non un turista o un tecnico " . . . Mi chiamo Massimo, direttore commerciale del gruppo FISINT . . ." avevo completato la mia risposta calcando un poco la mano.
Luca aveva seguito il dialogo in silenzio, direi con disinteresse, mi accorsi però che il nome della mia ditta lo aveva colpito.
"FISINT . . . mi scusi conosce il Dott. xxx, so che lavorava per voi, all'ufficio pianificazione . . ." Il tono di Luca era quasi da quiz televisivo, come a verificare la verità della mia storia.
" ... si certo, abbiamo pochi contatti, anzi molto raramente ci parliamo, però lo conosco . . . " Era come aver superato un esame. A quel punto ci fu il classico scambio di biglietti da visita. Tutto secondo i più rigidi canoni della consuetudine, con gesti misurati e ripetuti centinaia di volte. Tutto normale.
"Paola, chiami Hong Kong per confermare la nostra partenza e . . .per cortesia chieda di prenotarci un albergo decente... non come al solito" Il tono di Luca suonava leggermente autoritario, leggermente arrogante, leggermente da stronzo. Doveva stabilire il gioco delle parti, il capo e la segretaria. Come per chiarire a me che lui viaggiava con il seguito. Tipico di molti giovani uomini rampanti. Molto tipico.
Impartito quest'ordine Luca si alzò, andando verso i bagni. Potevo vederlo interamente, un bell'uomo, fisico possente, non grasso ma sicuramente robusto. Portamento fiero, tipico di chi è sicuro di se e di chi crede di essere superiore agli altri. Mi colpiva quella sua prestanza. Ero colpito.
Paola è una donna che da poco ha ruotato intorno alla boa dei 30 anni. Molto ben messa, curata nel fisico ed elegante. Credo fosse soggiogata dalla presenza di Luca. In queste situazione si può vedere come le persone cambiano in funzione della situazione. Con Luca presente lei è quasi timida e sottomessa. Da sola sfodera una femminilità quasi palpabile. Le persone cambiano, come le situazioni. Cambiano.
".. se crede posso chiamare l'albergo dove alloggerò, mi conoscono bene è un buon hotel e ho un sconto . . ." mi sentivo in colpa per come avevo trattato Paola prima.
"Grazie Dott. C." quel Dott. Era molto forzato" ..così mi evita i soliti commenti, sa com'è . . viaggiare con il proprio capo è sempre così, tutti pensano che ci vai a letto . . ." lo disse quasi a confermare che era vero " . . . ti spiace se ci diamo del tu..."
"No anzi, comunque ti capisco . . . poi comunque è un bell'uomo . . . " La capivo.
Feci la telefonata e confermai le prenotazioni, proprio in quel momento chiamarono per l'imbarco, Luca era tornato.
Neppure il tempo di dire una parola che l'altoparlante annunciò l'imbarco.
Le operazioni di imbarco a Francoforte sono normalmente rapide. Grazie alla frequenza dei miei viaggi sono un socio del club Marco Polo della Cathay, cioè trattamento di favore e dose massiccia di cortesia. Il mio posto era distante da quello di Luca e Paola. Peccato, potevamo fare quattro chiacchiere. Per fortuna. A dire il vero preferisco così, più libertà. Sono passato troppe volte attraverso discorsi inutili e lontani, farciti di un sacco di balle che nessuno può verificare. È incredibile come le persone, con la sicurezza che tanto la verità non si può scoprire, raccontino un sacco di stronzate. È incredibile.
Su una aereo il contabile diventa direttore finanziario e l'operaio diventa ingegnere esperto. Il turista per caso diventa viaggiatore del tempo e la turista diventa una modella in vacanza: se è bella. Quando è brutta rimane quello che è. Una donna brutta che se la tira a palla. Ma è pur sempre una donna.
16 Luglio 7:15 Aeroporto di Hong Kong
L'aeroporto nuovo è molto bello e più funzionale di quello vecchio. Appena scesi mi accorgo che Luca barava, è la prima volta che arriva qui. La goffaggine ai banchi dell'immigrazione ispira quasi tenerezza. Per me è come essere a casa mia. Così aiuto Paola nelle formalità, cosa che gradisce molto, poca roba ma pur sempre una piccola affermazione sul suo capo.
Recuperati i bagagli ci dirigiamo verso l'uscita. Io suggerisco di prendere il treno. Più veloce, economico e comodo. Luca insiste con il taxi. Siccome odio spendere di più per avere di peggio decido di sciogliere il gruppo. Regalo ai due il mio numero di cellulare, quello che utilizzo in Asia e vedo che la cosa non piace a Luca. Lui sarà pure un grande manager ma io sono più attrezzato. Sono 10 anni che mi attrezzo.
Ci salutiamo, con l'accordo che saremmo sentiti in giornata. Luca mi saluta con distacco, mentre Paola mi conferma che mi avrebbe chiamato. Sentivo lo sguardo di Luca addosso, odio, invidia e derisione, un cocktail insolito. Una sensazione che mi avrebbe accompagnato per tutto il giorno.
La routine, vado in albergo, una doccia e via al lavoro. È il mio metodo per non subire troppo il cambio di fuso orario. Gli Americani lo chiamano jet leg, suona bene. Anche questa volta completo il rituale. Unica eccezione, anche se non insolita, un'erezione che sotto la doccia che, con la mia fedele mano destra, faccio scomparire. Mi piace masturbarmi, di solito mi immagino donne che conosco. Questa volta Paola guidava la mia mano.
Uscii in fretta, non senza constatare che Luca e Paola non erano ancora arrivati. Ne ero sicuro, non potevo non approfittarne. Quasi a sottolineare una sorta di sfida con Luca lasciai un messaggio di benvenuto per loro.
Completai il mio lavoro in poche ore, gli accordi erano già presi, quindi si trattava di formalità. Non erano neppure le 4 ed ero già in albergo. Per tutto il giorno pensai a loro, Paola mi incuriosiva e Luca mi aveva molto colpito. Ma Paola mi interessava di più.
". . . Pronto Massimo . . . sono Paola . . ." il suono della sua voce, reso metallico dal telefonino, mi parve ancora più intenso e roco. Mi disse che sarebbero rientrati verso le 7, quindi avremmo potuto cenare insieme verso le 8. Accettai, pensando di portarli in qualche ristorante che conosco. Avevo la strana sensazione che qualcosa sarebbe successo, mi sentivo eccitato dalla situazione. Contai i minuti. Mancavano ore.
16 Luglio 19:50 Kowloon (l'altra parte di Hong Kong)
Luca mi soprese. Aveva prenotato da JIMMY'S. Un ristorante dove si mangiano le migliori bistecche di Hong Kong, dove non si può usare il cellulare e dove la cena può durare ore. Non molti lo conoscono, a meno di frequentare parecchio Hong Kong. Credo che la cosa sia studiata.
Appena sceso nella hall noto che Paola si è cambiata d'abito, per essere sincero rimango folgorato. È una donna molto elegante, con un corpo che non ha subito molto l'attacco del tempo. La gonna leggera, di seta nera molto aderente, portata poco sopra il ginocchio, scopro che le gambe sono abbronzate e ben sode. La camiciola in seta fucsia le cade su due seni ben alti e sodi, non porta reggiseno ed il disegno che si produce sulla camiciola si può solo interpretare come due seni da infarto. I capelli sono castano chiaro, quasi biondo. Le fanno una cornice incantevole ad un viso splendente. Il suo profumo è fresco ed è una nota piacevole, vista il clima afoso che attanaglia questa città in luglio. Mi sorprendo di non avere notato prima la bellezza di Paola. Sono sorpreso.
Luca indossa il medesimo abito, solo che invece della camicia e della cravatta porta una polo, abbastanza aderente da mettere in risalto un petto muscoloso.
Io come sempre casual, anche se tutto rigorosamente firmato ed in tinta. Conosco bene il ristorante, Chen il capo cameriere è quasi mio amico. Il quasi con i Cinesi non è un optional, è obbligatorio. Credo che Luca ci rimanga male quando arriveremo.
Infatti l'accoglienza per me è calorosa, tanto che da ospitato divento ospite. Paola sogghigna di nascosto. Sembra adorare le situazioni di imbarazzo per Luca.
Mangiamo con gusto, bevendo un eccellente Cabernet Sauvignon Australiano che avevo ordinato con sapienza, dopo che Chen senza farsi accorgere me lo aveva indicato. Fu Luca a fare le ordinazioni del resto per tutti. Dopo cena andammo al bar. Luca ordinò del vino bianco, pessimo per la verità, da bere insieme a dei dolci che aveva scelto personalmente dal carrello. Mi piaceva quel suo modo di fare, anche se mal sopportavo quella arroganza di dare tutto per scontato. Sempre scontato.
Il vino e l'atmosfera aiutarono a rendere le nostre lingue più sciolte e morbide, ci raccontammo le nostre storie, meglio dire che io e Paola soprattutto raccontavamo e Luca ascoltava. Di tanto in tanto, con casualità misurata, sfioravo le ginocchia di Paola, ogni volta producendomi un brivido che scorreva per tutta la schiena.
Erano ormai le undici ed eravamo tutti stanchi. Per me è questa l'ora in cui il jet leg si fa sentire più forte. Visto che loro due non davano segni di cedimento pensai di accomiatarmi dal gruppo e di andare a dormire.
". . . sono stanco, grazie per la bella serata, io vado a dormire . . . " Mi aspettavo un invito a rimanere, invece mi salutarono frettolosamente. Confesso di esserci rimasto male. Ci sono rimasto male.
Ero così stanco che quasi mi addormentai sul taxi che mi riportava in albergo. Quella notte potevo dormire ed anche la mattina dopo, sarei stato libero fino al pomeriggio.
Credo di avere dormito poco più di un paio d'ore. Il trillo del telefono mi svegliò impietoso. Odio questo tipo di risveglio
".. Massimo . . volevo ringraziarti per la serata . . ." Era Paola e dal silenzio di fondo capii che era nella sua stanza.".. è stata molto piacevole e mi chiedevo se . . . non ti andasse un ultimo bicchiere..."
Quell'invito aveva avuto l'effetto di una doccia gelata. Mentre accettavo ero già scivolato sotto la doccia. l'acqua che scorreva sul mio corpo era un godimento. In più serviva a smorzare quell'inizio d'erezione che accompagna ogni mio risveglio.
La stanza di Paola è al 21 piano, la mia al 23. Mi chiedo dove sia quella di Luca. Ma al momento sono solo i seni di Paola a riempire i miei pensieri. Tutti o quasi i miei pensieri. Quasi.
17 Luglio 2:30 di mattina, Hotel Radisson Hong Komg.
" . . Accomodati Massimo ..." e tirandosi di lato mi invita ad entrare. Ha addosso gli stessi abiti. Si è solo risistemata i capelli e forse è incianpata rovesciandosi addosso l'intera bottiglietta di profumo. Quasi non si respira.
Le stanze degli alberghi ad Hong Kong non sono molto grandi ma solitamente confortevoli e ben attrezzate.
Ci accomodiamo sulle poltroncine, seduti di fronte e noto con piacere che il condizionatore è regolato bene, regalandoci una giusta temperatura. Dal mini bar toglie una bottiglia di vino bianco fresco. Ottimo per essere un caso. Forse è un caso.
"posso offrirti un bicchiere di vino oppure gradisci altro ...." la voce impostata per l'occasione è profonda e suadente.
"grazie, .. accetto volentieri"
La osservo versare il vino, è una donna di classe, accompagna ogni gesto con una grazia ed un'eleganza che fanno a pugni con il mio modo di vestire e la mia voglia di possederla. Poi ripone la bottiglia nel cestello con il ghiaccio (quelli per lo champagne), in modo da mantenerne fresca la temperatura più a lungo. Non molto più a lungo.
"Credo che ormai ci conosciamo abbastanza bene, ci siamo detti molto e ...." sorride maliziosamente mentre mi porge il bicchiere.
"Mai abbastanza, puoi offrirmi una nuova versione . . . ." cerco di essere profondo ma sono eccitato come raramente mi accade.
"sono sicura di si, ho molto altro da offrire..." faccio finta di non raccogliere la maliziosità, meglio vedere cosa succede. Qualcosa deve succedere.
Le nostre chiacchiere si allungarono per alcuni minuti, piene di sottintesi e di allusioni. Avevo appetito ed accettai con molto piacere l'offerta di un panino. Mi sorpresi della familiarità con cui aveva ordinato il servizio in camera, ancor di più per la celerità del servizio. Era chiaro, almeno per me, che non sarei uscito da quella stanza senza avere esplorato ciò che la seta nascondeva, ma mi chiedevo quanto a lungo sarebbe durato quel preambolo. Mi sembrava come se entrambi non aspettassimo altro che una mossa dell'altro. Purtroppo non conoscevo abbastanza Paola da azzardare una mossa e non volevo rovinare tutto. I panini erano con salmone d'ottima qualità. Paola aveva un modo di mangiare troppo eccitante. La lingua scorreva dolcemente a catturare inesistenti briciole sulle labbra e mentre masticava era come se il boccone fosse un oggetto di desiderio atavico e sessuale. Eccitante.
Ero molto colpito dalla sua bellezza e dalla sua eleganza. Quel dividere uno spuntino "rustico" come lo aveva definito lei ci aveva avvicinato maggiormente, allentando ulteriormente le difese del pudore. Era seduta di fronte a me, le gambe ampiamente scoperte ed i seni meno nascosti dalla seta, sembravano chiedere solo di essere baciati. Volevo baciarli.
Per un attimo mi ero perso su quel corpo e lei se n'accorse, posò il panino, prese il bicchiere e bevve un sorso di vino, ma una goccia di condensa le cadde giusta sul capezzolo. Posò il bicchiere e con il dito medio si passo la macchia come se volesse asciugarsi, mentre il capezzolo non riusciva più a nascondersi dietro la seta bagnata. Mi vennero alla mente quelle immagine californiane delle bambolone alle quali bagnano le magliette. La scena molto simile, molto più elegante e devo dire molto eccitante. Similitudine eccitante.
"forse vorresti vedere qualche video...." la proposta mi suonava strana, ma sentivo che dovevo farlo. Ero a meta strada tra l'essere serio e compassato e l'essere selvaggiamente eccitato, d'altra parte era quello che lei voleva e dovevo stare al gioco. Era un gioco.
"si, perché no, può essere divertente ..." nella realtà intuivo di cosa si trattasse e morivo dalla voglia di vederlo.
Si era seduta sul letto e giocando con il telecomando scelse la pay-tv, quella per adulti. I film hard in Hong Kong sono censurati barbaramente, ma quelli Giapponesi sono eccitantissimi. Le parti intime sono nascoste da un riverbero che in realtà non nasconde quasi nulla. Con appena un alito di fantasia si indovina tutto. Basta la fantasia e la voglia di vedere ciò che non c'è. Basta la voglia.
Come immaginavo il video era carino. Due donne che si scopavano a vicenda con cazzi di plastica, l'audio era dal vivo, così che si potevano sentire i gemiti e gli urletti di piacere. In Giapponese. Ad un tratto nella scena intervenne un uomo, ripreso di spalle, le due donne che immediatamente si occuparono di lui, lavorando di bocca e di lingua. Ci volle poco perché lui esplodesse e ancor meno perché sparisse dall'immagine.
" ... interessante? . . ." fu la sua domanda
"non molto, niente che non potessi immaginare.... Poi non amo molto i video.." fu la mia risposta, quasi insolente.
"come mai? . . . sei più abituato all'azione....." La sua voce era molto maliziosa.
Si sedette sulla poltrona di fronte a me. La gonna sollevata oltre metà coscia. Prese il vino e ne versò nei bicchieri, me ne porse uno e bevve il suo tutto di un fiato. Poggiò la bottiglia sul tavolino. Alzandosi sollevò il cestello e con un gesto deciso ma gentile, lentamente cominciò a versarsi l'acqua gelata sul petto. In un secondo la seta della camiciola era diventata una seconda pelle, mostrando i seni splendidi che il freddo aveva reso di marmo. Continuò a versare, così che anche la gonna s'inzuppò. Non parlava, mi guardava con occhi intriganti e provocatori. Quando depose il cestello si alzò in piedi e la gonna fradicia rimase a mezza coscia. Si avvicinò a me. Mi afferrò le mani e se le mise sulle cosce, invitandomi a salire. Invito a salire.
Le mie mani non ci misero molto a trovare l'elastico superiore degli slip ed a farli scendere verso il basso. Lei intanto si sbottonò la camicia, lasciando che i seni si proiettassero verso la mia lingua che non si fece aspettare molto.
Mentre succhiavo quei capezzoli duri come sassi, le mie mani frugavano tra le sue cosce fino a trovare l'umido del piacere che era già abbondante, segno che la sua eccitazione era cominciata da parecchio. Come la mia.
Non riuscivo a slacciare o sfilare la gonna, così la sollevai sopra i fianchi ed ebbi un'apparizione stupenda. La sua vagina era scolpita, tutti peli perfettamente ordinati, tagliati corti quel tanto da lasciarli morbidi ma la fessura assolutamente senza un solo pelo. La mia lingua si mosse più veloce del mio pensiero. Con le dita mi scoprii la clitoride che cominciai a succhiare, mentre con le mani le strizzavo il sedere, tondo e sodo come pochi.
Perché la leccassi meglio aveva sollevato una gamba, appoggiando il piede sul bracciolo della poltrona. Anche così però la lingua non riusciva penetrare come lei desiderava, potevo tenerla allargata e leccare avidamente le labbra, entrando solo un poco in lei. Voleva di più e senza dire nulla si girò piegandosi in avanti. Ora tutta la fessura era a disposizione della mia bocca. Il suo sapore era dolciastro ed intenso, avevo la sensazione di un profumo artificiale tanto era insolito ed invitante. In quella posizione riuscivo a carezzarle i seni, alternando un tocco morbido ad altri più violenti. Sentivo la sua eccitazione salire ed allora afferrandole i seni con forza la tirai contro di me. Ormai la mia lingua era parte di lei. Alternavo passate dentro la fessura a colpetti dati alla clitoride con la punta della lingua indurita al massimo. Continuavo a leccare, sentivo quasi dolore alla mascella, tanto la mia bocca si apriva per permettere alla lingua di spingersi in avanti. Dopo qualche minuto cominciò ad agitarsi ed a spingere verso di me, ebbi solo il tempo di allargare la lingua per leccarle tutta la fessura che il suo orgasmo giunse con un piccolo schizzo. Potevo sentirlo fino in gola. Più continuavo a leccare più il suo succo m'inondava la bocca, le guance e tutto il viso. Goccioline di umore mi colavano fin sul collo. Oltre il collo.
Quando l'onda dell'orgasmo si placò, si sollevò e si mise in piedi di fronte a me, gli occhi carichi di piacere ma che trasmettevano un senso di sfida. Si mise in ginocchio di fronte a me e con violenza mi slaccio i jeans e tirò fuori il mio membro ben duro e pulsante. Lo strinse tra i seni e cominciò a muoverli ritmicamente. Di tanto in tanto le sue labbra abbracciavano il mio glande e la bocca seguiva il movimento dei seni. Le afferrai la testa, volevo la sua bocca, ma lei non smise quella danza. Avrei voluto sollevarmi, muovermi ma ogni mio movimento era vinto dalla sue spinte a trattenermi seduto. Capii che non mi avrebbe lasciato, tolsi ogni freno alla mia mente, mi abbandonai sulla poltrona ed al piacere. Proprio in quel momento, con grande sorpresa da parte mia, la porta del bagno si aprì e Luca entrò nella stanza. Nudo. Era evidente che aveva visto tutto e si era masturbato. Gocce di sperma colavano ancora dal suo sesso ancora turgido. Si avvicinò a noi ed afferrò la testa di Paola. Quasi come un automa lei lo accolse nella sua bocca, raccogliendo ogni traccia del piacere di Luca. Facendolo si mise di schiena verso di me, seduta sopra di me. Così che la penetrai, godendo di lei ero lo spettatore di una cosa nuova, mai avevo fatto l'amore con una donna insieme ad un altro uomo. La sorpresa e la naturale repulsione furono vinte dall'eccitazione. Ero ubriaco di sesso. Il solo pensiero era di provare il massimo del piacere possibile. Paola aveva some un sesto senso. Appena percepì che il mio orgasmo era alle porte si sollevò da me. Ancora una volte si inginocchio a la sua bocca si impadronì selvaggiamente di me. Con la testa rivoltata all'indietro cercai di tendere i muscoli della schiena, per sentire il mio orgasmo nascere e scorrere dentro di me fino ad eruttare dal mio glande. In questa posizione, preso dal mio piacere non avevo realizzato che anche Luca si rea inginocchiato, alternando la sua bocca a quella di Paola. Me ne accorsi solo quando il mio getto caldo proruppe dal mio corpo. Luca e Paola si contendevano avidamente ogni goccia di me.
La mia mente era annebbiata. Non capivo ed ero combattuto. Un uomo mi stava dando piacere. Un Uomo. Anni di preconcetti e di moralismi. Anni di educazione cattolico borghese. Anni di vuoto e di pieno. Anni tramutati in gocce di piacere che riempivano la bocca di Luca. E la bocca di Paola. Le bocche.
Dopo qualche attimo si distolsero, Paola buttandosi addosso a me e baciandomi. Le nostre bocche piene dei miei succhi, con le lingue che s'intrecciavano frenetiche. Ci volle qualche minuto prima di riprenderci. Sdraiati una sopra l'altro ansimanti e grondanti di piacere.
Luca di fronte a noi, guardando i nostri corpi come se stesse ammirando un paesaggio. Gli occhi appannati dal piacere. Stordito forse più di me. Sentivo il mio corpo riprendersi lentamente dal torpore dei sensi. Mano a mano che la menate si riappropriava di me sentivo salire una sensazione strana. Eccitazione. Ma diversa dal solito. Diversa.
Sentivo la pelle, lievemente sudata di Paola contro la mia. Le sue mani che mi carezzavano piano il ventre. Luca seduto di fronte a noi. Con una mano carezzava le gambe di Paola, con l'altra mi sfiorava le cosce e saliva lentamente fino al pene. Mi eccitai nuovamente e più di prima. Cercai di sollevarmi ma i miei due compagni mi bloccavano. Paola in ginocchio a cavalcioni sopra di me mi spinse la sua esistenza contro il viso, e la mia lingua entrò in lei. A fondo. Luca sguiva con la punta della lingua il profilo del mio mondo. Prima la sacchetta dello scroto. Con perizia e maestria, offrendo un massaggio ad ognuno dei due testicoli, poi lentamente lungo il cordone del mio pene fino al glande. Poi dentro la sua bocca. Mi sentii avvolto dal calore del suo respiro. Mai in vita mia avevo provato una sensazione neppure paragonabile a questa. Ero così eccitato che la mia lingua e le mie mani si agitavano inferocite dentro Paola e sui suoi seni. Godeva, anche lei come non mai. Tutto sembrava potesse durare in eterno. Volevo che durasse in Eterno.
Paola si tolse da me e si sedette sulla poltrona di fronte, cominciando a masturbarsi. Subito mi avvicinai per penetrarla ma lei mi allontanò con un piede e m'invitò a masturbarmi, lì in piedi di fronte a lei. Ancora una prima volta. Luca al mio fianco che si masturbava. Potevo vedere la sua mano scorrere in modo ritmato. Mi misi in un modo da poter vedere sia Paola che Luca. Ero perplesso ed eccitato. Più eccitato per la verità. Tanto che mi sentivo pronto a qualsiasi esperienza. Come una automa ubbidivo, inebriato dalla sua bellezza e dal piacere dei miei sensi. Anche Luca sembrava perso in quel turbinio dei sensi e lo vedevo masturbarsi in modo quasi esagerato.
Luca si inginocchio di fronte a lei, leccandole la fessura con forza. Paola mi attirò a se e mi prese in bocca. Vederla godere e sentire la sua bocca calda mi annebbiarono la vista. Dopo poco Luca fece voltare Paola e la prese da dietro, mentre lei continuava a tenermi dentro la bocca. I colpi di Luca erano possenti e decisi. Paola non poteva più succhiare e respirare. I suoi gemiti erano attutiti dallla mia carne che le riempiva la bocca. Le narici dilatate a caccia di ossigeno. Godette in quel modo. Posseduta e padrona di me. Le vene sulla fronte ingrossate, il colorito rosso intenso, come se potesse scoppiare in qualsiasi momento. Come se quel soffocare aumentasse a dismisura il suo orgasmo. Luca si tolse da lei, invitandomi a prendere il suo posto. Desideravo tanto penetrarla che prima che egli ebbe finito di parlare già ero dentro di lei. La foga era tale che quasi facevo cadere a terra Paola. Luca si sdraiò sotto di lei. In modo che la bocca di Paola offrisse anche a lui il servizio che tanto era piaciuto a me. Non potevo vederlo ma il pensare che lui fosse sotto di me e vedesse mentre io penetravo Paola mi faceva impazzire di lussuria. Ancora di più quando ritmicamente la sua mano si impadroniva di me, si portava il mio membro in bocca, come a ripulirlo degli umori di Paola. Per poi guidarmi di nuovo dentro Paola. Questa operazione era cadenzata. Eravamo come sospesi nel tempo. Non capivo più dove fossi. Non sapevo più chi fossi. Luca e Paola erano esperti in questo gioco. Capivano quando il mio abbandono era preludio del piacere. Proprio mentre volevo esplodere, così come la tempesta si placa così loro due si mossero, lasciandomi per un attimo solo, in ginocchio. Con il mio pezzo pregiato così turgido da dolermi.
Fu la volta di Luca a penetrare Paola. Mi avvicinai per darmi a lei, ma non volle. Luca mi afferrò il pene e quasi mi costrinse a ponermi dietro di lui. Mio Dio. Voleva che io lo penetrassi. Quel briciolo di controllo che mi era rimasto mi fermò. Allora Paola si scostò. Mettendosi dietro Luca. Con le mani gli allargò le natiche e con la lingua umettò tutto il fiore di carne. Cosa che egli gradì moltissimo. Poi Si passò le dita sulla fessura allagata, come a raccogliere umori e succhi, passando poi le dita sul bocciolino, come a volerlo oliare. che stava lentamente dischiudendosi. Faceva questo con una mano e con l'altra mi teneva ben fermo. Padrona della mia carne. Quando le parse sufficiente invece di continuare all'esterno infilava con un gesto secco e deciso il dito dentro Luca. I gemiti di lui erano vibrazioni ad ogni penetrazione. Piano piano vedevo il bocciolo schiudersi. La vista di questa preparazione mi eccitò tanto che ogni freno inibitore scomparì. Ad un tratto Paola mi tirò a se. Pochi e sapienti colpi di lingua e poi guidò il mio cavaliere di carne verso Luca. Entrai in lui, delicatamente ma inesorabilmente. Quando la sua carne si fu adattata cominciai a spingere più a fondo e più forte. Lusia riprese la posizione di prima, così che Luca potesse entrare in lei. Impazzivo. Possedevo chi Possedeva. Luca dettava il ritmo ed io assecondavo i suoi movimenti, così che ad ogni affondo era come se entrassi ancora di più in lui. Una serie di rantoli e gemiti seguirono affondi più veloci. Non so dire chi godette prima. Se Paola o Luca. Forse insieme. Sicuramente fu violento. Mi sentivo esplodere ma ero come bloccato. O forse erano loro. O forse la situazione. Però godevo. Godevo e spingevo.
Un attimo ancora poi Luca si spinse in avanti, liberandosi dalla mia lancia, spingendo via Paola. Quasi in gara tra di loro si avventarono sul mio membro. Fu Luca ad appropriarsene. Un istante, Il solo contatto con il calore delle sue labbra ed esplosi. Ero come un fiume in piena. E lui beveva, come se fosse nettare tanto pregiato che neppure una goccia potesse essere sprecata. Passai dall'orgasmo al sonno. Quasi senza rendermene conto.
17 Luglio 15:00 Reception dell'Hotel Radisson Hong Kong
".. Io parto tra 3 ore per Seoul .... È stato un piacere conoscervi..." Questa volta il commiato era vero, io andavo in Corea e loro tornavano in Italia.
".. ci possiamo sentire in Italia . . se credi.." le parole di Paola erano un invito ed una speranza.
"... teniamoci in contatto..." Luca era tornato Luca. Scostante e arrogante.
Un ultima stretta di mano e via verso il taxi. L'esperienza della notte prima mi aveva in parte sconvolto. Mai avevo avuto rapporti dove ci fosse un altro uomo ed ancor meno avevo goduto di un uomo. Mi sentivo sporco. Al tempo stesso mi sentivo leggero. Come se quella prima esperienza mi avesse aperto la mente. In fondo siamo animali. Avevo sperimentato su di me come la mente sconvolta dal piacere possa annullare ogni falso moralismo. Con questi pensieri e con un desiderio immenso di rifare l'esperienza mi allontanavo da loro. Senza sapere se mai ci saremmo rivisti.
Finalmente giunsi all'aeroporto. Finalmente il volo. Desideravo mettere chilometri e tempo tra me e la notte prima. Tra me e la bocca di Luca ed il corpo di Paola. In realtà desideravo essere con loro. Nella mia mente la confusione era tale che piano, lentamente una sottile emicrania si impadronì della mia testa e mi addormentai. Chissà cosa avrei trovato in Corea.
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18 years ago
max43mi,
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