Trio fantastico
Io conoscevo quella che poi sarebbe divenuta mia moglie, già da tempo. Abitavamo a Bologna, nello stesso quartiere e ci si scambiava le occhiate furtive. Sapevo che era una brava ragazza e quindi me ne innamorai. Dire che era insidiata da molti era una cosa banale in quanto il suo corpo faceva da richiamo, specialmente quel suo culetto a mandolino che era degno della pubblicità degli slip “Roberta”. Dopo sposati andammo ad abitare in un quartiere distante dal nostro. Trovai lavoro presso una impresa edile (sono Geometra) che aveva cantieri anche all’estero. Un giorno mi venne presentato un collega assunto da poco, proveniente dal sud. Paolo, il nome del collega, si era sistemano in un albergo della nostra città, lamentandosi dei costi un pochino altini rispetto alle zone sue. Lo invitai spesso a cena a casa nostra, quindi ebbe modo di conoscere mia moglie. Paolo si è sempre mostrato gentile ed educato con mia moglie ed anche con me. Andavamo all’estero sempre assieme e lui, al rientro in Italia in aereo, passava almeno un giorno con noi prima di andare giù a casa sua. Mentre eravamo all’estero io e Paolo, che dormivamo nella stessa baracca, chiacchieravamo la sera prima di dormire e immancabilmente il mio pensiero andava a mia moglie sola a casa. Per scherzo Paolo mi disse “chissà con chi se la starà spassando in questo momento”. Capii che era una battuta di spirito e quindi non me la presi, tuttavia risposi “mia moglie non mi tradirebbe mai, nemmeno se si trovasse sola in una stanza con Brad Pitt”. Seguirono altri commenti e battute sulle quali ridemmo assieme. Non so perché, ma da quella sera mi si installò in testa un tarlo che mi dava un pochino fastidio. Ero sicuro di mia moglie, ma se si fosse presentata l’occasione di tradirmi, vista la mia assenza, chissà se l’avrebbe rifiutata. Paolo mi vide molto pensieroso, quindi mi chiese il motivo. Eravamo soli quando gli dissi ciò che attanagliava la mia mente. Pensando che potesse essere stato lui la causa che avesse scatenato quella mia reazione, si scusò più volte, ma io lo rassicurai dicendogli che anzi mi aveva aperto gli occhi. E così quando l’ingegnere capo ci prospettò la possibilità di rimanere ancora una settimana, ma solo per uno di noi due, chiesi a Paolo una cosa assurda ma che aveva una sua logica: andare a casa mia e fare la corte a mia moglie per vedere se lei avrebbe ceduto. Naturalmente chiamai mia moglie dicendole che quella settimana non sarei potuto rientrare, ma che le inviavo un regalino con Paolo. Trascorsero i giorni quando Paolo rientrò in cantiere. Non stavo più nella pelle, anche se sentivo mia moglie tutte le sere, volevo sapere com’era andata, anche perché mia moglie non mi diceva nulla, solo della visita fugace di Paolo che le aveva portato il mio regalo. Quella sera stessa nella nostra baracca Paolo mi raccontò ciò che era successo. Paolo racconta: “telefonai per avvisare tua moglie del mio arrivo nel pomeriggio inoltrato. Entrato a casa tua, tua moglie indossava un abito da sera lungo fino ai piedi di colore azzurro con dei merletti alle bretelle. L’abito aveva un’ampia scollatura e le si vedevano le tette. Mi salutò abbracciandomi, dopodiché mi invitò a cena per quella sera. Volevo rifiutare, ma dal momento che tu mi hai chiesto di provare a farle la corte, accettai. Quello che indossava tua moglie non era un abito, ma era una sottoveste. Aveva quasi tutto pronto, come se mi aspettasse. Io le chiesi che avevo bisogno di fare una doccia e quando tornai in sala con addosso l’accappatoio, come mi aveva suggerito lei, la trovai senza più quella sottoveste lunga, ma con una molto più corta, una specie di baby doll cortissimo. Indossava il tanga trasparente con la scritta sul davanti in rosso “fack you”, quindi il suo culetto rotondo era sotto i miei occhi, anche perché il baby doll era trasparentissimo anche se di colore grigio fumé. Il suo seno traboccava dalla scollatura ed era in evidente stato di eccitazione dal momento che i suoi capezzoli erano rigidi”. A quelle parole mi sentii raggelare il sangue nelle vene, poi pensai che Paolo stesse solo prendendomi in giro, quindi lo pregai di continuare. Paolo continua il racconto: “cenammo parlando soprattutto di te, del fatto che le mancavi e che lei quasi tutte le sere era costretta a far l’amore da sola abbracciata al cuscino. Con mia grande sorpresa mi teneva la mano e la sentivo tremare, forse per l’emozione. Poi cominciò a scendere in particolari più piccanti del vostro rapporto sessuale dicendomi come la prendi. Quando finimmo di cenare l’aiutai a sparecchiare e mentre lei metteva la roba nella lavastoviglie, io sorseggiavo un amaro stando seduto. Da quella posizione potevo ammirarle il culetto tondo. Iniziai appena a farle la corte, ma non credo ce ne sia stato bisogno. Accennai al suo corpo meraviglioso e che tu dovevi essere fortunato ad avere una moglie così bella ed attraente come lei. Si era fatto tardi e tua moglie mi invitò a rimanere a dormire a casa vostra anziché andare in albergo. Naturalmente accettai, quindi lei mi prese per mano, credendo mi portasse nella camera degli ospiti. Invece mi portò nella vostra camera da letto, poi mi disse che lei dormiva nella parte destra, quella accanto alla finestra e mentre parlava si tolse il tanga che indossava buttandolo sulla poltrona e poi anche il baby doll rimanendo nuda davanti a me. Non credevo ai miei occhi. Ti assicuro che ciò che stava succedendo mi dispiaceva moltissimo, ma stava succedendo. Tua moglie si avvicina a me che stavo in piedi come impietrito, prende a slacciarmi la cintura dell’accappatoio e me lo apre scoprendo il mio corpo nudo. Il mio pene era dritto e lei si inginocchia prendendomelo in bocca. Mi fa un pompino con i fiocchi ed io le sborro in faccia e sulle tette. Continua a leccarmi il glande facendomelo rimanere dritto, poi si butta sul letto a cosce spalancate dicendomi di leccarle la figa. Lo faccio e lei gode più di una volta. Poi mi implora di scoparla. La prendo con molto ardore e lei mi si avvinghia con le cosce attorno alla schiena come se non volesse che io mi staccassi da lei, almeno per godere. La sentii gemere più di una volta, raggiungere l’orgasmo e implorarmi di scoparla forte, di farle del male. Come un’ossessa mi ripeteva che le piaceva il cazzo e mi chiedeva di chiamarla puttana. Le dissi più volte puttana mentre mi scaricavo dentro di lei. Non mi lasciava andare ed io presi ancora a pomparla quando sentii nuovamente il cazzo duro dentro la sua figa calda e piena della mia sborra. Raggiunsi l’orgasmo nuovamente dentro di lei, ma lo feci dopo circa una ventina di minuti durante i quali le diedi dei colpi talmente forti da farla urlare di dolore e piacere. Mi strinse le sue unghie sulla schiena graffiandomi e altrettanto mi chiese di farle. Le mie unghie non erano affilate come le sue, ma riuscii ugualmente a graffiarla. Dormimmo pesantemente tutta la notte. La mattina seguente tua moglie mi svegliò con una odorosa tazzina di caffè. Era ancora tutta nuda e mentre io bevevo il caffè, lei si abbeverava alla mia verga. Mi stava spompinando nuovamente, ma non aveva intenzione di farmi venire. Il mio aereo partiva alle 11,30 per cui avevo un paio d’ore a disposizione. Finito di bere il caffè, mi tolse la tazzina, mi baciò in bocca contandomi i denti con la sua lingua e dopo essersi accertata che tutti e trentadue fossero al loro posto, mi disse chiaramente e senza mezzi termini di sfondarle il culo. Mi pervase un’eccitazione da toro, in quanto era la prima volta che lo infilavo nel culo a una donna e poi il culo di tua moglie è fenomenale. Glielo baciai e mordicchiai tanto, poi presi a leccarle il buchetto mentre lei si toccava la figa. Mi implorò di ficcarglielo dentro con forza, quasi volesse sentire il dolore fisico dell’inculata. Non ci pensai due volte. Appoggiai il glande al suo ano già bagnato della mia saliva e spinsi con tutte le mie forze. Tua moglie urlò forte ed io sentii uno strappo, glielo avevo sfondato sul serio. Mi disse di non fermarmi ed io iniziai a stantuffarla furiosamente. Venni dentro di lei due volte e lei come una vacca raggiunse l’orgasmo mediante un vibratore dalle dimensioni piuttosto grosse. Rimase con quel cazzo finto nella figa fino a che io, dopo essermi vestito, non uscii da casa vostra. Lei mi salutò uscendo perfino sullo zerbino del pianerottolo, tutta nuda e col vibratore infilato nella figa. Mi baciò a lungo in bocca dicendomi che era stato bello. Quindi carissimo, tua moglie è proprio una puttanona come avevo previsto io”. Il racconto di Paolo mi scombussolò. La mia mente si rifiutava di credere a ciò che mi aveva testé raccontato. Forse era il mio amore per lei che mi faceva rifiutare quella realtà. Dentro di me speravo che non fosse vero, che Paolo si fosse inventato tutto solo per farmi uno scherzo, ma da un’altra parte mi piaceva l’idea che mia moglie avesse fatto tutte quelle cose con Paolo, l’unica cosa che mi dispiaceva era il non essere stato presente per osservarli. Durante il periodo di lavoro Paolo mi raccontava più volte per filo e per segno quella storia e non perdeva nemmeno una virgola, come se fosse successo veramente. Giunse il giorno della partenza. Stavolta Paolo, una volta giunti a Bologna, prese la coincidenza per la sua città, senza passare da casa mia. Arrivai a casa dove mia moglie mi abbracciò caldamente. Era la solita gattina calda e piena di attenzioni verso di me, come faceva sempre quando tornavo a casa. Non sembrava affatto la puttanona descritta da Paolo, quindi capii che ciò che egli mi aveva raccontato era frutto della sua immaginazione per prendermi in giro. Eppure quella situazione non mi era dispiaciuta affatto. Mentre guardavo mia moglie intenta a preparare la cena, nella mia mentre scorrevano le immagini di ciò che Paolo mi aveva raccontato. Immaginavo mia moglie con il vestito azzurro prima e col baby doll grigio fumé poi... ma come faceva a sapere Paolo che mia moglie avesse quella roba? Mi venne un dubbio atroce. Mi alzai dalla poltrona lasciando mia moglie in cucina, mi recai in camera da letto e curiosai nell’armadio in cerca di quell’intimo. Cercai anche nei suoi cassetti trovando il tanga, che non era l’unico. Su quasi tutti c’era scritto “fack you”, ossia fottimi, scopami. A quel punto presi a cercare il vibratore di cui Paolo aveva parlato. Dopo vari tentativi lo trovai sotto il materasso avvolto un una busta di plastica. Rimisi tutto a posto perché se da un lato ero incazzato nero, dall’altro ero eccitato, e non capivo il perché, nel sapere di avere una moglie puttanona. Tornai in cucina dove mia moglie aveva già messo in tavola. C’era la nostra specialità bolognese, tortellini in brodo e stracotto con contorno di verdurine lesse e mostrarda piccante. Per tutta la durata della cena guardai fisso negli occhi mia moglie cercando di intravedere in lei quella puttanona descritta da Paolo. Ero eccitato tantissimo, non so se per il fatto di poterla scopare oppure per il fatto di saperla aver fatto tutte quelle cose con Paolo. Andammo di corsa a letto baciandoci ed accarezzandoci. Eravamo entrambi nudi quando le vidi dei piccoli segni di graffi dietro la schiena, proprio come aveva detto Paolo. Le chiesi come aveva fatto a procurarseli e lei rispose che era stato il ferretto del reggiseno. Facemmo l’amore più di una volta. Il giorno dopo mia moglie mi portò il caffè a letto, proprio come aveva fatto con Paolo, ma non prese né a spompinarmi, né a chiedermi di schiaffarglielo nel culo. Naturalmente era nuda e la vista del suo corpo mi eccitava molto. Mi venne in mente un lampo di genio. La feci distendere accanto a me, dopodiché, prendendola ad accarezzarla, le dissi che quella notte avevo fatto un bel sogno e cioè che avevo sognato lei e Paolo fare l’amore. Naturalmente le dissi ogni cosa che mi aveva descritto Paolo, facendoglielo passare per un mio sogno. Lei rideva divertita dicendomi che avevo molta fantasia. Mentre raccontavo il mio “sogno” la vedevo che si agitava e di tanto in tanto si passava la mano tra le cosce. I suoi capezzoli erano duri, quindi era eccitata. Le chiesi come mai fosse eccitata, cioè se fosse a causa del sogno oppure perché il suo partner fosse stato Paolo. Mi rispose evasivamente facendomi capire che il ruolo di Paolo passava in secondo piano. Dimenticavo di dire che quando andavamo all’estero, facevamo tre settimane di lavoro e una settimana di riposo a casa. Dal momento che Paolo sarebbe dovuto arrivare a Bologna nel pomeriggio di domenica per poi imbarcarsi assieme a me, gli telefonai chiedendogli di venire un giorno prima. Andai a prelevarlo a Borgo Panigale con la mia auto e nel viaggio verso casa gli dissi che avevo in mente qualcosa in modo che fosse stata mia moglie stessa a confessare di aver fatto l’amore con lui. Paolo mi guardò chiedendomi se fossi arrabbiato, ma io gli risposi che mi sentivo un cazzo talmente duro da poterci rompere le noci. Giunti a casa, mia moglie non si aspettava che tornassi con Paolo. Rimanemmo a parlare per un pochino, poi Paolo fece la proposta di andare a cena fuori. Senza esitare dissi che era una buona idea, poi dissi a mia moglie di vestirsi nel modo più sexy possibile in quanto ci saremmo divertiti. Senza mezzi termini, e di fronte a Paolo, le dissi di indossare la minigonna più corta che avesse e di non indossare le mutandine, di mettere una camicia senza nulla sotto e di lasciarla mezza sbottonata. Mia moglie accennò ad una timida reazione guardando prima me e poi Paolo. Ma vedendo gli occhi di Paolo luccicare, non disse nulla, fece dietro front e andò in camera a vestirsi. Intanto parlavo con Paolo dicendogli che volevo scopare mia moglie in pubblico sotto gli occhi della gente. Paolo mi prese per pazzo ma io gli dissi che sentivo che era quello che mia moglie voleva. Dopo circa una decina di minuti, mia moglie uscì dalla camera da letto presentandosi a noi con una micro gonna, che non sapevo avesse, un paio di scarpe con tacchi alti e una camicia molto attillata abbastanza sbottonata. Le chiesi se avesse o meno indossato le mutandine e lei per tutta risposta sollevò il lembo della mricro gonna scoprendosi il pelo della figa. La cosa cominciava a prendere il verso giusto. La micro gonna di mia moglie non era di quelle strette, ma era larga con le pieghe, come se fosse un kilt scozzese ma molto corto. Salimmo in macchina e mia moglie prese posto dietro. Siccome la mia auto ha due porte, per entrare lei ha dovuto scostare il sedile davanti e chinarsi in avanti. In questo modo le si è scoperto il bel culetto rotondo sotto gli occhi di Paolo che se lo gustava con piacere. In macchina mia moglie si sedette al centro del sedile mettendo le gambe aperte una dietro il mio sedile e l’altra dietro il sedile di Paolo, poi aveva appoggiato le spalle allo schienale facendo in modo che la figa fosse offerta ai nostri sguardi. Ero talmente eccitato che facevo fatica a guidare. Vedevo che Paolo si girava di tanto in tanto a guardare la figa in mostra di mia moglie. Ad un certo punto mi affianco al marciapiedi facendo finta di chiedere una informazione ad un uomo. Questi si abbassa per parlare con me ed inevitabilmente vede mia moglie con la figa in mostra. Chiedo l’informazione e vedendo che l’uomo guarda insistentemente la figa di mia moglie, dico che quella era una puttana che avevamo abbordato e che dopo cena ce la saremmo scopata in due, io e il mio amico. Nel frattempo mia moglie si accarezzava la figa in evidente stato di eccitazione. Giunti nella località che conoscevo, entrammo sedendoci ad un tavolo per niente appartato, e lì sotto gli occhi dei presenti, mia moglie si sedette alzandosi prima la gonna in modo che le si vedesse il culo nudo. Tutti notarono quella manovra e i camerieri facevano a gara per venirci a servire, anche perché mia moglie aveva sbottonato altri due bottoni della sua camicia lasciando un’abbondante porzione di tette in vista, compresi i capezzoli che facevano tranquillamente capolino, liberi da ogni costrizione. Dopo aver mangiato il primo, mia moglie si alzò per andare in bagno. Quando tornò in sala vidi che aveva tirato ancora più su la micro gonna in modo da lasciare intravedere il pelo della figa davanti, mentre dietro le si vedeva metà del suo bel culetto. Gli occhi dei presenti erano puntati su mia moglie e a me faceva un effetto inebriante. Terminammo di mangiare in fretta, poi appena fuori non facemmo in fretta a salire in macchina. Mia moglie si appoggiò a cosce spalancate sul cofano della nostra auto implorandoci di fotterla. Ero talmente eccitato che non guardai nemmeno se ci fosse qualcuno che potesse vederci, anzi speravo proprio che ci fosse qualcuno. Impalai mia moglie scopandola furiosamente e questa nel frattempo chiedeva a Paolo di infilarle il suo cazzone in bocca. Dopo che ebbi goduto dentro la figa di mia moglie, io e Paolo ci scambiammo le posizioni. Intanto si era radunata una piccola folla a guardarci, sia di uomini che donne, ma non dicevano nulla, guardavano e basta. Mi sembrava di essere su uno di quei palchi in un Night club a luci rosse. Trombavo e godevo. Ero una furia interminabile e tutto ciò grazie a quella puttanona di mia moglie. Completammo l’opera a casa. Mia moglie a pecorina sul letto lo prendeva nella figa da dietro da Paolo mentre io la fottevo in bocca. Poi fu la volta del suo culetto. Non glielo avevo mai violato, ma mi sentivo autorizzato visto che ero suo marito e dal momento che lei se l’era già fatto sfondare da Paolo. Affondai il mio cazzo nel culetto di mia moglie che a sua volta succhiava il cazzo di Paolo. Quella notte non dormimmo per nulla, solo un paio d’ore nella mattinata. La mattina seguente mia moglie ci portò il caffè con addosso soltanto un grembiulino che le copriva appena la figa lasciando tutto il resto scoperto. Prendemmo nuovamente a stantuffarla, anche perché quel pomeriggio io e Paolo saremmo dovuti partire. Mi prese la smania di fottere mia moglie nel culo mentre Paolo la fotteva tranquillamente nella figa. Ormai mia moglie era diventata la nostra puttana e lei ci stava e non si risparmiava. Ormai aveva capito che mi eccitavo tantissimo quando la vedevo tra le braccia di Paolo, quindi lei prendeva a baciarlo in bocca davanti a me, anche quando eravamo fuori in aeroporto in attesa dell’imbarco. Mia moglie baciava entrambi appassionatamente sulla bocca e la gente non capiva chi fosse il marito e chi l’amante. Quando siamo sul nostro posto di lavoro, la sera telefoniamo a mia moglie assieme e mentre lei si scopa da sola col suo vibratore, noi ci masturbiamo pensandola. Abbiamo anche pensato di usare il videotelefonino, ma i costi sono molto proibitivi, quindi ci accontentiamo così. Ormai Paolo si può dire che passa più tempo a casa nostra che a casa dei suoi al sud. E durante la nostra settimana di riposo, non ci riposiamo affatto. Stantuffiamo mia moglie in tutte le salse. L’ultima cosa che volevo dire è che una volta siamo andati al Luna Parck e per caso ci siamo accorti che c’era un’attrazione molto divertente. Era quella del labirinto con i vetri. Dentro era tutto normale, ma appena siamo usciti, c’era un breve corridoio da percorrere e dal pavimento venivano su dei getti potenti di aria compressa sollevando la gonna alle donne. Per mia moglie è stato uno spasso, si è messa esattamente sul getto facendosi sollevare la gonna. Naturalmente era senza mutandine ed è rimasta con culo e figa in mostra davanti a tutti. E’ stato uno spasso bellissimo. Lo stesso giorno, verso le 21, siamo ritornati al Luna Parck e mia moglie è voluta entrare nuovamente nell’attrazione dei vetri mentre noi siamo rimasti fuori per ammirare lo spettacolo da una certa distanza. Per fortuna non cerano bambini, quindi mia moglie ha fatto avanti e indietro sui getti d’aria facendosi ammirare suscitando molta ilarità tra i presenti che ad un certo punto hanno applaudito. Inutile dire che ci siamo scopati mia moglie in un angolo appartato del Luna Parck, in piedi come fosse una puttana, anzi lo era una puttana, la nostra puttana. Un saluto a tutti. Se questa nostra storia vi è piaciuta e volete sapere il resto, chiedetelo pure. Ciao.
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18 years ago
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Certificazione Profili
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17 years ago
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16 years ago
SexyCommunity, 35
Last visit: 1 day ago -
Mia moglie confessa finalmente
Allora,non so da che parte cominciare, c'è tanta carne al fuoco.Siamo una coppia di 47 e 46 anni, insieme da sempre, sposati e con un figlio.Come succede a tutte le coppie prima o poi, anche noi dopo tanti anni abbiamo subito un calo di desiderio reciproco dovuto alla routine,alla monotonia e ai problemi quotidiani che ti assorbono tutte le energie.In questi ultimi anni per cercare di venirne fuori e ritrovare la nostra intesa ho cercato di capire quali erano le sue fantasie e cosa la faceva eccitare avvicinandomi anche alle tematiche cuckold per cercare di coinvolgerla.Naturalmente il pensare a lei mentre veniva presa da un'altro mi eccitava parecchio e anche lei mentre scopavamo e le raccontavo le mie fantasie godeva da matti.Purtroppo al di fuori dell'atto sessuale di questi discorsi si parlava poco e anche se poi sono riuscito a farle promettere che avremmo realizzato qualcuna di queste fantasie, in concreto successe ben poco.Sentivo che c'era qualcosa che la bloccava ma in cuor mio speravo si sbloccasse lavorondola ai fianchi con continui imput.Invece qualche giorno fà è successo quello che non mi aspettavo più anche se lo sapevo senza certezza.Partiamo dalla confessione, come spesso accade le stavo scrivendo qualche porcata su whatsapp, le solite cose, quanto sei porca, chissà se con un'altro cazzo lo saresti di piu ecc..Ad un certo punto il fulmine a ciel sereno, mi scrive: "comunque posso dirti che uno stretto lungo l'ho gia preso, scusami", potete immaginare come mi sono sentito, un conto è saperlo senza prove, un'altro è sentirselo confessare cosi candidamente.Stranamente non mi è montata la rabbia, anzi il mio cazzo si è svegliato in un attimo e lo ho risposto "cioè?".E lei: "in quel periodo ho scopato con uno, al motel,mi sono sempre sentita in colpa a tal punto che non sono piu riuscita".Io: "con chi, troia, lo sapevo, devi raccontarmi tutto".Lei: "questa sera ma giura che mi perdoni".io: "mi stai facendo eccitare come un porco e ti perdono solo se lo rifarai per me e con me".Lei:"si, forse ora si".Io:"non stò nella pelle, voglio sapere tutto, non vedo l'ora".Lei: "ok, scusami mi sento una merda perchè dovevo dirtelo prima, anche se sono certa che lo avevi già capito".Io:"lo avevo già capito ma non avevo la certezza, l'importante e che finalmente ti sei liberata da questo peso, ora cominciamo a vivere".Come potete immaginare aspettavo trepidante che tornasse dal lavoro, appena entrata mi abbraccia con le lacrime agli occhi chiedendomi scusa e sedendosi sul divano inizia a raccontarmi la storia.Ha conosciuto quest'uomo su una chat come semplice amicizia e parla oggi, parla domani, si sono scambiati il numero di cell. e sono entrati sempre più in confidenza sfogandosi a vicenda e raccontandosi ognuno le proprie storie e i propri problemi, lui separato con due figli e lei che in quel periodo non andava d'accordo con me.Questo rapporto mi ha detto che è durato 5 o 6 mesi finchè un giorno lui le disse che voleva incontrarla e lei accetto.Lui era di Torino e una sera si incontrarono, andarono a mangiare e parlarono molto, si creò una bella sintonia e decisero di rivedersi ancora.La seconda volta, vista la lontananza decise di prendere una camera in albergo per non dover fare la strada di ritorno la notte, lei si fermò in pezzeria, prese due pizze e mangiarono in camera sul letto.Dopo mangiato iniziarono a baciarsi e toccarsi, lui la leccò e la masturbò facendola godere molto e lei fece altrettanto, un bel pompino, aveva un cazzo stretto di diametro ma molto lungo e mi ha confessato che aveva un buon sapore e le è piaciuto molto.Arrivati al culmine dell'eccitazione lui le ha chiesto di poterla scopare, lei era bagnatissima e ne aveva una gran voglia ma non avevano i preservativi e non se l'è sentita(non prendeva la pillola).Allora giusto per farlo comunque godere si è dedicata al suo cazzo con la bocca facendolo impazzire fino a farlo godere, lui stava per veniree continuava dirglielo pensando di toglierlo dalla sua bocca ma lei non lo ascoltò e lo fece sborrare in bocca continuando a pomparlo finchè non uscì l'ultima goccia.Aveva la bocca piena di sborra di uno che non era suo marito ed era eccitata come la più grande delle troie, lui era in estasi e le disse che non aveva mai goduto in questo modo fantastico.Per quella sera finì così ma naturalmente non la storia.Si incontrarono ancora una volta, stessa procedura, cena e poi a letto, mi ha raccontato che era in accappatoio, lo aprì e lui era già eccitato, lei si tuffò sul cazzo e inizio a spompinarlo, lui la spogliò e la leccò per bene infilandole qualche dito nella figa fradicia.E fu così che arrivò il momento, mise il preservativo e la penetrò, mi ha detto che non capiva più nulla, era in estasi, quel cazzo sguazzava nei suoi umori, lo sentiva entrare e uscire in tutta la lunghezza e si sentiva troia ma libera, l'unico problema è che era troppo lungo e quando le sbatteva in fondo le faceva male.La prese in diverse posizioni e alla fine lei volle cavalcarlo, è la sua posizione preferita, ma mi ha detto che non riuscì a prenderlo tutto per via del dolore ma che ebbe un orgasmo da paura.Lo fecero per tre volte quella sera e godette come mai aveva goduto, purtroppo come spesso succede lui si innamorò e lei invece si riempì la testa di sensi di colpa e decise di interrompere la relazione.Questo è quanto, ora ditemi,cosa pensate ora della mia signora?Ora sembra più serena e anche se non ci siamo ancora arrivati la vedo molto decisa e più complice nel voler realizzare le mie fantasie, speriamo presto.
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11 years ago
pillinca,
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Last visit: 1 month ago
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per le donne di sexylombardia
petali di rosa. Passa il vento e vi solleva o petali di rosa che a terra vi adagiate come ali di farfalle stanche mentre il giallo diseccato dei pistilli resta inerme a guardare le rosse bianche spoglie che in volo verso l'alto più non san tornare. Ma l'uccellino dalla nota lieve canta ed esulta sù quel caldo candido tappeto di petali di rosa. Eh! la vita eterno effluvio di gioia nella sua breve fragilità. un bacio a tutte Valerio1000
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17 years ago
valerio,
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Last visit: 10 years ago
dai scrivi il resto.
se vuoi scrivimi a [email protected] magari parliamo delle nostre fantasie e ci scambiamo qualche foto delle nostre compagne.
ciao