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La troia di mia zia acquisita
era l'estate scorsa ed in casa al mare credevo che non ci fosse nessuno......invece tutti erano usciti per una gita tranne quella gran troia di mia zia...
erano appena le nove di mattina ed io come al solito avevo il cazzo duro, andai in bagno e mi stavo facendo una doccia quando all'improvviso entra mia zia.
il mio istinto mi portò a coprire il cazzo ma lei con il suo fare da impunita disse "non lo coprire,tanto l'ho visto".
al che tolsi la mano, avevo il cazzo talmente duro che vedevo solo la sua fica.lei venne verso di me e chiuse la doccia.si abbassò e lo prese tra le mani dicendo "se te lo spompino mica lo racconti a qualcuno".
io ero imbarazzato ma ovviamente dissi di no.
non mi fece nemmeno finire che lo iniziò a succhiare,prima solo la testa e poi giù fino alle palle.
dopo averlo pompato per un pò, mi portò in camera da letto e mi chiese di spogliarla.aveva solo il costume e così le slacciai la parte di sopra presi le sue boccie in mano e notai che aveva dei capezzoli davvero duri, nel frattempo la troia strusciava il culo sul mio cazzo,così la girai la feci mettere sul letto e le tolsi anche la parte inferiore.
la sua fica era tutta depilata e soprattutto sfondata.
lei prese la mia testa e la portò verso la fica, iniziai a leccarla.
aveva un sapore così eccitante che le allargai le gambe e le misi dentro tutta la nerchia.
spingevo in un modo così violento e profondo che ogni volta che il cazzo usciva dalla fica e poi rientrava quella troia di mia zia emetteva dei mugolii arrapantissimi.
di colpo lei però si spostò ed uscì dalla stanza.
nella mia testa pensavo alle cose più strane ma alla fine mi dissi "l'ha chiesto lei il tuo cazzo quindi non te ne fottere, probabilmente se ne è pentita".
invece dopo pochi minuti ritornò e in una mano aveva del burro.
mi guardò e disse "ti va di imburrare e rompere il mio culo".
senza parlare la presi e la misi a pecora con le gambe talmente aperte che il buco del culo inghiotti un pezzo di burro in un niente
non capivo più niente ma vedere mia zia con il culo desideroso di prendere il mio cazzo mi fece diventare un porco.
andai davanti alla sua bocca e le dissi "per prendelo in culo lo devi spompinare perbene" e così glielo feci spompinare di nuovo.
dopo un pò andai verso il suo culo che nel frattempo aveva sciolto tutto il burro così mi misi su di lei e le infilai tutto il cazzo dentro.
forse per l'imbarazzo o perchè stavo scopando mia zia ma il cazzo non ne voleva sapere di arrivare.
ed in questo mi aiutò lei dicendo "voglio la tua sborra nel culo".
dalle sue parole capii che lo voleva davvero il mio cazzo ed iniziai a sfondarla con una forza.
facevo entrare ed uscire il mio cazzo dal suo culo ma di colpo uscì un pò di sborra e così lo misi definitivamente dentro riempendo il suo culo con tutta la mia sborra......
mi distesi sul letto e le uniche parole che seppe dire "ho dimenticato di dirti che il mio culetto era vergine" ma su questo io non sono tanto d'accordo.........
da allora scopiamo periodicamente ed il suo culo è completamente spanato
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17 years ago
admin, 75
Last visit: 16 hours ago -
La stanza
entri piano nella stanza rischiarata dalla luce del camino acceso, c'è penombra, vedi appena la mia sagoma, ti fermi sulla porta cercando il mio viso.
entri mentre appoggio le mie mani sulle tue braccia, ti accompagno verso il caminetto acceso, senti il suo calore mentre le mie mani scivolano a lambire i tuoi seni, un brivido ti percuote.
sbottono pian piano la tua camicetta di seta facendola cadere ai tuoi piedi, mentre tu mi stringi i glutei e accarezzi la schiena,mi spogli.
prendo tra le mani i tuoi seni,sento i turgidi capezzoli, mentre affondo il mio viso sul tuo petto gustandomi il tocco, spoglio il tuo corpo delicato e tenero,tornando a succhiarti pian piano, dolcemente, sfiorando il tuo interno gamba, con la lingua mi poggio al tuo fiore, strappandoti quelle parole tranquille e delicate che a me piacciono tanto mentre assaporo il tuo umore.
Ti chino di fronte a me, con la mano ti tengo la nuca e l’avvicino al mio membro, apri le tue rosee labbra e io entro in te, gonfiandomi di piacere mentre la tua lingua gioca…………..
i nostri corpi sudati, mi faccio attrarre dal tuo corpo, ti spingi verso di me, mentre io ammiro la lieve peluria bianca del tuo bacino che risplende della luce.
stringi ancor di più il mio corpo mentre cadi tra le mie braccia
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0
17 years ago
aliasdante,
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Last visit: 16 years ago
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Un bacio e..
T’ho guardato andare via dopo essermi preso il tuo ultimo bacio.
Eri bello quella mattina, pronto per il tuo incontro di lavoro. Nel mio naso c’è odore di te, del tuo sperma ricevuto durante la notte, c’è odore del tuo sperma e del mio piacere.
E’ l’odore di noi che mi accompagna ancora per un po’ nel mio sonno.
Questa è una storia diversa, da rivivere in modo diverso, magari anche in modo confuso. Ma sembra di aver vissuto un sogno, un meraviglioso sogno da cui è difficile svegliarsi.
Un bacio sulla bocca, è quasi un alito di vento che si poggia leggiadro sulle mie labbra. E’ un ciao, un buongiorno, una buonanotte, un ci vediamo presto.
Eri stanco quando sei arrivato, mi è quasi spiaciuto “pretendere” la tua presenza quella sera il lavoro ti porta lontano, ma la voglia di essere presa da te era troppo forte per essere ignorata. Ti guardo mentre dormi, sei davvero stanco, tanto da non accorgerti che ti sto toccando il sesso completamente rilassato, inerme, in riposo come il resto del tuo corpo. Mi piace appropriarmi del tuo corpo, senza il tuo consenso.
Dormiamo profondamente forse per tre, quattro ore. I nostri corpi sanno di sesso appena consumato. E’ stato intenso, non c’era quasi controllo, è duro resistersi ancora più dopo così tanto tempo.
Lo so sono un po’ civettuola, ma stasera volevo essere davvero piacevole ai tuoi occhi.
-“Come stai bene”- pronunci appena varchi la porta.
Finisco con le braccia contro il tuo collo, il mio corpo preme contro il tuo ed iniziamo a baciarci.
La sento la tua mano fredda sul mio corpo caldo, cerca le mie forme, vuole la conferma della mia eccitazione tanto osannata. La trova, si che la trova, come non potrebbe, e cerca di appagarla un po’, ma sai che la mano non basta. Ti voglio tutto questa sera, centimetro dopo centimetro voglio sentire il tuo corpo che diventa parte di me.
Mi tiri su la maglia, mi fai voltare, protendi il tuo bacino verso il mio sedere per farmi sentire la consistenza del tuo sesso. Mi giro, ti guardo negli occhi, con le mani ti slaccio la cinta, la patta, tiro giù pantaloni e mutande. Diamine come sei eccitato. Hai un sesso bellissimo, è meraviglioso da guadare, “prepotente” in tutta la sua eccitazione. Te lo tocco con delicatezza, ma lo voglio nella mia bocca, voglio sentirti. Lo lascio scivolare tutto in bocca, ti guardo negli occhi, adoro farlo, adoro guardare la tua espressione che cambia, ti lasci andare completamente ogni volta che ti lecco, che ti succhio.
Cerco di togliermi gli ultimi indumenti che ho addosso ma la tua voce mi ferma, vuoi spogliarmi tu. Ti faccio sedere sul divano, mi chino, finisco di spogliarti. Ho la gonna tirata su, il perizoma calato a metà, sento che mi apro, si ti voglio dentro, ma voglio ancora assaporarti e così lascio scomparire di nuovo il tuo sesso nella mia bocca. Mi tiri su mi sfili gli ultimi indumenti, le scarpe, le calze, il perizoma, il reggiseno; mi lasci solo con la gonna mi tiri a te, su di te e sento il tuo sesso che punta sulla mia figa. La punta si fa strada tra i miei umori, lentamente, piccoli colpi per entrare in sintonia con me.
La ferocia s’impossessa di noi, non c’è più spazio per i movimenti lenti, vogliamo godere, ma allo stesso tempo vorremmo che tutto durasse un eternità. Mente e corpo non sono più collegati tra loro, siamo degli animali alla ricerca del piacere, la mente assapora ogni sensazione, ogni emozione, che si sprigiona da quei due animali.
Ti voglio sul letto, te lo dico, ti rubo ancora qualche colpo, le tue mani sono sui miei fianchi ad accompagnare il mio movimento, mi stringi, mi fai uscire da te e mi tiri alla tua bocca. Mi lecchi, proprio come mi piace, non smettere ti prego avrei voluto dirti, ma non volevo godere in quel modo quella sera. Mi rubi l’anima, ogni tuo passaggio con la lingua è un brivido di piacere che percorre tutto il corpo sino a concentrarsi su quella piccola crestolina.
Con fatica ci distacchiamo per andare sul letto.
Mentre salgo le scale mi tocchi il sedere, mi accarezzi la figa, mi piace quando lo fai. Mi stendo sul letto, a gambe aperte, ti adagi su di me e mi penetri. Il tuo sesso è come una spada che dolcemente rientra nella sua guaina.
Ti guardo mentre ti muovi su di me, hai gli occhi chiusi, a tratti li apri e mi guardi intensamente, è con gli occhi che ci trasmettiamo tutte le emozioni che stiamo vivendo.
Ti faccio uscire, ti voglio da dietro, mi piace pensarti che mi guardi tutta mentre mi scopi. Mi giro e mi avvisi che il gioco potrebbe durare ancora poco, non resisti alla visione di vedere il tuo cazzo che affonda nella mia figa, ma ancora di più non resisti alla visione del tuo bacino che sbatte contro il mio sedere.
Avresti potuto prendermi anche lì, ma non hai voluto quella sera.
Mi porti due dita nella bocca, te le lecco, le insalivo per bene, so cosa vuoi fare, ti conosco bene. Le sento che si muovono sulla mia crestolina, turgida, eccitata, mi scopi e mi masturbi. Le contrazioni si fanno man mano più intense il piacere sta prendendo il sopravvento sto per godere. Cerchi di sincronizzare il movimento del tuo cazzo con le dita, ricevo colpi decisi e delicate carezze.
-“Godo” - sono le uniche parole che riesco a pronunciare, ti avvicini al mio orecchio e mi sussurri –“ Si, godi” -.
Sento le contrazioni del mio sesso che stringono il tuo, sento ancora i tuoi colpi dentro di me. Lentamente mi rilasso. Tu hai ripreso a scoparmi.
Ti faccio venire sotto di me, ti distendi a pancia in giù, ti lecco la schiena, ti accarezzo, ti bacio. Mi gusto il tuo corpo dopo il mio orgasmo, ora voglio farti godere. Ti alzo il bacino, ti tocco il sesso e nel mentre ti lecco le palle, so che ti piace, so che impazzisci sentire la mia lingua su quella parte sottile che collega le tue palle al tuo sedere, su quel nervetto, so che ti piace quando inizio a leccarti dalle palle per risalire lungo tutta l’asta.
Ti giri, sei steso con il cazzo che punta verso il soffitto. Aspetti che ti prenda, che ti scopi.
Ti vengo su e mi adagio sul tuo sesso. Sono io a condurre il gioco, tu devi solo lasciarti andare, e lo fai, chiudi gli occhi, e come se stessi dormendo ti lasci condurre dalla mia danza.
Il tuo respiro aumenta, sento dei colpi di reni da parte tua come se volessi assestare quei momenti, stai per godere, il viso si contorce, cambia espressione, avevi gli occhi chiusi, cosa avrei dato per farteli aprire per vedere che luce avessero mentre mi rilasciavi il tuo seme nella mia pancia.
Mi distendo su di te, ci diamo un reciproco bacio sulle guance e dopo mi sussurri – “Ciao” - , già perché non c’eravamo nemmeno salutati, era troppa la voglia di aversi.
Esco da te, emetti qualche gemito, mi adagio al tuo fianco, parliamo un po’, abbiamo molto da dirci, i nostri discorsi sono accompagnati da carezze e qualche bacio.
Abbiamo entrambi esigenza di bere, ti alzi per primo, mi guardi sono distesa a pancia in giù – “Sei bellissima” - mi dici, non mi dai possibilità di replica, sei di nuovo su di me con il tuo sesso nella mia figa, mi stai scopando di nuovo, con desiderio, con voglia di avermi ancora. Lo sento che entra ed esce, lo sento strisciare contro le pareti della mia vulva, fammi godere ancora, non smettere ti prego!
Ma ti fermi, esci, mi sfiori con una mano il sesso, mi tiri su e finalmente andiamo a soddisfare la nostra esigenza di sete.
Sei stanco questa sera, vuoi riposarti.
Non ho obbiezioni da farti, sono stata egoista, t’ho voluto a tutti i costi questa sera. Ci stendiamo a letto, passo sopra di te, tu mi blocchi, mi baci, mi accarezzi e mi penetri. Mi guardi e mi dici con un filo di voce – “Sono stanco” - ma continui a muoverti dentro di me. Non smetterei mai di fare sesso con te, è sublime, sconvolgente, è unico.
Un dito si fa spazio nel mio buchetto, ho il tuo cazzo nella figa e un dito nel culo. Mi scopi così ora, sento che mi sto sciogliendo, che mi sto aprendo al tuo modo di prendermi.
Godiamo insieme, un orgasmo meno violento ma comunque intenso.Puoi riposare ora..
E’ mattino ti guardo andare via, dopo aver rubato il tuo ultimo bacio
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17 years ago
senza1pensieri,
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Last visit: 16 years ago
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..profumo di te....
Il tiepido raggio che filtra dalla finestra mal chiusa mi riporta al giorno che arriva, le idee confuse , istinto, la mano cerca invano nel letto disfatto fra lenzuola e cuscini il ricordo di ieri .
Eppure nell’aria di tutta la stanza sento qualcosa che mi parla della notte passata ,annuso avidamente la stoffa ed i pensieri si affollano cercando di ricostruire quello che i sensi ancora vibranti sentono vero. A fatica mi alzo mentre l’acqua della doccia scorre inizio a radermi finalmente la mente schiarita, in bocca il sapore dell’ultimo bacio e capisco quel brivido che ho dentro è il profumo di una notte. Come parole invisibili scritte sulla mia pelle, segni indelebili di mani , che raccontano in silenzio qualcosa di magico non solo di corpi ma sensi coinvolti tanto da lasciare storditi ed increduli come riavuti da un sogno stupendo che ancora non credo passato. Invisibili agli altri graffi di memoria profondi percepibili solo sfiorando col naso ogni parte di me, un brivido infinito mi attraversa e mi scuote.
Il vapore che esce mi avvisa che la doccia è pronta, al rallentatore apro il vecchio mobile pieno di boccette mezze piene di essenze che adoro cambiare col sapore del giorno che inizia….è un attimo la mano chiude l’acqua ,perché dovrei sostituire col legno di sandalo o con un giardino del nilo questo aroma che ora mi inebria e mi porta alla mente ricordi che non voglio lavare e che per una volta resteranno graditi?
Mi vesto ridendo ,prendo le chiavi un ultimo sguardo alla stanza disfatta a quel sogno lasciato che sparirà fra poco fra cera per pavimenti e candeggio di bucato, un po’ mi intristisce questo pensiero mentre chiudo il portone e mi volto nervoso , il sole colpisce scintillante la montatura degli occhiali e per un attimo mi acceca ,aumentando gli altri sensi un respiro profondo e sotto l’acre odore del lino lo sento di nuovo l’aroma più dolce che abbia nel mio armadietto ed il più persistente adesso nella mia testa, che bello portarti per tutto il giorno addosso ed ogni tanto
annusando ricordare sognando che esisti davvero, anche il più triste lunedì sarà bello, e sorrido anche al postino “BUONGIORNO” gli dico contento e mi guarda strano , forse penserà che cazzo si ride di prima mattina , peccato non può sapere che ho la cosa più dolce a farmi compagnia : il profumo di te!
H.
18
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17 years ago
tacchi, 40
Last visit: 13 years ago -
La donna sulla sabbia che scotta
Era uno dei tanti giorni roventi di agosto, il mare calmo, il cielo terso, il profumo della pineta. Quella era da anni la mia spiaggia, il mio piccolo paradiso dove rifugiarmi lontano da tutti e godermi un po'di pace. Una spiaggia speciale, sconfinata, fatta di dune, pineta e cespugli, una spiaggia libera dove poter praticare il naturismo lontano da occhi indiscreti. Così grande da riuscire ad essere solo, come volevo quel giorno in cui non avevo con me nulla, né un libro, né un giornale , né il lettore. Spensi anche il cellulare, volevo essere irraggiungibile.
Ero nudo, disteso in un nido di sabbia tra le frasche, sudato e caldo mentre cercavo di addormentarmi tra il suono delle onde che s'infrangevano tra la brezza. Ma un rumore mi distrasse e mi fece soprassalire. Vicino a me un vecchio brutto e gobbo si stava masturbando alle mie spalle, guardandomi come un sadico che voleva uccidermi o come un malato pronto ad un infarto imminente. "Posso toccarti?" mi disse, presi il primo bastone che trovai sottomano e glielo lanciai sulle gambe. Quei vecchi schifosi mi tormentavano ogni volta, mi seguivano o intralciavano la mia caccia, orrendi e inopportuni. Così mi diedi al lancio del bastone, uno sport in cui sicuramente eccello e ogni volta che ho la possibilità lo applico su chi mi importuna.
Raccolsi le mie cose e mi spostai, l'unico modo per stare tranquillo e non essere importunato da gay era quello di mettermi vicino a delle coppie spacciandomi per un etero in cerca di vagine al vento. Vidi una coppietta sulla spiaggia, io restai tra i cespugli e lì mi sistemai. Buttando l'occhio mi accorsi che il marito (o chi per lui!) era davvero un bel tipo, un moraccione brizzolato dal corpo muscoloso e con un gran cazzo tra le gambe. Questo lo notai subito visto che era eccitatissimo! E fissandomi incominciò ad accarezzare il culo della sua donna che era tranquillamente sdraiata in parte a lui sotto l'ombrellone. Non capivo. Lui continuava ad accarezzarla, giocava con le dita intorno alla sua figa e lei ormai aveva aperto le gambe ed ero abbastanza vicino per vedere tutto. Lui continua a guardarmi, infila un dito nella fighetta depilata di lei e si masturba guardandomi. Eh no, capisco il vecchio bavoso, ma fare il terzo in una coppia etero proprio no, non era per me. Li lasciai continuare, mi sdraiai e cercai di addormentarmi. Ma niente, dopo cinque minuti sentii dei brusii e dei calpestii vicino al mio nido di frasche. Mi alzai e vidi quei due, completamente nudi, mettersi con un asciugamano nel nido accanto al mio. Certo che erano belli tutti e due, lui un vero toro che mi dava l'aria di essere un gran porco, e lei una biondina sui trent'anni, con i capelli a caschetto e un fisico minuto e proporzionato, con due tette palesemente rifatte. Bella.
A quel punto però cominciai a diventare curioso. Mi alzai in piedi con la sigaretta in bocca e buttai l'occhio su quei due. Lei era già con il cazzo in bocca messa a pecorina con lui comodamente sdraiato. Si erano accorti che li stavo guardando e con gran entusiasmo cominciarono il loro spettacolino per me. Io non avevo occhi che per lui, guardavo quel grosso cazzo scuro entrare in quella boccuccia e sognavo di essere io a farlo. Mi si gonfiò il cazzo. Erano carini i due buchi di lei depilati messi all'aria tra i fiori e le piante, effettivamente pensai che non sarebbe stato male toccare anche lei.
Mentre mi stavo toccando davanti al marito che mi guardava con un sorrisino, una presenza sbucò da un cespuglio. Un uomo alto e grosso sui sessant'anni,abbronzatissimo e mezzo calvo, con un buffo perizoma azzurro e il cazzo duro in mano. Puntò subito la coppia e con gran tatto e decisione si avvicinò al loro nido, ci fu uno scambio di sguardi e di cenni col marito ed entrò in quel nido di legni e sabbia. Mi guardai attorno e non ero affatto solo. Dietro alle dune c'erano altri tre uomini che facevano capolino e uno aveva pure un binocolo. Quello non era uno show per me ma aperto ad un vero pubblico. Il vecchio dal perizoma azzurro era il più spregiudicato, era già lì che toccava il culo e la figa di lei che era sempre a pecorina col marito sotto. Lei era straordinaria, un viso solare e un sorriso divertito la facevano una bambina perversa ma divertente. Mi spostai tra le dune insieme agli altri guardoni. Tutti si stavano masturbando guardando il terzetto. A parte un vecchio gli altri due non erano male, due maschi robusti sui quarant'anni con la fede al dito che riluceva mentre velocemente si sbattevano il cazzo incuranti di non essere soli. Mi unii a loro, vicino, e mi masturbai, ma ormai non seguivo più la coppia ma quei due vicino a me che avrei potuto toccare con un dito. Intanto lei stava spompinando il vecchio e il marito la stava scopando da dietro. Sembravano tutti impazziti. Una bella giovane donna con un vecchio orrendo, i masturbatori solitari tutt'intorno, il marito che si godeva lo spettacolo soddisfatto e un gay (io) che sperava di agganciarsi a qualche cazzo. Davvero grottesco,però divertente. Il vecchio aveva sborrato sulle tette di lei e anche il marito era venuto sul viso della moglie che se la rideva come una matta. Il trio si tranquillizzò. Il vecchio se ne andò e la bella coppietta andò a farsi un bagno. E il mio gruppetto di amici masturbatori? Il vecchio se ne era andato, gli altri due si erano improvvisamente accorti che li stavo guardando, eppure ero lì da almeno un quarto d'ora! Erano delusi, quasi incazzati. Uno dei due col costume arancione e il cazzo ancora di fuori e duro s'imbucò nella pineta, l'altro andò sotto l'ombra di un albero. Curioso seguii quello imboscato nella pineta e lo intravidi tra gli alberi mentre si stava segando. Avevo il cazzo duro e volevo il suo. Si accorse di me e smise di masturbarsi. La mia domanda "Posso farti un pompino?" La sua risposta " NO a me piace la figa" Eppure lui continuò a segarsi e io ad avvicinarmi, lui mi dava le spalle col suo bel culone peloso ma io m'inginocchiai ai suoi piedi tra gli aghi di pino pregandolo d'infilarmelo in bocca. E me lo diede, con gli occhi chiusi, sbattendomelo fino in gola,usandolo come verga sul mio viso fino a schizzarmi subito in faccia e andandosene all'istante col cazzo che ancora gocciolava. Bello. Anch'io volevo sborrare e nel mentre sentii dei passi dietro di me, era l'altro uomo e mi aveva visto all'opera. Ero ancora in ginocchio e con la faccia ricoperta di sperma, lui era nudo e aveva il cazzo in mano, duro. Senza troppi complimenti si avvicinò a me e mo lo infilò in bocca, sentivo la sua folta peluria scura che mi stuzzicava le guance e il suo cazzo bagnato che mi scivolava sulla lingua. Venne e m'innondò il petto. Anche lui se ne andò subito. In quel momento mi sentii come la biondina. Mi diressi verso il mare e incrociai la coppietta che, vedendomi ricoperto di sperma, sorrise e io contraccambiai un po'imbarazzato. In effetti dovevo ringraziare loro per aver creato tutta quealla situazione,per aver acceso gli animi e sollevato i cazzi, quegli stessi cazzi che non potendo avere lei hanno avuto me.
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1
17 years ago
admin, 75
Last visit: 16 hours ago -
Cagnolino e la pioggia dorata
CAGNOLINO E LA PIOGGIA DORATA
Scodinzola felice con gli occhioni lucidi, mentre la sua severa Padrona lo tiene ben stretto con un guinzaglio corto e un collare di cuoio nero .
La sua Padrona è una bella donna sui 35, mora carnosa con lo sguardo severo e sensuale, un vestitino nero di latex le fascia il corpo, calze a rete dello stesso colore risaltano lo splendore delle sue cosce color latte, toniche e morbide.
Il cagnolino non riesce a non guardare verso la sua padrona, ma questa subito lo corregge con una frustata, lei esige un portamento da cane di classe, obbediente e che non rivolga mai lo sguardo verso la Padrona se questo non è gradito.
La Padrona da poco sta iniziano l’ addestramento per il suo cucciolo, vuole farne un cane sottomesso ai suoi voleri, che sia pronto a soddisfare ogni suo ordine e capriccio…
Il cagnolino sembra ben disposto a sottostare ai voleri della sua Padrona, e accetta volentieri le punizioni che lei gli infligge con in suo gatto a nove code, ben conscio del suo ruolo di umile servo.
Tutti sanno che per addestrare bene un cane , bisogna dare la giusta punizione quando sbaglia ma saper anche premiarlo quando questo obbedisce, quindi la nostra Padrona che già molte volte ha addestrato cani volenterosi di imparare concede di tanto in tanto un premio al nostro cagnolino, gli permette di leccare i suoi stivali neri lucidi, con dedizione ed adorazione, a volte gli concede l’onore di annusare le sue parti intime, di odorare ed adorare la sua splendida femminilità.
Il cagnolino adora leccare tutto della sua padrona, ma il suo più grande desiderio è quello di poter conoscere il sapore della sua Padrona, che fino ad oggi gli era stato negato.
La Padrona è molto soddisfatta del suo lavoro, vede che il suo cane sta imparando ad adorarla e decide di dargli un ambitissimo premio, quello di poter conoscere il suo sapore.
La Padrona chiama il suo cane che subito corre scodinzolando da lei, lei lo guarda con severità e gioia al tempo stesso, gioia data dalla sua ceca obbedienza, e decide di premiarlo prima permettendogli di leccare la sua fica poi con una sorpresa …
Il cagnolino con gli occhi lucidi di commozione sta per realizzare il suo più grande sogno , sentire il sapore della propria Padrona, si avvicina lentamente alla fica e piano piano inizia a tirare fuori la lingua, prima in maniera timida poi sente che qualcosa sta succedendo e continua con più ardore nel suo leccare…
A questo punto la Padrona decide di ricompensarlo in una maniera che lui non si sarebbe mai aspettato, mentre il cagnolino lecca dalla fica della padrona improvvisamente inizia a scendere radiosa una pioggia dorata che investe il musetto del nostro amico.
Il nostro amico sentendosi investito dalla calda doccia d’oro inizia a provare un fremito che rischia di farlo quasi impazzire dal piacere, non riesce a controllare se stesso e sente di non poter decidere del proprio corpo
Ha un orgasmo di un intensità mai provata prima, la Padrona se ne accorge e prova un gran senso di soddisfazione nel vedere il proprio risultato e bacia sul musetto il suo obbediente cagnolino, poi gli sussurra nell’ orecchio “Vedi la tua Padrona sa essere molto generosa con i suoi servi”
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17 years ago
Maestro1980, 38
Last visit: 1 year ago -
I macchina
Dopo anni ho rivissuto una bellissima emozione , eravamo stati ad un matrimonio di due carissimi amici e la sera dopo tutte le baldorie per tornare a casa siamo passati sul lungo mare e la mia porcellina con un occhio furbo e ammiccante mi dice quanto tempo che non lo facciamo in macchina chissà se riesci ancora a farmi godere come quando non avevamo un letto tutto nostro?
IO di colpo mi giro verso di lei e gli dico che se vuole gli faccio passare un fine serata fantastico ,e lei mi dice ok ci sto e mi fa un sorriso e con una mano mi inizia a massaggiare il pisello senza aprire i pantaloni dopo qualche dubbio su dove parcheggiarsi visto che sembrava la sagra dello scopereccio sul lungo mare riusciamo a trovare un posto che ci piace a tutti e due e dopo aver spento la macchina apro il tetto panoramico e sdraio entrambi i sedili che fortunatamente non sono quelli della vecchia fiesta con cui andavamo da pischelli ma sono quelli di una monovolume molto ma molto più comoda ,e dopo poco gli faccio uscire una fantastica tettona con tanto di capezzolo indurito dal vestito inizio con leccargli e succhiargli il capezzolo .
Lei allunga le mani fino a che riesce ad aprirmi la patta ed a far uscire fuori il mio pisello dagli slip , nel frattempo con la mano inizio ad alzargli il vestitino elegante che aveva indossato per la cerimonia e lei immediatamente mi allarga le gambe con un dito mi intrufolo sotto le sue mutandine che nel fratttempo si erano gia inumudite del suo nettare (visto che come gli tocchi un capezzolo inizia a diventare matta ).
Lei nel frattempo mi leva la giacca e la camicia dopo che la cravatta la avevo tolta io appena usciti dal ristorante , io a quel punto decido di laciarla senza abiti e in un batter docchio gli sfilo il suo bel abbitino e la lascio con le sue bellle mutandine di pizzo nero e con il reggiseno da cui gia esce una tetta che avevo fatto uscire precedentemente , ma nello stesso tempo indossava ancora quelle fantastiche scarpe dorate con il loro taccone alto che in quel caso la rendevano molto porca e visto che a lei questo tipo di commenti piacciono molto mentre siamo in intimita mentre gli sto stuzzicando un orecchio con la lingua gli faccio prersente che in quel modo lei e propio una gran troiona (la mia troiona ) e come gli dico cosi lemi mi sdraia sul mio sedile e inizia a leccarmi tutto il pisello fono ai testocoli per poi risalire e igoiarmelo tutto cosa che sa che mi fa diventare matto dopo una sana pompa la metto a quattro zampe sul suo sedile e da dietro inizio a leccarle la sua passera appena depilata e dopo averla leccata abbastanza la faccio sdraiare e inizio a penetrarla nella sua bella fighettina .
Lei inizia a dirmi di spingere al massimo perche cosi porca non si sentiva da tempo e la coma mi fece diventare matto in quanto lei in rarissime situazioni si definisce una porca (ma gli piace sentirselo dire).
dopo poco viene in un orgasmo fantastico tanto che penzavo che anche qualche macchina accanto la avesse sentita gridare di piacere e sapendo che farmi venire con un bocchino per me è una delle cose che mi fa godere come un pazzo si scanza e mi fa sdraiare sul suo sedile e dopo essersi accovacciata a iniziato con un bocchino fantatico e quando stavo per venire gli dissi che ero quasi arrivato e lei invece di scansarsi decise ingoiare il tutto aumentando il ritmo e dopo avermi leccato e pulito tutto l'uccello mi disse e se si macchiavano i sedili non era bello .
Dopo qualche coccola e qualche altro bacio ci siamo rivestiti e ci siamo avviati verso casa e vista l'ora tarda (le 5 del mattino ) gli proposi di passare in una cornetteria a prendere dei cornetti da mangiargi appena ci saremmo svegliati .
Lei si gira verso di me e mi dice ok ma solo se sono con crema e panna e mi fa un sorriso .
La guardo e gli dico: come avrei fatto io senza una porcona come lei nella mia vita .
P.S. accettiamo commenti e critiche ma speriamo che la nostra storia vi sia piaciuta e che vi abbia fatto godere . uu saluto a tutti e se le nostre storie vi piacciono ne publicheremo altre .
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6
17 years ago
admin, 75
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Il marito medico...e la moglie infermiera
Stavo passeggiando con la mia bicicletta nuova regalatami qualche giorno prima per il mio diciannovesimo compleanno, per le strade del mio paese. Il sole primaverile accarezzava la mia pelle dandomi una piacevole sensazione. Mentre ero immersa nei miei pensieri uno stridio improvviso di gomme ed un botto. Mi ritrovo per terra senza capire cosa stava succedendo.
La mia bici nuova è per terra vicino a me con la ruota davanti completamente storta. Sento dolore ad una gamba ed un braccio. Dalla grossa automobile ferma nel mezzo dell’incrocio esce un signore di 45 che mi aiuta ad alzarmi.
“Ti sei fatta male? Come stai? Dobbiamo chiamare l’ambulanza?â€
Lo guardo in viso comincio a rendermi conto di quanto successo. Stavo attraversando un incrocio dove avrei dovuto dare la precedenza e l’auto mi era piombata addosso. Per fortuna andava abbastanza piano ed il signore alla guida è riuscito ad evitare il peggio. Ha colpito la ruota davanti della bici ed io cadendo mi sono graffiata gomito e ginocchio.
“Sto bene, la ringrazio. Non mi sono fatta nulla!â€
Il signore nota i graffi e la bici rotta. Mi dice che lui è un medico e sua moglie un’infermiera. Abitano a poche decine di metri dal luogo dell’incidente e mi invita a casa loro per farmi medicare. Mi lascio convincere dai modi cortesi. Carica la bici rotta nel bagagliaio e mi fa salire in macchina.
“Mi chiamo Luca e tu?â€
“Io Manuela†rispondo abbozzando un sorriso. E’ gentile, cortese ed anche un bell’uomo. Sicuramente più di un metro e ottanta, capelli corti e un’abbronzatura invidiabile per il periodo.
Dopo pochi istanti entriamo in un garage sotterraneo. Luca parcheggia l’auto nel suo box e mi fa strada per andare in casa. Entriamo nell’ascensore e pigia il tasto 8, ultimo piano.
Suona alla porta ed una signora sui 40, bionda, molto bella, con un grembiule bianco da infermiera ci apre la porta.
“Ciao Cristina†esordisce Luca “ho avuto un piccolo incidente con Manuela e ora ha bisogno di essere medicataâ€.
Allungo la mano in segno di saluto. Cristina prende la mia mano e con uno splendido sorriso mi fa accomodare in casa.
“Vieni cara†mi dice indicandomi una porta “Aspettami nello studio che prendo il necessario per disinfettarti ed arrivo subitoâ€.
Lo studio è composto da un lettino, una scrivania, un mobile, una poltrona. Appeso alle parete un certificato di laurea di Luca e diversi attestati di Cristina. Cristina entra con in mano dei flaconi e del cotone. Dietro di lei Luca che si siede alla scrivania e comincia ad armeggiare con il computer. Cristina mi guarda il braccio escoriato. Inumidisce il cotone con uno dei flaconi ed inizia a passarlo sul gomito.
“Brucerà un pochino ma vedrai che guarisci in frettaâ€. Finito l gomito guarda il ginocchio. I pantaloni sono lacerati.
“Credo dovrai toglierti i pantaloni per poterti disinfettare il ginocchioâ€. Mi slaccio i jeans e mentre sto per toglierli guardo prima Cristina e poi Luca. Cristina capisce il mio imbarazzo e mi dice:
“Luca è un ginecologo e non credo che si scandalizzi a vederti in mutandine. Ma se vuoi lo faccio uscireâ€. Luca si gira verso di noi abbozzando un sorriso. Mi sento una ragazzina scema e vergognosa.
“Non c’è bisogno che esca dottore†rispondo e abbasso i pantaloni. Resto con il mio perizoma bianco, le calzine si spugna e la mia magliettina di cotone corta. Mi sdraio sul lettino e Cristina inizia a curarmi il ginocchio. Luca non sta più scrivendo al computer ma è rimasto girato a guardare l’intervento della moglie. Cristina è molto delicata e brava. Massaggia la parte ferita con i sui medicinali. Finito di medicarmi si accorge che ho una piccola escoriazione anche all’altezza dell’anca. Prende dell’altro cotone e mi deterge quel piccolo graffio con la mano mentre mi poggia l’altra sulla coscia quasi all’altezza dell’inguine. Non posso fare a meno di notare il suo tocco. La mano non è semplicemente poggiata ma mi massaggia impercettibilmente la coscia. E’ molto piacevole sentire quel tocco ed io mi rilasso. Chiudo gli occhi e con un riflesso incondizionato apro leggerissimamente le gambe. Cristina prende quei segnali come un invito. La sua mano si sposta fino a toccare le mie mutandine proprio dove le gambe si uniscono. Il suo tocco è lieve e dolce ed io non la fermo. Le sue dita scavalcano il tessuto delle mutandine e trovano prendo l’apertura della mia figa già umida. Cristina mi penetra mentre io apro di più le gambe. La mia mano cerca e trova le gambe di Cristina. Risalgo per il retro delle sue cosce, lunghe, lisce fino a dove il sedere inizia. Lo accarezzo senza trovare tracce di tessuto. Cristina sotto il camice è nuda. Da dietro infilo la mia mano tra le sue cosce che ha leggermente divaricato trovando una figa liscia e piena di umori. Le restituisco la penetrazione. Cristina si piega su di me e sento la sua lingua tra le mie cosce alla ricerca del clitoride. Ora ho le cosce completamente spalancate e Cristina mi sta scopando con la lingua mentre le sue dita si fanno largo nel mio culetto. Apro leggermente gli occhi e vedo Luca in piedi dietro la moglie con il suo enorme cazzo in mano che si sta segando. La mano che un attimo prima era nella figa di Cristina ora si allunga verso il cazzo di Luca. Lui si avvicina e se lo lascia prendere. Lo tiro verso di me portandolo verso le mie labbra. Luca si avvicina al lettino ed io finalmente lo prendo in bocca. Inizio a fargli un pompino mentre Cristina sempre intenta a leccarmi la figa si è liberata del camice. Luca La sta masturbando. Il suo cazzo mi riempie la bocca. Lecco la cappella, lo succhio, gli mordicchio le palle. Tra le mie labbra il suo cazzo è duro come il marmo e non vedo l’ora di sentirlo tra le mie cosce.
Cristina smette di leccarmi ed io mi alzo da lettino. Sfilo le mutandine e la maglietta restando solo con le calzine. Mi siedo sul bordo del lettino aprendo le cosce. Con una mano mi accarezzo la figa allargando le labbra con le dita e allungo la mano verso Luca che no si fa pregare e si avvicina. Cristina prende in mano il cazzo del marito, si inginocchia e lo prende quel qualche secondo in bocca. Poi rialza e lo avvicina alla mia figa ormai pronta a riceverlo. Luca inizia a scoparmi mentre Cristina mi bacia in bocca. Il ritmo di Luca aumenta, Cristina mi bacia i seni mordicchiandomi i capezzoli ritti. Improvvisamente Luca estrae il cazzo dalla mia figa e lo punta sul mio buchino. Si ferma un istante a guardarmi. Sorrido, chiudo gli occhi e spingo la mia testa all’indietro in segno di totale abbandono. Luca spinge piano il suo cazzo nel mio culetto. Un breve istante di dolore. Cristina non smette di giocare con la mia lingua e mentre il marito mi scopa il culo lei mi masturb a la figa. Sono in estasi. Cristina sa bene come masturbarmi ed in breve mi porta all’orgasmo. Il ritmo non cala e poco dopo un altro orgasmo mi attraversa… poi un altro. Chiedo di fermarsi ma Cristina e Luca mi scopano senza tregua. E? stupendo come mi fanno venire in continuazione. Luca estrae il cazzo dal mio culo e Cristina si inginocchia per prenderlo in bocca. Capisco che Luca sta per venire e mi affianco a Cristina.
Ci contendiamo quel cazzo che sta per venire come due bambini con la caramella. Luca viene in bocca a Cristina che riceve il primo fiotto di sborra. Prendo di forza il cazzo di Luca e lo infilo in bocca ricevendo i successivi. Luca svuota le palle nelle nostre bocche ingorde del suo seme. Io e Cristina ci baciamo scambiandoci la sborra residua.
Luca si allontana dalla stanza. Cristina mi fa sdraiare ancora sul lettino. Prende dell’altro cotone e lo imbeve di un nuovo liquido. Lo passa sulle mie ferite. Mi da un bacio sulle labbra e mi dice posso rivestirmi uscendo dallo studio. Dopo qualche minuto rientrano entrambi, vestiti e professionali come all’inizio. Luca mi da una busta dicendomi di comprarmi una bicicletta nuova ed un nuovo paio di jeans.
Mi congedo da loro, lascio la loro casa. Il taxi che Luca ha chiamato per fare ritorno a casa mi aspetta già in strada. Salgo, do il mio indirizzo e parte. Apro la busta e trovo un biglietto da 500 euro ed un ringraziamento da parte di Luca e Cristina per il bel pomeriggio passato.
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17 years ago
cpbilla,
22/29
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La mia segretaria
La sua minigonna metteva in mostra le sue fantastiche gambe. era in quel momento
l'unica persona della mia eta' in ufficio, ed io la invitai per una bistecca. la
mia felicita' fu al massimo quando lei immediatamente accetto' il mio invito.
dopo la cenetta gina mi invito' a casa sua. ci trattenemmo a lungo ed avemmo
l'occasione di conoscerci meglio. mi fece capire chiaramente che desiderava
qualcosa da parte mia. la sua aggressivita' e la fiducia in se' stessa erano
notevoli. il suo aspetto rese la nostra serata indimenticabile. ad un certo
momento ci baciammo, gina prese l'iniziativa con un lungo e profondo bacio,
usava la lingua in un modo eccitante. si sfilo' la maglietta aderente ed io
iniziai ad accarezzare intensamente il suo busto, lei mi spinse indietro. ero
sdraiato e lei si adagio' completamente sopra di me, le baciai il seno mentre
sentivo le sue gambe muscolose e forti avvinghiarsi alle mie. stringevo a me il
suo corpo atletico, le mie mani accarezzavano i suoi muscoli provando sensazioni
piacevolissime; non potei fare a meno di domandarle cosa facesse per mantenere
il suo corpo in quelle meravigliosi condizioni."nella mia vita ho giocato al
calcio, a pallacanestro ed ho praticato ginnastica", mi rispose, "pero' non mi
sono mai fatto culturismo, ma le mie gambe sono forti ed attraenti. ma anche il
mio busto non e' male, cosa ne dici?"le feci dei complimenti circa il suo busto,
per tutta risposta gina mi porto' nella sua stanza da letto.mi coricai sulla
schiena e gina mi chiese se mi sarebbe piaciuto se lei avesse cominciato ad
allenarsi per avere un corpo con piu' muscoli. risposi che la cosa mi avrebbe
entusiasmato. aggiunsi che se avesse provato piacere ad allenarsi con i pesi le
avrei regalato un abbonamento in una fantastica palestra.il programma di
allenamento che io immaginavo per lei era dedicato soprattutto al busto, le
braccia e le spalle: le sue gambe erano gia' sviluppate in modo fantastico.gina
inizio' ad allenarsi ed il suo corpo reagiva rapidamente al programma intenso di
allenamento: aveva una struttura fantastica per sviluppare muscoli forti e con
dimensioni notevoli. pian piano prese sempre piu' entusiasmo, confrontava il suo
corpo con il mio, voleva metter su massa di muscoli per potermi sfidare su un
ring. un giorno la sfidai a picchiarmi sul petto. lei accetto', e dopo un paio
di colpi io mi sfilai la canottiera, la sfidai:"piu' forte, picchia piu' forte
che puoi, fammi venire i muscoli blu, se ci riesci!"riuscivo a sopportare i
colpi con facilita', ma notai che gina era velocissima e sarebbe diventata un
ottimo avversario per me, quando fosse piu' forte.iniziammo a tirare di boxe
regolarmente e con immenso piacere. gina era velocissima ed anche tecnicamente
molto brava, ma io ero molto piu' forte di lei. questo contribui' molto alla sua
formazione, imparo' ad essere sempre piu' aggressiva ed aveva un solo obiettivo
in mente:"un giorno ti battero', sono sicura!"passarono 5 mesi. gina aveva un
fantastico corpo muscoloso, molto piu' massiccio di quando aveva iniziato ad
allenarsi. la boxe fu messa in secondo piano. le gambe di gina erano molto
dotate e facilmente lei le allenava per migliorarle, i suoi sforzi erano
concentrati ad aumentare la massa muscolosa del suo busto e braccia. dopo un
altro mese i manubri erano diventati troppo leggeri. inizio' ad allenarsi con
alcune culturiste professioniste, mentre io mi allenavo presso la mia solita
palestra.il nuovo programma di allenamento inizio' a fare miracoli: la sua
muscolatura si sviluppo' in modo esplosivo. ero entusiasta del fatto che ora io
e la mia amica potevamo lottare senza grossi problemi della differenza fra i
nostri fisici: ci attaccavamo spesso a vicenda, ci allenavamo ad eseguire delle
lunghe sfide applicandoci vicendevolmente ai nostri corpi le tipiche forbici di
lotta con le gambe. lo facevamo in tutte le possibili posizioni anche quando
scopavamo.dopo alcuni mesi le nostre forze furono ormai alla pari. gina poteva
ormai dominarmi con facilita' era dotata di muscoli veramente grandi e forti, ed
era comunque molto sensuale. il suo corpo simmetrico le permise di iniziare ad
allenare intensamente anche le gambe. ben presto non potei piu' contrastare la
forza delle sue gambe, mentre il suo torace diventava sempre piu' forte e si
sviluppava. anche la forza della sua schiena, delle braccia e dei suoi pettorali
non fu piu' controllabile da parte mia.la mia amica era ora piu' forte e piu'
grossa di me, e piu' potente.lei mi piaceva sempre di piu' ma mi preoccupava
molto la sua superiorita' dal punto di vista fisico.dopo che lei per l'ennesima
volta mi supero' in una prova di forza durante una delle nostre quotidiane
sfide, decisi che avrei dovuto farla finita.lei avrebbe dovuto sostituirmi con
un uomo piu' forte e grosso di me, che le potesse dare tutto cio' che lei
desiderava.gina era ormai troppo aggressiva, troppo forte, anche se io sono
dell'opinione che una donna non e' mai sufficientemente forte e muscolosa.nel
frattempo mi trovai una nuova amica, e subito notai che aveva un potenziale
fantastico. la conobbi in un locale, la invitai a ballare: aveva due gambe
lunghe e muscolose sotto la minigonna cortissima. le sue braccia avevano degli
ottimi tricipiti, non ben bilanciati dai bicipiti che mi sarebbe piaciuto
vederle addosso. indossava solo la minigonna ed un top che le lasciava soperto
l'addome muscoloso e scolpito, era alta come me, ballava stringendosi a me,
sentivo il suo corpo forte e muscoloso, pieno di energia che io avrei potuto
fare esplodere. decisi che la avrei allenata nella mia palestra, aveva il
potenziale.le chiesi cosa faceva per mantenersi in forma, rispose con la sua
calda e sensuale voce:"molti sport, ma ora sto cercando una palestra per
allenarmi al culturismo, tu potresti darmi un aiuto, hai un fisico fantastico,
senti che braccia e che pettorali hai, voglio potere allenarmi ed un giorno
battermi a lotta con te......... e batterti!!!"
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17 years ago
ClaudioMara,
29/35
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Come sono diventata olga tv. in priv di rm 5^
Avevo la sborra che mi colava lungo le cosce, e mi gocciava dal mento, con il fiatone aprivo la bocca per respirare, e facevo le bolle con la sborra che avevo in bocca, i due si sfilarono, e quello che mi aveva rienpito il culo mi diede una manata su una chiappa, dicendomi, puttana hai un culo spettacolare, mi hai svuotato il cazzo, e bollente, fu cosi che mio zio si avvicinò e mi infilo tre dita in culo con forza, guasi sollevandomi da terra, mi disse, ai il culo aperto, e pieno di sborra puttana, e cosi dicendo, comincio a muovere la mano avanti e indietro, mimando un'inculata coi fiocchi, appogiai la schiena al suo petto, e allargai le ganbe, dopo un pò lui si fermo e mi ordinò, " datti una sciaquata e rivestiti, che non abbiamo finito con tè,"lo feci guardando i due arabi che mi mangiavano con gli occhi, prima di uscire uno dei due mi disse sotto voce, quando vorrai fare la troia vienimi a trovare, ti farò divertire.Ripartimmo alla volta di Roma, dopo aver aperto la cappotta della macchina, io ero seduta sul sedile davanti,con Rocco dietro e Claudio alla guida, sulla via C. Colombo Rocco mi comincio a baciare sul collo e a leccarmi un'orecchio, avevo il sapore di sborra in bocca, e il mio culo mi senbrava talmente aperto, che avevo il timore di farmela adosso, in conpenso l'aria che prendevo in faccia mi stava snebbiando un pò, mio zio mi disse se mi era piaciuto il trattamento ricevuto, ed io risposi si, in modo entusiasta. Fu allora che mi ordinò di togliermi il perizzoma, alzai le chiappe dal sedile e dopo aver alzato la mini ai fianchi, mi sfilai le mutandine risedendomi, Rocco disse, guarda che cazzetto moscio che ha, e non ha neanche goduto ancora, Claudio sorrise ed agiunse non ti preoccupare ora la faremo godere questa troietta. Arrivammo sul raccordo anulare, che a quell'ora e semi deserto, mio zio mi disse togliti gonna camicetta e regiseno, io lo guardai come per dire, ma stiamo in macchina con il tetto aperto, lui mi guardo, e con voce decisa mi disse, sbrigati zoccola, eseguii il suo ordine, rimanendo in autoreggenti e scarpe, Rocco da dietro abbasò lo schienale del mio sedile, ed io mi trovai a 14anni nuda, in autoreggenti, parrucca, e trucco, sdraiata sul sedile di una spaider, che viaggiava sul G.R.A., ad un certo punto vidi con terrore la sagoma di un TIR, che viaggiava lentamente davanti a noi, vidi mio zio rallentare, e cominciare la manovra di sorpasso molto lentamente, intanto Rocco tiro fuori il suo cazzone, e girandomi la testa verso di lui me lo infilo in bocca, chiusi gli occhi, e cominciai a fargli un bocchino, mentre sentivo il rumore del tir a fianco a noi, dopo alcuni secondi, sentii le tronbe del camion che suonavano a distesa, ripetutamente, e Rocco mi disse gli sei piaciuta troia. Alla prima area di servizio ci fermammo in fondo al parcheggio, e Claudio comincio ad accarezzarmi il mio culo aperto, infilando un dito dentro senza fatica, alcuni secondi dopo sentii il rumore del camion che si fermava, e i sportelli che si chiudevano, passo poco, e sentii quattro mani ruvide, che mi accarezzavano il corpo e mi torcevano i capezzoli, poi parlarono con mio zio in tedesco e si misero a ridere. Rocco mi sfilo il cazzone dalla bocca, e mi disse puttana alzati, che ora questi due ti finiscono di ronpere il culo, mi alzai e vidi i due che salivano sul tir, li seguimmo, tirarono le tendine, abbassarono un letto, si spogliarono e vidi uno con un cazzo normale, mentre l'altro aveva una nerchia spaventosa, sia come lunghezza che come larghezza, guardai mio zio e gli dissi, in preda al panico, ho paura quello mi ammazzerà, lui mi sorrise e mi disse tranquilla, non morirai. Mi fecero sdraiare a pancia in giù in mezzo a loro, e mi trovai con la testa fra le cosce del camionista con il cazzo normale, che stava seduto a ganbe larghe, con una mano si scuoteva il cazzo, comicio a sbattermelo letteralmente in faccia, cominciai a leccargli le palle, poi finalmente dopo molte pisellate in faccia, me lo mise in bocca fino ai coglioni, mettendomi una mano dietro la nuca, e tenendomi la testa ferma con tutto il cazzo dentro, comincio a muovere il bacino avanti e indietro, mi stava scopando in bocca, intanto mio zio e Rocco, mi accarezzavano la schiena e mi allargarono le chiappe con le mani, fu allora che sentii la lingua del secondo infilarsi nel mio culo, ormai spalancato, la muoveva velocemente, mandandomi in paradiso, mi leccò a lungo il culo, stringendomi le palle con una mano, poi mio zio prese dalla busta due boccette, una di popper e me la mise sotto il naso, e una di olio infilandomela per alcuni centimetri nel culo, e rienpendolo di olio, cominciai a sentire le dita del camionista infilarsi dentro di me, prima due, poi tre, ed infine quattro, teneva fuori solo il pollice, io con l'altro in gola potevo respirare a fatica solo con il naso, e ogni tanto aspiravo del popper, comincio a mandare la mano avanti e indietro girandomela nel culo, stavo inpazzendo dal piacere, comincio a darmi dei forti schiaffi, con l'altra mano sulle chiappe e sulla schiena, Rocco mi sfilò la boccetta di popper dalle mani, e mentre l'altro continuava inperterrito a scoparmi in bocca, senza sfilarlo mai, facendomi colare la bava sul materasso, il suo amico mi sfilò la mano dal culo, ora si che mi sentivo aperta,mise la boccetta di olio praticamente nel mio culo, e lo rienpi di nuovo, facendomelo colare sulle palle e sulle cosce, appogiò la cappella tra le mie chiappette, io ebbi un brivido non so se di lussuria o di paura, Rocco mi infilo la boccetta in una narice, e mi chiuse l'altra, aspirai cosi a lungo, e cosi forte, che sali anche un po di liquido, dopo tre secondi inpazzii conpletamente, comincia a strusciarmi su quella cappelona enorme, dicendogli testualmente, sfondami, fammelo uscire dalla bocca, inpalami sono la tua troietta, riempimi di cazzo, io parlavo e lui spingeva, mi sentivo spaccare in due, cominciai ad ansimare, allungai una mano verso di lui, per cercare di fermarlo, troppo tardi la sua capella entro, aprendomi in due, svenni per alcuni secondi, il dolore era tanto, Rocco mi mise ancora il popper nel naso, facendomi risalire la libidine, allungai la mano dietro, inpugnai la bestia, e cominciai a infilarmella piano piano in culo, pregandolo di stare fermo, che avrei provveduto io a infilarmelo in culo, Rocco mi continuo a far annusare il popper, Claudio mi teneva le chiappe aperte, l'altro mi scopava in bocca, e la bestia entro in me tutta, lui fermo, io lo lasciai, e dopo avergli accarezzato i due splendidi coglioni pelosi, sfilai il cazzo dalla bocca, mi girai, e guardandolo con gli occhi socchiusi, gli dissi, ed ora vecchio porco, inculami senza pietà, fammi sentire quanto ti piace, rompere il culo a questa banbina, mi girai e dopo aver dato l'ennesima tirata di popper, mi rimisi il cazzo del suo amico in fondo malla gola, dopo alcuni secondi cominciò a muoversi nel mio culetto, prima piano, poi senpre piu velocemente, cominciò ad andare avanti e indietro, senpre più velocemente, sfondandomi conpletamente, sentivo il cazzo che mi arrivava allo stomaco, e Claudio e Rocco che dicevano frasi, tipo, peccato non avere una polaroid, che culo rotto che hai, che bocchinara la nipotina, e giu schiaffi sulle chiappete, la bestia continuava a sfondarmi, senpre più velocemente, ad un certo punto, dopo venti minuti, cominciai a sentire la sborra che mi entrava direttamente nello stomaco, il suo amico mi aveva rienpito di sborra la bocca, Claudio e Rocco mi sborrarono in faccia, e la bestia mi diede una decina di inculate, cosi forti da farmi camminare sul letto, sborrandomi un fiume di sborra in culo, venni con il cazzetto moscio, sborrai a piu riprese, avendo un orgasmo anale, pazzesco, svenni subito dopo con ancora la bestia in fondo al culo. Ora vi saluto ciao alla prossima, scrivetemi e commentatemi ciao baci.
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17 years ago
sottosopra2, 42
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La prima esperienza di sottomissione - seconda par
...
La notte fu difficile.
Non avevo ancora capito quello che mi era successo, dovevo pensarci su e capire che, forse, ero riuscito a soddisfare il mio sogno.
Come mi chiese la Padrona, tolsi il plug solo per pulirmi e lavarmi, finito tutto lo rimisi al suo posto.
Prima però guardai il mio sedere, oscenamente aperto, ma estremamente bello per me.
Ero contento felice, anche se ancora "stralunato".
Sapevo che il giorno dopo, la mattina, mi sarei dovuto presentare davanti ai miei padroni per la prima vera giornata di sottomissione dopo la mia "iniziazione".
Mi presentai a casa loro come concordato alle 8 del mattino.
Suonai alla porta e il Padrone mi venne ad aprire.
Come al solito senza proferire parola entrai e mi misi in piedi in mezzo alla sala.
Arrivò la Signora, con una splendida sottoveste da notte e delle infradito ai piedi.
"Spogliati subito, e baciaci i piedi"
Questa volta feci tutto bene, mi spoglai velocemente e mi misi in ginocchio per salutare come dovuto i miei Padroni.
"Oggi per te sarà una giornata particolare piccolo" disse la Signora "Non è ancora arrivato il momento in cui conoscerai il tuo futuro proprietario, il nostro amato schiavo, oggi inizieremo l'addestramento per fare di te non uno schiavo, ma una vera schiava".
Il mio cuore si aprì mentre abbassavo la testa per annuire alla Signora.
Qualcosa mi cinse il collo, il Padrone mi mise uno splendido collare di pelle, e tirando la catena mi disse "Vieni in camera con Noi cane, a quattro zampe."
Li seguì come un fedele cagnolino in camera.
Sul letto c'erano una miriade di vestiti, ma a mia sorpresa erano tutti da donna.
"In piedi", mi alzai, la Signora mi provo parecchia roba, infine mi ritrovai con un perizoma nero, autoreggenti dello stesso colore, reggiseno riempito con dei seni finti che a me parvero di silicone, e sopra uno splendido vestito da cameriera.
Sul capo mi misero una parrucca, e ai piedi delle scarpe aperte con tacco da 8 cm.
Ero bellissima, ma non sapevo camminare sui tacchi.
Claudicante andai dietro i miei Padroni.
"Noi ora usciamo piccolo" disse la Signora "Pulisci casa, rifai i letti, e non levare mai il plug e le scarpe col tacco. Arriveremo verso mezzogiorno, deve essere pronto il pranzo, hai tutto il necessario sul tavolo in cucina."
Tentai di replicare, ma come aprì la bocca il Signore mi diede uno schiaffo.
Quel suo gesto valeva più di mille parole.
Loro uscirono, e io solo in casa andai davanti allo specchio.
Ero bella, non ero più Paolo, ma una schiava, una piccola schiava fedele ai suoi Padroni.
Iniziai a pulire le camere, ad arieggiare le stanza, pulii il bagno e tutta la casa.
Iniziai a preparare da mangiare, a mezzogiorno in punto con i piedi doloranti, finii tutto.
Pochi minuti dopo entrarono i Signori, si sedettero sul divano, io mi inginocchiai tolsi Loro le scarpe, e baciai i loro piedi.
Portai loro i vestiti da casa puliti e misi a posto quelli appena usati.
Dopo aver servito da mangiare, e pulito la cucina, mi chiamarono in soggiorno.
"Facci divertire" disse il Signore "Improvvisa uno spogliarello, e quando sei nuda vieni qui vicino a me".
"Uno spogliarello" pensai tra me e me, non l'ho mai fatto, cosa devo fare??
Iniziai lentamente tolsi il vestito, le scarpe per la gioia dei miei piedi.
Ballai a ritmo di musica davanti ai miei padroni, finchè, completamente nudo mi avvicinai al Padrone.
Il bozzo sui Suoi pantaloni tradiva la sua eccitazione.
"Spogliaci" mi ordinò.
Lo feci con cura, finchè tutti e tre non fummo completamente nudi.
Mi mise sdraiato sulla schiena sul divano, tirò indietro i miei piedi come il giorno prima, e mi legò i piedi alle gambe del divano.
"Proviamo il tuo sederino" mi disse la Signora.
Tolto il plug disse ancora "Bravo, non l'hai mai tolto e ora il tuo sederino è pronto a una nuova penetrazione...più grande."
Prese dei dildo, che ai miei occhi sembrarono enormi e iniziò a giocare con me.
Provai sensazioni stupende.
Sentire i vibratori roteare dentro me per poco non mi fece venire addosso.
"Sei eccitato?" mi chiese il Padrone.
Annuì mugolando.
Mi slegò e mi fece mettere a quattro zampe davanti al suo membro.
"Succhia troietta"
Feci il lavoro come meglio potevo mentre la Signora si masturbava con i giochi che poco prima erano dentro di me.
L'orgasmo della Signora e del Signore scoppiarono all'unisono, mi trovai la gola inondata dal bianco liquido del mio Padrone, mentre Lui, con gli occhi chiusi continuava a scoparmi la bocca.
Non avevo finito di ingerire il Suo sperma che la Signora mi prese la testa portandola Sul suo splendido frutto.
Un liquido caldo mi scese nella bocca, per la prima volta ricevevo la Sua urina.
Bere tutto non fu facile, ma tentai di fare del mio meglio.
Eravamo tutti e tre sfiniti, ma io ancora non ero venuto.
"Andiamo a farci una doccia piccolo" mi invitò la Padrona.
Tutti e tre nella piccola doccia stavamo stretti, ma non importava, il Signore prese la mia Padrona da dietro e la scopò come mai avevo visto.
"Toccati" mi disse la Signora.
Venni in meno di un minuto, e poco dopo di me il Signore scoppiò dentro la Signora.
Li lavai subito dopo, e poi li asciugai con amore.
Mi asciugai anche io, e come da loro ordine mi rivestii.
"Domani non venire" mi disse il Signore notando il mio disappunto "oggi hai già fatto tanto".
Mi avvicinai alla porta e in ginocchio bacia i loro piedi.
"Aspetta prima di andare, devo dirti una cosa" disse la Signora toccandomi il braccio.
"Preparati, dalla prossima volta iniziamo con le frustate"
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17 years ago
admin, 75
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Essere il capo del mio boss
Essere il capo del mio boss…
Dopo mesi di attesa, finalmente, sentii il telefono suonare. Aspettavo fremente quella chiamata: un nuovo lavoro era pronto per me e per di più in città. Nuova casa, nuovi incontri… Ma sempre me stessa. Mai avrei pensato che anche il mio capo mi facesse notare quanto erano sformati i miei tailleur e quanto era molto più affascinante l’altra segretaria sempre in tiro. Tanto avevo agognato quel posto, quanto odiavo quell’uomo: il mio capo.
Era vero che mi vestivo male. Non mi piacevo. Aprivo l’armadio e mettevo quel che trovavo. Nessuna cura di me, pochissimo trucco… e anche il mio corpo, seppure con le forme al punto giusto, aveva bisogno di un’aggiustatina, ma tanto, a me, non importava proprio. Con gli uomini avevo chiuso parecchio tempo prima, quando un uomo, affascinante e gentile mi invitò a cena. Pagò tutto lui, mi aprì la porta della macchina, tutto sembrava perfetto… Tranne che per una cosa: il legarmi. La cena era andata così bene che finimmo a casa sua. Bellissima, arredata con gusto, vino molto dolce e buono (proprio come piace a me!) ma quando finimmo nel suo letto e dopo pochi preliminari fatti male (nessuno gli aveva insegnato che il clitoride di una donna si lecca e si succhia dolcemente…) mi chiese se mi poteva legare…
“Fai pure… ma non voglio giochi strani”
Ebbene, nessun gioco strano. Mi legò i polsi alla testata del letto, appoggiò la punta del suo sesso tra le mie labbra ed entrò in me… In silenzio, senza emettere nessun rumore. Cominciò a pompare, senza arte né parte. Senza guardarmi negli occhi e in un attimo venne, avendo anche cura di chiedermi: “Quanto ti ha eccitato essere dominata così?”… Oltre alle risate che questa frase suscitò in me, la stessa mi fece promettere a me stessa che il prossimo uomo che avessi incontrato l’avrei scopato io, legato… E avrei goduto io del suo corpo…
Torniamo alla mia situazione in ufficio. Più prendeva confidenza Mr. Boss, più mi punzecchiava. Ed io ero sempre e comunque a contatto con lui. Finchè un giorno arrivò al culmine. Eravamo rimasti noi due e pochi altri impiegati. Io mi alzai e mi misi di fianco a lui per spiegargli una cosa, ma quella sera non mi ascoltò per nulla… “Non capisco… Sei una bella ragazza, fatta bene e ti nascondi dietro questi camicioni… Con un corpo del genere potresti fare molta strada e lo sai anche tu… La tua amica, che non ha niente da mostrare, di strada ne fa con le sue belle gonnelline svolazzanti…” Lo guardai stranita, ma non lo considerai nemmeno. Una situazione che cominciò e durò fin troppo per i miei gusti. Cominciavo a cedere, a rispondere, a flirtare, a giocare con lui. Ma eravamo sul lavoro e mi ero ripromessa di non fare casini lì… Fino a che non decisi che era il caso di lasciare perdere,che non potevo continuare così e lasciai anche il lavoro (Non solo per lui, ebbi la fortuna di trovare un lavoro che mi soddisfaceva di più e che mi faceva guadagnare di più!). Lasciai il mio numero di telefono a Mr. Boss… poteva sempre tornarmi utile…
Tutto cambiò. Il mio atteggiamento, il mio abbigliamento, il mio modo di vivere. I tailleur sformati lasciarono spazio a camicine di raso, corpetti, gonne attillate con spacchi vertiginosi e giacchettine minuscole. Le ballerine lasciarono spazio a decollettè con tacchi alti. I capelli si fecero biondi e il trucco appena più “marcato”. Insomma, potevo guardarmi allo specchio e sentirmi bene… Giocavo con gli uomini per la strada. Ero una donna d’affari ora e avevo voglia di flirtare con gli uomini, sapendo di poterli affascinare… ma senza mai portarmeli a letto. Solo qualche gioco. Le loro dita ogni tanto scivolavano sotto la mia gonna nei ristoranti. Li lasciavo fare… Lasciavo sentissero i miei gemiti soffocati per non farmi sentire dai vicini al cinema… Lasciavo che la mia mano entrasse nei loro pantaloni e che le mie labbra stringessero il loro sesso, nelle loro macchine lussuose. Ma mai li lasciai entrare dentro di me. Questo mi ero ripromessa, questo era quello che volevo fare!
Una sera trovai nel mio borsellino il biglietto da visita di Mr. Boss e lo chiamai. Sì ok, era tardi per chiamare un ex capo, era mezzanotte, ma tanto lui non dormiva mai. Ero la sua segretaria, lo sapevo bene. Fu felice di sentirmi e mi chiese se mi andava di vederci la sera dopo a cena… La risposta fu ovvia: “Sì, certo…”. Passava lui da casa mia, aveva ancora l’indirizzo. Nessun preparativo strano… Insomma, potevo anche girarci intorno, ma sapevo di volermelo portare a letto… Sì, era lui che volevo legare e scopare… Baciare e succhiare…
L’abbigliamento della serata prevedeva: Camicia bianca, scollata sul davanti, tipo bustino; gonna nera corta e morbida; senza calze; decolleté nere, alte (era un bell’omone lui, rischiavo di sfigurare) e una sciarpa (sia per il freddo che per il mio progetto di sesso sfrenato). Il suo abbigliamento invece prevedeva un completo nero, con camicia bianca, senza cravatta. Era un bell’uomo, alto, occhi neri profondi, capelli scuri, un filo di barba. E molto interessante. Aveva sempre argomenti nuovi di cui parlare. Peccato fosse così “diretto” e così fu quella sera
“Ehi, ma sei la stessa che ho lasciato tempo fa? Sei parecchio… ehm…”
“…Figa? Mica mi scandalizzo se me lo dici… So di esserlo…” E mi morsi le labbra, scoppiando in una fragorosa risata…
Sorrise anche lui… Un po’ di imbarazzo, ma arrivammo in fretta al ristorante. Un bel ristorantino, niente di complicato o lussuoso. Chiacchere a non finire… Gli sguardi cominciarono a farsi più languidi, più affamati. A cena finita mi chiese se volevo andare a bere qualcosa o se preferivo tornare a casa.
“Mi piacerebbe vedere la tua di casa… Insomma, sei pur sempre il mio ex capo, non posso sbirciare nelle tue cose? Vediamo come vive il mitico Mr. Boss…” Lo guardai con un’espressione a metà tra il malizioso e il sarcastico. Lui accettò…
“Addirittura Mr Boss? E’ così che mi chiamavi quando lavoravi per me? E poi… signorina, non si poteva vestire così anche quando lavorava per me?”
“Questa è la tenuta da serate speciali…”
Partimmo sulla sua bella macchina verso casa sua. Anche la sua era arredata bene, in stile “single senza una figura femminile presente”. Un bel monolocale, tipo loft… Il letto al centro della sala, appena appoggiato al muro… Da due piazze abbondanti… E la spalliera in ferro battuto… Mi guardai in giro…
“ma… ehm… in casa di un famoso imprenditore non si usa il divano o una poltrona?”
“c’è il letto, cosa ci può essere di più comodo di un letto in mezzo alla sala?”
“E quindi per bere qualcosa dobbiamo metterci là?” Facevo finta di essere imbarazzata… “A letto con il mio capo… Mmmm la cosa mi da da pensare”
Altre chiacchere fino a che lui non appoggiò la mano sulla mia spalla,lasciando cadere la mia sciarpa… “Toglila, stai così bene senza.. e qui di vento non ce n’è”
“Ci sono occhi indiscreti… Già al ristorante quei due occhi indiscreti sono scivolati nella mia scollatura e sulle mie gambe…”
Reggeva il mio sguardo “Come fai a non farli scivolare? Farei scivolare anche le mie dita sulle tue gambe, se me lo permettessi… Non mi sono mai tolto lo sfizio dell’ufficio, di tutte le volte che mi avevi provocato…”
Gli presi io la mano… Gliela posai sulla gamba… E abbassando gli occhi (Quanto faceva eccitare gli uomini lo sguardo di una timida…) gli dissi che se voleva, poteva… non avrebbe trovato ostacoli con me e che anch’io volevo togliermi lo sfizio di assaggiarlo…
Bastarono queste parole per farlo schizzare in piedi, davanti a me. Si inginocchiò e cominciò a baciarmi il collo… Piccoli e dolci baci… Poi salì e cercò le mie labbra che si unirono in un bacio passionale e languido. La sua lingua cercava la mia, la punta della sua lingua segnava il profilo delle mie labbra e i suoi denti le mordicchiavano dolcemente. Le sue mani si appoggiarono di nuovo sul ginocchio e cominciarono a salire verso il mio interno coscia. Sentivo i suoi polpastrelli che si spostavano fino a sentire le sue mani grandi che mi prendevano con forza l’interno coscia. Appoggiò il dito al mio clitoride, da sopra le mutandine. Aprii le gambe… non volevo fermarlo per ora. Con dolcezza il suo dito cominciò a muoversi sul mio clitoride mentre io gli toglievo la camicia. Mai mi sarei immaginata il suo fisico: asciutto e scolpito quanto basta. Mi guardò e con quello sguardo mi chiese se volevo di più. Appoggiai la mia mano sulla sua… Mi sdraiai sul letto e lasciai scivolare le sue dita sotto le mie mutandine, sussultando di piacere ogni volta che le sue dita scivolavano in me o sul mio clitoride. Si slacciò i pantaloni mentre io mi slacciai la camicia e mi tolsi il reggiseno. Mi sfilò le mutandine e mi disse che voleva tenessi la gonna… Mi avvicinai al suo orecchio e gli dissi di mettersi comodo sul letto, che sarei tornata subito…
Lo trovai nudo, al centro del bel letto a due piazze. La sua mano tra le sue gambe, che si toccava lentamente. Mi sentii ancora più bagnata tra le mie… portavo solo la gonna e le scarpe… Mi sentivo quasi ridicola ma avevo la sensazione che a lui piacesse parecchio…
“io ti lascio per un attimo e tu fai da solo? Non ci metto nulla a legarti le mani con la sciarpa che mi hai tolto prima…”
Mi guardò con gli occhi sgranati e continuò a toccarsi… Fissandomi negli occhi, in segno di sfida.
“Sto continuando… perché non lo fai? Non credo tu abbia il coraggio di fare una cosa del genere al tuo ex-capo”
“ah no? So fare cose ben peggiori” Avevo la sciarpa in mano ormai… e stavo scivolando sul suo corpo… i miei capezzoli sulla sua pelle. Le sue dita toccavano il suo sesso e io mi strusciavo sulla sua mano… mentre gli legavo la sinistra… Scesi a baciarlo, gli spostai la mano dalle sue gambe e gli legai anche la seconda alla spalliera del letto… Il mio seno sul suo viso che lui cercava di succhiare e mordere… Scesi a baciarlo sulle labbra… e scivolai ancora tra le sue gambe. In ginocchio cominciai a baciarlo e a succhiarlo. Lo lasciavo scivolare tra le mie labbra, riempiendolo della mia saliva… Mentre le mie dita scivolavano dentro di me. Sentivo i suoi sussurri, i suoi gemiti… fin quando mi chiese di scoparlo… “Ti prego… Voglio entrarti dentro… Voglio sentire com’è essere totalmente a disposizione di una donna, senza poter far niente”…
Salii ancora a cavalcioni sopra di lui… Gli feci assaggiare le mie dita piene del mio miele e le baciai con lui… Feci scivolare una mano tra me e lui… Presi il suo sesso in mano e lo appoggiai tra le mie labbra, muovendomi piano per farlo entrare tutto dentro di me. Cominciai a scoparlo, a muovermi sopra di lui, a farmi guardare mentre lui non poteva fare nient’altro che stare sotto di me… lo guardai, mi abbassai su di lui, mancava pochissimo a me per venire e anche lui era al limite… Gli sussurrai alle orecchie “E’ questo che si prova ad essere dominati da una donna… non è poi male, vero? Ho voglia di sentirti scoppiare dentro di me…”
Sentii il suo respiro farsi più affannoso… ed io scoppiai in un gemito fortissimo… Un orgasmo che scosse il mio corpo e che fece impazzire lui facendolo venire subito dopo dentro di me…
Lo slegai immediatamente. Rimase dentro di me… Mentre le sue dita mi accarezzavano la testa…
Mi piace essere il suo capo e gustarmelo così “inoffensivo”… e mi piace passare in ufficio quando lui ha bisogno di rilassarsi…
11
1
17 years ago
Peperoncino77,
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Al cinema con una trav..
Un sogno veramente l’ho fatto e te lo voglio raccontare… Ho sognato che venivi a trovarmi a casa mia, imbarazzata per essere ovviamente venuta in versione maschile. Ti ho fatto accomodare nella mia camera e ti ho lasciata da sola con la tua borsa, ad armeggiare. Di li a poco (almeno nel sogno..) sei uscita con i capelli lunghi ed arricciati, due occhi da troiona con la riga all’orientale verso l’alto, come Sofia Loren tanto per intenderci..la bocca ornata da un rossetto violaceo con cui magistralmente avevi contornato con la matita di intonazione più scura il contorno. Avevi proprio una bocca da pompini, avrrei voluto mettertelo in bocca subito, ma avevo un altro progetto… Sotto un lungo impermeabile nero lucido avevi un vestito attillato nero, con tanto di spacco vetiginoso ad un lato…Sotto ancora portavi la tua solita biancheria arrappacazzi quale calze nere con riga, giarrettiere molto lunghe, e body. Per finire un paio di scarpe con i tacchi vertiginosi.
Con emozione tu per la novità ed io perché uscivamo, anche se di sera da casa mia, siamo scesi per le scale cercando di fare meno rumore possibile, tacchi a spillo permettendo. Siamo usciti furtivamente dal portone di casa mia, situato praticamente nel centro storico, siamo saliti nella mia macchina e siamo ripartiti. Appena salita non hai perso tempo per provocarmi, accavallando le tue belle gambe tornite e inguaiate dalle calze nere di cui tu mi facevi intravedere la riga delle stesse e l’attacco del reggicalze. L’impulso di fermarmi dove capitava e di mettertelo dentro mandando a monte il progetto che mi ero proposto per te, era grande…Tu, alternavi la provocazione delle gambe accavallate a domande del tipo –amore, dove mi porti?- non è che stiamo rischiando troppo?- qualcuno ci può vedere…- Io impassibile guidavo sorridendo e godevo il panorama delle tue gambe… Arrivati in una piccola ed oscura via del centro, posteggiata la macchina siamo scesi, io guardavo in giro di non conoscere qualcuno, anche se con il freddo che c’era di gente non ne girava molta. Dopo pochi passi senza dirti niente ho aperto una porta a vetri che dava sulla via, era di un cinema a luci rosse e precisamente del Super, era l’ultima proiezione dove non c’e mai tanta gente. Sono andato alla cassa vincendo l’imbarazzo della cassiera che bene o male fa finta di non interessarsi, ma ti scruta da capo ai piedi, tu te ne stavi un po’ indietro per non dare nell’occhio, e avevi messo un paio di occhiali scuri. Passato questo momento, siamo entrati a braccetto all’interno della sala.. non vedendo quali niente a causa dell’oscurità fitta e dell’occhio ancora abituato al chiaro. Dopo aver dato un occhiata in giro ci siamo diretti in un posto dell’ultima fila dove c’erano parecchi posti sgomberi da gente per lo più sola… La pellicola sarà anche stata interessante, ma noi non l’abbiamo neanche guardata un attimo.. solo le voci dei gemiti ci davano una certa emozione…Ti sei sbottonata l’impermeabile, di più non si poteva, anche perché tutta l’attenzione dei 10 o 15 presenti in sala era calamitata non sullo schermo ma su di noi. Eravamo emozionati ma eccitati tutti e due per la situazione erotica che ci accingevamo ad iniziare…Hai incominciato tu ad alzarti la gonna fino a lasciar intravedere il reggicalze… io l’avevo ancora duro da prima, ma questa nuova tua bordata erotica mi aveva fatto pompare nel cazzo una dose aggiuntiva di sangue che me lo induriva e lo faceva vibrare ad ogni palpitazione cardiaca…A quel punto come avevo visto altre volte da solo, prima i più coraggiosi, poi anche gli altri presenti in sala si sono, facendo finta di niente spostati dal loro posto e si sono seduti tutti intorno a noi, due nella fila davanti, due dietro di noi, uno addirittura si era seduto al tuo fianco, e se l’era gia tirato fuori, intento a masturbarsi, solo una mia occhiata severa gli ha impedito di prendersi ulteriori confidenze…Non ero venuto li per dividerti con nessuno ma per farti provare e provare una nuova ed eccitante emozione. Anche gli altri ci erano tutti addosso, vicinissimi tutti o quasi con il cazzo fuori che si masturbavano e speravano in un invito a collaborare….Ti vedevo un po’ imbarazzata ma eccitata a vedere tutti quei cazzi che erano duri non per le porno star della pellicola ma per te. Adesso avevi capito la trama e non avevi più bisogno delle mie indicazioni. Hai preso l’iniziativa chinando la tua bocca carnosa sul mio cazzo, succhiando avidamente, facendomi gemere di piacere ed assieme a me tutta quel gruppo che non ci distoglieva lo sguardo un attimo… Ad un certo punto ti sei tolta il soprabito buttandolo sulla spalliera del sedile, in sala nessuno fiatava e la pellicola girava senza pressoché alcuno che la guardasse…Ti sei alzata, levato anche il vestitino, rimanendo in calze giarrettiere e bustino nero…Avevamo tutti i presenti in sala attorno a noi che si masturbavano…Tu eccitata dalla vista di tutti quei cazzi duri per merito tuo, hai preso in mano il mio e guardandomi ti se seduto su dì me, facendo sparire il mio cazzo duro nel tuo culo, Gemendo come una troia,hai cominciato a venire su e giù prima lentamente, poi che la strada era aperta e lubrificata, sempre più frequentemente e con decisione. Gemevamo senza alcun ritegno, ci siamo messi le lingue in bocca continuando a pompare, finchè mi hai fatto venire nel tuo culo, con tanta sborra che te lo riempiva…Anche i presenti si masturbavano tutti e alcuni sono venuti vicino a noi, sborrando per terra e sulle poltrone rimaste libere…Siamo rimasti per un po’ avvinghiati assieme l’un l’altra, fregandosene degli altri. Ci siamo rivestiti e usciti dal cinema. In strada non c’era nessuno data l’ora tarda, abbiamo ripreso la macchina e siamo ritornati a casa mia.
10
5
17 years ago
leonida1960,
37
Last visit: 3 years ago
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Campioni del mondo...
L’idea di questa storia, la traccia la ho tratta dalla lettura di un racconto trovato in internet alcuni anni fa.
Ho rielaborato quella trama che mi piacque moltissimo, spero che l’autrice di quel pezzo non me ne abbia..
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ITALIA 0 – FRANCIA 1 ; ITALIA 1 – FRANCIA 1
A volte gli uomini mi fanno sorridere.
Hanno sguardi divertiti ed ingenui mentre tra loro si raccontano stralci di vite che raramente sono realmente vissute..
Descrivono, gli uomini, storie “improbabili” … storie che spesso sono impregnate di sesso… un sesso “sperato”… ma molto raramente consumato.
Gli uomini parlano di sesso e parlano anche di calcio..
Diventano seri e si confrontano in modo acceso, mentre discutono convinti di calcio … anche in questo caso si tratta spesso di un calcio parlato e quasi mai giocato…
Il mio invece, a differenza dei loro.. è un brano di vita vera… un brano in cui sesso e calcio si intrecciano realmente tra loro nella vita di una ragazzina di Milano..
Ore 20,00 del 9 Luglio 2006, nessuno può scordarlo…
Allo stadio Olympiastadion di Berlino si gioca la finale di Coppa del Mondo di Germania tra Italia e Francia.
La città si anima di un rumore di attesa, di preparazione.
Tutti si stanno organizzando, nelle case, nei bar.
C’e’ una strana energia, nell’aria c’è la sensazione di essere parte tutti di un grande evento.
In migliaia di case si ospiteranno amici, ci si troverà davanti agli schermi plasma da 42pollici comperati per l’occasione, qualche cosa da mangiucchiare e da bere, tutti pronti al “rito”.
Questo accade anche a casa mia, un appartamento elegante ed accogliente all’ultimo piano di una palazzina signorile quasi in centro alla città.
Anche io partecipo con allegria ai preparativi per la serata, ho 16 anni e ho appena concluso un anno di liceo con il massimo dei voti, sono in vacanza… serena.
Con noi (io, mamma e papà – una bella coppia giovanile) questa sera ci saranno un po’ di amici, mamma sta disponendo piatti e piattini in modo che gli ospiti possano godere dello spettacolo con comodo.
Arrivano tutti… arriva anche Max, un carissimo amico di papà, lo conosco da sempre, lo chiamo “zione”.
Max avrà forse la stessa età del papà, capelli brizzolati, fisico atletico, bella parlantina, sorriso accattivante, mamma lo definisce “un uomo di bell’aspetto”.. professore universitario, abbronzato, giocatore accanito di tennis.. ed infatti si presenta in tenuta da partita, pantaloncini, maglietta e scarpe da tennis…. festeggerà o scaricherà la delusione, al termine della finale, con un match con suo fratello sul campo vicino a casa… le racchette sono in macchina... ci racconta questo, mentre entra, sorridendo e affettuoso come sempre, quasi a giustificare il suo look.
Silenzio… silenzio.. la città si alza in piedi… suonano gli inni.
Tutti prendono il loro posto, mentre io finisco di aiutare mamma a disporre tra gli invitati le ultime cose.. mi allontano per sistemarmi un po’.. la giornata è stata calda e ho bisogno di una doccia rinfrescante..
Indosso una gonnellina leggera a piegoline, corta sopra il ginocchio. Indosso una T-shirt rossa un pochino aderente con scollo a V, non mi metto il reggiseno.. il mio seno non è ancora prorompente e tanto la maglietta è ben coprente.
Mi sono fatta una bella coda a raccogliere i miei lunghi capelli neri.. mi sento carina, in ordine… uno “goccino” di profumo.. et voilà, pronta!
Torno che sono tutti accomodati. Fischio di inizio… guardo attorno, manca il posto a sedere per me.
Si gioca da qualche istante, guardo la TV, un’occhiata per tutta la stanza… il divano è già occupato, c’è Linda (la mia compagna di liceo) con la sua mamma e il suo papà.. magari chiedendo di stringersi un pochino… potrei starci anche io, potrei stare vicino alla mia amica…
E’ in quel momento … in quel momento che lo zio Max mi prende per il polso.. è seduto in fondo alla sala, dietro tutti, sulla bella sedia comoda senza braccioli della scrivania di papà.
“Giulia, lascia perdere il divano.. tienimi compagnia, stai qui con me..”
Mentre lo dice, si batte le mani sulle belle gambe muscolose.. “ti ospito io , piccola”.
Linda si volta e ci vede, sorride.. non voglio creare disturbo … papà sta già “silenziando” tutti… “ssssttt”, sibila voltandosi.
Ricambio il sorriso di Linda e mi accomodo sulle gambe di “zione”, allargo le gambe e mi siedo cavalcioni sulle sue dandogli la schiena..
Mi volto appena e sottovoce : “ Zio, ti sto davanti? Veramente.. non ti do fastidio?”..
“No, No” , sussurra facendomi cenno di tacere con un dito appoggiato alle labbra.
Sorseggia una boccata di Corona direttamente dalla bottiglietta e riprende a guardare la partita da sopra la mia spalla..
Trance, pochi secondi ed è trance…
I 22 ragazzotti che inseguono il pallone su un campo verde stanno ipnotizzando milioni e milioni di persone.
Le prime giocate, emozione, agitazione, si sottolineano con gesti e brevi commenti i primi passaggi giusti o sbagliati, le prime azioni e i primi scontri tra giocatori..
Anche Max sta guardando attento la partita e io sobbalzo un po’ sulle sue ginocchia seguendo i movimenti che fa mentre segue il gioco..
NO… 6° forse 7° minuto… no…no… rigore, confusione.
Materazzi, fallo, rigore…
NO… tutti in piedi… NO… Zidane… GOL.. Italia 0 – Francia 1.
Si torna a centrocampo, ci si risiede.
Seguiamo ancora il gioco, ancora movimenti…
Ad un certo punto sento una vibrazione, un piccolo brivido…
Qualche cosa è cambiato.. la mia posizione sulle gambe di Max è sempre la stessa ma.. sento da dietro… si, insomma… mi rendo conto di essere appoggiata a qualche cosa che prima non sentivo.. qualche cosa di duro.
Sono imbarazzata, mi sembra di arrossire e mi manca per un secondo il respiro, ho capito…
E’ lo zio Max.
Tutto questo movimento lo ha stimolato è sicuramente così …
Riesco a voltare lo sguardo per cercare di leggere nei suoi occhi, non cambia espressione, continua a guardare la partita..
E adesso? Adesso che cosa devo fare… sono perplessa. Mi alzo? Cerco una scusa e mi alzo??
Sono paralizzata, mi soffermo, sospiro… sono diventata più attenta a tutto quello che sta accadendo e sento.. sento il suo respiro caldo sul mio collo, avverto ogni suo più piccolo movimento, sento il calore delle sue gambe..
Punto i piedi a terra, tendo i muscoli come ad alzarmi dalla mia “poltrona umana”..
In quel momento… lui con fare quasi distratto mi appoggia una mano sulla coscia e l’altra a cingermi leggermente il fianco.. mi tiene, sento che mi tiene, non vuole che io mi alzi, mi impedisce di alzarmi.
Io non seguo più la partita, vivo quello che mi sta accadendo.. mentre provo a pensare quello che dovrei fare..
Sento ancora il “duro” tra i suoi pantaloncini.. adesso le mie gambe sono “incollate” alle sue, incollate da un velo di sudore.. sento i suoi muscoli, i muscoli delle sue belle gambe abbronzate sotto le mie cosce…
Cosa succede?.. URLA.. GOL..
GOL, GOL…. ITALIA, ITALIA… Materazzi di testa, Italia 1 – Francia 1.
Colgo il momento, mi alzo.. confusione.. cori, abbracci..
Sono in piedi, sono in piedi di fianco a lui, mi guarda, incrocio i suoi occhi, guardo le sue gambe.. un uomo maturo, un uomo che ha più del doppio dei miei anni..
E’ bello, si risiede e mi invita a tornare da lui con il suo solito sorriso aperto..
Lo “zione”… il gioco riprende..
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IL GIOCO CONTINUA
E’ solo la voglia di esagerare che è propria della mia età.. è solo per dimostrare qualche cosa di più, forse di provocare… non so.. so solo che è così che io mi ritrovo ancora accucciata sulle gambe di Max.
Semplicemente.. ho guardato diritto verso la TV, mi sono sistemata la gonnellina … la ho sistemata alzandola sul didietro e mi sono accomodata.
Così, però, appoggio direttamente le mie cosce nude sulle gambe calde di Max.. non c'e' più la stoffa della gonna tra di noi, adesso le mie mutandine sono a contatto diretto dei suoi pantaloncini..
Mi sfiora una gamba con una mano ..
Io inizio a muovermi, piano… con movimenti lenti quasi impercettibili, oscillo irrequieta..
Muovo il mio culetto.. e sento subito lo zio “indurirsi”.. duro, grosso lo sento intrappolato nei pantaloncini..
Sbuffo facendo la “bambina” un po’ annoiata dalle cose dei “grandi”.. la partita non mi interessa più… inarco ancora un pochino la schiena, mi dondolo un po’ sulle sue gambe..
Forse ho perso il controllo… credo di avere perso il controllo..
Sento lo zio che segue i miei movimenti, si muove con me lentamente, sento spingere, spinge il suo muscolo duro contro le mie mutandine..
Sono stordita, eccitata, sento tutta la mia energia dei 16 anni liquefarsi tra le mie cosce.. centro dell’universo, mi manca il respiro..
Socchiudo le labbra ho bisogno di aria…
Mi bagno.. sento che mi sto bagnando tra le gambe..
Mi bagno come quando mi tocco la sera nella mia cameretta, mi bagno come quando con il manico, che lubrifico con l’olio per i massaggi di mamma, della mia spazzola dei capelli mi penetro piano.. mi bagno come quando mi faccio toccare o leccare dal mio ragazzo .. non ho ancora voluto che mi prendesse completamente ..
Mi bagno per l’eccitazione.. e ho paura, sono preoccupata che gli altri possano accorgersi di quello che sta accadendo.
La paura moltiplica le sensazioni e le emozioni, sono eccitata e imbarazzata per quello che io stessa sto facendo..
E’ che non riesco.. non riesco più a trattenermi.
Lo zio ha capito, infila una mano sotto la mia maglietta e sento che sta percorrendo il mio corpo.. arriva ai miei seni durissimi.. mi sfiora i capezzoli.. una scossa elettrica, un fulmine..
Sono bagnatissima, sento le mutandine che, bagnandosi, si insinuano tra le labbra sensibili della mia “patatina”.. sento le vibrazioni che lo sfregamento dei nostri corpi genera..
Lo zio continua a muoversi ritmicamente, mi sfiora i capezzoli in modo insopportabile.. io mi porto la mano alla bocca quasi a non farmi sfuggire i mugolii di piacere che sento crescermi nella gola..
Sento vampate di calore piacevole salirmi fino al cervello, sento il mio viso in fiamme e sento la mia lingua scorrere sulle mie labbra..
Aiuto…
Ma nessuno si accorge di noi, nessuno fa caso alla nostra “danza”..
Gli sfilo la mano dalla maglietta…
Mi alzo, non ce la faccio più …
Non ce la faccio più, mi alzo e vado di corsa in bagno…
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PRIMA DELLA FINE DEL PRIMO TEMPO
Torno.
Quando torno, sfacciata, mi avvicino all’orecchio di Max…
“Zione, posso sedermi ancora qui con te?” , gli soffio candida queste parole nell’orecchio.. “Ti spiace? Sono stata comoda fino ad adesso qui con te, non ti ho disturbato vero??…”
E' così che dico..ma sono "impazzita"...???
Lui mi sorride e si prepara subito ad accogliermi ancora..
“Eccola servita, signorina”.. mi dice sottovoce..
Allargo le gambe, mi alzo la gonna e mi siedo..
In bagno mi sono tolta le mutandine… si, è così… lo ho fatto.. si, credo proprio di essere "impazzita"!!
Adesso sono nuda e vibro di eccitazione, preoccupazione, imbarazzo … appoggio il mio culetto nudo e sodo sui suoi pantaloncini..
E’ solo questione di attimi e lo sento ancora durissimo, sento la tela ruvida dei suoi calzoncini sfregare.. sfregano e mi sollecitano le mie intime e morbide labbra..
Che brividi nella schiena!!
Lo zio mi si avvicina all’orecchio e mi sussurra : “piccola, alzati solo un momento.. appena un pochino”..
Fingendo di dovermi sistemare meglio, mi alzo e resto un secondo in piedi a gambe allargate..
Lo zio mi accompagna con una mano a riprendere la mia posizione e mentre mi risiedo Max ha nuovamente infilato la mano sotto la mia maglietta.. mi sfiora la pelle del ventre.. mi sfiora e io mi sconvolgo..
Poi lo sento.. caldissimo, bollente, enorme…
Lo zio mi vuole emulare, lui è molto più esperto e maturo di me… forse ho esagerato??
Non ho tempo per darmi la risposta.. ha sfilato il suo tubo bollente di carne dai pantaloncini e ora siamo pelle a pelle…
Lo sento subito sulle mie parti più intime, sento il suo arnese caldo e durissimo a contatto delle mie segrete intimità.
E’ delirio… mi bagno subito..
Riprendo a muovermi, dondolo.
Dondolando, con pochi movimenti del bacino lo sposto dove lo voglio sentire…
Sento il suo cazzo durissimo tra le labbra della mia “piccola” ..
Lo sto masturbando, sto masturbandolo con le mie labbra, sto masturbando l’amico di mio padre…
Max mi appoggia una mano sulla schiena, mi spinge piano in avanti, mi costringe ad inarcare un po’ la schiena.
Mi spinge e mi tiene… fino a farmi sollevare un po’ il culetto.. per non cadere appoggio le mani alle sue ginocchia.
Poi sento che inizia a muoversi, spinge in avanti sulla mia bagnatissima fighetta.. sono stordita, sorpresa di quello che mi sta accadendo… sono liquida, sono eccitata per quello che mi sta accadendo..
Scivola dentro… lo sento millimetro per millimetro… mi scivola dentro…
Lo zio mi trattiene per i fianchi.. entra tutto.
Scivola facilmente, accolto dalla mia boccuccia fino a quel momento intatta, boccuccia che si spalanca e si inonda di viscidi umori..
E’ enorme, mi manca il fiato… e lo sento entrare tutto fino in fondo....mi travolge e mi riempie.
Lo zio mi guida, guida i miei movimenti … pianissimo su e giù, come quando ero piccola che giocavamo al cavallino.. su e giù piano..
Lo sento caldissimo, sento il suo esperto cazzo pulsare dentro di me, avvolto dentro di me… piccoli colpetti del suo muscolo gonfio dentro la mia “patatina”..
Stringo i denti per non urlare di piacere, mi sento il cervello esplodere .. squagliata, sento le sue palle gonfie sfregare sulle mie cosce.
Stringo i denti e … ancora … ancora …
Piano su.. poi giù .. ancora, ancora… è un tormento, sono in estasi..
E poi godo… aiuto… godo… godo come mai avevo fatto prima, emozione nuova. Esplosione di sensazioni, ad occhi chiusi godo.
Godo, mentre con le dita della sua mano infilata sotto la mia maglietta gioca ancora gioca con i miei capezzoli ritti come guglie.. godo e mi sciolgo completamene..
Sono stordita, abbandonata sulle sue gambe, impalata dal suo enorme cazzo che ancora spinge..
I rumori, la partita, gli altri… tutto, tutto quello che sta accadendo… sono solo brusii, il nulla.. io sono in un altro universo..
Mi tira verso di se, si avvicina ancora all’orecchio.. “Giulia, piccola.. scostati.. non voglio venirti dentro..”..
Solo il tempo di sfilare questo gradito ospite .. Max vibra.. e poi getti caldi nel solco del mio sederino.. anche io ho un sussulto..
Max sospira , mi sembra che lo faccia in modo così rumoroso che tutti lo riescano a sentire… nessuno però ci guarda.
Max tampona l’evidenza del nostro incontro incredibile con la mia gonnellina.. sento che si ricompone alle mie spalle.
Qualche secondo e mi alzo… “vado in bagno” dico con un filo di voce, come per dare a tutti i presenti la giustificazione della mia assenza..
Lo “zione” mi sorride mentre mi allontano..
E poi il resto è storia…
CAMPIONI DEL MONDO..e Cannavaro alzò la coppa al cielo!
Mao
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17 years ago
MAOCAO,
43/43
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Come sono diventato olga trav. di rm. 4^
Mi svegliai il mattino seguente, molto tardi, loro non erano in camera, venni presa dalla paura che mi avessero lasciata sola a casa, cosi senza lavarmi, con indosso ancora le autoreggenti della sera prima, ed il buchino che mi senbrava enorme, mi alzai e andai in cucina, finalmente li vidi, erano seduti a tavola nudi, e come mi videro mi dissero, vieni qui, io mi avvicinai e loro, mi mandarono sotto il tavolo in ginocchio, ordinandomi di baciargli i cazzoni, e leccargli le palle, cosa che io feci molto volentieri, dopo un pò, mio zio mi disse, vieni fuori avvicinati, mi avvicinai, e lui comincio a succhiarmi un capezzolo, toccandomi il culo con una mano, mi mise un dito in bocca e fui costretto ad insalivarlo, ovviamente me lo misse in culo muovendolo velocemente, mi si piegarono le ginocchia, comincia ad ansimare, fu allora che Rocco mi disse ti è piaciuto stanotte? rispossi siiiiii, sei convinta per continuare questo gioco? dissi ancora siiiiii, e lui, brava vedrai ti faremo divertire. Intanto mio zio continuava a torcermi un capezzolo, dicendomi da oggi lo dovrai fare tutti i giorni almeno dieci minuti da solo, vedrai ti verrano i capezzoli come una donna, cosa che io faccio ancora, ed infatti ho due capezzoli che d'estate si notano da sotto la maglietta. Poi mi mandarono a fare la doccia, prima di andare al mare, verso l'una arrivammo alla spiaggia, e dopo un paio d'ore di sole e bagni, durante i quali venni palpata,ed infilata con le dita nel culo dai due, Rocco si recò nel chiosco che affitava i lettini e vendeva qualche panino, ne uscì dopo alcuni minuti, facendo un cenno di intesa a mio zio, dopo una decina di minuti mi fecero vestire, dicendomi che dovevamo rientrare per farmi bella per la sera, in quanto ci sarebbe stata una sorpresa. Giunti a casa mangiammo qualcosa al volo, poi mi portarono in camera mi vestirono con la mini, le autoreggenti,il regiseno, la parrucca, un paio di sandali con la zeppa legati alla caviglia, mi truccarono con rossetto, fard, fondotinta, mi infilarono il cazzetto con le palle in un anello di ferro, intorno al collo un collare di pelle nera fina con un anello, un paio di orecchini a pendaglio. Rocco mi diede una pacca sul culo, dicendomi ora sei propio una troietta da monta. Uscimmo col buio, io conciata così ero ranicchiata dietro la macchina, arrivammo alla spiaggia, mi fecero scendere, ci infilammo fra i cespugli, io rischiavo di cadere con le zeppe sulla spiaggia, cosi Rocco mi prese in braccio, e mi porto cosi fino davanti l'entrata del chiosco dei lettini, la porta era chiusa ma dentro la luce era acesa, aprimmo la porta e dentro vidi che c'erano i due arabi che durante il giorno portano i lettini sulla spiaggia, erano magri, nervosi, nudi, e con due cazzi da paura, come entrammo ci vennero incontro dicendo che erano contenti di vederci, mi ofrirono da bere, penso prosecco molto fresco, e mentre io bevevo, loro avevano cominciato a toccarmi, accarezzarmi, e spogliarmi, in breve rimasi in perizzoma e autoreggenti, e scarpe, cominciai a prendere in mano i loro cazzi enormi, a stento riuscivo a stringerli con la mia mano, poi mi piegarono a 90, e uno me lo mise in bocca apostrofandomi con parole del tipo zoccoletta succhia, piccola bocchinara, ti ronperemo il culo, quando avro finito di incularti avrai una fica fra le chiappette, piu lui parlava piu io mi eccitavo, quello dietro mi insalivo il buchetto per un pò, poi si alzò dritto mi appogiò le mani sulla schiena, e dopo avermi detto che mi avrebbe rotto il culo, spalmo il mio buchetto ed il suo cazzone di olio solare, e comincio a spingere dentro il palo, pensavo che il mio culetto si sarebbe rotto da un momento all'altro, ma arrivo mio zio mi mise la boccetta di popper in mano, e mi disse fammi vedere quanto sei puttana, comincia ad annusare, una ,due tre volte di seguito, ero inpazzita ed avevo tutto l'arabo in culo, che stantuffava come un treno, dopo dieci minuti mi sborro in fondo al culo, continuava ad andare dentro e furori ,facendomi colare la sborra lungo le cosce, nellostesso tenpo il secondo arabo comincio a sborrarmi in bocca, talmente tanto che la sborra mi usciva dagli angoli, colandomi addosso. Il resto di questa storia alla prossima ciao e scrivetemi e commentatemi.
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17 years ago
sottosopra2, 42
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Il fattorino e la signora
Sono le 19.00 circa di una serata come tante altre, un po noisa e un po piena di speranza per la notte che da li a breve sarebbe giunta,uno squillo di cellulare rompe la mia monotonia, una chiamata inaspettata.
S:Maestro, sei tu?
M:Si Signora, dica pure...
S:Sai ho una certa fame, so che fai consegne a domicilio, vorrei che tu venissi da me con dei panini, magari quelli tipo autogrill pieni di maionese...
M:Non c'è problema Signora mi dia l'indirizzo e vengo subito da lei..
S:Certo ma fai veloce ho una gran fame, via ....
M:Ok , farò il più presto possibile
S:Bene ti aspetto con anzia, mio marito ti ricorda di non scordare la Nutella mi raccomando...
M:Sara fatto, mia Signora...
Forse il messaggio in codice, forse il fatto che la signora l'avevo gia vista, ma la mia eccitazione iniziava a farmi scorrere il sangue sempre più caldo e forte, il mio primo scambio, con una coppia che conoscevo solo in foto, ma quella voce calda mi aveva convinto ad andare.
Mi preparo lentamente e con cura, monto in macchina, e mi avvio verso l'indirizzo dell'hotel della mia Signora.
Mi fermo in autogril e cerco di trovare i panini con più maionese e insalata,la mia Signora ama mangiare su vassoi insoliti, o fare lei stessa da tavola imbandita...
Arrivo in hotel, prendo una stanza vicino a quella della mia prima coppia, contatto telefonico con lui.
L:Ti do uno squilletto quando devi venire a bussare alla porta, mi raccomando bussa tre volte e di "Servizio in camera"
M:Ok perfetto, tre volte poi servizio in camera, ho capito.
L:Fra tre min ti do squillo poi vieni.
Il sangue era sempre più caldo ma il momento si avvicinava e non volevo sbagliare nulla, metto magliettina cappellino e come ogni bravo Fattorino aspetto lo squillo...
Drin Drin ...
Ok è ora , vado
Toc toc, servizio in camera...
L:Entra pure, scusami se la mia signora è un pò desabiglie, e te cara copriti non è bello che il fattorino ti veda cosi , con solo questo vestitino aderente, a te non da fastidio vero se la mia signora sta così?
M:No non si preoccupi, nessun problema, poi è una cosi bella signora, sarebbe un peccato coprirla troppo...
S:Grazie, anche te sei un bel fattorino, cosa mi hai portato di buono?
M:Quello che lei mi ha ordinato Signora...
S:Bene, sei prorpio un bravo fattorino, siediti pure e mettiti comodo, avrai caldo con quella roba addosso, mettiti pure a tuo agio...
M:Grazie Signora, in effetti fa un po caldo, io mi tolgo un il maglione, le dispiace se rimando in maglietta...
S:Certo che no fai pure, come se fossi a casa tua
M:Grazie
L:S. vedi che bravo fattorino che ti ho trovato, pensi che possa soddisfare la tua fame?
S:Credo proprio di si...Te fattorino sei disposto ad aiutarmi con la mia fame, sai sono insaziabile a volte amo mangiare molto...
M:Certo Signora sono qui per accontentarla come posso, mi chieda tutto quello che desidera
La signora si alza, con il suo fisico mozzafiato un tubino intorno al corpo aderente e delle calze a rete nere che esaltano le sue cosce perfette, il mio cuore stava per esplodere e non solo il cuore...
S:Fattorino, oggi ho comprato delle calze nuove ti piacciono?
M:Si signora ma dovrei vederle meglio, cosi non vedo la parte migliore, quella delle cuciture, sono importanti per vedere la fattura di una calza...
S:Toccale pure se vuoi, ma prima mettiti in libertà sarai più comodo, anche te caro fai uguale.
A questo punto inizio a spogliarmi nudo, lei mi guarda bene e sorride, il gioco sta andando alla grande, non ho sbalgiato nulla e la situazione ha raggiunto momenti di erotismo altissimi,io mi sento il caldo sangue alla gola che accende tutti i miei sensi e le mie voglie più nascoste, mi siedo accanto alla Signora, inizio a scorrere le mie mani sulle sue calze, lei mi invita a salire.
La mia mano come una lucertolina dispettossa fa su e giu per la gamba della signora, a volte sfiorando con impertinenza la sua calda fica, facendo emettere dolci e soffocati gemiti alla mia Signora, il marito nel frattemdo osserva molto soddisfatto e compiaciuto del teatrino messo in atto.
Lei a questo punto inizia a sentire il caldo e l'eccitazione, si toglie il vestito cle la avvolgeva, rimanendo con un meraviglio reggiseno nero, tanga nero e calze a rete dello stesso colore, iosono visibilmente eccitato, lei mi sfiora con sapienze e malizia, poi si sdraia morbida sul lettoe mi dice :
S:Fattorino, a me piace mangiare in maniera strana, mi devi aiutare, mentri io mangio vorrei che anche te e mio marito faceste altrettanto, solo che devi disrtibuire i panini a pezzi sopra al mio corpo con sampienza.
M:Certo signora, è il mio mestiere...
Prendo uno dei panini mi avvicino al suo meraviglioso corpo e inizio la dolce distribuzione:
Inizio mettendo due pommodorini aperti su ogni capezzolo, usando un po di maionese come collante per non farli muovere, scendo con un filo della stessa e a metto una mozzarellina nell'ombelico, scendo con due fili di maionese e vado a mettere l'insalatina con sapienze e gran maestria tra il tanga e la sua calda e bagnata intimità.
S:Fattorino inizai a mangiare ti prego, altrimenti non posso iniziare io ed ho veramente una gran fame...
Mi avvicino a lei e inizio a leccare la maionese intorno ai capezzoli ormai diventati turgidi e a punta, mangio il primo pomodorino e con la lingua inizio a pulire dalla maionese i capezzoli della signora e li mordicchio con colicatezza e decisione, lei inizia a fremere di paicere, con la lingua scendo lungo il filo di maionese tracciato sul suo corpo, faccio una breve sosta sulla mozzarelina e arrivo alla mia passione, l'insalatina...
Bruca dolcemente l'insalatina e la calda passera della signora inizia a riempirsi di dolce rugiada, un mix caldo e unato di rugiada e maionese pervade la mia lingua e il mio palato, continuo il mio percorso di pulizia, morbido sinuovo, a volte idurisco la linga, altre gioco con il suo dolce grilletto, la signora inizia a fremere di piacere fino a riempirmi la bocca del suo umore dato dall'orgasmo che gli ho provocato con la mia sola lingua.
sale in me un senzo di soddisfazione e grande eccetimento, lei si alze e dice,
S:Fattorino ora tocca a me mangiare...
M:Certo signora, saro lieto di spegnere la sua fame....
Il RESTO LO TENGO CON ME , MA NON VI SARA DIFFICILE INTUIRE IL FINALE
Tratto da una storia vera, cioè la mia prima volta a tre.
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17 years ago
Maestro1980, 38
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Lezione di matematica
Era il solito pomeriggio di metà luglio, ero in camera che stavo preparando la lezione di matematica che dovevo impartire ad una ragazza di sedici anni, che viveva 4 piani sotto me. Io all'epoca avevo 25 anni.
Alle 16 puntuali suona il campanello e vado ad aprire. Saluto la studentessa ed andiamo in camera per incominciare la solita pallosissima lezione di matematica. Il programma di era basato sulle equazioni di secondo grado...argomento complicato visto anche che la ragazza aveva un incredibile astio verso la matematica.
La studentessa era una biondina, molto magra, poco seno, ma un bel fondoschiena. Onestamente non avevo mai fatto pensieri sconci, ma comunque non mi dispiaceva, anzi. Quel pomeriggio era vestita con una canottierina bianca ed un paio di pantaloncini molto corti in jeans, ed infardito.
Dopo una decina di minuti, in cui lei aveva dimostrato di non aver voglia di fare calcoli, mi comincia a dire che non ce l'avrebbe mai fatta e che non aveva voglia. Io cercai di convincerla a fare quasto sforzo...ma niente. Ad un certo punto avvicinò la sua sedia alla mia, e mi disse:"Questo pomeriggio ho voglia di fare qualcos'altro"...il mio cuore cominciò a palpitare, non dissi nulla, ma capii. La sua mano cominciò a massaggiarmi il petto e andò subito sopra il pantaloncini...il mio cazzo era già bello in tiro...molto eccitato. Allora, le tolsi la canottierina...due piccole tettine ma con due capezzoli eccitati. Cominciò lei a togliermi i pantaloncini ed a massaggiarmi, poi si avvicinò con la bocca e mi fece morire. Succhiava alla grande, la bloccai altrimenti venivo subito. Dopo un pò di sbaciucchiamenti e toccate le tolsi le mutandine e cominciai a pomparla sulla scrivania: godeva proprio di gusto. Stavo per venire e mi disse di venirle sulle tette: detto fatto. Inondata! Ah che bella sensazione, veramente un bel pomeriggio. L'idea di fare sesso con un'allieva è sempre molto eccitante...e nel suo caso anche molto coinvolgente. Dopo quella volta solo matematica, ma quel pomeriggio non lo scorderò mai!
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17 years ago
Rappresentante3tn,
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Vacanza a cap d\'agde
Noi come coppia ci identifichiamo pienamente nel racconto di Anacreonte che ha scritto testuali parole:
"Vacanza a Cap d'Agde - 2
Premetto al racconto del nostro secondo soggiorno di quest’anno a Cap d’Agde alcune pagine tratte da "Le particelle elementari", dello scrittore francese Michel Houellebecq.
"Ciò che colpisce al Cap d'Agde (...) è prima di tutto la coesistenza tra luoghi di consumo banali - simili in tutto e per tutto a quelli che ritroviamo nelle stazioni balneari europee - e altri commerci esplicitamente orientati verso il libertinaggio e il sesso. Per esempio è sorprendente vedere alternarsi macellerie e minimarket a negozi di abbigliamento che propongono essenzialmente minigonne trasparenti, bíancheria ín latex e indumenti concepiti per lasciare scoperti seni e natiche. E' altrettanto sorprendente vedere le donne e le coppie, accompagnate o meno dalla prole, aggirarsi tra gli scaffali senza mostrare il minimo imbarazzo di fronte al contrasto tra questi diversi commerci. Infìne sorprende vedere come le edicole presenti nel complesso offrano, oltre alla normale gamma di quotidiani e periodici, una selezione particolarmente abbondante di riviste pornografiche e giornali specializzati in inserzioni particolari, oltre a svariati articoli erotici, il tutto senza suscitare nei consumatori il minimo turbamento.
I centri-vacanze tradizionali si possono classificare lungo un asse che va dallo stile 'familiare' (Mini Club, Kid's Club, fasciatoi, scalda-biberon) allo stile 'giovani' (sport acquatici, serate a tema per i nottambuli, sconsigliata la presenza di minori di 12 anni). Per la frequentazione in gran parte familiare, per l'importanza che vi riveste lo svago di tipo sessuale svincolato dal contesto abituale del 'rimorchio da spiaggia', il complesso naturista di Cap d'Agde sfugge a questa dicotomia. E altrettanto si distacca, con grande sorpresa del visitatore, dai tradízíonali centri per naturisti. Questi ultimi, infatti, enfatizzano una concezione 'sana' della nudità, escludendo ogni interpretazione sessuale diretta; vi si fa un grande uso di cibi biologici, e il fumo vi è praticamente bandito. Spesso ecologicamente sensibili, i frequentatori si ritrovano in attività tipo lo yoga, la pittura su seta, le ginnastiche orientali; accettano volentieri di adattarsi a un habitat rudimentale in un luogo dove la natura è selvaggia. Invece gli appartamenti offerti dal complesso di Cap d'Agde rispondono abbondantemente alle norme di comfort tipiche delle stazioni di villeggiatura; la natura vi è presente essenzialmente in forma di prati e cespugli fioriti. Infìne, la ristorazione, di tipo classico, alterna pizzerie, ristoranti di frutti di mare, rosticcerie e gelaterie. La nudità stessa sembrerebbe, mi si passi il gioco di parole, rivestirvi un carattere diverso. In un complesso naturísta tradizionale, essa è obbligatoria ogni volta che le condizioni atmosferiche lo consentano; tale obbligo è oggetto di una sorveglianza rigorosa, e si accompagna a un severo biasimo riguardo a ogni comportamento assimilabile al guardonismo. A Cap d'Agde, invece, si assiste alla serena convivenza, nei supermercati come nei bar, di tenute estremamente differenziate, che vanno dalla nudità integrale a un abbigliamento di tipo tradizionale, passando per tenute a vocazione apertamente erotica (mínigonne di rete, biancheria intima, stivali). Inoltre il guardonismo è tacitamente ammesso: sulla spiaggia è comune vedere gli uomini indugiare davanti ai sessi femminili offerti al loro sguardo; alcune donne danno a questa conternplazíone un carattere più intimo optando per la depilazione, che facilíta l'osservazione del clitoríde e delle grandi labbra. Tutto ciò contribuisce a creare, anche quando non si prenda parte alle attività specifiche del centro, un clima estremamente singolare, lontano sia dall'ambiente erotico e narcisista delle discoteche italiane sia dal clima 'losco' tipico dei quartieri caldi delle grandi città. Insomma si tratta di una stazione balneare classica, sul genere 'alla buona', tranne per il fatto che i piaceri del sesso vi occupano una parte importante e bene accetta. A questo proposito è forte la tentazione di parlarne come di un ambiente sessuale 'socialdemocratico', tanto più che i frequentatori stranieri, parte rilevante dei numero totale delle presenze, sono essenzialmente costituiti da tedeschi, con un'altrettanto forte presenza di contingenti scandinavi e fiamminghí. (...)
In pratica, ciascuna delle coppie presenti nell'area compresa tra la linea delle dune e la battigia può prendere l'iniziativa di toccamentí sessuali pubblici; spesso è la donna a cominciare, masturbando o leccando il sesso del compagno, e questi ricambia allo stesso modo. Le coppie vicine osservano con particolare attenzione queste carezze, sí avvicinano per veder meglio, poco a poco cominciano a seguirne l'esempio. Così, a partire dalla prima coppia, sulla spiaggia si propaga rapidamente un'onda di carezze e di lussuria incredibilmente eccitante. Con l'aumentare della frenesia sessuale, numerose coppie si avvicinano tra loro, al fine di abbandonarsi a toccamenti di gruppo; ma, aspetto che va sottolineato, ogni avvicinamento segue rigorosamente un prliminare consenso, perlopiù esplicito. Qualora una donna desideri sottrarsi a una carezza non desiderata, lo indica molto semplicemente, con un banale cenno del capo - provocando immediatamente nell'altro una profusíone di scuse, cerimoniose e quasi comiche.
L'estrema correttezza dei partecipanti maschi appare ancor più sorprendente quando ci si spinga nell'entroterra, al di là della linea di demarcazione naturale costituita dalle dune. In effetti, tale zona è tradizionalmente dedicata agli amanti del gang bang e della penetrazione femminile da parte di più maschi. Anche qui il germe iniziale è costituito da una coppia che si abbandona a una carezza intima - perlopiù una fellatío. In breve, la coppia si vede circondata da una decina e a volte da una ventina di maschi singoli. Seduti, in piedi o accovacciati sui talloni, costoro si masturbano assistendo alla scena. Talvolta le cose finiscono qui, la coppia torna al rapporto iniziale e gli spettatori si disperdono alla spicciolata. Altre volte, invece, con un cenno della mano la femmina esprime il proprio desiderio di masturbare, leccare o farsi penetrare da altri maschi. A questo punto i maschi singoli si fanno avanti a turno, senza alcuna precipitazione. Quando la femmina desidera fermarsi, anche qui lo indica con un semplice gesto. Nessuno parla; si sente distintamente il vento che soffia tra le dune, che piega i ciuffì d'erba. Talvolta il vento cala; e allora il silenzio è totale, turbato unicamente dai gemiti di godimento.
Ma non si tratta in alcun modo di dipingere il complesso naturista di Cap d'Agde sotto l'aspetto idilliaco di chissà quale falansterio alla Fouríer. Al Cap d'Agde come altrove, le donne di corpo giovane e armonioso, e altrettanto gli uomini seducenti e virili, vengono fatti oggetto di proposte lusinghiere. Al Cap d'Agde come altrove, gli individui obesi, avanti con gli anni o fisicamente sgradevoli, saranno condannati alla masturbazione - che, va comunque detto, laddove solitamente proscritta dai luoghi pubblici, qui sarà considerata con una cordiale benevolenza. (...) Tale atteggiamento rispettoso e legalistíco, che assicura a ciascuno, purché onori i termini del contratto, molteplici momenti di piacere, sembra in ogni caso disporre di un notevole potere di persuasione, giacché riesce a contagiare senza difficoltà, e a prescindere da qualsiasi codice esplicito, gli elementi mínoritari presenti nel complesso (bestie frontíste della Languedoc, delinquenti arabi, italiani di Rimini)".
Alla nostra esperienza prettamente marina e solare dello scorso anno, stavolta resa un po’ più difficile dal vento e dal mare freddo, intercalata dalla lettura di piacevoli pagine di Simone de Beauvoir e dalla visita a qualche luogo rimarchevole dei dintorni (la splendida cittadina di Sète con il memoriale dedicato a Georges Brassens, l’abbazia di Fontfroide, Carcassonne incrostata di turismo, il castello di Belcastel molto più pulito, le spettacolari gole del Tarn percorse da acque limpide) quest’anno si è aggiunta una partecipazione un po’ più ravvicinata al mondo descritto da Houellebecq.
Per prima cosa, occorre dire che le "attività di spiaggia" descritte dal simpatico scrittore francese non ci sono, o non ci sono più. Qualcuno, da qualche parte su Internet, ha scritto di una certa qual moralizzazione strisciante, che ha ridimensionato l’originaria libertà sessuale totale; o forse, chissà, si tratta solo di un’invenzione letteraria, di cui è vano cercare le espressioni reali. Non è un gran danno, peraltro, se si tiene conto che comunque quell’universo vive, o continua a vivere, in luoghi appositi e protetti.
L’esperienza generale del villaggio naturista non è stata diversa da come l’ho descritta nel mio precedente racconto. Sempre estremamente fiscale e controllato l’accesso all’area naturista, e più ancora al campeggio; sempre la stessa ambivalenza tra il mondo naturista più o meno "tradizionale" del campeggio (costituito prevalentemente da pensionati o da persone comunque anziane, e famiglie con bambini) e quello decisamente più trasgressivo del villaggio; sempre lo stesso leggero imbarazzo di fronte al personale di servizio o alle commesse dei negozi, tutti rigorosamente vestiti (e la cosa è rimarchevole di fronte al fatto che si tratta, nella maggior parte dei casi, di ragazze giovani e carine, che sarebbe un piacere gioioso, nel senso proprio del verbo francese "jouir", vedere nude nell’esercizio delle loro funzioni). Ma questa volta, sempre fedeli, peraltro, alla consegna del "guardare e non toccare" che aveva contraddistinto l’esperienza dello scorso anno, siamo andati oltre, esplorando alcuni locali "per coppie".
Il concetto di locale "per coppie", peraltro, è oggetto di una evidente contraddizione. Da una parte, si comprende facilmente che potrebbe essere proprio chi è solo a beneficiare dell’accesso a strutture istituzionalmente finalizzate al piacere; chi è privo di relazioni stabili ha difficoltà di trovare momenti di soddisfacimento sessuale, e la sua esclusione quindi pare ingiusta (leggi: sei incapace a mettere in piedi una relazione di coppia? Peggio per te, non vali niente e quindi non meriti niente, neppure guardare...). Dall’altra, è ovvio che la preponderanza di uomini soli potrebbe portare a una rottura dell’equilibrio del gioco; per quanto simpatici e bene educati (assumendo per vero quanto Houellebecq descrive più sopra) è evidente che un eccesso di singles renderebbe il tutto meno spontaneo, meno paritario. Inoltre, ciò potrebbe rivelarsi una sorta di incentivo alla prostituzione, l’esatto sgradevole contrario del disimpegnato sesso per sé stesso e che trova in sé stesso il suo compenso (peraltro la prostituzione sicuramente a Cap d’Agde esiste, ma si tratta di un fenomeno marginale rispetto a quello di luoghi come Bangkok, Budapest o Rio, qui limitato a niente più che occasionali e sicuramente ben remunerate "accompagnatrici"). In ogni caso, lasciando a qualcun altro l’incombenza di risolvere la suddetta contraddizione, noi siamo entrati al Glamour, il locale "per coppie" più importante di tutto il villaggio naturista.
Apparentemente si tratta di una discoteca, anche piuttosto graziosa: due bar, divanetti, poltrone, tavolini, due piste da ballo di cui una a cielo aperto. Che, nella sostanza, si tratti di qualcosa di diverso lo si scopre quando si scende la scala a chiocciola che porta ai servizi e... a qualcos’altro: il privè. Per i non esperti, diciamo subito, senza giri di parole, che si tratta del luogo demandato espressamente agli incontri sessuali.
Quando siamo entrati, era ancora presto e il locale era semivuoto. Abbiamo fatto un giro esplorativo nel privè, completamente vuoto: sostanzialmente un intrigo di corridoi e stanzini, con lettini e materassi duri. Il tutto, per l’infelicità dei voyeurs, scarsissimamente illuminato con dei grovigli di fibre ottiche. Uno spazio, comunque, intrigante ed attraente; per me la cosa non rivestiva niente di nuovo, avendo già esperito, sulla mia pelle (e chi ha letto cosa ho scritto in proposito, sa cosa intendo...), il Fata Morgana di Vicenza, in occasione del compleanno dell’amica Manu; per Arc en Ciel, invece, una scoperta e un’esplorazione del tutto nuova. Personalmente, poi, ero particolarmente intrigato dal vederla, allo stesso tempo, imbarazzata e curiosissima...
Siamo tornati al piano di sopra, nel locale discoteca che si andava progressivamente popolando. E’ stato quasi immediato veder svilupparsi una connotazione non certo "discotecara" in senso stretto; numerosissime, come prevedibile, le mises erotiche, prevalentissimamente femminili: i vestitini di rete, i tacchi assurdi, gli stivali inguinali, la biancheria intima esibita, qua e là qualche seno nudo (ed è il minimo: siamo in un villaggio naturista, ma il Glamour ha un dress code molto rigoroso, almeno per quanto riguarda l’abbigliamento: le donne devono avere rigorosamente la gonna, parei e pantaloni non sono ammessi, a meno che non siano inequivocabilmente eroticamente connotati con aperture e spacchi vari. Un po’ più di lassismo per gli uomini, ma credo che nemmeno qui il classico truzzetto discotecaro in canottiera e scarpe da ginnastica avrebbe libero accesso...). Ma il meglio è stato, poi, vedere qualche coppia che ha dato il via alle "danze", quelle erotiche, con effusioni non propriamente da innamoratini alla Peynet direttamente sui divanetti della discoteca, senza che la cosa fosse rimarcata con stupore da nessuno (le danze vere e proprie, invece, hanno tardato un po’ a cominciare). Qualche coppia ha cominciato a dirigersi nel privè; una di queste, una signora di una certa età, peraltro molto consapevole del suo erotismo, mi ha cortesemente fatto scostare mettendomi una mano sul culo. Molto piacevole; chissà perché questo semplice e gradevole gesto fa andare in bestia tante donne...
Poco dopo, siamo ridiscesi nel privè anche noi, per vedere cosa stesse succedendo. All’ingresso del privè, un incaricato del locale bloccava il passaggio a tutti coloro che non fossero coppie, sempre in ossequio al principio di cui sopra; quindi, meglio saperlo subito: superare il blocco dell’ingresso con una ragazza e poi lasciarla sola a bere al bar per andare a infilarsi da soli nell’enfer, è da escludersi.
La situazione, a vederla con distacco, aveva del surreale. Quasi tutti i divanetti e i lettini erano occupati; coppie, o gruppi, semisvestiti o del tutto nudi, facevano sesso nelle maniere più svariate, con maggiore o minore creatività e partecipazione. Ma la cosa più curiosa era la processione dei "visitatori", ovviamente tutte coppie, tra cui anche noi, che procedeva nei corridoi lungo i cubicoli, spesso a tentoni a causa della scarsa illuminazione, guardando, sentendo o sorridendo. Sembrava di essere, e forse si era, visitatori di una mostra, o di un’esibizione. Di tanto in tanto qualcuno si staccava dalla fila dei visitatori e andava a occupare un cubicolo, vuoto o, perché no, già occupato, probabilmente chiedendo permesso in un linguaggio invisibile. Ma la cosa più bella, per me, forse non era guardare le coppie "in azione", bensì le ragazze "spettatrici", cercando di coglierne e di carpirne le emozioni. Quali, e quante erano qui spontaneamente, e quante erano state in qualche modo "costrette" o "convinte"? Quali e quante dietro i loro occhi sorridevano, o provavano disgusto, gioia, piacere? Certo è che, ad essere lì, pare palese vedere il mondo dividersi in un ottanta per cento di guardoni e un venti per cento di esibizionisti. Poi ci sono tutti quelli che restano fuori, quelli che in un luogo del genere non entrerebbero mai, ma in questo calcolo loro contano zero, forse meno.
In ogni caso era rimarchevole il massimo rispetto reciproco. Ci si muoveva in silenzio; nessuno cercava di allungare le mani dove non doveva (e devo dire che non era uno sforzo da poco; anche tra le visitatrici le donne semisvestite erano molte, la contiguità e la palpabile tensione sessuale rendevano desiderabili contatti più intimi, fossero pure solo semplici carezze e strofinamenti); le soste di fronte alle entrate dei cubicoli più stretti era limitata allo stretto necessario, nessuno faceva pressioni per conquistare una visuale migliore o per scacciare gli occupanti precedenti (è stata buffa la sonora testata tra me e un altro visitatore); nessuno alzava la voce al di sopra della musica soffusa; i commenti sussurrati dagli astanti mi venivano diligentemente tradotti da Arc-en-ciel (il più comico e quasi woodyalleniano: "tre anni di psicologia, per finire qui!"). Bella una ragazza, in estasi appoggiata alle ginocchia del suo uomo che la masturbava dolcemente, i seni offerti a coloro, debitamente autorizzati, che avessero voluto accarezzarglieli. Piuttosto inquietanti e noiose le ammucchiate e vari altri atti sessuali un po’ troppo recitati, un po’ troppo "da manuale".
Ma un altro momento bellissimo si è verificato quando siamo risaliti nella discoteca, che, passate le due, cominciava gradualmente a svuotarsi. Due ragazze incantevoli, sedute in un divanetto vicino al nostro, hanno cominciato ad accarezzarsi, ad abbracciarsi, a baciarsi con passione crescente; erano straordinariamente vere e belle, a differenza di molto di quanto succedeva nel privé. Si stringevano e si baciavano i seni, una delle due ha tirato su il vestitino corto dell’altra e le ha baciato a lungo il sesso. I loro accompagnatori sembravano divertiti, più che eccitati dalla situazione. C’è poco da fare: nonostante quello che si dice e si pensa, le donne, sessualmente parlando, sono molto più creative degli uomini, che invece spesso sono una noia totale. Poco dopo tutti e quattro si sono alzati; speravamo che scendessero a continuare nel privé, e invece se ne sono andati, a continuare probabilmente, ma nella camera di qualche residence.
A locale semivuoto, è stato bello ballare, dare senso e movimento a tutta l’energia che tutti quei "corpi gloriosi" ci avevano contagiato.
Due giorni dopo, dopo una giornata di mare, abbiamo deciso di andare in un centro di benessere dove si poteva fare la sauna o l’hammam, o prendere un bagno in una Jacuzzi. In effetti, questo desiderio era dettato soprattutto dalla scarsa qualità delle docce del campeggio, quasi sempre fredde e abbastanza poco accoglienti, nonché da minuscoli moscerini-vampiri che ci avevano massacrato. Personalmente non mi aspettavo niente di particolare; va bene, anche questo – il "2+2" – era qualificato come locale "per coppie", ma lo immaginavo più che altro come un luogo dove conoscersi, fare amicizia e poi, eventualmente, andare ad "approfondire" la conoscenza nel proprio residence. Cosa che, ovviamente, non era nelle nostre intenzioni. E invece è stata proprio qui la sorpresa, molto maggiore di quella del Glamour.
All’ingresso siamo stati accolti da una ragazza molto giovane e graziosa, che ci ha dato le chiavi di una cassetta di sicurezza dove lasciare i nostri vestiti, e due asciugamani. Poi, con gli asciugamani annodati in vita, siamo entrati nel locale.
Appena entrati un bar; musica piacevole e ben scelta, a basso volume; poi, dietro un separé, ecco un altro privé, con un lungo divano di velluto, e alcuni cubicoli separati. Evidentemente, come al Glamour non ci si limitava a ballare, qui non ci si limitava a fare sauna e idromassaggi... Peccato per due monitor su cui veniva riprodotto un vecchio e mediocre film porno (come se ce ne fosse bisogno); una vera e propria caduta di stile per un posto decisamente gradevole, anche se un po’ piccolo... per quanto, sesso a parte, le terme di Bormio siano molto, molto meglio.
La grossa Jacuzzi, il motivo principale per cui siamo venuti, era già occupata da una coppia. Un po’ intimiditi dalla situazione, abbiamo ripiegato sulla sauna (la temperatura dell’hammam era per noi insopportabile), intervallandola con docce. Quando siamo usciti dalla sauna, le coppie nella Jacuzzi erano diventate... quattro, evidentemente meno intimidite di noi; il massimo che essa potesse contenere, come da cartello. Abbiamo così pazientemente aspettato che si liberassero un paio di posti. Poco dopo si sono allontanati tutti, e così, almeno all’inizio, abbiamo avuto la grande vasca tutta per noi.
Poco dopo sono arrivati a farci compagnia due ragazzi francesi, lui bruno, barba non tagliata da due o tre giorni, faccia simpatica, lei bionda, snella, capelli corti, seni piccolissimi, capezzoli duri e carnosi (forse a causa del contatto con l’acqua). Abbiamo scambiato quattro chiacchiere sui luoghi per nudisti in Italia e Francia (cosa che sembra un argomento comune per rompere il ghiaccio a Cap d’Agde, com’era stato quel pomeriggio in spiaggia con un’altra simpatica coppia italiana). Dopo un idromassaggio piacevolmente interminabile, io ed Arc-en-Ciel siamo andati a bere qualcosa al bar, dove loro ci hanno raggiunti poco dopo mentre conversavamo con un’altra coppia, svizzera; lei, bionda, sembrava un po’ più anziana di lui, e si era arrotolata l’asciugamano in vita, lasciando scoperti due seni di media grossezza, piacevolmente pendenti – devo dire che, mentre si parlava con la massima naturalezza, come se fossimo seduti al tavolino di un bar nella piazza di una città d’arte, erano loro, più che le parole della conversazione, a catalizzare tutta la mia attenzione...
Un po’ per rilassarsi, un po’ per riprenderci, ho proposto ad Arc-en-Ciel di andarci a distendere nel privé, in quel momento spopolato. Senza particolari intenzioni, e senza secondi fini a parte quelli di cui sopra. E invece... E’ stato qui che ci ha preso la passione, e, tra dubbi ed esitazioni varie, ci siamo messi a fare l’amore. Poco dopo sono arrivate altre coppie che sono anch’esse entrate in azione. Ci siamo trasferiti in un cubicolo, poi in un altro, circolare, circondato da un tendaggio sottile. Ma non abbiamo rinunciato ad esercitare il nostro diritto di guardare. Sono venuto ascoltando la colonna sonora del film Buena Vista social club di Wim Wenders. Decisamente appropriato: più social club di questo…
C’erano anche i ragazzi francesi, che avevano trovato posto, per fare l’amore, sul lungo divano, a fianco di altre coppie. In mezzo alla banalità scontata di tanti atti sessuali, loro erano bellissimi: lei accucciata in avanti, la testa appoggiata sul divano, lui inginocchiato dietro, la prendeva tenendo le mani con le dita intrecciate dietro la testa di lei, come per costringerla in quella posizione; è durato moltissimo; erano di una bellezza quasi commovente... Alla fine, lei ha concluso prendendo lui in bocca. Quando, a fine serata, ci siamo salutati, lei ha chiesto ad Arc-en-Ciel che numero portasse di reggiseno, confessandole di invidiare molto i suoi seni...
Un’altra coppia, un po’ avanti negli anni, l’ho vista sostare, attenta ed emozionata, di fronte ad un cubicolo, con lei che si masturbava dolcemente; dopo che dal cubicolo è uscita una coppia giovanissima, hanno preso il loro posto, ancora caldo.
Mi ha divertito, in tutto questo, vedere la giovanissima ragazza che ci aveva accolto all’ingresso muoversi in mezzo a tutte le coppie copulanti per svolgere le sue mansioni – piegare e riporre asciugamani, raccogliere bicchieri – con la massima naturalezza, e ovviamente vestita.
Dopo questa verifica, posso affermarlo con certezza: fare sesso insieme ad altre coppie (sia pure ogni coppia per sè, cosa che pareva abbastanza comune al 2+2, peraltro popolato di una fauna umana decisamente meno artificiosa di quella del Glamour) è bellissimo. E’ come sentirsi parte di un unico universo, è come entrare in un’intimità che non ha bisogno di parole. E mostrarsi agli altri mentre si fa l’amore può essere esibizionismo, ma può anche essere un atto di generosità (quante volte abbiamo guardato una bella coppia per strada, o abbiamo considerato una coppia di amici, e ci siamo chiesti: chissà come sono quando fanno l’amore? sapendo che questa domanda sarebbe rimasta per sempre senza risposta...)
E’ evidente che non per tutti è così: molti di quelli che abbiamo visto ce l’avevano scritta in fronte la noia, la stanchezza, la costrizione, a volte, a fare qualcosa in cui non si credeva, ma che "si doveva fare" perchè si è a Cap d’Agde (un po’ come partecipare alla micidiale animazione di certi villaggi turistici: siamo qui, s’ha da fare e allora facciamolo), o per far piacere malvolentieri al proprio partner; ma questo non toglie nulla alla sensazione generale, alla constatazione che molti – tolti gli anziani naturisti "vecchio stile" del campeggio, o le famiglie con bambini – vengano qui proprio per questo, confermando il racconto di Houellebecq. Se non temessi di produrre ragionamenti in stile paccottiglia New Age, direi che la centralità di un locale come il Glamour, al centro dell’ampio semicerchio costituito dal residence-centro commerciale di Heliopolis, sembra quasi simbolica, un luogo da cui si espandono e e a cui convergono energie e raggi di forza… Comunque non mi sembra poi così assurdo che presso alcune tribù di indiani d’America, quando una donna era malata nel corpo o nello spirito, veniva circondata da molte coppie che facevano l’amore, cosa che induceva il ritorno alla salute...(1)
Peccato che poi, alla prova dei fatti, sembra che molti abbiano imparato a far sesso su riviste e pessimi film porno, e lo facciano in modo meccanico, noioso e prevedibile; coloro che sanno distinguersi per fantasia e tenerezza sono pochi, ma quando ci sono, guardarli è come guardare una sinfonia.
Rimane solo, infine, un piccolo, sottile rimpianto. A volte, mi rattrista immaginare il fatto che al mondo esistono probabilmente migliaia di libri e di racconti bellissimi ed emozionanti, che non potrò mai leggere perché non sono mai stati pubblicati, o mai tradotti, o semplicemente non so che esistano o lo so ma, a torto, non li ritengo meritevoli della mia attenzione. Con il sesso di Cap d’Agde provo qualcosa del genere. Dispiace pensare a tutti i momenti incantevoli che si verificano lì in qualsiasi momento (anche in questo preciso momento, in cui io scrivo e in cui voi leggete) e che non possono aprirsi ai miei sguardi, semplicemente perché io non sono lì. Peccato."
By [email protected]
Come inizio ho usato il racconto di un'altra persona, non per plagio, ma per prendere spunto per i miei successivi racconti di storie vissute personalmente, magari con qualche errore grammaticale, ma essenzialmente vere.
Un bacione a tutti quelli che si riconoscono in queste righe da Diego e Carolina
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6
17 years ago
Diegocadige,
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Profumo mai dimenticato e poi ritrovato
Era il quinto anno, eravamo tutti tristi e felici allo stesso tempo, tristi perchè consapevoli che da li ad un mese le nostre strade si sarebbero divise, felici perchè ormai tutti avevamo programmato il nostro futuro.
La cosa che ci mandava in estasi era la gita scolastica destinazione Parigi, era la nostra ultima gita, gli ultimi giorni da trascorrere insieme.
Partenza ed arrivo a Parigi, stanze da due io mi ritrovo con Fabio ci siamo guardati e con uno sguardo capiamo che siamo felici entrambi di quella sistemazione visto che c'è sempre stato un buon rapporto tra di noi.
Giorni bellissimi, ma l'ultima sera Fabio era disteso sul letto nudo, corpo perfetto con box molto adereti di colore bianco che facevano risaltare perfettamente il suo pacco. Io consapevole da sempre della mia bisessualità ho fatto fatica a rendere quella situazone normale, mi dicevo: attenta non vorrai rovinare tutto dopo aver tenuto duro per cinque anni?
Mi sono disteso anch'io sul letto ed iniziamo a parlare, ad un certo punto gli chiedo perchè solo lui non mi aveva mai presa in giro dicendomi che ero una checca visto che non avevo mai avuto una ragazza.
Stupita dalla sua risposta mi dice; che gli altri amici mi prendevano solo in giro ma che lui era stato da sempre convinto della mia bisessualità e che sulle cose vere non ama prendere in giro nessuno e non seviva più fingere con lui visto che amico ero e amica sarei sempre stata. Spego la luce per non far notare tutto il mio imbarazzo, lui mi ribadisce di stare tranquilla e accede la luce del comodino.
Mi chiede di sedermi sul letto, accetto e mi siedo anche se resto stupita da quella rischiesta, ma sento che a quel punto posso fidarmi di lui. Si alza si avvicina mi prende la testa e fa in modo che le mie guance premono sul suo cazzo che sento ormai durissimo. Io sono in estasi per la prima volta sento il profumo inebriante di un uomo e lui mi dice di lasciarmi andare hai miei istinti, alle mie voglie. Quelle sono state le ultime parole che ci siamo detti quella sera. Gli metto giù i box ed inizio a masturbarlo un'asta stupenda 22 cm sono eccitatissima con avidita lo prendo in bocca ed inizio a pomparlo con foga, mi sento una grandissima zoccola, sembra che non ho fatto altro nella vita per come sono brava nel pomparlo. Cerco con avidita di mettre in bocca tutti i 22 cm ma è tanto, quanto più sento si soffocare più cerco di mandarlo giù, anche il mio cazzo è durissimo, gli odori di quel membro mi mandavano in estasi, con la mia lingua esploro tutta la sua lunghezza fino a mettermi in bocca i suoi testicoli.Mentre lo masturbo nelle mie mani sento le sue vene ingrossarsi, il suo membro durissomo e decido di affondare ancora il suoi 22 cm nella mia bocca, lo pompo ancora e sento che sta per esplodere e preparo la mia bocca a riceverlo tutto, esplode con dei getti che arrivano fino alla gola solleticandomela, non perdo nulla di quel meraviglioso nettare , lo bevo tutto e lo pulisco con cura con la mia lingua, vengo anche io bagnado i piedi a Fabio e li mi ritiro un po,, ma con dolcezza mi fa una carezza per rassicurarmi che tutto va bene.
Ci siamo rimessi a letto, Fabio si è addormentato subito, io non riuscivo a dimenticare quel profumo, quel profumo che mi ha accompagnata per tantissimi anni.
Finita la scuola ci siamo persi di vista per 13 anni, ma un giorno per chissa quale destino ci siamo rincontrati.
10
3
17 years ago
admin, 75
Last visit: 16 hours ago -
La mia cognata preferita
Quel giorno ero andato a prendere mia cognata per portarla a casa nostra, invitata da mia moglie.
Mia cognata è sposata ed ha una bimba piccola, ma il marito preso da tanto lavoro, non ha tanto tempo da dedicargli.
Arrivo sotto casa sua e suono il clacson per farla scendere.
Lei si affaccia alla finestra e mi chiede di salire perchè Chiara dorme ancora.
Parcheggio la macchina e salgo.
Salito sul pianerottolo, trovo la porta aperta e bussando, sento la sua voce che da un' altra stanza mi invita ad entrare.
Entro e chiudo la porta, e lei sempre dall' altra stanza, mi dice di accomodarmi sul divano che sarà pronta in un' attimo.
Dal punto in cui ero seduto, nella penombra, si vedeva chiaramente, e lei non aveva fatto niente per impedirlo, che era seduta sul bidè del bagno e si stava facendo una lavata di fica spettacolare.
Sentivo lo scrosciare dell' acqua e vedevo quelle natiche aperte ed immaginavo le sue dita a giocare con le sue labbra grondanti di acqua, che mi prese un vampore inaudito.
La chiamai dicendogli se potevo prendermi da bere, e lei mi disse di versargliene anche un po per lei.
Riempii due flute di vino bianco dal frigo e chiesi se potevo portarglielo di la, lei senza perdersi d' animo, mi invitò a portarglielo in bagno.
Arrivato sull' uscio del bagno, rimasi folgorato da una visione che avevo sognato tantissime volte.
Mia cognata era seduta sul fasciatoio di Chiara che dormiva ancora, con le gambe completamente allargate, una sul lavandino e l' altra sulla finestra, e mi disse:
" Il vino bianco non lo voglio bere, sono astemia, voglio solo che me lo versi sulla fica e lo bevi insieme al mio umore "
Risposi con un filo di voce se era convinta di quello che stesse facendo, ma lei insistette, ed io non replicai più.
Mi avvicinai a lei, le diedi entrambi i flute in mano e cominciai a leccarle anche l' anima, facendo arrivare la mia lingua dove forse era impossibile.
Lei mentre cominciava ad ansimare dal piacere, lasciò cadere pian piano il contenuto dei due bicchieri sulla sua pancia, fino a quando le inondarono la fica ed io continuavo quel cunnilingus che nel frattempo aveva raggiunto sapori assoluti.
Ad un certo punto, scese dal fasciatoio e mi disse di prendere il suo posto.
Io, che nel frattempo non capivo più nulla, accettai subito l' invito e una volta seduto mi sbottonai i pantaloni.
Lei mi chiese:
" Ma Claudia te li fa i pompini ??? "
Ma certo, risposi io.
" Sono sicura che un pompino così non te lo ha mai fatto, però "
Mi prese l' uccello in bocca e cominciò a dimenarsi sul mio cazzo come se fosse stato il più goloso dei suoi desideri in quel momento.
Dopo pochi istanti gli venni copiosamente in bocca, avvisandola prima, ma lei incurante inghiottì abilmente tutta la sborra, facendo attenzione a non lasciarne scivolare nemmeno un pochetto.
In quell' istante squillò il mio telefonino, era mia moglie preoccupata del protrarsi dell' assenza.
Risposi con voce sicura che ero sotto casa della sorella ad aspettare.
Chiuso il telefono, la mia cognata preferita mi disse:
" Ti è piaciuto il regalino ??? Adesso però me ne fai uno tu a me. Prendimi da dietro e mettimelo nel culo piano, sono vergine e voglio ragalarlo per primo a te. "
Tanta era l' eccitazione che il mio cazzo era ancora semi-rigido, tanto che bastò che lei si girò e si mise poggiata sul fasciatoio, che mi inginocchiai e le insalivai ben bene il buchetto piccolo, facendo scorrere la mia lingua all' interno del suo ano.
Una volta lubrificata bene, mi rialzai e spinsi con piccoli colpetti il mio glande sul buchetto, che dopo qualche resistenza, si lasciò andare inghiottendo il mio cazzo quasi per intero.
Urlò dal dolore, tanto che la bambina, che dormiva in camera da letto, cominciò a reclamare la sua presenza.
Io continuai a piccoli colpi finchè sentii che il suo dolore era a poco a poco diventato piacere e mi invitava sottovoce a spingere con più forza.
Intanto parlava con Chiara e le diceva di aspettare che la mamma stava facendo la doccia.
Finimmo quella scopata memorabile, e le venni tutto il mio furore nel culo che intanto si era allargato e bagnato a tal punto da sembrare quasi una fica.
" Per essere stata la prima volta, é stato bellissimo "
mi disse lei sottovoce, e dopo essersi messa in fretta e furia l' accappatoio, scappò da Chiara in camera da letto ed io sul divano.
Vestita lei e la bambina, ce ne andammo a casa mia, dove intanto mia moglie aveva preparato una cena deliziosa.
Dopo un po venne anche il marito, lei lo bacio e trascorremmo una bellissima serata a cenare chiacchierando.
Da quel giorno non mi ha mai più invitato, sono io che di tanto in tanto vado a trovarla, con la scusa di prendere la bambina e portarla al parco.
Ma la bambina, puntualmente dorme e noi due scopiamo copiosamente perchè ormai questo è quello che più ci da gioia al mondo.
17
10
17 years ago
admin, 75
Last visit: 16 hours ago -
Trekking bisex
Avevamo deciso dopo tanti anni di rivederci con degli amici che avevamo perso di vista, entrambi su 30 anni e molto carini. io volevo approfittare dell'occasione per ritornare a fare un po di trekking, così abbiamo deciso di andare sulle apuane, una catena montuosa vicino Massa.
Dopo i convenevoli con gli amici ci siamo messi in cammino per raggiungere il rifugio, però lo trovammo chiuso allora decidemmo di andare vicino un ruscello per mettere su tenda. la prima sera eravamo tutti molto stanchi ma la natura crea sempre degli istinti,
mia moglie Vanda, decide di anadare a pisciare dietro un cescuglio. Dopo un pò la segue anche Carla, la nostra amica, che si dirige verso l'unica radura un pò coperta e ci trova Vanda alla pecorina che fa pipì, gli chiede scusandosi se può mettersi dietro anche lei a fare piì perchè le scoppiava la vescica, ma vendendo la fica di Vanda così aperta non resiste a toccarla, Vanda fa finta di nulla, allora Carla continua, toccandogli il clitoride, così Vanda comincia a sospirare senza girarsi, per Carla questo è un inequivocabile segnale e le mette dentro due e poi tre dita. In tanto noi sentiamo dei sospiri, il mio amico Gianni si alza e va verso di loro, io lo seguo dopo un minuto e vedo quello spettacolo stupendo, Gianni ha infilato il cazzo in bocca a mia moglie, mentre la Carla gli infila velocemente e con foga 3 dita nella figa, a quello spettacolo mi avvicino per leccare la figa di Carla e poi gli infilo il mio bel cazzo nella fica fracida.Dopo qualche secondo sento inumidirmi le palle, era Gianni che leccava la fica di Carla mentre la fottevo e poi saliva sul mio cazzo in tiro fino alle palle. Al terzo passagio di lingua, sale ancora più su fino al buco del culo e me lo inumidisce bene bene. Non resisto e levo il cazzo dalla fica della sua donna e glielo infilo in bocca mentre lui mi infila due dita nel culo, con vigore. intanto Vanda e carla stanno facendo uno stupendo 69, finche Vanda che anche se pudica è una gran vacca quando si scalda, gli sborra in faccia aggiungendo anche delle goccie di pipì.
Io infoiato giro alla pecorina Gianni e me lo inpalo bene bene, facendolo venire sia da dietro che davanti, danto che mentro lo impalavo, lo masturbavo con vigore davanti, carla si alzo è disse:" era tanto che gianni aspettava ad essere ficcato". Dopo aver finito con Gianni ed avergli sborrato nel culo decido di ficcarmi nel culo Carla che non vedeva l'ora di sentire un bel cazzo grosso nel culo, dato che Gianni anche se un bel ragazzo alto ed atletico aveva un cazzo sottile e poco lungo, invece il mio e normale ma molto grosso. Carla allora comincia gridare essendo tra la lingua di Vanda che se la leccava con grande abilità ed il mio grosso cazzo che la stava spaccando dato che non era abituata a prenderlo nel culo. Alla fine anche lei ebbe il suo orgasmo, in faccia Vanda ed io invece non aspettai un secondo per sborrarLe nel culo, e poi chiesi a Gianni di Pulirle lo sperma che le usciva, se voleva di nuovo essere ficcato da me.
Alla fine gianni divenne un po il sotto messo del gruppo anche Vanda volle sodomizzarlo con due banane che avevamo portato. io intanto me lo facevo leccare per farmelo indurire di nuovo, e così quando Vanda fini di fotterlo ripresi io a pomparlo bene bene nel culo, ed alla fine gli sborrai in faccia.
Da quel giorno divennimo molto amici e spesso ci chiamano per poter godere tutti insieme.
11
1
17 years ago
danyvandi,
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La palestra fa bene
Mia moglie decide di iscriversi in palestra, anche se è una gran figa voleva dimagrire sul sedere. Le lezioni proseguivano bene, ed un giorno decise di rimanere a fare la doccia in palestra. Mentre si spogliava una donna del suo corso di step, di nome Giulia, che aveva già fatto la doccia gli chiese se poteva mettergli un po d'olio sulla schiena in quanto aveva la pelle secca. Vanda, ancora sudata, acconsenti così Giulia si stese sul lettino e mentre Vanda la massaggiava Giulia mugolava, Vanda scese sempre più vicino le natiche e la massaggiò con vigore, allora, Giulia cominciò ad allargare le gambe, Vanda ovviamente, non aspetto un secondo per massagiargli anche la fica, ed ogni tanto infilava il dito dentro non curandosi che altre donne potevano vederle. Dopo essersi date delle occhiate di intesa, Giulia invitò Vanda ad uscire con lei e suo marito, e Vanda le fece presente che anche lei era sposata. Giulia disse: "ben venga anche tuo marito, sperando che sia di large vedute" e vanda rispose: "si e di larghe vedute anche troppo".
La sera successiva ci recammo a casa loro, Giulia era vesita come una troia con tacchi a spillo ed una minigonna che sembrava un fazzoletto, con mutande di pizzo rosso che si intravedevano ad ogni movimento, ed un top con un rossetto rosso marcato. Vanda viceversa era molto sobria ma comunque sexy.
Dopo esserci presentati a vicenda durante la cena ci siamo scambiati dei complimenti sui rispettivi partner, anch'io ho fatto i complimenti a Giulia per suo marito che da quello che si intravedeva dai pantaloni doveva avere sicuramente una bella mazza, e lei rispose: "se vuoi ti fa vedere", io annuì , non aspettavo altro per far scaldare la serata. Allora Carlo si alzò e tirò fuori un bel cazzo, io mi avvicinai a lui e gli chiesi se potevo toccarlo, dato che sembrava finto tanto era bello, tutto gonfio e innervato, lui rimase di stucco e non mi rispose, Giulia approfittò della pausa ed indecisione del marito per dire di si. Precisiamo che Carlo non aveva mai avuto rapporti con uomini
Allora glielo presi in mano e lo scappellai tre volte con delicatezza, lui comincio a toccarmi il culo, e quello fu il segnale che aspettavo, mi avvicinai e lo presi tutto in bocca, iniziando a spompinarlo. Anche Giulia e Vanda cominciarono a toccarsi ed ad infilarsi le dita nella fica. Giulia aveva 45 anni ma era anche lei una donna meravigliosa, con una topa carnosa e tutta depilata al contrario di Vanda che è super pelosa. Vedendo Vanda che infilava la lingua nella figa di Giulia lasciai il cazzo di Carlo e dopo essermi tolto i pantaloni infilai il mio cazzo nella figa di giulia, così mentre la pompavo, Vanda mi leccava tutto il cazzo. Carlo che ci aveva preso gusto alla mia lingua si avvicino di nuovo con il suo grosso cazzo alla mia bocca e melo infilò con forza affichè continuassi a spomparlo. Poi dopo qualche minuto andò dietro il culo di Vanda, ma lei rispose che lo poteva prendere solo nella figa perchè aveva le emorroidi che le facevano male. Lui replicò che aveva voglia di buco del culo, e venne dietro il mio culo e senza bagnarmelo cominciò a premere finchè con forza mi infilò tutti i sui 25 cm di cazzo. dopo 10 minuti avevo il culo in fiamme, per fortuna che ero venuto dal culo 2 volte e questo mi ha aiutato a lubrificarmi. Dopo poco Carlo tiro il cazzo fuori dal mio culo e mi sborrò in faccia, la sua sborra era calda e dolce. A quei profumi non resistetti e venni anch'io nella figa di sua moglie e poi tutti e tre intrecciando le lingue leccammo la sborra che usciva mentre Giulia si sditolinava ebbe un orgasmo e mischiò i suoi umori con il mio sperma che era molto abbondante. Alla fine Giulia che aveva perso il controllo dei suoi sensi si lasciò andare in una bella pisciata su tutti noi.
Siamo rimasti a terra per circa 20 minuti prima di poterci riprendere, profumavamo di sborra e piscio. Saltuariamente ci incontriamo ancora con loro, ed è sono sempre grandi orgasmi.
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3
17 years ago
danyvandi,
34/34
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Libera..
LIBERA
Ho preparato tutta con molta cura..
Si è insinuato così, nella mia mente.. un pensiero involontario, una fantasia incontrollata..
Non riuscivo più a scacciarlo, si è fermato … si è ancorato nel profondo del mio cervello.
Si è fermato e mi ha tormentato sino al momento in cui ho deciso..
Mi ha tormentato sino a quando ho deciso che lo avrei realizzato.
Avrei trasformato questa fantasia in realtà.
Ecco perché io adesso sono qui, sono qui pronta a trasferire nel vissuto quanto avevo solo immaginato..
Sono pronta.. e quando entro nel tuo ufficio, entro guardandoti negli occhi.
Entro cercando di non lasciare che le emozioni che mi stanno travolgendo anima e corpo si svelino anche a te..
Solo due passi, due passi e mi appoggio al tavolo delle riunioni del tuo ufficio..
Mi appoggio e poso la borsa al mio fianco e ti guardo in silenzio.
Lascio che tu possa studiarmi, respiro e lascio che tu possa gustarmi con gli occhi..
Ti incuriosisco..
Appena ne ho piena consapevolezza, incrocio il tuo sguardo ammirato e inizio ad allargare leggermente le mie gambe..
Osservi, osservi compiaciuto e percorri con lo sguardo lo spacco che scopre le mie lunghe gambe e che lascia apparire il bordo delle autoreggenti velate che le fasciano.. un senso di fresco mi sale fino all’inguine..
Tu hai solo intuito, tu non hai veramente capito quello che la mente di una donna libera da condizionamenti potrebbe immaginare.. tu non ne hai idea..
Adesso..
Solo un momento di esitazione, un respiro profondo e … allungo la mano nella borsa posata al mio fianco e lo sfilo... sfilo un oggetto e te lo mostro..
Sembra reale, lo ho voluto che somigliasse ad una cosa vera.. lo ho voluto scuro.. scuro e grosso.. è... è un vibratore..
Sorpreso, sei sorpreso… me lo raccontano i tuoi occhi che mi fissano costantemente.. ti sfuggo e mi concentro sul “mio amico”..
Ci gioco, ci gioco con le mie lunghe dita affusolate, lo sfioro, lo accarezzo..
Ci gioco, lo tocco… lo impugno guardandolo con uno sguardo malizioso..
Con gli occhi cerco ancora i tuoi occhi.
La magia di questo incrocio di sguardi mi fa vibrare.. allora lo prendo con tutte e due mani, lo prendo e lo porto alla mia bocca.. la mia bocca bella e arricchita da un bel rossetto rosso vivo ..
Percorro i contorni delle mie labbra e con la lingua inizio ad inumidirne la punta.
Lo lecco, il mio sguardo si fa più provocante.. lo lecco, piccoli colpetti di lingua e poi..
Poi lo faccio scorrere, scorre piano tra le mie labbra serrate attorno al suo fusto..
Sospendo, sospendo questo gioco e inizio a togliermi la camicetta, con movimenti misurati slaccio la gonna e lascio che scivoli lungo i miei fianchi fino a terra.
Resto in reggiseno, un reggiseno di pizzo, resto con un minimo perizoma nero.
Resto in autoreggenti velatissime e con le scarpe ... scarpe rosse con i tacchi alti..
Mi appoggio ancora al tavolo e con modi voluttuosi ricomincio il mio gioco intrigante..
Passo questo oggetto tra i miei seni dalla carnagione delicata e chiara, ospite scuro che contrasta..
Slaccio il reggiseno .. lo slaccio, non lo tolgo.
Lo slaccio e lo lascio morbido, morbidamente appoggiato alle mie carni… mi sfioro, mi sfioro i capezzoli che si sono induriti.. un fremito, un brivido mi sale dalla schiena..
Ti guardo.. non muoverti… non muoverti ti dico.
Lascio cadere a terra il reggiseno e torno a giocarci con bocca.
Lo inumidisco bene, lo inumidisco bene con la lingua e poi lascio scivolare questo oggetto scuro sul mio corpo, una scia lucente di saliva disegna piccoli cerchi sui miei capezzoli e poi giù… giù all’ombelico, poi più in basso scivolo fino al bordo del perizoma..
Sento calore e un senso di leggero stordimento..
Appoggio il vibratore sulla stoffa delicatissima del mio perizoma, lo appoggio e strofino piano..
Con calma strofino, mentre con una mano mi tocco il seno, lo stringo, cerco con le dita il capezzolo e lo stimolo con leggeri avvitamenti.. “un rubino”, un rubino incastonato sul mio morbido corpo..
Sei irrequieto, agitato, ma ti fermo con lo sguardo.. resta fermo!
Continuo le mie carezze, la soffa del perizoma è esigua, minima, sento il contatto.
Un vortice avvincente di sensazioni mi percorre, la stoffa è leggera ed è già completamente umida.
Sento tra le mie gambe la pressione stimolante di questo amico scuro, scivola sulle mie grandi labbra “intime”, labbra carnose e oramai gonfie ed impazienti.
Continuo, strofino ancora e ancora… e sento, sento il mio corpo rispondere a questo gioco stimolante … ondate di energia scaldano il mio ventre.
Vampate di calore, inizio a bagnarmi ancora più intensamente, mi sento liquida, bollente, grondante.. grondante di dolce miele appetitoso..
Non resisto più, scosto con le dita un lembo del perizoma..
La “mia piccola” appare … è liscia, levigata, è umidissima e profumata..
Ci appoggio il vibratore, lo appoggio allo spacco verticale, lo appoggio e lo aziono..
Vibra leggero e rotea piano, subito un piacevole formicolio mi invade..
Massaggio il solco, massaggio ed è un’emozione forte.
Allargo ancora un po’ le gambe, sono deliziata, completamente eccitata..
Vibra, vibra e rotea sulle mie labbra e sul mio clitoride indurito..
Sfilo le mutandine inzuppate..
Con due dita apro le mie labbra calde e fradice di umori, con due dita mi apro e lo appoggio alla mia “calda tana”..
Sospiro profondamente, un sospiro ancora e tutto accade in un attimo..
Un attimo solo e questo oggetto vibrante si insinua, entra dentro, rotea e vibra e mi penetra..
Ancora profondi sospiri, questo grande oggetto scuro è subito accolto ..
Lo accolgo facilmente così bagnata come sono, lo accolgo facilmente nel mio scrigno allagato..
Chiudo gli occhi, reclino un pochino la testa e mi abbandono..
Ansimo sommessamente, gemo, lascio che lui vibri… che vibri e che rotei dentro di me, che mi lavori con i suoi movimenti continui .. che mi regali nuove emozioni.. aziono un ritmo più sostenuto..
Vibra irresistibilmente, vibra in modo coinvolgente, continua, continua..
Mi stimola, mi eccita, mi possiede.. le mie dita lunghe lasciano intravedere questo fusto nero che si avventura sempre più in profondità dentro di me..
Brividi di intenso piacere mi salgono nella schiena ..
Voglio che tu mi guardi.. guardami.. guarda come sto godendo, sto godendo posseduta da un coso nero e vibrante.. non sei tu ad avermi..
Dentro di me...tutto dentro di me, poi lo sfilo fino alla punta..
Dentro di me.. e poi ancora, ancora lo vedo sparire inghiottito da una bocca ingorda e vogliosa.
E’ come una scossa elettrica, vibrano le mie parti intime, vibra il mio corpo, vibra il mio cervello.. vibra l’universo … e io… io sono un lago.
Sei spettatore, sei solo spettatore e io sento il tuo cuore battere forte, batte forte da fare rumore..
Oramai sono completamente liquida, scopata, sono sua.…
Sento piccoli rivoli di piacere scorrere, rivoli di liquido caldo e piacevolmente odoroso si allungano sulle mie cosce.
Ti parlo… “vedi, vedi come sto godendo”… gemo … “Aaahhhh” … e ancora “vedi come entra, entra tutto dentro di me.. lo vedi? Mi piace tanto, lo sai?.. Mi piace!! Godo …aahhhh, mi scopa lo vedi che sto godendo? “
Mi succhio le dita dell’altra mano, le passo sui capezzoli, mi accarezzo il clitoride… mi accarezzo, mentre continuo a massaggiare l’intermo della mia vagina con questo grosso coso nero.. stringo i muscoli e sento l’invasione vibrante… aziono una vibrazione e una rotazione ancora più intensa…
Bagnatissima, eccitatissima, con il bacino lo accompagno ..
Accopmpagno il suo movimento e inizia l’estasi.. inizia lo sconvolgimento del corpo e della mente.. delizia delle delizie…
Godo, godo e te lo dico… “godo, siiiii sto godendo. Sto godendo come una vera troia!! Ti piace.. ti piace vero? Ti piace che qualche altro mi scopi… vero? Guarda .. è nero!! Hmmmm, è grosso e mi spacca…” Sono fradicia, senza più limiti..
Ancora, ancora, accelero con le dita sul clitoride.. ancora, ancora lo stesso ritmo da dentro e da fuori… ed esplodo, finalmente esplodo, esplodo con una serie di movimenti convulsi e con gemiti rumorosi.
Uno stordimento, ad occhi chiusi vacillo instabile, assente dalla realtà, ebbra di godimento.. devo tenermi al bordo del tavolo per non cadere..
Un orgasmo grandioso, un ronzio nelle orecchie … i tuoi palpiti rumorosi accompagnano l’esplosione dei miei sensi…
Tu non avevi idea… tu non avevi capito…
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6
17 years ago
MAOCAO,
43/43
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Chissà chi era
Mai avrei pensato che quella esperienza mi avrebbe segnato la mia vita futura. Allora avevo diciotto anni, e non ero malaccio
avevo un bel fisico in quanto faccio molto sport, anche le ragazze non mi mancavano. Praticamente non mi potevo lamentarmi per niente avevo tutto quello che volevo dalla vita, ma fino a quella notte al termine dei festeggiamenti di un compleanno di una cara amica in una discoteca della mia città. Era tardi ed io, molto stanco e impasticcato non mi tenevo più in piedi. Quella notte decisi di andare a dormire dai nonni, essendo la loro casa a due passi dove stavo.
Dopo un pò rientro verso le due sbronzetto, finalmente eccomi dai nonni: infilai la chiave nella toppa, la girai ed entrai.
Ero talmente stanco e molto sbronzo che non avevo voglia di passare alla camera dei nonni per salutarli e andai dritto
nella mia solita cameretta, senza accendere le luci mi diressi verso il letto e mi infilai ubriaco sotto le coperte nudo, faceva molto caldo ed io, come sempre dormo di lato in una posizione che le mie chiappe sono in avanscoperta. Ero partito completamente forse le pasticche oppure la stanchezza, non passa molto tempo che dormivo profondamente sotto l'effetto anche dell'alcol. Ma ad un certo punto a notte fonda sento qualcosa che mi tocca il culo come se dei impulsi leggeri e ritmati, di qualcosa di duro intorno all'ano. Dopo il primo momento di sconcerto mi riprendo con un guizzo ed un breve grido di sorpresa mi sveglio, ma non completamente, infatti all'inizio ero confuso e cerco di sfuggire, ma poi all'improvviso mi sento afferrato e cinto alla vita con un braccio muscoloso che me lo infila deciso fra le chiappette scoperte.
Ero ignaro e silenzioso con un pò di titubanza non mi rendevo conto che quello che sentivo era un vero cazzo duro che passa su e giù lungo la lunghezza delle mie chiappe. Anzi mi aveva provocato dei brividi di piacere, e un grande turbamento in quanto spingevo leggermente indietro, quanto basta per sentirlo completamente sulle chiappe. Non mi era mai successo di eccitarmi nel sentire un cazzo duro di un individuo che mi stava traforando il buco del culo e in cui nemmeno distinguo il volto, per niente interessato alla sua identità. Non sapevo cosa fare, ero come estasiato dalla cosa e senza capire cosa stesse succedendo ormai non capivo più niente!, ma non rifiutavo quel limare che mi sedeva dietro al culo, anzi spalancai
le cosce dandogli la possibilità di immergere tutto quel cazzo dentro di me. La mia volontà era del tutto annullata, le crespe dell'ano ubbidiva con piacere quello stimolo per lunghissimo tempo dove qualcuno umettava con molta saliva e poi, delle dita sostituisce il cazzo che affonda lentamente, ma con decisione uno, due e tre, tutte entrambe nell'ano. A quell'affondo mi meravigliai io stesso che il dolore lancinante scomparve in poco tempo procurando ondate di piacere che mi percorrevano la schiena, che dopo un poco il mio sfintere, completamente dilatato da permettere quelle dita a raggiungere nel profondo sfinte. Il mio respiro si fa più affannoso e lui sente il mio godimento, si avvicina con una mano al mio cazzo, oramai duro anch'esso, ed inizia a segarlo.
Mentre mi masturba io decido che ormai é troppo non riesco più a resistergli, ma lui mi prende contropiede e con una mossa decisa mi gira a pancia in giù e poi, si mise a leccarmi il buco del culo di brutto. Non capii più niente, premevo le chiappe sulla sua faccia e sentii la sua lingua farsi strada nello sfinte iniziando a linguettare come fosse una fica. Mi stimola l'ano per lunghissimo tempo sbavando con molta saliva dove il mio respiro sempre più affannoso mi procura ondate di piacere per tutta la schiena, non opponevo più alcuna resistenza alla sua lingua che affondava sempre più velocemente, mentre, con mia sorpresa, spalancai le chiappe dandogli la possibilità di immergere di più tutto la sua lingua nel mio retto che lentamente cominciava a dilatarsi sempre più favorendo il penetramento. Accortosi del mio godimento, si ferma di nuovo e lo sento armeggiare dietro alle chiappe, capii subito cosa stesse facendo, stava mettendo la punta del suo cazzo tra le chiappe, voleva fottermi!!! Stava ancora realizzando la cosa che sentii la sua cappella dura appoggiarsi al mio buco del culo ed iniziare a spingere delicatamente, non se lo fece ripetere e, si fa più vicino, con insistenza e maggior forza. Anche se cerco a divincolarmi in silenzio per togliermelo di dosso, era invano e nessuno di noi due dice una parola. Io, a seguito mi agitavo sfregando il culo contro il suo cazzo duro e lui emette un gemito di godimento provocando una forte erezione, dove dalle sue gambe vengo placcato. Con una mano guida l'asta ormai bella dura fra le mie chiappette, e tira un gran fendente tutto nel culo, e me lo schiaffa dentro con pochi colpi veloci e precisi da far sussultare e drizzare di scatto la schiena, emetto un gemito strozzato e faccio un movimento come per sottrarmi, ma in quel modo, facilito la penetrazione del suo duro palo.
E qui successe una cosa che non mi sarei mai aspettato: riuscì a ficcare con molta decisione tutto il suo cazzo nel mio ano che lo stantuffava dentro a lungo, cercando di trattenere il proprio piacere per farmi soffrire più a lungo, con molto vigore si dimena addosso e dentro come un ossesso, bloccato fra le sue poderose braccia sino a che non può proprio più controllarsi.
Anche se mi meravigliai che non sentivo alcun dolore, e il suo cazzo scomparve in poco tempo tutto dentro al mio budello e senza fermarsi lo fece entrare tutto fino la radice dandomi la sensazione di essere squartato che ormai sento non solo la sua cappella, ma anche le sue palle e ventre. Dopo un poco il mio sfintere, era completamente sfasciato, anzi lui rimase immobile per un pò, poi inizia a scoparmi duramente stantuffando con il suo enorme cazzo che andava avanti e indietro per almeno un quarto d'ora. "Godo! Cazzo, se godo!?" Pensai ora avevo un cazzo bello grosso nel culo, che mi scava dentro! La sua asta che scivola fluida avanti e indietro nello sfintere del mio culetto che mi fa sentire i movimenti della cappella, che trattengo ben stretto nel culo, con rantoli di appagamento mi sovrappongono ai suoi movimenti sopportando con piacere il dolore, che mi provocava l'inculata. Non mi divincolo più, emetto solo fiochi, brevi gemiti ad ogni affondo del suo duro cazzo infuocato. Quando sentì che il mio culo era ben aperto inizia ad aumentare il ritmo dandomi colpi sempre più decisi e profondi. Ora ero io che stavo fermo, inerte, tacendo: non tento nemmeno più di sottrarmi anche se lui rotea il bacino ad ogni colpo per farmi più male e senza rendersi conto che così mi provoca un piacere ancora più intenso. Prese a scoparmi di brutto sfondando il mio culo, anche se io non opponevo più alcuna resistenza al suo cazzo che affondava sempre più velocemente.
Quel cazzo sconosciuto dava certi colpì così forti che faticavo molto a stare dietro, e come accelera i movimenti per immobilizzarmi con dei colpi violentissimi nel profondo del mio retto, tanto da sentire la sua cappella spingere sotto lo stomaco. Ed io, per non cadere dal letto mi afferrai alla sponda avendo così il suo cazzo nel più profondo delle mie viscere. Mi scopa a lungo incurante di chi stava fottendo, finché non lo sentii accelerare ulteriormente i colpi per poi piantarsi completamente nel mio culo e godere. Il mio cazzo era duro, anzi durissimo il piacere diventava sempre più forte e mentre un orgasmo di un'intensità mai provata invade tutto il mio retto completamente, e poi riempito di carne dura. L'ansimare dello sconosciuto è imminente dallo orgasmo che sta per sopraggiungere, ed accelera il ritmo. Come una cagna in calore lo sento molto infoiato tanto era addosso da farmi sentire un tremito che lo scuote, spingeva con forza e in ultimo un poderoso affondo, che io comincio a mugolare lasciandolo fare. Lui allora accelera il movimento del cazzo sul mio povero culorotto per raggiungere insieme l'estremo piacere, anzi mi attira verso di sé le mie chiappe giovandosi della forza delle sue braccia. Invece mi previene sborrando nel mio culo. Lo fa scaricando dentro con una serie di violente contrazioni, con molta furia facendo fuoriuscire una cascata di sperma, a spruzzi, che cola abbondante lungo le mie chiappe. Si abbandona soddisfatto sulla mia schiena, per qualche istante dopo anche io scarico stando immobile, ansando è di nuovo silenzioso, inerte.
Lui riprende fiato, senza muoversi. Sento la sua mazza che si sta ammosciando nel mio sfinte che si ritira a poco a poco. Senza dire una parola si tolse da me girandosi, e non passa dieci secondi lo sento ronfare lasciandomi un buco completamente sfasciato, ma soddisfatto. In tutto quel tempo non ci siamo scambiati una sola parola. Ero ancora in preda ad una totale confusione di alcol e pasticche che mi addormentai subito, ma durante la notte egli mi possedette altre volte ed io, non diedi molto importanza quante volte in quanto ero in catalessi totale. Al mio risveglio mi ritrovo da solo disteso sul letto, con le cosce aperte, le chiappe oscenamente allargate con un grosso buco da spavento, e della sborra secca appiccicosa, il mio povero ano ancora dilatato faticava a chiudersi.
Ero molto distrutto da quella fottuta dove la mia giovane schiena era a pezzi, e quando verso le dieci scesi giù in cucina c'era i nonni, mio padre e due miei cugini più grandi di me a fare colazione. Vedendomi rimasero tutti sorpresi, anche se io li guardo in un modo indagatore chi mi aveva fottuto il culo, anzi provai un forte piacere di essere stato sbattuto da uno di loro. Alla fine il sospetto su quei quattro maschi, cadde invano e non saprò mai chi era lo stallone.
Da quella notte passò alcuni anni e lui rimase anonimo, anche se lui sa di me. Ma io, di tanto in tanto ripenso a quel bel cazzone duro che mi aveva fottuto il mio buchetto vergine tanto voglioso, e non posso che masturbarmi.
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3
17 years ago
admin, 75
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Sabato sera al privè
Sono una trav solo occasionalmente cioè quando ho voglia di cazzo esco en femme e vado in luoghi dove posso incontrare maschi di colore o nord'africani, negli ultimi anni sono centinaia i maschi di colore che mi hanno scopata ma da un po di tempo mi eccita da morire frequentare un club privè davvero ok, frequentato da tante bellissime coppie e tanti singoli, diviso su due piani, al piano terra c'è il bar sala disco e tanti divani, al piano superiore tante stanze, sala doccia e dark room. Solitamente le coppie salgono al piano superiore a fare sesso intorno all'una di notte, prima ballano e socializzano in tanto i singoli hanno voglia di svuotare i loro coglioni allora ci penso io che salgo prima a fare la troia con loro. Io lo frequento solo il sabato sera e vi voglio raccontare l'ultima visita al locale, arrivo intorno alle 2300 con un abbigliamento molto ridotto, stivali neri con tacchi a spillo 12cm e senza intimo, saluto alcuni amici che affettuosamente mi palpano il culo mi avvio al bar e per non smentirmi ordino un negroni, mentre lo sorseggio girando per i divani mi fermo a guardare una donna che sta facendo un pompino un cinquantenne alto e massiccio mi palpeggia il culo mi giro lo guardo e gli sorrido è come un'invito per continuare lui capisce e si fa strada con due dita nel mio buco del culo, mi piace questo suo fare e gli tocco la patta ha un bel cazzone lo sento, m'inginocchio e apro la zip non mi sbagliavo è grosso e lungo inizio anch'io a fare una pompa davanti a tutti(non è la prima volta) dopo un po mi metto a pecora e mi faccio sfondare il culo mentre tanta gente guardava un ragazzo s'avvicina e mi mette il suo cazzo in bocca e cosi continua per dieci minuti finchè mi sborrano in bocca e questo è l'aperitivo, mi ritiro nel bagno mi rifaccio il trucco ed esco ricevendo i complimenti da alcuni amici-che per la mia performance. E' ancora mezzanotte decido di salire al piano superiore sono caldissima ci sono una decina di singoli che girano per cercare dove poter svuotre i loro coglioni mi girano intorno ne seleziono quattro ed entriamo dentro una stanza, m'inginocchio subito e vengo circondata da quattro cazzoni che spompino avidamente è la serata giusta penso, mi metto a pecora e iniziano uno alla volta a sfondarmi il culo mentre spompinavo gli altri quando sento che ho il culo bello aperto ne faccio mettere uno sdraiato su un divano mi metto a smorza candela e ne invito un'altro a mettermelo nel culo cosi ne due nel culo e due in bocca continua così per una mezzoretta aternandosi chi nel culo e chi nella bocca alla fine quando sono belli pieni svuotano i loro cazzi due nel culo e due nella bocca, si rivestono sodisfatti ed escono io mi fermo nel bagno per rifarmi il trucco e scendo giù al bar a farmi un'altro negroni, sono caldissima risalgo e quasi tutte le persone sono sopra a fare sesso anche nei corridoi, due giovanissime fanno pompini e una socia del club si fa scopare da un superdotato gridando per il piacere e da tutte le stanze pervengono grida di piacere è davvero un'ambiente che mi fa venire brividi di piacere. ho sempre voglia di cazzo e la visione di quel cazzone mi manda ancora in estasi m'inginocchio e avvicinola mia bocca, allora il superdotato lo tira fuori dal culo dell'amica e me lo offre in bocca quasi non ci entra quanto è grosso mi scopa la bocca per un po, poi mi fa girare e mi sfonda il culo, anch'io grido per il dolore misto a piacere, ancora di più visto che sono scopata davanti a tutti essendo molto esibizionista, alla fine appena prima di sborrare mi fa girare e mi sborra in bocca, è bellissimo davanti a tutti. Come al solito dopo ogni rapporto vado nel bagno a rifarmi il trucco e torno alla carica ho voglia ancora di cazzo e vado nella dark room e faccio alcuni pompini con ingoio, poi vado nella stanza con i buchi cioè dove i singoli mettono i loro cazzi e noi troie li spompiniamo o ci mettiamo a pecora e ci facciamo inculare e mi sono fatta inculare dallo sconosciuto, non mi sentivo sazia era l'alba molte coppie se ne erano andate e alcuni singoli erano ancora li belli tosti mi siedo in una stanza con un divano rotondo e aspetto ne arriva uno e me lo mette in bocca, subito se ne aggiunge un'altro e ancora un'altro e ancora un'altro mi sfondano il culo e mi sborrano in bocca tutti godo come una troia e mi sento soddisfatta, ma non mi va bene sempre come questo sabato
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3
17 years ago
admin, 75
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Minigang con cuck
Passarono alcune settimane dalla sera nella quale per la prima volta avevo sodomizzato mio marito franco con lo strap-on.
In quella occasione aveva subito anche qualche lacerazione che pero' era guarita del tutto in pochi giorni.
Avendo voglia entrambi di una nuova avventura,decidemmo di scegliere tra alcuni annunci quello di un gruppo di ragazzi affiatati che formavano una mini gangbang.
Erano in tre, tutti bisex attivi,situazione gradita sia a me che a franco.
Abbiamo un monolocale molto ampio che usiamo solo per incontrare donne o coppie,ci dissero,staremo benissimo.
Il venerdi' sera andammo da loro e non so chi tra me e franco era piu' eccitato.
Quando arrivammo ci accolsero con grande cordialita':Carla fai come se stessi a casa tua ,mettiti a tuo agio.
Una meta' della stanza era occupata da un lettone tondo enorme,poi c'era un divano ad L sul quale prese posto mio marito.
Si avvicino' uno dei tre e comincio' a baciarmi sul collo,poi in bocca.
Se ne aggiunse subito un altro che mi teneva le mani sui fianchi e mi faceva sentire da dietro la pressione del suo sesso in erezione sulle natiche.
Andavano avanti cosi',mi carezzavano il seno,il ventre ,il culo.
Eravamo ancora tutti vestiti,ma io ero gia' un lago.
Girai la testa per un attimo per cercare il terzo e lo vidi,unico ad essersi spogliato,offrire il suo cazzo alla bocca di franco perche' glie lo succhiasse.
La scena mi eccitava molto,ma ancor piu' mi arrapai,quando mio marito dopo averglielo ciucciato a lungo,fu fatto sdraiare a terra e vidi l'altro menarsi
velocemente il cazzo finche' non godette.
Diresse il getto della sborra sul viso e sul petto di franco e notai che questa umiliazione,anziche' dargli fastidio, gli aveva procurata una forte erezione.
Allontanai un po' i due che erano con me e rapidamente tolsi
ogni indumento.
Anche i due si spogliarono,mi fecero sedere sulla sponda del letto dandomi alternativamente il loro cazzo da spompinare.
lo feci con la solita abilita' e piacere.
Mentre mio marito e l'altro andarono a lavarsi,uno dei due che era con me si stese sul letto,io lo scopavo a cavalcioni,finche' l'altro da dietro mi pianto' il cazzo in culo.
mi presero a sendwich chiavandomi con bella sintonia e ritmo in entrambi i canali e facendomi godere come una pazza.
Infine vennero uno dopo l'altro riempendomi culo e fica del loro sperma.
Rientrarono franco con l'altro e mi colpi' il vederlo col cazzo moscio e pendulo.
capi',mi son fatto un sega in bagno,non ne potevo piu',mi disse.
Ci rilassamo per un'oretta,fin quando quello che mi aveva scopato in precedenza mi diede una crema dicendomi:mettigliela cosi' si anestetizzera' e non sentra' dolore.
Feci mettere a pecora mio marito e gli spalmai per bene l'ano.
Neanche il tempo di togliere la mano che quello che mi aveva ordinato di preparalo alla monta gli fu dietro,gli pianto' il cazzo nel culo e,dentro e fuori,a gran ritmo,finche' gli sborro' dentro.
Appena tirato fuori il cazzo,lo sostitui' l'altro.
Aveva un arnese che gia' io avevo apprezzato prima,ma che,nonostante il diametro cospicuo,fu ingoiato dal culo di mio marito con estrema facilita',a dimostrazione di quanto stesse diventando cedevole.
La sodomizzazione ando' avanti per circa 20 m' tra i gemiti di franco che ormai era di nuovo con la mazza ben tesa.
Alla fine lo sperma del secondo si aggiunse a quella gia' dentro,per cui quando ritiro' il cazzo,un rivolo' colo' tra le cosce di franco.
Quello che a inizio serata si era segato su franco,mi fece mettere a pecora a fianco di mio marito,mi venne dietro e mi inculo' come un montone.
spingeva come un ossesso,io gridavo,gemevo,ero scossa da brividi prima e da un orgasmo irrefrenabile poi.
Quando alla fine,dopo avermi inondato il retto di sborra,ritiro' il suo bastone,ci lasciarono entrambi carponi,uno a fianco all'altro,col culo ormi diventato ricettacolo del loro sperma.
ma entrambi eravamo veramente tanto contenti.....
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4
17 years ago
admin, 75
Last visit: 16 hours ago -
Ero.
Mi prese per un braccio: non la conoscevo ma mi guardava sicura ed insistente!
Le domandai qualcosa cercando di attraversare la musica alta; non mi rispose.
La segui fuori e mi disse che era il mio angelo, io forse, avevo bevuto troppo!
Era bellissima ed avvolgente, io non la credevo per nulla.
Scomparve in un mio dubbio e mi trovai accanto un uomo di circa 60 anni, grassoccio, elegante, deciso.
Mi bacio improvvisamente in bocca muovendo lingua e le mani sul mio corpo.
Io ero volontariamente inerme, anzi, mi eccitai moltissimo e lo assecondai totalmente.
Lo mise nella mia bocca e spinse!
io Succhiavo con voglia e speranza di ingoiare la sua essenza!
Ma non mi fu possibile perchè si accorse che mi ero abbassato i pantaloni e mi stavo toccando; violentemente mi staccò la bocca, mi fece alzare e mi infilò 2 dita intense nel mio culo!
Mi piaceva quel suo movimento deciso e quello della sua lingua nella mia bocca!
lo mise dentro di me e mi fece suo con estrema passione e cattiveria!
Io ero rotto in tutti i sensi e con grande debole godimento!
Dalla mattina dopo cominciò tutto il buio attorno a me!
Rimasi in breve solo, cercavo conforto da chi mi doveva e poteva darlo, ma nulla!
Chiesi al mio angelo di farsi presente ma non trovai presenza.
Il vuoto si fece duro e si mostrò con tutti i suoi spigoli, io lo abbracciai e venne freddo.
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4
17 years ago
sogno00,
44
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Norve
Mare o arte? Pittura o sole?
Vediamo se qualche “amico” fantasioso e simpatico influenza la nostra scelta …
Bah!!! Risponde qualcuno. Pochi in verità.
Luca è interessante e interessato ma ci propone una deviazione troppo a nord e … non ci è possibile.
OK, prima Firenze e poi Sperlonga.
Viaggio piacevole, poco traffico, la mano di Marco leggera e piacevole tra le mie cosce.
Firenze è caldissima, 25 gradi. L’albergo è bello, la piscina è deserta, solo un giovane operaio, sudato che sta dando una mano di pittura ad un parapetto. Ci stendiamo sul lettino, Marco mi fa scorrere la gonna sulle cosce e non deve parlare per sapere cosa vuole che faccio.
Si alza e va al bar. Il sole è giusto dietro il ragazzo che lavora, con noncuranza giro il lettino, mi stendo prima con le gambe tese e quando Marco, tornando passa vicino al ragazzo, le piego.
Marco mi passa il bicchiere, mi bacia sul collo e si complimenta per lo spettacolo che sto offrendo. Mi disinteresso del ragazzo ma so che mi sta guardando e allora lascio che la mia mano si soffermi sulle mie cosce e si muova lentamente, molto lentamente e si avvicini sempre di più all’interno della coscia. Marco può vederlo e mi dice che il suo sudore non è solo fatica. Mi chiede di andarci più pesante e con i polpastrelli cerca il mio capezzolo. Immagino il cazzo del ragazzo deve essere duro, gonfio, socchiudo gli occhi e la mia mano continua piano ad accarezzare le cosce … Marco legge, continua a titillarmi il capezzolo che diventa sempre più turgido e mi chiede di togliere lo slip … non mi va, mi piace la situazione: troppa luce, troppo esplicito, troppo banale … ma sono bagnata. Bagnata e calda, la mano di Marco scende ad accarezzarmi il ventre, chiudo gli occhi e lo lascio fare. Arriva sotto lo slip, apro gli occhi e il ragazzo non si sta certo dedicando al lavoro … è arrivata una coppia, incrocio gli occhi di lui, un uomo, forse scandinavo o tedesco, alto, occhi blu: intensi, profondi. Doveva essere molto bello, ora è interessante ma anziano. Il suo sguardo mi imbarazza, fermo la mano di Marco e mi ricompongo. Marco non capisce ma tra di noi è tutto chiaro, quando dico stop è stop.
La sera successiva, dopo cena, vado da sola in piscina, Marco si ferma ad ascoltare un TG. Ho un tubino e sotto niente, voglio fare una sorpresa a Marco ancora eccitato per ieri pomeriggio. Mi stendo, inizio a leggere e dopo poco inizio a toccarmi. Marco si eccita da matti quando mi trova bagnata … sento dei bisbigli mi giro e … mi sento sprofondare!!! la stessa copia di ieri. Era lì nella penombra e non li avevo visti e loro mi stanno guardando e quello che sto facendo non lascia spazio ad equivoci … eppure il mio dito continua a muoversi sul clitoride. Si alzano, mi fermo, lui viene vero di me . Quanti anni avrà? 55 – 60. Si avvicina, continua a guardarmi negli occhi, accenna un sorriso e io so che vuole che continui a toccarmi, senza vergogna, senza inibizioni. Lei va a sedersi all’ingresso, può vedere chiunque arrivi. Non so che fare senza Marco. È la prima volta che sono sola in una situazione così esplicita … ma sono tranquilla, mi sembra tutto semplice, naturale e so che sta per arrivare.
Ormai mi è vicino, non distoglie mai lo sguardo, non lo reggo, socchiudo gli occhi e affondo il medio dentro di me, sono un lago caldo. Si siede sul lettino e appoggia la sua mano grande, forte sulla mia coscia … mi si spezza il respiro, mi sento svuotata e leggera. Lenta la sua mano ricca d’energia sale, copre la mia mano e la porta verso il suo viso. La gira bacia a lungo il palmo, mi morde tra il pollice e l’indice e una scarica mi corre sulla schiena. Poi succhia tutte le dita tranne il medio che passa sulle sue labbra come se fosse un rossetto. Può fare di me quello che vuole e lo sa. Mi solleva come se fossi una piuma, mi porta nella penombra e mi poggia sul tavolo. Mi accarezza entrambe le cosce, le allarga, si avvicina e inizia a sfiorarmi lentamente con il suo cazzo. Non è teso, è soffice, sembra quasi voler cedere, ma, al contrario diventa sempre più grosso: ogni carezza che ricevo tra le cosce con quel membro stranamente gonfio, ma non duro, è fonte di un piacere mai provato prima. Continuo a tenere gli occhi chiusi, so che mi sta guardando ma non voglio spezzare l’attimo. Lo sento muoversi piano, senza fretta. La mia eccitazione cresce senza rimedio, il mio corpo asseconda i suoi movimenti e sono talmente bagnata che basta una semplice contrazione che la mia fica lo fa sgusciare dentro senza ostacoli. La sensazione è devastante, il suo cazzo, appena dentro, sembra espandersi, continua a non essere duro ma mi riempie tutta. Anche lui sembra avvertirlo, improvvisamente si ferma. Mi riempie, mi riscalda e soffice preme dentro di me. Ci concediamo un tempo che sembra infinito per assaporare il momento. Ed è allora che succede: inizia lentamente ad accarezzarmi l’interno delle braccia tese sopra la testa: con i polpastrelli dai polsi al gomito e dal gomito ai polsi con le unghie. Mi s’inarca la schiena e spingo la mia fica vreso di lui e sento i testicoli sbattere sulle mie natiche. Mi abbassa le braccia, mi afferra i polsi e inizia a muovere avanti e indietro il suo hot dog dentro di me. Marco…dove sei? Prova a sentire questa sensazione… Lei dov’è? Cosa fa? Cercala tu, là davanti all’ingresso. Apro gli occhi, volto lo sguardo e li vedo: sono insieme. Si parlano, si sorridono ma guardano noi: ipnotizzati dallo spettacolo che stiamo offrendo. Non sono coinvolti l’una con l’altro, non sembrano esserci implicazioni eppure lei è bella e più giovane, molto più giovane del suo compagno, avrà la mia età? Si avverte, anche da lontano, la loro eccitazione per ciò che sta accadendo. Voglio che Marco goda, voglio che impazzisca per l’eccitazione, voglio che sia fiero di me, voglio che se la scopi. È la prima volta che lo faccio senza la sua guida, le sue coccole, mi ha sempre spinta a farlo e ora lo sto facendo e mi piace, sto godendo e …le mani forti mi stringono i polsi, basta VOGLIO VENIRE e stringo le gambe intorno alla sua vita e con i talloni lo colpisco alternativamente sulle natiche, il ventre proteso avanti, indietro, indietro avanti sono io che lo scopo, sono io che do il ritmo, muovo la testa veloce verso destra, verso sinistra. Sono vicina, sono sudata, sono bagnata, sono io che con un urlo smorzato in gola, quasi un guaito da lupa ferita, vengo, vengo, vengo e lentamente si stacca da me. Si avvicina a Marco, gli sussurra qualcosa, vanno via e Marco viene da me, mi abbraccia, mi accarezza, mi dice che sono norvegesi, lei si occupa d'arte e scrive per riviste specializzate e lui .... uahhh!!! mi rendo conto che non so neanche il suo nome e non abbiamo scambiato una parola eppure .. Mi avvicino a Marco che comprende il mio turbamento, mi tiene stretta e insieme andiamo a letto abbracciati e ignari che il bello doveva ancora avvenire.
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17 years ago
gioia72,
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Last visit: 2 hours ago
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Primo adulterio
Io ed Ugo eravamo felici e contenti di come ognuno di noi si comportava con gli altri e con noi stessi. Ma un bel giorno. la
mamma, Elvira mi chiese di aiutarla....................... Cosi seppi che
lei aveva un forte debito di gioco e che il creditore o voleva i soldi oppure due scopate con me.
Non seppi rifiutarle il piacere, in fondo è sempre mia madre, e cosi
Lei combino il tutto.
Tutto andò in fretta, molto in fretta, Lorenzo mi disse subito: Sai ho avuto voglia di te da sempre.................ed ho sul serio voglia di te,
per te farei follie.......................
Ehh!!!!!!!!!!! balbettai confusa ma compiaciuta che un macho come
Lorenzo era li che sbavava per me.
Ho vissuti il seguito come in un sogno. Così riitrovai con la sua verga
ricoperta da una sottile menbrana di lattice e comobbi il preserativo.
Mi ha DETTO DI OFFRIRGLI CULO ED HO OBBEDITO. Ho tremato quando ho sentito il glande tra le chiappe, stavo per tradire Ugo, ma dovevo aiutare Elvira: Mi ha impalato sul suo CAZZO ed ho cominciato a gemere mentre lui mi ha fatto andare avanti ed indietro sul suo CAZZO si ero io che dovevo scoparmi lui. Il piacere mi all'improvviso
travolta ed è stata la fine per me di moglie fedel di Ugo. Si avevo delle
convulsioni fantastiche e meravigliose. Ero seriamente una vera donna che tradisce suo marito per il piacere che un bel cazzo procura a noi donne.
quando mi sono riprese, Lorenzo era ancora su di me e mi chiedeva
d'essere anche lui il mio amante e mi prometteva che avrebbe avuto solo me.
Che felicità avere due bei cazzi tutti per me................................
così sono anche la donna di Lorenzo
continua.........................
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17 years ago
lunapass,
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Last visit: 16 years ago
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Ultimamente faccio un sogno ricorrente...
Sono fuori dalla porta e sto per bussare, appoggio la mano alla maniglia, la porta non è chiusa.
Non chiamo, spingo la porta ed entro..senza fare rumore.
Sento delle risate, vengono dal bagno della camera, non so perché.. sarà per la mia gelosia, sarà perché voglio sempre controllarti, sorprenderti..
Non ti chiamo, scivolo dietro il paravento della camera, mi accuccio in un angolo in assoluto silenzio.
Tu non mi vedi, è così che tu non mi vedi .. mentre io vedo te!
Ti vedo uscire dal bagno e non sei sola, sei con la tua amica.
Ridete, sul letto numerose borse di negozi del centro.
Ridete e vi complimentate per gli acquisti fatti e iniziate a sfilare dalle borse qualche capo.. belli, li vedo svolazzare davanti ai miei occhi.
Vi proponete di provare ancora questi acquisti..
In un momento iniziate a spogliarvi,via tutto.
Restate solo in intimo.. siete belle tutte e due, molto belle ed eleganti..
Provate, provate quello che avete acquistato e vi scambiate pareri.
Vi scambiate pareri e provate una quello che l' altra ha acquistato.
La tua amica ti chiede di provare anche quel completino che non ti ha visto indossato al negozio.. provalo.. ti dice.
Tu sorridi, ti osservi per un momento attorno, poi ti slacci il reggiseno e ti chini per raccogliere il tuo completino da provare.
La tua amica ti guarda, ti guarda e ti dice che sei proprio bella..
Dal mio nascondiglio ti vedo, ti vedo e sei un pò imbarazzata.
Io inizio ad avere la bocca asciutta, sono in silenzio ma sento i battiti del mio cuore accelerati... ho paura che possano fare rumore, ma nessuno si accorge di me.
Grazie, grazie, anche tu sei molto bella ed elegante... replichi..
La tua amica è vicina a te, forse troppo... ed avete ragione entrambe : siete bellissime..
In un istante..la tua amica ti guarda e con naturalezza ti chiede se può toccarti il seno..tu sei in imbarazzo?
Sei meravigliata? Che emozione ti sta scuotendo?
Hai un brivido visibile.
Lei ti tranquillizza con gli occhi e riprende : così, senza malizia, mi piace così tanto il tuo seno, lo trovo bello, ben fatto..
Mentre ti dice queste cose, allunga la sua mano.
Non aspetta la tua risposta, lei allunga la sua bella mano affusolata e ti tocca.. anzi ti sfiora.
Sfiora i bordi del tuo seno e lentamente scivola verso i tuoi capezzoli..
Sei in silenzio, osservi questa bella mano percorrerti, osservi quelle dita che iniziano a giocare dolcemente con i tuoi capezzoli, osservi in silenzio ... poi vedo che chiudi gli occhi e reclini leggermete indietro la testa..
Io impazzisco, io sono pazzo di te, io penso solo a te e vederti così mi stordisce... poi una scarica di adrenalina, un brivido, è gelosia?
Forse è eccitazione?
Resto nel mio nascondiglio e cerco di controllare il mio respiro.
Ti vedo, la testa reclinata.
Ti sento, il respiro che si fa più pesante.
Metti le mani sulle spalle della tua amica e capisco che questa è la tua resa.
Lei appoggia le labbra sui tuoi capezzoli e ti bacia, ti lecca ... ti cinge con le mani la vita sottile e ti lecca con dolcezza.. e tu ... tu lasci fare.
Ti accarezza i fianchi, ti esplora...e poi si ferma sui bordi del tuo slip..
Inizi a gemere pianissimo e ad avere un respiro rotto.
Io sono invisibile, sono paralizzato.
Ora la tua amica ha sollevato il suo capo, siete occhi negli occhi.. continua a dirti che sei bella, che sei sexi e continua a percorrere i bordi del tuo slip con le dita.. ti bacia, dolcemente, naturalmente.
Incolla la sua bocca sulla tua e ti stringe, vedo la sua schiena, vedo la tua testa muoversi sopra la sua spalla, vedo le tue mani sulla sua schiena che iniziano ad accarezzarla.
Vi baciate con passione.
Lei libera velocemente un lato del letto dalle borse.
Ti accompagna, ti fa stendere e come una coperta ti avvolge, continuate a baciarvi.
Come può accadere questo? Che cosa significa? Che sensazioni stai provando? Sentire i suoi seni spingere sui tuoi.. le sue labbra sulle tue..
Sei tu, sei tu che sfili il suo reggiseno, che la lecchi, sei tu che lasci che lei scosti la stoffa delle tue mutandine e che ti accarezzi con le dita.
Che lei si insinui tra le tue gambe e sei tu le chiedi di leccarti.
Io vi vedo, vedo le vostre teste, teste che spariscono tra le cosce..
Da poco tempo ti avevo avvicinato ad osare qualche cosa di più.. ti avevo regalato un vibratore, avevo capito che lo apprezzavi..
Vedo che sussurri alla tua amica, che apri il cassetto e che lo sollevi.
Lei lo governa, entra ed esce da te con il mio vibratore, entra ed esce e ti si accuccia sulla faccia e ti invita a leccarla.
Sento il vostro liquefarvi, vedo con i miei occhi la tua amica forzarti e accellerare il ritmo mentre con due dita ti accarezza l'ano.
Vedo la tua amica inumidire il tuo buchetto con i tuoi stessi umori, vedo la tua amica sfilare il vibratore dalle tue carni e approfittare del tuo piccolo buco, ne approfitta mentre con la lingua riprende a farti godere.
Ti vedo vibrare, ti sento gemere penetrata doppiamente, sento il vostro odore, odore di sesso eccitato..
Zitto, solo, emozionato, in silenzio godo... godo accuciato dietro il paravento..
Mao
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17 years ago
MAOCAO,
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Last visit: 16 years ago
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Nemesi
Al mondo vi sono solo due tragedie: una è non ottenere ciò che si vuole, l’altra è ottenerlo.
(Oscar Wilde)
Non so più cosa fare... e tantomeno cosa pensare! So solo che ho paura...
Non posso pretendere che tu mi creda, ma perlomeno credi al reale terrore che ho! E se puoi, prova almeno a capirmi... Compatiscimi se mi prendi per pazzo, ma aiutami!
Devo scappare via di qua, anche se non servirà a molto... Magari mi distraggo, magari riesco a non pensarci per un pò...
A cosa? Al sesso! Lo so che è ridicolo, ma devo assolutamente non pensarci...
Amico, non è come pensi tu! Non c’è nessuna donna proibita, non ho una amante che mi ricatta nè sono io l’amante di una donna con un marito pericoloso... Magari fosse così semplice!
Il problema è un altro...E se alla fine della storia ti venisse da ridere, ti auguro che capiti anche a te! E non ne riderai più...
Hai presente il luogo comune per cui il sesso non è mai abbastanza?
Beh, anche io la pensavo così... L’ho sempre pensato, e ci credevo così tanto che ne ho sempre cercato più del dovuto o del lecito, per dirla con un luogo comune. Ho sempre avuto più storie, e se una era importante le altre giocavano il ruolo delle amanti, ma non ho potuto mai fare a meno di avere più di una donna. In realtà era solo una questione di sesso... una non mi bastava!
Non ridacchiare in quel modo... Non sono nè vanaglorioso nè un puttaniere! Davvero non riuscivo a limitarmi a una donna, ma perchè amo così tanto il genere femminile che in un certo modo le mie donne ho amate tutte, almeno un pò... Anche con chi ho avuto una sola sera, una sola volta, non è stato solo sesso da uso e consumo, ma qualcosa di più.
Poi è successo qualcosa... Si vede che qualcuno ha deciso che stavo esagerando.
Insomma, ora non so più dove mi trovo... Cioè, so benissimo il nome di questo locale, L’indirizzo di questo bar, in quale città mi trovo, non sono uno dei tuoi soliti ubriaconi! Però questo non è il mio mondo... Credi alla teoria degli universi paralleli? La conosci? No? In breve recita che accanto a il nostro universo, quello in cui sappiamo di vivere, ne esistono milioni di altri, alcuni in cui la realtà si distingue da quella in cui ti trovi per un nulla... Ad esempio, uno in cui in questo istante un altro me sta bevendo gin invece di un succo di frutta, un altro in cui beve latte, un altro ancora in cui non beve affatto... Eccetera eccetera, milioni, miliardi, miriadi di ‘me’ che fanno quasi la stessa cosa, e altrettanti che non la fanno, che ne fanno una del tutto diversa, che non sono mai esistiti, e così via.
Adesso sei convinto che sono matto, vero? Non posso essere ubriaco, però posso sempre essere drogato, non ti pare?
Dai, a quest’ora non hai clienti, che ti costa stare ad ascoltare? Ho solo bisogno di sfogarmi, e poi ti ho pagato la consumazione in anticipo, no? Anzi, dammene un altro, mi si secca la gola e ho pure fame... Grazie.
Allora... Ah ecco, dicevo...
Questa storia degli universi paralleli, beh, ne parlano tutti da tempo, ma nessuno, ovviamente, sa come viaggiare da una realtà all’altra, e tantomeno dimostrare che queste esistono. Vedi, ora io lo so, e ho le prove... Ma nessuno mi crederà, e tantomeno voglio dimostrarlo! Beh, al momento quel che più mi preme è salvarmi da questa tremenda, terribile Sabrina che avete in questo mondo... Questo è assolutamente prioritario!
È per questo che mi hai visto arrivare nel mezzo della notte, scappo da lei! O meglio... da questa lei... perchè mai ho voluto scappare dalla mia Sabrina, quella vera... Peggio per me, la punizione divina me la sono meritata!
Ah, hai ragione, cerco di spiegarmi... E tu smetti di ridacchiare!
Vedi, io sto con una splendida ragazza, Sabrina, o perlomeno ci stavo nel mio mondo... Dai, prendila per buona e lasciami andare avanti, tanto non è come nei libri di fantascienza e quindi non ho un nuovo cd di elvis o un dollaro con la faccia di ross perot per dimostrare che vengo da un altro mondo... Fidati e piantala!
Dicevo, sabrina è splendida, una gran bella ragazza, molto dolce e affettuosa, e sensibile, e di grande cultura, e... Insomma, un sacco di belle cose.
L’unico suo difetto, per così dire, era che non mi bastava sessualmente. Intendiamoci, era grande! Grande davvero... Di quelle che veramente ti fanno sentire bene! Però il limite che a me pesava era semplice: non poteva avere più di un orgasmo.
Non guardarmi così...lo so, è strano, tutti dicono che il maschio hai dei limiti e la donna no, la donna può avere orgasmi a ripetizione e di vario tipo eccetera eccetera, ma stranamente con sabrina le parti erano invertite. Quando lo facevamo io alla fine avevo sempre vari orgasmi, si prendeva sempre cura di me e non mi faceva mai paranoie per il fatto che invece lei veniva solo una volta, e per giunta poi non riusciva più a provare praticamente niente, fino a più o meno 12 ore dopo.
Beh, siamo tra uomini... In effetti era fantastica, quando era in forma si eccitava in un modo... Wow! Mi ha sempre coccolato, non mi lasciava mai solo a uno, si dava sempre da fare, non potevo lamentarmi in effetti... E poi l’amavo! L’amavo così tanto, finalmente, dopo tanti amorazzi, che decisi che era ora di mettere la testa a posto, e di non avere altre donne! Di esserle fedele, anche a costo di mortificare la carne, nel senso di rassegnarmi al sesso ‘modico’ che io e lei facevamo.
Confesso che ora mi sento un pò in colpa... la mia vita sessuale, anzi oserei dire senza modestia la nostra, era molto più felice di tante altre!
Poi mi sono rovinato da solo...
La notte di San Lorenzo, sai, quella delle stelle cadenti... L’avete anche qua? Si? Bene, allora forse..., beh, comunque, dicevo...
Insomma, io e lei lo facevamo sulla spiaggia, con il mare che mormorava, la sabbia calda, le stelle, la luna e tutto l’armamentario della perfetta notte romantica. Romantica per un pò, almeno finchè non siamo arrivati al dunque...
Beh, il dunque è stato che, mentre lei mi stava sopra e si dava molto da fare, io ho visto una stella cadente... E ho pensato, così per ridere: vorrei che Sabrina amasse il sesso quanto me e lo facessimo molto, molto più spesso... Nel momento che la stella cadente si spegneva, dopo aver lasciato una lunga scia nel cielo, lei è venuta e anche io ho avuto l’orgasmo.
Ho pensato, subito, che il lieve stordimento che ho provato giusto nel momento topico, tu che sei maschio come me lo sai, no?, fosse solo dovuto al momento speciale, o forse al caldo, alla stanchezza, che ne so.
Invece... È successo che sabrina è venuta con me, ma poi non si è rilassata come al solito al mio fianco per fare le coccole... ‘Questa’ sabrina si è sfilata, si è accoccolata tra le mie gambe e nonostante fossi venuto da poco in men che non si dica mi ha, come dire, rimesso in forma...
L’ho ringraziata, mi aveva sopreso, qualche altra volta aveva voluto regalarmi un altro orgasmo con il sesso orale, ma stavolta si era fermata allo stadio ‘operativo’ e mi aveva detto un pò affannata: aspetta a ringraziarmi... Si è sdraiata di fianco a me, toccandosi, e m’ha detto: allora? Quanto vuoi farmi aspettare? O sei già stanco?
Insomma, l’abbiamo fatto di nuovo e lei è venuta di nuovo... Era la prima volta che ci riusciva. Mah, ho pensato, tra lo sorpreso e il felice, chissà... Ero molto contento, ma non pensare che lo fossi solo per me! Aveva sempre dato segni di insofferenza quando, sinceramente dispiaciuto per lei, le dicevo che mi spiaceva tantissimo che non potesse avere più orgasmi di seguito, e lei aveva sempre risposto: ma se va bene a me, perchè devi darti tanto dispiacere? A me va bene così!
Iniziai a capire che qualcosa non andava la mattina dopo... Quando mi svegliò toccandomi, si stava masturbando con impegno e già che aveva una mano libera e io ero dal lato giusto s’era messa a masturbare anche me. Che dire... un risveglio così era da sogno!
Ne facemmo due quella mattina, e solo perchè poi ci venne fame, stavamo facendo tardi, e anche perchè quando l’ho presa sul tavolo della cucina si è rovesciata la tazza e il latte e avena che aveva inondato tutti e due ha reso difficoltoso andare avanti... Insomma, era passata da non poterne avere più di uno alla volta a non averne mai abbastanza...
Uff, non sopporto quello sguardo... Misto di invidia per tutto questo sesso e di orgoglio cameratesco maschile... Lascia perdere che non è quel che pensi!
Il punto è, se non te ne rendi ancora conto, che Sabrina non era più la stessa, o meglio, che io durante quell’orgasmo ero finito in un altro mondo in cui stavo con una Sabrina più disinibita e decisamente più vitale, sessualmente parlando. Vitale è ancora poco... ma questa era solo la numero 2, del resto. Perchè dico numero due? Ah, non te l’ho ancora detto... sai che scappo dalla numero sette?
Essì... sette! E prego iddio chè sia l’ultima...
È questo il motivo perchè devo tenermi lontano dal sesso...
Quella che definisco ‘numero 2’ l’hai capita, era un tipo ‘focoso’ per così dire... non troppo diversa dalla Sabrina ‘numero 1’, solo più disinvolta e più passionale, ma non eccessivamente, e soprattutto senza il limite di un orgasmo al giorno! Insomma, la Sabrina che ho sempre voluto. anche la ‘frequenza’ si normalizzò, intorno a due/tre volte al giorno, e ogni volta avevamo tre/quattro orgasmi a testa, tranne qualche sera con gli amici finita troppo tardi o qualche mattina che per impegni di lavoro dovevamo alzarci prima e quindi rinunciare al ‘dolce risveglio’. Una vita faticosa, ma, come dire... appagante e ricca di soddisfazioni!
Questo lo consideravo un paradiso, visto che null’altro era cambiato dalla mia vita prima di quella notte di San Lorenzo ne ero soddisfatto, era il mondo giusto per me! Hai mai letto ‘Assurdo Universo’ di Frederick Brown? No? Vabbè, pazienza.
In quel racconto, il protagonista finisce per caso in un mondo che non è il suo, e quando ha la possibilità di fare ritorno, invece dell’originale fa in modo di saltare in uno ‘migliore’. Era quello che era capitato a me, ormai ne ero sicuro. però... Pensando (sbagliando) che tanto, mal che andasse, sarei rimasto in quel mondo quasi perfetto, circa due settimane dopo l’ho convinta a fare un’altra serata in spiaggia... Cominciava a finire l’estate, ho detto per giustificarmi, e sarebbe stato bello farlo di nuovo come la notte di San Lorenzo! Mi sono guardato bene dal dirle che avevo letto su una rivista che anche quella sera ci sarebbero state delle stelle cadenti...
Quella sera è stata fantastica! Nemmeno si era spogliata che già mi era sopra... Giusto alla terza intravidi una stella cadente, e mi decisi... ‘Questa’ Sabrina aveva in comune con l’altra solo una piccola, minima limitazione per così dire, un tabù che hanno in tante, che non avevo mai sognato di forzarla a superare, tanto più in quanto le volevo davvero bene... Insomma, con la ‘prima’ avevo smesso di pensarci, in fondo era una rinuncia molto piccola in confronto all’amore sincero che mi dava! Ma questa era perfetta per tutto, se solo... ho pensato a quello per un momento, al momento giusto, e... É successo di nuovo!
Come già altre volte, poco dopo si era messa a darsi da fare per ‘rivitalizzarmi’, ma stavolta... Beh, era tornata su, e guardandomi fisso s’era messa a cavalcioni, ma non per uno smorzacandela normale... Capisci?
Dai, non farmi dire cose... Insomma, uff... Beh, se l’è infilato nel culo, è chiaro adesso? Sesso anale!
Levati quell’espressione dalla faccia... era la stessa che avevo io, non l’avevamo mai fatto così e sinceramente un pochino mi mancava, ma quella sera m’ha cavalcato fino allo sfinimento, sembrava non averne mai abbastanza!
Vedi, non sarò un superuomo ma nemmeno un riformato, però quella volta davvero mi ha sfiancato... E già la mattina dopo alla focosità che già conoscevo si era aggiunta la passione per il sesso anale... non hai idea delle condizioni in cui sono arrivato in ufficio! Una volta ‘allenato’, però, non potevo certo lamentarmi... Se quello di prima era perfetto, questo mondo era anche di più! E non pensare che in compenso mancasse altro, Sabrina mi amava sempre tantissimo! Anche se, come dire, era un pò più esigente e ‘dura’ quando facevamo sesso... e non solo in quei momenti, a dire il vero.
Comunque, quella bella vita è durata una settimana. La domenica successiva, tornati da una cena con amici siamo giusto riusciti a chiuderci la porta di casa alle spalle...Lei non si era messa nulla sotto, e non me l’aveva detto, se non uscendo dopo la cena da questi amici, quando salendo in macchina mi aveva fatto sentire che le sue dita sapevano del suo sesso... Si era toccata tutta la sera sotto il tavolo, era eccitata e piena di voglia per aver fatto tutta la sera qualcosa di proibito in mezzo a tanta gente... Ma non voleva farlo in macchina, così dopo qualche cosa nell’androne abbiamo iniziato in ascensore e continuato sul pianerottolo, contro il portone dell’appartamento, per entrare in casa di corsa giusto per ‘concludere’. In ogni caso, non credo che se qualcuno ci avesse visto sulle scale avrebbe potuto equivocare... se io avevo solo i pantaloni slacciati, lei si era abbassata le spalline, e già nell’androne aveva raccolto il vestito all’altezza dei fianchi, restando quasi tutta nuda.
Ricordo di aver di nuovo sbagliato, e di aver pensato per un momento, poco prima di venire, che mi sarebbe piaciuto provare qualcosa che si avvicinasse all’esibizionismo, dopo la sopresa che Sabrina mi aveva fatto di essersi toccata tutta la sera. In effetti non nego che quella cosa a cena mi aveva eccitato molto, e anche farlo nelle scale, con lei senza quasi nulla addosso... Non ho visto se in cielo c’erano stelle cadenti, del resto non mi importava, ed era solo un innocente riflessione! Non mi sono accorto che fosse successo qualcosa fino alla mattina, dopo un sonno tranquillo e rilassato.
Sabrina ‘4’ mi ha svegliato ‘pacificamente’, del resto la sera prima avevamo fatto molto tardi, e non ho notato nulla di anomalo nel vederla uscire di camera ‘nature’. Anche Sabrina ‘3’ dormiva nuda, soprattutto dopo aver fatto l’amore. Non avrei sospettato di aver fatto un’altro ‘salto’, se non fosse stato che in cucina l’ho trovata con le finestre del balcone spalancate, le tende aperte e lei ancora nuda.
Non dico che non fosse un bel vedere, anzi... Ma credo che non fossi stato il solo spettatore, anche perchè aveva appena ritirato la biancheria stesa sul terrazzo... guardando bene, vidi che era solo la mia.
Mi ero abituato agli sguardi invidiosi dei coinquilini maschi e alle occhiatacce cattive delle coinquiline donne, ma quella mattina fu peggio!
Anche alla sera, tornato a casa, l’ho trovata in giro così, e solo il giorno dopo mi sono accorto che lei non aveva ‘mai’ biancheria sua da stendere...
Iniziavo ad avere qualche dubbio sull’aver fatto una cosa buona saltando nel mondo di questa Sabrina, anche se non potevo certo lamentarmi nemmeno di lei!
In spiaggia l’avevamo già fatto, ma non in pieno giorno e riparati solo dagli scogli... E non l’avevamo mai fatto al parco, nè nell’ascensore panoramico del Centro Commerciale, che lei aveva abilmente bloccato abbastanza alto percè non ci riconoscessero ma non troppo perchè non la potessero distinguere nuda, in piedi appoggiata contro il vetro, mentre io la prendevo da dietro...
Che dire, io ci stavo anche bene a vivere così, ma iniziavo a notare una punta di prepotenza in ‘questa’ Sabrina, qualcosa di più della precedente e qualcosa ancora di più di quella prima ancora... Non che avessi voluto rifiutarmi di stare con lei, ma inziava a pretenderlo più che a semplicemente proporlo.
Poi... Da una parte sapere che andava a lavorare sempre senza nulla sotto, e che solo il suo seno, non grande ma ben fatto e poco nascosto sotto la camicetta leggera, avrebbe fatto effetto anche a un attore porno, in effetti mi rendeva oroglioso, la solita vanità maschile che ti fa pensare: tutti la vogliono, ma è solo mia!, ma dall’altra... Non sono mai stato un bigotto, ma un pò di gelosia sotto sotto covava.
L’estate era ancora calda, non andava mai a lavorare con più di un pezzo di sopra, che poteva essere una canottierina scollata o una camicetta leggera, e una minigonna molto corta oppure hot-pants. Erano questi ultimi che più mi pesavano, anche se non avevo il coraggio di dirglielo...Ah, non te l’avevo detto? Era sempre perfettamente depilata, dovunque, e smettila di fare quella faccia!, e quei pantaloncini con la cernierina di lato erano più di una seconda pelle... Capisci? Con la minigonna forse qualcuno poteva sbirciare, ma con quelli... Era del tutto superfluo!
Comunque, ero più che sicuro che fosse mia, e quindi ero solo, in un certo senso, fiero di me! E orgoglioso, molto orgoglioso di lei!
È per questo che non mi spiego come mai...
Insomma, tutto andava liscio, non mi ero mai divertito tanto come in quei giorni!
Non avevo nessun motivo per desiderare di essere da un’altra parte, e infatti era così, ma non mi è servito a molto... Quella notte aveva voluto andare ancora un pò oltre, dopo una serata tranquilla l’avevamo fatto in salotto, ma aveva voluto che ‘concludessimo’ con un rapporto anale... sul balcone. Più che volerlo lo esigeva, e a dire il vero non ero esattamente nella posizione di dirle di no... Forse in fondo lo volevo anche io, come diceva Wilde non c’è nulla di peggio di veder esauditi i propri desideri! Insomma, era molto tardi, gli altri inquilini erano quasi tutti via, così dopo il secondo ‘giro’ mi ha portato sul balcone e dopo il solito ‘aperitivo’ l’ho presa da dietro, in piedi, mentre lei si teneva alla ringhiera...
Forse era la tanta eccitazione del momento, fatto sta che una volta ‘concluso’ con la certezza, data dai riflessi delle porte-finestre che si chiudevano, che avevamo avuto anche quella sera vari spettatori, siamo tornati dentro e ci siamo addormentati sul tappeto davanti al divano.
La mattina dopo... beh, per un paio di giorni davvero non è successo nulla di strano, o di più strano per così dire... Era eccitante comunque la vita che facevamo, se un pò la natura vagamente autoritaria di Sabrina mi pesava poi alla fine quel che facevamo era sempre così entusiasmante che non ci badavo. Avevo smesso di pensare di rifiutarmi, una volta o l’altra, giusto per affermare il mio ruolo di maschio! Sarebbe stato troppo quello che mi sarei perso...
Mi sono accorto di avere con me Sabrina ‘5’ qualche giorno dopo lo spettacolo condominiale, quando una sera a cena con noi si è fermata anche una sua amica, Stefania, una ragazza che non avevo mai visto. Ho capito che non l’avevo mai vista perchè quello non era il mio mondo di prima, e ho capito di aver saltato quando, dopo cena, Sabrina è andata a lavare i piatti in cucina con Stefania, e dopo qualche minuto m’ha chiamato, con una voce strana... La voce non sarebbe stata affatto strana se non l’avessi pensata a lavare i piatti! In cucina ho capito il perchè di quella voce profonda e soffocata, quando l’ho vista seduta sul lavello a gambe larghe (ovviamente sotto la minigonna non aveva nulla) mentre baciava appassionatamente Stefania le palpava il seno mentre l’amica la stava masturbando...
Sono rimasto di stucco... Lo ammetto, probabilmente avevo la stessa faccia che hai tu ora, e quando Sabrina chiamandomi ha abbassato lo slip dell’amica che poi si è chinata in avanti per leccargliela e mi ha invitato contemporaneamente a scoparla, mi sono sentito in un film... Porno, ovviamente! Tu mi dirai: un altro paradiso, più di quello che potevi volere, è il sogno di tutti gli uomini fare sesso con due ragazze, per giunta bisex! Anche più tardi solo guardarle giocare sul tappeto mi aveva eccitato fino a un passo dall’apice, e quando se ne sono accorte ci han pensato loro a, come dire, rilassarmi...
Il problema è stato che se Sabrina ‘4’, da sola, già era molto esigente, e ogni tanto facevo davvero fatica fisicamente a reggerla, in due... Ma hai idea di quante energie ti fanno spendere due ragazze così? Nei pochi momenti che mi lasciavano quietare giocavano tra loro, e non riuscivo, nemmeno volendo, a restare indifferente, così vedendomi inevitabilmente ‘coinvolto’ dovevo partecipare anche io...
Dovevo... Uso questa parola perchè non avevo più scelta! Definire Sabrina ‘5’ una virago è riduttivo... Era molto, molto decisa, quasi prepotente, e con una amica che invece con me faceva quella dolce, quella supplichevole, tipo ‘non vorrai lasciarci sole... non ci divertiamo senza di te!’ e cose simili, un pò tipo ‘poliziotto buono e poliziotto cattivo’ in certi film, hai presente?
Insomma, il tempo a casa era quasi tutto occupato da loro... All’inizio era divertente, non posso negarlo, molto impegnativo e spossante, ma anche molto, molto soddisfacente, se capisci che voglio dire... Avevo imparato anche a usare certi loro giocattoli, non su di me, ci mancherebbe!, ma su di loro, quando per così dire io ero già ‘impegnato’ e una delle due aveva certe ‘esigenze’... E poi quando ci si mettevano d’impegno, che dire... Un paradiso! Il prezzo di tutto questo era pesante, una specie di sottomissione o poco di meno. in pratica avevo zero voce in capitolo, su quando, dove, quanto, come... Non contavo quasi più nulla!
Il vero terrore è scattato giusto stanotte... sì, amico, sono quasi alla fine della storia, sei contento eh? Ma sai... Non vorrei mai che capitasse anche a te!
Beh, insomma... L’altro ieri sera Stefania è arrivata a casa prima del solito orario, e con Sabrina si scambiavano occhiate e qualche risatina, che avevo collegato al pacchettino che Stefi aveva con sè quand’era arrivata, e che era presto sparito.
Dopo la cena, un pò affrettata mi è sembrato, si sono messe nude e mi hanno preso per mano tutte e due, portato in salotto e messo nudo. Non ti sto a dire come han fatto, solo che ogni volta essere spogliato da loro era più che sufficiente per fare a meno di qualunque altro preliminare...
Sono sparite un attimo, e quando solo tornate Sabrina blandiva, o meglio succhiava proprio! un vibratore di discrete dimensioni. Non la cosa non mi aveva sconvolto troppo, ne avevo visto altri di più grossi, anzi ero diventato un vero esperto di ‘accessori’! E tu aspetta a fare lo schifato...
Comunque il giocattolino, dopo esser rimasto in bocca alle due per un pò, era ri-sparito, e siamo finiti presto tutti a terra, come al solito, sul tappetone del salotto. Non ricordavo che fosse il mio onomastico, e così non capii per chi era il contenuto del pacchetto prima che fosse troppo tardi...
Ero impegnato a penetrare Sabrina, che evidentemente non era più la ‘cinque’ ma già la ‘sei’, a sua volta sdraiata su Stefania per quello che pensavo fosse un normale 69, quando sono arrivato vicino all’orgasmo e, mentre lo dicevo a Sabrina per far venire anche lei, senza una parola Stefania mi ha penetrato nel culo con il giocattolo... In un attimo ho capito perchè era azzurrino traslucido invece che rosa come tutti gli altri, e mentre venivo, non so poi se solo perchè c’ero vicino per conto mio o perchè in fondo la sopresa mi era piaciuta, mi è sfuggito un pensiero...
Questa volta doveva essere perlomeno lo Skylab che bruciava precipitando, altro che stella cadente... Ne sono convinto perchè ero saltato ancora! Ma questa volta in un incubo...
Ieri sera, dopo la solita giornata, con una Sabrina un filino ancora più autoritaria del giorno prima, se era possibile, è arrivata la solita cena, e poi l’ora del solito incontro con Stefania.
A dire il vero ero ben deciso a passare la mano stavolta, dopo lo scherzo della sera prima onestamente non avevo poi tanta voglia...
Fatto sta che suona il campanello, e arriva Stefania con un ragazzone di colore, giovane e alto. Un bel ragazzo, davvero un bel fisico, onestamente ho pensato che Stefania si fosse trovata anche un ragazzo e volessero fare una cosa a 4. Un pò di timore l’avevo, ma finchè i ruoli erano chiari...
Il problema è che appena entrato il ragazzo s’era spogliato, come le ragazze del resto, e per un momento m’è caduto l’occhio... M’è rimasto qualche istante di troppo, perchè poi ho sentito Sabrina ‘sette’ che diceva a Stefania: visto che gli piace? Ho iniziato a spaventarmi... Poi Sabrina ha aggiunto sorridendomi: non credevi che il regalo fosse quello di ieri, vero? E il ragazzo mi ha guardato fisso e sorridendo pure lui m’ha detto: sei carino...
Rendersi conto di cosa mi aspettava e saltar via è stato un tutt’uno, ho afferrato qualcosa che ho trovato per terra e sono scappato di casa, mentre Sabrina ‘7’ mi gridava di tornare, mi insultava, mi dava dell’irriconoscente... Con una voce e un tono che non ricordo nemmeno nei documentari dell’Istituto Luce sul Hitler!
Ecco perchè sono qua... Se esiste una giustizia divina, mi ha colpito perchè forse me lo meritavo... Il buon Dio mi ha dato quello che volevo, e poi non me l’ha tolto, ma mi ha dato troppo, e così sono stato io a lasciare tutto...
Ascoltami, guardami negli occhi e ascoltami: io ormai sono perso, non potrò più tornare a casa mia e non toccherò mai più una donna, sa Iddio che potrebbe capitarmi... Ma tu sei ancora in tempo, salvati!
Non desiderare quello che non hai... Potresti ottenerlo!
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17 years ago
sessodolce234269,
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Mia moglie schiava 2
Si avicinava il giorno stabilito ed io volevo "preparare" in qualche modo mia moglie, a quell'incontro.
Due giorni prima, mentre stavamo per metterci a letto, le dissi:"Amore, mi sono cacciato in un brutto guaio"
"Cosa è successo?" mi chiese preoccupata.
"Alcune sere fa', ho perso al poker 200.000 euro e adesso sono nei guai fino al collo, perchè non ho quella somma ed i tizi a cui devo il denaro mi hanno prima minacciato e dopo ricattato".
"Ma cosa dici, sei pazzo?"
"Come hai potuto giocarti tutto quel denaro alle carte!"
"E poi di quale ricatto parli?"
"Amore, mi hanno detto che se non rendo loro l'intera somma prima che finisca la settimana, mi rovinano e mi riempiono di botte".
"Solo tu puoi salvarmi, lo so' ti sto chiedendo una cosa terribile. ma hanno detto che sono disposti ad azzerare tutto a patto che tu ti conceda loro per un giorno intero"
Lia mi guardò allibita.
"Ma cosa stai dicendo, ti rendi conto di cosa mi stai proponendo?"
"Ti prego, perdonami, ho fatto una grande cazzata, ma solo tu puoi salvarmi."
"Mi fa schifo solo parlare di queste cose, ma perchè non chiami la polizia?"
"Quella è gente pericolosissima, è meglio non mettersela contro"
"Come hai potuto farmi questo, luca, ti ho sempre amato e rispettato!"
"Perdonami amore, salvami, ti prometto che dopo non tocchero' mai più una carta da gioco"
Singhiozzando si mise a letto, rifiutando il mio abbraccio e volgendomi la schiena.
La sentii piangere quasi tutta la notte.
"La mattina seguente mi guardo' e disse:"lo faro' solo perchè sei mio marito e non voglio che ti facciano del male, ma non credere che, dopo sarà tutto come prima"
Tentai di abbracciarla, ma lei si divincolo' ed alzandosi mi disse:"voglio anche, che tu sia presente, cosi' ti renderai conto di come mi stai ricoprendo di fango"
Ero rimasto molto colpito dalle sue dure parole, ma nello stesso tempo provavo un sottile piacere nell'immaginare mia moglie scopare con cinque sconosciuti!
Contattai di nascosto i miei amici e raccontai loro la storiella che avevo inventato per mia moglie.
Erano eccitati e talmente entusiasti, che mi chiesero se potevano realizzare con mia moglie il loro sogno piu' inibito.
Chiesi quale fosse e mi risposero che avevano sempre desiderato trattare male ed umiliare una bella donna.
Risposi che potevano fare a mia moglie tutto quello che volevano a patto di non lasciarle segni sul corpo.
"Di' a tua moglie di farsi trovare senza calze, con minigonna ed intimo nero di pizzo" mi disse luigi.
Il giorno dopo era venerdi', mia moglie, che fino ad all'ora non mi aveva piu' rivolto la parola, si fece trovare con l'abbigliamento richiesto.
Era splendida, occhi verdi bellissimi, capelli lunghi biondi, minigonna nera che metteva in mostra due meravigliose gambe ed una camicetta bianca di cotone dove risaltava un seno ancora sodo e compatto.
Uno schianto di donna nonostante i suoi quarant'anni.
Suonarono alla porta e lia trasali'.
Andai ad aprire, era gianni.
"Scendete, andiamo a fare un giro in macchina".
Giu' ci aspettavano due macchine.
Nella prima presero posto luigi e gianni, nell'altra io, lia, marco, alfredo e leo.
Fecero sedere dietro tra marco e alfredo, io sedetti accanto al guidatore leo.
Nel sedersi la minigonna di mia moglie era salita di parecchio, lasciando scoperte quasi tutte le cosce.
Tento' pudicamente di aggiustarsela, ma venne fermata dalla mano di marco che le mise le braccia dietro la schiena, ordinandole di tenerle cosi'
Spaventata lia ubbidi'.
"Tuo marito ti ha spiegato tutto?" le chiese alfredo.
Lia avvampo' e rispose con un flebile "si'".
"Benissimo da questo momento e per tutto il giorno sarai la nostra troia e non potrai ribellarti, capito?"
Mia moglie scoppio' a piangere e non rispose.
Le arrivo' uno schiaffo sulla faccia che la fece sussultare:
"Forse non mi sono spiegato" ripetè alfredo, "devi rispondere che sei la nostra troia"
Tremante di paura e con le lacrime agli, occhi mia moglie rispose"sono la vostra troia".
"Brava, adesso devi dirci dove ti piacerebbe sentire i nostri cazzi"
Lia riprese a singhiozzare e le arrivo' un'altro schiaffo ancora piu' forte del precedente, da parte di marco.
"Mi piacerebbe sentirli sul mio corpo" rispose mia moglie piangendo.
Un altro schiaffo le si stampo' sulla faccia.
"Sei una troia e devi usare un linguaggio piu' osceno possibile, come si addice ad una vera porca, adesso ripeti dove ti piacerebbe sentire i nostri cazzi" ripete' marco.
Spaventatissima e confusa, lia rispose immediatamente, temendo altri manrovesci.
"Mi piacerebbe ricevere i vostri cazzi nella mia bocca e nella mia figa"
"Hai dimenticato un buco" dissero ridendo i tre.
"No vi prego quello no, ce l'ho troppo stretto e non l'ho mai fatto nemmeno con mio marito".
Era vero, lia aveva uno splendido culetto, ma con un buchetto piccolo, ogni volta che ci provavo mi pregava di smettere perchè le facevo male.
"I tre risero sguaiatamente.
"Ci penseranno i nostri cinque uccelloni ad allargartelo!"
Nel frattempo riflettevo.
In quale oscena situazione avevo trascinato mia moglie?
Ero anche preoccupato dal duro modo di fare dei miei amici, avevo paura che la situazione potesse precipitare.
Non immaginavo che quello che avevo vissuto in quella decina di minuti non era che l'inizio di una lunga storia.
Continua 09/05/2007
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9
17 years ago
admin, 75
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Storia di eva - 5 - gli arabi.
Ero appena sbarcata dal volo quando ricevetti la telefonata di Diego:
- Ciao tesoro, ho una brutta notizia da darti.
- Complimenti, non sono ancora arrivata e già mi spetta qualche problema, vero?
- Esatto, mentre tu eri a Londra qualche fesso del Ministero degli Esteri mi ha programmato una visita in Giordania.
- Bene, buon viaggio allora.
- Grazie per la gentilezza, ma sarai tu a partire a nome mio.
- Se questo è uno scherzo non mi è piaciuto molto, poi voglio proprio vedere come riuscirai a organizzare il viaggio con un preavviso così breve.
Dall'altra parte del telefono risuonò una risata.
- Quello è stato facile, vai al banco Alitalia e troverai tutto quello che ti serve. Scusami ancora per la 'rogna' ma non avevo alternative. Bacioni.
Quello che dissi dopo è facilmente immaginabile; comunque non potevo certo dire di no al mio datore di lavoro, padrone di casa e amante.
Al banco transiti dell'Alitalia mi aspettava un biglietto aereo per Amman, in classe turistica accidenti, e una busta più corposa; fatto il check-in e sistemato il passaggio delle valigie sul nuovo volo mi rimase un'oretta per aprire la misteriosa busta.
Ovviamente ci trovai il passaporto con un visto che permetteva ingressi multipli in Giordania, e l'agenda del convegno con la camera di commercio locale; ad essere sinceri non era una cosa così traumatica se escludiamo la presenza del nostro Ministro degli Esteri, comunque mi misi l'animo in pace e dopo un giretto al duty free mi imbarcai.
Dopo quattro ore di volo atterrammo ad Amman, erano già le 23.30 e lo scalo non era congestionato; sbrigate le pratiche con l'immigrazione andai a ritirare i miei bagagli.
Non era la prima volta che visitavo la Giordania e riuscii a dribblare i portabagagli senza problemi, ero quasi uscita quando un doganiere mi chiese se avevo qualcosa da dichiarare.
- Solo carta.
Era la classica risposta condita da un sorriso stanco, ma questa volta non funzionò e dovetti aprire le due valigie, solo in quel momento realizzai che c'era un problema; la valigia con il mio abbigliamento maschile passò tranquillamente ma la seconda, quella con i vestiti femminili, sorprese l'ufficiale che cominciò a chiedermi delle spiegazioni.
La situazione precipitò immediatamente perchè l'inglese che parlavamo era diverso, la mia sorpresa e l'ora tarda non mi avevano fatto trovare una scusa per lo meno decente.
In meno di 5 minuti mi trovai in un locale che chiamare ufficio era un'esagerazione, alla presenza di altri due ufficiali che continuavano a minacciarmi e a chiedermi spiegazioni sulla valigia 'rubata'; dato che la situazione era troppo complicata e stava diventando spinosa decisi di chiedere l'intervento di qualcuno più in alto e che sapesse parlare inglese meglio.
Dopo altre due ore di attesa arrivò un colonnello, molto grosso , pesava almeno 130 chili, molto arrabbiato e pochissimo cordiale; cacciò dall'ufficio gli altri ufficiali e si mise a leggere il rapporto che stavano scrivendo.
- Bene, vedo che le cose non sono per niente chiare, ricominciamo!
Aprì la valigia e esaminò tutto il contenuto, il suo sguardo era freddo e la sua espressione non mi faceva capire cosa stesse pensando; una volta terminata l'ispezione si sedette e mi chiese di spiegare come mai un uomo viaggiasse con una valigia di indumenti femminili.
Decisi di non inventare scuse e di presentargli la verità in un modo il più innocuo possibile, cercando di capire come proseguire di volta in volta.
Così gli descrissi la mia predisposizione al travestimento, solo in privato ovviamente, e il fatto che mi piaceva far finta di essere una donna.
- Nel nostro paese gli omosessuali non sono assolutamente graditi e vengono cacciati se sono stranieri.
Le sue parole furono particolarmente sferzanti e la minaccia non era solo velata, stranamente però ottenne solo di accendere in me un sentimento di sfida.
- Conosco gli usi del suo paese e non è mia intenzione violare la vostra etica. Il mio viaggio qui è per lavoro e la mia seconda valigia viaggia con me solo perchè non mi è stato possibile lasciarla in Italia. Inoltre il Corano proibisce a un mussulmano di avere rapporti omosessuali passivi ed essendo io passiva non infrangerei nessuna legge facendomi sodomizzare.
- La sua conoscenza del Corano mi sorprende difficilmente voi occidentali vi sforzate di tentare di capire i nostri usi.
- Se è solo per questo posso anche continuare dicendo che, sempre nel Corano, è scritto che per un mussulmano sodomizzare un infedele è un merito che verrà riconosciuto nel momento del giudizio con Allah.
- Di questo non ne sono sicuro. Resta comunque il fatto che la sua situazione sia delicata, quello che mi ha detto non dimostra ancora che lei non tenti di concupire uomini o donne Giordane.
- Come le ho già spiegato gli indumenti che sono nella valigia sono solo miei, li indosso io e non sto cercando donne arabe. Inoltre sono solo ed esclusivamente passiva quindi non ho intenzione di violentare i suoi conterranei, se mai sarebbe il contrario. Comunque se proprio non mi crede trattenga la valigia presso i vostri uffici e me la restituisca al momento di lasciare il suo paese.
Seguì un lungo momento di silenzio in cui il colonnello mi fissava pensieroso, ad un certo punto prese il mio passaporto e lo sfogliò attentamente.
- Lei è un gran viaggiatore, vedo i visti di alcuni paesi arabi, paesi dell'estremo oriente e dell'Africa. Credo di poter accettare la sua proposta, tratterremo la sua valigia presso di noi, la farò scortare all'otel Marriott dove ha la prenotazione. Non si allontani da Amman senza avvertire il mio ufficio e si aspetti degli sviluppi in un prossimo futuro.
Detto questo trattenne il mio passaporto e mi fece scortare all'albergo; la mattina seguente cominciai il mio giro di propaganda col ministro e fui presa nella girandola dei colloqui ed accordi vari.
Il giovedì sera trovai nella mia camera la mia valigia ed un biglietto che mi annunciava che la mattina seguente il colonnello mi avrebbe raggiunto alle 9 per la colazione; dopo di che avremmo avuto un 'colloquio' allo scopo di chiarire la mia posizione.
Non posso dire di aver dormito bene quella notte, mille opzioni diverse mi ronzavano nella testa e nessuna era piacevole.
La mattina seguente alle 8.30 ero già al ristorante ad aspettare il colonnello, arrivò in perfetto orario e cominciammo a servirci al self service scambiandoci qualche consiglio sulle vivande; prendemmo entrambi delle felafe con hummus, passando poi a del formaggio biaco con olive.
A tavola ordinai al cameriere del caffè mentre il militare, più tradizionalista, chiedeva del the; mentre mangiavamo si congratulò con me per la mia conoscenza delle usanze arabe e mi stupì ulteriormente citando qualcuna delle mie frasi detta durante gli incontri con gli industriali locali.
Mi stava dimostrando di avere un grande controllo sulle persone all'interno del suo paese e, con qualche accenno anche ai miei precedenti militari, anche all'estero.
Terminata la colazione mi chiese di salire in camera per discutere in privato la mia situazione sulla base delle indagini svolte nei giorni precedenti; una volta arrivati lasciò cadere il suo abbondante corpo su una poltrona:
- Bene, esaminiamo meglio la sua situazione. Il rabbino della mia moschea ha controllato le sue affermazioni sui rapporti fra uomini alla luce del Corano, non è vero che esista una regola che sodomizzare un infedele porti in paradiso, ma varie interpretazioni definiscono un punto di merito il costringere a subire un trattamento 'inumano' chi non è della propria fede.
Non immaginavo che avrebbe effettuato un controllo così accurato delle mie affermazioni e mi congratulai mentalmente per non aver inventato delle menzogne.
- Passiamo ora alle sue affermazioni di non aver 'attentato' alla purezza dei miei concittadini e delle nostre donne. Lei afferma che i vestiti nella valigia sono per suo uso personale, me lo dimostri.
Detto questo si alzò, prese dalla valigia degli indumenti e li mise sul letto.
- Indossi questi abiti.
Raccolsi gli indumenti ed andai in bagno a cambiarmi, pur essendo arabo il colonnello aveva le idee molto chiare su quello che poteva essere considerato femminile dagli occidentali.
Infilai le calze di pizzo, il perizoma e la camicetta trasparente; poi la minigonna e i sandaletti col tacco a spillo; il colore dominante era il nero.
Personalmente aggiunsi la parrucca castana con capelli lunghi, un trucco scuro e un rossetto sgargiante; uscii dal bagno e mi presentai al mio 'inquisitore'.
Rimasi quasi cinque minuti sotto il suo sguardo, un tempo lunghissimo durante il quale venni esaminata da capo a piedi ripetutamente; mi fece camminare , piegare per raccogliere oggetti vari ed infine mi chiese di servirgli una bibita dal frigo bar.
- Ammetto che da come porti i vestiti e ti muovi dimostri la tua sincerità, ma non ho ancora capito perchè lo fai.
- Non è facile spiegarlo, è un qualche cosa che mi sento dentro; mi piace credermi una donna e amo ricevere quelle attenzioni che un uomo sa dare.
- Anche fisicamente ?
- Si, anche fisicamente.
Un attimo di pausa, e poi.
- Togliti la gonna e sdraiati di faccia sul letto, vediamo se sei sincera.
Ovviamente lo accontentai, anche perchè nel frattempo mi era venuta una certa voglia e ero curiosa di vedere come sarebbe finita; così misi un cuscino sotto la mia pancia e mi sdraiai.
Grazie ad uno specchio riuscivo ad intravvedere un po' della camera, lo vidi sfilarsi la divisa rimanendo totalmente nudo; era grosso, in tutti i sensi, e il suo attrezzo non sembrava molto dispiaciuto di trovarsi di fronte a delle natiche occidentali.
Prese dalla mia valigia il tubo di gel che usavo in queste occasioni e si spalmò abbondantemente il cazzo, si avvicinò al letto e mi allargò il più possibile le gambe; si inginocchiò e mi puntò la cappella sul buchetto.
Le sue dimensioni erano decisamente sopra la media e l'uccello non ne voleva sapere di entrare, con le mani mi allargò le natiche e cominciò a dare degli affondo per prendermi.
Improvvisamente sprofondò dentro di me e mi sentii completamente piena con tutti i muscoli dilatati; non era piacevole come le altre volte se poi aggiungiamo il suo peso mi sentivo schiacciata e bloccata.
Per fortuna una volta che fu entrato si alzò sulle braccia e mi alleggerì un po', cominciò a muoversi dentro e fuori e grazie al movimento mi unse tutto il buco che si rilassò e iniziò a darmi una piacevole sensazione.
Era grosso ed ogni più piccolo movimento mi provocava dei brividi di piacere che mi facevano tremare sul letto, nel frattempo il suo ritmo diventò più veloce e il suo respiro più affannoso; le mie sensazioni aumentavano sempre e comincia a mugulare di piacere al sentirmi così sbattuta.
La cosa non gli doveva piacere, così allungò una mano e mi coprì la bocca impedendomi di emettere qualsiasi suono, cercai di liberarmi e per reazione ottenni che il suo ritmo aumentasse ancora mentre mi penetrava sempre più a fondo; cominciavo a preoccuparmi, la sua resistenza stava sfiancandomi quando, senza il minimo preavviso, dette due affondi particolarmente violenti ed esplose dentro di me.
Fu un orgasmo lunghissimo, sentivo il suo cazzo contrarsi e spruzzare dentro di me, mi sentivo riempire ed il suo corpo abbandonato sulla mia schiena mi soffocava, anche se in maniera molto piacevole.
Pensavo che la dimostrazione fosse sufficiente a chiarire che tutte le mie affermazioni erano vere, ma lui non era daccordo; infatti passò tutta la giornata di venerdì, il suo giorno di festa, ad indagare a fondo, molto a fondo, sulla mia femminilità.
Quando tre giorni dopo tornai in Italia, alla dogana ero adeguatamente scortata ma non come una persona 'indesiderabile' ma come un ospite gradito e meritevole di attenzioni.
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1
17 years ago
evatrav54, 38
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La doccia
Entrai negli spogliatoi molto dopo rispetto agli altri. Mi ero fermato a parlare con l’allenatore prima che questo tornasse a casa. Ero sicuro di essere solo: avevo visto gli altri miei compagni di squadra uscire uno ad uno dal sottopassaggio.
Mi sedetti sulla panchina e cominciai a togliermi i vestiti per fare la doccia, quando sentii dalle docce che l’acqua continuava a scorrere. “Qualcuno deve aver dimenticato l’acqua aperta” pensai scuotendo la testa e prendendo l’accappatoio e lo shampoo. Aperta la porta mi vidi davanti Francesco, fermo sotto l’acqua con la gli occhi chiusi.
Sono sempre stato attratto dalle donne, ma devo ammettere che in qualche caso avevo avuto pensieri erotici riguardo qualche mio compagno di squadra. Uno di questi era proprio Francesco.
Di corporatura minuta, ha gli occhi verdi, la bocca larga con le labbra rosse e sottili, i capelli castano chiaro; i pettorali non sono troppo sviluppati mentre gli addominali sono ben segnati. Di lui osservavo soprattutto di sfuggita il culetto sodo e rotondo e le gambe belle, muscolose e praticamente glabre, proprio da calciatore. Il cazzo era di lunghezza e diametro notevoli rispetto all’altezza.
Aprii l’acqua e mi misi sotto la doccia a fianco alla sua. Aprì gli occhi e mi guardò straniato.
–Ancora qui?- gli chiesi sorridendo.
-Già…- rispose lui abbassando lo sguardo verso di me. Io non credo di essere particolarmente attraente. Sono moro, abbastanza alto e il mio fisico non è troppo muscoloso. Fatto sta che vidi nei suoi occhi qualcosa di strano.
Iniziai ad insaponarmi il pacco e le cosce e Francesco continuava ad osservarmi. Distolsi lo sguardo dal suo culo bagnato. –Mi dai un po’ di shampoo?- mi chiese di colpo.
-Certo- risposi allora rilassandomi e versandogliene un po’ sul palmo della mano. Lui se lo spalmò sul petto, poi sugli addominali e poi sui coglioni, massaggiandosi appena il pene con il palmo delle mani. Poi si piegò in avanti e si insaponò le gambe. Vidi che era in semi erezione e anch’io cominciavo ad eccitarmi. Mi girai dall’altra parte e continuai ad insaponarmi le braccia. Sentii una sua manina sulla spalla. –Me ne dai ancora un po’?-
Mi voltai. – Certo, certo… allunga la mano- lui mi guardò storto e si voltò. – Me lo spalmi tu sulle spalle e sulla schiena?-
Deglutii, ne versai un po’ sulle sue spalle, e cominciai a massaggiare. –Ah… sì, bravo… scendi pure, massaggia anche più in basso…- scesi con le mani e arrivai all’altezza dei fianchi. Mi avvicinai a lui, fino a sfiorare con il pene il suo culo. Gemette e si mise una mano sul cazzo. Massaggiai da dietro gli addominali cingendolo con le braccia. Dall’ombelico lo insaponai sempre più in basso, fino a toccargli il pene con le mani. Lo insaponai e lo toccai delicatamente.
Poi passai al culo. Mi abbassai fino ad avere gli occhi all’altezza dell’ano; lo insaponai bene, toccandolo e massaggiandolo anche intorno al buchetto. Mi alzai e lo sentii gemere ancora. Gemetti anch’io girandolo. Lo misi con le spalle al muro ed iniziai a baciarlo. Gli infilai la lingua in gola tenendolo premuto con le spalle al muro. L’acqua scorreva su di noi. Gli misi le mani sul culo e gli alzai una gamba. Si avvinghiò con il polpaccio alla mia schiena mentre con una mano lo toccavo su e giù per la coscia e gli accarezzavo il polpaccio e con l’altra entravo tra le natiche scivolando con il sapone. I nostri cazzi in erezione si toccavano. –Scopami…- mi sussurrò nell’orecchio mentre gli leccavo il collo. Si girò ancora, appoggiò le mani al muro e divaricò le gambe mostrandomi il suo bel culo ben aperto. Lo leccai e gli aprii l’ano, irrompendo poi con il mio pene. Il sapone e l’acqua rendevano facile e fluida la penetrazione. Francesco godeva e gemeva dal piacere. Io continuavo a penetrarlo godendo come non mai; venimmo insieme. Il suo sperma inondò il pavimento delle docce. Ci separammo e ci baciammo ancora per qualche minuto, poi ci lavammo insieme e tornammo a casa.
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17 years ago
admin, 75
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Le mie prime inculate
Il partner giusto lo incontrai un pomeriggio sempre in un cinema porno. Lui era uomo di 35 anni, io ne avevo appena 19. Stavamo vedendo un film incredibile dove si vedeva una pornodiva con due tette enormi che si faceva scopare contemporaneamente in fica e in culo da due maschioni superdotati. Alla fine questi, ovviamente, le coprivano la faccia di sperma. Eccitati come animali ci recammo entrambi nei cessi, ma erano tutti occupati. Allora l’uomo, che mi disse chiamarsi Tony, mi chiese se volevo andare a casa sua. Io rimasi un po’ perplesso, ma accettai. Usciti, salimmo sulla sua Peugeot, e raggiungemmo un quartiere alla periferia. Lui suonò a un citofono e il portone d’ingresso si aprì. “Ma allora non sei solo” chiesi io allibito. “Veramente questa è la casa di un mio amico che ci può ospitare”. Ci aprì un vecchietto sui 70 anni, magro, ben curato, che ci fece subito entrare per “non dare nell’occhio”. Questi era un vecchio gay che talvolta riceveva amici più giovani anche solo per guardarli. Io ero molto imbarazzato, quindi chiesi qualcosa di forte di bere. Il vecchio tirò fuori dalla credenza una bottiglia di liquore Strega e ci offrì un bicchierino ciascuno. Finito di bere chiesi di poter andare in bagno. Ero vestito e mi limitai a lavarmi i genitali e il sedere. Uscito dal bagno il vecchietto mi condusse nella camera da letto dove Tony era già disteso sul letto completamente nudo. Aveva un fisico davvero notevole e il suo cazzo che teneva in mano era già a buon punto. “Dai, tesoro, spogliati, non avrai vergogna di me, vero?” disse il vecchio accarezzandomi la guancia. Tony precisò che il vecchio non partecipava ma voleva solo fare da spettatore. Allora mi spogliai completamente e salii sul letto. Tony mi fece mettere sopra di lui a 69 e cominciammo a spompinarci a vicenda. Mentre succhiavo il bellissimo cazzo di Tony pensai che finalmente stavo consumando un rapporto omosessuale completo. Dopo varie leccate Tony mi disse di mettermi supino e si mise sopra di me a smorzacandela inculandosi sul mio cazzo. Andava su e giu’ che era un piacere, ma in quel caso ero io a fare l’attivo e la cosa non mi esaltava più di tanto. Allora gli chiesi se adesso voleva incularmi. Tony disse che per lui era lo stesso. Così cambiammo posizione e lui si mise supino. Mi accovacciai sopra il suo corpo e m’imboccai il suo cazzo con la mano, ma come fece per penetrarmi sentii un forte dolore (effettivamente Tony aveva un cazzo con una cappella molto grossa). Allora decidemmo di passare alla posizione a pecora. Il vecchietto capì che nel culetto ero ancora vergine e così tirò fuori dal comodino un tubetto di vaselina e con molto gusto prese a spalmarmela sull’ano. Tony m’imboccò il cazzo lentamente e cominciò a spingere ma sentii di nuovo un dolore lancinante. Alle mie lamentele lo tirò fuori e poi riprovò a incularmi ma… ahiaaaaa… mi faceva un male boia! A quel punto gli dissi di lasciar stare. Lui mi chiese se mi andava di incularlo e io, per non deluderlo, accettai. Stavolta si mise anche lui a pecora e glielo infilai dentro senza fatica, evidentemente era già molto esperto. Mentre lo scopavo il vecchietto si avvicinò a noi per godersi meglio la scena e questa sua presenza anomala mi fece eccitare molto. Cercai di resistere ma dopo pochi minuti non ce la feci più, tirai fuori il cazzo dal culo di Tony e gli sborrai sopra. Poi mi staccai e mentre mi recavo in bagno vidi una scena molto depravata: il vecchio leccava ogni goccia di sperma dal culo di Tony. Quindi ci lavammo, ci rivestimmo e Tony mi riaccompagnò alla fermata del bus.
Tornando a casa m’interrogavo sul perché di quella mia debàcle. Il cazzo di Tony non era piccolo ma neppure era un superdotato, allora come mai mi provocava tanto dolore? Eppure nelle mie masturbazioni solitarie a volte m’infilavo oggetti molto più grossi nel culo e non sentivo male. Ero molto deluso di me stesso, ma decisi di riprovarci.
Nei giorni successivi mi recai nuovamente nei cinema porno armato di preservativi e vaselina. I partner che trovavo li trattavo a seconda del cazzo che avevano: se era grosso lo succhiavo soltanto, se era piccolo gli offrivo il culo. Uno di questi che ce l’aveva piccolo, ma che devo ringraziare molto per la fiducia che mi ha dato, si chiamava Alberto. Era un 50enne distinto e come mi vide fu molto tenero con me. Nei gabinetti mi palpava come si fa con le donne, poi s’infilava il preservativo, mi spalmava con cura la vaselina nell’ano e m’inculava dolcemente. Mi piacevamo molto i suoi modi e un pomeriggio m’invitò in un appartamento di proprietà di un suo amico antiquario.
Era in un palazzo antico del centro storico e la camera da letto era in stile anni 30, molto raffinata. “Qui possiamo farlo come si deve” disse Alberto con gli occhietti già eccitati. Io non persi tempo e mi spogliai nudo davanti a lui. Andai in bagno e tornato vidi che sul letto c’erano degli indumenti intimi femminili. “Ti va di indossarli?” disse Alberto facendo cenno con la mano “li ho comprati apposta per te…” Io li presi fra le mani, erano bellissimi, tutti neri… c’era una guepiere di pizzo con reggicalze, 2 calze di naylon nere, una mutandina di pizzo e… sul pavimento due sandali neri col tacco a spillo. “Oddio… vuoi davvero che mi travesta?” Lui fece cenno di sì, si alzò e andò in bagno a lavarsi. Io ero tutto eccitato a indossare quelle cose, e quando ebbi finito mi guardai allo specchio. In quel momento uscì Alberto dal bagno completamente nudo, mi vide e disse: “Sei meglio di una donna!” In effetti, col mio fisico esile (a quel tempo ero 1,65 x 50 chili di peso), la mia pelle glabra e il mio viso dai lineamenti fini ero più vicino alla femmina che al maschio, se non fosse stato per quel coso che tenevo in mezzo alle gambe. Alberto aprì un cassetto e mi porse un rossetto; io lo presi e me lo spalmai sulle labbra. “Ora sei veramente uno schianto” disse, e mi prese fra le sue braccia. In piedi davanti allo specchio mi palpava le chiappe, mi baciava sul collo, poi avvicinò la sua bocca alla mia. Io non avevo mai baciato un uomo, ma mi sentivo completamente sedotta e lo lasciai fare anche quando mi metteva la lingua in bocca. Poi mi fece mettere in ginocchio e - mentre mi guardavo nello specchio - cominciai a succhiargli l’uccello. Quando Alberto ebbe il cazzo bello duro mi disse di staccarmi e ci coricammo sul lettone matrimoniale. Mi fece subito mettere a pecora e io me ne stavo in quella posizione mentre lui s’infilava il preservativo. Pochi secondi e sentii le sue mani accarezzarmi le chiappe belle depilate e poi sentii le sue dita frugarmi nell’ano. Alberto mi spalmò un po’ di vaselina nell’ano perché sapeva che mi eccitava molto…. Mmmm siiiiii…. Il momento di attesa prima della penetrazione era quello che mi faceva impazzire!!! Poi sentii il suo cazzo entrarmi dentro dolcemente e subito dopo Alberto cominciò a chiamarmi con ritmo regolare. “Ti piace, amore?” “Siiii….” Dissi io con la voce di una femmina in calore. Allora lui mi afferrò per i fianchi e tenendomi il cazzo dentro mi fece piegare di lato, con lui dietro. In questo modo potevamo vederci davanti alla grande specchiera dell’armadio e vedere riflesse le nostre espressioni di piacere. Alberto come dicevo non era molto dotato ma era come un diesel, partiva piano ma durava molto. Dopo un quarto d’ora in quella posizione mi fece mettere a schiena sul letto con le cosce divaricate e alzate in modo da mostrare bene il culo. “Sei proprio una gran figa” mi disse menandosi l’uccello mentre io mi sditalinavo l’ano. E subito dopo me lo infilava di nuovo dentro chiavandomi a tutta forza in quella posizione per lui un po’ faticosa. Dopo altri 15 minuti lo vidi andare in trance, capii che stava per venire. Anche io stavo per godere ma in quel momento mi sentivo una gran puttana e gli dissi se voleva sborrarmi in faccia. Lui accettò, mi staccò il cazzo dal culo, si tolse il preservativo e si posizionò con le ginocchia aperte sul mio busto. Prese a menarsi il cazzo sul mio viso e dopo poco vidi i suoi schizzi di sperma uscire copiosi e raggiungere la mia fronte, le mie guance, il mio naso, le mie labbra. Godette come un vero maiale. Ed io ero felice di essere stata la sua maiala.
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17 years ago
admin, 75
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Mia moglie schiava
Ho sempre desiderato vedere mia moglie schiavizzata.
L'idea di vederla sottomessa ad altri uomini, costretta a subire le
umiliazioni piu' degradanti, mi faceva impazzire.
Dopo tre anni di matrimonio, facevamo sesso spesso ma con poca passione.
Ci voleva nuova linfa nel nostro rapporto.
Ci eravamo sposati entrambi trentasettenni, dopo avere avuto le nostre esperienze.
Lia è una bellissima donna, ancora di piu' adesso che ha compiuto quarant'anni.
Carnagione bianchissima, bionda, occhi verdi, un seno sodo e pieno, alta con belle gambe lunghe e affusolate.
Durante i nostri amplessi, piu' volte le bisbigliavo che mi sarebbe piaciuto enormemente vederla posseduta da altri uomini.
Lia mi diceva di smetterla, ma notavo che la cosa la eccitava molto.
Avevo cinque amici, quasi tutti miei coetanei, tutti single.
Luigi, Marco, Gianni, Leo e Alfredo.
Quando il venerdi sera ci si vedeva per il solito pokerino, il discorso cadeva sulle donne, ed i miei amici mi ripetevano sempre, quanto fossi fortunato a potere fare l'amore con una donna molto bella come mia moglie.
Scherzando chiedevo loro cosa avrebbero fatto se avessero potuto fare l'amore con Lia e loro invece rispondevano seriamente che le avrebbero fatto di tutto e che a loro piaceva moltissimo umiliare la donna.
Mi feci coraggio e confessai loro che il mio desiderio piu' grande corrispondeva ai loro sogni.
"Ma davvero a te piacerebbe che noi trattassimo tua moglie peggio di una troia? " mi chiese Marco.
"Si' è quello che desidero di piu'".
"Ma come possiamo realizzarlo, tua moglie non credo sarà d'accordo" disse Luigi.
"Infatti non deve saperne niente" risposi, "organizzerò un poker a casa mia e la prenderete con la forza".
"Spesso quando faccio l'amore con lei, le dico che mi piacerebbe vederla presa con la forza da altri e noto che in fondo questo le piace".
"Dobbiamo forzare un pò la situazione e sono sicuro che non solo le piacerà, ma verrà fuori il suo lato piu' nascosto".
Increduli ed eccitatissimi i miei amici si organizzarono per vederci il prossimo venerdi sera a casa mia.
Fine prima parte.
Continua......
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17 years ago
admin, 75
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Tutto in uno sguardo - parte iii
..dopo quel primo indimenticabile amplesso iniziò il gioco della conoscenza...come dare piacere all'altro, dove toccarsi per stimolare la fantasia e scatenare nuova libidine...essere complici in tutto e per tutto...imparai che la mia bambolina era piuttosto esperta nell'arte amatoria e soprattutto che era pluri orgasmica, che ne voleva sempre e niente era abbastanza...per cui dovetti ricorrere a molti giochi manuali ed orali per soddisfarla sempre e comunque...imparai a toccarla, a baciarla, a leccarla, a farla godere, le leccavo le parti intime ma anche i piedi (leccando le dita una ad una e tutti insieme), sotto la nuca, nella piega delle braccia e delle gambe, l'inguine senza toccarle la figa...per poi affondare mani (si avete letto bene, riuscivo a infilarle tutte e cinque le dita quando era completamente bagnata e sfacciatamente aperta) e lingua nella vorace fessura, dedicando sempre un ditino alla doppia penetrazione (in genere il pollice)...
fu un week end unico ed irripetibile, quando la domenica sera la riportai vicino a casa volle lasciarmi qualcosa di suo da portare con me e si sfilò le mutandine (fradicie) e me le appoggiò in mano...mi disse "annusale tutti i giorni fino a quando non torni da me e allora ti farò sentire ancora il sapore della mia figa"....ebbi una erezione inaspettata...accortasi del gonfiore mi chiese di parcheggiare accostando e anche se eravamo bene in vista per le macchine che passavano si piegò in avanti con la testa e mi fece un pompino ingoiando le poche gocce di sperma caldo che riuscii a produrre......la baciai sulla bocca ancora odorosa di sborra e scese.......rimasi a guardarla fintanto che non svoltò l'angolo e scomparve alla mia vista! iniziò così uno dei più bei periodi della mia vita.
un bac'io. a presto.
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17 years ago
admin, 75
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Finalmente non più vergine
Dovete credermi stavo bene sulle bracce di Ugo che di lì a poco sarebbe diventato il mio uomo. Che favole colui che amavo e mai pensavo che potese mai diventare il mio amante di desiderava come non mai e poteva essere il mio uomo.
Ugo era ed è tutt'oggi il primo uomo che desideravo e che mi mise e mi tiene in questo stato di perenne desiderio del suo CAZZO.
Dopo mille e uno baci e coccole mi posizione sul lettone matrimoniale e mi chiese se gli donavo la mia verginità anale sussurando: " Tesoro
ti faro un pò male ma è necessario credimi. Tutte voi donne soffrite un pò la prima volta ma è NECESSARIO CREDIMI!"
Gli risposi vogliosamente ed in maniera lussuriosa: " Si ti voglio, mio amore ma fai piano........................".
Avevo ed ho tutt'oggi voglia di essere ben scopata da lui. Si nessun altro uomo mi aveva penetrata e ne mai penetrata in seguito oltre Ugo.
Lui mi preparò come si doveva ed io mi squagliovo tutta sotto i suoi colpi di lingua sul mio vergine garofanino.
Io ero partita sul serio e lo imploravo di sfondarmi......................... Lui da macho si posizione e nel dirmi non urlare tanto e solo un'attimo di dolore mi penetro con un colpo d'ariete da incollarmi al materasso.
Solo un tremendo istante di dolore e poi il nirvana del piacere. Mi lavorava il didietro mentre io ricevo e sentivo aumentare le mie sensazioni e sempre più forti e celestiali. "Oh! Ugo. come li piace il tuo CAZZO.................... come mi tratti meravigliosamente bene!"
Era, sul serio, così bello per noi due!
Ugo fece di me, con quel suo modo scoparmi, una vera femmina che finalmente aveva ritrovata i sui istinti e piaceri di vero animale da letto per un macho come lui.
Che bello sentirlo diventare ancora più grosso e poi svuotarsi completamente nel mio ventre................. che bello sentirlo gonfiarsi e poi sgonfiarsi ad ogni fiotto di sborra dentro di me.
Avevo finalmente provato anch'io cosa significa essere presa da un macho come Ugo.
Cosi divenni donna, una vera donna che adora Ugo e non lo mollo mai
tanto che per tutti oramai sono io la sua donna e non mamma:
Passai un 36 ore da millee una notte ed la mattino Ugo era orgogliso che io lo amassi cosi e di come mi donassi a lui.
Mamma e Nunzia mi dissero semplicemente nel vedere in che condizione era Ugo: " Brava sei più zoccola di noi due messe insieme:
continua
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17 years ago
lunapass,
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Vacanze coppia
sulla spiaggia conoscemmo una coppia , erano molto disinibiti anche nei discorsi e fecero capire che avevano esperienze di incontri esibizionisti e scambio di coppia, la sera andammo a cena assieme e dopo un giro in macchina.Io seduta accanto a lui e sua moglie sul sedile posteriore con il mio, la sua mano si posò su un mio seno, mi stirai aprendo un po’ gambe. Ci fermammo per una passeggiata sulla spiaggia, poi mi strinse e mi baciò, mentre una mano si insinuò nella scollatura e l’ altra sotto la gonna, prese la mia per farmelo sentire duro e iniziai un su e giù. La situazione era eccitante, lo stavo menando a un estraneo a pochi metri dal mio uomo e dalla moglie di lui.Interruppe la sega che gli stavo facendo e si rigirò sopra di me facendomi allargare le cosce; mi scostò gli slip e tentò di entrare, non volevo ma lui mi disse di guardare cosa stava facendo sua moglie con il mio , e vidi che lei lo prendeva in bocca. Feci altrettanto fino a farlo venire sulle tette. Decidemmo di ritrovarci da loro e misi una camicetta aperta e una gonna corta , lei invece aveva pantaloncini attillatissimi e quando si avvicinava al mio lui le carezzava il culo, dopo un po’ mi ritrovai con il cazzo in mano e lo presi subito in bocca, mentre sua moglie e il mio ci guardavano, poi si avvicinò anche lui menandoselo e mi vennero tutti e due sul viso e sulle tette.
se siete come noi scriveteci per scambiare esperienze, foto e video
[email protected]
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17 years ago
trioxx,
48/48
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L’estate facevo il cameriere...
A quel tempo avevo circa diciotto anni e durante l’estate facevo il cameriere in un ristorante per alzare un po’ di soldi. Lavoravo in un ristorante in collina, una cosa molto chic e ricordo che si sgobbava come dei matti. Lavoravo con altri ragazzi della mia età fin dal primo giorno mi avevo molto colpito uno di loro: era un bellissimo senegalese dai muscoli torniti e calvo. Una sera stavamo risistemando dopo il solito banchetto della domenica. Eravamo sfiniti e stavamo in cantina a sistemare i vuoti delle bottiglie. Ammiravo il suo corpo splendente mentre spostava le casse. Ad ogni movimento scoprivo nuovi muscoli lungo il suo corpo. Ero veramente incantato e il mio sguardo non gli passò inosservato, A un certo punto mi passò accanto e sentii che mi sfiorava quasi inavvertitamente il sedere. Non aspettavo altro. Cominciai a girargli attorno scheccando come un vera troietta. Mi avvicinavo e lo sfioravo, gli chiedevo che sport facesse per avere un corpo così bello, letteralmente mi strusciavo come un gatta in calore. Lui lasciò far per un po’, poi si appoggiò al muro e si tolse la canottiera. Io lo guardavo estasiato. A quel punto si slaccio i calzoni e vidi quello che sognavo, il suo cazzo era ritto come un palo, un glorioso uccello nero grosso, turgido e pieno di vene spuntava dai calzoni, Si sedette su una cassa e mi disse di avvicinarmi. I pochi secondi ero in ginocchio davanti a lui e melo stavo infilando in bocca. Era una bestia immensa che mi entrava fino in gola, mentre lui mi teneva la testa con entrambe le mani. Stavo tremando di gioia, non capivo più niente, tutto il mondo era scomparso ed era rimasto solo quell’enorme cazzo tra le mie labbra e la sua voglia di riempirmi. Sbuffava come un toro, si vedeva che era un po che non scopava e voleva sfogarsi di tutto ora. Cominciai a sentire le prime gocce poi lui che me lo mi tirava con più forza e finalmente un fiume mi si riversò in bocca e sulla faccia. Ero una troia impazzita e succhiavo e bevevo tutto quel ben di dio che mi arrivava addosso. Continuavo a leccarlo e mi sorprendeva che il suo cazzo non diventasse molle. Era ancora duro e dritto. Allora mi alzi, Mi tolsi di dosso tutto quello che avevo. La mia faccia era completamente coperta dalla sua sborra. Mi misi in ginocchio, a pecorina con lui seduto dietro di me, allargai le gambe e cominciai bagnarmi il buchino con la mia saliva mista al suo seme. Iniziai a infilarmi le dita dentro. Poco dopo arrivò qualcosa di molto meglio. Non era ancora sazio. Mi entrò e mi scopò come un toro. Io non ricordo cosa avessi detto, se urlassi. Ero fuori di me dal piacere. Lui mi scopava come un dio di ebano, come l’uomo che avevo sempre sognato. Proprio mentre stavo venendomi dentro sentimmo qualcuno che scendeva le scale. Era il padrone che chiedeva dove fossimo finiti. Con il suo uccello dentro che stava venendo ci accovacciammo per non farci vedere, mentre lui finiva di montarmi.
Ci vedemmo altre volte durante e fuori del lavoro, poi lui tornò dalla sua famiglia in Africa. E non fu facile dimenticarmi quel dio nero.
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17 years ago
admin, 75
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