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Sesso con uno sconosciuto
Asia in un bel giorno d’estate perse il solito pulman, che doveva prendere per andare a fare shopping, e mentre aspetta il successivo sentì dei passi e si guardò attorno furtivamente, un uomo vestito elegantemente stava camminando sul lato opposto della strada, si fermò alla fermata di fronte alla sua e si sedette. Asia si sentiva osservata intesamente da quell'uomo, i loro occhi si incontrarono, inizialmente guardarlo così da lontano le sembrava un gioco, ma era tanto che non si sentiva guardata così intensamente, il suo ragazzo non la guardava più così, anzi non lo aveva mai fatto. Se solo lui fosse stato un po' più focoso lei si sarebbe sciolta sotto le sue mani, ma lui non era così.
Dopo qualche attimo rimasta lì a fantasticare una voce………….."Mi scusi." una voce calda la fece sussultare "non volevo spaventarla, scusi. Ero seduto su quella panchina e la stavo osservando." Asia arrossì rendendosi conto che l'uomo della panchina stava parlando con lei. "Mi scusi nuovamente, credo che mi fissasse per un po' o forse mi sbagliavo." Iniziò lui. Asia non sapeva che dire, la voce dell'uomo era calda, sensuale "Si, mi scusi la guardavo perché lei mi ha fatto pensare a .." Si interruppe di colpo rendendosi conto di quel che stava per dirle.
"A cosa?" le chiese lui.
"No niente mi scusi." Asia si alzò. Doveva allontanarsi da lì, quello sconosciuto le stava troppo vicino. Si ritrovò faccia a faccia con lui e vide i suoi occhi scuri e profondi guardarla intensamente! Allora non si era sbagliata.
"Mi scusi se sono così sfacciato, ma lei è una donna molto attraente e mi ha colpito. Spero di non essere troppo maleducato se le confesso che ho pensato a come sarebbe stato fare l'amore con lei mentre la osservavo." Le disse
spudoratamente.
"Non dica sciocchezze, lei non mi conosce." Rispose Asia arrosendo nuovamente. Si sentiva accaldata e il cuore le batteva violentemente, temeva che lui potesse sentire i battiti impazziti. Da quanto tempo non si sentiva
desiderata. da quanto tempo non sentiva parole appassionate.
"E questo non la invoglia? Non le piacerebbe un'avventura selvaggia con uno sconosciuto? " La mano dello sconosciuto le sfiorò la guancia in una carezza e lei non si ritrasse, le dita di lui scesero sul collo e sbottonarono la camicetta. Poi la mano dell'uomo scivolò all'interno del accarezzandole un seno. Il pollice dell'uomo sentì il capezzolo rigido e lo accarezzò attraverso la stoffa strappando un gemito ad Asia che si appoggiò al suo petto per non perdere l'equilibrio.
Asia si sentì calda e umida, quell'uomo la stava eccitando, aveva voglia di fare sesso con uno sconosciuto era pazzesco, ma non desiderava altro. Le loro bocche si cercarono le loro lingue si avvinghiarono e lui l'afferrò per le natiche stringendola contro di se e mostrandole quanto era eccitato. "Facciamolo ora." Ansimò Asia, quasi non credette di averlo detto, non poteva aver pronunciato quelle parole, eppure lo aveva fatto. Lui la guardò negli occhi e la prese per mano guardandosi attorno. Iniziò a camminare rapidamente tenendola per mano, vide un vicolo chiuso buio e svoltò dentro mentre lei lo seguiva rapida. Proseguirono insieme fino oltre la metà, poi lui si girò e la spinse contro il muro le si mise contro e guardò verso la strada, lì non li avrebbe visti nessuno passando. Iniziò a baciarla selvaggiamente e lei sempre più sorpresa di se stessa rispose a quei baci strusciandosi contro di lui come una gatta in calore.
L'uomo le slacciò il reggiseno liberando i seni abbondanti che riempirono le sue mani, li palpò e li succhiò finchè non la sentì gemere nell'attesa. Le sollevò la gonna sui fianchi, Asia lo aiutò e poi gemette senza fiato sentendo la mano di lui insinuarsi dentro le mutandine.
Era calda e spudoratamente bagnata, eccitata come mai prima di allora si mosse contro quelle dita irriverenti. "Sei bagnatissima." Le disse sulle labbra muovendo le dita attorno al clitoride ritmicamente e poi lasciando che il suo medio scivolasse dentro di lei. Tolse la mano dalle mutandine e le mostrò le dita bagnate di lei. Asia non si vergognò, ma sentendosi femmina come mai, succhiò voluttuosamente quelle dita finchè non fu lui a gemere di desiderio. Le prese la mano guidandola sul rigonfiamento poderoso dei pantaloni, lei cadde in ginocchio aprendogli i bottoni e la cintura, fece scivolare i pantaloni sui fianchi liberando l'erezione dell'uomo. Le sue mani si chiusero intorno all'asta strigendola. Lui appoggiò le mani al muro mentre lei lo toccava. Lei sorrise di quella reazione e lo accarezzò voluttuosamente. L'erezione era al massimo, la punta vermiglia era gonfia e pulsante e una goccia di liquido era uscita dal piccolo foro. Asia sempre più sorpresa di se stessa la leccò via provocando un gemito strozzato nello sconosciuto. Poi iniziò a succhiarglielo, prima timidamente poi più rapidamente, più vogliosamente, movendo la testa avanti e indietro succhiando sempre più. Era stupefatta, quando il suo ragazzo le aveva chiesto di succhiarlo lei aveva sempre rifiutato perché la schifava e ora si ritrovava in ginocchio in un vicolo a fare un pompino ad un uomo di cui nemmeno conosceva il nome. La cosa la eccitava incredibilmente e continuò a lavorarlo con la lingua finchè lui non la obbligò a smettere. La fece alzare. "Togliti le le mutandine." Le ordinò e lei obbedì rapidamente, senza curarsi di rompere i collant. Smaniava solo dalla voglia di lui. Lui la spinse di nuovo contro il muro, le infilò la mano tra le cosce calde e gliele fece aprire.
Si abbassò tenendosi il pene con una mano e puntandolo tra le sue cosce, spinse un po' cercando la sua fessura, la sentì calda e invitante, bagnata e morbida. La prese sotto le natiche e la sollevò un poco, lei aprì le cosce avvinghiandolo con le gambe, lo sentì scivolare dentro. Asia sentì la sua carne aprirsi mentre lui la penetrava, sospirò chiudendo gli occhi e abbandonando indietro la testa. Lui la spinse contro il muro e cominciò a spingere contro di lei. Lo sentiva affondare e allontanarsi affondare e allontanarsi, finalmente ansimò, sentendosi libera e disinibita. Era tesa ed eccitatissima, sentì l'orgasmo arrivare irrefrenabile "Più veloce, dai ancora!" gli disse trafelata e lui non si tirò indietro l'assecondò donandole il miglior orgasmo della sua vita. Asia tremò soffocando un gemito sulla spalla dell'uomo, si sentì sciogliere nel piacere mentre le contrazioni ritmiche dell'orgasmo la pervadevano lasciandola soddisfatta.
L'uomo rallentò il ritmo per prolungare il piacere di lei, mentre sentiva l'ondata di calore dentro di lei, sentiva le sue contrazioni che lo stringevano violentemente. Iniziò a pulsare ed esplose nel ventre della sconosciuta che gli si era donata con tanta passione.
"Sei meravigliosa." Le disse qualche minuto dopo quando i respiri si fecero normali. Le fece mettere i piedi a terra e si assicurò che stesse in piedi da sola, osservandola nella penombra mentre si tirava giù la gonna..
Lei prese dei fazzoletti e iniziò a pulirsi con le salviettine cercando di non guardare l'uomo negli occhi, finita la passione si rese conto di quello che aveva fatto e si vergognava. Come aveva potuto comportarsi così con uno sconosciuto.
Lui attese che lei si rimettesse le mutandine, senza allacciarsi il reggiseno e si la camicetta. Solo in quel momento si azzardò a guardare quell'uomo negli occhi, lo vide sorridente e si accorse solo il quel momento di quanto fosse bello.
"Io di solito non faccio queste cose." balbettò imbarazzata.
"Lo credo bene. E' per questo che sei stata meravigliosa, sei stata spontanea, femminile, sensuale.. Vorrei rivederti." Le disse.
"Ma io sono fidanzata." L'idea di provare di nuovo quelle emozioni la fece tremare. Tu hai bisogno di passione, le rispose l’uomo." La accompagnò alla fermata del pulman e Asia vide che stava arrivando il pulmann. Lui aspettò che si aprissero le porte e mentre lei saliva le prese di nuovo la mano "Mi chiamo Marco e domani sarò qui a questa stessa ora. Spero tanto che ci sarai anche tu."
Le lasciò la mano con un sorriso caldo.
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17 years ago
Catania70,
38
Last visit: 15 years ago
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Di ghiaccio sotto l\'acqua bollente
Ore 8.00 AM: sveglia, colazione con cereali, frutta, caffè. Venti minuti in bagno: doccia, barba, contorno occhi e due gocce di profumo. Poi al lavoro: il primo appuntamento, il secondo, il terzo. Ore 1.00 PM: pausa pranzo con insalatona nel bar di fiducia. Poi di nuovo in spider su strada per completare i miei affari.
Ore 8.30 PM: stop! Finalmente la giornata lavorativa è conclusa e posso dedicare del tempo a me stesso. La palestra, il luogo dove coltivo il mio corpo e il mio benessere psicofisico, dove amo passare qualche ora del mio tempo libero senza però essere un fissato del culto dei muscoli. Il centro benessere dove mi alleno è un posto tranquillo, non di certo una di quelle palestre altolocate dove c’è una passerella di gente senza senso che ama mettersi in mostra. Conosco ormai un po’ tutti, ragazze molto carine e ragazzi divertenti, persone discrete con cui condivido non solo la sala attrezzi ma anche qualche cena. I titolari sono una coppia sposata da poco, Laura, bellissima bionda perennemente abbronzata, col culto del muscolo tonico e dell’alimentazione corretta, e Marco, istruttore di sala, bellissimo uomo quasi quarantenne, alto, muscoloso,moro ma più elastico della moglie, non si tira indietro davanti alla birra né a qualche sigaretta e, a quanto si mormora negli spogliatoi, neanche di fronte alle belle donne.
Quella sera non c’era molta affluenza in palestra, forse per la pioggia incessante e i temporali, sta di fatto che erano quasi le 22.00 e la palestra stava per chiudere e io ero con Marco che mi stava raccontando le solite sciocchezze di cui non m’interessava sapere nulla: integratori, Rimini welness, donne. Vedo Laura che se ne va incazzata, aveva discusso con delle signore che non apprezzavano la sua lezione di step, simile a un’esercitazione militare. Rimaniamo io e Marco. Gli chiedo se faccio in tempo a farmi una doccia o se mi voleva buttare fuori. Mi dice che posso fare con calma che tanto doveva finire delle cose in ufficio. E’sempre molto gentile con me.
Lo spogliatoio: il luogo dove i miei sensi impazziscono, dove l’odore pungente di sudore mi sale al cervello con i vapori della sauna, dove magliette e mutande bagnate abbandonate sulle panche m’invitano a sprofondarci dentro la faccia. Ma quella sera non c’era nessuno, solo io, solo. Mi spoglio e mi reco verso le docce, otto docce aperte e in comune senza paraventi, come si confà a un luogo per veri maschi.
Mi cospargo di bagnoschiuma, le mie mani sono carezze, immagino di non essere solo ma che sotto l’acqua con me ci siano altri ragazzi, nudi, con i loro corpi sportivi mentre si toccano e scivolano pian piano uno sull’altro. Con gli occhi chiusi e la testa abbassata sotto il getto d’acqua sento crescere l’eccitazione tra le mani.
Ad un tratto sento la porta dello spogliatoio aprirsi, dei rumori tra gli armadietti e poi Marco, nudo, con un paio di infradito nere e una poche in mano, venire verso di me. Non l’ho mai nudo, quegli addominali scolpiti, i pettorali gonfi e quel grosso cazzo che gli penzolava sotto un pube quasi completamente depilato. Liscio e muscoloso, abbronzato, enorme. Si mette nella doccia in parte alla mia, apre l’acqua e ricomincia con i soliti discorsi di prima, sorridente come sempre, rilassato mentre io sentivo un leggero imbarazzo intervellato da un cuore che sembrava scoppiarmi nel petto. Il suo modo di farsi la doccia è simile a un sexy show di una discoteca di provincia, continua a girarsi su se stesso come per mostrarmi la sua perfezione fisica, accarezzandosi piano come se fosse ripreso da una telecamera. E’sempre stato un esibizionista, uno sicuro di sé, uno che sa di essere bello e piacere a tutti.
Tra una chiacchiera e l’altra, tra una mia occhiata fugace e l’altra, vedo che apre la poche e tira fuori un rasoio e della schiuma da barba. Si riempie la mano di schiuma, si cosparge l’inguine e comincia a depilarsi. Mi dice che quella sera doveva animare un addio al nubilato come spogliarellista, sì, sapevo che faceva pure quello. E sia mai che le donne trovino un pelo fuori posto, doveva essere pronto alla prova di ballo in perizoma ed essere completamente liscio, statuario, come si addice ad un professionista dei sexy show.
Resisto a fatica, lo guardo mentre si tiene il cazzo in mano e ci passa sopra la lametta, si stringe le palle, le alza, le gira, la schiuma scivola via sotto l’acqua, e a forza di toccarlo gli si sta inturgidendo. Lui fa finta di niente, come se non ci fossi e in pochi minuti il suo pube era liscio e il suo cazzo sembrava ancora più grande, con il prepuzio ritirato e la punta della cappella su cui scorreva il rivolo d’acqua come se stesse facendo la pipì.
Poi la domanda che mi lascia di ghiaccio sotto l’acqua bollente. “Ho fretta e non ho lo specchio, mi dai una mano o ti fa schifo?” Dicendomi così mi mostra il culo porgendomi il rasoio, tranquillo, sorridente, quasi sicuro che non gli dicessi di no. Rimango pietrificato, sento un tremolio che mi pervade il corpo, poi afferro il rasoio e annuisco sorridente, con la finta faccia di chi ti sta facendo un piacere per forza.
Marco si volta, appoggia le mani sulla parete piastrellata d’azzurro, la testa china,le gambe divaricate e mi dice di fare piano e stare attento. Mi riempio la mano di schiuma e con dolcezza la spalmo su quei glutei perfetti, lascio correre la lametta, appoggio le mani su di lui, ma non ci sono peli, sembra già perfettamente liscio. Sono in ginocchio dietro il suo culo, con una mano gli allargo le chiappe e intravedo il buco, lo tocco con le dita inschiumate, lui divarica ancora le gambe e si piega di più. Continuo con il rasoio intorno al suo buco, l’acqua scivola sui nostri corpi, trattengo a stento la lingua che vuole infilarsi dentro quella fessura e gustarne tutta l’essenza. Ho il suo culo, il suo buco a pochi centimetri dalla mia faccia, la depilazione intima sta diventando una rettoscopia, vedo tra le cosce il suo cazzone duro che punta verso il basso, ho voglia di afferarlo, di stringerlo,di mangiarlo.Il rasoio corre le mie dita fanno finta di toccare, non resisto, confondo un mio dito con la punta della lingua e do una leccata veloce e impercettibile a quel buco aperto, liscio e pulito, che sembra chiamarmi. Le mie mani diventano invadenti e presuntuose, lui se ne accorge e si ritrae. Si volta verso di me col cazzo duro che sembra toccare il mio, senza guardarmi mi ringrazia , si riprende il rasoio e la schiuma, si sciacqua velocemente ed esce dalle docce, lasciandomi lì, solo, con il cazzo duro in mano e lo sperma che mi colava tra le cosce, distrutto dalla tensione.
Nello spogliatoio Marco non c’è, mi rivesto, faccio per andare via, lui è in ufficio, lo saluto dalla reception, contraccambia. Ma da quel giorno non mi parlò più come prima e tuttora si limita a salutarmi da cliente.
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17 years ago
admin, 75
Last visit: 2 hours ago -
Come sono diventato boy_friend per coppia
Sono fidanzato da 16 anni con Giulia, bella 38enne. Io Giorgio 43 anni ben portati ed affascinante, ho con mia fidanzata un buon rapporto ma con sesso molto tradizionale, sicuramente niente di particolarmente trasgressivo.
L’estate scorsa in vacanza al mare abbiamo conosciuto una coppia mia coetanea della nostra città.
Non avendo entrambe le coppie figli al seguito è stato naturale farsi compagnia soprattutto in spiaggia e nei dopo cena.
I primi giorni è stata una frequentazione molto discreta e casuale, anche se molto cordiale.
Con il passare dei giorni ho notato che Carla e Giovanni ci cercavano.
Appena arrivati in spiaggia si avvicinavano subito al nostro ombrellone e sostavano intavolando discorsi vari e generici, proponendo bagni ed escursioni assieme.
Giulia mi sembrava contenta della compagnia di Carla , e questo mi dava l’opportunità di praticare i miei sport senza sentirmi in colpa di lasciare sola Giulia. Spesso Giovanni mi accompagnava nelle uscite in canoa in mare. Tra i vari discorsi che facevamo in canoa notavo che spesso chiedeva di me e Giulia, come era il nostro legame e anche i nostri rapporti intimi. Io rispondevo che eravamo una coppia ben affiatata sentimentalmente, ma classica nel sesso. Lui invece mi raccontava che con Carla erano molto aperti ed amavano esplorare il mondo del sesso senza pudori. Mi ricordo come Giovanni si mise a ridere quando ad una sua domanda specifica, risposi che con Giulia non avevo mai fatto sesso anale e nemmeno mi sarei azzardato a chiederlo, conoscendo la sua ritrosia per queste situazioni.
Dopo una settimana, una sera al rientro dalla solita passeggiata dopo cena, eravamo seduti con Carla e Giovanni in giardino dell’hotel bevendo un drink. Non so chi tra Carla o Giovanni avesse portato il discorso sul sesso. Era la prima volta che parlavamo di sesso tutti insieme e notavo che Giulia era nervosa, immaginando che non era l’argomento di conversazione che più gradiva. Io rispondevo cercando di evitare di entrare in particolari per contenere il discorso nella decenza e nel generico Ad un certo punto Giulia mi fece segno con la mano che se ne andava. Volevo farle un gesto per trattenerla, ma lei era già in piedi dicendo che aveva mal di testa e preferiva salire in camera al fresco, pregandomi però di rimanere a tenere compagnia a Carla e Giovanni.
Quando Giulia si allontanò Giovanni disse: “ma allora era vero quando mi dicevi che tua fidanzata è molto puritana, pensavo tu scherzassi per non esporti”. Ero un po’ imbarazzato, nel dover giustificare il comportamento di Giulia, avendo paura di fare entrambi la figura dei bigotti. Carla chiese se io non soffrivo di questa chiusura di Giulia sul sesso, chiedendomi se non avevo delle fantasie irrealizzate. Risposi che in effetti fantasie ne avevo, ma ormai avevo imparato a tenerle per me.
Carla dopo un po’ disse che anche lei voleva salire in camera e chiese a Giovanni di accompagnarla all’ascensore, pregando di fermarmi pure che me lo rimandava subito a tenermi compagnia. In effetti dopo un paio di minuti Giovanni ritornò e continuammo a parlare. Giovanni riprese l’argomento sesso ritornando a dire come lui e Carla facevano continue esperienze e come bastava che uno dei due raccontasse una fantasia e subito pensavano a realizzarla assieme.
Devo dire che un po’ invidiavo Giovanni per le opportunità che sua moglie gli permetteva di vivere.
Dopo poco squillò il cellulare di Giovanni . Rispose e capii che era Carla e capii anche che doveva avere un problema con l’aria condizionata in camera. Giovanni mi chiese se sapevo regolarla e io dissi cosa doveva fare, ma probabilmente Carla non riusciva a capire. Giovanni allora rispose che sarebbe salito a vedere. Chiuso il telefono mi chiese se facevo la cortesia a seguirlo cosi gli facevo vedere. Dissi di si anche perché poi andavo a raggiungere Giulia in camera.
Arrivati alla porta Giovanni bussò e Carla apri la porta. Entrammo e subito rimasi sorpreso: Carla indossava solo il perizoma. Visto il mio imbarazzo Giovanni mi disse : non ti imbarazzerai per due tette, in spiaggia ne vediamo tutti i giorni. Io cercai di distogliere gli occhi da Carla, ma mi era difficile. Pur avendola vista spesso in bikini, non mi ero mai accorto di come avesse un corpo molto bello. Armeggiai sui pulsanti dell’aria condizionata che subito ripartì. Allora Giovanni mi disse: che bravo Giorgio meriti un premio e Carla annui con un sorriso molto malizioso. Giovanni mi disse di colpo: senti Giorgio già che sei qui, ma ti piacciono le tette di Carla, lei ci trova sempre tanti difetti e aggiunse: dai Carla falle vedere bene le tue tette, vai vicino a Giorgio. Ebbi un sussulto in mezzo alle gambe, il mio cazzo cominciò a gonfiarsi e finalmente cominciai a capire che forse era un gioco premeditato da Giovanni e Carla. Lei mi si avvicinò , mi prese una mano e se la portò su un seno chiedendo se erano abbastanza sodo e intanto mi guardava con fare molto languido. Guardai Giovanni misto tra eccitazione ed imbarazzo e lui rispose: non farti problemi Giorgio a noi piace giocare.
A questo punto capii immediatamente le loro intenzioni, ma ancora meglio capii quando appena dopo Carla appoggiò la sua mano sulla patta dei miei pantaloni e cominciò a sfregarmi il cazzo in tiro dicendo: però!!! Vediamo un po’ cosa c’è qui.
Si mise seduta sul bordo del letto, mi tirò vicino, slegò la cintura, aprì i miei pantaloni, li abbassò, spostò lo slip e fece uscire il mio cazzo già eccitato al massimo. Lo accarezzò un pò con le mani poi se lo portò alla bocca e cominciò uno splendido pompino alternando slinguate sulla cappella gonfia, a prese in bocca “tutto gola” del mio cazzo e nello stesso tempo manovrando su e giù sapientemente con la mano.
Giovanni intanto si spogliò e notai che anche lui era eccitato, ma era dotato molto meno dei miei 19 cm. Si avvicinò e porse anche lui il cazzo a Carla che adesso li aveva tutte e due vicini e si alternava a prendere in bocca prima il mio poi quello di Giovanni e facendo nel contempo sempre un buon lavoro di mano all’altro quando non ce lo aveva in bocca.
Cominciammo ad ansimare tutte e tre, lasciando capire una forte eccitazione per tutti. Giovanni prese Carla la fece alzare, mi disse di toglierle il perizoma e lo feci. Vidi per la prima volta la sua fighetta depilata in tutto il suo splendore. Mi fu istintivo toccarla e con un dito sfregarle il clito e poi infilarle dentro il dito. Era molto bagnata, ma non fu una sorpresa. Mentre Giovanni le baciava il seno, Carla prese la mia testa e la accompagnò vicino alla sua fighetta facendomi capire che desiderava la mia lingua. Iniziai a baciarla dolcemente, per poi proseguire con più decisione sul clitoride ottenendo un assenso da Carla con un forte gemito di piacere che smorzò nella bocca di Giovanni che cominciò a baciarla.
Poi affondai la mia lingua dentro alla sua fighetta più che potevo come un cazzo che la penetrava. Giovanni la fece sdraiare sul letto e si mise sopra la sua testa infilandogli il cazzo in bocca, mentre io, dopo essermi spogliato completamente, continuavo a slinguarle la fighetta.
Vidi Giovanni prendere qualcosa dal comodino. Era un preservativo, me lo diede senza che Carla se ne accorgesse intenta come era a spompinare Giovanni.
Giovanni mi fece cenno di metterlo e mi fece capire che dovevo penetrare Carla.
Misi il preservativo, allargai leggermente e delicatamente le cosce a Carla, avvicinai la cappella del mio cazzo alla sua fighetta e iniziai pian piano ad entrare. Carla si mise ad emettere gemiti forsennati smorzati dal cazzo di Giovanni che teneva avidamente in bocca. Quando fui dentro di lei interamente cominciai un lento movimento che Carla assecondava inarcando il suo bacino. Poi iniziai a muovermi con più rapidità, alternandomi con momenti di lento movimento.
Ad un certo punto Giovanni disse: Giorgio dai sbatti forte questa vacca. Iniziai allora a sbatterla poderosamente con forti colpi affondando tutto il mio cazzo dentro nella sua fighetta bella stretta e bagnatissima di umori.
Dopo un po’ Giovanni tolse il cazzo dalla bocca di Carla, si distese sul letto dicendo a Carla di salirle sopra e cavalcarlo. Mi tolsi da Carla per lasciarla libera e lei sali sopra Giovanni e cominciò a cavalcarlo. Io mi portai davanti a Carla, lei mi sfilò il preservativo si mise nuovamente il mio cazzo in bocca. Era molto brava con la bocca, mia fidanzata al confronto sembrava una adolescente al primo pompino.
Dopo un po Giovanni disse: Giorgio adesso ti meriti il premio. Io risposi : più di questa scopata non posso chiedere. Giovanni riprese: No, meriti qualcosa che non hai ancora avuto. Mi disse: vai dietro a Carla. Io ci andai ma non riuscii immediatamente a capire. Quando fui dietro a Carla che continuava a cavalcare Giovanni restai un attimo come a chiedermi cosa dovevo fare.
Giovanni sorrise divertito e disse : li c’è un altro buco, so che ti piace provarlo. Il culo di Carla è il premio!
Provai una ulteriore forte eccitazione. Non sapevo bene come comportarmi. Per prima cosa presi un nuovo preservativo dal comodino e me lo infilai.
Carla, continuando a cavalcare Giovanni, si abbassò tutta mostrandomi bene il culo, girò la testa verso di me, si bagnò con la lingua molto bene una mano e con quella mano prese il cazzo inumidendo bene il preservativo, poi portò il cazzo vicino al buchetto del culo e disse: "spingi piano, fino a quando lo vedrai dentro e fermati".
Iniziai a spingere ed ebbi una strana sensazione nella resistenza iniziale che il mio cazzo incontrava nell’entrare. Appena la cappella fu dentro, tutto fu più semplice e il cazzo pian piano entrò quasi tutto. Mi eccitava molto, mentre entravo nel suo culo, che il mio cazzo “sentiva” il cazzo di Giovanni che Carla aveva nella fighetta.
Quando il cazzo fu tutto dentro mi fermai. Poco dopo Carla mi disse: adesso muoviti piano e quando te lo dirò invece muoviti liberamente.
Iniziai un lento movimento, mentre intanto notavo che Giovanni iniziava ad ansimare con più insistenza. Ad un certo punto disse che stava per venire e Carla cominciò a muoversi di più e mi disse: "adesso scopami il culo, rompimi il culo".
Iniziai allora a muovermi più forte eccitato dalla visione del mio cazzo in culo a Carla. Giovanni emise un forte grido di piacere e disse che stava venendo. Carla era forsennata e si sbatteva su e giù dal cazzo di Giovanni con un ritmo violento, crenadomi un po di difficoltà a seguire i loro movimenti. Poco dopo anche lei disse che stava venendo pregandomi di sbatterla.
Sentii chiaramente che il cazzo di Giovanni nella fighetta di Carla si stava sgonfiando, segno che aveva raggiunto il piacere.
Adesso riuscivo a muovermi meglio e mi muovevo in un modo che sembravo un cane che stava scopando una cagnetta. Sentivo che stavo per esplodere. Carla cominciò a godere e lo disse ripetutamente che stava godendo. Continuai ad affondare il cazzo in culo a Carla e anche io dopo pochi secondi cominciai a godere ed emisi dei forti rantoli di piacere. Sentivo il mio sperma riempire il preservativo ed un piacere intenso di godere in quel canale cosi ben stretto al mio cazzo, che non provavo più dalle prime scopate giovanili in figa.
Aspettai che il cazzo cominciasse a sgonfiarsi e mi tolsi dal suo culo.
Mi levai il preservativo e chiesi permesso di andare in bagno a lavarmi. Quando tornai vidi Carla e Giovanni sul letto abbracciati e sorridenti. Giovanni mi disse: piaciuta la sorpresa?. Annui. Carla mi tirò a se e disse: "ma me lo vuoi dare un bacio o no?". Mise la bocca vicino alla mia e iniziammo un languido bacio in bocca in cui le nostre lingue si cercavano con passione.
Restammo qualche minuto sul letto tutti e tre, sorridendo e sia io che Giovanni intanto accarezzavamo Carla dolcemente.
Poi dissi che dovevo andare, mi rivestii, mentre Carla e Giovanni continuavano a guardarmi sorridendo. Quando fui vestito mi avvicinai a Carla per darle un bacio e lei mi sussurrò in un orecchio: speriamo sia la prima di tante scopate. Risposi: se a Giovanni piace perché no. E Giovanni stendendomi la mano disse: piacere di averti nostro compagno di giochi.
Salutai ancora, uscii e andai da Giulia.
Entrato in stanza Giulia stava leggendo un libro, mi guardò e disse: che aria hai! Che ti è successo?. Risposi: sono rimasto con Giovanni in giardino, ma mi ha fatto bere 2 birre e sono un po’ tirato. Lei rispose: ecco ci manca che oltre ai discorsi sconci, ti fa anche bere. Cosi ti porta alla perdizione.
Questa frase mi colpi molto e mi misi a sorridere dolcemente andando verso il bagno.
GIORGIO....SVEGLIATI...sentivo urlare da Giulia.
MI sono svegliato di soprassalto......accidenti anche stanotte ho sognato.
Ecco come sono diventato un boy-friend di coppia....nei sogni.
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17 years ago
admin, 75
Last visit: 2 hours ago -
Una serata diversa..
dopo una cena molto ricca con colleghi di lavoro, a casa nessuno che mi aspettva, che si fa, troppo tardi per chiamare amici, si va lla ricerca di sesso a pagamento, il dubbio era donna o trans ? ma si meglio un trans ne trovo uno non era proprio un trans ma un travestito fatto bene, non era italiano, me lo carico in macchina , era molto simpatico gli chiedo di andare in un posto tranquillo perchè avevo voglia di una prstazione lunga e molto ma molto soddisfacente, ci spogliamo, se vai con un trans o trav cerchi anche il cazzo, aveva un cazzetto lungo ma molto sottile gli lo succhio un po mentre gli lo succhio comicia ad accarezzarmi il culo , viste le dimensioni mi sono detto ora gli lo chiedo, : me lo vuoi mettere da dietro: ? neanche la bocca devi aprire mi metto a pecora e lui comincia ad armeggiarmi da dietro, comiciao a sentire il suo pisellino nel mio buchino ancora vergine, me lo insalivo un po poi credo che prende una cremina e me la spalma e comincia ad entrare, anche se piccolo faceva male cazzo se faceva male comicia subto a darmi delle forti botte gli chiedo di rallentare e dopo almeno una decina di colpi il dolore comincia diminuire per dar spazio al piacere, era stupenda quella sensazione di essere posseduto penetrato sottomesso, lui ha visto che non lo fermavo più è a cominciato a darmi dei bei colpi sistemati anzimava , io gemevo come una troia gli chiedevo di spingere sempre di più e anzimavo e godevo non immaginavo che prendero nel culo fosse così eccitante quella sensazione di sentirti scopato era stupenda con le mani mi apriva mi stringeva e mi schiaffeggiava il culo bellissimo, lo sentivo dentro di me avrei voluto che quella sensazione non finisse mai,
spingeva sempre di più sentivo il suo fiato sulla spalla, fino a quando sento tre o quattro colpi forti ma molti forti , era venuto .....
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17 years ago
admin, 75
Last visit: 2 hours ago -
La prima volta da bsx..
Avevo fantasticato tante volte su una esperienza bsx e il solo pensiero di provare la sensazione di fare un semplice pompino mi portava alle stelle.
un giorno parto per lavoro mi dovevo trattener fuori una settimana, arrivato in albergo dopo la cena ero fuori a fumarmi una sigaretta, poco dopo arriva un alro fumaore come me, e cominciamo a fare due chiacchiere anche lui soggiorno in albergoava il albergo per lavoro, ci siamo salutati, il giorno dopo ci siamo ritovati nel ristorante dell albergo e abbiamo deciso di cenare insieme, (mangiare da soli è triste), dopo cena solita sigaretta solite chiacchiere, il giorno dopo ci ritroviamo a cenare di nuovo insieme e dopo cena decdiamo di fare un giro , visitiamo qualche locale, e alziamo un po il gomito, mentre rientriamo in albergo, ci viene l'idea di cercare una puttana, ma niente forse troppo tardi o troppo freddo, e decidiamo di andare a dormire.
prima di entrare in hotel, lui mi fa la fatidica domanda che mi spiazza completamente, mi chiede se gli andava di salire in camera sua o mia, gli sarebbe piaciuto avere la mia compagnia, facile immaginar a cosa intendesse, mille pensieri per la testa, non sapevo che dire, poi ci rifletto, sono fuori casa non mi conosce nessuno, sono in albergo, allora ok. saliamo in stanza, quelle bevutine fatte prima, mi hanno molto aiutato, ci sdraiamo sul letto una sigaretta, ormai ero in gioco e dovevo giocare comincio ad accarezzargli l'uccello gli sbottono i pantaloni e gli lo tiro fuori, comiciio ad accarezzarlo con la mano e cominmcio a prendrlo in bocca, ricordo ancora quella prima sensazione, la sensazione di caldo, quel sapore di cazzo in bocca, o cominciao a succhiare come una vera troietta, accarezzavo le palle e succhiavo leccavo le palle e segavo, ci siamo spogliati lui voleva mettermelo nel culo ci ha provato ma mi faceva male, e ha lasciato perdere, ho ripreso a pomparlo di brutto, si era messo su di me e letteralmente mi scopava la bocca, fino a quando non ha goduto tutto in bocca , mi sono ritrovato lui che continuava a spingermelo in bocca eschizzava quella sensazione di sperma in bocca era bellissima, tanto bella che lo ingoiato tutto tutto fino alla fine........
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17 years ago
admin, 75
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Che weekend!!!
un paio di settimane fà,mi stavamo apprestando a partire in moto per un weekend,come faccio spesso assieme a degli amici,visto che la mia ragazza non poteva venire un amico mi chiede se posso portare sulla mia moto,un'HD la sua filglia più grandeuna ragazzina molto carina e apparentemente timida che aveva compiuto i 18anni qualche giorno prima mentre lui averbbe portato la sorellina .Accettai e saliti in sella,partenza...lei stretta alla mia vita e appoggiata bene che sentivo il suo seno(una seconda misura piena)sodo sulla schiena...durante i primi km si fa qualche chiacchera per rompere il ghiaccio visto che avremmo dovuto farne molti assieme,tra una stupidata e l'altra parte a mia sorpresa anche qualche battutina piccante che crea un certo affiatamento tra di noi.Infattti lda quel momento la sento anche più sciolta dietro di me,le sue mani si abbassano sulla mia pancia quasi come se mi stesse accarezzando,mentre maciniamo km io le appoggio una mano da parte sulla coscia,gesto che lei sembra apprezzare,infatti mette la sua sopra la mia mentre l'altra è sempre davanti.
Comincio ad accarezzarla , lei apre un pò la gamba e me la sposta verso l'interno...coo l'altra mano si sposta sul mio pacco e con un movimento dolce mi accarezza,il mio pene cresce dentro ai jeans e devo cambiare posizione... intanto suo padre ignaro di tutto procede due moto davanti a me!ci si ferma per un caffè, poi per il pranzo,le chiede se è comoda e se va tutto bene,lei con quel suo atteggiamento timido risponde di si mi guarda e arrosisce un pochino.Riprende il viaggio nel quale la nostra conoscenza procede,e "finalmente"(metto le virgolette perchè sapevo che da quel momento avrebbe ripreso il suo atteggiamento introverso e silenzioso)infatti è quel che successe!troviamo un'albergo e prendiamo posto nelle stanze le sorelle assieme e gli altri a due a due, a parte me visto che si era dispari...
Si esce per la cena due passi per la cittadina un drink...o due...e poi a letto.
Passa circa un'oretta quando sento bussare piano alla porta,mi alzo mi infilo i pantaloni,apro e mi trovo lei davanti ,con un pigiamino azzurro pastello un pò sbottonato sul davanti mi chiede se può stare li con mè un attimo.un'momento di esitazione(era pur sempre la figlia di un mio amico e per giunta aveva solo 18anni)ma come dire di no?!!! ci sediamo sul letto mi dice di quanto gli è piaciuto ciò che è successo e intanto si appoggia a me!mi accarezza il petto nudo e la mia mano scivola sotto il pigiamo sul suo bellissimo seno,la vedo mordicchiarsi il labbro le tolgo il sopra e lascio scivolare la mia mano sulla sua pancia fino ad entrarle nei pantaloni lei lascia un sospiro e un leggero gemito,le passo un dito sulla sua fighetta già bagnata mentre le bacio il collo le sfilo i pantaloni lei si alza fa lo stesso con me si sdraia sul letto scendo in mezzo alle gambe con la testa e comincio a leccargliela mentre lei si contorce di piacere e continua a gemere mi giro con il pene ormai duro,me lo afferra e comincia a masturbarmi,poi se lo infila in bocca...che pompa ragazzi!!! ora non sto a raccontare il resto,ve lo lascio immagginare...per me che ho tutt'ora e ho avuto relazioni con donne più mature e che avevano figli/e anche più "vecchi" e stata un scopata da antologia!un weekend da ricordare!
un saluto a tutti MR.H
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17 years ago
mrharley,
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Last visit: 16 years ago
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Appuntamento al buio con coppia.
Non ci crederete, ma quanto sto per raccontarvi è realmente successo circa due mesi fa.
Ricevo una mail sul sito da una coppia di Bitritto che mi chiede foto del viso e numero di cellulare per incontrarmi.
Rispondo che foto e numeri di telefono è molto pericoloso, ma che se vogliono, posso raggiungerli 2 giorni dopo alle 10 di mattina al loro domicilio.
Non avevo molte speranze, ma all' indomani aprendo il mio Account mi accorgo che mi hanno scritto mandandomi un numero di cellulare.
Chiamo e il lui di coppia mi invita per un caffè a casa loro per il giorno dopo alle 10 di mattina.
All' indomani, compro una bottiglia di prosecco e li raggiungo a Bitritto.
Citofono ad una palazzina molto signorile e mi risponde la signora invitandomi a salire.
Entro dentro casa e trovo lui ad accogliermi sulla porta con lei che finge di rimettere a posto la cucina.
Sono una coppia di buon ceto sociale, si vede subito, e tutti e tre non nascondiamo un certo imbarazzo iniziale.
Lui chiama lei in salotto e ci accomodiamo cominciando le presentazioni.
E' una donna bellissima nella sua semplicità, 47/50 anni ma un fisico ancora molto compatto.
Lui ha qualche anno in più di lei e mi raccontano che la cosa è nata per caso avendo letto il mio annuncio su internet.
Si erano consultati sul da farsi ed avevano deciso di provarci nonostante ognuno dei due fingeva all' altro una certa titubanza.
Intanto la signora ci aveva servito 3 flute del prosecco che avevo portato ed incominciammo a bere.
La situazione si andava sciogliendo e l' imbarazzo iniziale stava sempre di più trasformandosi in complicità fatta di sguardi maliziosi.
Lui ad un certo punto invita lei ad andare in camera per la sorpresa.
Io fui colto da un improvviso vampore dettato dalla curiosità della sorpresa.
Intanto noi due continuammo con un' altro bicchiere di vino bianco.
Dopo circa dieci minuti apparve in salotto una visione bellissima.
Era lei in guepiere, calze a rete e sottoveste, giunonica come non avevo visto mai nessuno, che cominciò una danza che avevano programmato prima del mio arrivo.
Cominciò a danzare molto imbarazzata facendoci passare la sua fica davanti alla faccia e facendoci sentire gli odori che passavano dalle mutandine che le coprivano solo la passera.
Lui dopo pochi istanti si slacciò i pantaloni e cominciò a farsi una sega ed io rimasi esterrefatto.
Dall' emozione non mi ero ancora nemmeno eccitato.
La signora allora fu lei a sfilarmi i pantaloni, a denudarmi completamente ed a farmi un pompino spettacolare mentre il marito continuava a masturbarsi.
Quando ebbi un cazzo in tiro stratosferico, mi invitò a metterglielo nel culo mentre lei cavalcava suo marito, in quanto la porta principale era riservata a lui.
Io, in quanto amante del 2° canale accettai di buon grado la proposta.
Lei si accavallò al marito in poltrona e sporgendo quel culo bellissimo ed enorme mi invitò a penetrarla mentre cominciava a godere davanti.
Le leccai prima ben bene, cercando di assaporarne il gusto quel buchino voglioso, infilandole la lingua dentro a lubrificarla e le poggiai il glande sopra per dare dei piccoli colpetti.
Non ci fu bisogno, perchè con un solo colpo mi inghiottì completamente il cazzo.
Fu una sensazione bellissima, davamo dei colpi alternati lui in fica ed il nel culo e lei non tratteneva il piacere dimenandosi talmente tanto, che la bella ed elegante signora di mezz' ora prima era improvvisamente diventata una gran TROIA.
Le finimmo tutti e due dentro e stanchi ci rilassammo sul divano grande.
Io avevo il cazzo moscio e visibilmente sporco di umori misti a cacca che avevano formato sul mio glande e sopratutto sotto la cappella una cremetta color nocciola chiaro e lei ad un certo punto si alza dalla poltrona e si rituffa sul mio cazzo facendomi un secondo pompino che mi pulisce il cazzo e me lo rimette in tiro.
Poi va da suo marito e lo bacia in bocca, passandogli un po di quella cremina che sparisce nelle loro bocche.
Lei poi mi dice:
Adesso facciamo un' altro esperimento, venitemi assieme nel buco del culo mentre io mi sgrilletto davanti.
Io e lui ci guardiamo e non ce lo facciamo ripetere.
Il marito sotto la incula da dietro, la moglie sopra di lui a cavalcioni ed io dietro che cerco disperatamente di infilarmi in ciò che era rimasto di un buco di culo.
Man mano che il marito le sfondava il culetto, lei si eccitata e si allargava ed io ebbi modo di entrare con quella verga che intanto, per l' eccitazione, era diventata di marmo.
Incredibile, non mi era mai successo prima.
Stavamo scopando la stessa donna insieme nello stesso buco e lei godeva in maniera assoluta.
Lui venne prima di me ma rimase dentro, ed io sentivo che lo spazio diventava sempre più comodo in quanto lui cominciava ad ammosciarsi.
Lei mi invitò ad uscire, perchè voleva finirmi con la bocca.
Me lo riprese in bocca e mi fece un' altro pompino grandioso, mentre suo marito stanco ci guardava.
Le venni in bocca e lei inghiottì tutto con avidità.
Mi diede un bacio in bocca e mi ringraziò.
Ci rivestimmo, bevemmo un' altro flute e ci salutammo.
Ci siamo rivisti altre due volte da allora ed è stato sempre meglio.
P.S.: Grazie a Desiderya per avermi dato questa possibilità, i sogni si realizzano davvero.
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17 years ago
admin, 75
Last visit: 2 hours ago -
L\'emozione di una nuova conoscenza!
Prepararsi, vestirsi assaliti da mille pensieri e fantasie, quella sensazione mista di sorpresa e di aspettativa, di un incontro nuovo e stimolante. Le cose fatte in fretta quasi di corsa proiettati con tutta la mente a quello che sarà a quello che forse mai accadrà destinato a restare una fantasia dolce.
Neanche ti accorgi della strada, del traffico e del parcheggio che ti stanno portando verso questa nuova esperienza, questa nuova conoscenza. Seduto al tavolino del winebar scelto ti perdi in dubbi e congetture le labbra serrate assaporano l’aperitivo e mille sogni si affollano alla mente, dall’aspettativa estetica , alla conversazione in pochi minuti nella fantasia ripeti e scrivi milioni di scene come un film che mentre si svolge cambia e si incrocia di continuo.Negli occhi delle persone che passano cerchi quelli che potrebbero essere alla ricerca dei tuoi e scruti emozionato fra volti distratti e movimenti che ti circondano. Di colpo un ciao! Ti riporta alla realtà ti volti spiazzato come un portiere di calcio nel vano tentativo di parare un rigore, lo scatto per alzarti repentino ed impacciato rovescia qualcosa ed il sorriso che ti accoglie un po’ ti rassicura, finalmente i tuoi pensieri trovano riscontro nella bellezza esteriore delle sobrie figure che ti sono davanti e che a loro agio si accomodano presentandosi e scrutandoti forse anche loro in preda alle tue stesse considerazioni. Ecco che inizia la magia della conoscenza , la voglia di sapere di esplorare che da sempre mi accompagna e che mi spinge verso qualsiasi esperienza.
Il leggero fluire delle parole nel lento movimento delle labbra con il sottofondo di una musica rilassata, i volti dubbiosi e scrutanti riflessi nelle bollicine degli alti calici, i movimenti particolari , un po’ impacciati illuminati dalla luce tenue di una candela.
Le sensazioni che iniziano a sciogliersi in risatine ed i corpi, che ancora trattenuti in vestiti studiati per esaltare al meglio le forme , già danzano di altri sentori e la sera che si perde nelle frasi e nei gesti muore in una notte che anche a breve finita o a lungo portata in altre emozioni lascerà comunque un ricordo dal sapore caldo e piacevole….
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17 years ago
tacchi, 40
Last visit: 13 years ago -
64 anni ma ancora in tiro - parte prima
A quanto pare le mie foto da trave cominciano a funzionare. Due giorni dopo la mia rischiosa avventura (uscito di casa abbigliato da perfetta battona) ricevo una mail particolare. E’ di un 64enne. E’ un messaggio molto dettagliato in cui spiega i suoi gusti e le sue fantasie, però non ha foto. Ci penso un po’ prima di rispondergli, non mi piacciono gli incontri in cui non sai mai chi ti puoi trovare di fronte. Tuttavia, la situazione mi intriga, è da tempo che vorrei far sesso con un over 60. Ed inoltre mi eccita l’ idea di uscire nuovamente di casa in versione femminile. Però dopo uno scambio di mail che dura due giorni, sto per mandare tutto a monte. Il tipo è indeciso e non mi piacciono le cose tirate per le lunghe. Alla fine però si convince e ci diamo appuntamento presso una sua rimessa di campagna. Ho già deciso che stavolta oserò di più. Indosso un reggiseno bianco opportunamente “riempito” ed una camicetta di seta rossa che mi arriva appena al fondoschiena. Metto perizoma ed autoreggenti bianchi, tacchi a spillo neri…e stop. Stavolta uscirò di casa seminuda. Mi aggiusto la parrucca, abbondo col rossetto e aggiungo un paio di occhialini. Mi guardo allo specchio e l’ effetto non mi dispiace. Vado alla porta e la apro. Sento dei rumori. Anche se è oltre mezzanotte, qualcuno sta ancora guardando la televisione. Tiro la porta con cautela e la corrente mi solleva quasi la camicia. Non prendo l’ ascensore, l’ esibizionista che è in me prende il sopravvento, scendo le scale al buio ticchettando e mi accorgo che ho dimenticato a casa la sacca con i panni di ricambio. Ormai però sono nel garage e non posso tornare indietro. Vorrà dire che tornerò come sono uscito. Arrivo sul posto, prima che scenda dalla macchina, si accende una luce e mi viene incontro. Un cane legato abbaia con insistenza. Ad una prima impressione mi dico che non è stata una scelta propizia quella di venire qui. E’ grassoccio, parecchio più alto di me e cammina con le gambe un po’ arcuate, ha pochi capelli. Scendo e rimane ad un metro da me quasi a bocca aperta. Mi dice di entrare. Dentro trovo un trattore, attrezzi da campagna, un tavolo, balle di fieno, una sdraia e poco altro. Il tizio si avvicina e mi tocca il culo, vede che la mia erezione sta per sfondare il perizoma e mi tira fuori il cazzo di lato. Inizia a segarmi in maniera incredibilmente lenta e, devo ammetterlo, questa mano ruvida che fa su e giù mi piace da matti. Va avanti per un pezzo, senza dire niente, solo una volta mi chiede se mi piace. Io annuisco e lui me lo stringe di più. Ho un sussulto, sento la sborra salire velocissima. Non riesco nemmeno a dirlo che già sono venuto, zampillando più volte sul pantalone del tipo. Continua a masturbarmi sino a che non si stufa, poi si ferma mi prende per il polso e ci dirigiamo verso il tavolo. L’ illuminazione lascia a desiderare. Non dico nulla, è lui a parlare. “Ora che ti ho fatto venire” dice calmo “ti voglio scopare come una puttana, capito troia?” Faccio cenno di sì con la testa, un po’ preoccupato. Ma, evidentemente non l’ ho convinto. “Voglio vedere se mi fai davvero quello che scrivevi puttana, aspetta qui” aggiunge ed esce. Torna col cane al guinzaglio e lo lega al trattore. Non penserà che dicevo sul serio quando parlavo di scopare anche col…Poi si avvicina a me, si leva i pantaloni e noto che, tra le gambe spelacchiate, ha un pacco in apparenza sostanzioso. Si cala gli slip e se li fa passare attraverso gli scarponi e si siede sul tavolo. Mi dici di inginocchiarmi e di darmi da fare. Ha una mazza notevole, nonostante l ‘età. Il sapore è quello tipico di chi si fa una sega e dopo non si lava. Inizio a leccarlo dolcemente, ma ho sbagliato tattica. “Devi succhiare puttana” mi dice, e mi spinge la testa giù. Allora comincio a succhiare davvero. Scendo quasi fino alla base dell’ asta e risalgo piano. Mi accorgo che gli piace parecchio e proseguo. Non dice più niente, sospira soltanto e credo che in nemmeno cinque minuti mi esplode in bocca. “Lecca troia” mi fa, ma non occorreva che lo dicesse, già lo sto facendo, anche se è molto liquida, non è la mia preferita. Gli viene subito moscio, scende dal tavolo e mi dice di alzarmi e girarmi. Mi palpa il culo, mi gira nuovamente e mi infila la mano sotto la camicetta sino a toccare le arance nel reggiseno. Sorride. Io sono già in tiro, lui no. Mi chiedo se sarà ancora in grado di farselo venire duro. “Ora vediamo quanto sei troia” spiega. Rimango appoggiato al tavolo, chiedendomi che avrà in mente. Va prima verso un rozzo scaffale e prende qualcosa. Poi si dirige vero il trattore, si abbassa e slega il guinzaglio. Torna col cane, gli ha messo la museruola. “E’ un pastore maremmano” spiega, legandolo ad un piede del tavolo “E ora lo scopi”. Rimango senza parole. “E non dire che non ti piace. Guarda che cazzo duro ti è venuto, troia” ribadisce perentorio. Non so cosa fare. Lui si abbassa accarezza il cane che si stende e ordina “Vieni qua, leccaglielo puttana”. Mi accovaccio ma non so da dove iniziare. Il vecchio ce l’ ha di nuovo duro. “Vieni qua imbranata, non hai il coraggio di spompinarlo” mi dice. Mi alzo, mi fa girare e me lo sbatte di colpo in culo. Dà delle pompate fortissime, ognuna delle quali quasi mi solleva da terra. A fatica resto in equilibrio sui tacchi a spillo, a tentoni cerco il tavolo.Mi stringe le chiappe con forza ed entra in tutta la sua lunghezza. Mi reggo al tavolo, che traballa. Il cane intanto sembra essersi appisolato. Mi incula con violenza e a un tratto lo sento sospirare: “Ora ti metto incinta, troia”. Sento bagnarmi il buco del culo, sta sicuramente venendomi dentro. Allora comincio a muovermi anch’io rapidamente e sborra quasi urlando. Quando lo tira fuori, provo un senso di liberazione. Glielo lecco un po’, ma è già moscio e lo sperma mi è rimasto tutto dentro. “Ora puoi andartene puttana” sibila, già sta cercando i pantaloni. Mormoro un timido ciao, salgo in macchina, vedo nello specchietto che il trucco non mi si è sfatto e guido tranquillamente sino a casa, dove rientro in tutta sicurezza. Non so ancora se questa esperienza mi è piaciuta del tutto…lo capirò la settimana successiva, ma questa è un’ altra storia…
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17 years ago
admin, 75
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Un respiro nel buio
Era una sera calda di primavera inoltrata. L'aria era ferma e umida. Solo il ronzio delle ventole dei computer della sala macchine rompeva il silenzio serale dell'ufficio. Ero rimasto da solo a cercare di terminare un lavoro rognoso.
Sentii il rumore di una porta che si apriva e dei passi che avanzavano nel corridoio. Non so bene per quale motivo, ma avevo la luce spenta e la porta accostata. "Probabilmente" - pensavo tra me e me - "chiunque sia entrato, penserà che non ci sia nessuno". In cuor mio speravo che se ne sarebbe andato. Non volevo perder tempo perché era già abbastanza tardi. Sentivo i suoi passi da oltre la porta. Avrei giurato che stesse entrando nell'ufficio a fianco del mio. Cominciò a consumarmi la curiosità di sapere e così mi avvicinai alla porta e diedi una rapida sbirciata al corridoio. Nessuno.
Una debole luce arrivava dall'ufficio vicino. Qualcuno aveva acceso il computer del mio collega. Decisi di avvicinarmi in silenzio, volevo sapere chi fosse e cosa stesse facendo. La porta era aperta. Stavo in piedi, nel buio del corridoio e chiunque fosse dentro non sarebbe riuscito a scorgermi se fossi stato in silenzio. Guardai dentro.
Qualcuno era seduto sulla sedia del mio collega e guardava il monitor del computer. Io, dalla mia posizione, vedevo le gambe sotto la scrivania e il retro del monitor mi nascondeva il suo viso. Vedevo solo le gambe. E i suoi piedi... nudi. Due piedi di donna. Notai che le dita dei suoi piedi si muovevano, si chiudevano e si stendevano, ripetutamente, con un ritmo che mi sembrava crescere. Qualcosa si muoveva più su. Seguii con lo sguardo quelle due lunghe gambe fino a dove riuscivo a vedere ma si perdevano nel buio. La debole luminescenza prodotta dal video era appena sufficiente a darmi un'idea delle sue gambe dai piedi fino alle coscie. Più su era troppo buio per vedere. Là, in quel buio, qualcosa si muoveva con un leggero fruscio. Il respiro della donna comincio a farsi più rumoroso in un crescendo di piccoli gemiti.
Ero ipnotizzato dal ritmo del suo respiro e dai movimenti dei suoi piedi che si contorcevano, si stiravano, si accavallavano, si cercavano, si aggrappavano. Quanto avrei voluto prenderli in mano, e baciarli, e passare la lingua tra le loro dita. Ma non avevo il coraggio di fare nulla. Stavo in piedi, nel buio, ad osservare e ad ascoltare. Lei si interruppe di colpo. Sentivo che stava cercando nel buio del corridoio di capire se ci fosse qualcuno. Qualcosa le aveva fatto percepire la mia presenza. Scrutava e cercava. Silenzio...
Poi riprese, con regolarità . Sapevo che si stava masturbando e la cosa mi eccitava terribilmente. Il mio sesso duro premeva contro la tela dei pantaloni e degli slip. Avrei voluto farlo uscire. Avrei voluto masturbarmi con lei ma l'idea che qualcuno mi cogliesse per quel corridoio, con l'uccello duro fuori dai pantaloni, era così imbarazzante che mi bloccava completamente. Il ritmo dei suoi respiri si fece più rapido. I gemiti crescevano d'intensità.
Non ce la facevo più!
Tornai nel mio ufficio. Mi sedetti. Mi slacciai i pantaloni. Lo presi nella mano e cominciai a masturbarmi. Era così duro! Come mi piaceva. La mano si muoveva con un leggero fruscio. L'orgasmo cresceva con dei brividi sempre più intensi. Stavo pensando a quei piedi. Come se fossero quei due incantevoli piedi, con la loro pelle morbida, con le dita avvolte attorno al mio cazzo, a masturbarmi. Venni con un getto intenso e lungo, e poi un'altro più breve, e ancora, e ancora. Lo sperma mi copriva la mano copioso. Mi accorsi che stavo ansimando. Avevo l'impressione che ci fosse qualcuno, nel silenzio e nel buio del corridoio, che mi stava guardando...
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17 years ago
furtherlook,
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Ancora loro, il seguito
Solo i giorni a seguire mi fecero capire cosa effettivamente era successo, pensavo, ripensavo e quasi ogni giorno mi ri-eccitavo al pensiero di Gabry,del suo corpo dei suoi profumi…
Le mie ricerche continuavano, ma sinceramente, non si otteneva nulla, capivo come per un singolo fosse a dir poco impossibile avere la possibilità di conoscere coppie o singole e per questo mi ritenevo fortunato per ciò che mi era accaduto.
Ogni tanto scrivevo a Manuel e mi rispondeva gentilmente su come stavano e dei programmi settimanali, ma nulla di più, finche una domenica mi raccontò via mail l’avventura che avevano avuto con una coppia, la loro prima volta…di come si sentirono un pò imbarazzati, ma come lo scambio se pur per poco era riuscito bene.
Da li in poi altri 2 mesi di silenzio, passati tra annunci e seghe davanti al pc, cercando di mantenere un certo contenimento per non sfociare nel bieco e meschino.
Ricordo bene quel lunedì mattino al lavoro, aprii la posta e vidi una mail di Manuel, pensai subito ad un semplice saluto di cortesia, invece appena l’aprii notai la lunghezza e la quantità delle righe scritte e mi immersi nella lettura….per farla breve…volevano tentare ancora un esperienza a tre meno soft, ma senza pretendere troppo, Gabry si era sciolta,mala sua timidezza e semplicità naturale non le permetteva di far emergere fino in fondo la Troia che era in lei.
Ci mettemmo d’accordo per giovedì pomeriggio alle 15 a cosa loro.. stesso posto.
Giovedì era un giorno piovoso, come lo era stato il mercoledì e il martedì…il cielo quasi nero una giornata tipica per starsene a letto…si ma io volevo fare qualche cos’altro…
Suonai il campanello e il portoncino scattò.. aprii e davanti a me si presento Gabry,più bella che mai, più bella dell’ultima volta, un belpaio di pinocchietti bianchi che lasciavano intravedere il perizoma una maglietta fuxia-rosa con scritto I love you che le avvolgeva stupendamente il seno prosperoso..aveva i capelli raccolti e il suo dolce visino era ben in evidenza con un filino di trucco… ai piedi delle infradito di pelle ricoperte di strass con un leggerissimo tacco che slanciava di più le sue gambe da urlo.
Mi salutò con tre baci “come stai?””tutto bene?” e poi abbassò lo sguardo, la timidezza prese di nuovo il sopravvento… mi sedetti sul divano dove Manuel mi attendeva…ci salutammo, lui in jeans e polo verde ben abbronzato mi fissò negli occhi per vedere se ero cambiato in qualcosa..
Cominciammo a parlare, mi raccontarono delle 2 esperienze avute con delle coppie di come una non andò bene, perché erano bruttini e non riuscirono a sciogliersi, spedendoli a casa quasi subito.
Le chiacchere si fecero lunghe e quasi ci dimenticammo perché eravamo li… baciai la mano a Gabry per fargli i complimenti per la sua eleganza,, sorrise compiaciuta accarezzandomi una coscia.. Manuel capii che era il momento… la abbraccio e cominciò a limonarsela infilando una mano sotto la sua maglietta… ci alzammo e ci dirigemmo nella stanza da letto…non era cambiato nulla solo il copriletto aveva dei colori sgargianti.
Gabry si tolse i pantaloncini rimanendo in perizoma ..bellissima visione e abbracciò suo marito continuando a baciarlo..anche Manuel si tolse i pantaloni e la polo in un batter d’occhio strisciandogli il pene duro sul ventre, io invece mi accomodai sul bordo del letto a pantaloni bassi cercando di non masturbarmi subito, ma aspettando i momenti clou.
Presi l’iniziativa di accarezzagli il sedere e sfilargli le mutandine… nessuno disse nulla, a Manuel parve un ottima idea visto che potè così ditalinarle patatina… si gettarono sul letto e Lei incomincio a prendere il cazzo di lui per spompinarlo dolcemente..curandosi che la cappella fosse scoperta per stimolarla meglio con la lingua, io ero dietro di lei ormai nudo osservavo eccitatissimo cercando di trattenermi il più possibile, poi si volto e impugnò il mio pisello iniziando a muoverlo pian piano.. rimase quasi sorpresa vederlo depilato..”non mi sembrava così nudo la scorsa volta”mi disse con un sorriso furbino “Lo faccio solo per le ragazze maiale “le dissi..sorpresa delle mie parole sembrava compiaciuta e Manuel colse la palla al balzo “Maiale? Zoccole e la parola giusta… si Gabry non è altro che una zoccola, sembra calma e tranquilla ma ama scopare e penso con chiunque..” a queste parole sua moglie si sdraio allargò le gambe e si mise a masturbarsi..Lui si getto a leccarle la figa, mentre io comincia a succhiargli i capezzoli… gabry ansimava forte e provocava una fuoriscita di liquido vaginale impressionante, potevo sentire le coperte umide sotto di me…anche quando Manuel si mise a scoparla a seminario osservavo micro gocce che spruzzavano fuori dalla figa dilatata e turgida.
Comincia a masturbarmi lentamente, ma poi lei me lo prese mentre era sotto i colpi del marito e lo stringeva in mano come se fosse un appiglio piacevole, poi entrambi si girarono e lei si ise su di lui per cavalcarlo allora si potei intervenire con un cenno di consenso del consorte..infilandogli il dito indice del buco del culo,, gli spasimi si trasformarono in piccoli versi acuti, sembra indecisa su cosa le piacesse di più, dimenandosi un po sul cazzo un po sul dito… con la mano sinistra le sollevai un seno..massagiandolo un po e avvicinandolo alla bocca di Manuel il quale si mise a succhiarlo ben bene…
Poi decisero di scoparsi a pecorina, Gabry alzo la schiena e le braccia e pose il posteriore al membro di Manuel il quale non esitò nel penetrarla…lei intanto si abbasso al mio cazzo e incredibilmente cominciò a leccarmi lo scroto e masturbarmi, senza però infilarselo in bocca, fu una cosa sconvolgente..infatti ero al massimo dell’ecitazione,potevo sentire il suo fiato sul pene e la sua lingua tutt’intorno..mentre vedevo che dalla sua figa spinta in alto colava un rigaglielo di piacere..il profumo del sesso che si emanava in quel momento era così intenso che gabry con la sua mano mi pompò fuori dall’uccello uno schizzo covato e costruito in tutto questo tempo…con sorpresa generale lo sperma si scaraventò sui capelli e ne rimase più che soddisfatta visto le urla che provocava…Manuel la sbatteva sempre piu forte sfruttando il momento topico e in pochi secondi anche lui estrasse il pene e lo avvicino a Gabry la quale accolse nella bocca la sborra di lui, ma era talmente tanta che non riusci ad ingoiarla..la spunto un pochino, ma si appiccicò alle sue tette..era in uno stato magnifico ricoperta di sperma dai capelli all’ombelico e le gambe bagnate dal suo umore..
Manuel la invitò a lavarsi per ricominciare nel giro di poco.
Uscita dal bagno Gabry mi pose delle salviette per asciugarmi, eravamo li in 3 a guardarci negli occhi, Manuel disse “non mi sono mai eccitato cosi tanto” “a chi lo dici rispose lei” “mi sento quasi disidrata” ..sorrisi e dissi” io con voi continuerei per ore, siete troppo bravi”compiaciuti si baciarono tra loro, dopo qualche minuti mi proposero di soddisfare una piccola fantasia,,. ci sdraiammo in 3 sul letto lei in mezzo.
Manuel accese la tv e fece partire una cassetta hard, volevano che tutti ci masturbassimo, infatti gabry prese una fallo di gomma dal comodino e comincio a infilarselo da ogni lato mentre noi maschietti maneggiavamo il pene accarezzando il corpo di lei…
Devo dire che da un idea stupida ne usci un ottima situazione molto eccitante…cosi eccitante che Gabry senza farsi vedere dal marito, preso dalle immagini tv, mi baciò in bocca e poi si ritrasse subito quasi pentita, ma molto compiaciuta.
Manuel fece un sospiro e poi venne… cercando di pulirsi il pene sulla gamba sinistra di lei…
la cosa la eccitò e anche lei si lascio andare ad un orgasmo liberatorio…volli partecipare anche io e mi misi a masturbarmi velocemente per venire sul piede destro di Gabry..lo sperma colava tra le sue dita, muoveva il piede intorno alla mia cappella per pulirmi bene bene, sentivo le fiotte che uscivano in continuazione..l’eccitazione mi pervase…al che incosciamente mi diressi verso la bocca di Gabry e le infilai il cazzo ancora un po umido, ad una prima istintiva titubanza, poi lei incomincio a succhiarlo per qualche secondo, mentre Manuel osservava.
Fu un pomeriggio di quelli indimenticabili ci volle più di mezzora per ricomporci e sistemare la camera…ma ne valse la pena, dopo una chiacchierata di un quarto d’ora li salutai, Gabry mi accompagno alla porta e poi sul pianerottolo, mi accarezzo il viso e mi diede un bacio con la lingua.. grazie mi disse …..
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17 years ago
felix001214446,
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In campagna 2
Sono passate due settimana dal primo incontro col marito bisex ed il giovane guardone in campagna, e stavolta mi aspetta qualcosa di più. Abbiamo appuntamento stanotte all’ una, il posto è lo stesso, ma l’ ora è più tarda. E’ indispensabile dato che andrò travestito da troia. Lo so è estremamente rischioso, ma tutto ciò mi eccita tantissimo. Già è un miracolo che non mi sego durante i preparativi. Indosso un vestitino nero, che mi copre appena il culo. Dello stesso colore autoreggenti e slip che a fatica mi trattengono l’ uccello. Metto un paio di scarpe luccicanti color argento con tacchi a spillo di 10 cm, la parrucca riccia che mi arriva fino alle spalle, un bel po’ di mascara e rossetto rosso fuoco, come le unghie, smaltate in precedenza. Mi guardo allo specchio, metto due arancia nelle coppe del reggiseno. Sembro una segretaria troia, volgare e siliconata, aggiungo una colonna e mi avvio alla porta. Do’ uno sguardo fuori prima d’ uscire. Faccio un respiro per incoraggiarmi. Via libera. Mi avvio all’ ascensore cercando di fare il meno rumore possibile, entro, schiaccio il pulsante e mi sembra ci metta un’ eternità per arrivare nel garage. Lì sotto, solo il ticchettio dei miei tacchi, il cuore mi batte all’ impazzata…e se qualcuno dei miei vicini mi beccasse ora? Salgo in macchina ed esco. Ci metto dieci minuti ad arrivare sul posto…ma ce un’ altra auto parcheggiata. Quasi all’ istante mi squilla il cellulare e sobbalzo, uno dei miei due maschi mi spiega che il posto era già occupato, mi stanno aspettando più avanti, nella stradina che divide due vigneti. Non è lontano, parcheggio e mi avvio, ma stasera sembra che non ci sia pace. Sento un’ auto avvicinarsi alle mie spalle. Ai lati ho solo due fitte siepi, impossibile entrarci dentro. E con questi tacchi non impensabile provare a correre. Sono nel panico totale, vedo una quercia e mi ci butto dietro, quasi slogandomi una caviglia. 30 secondi dopo vedo passare la macchina. E’ quella che ho visto prima, evidentemente la coppietta ha finito. Telefono ad uno dei miei amici, gli dico di tornare al solito posto. Giro e faccio lo stesso. Quando arrivo lo trovo finalmente libero. Respiro la fresca aria notturna e aspetto. Che serata! Arrivano i miei due maschi, sulla stessa auto, mi guardano e quasi non mi riconoscono. In effetti, sembro una puttana che deve prendere servizio. Scendono, stavolta si sono attrezzati. Hanno un telo arrotolato, corda, lampada da campeggio, borsa frigorifero e una ciotola per cani…Ci avviamo alla casa diroccata, quattro mura senza tetto e stendono il telo. Si spogliano completamente entrambi e iniziano a toccarmi. Sento il mio uccello gocciolare, quando una mano s’ intrufola nello slip, che scivola sino ai piedi, rivelando il mio pisellino in tutta la sua erezione. Il marito mi dà piccoli colpi sulla mazza mentre limono col giovane, arrapato come non mai. Mi sega con durezza, io non resisto e sborro come un fiume in piena, il guardone se ne accorge e si inginocchia per leccare. Continuo a venirgli in bocca, mi sembra all’ infinito e siamo solo all’ inizio, penso. Ridiamo della mia eccitazione, poi passiamo al programma della serata. Gli avevo promesso infatti che avrei fatto volentieri la schiava accontentandoli in tutto. Per questo mi avevano chiesto di travestirmi. Ma adesso si va oltre. Il quarantenne mi ordina di spompinarli contemporaneamente. Ce la metto tutta, ma due cazzi in bocca non riesco a tenerli. Rischio di vomitare per un paio di volte, ma i due stanno godendo da matti. Poi mi legano le mani dietro la schiena, per reazione il cazzo mi ridiventa duro. E salta fuori la ciotola per cani. Il quarantenne ci mette un po’ a riempirla di piscio e stavolta ne fa molta anche il giovane. Mi dicono di leccarla ed io ubbidisco. Mi affondano la faccia nel piscio, la rialzo, la parrucca ed il naso gocciolano. Il giovane tira fuori un bicchiere di vetro dalla borsa frigorifero e lo immerge nella ciotola. Me lo fare bere. Lo svuoto tutto d’un fiato e mi viene da tossire. Lo riempie di nuovo e ne bevo un altro bicchiere bollente. Mi fanno sedere per terra ed il marito inizia a incularmi. Il viso mi sbatte sul telo dato che non posso reggermi con le mani, allora il guardone me lo alza portandoselo tra se sue gambe. Inizio a spompinarlo e in un paio di minuti viene. Non posso allontanarmi dal suo cazzo, perciò devo ingoiare tutta quella sborra salata, altrimenti soffocherei. Intanto il marito continua a sbattermi da dietro, tira fuori l’ arnese e mi esce un pezzo di merda. Poi, rilassandosi il buco, ne esce molta altra. E’ dura. Mi fanno girare e mi costringono a leccarla. Non basta. Mi slegano e mi dicono di metterla nella ciotola. Eseguo l’ ordine, ne segue un altro: metterla in bocca. Esito. Allora il marito ne prende una manata, se la spalma sul cazzo e me lo schiaffa in bocca. Mi lascio andare e glielo ripulisco, poi mi getto sulla ciotola e la assaporo. Sento il guardone alzarmi il vestito dietro, m infila due dita dentro e me le fa leccare. Fa lo stesso con un vibratore, che esce sporco di merda e sangue. Poi attacca a incularmi a pecora. Il marito si avvicina e dice che vuole ficcarmi pure il suo. Ci prova più volte, ma non entra. Mi irrigidisco e il buco si chiude, invece che aprirsi. Mi brucia tra le chiappe, ma andiamo avanti. Provano a infilarmi il dildo mentre il ragazzo mi sbatte ed, essendo duro, entra. Lo spingono tutto dentro. Sto godendo come una vacca ed il marito inizia a inculare il guardone, a un tratto si blocca, esce, si avvicina, mi mette il cazzo in bocca e sborra senza freno. Mi cola sul mento e sul vestito, il reggiseno mi stringe da matti, allora lui mette la mano nella merda e me la fa leccare. Il giovane lo tira fuori, lo infila tra le autoreggenti e la mia gamba e sborra. Anch’ io voglio venire di nuovo ed il marito mi accontenta segandomi con rabbia fino a che vengo. La lingua del giovane mi offre un gran sollievo e mi ripulisce la cappella, poi ci fermiamo distrutti. Ho il culo in fiamme, una calza sfilata, puzzo di piscio e merda ed ho lo stesso sapore in bocca. Mi danno dell’ acqua con cui mi ripulisco alla meglio, mi spoglio. In effetti il reggiseno, gonfiato dalle arance, mi aveva quasi bloccato la circolazione, metto tutto in una busta, mi levo i tacchi a spillo e rimaniamo tutti e tre nudi. Mi sciacquo la bocca con del colluttorio e beviamo dell’ aranciata, siamo stanchissimi. Chiacchieriamo, poi ci rivestiamo, il guardone mi ringrazia e limoniamo ancora, il marito va via, ma noi lo seguiamo poco dopo. Altra pomiciata alla sua macchina. La prossima volta dice che sarà lui a provare merda e piscio. Mi complimento per la sua decisione.. Almeno per me è stato rischioso, ma stanotte difficilmente la dimenticherò.
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17 years ago
admin, 75
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In campagna
Lunedì mattina leggo l’ e-mail un tizio, me l’ ha spedita Domenica notte, dice di essere oltre i quaranta, sposato, solo attivo e interessato a “sfondare culi giovani”. Non mi convince e dalle foto non sembra un granché, ma sono arrapato di brutto quindi gli rispondo. Dato che entrambi non possiamo ospitare, ci accordiamo per incontrarci tra due giorni in campagna, in tarda serata, in un posto frequentato da coppiette…e guardoni. 48 ore dopo mi ritrovo a scopare con un perfetto sconosciuto. Sono circa le 23, mi aspetta già sul posto, arrivo a piedi (ho lasciato l’ auto non lontano da lì) e ci riconosciamo all’ istante. Sta fumando una sigaretta appoggiato alla macchina, è basso e molto robusto, capelli corti, virile, mi viene voglia di girare i tacchi e andarmene. Ma non lo faccio, mi avvicino, mi sorride, ci stringiamo la mano…e gliela piazzo sulla patta. E’ già duro e si capisce che è eccitato probabilmente più di me. Apre lo sportello e mi dice di spogliarmi completamente ed entrare. E’ qualcosa di imprevisto e non è l’ ideale, siamo all’ aperto e potrebbe arrivare qualcuno all’ improvviso (non distante c’è un’ altra automobile con i vetri appannati…), ma mi stuzzica, quindi via pantaloni, camicia, calze, slip e scarpe. Mi guarda incuriosito, sorride guardando il mio cazzetto già in tiro e si accomoda al posto di guida. Apro lo sportello, butto la roba dietro e mi accomodo accanto a lui. Inizia a toccarmi, subito decisamente. Mi prende il cazzo tra due dita e me lo scappella sino in fondo, quasi a farmi male, io fremo, se ne accorge e scende ancora più giù. Ci manca poco che sborri. Me lo stringe, ha mani morbide ma forti e la mia erezione aumenta oltre ogni limite. Mi eccita vedere la sua fede al dito. Inizia a toccarmi le palle, ne impugna una per volta e aumenta la stretta, io gemo, il buco mi si sta aprendo. Mi scappella sempre di più, mi sembra che il filetto stia per spezzarsi, poi molla la presa e si slaccia la cintura. Non gli do il tempo di tirarlo fuori, mi butto tra le sue gambe, sbatto contro il volante e gli abbasso le mutande. E’ un uccello nella norma, ma dritto, me lo metto subito in bocca. Comincio a pompare, ma l’ auto è stretta e sbattiamo a ogni minuto. Allora apre il suo sportello e mi dice di scendere e fare il giro. Non me lo faccio ripetere due volte e scendo senza neanche vedere prima se c’è in giro qualcuno. Mi piazzo tra le sue gambe e inizio a succhiare furiosamente, lui gode ansimando e mi spinge la testa sempre più giù, gli lecco le palle pelose e torno alla cappella, gliela mordo ed l’ attimo dopo passo ad aspirare più che posso. Mi dice di fermarmi dato che sta per venire, così mi rialzo ed attacca a masturbarmi, ho un’erezione fortissima, però non mi basta, mi butto addosso a lui, ma non gli piace pomiciare, comunque mi stringe le chiappe, sento il suo cazzo durissimo che striscia sulla mia coscia e gli chiedo di incularmi. Mi fa scendere nuovamente dalla macchina e mi fa mettere a pecora. Ubbidisco. L’ erba secca e le pietre mi pungono le ginocchia ed i palmi delle mani, ma non importa. Vedo che esita a ficcarmelo dentro e continua a strusciarmelo dietro poi, improvvisamente, sento un getto caldo che mi cola dal culo sui coglioni. Mi sta pisciando addosso. Sento le chiappe bagnarsi, il piscio arriva in terra e mi sfiora i piedi, il mio buco si apre e sto eccitandomi come non pensavo avrei fatto. Lui se ne accorge e mi tira il cazzo da dietro. Mi sega per un po’. E’ bellissimo. Mi giro e lo spompino di nuovo, mi dice di fermarmi e mi arriva una spruzzata di piscio in faccia. Rimango immobile, allora mi fa alzare in piedi, mi appoggia al cofano, si mette alle mie spalle, mi piazza la cappella sul buco ed entra direttamente. Mi cedono quasi le gambe e mi ritrovo con le mani sul cofano mentre spinge sempre più forte, lo sento dentro di me caldissimo. Sto godendo come una troia, ma lui si ferma. Gli chiedo il perché e mi risponde che ha visto un’ ombra sul lato opposto. Mi giro e vedo una figura, ha le mani sui pantaloni. Si blocca sorpreso più di noi e fa un cenno come a dire “andate avanti, non volevo disturbarvi”. Ci guardiamo perplessi, ma a questo punto non mi importa più di niente. Mi corico sul cofano, le gambe aperte e penzoloni che sfiorano il paraurti e gli dico di fottermi più che può. Entra e la seconda volta è migliore della prima, mi afferra i polpacci e spinge tutto dentro. Mi accorgo che sto sudando e lo sento respirare lentamente, mi giro e con la mano invito il guardone ad avvicinarsi. In un baleno è già accanto alla macchina. Allora gli dico di avvicinarsi ancora, lo fa e le mie dita già gli sfiorano l’ arnese che è tesissimo. Cerco di segarlo, riesco ad afferrarlo col pugno ed il mio amante si ferma. Mi dice di rimettermi alla pecorina, vuole che spompino il guardone mentre mi incula. Quest’ ultimo non esita e si abbassa i pantaloni. Mi accarezza tra le gambe e inizia a leccarmi il cazzo, ma il quarantenne dice che dobbiamo darci una mossa, ha visto un’ altra macchina infrattarsi. Mi rimetto a quattro zampe e questa volta mi penetra immediatamente. Il voyeur mi è davanti e lo spompino più a fondo che posso. Ormai si sentono solamente i nostri gemiti ed un leggero vento, il mio inculatore dice che sta per venire. Lo tira fuori e non appena mi volto, mi arriva un fiotto di sborra calda sul collo. Allora mi aggrappo alle sue cosce e mi attacco al cazzo come una ventosa, succhio tutto e lui continua a sborrarmi in bocca. Gli guardo la pancia comprimersi e rilassarsi. Mi fermo solo quando non esce più neanche una goccia di sperma e vedo che il guardone è venuto anche lui, ha la sborra sulle mani. Mi alzo, ho il pisello come l’ acciaio, dico al guardone di segarmi e questi si mette in ginocchio davanti a me e me lo prende in bocca. Ci sa fare e gli dico di allontanarsi, sto per venire. Ma il mio compagno mi afferra il cazzo e parte segandomi con violenza e io sborro tra il naso e gli occhi del guardone estasiato. Sono sfinito, le piante dei piedi mi dolgono, mi appoggio alla macchina. Ci guardiamo, a fatica mi riprendo i vestiti, le mutande nemmeno le infilo, commentiamo brevemente il reciproco piacere e ci diamo appuntamento alla settimana successiva. Torno alla mia macchina, il guardone mi è accanto, mi chiede se ne ho ancora voglia. La tentazione di rispondere sì è parecchia, gli chiedo quindi dove ha la macchina e lui imbuca subito un viottolo, lo seguo. Neanche il tempo di aprire gli sportelli che stiamo già limonando. Mi spoglio nuovamente da capo e piedi e lui fa lo stesso, è alto, giovane, magrolino ed è depilato. L’ eccitazione sale e ci ritroviamo a toccarci mentre ci baciamo. Stende i sedili e rotoliamo, io sopra, lui sotto. Le nostre mazze si toccano e mi vengono i brividi. Ho un suo dito che mi fruga nel culo e sto scopando col secondo sconosciuto della serata. Ho una voglia pazzesca. Gli chiedo di pisciarmi in bocca, scendiamo dall’ auto, lui ci prova, ma non esce niente, ha il cazzo troppo duro. Di conseguenza lo metto a 90 gradi e gli lecco il buco. Geme, si gira, mi abbraccia e stiamo ancora pomiciando. Dice che ha un telo nel bagagliaio, si alza, lo prende e lo stende accanto allo sportello aperto. Gli chiedo a cosa serva, lui mi guarda e risponde che vuole sbattermi a smorzacandela. Non potevo chiedere di meglio. Si siede, mi chiede se voglio il preservativo. Non mi interessa. Per risposta mi siedo sul suo cazzo rigido e stiamo già godendo. Si muove a strappi ed il piacere è tanto, però viene velocemente, fa appena in tempo a uscire e la sborra mi arriva oltre le natiche. Gli resta duro ed io glielo lecco, ha un sapore dolciastro misto a quello del mio culo, ma ora sono io a voler venire. Dice che vuole la mia sborra, mi stiracchia le palle mentre lecca, mi morde la cappella e gli sborro in gola. La beve senza esitazioni, io lo afferro e ci baciamo a lungo. Restiamo nudi, seduti sul telo con lo sportello aperto, per fortuna la luce interna dell’ auto è spenta. E’ umido, siamo impolverati ed esausti. Cominciamo a parlare delle passate esperienze e già pomiciamo. Senza pensare ad erba od insetti, siamo sul telo impegnati in un 69 dolcissimo, ma ormai nessuno dei due ha la forza di venire. Quindi ci fermiamo, rivestendoci ci lasciamo il solo contatto mail. Ci succhiamo di nuovo le lingue a vicenda, ci rivedremo assai presto. Lo lascio, mi incammino verso la macchina, mi fa male una coscia, ma ne è valsa la pena. Anche se non conosco nemmeno il nome dei due che stasera mi hanno scopato.
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17 years ago
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Il primo pompino.
Non vi nascondo che tempo addietro pensavo al sesso orale come qualcosa di sporco, qualcosa d’innaturale, non confacente alle signore perbene.
Invece così non è… Proprio tra le signore definite dalla società “perbene” è pratica molto diffusa.
Il mio primo pompino l’ho tirato molti anni fa a mio cugino, allora avevo vent’anni e non conoscevo ancora mio marito.
Ricordo bene quella prima esperienza, era un pomeriggio d’estate, Stefano tre anni più grande di me, trascorreva le sue vacanze estive da noi in Puglia.
Lui è il classico tipo che non si sa quando parla seriamente, infatti era solito formulare le sue richieste con senso d’ironia ed io che ero attratta, come tutte dai loro cugini, non esitai molto nell’accontentarlo.
Decidemmo, così, di appartarci nella soffitta di casa, mentre tutti gli altri membri della nostra famiglia erano a riposo, ricordo che Stefano si calò il costume da bagno e mi presentò il suo attrezzo, era enorme e mi chiese, quasi sospirando, di baciarglielo… Io iniziai con delicatezza a farlo, accarezzandogli anche i testicoli.
Ad un tratto mi afferrò la testa con le sue mani e mi piazzò il suo uccello in bocca chiedendomi di succhiarglielo, ricordo che non durò molto, mi sentii subito la bocca piena ed il suo seme bollente scorrere giù tra le mie labbra.
Da quella prima volta, di tirami sù ne ho fatti tanti e non solo a mio cugino Stefano il quale è stato maestro ma, la mia bocca ha assaporato e fatto godere “spero” tanti uomini.
Anche mio marito, adora farsi succhiare l’uccello, spesso me lo chiede nei momenti più impensabili della giornata, ed io lo accontento sempre.
La situazione più bizzarra mi è capitata mentre ero seduta sulla tazza del gabinetto.
Ricordo che lui, quella mattina, mi seguì in bagno e non appena mi posizionai sulla tazza per pisciare si piazzò davanti al viso e mi offrì il suo gioiello.
Iniziai a leccarglielo appoggiando le mie labbra sul suo cazzo già gonfio bagnandolo con la saliva, sentivo che Michele iniziava a mandare gemiti di piacere e decisi di affondarlo tutto nella bocca, quasi a toccarmi l’ugola con la sua cappella, sentivo il suo cazzo palpitare ritmicamente mentre le mie gambe si aprivano sempre di più sulla tazza del gabinetto.
Con una mano iniziai a toccarmi la figa ancora seduta sul cesso, bagnata di pipì e sentivo Michele che mi incitava
Michele tirò fuori il suo cazzo dalla mia bocca e mi venne copioso in faccia, anche io raggiunsi contemporaneamente l’orgasmo infilandomi le quattro dita della mano nella figa ormai dilatata di piacere.
La cosa più bella per me fu quando Michele, dopo avermi inondata tutta la faccia della sua sborra, prese la mia mano ancora umida dei miei piaceri e la leccò infilandosi le quattro dita nella sua bocca per assaporare gli umori della mia vagina, in quell’istante mi sentii veramente la sua Donna in tutto e per tutto.
Adoro succhiare il cazzo ed in particolar modo quello di mio marito, Il suo sapore è inconfondibile, sa di me, lo sento mio, ha lo stesso profumo della mia pelle ed io lo curo come se fosse parte di me.
Mi eccita pensare che quel gioiello tra le sue gambe mi penetra nella figa, mi entra nel culo impregnandosi dei miei umori facendomi sentire ogni giorno quello che nella più profonda intimità e nelle fantasie erotiche di noi donne vorremmo essere: delle luride troie…
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17 years ago
admin, 75
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La prima volta
Da anni avevo conosciuto tramite internet il mondo dello scambismo e degli annunci erotici..sono stato sempre distaccato e osservavo compiacente.
Lo scorso anno, mi sentivo pieno di carica erotica pronto a tutto pur di soddisfare i miei più intimi desideri, ecco che mi presi coraggio e cominciai a pubblicare annunci su vari siti in materie...ma la cosa non era cosi semplice anzi...ogli settimana cercavo di migliorare con foto, profili ecc.ma sembrava che nessuno potesse essere interessato.
Un giorno aprendo la posta per controllare eventuali mail di amici..mi trovo un contatto di coppiaclay oggetto: CIAO.
Ero un po titubante...forse un virus??..ma noo via e si aprii..non potevo crederci una coppia delle vicinanze mi proponeva di conoscerci meglio, due coniugi di 38 e 34 anni che non si erano mai avvicinati allo scambismo, ma desideravano provare emozioni diverse con molta cautela.
Due giorni dopo l'incontro in un bar, Mauel si fece riconoscere dalla maglietta di una nota banca e senza perder tempo ci sedemmo a chiaccherare...avrebbero gradito la mia presenza molto soft nella loro stanza da letto, potevo osservarli commentare..e masturbarmi liberamente senza intervenire in alcun modo poiche gabry era molto nervosa nel provare questo gioco.
Dopo 20 min ecco che arriva gabri..bellissima ragazza matura, abitino a fiori svolazzante con un paio di gambe lisce scure e oddio decisamente sexy, aveva inoltre un bellissimo seno accentuato dalla sua forma leggermente in sovrappeso (3/4 Kg) un viso da perfetta casalinga:pulito armonico dolce..un naso a patatina e due occhioni neri che parlavano..capelli castani poco sotto le spalle sciolti ma ben pettinati.....oddio...
Era emozzionatissima la sua voce tremolava e il suo sguardo era rivolto sempre per terra...mi presentai..parlammo delpiu e del meno mi mostrai sereno allegro e tenni lontano ogni discorso sessuale...
ci salutammo dopo tre quarti d'ora con la promessa che se si fossero decisi mi avrebbero chiamato.
La chiamata arrivò due giorni dopo, Manuel mi disse, a Gabry sei piaciuto e vorremo provare ..quella cosa.. domani pomeriggio...ok risposi, mi diedero il loro indirizzo e li salutai.
Il giorno dopo mi presentai tirato a lucido con il cuore in gola..e mille pensieri per la testa...il portoncino scattò ed io pian piano lo apri ed entrai...erano entrambi seduti su di un divano con delle bottiglie di campari mix sul tavolino.
Mi sedetti iniese a loro e bevemmo un bicchiere tanto per sciogliere il ghiccio dopo di che Manuel si alzo e ci fece cenno di seguirlo.
Entrammo in una camera da letto semibuia ben arredata con mobili antichi ed un letto ambio e basso ..moderno..diciamo vicino a letto una piccola poltrona quasi nascosta dallìoscurità..era ilmomento di incominciare...
feci un paio di battute per allegerire la tensione e Gabry sembrò apprezzare moltissimo rispondendomi con altrettante battute.
Cominciarono a spogliarsi e baciarsi intensamente..potevo sentire le loro labbra che schioccavano e illuccichio della saliva vicino ad esse...
Mi sedetti e abbassai leggermente i jeans toccandomi il cazzo quasi duro nei boxer...
Loro si sdraiarono e cominciarono a toccarsi a vicenda rimanendo via via sempre piu nudi...Gabry afferro il pene e comincio un pompino delicato utilizzando molto la lingua e le mani per massaggiargli lo scroto...il mio arnese era bello che duro e decisi di togliermi anche i boxer per maneggiarlo meglio..vidi che lei osservo con la coda dell'occhio il mio membro e la cosa mi eccitò moltissimo.
Manuel lagiro e cominciò a leccarglierla..dicendo...cavolo quanto e larga e bagnata..merito anche tuo....stava benissimo in quella posizione ..gambe larghe fighetta semirasata e tette libere che ondeggiavano ad ogni movimento ..i suoi capelli gli coprivano il viso ma si vedeva benissimo la sua bocca spalancata per far uscire languidi mugolii..
Lui si alzo con il viso stra umido di piacere femminile e si mise a scoparla a seminario...le gambe di gabry si alzarono e le sue mani andarono ad accarezzargli il sedere...mio dio quanto urlava ora e io quasi non resistevo piu..sentivo il piacere invadermi e trattenermi era un impresa...infatti mi avvicinai leggermente e comincia a leccare un piede di gabry lanciato verso l'alto dal turbinio della scopata...la sensazione dellamia lingua sulla sua estremità la fece impazzire..gridò forte e poi vidi una colata di piacere uscirgli dalla figa...c'era una pozza enorme sotto di lei..Manuel si accorse ma non disse nulla..io tornai al mio posto per non rovinare tutto.
Poi si girarono e inomiciarono a scoparsi a pecorina..bellissimi..eroormai in dirittura d'arrivo e mi lasciaiandare a fiotte di sperma che si ifrangevano sul pavimento...Manuel e Gbry osservarono la scena e si eccitarono ancora di più...ma non si fermarono...dopo un paio di minuti avevo ancora il cazzo durissimo..cioche vedevo mi inebriava lamente e volevo goderne fino in fondo...e allora via ad u altra sega.
Manuel si sdraio e Gabry si mise su di lui per cavalcarlo..lui era esausto e dopo poco sentii un sospiro forte che fece capire che venne anche lui...troppo eccitato disse e poi si cambio il profilattico e in men che non si dica riinizio a penetrarla per il suo immensopiacere..infatti Gabry non finiva di bagnarsi e dimenarsi...io mi godevo il tutto e senza esito andai vicino nuovamente per accarezzargli il culo umidissimo e con un pizzico di sprontatezza le misi un dito nel ano e lei sembrò trasfigurata ...Manuel incredibilmente mi disse bravo! e lei cercava di succhiarmi il dito detro il suo culo...mi permisi pure di palpeggiarle il seno...tutto cio le provocava un orgasmo incredibile....ma non solo a lei..era anche ilmio momento...afferrai il suo perizzoma bianco e azzurro lo annusai per sentire ilprofumo dei suoi piacere e schizzatta la raggiuse continuavo a venire e lei compiaciuta accoglieva senza protesta il mio sperma su di lei.
Fu un avventura incredibile..nulla di eccezionale..ma l'eccitazione era alle stelle per tutti...Manuel mi ringrazio anche se mi bacchetto per essermi spinto un po ma visto come era andata fu molto soddisfatto
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17 years ago
felix001214446,
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Prima esperienza
Finita la consueta partita di tennis del giovedì sera, io ed Alberto, dopo una birretta rinfrescante andiamo negli spogliatoi e come sempre una bella doccia rinfrescante. Erano alcune volte che, sotto la doccia, davo sempre una sbirciatina al suo corpo. Era per me un periodo molto intricato: senza un lavoro stabile e soprattutto un mese prima ero stato mollato dalla mia ragazza. Ero in depressione e sentivo le esigenze di uno scossone.
Il suo corpo era particolarmente atletico, non c'era un filo di grasso. Era proprio bello. Ma fino a quella volta non l'avevo mai guardato con ammirazione.
La partita l'avevo vinta io, avevo anche giocato bene, ero contento. Ma quella sera ero un pò strano.Una volta tolti i vestiti sudati, siamo andati subito sotto le doccie. Erano doccie aperte e, come sempre, eravamo solo noi due.
Ero sempre più attratto dal suo corpo: non ero gay, non avevo mai avuto esperienze bsx, ma ne ero attratto. Ad un certo punto fissai il suo pene e, senza accorgermene, il mio si alzò...Mi vergognavo da morire, ma era una reazione incontrollata. Che duro! Alberto notò la mia reazione e si mise a ridere, per fortuna.
Poco dopo, mi chiese se passavo con la spugna sulla sua schiena...non me lo aveva mai chiesto...io mi agitai, ma dissi di sì. Comincia col sapone e la spugna a strofinarla sulla schiena...mi eccitai da morire...lui era di spalle e non vedeva ma il mio sospiro si faceva pesante. Mi avvicinai a lui ed il mio pene toccò le sue chiappe...lui si girò subito...io non sapevo che fare. Ma lui mi disse:"Fammi quello che vuoi...". Rimasi sbigottito. Ma presi coraggio. Mi son detto...ora o mai più! Scesi fino ad avere il suo pene ancora a riposo ad altezza bocca. Comincia a soffiargli sopra ed a leccarlo...provavo un piacere intenso ed il suo pene in poco si drizzò... Pochi minuti e ci fu un'esplosione di piacere incredibile!...da quella volta le partite sono molte belle ed equilibrate e si finiscono negli spogiatoi...
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17 years ago
Rappresentante3tn,
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Fantasie...proibite....
FELICE DOMINAZIONE
Avevamo bevuto due bottiglie di vino rosso e dato che io sono quasi =stemia e normalmente non bevo se non per fare compagnia a lui, ero deliziosamente =rilla. Lui ha iniziato a baciarmi piano, poi mi ha accarezzata dolcemente, =rdinandomi di togliere la camicia. Mi ha spinta lontano, mi ha detto di mettermi al =entro della stanza, e di farlo lentamente. Ha preso la mia sciarpa di seta e =i ha bendata. Intanto lo sentivo aprire la sacca della palestra… prendeva =ualcosa, sicuramente… So come vuole che mi spogli. Io sono sua, e può =ecidere ogni cosa. Così mi ordina di fare scivolare a terra la camicia, poi la gonna… e =imango davanti a lui con le calze velate, il perizoma che so che vuole io abbia =empre nel solco della figa… i reggicalze e un reggiseno di pizzo leggero e =rasparente che come tutti quelli che vuole che indossi mi lasciano scoperti i =apezzoli, in modo tale che si possano vedere sempre, qualsiasi cosa indossi sopra. =ro già bagnata… si è avvicinato e mi ha passato una mano sui seni … mi =tuzzicava i capezzoli con le dita… ma soprattutto con i denti…e con l’altra =ano scendeva sul culo… scostando i perizoma e accarezzandomi il buchino… ma senza =ntrare… dolcemente…. Poi arrivò alla figa e ci infilò due dita così =iolentemente che rimasi senza respiro e per non cadere dovetti cercare le sue spalle con =e mani… Mi ha rimesso il perizoma… tutto nel solco e mi ha spinta addosso al =uro… chiamandomi troia mi sollevò tenendomi per i capelli e per il perizoma =ino a fare arrivare i miei polsi alla sbarra che usa per allenarsi e mi ci =egò… Ma appena ebbe finito di legarmi alla sbarra tornò a tirare il pizzo =ella fica… Mi sentivo tagliare in due… il dolore era tremendo ma non ebbi il tempo =i riprendermi che me li stava sfilando mentre mi mordeva così forte i =apezzoli che credevo sarei svenuta. Mi tappò la bocca con il perizoma che mi =veva appena tolto di dosso assicurandomelo quasi in gola con una calza di nylon che =i legò dietro la nuca… proprio come un bavaglio… Mi diceva che ero una =uttana, che mi avevano visto con un altro... ma non era vero… adesso mi avrebbe =unito, lo sapevo… Non avevo mai sentito quel tono nella sua voce ed ebbi paura, =ercai di gridare , ma nonostante tutti i miei sforzi non si sentiva quasi =ulla… e se anche non fossi stata imbavagliata non mi avrebbe sentito nessuno… Mi =rese a schiaffi , poi mi strappò via quel poco che avevo addosso e compresi =he quello che aveva preso dalla borsa era lo scudiscio che usa per frustare la sua =avalla … sapevo che prima o poi lo avrebbe usato anche su di me…lo sapevo =er come mi guardava mentre nelle corse frustava la sua cavalla… "Hai fatto la =roia" mi colpì sul viso, sui seni, assestando colpi sempre più forti… sui =apezzoli… e sentivo le lacrime che scendevano… ma ero ancora bendata e lui non =oteva vederle… sussultai di piacere quando mi accarezzò con la mano… =ontinuò con lo scudiscio… sentivo la punta scorrere tra i seni e tra le natiche… =oi ricominciò a frustarmi il culo e mi ordinò di aprire le gambe… davvero non =vrei resistito ad una scudisciata su quelle carni così tenere… Sentii che usciva =alla stanza, per ritornare poco dopo… con una bottiglia che mi passò sui seni, =nsistendo sui capezzoli… che a contatto con quel freddo diventarono ancora più =ensibili e mi bagnai ancora… scese con la bocca e mi leccò… gemetti di piacere e =entii il rumore della bottiglia che veniva aperta… inondò le mie ferite con =’aceto… il contenuto di quella bottiglia… Gridai urla mute e mi ripetè di =prire le gambe… lo feci , e non ebbe pietà. Mi scudisciò un numero infinito di volte = io impazzivo… sulle labbra e sul clito… sul solco del culo… impazzivo =i dolore e di piacere…. Mi tolse dalla sbarra e mi buttò sul tavolo. "Hai fatto =a troia?" Mugolai un no… Mi mise un dito nel culo… poi un altro… poi un =ltro… e li allontanò l’uno dall’altro… mentre erano dentro… li unì di =uovo e li spinse ancora più a fondo… li ruotava e li spingeva dentro… venni. Mi =legò le braccia e le legò alle gambe del tavolo… la schiena , le natiche e i due =uchi completamente esposti… mi frustò senza pietà, piansi di vero =olore… Quando ripresi conoscenza sentivo le sue mani che mi stavano ungendo i buchi =on un olio… Me lo buttò in figa con colpi profondi e decisi, violenti e =olorosi… il buco stretto era già unto, il suo uccello lo era dei miei umori… Mi =paccò il culo come aveva promesso. Entrò con una forza spaventosa… stette un =o’ per farmi provare piacere… poi lo tirò fuori … completamente… e lo =imise dentro con violenza… per tre volte… mi sentivo aprire sempre di più… =ompò , forte e tanto come mai aveva fatto… sentii il dolore arrivare fino allo stomaco e a =tento soffocai dei conati… mi sborò in culo un immenso fiume bollente. Ero =sausta, ma lui no. Mi tolse dal tavolo , mi tolse le bende ed il bavaglio… come =ra prevedibile. Mi legò le mani dietro la schiena e mi fece inginocchiare =avanti a lui… "Guardami il cazzo" … Lo guardai… era enorme e livido… mi =ise le mollette in ogni punto… sui capezzoli, sulla labbra della fica… sul clito… =ull’ano… "Adesso lecca". Iniziai a spompinarlo, ormai non capivo più niente e =on lavoravo bene… mi prese a schiaffi , mi fece volare sul pavimento… =on lo zippo scaldò le mollette… metalliche che avevo sulla pelle… urlai e a =ui piaceva… adesso voleva sentirmi urlare e sapeva come fare… Mi passò una mano =ul viso e la fece scivolare sui seni… strattonando le mollette strappò via =uelle dal clito e dalle labbra…e strinse ancora di più quelle sui capezzoli… = te la sei cercata". E mi ficcò in fica tutta la mano… "No.. no… no… non ho =atto niente" gridai mentre mi metteva due dita nell’utero… spinse forte… "sto =er spaccarti"… tolse le dita dall’utero, molto poco gentilmente… e chiuse mano a =ugno… la ruotò dentro.. la mosse avanti ed indietro… lo fece per non so =uante volte… Adorava sentirmi urlare e per questo mi spaccò e continuò a =paccarmi a lungo… dandomi delle pause per vedere il mio dolore accresciuto dalla =ipresa… "Perdonami, perdonami, non è come credi" .. "no? Me lo spiegherai =n’altra volta… adesso succhiamelo e fallo bene" Mi misi in ginocchio davanti a =ui… che intanto si era seduto sulla poltrona… socchiusi le labbra guardandolo =egli occhi… " non ti ho detto che mi puoi guardare in faccia puttana" =bbassai lo sguardo, aprii la bocca e iniziai a leccare la cappella.-.. intanto =avoravo l’asta con le mani… gli presi in bocca le palle , prima la destra… =a succhiai… poi leccai tutta la base … e presi in bocca l’altra… ricominciai a =eccare l’asta e la leccai fino alla punta… giocavo con la lingua sulla sua =appella… poi lo presi in bocca… fino in gola… lo succhiavo come un frutto… = me lo facevo scivolare in gola quanto più potevo… ancora… ancora … ancora…. =i prese la testa con le mani e la spinse ancora più giù… mi venne in gola… così =bbondantemente che rischiai di soffocare… ingoiai tutto… ma un po’ di sperma mi =olò ai lati della bocca… sapevo che si sarebbe arrabbiato… cercai di recuperarlo =ubito con la lingua… ma lui se ne accorse… per fortuna…
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17 years ago
thegamesfantasy,
40
Last visit: 15 years ago
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Vento d\\\'estate
Stesa sul letto....3 cellulari, 1 telecomando......e caldoooooo, moooolto caaaldoooo.... :-) con te l'estate non dovrebbe finire mai!
...lo sguardo assorto in quello che vedi, ma in realtà non ti interessa.
Dov'è lui?
...ti chiedi con desiderio....forse ho sbagliato, forse è fuggito da questo mio essere un po donna un po bambina...ha avuto paura.
Dal balcone entra tiepido un alito di vento, i mattoni sono bollenti, la tua pelle avverte il calore, la amglietta crea quella differenza percettibile ma minima...uffff...basta non resisto!
Un balzo da felina e ti trovi in piedi, decidi che è il momento di far respirare la pelle, afferri le estremità della maglia con entrambe le mani, e la sfili come una serpe sfila la sua muta.
Adesso respiro!
I tuoi seni turgidi, risplendono l'energia della tua età...finalmente non ti senti più soffocare...cammini a piedi scalzi,scendi e vai al frigorifero, lo apri e prendi una Coca ghiacciata. PTSSSSSSSS (classico quando sviti il tappo) Torni al piano di sopra, entrando in camenra ti accorgi che le ante del balcone si sono aperte di più, nel balcone di fronte un ragazzotto ti osserva incuriosito, spettacolo insolito vedere una dea camminare nuda per casa.
Assorta nell'apatia non te ne curi, regali quel momento sapendo che la tua vita sarà ancora molto lunga, molte cose cambieranno e tu stessa non sarai per sempre così.
Ti sdrai, cambi canale, controlli se è arrivato un sms e i tuoi occhi si socchiudono leggermente, ti rilassi, percepisci il fresco...i tuoi occhi sono chiusi, stai dormendo....pensi a molte cose e ancora a lui...dormi!
La tua mente vaga nei ricordi e nei desideri, driiin il campanello chi sarà? Cavolo devo rispondere, si però prima devo coprirmi...ooh diavolo!
non trovo la maglia! chissenefrega, andrò così..........
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17 years ago
GlandeFratello,
37
Last visit: 17 years ago
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Numeri sulle torte e poco più
Il dodicesimo compleanno lo ricordo perché mi regalarono un cane, un bel cucciolo di pastore tedesco. Immaginando che sarebbe diventato grande e coraggioso, una micidiale arma da difesa, lo chiamai Rocky, il nome più feroce che riuscii a trovare. Ricordo che compivo dodici anni perché sulla torta non trovai una candelina per ogni anno come le altre volte, ma una a forma di uno e l’altra a forma di due. In seguito mia madre avrebbe comprato una serie di numeri di plastica buoni per ogni occasione.
Pochi giorni dopo Rocky fuggì dal giardino dei nonni e andò a nascondersi a casa dei vicini. Gente modesta e perbene, tre figli maschi e soprattutto una femmina di venticinque anni. Attorno a lei ruotavano i miei primi e confusi istinti, le mie prime fantasie. Era bella e generosa, almeno quanto la natura lo era stata con lei, ed erano in tanti quelli che avrebbero voluto approfittare della sua generosità. Lo si capiva da come gli uomini le piantavano gli occhi addosso e dalla quantità di voci maligne che le loro mogli mettevano in giro sul suo conto.
Corsi a recuperare il mio cane, chiamai mentre varcavo il portone sempre aperto che dava sul grande giardino. Il giardino era la loro casa, attorno ad esso c’erano quattro umili costruzioni indipendenti, erano la camera dei genitori, quella dei ragazzi, la cucina e la camera di Adele. Per andare da un ambiente all’altro si doveva attraversare il cortile passando sotto il grande e verde albero di limoni. Più in là, nel cortile sul retro, sentivo l’abbaiare monotono di un cane chiuso in un piccolo recinto. Sulla soglia della sua camera Adele era chinata ad accarezzare Rocky, sentì la mia voce e sorrise mentre entravo.
-Ciao Leo, è il tuo cane?
Mi scusai per l’intrusione, ma non ce n’era bisogno, era stato amore a prima vista. La mia futura guardia del corpo era stesa a pancia in su davanti alla visione più meravigliosa dei miei primi dodici anni. Adele era in carne, carne bianca e invitante, il vestito azzurro, sottile era un superfluo velo di pudore, faticava a contenere l’irruenza del suo corpo che chiedeva solo la libertà di esplodere in tutta la sua provocante vitalità.
Non so cosa mi prese, ero folgorato da tanta rotonda abbondanza. A quei tempi ero timido al limite dell’apatia, eppure da qualche parte dentro di me trovai il coraggio per allungare una mano e infilarla nella sua scollatura. Il contatto con quel paradiso fu una sferzata che mi scosse dalla punta dei piedi fino all’ultimo capello, ma durò una frazione di secondo, il tempo che le servì per rendersi conto di cosa stesse accadendo e fulminarmi con lo sguardo. Mi ritrassi umiliato, pronto a una fuga che le gambe rigide non mi consentirono. Poi, fulminea come era apparsa, quell’espressione di improvvisa indignazione sparì dal suo volto e lasciò il posto a un sorriso complice. Mi prese la mano per condurmi nella camera e spinse la porta dietro di me. Fece scivolare il vestito lungo le spalle accompagnandolo con un dito.
-Prometti che non lo dirai a nessuno.
Promisi, in quel momento avrei barattato qualunque cosa, lo feci senza dire una parola, volevo essere pronto, se il cuore mi fosse schizzato fuori dalla bocca, lo avrei trattenuto con i denti.
Non avevo mai visto una tale meraviglia, quel seno riempiva la stanza, colmava i sensi e svuotava di significato ogni altra cosa. Quando ci posò sopra la mia mano pensai che per la smania sarei potuto impazzire. Per la prima volta sapevo cosa avrei dovuto fare dell’inturgidimento dentro i miei pantaloni, era davanti a me, di più, era tra le mie mani.
Le dissi che era bellissima con la poca voce che mi rimaneva.
-Diventerai un gran bel ragazzo Leo. Peccato che tu non abbia vent’anni.
Mi baciò in punta di labbra e si rivestì. La vita era ingiusta, perché non avevo vent’anni? Avrei potuto renderla la donna più felice del mondo, avremmo fatto l’amore per ore, per giorni interi, senza conoscere stanchezza e appagamento, non con quel seno e quella pelle bianca e liscia. Invece i miei vent’anni erano distanti un’insopportabile eternità.
Che ingenuo! Mi svegliai ventenne in un tempo che allora mi parve non più lungo di una notte di sonno profondo, a ripensarci oggi breve quanto un battito di ciglia. Il tempo non ha significato, se non dentro le nostre teste contorte. Quello migliore della mia vita esisteva solo nei tanti ricordi di facce, di voci e di sorrisi, ma se mi guardavo indietro, mi pareva di non aver avuto modo di viverlo davvero.
I vent’anni arrivarono e io incontrai ancora Adele. In un giorno di novembre in cui il maestrale faceva tenere lo sguardo basso, appena un passo avanti al tuo. Non la vedevo da anni, si era sposata. La vidi mentre entrava in casa, bella come in quella mattina di fine marzo, generosa come quella mattina, solo un po’ più triste nello sguardo. Lessi il numero civico e il nome della via, li cercai sulla guida telefonica scorrendo uno per uno tutti i nomi, non conoscevo quello di suo marito. Ci vollero un paio di giorni per trovare il coraggio di chiamare. Non so cosa avrei fatto se avesse risposto lui, non me lo chiesi. Non ce ne fu bisogno, al telefono sentii la sua voce, ancora la riconobbi subito. Mi congedò con garbo chiedendomi di non telefonare più. Il giorno dopo riattaccò di malo modo minacciando di raccontare a suo marito delle mie molestie telefoniche. Decisi di lasciar perdere, quell’uomo era un colosso che era meglio non fare incazzare. Ma l’indomani cambiai idea e alzai ancora una volta il ricevitore per comporre il suo numero. Finalmente, per sfinimento o per curiosità, mi ascoltò, parlammo a lungo. La chiamai tutti i giorni per una settimana, fino a quando ancora dovetti barattare, questa volta un incontro con la promessa che non ne avrei chiesto un secondo e che, per la mia e la sua salute, avrei smesso di cercare guai.
Andai da lei e scopai come non avevo mai scopato prima, come se non avessi mai scopato prima. Affondai nella sua carne bianca e in quel seno procace e genuino otto anni di fantasie e rimpianti. La vita era giusta, era bello avere vent’anni.
Da queste parti il maestrale è una costante, dieci giorni al mese spazza i pensieri portandoseli via nella sua corsa a folate verso sud-est. Sono intento a rincorrerli quando le nostre strade si incrociano di nuovo, fatico a riconoscerla sotto il peso di due figli, dieci chili in più e un volto stanco e invecchiato. Quando mi sorride ritrovo qualcosa della donna che ricordavo, ma è solo un lampo, dura un istante, come i dodici anni trascorsi dal giorno in cui mi lasciai inghiottire dalla sua carne. Il tempo non ha significato, se non dentro le nostre teste contorte e sui corpi che trasforma per poi distruggere. La vita è ingiusta.
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17 years ago
phares,
34
Last visit: 7 years ago
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Metti un sera a cena...
avete presente quelle serate a cui non si può rinunciare ma alle quali avreste veramente voglia di non partecipare? ecco, era una di quelle cene di lavoro che si anno per circostanza e non per piacere...comunque bisogna e allora eccomi pronto alla tortura...mi vesto casual elegante, mi profumo per bene e via...prima sorpresa gradita, gli ospiti non sono solo uomini, ma ci sono anche delle signorine, che scopro essere colleghe di lavoro in viaggio di piacere...e già la cosa mi intriga...una in particolare mi sembra un peperino...non molto alta, capeli cortissimi e corvini, occhi maliziosi, generoso decollté (ma era molto di più...), buona conversatrice, apprezza ila buona tavaola ed il buon bere, tanto che le bottiglie (da me scelte...un bianco dei coli orientali del Friuli, leggermente fruttato, che so dare alla testa se non abituati) arrivano senza sosta...una serata piacevole tutto sommato, giunta al erine con la compagnia soddisfatta...la piccolina (che chiamerò Viviana perchè mi piace il nome), butta lì un "accompagnaci all'albergo, beviamo ancora una cosa al bar dellhotel e poi tutti a nanna"...non mi tiro indietro, fatto 30 posso fare anche 31...andiamo al bar, ma chi con una scusa e chi con un altra un pò tutti salgono in camera e restiamo soli io e viviana...le offro il bicchiere della staffa e c andiamo a sedere al fresco sulla veranda...essendo soli, la conversazione si fa più intima, parliamo dei nostri partners, lontani, di come vanno le cose nella vita di tutti i giorni e a letto, scopro che siamo entrambi abbastanza delusi e che abiamo alcune abitudini in comune e che i desideri coincidono spesso...lei adora praticare la fellatio (lei si è espressa più crudamente) al suo uomo ed io amo riceverla, io adoro praticare il cunnilingus (e anch'io ho sato un altro termine) e lei ama riceverlo, lei gode a prenderlo dietro ed io a metterlo...ingoia lo sperma che poche donne che conosco amano ingoiare...
come capirete i discorsi erano intrganti e la mia erezione non era più mascherabile e lei cn naturalezza ha allungato na mano sopra la stoffa dei pantaloni e ne ha rilevato la consistenza....sussurrandomi "perchè non saliamo in camera da me?"...non aspettavo altro! entriamo in camera e la sua lingua e dentro la mia bocca a scavare un solco, le sue mani mi sbottonano la camiciaa, i pantaloni, si inginocchia e comincia a farmi un bocchino da urlo...vedo spesso scomparire il mio cazzo ntramente dentro la sua bocca e le sue labbra incollarsi al mio pube, per farlo uscire bagnato di saliva e leccarlo attorno alla cappella goccciolante...e ancora giù fino in fondo alla gola senza provare conati di vomito, ma anzi spingendo sempre di più....ero completamente sconcertato, ma ripresomi, ho cominciato a baciarla dappertutto, dala testa ai piedi che le ho leccato e succhiato mandandola in visibilio...per poi risalire alla sua figa già fradicia di umori, dove mi sono incollato leccandola tutta e masturbandola contemporaneamente....lei se la spalancava con le mani e io le leccavo il clito sfiorandolo con la lingua e masturbandola a fondo con tutte le dita della mano...fino a sentirla godere urlando il mio nome e suplicandmi di non smettere....cosa che non mi sarei mai ssgnato di fare....dopo un breve momento di relax...eccola ancora impegnata sul mio bastone per rimetterlo in tiro come voleva lei...apena duro, si volta e s mette a pecora, si nsalva il buchino del culo e me lo offre...."inculami" mi ha detto....io ho nondato di saliva il tutto e passato la punta del cazzo lungo la fessura delle natiche e quando ho appoggiato la cappella sul buchino ho forzato un pò....è scivolata dentro..m sono fermato per vedere se le faceva male...nessuna risposta e allora mi sono lasciato scivolare dentro tutto....l'urlo è arrivato impietoso seguito da una serie di improperi al mio indirizzo, ma subito dopo ho cominciato a pomparla e lei passato i dolore mi inctva a sfondarla sempre di più....sono bastati pchi minuti per riversare in quel culo tutta la sborra che avevo.... non soddisfatta s è girata a leccarmi il cazzo e a ripulirlo tutto e nel farlo titillava il mio buchino....ho detto forse la prossima volta ti lascerò provare....adesso no....l'ho ringraziata della splendida serata e me ne sono andato........
ci siamo rivisti altre volte.......
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17 years ago
admin, 75
Last visit: 2 hours ago -
Pazzo di lui
Frequentavo gli ultimi anni di liceo.
Ero uscito pazzo per un ragazzo, alto, biondino, occhi azzurri, poco pelo, labbra carnose e culo da sballo.
Mi ero messo in testa che dovevo conoscerlo a tutti i costi;
1) perché avevo una voglia esagerata di quelle splendide labbra;
2) perchè volevo il suo culo;
3) ciliegina sulla torta, se avrebbe avuto anche un bel cazzo volevo dedicarmi almeno per un’ora al giorno a leccarglielo e succhiare a più non posso.
Io ho avuto sempre questa passione bisex, che non lasciavo intravedere e non sapevo come fare. Frequentavamo due classi differenti, l’una vicina all’altra.
Lui era fidanzato con una bella ragazza. Il mio pacco si rigonfiava solo a vederlo passare. Nella mia classe consuetudine era fare lezione con la porta aperta, quindi riuscivo a vedere tutte le volte che passava è andava in bagno. Più volte il mio pensiero diceva di seguirlo, ma la mia timidezza mi bloccava e mi faceva ritornare sui miei passi.
Dopo un po’ di tempo, mi faccio un po’ di coraggio e comincio ad andare al bagno ogni qual volta va lui. La prima volta che entrai nel bagno e trovai lui davanti a me, i battiti del mio cuore salirono al massimo, vedere quella sigaretta fra quelle due labbra mi faceva andare in tilt, ma niente da fare non riuscii a dirgli neanche una parola.
Il giorno dopo, solita affacciata al bagno appena vidi lui, solito battito al massimo, parlava con un altro amico mentre fumava la solita sigaretta, solite occhiate nei punti nevralgici, labbra, culo e pacco, lui non si accorgeva di me in quanto intento a parlare; ma uscì insieme con quel ragazzo.
Passò un’altra settimana, sempre con i soliti giri, al bagno lui, io, occhiate qua e la…ma il contatto non arrivava, solo una volta gli chiesi se mi faceva accendere e lui nell’uscire dal bagno per tornare in classe mi lasciò la sua sigaretta, che io non feci altro che mettere subito in bocca per assaporare il gusto delle sue labbra.
Passavo giorni a pensarlo e a masturbarmi su di lui, sognavo di farci 9 settimane e mezzo! Mi promisi che se un giorno ci fossi riuscito avrei messo anche il culo a sua disposizione nonostante io fossi tendenzialmente bisex attivo.
Quando arrivi al punto che non riesci a trovare la soluzione eccola sbucare da sola.
Un fine settimana mi chiamo un amico per una partita di calcetto dicendo che dobbiamo sfidare altri ragazzi della scuola, mai a pensare che ci fosse lui, cominciai subito a pensare a tutto quello che potevo fare per conoscerlo. A dir la verità cominciò subito bene, perché appena ci incrociammo per la prima volta mi fissò come se avesse capito qualcosa, nel vederlo con quelle due cosce da fuori, e con quel pantaloncino aderente che gli lasciava intravedere sia davanti che di dietro le sue forme, mia aveva già debellato di tutte le mie forze ma il fatto che c’era lui mi caricò in tutti i sensi.
Cominciammo le partite, sì perché erano due le partite; quella fra le due squadre e quella mia personale contro di lui, attaccavo e pressavo solamente su di lui degli altri non me ne fregava un cazzo! La mia partita consisteva nel trovare l’approccio a lui, sui calci d’angolo nel marcarlo da dietro cercavo di attaccarmi sempre più al suo corpo, nel fargli qualche fallo stringevo subito la mano nello scusarmi,ecc. Finì la partita e arrivammo al momento cruciale.
Al campetto dove di solito ci rechiamo a giocare, ci sono solo due docce, dove per regolamento la doccia la fanno uno per parte alla volta. Quindi diedi subito un urlo in modo da far sentire a tutti, lui compreso che io facevo la doccia per ultimo in quanto ero a pezzi e non avevo neanche la forza di fare la doccia, ed appena finì di parlare mi voltai verso di lui, per far sì che abbia capito il mio intento; da parte loro non capii chi fosse l’ultimo.
Per non agghiacciarci al freddo, coloro che non dovevano fare la doccia per prima, ritornavano sul campo a far quattro tiri, nel vedere lui che ritornava in campo scesi subito di corsa anch’io.
Passava il tempo e mi accorgeva che il mio sogno erotico di sempre stava man mano maturando. Rimanemmo gli ultimi quattro a far passaggi, non esitavo a domandare chi fosse l’ultimo per non farmi scorgere, però cercavo di far capire a lui che lo volevo con me in doccia per ultimo; lo guardavo fisso negli occhi , gli passavo sempre il pallone, insomma solo uno scemo non avrebbe capito!
Qualcuno dalla doccia urlò “la doccia è libera” – scomparsero gli altri due, rimanemmo io e lui; mi bloccai subito, non credevo ai miei occhi; il ragazzo che volevo più di ogni altra cosa al mondo si sarebbe fatta la doccia con me!
Nella mia mente cominciarono a girare tutti i pensieri che avevo fatto su di lui negli ultimi tempi nel masturbarmi su quella splendida creatura, immaginavo il suo cazzo (nella speranza che fosse come quello di Rocco Siffredi), tutte le posizioni in cui l’avevo scopato. Comunque; nel tornare alla realtà, mi avvicinai subito a lui cominciai a chiedergli cose della partita, mi scusavo se gli avevo fatto un fallo di troppo,ecc.
Gli dissi che avevo scelto di fare la doccia per ultimo perché dovevo recuperare energie, invece lui, lasciando me totalmente sbigottito e senza parole mi disse che aveva scelto di farsi la doccia per ultimo per me, perché avevo notato che con gli occhi lo mangiavo ogni qual volta lo intravedevo e a lui personalmente non dispiaceva.
Appena uscirono gli altri due dalla doccia, entrammo noi in silenzio senza far insospettire nessuno, appena sotto l’acqua ci ritrovammo tutti e due con le due lingue una nella bocca dell’altra a slinguazzarci come due porci in calore, lo baciavo e lo leccavo dappertutto, poi mi inginocchiai ai suoi piedi e nello sfilargli lo slip mi ritrovai davanti ai miei occhi il più bel cazzo della mia vita, quello che desideravo, non proprio come Rocco ma molto simile; non ci pensai due minuti la mia lingua cominciò subito e la mia bocca lo finì perbene per bene fino ad ingoiare tutto senza lasciar cadere neanche una goccia del suo sperma. “La mia ragazza non mi ha fatto mai provare quello che mi hai fatto provare tu oggi” queste sono le prime parole che disse.
Ci scambiammo i numeri di cellulari e mi disse che mi avrebbe chiamato appena si sarebbe tolto davanti ai coglioni la ragazza, intorno alle 23.30 mezzanotte.
Puntuale come un orologio svizzero alle 23.30 preciso mi chiama, dice di passarmi a prendere per casa e di andare a casa sua, in quanto lui abita da solo e che sarebbe stato molto più tranquillo sia per fare sesso sia perché la ragazza lo chiamava sul numero di casa verso mezzanotte per vedere se era rientrato.
Appena arrivati a casa sua, sorseggiammo un drink e subito nel letto, dopo un po’ avevo già il suo cazzo in bocca, nel frattempo arriva la chiamata della ragazza, ma come se niente stesse succedendo
lui parla al telefono e io spompo il suo cazzo, concludemmo la serata con un bel 69 con ingoio per entrambi senza penetrazione in quanto nessuno di noi due avevamo mai provato e ci saremmo voluti arrivare con la dovuta calma.
La mattina seguente, appena vidi che andava al bagno corsi; appena entrai mi saltò addosso buttando subito la mia lingua nella mia bocca e la sua mano tra le mie gambe facendomi venire un cazzo dritto subito, nella paura che venisse qualcuno mi disse nell’orecchio che ci saremmo sentiti per la notte mentre la sua lingua leccava il mio lobo.
Io ero sconvolto da come era eccitato questo ragazzo e io mi facevo tanti problemi su come conoscerlo.
Comunque per mesi ci siamo visti, provando di tutto, ci siamo sfondati il culo a vicenda con sborrate da tutte le parti, siamo passati perfino per sexy shop a comprare falli di gomma e biancheria da donna da metterci addosso per eccitarci sempre di più; a volta più che due porci sembravamo due gran porche vogliose e sempre in calore.
Nel frattempo, la ragazza aveva notato che in lui c’era qualcosa di strano e l’avevo chiesto anche a me, che mi aveva presentato come amico, come spesso capitava la ragazza andava a casa sua a metter un pò a posto a dare una pulita,ecc. Quel giorno gli venne la brillante idea di andare a fare un doppione della chiave prima di ritornare l’originale.
Quella stessa notte ci venne a far visita, entrando zitta zitta, trovò me che scopavo il ragazzo a pecora e che gli tenevo il perizoma sul lato. Sconvolta scappò urlando. Noi rimanemmo come due stronzi! Io e X ci bisticciammo, lui disse che voleva bene alla sua ragazza e la voleva sposare, allora gli dissi che se voleva questo io sarei scomparso dalla sua vita e l’indomani sarei andata a parlare con la sua ragazza se ci riuscivo per mettere le cose apposto solo perché lo volevo bene.
L’indomani mattina, andai a parlare con la ragazza, gli spiegai come stavano le cose e scomparii da loro
Dopo tre anni, in cui io mi sono trasferito da tutt’altra parte e rilevato un’azienda che va a gonfie vele, me li ritrovo davanti al mio ufficio a chieder lavoro perché non navigano in buone acque!
Tutti e due assunti, sia in azienda che a letto, la notte il triangolo che io non avevo desiderato lo ritrovo a fare con il ragazzo che mi aveva fatto perdere la testa e sua moglie; io inculo lui, lui incula me, io inculo lei e così via…
Al mattino prima di andare a lavoro, quella gran porca della moglie del mio amico ci porta la colazione a letto, a me e suo marito con un bel “Buongiorno porcellini”, si mette i nostri due cazzi in bocca mentre io e X ci slinguazzamo come il primo giorno
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17 years ago
Ho1voglia1di1succhiartelo7,
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Come sono diventata olga tv. 6^
Mi ripresi che il camionista lo haveva appena sfilato, dal mio buco colava la sua sborra, in bocca ero piena, addosso tra quella di Rocco di mio zio, e la mia, ne avevo uno strato. Dopo averli salutati, rimontiamo in macchina, e a casa, il tetto e chiuso, io mi metto dietro e mi copro con un giacchetto, mi infilo la mano fra le ganbe, e mi accarezzo il culo, ora ci infilo tre dita, come se gnente fosse, ero distrutta, a casa dopo una doccia, mi rimisero le autoreggenti e mi misero nel letto fra loro, mi addormentai stringendo fra le cosce il cazzone di Rocco, ed in mano le palle di mio zio.Il giorno seguente telefono mio padre dicendo, che la nonna era " andata ". Dovemmo rientrare a Roma, dove restammo alcuni giorni, un inferno, poi l'ultimo giorno tornammo al mare con mia madre, loro mi dissero, noi domani ripartiamo, ma sappi che per noi sei e resterai sempre Olga, mi lasciarono una scorta di autoreggenti, perizoma, e tutto il necessario, conpreso un rifornimento di Popper. Ricominciai con il mare con mia madre, una noia mortale, l'unica cosa buona fu che sentii dei ragazzi più grandi che parlavano di un cinema alla Stazione Termini, dove facevano anche lo streep tease, e loro andavano a vederlo, e poi si facevano segare da alcuni presenti dicendo che era pieno di froci. Io mi immaginavo cosa avrei potuto fare li dentro, ma due probblemi 1 come ci arrivavo dal mare 2 avevo 14 anni li era vietato. Dopo un quindicina di giorni ecco l'occasione, Maria la figlia diciottenne dei nostri vicini di ombrellone mi rivela che lei e stufa di stare li e che vorrebbe andare dai suoi amici a Roma, ed io gli dico, inventati che devi andare a Roma a prendere qualcosa a casa io saro il tuo alibi, tu vai a trovare i tuoi amici, io i miei e ci rivediamo alla Stazione Termini, torniamo insieme, Maria disse subito di si, la bugia funzionò, ed il giorno dopo stavamo alle quattro alla Stazione, ci salutammo dandoci appuntamento per le otto. Lei riparte, e io con le autoreggenti ed il perizzoma sotto i pantaloni mi avvio all'entrata del cinema, arrivo li davanti e trovo una decina di uomini fuori, il cinema era ancora chiuso, mi metto ad aspettare in un lato, e all'inprovviso mi sento chiamare per cognome, una pugnalata in petto, il terrore, chi sarà? mi giro tremante, e mi trovo difronte il bidello della mia scuola, devo essere diventato color porpora, perchè Aldo mi sorride e mi dice tranquillo, non faccio la spia, ogni tanto ci vengo anchio, gli dico balbettando che è la prima volta, e che temo non mi faranno entrare, mi guarda e dice stai qui i biglietti li faccio io, dopo un po torna con i biglietti, entriamo e subito mi rendo conto che più di un cinema è un teatro, il palco, i palchetti laterali, e due gallerie, Aldo mi dice ti piace? ed io con la testa feci si, e lui..... lo vuoi visitare, edio con la testa feci ancorasi, e lui......... vieni ti faccio vedere, ma bada che qui succede di tutto, sai e pieno di gay che fanno cose, intanto eravamo partiti, sullo schermo gia tronbavano, salimmo alla 1^ galleria, era piena di uomini in piedi che si acccarezzavano le patte, qualcuno lo aveva tirato fuori e se lo menava, in fondo uno piegato satava facendo un bocchino ad un ragazzo in piedi, salimmo alla 2^ galleria, li girava gente seminuda, la luce era pochissima, ci avviammo a tastoni, rimanendo bloccati in una specie di orgia in piedi, fu li che Aldo mi toccò il culo per la prima volta, con disinvoltura, poi lo rifece un paio di volte, non dicevo niente, lui prese coraggio e comincio a carezzarmi il culo con le mani, mi attirò a se appogiandomi il cazzo in mezzo alle chiappe, con le mani mi accarezzava i capezzoli, mi infilo la lingua in un orecchio, sussurandomi quando ti ho visto quà fuori ho sperato che succedesse questo, cosa ti piace fare? io risposi con la voce eccitata tutto........ gli presi una mano e me la infilai nei pantaloni facendogli sentire le autoreggenti ed il perizzoma, inpazzi conpletamente, mi disse, a 14 anni sei gia cosi troia, lo prendi in culo? risposi siiiiiiii, e lui, mi fai un bocchino subito?, mi inchinai girandomi gli ho tirato giu mutande e calzoni, ed ho cominciato a succhiarlo, lui gemeva, si avvicino un altro maschio, con il cazzo di fuor, appogiandomelo su una guancia, mi girai, e pompai pure lui, a quel punto Aldo mi fermo dicendoci, andiamo in un palchetto, dopo poco con una mancia alla maschera avevamo le chiavi, entrammo, e Aldo chiuse a chiave, mi spogliai, anche loro, si avvicinarono mettendomi in mezo a loro, mi pomiciarono cosi 20 minuti ero inpazzita, ponpai tutti e due per parecchio, avevano due bei cazzoni duri, li guardai dicendogli Olga a bisogno di farsi inculare ora, non mi fecero finere, tirai del popper Aldo sdraiato a terra mi disse troietta siediti sul mio cazzo, mi insalivai il culo mettendomi a ganbe larghe sopra di lui, e mi calai sul suo cazzone dritto facendomelo salire nel culo fino alle palle, lo guardai e lui mi disse mignottella ora ti sfondo troiaaaaaaaa, l'altro si piazzo nella mia bocca fino alle palle, mentre mi inpalavo Aldo mi dava dei schiaffoni sulle chiappe dicendomi, pompati il cazzone troia, cosi su e giu, salta cosi puttanella, dopo 15 minuti di questo trattamento Aldo mi guarda e mi dice, ti sto sborrando in fondo al culo mignotta, e l'altro comincia a sborrarmi in gola,dicendo ti riempio lo stomaco piccola bocchinara, mi toccai velocemente godendo subito, mi sfilai Aldo dal culo, ci pulimmo con dei clinex, e uscimmo. Io e Aldo uscimmo insieme dal cinema parlando. Il resto alla prossima. Lasciate commenti, grazie un bacio Olga
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17 years ago
sottosopra2, 42
Last visit: 14 years ago -
Strip poker con sorpresa
Era una sera strana per la prima volta la mia donna era andata a fare il fine settimana con le amiche sulla neve e io non sapevo come passare il tempo, ben cambiato passo al bar sperando di trovare qualcuno per organizzare una serata di piacere,di li a poco arriva il Mario (conosciuto come il più grande scopatore del quartiere) ci si mette a parlare del più e del meno e dopo un pò mi invita a seguirlo per raggiungere un gruppo di suoi amici......
Arrivati al Pub ci troviamo con altri tre che dopo varie birre e varie cavolate propongono uno strip poker con sorpresa.......
io ero molto titubante,anche perchè non sono capace di giocare,ma loro insistendo veramente molto mi convincono....
Arrivati nella loro tana mi fecero accomodare al tavolo verde con le carte gia pronte
il mio amico,Mario,ando nel frigo e porto delle birre sul tavolo e mi spiego il giuoco ,in pratica ogni mano chi aveva il punteggio più basso perdeva un capo di abbigliamento,sino a trovarsi nudo a quel punto ti potevi giocare la sorpresa se vincevi ti rivestivi se perdevi scoprivi la sorpresa( che comunque non si parlava di perdere dei soldi)
all'inizio sembrava che girasse tutto dalla mia parte vincevo sempre io poi all'improvviso tutto nero io nudo per primo e non mi rimaneva che giocarmi la sorpresa
Carlo, Mario,Nicola e Sergio fra loro sorridevano,al punto che mi trovavo a disagio,e alla richiesta di cosa fosse stata la sorpresa mi ripetevano di non preocuparmi che forse era quello che desideravo da tempo
Sergio diede le carte e come nei giri precedenti non mi venne niente sostituite ben quattro carte mi trovai con una coppia di dieci e ovviamente persi ancora io
a quel punto Carlo e Nicola si alzarono e mi dissero vieni con noi che ci prepariamo alla sorpresa
se devo essere sincero il mio istinto mi diceva di non fidarmi ma ormai ero in gioco e dovevo proseguire,tutto mi aspettavo tranne il fatto che mi capitò.
mi fecero stencere su una panca di schiena e mi legarono saldamente il petto e la pancia in modo di avere viso mani e culo liberi poi dopo un pò si presentarono tutti nudi e Mario mi disse per questa sera sarai la nostra troia non ti preocupare non ti faremo male vedrai poi ti piacera,
mi misero della crema sul orifizioe mentre Carlo mi diede il suo cazzo in bocca mi sentivo entrare un dito nel mio culetto come da istinto al primo contatto strinsi i denti e come risposta ricevetti una sberla e un urlo cretina mi vuoi castrare, non sapevo se piangere dal male o dalla sottomisione che dovevo subire ,intanto da un dito ne erano entrati ben due ma sapevo che non era finita li anzi mi ritrovai ancora il cazzo di Carlo in bocca che si faceva largo verso il palato e la gola mentre nel mio culetto dalle dita si era passato a un bel cazzo duro che faceva un su e giù pazzesco
Mario e Sergio si posizionarono uno a destra e uno a sinistra e mi diedero i loro cazzi in mano da segare il cazzo di Sergio era veramente enorme da moscio pensate da duro, mi faceva paura,
Carlo nel fratempo mi sborò in bocca e poco dopo anche Nicola si vuoto i coglioni nel mio culo a quel punto Sergio prese il posto di Carlo e Mario il posto di Nicola mentre loro si davano da fare una mano mi prese il mio cazzo e mi fece sborare
Carlo mi venne vicino e mi disse sei proprio una troia succhi meglio della mia donna e ti bagni come una fontana
ero ormai la loro preda venni slegata e messa a pecora e per tutta la notte e il giorno dopo il mio corpo fu loro
quando fu il momento di Sergio a dovermelo mettere in culo per me fu come essere sverginato nuovamente da quando era grosso e lungo ma dopo poco si fece strada e devo essere sincero lunico che mentre mi scopava dal piacere mi fece sborare senza che mi tocassi
da quella volta ci furono altre serate dedicate al piacere non sempre dovevo fare la parte della donna a volte toccava a altri ma se potevo mi facevo volontaria
col tempo ci siamo persi di vista e anche cambiato città almeno da parte mia oggi dopo diversi anni mi è tornata la voglia di ripetermi chissa se c è uno o più cazzi che cercano divertimento
ciao a tutti spero che i miei amici mi leggano e si ricordino di me
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1
17 years ago
casanova1956,
45
Last visit: 10 years ago
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Un risveglio insolito
Ciao a tutti coloro che leggeranno, per la prima volta questa mia esperienza è stata molto bella ed eccitante solo dopo.....
L'anno scorso intorno a Luglio mi trovavo nel mio solito pub....a quel tempo mi ero lasciato con la mia ragazza e mi stavo godendo un periodo di pausa, che si protrasse per circa 7/8 mesi....
quei 7/8 mesi li passai per la maggior parte delle serate con l'allora proprietaria del pub (che per questa storia chiameremo Maria), era anche fidanzata(quasi sposata) con un altro dei proprietari e impensabile(?) cornificatrice. Più grande di me di circa 7 anni.....dalla mia però avevo (ed ho) il fisico....sono grande,spalle larghe, capello lungo e un bel viso...insomma piaccio.....
Quella sera mio malgrado, gli eventi mi avevano fatto innervosire, per non dire incazzare, mi feci tre shot di tequila-assenzio-tabasco....per chi sa cosa significa mescolare questi tre ingredienti, sa benissimo quali sarebbero i sapori e le condizioni che hanno e che danno.....
Me li sono sparati uno dietro l'altro....dopo circa 10 minuti fecero effetto, e non solo quelli.....mi ritrovai fuori dal locale....
Destino volle che in quei giorni c'era una festa li davanti con bancarelle, nell'ora in cui io stavo un pò "fuori"...in tutti i sensi, sia fisicamente perchè ero fuori dal pub, sia mentalmente per ovvi motivi....
Io purtroppo reggo molto bene l'alcool e quando bevo, difficilmente esco talmente fuori di senno da non capire dove sto e chi c'è davanti a me....fatto sta, che ebbi la brillante idea di far saltare per aria bancarelle, cassonetti e addirittura una cassetta dell'elettricità.....
Infatti subito dopo qualche salto in lungo e in alto da parte degli oggetti, mi si misero davanti a me due uomini della sicurezza di quel posto.....cominciò, anzi comincia una rissa....poi arrivarono tutti i miei amici....compreso barman e proprietari che (non aimè...ma ailoro) mi conoscono ormai da 5 lunghi anni.....
Mi portarono via di peso, mi fecero calmare, per circa altre 2 ore feci l'immondo che non vi spiegherò.....fatto sta che Maria mi riaccompagnò a casa, mi portò in bagno, mi fece spogliare....mi fece mettere seduto sul bidet...mi lavò per bene tutto il pisello, mi ricordo che me lo muoveva sotto l'acqua e che mi guardava e mi toccava le palle, quasi me le sfiorava con le unghie....poi mi portò nel letto e mi disse:
"Adesso che sei inerme, ti violento"
Io le risposi: "Non ci provare"
Lei li per li me la diede a bere.....neanche si spogliò davanti a me e neanche mi diede il bacio della buona notte....si girò dall'altra parte del letto e io mi addormentai....
La mattina mi risvegliai un pò a fatica, non tanto il mal di testa, che è difficile che mi viene, ma i dolori degli oggetti e persone che avevo urtato tutta la notte....poi mettendo bene a fuoco riuscì a capire che non c'erano coperte....poi trovai lei, nuda, che sorrideva seduta vicino a me...
le chiesi: " Perchè ridi??"
rispose:"Sapessi....eheheheh"
io: "ma che dici" già innervosito (ma non con cattiveria)
lei: "sapessi che ti ho fatto stanotte...eheheh"
io: "Cosa???dai parla"
Lei molto tranquillamente si alzò dal letto....prese la videocamera (che avevo intravisto,ma non pensavo....) si rimise vicino a me e l'accese....le immagini che seguirono mi lasciaro senza parole con un solo muscolo che si muoveva........
Si vide lei che accese la video camera...accese le luci, si vide lei che sistemava la videocamera in modo tale da riprendere la parte con il mio pisello.....lei guardò prima la telecamera con uno sguardo da troia, poi si avvicinò al mio cazzo e me lo cominciò a stuzzicare, sempre guardando la camera.....
poi si vede lei che comincia a metterselo in bocca tutto moscio...e comincia a pompare....vidi un espressione divertita, mi stringeva le palle e me lo succhiava.....poi fece vedere alla camera che mi apre la bocca e si fa succhiare un dito e se lo infila piano piano nella sua fica che si allarga, sempre con pazienza e ritmo....
Poi si vide il mio cazzo che si stava ingrossando, lei se lo infilò con attenzione nella sua fica, si mise seduta sopra e cominciò a scendere piano e risalire altrettanto piano.....continuò così per un pò....poi si rimise di nuovo il pisello in bocca, erano passati circa 20 minuti quando cominciò a ripomparmelo.....vidi lei che stava godendo e mi prese una mano e se la cominciò a strusciare e ad usare le mie dita per godere.....dopo circa 35/40 minuti che mi "usava" il mio pisello come un giocattolo....
Venni nella sua bocca , tenne serrate le labbra e la bocca e con la mano si vedeva che stringeva di più.....poi capì che ero venuto dal fatto che, dopo che se lo era tenuto circa altri 2 minuti, fece vedere tutto il mio sperma alla telecamera....si avvicino e guardò la telecamera con la bocca semiaperta che ridacchiava....poi fece un gesto con la mano come dire "aspetta...guarda" ingoiò tutto e fece vedere sia il movimento che il suono nel deglutire, poi rifece vedere la bocca tutta bella ripulita, facendosi passare la lingua su tutte le labbra.....
poi disse (sempre davanti alla videocamera) con faccia da troia e allo stesso tempo fiera: " Hai visto che ti ho violentato!!!"
Dopo quel filmino avevo il mio pisello che mi arrivava al soffitto, lei nuda e anch'io voglia di rifare tutto!!!
Allora spensi la videocamera, mi alzai dal letto, posai la telecamera sulla scrivania, mi riavvicinai al letto senza sedermi o inginocchiarmi, le dissi: "Adesso rifallo, ma comincia con una cosa che non hai fatto, ma che a me piace"
La troia capì subito, si mise seduta davanti a me, poi tirò indietro i gomiti e mi cominciò a muovere il pisello con i piedi, una cosa che io adoro....poi dopo un pò che me lo muoveva le allargai le gambe, la feci andare più indietro su letto per potermi mettere inginocchiato e le comincia a baciare tutto vicino alla fica, la comincia a leccare lievemente la fica dal basso verso l'alto....
Poi appoggiai tutta la mia lingua (ho una lingua molto grossa, lo dicono le altre, non io) sulla sua fica bagnata come mai prima, leccai tutti i suoi liquidi e alzai la testa, facendo vedere cosa avevo leccato e facendo un movimento inconfondibile con la mano(di solito lo fanno le donne quel gesto) ma a le piaceva...lo vedevo....era palese, mi stringeva la testa tra le gambe, le leccai quella bagnatissima fica per decine e decine di minuti, non mi stancai e sentendo che stava per venire, e sentendola urlare come poche....non smisi e fui ripagato, perchè senti la sua mano che mi spinse la mia bocca sulla sua fica, quasi non mi faceva respirare, poi se la cominciò a muovere su tutta la mia faccia, fino a chè non sentì....una fica calda, una voce esausta e una mano fortissima che non mi faceva togliere di li......
Con una voglia ancora giovane, mi rimise in piedi, prese il mio pisello, ormai gonfio all'inverosimile, me lo prese in bocca per pochi minuti, perchè rivenni nella sua bocca come la notte appena passata e mi fece rivedere, come se avessi il rewind, quell'immagine che vidi la mattina nella videocamera, e cioè lei che lo teneva per altri minuti in bocca per poi ingoiare tutto....
Ma la sua voglia era incontenibile, e mi riprese e mi mise sdraiato sul letto, mi mise la sua bella fica ancora bagnata da prima, in faccia e intanto me lo riprendeva in bocca....dopo molti altri minuti(anche mezzoretta buona) che stavamo così lei si rialzò, ma mentre si rialzava, le dissi di rimanere così, a quattro zampe, e cominciai a mettere e togliere il mio cazzo nella sua fica, fino a che non ebbe una nuova erezione, e si poteva cominciare a fotterla.....
mentre la fottevo, io so che le piace farsi toccare il buchetto e cominciai, mentre me la sbattevo sempre di più con forza, a toccarla con le dita, ad infilare qualche dito....mettevo le dita nella sua fica e poi le mettevo le dita nel culo...a lei piaceva da impazzire, e lo capì soprattutto quando cominciò a muoversi lei indietro e spingendomi con forza (fortuna che sono grosso, sennò mi avrebbe fatto cadere dal letto) sempre di più, poi con le mani sui fianchi le feci capire il prossimo movimento, ed era quello di girarsi e mettersi sopra di me.....
come aveva fatto nel video....solo che adesso ero sveglio.....prima su e giù delicatamente, poi le tenni le gambe all'esterno e la cominciai a battere fortissimo, stava godendo da impazzire e il mio pene prendeva sempre più vigore ogni volta che lei urlava o si muoveva o si contorceva in qualche maniera.....
poi la feci mettere giù con le gambe, così da permettere più aderenza e più strusciamento sulla mio addome, dando dei gran colpi avanti e indietro, tenendola sempre più saldamente vicino a me e spingendolo sempre più dentro....poi ricominciai a fare quello che stavo facendo prima....le rimisi due dita nel culo, e la comincia a spingere da li
la sua testa andava dappertutto e quando stette per venire si mise giù facendo aderire le sue tette al mio petto e spingendola ancora di più, tirai anche su le mie gambe, per farle sentire di più il mio membro, che stava per esplodere all'unisono con la sua voglia d'amare.....
Alla fine urlammo dal godimento come se fossimo prigionieri e qualcuno ci dovesse sentire per liberarci.......dopo aver ansimato un pò, lei rimase avvinghiata a me, con il mio membro dentro di lei, e io che la stringevo dalla schiena a me.....dopo una lunghissima pausa, durata parecchi minuti, ci alzammo e vedemmo che il letto era arrivato in mezzo alla stanza......dopo la guardai e le dissi:
"Che risveglio piccola mia"
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17 years ago
pierpaolo07,
23
Last visit: 17 years ago
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La troia di mia zia acquisita
era l'estate scorsa ed in casa al mare credevo che non ci fosse nessuno......invece tutti erano usciti per una gita tranne quella gran troia di mia zia...
erano appena le nove di mattina ed io come al solito avevo il cazzo duro, andai in bagno e mi stavo facendo una doccia quando all'improvviso entra mia zia.
il mio istinto mi portò a coprire il cazzo ma lei con il suo fare da impunita disse "non lo coprire,tanto l'ho visto".
al che tolsi la mano, avevo il cazzo talmente duro che vedevo solo la sua fica.lei venne verso di me e chiuse la doccia.si abbassò e lo prese tra le mani dicendo "se te lo spompino mica lo racconti a qualcuno".
io ero imbarazzato ma ovviamente dissi di no.
non mi fece nemmeno finire che lo iniziò a succhiare,prima solo la testa e poi giù fino alle palle.
dopo averlo pompato per un pò, mi portò in camera da letto e mi chiese di spogliarla.aveva solo il costume e così le slacciai la parte di sopra presi le sue boccie in mano e notai che aveva dei capezzoli davvero duri, nel frattempo la troia strusciava il culo sul mio cazzo,così la girai la feci mettere sul letto e le tolsi anche la parte inferiore.
la sua fica era tutta depilata e soprattutto sfondata.
lei prese la mia testa e la portò verso la fica, iniziai a leccarla.
aveva un sapore così eccitante che le allargai le gambe e le misi dentro tutta la nerchia.
spingevo in un modo così violento e profondo che ogni volta che il cazzo usciva dalla fica e poi rientrava quella troia di mia zia emetteva dei mugolii arrapantissimi.
di colpo lei però si spostò ed uscì dalla stanza.
nella mia testa pensavo alle cose più strane ma alla fine mi dissi "l'ha chiesto lei il tuo cazzo quindi non te ne fottere, probabilmente se ne è pentita".
invece dopo pochi minuti ritornò e in una mano aveva del burro.
mi guardò e disse "ti va di imburrare e rompere il mio culo".
senza parlare la presi e la misi a pecora con le gambe talmente aperte che il buco del culo inghiotti un pezzo di burro in un niente
non capivo più niente ma vedere mia zia con il culo desideroso di prendere il mio cazzo mi fece diventare un porco.
andai davanti alla sua bocca e le dissi "per prendelo in culo lo devi spompinare perbene" e così glielo feci spompinare di nuovo.
dopo un pò andai verso il suo culo che nel frattempo aveva sciolto tutto il burro così mi misi su di lei e le infilai tutto il cazzo dentro.
forse per l'imbarazzo o perchè stavo scopando mia zia ma il cazzo non ne voleva sapere di arrivare.
ed in questo mi aiutò lei dicendo "voglio la tua sborra nel culo".
dalle sue parole capii che lo voleva davvero il mio cazzo ed iniziai a sfondarla con una forza.
facevo entrare ed uscire il mio cazzo dal suo culo ma di colpo uscì un pò di sborra e così lo misi definitivamente dentro riempendo il suo culo con tutta la mia sborra......
mi distesi sul letto e le uniche parole che seppe dire "ho dimenticato di dirti che il mio culetto era vergine" ma su questo io non sono tanto d'accordo.........
da allora scopiamo periodicamente ed il suo culo è completamente spanato
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17 years ago
admin, 75
Last visit: 2 hours ago -
La stanza
entri piano nella stanza rischiarata dalla luce del camino acceso, c'è penombra, vedi appena la mia sagoma, ti fermi sulla porta cercando il mio viso.
entri mentre appoggio le mie mani sulle tue braccia, ti accompagno verso il caminetto acceso, senti il suo calore mentre le mie mani scivolano a lambire i tuoi seni, un brivido ti percuote.
sbottono pian piano la tua camicetta di seta facendola cadere ai tuoi piedi, mentre tu mi stringi i glutei e accarezzi la schiena,mi spogli.
prendo tra le mani i tuoi seni,sento i turgidi capezzoli, mentre affondo il mio viso sul tuo petto gustandomi il tocco, spoglio il tuo corpo delicato e tenero,tornando a succhiarti pian piano, dolcemente, sfiorando il tuo interno gamba, con la lingua mi poggio al tuo fiore, strappandoti quelle parole tranquille e delicate che a me piacciono tanto mentre assaporo il tuo umore.
Ti chino di fronte a me, con la mano ti tengo la nuca e l’avvicino al mio membro, apri le tue rosee labbra e io entro in te, gonfiandomi di piacere mentre la tua lingua gioca…………..
i nostri corpi sudati, mi faccio attrarre dal tuo corpo, ti spingi verso di me, mentre io ammiro la lieve peluria bianca del tuo bacino che risplende della luce.
stringi ancor di più il mio corpo mentre cadi tra le mie braccia
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17 years ago
aliasdante,
44
Last visit: 16 years ago
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Un bacio e..
T’ho guardato andare via dopo essermi preso il tuo ultimo bacio.
Eri bello quella mattina, pronto per il tuo incontro di lavoro. Nel mio naso c’è odore di te, del tuo sperma ricevuto durante la notte, c’è odore del tuo sperma e del mio piacere.
E’ l’odore di noi che mi accompagna ancora per un po’ nel mio sonno.
Questa è una storia diversa, da rivivere in modo diverso, magari anche in modo confuso. Ma sembra di aver vissuto un sogno, un meraviglioso sogno da cui è difficile svegliarsi.
Un bacio sulla bocca, è quasi un alito di vento che si poggia leggiadro sulle mie labbra. E’ un ciao, un buongiorno, una buonanotte, un ci vediamo presto.
Eri stanco quando sei arrivato, mi è quasi spiaciuto “pretendere” la tua presenza quella sera il lavoro ti porta lontano, ma la voglia di essere presa da te era troppo forte per essere ignorata. Ti guardo mentre dormi, sei davvero stanco, tanto da non accorgerti che ti sto toccando il sesso completamente rilassato, inerme, in riposo come il resto del tuo corpo. Mi piace appropriarmi del tuo corpo, senza il tuo consenso.
Dormiamo profondamente forse per tre, quattro ore. I nostri corpi sanno di sesso appena consumato. E’ stato intenso, non c’era quasi controllo, è duro resistersi ancora più dopo così tanto tempo.
Lo so sono un po’ civettuola, ma stasera volevo essere davvero piacevole ai tuoi occhi.
-“Come stai bene”- pronunci appena varchi la porta.
Finisco con le braccia contro il tuo collo, il mio corpo preme contro il tuo ed iniziamo a baciarci.
La sento la tua mano fredda sul mio corpo caldo, cerca le mie forme, vuole la conferma della mia eccitazione tanto osannata. La trova, si che la trova, come non potrebbe, e cerca di appagarla un po’, ma sai che la mano non basta. Ti voglio tutto questa sera, centimetro dopo centimetro voglio sentire il tuo corpo che diventa parte di me.
Mi tiri su la maglia, mi fai voltare, protendi il tuo bacino verso il mio sedere per farmi sentire la consistenza del tuo sesso. Mi giro, ti guardo negli occhi, con le mani ti slaccio la cinta, la patta, tiro giù pantaloni e mutande. Diamine come sei eccitato. Hai un sesso bellissimo, è meraviglioso da guadare, “prepotente” in tutta la sua eccitazione. Te lo tocco con delicatezza, ma lo voglio nella mia bocca, voglio sentirti. Lo lascio scivolare tutto in bocca, ti guardo negli occhi, adoro farlo, adoro guardare la tua espressione che cambia, ti lasci andare completamente ogni volta che ti lecco, che ti succhio.
Cerco di togliermi gli ultimi indumenti che ho addosso ma la tua voce mi ferma, vuoi spogliarmi tu. Ti faccio sedere sul divano, mi chino, finisco di spogliarti. Ho la gonna tirata su, il perizoma calato a metà, sento che mi apro, si ti voglio dentro, ma voglio ancora assaporarti e così lascio scomparire di nuovo il tuo sesso nella mia bocca. Mi tiri su mi sfili gli ultimi indumenti, le scarpe, le calze, il perizoma, il reggiseno; mi lasci solo con la gonna mi tiri a te, su di te e sento il tuo sesso che punta sulla mia figa. La punta si fa strada tra i miei umori, lentamente, piccoli colpi per entrare in sintonia con me.
La ferocia s’impossessa di noi, non c’è più spazio per i movimenti lenti, vogliamo godere, ma allo stesso tempo vorremmo che tutto durasse un eternità. Mente e corpo non sono più collegati tra loro, siamo degli animali alla ricerca del piacere, la mente assapora ogni sensazione, ogni emozione, che si sprigiona da quei due animali.
Ti voglio sul letto, te lo dico, ti rubo ancora qualche colpo, le tue mani sono sui miei fianchi ad accompagnare il mio movimento, mi stringi, mi fai uscire da te e mi tiri alla tua bocca. Mi lecchi, proprio come mi piace, non smettere ti prego avrei voluto dirti, ma non volevo godere in quel modo quella sera. Mi rubi l’anima, ogni tuo passaggio con la lingua è un brivido di piacere che percorre tutto il corpo sino a concentrarsi su quella piccola crestolina.
Con fatica ci distacchiamo per andare sul letto.
Mentre salgo le scale mi tocchi il sedere, mi accarezzi la figa, mi piace quando lo fai. Mi stendo sul letto, a gambe aperte, ti adagi su di me e mi penetri. Il tuo sesso è come una spada che dolcemente rientra nella sua guaina.
Ti guardo mentre ti muovi su di me, hai gli occhi chiusi, a tratti li apri e mi guardi intensamente, è con gli occhi che ci trasmettiamo tutte le emozioni che stiamo vivendo.
Ti faccio uscire, ti voglio da dietro, mi piace pensarti che mi guardi tutta mentre mi scopi. Mi giro e mi avvisi che il gioco potrebbe durare ancora poco, non resisti alla visione di vedere il tuo cazzo che affonda nella mia figa, ma ancora di più non resisti alla visione del tuo bacino che sbatte contro il mio sedere.
Avresti potuto prendermi anche lì, ma non hai voluto quella sera.
Mi porti due dita nella bocca, te le lecco, le insalivo per bene, so cosa vuoi fare, ti conosco bene. Le sento che si muovono sulla mia crestolina, turgida, eccitata, mi scopi e mi masturbi. Le contrazioni si fanno man mano più intense il piacere sta prendendo il sopravvento sto per godere. Cerchi di sincronizzare il movimento del tuo cazzo con le dita, ricevo colpi decisi e delicate carezze.
-“Godo” - sono le uniche parole che riesco a pronunciare, ti avvicini al mio orecchio e mi sussurri –“ Si, godi” -.
Sento le contrazioni del mio sesso che stringono il tuo, sento ancora i tuoi colpi dentro di me. Lentamente mi rilasso. Tu hai ripreso a scoparmi.
Ti faccio venire sotto di me, ti distendi a pancia in giù, ti lecco la schiena, ti accarezzo, ti bacio. Mi gusto il tuo corpo dopo il mio orgasmo, ora voglio farti godere. Ti alzo il bacino, ti tocco il sesso e nel mentre ti lecco le palle, so che ti piace, so che impazzisci sentire la mia lingua su quella parte sottile che collega le tue palle al tuo sedere, su quel nervetto, so che ti piace quando inizio a leccarti dalle palle per risalire lungo tutta l’asta.
Ti giri, sei steso con il cazzo che punta verso il soffitto. Aspetti che ti prenda, che ti scopi.
Ti vengo su e mi adagio sul tuo sesso. Sono io a condurre il gioco, tu devi solo lasciarti andare, e lo fai, chiudi gli occhi, e come se stessi dormendo ti lasci condurre dalla mia danza.
Il tuo respiro aumenta, sento dei colpi di reni da parte tua come se volessi assestare quei momenti, stai per godere, il viso si contorce, cambia espressione, avevi gli occhi chiusi, cosa avrei dato per farteli aprire per vedere che luce avessero mentre mi rilasciavi il tuo seme nella mia pancia.
Mi distendo su di te, ci diamo un reciproco bacio sulle guance e dopo mi sussurri – “Ciao” - , già perché non c’eravamo nemmeno salutati, era troppa la voglia di aversi.
Esco da te, emetti qualche gemito, mi adagio al tuo fianco, parliamo un po’, abbiamo molto da dirci, i nostri discorsi sono accompagnati da carezze e qualche bacio.
Abbiamo entrambi esigenza di bere, ti alzi per primo, mi guardi sono distesa a pancia in giù – “Sei bellissima” - mi dici, non mi dai possibilità di replica, sei di nuovo su di me con il tuo sesso nella mia figa, mi stai scopando di nuovo, con desiderio, con voglia di avermi ancora. Lo sento che entra ed esce, lo sento strisciare contro le pareti della mia vulva, fammi godere ancora, non smettere ti prego!
Ma ti fermi, esci, mi sfiori con una mano il sesso, mi tiri su e finalmente andiamo a soddisfare la nostra esigenza di sete.
Sei stanco questa sera, vuoi riposarti.
Non ho obbiezioni da farti, sono stata egoista, t’ho voluto a tutti i costi questa sera. Ci stendiamo a letto, passo sopra di te, tu mi blocchi, mi baci, mi accarezzi e mi penetri. Mi guardi e mi dici con un filo di voce – “Sono stanco” - ma continui a muoverti dentro di me. Non smetterei mai di fare sesso con te, è sublime, sconvolgente, è unico.
Un dito si fa spazio nel mio buchetto, ho il tuo cazzo nella figa e un dito nel culo. Mi scopi così ora, sento che mi sto sciogliendo, che mi sto aprendo al tuo modo di prendermi.
Godiamo insieme, un orgasmo meno violento ma comunque intenso.Puoi riposare ora..
E’ mattino ti guardo andare via, dopo aver rubato il tuo ultimo bacio
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17 years ago
senza1pensieri,
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Last visit: 16 years ago
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..profumo di te....
Il tiepido raggio che filtra dalla finestra mal chiusa mi riporta al giorno che arriva, le idee confuse , istinto, la mano cerca invano nel letto disfatto fra lenzuola e cuscini il ricordo di ieri .
Eppure nell’aria di tutta la stanza sento qualcosa che mi parla della notte passata ,annuso avidamente la stoffa ed i pensieri si affollano cercando di ricostruire quello che i sensi ancora vibranti sentono vero. A fatica mi alzo mentre l’acqua della doccia scorre inizio a radermi finalmente la mente schiarita, in bocca il sapore dell’ultimo bacio e capisco quel brivido che ho dentro è il profumo di una notte. Come parole invisibili scritte sulla mia pelle, segni indelebili di mani , che raccontano in silenzio qualcosa di magico non solo di corpi ma sensi coinvolti tanto da lasciare storditi ed increduli come riavuti da un sogno stupendo che ancora non credo passato. Invisibili agli altri graffi di memoria profondi percepibili solo sfiorando col naso ogni parte di me, un brivido infinito mi attraversa e mi scuote.
Il vapore che esce mi avvisa che la doccia è pronta, al rallentatore apro il vecchio mobile pieno di boccette mezze piene di essenze che adoro cambiare col sapore del giorno che inizia….è un attimo la mano chiude l’acqua ,perché dovrei sostituire col legno di sandalo o con un giardino del nilo questo aroma che ora mi inebria e mi porta alla mente ricordi che non voglio lavare e che per una volta resteranno graditi?
Mi vesto ridendo ,prendo le chiavi un ultimo sguardo alla stanza disfatta a quel sogno lasciato che sparirà fra poco fra cera per pavimenti e candeggio di bucato, un po’ mi intristisce questo pensiero mentre chiudo il portone e mi volto nervoso , il sole colpisce scintillante la montatura degli occhiali e per un attimo mi acceca ,aumentando gli altri sensi un respiro profondo e sotto l’acre odore del lino lo sento di nuovo l’aroma più dolce che abbia nel mio armadietto ed il più persistente adesso nella mia testa, che bello portarti per tutto il giorno addosso ed ogni tanto
annusando ricordare sognando che esisti davvero, anche il più triste lunedì sarà bello, e sorrido anche al postino “BUONGIORNO” gli dico contento e mi guarda strano , forse penserà che cazzo si ride di prima mattina , peccato non può sapere che ho la cosa più dolce a farmi compagnia : il profumo di te!
H.
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17 years ago
tacchi, 40
Last visit: 13 years ago -
La donna sulla sabbia che scotta
Era uno dei tanti giorni roventi di agosto, il mare calmo, il cielo terso, il profumo della pineta. Quella era da anni la mia spiaggia, il mio piccolo paradiso dove rifugiarmi lontano da tutti e godermi un po'di pace. Una spiaggia speciale, sconfinata, fatta di dune, pineta e cespugli, una spiaggia libera dove poter praticare il naturismo lontano da occhi indiscreti. Così grande da riuscire ad essere solo, come volevo quel giorno in cui non avevo con me nulla, né un libro, né un giornale , né il lettore. Spensi anche il cellulare, volevo essere irraggiungibile.
Ero nudo, disteso in un nido di sabbia tra le frasche, sudato e caldo mentre cercavo di addormentarmi tra il suono delle onde che s'infrangevano tra la brezza. Ma un rumore mi distrasse e mi fece soprassalire. Vicino a me un vecchio brutto e gobbo si stava masturbando alle mie spalle, guardandomi come un sadico che voleva uccidermi o come un malato pronto ad un infarto imminente. "Posso toccarti?" mi disse, presi il primo bastone che trovai sottomano e glielo lanciai sulle gambe. Quei vecchi schifosi mi tormentavano ogni volta, mi seguivano o intralciavano la mia caccia, orrendi e inopportuni. Così mi diedi al lancio del bastone, uno sport in cui sicuramente eccello e ogni volta che ho la possibilità lo applico su chi mi importuna.
Raccolsi le mie cose e mi spostai, l'unico modo per stare tranquillo e non essere importunato da gay era quello di mettermi vicino a delle coppie spacciandomi per un etero in cerca di vagine al vento. Vidi una coppietta sulla spiaggia, io restai tra i cespugli e lì mi sistemai. Buttando l'occhio mi accorsi che il marito (o chi per lui!) era davvero un bel tipo, un moraccione brizzolato dal corpo muscoloso e con un gran cazzo tra le gambe. Questo lo notai subito visto che era eccitatissimo! E fissandomi incominciò ad accarezzare il culo della sua donna che era tranquillamente sdraiata in parte a lui sotto l'ombrellone. Non capivo. Lui continuava ad accarezzarla, giocava con le dita intorno alla sua figa e lei ormai aveva aperto le gambe ed ero abbastanza vicino per vedere tutto. Lui continua a guardarmi, infila un dito nella fighetta depilata di lei e si masturba guardandomi. Eh no, capisco il vecchio bavoso, ma fare il terzo in una coppia etero proprio no, non era per me. Li lasciai continuare, mi sdraiai e cercai di addormentarmi. Ma niente, dopo cinque minuti sentii dei brusii e dei calpestii vicino al mio nido di frasche. Mi alzai e vidi quei due, completamente nudi, mettersi con un asciugamano nel nido accanto al mio. Certo che erano belli tutti e due, lui un vero toro che mi dava l'aria di essere un gran porco, e lei una biondina sui trent'anni, con i capelli a caschetto e un fisico minuto e proporzionato, con due tette palesemente rifatte. Bella.
A quel punto però cominciai a diventare curioso. Mi alzai in piedi con la sigaretta in bocca e buttai l'occhio su quei due. Lei era già con il cazzo in bocca messa a pecorina con lui comodamente sdraiato. Si erano accorti che li stavo guardando e con gran entusiasmo cominciarono il loro spettacolino per me. Io non avevo occhi che per lui, guardavo quel grosso cazzo scuro entrare in quella boccuccia e sognavo di essere io a farlo. Mi si gonfiò il cazzo. Erano carini i due buchi di lei depilati messi all'aria tra i fiori e le piante, effettivamente pensai che non sarebbe stato male toccare anche lei.
Mentre mi stavo toccando davanti al marito che mi guardava con un sorrisino, una presenza sbucò da un cespuglio. Un uomo alto e grosso sui sessant'anni,abbronzatissimo e mezzo calvo, con un buffo perizoma azzurro e il cazzo duro in mano. Puntò subito la coppia e con gran tatto e decisione si avvicinò al loro nido, ci fu uno scambio di sguardi e di cenni col marito ed entrò in quel nido di legni e sabbia. Mi guardai attorno e non ero affatto solo. Dietro alle dune c'erano altri tre uomini che facevano capolino e uno aveva pure un binocolo. Quello non era uno show per me ma aperto ad un vero pubblico. Il vecchio dal perizoma azzurro era il più spregiudicato, era già lì che toccava il culo e la figa di lei che era sempre a pecorina col marito sotto. Lei era straordinaria, un viso solare e un sorriso divertito la facevano una bambina perversa ma divertente. Mi spostai tra le dune insieme agli altri guardoni. Tutti si stavano masturbando guardando il terzetto. A parte un vecchio gli altri due non erano male, due maschi robusti sui quarant'anni con la fede al dito che riluceva mentre velocemente si sbattevano il cazzo incuranti di non essere soli. Mi unii a loro, vicino, e mi masturbai, ma ormai non seguivo più la coppia ma quei due vicino a me che avrei potuto toccare con un dito. Intanto lei stava spompinando il vecchio e il marito la stava scopando da dietro. Sembravano tutti impazziti. Una bella giovane donna con un vecchio orrendo, i masturbatori solitari tutt'intorno, il marito che si godeva lo spettacolo soddisfatto e un gay (io) che sperava di agganciarsi a qualche cazzo. Davvero grottesco,però divertente. Il vecchio aveva sborrato sulle tette di lei e anche il marito era venuto sul viso della moglie che se la rideva come una matta. Il trio si tranquillizzò. Il vecchio se ne andò e la bella coppietta andò a farsi un bagno. E il mio gruppetto di amici masturbatori? Il vecchio se ne era andato, gli altri due si erano improvvisamente accorti che li stavo guardando, eppure ero lì da almeno un quarto d'ora! Erano delusi, quasi incazzati. Uno dei due col costume arancione e il cazzo ancora di fuori e duro s'imbucò nella pineta, l'altro andò sotto l'ombra di un albero. Curioso seguii quello imboscato nella pineta e lo intravidi tra gli alberi mentre si stava segando. Avevo il cazzo duro e volevo il suo. Si accorse di me e smise di masturbarsi. La mia domanda "Posso farti un pompino?" La sua risposta " NO a me piace la figa" Eppure lui continuò a segarsi e io ad avvicinarmi, lui mi dava le spalle col suo bel culone peloso ma io m'inginocchiai ai suoi piedi tra gli aghi di pino pregandolo d'infilarmelo in bocca. E me lo diede, con gli occhi chiusi, sbattendomelo fino in gola,usandolo come verga sul mio viso fino a schizzarmi subito in faccia e andandosene all'istante col cazzo che ancora gocciolava. Bello. Anch'io volevo sborrare e nel mentre sentii dei passi dietro di me, era l'altro uomo e mi aveva visto all'opera. Ero ancora in ginocchio e con la faccia ricoperta di sperma, lui era nudo e aveva il cazzo in mano, duro. Senza troppi complimenti si avvicinò a me e mo lo infilò in bocca, sentivo la sua folta peluria scura che mi stuzzicava le guance e il suo cazzo bagnato che mi scivolava sulla lingua. Venne e m'innondò il petto. Anche lui se ne andò subito. In quel momento mi sentii come la biondina. Mi diressi verso il mare e incrociai la coppietta che, vedendomi ricoperto di sperma, sorrise e io contraccambiai un po'imbarazzato. In effetti dovevo ringraziare loro per aver creato tutta quealla situazione,per aver acceso gli animi e sollevato i cazzi, quegli stessi cazzi che non potendo avere lei hanno avuto me.
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17 years ago
admin, 75
Last visit: 2 hours ago -
Cagnolino e la pioggia dorata
CAGNOLINO E LA PIOGGIA DORATA
Scodinzola felice con gli occhioni lucidi, mentre la sua severa Padrona lo tiene ben stretto con un guinzaglio corto e un collare di cuoio nero .
La sua Padrona è una bella donna sui 35, mora carnosa con lo sguardo severo e sensuale, un vestitino nero di latex le fascia il corpo, calze a rete dello stesso colore risaltano lo splendore delle sue cosce color latte, toniche e morbide.
Il cagnolino non riesce a non guardare verso la sua padrona, ma questa subito lo corregge con una frustata, lei esige un portamento da cane di classe, obbediente e che non rivolga mai lo sguardo verso la Padrona se questo non è gradito.
La Padrona da poco sta iniziano l’ addestramento per il suo cucciolo, vuole farne un cane sottomesso ai suoi voleri, che sia pronto a soddisfare ogni suo ordine e capriccio…
Il cagnolino sembra ben disposto a sottostare ai voleri della sua Padrona, e accetta volentieri le punizioni che lei gli infligge con in suo gatto a nove code, ben conscio del suo ruolo di umile servo.
Tutti sanno che per addestrare bene un cane , bisogna dare la giusta punizione quando sbaglia ma saper anche premiarlo quando questo obbedisce, quindi la nostra Padrona che già molte volte ha addestrato cani volenterosi di imparare concede di tanto in tanto un premio al nostro cagnolino, gli permette di leccare i suoi stivali neri lucidi, con dedizione ed adorazione, a volte gli concede l’onore di annusare le sue parti intime, di odorare ed adorare la sua splendida femminilità.
Il cagnolino adora leccare tutto della sua padrona, ma il suo più grande desiderio è quello di poter conoscere il sapore della sua Padrona, che fino ad oggi gli era stato negato.
La Padrona è molto soddisfatta del suo lavoro, vede che il suo cane sta imparando ad adorarla e decide di dargli un ambitissimo premio, quello di poter conoscere il suo sapore.
La Padrona chiama il suo cane che subito corre scodinzolando da lei, lei lo guarda con severità e gioia al tempo stesso, gioia data dalla sua ceca obbedienza, e decide di premiarlo prima permettendogli di leccare la sua fica poi con una sorpresa …
Il cagnolino con gli occhi lucidi di commozione sta per realizzare il suo più grande sogno , sentire il sapore della propria Padrona, si avvicina lentamente alla fica e piano piano inizia a tirare fuori la lingua, prima in maniera timida poi sente che qualcosa sta succedendo e continua con più ardore nel suo leccare…
A questo punto la Padrona decide di ricompensarlo in una maniera che lui non si sarebbe mai aspettato, mentre il cagnolino lecca dalla fica della padrona improvvisamente inizia a scendere radiosa una pioggia dorata che investe il musetto del nostro amico.
Il nostro amico sentendosi investito dalla calda doccia d’oro inizia a provare un fremito che rischia di farlo quasi impazzire dal piacere, non riesce a controllare se stesso e sente di non poter decidere del proprio corpo
Ha un orgasmo di un intensità mai provata prima, la Padrona se ne accorge e prova un gran senso di soddisfazione nel vedere il proprio risultato e bacia sul musetto il suo obbediente cagnolino, poi gli sussurra nell’ orecchio “Vedi la tua Padrona sa essere molto generosa con i suoi servi”
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17 years ago
Maestro1980, 38
Last visit: 11 months ago -
I macchina
Dopo anni ho rivissuto una bellissima emozione , eravamo stati ad un matrimonio di due carissimi amici e la sera dopo tutte le baldorie per tornare a casa siamo passati sul lungo mare e la mia porcellina con un occhio furbo e ammiccante mi dice quanto tempo che non lo facciamo in macchina chissà se riesci ancora a farmi godere come quando non avevamo un letto tutto nostro?
IO di colpo mi giro verso di lei e gli dico che se vuole gli faccio passare un fine serata fantastico ,e lei mi dice ok ci sto e mi fa un sorriso e con una mano mi inizia a massaggiare il pisello senza aprire i pantaloni dopo qualche dubbio su dove parcheggiarsi visto che sembrava la sagra dello scopereccio sul lungo mare riusciamo a trovare un posto che ci piace a tutti e due e dopo aver spento la macchina apro il tetto panoramico e sdraio entrambi i sedili che fortunatamente non sono quelli della vecchia fiesta con cui andavamo da pischelli ma sono quelli di una monovolume molto ma molto più comoda ,e dopo poco gli faccio uscire una fantastica tettona con tanto di capezzolo indurito dal vestito inizio con leccargli e succhiargli il capezzolo .
Lei allunga le mani fino a che riesce ad aprirmi la patta ed a far uscire fuori il mio pisello dagli slip , nel frattempo con la mano inizio ad alzargli il vestitino elegante che aveva indossato per la cerimonia e lei immediatamente mi allarga le gambe con un dito mi intrufolo sotto le sue mutandine che nel fratttempo si erano gia inumudite del suo nettare (visto che come gli tocchi un capezzolo inizia a diventare matta ).
Lei nel frattempo mi leva la giacca e la camicia dopo che la cravatta la avevo tolta io appena usciti dal ristorante , io a quel punto decido di laciarla senza abiti e in un batter docchio gli sfilo il suo bel abbitino e la lascio con le sue bellle mutandine di pizzo nero e con il reggiseno da cui gia esce una tetta che avevo fatto uscire precedentemente , ma nello stesso tempo indossava ancora quelle fantastiche scarpe dorate con il loro taccone alto che in quel caso la rendevano molto porca e visto che a lei questo tipo di commenti piacciono molto mentre siamo in intimita mentre gli sto stuzzicando un orecchio con la lingua gli faccio prersente che in quel modo lei e propio una gran troiona (la mia troiona ) e come gli dico cosi lemi mi sdraia sul mio sedile e inizia a leccarmi tutto il pisello fono ai testocoli per poi risalire e igoiarmelo tutto cosa che sa che mi fa diventare matto dopo una sana pompa la metto a quattro zampe sul suo sedile e da dietro inizio a leccarle la sua passera appena depilata e dopo averla leccata abbastanza la faccio sdraiare e inizio a penetrarla nella sua bella fighettina .
Lei inizia a dirmi di spingere al massimo perche cosi porca non si sentiva da tempo e la coma mi fece diventare matto in quanto lei in rarissime situazioni si definisce una porca (ma gli piace sentirselo dire).
dopo poco viene in un orgasmo fantastico tanto che penzavo che anche qualche macchina accanto la avesse sentita gridare di piacere e sapendo che farmi venire con un bocchino per me è una delle cose che mi fa godere come un pazzo si scanza e mi fa sdraiare sul suo sedile e dopo essersi accovacciata a iniziato con un bocchino fantatico e quando stavo per venire gli dissi che ero quasi arrivato e lei invece di scansarsi decise ingoiare il tutto aumentando il ritmo e dopo avermi leccato e pulito tutto l'uccello mi disse e se si macchiavano i sedili non era bello .
Dopo qualche coccola e qualche altro bacio ci siamo rivestiti e ci siamo avviati verso casa e vista l'ora tarda (le 5 del mattino ) gli proposi di passare in una cornetteria a prendere dei cornetti da mangiargi appena ci saremmo svegliati .
Lei si gira verso di me e mi dice ok ma solo se sono con crema e panna e mi fa un sorriso .
La guardo e gli dico: come avrei fatto io senza una porcona come lei nella mia vita .
P.S. accettiamo commenti e critiche ma speriamo che la nostra storia vi sia piaciuta e che vi abbia fatto godere . uu saluto a tutti e se le nostre storie vi piacciono ne publicheremo altre .
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17 years ago
admin, 75
Last visit: 2 hours ago -
Il marito medico...e la moglie infermiera
Stavo passeggiando con la mia bicicletta nuova regalatami qualche giorno prima per il mio diciannovesimo compleanno, per le strade del mio paese. Il sole primaverile accarezzava la mia pelle dandomi una piacevole sensazione. Mentre ero immersa nei miei pensieri uno stridio improvviso di gomme ed un botto. Mi ritrovo per terra senza capire cosa stava succedendo.
La mia bici nuova è per terra vicino a me con la ruota davanti completamente storta. Sento dolore ad una gamba ed un braccio. Dalla grossa automobile ferma nel mezzo dell’incrocio esce un signore di 45 che mi aiuta ad alzarmi.
“Ti sei fatta male? Come stai? Dobbiamo chiamare l’ambulanza?â€
Lo guardo in viso comincio a rendermi conto di quanto successo. Stavo attraversando un incrocio dove avrei dovuto dare la precedenza e l’auto mi era piombata addosso. Per fortuna andava abbastanza piano ed il signore alla guida è riuscito ad evitare il peggio. Ha colpito la ruota davanti della bici ed io cadendo mi sono graffiata gomito e ginocchio.
“Sto bene, la ringrazio. Non mi sono fatta nulla!â€
Il signore nota i graffi e la bici rotta. Mi dice che lui è un medico e sua moglie un’infermiera. Abitano a poche decine di metri dal luogo dell’incidente e mi invita a casa loro per farmi medicare. Mi lascio convincere dai modi cortesi. Carica la bici rotta nel bagagliaio e mi fa salire in macchina.
“Mi chiamo Luca e tu?â€
“Io Manuela†rispondo abbozzando un sorriso. E’ gentile, cortese ed anche un bell’uomo. Sicuramente più di un metro e ottanta, capelli corti e un’abbronzatura invidiabile per il periodo.
Dopo pochi istanti entriamo in un garage sotterraneo. Luca parcheggia l’auto nel suo box e mi fa strada per andare in casa. Entriamo nell’ascensore e pigia il tasto 8, ultimo piano.
Suona alla porta ed una signora sui 40, bionda, molto bella, con un grembiule bianco da infermiera ci apre la porta.
“Ciao Cristina†esordisce Luca “ho avuto un piccolo incidente con Manuela e ora ha bisogno di essere medicataâ€.
Allungo la mano in segno di saluto. Cristina prende la mia mano e con uno splendido sorriso mi fa accomodare in casa.
“Vieni cara†mi dice indicandomi una porta “Aspettami nello studio che prendo il necessario per disinfettarti ed arrivo subitoâ€.
Lo studio è composto da un lettino, una scrivania, un mobile, una poltrona. Appeso alle parete un certificato di laurea di Luca e diversi attestati di Cristina. Cristina entra con in mano dei flaconi e del cotone. Dietro di lei Luca che si siede alla scrivania e comincia ad armeggiare con il computer. Cristina mi guarda il braccio escoriato. Inumidisce il cotone con uno dei flaconi ed inizia a passarlo sul gomito.
“Brucerà un pochino ma vedrai che guarisci in frettaâ€. Finito l gomito guarda il ginocchio. I pantaloni sono lacerati.
“Credo dovrai toglierti i pantaloni per poterti disinfettare il ginocchioâ€. Mi slaccio i jeans e mentre sto per toglierli guardo prima Cristina e poi Luca. Cristina capisce il mio imbarazzo e mi dice:
“Luca è un ginecologo e non credo che si scandalizzi a vederti in mutandine. Ma se vuoi lo faccio uscireâ€. Luca si gira verso di noi abbozzando un sorriso. Mi sento una ragazzina scema e vergognosa.
“Non c’è bisogno che esca dottore†rispondo e abbasso i pantaloni. Resto con il mio perizoma bianco, le calzine si spugna e la mia magliettina di cotone corta. Mi sdraio sul lettino e Cristina inizia a curarmi il ginocchio. Luca non sta più scrivendo al computer ma è rimasto girato a guardare l’intervento della moglie. Cristina è molto delicata e brava. Massaggia la parte ferita con i sui medicinali. Finito di medicarmi si accorge che ho una piccola escoriazione anche all’altezza dell’anca. Prende dell’altro cotone e mi deterge quel piccolo graffio con la mano mentre mi poggia l’altra sulla coscia quasi all’altezza dell’inguine. Non posso fare a meno di notare il suo tocco. La mano non è semplicemente poggiata ma mi massaggia impercettibilmente la coscia. E’ molto piacevole sentire quel tocco ed io mi rilasso. Chiudo gli occhi e con un riflesso incondizionato apro leggerissimamente le gambe. Cristina prende quei segnali come un invito. La sua mano si sposta fino a toccare le mie mutandine proprio dove le gambe si uniscono. Il suo tocco è lieve e dolce ed io non la fermo. Le sue dita scavalcano il tessuto delle mutandine e trovano prendo l’apertura della mia figa già umida. Cristina mi penetra mentre io apro di più le gambe. La mia mano cerca e trova le gambe di Cristina. Risalgo per il retro delle sue cosce, lunghe, lisce fino a dove il sedere inizia. Lo accarezzo senza trovare tracce di tessuto. Cristina sotto il camice è nuda. Da dietro infilo la mia mano tra le sue cosce che ha leggermente divaricato trovando una figa liscia e piena di umori. Le restituisco la penetrazione. Cristina si piega su di me e sento la sua lingua tra le mie cosce alla ricerca del clitoride. Ora ho le cosce completamente spalancate e Cristina mi sta scopando con la lingua mentre le sue dita si fanno largo nel mio culetto. Apro leggermente gli occhi e vedo Luca in piedi dietro la moglie con il suo enorme cazzo in mano che si sta segando. La mano che un attimo prima era nella figa di Cristina ora si allunga verso il cazzo di Luca. Lui si avvicina e se lo lascia prendere. Lo tiro verso di me portandolo verso le mie labbra. Luca si avvicina al lettino ed io finalmente lo prendo in bocca. Inizio a fargli un pompino mentre Cristina sempre intenta a leccarmi la figa si è liberata del camice. Luca La sta masturbando. Il suo cazzo mi riempie la bocca. Lecco la cappella, lo succhio, gli mordicchio le palle. Tra le mie labbra il suo cazzo è duro come il marmo e non vedo l’ora di sentirlo tra le mie cosce.
Cristina smette di leccarmi ed io mi alzo da lettino. Sfilo le mutandine e la maglietta restando solo con le calzine. Mi siedo sul bordo del lettino aprendo le cosce. Con una mano mi accarezzo la figa allargando le labbra con le dita e allungo la mano verso Luca che no si fa pregare e si avvicina. Cristina prende in mano il cazzo del marito, si inginocchia e lo prende quel qualche secondo in bocca. Poi rialza e lo avvicina alla mia figa ormai pronta a riceverlo. Luca inizia a scoparmi mentre Cristina mi bacia in bocca. Il ritmo di Luca aumenta, Cristina mi bacia i seni mordicchiandomi i capezzoli ritti. Improvvisamente Luca estrae il cazzo dalla mia figa e lo punta sul mio buchino. Si ferma un istante a guardarmi. Sorrido, chiudo gli occhi e spingo la mia testa all’indietro in segno di totale abbandono. Luca spinge piano il suo cazzo nel mio culetto. Un breve istante di dolore. Cristina non smette di giocare con la mia lingua e mentre il marito mi scopa il culo lei mi masturb a la figa. Sono in estasi. Cristina sa bene come masturbarmi ed in breve mi porta all’orgasmo. Il ritmo non cala e poco dopo un altro orgasmo mi attraversa… poi un altro. Chiedo di fermarsi ma Cristina e Luca mi scopano senza tregua. E? stupendo come mi fanno venire in continuazione. Luca estrae il cazzo dal mio culo e Cristina si inginocchia per prenderlo in bocca. Capisco che Luca sta per venire e mi affianco a Cristina.
Ci contendiamo quel cazzo che sta per venire come due bambini con la caramella. Luca viene in bocca a Cristina che riceve il primo fiotto di sborra. Prendo di forza il cazzo di Luca e lo infilo in bocca ricevendo i successivi. Luca svuota le palle nelle nostre bocche ingorde del suo seme. Io e Cristina ci baciamo scambiandoci la sborra residua.
Luca si allontana dalla stanza. Cristina mi fa sdraiare ancora sul lettino. Prende dell’altro cotone e lo imbeve di un nuovo liquido. Lo passa sulle mie ferite. Mi da un bacio sulle labbra e mi dice posso rivestirmi uscendo dallo studio. Dopo qualche minuto rientrano entrambi, vestiti e professionali come all’inizio. Luca mi da una busta dicendomi di comprarmi una bicicletta nuova ed un nuovo paio di jeans.
Mi congedo da loro, lascio la loro casa. Il taxi che Luca ha chiamato per fare ritorno a casa mi aspetta già in strada. Salgo, do il mio indirizzo e parte. Apro la busta e trovo un biglietto da 500 euro ed un ringraziamento da parte di Luca e Cristina per il bel pomeriggio passato.
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17 years ago
cpbilla,
22/29
Last visit: 2 years ago
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La mia segretaria
La sua minigonna metteva in mostra le sue fantastiche gambe. era in quel momento
l'unica persona della mia eta' in ufficio, ed io la invitai per una bistecca. la
mia felicita' fu al massimo quando lei immediatamente accetto' il mio invito.
dopo la cenetta gina mi invito' a casa sua. ci trattenemmo a lungo ed avemmo
l'occasione di conoscerci meglio. mi fece capire chiaramente che desiderava
qualcosa da parte mia. la sua aggressivita' e la fiducia in se' stessa erano
notevoli. il suo aspetto rese la nostra serata indimenticabile. ad un certo
momento ci baciammo, gina prese l'iniziativa con un lungo e profondo bacio,
usava la lingua in un modo eccitante. si sfilo' la maglietta aderente ed io
iniziai ad accarezzare intensamente il suo busto, lei mi spinse indietro. ero
sdraiato e lei si adagio' completamente sopra di me, le baciai il seno mentre
sentivo le sue gambe muscolose e forti avvinghiarsi alle mie. stringevo a me il
suo corpo atletico, le mie mani accarezzavano i suoi muscoli provando sensazioni
piacevolissime; non potei fare a meno di domandarle cosa facesse per mantenere
il suo corpo in quelle meravigliosi condizioni."nella mia vita ho giocato al
calcio, a pallacanestro ed ho praticato ginnastica", mi rispose, "pero' non mi
sono mai fatto culturismo, ma le mie gambe sono forti ed attraenti. ma anche il
mio busto non e' male, cosa ne dici?"le feci dei complimenti circa il suo busto,
per tutta risposta gina mi porto' nella sua stanza da letto.mi coricai sulla
schiena e gina mi chiese se mi sarebbe piaciuto se lei avesse cominciato ad
allenarsi per avere un corpo con piu' muscoli. risposi che la cosa mi avrebbe
entusiasmato. aggiunsi che se avesse provato piacere ad allenarsi con i pesi le
avrei regalato un abbonamento in una fantastica palestra.il programma di
allenamento che io immaginavo per lei era dedicato soprattutto al busto, le
braccia e le spalle: le sue gambe erano gia' sviluppate in modo fantastico.gina
inizio' ad allenarsi ed il suo corpo reagiva rapidamente al programma intenso di
allenamento: aveva una struttura fantastica per sviluppare muscoli forti e con
dimensioni notevoli. pian piano prese sempre piu' entusiasmo, confrontava il suo
corpo con il mio, voleva metter su massa di muscoli per potermi sfidare su un
ring. un giorno la sfidai a picchiarmi sul petto. lei accetto', e dopo un paio
di colpi io mi sfilai la canottiera, la sfidai:"piu' forte, picchia piu' forte
che puoi, fammi venire i muscoli blu, se ci riesci!"riuscivo a sopportare i
colpi con facilita', ma notai che gina era velocissima e sarebbe diventata un
ottimo avversario per me, quando fosse piu' forte.iniziammo a tirare di boxe
regolarmente e con immenso piacere. gina era velocissima ed anche tecnicamente
molto brava, ma io ero molto piu' forte di lei. questo contribui' molto alla sua
formazione, imparo' ad essere sempre piu' aggressiva ed aveva un solo obiettivo
in mente:"un giorno ti battero', sono sicura!"passarono 5 mesi. gina aveva un
fantastico corpo muscoloso, molto piu' massiccio di quando aveva iniziato ad
allenarsi. la boxe fu messa in secondo piano. le gambe di gina erano molto
dotate e facilmente lei le allenava per migliorarle, i suoi sforzi erano
concentrati ad aumentare la massa muscolosa del suo busto e braccia. dopo un
altro mese i manubri erano diventati troppo leggeri. inizio' ad allenarsi con
alcune culturiste professioniste, mentre io mi allenavo presso la mia solita
palestra.il nuovo programma di allenamento inizio' a fare miracoli: la sua
muscolatura si sviluppo' in modo esplosivo. ero entusiasta del fatto che ora io
e la mia amica potevamo lottare senza grossi problemi della differenza fra i
nostri fisici: ci attaccavamo spesso a vicenda, ci allenavamo ad eseguire delle
lunghe sfide applicandoci vicendevolmente ai nostri corpi le tipiche forbici di
lotta con le gambe. lo facevamo in tutte le possibili posizioni anche quando
scopavamo.dopo alcuni mesi le nostre forze furono ormai alla pari. gina poteva
ormai dominarmi con facilita' era dotata di muscoli veramente grandi e forti, ed
era comunque molto sensuale. il suo corpo simmetrico le permise di iniziare ad
allenare intensamente anche le gambe. ben presto non potei piu' contrastare la
forza delle sue gambe, mentre il suo torace diventava sempre piu' forte e si
sviluppava. anche la forza della sua schiena, delle braccia e dei suoi pettorali
non fu piu' controllabile da parte mia.la mia amica era ora piu' forte e piu'
grossa di me, e piu' potente.lei mi piaceva sempre di piu' ma mi preoccupava
molto la sua superiorita' dal punto di vista fisico.dopo che lei per l'ennesima
volta mi supero' in una prova di forza durante una delle nostre quotidiane
sfide, decisi che avrei dovuto farla finita.lei avrebbe dovuto sostituirmi con
un uomo piu' forte e grosso di me, che le potesse dare tutto cio' che lei
desiderava.gina era ormai troppo aggressiva, troppo forte, anche se io sono
dell'opinione che una donna non e' mai sufficientemente forte e muscolosa.nel
frattempo mi trovai una nuova amica, e subito notai che aveva un potenziale
fantastico. la conobbi in un locale, la invitai a ballare: aveva due gambe
lunghe e muscolose sotto la minigonna cortissima. le sue braccia avevano degli
ottimi tricipiti, non ben bilanciati dai bicipiti che mi sarebbe piaciuto
vederle addosso. indossava solo la minigonna ed un top che le lasciava soperto
l'addome muscoloso e scolpito, era alta come me, ballava stringendosi a me,
sentivo il suo corpo forte e muscoloso, pieno di energia che io avrei potuto
fare esplodere. decisi che la avrei allenata nella mia palestra, aveva il
potenziale.le chiesi cosa faceva per mantenersi in forma, rispose con la sua
calda e sensuale voce:"molti sport, ma ora sto cercando una palestra per
allenarmi al culturismo, tu potresti darmi un aiuto, hai un fisico fantastico,
senti che braccia e che pettorali hai, voglio potere allenarmi ed un giorno
battermi a lotta con te......... e batterti!!!"
40408
0
17 years ago
ClaudioMara,
29/35
Last visit: 2 years ago
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Come sono diventata olga tv. in priv di rm 5^
Avevo la sborra che mi colava lungo le cosce, e mi gocciava dal mento, con il fiatone aprivo la bocca per respirare, e facevo le bolle con la sborra che avevo in bocca, i due si sfilarono, e quello che mi aveva rienpito il culo mi diede una manata su una chiappa, dicendomi, puttana hai un culo spettacolare, mi hai svuotato il cazzo, e bollente, fu cosi che mio zio si avvicinò e mi infilo tre dita in culo con forza, guasi sollevandomi da terra, mi disse, ai il culo aperto, e pieno di sborra puttana, e cosi dicendo, comincio a muovere la mano avanti e indietro, mimando un'inculata coi fiocchi, appogiai la schiena al suo petto, e allargai le ganbe, dopo un pò lui si fermo e mi ordinò, " datti una sciaquata e rivestiti, che non abbiamo finito con tè,"lo feci guardando i due arabi che mi mangiavano con gli occhi, prima di uscire uno dei due mi disse sotto voce, quando vorrai fare la troia vienimi a trovare, ti farò divertire.Ripartimmo alla volta di Roma, dopo aver aperto la cappotta della macchina, io ero seduta sul sedile davanti,con Rocco dietro e Claudio alla guida, sulla via C. Colombo Rocco mi comincio a baciare sul collo e a leccarmi un'orecchio, avevo il sapore di sborra in bocca, e il mio culo mi senbrava talmente aperto, che avevo il timore di farmela adosso, in conpenso l'aria che prendevo in faccia mi stava snebbiando un pò, mio zio mi disse se mi era piaciuto il trattamento ricevuto, ed io risposi si, in modo entusiasta. Fu allora che mi ordinò di togliermi il perizzoma, alzai le chiappe dal sedile e dopo aver alzato la mini ai fianchi, mi sfilai le mutandine risedendomi, Rocco disse, guarda che cazzetto moscio che ha, e non ha neanche goduto ancora, Claudio sorrise ed agiunse non ti preoccupare ora la faremo godere questa troietta. Arrivammo sul raccordo anulare, che a quell'ora e semi deserto, mio zio mi disse togliti gonna camicetta e regiseno, io lo guardai come per dire, ma stiamo in macchina con il tetto aperto, lui mi guardo, e con voce decisa mi disse, sbrigati zoccola, eseguii il suo ordine, rimanendo in autoreggenti e scarpe, Rocco da dietro abbasò lo schienale del mio sedile, ed io mi trovai a 14anni nuda, in autoreggenti, parrucca, e trucco, sdraiata sul sedile di una spaider, che viaggiava sul G.R.A., ad un certo punto vidi con terrore la sagoma di un TIR, che viaggiava lentamente davanti a noi, vidi mio zio rallentare, e cominciare la manovra di sorpasso molto lentamente, intanto Rocco tiro fuori il suo cazzone, e girandomi la testa verso di lui me lo infilo in bocca, chiusi gli occhi, e cominciai a fargli un bocchino, mentre sentivo il rumore del tir a fianco a noi, dopo alcuni secondi, sentii le tronbe del camion che suonavano a distesa, ripetutamente, e Rocco mi disse gli sei piaciuta troia. Alla prima area di servizio ci fermammo in fondo al parcheggio, e Claudio comincio ad accarezzarmi il mio culo aperto, infilando un dito dentro senza fatica, alcuni secondi dopo sentii il rumore del camion che si fermava, e i sportelli che si chiudevano, passo poco, e sentii quattro mani ruvide, che mi accarezzavano il corpo e mi torcevano i capezzoli, poi parlarono con mio zio in tedesco e si misero a ridere. Rocco mi sfilo il cazzone dalla bocca, e mi disse puttana alzati, che ora questi due ti finiscono di ronpere il culo, mi alzai e vidi i due che salivano sul tir, li seguimmo, tirarono le tendine, abbassarono un letto, si spogliarono e vidi uno con un cazzo normale, mentre l'altro aveva una nerchia spaventosa, sia come lunghezza che come larghezza, guardai mio zio e gli dissi, in preda al panico, ho paura quello mi ammazzerà, lui mi sorrise e mi disse tranquilla, non morirai. Mi fecero sdraiare a pancia in giù in mezzo a loro, e mi trovai con la testa fra le cosce del camionista con il cazzo normale, che stava seduto a ganbe larghe, con una mano si scuoteva il cazzo, comicio a sbattermelo letteralmente in faccia, cominciai a leccargli le palle, poi finalmente dopo molte pisellate in faccia, me lo mise in bocca fino ai coglioni, mettendomi una mano dietro la nuca, e tenendomi la testa ferma con tutto il cazzo dentro, comincio a muovere il bacino avanti e indietro, mi stava scopando in bocca, intanto mio zio e Rocco, mi accarezzavano la schiena e mi allargarono le chiappe con le mani, fu allora che sentii la lingua del secondo infilarsi nel mio culo, ormai spalancato, la muoveva velocemente, mandandomi in paradiso, mi leccò a lungo il culo, stringendomi le palle con una mano, poi mio zio prese dalla busta due boccette, una di popper e me la mise sotto il naso, e una di olio infilandomela per alcuni centimetri nel culo, e rienpendolo di olio, cominciai a sentire le dita del camionista infilarsi dentro di me, prima due, poi tre, ed infine quattro, teneva fuori solo il pollice, io con l'altro in gola potevo respirare a fatica solo con il naso, e ogni tanto aspiravo del popper, comincio a mandare la mano avanti e indietro girandomela nel culo, stavo inpazzendo dal piacere, comincio a darmi dei forti schiaffi, con l'altra mano sulle chiappe e sulla schiena, Rocco mi sfilò la boccetta di popper dalle mani, e mentre l'altro continuava inperterrito a scoparmi in bocca, senza sfilarlo mai, facendomi colare la bava sul materasso, il suo amico mi sfilò la mano dal culo, ora si che mi sentivo aperta,mise la boccetta di olio praticamente nel mio culo, e lo rienpi di nuovo, facendomelo colare sulle palle e sulle cosce, appogiò la cappella tra le mie chiappette, io ebbi un brivido non so se di lussuria o di paura, Rocco mi infilo la boccetta in una narice, e mi chiuse l'altra, aspirai cosi a lungo, e cosi forte, che sali anche un po di liquido, dopo tre secondi inpazzii conpletamente, comincia a strusciarmi su quella cappelona enorme, dicendogli testualmente, sfondami, fammelo uscire dalla bocca, inpalami sono la tua troietta, riempimi di cazzo, io parlavo e lui spingeva, mi sentivo spaccare in due, cominciai ad ansimare, allungai una mano verso di lui, per cercare di fermarlo, troppo tardi la sua capella entro, aprendomi in due, svenni per alcuni secondi, il dolore era tanto, Rocco mi mise ancora il popper nel naso, facendomi risalire la libidine, allungai la mano dietro, inpugnai la bestia, e cominciai a infilarmella piano piano in culo, pregandolo di stare fermo, che avrei provveduto io a infilarmelo in culo, Rocco mi continuo a far annusare il popper, Claudio mi teneva le chiappe aperte, l'altro mi scopava in bocca, e la bestia entro in me tutta, lui fermo, io lo lasciai, e dopo avergli accarezzato i due splendidi coglioni pelosi, sfilai il cazzo dalla bocca, mi girai, e guardandolo con gli occhi socchiusi, gli dissi, ed ora vecchio porco, inculami senza pietà, fammi sentire quanto ti piace, rompere il culo a questa banbina, mi girai e dopo aver dato l'ennesima tirata di popper, mi rimisi il cazzo del suo amico in fondo malla gola, dopo alcuni secondi cominciò a muoversi nel mio culetto, prima piano, poi senpre piu velocemente, cominciò ad andare avanti e indietro, senpre più velocemente, sfondandomi conpletamente, sentivo il cazzo che mi arrivava allo stomaco, e Claudio e Rocco che dicevano frasi, tipo, peccato non avere una polaroid, che culo rotto che hai, che bocchinara la nipotina, e giu schiaffi sulle chiappete, la bestia continuava a sfondarmi, senpre più velocemente, ad un certo punto, dopo venti minuti, cominciai a sentire la sborra che mi entrava direttamente nello stomaco, il suo amico mi aveva rienpito di sborra la bocca, Claudio e Rocco mi sborrarono in faccia, e la bestia mi diede una decina di inculate, cosi forti da farmi camminare sul letto, sborrandomi un fiume di sborra in culo, venni con il cazzetto moscio, sborrai a piu riprese, avendo un orgasmo anale, pazzesco, svenni subito dopo con ancora la bestia in fondo al culo. Ora vi saluto ciao alla prossima, scrivetemi e commentatemi ciao baci.
4
2
17 years ago
sottosopra2, 42
Last visit: 14 years ago -
La prima esperienza di sottomissione - seconda par
...
La notte fu difficile.
Non avevo ancora capito quello che mi era successo, dovevo pensarci su e capire che, forse, ero riuscito a soddisfare il mio sogno.
Come mi chiese la Padrona, tolsi il plug solo per pulirmi e lavarmi, finito tutto lo rimisi al suo posto.
Prima però guardai il mio sedere, oscenamente aperto, ma estremamente bello per me.
Ero contento felice, anche se ancora "stralunato".
Sapevo che il giorno dopo, la mattina, mi sarei dovuto presentare davanti ai miei padroni per la prima vera giornata di sottomissione dopo la mia "iniziazione".
Mi presentai a casa loro come concordato alle 8 del mattino.
Suonai alla porta e il Padrone mi venne ad aprire.
Come al solito senza proferire parola entrai e mi misi in piedi in mezzo alla sala.
Arrivò la Signora, con una splendida sottoveste da notte e delle infradito ai piedi.
"Spogliati subito, e baciaci i piedi"
Questa volta feci tutto bene, mi spoglai velocemente e mi misi in ginocchio per salutare come dovuto i miei Padroni.
"Oggi per te sarà una giornata particolare piccolo" disse la Signora "Non è ancora arrivato il momento in cui conoscerai il tuo futuro proprietario, il nostro amato schiavo, oggi inizieremo l'addestramento per fare di te non uno schiavo, ma una vera schiava".
Il mio cuore si aprì mentre abbassavo la testa per annuire alla Signora.
Qualcosa mi cinse il collo, il Padrone mi mise uno splendido collare di pelle, e tirando la catena mi disse "Vieni in camera con Noi cane, a quattro zampe."
Li seguì come un fedele cagnolino in camera.
Sul letto c'erano una miriade di vestiti, ma a mia sorpresa erano tutti da donna.
"In piedi", mi alzai, la Signora mi provo parecchia roba, infine mi ritrovai con un perizoma nero, autoreggenti dello stesso colore, reggiseno riempito con dei seni finti che a me parvero di silicone, e sopra uno splendido vestito da cameriera.
Sul capo mi misero una parrucca, e ai piedi delle scarpe aperte con tacco da 8 cm.
Ero bellissima, ma non sapevo camminare sui tacchi.
Claudicante andai dietro i miei Padroni.
"Noi ora usciamo piccolo" disse la Signora "Pulisci casa, rifai i letti, e non levare mai il plug e le scarpe col tacco. Arriveremo verso mezzogiorno, deve essere pronto il pranzo, hai tutto il necessario sul tavolo in cucina."
Tentai di replicare, ma come aprì la bocca il Signore mi diede uno schiaffo.
Quel suo gesto valeva più di mille parole.
Loro uscirono, e io solo in casa andai davanti allo specchio.
Ero bella, non ero più Paolo, ma una schiava, una piccola schiava fedele ai suoi Padroni.
Iniziai a pulire le camere, ad arieggiare le stanza, pulii il bagno e tutta la casa.
Iniziai a preparare da mangiare, a mezzogiorno in punto con i piedi doloranti, finii tutto.
Pochi minuti dopo entrarono i Signori, si sedettero sul divano, io mi inginocchiai tolsi Loro le scarpe, e baciai i loro piedi.
Portai loro i vestiti da casa puliti e misi a posto quelli appena usati.
Dopo aver servito da mangiare, e pulito la cucina, mi chiamarono in soggiorno.
"Facci divertire" disse il Signore "Improvvisa uno spogliarello, e quando sei nuda vieni qui vicino a me".
"Uno spogliarello" pensai tra me e me, non l'ho mai fatto, cosa devo fare??
Iniziai lentamente tolsi il vestito, le scarpe per la gioia dei miei piedi.
Ballai a ritmo di musica davanti ai miei padroni, finchè, completamente nudo mi avvicinai al Padrone.
Il bozzo sui Suoi pantaloni tradiva la sua eccitazione.
"Spogliaci" mi ordinò.
Lo feci con cura, finchè tutti e tre non fummo completamente nudi.
Mi mise sdraiato sulla schiena sul divano, tirò indietro i miei piedi come il giorno prima, e mi legò i piedi alle gambe del divano.
"Proviamo il tuo sederino" mi disse la Signora.
Tolto il plug disse ancora "Bravo, non l'hai mai tolto e ora il tuo sederino è pronto a una nuova penetrazione...più grande."
Prese dei dildo, che ai miei occhi sembrarono enormi e iniziò a giocare con me.
Provai sensazioni stupende.
Sentire i vibratori roteare dentro me per poco non mi fece venire addosso.
"Sei eccitato?" mi chiese il Padrone.
Annuì mugolando.
Mi slegò e mi fece mettere a quattro zampe davanti al suo membro.
"Succhia troietta"
Feci il lavoro come meglio potevo mentre la Signora si masturbava con i giochi che poco prima erano dentro di me.
L'orgasmo della Signora e del Signore scoppiarono all'unisono, mi trovai la gola inondata dal bianco liquido del mio Padrone, mentre Lui, con gli occhi chiusi continuava a scoparmi la bocca.
Non avevo finito di ingerire il Suo sperma che la Signora mi prese la testa portandola Sul suo splendido frutto.
Un liquido caldo mi scese nella bocca, per la prima volta ricevevo la Sua urina.
Bere tutto non fu facile, ma tentai di fare del mio meglio.
Eravamo tutti e tre sfiniti, ma io ancora non ero venuto.
"Andiamo a farci una doccia piccolo" mi invitò la Padrona.
Tutti e tre nella piccola doccia stavamo stretti, ma non importava, il Signore prese la mia Padrona da dietro e la scopò come mai avevo visto.
"Toccati" mi disse la Signora.
Venni in meno di un minuto, e poco dopo di me il Signore scoppiò dentro la Signora.
Li lavai subito dopo, e poi li asciugai con amore.
Mi asciugai anche io, e come da loro ordine mi rivestii.
"Domani non venire" mi disse il Signore notando il mio disappunto "oggi hai già fatto tanto".
Mi avvicinai alla porta e in ginocchio bacia i loro piedi.
"Aspetta prima di andare, devo dirti una cosa" disse la Signora toccandomi il braccio.
"Preparati, dalla prossima volta iniziamo con le frustate"
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0
17 years ago
admin, 75
Last visit: 2 hours ago -
Essere il capo del mio boss
Essere il capo del mio boss…
Dopo mesi di attesa, finalmente, sentii il telefono suonare. Aspettavo fremente quella chiamata: un nuovo lavoro era pronto per me e per di più in città. Nuova casa, nuovi incontri… Ma sempre me stessa. Mai avrei pensato che anche il mio capo mi facesse notare quanto erano sformati i miei tailleur e quanto era molto più affascinante l’altra segretaria sempre in tiro. Tanto avevo agognato quel posto, quanto odiavo quell’uomo: il mio capo.
Era vero che mi vestivo male. Non mi piacevo. Aprivo l’armadio e mettevo quel che trovavo. Nessuna cura di me, pochissimo trucco… e anche il mio corpo, seppure con le forme al punto giusto, aveva bisogno di un’aggiustatina, ma tanto, a me, non importava proprio. Con gli uomini avevo chiuso parecchio tempo prima, quando un uomo, affascinante e gentile mi invitò a cena. Pagò tutto lui, mi aprì la porta della macchina, tutto sembrava perfetto… Tranne che per una cosa: il legarmi. La cena era andata così bene che finimmo a casa sua. Bellissima, arredata con gusto, vino molto dolce e buono (proprio come piace a me!) ma quando finimmo nel suo letto e dopo pochi preliminari fatti male (nessuno gli aveva insegnato che il clitoride di una donna si lecca e si succhia dolcemente…) mi chiese se mi poteva legare…
“Fai pure… ma non voglio giochi strani”
Ebbene, nessun gioco strano. Mi legò i polsi alla testata del letto, appoggiò la punta del suo sesso tra le mie labbra ed entrò in me… In silenzio, senza emettere nessun rumore. Cominciò a pompare, senza arte né parte. Senza guardarmi negli occhi e in un attimo venne, avendo anche cura di chiedermi: “Quanto ti ha eccitato essere dominata così?”… Oltre alle risate che questa frase suscitò in me, la stessa mi fece promettere a me stessa che il prossimo uomo che avessi incontrato l’avrei scopato io, legato… E avrei goduto io del suo corpo…
Torniamo alla mia situazione in ufficio. Più prendeva confidenza Mr. Boss, più mi punzecchiava. Ed io ero sempre e comunque a contatto con lui. Finchè un giorno arrivò al culmine. Eravamo rimasti noi due e pochi altri impiegati. Io mi alzai e mi misi di fianco a lui per spiegargli una cosa, ma quella sera non mi ascoltò per nulla… “Non capisco… Sei una bella ragazza, fatta bene e ti nascondi dietro questi camicioni… Con un corpo del genere potresti fare molta strada e lo sai anche tu… La tua amica, che non ha niente da mostrare, di strada ne fa con le sue belle gonnelline svolazzanti…” Lo guardai stranita, ma non lo considerai nemmeno. Una situazione che cominciò e durò fin troppo per i miei gusti. Cominciavo a cedere, a rispondere, a flirtare, a giocare con lui. Ma eravamo sul lavoro e mi ero ripromessa di non fare casini lì… Fino a che non decisi che era il caso di lasciare perdere,che non potevo continuare così e lasciai anche il lavoro (Non solo per lui, ebbi la fortuna di trovare un lavoro che mi soddisfaceva di più e che mi faceva guadagnare di più!). Lasciai il mio numero di telefono a Mr. Boss… poteva sempre tornarmi utile…
Tutto cambiò. Il mio atteggiamento, il mio abbigliamento, il mio modo di vivere. I tailleur sformati lasciarono spazio a camicine di raso, corpetti, gonne attillate con spacchi vertiginosi e giacchettine minuscole. Le ballerine lasciarono spazio a decollettè con tacchi alti. I capelli si fecero biondi e il trucco appena più “marcato”. Insomma, potevo guardarmi allo specchio e sentirmi bene… Giocavo con gli uomini per la strada. Ero una donna d’affari ora e avevo voglia di flirtare con gli uomini, sapendo di poterli affascinare… ma senza mai portarmeli a letto. Solo qualche gioco. Le loro dita ogni tanto scivolavano sotto la mia gonna nei ristoranti. Li lasciavo fare… Lasciavo sentissero i miei gemiti soffocati per non farmi sentire dai vicini al cinema… Lasciavo che la mia mano entrasse nei loro pantaloni e che le mie labbra stringessero il loro sesso, nelle loro macchine lussuose. Ma mai li lasciai entrare dentro di me. Questo mi ero ripromessa, questo era quello che volevo fare!
Una sera trovai nel mio borsellino il biglietto da visita di Mr. Boss e lo chiamai. Sì ok, era tardi per chiamare un ex capo, era mezzanotte, ma tanto lui non dormiva mai. Ero la sua segretaria, lo sapevo bene. Fu felice di sentirmi e mi chiese se mi andava di vederci la sera dopo a cena… La risposta fu ovvia: “Sì, certo…”. Passava lui da casa mia, aveva ancora l’indirizzo. Nessun preparativo strano… Insomma, potevo anche girarci intorno, ma sapevo di volermelo portare a letto… Sì, era lui che volevo legare e scopare… Baciare e succhiare…
L’abbigliamento della serata prevedeva: Camicia bianca, scollata sul davanti, tipo bustino; gonna nera corta e morbida; senza calze; decolleté nere, alte (era un bell’omone lui, rischiavo di sfigurare) e una sciarpa (sia per il freddo che per il mio progetto di sesso sfrenato). Il suo abbigliamento invece prevedeva un completo nero, con camicia bianca, senza cravatta. Era un bell’uomo, alto, occhi neri profondi, capelli scuri, un filo di barba. E molto interessante. Aveva sempre argomenti nuovi di cui parlare. Peccato fosse così “diretto” e così fu quella sera
“Ehi, ma sei la stessa che ho lasciato tempo fa? Sei parecchio… ehm…”
“…Figa? Mica mi scandalizzo se me lo dici… So di esserlo…” E mi morsi le labbra, scoppiando in una fragorosa risata…
Sorrise anche lui… Un po’ di imbarazzo, ma arrivammo in fretta al ristorante. Un bel ristorantino, niente di complicato o lussuoso. Chiacchere a non finire… Gli sguardi cominciarono a farsi più languidi, più affamati. A cena finita mi chiese se volevo andare a bere qualcosa o se preferivo tornare a casa.
“Mi piacerebbe vedere la tua di casa… Insomma, sei pur sempre il mio ex capo, non posso sbirciare nelle tue cose? Vediamo come vive il mitico Mr. Boss…” Lo guardai con un’espressione a metà tra il malizioso e il sarcastico. Lui accettò…
“Addirittura Mr Boss? E’ così che mi chiamavi quando lavoravi per me? E poi… signorina, non si poteva vestire così anche quando lavorava per me?”
“Questa è la tenuta da serate speciali…”
Partimmo sulla sua bella macchina verso casa sua. Anche la sua era arredata bene, in stile “single senza una figura femminile presente”. Un bel monolocale, tipo loft… Il letto al centro della sala, appena appoggiato al muro… Da due piazze abbondanti… E la spalliera in ferro battuto… Mi guardai in giro…
“ma… ehm… in casa di un famoso imprenditore non si usa il divano o una poltrona?”
“c’è il letto, cosa ci può essere di più comodo di un letto in mezzo alla sala?”
“E quindi per bere qualcosa dobbiamo metterci là?” Facevo finta di essere imbarazzata… “A letto con il mio capo… Mmmm la cosa mi da da pensare”
Altre chiacchere fino a che lui non appoggiò la mano sulla mia spalla,lasciando cadere la mia sciarpa… “Toglila, stai così bene senza.. e qui di vento non ce n’è”
“Ci sono occhi indiscreti… Già al ristorante quei due occhi indiscreti sono scivolati nella mia scollatura e sulle mie gambe…”
Reggeva il mio sguardo “Come fai a non farli scivolare? Farei scivolare anche le mie dita sulle tue gambe, se me lo permettessi… Non mi sono mai tolto lo sfizio dell’ufficio, di tutte le volte che mi avevi provocato…”
Gli presi io la mano… Gliela posai sulla gamba… E abbassando gli occhi (Quanto faceva eccitare gli uomini lo sguardo di una timida…) gli dissi che se voleva, poteva… non avrebbe trovato ostacoli con me e che anch’io volevo togliermi lo sfizio di assaggiarlo…
Bastarono queste parole per farlo schizzare in piedi, davanti a me. Si inginocchiò e cominciò a baciarmi il collo… Piccoli e dolci baci… Poi salì e cercò le mie labbra che si unirono in un bacio passionale e languido. La sua lingua cercava la mia, la punta della sua lingua segnava il profilo delle mie labbra e i suoi denti le mordicchiavano dolcemente. Le sue mani si appoggiarono di nuovo sul ginocchio e cominciarono a salire verso il mio interno coscia. Sentivo i suoi polpastrelli che si spostavano fino a sentire le sue mani grandi che mi prendevano con forza l’interno coscia. Appoggiò il dito al mio clitoride, da sopra le mutandine. Aprii le gambe… non volevo fermarlo per ora. Con dolcezza il suo dito cominciò a muoversi sul mio clitoride mentre io gli toglievo la camicia. Mai mi sarei immaginata il suo fisico: asciutto e scolpito quanto basta. Mi guardò e con quello sguardo mi chiese se volevo di più. Appoggiai la mia mano sulla sua… Mi sdraiai sul letto e lasciai scivolare le sue dita sotto le mie mutandine, sussultando di piacere ogni volta che le sue dita scivolavano in me o sul mio clitoride. Si slacciò i pantaloni mentre io mi slacciai la camicia e mi tolsi il reggiseno. Mi sfilò le mutandine e mi disse che voleva tenessi la gonna… Mi avvicinai al suo orecchio e gli dissi di mettersi comodo sul letto, che sarei tornata subito…
Lo trovai nudo, al centro del bel letto a due piazze. La sua mano tra le sue gambe, che si toccava lentamente. Mi sentii ancora più bagnata tra le mie… portavo solo la gonna e le scarpe… Mi sentivo quasi ridicola ma avevo la sensazione che a lui piacesse parecchio…
“io ti lascio per un attimo e tu fai da solo? Non ci metto nulla a legarti le mani con la sciarpa che mi hai tolto prima…”
Mi guardò con gli occhi sgranati e continuò a toccarsi… Fissandomi negli occhi, in segno di sfida.
“Sto continuando… perché non lo fai? Non credo tu abbia il coraggio di fare una cosa del genere al tuo ex-capo”
“ah no? So fare cose ben peggiori” Avevo la sciarpa in mano ormai… e stavo scivolando sul suo corpo… i miei capezzoli sulla sua pelle. Le sue dita toccavano il suo sesso e io mi strusciavo sulla sua mano… mentre gli legavo la sinistra… Scesi a baciarlo, gli spostai la mano dalle sue gambe e gli legai anche la seconda alla spalliera del letto… Il mio seno sul suo viso che lui cercava di succhiare e mordere… Scesi a baciarlo sulle labbra… e scivolai ancora tra le sue gambe. In ginocchio cominciai a baciarlo e a succhiarlo. Lo lasciavo scivolare tra le mie labbra, riempiendolo della mia saliva… Mentre le mie dita scivolavano dentro di me. Sentivo i suoi sussurri, i suoi gemiti… fin quando mi chiese di scoparlo… “Ti prego… Voglio entrarti dentro… Voglio sentire com’è essere totalmente a disposizione di una donna, senza poter far niente”…
Salii ancora a cavalcioni sopra di lui… Gli feci assaggiare le mie dita piene del mio miele e le baciai con lui… Feci scivolare una mano tra me e lui… Presi il suo sesso in mano e lo appoggiai tra le mie labbra, muovendomi piano per farlo entrare tutto dentro di me. Cominciai a scoparlo, a muovermi sopra di lui, a farmi guardare mentre lui non poteva fare nient’altro che stare sotto di me… lo guardai, mi abbassai su di lui, mancava pochissimo a me per venire e anche lui era al limite… Gli sussurrai alle orecchie “E’ questo che si prova ad essere dominati da una donna… non è poi male, vero? Ho voglia di sentirti scoppiare dentro di me…”
Sentii il suo respiro farsi più affannoso… ed io scoppiai in un gemito fortissimo… Un orgasmo che scosse il mio corpo e che fece impazzire lui facendolo venire subito dopo dentro di me…
Lo slegai immediatamente. Rimase dentro di me… Mentre le sue dita mi accarezzavano la testa…
Mi piace essere il suo capo e gustarmelo così “inoffensivo”… e mi piace passare in ufficio quando lui ha bisogno di rilassarsi…
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17 years ago
Peperoncino77,
37
Last visit: 11 years ago
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Al cinema con una trav..
Un sogno veramente l’ho fatto e te lo voglio raccontare… Ho sognato che venivi a trovarmi a casa mia, imbarazzata per essere ovviamente venuta in versione maschile. Ti ho fatto accomodare nella mia camera e ti ho lasciata da sola con la tua borsa, ad armeggiare. Di li a poco (almeno nel sogno..) sei uscita con i capelli lunghi ed arricciati, due occhi da troiona con la riga all’orientale verso l’alto, come Sofia Loren tanto per intenderci..la bocca ornata da un rossetto violaceo con cui magistralmente avevi contornato con la matita di intonazione più scura il contorno. Avevi proprio una bocca da pompini, avrrei voluto mettertelo in bocca subito, ma avevo un altro progetto… Sotto un lungo impermeabile nero lucido avevi un vestito attillato nero, con tanto di spacco vetiginoso ad un lato…Sotto ancora portavi la tua solita biancheria arrappacazzi quale calze nere con riga, giarrettiere molto lunghe, e body. Per finire un paio di scarpe con i tacchi vertiginosi.
Con emozione tu per la novità ed io perché uscivamo, anche se di sera da casa mia, siamo scesi per le scale cercando di fare meno rumore possibile, tacchi a spillo permettendo. Siamo usciti furtivamente dal portone di casa mia, situato praticamente nel centro storico, siamo saliti nella mia macchina e siamo ripartiti. Appena salita non hai perso tempo per provocarmi, accavallando le tue belle gambe tornite e inguaiate dalle calze nere di cui tu mi facevi intravedere la riga delle stesse e l’attacco del reggicalze. L’impulso di fermarmi dove capitava e di mettertelo dentro mandando a monte il progetto che mi ero proposto per te, era grande…Tu, alternavi la provocazione delle gambe accavallate a domande del tipo –amore, dove mi porti?- non è che stiamo rischiando troppo?- qualcuno ci può vedere…- Io impassibile guidavo sorridendo e godevo il panorama delle tue gambe… Arrivati in una piccola ed oscura via del centro, posteggiata la macchina siamo scesi, io guardavo in giro di non conoscere qualcuno, anche se con il freddo che c’era di gente non ne girava molta. Dopo pochi passi senza dirti niente ho aperto una porta a vetri che dava sulla via, era di un cinema a luci rosse e precisamente del Super, era l’ultima proiezione dove non c’e mai tanta gente. Sono andato alla cassa vincendo l’imbarazzo della cassiera che bene o male fa finta di non interessarsi, ma ti scruta da capo ai piedi, tu te ne stavi un po’ indietro per non dare nell’occhio, e avevi messo un paio di occhiali scuri. Passato questo momento, siamo entrati a braccetto all’interno della sala.. non vedendo quali niente a causa dell’oscurità fitta e dell’occhio ancora abituato al chiaro. Dopo aver dato un occhiata in giro ci siamo diretti in un posto dell’ultima fila dove c’erano parecchi posti sgomberi da gente per lo più sola… La pellicola sarà anche stata interessante, ma noi non l’abbiamo neanche guardata un attimo.. solo le voci dei gemiti ci davano una certa emozione…Ti sei sbottonata l’impermeabile, di più non si poteva, anche perché tutta l’attenzione dei 10 o 15 presenti in sala era calamitata non sullo schermo ma su di noi. Eravamo emozionati ma eccitati tutti e due per la situazione erotica che ci accingevamo ad iniziare…Hai incominciato tu ad alzarti la gonna fino a lasciar intravedere il reggicalze… io l’avevo ancora duro da prima, ma questa nuova tua bordata erotica mi aveva fatto pompare nel cazzo una dose aggiuntiva di sangue che me lo induriva e lo faceva vibrare ad ogni palpitazione cardiaca…A quel punto come avevo visto altre volte da solo, prima i più coraggiosi, poi anche gli altri presenti in sala si sono, facendo finta di niente spostati dal loro posto e si sono seduti tutti intorno a noi, due nella fila davanti, due dietro di noi, uno addirittura si era seduto al tuo fianco, e se l’era gia tirato fuori, intento a masturbarsi, solo una mia occhiata severa gli ha impedito di prendersi ulteriori confidenze…Non ero venuto li per dividerti con nessuno ma per farti provare e provare una nuova ed eccitante emozione. Anche gli altri ci erano tutti addosso, vicinissimi tutti o quasi con il cazzo fuori che si masturbavano e speravano in un invito a collaborare….Ti vedevo un po’ imbarazzata ma eccitata a vedere tutti quei cazzi che erano duri non per le porno star della pellicola ma per te. Adesso avevi capito la trama e non avevi più bisogno delle mie indicazioni. Hai preso l’iniziativa chinando la tua bocca carnosa sul mio cazzo, succhiando avidamente, facendomi gemere di piacere ed assieme a me tutta quel gruppo che non ci distoglieva lo sguardo un attimo… Ad un certo punto ti sei tolta il soprabito buttandolo sulla spalliera del sedile, in sala nessuno fiatava e la pellicola girava senza pressoché alcuno che la guardasse…Ti sei alzata, levato anche il vestitino, rimanendo in calze giarrettiere e bustino nero…Avevamo tutti i presenti in sala attorno a noi che si masturbavano…Tu eccitata dalla vista di tutti quei cazzi duri per merito tuo, hai preso in mano il mio e guardandomi ti se seduto su dì me, facendo sparire il mio cazzo duro nel tuo culo, Gemendo come una troia,hai cominciato a venire su e giù prima lentamente, poi che la strada era aperta e lubrificata, sempre più frequentemente e con decisione. Gemevamo senza alcun ritegno, ci siamo messi le lingue in bocca continuando a pompare, finchè mi hai fatto venire nel tuo culo, con tanta sborra che te lo riempiva…Anche i presenti si masturbavano tutti e alcuni sono venuti vicino a noi, sborrando per terra e sulle poltrone rimaste libere…Siamo rimasti per un po’ avvinghiati assieme l’un l’altra, fregandosene degli altri. Ci siamo rivestiti e usciti dal cinema. In strada non c’era nessuno data l’ora tarda, abbiamo ripreso la macchina e siamo ritornati a casa mia.
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17 years ago
leonida1960,
37
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Campioni del mondo...
L’idea di questa storia, la traccia la ho tratta dalla lettura di un racconto trovato in internet alcuni anni fa.
Ho rielaborato quella trama che mi piacque moltissimo, spero che l’autrice di quel pezzo non me ne abbia..
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ITALIA 0 – FRANCIA 1 ; ITALIA 1 – FRANCIA 1
A volte gli uomini mi fanno sorridere.
Hanno sguardi divertiti ed ingenui mentre tra loro si raccontano stralci di vite che raramente sono realmente vissute..
Descrivono, gli uomini, storie “improbabili” … storie che spesso sono impregnate di sesso… un sesso “sperato”… ma molto raramente consumato.
Gli uomini parlano di sesso e parlano anche di calcio..
Diventano seri e si confrontano in modo acceso, mentre discutono convinti di calcio … anche in questo caso si tratta spesso di un calcio parlato e quasi mai giocato…
Il mio invece, a differenza dei loro.. è un brano di vita vera… un brano in cui sesso e calcio si intrecciano realmente tra loro nella vita di una ragazzina di Milano..
Ore 20,00 del 9 Luglio 2006, nessuno può scordarlo…
Allo stadio Olympiastadion di Berlino si gioca la finale di Coppa del Mondo di Germania tra Italia e Francia.
La città si anima di un rumore di attesa, di preparazione.
Tutti si stanno organizzando, nelle case, nei bar.
C’e’ una strana energia, nell’aria c’è la sensazione di essere parte tutti di un grande evento.
In migliaia di case si ospiteranno amici, ci si troverà davanti agli schermi plasma da 42pollici comperati per l’occasione, qualche cosa da mangiucchiare e da bere, tutti pronti al “rito”.
Questo accade anche a casa mia, un appartamento elegante ed accogliente all’ultimo piano di una palazzina signorile quasi in centro alla città.
Anche io partecipo con allegria ai preparativi per la serata, ho 16 anni e ho appena concluso un anno di liceo con il massimo dei voti, sono in vacanza… serena.
Con noi (io, mamma e papà – una bella coppia giovanile) questa sera ci saranno un po’ di amici, mamma sta disponendo piatti e piattini in modo che gli ospiti possano godere dello spettacolo con comodo.
Arrivano tutti… arriva anche Max, un carissimo amico di papà, lo conosco da sempre, lo chiamo “zione”.
Max avrà forse la stessa età del papà, capelli brizzolati, fisico atletico, bella parlantina, sorriso accattivante, mamma lo definisce “un uomo di bell’aspetto”.. professore universitario, abbronzato, giocatore accanito di tennis.. ed infatti si presenta in tenuta da partita, pantaloncini, maglietta e scarpe da tennis…. festeggerà o scaricherà la delusione, al termine della finale, con un match con suo fratello sul campo vicino a casa… le racchette sono in macchina... ci racconta questo, mentre entra, sorridendo e affettuoso come sempre, quasi a giustificare il suo look.
Silenzio… silenzio.. la città si alza in piedi… suonano gli inni.
Tutti prendono il loro posto, mentre io finisco di aiutare mamma a disporre tra gli invitati le ultime cose.. mi allontano per sistemarmi un po’.. la giornata è stata calda e ho bisogno di una doccia rinfrescante..
Indosso una gonnellina leggera a piegoline, corta sopra il ginocchio. Indosso una T-shirt rossa un pochino aderente con scollo a V, non mi metto il reggiseno.. il mio seno non è ancora prorompente e tanto la maglietta è ben coprente.
Mi sono fatta una bella coda a raccogliere i miei lunghi capelli neri.. mi sento carina, in ordine… uno “goccino” di profumo.. et voilà, pronta!
Torno che sono tutti accomodati. Fischio di inizio… guardo attorno, manca il posto a sedere per me.
Si gioca da qualche istante, guardo la TV, un’occhiata per tutta la stanza… il divano è già occupato, c’è Linda (la mia compagna di liceo) con la sua mamma e il suo papà.. magari chiedendo di stringersi un pochino… potrei starci anche io, potrei stare vicino alla mia amica…
E’ in quel momento … in quel momento che lo zio Max mi prende per il polso.. è seduto in fondo alla sala, dietro tutti, sulla bella sedia comoda senza braccioli della scrivania di papà.
“Giulia, lascia perdere il divano.. tienimi compagnia, stai qui con me..”
Mentre lo dice, si batte le mani sulle belle gambe muscolose.. “ti ospito io , piccola”.
Linda si volta e ci vede, sorride.. non voglio creare disturbo … papà sta già “silenziando” tutti… “ssssttt”, sibila voltandosi.
Ricambio il sorriso di Linda e mi accomodo sulle gambe di “zione”, allargo le gambe e mi siedo cavalcioni sulle sue dandogli la schiena..
Mi volto appena e sottovoce : “ Zio, ti sto davanti? Veramente.. non ti do fastidio?”..
“No, No” , sussurra facendomi cenno di tacere con un dito appoggiato alle labbra.
Sorseggia una boccata di Corona direttamente dalla bottiglietta e riprende a guardare la partita da sopra la mia spalla..
Trance, pochi secondi ed è trance…
I 22 ragazzotti che inseguono il pallone su un campo verde stanno ipnotizzando milioni e milioni di persone.
Le prime giocate, emozione, agitazione, si sottolineano con gesti e brevi commenti i primi passaggi giusti o sbagliati, le prime azioni e i primi scontri tra giocatori..
Anche Max sta guardando attento la partita e io sobbalzo un po’ sulle sue ginocchia seguendo i movimenti che fa mentre segue il gioco..
NO… 6° forse 7° minuto… no…no… rigore, confusione.
Materazzi, fallo, rigore…
NO… tutti in piedi… NO… Zidane… GOL.. Italia 0 – Francia 1.
Si torna a centrocampo, ci si risiede.
Seguiamo ancora il gioco, ancora movimenti…
Ad un certo punto sento una vibrazione, un piccolo brivido…
Qualche cosa è cambiato.. la mia posizione sulle gambe di Max è sempre la stessa ma.. sento da dietro… si, insomma… mi rendo conto di essere appoggiata a qualche cosa che prima non sentivo.. qualche cosa di duro.
Sono imbarazzata, mi sembra di arrossire e mi manca per un secondo il respiro, ho capito…
E’ lo zio Max.
Tutto questo movimento lo ha stimolato è sicuramente così …
Riesco a voltare lo sguardo per cercare di leggere nei suoi occhi, non cambia espressione, continua a guardare la partita..
E adesso? Adesso che cosa devo fare… sono perplessa. Mi alzo? Cerco una scusa e mi alzo??
Sono paralizzata, mi soffermo, sospiro… sono diventata più attenta a tutto quello che sta accadendo e sento.. sento il suo respiro caldo sul mio collo, avverto ogni suo più piccolo movimento, sento il calore delle sue gambe..
Punto i piedi a terra, tendo i muscoli come ad alzarmi dalla mia “poltrona umana”..
In quel momento… lui con fare quasi distratto mi appoggia una mano sulla coscia e l’altra a cingermi leggermente il fianco.. mi tiene, sento che mi tiene, non vuole che io mi alzi, mi impedisce di alzarmi.
Io non seguo più la partita, vivo quello che mi sta accadendo.. mentre provo a pensare quello che dovrei fare..
Sento ancora il “duro” tra i suoi pantaloncini.. adesso le mie gambe sono “incollate” alle sue, incollate da un velo di sudore.. sento i suoi muscoli, i muscoli delle sue belle gambe abbronzate sotto le mie cosce…
Cosa succede?.. URLA.. GOL..
GOL, GOL…. ITALIA, ITALIA… Materazzi di testa, Italia 1 – Francia 1.
Colgo il momento, mi alzo.. confusione.. cori, abbracci..
Sono in piedi, sono in piedi di fianco a lui, mi guarda, incrocio i suoi occhi, guardo le sue gambe.. un uomo maturo, un uomo che ha più del doppio dei miei anni..
E’ bello, si risiede e mi invita a tornare da lui con il suo solito sorriso aperto..
Lo “zione”… il gioco riprende..
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IL GIOCO CONTINUA
E’ solo la voglia di esagerare che è propria della mia età.. è solo per dimostrare qualche cosa di più, forse di provocare… non so.. so solo che è così che io mi ritrovo ancora accucciata sulle gambe di Max.
Semplicemente.. ho guardato diritto verso la TV, mi sono sistemata la gonnellina … la ho sistemata alzandola sul didietro e mi sono accomodata.
Così, però, appoggio direttamente le mie cosce nude sulle gambe calde di Max.. non c'e' più la stoffa della gonna tra di noi, adesso le mie mutandine sono a contatto diretto dei suoi pantaloncini..
Mi sfiora una gamba con una mano ..
Io inizio a muovermi, piano… con movimenti lenti quasi impercettibili, oscillo irrequieta..
Muovo il mio culetto.. e sento subito lo zio “indurirsi”.. duro, grosso lo sento intrappolato nei pantaloncini..
Sbuffo facendo la “bambina” un po’ annoiata dalle cose dei “grandi”.. la partita non mi interessa più… inarco ancora un pochino la schiena, mi dondolo un po’ sulle sue gambe..
Forse ho perso il controllo… credo di avere perso il controllo..
Sento lo zio che segue i miei movimenti, si muove con me lentamente, sento spingere, spinge il suo muscolo duro contro le mie mutandine..
Sono stordita, eccitata, sento tutta la mia energia dei 16 anni liquefarsi tra le mie cosce.. centro dell’universo, mi manca il respiro..
Socchiudo le labbra ho bisogno di aria…
Mi bagno.. sento che mi sto bagnando tra le gambe..
Mi bagno come quando mi tocco la sera nella mia cameretta, mi bagno come quando con il manico, che lubrifico con l’olio per i massaggi di mamma, della mia spazzola dei capelli mi penetro piano.. mi bagno come quando mi faccio toccare o leccare dal mio ragazzo .. non ho ancora voluto che mi prendesse completamente ..
Mi bagno per l’eccitazione.. e ho paura, sono preoccupata che gli altri possano accorgersi di quello che sta accadendo.
La paura moltiplica le sensazioni e le emozioni, sono eccitata e imbarazzata per quello che io stessa sto facendo..
E’ che non riesco.. non riesco più a trattenermi.
Lo zio ha capito, infila una mano sotto la mia maglietta e sento che sta percorrendo il mio corpo.. arriva ai miei seni durissimi.. mi sfiora i capezzoli.. una scossa elettrica, un fulmine..
Sono bagnatissima, sento le mutandine che, bagnandosi, si insinuano tra le labbra sensibili della mia “patatina”.. sento le vibrazioni che lo sfregamento dei nostri corpi genera..
Lo zio continua a muoversi ritmicamente, mi sfiora i capezzoli in modo insopportabile.. io mi porto la mano alla bocca quasi a non farmi sfuggire i mugolii di piacere che sento crescermi nella gola..
Sento vampate di calore piacevole salirmi fino al cervello, sento il mio viso in fiamme e sento la mia lingua scorrere sulle mie labbra..
Aiuto…
Ma nessuno si accorge di noi, nessuno fa caso alla nostra “danza”..
Gli sfilo la mano dalla maglietta…
Mi alzo, non ce la faccio più …
Non ce la faccio più, mi alzo e vado di corsa in bagno…
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PRIMA DELLA FINE DEL PRIMO TEMPO
Torno.
Quando torno, sfacciata, mi avvicino all’orecchio di Max…
“Zione, posso sedermi ancora qui con te?” , gli soffio candida queste parole nell’orecchio.. “Ti spiace? Sono stata comoda fino ad adesso qui con te, non ti ho disturbato vero??…”
E' così che dico..ma sono "impazzita"...???
Lui mi sorride e si prepara subito ad accogliermi ancora..
“Eccola servita, signorina”.. mi dice sottovoce..
Allargo le gambe, mi alzo la gonna e mi siedo..
In bagno mi sono tolta le mutandine… si, è così… lo ho fatto.. si, credo proprio di essere "impazzita"!!
Adesso sono nuda e vibro di eccitazione, preoccupazione, imbarazzo … appoggio il mio culetto nudo e sodo sui suoi pantaloncini..
E’ solo questione di attimi e lo sento ancora durissimo, sento la tela ruvida dei suoi calzoncini sfregare.. sfregano e mi sollecitano le mie intime e morbide labbra..
Che brividi nella schiena!!
Lo zio mi si avvicina all’orecchio e mi sussurra : “piccola, alzati solo un momento.. appena un pochino”..
Fingendo di dovermi sistemare meglio, mi alzo e resto un secondo in piedi a gambe allargate..
Lo zio mi accompagna con una mano a riprendere la mia posizione e mentre mi risiedo Max ha nuovamente infilato la mano sotto la mia maglietta.. mi sfiora la pelle del ventre.. mi sfiora e io mi sconvolgo..
Poi lo sento.. caldissimo, bollente, enorme…
Lo zio mi vuole emulare, lui è molto più esperto e maturo di me… forse ho esagerato??
Non ho tempo per darmi la risposta.. ha sfilato il suo tubo bollente di carne dai pantaloncini e ora siamo pelle a pelle…
Lo sento subito sulle mie parti più intime, sento il suo arnese caldo e durissimo a contatto delle mie segrete intimità.
E’ delirio… mi bagno subito..
Riprendo a muovermi, dondolo.
Dondolando, con pochi movimenti del bacino lo sposto dove lo voglio sentire…
Sento il suo cazzo durissimo tra le labbra della mia “piccola” ..
Lo sto masturbando, sto masturbandolo con le mie labbra, sto masturbando l’amico di mio padre…
Max mi appoggia una mano sulla schiena, mi spinge piano in avanti, mi costringe ad inarcare un po’ la schiena.
Mi spinge e mi tiene… fino a farmi sollevare un po’ il culetto.. per non cadere appoggio le mani alle sue ginocchia.
Poi sento che inizia a muoversi, spinge in avanti sulla mia bagnatissima fighetta.. sono stordita, sorpresa di quello che mi sta accadendo… sono liquida, sono eccitata per quello che mi sta accadendo..
Scivola dentro… lo sento millimetro per millimetro… mi scivola dentro…
Lo zio mi trattiene per i fianchi.. entra tutto.
Scivola facilmente, accolto dalla mia boccuccia fino a quel momento intatta, boccuccia che si spalanca e si inonda di viscidi umori..
E’ enorme, mi manca il fiato… e lo sento entrare tutto fino in fondo....mi travolge e mi riempie.
Lo zio mi guida, guida i miei movimenti … pianissimo su e giù, come quando ero piccola che giocavamo al cavallino.. su e giù piano..
Lo sento caldissimo, sento il suo esperto cazzo pulsare dentro di me, avvolto dentro di me… piccoli colpetti del suo muscolo gonfio dentro la mia “patatina”..
Stringo i denti per non urlare di piacere, mi sento il cervello esplodere .. squagliata, sento le sue palle gonfie sfregare sulle mie cosce.
Stringo i denti e … ancora … ancora …
Piano su.. poi giù .. ancora, ancora… è un tormento, sono in estasi..
E poi godo… aiuto… godo… godo come mai avevo fatto prima, emozione nuova. Esplosione di sensazioni, ad occhi chiusi godo.
Godo, mentre con le dita della sua mano infilata sotto la mia maglietta gioca ancora gioca con i miei capezzoli ritti come guglie.. godo e mi sciolgo completamene..
Sono stordita, abbandonata sulle sue gambe, impalata dal suo enorme cazzo che ancora spinge..
I rumori, la partita, gli altri… tutto, tutto quello che sta accadendo… sono solo brusii, il nulla.. io sono in un altro universo..
Mi tira verso di se, si avvicina ancora all’orecchio.. “Giulia, piccola.. scostati.. non voglio venirti dentro..”..
Solo il tempo di sfilare questo gradito ospite .. Max vibra.. e poi getti caldi nel solco del mio sederino.. anche io ho un sussulto..
Max sospira , mi sembra che lo faccia in modo così rumoroso che tutti lo riescano a sentire… nessuno però ci guarda.
Max tampona l’evidenza del nostro incontro incredibile con la mia gonnellina.. sento che si ricompone alle mie spalle.
Qualche secondo e mi alzo… “vado in bagno” dico con un filo di voce, come per dare a tutti i presenti la giustificazione della mia assenza..
Lo “zione” mi sorride mentre mi allontano..
E poi il resto è storia…
CAMPIONI DEL MONDO..e Cannavaro alzò la coppa al cielo!
Mao
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7
17 years ago
MAOCAO,
43/43
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Come sono diventato olga trav. di rm. 4^
Mi svegliai il mattino seguente, molto tardi, loro non erano in camera, venni presa dalla paura che mi avessero lasciata sola a casa, cosi senza lavarmi, con indosso ancora le autoreggenti della sera prima, ed il buchino che mi senbrava enorme, mi alzai e andai in cucina, finalmente li vidi, erano seduti a tavola nudi, e come mi videro mi dissero, vieni qui, io mi avvicinai e loro, mi mandarono sotto il tavolo in ginocchio, ordinandomi di baciargli i cazzoni, e leccargli le palle, cosa che io feci molto volentieri, dopo un pò, mio zio mi disse, vieni fuori avvicinati, mi avvicinai, e lui comincio a succhiarmi un capezzolo, toccandomi il culo con una mano, mi mise un dito in bocca e fui costretto ad insalivarlo, ovviamente me lo misse in culo muovendolo velocemente, mi si piegarono le ginocchia, comincia ad ansimare, fu allora che Rocco mi disse ti è piaciuto stanotte? rispossi siiiiii, sei convinta per continuare questo gioco? dissi ancora siiiiii, e lui, brava vedrai ti faremo divertire. Intanto mio zio continuava a torcermi un capezzolo, dicendomi da oggi lo dovrai fare tutti i giorni almeno dieci minuti da solo, vedrai ti verrano i capezzoli come una donna, cosa che io faccio ancora, ed infatti ho due capezzoli che d'estate si notano da sotto la maglietta. Poi mi mandarono a fare la doccia, prima di andare al mare, verso l'una arrivammo alla spiaggia, e dopo un paio d'ore di sole e bagni, durante i quali venni palpata,ed infilata con le dita nel culo dai due, Rocco si recò nel chiosco che affitava i lettini e vendeva qualche panino, ne uscì dopo alcuni minuti, facendo un cenno di intesa a mio zio, dopo una decina di minuti mi fecero vestire, dicendomi che dovevamo rientrare per farmi bella per la sera, in quanto ci sarebbe stata una sorpresa. Giunti a casa mangiammo qualcosa al volo, poi mi portarono in camera mi vestirono con la mini, le autoreggenti,il regiseno, la parrucca, un paio di sandali con la zeppa legati alla caviglia, mi truccarono con rossetto, fard, fondotinta, mi infilarono il cazzetto con le palle in un anello di ferro, intorno al collo un collare di pelle nera fina con un anello, un paio di orecchini a pendaglio. Rocco mi diede una pacca sul culo, dicendomi ora sei propio una troietta da monta. Uscimmo col buio, io conciata così ero ranicchiata dietro la macchina, arrivammo alla spiaggia, mi fecero scendere, ci infilammo fra i cespugli, io rischiavo di cadere con le zeppe sulla spiaggia, cosi Rocco mi prese in braccio, e mi porto cosi fino davanti l'entrata del chiosco dei lettini, la porta era chiusa ma dentro la luce era acesa, aprimmo la porta e dentro vidi che c'erano i due arabi che durante il giorno portano i lettini sulla spiaggia, erano magri, nervosi, nudi, e con due cazzi da paura, come entrammo ci vennero incontro dicendo che erano contenti di vederci, mi ofrirono da bere, penso prosecco molto fresco, e mentre io bevevo, loro avevano cominciato a toccarmi, accarezzarmi, e spogliarmi, in breve rimasi in perizzoma e autoreggenti, e scarpe, cominciai a prendere in mano i loro cazzi enormi, a stento riuscivo a stringerli con la mia mano, poi mi piegarono a 90, e uno me lo mise in bocca apostrofandomi con parole del tipo zoccoletta succhia, piccola bocchinara, ti ronperemo il culo, quando avro finito di incularti avrai una fica fra le chiappette, piu lui parlava piu io mi eccitavo, quello dietro mi insalivo il buchetto per un pò, poi si alzò dritto mi appogiò le mani sulla schiena, e dopo avermi detto che mi avrebbe rotto il culo, spalmo il mio buchetto ed il suo cazzone di olio solare, e comincio a spingere dentro il palo, pensavo che il mio culetto si sarebbe rotto da un momento all'altro, ma arrivo mio zio mi mise la boccetta di popper in mano, e mi disse fammi vedere quanto sei puttana, comincia ad annusare, una ,due tre volte di seguito, ero inpazzita ed avevo tutto l'arabo in culo, che stantuffava come un treno, dopo dieci minuti mi sborro in fondo al culo, continuava ad andare dentro e furori ,facendomi colare la sborra lungo le cosce, nellostesso tenpo il secondo arabo comincio a sborrarmi in bocca, talmente tanto che la sborra mi usciva dagli angoli, colandomi addosso. Il resto di questa storia alla prossima ciao e scrivetemi e commentatemi.
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17 years ago
sottosopra2, 42
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Il fattorino e la signora
Sono le 19.00 circa di una serata come tante altre, un po noisa e un po piena di speranza per la notte che da li a breve sarebbe giunta,uno squillo di cellulare rompe la mia monotonia, una chiamata inaspettata.
S:Maestro, sei tu?
M:Si Signora, dica pure...
S:Sai ho una certa fame, so che fai consegne a domicilio, vorrei che tu venissi da me con dei panini, magari quelli tipo autogrill pieni di maionese...
M:Non c'è problema Signora mi dia l'indirizzo e vengo subito da lei..
S:Certo ma fai veloce ho una gran fame, via ....
M:Ok , farò il più presto possibile
S:Bene ti aspetto con anzia, mio marito ti ricorda di non scordare la Nutella mi raccomando...
M:Sara fatto, mia Signora...
Forse il messaggio in codice, forse il fatto che la signora l'avevo gia vista, ma la mia eccitazione iniziava a farmi scorrere il sangue sempre più caldo e forte, il mio primo scambio, con una coppia che conoscevo solo in foto, ma quella voce calda mi aveva convinto ad andare.
Mi preparo lentamente e con cura, monto in macchina, e mi avvio verso l'indirizzo dell'hotel della mia Signora.
Mi fermo in autogril e cerco di trovare i panini con più maionese e insalata,la mia Signora ama mangiare su vassoi insoliti, o fare lei stessa da tavola imbandita...
Arrivo in hotel, prendo una stanza vicino a quella della mia prima coppia, contatto telefonico con lui.
L:Ti do uno squilletto quando devi venire a bussare alla porta, mi raccomando bussa tre volte e di "Servizio in camera"
M:Ok perfetto, tre volte poi servizio in camera, ho capito.
L:Fra tre min ti do squillo poi vieni.
Il sangue era sempre più caldo ma il momento si avvicinava e non volevo sbagliare nulla, metto magliettina cappellino e come ogni bravo Fattorino aspetto lo squillo...
Drin Drin ...
Ok è ora , vado
Toc toc, servizio in camera...
L:Entra pure, scusami se la mia signora è un pò desabiglie, e te cara copriti non è bello che il fattorino ti veda cosi , con solo questo vestitino aderente, a te non da fastidio vero se la mia signora sta così?
M:No non si preoccupi, nessun problema, poi è una cosi bella signora, sarebbe un peccato coprirla troppo...
S:Grazie, anche te sei un bel fattorino, cosa mi hai portato di buono?
M:Quello che lei mi ha ordinato Signora...
S:Bene, sei prorpio un bravo fattorino, siediti pure e mettiti comodo, avrai caldo con quella roba addosso, mettiti pure a tuo agio...
M:Grazie Signora, in effetti fa un po caldo, io mi tolgo un il maglione, le dispiace se rimando in maglietta...
S:Certo che no fai pure, come se fossi a casa tua
M:Grazie
L:S. vedi che bravo fattorino che ti ho trovato, pensi che possa soddisfare la tua fame?
S:Credo proprio di si...Te fattorino sei disposto ad aiutarmi con la mia fame, sai sono insaziabile a volte amo mangiare molto...
M:Certo Signora sono qui per accontentarla come posso, mi chieda tutto quello che desidera
La signora si alza, con il suo fisico mozzafiato un tubino intorno al corpo aderente e delle calze a rete nere che esaltano le sue cosce perfette, il mio cuore stava per esplodere e non solo il cuore...
S:Fattorino, oggi ho comprato delle calze nuove ti piacciono?
M:Si signora ma dovrei vederle meglio, cosi non vedo la parte migliore, quella delle cuciture, sono importanti per vedere la fattura di una calza...
S:Toccale pure se vuoi, ma prima mettiti in libertà sarai più comodo, anche te caro fai uguale.
A questo punto inizio a spogliarmi nudo, lei mi guarda bene e sorride, il gioco sta andando alla grande, non ho sbalgiato nulla e la situazione ha raggiunto momenti di erotismo altissimi,io mi sento il caldo sangue alla gola che accende tutti i miei sensi e le mie voglie più nascoste, mi siedo accanto alla Signora, inizio a scorrere le mie mani sulle sue calze, lei mi invita a salire.
La mia mano come una lucertolina dispettossa fa su e giu per la gamba della signora, a volte sfiorando con impertinenza la sua calda fica, facendo emettere dolci e soffocati gemiti alla mia Signora, il marito nel frattemdo osserva molto soddisfatto e compiaciuto del teatrino messo in atto.
Lei a questo punto inizia a sentire il caldo e l'eccitazione, si toglie il vestito cle la avvolgeva, rimanendo con un meraviglio reggiseno nero, tanga nero e calze a rete dello stesso colore, iosono visibilmente eccitato, lei mi sfiora con sapienze e malizia, poi si sdraia morbida sul lettoe mi dice :
S:Fattorino, a me piace mangiare in maniera strana, mi devi aiutare, mentri io mangio vorrei che anche te e mio marito faceste altrettanto, solo che devi disrtibuire i panini a pezzi sopra al mio corpo con sampienza.
M:Certo signora, è il mio mestiere...
Prendo uno dei panini mi avvicino al suo meraviglioso corpo e inizio la dolce distribuzione:
Inizio mettendo due pommodorini aperti su ogni capezzolo, usando un po di maionese come collante per non farli muovere, scendo con un filo della stessa e a metto una mozzarellina nell'ombelico, scendo con due fili di maionese e vado a mettere l'insalatina con sapienze e gran maestria tra il tanga e la sua calda e bagnata intimità.
S:Fattorino inizai a mangiare ti prego, altrimenti non posso iniziare io ed ho veramente una gran fame...
Mi avvicino a lei e inizio a leccare la maionese intorno ai capezzoli ormai diventati turgidi e a punta, mangio il primo pomodorino e con la lingua inizio a pulire dalla maionese i capezzoli della signora e li mordicchio con colicatezza e decisione, lei inizia a fremere di paicere, con la lingua scendo lungo il filo di maionese tracciato sul suo corpo, faccio una breve sosta sulla mozzarelina e arrivo alla mia passione, l'insalatina...
Bruca dolcemente l'insalatina e la calda passera della signora inizia a riempirsi di dolce rugiada, un mix caldo e unato di rugiada e maionese pervade la mia lingua e il mio palato, continuo il mio percorso di pulizia, morbido sinuovo, a volte idurisco la linga, altre gioco con il suo dolce grilletto, la signora inizia a fremere di piacere fino a riempirmi la bocca del suo umore dato dall'orgasmo che gli ho provocato con la mia sola lingua.
sale in me un senzo di soddisfazione e grande eccetimento, lei si alze e dice,
S:Fattorino ora tocca a me mangiare...
M:Certo signora, saro lieto di spegnere la sua fame....
Il RESTO LO TENGO CON ME , MA NON VI SARA DIFFICILE INTUIRE IL FINALE
Tratto da una storia vera, cioè la mia prima volta a tre.
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17 years ago
Maestro1980, 38
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