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La mia vicina paola
E' sempre stata nei miei sogni erotici, sin da quando avevo 17 anni e lei 27. Tutto pensavo meno che un giorno sarei finito nel suo letto.
Si chiama Paola, e fino a due anni fa era la mia vicina di casa poi io mi sono trasferito ma torno giornalmente a casa dei miai dove ho ancora l'ufficio.
La incontravo sempre nel parchetto davanti al palazzo. lei è appassionata di grandi camminate e va a camminare ad orari precisissimi, e da quando lo scoprii 4 anni fa.
anche le mie uscite col cane hanno orari rigidi. il parco non è molto grande, e durante la passeggiata col cane avevo l'occasione di vederla passare 4 o 5 volte.
Era uno spettacolo vedersela venire in contro, tanto quanto vederla allontanarsi di spalle. il suo fisico atletico appena in contrasto con le rotondità generose che madre natura le ha dato. un seno prosperoso, che ballonzola trattenuto a fatica dal reggiseno, e un sedere tondo messo in evidenza dai suoi body attillati.
ho sparso ettolitri di sperma di ritorno dalle passeggiate col cane.
Lei non può non essersi accorta dei miei occhi, non per 4 anni.
oggi ho 36 anni, e da qualche tempo avevo registrato un cambiamento nei suoi comportamenti nei miei riguardi. adesso mi saluta sorridendomi e guardandomi dritto negli occhi, e qualche volta si ferma a fare due chiacchiere e ad accarezzare il cane.
lei ne ha 46 splendidamente portati, ma non mi sono mai fatto illusioni sapendo che è pure sposata e ha una figliola di 18 anni.
Qualche giorno fà lei mi ha chiamato ad alta voce mentre ero al parco.
-"Ciao, mi hanno detto che ti trasferisci" gli ho detto mentre si avvicinava.
-"Si, anzi ti và di guadagnare 50 euro?" mi ha risposto.
-"Cioè?"
-"ho ancora un pò di roba che l'impresa mi ha lasciato qui, mi serve una mano per caricarla sul mio furgone domani."
-"Ti do una mano volentieri e non c'è bisogno che mi paghi!"
-"insisto è tanta roba e anche un pò pesante, poi con questo caldo."
-"ti darò una mano volentieri"
-"Allora domanio alle 10 da me?"
-"ok."
Mi batteva il cuore come se fosse un appuntamento. era una cosa scema ma ero felice che avesse pensato a me.
Il lavoro è stato davvero faticoso. di roba ne aveva ancora parecchia, morivo di caldo e così dopo poco lavoravo indossando solo un pantaloncino.
Lei aveva addosso uno dei suoi completini da casa tipo vestaglia, e vederla continuamente chinarsi a raccogliere scatole aveva prodotto un rigonfiamento sospetto nei miei pantaloncini.
La casa era fresca e in salotto c'era un divano, nuovo e di pelle.
Quando sono rientrato in casa sentivo il rumore della doccia.
mi sono seduto sul divano.
Poco dopo mi è comparsa davanti con indosso un asciugamano.
-"Vuoi darti una rinfrescata anche tu? sei tutto sudato"
Stavo per dire che mi sarei lavato a casa, quando qualcosa dentro mi ha detto di accettare.
-"Si grazie."
-"Vai pure, vuoi bere? Ho solo dell'acqua e del succo di frutta, non ho birra"
-"Va bene."
Mentre mi lavavo mi sono accorto che non avevo di cosa asciugarmi.
poi è entrata in bagno, e si è tolta l'asciugamano, e l'ha appoggiato al box doccia, io dal vetro zigrinato ho capito comunque che era nuda.
-"puoi ascigarti con questo se non ti da fastidio."
-"no figurati, grazie."
Avevo l'uccello più duro che mai, ma qualcosa nel suo atteggiamento così provocante mi sconsigliò di scaricarmi lì in doccia.
mi sono asciugato e ho indossato il pantaloncino, ma senza mutande, che erano fradice di sudore.
l'ho raggiunta nella sala e... visione celestiale. aveva trasformato il divano in letto ed era distesa sopra, nuda.
Era esattamente come nei miei sogni di qualche anno prima, bellissima. il seno grande, con due capezzoli scuri, che se ne stavano lì dritti testimoni della sua eccitazione. il ventre piatto da atleta, e una freccia di peli curati castani sormontavano la figa, che però non vedevo da lì.
Mi fa: “Visto che non vuoi essere pagato ho deciso di ripagarti in un altro modo. Lo so che ti piaccio, lo so da tanto tempo, prima eri un ragazzino, ma adesso sei un uomo, vieni qui, fammi vedere quello che ho immaginato per tanto tempo”.
Senza rendermene conto ho obbedito, e mi sono avvicinato. Lei si è seduta sul bordo del letto e mi ha afferrato i pantaloncini dall’elastico, abbassandoli fino ai piedi, e trovandosi davanti il mio cazzo duro come la pietra.
“Magnifico”.
Quel complimento mi ha fatto salire il sangue al cervello, era la prima volta che una donna si mostrava così entusiasta del mio arnese, anzi una volta una ragazza si era lamentata di provare dolore non tanto per la lunghezza ma per il diametro.
Senza aggiungere altro si è gettata sul mio pisello. Immediatamente ho capito che in vita mia non avevo mai ricevuto un vero pompino, QUELLO era un vero pompino! Muoveva la testa lentamente accarezzando tutta l’asta con la lingua. Quando se l’è tolto di bocca un leggero filo di saliva è rimasto a collegare la mia cappella alla sua bocca. Poi si è afferrata i seni e li ha stretti attorno al mio cazzo. Non avrei mai pensato di provare sensazioni più forti di quelle di un pompino.
Lei mi guardava e poi mi ha detto: “quante seghe ti sei fatto pensando a queste?”
“Tante, TANTISSIME OOOOHH”
Lo sperma l’ha ricoperta dal seno alla punta dei capelli, ma lei non ci badava continuando a baciarmi la cappella mentre gli ultimi fiotti le finivano in bocca.
Quando si è staccata dalla cappella e si è resa conto che non aveva perso nemmeno un po’ della sua consistenza ha detto: “Cazzo ragazzo, così prestante, sempre pronto”
Si è stesa e ha allargato le cosce, offrendomi la splendida visione della sua figa perfettamente depilata.
“Vieni presto”
Ma io invece di sbatterglielo subito dentro mi sono inginocchiato ai piedi del letto e ho immerso la faccia in mezzo a quelle splendide cosce abbronzate e allenate.
Sentivo la bocca piena del suo sapore, mentre leccavo insistentemente le grandi labbra. Poi mi soffermavo a giocare col suo clitoride, lei mi teneva una mano nei capelli e si godeva il servizio. Ogni tanto infilavo la lingua nel suo buchetto e lei lo sottolineava con gemiti di piacere.
Dopo aver dedicato alla sua figa un servizio completo sono tornato in piedi e ho puntato il cazzo sul clitoride e gliè lo passavo lentamente sulla fessura.
“Scopami, adesso!! Mettimelo dentro” mi stava implorando, ma io ignoravo le sue suppliche.
Improvvisamente mi ha cinto i fianchi con le cosce chiudendomi in una morsa ferrea. Il mio cazzo che era puntato al suo ingresso è scivolato tutto dentro in un colpo solo. Lei non ha allentato la presa e ha detto: “non azzardarti a toglierlo più di lì”
Così seppur limitato dalla sua morsa ho cominciato a darle colpi ritmati senza mai toglierglielo dalla figa.
“Godooooo sii bravissimo!!!”
Il suo orgasmo è arrivato quando io ne avevo ancora un bel po’, per cui non mi sono fermato e ho continuato con più foga, buttandomi su di lei, costringendola a sollevare le gambe, così ho portato una mano sul suo culo e ho cominciato a penetrarle l’ano con prima uno poi due dita.
“SII.. lo vuoi? Sii.. prendilo, mettimelo nel culo dai.”
A quelle parole ho esitato un attimo.
“Non preoccuparti fallo. Fai piano e tutto andrà bene.”
Così ha allentato la presa per permettermi di estrarlo dalla sua figa e puntarglielo al buchetto.
Procedevo al rallentatore, ma quando la punta è arrivata all’ingresso lei ha ristretto le game ficcandosi da sola tutto il mio cazzo nel culo.
Ha inarcato la schiena e il suo gemito era stato un mix di piacere e dolore, ma con molto dolore dentro. Io sono rimasto immobile, poi quando lei si è rilassata ho cominciato ad andare ad un ritmo lento, dopo qualche colpo ho sentito che le pareti del suo ano si adattavano all’intrusione e ho cominciato a incularla a velocità normale, mentre tenevo tre dita nella sua figa e il pollice piantato sul clitoride.
“Bravo Maaarrrrrriiiiioooooooo sei un toro sfondamiii SIIIIIIIIIIIIIIIIIII”
Sentirla godere nuovamente è stato troppo e così le ho sborrato nel culo.
Ci siamo stesi e affannati siamo restati qualche minuto in silenzio. Poi lei si è alzata.
“mi vado a fare un'altra doccetta veloce, tu resta qui rilassati, torno subito”.
Mentre lei si lavava io ripercorrevo mentalmente la scopata , così non mi sono accorto del rumore della doccia che si interrompeva. Ho sentito la sua voce dalla soglia della sala.
“Stupendo. se l’avessi saputo ti avrei invitato a casa molto prima”.
Il suo sguardo era fisso sul mio cazzo, che aveva reagito al flashback rizzandosi di nuovo.
Da allora essendo lei una metodica, come una medicina...
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3
17 years ago
admin, 75
Last visit: 1 day ago -
Dominazione perversa
> piacere
> sei una domina?
si
> sono a sua disposizione signora
> per tutte i suoi desideri
> mi inginocchio ai suoi piedi
6 a completa disposizione
> si
> x tutto signora
devi essere completamente sottomesso a me allora
> pronto ad assecondare tutto
> certo signora
cosa stai facendo adesso
> mi sto toccando
> signora
> sono nudo completamente
e chi ti ha dato il xmesso
> scusi padrona
> smetto subito
va meglio
6 anche passivo
> si signora
che attrezzi hai a disposizione?
mollette bottiglie falli
> scarpe con takki a spillo acuminati
> e bottiglie di birra
collari
> no signora
> spaghi e corde
ti piace anche travestirti allora
> si padrona
> anke fare da wc
allora mettiti deo collant bianchi
> ok padrona
> subito
> li prendo
veloce
> fatto
> signora
> li metto mentre scrivo
6 depilato sotto
> no signora
male
> ma di natura ho poki peli
> mi spiace padrona
non va bene
> pieta padrona
> la supplico umilmente
> di perdonarmi
x punizione ti devi stringere le palle con la mano
> si padrona
> lo faccio
> ecco..
> ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhh
fallo
continua
> ahhhhhhhhhh
> pieta
> padrona
> pieta
no
no
> ahhhhhhhhhh
> la supplico
> mi perdoni
no
> ahhhhhhhhhhh
> mi torturo x lei
> ahhhhhhhhhhh
certo che si
> ahhhhhhhhhhhh
> soffro padrona
basta xche mi sa che ti piace
> si padrona grazie
> lei è divina
non t'ho chiesto il parere
> si padrona
> scusi
> non sono degno di lei
giusto
> si padrona
> non sono degno
mettiti in ginocchio
> certo
> mi inginokkio
> davanti a lei
> guardo a terra
> verso i suoi piedi laccati di rosso
> desideroso di adorarli
leccali
> si padrona
> indossa scarpe?
sabot
> vuole che li levi?
> o lecco anke quelli?
> ???
si
> ok
> mi avvicino
> lecco il suo alluce
striscia
> lo prendo in bocca
> si padrona
> striscio com un verme
> ai suoi piedi
> sukkio il suo alluce
> lo prendo in bocca
leccalo e sukkialo
> metto la lingua sotto la sua unghia per pulirla bene
> ruoto la lingua intorno al suo dito
> poi lo sukkio con forza e delicarezza e me lo faccio arivare in profondita
nella bocca
> lo sukkio come fosse un cazzo
> poi lecco tra un dito e l'altro
> mettendo la lingua in mezzo
> e sukkio uno per uno tutte le dita
certo
> ripulendo sempre con la lingua sotto le unghie
> poi lecco la parte superiore del suo piede
> fino alla caviglia
> riempiendola e sbavando di saliva
> adorando il suo piede
> e sbavo x il desiderio
> come un cane ammaestrato
bacialo
> si lo bacio
> con baci dolci e passionali
> bacio ogni parte del suo piede
> partendo dall'alluce
> alla caviglia
> senza dimenticare le altre dita
> poi lecco la suola dei suoi sabot
> l pulisco per bene
> come fossi uno zerbino
> prendo il tacco in bocca e lo sukkio
> per ripulirlo
> poi cerco di prendere in bocca piede e scapra insieme
> infilando il piede dalla parte anteriore
> spingendomelo quanto piu possibile in gola
no la scarpa no scucchia bene il tacco
> si padrona
acidamente
> ogni suo ordine è legge
avidamente
> si padrona certo
> posso sapere quanto è il tacco?
20 cm
> divina padrona lo prendo in bocca
> lo sukkio
> giro la lingua intorno al tacco
si con le mani allargati le chiappe
> lecco la parte finale di esso
> lo pulisco bvene
> bene
> poi lo sukkio avidamente
ho detto di succhiarlo tutto
> come una prostituta farebbe col cazzo di un cliente
> si lo sukkio
si tutto in gola
> lo faccio arrivare in bìgola
ti stai allargando il culo
> si padrona
> mi sto infilando il tacco delle scarpe
chi te la detto di farlo
> credevo che lei lo volesse padrona
devi eseguire gli ordini e basta
> si divina
> le chiedo ancora una volta umilmente pietà
prendi la bottiglia di birra
> sono una merda
certo
> si padrona ce l'ho in mano
aprila
> posso solo mangiare e bere i suoi escrementi
> si padrona l'ho aperta
e rispondi solo agli ordini
> si padrona
> ubbidisco
è aperta la bottiglia
> si padrona
appoggila x terra
> si padrona
> fatto
ero siediti sopra
ora
> si padrona
> mi siedo
> ahhhhhhhh
e entrata
> mi enta piano
> mi fa maleeee
> si entra
continua
> siiiiiii
> mi sto rompendo il culo
> sono un verme skifoso
> rotto in culo
no fino dove l'hai fatta entrare
> ahhh entra tutto il collo è dentro
ora mettiti a carponi
> si divina
> eseguo
e inizia ad andare su e giu con la bottiglia
> si mi inculo padrona
> ahhhh
> mi sento una vacca
certo e continua piu forte
> ahhhhhhh
> mi sto sfondando
si continua
> siiiii
> si si
> ahhhhhhhhh
> mi entra ed esce come un trapano
falla uscire quel tanto che basta x riempire il tuo culo skifoso di birra
> si
> padrona
> mi clisero il culo
> slistero
> il culo
si un clistere di birra in culo
> me la sento scendere
> mi sento una toia
6 una troia
> si lo sono
> divina
hai svuotato la bottiglia
> se vuole posso farle sentire quant sono troia a al cell
> no padrona non ancora
> mi scende
hai msn?
> mi sento scoppiare
> si ce l'ho msn
> ma senza cam
procuratela schiavo
> vorrei padrona
> ma non so dove prenderla ora
hai sempre la bottiglia in culo
> si certo
> mi sento sodomizzaot
> come se mi avesse inculato un negro
procuratene un'altra allora
> si padrona
> vado in cucina
svelto
> senza levarmela dal culo
si una bott.di minerale
> eccomi padrona
> presa
cosa hai preso
> entrambe
> birra e minerale
togli quella che hai in culo
> si
> padrona
> che male
> ahhhh
> mi sento una troia
ripeti esattamente con la bott.di minerale
> si padrona
> lo faccio
fatto
> mi siedo sopra
> mi entra in culo
che aspetti si
tutta
> lo sto facendo
> si padrona
> ahhhhhhhhhh
> mi sfonda
fatto
> siiii
> ahhhh
ancora
> sto morendo di dolore
> si padrona
> mi sto violentando
stai godendo da dolore
> si padrona sono eccitato per le violenze che fa su di me
> ho il cazzo incredibilmente duro
ora sdraiati x terra col culo all'aria e la bott dentro
> per questi suoi abusi
> si padrona
> lo faccio
non ho chiesto pareri
> mi perdoni
cosa stai facendo
no mai
> mi scende l'acqua nel culooooooooo
> ahhhhhhhhhh
certo
> mi inondooooooooo
si
> ahhhhhhhh
> fuoriesce acqua dal mio culo insieme a merda
ora inizia sukkiare la bott.di birra che avevi in culo
> si padrona
> la sukkio
> la spomino
spingi la bott.devi tenerlo tappato
> come ho fatto col suo tacco
> si la spingo
> ahhhhhhhhhhhhhhh
tutta in bocca verme
> si padrona
> sento la mia merda
> e sangue delle pareti lacerate del mio culo
spalmata sul corpo
> si la spalmo
> sul mio corpo
bravo
> puzzo come il letame
> grazie padrona
sulle labbra
> si padrona
continua
> si mi spalmo di merda
leccala
> mangerei anke la sua padrona
> la lecco
cosi bravo
> la leccp padrona
> la lecco tutta
si
> sono insudiciato e sporco come un maiale
6 un maiale
> strisciante ai suoi piedi
> si padrona sono il suo maiale
si ora prendi il tuo cazzo
> si padrona
> è duro
> 17 cm
stringilo + forte che uoi
puoi
> siii
> siiiiiiiiii
> è una pietra
con l'altra mano stantuffati la bott.in culo
> lo stitolo
si
> si mi stantuffo
> muoio di piacere misto a dolore
+veloce
> si
> veloce
> mi distruggo i genitali
ancora di + e affonda con forza
> forte padrona
> sempre piu violentemente
> mi sfondo
si
si
> per lei mi annullo
> mi rendo ridicolo
> e la supplico come una dea superiore
si ora stingendoti il cazzo + forte che poi masturbati
> si mi masturbo
> forte
> forte
stringi
> immagino di averla di fronte
> stringo
> vorrei farle sentire la mia voce che gode
non devi godere
> mi spiace padrona
xche
> mi sento in colpa per questo
> ma lei mi fa impazzire
6 venuto
> non ancora ma ci sono quasi
> ahhhhhhhhhh
> si padrona
> siiiiiiiiii
quando stai x venire stritolati le palle
> si ecco
> me le stringooooooooooooo
> immagino che sia la sua mano con le unghie laccatre di rosso a
stringere le mie palle
> vengooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo
con le unghie che ti penetrano la pelle
> sto skizzando sul monitor
> siiiii
ti sei svuotato
> siiii
> padrona
ora devi leccare tutto
> ho skizzato dappertutto
> si lecco
> tutta la sborra
> è salata
> lecco per lei
fallo e basta
> in suo onore
certo
> si lecco ed ingoio
> ingoio tutto
si
> mentre mi diventa ancora duro
> lecco ogni goccia
si
> ingoio
> tutto
> padrona
ho detto di si fallo
> si padrona
> ho leccato tutta la sborra
va bene cosi
> grazie padrona
> sono di fronte al monitor col cazzo duro
> per lei
allora scapellalo con forza
> certo padrona
> lo scappello
> come se fosse lei
> a farlo
si fino in fondo
> con le sue unghie rosso
> si lo strappo quasi
si
> siii
> padrona è suo lo violenti come le pare
con le unghie stringi la capella
> si la stringo
> faccio uscire un po di sangue
no infila l'unghia del mignolo nel foro
> si la infilo
> lo allargo
nel foro del cazzo
> si padrona
> lo sto facendo
> spingo dentro con decisione
> ahaaaaaaa
si
continua
> immagino che fosse il suo mignolo laccato di rosso a sfondarmi il cazzo
> lo faccio con piacere
> sto impazzendo ancora di piacere
> vorrei farle sentire mentre godo x lei
ora continua con le altre dita
> si padrona
> un dito alla volta mi apro il cazzo in due
> ahhhhhh
> si continuo a farlo
basta cosi adesso
no
> si padrona
> mi fermo immediatamente
non devi + godere
> si padrina
> padrona
> obbedisco
si
> sono fermo
> ai suoi piedi in ginokkio
benissimo succhiati tutte le dita sporche
> si padrona
> le sukkio una per una
si
> girando la lingua intorno ad esse
x oggi va bene cosi
> bevo tutti gli umori
ciao
[xray ha chiuso il PVT]
4
0
17 years ago
oir79, 29
Last visit: 4 years ago -
La prima volta
Ho 42 anni, Vivo a Roma, e mi sposto molto bene all'interno della città. Svolgo un'attività per la quale molto tempo lo trascorro in auto in giro per Roma e grazie alla quale mi sono riscoperto guardone per uno scherzo del destino dopo aver visto una coppia, sicuramente esibizionista, in un parcheggio di un'autogrill del raccordo anulare.
Mi ero fermato per rispondere al cellulare quando mi accorsi che in una auto parcheggiata non lontana dalla mia una signora si muoveva all'interno dell'abitacolo con fare equivoco. Conclusi subito la telefonata preso dalla curiosità di capire cosa stesse accadendo e con mia meraviglia vidi il cazzo di un bel tipo di mezza età seduto al posto di guida fuoriuscire dalla bocca della signora. Lui accortosi della mia presenza mi sorrise e mi fece cenno di avvicinarmi.
Ingranai la prima e con cautela mi avvicinai alla loro auto. Lei era una bella signora sulla quarantina lui qualcosa di più, aveva la camicetta tutta sbottonata, reggiseno e mutandine appoggiati sul sedile posteriore. Dal finestrino mi arrivò un'ondata di profumo maschile, forte ed intenso che mi colpi molto. Lei lasciò il cazzo per un momento e mi disse:" fammelo vedere!". Queste parole tuonarono dentro di me come un fulmine a ciel sereno ed io che in fondo altro non aspettavo mi sbottonai i pantaloni e tirando giù i boxer regalai a questi sconosciuti la visione del mio cazzo già duro e dritto. Lui mi disse:"se vuoi puoi masturbarti". La signora continuava a leccare l'uccello del compagno ed io cominciai a masturbarmi guardando lo spettacolo. Provavo delle sensazioni mai provate prima, mi tremarono le gambe come mai mi era successo prima. Ad un cero punto lui mi disse:"le vengo in bocca!" allora io mi affrettai con giusti e sapienti colpi sulla cappella a cercare di venire contemporaneamente. Ci riuscii e schizzando sul volante della mia volvo vidi la bocca della signora sporca di sperma. Rimasi per un attimo col cazzo tra le mani mentre cominciava a diventare più piccolo.
Lei mi disse: ti è piaciuto?" Non risposi ma tutti capimmo che la risposta era affermativa. Mi ricomposi e li invitai a bere qualcosa al bar manifestando loro la mia intenzione ad avere un successivo incontro. Ma lui mi disse"Guarda è praticamente impossibile, noi siamo di Como e stiamo ripartendo. La strada è lunga e faremo altre soste....capito?" . Mi cadde il mondo addosso, già mi vedevo terzo incomodo tra di loro, tra schizzate e ciucciate. Purtroppo ciò non accadde. Li vidi ripartire con la loro Renalut e con loro i miei sogni.
Da allora cerco la coppia o la donna delle mie fantasie erotiche con la quale poter ritrovare qull'eccitazione e stabilire un rapporto fatto di complicità e reciproca soddisfazione. Questa è la mia storia. Se vi piace e credete di volermi aiutare a realizzare questo sogno, contattatemi. Un saluto ed un bacione a tutti.
6
0
17 years ago
skorpione40, 49
Last visit: 2 years ago -
Solo per i miei occhi (parte 2)
quando entrate nell'appartamento, Tu solo sai che IO sono già li...un ulteriore brivido ti corre lungo la schiena..il tuo cavaliere è succube di te, del tuo corpo, della tua malizia, del tuo sorriso, della tua voce...del tuo modo di essere puttana raffinata, puttana di testa...entrate..accendi le luci del salotto e le metti soffuse...fai partire un cd di tango argentino....lui ti abbraccia..ti bacia con passione..e tu lo assecondi..le vostre mani corrono veloci sui vostri corpi, i vestiti in un baleno sono sparsi per la stanza, lui è visibilmente eccitato e tu rimasta come da me ordinato in reggicalze calze e scarpe lo fai sedere sulla poltrona...lo accarezzi, baci il suo petto, scendi sul ventre....l'adrenalina della puledra in calore ti pulsa nelle vene...sai che IO sono li, nell'oscurità...e questo ti eccita....le tue mani accarezzano quel corpo, che ancora non si capacita del tuo capitolare alle tante richieste espresse in questi mesi...inginocchiata davanti a lui, sfiori con il viso il glande dritto, lo annusi...per un attimo quando hai visto il suo pube molto folto, hai avuto un moto di repulsione...tu che prediligi i sessi depilati, rasati, devi obbligarti a soprassedere..impugni il suo cazzo alla base..guardandolo negli occhi fai saettare la lingua sulla cappella gonfia....lui e' estasiato con gli occhi socchiusi..ti prende per i capelli raccolti dietro la nuca e impaziente ti fa ingoiare il suo uccello...sei bagnata...lo so.....ti piace da morire sentirti presa..posseduta...usata...ti applichi in un lento pompino....come solo sai fare tu...poco alla volta, il suo uccello entra sempre più nella bocca...rivoli di saliva scorrono lungo l'asta...fino a poterlo prendere quasi tutto...ti senti eccitata..l'epidermide comincia sudare leggermente....non vedi l'ora che ti prenda...che IO dopo ti prenda...lasci il suo cazzo lucido di saliva e sali sulla poltrona a cavalcioni di lui...gli offri le tette come dono estremo....lui ti abbraccia..e comincia a leccarti le mammelle....i capezzoli duri come chiodi fremono...li senti sotto la sua lingua..te li morde appena..niente in confronto a come si diverte il tuo Padrone quando ne è in possesso....ma ti piace ugualmente...gli strusci con il tuo pube rasato il basso ventre..fino a scontrarti con le natiche al suo uccello...ti sollevi leggermente oscillandoti indietro....senti la punta sull'entrata della figa bagnata e gonfia...socchiudi gli occhi...e fai entrare il suo cazzo dentro di te..di colpo...come risucchiato da un vortice.....non c'è stato neanche bisogno di fartela leccare tanto sei bagnata.....dentro sei un fuoco, e ti piace sentire quel bel cazzo dentro...prendi a muoverti lentamente ponendo le mani sul petto di lui.....le sue mani delicate ti accarezzano i fianchi...le natiche...mani non certo come quelle del TUO PADRONE...grandi e forti....ma tant'è.....ci sarà tempo...accelleri i movimenti..ora è lui che si muove dal basso verso l'alto, dandoti dei colpi violenti...senti che ti mangia le tette...senti che il suo dito medio arriva a sfiorarti il buco dellla vergogna.....una scarica elettrica ti parte dalla nuca fin giù....la mente corre veloce all'altro ieri, quando ti ho presa dietro..quando ti ho scopato il culo nel modo più bestiale....quando sei venuta rauca..in un orgasmo estremo..con me dietro...quando mi hai sentito venire a ruota dopo di te artigliarti i fianchi, e riversare lunghi fiotti di miele dentro il l'intestino.......lasci i recenti ricordi...senti che lui sta per venire...allora ti alzi e gli dici..."aspetta...prendini come una cagna"..e cosi facendo ti posizioni sul tavolino basso davanti al divano ...il viso rivolto verso la vetrata del balcone...le pesanti tende, che la rivestono,non lasciano intuire che IO sono li...che ti vedo...SOLO PER I MIEI OCCHI..si...ti appoggi saldamente al tavolino...lui ti è dietro...ti lecca la fregna grondante..e alzatosi te lo fa scivolare dentro....ecco..ora si che ti piace ancora di più...sai che IO sono li...davanti a te....sai che mi sto beando nel vederti...nel vedere te che eccitata godi ....lui si muove dietro...ti tiene stretta per i fianchi...i colpi si fanno più veloci...i seni ballonzolano frenetici...ti inclini in avanti per meglio prendere quel cazzo impazzito dentro la tua figa..e con la mano ti masturbi il clito...vuoi venire..vuoi che lui venga....lo inciti a chiamarti nel peggiore dei modi...lui è eccitato...sta per sborarre quando tu lo supplichi di farlo nella tua bocca...ti giri rapida davanti a lui...seduta sul tavolino....prendi l'asta con una mano..l'altra torna a martoriare il clito..anche tu sei vicina all'orgasmo.....sei davvero brava...ti sei messa di profilo ...per darmi modo di vederti perfettamente....muovi la mano con colpi veloci, tenendo mezzo uccello in bocca...senti dal tuo basso ventre salire un orgasmo inteso...molto per il momento in cui sei ...ma di più pensando al tuo LUI....ecco che ti sale..mugugni...stai per esplodere..il cazzo in bocca si gonfia...e tu lo prendi quasi tutto dentro...ecco..il primo getto ti arriva direttamente in gola...lui geme urla..trema..eccone un altro più denso..e poi un terzo...da brava golosa non ne fai uscira nenache un po....è un'arte questa in cui ti sei affinata...riuscire a deglutire respirando con le narici.....
........sei esausta..apparentemente..distesa sul divano...lui poco dopo si è congedato frettolosamente......e finalmente posso scostare il pesante drappo dietro al quale mi celavo...
....appaio...un sorriso compiaciuto fa capolino sul tuo viso....un fremito leggero ti fa venire la pelle d'oca......lo sai ora cosa LUI vorrà....
.....come sempre....sempre uguale..ma sempre diverso....mi allunghi la mano da seduta...ti alzo.....ti ammiro ancora una volta senza mai stancarmi...reggicalze...calze...scarpe...si ...sei ok.....e iniziamo i passi del nostro tango.
SEI SOLO PER I MIEI OCCHI
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3
17 years ago
admin, 75
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Il padrone saggio e la schiava monella
Lui mi plasmerà a suo piacimento e tutto è iniziato solo per gioco.. Una mail, un recapito telefonico.. Una voce maschia, forte e profonda e uno splendido accento... Adorabile.. Mi corteggia in modo blando ed elegante e comprendo già la sottile intelligenza e la forza della sua mente.. Percepisco la sua "potenza" celebrale.. E' il Demonio.. Lo so.. Lo sento.. Comincia una danza che seppur virtuale ci trascina in un turbine di emozioni così intense da non distinguere più quale sia il virtuale o la realta..La mia mente ormai deliziosamente legata alla tua.. Ogni mattina e ogni sera la tua voce.. Non c'è spazio per le repliche.. Quando chiedi provo a recriminare, senza risultato alcuno.. la tua determinazione è grande e cedo alle tue volontà..
Eccitata e maiala ogni volta che ti sento so già che una sorpresa mi attende.. Ieri hai chiesto che uscissi con le mie sfere dorate infilate nella passera ben depilata e sempre zuppa dei miei umori.. E' così è stato.. Appena sveglia ho letto i tuoi sms e mi sono eccitata al pensiero che tu fossi così presente e attento.. Mentre faccio colazione la tua telefonata.. Mi chiedi sempre elegante e discreto come sto e se disturbi, ma sai che lascerei qualsiasi cosa stia facendo per parlare con te.. Mi inviti ad accomodarmi nella stanza da bagno, di liberarmi degli indumenti che indosso, pochi per dire il vero e cominci con voce quasi roca e profonda a guidarmi con la mente nei meandri di un piacere che non conoscevo e di cui ora sono schiava.. Sfioro le labbra inumidendole appena con la lingua.. Inizia il nostro tango.. Sfioro con le dita lievemente i capezzoli che sono già turgidi e sensibili, comincio a giocare con entrambi, poi con le mani sollevo i seni rotondi e sodi per sentire l'eccitazione che al tatto riesco a provare.. Ancora la tua voce a guidarmi.. Mi chiedi di passare le dita sulla lingua di umettare i polpastrelli e poi di scorrere ancora sui bottoncini rosa incorniciati da un'aureola piccola e chiara.. Poi cerco di abbassarmi fino a sfiorare con la lingua i capezzoli.. Dal bordo della vasca su cui mi sono appoggiata, prendo dell'ottimo olio appena profumato , che uso per rendere più liscia e invitante la pelle.. Lascio scivolare alcune gocce di olio, prima sui capezzoli, poi tra i seni.. scendo verso l'ombelico e lentamente verso una quantità più generosa di liquido fluido e scivoloso sul monte di venere.. Sento scivolare tra le labbra l'olio che si mescola ai miei umori, che già copiosi fuoriescono dalle labbra della fighetta ormai gonfia e pronta a ricevere attenzioni e carezze.. Adesso a piene mani stringo i seni e spalmo l'olio su ogni centimetro di pelle e impazzisco per l'eccitazione sempre più crescente.. Ma tu mi dici di attendere ancora e la tua voce calda accarezza la mia anima ormai nuda e sottomessa al mio Belzabù..Un demonio, gentile e premuroso, tanto quanto sa essere deciso e perfido.. La tua voce si incrina ancora di più, so che hai la verga dura come il marmo, che il rigonfiamento sotto i calzoni è ormai visibile e vorrei ti toccassi.. Ma tu sei determinato a sfiancare la tua schiava.. L'invito a prendere le bellissime sfere dorate che mi hai regalato giunge come salvezza in una tempesta per un naufrago.. Adesso so che potrò dietro tua richiesta infilarle una dopo l'altra nella figa ormai fradicia di umori e godo già al pensiero di quelle sfere lisce e fredde che scivolano nella mia carne.. Un vibratore bellissimo e non di notevoli dimensioni, sempre da te omaggiatomi, appoggiato sull'asciugamano e le tue parole acqua per un assetato nel deserto.. Ti bevo, così come sogno di bere il tuo paicere quando siamo insieme. per nutrirmi di te.. Adesso mi chiedi di andare in camera da letto, con tutti i miei giocattoli, come una bambina birbante, mi fai accomodare sul letto, di fronte al quale hai voluto fosse montato uno specchio grande.. Vedo il mio volto trasfigurato dall'eccitazione.. Il demonio si è impossessato di me e non abbandona la mia anima.. Mai.. Divarico completamente le gambe, quasi oscena, come una venere troia e comincio a sfilare le sfere, perchè il Padrone ha comandato fossero infilate nel "buco della vergogna" come ama definire il mio orifizio anale, piccolo, depilato e invitante..Sono bagnate del mio piacere e non faccio fatica a spingerle nel mio culetto stretto.. Lenta la manovra, sapiente come chi l'ha guidata la prima volta.. Adesso vedo riflesso nello specchio il mio sedere con il buchino dilatato dalle sfere e l'anello che che fuoriesce appena.. rimane penzoloni fuori da esso.. Muovo il bacino e contraggo i muscoli, sento le sfere sfiorare le pareti anali.. E' sublime il gusto di essere per te puttana e gatta insieme.. Ancora la voce dell'inferno, comanda di infilare il vibratore nella figa e di iniziare a rotearlo, prima di accendere la vibrazione minima.. Ha più velocità e sai che ti disobbedirei volentieri, mandando quel cazzo di gomma nodoso al massimo della velocità, ma sai anche che il timore delle tue punizioni mi blocca.. Adesso sfilo il fallo e lo succhio, come faccio con il tuo quando sto per volare nel vortice di piacere a cui mi hai abituata.. Viziata dal suo Padrone, vittima sacrificale.. Viziosa e porca come tu mi vuoi quando siamo insieme.. Tremo per l'eccitazione.. Il corpo è teso ad ascoltare le onde di calore che mi investono, la testa quasi scoppia per il sangue che viene pulsato nelle vene freneticamente, come frenetico ora è il movimento della mia mano che spinge avanti e indietro il cazzo di gomma, che ad occhi chiusi immagino sia il tuo, grosso e nodoso, non troppo lungo, ma i tuoi 20 centimetri sono centimetri di carne da gustare in ogni situazione.. Sto per impazzire, sento di non potercela fare, ma la tua voce eccitata e ormai quasi infernale, mi chiede di placare il ritmo.. Non vorrei ma lo faccio, ormai sottomessa mentalmente a te con il piacere estremo di esserlo, perchè sei un Padrone giusto..Sei ancora lì al telefono con me, lontano ma al mio fianco, sento il tuo respiro quasi affannoso.. Il mio è incalzante, quasi si accavallano i sospiri.. Vorrei fermare questa bramosia, questa corsa frenetica, ma la mente è libera.. Suonano alla porta.. Il panico.. No calma, il mio Belzabù è li al telefono con me, che mi consiglia di indossare l'accappatoio di morbida spugna di respirare a fondo ed andare verso la porta.. La mente è offuscata e non scruto dallo spioncino per appurare chi sia il o la guastafeste di turno.. Apro appena la porta, timidamente perchè chiunque sia, vedrà il mio volto che ha assunto lineamenti animaleschi, nella folle corsa verso il piacere.. Tu sei ancora li al telefono, non chiudere ti prego mi libero di questa persona e torno da te.. Ma la persona dietro la porta sei tu.. Il mio Demonio.. Di fronte a me, alla tua adepta, alla tua creatura, plasmata a tuo piacimento.. Un sospiro profondo quasi mi squarcia il petto.. Ti odio.. si ti desidero e ti odio.. Chiudi la porta alle nostre spalle, un bacio lungo, profondo, lingue che si ininuano e si inseguono.. Le tue mani sapienti e forti, delicate e maschie, il tuo volto quasi trasfigurato dal desiderio.. Assumi le sembianze del caprone a me tanto caro Belzebù e in modo animalesco sfili l'accappatoio, mi sollevi con braccia possenti e forti, mi adagi sul tuo cazzo duro con le vene che pulsano velocemente il sangue.. Lo sento scivolare dentro, prima lento, poi una stoccata secca mi ferisce nell'anima e l'orgasmo sale lento dalle mie viscere ed esplode interminabile e caldo.. Continui a spingere appongiandomi con le gambe sulle tue gambe.. Mi sposti come un fuscello trasportato dal vento.. Mi sento come impalata, e i miei umori bagnano le tue gambe e scivolano fino a bagnare il parquet.. Sto godendo come una troia e tu mio demonio animale, mi sussurri che sono una vera puttana, la tua puttana, una femmina in calore da soddisfare, una giumenta da montare a lungo.. Una porca indemoniata e vogliosa.. Continui a scoparmi come un forsennato, sento il tuo uccello duro e caldo scorrere su e giù nella vagina, lo spingi, lo fai roteare, sei un porco come pochi ne ho conosciuti e sei il mio adorabile maschio, pieno di inventiva e di sorprese.. Nella danza feroce dei nostri sessi uniti nella spasmodica ricerca del piacere, urti con un piede la busta colorata che hai lasciato cadere all'igresso entrando e intravedo altri regali per la tua schiava, altri falli e altre sfere trasparenti e altre nere, lucide e grosse.. La mente corre..Impazzisco per i regali che mi fai e quando mi indichi come usarli quando sei lontano.. Come la farfallina che vibra, che quando andiamo a cena mi fai infilare nella figa e quando siamo al ristorante puntualmente tu stesso metti in funzione, provocando spasmi di piacere che faccio fatica a nascondere.. Sei porco, demonio, uomo e animale insieme.. Impalata con il tuo cazzo sprofondato nella mia fichetta ormai bollente e gonfia, si affollano immagini dei giochi che facciamo insieme e un orgasmo dietro l'altro sono come furia di fuoco.. Il mio fuoco nelle tue vene... Il mio Belzebù nella mente e nell'anima.. Grazie Desy per avermi regalato l'opportunità di conoscere il Demonio in persona.. Grazie a te Belzebù per le emozioni che mi regali ogni giorno.. La tua schiava, puttana e dolcemente sottomessa Fuoco69..
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17 years ago
fuoco69248878,
35
Last visit: 17 years ago
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Solo per i miei occhi
Ti vedo seduta al tavolo del ristorantino scelto dal tuo collega..è un po che cercava di invitarti a cena, senza successo...poi questa volta hai deciso di accettare. hai trovato in Me il tuo complice..e quindi siamo qui...ti ammiro per come ti sei preparata poche ore prima..un bagno rilassante, due gocce del tuo profumo preferito, la scelta accurata dell'intimo, dal reggiseno per avvolgere le tue mammelle che sfidano la gravità, il perizoma velato, il reggicalze nero e calze fumo di Londra.
sopra un tailleur fine, elegante, da me suggerito..e le scarpe a tacco non estremo ma sensuali...che ti slanciano le gambe, ma soprattutto mettono ancora più in risalto lo splendido fondoschiena che madre natura ti ha donato. Sei li..seduta di fronte a lui...."vittima " sacrificale scelto da noi...lo stai facendo restare sui carboni ardenti..sei maliziosa, sexy...estremamente affascinante...ogni tanto , non vista dal tuo cavaliere, volti il viso verso verso di me, accennando un mezzo sorriso rapito...io con il solo leggero cenno del capo, ti ordino di focalizzarti su quello per cui siamo complici....e tu lo sai bene...
La cena è stata piacevole..ti alzi per andarein bagno..come da me ordinato, vai alla toilette...ti sfili il perizoma, e ritornando al tavolo, lo lasci cadere con non chalance tra le gambe del tuo collega, che attonito e rosso in viso ti guarda sederti...Tu con voce suadente, come sai fare gli sussurri : "non sarebbe ora di andare a berci qualche cosa come dopocena?" Questa frase lascia Lui spiazzato...ma in men che non si dica, siete in macchina alla volta del nostro luogo, dove darai piacere prima a Lui...a te stessa...ma soprattutto al Tuo vero Lui...quando restaeremo soli.
.....è solo l'inizio.....
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17 years ago
admin, 75
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La signora francese...!!!
Qualche giorno fa, in una caldissima sera d'estate, decido con un mio amico di andare a prenderci un drink in quel di nettuno, x chi non la conoscesse è uno splendido paese alle porte di roma.
Facciamo un giro x il borghetto medievale ed a un certo punto ci fermiamo in un bar nella piazza, dove incontriamo due francesine niente male......con una semplice domanda, loro dimostrano un certo interesse nei nostri confronti.
A quel punto ci sediamo affianco a loro e cominciamo a bere e divertirci passando una meravigliosa serata!!!!!!!
Passate un paio di ore decidiamo di andarci a fare un giro sul lungomare......dietro la chiesa di S.m.Goretti, posto stupendo.
Arrivati li, io ed il mio amico ci dividiamo, io opto per salire su una scalinata che mi porto nel retro della chiesa, da li comincia con la signora uno splendido gioco di lingua e giochi manuali.....lei comincia a toccarmi, naturalmente il mio cazzo era gia ben duro e bagnato....io piano piano le infilo una mano tra le sue cosce e sento una calda figa umida........lei era eccitatissima, a quel punto le metto una mano in testa e la spingo verso il mio membro piu duro che mai, lei comincia a spompinarmi in maniera celebrale.....un pompino davvero ad arte, dimostrando la sua grande esperienza di donna vissuta......dopo un pò vedendo lei molto eccitata, la giro, le alzo la gonna, le sposto il perizoma e gli infilo il mio cazzo durissimo nella sua bella figa rasata e bagnatissima e comincio a scoparla in maniera divina appoggiandola al muro....una pecora paradisiaca.....gode come una porca non mi molla e chiede di volerlo sentire sempre di più, ed io sempre più forte sbattendola addosso a quel muro, mamma mia la troia stava godendo come una porca fino ad urlare di gioia come una pazza!!!!!Dopo un pò si gira guarda il mio cazzo ancora duro e quasi al punto di esplodere e inginocchiandosi continua ancora a prenderlo in bocca, succhiando su e giu il mio cazzo che a quel punto era enorme.......sono bastati pochi attimi e vedo il mio membro esplodere e schizzare sulla sua faccia da troia......mamma che goduria incredibile e che pompino! A quel punto la signora si riveste ed io mi pulisco, anche se il mio pisello era ancora duro, lei miguardava ed io ero felice e sorridente xchè una scopata così non mi capitava da tempo.......lei con il suo accento francese mi ringrazia e scende piano le scale, era contenta e felice del maschio italiano!!!!!!!!! A volte l'orgoglio italiano trionfa sulla classe francese......alla prossima avventura!
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1
17 years ago
admin, 75
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Pomeriggio fortunato 3
Ci riavviammo sullautostrada antonella sembrava nn sazia tanto ke stava vicina a lui e si strofinava a lui con le cosce alla scena le dico ma ti piace propio tanto e lei si e un bel kucciolotto lui la guarda le passa la mano sul collo le accarezza i capelli ela bacia in bocca lei mi passa la mano e cerca la mia e me stringe forte forte.comunico ke stiamo x arrivare dalle ns parti e di darsi un po di contegno. Anto ke solitamente dopo aver scopato ed essere stata soddisfatta nn le va piu di fare sesso questa volta allinvito di lui di andare a casa sua nn accenna ad un benke minimo tentennamento e io dietro di lei andiamo a casa sua x fortuna un appartamento decoroso in una citta di mare.mentre si armeggiava in cucina x preparare il piatto del suo paese anto le va vicino e gli kiede se avesse bisogno daiuto in un momento ke lei era passato ai fornelli e lui le passo dietro kissa perke si fermarono lui dietro e lei davanti ke si dimenava con il kulo allindietro vistolo gia armato anto si rigira lo guarda in viso gli butta le braccia al kollo e si avvinghiano lei con la mano corre a tirargli fuori luccello lui la trascina sulla poltrona dove ero seduto io si spogliano e mi spoglio pure io nudi come stavamo si apre di colpo il portone ed entra un signore sui 65 anni di eta ma ne dimostrava di piu antonella le prende un colpo si staccano lui si rimette in sesto alla belle e meglio io faccio lo stesso imbarazzatissimi tutti e tre anto mi si avvicana e nasconde il visso rosso x la vergogna iniziano a parlare nella loro lingua ( era lo zio ke lo aveva lasciato a piedi al centro commerciale)il nipote subiva e sembrava molto impaurito dalle parole dello zio.Finita la lite lo zio si avvia in camera e lui mogio mogio si avvicina a noi ke ci eravamo gia vestiti(lo zio gli aveva preso le kiavi del portone e kiuso a kiave) si scusa con noi e ci dice ke lo zio era molto arrabbiato con lui xke nn voleva ke portasse altre persone in casa e ke a lui serviva casa xke doveva venirci con una sua amica . mentre stavamo parlando lui esce tutto nudo e kiama il nipote in dispartee guarda fisso negli okki anto ke arrossisce ci dira ke ha cambiato idea ke lamica ke era una troia nn landra a prendere xke si scopera antonella altrimenti lui fara la notte fuori e x tutta la settimana. il ragazzo tutto impaurito kiede ad anto x favore lui uomo molto cattivo accetta e andato a fare la doccia x favore lui capace di prendermi a botte antonella molto impaurita dalla situazione si rannicchia su di me e mi dice no con lui nn ci vado io ke lidea mi era gia passata e mi piacerebbe vederla montata da un anziano le dico guarda ke pero ha un bel kazzo lei dice si lho visto e mi fa un sorrisino ma allora ti piacerebbe e lei no no nn mi va nn vedi come e grosso con quel pancione. il ragazzo si riavvicina e le dice ancora x favore fallo x me altrimenti mi mena dopo un po di tiritela tra loro due ad anto le scappa una lacrima si avvicina alui e lo bacia in bocca e gli dice lo faccio x te e pensando di stare a farlo con te appena dopo esce lui dalla doccia con un accappatoioe parla con il nipote e gli dice di portargliela in camera.antonella fa coraggio e si fa accompagnare nn prima di avermi dato un bacio ed essersi stretta forte forte a me. kiudono la porta io ero eccitatissimo ed escogitavo di come fare x gurdarli di nascosto dal buco della kiave ma si vedeva pokissimo allora dissi a lui come fare e mi indico una finestra sul balkone era perfetta la visione erano vicinissimi e la tapparella un po vekkiotta lasciava intravedere abbastanza.lei era ferma sulluscio della porta lui seduto sul letto nn si erano ancora parlati. si alza le va vicino le fa un sorriso forse le dice nn aver paura nn ti faro del male nn e giusto ke solo lui si diverte con una donna bellissima come te sei molto bella. a queste parole lei inizia a sciogliersi e fare qualke risolino di accondiscendenza lui si avvicina si slaccia il laccappatoio esce il kazzone anke se pur pendulo e labbraccia anto ha quasi perse le sue difese e le viene naturale portare la mano sul kazzone lui la guarda in viso e le bacia le tette sono partiti anto con tutte e due le mani gli fa una sega vanno sul lettone anto si spogli e si avvinghia al kazzo ed iniziano a scopare .
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17 years ago
mabo5059,
45/45
Last visit: 13 years ago
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In questi ultimi anni
Malgrado la mia estrazione religiosa non sono mai riuscita a sedare i miei desideri sessuali. Ho sempre fatto l'amore con mio marito in maniera appagante e anche molto frequente. Soltanto che dopo anni di matrimonio e di assoluta fedeltà e dedizione da parte mia , pian oianino i rapporti tra di noi hanno cominciato a rarefarsi. Non per colpa mia, ma perchè evidentemente da parte di mio marito è cominciato a scemare il desiderio nei miei confronti. Premetto che sono apoprezzata dagli uomini per il mio fisico, minuto ma ben fatto con le curve al posto giusto. Infatti ho sempre avuto dei corteggiatori dei quali non mi sono mai curata in maniera particolare. accettavo i complimenti, ma ho sempre rifiutato le loro proposte di trasgressione. Anche dopo che mio marito si è disinteressato di me in maniera totale. Ho sempre sperato che cambiasse idea e ritornasse quello di prima. Ho sofferto in maniera spropositata questa situazione e mi sono quasi ammalata arrivando a perdere diversi chili di peso, che erano già pochi in partenza.Come dicevo prima sono minuta e piccolina fisicamente.
Dopo qualche anno ho deciso di reagire, senza rinnegare la mia matrice culturale e religiosa e ho iniziato a rendermi prudentemente disponibile e sopratutto molto selettiva, perchè non ho mai sognato avventure "usa e getta"
Per non dilungarmi dopo aver vagliato diverse proposte, spessodeludenti, ho accettato la corte di un uomo più vecchio di me, di circa 21 anni ma che mi ha dimostrato gentilezza, comprensione, dolcezza ecc. Ormai da diversi anni ho rapporti con quest'uomo in maniera totale e ognuno di noi due è perfettamente integrato con l'altro.
Con quest'uomo ho vissuto anche se non sotto lo stesso tetto glianni più belli della mia vita, anche sessualmente parlando. Solo che ultimamente ha perso molto del suo vigore sessuale, per ragioni di età e di salute, ma malgrado questo i nostri rapporti sono molto stimolanti per una tecnica sessuale alla quale si rifà il mio nik. Evidentemente è venuta a ridursi la frequenza e la penetrazione è di un arnese non più "rigido" come qualche anno addietro.
Forse per questo abbiamo cominciato a frequentare dei privé dove abbiamo sempre fatto da spettatori, anche se, dopo le situazioni che si sviluppavano all'interno del locale ci eccitavamo in tal modo da farci fare l'amore per un certo periodo in maniera completa e appagante.
In quei locali, come dicevo, facevamo solo da spettatori passivi, ma questo non ci salvava sopratutto dai single che mi ronzavano sempre attorno e non solo.
Ho cominciato quindi ad accettare che qualche mano indugiasse più del dovuto sul mio corpo, prevalentemente sul posteriore e sui seni, e tutto ciò un pò alla volta a cominciato a piacermi tanto da abbassare le difese della mia "religiosità" e a consentire che qualche mano si potesse insinuare sotto i vestiti. Senza contare che ho cominciato a gustare sempre con maggioer eccitazione la pressione dei peni duri e corposi che si appoggiavano sul mio sedere.
Continuerò la prossima volta
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17 years ago
bellamarcella,
65/65
Last visit: 6 years ago
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1700
Mani morbide mi hanno spogliata con dovizia, liberandomi dalle vesti; sciolto i capelli, facendoli ricadere compostamente sulle spalle.
Sono nuda.
Le braccia abbandonate lungo il profilo.
Quelle stesse abili mani mi accompagnano garbatamente al bordo della vasca.
La luce abbagliante del pomeriggio filtra dal peristilio, inondando la stanza.
Sento il calore invitante del sole sulla pelle.
Scendiamo i gradini di marmo rosa e siamo nell'acqua.
La vasca è piccola, circolare, poco profonda tanto che l'acqua mi arriva poco sopra le ginocchia.
C'è profumo di spezie orientali nell'aria.
Due delle donne dalla pelle scura sono entrate con me nella vasca, le lunghe vesti bagnate che s'incollano alle loro gambe.
Gentilmente mi fanno inghinocchiare ed iniziano a bagnarmi strizzando morbide spugne sopra il mio capo.
Con quelle stesse spugne poi mi accarezzano dolcemente sui palmi delle mani, sulle braccia, sul profilo delle ascelle, sulla schiena, sui seni, sul bacino.
Poi con la stessa delicatezza mi fanno alzare.
Il bagno è finito.
Risaliamo i gradini e la padrona è di fronte a me.
Mi ha osservato durante il bagno dietro il separè, ora lo so.
L'aria sprezzante nell'incontrare i miei occhi.
La sua bacchetta di cuoio nero scorre sul profilo delle mie braccia bagnate mentre abbasso lo sguardo.
La punta si posa sul mio torace per poi schivolare tra i seni, fino ad arrivare tra le cosce.
Le mie guance avampano nel sentire tra di esse la dura bacchetta di cuoio.
Poi con un brusco movimento del polso mi impone di divaricare leggermente le gambe.
La padrona fà un cenno e si scosta portando con sé la sua bacchetta di cuoio.
Una delle due nere s'inginocchia davanti a me.
Tento di sottrarmi, scostandomi, ma l'altra mi afferra per le braccia.
Mi inarco voluttuosa, la bocca arsa da una sete febbrile, mentre una lingua allenata mi bacia e succhia la clito.
Mani morbide mi strizzano i capezzoli, mi accarezzano uvunque, mentre labbra carnose mordono e leccano.
Qualcosa di rigido mi solletica le natiche e accarezza l'ano con un movimento circolare. Poi lo sento contro di me, dentro di me. Appartiene alla mia padrona.
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17 years ago
kiki74kik,
33
Last visit: 15 years ago
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Una notte indimenticabile
Ci siano conosciuti per caso in una chat. All’inizio nulla di che, “sono di Vercelli”, “anche noi abitiamo a Vercelli, ma siamo qui solo per lavoro”. Una parola tira l’altra e scopro che hanno più o meno la mia stessa eta, lui è single, lei è sposata, ma ogni tanto scappa dal marito (consenziente? non so, il dubbio mi è venuto) per passare un paio di giorni con il suo amante. Il discorso diventa così via via più intimo fino a che lei mi dice a bruciapelo “ti andrebbe di passare una serata a casa nostra?”. Non sono scafato, ma prudente. Potrebbe benissimo essere un uomo che si spaccia per coppia. Ci scambiamo le mail promettendoci foto personalizzate. Io mando la mia, ma per qualche giorno di là non arriva risposta. Stavo quasi per archiviare il contatto quando arriva una mezza dozzina di mail, ciascuna con una foto. Spettacolo! C’è davvero lei via via sempre più nuda con un cartello in mano e in altre posizioni stratetiche: “Speciale per Rosenkrantz” e un numero di cellulare. E’ splendida, una donna davvero desiderabile… e io la desidero! Chiamo, mi risponde lui e mi dà appuntamento in un bar del centro per conoscerci. Ci troviamo, un caffè, quattro chiacchiere per spiegare cosa cercano e cosa vogliono poi mi chiede “Lei arriva dopodomani, ti va di farle una sorpresa?”. E come no?! Mi libero da un appuntamento e mi presento sotto casa loro all’ora fissata. Arrivano dal ristorante, ci presentiamo con i nostri nomi veri e lei mi schiocca subito un bacio sulle labbra. Saliamo in casa dove le luci sono già accese anche se soffuse. Lui mi dice di mettermi comodo che loro iniziano ad andare in camera da letto: “E’ un po’ timida all’inizio, prima la scaldo ben bene, raggiungici quando ti chiamiamo e intanto guarda questo” e fa partire sul portatile un album di foto digitali che non lasciano nulla all’immaginazione. Finalmente arriva il richiamo, vado nella stanza da letto dove loro sono già nudi e impegnati in un 69 mozzafiato. “Spogliati e metti questo” fa lei sollevando un attimo la testa e porgendomi un preservativo. In un attimo sono nudo, lei mi vede e mi fa avvicinare al letto…. tirandomi (dolcemente!) per l’uccello già durissimo. Inizia la giostra. Prima io con lei mentre lui guarda, poi viceversa, poi un doppio pompino da infarto. Le piace il cazzo e non fa nulla per nasconderlo. “Non ho mai provato la doppia penetrazione” fa lei. Un chiaro invito che noi due maschietti provvediamo a soddisfare scambiandoci anche la posizione nei due canali. Alla fine veniamo praticamente tutti insieme (il che è sempre un ottimo risultato, eheheheheh). Pausa sigaretta, ci vuole proprio. Poi la doccia. Inizia lui e mentre siamo soli lei torna all’attacco: “Ora tocca a noi due” sussurra sfiorandomi il cazzo. Riprendiamo a “giocare” e non ci accorgiamo che lui è tornato. “Ma bravi” sghignazza “Non vi si può lasciare soli un attimo”. Oddio, penso, ora si incazza di brutto. Non è così, si accende un’altra sigaretta e aggiunge: “Visto che ci state dando dentro così tanto vi lascio un po’ di privacy”. Se ne va di là e sentiamo accendersi la televisione. Noi continuiamo fino a che lei mi sussurra all’orecchio “Vienimi in bocca”. Io sono un tipo ubbidiente quindi mi fermo sul più bello. Lei sfila il preservativo e inizia un bj da togliere il respiro che termina con un’abbondante bevuta. “Vado a fare la doccia, ma tu stai qua se non facciamo l’alba” mi dice infine alzandosi e andando in bagno. Poi la doccia la faccio io , ci beviamo un whisky insieme e la serata è terminata.
Tralascio quello che è successo nei giorni seguente. Due settimane dopo l’annuncio: lui è stato trasferito per lavoro dall’altra parte d’Italia, sarà difficile rivederci. Ci siamo scambiati qualche mail poi la distanza tra noi e il tempo hanno avuto ragione. Non li ho più rivisti.
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17 years ago
rosenkrantz,
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Last visit: 10 years ago
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Fantasia
Ti immagino in una stanza in piedi davanti alla finestra baciata dalla luce del sole.
Indossi solo una leggera sottoveste che mette in risalto le tue forme piene e sode.
Mi senti entrare ma non ti volti.
Mi avvicino e inizio ad accarezzarti i capelli inalandone l’inebriante profumo di femmina.
Ti bacio sul collo e dietro le orecchie mentre ti accarezzo le spalle.
Prendo le spalline, le sfilo e la sottoveste cade a terra.
Le mie mani scendono più in basso sfiorando con la punta delle dita i capezzoli già turgidi.
Ti prendo in braccio e dopo averti distesa sul letto, ti afferro per le caviglie e ti attiro a me.
Inizio col baciarti i piedi e risalgo lentamente lungo l’interno delle cosce fino ad arrivare pericolosamente più in alto.
Apro delicatamente con le dita i petali della tua rosa e come l’operosa ape inizio la ricerca del prelibato miele.
Adeguandomi ai segnali che il tuo corpo mi lancia, inizio a penetrarti con le dita, senza fretta.
Percepisco la tua eccitazione crescente dai gemiti e dalle vibrazioni emanate dal tuo corpo e continuo senza mai fermarmi portandoti più volte all’orgasmo fino a quando dalla fonte dell’estremo piacere non sgorga un lungo e caldo getto del tuo nettare.
Sollevo la testa, i nostri occhi s’incrociano, vi leggo la tua soddisfazione.
Il mio scopo è stato raggiunto.
Riuscire a darti piacere era quanto chiedevo, tutto il resto non ha importanza.
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1
17 years ago
admin, 75
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Fantasie di una schiava
Pressoché nuda, saldamente assicurata con delle catene e inconsapevole di quanto mi sta accadendo intorno per la benda che mi copre gli occhi, sto qui al Suo cospetto. Percepisco la presenza del mio Padrone dai suoi passi e da qualche secco colpo di tosse che emette ogni tanto. In lontananza c'è la città, con i suoi rumori ovattati, spie di una vita frenetica che divora ogni singolo attimo. Invece qui il tempo sembra essersi fermato e l'istante dilatato in eternità. Sento che qualcosa sta per accadere o è solamente una mia impressione; l'attesa prolungata mi spossa e mi fa desiderare il degno epilogo; madida di sudore per la posizione innaturale e per l'eccitazione di quanto mi sta per accadere, attendo da un momento all'altro gli imperiosi scatti del Suo membro dentro di me. Forse non riuscirò a contenermi più a lungo e darò sfogo da sola alle mie fantasie, serrando forte le mie cosce al cuscino su cui sono accovacciata e sfregando il sesso sulla sua morbida stoffa. Chissà come accoglierebbe un finale imprevisto, al di fuori del Suo controllo: potrei contrariarlo o addirittura indispettirlo al punto che tra noi potrebbe essere finita. Meglio pazientare un altro poco e non incorrere nelle Sue ire. Qualcosa in effetti adesso sembra accadere, ma dai passi capisco ben presto che si sta dirigendo fuori dalla stanza. Il campanello della porta suona con insistenza, c'è qualcuno che è venuto inconsapevolmente a turbare la magia che si era venuta a creare. I minuti sembrano non passare mai; probabilmente si tratterà di qualche importante cliente che non può essere liquidato con poche parole. Finalmente la porta si richiude e sento che si avvicina a passi rapidi; avrei quasi voglia di chiederGli di chi si trattasse, ma mi trattiene il timore di violare il silenzio impostomi . Meglio concentrarsi su altro adesso, il momento tanto atteso sembra quasi stare per giungere. Forse per ricreare l'atmosfera che si è improvvisamente dissolta per l'arrivo dell'importuno estraneo, incomincia ad accarezzarmi delicatamente, le sue mani sembrano però stranamente esitanti, probabilmente anche lui è seccato dalla brusca interruzione. Lentamente si fa strada in me il dubbio: non solo mi tocca in maniera per Lui insolita, ma ad un tratto sento sulla mia pelle scorrere una superficie metallica. Deve trattarsi con tutta probabilità di un anello, ma non ne indossava prima, nè gliene ho visti portare in precedenza. Che non si trattasse più di Lui, ma dello Sconosciuto di poco prima?
Un uomo che probabilmente sta usando il mio corpo con il Suo consenso e che quando avrà sfogato le sue voglie lascerà definitivamente questa stanza. Ma sarò certa di non rivederLo in altre occasioni senza essere in grado di riconscerLo?
Magari ad un party potrebbe essere l'uomo distinto che beve un drink con Lui, parlando amabilmente di cose senza alcuna importanza, o a teatro potrebbe essere il signore che ci scorge e ci saluta da due file più avanti. Insomma potrebbe essere chiunque, ma il pensiero che inizialmente sembrava tanto sconvolgermi si tramuta in una fantasia allettante quando comincia a penetrarmi, con decisione, senza alcunché di brutale. I movimenti sono ritmici e profondi, ma poco dopo si vanno facendo più discontinui e incalzanti, segno che neanche Lui può resistere alla fantasia da cui è posseduto: godere di una donna a sua insaputa, come si assapora la fresca fragranza di un fiore per poi buttarlo subito dopo via. Si ferma per un istante, per poi venirmi copiosamente dentro: sento pulsare dentro di me il Suo seme e allora mi sento abbandonare anch'io, come stordita, al piacere. Un Suo bacio mi desta infine dal dolce torpore in cui sono caduta e ciò mi basta per riconoscere il mio Padrone.
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17 years ago
admin, 75
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Un incontro molto strano e particolare...
vi raccondo una mia esperezia sesuale era nell agosto 2004 precisamente il 12 agosto erano le 22.06 di sera ero nella stazione di Venezia che aspettavo il treno x Lecce dove dovevo trascorere alcuni giorni da amici in quell momento passa di la una ragazza che all incirca aveva 23 anni e mi chese se era quello il treno x Lecce io le dissi di si e se andò fissandomi negli occhi. io mi alzai e mi andai a sedere al mio posto aspettando che il treno partisse. dopo alcune ore di viaggio io ero seduto in un vagone vuoto e vidi quella ragazza venire verso di me a quel ponto pensai che era il momento di fermarla e conoscerla e cosi feci la fermai e chiesi il nome e lei mi rispose
-ciao io sono loredana sto andando a Lecce tu dove vai?
-io anche cosi parlammo x alcune ore.verso le 3.00 dell mattino lei si era addormentata appogiandosi con la testa sul mio pene.
il mio pene si induri cosi tanto da svegliare la ragazza lei non perse tempo mi sbottono il pantalone e lo prese in bocca facendo un pompino cosi dolcemente io presi le mani e le apro la cerniera dei pantaloni e la invito a sfilarlo lei acconsente e se lo toglie rimane solo con slip rosa pizzo io prendo il dito e la penetro la vagina poi passo a due dita mentre lei mi succhia ancora il cazzo poi le sfilo i slip la faccio girare con il sedere verso di me e le incomincio a succhiare la vagina fino a consumarla e lei davanti sempre a succhiarlo x bene dopo la prendo e la faccio mettere a pecora e la penetro nella vagina cosi velocemente che lei grida poi passo a un mio desiderio di sempre il culo prendo il dito e la penetro nell' ano lei all'inizio dice no mi fai male cosi la rigiro e lo lecco tutto il suo ano consumandolo la faccio rimettere a pecorina e la penetro nell'ano dopo 1 e mezza di sesso spinto decido che ora di arrivare e le vengo dentro il suo culo.arrivati a Lecce lei decide di darmi il suo numero di telefono e mi dice che quando voglio ke la posso kiamaree per fare del sesso con lei
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17 years ago
admin, 75
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Mia cognata
Avevo 25 anni e vi parlerò come se fossi in quel tempo. ono FELICEMENTE fidanzato. La mia ragazza,Lucia è la ragazza che fino adesso mi ha colpito di più, non a caso ne sono innamorato. La amo davvero tanto, e penso proprio che arriveremo a sposarci. Ma da qualche tempo c'è un pensiero che mi gira per la testa: Lucia ha una sorella, Giulia, che mi fa impazzire.
Lei è bassina (anche la mia ragazza lo è), lunghi capelli neri, un bel seno 4° ed un bel culo sodo e a pera. Con lei ho un buonissimo rapporto, scherziamo sempre tanto, anche perchè abbiamo due caratteri sostanzialmente uguali. Domenica scorsa è venuta a trovarci, e nel giocare con il bambino dell'altra loro sorella, il bimbo le allargò la maglia quel tanto che bastava per far vedere le sue forme: molto belle, devo dire con sincerità. La notte seguente ho fatto un sogno che la riguardava. Ero nella loro casa, e la mia ragazza stava dormendo. Io invece, non avendo sonno, andai a guardare un po' di TV. Fu così che mi ritrovai nel soggiorno, e Giulia aveva avuto la mia stessa idea. Guardammo un po' di TV insieme, e poi, parlando, iniziai a fissare le sue labbra, come spesso mi succede quando parlo con altre persone. Solo che le sue labbra mi eccitavano parecchio...e lei se ne accorse, iniziando poco dopo a provocarmi oltre ogni misura. Incominciò questa sua opera di seduzione chiedendomi un massaggio sul collo (e devo dire che non le sono mai stato indifferente, almeno credo); nel farle questo massaggio, le mie mani erano diventate calde, e lei ovviamente si accorse anche di questo. Allora iniziò a farmi discorsi che da lei MAI mi sarei aspettato: discorsi che riguardavano i miei rapporti sessuali con sua sorella, la mia ragazza, ed io non avendo nessun problema le dicevo che sotto quell'aspetto andava molto bene. A un tratto mi chiese: "ma tornando indietro, se avessi conosciuto prima me, cosa avresti fatto?". E nel dire ciò si avvicinava sempre di più. Poi, come un ferro attirato da una calamita, le stampai un bacio sulle labbra! Mi aspettavo una reazione infastidita, oltretutto anche lei è felicemente fidanzata. E invece no: ricambiò con tanto di lingua in bocca! I freni inibitori ormai non avevano più effetto, iniziammo a spogliarci a vicenda, e nel far questo mi ritrovai davanti quello splendido spettacolo dei suoi seni nudi. Vi giuro, non avevo mai visto tanta abbondanza! Presi a leccarglieli di gusto, e sentivo che lei gradiva. Poi da lì mi spostai verso il basso, aveva una figa profumata e il pelo gli disegnava un cuore. Con la promessa, però, di ricambiarmi il favore...promessa che mantenne qualche minuto dopo, ingoiando il mio uccello avidamente. Mi sentivo in paradiso, ma non tanto per il fatto di fare quelle cose, quanto invece per il fatto che stavo tradendo la mia ragazza...con sua sorella!!! Intanto il sogno andava avanti...e ci ritrovammo nudi sul divano a scopare selvaggiamente: sentivamo di non amarci, ma il desiderio di quella scopata era talmente grande che non riuscivamo a fermarci!! Andammo avanti per circa 30 minuti, mi eccitavo nel vedere le sue tette sballonzolare sotto i miei colpi. Facemmo l'amore in tutte le posizioni possibili ed immaginabili, e dopo quella magnifica mezz'ora le venni in mezzo alle tette con un mare di sperma!!!! Ah che sogno stupendo...ma così come è stato stupendo, è anche stato davvero spiacevole, perchè adesso questa fantasia non deve assolutamente venir fuori. Lo so, non è bello frenarsi, ma io amo la mia ragazza, e questa è una cosa che non potrà mai accadere....
Ma la vita è molto cattiva...Dopèo un anno mi sono lasciato con Lucia e...ho potuto godere tra le tette di Giulia
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17 years ago
admin, 75
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La prima volta...
Pratico il fisting da molti anni, nel corso dei quali ho studiato anche trattati di anatomia per migliorare le mie performance, d'altro canto si sa', il braccio non ha un sensore che ti procura piacere, ma (almeno nel mio caso) il piacere lo traggo da chi in quel momento sto fistando.
Chi pratica questa disciplina mi capirà benissimo, per quanto tu possa essere bravo, per quanta esperienza hai accumulato, rimane sempre il fattore umano. Per quanto io abbia fistato, schiavi e schiave, ogni episodio, ogni persona incontrata, rappresenta una nuova volta, simile ma mai uguale alle volte precedenti. Il ricordo delle varie sessioni crea in me un record, un album virtuale, che la mia mente ama sfogliare, di tanto in tanto, ma come per ogni album che si rispetti, c'è una foto alla quale mi sento particolarmente legato, in questo caso un ricordo che fra tutti prediligo, ed è quello che sto per raccontare....
Riconosco da subito un neofita, lo riconosco dalle parole che usa, dal modo con cui le pone, dalla frenesia di conoscere, la raffica di domande.... Marco, ( lo chiamerò cosi) era uno di quelli....
Rispose ad un mio annuncio, seleziono da sempre (almeno da quando sono "cresciuto") i messaggi contenenti questioni di carattere sessuale, (un Master, almeno secondo il mio modesto punto di vista, non dovrebbe mescolare il sesso con il BDSM) scartandoli di getto, cosi come tendo a scartare le persone troppo giovani, armate di tanta curiosità e desiderio, ma, in questo caso qualcosa colpì la mia attenzione, anzi non qualcosa ma una frase molto particolare...." dopo aver sofferto tanto, continuo a cercare qualcuno che mi possa fistare per bene senza dolore..."
Riconosco che la pratica del fist possa passare attraverso una logica del dolore, d'altro canto è pur vero che un buon Master deve portare il proprio slave vicino alla soglia massima di dolore sopportabile, perché è altrettanto vera la teoria di Bourderòn, secondo la quale il piacere estremo, è vicinissimo al massimo dolore sopportabile, cosi come conosco la massa di idioti che spacciandosi per Master infliggono dolori insopportabili (se non quando recano danni fisici a volte anche permanenti) che hanno il solo scopo di allontanare le persone da questa disciplina, che in questo modo viene anche vessata o vituperata. Ma conosco anche (e sono davvero tanti) molti Master coscienziosi e preparati, mai superficiali, che sanno donare molto piacere ai loro schiavi, passando per le infinite vie del dolore non dolore....
Decido quindi di rispondere a Marco....pregandolo di scrivermi le sue esperienze passate, in modo da rendermi conto del vero problema da affrontare....Tutti i suoi racconti sono figli delle madri di cui sopra, inutile menzionarli ancora, mentre dopo diverse settimane di scambio epistolare, decido di incontrare Marco...
Avevo, come sempre preparato con cura l'ambiente dove avrei incontrato Marco (una parte della mia casa) e con dovizia di particolari ogni piccolo strumento. Ma come detto in premessa, il fattore umano gioca un ruolo fondamentale....
Marco era un bravo ragazzo, semplice, pulito, tutti i suoi muscoli nella scatola cranica, magro, glabro, con grandi occhi espressivi, che da subito mi hanno parlato con franchezza e curiosità, ho cercato di fare da subito quello che ogni Master dovrebbe fare, accogliere tutta la fiducia della persona che desiderava più di ogni altra cosa, provare piacere da una cosa che gli aveva procurato solo dolore....
Passammo ai preparativi di una sessione che per me ha sempre rappresentato solo un inizio, nella consapevolezza di dover ripetere più volte la sessione prima di raggiungere un buon risultato....
Lasciai che Marco scrutasse e studiasse l'ambiente in cui si trovava, illustravo man mano gli strumenti che avrei usato e le tecniche, notai un cambiamento di colore nella pelle del viso di Marco...
Conosco molto bene quei momenti, potrei descrivere quanti battiti riesce a fare un cuore, quanto sudore è possibile produrre, quanti ferormoni stanno lavorando, ma l'unica cosa che davvero mi interessava era rilassare Marco, riprendermi una sorta di rivincita per l'intera categoria (almeno di quelli seri e veri) fargli conoscere una pratica che negli anni mi aveva dato tante belle soddisfazioni....
Ordinai a Marco di spogliarsi, di farlo lentamente, mentre lo guardavo, il colore del suo viso era davvero cangiante, le sue mani tremavano, ma notai anche che i suoi occhi cercavano i miei, in un gioco di conferme...
Feci mettere Marco supino sul lettino, infilati i guanti, cominciai l'esplorazione tattile del suo corpo, che sembrava di vetro, tanto era tirato ed emozionato....
La mia voce, le mie mani, lasciarono che al posto della paura entrasse il desiderio, mi dedicai a questo aspetto alle carezze molto più tempo del solito, fino a quando notai che le natiche di Marco si stavano aprendo lentamente....
Iniziai a toccare l'ano di Marco che come da manuale di contrasse a difesa, non forzai la mano, ma la lasciai li come quando voglio accarezzare un gatto che non conosco, la mia mano ferma aspetta che il gatto ci passi sotto, cosi mi fermai con le dita appoggiate al suo buchetto rosa, fino a che piano piano fu lui a venire da me, appoggiandosi con timorosa fiducia....
Ascoltavo il respiro di Marco, il suo ritmo, la mia voce lo guidava verso il rilassamento, ma in mio aiuto giunse la sua voglia di farlo...quel pezzo di corpo dichiarava il suo desiderio.....
Avevo scelto dei guanti in vinile, scartando cosi a priori la possibilità di un eventuale allergia al lattice, avevo iniziato con una crema leggermente anestetizzante (la mitica ed impareggiabile Luan) mescolata ad una crema all'acqua....
Puntai il dito verso quell'ano, con pazienza lasciandolo appoggiato senza forzare, il respiro di Marco si era fatto più caldo, le sue anche iniziarono un lento quasi impercettibile movimento ondulatorio, in una danza senza musica, con un crescendo di sensualità...Marco non era più Marco, ma un corpo in movimento, un corpo alla ricerca, un corpo pieno di desiderio....ma il mio dito era ancora li....mi faceva male il braccio, non ricordo il tempo trascorso, ma ricordo che mi faceva male, ma ero fortemente deciso a non mollare, non avrei fatto il il primo passo....
Con l'altra mano carezzavo le natiche di Marco che adesso si muovevano in modo più armonico, Marco aveva il viso piegato verso di me e potevo vedergli l'espressione, gli occhi chiusi, la bocca aperta, il colorito forte delle sue guance, non c'è popper al mondo che possa eguagliare quel colore...Marco non era più li, era partito, aveva lasciato a me solo il corpo...potevo toccare il suo desiderio, tutta la sua sensualità....ad un tratto mi accorsi che il dito non era più fuori, ma dentro, era stato il corpo di marco a cercare la carezza, avevo vinto la prima diffidenza....
Marco aveva iniziato una leggera cantilena di godimento che accompagnava i suoi movimenti ai quali io trovai il giusto ritmo, stando attento a continuare la mia danza con lui, mentre con l'altra mano tenevo lubrificata la mia mano....
Le dita adesso era tre, ma Marco non le contava adesso che il suo ritmo era frenetico, mentre il suo corpo non ondeggiava più ma indietreggiava verso la mia mano, che ormai lo possedeva....
Carezzai il suo interno saggiandone gli umori, le pareti lisce invitandolo a lasciarsi andare, ma lui, il giovane danzatore, non mi ascoltava più si era già lasciato andare....
Chi conosce il fist, sa benissimo che la parte più critica della disciplina sta nel far passare il carpo radiale di pollice, ovvero la parte più ampia della mano, perché in quel punto la mano non si può piegare più di tanto, e allora l'ano si deve dilatare in un movimento unico con lo sfintere, ma, anatomia a parte il vero guardiano è il cervello, perché qui gioca un ruolo fondamentale il dolore, la gestione del quale sta nel cervello....
La mia preoccupazione era li, dove molti cadono, dove il piacere deve lasciare il posto ad un momento di dolore...come comunicare con corpo ed il cervello di Marco? La mia unica preoccupazione stava nel fatto di non far sentire dolore a Marco o tutta quello per cui avevo lavorato sarebbe andato perduto....mentre pensavo a questo guardai come non avevo fatto prima il corpo di Marco, era bagnato di sudore, si muoveva come un onda nel mare, e allora mi resi conto che stavo interagendo con Marco e non solo con il suo corpo....se avessi spinto la mano cosi come eravamo messi, gli avrei procurato sicuramente dolore, dovevo pensare a qualcosa che lo facesse salire ancora di più in modo da perdere ogni freno e lasciare che il cervello smettesse di ragionare lasciando il posto al piacere puro....
Marco, mi aveva parlato nei giorni precedenti, della sua ricerca del fisting, non tanto come mera pratica fisica, ma come un momento di congiunzione della parte più profonda della sua sensualità con il suo corpo, ovvero Marco era il corpo e la mia mano toccava la sua anima profonda, quella che nessuno era mai riuscito a toccare....
Feci la mia scelta, chiusi gli occhi e cercai di fondermi con Marco, con il suo corpo, che era li fisicamente in contatto con me ma che non era lui il mio vero obiettivo, ma la sua anima, il suo desiderio profondo, quel desiderio che ogni slave ha dentro e che chiede al Master di poterlo tirare fuori....
Appoggiai le mie labbra al corpo di Marco in un sottile bacio di ammissione, gli volevo dire "sono qui con te, non preoccuparti lasciati andare, non ti sto fistando il corpo ma la tua anima profonda, lasciamela toccare..." il corpo di Marco, al contatto con le mie labbra vibrò come non aveva ancora fatto, Marco alzò la testa reclinandola indietro, il corpo intero si mosse verso di me, ma non verso la mano, ma verso di me come persona intera.....questo movimento aumentò di ritmo, via via portandosi a livelli altissimi, Marco godeva ma da dentro, ad un tratto come ad aver violato una combinazione magica, la mano scivolò dentro interamente e al posto del dolore Marco urlò di piacere mentre veniva per mano mia...
Da quella volta ho rivisto Marco in varie sessioni....sempre più piacevoli e mature.... per poi come ogni foglia prendere il suo ruscello e la sua nuova direzione....
Ho imparato alcune cose molto importanti in quell'esperienza...che ancora oggi contribuiscono nella mia formazione....una in particolare, quando si fista il fattore umano fa la differenza, perché ho imparato che non fisto un corpo, ma mi metto in contatto con la sua anima....
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17 years ago
Mefister, 48
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Divisi fisicamente,ma uniti da un estremo piacere
Mi piace guardarti mentre ti masturbi.
Tu lo sai, lo sai molto bene, e godi di questo tuo potere.
Sai di potermi catturare per tutto il tempo che tu desideri, incatenando i miei occhi al tuo corpo, ed i miei sensi ai tuoi.
Distesa su questo lettino da spiaggia, le rocce ed il buio a proteggerti da sguardi indiscreti, nuda e con le gambe divaricate, ti accarezzi le tette, come sai che a me piace vedere.
Gli spruzzi di un’onda più forte, che si è infranta sugli scogli, ci raggiungono, ci fanno rabbrividire nell’aria finalmente fresca della notte estiva.
La luce della luna si riflette sulla spuma candida delle onde e, magicamente, sulle tue lunghe unghie laccate di bianco.
Continui ad accarezzarti i seni, lentamente, sensualmente, eroticamente.
Il tuo caschetto di capelli biondi spicca sulla stoffa blu del lettino, e la tua pelle, la tua magica pelle, unta dell’olio solare che ti stai spalmando, riluce anch’essa il pallido chiarore della luna, muta ed unica testimone di questi attimi incredibili.
Sono nudo anche io, come a te piace vedermi, in piedi, il busto appoggiato a questo scoglio umido e salmastro, di fronte al lettino sul quale sei stesa, una mano a scivolare indolente sul cazzo duro e proteso verso il tuo corpo eccitante.
Adoro vederti così, abbandonata e fremente, padrona assoluta del tuo piacere.
E tu impazzisci quando mi prendo il cazzo con la mano, quando le mie dita si serrano attorno all’asta, quando la cappella si mostra al tuo sguardo.
Lo abbiamo fatto una volta, quasi per caso, un gioco che credevamo non dovesse avere un seguito, una variante ai mille modi in cui facciamo l’amore.
E, invece…
Invece siamo rimasti prigionieri dei nostri sensi e della nostra vista.
Ci masturbiamo, uno di fronte all’altra, e solo più tardi, raggiunto il primo e più intenso piacere, uniamo i nostri corpi alla ricerca di altri orgasmi.
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17 years ago
admin, 75
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Lo sgabuzzino!
Avevo risposto ad un annuncio e dopo qualche giorno mi arriva un messaggio, è la lei della coppia, che mi fa i complimenti per le foto che ho inviato e mi ringrazia per le parole con le quali avevo risposto al loro annuncio, da lì comincia una chiacchierata prima via sms e poi a voce, mi racconta d’avere un negozio e dopo un po’ le telefonate ed i messaggi diventano piccanti.
All’interno del negozio c’è uno sgabuzzino, e le nostre fantasie si concentrano su questo sgabuzzino, idee, situazioni e fantasie ci girano in testa e ce le raccontavamo via telefono, magari anche godendo assieme.
Questo è durato per qualche giorno, fino a quando non abbiamo deciso di incontrarci, ed essendo stuzzicati da quello sgabuzzino, abbiamo deciso di vederci durate la settimana, vero l’orario di chiusura del negozio per la pausa pranzo!
Arrivo, cerco il negozio, parcheggio. Faccio 2 passi, passo davanti alle vetrine e la vedo, splendida e sexy, dio che sexy, faccio per entrare, ma c’è gente allora passeggio ancora un po’, ma la voglia di entrare è tanta e così entro, dio, sono eccitatissimo, lei è impegnata con una cliente ed io faccio un giretto nel negozio, mi fermo e mi metto in modo d’essere di fronte a lei tra di noi c’è la cliente, ma io sono un po’ lontano.
Comincio a guardarla e lei se ne accorge, dopo qualche secondo capisce che sono io e fa una faccia un po’ strana, tra il sorpreso ed il compiaciuto, la cliente esce ed io faccio per avvicinarmi, ma entra un’altra persona, così io continuo il mio giretto, ma l’ora della chiusura si avvicina.
Finalmente anche questa cliente esce e mi posso avvicinare, mi presento e facciamo 2 chiacchiere, capisco subito che arrivati al dunque, è un po’ restia, titubante, forse ha cambiato idea, ma è troppo splendida e io non voglio rinunciare a questa occasione, dopo un po’ che parliamo l’ora della chiusura è passata, spegne le luci e chiude la porta, ha la macchinetta del caffè e me ne offre uno, ma mi fa capire che non c’è storia, io in ogni caso cerco di eccitarla, portando il discorso su quello sgabuzzino di cui tanto s’era parlato e le chiedo di mostrarmelo, ma è restia, è inutile, a che servirebbe!
Io non mollo, mi spiace ma sono deciso, fino a che prendo e mi avvicino a lei, le prendo per una mano e le dico dai, fammelo vedere, portandola verso la porta dello sgabuzzino!
Ci arrivo e la apro con la mano che mi è rimasta libera, faccio un passo entrando e proprio in quel momento mi sento spingere da lei che entra nello sgabuzzino dietro di me e chiude la porta, io mi giro e ci troviamo abbracciati in un bacio focoso, senza dire nulla cominciamo a toccarci, i nostri corpi si strusciano l’uno contro l’altro, il suo seno sul mio petto ed il mio sesso duro contro di lei, le mani dappertutto, non le so trattene, le faccio scorrere lungo le sue gambe, il suo sedere, le apro la camicetta, scosto il reggiseno e comincio a giocare con i suoi capezzoli usando le mie dita ed i polpastrelli, mentre continuiamo a baciarla e le sue mani sono tra i miei capelli.
Poi scendo con la bocca sul suo seno, adoro succhiarle i capezzoli, giocarci con la lingua, con le labbra, girarci intorno vorticosamente con la punta della lingua, leccarli lì sotto dove il seno si attacca al busto, leccare tra un seno e l’altro, dio quanto è splendida e sexy e mi piace sentire i suoi gemiti di piacere!!!
Ad un certo punto mi stacca da lei con forza, mi gira e mi appoggia alla porta, è dietro di me, e standomi dietro inizia a spogliarmi, prima la camicia e mi lecca lungo la schiena, io sono immobile, la faccia appoggiata alla porta, le gambe larghe, mi slaccia i jeans, me li abbassa e con le mani cerca e trova il mio sesso duro che è ancora nei boxer, senza abbassarli infila una mano, è durissimo, ha voglia di lei! Lo prende in mano e comincia a menarlo, sempre dentro ai boxer ed intanto mi lecca da dietro lungo la schiena e le zona lombare, mi fa morire, a questo punto mi gira, abbassa i boxer ed eccolo lì, mio sesso, non lunghissimo, ma grosso e durissimo, con la cappella lucida!
Lo prende in mano, riprende a menarlo e dopo un po’ lo prende in bocca e comincia a succhiarlo, a leccarlo mentre io da sopra ti guardo e per vedere meglio le scosto i capelli, poi li raggruppo e con una mano li tengo fermi, mentre tenendola così la aiuto nel tenere il ritmo…
Non ne posso più, rischio di venire e non voglio, allora la fermo e la faccio alzare, la bacio, la lecco lungo il collo e sul seno, mi abbasso davanti a lei, le apro i pantaloni, li abbasso, e spostando il perizoma, comincio a toccarla, è bagnatissima, ha voglia di me!!!
Allora le tolgo anche il perizoma ma la faccio rimettere le scarpe con il tacco, adoro i tacchi, c’è uno sgabello, la faccio sedere, in modo che possa appoggiare la schiena al muro, le apro le gambe e me le appoggio sulle spalle, comincio a leccarla, lungo le cosce, mentre con le meni tengo il suo sedere, poi le riavvicino alla tua figa e con le mani salgo fino al suo seno e lo stringo tra le mie mani, poi con i polpastrelli gioco con i suoi capezzoli, mentre la sento ansimare e gemere di piacere, la mia lingua è dentro di lei, le entra dentro più che può, alterno dei giochi con la lingua a qualche succhiata con le labbra, è sempre più eccitata ed ansimante, allora salgo con una mano, fino a darle un dito da succhiare e con l’altra mano mi aiuto sulla sua figa per farla godere!
Ma abbiamo voglia di scopare, quindi stavolta tocca a me appoggiarla alla porta, le sue mani larghe e alte, la sua testa rivolta verso di me, ha addosso solo le scarpe con il tacco, la camicia quasi completamente aperta e le tette che escono dal reggiseno, le gambe larghe ed io dietro di lei che con una mano cerco il punto in cui infilare il mio attrezzo, poi lo faccio scivolare lentamente tra le sue gambe, lo faccio strusciare un po’ fino a trovare il punto giusto, la cappella piano, piano si fa largo ed entra, adoro il momento in cui entra ed anche lei, dimostra con un gemito di piacere di apprezzarlo.
Tenendola per i fianchi comincio a muovermi, prima piano, ma con colpi profondi che vanno fino in fondo e ad ogni colpo vedo le sue tette sbattere, mi piace sentirlo e guardarlo scorrere che entra ed esce dentro di lei, ogni tanto accelero, con colpi sempre più frequenti e la sento godere di più, poi all’improvviso mi fermo e lo tolgo, la lecco lungo la schiena e poi piano, piano lo riinfilo, e ripeto questa cosa per un po’, tenendola anche per i capelli, invece che per i fianchi, poi per le spalle e anche masturbandola con una mano mentre la scopo!!!
A questo punto ho una fantasia, mi sdraio a terra, tra le sue gambe e le chiedo di sedersi sopra di me, si ti piega piano fino ad arrivare a sentire la mia cappella che si appoggia e piano entra, comincia a muoversi su e giu ed io da sotto, mentre tengo il suo sedere tra le mani e la aiuto nel movimento, la posso guardare, posso vedere le sue espressioni di godimento, vedere le sue tette che sbattono, adoro sentire il mio sesso che scorre dentro di lei!!!!
Sto per venire, mi alzo, mi siedo sullo sgabello, lei si avvicina e lo prende in mano, lo mena e lo succhia fino a farmi venire!!!!
Dio che schizzata liberatoria e di godimento!!!!
C’è stato anche un seguito, dal negozio siamo andati a casa sua per il secondo round!
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17 years ago
admin, 75
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Vacanze in trentino
Sto viaggiando nel sud del Trentino,bello attravesare i paesini dove ancora si respirano profumi antichi, è tardi il sole sta calando e tutto intorno i colori stanno diventano quasi una cosa surreale quando pufffff stuff stuff stuff la macchina si ferma, il momento poetico è morto saltano fuori tutte le peggiori maledizioni.
Apro il cofano un manicotto rotto,fumo ovunque mi guardo attorno neanche una casa a pagarla oro. il cellulare non ha campo, bene come conclusione di giornata non va male dovrei essere tra due ora all'albergo prenotato,ma mi sa che forse dormo in macchina.
guardo finire il tramonto ,almeno mi rilassa un poco, decido e mi incammino forse dietro quella collina una casa la troverò nel frattempo farò autostop qualcuno passerà.percorro circa un chilometro quando vedo arrivare un camion mostro il dito, sta rallentando si ferma!!!
Apro la porta butto il porta abiti sul sedile scalo i due gradini e...mamma mia due occhi verdi un sorriso a 54 denti un angelo che guida un camion?
si si e stupenda,rimango con la bocca spalancata la gola e secca tant'è che lei sorridendo mi fa segno di sapere dove vado almeno, solo silenzio non mi ci raccapezzo.Deglutisco mi schiarisco la voce mi presento,
-ciao io sono Mario grazie per esserti fermata ,
-io sono Ida ,ma figurati ti ho visto al buio poi avevo notato la tua macchina fumante poco prima e quindi ......
-si deve essersi rotto un manicotto,sai se c'e' un posto da dormire da queste parti?
-si si poco più avanti,è dove sto andando io
-scusa per prima,ma non potevo credere che alla guida di un simile bestione ci fosse un angelo come te
-lei lo guido da quando ero piccina, ma poi comunque non sono un angelo,ma bensì un diavoletto
-non mi pari proprio un diavoletto, e poi comunque se questo è l'inferno che peccato devo commettere per andarci?
-lei nessun peccato ma bensì piacere e molto.
dietro una curva un ranch illuminato mette la freccia nessuna insegna
-ma sei sicura che si possa dormire qui?
-lei si si si sicurissima
parcheggia davanti all'ingresso principale, spegne il camion apre la porta e con salto scende giù , io usando la scaletta scendo a terra.
lei intanto si era indirizzata verso la porta la seguo ,lei con fare sicuro la apre le luci sono accese ,ma sorpresa è una casa privata un abbaiare di cani anticipa il loro arrivo le saltano addosso le fanno mille feste lei si gira mi guarda e
-hai paura dei cani?
-no assolutamente,ma scusa siamo a casa di chi?
-mia naturalmente
entriamo ,arredamento sobrio pero al tempo stesso curato lo stretto necessario
-su al primo piano la prima stanza a destra è la mia quella di fronte è la tua il bagno rimane in mezzo se ti fai la doccia subito io preparo la cena intanto
annuisco e salgo ,apro la porta della stanza carina ,semplice ,ma carina apro la valigia tiro fuori tutto il necessario mi spoglio ,indosso l'accappatoio e mi dirigo verso il bagno
entro apro la doccia , mi tolgo l'accappatoio spalanco la porticina e mi ci butto dentro mi insapono ,e intanto penso a che tipa strana ida ,ma i miei pensieri vengono interrotti dal rumore della porta della doccia che scorre mi giro e lei è li nuda bellissima con il suo sorriso dolcemente malizioso tento di parlare mi zittisce mi bacia ,ci baciamo acqua e saliva si mescolano mani frementi si incrociano si frugano si insinuano.
Baci carezze le sue dita affusolate scoprono il mio corpo le mie mani dolci e forti al tempo stesso seguono le linee del suo corpo fino ad arrivare sui suoi capezzoli ormai turgidi imponentemente dritti ad indicare la sua eccitazione ,la mia lingua li stuzzica i miei denti li mordicchiano la sento gemere di piacere mentre l’acqua cosparge i nostri corpi , lei con un gesto veloce mi spinge contro il vetro della doccia si inginocchia davanti a me e senza distogliere i suoi occhi dai miei immersa nell’acqua della doccia incomincia a baciarlo con la lingua ne segue le pieghe lo stuzzica le sue labbra lo avvolgono lo ingoiano prima poco poi con un movimento veloce giù fino in fondo ,sento le guance che si chiudono per poterlo assaporare meglio ,per poterne sentirà la sua possanza .
Mi guarda con uno sguardo di chi sa cosa desidera, la sollevo la bacio,mi abbraccia attorno al collo le sue gambe mi avvolgono i fianchi e come se fossero nati l’uno per l’altra i nostri sessi si uniscono un gemito stereofonico rimbalza tra le pareti della doccia ,sento la sua voglia diventare mia, sento i suoi umori diventare un tutt’uno con i miei un grido liberatorio annuncia il nostro orgasmo.
Rimaniamo così appesi l’una all’altro guardandoci negli occhi ,poi con dolcezza ci laviamo a vicenda ,non una parola esce dalle nostre labbra quasi a non voler interrompere l’eco del nostro grido come se volessimo che non finisse mai.
Ci vestiamo scendiamo in cucina dove in poco tempo mangiamo quanto da lei preparato.
Non abbiamo parlato per tutto il tempo,ma in compenso ci siamo osservati lei con questi occhi che illuminano il viso una t shirt bianca che nasconde gran parte delle sue curva ,ma mette in risalto i capezzoli ancora turgidi , i jeans stretti a vita bassa lascia intravedere un disegno tribale che le parte dai reni e scende giù verso il sedere bello sodo e tondo al punto giusto.
-vuoi che chiami un meccanico perchè domattina venga a prendere la tua auto?
-no!A meno che tu non voglia che io me ne vada?
Rimasi li con lei per una settimana.
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17 years ago
admin, 75
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Finalmente
era da tempo che fantasticavamo su fare sesso con altri ma titti venuta al punto si vergognava e si tirava indietro finalmente lo scorso maggio durante una vacanza a cuba si e sbloccata
nel villagio cera uno splendido anomatore di nome roger che la invitava sempre a ballare alla sera in camera io la incalzavo" guarda che quello ti si vuole fare" e lei figurati quel bel ragazzo trova di meglio
di una 48 enne come. me
io notando l'arrapamento che i mie commenti le provocavano un pomeriggio tampino roger e gli faccio" guarda che mia moglie la fai impazzire vorresti andare oltre?
certo mi fa lui e una bellissima figa e poi io adoro le bionde naturali
allora organizziamo alla sera dopo la discoteca si fa trovare nel vialetto del nostro bungalow.
lei lo saluta un po imbarazzata e io gli faccio hai visto roger ti e venuto ad aspettare
lei entra in stanza facendo finta di incazzarsi ed io e roger la seguiamo lei intanto era in bagno io faccio spogliare roger e lo faccio stendere sul letto e poi la chiamo
pucci vieni che ho una sorpresa per te!
lei esce in mutande e reggiseno e resta paralizzata sulla porta in effetti quel bel pezzo di mulatto aveva un fisico da sballo e un cazzo da urlo
dai gli faccio non ti preoccupare vieni che ti facciamo impazzire
lei fa ma sei scemo! intanto pero io che la conosco come le mie tasche avevo gia intuito l'arrapamento mi avvicino la prendo per mano e la tocco sotto dove c'era gia un lago.
dopo pochi secondi era inginocchiata sul fondo del letto col cazzone di roger in bocca e mugolava come una cagna.
abbiamo passato una notte da urlo doppie penetrazioni pompe ecc, ecc.
mai avevamo goduto tanto io a guardare la troiona scopare con quel bel negro e lei a farsi trattare da troia da tutte e due
manco a dirlo stiamo pensando a una nuova vacanza nell'isola piu bella del mondo
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17 years ago
cagnari,
52/52
Last visit: 15 years ago
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Il treno
Erano davvero molti anni che non prendevo il treno. La mia forma di cosmofobia prendeva corpo al solo pensiero. Questa volta però non potevo fare diversamente, il mio cliente, che mi aspettava a Roma, aveva provveduto al pagamento del biglietto, e visto l'ennesimo sciopero del settore aeronautico, l'unica alternativa era farmi parecchie, troppe ore in macchina...avevo deciso quindi di fare buon viso a cattivo gioco...
Mi ero preoccupato anche di portarmi qualcosa da leggere che potesse davvero rapire la mia attenzione in treno, facendomi distogliere il pensiero di dover dividere il mio spazio vitale con altri essere respiranti. Non ne capisco ancora il motivo, visto che sono uno che tende a mimetizzarsi, a nascondersi a rimanere poco in vista, di come io abbia potuto prendere il mio libro preferito, forse perché lo considero la mia "bibbia" il mio riferimento assoluto, o forse per semplice distrazione mnemonica, ma nella mia borsa troneggiava il libro di Ayzad BDSM. L'aria fresca della mattina ha un certo effetto anche a Milano, e forse il fatto di ritrovarmi dopo cosi tanti anni su un treno, mi aveva reso quasi euforico, che per un serio professionista come me, abituato di certo a viaggiare in ogni dove, era di certo una novità, forse anche visibile visto che una specie di sorriso imbelle doveva solcare il mio viso, perché ricambiato dal sorriso di una donna incrociata nel dipanare della folla che insiste ogni banchina di una stazione...
Preso come ero dal desiderio di verificare se la prenotazione on line avesse funzionato, non avevo dato peso ad uno sguardo, che in altri momenti avrebbe fatto sicuramente un altro effetto. Trovai il mio posto, dividevo il mio essere fra una poltroncina ed il finestrino, pensai che fra le mie letture ed uno sguardo al mondo fuori, avrei passato quelle ore tutto sommato abbastanza in fretta. Ci muovemmo puntuali come un treno inglese, rimasi sbigottito pensando alla natura tardiva del nostro paese che se ne frega degli orari, e dopo pochi minuti sfrecciavamo in direzione sud. Lessi distrattamente il quotidiano, ormai le notizie le conoscevo a memoria con tutti i telegiornali che ti fanno bere, e la mia mano passò decisa a sfogliare le pagine ormai conosciute una ad una del mio libro preferito, che per quanto avessi letto, mi regalava sempre nuove sensazioni, ad ogni nuova lettura....mi immersi, mi isolai, chiudendomi in una sorta si posizione fetale seduto...non so quanto tempo possa essere passato, preso com'ero dal gustarmi la parte dedicata ai nodi di una disciplina che adoro davvero, fatta di corde profumate (non uso le corde sintetiche ormai da anni) di nodi ripetuti ma ogni volta diversi, dalle figure che la pelle disegna quanto tiri la fune alla tua proprietà. Ad un tratto dicevo, di non so quale minuto o ora, mi sentii davvero osservato, quasi spiato, e ad un tratto compresi tutta la mia stupidità, la copertina!
Già, la copertina del libro, per quanto privi di immaginazione anche un demente di scarsa categoria può capire di cosa tratta il libro, visto che troneggia un immagine inequivocabile, di un ineluttabile sensualità, ma anche di una scoraggiante limpidezza. Abbassai il libro e immediatamente mi trovai di fronte, due fanali...due occhi fissi su di me...
Misi a fuoco, realizzai, e mi accorsi che quella persona seduta nella fila di fianco alla mia, una poltrona avanti, aveva qualcosa di familiare, una sorta di dejavù feci scandisk con la mente e ricordai la donna del sorriso alla stazione un senso di vacuo di imbarazzo iniziò a pervadere la mia pelle, ma subito coperto dal mio essere Master, la mia seconda pelle aveva cominciato a fare il suo lavoro....ripresi a leggere, anzi alzai ancora di più il libro mettendo in evidenza la sua sfacciata copertina, soddisfatto di provocare imbarazzo e curiosità, mi sentii un ragazzino. Beato nei miei pensieri ogni tanto sbirciavo al di sopra del libro (che ormai non leggevo più) per scoprire l'espressione della mia astante signora, che ad un tratto fece una mossa davvero inaspettata. Dichiarando una sorta di malessere al movimento del treno, si alzò e chiese al signore di fronte a me, di poter scambiare il proprio posto in modo da poter stare al finestrino, altrimenti sarebbe stata davvero male. Il signore davanti a me, un francese, non si fece pregare e cedette il posto alla gentile signora, che soddisfatta come una bambina si accomodò... non avevo ancora realizzato la cosa quando sentii i suoi piedi farsi spazio fra i miei, non esitai un attimo e presi i suoi in una morsa stretta fra i miei, impedendogli ogni movimento quasi l'avessi legata alle caviglie. La cominciai a guardare fissa, e notai che un rivolo di sudore impercettibile stava scendendo dal collo verso l'ingresso della camicia a fiorellini, cosi come notai chele braccia distese lungo i fianchi terminavano nelle mani chiuse a pugno, una posizione inequivocabile. Avevo una slave in treno davanti a me..! credo che il mio sangue si mise d'accordo con il mio cuore, perché ad un tratto ero completamente a mio agio. Il viso della mia slave non tradiva molto del suo stato, almeno ad un occhio non attento, mentre io percepivo tutto il suo essere. Eravamo come immersi in una cupola incuranti di quello che accadeva intorno a noi… quando lei ruppe il silenzio chiedendomi di poter dare un occhiata al mio libro, DIO Ayzad quanto ti ho amato in quel momento...!!! Glielo porsi, con lentezza, eleganza, lei ricambiò con altrettanta delicatezza, mentre con lo sguardo prima, e con le parole dopo mi ringraziò, annuì. Le mie gambe erano sempre serrate sulle sue, allentai al presa solo al passare del controllore, che avrei davvero ucciso quando dalla sua stupida bocca uscii un suono che annunciava che la mia schiava sarebbe scesa a Firenze... lo avrei torturato molto volentieri ma non per il suo piacere, ma per la mia vendetta, per avermi ferito cosi profondamente, e cominciai a guardare l'orologio....lei riprese la lettura.
Mi avvicinai a lei poggiando il mio petto al tavolino, quasi facendomi male, tanto mi ero sporto, lei fece altrettanto, capì e porse l'orecchio nel quale sussurrai di slacciare un bottone della camicia al mio comando con il piede, ogni battito un ordine, lei ha sbattuto le ciglia per annuire, cosi feci da li a poco. Lenta la sua mano si avvicinò al bottone, intriso ormai del suo sudore, e giocando lo aprii....quel pezzo di pelle di petto umido di sudore rese giustizia alla mia attesa. Potevo sentire il battito del suo cuore. Girò il viso verso il finestrino, per guardare fuori, il collo in quella posizione svelava le vene ed il loro battito, l'eleganza di quel collo mi fece salire la pressione, avrei voluto metterci le mani e stringerlo per saggiare la sua resistenza, sentire il fiato correre forte fra il polmone e la bocca, leggere nei suoi occhi il piacere. Ma ero li seduto di fronte e l'unica cosa a correre era la mia fantasia. Un secondo battito di piede, un secondo bottone aperto. Stavolta non era più solo il petto ma il seno era il protagonista, ma ancora di più mi stavo godendo il suo imbarazzo, tanto è che la signora anziana ed elegante mia vicina di gomito, chiese alla poverina se stesse ancora male offrendogli dell'acqua, ma la mia schiava rispose esattamente come avrei voluto..." mai stata meglio signora, grazie"...rimanemmo così a lungo fino allo scoccare del terzo battito di piede, e al terzo bottone aperto…il colore del suo viso era dello stesso colore della vergogna, ma ad una più attenta visione era anche del colore del piacere, quel piacere che solo un comando può donare…
Potevo sentire l’odore della sia pelle imbarazzata, intuire le viscosità del suo fluido vaginale, lo percepivo dal tremito delle sue gambe, che, come una cavalla da troppo ferma in un box, avevano bisogno di correre, libere…i miei occhi disegnavano i contorni della sua figura, mentre inesorabile il treno arrivava alla sua destinazione…allentai le mie prese, fisiche e psicologiche, rendendola libera di ricomporsi, e come si confà ad un vero gentiluomo, l’aiutai nel prendere le valigie e l’accompagnai all’uscita. In un momento fugace trovai il suo sguardo profondo e le sue labbra sulla mie, in un fugace bacio sottile, aspirai il suo profumo da cosi vicino, mentre una sua mano svelta deponeva in una mia tasca, il suo numero di telefono, che forse un giorno comporrò.
Non ricordo il tempo passato per arrivare a Roma, ne quanto tempo impiegai per prendere sonno quella notte, ricordo ancora oggi quello sguardo profondo e quel bacio sottile, ogni volta che guardo un treno passare….
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17 years ago
Mefister, 48
Last visit: 15 years ago -
Nelle mie mani
Prima puntata.........
Sono comodamente seduto davanti a te, sono nudo, come lo sei tu.
I tuoi polsi sono legati e appesi, con una corda, ad un gancio sul soffitto, sei bendata ed imbavagliata e le tue caviglie sono legate, singolarmente, ai piedi di due poltrone che si trovano ai tuoi fianchi, costringendoti, così, con le gambe ben aperte.
Sto ad ammirarti per un po’, anche perché ti muovi e a me piace.
Mi alzo e mi avvicino a te, ti giro intorno, voglio guardarti tutta.
Avvicino la sedia al tuo meraviglioso corpo nudo e mi risiedo.
Il mio viso si avvicina al tuo sesso, a pochi millimetri di distanza, quasi ti sfioro, e aspiro forte il tuo odore; te ne accorgi e mugoli un qualcosa, ti dibatti anche un po’.
Con la punta delle dita comincio ad accarezzarti proprio lì, le labbra del tuo sesso, il clitoride, ti sfioro appena, ma queste carezze tu le senti, perché ti dibatti un po’ di più.
Improvvisamente infilo dentro di te tutto l’indice della mano destra e lo ruoto tutt’intorno, con le labbra mi impossesso del tuo clitoride, che comincio a succhiare, mentre con la mano sinistra ti palpo volgarmente il culo.
Sei un oggetto nelle mie mani, a mia completa disposizione e io voglio divertirmi a lungo con il tuo corpo.
I tuoi mugolii diventano più forti, ti dibatti ancora di più, per quello che le corde ti permettono, ed io allora con il dito vado su e giù, prima piano, poi sempre più veloce, le labbra e la lingua sono padrone del tuo clitoride e lo assaggiano in tutte le maniere, mentre l’altra mano ti palpa sempre il culo, con vigore e con voglia.
Ti sento dibattere e mugolare forte, il mio dito non si ferma, neanche la mia bocca.
Ma non devi assolutamente arrivare, abbiamo appena cominciato e voglio tenerti eccitata per tutto il tempo che vorrò, quindi di colpo smetto di baciarti, di masturbarti e di toccarti………fai un sussulto quando tolgo il dito da dentro di te.
Sono in piedi alle tue spalle le mie mani sono sul tuo seno e le mie dita giocano con i tuoi capezzoli, sfiorandoli, stringendoli, la mia bocca è sul tuo collo, ti bacio………tu mugoli e ti muovi.
Con la lingua ora scendo lungo la tua schiena, te la lecco proprio per bene, le mie mani invece ora sono sui tuoi fianchi, i capezzoli sono diventati turgidi e non c’è più bisogno di continuare a stringerteli, e ti tengono ferma.
Sono sul tuo meraviglioso culetto, non posso non assaggiarlo e, anche se tu non vuoi, visto che mugoli di più e muovi più forte il tuo bacino, ti apro le natiche con le mani e mi insinuo con la lingua proprio vicino al tuo buchetto…..che assaggio lentamente.
Mi sembra giusto a questo punto riprendere a masturbarti e infilo nuovamente l’indice della mano destra dentro di te, questa volta subito tutto dentro, e mi muovo con un movimento rotatorio senza uscire di un millimetro mentre continuo a leccarti dietro e tu continui, inutilmente, a dibatterti.
Basta ora, improvvisamente ti lascio stare, mi allontano un attimo per prendere due nastri neri………sei pietrificata e mugolante.
Il primo lo stringo, non tanto forte, attorno al tuo splendido seno destro…….stai buona e non fai storie.
Con l’altro nastro prima ci gioco un po’, lo faccio passare tra le tue splendide cosce e lo strofino vicino al tuo sesso, poi dopo averlo bagnato con la tua eccitazione lo stringo, più forte del primo, attorno al tuo seno sinistro, in modo che sia più all’infuori dell’altro seno, perché voglio cominciare a succhiarti proprio quel capezzolo……..durante questa operazione non stai molto buona e mugoli più forte e ti dibatti di più.
Sei pronta: sei imbavagliata, bendata, legata manie e piedi e i tuoi seni sono stretti nei nastri e sono a mia completa disposizione.
Prendo il sinistro, che ti fa un po’ male, con entrambe le mani e avvicino il capezzolo alla mia bocca, che se ne appropria completamente. Lo lecco e succhio avidamente mentre con le mani ti palpo volgarmente; più sento dibatterti più succhio e ti palpo.
Poi passo all’altro seno, che non è dolente come il sinistro, e qui mi applico solo al capezzolo, che lecco con la punta della lingua fino a farlo diventare durissimo.
Improvvisamente ti infilo tutto l’indice dentro e ricomincio a masturbarti andando su e giù lentamente, mentre continuo ad assaporare il tuo seno destro, il tuo capezzolo, che lecco e succhio e, ogni tanto, mordo……..sei terribile e cerchi, muovendoti sempre di più, di farmi smettere, senza alcun successo.
Ora voglio assolutamente assaggiare il tuo sapore, smetto di masturbarti…….anche questa volta fai un sussulto……..mi inginocchio tra le tue gambe, con le dita prendo le labbra del tuo sesso e le allargo e la mia lingua, così come la mia bocca, sono dentro di te a leccare e succhiare il tuo meraviglioso sapore.
Continuo con calma, assaporandoti per bene, anche mentre tu ti dibatti e cerchi di urlare……..mi accorgo che potresti arrivare……..non è ancora il momento…..smetto di colpo.
Ansimi, si vede che sei stanca, fiaccata dalle mie dolci torture, stacco la corda dal gancio e slego le tue caviglie, per poi rilegarle assieme con una sola corda, ti prendo in braccio e ti stendo, a pancia sotto, sul tavolo……..le tue gambe sono fuori del tavolo e i tuoi piedi toccano terra……..hai capito che ricomincerò a divertirmi con il tuo corpo, ma ora non ce la fai più a ribellarti e io ho mano libera.
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17 years ago
admin, 75
Last visit: 1 day ago -
Erotismo
In un giorno qualsiasi,
uno di quelli in cui tutto sembra scorrere su binari soliti, ecco che inatteso si presenta l'inconveniente.. Giornata pessima pensai allora, nei primi istanti in cui il rubinetto del lavabo in cucina perdeva copiosamente acqua. Il panico per un momento si era impossessato di me, poi la razionalità mi spinse ad uscire sul pianerottolo e a suonare al campanello del nuovo vicino, intravisto solo di sfuggita in ascensore. Un tipo silenzioso e tenebroso, ma un bel tenebroso.. Rasato e muscoloso, ben fatto e sempre distinto e maschio.. Avevo notato quel bell'esemplare di uomo, ma la mia discrezione non mi aveva mai spinto ad osare più di un saluto.. Ma quella mattina avevo bisogno di lui.. Quando la porta si aprì, me lo trovai di fronte e con espressione da cerbiatta smarrita, chiesi a lui aiuto.. Un sorriso, il primo da quando lo avevo incrociato in ascensore scopri denti perfetti e bianchi, incorniciati da labbra carnose come le mie.. Immaginai le sensazioni che quelle labbra potessero regalare e per un istante rimasi ferma a fissarlo.. lo guidai nella mia mansarda accogliente e calda e resosi conto del problema tornò in casa sua per prendere l'occorrente per riparare il guasto.. Intanto preparai il caffè per essere ospitale e lui si diede da fare con il rubinetto, ma evidentemente il mio sguardo la diceva lunga sui pensieri erotici che si affollavano nella mia mente e quando volse lo sguardo su di me, fissandomi anch'egli, arrossii come un'adolescente timida.. Scorgendo il rossore sulle mie guance ebbe un'espressione divertita e quando si avvicinò tanto da sentire il suo odore di maschio, non potei fare a meno di sfiorare la sua pelle.. Senza dire nulla, la sua bocca sfiorò la mia con delicatezza ed io schiusi le labbra cercando con la mia la sua lingua.. Non si fece pregare, senti la sua lingua calda sfiorare le labbra e poi affondare nella mia bocca, intrecciandosi con la mia lingua.. Intanto le dita scorrevano lente e curiose lungo la schiena, sfiorano le natiche sode, risagono lungo i fianchi.. Mi afferra deciso e mi spinge contro la parete, solleva la t-shirt che appena nasconde i turgidi capezzoli ormai gonfi e sensibili e comincia a far scorrere la lingua sui seni sodi e rotondi, scivola lento alternando il tocco delle dita con l'umido della lingua.. Sento una sensazione unica e piacevole tra le gambe, mi sto bagnando e le labbra della mia bella passera si gonfiano come un fiore che schiudendosi lascia intravedere il nettare.. Continua la lenta e intrigante tortura delle sue mani, adesso le sue dita stringon o i capezzoli tanto da strapparmi un gemito di dolore misto a piacere.. Adesso si accuccia piano e mentre continua a tintillare i capezzoli, sento il suo respiro caldo tra le gambe.. Non mi accorgo neanche che i calzoncini che indosso, sono già ai miei piedi, non ragiono più lucidamente, aspetto solo che lui continui a torturarmi silenzioso e maschio.. Percepisce il mio desiderio, lente le mani scendono sul ventre, sfiora l'ombelico, poi il monte di venere, scende ancora, mi divarica leggermente le gambe e sfiora il clitoride, poi sale, accarezza le cosce sode e abbronzate.. Mi volta di schiena e mi piega leggermente inavanti.. Sento le sue dita allargare le labbra, poi si avvicina con la lingua umida e comincia a sondare prima il clitoride, poi le labbra, stringe quel bottoncino duro e gonfio tra le dita, mentre con l'altra mano sfiora il buchino del culetto poco esplorato e stretto.. Sento la testa svuotarsi e quasi come se stesse per esplodere.. Lento e inesorabile si muove con le mani e la lingua, sono bagnata e pronta a godere.. Si sposta, fa spazio sul tavolo, mi solleva e mi adagia di schiena sul legno duro, adesso chino sul seno mi succhia i capezzoli, li mordicchia e con le mani allarga sempre di più la mia fichetta ormai in fiamme.. Si abbassa e lecca tra le labbra, il clitoride, poi si insinua dentro facendomi sentire la sua lingua, scende verso il culetto sodo e sonda con la lingua il buco, infila la lingua, sento come la fa scorrere dentro poi di nuovo fuori, si aiuta con le dita, adesso ne infila uno lentamente, spinge fino in fondo senza farmi male.. Mi sta preparando a ciò che sarà dopo.. Improvvisamente si mette in piedi davanti a me, lo vedo denudarsi e quel corpo statuario mi fa impazzire.. Ha una verga lunga e grossa, dura, con una cappella meravigliosa, vedo le vene sul suo uccello gonfiarsi pompano sangue e già immagino quel capolavoro della natura tra le gambe e non devo attendere molto, perchè con un movimento leggero, si avvicina con la sua asta alla mia fica ormai fradicia di umori, si appoggia lievemente, sento la cappella appena intrufolarsi nella mia carne, inarco la schiena per riceverelo meglio e prima che lui possa pensare, spingo il bacino in avanti e con un movimento sinuoso e bestiale, faccio entrare tutta la lunga asta dura e gonfia fino a sentirla tutta dentro. Il movimento da leggero e lento diviene incalzante, stoccate sempre più forti e profonde mi aprono le carni, scivola dentro di me senza pietà e i miei gemiti lo fanno eccitare, aumenta il ritmo in modo infernale, vengo più volte, più orgasmi ravvicinati tanto da sembrare un unico lungo e profondo piacere.. Urlo e affondo le unghie sulla sua schiena e lui continua a scoparmi senza fermarsi, forte come un animale..Continua a pompare la sua passione con foga, mi gira ora gli volto la schiena e sono appoggiata con la pancia sul tavolo, infila il suo cazzo duro senza ancora nella fica bagnata, poi in un unico movimento diabolico e animalesco, mi infilza come fossi una bambola di pezza..Il suo cazzo grosso e lungo è penetrato nel mio culetto stretto e poco abituato a tanta grazia e il mio gemito di dolore lo fa fermare, ma solo per un iistante.. Adesso sono io a pregarlo di continuare, sono eccitata come un animale in calore, voglio sentire come affonda dentro di me..Continua la danza dei nostri corpi avvinghiati e sudati, il suo odore è buono, sa di maschio è piacevole sentirlo dentro di me.. Mi fa godere per lunghissime e interminabili ore.. Giuro che mai nulla del genere mi era capitato.. Quando dopo lungo e sfiancante piacere, mi prende in braccio, sento il suo cazzo duro arrivarmi fino alla bocca dello stomaco.. E' meravigliosamente passionale e porco al punto giusto.. Mi scopa ancora e in molte posizioni che non avrei mai pensato si potessero provare e ormai non so distinguere un orgasmo dall'altro.. Gli sussurro nell'orecchio che vorrei godere ancora e ancora con il suo cazzo dentro di me..
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17 years ago
fuoco69248878,
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Last visit: 17 years ago
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Dominato in chat
> sera Signora
> le chiedo umilmente perdono per l'intrusione
cancella quel che ho detto poco fa, era per un altro ma tu ti
sei intromesso
sera signore
> mi spiace
> se mi da la possibilità vorrei soddisfarre i suoi vizi
ti garba veramente fare lo schiavetto come dice il tuo nome?
> si signora
> ne sarei felice ed onorato
> e disponibile a tutte le sue voglie
> cosa ne pensa signora?
> ???????
> signora?
che mi dovrai lavare tutta, oggi
puoi partire dai piedi
e usa il sapone alla rosa, mi raccomando...io lo adoro
> certo mia Padrona
> mi inginocchio davanti a lei
> le sfilo le scarpe delicatamente
> prima un piede, poi l'altro
> prendo una bacinella con acqua tiepida
> le bagno prima un piede
> poi prendo il sapone alla rosa e delicatamente le insapono il primo piede
> massaggiandolo con cura
> passando le dita tra le sue dita del piede
> uno per uno
> le piace signora?
oggi voglio essere buona con te..ti farò leccare i miei piedi
solo dopo che avrai finito di lavarmeli
sì, non c'è male..
continua!
> certo mia Dea
> lavo delicatemente la pianta del suo piede
> arrivando
> fino al tallone
> poi lavo la parte superiore del piede
> sempre con la massima delicatezza
> poi risciacquo il piede
> levando ogni traccia di sapone
> poi faccio lo setesso con l'altro piede
> lo insapono delicataemnte
> stando attendo a non infastidirla
> poi risciacquo attendendo il permesso di poter baciare le sue unghie
laccate di rosso
bravo..e senti..non ti sembra che l'acqua sia un pò più
fredda di prima?
cosa aspetti ad aggiungerne di calda
lo sai che sono ipersensibile al freddo
> certo mia Dea
> aggiungo dell'acqua calda
> per risciacquare i suoi piedi
> vedo il rosso delle sue unghie risaltare
> desideroso di baciarli
sì ma prima devo dare una ritoccata allo smalto
> ma continuo il massaggio lavandoli con delicatezza fino alla sua
concessione
> certo padrona
li hai lavati abbastanza bene...quindi il permesso di leccarli
arriverà prima di quanto io avessi previsto
questo ti rallegra?
> le prendo lo smalto rosso o del colore che desidera
rosso
> si padrona ne sono onorato
> e fiero
> lo prendo eccolo
poi mettiti a 4 zampe per terra davanti a me che mi serve
un appoggio per mettere i piedi mentre ritocco lo smalto
> certo mia divina
> mi metto davanti a lei a 4 zampe
> come poggiapiedi
> col capo kino
certo, proprio così, non sei altro che un poggiapiedi per me!
> si signora un umile servo
lo sai che non devi farmi arrabbiare, vero? quindi cerca di
stare fermo
> certo
> divina
lo sai cosa succede se mi arrabbio?
> non mi muovo
> sono immobile
> no padrona mi dica
meglio che tu non lo sappia, orischierei di farti godere..
troppo...
> si divina
> attendo tuute le sue voglie
ecco,ho finito con lo smalto
> si padrona attendo il suo volere
girati verso di me
ma rimani in ginocchio!
prendi un piede tra le mani
portalo alla bocca
> si padrona
e leccamelo
tutto
> mi giro verso di lei
prendi l'alluce in bocca, voglio vedere come me lo succhi
bene
> prendo un pirde in mano
> lo porto davanti la bocca
siiii
forza..
> certo
lecca
> prendo il suo alluce in bocca
> lo sukkio
dimmi schiavo, quanti anni hai?
> come fosse un cazzo
> 27 mia padrpna
> padrona
> lo lecco
> giro intorno al dito la lingua
vorrei averti preso prima al mio servizio, perchè tu (e che
non diventi un abitudine che tu senta complimenti uscire dalla mia
bocca) sei piuttosto obbediente
> grazie mia divina dea
> sono al suo umile servizio
> sukkio il dito
> metto la lingua sotto la sua ungjia
> unghia
> per pulirla
puliscila bene
> certo
> padrona
> la pulisco con cura
> lecco per bene
> sukkio il dito
> me lo faccio entrare tutto in bocca
> fino alla gola
> lo insalivo per bene
> lo lecco intorno
cosa dici, schiavo, oggi mi metto gli stivali quelli laccati
rossi lucidi con le borchie, o le scarpe nere alla schiava su questi piedi
fantastici?
> sono entrambi stupendi mia signora
> scelga lei..
voglio sapere il tuo umile parere..
> sono fiero di accontentarla
> leccando cio che lei vorra per me
allora, basta leccare i miei piedi, li hai adorati abbastanza
per oggi..
> si mia padrona
> ripongo delicatamente il suo piede a terra
> in attesa di cio che mi ordina
> sono in ginokkio a tresta kina
prendi le scarpe alla schiava e stai attento a non
rovinarle...altrimenti mi irriteresti..e tu non vuoi irritarmi, vero?
> no padrona
> non oserei mai farla irritare
> prendo le scarpe che deisdera
> na per mano
sarà meglio...perché il frustino ce l'ho già in mano e dal dire
al fare ci passa poco, stao attento
> ssi padrona
> sono pronto a pagare per ogni errore
> le porto stendo attento a non rovinale
> le poggio a terra
> con la suola in basso
> senza farle cadere su un lato
> prendo il suo piede divino
> nelle mani e delicatamente lo faccio entrare in una scarpa
> poi con la stessa delicatezza prendo l'altro piede
molto delicatamente, stai attento
> si padrona
> sto molto attento
> lo infilo delicatamente nella seconda scarpa
> poi poiggio il piede con la scarpa a tera
> terra
> stando attento a non crearle traumi
i lacci...voglio simmetria tra una gamba e l'altra
> si padrona
> sto attento a legarli intorno alle su gambe
non troppo stretti
> senza sbagliare misura
> certi signora
> mi preoccupo della sua comodita
> non vorrei soffrisse per colpa mia
> li lego dolcemente intorno alle sue splendide gambe
> prima una scarpa...
> ...poi di seguito l'altra
> con delicatezza ed impegno assoluto
schiavo, oggi sei stato bravo, ma vedi..non voglio che tu
pensi che io sono una padrona troppo buona..
> stando attento a mettere i lacci delle due gambe uguali
così mi tocca darti un piccolo assaggio di ciò che posso
farti se ne ho voglia
> si mia divina
ma visto che sei stato anche bravo e obbediente ti
permetterò di baciarmi la mano
> non mi opporrei a nessuna sua decisione
> grazie mia divina padrona
> aspetto che porga la mano verso di me
> ed ammiro le sue splendide unghie laccate di rosso
> fuoco
cominciamo con il premio..ecco la mia mano..alzati un pò
da terra sennò mi devo chinare troppo
> impazzisco dalla felicità e il piacere di tale onore
> mi sollevo leggermente
> per non farla kinare verso di me
> ammiro la sua mano
> bellissima
> la sfioro con le labbra
> la bacio delicatamente
> apro la bocca per permetterle di mettermi la mano dentro
> e usare la mia lingua come vuole
la tua lingua...
> no mia padrona la mia lingua è sua
> puo farci cio che vuole
> io sono suo il mio corpo e la mia anima
ah, volevo dire , appunto..
> si signora sono suo in tutto e x tutto
> sono con la bocca aperta aspettando le sue dita divine laccate di rosso
> le ammiro sono bellissime
> mai visto una mano cosi bella
> le do un bacio sul dito medio
> lo prendo in bocca
> lo sukkio
> delicatamente
> metto la lingua sotto l'unghia
> la pulisco dolcemente
> sento il sapore dello smalto in bocca
> mi piace mi fa impazzire
ti eccita la mia mano?
> si signora come non mai
> la sua mano è splendida
> tutto di lei mi eccita
> lei è divina una dea
> le sue mani sono meglio di una regina
> aspetto i suoi voleri mia Dea divina
> torno nella mia posizione in ginokkio ai suoi piedi fantastici
> metto il capo chino vicino alle sue scarpe
> ammirandole e annusandole
> in attesa dei suoi voleri
bene, perché ora ti aspetta la punizione giornaliera, quella
che ti dò perché mi va
> si padrona
> eccomi
> il mio corpo è suo
> ogni sua volontà e dovere per me
sei a 4 zampe davanti a me
> padrona anke io lecco i piedi con o senza scarpe dentro
> si mi metto a 4 zampe
> davanti a lei
> leccherei anke le suole delle sue scarpe con i suoi piedi dentro
mi alzo e comincio a girarti intorno
> si padrona
> ho il capo kino
> la guardo con la coda dell' okkio
sguardo a terra!
> si signora
> kino il capo
> guardo a terra
> attendo i suoi voleri
> padrona io lecco tutto cio che desidera
allora lecca dove passo io , così non mi sporco le scarpe
stammi davanti e lecca
> si padrona
> cammino a 4 zampe davanti a lei
> lecco il pavimento
> ogni cm
> dove lei mi dice di leccarti
> leccare per terra
> pulisco il pavimento con la lingua con cura
penso che tu non abbia pulito così tanto bene, sai?
> mi spiace padrona
> lecco continuo a leccare
penso che tu perdi troppo tempo a cercare di alzare lo
sguardo a guardare la tua splendida padrona, piuttosto che
> davanti ai suoi piedi
impegnarti a leccare e pulire bene§!!
> mi space padrona ma lei è incantevole
> non resisto a non guardarla
> mi fa impazzire
> lecco doviziosamente davanti le sue scarpe
penso che tutto ciò, per quanto lusinghiero per me, debba
essere punito
> sfiorando di tanto in tanto la punta delle sue scarpe divine
> si padrona
> mi offro a lei
sdraiati a pancia in su
> per pagare il mio pegno per lei
davanti a me
per terra
> si mi sdraio a terra
> davanti a lei
> pronto a subire la sua divina volontà
> eccomi regina
> sono a sua completa disposizione
appoggio il mio piede destro sul tuo petto..e mi ci appoggio
con molto peso
ti domino
> siiii
il tacco affonda nei tuoi addominali
tacco a spillo di 15
cm
> si padrona accolgo con dolore epiacere contemporamennte
> sono eccitato e sofferente
> ammiro la sua superiorita
mi sembra di non essere stata abbastanza chiara..
> lei è bellissima mentre mi domina
> dica padrona
il mio piede scivola verso il basso..
> sono pronto a ubbidire
traccia un solco sul tuo petto e sulla tua pancia..
> sento dolore
> ma non urlo per non contraddirla
a giudicare dall'erezione che vedo..mi sembra che tutto
questo non ti provochi solo dolore..o sbaglio?
> no padrona
> sicuramente no
> non sbaglia
adesso te lo faccio provare io un pò di sano dolore
> la sua punizione mi da anke piacere estremo
vado a prendere la cera calda e le strisce di carta..ti faccio
vedere io chi comanda
> sono pronto a tutto per lei
> si signora
> aspetto umilmente nella posizione in cui desidera
> spero di soddisfarla nel punirmi
voglio sentirti urlare! e gemere!
> aspetto in silenzio e timoroso di lei mia divina
> si padrona
ti legherò le mani dietro la schiena
girati
> subito
> mi giro
> con la pancia a terra
> metto le mani dietro la skiena
> attendo la sua dolce violenza
> sapendo di essere nel potere della dea x eccellenza
te le lego belle strette.
> attendo impaurito
> si mia divina Dea
ed eccitato?
> sento dolore urlo
> si sono eccitato da morire come nessuna altra donna mai è riuscita
è la cera calda sul tuo scroto
> ahhhhhhhhhhhh
ora ti depilo piacevolmente le palle e l'inguine
> urlo padonaaaaaaaa
appoggio le strisce sulla cera...
> si mia signora
e strappo con violenza
ancora
> ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhh
e ancora
> pietàààààààà
e ancora!!
> pietàààààààààààà
> pitààààààààààà padrona
> la prego pietààààààààà
> la imploro umilmente
> pitààààààà
> la supplico
> sia clemente
> sarò un docile cagnolino
> mi offro come poggiapiedi e com wc
> la prego.. abbi pietà di me Dea Divina
quanto mi eccita sottometterti!!
osi lamentarti?
> no padrona
> sono suo..
> in tutto e per tutto
> non mi lamento
> mi offro ancora a alle sue dolci torture
tu sei il mio schiavo e fai quello che dico io!! chiaro?
> si Dea superiore
> chiarissimo
e se io ti dico che ora devi sborrare davanti a me, tu lo fai!
chiaro?
ho voglia di vedere un bel getto...impegnati..
> si Dea
ti slego le mani
> si Dea
> aspetto che mi liberi
> in modo da farle vedere quanto skizzo
> in suo onore
> ora che sono slegato mi masturbo davanti a lei
> in ginokkio osservandola
> vado velocemente su e giu
ti piaccio, io, la tua padrona sexy?
> si signora
pensi che potrei aiutarti andoti una bella frustata sul culo?
> Divina e Sexy come nessun altra
ecco l'ho fatto
ti piace?
> si padrona
> mi piace
come ti frusto io non ti frusta nessuna, vero?
> certo
> lei è unica la migliore
> la dea per eccellenza
> mi tocco furiosamente
allora continuo a frustarti
ora sdraiati a terra
> mentre porgo il culo alle sue frustate
> si padrona
a pancia in su
> pancia in sotto o in su
continua a masturbarti!!
l'hai fatto?
> ok mia padrona
> mi masturbo
> forte
> ammirandola
voglio che sborri verso il soffitto
> certo divina
metto i mio piede sulla tua coscia
> la guardo desideroso di lei
il tacco scava il tuo muscolo
> ahhhhhhhh
> siiiiiiiiiiiiiii padrona
vai su e giù più veloce
fallo!!
ora il mio tacco è sulle tue palle!!
> si mi muovo follemente
> veloceeee
premo piano all'inizio
> cero Dea
> mi skiacci
il tacco comincia ad affondare nei tuoi coglioni
> siiiiiiiii dolce sofferenza piacevoleeee
te li massaggio con il tacco..non credo che sia
propriamente piacevole..è un tacco parecchio a punta..
> sono eccitato cm un porco sottomesso attendo che lei mi usi fino in
fondo
senti male?
> si padrona
> ma la visione di lei mi fa impazzire
allora mettiti a 4 zampe sul pavimento
tu non mi guarderai mentre vieni
> mi rigniro e mi metto a 4 zampe
> come desidera
e io ti voglio cacciare uno di questi tacchi nel retto
> ho il capo kino
pensi di ostacolarmi?
continua a menartelo!!
> no padrona
> me lo meno
il tacco nel culo sarà l'apice delle punizioni di oggi..
> allargo le kiappe
tu devi essermi grato che lo faccio a te e non ad un altro
mi devi allagare il pavimento quando comincio ad entrare
> grazie divina Padrona
> sono onorato
> pronto per godere sotto la sua superbia
> mi sto masturbando forzatamente
> con violenza sul mio cazzo
> mentre sento il suo tacco
già, dimmi cosa senti con il mio tacco appoggiato sul culo
> dolore
> ma impazzisco di piacere
> mi sento un verme
sto per spingere e tu verrai come un fiume. mi sono
spiegata?
> sotto il suo piacere
> si divina
devi schizzare come non hai mai schizzato
> certo
perché sono io che te lo ordino
> inondo tutto
segati con violenza
> perkè lei è una dea
ora spingo
> mi sego fino a farmi male
> si padrona ttendo
sto spingendo il mio tacco nel tuo culo
spingo
sempre di più
> ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh
il tacco entra
ti dilania il culo
ti fa male ma so che godi
> siiiiiiiiiiiiiii padronaaaaaaaaaaaa
vengooooooooooooooooooooooooooooooooooooo
GODI!!
> si godoooooooooooooooooooooooooo
VIENI!!!!
> ahhhhhhhhhhhhh
> sborroooooooooooooooooo
> una marea di sborraaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
> ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh
sborra come un amatto
inonda il pavimento
> sto morendo di piacere
fai una cascata miracolosa
di liquido bianco
> siiiiiiiii
> è molta
voglio vedere
> mai sborrato tantoooooo
mi hai obbedito bene oggi
> si padronaaaaa
> tutta sborra bianca per terra
> per lei
ottimo lavoro schiavo
> grazie
> padrona
sono abbastanza soddisfatta
> grazie divina dea
> mai nessuna donna mi ha dato piacere come lei
ora ti permetto di andare a riposare, ma prima dimmi il tuo
nome
> marco mia padrona
> lei è veramente divina
marco... e dimmi marco..sei venunto davvero?
venuto
> si padrona
> impossibile non venire con le
è un peccato che mi connetta a internet una volta al mese!
> se vuole la telefono
mi sa che non ci vedremo più adorabile schiavetto
ma è stato bello connoscerti e farmi obbedire
sei molto bravo
> la prego
> mi dia un modo per ritrovarla
mi sarebbe piaciuto fartele di persona quelle cose
c'est la vie
> dove vive lei
> la supplico
> mi dica come fare
firenze
ma non è il caso
> io lavoro a firenze
ma va?
> si vero
> in verità ci verro a settembre
> mi puo usare come vuole
sono felicemente fidanzata..e schiavizzo il mio lui ogni
tanto..
> puo farlo quando vuole senza impegno
sono già "fornita", per così dire
> ogni volta che lo desidera
> senza mia oppressione
ma se ci dovessimo ritrovare qui in chat..conta su di me..io
mi chiamo sempre così
> solo attesa
no davvero..facciamo come ho detto prima
> p'èuo usarmi quando il suo fidanzato non c
> o la fa incazzare
> neppure una mail?
> un recapto di tel
no.
penso che puoi sopravvivere anche senza di me..
il mondo è pieno di donminatrici
> in veritàlei è la prima che incontro
> cmq non insisto
> se non vuole.. la ringrazio lo stesso per avermi regalato un pomeriggio di
piacere assoluto
di nulla..è stato un piacere, in verità
> beh di questo sono felice
> spero solo di ritrovarla
> un giorno e che si ricordi di me
> io cmq ho 27 anni
chi vivrà vedrà
> lei?
e io 22
> complimenti
chi l'avrebbe mai detto, eh?
ahahah
> a 22 anbravani già cosi
> brava
il mio ragazzo mi ha insegnato tante cose
> lui?
> lui anni?
come me
> beato lui
> ad averla
gli dirò che è invidiato da uno splendido ragazzo
> fr
> grazie
> ma non credo di meritare tanto
> non è geloso?
non lo sa...per ora
> ah
> posso chiederle una cosa?
> ???
> posso?
dimmi
veloce che devo uscire, però
si è toccata mente mi dominava?
sì e sono anche venuta un monte!!
ma questo non dovrei dirlo al mio schiavo
> ops.. mi scusi della domanda..
è stato un piacere conoscerti
> mi sarebbe piaciuto bere il frutto del suo piacere
devo andare via
sarà per la prossima
> sigh..
ciao!!
[Dea Viziosa ha chiuso il PVT]
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0
17 years ago
oir79, 29
Last visit: 4 years ago -
Incontro di una notte di mezz’estate
….la faccio salire in auto......è stata con il suo ragazzo fino a non più di un’ora fa…..ma ora è con me…...e io ora sono con lei… è tutto il giorno che sono eccitato al pensiero del nostro incontro…non vedevo l’ora di poter di nuovo abusare del suo corpo.. so che si ribellerà…. È il nostro gioco… le piace essere obbligata a fare le cose più perverse….e io amo obbligarla a farle…. Ci siamo appartati nel nostro solito posto …. La guardo e non posso non trattenere un sorriso compiaciuto all’ennesima constatazione che mi ha obbedito anche questa volta…. Stivali neri…autoreggenti…gonna corta e larga…. Lo sa che mi eccito a farla vestire da troia…. Non andrebbe mai in giro con lui vestita a quel modo…. Cosa potrebbe pensare la gente del paese vedendola!?!?… invece, con me mostra il suo lato oscuro e perverso ….si libera di tutto e si concede senza limiti….. semplicemente baciandola sento che il suo corpo vibra….. le passo la mano sul seno e lei come sempre mi accarezza il cazzo da sopra i jeans… la mia mano scende….. lei ha già le gambe aperte….le scosto il perizoma e inizio ad accarezzarle le labbra….. sono umide… “l’hai già preso questa sera?”… “si”, mi risponde…. “la mia piccola troietta” le dico mentre ora le mie dita affondano decisamente in lei …. Quando sento la mia mano completamente bagnata le faccio leccare le mie dita….. poi le prendo la sua mano nella mia e la spingo ancora in mezzo alle sue gambe…..lei le chiude…. Lo fa sempre…. Benché l’abbia vista in nei momenti più imbarazzanti, ancora si vergogna a masturbarsi davanti a me… con l’altra mano la prendo per i capelli e le faccio inarco il collo…la mordo … lei sussulta… non devo lasciarle segni … vinco il suo imbarazzo e inizio a masturbarla con la sua mano… adoro morderla mentre sento le sue dita che accarezzano le sue labbra….. più e più volte le faccio leccare le sue dita…. Le sue cosce sono fradice di umori e saliva ….e mentre oramai la sua mano non ha più bisogno di una guida, sposto le miei dita sul suo ano…. Le accosto leggermente… lo divarico piano…..dimmelo, le ordino….. “sono la tua puttana….” Dice lei, con un filo di voce….. e solo dopo averglielo sentito dire le infilo un dito abbastanza velocemente da strapparle un gemito di dolore e piacere…. Non vedo l’ora di farle leccare anche quel dito, ovviamente dopo averlo infilato bene in profondità…. So già che sarà una lunga notte…..
5
3
17 years ago
admin, 75
Last visit: 1 day ago -
La mia seconda volta
tutto..
Ha in mano della frutta, prende un'albiccocca, ci gioca, li provoca, i tre si guardano e sorridono, poi all'improvviso sparisce, è andata in camera da letto, e sembra aspettare che qualcuno abbia la forza di andare da lei. In realtà è lei che ha paura, anche se i suoi occhi lasciano capire che potrebbe mangiarli tutti e tre. Sono bei ragazzi, uno forse un po meno, ma la sua lingua è curiosa di conoscerli un po meglio.
Il uno dei due piu carini si avvicina e inizia a baciarla, lei ha paura, ma si arrende, mentre gli altri due iniziano a spogliarla e baciarla.
La donna si eccita tantissimo, 6 mani che la toccano, che la vogliono, che la desiderano, che la fanno impazzire. un dito galeotto scende tra le sue mutandine e.... un piccolo gemito da parte sua, la sua passerina è tutta bagnata e vuole essere penetrata con violenza da uno dei tre, ma non è il momento.
Mentre la lingua della fanciulla è occupata ad assaporare le dolci labbra di uno dei tre, sente che gli altri due baciano i suoi seni e rendono i capezzoli sempre piu turgidi. Prende in mano il fallo del ragazzo di destra, è bello, è duro, e lei decide che vuole essere penetrata da lui per primo.Con la mano sinistra fa lo stesso all'altro ragazzo, anche questo è duro, ma è un po piu piccolo...
Sente che le loro mani ricoprono tutto il suo corpo e lei, superata la timidezza iniziale, si abbandona completamente alle loro cure.
La fanno sdraiare sul letto...
Mentre il primo ragazzo continua a baciarla gli altri due si dedicano ai suoi piedi..
Dopo un po di imbarazzo sente che la cosa le piace e senza volerlo inizia a emettere dei piccoli gemiti... risalendo verso le cosce arrivano al dolce boschetto dei desideri e li, alternandosi sapientemente, accendono la voglia incontenibile di lei.
Il piacere pervade il suo corpo gia abbandonato, che ora riprende vita ed è desideroso di piacere.
Chiama uno dei due, lo fa alzare e gli chiede con gli occhi di portare il suo uccello alla sua bocca, si avvicina con la lingua, timorosa del sapore, ma poi le sensazioni che arrivano dalla sua passera le tolgono ogni inbizione...
Lo sente in bocca, è duro, durissimo, le piace, lo guarda negli occhi e vede che i suoi occhi sono rapiti. Ad ogni suo colpo di lingua lui è sempre piu preso e piu duro. Vuole essere scopata!
Chiede all'altro ragazzo, ancora vestito di levarsi i pantaloni e si gira per continuare a dare piacere al primo.
Quando il ragazzo si è levato i pantaloni si gira verso di lui e vede il piu bel cazzo che abbia mai visto: è pefettamente dritto, lungo 20 cm e con una capella perfetta.
Si getta su di lui con foga, succhiandolo come mai aveva fatto prima.
poi ad un tratto lei si alza, non resiste piu, deve essere penetrata.
Si mette a pecora e chiede al primo ragazzo di falra venire! Il ragazzo, con il sorriso sulle labbra la accontenta e lei per la prima volta nella sua vita non riesce a trattenere il grido di piacere, cosa le sta succedendo?
Nel frattempo prende in bocca il fallo del ragazzo che prima la leccava. Vuole rendere le fantastiche sensazione che prima lui ha dato lei. Mentre regala attimi di paradiso guarda il ragazzo che la baciava e lui guarda lei, questo la eccita, la far sentir desiderata, importante!
Il ragazzo da dietro ci sa fare, ha un bel ritmo, e arriva proprio dove deve arrivare, anche il ragazzo qui non è male, sembrava peggio, ma la cosa che la fa impazzire sono gli occhi di lui, davanti a lei si masturba dolcemente, immaginando il piacere che le dara tra poco...
Intanto il cazzo che ha in bocca si gonfia, lui inzia a gemere, lei continua con piu desiderio perchè capisce cosa sta succedendo.
Eccolo sta venedo, lei non si lascia scappare nemmeno una goccia... e mentre è contenta perchè lui la guarda con aria compiaciuta sente una forza dentro di se che si espande, una cosa che ormai non provava piu da tanto ... oddio sta venendo....
Un lungo strillo zittisce i gemiti dei ragazzi che ora hanno un sorrisetto stampato in faccia, la faccia di lei era piena di sorpresa, ocsa era successo? erano almeno 2 anni, si era sentita donna, ancora una volta!
Nel frattempo il bel ragazzo si alza dal divano e la bacia velocemente, un piccolo gesto suo amico e via, si danno il cambio!
Lui è molto piu lento, ma arriva molto piu a fondo, fa male! mentre pensa questo l'altro ragazzo le si presenta davanti al viso e lei non puo far altro che iniziare a succhiare.
Il dolore si trasforma in piacere... ora la frequena è perfetta, il dolore iniziale non c'è piu, sente che le piace, le piace... oddio.. ancora... è impossibile.. non era mai successo prima, lascia il cazzo dalla bocca e inizia a strillare...
"Ancora, Ancora Ti prego ti prego piu forte...." e poi...." Vengo......"
Stavolta i ragazzi si fermano un attimo perchè capiscono che lei è stravolta, non nel fisico, ma nella mente, è difficile per una donna ammettere che quello che hai fato per 20 anni era solo il preludio al ver piacere... e negli ultimi periodi anche quello era diventato utopia!
Quando si rimettono a letto lei ha voglia di farli venire, come loro hanno fatto con lei....
Prende il bel ragazzo e lo mette sotto, mentre chiede all'altro di farsi leccare i testicoli.
Anche da sotto il ragazzo è bravo, ma non è soddisfatta, quindi chiede al ragazzo che sta leccando se l'ha mai fatto da dietro, il ragazzo annuisci con fare sicuro e si prepara alla penetrazione.
All'inizio fa un po male... ma poi inizia ad essere piacevole.
Nel frattempo il ragazzo che era venuto poco prima si riveste e la guarda, le vuole dire che è bellissima, che è stata fantastica e che ha un'energia speciale che da troppo tempo è stata tenuta nascosta!
Lei capisce cosa significa lo sguardo del ragazzo ed è eccittata, compiaciuta e capisce che non puo chiedere di piu a quella serata, quidni vuole rendere indimenticabile la serata anche ai tre dolci ragazzi che l'hanno ospitata quindi... oddio, ancora, sente la stessa sensazione di prima..... oddio...
è ero che non c'è due senza 3 .. ma...
Stavolta è piu lungo.... " Ahhh " no non è ora ma è bellissimo, " Dai, dai, tutti e due..." Sta guardando le sue mani, hanno afferrato le lenzuola, non le lasciano piu, anche i suoi piedi, ne ha perso il controllo, si muovono insieme alle penetrazioni.. ha perso il controllo di se stessa... ODDIO ANCORA..........
Questo è il paradiso
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0
17 years ago
sexygroup,
37/38
Last visit: 16 years ago
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In auto
“Sali” mi inviti brusco.
“Sei sempre in ritardo!” mi rimproveri distrattamente, mentre cambi la stazione radio; in quest'auto che odora di sesso.. che odora di noi.
I kilometri scorrono mentre ci dirigiamo verso il mare.
I finistreni abbassati non danno refrigerio, l'aria è imota e l'auto rovente.
Spero non ci sia coda... perchè questo ti rende insofferente ed aspro... perchè so ciò che ti piace fare mentre guidi........
“Accendi l'aria condizionata?” chiedo con voce mielosa, accarezzandoti il braccio.
La tua mano enorme si scosta dal volante, ma con altro scopo.
Avanza verso di me, s'insinua tra le pieghe del vestito leggero, solleva la gonna.
“Visto che hai così caldo....Togliti le mutandine!” comandi.
“Ma se ci fermano!” rispondo allarmata....
“Sarà più eccitante..” ti burli di me.
Obbedisco arrossendo....alzandomi leggermente dal sedile, faccio scorrere le mani lungo i fianchi trascinando le mutandine di pizzo scuro fino a farle cadere sul tappetino sintetico.
“Avanti...” mi sproni “sai cosa devi fare...”
Mi chino sulla borsa frigo e ne estaggo una bottiglia di birra.. la tua bottiglia preferita. E' già aperta e vuota...
“Ti prego...” piagnuccolo.
La tua risposta non si fà attendere.... inserisci la freccia ed accosti in un punto un po' riparato dalle fronde.
Slacci la cintura di sicurezza e ti spingi verso di me.
“Avanti bambina” sussurri “Non fare tante storie... lo so che ti piace!” continui lisciandomi i lunghi capelli.
Mi aiuti ad accomodarmi meglio sul sedile, abbassandolo un po', slacciandomi la cintura di sicurezza; poso i piedi sul cruscotto dell'auto, divarico le gambe ed avvicino il collo della bottiglia alla figa sotto il tuo sguardo vigile.
Non è ghiacciata, solo un po' fresca.
“Avanti!” mi inciti “lo so che ti piace tanto!”
E' io la infilo piano nel mio orifizio... piano piano... su e giù... ti guardo piena di vergogna.
Tu inizi ad accarezzarmi con dolcezza e lentezza sfincanti per dimostrarmi la tua approvazione.
“Non ce la faccio...ti prego..”
Mi metti un dito sulla bocca, come ad impormi silenzio.
Lo muovi delicatamente sulle labbra a seguirne la cornice, pian piano le labbra si dischiudono per accaglierlo.
Ora lo muovi a solleticare le gengive. La salivazione aumenta.
La mano libera intanto eccita i seni con movimenti languidi, le dita girano in tondo al perimetro dei capezzoli, sempre più freneticamente, infine li strizzano.. sono duri, pronunciati.
Il dito continua la sua esplorazione della bocca, la lingua balzellante ci gioca, mentre l'immaginazione lo straforma in un cazzo piccino...
Tra le gambe la pulsazione è crescente....devo aprirle...ma voglio anche chiuderle per la vergogna che questo piacere solitario porta con sè.
E' sbagliato...
Ma le gambe vogliono aprirsi.. e chiudersi..
Fà tremendamente caldo.
Il mio sedere si alza, le gambe iniziano a tremare mentre le altre auto ci sfrecciano accanto. Sono piena e inizio a bagnarmi....
“La mia bambina la riempirà tutta.. perchè il suo padrone vuole bere!”
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2
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17 years ago
kiki74kik,
33
Last visit: 15 years ago
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Le regole della casa di ... (parte 1)
Mi risveglio con un forte mal di testa.
Cerco di capire dove mi trovo.
Sono all'interno di un ambiente chiuso.. una stanza.
Ieri sera devo aver esagerato con i super alcolici alla festa.. ma chi era mai stata ad una festa così esclusiva! Mi devono aver riaccompagnato in camera.
Nella penombra che m'avvolge non riesco a capire se sia giorno o notte.
Aguzzando la vista riesco ad individuare una flebile scia di luce, che filtra tra le fissure di una tenda.
Sì, siamo proprio nella camera che ho occupato queste ultime due notti. Sembra una camera d'albergo, con quell'atmosfera forzatamente barocca: le tende spesse di broccato, una poltroncina, un comò...oggetti che intravvedo appena.
Sono adagiata su un letto tra un'infinità di cuscini.
Tento di alzarmi ma qualcosa mi impedisce i movimenti.
Cerco di individuarne la fonte con apprensione.
Dei nastri di seta mi bloccano caviglie e polsi, incollandomi al letto.
Per quanti strattoni dia, non riesco a liberarmi.
“Buona” una voce rompe il silenzio e dall'oscurità emerge un donna.
Non ne identifico i tratti fin quando non s'avvicina al letto.
E' Luise.
40 anni, lunghi capelli neri a boccoli che le incorniciano il viso, le spalle; veste un abito di foggia raffinata, lungo fino alle caviglie, con le maniche che le coprono persino i polsi.
Siamo amiche solo da un po' di tempo, ma ho comunque acconsentito a star da lei per qualche tempo, per le ferie estive, nella sua splendida tenuta di campagna.
Non riesco a trovar solievo nel vederla. Perchè mi ha legata? Nel timore crescente che mi assale, la tempesto di domande, urlando, ma lei non sembra curarsene, avvicinandosi senza dire una parola.
Mi accarezza il viso freddo, tirato dall'ansia.
I suoi movimenti sono languidi.
Mi toglie le coperte di dosso e solo allora mi accorgo di essere nuda. Completamente nuda.
Mi agito ancor più, ma lei continua a non scomporsi.
Mi guarda.
Io chiudo gli occhi, ma sento il suo sguardo su di me, in perlustrazione.
Poi inizia a parlare con voce sottile, come se lo facesse con sé stessa.
“Sono stata paziente con te, signorina”
Urlo più forte, sconvolta. Cosa vuol dire tutto ciò?
Lei mi guarda con disappunto. Scuote la testa e si siede al mio fianco, sul letto, dandomi le spalle.
Mi tendo per oppormi ma non posso impedirle di posare la mano tra le mie cosce, che le corde di seta, tese, mi costringono al contrario a temer leggermente divaricate.
Indossa guanti di seta.
Passa due dita sul mio clitoride. Lo accarezza fievolmente.
Devo oppormi!
Mi agito ancor più, i muscoli si tendono nel tentativo di liberarmi, di sfuggirle, senza esito.
Ricado pesantemente sul letto, nella medesima posizione del risveglio.
Luise continua; delicata e paziente.
“Questa casa ha le sue regole” la voce è amabile ed affabile.
Le sue dita mi solleticano con maestria.
Ora picchiettano, ora premono, ora disegnano impercettibili cerchi.
La mia bocca è secca e disciusa quando, passato un periodo di tempo che ho giudicato interminabile, Luise smette di darmi le spalle.
Un sorriso di compiacimento appare sui suoi freddi lineamenti nel fissare il mio volto arrossato ed al mio squittio quando le sue dita volutamente mi abbandonano.
Mi accarezza con il dorso della mano la guancia, che scostò di scatto, con repulsione.
Ma Luise non ci dà peso.
Si allontana un istante, per riemergere dall'oscurita, con un bicchiere in mano.
Me lo avvicina alla bocca, ed io, ingenua, bevo quella che sembra essere per colore ed odore dell'acqua.
E' fresca ed io la devo avidamente.
“Brava” sorride Luise, accarezzandomi i capelli scompigliati.
“Cosa vuoi Luise?” chiedo esausta.
Lei non risponde, e continua ad accarezzarmi i capelli.
“Farò di te la mia brava signorina” mi sussurra all'orecchio ad un certo punto.
Mi sento stranamente rilassata, non ho più voglia di combatterla.
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17 years ago
kiki74kik,
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L\'ispezione
E' cosa universalmente nota che un padrone possa e debba ispezionare la sua schiava... luoghi e modalità sono a sua discrezione....
“Cara, sono a casa!” lo sento salutare mentre varca la soglia dell'ingresso. Chiude la pesante porta di legno scuro dietro di sé, e si toglie il cappotto.
“Bentornato!” lo accolgo guardandolo con la coda dell'occhio, distrattamente, continuando a seguire i fornelli.
Entra in cucina, è dietro di me, il braccio si allunga verso la mia vita e mi cinge a sé.
La sua ombra mi sovrasta, il braccio libero mi sposta i capelli da un lato ed un bacio si posa sul mio collo.
“Hai fatto la brava?” s'informa.
“Sì” rispondo arrossendo “Lasciami seguire la cena” protesto pudicamente.
“Continua pure” acconsente in un sussurro.
“Và bene” rispondo sollevata.
Però lui non si ritrae, continua ad ergersi dietro di me.
“Continua pure” ripete, mentre le sue mani iniziano a lavorare sull'abbottonatura e sulla lampo dei miei jeans.
Arrossisco violentemente... mi umiglierà ancora una volta....
Li abbassa appena un po', quel che basta per abbassarmi le mutandine.
“T'ho detto di continuare a cucinare” mi rimprovera con voce imperiosa; s' è accorto che ho smesso di mescolare il riso.
Non riesco a ribattere, ma obbedisco al comando.
E' dietro di me, ma percepisco cosa stà facendo....
Si abbassa.
I suoi capelli mi acarezzano il sedere.
Tira le mutandine a sé, sulle sue labbra, dopo averle annussate, ora la lingua inizia a leccare dove s'è posato il mio fluido.
I suoi capelli troppo vicino alle cosce mi hanno il solletico...
“La biancheria di seta è costosa...” la sua voce è tagliente.
“Lo so” rispondo timidamente.
“Erano un regalo.... devi imparare ad aver più cura delle nostre cose” mi reguardisce.
Si alza appoggiando antrambe le mani sulle mie natiche.
“Ti insegnerò io a farlo” acconsente malizioso.
Spegne il fuoco dei fornelli e tirandomi per le mutandine mi accompagna nel bagno, mentre con l'altro braccio mi cinge la vita, in una morsa che non ammette ribellioni.
Mi spinge delicatamente dentro la doccia, dove ha voluto installare una seggiolina di plastica.
Mi fà sedere, io protesto sommessamente....posso lavarmi da sola.
Ma lui sorride, tintinnando la testa, e mi divarica le gambe.
Mi passa il tubo flessibile della doccia idromassaggio e mi prega di tenerlo e di dirigerlo sulla figa. Prende la spugna morbida ed inizia ad insaponarmi, a frizionare.
Io mi stringo ai braccioli della sedia.
La pressione dell'acqua mi stimola, le sue carezze mi elettrizzano.
Facccio pipi.
Lui si eccitata ancor più e continua con maggior vigore.
Piango mentre il mio corpo vibbra di piacere.
Lui mi guarda di sottecchi e mi dà della puttanella.
Ma non è acora soddisfatto.
Il lavoro di spugna si placa e viene sostituito...
Le sue dita si fanno spazio nel mio orifizio.... uno, due, tre....
Mi avvinghio a lui, supplicando maggior piacere...
La sua risata pervade la stanza.....puttanella...............
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17 years ago
kiki74kik,
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Prive\'
Questa sera hai deciso per entrambi .... non ci sarà una serata fuori casa... non ci saranno chiacchere tra amici, nè cinema, nè discoteca... solo io e te nella camera da letto.
Mi hai diretto come un regista.
Mi hai fatto indossare la vestaglia di seta rosa, mi hai fatto mettere il nastro di raso rosa sul collo, la lunga collana di perle.... ed hai voluto un trucco pesante, specialmente sulle labbra.. come quello di una prostituta d'altri tempi, come una ballerina del primo Moulin Rouge.
Mi accomodo sul letto, con la schiena poggiata su un monte di cucini morbidi mentre tu ti siedi sulla poltrona, davanti al letto.
Mi fai sentire a disagio... tu nel tuo vestito a doppio petto da cerimonia, impeccabile se non fosse per la gravatta allentata ed il colletto della camicia sgualcito; come tu stessi per andartene da qualche parte...
“Inizia” comandi dal tuo trono, secco e senza preamboli.
Ed io con mani tremanti inizio ad accarrezzare il mio corpo: inizio con le braccia, insinuando poi le mani tra le pieghe ad acarezzare la vita. Targiverso nell'attesa del tuo prossimo comando.
“I capezzoli”
Slaccio lentamente la vestaglia, scoprendo timidamente i seni, che scoperti rabbrividiscono al cambio di temperatura.
Inizio ad accarezzarli, come mi hai insegnato tu, a mani aperte.
Porto poi una mano alla bocca, bagno una ad una le dita, affondandole nella bocca.
Con le dita cospargo di saliva la corna dei capezzoli ed inizio a frizionarli con dolcezza.
Sento l'eccitazione crescere.
Ora sono turgidi, pronunciati e te li offro con le mani a coppa.
“Ora.. masturbati”
Quel comando che non sopporto... quel tuo segno di potere su di me.
La mia mano risponde seppur con riluttanza; mi vergogno mentre tu sorridendo malizioso sussurri “puttanella”.
Mi stimolo la clito per il tuo piacere.
“Apri di più quelle gambe.. devo vedere bene”
Eseguo remissiva, allargandole esageratamente, abbandonandomi sul monte di cuscini, completamente distesa sul letto.
“Mettici più energia!”
Ora sei a fianco a me.
Come un dottore al capezzale di un malato.
Le tue mani scendono lungo i miei fianchi, insinuandosi tra le mie cosce.
La tua mano è sopra la mia; dura sulla mia sudata; e guidi con forza senza ammettere opposizione.
Mi fai male, il ritmo è devastante. Mi stai facendo venire sulle mie mani, sulle tue.
Il tuo sesso è duro sotto il cavallo teso dei pantaloni.
“Lo vuoi?” chiedi malignamente.
“Siiiii” sussurro io, con tutto il corpo anelante.
“Procediamo allora” comandi, liberandomi la mano.
T sfili i pantaloni, i boxer, velocemente.
Sali sul letto, dandomi il sedere sul viso.
Le mie mani incescicano bramose sul tuo cazzo, che mi ciondola sulle labbra.
“Brava puttanella” dici mentre mi spingi il bacino contro “Avanti giocaci” mi sproni.
“Continuerò io con la tua micetta”
Così dicendo affondi il viso sulla mia figa. Inizi a leccare selvaggiamente.
Sono elettrizzata.
Le mie mani sono morbide ed impregnate dei miei stessi umori... sono come una crema per il tuo cazzo pulsante.
Duro e morbido al tempo stesso; sussulta tra le mie carezze.. lo scappello e lo ricopro di baci..il ritmo con cui mi solletichi la fica è sfincante.
Inizio a leccarlo come un gelato dall'alto in basso, in cerchio.... a succhiarlo come una caramella....lo ingoio tutto.
Mi afferri le gambre con forza, la tua forza è dirrompente, sovverchiante.
Infili volutamente due dita nella mia piccola fessura allagata per infondermi nuovo vigore.
“Dai troia, dai” inciti, mentre spingi il bacino contro il mio viso.
Ti sento godere mentre mi fai godere.
La mia figa è un lago; il tuo cazzo esplode come un vulcano, riempiedomi la gola del tuo seme.
E tu mi costringi ad ingoiarlo tutto...fino all'ultima goccia, senza lasciarmi scelta.
Poi tutto si placa, mi crolli addosso, esausto.
Le mia figa ti reclama ancora, ma tu sei appagato ed estrai le dita che mi avevi amabilmente concesso; facendomi gemere. Abbandoni il letto per la doccia, fino alla prossima volta.
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17 years ago
kiki74kik,
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Che piacevole sorpresa anna
Come vi ho già detto nel mio precedente racconto dal titolo "Emozioni" ho incontrato per la prima volta la splendida coppia (Gianni e Anna). Dopo circa due settimane dal nostro primo incontro, mi arriva una e-mail dalla coppia amicha che mi inviata ad un nuovo incontro. Nella e-mail c'era anche la proposta del luogo e dell'ora per l'incontro (Sabato ............. ore 15,00 uscita ...... del'autostrada A1), praticamente il solito lugo del primo incontro. Io con molta emozione e con infinito piacere, gli mando la mia risposta di accettazione. Finalmente arriva il giorno dell'incontro, la giornata è splendida la temperatura si aggira attorno ai 25 gradi. Dopo un breve viaggio in autostrada arrivo al casello indicato come luogo di incontro, anche questa volta sono giunto con un leggero anticipo, parcheggio l'auto nel piccolo parcheggio e attendo con ansia l'arrivo della coppia. Trascorsi circa 5 minuti vedo arrivare l'auto di Gianni, ma quando è vicina noto con stupore che c'è soltanto Anna che sta guidando e nessun altro passeggero. Penso che Gianni ci avrebbe aspettati a casa e quando Anna si ferma per farmi salire io le chiedo subito del suo marito. Lei Prima mi da un bacio sulle labbra socchiuse, lasciandomi un piacevole sapore di rossetto e poi mi dice che Gianni non avrebbe partecipato all'incontro per motivi di lavoro. Allora io le chido cosa facciamo fissiamo per un'altra volta? Lei mi dice in modo molto deciso che avrebbe goduto soltanto lei dei miei servizi e che Gianni era consenziente, io non posso fare altro che accettare e salire in auto. Anna è vestita con una camicetta nera (molto attillata e con moti bottoni non agganciati) poi indossa una minigonna grigia molto corta e con uno spacco laterale da dove si intravede il pizzo delle calze autoreggenti. L'abitacolo dell'auto e intrinso del pofumo di Anna e tutto ciò mi eccita moltissimo. Iniziamo il viaggio e lei mi dice che non saremmo andati a casa sua ma in un albergo isolato molto accogliente e che non mi dovevo preoccupare della spesa perchè avrebbe provveduto lei. Mentre Anna guida e mi parla del più e del meno io non riesco a togliere lo sguardo dalle sue cosce e dalla scollatura della camicetta. Lei se ne accorge e dopo avermi sorriso si sgancia un'altro bottone e si tira su di più la gonna fino a farmi vedere il pizzo nero del perizzoma. Io non resisto e inizio timidamente ad accarezzargli le gambe e arrivo fino a sfiorare il suo perizzoma, siamo su una strada isolata e prendo coraggio e infilo la mia mano nella scollatura e sento due tette magnifiche, Anna sorride e mi dice vai non ti preoccupare. Raggiungo un capezzolo è molto duro e io lo stringo dolcemente tra i polpastrollo del pollice e dell'indice lei inizia a gemere di piacere. Ad un certo punto mi dice di smettere di toccarla e che dopo avremmo avuto tutto il tempo che volevamo, poi stavamo iniziando nuovamente ad incontrare altre auto e poteva essere pericoloso. Ad un certo punto Anna mi chiede di farmi una sega mentre la gurdo guidare e io con un pò di stupore tiro fuori il mio cazzo dai pantaloni e inizio a masturbarmi molto dolcemente, questa situazione eccita tutti e due e lei dice che vuole chi io arrivi al termine della mia sega, quindi aumento il ritmo e dopo un pò schizzo sperma sui miei jeans, Anna passa la sua mano sul mio sperma e dopo se la passa sulle tette senza scoprirle, ripete questa operazione per altre tre volte e poi mi dice di asciugarmi con dei fazzolettini che aveva nel cruscotto. Finalmente siamo arrivati all'albergo (forse 1 stella ad essere generosi 2) scendiamo, io mi sento in imbarazzo ho ancora i jeans macchiati, lei chiude l'auto e con un passo molto sexy si avvia verso l'ingresso dell'albergo, in quel momento passa un camionista che gli urla "Bonaaaaaaaaaa" non aveva torto il camionista, Anna è veramente Bona. La proprietaria dell'albergo è una signora anziana e quando Anna gli chiede una camera lei ci consegna una chiave la 120 e ci chiede il pagamento anticipato 50 euro, Anna provvede a pagare e dice alla signora che non vuole essere disturbata per nessun motivo. Saliamo la rampa di scale che ci conducono al primo piano svoltiamo per il corridoi di sinistra e raggiungiamo la camera 120. Apriamo la porta e come prevedevo la camera è molto piccola e con un piccolo bagno, ma a noi non ci importa di tutto ciò e Anna in un'attimo si spoglia tutta e mi chiede di fare lo stesso anche a me. Dopo con sorpresa Anna mi ordina di nodossare la sua biancheria e i suoi abiti, mi aiuta e per primo mi fa indossare il reggiseno (ancora umido del mio sperma) poi mi infilo il prizzoma con qualche difficolta, ma mi stò eccitanto molto. Poi mi aiuta ad infilarmi le calze autoreggenti e poi la gonna che non riesco ad agganciare e la camicetta. Mi sento una troia e sono molto eccitato anche nel vedere la splendida Anna completamente nuda. Lei si stende sul letto e si mette con le gambe allargate al massimo, mostrndo una stupenda fica con delle grandi labbra e un clitoride molto pronunciato. Io inizio nella mia opera e passo la lingua sulle labbra della sua fica per poi succhiare dolcemente il suo clitoride che sembra un mini cazzo, lei gode e geme e io mentre le lecco la fica e il buchetto dle culo le strizzo i capezzoli, lei sembra gradire fino al momento in cui raggiunge il primo e violento orgasmo. Dopo un attimo di riposo lei mi chiede di mettermi alla pecorina (come una troia) io l'accontento e sono eccitato al massimo, Anna estrae dalla borsetta un fallo di gomma molto realistico e di dimensioni medie, poi estrae anche un tubetto di crema lubrificante e cosparge sia il fallo di gomma che due sue dita che mi snto infilare dentro il culo. Dopo il primo momento fatto di dolore in cui Anna mi ordina di non protestare, inizio a godere e lei molto sapientemente mi masturba il culo. Poitoglie le dita e sento appoggiare la cappella del cazzo finto sul mio culo glà un po allargato dopo una leggera pressione il fallo penetra dentro il mio buchetto e Anna inizia a muoverlo avanti e indietro con sempre maggiore violenza io avanti stringo i denti per il dolore e poi urlo di piacere fino a quando non sborro copiosamente e Anna mi prende il cazzo tutto in bocca e succhiando lo ripulisce tutto. Ci laviamo e ci rivestiamo normalmente, ognuno con i propri abiti. Usciamo dall'albergo e saliamo in auto, Anna mi dice che prima di riaccompagnarmi alla mia auto avrebbe un'altro desiderio e che io dovevo aiutarla ad esaudire. Cioè lei voleva che io l'accompagnassi in un posto dove ci sono dei camionisti in sosta, logicamente per farsi scopare e io dovevo proteggerla al fine di prevenire violenze gratuite. Decido di provarci e strada facendo incontriamo una zona dove alcuni camionisti parcheggiano per raggiungere un Bar. Quel giorno cìè un camion che sta andando via e uno molto probabilmente appena arrivato, Anna accosta alla gabina e si alza completamente la gonna il Camionista capisce al volo e le fa cenno di salire. Lei non perde tempo spenge l'auto con me dentro e sale nella gabina del camion. Le tendine si chiudono e dopo dieci minuti si apre la porta e Anna scende dal camion e sale in auto. Partiamo a tutta velocità verso la mia auto Anna mi ringrazia e mi dice che il camionista l'ha scopata in modo molto violento facendola godere tanto. Arrivati alla mia auto anna mi saluta dandomi un bacio molto appasionato e strizzandomi il cazzetto. Ci salutiamo e gli chiedo di salutare anche Gianni, lei sorride e va via. Io salgo in auto e parto per il viaggio di ritorno.
Serio69
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17 years ago
admin, 75
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La mia prima esperienza con una chatterina
Era una domenica di Novembre del 2004, era un'anno abbondante che chattavo in cupido ( libero) avevo avuto risposte da tantissime donne ma
più che discorsi epistolari non si riusciva ad ottenere. Ed ecco che leggo un profilo che si confaceva con il mio trend: in carne ma con una marcia in più. Mi affretto a risponderle spiegandole che se non fosse stato per la distanza(Puglie) sarei già partito per incontrarla! Dopo cinque minuti non credevo ai miei occhi lampeggiava l'arrivo di un msg. mi affrettai a leggere era lei che mi diceva che il 10 dicembre sarebbe stata a Parma ( la figlia studiava nel nostro Ateneo). Ero euforico anche perchè quel giorno sarebbe stato il mio primo giorno di ferie. Quel mattino andai a prenderla in centro vicino all'abitazione della figlia; appena si accomodò sulla mia vettura mi disse: - Vado bene?- era abbastanza abbondante o meglio era proporzionata alle sue forme, ed avendo una 6a di seno anche il culo ed il resto erano abbondanti! comunque le risposi con fermezza: - non osavo sperare di meglio! - L'accompagnai a fare spese al mercato della Ghiaja e poi ci appartammo in un posticino tranquillo dove poterci fare qualche coccola. Come si spogliò misi la bocca sui suoi capezzoli che subito s'inturgidirono e diventarono duri come sassi. Poi con la mano mi portai all'inguine è lei mi bloccò dicendomi: - Sono nei miei giorni sacri, mi spiace- Io continuai infilandole dapprima il medio nel suo nido, e lei: - così ti sporcherai tutto - ed io: - l'acqua corrente esiste ancora!- nel frattempo avevo infilato anche l'indice e l'anulare e con il pollice le titillavo la clitoride, e lei ansimando fortemente e con voce rauca:- Ammò così me fai morì- ed io:- del troppo godimento non è mai morto nessuno - avrà rag-
giunto almeno tre orgasmi in rapida successione ognuno sempre più potente dell'altro. Poi ci rivestimmo e la portai a pranzo, dopo pranzo ci imboscammo di nuovo per continuare le nostre evoluzioni. Passammo un week-end di fuoco, quando la accompagnai alla stazione mi disse: -
Ammò, mi dispiace, il mese prossimo non potrò venire- ed io:- Scommettiamo?- il 7 gennaio mi telefonò dicendomi: - Ammò, mi sono liberata, domenica sono da te!- E da allora quasi tutti i mesi mi viene a trovare
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17 years ago
jackthetender,
50
Last visit: 11 years ago
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La prima volta non e stato il massimo
E' capitato tre anni fà , per caso girovangando per vari siti rispondo ad un annuncio di una coppia di bssenza dar troppo importanza ( visto che tanti non rispondono ) , la mattina successiva apro l email e trovo la loro risposta e che volevano vedere il viso e avere il numero di cell.. La situazione cominciò a piacermi allora invio il tutto come da accordi ed aspetto ansioso, la giornata passava e verso sera squilla il cell, rispondo ed era il lui della coppia . Ci siamo accordati per vederci il sabato sera , scambiare due parole e bere qualcosa, Ci incontrammo fuori dal casello di ospitaletto, ci salutiamo e loro dicono di segurirli, ci fermiamo in un a specie di bar , dopo detto da loro era un psoto dove si incontrano coppie, parliamo per alemno due ore su cosa fare ed i loro gusti e che lei voleva provare la doppia penetrazione.
Verso l una ci salutiamo e ci diamo appuntamento per il sabato successivo a casa loro,
Arriva sabato , ed mi avvio verso l appuntamento al casello do paolazzolo , arrrivo e dopo alcuni minuti arriva lui e mi indica di seguirlo,arrivati a casa loro (villettina) trovo lei sulla porta con un bel vestitino nero e ci salutiamo.
Beviamo qualcosa scambaindo un po di chiacchere , seduti sul divano con lei in mezzo a noi due , lui comincia a toccargli le gambe ed io comincio ad eccitarmi , si baciano ed io allungo la mano sulle sue gambe e comincio a massaggiarle.
dopo alcuni minuti lui si alza e dice che va a bere dell acqua, lei si gira verso di me e comincia a baciarmi ed io comincio a toccargli le tette, poi allunga la mano sul mio pacco e comincai ad sbottonare la patta e in giro di un attimo lo ingoia tutto.
Un pompino fantastico , nel frattempo arriva lui e comincia a spogliarsi , alche ci spogliamo tutti e due e lei sempre sul divano continua a succhiarmi l uccello , lui si mena un po e poi la scopa alla pecora per almeno 5 minuti.
Sfila il cazzo da M. e la fa girare verso di lui infilandogli il cazzo in bocca e mi indica di scoparla, mi abbasso e comincio a leccarla un guso splendido che mi fa indurire l uccelo al massimo, infilo il preservativo e in un attimo e tutto dentro , e molto bagnata visto che lui mi dice che voleva l uccelllo gia il sabato precedente.
La faccio girare e la scopo dal davanti sempre sul divano , mentre lui gli infila il cazzo sempre in bocca, dopo venti minuti ci spostiamo in camere da letto e qui la scopo in tutte le posizioni anche nel secondo canale (che a lei piace molto) , ma vedo che lei continua a succhiarlo ma non diventa duro , e dopo un po lui si alza e se va, mentre noi andiamo avanti a scopare,per almeno 10 minuti.
Allora chiedo a lei cosa era successo, e mi rispose che non sapeva e decidemmo di smettere e andammo in salotto dove lui era sul divano a guardare la televisione senza dire una parola.
Mi rivestii e li salutai , le mi accompagnò sulla porta e ci salutammo con un grosso bacio .
non li ho piu sentiti fino ad 3 mesi fa quando mi arriva un messaggio eche mi chiedeva che fine avevo fatto e che avevamo lasciato una cosa a metà.
al piu presto finiremo il lavoretto che avevamo previsto.
N.B LA COPPIA E ISCRITTA SU QUESTO SITO
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17 years ago
scanner68vr, 50
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Cristina ed il suo sogno
di Tom Per inviare commenti e suggerimenti [email protected]
Aveva sempre avuto un unico, secondo lei bellissimo, sogno; quello di sgambettare in televisione. Quello di mostrare il culo alle telecamere, di farsi vedere abbracciata al calciatore, al ricco imprenditore o al manager di successo. Non aveva studiato, non è che fosse particolarmente vispa né intelligente. Era ambiziosa, questo glielo riconosco. Un’oca giuliva fuori e una ragazzina piena di debolezze, frustrazioni e dubbi dentro. Questa era Cristina, quando la conobbi. A sapere che sarebbe finita così male sarei stato meno gentile con lei. Ma lasciatemi raccontare di come andarono le cose.
Atto I: una maialina sulle scale
Piangeva. La prima volta che la vidi piangeva. Era seduta sulla gradinata del palazzo in cui lavoravo ed era vestita come…come…si può essere schietti e sinceri, vero? Mica vi scandalizzate? Ecco, allora, era vestita come una buona mignotta. Minigonna, calze a rete, giacchino strizzato in vita come un tubetto di dentifricio quasi finito, capelli pettinati all’ultima moda (ultima, penultima o terzultima per me fa lo stesso…non seguo le mode) e trucco gradevole ma tutt’altro che leggero. Lì per lì ho pensato di avere a che fare con una troietta come tante. Beh, a conti fatti la prima impressione era quella giusta. Ma non a tutte le troiette mi affeziono, sapete? Per questo ripensare a quel momento mi fa un po’ male.
“Ciao. Qualcosa non va?” le chiesi, pensando fra me e me a quanto dovesse sembrare stupida quella domanda. Se uno piange, per forza c’è qualcosa che non va. O no?
“No” mi fa lei “Tutto a posto”
“Perché piangi, allora?”
“Ma nulla…mi hanno solo scartata”
“Ah” esclamai. In quel palazzo si tenevano le prove per un programma televisivo che sarebbe andato in onda da lì a due mesi. Lo sapevo da qualche giorno. Il genere del programma ve lo potete immaginare. Quando si fanno le selezioni per scegliere una quarantina di volenterose ragazzine con poco cervellino e gambe lunghe, c’è un unico genere di programma che si può mettere in piedi. Un programma da cerebrolesi.
“Ti è andata male, eh?” chiesi.
“Sì, come sempre”
“Beh, avrai la tua occasione”
“Sul serio?”
“Sì, sei una bella ragazza”
“Sì, sono una bella ragazza di ventiquattro anni!”
Disse quel numero come se confessasse un crimine dei più atroci. Ventiquattro anni. Io ne ho trentuno e mi sento ancora un ragazzino, lei ne aveva quasi dieci meno di me e si comportava come se la sua vita dovesse terminare entro l’anno. In effetti quante veline, letterine e stupidine varie vi sono, di più di ventiquattro anni? A quell’età sei già una pera marcia pronta a cadere dall’albero. Così ti fa credere il dorato mondo della TV. E chi siamo noi, comuni mortali, per obbiettare di fronte a ciò che ci viene proposto dalla Dea TV? Cristina, a ventiquattro anni, si sentiva vecchia e pronta ad essere messa in disparte.
“Dai, ti offro un caffè” le ho detto.
“No, devo andare” mi ha risposto con un po’ di arroganza. Sembrava non vedesse l’ora di togliersi dai piedi questo coglione invadente. Comprensibile, le uniche persone con cui valga la pena mostrare un briciolo di gentilezza sono quelle che ti possono portare in alto. Ma lei non mi conosceva.
“Insisto. Ci sediamo al tavolo di un bar e mi racconti tutta la storia. Magari ti posso aiutare a realizzare il tuo sogno”
Cristina mi guarda in obliquo.
“Davvero?”
“Sì”
“Chi sei?”
Le dico il mio nome (a voi no, accontentatevi di Tom).
“Lavori in televisione?”
“Beh, in un certo senso è così. Sono uno scrittore. Di recente mi hanno chiesto di fare il consulente per una serie di documentari in prima serata. Forse ne avrai sentito parlare”
Cristina s’illumina. Per un attimo resto stupito anch’io. E’ bellissima. Come avranno fatto quei froci del casting a scartarla?
Indago e vengo subito a capo della questione.
“Senti, tu conosci qualcuno nell’ambiente?” domando.
“No, nessuno”
“Capisco” le dico “In questo caso è naturale che non ti abbiano presa in considerazione”
“Davvero?”
“Tutte le ragazze che vanno in televisione hanno…diciamo, qualche aiutino da dietro”
Raccomandazione. Una brutta parola.
Raggiungiamo il più vicino bar e ci prendiamo qualcosa da bene.
Cristina passa subito alle domande che contano.
“Tu puoi aiutarmi a farmi conoscere?”
“Può darsi. Come ti ho detto conosco parecchia gente”
“E….”
“Sì, è gente assai influente”
Sorride.
“Parlami di te. Chi sei, da dove vieni” chiedo.
“Mi chiamo Cristina. Vengo da Napoli”
“Tutto qui?”
“Tutto qui”
“Sei diplomata?”
“No”
“Ah”
“E’ un male?”
“No…no…”
“A che serve il diploma, sul palco?”
“Certo, certo…a che serve?”
“Lavori?”
“Qualche volta. Ho fatto la hostess. Ma così, una volta e via…lavori fissi non se ne trovano”
“E che lavoro cerchi?”
“E’ ovvio! Lavorare in televisione!”
“Un lavoro…che so, da impiegata…qualcosa di normale?”
Non vi dico che faccia fa Cristina a queste parole. Sembra che le abbia proposto di scopare un vecchio bavoso con l’HIV. No, il lavoro normale non le piace proprio. A che serve, il lavoro normale, quando si hanno delle belle cosce lunghe e disponibilità d’alloggio per una fava o due lì nel mezzo?
E d’improvviso sento nascere una cordiale antipatia per questa ragazzetta pretenziosa e senza qualità. Andate via le lacrime resta solo una gran voglia di arrivare alla vetta senza faticare. Senza quel suo visino disfatto dal pianto che ispira tenerezza, Cristina appare per quel che è; una piccola mignottella annebbiata dalle facili promesse del successo.
A questo punto, però, ho promesso di aiutarla e lo farò. Non è nelle mie abitudini, disattendere una promessa. Però la ricompensa è un altro discorso.
“Senti, Cristina…e se io ti aiutassi ad arrivare dove vuoi tu che cosa saresti disposta a fare, per me? Sei bella. Mi piacerebbe conoscerti…diciamo, più approfonditamente”
La ragazza non si scompone più di tanto. Non è granché intelligente, ma sa che in questo mondo, per arrivare, qualche letto lo devi conoscere.
“Io divido l’appartamento con un’altra ragazza” risponde subito.
“Non c’è problema. Verrai da me. Ma ti avverto che io ho gusti un po’ particolari. Mi piace sottomettere le mie amanti”
Cristina alza le spalle.
“Va bene”
Come sarebbe a dire “va bene”? Che gran troia ho trovata!
“E mi piace anche veder sottomessa una ragazza da un’altra ragazza”
“Certo. Io quale sarei? Quella che sottomette o che viene sottomessa?”
“Quella che viene sottomessa” rispondo bruscamente.
“In che modo, dovrei essere sottomessa? Corde, falli di gomma…”
“No, più semplice. Lingua. La tua. Sul corpo del padrone e della padrona. Dappertutto”
“Hummm…beh, come si dice…non si fa niente per niente. Vogliamo andare?”
Ci resto un po’ male. Non ha fatto una piega di fronte ad una proposta che altri giudicherebbero indecente. Mi domando quante, fra le aspiranti telemignotte televisive, siano disposte a tutto come questa qui. Poi non ho il tempo di fare altri ragionamenti.
“Allora” mi fa Cristina “Vogliamo andare?”
“Sì, piccola. Arrivo subito”
Il conto del bar è sulle cinque euro. Ne lascio cadere dieci sul tavolo e me ne vado. Oggi ho idea che prenderò un giorno di riposo.
Atto II: com’è bello pisciare in gola a Cristina…
L’aspirante valletta fa onore ai propri propositi. Pompa che è una favola e lecca con una lingua che non ha paragoni di sorta. Posso affermare di non aver mai conosciuta una schiava, prima di Cristina. E schiava lo è davvero, perché questa, al contrario di tante pseudo-serve da inserzione su internet, non ama ricevere ed obbedire agli ordini. Non vuole un padrone. Le fa ribrezzo prendermelo in bocca, farsi trapanare fino alle tonsille, sentire la cappella che s’insinua nell’esofago in cerca di un giaciglio tiepido dove vomitare tutta la sbroda che ha in corpo…non le piace neppure farsi dare gli schiaffoni in faccia, farsi sputare in bocca o farsi schizzare la sborra in un occhio neppure fosse collirio. Oppure quello che le sto facendo adesso, lei a quattro zampe e io che la cavalco come una bestia senza cervello a furia di manate sul culo e colpi di tallone delle cosce.
Mi obbedisce, ma solo perché si ritiene in trappola. Negli goffi sforzi che compie per accontentarmi e nell’avvilita repulsione che dimostra nei confronti dei miei ordini, ricorda un po’ una schiava d’altri tempi, di quelle che venivano fatte prigioniere da qualche esercito straniero in un paese sottosviluppato e venduta per due soldi ad un ricco proprietario terriero o ad una nobile signora di altolocato lignaggio. Un tempo le costrizioni delle schiave si chiamavano catene, oggi sono l’ambizione.
E l’ambizione è una catena potente. Me ne rendo conto mentre ordino alla vacca di mettersi in ginocchio e di spalancare…
“…quel cesso di bocca che ti ritrovi. Animale, apri di più che sennò sbaglio mira!” Aspetto che Cristina obbedisca, quindi mi volto e le piazzo il culo in faccia. La prendo per i capelli e le spingo la testa nel solco fra le natiche, pigiandocela finché non sento i lobi delle sue orecchie che sbattono contro le mie chiappe.
Cristina geme ma mantiene la bocca aperta. Ed io le scurreggio in bocca. Il bello sta nell’eco portentosa che si sviluppa quando il geyser d’aria mefitica sciaborda fra le pareti della bocca della ragazza. Da un prep…poco convinto si trasforma in un pramm!! con tanto di due punti esclamativi.
Cristina indietreggia lontano dal mio sedere incurante del fatto che per farlo deve strapparsi i capelli ben stretti fra le mie mani.
Mi volto.
“Cagna! Che fai? Ti allontani senza permesso?”
E le assesto un ceffone che la faccio girare tutta come una trottola.
“Ma questo fa schifo!” protesta lei.
Non ci vedo più.
“Maiala! Tu fai schifo! Ti sei venduta per un posto in televisione dove ti chiederanno di mostrarti ancora più troia di quanto non sei con me!” grido mentre le schiaccio la testa sul pavimento con un piede.
Cristina emette un suono dalla bocca che è un misto fra un miagolio ed un bambino che ciangotta.
“Ora alzati, che mi scappa da pisciare!”
“Ma…”
“Sì, hai capito bene” le rispondo “Ti piscio nella gola, fogna umana che non sei altro. E poi mi faccio fare un altro pompino, che vedo ci sei tagliata, per questo. Chi ti ha insegnato a prenderlo in bocca, eh? Non dirmi che è la prima volta che lo fai! Hai già lavorato in televisione, non è vero?”
“N…no….”
“No? Allora dove hai imparato a succhiare la cappella degli uomini a questa maniera?” domando ad una Cristina frignante ai miei piedi “Vuoi dirmi che ci riesci di natura? Allora sei una vera troia, altro che volenterosa ragazza. Sei biologicamente una maiala ciucciacazzi!”
“Basta…”
“Ma non penserai mica che io ti lasci a secco, vero?”
“Basta, non…”
“Ti darò tanto di quel cazzo che ti basterà per tutta la vita. Te lo infilerò in tutti i buchi del tuo corpo, anche in quelli dove solitamente non è concepito d’inserire alcunché…e sborrerò in ogni cavità corporea che ti ha dato madre natura. Che tanto, a parte prendere cazzi, non sei buona far nulla”
“No…”
“Sei una buona a nulla! Non hai studiato! Cagna ignorante! Non sai fare di conto, non sai scrivere, non conosci la storia e la geografia! Che cosa vuoi fare nella vita se non prenderlo in bocca e bere sbroda da tutti? Eh? EH?? Rispondi, puttanaccia! Quanto credi di valere rispetto ad una ragazza che studia e s’impegna? Te lo dico io! Vali meno di zero! Dovresti leccare le suole fangose alle ragazze che si applicano ogni giorno della loro vita per raggiungere un traguardo. Ma tu sei di un’altra pasta, lurida mignotta in calore. Pensi che allargando le cosce si aprano tutte le porte, invece…puttana! Ribadisco, sei una puttana!”
“Basta! Smettila! Non è vero! Non sono una puttana! Io…io sogno di…”
Come pronuncia la parola sogno mi fermo. Eh già. Il sogno. Il maledetto sogno che i media istigano nelle menti deboli e che le menti deboli perseverano come una missione di vita.
Così mi rendo conto di essere andato forse un po’ oltre. Di aver esagerato. Non meritava di essere offesa così. Cristina è una ragazza illusa. Non è cattiva. Ma a parte questo ho iniziato facendo il dominatore e non mi posso sottrarre da ciò che sono. Non posso certo accucciarmi accanto a lei, adesso e consolarla come un affettuoso fratello maggiore. No, posso solo smorzare i toni e sperare che questo basti a farla calmare.
“Dai, Cristina. Ricomponiti” le dico.
Sembra fare effetto. Forse udire il suo nome sulle mie labbra le ha fatto supporre che la considero ancora un essere umano.
“Asciugati quelle lacrime”
Si passa due dita sotto gli occhi e si asciuga le lacrime, per quanto possibile.
Un po’ di quella porcheria che le donne si mettono sulle guance per sembrare più belle le scivola via con le lacrime. Sembra moccio spalmato ben bene sulla pelle. Forse sui politici fa più figura, ma su una ragazza giovane e carina sembra in qualche modo innaturale. Quasi una maschera di falsità, più che una maschera di bellezza. Le ragazze sono belle così come sono.
Ma se anche questo è uno degli insegnamenti del tubo catodico va bene così. Trucco a più non posso!
Mi rimetto i pantaloni e le scarpe, ma lascio aperta la patta. Il nobile pirata è sempre pronto per tornare all’arrembaggio. Non appena Cristina riassume una parvenza di normalità lo sento spronarmi allo speronamento delle dolci labbra della vacchetta.
“Vabbè, dai…non farla lunga che non ti ho fatto ancora nulla” dico.
Cristina mi rivolge uno sguardo duro.
“Sono cose che nell’eccitamento si possono dire. Fa parte del gioco”
“Mi hai fatto male”
“E’ per una buona causa”
“Una buona causa?”
“Certo. Credi che l’ingresso in questo mondo che ti piace tanto sia gratuito?”
“No, ma…”
“Allora coraggio, stai al gioco e fa la tua parte”
“La mia parte?”
“La sottomessa”
“Già, certo…”
“Ma cerca di farla come si deve”
“Come intendi?”
“Beh, prima mi hai guardato come se fossi l’orco cattivo. E’ solo un giochino. Come adesso che ti chiederò di aprire la bocca per pisciarci dentro”
“Vuoi pisciarmi in bocca?!”
“E tu la dovrai bere tutta”
“Ma è schifosissimo!”
“No, te l’ho detto. E’ un gioco. E tu devi stare al gioco. Ricordi per quale motivo sei venuta qui?”
“Sì”
“Ne sei ancora convinta?”
“…”
“Altrimenti te ne torni a piangere sulla scalinata dell’ufficio casting. Pensa, ti passeranno accanto le ragazze che avranno scelto per il programma. Quelle che andranno a mostrare le cosce in televisione. Quelle sì, che sono fortunate! Ti passeranno accanto, ti guarderanno dall’alto in basso e immagineranno che tu sia una di quelle che non ce l’hanno fatta. Avranno ragione”
“Va bene. Che devo fare?”
“Nulla d’impegnativo” ho detto “Apri la bocca. Il resto lo fa il cazzo. Un’unica raccomandazione. Quando senti il piscio che ti scorre in gola, cerca di non apprezzarne il sapore, sennò mi vomiti sui pantaloni nuovi”
Atto III: convivenza con la scrofa
Il curioso rapporto che aveva unito me e Cristina si protrasse per qualche tempo. Avevo naturalmente parlato di lei al produttore, un maiale perverso col cervello di un pisello e la cultura di un sasso. Il porco aveva detto che per lui, una troia o l’altra era uguale. Tanto le ragazze scelte non avrebbero dovuto fare altro che mostrare il culo e le tette e starsene belle zitte. Il solito repertorio, insomma. Forse qualche stacchetto di ballo. Pochi passi e molto semplici. E anche quelli, se fossero venuti male…beh, nessuno se ne sarebbe preoccupato troppo. Fra stacchi e inquadrature si sarebbe visto solo qualche rotondità.
Il patto era stretto, ma con Cristina continuavo a tirare la corda, tenendola sulle spine, promettendole sviluppi futuri e facendole promesse. Fino a quel punto mi ero comportato onestamente, con lei. Ma poi, ammorbidito dalla prestanza fisica della maialetta, ero venuto a patti col mio animo onesto e nobile. Insomma, la chiamavo a casa mia un giorno sì e l’altro pure (io vivo solo) e lì ne approfittavo per sbatterla come un tappeto persiano. Di solito la mia mossa preferita era quella del pompino profondo; l’uccello volava nel nido e ci vomitava dopo essersi spupazzato la laringe per bene. E che uccello! Cristina aveva imparato ad adorarlo come un’estimatrice. Lo accarezzava, lo puliva, lo leccava, lo baciava, ci faceva l’amore e lo consolava quando la cappella era un po’ arrossata. Un’ornitologa.
Avevo anche insegnato alla ragazza a farsi scurreggiare in gola a bocca spalancata. Dopo le prime volte sembrò che la pratica le riuscisse talmente bene da farle quasi piacere. Dovetti inventarmi qualcosa di ancora più impegnativo. Non mi va che le mie studentesse si adagino sugli allori. Debbono sempre migliorare le loro prestazioni. Andare sul sessuale era troppo facile; Cristina, come tutte le ragazzine inutili ma consce della loro bellezza, non la dava mai a nessuno. Avrà fatto sesso sì e no un paio di volte, prima di fare la mia conoscenza. Le insegnai che le ragazzine che credono di averla d’oro, sotto sotto, sono ancora più cagnotte delle altre. La presi in tutte le posizioni. Riscrissi il kamasutra e lo aggiornai al ventunesimo secolo. Il bello era fottere quella sgualdrina in qualche posizione umiliante e lasciarla poi agonizzante sul pavimento. Da sopra, prendevo la fava fra le mani, la indirizzavo verso la sua faccia e facevo scaricare l’intrepido falcone direttamente su di lei. Le andava sui capelli, in faccia, negli occhi, nelle orecchie…
Il suo lamento preferito era “Nooo…negli occhi mi brucia!”
E io allora mi mettevo a ridere.
Perché mi faceva ridere per davvero, questo tesserino rantolante che si sorbiva tutta la pisciazza sulla faccia per non scomodare il suo procacciatore di lavoro.
“Cristina, ma porca di quella…lo sai che la devi bere! Ora non te lo dico più! Forza, mi hai fatto sporcare tutto per terra col piscio. Tira fuori la lingua e leccaci”
“Ma mi fa effetto!”
“Oh, poverina! Non se ne giova, lei!”
La presi per i capelli dietro la nuca e la ribaltai sul materasso. Era nuda, come me. Glielo infilai nel culo a velocità supersonica, tanto che lo spostamento d’aria gli tornò a gola e per poco non vomitò. La sfondai come una maiala di strada, con l’unica differenza che Cristina era gratis, e le sborrai nel culo.
Lei si mise a piangere.
“Dai, non fare così. Non ricordi? E’ un giochino”
“Ma mi fai male!”
“E’ così che deve essere. Fa parte del piacere”
Sì, il mio.
“Via, Cristina, allarga le gambe che te lo metto dentro”
“Ma come…così, senza preservativo?”
“E cosa vuoi che sia?”
“E se rimango incinta?”
“Ma no! Vedi come sono tranquillo io? Non ho mica paura di rimanere incinto! Dai, l’uccello ha bisogno del suo becchime”
“Ma sei violento, tu!”
“E che cazzo! Quando ti faccio male, quando sono violento, hai paura di restare incinta…ma lo sai che sei piena di complessi?! Ma come pensi di andare avanti, in questo delicato mondo dello spettacolo, se ti fai tutti questi problemi? Via, più disinibita, devi essere!”
Più disinibita di così si muore.
“E poi sempre a piangere per nulla!”
“Ma me l’hai buttato nel culo!”
E io giù uno schiaffone.
“Volgare! Non si dice culo. Si dice sedere. Hai capito, brutta puttanona di merda cacata a forza? Ora girati che te lo sbatto nella sorca, maiala!”
E, insomma, non ve la faccio troppo lunga e particolareggiata. Sappiate che la mignottella acconsentì a farsela trapanare come la galleria del monte Bianco e che andò dal ginecologo a farsi dare la pillola anticoncezionale.
In questa maniera avvenivano gli incontri fra me e Cristina. A volte si lamentava di meno e a volte le dovevo dare qualche sonoro ceffone per farla stare buona e calma. A volte tentava di sottrarsi a qualche nuova mossa sessual-marziale e a volte perdeva un po’ di piscia dalle labbra andandomi a sporcare il pavimento (atto per il quale era subito, severamente redarguita a suon di cinghiate finché non aveva pulito tutto a lingua).
Una volta le infilai un vibratore nella canala e le ordinai di contare quanti orgasmi avrebbe avuto. Era uno di quegli aggeggi di nuova concezione, che puoi comandare col telecomando aumentando o diminuendo a piacimento la velocità della vibrazione. Mi piaceva vederla durante i cambiamenti di ritmo. Credevo che una volta o l’altra le sarebbe preso un colpetto. Nel frattempo, mentre gli orgasmi si succedevano senza sosta, Cristina era accucciata a quattro zampe davanti al divano e mi faceva da poggiapiedi.
Ogni tanto le rifilavo un calcio in testa per vedere se era ancora sveglia e le chiedevo “Godi?”
“Sì”
“Tanto?”
“Sì”
“Ma tanto quanto?”
“Sono arrivata a otto”
“Beh, sei una maiala col pedigree. Via, facciamo altri due e conto pari, poi t’inculo”
Un’altra volta le ho insegnato a mangiare direttamente dal pavimento. Mi sono sprecato; Cristina è abituata a leccare il piscio, dal pavimento, sai che cosa può farle magiare qualche biscotto e qualche penna al pomodoro da sotto le mie scarpe?
Le torture ed i giochini si susseguivano giorno dopo giorno fra una trovata e l’altra. Ma le novità iniziavano a scarseggiare. Farsi leccare il culo diventava monotono. L’uccello non rispondeva più al mio controllo. Quando vedeva la bocca di Cristina volava in ampi cerchi, planando sulla preda come un’aquila sazia di cibarsi sempre della stessa carne.
Avevo pensato di lasciare Cristina al suo destino. La parte l’aveva avuta. Il programma sarebbe iniziato da lì a qualche settimana. L’avevano già chiamata per le prove.
Invece, inaspettato come tutti gli eventi che rendono interessante la vita, fu l’arrivo di Claudia.
Atto IV: Claudia fa la conoscenza di Cristina
Claudia era una mia amica di corso all’Università. Non si sarebbe detto. Era bella di viso e ben fatta di corpo. Dimostrava assai meno dei suoi trent’anni. Capelli castani lunghi fino alle spalle, vestiti sempre molto curati, non costosi ma abbastanza eleganti. La sua forza era un delizioso mix di cultura scientifica ed umanistica che la rendeva un’adorabile conversatrice e una fine parlatrice.
Come quando le presentai Cristina. Claudia era venuta a trovarmi a casa per portarmi alcuni ricercati testi che avrei dovuto leggere in previsione del mio lavoro da consulente. Le mostrai quella maiala insaziabile di Cristina e le spiegai come mai avevo una ragazza seminuda che mi seguiva per casa a quattro zampe chiamandomi “Mio signore e Padrone”.
Claudia si dimostrò molto comprensiva, nei confronti della troietta, forse per un fatto di solidarietà femminile. Infatti, quando la invitai a servirsi della derelitta, ella disse “Lurida leccapiedi, vieni immediatamente qui e leccami le scarpe!”
Calzava dei delicati sandali aperti in punta che lasciavano scoperte le dita dei piedi perfettamente smaltate di un rosso acceso. Cristina si prostrò al suo cospetto e baciò le calzature.
“Fallo per bene, zoccolaccia!” ho detto “Le scarpe della mia amica Claudia valgono più di te”
La mia amica, sensibile ai bisogni di un’altra donna come una sorella, ha sollevato un piede e l’ha calato con forza sulla testa di Cristina, intimando alla schiava “Hai sentito quel che ha detto il padrone? Lecca bene. Lecca, che da questo momento in poi, di padroni ne avrai due”
Cristina era lieta della notizia. Tanto era contenta che non la smetteva più di piangere. Mugugnava cose come “Oh, no. Anche questo no, per favore”
Io e Claudia ci mettemmo a ridere.
Cristina leccava le scarpe della mia amica come una troia esperta. Passò la lingua anche sulla suola sporca di terra e succhiò i tacchi affilati. Poi Claudia si tolse i sandali sbattendoli in faccia a Cristina.
“E ora i piedi. Oh, sono un po’ sudati…ma a te non dispiace mica, vero?”
“Macchè, Cristina è lieta di poter dare sollievo alle tue estremità. Su, serva di merda, vuoi che il sudore si asciughi sulla delicata pelle di Claudia? Eh? Che non è neppure igienico”
“No, lecco…lecco…” disse Cristina.
“Mamma mia, quanto entusiasmo!” esclamò Claudia, facendomi rimanere male. La schiava stava dando una pessima prova di se stessa.
“Dai, puttana. Sorridi. Hai l’onore di leccare i piedi di una Dea che vale infinite volte più di te”
“Cagna bastarda. Hai sentito? Valgo più di te, quindi è naturale che tu mi lecchi i piedi”
Cristina ci si mise d’impegno. Glielo riconosco. Leccò via il sudore dalle delicate piante di Claudia con quella maestria che aveva appreso spompinandomi l’uccello infinite volte nei giorni precedenti. Passò la lingua fra dito e dito e asportò ogni traccia di polvere e sporcizia anche dal tallone e dal dorso dei piedi della mia bella amica. Claudia poi si fece leccare le gambe, comodamente distese sul divano, fino ad arrivare alla zona bacino, che denudò dalla gonna corta e dalle mutandine di pizzo.
“Puttana, leccami la sorca” disse la mia colta ex compagna di corso “E ringrazia che non ti caco in bocca, brutta latrina di quarta categoria…cagna, lecca per bene la fregna della tua padrona. Sono la tua Dea, sono il tuo universo…sgualdrina, vedi cosa fa il potere dell’aver studiato all’università? Che io sono una persona fine e gradevole e te sei una merda pestata sul marciapiede….lecca, zoccolaccia schifosa, lecca come se dovesse essere l’ultima volta che lecchi qualcosa”
Di fronte al dialogo intellettualmente stimolante e grammaticalmente corretto di Claudia, mi sono eccitato, mi sono calato le braghe e l’ho messo nel culo a Cristina. Lei lì per lì non se l’aspettava. Ha mugugnato qualcosa mentre la sua lingua era dentro le grandi labbra di Claudia, che le spingeva verso di sé la testa con una mano.
“Che fai?” ho chiesto “Ti sottrai al tuo sacro dovere?”
“See…ora si scansa! Gli piace il cazzo, a questa qui” ha detto Claudia.
Quando entrambi abbiamo goduto, lei nella bocca di Cristina ed io nel culo della medesima, Claudia si è alzata e si è spogliata quasi del tutto. Restava il reggipetto, che a stento conteneva tutto il ben di Dio che la natura aveva fornito alla mia amica.
“Cagna, stenditi sul pavimento” ha ordinato Claudia.
“Che cosa intendi farle?” ho chiesto, mentre Cristina si disponeva ai piedi della padrona.
“La pesto come l’uva”
“Grandioso”
“No…”
“Hai squittito qualcosa, lurida mignotta?” si è informata la dolce ospite. Cristina, con le lacrime agli occhi, ha negato ogni cosa.
“Meglio per te” ha detto la padrona, ribadendo il concetto con due schiaffoni a piene mani. Ha sputato in bocca a Cristina “A questo ti serve la bocca. Non per parlare. Per ingoiare i nostri sputi e leccare i nostri piedi”
Volevo dire che le serviva anche per leccarmi la fava, ma poi ho desistito.
Claudia è letteralmente saltata sul torace di Cristina comprimendo i seni di quest’ultima fino al punto di rottura. Ad un certo punto ho temuto che sotto i piedi della dominatrice le tette della schiava esplodessero come due palloncini. Invece non è successo nulla. Incredibile cosa può sopportare un corpo umano! La lezione di calpestamento è andata avanti per qualche decina di minuti. Era molto eccitante. Claudia camminava sul corpo della sottomessa come su una tavola da surf, ondeggiando e bilanciando le proprie gambe con perfetto dinamismo. Cristina soffriva molto, gemeva e piangeva anche quando Claudia le piantava un piede sulla faccia ordinandole di leccarlo dalla sua dolorosa posizione sdraiata.
A metà del trattamento ho anche preso il cellulare ed ho scattato qualche foto. Non contento, dopo le foto, ho anche realizzato qualche filmatino. Durano sui due minuti ciascuno e sono venuti molto bene, credo. Li tengo nella mia collezione privata, nella mia villa di montagna.
Claudia ha proseguito poi con una galoppata sul dorso della serva che si è conclusa dove era partita, cioè in salotto. Cristina era sfinita, dolorante e piangente.
La mandammo nell’altra stanza a rimettersi in sesto per quanto possibile. Da parte mia cercai anche di incoraggiarla “Fai ribrezzo. Copriti quella faccia da maiala disfatta che ti ritrovi col trucco. Che tanto vai sempre a giro con un maschera di cerone sul viso”
“Ora dimmi te se una puttana che non vale un cazzo può starsene in televisione a prendersi le lodi di tutti ed io, che mi sono fatta un mazzo tanto all’università, sbarco il lunario con novecento euro al mese!” ha protestato Claudia.
“Stai tranquilla, Claudietta” ho mormorato alla padrona, non udito da Cristina “Di solito queste maiale stanno a galla qualche anno, poi scompaiono. Sfortunatamente ve ne sono molte altre pronte a prendere il loro posto. Questa qui non durerà a lungo. Ha già ventiquattro anni. Ai produttori piace la carne fresca, la giovincella appena maggiorenne, non quelle in età da marito”
“Cagna!” ha esclamato Claudia “Disprezzo lei e tutte quelle come lei”
“Su, cara, non fare così”
“Se potessi la calpesterei fino a ridurla in briciole!”
“Puoi farlo un’altra volta. Domani ha le prove in studio e deve essere presentabile, ma quando non avranno più bisogno di lei…”
“Bastarda!”
“Puoi pisciarle in bocca, se ti può far stare meglio”
“Pisciarle in gola?”
“Sì, io lo faccio sempre”
“Anche cagarle in bocca?”
“No, quello non l’ho mai fatto”
“Lo farò io, allora”
“Ora?”
“Domani. Stasera vado a cena da Gigi il loioso e mi faccio servire la fagiolata. Vedrai domani!”
“Buon appetito, in questo caso. E a presto!”
Atto V: Claudia fa la cacca in bocca a Cristina
Claudia tornò il giorno dopo. Non si era dimenticata della promessa che aveva fatto a me e a Cristina e non avrebbe potuto, visto che se non avesse accennato alla simpatica tortura che mise in atto quel giorno lo avrei fatto io. Aveva con sé uno di quei cessi da viaggio in plastica, lo portò in casa mia e lo appoggiò sul pavimento. Alla base del cesso era stato praticato un foro semicircolare grande quanto un mezzo melone maturo e le pareti del wc erano trasparenti.
“Lo facciamo qui, che dici?” chiese la padrona.
“Mah, non so. Si farà sudicio in giro?” ho domandato.
“Eh, probabilmente sì. Che vuoi…è merda. Di esseri superiori, ma pur sempre merda”
“Già, vedo. Allora no, guarda, si fa in cantina, che lì tanto non ci vado mai. Dopo la faccio ripulire dalla zoccolaccia (lì presente ed in ginocchio ad ascoltare ogni nostra parola) e ci faccio dare un po’ d’aria”
“Come preferisci”
Andammo in cantina.
Cristina portò per noi il cesso da viaggio e lo depose accanto alla parete.
Claudia le disse di mettere la testa sotto il cesso e di rivolgere lo sguardo verso tutto ciò che le sarebbe precipitato in faccia dal momento dell’inizio della tortura.
“Vediamo che sensazione dà cacare in bocca ad una star dello spettacolo” disse Claudia con odio. Lei odiava Cristina e ciò non faceva che aumentare il mio godimento. Davvero non avrebbe risparmiato nulla alla maialetta di cui sopra.
Si sedette sul cesso e disse “Cagna, guarda che splendido culo che hai sopra di te. Non ti andrebbe di baciarlo?”
Cristina non rispose.
Claudia, allora, per tutta replica le piantò un tacco fra le costole ruotando il piede fino quasi a bucarle la pelle. Portava dei sandali neri col tacco alto che lasciavano scoperto quasi tutto il piede. Erano molto sensuali.
“Cagna, la padrona ha fatto una domanda!” ha detto Claudia.
“Sì, padrona. Lei ha un culo meraviglioso”
“Culo? CULO? Niente volgarità in presenza della tua Dea!Miserabile. La padrona non ha il culo! Ha il sedere! Il culo ce l’hanno le merdone figlie di troia come te!”
E giù un altro affondo di tacco nello stomaco della derelitta.
Pensavo che questa volta Cristina ne sarebbe uscita con una costola o due rotte. E la cosa, a dire il vero, mi creava una certa eccitazione al pacco mutanda. Per quella volta decisi che avrei fatto da semplice spettatore.
Claudia si tolse la gonna, facendosela scendere lungo le bellissime gambe fasciate in calze nere e sensualissime. Si sedette sul pratico wc portatile e sganciò una di quelle bombarde da serata post-fagiolata da Gigi il loioso che echeggiò per tutta la cantina. Vidi le braccia e le gambe di Cristina che si tendevano. Claudia appoggiò i piedi, questa volta scalzi, sulla pancia e sul petto della schifosa usando quest’ultima come pratico poggiapiedi.
“Adesso farò la cacca” annunciò Claudia “Ti gusta l’idea?”
“Sei una grande, Claudia” ho detto.
“Guarda che non dicevo mica a te”
“A no?”
“No, parlavo col il cesso per avvertirlo di tenersi pronto”
“Ah, ho capito”
“E’ un cesso particolare, questo” spiegò Claudia “In quelli tradizionali gli escrementi ristagnano sul sacchettino sul fondo e questo va svuotato, prima o poi, sennò il cesso scoppia. Sai che bella, la bomba merda? Invece questo no. Ci puoi pisciare e cacare tutte le volte che vuoi, tanto si pulisce da solo”
“Ma va’?”
“E’ sì. Il merito è del pratico sacchettino “Cristina”, che messo al posto di quello tradizionale, ingurgita e ricicla ogni sorta di rifiuto corporeo solido o liquido”
“Non ci credo!” ho detto “Dimostrazione. Ci vuole una bella dimostrazione”
Detto fatto, Claudia ha fatto partire un bel fiotto di piscia sulla faccia della stronza che si è ritrovata con la sua lurida bocca aperta pronta a ricevere la pioggia dorata. Io non so per quale motivo la chiamino pioggia. La pioggia sono tante goccioline messe assieme. La pisciata di Claudia somigliava più al flusso della sistola con cui annaffio il giardino. Una getto unico, a pressione e tanto, tanto abbonante. Cristina, da brava star della televisione, ha bevuto tutto senza esitare. Si è anche leccata le labbra. Incredibile cosa potevo vedere attraverso le pareti di plastica trasparente del wc portatile.
“Claudia, tesoro…pare che al nostro cesso la tua urina non sia particolarmente gradita” ho detto.
“Sul serio?”
“No, dovresti vedere che faccia che ha fatto”
“Cagna!” ha gridato Claudia rifilando un bel pestone a due piedi sull’addome della zoccoletta da avanspettacolo.
“Lo sapevo che non eri in grado di apprezzare l’onore che ti facevo donandoti la mia pipì. Ma dovevo aspettarmelo da una come lei. Non ha studiato. Lei ci deve obbedire e adorare come è nel suo status biologico fare! Come osa mostrare disgusto per i nostri sacri escrementi?”
“Forse un buon pasto saporito le insegnerà cosa vuol dire essere al cospetto di un essere superiore” ho suggerito.
“Ottima idea” ha detto Claudia. Prima ancora che terminasse di parlare due scorreggioni da portuale hanno centrato Cristina fieramente a bocca spalancata. L’aria dell’intestino di Claudia è entrata nell’esofago dell’inferiore ed è scesa nello stomaco fino a prendere posto in un nuovo intestino. Poi è partita la cacchina profumata della padrona.
Da prima uno stronzetto marroncino ha fatto capolino dal buchino dei miei sogni, infine, con un gemito da parte della padrona ed una lacrimuccia da parte della schiava, il cilindretto è precipitato sulla faccia di Cristina.
“Oh, bella! Merda grossa a pezzettoni!” ho esclamato.
“Sììììì! Ingoia, lurida cagna! Mangiala tutta! Non ne deve restare neppure una briciola!” ha ringhiato la mia dolce amica.
Cristina si è ritrovata con un salsicciotto di merda fra le labbra senza neppure capire da che parte fosse venuto fuori. Un altro le è caduto sull’occhio destro coprendoglielo completamente. Ha tentato di sputare ed il primo stronzoletto le si è spezzato fra i denti, rimanendo metà in bocca e metà sulla faccia.
“Che fa? Sputa?” ho detto.
“Sputa? Bastarda ingrata!” ha urlato Claudia “Questo è per i suoi spettacolini tutti cosce e culi che non spiegano una sega!”
Le ha dato un calcio col tallone sullo stomaco, spezzandole il fiato, poi ha iniziato a tempestare di pestoni il petto e la pancia di Cristina. Lo faceva con rabbia, con violenza esasperata. Vedevo la testa della schiava che andava su e giù a ritmo con il martellamento della padrona e ad un certo punto ho fermato le gambe (bellissime) di Claudia, per evitare che la maialetta subisse danni permanenti.
“Se poi ci rimane qualche livido magari faranno un’indagine e verranno da noi”
“Hai ragione” ha detto la dominatrice “E’ meglio fermarsi qui. E poi mi diverto abbastanza a vederla affogare nella mia merda”
“Se ti piace questo allora posso contribuire anch’io, per quanto possibile” ho detto.
“Lo faresti?”
“Per te questo ed altro”
Claudia si è alzata dal cesso, ha preso il rotolo di carta igienica che avevo fatto portare previdentemente dalla serva giù in cantina e si è pulita. Nel frattempo io, il padrone, mi sono tirato fuori il possente rapace dalla patta dei pantaloni e ho pisciato nel wc portatile.
Non prendetemi per crudele, non era mia intenzione far soffrire o umiliare ancor di più la maiala stretta in fondo al cesso. Infatti, come ho spiegato dopo la fase di sgrollo della cappella… “…così la cacchina della padrona si ammorbidisce un po’ e la puoi ingoiare più facilmente. La sciolta è meglio, perché non c’è bisogno di masticare”
“A te non scappa?” ha chiesto Claudia.
“No, l’ho fatta stamani”
“Peccato” ha replicato lei, gettando con un incuranza lo strappo di carta igienica nel fondo della buca e sulla faccia di Cristina. La serva piangeva (come sempre, sembra Lucia dei Promessi Sposi) e noi ci gustavamo la sua disperazione.
“Non fare così, Cristina” ho detto “Ricorda che non ti faremo uscire fino a che non avrai spazzolato ogni traccia di merda e piscio dal fondo della latrina”
“Bene, diglielo, a quella cagna!” ha esclamato Claudia. Ha infilato di nuovo il tacco di uno dei suoi pericolosi sandali nella carne di Cristina, dicendo “E se affoghi, tanto peggio per te”
“Affogare negli escrementi?” ho chiesto “Sarebbe una fine di merda!”
E noi due giù a ridere. Anche le situazioni più insolite sono foriere di momenti di sana ironia.
Atto VI: che goduria farsi fare un pompino da una valletta
Il primo giorno di riprese fu molto impegnativo, per la sguattera. Finalmente era arrivata a destinazione, atterrata in quel deserto di sentimenti e valori che è il mondo dello spettacolo. Ma lei si sentiva bene, circondata di lustrini e sguardi falsi. Era quello che voleva e quello che aveva infine ottenuto. Nessuno sapeva quanto le era costato quel traguardo. O meglio, tutti sapevano che ero stato io a raccomandarla e che a me aveva pagato il tributo per essere salita su quel podio ambito da milioni di ragazzine sceme. Ma nessuno sapeva come mi ero fatto pagare, benché molti, conoscendomi, ne avessero un’idea abbastanza precisa.
Quella sera stessa, al termine delle riprese del programma, lo staff fu invitato al completo ad un banchetto negli uffici della emittente. Tutto molto bello, la musica, il buffet, donne eleganti, uomini sorridenti…scrofe, maiali…
Ad un certo punto incontro Cristina. E’ molto bella, nel suo abito da sera nero. Ha una gonna lunga che le arriva fino alle caviglie ed una vistosa scollatura davanti.
“Ciao, piccola” dico “Come va?”
Lei abbassa lo sguardo.
“Ti piace lavorare in televisione?”
“Sì”
Maiala.
“Come ti sei trovata?”
“Bene”
“Ne sono lieto. Hai da fare?”
“No…io…”
“Perfetto. Ti rubo solo un momento. Vieni con me nell’altra stanza”
La prendo per mano e l’accompagno in una stanzina buia, distaccata rispetto alla sala della festa. Da lì giungono i rumori del party, ma siamo abbastanza in disparte da poter parlare senza che nessuno ci senta.
“Inginocchiati” le dico.
“Ma…”
“Niente ma. Il patto è ancora valido. Io sono sempre il tuo padrone. O pensavi che una volta accese le telecamere tu mi potessi dire tanti saluti e arrivederci? Lo sai quante vallette puttenelle vengono sostituite a metà di una trasmissione? E quante non vengono riconfermate?”
“….”
“Ora prendimelo in bocca”
Lo tiro fuori e la proboscide si srotola fin quasi al pavimento. Ragazzi, ho una fava da recordman! La mignotta se la infila in bocca e comincia a degustare la pietanza. Erano due giorni che non glielo sbattevo in gola, e anche Cristina, suppongo, iniziava a sentirne la mancanza.
“Pompa, pompa, mignottaccia…questo i ragazzini che da domani sbaveranno per te non lo sapranno mai, ci pensi?”
“…”
Cristina non rispose.
“E muovi quella lingua, maiala! Su e giù, su e giù come ti ho insegnato! Lecca tutta l’asta fino alle palle. Ecco, ciucciami i coglioni. Poverini, guarda come sono gonfi. Non me li hai munti per due giorni e ora sono pieni di sborra. Ma ora ci pensi tu, non è vero? Me li svuoti nella tua bocca. Che tanto spumantini e analcolici non fanno per te, scrofa. A te piace la sbroda del padrone e la pisciazza caldina della padrona”
Cristina mugola qualcosa e continua a pompare la mia stecca dura come l’acciaio. Devo dire che fa tutto un altro effetto farsi fare una pompa da una ragazza truccata come una star televisiva e vestita da stilisti importanti. Cristina sembra un’altra persona, rispetto a quella che mi serviva fino a due giorni prima.
“E ricordati, quando mi avrai svuotato i serbatoi del cazzo dovrai rimetterti il rossetto. Me lo stai spalmando tutto sull’asta, fra un po’ non te ne rimarrà punto sulle labbra”
“Sì, padrone”
Le vengo in gola come mio solito, spingendo la cappella nella sua cavità orale fino all’attaccatura coi coglioni e fottendomene dei suoi singulti strozzati. Devo riconoscere che vederla sottomessa con quell’abbigliamento dà ancora più significato al pompino. Vorrei ve ne fossero altri mille così.
“Bevi maiala, bevi”
“…”
Cristina stasera è stranamente silenziosa.
All’improvviso sento aprirsi la porta alle nostre spalle. L’istinto è quello di allontanarmi dalla zoccola e rimettere il cazzo nell’astuccio delle mutande, poi mi accorgo che si tratta di Monica, un’altra maiala che per diventare valletta ha ingoiato tanti cazzi quanti quelli di Cristina.
“Oh, sei tu, Monica” saluto.
“Ah, signore!” la sua voce è calma e tranquilla. Ma non appena i suoi occhi scendono alle mie gambe la sua faccia si contorce in una smorfia.
“Ah, quella nuova…” dice.
“Già. L’ho proposta io. Che volevi, che non accettassi qualche regalino?”
“No, certo. Qui si fa così…”
“Diglielo, Monica cara. Anche tu, ai tuoi tempi…”
“Anche io, quando non ero nessuno…quanti coglioni che ho svuotato!”
Cristina sta per rimettersi di nuovo a piangere.
“Vieni, piccola. Ti serviranno i consigli di qualcuna più esperta di te, per muoverti in questo mondo” dice Monica.
“Consigli?” chiede Cristina.
“Sì. Pulisciti le labbra dalla sborra e datti il rossetto, ti porto in un posto e ti presento delle persone”
Cristina annuisce.
“Che persone?” chiedo, rimettendo il fiero falcone nella gabbia al termine del suo volo maestoso.
“Amici” risponde Monica “E amici di amici”
La cosa mi puzza. Mi puzza molto più della merda della mia amata Claudia.
“Non sarà roba di droga, vero?” domando.
“Te non ti preoccupare. Cristina, cara, ti aspetto alla festa” risponde Monica, ed esce.
Aspetto di essere solo con la maialetta. Provo quasi tenerezza per lei. Tenerezza e comprensione. E’ una ragazza ingenua. Ignorante ed illusa, ma non cattiva.
Non si merita di finire in un gorgo che la distrugga. Insomma, dai miei cosiddetti soprusi si riprende alla grande non appena i giochi si concludono, ma la droga…la prostituzione…quella è un altro affare.
“Piccola, forse è meglio che non vai” dico.
“Perché?”
“Non mi piace, quella lì. Qualche anno fa è rimasta coinvolta in un brutto giro. Non vorrei che volesse sfrutt..”
Sfruttarti? Ma in fondo non è la stessa cosa che ho fatto io? Sì, ma i miei erano solo giochino innocenti, come ho detto. Non droga.
Eppure le labbra si fermano prima di terminare il discorso.
“Stai attenta. Promettimi solo che starai alla larga da polverine bianche e porcherie varie” le dico.
Cristina annuisce e si aggiusta.
“Io vado a casa” dico “Mi chiami domani?”
“Sì”
“Bene. Ci conto. E mi raccomando, ricorda quel che ti ho detto”
“Sì”
Esco. Mentre me ne vado non rivedo né Monica né il maiale schifoso che dirige il programma per il quale Cristina mostra il culo.
Vado a casa, faccio l’amore con Claudia e aspetto la telefonata.
Epilogo: Cristina ottiene quel che vuole.
Non mi chiamò. Né il girono dopo, e neppure quello dopo ancora. Non la sentii se non dopo sei mesi dopo la fine del programma. Programma che, per inciso, venne chiuso con la seconda puntata. Strano, di solito sono i programmi peggiori a fare audience. Quella volta, un caso su un milione, il buon gusto trionfò ed il programma fu interrotto a beneficio di una serie di documentari sull’alterazione climatica dovuta all’industrializzazione.
Cristina scomparve. Due articoli su qualche rotocalco, un servizio su un giornaletto scandalistico, poi il silenzio.
Mesi e mesi di silenzio.
La rividi quando ormai non ci speravo più. Fu Claudia ad avvertirmi.
“Te la ricordi quella cagna che beveva il nostro piscio qualche tempo fa?”
“Chi? Cristina?”
“Già, proprio lei. Dice che è stata ricoverata in clinica”
“Quale clinica?”
“Una per tossicodipendenti. E’ in città”
“Tossicodipendenti?”
“Dice sia finita in un brutto affare. Cocaina, puttane. Hanno fatto una retata e c’era anche lei nel mezzo. Lei e una nostra vecchia conoscenza”
“Fammi indovinare”
“Sentiamo”
“Monica”
“Proprio lei”
“Carogna” ho mormorato.
“Che hai?”
“Nulla…nulla”
“Ti spiace per quella mignotta che mangiava la mia merda?”
Sì, un po’. Ma non posso dirlo.
“Ma che vai a pensare. Quelle lì esistono giusto nutrirsi dei tuoi escrementi, tesoro”
“Dici bene. Ci vediamo stasera, allora?”
“No, stasera no. Ho un impegno in ufficio”
“Capisco. Ci risentiamo”
“Certo. Stammi bene”
Non sono mai andato in quella clinica. Che cosa avrei potuto fare, in fondo? Il mio errore era stato quello di spingere una ragazza in un mondo di menzogne e illusioni, non quello di averle fatto mangiare merda.
Lo sbaglio lo avevo commesso offrendole quel caffè, quando la incontrai piangente sulla scalinata. Non facendomi svuotare i coglioni un giorno sì e l’altro pure.
Ormai quel che potevo fare era fatto. Basta. Non avrei più cercato di rivedere Cristina.
La vita, in fin dei conti, va avanti.
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17 years ago
tom,
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...voglia irrefrenabile!!
...fa caldo, giro nuda per casa, sono agitata, non riesco a frenare la mia voglia e decido che la devo soddisfare.
...perizoma nero, autoreggenti maglia larga tagliate alla caviglia, abitino aderente a coprire il sedere, tacchi a spillo da 12 cm, il mio forte, parrucca nera, un pò di trucco, qualche accessorio e cappello texsano...inequivocabile, la caccia è aperta, direzione cinema porno, è praticamente dietro casa!!!
...spero di trovare un ragazzo, di vecchi bavosi non se ne parla e mi siedo di fianco a due probabilmente militari...ci sono, in bagno, in ginocchio mentre sto soddisfando la mia voglia di succhiare un cazzo!!!
...mi cresce lentamente tra le mani, mentre lo lecco e me lo infilo tutto in bocca, non è molto grande ma la mia avidità trova ugualmente soddisfazione, ...sto pensando anche di girarmi, di appoggiarmi al muro e di farmi sbattere ma forse sono troppo abile di bocca, forse il ragazzo è in astinenza da un pò che inizia a venirmi in bocca e poi in faccia...mi piace ed anch'io ho una perdita di piacere!!!
...lo lascio lì, dopo essermi pulita per bene, a soddisfare l'altra voglia ci penserò poi a casa!!!
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17 years ago
admin, 75
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Noi - seconda parte
Le fantasie continuavano tra di noi. Una sera tornati a casa dal cinema decidemmo di berci qualcosa nella terrazza di casa, prendemmo la grappa e ci sedemmo a fumare e a parlare, godendoci la brezza estiva. Tra un discorso e l’altro mia moglie mi disse: “la scorsa settimana ho visto Luca, mi ha telefonato e ci siamo andati a prendere un aperitivo all’uscita dell’ufficio, poi siamo andati a fare due passi al parco. Ti ricordi di luca?” me lo ricordavo eccome, uno dei suoi ex, non ne avevo notizie da anni ormai. “e come mai me lo dici solo ora?”. Non rispose alla domanda, facendosi seria. Mi disse che le aveva fatto una sorpresa, non lo vedeva da tanto tempo, così aveva accettato di vederlo il pomeriggio stesso, dopo il lavoro.
Il cuore iniziò a battermi un po’ più forte. L’argomento non mi piaceva, la sua espressione seria non mi piaceva. La lasciai proseguire senza dire niente, accendendomi una sigaretta e versando altra grappa nei bicchieri. Mi disse che dopo l’aperitivo al bar si avviarono al parco, era una bella giornata, lui la aggiornò sulla sua vita, lei fece lo stesso. Poi la lusingò con dei complimenti, si sedettero su una panchina un po’ isolata. La cinse con il braccio intorno alle spalle, la avvicinò a lui, la guardò intensamente negli occhi, ricordandole di quando si baciavano da giovani. La baciò.
“e poi?” dissi con voce flebile. “una delle cose più belle della vita è il ricordare i momenti più intensi, non è vero?” parlò abbassando lo sguardo. “E poi?” dissi ancora. Ero incazzato, sapevo cosa stava per dirmi ed ero incazzato. Ma sentivo salire una strana eccitazione, strana perché mai vissuta prima così direttamente. “poi ci siamo baciati di nuovo….”. “continua” dissi, quasi ad impartirle un ordine. “ci siamo toccati, ho sentito le sue mani sul mio seno, infilarsi sotto il reggiseno, aveva molta voglia, ho sentito il suo cazzo duro sotto il pantaloni. Me lo ricordavo, ho voluto ricordarmelo del tutto. Mi sono allontanata da lui, mi sono guardata intorno, non c’era nessuno. Mi sono inginocchiata davanti a lui, ho slacciato i suoi pantaloni, li ho fatti scendere ai suoi piedi, ho abbassato le sue mutande. Ho guardato il suo cazzo, l’ho odorato, l’ho leccato. L’ho preso in bocca. Gli ho fatto un pompino. Uno di quelli che piacciono a te, toccandogli le palle, prendendolo in bocca fino in fondo, movendomi su e giù. Ho riconosciuto il sapore del suo cazzo nella mia bocca dopo tanti anni. Ho continuato fino a che non l’ho sentito venire nella mia bocca. Ho succhiato tutto. Ecco, ti ho detto tutto…” ha alzato lo sguardo verso i miei occhi. La rabbia iniziale si era trasformata in eccitazione travolgente. Il suo racconto, il pompino al suo ex. Lo capì subito, ma lo sapeva già da prima che mi avrebbe eccitato. “Vorrei sentire la tua lingua” mi disse. Feci salire la sua gonna, senza aggiungere niente, spostai il suo perizoma, misi la sua lingua tra le sue gambe, tra le sue labbra già abbondantemente bagnate. Leccai con foga, prendendo il suo clitoride tra le labbra. Aumentai il ritmo dei movimenti della mia lingua. Venne velocemente, piegando la testa all’indietro sulla sedia…. “come mi fai godere….”. si riprese dopo pochi istanti, accese una sigaretta. Mi fece mettere in piedi davanti a lei, con uno sguardo assassino. Uno sguardo porco, di godimento. “Luca mi ha detto che gli ho fatto un pompino indimenticabile…” Tra un tiro e l’altro della sigaretta si metteva in bocca il mio cazzo, approfittava della mia eccitazione. Si riappropriò di me in un attimo, dopo che inizialmente la rabbia mi aveva allontanato. Mi fece godere nella sua bocca. Tantissimo….
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17 years ago
lentezza,
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Noi - prima parte
Tutto iniziò diversi anni fa. Conobbi una ragazza che sarebbe diventata mia moglie, ci piacemmo, uscimmo insieme, iniziammo frequentarci assiduamente. Dopo qualche uscita ci fidanzammo: l’intesa sessuale andava di pari passo con quella complessiva. Facevamo tutto quello che fanno due giovani ragazzi ventenni appena fidanzati: scopavamo appena ne avevamo l’occasione, non facendoci mancare nulla ma sempre rimanendo nei confini del sesso di coppia “tradizionale”. Pian piano crebbe in me l’ossessione del sesso orale. Le chiedevo sempre di farmi pompini. Mi piaceva da impazzire, più di ogni altra cosa. Piaceva anche a lei e me lo dimostrava. I nostri rapporti sessuali col passare del tempo si focalizzarono sul sesso orale. Io leccavo lei e la facevo venire, lei mi faceva dei pompini incredibili, fino a stancarsi.
Andavamo a mangiare fuori a cena e prima di entrare al ristorante mi prendeva il cazzo tra le labbra, in macchina e mi faceva venire dentro la sua bocca. Cenavamo, lei rimaneva eccitata tutta la cena e una volta usciti e tornati in macchina la leccavo, fino a sentirne l’orgasmo sulle mie labbra, sulla mia lingua. Tornati a casa ci spostavamo in terrazza, all’aperto, nell’oscurità e me lo prendeva in bocca un’altra volta.
E’ sempre stata bravissima fin da giovane, poi, dopo il matrimonio, anche grazie alla costante pratica cui la sottoponevo, diventò ancora più brava: mi leccava tutto, passando dalle palle, all’ano, all’asta. Faceva sparire il suo cazzo nella sua bocca, poi lo leccava per tutta la sua lunghezza, esplorava la cappella. Accompagnava ogni suo movimento con le mani, con le carezze. E mi faceva venire succhiando tutto quel che usciva da me, fino all’ultima goccia.
Iniziammo a fantasticare, mi facevo raccontare da lei tutti i pompini che aveva fatto prima di conoscermi; mi raccontò della sua prima esperienza di sesso orale, con un amico del padre che era passato nella casa della sua famiglia e non avendo trovato il suo amico (il padre di lei) ma soltanto la mia futura moglie, si era fermato a bere una limonata fresca, da lei preparata, per riprendersi dalla calura estiva. Lei era una quindicenne alla scoperta del sesso e l’amico del padre l’affascinava molto. Rimasero a parlare per più di un’ora quando lei, presa dalla voglia di provare qualcosa di nuovo iniziò a guardarlo maliziosamente e a stuzzicarlo con le parole. Lui si era mostrato distante, le disse che forse era meglio se se ne fosse andato. Ma lei era riuscita a convincerlo, slacciando i primi bottoni della camicetta che indossava per mostrargli il seno acerbo. Lo aveva bloccato in piedi, vicino alla porta di casa e gli aveva posato una mano sui pantaloni, all’altezza dell’inguine. Non disse più niente lui, e nemmeno lei. Voleva solo provare come si fa un pompino. Toccò il suo cazzo duro, gli slacciò i pantaloni e si inginocchiò di fronte a lui, come aveva visto fare nei filmetti che giravano tra i suoi amici. Sentì per la prima volta il sapore di un cazzo, un sapore che subito la travolse. Ne saggiò la consistenza. Mi raccontò che la cosa durò molto poco, nonostante la sua poca abilità. Lui venne sulla sua bocca dopo poche leccate, probabilmente eccitatissimo dalla situazione. Lei volle assaggiare il sapore dello sperma e ingoiò quello che riuscì a prendere dalle labbra, passandoci la lingua. Il racconto della sua prima esperienza mi eccitò follemente. Me la feci raccontare più di una volta, raggiungendo sempre orgasmi travolgenti, sempre tra le sue labbra calde.
Con l’andare del tempo tralasciammo sempre di più la penetrazione, che fu ridotta a un momento rarissimo nei nostri contatti sessuali. E le nostre fantasie, soprattutto le mie, andavano sempre di più sul sesso orale. Le fantasie conducevano sempre più frequentemente a ipotetici rapporti orali di mia moglie con qualche collega di lavoro o amico di famiglia. Lei preferiva pensare e raccontarmi di voler fare un pompino a un ragazzo giovane, il figlio di una coppia di vicini di casa, appena maggiorenne. Io mi eccitavo all’idea. E, mentre mi descriveva quello che avrebbe volentieri fatto, la leccavo con vigore, sentendola venire più di una volta ai movimenti della mia lingua tra le labbra della sua fica. Le fantasie, i pompini e le leccate che ci regalavamo, riempivano le nostre giornate con soddisfazione di entrambi. Ma, forse, iniziava a crescere la voglia in noi di farle divenire realtà…
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17 years ago
lentezza,
36
Last visit: 16 years ago
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Ho risposto ad un annuncio
erano giorni che mi girarava il pensiero di dare uno scossone alle mie conoscenze,le colleghe di lavoro nn mi bastavano,le solite compere,le solite pizze,al venerdi il ballo...volevo qualcosa di diverso,volevo scoprire come gli altri si divertivano.
era già scoccata l' una di notte ma nn avevo sonno,stanca si ma ero nel sito di desiderya e tutte quelle cerbiattine giovani che con la scusa di fare cosa gradita al marito si mettevano alla morbosa vista di baldi cazzuti in ricerca di divertimento mi aveva messo una stana voglia addosso.
nn volevo uomini o sesso banale ma intrecciare un'amicizia con qualche giovane porcellina per averla come mia servetta personale.
contattai lei xchè la sua immagine mi aveva colpito,fisico giovane e scattante,pose provocatorie e quelle tre righe che mi chiedevano di metterla nelle condizioni di trasgredire.
le dissi che la volevo ai miei piedi,che fosse la mia serva personale pronta ai miei voleri
rispose lo stesso giorno,era felice di potersi spogliare davanti a me e mettersi ai miei comandi e combinammo che venisse a casa mia il giorno dopo.
suonò all'ora convenuta e si presentò con un tailleur molto elegante e castigato,dietro di lei il marito che si andò ad accomodare nella poltrona + distante che avevo posizionato nella stanza.
le intimai di spogliarsi subito ma con lentezza e con ricercate posizioni e di nn togliersi le bellissime scarpine con tacco di 15cm che le avevo ordinato di indossare.
per prima la gonna molto attillata ;con movimenti da troia consumata se la levò ... le feci fare il giro di tutta la stanza facendola fermare ed assumere pose sconce,ancheggiava da paura e la mia voglia cresceva era veramente bella e sensuale,poi si tolse la la giacca ed il reggiseno che si strusciò x un pò addosso e poi delicatamente me lo porse x farmelo annusare ,il suo sapore ed odore di femmina mi pervase ed un fremito mi fece accavallare le gambe.mi piaceva e lei lo sapeva.
La feci sedere sulla sedia con la spalliera che le faceva da supporto al suo seno,una quarta soda e provocante,le feci inarcare la schiena cosi da far risaltare le sue natiche nervose ed abbronzate,le presi i capezzoli e li accarezzai per un pò ma finii per strizzarli a dovere...diventarono diritti e duri come il marmo così mi divertii ancora un pò a masticarli e titillarli con la lingua ,risalii il suo lungo collo per slinguarla fino a toglierle il respiro.
mi sprofondai sulla poltrona e continuai per un pò ad ammirare quella splendida donna eccitata,le ordinai di baciarmi tutta e lei felice cominciò dalla mia bocca...un lunghissimo ed appassionante bacio,umido...torrido....aveva una lingua serpentina e come un serpente appunto mi scopava in bocca...con una bacchettata sul culo le rammentai di leccarmi tutta e di cominciare dai miei piedini.
glieli feci baciare con le calze ma poi me le feci togliere da lei e ricominciare,mi mise in bocca ad una ad una le mie dita e le ciucciò a mò di cazzo,leccò tutto il piede con molta passione e passò all'altro gurdandomi con due occhi pieni di ardore ma che richiedevano approvazione.appoggiai le mie lunghe gambe sopre le sue spalle e le diedi l'ordine di continuare fino ad arrivare al pube senza azzardarsi ad andare oltre.
lo fece con molta dedizione ma con molta furbizia arrivava ad un millimetro dalle mia vagina e ricominciava da un'altra parte finchè nn le presi la testa e la piazzai proprio lì a leccarmi in profondità..con tutta la lingua fuori..costringendo la sua testa a fare dei grandi movimenti senza spostarsi dalla fonte del mio piacere
continua
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17 years ago
admin, 75
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Io la sua donna!
Il grande termosifone dal quale speravo di ricevere un po' di calore mi deluse non appena lo toccai.
Mi appoggiai ugualmente al tiepido metallo lavorato, con la vana speranza di contrastare i brividi che percorrevano la mia schiena.
L'aria del grande salone della reception era resa densa dall'aroma di legna bruciata che proveniva da un'enorme camino situato nella adiacente sala da pranzo. In quella settecentesca sala avevo appena consumato una raffinata cena, illuminato solo dal suo sguardo.
La piccola fiammella che , riflessa saltellava dentro al piatto di vetro appoggiato sulla nostra tavola invece, evidenziava la frenesia delle sue dita causata dalla mancanza di nicotina.
Ero stato la sua ombra fino alla porta dell'albergo che ci ospitava. Le avevo aperto il grande portone di vetro, mentre lei ,dopo essersi avvolta nel morbido lungo giaccone, rovistò per un attimo all'interno della borsetta e si preparò per farsi circondare dal gelido chiarore delle stelle.
La camicia , in sottile cotone e il maglione che indossavo su di essa, non furono sufficienti per contrastare l'aria fredda della notte, e indietreggiai velocemente. La guardai per alcuni istanti mentre assecondava il suo vizio, poi incosciamente cercai una fonte di calore.
Seduti al tavolo adiacente al nostro, un ragazzo e una ragazza, molto eleganti, avevano consumato la cena più velocemente di noi, e la mia attenzione era stata catturata proprio da quei due che dopo una rapida fuga nella stanza da letto, ora vagavano nell'atrio in Jeans e scarpe da ginnastica. Trovai incredibile la velocità con cui si erano cambiati d'abito e fantasticai per un tempo indefinito su quello che avrebbero potuto combinare in quella serata.
Quattro ragazzotti, resi euforici dal vino, mi passarono davanti senza guardarmi, spintonandosi come scolaretti.
Sussultai quando lei rientrò. Il nero giaccone che indossava, non abbottonato, ondeggiava diabolico dietro di lei evidenziando il suo tondo seno avvolto in una morbida maglia color crema. Con passi sicuri e decisi si diresse verso di me.
Nei suoi occhi colsi collera ed eccitamento, e ne rimasi abbagliato.
Dischiuse le labbra e mi sussurrò: " Non ti avevo lasciato lì!"
Provai rapidamente a discolparmi ma mi mise immediatamente a tacere.
"Dai muoviti!", disse, muovendo di scatto il viso verso sinistra per indicarmi la strada da prendere.
Mi diressi verso la scala e iniziai a salire.
Lei allungò una mano e accarezzò, attraverso i miei calzoni, gli elastici del reggicalze che quella sera indossavo per lei. Morbide e velatissime calze avvolgevano le mie gambe, seducente un perizoma di pelle nera invadeva il mio inguine strizzandomi aspramente i testicoli. La serpeggiante scala, accompagnò i nostri passi fino alla nostra dimora. La feci accomodare e il caldo della stanza accolse delicatamente le sue forme.
Mi accarezzò teneramente il collo in maniera tanto sensuale da paralizzarmi. Poi aprì la grande borsa da viaggio ed estrasse alcuni oggetti. Mi ordinò di spogliarmi per mostrarle la biancheria che ero stato costretto ad indossare. Mi osservò per tutto il tempo. Quando terminai lei annuì con aria beffarda e si diresse nel bagno.
Cercai di dedurre i suoi movimenti attraverso i rumori che sentivo, ma non servì a nulla.
Feci un passo e allungai il collo per sbirciare. Lei uscì in quel momento e mi colse in quella posizione.
Mi gettò un paio di stivali neri con un tacco modesto a terra e mi disse:
"Mettili, poi vai in bagno, ti do l'onore di sceglire quello che indosserai!"
Si gustò calma la mia reazione poi aggiunse:
"Io esco un attimo, quando torno voglio trovarti attaccata al muro, pronta per una bella perquisizione!!"
Il cuore iniziò a pompare adrenalina in ogni angolo del mio corpo procurandomi ondate di anomalo calore. Mi diressi velocemente verso quello che le sue dolci manine avevano così maniacalmente preparato per me.
Ordinatamente ripiegati trovai due baby doll, uno in raso rosso e l'atro in tulle nero. Maliziosamente appoggiata tra loro, una piccola trousse di ombretti vistosi, faceva capolino insieme ad un lucida labbra o un burro di cacao. Scelsi il raso rosso, poi fui tentato di armeggiare con quei colori sgargianti e metalizzati, ma mi limitai a baciare sensualmente il lucida labbra. Uscii velocemente e corsi a calzare gli stivali. Mi sentii abbastanza disinvolto e tentai con successo alcuni passi. Mi appoggiai al muro come mi era stato da Lei ordinato. Divaricai leggermente le gambe per facilitarle l'operazione ed inarcai un po' la schiena, esponendo al meglio in mio sedere.
Feci giusto in tempo ad impreziosire i miei capezzoli con eleganti pinze cromate, unite da una robusta catenella che...
Entrò! Chiuse lentamente la porta dietro sè, si sedette sul bordo del letto e disse: "Che bella la mia troietta!"
Poi mi fece camminare avanti e indietro un paio di volte.
Tra le mani aveva una lunga spiga di grano e un'altro strano filo d'erba, entrambi presi in prestito da qualche composizione floreale trovata chissà dove.
Con un dito indicò il muro e io mi appoggiai nuovamente nella medesima posizione.
Si alzò, mi venne vicino e percorse più volte con il suo respiro il mio corpo.
I nervi tesi che inarcavano la mia schiena in modo innaturale si sciolsero non appena la sua mano sfiorò la mia pelle. Un gemito uscì dalle mie labbra. Lo sentii riecheggiare per la stanza silenziosa. A quello ne seguirono altri e le fui grato per non avermi messo a tacere.
Le sue dita non incontrarono nessun ostacolo. Sicure e decise rincorsero ogni brivido del mio corpo, poi si fermarono di colpo e mi sfilarono il leggero indumento. La catenella che univa i miei capezzoli precipitò verso il pavimento rimbalzando pesantemente quando le piccole maglie andarono in tensione una volta...due...tre...
Le gambe mi cedettero e mi aggrappai al muro per non finire a terra. Il leggero piacere si era traformato in un dolce dolore che ormai si estendeva in tutto il petto.
Mi fece voltare e mi ordinò di tenere gli occhi chiusi.
Le dita di una mia mano cercarono invano di conficcarsi nella parete color ambra, quando la spiga di grano, leggera e pungente, iniziò a navigare sui miei sensi. La coscienza, annullata ormai completamente, mi aveva abbandonato e assisteva alla scena comodamente seduta sulla poltrona. La spiga attraversò attentamente il mio corpo decine di volte, portandomi ad una stato di eccitazione tale da non sentire neanche la sua voce che mi intimava di appoggiarmi sul letto.
Indispettita per la mia disobbedienza, mi aiutò ad inginocchiarmi, mentre con i piedi allargava con decisione le mie cosce.
Svelta e sicura la sua mano destra afferrò il mio pene mentre l'altra trovò velocemente quel che rimaneva dei miei capezzoli.
Soffocai un grido nel materasso e mi contorsi come una serpe. La mia eccitazione mista al dolore stava per farmi perdere i sensi quando con l'ultimo concreto respiro riuscii a pronunciare poche parole di supplica, sufficenti a farle capire che non avrei retto oltre.
Mi lasciò lottare ancora qualche istante con il dolore che percorreva il mio corpo, poi mi accarezzò dolcemente la schiena e mi baciò come solo una strega sa fare.
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17 years ago
miss1dada202006,
30
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Bdsm è poesia?
Entrare, penetrare
prepotente con la forza
dolcemente con la parola,
la tua mente, il tuo corpo.
Trovo un muro,
una difesa poco convinta,
la paura ed il desiderio più forte
di spalancare le porte.
Le porte di un'anima che conosce
la propria vera natura,
nata per appartenere
non riesce più a mentire a sè stessa.
Le porte di un corpo che agogna
di essere usato e umiliato,
che sogna una mano decisa
che spera una mano clemente.
Catene sono pronte per te,
non bloccheranno la tua mente vivace,
ma saranno stimolo alla sua realizzazione.
Non un martirio per il tuo splendido corpo,
ma la certezza che non appartiene più a te.
Questo ti spetta,
questo avrai da chi sa benissimo
che possederti sarà comunque amarti.
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17 years ago
admin, 75
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