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Auguri
Auguri a tutti per questo nuovo anno. Che sia pieno di complicità in coppia o con la coppia giusta. Che sia un anno fatto di parole vere e di persone vere non nascosti sempre dietro ad uno schermo per vigliaccheria innata a qualsiasi età. Che sia un anno dove l'ego non sia misurato nemmeno. Un anno per il quale ci si possa ricordare dicendo "quel anno ho dato il mio meglio, non il mio peggio". Auguri a chi trasgredisce con la testa e a chi per la "testa" intende altro. Auguri anche a chi tradisce con il cuore anche se quello che mette in gioco non e il suo. Auguri a chi si diverte insieme agli altri e a chi si diverte con gli altri perché Dio ha dato un posto anche a chi non so le merita. Auguri alla Desy sopra tutti, che ci sopporta nei nostri sfoghi ormonali, furbi, adolescenziali, nelle nostre peggiori bugie. Che ci aiuta a crescere o almeno sembrare migliori, ci da voce e ci fa superare le nostre vite insignificanti (chi più chi meno) che poi se si chiamasse proprio Desy sarebbe una figata. Auguri a chi ha una famiglia ed e felice con quello che ha senza voler altro. Auguri anche a chi non c'è l'ha ma ne vorrebbe una. Auguri agli innamorati, che siano felici o sofferenti perché l'amore non dipende dalle persone che amiamo ma da noi soltanto. Auguri agli vanitosi, agli sfigati eterni, alle persone vuote che qui diventano qualcuno perché nella vita sono degli emeriti zeri. Ma il più speciale degli auguri va alla gente che dice pane al pane e ha la coscienza a posto per vedere tutti dritti negli occhi. Auguri di buon anno a voi sopra tutto Signori!!
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14 years ago
admin, 75
Last visit: 9 hours ago -
Come abbiamo cominciato
Dopo tante volte che facevo l’amore con mia moglie e gli parlavo di un altro uomo che insieme a me la prendeva la cosa si faceva sempre più eccitante ma fare quel fatidico balzo dalla fantasia alla realtà non era facile….avevamo pensato anche chi scegliere come terzo e lei subito mi propose il suo ex visto che nonostante ormai da diversi anni era finita lui ogni tanto in mia assenza quando la incontrava casualmente le faceva sempre complimenti…io invece proposi un mio amico e collega... Una sera mia moglie torna a casa e mi dice …sai amore oggi ho incontrato il mio ex ad un centro commerciale…mi ha offerto un’aperitivo…mi ha fatto complimenti e mi guardava da capo a piedi…. Gli potevi fare la proposta di farlo in 3 subito gli ho risposto io….lei titubante mi risponde che li non era il caso c’era gente e poi non saprei come dirglielo…però mi ha chiesto di vedermi una sera magari per un gelato… Va bene allora dai mandagli un messaggio e digli se vuole domani sera vi vedete, va bene glielo mando ma lui si aspetta che vado sola….certo vai sola e trovi il modo di fargli la proposta….e se mi porta in qualche posto discreto che faccio???? Bhè vedi tu dai magari gli fai un pompino per convincerlo…va bene…almeno si rende conto come sono diventata più troia dopo che l’ho lasciato….ci ridiamo su e finiamo per far l’amore…. La sera seguente dopo cena mia moglie si prepara con dell’intimo giusto….e prima che vada via gli dico mi raccomando tienimi aggiornato con sms di come si evolve la serata….si lo farò di sicuro….prende l’auto e la saluto dalla terrazza. Il primo messaggio me lo manda dopo una decina di minuti….sono davanti la gelateria ma non vedo la sua auto….il secondo mi dice è arrivato ora…. Passa una mezzora e mi arriva un altro sms….sta pagando il conto…mi ha chiesto di fare un giro… Mi manda un altro messaggio che mi dice che stanno parlando di me e del nostro rapporto….gli mando un sms io e gli dico se si appartano e fanno qualche porcata ti fai scattare delle foto dal tuo telefonino??? Ci provo mi risponde… Guardo l’orologio di continuo…mezzora….45 minuti…niente silenzio assoluto…sono le 23,15 e quindi un ora di silenzio assoluto… quando mi arriva un sms….sto venendo a casa….la chiamo al cellulare ….dai racconta come è andata?...appena arrivo ti racconto comunque se vuoi intanto ti mando le 3 foto che mi ha fatto….si dai mandale intanto….ti aspetto. Arriva il primo mms…il seno di mia moglie nudo con un cazzo che spicca in mezzo…certo un po’ scura come qualità ma sicuramente si sono appartati in auto…la seconda chiarissima…mia moglie sta spampinando un cazzo….e la terza quasi uguale…mi eccitano molto….e aspetto con ansia il suo ritorno…. Appena entra in casa la guardo e subito curioso la riempio di domande….sono talmente eccitato che non riusciamo ad aspettare….mentre mi racconta ci spogliamo e ci mettiamo a letto…. Quando siamo usciti dalla gelateria siamo andati verso il laghetto….prima abbiamo parlato di te …di me di come vanno le cose…poi mi ha parlato di lui che ancora si diverte a fare il singolo e ogni tanto si diverte con qualche donna che frequenta la sua stessa scuola di ballo….poi gli ho raccontato della mia fantasia si è messo a ridere….ho sperato che poi in auto gli facessi cambiare idea….quando ha visto come ero diventata brava a fare i pompini continuava a farmi i complimenti… non ho ingoiato perché non mi sono fidata molto ma ha apprezzato molto ..al punto che dopo ha voluto ancora che lo spampinassi….e quando di nuovo lo riaveva duro…..voleva scoparmi….ma non aveva i preservativi e sinceramente ho preferito farlo sborrare sui seni con un mezzo pompino e mezza spagnola…. Avevo il cazzo che pulsava da come ero eccitato e come la presi a baciare quasi mi tolse dicendomi che non si era lavata e sui seni ancora aveva lo sperma seppure asciutto …ma la cosa non mi interessava era troppa l’eccitazione che lo feci ugualmente e scopammo per bene
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14 years ago
maritocornuto2010,
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Last visit: 12 years ago
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Ricodi d'estate 2010 -parte 4 -
Ricordi d’estate 2010 Un sabato di giugno / Sotto il tendone E’dall’inizio della stagione che un gruppetto di attempati signori ha piantato dei pali sulla spiaggia a ridosso di quelle che furono le belle dune, formando un ampio quadrilatero, delimitato da qualche tronco portato dal mare. Ha l’aria di essere un lavoretto destinato a durare tutta l’estate per esserne usufruito continuativamente da amici e conoscenti. Ogni volta che Piero passa sulla spiaggia vede più o meno gli stessi arzilli signori sotto i tendoni stesi tra i pali. Se ne stanno beati a chiacchierare tra di loro con le palle al vento, mangiano, bevono, ridono, scherzano, se la spassano. Piero ha notato inoltre che c’è un certo numero di ospiti di vario genere ogni volta tra di loro. Si chiede come questi possano monopolizzare la stessa postazione visto che la spiaggia è libera e chiunque arrivando e trovando il posto vuoto può prenderne possesso per la giornata. Solo in seguito ha capito dopo essere arrivato alla spiaggia una mattina presto che i gioviali amici fanno a turno per arrivare di buon’ora. Uno di loro si posiziona tra i pali a stendere i vari teloni ombreggianti; poi arrivano gli altri e finalmente gli amici e gli ospiti nelle tarde ore assolate. Insomma una sorta di beach club casareccio. Chi viene in bicicletta, l’appoggia contro un palo più corto e più grosso piantato apposta per questa funzione. Oggi Piero è arrivato dal sentiero maestro che delimita la pineta, ha imboccato uno qualsiasi dei tanti sentieri che attraversano le basse dune non facendo caso che si era portato molto vicino al quadrilatero dei pali, a pochi metri, in sostanza. Sono soltanto le otto del mattino; dopo cappuccino e cornetto, il giornale sulla spiaggia è quello che ci vuole. Ha la mattina libera e se la vuole godere tutta. Noncurante della posizione, Piero stende il suo telo giallo e arancione, si toglie la polo verde, la piega e ci fa una specie di cuscino, butta le infradito accanto allo zainetto e si sfila i pantaloncini. E’ affezionato a questi boxer in acrilico grigio scuro, regalo di amici. Si asciugano subito se li bagni. Gli stanno benissimo di misura, gli fanno il culo bello rotondo e danno molta evidenza al pacco davanti, cosa che non guasta. Piero si porta fino alla riva del mare, si bagna ovunque su tutto il corpo, si scappella bene il cazzo e fa alcune abluzioni con acqua salata lisciandosi la cappella con la punta delle dita. Si sa che fa bene alla pelle e abbronza. In seguito ritorna al suo posto e vede che uno degli arzilli amici dopo aver montato i tendoni tra i pali, si è sistemato alla meglio sotto di essi con un cappello alla borsalino e si sta fumando un sigaro. Non passa mezz’ora che arriva un altro dei suoi amici e successivamente un’altro ancora. Sono persone sulla settantina, lo si deduce dalla loro conformazione fisica. Iniziano subito a parlare, a scambiare battutine anche salaci, uno di loro parla in falsetto, il che fa pensare a Piero il quale può sentire tutto benissimo data la vicinanza che potrebbero essere froci. Ma sono simpatici. Piero si assopisce risvegliandosi di colpo quando sente sabbia volare, qualcuno correre molto vicino a lui, risate ed esclamazioni ad alta voce con un accento meridionale. Sono due giovanotti arrivati da poco e che da sotto il tendone si rincorrono e sbraitano abbastanza sguaiatamente, ridendo e pigliandosi per il culo con battute sceme e senza senso. Due giuggioloni che probabilmente hanno passato tutta la notte in disco o a fare chissà che cos’altro. Uno di loro, accorgendosi di aver disturbato, fa un sorrisone ammiccante a Piero per scusarsi. Hanno la faccia furbetta. Mettono simpatia dopotutto. I due si sono installati sotto il tendone, fanno un poco i “patacca” come si dice da queste parti, con gli attempati amici per acquisirne le simpatie. E’ ovvio comunque che si conoscono tutti da tempo. Uno dei maschietti è piuttosto belloccio di viso e ha un gran bel fisico tonico, pettorali ben definiti e un bell’uccellotto tra le gambe, un bell’animaletto da monta insomma come lo può essere un venticinquenne. Ha le gambe leggermente arcuate e i polpacci da calciatore. Completamente rasato, un tatuaggio sulla spalla sinistra e uno più piccolo all’inguine destro proprio sopra l’attaccatura della coscia. Dei due sembra essere il più scafato. Pure l’altro non è male, anzi, ma non all’altezza del primo. L’atteggiamento di entrambi è comunque sospettoso, si danno troppo da fare per apparire carini. Una percezione della quale Piero non si sa spiegare il perché o meglio, lo intuisce. La spiaggia va riempiendosi di gente, ombrelloni e sedie pieghevoli portate fin li a spalla. Qualcuno usa un carrellino a ruote massicce. I ragazzi delle bibite hanno già iniziato il su e giù con il loro thermos pieno di lattine e ghiaccio secco sulle spalle. Piero sente altre voci provenire da dietro, gente che è arrivata dal sentiero tra le dune. Si volta e vede le tre donne raggiungere la spiaggia. Indossano parei coloratissimi, cappelli vistosi, collane, bracciali. Sono abbronzatissime. Portano con loro un paio di ombrelloni. Li piantano a terra non distante da Piero. Sistemano rumorosamente le loro borse, si scambiano commenti e risatine. Mostrano folte chiome bionde, trucco pesante. Si tolgono i parei rimanendo in topless e costumino mini. Le tette sono molto grandi e sode, quasi dure. Fianchi stretti e spalle larghe. Hanno la voce piuttosto roca, le mani grandi, polpacci possenti e parlano brasiliano tra di loro. La coppia giunta da circa un quarto d’ora sta piantando invece il proprio ombrellone a qualche metro davanti a Piero. Hanno un cagnetto tutto nero al guinzaglio. La povera bestiola oggi soffrirà le pene dell’inferno sotto la calura del sole. La gente sta arrivando alla spiaggia sempre più numerosa ed è iniziata la ricerca del posto giusto per i nuovi arrivati. Sotto il telone tra i pali gli arzilli signori stanno distesi a oziare e pure i due maschietti. Quello belloccio e rasato si passa la mano sul pisello, se lo liscia bene, fa scivolare le dita tra le palle, le strizza leggermente e poi di nuovo a lisciarsi il cazzo addormentato. Quindi di colpo si gira a pancia di sotto e se la dorme. Ha pure un gran bel culetto tondo l’animaletto. E’ sopragiunta anche una giovane coppia che si sistema alla destra di Piero verso la riva dove la brezza è più percettibile. Lui indossa solo un bermuda bianco che vanno d’accordo con le infradito di pelle pure quelle bianche. La maglietta a righe bianche e azzurre invece se l’è infilata dietro la schiena nel pantaloncino e gli pende giù fino a mezza gamba. Nello sforzo di infilare il paletto dell’ombrellone nella sabbia, si evidenzia una bella muscolatura delle braccia, pettorali e la pancia piatta e tonica come piace a Piero. E’ un bel biondo con i capelli corti. La sua ragazza dopo aver rimestato a lungo dentro un borsone di paglia si è spostata per fare posto al suo ragazzo e all’apertura dell’ombrellone. Si è sfilata una lunga maglietta a fantasie geometriche stile anni sessanta sotto la quale non indossa altro e mette in luce due seni bellissimi, minuti, sodi, che guardano leggermente all’insù. Un costume rosa molto ridotto le copre poco più del pube, lasciando intuire che sotto è ben rasata e liscia. Ha i capelli lunghi castani, raccolti dietro. Piero li immagina a letto nudi mentre fanno all’amore nella posizione del missionario, dolcemente e con trasporto. Un extracomunitario di pelle piuttosto rossastra, forse un magrebino, con addosso jeans, una polo nera a maniche lunghe e cappellino rosso, porta un paio di grossi sandali del tipo che vedevi addosso ai tedeschi due decadi fa. Si è seduto sulla sabbia presso le dune nelle vicinanze delle tre signore brasiliane. E sta a guardare. Cosa molto insolita per quest’ora, si sta avvicinando per poi proseguire e trovare anche lui il suo posto giusto, il tipo alto e magro con i capelli ricci brizzolati che Piero vede su questa spiaggia da anni e anni. Si trascina dietro una vecchia bicicletta alla quale ha appeso per il lungo uno di quegli ombrellini striminziti da supermercato. Di solito si mette vicino alle coppie e cerca di conoscerle. Fa così da sempre. Ma a Piero è stato detto che invece adesca le coppie per introdurle nei privè di scambio. Insomma un indaffarato procacciatore di affari. Il tizio passa accanto alla coppia con il cane nero, osserva attentamente il marito ma soprattutto la moglie con occhio clinico e prosegue. Non ha prestato molta attenzione invece alla giovane coppia, probabilmente sono troppo giovani con pochi soldi e non ancora interessati a privè e scambi. Sulla riva, una moltitudine di esseri umani passeggia avanti e indietro, quasi tutti esponendo tette penzolanti, chili di cellulite, fianchi più o meno larghi, capelli tirati su a crocchia, capelli lunghi svolazzanti, cazzi piccoli, cazzi grandi, cazzi penduli, scroti rasati, scroti pelosi, scroti varicocelici, natiche obese, qualche pettorale gonfio di palestra o altra sostanza, molte vene varicose, e gruppetti di tre o quattro extracomunitari in braghette, canotte e sandali che vengono a vedere tanta figa come non ne hanno mai vista in vita loro e mai più ne vedranno. Piero si passa distrattamente la mano destra sul cazzo, bello, grosso o meglio grasso, morbido, leggermente ricurvo. E’ il suo giocattolo più bello e gli ha dato non poche soddisfazioni. Le punte delle sue dita giocano un poco con i peli corti anzi cortissimi del suo inguine e quindi scendono a solleticare la pelle dello scroto. E’ tutto liscio e pulito la sotto. Piero si rasa regolarmente, adora le palle lisce e ben rasate. Ama farsi fare le pompe ma va letteralmente giù di testa quando gli leccano i coglioni, quando glieli succhiano. E poi gli piace sentire le labbra che gli mordicchiano la pelle sulle gambe all’interno delle cosce procurandogli i brividi. Si stringe un poco le palle, le accarezza, risale con la mano, scappella il cazzo e poi richiude la testa del suo uccello ancora sotto la pelle come a proteggerla. Da un’oretta è arrivata anche la coppia, quella con lui abbronzatissimo, quasi nero come la pece e gli occhi chiari. Lei pure è ben abbronzata ma molto meno, si è tirata su i capelli nero corvino per niente naturale. Ha delle belle tette abbondanti e i fianchi larghi. La fica è rasata tranne che per una sottile striscia di pelo scuro lasciata li come sulla testa di un moicano. Lei si è già accomodata sulla piccola sedia pieghevole e la testa sotto l’ombrellone a leggere quel grosso libro che ha sempre per le mani e sul quale ci passa tutto il giorno. Tranne per quando va a farsi una passeggiata insieme al suo lui teneramente abbracciati. La catenella d’oro alla schiava attorno al collo del piede destro riflette il sole creando una miriade di stelline luccicanti. Due maschietti decisamente gay arrivano con tracolla di ordinanza, ombrellone sotto al braccio, cappellino, maglietta e jeans strappati. Uno manco a dirlo indossa la cintura D&G. Andatura sculettante. Occhiali con la montatura rigorosamente bianca e grande come va di moda ora. Quello della cintura è impegnato a dare della scema ad alta voce a qualcun altro per telefono cellulare. Il suo polso sinistro disegna ampie evoluzioni nell’aria. Proseguono verso il fondo della spiaggia dove trovi solo uomini. Con l’acqua all’altezza del ginocchio ci sono tre tipi brizzolati impegnati in una discussione. Piero non capisce di che si tratta, ma fa lo stesso. Uno ha un ventre piuttosto pronunciato, un altro ha il ventre abbastanza pronunciato, il terzo ha il ventre molto pronunciato. Il tipo che Piero aveva visto passare la mattina presto con una specie di rastrello sulle spalle, i pantaloni arrotolati su fino al ginocchio e diretto alla fine della spiaggia, sta tornando indietro. Deve essere uno di quelli che nel bel mezzo dell’estate ancora perdono tempo a scavare tra la sabbia molle in cerca di mitili. Cosa che di solito si fa preferibilmente con la stagione fredda. C’è una coppia che ancora non ha deciso dove piantare le tende. Lui sulla groppa è carico di tutte le masserizie utili per passare la giornata al mare. Lei con una sola borsa di pelle lucida rossa, ampia e con lunghi manici al braccio, fa segni a destra e a sinistra indicando probabili posti giusti dove fermarsi per poi decidere che quello non è dopotutto il posto migliore. Appare contrariata dal fatto che gli zoccoli dal tacco altissimo quasi vertiginoso (sembrano più una scarpa di legno) e pelle lucida rossa che si sposano con la borsa, affondino miseramente nella sabbia. Ogni tanto solleva il lembo di una lunga tunica, quasi un cafetano di lino color tortora per verificare la condizione dei poveri zoccoli. Il marito suda, guarda storto e dal suo volto si capisce che è già ampiamente smaronato. Lei invece accarezza la lunga e vistosa collana di grosse pietre dure color corallo mentre osserva l’orizzonte per cercare ancora un altro posto giusto dove accamparsi. Piero si alza e raccoglie le sue cose. Oramai molta altra gente è arrivata alla spiaggia. Con il fatto che la forestale ha delimitato off limits più della metà dell’arenile, ora si sta tutti più fitti e si è perso quella bella sensazione di essere su una spiaggia libera e naturale. Piero ha un flash di ricordi di quando era ragazzetto e aveva scoperto questa costa sabbiosa. La sua bici buttata a caso tra le dune e le tamerici. Lui che correva in salita sulla duna più alta da dove dominava tutto il litorale quasi deserto anche in piena estate. E’ quasi mezzogiorno, un panino veloce, una doccia altrettanto veloce e Piero dovrà sbrigare un paio di cosette durante il pomeriggio. ( Se ti aspettavi di leggere qualche sconceria erotica, mi dispiace ma questa volta dovrai aspettare di leggere il seguito..eh eh eh …)
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14 years ago
ManzoMaturo,
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Last visit: 5 years ago
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Lavori di ristrutturazione
La storia che ora vado ha raccontare, riguarda fatti realmente accaduti, qualche anno indietro ormai, mi sono decisa a scriverla solo ora come una confessione, ma anche per l’ eccitazione che il ricordare quegli eventi ancor oggi mi provoca. Direi che forse una presentazione è d’ obbligo visto il tenore del racconto; mi chiamo Alessia, sono sposata da diversi anni ed all’ epoca degli eventi che andrò a narrare ero già sposata da cinque anni; sono una bella signora, non quella che si definisce una strafiga, ma comunque molto carina, alta un metro e sessanta, capelli lunghi a metà schiena castani, seconda di seno con grossi capezzoli, belle gambe che fanno capolino su un culetto a mandolino abbastanza abbondante; snella nel complesso, ma non anoressica, con le curve al posto giusto come si dice in questi casi, fin da ragazza ho sempre amato un abbigliamento elegante: scarpe o stivali col tacco, minigonne, bei completi di pizzo, collant o autoreggenti eleganti; nulla di particolarmente volgare ma diciamo decisamente sexy. All’ epoca dei fatti abitavamo in città in un grande condominio con diverse scale e poco tempo prima era stato deliberato dall’ assemblea di ristrutturale le facciate del palazzo dove abitavamo oltre a dei lavori necessari in tutto lo stabile che ormai pativa il peso degli anni. Passano i giorni nei quali si presentano varie persone per vedere cosa doveva essere fatto e iniziano a montare il ponteggio. In quel periodo io lavoravo part-time la mattina come commessa in un negozio del centro, per cui verso l’ ora di pranzo ero sempre a casa mentre mio marito lavorando a tempo pieno rientrava sempre non prima delle diciannove. Passavo percui il pomeriggio in casa da sola, sbrigando i soliti lavori domestici, qualche uscita per spese o con le amiche. I lavori della casa proseguono con una certa lentezza, cosa peraltro abbastanza comune, tutti i condomini restano con le imposte chiuse, prima di tutto per avere un po' di privacy con tutti i muratori che vanno su e giù per lavorare, secondariamente per non dare adito ad occasioni troppo facili di furti nelle case. Come dicevo i lavori vanno per le lunghe arrivando verso metà maggio con giornate già calde dove diventava veramente insopportabile starsene al buio come se si abitasse in una caverna anziché in un confortevole appartamento. Decido così su due piedi un bel giorno che è il caso di non vivere come un topo in gabbia, ad un certo punto chi se ne frega penso, tento ci sono io qui per cui apro tutto e cambio l’ aria! Spalanco porte e finestre mettendomi tranquillamente a preparare qualcosa da mangiare: insalata con pomodori, tanto sono sola, non mi andava di cucinare. Guardo fuori e non vedo nessuno: naturale anche loro saranno in pausa pranzo. Mi cambio mettendomi in libertà, indosso un paio di collant neri con sopra un vestitino leggero nero smanicato piuttosto corto ed aderente, non indosso reggiseno come da mia abitudine perlomeno in casa, non indosso calzature: mi piace camminare scalza e poi dopo una mattinata di lavoro mi piace stare comoda. Mi metto a tavola col mio piatto di insalata, accendo il piccolo televisore della cucina, guardando distrattamente qualche stupida telenovela, mi tiro su i capelli raggruppandoli con una pinza e senza pensare ad altro finisco il mio pranzo. Finito! Sparecchio e mi preparo il caffè. Ricordo che ero in piedi appoggiata al lavabo aspettando che il caffè uscisse. Sento dei rumori da fuori, ormai mi ero dimenticata dei lavori, ma ormai avevano ricominciato, pensai chi se né importa, non ho niente da fare che questi signori non possano vedere! Buongiorno signora...sentii la voce provenire da fuori. Girandomi verso la finestra vidi un signore tarchiato...avrà avuto forse cinquant’ anni con l’ aria trasandata , stempiato e altre cinque sei persone dietro di lui che salendo mi salutarono tutti molto cordialmente. Io li per li non pensai a niente salutai a mia volta con un mezzo sorriso di cortesia, continuando la mia giornata senza più dare peso alla cosa ed ai lavori che stavano portando avanti. Il giorno seguente e per l’ intera settimana, più o meno si susseguì all’ incirca la stessa scena, qualche volta qualcuno di loro si sbilanciava con un ,come va?, insomma qualche formalismo di rito, giusto due parole in più rispetto ai soliti convenevoli. Erano tutti uomini, sui quarant’ anni tranne due che probabilmente erano più vecchi....non fosse che per gli inevitabili segni che un lavoro così duro lascia sulla pelle. Un giorno mentre passavano come al solito, non so come mi venne: volete un caffè? Il più vecchio del gruppo subito disse...perchè no...molto volentieri.....da quel momento nei giorni seguenti divenne per loro consuetudine fermarsi sul mio balcone per quella piacevole pausa. Ricordo che era un mercoledì....tornavo a casa dopo una mattinata di lavoro particolarmente stressante passata con clienti estenuanti. Arrivo come al solito verso le tredici, vado in camera a cambiarmi, indosso un collant nero velato con sotto un perizoma bianco, mi infilo una maglietta bianca senza reggiseno, una minigonna di jeans, come al solito scalza, vado in cucina; ero stanca e non avevo neanche fame....appena entro li vedo lì sul mio balcone, stavano lavorando ormai proprio a quell’ altezza come mi dice prontamente ilo più anziano, che pareva essere un po' il capo degli altri cinque. Come al solito gli offro il caffè, quattro chiacchere e li saluto , ma a differenza degli altri giorni loro riprendono il lavoro di fronte al mio balcone, faccio come al solito le mie cose....ma mi sento scrutata da loro....ogni tanto qualche fragorosa risata rimbomba, mi sento i loro occhi addosso che non mi mollano un attimo...mi sento come completamente nuda di fronte ai loro occhi indagatori...che esplorano ogni centimetro del mio corpo e seguono ogni mio minimo movimento. Li capisco, sono uomini, ed io non sono niente male, mi sento quasi lusingata dai loro sguardi carichi di desiderio. Con un mezzo sorriso di soddisfazione misto di leggera malizia esco dalla cucina: oggi devo stirare...odio farlo....ma ho una montagna di roba in arretrato che mi aspetta. Prendo tutto l’ occorrente e mi posiziono in cucina, non è il solito posto in cui mi dedico a queste faccende, ma mi sono sentita piacevolmente strana a farmi guardare da questi sconosciuti, per cui voglio prendermi e dargli questo piacere in fondo non mi costa nulla...e penso che in fin dei conti non può capitare niente di che. Vado avanti e indietro per la cucina intenta nelle mie faccende, mi giro, ogni tanto mi piego leggermente per prendere dei panni, sento la minigonna che sale, gli sguardi di quegli uomini che non si perdono un mio movimento come ad aspettarsi in ogni momento di poter intravvedere qualcosa di più, un seno che esce dalla scollatura, la gonna che sale lasciando in vista le mie intimità. Sono di spalle rispetto alla porta che da sull' esterno, non vedo le loro reazioni, sento un vociare talvolta tenue altre volte delle risate, posso solo immaginare i discorsi e le battute a carattere sessuale che mi rivolgono, ma non mi spiace, fa parte del gioco in cui mi sono messa. Forse mi stavo spingendo oltre con quegli uomini, sapevo di non dover esagerare nel provocarli, ma anche il destino ci gioca la sua parte, dall' asse come per un beffardo scherzo scivola in terra un panno.....avrei dovuto pensare alla situazione in cui ero prima di agire, ma d' istinto...mi piego a terra per raccoglierlo alzando la gamba sinistra...la minigonna già corta sale per il movimento e stavolta senza dubbio sento le loro parole....ohhh cazzo, si vedono le mutande!! …..e quasi all' unisono....minchia, che figa!!!!....è stato solo un attimo, per timore, timidezza, paura mi sono immediatamente ricomposta con un movimento repentino; faccio finta di niente continuando nelle mie faccende....mi sentivo rossa di vergogna....di nuovo in posizione eretta capita però ciò che davvero non mi aspettavo, come una vampata, mi sento umida sento fremere il mio sesso....oddio mi sto bagnando!!!...non ho neanche il tempo di pensarlo, che sento colare lungo le gambe; le mutande e i collant bagnati dei miei umori....neanche mi fossi pisciata addosso. Devo ricompormi e cambiarmi, non posso stare così, che vergogna! Ma fu un attimo, una mano sulla spalla destò i miei pensieri..che spavento! Mi giro di scatto...uno dei muratori...scusa mi daresti un bicchiere d' acqua per cortesia?......risposi con un sì strozzato....avevo la gola secca....non ero molto più in me; gli porsi la bottiglia dicendo di tenerla per dividerla anche con gli altri; lui gentile con un sorriso annuì, parlandomi, ma non capivo niente di quello che mi diceva, ancora presa dalla situazione precedente. Mi parla di se, del suo lavoro, della famiglia (anche lui è sposato); sorride e sorseggia l' acqua, lentamente come a voler far durare quel momento il più a lungo possibile; Gigi, il suo nome, parlava, io riuscivo solo a vedere il suo petto senza maglietta, la sua pelle bruciata dal sole perlata di gocce di sudore, i suoi abiti da lavoro resi sporchi dalla dura giornata di lavoro. Questi pensieri mi provocano una nuova vampata di piacere irrefrenabile sento colare in mezzo alle gambe; non è possibile devo togliermi da questa situazione imbarazzante.....ok, dai adesso ho da fare, ci vediamo domani?.............no, guarda domani non ci sono, se vuoi ti chiamo,ok?.....si, certo!....avrei detto in quel momento qualunque cosa purchè mi lasciasse andare, ero in un imbarazzo terribile e senza quasi finire mi allontano a piccoli ma veloci passi, cercando di tenere le gambe ben serrate, così che nessuno potesse rendersi conto di quello che era appena successo. Arriva ben presto la sera, cala il silenzio, mancava ancora un' ora prima che mio marito rincasasse, avevo ancora tempo di farmi una doccia ristoratrice per rinfrescarmi in ogni senso dopo quella strana ma eccitante giornata. Chiudo la porta del bagno, apro l' acqua nel box doccia per darle il tempo di scaldarsi, mi tolgo la maglietta, la minigonna; sedendomi sul ciglio del bidet sfilo lentamente il collant e il perizoma assieme; li avvicino alla faccia...sento gli odori che sono testimonianza della mia eccitazione pomeridiana. Mi muovo lenta, mi godo questo momento di relax...metto gli abiti nel cesto della biancheria; completamente nuda mi posiziono al centro del getto d' acqua, sento quel tepore che avvolge il mio corpo, poggio contro il muro quasi a cercare un sostegno per il mio corpo fiaccato; socchiudo le palpebre per godermi al meglio quel bel momento di pace, l' acqua cola lungo il mio corpo nudo, ma la mia mente si perde nel ricordo di quanto accaduto solo poche ore prima. Un flash di pochi secondi e quasi senza accorgermene la mano corre veloce alla mia figa, pizzico le labbra con le dita, massaggio il clitoride con lenti movimenti circolari: sono di nuovo eccitata! La mente corre alle ultime parole di Gigi...domani ti chiamo....chissà se lo farà veramente....magari scherzava....oppure ha provato a buttala lì, per vedere le mie reazioni. Però, non male Gigi, sui quarant' anni, bruno leggermente brizzolato, fisico segnato, non bellissimo magari, ma decisamente accattivante. I miei pensieri correvano veloci, così come il mio piacere, il mio dito medio ormai si era fatto largo tra le grandi labbra e si insinuava con insistenza nella mia figa nuovamente bagnata, con un lento su e giù cadenzavo sapientemente la penetrazione, con l' altra mano massaggiavo le tette soffermandomi di tanto in tanto a pizzicare con le dita i capezzoli per indurirli ed ottenere il massimo del piacere; pensare che quegli uomini rudi, sudati, volgari, potevano essere li a guardarmi mentre mi masturbavo pensando a loro mi produsse un orgasmo così intenso che scivolai giù trovandomi seduta nella doccia, rimasi così per alcuni minuti con il dito medio nella figa e la bocca aperta trattenendo a stento i gemiti di piacere. Passa la notte e la mattinata lavorativa col solito ritmo, tornata a casa mi convinco a non dare seguito a quanto accaduto il giorno precedente, non era davvero il caso di continuare quel gioco che non avevo idea di dove avrebbe potuto condurmi. Vado a cambiarmi, tuta da ginnastica bianca e rosa, insomma niente di sexy. Saluto con cortesia, ma abbastanza freddamente, i miei guardoni e senza ulteriore indugio mi dedico ad altro. Passano pressapoco un paio d' ore, erano circa le tre del pomeriggio, essendomi affaccendata avevo in qualche modo rimosso tutta la situazione del giorno precedente: suona il telefono di casa, ed ignara.......pronto?.......si ciao sono Gigi, il muratore che lavora nel tuo stabile......si, ciao (ero senza parole).......senti, incalza, domani passo a prenderti alle due, ti porto a pranzo fuori in un posto che conosco....ma, veramente non so se è il caso.......quasi indifferente a quello che gli dicevo......ok, passo domani alle due fatti trovare pronta, ciao. Così dicendo mi attacca praticamente il telefono in faccia, senza darmi il tempo fisico di una replica. Le ore seguenti passano tra mille pensieri, insomma l' invito era molto chiaro, anche quello che presumibilmente Gigi si aspettava dalla giornata passata assieme......ma,io? Che intenzioni avevo?.....non riuscivo a trovare la risposta da dare a me stessa. Mattina di venerdì, arrivo dal negozio, parcheggio l' auto, al portone di casa, guardo il ponteggio; la mia testa non aveva ancora deciso, ma il mio corpo stava imponendo la sua voglia di quel piacere peccaminoso. Salgo veloce a casa, in bagno per rapida doccia; trucco...con un rossetto di colore rosso intenso; via in camera da letto: scelgo un perizoma string, sostanzialmente solo un filo tra le natiche legato da una catenina di perline, un triangolino sul davanti trasparente, di colore nero; recupero nel cassetto un paio di collant neri 15 denari per intenderci quelli ultravelati; minigonna nera di pelle con due piccoli spacchetti laterali che arriva appena a coprire il culo; sopra una maglietta a maniche lunghe di pizzo praticamente trasparente, senza reggiseno; collarino di velluto; scarpe decoltè di vernice con tacco da dieci centimetri. Torno in bagno per gli ultimi ritocchi, mi piazzo davanti allo specchio, giro su me stessa per vedere come sto: sembro una puttana! Mi è chiaro che l' invito di Gigi sottointende che vuole scoparmi....ma è anche vero che io ho deciso di accettare per lo stesso motivo....se vado vestita come una puttana, quando mi vedrà capirà subito che oggi mi deve scopare senza ritegno! Suonano al citofono....sarà lui....si?.....ciao sono Gigi scendi!.......ok un attimo arrivo.....prendo dall' armadio una giacchetta leggera e scendo. Esco dal portone e mi incammino verso la macchina, Gigi mi aspettava seduto al posto di guida; salgo velocemente guardandomi attorno con aria circospetta, avevo paura di essere notata troppo. ...Ciao Ale! Minchia che figa sei!!...lo dice con un sorriso malizioso e baciandomi su una guancia....Ciao, grazie!!...gli rispondo prontamente restituendo a mia volta il bacio. Senza ulteriore indugio mette in moto la macchina e partiamo. Durante il tragitto parliamo di varie cose senza importanza; io mi ero messa comoda sul sedile anteriore leggermente volta verso di lui, la gonna già cortissima lasciava scoperte completamente le mie gambe velate dal collant, appena ne aveva l' occasione sentivo il suo sguardo percorrerle per l' intera lunghezza, ad ogni cambio di marcia sentivo il dorso della sua mano che arrivava a strusciare sull' esterno della mia coscia, che cercava con tocchi fugaci il contatto con la seta delle mie calze. Passano all' incirca una quindicina di minuti, vedo che ci stiamo dirigendo fuori città...dove andiamo a mangiare?...chiedo.....conosco un posticino carino appena fuori, vedrai che ti piace, prima devo solo passare d un amico a lasciargli una cosa....va bene.....il leggero imbarazzo iniziale sta svanendo col passare del tempo e la conversazione prende una maggiore naturalezza, tantè che ad un certo punto mi dice....vedo che ti piacciono i tacchi alti.....sai, rispondo, slanciano la gamba, non trovi? E poi mi piacciono.....adesso sono io a lasciarmi andare ad un' occhiatina maliziosa, così dicendo allungo la gamba per farla vedere meglio, gesto che a lui non passa inosservato e guardandole mi risponde.....minchia se le slancia!!...... Siamo da poco arrivati in un paese della prima cintura, quando svolta a sinistra, in una breve via chiusa, all' inizio della quale sulla sinistra si trovavano due o tre gruppi di piccole casette a due piani e poi più nulla per circa un centinaio ci metri era costeggiata solo da prati, le altre case si vedevano ad una certa lontananza. Gigi parcheggia la macchina verso il fondo della via dopo aver superato il gruppetto di case, apre la portiera e scendendo.....porto una cosa e torno,solo cinque minuti, se vuoi togliti la giacca che fa caldo.......effettivamente era una bella giornata di sole; chiude la portiera e si allontana a piedi. Come detto io sotto avevo solo un body di pizzo trasparente a maniche lunghe senza reggiseno, ma senza curami della cosa, mi tolgo la giacchetta e la poso sui sedili posteriori; mi rimetto comoda ma stavolta a gambe leggermente aperte. Passano effettivamente non più di cinque minuti, arriva Gigi, si risiede in macchina, gli chiedo...fatto?....e lui …..si tutto fatto......restando rivolto verso di me, mi squadra dalla testa ai piedi e viceversa un paio di volte senza dire niente con espressione molto seria....cosa c' è?.....dico abbozzando un mezzo sorriso; lui si protende verso di me e senza proferire parola appoggia il palmo della sua mano nel mio interno coscia carezzandola per l' intera lunghezza, allargandomi nel contempo le cosce così da potermi guardare impudentemente in mezzo ad esse. Dal canto mio non facevo alcun tipo di resistenza, rendendogli facile potermi giostrare a suo piacere, passano solo alcuni momenti che alzando lo sguardo verso il mio viso....che troia che sei!.....dice con sguardo ormai pervaso d' eccitazione; io non rispondo neanche alla sua affermazione, socchiudo leggermente gli occhi lasciandomi trasportare dalla situazione. Ormai sembra come una piovra che attanaglia la sua preda, le sue mani corrono ovunque sul mio corpo: con la sinistra corre sulle mie gambe soffermandosi sull' interno coscia e spingendo da sopra il collant sulla mia figa come a volermi penetrare; col braccio destro mi avvolge da dietro stringendo la mia tetta con la mano con due dita strizza il capezzolo ormai duro strusciandolo tra il pizzo del body. Avvolta in quella presa mi tira verso di se infilandomi tutta la lingua in bocca, lasciandomi andare in quel bacio osceno, prendo la sua lingua tra le labbra iniziando a succhiarla come fosse un pompino, le nostre lingue si alternavano tra reciproche leccate e momenti in cui mi passava la lingua sul collo, sulle labbra e sulla faccia inumidendomi tutta di saliva. La sua foga, il suo desiderio erano irrefrenabili, portando il viso alla mia tetta inizia a leccarmela mordicchia e succhia alternativamente il mio capezzolo teso per l' eccitazione, sento tra le cosce ormai un senso di umido molto intenso le mutande e il collant che si bagnano del mio piacere. Gigi infila la mano sotto la gonna iniziando a palpeggiare energicamente e con foga il mio culo, la sua bocca non si stacca dal mio capezzolo continuamente martoriato da morsi e succhiotti, ogni tanto si ferma, sputa sulla tetta e poi con la lingua lo spalma. Fino al quel momento ero stata passivamente nelle sue mani lasciandogli fare del mio corpo tutto ciò che desiderava, lui tira su il capo e nuovamente ricomincia a baciarmi in modo osceno per alcuni secondi; scostandosi leggermente e guardandomi..... dai troia toccami il cazzo!....mi intima con fare deciso, senza indugio porto la mano sul pacco dei suoi jeans iniziando un massaggio a mano aperta da sopra, era già nel pieno dell' eccitazione, lo sentivo pulsare come chiedesse di essere finalmente liberato da quella prigionia. Sbottono i jeans, tiro giù la zip, infilando la mano dentro ai boxer prendendo il suo cazzo in mano, in quella posizione, lo stringo, lo carezzo in tutta la lunghezza, massaggio le palle con le dita, lo riprendo in mano stringendolo e scappellandolo. Gigi si ritrae adagiandosi sul posto di guida e togliendomi le mani di dosso si abbassa leggermente i jeans ed il boxer giusto per far uscire il suo cazzo: era durissimo, lungo,penso, una ventina di centimetri, nodoso, non larghissimo di circonferenza, ma con una bella cappella violacea. Io nel mentre mi ero avvicinata, piegandomi leggermente con il corpo verso il basso, tenevo il suo cazzo in mano, facendogli una lenta sega, Gigi appoggia la mano sulla mia nuca e prendendomi per i capelli mi spinge verso il suo cazzo.....ciuccia troia! Spompinami il cazzo!.....io ubbidiente mi infilo tutto il suo sesso teso in bocca iniziando a spompinarlo, lui con la mano sulla mia nuca né cadenzava il ritmo a suo piacere, alcune volte spingendomelo tutto dentro fino in gola, altre aumentando la velocità. Mi comandava con autorità farmi assecondare i suoi voleri …... Leccami le palle!......mmmm brava....... adesso sputaci sopra......leccalo tutto!.......si così.....; lo sentivo sussultare per i miei sapienti colpi di lingua, sputavo sulla sua cappella violacea e poi su e giù mi gustavo per bene tutto il piacere del suo cazzo. Tirandomi per i capelli mi fa alzare, mi bacia con veemenza ….sai di cazzo!Troia!....Girati...... abbassa il finestrino dell' auto, con la faccia verso l' esterno mi fa mettere inginocchiata alla pecorina sul sedile anteriore, mi ancoro con le mani alla porta e poggio la gamba sinistra a terra per darmi sostegno. Lui si piazza dietro di me, anch' esso con un ginocchio sul sedile, mi solleva leggermente la minigonna, che in quella posizione già lasciava intravedere tutte le mie intimità; inizia a massaggiarmi quasi strizzandomelo il culo, passa la mano sulla figa e più giù toccandomi le gambe sino ai piedi, arrivando a poggiare il viso sul culo, appoggia la faccia contro il collant come a voler annusare i miei umori. Repentino si tira su, infila le mani prendendo assieme collant e perizoma abbassandoli fino a mezza coscia. Mi prende entrambe le natiche con le mani ed allargandole passa la sua lingua dal basso della mia figa e risale in un' unica leccata sino al buco del culo. Si ritrae, sento che poggia la cappella sulla mia figa umida, la strofina per alcuni attimi contro le mie labbra intime e poi veloce mi infila il cazzo in figa fino in fondo portandomi un rantolo di piacere. Mi scopa con colpi secchi ma lenti, tre, quattro di fila, per poi fermarsi con tutto il suo sesso dentro al mio, i colpi sono decisi, mi procurano un fremito in tutto il corpo, devo tenermi ancora più forte per non andare a sbattere. Lui si tiene con le mani poggiate sul mio culo, mi allarga le natiche con forza, come se le volesse aprire, mentre mi scopa col dito medio mi massaggia lo sfintere anale cercando piano piano di forzarlo per penetrarlo. Ed è in quel momento che aprendo gli occhi vedo distintamente ma ancora il lotananza la sagoma di un uomo che passeggia a piedi avvicinandosi verso l' auto, ….....mmmm, fermati arriva un' uomo....dai aspetta..... smettila.... supplico, io, ma vanamente, come se quella situazione gli avesse provocato un ulteriore piacere ha iniziato a scoparmi ancora con più foga, aumentando la velocità; sentivo il suo cazzo che entrava ed usciva dalla mia figa e poi nuovi colpi continui e sempre più veloci. L' altro uomo si ferma, stava fumando, a pochi metri da noi; io ero impotente, ma anche pervasa da un morboso piacere, se ci avesse visti? Mi domandavo; ma la ragione non comandava al mio corpo che era pervaso da tremiti di piacere, forse anche per quella presenza estranea. Gigi mi scopava senza soste, fino a che sfilando il cazzo dalla figa, posiziona la cappella sul buchetto.......no! Cosa fai?..... neanche il tempo di dirlo e mi ritrovo con tutto il cazzo piantato nel culo....ahhhhh!....avevo le lacrime agli occhi dal dolore, cercavo di divincolarmi, il bruciore era terribile; lui fermo dietro di me ed incurante della cosa mi teneva ferma per le anche stando fermo col suo cazzo tutto dentro il culo......stronzo! Fa male, ahhh...... piangevo come una bambina, mi prende con più forza tirandomi leggermente su, inizia a scoparmi il culo con colpi decisi e rapidissimi. Tre, quattro....dieci colpi e il dolore lascia il posto ad un piacere intensissimo: stavo godendo come mai, la fighetta mi colava di umori, tutto sommato quell' inculata così selvaggia mi stava piacendo da morire. Stronzo! Mi fai male, non te ne frega un cazzo?....mi scopi proprio come una puttana......sentivo il suo respiro che si faceva sempre più veloce, adesso alternava un colpo di cazzo in figa ed uno nel culo, era ormai allo stremo delle forze.......ahhhh, ti inondo di sborra.........il getto di sborra che parte dal suo cazzo mi arriva fino ai capelli, sento la schiena bagnata, il culo pieno e colate che scendono lungo le gambe e sulla micina. Ho la figa bagnatissima, me la massaggio con le dita mentre Gigi mi struscia il cazzo sul culo spalmandomi l' abbondante sborrata. Faccio per guardare se nella borsa avevo delle salviettine per pulirmi , ma mi stoppa.... no, resta così....dice; non dico niente, tiro su perizoma e collant, mi sistemo la minigonna rimettendomi seduta affianco a lui, che si sistema mi bacia in bocca e mette in moto l' auto. Viaggiamo su strade secondarie per circa cinque, forse dieci minuti, arrivando di fronte ad una trattoria, fermandoci di fronte all' ingresso. Io lo guardo un po' perplessa …. pensavo andassimo a casa, visto che......... ma interrompendomi......dai scendi che andiamo a mangiare..... si, ma insomma non mi sembra il caso......dai dai scendi...... Pensavo sinceramente che per come ero combinata e per ciò che era successo poco prima avremmo saltato il pranzo, ma sembrava non vi fosse modo di dire di no; con qualche perplessità acconsentii. Mi rimetto almeno la giacchetta, ci incamminiamo, la trattoria era praticamente in mezzo a poche altre case isolate, sembrava uno di quei locali solitamente frequentati da camionisti. Entriamo, la prima impressione fù subito confermata dai fatti, il locale era molto casereccio, Gigi si avvicina al bancone chiedendo se nonostante l' ora potevamo ancora mangiare qualcosa, erano ormai le quattro del pomeriggio, orario decisamente insolito per pranzare. Al bancone c' era un uomo grassoccio, trasandato, che fece solo un cenno del capo acconsentendo alla richiesta e dicendo di accomodarci nella saletta. Entrando vediamo una ventina di tavolini spartani, subito all' entrata in uno c' erano due vecchi con davanti una brocca di vino, in un angolo due uomini massicci, probabilmente camionisti, che stavano ancora mangiando. Immediatamente sento tutti i loro occhi su di me, non deve essere normale vedere in questo locale una donna come me, ma soprattutto vestita come sono io in maniera così provocante. I loro sguardi mi seguono, i due di spalle si girano vistosamente per gustarmi appieno, in qualche modo mi stanno spogliando con gli occhi; ci sediamo circa al centro della saletta, i quattro uomini seguono i miei movimenti. Mi siedo accavallando subito le gambe, d' altronde ho una micro minigonna, sbavano alla vista delle mie gambe che scrutano con morboso interesse. Io non mi ero neanche ripulita dalla sborrata di Gigi e mi domandavo se anche loro sentivano l' acre odore di sborra che io mi sentivo addosso. Ero imbarazzata, ma al contempo inebriata dal fatto che sentivo distintamente il crescente desiderio di quegli uomini. L' uomo grasso del bancone si avvicina al nostro tavolo dicendoci che ormai da mangiare restava solo della pasta al pomodoro, diciamo che va bene ordinado anche dell' acqua e del vino, mentre ci parlava anche lui guardava in maniera sfacciata le mie gambe in evidente stato di eccitazione. Durante tutto il pranzo gli occhi di tutti erano per me, senza preoccuparsi minimamente di essere sentiti parlavano fra di loro rivolgendomi gli epiteti e le frasi più volgari ….. alla puttanella piace il cazzo..... sta zoccola è proprio da inculare....... adesso le sborro nel piatto, vedrai che mangia tutto.....ed altro lasciandosi andare a risate sguaiate subito dopo. L' aria che si respirava era già abbastanza pesante quando Gigi ….. perchè non ti togli la giacca? Non fa mica freddo....... lo guardo interrogativa e con un filo di voce gli sussurro..... scusa, mah....lo sai .... insomma .... sotto .... sono praticamente nuda ....... ; pareva che Gigi in quel momento non desse peso alla situazione, il rischio era davvero quello di stuzzicare in maniera esagerata quegli uomini, non sapevo che reazione avrebbero potuto avere. Vista a posteriori fui sicuramente fortunata non successe nulla, anche perchè, in un attimo di follia decisi di togliermi la giacca. Avevo gli occhi bassi per non incontrare nessuno sguardo, ma evidentemente il fatto di restare solo con una maglietta trasparente e completamente nuda sotto aveva scatenato gli ormoni dei cinque uomini, infatti anche il titolare si era seduto in saletta in compagnia dei due vecchi per godersi lo spettacolo. Le emozioni che provavo in quel momento erano uno strano miscuglio di folle paura che qualcuno dei presenti potesse perdere la testa saltandomi addosso e la fortissima eccitazione prodotta dallo sbavare per me di quegli uomini che mi faceva bagnare la figa in maniera indegna. Diciamolo, fare la troia a quel modo tutto sommato mi piaceva procurandomi un intenso piacere. Anche Gigi ci metteva del suo, lo stronzo, parlava a voce alta per farsi sentire da tutti …. Ale, cazzo, sei una troia .... sei praticamente nuda in mezzo a tutti questi uomini arrapati ....... non ti staccano gli occhi di dosso …... vorrebbero leccarti tutta, ti piacerebbe lo facessero?....... si (rispondo quasi sottovoce) …... secondo me ti guardano ed hanno tutti il cazzo duro che dici?......penso di si...... vorrebbero venire qui e scoparti come una troia in tutti i buchi, secondo me ti piacerebbe, vero? ….... si ….. Gigi era in preda ad una eccitazione euforica, aiutato forse anche dal vino, sembrava divertito nel mettermi in imbarazzo di fronte a quegli estranei, mi guardava con desiderio, le sue mani correvano sulle mie cosce carezzandole sfacciatamente; la sua mano cercava di intrufolarsi tra di esse come per farmele aprire. Tutti gli uomini erano ormai ormai girati verso di me, mi guardavano con desiderio, sentivo i loro occhi su tutto il mio corpo. La mano di Gigi saliva lungo la mia maglietta, stringendo la tetta coperta solo da un sottile velo di seta, ma come fosse nuda aglio occhi degli astanti, con le dita stringeva il capezzolo turgido di un piacere che dava una scossa a tutto il mio corpo. Sentivo attorno a me risate sguaiate, Gigi mi infilava la lingua in bocca tirandomi per i capelli.....Ale, allarga le gambe, falla vedere a tutti....no, dai....non voglio......con l' ultimo barlume di ragione cercavo di non superare il limite, ma dentro di me sapevo perfettamente che ero presa in modo tale da quella situazione, che se Gigi lo avesse chiesto, mi sarei anche masturbata di fronte a tutti. Poggiai ambedue i piedi a terra con le gambe leggermente divaricate, ma evidentemente non contento del risultato, Gigi infilando la mano tra le mie cosce le aprì in modo osceno alla vista di tutti, sentivo il perizoma che si infilava tra le mie labbra, gli sguardi di quegli estranei che si intrufolavano nella mia intimità, cercavo di far forza per richiuderle ma la morsa di Gigi le teneva spalancate. Cercavo di evitare per imbarazzo gli sguardi degli uomini intorno a noi, vedevo le loro mani che ormai correvano ai loro sessi massaggiandosi da sopra i pantaloni, ma immaginare i loro cazzi duri alla vista di me così esposta mi dava un ulteriore fremito di piacere. Gigi a quel punto prende la mia mano nella sua e infilandola sotto il collant la posiziona sopra la mia patatina, con tono deciso, in maniera che tutti sentano......ficcati il medio nella figa!......no.......no......a quel punto cercavo di divincolarmi, ma facendo appello alla sua forza superiore, mi prende la mano nella sua e facendomi scostare il perizoma, mi spinge con rudezza il medio tra le grandi labbra, la mia patatina ben lubrificata dall' eccitazione lo accoglie senza problemi. Non posso credere di essere io quella che adesso si sta masturbando in pubblico di fronte a cinque sconosciuti, lascio andare la testa all' indietro e mi adagio leggermente sulla sedia, gli occhi chiusi e le gambe oscenamente aperte. Sento il rumore delle sedie, i cinque uomini si alzano, sedendosi tutti in circolo di fronte a me , Gigi mi prende la gamba sinistra poggiandosela sulle ginocchia, toccandomi voluttuosamente l' interno coscia, uno dei vecchi alla mia sinistra inizia a toccarmi sull' altra gamba, sento una mano rugosa che si stringe intorno al mio capezzolo strizzandolo come un limone. I cinque uomini fanno uscire i loro cazzi allo scoperto iniziando a masturbarsi selvaggiamente, i due camionisti, iniziano ad incitarmi......dai troia ficcati due dita nella figa.......dai ancora uno puttana.....guarda come si bagna questa troia....scoppiando in fragorose risate; riempendomi di insulti di ogni tipo mi ordinavano cosa fare ed io come un automa eseguivo senza fiatare. La mia micina era un bagno di umori, mi masturbavo di fronte a loro infilandomi tre dita nella figa, sentivo gli umori che colavano copiosamente, Gigi, partecipava con gli altri agli insulti ed impartendomi ordini......Ale, dai troia.....adesso che sie bella lubrificata ficcati il medio nel culo....così dicendo lui ed uno dei vecchi spingono più in alto le mie gambe facendomi scivolare ulteriormente sulla sedia, restando semisdraiata su di essa col culo in aria; senza esitare porto il dito medio all' altezza dell' orifizio iniziando a spingere dentro il dito medio......dai puttana tutto dento!.....esorta un vecchio, …...spingilo nel culo........con un' ulteriore pressione mi infilo tutto il medio in culo; l' eccitazione degli uomini è al massimo; il padrone che fino allora era stato in silenzio,m mentre si mena furiosamente il cazzo....guarda questa puttana si manda a fare nel culo da sola.......scoppiano tutti in una grottesca risata quasi animalesca, ma evidentemente quest' ultima mossa aveva dato loro il colpo di grazia e mentre me ne stavo li con un dito in culo a turno hanno iniziato a sborrami addosso tutti; i loro schizzi sulle scarpe, sulle gambe, su tutti i vestiti, alcuni fino sul viso, uno dei due vecchi cola la sua sborra sulle tette spalmandomela con la mano e toccandomi lascivamente. Venuti, i cinque uomini si ricompongono allontanandosi dal tavolo, anche io per quanto possibile cerco di rimettermi in sesto, ma anche ora Gigi......non ti pulire, stai così!...adesso andiamo.....detto questo mi passa la giacca. Mi alzo andiamo verso il bancone per pagare, passando vicino ai due vecchi, il più vicino mi infila la mano sotto la gonna dandomi una sculacciata, come al solito la cosa produce tra gli altri una fragorosa risata. Usciamo dal locale e saliamo in macchina. Mi sentivo addosso l' odore acre della sborra di quegli estranei, ero completamente impiastricciata di tutti quegli umori. Gigi chiude la portiera, si sbottona i pantaloni tirando fuori il suo cazzo durissimo per l' eccitante avventura.......adesso da brava troia fammi un pompino.....senza aggiungere altro mi afferra per i capelli conducendo la mia bocca sul suo membro, spingendomelo con foga fino in gola, bastano tre o quattro pompate e viene nella mia bocca riempendola di sborra bollente; mi tiene la testa ferma per non farmene perdere neanche un po'; dopo alcuni secondi mi lascia andare si sistema, mi guarda con un sorrisetto ironico, mette in moto la macchina......adesso ti porto a casa!!!
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14 years ago
alexia77, 34
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18 anni
Se fra di noi c’è amore come tu stessa ammetti perché hai paura di fare l’amore con me? Che domanda stupida ti ho fatto! D’altronde non sono cosi aggressivo ma gli ormoni hanno scavalcato il tuo sguardo che non aveva nemmeno bisogno di parole per essere capito. Già i tuoi occhi che ho tanto sognato mi parlavano come ogni volta che ti vedo ma io sono un coglione. Ho 19 anni e tu 18, mai fatto l’amore prima ne io e ne tu. Sono passati i mesi parlando del’ amore, la letteratura passione celata dal mondo e dai genitori, ci conosciamo girandoci intorno mentre ci baciamo, abbracci interminabili che finiscono sempre per crearmi questa cazzo di erezione. Mi ami è mi amerai per sempre. Mi sembra un ritornello, una frase fatta apposta per chiudermi la bocca e legarmi le mani che cercano di frugare sotto il tuo maglioncino. Ti ho detto miliardi di volte già che ti amo senza pensare ad avere il tuo sesso come torna conto, perché amare te è facile. Amare te mi sembra scontato tanto che ho paura a farti conoscere altri uomini. Sei bellissima. Lo sguardo da cerbiatta mi commuove e scavo dove ci sei ricordando che ti muovi con le sembianze di una bambina poco più di 10 anni. Gesti che non hanno la parvenza da donna matura per fare sesso. Anzi il sesso a te fa paura. Attira ma fa paura. Come me comunque. Faccio il gradasso come se il sesso fosse una cosa che ha il peso della colazione la mattina ma sono un bugiardo. Non ho mai avuto una donna. "Te l’ho già detto amore che la cosa m’ incuriosice, mi attrae, mi eccita, ma ho paura." Getto le mie armi da cavia arrapata davanti ad un sorriso cosi. La tua paziente voglia è piena di insicurezze ma dentro ci metti sempre l’amore..... Mi arrendo!! Abbozzo un sorriso che in mezzo alle tue piccole mani si sente pure bello. Mi guardi e ti ridono gli occhi. I tuoi occhi !!!!!! ...e rido perso.. Continua cosi e mi farai sentire un coglione a vita......è facile innamorarsi di te perché sei dolcissima, donna, sexy e bambina allo stesso tempo...il ritornello che mi strapazza il cervello. Ho paura anch’io ma mica te lo posso dire!!!!! Leggi nei miei pensieri adesso e mi dici di sapere che ti amo......shhhhh stai zitta!! Non sai niente perché questo che hai detto è niente in confronto a quello che sento davvero. Hai dipinto in faccia colori che fanno da specchio al bisogno d’amore eterno condito con sacrifici per tenerti solo per me e.... un pensiero fulmine mi scorre come mai prima.....sono niente senza di te. Hai voglia di sognare sempre, credere sempre, amare sempre.....hai voglia.... La tua piccola mano mi carezza prima e poi mi tira lentamente verso la fine della tua camera. Alzi la coperta del tuo letto, che poi è di una piazza sola, facendomi capire di seguirti. Sto nel paese delle meraviglie?? Il muro pieno di foto e poster di bellissimi attori e cantanti mi accompagna mentre mi intrufolo nei tuoi odori senza saperlo per quanto. Mi viene in mente la mattina che ti trovai quando il destino voleva essere ancora beffardo ma poi ... ..... Facciamo una prova amore?... mentre parli un rossore coperto dalle tende che nascondono il sole di marzo ti divampa in faccia. Io dal copione del imbranato caccio fuori che non so che cavolo dire e tanto meno fare. Ho le mani gelate e le labbra bollenti. Svestiamoci? ...che stupido che sono. Dio quanto mi odio ma che cazzo dico?!... cerco di scherzarci su inventandomi il caldo che non esiste ancora. Esiste solo il nostro respiro affannoso. Tu mi sorridi. Dio le tue labbra..... ....mi sorridi ancora e ti giri di schiena nel goffo tentativo di spogliarti nuda...vorrei vederti la schiena e baciarti tutti i nei che hai li, toccarti la pelle che ho sbirciato di nascosto mentre aspettavo te mille volte. Non so il perché ma faccio altrettanto,mi giro di schiena e mi svesto.... ci rigiriamo allo stesso istante e il posto della risata lo ha già usurpato lo sguardo pieno di paure e di voglie........ Mai sentito prima… ma il tuo primo grido da appena nata mi risuona nelle orecchie come se fossi stato li.... Paura del futuro quanta ne vuoi…… ma la tua mano che mi da l’ultima carezza la sento già sulle labbra..... Facciamo l’amore per la prima volta nella vita io e te........tu mi sorridi e mi dici amore mio. .....raccimolo le forze ma una lacrima mi scende arrogante ... so perché avevo paura. Non saro mai più capace di fare l’amore oltre che con te.
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14 years ago
admin, 75
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La troia e il cornuto
La troia e il cornuto In piedi davanti a me c’è Gianfranco mio marito, “ sei decisa? ”mi chiede, “certo dai vai ti aspetto. ” Esce, mi siedo in poltrona, chiudo gli occhi mi rilasso, no, non ci riesco. Sono emozionata, tesa, ma come ci sono finita a questo punto. Tutto è partito da lontano, dieci o forse dodici anni fa, ma forse da sempre. Ero innamorata di Luca, il miglior amico di mio padre, praticamente un fratello per lui. Luca, di professione pompiere era un maschio fantastico, alto bello, forte sembrava un dio, io non perdevo mai l’occasiono di strusciarmi a lui , da sempre, ma in special modo verso i diciotto anni. Ero talmente innamorata di lui che ho trascurato ogni altra amicizia maschile, tanto che a scuola tutti o quasi credevano che fossi lesbica. Ero talmente decisa ad averlo che non volevo altro, ma tutti i miei tentativi di farmi notare come donna da lui erano miseramente falliti. Luca adorava sua moglie, che poi era intima amica di mia madre. Una donna molto bella, fine, sempre giusta in ogni occasione, io le invidiavo due cose, il fatto che poteva avere lui quando voleva, e poi la bellezza. Non che io fossi brutta, ma lei lo era di più e lui sembrava fedelissimo. L’anno del mio diciottesimo compleanno, io mi diplomai, i miei genitori affittarono una casa al mare con loro, io ero raggiante dovevo raggiungere il mio scopo, l’occasione era perfetta, portarmi a letto Luca. La prima settimana le tentai tutte, costume infilato in mezzo alle chiappe, reggiseno che si apre in maniera imprevista e mostra un seno, leccate di gelato molto provocanti, ma niente, lui mi notava solo quando la sera si usciva per un gelato” Claudia come lo vuoi il gelato?”. Ero furiosa, vorrei il tuo, quello che hai fra le gambe, lo leccherei da morire, ma naturalmente lo pensavo ma non lo dicevo. Poi ci fu un’emergenza, lui dovette rientrare e per tre giorni noi restammo soli, ero di una tristezza unica, ma fortunatamente tornò ed era così stanco che dormì un pomeriggio intero, poi la sera disse che voleva dormire ancora, fece l’occhietto a mio padre, io lo vidi ma non compresi subito il significato. I miei uscirono da soli, io dissi che andavo a dormire lo stesso fecero lui e sua moglie. La mia camera era posta fra quella dei miei genitori e la sua, aveva il terrazzo in comune. Poco dopo cominciai a sentire dei rumori, diciamo insoliti, silenziosamente sono uscita sul terrazzo, e mi sono messa bassa per non essere vista a spiare dentro la camera loro. Erano nudi, lei gli stava leccando il cazzo, e … cazzo!!!!! … che cazzo!!, non che io ne avessi visti molti, ma era stupendo, lungo e di notevole circonferenza aveva una cappella che mi ricordava una grossa fragola. Lei lo leccava, io non mi perdevo un gesto, mimavo ogni singolo movimento, con la lingua cercavo di copiare i gesti che lei faceva mentre lo teneva in bocca. La mia micetta era in fiamme, ero così eccitata dallo spettacolo che mi mancava il respiro. Ad un tratto lui la fa girare, si posiziona dietro di lei, si abbassa e lecca la sua fica da dietro , lei geme, si spinge indietro, poi lui con un movimento deciso le pianta dentro il palo. Io mi ero posizionata come lei, a quel punto ho fatto le stesse cose che faceva lei, con la sola differenza che lei aveva il cazzo dentro per davvero, mentre io me lo immaginavo, mi sono toccata il bottoncino e subito sono venuta, mi sono dovuta mordere le labbra per non urlare. Poi mi sono accorta del ritorno dei miei, sono tornata di corsa a letto e ho finto di dormire, mamma è passata, ha detto a papà che dormivo, così anche loro si sono messi a scopare. Ricordo quella notte che mi sono masturbata tantissimo, quasi a sfinirmi. Il giorno dopo mentre mamma era al mercatino con la moglie di Luca incontra una sua amica in vacanza li, quattro chiacchiere, lei le invita a fare una mini crociera per vedere delle isole, partenza sabato pomeriggio, e pernottamento in barca, poi domenica escursione nell’arcipelago. Loro accettano con entusiasmo, Luca dice che le ha già viste, mentre papà odia l’acqua alta, quindi loro vanno, io, Luca e papà restiamo. La sera noi tre usciamo a fare la solita passeggiata e il relativo gelato, ma mi rendo conto che mentre camminiamo loro guardano anche le altre donne, quindi ne deduco che proprio fedeli non sono. Tornati si va dormire, io aspetto che papà si addormenti, lui ha il sonno pesante, poi silenziosamente mi infilo , vestita delle sole mutandine dentro la camera di Luca. Dorme nudo, fa caldo, il suo cazzo è moscio, disteso con la punta verso sinistra, io mi avvicino, ora mi gioco il tutto per tutto, ho mi scopa o scoppia un casino. Prendo delicatamente quel membro e lo infilo direttamente in bocca, succhio con determinazione, lui si sveglia, ecco ora scoppia il casino, mi guarda, “ se hai deciso di fare questa cosa allora facciamola bene, dai stenditi sul letto”. Io sono raggiante di felicità, lui mi toglie le mutandine, prima mi spiega per filo e per segno tutto quello che c’è da sapere per eseguire un perfetto pompino, come leccarlo, succhiarlo tutto, poi si gira mi trascina su di lui, “ vediamo se hai capito.” Detto questo, infila la testa fra le mia cosce e incomincia a leccarmi la passera con la sua lingua rugosa, mi passa dal bottoncino fino alla rosetta del culo, io muoio. Sento il mio stomaco sciogliersi in un languore fantastico, un piacere totalmente diverso da quello provato masturbandomi, …… siiiiiiiiiiiiii … muhmmuummmmmm … mi infilo più che posso il cazzo in bocca, mentre lui continua a leccarmi provocandomi un nuovo orgasmo, urlo!!!! … siiiiiii ….. vengooooo!!!! …. Sono sconvolta da brividi di piacere tremendo. Lui mi rigira, si posiziona fra le mie cosce, appoggia il palo diventato durissimo e grande fra le labbra della mia fica, mi schiaccia il bottoncino procurandomi un dolcissimo piacere,“ ora deciditi, se vuoi mi fermo, pensaci, poi non sarà possibile tornare indietro.” Io lo guardo, gli sorrido, “ dai che aspetti, lo voglioooooo!!!!” lui si abbassa un poco , e sento la sua cappella farsi strada fra le labbra della fica che si sta sciogliendo, “ rilassati, sentirai un poco dio dolore, ma sarà un momento, poi sarà tutto piacere.” L’ho sentito entrare, era immenso, mi dilatava, ho avvertito solo un pizzico come una puntura, poi lui è dilagato in me. Spingeva il membro dentro, sentivo chiaramente la sua cappella farsi strada in me , quando si è fermato per farmi abituare a lui io ho goduto immediatamente, tremavo tutta …. Siiiiiiiiiiiiiii ….. vengoooooo …. ho gridato abbracciandolo forte. Ha continuato a spingere fin quando non è entrato tutto, io ero senza fiato la bocca spalancata, lui immobile in me, poi mi ha abbracciato, e mi ha sollevato verticalmente con lui che si è messo in ginocchio, le sue mani mi accarezzavano i glutei, mi ha sollevato e poi mi ha lasciato andare , mi sono impalata su di lui . sentivo tutto il suo meraviglioso, palo entrarmi dentro quando il mio corpo scendeva, a quel punto è stato il paradiso. Non mi ricordo quanto ho goduto, ne quanto tempo abbiamo scopato, mi ricordo solo che alla fine ero quasi svenuta. Da quel giorno sono diventata la sua amante, per circa sei mesi lui mi ha insegnato tutto, come vestirmi, come truccarmi, mi ha scopato in ogni luogo, mi esibivo per lui in ogni occasione, uscivo di casa senza mutandine, a volte gli telefonavo al lavoro, “ sai sono nuda sotto, pensa a quanti lo potrebbero vedere “. Lui restava un giorno intero col cazzo duro a queste mie parole. Poi mi sono iscritta all’università, ho cambiato città, ho conosciuto Gianfranco, e tutto è cambiato. Ho deciso che lui era quello giusto, ci siamo innamorati, e dopo due anni , lui era quasi alla fine degli studi, abbiamo deciso di sposarci. Luca quando l’ha saputo non ha fatto nessun problema, “ è giusto così, lui è il tuo futuro,” ha commentato, e da quel giorno la nostra storia è finita. Solo un mese prima delle nozze, una sera a casa dei miei mi ha proposto di passare una sera come addio al celibato, io ci ho riflettuto alcuni giorni, la tentazione era forte, ma poi mi sono detta che se lo facevo per una volta lo avrei fato sempre, lui non ha aggiunto altro e da allora Luca, mio padre, e mio marito sono amici, spesso vanno a pesca insieme, e Luca lo tratta sempre con rispetto. Da allora sono passati tre anni, le cose vanno bene in quasi tutto, tranne nel sesso, non che Gianfranco non mi scopi, ma il fatto è che ce l’ha piccolo, ma quando dico piccolo, è lungo circa quindici centimetri alla massima erezione, certo io ero abituata al palo di Luca che era il doppio anche in circonferenza, ma orami avevo fatto la mia scelta. Lui mi lecca, mi eccita, è bravo con le mani, ma quando mi penetra quasi non lo sento, e questo a lungo andare ha cominciato col rendermi insoddisfatta, ma lo amo e non voglio ferirlo. La svolta è avvenuta circa tre settimane fa, insieme abbiamo visto una nostra amica in atteggiamenti intimi che non lasciavano nessun dubbio con un uomo che non era il marito. La sera a letto, dopo aver fatto l’amore ne abbiamo parlato, “ tu come la vedi?”, mi ha chiesto, “ credo che le avrà i suoi motivi per renderlo cornuto.” Mentre stavamo parlando mi sono accorta , cosa insolita che lui si era di nuovo eccitato, “ma ti stai eccitando?, è pensando a lei che ti piace o cosa?” lui per un momento è rimasto in silenzio, poi mi ha detto,” ma tu lo faresti con un altro uomo al di fuori di me?, prendi Luca, sai alcuni mesi fa , mentre eravamo a pescare lo vidi pisciare, ce l’ha grande e lungo.” Io ero stupita, e nello stesso tempo mi stavo già eccitando al ricordo del palo di lui, “ no dai che dici, Luca lo conosco, e poi io…… non saprei, no , dai lui no.” Lui mi ha guardato, “ ma se non fosse lui?, con uno sconosciuto lo faresti?” ”ma sai forse io….” Le mie parole lo hanno fatto eccitare tantissimo, mi ha scopato subito di nuovo , cosa assolutamente insolita nel nostro rapporto. Da quella sera ci siamo messi su internet alla ricerca di un valido maschio che mi facesse provare certe emozioni, la scelta e caduta su di un ragazzo calabrese di passaggio dalle nostre parti, e ora lui è uscito per incontrarlo e portarlo a casa, ecco, sento la porta aprirsi, e mio marito entra in compagnia di un bellissimo fusto, alto, capelli scuri, barba leggermente incolta , da duro. Fatte le presentazioni, lui mi guarda e commenta, “ accidenti che bel pezzo di donna, fatti guardare bene,” mi rigira, mi aiuta a spogliarmi, è lui subito che prende il gioco in mano, “ è proprio una bella fica, me la voglio scopare tutta, dai andiamo in camera.” Io a quelle parole mi eccito molto, sento di nuovo il maschio che si prende cura di me, andiamo in camera, e io sono gia quasi nuda, lui si spoglia velocemente. Un bellissimo cazzo di notevoli proporzioni emerge dai suoi slip. Io ne sono subito affascinata, “ sdraiati sul letto, ” mi ordina, io eseguo subito, poi si mette a leccarmi, la sua lingua si insinua fra le pieghe della mia vulva, la apre, mi succhia il bottoncino, io ho subito un primo orgasmo che mi scuote improvvisamente …. Muhmmmummum … siiiiiiiiii …… siiiiiiiiiiii …… oooooohoohoooo!!!!!!!! …….. vengoooo……. E gli schizzo in bocca subito il primo orgasmo. “ ma è proprio piena!!!. tranquilla, che questa sera ci penso io a farti scaricare tutta la voglio che hai.” Gianfranco intanto si è messo al lato del letto, mi osserva, poi lentamente tira fuori il suo cazzo e si sega lentamente. Lui lo vede, “ ma tu una fica così credi di accontentarla con quel cazzetto?, ci credo che ha voglia, ti faccio vedere io come si fa impazzire di piacere una femmina, coraggio bella, che sta sera si gode!!!!” dopo aver detto questo si solleva, mi alza le gambe in alto sopra le su spalle e mi infila dentro con decisione il suo cazzo, lo fa lentamente, dandomi il tempo di assaporare l’introduzione, io godo, subito, mi dimentico di tutto e godo!!!! ……. Siiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!!!! ……. Daaiiiiiiiiiii….. spigiiiiiiiiiiiiiiiiii….. vengo… VENGOOOOOO!!!!!! …. Urlo con tutto il fiato che ho, lui incomincia a limarmi la fica con decisione, lentamente ma in maniera continua, non ho più la cognizione del tempo ne del luogo, so soltanto che godo ….. quasi semisvenuta lo sento aumentare in ritmo del pompaggio, si gonfia dentro di me. Eccomiiiiii … ti sboroooooo ….si… tienniiiiiii… mi inonda improvvisamente di liquido bollente , lo sento colare dalla labbra della fica ormai aperta, poi di colpo esce, si porta con il palo ancora duro davanti alla mia bocca, “ dai succhialo, che ti voglio fare anche il culo, e tu cazzetto, leccalo bene, preparalo che lo voglio sfondare , dai, fai un bel lavoro altrimenti ti rompo il tuo!” lecco con vigore, mentre sento mio marito che mi fa mettere a quattro zampe, mi lubrifica il culo, lo voglio, non vedo l’ora di sentire dentro il meraviglioso tarello che sto succhiando, lui mi sfila il palo di bocca e si posiziona dietro, mio marito si mette di lato al letto e continua segarsi, credo che abbia sborrato almeno tre volte. “ rilassati bella troia, che ora ti sfondo il culo, ” io mi posiziono bene per riceverlo, lui sputa ancora sulla mano e ci bagna la punta, poi lo spinge dentro di me ….. accidenti che bel, culo stretto, rilassati che te lo sfondoooooo!!!... con un grido di vittoria si pianta tutto dentro. Io sento il palo entrare dentro l’intestino, mi sfonda, godo, godo come non mi ricordavo i tempi…. Daiiiiiii …daiiiiiiiiiiii … spaccami il culo , fammelo sentire tutto!!!!!!!! …daiiiii.. lui mi pompa di brutto, “ guarda cazzetto come faccio godere la troia di tua moglie.” Lui ha il viso sconvolto dal piacere, si sega velocemente, io impazzisco di piacere, ad un tratto lo sento entrare tutto dentro, poi una sensazione di calore invade il mio intestino, sborra!!! …. Siiiiii ….. vacca tieniiiiiii … mi schizza dentro poi si sfila e lo porta alla mia bocca, “ dai succhia e pulisci, finisci il lavoro troia!!!” e mi infila dento la gola tutto il palo che comincia a ritornare a dimensioni più umane. Lecco, succhio tutto, poi resto sfinita sul letto, lui si riveste e mio marito lo accompagna alla porta, “ è stata una bella scopata, magari se ripasso lo possiamo rifare, è una bella troia tua moglie, complimenti.” Gianfranco torna in camera, è raggiante di felicità, “ amore sei stata grande, mi hai fatto godere tantissimo nel vederti scopare da lui, tu come sei stata, ti è piaciuto?, lo rifaresti, ti prego, dimmi che lo rifaresti con chi vuoi.” Io lo guardo, sono sfinita e nello stesso tempo stupita da come lui sia felice, ma se questo è quello che vuole allora decido di accontentarlo. Una settimana dopo a casa dei miei genitori incontro Luca, siamo a cena per festeggiare la partenza dei miei e sua moglie per un viaggio che li terrà lontani alcuni giorni, io mi avvicino a Luca e gli sussurro “ domani sera vieni a cena da me che ho una sorpresa per te.” La sera dopo si presenta puntualissimo, Gianfranco gli apre e lo fa accomodare, io mi presento con una micro gonna e un reggiseno che non lascia nulla all’immaginazione, lui resta per un momento stupito, “ ti piace Claudia, è proprio una bella donna,” commenta mio marito, lui mi guarda, sorride, “ lo dici a me io l’ho vista diventare donna, ” afferma Luca, e il nostro sguardo spiega che non servono a noi le parole pe capire il doppio senso della frase, certo ero fra le sua braccia quando mi ha fatto donna. Durante la cena mio marito ci serve come un perfetto cameriere, Luca capisce tutto, non devo spiegargli che qualche dettaglio, finito di cenare ci mettiamo sul divano, io gli prendo il cazzo in bocca, entra mio marito con il caffè, ride, “ è brava vero?” Luca sorride, poi lo faccio alzare, ci portiamo in camera da letto e lì sono ripetutamente sua, mi scopa come solo lui sa fare, mi impalo su di lui, godo tanto che alla fine svengo quasi. Mio marito è tanto contento, Luca è tornato a essere il mio amante, mi scopa tantissimo, spesso viene a casa anche quando non c’è mio marito, e da alcuni giorni ha accettato di realizzare un progetto che ha proposto Gianfranco, mettermi incinta. Lui sarebbe felicissimo di allevare un figlio del mio amante, da un mese ho smesso di prendere gli anticoncezionali, e da una settimana Luca viene tutti i giorni a scoparmi riempiendomi la fica di grandiose sborrate, io non vedo l’ora di donargli un figlio, e mio marito e raggiante di felicità.
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14 years ago
admin, 75
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Un giorno al mese
Già mattina? Mmmm, che bello rotolarsi nuda nelle lenzuola di flanella d’inverno! Mi arrivano gli odori della pelle, un misto del profumo da ieri sera e di ammorbidente; le gambe si aprono oscenamente senza nessun ostacolo……bellissimo! Alzandomi noto la sottoveste buttata ieri notte prima di........e sorrido. Un attimo d’avanti allo specchio per raccogliere i capelli, e sono già sotto la doccia. Eccomi uomo! Poggio la schiena sul muro freddo della cabina e il resto lo lascio sotto l’acqua calda…..brrrrr. Un misto di brividi che non nascono da te! Si accumulano dove avvicino le cosce. Il mio triangolo che è gonfio...si coccola con l’acqua calda….niente sapone oggi, ho voglia di acqua sempre più calda; mi fa sentire meglio i brividi! Non manchi! E questo corpo in balia agli ormoni che manca a te! Oggi, solo questo benedetto giorno del mese, si sente talmente sicuro, talmente femmina dentro e fuori ….che ne anch’io lo riconosco. L’accappatoio avvolge senza asciugare bene. Mi siedo in fondo al letto con in mano tre quattro paio di slippini. Mmmmm, si, questo azzurro e trasparente tanga va benissimo! Lo metto piano come se ti avessi d’avanti. Lo aggiusto dietro in modo simmetrico, un ultimo occhiata alla schiena che finisce con un piccolo fiocco azzurro e il sorriso compiaciuto con il pensiero di te e delle tue mani mi porta in cucina. E’ uscito il caffè. Adoro prenderlo seminuda per casa. Stessa tazza, stesso odore, stesso fine se ci fossi. Mi spargo un po’ di profumo e m’infilo il vestito. Fuori fa freddo. Sul treno trovo una cabina libera e mi siedo subito. Sono persa nel mio libro quando alzo la testa e vedo d’avanti a me un ragazzino. Avrà si o no 20 anni. Una faccia che è proiettata sulle mie gambe accavallate e due occhi che bucano le mie calze a rete. Mi vien' da sorridere….ma non sorrido. C’è della cattiveria in me oggi. Chiudo il libro con un gesto rumoroso. Il ragazzo mi guarda in faccia. Mi tolgo gli occhiali guardandolo sempre dritto, un occhiata di sfida che lo fa arrossire. Appendo gli occhiali dove c’è il bottone libero sul decolté del vestito che scende più giù. Appoggio il mento sulla mano e la mano sul mio ginocchio scoperto. Non ho reggiseno ed è facile che lo sguardo del ragazzo si perde nel semibuio che scoprono i bottoni slacciati del vestito. È un ragazzo di quelli seri, di quelli che si segano sempre da soli e a lungo con gli anni. Un area leggermente triste e un fisico molto magro, due occhi grigi pieni di voglia e capelli un po’ lunghi. Tutto diverso da te! Mi piace però come mi guarda. Senza nascondersi dietro finta sicurezza, senza capire il perché del' attrazione. Lo so io ragazzo, lo so io. Oggi a parlare non saremo io e te. Mi appoggio meglio sullo schienale e il vestito già sopra le ginocchia sale su. Tolgo una scarpina e alzo la gamba. La alzo in mezzo alle sue gambe aperte, la gamba mira già il suo sesso quando gira un po’ di lato e si poggia sulla sua destra. Non ti disturba , no? Il ragazzo si alza un pochino e si siede di nuovo con aria persa….non so più se del mio gesto o delle mie parole. Il fatto che mi sono tolta la scarpa. Finalmente mi guarda negli occhi. Faccio un gesto con le labbra involontariamente. Mangiucchio un po’ di rossetto e seguo con gli occhi le dita dei piedi che si muovono sotto la calza a rete. Poi butto lo sguardo in mezzo alle sue gambe….contenta ormai. Alzo l’altra gamba e la accavallo piano sulla prima che dista solo 10cm dal ragazzo. S’intravede la mia coscia nuda. Comincia a piacermi questo giocco….comincio a sentir caldo anch’io sotto il fiocco azzurro. Muovo le dita dei piedi, bastano poche altre mosse e toccherò la coscia del ragazzo ormai tutto rosso. Lui che guarda me e io che guardo una volta il mio piede e poi il suo sesso che scoppia. Il treno si ferma bruscamente e i miei occhiali finiscono per terra. Lui scatta in piedi, li prende per terra e rimane con gli occhiali in mano d’avanti a me seduta….il suo sesso che sfida la stoffa dei jeans, proprio al altezza della mia bocca. È la mia fermata. Raccolgo velocemente borsa, libro, occhiali e capotto e cammino verso l’uscita con il rossore che adesso copre me. T’intravedo già con quel aria indaffarata di un giorno pieno…..non sai quanto…..
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14 years ago
admin, 75
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Balli lenti
Tutta colpa di quel mio amico…amico in comune.. che ci ha presentati. Era una bella sera di fine estate..una bella discoteca all’aperto…buona musica e chiaccherare con te è davvero piacevole; mi piace come mi sorridi e adoro il tuo essere spiritosa…e piccante in certe risposte…seduta ..accavalli le tue gambe..nella lunga gonna di lino che ben si abbina a quella camicia che tieni maliziosamente sbottonata sul tuo seno decisamente florido....”dai andiamo a ballare un po’” e così mi prendi per mano e mi fai salire in pista…del buon vecchio sound 80…che ballo sempre con piacere…poi come un tempo…cominciano i lenti…wow..era una vita che nn li ballavo…tu senza indugio..ti stringi a me…sei piccolina…appoggi i tuoi capelli lisci sul mio petto…e sento il tuo seno premere contro di me…dall’alto…sbircio nel tuo decoltè…un magnifico seno stretto da un reggiseno nero….tu mi guardi e sorridi…hai capito dove stavo guardando …” è abbinato alla brasiliana…che indosso” mi dici maliziosamente. Troppo curioso…comincio a scendere con le mani…dalla schiena…sento l’allacciatura del reggiseno…sempre più giù..passo il bordo della gonna leggera…sento le morbide curve de tuo culetto…avvolte in quella brasiliana…che ora son curioso di scoprire…ti stò palpando spudoratamente e tu ti stringi sempre più a me…mi guardi…la tua bocca semi aperta..chiede solo di essere baciata…avvicino la mie labbra alle tue..calde umide..le lingue si cercano…un bacio davvero coinvolgente….mi eccita averti stretta a me….e tu lo senti..sfregando il tuo bacino..contro i miei jeans…senti quanto sono gonfi..e furbamente…fai scivolare una tua mano tra noi…e lo sfiori…come a tastarne la consistenza……”basta…vieni con me..” ti prendo per mano…e ti porto fuori dalla pista…passiamo in una zona buia dietro ad un muretto siamo soli…o almeno credo…ma nn importa…ti metto spalle al muro..e ti bacio labbra…bocca…lingua…scendo sul tuo collo…pelle calda…poi ancora giù nello scollo della tua camicia…che sbottono…sino a scoprire il reggiseno nero…una coppa piena..faccio uscire il tuo seno…un capezzolo già grosso sbuca…e finisce tra le mie labbra…che succhiandolo ti fà sospirare….mi abbasso…ti alzo la gonna e mi inginocchio tra le tue gambe…ho il triangolo di sottile stoffa nera davantia a me…passo le dita sull’elastico e lo srotolo giù….riccioli scuri..circondano due labbra rosse….alzi la gamba e faccio scivolare via la bella brasiliana….così facendo allarghi le gambe..e il tuo sesso si schiude…lasciandomi due labbra umide…che inizio a leccare…passo la mia lingua….dentro..come penetrandoti..poi prendo tra le labbra il tuo bottoncino duro..lo succhio…e ripasso con la mia lingua per gustare il sapore del tuo sesso…le mie mani prendo le tue chiappe….le stringo…e con le dita sfioro il tuo buchetto..tu sospiri sempre più mentre ti prendi le tette tra le mani..strizzando i tuoi capezzoli tra le dita…sempre di più sino ad avere un orgasmo…che mi bevo tra le tue gambe…tremanti……riprendi i tuoi slip..e li rimetti dento la borsetta….e via così..usciamo dal locale…..verso la mia macchina…..che bella serata….piccante..
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14 years ago
gibers,
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Inculato dal trans
Ieri avevo una voglia di cazzo da non poterne più. Ho guardato su internet vari trans, e ho scelto uno di 20 anni con una bella minchia dura e grossa. Sono andato a casa sua verso le 13, così che non avesse avuto molti clienti e soprattutto non avesse ancora sborrato. Veramente un gran bel trans, brasiliano, molto femminile, in lingerie raffinata e con dei bei modi, direi 20 anni reali. Mi propongo di fargli una pompa scoperta, ma non vuole e si infila il guanto: dopo due boccate ce l’ha già duro, è grande come nelle foto. Mi giro alla pecora per farmi inculare, ma mi fa mettere a schiena in basso con dei cuscini sotto al culo. Mi lubrifica per bene, poi si lubrifica il cazzo, e cerca di infilarlo. All’inizio fa fatica, ma dopo pochi colpi inizia ad affondare, tutto…. Lo sento che mi arriva fino nella pancia, lo prego si non spingere: lo avessi mai fatto, comincia a sbattermi come una furia, mi fa mettere le mani sulle caviglie per aprirmi completamente, mentre mi incula col suo cannone di carne… non so più dove stare, adesso è sopra di me e mi domina completamente, sa fare davvero ad usare il cazzo. Sento che non ce la faccio più, lo imploro di rallentare, di usare più cautela, si mette a ridere e spinge ancora di più, è davvero intenzionato a mandarmi a casa col culo rotto…. Provo a spingerlo indietro con le mani, e mi da uno schiaffo forte, poi subito dopo un altro, e allora capisco che devo stare buono e zitto e lasciarlo divertire… ha trovato un bel culetto sodo e liscio e vuole fare i suoi comodi. Oramai sono talmente eccitato che non capisco più niente, è sopra di me con le sue tette sode e mi sta spaccando il culo, intanto il mio pisellino è lungo circa 3 centimetri e sta sbrodolando, allora mi da il permesso di venire…. Mi faccio una sega e sborro col cazzo fiappo, mentre lui ha ancora la sua mazza bella dura e grossa che mi invade completamente il culo. È stato davvero fantastico, spero di tornarci prestissimo.
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14 years ago
admin, 75
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Buenos aires
Sto ascoltando il cd dei Pet Shop Boys/Behavior. E’incredibile come la musica ti riporta indietro nel tempo. Ti porta a ricordare ogni piccolo dettaglio dei fatti vissuti, le sensazioni, anche gli odori. Lo stesso album lo stavo ascoltando quella sera quasi vent’anni fa, mentre preparavo l’ennesima valigia. Il volo era per le otto del mattino successivo. Dolce la musica dei Pet Shop Boys. Li trovo eleganti, quasi sofisticati, un pò snob. I ritmi della loro musica mi hanno sempre messo di buonumore, voglia di vivere, di essere, di fare. Marzo 1988. Che furbi questi dell’ufficio del personale. Per mandarmi a Buenos Aires mi fanno volare prima a Parigi alle otto del mattino per poi prendere il volo Parigi/Rio/B.Aires/Santiago alle undici di sera. Sono matti da legare. Ma che ci faccio io a Parigi un giorno intero all’aeroporto? Il 747 si è appena alzato in volo di prima mattina da Rio. Sono scesi quasi tutti, solo pochi vanno a Buenos Aires e ancor meno a Santiago del Cile. Il comandante ci fa vedere la città facendo di proposito un paio di virate a dritta e a sinistra affondando le ali nel vuoto. Rio è meravigliosa anche vista dall’alto. E’ stata una bella notte tra le stelle, in compagnia dell’ovattato ronzio delle turbine, le luci basse, quasi tutti a dormire. Mi sono letto un intero testo sulla storia dell’arte per completare la giornata passata a Parigi al Museo d’Orsay. Quello che doveva essere un giorno noioso tra un volo e l’altro è divenuto invece un giorno molto interessante a godermi i maestri dell’impressionismo. Ed eccomi qui a guardare Rio dall’alto. Tra qualche ora si arriva e ancora non ho idea di ciò che mi aspetta. Ho comunque fatto bene a farmi spedire laggiù con tre giorni di anticipo sull’appuntamento di lavoro. Non sono mai stato a Buenos Aires, la Parigi del Sud America. Stanno attraversando una tremenda crisi economica e sono usciti da poco da una dittatura. Chissà come sarà? Avrò tre giorni tutti per me, io e tutto ciò che la città avrà da offrirmi. Ho raccolto i miei bagagli, cerco il punto informazioni, devo avvisare la nostra agenzia che mi mandi una vettura a prendermi, sicuramente nessuno li ha informati che arrivo con tre giorni di anticipo. Sta dietro al banco informazioni, gli occhi sono scuri molto scuri, belli, grandi, vivi, le ciglia lunghe, la pelle chiara, i capelli folti neri come il carbone. Welcome to Buenos Aires, mi dice. E’un bel sorriso ma molto discreto, abbassa gli occhi e li rialza come se io stessi li a mettere soggezione. Vorrei chiamare per cortesia questo numero e far sapere che sono arrivato con tre giorni di anticipo, se possono venirmi a prendere e se hanno già organizzato un hotel per me. La ringrazio se li può chiamare e poi, gentilmente, se mi da del materiale illustrativo sulla città, qualche mappa, siti di interesse turistico, insomma le solite cose. Sorrido e ringrazio in modo fermo ma sbrigativo come se il tutto mi fosse dovuto. Ho parlato a mitraglia. Ecco, il mio solito difetto, deformazione professionale la chiamano. Devo smetterla di dare ordini invece di chiedere. Ha fatto il numero dopo aver preso garbatamente il prestampato con le coordinate di viaggio che avevo messo li davanti. Parla nel suo spagnolo d’Argentina molto musicale. La verranno a prendere ma solo tra un paio d’ore, mi dice, faranno subito una prenotazione per l’hotel. Lei è italiano? Rispondo mentre mi fa cenno di accomodarmi su delle poltrone a poca distanza dal coffe shop. L’atrio dell’aeroporto si è svuotato quasi subito, c’è pochissimo movimento. Al banco informazioni non hanno nulla da fare. Il mio era l’ultimo volo dall’Europa. Silenzio. Sto leggendo per noia il retro del biglietto aereo. Sento che qualcuno si siede accanto a me. Io faccio una pausa caffè. Posso offrirgliene uno? L’attesa per la sua vettura sarà lunga, mi dice. Mi giro.Stessi occhi neri, stesso sorriso discreto, mi guarda con curiosità. Sono sorpreso. Che gentili qui in Argentina penso. In Italia nessuno si sognerebbe di offrirti un caffè nell’attesa. Anzi una richiesta di aiuto come la mia e anche fatta in modo piuttosto perentorio avrebbe rotto i coglioni a chiunque di turno. Grazie, accetto il caffè, rispondo. Rimanga qui, torno subito, esclama. Come se si preoccupasse del mio benessere, della mia persona. Si allontana. Osservo come muove il corpo. Con decisione, passo svelto, sicuro, contrariamente al suo sguardo che sembrava esprimere timidezza in un primo momento. Fa contrasto. Ritorna dopo alcuni minuti con due bicchieri di caffè dolce e si siede accanto a me. Ecco le ho rimediato anche dei depliant turistici e un paio di cartine. E’ bella l’Italia vero? Ci sono tanti italiani in Argentina, sono qui da generazioni. E’ la sua prima volta a B.Aires? Mi parla semplicemente come ci fossimo sempre conosciuti. Bevo il caffè e mentre lo faccio mi rendo conto che questa non è la sala passeggeri di una compagnia aerea ma è l’atrio degli arrivi.. Il caffè non viene offerto qui. Lo ha pagato di tasca sua certamente. Mi sento un po’ in imbarazzato da queste considerazioni. La conversazione si protrae sulle solite basi di cortesia comune poi mi vien da pensare che forse è in attesa di una conversazione meno formale. Cavolo,non è per caso che sta cercando di conoscermi meglio e io non me ne sono accorto subito? No, non può essere. Sono molto gentili qui, potrebbe essere anche solo cortesia professionale. Si, ma non offrono il caffè di tasca loro al primo che arriva. Le sue mani sono molto belle. Ho un debole per le belle mani e dalle stesse capisco molto del carattere di una persona, è sempre stato così fin da quando ho incominciato ad avere coscienza di vita cioè da piccolo. Le mani degli altri a me parlano. Sono mani alle quali avrei permesso di toccarmi, anzi potrei incrociare subito le mie dita alle sue e stringerle e sentire tutte le sensazioni epidermiche nonché trasmettere e ricevere le sensazioni interiori di entrambi. Non so se esplorare ulteriormente la possibilità di una conoscenza più personale o continuare sulla base come dire, formale. Guardo la sua figura vicino a me. Corporatura sul tipo normale, nulla di eccessivo o pronunciato, normalità più assoluta, le proporzioni sembrano essere giuste. Io sono un po’ più alto. Questo mi piace perché mi darebbe la possibilità di avvolgere il suo corpo con le mie braccia in atteggiamento protettivo. Vorrei farmi perdonare il fatto di essere stato troppo diretto poco fa, quasi arrogante. Mi piace donare un abbraccio protettivo e sentirmi in posizione dominante ma con dolcezza. Mi accorgo che vorrei la sua testa appoggiata al mio petto mentre le dita della mia mano destra passano tra i suoi capelli neri e lucidi. Il mio naso ora percepisce una leggerissimo aroma corporeo , è molto piacevole, nulla delle solite cose che ti stordiscono le narici. È un misto di profumo di pelle pulita; è un aroma forse agrumato, fresco. Siamo nella prima settimana di marzo e in queste latitudini è ancora estate, fuori fa sicuramente caldo e un profumo agrumato sulla pelle è rinfrescante. Avrà si e no venticinque anni, io ne compirò trentadue tra un paio di mesi . Che bella combinazione di età sarebbe. Torno alla realtà da questi pensieri, scosso dalla sua voce. Mio padre, dice, è un addetto all’ambasciata olandese e viaggia spesso, a volte con tutta la famiglia. Ho la fortuna di poter usufruire di agevolazioni di viaggio anche grazie a questo lavoro con le compagnie aeree. Sto pianificando un viaggio in Olanda a giugno. Rispondo che anche io mi ritengo fortunato con il mio lavoro che mi da la possibilità di girare il mondo. Infatti da Buenos Aires farò il giro del Sud America verso il Pacifico per poi arrivare fino alle coste della California e quindi tornare in Europa. Guardo i suoi occhi neri, il sorriso discreto. Vedo una nota di malinconia forse di delusione perché io ancora non mi lascio andare. Sta aspettando forse che sia io a condurre il primo approccio? E se poi faccio la figuraccia? Non so che dire, non so che fare. Non è la prima volta che mi sento imbranato. E’ già accaduto altre volte, troppe. In più occasioni non ho avuto il coraggio di prendere l’iniziativa e ho lasciato perdere. Pentendomene più tardi. Mi piace sentire la sua presenza qui accanto. Sento un turbinio dentro di me, le parole mi escono dalla bocca senza che io quasi me ne renda conto e dico,iIo non conosco Buenos Aires, ti piacerebbe farmela visitare, farmela conoscere? Ora il suo sorriso è più accattivante. Certo con piacere, mi risponde e continua, è una bella città.. Io stacco alle diciasette però stasera non posso. Domani pomeriggio dopo il lavoro posso passare dal tuo hotel, ti vengo a prendere. Mi dice questo come fosse la cosa più ovvia e normale con una genuinità estrema. Questo è il numero diretto, del banco informazioni, chiama e chiedi di me se hai bisogno oppure per rimanere in contatto (non esistevano i cellulari allora). Si alza per tornare al lavoro, mi porge la mano, Piacere, ci scambiamo i nomi. Più tardi ritorna da me e mi dice, la tua vettura è arrivata e so in quale hotel ti hanno alloggiato. Alza le sopraciglia e mi sorride ammiccando, poi abbassa ancora gli occhi scuri, li rialza. A domani, sussurra. La superstrada è larga e scorrevole, piante, alberi, verde ovunque e dal taxi vedo là in fondo che si staglia lo skyline della città. L’aria è calda e le strade sono piene di gente nel centro città, i bar sono aperti fino al mattino, chioschi di fiori e giornalai aperti tutta notte. Un popolo di gente che vaga per le strade di notte come fosse giorno. E’ ovvio che essendo appena usciti da una dittatura hanno tutti voglia di vivere. Ti senti sicuro per strada data la presenza di polizia ovunque che è comunque, un ricordo della passata dittatura. Per pochi dollari ho mangiato un enorme filetto di carne alla brace poco prima delle ventitrè quando i ristoranti iniziano a lavorare. Il fuso orario mi tiene sveglio, ma che mi importa, posso dormire il mattino successivo. Mi piace l’idea di poter rivedere chi poi mi avrebbe fatto conoscere la città, la mia guida, mi accorgo che già sto aspettando con ansia. Sono le diciotto passate da poco quando mi chiamano dalla hall. Scendo. I nostri occhi si incrociano, un sorriso. Ciao, ciao. Siamo un po’ impacciati. Soliti convenevoli. Mi racconta che hanno avuto del movimento in aeroporto ma già non importa più quello di cui stiamo parlando. Ci guardiamo, ci osserviamo, alla ricerca di dettagli fisici. Ci stiamo esplorando. Il suo sentore agrumato arriva al mio naso, annuso l’aria attorno. Ecco le mani, quelle che vorrei toccare subito. Osservo la sua gola, vorrei vedere sotto l’apertura a V della maglietta azzurra. Sotto si nota chiaramente la forma del corpo, anche quella dei capezzoli. Mi si asciuga la bocca, vorrei deglutire ma la mia bocca è secca. Mi sento osservato a mia volta. E se non passo l’esame? Ma che sto a pensare. Se è qui è perché c’è l’interesse di esserci. I suoi occhi vedo che passano velocemente quasi in un lampo sulla fibbia della mia cintura e per un decimo di secondo anche più giù sui bottoni nascosti dei miei jeans scoloriti ma ben attillati. Poi sono ancora i nostri occhi ad incontrarsi. E’ uno sguardo quello che ricevo come a chiedere scusa per aver buttato gli occhi la sotto oltre la fibbia della mia cintura. Siamo ancora in piedi nella hall e noto che il portiere ha visto e capito tutto. Mi dice che è ancora presto e abbiamo tempo per fare una passeggiata. Certo, possiamo andare su da me se vuoi, rispondo. Poi mi accorgo che forse l’ho detto in modo banale, affrettato. Annuisce e ci avviamo verso l’ascensore sotto lo sguardo del portiere occhiuto. Le porte si chiudono. Siamo solo noi due. Siamo vicinissimi, allungo la mia mano destra e afferro la sua mano sinistra, la stringo, ci guardiamo in silenzio. Seri e senza sorriderci. Sento che anche la sua mano risponde, mi stringe. Respira con il naso, un solo respiro, profondo. Butta la sua testa un poco indietro poi avanti sulla mia spalla. Sento l’aria calda uscire dalle sue narici alla base del mio collo, il leggero profumo di pelle agrumata è ovunque. Non ricordo come siamo arrivati in camera mia. Ora siamo fermi in piedi di fronte. Le braccia stese lungo il corpo. Le sue mani nelle mie mani con le dita incrociate stringono e mollano la stretta a ripetizione. Ogni nuova stretta è sempre più forte, più sentita come se volesse trasmettere un messaggio, come se voler dire, io sono qui e pure io ci sono. La mia fronte è appoggiata alla sua, il mio naso sul suo. Silenzio totale, solo vibrazioni interiori come scariche elettriche. Mollo con la destra e la porto alla sua nuca, sento la forma della sua testa sotto i capelli neri, ci gioco, i miei occhi affondano nei suoi, avvicino le mie labbra alle sue. Le appoggio solo leggermente, quasi a sfiorarle. Non dura molto. Le sue cercano le mie che rispondono avidamente. Finalmente il sapore della sua bocca. Mordicchio le sue labbra dolcemente, poi bacio in profondità con decisione. Mi risponde facendo lo stesso. Sono quasi le ventidue. Siamo ancora stesi a letto abbracciati. Questo è molto speciale, essere qui con te, mi sussurra. E’ dolce sentire il suo corpo caldo avvinghiato al mio. C’è pace a tranquillità attorno, come fossimo chiusi in un guscio. I tre giorni sono passati, insieme, bellissimi. Ho assunto i miei incarichi. Faccio l’ultimo giro prima della partenza. Le autorità sono già scese. I passaporti tutti registrati, li ho già fatti depositare in sicurezza, 931 anime a bordo. Due non sono arrivati, forse ci raggiungeranno più a sud. Esco al ponte 7, guardo oltre, laggiù. Hanno appena ritirato la scaletta in banchina e sento la radio che gracchia che il portellone è stato chiuso e messo in sicurezza. Il cielo è nuvoloso oggi, c’è una cappa umida e tra poco farà buio. Il pavimento mi vibra sotto i piedi, Eccole le eliche che muovono tonnellate d’acqua. Ci siamo. Buenos Aires è tutta li davanti a me e incomincia ad allontanarsi lentamente. Allora ci vediamo ad Amsterdam a giugno. Che bella coincidenza, pure tu sarai nei dintorni. Sono felice, ci rivedremo. Hai il numero diretto del banco informazioni dell’aeroporto. Chiamami ti prego. Poi ci mettiamo d’accordo per Amsterdam. Ci rivediamo là in giugno, sarà bellissimo stare ancora insieme, mi disse salutandoci. Buenos Aires si allontana sempre di più. Tra poco meno di tre mesi potrò baciare ancora quelle labbra, assaporare la sua bocca, sentire le forme dei suoi pettorali, annusare la sua pelle agrumata, stringerlo forte forte a me, passare le mie dita tra i suoi capelli neri, mentre i bottoni dei miei jeans premono contro i bottoni dei suoi jeans, entrambi gonfi fino a scoppiare. Il cd dei PetShopBoys/Behavior continua a suonare.
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14 years ago
ManzoMaturo,
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Amiche per la pelle
Una normale giornata di lavoro infrasettimanale.
Un sorriso regalato con dolcezza strana, un bacio affettuoso, la sua mano sopra la mia gonna lunga di velluto a leggere con le dita il gancio del reggicalze in rilievo…Lo so: lo fa' impazzire quando vado a lavorare vestita così…Gli piace che la sua fresca sposa venga ammirata, un po’ puntata…Gli piace che mi piaccia. Che poi gli racconti dei miei giochi accennati , altre volte graffiati a “tentare” gli uomini del mio quotidiano, a tentarmi da sola…
Sa che al lavoro ci provano in tanti: occasionali avventori, colleghi più o meno attempati, il giro frequentato da rappresentanti, businessmen, camionisti e varie tipologie di umanità nei bar attorno al mio ufficio o le persone che incontro e che frequento per i motivi più banali…
Una tranquilla cittadina di una provincia ricca pronta a risvegliare i pruriti di caccia verso una avvenente giovane ragazza sposata.
Mi piace giocare col cervello del mio uomo, spiazzarlo, sorprenderlo, abbandonare la sua presa e risaltargli in braccio, essere il suo giocattolo…Mi ha spinta con decisione verso la mia parte ombrosa, la ha voluta a tutti i costi, la ha cercata. Io ne sapevo l’esistenza più che altro istintivamente, percettivamente…Senza volere guardare in quella stanza, col timore di risvegliare la predatrice, l’animale. Ed è stato come respirare di colpo ossigeno puro, una sensazione forte, vivere quella parte di me…
Il velluto della lunga e morbida gonna viola è una carezza che mi è sempre piaciuta, e oggi era una giornata in cui volevo carezze. E graffi. Assieme.
Per sottolineare il senso di carezza mi ero messa le calze di seta grigio canna di fucile, con il reggicalze: mi piace essere sensuale anche solo per me stessa, mi piace la sensazione del velluto sulle natiche al confine tra la seta delle calze e gli slip…Le mie cosce sono uno dei punti più sensibili a sottili sensazioni e carezze anche solo sfiorate…
Il maglione è una ulteriore carezza di cachemire: è molto morbido e molto caldo e in giornate così di nebbia densa che sembra pioggia mi piace indossarlo a pelle…Una giacca morbida ma pesante, calda di un velluto dello stesso colore della gonna con una cintura, delle scarpe chiuse, comperate proprio perché anche quelle ricoperte dello stesso velluto viola…Una bella pettinata, un rossetto caldo e forte, la borsetta di pelle rubata alla mamma, preziosa ma di linee e cuciture molto ’70…Il solito profumo nascosto nella “trasparente colonnina romana” che sa di borotalco e felce…
Il graffio nella mia mattinata e in quella del mio uomo è sfilarmi, in macchina, le mutandine: voglio mi sappia al lavoro completamente nuda sotto…Mentre lui guida la macchina che resterà a me dopo che sarà salito sul treno, non dico una parola e mi muovo lenta e sensuale, sveglia a quell’ora come non sono sempre, agitata in questo giorno speciale…Gliele infilo nella tasca interna della giacca e gli dico di pensarmi, che sono molto su di giri quel giorno…Che mi toccherò, che gli telefonerò…Scendiamo a bere assieme un cappuccino, due battute, lo vedo salire sul treno dopo averlo salutato con un bacio appassionato…
E’ ancora molto presto quando arrivo in ufficio, poco prima di Paola. Splendida, al solito. Biondissima, occhi azzurri, un sorriso incredibilmente avvolgente, un seno da impazzirci, che spesso mi ha turbata… Nei tanti anni della nostra amicizia non sono mancate le occasioni di vederla nuda e mi hanno sempre lasciato senza fiato quelle tettone davvero molto molto grosse per una ragazza esile, solare raffinata…Non eccessive intendo: ma davvero grosse, forme perfette, definite, sode, capezzoli molto disegnati e naturalmente eretti che spesso tendevano i bottoni delle camicette al limite della provocazione…
Elegante di stile, come sempre, una gonna corta al ginocchio, la camicetta di trasparenze discrete e della lingerie sempre impeccabile appena in mostra sotto il taglio della giacca…Appena il tempo di salutarci con affetto, siamo amiche dai tempi della scuola…
Le chiedo come va, dice che va tutto bene, che suo marito al solito lavora a casa ai progetti che deve consegnare in questo periodo; poi prendo le carte e parto per il solito disbrigo burocratico per banche ed uffici e le varie incombenze a pedinare il mio capo…Abbiamo ruoli diversi, lei è più animale da ufficio, io più “jolly”…
Le accenno che oggi non so quando torno, ci salutiamo e parto…
In realtà oggi il mio capo è in trasferta, quindi ho ben poco da fare di “determinante”…
Salgo in macchina; sistemo l’auricolare poi faccio alcune telefonate e sistemo i due tre appuntamenti di lavoro nel pomeriggio, poi accendo lo stereo e metto le mie musiche. Guido un po’, non ci metto più di un quarto d’ora. Guido nel traffico a velocità bassa, con una mano scivolata nello spacco della gonna, allargo un po’ le cosce e mi accarezzo la spacca che ci mette davvero poco a bagnarsi…
Parcheggio, tolgo le chiavi dal cruscotto, mi sistemo i capelli allo specchietto retrovisore e butto un’occhiata all’orologio: non sono nemmeno le nove…
Faccio il breve tragitto del vialetto e suono alla porta…
“Ti sono mancata…?”. Dico persa nell’abbraccio delle sue mani che mi percorrono il corpo sopra i vestiti e si fermano a palparmi il culo; persa nei baci travolgenti che mi regala ingoiata subito dalla sensazione della sua lingua nella mia bocca…
Appena il tempo di chiuderci dietro la porta e sorride senza dire nulla….
Gli sfilo il maglione a collo alto indossato a pelle: un corpo disegnato, perfetto, statuario. Lo accarezzo, lo lecco, lo adoro, lo guardo dritto negli occhi con una “fame” indicibile…Indugio con le dita all’attaccatura dei jeans, slaccio il primo bottone…
Poi lui va verso il fornello e mi chiede se voglio un caffè…
Tolgo la giacca e appoggio la borsetta, poi vado a sedermi sul tavolo della cucina. Lascio cadere a terra le scarpe, sposto lo spacco centrale della gonna per liberare del tutto le cosce, apro completamente le gambe e inizio a masturbarmi guardandolo…
Non voglio caffè, sono già abbastanza sveglia, ho altre voglie…Lo guardo cattiva, mi passo la lingua sulle labbra e gli dico solo : “ho bisogno di cazzo…”.
Viene da me, calmo, deciso, mi fa stendere sul tavolo di schiena, mi accarezza deciso le cosce, scivola con le mani sotto a prendermi il culo e tenermi aperta poi scende col viso, a leccarmela, duro, avidamente. Mi trova già completamente bagnata, pronta…
Mi dice … “Mi fai impazzire quando hai queste giornate…” . Mi fa vibrare guardandomi, slacciando la cintura lentamente, abbassa i pantaloni, poi le boxer e rimane completamente nudo, mi fa aspettare, soffrire…Lo guardo, guardo quel cazzo pazzesco, lo guardo diventare duro tra le sue mani.
Pochi istanti. Mi entra di forza li, sul tavolo: in un colpo solo; poi mi afferra, mi guarda cattivo e affonda una serie di colpi decisi lasciandomi senza fiato, chiamandomi puttana; poi inizia ad aumentare i ritmi…: straordinario come al solito …
Enorme, perfetto…Il suo cazzo mi stravolge, una sensazione di appagamento dal principio…Venoso, bollente, pulsante.
Sa usarmi, sa quando può, come oggi, entrarmi senza preamboli e quando invece lanciarmi, preparami…Gli faccio effetto, è durissimo…. “Il tuo profumo…Questo profumo mi entra nel cervello…Sei una troia…”…Mi pompa, i colpi sono violenti, mi sbatte mentre i nostri occhi si scontrano cattivi, senza respiro…
Barcollo alzandomi, andando verso la camera.
Cattiva, voglio sesso, lo voglio; mi tolgo rabbiosamente il maglione lasciandolo cadere a terra Tengo gonna, calze e reggicalze per essere più icona di puttana, di amante…
Il letto è ancora sfatto e caldo… Ho fretta, ho fame di cazzo, non posso aspettare, voglio consumare…Ho il respiro affannato, il cervello appannato dal desiderio…
E sento l’odore di Paola sulle lenzuola, dei suoi capelli sul cuscino…
Una scarica perversa, strana, difficilmente spiegabile…Mi sto infilando nel letto della mia amica con suo marito; era li, in quelle lenzuola, nemmeno un’ora fa…
E’ in effetti è ancora tiepido e l’odore di lei si sente, forte…Il profumo delle sue gambe, della sua fica…
Mi piace il suo odore, mi eccita l’istinto di traditrice, mi spinge alla sfida…
Ricordo una foto che lui mi aveva mostrato giorni prima, di lei splendida, nuda, il cuscino incastrato tra le cosce, su quel letto…Prendo lo stesso cuscino tra le mani, lo metto tra le mie cosce e mi faccio a cavalcioni, con lui che guarda emozionato, eccitato…
Mi scopa in maniera selvaggia, poi salgo io sopra di lui, mi impalo su di lui, gli chiedo di rallentare il ritmo, di farmi sentire quanto lo ha grosso, di riempirmi la fica.
Poi prendo il telefonino e chiamo Paola, con il cazzo di suo marito completamente dentro me le parlo dicendole che ho chiamato “per sapere se va tutto bene in ufficio”; parlo con lei mentre suo marito mi sta montando e la sensazione mi da una scarica di adrenalina…
Mi gira di forza, brutale, solleva la gonna e dice : “Tira su il culo puttana”. Dice che sono stata cattiva, che deve punirmi.
Mordo il cuscino perché so che sarà cattivo…Sento il mio odore, sento quello di Paola sul cuscino…
Mi lecca, a lungo, il viso affondato tra le mie natiche…Poi mi fa succhiare le sue dita, mi penetra con due dita, dietro, a fondo…Mi scopa il culo con le dita…
Poi le sfila e …Inizia a darmi cazzo. Spinge, cerca di farsi largo, vuole il mio culo avidamente. E forza, e spinge e spinge…Fino a scivolarmi dentro, tutto. Mi afferra le carni e pompa, mi sfonda l’anima…Poi mi afferra per i capelli. “Adesso tocca a te”. Dico di no, ma me lo impone. Devo chiamare il mio uomo…La voce stravolta, lui può solo ascoltare, probabilmente ha gente intorno, mi chiede sottovoce e balbettando dove sono …Ansimo e gemo sotto i suoi colpi…Riesco a dire poco. Solo che sono in un bagno, che mi sto masturbando, che ho voglia di cazzo, che sono una puttana, che mi sarei fatta fare da quelli che mi avevano guardata durante la mattinata. Che sto male…Gli dico che mi pensi con altri, che sto scoppiando e lascio cadere la telefonata. Appena messo giù urlo, stringo e lenzuola e lo imploro di pomparmi più forte, di rompermi…A occhi chiusi penso a Paolo legata nuda, costretta a guardare me farmi suo marito; immagino il mio uomo sorprendermi e aggiungersi a noi, aiutarlo a punirmi. E poi assieme violentare Paola….
Allungo una mano tra le gambe e mi masturbo mentre ansimando continua a spaccarmi il culo senza darmi tregua, vengo di schianto e le cosce mi cedono di colpo…Lo eccita sentirmi preda delle convulsioni, lo tira fuori…I getti mi arrivano al collo, scivolano sui seni e sulle gambe, macchiano la gonna. Il suo corpo perfetto di muscoli disegnati è velato di sudore come il mio e ci scambiamo la pelle umida in un abbraccio. Scendiamo uno tra le gambe dell’altro, a lungo, a leccarci…
Un po’ di musica, mi riprendo un po’ poi mi riassetto alla meglio, mi rivesto….Parliamo con gli sguardi. Adesso il caffè va bene…Parliamo del suo progetto sul tavolo; e di quanto è carina Paola quella mattina…Dice che lo sa... “Fattela in pausa pranzo”. “Non serviva me lo dicessi; prima o poi vi voglio assieme in quel letto…”. Rispondo che mi piacerebbe moltissimo. A patto che ci sia anche il mio uomo, perché se mi eccita vedere un’altra scopare non mi va di restare li a guardare… “E poi mio marito impazzirebbe a farsi tua moglie”…Mi risponde che lo ecciterebbe da morire…. Fantasie, ma parlarne non costa nulla….
Un saluto in un abbraccio e risalgo in macchina. E’ tardi quando torno in ufficio…
Il tempo di qualche battuta con lei, mi fa notare una calza smagliata. Siamo sole. Sollevo la gonna, vede i reggicalze, l’inizio. Si mette a ridere…Dice che vestita così farei resuscitare quei cadaveri di banchieri che vanno a bere il caffè di fronte . E che…” Se ti vedesse così mio marito saresti senza scampo…Già ha una predilezione per te….Comunque hai la gonna macchiata…” dice sorridendo e passandoci sopra un dito…”Porca, mi sa che il tuo Marco lo consumi: straordinari di prima mattina…”.
Mi eccita, mi emoziona….Mi sfiora dove suo marito…Cerco di riprendermi la battuta e le dico : “Senti chi parla, con quello frutteto di pere in mostra stamattina chissà quanti clienti hai fatto imbizzarrire…”.
Mentre mi dice di no, che ha dovuto girare per commissioni anche lei e che era rimasta Laura in agenzia mi colpisce un dettaglio…Mi sembrava di avere visto il reggiseno nero sotto la camicetta, ma vedo che sotto non ha nulla mentre si sistema la borsetta…Anche la treccia sempre perfetta è un po’ meno curata… “Va bene, allora vado: ci vediamo il pomeriggio…Forse arrivo un po’ più tardi”. Mi dice sistemandosi con nonchalance una autoreggente: spettacolare. Mi guarda con un sorriso strano, splendida al solito, a lungo. Poi chiudiamo. Torno a casa e, sorpresa di quelle che apprezzo sempre, pranzo pronto: Vale è già tornato. “Lavati le mani che è pronto” mi dice sfornellando e senza badarmi…
Mi affretto entusiasta e affamata; passo dalla camera a togliere gli orecchini, non ci faccio quasi caso al primo istante….Un reggiseno nero, una terza, sul letto, riflesso allo specchio, inequivocabilmente riconoscibile…Una polaroid che cado a guardare…Un viso, quello di Paola, stupendo in un sorriso malizioso, le labbra imbiancate di crema e una scritta a pennarello… “Se la prossima volta usiamo la stessa macchina risparmiamo tempo e benzina, Paola”. Resto li inebetita e battuta come una idiota… “Dai Manu che abbiamo amici a pranzo tra cinque minuti…”. Mi affaccio alla cucina: i piatti sul tavolo sono quattro….
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14 years ago
belzebù, 53
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Il re del cazzo
Stasera piove! Viene giù incessantemente cercando di riempire il mio vuoto che ancora di più spalanca le mie fauci. Sembra il mio compleanno da favola con lampi e tuoni da fare la scenografia infernale mentre inzuppo il mio corpo di acqua fredda. La strada per arrivare da te era piena di gente e mi e toccato fare a gomitate per arrivare fin lassu . Cazzo allora si che sono felice, fottuta fortuna che non mi hai mai voluto visto come cazzo sono stato bravo??E allora succhia questo cazzo di rabbia che ti sbatto in faccia!!! Ahhhhh sono al settimo cielo come minimo e batto il petto a tutti nel mostrare i segni vincenti dei graffi e segni procurati mentre arrivavo lì. Contare in faccia a tutti le volte che le tue unghie hanno abraso la mia pelle, mentre tu facevi l’amore e baciavi me come mai prima, sesso impregnato di lacrime di sudore e urla. Ecco questo mi ha reso un Re degno del suo regno. Heh io sono il vincitore. Si rabbia, io ho posto la mia bandiera dove nessuno lo ha mai posta prima. Ho trovato le chiavi del cuore di questa creatura che adesso giace ai miei piedi. Ho fatto si che i miei baci e le mie parole d’amore, i miei gesti fosserò l’utlima visione celeste di questa donna. Non ho lasciato che le briciole per chi c’era prima e per chi rimarrà dopo in questi seni da sfiorare, fra le dolcezze di questo culo che vuole solo me. Nella figa di questa donna mai nessun cazzo sarà di casa, solo ospite semmai essendo lei una puttana come tutte, ma mai di casa perché come ho fatto io l’amore........ L’ho fatta ansimare, piangere, amarmi, desiderarmi come una cagna. L’ho ignorata per incuriosirla, l’ho derisa per far’ si che mi volesse affrontare, l’ho sorpresa perché solo cosi poteva cadere ai miei ordini poi l’ho offesa e fatta ingelosire , presa in giro e poi scopata in tutti i modi fino a che non potevo. Tutto perfetto porca troia, ho il diritto di sentirmi Dio no? Se non Dio per tutti sono il Dio di questa donna e come tale esigo ubbidienza, esigo che mi dimostri l’amore per sempre. Anzi deve ansimare per la mia espressione, il mio modo di stare, il mio modo di toccarla. Mi deve desiderare a tal punto da venire al solo pensiero che io la prendo per i capelli e le sbatto il cazzo fino in fondo alla gola. La mia voce la deve spengere come la mia risata la deve accendere come una lanterna rossa. Siiiiiiiii cazzo!! Siiiiiii. Non deve mai contraddirmi questa stupida. Mai deve alzare la voce e pretendere i suoi sogni, la sua di vita perché mi appartiene...cazzo se mi appartiene. Cosa ci faccio di lei?? Niente! Non ci devo fare niente perché poi alla fine e poco più una schiava , una concubina da sacrificare al mio ego e al mio cazzo. Niente di più. Una schiava non ha diritto di sognare, di volere altro oltre a quello che gli do io. Deve vivere la sua vita più miseramente possibile, gioire per un risveglio. Riempire la vita con il piacere di un respiro profondo, di poter andare avanti come per miracolo, di essere stata toccata da questa fortuna.....E BASTA!!! Per il resto non ha diritto di niente.....e mia, e tale deve rimanere anche se non voglio fare altro che giocare e sborrarle in bocca. Adesso godi bagnata sognando il mio cazzo che ti impala nel ricordarmi e soffri d’insonnia e infelicità nel non potermi avere troia perché solo cosi la tua vita può avere un senso. Solo cosi la mia misera e vuota di vita forse ha un senso.
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14 years ago
admin, 75
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INIZIAZIONE SCHIAVA IN BAGNO
Fra i momenti di maggior eccitazione in un gioco di ruolo è quando la padrona porta la sua padrona in bagno....fu cosi' che......dopo essere stata frustata e usata a dovere la signora le disse " bene schiava seguimi ora devo andare in bagno " la prese per il guinzaglio e la porto' in bagno a quattro zampe e la posiziono' davanti al vater " ascoltami troia la tua padrona si dovra' sedere ma prima esigo una doverosa pulizia della tazza con la tua lingua.....non serve ti dica che esigo una pulizia accurata a lingua aperta vero....." la prese per i capelli e la costrinse a passare piu' volte tutto l'anello dove si doveva sedere che poi le alzo' " bene cagna ora ora lecca bene la tazza in superficie voglio sia tutto perfettamente pulito dalla tua lingua da puttana".Sotto il controllo attento della padrona la schiava dovette mettere la sua lingua a disposizione del vater per almeno dieci minuti sino a che la signora " spostati troia e fai sedere la tua padrona".....stranamente la padrona si sedette senza togliere lo slip....la prese per i capelli non si sedette completamente " bene cagna apri bene la bocca e assaggia gli umori della tua signora....questo è solo un assaggio perche ' la prossima volta la berrai direttamente ". Quando fini' si tolse lo slip...." bene schiava ora apri la bocca...ti devi abituare al profumo della tua padrona.....le dovrai tenere in bocca fino a che sta bene a me.....e fu cosi che le mutande zuppe di pipi' finirono in bocca alla schiava.....
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14 years ago
AdamDTS,
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La preda...
Sono disteso sul letto accanto a te, il tuo corpo lucido, imperlato di sudore giace disteso immerso nel sonno……………….. Ti guardo , sono soddisfatto, ho avuto il tuo corpo, il tuo piacere, sono orgoglioso, sei la mia preda…………… Il mio trofeo da esibire…………………. Ti guardo compiaciuto anche con me stesso, sei stata una preda difficile da catturare, attenta, prudente, una degna avversaria di un lupo solitario come me …………………….. Ho dovuto impegnarmi nella caccia, ho teso la mia trappola, ma tu hai annusato l’aria, ci hai girato intorno diffidente, poi te ne sei andata senza farla scattare…… Ho ripreso la caccia, ho fatto terra bruciata intorno a te, ho marcato il territorio, affinche nessun altro maschio interferisse con i miei appostamenti……….. Ho teso una nuova trappola, con l’esca ancora più invitante, ma tu non ti sei lasciata ingannare, ci hai girato intorno e sei andata via, ………. Ho seguito di nuovo le tue tracce, ho concentrato tutti i miei sensi nella caccia,………. Ho ignorato ogni altra facile preda, ……… Ho ignorato la sete, la fame, solo te il mio obbiettivo, la mia preda……. Ho teso una trappola diversa, ti ho spinto su di un sentiero che non ti dava nessuna possibilità d’uscita…… Ti sei trovata con le spalle al muro, hai abbassato le difese, sei stata mia…….. Ho preso il tuo corpo, le tue grida di piacere sono state una lode al mio orgoglio di maschio vincitore, la mia preda sotto di me che geme di piacere…………………… E’ stato bello, appagante, intenso come la caccia, sei stata perfetta hai solo fatto un solo errore ……. No……………. No non è possibile che una preda furba e attenta come te abbia fatto una simile leggerezza…… No…. Hai sempre fiutato le mie trappole, hai ignorato le mie allettanti esche, come puoi sempre aver lasciato le tue tracce, sempre, sei scappata, ma mai fuggita……………………. Nella neve le tue orme erano ben visibili, nel fango, erano in primo piano, no, tu lo hai fatto di proposito… Hai voluto che ti seguissi…. Mi hai portato al punto di ignorare ogni altra femmina…. Hai fatto in modo che ogni mio senso fosse teso e concentrato su di te….. Hai voluto tutto la mia attenzione, il mio desiderio concentrato su di te….. Mi hai portato dove tu volevi che io arrivassi, desideroso di appagare i miei sensi solo con te…. Il tuo grido non è stata la tua sconfitta, ma l’esaltazione della tua caccia….. Ero io la preda……
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14 years ago
admin, 75
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Un pomeriggio in sauna
Un pomeriggio in sauna. Alcuni giorni fa un’amica (cazzuta) di desidera si è complimentata con me per un mio precedente racconto e mi ha altresì, esortato a scrivere ancora. A tal proposito risosi che lo scrivere, almeno per me, non si conclude con un mero resoconto di vita vissuta ma punta al trasmettere sensazioni provate. Esistono esperienze che ancorché bellissime comunicano poche sensazioni e quindi alla sottoscritta danno pochi spunti letterali. Ma ieri è stato diverso, ieri per la prima volta sono stata in una sauna…..si avete capito bene una di quelle saune. Sono entrata (alla veneranda età di 46) un po’ emozionata non sapendo di preciso cosa mi aspettava (a dire la verità provo un po’ le stesse cose quando per la prima volta frequento una palestra o una piscina) ma anche grazie al personale al desk, veramente affabile, ed al fatto che nello spogliatoio non ci fosse nessuno ho potuto ambientarmi facilmente. Sono quindi scesa nuda in vasca idromassaggio sola e li sono stata una mezzoretta a rilassarmi mentre altre persone si alternavano vicino a me ma senza alcun approccio. Mi sono quindi spostata in un altra sala dove, in vasca, due soci stavano amoreggiando e un ulteriore maschio era nei pressi. Io mi sono sdraiata a pancia in giù dall’altro lato per non essere di troppo. Dopo poco mi sono sentita gli occhi addosso del partner solitario che capendo di esser stato notato si è avvicinato nuotando nell’acqua basa e calda. MI ha sfiorato con un piede, io non m sono ritratta e lui si è fatto più audace, sino a passarmi l’alluce sul mio fiorellino. A qual punto mi sono inarcata allargando le gambe in modo di far inequivocabilmente capire la mia femminile passività. Prendendomi per un piede mi ha letteralmente trascinata nell’acqua sino a una porzione di vasca protetta dalla vista (una sorta di stretto corridoio) ove numerose cascatelle fuoriescono dalle pareti. Li ha iniziato a baciarmi a leccarmi a torturami l’ano io di contro mi sono prodigata in un sottomesso pompino gurdandolo in viso. Mi ha lasciata dicendomi di andare ad aspettarlo nel bagno turco. Quando è arrivato io ero lucida e tutta lubrificata del mio sudore lui è entrato con in mano una busta quadrata. Insieme a lui è entrato un altro socio che è rimasto con noi. Io mi sono inginocchiata e h ricominciato i pompino sino a infilargli il preservativo con la bocca…..A quel punto lui si è girato e mettendomi una gamba sul primo scalino dell’anfiteatro del bagno turco mi ha inculata mentre l’altro socio mi ha offerto il cazzo. Quando il mio maschio mi è venuto dentro (protetto) il nostro compagno ha sfilato il cazzo dalla mia bocca per dedicarsi al mio inculcatore. Io sono uscita a rinfrescarmi sotto la doccia e dopo un altro bagno turco sono tornata in vasca in particolare in quella sorta di corridoio con le cascatelle. Dopo un po’ sono stata raggiunta da un nuovo amico che ha inizio a dedicarmi eccitanti attenzioni perlato languidamente ricambiate dalla porca che sono. La sorpresa stavolta è stata un grosso cazzone delle dimensioni di una (nuova) lattina di coca che prima mi è più volte arrivato sino in gola in un lunghissimo pompino. Il mio dotatissimo nuovo amico a quel punto mi ha lasciata per ricomparire dopo poco con un preservativo. Ero un po’ preoccupata dalle dimensioni ma confidavo sul relax e soprattutto sulla cavalcata di poco prima che sicuramente mi aveva ben dilatato la mia rosa anale. Il mio compagno si era un po’ smorzato ma con un bell’intervento a bocca di rosa e gola profonda in poco tempo ha ripreso un rinnovato vigore. Io sono alta e longilinea ma il mio lui era più grosso di me e grazie anche al sostentamento dell’acqua mi ha maneggiato facilmente mettendomi a pancia sotto ed allargandomi le natiche con le mani mi è vanuto a cavallo piantandomi dall’alto quel bel palo di carne dura dentro il mio intestino. Non ho provato alcun dolore (forse non sono cosi vergine come penso!!!!!) e la cavalcata (perché di questo si è trattato) è stata stupenda ho goduto tantissimo sia a livello fisico che mentale. Lo sentivo eccitarsi e crescere ancora nel mi culo mentre mi pompava con forza. La cosa è andata avanti al lungo un visitatore si è soffermato un attimo carezzandomi il viso infilandomi il pollice in bocca ma temendo di disturbare oltre si è subito allontanato. Quando il mio maschio è venuto si è subito allontanato lasciandomi un senso di vuoto al fondoschiena. La mia prima esperienza in sauna è stato un turbine di piacevoli complicità di situazioni intriganti che spero essere risuscita a comunicarvi. Un bacio e un saluto a tutti ali amici e le amiche di Desidera Vostra Stephanie
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14 years ago
admin, 75
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Tra fantasia e realtà - terza parte :-(-
La serata scorre veloce, fra discreti piatti e buon vino, fra risate e allusioni. È veramente piacevole, ma cerco di allontanare qualsiasi fantasia. “tutte le volte che penso che possa accadere, non succede, e via, sarò scaramantico”. Guardo l’ora e l’impreco parte da solo: - cazzo sono un quarto a mezzanotte - che, ti si ritrasforma la carrozza? - no, è che stanotte mi dovrei avviare verso p.ala, in teoria… - in teoria? - ho pensato a voce alta. - cioè? “cazzo, in teoria, voce alta, e che devo fare, ti dico che non sò dove andare a dormire? Faccio lo sfacciato?” - cioè, in teoria stasera dovrei essere a p.ala, in pratica o dormo con te, o dormo in un’area di servizio, di fatto vado a cappella”. Mi guarda con aria interrogativa portandosi il bicchiere alla bocca. Vedo i suoi occhi interrogativi che mi fissano… - senti, mi sa che dobbiamo andare, anche perché se nò ci fanno lavare per terra e pulire i piatti… Mi alzo di scatto, prendo il foglio della prenotazione e mi dirigo alla cassa. Il cameriere appena mi ha visto alzarmi si è diretto quasi di corsa alla cassa.. non oso immaginare cosa stà pensando. Pago e mi giro per tornare verso il tavolo. Lei è già vestita e pronta per andare. La guardo e azzardo un sorriso. Mi vesto e usciamo.. Appena fuori una ventata gelida ci accoglie.. - boia che freddo… - si, stasera è veramente freddo.. Ci avviciniamo quasi correndo alla macchina, montiamo al volo e gli chiedo: - dove ti porto? - dove ci siamo incontrati, io sono venuta a piedi. In cinque minuti siamo nella solita piazza. “non pensare, non pensare” - allora che fai, vai via? - noooo, cheeee.. dormo da te un paio d’ore… - sorrido- E qui viene messa a dura prova la mia capacità di reazione. - no davvero, sei venuto qui solo per andare a cena, per me, puoi partire anche domani presto, si vede che non sei un maniaco… -gesticolando e facendo gesti spastici con le mani e le braccia… - ddapferrò?? ddapferrò??? E ridendo ancora: - ma.. io non vorrei davvero darti disturbo. - nessun disturbo, se ti accontenti di un divano.. “solo il divano????” - sicura? - dai, parcheggia. Parcheggio e scendo dalla macchina, prendo la borsa e la chiudo. Camminando a fianco a lei, mi vengono in mente le figure erotiche e le fantasie più inverosimili, e quindi: - ma non c’è nessuno in casa? - no, solo mio marito… Mi blocco come un pezzo di ghiaccio.. -eh? - ma daiiii, scemo, no, non c’è nessuno, vivo sola davvero… Dopo aver aperto il portone, saliamo le scale, lei davanti e io dietro. Le scale sono una benedizione per chi avrà la possibilità di possedere, una maledizione per chi và al buio. Il corpo si muove al ritmo costante degli scalini, facendo vedere la rotondità del culo che si muove come un metronomo.. tac tac tac tac… Ne sono incantato.. Entrando dentro l’appartamento posto al primo piano una vampata di calore mi assale… - sarà l’effetto che fuori che un freddo boia… ma qui si schianta….. - no, no, qui il centralizzato è sempre al massimo, pensa che io giro sempre mezza nuda… “ecco”.. d’istinto mi faccio il segno della croce… - ma che fai? - no, niente, se passo stanotte mi sa che mi farò prete… - hahahhahah, stupido….. Entriamo nel soggiorno, e mostrandomi il divano mi dice se può fare al caso mio… - non avrei sperato di meglio per stanotte. “bugiardo” Mi fa vedere il bagno e mi congeda. - buonanotte - buonanotte…… “porca di quella vacca stronza” Vado in bagno, e poi mi preparo per la notte. Fa un caldo pazzesco così rimango in mutande e maglietta. Mi siedo sul divano e accendo la televisione. Volume quasi inesistente e comincio a fare zapping. Dentro di me una grande agitazione ormonale. Mi soffermo su una pubblicità di telefoni erotici dove la solita donna gioca con la cornetta del telefono che se la passa da tutte le parti. La reazione è quasi immediata. Me lo sento gonfiare nelle mutande e tendendo l’orecchio la sento che cammina fra la camera e il bagno. “ma te guarda, con una fica così che mi invita a casa e io a guardare una pubblicità… magari se ci fosse un porno” comincio a accarezzarlo dalle mutande e la pulsazione aumenta sempre di più. ho voglia di donna, ma non ho voglia di fare l’assatanato. Mi distendo con la schiena appoggiata al divano, le gambe divaricate gli occhi socchiusi mentre le immagini continuano a scorrere sulla tele, e la mano che gioca con il cazzo che ormai è diventato una verga di ferro… - se hai bisogno di altro basta dirlo eh. La voce arriva all’improvviso, mi giro trasalendo verso di lei. La guardo. È sulla porta fra l’ingresso e il soggiorno illuminata da una luce soffusa che arriva dalla sua camera. Ha un baby doll trasparente nero che gli arriva a metà coscia che fa intravedere un intimo nero, con reggiseno a balconcino, mutande di pizzo, reggicalze con autoreggenti e coprimano di pizzo che gli arrivano fino ai gomiti e sotto un paio di scarpe nere con un tacco altissimo. Proprio da vera porca “così ti volevo”. Mi alzo in piedi verso di lei, rimanendo fermo,e le mani che scorrono prima sul cazzo e poi all’elastico delle mutande che tiro giù. - secondo te, ho bisogno di qualcosa? Lo stringo forte e, con un movimento lento scorro il prepuzio verso le palle liberando una cappella rossa e pulsante. Rimane immobile sulla porta, ma lo sguardo è rapito sul mio membro. Sono attimi che durano un’eterno. Sento le vene del collo che pulsano, e la mia voracità di donna si fa sempre più incontenibile. Con passo felpato, muovendo le anche da vera modella, si avvicina a me. Mi guarda e con un dito, dopo averlo leccato, me lo fa percorrere dalla bocca, giu, in mezzo al petto, giù, sul pube, giù fino alle palle che prende in una delicata stretta. Io ho abbandonato il cazzo e le braccia le ho stese lungo i fianchi. Lei si inginocchia davanti a me, rimanendo discosta con lo sguardi fisso sul cazzo. Con una maestria sconosciuta lo accarezza sapientemente reggendo le palle con una mano e accarezzando l’asta con l’altra. Il pollice rivolto verso l’alto, percorre il frenulo e il glande. Io continuo a guardarla mentre si lecca le dita e continua il gioco. Con una mano sul petto mi spinge sul divano. Rimango a gambe aperte con lei in mezzo e da qui vedo lo scorcio un perizoma che gli apre il culo in due frutti perfetti. Continua a giocare con il mio cazzo come se ci fosse solo lei e lui. Io sono solo un mezzo a cui è agganciato una protuberanza. Ho il cazzo completamente bagnato senza che lei lo abbia preso in bocca. Le sue mani ora scorrono lungo i miei fianchi salendo fino alle spalle, tornano indietro e si appoggiano alle mie cosce. Spingendosi si alza e scavalcando le mie gambe sale sul divano. Io faccio per prenderla ma lei mi blocca le braccia. - FERMO – mi dice “fermo un cazzo” Con i piedi sulla seduta del divano, le ginocchia alla spalliera e le mie braccia fra la spalliera e le sue gambe sono letteralmente immobilizzato. Vedo scorrere le sue mani verso il perizoma che scosta liberando la sua fica. Prende il cazzo e rimanendo sospesa su di esso, comincia a sfregare la cappella sulle labbra. La sento bagnatissima e eccitata. Continua con questo movimento sempre più ampio fino a arrivare in mezzo alle natiche. È completamente bagnata e umida. Sento i suoi umori che con il movimento sono arrivati fino al buco del culo. È un lago. Guardo le sue labbra rosse che si sono gonfiate a dismisura. Improvvisamente, durante questo suo gioco, si fa letteralmente cascare sul cazzo che entra direttamente fino in fondo alla fica Tirando indietro la testa le esce un un gemito di piacere. “cazzo in una botta sola se l’è ingoiato tutto, ma io sto schiantando” Si rialza inarcando il bacino fino a farlo quasi uscire tutto, mantenendo la cappella fra le labbrae giù, un’altra volta in fondo. “ se lo rifà un’altra volta, la riempio” Si rialza ancora, ma questa volta lo fa uscire. Duro com’è, come una molla mi sbatte sul pube.. lei lo prende in mano e lo accarezza tutto, smalmando i suoi umori da tutte le parti. È come un biscotto glassato. Lo riprende in mano e ricomincia il gioco passando la cappella in mezzo alla fica fino al buchetto. Ha gli occhi socchiusi, la lingua che si passa continuamente fra le labbra, estasiata e eccitata come uno squalo che ha sentito il sapore del sangue… vedo la sua mano che passa davanti alla bocca e la lingua umida che passa fra le dita, poi, portandosi dietro il braccio la sento che si trastulla sul buchetto, poi prende in mano il cazzo e lo sposta in mezzo alle chiappe.. Sento che sfrega la cappellae le sue anche si muovono a far posto. La sento aprirsi e la cappella che è abboccata in quel piccolo forellino che piano piano si stà allargando. Con movimenti rotatori se lo stà accomodando nel culo… Un gridolino di dolore mi annuncia che la cappella è entrata. Non ce la faccio più… Le mie braccia entrano sotto le sue cosce e come se niente fosse la sollevo facendo uscire la cappella dal culo,. Con le sue cosce fra le mie braccia, e le mie mani sulla sua schena, la sollevo, la giro e la butto sul divano… Le mie mani si spostano sotto le ginocchia e le spingo verso di lei, sollevando il sedere fino a far comparire il culetto dove il buchetto stà ancora pulsando per il piacere nn avuto. Ora sono sopra di lei, ora sono io a dominare. Afferro l’asta e la appunto sul buchetto umido e spingo. La cappella sparisce quasi subito e lei comincia a ansimare. Spingo ancora e glielo pianto tutto dentro. ancora un grido, ancora la lingua che sembra impazzita. Le sue mani si sono spostate sulle ginocchia, tirandole indietro e aprendomi la strada ancora + facilmente. Con una mano mi reggo alla spalliera e l’altra la avvicino alla fica.. Con il polpastrello comincio a accarezzare il clitoride e a ogni colpo lo spindo provocandogli dei gridolini continui. - sbattimi.. sbattimi più forte spaccamelo…… - tutto tuo tesoro… Colpi profondi, la sento godere ad ogni mio colpo ma non mi basta. Esco dal buchetto e lo infilo nella fica… ancora in fondo, esco e lo rimetto nel culetto. Ogni colto arriva fino in fondo Culo, fica, culo, fica. La voglio tutta. La signora gradisce, si dimena, sento le sue unghie che mi graffiano, che vorrebbero aggrapparsi a me in un ultimo sussulto di piacere. Sto per godere, esco fuori e la scavalco prtandomi all’altezza delle sue meravigliose tette. Le capisce e mi afferra il cazzo con tutte e due le mani cominciando a stringerlo e a menarmelo. - sto…. Sto…… sto per godere. Sento la sua bocca che avvolge il mio cazzo, io le prendo la testa e la spingo verso di me, e il mio fluido fino a ora compresso, esplode come una fontana… la sento ingoiare, una, due, tre, quattro volte.. la sento succhiare per riprendere aria e giù.. fino all’ultima goccia… Mi stacco e la mia schiena cade dall’altra parte del divano. Mi ha letteralmente svuotato…… Chiudo gli occhi mentre ancora i brividi dell’orgasmo mi percorrono ancora tutto……. Riapro gli occhi e lo sguardo mi casca sull’orologio a parete: le 4,15 “cazzo”. Mi rialzo e la vedo… ha gli occhi chiusi, una mano sulla fica e una sulla fronte. La guardo e gli faccio una carezza sul viso. Apre gli occhi e mi guarda accennando un sorriso… - è tardi, gli dico, forse è meglio che vada - non ti ho fatto dormire nemmeno un po’… - behhh se vogliamo che farlo anche domani… rido…. Dai vado…..nn preoccuparti.. Sono uscito che erano le 5.00, ci siamo fatti un caffè, ci siamo salutati e sono uscito. Non mi volto verso la finestra, monto in macchina, accendo il motore e parto. Speriamo che oggi non ci sia vento.. potrei collassare… Dopo un’ora mi fermo in autogrill a prendere un altro caffè. Sono completamente devastato ma.. gli mando un messaggio: ho ancora voglia di te…. Oggi sarà una lunga giornata…
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14 years ago
admin, 75
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Ci stavano tre porcellini
Ci stavano tre puorci ma puorci puorci che se vi dico puorci,il puorco direbbe ah beh no io co quei tre nn ho niente in comune..bene,questi tre puorci ebbero un giorno la brillante idea,dopo un semestre pipponico ,di concedersi una notte in un bel club prive'..OK ok dissero alle mamme,andiamo in disco nn ci aspettate che faremo tardi..avevano tutti 27 anni e avevano tutti un pensiero costante in testa:tromba tromba tromba...bene arrivati in un posto della Campania chiamato mando'cazzostiamo talmente buio che pure la luna se n'era andata e taaaaaaa,mi chiama il papi,ehii dve sei,no niente papi sono in giro;stutato il telefonino entriamo e mi trovo un obeso che mi chiede carta di identita'patente libretto e 100 euro,guardandomi storto.La serata era accuminciata coi cazzi,pero'noi cercavamo la foca;entrati dentro waaaaaa,mi trovo una super discoteca con una miriade di gnokke saltellanti dai 25 ai 65,c'era tutta la genealogia della patata.Dico al mio amico Massimo,waju'io mi butto in pista e come al solito mi sento un possente strusciamento di un baffone..gli dico ehi baffo,smolla il gingilo io amo la foca e cosi' scappa via..poi mi arriva una riccia leopardata con la panza scesissima che mi dice ti va'?si d'anna dal chirurgo plasticoooooooo...poi mi avvicina una strafiga e mi dice ehi..ti va'il mio culetto sono 200 rose,ok ti chiamo il fioraio...poi finalmente mi acquatto vicino ad una trentenne super gnokka,mi slinguazza tutto e mi dice ti va'...e io dico siiiiiiiiii che mi va'..saliamo sopra e mentre mi spoglio le slinguazzo tutto,culo tette lingua,mi affitto il sedere va'...e poi la scoperta piu'triste..mi esce un merolone di 30 cm...e dico ahooooooooo,ma stasera doveva proprio fini'a cazzoooooo,pero'...TO BE CONTINUED...we e'tardi poi vi raccontero'il seguito,ciao porcelliniiiiiiiiiii
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14 years ago
admin, 75
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Non ho più paura....
Parte prima Curiosità! Chiamassi curiosità di una donna 40-enne….un paio di palle…. La verità è che ti desidero, questo schermo che produce lettere velocemente sotto i tuoi ordini se la può ridere……ma io ti desidero! E vengo lì….per trovare conferme o smentite? Boh…. Vengo lì come una ragazzina alle prime armi….mai fatto amore, mai baciato prima…. Ricomincio da oggi…. Ti materializzi, te e il tuo sorriso da mille e una notte, te e la tua camminata, la tua voce….il tuo star’ seduto…. Te! Chi sa come ti ho trovato….e da allora non faccio altro che girare intorno a te come una piccola lancetta …. Via l’educazione, via i vestiti…..voglio questa bocca che ironizza, ride, crea le due rughe, voglio le tue mani che mi tengono la faccia, voglio il tuo corpo che bacia il mio…..voglio entrare dentro gli occhi tuoi nel momento che godono….. Dio come ti conosco! E da una vita che ti conosco…. Parte seconda Notte. Cammino in una strada stretta e buia in una città che non è la mia, d’avanti a me solo la Luna, lì in fondo e ne anche in alto… Il cielo butta neve un po’ alla volt, vento che lo sbatte su di me e torna a ridere… Piango allo stesso ritmo, lacrime che seguono i fiocchi, entrambe destinate a diventare ghiaccio domattina. Basta! Amore che fa male fin all’osso, liberati di me, esci fuori e se serve prendi pure il mio cuore…..ma lasciami … Due labbra che bruciano le mie, le mordono, le bevono, le segnano di baci… Il tuo corpo che si piega solo un po’ indietro e aspetta….aspetta nudo di cogliere la mia lussuria. Ti lecco il sesso, la bocca che ami scivola piano sopra il tuo sesso che spingi avanti con arroganza, ancora, ancora più in fondo alla mia bocca…. Mi alzi la testa piano, togli un po’ di capelli che disturbano la vista del cazzo in bocca e …ansimi appagato… Uomo-diavolo! Vivi senza di me, ami chi sa chi, t’invecchi ogni minuto lontanissimo da me….che te ne fai del amore mio…. E pure….mi prendi per mano, cammini con me e io mi sento viva, mi dici il nome con quella voce sexy che tradisce gli anni, e vado in tachicardia; ridi al telefono e m’invade il sole….. Basta! Eccoti gli occhi tuoi mentre stai per godere, semichiusi, semi coscienti e semi morti…..chiodi nella carne mia dove si appende il sonno mancato…. Calore che mi tieni in vita; prendimi il respiro e sparisci! Amore senza una ragion’ ragionevole; ti butto in aria le mie ceneri per farti contenta! Fottiti Luna! Prendimi e bruciami dentro di te o pure sparisci dalla mia vista…. Oggi sarà il mio compleanno; di vita o di morte! Parte terza La strada finisce con una rotatoria …. Rido. Con una risata che non so più se sia mia o tua, tanto ho in mente solo te…. Mi giro e poi torno indietro? Mi giro su me stessa al infinito? O pure mi giro e proseguo al buio…. Ci salgo sopra, una volta, due, tre, come una ragazza matta a mezzanotte. Neve che mi bacia, Luna che mi viene sopra! Alzo la testa e apro tutti i sensi…tutti… Mi entra la Luna dove sei tu, dove conservo le milioni di domande da farti, dove manca la fede…. E non ho più paura!
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14 years ago
admin, 75
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Per cosa lei tremerebbe...
Come in "Histoire d'O".. Le faccio un cenno col capo. Lei si imbelletta, si terge il corpo, se lo sparge di crema profumata. Mi segue senza dire una parola e usciamo di casa. Le tremano le cosce mentre mi segue silenziosa e obbediente, verso un posto che non sa.. verso mani che non conosce.. Entriamo. E' tutto penombra, illuminato appena da qualche candela.. Lei ha appena qualche secondo per rendersi conto del posto in cui si trova, ma ancora non vi ha visto e ancora non sa. Poi non vedrà più; un foulard la priverà della vista. Le infilo collare, polsiere e cavigliere.. i segni della sua sottomissione. Lei si bagna - schiava muta e fedele - e attende. Entrate voi, le girate intorno, la toccate, mi parlate. Le sussurrate appena qualcosa in un orecchio.. minacce, promesse, o semplicemente il vostro fiato nuovo e arrogante.. Lei è già in preda al delirio, tra paura e rassegnazione.. tra vergogna e voglia sfrenata di sentirsi mia e ceduta, sfruttata da mani che non sa e non conosce. Perchè sa che la sto guardando. Perchè sa che glielo ricorderò, domani, quanto è stata troia e obbediente adesso. Mia. E vostra. Musica classica nella stanza, musica rilassante, a fare da contrasto ai nostri gesti bollenti e al suo sesso fradicio e pronto a ricevere, a subire. Giù, a quattro zampe, a farci da posacenere e da tavolino, mentre beviamo e chiacchieriamo, sosrseggiando un caffè e ignorando le sue ginocchia livide sul pavimento freddo. Ecco, ora è vostra, fatene quello che volete. Le terrò il viso tra le mani mentre tu, splendida creatura, esplori il suo corpo vergine ed estraneo alle carezze di una donna.. E le terrò il viso mentre tu, straniero e sconosciuto, la possiedi con forza e decisione.. "Ho bisogno di una donna, lo capisci? Non ce la faccio più.." Questo mi ha detto due giorni fa, bagnandosi al pensiero di un'amica. Un cenno, soltanto un cenno, e farà ciò che le dico. Volete che vi baci? Lo farà. Volette che deterga i vostri umori con la lingua? Lo farà. Perchè ci sarò io a dirglielo, a ordinarglielo, a sussurrarglielo. Il segreto di tutto questo? Lentezza.. Profondità.. Armonia.. Spietatezza.. Vibrazioni.. Raffinatezza.. Se c'è questo, sarà vostra come nessuna creatura lo sarà mai.
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14 years ago
Luce30Ombra, 34/34
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Scende la neve sui miei ricordi
Guardo oltre il vetro, oltre i fiocchi bianchi che teneramente accarezzano la terra ammantandola: sembra abbiano paura di farle male tanto dolcemente s’adagiano. Lo sguardo va oltre lo spazio visivo e segue un ricordo. Anche quel giorno scendeva la neve… Erano tante le cose che mi potevano portare a pensarti, uno di queste, forse la più intensa, nella sua leggerezza, sta scendendo dal cielo in questo momento. Sudati e bagnati: ricordo anche questo. I ricordi, ormai stimolati, riaffiorano e, come questi fiocchi di neve, s’intrecciano. Tornano alla mente le mani unite, incuranti del freddo, felici d’essere insieme e di vivere quel momento. Come tremavi aspettando che io accendessi il camino… Nella mia testa di maschio narcisista, mi ero illuso che i tuoi brividi erano per la tensione di essere con me in quella stanza. Troppo semplice pensare che tu avessi solo freddo: troppo riduttivo sminuire il momento della passione e dell’orgoglio maschile. Ti guardavo, mentre cercavi di scaldarti: in realtà, lo sguardo era attratto dalle forme dei seni che aderivano alla camicia bagnata. Come avrei voluto stringerli, possederli volgarmente: come avrei voluto essere il lupo, invece che l’agnello… Ero contento d’essere ancora bagnato: così, non avresti riconosciuto il sudore dell’emozione. Ascoltavo le tue frasi ironiche sulla messa in piega andata a farsi friggere, per colpa di quella tempesta di neve, che avevamo incontrato al ritorno della nostra passeggiata; era ben altra la tempesta che portavo dentro io. Affascinato, ti guardavo asciugare i capelli biondi: il movimento frenetico delle braccia creava un’involontaria danza erotica del tuo corpo; ero completamente perso dai movimenti dei seni, il loro ballo accresceva il mio desiderio. Ricordo il tuo sguardo liquido, quando, t’accorgesti della mia tensione ormonale: i capelli furono lasciati al loro destino, mentre l’asciugamano nero cadeva per terra. Niente parole… Sguardi e attimi lunghi una vita, ricordi indelebili. Due metri, forse meno, tra noi due, ma sembravano chilometri. Quasi non respiravo, quando, cominciasti a muoverti intonando la musica di nove settimane e mezzo: guardavo ammaliato le dita giocare con i bottoni della camicia, ero talmente ipnotizzato da quell’atmosfera, che mi sembrava di sentire il rumore dell’ unghia accarezzare il primo bottone. Quei seni tanto agognati, stavano per essere liberati; “ Dai, apri quel maledetto bottone”…pensavo. La lentezza esasperata dei gesti, era in palese contrasto con l’erezione veloce e violenta che spingeva sotto i calzoni. Sentivo il suo sguardo sul mio cazzo, mentre alzava la gonna. Niente parole… Ero seduto sulla poltrona nera, completamente bloccato dalle mie sensazioni, la testa mi diceva di alzarmi e andarle incontro, ma, un macigno d’emozioni mi teneva legato a quel morbido contenitore di sederi. “ Rilassati…cerca di pensare qualcosa che non sia sesso, o vieni prima di essere toccato” pensai ancora. Guardavo lei in piedi e gli slip che scivolavano dalle caviglie adagiandosi al pavimento: la guardavo incredulo di tanta fortuna; lei più grande, più esperta, più sicura, lei disponibile… Niente parole, mentre la distanza tra noi veniva annullata. Caos, paura, confusione mentale… Il mio pensiero era a lei nuda sotto la gonna, mentre le sue mani erano sulla mia cerniera. Tremavo… C era un caldo bestiale in quella piccola stanza a causa del camino e io tremavo… Il mio sesso paonazzo e violaceo, fu scaldato dalla sua bocca capiente e venne sapientemente coccolato. Chiusi gli occhi pregando Dio di resistere il più possibile, ma non ci sono ne Dio, ne santi che tengano, in certi momenti. La mia esplosione veloce tra le sue labbra, fu una cocente delusione per il mio ego: la consistenza dell’erezione rimasta inalterata, il mio orgoglio. Vidi il suo sorriso compiaciuto, mentre saliva sopra le mie ginocchia. Niente parole… Ricordo quelle dita affusolate attorno alla gonna rialzata. Ricordo quel calore improvviso, così diverso dal tepore della bocca e poi lei, stupendamente lei… Scende la neve e passano gli anni, sbiadiscono i colori sui miei ricordi, ma lei, tornerà prepotente a scaldarmi il cuore ogni volta che scenderanno i primi fiocchi… Ps Con questa piccola storia, chiudo l'anno 2010: aiguro buone feste e felice anno nuovo a tutti coloro che mi hanno sopportato. Vado a fare un poco di esperienze erotiche, così poi avrò qualcosa di nuovo da scrivere... Ma esiste qualcosa di nuovo? Un bacio a tutte le mie ragazze e una stretta affettuosa ai miei lettori. f .
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14 years ago
fantasypervoi,
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Odio o amore?
Il letto riscaldato dal calore dei nostri corpi sotto la luce soffusa che illumina volentieri il tuo viso d’angelo, il tuo sorriso da donna bambina.Niente di più familiare e pure niente di più estraneo. Ho voglia di te! Ti tocco con la foga del amante facendoti capire che esigo! Pretendo non solo il tuo sesso ma anche la tua anima …..e tu tremi. Mi insinuo sotto la maglietta per arrivare al tuo seno ed ansimi scuotendo le mie violente voglie. Ansimi e sorridi. Ho voglia di te. Ho paura di te. ….entrare dentro di te come un angelo o come un diavolo? In un misto di amore e preghiera o di bramante sesso e lussuria? Una voglia di essere quello che ricordiamo di essere stati, che mi trasforma in un servo svenduto per pochi spiccioli di dolcezza e accovacciato per supplicare ciò che sei!! Mi sento morso! Io sopra di te, dentro di te…….sprofondo nelle tue viscere con odio verso i tuoi desideri nascosti, ti bacio con foga nella pazza idea di esalare il mio respiro d’amore. Chiudi gli occhi ed ad un tratto gli riapri. In questo preciso istante mi sento una scoperta , non so se macabra o divina, non so se ridere o piangere…..la parola amore che dici ha il sapore del mio sangue, amaro e sofferente. Desidero possederti in ogni forma umana o divina che sia, basta che alla fine il mio male nel amarti sparisca. Sofferta e anche la luce spenta della camera che nasconde per quanto può i nostri desideri carnali che coprono le nostre paure. Sesso, amore. Mai niente di più umano, mai niente di più atroce. Umori del tuo sesso che esclama le sue gioie per un istante, sottofondo oscuro che lo soffoca di nuovo baci, amore sparso in parole mezzane. Incarni il corpo, sospiri, baci, pretendi il mio sesso come mille volte altre e come mai prima. Immersa nel tuo essere donna fatale senza volerlo essere, senza vestitini sexy, senza trucco, senza scene da film porno. Basti solo tu eppure mi sembri Sisifo. Vorrei aiutarti a spingere la tua pietra verso la cima del tuo destino, o insieme spingerla giù urlandogli contro con disprezzo per non andare mai più a riprenderla, tenerti il cuore in mano e riscaldartelo, soffiarti nei polmoni magia e ritornare a sorridere…… Nel semibuio silenzioso della notte tu che stavi in ginocchia respirando affannosamente davanti a me. Ragazzino io, ragazzina tu. Stavi nel attesa del mio risveglio con l’impazienza da bambina per poi intrufolarti nel mio petto con la perdizione che ogni anima vorrebbe ……. era tanto tempo fa ….. Oggi ti guardo dritta negli occhi mentre ti vesti con fretta, come per scusarti con te stessa, con i tuoi sottofondi oscuri. Mi guardi cercando di abbozzare un sorriso che sa di accordo di pace. Ti bacio la fronte e sfioro le tue labbra che mi hanno incatenato . Un nodo in gola trattiene le parole che fanno a cazzotti per uscire. Stupide parole che fanno a gara perché vogliono coccolarti, carezzarti la vanità femminile, seguirti come me anche il capo al mondo. Trattengo le parole, i pensieri, mi avvicino per abbracciarti ed ho un sussulto, un infinitesimale sussulto d’orgoglio….tu mi regali un sorriso come lo regali a tutto il mondo…. In questo secondo invoco, imploro Dio in silenzio , che possa aiutarmi perché non ci sono muri che io possa ergere con disumana fatica e tu non continui ad abbattere con la sola esistenza.
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14 years ago
admin, 75
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IL GIOCO DELL'EROS
Il gioco dell'eros inizia...mettiti comodo,la tua donna ti delizia.Sei seduto...i tuoi occhi mi guardan estasiatiaffascinato dai miei movimenti ritmati.Il ventre ancheggia armoniosoal suono melodico e lussurioso.Sbottono il corpetto attillatoil mio seno vuol essere liberato.Muovo il corpo con erotica graziatogliendomi la gonna con malizia.Sei lì.....sempre più eccitatoal mio spogliarello inaspettato.Mi siedo.....sfilo con le mani l'autoreggentiinchinandomi le tiro con i denti.TU..... a quella vista sei ipnotizzatodal mio estro visibilmente incantato.In mia balìa sei totalmentecon il corpo e con la mente.Ondeggio.....voilà anche il perizoma è andatoil potere di una donna è smisurato. CON MALIZIA E BUON GUSTO DA CIP A CIOP
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14 years ago
cipcioplove,
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Io e te
La notte sono eccitata.... ho voglia di sentire le mani su di me....ho voglia di sentire il calore del corpo.... Mi tocco, tocco il mio corpo, sento la mia carne. il mio corpo, le mie ossa....ho voglia di te. Ho bisogno di un corpo caldo vicino a me, del suo calore, del suo desiderio.... Immagino le tue mani su di me, il fiato, il calore..... mi eccito.... ho voglia di baciarti, di leccarti. Ti sento gonfiarti, indurirti, sei vicino a me e il tuo respiro diventa affannoso. Mi spoglio davanti a te, piano piano. Ho tolto il maglione, le calze...sono in maglietta, sotto nuda, le gambe scoperte.... e sento il tuo desiderio, il tuo membro che si gonfia, l'eccitazione che sale... Tolgo l'ultima maglietta, il mio seno nudo, il mio corpo completamente nudo, un calore infinito, il desiderio.... Tu mi guardi..., il tuo cazzo è duro, non sai resistere, mi vuoi,, vuoi sentire il mio calore, il mio desiderio... Io mi abbasso, lo prendo in bocca, lo lecco, lo voglio, mi bagno, mi tocco e quel membro grande mi fa eccitare, mi piace prenderlo in bocca, succhiarlo, leccarlo e....farlo godere. Sentire il suo sperma, il suo godimento, caldo....nella mia bocca----- Mi sveglio, bagnata, è mattina, ti guardo sdraiato vicino a me.... la mia voglia non si è assopita... mi sdraio sopra di te per sentire il tuo calore....Fra poco andrò al lavoro, ma devo portare il tuo calore con me.
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14 years ago
admin, 75
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Patchouli
E’ passato più di un anno dal mio incontro in fiera con Manuel e il discorso sogno a tre è andato scemando come previsto. Ci siamo rivisti diverse volte, abbiamo fatto del nostro meglio per studiare sempre situazioni nuove ma della terza persona come pensavo non se ne parlava. E’ sabato mattina In una breve pausa accendo il pc per controllare la posta come faccio spesso. Manuel è stranamente connesso…. - Come mai? - Ciao dolcetto,…. Sono solo per un po’ e ne approfitto. - Bravo! Non dirlo eh…? - Ti stavo aspettando amore… Questa si che era davvero strana! “amore”? quando mai il mio storico amico mi aveva chiamata “amore”? - Stai bene? - Si mai stato meglio perché me lo chiedi? - Mi sembri strano…. Cosa vuoi? - Niente perché? - Guarda che se vuoi qualcosa da me dovrai sbottonarti un po’ di più di un banale “amore”…. - Perché devo sbottonarmi tanto me la dai lo stesso!!!! ;-) - Manu….. - Ti voglio tesoro… ho voglia di te, dormi con me domani? - Sai bene che è quasi impossibile vero? - Io so che quando vuoi qualcosa la ottieni sempre! Dai amore mio non te ne pentirai! Bastardone mi sarebbe piaciuto dargli buca ma avevo voglia anche io di un po’ di sano sesso. Indosso un abitino a sottoveste semplice e tacchi alti, con questi non si sbaglia mai. Entrando mi accorgo che ha addobbato la casa in modo romantico con tantissime candele accese… vino rosso sul tavolo in un portaghiaccio pieno, olio da massaggio e un foulard nero.... umh…. Un aroma inconfondibile patchouli che emana una ostentata e irresistibile sensualità, mischiata a ylang-ylang che dona un po’ di dolcezza. Una coperta davanti al camino e moltissimi cuscini… il divano letto è aperto... Mi giro sorridendogli e lo bacio, questa volta ha davvero superato se stesso non era mai successo che si lasciasse andare a tanto romanticismo. Non risponde al bacio come al solito… è teso…. - Qualcosa non va? - No…. Mi abbraccia e mi bacia, questa volta lo sento sciogliersi e perdo ogni sensazione di pericolo… Aveva le mani ferme sui miei fianchi come se fosse bloccato ma poi man mano si è sciolto passando ad accarezzarmi il seno attraverso il sottile strato di seta e pizzo che lo ricopriva…. Anche le mie mani erano scese percorrendolo ogni centimetro di pelle ad accarezzargli i jeans diventati troppo stretti… - Mhh… la tua bocca è un forno… non vorresti farla sentire anche a lui…. Questo era il mio Manuel, avrebbe rinunciato a tutto tranne che al suo motore e alla mia bocca a succhiargli il sesso…. Senza smettere di solleticare ogni punto sensibile con la lingua scendo a liberargli il sesso, è turgido… la cappella tesa e umida… perfetta per accarezzarla con la lingua… Mi bagno le labbra e lo faccio scivolare lentamente fino in fondo alla gola…. La lingua non smette di accarezzare il glande che sembra voler scoppiare…. Mi toglie i capelli dagli occhi per permettere ad entrambi di guardarci mentre glielo succhio golosa. Manu comincia a gemere ad ogni mio risucchio…. - Entro domani te ne faccio bere non sai quanto… Gli sorrido maliziosa leccandogli le palle…. … il fuoco del camino scalda molto, o forse a scaldare è l’eccitazione che sento scorrere nel mio ventre…. Mi allontana e mi toglie il vestito facendolo scendere dalle spalle mi spinge sul divano letto aperto, mi sale addosso e mi mette l’uccello tra i seni iniziando a muoversi…. Con le dita riesce a stringermi i seni, i capezzoli sono sensibili e durissimi tanto da farmi male….. ma di un dolore piacevolissimo…. Dopo poco si sposta verso il tavolino e lo vedo prendere il foulard… - Ti prego non legarmi… lo sai che non mi piace rimanere passiva….. - No non voglio legarti…. Voglio solo che tu stasera possa utilizzare tutti i sensi tranne la vista…. Ok lo potevo accettare…. Chiusi gli occhi e lo lasciai mettermi il foulard …. - Promettimi che non lo toglierai per nessun motivo…. Sapeva che non lo avrei mai fatto…. Mi accompagnò a sdraiarmi sul divano davanti al camino acceso…. Di schiena… per un attimo non sentii nulla tranne rumori accanto al tavolino…. Poi una sensazione di calore scese dal ventre verso il monte di venere… mi stava rovesciando addosso dell’olio da massaggio…. era tanto…. caldo mi diede i brividi, colava ovunque…. Iniziò a farlo scorrere sulla mia pelle…. Le sue mani vagavano sul mio corpo dai seni al sesso… mi penetrava con le dita unte…. E poi scappava passando a stuzzicare il clitoride…. Il massaggio sensuale durò un po’facilitato dalla completa depilazione…. Ogni tanto mi baciava e mi mordeva i capezzoli facendomi sussultare, mi penetrava stuzzicando il punto g per poi lasciarmi senza fiato per correre altrove scivolandomi addosso, non smisi mai di masturbarlo tranne quando si allontanava e allora usavo le mani per accarezzarmi e stringermi i seni o per masturbarmi…. Fino a quando, non ricordo esattamente quando perché ero troppo eccitata, le mani divennero prima 3 e poi 4….. Non eravamo soli…. Per un attimo ebbi paura e soprattutto ebbi la tentazione di togliermi la benda… Manuel mi prese la mano - Hai promesso! Tranquilla è tutto a posto…. Lui mi si avvicinò per accarezzarmi i seni…. Sentii il suo respiro irregolare che mi scaldava la pelle …. Si avvicinò per baciarmi mentre Manu continuava le sue esplorazioni…. Aveva le labbra morbide e carnose…. Cominciai a toccarlo come un non vedente che per conoscere usa il tatto…. “dovrai usare tutti i sensi tranne la vista” ecco cosa intendeva ….. Un bel corpo asciutto…. Non grosso ma con muscoli scolpiti… Manu mi stuzzicava il seno leccandomi e succhiandomi entrambi i seni stretti tra le mani… e io trattenevo lui per la nuca accarezzandogli i capelli per capire qualcosa attraverso il bacio … Un uomo che non sa baciare spesso si rivela un pessimo amante… lui era…. Fantastico…. Scesi ad accarezzargli l’inguine scolpito…. Era anche discretamente dotato…. - Ti conosco? - Gli chiesi…. Lui mi rispose – Non proprio – ma mi bastò per sentire la sua voce…. Non lo avevo mai sentito…. Manuel mi diede un forte morso… - sei troppo curiosa…. siamo in due ricordalo…- La sua gelosia mi fece sorridere… in realtà non stavamo insieme per cui era assurda ma era come se fosse geloso delle attenzioni che donavo allo sconosciuto…. Non lo conoscevo era inutile tentare di indovinare qualcosa di lui…. Era decisamente meglio goderlo…. Mi misi a giocare con entrambi…. Mi alzai e spinsi lo sconosciuto sul letto mettendomi in gattoni con il viso vicino al suo sesso…. Manuel non se lo fece dire due volte e mi prese penetrandomi con forza da dietro…. Mentre Manuel pompava con vigore tutta la sua voglia io assaggiavo il sesso dello sconosciuto …. Mi scopavano in due … uno nella bocca e uno nella tana… mi fecero godere 1,2,3 volte… non lo ricordo…. Tremavo per il piacere…. - Succhialo un po’ anche a me….! Manuel si mise coricato a fianco a me imitando un 69 e mentre lo sconosciuto scivolava nel laghetto dei miei umori, con la mano Manu esasperava il clito….. Gli morsi delicatamente il sesso a rimproverarlo che mi faceva impazzire…. Era bello… avevo i sapori di entrambi in bocca…. Era bello valutare le emozioni e le sensazioni di entrambi i miei amanti attraverso il loro respiro ed i loro gemiti… quelli di Manuel a conferma di 20 anni quelli nuovi dello sconosciuto che mi faceva davvero un gran piacere conoscere… Manuel mi venne in bocca, sul viso e sul seno, mentre "lui" mi mandava in estasi per l’ennesima volta era come se anche lui sapesse come muoversi, come se mi conoscesse e come se ogni movimento fosse studiato per darmi piacere… entrambi con le mani mi spalmarono il seme ovunque come se fosse una crema…. Avevo le loro dita in bocca e poi sui seni…. Li abbracciavo e li accarezzavo entrambi sempre con la benda sugli occhi…. - Ora tocca a te…- dissi rivolta allo sconosciuto…. Mi accovacciai vicina a lui e presi a leccargli l’asta in tutta la sua splendida forma…. lo assaporavo come un gelato mai assaggiato…. Lenta e costante…. Lo succhiai con foga creando un ambiente confortevole tra le mie labbra per poi riprendere a leccarlo fino a prendergli in bocca i gioielli, il sesso di un buon amante va gustato come una caramella... lentamente per assaporarne tutto il succo. Non mi accorsi che Manuel si era per un attimo allontanato…. Quando lo risentii stava spalmando del lubrificante sul mio buchetto prezioso…. Ne prese un po’ dove abbondava al centro del mio piacere stuzzicandomi con la mano…. Per portarlo la dove serviva…. Poi senza preavvisi si infilò deciso nel mio “culetto” che poco per volta si dilatò per accoglierlo…. Lo sconosciuto si mise in modo da godersi la scena senza però togliermi il sesso di bocca… Mi mise qualcosa sul seno che riconobbi subito come le pompette vibratori . Pompò per tirarmi i capezzoli fino a farmi sussultare per poi lasciarli respirare… e poi di nuovo prese ad imitare la suzione mentre i suoi movimenti nella mia bocca aumentavano di ritmo… non so chi dei due fece scivolare nel mio sesso bollente e bagnato anche il muto… so che raggiunsi prestissimo un orgasmo violento e che entrambi mi seguirono riempiendomi ovunque di crema calda…. Ci ritrovammo in tre esausti sul letto… io in mezzo (in effetti loro non si avvicinarono mai più di tanto) accovacciata tra due corpi maschili che avevano saputo darmi emozioni fortissime come mai prima… Fu Manu a togliermi la benda e per la prima volta potei guardare in viso lui… che mi sorrise e si presentò - E’ un piacere conoscerti… io sono Gianni……
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14 years ago
admin, 75
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Venerdì sera....
Nooooo, via dalla finestra no! Eh ma c’è una prenotazione cara. Lo sai che ti ci porto di nuovo…. Ma stasera no! Stasera c’è quella coppia di vecchietti, è venerdì. Mi dispiace, devono cambiare posto….che poi sempre a conservare il posto per loro…eh, mica si può fare… E daiiii, del resto sono vecchietti eh, non e che ti diverti chi sa che…ne hai visto di crudo e cotto te, non ti fissare adesso. Senti, dimmi un po’ quella storia di sesso a tre….lo sanno tutti tranne che io, sono o no il proprietario qui? E se non te l’ho detto, un motivo c’è….. Daii, non fatti pregare…..che non ho molto tempo. Ecco, sei davvero un porco te! Ma quelli erano ragazzini; arrivati al terzo bicchiere, lei mette le mani sulle cosce di entrambi……e comincia a strofinarli e ad eccitarli senza che loro sapevano di l’un l’altro….ci sapeva fare la ragazzina però…. Mmmmm, e poi? Ma se poi hanno finito tutto in bagno e te un altro po’ hai preso appunti….aspetta, fatti da parte che vedo due nuovi. Me li porteresti a me? Hanno un aria spaesata, sono curiosa….. Come vuoi, contenta te. “Che poi li piacciono sempre le face nuove….ecco, questi qua sono imbranati. Stanchi ed imbranati. Che ci trova in loro poi….” “Questa ragazza che ride senza ragione è innamorata persa. E lui che attacca con il cameriere per il disaggio ….che carini….spero solo che vengono di nuovo, nonostante il cibo….” Senti 22, ci sono i vecchietti, dove li porto? Copri bene il 17 che sembra me e non farli cambiare posto, sssssh, adesso ho questi due da far invecchiare….
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14 years ago
admin, 75
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La strega
Odio la tua essenza da ragazzina. Mi fa sentire adosso un disagio che diventa peso mentre ti seguo con gli occhi. Il sorriso come per chiedere scusa di ogni cosa, come colpe mai espiate appese alle tue labbra. Non c’è fedeltà che non tradisca almeno una volta, tranne quella di un cane – disse Lorenz. Io avrei voluto che io lo fossi. Che tu lo fossi. Ti guardo sorprendendomi a scruttare il gorgoglio del tuo sorriso. Niente di più familiare. Eppure certe note graffiano, certe carezzano. Maledetta strega che non riesco a chiuderti in una gabbia, in un pensiero, in un bacio. Chiuderti in qualcosa che possa essere uguale ad un battito del cuore, qualcosa che io so che e mio, come il mio cuore.....o non lo è. Cazzo mi odio quando sto in questi meandri di una predispozicione mentale da ebete! Sorridi, mi baci, anzi che cazzo dico nemeno serve che mi baci, mi sorridi e basta. Tanto basta e sono ai tuoi piedi che osanno le tue qualità assomigliando ancor' di più melenso. Che divento un paroliere di ........ Mi sono perso di nuovo.....Il miglior modo per ritrovarsi e perdersi.......sembro un libro di filosofiche espressioni disperate. Cosa ho detto?....scusa disperata o barlume di ragione? Amore comunque mi dice quella vocina stronza che tanto vorrei che facesse una volta tanto i cazzi suoi, mentre nel pantano la fuori so già cosa ci aspetta. Raccolgo la mia accozzaglia di certezze da ubriaco, cerco una porta da sbattere per far’ sentire il mio di dolore ma ne viene fuori solo una lacrima, mentre dico per l’ennesima volta il tuo nome. Sembra la fine, assomiglia alla morte, accumulo di nostalgia, desiderio di te, di squarci tenuti chiusi per tanto tempo in silenzio. Sorridi strega maledetta, sorridi...... In quel sorriso io vivo ancora..
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14 years ago
admin, 75
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Un attimo di follia
era da molto tempo che mio mairto mi proponeva giochi che dfinirei strani. Io me ne guardavo bene nell assecondarlo, però giorno dopo giorno, frase dopo frase, un tarlo si insinuò nella mia testa e le cose che mi chiedeva mentre facevamo l'amore mi eccitavano sempre piu. Le fantasie di mio marito andavano dall orgia al farlo con un altro uomo o donna, all essere guardati, tutte cose che fino a poco non credevo neanche esistessero davvero, ora, mio marito me le stava proponendo. e per di piu , mi eccitavo sempre piu al pensiero di essere con piu persone nel nostro letto, a sentirmi coccolata da piu mani, piu bocche... dopo vari dinieghi una sera acconsentii a fare come lui mi diceva: dovevo andare a cena con alcune colleghe, e lui mi chiese di vestirmi comunque sexy ed io mi misi una gonna , molto corta, autoreggenti, senza intimo e sopra una maglietta grigia che faceva sbucare timidamenti i miei capezzoli ad ogni filo di aria fresca...... arrivai puntuale al ristorante e gia mentre aspettavamo di sederci avverti che da un tavolo di ragazzi arrivavano occhiate e quando mi giravo sorridevano e parlacchiavano tra loro... anche un cameriere particolarmente carino e gentile non nascose i suoi ripetuti sguardi... caso volle che il ns tavolo fosse proprio quello vicino a quello dei ragazzi, quando mi sedetti la gonna corta svelò un pò le mie autoreggenti e uno dei ragazzi accortosi della cosa mi sorrise, non so perche ma stavo pian piano eccitando, lo avvertivo dai miei umori che stava lubrificando la mia vagina non coperta dalle mutandine . mi dissi tra me e me "visto che mi ha fatto vestire cosi, proverò a giocarci su"... buttai giu subuti un paio di bicchieri di vino e stando attenta che le mie colleghe non si accorgessero di nulla, alzai leggermente la gonna per mostrare a quei ragazzi le mie autoreggenti...li sentivo parlottare e ogni tanto carpivo parole cha andavano dal "porca " al "troia" ma non capivo il resto. fino a poci prima il solo fatto di essere vista cosi mi avrebbe irritata ma li, cosi, in quel momento il senirmi un pò troia mi eccitava sempre piu. anche il cameriere carino se accorse delle mia gonna un pò sollevata e ci scambiammo un occhiata che servi ad aumentare i miei umori ancora di piu, e ancora piu rapidamente.. mi alzai per andare in bagno e con la coda dell occhio vidi uno dei ragazzi del tavolo accanto che si alzò venendomi dietro.. io entrei nel bagno delle donne, mi sistemai un pò il trucco e quando ucii vidi nella antibagno il ragazzo che palesemente mi stava aspettando "cosa festeggiate?" mi chiese "niente di che" risposi "e voi? "replicai ... "niente di che "mi disse sorridento e aggiunse "dopo cosa fate di bello ?" e mentre non mi rendevo conto di cosa dicevo mi uscii dalle labbra "penso che le mie colleghe abdranno a casa ma io non so .." lui mi si avvicinò e mi sussurò " anche i miei amici penso andranno a casa ma io non so.... " poi mi chiese se avevo una penna e mi scrisse il suo numero sul palmo della mano ..uscite dal ristorante salutai le mie amiche e come una scema aspeyyai che uscissero quei ragazzi e una volta che furono fuori mandai un messaggio " sono nel parcheggio" lui allungò il collo e io feci cenno con la mano dal finestrino... dopo pochi minuti i suoi amici si salutarono e si dileguarono e lui venna da me.. era tardi e il parcheggio quasi deserto, avevo pauro ma ero eccitata allo stesso tempo, non sapevo neanche come si chiamava ... scesi dall auto e tutto in un attimo mi baciò e con le mani andò dritto al mio sedere sollevandomi un pò la gonna.. accarezzò il bordo di pizzo delle mie autoreggenti e poi scivolò tra le mie gambe... ero eccitatissima, le sua dita giocarono un pò sule mie lebbra, poi le infilò con forza dentro me , io genetti , il piacere mi stava assalendo...gli sussurrari all orecchio di chiamarmi troia e lui non se lo fece ripetere...mi chiamo cosi piu e piu volte... ed ogni volta miprocurava un brivido... si mi sentivo troia e mi piaceva... venni 2 volte nel giro di pochi minuti, e quando mi ripresi un pò dagli spasmi di piacere notai che il cameriere carino era uscito per una sigaretta e stava osservando la scena...mi sorrise e lo feci anche io... poi fece per avvicinarsi " complimenti davvero, un buon modo per terminare la fine del mio turno di lavoro " disse , il ragazzo che era con me ci rimase un pò male a quell affermazione, non siera accorto di nulla, ma poi io lo appoggiai alla macchina e mettendomi di spalle inizia a strusciargli il mio sedere al suo pene che stava facendo scoppiare i suoi jeans...presi il cameriere per il giacchetto e lo baciai, sfiorandogli il cazzo con le mano...era gia durissimo... io non ero piu in me... dovevo tirare un pò i remi in barca ma non resistevo..glielo tirai fuori e inizia a leccarglielo mentre il ragazzo dietro mi faceva senpre piu sentire che mi voleva..mi voltai e mi misi in ginocchio tra i due, slacciai i pantaloni anche al ragazzo e spompinai entrambi per pochissimi minuti perhce vennero quasi subito, schizzandomi sul viso , cosa che non ho mai voluto facesse mio marito... ci sistemammo e ci salutammo... arrivata a casa mio marito era al pc, non mi aveva vista quando ero uscita per cui mi fece apprezzamenti ed era molto contento che avessi fatto quello che mi aveva chiesto... si alzò e si abbracciò, facendomi sentire la sua eccitazione poi mi chiese " hai imbroccato qualcuno?" io esitai e poi gli risposi di si... "avete scopato?" mi domandò " no, ma... lui mi tappò la bocca e mi disse " ora scopa me... ti voglio, sei la mia troia..." mentre scopavamo lui mi domandava e io raccontavo cosa avevo fatto...scopammo per ore , coma mai prima.....
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14 years ago
mogliecuriosa, 35
Last visit: 11 years ago -
Ferro
Ma che ci vengo a fare quà? Ogni settimana, di nascosto, ti guardo mentre parli con la gente. Gente che non conosco, neanche te riconosco mentre dai buoni consigli. Non sorridi, sei seria, sembri un'altra donna o forse quella sei tu, ma non sei tu mentre eravamo noi, sei un'altra parte di un film a me sconosciuto e mi servirebbero i sottotitoli. O forse il tempo con te è stata vita che scorreva come un fiume in piena, e quando la piena si ritira non è più la stessa cosa. Eppure sei tu, i tuoi occhi hanno ancora la stessa luce anche se questi sono giorni scuri. Troppe le cose che ancora vorrei avere... ed i miei forse non fanno che aumentare la mia sete di te, devo parlarti, devo sentire la tua voce pronunciare il mio nome per sapere che esisto. Adoro la tua voce! Metto il casco ed accendo la moto. Me ne vado, vado a sfogarmi con lei, non posso guardarti ancora,vado a carezzare altre curve che non siano le tue. Ti rimpiazzo con questo mostro in cui trovo una sensualità diversa. La mia moto, è un travestito, ha il culo di una donna, alto,invitante e la voce maschia e possente, la monto con la voglia di goderne e di spremerne il succo. Succhiami il cazzo. Rispetto amico! sembra dirmi, non sei il mio padrone e non sono la tua troia..a pagare potresti essere tu. E mentre mi masturbo la mente con questi dialoghi improbabili esci fuori e mi chiami...cazzo, solo a sentire la tua voce mi viene duro. Tolgo il casco , ti guardo con un tappo in gola, hai le lacrime agli occhi. Secondi o minuti senza parole, ti volti e te ne vai ..ti amo, l'hai detto? Lo volevo sentire. Esisto...ingrano la prima e spingo il cazzo sul serbatoio e le faccio urlare la mia gioia e il mio furore....ed ora puniscimi troia, t'ho pagata anche per questo.
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14 years ago
rotterdam19,
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Last visit: 3 years ago
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Pausa sigaretta...
Guardami dritto negli occhi e dimmi che non mi vedi! Che cazzo dico…. Nevica! Da su in giù…. E come cazzo deve nevicare altrimenti? Butta quella sigaretta e gira da me lo sguardo che sparpagli …. Sono quiiiiii…..con il rossetto abbondante e i stivali piatti….del resto nevica…. Aspetta, sei ridicolo con la neve ferma sulle sopracciglia….amore, ma sai di caffè…. Ti riscaldo le mani e ti alzo la sciarpa, già, te non hai mai freddo…. Eccoti un sorriso…..mmmmmmmmm, no, aspetta, fammelo godere; bambinone che diventi! E fatti baciare, si, ogni volta che voglio, gli occhi, il mento, le guance,niente labbra eh….ahahahah, ma chi resiste alle tue di labbra, scemo! Ecco, mettimi le mani sotto le ascelle, cosi me li blocchi e so io dove finiscono le tue….ma siamo per strada eh….e la scelta della gonna scozzese è solo per i collant pesanti e caldi, ahahahhaha, già, fai bene a non credermi………ssssssssssh, c’è gente ……… Pensa un po’ ad un letto, ma bastavano pure 4 mura, ma basta pure uno solo….ahahahah Si, la mia pelle che solo te la accendi, il tuo respiro che mi da alla testa, toccami, spogliami e stringimi fino a farmi male…..e io che ti cerco ogni fessura, ogni piega del tuo corpo, lo bacio, lo scaldo, lo rendo vivo il tuo corpo…io…. Ej, ma nevica ancor’più forte eh…… Non sto sulle punte dei stivali per baciarti, ti voglio solo togliere la neve dai capelli, fammi fare…. Mmmmmm, mi appendo a te, m’intrufolo a te, mi strofino al petto tuo e ti guardo e …. Ok, ma stai fermo cosi, non staccarti…..un minuto altro, solo…. Senti, ma hai notato che questa neve non bagna? Dà solo magia ….a tutto…. Te sei l’albero di natale e io la neve….ma gli alberi baciano cosi bene? Anch’io amore mio, sono solo un mucchio d’amore per te…. Vai adesso, lascia stare pausa sigaretta….hai capito adesso perché la neve cade da su in giù? Perché là su ci sto io a buttarla….avevo voglia di un gelato al bacio, ahahah…..
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2
14 years ago
admin, 75
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La neve
La neve Balla sopra il cielo in una danza che solo Dio sa il significato. Fredda come la lama di un coltello, candida come i sogni di un angelo, bianca come i capelli miei che oggi si sentiranno protetti da tanta bontà bianca come loro. Oggi non c'è bisogno nemmeno di luce perché questo candore acceca Nevica di rado qui da noi. E come un regalo, ho sempre pensato! Nevica ogni tanto come se il cielo volesse festeggiare qualcosa di cui non riesce a trattenere la gioia e nel culmine di quella egocentrica esaltazione decide di renderci partecipi, degnando i più terreni pensieri di diventare ricchi, di diventare sogni. I miei lo sono. Stringo forte i pugni dentro i guanti che a loro volta sono dentro le tasche nella strenua ricerca del caldo.....invece non trovano caldo, trovano la consistenza irregolare di un pezzo di carta. Un po sgualcito, rugoso, piegato male e poi in fine buttato in un angolo della tasca come se fosse una cosa da avere paura.......invece sta li. Scuoto con la mano la testa dai fiocchi di neve che hanno deciso di coccolarmi finché possono prima di sciogliersi, avvicino con passo veloce il bordo della strada che oggi sembra paurosa come un fiume pieno di serpenti e decido di passare dal altra parte........ trattengo il respiro...... penso al tuo sorriso........ ..... passo........... Poggio la mano sulla tua spalla....... brrrrrrr amore come sei fredda...... il buongiorno che ti dico e sempre uguale anche se a me sembra che questo di oggi e pieno d'amore come non mai Tu sorridi come gli altri giorni, anche se ad essere onesti mi sembri più sorridente, come se fossi felice come per la neve Io ho dormito bene...poco ma bene..... Durante la notte ho deciso di scendere giù in cantina a leggere qualcosa in pace. Lo so che non mi hai sentito perché ho camminato leggero come un gatto.......come? ahahahahahaha....come un gatto con gli stivali? ...........siiiiiiii hai proprio ragione ma semmai come un gatto innamorato con gli stivali... ....che poi, tanto gato.......peso sempre molto amore..... ma ti dicevo che cercando fra le righe il sonno perso ho trovato la tua prima lettera d'amore per me........ Volevo venire subito ma non volevo svegliarti........ Oggi ha nevicato e volevo farti la sorpresa nel svegliarti con il caffè caldo e bollente, tieni amore La vista della neve ........eeeeeeeeeee ta dan ...eccola la tua prima lettera d'amore per me...... vedi amore e diventata gialla......quanti anni saranno passati da allora?! .... e stata scritta 54 anni fà..........fiuuuuuuuu........ dai non arrossire perché io rido.....rido per la gioa! ....no amore no,non diventare triste perché adesso piango.........e per la gioa.....lo giuro! .....non devi preoccuparti di me........io ti amo e questo mi da gioia! adesso vado amore, un bacio angelo mio ciao! Dopo 8 anni di lavoro in mezzo a questi viali muti e pieni di dolore magari ti abitui a tutto, magari non ti fa più impressione, speri che sia cosi, che non ti tocchi niente..... Oppure non e cosi!!! Nina sentiva a malapena le gambe affondate nella neve. Persa nei suoi pensieri vedeva gli alberi che oggi erano più dolci, sentì l'abbraccio di Lara che stava piangendo ..... - Nina, non pensi che qualcuno glielo dovrebbe dire a questo vecchietto che sua moglie e morta da 5 anni? Scuoté la testa come per allontanare i brutti pensieri e vide il cielo che sembrava un lenzuolo bianco alla ricerca di qualcosa da coprire........ - No amica mia, no! - Quella non e pazzia..........è amore
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14 years ago
admin, 75
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Un inaspettata serata
E’ un sabato come tanti altri, una cena in trattoria con gli amici, ridiamo, scherziamo, beviamo. Stranamente anche le donne questa sera ci accompagnano, a tavola c’è dell’ottimo vino e tutti lo mandiamo giù come fosse acqua. La serata è fresca ma non fa freddo, in sala si sta molto bene anche solo con la camicia, il vino poi contribuisce ad aumentare la temperatura. Io sono seduto di fronte a Simona, non posso non notare il suo corpo magro ma molto sexy: indossa un vestitino colorato, un po’ scollato e lei è molto sensuale col suo piccolo seno sodo che aderisce al tessuto e lascia intravedere i capezzoli dato che non indossa il reggiseno. Ogni tanto la sua gamba sfiora la mia, non lo fa di proposito ma io al solo pensiero che mi sfiori mi eccito e lascio correre la mia fantasia. La mia ragazza, seduta accanto a me, mi fa svegliare dai miei sogni su Simona, non ha nulla da invidiare a Simona, anzi… però sono sempre stato attratto da lei. Finita la cena decidiamo di fare un giro per la città, fermarci in un pub e bere ancora qualcosa per digerire. Noi ragazzi prendiamo un whisky, Simona e un’altra amica prendono un martini mentre le altre preferiscono non bere più. Siamo tutti molto allegri, da dove sono seduto vedo le belle gambe di Simona che si accavallano, si muovono, spero che lei apra di più le cosce per farmi vedere le sue mutandine ma non succede. Io sono eccitatissimo ma so che per questa notte andrò in bianco dato che stiamo per andare via e io sono in macchina di Davide, proprio con la bella Simona. Salutiamo gli altri amici e ci dividiamo per andare verso casa, accompagniamo prima la mia ragazza, che abita in zona, mentre noi per tornare a casa dobbiamo fare mezz’ora di strada pregando che non ci fermi nessuna pattuglia perché Davide è già fuori misura consentita dalla legge anche se non è ubriaco ed è perfettamente in grado di guidare. Simona è accanto a lui e io sono seduto dietro, al centro dove posso ammirare le belle gambe di lei che non stanno un attimo ferma in quanto lei è euforica, presa ancora dall’alcol. Ride, canta, scherza, a volte osa fare battute sul sesso; quanto me la vorrei scopare, penso tra me. “Mamma che caldo che sto sentendo” e inizia a sollevare la gonna usandola per fare un po’ di vento. Io da dietro mi godo tutta la scena e le cosce di lei, la gonna si solleva quasi completamente ma non riesco, però, a vedere le sue mutandine. Il cazzo si muove nei miei pantaloni. “Simo, ti ricordo che non siamo soli” le dice Davide. “Che fa, è come se fossimo al mare, al mare mi vede sempre in costume. Non ti scandalizzi vero Diego?” “No no, per me puoi proprio togliere tutto” rispondo io ridendo sperando che lo faccia sul serio. “Vedi che sono capace di farlo” mi dice lei. Davide la guarda in modo strano ma sorride perché sa che la sua Simona non lo farebbe mai, le piace solo giocare e provocare anche se adesso è l’alcol a fare da padrone. “Fa proprio caldo qui , sono tutta bagnata” dice lei ridendo e alzando completamente la gonna facendo vedere a Davide le sue mutandine. Lui sembra non crederci, mi guarda serio dallo specchietto retrovisore “E’ ubriaca, si vede”. Io rido ma sono eccitatissimo. “Amò, ho voglia, perché non ci fermiamo e facciamo l’amore?”, mentre lo dice mette una mano sulle mutandine strofinando e facendo dei piccoli gemiti di piacere. “Dai Simo, smettila, adesso stai proprio esagerando” dice Davide. “Allora se non vuoi scoparmi tu mi faccio scopare da Diego”. “Dai Simo, sta buona che tra un po’ siamo a casa” le dico io, vedendo il mio amico così serio. “Ho capito, siete due froci, faccio da sola” e inizia a mettere le mani nelle mutandine. Cambio posizione e questa volta riesco a vedere bene, anche perché lei si è rilassata sul sedile, tiene le cosce larghe e la mano negli slip bianchi; inizia a gemere. Davide a quelle parole e a quella visione ha una reazione inaspettata: accosta subito la macchina, è rosso fuoco in volto. Adesso l’ammazza, penso tra me, ma non so cosa dire. “Allora vuoi che ti scopi? Vuoi il cazzo? Eccotelo, così sai che non stai con un frocio. Io però sto con una puttana”. A quelle parole Davide tira fuori il cazzo, è lungo poco meno del mio ma più grosso, prende per i capelli Simona e la tira verso il suo cazzo ficcandoglielo in bocca. “Si…mmmm…sono la tua puttana, che bel cazzo…mmmm….” Io resto fermo, senza dire una parola, non so cosa fare poi la voce di Davide mi sveglia “Vuoi passare per frocio? Facciamo vedere a questa troia che non lo siamo” A quelle parole mi sveglio e mi sporgo in avanti mettendo le mani sul corpo di Simona. Il suo seno è piccolo ma veramente sodo, le mie mani esplorano le sue belle tettine, tiro giù il vestito e le faccio uscire fuori mentre lei è sempre china su Davide intenta a fargli un meraviglioso pompino. Con una mano riesco ad arrivare alla sua fica, le mutandine sono già bagnate, lei è praticamente fradicia di umori, le mie dita toccano il suo clitoride indurito, non ha nemmeno un pelo la troia e geme di piacere appena inserisco il dito nella fica. Davide la tiene per le testa e da il ritmo al pompino, sento il rumore della saliva di lei che succhia avidamente quel cazzo. Io mi sporgo ancora di più per arrivare meglio alla fica di Simona, le mette due dita dentro e le muovo velocemente. La sua eccitazione aumenta, si sentono dei mugolii soffocati, si sente succhiare, la mia mano è piena di umori. Il mio cazzo scoppia, se ne accorge anche lei che allunga una mano e me lo tocca da sopra i pantaloni. Tenta di sbottonarli ma non molla il cazzo di Davide. Con la mano libera mi sbottono da solo e tiro fuori il mio cazzo, lei lo stringe in mano, se mi sega per due minuti mi fa venire per come sono eccitato. La sua fica cola di umori e io continuo a metterle le dita dentro, sento le sue cosce che si muovono, la fica si contrae, Simona mette una mano sulla mano e spinge ancora più dentro, sembra voglia far entrare tutta la mano. Con il cazzo di Davide in bocca, il mio nella sua mano sinistra e la mia mano nella fica, Simona gode. “mmmmmmmm…..aaahhhhhhhh…mmm…..sssssiiiiiii” “Godi puttana che tra un po’ ti rompo il culo” e così dicendo Davide le fa mollare il suo cazzo, la gira sui sedili e le sfila il periozoma. “Si dai, scopami il culo, spaccami” I sedili vengono leggermente abbassati in modo da far stare più comodi i due fidanzati ma in modo da non schiacciare me. Lei è messa a pecora con il culo verso il suo uomo e la faccia verso di me. Io sono seduto al centro, con il cazzo fuori, lei lo guarda, sorride, lo stringe di nuovo in mano, io le prendo i seni tra le mani, mi fanno impazzire queste tettine, mi avvicino con la bocca e le prendo in bocca, sono delicate, i capezzoli sono durissimi, ne prendo uno in bocca, lo succhio, l’altro lo stringo leggermente tra le dita, lei mi prende la testa e me la stringe a se, tenere il viso tra il suo seno è una sensazione bellissima. “Voglio che mi sborri in bocca e tu in culo, amore mio” Davide sputa sul culo di Simona e con un colpo secco entra dentro di lei che emette un urlo di dolore che subito dopo si trasforma in urla di piacere. “Siiii…. Scopami il culo, trattami come una puttana” Stringe sempre il mio cazzo in mano, tiene gli occhi chiusi, il suo viso assume espressioni di dolore, di goduria, guardarla è molto eccitante, non so come stia sopportando i colpi di Davide, si sente il rumore del corpo di lui che si scontra su quello di lei, la sta sfondando veramente. Io le prendo la testa e la porto sul mio cazzo, lei da esperta pompinara chiude la labbra sulla mia cappella, inizia a succhiare, i colpi di Davide le fa affondare il mio cazzo in bocca, lei succhia avidamente, poi lo esce dalla bocca e lo lecca intorno alla cappella. Io la guardo, è bellissimo vederla in questo stato, mi lecca tutta l’asta fino ad arrivare alle palle, le prende in bocca, le succhia, io sono quasi al limite. Davide da dietro continua a scoparla in culo, lei torna a prendere il mio cazzo tra le labbra, si muove più velocemente, io, muovendo il bacino, cerco di affondarle il cazzo in gola, un po’ ci riesco e lo capisco dal fatto che lei soffoca un po’ ma non si stacca dal cazzo nemmeno per un istante. “Simona, continua a succhiarmi così che mi fai sborrare”, a queste parole lei succhia molto più avidamente, che pompino, vengo dopo soli due secondi dall’ aver pronunciato quelle parole, vengo nella sua bocca ma lei non si ferma, continua a pompare, sento lo sperma che cola dalle sue labbra e finisce sulle mie palle, sui peli, lei succhia, lecca l’asta perdendo dalla bocca buona parte della sborra ma è veramente eccitante vederla con le labbra piene della mia sborra. Poco dopo anche Davide viene dentro di lei “Tieni puttana, ti riempio il culo di sborra, come piace a te”, i suoi colpi sono più forti ma con un ritmo più lento, anche lei si rilassa, adesso lecca il mio cazzo in maniera più dolce, meno frenetica, lo lecca tutto, dalla cappella fino alle palle, riprendendo sulla lingua lo sperma che aveva lasciato cadere. Me lo pulisce completamente, resta solo qualche residuo tra i peli. Resta con la bocca accanto al mio cazzo che si sta ammosciando baciandolo di tanto in tanto mentre Davide, sfinito, si accascia sulla sua schiena, mettendo il viso accanto al suo. Siamo tutti e tre sfiniti, io ho ricevuto solo un pompino ma è stato magnifico. Accarezzo la sua testa in silenzio, lei sembra gradire, ha gli occhi chiusi, l’ espressione felice, soddisfatta, si gode quel momento di tranquillità che viene dopo la tempesta. “Cosa ne dite se ci rivestiamo, sono già le 5” dice Davide. Io vorrei rilassarmi così ancora un po’ ma Simona in silenzio si solleva, si sistema il vestito rimettendo dentro le tette. I sedili vengono portati alla normalità, Davide si pulisce e si sistema, anch’io faccio lo stesso. “Queste è inutile metterle, sono troppo bagnate” dice Simona mettendo le mutandine in borsa. Davide accende la macchina, tra circa dieci minuti siamo a casa, ognuno alla propria, mi dispiace molto non poter stare in un letto con loro ma ho trascorso una serata splendida. Sulla via del ritorno Simona si addormenta sul sedile, è molto bella. Davide guida e mi dice “è la prima volta che facciamo una cosa del genere, colpa dell’alcol sicuramente, non si è mai comportata così, però non mi dispiace, adesso so che è veramente una troia e sono fiero di lei. Poi è successo tutto in modo così naturale anche se all’inizio ero preoccupato, a volte certe cose non si fanno per paura di quello che pensa la gente, pensa se si venisse a sapere in giro…” “Beh, è stata un’esperienza bellissima anche per me. Io non ho pregiudizi, anzi, ti dirò che certe fantasie le ho anch’io ma metterle in pratica è più difficile di quanto si creda. Oggi è successo, è stato bello ma la cosa più importante è che è stata una cosa voluta da te e da lei, così il vostro rapporto non si rovina. Credo che conti solo questo” “Diego, sono contento sia successo con te, so che mi posso fidare” “Grazie della fiducia e anch’io sono contento che sia successo con me” ho risposto ridendo. Arrivati sotto casa mia ci siamo salutati, lei era ancora intontita dall’alcol e dal sonno. “Grazie per la serata ragazzi, buonanotte” Scendo dalla macchina ed entro in casa, mentre mi avvio verso la camera da letto mi arriva un sms da parte di Davide: adesso me la scopo da solo. Beato te.
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14 years ago
admin, 75
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La prima volta con Lara
Ci conoscevamo da tempo, abbiamo un’amica in comune e una sera capitò che ci incontrammo ad un party. La conversazione si fece subito interessante e monopolizzai la sua serata : non potevo farmela sfuggire così bella bionda in quel vestitino leggero che lasciava intendere le sue forme perfette, corto sulle sue gambe dure come colonne, teso sui suoi seni, una meraviglia della natura, grossi pieni e alti : due bombe da sballo. Ci baciammo quella sera, con dolcezza, come se fosse un bacio di benvenuto di un angelo biondo dal viso dolce, il bacio era il benvenuto nel paradiso. Ci rivedemmo due giorni dopo ; riuscii a strapparle un invito a cena che premeditatamente si svolse vicino casa mia, nella speranza di un dopocena più interessante. La conversazione era allegra e lei in quel tubino nero mi faceva impazzire. Sotto portava i leggins : durante tutta la cena il mio pensiero fisso era rivolto al momento esatto in cui glie li avrei strappati per fare breccia tra le sue cosce. Quel momento non tardò a venire : dopo cena ci dirigemmo a casa mia e durante il tragitto, seppur breve continuava a torturarmi l’orecchio tanto che in due kilometri fui costretto a fermarmi due volte perché non riuscivo a resisterle : la baciavo con foga, le nostre lingue si aggrovigliavano in vortici infiniti in cui si perdeva la percezione dello spazio e del tempo, trasporto totale in un'altra dimensione finche' mi guardò negli occhi e mi disse :“Stasera io e te ci facciamo male !”E io “parla per te !”Ricordo il suo corpo sbattuto sull’uscio dell’entrata di casa mia mentre la baciavo, a fatica, infilai la chiave nella toppa : “questo non depone bene” disse e io “questa me la paghi !”. Entrammo in casa nel buio più pesto, accesi alla svelta le tre candele basse sul tavolo che facevano luce abbastanza per vedere il suo corpo che si denudava mostrandomi il suo seno adornato da capezzoli già turgidi per l’eccitazione. La strinsi subito a me per farle sentire la potenza del mio cazzo in piena erezione, mi liberai dei pantaloni e mi tuffai con la faccia in mezzo a quel seno per baciarle i capezzoli, leccarle il collo per poi arrivare alla bocca già ansimante ed affannata. Fu allora che mi guardò con un sorrisetto beffardo, mentre la abbracciavo stretta, e mi disse “Mi vergognerò per tutta la vita per quello che sto per fare qui con stanotte ma mi piaci troppo e non voglio perdermi nulla !”. E così dicendo scese in ginocchio a tirare saettate di lingua sul frenulo, il mio pene come atto riflesso si irrigidiva verso l’alto come una molla, ripeté il giochino almeno tre volte prima di dischiudere le sue labbra carnose ed accogliere il la mia asta in bocca almeno per la lunghezza che ne entrava : cominciò così un pompino da oscar, senza l’uso delle mani, come piace a me, che intanto per aiutarla le avevo raccolto i lunghi capelli biondi assecondandola nei movimenti tenendola per quella coda di cavallo. Si accorse che ero ormai cotto quando più che assecondarla la guidavo per i capelli a soffocare di cazzo, glie lo spingevo in gola fino a vederla rossa in viso, la avvicinai alle palle che leccò con avidità ed ingordigia, ero al limite avevo una fottuta paura di venirle in bocca all’improvviso. Mi staccai per ricambiare il piacere, si distese con il ventre in su sul tavolo tenendo le gambe piegate e ben aperte, invitandomi ad esplorare ciò che si nascondeva sotto uno stretto vello di pelo, corto e ben curato. Cominciai dall’interno coscia negandole il piacere per il tempo che ritenevo opportuno, fingevo avvicinarmi al suo sesso per poi tornare alle cosce, quando la vidi inarcarsi sulla schiena mi decisi finalmente a fermare quella terribile privazione e spinsi la lingua nella sua figa scoprendola oscenamente bagnata. Il mio intento era esattamente prosciugare quel lago, ma la mia opera era vana poiché più leccavo e più ingerivo i suoi umori e lei più ne continuava a secernere. Dopo averle torturato il clitoride, ho spostato le mie attenzioni al suo buchino nascosto tra i glutei schiacciati sul tavolo. “Che intenzioni hai ? Non ci pensare proprio !” Impugno il cazzo e comincio a strusciarglielo tra le labbra gonfie e bagnate, lei ha un sussulto quando il mio glande le strofina il clitoride “Stanotte sei mia e faccio quello che cazzo mi pare !” e così dicendo la penetro lentamente, con un movimento fluido e lento, sentendo le carni aprirsi all’incedere del mio cazzo nel suo corpo, centimetro dopo centimetro, fino alla radice, fino a sentire le palle sbattere sulla sua rosellina su cui era colato tutto il suo piacere. “Oddio che cosa sei aaahhh” eravamo in preda all’euforia di quella prima penetrazione che da lenta e dolce divenne, forte ed inesorabile. Estraevo tutto il cazzo, per affondarglielo di nuovo dentro, sentendo la punta impattare il collo dell’utero al capolinea provocandole dei sussulti che la sconquassavano su quel tavolo, spingevo il cazzo verso l’alto mantenendole una coscia alzata con un braccio e premevo con l’altra mano sul suo ventre sentendo la mia asta trapanarla fino in fondo, la guardavo subire con la schiena flessa, ad un certo punto la sento ritrarre la coscia che mantenevo col braccio, ma io mi oppongo e continuo il mio traforo, sento sulla sua gamba quel velo di sudore, comincia a tremare “Aspetta, fermo Amore fermo … tu come mi vuoi ?” non capivo, non riuscivo a capire cosa volesse, e ancora : “Tesoro ci hai giocato per mezz’ora prima, ora che altro vuoi ?” “Voglio il tuo culo !” “Quello non te lo concederò mai, se lo vuoi devi prendertelo !” Non credevo alle mie orecchie : anche se con una farsa mi stava concedendo il suo magnifico culo ! La presi con foga per farla scendere da quel tavolo per metterla prona con le mani distese avevo il pene lubrificato dai suoi umori che al pensiero di possederla da dietro mi era venuto duro come la pietra. Lei ritrasse le braccia per portarle ai glutei che mi apriva davanti agli occhi. Quel gesto alla vista era una vera porcata, con quel gesto lei si concedeva a me in totale sottomissione, con quel gesto si era tradita dimostrandomi quanto desiderasse essere inculata. Non potei fare a meno di farglielo notare “Che porca che sei, sei a pecora davanti a me e ti schiudi il culo per farti montare come una vacca” “Fallo e basta prima che ci penso, prima che mi accorga di quello che stiamo combinando !”. La tenevo ferma con una mano sul fondoschiena con l’altra puntavo il suo buchetto che alla pressione sembrava non volerne sapere. Non potevo fermarmi, avrei voluto giocarci un po’ con le dita per prepararlo ma non c’era tempo, proprio non resistevo. Preso dalla smania ho spinto un po’ più forte, la cappella e mezz’asta le si conficcarono subito dentro, cominciò a dimenarsi e dopo il primo soffocato tentativo di emettere un suono riuscì a balbettare in preda ad un dolore lancinante “Aspetta ahhhh no, fermati ti prego, non così ! AAAAAAHHHHH che male” mi accorsi di essere stato un po’ maldestro e lo sfilai subito per infilarlo di nuovo nella fica. Era ancora più gonfia di prima, la sentivo dilatata, ero tronfio di orgoglio, sapendo che ero stato io a ridurgliela in quello stato, bagnata e sfondata e tornai all’opera originaria dicendole “Ora lo voglio ! Non fare storie puttana che adesso ti devo fare il culo !” La penetrazione e’ stata decisamente più facile questa volta, vedevo il mio cazzo scomparire tra le sue chiappe, incurante dei suoi lamenti “Ma e’ una tortura, non ce la faccio, fa troppo male !” Glielo spingo tutto dentro, impalandola fino alla base, sentendo il suo sfintere cedere man mano, sentendo il caldo del suo budello avvamparmi il cazzo e il suo buchino stringerlo in una morsa infernale. Le concedo qualche secondo per abituarsi prima di cominciare a stantuffare con forza. I lamenti cessano dopo pochissimo per far posto alla sinfonia della sua goduria. La vedevo leccarsi le labbra, la sentivo incitarmi a spingere più forte, le sussurravo quanto fosse troia con un cazzo in culo e la figa in fiamme. Ormai entravo ed uscivo da quel varco senza alcun problema, nell’estrarre il cazzo il suo buco mostrava un’apertura grande quanto una moneta, “Ti ho aperto il culo, adesso ce l’hai tutto rotto tesoro, stanotte torni a casa come una rotta in culo !”. La sbattevo senza ritegno e nel farlo i coglioni impattavano sulla sua fica emettendo una sorta di schiocco. La curiosità mi spinse a infilarle una mano tra le gambe. La figa ormai era un lago, gli umori le colavano sull’interno cosce, il clitoride era turgido come i capezzoli, cominciai a titillarglielo con le dita e dopo poco “No no, non ancora no noo nooo amore no godo godooooooo godoooooooooooooooo” Il suo primo orgasmo e’ stato così forte che nel dimenarsi si e’ spostata tanto da farmi uscire dal suo culo ma prontamente l’ho infilzata di nuovo pompando con violenza decrescente sentendola sbattersi come in un’epilessia l’ho continuata a chiavare finché sono riuscito a resisterle per poi cedere al suo “Voglio che mi vieni in bocca ! Mi hai trattato da puttana fin dall’inizio, ora non perderti nel finale, voglio assaggiare il tuo piacere !” proprio non ho potuto oltre : presa per i capelli a bocca spalancata le ho innaffiato la faccia che si cingeva con le mani spalmando tutto il mio seme sulle guance, in quella bocca aperta piena di sborra calda che le colava ai lati sulle grosse tette lucide di seme, mentre mi ripuliva bene la cappella senza perderne nemmeno una goccia. Ci siamo poi abbracciati teneramente, aveva gli occhi lucidi che sembrava stesse per mettersi a piangere, lo sguardo perso nel vuoto, e’ rinvenuta dopo alcuni secondi per dirmi semplicemente “Ti adoro !” . Mi ha fatto perdere la testa !
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14 years ago
GiulioLara,
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Ed io tra di voi
Io tra di voi, tu ed il tuo amico… oggi me ne hai presentato un altro. Ma stavolta non ho voglia di essere un giocattolo tra le tue mani, oggi decido io. Io tra di voi, sul sedile posteriore della tua bellissima e costosissima automobile. Intorno la penombra e gli alberi a coprirci. Quattro mani su di me, sopra i miei seni, mi stringono i capezzoli, mi frugano tra le gambe, si insinuano sotto l elastico delle mutandine. Non capisco se sei tu od è lui che ora ha infilato due dita nella mia fica…chiudo gli occhi e riconosco le tue mani, il tuo modo di toccarmi… mentre le sue dita sono più ruvide, più grandi le mani che mi afferrano il seno con forza, senza alcuna dolcezza. Una mano mi solleva leggermente, per permettere ad altre dita di avanzare lungo le natiche fino all’ano, accarezzano l’anello e lo dilatano. Mi sento esplorata, frugata fin nelle viscere mentre il miele mi cola dalle cosce. Due bocche succhiano i miei capezzoli, simultaneamente, come in uno specchio, compiendo gli stessi gesti. Sento i vostri sospiri eccitati, immagino i vostri sessi gonfi sotto la stoffa dei pantaloni… allungo le mani e colgo la vostra eccitazione, mentre un calore mi pervade inaspettatamente, e godo con le vostre dita dentro di me, con le vostre bocche su di me. Finalmente apro gli occhi, e vedo i tuoi che brillano, e so che questo è soltanto l’inizio del nostro gioco. Ti apri la cerniera, e lui fa altrettanto. I vostri cazzi sono belli ed eretti.. il suo è il più grosso che abbia mai visto, me l’avevi promesso che mi avresti portato uno bello grande... Ha una cappella enorme, le vene in rilievo che sembrano scoppiare. Io tra di voi… ora li prendo in mano, uno a destra ed uno a sinistra, come due scettri, mi sento la regina dei cazzi mentre muovo le mani su e giù, dedicandomi al vostro piacere. Poi mi abbasso, lecco prima l uno e poi l'altro,in una danza equilibrata ed armonica, due, tre succhiate a destra e due a sinistra mentre la mia bocca si allontana la mia mano continua il lavoro… Ma improvvisamente perdo il ritmo, rimango incollata più tempo su quella grande cappella, fino ad escluderti del tutto. Voglio fare quello che voglio, oggi. Dopo un po’, inaspettatamente, tu apri la portiera dalla tua parte e scendi, lasciandoci soli. Questo colpo di scena è imprevisto, non me l’aspettavo. Ti avvii verso il boschetto e sei inghiottito dall oscurità, non ti vedo più. Continuo a dedicarmi a quel cazzo, succhiandolo, leccandolo fino a farlo esplodere dentro la mia bocca,succhiandolo, leccandolo, spingendolo in gola fino a farlo esplodere dentrola mia bocca. Bevo il suo sperma, ha un sapore diverso dal tuo… ma la mia mente è a te… cosa starai facendo da solo, perché non sei qui a guardarmi mentre faccio godere il tuo amico? Ho bisogno dei tuoi occhi, mi rifletto nei tuoi occhi. Ma ecco che ritorni, butti uno sguardo dal finestrino, apri la portiera davanti quasi scusandoti: - Fa freddo fuori. Ti siedi al tuo posto, dalla parte del guidatore dandoci le spalle e rimanendo in silenzio, mentre noi dietro continuiamo. Non voglio perdere un istante, nel frattempo lo prendo in mano, lo accarezzo, basta poco che ritorna duro come prima … mi sollevo e mi impalo sopra quel cazzo scopandolo seduta sopra di lui, le gambe avvinghiate alla sua schiena. Mi muovo su e giù infilandomelo tutto dentro a mio piacimento, è durissimo e così lungo che mi fa male. Continuo come se tu non esistessi... però mi senti, vero? Mi senti, come sto godendo? Adesso godo ancora di più ed urlo, in un orgasmo squassante con il suo grosso cazzo dentro di me, piantato a fondo nella mia fica. Mi hai sentito bene?Mi hai sentito? E perché non ti sei voltato? Non ti piace più guardarmi ora? Ecco, oggi ho fatto da sola. Quanto ti odio, amore mio.
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14 years ago
Miss3Magic3Mr3Fantastik, 37/37
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La fiera
A volte mi piace prendermi una pausa di relax da dedicare a me stessa ed ai miei hobby e uno di questi è il computer. Mi trovavo a Mantova un sabato di fine ottobre, alla fiera dell’elettronica, con l’mp3 in tasca camminavo senza dare troppe attenzioni alla variegata fauna maschile che mi camminava a fianco. Non solo ero una delle pochissime donne presenti, ero anche forse l’unica a non nascondersi dietro uno spesso paio di jeans. In questa particolare situazione non era il sesso ad interessarmi anche se questo è proprio il posto dove la varietà non manca, quello che mi divertiva particolarmente era giocare con gli imbecilli convinti che le donne non capiscano nulla di motori e di elettronica, e mentre mi divertivo a provocare reazioni cercavo pezzi unici che altrove non trovavo. Un puro passatempo. Tra schiocchi di labbra che fingevo di non sentire e toccatine furtive dalle quali svicolavo senza nemmeno voltarmi (lo so sono una stronza e me ne vanto) passai metà della mattinata ignorando il sesso opposto. Finché una presa decisa al polso mi distrasse dalla voce suadente di Sade e dalla bancarella di cavolatine cinesi. Era Manuel, mi si fermò il cuore. Erano mesi che non ci vedevamo, mi rubò un appassionatissimo bacio quasi fossimo soli in quell’enorme fiera. Non avevo nemmeno tolto gli auricolari, una mano mi tratteneva ancora il polso mentre con l’altra la nuca, le nostre lingue si rincorrevano assetate. Mi lasciò inebetita, i miei preziosi depliant in una mano, una pesante borsa nell’altra e la borsetta ricaduta su un braccio, sade continuava a cantare Your love is king, mi sentivo scema, bagnata e molto osservata. Fu lui a togliermi gli auricolari con il suo solito sorrisino : - “ciao… che bello vederti!” Cazzo…. Cazzo …. Cazzo!!! Per mesi mi sono imposta di fare la “brava”…. Niente più avventure o sesso senza alcun fine! Casa lavoro e famiglia…. Blearch… il sesso… cos’è!?!? Mi ero auto convinta di aver raggiunto la pace dei sensi, avevo rafforzato il mio autocontrollo (e la mia passeggiata alla fiera ne era una prova), mi ero curata da quella malattia che per me è il sesso…. Avevo persino buttato i miei aggeggi…. Avevo per mesi accuratamente evitato di vedere Manuel per non cadere in tentazione… ed eccolo qui! Incontro il re degli stronzi e in pochi secondi riesce a trasformare il mio autocontrollo in uno straccetto tremolante, il mio sesso “addormentato” in un pulsante e umidiccio centro nevralgico. “ vieni?” mi dice indicando l’uscita e il bar…. Un oca che risposta può dare? “magari!”… Lo seguo, ordiniamo un caffè, ma si raffredda… mi parla del suo motore e dei pezzi introvabili che cerca ma io lo ascolto appena … lo guardo… Che cavolo di potere ha quest’uomo?.. Quanto è unica la nostra relazione e il nostro rapporto?... Si accorge che i miei pensieri stanno vagando lontano dalla sua auto nuova e smette di parlarmi. Mi fissa, entrambi siamo certi di avere in testa gli stessi desideri fatti di corpi nudi e sudati… di mani che si cercano … di possesso…. “Ti ho sognata stanotte! Ma non eravamo soli, c’era un altro uomo con noi! Me lo presentavi tu” Fu così che mi strappò ai miei molto femminili pensieri, e manifestai la mia sorpresa con una sonora risata. Non per il sogno, capitava infatti abbastanza spesso che ci raccontassimo sogni dall’alto tasso erotico in cui eravamo protagonisti, la cosa molto strana era la terza persona. Manuel era un porco eccezionale… le avrebbe provate tutte, compreso scoparmi in ogni buco possibile e con ogni oggetto ma l’argomento terza persona era per lui un tabù insormontabile, non sopportava l’idea di dividerci con altri, sia nel caso di una seconda donna sia di un uomo! Ricordo che parecchi anni fa gli raccontai (come facevamo sempre) di una avventura che ebbi con due tipi incontrati in una discoteca, si arrabbiò tantissimo… mi diede della puttana come non aveva mai fatto, cosa era cambiato ora? Continuai a ridere convinta che stesse scherzando… non era il posto giusto per pensare ad un rapporto a tre…. Lo presi un po’ in giro provocandolo, la sua riservatezza era stata tale per vent’anni che non mi dava certo adito a dubbi. –“ andiamo?” ci pensai un attimo…. Ma bastò a far crollare tutti i muri che mi ero creata!.... Avevamo le auto vicine ma il parcheggio era affollatissimo, così ci allontanammo diretti verso casa, trovammo una stradina… isolata… deserta… vicina al fiume, non scese dall’auto quindi lo feci io. Mi raggiunse e in pochi minuti mi ritrovai con il vestito ai piedi, appoggiata al freddo metallo della mia auto. Una sottile pioggerella ci bagnava ma non sentivamo null’altro che caldo!... Il calore delle nostre bocche e delle nostre lingue che assaggiavano ogni anfratto, il calore delle mie mani sul suo sesso e sui suoi glutei quasi a trattenerlo, il calore delle sue mani che mi stringevano i seni. Mezzi nudi all’aperto, sotto la pioggia di ottobre con i rumori delle strade poco lontani…. Il reciproco desiderio pareva esplodere, senza smettere di stuzzicarmi mi spinse sul cofano dell’auto… con il ventre a contatto con il metallo bagnato e freddo. Non potevo aspettare oltre… il mio sesso bollente pulsava fino a farmi impazzire, lo pregai : “ ti prego…. Scopami…. Come vuoi ma scopami….” Non servì l’invito perché come se leggesse i miei desideri mi stava già scivolando dentro… Mi riempiva … mi scopava prima con delicatezza facendomelo solo assaggiare… e poi con foga… proprio come sapeva mi portava velocemente a godere, poi rallentò e si mise a parlare… “guarda quanto coli… non puoi farne a meno, inutile che scappi… sei la mia troia e non puoi vivere senza… quanti cazzi ti servono? Uno non ti basta vero per farti urlare?...” Continuava a scoparmi tenendomi inchiodata alla macchina…. Solo il pensare a due sessi che mi sbattevano mi accese ancora di più… Sentii arrivare l’orgasmo in modo violento e anche per lui fu l’apice, godemmo insieme…. Quel sogno doveva averlo turbato molto ma continuai a pensare che non sarebbe mai accaduto, Manuel non avrebbe mai rinunciato alla nostra intimità e alla sua riservatezza per dividermi con un altro, anche se ho sempre pensato che potesse essere un bel gioco se vissuto come tale. Saliti nelle auto ci avviammo verso casa. Dopo pochi km il solito saluto via sms e la solita provocazione, “è sempre un piacere anche se stavolta è durato troppo poco …. ti piacerebbe un incontro a tre?” …. “Mi basti tu e poi non lo faresti mai!” sapeva bene che era una vezzosa leccata di…. Infatti mi rispose…. “stai attenta potrei metterti di fronte al fatto compiuto” ops!;-)
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14 years ago
admin, 75
Last visit: 9 hours ago -
Un bacio d\'addio
Difficile descrivere la sensazione di un bacio d’addio, eppure lo riconosci tra un milione d’altri baci. Quello che mi hai appena dato, è il tuo saluto finale. Ti guardo, mentre girata di schiena ti vesti nascondendoti ai miei occhi: i movimenti lenti, esageratamente compassati, sono il preludio a quello che mi dirai. Stanotte, hai dato il meglio di te stessa, hai rasentato la perfezione del sesso da un punto di vista maschile; le immagini mentali tornano prepotenti, il sesso è irrorato e l’eccitazione sale fregandosene del tuo canto del cigno. La passione si scontra con la logica: vorrei strappare i vestiti che ti sei messa addosso e farti sentire quanto desiderio corre ancora nella mia testa, tra le gambe, ma tu, ormai hai deciso. Cerco il tuo sguardo attraverso lo specchio alla parete, per un attimo gli occhi s’incontrano e, ancora una volta, vedo la fine del nostro rapporto. Il pensiero, come il sangue nelle vene, scorre veloce. Avrei dovuto nasconderti per non perderti: non farti uscire per non vederti cambiare. Avrei potuto fare mille cose per tenerti legata a me: ma, sarebbe stata una forzatura al mio carattere e al mio modo d’amarti. Niente di strano che lui ti volesse, niente di strano che tu ti sentissi onorata d’essere al centro delle attenzioni. Niente di strano, che io soffrissi. Ti ho vista crescere e cambiare, diventare donna e col tempo, imparare a gestire il tuo corpo: adesso, la sensualità che emani, infiamma la passione e il desiderio d’ogni uomo che t’incontra. Stanotte, ancora una volta, mi hai dimostrato d’essere pronta per camminare da sola. Con chi hai fatto l’amore stanotte? Era per lasciarmi un ricordo struggente oppure, pensavi a qualcuno che ti ha rubato il cuore? Pensieri, pensieri… - Ci vediamo domani? Non si gira neanche. - Domani non posso: ti faccio sapere. Niente di strano nella risposta, tutto secondo logica: niente di strano che qualcun altro volesse sentire il sapore della tua bocca, che cercasse il paradiso tra le tue cosce. L’ho sempre saputo che sarebbe successo…ma il pensiero mi fa stare male. So che una volta uscita dalla stanza, tutto avrà fine: ho incrociato gli sguardi che vi siete scambiati, sono gli stessi del nostro inizio; ho visto come il tuo corpo parlava una lingua solo per lui… Sono geloso al pensiero di quello che gli dirai nei momenti dell’amore, di come lo farai impazzire tra le tue labbra, tra le tue gambe… Maledetto orgoglio che m’impedisce di cercare di trattenerti. Hai quasi finito di vestirti, cerco d’imprimere la tua immagine nel più profondo dei miei ricordi, affinché sbiadisca il più tardi possibile. Hai messo il cappotto nero, ti guardi un’ultima volta in quello specchio che tante volte ti ha visto godere… Sono ancora sul letto, nudo, sotto le lenzuola: sento il freddo della solitudine e il caldo del desiderio. Adesso ti sei girata, mi guardi, alzi le sopraciglia e tiri un bel sospiro: ecco, è il momento… Aspetto la mia sentenza capitale; - Che ne dici se domani mi prendo un giorno e andiamo a fare un bel fine settimana a Venezia? Che ne penso? Sento il cuore impazzire per la gioia che sto provando. Sono proprio un imbecille che si perde nelle sue fisime mentali. - Venezia…è tanto che non ti ci porto, credo che sia un’idea bellissima - Adesso devo andare, quella cosa dura che tiene alzate le lenzuola, risparmiala per il fine settimana, sarà un piacere smontarla S’avvicina e mi bacia, un bacio che sa di miele, niente a che vedere con quello che credevo. Si stacca da me e fa per allontanarsi, trovo giusto il tempo di darle una pacca sul sedere e nel frattempo dirle; - Il più bel culo del mondo… Lei gira lo sguardo; - Stai con me solo per quello? - No amore, quello, è l’ultimo dei miei pensieri: ma, è anche il più libidinoso… Sorride felice, mentre apre la porta; - Sei il solito porco, il mio adorabile porco…preparati a due notti di fuoco. Ricambio il sorriso accarezzando le lenzuola attorno al sesso; - Aspetterò domani con ansia… La porta si chiude su questa mia ultima frase. Non sei uscita: torni verso di me con quello sguardo che ben conosco; - Perché aspettare domani, come dite sempre voi maschietti: ogni lasciata, è persa… Difficile non riconoscere un bacio d’addio…bellissimo sbagliarsi…
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14 years ago
fantasypervoi,
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Intewrcity
Treno intercity... nello scompartimento vuoto solo i nostri due posti sono prenotati. Tu di fronte a me, vicino al finestrino. Quando entro non ci sei, noto solo la tua giacca di pelle appoggiata sul sedile. Poi ti vedo entrare... Pantaloni jeans aderenti ma non troppo, camicia chiara..., occhiali neri che ti nascondono un po', capelli rasati... e un filo di barba. Avrai 30-35 anni? Ti siedi di fronte a me, le nostre gambe si sfiorano ed inizialmente mi infastidisco un po'... ma con tutti i posti liberi, proprio qui? Ora mi sposto... ora mi alzo... Poi mi lascio distrarre dal mio telefonino, mando sms con il ragazzo che ho visto ieri sera... lui mi chiama, esco un attimo nel corridoio e quando rientro ti trovo che stai toccando qualcosa che ho lasciato sul mio sedile... ma cosa?? La mia conversazione telefonica continua, forse capisci che parlo con un uomo. Dato che ho lasciato la mia sciarpa nella sua macchina e che la sua donna è gelosissima, ci stiamo accordando su come riprenderla. Al mio prossimo ritorno sarà alla stazione con la sciarpa. Lui al telefono mi risponde, citando l'Otello: - Ah il fazzoletto! Si, dico io, ad alta voce, come il fazzoletto, ma non voglio fare la fine di Desdemona! E tu, avrai capito di cosa sto parlando? Sono ancora eccitata dalla serata di ieri per accorgermi subito di te, te che da sotto gli occhiali scuri mi guardi... e non riesci a trovare un posto per le tue gambe. Mi metto a leggere il giornale ma non posso fare a meno di notare che pian piano ti sfili le scarpe da ginnastica, prima sollevi le gambe e le appoggi sui sedili accanto a te. Mi rituffo nella lettura e quando sollevo di nuovo lo sguardo ti trovo sdraiato sui sedili di fronte a me, completamente rilassato, un braccio sotto la testa, una gamba piegata sotto il bacino che è leggermente sollevato e la tua camicia..... la tuacamicia.. che è troppo corta e lascia scoperto il tuo ventre, l'ombelico. Fai un tentativo con la mano di tirartela più giù, ma un attimo dopo, mentre riposizioni il braccio sotto la tua testa, ti riscopri nuovamente. I pantaloni a vita bassa ti lasciano scoperto ancor più, vedo le ossa del tuo bacino, quella zona deliziosa tra l' ombelico e il pube, senza peli ..liscia.... non posso fare a meno di guardarti. Dietro i tuoi occhiali da sole, vedo i tuoi occhi chiusi che si muovono... allora non stai ancora dormendo... mentre il tuo addome si muove su e giù in un respiro rilassato. Non posso credere che stai già dormendo, in quella posizione, così beatamente rilasciato come se ti offrissi a me. Non riesco a distogliere lo sguardo da quella striscia di pelle, mi metto gli occhiali da sole anch'io, e se aprissi gli occhi improvvisamente, se mi vedessi? Ecco... pure le gallerie... la tentazione è irresistibile... alzarmi e toccarti proprio lì, accarezzareil tuo tatuaggio si..un delfino sull addome.. insinuare le dita sotto la linea della cintura... i pantaloni sono larghi e forse potrei infilare anche tutta la mano. Oddio ma cosa mi viene in mente... Solo 50 minuti di viaggio, ed io ne ho sprecati già 30. Mi rimane poco tempo.... forse se provo a fare un po' di rumore... Mi alzo per rifarmi il trucco, mi guardo allo specchio, in piedi ti do le spalle, mi metto il rossetto e intravedo riflesso te che ti infili una mano.... dove??? Mi giro quasi di scatto, invece hai semplicemente preso il telefonino dalla tasca dei tuoi jeans...ma che tensione! E te ne ritorni beatamente nella tua posizione... ma davvero dormi? E se ora così, improvvisamente mi mettessi a cavalcioni sopra di te? Che faresti? E perché ti sei sdraiato proprio così, con il bacino sollevato, quasi a provocarmi? Perché?? Mancano pochi minuti... il mio sogno sta svanendo... mi alzo, prendo le mie cose e mentre apro la porta dello scompartimento tu, che hai un piede appoggiato lì sopra, invece di sussultare, apri quella gamba accompagnando il movimento della porta, offrendomi di nuovo quella visione di un corpo abbandonato ed offerto. Ma allora non dormivi!!!
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14 years ago
Miss3Magic3Mr3Fantastik, 37/37
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Sentirmi donna 2
Così comincio a pensare che farmi delle foto ed iscrivermi ai siti di travestiti sia un banco di prova per vedere quanto abbia successo. Divento sempre più raffinato nei miei pensieri al punto che per prima cosa sarebbe bene provare a farmi allargare il buchino da qualche bella trans dotata e porca. Così contatto la mia prima trans per fare la mia prima esperienza con il mio stesso sesso e sentire cosa si prova a prenderlo nei buchi liberi, bocca e culo. Contatto così una splendida trans con un bel cazzo duro messo in mostra nel sito. Sono elettrizzata ed emozionata al cellulare mentre la contatto al punto che la trans se ne accorge e mi dichiara di essere eccitata all'incontro di una troia, come sente che io sia, alle prime armi da educare al puttanesimo. Sono eccitatissima. Prendo le mie "cose da donna", abbigliamento e trucco, ed una sera, con la scusa di una cena tra colleghi d'ufficio, mi concedo una serata in libertà. Arrivo all'appuntamento con la mia trans. Sono eccitato ma tremo di paura per questo primo incontro. Cosa sto facendo? Sono diventato frocio? Mi faccio coraggio, sono determinato provare, devo sapere cosa sono diventato e perchè? Entro ed appena la vedo in calze, reggicalze, perizoma e tacchi alti rimango estasiato dalla sua bellezza e femminilità! Ma guarda come si riesce ad essere belle più di una donna!! Lei mi accoglie con un bacio e mi fa accomodare. Poi mi chiede cosa voglio da lei. Le spiego che voglio travestirmi e sentirmi donna. Lei non chiede di meglio e dopo esserci accordati sul prezzo mi aiuta a svestirmi e a travestirmi. Mi aiuta anche a truccarmi ed alla fine con mi infilo le scarpe rosse con i miei 10 cm di tacco: mi guarda e ... rimane stupita dalla mia bellezza e femminilità al punto che il suo membro di 23 cm si ingrossa e lei comincia ad accarezzarlo e mi invita a prenderlo in bocca e ciucciarlo che è eccitatissima. Alla vista della sua lingua che muove lascivamente e dei suoi sguardi languidi da porca, con il cazzo che mi balla davanti alla bocca non riesco più a controllare i miei sensi. Desidero prendere in bocca quel pezzo di carne profumato con la cappella sgusciata. Lo lecco su e giù, gli lecco le palle e poi lo infilo tutto nella mia bocca. Lo voglio ciucciare con tutta la mia forza su e giù. Lei rimane incantata dallla mia foga e dalla mia bravura al punto che mi chiede dove l'abbia imparato così bene. Le spiego che sono solo un autodidatta e che ho appreso l'arte di fare pompini vedendo film porno. Lei gode come una pazza, sento di piacerle, vuole mettermelo nel culo .... io sento di volerlo ma ho paura che mi faccia troppo male, il suo cazzo e lungo e largo un avera mazza da baseball!!!! Io le chiedo di ciucciarlo ancora, è la mia prima volta e non sapevo che era così bello mmmhhhh, lo voglio ciucciare ....... mmhhhh Ma lei mi fa violenza e mi gira alla pecorina, mi spalma il culo di crema gel con le dita affonda nel buco e mi lubrifica bene le pareti dell'ano. Sento un brivido e un piacere che mi sale fino ai capezzoli che le chiedo di strizzarmi. Non se lo fa ripetere due volte. Mi strizza i capezzoli e mi punta la cappella sul buco .... spinge lentamente ma con forza: sento dolore e strillo implorandolo di fare piano o smettere. Lei insiste e fa entrare la cappella ma il dolore è forte e le chiedo di smettere. Allora per aiutarmi, poichè vuole scopparmi a tutti icosti tanto le piaccio, prende un attrezzo metallico che si infila nel culo e si allarga con una vite. Il gelo del metallo mi fa sobbalzare di goduria anche perchè essendo a misura d'uomo entra come il burro fino allo sfintere. Poi lo allarga pian piano muovendolo a d ogni misura avanti eindietro procurandomi un piacere estatico, indicibile: mai provata una simile bella sensazione. Sono donna fin nelle midolla, come godo come una troia in calore.
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14 years ago
admin, 75
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Marlene
Ad ogni donna piacerebbe essere fedele, difficile trovare un uomo a cui esserlo. Trovo queste parole in una pagina di aforismi, didascalia di una divina Marlene Dietrich in bianco e nero. Sigaretta penzolante sul lato destro delle sue labbra da Angelo Azzurro, capello platino, algido e tirato all'indietro, e un bastimento di charme senza tempo. Il sottile rigo di fumo chiaro e sinuoso che squarcia lo sfondo nero della foto è un serpente che invita a peccati originali molto più originali che mordere una mela!! L'adoravo un tempo, quel viso, quell'espressione che ti dice " stronzo, tu da me non avrai mai niente", gli occhi ostentatamente persi in un altrove che ti mette fuori campo, l'alterigia della donna che sottintende il "non sai che ti perdi" e ti attira in un gorgo che porta agli abbissi del desiderio. Ci vuole saggezza per non caderne preda, donne del genere esistono e nuocciono gravemente alla salute, come il fumo. Ti confondono la vista con miraggi di passioni ardenti! E si sa che il vizio attrae più della virtù, che le zanzare si buttano sulla luce incandescente che poi le uccide. Mi ustionai la pelle con una sua simile, femmina d'avorio, dagli occhi socchiusi, promettenti lussuria . L'amai!..La possedetti ogni volta con impazienza, mai sazio delle sue misurate concessioni. Un ossessione crescente, But then again...a ripensarci oggi..L'amai? Accidenti all'amore, quante declinazioni, quante sfumature, quanti lati ha questo poliedro che sembra una parolina innocente. Da quando ho conosciuto Eva non so più niente...ho dovuto cancellare le mie supposizioni, giacchè di certezze non ne ho mai avute. Una si, sono certo, io la amo..Eva. Ed ora in questo giorno piovoso, ma senza tempesta, guardo questa Marlene in bianco e nero, e non vedo più il mito , è solo una donna che recita la sua parte, viene pagata e paga il suo prezzo per la ribalta. Se potessi dirle che una moretta senza trucco.. e senza inganno, l'ha ridotta ad una semplice comparsa, penso che sgranerebbe gli occhi prendendomi per pazzo. Cara Marlene, perchè non sai come mi ama...le direi. ..................Eva. Anima mia, ti do tutta me stessa, chiudi gli occhi e non guardare, sembra dirmi lei,...ci penso io. Con Marlene condivide soltanto la sigaretta che ogni tanto si porta alle labbra con fare svelto e nervoso, come chi l'ha fatto sempre di nascosto. Le sue labbra non ammiccano, non sottintendono, si aprono a ventaglio in un sorriso che non lascia spazio al dubbio, non risparmiano niente per domani perchè il futuro è adesso. C'è tutto da spendere all'istante ! Ci sono solo io, stracci compresi, c'è la gioia del momento, l'insostenibile emozione di un abbraccio, la fiducia regalata senza condizioni. Nella strada le nostre mani si stringono, le nostre spalle si uniscono, camminiamo sulle stesse gambe, siamo vento che stormisce tra le fronde dei nostri indefiniti pensieri, confusi ci guardiamo stupiti. Noi diamo un senso ai nostri corpi esultanti mentre ci uniamo in momenti interminabili di cui io sono la chiave e lei il paradiso. Io la mordo la stringo, la guardo..perchè mi piace, perchè i suoi tratti delicati l'ho disegnati secoli prima in una fiaba. E' bellissima. E' un sogno ad occhi aperti che non appartiene al tempo, vive di vita propria nonostante le nostre quotidiane angosce, è come l'onda del mare che viene e va..nonostante il mare..nonostante lei , che non è con me...Eva.
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14 years ago
rotterdam19,
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Sesso telefonico
Primo pomeriggio, sono da solo nel mio ufficio. Squilla il telefonino: mia moglie. Mi chiede, con voce sensuale, se immagino cosa stesse facendo. Non mi ci vuole molto a capire: si sta masturbando. Infatti, è in bagno per non farsi sentire da nostro figlio che studia nell’ altra stanza; è seduta sul water e con la mano libera si accarezza la fica, vi si infila due dita e comincia a gemere. La situazione mi fa molto arrapare; allora gli dico di prendere il vibratore che spesso usiamo, ma lei lo ha già in mano ed, alternando, lo prende in bocca e nella fica. Deve essere bagnatissima, perché portando il telefonino al basso ventre ho modo di sentire il piacevole rumore del vibro che entra ed esce dalla sua vagina. E' all’ apice dell’ eccitazione, perché non appena gli dico che anch’ io ho cominciato a masturbarmi lei, in pochi secondi, arriva. Ripresasi, gli dico che mi sto facendo una sega guardando su internet dei video porno (che gli descrivo); allora, lei mi incita pronunciando frasi da vera baldracca ed io, in poco tempo, sborro! L’ esperienza ci è piaciuta molto tant’ è che l’ abbiamo recentemente ripetuta con una variante: lei a casa a masturbarsi ed io in auto (ma ero in sosta) ad ascoltarla; questa volta, essendo sola, nel godere ha gridato dal piacere. Ah, quanto mi piace sentire godere mia moglie!
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14 years ago
admin, 75
Last visit: 9 hours ago -
Rosmarie
Era da tempo che cercavo un nuovo lavoro.Dove mi trovavo venivo sfruttata,sottopagata e orari impossibili.Le diverse inserzioni avevano prodotto pochi e inconcreti contatti.Avevo 19 anni,mi pareva impossibile essendo cosi'giovane non riuscire a trovare una vera e seria opportunita'di lavoro.Una mattina noiosa come al solito,io depressa,annoiata e sempre piu'delusa mi squilla il cell. Vengo invitata ad un colloquio di lavoro x mansioni di badante x un'anziana.Mi presento il giorno dopo alle 10 del mattino,mi accoglie valeria,una bella donna anche se avanti d'ea'.Mi fa'accomodare in salotto,inizia a chiedermi delle mie precedenti esperienze lavorative che a dire il vero alla mia eta'non sono molte.Concordiamo x un piccolo periodo di prova ovviamente di 10 giorni.Inizio il lavoro il lunedi'successivo come pattuito con la mia nuova datrice di lavoro.All'inizio è molto dura,la mamma di valeria è un'anziana non autosufficiente,l'aterosclerosi alla veneranda eta'di 80 anni mi porta a volte a non sopportarla piu'ma con la mia calma,dolcezza e esperienza gia'avuta come badante riesco cmq a cavarmela bene.Dopo i 10 giorni pattuiti valeria mi conferma che x la mamma sono la persona ideale ed assumo il nuovo incarico finalmente.Dopo una settimana di lavoro mi trovo molto bene,vengo trattata bene e non mi pare vero dopo tante peripezie.La mamma di vale ogni tanto si assopsce ed io ho tempo anche x pulire un po'la casa siccome valeria lavora a tempo pieno.Mi trovo una mattina mentre faccio un po'di faccende domestiche sotto le mani dal suo comodino un fallo vibrante che da sprovveduta osservo con curiosita'e un po'di sbigottimente.Non avevo mai visto queste cose,sorrido fra me e me poi mentre lo ripongo nel comodino appare come un fantasma valeria.Mi sento rossa in viso,le chedo scusa,lei sorride,mi abbraccia.Tata mi sussurra non essere timida,non arrossire,scusami tu se inavvertitamente l'ho lasciato in vista.Mi abbraccia vale,mi accarezza il viso.Sento il calore della sua pelle morbidissima,vellutata e profumata.Mi spiega con molto tatto educazione e coi giusti termini dell'oggetto che ho rinvenuto.Mi scappa da ridere a volte ma riesco a camuffarlo.Vale è dolcissima,mi spiega che lei è vedova da anni,non ha piu'trovato l'uomo giusto x lei,tutti asatanati solo di sesso e niente amore.Fra' mi dice anche se non sono piu'una ragazzina ho ancora le mie esigenze e piuttosto che finire tra le braccia di un porco che mi usa e basta preferisco soddisfarmi da sola.Vale le dico,sai col mio ex era la stessa cosa,mi usava poi niente amore solo sesso e ti girava le spalle dopo.Vale mi accarezza ancora,mi bacia,mi sussurra parole dolcissime,mi sento eccitata anche se il rossore non si placa.Tira fuori ora il fallo dal comodino,guarda fra'mi sussurra questo a volte è meglio di uno vero.Ti da'piacere e non chede nulla.Ridiamo assieme ora,mi mette vale a mio agio mi sento tranquilla con lei.Fra'mi sussurra sai a volte mi masturbo sola poi mi viene voglia di un uomo che mi penetra.Si scosta ora le mutandine,scorgo la sua fichetta completamente depilata,vedi fra'me la depilo spesso,da sola anche se con ovvie difficolta'.Senti se l'ho fatto bene o sono rimasti peli.Sono imbarazzatissima,mi prende dolcemente la mano e la mette sul suo monte di venere,poi sulle grandi labbra,me la fa'accarezzare tutta,mi sento percorrere dentro da un'eccitazione mai provata.Tu ti depili fra'mi sussurra?Io no vale,sono molto pelosa.Sai mi dice,anni fa'ho fatto l'estetista,tra i tanti trovavo anche clienti che volevano farsi depilare nell'intimo.Mi alza la gonna ora,mi sposta e mutandine,cerco di ritrarmi ma con la sua dolcezza mi scopre l'intimo.Fra'ma non ti prude? beh spesso le dico mi da'un prurito tremendo.Mi prende ora x mano,mi stende sul letto e dal comodino estrae un kit completo x depilazione.Resto immobile,non proferisco parola.Vale mi solleva la gonna,mi abbassa le mutandine e me le sfila.Inizia ora a depilarmi con forbici e poi con rasoio nell'intimo mio.Sento vibrare il mio clito,inturgidirsi e bagnarmi tutta sotto le vibrazioni del rasoio.Mi apre le grandi labbra,mi tocca tra le coscie e rossa in viso come un peperoncino di calabria resto immobile. porta una bacinella sul comodino,mi allarga le gambe,mi lava tutta nell'intimo.Mi sento scoppiare di desiderio,ho la fichetta un lago,gonfia e desiderosa.mi asciuga con un mordibo telo poi inizia a baciarla,leccarla voluttuosamente.Gemo,urlo,cerco di dovincolarmi.vale mi trattiene x le braccia,prende un paio di manette e mi lega all'altiera del suo letto. Vorrei gridare,ribellarmi,chiamare aiuto ma.........mi abbandono a lei.Sento uscire i primi fiotti dalla mia vagina,sento i colpi decisi della sua lingua sul mio clito,chiudo gli occhi e squirto,urlando godo di un piacere mai provato.
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14 years ago
iltulipanorossocp1,
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