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- 9 mesi fa Glory Hole - gloryhole con il termine Glory Hole o gloryhole (in italiano letteralmente buco della gloria) si intende una particolare pratica erotica o meglio gioco erotico nel quale si pratica un foro ad altezza pene su una porta, un muro o comunque qualsiasi cosa che divida fisicamente i due partner.il lui quindi inserirà il proprio membro attraverso tale foro ed il partner dalla parte opposta della parete ci potrà giocare con fellazio o masturbazioni.il gioco può essere praticato oltre che dalla coppia da diversi partner che essendo divisi dalla parete non sapranno chi dalla parte opposta stà giocando con loro.il Glory Hole può essere praticato ovunque ci sia una parete "forata" nel punto giusto ma normalmente viene praticata in sexy club appositamente attrezzati... ultimamente molti club privè e night club si stanno dotando di questa attrattiva che a quanto sembra sta diventando molto di moda 9219 0 14 anni fa
- 9 mesi fa annunci erotici ed annunci sessuali Annunci Erotici - Annunci SessualiAdmingli annunci erotici o annunci sessuali si sono sviluppati moltissimo nel corso dell'ultima decade grazie soprattutto all'avvento di internet ed ancor più negli ultimi anni con la diffusione della banda larga che riduce il cosiddetto "digital divide" che purtroppo ancora oggi affligge un paese come l'Italia...gli annunci erotici o annunci sessuali sono un mezzo,non una soluzione, per ampliare il proprio bacino di conoscenze eliminando la titubanza che si creerebbe con un incontro reale.La possibilità di aprirsi è fondamentale, sapere che chi risponderà all'annuncio avrà i nostri gusti e saprà cosa cerchiamo ci rende meno timidi e permette di osare, a volte anche esagerare, nel porsi.l'immediatezza nella pubblicazione dell'annuncio erotico la grandissima diffusione di visite e la pronta risposta sono il grande mezzo di cui disponiamo,questo è il fotoannuncio. Questo genere di annunci erotici o annunci sessuali che dir si voglia fanno crollare l'ultima barriera, quella che realmente limitava i vecchi sistemi come i fermoposta o gli annunci erotici su giornali più o meno specializzati, i fotoannunci erotici permettono di scegliere,secondo i nostri gusti visivi oltre che sociali. statisticamente gli annunci erotici con foto vengono visitati dalle 8 alle 10 volte in più rispetto ad un annuncio privo di immagini e se presente una galleria di più foto questa percentuale sale di altre 6 volte. un annuncio erotico corredato da più foto risulta più credibile di uno generalista,oltre che ovviamente permettere a chi lo visualizza di farsi una idea "visiva" di chi ha di fronte.Come creare un buon annuncio erotico - annuncio sessuale Per Le Singole:foto: evitate assolutamente foto di fiori paesaggi cartoni animati ecc, chi legge è curioso di "vedere" e questo tipo di immagini rendono l'annuncio irritante preferite piuttosto una immagine sobria magari con un vestitino carino e sempre rigorosamente a volto censurato.annuncio: non ponete limiti assoluti ma cercate di essere garbate e nel caso una categoria non sia di vostro interesse scrivetelo con delicatezza,descrivetevi e descrivete cosa vi piace quali sono i vostri gusti e desideri siate sempre coloro che vengono scelte non chi sceglie.Per Le Trav-Trans: foto: inserite foto ampie non dettagli anatomici una foto in lingerie e magari una buona posa sono sempre apprezzate. non siate esageratamente volgari ma fate capire visivamente quali sono i vostri gusti...annuncio: sbizzarritevi ma sempre senza peccare di narcisismo gli annunci trav-trans per natura possono essere vari assolutamente da evitare le volgarità nel testo di norma non sono apprezzate.Per Le Coppie:foto: le foto sono fondamentali negli annunci di coppia. la foto principale deve essere sempre femminile e mai di particolari anatomici. nella galleria inserite almeno 2 foto di entrambi ricordate che la coppia è formata da 2 persone e quindi inserite sempre foto del lui meglio se a figura intera.annuncio: pensate a chi legge.inserite una breve descrizione della coppia e poi specificate bene i vostri gusti e le vostre inclinazioni non fate mai richieste specifiche potrebbero essere interpretate male. preferite un annuncio con toni cordiali ed allegri. ricordatevi sempre di specificare se vi piacciono le feste con più coppie o se preferite l'incontro a 4 e non per ultimo specificate sempre se siete o meno scambisti questo è molto importante dal momento che le coppie scambiste non rivestono la totalità degli annunci erotici ma anzi sono una minoranza e nella maggior parte dei casi si omette di specificare questo importante particolare... Per i Singoli:foto: qui c'è un dogma da rispettare" MAI e poi MAI inserire la foto del membro" come foto di presentazione questo è importantissimo inseritela magari nella galleria ma mai come foto principale. Pensate davvero che una singola o peggio ancora una coppia vi contattino fra migliaia di annunci scrivendo un messaggio ad un pene? annuncio: solo il 2% degli annunci singolo vengono letti con interesse questo dato è terrificante ma in parte è causa di 2 fattori, il primo citato sopra è la foto infatti il pubblico che clicca sulla foto del membro è lo 0,8% secondo fattore è la povertà lessicale. quando inserite un annuncio seguite uno schema logico non siate ne frettolosi ne superficiali. descrivetevi bene senza esagerare e senza mai usare esempi di incontri passati (questo genera una inconscia sfiducia nel lettore) usate bene il lessico cercando di non commettere errori grammaticali preferite frasi semplici ad elaborati concetti. Non fate mai richieste specifiche questo è un classico errore che normalmente porta l'annuncio ad essere immediatamente scartato. ricordatevi un pò di umorismo non guasta mai...quindi siate allegri ed evitate qualsiasi forma di morbosismo. se siete persone dolci e delicate scrivetelo! non abbiate timore di sembrare poco virili chi sceglie sono di norma le signore...che difficilmente apprezzano toni volgari e crudi. 54467 0 16 anni fa
- 9 mesi fa Nudismo Naturismo Naturismo « Il naturismo è un modo di vivere in armonia con la natura, caratterizzato dalla pratica della nudità in comune, allo scopo di favorire il rispetto di se stessi, degli altri e dell'ambiente » (1974, definizione della Federazione Naturista Internazionale al 14° Congresso Naturista Mondiale) Una ragazza pratica naturismo presso una spiaggia di Formentera Il naturismo o nudismo è un movimento che si propone di promulgare un contatto con la natura privo di artificiosità e convenzioni sociali, promuovendo il rispetto per le persone, gli animali, e l'ambiente attraverso la nudità sociale in spazi privati o pubblici. Il naturismo non ha nei propri precetti originali componenti erotico-esibizionistiche. Numerosi termini (come ad esempio "nudità sociale") sono stati proposti come sostitutivo dei due termini suddetti senza però assumere la diffusione dei precedenti. // Filosofia naturista e controversia I naturisti pensano che la nudità non sia né degradante, né immorale, né indecente, argomentando che il nudismo è uno stato naturale poiché l'essere umano è nato in stato di nudità. Il naturista desidera vivere nel rispetto del proprio corpo, avendo cura della propria salute e apprezzando il contatto con gli elementi naturali. Tra i naturisti è altresì piuttosto comune la convinzione che l'esposizione del corpo nudo offra numerosi benefici alla salute psico-fisica, e permetta una migliore accettazione di sé stessi e degli altri. Nei centri naturisti è prevalente la presenza di famiglie e di persone di età matura, meno frequenti i giovani; nei luoghi dove è permesso ma non obbligatorio, gli uomini che lo praticano sono più delle donne. Esiste anche una pratica naturista più radicale, secondo la quale il corpo non va spogliato solo dai tessuti ma anche dai peli. Questa forma di naturismo è chiamata smooth naturism (attualmente non esiste una traduzione italiana del termine) e i suoi praticanti smoothie. Negli ultimi anni c'è stato un incremento di naturisti che ricorrono alla depilazione, ma la maggior parte lo fa per motivi soggettivi, e non per aderenza ad un'idea. Nei casi più estremi viene attuata la depilazione totale del corpo, sopracciglia incluse. L'aspetto storico più importante, è la connessione della nascita di questo movimento di pensiero e stile di vita con le istanze di Libertà (magari nell'ambito del socialismo anarchico), della reazione all'inurbamento selvaggio e disordinato (di cui parla magistralmente Jack London ne “Il popolo dell'abissoâ€) conseguente ad una rivoluzione industriale che aveva perso ogni controllo, la riscoperta di nuove forme di spiritualità (magari piuttosto confusa, ma di evidente reazione alle religioni istituzionalizzate “di statoâ€), di recupero del valore del corpo in connessione con la psiche correlato alla scoperta della psicanalisi (dalle prime insicure teorie freudiane sino ad arrivare a Jung ed a Lowen). Tutto questo fa si che coloro che aderirono a questo movimento di pensiero fossero anche portatori delle istanze di “liberazione sessuale†di matrice psicoanalitica e socialista rappresentando la “reazione†alla repressione ufficializzata della sessualità perdurata dal primo medioevo agli inizi del ‘900, ma non certo che praticassero riti orgiastici come spesso s'è verificato in certe sette neo-pagane da tempi remoti sino ai giorni nostri! Sicuramente Naturisti a pieno titolo erano gli aderenti al movimento hippies negli anni '60 e '70 (anche se in questo ambito l'impiego diffuso di droghe più o meno leggere era di quanto più distante ci fosse alla filosofia naturista), che molto ha contribuito ad una sua diffusione nel mondo, come a rendere comunemente accettate certe idee che erano considerate quantomeno sovversive sino agli anni '50. Privo invece di qualsiasi rilevanza culturale è il naturismo (o meglio, il nudismo) “modaiolo†che si ripropone sui media all'inizio, ogni anno, della buona stagione, che anzi contribuisce a dare una visione quanto mai limitativa e distorta di questo movimento di pensiero. Qui si rimarca la sostanziale differenza tra "Naturismo" e "Nudismo". Su un piano strettamente filosofico, inoltre, si potrebbe rimarcare una sostanziale differenza esistente tra l'essere "nudi" e "svestiti". Pertanto la nudità, che abbiamo definito come non accidentale, ma voluta o comunque espressione culturale, è un'espressione integrale di corporeità e di vita. In questo specifico stato di nudità c'è una manifesta intenzione di massimizzare l'espressione corporea. Simbolicamente, a meno che ciò non sia conseguente a ragioni contingenti (quale la temperatura dell'ambiente, troppo bassa o troppo alta), l'indossare un abito equivale a l'indossare una maschera, e una maschera o nasconde o identifica un ruolo (quale le maschere da commedia e da tragedia greche, o le maschere rituali impiegate presso certi popoli). Quali sono gli elementi della filosofia Naturista che si sono, in diversa misura, radicati o che sono stati accettati nella società d'oggi? Essi possono così riassumere: la riscoperta del valore del corpo in relazione anche al benessere psichico;una visione equilibrata della relazione tra corpo e sessualità;l'utilità psicofisica di una pratica sportiva o comunque di un regolare esercizio fisico;la riscoperta della “medicina naturale†e delle “medicine complementari†(così dette alternative), che, soprattutto, si rivolgono alla conservazione della salute e che allargano la visione terapeutica dalla patologia del singolo organo al recupero del benessere di tutto il corpo e della sfera psichica connessa, anche con la riscoperta e valorizzazione della fitoterapia, dell'omeopatia, della medicina etnica, dell'osteopatia, ecc.;correlatamente alla presa di coscienza della necessità di un miglioramento qualitativo dell'alimentazione, con la presa di coscienza dell'importanza degli alimenti integrali, dei prodotti dell'agricoltura biodinamica, della dieta vegetariana, ecc.;addirittura con la presa di coscienza della necessita di un cambiamento delle tecniche didattiche tradizionali per un migliore sviluppo della personalità (Adolphe Ferriere);la prioritaria necessità della tutela e del rispetto dell'ambiente tanto naturale che antropizzato;la necessità del recupero di forme di socialità e momenti di vita collettiva di alto livello qualitativo. “Togliersi i vestiti†può essere una reazione anticonformista, una espressione di libertà, un atto di protesta od altro. Lo stare nudi in spiaggia od in casa può essere la ricerca di un benessere (dopo un primo momento di adattamento si ci avvede in maniera chiara del senso di benessere che si riceve dal contatto con l'aria libera e della libertà di movimenti che pian piano si acquista). Ma questo è solo un aspetto del Naturismo, il più eclatante secondo la visione comune, ma appunto è solo un aspetto di uno stile di vita e di un modo di pensare che implica una certa visione globale dell'esistenza e dell'Uomo. Luoghi ed attività Per motivi culturali e climatici, il naturismo viene praticato di norma maggiormente durante l'estate in strutture attrezzate come campeggi, centri e villaggi di vacanza, centri termali, oppure in spiagge libere o attrezzate. Le attività tipiche di questi centri sono le normali attività di relax e svago presenti in qualunque altro posto. In Italia In Italia i luoghi dedicati al naturismo sono pochi. Sono presenti alcuni campeggi in Emilia Romagna, Liguria, Piemonte, Sardegna, Sicilia e Calabria. Sono inoltre presenti alcune spiagge, tra le quali quella di Lido di Dante presso Ravenna, di Lido di Volano nei pressi di Comacchio (entrambe ufficiali), del Nido dell'Aquila presso San Vincenzo (Livorno), di Pizzo Greco, nel comune di Isola di Capo Rizzuto (Calabria), tra i lidi Ultima spiaggia e Scissure presso Gaeta, e quella di Capocotta a Roma, in cui un tratto di arenile è stato ufficialmente adibito alla pratica del naturismo, così come l'ultimo tratto della spiaggia del Mingardo a Marina di Camerota (SA), detto Troncone (noto anche come spiaggia gay). Oltre a queste è da citare il caso, unico in italia, del torrente Diaterna, sull'appenino Tosco-Emiliano in località Scheggianico, dove da diversi anni con il benestare delle amministrazioni comunali i nudisti si ritrovano ogni week end sulle rive del fiume contribuendo a mantenere la naturale bellezza di questo luogo. Storia del naturismo È nella Germania degli anni '20 che, dopo le prime esperienze della fine dell'800, si consolida la Nacktkultur ossia la cultura della nudità, ma il Nazismo rifiutò il neonato movimento, che intanto aveva preso il nome di FKK ("Freikörperkultur" ovvero "cultura del corpo libero"), bandendolo nel 1933. Negli Stati uniti, l'immigrato tedesco Kurt Barthel organizzò il primo evento nudista nei dintorni di New York, e fondò l'American League for Physical Culture (Associazione americana per la cultura fisica). Dopo la seconda guerra mondiale i movimenti risorsero rapidamente, e divennero popolari in Francia ed Inghilterra. In seguito il naturismo si è diffuso nella maggior parte dei paesi democratici nel mondo e sono oltre 30 i paesi ad avere una federazione nazionale affiliata alla International Naturist Federation (INF/FNI). In Italia attività naturiste sono attestate, secondo le testimonianze di Bruno Zuculin (console italiano in Brasile nella prima metà del Novecento), dagli anni cinquanta sull'Isola di Ponza e sulle spiagge di Focene, in provincia di Roma. Si trattava di un fenomeno nascosto e condannato, di pochi iniziati, per lo più iscritti alle associazioni estere o alla Federazione Naturista Internazionale. Solo nel 1964 nasce l'Unione Naturisti Italiani (UNI), a cui segue nel 1972 la Federazione Naturista Italiana (FENAIT). Nei primi anni del nuovo secolo, alcune associazioni in disaccordo con l'operato della FENAIT decidono di dare vita ad una confederazione che propugni un naturismo rinnovato nelle idee e nei fatti; nasce così la CONAIT, Confederazione Naturista Italiana, che non è stata tuttavia accettata come componente della Federazione Internazionale INF/FNI. Stime del fenomeno Il numero di naturisti in Europa è attestato intorno ai 20 milioni con circa 600 strutture naturiste (campeggi e villaggi turistici) e numerosissime spiagge (oltre 200 solo in Spagna). In Francia vi sono circa 160 strutture naturiste. Nel mondo sono 32 gli Stati che hanno una federazione naturista nazionale aderente alla International Naturist Federation. Associazioni A livello internazionale è presente la International Naturist Federation - Fédération Naturiste Internationale (INF-FNI), a cui fanno capo le federazioni nazionali. In Italia, come federazioni nazionali, sono presenti sia la Federazione Naturista Italiana (FENAIT) che la Confederazione Naturista Italiana (CONAIT), alle quali fanno capo le varie associazioni presenti in Italia. Ma solamente la Federazione Naturista Italiana (FENAIT) è membro della INF-FNI (lo statuto della INF-FNI prevede che vi sia un solo rappresentante per nazione), per cui solamente le associazioni aderenti a tale federazione sono autorizzate a rilasciare ai propri membri la tessera INF-FNI ed i relativi bollini annuali. Normative Italia La prima proposta di legge sul naturismo, in Italia, venne presentata il 19 ottobre del 1993 dall'On, Sauro Turroni, della Federazione dei Verdi su richiesta del Presidente Fidenzio Laghi a nome dell'Associazione Naturista Emiliano Romagnola (A.N.E.R.). Fu poi ripresentata nella successiva legislatura iniziata nel 1994 e nella legislatura iniziata nel 1996 col n.529. Anche l'allora minoranza parlamentare presentò nel 1999, una sua proposta di legge, concorrente, la n.6490, ad opera di Piergiorgio Massidda di Forza Italia. Solo il 21 marzo 2000, la XII Commissione della Camera dei Deputati (Affari Sociali) discusse per la prima volta della questione, esprimendo l'esigenza di formulare un testo unico, comprensivo di quanto in entrambe le proposte. Venne così nominato un "Comitato Ristretto" incaricato di svolgere audizioni sulla questione. Il 24 gennaio 2001 la XII Commissione adottò come testo base la pdl C.529, integrata da quanto elaborato dal "Comitato Ristretto". Nacque così la pdl "Norme per il riconoscimento e la regolamentazione della pratica naturista", ma, volgendo la legislatura ormai al termine, essa non venne mai votata né in Commissione né in Aula. Nel corso della XIV Legislatura vennero presentate ben quattro proposte di legge inerenti il naturismo: la C.286 (Massidda, Forza Italia, il 30 maggio 2001); la S.153 (Turroni, Verdi, il 7 giugno 2001); la C.961 (Alfonso Pecoraro Scanio, Federazione dei Verdi) il 21 giugno 2001; infine, il 28 luglio 2004, Franco Grillini (Democratici di Sinistra) presentò alla Camera la C.5194 che, al contrario delle precedenti, si limitava alla "Depenalizzazione della pratica del naturismo" ed alla "Disciplina delle strutture turistico-ricreative riservate ai naturisti". Pur sottoscritta da 40 parlamentari dell'opposizione, questa proposta di legge, assegnata alla XII Commissione il 27 settembre 2004, non venne iscritta nel calendario dei lavori della stessa fino alla fine della legislatura. Franco Grillini ha ripresentato il 28 aprile 2006 la proposta di due anni prima, questa volta indicata come C.276. Nel frattempo, il 19 luglio 2006. Frattanto la Regione Emilia-Romagna ha approvato una legge regionale dal titolo "Valorizzazione della pratica del naturismo". Di rilevanza sono anche le due sentenze n.1765 e n.3557 della Corte di Cassazione che nel corso del 2000 hanno di fatto reso legittimo il naturismo nei luoghi in cui è consuetudine. 12415 0 16 anni fa
- 9 mesi fa PUNTO G (come trovarlo e come stimolarlo) PUNTO G (come trovarlo e come stimolarlo) Ti invitiamo a seguire questo massaggio (alcuni lo considerano un rituale) passo per passo. E' un modo sicuro e collaudato per svegliare le potenzialità del punto G. Non è l'unico modo per entrarci in contatto, ma almeno la prima volta è consigliabile procedere in modo sistematico. Quando poi avrai preso confidenza, lo potrai sempre modificare a tuo piacimento. Una volta che hai identificato il punto G con sicurezza seguendo questi passi, tutte le sue emozioni ti saranno più familiari, riuscirai più facilmente a ritrovarlo quando ti masturbi e riconoscerai meglio le sue sensazioni tipiche quando farai l'amore. Ma ora passiamo alla pratica, spiegando prima come individuare il punto G mediante la collaborazione di un compagno e poi come farlo da sola. Un'avvertenza: seguire i 5 passi con metodo non significa farlo meccanicamente, anzi, fallo con emozione, con passione, con difficoltà, con piacere, fallo come viene, ma rimani nel ritmo, senza bruciare le tappe. Certo, durante i corsi di Tantra questo massaggio dura più di quattro ore e i partecipanti vengono aiutati dal contesto, sostenuti dalla presenza di una guida passo per passo, dall'atmosfera di gruppo, dall'intenso lavoro sulla sessualità svolto nei giorni precedenti, insomma, da una serie di circostanze che aiutano a superare le possibili difficoltà della prima volta. Facendolo a casa con il tuo compagno (o con la tua compagna se vivi una relazione lesbica), un lasso di tempo di una o due ore può essere considerato più ragionevole. Quali sono i 5 passi 1. Preparare il viaggio: l'uomo si prende cura dell'ambiente, per esempio accompagna i bambini dalla nonna, porta la camera ad una temperatura gradevole, attacca la segreteria telefonica e fa tutto ciò che serve per potersi dedicare per due ore esclusivamente alla sua donna. Prepara anche tutto il necessario che servirà durante il massaggio: olio e gel vaginale. Se siete tesi, potete iniziare con un po' di movimento, streching o danza, per entrare più in contatto con il vostro corpo, poi aprite il rituale con un saluto. Come prima cosa vi comunicate le paure, aspettative, preoccupazioni e pensieri rispetto all'esperienza che state per fare. Poi l'uomo fa alla donna un massaggio per rilassare tutto il corpo, e quando lei sarà sdraiata supina si siede tra le sue gambe. 2. Bussare alla porta: In questa fase l'uomo si avvicina alla zona calda aiutando alla donna a scendere con la propria coscienza nei genitali e a rilassarli. Massaggia i muscoli addominali, quindi massaggia l'inguine e il perineo. Poi distribuisce l'olio sui genitali e prosegue con il massaggio delle grandi labbra e infine delle piccole labbra. Durante tutti questi massaggi, con l'altra mano ogni tanto distribuisce l'energia a tutto il corpo. 3. Aprire la porta: L'uomo pone un dito all'entrata della vagina e, quando lei chiama, entra con delicatezza con la prima falange, premendo lateralmente in tutte le direzioni. Bisogna immaginare di toccare ogni ora di un orologio con le 12 verso il clitoride e le 6 verso l'ano. Dopodiché l'uomo entra con la seconda falange, premendo ancora tutte le ore, ma questa volta più in profondità. Alla fine entra con tutto il dito e facendo pressione aiuta la vagina a rilassarsi in tutte le direzioni, tralasciando per il momento le 12.4. Togliere il velo: L'uomo può ora andare sulle ore 12 e cercare il punto G chiedendo feedback alla donna. Inizialmente esercita una pressione delicata, poi la fai aumentare in modo costante per alcuni minuti, quindi iniziare ad alternare una pressione costante sul punto G con delle pulsazioni o vibrazioni per un bel periodo. 5. Il femminile svelato: Dopo aver stimolato a lungo il punto G. l'uomo ritira lentamente il dito e lascia riposare la donna nelle sue sensazioni. Alla fine concludete il massaggio e lo spazio rituale con un saluto.Come avrete notato, il metodo non è affatto complesso. Ciò che rende questo viaggio più imprevedibile non è infatti l'aspetto tecnico, ma le sensazioni e le emozioni che lo accompagnano. Come per Cristoforo Colombo, la vera sfida non era tenere il timone per orientare la sua nave verso ovest o trovare i venti giusti, ma quella dell'ignoto. Analogamente, anche il nostro viaggio ci porterà a scoprire un nuovo mondo, nuovi territori della nostra sessualità, stupendoci e disorientandoci con sensazioni curiose, emozioni profonde, e una più acuta consapevolezza di sé. COME STIMOLARLO Ora ti puoi mettere alla ricerca del punto G, piegando il dito in alto e tastando avanti e indietro sulle ore 12 nella vagina della tua compagna, lungo una linea immaginaria che va dall'osso pubico fino al collo dell'utero. Generalmente riconosci il punto G dal suo tessuto leggermente più rugoso e talvolta più turgido, più in rilievo rispetto alle zone limitrofe, come il tetto del palato. Gli uomini lo descrivono come un'oliva, una noce, una piccola isola oppure come “un bruco cicciotelloâ€. Se non sei sicuro di essere sul punto, prova la stessa pressione in un'area di 1 cm più avanti, più indietro o lateralmente, finché la differenza diventa palpabile. Ma non sempre il punto sacro è riconoscibile al primo contatto, anzi, spesso è dormiente e si inturgidisce soltanto quando viene stimolato. In quel caso ti ritrovi alle prese con un paradosso: per trovarlo bisogna stimolarlo, ma per stimolarlo bisogna prima averlo trovato. L'unica soluzione è continuare a toccare i diversi punti sulla linea delle 12 e con un po' di pazienza prima o poi troverai una zona che cambierà consistenza sotto la tua pressione, gonfiandosi. Tastandolo potresti percepire anche delle piccole scariche. Nel dubbio chiedi conferma alla tua compagna. Una volta che hai individuato l'area che ti interessa, rimani lì e mantieni un contatto dolce e benevolo immaginando di passare con il tuo respiro attraverso il dito. Il Koka Sastra indiano chiama questo gioco col dito ardhentu o “mezzalunaâ€. Se teniamo presente che sulle latitudini dell'India la luna è più “sdraiata†sull'orizzonte rispetto al cielo italiano, ne otteniamo una bella immagine del dito inserito nella vagina e curvato verso l'alto proprio come una mezza luna. Come donna, riconosci di averlo trovato dall'inconfondibile sensazione di dover urinare anche se avevi svuotato la vescica poco tempo prima. E' solo un'impressione passeggera, quindi non devi assecondarla interrompendo il massaggio per andare in bagno. Molte volte avverti anche un senso di fastidio, di bruciore, di fitte, o di scariche elettriche. Insomma, nulla di piacevole, ma almeno sai di aver trovato il punto giusto. Circa la metà degli uomini lo trova nell'arco di alcuni minuti, una percentuale leggermente inferiore ne impiega 2 o 3, altri cercano per più di 5 minuti. Come uomo, se inizialmente esercitavi un tocco delicato, quando il punto G si inturgidisce puoi gradualmente aumentare la pressione per circa 5 minuti. Poi allentala di nuovo, anche se non del tutto, per far riposare un po' il dito. Volendo, puoi inserirne un altro senza ritirare il primo (per esempio aggiungere l'indice al medio) e prepararti a una pressione ancora più decisa. Il punto G non è delicato come il clitoride, richiede molta più pressione. Per cambiare puoi anche alternare il tocco costante con diversi movimenti accompagnati dal tuo respiro. Lo stantuffo: avanti e indietro come un pistone La fluttuazione: come lo stantuffo, con movimenti più dolci e più lenti La vibrazione: movimenti ancora più dolci, ma più veloci, come quando tremi dal freddo L'invito: piegando il dito in su verso di te come nel gesto che significa “vieni qua†Rimani almeno 15-20 minuti sul punto G. Generalmente un movimento costante e continuo aiuta più a rilassarsi, mentre un movimento ritmato viene percepito come più stimolante, perciò è bello alternare i due. Con la mano libera accarezza qualche volta le gambe, le braccia, la pancia della donna per distribuire la carica, in modo che l'energia liberata possa diffondersi in tutto il corpo. Un consiglio per l'uomo: se fai partire il movimento dal respiro, ti risparmi parecchia fatica. Hai presente la differenza tra uno sforzo muscolare e un movimento fatto con il respiro? Ricordarti quando con il cacciavite devi superare una filettatura arrugginita o quando devi aprire un barattolo di marmellata sottovuoto. Se ti concentri molto sullo sforzo nella mano, diventa faticoso. Se fai lo stesso movimento accompagnandolo dall'espirazione, il risultato è sorprendentemente facile. Con lo stesso principio i karateka spaccano mattoni senza farsi male. Tradotto nel massaggio del punto G questa armonizzazione tra movimento e respiro ti dà la capacità di stimolare la donna per un lungo periodo con una forte pressione senza stancarti. Lei non si sente in colpa vedendo la tua fatica o il tuo disagio e tu puoi godere dello spettacolo del suo piacere. Se ti piacciono le visualizzazioni, ti puoi immaginare che nell'espirazione l'energia parta dal tuo gomito (non dal dito) per arrivare come un raggio fino al punto G e che l'aria uscente crei pulsazioni e vibrazioni stimolanti per la donna. Molti uomini raccontano che non è facile rimanere centrati e presenti quando nella donna si svegliano le energie sessuali. Quando la donna si permette di lasciarsi andare alle sensazioni più svariate, probabilmente ti arriveranno ondate di piacere femminile, di sentimenti che ti potranno incuriosire, infastidire o fare paura. In questi momenti, non reagire, ma osserva semplicemente quanto succede nel tuo corpo, mentre continui il massaggio rimanendo ben centrato nel tuo polo maschile e nel respiro. Non è necessario che tu capisca o sappia interpretare tutto quello che sta accadendo alla donna: assecondalo e lasciati sorprendere dalla ricchezza di emozioni e sensazioni alternanti. Non aspettarti per forza le classiche contrazioni del tratto più esterno della vagina come avvengono durante l'orgasmo clitorideo. Qui potrebbe anche non accadere niente di simile, anzi, l'apertura si può addirittura allargare. Inoltre può – ma non deve – accadere, che la donna arrivi all'apice del piacere con un'eiaculazione. Per questa eventualità tieni preparato un asciugamano. E' anche possibile che in certi momenti la donna ti chieda di muovere il dito più velocemente, di passare più in fretta alla fase successiva o di fare tutta un'altra cosa. Segui ugualmente i tempi indicati, non per essere pignolo, ma per svelare il punto G. Alcuni autori descrivono il punto G come la parte interiore del clitoride. Tralasciando l'aspetto anatomico possiamo dire che i vissuti di queste due zone sensibili non riflettono affatto questa tesi. Il clitoride ha una reazione lineare: il primo tocco è piacevolmente eccitante, e i successivi sono via via sempre più eccitanti fino a raggiungere l'orgasmo. Il punto G è tutto il contrario, la sua reazione è ondeggiante, oscilla dal dolore al piacere, dal pianto al riso, dal non star più nella pelle fino alla pace più profonda; insomma, da un estremo all'altro. Attraverso la stimolazione di un unico punto la donna può sperimentare l'intero universo di sentimenti che il suo corpo le può offrire. Oltretutto, le sensazioni non rimangono limitate all'area pubica o al bacino, ma tendono a coinvolgere la totalità del corpo. 7705 0 16 anni fa
- 9 mesi fa Fetish Fetish Il fetish è un approccio alla sessualità caratterizzato dalla rilevanza erotizzante attribuita sia a determinati tipi d'abbigliamento, in genere intimo - come corsetti e simili - sia, e soprattutto, per l'importanza data al materiale di cui essi sono fatti, come la gomma, il cuoio, il latex e così via. Nero e, in minor misura, rosso o il bianco sono i colori prevalentemente preferiti. Guanti e scarpe femminili, dal tacco molto alto, sono altri accessori fondamentali per l'estetica fetish. E lo stesso per gli stivali (anche in questo caso prevalentemente femminili), specie se fascianti l'intera gamba. Il fetish, quindi non si caratterizza per la predilezione per una o più specifiche pratiche sessuali, quanto piuttosto per la ricerca di determinate situazioni in cui la componente estetica è senz'altro centrale. Una particolare variante del fetish è quella in cui l'elemento caratterizzante è costituito da divise o uniformi, siano esse militari (o simili, come divise da poliziotto), o civili: solitamente abiti da infermiera, da scolara o da cameriera, oppure abiti ecclesiastici e altro. Rilevanti esempi di erotismo fetish si trovano nella produzione cinematografica del regista Andrew Blake. Di notevole interesse sono anche le coniugazioni del fetish proprie dell'erotisimo gay, cui un'impronta molto forte è stata data dalla produzione del disegantore Tom Of Finland i suoi muscolosi marinai, motociclisti, soldati sono diventati un archetipo dell'erotismo fetish, ripreso ad esempio nel celeberrimo flim Querelle de Brest di R. W. Fassbinder. sono inoltre presenti forme di feticismo che coinvolgono il latex e materiali ad esso simili.sia come abito,sia come oggetti...negli ultimi anni si e fatta strada la pratica denominata balloon fetish,ovvero il feticismo dei palloncini...il piacere spesso maschile provato nel vedere ndividui di sesso femminile,interagire,giocare ,gonfiare e far esplodere i palloncini...una sorta di predominio della sensualita femminile su di essi. Resta il fatto che la sensibilità fetish, poiché in effetti di sfera della percezione e psicologia della sensualità comunque si tratta, può afferire molti ambiti e temi; il feticista, secondo infinite declinazioni probabilmente differenti da singolo individuo a individuo, quasi come impronte digitali, è portato ad attribuire una forte carica di fascinazione erotica a oggetti e prassi le più svariate, sulla base di un vissuto personale del quale può essere o meno consapevole, secondo esiti che possono da persona a persona divenire di grande originalità e libertà espressiva ed esistenziale come di introflessa e nevrotica maniacalità deviata. Fuor da pruderie e moralismi tout-court, la più raffinata concezione estetica dell'esistenza come la più rudimentale patologia psicanalitica possono enumerarsi nell'infinito scenario del feticismo (ma anche dell'eros considerato "normale"), che può divenire momento di amplificazione colta e sofisticata della sfera erotica come al contrario una sua regressione perversa e impotente che tende a sostituire l'altro da sé con un oggetto o un'azione più o meno carichi di valenze e rimozioni simboliche sostitutive. Nella soggettività di queste dimensioni riesce davvero difficile e tutto sommato arbitrario tracciare griglie di giudizio moralistiche o pseudoetiche. Pur senza bisogno di ricorrere a banalizzazioni popolari come il noto detto "in amore è vietato vietare" (e pure qualcuno potrebbe obiettare che nel feticismo poca cittadinanza possa rivendicare l'amore come sentimento alto, ma infine chi può avere l'ultima parola di verità su ciò, se in fondo anche un grande artista dovrà innamorarsi della suo blocco di marmo, per cavarne fuori faticosamente una splendida scultura di sublime bellezza, quindi quanto feticismo anche nell'arte, che viene considerata una delle massime espressioni umane), un giudizio viene davvero difficile e in fondo perché dover giudicare, se qualcuno per motivi magari complessi e sfaccettati trova sensuale la boccata di fumo azzurrognolo che un'affascinante donna raffinata gli può refolare maliziosamente sul volto prima di baciarlo lasciandogli una vivida macchia del proprio rossetto sulle labbra, anziché ritenere la sfera delle proprie istanze erotiche unicamente soddisfatta da un tradizionale bacio? Non si tratta forse di convenzioni fragili e relative anche quelle cui si affidano la maggioranza delle donne considerate sessualmente "tradizionali", quando indossano bracciali, anelli, forano i lobi con perline, dipingono il volto e le unghie con colori diversi da cultura a cultura, indossano accessori di pelle come scarpe, sandali, stivali, sottolineano le curve con abiti più o meno sagomati o innaturali? Non è forse una forma di altrettanto feticismo sottotraccia e forse per questo più ipocrita, per quanto accettato in tutte le culture? Ai giusti l'ardua sentenza. Se ve ne sono su questa terra. Ai liberi le scelte sessuali ed erotiche che credono, purché nella reciproca consensualità tra partner. 6552 0 16 anni fa
- 9 mesi fa Bondage Bondage Esempio di bondage: il "Monoguanto" Hogtie verticale. Con bondage (in inglese schiavitù, soggezione) si indicano un insieme di attività sessuali basate sulle costrizioni fisiche realizzate con legature, corsetti, cappucci, bavagli o più in generale sull'impedimento consenziente alla libertà fisica, di muoversi, di vedere, di parlare, di sentire. // Descrizione Partendo dal light bondage, ovverosia il legare solo mani e/o piedi, si arriva a forme di annodamento complete, in cui si impedisce ogni movimento al sub ("mummification"), o addirittura impedendogli ogni contatto col terreno ("suspension" - vedi foto). In alcune forme il bondage si è trasformato, dalla pratica sessuale che era e rimane, una forma d'arte apprezzata in fotografia e nelle pitture, soprattutto in Giappone. Nel praticare il bondage bisogna già avere una certa dimestichezza: le corde possono impedire al sangue di fluire correttamente (talvolta si fa con intenzione, per esempio per rendere doloroso e sensibile il seno femminile). Bisogna sempre controllare e rimuovere le corde non appena gli arti iniziano a sembrare violacei. Inoltre le corde possono essere posizionate in maniera tale da irritare ed infiammare le terminazioni nervose, causando dolori ed insensibilità degli arti che possono durare anche a lungo o diventare permanenti (casi limite). Al bondage viene spesso attribuito anche il breath control, o controllo del respiro, pratica decisamente estrema e che può provocare danni cerebrali se usata senza cognizione di causa. Altro elemento molto importante per salvaguardare la sicurezza del sub è che le pratiche bondage siano consenzienti. Inoltre è importante usare con coscienza i bavagli: essi possono portare ad un affaticamento del respiro con conseguenze serie. Per questo non bisogna mai lasciare da sola una persona legata e imbavagliata quindi incapace di poter agire in caso di pericolo. Alle volte in associazione al bondage sono eseguite pratiche di dominazione psicologica e giochi sadomasochisti (frustate e pene dolorose) il cui scopo è quello di far crescere nel partner sottomesso il senso di umiliazione. Se il partner dominante non possiede un certo autocontrollo e/o agisce senza cognizione di causa, diventa elevato il rischio di oltrepassare il limite e sfociare in pratiche esclusivamente violente. Galleria fotografica Si riportano qui di seguito alcune fra le tecniche più comuni di Bondage. Fotomodella legata dal collo all'inguine Fotomodella incatenata per i polsi Tecnica denominata "Hogtie, ossia incaprettamento" (EN) Donna con mani e piedi nella gogna Bondage dei gomiti Una "sospensione" parziale (con abbigliamento leather) Imbavagliamento con "Ball gag", una palla, generalmente di consistenza gommosa e legatura del corpo Un "Ring gag", un anello che obbliga chi lo indossa a mantenere la bocca aperta 9163 0 16 anni fa
- 9 mesi fa Prevenzione dell'AIDS Prevenzione dell'AIDS Le diverse modalità di trasmissione dell'HIV (virus generalmente ritenuto responsabile dello scatenarsi dell'AIDS) sono ben note e riconosciute. Altrettanto ben note sono le modalità di prevenzione dal contagio. Tuttavia, recenti studi epidemiologici e comportamentali in Europa e Nord America suggeriscono che una consistente minoranza di giovani continui a praticare attività ad alto rischio e che, nonostante siano a conoscenza dell'AIDS, sottostimino il rischio di venire contagiati dall'HIV. La trasmissione dell'HIV attraverso l'uso intravenoso di droghe è drasticamente calato e il contagio via trasfusione di sangue è praticamente obsoleto in queste popolazioni. // Prevenzione della trasmissione sessuale dell'HIV Aspetti scientifici I rapporti sessuali ricettivi e non protetti sono molto più a rischio dei rapporti insertivi non protetti, con il rischio di trasmettere l'HIV da un partner infetto a uno non infetto attraverso un rapporto anale insertivo molto più grande del rischio di trasmissione attraverso un rapporto anale ricettivo o il sesso orale. Secondo il ministero della salute francese, la probabilità di trasmissione per atto varia dallo 0.03% allo 0.07% nel caso di rapporto vaginale ricettivo, dallo 0.02% allo 0.05% nel caso di rapporto vaginale insertivo, dallo 0.01% allo 0.185% nel caso di rapporto anale insertivo, e dallo 0.5% al 3% nel caso di rapporto anale ricettivo. Le Malattie sessualmente trasmissibili (MST) incrementano il rischio di trasmissione e infezione dell'HIV in quanto causano la rottura della normale barriera epiteliale attraverso ulcerazione e/o microulcerazione genitale, e provocano l'accumulo di gruppi di cellule sensibili all'HIV o infette da HIV (linfociti e macrofagi) nel seme e nelle secrezioni vaginali. Studi epidemiologici provenienti dall'Africa sub-sahariana, Europa e Nord America hanno ipotizzato che approssimativamente esiste un rischio quattro volte maggiore di essere infettato da HIV in presenza di ulcere genitali come quelle provocate dalla sifilide e/o ulcera molle, e un significante rischio, sebbene minore, in presenza di MST come la gonorrea, clamidia e triconomiasi che causano localmente l'accumulo di linfociti e macrofagi. La trasmissione dell'HIV dipende dall'infettività del paziente zero e dalla sensibilità del partner non infetto. L'infettività sembra variare durante il corso della sindrome e delle sue manifestazioni patologiche e non è costante tra i soggetti. Una carica virale non identificabile nel plasma non significa che ci sia una bassa carica virale nel liquido seminale o nelle secrezioni genitali. Un incremento di un fattore 10 di RNA HIV nel liquido seminale è associato con un incremento della trasmissione del virus dell'81%.Se qualcuno è già infetto da HIV, questo non protegge dall'essere infettato da un'altra e più virulenta specie.Il sesso orale non è esente da rischi visto che è stato dimostrato che l'HIV può essere trasmesso sia attraverso rapporti orali ricettivi che insertivi. Strategie di prevenzione Durante rapporti sessuali il solo preservativo, che può essere maschile o femminile, può ridurre (il preservativo elimina il rischio di infezione se indossato correttamente, questo è quello che dicono i siti ufficiali), le possibilità di contrarre l'HIV nonché le possibilità di rimanere incinta. Deve però essere utilizzato durante tutto il rapporto di penetrazione in caso di partner sieropositivo o la cui sieropositività non è conosciuta, come può avvenire per rapporti occasionali. L'effettivo uso del preservativo e la protezione delle trasfusioni di sangue in Nord America e nell'Europa Centro-Occidentale sono ritenuti alla base del più basso tasso di incidenza dell'AIDS in queste regioni. Adottare questi metodi di prevenzione ha causato però in alcune regioni controversie e difficoltà. Alcuni associano queste difficoltà come conseguenza della forte influenza di indicazione religiose che sconsigliano o condannano l'utilizzo dei preservativi. Il preservativo maschile è la sola più efficiente tecnologia che riduce la trasmissione sessuale dell'HIV ed altre infezioni sessualmente trasmesse. Affinché sia efficiente deve essere utilizzato correttamente durante ogni atto sessuale. Lubrificanti contenenti oli, come vasellina o burro, non vanno usati in quanto indeboliscono il preservativo rendendolo poroso. Se necessario, sono raccomandati lubrificanti a base di acqua. I preservativi hanno date standard di scadenza. È fondamentale controllare la data di scadenza e se è conforme allo standard Europeo (EC 600) o a quello Americano (D3492) prima dell'uso.Il preservativo femminile è un'alternativa a quello maschile ed è fatto di poliuretano, che consente il suo utilizzo in presenza di lubrificanti a base di olio. Sono più larghi dei preservativi maschili e sono progettati per essere inseriti in vagina. Con il costante e corretto utilizzo dei preservativi vi è un rischio di contrarre l'infezione da HIV molto basso. Studi su un utilizzo assiduo del preservativo in coppie nelle quali solo uno dei partner è sieropositivo hanno mostrato tassi di incidenza di infezione del partner sano inferiori all'1% annuo. Programmi governativi Il governo U.S.A. e U.S. Health Organizations adottano entrambi l' Approccio dell'ABC (ABC Approach) allo scopo di ridurre il rischio di contrarre l'AIDS durante i rapporti sessuali: Abstinence (astinenza o rimandare le attività sessuali, specialmente per i giovani)Being faithful (lett. essere fedeli), specialmente per coloro che abbiano relazioni serieCondom, (uso del-) per coloro che hanno un comportamento sessuale che li mette a rischio Questo approccio ha avuto molto successo in Uganda, dove la prevalenza dell'HIV è diminuita dal 15% al 5%. Tuttavia, l'approccio ABC è lontano da tutto ciò che l'Uganda ha fatto, poiché l'Uganda ha sperimentato per la prima volta degli approcci utili a ridurre lo stigma sociale della malattia, parlando apertamente dei comportamenti sessuali, senza mettere da parte gli studenti delle scuole colpiti dall'HIV, persuadendo singoli o coppie a fare dei test e a servirsi dei consultori, migliorando lo status delle donne, coinvolgendo le organizzazioni religiose, enlisting i guaritori tribali, e molto altro.Inoltre, occorre notare che non c'è alcuna prova conclusiva che i programmi basati sulla sola astinenza abbiano avuto successo in ogni paese del mondo nel ridurre la trasmissione dell'HIV. Questo è il motivo per cui l'uso del preservativo è caldamente consigliato insieme all'astinenza. C'è una certa confusione derivata dalla sovrapposizione con l'Approccio CNN. Cioè: Condom (uso del-), per coloro che ingaggiano comportamenti sessuali a rischio.Needles (aghi), usare solo quelli nuovi (usa e getta).Negoziare, capacità di-; trovare un compromesso per fare del sesso in modo più sicuro con il partner e dare la possibilità alle donne di fare le scelte più convenienti per loro. L'Approccio ABC è stato criticato, poiché un partner fedele di un partner infedele è a rischio di AIDS Molti pensano che la combinazione dell'approccio CNN con l'approccio ABC costituirà la platform ottimale per la prevenzione. Circoncisione Attualmente una ricerca sta chiarendo una possibile relazione tra la circoncisione maschile, effettuata in alcuni contesti culturali, e l'HIV. Tuttavia l'UNAIDS crede che sia prematuro inserire la circoncisione nei programmi di prevenzione all'HIV. Inoltre, esperti medici sudafricani ritengono che l'uso ripetitivo di coltelli non sterilizzati nel rituale della circoncisione degli adolescenti potrebbe favorire la diffusione dell'HIV. Prevenire la trasmissione dell'HIV tramite il sangue e derivati Fondamenti scientifici Condividere e riutilizzare siringhe rappresenta il maggiore rischio di infezione non solo per HIV ma anche per l'Epatite virale B e l'Epatite virale C. Negli Stati Uniti un terzo di tutte le nuove infezioni da HIV possono essere ricondotte a questo tipo di scambi e quasi il 50% dei tossicodipendenti hanno l'epatite C. Si pensa però che il rischio di essere infettato con l'HIV da una sola puntura di un ago già usato su una persona affetta da HIV sia circa 1 su 150. La profilassi post-eposizione con farmaci anti-HIV può abbassare ulteriormente quella piccola percentuale di rischio.Le precauzioni universalmente riconosciute spesso non sono seguite nell'Africa sub-Sahariana e in gran parte dell'Asia a causa sia della mancanza di materiale che di inadeguata preparazione. L'OMS, l'Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO, World Health Organisation) stima che approssimativamente il 2.5% di tutte le infezioni da HIV nell'Africa sub-Sahariana sia trasmesso tramite iniezioni non sicure praticate in o da strutture sanitarie. A causa di ciò, l'Assemblea Generale degli Stati Uniti, sostenuta da un consenso unanime nell'ambiente medico, ha fatto urgentemente appello a tutte le nazioni affinché adottino quelle precauzioni ormai universalmente riconosciute all'interno delle proprie strutture sanitarie. Strategie di prevenzione [modifica] In quei paesi in cui sono stati introdotti il miglioramento delle tecniche di selezione dei donatori e il test agli anticorpi, il rischio di trasmettere l'infezione da HIV a coloro che ricevono trasfusioni di sangue è stato eliminato con ottimi risultati. Secondo la OMS, la stragrande maggioranza della popolazione mondiale non ha accesso a banche del sangue sicure e "tra il 5% e il 10% delle infezioni da HIV contratte in tutto il mondo è trasmesso attraverso la trasfusione di sangue e derivati infetti del sangue".Medici e paramedici che seguono le precauzioni universali o praticano l'isolamento sicuro dalle sostanze provenienti dall'interno del corpo, per esempio indossando guanti di latex al momento di praticare le iniezioni e lavarsi frequentemente le mani possono contribuire a prevenire le infezioni da HIV.Tutte le organizzazioni per la prevenzione dell'AIDS consigliano a coloro che fanno uso di droga di non condividere aghi o altro materiale necessario alla preparazione e all'assunzione di droga (incluse le siringhe, i batuffoli di cotone, i cucchiai, l'acqua per diluire la droga, o le cannucce, ad es. quelle per il crack). È importante che le persone adoperino aghi nuovi di zecca e che i professionisti di tossicodipendenza mettono a disposizione tutte le informazioni per sterilizzare gli aghi con la semplice candeggina. In alcune città degli Stati Uniti e altri paesi occidentali, gli aghi sono disponibili gratuitamente ai supermercati dell'ago o nei siti dove la garanzia di iniezioni sicure è certificata per legge. Trasmissione da madre a figlio Fondamenti scientifici Vi è un 15-30% di rischio di trasmissione materno fetale dell'HIV durante la gravidanza, travaglio e parto. Nei paesi sviluppati il rischio di trasmissione dell'HIV da madre a figlio può ridursi allo 0-5%. Diversi sono i fattori che determinano il rischio di infezione, in ma particolar modo il tasso virale della mamma al momento del parto (quanto più alto è il tasso, tanto maggiore è il rischio). L'allattamento al seno aumenta il rischio di trasmissione del 10-15%. Tale rischio dipende da fattori clinici e può variare a seconda delle modalità e della durata dell'allattamento. Strategie di prevenzione Le ricerche hanno dimostrato che i farmaci antiretrovirali, il parto cesareo e il latte in polvere riducono il rischio di trasmissione del HIV da madre a figlio.Quando è possibile e conveniente un'alternativa all'allattamento al seno, si raccomanda alle mamme infette con l'HIV di evitare di allattare il bimbo al seno. In caso contrario, lo si raccomanda solo per i primi mesi di vita, ricordando che dovrebbe essere interrotto al più presto possibile. 5735 0 16 anni fa
- 9 mesi fa Orgia Orgia Baccanale col tino (Andrea Mantegna). Incisione (1470) Una delle illustrazioni dell'opera “Gamiani, una notte di eccessi†(autore ignoto). L'illustrazione raffigura tre donne ed un uomo La parola orgia può avere molteplici significati. Quello più radicato nell'immaginario collettivo, consiste in una tipologia di "rapporto sessuale" che si può definire "di gruppo", ossia che si contraddistingue per la presenza di più di due persone, anche quando viene praticato da scambisti di coppia. Per orgia si può però intendere anche una cerimonia collettiva a base di altri elementi non necessariamente attinenti alla sfera sessuale, ad esempio da fattori quali l'esoterismo, la spiritualità ed altro. // Cenni storici Le orge nell'antica Roma Nell'antichità sembra che le "orge" fossero, più che un evento per praticare sesso di gruppo, affari privati con tanto cibo e vino, specie nel periodo Romano. Le orge erano un atto comune; gli abitanti della stessa zona, ristrettamente alle categorie abbienti, erano soliti organizzare cene e feste durante le quali si attuava lo scambio di coppia sia eterosessuale che omosessuale ed a volte si ricorreva ai servizi di prostitute. Paul Avril, Sesso di gruppo, in cui compaiono donne e un solo uomo Orgia tratta da un illustrazione del Kama Sutra in Oriente. Tre donne e un uomo . Le Baccanali Si trattava di antiche feste orgiastiche a sfondo propiziatorio del culto Orfeo-Dionisio. Il nome è di origine romana e deriva da rituali dedicati al dio Bacco, ma la sua origine è più antica, probabilmente risale alla Magna Grecia e vennero importate in Roma, nel II secolo a.C. Già all'epoca romana, ma probabilmente lo era anche prima, era divenuta da semplice festa orgiastica a vero e proprio rito propiziatorio degli dei, tipicamente in occasione della cosiddetta "semina e delle messi". Le Baccanti, anche dette Menadi, sono le sacerdotesse di Dionisio o Bacco; vengono spesso raffigurate semi-nude oppure vestite in modo succinto, mentre danzano eccitate da un furore conferito dalla divinità durante le cerimonie. Le orge nel Buddismo Vajarayana Riti orgiastici caratterizzati da erotismo, magia e stregoneria, erano propri di una forma di Buddismo denominato "Buddhismo Tantrico" o "Vajarayana". Questa corrente del Buddismo esiste ancora e conta circa 4 milioni di seguaci, tra cui molti tibetani. Il Vajarayana predica che il "corpo umano" non è la sorgente dei dolori, bensì un mezzo per conquistare la "morte", intesa come "liberazione" o avvicinamento al "divino"; per il raggiungimento di tale scopo propone degli elementi comunemente respinti dall'ascesi, cioè il sesso, l'amore, la voglia di godersi la vita, l'ebbrezza alcoolica ed altro. 12157 0 16 anni fa
- 9 mesi fa Sesso di gruppo Sesso di gruppo Peter Fendi - Scena erotica sesso orale con un uomo e due donne Il termine sesso di gruppo indica una attività sessuale cui partecipano 3 o più persone. A volte per indicare un rapporto sessuale collettivo si menziona la parola orgia, anche se in quest'ultima non è detto che la sfera sessuale sia l'elemento predominante. Le penetrazioni, se praticate, possono avvenire con l'uso delle dita, dei dildo, Strap-on dildo indossati da donne, plugs, mani intere (tecnica del fisting) o più comunenente con l'uso del pene. In molti casi le penetrazioni possono essere multiple, ovvero prevedere l'intervento contemporaneo di più soggetti maschili su una unica donna, penetrata sia nella vagina che nell'ano e/o nella bocca, ovvero altre forme di amplesso multiplo, sia etero che omosessuale. Il sesso di gruppo può avere luogo anche senza alcuna penetrazione, ad esempio con persone che praticano la masturbazione. Al sesso di gruppo possono partecipare sia uomini che donne, ma anche solo uomini o solo donne. Pratiche di gruppo Oltre alle tecniche più note (penetrazioni "singole" oppure "multiple" e "sesso orale"), esistono altre pratiche che vengono esercitate in gruppo (oltre che come attività sessuali di coppia) e che sono sicuramente meno usuali, come ad esempio: il Bukkake, una pratica in cui una serie di uomini eiaculano a turno oppure insieme su una donna o un uomo in ginocchio. il Tickling, una tecnica di gruppo particolare e poco praticata (fa parte del complesso di pratiche detto BDSM), in cui una o più persone vengono torturate (previo consenso) da più persone simultaneamente tramite solletico. Le parti anatomiche generalmente più interessate da tale pratica sono i piedi, le ascelle ed altre zone sensibili. La persona solleticata viene in questi casi immobilizzata, per inibirne le possibili reazioni di opposizione. Diffusione del sesso di gruppo Mentre il sesso di gruppo - inteso come fantasia sessuale - è un argomento abbastanza comune, la reale diffusione del fenomeno ad oggi è ignota. A detta di alcuni il sesso di gruppo è un fenomeno che si avvicina molto alla pornografia; in realtà questo non è vero, in quanto esistono molti club privati dove si praticano svariate forme di sesso collettivo, senza alcuna forma di pubblicizzazione delle stesse. Con la diffusione di internet, tuttavia, si è sviluppato anche un certo mercato, anche commercialmente significativo, relativo a registrazioni amatoriali di rapporti sessuali di gruppo, consumati in realtà più per divertimento che a scopo di lucro. Infatti il numero di film pornografici amatoriali è enorme; il sesso di gruppo appare in questi documentari come pornografia amatoriale realizzata da persone con affinità erotica. 11111 0 16 anni fa
- 9 mesi fa Vaginismo Vaginismo Il vaginismo è un disturbo sessuale che consiste in una contrazione riflessa e involontaria dei muscoli del perineo, della vulva, dell'orifizio vaginale tale da impedire la penetrazione durante il coito e spesso anche durante l'esame ginecologico. Può essere collegata a ricordi traumatici legati alla penetrazione o, più in generale, alla vita sessuale. Molte donne che soffrono di vaginismo raggiungono comunque l'orgasmo attraverso la stimolazione del clitoride o il petting. Descrizione del disturbo Questo riflesso che causa un improvviso irrigidimento dei muscoli vaginali, rende di fatto la penetrazione sessuale dolorosa se non addirittura impossibile. La gravità del disturbo può variare di molto da persona a persona. Il vaginismo può essere paragonato al riflesso dell'occhio che chiude la palpebra quando un oggetto viene verso di esso. Il riflesso condizionato può innescare un circolo vizioso: ad esempio se ad un'adolescente si dice che la prima volta che farà sesso sarà alquanto "doloroso", ella potrebbe sviluppare il vaginismo unicamente per il timore di provare dolore. Quando la stessa in seguito riceverà delle avance sessuali, i suoi muscoli vaginali si irrigidiranno rendendo la penetrazione molto difficoltosa; in pratica proverà paura ogni volta che riceverà una proposta sessuale. Le donne con il vaginismo possono provare tuttavia piacere con altre pratiche sessuali, purché queste non implichino la penetrazione. I partner delle donne affette dal vaginismo possono essere indotti a pensare che le stesse non provino attrazione sessuale, ma sono invece scoraggiate dal dolore che insorge ogni volta che viene tentata una penetrazione. Vi sono svariati fattori che possono causare il vaginismo, sia di tipo psicologico che fisiologico; un esempio è quello di un abuso sessuale passato, che farà credere alla donna che il sesso è immorale o volgare, specialmente quello che le farà perdere la "verginità". Questo disturbo non comporta conseguenze serie a livello fisico, a meno che la persona che ne soffre non stia cercando con insistenza di avere un rapporto sessuale completo, ma può causare estrema sofferenza dal punto di vista emotivo e relazionale soprattutto se si vive una relazione di coppia incentrata sull'idea che il sesso e il sesso penetrativo siano importanti. 5225 0 16 anni fa
- 9 mesi fa Hentai Hentai Hentai (変態 o ã¸ã‚“ãŸã„, Hentai) è una parola giapponese che significa "anormalità" o "metamorfosi". In Giappone si utilizza anche con il significato di "sessualmente perverso", ed ha una connotazione molto negativa, in quanto indica forme di "anomalia sessuale" (変態性欲, hentai seiyoku), o di perversione. Al di fuori del Giappone viene usato per riferirsi a opere a sfondo pornografico, divise principalemente tra hentai anime, hentai manga e videogiochi contenenti riferimenti sessuali (Eroge) o espliciti (H game). Per riferirsi a quanto inteso con esso in Occidente, viene usata invece l'espressione jÅ« hachi kin anime (18ç¦ã‚¢ãƒ‹ãƒ¡, jÅ« hachi kin anime "anime vietato ai minori di 18 anni"), oppure seijin manga (æˆäººæ¼«ç”», seijin manga"manga per adulti"). È spesso abbreviato con il termine etchi o ecchi (エッãƒ, ecchi), dalla pronuncia giapponese della consonante "H" (aitch, prunciata /eɪtʃ/), lettera iniziale della parola giapponese hentai. // Generalità Rispetto all'erotismo nella fotografia, l'hentai permette l'uso completo dell'immaginazione, così come di scene completamente distaccate dalla realtà e dai valori culturali "normali". Elementi di fantasie sessuali sono rappresentati in maniera che sarebbe impossibile filmare, neppure disponendo di un budget consistente dedicato agli effetti speciali. Come forma di espressione di fantasie sessuali, le rappresentazioni possono includere cose inaccettabili nella società o contrarie alle norme sociali. Queste fantasie possono essere portate agli estremi, dimostrando spesso desideri subconsci o motivazioni puramente carnali. Questo contrasto tra la società umana accettata e la sensualità primale è spesso una fonte di eccitazione primaria per chi vive una normale vita giornaliera. Mentre un uomo eterosessuale può fantasticare di fare sesso con una donna attraente incontrata lungo la strada per andare a lavoro, non può agire sulla base di quelle motivazioni senza incorrere in ripercussioni legali e condanna morale; l'hentai esiste come sfogo primario di queste fantasie. Questo aspetto della cultura giapponese ha acquistato una certa popolarità in Occidente grazie, in larga parte, a Internet. Sebbene siano prodotti anche in occidente fumetti e cartoni animati pornografici, questi non sono mai stati popolari quanto l'hentai. In confronto ad altre forme di rappresentazioni erotiche l'hentai spesso ritrae le donne come femmine normali nella società che si ritrovano coinvolte in qualche tipo di incontro sessuale e sono spesso eccitate da questo fino al punto di non ritorno. I personaggi possono essere ritratti come timidi o senza pensieri consci riguardo al sesso, fino a che non vengono piazzati in una situazione nella quale sono stimolati ed eccitati. La linea tra sesso consensuale e non può diventare confusa e l'atto diventa una giustificazione per il sesso in sé stesso, motivato primariamente da bisogni e spinte sessuali, abbandonando quella che può essere considerata la correttezza sociale e morale a favore di un sesso puramente viscerale. Questo può essere considerato da alcuni come deumanizzante. Mentre esiste un tema comune di estranei maschi che convincono una donna ad essere fisicamente eccitata dal suo stesso corpo e da quello che il maschio desidera, ci sono anche rappresentazioni di sesso consensuale tra coppie, così come di femmine assertive che prendono l'iniziativa sessuale. Origine della parola Non è chiaro come il termine hentai sia venuto a riferirsi al contenuto sessualmente esplicito nella comunità mondiale dei fans di anime. Comunque con la diffusione del World Wide Web, il termine venne intensivamente prodotto da siti pornografici che vendevano l'accesso a manga erotici (frequentemente copie pirata). I banner che promuovevano questi siti potevano per esempio pubblicizzare "ragazze dal vivo ed hentai" con hentai che si riferiva a manga erotici in opposizione alle fotografie. Inoltre molte persone al di fuori della comunità di appassionati di anime e manga ha cominciato ad associare gli anime con un tipo particolare di pornografia estrema (cioè il tentacle rape) che può essere definito con facilità hentai anche in giapponese. Hentai media Manga per Adulti o "Ero Manga", sono manga con contenuto erotico. Esiste un'enorme varietà di prodotti: si va dagli ecchi manga con vaghi riferimenti sessuali ai manga pornografici veri e propri raccolti in determinate riviste specialistiche, dove la trama diventa di secondaria importanza. In Giappone i manga per adulti sono venduti nelle librerie (che sostitutiscono le nostre edicole) e nei Konbeni ("convenience store", ovvero le catene di negozi come gli americani 7/11). Il titolo più famoso di manga hentai è Secret Plot, titolo dalle vendite record nel 1995.Grafica computerizzata (CG artwork): include disegni individuali di un artista. Possono essere disponibili su siti web, CD-ROM o in libri stampati. Le immagini disponibili su Internet sono nella maggior parte dei casi estratte in modo illegale da videogiochi bishÅjo, o comunque ricche di censure video a causa delle leggi giapponesi.Videogiochi per adulti, videogiochi bishÅjo (giochi con belle ragazze), Eroge (contrazione giapponese delle parole "erotic" e "game"), H-game, sono giochi con contenuti erotici. Possono essere di ogni genere (RPG, Simulation games, Sparatutto, etc.), ma i più diffusi sono le ADV (Adventure Games) basati su trame guidate dal personaggio.H-DÅjinshi che si riferisce ad un tipo di lavoro che spesso usa personaggi di manga, anime o videogiochi famosi presentati in situazioni sessuali. Di solito si riferisce a manga stampati, ma può anche riferirsi ad ogni tipo di lavoro visuale come videogiochi, animazioni e illustrazioni di grafica computerizzata. La familiarità con un particolare personaggio o ambientazione può aggiungere un senso di coinvolgimento con il personaggio, rispetto ai personaggi generici usate nelle opere hentai normali, rendendo i dÅjinshi molto più appetibili ai fans di un particolare personaggio. Erroneamente si considerano i dÅjinshi opere unicamente erotiche, ma in realtà attualmente questo termine in Giappone è diventato sinonimo di autoproduzioni di manga, videogiochi, cd musicali e gadgets.Nei circoli di fanfiction, i lavori hentai sono spesso chiamati Lemon, un riferimento ad un popolare titolo hentai intitolato Cream Lemon. Le opere indicate come Lime sono quelle in cui i personaggi fanno praticamente tutto tranne avere rapporti regolari gli uni con gli altri.In Giappone, il mondo dei Garage Kit (sculture in resina prodotte in serie limitata) è molto influenzato dal genere erotico e ormai la maggioranza di opere presentate durante le fiere specializzate (vedi Wonderfestival) hanno un carattere più o meno esplicitamente erotico. Classificazione degli hentai Esistono tre categorie principali di hentai: lavori che presentano relazioni strettamente eterosessuali (spesso abbreviate "het" dai suoi utenti), yaoi e yuri. Yaoi si riferisce a coppie maschili omosessuali, e yuri coppie lesbiche. Negli Yaoi generalmente i protagonisti sono maschi di genere ambiguo sia nell'aspetto che nei comportamenti. Questi maschi sono detti BishÅnen, che letteralmente significa "bel ragazzo". Il motivo dell'androginia è che il pubblico degli yaoi è principalmente composto da femmine. Comunque sono diversi dagli shÅnen-ai (letteralmente , "ragazzo-amore"), nei quali due maschi esprimono semplicemente i propri sentimenti romantici l'uno verso l'altro e non hanno mai una reale relazione sessuale. Spesso negli yaoi la sessualità è esplicita e i protagonisti finalizzano le propri relazioni in rapporti sessuali. Gli yuri sono molto simili agli yaoi tranne per il fatto che si focalizzano su relazioni omossessuali femminili e le femmine in una tipica illustrazione o animazione yuri. Le femmine negli yuri sono conosciute come "bishÅjo," che è sostanzialmente traducibile come "bella ragazza". Gli shÅjo-ai ("ragazza-amore") sono l'equivalente femminile degli shÅnen-ai. La varietà dell'hentai racchiude tutti i possibili feticci sessuali, alcuni tipicamente giapponesi, altri più comuni, inclusi: BakunyÅ«, rappresentazione di donne con grossi seni. Traduzione letterale inglese: "bursting breasts".BDSM, si focalizza sulla dominazione mediante l'uso di corde, attrezzi, giocattoli sessuali e strumenti elaborati. I tempi includono l'imprigionamento, restrizione e sottomissione ai bisogni sessuali.Breast bondage o tortura del seno, molte volte affiancato al bakunyÅ«.Bukkake, una rappresentazione comune di una donna (o uomo) su cui più maschi eiaculano.coprofilia e urofilia, spesso mostrate in maniera esagerata.Deformità, proporzioni fisiche alterate, parti del corpo multiple o anatomie artificiali.Ecchi (o Etchi), si focalizza sulla nudità, nudità parziale ed abiti provocanti, piuttosto che sul puro sesso.Esibizionismo, spesso in luoghi in cui la polizia non è solita controllare.Expansion play, rappresentazione di penetrazioni con oggetti di dimensioni incompatibili con le proporzioni umane, che causano alterazioni nell'anatomia dei personaggi femminili coinvolti, fino ad espansioni innaturali dei genitali e dell'ano e al coinvolgimento degli organi interni.Fantasy e ambientazioni fantascientifiche, che possono esistere di per sé o essere miscelate ad un'ambientazione contemporanea.Futanari, una rappresentazione di femmine che possiedono genitali maschili, spesso in coesistenza con quelli femminili, ed altrettanto frequentemente esagerati oltre le dimensioni normali. Sebbene si discuta se l'attrazione per questo tipo di opera indichi l'omosessualità del lettore, anche lettori eterosessuali li gradiscono (visto che la maggior parte delle storie sono pur sempre a sfondo saffico). Questo può essere dovuto al fatto che l'eccitazione maschile e l'eiaculazione siano concetti più familiari al pubblico maschile che non i genitali femminili.Guro (dall'inglese gore), si focalizza sul sesso accompagnato da violenza cruda ed esplicita, come mutilazioni e smembramenti. Può coinvolgere anche violenza sessuale. È un mezzo per spingersi ancora di più verso l'estremo, e spesso il dettaglio anatomico risulta particolarmente curato per visualizzare in modo credibile le scene.Incesto, la rottura del tabù delle relazioni interfamiliari.Koonago, in cui donne vengono rimpicciolite e poi sfruttate per atti sessuali.Lattofilia, il feticismo che porta all'allattamento di un partner adulto.Lolicon e Shotacon, include, rispettivamente, ragazze o ragazzi prepuberi o appena puberi. Il genere equivale, come accettato in Giappone, a pornografia infantile.Maiesiofilia, attrazione sessuale per le donne incinte.Nekomimi (ragazze gatto) ed altri personaggi semiantropomorfi che mostrano attributi animali, come orecchie, artigli e code. Generalmente la pelle è completamente visibile e non coperta da pelliccia, a differenza delle opere furry occidentali.Omorashi, in cui una persona trattiene l'urina fino al momento di bagnarsi.Tentacle rape, in cui tentacoli, come sostituti fallico, violentano una donna in modo fluido.Zoofilia, che include fare sesso con un'animale. 7967 0 16 anni fa
- 9 mesi fa Pornografia Pornografia « Pornografia? Sta bene: Ma siete voi sicuri Che il fine ognun misuri Dalle apparenze oscene? » (da "Le decadenti" in Rime di Argia Sbolenfi, Olindo Guerrini ) Cliente e prostituta in una illustrazione greca La Fornarina, celebre opera di Raffaello, un tempo veniva considerata "oscena" e "scandalosa". Oggi invece tutti i critici d'arte sono concordi nel dire che si tratta di un grande capolavoro artistico La pornografia (dal greco ποÏνογÏαφια, letteralmente "scrivere su" o "disegnare prostitute") è la raffigurazione esplicita di soggetti erotici e sessuali, ovvero: « trattazione o rappresentazione esplicita, in scritti, disegni, film, fotografie, ecc., di soggetti di carattere erotico e ritenuti osceni » Generalmente nei paesi occidentali non è giudicata illegale, ma in molti contesti è (o è stata) soggetta a censura, e ne viene vietata la visione (in particolare a minorenni). Da sempre si è dibattuto invano sul mutevole confine tra arte, erotismo e pornografia (da alcuni considerato un vero e proprio crimine). Volendo mettere in luce le differenze principali tra erotismo e pornografia, si possono fare le seguenti constatazioni: la pornografia è generalmente più esplicita, a differenza dell'erotismo che gioca su immagini meno esplicite;nella pornografia, generalmente, i rapporti sessuali documentati sono preminenti rispetto al contesto psicologico ed emotivo nel quale si realizzano (si ha, quindi, una minore attenzione per la sessualità emotiva a vantaggio di una fisica);secondo autorevole opinione "l'erotismo è comunicazione, la pornografia è rappresentazione". Non è possibile stabilire una distinzione netta tra pornografia ed erotismo in quanto le definizioni si basano su un giudizio soggettivo e mutevole (dipendente dal contesto sociale e storico) di cosa sia "osceno". // Storia della pornografia Affresco su un muro di Pompei Rapporto sessuale di Giulia e un atleta, disegno di Agostino Carracci Pornografia cinese La pornografia intesa in senso lato ha origini molto antiche; qualche forma di rappresentazione esplicita di atti sessuali è testimoniata presso la maggior parte delle civiltà della storia. È questione controversa se l'importanza relativa della pornografia sia correlata con il "grado di civiltà" di un popolo. Certamente la pornografia intesa nel senso corrente è un fenomeno moderno; nell'esaminare la storia di questo fenomeno, quindi, occorre estendere l'accezione di pornografia ed intendere qualsiasi genere di rappresentazione esplicita di atti sessuali, nudità e così via; tenendo però presente che, al di fuori di alcuni casi, non sempre è ipotizzabile che tale rappresentazione avesse lo scopo di provocare eccitazione nell'osservatore. Il primo pornografo è stato il pittore Parrasio, vissuto ai tempi di Socrate, che innamorato della prostituta Teodora la dipinse nuda, (pittore di prostituta in greco "pornes grafos") L'illustrazione sessuale è la più antica tra le varie raffigurazioni visive; addirittura, sono state le sculture e le fotografie che raffigurano nudità e corpi senza veli le prime forme d'illustrazione, dando così il via ai vari modi d'intendere e d'interpretare il sesso spinto, estremo, violento, esplicito, sfrenato e carnale. Ma non si è mai scoperta con certezza la motivazione di tali illustrazioni, che potrebbero essere state fatte per provocare eccitazione ma anche per stupire il vedente. Le donne nude e le attività sessuali sono descritte in maniera minuziosa nell'arte paleolitica (vedi ad esempio la Venere di Willendorf). Tuttavia, non è sicuro che lo scopo di tali opere fosse il risveglio sessuale, dato che tali immagini possono avere preferibilmente un'importanza spirituale. Ci sono numerose immagini pornografiche realizzate nelle mura romane di Pompei. Inoltre, proprio in questa epoca sorsero la famose case chiuse (definite bordelli dal linguaggio popolano), che avevano come segno distintivo alcuni disegni pornografici affissi nella porta d'ingresso. Sempre a Pompei, è stata recentemente notata la raffigurazione degli organi sessuali maschili e femminili eseguita in alcune strade: è il segno che quelle erano vie frequentate dalle prostitute. Nell'aprile del 2005 alcuni archeologi della Germania hanno notato un grosso disegno, di circa 7.000 anni fa, raffigurante un uomo che si piega sopra una donna nel tentativo di veder soddisfatte le proprie richieste sessuali. Tale figura è stata chiamata Adonis von Zschernitz. Per molto tempo ed, in parte, anche oggi, la pornografia è diventata bersaglio di lazzi e gag umoristiche o satiriche. Addirittura, nel 1920, furono pubblicati negli Stati Uniti d'America, alcuni fumetti d'impronta comica che prendevano bonariamente in giro il mondo della pornografia. Il titolo era Le Bibbie di Tijuana. Nella seconda metà del XX secolo, la pornografia si è evoluta negli USA grazie ad alcune riviste specializzate per soli uomini, quali a esempio Playboy e Uomo Moderno (entrambe fondate nel 1950). Questi periodici hanno ritratto donne famose completamente nude, venendo usate per la masturbazione. Dal 1960 in poi queste riviste hanno cercato una forma di raffigurazione sessuale più esplicita. Tale ricerca è terminata negli anni Novanta, quando erano ormai inseriti articoli ed immagini riguardanti l'amore lesbico, l'omosessualità, la penetrazione, il sesso di gruppo, il feticismo sessuale. Forme di pornografia Stampa Le forme più diffuse della pornografia sono foto che ritraggono donne in atteggiamenti sessuali espliciti, immagini di rapporti sessuali eterosessuali o omosessuali con due, tre o più persone coinvolte. La stampa dedicata alla pornografia è un mercato che non conosce recessione, composto da centinaia di pubblicazioni periodiche come a esempio Penthouse, Hustler, Private (rivista), Le ore e altre. Altre riviste sono in forma di fotoromanzo porno. Pubblicazioni di notevole successo commerciale sono i fumetti porno che in Italia e Giappone sono disegnati da fumettisti di fama mondiale. Guido Crepax e Milo Manara son stati i maestri di fumetti erotici ma non porno e attualmente l'italiana Giovanna Casotto è considerata l'artista che disegna i migliori fumetti porno del mondo. Cinema La cinematografia ha sempre avuto interesse per la pornografia ma ha trovato ostacoli nelle legislazioni delle varie nazioni. Attualmente il genere del cinema porno è un notevole affare commerciale nelle nazioni dove è consentito. Letteratura, musica, arte L'Origine du monde di Gustave Courbet Contenuti pornografici sono presenti in ogni forma di comunicazione artistica, come pubblicazioni letterarie (romanzi, racconti, fumetti eccetera). Esistono forme artistiche con contenuti erotici da alcuni assimilate alla pornografia, in letteratura (valgano per tutti gli esempi di La Chiave, dello scrittore giapponese Junichiro Tanizaki, tutta la bibliografia del Marchese de Sade e la letteratura popolare inglese che ha preceduto il romanzo Moll Flanders di Daniel Defoe), nei fumetti (il genere hentai giapponese), nell'arte (La fornarina di Raffaello), nella poesia (Catullo, Marziale, Tibullo, Properzio, Ovidio, Gabriele D'Annunzio e il "divino" Aretino) e nella musica (ad esempio il brano allora giudicato scandaloso Je t'aime... moi non plus di Serge Gainsbourg e Jane Birkin). Nella pittura e nella fotografia numerosissimi sono i casi di nudità al confine con la pornografia. Pornografia e internet « Il tuo è il sito web non-porno più visitato di Internet: sei al trilionesimo posto! » (dai Simpson) La grande disponibilità di pubblico e l'economicità del mezzo, rendono Internet un mezzo molto usato per la distribuzione e la fruizione di materiali a contenuto pornografico. Di fatto, con l'avvento di internet, soprattutto, per la diffusione di sistemi quali il file sharing (condivisione di file), la pornografia è divenuta immediatamente e anonimamente disponibile ovunque e per chiunque. L'ultima conseguenza di questo fenomeno ha, innanzitutto, mitigato il generico sentimento di condanna di fronte a questa forma espressiva, dall'altro ha agevolato l'esplosione o larghissima diffusione di fenomeni quali il genere "amatoriale", consistente nella realizzazione di foto e video di carattere porno-erotico ritraente persone comuni (spesso gli stessi soggetti autori del prodotto). Oltre al file sharing, altro canale principale di distribuzione della pornografia via internet è rappresentato dai siti a pagamento, un business sempre più lucroso per i produttori di materiale professionale che stanno privilegiando il web ai canali di distribuzione classici quali edicole, videoteche e sexy shop. Pedopornografia In tutte le legislazioni che la contemplano, la pedopornografia (ossia la pornografia che include lo sfruttamento di individui prepuberi) è illegale e ne viene punita con gravità sia la produzione, sia la distribuzione, sia la detenzione, con o senza scopo di lucro; in Italia la pedopornografia è punita secondo gli articoli 600 e seguenti del codice penale con pene da 3 a 12 anni(vedi detenzione di materiale pornografico). Comunemente, con il termine pedopornografia ci si riferisce a qualsiasi prodotto pornografico coinvolgente minori anche adolescenti. Ciò nonostante, è importante effettuare un distinguo tra pornografia coinvolgente minori e pedopornografia. Mentre la prima si riferisce alla produzione di materiale pornografico illegale poiché coinvolgente soggetti che non hanno raggiunto la cosiddetta maggiore età, la seconda si riferisce prettamente a quel tipo di prodotti pornografici coinvolgenti persone di ambo i sessi che non hanno ancora subito le trasformazioni fisiche e mentali proprie della pubertà, prodotti destinati ai soggetti affetti dalla parafilia nota come pedofilia. Questa distinzione è di fondamentale importanza se consideriamo la variabile cronologica concernente il raggiungimento della maggiore età da paese a paese (14, 16, 17, 18, 21 e addirittura 23 anni) e se si pensa al rapporto ipotetico tra età cronologica ed età biologica, solo circostanzialmente coincidenti. Ad esempio, è possibile che un prodotto pornografico coinvolgente attori diciottenni, perfettamente legale in Italia, sia illegale in un altro paese e viceversa il possesso o lo scambio di un film pornografico girato all'estero nel rispetto delle leggi del paese in questione sia illegale in Italia. È da ricordare, infine, che la punibilità dei prodotti pornografici con protagonisti soggetti minorenni prescinde dal vizio di volontà dei soggetti coinvolti. Se, ad esempio, due adolescenti girassero un filmato pornografico amatoriale che li ritrae coinvolti in atti sessuali e, successivamente, raggiunta la maggiore età, decidessero di distribuirlo, gli stessi sarebbero perseguibili. Pedopornografia e internet Negli ultimi anni l'avvento della fotografia digitale e della banda larga ha sia contribuito all'aumento dei casi di pedopornografia amatoriale sia facilitato le indagini di polizia volte all'individuazione dei responsabili, attraverso il controllo della rete Internet (una rete dove, per definizione, non esiste anonimato) utilizzata spesso dai pedopornografi meno esperti per tenersi in contatto. Ciò nonostante, i maggiori produttori di materiale pedopornografico faticano ad essere individuati e continuano ad operare nei Paesi caratterizzati dal fenomeno dei "bambini di strada". Nel 2003 e nel 2004 la polizia di stato italiana, in seguito a numerose indagini svolte utilizzando anche Internet, ha arrestato diverse persone accusate di crimini legati alla pedopornografia che si tenevano in contatto attraverso il web, mentre la magistratura ha formulato accuse come "apologia della pedofilia" ed "associazione a delinquere" per i responsabili. I mezzi di comunicazione di massa hanno dato ampio spazio agli arresti, ma molto meno alle sentenze. Una critica soventemente rivolta alla magistratura italiana nell'ambito delle indagini volte all'individuazione dei pedopornografi ed alla soppressione dei contenuti è quella di basarsi, inizialmente, su valutazioni squisitamente estetiche per giudicare un prodotto come avente per protagonisti soggetti minorenni ("sembra minorenne quindi probabilmente lo è") e, successivamente, in fase di indagini preliminari, su perizie concernenti valutazioni biologiche (tono muscolare, pigmentazione, sviluppo del seno, del pene etc...) laddove, come noto, sovente non esiste corrispondenza tra l'età biologica di un soggetto e l'età anagrafica, quella appunto rilevante per il codice italiano Pornografia e censura In molti si sono chiesti se la censura delle raffigurazioni pornografiche sia giusta. I favorevoli alla censura credono che un'azione legislativa più severa renderebbe la pornografia un fenomeno molto più marginale di quanto non lo sia oggi. I contrari alla censura sostengono che anche la pornografia può essere considerata una forma d'arte e quindi non degna di essere censurata. Inoltre, in molti hanno fatto notare che ciò che un tempo era considerato pornografico, col tempo è diventato addirittura un capolavoro. Basta fare gli esempi del Decamerone di Giovanni Boccaccio, che fu addirittura inserito nell'Indice dei libri proibiti dalla Chiesa Cattolica, e del romanzo di David Herbert Lawrence L'amante di Lady Chatterley, che fu considerato nell'anno in cui fu pubblicato (il 1928) osceno e offensivo al comune senso del pudore. Proprio a causa di queste ragioni, finora, la censura ai danni della pornografia si è utilizzata poche volte. Fanno eccezione, ovviamente, i casi estremi in cui si oltrepassano sia i livelli legali sia quelli del buon senso. Una questione rilevante nel dibattito sulla censura riguarda il ruolo della pornografia nella trasmissione e nella riproduzione di forme di oppressione e violenza nei confronti della donna o di altre figure, e, in ogni caso, di un uso puramente mercantile del corpo umano. Una delle cose che più viene rimproverata alla pornografia è l'eccessivo utilizzo del sadismo. Secondo alcuni, infine, la mercificazione è arrivata ad un punto così alto che la pornografia si può considerare addirittura come una pseudo-religione pagana, basata sul culto del sesso e del Dio denaro. In Giappone ad esempio, la legge proibisce di mostrare gli organi genitali al pubblico: pertanto, i film pornografici e le riviste (compresi anime e manga), sono censurati. Di contro sempre in Giappone si realizzano film dominati da scene di feticismo estremo come quelli del genere bukkake. Femminismo e pornografia Nei movimenti femministi s'individuano due posizioni contrapposte riguardo la pornografia. Le femministe che hanno una visione positiva del sesso, come la sociologa della Northwestern University di Chicago Laura Kipnis, considerano la pornografia un aspetto positivo e cruciale della rivoluzione sessuale che ha portato alla liberazione della donna, contrariamente alla morale dei conservatori, che la vedono invece come oppressiva per le donne. Invece secondo l'altra posizione, rappresentata soprattutto dalla giurista Catharine MacKinnon della University of Michigan Law School, la prospettiva "liberazionista" della pornografia è puramente illusoria: anzi essa, ponendo l'esposizione della sessualità della donna al centro del suo fuoco, la danneggia sotto vari aspetti: innanzitutto, sostenendo una ecologia culturale sessista che si compiace di ridurla a oggetto e merce sessuale, e di trasmetterne un'immagine degradata. In secondo luogo, essa si rende spesso causa o concausa di danni a persone specifiche sia in fase di produzione (donne forzate a posare, o riprese senza loro reale consenso alla produzione o circolazione del materiale pornografico), sia dopo, attraverso le modalità della diffamazione o della molestia, o ancora fornendo una spinta verso l'aggressione sessuale in persone predisposte. Per queste ragioni certi gruppi di femministe si sono spinte a boicottare alcune manifestazioni pornografiche, sia cinematografiche che letterarie. La contestazione più curiosa è avvenuta a Napoli nel 2000: un gruppo di femministe battagliere ha scaraventato dei pomodori contro Tinto Brass, il cui cinema appartiene per altro al genere soft e non a quello pornografico hard-core. La pornografia secondo Chiesa Cattolica La morale cattolica da sempre condanna la pornografia, considerata come un atto che lede gravemente la dignità della persona umana degradandola da fine a oggetto. Ecco come si esprime al riguardo il Catechismo della Chiesa Cattolica: « La pornografia consiste nel sottrarre all'intimità dei partner gli atti sessuali, reali o simulati, per esibirli deliberatamente a terze persone. Offende la castità perché snatura l'atto coniugale, dono intimo degli sposi l'uno all'altro. Lede gravemente la dignità di coloro che vi si prestano (attori, commercianti, pubblico), poiché l'uno diventa per l'altro l'oggetto di un piacere rudimentale e di un illecito guadagno. Immerge gli uni e gli altri nell'illusione di un mondo irreale. È una colpa grave. Le autorità civili devono impedire la produzione e la diffusione di materiali pornografici » (Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 2354) 8992 0 16 anni fa
- 9 mesi fa Ipersessualità Ipersessualità L'ipersessualità o dipendenza sessuale è un disturbo psicologico e comportamentale nel quale il soggetto ha una necessità patologica ossessiva di avere rapporti sessuali o comunque di pensare al sesso. Ha quindi una dipendenza dall'attività sessuale identica a quella che si può avere per un qualsiasi tipo di droga e quindi provoca presto o tardi un grande malessere. Non c'è però consenso all'interno della comunità medica se la dipendenza sessuale in effetti esista e al momento non è inclusa nel Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders (Manuale diagnostico e statistico dei disordini mentali) pubblicato negli Stati Uniti. Coloro i quali ne supportano l'esistenza, la descrivono come molto simile ad altre forme di dipendenza. L'atto, in questo caso quello sessuale, viene utilizzato per gestire stress e umore. In Italia il disturbo risulta essere relativamente diffuso, con un maggioranza di sesso maschile . Il soggetto tipico è un uomo di età non definita, con relazioni sentimentali stabili, laureato e non , ed appartentente a qualsiasi ceto sociale. Conseguenze L'ipersessualità comporta un'attitudine dell'uomo o della donna a essere pronti in qualsiasi luogo e con qualsiasi persona a fare sesso oppure a praticare atti di masturbazione, esibizionismo e voyeurismo. Tale indole diventa molto sconveniente nell'ambito sociale poiché per il senso comune del pudore - nonostante oggigiorno vi sia una tendenza di maggiore apertura nel parlarne in pubblico - si consiglia di non dare troppo spazio al sesso e comunque costituirebbe un'infrazione della legge nei casi di atti osceni in pubblico o di molestie sessuali. Per colui che ne soffre e ne è cosciente, gradualmente tutti i rapporti affettivi e relazionali vanno prima o poi a deteriorarsi, compromettendo di conseguenza qualsiasi altra attività quotidiana del soggetto. Il soggetto affetto da dipendenza sessuale ha livelli più alti rispetto alla media della popolazione di disturbi della personalità quali ansia, depressione, aggressività e ossessione. Le conseguenze di una dipendenza sessuale possono essere molteplici. Non necessariamente si presentano contemporaneamente in tutti i soggetti e sono più o meno accentuate a seconda del livello di dipendenza. Tra le conseguenze che la dipendenza sessuale porta possono esservi: Stress FisicoDeterioramento delle relazioni socialiDiminuzione della memoria a breve termine e di sintesi; diminuzione di abilità cognitive quali: intuito, astrazione, sintesi, creatività, concentrazione; opacità cognitivaDiminuzione del rendimento fisico; stanchezza cronicaAlterazione del sonnoAumento dell'ansia, senso di frustrazione, apatiaDisorientamento progettuale: incapacità di operare scelte importanti o cambiamentiSvalutazione di sé, tristezza, malinconia e depressione; irrequietezza; isolamento sociale Tra le conseguenze legate specificatamente alla sessualità: Saturazione attrattiva e affettiva, difficoltà di innamoramento.Anormalità delle relazioni sessuali: il soggetto cerca di ricreare con il suo partner uno schema osceno. La dipendenza patologica è in taluni casi progressiva, aumentando di intensità col presentarsi concomitante di una forma di saturazione sessuale. Per poter soddisfare la propria pulsione può verificarsi nel soggetto la ricerca sempre più intensa di rapporti sessuali tendenti all'osceno o al perverso. Tali aspetti vanno contestualizzati in un ambito di disagio psicologico-psichiatrico. D'altra parte ancora oggi l'interesse della psichiatria verso la sessualità e i problemi sessuali dei pazienti affetti da disturbi mentali è tiepido: da ciò consegue una “certa†impreparazione dello psichiatra nell'affrontare e nel gestire la dimensione sessuale del suo assistito. Lo psichiatra si trova quindi nella condizione disagevole di utilizzare la propria esperienza come unico metro di misura di un comportamento sessuale. L'evento sessuale rischia paradossalmente di essere "accettato" o "rifiutato" a seconda se in accordo o meno con ciò che lo psichiatra ritiene del sesso appartenere alle categorie del "buono" o del "cattivo"; viene meno quindi la capacità di una comprensione che trascenda i luoghi comuni, che, pur articolandosi e conflittualizzandosi, possa fornire paradigmi esplicativi utili ad una gestione "scientificamente" corretta della domanda e del disagio sessuale del paziente psichiatrico. Il soggetto portatore di un disturbo psichiatrico è innanzi tutto una persona sessuale con una propria identità, orientamento, preferenze e conflittualità inerenti alla sessualità che si articolano con le strutture psicopatologiche dei disturbi mentali e si declinano in “neosessualitàâ€, la cui complessità deve essere interpretata più che diagnosticata. L'avvento di Internet, e la seguente facilità di accesso alla pornografia sembrerebbero avere influenza sull'aumento dei casi di dipendenza sessuale[1]. Diagnosi La causa, secondo alcuni medici, può essere anche dovuta a traumi di tipo cerebrale ma più in generale è sconosciuta, come del resto lo sono tutti gli altri comportamenti sessuali anormali. I criteri diagnostici sono simili a quelli suggeriti dal DSM per altre dipendenze. La diagnosi clinica è resa molto complessa e difficile da riscontrare direttamente in un soggetto, a meno che non sia egli stesso ad accusare la disfunzione o che non sia un suo conoscente a farlo al posto suo in modo da metterlo in cura. Per distinguere il disturbo dell'ipersessualità (o dipendenza dal sesso) da una più normale attività sessuale intensa sono stati elaborati degli esami specifici. È importante dunque conoscere questo disturbo in modo da saper identificare il prima possibile i sintomi ed evitare che le prime conseguenze gravi della patologia si manifestino. Terapia Il disturbo, investendo naturalmente il campo psicologico, viene di norma curato tramite psicoterapia individuale o di gruppo all'interno della quale viene applicato un metodo leggermente diverso dall'"astinenza", che si prefigge più che altro l'obiettivo di spingere il soggetto a superare l'ossessiva percezione del bisogno e ritornare ad avere un rapporto normale e sano con la sessualità. In certi casi, accanto alla psicoterapia, viene impiegato anche l'uso di farmaci di tipo ansiolitico e farmaci in grado di placare o attenuare la libido. 4528 0 16 anni fa
- 9 mesi fa Metodo Ogino_Knaus Metodo Ogino-Knaus Il metodo di Ogino-Knaus è un metodo anticoncezionale naturale, sviluppato nel 1924 dal medico giapponese Kyusaku Ogino, e perfezionato dal medico austriaco Hermann Knaus nel 1928, che consiste nel non avere rapporti sessuali completi nei giorni fecondi. Riuscire ad individuare quali sono i giorni fecondi, così da poter avere rapporti sessuali sicuri in tutti gli altri, è molto difficile. Per una donna il cui ciclo mestruale è regolarmente di 28 giorni, il periodo potenzialmente fertile è compreso tra il 7° ed il 18° giorno del ciclo. Infatti la mestruazione avviene circa al 14° giorno dopo l'ovulazione. L'ovulo vive dalle 12 alle 24 ore, mentre gli spermatozoi possono mantenere, all'interno dell'utero, la loro capacità fecondante per 3-4 giorni. Calcolando tutto ciò, considerando appunto un ciclo di 28 giorni, si ottiene il periodo a più alta probabilità fecondativa, che è stato indicato dal 7° al 18° giorno. Occorre in ogni caso sottolineare che nella maggior parte delle donne la durata del ciclo mestruale è irregolare oppure diversa da quella, indicativa, di 28 giorni; in questi casi il periodo fertile può quindi oscillare in modo imprevedibile, rendendo l'applicazione di questo metodo difficoltosa oltre che inefficace. Va infine aggiunto che il metodo contraccettivo Ogino-Knaus può, da solo o in correlazione con altri metodi naturali, svolgere un utile azione nel valutare preventivamente i giorni di maggiore fertilità della donna, in tutti quei casi in cui la coppia desidera intenzionalmente aumentare l'efficacia riproduttiva della propria attività sessuale. In questo caso si parla appropriatamente di riconoscimento della fertilità. Efficacia L'indice di Pearl, che misura la percentuale di insuccesso dei metodi contraccettivi, per l'Ogino-Knaus si attesta attorno al 16-30%, percentuale molto insoddisfacente se rapportata ai metodi contraccettivi ormonali e alle barriere. 4322 0 16 anni fa
- 9 mesi fa Club privè Club privéPer club privé si definisce un qualsivoglia locale privato, il cui accesso è ristretto ai soli soci dello stesso. La frequentazione avviene in orari stabiliti, possono essere orari notturni o anche pomeridiani.I club privé si differenziano a loro volta in diverse tipologie a seconda di come sono internamente organizzati. In particolare, le varie versioni di club privé spaziano dai più tradizionali night-club sino ai cosiddetti sex club, i quali all'interno possono disporre di un bar, della sauna, spazi nei quali gli associati possono fare conoscenza tra loro, entrare in confidenza anche stretta, eventualmente avere anche rapporti sessuali, nonché fare amicizia.I club privé sono accessibili ai soci, previo il rispetto di alcune regole ll'ingresso, sia per quanto concerne l'abbigliamento sia per il divieto di usare macchine fotografiche o (in taluni casi) anche telefoni cellulari. Essi sono maggiormente frequentati nei fine settimana nonché nelle cosiddette "serate speciali" a tema, nelle quali, per l'ingresso vi sono ulteriori restrizioni. Normalmente qualsiasi persona, sola o in compagnia, può associarsi. 7610 0 16 anni fa
- 9 mesi fa Sexy shop Sexy shop Un sexy shop (anglicismo traducibile con "negozio del sesso") è un negozio che vende articoli sessuali vietati ai minori, accessori erotici, articoli per sesso sicuro, materiale pornografico e biancheria intima femminile e maschile. Il primo sexy shop in Italia è stato apero a Milano nel 1972. 4622 0 16 anni fa
- 9 mesi fa Orgasmo Orgasmo L'orgasmo è una reazione del corpo durante l'atto sessuale (etero, omo o mediante masturbazione), conseguenza di una intensa eccitazione delle zone erogene e degli organi sessuali. Generale Nella specie umana, sia uomini che donne possono avere l'orgasmo. Negli uomini si presenta come un picco rapido di eccitazione seguito dalla eiaculazione, nelle donne può consistere in un periodo più esteso di sensazioni di piacere con alcuni picchi di estremo piacere, diverso dagli uomini, con un decremento delle sensazioni più lento. L'orgasmo è per lo più associato, in ambedue i sessi, ad altri tipi di azioni involontarie, come emissioni vocali e spasmi muscolari in zone diverse del corpo, associate ad una generica sensazione di euforia. È di solito accompagnato da una sensazione di leggera stanchezza e da un generalizzato bisogno di riposo. Questa sensazione di rilassatezza e sonnolenza può essere attribuita al rilascio di endorfine oltre che al naturale bisogno di riposo dopo un'intensa attività fisica. L'orgasmo negli individui di sesso maschile Una donna porta all'orgasmo il suo compagno, nell'opera di Johann Nepomuk Geiger. Nei soggetti di sesso maschile è quasi sempre legato al momento dell' eiaculazione, come avviene nella maggior parte delle specie dei mammiferi. Durante l'orgasmo nell'individuo di sesso maschile si verificano in rapida successione contrazioni ritmiche della prostata, dell'uretra e dei muscoli situati alla base del pene; tali contrazioni servono ad espellere il seme durante quella che viene definita eiaculazione. Il processo di eiaculazione ha una durata che varia dai 3 ai 10 secondi e provoca generalmente una sensazione di piacere intenso. L'apice dell'orgasmo dura comunque in media 3 secondi. All'eiaculazione segue un periodo refrattario durante il quale l'uomo non ha la possibilità di avere un ulteriore orgasmo, ma anzi prova disturbo se i genitali vengono stimolati. Tale periodo può variare da poche decine di secondi a diverse ore, a seconda dell'età e di altri fattori individuali. Solo in rarissimi casi si ha notizia di individui nei quali il periodo di refrattarietà è totalmente assente. Alcuni scienziati hanno formulato una teoria secondo la quale questa particolarità sarebbe causata da un qualche malfunzionamento della ghiandola pituitaria. L'orgasmo negli individui di sesso femminile "Orgasmo". Foto artistica di una raccolta inerente i film pornografici - Monaco di Baviera (2004) Nell'individuo di sesso femminile l'orgasmo è preceduto dalla lubrificazione delle pareti vaginali e da un ingrossamento del clitoride provocato dall'aumento del flusso sanguigno nei suoi tessuti spugnosi. Quando una donna si avvicina al culmine dell'orgasmo il clitoride si ritira all'interno del prepuzio e le labia minora (o piccole labbra) assumono un colore più scuro. All'approssimarsi dell'orgasmo l'utero subisce delle contrazioni muscolari. A differenza dei maschi, in cui la percentuale è molto più esigua, una buona parte degli individui di sesso femminile ha difficoltà a raggiungere l'orgasmo: ciò è dovuto ad una forte componente psicologica, la quale ne condiziona il successo. Una donna sperimenta un orgasmo completo quando tanto l'utero che la vagina, compresi i muscoli pelvici e quello anale, vengono sottoposti a contrazioni ritmiche. Terminato l'orgasmo, il clitoride riemerge dal prepuzio e ritorna alle dimensioni normali in meno di dieci minuti. A differenza degli uomini, le donne non sperimentano il periodo di refrattarietà, o ne hanno comunque di molto brevi. Questa particolarità rende loro possibile far seguire un secondo orgasmo al primo in tempi relativamente ravvicinati. Alcune donne riescono ad avere anche un terzo o quarto orgasmo quasi in successione, dando luogo così a quelli che vengono definiti orgasmi multipli. Questo tipo di orgasmo si verifica, secondo alcune ricerche, per circa il 13% delle donne. In ogni caso, il clitoride - nella gran parte dei casi - risulta essere troppo sensibile dopo l'orgasmo per tollerare, senza alcuna sensazione di irritabilità o addirittura di dolore, un'ulteriore stimolazione in tempi ravvicinati. Orgasmo forzato Nell'ambito dei giochi di ruolo di tipo BDSM, ovvero di dominazione e sottomissione, è frequentemente utilizzata, assieme alla negazione dell'orgasmo, la pratica dell'orgasmo forzato. Tale pratica consiste nell'effettuazione, da parte del soggetto dominante, di una prolungata e ripetuta stimolazione sessuale - legata per lo più alla masturbazione - nei confronti del soggetto sottomesso, anche dopo che questi ha raggiunto effettivamente l'orgasmo. L'orgasmo forzato consiste quindi in una stimolazione sessuale effettuata dal soggetto dominante durante il periodo di refrattarietà e di scarsa eccitabilità conseguente al raggiungimento dell'orgasmo, con l'obiettivo di forzare nel tempo più breve possibile una nuova fase di eccitazione e conseguire uno o più orgasmi in rapida successione. La particolarità di questa pratica consiste nel fatto che il soggetto sottomesso, pur essendo disponibile sessualmente, può tuttavia avvertire quasi come dolorosa o come fastidiosa la stimolazione sessuale effettuata nei suoi confronti dal partner dominante, nel periodo refrattario, e tuttavia la subisce ugualmente fino a essere condotto nuovamente all'eccitazione e all'orgasmo in condizione di totale passività e subordinazione. L'Orgasmo secondo Wilhelm Reich Il dott.Wilhelm Reich, psicanalista tedesco, nel suo libro La funzione dell'orgasmo ha identificato nell'attività orgasmica un compito regolatore nella fisiologia umana, ovvero esso avrebbe la funzione di scarica delle tensioni del corpo e dell'energia in eccesso prodotta nell'organismo dagli interscambi con l'ambiente. 7817 0 16 anni fa
- 9 mesi fa Lesbismo Lesbismo Lesbismo è il termine con cui si indica una attrazione di natura omosessuale tra donne. Il sostantivo lesbica indica una donna con orientamento sessuale e affettivo nei confronti di altre donne. Bacio lesbico tra Giustizia e Pace Rapporto sessuale tra lesbiche, dipinto di Édouard-Henri Avril. Il termine è originariamente utilizzato in modo dispregiativo, ma le lesbiche se ne sono riappropriate in termini di rivendicazione e di orgoglio. Deriva dal nome dell'isola di Lesbo ove visse la poetessa Saffo nel VII secolo a.C., che nei suoi versi esaltò la bellezza della femminilità e dell'eros tra donne. Uraniste, tribadi, saffiche, urninghe... dal 1886, anno di pubblicazione della Psycopathia Sexualis di Richard von Krafft-Ebing, i nomi che definiscono le lesbiche si sono moltiplicati e, per certi versi, sprecati. Si deve a Charlotte Wolff, una psichiatra di origine tedesca, che nel 1971 pubblica Amore tra donne, il primo studio del lesbismo che utilizzi come oggetto della ricerca donne normali e non portatrici di patologie psichiatriche varie, lo sdoganamento del termine lesbismo per definire quelle donne che preferiscono a livello emozionale, affettivo e sessuale le relazioni con altre donne.Alcuni definiscono il lesbismo come omosessualità femminile. Questa definizione incontra molte resistenze ad essere utilizzata da parte delle donne, che la trovano indicativa di una qual sudditanza dell'esperienza lesbica, che ha connotati e specificità proprie, rispetto all'omosessualità maschile. // Cultura lesbica Il triangolo nero, un popolare simbolo lesbico, utilizzato nei campi di concentramento. La cultura lesbica comincia a svilupparsi nei primi decenni del 1900 soprattutto attraverso la produzione letteraria di alcune scrittrici e intellettuali lesbiche. A partire dagli anni '70 le lesbiche all'interno del movimento femminista hanno sviluppato momenti di aggregazione che successivamente hanno trovato forme di espressione politica autonoma. Terminologia Nel gergo parlato del nord italia, la parola lesbica per poter sembrare un termine meno forte, viene spesso sostituita a "ninna", nel maschile "ninno" per sostituire la parola Gay. 4744 0 16 anni fa
- 9 mesi fa Sessualità lesbica Sessualità lesbica Con l'espressione sessualità lesbica si intende riferirsi sia alle pratiche sessuali lesbiche sia, in senso più generale, al percorso consapevole di conoscenza attraverso il quale la relazione di una donna con altre donne può essere anche di tipo sessuale. La sessualità femminile, di solito confinata alla funzione riproduttiva, secondo il pensiero femminista, ha risentito e risente di condizionamenti negativi subiti secolarmente. Il movimento femminista ha avviato un processo di ricerca sul corpo e di (ri)scoperta del corpo femminile non ossessivamente incentrato al raggiungimento dell'orgasmo attraverso il coito. Il femminismo tuttavia, liquidando sbrigativamente alcune pratiche tipo la penetrazione e l'uso di oggetti sessuali come maschili tout court, ha in certo modo ostacolato l'elaborazione di un immaginario erotico lesbico più libero, imbrigliandolo all'interno delle regole del politically correct. Solo a partire dagli anni 1980, anche attraverso la produzione letteraria e cinematografica, il desiderio lesbico ha iniziato a sperimentare nuove forme di espressione, partendo dalla consapevolezza dell'impossibiltà di prescindere dalle forme di sessualità socialmente imposte; proprio da qui parte il processo di riappropriazione e di risignificazione di pratiche e modalità che in contesti diversi assumono valenze e connotazioni inedite. Fondamentali a questo proposito gli studi di Judith Butler, le cui ricerche costituiscono uno dei contributi più significativi della queer theory, che in Corpi che contano elabora il concetto di "fallo lesbico", scardinando le teorie lacaniane secondo cui il desiderio maschile e femminile si identificano rispettivamente nelle formule di "avere il fallo" o "essere il fallo". Le sue pubblicazioni hanno indotto i membri dell'Associazione Psicoanalitica Americana, e l'Associazione Psicologica Americana, a rivedere alcune delle loro posizioni sull'omosessualità. Lo studio della sessualità lesbica si occupa, tra l'altro, di questi specifici: incontro di due (o più) corpi femminili che si attraggono fisicamentepratiche sessuali fra donnedesiderio sessuale femminile rivolto verso altre donnedecadimento del desiderio all'interno della coppia lesbica (morte del letto lesbico) 5316 0 16 anni fa
- 9 mesi fa Safe, Sane and Consensual Safe, Sane and Consensual SSC, acronimo di Safe, Sane and Consensual, ovvero, in italiano, sicuro, sano e consensuale. Si tratta di una terminologia a cui fa riferimento una larga parte della comunità BDSM per identificare la cornice minima di sicurezza entro cui dovrebbero svolgersi le attività loro proprie; in particolare essa identifica una responsabilità ben precisa che il cosiddetto Dom assume nei confronti della persona a lui sottomessa (Sub). In particolare: Sano: questo termine sta a indicare la necessità di salvaguardare l'integrità fisica e psicologica di tutti i partecipanti.Sicuro: ovvero le attività devono svolgersi in sicurezza, essendo state osservate tutte le cautele a scopo di prevenire ogni tipo di danno non volontario.Consensuale: ovvero deve essere concordato preventivamente, fra i partecipanti, lo scopo dell'attività o la forma della relazione e i limiti entro cui queste devono svolgersi, e deve essere assicurato in ogni momento il diritto, per i partecipanti, di ritirare il proprio consenso anche senza fornire ulteriori spiegazioni. Quest'ultimo è sicuramente il punto più delicato: in una scena BDSM, infatti, la netta distinzione di ruoli fra persona attiva o dominante e persona passiva o sottomessa, comporta, necessariamente, una sorta di affidamento da parte di quest'ultima, che non può comportare sempre una preventiva e dettagliata contrattazione di ogni attività svolta. È per questo che alcune comunità BDSM hanno preferito alla fraseologia SSC l'acronimo RACK (Risk Aware Consensual Kink), ovvero un consenso informato e consapevole dei rischi propri di chi svolge attività sessuali di tipo alternativo. 4192 0 16 anni fa
- 9 mesi fa 24_7 24/7 La definizione 24/7 si applica, nella terminologia della comunità BDSM, per definire quelle tipologie di relazioni di sottomissione in cui il soggetto sottomesso, ovvero slave (schiavo/a), sperimenta la propria condizione di inferiorità nei confronti del soggetto dominante, ovvero Dom (padrone/a) in modo continuativo, ventiquattro ore su ventiquattro, sette giorni su sette. Si tratta di una tipologia di rapporto che può avere durata limitata, temporanea (ad es. nell'arco di un weekend, o di un periodo prefissato), o più spesso indefinita nel tempo; in questi casi esso ricalca per certi versi il rapporto di coppia tradizionale, accompagnandosi a una relazione sentimentale anche emotivamente significativa fra i due partner. Laddove il rapporto 24/7 abbia durata indefinita, esso comporta infatti la convivenza costante fra i due partner, con una suddivisione di ruoli che spesso, soprattutto nel caso di coppia formata da uomo dominante e donna sottomessa, tende in modo peculiare a riprendere le modalità di espressione culturalmente tradizionali della differenza di genere; in questi casi infatti la donna esprime la sua sottomissione anche mediante la dedizione alle mansioni considerate più tipicamente femminili, come la cura della casa, vissuta però come espressione della propria devozione nei confronti del soggetto dominante. In ogni caso, una relazione 24/7 è nella maggior parte dei casi basata soprattutto sulla condivisione di una concezione della sessualità alternativa a quella tradizionale, in cui può trovare posto, in molti casi, anche la condivisione sessuale del partner sottomesso con altri soggetti (scambismo) e/o svariate pratiche sessuali peculiari, quali esibizionismo, spanking, pissing, ecc., anche, ma non necessariamente, basate sul sadismo o sul masochismo di uno o entrambi i partner. Peculiare per quanto riguarda l'aspetto della sessualità, in ogni caso, è l'autorità di uno dei due partner sull'altro/a: solo al soggetto dominante, infatti, compete, di solito, la decisione sulle attività sessuali, mentre al soggetto sottomesso è concessa soltanto, per lo più, l'espressione di un generico e preventivo consenso entro la definizione di determinati limiti 6408 0 16 anni fa
- 9 mesi fa Spanking Spanking San Francisco, Folsom Street Fair 2004 Panca per spanking Lo spanking (sculacciare) è una pratica sessuale che consiste nello sculacciare il partner allo scopo di provocare l'eccitazione sessuale di entrambi o di uno solo dei partner. Lo spanking è di norma considerato una delle discipline tipicamente appartenenti al BDSM (sadomasochistiche in particolare) ma non tutti i praticanti la interpretano in tal modo; per alcuni infatti tale pratica può essere considerata gratificante anche all'interno di una relazione sessuale tradizionale o addirittura al di fuori di ogni contesto di coppia, come pratica del tutto a sé stante. È eseguito principalmente usando le mani nude, ma spesso ci si avvale di strumenti quali: spazzole, remi, cinture, righelli e molti altri oggetti (Paddle, Cane, Hairbrush, Ruler, Strap). La posizione classica è quella Over the Knee, ovvero con il partner sculacciato (Spankee) posto sulle ginocchia del partner sculacciatore (Spanker). Altre posizioni vedono colui, o colei, che riceve la sculacciata appoggiato alla spalliera di una sedia o poltrona con il busto piegato in avanti, oppure toccarsi le caviglie con le mani, o in tante altre posizioni anche in relazione allo strumento utilizzato. Quando gli uomini sculacciano le donne (M/F = Male on Female) a volte chiedono che esse si travestano da studentesse, oppure che giochino a fare la "sorella", "segretaria", "infermiera" interpretando fino in fondo un ruolo che rende tutto più eccitante. In questi giochi F/M la donna viene sculacciata per punizione, per qualcosa che ha commesso. Lei inizialmente non accetta la punizione e tenta di ribellarsi ma alla fine cede ed offre il fondoschiena all'uomo per ricevere la sculacciata. In alcuni casi lo spanking può essere applicato come forma di correzione fisica all'interno di una relazione di dominazione, in cui il partner dominante, detto Master o Mistress, assume il compito di educatore o addestratore nei confronti del partner sottomesso, detto slave. In questi casi non necessariamente la pratica dello spanking comporta l'eccitazione sessuale di uno dei partner, ma può concretizzarsi in una vera e propria forma di tortura intenzionalmente diretta a provocare l'umiliazione psicologica (causata ad es. dall'esposizione imbarazzante e coattiva delle proprie parti intime al di fuori di un contesto sessuale) o il dolore fisico, anche persistente, nel soggetto che vi viene sottoposto. Curiosità Tra i praticanti possiamo citare il poeta Algernon Swinburne e il filosofo Jean-Jacques Rousseau. 8085 0 16 anni fa
- 9 mesi fa Scambio di Coppia o Scambismo Scambio di Coppia o Scambismo Il termine scambio di coppia o scambismo designa una classe piuttosto ampia di comportamenti sessuali, che taluni dei cui adepti definiscono anche col termine più generico trasgressione e con l'aggettivo trasgressivo. Il denominatore comune di tale gamma di comportamenti può essere considerato una attenuazione più o meno forte della monogamia della coppia, i cui membri, o uno di essi, possono trarre eccitazione o soddisfacimento da voyeurismo (guardare) esibizionismo (essere guardati) o vari atti sessuali condotti con una o più persone o coppie. Tali pratiche investono quindi la vita di coppie e di individui, sia maschi che femmine. Gli adepti normalmente combinano incontri coppia-coppia, coppia-maschio o coppia-femmina al di fuori delle loro proprie consuete relazioni amicali e sociali, ricorrendo a vari centri di aggregazione mediatici o fisici. Gli atti consumati presentano una rilevante aliquota di comportamenti bisessuali femminile espliciti. Il ruolo della bisessualità maschile resta più sfumato e comunque raramente agito. Da un punto di vista analitico è facile rintracciare in tali pratiche l'espressione delle istanze psichiche che dominavano il mondo greco-romano, superate dalla cristianità e poi ritornate alla luce. Da un punto di vista di coppia si può rilevare che il rapporto costi-benefici di tali pratiche è assai vario. 8318 0 16 anni fa
- 9 mesi fa Esibizionismo Esibizionismo L'esibizionismo in termini sessuali è una forma di parafilia caratterizzata dall'eccitamento provocato dal mostrare i propri genitali, i propri seni o qualsiasi parte del corpo in pubblico. Esibizionismo è anche voler mostrare a tutti i costi le proprie capacità, il proprio aspetto, o qualsiasi cosa possa risultare utile allo scopo di essere stimato od osannato. La pratica dell'esibizionismo sessuale ha conosciuto una notevole diffusione in seguito allo sviluppo delle videocamere ad uso amatoriale e della fotografia digitale. A questi supporti è stata poi combinata, in particolare dagli anni '90 in avanti, la distribuzione telematica delle immagini e dei filmati mediante la rete internet, con l'effetto di consentire a un gran numero di persone di esibire i propri corpi e i propri atti intimi di fronte a una platea virtualmente mondiale, rendendo però irriconoscibile la propria identità. 10264 0 16 anni fa
- 9 mesi fa Pissing Pissing Il pissing in termini sessuali è una forma di parafilia (laddove praticata in modo molto intenso ed esclusivo, ovvero su soggetti non consenzienti), ovvero di gioco erotico, caratterizzata dall'eccitamento provocato dall'emissione o dalla ricezione su di sé dell'urina (espulsa attraverso l'uretra), in particolare nell'ambito di attività sessuali; tale pratica è definita anche col termine "pioggia dorata". Questa forma di attività sessuale può essere vissuta in modo esclusivo, come unico o prevalente modo di raggiungere l'eccitazione (e in questo senso si parla di parafilia in senso patologico), oppure, più di frequente, può far parte di un insieme di atti sessuali nell'ambito della sessualità tradizionale di coppia, o, più spesso, nell'ambito delle pratiche proprie della comunità Bdsm. In quest'ultimo caso, di norma, il pissing, soprattutto nella forma più elementare, ovvero l'ingestione da parte del soggetto sottomesso delle urine del soggetto dominante, costituisce una delle pratiche in cui è maggiormente evidente l'umiliazione fisica e psicologica (peraltro consensualmente determinatasi), di tipo sadico o masochista. 9371 0 16 anni fa
- 9 mesi fa Cybersesso Cybersesso Il cybersesso (inglese Cybersex o computer sex o net sex), definita anche sesso virtuale, è un tipo di attività sessuale a cui partecipano due o più persone collegate fra di loro tramite una rete informatica. Caratteristiche Il cybersex è una forma di comportamento i cui partecipanti simulano, mediante strumenti informatici e telematici, di avere reali rapporti sessuali descrivendo le loro azioni e rispondendo ai loro partner in forma prevalentemente scritta, stimolando le proprie fantasie sessuali ed esprimendo all'altro partner le proprie sensazioni. Il cybersesso a volte include reale masturbazione, anche mediante l'uso di giocattoli sessuali (ad es. vibratori, dildo etc.). La qualità in questi tipi di incontri dipende tipicamente dall'abilità e dalla volontà dei partecipanti di evocare vivide immagini nella mente del partner, per questo l'immaginazione riveste un ruolo importante. Il cybersesso può anche essere utilizzato all'interno di rapporti intimi già esistenti, ad esempio tra persone sentimentalmente legate ma geograficamente separate, rivestendo così tutte le caratteristiche di una prosecuzione della sessualità di coppia. In altri casi, le persone che praticano cybersex si giovano dell'anonimato più o meno completo garantito dallo strumento informatico; in questo senso, una persona può nascondere la propria identità, alterare volutamente la propria descrizione fisica (ad es. celando caratteristiche considerate poco appetibili o esagerandone altre più sensuali), o addirittura mutare volutamente il proprio genere sessuale, fingendosi uomo o donna per sperimentare diversi ruoli sessuali. Strumenti Cybersesso Il cybersex può effettuarsi mediante l'invio di messaggi, in forma differita (email) oppure in tempo reale (instant messaging) con contenuti espliciti, che esprimono fantasie erotiche o descrivono desideri e richieste sessuali rivolte all'altro interlocutore. Ci si può inoltre avvalere delle chat line, ad es. sui canali IRC oppure su appositi siti di dating (ovvero di incontri per single), che consentono una interazione in tempo reale fra persone che hanno comuni interessi e/o simili fantasie erotiche. In alcuni contesti il cybersesso è completato dall'uso di webcam per trasmettere in tempo reale l'immagine del partner o di parti di esso. 7194 0 16 anni fa
- 9 mesi fa Collana di perle Collana di perle Esempio di "collana di perle" Una collana di perle (dall'inglese pearl necklace) è il termine con cui ci si riferisce all'attività sessuale in cui un uomo eiacula sopra o vicino al collo di un'altra persona, molto spesso a seguito della pratica sessuale denominata spagnola (titjob). Il risultato assomiglia vagamente ad una collana di perle per via delle gocce e filamenti di sperma di colore bianco-traslucido, depositati sulla pelle. 6369 0 16 anni fa
- 9 mesi fa Bukkake Bukkake Il bukkake (dal giapponese ã¶ã£ã‹ã‘ bukkakeru: "bagnare, colare") è una pratica di sesso di gruppo in cui una serie di uomini eiaculano a turno o insieme su una donna o su un uomo, spesso inginocchiato/a (sovente la pratica viene associata all'umiliazione erotica). Il significato originario in Giappone si riferisce ad un modo di consumare gli spaghetti tipicamente giapponese (soba, ramen, udon). // Etimologia Bukkake è sostantivo del verbo giapponese bukkakeru che significa gettare un liquido addosso a qualcuno o qualcosa. Il verbo composto può essere diviso a sua volta nei verbi butsu e kakeru. Butsu significa letteralmente colpire, mentre Kakeru in questo contesto significa ricoprire, versare. Critiche Alcuni movimenti cristiani Americani hanno vivamente protestato per la sua diffusione negli Stati Uniti,per la contravvenzione all'ordine divino di "non disperdere il seme." Dopo diversi dibattiti,tali associazioni hanno deciso di ritirare la protesta a condizione che il seme disperso venga subito raccolto e donato ad associazioni benefiche che si occupano delle coppie con problemi di sterilità Nella cultura popolare Il bukkake viene più volte lodato nel poema storico giapponese Totoro no katsumi:in quest'opera sono molte le scene di celebrazione della vitalità,ed il fiotto bianco che scende sulla pallida pelle delle fanciulle viene poeticamente paragonato al cadere dei petali di ciliegio sulla nuda terra. 9707 0 16 anni fa
- 9 mesi fa Barebacking Barebacking Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Il barebacking, che in inglese vuol dire letteralmente "cavalcare a pelo", cioè senza la sella per proteggersi, indica la pratica di rapporti sessuali senza protezioni, soprattutto quelli anali. Rappresenta anche un'ideologia, molto diffusa in Usa, Francia e Germania, che rivendica apertamente questa forma di pratica sessuale e condanna il sesso sicuro. Le persone che si dedicano al barebacking sono chiamate barebacker. Questa pratica è nata nella comunità gay americana e poco a poco si è diffusa anche in Europa, causando varie polemiche perché può rendere più facile la diffusione delle malattie trasmesse con il sesso e l'AIDS, una malattia mortale che non è ancora possibile guarire. In Francia ci sono persone famose che affermano pubblicamente di praticare il barebacking, come lo scrittore Guillaume Dustan ed Erik Rémès, autore del libro Serial fucker, diario di un barebacker. // Aspetti del fenomeno Barebacking non è soltanto sesso senza protezioni, indica anche un atteggiamento volontario rivendicato da vari omosessuali. I sostenitori del barebacking fanno notare che gli eterosessuali sono dei barebacker per natura e che il papa Giovanni Paolo II è stato ritenuto il primo di loro perché era contrario all'uso dei preservativi. Reazioni La pratica del barebacking non è approvata dalle associazioni che sostengono la lotta all'AIDS e dalle organizzazioni a favore del sesso sicuro perché lo scambio di eiaculazioni maschili come quelle femminili, e la presenza di ferite piccole e molto difficili da vedere può provocare il contagio di varie malattie trasmesse con il sesso, ma soprattutto perché non esiste la certezza che la persona conosciuta da poco sia in perfetta salute. La polemica I barebacker sono convinti che indossare il preservativo può rovinare la qualità delle loro erezioni e riduce notevolmente le sensazioni di piacere vissute durante l'esperienza sessuale. Le persone contrarie al barebacking affermano che tale pratica è solamente la dimostrazione di edonismo sessuale. I barebacker, di fronte a questi atteggiamenti considerati ostili, spesso rispondono che esiste ancora una valutazione negativa della sessualità che assomiglia molto alle affermazioni della chiesa cattolica. Alcuni sostenitori del barebacking affermano che l'atteggiamento ostile del movimento di liberazione omosessuale sia in realtà un modo per rendere più veloce alla comunità gay il riconoscimento legale dei matrimoni gay e anche la possibilità di adottare i bambini. Il movimento afferma che se gli atteggiamenti degli omosessuali non fossero più interpretati come pericolosi, sarebbero finalmente riconosciuti tutti i diritti che attualmente appartengono solo agli eteresessuali. I detrattori del barebacking affermano che i rischi legati a questo fenomeno aumentano a causa della pubblicità di alcuni siti web che favoriscono l'incontro dei barebacker e di alcuni locali che permettono con troppa facilità di praticare il sesso non protetto. Statistiche Alcuni mezzi d'informazione gay hanno pubblicato una statistica per verificare la diffusione del barebacking attraverso le risposte di un questionario e soprattutto per comprendere se i barebacker sono a conoscenza di tutti i fattori di rischio. 6152 0 16 anni fa
- 9 mesi fa Anilingus Anilingus Anilingus è il nome generico di varie pratiche sessuali umane che comportano il contatto della bocca con l'ano o con le regioni perianali. L'anilingus è perciò una pratica di sesso orale, e non coinvolge i genitali. // Il nome Anilingus è una parola artificiale coniata fondendo le voci della lingua latina anus (ano) e lingere (leccare). È frequente la scrittura errata analingus per analogia con analis (anale). Nel linguaggio comune si sono affermati anche i nomi inglesi rimming e rimjob. La pratica L'anilingus può essere praticato da persone di entrambi i sessi e di tutte le inclinazioni sessuali. Negli esseri umani sono presenti in prossimità dell'ano terminazioni nervose simili a quelle rinvenibili negli organi genitali e nelle zone erogene. La stimolazione di queste terminazioni attraverso l'azione meccanica delle parti orali di un partner induce gratificazione a livello del sistema limbico. Al movimento delle labbra si unisce spesso quello della lingua, che a volte viene inserita fin dentro lo sfintere. In molti casi l'anilingus fa parte dei preliminari alla penetrazione, in particolare al sesso anale vero e proprio. L'anilingus è associato talora alla coprofagia. I rischi per la salute Dal punto di vista sanitario, l'anilingus è ritenuto pericoloso per la presenza di batteri nell'ano e nel retto che possono trasmettere malattie infettive. Il rischio di contrarre il virus dell'HIV è considerato comunque basso. Auto-anilingus L'auto-anilingus è l'auto-stimolazione orale dell'ano. Si presume che possano eseguirlo pochissime persone, anche per la scomodità della posizione nell'effettuare l'atto. 7687 0 16 anni fa
- 9 mesi fa Titjob ( Spagnola ) Spagnola La spagnola è una pratica sessuale. In inglese il termine è mammary intercourse. Definizione Illustrazione della "spagnola" In questo atto sessuale l'uomo colloca il proprio pene fra le mammelle della donna nel solco intermammario e successivamente l'uomo vi strofina il pene ripetitivamente fino all'eiaculazione. Per facilitare il raggiungimento dell'orgasmo può essere usato un lubrificante. La donna può stringere il pene fra i suoi seni oppure è l'uomo che lo stringe afferrando egli stesso le mammelle della donna. Quando l'uomo raggiunge l'orgasmo, lo sperma copre il solco intermammario e/o parte del seno; spesso raggiunge anche il collo della donna e tale circostanza prende il nome di "collana di perle". Note In alcuni casi la spagnola può essere combinata con del sesso orale da parte della donna la quale, attraverso una fellatio, può stimolare l'eiaculazione maschile. La spagnola può essere resa più facile se l'uomo ha un pene di dimensioni non esigue oppure se la donna possiede un seno di dimensioni importanti, nonché se quest'ultima riesce a muovere il collo in modo tale da raggiungere il glande con la bocca. 7083 0 16 anni fa
- 9 mesi fa Footjob Footjob Il footjob (Job = lavoro, Foot = piede, e quindi letteralmente "lavoro di piede") è un tipo di masturbazione realizzata con i piedi. Le tecniche sono varie; la più comune è quella degli archi delle piante del piede che chiudono il pene (facendo una specie di morsa) ed incominciano ad eseguire il movimento della masturbazione. // Tecniche Oltre alla tecnica citata, ne esistono molte altre (difficili da elencare dato che le posizioni sono moltissime). Un'altra tecnica molto praticata è quella di usare i piedi come "mano" (che solitamente viene usata per masturbarsi) chiudendo il pene tra l'alluce ed il secondo dito e cominciare il movimento. Il footjob può essere eseguito anche (nonostante sia più scomodo per l'esecutore) all'indietro, ovvero chinarsi dalla parte opposta del partner, e con i piedi, cominciare a masturbare il pene del partner. In tal caso il Footjob prende la denominazione di "Solejob" (Sole=pianta del piede). Un altro metodo molto apprezzato è quello di poggiare i talloni alla base del pene, in modo che esso rimanga eretto lungo la pianta e agire con le dita e in particolare con i due alluci sul glande provocando notevole eccitazione. È comunque consigliabile in ogni caso una adeguata lubrificazione sia dei piedi che del pene per favorire la pratica. Preferenze tra donna e uomo Non esiste una vera preferenza tra uomo e donna, anche se cambia il tipo di eccitazione da sesso a sesso, la donna comunque, dovrebbe provare piacere nel ricevere lo sperma del partner sul proprio piede. Il footjob può comunque essere anche eseguito tra uomo e uomo. Footjob Donna/Donna, Donna/Uomo La donna che riceve il footjob, solitamente, viene masturbata con l'alluce del piede del partner. Questo può essere eseguito anche fra due donne. 9761 0 16 anni fa
- 9 mesi fa Posizioni sessuali Posizioni sessuali Per posizioni sessuali si intendono i diversi modi con cui è possibile praticare un rapporto sessuale. // Posizione del missionario Posizione del missionario vista di profilo Posizione del missionario, visuale superiore La posizione del missionario è probabilmente la più diffusa posizione sessuale. Si è favoleggiato che questa posizione abbia preso tale nome essendo l'unica approvata dai missionari cristiani. Tuttavia tale interpretazione appare essere un mito. Probabilmente il termine nacque fra il 1945 e il 1965, da una serie di fraintendimenti di documenti storici. In questa posizione sessuale la donna è distesa sulla schiena, a gambe allungate e aperte. L'uomo a gambe unite, si sistema fra le gambe della donna e si distende su di lei, usando come punti d'appoggio le ginocchia ed i gomiti. Tenendosi abbastanza alto sulla donna in modo che la regione del pene prema sul Monte di Venere, fa scivolare, eventualmente aiutato dalla partner, il pene nella fessura vulvare e nella vagina. Inconvenienti Per tutta la durata del coito, la donna subisce sul proprio corpo il peso dell'uomo, che ne limita la libertà di movimento e la respirazione. Se incinta, potrebbe rifiutare questa posizione a causa del disagio prodotto dal peso dell'uomo sul basso ventre, soprattutto se insorge il dolore, provocato dalle spinte violente del glande sul collo dell'utero. Vantaggi Essendo la penetrazione abbastanza profonda, l'uomo dovrà moderare le spinte, ma potrà penetrare la donna in profondità, fino a toccarne il collo dell'utero. Esistono numerose varianti della posizione del missionario; in particolare esse richiedono che la donna tenga le gambe in posizioni diverse (es. incrociate, alzate sulle spalle dell'uomo o incrociate dietro il suo collo. La maggior parte di queste varianti sono molto favorevoli alla penetrazione anale: infatti, specialmente durante le prime esperienze di penetrazione anale della donna, essa risulta essere meno dolorosa se praticata in questa posizione. Posizione a gambe intrecciate La donna si sdraia sulla schiena, a gambe allungate e aperte. L'uomo, a gambe larghe, si distende sulla donna, la quale allungherà una gamba fra quelle del partner. Se l'uomo trova difficoltà a penetrarla in questa posizione, può sistemarsi a gambe unite, fra quelle aperte della donna, la quale, a penetrazione avvenuta, passerà una delle sue gambe fra quelle del partner. Inconvenienti Il pene penetrando meno profondamente nella vagina e leggermente di traverso, sotto l'effetto di movimenti troppo veloci, avrà la tendenza a fuoriuscire dalla vagina; per questo motivo, l'uomo deve limitare l'ampiezza dei movimenti coitali del bacino. Questa posizione sarebbe secondo alcuni da sconsigliare durante gli ultimi mesi di gravidanza Vantaggi È una variante della posizione del missionario, la sensazione di piacere può essere piuttosto pronunciata, sia nell'uomo che nella donna; essendo l'angolo di penetrazione del pene nella vagina leggermente modificato, lo sfregamento del pene avviene sul lato destro o sinistro della parete vaginale. La regione pelvica dell'uomo può contribuire alla sensazione di piacere, esercitando una pressione sul clitoride. È una posizione più rilassata e fisicamente meno impegnativa. Posizione ventrale In questa posizione la donna si distende sul ventre, a gambe allungate e aperte. L'uomo a gambe unite si distende sulla schiena della donna, sostenendosi parzialmente sulle ginocchia e sulle braccia per non gravare tutto il peso sul corpo di lei. Inconvenienti La donna può sentirsi schiacciata dal peso dell'uomo, specie all'altezza del bacino, pertanto è una posizione da sconsigliare durante la gravidanza. Se le spinte sono forti e ampie, il pene può scivolare fuori dalla vagina. La donna, priva di libertà di movimento svolge solo un ruolo passivo. Vantaggi L'uomo, sostenendosi solo su un braccio, con le dita della mano libera può stimolare il clitoride della patner. Posizione semplice con donna sopra "Posizione con la donna sopra: variante classica" "Posizione con la donna sopra: variante in cui la donna si sdraia completamente sul petto dell'uomo" In questa posizione chiamata anche "dello smorzacandela", l'uomo si sdraia sulla schiena con le gambe semi aperte; la donna si posizionerà a cavalcioni sul bacino, con le gambe aperte e le ginocchia piegate all'indietro, rimanendo seduta col busto eretto oppure sdraiandosi sul petto dell'uomo. Se il pene è già in erezione, potrà facilmente farlo entrare nella vagina semplicemente adagiandosi su di esso; nel caso in cui invece non lo fosse, avendo una certa libertà di movimento del bacino potrà portare facilmente all'erezione il partner. Vantaggi Per alcune donne raggiungere l'orgasmo in questo modo, essendo tra l'altro la penetrazione piuttosto profonda, risulta molto piacevole. La posizione è gradita da molte donne anche perché dà loro l'impressione di "guidare" maggiormente il rapporto. In realtà, il ritmo della penetrazione è controllato anche in questa posizione dall'uomo. La donna ha, invece, una certa libertà di influenzare la profondità della penetrazione (stando più o meno sollevata sulle ginocchia), a meno che ella non sia sdraiata in avanti sul petto dell'uomo: in questo caso il partner la abbraccia e la trattiene a livello dal busto e della vita, limitandone così l'autonomia di movimento e mantenendo il completo controllo del rapporto. Se la donna si posiziona seduta con il busto eretto sarà molto facile per l'uomo, se lo gradisce, toccarle, massaggiarle e/o afferrarle i seni e i capezzoli; sarà invece più difficile per i partner darsi dei baci, cosa che invece è molto naturale se la donna si piega sul busto dell'uomo. Inoltre, se la donna è piegata in avanti, risulta molto facile e agevole per l'uomo afferrare e stringere fra le mani le natiche della partner, che risultano sollevate e piuttosto esposte; egli, massaggiandole, le può anche eventualmente "separare" e penetrare delicatamente con uno o più dita nell'ano, aumentando l'eccitazione della donna tramite la stimolazione di quella zona; a tale scopo, oltre alle dita, è possibile l'uso di oggetti diversi (es. vibratori o falli artificiali). Anche coloro ai quali piace sculacciare la compagna durante il rapporto sessuale troveranno questa posizione particolarmente indicata per questa pratica, essendo il sedere quasi totalmente esposto e l'angolazione delle braccia dell'uomo particolarmente favorevole a batterlo. Svantaggi L'uomo potrebbe "sentire" eccessivo, il peso della donna sul proprio bacino, soprattutto se di corporatura "abbondante". Se l'uomo ha un pene lungo, eventuali brusche spinte in alto del bacino, potrebbero portare il glande a comprimere il collo dell'utero procurando dolore alla donna. La posizione è usata frequentemente anche per il sesso anale. Tuttavia, non è considerata la migliore a tale scopo: infatti, come si è detto la profondità della penetrazione è controllata dalla donna, e questo può essere un vantaggio se ella riesce, per tutta la durata del rapporto, a rimanere "sollevata", di fatto mantenendo i muscoli delle gambe contratti e sopportando uno sforzo notevole; se invece, per esempio a causa di stanchezza o crampi, gli stessi muscoli cedessero e la donna si trovasse costretta a sedersi completamente sul pube dell'uomo, la penetrazione totale del pene potrebbe far diventare il rapporto estremamente doloroso per lei, potenzialmente anche generando lesioni all'ano o al retto. Posizione semplice da dietro o "alla pecorina" "Posizione alla pecorina: variante classica" "Posizione alla pecorina: variante in cui la donna si inclina in avanti, abbassando la testa ed esponendo il sedere" In questa posizione la penetrazione avviene "da tergo", ovvero posteriormente, imitando perciò la postura assunta da molte specie animali durante l'accoppiamento. La donna si inginocchia e assume una posizione "a 4 zampe", appoggiando il proprio peso sulle braccia e sulle gambe e eventualmente inclinandosi in avanti, abbassando la testa e le spalle ed esponendo così completamente le natiche, l'ano e i genitali. L'uomo si posiziona posteriormente alla donna, in piedi (se la donna è su un supporto rialzato, ad esempio un letto) oppure anch'egli appoggiato sulle ginocchia. In questa posizione l'uomo afferra i fianchi e il sedere della donna con le mani e la trattiene, bloccandola fermamente mentre la penetra; è dunque l'uomo che determina il ritmo, la profondità e l'intensità del rapporto; la penetrazione può avvenire indifferentemente e/o alternativamente nella vagina o nell'ano. In caso di rapporto sodomitico, l'uomo dovrà stare leggermente più rialzato rispetto a quella vaginale, in quanto l'orifizio anale, in questa posizione, risulta verticalmente più in alto; entrerà quindi con il pene leggermente inclinato verso il basso; per questo motivo, nel rapporto anale da dietro l'uomo risulterà quasi a cavalcioni della donna e la posizione assunta assomiglierà ad una "cavalcata". Una volta effettuata la penetrazione, in entrambi i tipi di penetrazione, l'uomo può spingersi in avanti, appoggiandosi completamente sulla schiena della compagna ed eventualmente accarezzandole e tenendole stretto fra le mani il seno. Nella variante detta "posizione della segretaria" la donna viene fatta piegare in avanti facendole appoggiare il busto su un piano orizzontale, ad es. un tavolo o una scrivania (da qui il nome), di cui ella afferrerà il bordo opposto a quello dove è appoggiato il bacino. Vantaggi È una posizione considerata particolarmente "animalesca", proprio in quanto imita il modo di accoppiarsi tipico di molti animali (in inglese è chiamata "doggy style", cioè "alla maniera dei cani"); in molte persone questo può stimolare maggiormente la fantasia sessuale, associando a questa posizione un contenuto di maggiore potenza sessuale e di più elevata disinibizione. Oltre che per i rapporti vaginali, la posizione è piuttosto favorevole per il sesso anale ed è forse la posizione più frequentemente utilizzata per questo tipo di rapporto. In questa posizione l'uomo - o la stessa donna - può associare, alla penetrazione, la stimolazione manuale del clitoride o del seno della donna, aumentandone il piacere sessuale. E' possibile inoltre associare alla penetrazione la pratica dello spanking, ovvero sculacciare più o meno intensamente la donna; ciò è tuttavia più facile durante i preliminari oppure interrompendo brevemente il rapporto, giacché lo stretto contatto del pube dell'uomo con le natiche della donna, limita lo spazio disponibile per questo tipo di gesto. Sembra sia la posizione preferita dalla maggior parte degli uomini (nell'indagine recentemente svolta da Rossi e Bardolini su un campione di uomini e donne italiane essa risulta essere la maggiormente "richiesta" da circa il 75% degli uomini intervistati), sia perché è associata all'idea di una più completa dominazione della donna, sia perché evoca mentalmente la penetrazione anale (anche se non fisicamente attuata) sia, infine, perché durante l'atto sessuale consente una visuale privilegiata sui glutei, una delle zone erogene per eccellenza del corpo femminile. Nonostante la percezione comune di una posizione molto "spinta", l'utilizzo di questa posizione in gravidanza è particolarmente consigliato, anche nelle fasi avanzate della stessa, in quanto la pancia non si trova tra l'uomo e la donna e il feto è così protetto da pressioni eccessive. Svantaggi Se per gli uomini la posizione da dietro è generalmente molto piacevole, altrettanto non si può dire delle donne: nell'ambito del genere femminile essa incontra un minore consenso. Ciò può essere dovuto al fatto che questa posizione induce la donna a una condizione di maggiore passività durante l'atto sessuale, in cui il ruolo attivo è svolto in maniera prevalente dall'uomo: è lui che in genere decide il ritmo e la profondità della penetrazione, anche se la donna può collaborare a regolare la frequenza e la potenza delle spinte, muovendosi a sua volta. Questo aspetto fisico, insieme alla somiglianza di questa posizione con la tipica modalità di accoppiamento propria degli animali porta alcune donne a considerarla come particolarmente umiliante dal punto di vista psicologico. Inoltre, questa posizione può comportare per la donna un certo grado di imbarazzo e, talvolta, di paura, dovuti alla necessità di esporre al partner in modo completo le natiche, i genitali esterni e lo sfintere anale. È considerata anche tra le posizioni meno "romantiche", dato che non consente ai due partner di baciarsi e di guardarsi in viso durante l'accoppiamento. A livello fisico, in alcuni casi, per la donna può essere fastidiosa e anche dolorosa a causa della maggiore profondità di penetrazione che essa consente, nonché scomoda laddove debba essere mantenuta a lungo. Dall'indagine di cui sopra appare in effetti come questa posizione sia considerata dalla maggioranza delle donne (circa il 68%) tra le tre posizioni che gradiscono di meno; peraltro, oltre tre quarti delle donne che non la gradiscono (circa il 54% delle donne intervistate) dichiarano di praticare comunque abitualmente questa posizione al solo fine di compiacere il partner, sia nell'ambito di rapporti vaginali, sia durante unioni anali. Per quanto riguarda l'uso di questa posizione per rapporti anali, essa può essere sconsigliata nelle prime esperienze di sodomia passiva (ovvero la prima volta che si riceve una penetrazione nell'ano) in quanto può risultare più dolorosa rispetto ad altre posizioni 6714 0 16 anni fa
- 9 mesi fa Eiaculazione femminile ( squirting ) Eiaculazione femminile (detto anche Squirting) Il termine eiaculazione femminile si riferisce alla espulsione di un fluido dall'uretra durante la stimolazione sessuale o in prossimità dell'orgasmo, espulsione che in qualche modo richiama l'eiaculazione maschile. L'origine e la natura esatta di questo fluido sono sconosciute, sebbene alcuni ricercatori abbiano ipotizzato che abbia origine dalle ghiandole di Skene (o ghiandole parauretrali). La possibilità o no che ogni donna sia in grado di eiaculare in questo modo è ugualmente oggetto di controversie. L'esistenza stessa del fenomeno è stata oggetto di controversie, anche perché è difficile distinguere questo fenomeno dall'incontinenza urinaria che può accompagnare, in certe donne, il momento dell'orgasmo. In ogni caso, studi medici successivi al 2000 e in condizioni controllate hanno dimostrato un effetto bona fide non collegato all'urina . // La natura dell'eiaculazione femminile L'eiaculazione femminile non è un concetto moderno. Il filosofo greco Aristotele ne annotava già l'esistenza Galeno, nel II secolo, descrisse la prostata femminile; nel 1559, l'anatomista italiano Realdo Colombo riferì dell'eiaculazione femminile mentre spiegava le funzioni del clitoride, e nel XVII secolo, l'anatomista tedesco Regnier de Graaf scrisse, in un libro sull'anatomia femminile, di fluidi «che correvano fuori» e «che zampillavano» durante l'eccitamento sessuale. Fino agli anni ottanta l'eiaculazione femminile era largamente ignorata dalla comunità medica. In quegli anni il tema ritornò a galla con il bestseller The G Spot: And Other Discoveries About Human Sexuality (Il punto G e altre scoperte sulla sessualità umana) scritto da Alice Khan Ladas, Beverly Whipple e John Perry. Il libro non solo riconosceva l'esistenza del punto G, ma portava all'interno della comunità medica l'eiaculazione femminile come principale fonte della salute sessuale delle donne. Sebbene in molti nella comunità medica e scientifica abbiano ora riconosciuto l'esistenza del fenomeno, permane un largo vuoto quando si cerca di spiegare su basi scientifiche il processo di eiaculazione o la fonte del fluido stesso. Sono stati condotti studi da medici quali Beverly Whipple, John Perry, Gary Schuback, Milan Zaviacic e Cabello Santamaria, ma i risultati sono stati limitati. Se comunque le informazioni in possesso non spiegano chiaramente la provenienza del fluido, le analisi chimiche effettuate sul fluido da numerosi team di ricerca hanno rivelato che non è urina (i livelli di creatinina e urea sono troppo bassi). Ricerche Sono stati compiuti diversi studi sui fluidi espulsi durante l'eiaculazione femminile per determinarne la composizione chimica. Attraverso le analisi chimiche è stato rilevato che il fluido espulso contiene: glucosio (uno zucchero naturale) e fruttosio (un altro zucchero naturale, rinvenuto anche nel fluido seminale prostatico)antigene prostatico specifico (PSA): un'enzima prodotto dalla prostata e presente nello sperma che il PSA mantiene fluido dopo l'eiaculazione. È stato ipotizzato che nella donna l'antigene venga generato dalle ghiandole periuretrali.un livello molto basso di creatinina e urea: i due principali marcatori chimici dell'urina, rinvenuti ad alte concentrazioni nelle analisi dell'urina precedenti e successive all'eiaculazione. Nel 1988, Milan ZaviaÄiÄ, che dirige l'istituto di patologia dell'Università Comenius di Bratislava, pubblicò uno studio su cinque pazienti ricoverate, per problemi di fertilità, presso il reparto di ginecologia e ostetricia. La totalità dei campioni di una delle pazienti e un campione su quattro di una seconda donna del gruppo furono prelevati direttamente in laboratorio, i restanti a domicilio. In quattro casi su cinque, i campioni furono analizzati entro tre ore dal prelievo, mentre in quello restante furono analizzati tre mesi dopo. I risultati mostrarono, in tutti e cinque i casi, una concentrazione di fruttosio maggiore nel campione dell'eiaculato rispetto a quello delle urine. Nel 1997, Cabello Santamaria analizzò le urine alla ricerca del PSA tramite MEIA (Microparticle Enzyme Immunoassaye, metodica immunoenzimatica a microparticelle) scoprì che il 75% del campione mostrava una concentrazione di PSA nelle urine post orgasmiche che non era presente nel campione pre orgasmico. Il fluido raccolto al momento dell'orgasmo (distinto dal campione delle urine) mostrò la presenza del PSA nel 100% dei campioni. Nel 2002, Emanuele Jannini dell' Università dell'Aquila offrì una spiegazione per questo fenomeno, così come per le frequenti smentite della sua esistenza: le aperture delle ghiandole periuretrali sono di norma della dimensione dei pinoli, e variano nella dimensione da donna a donna, fino a quasi scomparire in alcune donne. Se le ghiandole periuretrali sono la causa dell'eiaculazione femminile, questo può spiegare l'assenza di questo fenomeno in molte donne. L'eiaculazione retrograda, dove il fluido viaggia fino all'uretere verso la vescica, potrebbe anche contare nell'assenza altrimenti osservata. La ghiandole periuretrali e l'eiaculazione femminile Le donne non hanno un esatto equivalente delle ghiandole maschili della prostata (una parte essenziale del sistema riproduttivo maschile), ma possiedono comunque organi secretori omologhi in quanto sviluppatisi dallo stesso tessuto embrionale (similmente alla relazione tra testicoli e ovaie), e che sono chiamati ghiandole periuretrali. La dimensione e la struttura delle ghiandole periuretrali varia relativamente in modo considerevole, sembra, da donna a donna. Il fluido che produce è simile a quello prodotto dalla prostata maschile e, così come negli uomini, passa nell'uretra, e in qualche caso potrebbe passare nella vagina. Le ghiandole si riempiono con il fluido durante il rapporto sessuale e possono essere sentite attraverso il muro vaginale. Il rigonfiamento del tessuto circostante l'uretra, può essere una combinazione di ghiandole che si riempiono col fluido e del tessuto erettile delle donne che si solleva, il corpo spugnoso, che da dietro, negli uomini, consente l'erezione. Il sollevamento della parte non visibile del clitoride sarà inoltre evidente. È questo, sembra, il ritmico contrarsi dei muscoli pelvici durante l'orgasmo che espelle il fluido accumulato come ultima componente dell'eiaculazione femminile. Il quantitativo di fluido rilasciato può essere considerevole, attraverso il ripetersi di riempimento e svuotamento delle ghiandole durante l'orgasmo. Nella società Diagnosi differenziale La disinformazione riguardante l'eiaculazione femminile può portare a diagnosticare in modo errato il quadro clinico di fondo oppure a diagnosticare patologie inesistenti. Gli studi attuali hanno oramai verificato che il fluido eiaculato è espulso attraverso l'uretra anche se permane la credenza errata che il fluido lasci il corpo attraverso la vagina. L'espulsione di un copioso quantitativo di fluido dalla vagina è chiamato, al contrario, scarico vaginale abbondante e può avere differenti cause: scarico fisiologico - un abbondante quantitativo di scarico senza alcun disordine medico di fondo; infezioni o malattie trasmesse sessualmente - presente con i tipici sintomi, tra cui prurito, cattivo odore e/o arrossamento; un'infezione trasmessa sessualmente come la Trichomonas Vaginalis che spesso si presenta senza la sintomatologia tipica. Per tali motivi è importante che ogni donna che accusi quantitativi non normali di scarico vaginale si sottoponga a test. D'altra parte una donna che non sia stata informata correttamente sull'eiaculazione femminile potrebbe pensare di soffrire di incontinenza urinaria da stress e cercare un intervento medico. La cura per l'incontinenza urinaria da stress richiede spesso l'uso di medicinali o un intervento chirurgico, entrambi non necessari e pericolosi se la fonte del fluido è diversa. Prima di richiedere un intervento medico queste donne dovrebbero provare a verificare se il fluido è espulso dall'uretra e se si tratta di urina. Pornografia In alcuni film pornografici, le donne sono mostrate eiaculare un fluido chiaro o lattiginoso. Nell'industria pornografica statunitense, Cytherea è generalmente riconosciuta come la "regina dello squirt", a causa delle sue eiaculazioni particolarmente intense e voluminose. Il genere è diffuso anche nella pornografia giapponese dove prende il nome di shiofuki. Censura nei film inglesi Nel Regno Unito, la British Board of Film Classification, l'ente britannico che si occupa della classificazione dei film, nega l'esistenza del fenomeno dell'eiaculazione femminile definendola come l'urinazione durante l'atto sessuale, ed escludendone in tal modo la rappresentazione a causa della normativa inglese sulla censura che viene imposta su ogni materiale che ricade all'interno della sezione 2 degli Obscene Publications Acts (Disposizione sulle pubblicazioni oscene) che proibiscono la rappresentazione di pratiche di urofilia. 10015 0 16 anni fa
- 9 mesi fa Gang bang Gang bang Una Gang bang è una situazione in cui un soggetto, di sesso maschile o femminile, svolge attività sessuali, di svariato tipo, con una moltitudine di partners, non necessariamente del sesso opposto. Si differenzia, in questo senso, dall'orgia ovvero dal sesso di gruppo, di cui costituisce una particolare specialità, perché in questo caso la relazione è uno-a-molti, ovvero il soggetto protagonista della gang bang è al centro dell'attenzione di tutti gli altri partecipanti. La tipologia di gang bang più consueta è quella che vede come protagonista una donna, e come partecipanti un considerevole numero di maschi, i quali si alternano nella penetrazione, ovvero si rendono protagonisti di penetrazioni multiple o di altre attività sessuali, come ad es. il sesso orale oppure il bukkake. Vi sono altresì gang bang attuate fra sole donne, dedite al lesbismo, nella maggior parte dei casi tuttavia di tendenza bisessuale. Infine, più raramente, si svolgono gang bang che hanno come protagonista il soggetto maschile; in questo caso si parla di reverse gang bang, ovvero di gang bang inversa. Si tratta di una pratica sessuale la cui origine si perde nella notte dei tempi, chiaramente ascendendo, come riferimento suggestivo, alle orge rituali tipiche di antichi culti (ad es. i cortei bacchici o le feste in onore di Dioniso), nonché a particolari figure femminili la cui caratteristica sarebbe stata quella di dedicarsi al sesso in maniera particolarmente lasciva e voluttuosa. Si ricordano ad esempio, nella Roma classica, le maratone sessuali, vere o presunte, dell'imperatrice Messalina che avrebbe avuto rapporti sessuali persino con 25 uomini in un solo giorno. Nel Cinquecento era invalsa e richiestissima, tra le cortigiane, l'usanza del cosiddetto Trentuno, denominazione probabilmente riferentesi ai 31 giorni del mese concentrati in una sola giornata, che consisteva nel farsi possedere da trentuno uomini consecutivamente, come racconta Lorenzo Veniero nel poemetto La Zaffetta, celebrando le arti della cortigiana veneziana Angiola Zaffetta. È un genere che conosce un'ampia illustrazione pornografica, in particolare mediante video; un vero e proprio genere a sé stante si può considerare quello che persegue la rappresentazione della più grande gang bang, per durata e numero di partecipanti 11374 0 16 anni fa
- 9 mesi fa Penetrazioni multiple Penetrazioni multiple Penetrazione multipla Le penetrazioni multiple sono penetrazioni sessuali attuate generalmente fra due o più persone, oppure anche individualmente, dato che possono essere effettuate non solo attraverso l'uso del pene, ma anche tramite le dita, i dildos, vibratori, falli, gli Strap-on dildo indossati da donne e giocattoli sessuali. Lo scopo del partner nel sottoporsi a penetrazioni simultanee, consiste nel desiderio di riuscire ad ottenere il massimo del piacere, derivante dal maggior numero di terminazioni nervose coinvolte, residenti principalmente nelle mucose del corpo. Tecniche Penetrazione multipla di Paul Avril, dipinto erotico. Due uomini e una donna Svariate sono le pratiche di penetrazione multiple; quelle più comuni sono le seguenti: Doppia penetrazione (DP) – Penetrazione simultanea di due orifizi di una persona praticata da due altre persone. Ano e vagina, ano e bocca, o bocca e vagina. In caso di penetrazione simultanea di ano e vagina viene chiamata anche sandwich. Le sue varianti possono essere: Doppia penetrazione anale – Penetrazione simultanea dell'ano mediante due peni o altri oggetti.Doppia penetrazione vaginale – Penetrazione simultanea della vagina mediante due peni o altri oggetti.Doppia penetrazione ano vaginale (DVDA) – Penetrazione simultanea dell'ano e della vagina di una donna mediante 2 peni ciascuno. È una pratica impossibile tra esseri umani, ma può comunque essere effettuata con oggetti o dildo. Barracuda – Penetrazione simultanea della vagina mediante 2 dita e dell'ano mediante un dito. Una variante è la Reverse Betty Crocker, che consiste nella penetrazione dell'ano con due dita e della vagina con un dito.Rotisserie – Penetrazione simultanea di una persona in bocca e in vagina o nell'ano.Tripla penetrazione – Due peni penetrano la vagina e un pene penetra l'ano, oppure due peni penetrano l'ano ed un pene penetra la vagina.Tupperware party – Penetrazione simultanea della vagina, dell'ano e della bocca di una donna. 21291 0 16 anni fa
- 9 mesi fa Strap_on dildo Strap-on dildo Un dildo multifunzionale con imbracatura a doppio strappo e un uovo vibrante sul lato interno Uno strap-on dildo (anche detto strap-on, o dildo indossabile) è un dildo disegnato per essere indossato (mediante un'imbracatura) da un partner che lo usi per penetrare l'altro partner vaginalmente, analmente o oralmente, sia in coppie eterosessuali che in quelle omosessuali. Una donna può utilizzare uno strap-on per penetrare analmente un uomo (Pegging) o un'altra donna (in questo caso, anche vaginalmente). Un uomo può utilizzare uno strap-on in casi di impotentia coeundi, per una doppia penetrazione o per penetrare più partners. Sul mercato esiste una grande varietà di imbracature e dildo, con differenti sistemi di fissaggio e indossamento; strumenti assemblabili per stimolare l'indossatore e il ricevente, con differenti funzioni, vantaggi e svantaggi per entrambi i parnters. Tipi di strap-on indossabili Elemento fondamentale di uno strap-on è l'imbracatura, che connette il dildo al corpo di chi l'indossa, solitamente in una posizione simile a quella dei genitali maschili. Una buona imbracatura è salda e confortevole, spesso realizzata in modo da stimolare l'indossatore. Sono disponibili molti tipi diversi di imbracatura, ciascuno coi suoi pregi e i suoi difetti, e non esiste una risposta giusta al quesito su quale tipo sia il migliore. È questione di gusti. Molti dildo non presentano nemmeno l'imbracatura e sono da questo punto di vista autosufficienti. Dildo con doppia imbracatura; una cinghia avvince la vita e l'altra passa sotto le gambe Doppia cinghia- Nell'imbracatura a doppia cinghia una di queste passa attorno alla vita dell'indossatore, come una cintura, l'altra in mezzo alle gambe e si connette in basso con la precedente. 6182 0 16 anni fa
- 9 mesi fa Dildo Dildo Un dildo in silicone Un dildo è un giocattolo sessuale spesso a forma di pene utilizzato in genere per la masturbazione. Non tutti gli oggetti fallici sono necessariamente dei dildo. Alcuni oggetti fallici sono stati venerati e altri usati come oggetti artistici durante la storia, mentre i dildo sono tali solo nel caso che abbiano la funzione sopra descritta. I dildo sono usati da individui di ogni sesso e di orientamento sessuale, da soli o con il partner. // Storia I dildo accompagnano l'umanità da millenni, come confermato dal ritrovamento di alcune pietre di forma fallica a Gorge d'Enfer, in Francia, probabilmente veri e propri dildo paleolitici, sebbene alcuni studiosi ritengano questi manufatti semplici rinforzi per le lance. Un fallo verde, con ogni probabilità utilizzato come dildo e risalente, secondo gli esperti, a 4000 anni fa, è attualmente esposto al Museo dell'Antica Cultura Sessuale nei pressi di Shanghai. I dildo erano utilizzati anche nell'antica Grecia, intagliati nel cuoio dai calzolai, e chiamati olisboi (al singolare olisbos). Secondo alcuni interpreti, di dildo si parlerebbe figurativamente anche nella Bibbia: Con i tuoi splendidi gioielli d'oro e d'argento, che io ti avevo dati, facesti immagini umane e te ne servisti per peccare. (Ezechiele 16:17) Etimologia La parola "dildo" è probabilmente una storpiatura dell'italiano "diletto" . La parola potrebbe anche derivare dall'inglese "Dil Doul", un'espressione - che significa pene eretto - utilizzata in una vecchia canzone intitolata "The maids Complaint for want of a Dil Doul" (La protesta delle nubili che vogliono un Dil Doul). Cos'è un dildo Non tutti concordano sull'esatta definizione di dildo. Generalmente si ritiene che un oggetto simile ad un fallo per forma, misura e aspetto complessivo che non vibra sia un dildo. Per alcuni, vanno considerati dildo pure i manufatti con le caratteristiche suddette in grado di vibrare. Altri invece parlano in quel caso di estensioni. Alcuni chiamano dildo anche oggetti che non assomigliano a un pene ma sono appositamente progettati per la penetrazione vaginale, e anche su questo punto c'è dissenso. Una corrente di pensiero include fra i dildo i manufatti per la penetrazione anale, un'altra no. Materiali I primi dildo erano fatti di pietra, legno, cuoio, cera o porcellana. Tra questi sono rimasti molto popolari i dildo di cuoio riempiti di cotone o stracci. I dildo di gomma, irrigiditi solitamente da un'anima di metallo, furono commercializzati per la prima volta negli anni '40. Tali oggetti erano alquanto pericolosi: la presenza della barra di metallo e la facile deteriorabilità della gomma esponevano l'utente al rischio di seri incidenti. In seguito, si sono diffusi i dildo in PVC. Molti dei dildo venduti oggi, soprattutto quelli più economici, sono prodotti con questo materiale. Sono stati realizzati dildo di metallo cromato ed hanno riscosso un certo seguito, specialmente nei circoli BDSM. Non sono particolarmente comodi perché non sono flessibili. Gli anni '90 hanno visto il boom dei dildo di silicone, un trend che è continuato parallelamente al ribasso dei prezzi. Sono facili da pulire e non emanano il caratteristico odore di plastica del PVC. Costosi al loro ingresso sul mercato, ormai hanno prezzi ragionevoli, e ciò ne fa un'ottima scelta per utenti alle prime armi. Il silicone assorbe bene il calore corporeo ed è un eccellente conduttore di vibrazioni. Il silicone inoltre è un materiale di alta qualità (specialmente rispetto all'economica gelatina di cui sono fatti alcuni dildo), sterilizzabile con acqua bollente o candeggina. Più recentemente sono stati commercializzati dildo di vetro borosilicato (Pyrex). Sono costosi e rigidi, ma riscuotono successo, anche perché possono essere portati alla temperatura corporea con semplice acqua calda e sono sterilizzabili mediante bollitura. Un altro nuovo materiale è il Cyberskin, simile - alla vista e al tatto - alla pelle umana. Il Cyberskin garantisce un particolare realismo, però è un materiale poroso che non può essere sterilizzato, diventa appiccicoso dopo il lavaggio (inconveniente al quale si può rimediare con farina di grano) ed è molto più delicato e deteriorabile del silicone. Problemi sono stati riscontrati con i dildo di PVC e gelatina perché contengono ftalato, un ammorbidente aggiunto a certi materiali plastici, utilizzato anche per custodie di CD, contenitori alimentari ed altri giocattoli morbidi. Lo ftalato può entrare in circolo attraverso le membrane mucose della bocca, della vagina e dell'ano, e alcuni studi lo collegano ad malattie come cancro e difetti prenatali. I prodotti in PVC e gelatina, inoltre, non possono essere sterilizzati. Forma Molti dildo assomigliano al membro maschile, dettaglio più dettaglio meno. Molte femministe reputano discutibile l'uso del pene per varie ragioni; perciò sono stati prodotti dildo di svariate forme alternative. Ce ne sono di artistici, modellati sulle figure di dee, o di più semplici e più funzionali alla stimolazione genitale. In Giappone molti dildo rappresentano animali o personaggi dei cartoni animati - come Hello Kitty - di modo che possano essere venduti come semplici giocattoli, eludendo le rigide leggi contro l'oscenità. Usi La penetrazione vaginale è l'uso più ovvio. I dildo hanno anche un uso feticistico, e alcune coppie lo usano in altre maniere, per esempio passandoli sulla pelle durante i c.d. preliminari. Se le dimensioni lo permettono, possono essere usati come mordacchia, per penetrazioni orali (una sorta di fellatio artificiale), o per penetrazioni anali. Alcuni utilizzano dildo speciali, fatti apposta per stimolare il punto G. Sicurezza e salute Alcuni dildo particolarmente grossi sono da esposizione, e non sono utilizzabili per penetrazioni. La condivisione di un dildo tra varie persone può trasmettere malattie tra coloro che ne fanno uso, soprattutto se l'oggetto è realizzato in materiali porosi o micro-porosi. Anche se ne esistono di non porosi e facili da sterilizzare, come quelli in Pyrex e silicone (questi ultimi, in particolare, possono essere bolliti o lavati con candeggina diluita: 10 parti d'acqua, 1 di candeggina) non vuol dire l'utilizzo non protetto di un medesimo dildo da parte di più soggetti garantisca l'assoluta sicurezza di non contrarre malattie. L'uso del profilattico consente di ridurre ulteriormente i rischi. I dildo di silicone e i lubrificanti a base di silicone non sono compatibili. Tali lubrificanti tendono a liquefare la superficie del dildo di silicone, rendendola pericolosamente appiccicosa. I profilattici pre-lubrificati potrebbero contenere sostanze a base di silicone, quindi prima di coprire un dildo con un profilattico pre-lubrificato è meglio accertarsi della composizione di tale lubrificante. I dildo senza una base allargata o altri meccanismi di controllo per inserimenti profondi non dovrebbero essere utilizzati analmente. Si rischia un risucchio - dovuto a contrazioni antiperistaltiche, le stesse che consentono l'assunzione delle supposte - che rende impossibile l'estrazione senza ricorso ad assistenza medica. Variazioni Un dildo doppio di latex Esempi di Butt-plugs Ci sono dildo a due punti di diverse forme e taglie. Un dildo che viene inserito e mantenuto per un certo tempo all'interno dell'ano viene generalmente denominato butt-plug. Dildo usati per ripetute penetrazioni anali, così come quelli a spinta, sono chiamati semplicemente "dildo". Ma ci sono anche dildo doppi, di differenti dimensioni e orientati verso lo stesso lato, per una simultanea penetrazione anale e vaginale. Alcuni dildo sono completi di un'imbracatura che consente di indossarli. Sono chiamati anche strap-on dildo. Gli strap-on dildo possono avere una doppia estremità. Possono essere usati dalle donne che vogliano provare la penetrazione vaginale penetrando al tempo stesso il proprio partner, e quindi si prestano all'uso sia in rapporti omosessuali, sia rapporti eterosessuali a ruoli invertiti. In quest'ultimo caso il rapporto si chiama pegging. Ci sono poi dildo progettati per essere fissati alla faccia, dildo gonfiabili o dotati di ventosa alla base. Galleria 6177 0 16 anni fa
- 9 mesi fa Anello vibrante Anello vibrante Un anello vibrante è uno stimolatore erotico composto da una parte vibrante montata su un anello leggermente elastico, che va indossato dall'uomo alla base del pene durante la penetrazione sessuale per provocare una stimolazione diretta del clitoride della partner femminile, in modo da accrescerne l'eccitazione e facilitarne l'orgasmo. L'orientamento della parte vibrante varia a seconda delle posizioni sessuali adottate, in quanto esso deve trovarsi rivolto verso il clitoride. Nel 2006 la casa produttrice di profilattici Durex ha realizzato un anello vibrante usa e getta, pertanto di costo particolarmente ridotto e destinato a un più ampio consumo. Il lancio pubblicitario di questo prodotto ha suscitato notevole scalpore, mediante spot commerciali i quali mostravano esplicitamente l'anello vibrante come tipico oggetto di un romantico regalo di coppia (in sostituzione del tipico anello di fidanzamento), durante una cena fra due innamorati. 5273 0 16 anni fa
- 9 mesi fa Punto G Punto G Il punto G o punto Gräfenberg, dal nome del ginecologo tedesco Ernst Gräfenberg che per primo lo descrisse, sarebbe un punto particolarmente sensibile della vagina, sebbene la presenza in questa zona di una forte concentrazione di terminazioni nervose sia tuttora oggetto di studi e controversa. // Origini Già nella cultura orientale era conosciuta una zona del corpo della donna che - oltre alla clitoride - era determinante per il suo piacere sessuale: negli antichi testi filosofico-religiosi quest'area era definita "punto del sole" o "punto del piacere". In occidente, nella seconda metà del XVII secolo, un medico e speziale olandese, Reigner de Graaf (1641-1693), in un suo trattato di medicina - poi andato perduto, ma ricordato negli scritti di vari autori suoi contemporanei - riferì la presenza di un'area, in prossimità della vagina, di particolare sensibilità erogena. Nei tempi moderni Ernst Gräfenberg pubblicò per primo, nel 1950, un dettagliato studio scientifico, nel quale sosteneva la presenza di una zona, interna alla vagina, dalla quale aveva origine il piacere sessuale femminile. La ricerca suscitò parecchi dubbi e molte incredulità e, sebbene negli anni successivi altri studiosi ne abbiano confermato l'esistenza, il Punto G è ancora oggi fonte di discussioni, e molti ginecologi ne negano l'esistenza Ubicazione Gräfenberg ritenne di individuare il punto G nello spazio fra la parete anteriore della vagina e la parete posteriore della vescica, ad una profondità di sei-otto centimetri rispetto all'ingresso del canale vaginale e nella stessa zona era già nota la presenza di un tessuto che si riteneva fosse il residuo di una primordiale ghiandola prostatica femminile. Più precisamente, il punto G sarebbe posto sulla parete anteriore della vagina, nel suo terzo inferiore, corrispondente anatomicamente a un manicotto di tessuto erettile (simile ai corpi cavernosi del pene, presente nel sesso femminile anche a livello della clitoride) che circonda l'uretra, quindi è la proiezione vaginale di una struttura posta in profondità (a circa 1 cm dalla mucosa). Per individuare tale posizione si può utilizzare come punto di repere anatomico l'osso pubico: il Punto G si troverebbe nella vagina all'incirca a questo livello, ma la sua individuazione risulta piuttosto difficile, a causa delle sue ridotte dimensioni e dello spessore della parete vaginale. La stimolazione di questa zona ne causa l'inturgidimento col meccanismo di cattura ematica, tipico dei corpi cavernosi, e, al momento dell'orgasmo, si può accompagnare l'emissione di un fiotto di liquido di natura trasudatizia. Le migliori condizioni per l'esplorazione del Punto G si presentano quindi solamente quando la donna è in stato di piena eccitazione sessuale, allorché il Punto G si inturgidisce ed aumenta le proprie dimensioni, tuttavia la complessità del meccanismo della libido femminile non rende facilmente riproducibile questa condizione in laboratorio. Di conseguenza, poche sono le ricerche in materia condotte con rigorosa metodologia scientifica. Altre ipotesi Secondo la ricercatrice australiana Helen O'Connel, il punto G sarebbe in realtà la parte terminale della struttura interna del clitoride, il quale può raggiungere, all'interno del corpo femminile, una complessiva lunghezza di 10 centimetri. Nel febbraio del 2008 il professor Emmanuele Jannini, Docente di Sessuologia Medica dell'Università degli studi dell'Aquila ha pubblicato, sulla rivista The Journal of Sexual Medicine, uno studio teso a dimostrare, anche per mezzo di ecografie vaginali, la presenza - solo in alcune donne - di un ispessimento della parete divisoria tra uretra e vagina che sarebbe da identificarsi con il punto G.. 4872 0 16 anni fa
- 9 mesi fa Vibratore Vibratore Un vibratore è uno stimolatore erotico, solitamente dalla forma fallica. Le vibrazioni, prodotte facendo ruotare una massa eccentrica mediante un piccolo motore in corrente continua, vengono usate per provocare piacere sessuale. // Storia Pubblicità di un "massaggiatore per il corpo" del 1910. Il vibratore a energia elettrica fu inventato negli anni 1880 da medici che per secoli avevano apparentemente curato le donne dall'isteria facendo ciò che oggi conosciamo come masturbazione. Al tempo comunque, non solo i dottori erano convinti che la stimolazione vaginale non avesse nulla a che fare con il sesso, ma erano convinti che fosse una pratica lunga e faticosa; il vibratore rese il compito più semplice e veloce, diventando in breve alquanto popolare tra i dottori. Cominciarono ad apparire versioni casalinghe che divennero in breve altrettanto popolari, con pubblicità in numerose riviste e cataloghi per donne. Questi sparirono negli anni 1920, quando l'apparizione dei vibratori nella pornografia rese impossibile per la società evitare di riconoscere le connotazioni sessuali dell'oggetto. Nella loro più comune forma di "massaggiatori per il corpo", vennero venduti milioni di vibratori sia a uomini sia a donne. I vibratori spesso permettono alle donne di raggiungere l'orgasmo più velocemente e facilmente, mentre non necessariamente sono in grado di realizzare orgasmi più forti di quelli prodotti dalla semplice stimolazione manuale. Sono a volte raccomandati da sessuologi alle donne che hanno difficoltà a raggiungere l'orgasmo in altri modi. Le coppie a volte li usano per aumentare il piacere di uno o di entrambi i partner. Un sondaggio della Durex del 2006 (peraltro preliminare alla vendita di un anello vibrante di nuova concezione) affermò che il 46% delle donne possiede un vibratore. La vendita di vibratori e oggetti simili è vietata in alcuni stati nella parte meridionale degli Stati Uniti d'America. Nello stato del Texas la vendita di articoli per la stimolazione sessuale (come vibratori e dildo) tecnicamente è illegale, ma molti negozi li vendono ugualmente a patto che l'acquirente firmi una liberatoria dove afferma di usare l'oggetto solo per scopi educativi. Acquistare un vibratore è illegale anche in Georgia, Alabama, Mississippi, Indiana, Virginia, Louisiana e Massachusetts Tipologia Un vibratore in lattice Esiste un'enorme gamma di vibratori, che si divide in categorie minori: resistenti all'acquavibratore clitorideoa forma di uovoa forma di dildoa forma di coniglioa forma di farfallaper la stimolazione del punto Gper stimolazione analeanello vibrantemissile tascabilevibratore nascosto 4387 0 16 anni fa
- 9 mesi fa Pillola del giorno dopo Pillola del giorno dopo La pillola del giorno dopo è un farmaco utilizzato come metodo di intercezione post-coitale (ossia contraccezione di emergenza) durante le 72 ore successive a un rapporto sessuale. Il principio attivo è il progestinico levonorgestrel, una sostanza presente anche in molte pillole contraccettive, impiegata però in un dosaggio 20-30 volte maggiore (750 microgrammi). Non va confusa con la pillola abortiva Mifepristone, nota come RU-486, dalla quale invece si differenzia sia per i tempi di assunzione, sia per i meccanismi di azione. // Funzionamento La pillola del giorno dopo è un metodo di contraccezione d'emergenza che ha lo scopo di prevenire la gravidanza, in caso di rapporto sessuale non protetto o in caso di mancato funzionamento di un metodo anticoncezionale, bloccando l'ovulazione. In seguito alla sentenza del T.A.R. del Lazio n. 8465/2001 la ditta produttrice della pillola del giorno dopo è stata obbligata a scrivere nel foglio illustrativo che il farmaco impedisce l'impianto dell'ovulo eventualmente fecondato, ma nel 2005 il Dipartimento di Salute Riproduttiva dell'Organizzazione Mondiale della Sanità ha chiarito che “la contraccezione di emergenza con levonorgestrel ha dimostrato di prevenire l'ovulazione e di non avere alcun rilevabile effetto sull'endometrio (la mucosa uterina) o sui livelli di progesterone, quando somministrata dopo l'ovulazioneâ€, escludendo quindi un effetto intercettivo su un eventuale ovulo fecondato. Tipi di pillola del giorno dopo Esistono due forme principali di contraccezione ormonale d'emergenza: La versione originale, denominata anche metodo Yuzpe, sempre meno in uso, implicava alte dosi di estrogeni e di progestinico in due dosi a 12 ore di intervallo. Questo metodo è considerato meno efficace e in genere meno tollerato del farmaco contenente solamente il progestativo.Il metodo più recente prevede una dose di 1,5 milligrammi di un progestinico, il levonorgestrel. Il nome commerciale con cui viene distribuito in Italia è NorLevo®. Questo metodo è conosciuto per essere più efficace, più sicuro e meglio tollerato del metodo Yupze, è disponibile negli Stati Uniti e in Canada con il nome di plan B, in Gran Bretagna e in altri paesi con il nome di Levonelle. Efficacia L'efficacia della pillola del giorno dopo dipende dalla tempestività con cui viene assunta dopo il rapporto sessuale a rischio. È dimostrato da uno studio dell'OMS che l'assunzione del farmaco entro le prime 24 ore dal rapporto a rischio ha un'efficacia del 95%, che scende al 9% entro le prime 72 ore. Se invece la pillola viene assunta dopo che l'impianto dell'embrione in utero è già avvenuto, essa non disturba la prosecuzione della gravidanza. Avvertenze Laddove la pillola del giorno dopo venga assunta tardivamente, cioè a impianto dell'embrione umano nell'utero già avvenuto, essa non influisce in alcun modo sulla successiva gravidanza; per il suo meccanismo di funzionamento, tuttavia, la sua assunzione è controindicata nelle donne che hanno già fattori di rischio elevati per gravidanze di tipo extrauterino. Il levonorgestrel viene smaltito dall'organismo prevalentemente per via epatica, un uso ripetuto o frequente potrebbe quindi rivelarsi dannoso per il sistema epatico. Pertanto la pillola del giorno dopo deve essere utilizzata solo in casi di particolare necessità e non può sostituire la contraccezione tradizionale. In alcuni casi è causa di modesti effetti collaterali come nausea, vomito, perdite ematiche, astenia, cefalea, ecc., questi effetti non si presentano comunque nel caso non ci sia un processo di fecondazione o di impianto in atto. Situazione legale a livello internazionale Unione Europea Dal 2002 una Risoluzione del Parlamento europeo sulla salute e i diritti sessuali e riproduttivi raccomanda ai governi degli Stati membri e dei paesi candidati di agevolare l'accesso alla contraccezione d'emergenza a prezzi accessibili Stati Uniti Dal 2006, per decisione della Food and Drug Administration, la pillola del giorno dopo è liberamente venduta tra i medicinali da banco e quindi non solo nelle farmacie ma anche nei supermercati. Tutte le donne che abbiano compiuto i 18 anni possono acquistarla senza prescrizione medica. Permane per le minorenni l'obbligo di presentazione della ricetta. Italia La pillola del giorno dopo può essere venduta solo dietro prescrizione medica con ricetta non ripetibile. Per poter assumere il farmaco è quindi necessario rivolgersi a un medico generico o a un ginecologo. In Italia il diritto all'obiezione di coscienza è concesso per legge solo nell' interruzione volontaria di gravidanza. Francia È disponibile nelle farmacie senza la necessità di prescrizione medica. È inoltre disponibile gratuitamente nelle scuole anche per ragazze minorenni, senza l'obbligo di dichiarare la propria identità. Spagna Analogamente a quanto disposto in Italia, la pillola del giorno dopo è disponibile previa prescrizione medica. Tuttavia, poiché la legge spagnola permette ai Comuni libertà di scelta rispetto a tali ambiti regolamentari, in alcuni centri, tra i quali Madrid, la distribuzione della pillola del giorno dopo è libera e gratuita. Svizzera Dal 2002 è disponibile nelle farmacie senza la necessità di prescrizione medica. Regno Unito È disponibile senza la prescrizione medica in tutto il territorio britannico, alcune città come Manchester hanno iniziato in via sperimentale la distribuzione gratuita. La pillola del giorno dopo è inoltre disponibile senza prescrizione medica nei seguenti paesi: Sudafrica, Albania, Algeria, Belgio, Canada (Québec), Cile, Danimarca, Finlandia, Grecia, Israele, Messico, Paesi Bassi, Norvegia, Portogallo e Svezia. La polemica italiana sulla illegittimità dell'obiezione di coscienza La contraccezione post-coitale che utilizza gli estro-progestinici o soltanto il progestinico (levonorgestrel) ha l'effetto di ritardare l'ovulazione o di impedirla. Secondo la Food and Drugs Administration infatti le pillole per la contraccezione d'emergenza non sono efficaci se la donna è gravida, poiché appunto queste agiscono solo ritardando od inibendo l'ovulazione, alterando il trasporto degli spermatozoi e degli ovociti nelle tube, in modo da inibire la fertilizzazione, oppure alterando l'endometrio e inibendo in tal modo l'impianto. La Chiesa cattolica ha mosso numerose obiezioni all'utilizzo di questo farmaco sostenendo come, in base a determinate considerazioni intorno al funzionamento del farmaco, esso abbia una funzione abortiva, se non di fatto almeno nelle intenzioni. Benché non si abbiano evidenze che vi sia un'efficacia dopo l'ovulazione, alcuni studiosi sostengono infatti che il suo effetto sia invece principalmente di tipo antinidatorio, avvicinando in questo modo l'azione del farmaco alla pratica abortiva. Inversamente numerosi autori affermano che la "pillola del giorno dopo" previene la gravidanza ed aiuta a prevenire la necessità dell'aborto, e che di per sè non può essere considerata una forma di aborto. In Italia questo dibattito ha avuto una particolare fortuna, considerando la contraccezione d'emergenza un forma di aborto infatti, gli ambienti cattolici vorrebbero, se non vietarla, farla rientrare nell'ambito della Legge n.194 del 22 maggio 1978, ovvero sottoporre le donne che vorrebbero assumerla a tutti i controlli previsti in quel caso, e comunque rendendolo inutilizzabile visto che la legge prevede in questo caso un tempo di attesa di 7 giorni prima dell'intervento. Non tutto il mondo cattolico però è contrario all'utilizzo della pillola del giorno dopo, ci sono infatti medici obiettori che non considerano il farmaco come abortivo e lo prescrivono tranquillamente. In Italia si è quindi sviluppato un dibattito intorno all'esistenza o meno del diritto da parte degli operatori sanitari cattolici di ricorrere all'obiezione di coscienza, cioè di rifiutarsi di prescrivere la pillola alle donne che la richiedono. A questo proposito nel 2004, su sollecitazione dell'Ordine dei Medici e degli Odontoiatri di Venezia il Comitato nazionale per la bioetica si dichiarò a favore della possibilità da parte dei medici di effettuare obiezione di coscienza, se questa non pregidica per questioni di urgenza la salute della paziente. Va detto però che la posizione del Comitato nazionale per la bioetica non ha alcun valore vincolante ed è stata spesso contestata. Nella passata legislatura, nel programma di governo dell'Unione era presente l'intenzione di togliere l'obbligo della ricetta per la contraccezione d'emergenza in modo da allinearsi alla maggioranza dei paesi europei. Tuttavia il punto è rimasto oggetto di discussione: se da un lato da parte degli ambienti cattolici si rivendica il diritto all'obiezione di coscienza, dall'altro c'è chi ritiene, ad esempio i radicali e in generale la sinistra laica, che la struttura o il medico che neghi il diritto all'accesso a questo farmaco, specialmente se non c'è la possibilità per la paziente di rivolgersi altrove, commetta reato di omissione di soccorso e abuso d'ufficio. A seguito di alcuni procedimenti giudiziari e di alcune inchieste giornalistiche, tra cui un servizio delle Iene in cui si mostrava la difficoltà nel reperire il farmaco, nei primi mesi del 2008 si è nuovamente sviluppata la polemica intorno all'illegittimità dell'obiezione di coscienza nel caso della pillola del giorno dopo. A tal proposito il Ministro della Salute Livia Turco ha dichirato che «La pillola del giorno dopo e la contraccezione d'emergenza vanno garantite in consultori, pronto soccorso e presidi di guardia medica» invitando «a segnalare tutti i casi nei quali nelle strutture del servizio sanitario nazionale si incontrino difficoltà per ottenere la prescrizione della “pillola del giorno dopoâ€Â» 3763 0 16 anni fa
- 9 mesi fa Pillola anticoncezionale Pillola anticoncezionale La pillola anticoncezionale o pillola contraccettiva (comunemente indicata semplicemente come pillola) è un farmaco contraccettivo ormonale considerato, attualmente, il più sicuro tra quelli reversibili. La Pillola è stata dapprima approvata per uso contraccettivo negli Stati Uniti nel 1960, e divenne molto popolare. Oggi è utilizzata da più di 100 milioni di donne nel mondo e da almeno 12 milioni di donne negli Stati Uniti. L'utilizzo varia molto in base all'età, all'educazione, allo stato civile e allo stato di appartenenza: un quarto delle donne tra i 16 e i 49 anni in Gran Bretagna usa correntemente la Pillola, mentre in Giappone solo l'1%. In Italia, poco meno del 20% delle donne tra i 15 e i 44 anni utilizza la pillola, classificando il nostro paese al 14°posto in Europa, davanti solo a Spagna, Slovacchia, Polonia e Grecia. // Efficacia La pillola contraccettiva agisce grazie alla combinazione di piccole quantità di un estrogeno (generalmente etinilestradiolo) e di un progestinico, l'assunzione quotidiana di questi due ormoni inibisce gli eventi ormonali che inducono l'ovulazione. Oltre a sopprimere l'ovulazione, la pillola è causa di meccanismi contraccettivi accessorî che ne aumentano la sicurezza: provoca infatti l'ispessimento della mucosa cervicale rendendo così difficoltoso il passaggio degli spermatozoi attraverso la cervice stessa e un assottigliamento dell'endometrio rendendo difficoltoso l'impianto di un eventuale (ma rarissimo) ovulo fecondato. L'inefficacia contraccettiva della pillola, misurata in base all'indice di Pearl (numero di gravidanze per 100 donne/anno) è molto bassa, inferiore all'1%. Impatto sociale e culturale Introdotta nei primi anni sessanta, la pillola anticoncezionale ebbe un grande impatto sociale. In primo luogo, era molto più efficace di qualsiasi precedente metodo di controllo delle nascite, dando alle donne il controllo sulla propria fertilità. L'utilizzo non richiedeva particolari accorgimenti al momento dell'attività sessuale che potessero interferirne con la spontaneità o le sensazioni. Questa combinazione di fattori rese la pillola immensamente popolare in pochi anni dalla sua introduzione. Poiché la pillola era così efficace, e presto fu anche così diffusa, in breve tempo si sollevò il dibattito attorno alla morale e alle conseguenze per la salute del sesso pre-matrimoniale e della promiscuità. Mai prima di allora l'attività sessuale e la riproduzione furono così separate. Per una coppia che usava la pillola, fare sesso divenne puramente una espressione di amore, o un modo per cercare il piacere fisico, o entrambi; ma non significava più riprodursi. Mentre questo era vero anche per i precedenti contraccettivi, la loro relativa alta fallibilità e la loro scarsa diffusione mancarono di enfatizzare questa distinzione così chiaramente come fece la pillola. La diffusione di un contraccettivo orale portò molte figure religiose e istituzioni a dibattere attorno al tema della sessualità e della relazione con la procreazione. La Chiesa Cattolica Romana in particolare, dopo aver studiato il fenomeno dei contraccettivi orali, rienfatizzò l'insegnamento tradizionale Cattolico circa il controllo delle nascite e nel 1968 Papa Paolo VI pubblicò l'Enciclica "Humanae Vitae". L'Enciclica reiterò l'insegnamento tradizionale Cattolico che la contraccezione artificiale distorce la natura e gli obiettivi del sesso. A metà degli anni settanta si diffuse l'ipotesi che l'uso della pillola portasse al cancro al seno. Fino a quel momento, molte donne nei movimenti femministi avevano affermato che la pillola era un "equalizzatore" che avrebbe dato la stessa libertà sessuale di cui da sempre godevano gli uomini. Questi nuovi sviluppi, comunque, portarono molte donne a denunciare la contraccezione orale come un'invenzione dell'uomo destinata a facilitare la libertà sessuale degli uomini con le donne al costo di rischiare la loro salute. Allo stesso tempo, la società stava cominciando a prendere coscienza dell'impatto della pillola sui tradizionali ruoli di genere. Le donne ora non dovevano più scegliere tra una famiglia e la carriera. Negli anni '80 e '90, nuovi studi e una progressiva riduzione del contenuto ormonale delle pillole contraccettive in commercio (ne esistono diverse tipologie, con differenti indicazioni di utilizzo ed effetti collaterali variamente significativi), hanno scongiurato queste gravi preoccupazioni per la salute della donna. Oggi si ritiene l'utilizzo corretto della pillola come il più efficace metodo contraccettivo esistente, il cui uso può essere protratto anche molto a lungo senza serî rischî, se non per alcune particolari categorie di donne (quali quelle affette da malattie cardiovascolari). Tuttavia molte donne continuano a guardare con preoccupazione all'assunzione di ormoni artificiali e preferiscono perciò ricorrere ad altri metodi contraccettivi o di riconoscimento della fertilità, che tuttavia presentano un'efficacia contraccettiva molto inferiore. Vantaggi L'uso della pillola comporta i seguenti vantaggi: efficacia contraccettiva elevatissimafacilità di utilizzoeconomicitànessuna interferenza con l'atto sessualeriduzione dei disturbi mestruali e dell'acneprotezione da patologie dell'apparato riproduttivo femminile, quali tumori e fibromi Svantaggi L'uso della pillola comporta i seguenti svantaggi: richiede la prescrizione del medico, conseguente a determinati esami.deve essere assunta con regolarità e precisione, altrimenti la sua efficacia va persa.alcune donne non possono assumerla per problemi cardiovascolari o forti rischi di determinate malattiepuò dare alcuni effetti collaterali spiacevoli, soprattutto all'inizio dell'assunzione: fra questi, nausea, tensione mammaria, sensazione di gonfiore, lieve aumento di peso, leggere perdite di sangue (al di fuori delle mestruazioni), depressione.interferisce con alcuni farmaci, come antibiotici e analgesici, che possono ridurne l'efficacia.non protegge dalle malattie sessualmente trasmissibili. 3841 0 16 anni fa
- 9 mesi fa Vasectomia Vasectomia La vasectomia è la resezione, dopo legatura, dei dotti deferenti dell'uomo. I dotti deferenti sono dei tubicini dove si accumula lo sperma "testicolare" il quale è costituito di spermatozoi e di una piccola quantità di liquido molto ricco di proteine che assicura la sopravvivenza degli stessi. Al momento dell'eiaculazione lo sperma "totale" verrà espulso sotto forma di sostanza liquida bianco-gialla formata dalla mescolanza che si realizza con il liquido prostatico e con quello proveniente dalle ghiandole accessorie. La vasectomia è un intervento di piccola entità, sicuro e poco traumatico, ma non consente ripensamenti. Gli interventi di rianastomosi, ricongiungimento dei deferenti, sono possibili grazie alla microchirurgia (tecnica attuata con microscopi operatori) ma solo nel 30% dei casi si è ottenuto un figlio. L'intervento di vasectomia non inibisce a nessun livello le possibilità erettive del pene o il raggiungimento dell'orgasmo nell'uomo. 3932 0 16 anni fa
- 9 mesi fa Contraccezione Contraccezione Per contraccezione si intende il complesso delle tecniche anticoncezionali, ossia dei mezzi dediti ad programmare o impedire il verificarsi di una gravidanza. // Metodi contraccettivi tradizionali Astinenza o pratiche sessuali alternative alla penetrazione vaginaleCoito interrotto Metodi contraccettivi moderni Metodi farmacologici Cerotto contraccettivoContraccezione ormonale vaginale (anellino ormonale o anello vaginale)Pillola anticoncezionalePillola del giorno dopoPillola maschile (a volte denominata "pillolo") Barriere (a volte in combinazione con spermicidi) ProfilatticoProfilattico femminileDiaframmaCappuccio cervicaleSpugna contraccettiva Metodi intrauterini Spirale Riconoscimento della fertilità Ogino-KnausMetodo BillingsMetodo Sintotermico Metodi chirurgici Vasectomia per uominiChiusura delle tube per donne 3965 0 16 anni fa
- 9 mesi fa Androgino Androgino L'androgino (dal greco andròs = uomo e gyné = donna) è colui che partecipa della natura di entrambi i sessi. // Definizione "Androgino" è termine piuttosto letterario che scientifico, e viene talvolta considerato e usato come sinonimo di ermafrodito. Questa equivalenza tuttavia non è tecnicamente esatta, poiché ermafrodito è il termine tecnico che, in zoologia e in botanica, indica la presenza contemporanea in un individuo di apparati e caratteri sessuali maschili e femminili che produce comportamenti differenti a seconda delle specie in cui si manifesta, e la modalità riproduttiva tipica delle specie interessate. L'organizzazione riproduttiva delle lumache e delle ostriche, ad esempio, si definisce ermafroditismo (e non "androginia"). Il termine androgino, invece, non allude in alcun modo alle modalità di riproduzione, e neppure all'orientamento sessuale (non è, cioè, sinonimo di bisessuale), ma fa piuttosto riferimento a sembianze e comportamenti che provocano, nell'osservatore, quella che Elémire Zolla chiama "l'umana nostalgia dell'interezza". Cultura L'androgino nelle religioni I popoli dell'antichità facevano una netta differenza tra ciò che Mircea Eliade chiama l'"ermafrodito concreto" e l'"androgino rituale". Un neonato che presentasse segni di ermafroditismo era considerato dalla famiglia un segno della collera degli dei, ed immediatamente eliminato, come accadeva per tutti i neonati gravemente imperfetti. La sua unica speranza di scampo, soggettivamente, era di essere accolto nell'ordine del sacro, come vivente rappresentazione della coincidenza degli opposti e figura che riuniva in sé la potenza magica e religiosa di entrambi i sessi, di cui acquisiva i poteri attraverso pratiche rituali. La principale di queste pratiche era il travestimento (il che rende evidente che non era necessario un ermafrodito concreto, per agire il rito). Ancora oggi, in India, gli ermafroditi sono dei fuori casta, e tuttavia hanno una propria collocazione sociale precisissima: la benedizione degli eunuchi è molto richiesta, ben pagata, e considerata quasi indispensabile ed eccezionalmente efficace in ogni cerimonia: può cacciare gli spiriti malvagi, rendere fertile una donna, dare un buon augurio ai novelli sposi, assicurare alla coppia un figlio maschio. Del resto nella metafisica induista la polarità maschile rappresentata da Åšiva, e quella femminile rappresentata da Shakti hanno bisogno, per fondersi, di Ardhanarishvara, l'androgino. In altre culture, l'androginia è connessa allo sciamanesimo e a riti iniziatici. L'androgino di Platone Rappresentazione medioevale dell'androgino (XII sec.) Leonardo da Vinci, il Battista Dante Gabriel Rossetti, Dantis Amor La figura dell'androgino entra nella cultura europea con la descrizione che ne fa Platone nel Simposio: è Aristofane, nel dialogo, che narra di questo terzo genere, non figlio del Sole come gli uomini, non figlio della Terra come le donne, ma figlio della Luna, che della natura di entrambi partecipa. Il mito racconta che la completezza autosufficiente rese gli umani androgini così arroganti da immaginare di dare la scalata all'Olimpo, e Zeus (non volendo distruggerli per non privare l'Olimpo dei loro sacrifici), separò ciascuno di loro in due metà, riducendoli a solo maschio e solo femmina. La nostalgia di quella interezza, mai placata, è la radice e in qualche modo la costrizione all'amore (alla brama e all'inseguimento dell'interezza, ebbene, tocca il nome di amore). L'androgino come archetipo In occidente il racconto platonico, la sua persistenza e il suo riuso in culture successive come l'alchimia, segnalano nell'androgino l'archetipo della coincidentia oppositorum. Coincidenza e superamento. La potenza dell'archetipo fa sì che esso continui a percorrere sotterraneamente tutti i sistemi mitologici che si avvicendano: le divinità cambiano nome, ma segni ed emblemi trascorrono da una all'altra, collegandole: Dioniso, che per essere uno degli dei più antichi del Pantheon greco è tra quelli più ricchi, dal punto di vista archetipico, è spesso rappresentato in forma androgina, ed ha tra i suoi emblemi la pigna, frutto ermafrodita della specie forse più nota e diffusa nel Mediterraneo. La pigna (come del resto il tralcio di vite) è anche tra gli emblemi del Cristo.androgino è anche Tiresia, il veggente cieco dell'Odissea, divenuto tale, dice il mito, per aver assistito al congiungimento di due serpenti sacri (e sappiamo da Delfi come il serpente sia uno dei più antichi simboli delle divinità ctonie, e come, nella forma di Ouroboros - circolare come quella dell'androgino, appunto - rappresenti il globo universale, il tutto, la completezza). L'androgino moderno Non va mai dimenticato che l'immaginario legato all'androginia mira alla completezza e all'integrazione, non solo sul piano religioso o mistico, ma anche su quello psicologico e dell'immagine. Il risultato è talvolta ambiguo, ma il bisogno è reale, e perdura nel tempo e nelle culture. Nutriti di neoplatonismo e di studi alchemici, gli uomini dell'Umanesimo e del Rinascimento fecero gran conto della figura dell'Androgino. L'androgino riemerse poi nello spiritualismo mistico che fece da contraltare all'illuminismo a partire dal Settecento, esplodendo poi nel romanticismo, direttamente riferito alla filosofia alchemica. Basti pensare al mondo visionario di William Blake, o a Séraphita, di Honoré de Balzac. La modernità, non disponendo più di mitografi, scrive saggi o trattati, ma anche romanzi, sull'androgino. Fra questi ultimi si vedano: Orlando, di Virginia Woolf;Petrolio, di Pier Paolo Pasolini (incompiuto)Creatura di sabbia, di Tahar Ben Jelloun L'immagine moderna dell'androgino s'impernia soprattutto su figure femminili: dai preraffaelliti a Klimt, da Greta Garbo a Sarah Bernhardt, alla mitica Twiggy che fra il 1967 e il 1969 condannò le donne all'estetica del pelle-e-ossa. Nell'immagine maschile, appena superata l'adolescenza, l'estetica dell'androgino mette in risalto soprattutto l'effetto travestimento - si pensi a Michael Jackson - e il risultato non sembra più alludere alla completezza, ma piuttosto al doppio mancante. 5851 0 16 anni fa
- 9 mesi fa Ermafroditismo Ermafroditismo L'ermafroditismo o monoicismo è un fenomeno col quale un individuo di una determinata specie, animale o vegetale, possiede durante l'arco della sua vita entrambi gli organi sessuali e può quindi produrre, contemporaneamente o successivamente, sia i gameti maschili (spermi) sia quelli femminili (uova). In alcune specie animali, in particolare invertebrati, il fenomeno è comune o addirittura essenziale per la riproduzione. // Definizioni L'ermafroditismo viene definito istantaneo o simultaneo quando gli individui presentano contemporaneamente gonadi maschili e femminili; se invece cambiano sesso nel corso della loro vita, si parla di ermafroditismo sequenziale, talvolta indicato come inversione sessuale. Quando un individuo è maschio nella prima parte della vita si parla di proterandria (ad es. l'orata), nel caso opposto si parla di proteroginia. Il monoicismo si contrappone al dioicismo che caratterizza quelle specie dove i genitori sono di sesso separato, fenomeno comune nei Vertebrati. Storicamente il termine ermafrodito è stato usato, in modo generico ed impreciso, per descrivere individui in particolare nella specie umana che presentano organi genitali (primari e/o secondari) ambigui. Il termine intersessuale, più ampio, è preferito da questi individui stessi e dalla classe medica. Si può distinguere fra ermafroditismo sufficiente ed insufficiente. Gli organismi ermafroditi sufficienti sono in grado di riprodursi in autonomia, mentre gli insufficienti hanno comunque necessità di interagire con un altro individuo della propria specie per completare la riproduzione. Etimologia Ermafrodito (a destra) insieme con un Satiro Etimologicamente, il termine ermafrodita deriva da Ermafrodito, il figlio di Ermes e Afrodite, personaggio della mitologia greca che, essendosi fuso con una ninfa, risultava possedere tratti fisici di entrambi i sessi. Secondo la terminologia moderna, Hermaphroditus può essere considerato un ermafrodita contemporaneo (o simultaneo). La figura mitologica di Tiresia, che compare nell'Odissea e nell'Edipo re, può essere invece considerata come un ermafrodita sequenziale (o successivo), essendosi trasformato in donna e ritornato uomo per volere degli dei. L'ermafroditismo nell'essere umano L'ermafroditismo vero, nell'essere umano, è descritto come una rara disgenesia gonadica.Più frequenti sono gli pseudoermafroditismi (maschile e femminile) nonché le alterazioni collegate al sistema endocrino, che possono essere virilizzanti (come nel caso della sindrome adreno genitale) o, al contrario, dar luogo ad una insensibilità agli ormoni maschili (come nella sindrome di Morris) e inibendo così lo sviluppo di caratteri sessuali maschili. L'Ermafroditismo vero e gli pseudoermafroditismi rientrano nelle anomalie della differenziazione sessuale. 7139 0 16 anni fa
- 9 mesi fa Transgender Transgender Transgender al Gay Pride di New York Il termine transgender ha assunto nella lingua italiana diversi significati a seconda degli ambiti in cui è usato. La sua origine è da identificarsi all'interno del movimento LGBT, nato negli Stati Uniti d'America intorno ai primi Anni '80, per indicare un movimento politico che contesta la logica eterosessista e genderista secondo la quale i sessi nell'uomo sono solo due, che l'identità di genere di una persona debba necessariamente combaciare con il sesso biologico e che il tutto debba restare immodificabile dall'uomo. Il termine "transgender", quindi, nasce come termine "ombrello" dentro cui si possono identificare tutte le persone che non si sentono racchiuse dentro lo "stereotipo di genere" normalmente identificato come "maschile" e "femminile". // Il transgenderismo Il transgenderismo sostiene che l'identità di genere di una persona non è una realtà duale "maschio/femmina", ma un continuum di identità ai cui estremi vi sono i concetti di "maschio" e "femmina". In questo senso il transgenderismo è da considerarsi come un movimento politico/culturale che propone una visione dei sessi e dei generi fluida e che rivendica il diritto di ogni persona di situarsi in qualsiasi posizione intermedia fra gli estremi "maschio/femmina" stereotipati senza per questo dover subire stigma sociale o discriminazione. Da questo punto di vista sotto il termine "ombrello" di "transgender" possono identificarsi: la persona transessuale operata (perciò che è a tutti gli effetti cambiata di sesso).la persona transessuale non completamente operata (ovvero che lascia integri i genitali di origine).la persona crossdresser, termine che tende a sostituirsi sempre più alla dicitura "travestito" perché associato alla perversione sessuale. In questo senso il crossdresser è persona che si traveste, per lo più in privato ma anche pubblicamente, senza implicazioni di eccitazione sessuale. Quasi sempre è maschio ed eterosessuale.la persona (di qualsiasi orientamento sessuale), sia uomo, sia donna, che rifiuta lo stereotipo di genere che la società, la cultura locale impone ai due sessi. In questo senso e in questa accezione del termine, che però è la meno conosciuta in Italia, alcuni ritengono che transgender e "queer" siano termini fra loro sovrapponibili. Nel tempo e nella trasposizione del termine nella cultura italiana la parola transgender ha assunto diversi ed altri significati che poco hanno a che vedere con l'origine del termine inteso come "movimento politico culturale". Questa seconda accezione è ormai diventata più popolare di quella originale. La traduzione italiana di transgender sarebbe transgenere, ma questo termine non si è radicato nell'uso comune nella nostra lingua e quindi un termine "importato" dall'inglese e lasciato in prevalenza immutato. Nell'uso psicologico, psichiatrico, endocrinologico e legale Nella terminologia psicologica, psichiatrica, endocrinologica e legale il termine "transgender" viene utilizzato in termini semplificativi per indicare una persona transessuale non operata ai genitali. Secondo questa accezione del termine quindi transgender diventa un termine per indicare solamente una sottocategoria delle persone transessuali, e per separare il/la transessuale operato/a (ai genitali) da quello/a non operato/a. Così come per il transessualismo anche per il termine "transgender" vi è una totale e netta differenziazione sulla declinazione al maschile o al femminile fra mondo accademico e movimento transgender/transessuale. Analogamente al transessualismo, i testi medici e legali declinano (salvo rarissime eccezioni) il termine al maschile per le persone che effettuano una transizione da maschio a femmina (androginoide) e al femminile per le persone che effettuano una transizione da femmina a maschio (ginoandroide). In questo modo dando la prevalenza alla genetica rispetto all' identità di genere della persona. Tale utilizzo della declinazione è fortemente contestato dal movimento transgender e transessuale (e dal movimento GLBT o LGBT più in generale) in quanto ritiene che sia da far prevalere l' identità di genere della persona sul mero dato biologico di nascita. Semplificando: la persona nata maschio che assume l'identità femminile e di conseguenza anche un nome femminile (poniamo ad esempio "Anna") per la cultura scientifica è "il" transgender Anna, per il movimento è invece "la" transgender Anna. Utilizzo accademico L'utilizzo accademico della coniugazione del termine peraltro spesso fatto proprio dal giornalismo e dai media ha la controindicazione di determinare veri e propri "salti mortali" nella lingua italiana. Esemplificando: "IL" transgender Anna è andato o è andata a fare la spesa"? Il nome Anna si coniuga in genere al femminile, ma per una persona transessuale o transgender lo si coniuga al maschile con ciò determinando una sorta di discrimine fra la "Anna" donna genetica e la "Anna" transessuale o transgender. Ed è proprio per questo fatto che la declinazione utilizzata dal mondo accademico viene contestata dal movimento transgender e transessuale in tutto il mondo ed anche in Italia. Come sostituzione di transessuale Una terza accezione del termine "transgender" è quella di andare a sostituire il termine "transessuale", sovrapponendosi ad esso. La motivazione, anch'essa nata all'interno del movimento LGBT o GLBT è da trovarsi nel fatto che il termine "transessuale" è di per sé impreciso, se non errato dal punto di vista clinico. In realtà qualsiasi persona operi una transizione sessuale, agisce sul "gender", sul genere sessuale e non sul sesso che, allo stato attuale delle conoscenze scientifiche, è e resta immutabile. Quindi transgender può anche essere usato al posto di transessuale, peraltro cancellando la dicotomia fra "operati" e non operati che poco interessa il "gender" ma molto invece interessa il "sesso" di una persona. 4694 0 16 anni fa
- 9 mesi fa Omosessualità Omosessualità La parola omosessualità definisce l'attrazione sessuale e/o affettiva di alcuni individui verso altri del loro stesso sesso; si differenzia dalla eterosessualità, che vede l'attrazione verso persone dell'altro sesso, e dalla bisessualità, che indica l'attrazione per individui di ambedue i sessi. Tali definizioni riguardano la sfera dell'orientamento sessuale umano, distinto dall'identità di genere fra le cui manifestazioni è compresa la transessualità. Etimologia Il termine omosessualità è la traduzione italiana della parola tedesca Homosexualität (creata fondendo il termine greco "omoios", che vuol dire "simile", e il termine latino "sexus", che vuol dire "sesso"), dalla quale poi sono derivate le traduzioni in tutte le altre lingue. Fu coniato nel 1869 dal letterato ungherese di lingua tedesca Károly Mária Kertbeny (1824-1882) (nato Karl-Maria Benkert) che lo usò in un pamphlet anonimo contro l'introduzione da parte del Ministero della Giustizia prussiano di una legge per la punizione di atti sessuali fra due persone di sesso maschile. Sempre Benkert coniò i termini di "Normalsexualität" (normosessualità) e "Doppelsexualität" (bisessualità). Solo negli Anni '20 si farà strada il termine di "eterosessuale". Benkert non era un medico né uno scienziato, bensì un letterato e soprattutto quel che oggi definiremmo un "militante" omosessuale. La sua creazione di questo termine fu dunque non un tentativo di medicalizzare il comportamento omosessuale (come spesso, e a torto, si legge), ma più semplicemente il tentativo di creare un termine moralmente neutro che sostituisse quelli in uso all'epoca, soprattutto "pederastia", "sodomia", "omogenia" ed "androtropia". Del resto, negli stessi anni anche Karl Heinrich Ulrichs (1825-1895), un altro militante, aveva coniato allo stesso scopo il termine uranismo, che inizialmente ebbe maggior successo. Nel 1880 il termine "omosessualità" fu ripreso in un'opera scientifica di Gustav Jäger, Die Entdeckung der Seele, dal quale penetrò nella letteratura scientifica, che lo impose al grande pubblico, soprattutto attraverso la celeberrima Psychopathia sexualis di Richard von Krafft-Ebing, nella quale apparve a partire dall'edizione del 1887. In Italia il termine apparve a stampa nel 1894; mentre l'aggettivo omosessuale era già apparso due anni prima, pur se destinato ad entrare nell'accezione comune solo a partire dagli Anni '30. Nel corso degli anni il termine "omosessualità" ha assunto connotati sempre più neutri, anche se il concetto in sé continua ad essere considerato un tabù nella maggioranza delle culture. Negli anni Cinquanta e Sessanta una parte del movimento di liberazione omosessuale ha cercato di allontanare l'attenzione dal concetto di "sessualità", contenuto in questa parola, sostituendola con omofilia (dal greco omoios e filìa "affetto fraterno"). "Omofilìa" è però caduto in disuso, ed è oggi usato solo all'interno della comunità omosessuale, o da persone anziane, o per riferirsi specificamente a quel periodo storico ("il movimento omofilo degli anni Cinquanta"). Con lo stesso intento di ricondurre l'attenzione all'ambito dei sentimenti più che a quello della sessualità negli ultimi anni è stato introdotta anche l'espressione "omoaffettività". In particolare la parola omosessualità ha sostituito, secondo le intenzioni del suo creatore, termini usati nel passato come l'antico "sodomia", il cinquecentesco "vitio nefando", "inversione sessuale" (coniato nel 1870 da Arrigo Tamassìa) e altri che avevano connotazioni moralmente negative o indicavano deviazioni patologiche della sfera sessuale. Ha inoltre dato al linguaggio corrente un'alternativa ai termini dialettali, che hanno sempre in sé un significato denigratorio o spregiativo. Nel caso di omosessualità fra donne, si parla di lesbismo (il termine deriva dall'isola di Lesbo, che fu patria della poetessa Saffo), termine preferito dal movimento lesbico-femminista; totalmente in disuso ed anzi offensivo il termine antico tribadismo (dal greco "tribàzo", "mi sfrego"). La nascita del movimento di liberazione omosessuale ha imposto in tutto il mondo il termine nato dal gergo omosessuale statunitense gay, inizialmente usato soprattutto per gli uomini omosessuali, ma da qualche anno usato frequentemente anche per parlare di donne lesbiche. Un'ala del movimento di liberazione omosessuale (o "movimento LGBT") si autodefinisce inoltre provocatoriamente queer. Definizione dell'omosessualità Definire chi sia la persona omosessuale non è cosa agevole. L'omofobia, del resto, contribuisce a generare talvolta e in alcune culture una situazione sociale pesante in cui le stesse persone omosessuali rifiutano per prime, almeno in pubblico, la definizione di "omosessuale". Oltre a ciò, il confine fra eterosessualità ed omosessualità non è affatto netto: vaste aree del comportamento umano sfuggono a una definizione netta, ad esempio nel caso delle persone bisessuali. Oltre che da parte di persone che provano attrazione sessuale e/o sentimentale sia per persone dell'altro che del proprio sesso (bisessualità in senso stretto), si possono verificare comportamenti omo- o bisessuali in molti altri casi, tra i quali: comportamenti omosessuali indotti dall'assenza di altre possibilità di sfogo sessuale ("omosessualità situazionale", per esempio quella che si verifica nelle comunità di persone di un solo sesso, come le carceri, le caserme o i seminari. Essa è detta anche "omosessualità di compensazione" o, nei testi più antichi, pseudo-omosessualità, questa ultima definizione è ormai in disuso);comportamenti omosessuali infantili e adolescenziali (o "giochi" sessuali), presenti soprattutto nelle società in cui i rapporti sessuali con persone del sesso opposto sono strettamente riservati agli adulti, tramite matrimonio o ricorso alla prostituzione ("omosessualità adolescenziale" o "transitoria");comportamenti (anche) omosessuali da parte di persone affette da alcune patologie mentali, tali da rendere indifferenziato l'oggetto delle loro pulsioni erotiche;comportamenti omosessuali motivati da ragioni estranee alla tendenza sessuale personale, come per esempio nel caso della prostituzione maschile, nella quale il bisogno economico può indurre a rapporti sessuali con persone del proprio sesso anche persone che non sono omosessuali esse stesse. Normalmente, quando si parla di "omosessuali", non si intendono le persone coinvolte nelle situazioni sopra elencate, bensì le persone che provano attrazione in modo preponderante o esclusivo per persone del loro sesso anche quando siano al di fuori da tali situazioni. Tali persone ricercano rapporti affettivi e sessuali con persone del loro sesso in base a una pulsione interna personale, e non in base a una scelta indotta dall'ambiente o dalle circostanze. Quante sono le persone omosessuali? Le valutazioni sulla consistenza numerica delle persone prevalentemente o esclusivamente omosessuali sono, fra tutte quelle legate all'omosessualità, le più soggette a contestazioni e polemiche, poiché di forte impatto socio-politico. La statistica è difficile perché la condizione omosessuale è vissuta prevalentemente nella clandestinità, al punto che vi sono persone che, pur avendo esclusivamente rapporti omosessuali, rifiutano egualmente di considerarsi tali, per un fenomeno di dissonanza cognitiva. Ne consegue che due ricerche, condotte sullo stesso campione, otterranno cifre molto diverse a seconda del fatto di aver contato le persone che si comportano da omosessuali oppure le persone che si definiscono tali. Nel secondo caso le cifre possono essere molto più basse che nel primo, e possono addirittura corrispondere allo zero, per esempio interrogando popolazioni fra le quali il comportamento omosessuale sia considerato gravemente infamante, o sia addirittura punito per legge. In genere, le stime dei gruppi ostili al movimento gay tendono a minimizzare la consistenza della minoranza omosessuale, e tendono quindi a contare solo le persone che si definiscono espressamente tali. In questo modo si può arrivare a stime anche inferiori all'1%. Viceversa, le stime di persone legate al mondo omosessuale possono ampliare la consistenza numerica della realtà omosessuale comprendendovi per così dire "d'ufficio" anche le persone bisessuali il cui comportamento sia prevalentemente omosessuale. In questo modo si può arrivare anche a stime vicine al 10%. È opinione di molti che sia corretto slegarsi da considerazioni morali socio-politiche, per addivenire a qualsivoglia conclusione oggettiva su qualunque fenomeno connesso con le scienze umane e sociali. Le prime stime (sec. XIX) Le prime stime, opera di militanti omosessuali come Karl Heinrich Ulrichs, nel XIX secolo, valutavano la consistenza degli "uranisti" nell'ordine di una persona ogni diecimila, cifra che fu allora giudicata esagerata. All'inizio del secolo XX il sessuologo e militante omosessuale Magnus Hirschfeld scoprì, in un questionario fatto circolare fra studenti di sesso maschile, una percentuale di omosessuali di circa una persona ogni cento. Anche questo dato fu considerato eccessivo ed Hirschfeld fu accusato dai suoi avversari di manipolazione deliberata dei dati per "gonfiarli". Il "Rapporto Kinsey" e la stima del 5% Quella di Hirschfeld rimase comunque l'unica stima scientifica disponibile fino al 1947, quando uscì il primo dei due volumi del celebre Rapporto Kinsey, dedicato al comportamento sessuale maschile. Le statistiche fornite da questo Rapporto ebbero un effetto dirompente, suscitando un'infinità di polemiche. Alfred Kinsey era un biologo e non uno psichiatra, ed ebbe l'idea di applicare anche alla specie umana il metodo usato nelle ricerche scientifiche, catalogando i soggetti in base non a ciò che dichiaravano di essere, ma in base a quello che dichiaravano di avere fatto. Grazie a tale studio scoprì che la maggior parte dei soggetti studiati aveva avuto contatti sessuali protratti fino all'orgasmo con una persona dello stesso sesso almeno una volta nella vita. Inoltre, il 5% (una su venti) fra le persone studiate aveva avuto esclusivamente rapporti omosessuali nel corso della sua vita dopo l'adolescenza, e un ulteriore 5%, pur avendo avuto rapporti con entrambi i sessi, ne aveva avuti in prevalenza col proprio sesso. I dati relativi alle donne, editi nel secondo volume, nel 1953, fornivano percentuali inferiori, ma confermavano che gli atti sessuali fra donne erano enormemente più comuni di quanto si fosse ritenuto fin lì. Questi dati furono contestati con estrema violenza soprattutto da coloro che, giudicando l'omosessualità un comportamento estraneo alla natura umana, ritenevano poco credibile che la maggior parte degli esseri umani l'avesse sperimentata almeno una volta nella vita. Per screditare l'attendibilità dei suoi studi, Kinsey fu attaccato a livello personale come pornografo, omosessuale e pedofilo. Kinsey cercò di ribattere alle critiche con un ulteriore volume della sua ricerca, che avrebbe dovuto essere il terzo, dedicato esclusivamente al comportamento omosessuale, ma la Fondazione Rockefeller, che lo aveva sin lì finanziato, poco soddisfatta delle polemiche innescate dalla ricerca e soggetta a forti pressioni da più parti, gli negò ulteriori fondi. La ricerca di Kinsey subì pertanto un drastico ridimensionamento e da allora le ricerche sulla percentuale di omosessuali sono compiute con estrema cautela, su campioni limitati, spesso traendo conclusioni in base al modo in cui gli intervistati si definiscono anziché in base al loro comportamento effettivo. Per questo motivo la stima dell"'uno su venti" (cioè del 5%) continua ad essere considerata come la più attendibile da un punto di vista scientifico, al punto da essere adottata ufficialmente dall'OMS per valutare l'incidenza dell'omosessualità esclusiva all'interno della popolazione umana. Bibliografia Cesar Tripp, La questione omosessuale, Rizzoli, Milano 1977. (Tripp, già collaboratore di Kinsey, racconta in dettaglio le reazioni causate dalla scoperta di una consistenza "eccessiva" di persone omosessuali, fino al taglio dei fondi). Cause dell'omosessualità La domanda sulla causa dell'omosessualità ha suscitato, e non solo in tempi recenti, innumerevoli ipotesi e spiegazioni. Le ipotesi proposte si dividono grosso modo in tre categorie: Spiegazione innatistica ("omosessuali si nasce"). L'omosessualità è in qualche modo innata: vuoi per ragioni naturali, simili a quelle che portano naturalmente una certa percentuale della specie umana ad essere mancina anziché destrimane (cause cromosomiche; conformazione particolare del sistema nervoso o di una parte del cervello, specie l'ipotalamo). L'OMS definisce l'omosessualità "una variante naturale del comportamento umano", ma non ha preso posizione rispetto alla possibile causa di tale variabilità;vuoi per conseguenza di un vero e proprio difetto fisico (squilibri ormonali - anche durante la gravidanza),vuoi per altri motivi ancora (ad esempio alcuni autori greci parlano dell'influsso astrologico quale causa della determinazione della preferenza per le persone dello stesso sesso, ma questa chiaramente non è una spiegazione scientifica). Spiegazione psicologica ("omosessuali si diventa"). L'omosessualità è l'effetto di un differente sviluppo della psiche, in genere maturato da bambini o da adolescenti (così la pensavano in passato molte - se non la maggior parte - delle branche della psicoanalisi, della psichiatria e della psicologia). Oggi questa spiegazione ha perso consensi rispetto al passato, specie rispetto al secondo dopoguerra, quando era quella prevalente nel mondo scientifico.Spiegazione volontaristica ("non esistono persone omosessuali, ma solo atti omosessuali'"). L'omosessualità non ha "cause". Si tratta di un comportamento appreso ed acquisito, frutto della volontà del singolo individuo. Va da sé che questa teoria non spiega alcunché, anche perché ci sono persone che sono omosessuali fin dalla più tenera età (naturalmente non si tratta di persone che manifestano un'anomala e precoce sessualità omodiretta, ma persone che manifestano fin dai primi anni di vita un'affettività omodiretta). Del resto l'omosessualità si manifesta chiaramente anche in altre specie animali, a volte in forme anche piuttosto vistose. Fra coloro che sostengono la tesi volontaristica, le valutazioni divergono ulteriormente: per una parte dei sostenitori di questa spiegazione, quello omosessuale è un comportamento moralmente deviato, causato sostanzialmente dal vizioper un'altra parte, invece (il pensiero postmoderno e la teoria queer) è l'effetto della "educastrazione", che ha indotto dall'esterno le persone a rinunciare, in un senso o nell'altro, alla naturale bisessualità che caratterizzerebbe per natura l'essere umano. È importante notare che nessuna delle teorie eziologiche (cioè, relative alle cause) sopra elencate è fino ad oggi riuscita a raggiungere un grado di affidabilità scientifica tale da potere escludere tutte le altre, e quindi tale da potere mettere d'accordo almeno la maggior parte degli studiosi, anche se la teoria innatista sta guadagnando sempre più ampi consensi, anche in rapporto all'osservazione dell'omosessualità animale. Per questo motivo, da un punto di vista scientifico la questione delle cause dell'omosessualità è da considerare ancora una questione aperta, sulla quale nessuna risposta può per ora pretendere di essere definitiva. Si tenga infine presente che, essendo stata l'omosessualità cancellata dall'elenco delle malattie dell'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), non ha nemmeno senso approfondire ricerche in tal senso, se non per pura curiosità speculativa. Si ritiene, in generale, che una qualsivoglia ricerca meriti approfondimenti e/o supporto dell'ente pubblico quando finalizzata a scopi meritevoli di tutela, quali la cura di malattie o situazioni psicologiche ego-distoniche. Quantunque, una tale ingenua affermazione possa lasciar interdetti molti scienziati e far credere a chi non è addetto ai lavori che le ricerche portate avanti dalle varie scienze, naturali e non, che non abbiano uno scopo terapeutico non abbiano senso e valore, bisogna ricordare che la maggior parte delle scienze hanno uno status epistemologico a carattere gnoseologico e fra queste anche ed in particolare la psicologia, la psicologia sociale e la sociologia. Pertanto, il senso a continuare queste ricerche non soltanto esiste, ma è ben vivo ed evidente. Omosessualità nella storia Stato legale dell'omosessualità nel mondo. Nella storia umana, l'omosessualità ha ricevuto valutazioni molto diverse, che vanno da una totale accettazione e integrazione fra i comportamenti socialmente accettati o addirittura alla loro esaltazione (nelle culture dalla Polinesia), fino alla condanna a morte. La storia dell'omosessualità è quindi anche una storia degli atteggiamenti sociali possibili verso un comportamento percepito come "deviante", ed ha interesse anche da un punto di vista sociologico, antropologico, politico e in qualche misura filosofico. Per questo motivo esiste una branca della storiografia che si occupa espressamente di storia LGBT. L'atteggiamento sociale verso i comportamenti omosessuali ha conosciuto momenti di relativa tolleranza, durante i quali la società ammetteva un certo grado di discussione ed esibizione pubblica del tema, anche attraverso l'arte e le produzioni culturali (come è avvenuto per esempio nell'Atene classica, nella Toscana del Rinascimento, o a Berlino e a Parigi nell'anteguerra) alternandoli però a momenti di repressione durissima, come nell'Italia del Trecento, o nell'Europa della Riforma e Controriforma o ancora nel periodo a cavallo della Seconda guerra mondiale, durante il quale persero la vita nelle persecuzioni antiomosessuali diverse decine di migliaia di persone. Dalla seconda guerra mondiale in poi l'atteggiamento sociale nei confronti delle persone omosessuali è andato migliorando, anche a seguito delle battaglie condotte a questo scopo dal movimento di liberazione omosessuale. Omofobia Il termine omofobia indicare la scarsa tolleranza e la repulsione nei confronti delle persone omosessuali, o le azioni che da esso derivino o che ad esso siano riconducibili. L'omofobia può arrivare alla violenza fisica e all'omicidio, motivati dalla pura e semplice omosessualità della vittima. Da un punto di vista etimologico apparirebbe piu corretto sostituire il termine con "omosessuofobia" o anche "omoerotofobia. Omosessualità e religioni Il tema dell'omosessualità sollecita da millenni l'interesse delle religioni. La posizione tradizionale di buona parte delle religioni abramitiche (ebraismo, cristianesimo, islamismo) è in generale di ferma condanna degli atti omosessuali, ritenuti contrari al disegno divino e/o alla moralità. Tuttavia, il dibattito in corso su questo tema ha prodotto e sta producendo posizioni maggiormente sfumate, sia pure sempre nel quadro della condanna tradizionale.Cristianesimo La Chiesa cattolica è contraria ai rapporti omosessuali, non alle persone in quanto tali sebbene molti esponenti cattolici sostengano che l'omosessualità sia un comportamento volontario e quindi controllabile (o curabile). Pretende la castità. La Chiesa ortodossa è contraria ai rapporti omosessuali, non alle persone in quanto tali. Da questi, pretende la castità. Le Chiese Protestanti mostrano diversi atteggiamenti: alcune mostrano maggiore tolleranza, ammettono il matrimonio omosessuale e l'ordinazione di omosessuali nel clero senza l'obbligo di celibato, altre, invece, sono contrarie a qualunque tipo di relazione omosessuale. I Testimoni di Geova sono contrari ai rapporti omosessuali. Islamismo Per lungo tempo è stata punita con la pena di morte. Oggi rimane comunque condannata. Ebraismo L'ebraismo ortopratico, o "ortodosso", maggioritario in Israele, condanna l'omosessualità. Tuttavia negli Usa, dove risiede la maggiore comunità ebraica della Diaspora, la corrente maggioritaria dell'ebraismo, quella riformata, ammette unioni gay e ordina rabbini omosessuali; al suo interno vi sono anche alcune sinagoghe gay. Buddhismo Il precetto buddhista circa la sessualità recita "Astenersi da una cattiva condotta sessuale". Nelle diverse società ed epoche questo precetto è stato variamente interpretato, ma ha sempre mantenuto il significato di "non usare il sesso per nuocere agli altri". Questo esclude alcuni comportamenti violenti (stupro) o che non rispettano i sentimenti e la dignità propria e altrui (adulterio). Per un monaco, questo significa semplicemente non avere rapporti sessuali con nessuno: uomini, donne o animali. Nei paesi in cui si è diffuso il Buddhismo (Sud Est Asiatico, Cina, Corea, Giappone) non risultano leggi e condanne legali per le pratiche omosessuali, finché queste non furono introdotte dagli occidentali (in special modo inglesi). C'è da registrare che i punti di vista sull'omosessualità sono diversi e differenziati e vanno da una esplicita condanna (non senza fraintendimenti sui significati delle parole, come l'episodio relativo alla condanna dell'omosessualità da parte del Dalai Lama) e la piena accettazione. L'attuale Dalai Lama Tenzin Gyatso, leader del buddhismo tibetano, ha condannato gli atti omosessuali con un «No assoluto. Senza sfumature» . L'orientamento predominante è però quella di una serena accettazione. Per approfondire in inglese , e in lingua italiana Induismo Non ci sono condanne esplicite, tuttavia è socialmente vista come negativa. Il fenomeno dei castrati, gli hijra, un tempo diffuso, è oggi più raro 3971 0 16 anni fa
- 9 mesi fa Transessuale Transessuale Con la parola transessuale si indica generalmente una persona che persistentemente sente di appartenere al sesso opposto a quello anagrafico e fisiologico. // Storia del concetto Secondo il Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders (Manuale di Classificazione dei Disturbi Mentali, IV edizione, redatto dall'Associazione Americana degli Psichiatri) e l'International Classification of Diseases (a cura dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, X edizione[1]), la persona transessuale, soffre di "disturbo dell'identità di genere" o "disforia di genere" (DIG). Questo senso di distonia e disforia nei confronti del proprio sesso di nascita può svilupparsi già nei primi anni di vita, durante l'adolescenza o, più raramente, in età adulta. Il termine "transessuale" viene coniato nel 1949 dal dottor David Cauldwell (1897-1959), ma diventa di uso comune dopo la pubblicazione del libro The transsexual phenomenon (Il fenomeno transessuale) del dott. Harry Benjamin, edito nel 1966, che diventa ben presto testo di studio universitario, in quanto è il primo libro che indaga sulla transessualità con un approccio anche nosografico, affermando che si tratta dell'unica patologia classificata come psichiatrica a non essere curata psichiatricamente. Lo psichiatra infatti non "guarisce" la persona transessuale facendola nuovamente sentire a proprio agio con il suo sesso di origine, bensì avviando la persona a cui è diagnosticato il "Disturbo dell'Identità di Genere" alle terapie endocrinologiche e/o chirurgiche per iniziare il percorso di transizione. Tale discrepanza è da inquadrarsi nel fatto che per molti decenni fra la fine dell'800 e i primi venti anni del '900 la persona transessuale veniva effettivamente sottoposta a tentativi di "guarigione", ovvero di scomparsa del "disturbo", sia attraverso la psicoterapia, sia attraverso la somministrazione di ormoni del proprio sesso genetico. Tali tentativi furono fallimentari e determinarono un numero elevatissimo di suicidi fra le persone transessuali che subivano tali trattamenti. Soltanto intorno al 1960 si iniziò a pensare che l'unica "guarigione" della persona transessuale si potesse ottenere adeguando il corpo alla psiche e non viceversa. Il movimento transessuale mondiale rifiuta l'inquadramento psichiatrico della propria condizione pur essendo consapevole del fatto che la propria condizione richiede l'intervento della medicina per trasformare la "disforia" in "euforia" o comunque in una stabilizzazione accettabile della qualità di vita. La questione delle cause L'ezio(pato?)genesi del transessualismo è ufficialmente ignota e l'inquadramento psichiatrico sembra più uno stratagemma per far sì che le persone transessuali possano accedere alle mutue, ai Sistemi Sanitari Nazionali dei loro paesi, in attesa che ne venga chiarita la vera eziogenesi. A questo proposito è molto significativa la risposta che la dottoressa Peggy Cohen-Kettenis (docente di psicologia presso la Vrije Universiteit di Amsterdam e responsabile del Gruppo sui Disturbi dell'Identità di Genere del Dipartimento di Psicologia del Centro Medico della stessa Università, annoverata fra i maggiori esperti internazionali di transessualismo) ha dato nel corso di una conferenza tenutasi a Bari il 31 maggio 2003 conferenza. In tale occasione la Cohen-Kettenis, alla domanda posta dal pubblico «Se il "vero" transessuale è colui al quale viene consentito il cambiamento di sesso, non ha psicopatologia associata, ha un buon esito post-trattamento, ecc., perché allora i disturbi dell'identità di genere rientrano nel DSM-IV, ossia vengono classificati come disturbi mentali?», così rispondeva: «Questo è un buon punto. Credo che le ragioni principali stiano fuori dal DSM. Ad esempio, una ragione pratica, anche se non la più importante, è che senza un disturbo classificato nel DSM, in molti paesi le compagnie di assicurazione non coprirebbero le spese del trattamento. So che è un problema di cui si sta discutendo nella preparazione del DSM-V.» Recenti studi, inoltre, sembrano dimostrare sia una predisposizione genetica al transessualismo sia la presenza nelle persone transessuali di un dimorfismo sessuale del cervello opposto al sesso biologico in cui sono nate . Condizione umana e sociale Contrariamente a quanto spesso si pensa, la realtà transessuale investe entrambe le direzioni di transizione: esistono quindi transessuali maschi transizionanti femmina e transessuali femmine transizionanti maschio. Internazionalmente si usa l'acronimo "FtM" per indicare i trans da femmina a maschio e "MtF" ad indicare le trans da maschio a femmina. Sebbene la percentuale di transessuali MtF sia storicamente più elevata rispetto agli FtM, pur rimanendo anche attualmente inferiore allo 0,001%, è altrettanto vero che negli ultimi anni questa percentuale sta andando nella direzione della parificazione. L'apparente "inesistenza" dei trans "FtM" è dovuta sostanzialmente alla maggiore "indistinguibilità" che essi raggiungono con gli uomini genetici. Le persone transessuali, in occidente, pur essendo considerate "malate", subiscono sovente forti discriminazioni in ambito lavorativo e sociale, anche per l'inadeguatezza delle attuali leggi nazionali sul cosiddetto "cambiamento di sesso", ma soprattutto per uno stigma sociale che prende il nome di "transfobia". La transfobia, apparentemente può sembrare una traduzione equivalente dell'omofobia. In realtà i due fenomeni hanno origini diverse, espressioni diverse anche se condividono il destino della discriminazione. Un tentativo di distinguere i fenomeni "transfobia" e "omofobia" è stato fatto da Mirella Izzo, presidente di Crisalide AzioneTrans onlus nell'articolo "Transfobia e Omofobia: differenze e similitudini. Lo stigma sociale della persona transessuale è in genere molto più elevato rispetto a quello riservato alle persone omosessuali. Inoltre è altrettanto più elevato per le trans da maschio a femmina rispetto ai transessuali da femmina a maschio. Le motivazioni che possono essere trovate per questo dato di fatto sono molteplici e controverse: l'omosessualità è visibile solo all'interno delle tendenze sessuali ed affettive di una persona mentre la transessualità comporta una netta trasformazione del proprio corpo e pertanto provoca la necessità di una totale inversione di valutazione della persona;la transessualità da maschio a femmina è più stigmatizzata di quella da femmina a maschio perché viviamo in una società prevalentemente maschilista nella quale rinunciare alla "virilità" costituisce una ferita più percepibile della rinuncia alla femminilità. In ogni caso lo stigma sociale verso le transessuali MtF è tale da rendere difficile l'inserimento lavorativo delle stesse. Se a questo si aggiunge che spesso le famiglie ripudiano il figlio transessuale e i costi della transizione, diventa evidente una spinta della stessa società affinché la transessuale si dedichi alla prostituzione per sopravvivere. La prostituzione transessuale è un fenomeno recente che peraltro mette in discussione anche la classificazione degli orientamenti sessuali. A peggiorare la condizione delle persone transessuali è una sorta di circolo vizioso nel quale la società, attraverso lo stigma, spinge la transessuale alla prostituzione, la quale poi viene dalla stessa società identificata come il lavoro unico e possibile delle transessuali, con ciò rendendo l'immagine della persona transessuale equivalente alla prostituzione, all'oggetto sessuale, alla trasgressione. Questo circolo vizioso alla fine determina il peggioramento dell'immagine globale che si ha della transessualità e quindi della transessuale in cerca di lavoro. Il percorso di transizione Normalmente, allo stato attuale, una persona che si ritiene transessuale deve in primis rivolgersi ad uno psichiatra che diagnostichi il "disturbo dell'identità di genere". Solo dopo questa certificazione può rivolgersi all'endocrinologo per la terapia ormonale sostitutiva (estrogeni ed antiandrogeni per le trans MtF, testosterone per i trans FtM). Deve inoltre essere assente nel codice genetico ogni riferimento all'intersessualità o pseudoermafroditismo. Senza questa diagnosi l'endocrinologo non potrebbe agire in quanto, in questo particolare caso, il suo compito è quello di ammalare organi sani. Successivamente, o in accompagnamento alla terapia ormonale, la persona transessuale MtF può sottoporsi a trattamenti estetici-chirurgici (rimozione barba, mastoplastica additiva, rimodellamento di naso e viso, ecc.). Di norma questi interventi vengono considerati "chirurgia estetica" e sono a carico della persona transessuale. Per i transessuali FtM di norma non vi è bisogno di chirurgia estetica. Effettuato il trattamento ormonale, secondo la legge 164/82 la persona transessuale può richiedere al Tribunale autorizzazione agli interventi chirurgici di conversione sessuale (penectomia, orchiectomia e vaginoplastica per le trans; mastectomia, isterectomia, falloplastica o clitoridoplastica per i trans). Ottenuta sentenza positiva, la persona transessuale ha diritto all'intervento sui genitali a carico del SSN. Effettuato l'intervento, la persona transessuale deve nuovamente rivolgersi al Tribunale per chiedere il cambiamento di stato anagrafico. Ottenuta la sentenza positiva, tutti i documenti d'identità vengono modificati per sesso e per nome, con l'eccezione del casellario giudiziario e l'estratto integrale di nascita, documenti che possono essere richiesti esclusivamente dallo Stato o da Enti pubblici. Alla fine di questo percorso, per la legge italiana un transessuale da donna a uomo diventa uomo a tutti gli effetti, compreso il diritto a sposarsi e ad adottare. Lo stesso vale per la transessuale da uomo a donna. Si rende quindi assai difficile o addirittura impossibile risalire al sesso originario di una persona. 4278 0 16 anni fa
- 9 mesi fa Sessuologia Sessuologia La sessuologia è la disciplina che studia gli aspetti psicologici, medici e socioculturali della sessualità. Nell'ambito della sessuologia si è soliti distinguere: una branca biologico-medica, che studia i fenomeni della sessualità rispetto alla sua genetica e al ruolo dei sistemi endocrino e nervoso centrale nelle sue manifestazioni normali e patologiche; una branca psicologica, che analizza la dinamica dei processi relazionali, con particolare riferimento alle teorie psicoanalitiche sulla sessualità infantile e sull'itinerario di maturazione della sessualità nelle fasi orale, anale e genitale; una branca antropologico-sociale, che studia il valore culturale e semiologico della differenza sessuale nell'organizzazione sociale. 2693 0 16 anni fa
- 9 mesi fa Kama Sutra Kama Sutra Il Kama Sutra è un antico testo indiano sul comportamento sessuale umano, ampiamente considerato come l'opera più importante nella letteratura sanscrita sull'amore. Il libro è stato scritto da Vatsyayana ed il suo titolo completo è vÄtsyÄyana kÄma sÅ«tra ("Aforismi sull'amore, di Vatsyayana"). Si crede che l'autore sia vissuto in un'epoca fra il I ed il VI secolo, probabilmente durante il periodo Gupta. // Composizione Il Kama Sutra contiene 35 capitoli, organizzati in sette parti, ognuna delle quali scritta da un esperto nel rispettivo campo. Le parti sono: Introduzione (4 capitoli) - sull'amore in generale, il suo posto nella vita di un uomo ed una classificazione delle donne.Sull'unione sessuale (10 capitoli) - una discussione approfondita sul bacio, vari tipi di preliminari, orgasmo, una lista di posizioni sessuali, sesso orale, parafilia, e ménage à trois.Sull'acquisizione di una moglie (5 capitoli) - corteggiamento e matrimonio.Su una moglie (2 capitoli) - il comportamento corretto di una moglie.Sulle mogli degli altri (6 capitoli) - principalmente seduzione.Sulle cortigiane (6 capitoli).Sui mezzi per attrarre gli altri a qualcuno (2 capitoli). Il Kama Sutra contiene un totale di 64 posizioni sessuali anche rappresentate. Vatsyayana credeva che ci fossero otto modi di fare l'amore, moltiplicati per otto posizioni per ognuno. Nel libro queste sono note come le 64 Arti. Il capitolo che elenca le posizioni è il più famoso e per questo è spesso scambiato per l'intera opera. Comunque, solo circa il 20 per cento del libro è dedicato alle posizioni sessuali. Il resto è una guida su come essere un buon cittadino e parla delle relazioni fra uomini e donne. Il Kama Sutra descrive il fare l'amore come un'unione divina. Vatsyayana credeva che il sesso in sé non fosse sbagliato, a meno che non lo si facesse frivolmente. Il Kama Sutra ha aiutato le persone a godere dell'arte del sesso in maniera più profonda e può essere considerato una guida tecnica al godimento sessuale, oltre a provvedere ad una descrizione dei costumi e delle pratiche sessuali dell'India di quei tempi. Il Kama (in sanscrito piacere o benessere) non è infatti percepito come un peccato, ma è uno dei quattro scopi della vita (purushartha). La traduzione inglese più conosciuta del libro è quella del 1883 di Sir Richard Burton. 2891 0 16 anni fa
- 9 mesi fa Identità di Genere Identità di genere Il concetto di identità di genere, in alcune correnti della sociologia sviluppatesi negli Stati Uniti d'America a partire dagli anni settanta del Novecento, viene utilizzato per descrivere il genere in cui una persona si identifica (cioè, se si percepisce uomo, donna, o in qualcosa di diverso da queste due polarità). Secondo i ricercatori, l'identità di genere può avere origini biologiche, tra cui lo sviluppo e i fattori ormonali durante la gestazione, e venire in seguito infuenzata dall'ambiente sociale e culturale in cui nasce il bambino o la bambina, per poi consolidarsi dopo i due anni di età[1]. Non c'è comunque un'età precisa e risulta molto variabile anche l'età in cui potrebbero sorgere eventuali problemi legati all'identità di genere "Identità di genere" in relazione a "ruolo" e "sesso" Nella maggioranza della popolazione, l'identità, il ruolo di genere e il sesso biologico corrispondono (persone "cisgender"). Ad esempio, una donna cisgender: ho gli attributi femminili (sesso)mi sento donna (identità)gli altri mi percepiscono donna (ruolo) Idem nel caso di un uomo cisgender, dove però ovviamente sesso, identità e ruolo di genere saranno al maschile. L'identità di genere è il modo in cui un individuo percepisce il proprio genere: questa consapevolezza interiore porta ad dire "io sono uomo" o "io sono donna". Prima del XX secolo, il sesso di una persona era determinato esclusivamente dall'apparenza dei genitali. In seguito, con la scoperta del DNA e dei cromosomi, ci si basò su questi per meglio determinare il sesso: era femmina chi aveva genitali considerati femminili e due cromosomi XX, mentre era uomo chi possedeva genitali considerati maschili insieme ad un cromosoma X e uno Y. Tuttavia alcuni individui hanno combinazioni di cromosomi, ormoni e genitali che non seguono le definizioni tradizionali di "uomo" e "donna", mentre tra un individuo e l'altro i genitali possono variare nelle forme o in alcuni casi presentarsi più di un tipo di genitali o genitali difficili da classificare. Anche gli attributi corporei correlati al sesso di una persona (forma del corpo, peli del viso, timbro della voce ecc.) non sempre corrispondono con quelli attribuiti al loro sesso basato sui genitali. Ricerche recenti suggeriscono che circa il 2% delle nascite presenta caratteristice più o meno divergenti da quelle assolutamente maschili o femminili, ma la percentuale di casi che ricevono una chiurgia "correttiva" è stimata intorno a 0.1-0.2%. Nel caso delle persone transgender le espressioni relative al genere differiscono dai canoni tradizionali, in relazione al sesso cromosomico o basato sui genitali. Il caso che permette di comprendere più facilmente come sia necessario distinguere fra sesso e identità di genere è quello in cui vengano rimossi i genitali esterni: quando questo avviene, o per un incidente o intenzionalmente, la libido e la capacità di esprimersi nell'attività sessuale cambiano, ma l'identità di genere può restare invariata. Uno di questi casi è quello di David Reimer, riportato nel libro As Nature Made Him di John Colapinto: nel libro viene mostrata la persistenza di un'identità di genere maschile e la tenace aderenza al ruolo di genere maschile, in una persona che ha perso il pene subito poco dopo la nascita, per via di una circoncisione sbagliata, nonostante, per "rimediare" al danno, il soggetto fosse stato riassegnato costruendo chirurgicamente i genitali femminili. Anche in casi di persone intersessuate "corrette" alla nascita si riscontrano situazioni simili. In vari casi, l'identità di genere di una persona può contrastare fortemente con la sua apparenza esteriore maschile o femminile: l'identità di genere va quindi oltre il sesso dell'individuo dedotto dall'esaminazione dei genitali esterni e (in età adulta) dai caratteri sessuali secondari. Il termine tuttavia può essere usato anche per riferirsi al genere che comunemente viene attribuito all'individuo, in base alle caratteristiche tipiche del suo ruolo di genere (vestiti, stile dei capelli, modo di parlare e di esprimersi, atteggiamenti ecc.). Il ruolo di genere riguarda dunque un insieme di elementi che suggeriscono esteriormente, quindi agli altri, la categorizzazione sessuale di un individuo. Gli aspetti che vengono associati ad un genere piuttosto che l'altro variano sensibilmente a seconda della società, del periodo storico e del contesto culturale in cui vive una determinata persona: in alcune società, la categorizzazione è particolarmente rigida e polarizzata (una certa cosa "è da femmina", un'altra cosa "è da maschio" e così via, definiti secondo gli stereotipi di maschio e femmina), mentre la determinazione del sesso è basata esclusivamente sugli organi genitali e attributi secondari esteriori, per cui il ruolo di genere riguarda anche quel tipo di attività e modi di esprimersi che vengono ritenuti opportuni e appropriati a seconda degli organi genitali esterni degli individui (di conseguenza, se queste attività e modi di esprimersi non sono ritenuti corrispondenti ai genitali dell'individuo, vengono ritenuti inopportuni e inappropriati e possono verificarsi diversi tipi di reazioni). Anche la lingua e la tradizione in molte società prevedono una categorizzazione degli individui o come maschi o come femmine, ma non è così ovunque. Alcuni esempi: Nella cultura del subcontinente indiano, le persone chiamate hijra in genere non vengono considerate né uomini, né donne e hanno un ruolo di genere differente. Nella maggior parte dei casi si tratta di individui biologicamente maschi o intersessuali, ma sono presenti anche individui biologicamente femmina.Società nella storia in cui gli eunuchi avevano dei ruoli prestabiliti.Fra i nativi americani, esistono categorie di genere multiple e alcune persone vengono chiamate "due spiriti".In alcune società polinesiane, le persone chiamate fa'afafine vengono considerate un "terzo sesso" accanto al genere maschile e quello femminile. Sono biologicante maschi, ma si vestono e si comportano in un modo considerato tipicamente femminile. Secondo Tamasailau Sua'ali', almeno a Samoa, sono spesso fisiologicamente incapaci di riprodursi; inoltre queste persone non vengono discriminate e neanche trattate con condiscendenza, infatti vengono ritenute appartenenti ad un genere sessuale naturale. Problemi di discordanza col sesso biologico Esistono persone nelle quali l'identità di genere e sesso biologico non corrispondono (le persone transgender, transessuali e diversi individui intersessuali): questa discordanza provoca una serie di conflitti interiori e di sofferenze e prende il nome di "disforia di genere" o viene diagnostica come disturbo dell'identità di genere (DIG). Oltre a queste difficoltà individuali, le persone disforiche subiscono ulteriori complicazioni e sofferenze (tra cui mobbing, discriminazione, violenza) in quelle società o ambienti sociali in cui non vengono ammessi o accettati degli atteggiamenti di espressione sociale (ruolo di genere) differenti dal sesso biologico dell'individuo (transfobia).Cause di discordanza Uno dei motivi di questa discordanza nelle persone intersessuali è che alcuni individui hanno un sesso cromosomico che non si riscontra nei loro organi genitali, per cause ormonali o anomalie cromosomiche, come la sindrome di Turner o la sindrome di Klinefelter: queste persone possono apparire esteriormente di un sesso (anche diverso da quello cromosomico), ma identificarsi nell'altro.Le cause nel transgenderismo o transessualismo sono meno chiare: sono state oggetto di diverse speculazioni e teorie, ma allo stato attuale delle ricerche, finora nessuna è stata ampiamente dimostrata. Soluzioni Dal 1953(n Italia dal 1982) è diventata possibile la riassegnazione chirurgica del sesso (RCS), con la prima vaginoplastica, mentre per i FtM è disponibile la falloplastica. Una persona che soffra di disforia di genere può dunque cercare queste forme di intervernto medico per far coincidere il proprio sesso con la propria identità di genere. L'adeguamento del sesso non si limita, almeno in Italia alla sola operazione chirurgica, ma consiste invece in un lungo percorso di transizione, alla fine del quale, per la legge italiana, l'individuo viene riconosciuto appartenente a tutti gli effetti nel genere in cui si identifica. Alcune persone con disforia di genere mantengono i genitali nella forma in cui son nati, ma vivono comunque un ruolo di genere coerente con la propria identità di genere. Altre persone rifiutano le tradizionali identità di genere maschile o femminile. Formazione e sviluppo nell'individuo La formazione dell'identità di genere è un complicato processo che inizia col concepimento e coi diversi fattori biologici durante la gestazione. Si sviluppa quindi durante le esperienze dei primi anni di vita sotto l'infuenza dei fattori socio-culturali in cui nasce l'individuo. Alcune ricerche indicano che l'identità di genere si consolida nella primissima infanzia e in seguito resta stabile. Queste ricerche si svolgono generalmente chiedendo a persone transessuali quando si erano rese conto, per la prima volta, che il ruolo di genere impostogli dalla società non combaciava con la loro identità di genere Questi studi stimano che l'identità di genere si formi all'età di circa 2-3 anni. Alcuni tuttavia contestano queste ricerche statistiche, sostenendo che soffrono di un difetto di campionamento, infatti potrebbero essere fuorvianti, se non viene interrogato anche un gruppo di controllo per verificare a che età le persone non-transessuali diventano consapevoli delle loro identità e ruoli di genere. Una seconda critica, che viene mossa sulla validità di queste ricerche, viene dal fatto che la terapia di sostituzione ormonale e la riassegnazione chirurgica del sesso sono generalmente controllate dagli psichiatri: una delle cose che viene chiesta, per distinguere fra i "veri" individui transessuali e gli altri, è infatti proprio a quale età si sono identificati per la prima volta nell'"altro" sesso. Le persone transessuali potrebbero perciò sentire di dover dare la risposta "corretta", per avere più speranze di ottenere gli ormoni. Patrick Califia, autore di Sex Changes and Public Sex, ha indicato che questo gruppo di persone ha una chiara consapevolezza di quali risposte dare alle domande del sondaggio, in modo da essere considerate idonee alla terapia ormonale sostitutiva e/o alla rieassegnazione chirurgica: « Nessuno dei ricercatori sembra rendersi conto che loro stessi sono responsabili di creare una situazione, in cui la gente transessuale deve descrivere un insieme fisso di sintomi e recitare una storia, che viene chiaramente elaborata secondo modi prestabiliti, in modo da poter ottenere dal dottore il permesso per quello che invece dovrebbe essere un loro inalienabile diritto » Questo tipo di critiche riguardano principalmente il metodo di indagine e le "terapie" psicologiche forzate (in contrapposizione ad una consulenza psicologica come accompagnamento al percorso di transizione), ma è ritenuta comunque una garanzia una diagnosi che confermi la capacità di intendere e volere dell'individuo, per escludere l'eventuale presenza di patologie psichiatriche fuorvianti (ed esempio schizofrenia), e della reale consapevolezza della persona. Origine del concetto Durante gli anni 1950 e '60, gli psicologi iniziarono a studiare lo sviluppo del genere nei bambini, in parte nel tentativo di determinare le origini dell'omosessualità (che all'epoca era ancora vista come un disturbo mentale). Nel 1958, all'UCLA Medical Center, venne avviato il Gender Identity Research Project (Progetto di ricerca sull'identità di genere) per lo studio sugli intersessuali e transessuali. Lo psicoanalista Robert Stoller riportò molti dei risultati della ricerca nel suo libro Sesso e genere (1968) . A lui è attribuita anche l'introduzione del termine identità di genere, durante il congresso internazionale della psicoanalisi del 1963. Anche lo psico-endocrinologo John Money ebbe un ruolo importante nello sviluppo delle prime teorie sull'identità di genere. Fondò nel 1965 all'interno della Johns Hopkins University la "Clinica per l'Identità di Genere" per pazienti con sintomi transessuali. Il suo lavoro alla clinica sviluppò e rese popolare la teoria interazionista, la quale implica che, dopo una certa età, l'identità di genere è relativamente fluida e soggetta a costanti aggiustamenti. Il suo libro, Uomo, donna, ragazzo, ragazza (1972)divenne un testo universitario, sebbene in seguito la sua teoria si sia rivelata scientificamente errata. Il caso più famoso studiato da Money fu quello di David Reimer. 2911 0 16 anni fa
- 9 mesi fa BDSM BDSM Un collare è un simbolo comune del BDSM Il termine BDSM è un acronimo: Bondage (B),Bondage & Disciplina (B&D),Dominazione e Sottomissione (D&S o DS)Sadismo & Masochismo (S&M o SM). che indicano un complesso di pratiche relazionali e/o erotiche e/o preferenze sessuali. Queste pratiche, che considerate al di fuori di un contesto consensuale sono generalmente considerate spiacevoli e indesiderabili, sono nel BDSM fonte di soddisfazione reciproca, e strumento di costruzione di un rapporto interpersonale. // Generalità Il BDSM si caratterizza e si distingue dall'attuazione patologica e non consensuale del sadomasochismo per diverse ragioni: La consensualità: qui il "sottomesso" acconsente di essere tale, e i limiti e le regole del rapporto sono definite sulla base di un accordo paritario accettato da ambo le parti pienamente consapevoli in modo consensuale.L'uso della "safe word" (o "parola di sicurezza") che dà la possibilità al partner passivo di interrompere il gioco in qualsiasi momento. In alcuni casi la safe word è sostituita da un gesto fisico preventivamente concordato (es.: alzare o aprire la mano, lasciar cadere un oggetto etc.), soprattutto in quelle scene o giochi BDSM in cui il sottoposto (slave) è fisicamente impedito nella parola. È necessaria una parola o segnale ben preciso e concordato in anticipo, perché esprimere semplice diniego (no, no!) può fare parte integrante del ruolo di vittima prescelto e non essere interpretato dal dominante come un rifiuto reale.La flessibilità nei ruoli: nel BDSM ognuno è libero di scegliersi il ruolo che trova più congeniale e anche cambiare questo nel corso del tempo o a seconda del partner, se lo sente necessario. Nessuno e' completamente dominante o sub. Di norma ciascun ruolo è espressione di una inclinazione personale destinata a essere duratura nel tempo, anche se può evolvere.La soddisfazione reciproca: lo scopo è un'interazione bidirezionale positiva per entrambi. Non necessariamente tuttavia questa soddisfazione deve essere intesa come pari opportunità di raggiungere il piacere sessuale: in alcune tipologie di rapporti BDSM (in particolare relazioni 24/7 il piacere sessuale di un partner è limitato in funzione del piacere dell'altro; in questo caso la soddisfazione del partner sottomesso è soprattutto morale e psicologica. Spesso, in ogni caso, il sesso nella sua forma tradizionale è presente in misura minoritaria nel rapporto BDSM, o addirittura ne è del tutto escluso. Le tre regole fondamentali e necessarie del BDSM e i principi fondamentali per la sicurezza delle sue pratiche possono essere riassunti con un la formula inglese Safe, Sane, Consensual (SSC) che può essere tradotta in italiano con Sicuro - Sano - Consensuale. La creazione di questa formula è attribuita all'attivista David Stein che nel 1984 la usò per la prima volta in questa forma [1] lavorando per il GMSMA (Gay Male S/M Activists) con lo scopo: « di distinguere il tipo di S/M consensuale a cui ero interessato da quello abusivo, criminale, neurotico e autodistruttivo generalmente associato con il termine sadomasochismo » Il piacere tratto da un rapporto BDSM è legato allo scambio di potere che intercorre fra sottomesso e dominante, dove l'umiliazione del sottomesso esalta il dominante, gratificato dalla sensazione di potere; il sottomesso invece viene gratificato dall'assenza di potere, cioè dalla sensazione di impotenza e dall'assenza di scelta, sottolineate e dimostrate dagli stimoli che il dominante, secondo sua volontà, infligge o elargisce. In ogni caso, in un rapporto BDSM ci sono sempre dei momenti di grande tenerezza in cui non c'è né dolore né tensione emotiva ma solo grande rilassamento per entrambi i partner, piacere e coccole. Nei rapporti non continuativi è la "riappacificazione" alla fine di una scena di dominazione, mentre nei rapporti 24/7 questi momenti possono essere più casuali e meno collegati alla specifica situazione. I normali rapporti di coppia sono chiamati, con un termine anglosassone, vanilla (vaniglia, appunto), a significare la minore intensità erotica rispetto ai rapporti BDSM. In genere l'inizio di un rapporto BDSM (o il passaggio del rapporto da "normale" a BDSM) coincide con il consenso del partner sottomesso, che accetta di fidarsi ed essere dominato; a volte, nel seguito del rapporto, può essere il partner dominante a rifiutare, specie se il sottomesso richiede pratiche "spinte", perché i suoi sentimenti glielo impediscono. Di norma se questa situazione si verifica e viene superata, con il dominante che accetta definitivamente il suo ruolo, il rapporto può considerarsi consolidato. Simboli del BDSM Bandiera dei Leather Pride Esistono diversi simboli convenzionali utilizzati dalla comunità BDSM per riconoscere i propri membri o per chiarire immediatamente il ruolo interpretato. I più comuni sono: Il collare per il "bottom"Il trischele del BDSM. Ideato nel 1994 da un americano nel tentativo di dare a tutta la comunità un simbolo univoco (e non legato ad un particolare gruppo all'interno della comunità BDSM) sotto cui riconoscersi. Questo trischelion prende ispirazione da alcuni simboli celtici e dalla descrizione che viene fatta nel romanzo Histoire d'O dell'anello dato alla protagonista come simbolo della sua servitude. Dato che l'unica forma libera di questo trischelion è quella digitale, ha una certa diffusione internazionale all'interno delle comunità virtuali e come decorazione su anelli e simboli .L'anello d'O (con le due versioni, una tratta dalla descrizione sommaria presente nel romanzo "Histoire d'O" e l'altra, probabilmente più comune, tratta dalla versione cinematografica)La bandiera dei "Leather Pride"L'Head harness 4343 0 16 anni fa
- 9 mesi fa Feticismo Feticismo Per feticismo si intende lo spostamento della meta sessuale dalla persona viva nella sua interezza ad un suo sostituto, sia ciò che la sostituisce, una parte del corpo stesso, o una qualità, un indumento o qualsiasi altro oggetto. In buona sostanza, quindi, il feticista è colui che prova attrazione sessuale per qualcosa che fuoriesce dai canoni della sessualità tradizionale. Il feticismo si differenzia dalla semplice preferenza dettata dai gusti personali, che tutti hanno, dal fatto che la presenza del feticcio diviene una condizione indispensabile per raggiungere l'orgasmo. In mancanza del feticcio, infatti, il feticista non riesce ad avere l'appagamento sessuale. Ed è proprio per questo motivo che il feticismo in sessuologia è ritenuto un disturbo, in quanto impedisce una libera vita sessuale rendendo il soggetto dipendente dall'oggetto o da qualisiasi altra cosa sia oggetto del suo feticismo. Il feticismo può manifestarsi in una persona in varie forme: in alcuni casi possono divenire feticcio un qualsiasi tipo umano, ogni caratteristica fisica e psichica, ogni parte del corpo, ogni secrezione corporea (sangue, sperma, feci, urina, sudore, ecc.), ogni indumento ed ogni oggetto. Anche i nei possono essere oggetto di feticismo, e quindi il partner adorerà, toccherà, bacerà, leccherà, annuserà i nei dell'altro, anche il solo vederli costituirà per lui motivo di eccitazione, ed anche il sentririsi toccare i propri lo ecciterà molto. Molti feticisti prediligono però solo nei in una determinatà parte del corpo come bocca, pancia, pube, volto, schiena ecc. Per altri feticisti, invece, vedere, sentire, annusare, inghiottire o palpare determinate cose è importante almeno quanto il coito nella sessualità ordinaria. Fra i più diffusi feticismi, vi sono il feticismo del piede maschile e il feticismo del piede femminile: in questo caso il feticista è attratto dai piedi e prova piacere non solo nel vederli, ma anche nel leccarli, baciarli, annusarli e nell'esserne masturbato. Relativi perlopiù al feticismo del piede maschile, specie nelle pratiche erotiche omosessuali, sono diffusi il trampling, consistente nel farsi calpestare dal partner, il tickling, ossia il farsi solleticare, lo sneaking, che comporta l' uso delle scarpe, il socking, con l'utilizzo dei calzini, e molte altre. // Origine del termine L'etimo della parola viene dalla lingua portoghese; i mercanti di schiavi usavano questo termine per riferirsi agli indigeni africani che adoravano "feticci". In psicoanalisi è un disturbo derivante dalla scissione dell'Io e proiezione, talvolta derivante dal diniego-meccanismo di difesa che consiste nel rifiuto di riconoscere qualcosa di traumatizzante avvenuto nella realtà. Il feticismo in letteratura Restif de la Bretonne (Sacy 1734 - Parigi 1806) si sofferma in diverse sue opere su temi feticisti e in particolare sul feticismo dei piedi, che proprio in riferimento alla sua opera viene talvolta chiamato "retifismo". In Le notti di Parigi (1788-1791), per esempio, Bretonne narra dell'insana passione che porta alcuni uomini a rubare le scarpe di signore sorpese a passeggiare lungo le strade della capitale francese; in Le pied de Fanchette ou le soulier couleur de rose (1768, opera che non conosce ancora traduzione italiana) protagonista è una donna che si serve del fascino delle sue estremità per avvantaggiarsi socialmente. Un altro autore che ha lasciato opere considerevoli su questi temi è lo scrittore Tanizaki Junichiro, maestro della letteratura giapponese del Novecento. Il giovanile, primissimo racconto Il Tatuaggio (1909 Shisei (Irezumi)) esprime chiaramente, in poche righe, la centralità dei piedi nel simbolico erotico dello scrittore: piedi che hanno un'anima e si impongono come strumento di sottomissione dell'uomo nei confronti dell'onnipotente ricca carica sessuale ed esistenziale femminile. Nel romanzo I piedi di Fumiko un giovane aspirante artista scopre la smodata passione di un parente per i piedi di una ragazza che egli mantiene nella propria casa. Perfino negli ultimi giorni della propria vita non rinuncia ad assorbire il poco cibo che è in grado di mangiare dalle estremità di Fumiko. La figura dell'anziano folle di passione ritorna nel libro che è considerato tra i maggiori capolavori di Tanizaki: Diario di un vecchio pazzo. Un uomo, al termine della propria esistenza, tra ricordi e riflessioni, vive e racconta la propria debolezza per i piedi della nuora. Tokusuke arriverà a fare incidere l'impronta dei piedi della donna sulla sua tomba. Con la scusa di riprodurre un Bussokuseki (impronte di Buddha), egli stesso farà una litografia dei piedi della giovane Satsuko usando inchiostro rosso. L'operazione con la verniciatura, la manipolazione, l'asciugatura dei piedi, costituisce un'occasione per avvicinare l'oggetto desiderato. "Poi, quando sarò morto, non potrà non pensare: Quello stupido vecchio dorme sotto questi piedi bellissimi. Sto ancora calpestando le ossa di quel povero vecchio sotto terra". Spiegazione psicoanalitica La psicoanalisi freudiana spiega il feticismo ricorrendo alla teoria dello sviluppo psicosessuale. Secondo Sigmund Freud il bambino nella fase edipica, per superare l'angoscia di castrazione derivante dalla paura del padre e soprattutto dalla vista dei genitali femminili privi del pene, si crea un feticcio, ovvero un oggetto volto a sostituire il pene mancante nelle bambine. Se queste ultime sono prive di fallo, infatti, significa che sono state punite (evirate) per qualcosa che hanno commesso, quindi anche il bambino rischia l'evirazione a causa dei suoi desideri incestuosi verso la madre. Il piede, la scarpa e qualsiasi oggetto feticistico permettono così al bambino, fungendo da "fallo femminile", di attenuare la sua angoscia derivante dalla constatazione che le bambine non hanno il pene. Da parte sua Donald Woods Winnicott considera il feticcio alla stregue di un oggetto transizionale, il quale però viene investito di libido. Sempre secondo le teorie psicoanalitiche, il feticismo è un disturbo derivante dalla scissione dell'Io e dalla proiezione, talvolta derivante anche dal diniego (meccanismo di difesa che consiste nel rifiuto di riconoscere qualcosa di traumatizzante avvenuto nella realtà). 3504 0 16 anni fa
- 9 mesi fa Sesso Anale Sesso anale Il sesso anale (in alcuni casi chiamato anche sodomia, in riferimento al racconto biblico della distruzione di Sodoma) è una pratica del comportamento sessuale umano. Consiste nell'inserzione nell'ano e nel retto, del pene, delle dita, della lingua, di giocattoli sessuali o di altri oggetti, allo scopo di ricavarne piacere. Il sesso anale può risultare piacevole sia per chi penetra sia per chi viene penetrato. L'ano contiene infatti molte terminazioni nervose dello stesso tipo di quelle del pene e del clitoride. Nei maschi la presenza della prostata, solitamente la zona erogena maschile di maggiore sensibilità, se stimolata in modo adeguato, è una significativa fonte di piacere durante la penetrazione. In modo analogo, nelle femmine, la stimolazione di una parte dell'utero, solitamente poco coinvolto nel coito vaginale, può offrire un livello di piacere altrettanto intenso. Spesso la donna associa alla penetrazione anale la masturbazione clitoridea e/o vaginale, la quale, oltre a moltiplicare il piacere, contribuisce a rilassare la muscolatura anale, agevolando la penetrazione. Considerando che la zona anale contiene terminazioni nervose in quantità molto maggiori della vagina, adottando le dovute accortezze da parte del partner, la penetrazione può addirittura risultare più piacevole. Alcuni maschi la preferiscono rispetto alla vaginale; la forte stretta sul pene del muscolo dello sfintere, può offrire una sensazione di maggior piacere, e nel caso il passivo (quello penetrato) raggiunga prima l'orgasmo, le conseguenti contrazioni ritmiche dello sfintere sul pene del partner attivo, ne stimolano a sua volta l'orgasmo. D'altra parte, specialmente per il soggetto passivo della penetrazione e in particolare le prime volte in cui lo si pratica, il sesso anale può anche risultare molto doloroso e addirittura provocare lesioni all'ano. Tra gli eterosessuali il sesso anale viene statisticamente praticato con più frequenza nelle coppie stabili. Fra le lesbiche sembra che lo stesso venga praticato poco Generalmente il soddisfacimento che deriva da questo tipo di rapporto non è solo conseguenza di sensazioni fisiche ma anche del piacere psicologico di infrangere un tabù, spesso riconducibile all'educazione cattolica e/o monoteista, la quale, in genere considera tale pratica sessuale una perversione collegata con entità maligne, pertanto vietata. Il sesso anale è ancora un tabù in alcune culture ed è illegale sotto alcune giurisdizioni. Secondo voci non confermate sembra che il sesso anale sia in crescita come numero di praticanti che dichiarano di farlo. // Rischi e precauzioniIl rapporto anale praticato senza precauzioni, ovvero senza profilattico, espone ad un alto rischio di contrarre malattie sessualmente trasmissibili (come l'AIDS o la sifilide). Alcuni patologi hanno inoltre ritenuto opportuno definire una sintomatologia nota come "gay bowel syndrome" o sindrome viscerale, collegata con questa pratica sessuale, che ingloba varie patologie come condilomatosi genitale, emorroidi, proctite infettiva batterico-micotica, fistole anali, ascessi rettali, ragadi anali croniche, amebiasi, gonorrea, sifilide, ulcere anali e linfogranuloma venereo di Nicholas - Favre e congestione prostatica. L'ano non è in grado di lubrificarsi autonomamente come avviene nella vagina, pertanto generalmente durante l'atto, viene prestata molta attenzione alla lubrificazione della zona interessata; nel caso il partner sia femmina e abbia una fuoriuscita di liquido vaginale in quantità adeguata, dato le sue caratteristiche, può essere usato allo scopo, portandolo con le dita sull'ano, in circostanze particolari viene usato anche lo sperma, altrettanto efficace. Negli altri casi occorre ricorrere ad una lubrificazione esterna. Generalmente chi pratica sesso anale, ricorre a gel a base d'acqua (lo stesso usato per visite ginecologiche o per lubrificazione vaginale) reperibili in farmacia, nei sexy-shop. È meno frequente e spesso riconducibile ai neofiti, l'uso di pomate a base di vaselina, olii cosmetici o alimentari, burro alimentare; sebbene questi prodotti appaiano sul momento efficaci, rispetto al gel oltre a non offrire lo stesso confort, sono sconsigliabili perché potrebbero essere fonte di irritazioni, reazioni allergiche, o accelerare il deterioramento del profilattico. Occorre altresì dire, nel caso dei neofiti, che questa pratica andrebbe iniziata per gradi; non sono rari i casi in cui la donna, nonostante sia disposta a sottoporsi al rapporto, dopo i primi tentativi non riusciti, si convinca di non essere in grado, per conformazione fisica o per soglia di resistenza al dolore, di sostenere la penetrazione del partner. La dilatazione anale richiede una preparazione graduale progressiva, protratta anche per giorni o settimane. Il partner, con l'ausilio di un buon lubrificante, deve iniziare con l'uso delle dita, a massaggiare delicatamente l'ano internamente con moto rotatorio e lento, prima un dito, poi due e così via, in questo modo, dilatandolo in modo lento e progressivo, si predispone il muscolo anale a rilassarsi completamente in previsione della penetrazione, un valido ed ulteriore ausilio tecnico puè essere costituito dai butt-plug. Nel caso (sconsigliato) non si faccia uso del profilattico e si voglia evitare il rischio di una gravidanza, occorre fare molta attenzione che lo sperma, durante la sua normale fuoriuscita dall'ano, non venga a contatto con la vagina. Un comportamento rude e brusco o l'uso di oggetti non adatti a questo uso, potrebbero causare lacerazioni alla muscolatura e/o alla mucosa rettale con conseguenti lesioni sfinterali che devono essere tempestivamente valutati da un medico. Escludendo questi comportamenti non sembrano esistere casi documentati di perdita della continenza fecale procurati da sessualità anale. Uno studio dell''American Journal of Gastenerology non ha individuato differenze significative nel livello di incontinenza (in un campione di 58 persone) fra individui omosessuali analmente ricettivi ed eterosessuali senza esperienze di sesso anale Varianti Al sesso anale sono associate numerose varianti tra le quali: l'uso di clisteri sia a fini igienici sia come gioco di ruolo nell'ambito sottomissione/umiliazione;l'uso di "butt-plug" (letteralmente: tappi anali) di varie grandezze e forme, si indossano sotto la biancheria intima per archi di tempo più o meno lunghi, anche durante il disbrigo dei lavori domestici o sul posto di lavoro; sono anche utilizzati per il "training anale" cioè l'allargamento progressivo dell'ano per rendere più agevole la penetrazione con il pene;il cosiddetto "fisting" cioè l'introduzione dell'intera mano nell'ano del ricevente. Tale pratica può risultare molto pericolosa, tenuto conto della conformazione dell'anatomia umana in prossimità dell'intestino. 9858 0 16 anni fa
- 9 mesi fa Sesso Orale Sesso orale Sesso orale è il termine con cui comunemente ci si riferisce alle pratiche sessuali che richiedano l'uso della bocca e della lingua per la stimolazione erotica degli organi genitali, maschili o femminili. Storia Il sesso orale è stato considerato un tabù in gran parte delle nazioni occidentali sin dall'inizio del Medio Evo, in particolare a causa dello stretto ed esclusivo nesso fra sessualità e procreazione, imposto dal cristianesimo. In funzione di questa connessione, ogni altro tipo di sessualità, non collegata alla riproduzione, risultava quindi impura e perciò severamente proibita. Prima di allora, entro certi limiti, la pratica del sesso orale era generalmente accettata in quelle culture che praticavano regolarmente e socialmente la balneazione (terme, bagni pubblici) . Anche in questi casi vi erano dei notevoli tabù: nell'antica Roma precristiana le attività sessuali di tipo orale erano generalmente viste in un'ottica di sottomissione e controllo. Ciò è evidenziato da due parole latine che descrivono l'atto: irrumare (penetrare oralmente) e fellare (essere penetrati oralmente). In questo sistema, era considerata un'aberrazione per un maschio essere penetrato (o controllato) da un'altra persona di classe sociale inferiore. Questa stessa logica permetteva ad un uomo di ricevere la fellatio da una donna o da un altro uomo di una classe sociale inferiore (come uno schiavo o un debitore), perché avrebbe diretto le azioni della persona di classe inferiore. I romani consideravano il sesso orale come pratica molto più deplorevole rispetto, per esempio, al sesso anale: si diceva che chi era noto praticarlo soffriva di alito pesante ed era spesso un ospite sgradito a tavola . Si pensava che fossero state le donne di Lesbo, ad aver introdotto la pratica della fellatio, e si diceva che usassero tingere di bianco le labbra con il seme. Così, mentre in Grecia la persona che eseguiva il sesso orale era considerata attiva e quella che lo riceveva era considerata passiva , nei tempi della Roma antica eseguire la fellatio ed il cunnilingus era considerata una pratica passiva e perciò deplorevole per un maschio, ed il sesso orale tra membri di classi sociali basse era considerato atteggiamento ancor più vizioso e quindi spesso visto come tabù Quindi eseguire qualsiasi tipo di sesso orale era considerato passivo (nel senso di sottomettente) mentre ricevere il sesso orale era considerato attivo (ovvero riflesso di una attività controllante). A tal proposito, Catullo, nel suo carmen XVI, scrive: (LA) « Pedicabo ego uos et irrumabo, Aureli pathice et cinaede Furi, qui me ex uersiculis meis putastis, quod sunt molliculi, parum pudicum. nam castum esse decet pium poetam ipsum, uersiculos nihil necesse est; qui tum denique habent salem ac leporem, si sunt molliculi ac parum pudici, et quod pruriat incitare possunt, non dico pueris, sed his pilosis qui duros nequeunt mouere lumbos. uos, quod milia multa basiorum legistis, male me marem putatis? pedicabo ego uos et irrumabo » (IT) « Io ve lo ficcherò in bocca e nell'ano Aurelio bocchinaro e Furio culattone, a voi, che per certi miei versi, è vero, un po' sconci, mi credete un degenerato. Un poeta all'altezza dev'essere casto lui stesso, non certo i suoi versi, che di fatto hanno arguzia e sapore proprio in quanto un po' spinti e senza pudore e in grado d'eccitare quel certo prurito, non dico nei ragazzi, bensì nei caproni ormai incapaci nel darci dentro coi fianchi. Voi, perché leggete di tutti quei baci a milioni, voi non pensate che io sia maschio a dovere? Io ve lo ficcherò in bocca e nell'ano. » La pratica era tabù anche per ragioni di igiene. Nell'antica Roma, infatti, i genitali erano ovviamente una parte del corpo non particolarmente pulita e perciò si riteneva che il sesso orale avrebbe reso la bocca sporca e avrebbe costituito un potenziale rischio per la salute. Storia moderna Le disposizioni in materia religiosa, specialmente del cristianesimo, verso gli atti sessuali non direttamente finalizzati alla procreazione, hanno reso di fatto questa pratica poco diffusa in Europa. La liberalizzazione dei costumi sessuali, a partire dai filmati erotici degli anni '30 fino ai giorni attuali, ha fatto sì che il sesso orale terminasse di essere un tabù e lo ha in un certo senso "sdoganato". Ciò ha avuto riflessi sul costume, tanto che opere cinematografiche come le seguenti presentano alcune scene esplicite di sesso orale: E Johnny prese il fucile, di Dalton Trumbo, 1971Il portiere di notte, di Liliana Cavani, 1974;Ecco l'impero dei sensi, di Nagisa Oshima, 1978;Una spirale di Nebbia, di Eriprando Visconti, 1990;The Brown Bunny, di Vincent Gallo, 2003;Swimming Pool, di François Ozon, 2003;Battaglia nel cielo, di Carlos Reygadas, 2005. Oggi praticare il sesso orale è considerata un'attività, sia dal punto di vista attivo che da quello passivo, complementare o, per alcuni e/o in alcune circostanze, alternativa al rapporto sessuale completo; spesso esso viene praticato nell'ambito dei preliminari al rapporto vero e proprio, ovvero come forma di petting. Casi di interesse giudiziario Il sesso orale è stato oggetto di diverse vicende giudiziarie, anche clamorose; ciò dipende anche dalla particolare considerazione che questo tipo di sessualità riveste in alcune culture, secondo le quali esso non può considerarsi un vero e proprio rapporto sessuale, ma una forma di contatto "improprio" che non comporta lo stabilirsi di una relazione sessuale a tutti gli effetti. Il sesso orale è al centro della vicenda che riguarda il primo caso di violenza sessuale di una donna su un uomo, avvenuto in Norvegia. Nel gennaio del 2005, un ragazzo, rimasto a dormire in casa di amici dopo una festa, è stato svegliato dalla sua amica che gli stava praticando del sesso orale. Il compagno della ragazza si era assunto il compito di fotografare l'evento. Durante il processo il ragazzo sottoposto al sesso orale si è dichiarato contrario all'atto, contro quanto affermato dagli altri due. La ragazza è stata condannata a 9 mesi di carcere e cinquemila euro di multa.[1] Nel 2006, a seguito della denuncia di una moglie tradita con del sesso orale, l'Alta Corte di Taiwan ha decretato che il rapporto orale non implica tradimento, poiché la legislazione vigente non equipara il sesso orale a un rapporto completo che per le leggi taiwanesi consiste esclusivamente nel contatto dei genitali di entrambi i partner. A seguito della denuncia ben quarantanove uomini di legge si sono riuniti per decidere in materia. Il sesso orale non è stato considerato adulterio e la legge non è stata aggiornata. Il sesso orale era illegale fino a poco tempo fa in 22 Stati federati degli Stati Uniti d'America,[2] così come in altre nazioni del mondo; spesso le leggi che ne dichiaravano l'illegalità proibivano anche la sodomia. Tuttavia, queste leggi sovente erano dirette solo a coppie omosessuali, o per lo meno applicate solo in riferimento a tali coppie. Nel 2003 queste leggi sono state dichiarate illegittime e sia i rapporti omosessuali che il sesso orale sono stati resi legali. La questione sulla definizione di sesso orale è diventata preminente negli Stati Uniti nel 1998, con lo scandalo Lewinsky: il presidente statunitense Bill Clinton dichiarò davanti ad una corte di non avere mai avuto una relazione sessuale con la stagista Monica Lewinsky, nonostante avesse ripetutamente ricevuto da questa sesso orale. In questo caso egli stesso definì il sesso orale "rapporto improprio" per scagionarsi dall'accusa di aver mentito davanti alla corte, presso la quale era stato accusato per la suddetta relazione. Ruolo del sesso orale nelle pratiche sessuali Molte persone scelgono il sesso orale come alternativa al rapporto sessuale, anche con l'obiettivo di evitare i possibili effetti fecondativi del rapporto completo. Va tuttavia ribadito che il sesso orale non è un metodo di contraccezione, ma semplicemente un atto sessuale che evita il contatto diretto dello sperma con la vagina. Sebbene molte persone siano disgustate al solo pensiero del sesso orale, sono però altrettante quelle che lo considerano molto piacevole e in alcuni casi lo preferiscono alla penetrazione vera e propria. Spesso questa attività è ritenuta parte integrante di quella fase che in un rapporto sessuale è detta dei "preliminari". Gli organi sessuali non sono le uniche parti anatomiche ad essere molto sensibili e ricche di terminazioni nervose: anche la bocca, la lingua e le labbra lo sono; per questo motivo il piacere del sesso orale non si limita unicamente alla persona che lo riceve. Il sesso orale può anche agevolare la successiva eventuale penetrazione, in particolare laddove l'eccitazione che esso produce nella donna che lo riceve, ne migliora la lubrificazione vaginale, agevolando l'ingresso del pene. La pratica del sesso orale sul pene del maschio, inoltre, ne favorisce l'erezione e può essere utilmente adottata per risolvere temporanei deficit erettivi, dovuti ad es. a cause psicologiche transitorie. Tecniche Fellatio Questo tipo di stimolazione, che può portare all'orgasmo ed all'eiaculazione, non è per forza dovuto alla suzione come si può pensare, ma più sovente allo stesso meccanismo del coito genitale: il partner stimola il glande con labbra e lingua, in genere tenendo fermo il pene con la mano o accarezzandolo, coinvolgendo eventualmente nell'azione anche i testicoli. A questo si aggiunge il profondo coinvolgimento psico-emozionale. Secondo alcuni psicologi molti maschi considerano l'offrire il proprio pene a pratiche di sesso orale come un accrescimento del proprio ego, ritenendo che un tale atto sia una forma di dominazione del partner. Deep throating Una tecnica, definita in inglese deep throating, ("gola profonda" - dal celebre film omonimo) è quella in cui l'intero pene eretto viene introdotto nella bocca. Poiché di solito il pene eretto è più lungo della profondità della bocca, questa tecnica richiede di "inghiottirne" una parte; ciò è possibile solo: sopprimendo il riflesso istintivo a vomitare che si genera, ad esempio, quando ci si infila un dito in gola; per eseguire il deep throating chi lo offre deve prima di tutto rilassare i muscoli faringei mentre viene gradualmente inserito il pene eretto. La posizione più favorevole da assumere per eseguirlo è quella inversa al partner (tipo 69, per intendersi) poiché il pene eretto ha un andamento obliquo ed ascendente con un'angolazione di 45 gradi che risulta incompatibile con quello della gola che invece ha un andamento discendente e verticale. Qualora si praticasse la fellatio in posizione stante (per esempio inginocchiati), è indispensabile flettere il pene eretto del partner per portarlo almeno in una posizione orizzontale. L'Irrumatio La pratica dell'irrumatio è simile alla fellatio ma comporta la penetrazione della bocca come orifizio passivo, rendendo la persona penetrata passivamente coinvolta, ossia con poco controllo sull'atto. Cunnilingus La vulva, in particolar modo il clitoride, viene baciata e leccata. Anche l'ingresso della vagina può essere stimolato con la lingua. Per alcune donne il cunnilingus, specialmente se ricevuto da un partner allenato, è molto più efficace della penetrazione nel portarle all'orgasmo. Alcune persone ritengono che mormorare durante il cunnilingus (od anche durante la fellatio) aumenti la soddisfazione della partner. Il comico Sam Kinison, suggerì in un numero di cabaret, di disegnare con la lingua lettere dell'alfabeto durante il cunnilingus. Lo spunto ironico è stato ripreso anche dall'italiano Daniele Luttazzi, che parla di polinomi. Ma soprattutto é stato utilizzato nel film Cruel Intentions nel quale Ryan Phillippe seduce ed inizia al sesso una giovanissima Selma Blair recitandole l'alfabeto. L'odore, a volte pungente, del sesso della partner può risultare gradito ad alcuni (una pratica consiste nel respirare tali odori) ed infastidire altri. Una corretta e tempestiva igiene intima, in ogni caso, del resto suggerita dal buon senso in qualsiasi tipo di rapporto sessuale, può evitare la formazione di odori sgradevoli, che in generale sono da attribuirsi alla presenza di batteri e alla decomposizione di tessuti e secrezioni. Il Facesitting Il facesitting (letteralmente 'sedersi sulla faccia') è una forma di cunnilingus o anilingus in cui chi lo riceve ha un ruolo attivo e si siede sul viso della persona che lo offre, premendolo coi propri genitali o con il proprio sedere. Come nell'irrumatio, la persona che offre il sesso orale durante il facesitting ha un ruolo esclusivamente passivo. Sessantanove La posizione del 69 fra due donne Il sesso orale può essere eseguito da entrambi i partner allo stesso momento, nella posizione del 69. La posizione è così chiamata perché il numero sessantanove richiama da un lato la forma delle cifre 6 e 9 simili a persone stilizzate, e dall'altro suggerisce una loro posizione affrontata e reciprocamente inversa. Il sesso orale reciproco e contemporaneo è considerato da taluni di particolare soddisfazione per la sua profonda valenza ideologica, in quanto rappresenterebbe un momento alto di reciprocità partneriale, durante il quale il piacere viene vissuto da entrambi i partner non solo in contemporanea, ma al tempo stesso come una donazione ed una ricezione. Per altri invece (che semmai lo vivono esclusivamente in senso fisico), il piacere dato e ricevuto al tempo stesso non è particolarmente gradito, in quanto non permetterebbe di concentrarsi – e quindi di vivere intensamente – né sull'uno né sull'altro piacere, preferendo pertanto che i momenti di donazione siano alternati ai momenti di ricezione del soddisfacimento sessuale, senza mai farli coincidere; dunque di fatto evitando il 69 Le posizioni che si possono assumere durante un 69 sono: quella in cui entrambi i partner sono affrontati stando distesi su di un fianco; oppure quella in cui uno dei due si dispone sopra l'altro. Nella posizione distesi sul fianco, il sesso orale può avvenire in modo statico (nel qual caso la stimolazione reciproca avviene soprattutto con la lingua o con le labbra); oppure in modo dinamico, quando i movimenti ritmici del bacino dell'uno o di entrambi i partner rendono il rapporto orale simile ad un coito (nel qual caso la stimolazione è data soprattutto dal fondo della bocca e dalla gola).Nella posizione in cui uno si pone sopra l'altro, è possibile scegliere fra quella distanziata e quella ravvicinata. In entrambe è necessaria una buona intesa fra i due partner ed una grande attenzione dell'uno verso l'altro. - Nella posizione distanziata, un partner (in genere l'uomo) si pone in ginocchio poggiando le mani a terra (“alla caprinaâ€), mentre l'altra persona gli si distende al di sotto supina. Se non vi è una sufficiente intesa fra le due persone, la suzione del pene da parte della persona supina risulterà alquanto faticosa e spiacevole, tanto per l'eccessiva altezza a cui esso si troverà situato, quanto per lo spazio troppo angusto esistente fra le gambe, obbligandola ad uno sforzo supplementare di sollevamento della testa, sia che voglia avvicinarsi in modo statico che in maniera ritmica. - Un'intesa perfetta fra le due parti è invece indispensabile nella posizione ravvicinata. Infatti, mentre la persona supina è immobilizzata dal corpo del partner che le è disteso sopra, essa rischia di venire soffocata dall'immissione del pene nella sua bocca che le ostruirà ogni via di respirazione. Diversamente, una grande soddisfazione vi può essere in questa posizione per entrambi i partner quando la grande attenzione verso l'altro ed una piena intesa reciproca porterà dapprima la persona in posizione dominante a farsi guidare dal partner sottostante sia nel ritmo di penetrazione da assumere (che dovrà tenere conto del ritmo di respirazione della persona sottostante), sia riguardo la profondità massima possibile di immissione del pene (oltre la quale vi sarebbe l'istintivo riflesso faringeo di rigetto); e poi assumendo queste modalità e limiti concordati insieme (semmai tacitamente, con piccoli gesti) per dare avvio ad un pieno, soddisfacente, intensissimo rapporto orale, molto coinvolgente per la sua completezza ed armonia. Mormoratore (Hummer) Chi riceve la fellatio o il cunnilingus può trovare piacevole se chi esegue queste pratiche mormora o canta durante l'atto. Questo effettivamente rende la bocca come un vibratore, anche se diversamente da un vibratore meccanico la bocca ha un lubrificante incorporato (la saliva). Un effetto simile può essere ottenuto posizionando un piccolo ma potente vibratore sotto la mascella, facendo vibrare la lingua, cosa che può essere molto piacevole se fatta in piccole quantità, ma può portare all'insensibilità di entrambi i partner se usata eccessivamente. Anilingus L'anilingus, detto anche rimming o rimjob, consiste nello stimolare l'ano con la bocca e la lingua. Tale pratica può essere gradita sia dagli uomini che dalle donne, in considerazione della identica sensibilità dell'ano in entrambi i generi sessuali. Auto-stimolazione orale Auto-fellatio È il sesso orale praticato da un uomo su sé stesso: una forma di masturbazione che consiste nello stimolare il proprio pene con la propria bocca e lingua. In realtà, è un atto che alla stragrande maggioranza degli uomini risulta impossibile; infatti non riesce se non vi è la giusta combinazione di un corpo snello, di una notevole flessibilità della spina dorsale, e di una sufficiente lunghezza del pene, necessari per compiere questo atto. L'auto-fellatio (selfsucking in inglese), laddove ricorrano questi requisiti, può essere eseguita in diverse posizioni: stando in piedi, stando in ginocchio, da seduti, oppure distesi supini. Di fatto si distinguono sostanzialmente due posizioni: la posizione “a Câ€, e la posizione “a Xâ€. La posizione “a C†è la più frequente, e consiste semplicemente nel flettere il torso in avanti, fino a raggiungere il proprio pene con la bocca. Raramente essa viene eseguita stando in ginocchio (per la consistenza delle cosce che urtano contro le costole inferiori), ed ancora meno stando in piedi (postura più faticosa). La maggior parte delle persone capaci di auto-fellatio la eseguono: stando seduti su di una superficie piana (a terra o su di un letto) e divaricando le gambe; stando seduti su di una postazione rialzata (una sedia, uno sgabello, ecc.) nel qual caso vi è il vantaggio della spinta dei piedi che permette un ulteriore avvicinamento del bacino; ed infine da una posizione supina, stando sdraiati a terra o su di un letto e buttando all'indietro le gambe come a voler fare una capriola all'inverso.La posizione “a X†è la più difficile di tutte e richiede una estrema flessibilità, da veri e propri artisti circensi. È una posizione “a C†dove però il corpo viene ulteriormente flesso (diremmo oltre i 180 gradi), da risultare come arrotolato su se stesso. È possibile eseguirla solo stando supini e buttando le gambe all'indietro, facendo emergere fra le cosce prima la testa e poi tutto quanto il torso e le braccia, ed infine bloccando le gambe rivoltate indietro facendole passare sotto le proprie ascelle. In questa posizione il mento viene a trovarsi ad altezza dei testicoli. Esistono, sparse nel mondo, associazioni di cultori dell'auto-fellatio (molte delle quali rintracciabili su internet). In genere esse invitano ad una grande prudenza e cautela nell'eseguire questa pratica, poiché per chi non è predisposto, tentativi frettolosi e maldestri potrebbero portare a gravi danni alla colonna vertebrale [3]. La pratica dell'auto-fellatio offre diverse curiosità: Una leggenda metropolitana, probabilmente fondata sulla risaputa intensa attività erotica del poeta Gabriele D'Annunzio, ha attribuito a questo personaggio l'uso dell'auto-fellatio, resa possibile in seguito ad una operazione per la quale egli si sarebbe fatto asportare due costole.Un fotografo di professione, ha fatto dell'auto-fellatio il motivo ispiratore per le sue foto artistiche. Immagini in bianco e nero o a colori lo ritraggono nelle più svariate posizioni, dove risalta nettamente il suo interesse per la forma e per le linee di contorno, associati ad effetti chiaroscurali e di luminosità ricercati e decisamente raffinati[4]Sull'isola di Bali gli indigeni vendono ai turisti delle sculture in legno scuro (in genere piccole come una castagna; ma ve ne sono anche di dimensioni più grandi che raggiungono un'altezza fino a 20-30 cm circa) che ritraggono un uomo corpulento a torso nudo vestito solo di un perizoma, seduto con le gambe incrociate, e con la testa abbassata fino a nascondere il viso nel suo grembo; il viso è incorniciato da una zigrinatura di dieci tacche, che quindi dovrebbero corrispondere alle dieci dita con le quali si coprirebbe gli occhi. Secondo alcuni il personaggio sarebbe Budda, secondo altri invece una divinità indu o malese. Quando si interrogano i locali al riguardo, le persone non vogliono pronunciarsi, forse per pudore oppure perché riguarda un loro aspetto religioso. Infatti pare che a Bali esista una setta segreta i cui aderenti praticherebbero l'autospermofagia, esaurendo così in se stessi il loro ciclo vitale. L'auto-fellatio L'auto-cunnilingus Auto-cunnilingus L'auto-cunnilingus è l'auto-stimolazione orale della vagina. Solo una piccolissima parte delle donne riesce ad eseguire questa pratica sessuale. Auto-anilingus L'auto-anilingus è l'auto-stimolazione orale dell'ano. Pochissimi uomini e donne riescono ad eseguirlo. Questioni sanitarie Il liquido seminale contiene acqua, piccole quantità di sali minerali, proteine e zuccheri. Essendo una sostanza leggermente basica, può avere un gusto amaro o salmastro a seconda dell'alimentazione della persona; tuttavia, come tutti i fluidi sessuali maschili e femminili, non è dannoso per chi sugge, se non per quanto riguarda eventuali malattie sessualmente trasmissibili. Alcune leggende metropolitane descrivono il liquido seminale come nutriente e ricco di proteine; ciò è vero solo in minima parte, dato che solitamente la quantità di liquido seminale eiaculata è modesta e contiene meno del 5% di proteine. Nel praticare il sesso orale, alcuni esagerano nel mordere i genitali o nel graffiarli coi denti. Se il sesso orale viene eseguito con molta veemenza è possibile provocare danni o abrasioni sia agli organi genitali sia alle mucose orali. Malattie sessualmente trasmissibili (MST o MTS) Vi sono molte malattie trasmissibili tramite rapporti orali: il virus dell'immunodeficienza umana HIV di cui esistono due tipologie: la più diffusa è l'HIV-1, mentre l'HIV-2 è prevalente in Africa. Trasmissibile attraverso le secrezioni (vaginali o lattee) ed eventuali tagli nella bocca o in prossimità di essa;il virus del papilloma umano che genera il condiloma, delle verruche che si localizzano sul pene, nell' ano, o nelle mucose vaginali dove possono causare il carcinoma della cervice;l' herpes simplex o labialis, di cui si conoscono due tipi di virus: l' HSV-1 che produce una infezione non genitale; e l' HSV-2 che è la causa principale dell'infezione genitale e neonatale. I pareri non sono univoci, ma diversi studiosi ammettono che il virus può essere trasmesso dalle regioni orali a quelle genitali e viceversa, durante il sesso orale;il virus di Epstein-Barr, nella trasmissione della mononucleosi infettiva tramite la saliva;il Cytomegalovirus, altro sierotipo della famiglia degli herpes virus.Altre malattie virali trasmissibili sono l' Epatite virale A e l' Epatite virale B. Anche alcuni parassiti possono generare patologie trasmissibili, ad esempio: il Trichomonas vaginalis, un protozoo flagellato, trasmissibile durante l'atto sessuale, in grado di colonizzare le pareti vaginali;batteri, tra i quali il più diffuso soprattutto a livello maschile, è il Neisseria gonorrea (gonococco) che provoca la gonorrea quando infetta le pareti dell'uretra, generando risposta infiammatoria e secrezioni purulente associate a dolori o bruciori durante la minzione.Altri batteri collegati a patologia trasmissibile sono i Treponemi, di cui l'agente eziologico della sifilide, con penetrazione della mucosa e formazione di ulcera non dolorante, e nelle fasi tardive provoca rush cutaneo e papule diffuse dovute alla risposta infiammatoria ed immunitaria. Tutte queste malattie possono essere evitate con l'uso del preservativo, sia quello tradizionale che quelli appositamente progettati per il cunnilingus. Questi ultimi possono in ogni caso essere sostituiti dall'uso di una qualsiasi barriera in lattice (ad es. un preservativo tagliato) o anche da una semplice pellicola trasparente, frapposta fra la bocca e i genitali femminili. Curiosità Gli esseri umani non sono gli unici animali a praticare il sesso orale. Infatti questa usanza è stata osservata sporadicamente anche nei bonobo (Pan paniscus), primati affini agli scimpanzé, i quali sono soliti utilizzare il piacere sessuale come base per i rapporti sociali all'interno del gruppo, ad esempio per la condivisione del cibo o per fare pace dopo un litigio. 6300 0 16 anni fa
- 9 mesi fa Penetrazione Penetrazione sessuale La penetrazione sessuale consiste, comunemente, nel compimento fisico dell'unione sessuale fra due o più soggetti. Nel caso di coppia eterosessuale, tale atto consiste nell'inserimento del pene nella vagina; si parla altresì di penetrazione sessuale anche nel caso di coppia omosessuale ovvero di coppia eterosessuale dedita al sesso anale; in questi casi la penetrazione consiste nell'inserimento del pene del soggetto attivo nell'ano del soggetto passivo. Meno propriamente, il termine penetrazione può essere usato anche per descrivere il sesso orale, ovvero per la masturbazione intesa come introduzione di dita o delle mani (fisting) nella vagina o nell'ano. Quando si parla di penetrazione sessuale ci si riferisce, infine, anche al "sesso con oggetti" che viene praticato, ad esempio, tramite plugs, dildos o vibratori, e quindi, in genere, all'inserimento di qualsivoglia oggetto o parte del corpo all'interno di uno qualsiasi degli orifizi del corpo maschile o femminile, accompagnata da sensazioni di piacere e di eccitazione sessuale. 3952 0 16 anni fa
- 9 mesi fa La Masturbazione MASTURBAZIONE La masturbazione è una pratica autoerotica consistente nella sollecitazione manuale degli organi sessuali al fine di ottenere piacere. // Uso del termine Il termine è usato anche per definire la stimolazione erotica degli organi sessuali primari, come il pene, e secondari, come i capezzoli, che può anche effettuata sia con la mano che con taluni oggetti. Può essere compiuta su altra persona, anche in forma di masturbazione reciproca, solitamente nel petting. Nel linguaggio colloquiale, comunque, il termine masturbarsi è spesso sostituito da espressioni volgari, spesso figurative ed immaginifiche. Al maschile, la più comune è farsi una sega che estende per l'appunto il movimento del braccio quando adopera la sega a quello che produce durante l'atto di autoerotismo. Altri termini sono pugnetta (che il dizionario Zingarelli accosta all'equivalente spagnolo puñeta, e nella sua radice verbale ha quindi implicito il riferimento al pugno usato per compiere l'atto) pipa o regionalmente pippa (la cui parola in alcuni dialetti indica anche il membro virile) e raspa (termine usato per motivi analoghi a quelli di sega) . Al femminile si usa la parola ditalino (o ditale) con riferimento al dito impiegato dalle donne nella masturbazione. Etimologia del termine Il termine masturbazione deriva dal latino masturbari, ma la derivazione di questo termine è controversa: alcuni la fanno derivare da 'manu stuprare composta da "manu" (ablativo di manus, mano) + stuprare (disonorare, violare: forse da mettere in relazione con stupere, "restare stordito, stupefatto"). Altre fonti sostengono che masturbarsi deriverebbe dall'espressione manu turbare (turbare con la mano). Sebbene questo etimo sia tacciato come "falsa etimologia popolare" dal Vocabolario Etimologico della Lingua Italiana di O. Pianigiani, risulta invece accettato nel dizionario Devoto-Oli. Un'altra derivazione ipotizzata è il greco "mezea" (μεζεα, "i peni") in unione al latino turbare. I modi di masturbarsi (si intende in questo caso il significato estensivo del termine) comuni agli individui di entrambi i sessi sono il premere e/o lo strofinare i genitali contro un oggetto, come un cuscino; inserire dita od oggetti nell'ano (masturbazione anale), e stimolare il pene o la vulva o il clitoride con vibratori elettrici, che possono altresì essere inseriti nella vagina o nell'ano. Persone di entrambi i sessi possono inoltre trovare piacere nel toccare, strofinare o pizzicare i propri capezzoli durante la masturbazione; entrambi i sessi usano a volte sostanze lubrificanti per migliorarne la qualità e renderla più soddisfacente. Una masturbazione risulta più soddisfacente se la si effettua da seduti o sdraiati. Contemporaneamente alla masturbazione è spesso pratica comune leggere o visionare materiale pornografico o lasciarsi andare a fantasie sessuali. L'attività masturbatoria può essere in alcuni casi ritualizzata: in questi rituali possono essere presenti, tra le altre, delle componenti feticiste o delle parafilie. Alcune tecniche estreme per rendere più intenso ed elaborato il piacere, sono l'asfissia autoerotica, consistente nell'impedire un apporto normale di ossigeno ed il self-bondage (legarsi da sé). Queste ultime due pratiche possono rivelarsi molto pericolose. Maschile Gli uomini sembra usino meno tecniche di masturbazione, ed anche per loro, influiscono gusti e preferenze individuali. Le tecniche usate possono differire tra uomini circoncisi e non circoncisi, dato che alcune tecniche adottate dagli uni, sono spesso dolorose per gli altri. La masturbazione maschile è chiamata in gergo "sega". La tecnica più comune, consiste nel tenere semplicemente il pene in erezione fra le dita chiuse a pugno, con una stretta analoga a quella che potrebbe essere quella della vagina, e muovendo la mano ritmicamente lungo l'asta del pene fino a raggiungere l'orgasmo. Negli uomini non circoncisi, la stimolazione progressiva deriva dal movimento del prepuzio, il quale, anche per l'azione del frenulo, copre e scopre ritmicamente il glande. Questa azione del prepuzio evita il contatto fra la mano e il glande stesso, riducendo di molto l'attrito, il quale comporta in genere una sensazione di fastidio. Per gli uomini circoncisi invece la stimolazione avviene sempre muovendo ritmicamente la pelle intorno al glande che si copre e scopre interamente: molti massaggiano direttamente il glande stesso (anche usando un lubrificante per ridurre l'attrito) e il suo bordo. Alla grande sensibilità del pene contribuisce anche le sottigliezza ed elasticità della pelle che lo ricopre, dello spessore di pochi decimi di millimetro, nonché la sua straordinaria mobilità rispetto al tessuto sottostante. Un'altra tecnica consiste nell'unire il dito indice e il pollice a cerchio attorno all'asta del pene, circa a metà lunghezza, e muovere la pelle ritmicamente lungo l'asta, facendo nascere la sensazione di piacere e incrementandola fino al raggiungimento dell'orgasmo ed all'eventuale eiaculazione, la quale non sempre avviene, specialmente in età puberale Molti maschi riescono a protrarre a lungo la sensazione di piacere, rallentando o sospendendo la stimolazione un attimo prima del raggiungimento dell'orgasmo, e riprendendola subito dopo, ripetendo il ciclo anche più volte. Questi soggetti, in possesso di un notevole autocontrollo, gustano infine un orgasmo particolarmente appagante e subiscono di meno il cosiddetto periodo refrattario. Una tecnica meno comune è il giacere a faccia in giù su una superficie morbida, come un materasso,o un cuscino, e strofinare il pene contro di essa fino a raggiungere l'orgasmo. Questo tipo di masturbazione viene praticata maggiormente nella fascia di età che va dai 15 ai 18 anni visto che è anche molto meno conosciutaì; questo tipo di autoerotismo provoca quindi un maggior piacere al momento dell'eiaculazione. Altre tecniche ancora prevedono l'uso di una vagina artificiale o altro simulacro per la masturbazione. Per quanto riguarda la masturbazione ad opera del partner essa può essere praticata con diverse parti del corpo come mani, piedi (footjob), cosce, oralmente (sesso orale) o, se il partner è di sesso femminile, con l'ausilio del seno, in questo caso è chiamata volgarmente "spagnola". Al piacere della pratica masturbatoria, in cui è coinvolto il pene, può aggiungersi contemporaneamente il piacere della semplice stimolazione dei testicoli o l'anale, consistente nella stimolazione con un dito della mano libera dello sfintere anale; tale stimolazione può avvenire con il semplice contatto o con la penetrazione del dito nello sfintere. Alcuni considerano, infatti, la prostata (la ghiandola che secerne il liquido seminale) come la zona di massima sensibilità erogena negli uomini. Questa può essere stimolata, come già detto, inserendo le dita o in alternativa un dildo adeguatamente lubrificati, nel retto attraverso l'ano; questa tecnica, detta postillonage porta in alcuni individui ad orgasmi di intensità notevolmente maggiore. Similmente, un partner sessuale può offrire masturbazione con le mani o la bocca, inserendo la lingua (rimming) o un dito ben lubrificato nel retto. Il momento dell'eiaculazione può essere controllato, indossando un profilattico di forte spessore o un tipo specifico definito "ritardante". In ogni caso la pratica più diffusa è recarsi a terminare l'atto sul wc o sul lavabo in modo tale che lo sperma emesso vi defluisca agevolmente. Inoltre molti uomini si masturbano solitamente sotto la doccia e ciò evita il pericolo di sporcare l'ambiente con la propria eiaculazione. In alternativa è possibile, all'approssimarsi del momento liberatorio, tenere in prossimità della testa del pene un fazzoletto nel quale vengano a raccogliersi gli schizzi di seme che segnanalano la conseguita soddisfazione carnale. Esiste anche una controversa tecnica di controllo dell'eiaculazione consistente nel premere sul perineo, un punto circa a metà strada fra lo scroto e l'ano, poco prima di eiaculare: quest'azione può spingere lo sperma dentro la vescica, e a lungo termine porterebbe secondo alcuni a danni dovuti alla pressione sui nervi e sui vasi sanguigni del perineo Si dice orgasmo asciutto quello raggiunto trattenendo l'eiaculazione (o di chi è troppo giovane per eiaculare). I sostenitori del sesso tantrico affermano che tale tecnica può essere appresa e che può abbreviare il periodo refrattario Alcuni hanno notato una connessione fra la circoncisione e la frequenza della masturbazione. Tale relazione è tuttavia argomento che rimane assai controverso e poco esplorabile coi tradizionali metodi sondaggistici. Riportiamo comunque a titolo di lettura un sondaggio condotto su 1410 uomini nel 1992 negli Stati Uniti (Laumann), il quale sembrerebbe aver scoperto che: "Il 49% degli uomini circoncisi riferisce di masturbarsi almeno una volta al mese, contro il 34% riportato dai non circoncisi." Femminile Le tecniche di masturbazione femminile sono più numerose e più varie di quelle maschili, e sono influenzate da un certo numero di fattori e di preferenze individuali. L'immaginazione sembrerebbe rivestire un ruolo fondamentale, soprattutto nella masturbazione femminile; infatti molte donne per goderne appieno e raggiungere l'orgasmo, hanno bisogno di dedicare un tempo considerevole ad una fase "preliminare" in cui lasciarsi andare ad evocare fantasie stimolanti. Tali tecniche includono lo sfiorare o lo strofinare la vulva e soprattutto il clitoride con il dito indice o medio, o entrambi: questo è piacevole per la maggior parte delle donne, soprattutto se si accarezzano allo stesso tempo il seno e i capezzoli. L'inserimento di anulare e medio, per stimolare la parete interna-anteriore della vagina, consente di comprimere il palmo della mano sul clitoride; in questo modo si modula una pluristimolazione (interna ed esterna) che conduce a notevoli contrazioni orgasmiche. A volte una o più dita possono essere inserite nella vagina per manipolare ripetutamente la parete interna anteriore, dove è situato il punto G. Allo scopo di ottenere una migliore stimolazione possono anche essere usati degli ausili alla masturbazione, come vibratori, dildo e palline Ben Wa; per alcune donne è preferibile la stimolazione anale, in virtù della presenza in questo muscolo di un notevolissimo numero di terminazioni nervose; nel caso vi sia penetrazione, spesso si usa del lubrificante per facilitarla. Le preferenze delle donne, sul modo e nel luogo dove masturbarsi sono varie, alcune scelgono la vasca da bagno o la doccia, usando il flusso d'acqua tiepida per stimolare il clitoride; altre invece cavalcano un cuscino, tenendo le gambe ben allargate per stimolare il clitoride attraverso le grandi labbra e gli abiti come nel frottage. Alcune donne amano masturbarsi in presenza di altre donne, che spesso le aiutano nell'azione. Se è presente un partner, può essere gradita la stimolazione con varie parti del suo corpo; la lingua solitamente riveste in ciò un ruolo fondamentale, ma anche altre parti del corpo possono essere di gradimento, piede, gomito, naso, ecc. Alcune donne raggiungono l'orgasmo anche solo guardando i loro partner masturbarsi. Si tratta di una forma di autoerotismo emulativo. Alcune donne si masturbano inserendo nella vagina oggetti di grosse dimensioni dalla forma fallica. Al pari degli uomini, anche una percentuale di donne amano masturbarsi vedendo filmati o riviste a sfondo erotico. Ancora, alcune donne sono capaci di raggiungere l'orgasmo accavallando strettamente le gambe e stringendo i muscoli delle cosce per creare attrito: è possibile masturbarsi in questo modo anche in pubblico, senza essere notate, anche pedalando in bicicletta, il sellino può tradursi involontariamente in oggetto di stimolo. Alcune donne considerano ancora la masturbazione come una attività secondaria e "sostitutiva" del coito. Psicologi e sessuologi sono invece concordi nel considerarla una pratica che, oltre alla funzione di fonte di piacere, ha l'importante funzione di conoscimento del proprio corpo. Le ricerche mostrano infatti che le donne che riescono a raggiungere l'orgasmo attraverso la masturbazione sono avvantaggiate nel riuscire a raggiungerlo anche nel rapporto con il partner. Raggiungere l'orgasmo con la masturbazione può essere più facile che raggiungerlo con la penetrazione; è anche per questo motivo che molte donne si stimolano la clitoride con le dita anche durante il rapporto sessuale, oppure chiedono al partner di farlo. La masturbazione femminile è anche chiamata con il termine "Ditalino". La masturbazione tra gli animali La masturbazione può avvenire anche tra gli animali. È il caso tanto di scimmie antropomorfe quanto di animali domestici come i cani. Tra i cani di sesso maschile, per esempio, la masturbazione è possibile inserendo il pene tra una delle zampe posteriori e una di quelle superiori incrociate, in posizione sdraiata su un lato. Il cane intento nella masturbazione inizia quindi a muoversi come se si stesse accoppiando. Stime sulla frequenza della masturbazione per età e sesso La masturbazione può avvenire sin dall'infanzia quando il bambino scopre che l'area genitale, se stimolata, fornisce piacere(questo avviene circa a 11 anni) , e viene cercata ancor di più a partire dalla pubertà, mentre può diventare meno frequente dopo i primi rapporti con un/una partner o con l'avanzare dell'età. È una pratica che accompagna molti individui per tutta la vita. Le domande sulla frequenza della masturbazione e sull'età in cui viene ricercata consapevolmente dai ragazzi è stata posta in molti studi clinici, scolastici e in parecchi sondaggi informali. Ne riportiamo uno, a titolo di semplice lettura, che ovviamente ha tutti i limiti propri dei sondaggi e delle modalità con i quali essi vengono effettuati (per esempio esso non fornisce una categorizzazione demografica dei partecipanti, che sono soltanto i lettori di una rivista urbana di Toronto, né la loro storia sessuale, perciò non può rappresentare la popolazione media generale; è inoltre da considerare la tendenziale reticenza delle persone a parlare di tematiche così intime, anche quando si tratta di sondaggi anonimi). Il sondaggio in questione è del 2004 della rivista NOW di Toronto ([1]) ed ha ricevuto migliaia di risposte. Esse mostrano che una schiacciante maggioranza di maschi – 81% – ha iniziato a masturbarsi consapevolmente fra i 10 ed i 15 anni. Tra le femmine, la stessa fascia di età mostrava una più modesta maggioranza del 55%. Non è insolito tuttavia iniziare molto prima, cosa che è più comune fra le ragazze: il 18% di esse ha iniziato prima dei 10 anni, e il 6% addirittura prima dei sei. Sempre secondo il sondaggio di cui sopra: la frequenza della masturbazione diminuisce dopo i 17 anni di età: questo declino è più netto fra le ragazze e più graduale fra i ragazzi. Mentre le ragazze fra i 13 e i 17 anni si masturbano in media almeno una volta al giorno (quasi altrettanto spesso dei loro coetanei maschi) le donne adulte lo fanno solo 8 o 9 volte al mese, contro le 18-22 degli uomini di pari età.sembrerebbe che la capacità di masturbarsi declini con l'età: gli adolescenti dichiarano di potersi masturbare anche sei o più volte al giorno, mentre gli uomini di mezza età fanno fatica a eiaculare anche una volta al giorno soltanto. Essendo il tema principale della sessualità infantile, la masturbazione è stata osservata in bambini molto piccoli. Nel libro Human Sexuality: Diversity in Contemporary America, di Strong, Devault e Sayad, gli autori precisano che un bimbo può ridere nel suo lettino mentre gioca con il suo pene eretto (sebbene non eiaculi). Le bambine a volte muovono ritmicamente i loro corpi, quasi con violenza, apparentemente sperimentando un orgasmo. Sulle leggende circa gli effetti positivi o negativi sull'organismo Esistono molte voci e leggende in gran parte delle culture su questa pratica, che possono essere dirette ad incoraggiarla (si pensi ai riti di alcune popolazioni africane che pensano di rendere più fertile la terra spargendovi sopra il proprio seme) o anche al fine di scoraggiarla. In quest'ultimo caso non di rado sono state spacciate come verità assolute, dicerie assolutamente prive del minimo fondamento scientifico oggettivo, nei più svariati periodi storici o culture. Questo fenomeno è da mettere in relazione anche al grado di controllo che la morale di ogni epoca specifica rivestiva sui comportamenti delle persone nei vari momenti storici, luoghi, "strati sociali". Per citare due esempi tradizionali, la masturbazione porterebbe alla cecità, o ad incurvamenti della colonna vertebrale (forse in riferimento al tentativo di auto-suzione del pene). Tali tesi trovarono tra i loro sostenitori il medico inglese Bekker che nel 1771 pubblicava il libro dal titolo: Dell'onania, ovvero dell'odioso peccato dell'auto-polluzione con tutte le sue logiche conseguenze in entrambi i sessi; con suggerimenti spirituali e medici, e il medico svizzero calvinista Samuel Tissot il quale nel 1760 pubblicava un trattato sulle malattie prodotte dalla masturbazione. Autori come Rousseau e Voltaire assunsero posizioni analoghe. Negli Stati Uniti uno dei maggiori oppositori della masturbazione fu il medico John Harvey Kellogg (l'inventore dei Corn flakes) che sostenne l'alimentazione a base fibre come lotta all'autoerotismo da lui definito "crimine abominevole".[1] In realtà non è stata provata nessuna influenza negativa della masturbazione sulla salute fisica. Da uno studio [2] svolto da un gruppo di ricerca australiano, condotto da Graham Giles presso il Cancer Council Victoria di Melbourne, e pubblicato il 16 luglio 2003 sul British Journal of Urology, è invece emerso che eiaculare almeno cinque volte a settimana, soprattutto in giovane età, porta ad una riduzione del rischio di cancro alla prostata fino al 65 per cento. Lo studio ha indicato inoltre che le eiaculazioni raggiunte tramite masturbazione sarebbero più efficaci per la prevenzione rispetto a quelle raggiunte in seguito alla penetrazione, perché in quest'ultimo caso potrebbero venire trasmesse malattie che aumentano il rischio di cancro. Considerazioni dal punto di vista della psicologia La masturbazione è genericamente considerata, soprattutto nella fase della pubertà, un mezzo per prendere confidenza con i cambiamenti del proprio corpo e acquisire familiarità e coscienza di sé, oltre che, ovviamente, un modo per ricavare puro piacere. In quest'ottica, di taglio psicologico-educativo, la conoscenza di sé derivante dalla masturbazione può costituire una buona base di partenza per ottenere un maggiore soddisfacimento anche nei rapporti con i partner. L'assoluta preferenza della masturbazione al rapporto, così come la masturbazione compulsiva (al pari di tutte le pratiche che assumono connotati compulsivi) in particolare nell'età adulta, sono spesso sintomo di un disagio psicologico o di difficoltà relazionali e sessuali. Aspetti religiosi Nell' ambito Cristiano la masturbazione è condannata come atto impuro in particolare modo dalla chiesa cattolica e dal mondo evangelico pentecostale, fra le poche organizzazioni religiose Cristiane ad accettare la masturbazione come un normale comportamento dell' uomo c' è l' unione delle Chiese Evangeliche Valdesi e Metodiste e la Jesus family(ex bambini di Dio) che non considerano un peccato la masturbazione. La masturbazione nella storia La prima testimonianza della masturbazione risale a 28000 anni fa, infatti nel 2005 fu trovato in Germania, nella caverna di Hohle Fels, un fallo di pietra levigata risalente a tale epoca probabilmente utilizzato come dildo. Nella religione degli antichi egizi il dio Atum, attraverso la masturbazione, facendo uscire il proprio sperma, diede vita ai primi esseri viventi. Tra gli antichi greci, invece, la masturbazione era considerata un atto naturale. Il filosofo Diogene il Cinico, addirittura si masturbava in pubblico. Galeno di Pergamo, invece, consigliava agli uomini di masturbarsi per regolare la produzione dei liquidi corporei ed alle donne per curare i disturbi nervosi. if (window.runOnloadHook) runOnloadHook(); 7588 0 16 anni fa
- 9 mesi fa Erotismo Erotismo Fernande - foto di Jean Agélou (1878-1921) La parola erotismo, da Eros, divinità greca dell'amore, indica le varie forme di manifestazione del desiderio erotico che ci attrae verso qualcuno o qualcosa. Secondo Platone (Simposio), nel momento in cui ne sentiamo la mancanza (desiderium in latino), l'oggetto erotico ci attira verso di sé con la forza di una calamita. Nella teoria freudiana, invece, il desiderio erotico è concepito come libido, ovvero come un impulso fondamentale che muove l'essere umano verso la ricerca del piacere. L'oggetto erotico, quindi, in questo caso è investito eroticamente come potenziale fonte di soddisfazione della pulsione. Si può pertanto provare attrazione erotica, spirituale e fisica insieme, per una persona dell'altro sesso o del proprio, ma anche per la sua rappresentazione (vedi ad es. la leggenda della statua di Pigmalione). L'erotismo può altresì esplicitarsi in forme e attività non direttamente connesse al suo appagamento concreto, ovvero mediante l'immaginazione o la fantasia. In questi casi esso può concretizzarsi in veri e propri prodotti artistici o intellettuali, come la fotografia, la letteratura, il cinema, la pittura, etc. Va distinto l'erotismo dalla pornografia: nell'erotismo infatti è importante e rilevante la presenza di un vissuto emotivo, laddove la pornografia si caratterizza per la netta separazione fra la sessualità, esibita nella sua crudezza, e il sentimento amoroso, che ne è perlopiù escluso. Esiste una copiosa letteratura erotica scritta in genere da e per gli uomini (anche le poche donne che ne scrivono, si rivolgono in genere ad un pubblico maschile); negli ultimi anni si è assistito tuttavia al crescere dell'interesse femminile per questo tipo di letteratura, probabilmente in relazione al mutamento dei costumi (liberazione sessuale) avvenuta a partire dalla seconda metà del Novecento nella cultura occidentale. 2808 0 16 anni fa
- 9 mesi fa La Sessualità La Sessualità La sessualità è un aspetto fondamentale del comportamento dell'essere umano che comprende quegli atti (finalizzati alla riproduzione, alla ricerca del piacere ma anche sociali) che si sono sviluppati in relazione alle proprietà tipiche dell'apparato riproduttivo. Infatti l'ambito sessuale investe in modo massiccio tutta l'evoluzione e la crescita dell'individuo e coinvolge tutta la sua vita relazionale. Il termine "sessualità" è riferito anche agli aspetti psicologici, sociali e culturali del comportamento sessuale umano, mentre col termine "attività sessuale" ci si riferisce più specificatamente alle pratiche sessuali. Sessualità umana Identità di genere Prima che in relazione all'atto sessuale vero e proprio la sessualità dell'individuo comprende tutti quegli aspetti che differenziano i maschi (uomini) dalle femmine (donne). Infatti ogni individuo fin dalla nascita è accolto e trattato anche in base alla sua appartenenza biologica ad uno dei due sessi e crescendo si costruisce un'identità sessuale in base ai rapporti con l'ambiente familiare e culturale in cui è inserito. Tutte le sue relazioni con gli altri si impostano in base al sesso, anche prima di raggiungere la maturità sessuale. Una divisione basata sull'identità di genere è più complessa di una basata semplicemente sui comportamenti sessuali in quanto l'identità dell'individuo è più difficile da definire ed ogni essere umano ha una concezione diversa della propria identità sessuale e del ruolo di genere che può derivarne. Possiamo comunque distinguere: MaschiFemmineIntersessualiTransessualiTransgender La sessualità umana può essere inoltre concepita come una parte della vita sociale degli uomini, governata da regole di comportamento e dallo status quo. Così, si dice, la sessualità influenza le norme sociali e la società per converso influenza i modi in cui la sessualità può essere espressa. Dall'invenzione dei mass media, film e pubblicità hanno dato alla sessualità maggiori opportunità di modificare l'ambiente in cui viviamo. Modelli sociali Pur partendo sempre dai due generi sessuali, società diverse adottano modelli sociali molto diversi tra loro, per esempio nella gestione della famiglia (patrilinearità o matrilinearità), della società (patriarcato o matriarcato) nella distribuzione del lavoro, ecc. Tali differenze riguardano il modello stesso di famiglia. A seconda del numero di persone coinvolte nella relazione sessuale, abbiamo: MonogamiaPoligamiaPoliandriaPoliginia Educazione sessuale L'Educazione sessuale è l'introduzione di argomenti legati al sesso in un contesto educativo. Negli Stati Uniti, praticamente tutti gli stati occidentali hanno delle forme di educazione sessuale, ma di varia natura. In alcuni stati europei, l'età appropriata per l'educazione sessuale spesso comincia in età pre-scolare, mentre in altri stati è l'adolescenza, o addirittura la tarda adolescenza. L'educazione sessuale copre un grande campo di argomenti, da “da dove vengono i bambini?â€, alla contraccezione, le malattie legate al sesso, e le implicazioni sociali e psicologiche legate alle relazioni sessuali, comunque riguardanti la prevenzione e gli aspetti "relazionali". In Italia poco o niente si parla di qualità della vita sessuale, delle pratiche erotiche e delle "fantasie" ad essa connesse. Sono pubblicati manuali in merito, di cui il più noto è di certo il "Kama Sutra". Influenze sociali Il comportamento sessuale umano è in molti individui influenzato, o pesantemente compromesso, dalle regole della cultura in cui l'individuo vive. Esempi di queste norme sono la proibizione di rapporti sessuali prima del matrimonio, o contro l'omosessualità, o altre attività, poiché le religioni proibiscono tali attività (vedi tabù). A volte, se non nella maggior parte dei casi, questi comportamenti indotti culturalmente, non riflettono le naturali inclinazioni sessuali dell'individuo. Coloro che desiderano esprimere una sessualità dissidente sono spesso forzati a formare subculture all'interno della cultura principale. In altri casi, forme di sessualità possono svilupparsi in un feticismo o alternativamente svilupparsi come forma di disordine psichico o parafilia Tipi di sessualità Una prima e relativamente semplice divisione può essere basata sulle inclinazioni sessuali, in primis sul genere sessuale verso cui si prova attrazione: AsessualitàBisessualitàEterosessualitàOmosessualità Si definisce invece castità l'astinenza sessuale temporanea o definitiva, assunta come forma di impegno di solito dovuto a motivazioni di tipo morale o religioso (ad es. celibato ). Tuttavia oltre al sesso del partner, molti altri aspetti possono caratterizzare la vita sessuale degli esseri umani. Alcuni comportamenti sessuali sono considerati patologici, altri sono vietati da alcune legislazioni, altri (più o meno bizzarri, più o meno diffusi) costituiscono un esempio della varietà comportamentale umana. Elenco di pratiche sessuali MasturbazionePenetrazioneSesso oraleSesso analeFeticismoBDSM Caratteristiche dei rapporti sessuali Le caratteristiche dei rapporti sessuali variano in società e periodi storici diversi. Tra i fattori da considerare l'età del primo rapporto sessuale, la prosecuzione dell'attività sessuale in età avanzata, la frequenza dei rapporti sessuali, ecc. 2658 0 16 anni fa