Prevenzione dell'AIDS
Le diverse modalità di trasmissione dell'HIV (virus generalmente ritenuto responsabile dello scatenarsi dell'AIDS)
sono ben note e riconosciute. Altrettanto ben note sono le modalità di
prevenzione dal contagio. Tuttavia, recenti studi epidemiologici e
comportamentali in Europa e Nord America suggeriscono che una
consistente minoranza di giovani continui a praticare attività ad alto
rischio e che, nonostante siano a conoscenza dell'AIDS, sottostimino il
rischio di venire contagiati dall'HIV.
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Prevenzione della trasmissione sessuale dell'HIV
Aspetti scientifici
I rapporti sessuali ricettivi e non protetti sono molto più a
rischio dei rapporti insertivi non protetti, con il rischio di
trasmettere l'HIV da un partner infetto a uno non infetto attraverso un
rapporto anale insertivo molto più grande del rischio di trasmissione
attraverso un rapporto anale ricettivo o il sesso orale. Secondo il
ministero della salute francese, la probabilità di trasmissione per
atto varia dallo 0.03% allo 0.07% nel caso di rapporto vaginale
ricettivo, dallo 0.02% allo 0.05% nel caso di rapporto vaginale
insertivo, dallo 0.01% allo 0.185% nel caso di rapporto anale
insertivo, e dallo 0.5% al 3% nel caso di rapporto anale ricettivo.
- Le Malattie sessualmente trasmissibili
(MST) incrementano il rischio di trasmissione e infezione dell'HIV in
quanto causano la rottura della normale barriera epiteliale attraverso
ulcerazione e/o microulcerazione genitale, e provocano l'accumulo di
gruppi di cellule sensibili all'HIV o infette da HIV (linfociti e macrofagi) nel seme e nelle secrezioni vaginali.
Studi epidemiologici provenienti dall'Africa sub-sahariana, Europa e
Nord America hanno ipotizzato che approssimativamente esiste un rischio
quattro volte maggiore di essere infettato da HIV in presenza di ulcere
genitali come quelle provocate dalla sifilide e/o ulcera molle, e un significante rischio, sebbene minore, in presenza di MST come la gonorrea, clamidia e triconomiasi che causano localmente l'accumulo di linfociti e macrofagi.
- La trasmissione dell'HIV dipende dall'infettività del paziente zero
e dalla sensibilità del partner non infetto. L'infettività sembra
variare durante il corso della sindrome e delle sue manifestazioni
patologiche e non è costante tra i soggetti. Una carica virale non
identificabile nel plasma non significa che ci sia una bassa carica
virale nel liquido seminale o nelle secrezioni genitali. Un incremento
di un fattore 10 di RNA HIV nel liquido seminale è associato con un
incremento della trasmissione del virus dell'81%. - Se qualcuno è già infetto da HIV, questo non protegge dall'essere infettato da un'altra e più virulenta specie.
- Il sesso orale non è esente da rischi visto che è stato dimostrato
che l'HIV può essere trasmesso sia attraverso rapporti orali ricettivi
che insertivi.
Strategie di prevenzione
Durante rapporti sessuali il solo preservativo,
che può essere maschile o femminile, può ridurre (il preservativo
elimina il rischio di infezione se indossato correttamente, questo è
quello che dicono i siti ufficiali), le possibilità di contrarre l'HIV
nonché le possibilità di rimanere incinta. Deve però essere utilizzato
durante tutto il rapporto di penetrazione in caso di partner sieropositivo o la cui sieropositività non è conosciuta, come può avvenire per rapporti occasionali.
L'effettivo uso del preservativo e la protezione delle trasfusioni di sangue
in Nord America e nell'Europa Centro-Occidentale sono ritenuti alla
base del più basso tasso di incidenza dell'AIDS in queste regioni.
Adottare questi metodi di prevenzione ha causato però in alcune
regioni controversie e difficoltà. Alcuni associano queste difficoltà
come conseguenza della forte influenza di indicazione religiose che
sconsigliano o condannano l'utilizzo dei preservativi.
- Il preservativo maschile
è la sola più efficiente tecnologia che riduce la trasmissione sessuale
dell'HIV ed altre infezioni sessualmente trasmesse. Affinché sia
efficiente deve essere utilizzato correttamente durante ogni atto
sessuale. Lubrificanti contenenti oli, come vasellina o burro, non
vanno usati in quanto indeboliscono il preservativo rendendolo poroso.
Se necessario, sono raccomandati lubrificanti a base di acqua. I
preservativi hanno date standard di scadenza. È fondamentale
controllare la data di scadenza e se è conforme allo standard Europeo
(EC 600) o a quello Americano (D3492) prima dell'uso. - Il preservativo femminile è un'alternativa a quello maschile ed è fatto di poliuretano,
che consente il suo utilizzo in presenza di lubrificanti a base di
olio. Sono più larghi dei preservativi maschili e sono progettati per
essere inseriti in vagina.
Con il costante e corretto utilizzo dei preservativi vi è un rischio
di contrarre l'infezione da HIV molto basso. Studi su un utilizzo
assiduo del preservativo in coppie nelle quali solo uno dei partner è
sieropositivo hanno mostrato tassi di incidenza di infezione del
partner sano inferiori all'1% annuo.
Programmi governativi
Il governo U.S.A. e U.S. Health Organizations adottano entrambi l' Approccio dell'ABC (ABC Approach) allo scopo di ridurre il rischio di contrarre l'AIDS durante i rapporti sessuali:
- Abstinence (astinenza o rimandare le attività sessuali, specialmente per i giovani)
- Being faithful (lett. essere fedeli), specialmente per coloro che abbiano relazioni serie
- Condom, (uso del-) per coloro che hanno un comportamento sessuale che li mette a rischio
Questo approccio ha avuto molto successo in Uganda,
dove la prevalenza dell'HIV è diminuita dal 15% al 5%. Tuttavia,
l'approccio ABC è lontano da tutto ciò che l'Uganda ha fatto, poiché l'Uganda
ha sperimentato per la prima volta degli approcci utili a ridurre lo
stigma sociale della malattia, parlando apertamente dei comportamenti
sessuali, senza mettere da parte gli studenti delle scuole colpiti
dall'HIV, persuadendo singoli o coppie a fare dei test e a servirsi dei
consultori, migliorando lo status delle donne, coinvolgendo le
organizzazioni religiose, enlisting i guaritori tribali, e molto altro.Inoltre, occorre notare che non c'è alcuna prova conclusiva che i
programmi basati sulla sola astinenza abbiano avuto successo in ogni
paese del mondo nel ridurre la trasmissione dell'HIV. Questo è il
motivo per cui l'uso del preservativo è caldamente consigliato insieme
all'astinenza. C'è una certa confusione derivata dalla sovrapposizione
con l'Approccio CNN. Cioè:
- Condom (uso del-), per coloro che ingaggiano comportamenti sessuali a rischio.
- Needles (aghi), usare solo quelli nuovi (usa e getta).
- Negoziare, capacità di-; trovare un compromesso per fare del
sesso in modo più sicuro con il partner e dare la possibilità alle
donne di fare le scelte più convenienti per loro.
L'Approccio ABC è stato criticato, poiché un partner fedele di un partner infedele è a rischio di AIDS Molti pensano che la combinazione dell'approccio CNN con l'approccio ABC costituirà la platform ottimale per la prevenzione.
Circoncisione
Attualmente una ricerca sta chiarendo una possibile relazione tra la circoncisione
maschile, effettuata in alcuni contesti culturali, e l'HIV. Tuttavia
l'UNAIDS crede che sia prematuro inserire la circoncisione nei
programmi di prevenzione all'HIV.
Inoltre, esperti medici sudafricani ritengono che l'uso ripetitivo
di coltelli non sterilizzati nel rituale della circoncisione degli
adolescenti potrebbe favorire la diffusione dell'HIV.
Prevenire la trasmissione dell'HIV tramite il sangue e derivati
Fondamenti scientifici
Condividere e riutilizzare siringhe rappresenta il maggiore rischio di infezione non solo per HIV ma anche per l'Epatite virale B e l'Epatite virale C.
Negli Stati Uniti un terzo di tutte le nuove infezioni da HIV possono
essere ricondotte a questo tipo di scambi e quasi il 50% dei
tossicodipendenti hanno l'epatite C.
- Si pensa però che il rischio di essere infettato con l'HIV da una
sola puntura di un ago già usato su una persona affetta da HIV sia
circa 1 su 150. La profilassi post-eposizione con farmaci anti-HIV può abbassare ulteriormente quella piccola percentuale di rischio. - Le precauzioni universalmente riconosciute spesso non sono seguite nell'Africa sub-Sahariana e in gran parte dell'Asia a causa sia della mancanza di materiale che di inadeguata preparazione. L'OMS, l'Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO, World Health Organisation) stima che approssimativamente il 2.5% di tutte le infezioni da HIV nell'Africa
sub-Sahariana sia trasmesso tramite iniezioni non sicure praticate in o
da strutture sanitarie. A causa di ciò, l'Assemblea Generale degli
Stati Uniti, sostenuta da un consenso unanime nell'ambiente medico, ha
fatto urgentemente appello a tutte le nazioni affinché adottino quelle
precauzioni ormai universalmente riconosciute all'interno delle proprie
strutture sanitarie.
Strategie di prevenzione [modifica]
- In quei paesi in cui sono stati introdotti il miglioramento delle
tecniche di selezione dei donatori e il test agli anticorpi, il rischio
di trasmettere l'infezione da HIV a coloro che ricevono trasfusioni di sangue è stato eliminato con ottimi risultati. Secondo la OMS,
la stragrande maggioranza della popolazione mondiale non ha accesso a
banche del sangue sicure e "tra il 5% e il 10% delle infezioni da HIV
contratte in tutto il mondo è trasmesso attraverso la trasfusione di
sangue e derivati infetti del sangue". - Medici e paramedici che seguono le precauzioni universali o praticano l'isolamento sicuro dalle sostanze provenienti dall'interno del corpo, per esempio indossando guanti di latex al momento di praticare le iniezioni e lavarsi frequentemente le mani possono contribuire a prevenire le infezioni da HIV.
- Tutte le organizzazioni per la prevenzione dell'AIDS consigliano a
coloro che fanno uso di droga di non condividere aghi o altro materiale
necessario alla preparazione e all'assunzione di droga (incluse le
siringhe, i batuffoli di cotone, i cucchiai, l'acqua per diluire la
droga, o le cannucce, ad es. quelle per il crack).
È importante che le persone adoperino aghi nuovi di zecca e che i
professionisti di tossicodipendenza mettono a disposizione tutte le
informazioni per sterilizzare gli aghi con la semplice candeggina. In
alcune città degli Stati Uniti e altri paesi occidentali, gli aghi sono
disponibili gratuitamente ai supermercati dell'ago o nei siti dove la
garanzia di iniezioni sicure è certificata per legge.
Trasmissione da madre a figlio
Fondamenti scientifici
- Vi è un 15-30% di rischio di trasmissione materno fetale dell'HIV durante la gravidanza, travaglio e parto.
Nei paesi sviluppati il rischio di trasmissione dell'HIV da madre a
figlio può ridursi allo 0-5%. Diversi sono i fattori che determinano il
rischio di infezione, in ma particolar modo il tasso virale della mamma
al momento del parto (quanto più alto è il tasso, tanto maggiore è il
rischio). L'allattamento al seno aumenta il rischio di trasmissione del
10-15%. Tale rischio dipende da fattori clinici e può variare a seconda
delle modalità e della durata dell'allattamento.
Strategie di prevenzione
- Le ricerche hanno dimostrato che i farmaci antiretrovirali, il
parto cesareo e il latte in polvere riducono il rischio di trasmissione
del HIV da madre a figlio. - Quando è possibile e conveniente un'alternativa all'allattamento al
seno, si raccomanda alle mamme infette con l'HIV di evitare di
allattare il bimbo al seno. In caso contrario, lo si raccomanda solo
per i primi mesi di vita, ricordando che dovrebbe essere interrotto al
più presto possibile.
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