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La prima volta in tre
Ciao sono Sonia abbiamo letto nel sito i racconti di altri iscritti e ci siamo decisi a raccontare come abbiamo iniziato a giocare anche con i single. Dovete sapere che noi ormai sono quasi dieci anni che sporadicamente trasgrediamo, non siamo assatanati ma quando decidiamo che è arrivato il momento ci mettiamo in contatto con altre coppie incontrate in questo percorso di giochi e combiniamo una seratina tutta pepe; non siamo mai andati a cercare dei single, per mia espressa volontà, perchè lo ritenevo superfluo: avevo comunque quello che desideravo nella coppie sia il maschio che una donna quando se ne trovava una veramente bisex (sono molto poche quelle non forzate!). Siamo anche amanti del ballo liscio, soprattutto io, e un paio di volte l'anno andiamo in qualche sala da ballo e passiamo la serata, ovviamente non siamo dei provetti ballerini (anzi !) ma quanto basta per lasciarci andare a questo sano divertimento.
All'incirca cinque anni fa ci dissero che a circa 100km da casa nostra avevano aperto una sala da ballo molto bella e soprattutto molto fresca (eravamo in estate) e decidemmo un sabato, nonostante la distanza, di andare a curiosare; purtroppo nessuno dei nostri amici 'tradizionali' erano disponibili per quella sera, ma decidemmo ugualmente di andare. Indossai il mio completino reggiseno senza coppe e perizoma neri, le autoreggenti nere a rete larghissima con reggicalze in pizzo incorporato; sopra una gonna con spacco e una camicetta abbotonata fino al reggiseno che lasciava intravvedere il solco del seno. Appena parcheggiato ed avviandoci all'ingresso, ci venne incontro un ragazzo (38-40 anni), carino fisico asciutto, chiedendoci se si poteva aggregare a noi in quanto quella sera non consentivano l'ingresso a uomini soli, salvo essere in compagnia, ovviamente precisò, una volta dentro ci avrebbe
lasciati liberi in quanto non era sua intenzione disturbare. Io e Giorgio ci guardammo e non trovammo nulla di male ad acconsentire anche perchè Alberto, questo il suo nome, ci disse che era già stato in altre serate e a noi poteva far comodo qualcuno che ci illustrasse come era all'interno. Ovviamente una volta entrati, trovammo un'angolino abbastanza tranquillo non troppo vicino alla pista (è quello che cerchiamo sempre in quanto non vogliamo essere disturbati da tutti quelli che passano e chiedono di ballare) e comunque ci mettemmo a chiaccherare un pò. Venimmo sapere così che Alberto era stato anni prima un insegnante di ballo e che solo per motivi di lavoro aveva dovuto interrompere. In quel momento vidi per me la possibilità di togliermi veramente la voglia di ballare il liscio come non avevo mai fatto e lo dissi anche con molto entusiasmo; Giorgio che conosce questo mio grande desiderio non potè
che acconsentire e disse scherzando ad Alberto "non puoi tirarti indietro in fondo è grazie a noi se sei entrato stasera e in fondo ballare con Sonia o con altre poco importa l'unica clausola è quella che anche io ogni tanto devo avere la possibilità di pestare i piedi a mia moglie" (riferendosi alla poca dimestichezza nel ballo). E così iniziò una serata d'incanto, mi divertivo moltissimo e il tempo passava velocissimo, ballare in quel modo mi rendeva euforica, mi eccitava all'inverosimile. Non smettevo di ballare con Alberto, e persino quando ballavo con Giorgio mi entusiasmavo e intanto gli raccontavo tutte le mie emozioni provate con Alberto.
Arrivò anche il momento del tango e vuoi che ormai eravamo tutti su di giri vuoi perchè questo ballo riesce a creare un atmosfera speciale, fatto sta che Alberto si fece più audace e approfittò mettendomi una mano
sul mio lato B senza che io facessi nulla per evitarlo, ovviamente sentivo che lui non era indifferente alla cosa e riusciva a farmi sentire "quanto gradiva" tutto ciò. Credo che ormai ero completamente andata e lasciavo che lui appoggiasse il suo membro contro di me e me lo facesse sentire, ero eccitatissima, purtroppo la tornata del tango terminò e mi riaccompagnò al nostro posto mentre dal palco intanto annunciavano che avrebbero suonato anche un pò di lenti per mantenere l'atmosfera 'calda' e poi si sarebbe fatta una pausa.
Giorgio intervenne per ballarli e Alberto le chiese se almeno poteva concederne uno anche a lui. "Ok", rispose Giorgio, "ma intanto riposati ti concedo il terzo" e ci mettemmo a ballare stretti stretti, ormai non riuscivo a trattenermi e incominciai un'opera di "riscaldamento" su Giorgio e intanto gli raccontai tutto quanto era successo; sapevo che non avrebbe avuto nulla da ridire ed entrai nei particolari di quanto era avvenuto e mi disse che se lo desideravo avremmo potuto continuare la serata altrove, intanto la sua lingua si attorcigliava alla mia e mi sbottonò un paio di bottoni della camicetta per potermi toccare il seno e sentire i miei capezzoli che erano ormai diventati durissimi, arrivò anche il terzo ballo e arrivò subito Alberto, io non provai neanche ad abbotonarmi e mi misi tra le sue braccia, ovviamente proseguì da dove era rimasto e intanto non potè fare a meno di vedere le mie tette che ormai erano in bella vista, se pur ancora un pò coperte dalla camicetta, diciamo quel 'si vede e non si vede' che crea però una forte eccitazione, e naturalmente tutto ciò si sentiva perchè era nuovamente in tiro e ci teneva a farmelo sentire. Si fece poi più intraprendente e mi chiese se ci sarebbe stata la possibilità di vederci io e lui un giorno e gli risposi che tutto ciò sarebbe stato possibile anche subito se lo voleva e saremmo potuti andare a da qualche parte tutti e tre insieme. Rimase un pò perplesso ma subito si riprese e decidemmo di andare non appena fosse arrivata la pausa e così facendo approfitto anche lui di quella camicetta sbottonata.
Dopo ci recammo a casa sua, appena entrammo mi abbracciarono entrambi e chiusi gli occhi per sentire tutte quelle mani che esploravano il mio corpo, una lingua e poi l'altra cercavano la mia. Andai alla ricerca di quel membro che tanto avevo sentito, lo tirai fuori, ormai duro e grosso lo presi tra le mie mani ma purtroppo preso da tutta l'eccitazione accumulata nella serata durò pochissimo e venne, poi andammo sul suo letto e incominciai a giocare con Giorgio mentre Alberto mi spogliava tutta e mi leccava dolcemente in mezzo alle cosce sditalinandomi. Ormai non capivo più niente ero al centro dell'attenzione e mi sentivo una vera cagna in calore e feci veramente di tutto, ovviamente ad Alberto divenne nuovamente duro e potei finalmente avvolgerlo tra le mie labbra e sentirlo sotto la mia lingua e naturalmente non mancai di concedermi una bella scopata con entrambi.
E' stata una serata indimenticabile che ci ha fatto eccitare molto, ancora oggi che lo racconto sento un brivido che mi percorre in tutte le mie parti intime...Forse sarà perchè è stata la prima volta o la situazione che si era venuta a creare ma devo dire che non ho più provato con un single quanto ho provato quella sera.
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14 anni fa
sngl,
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Ultima visita: 6 mesi fa
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Storie di spiagia
Abitando vicino al mare facciamo tutta la stagione lì e abbiamo una cabina presso uno stabilimento condivisa tra diverse persone, una delle quali sarà protagonista della storia, dallo scorso anno anche loro sono in cabina con noi, …. M (si chiama così) è la cognata dell’amica di mia moglie, di circa 10 anni più giovane di me …… una gran figa?? No persona normalissima …………
La prendo un po alla larga per far capire meglio. La scorsa stagione una giorno mentre mi andavo a cambiare il costuma in cabina, apro e trovo lei che si stava mettendo il costume, chiudo al cabina scusandomi, per me la storia finisce lì ……
Quest’inverno una sera mentre eravamo a mangiare una pizza lei torna sull’argomento, premetto che io ho detto a mia moglie di quanto successo, lei al marito no! Dicendo se la cosa mi aveva imbarazzato, le rispondo che a me non aveva provocato nessun tipo di imbarazzo, il marito non mi è sembrato molto contento della cosa, anzi si è scocciato un po’, e le ha detto di stare più attenta nel chiudere la cabina, rinfacciandole anche che a casa spesso non chiude le porte, che dovrebbe coprirsi un po’ di più ecc ecc ….
Questa’anno o meglio due settimane fa ero a casa in ferie, di solito scendo al mare in bici con mia moglie, ma quel giorno aveva da fare dei giri e sono andato solo, arrivato in spiaggia vado al bar prendo un caffè, lei è lì ha appena preso qualcosa, le dico mi cambio e scendo, sei sola? Mi dice che ci sono anche gli altri, che quando scendo giochiamo a carte.
Vado verso la cabina e apro, stavolta era dietro la porta e, mentre faccio per riuscire le mi dice che non è un caso …. Mi trattiene per un braccio e mi chiude dietro la porta, ci baciamo, ci accarezziamo, si inginocchia prendendolo in bocca e facendomi un pompino completo di ingoio per evitare di lasciare tracce (dirà dopo). Nulla più di questo …….. siamo in spiaggia come nulla fosse successo.
Dopo un paio di giorni mi arriva un messaggio che mi chiedeva se mi potevo liberare nel pomeriggio con una scusa, lei avrebbe avuto come scusa un consiglio di classe a scuola (M insegna), subito dopo pranzo faccio in modo di dovermi assentare un paio d’ore per problemi in ufficio, non crea problemi la cosa in quanto mi capita spesso di ricevere mail o telefonate per problemi di lavoro.
La raggiungo a casa sua, mi apre completamente nuda “almeno mi vedi bene ora” dice, appena chiusa la porta mi si getta al collo e mi bacia, poi inizia a spogliarmi, restiamo nudi mi porta sul letto, la distendo ed inizio a leccarla, impazzisce di piacere e la sento venire in bocca, mi dice che il marito non ama fare certe cose, continuo ad accarezzarla e leccarla tutta, mentre con le dita frugo in tutti gli orifizi, quando le infilo un dito nel culo si agita e mugola di piacere.
Mi sdraia, apre un cassetto, mi mette un preservativo e sale sopra di me, dice che non usa contraccettivi, mi incuriosisco e mentre scopiamo mi racconta che il marito è una persona molto strana, che la scopa con il contagocce e che lei di tanto in tanto si scopa un suo collega disponibile, ormai da anni …… ma fa anche una battuta di apprezzamento verso il marito dicendo “tanto ben di dio sprecato”, raccontandomi che il marito è di gran lunga ben dotato e resistente, ma che non ama fare sesso, che quelle poche volte la prende, la “tromba” e basta, senza pensare al piacere, ma solo alla sborrata (e al suo lavoro del cazzo aggiunge)…………, che non vuole fare mai sesso, che non ama che lei lo prenda in bocca ……
Io vengo, non ho una grande resistenza, fa un caldo infernale, mi toglie il preservativo e lo lecca tutto bene bene ……… stiamo sdraiati sul letto e io continuo ad accarezzarla, ha un clitoride bello gonfio, ne ha ancora voglia, appena mi sente un po carico si sposta e si mette a capretta, ho davanti a me la sua figa e il suo culo, mi guarda, sorride e mi dice “ti andrebbe al naturale, senza preservativo? allora il culo è tuo!!!” , l’ho presa da dietro e mentre la stavo scopando nel culo si agitava mugolando di piacere, mi dice che le piace prenderlo nel culo e che lo stronzo non vuole neppure quello perchè “è contro natura” …….. ma che al suo amico piace eccome ……….. mi dice che quando pensa a fare sesso per lei c’è solo “prenderlo nel culo” che le da un enorme piacere ……. E che un giorno vorrebbe sentire l”enorme” cazzo del marito dentro ……….
Ci vestiamo e torniamo ognuno per la sua strada al mare …..
Una sera a cena, andiamo sul discorso donne, chiedo a mia moglie cosa pensa di M, lei mi dice che non la capisce molto bene, perché a volte sembra sia una porca, altre volte molto pudica, che le ha raccontato che si prende le sue libertà dal marito perché ne sente il bisogno, ma che è meglio che io le staia alla larga, altrimenti “te lo taglio” parole sue ……………..
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14 anni fa
mirco1963,
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Ultima visita: 5 anni fa
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La vacanza
Sono in vacanza in un villaggio turistico per riprendermi dall'anno di lavoro. Tranquillamente disteso su un lettino mi godo il caldo sole gettando saltuarie occhiate alle persone che mi circondano. Nulla di interessante. Decido di partecipare ad una lezione di ginnastica e da quel luogo una visione celestiale. Una donna in topless con un seno fantastico. La signora è sdraiata con marito e figli. Inizio a guardarla. Si accorge di me e mi fa un bellissimo sorriso. Non so come avvicinarla e la storia si ripete per alcuni giorni. Quando ci incrociamo nella sala da pranzo ci scambiamo sguradi infuocati. Un pomeriggio l'animazione del villaggio trasmette una musica che invita a ballare. Casualmente passavo nei pressi di questa affascinante donna, mentre la guardo vedo che si siede sul lettino ed inizi a muoversi tenendosi il reggiseno, slacciato, con un braccio. Mentre si muove, si accorge della mia presenza e fissandomi solleva le braccia, lasciando così cadere il reggiseno e mettendo in mostra il suo fantastico seno. Questo spettacolo inatteso fa agitare le mie parti basse. Non resisto e le faccio segno di raggiungermi. Passano alcuni minuti senza che accade nulla. Poi vedo che si alza, guarda se sono ancora in giro, si avvolge un asciugamano intorno al corpo e si avvia nella mia direzione. Ho il cuore a mille. Viene verso di me e mentre mi passa vicino mi fa segno di seguirla. Troviamo un angolo appartato ed iniziamo a baciarci e finalmente posso mettere le mani su quel magnifico seno. L'eccitazione sale. Ci infiliamo in un bagno. Le tolgo l'asciugamano ed inizio a ciucciare i capezzoli turgidi. Le infilo la mano nello slip dve trovo una figa con una striscia di peli ma tanto bagnata. Le infilo due dita dentro ed inizio a muoverle con foga. Mi prende il cazzo in mano ed inizia a menarmelo. La siedo sul lavandino le allargo le gambe e mi inginocchio a leccarla. Geme come una cagna in calore e la mia eccitazione cresce ancora di più. Le infilo nuovamente due dita in figa e dopo poco gode inondandomi la mano del suo piacere. Il mio cazzo sta esplodendo. Le prendo la testa con una mano e la avvicino al mio cazzo. Capisce che voglio che me lo lecchi ed apre la bocca per ingoiarlo. L'eccitazione è così tanta che dopo poco le vengo in bocca. Ingoia tutto. Si alza, ci baciamo e continuiamo a toccarci, ma purtroppo dobbiamo andare via. Mi saluta e correndo torna accanto al marito. Più tardi, provo a ricercarla ma la vedo con la valigia che va via. Purtroppo ha finito la vacanza e non ho avuto il piacere di farglielo sentire dentro.
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14 anni fa
dimmixcheno,
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Ultima visita: 13 anni fa
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Come inizia l\'avventura cuckold 2
Ora che l'accordo era raggiunto mi sentivo strano avevo il cuore in gola non pensavo altro a quel giorno a quanto fosse stata intrigata e coinvolta dall'idea del tradimento condiviso oppure a quanto si sarebbe infastidita, offesa e urtata tanto da poter compromettre il ns rapporto ormai allineato su di un filo sottile che ci avrebbe portato o ad allontanarci definitivamente oppure ad accettare senza nasconderci le ns intime voglie di giocare e divertirsi lasciandosi trasportare dagli eventi.
Vi era anche una seconda difficoltà, segnata dalla distanza che ci divideva e che poteva giocare a favore o contro a seconda delle circostanze e degli eventi, ma nulla era ormai scontato e nulla era ormai come prima.
La mia, ormai, irrefrenabile voglia di capire fin dove si potesse spingere, il forte desiderio di interpretare le sue fantasie e le sue voglie e la mia folle voglia, desiderio di essere umiliato e di vedere o immaginare la donna dei miei pensieri e dei miai desideri nelle braccia di una persona che per giunta conoscevo mi rendeva particolarmente nervoso e irrascibile, fragile e vulnerabile.
Vivemo un conflitto interiore da una parte il desiderio folle di organizzare il tutto nei minimi particolari fino al raggiungere l'obiettivo massimo del tradimento congiunto e dall'altra la paura di metter in gioco un rapporto fino a quel momento idilliaco e perfetto.
La prima sensazione prese il sopravvento e rimase solo il tempo per giunto poco di organizzare il tutto affinchè Elena cadesse senza accorgesene nella mia trappola e nelle grinfe di Marco sensibile per natura al pelo femminile e dichiaratamente attratto dalla bellezza e dalla esuberanza di Elena.
Certamente non potevo fin da subito coinvolgere Marco in questo gioco e quindi escogitai un modo affinchè si presentasse da solo per poter quindi vincere la scommessa e il secondo ordine di problemi verteva sul fatto come potesse Marco fare la prima mossa nei confronti di Elena confidando sempre nella irreprensibile voglia di Elena di rispettare i patti della scommessa conscia di cosa rischiava ma al tempo sapendo che non doveva essa esporsi per essere giudicata da Marco.
Un gioco sottile, difficile e pericoloso che si basava tutto su un precario equilibrio soprattutto celebrale.
La scusa escogitata fu quella di dire a Marco che Elena non fosse pronta a conoscere la moglie e i nuovi amici che essendo timida aveva bisogno di tempo per amalgamare e digerire il fatto di trovarsi in una città nuova, in un ambiente di lavoro ostile e lontano dal suo amato anche se questo potesse apparire come un via libera a frequentare e conoscere nuove persone.
Marco bevve la scusa senza batter ciglio e disse anzi che avrebbe pensato a Lei come se ci fossi io accanto, che l'avrebbe coccolata e fatta sentire a proprio agio senza problemi e che aveva a questo punto intenzione di portarla a cena e successivamente fare una passeggiata sui navigli visto il bel tempo e la serata.
Dissi anche a Marco di non dire ad Elena che la scelta di venire da solo fosse stata concordata con me ma di far capire ad Elena che una serie di circostanze e di situazioni legate alle sue amicizie, lo avevano indotto a venire da solo onde evitare dicerie sulla sua persona, in modo da non far pesare ad Elena la sua voglia di non conoscere nessun al momento per i motivi prima detti.
Anzi preannunciai a Marco che durante il loro incontro lo avrei chiamato per sapere come andassero le cose e che lui doveva rispondermi come se stesse parlando con altro amico fantasioso e non con me per non insospettire Elena della chiamata, Marco era ignaro che la mia telefonata gli avrebbe aperto le porte al paradiso, alla bellezza di Elena e alla sua voglia di scoparsela conoscendolo bene.
Dall'altra lavorai di puntino Elena tranquillizzandola e invitandola a vestire in modo provocante che è solito fare quando esce con me, dato che se avesse vinto avrebbe fatto bella figura con gli amici così vestita, se invece avesse perso avrebbe cmq fatto felice incosciamente Marco che non perdeva occasione di fare i complimenti ad Elena per il suo corpo e per le sue gambe sode e lunghe.
Elena si mise una camicietta in seta bianca molto scollata che lasciava intravedere molto della sua bellissima 3°,un reggiseno mezzo balconcino una cinta grande avvolta sulla vita e una mnigonna nera molto corta con delle catene in ottone laterali che abbellivano il suo disegno, senza calze e con delle scarpe aperte con 12 cm di tacco che slanciavano molto le sue gambe (già alta 1,72 cm) ma soprattutto il suo culo, in fine con fatica e con forte determinazione imposi ad Elena di non indossare lo slip cosa che faceva spesso in estate ma non per esibizionismo ma una sua sensazione forte di libertà e di piacevole freschezza che avvertiva nel far arrivare la frescura serale ovunque nella sua passerina sempre curata e ben depilata tutta.
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14 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 15 ore fa -
Gabriella si dà da fare
Due giorni dopo la nostra prima esperienza di "parcheggio" mi chiama Alfredo, il mio bravissimo "complice".
-"Carissimo Fabio, che bella serata abbiamo trascorso". Mi fa subito lui. "Hai una donna meravigliosa, tutta da godere e da far godere". Lo aggiorno sugli sviluppi della situazione, sui chiarimenti intercorsi tra me e lei e sul suggerimento che ho dato a Gabriella di riallacciare i rapporti con gli ex-amanti.
-"E' stato un incontro fortunato per entrambi. Per me per aver incontrato due belle persone pulite come voi due, ma anche per te. Ricordati una cosa, caro Fabio: Gabriella non sa che io e te siamo complici e questo fa di me una risorsa preziosissima se sei davvero interessato a capire che tipo di donna hai tra le mani. Tu non sapevi nulla dei suoi tradimenti, no?".
Rispondo che non avevo sospettato minimamente della cosa.
-"Ecco. Ora, non ti offendere se ti dico che sei tu rispetto a lei sei completamente sprovveduto. Io ho vent'anni più di te, ho tanta esperienza e mi è bastato vederla in azione dieci minuti per capire certe cose. Tu mi offri su un piatto d'argento la tua fidanzata, giovane e bella da potermi godere, io in cambio ti offro la possibilità di capire davvero qualcosa di lei. Tieni presente che è una donna complessa, che mente sistematicamente...".
-"Scusami, Alfredo, non ti seguo. Che vuol dire che mente?".
-"Vuol dire che mentre tu racconti le cose così come le hai vissute lei non lo fa mai. Lei ti racconta e ti racconterà sempre ciò che vuole che tu pensi e non dice la verità per principio".
-"Beh... non so cosa dire... insomma adesso mi sembra decisa ad essere completamente trasparente nei miei confronti. Perchè dovrebbe mentirmi ancora?".
-"Guarda, se le cose tra noi andranno avanti te ne renderai conto da solo. Soltanto non dirle mai che io e te ci sentiamo, se non vuoi privarti della tua arma migliore, che sono io".
-"Ok... Sai che mi ha chiesto esplicitamente di poterti rivedere?".
-"E' già passata all'attacco, vero? Lo sai che il bigliettino da visita me lo ha chiesto lei mentre ci rivestivamo in macchina?".
-"Te lo ha chiesto lei??? Io... pensavo fosse una tua iniziativa...".
-"Già. Lo pensavi, eh? Serriamo i ranghi, ragazzo mio, che ne vedremo delle belle... Senti allora la chiamo oggi o domani. Non hai nulla in contrario se io e lei ci vediamo da soli, vero?".
"Nessun problema, Alfredo, hai carta bianca", rispondo.
La sera dopo una Gabriella spumeggiante mi prepara una cenetta deliziosa e poi, durante le coccole sul divano:
-"Amore, domani pomeriggio mi vedo con Andrea... ti ricordi, vero, il commercialista...".
Rispondo che ricordo perfettamente.
-"L'ho chiamato ieri mattina, mi è sembrato felicissimo di risentirmi dopo tanto tempo".
-"Ci credo, tesoro".
-"Mi ha invitato domani pomeriggio nel suo studio dopo il lavoro, al Torrino. Credo che voglia scoparmi...".
-"Benissimo... e con gli altri come sei messa?".
Gabriella mi guarda sorridendo. E' letteralmente effervescente.
-"Ieri ho mandato due sms a Salvatore, mi ha chiamata subito, credo che ci vedremo presto... stamattina in ufficio Ravaioli mi ha battuto i pezzi... mi ha detto sottovoce che avevo una faccia da letto che era un poema..." Gabriella si interrompe ridendo di gusto. "Gli ho detto che questi giorni ho tanto da fare e lo stesso ho fatto con Sergio, voglio farli soffrire un po' prima di dargliela di nuovo... ahhh ma lo sai che mi ha chiamato Alfredo, quello del parcheggio? Quando ho risposto al cellulare non riuscivo a capire chi cavolo fosse. Credo che devo farmi un altro cellulare per gestire queste cose, non posso usare quello personale... mi regali un cellulare nuovo, amore?".
-"Certo che te lo regalo... ma che ti ha detto Alfredo?".
-"Che tipo che è... è simpatico... mi ha chiesto se sabato pomeriggio voglio andare con lui a fare shopping... dice che sono talmente bella e sexy che vuole regalarmi qualcosa di speciale... senti ma che dici, sarà il caso di fidarsi di questo tizio? Non sappiamo nulla di lui, in fondo, uno che va di notte nei parcheggi, se fosse un mezzo matto?".
-"Beh, non saprei... ma mi è parso una persona a posto... sarebbe carino se ti regalasse delle cose, no?".
Gabriella mi guarda con gli occhi socchiusi poi mi abbraccia improvvisamente.
-"Amore, mi fa impazzire che mi lasci libera di fare queste cose... sentirmi così circondata di desiderio ed essere mentalmente così libera mi fa sentire... come se bruciassi dentro... così viva...".
-"E' meraviglioso vederti così, Gabri... sei accesa, raggiante... io è così che ti voglio, sai?".
Gabri mi lecca un orecchio e mi sussurra a voce bassa.
-"Amore, vedrai quante corna ti metterò... con uomini in gamba, non con poveri segaioli come te... e ti racconterò quanto mi fanno godere... voglio farti vedere quanto sono troia...".
La sera del giorno successivo aspetto che lei torni. Di solito alle 18 sta a casa, alle 19.30 quando va in palestra. Ho cenato da solo, sono le 21.30, Gabriella è andata all'appuntamento con Andrea. Ho ricevuto un sms alle 17.40 con cui lei mi ricordava che avrebbe fatto tardi per questo motivo. Passa dell'altro tempo, guardo un film in dvd. SOno le 22.30 quando sento la porta di casa aprirsi. E' lei. Non mi alzo dal divano, aspetto. Pochi secondi e il mio amore si affaccia dalla porta del salotto. La guardo, è sensazionale. Minigonna non cortissima ma comunque abbondantemente sopra il ginocchio che esalta le calze di rete color carne... stivali abbastanza alti con tacchi che esaltano la forma delle sue gambe. La guardo rapito.
-"Ma sei andata al lavoro così oggi?" me ne esco un po' ingenuamente.
Mi risponde languida.
-"Ovvio che no... mi sono portata il cambio... dopo il lavoro... ho speso un po' per questo completino... ti piace?".
Si appoggia sensualmente allo stipite della porta e mi guarda sorniona.
-"Se mi piace? Sei uno schianto...".
-"E' piaciuto molto anche ad Andrea, sai?", risponde guardandomi provocatoriamente.
-"Cos'è successo?".
-"Te lo avevo detto, no? Sono andata a trovarlo nel suo ufficio, al Torrino... un macello per trovare il posto. Mi ha guidata lui al cellulare per fortuna. Posto carino, un bell'ufficio non molto grande ma arredato con molto gusto... Lui era solo... Pensa che io ero già del tutto cotta mentre salivo in ascensore, non vedevo l'ora di... essere lì da lui.".
-"E come ha reagito vedendoti?".
-"Andrea è un tipo... molto recettivo... si è reso conto subito in che stato ero".
-"E in che stato eri?".
-"In che stato ero? Ero... esaltata dal fatto di stare lì... ero bagnata da morire... e lui se ne è accorto".
-"E quindi".
-"E quindi... ci siamo salutati con il bacino sulla guancia, poi ci siamo guardati negli occhi.. e lui è partito all'assalto e mi ha infilato la lingua in bocca. Non ha proprio perso tempo, credo che non ne poteva più nemmeno lui dalla voglia. Mi ha fatto sdraiare sul divano e mi ha tolto le mutandine... mi ha scopata subito, senza nemmeno togliermi la gonna... sai che con lui non lo avevo mai fatto... sono venuta dopo pochi secondi che lui mi stava dentro, pensa...".
Mi sto masturbando apertamente, lei continua a guardarmi, in piedi, appoggiata alla porta.
-"Un'ora abbondante di sesso, poi siamo andati a mangiare qualcosa verso le 20 in un locale sotto l'ufficio... poi siamo tornati su... ci aveva ripreso la voglia... Andrea mi ha spogliata completamente stavolta, ha voluto scoparmi sulla sua scrivania, mi ci ha fatto sdraiare sopra e lui in piedi a darmelo... poi, meraviglioso, si è messo in potrona e mi ha chiesto di sedermi sul suo cazzo... mi sono messa su di lui e me lo sono infilata da sola nel culo...".
-"Vacca!!!".
-"Vieni qui, dai...".
Mi alzo dal divano e le vado vicino, lei si appoggia allo stipite e appizza il sedere.
-"Dai, dammici una leccatina, così vedi quanto Andrea mi ha allargata".
Mi inginocchio dietro di lei, le sollevo la gonna, ho il suo bel culetto davanti al viso. Infilo il viso tra le sue natiche, spingo, arrivo sulla passera con la lingua, la insinuo tra le labbra.
-"Dai lecca, senti quanto me l'ha aperta....".
Avverto il sapore del lubrificante dei preservativi, slappo la fica di Gabriella con passione.
-"Dai lecca, senti quanto è larga, c'è appena passato il cazzo di Andrea lì... ha un bel cazzo Andrea, sai... molto più largo del tuo... tu sei bravo solo a leccare, è meglio che siano altri a chiavarmi... ora lecca dietro, forza...".
Mi assesto meglio ed ora lambisco con lingua il suo ano, ci infilo la lingua dentro senza difficoltà.
-"Dai, porcellino, lo senti quanto è largo, quanto è sfondato, sai a quanti uomini l'ho già dato... a tutti tranne che a te... io il culo lo dò ai maschi in gamba, non ai segaioli come te... mmmm, mi piace tanto questa cosa che a te il culo non l'ho mai dato, sai?... forza fatti una sega sul pavimento mentre lecchi, che è la cosa che ti viene meglio...".
Gabri inizia ad ansimare, le infilo tre dita in culo e le slappo con impegno la clitoride, in pochi secondi è scossa da un lamentoso orgasmo... mi lascio andare a mia volta e vengo, il mio seme forma un piccola pozzetta sulle mattonelle del pavimento...
Dieci minuti dopo, fatta la doccia, siamo abbracciati nel letto, a luce spenta.
-"Dio come sono distrutta, amore mio..." mi fa lei, la testa dolcemente abbandonata sulla mia spalla.
-"Dopodomani è sabato... mi vedo con Alfredo, sai?".
-"Wow" le rispondo io. "Andate a fare shopping?".
-"Si... ma spero non solo quello...".
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14 anni fa
fbroma777,
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Ultima visita: 14 anni fa
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Al prive
....ciao io sono Antonio, la mia compagna di giochi è Barbara, voglio raccontare di una esperienza vissuta in un prive più o meno un anno fa. Io e Barbara ci divertiamo col sesso in tutti i modi, e seppure non abbiamo mai fatto scambio ci siamo andati molto vicino. Abbiamo frequentato qualche prive e cira un'anno fa in una delle nostre serate goliardiche siamo andati in un prive in provincia di caserta. Barbara quella sera era stupenda, tacchi altissimi, vestitino molto leggero , autoreggenti e miniperizoma....un vero schianto. Cè da dire che seppure bassina è un gran pezzo di fica, decidiamo di andare in un prive della prov di caserta, era prima volta così fatto il giro di rutine con i propritari per conoscere il locale ci cominciamo a scaldare sui divanetti, di fronte a noi si side un tri due femmine ed un maschio. Barbara mi fa notare che le due donne si dedicano con molta passione al maschietto e mi domande se a me piacerebbe la stessa cosa...ovvio.
la cosa va avanti per un pò ed arrivatiad un certo punto una delle donne si alza e ci chiede se ci va di spostarci nella sala per sole coppie. Dopo un pò di imbarazzo ci alziamo e li seguiamo. Ci comiciamo a baciare noi da una parte e loro dall'altra. La cosa si fà incandescente ed arrivati ad un certo punto siamo tutti semi nudi.
Barbara è a pecora sul letto ed io la stantuffo da dietro, mentre il lui del trio viene in una sborrata abbandondante dulle tette di una delle due.
l'altra si avvicina a Barbara e le sussurra qualcosa nelle orecchie, un brivido percorre la schiena di Barbara ed io dentro di lei sento una flusso di liquido caldo abbondante sul mio pene, continuo a stantuffarla mentre la lei della coppia le accarezza le tette. La sento godere mentre con voce stritula mi chiede di venire. Noto che la sua mano è tra le cosce di lei e la visione di questo spettacolo mi provoca un'eiaculazione da guiness.....dopo un pò scompaiono entrambe nel bagno.....quando Barbara torna è passata una mezzora abbondante così torniamo a casa. In macchina mi ha raccontato che in realtà la lei era un trans e che quando glie l'ha detto e gli ha chiesto di sentire il suo cazzo gonfio tra le mani è venuta come una bambina....non mi ha raccontato cosa è successo nel bagno ma io lo immagino.
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1
14 anni fa
barbanto,
38/39
Ultima visita: 6 anni fa
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Gabriella, che troia (2° parte)
SEGUE DAL RACCONTO PRECEDENTE
-"Amore mio, come ti senti?".
Sono le sue prime parole. Abbiamo lasciato da dieci minuti il parcheggio di Piazza Pakistan, stiamo tornando a casa. Lei mi siede accanto, percepisco in lei imbarazzo e paura. Non le rispondo, continuo a guidare lentamente.
Sto ancora assorbendo il colpo delle cose accadute, ma soprattutto delle cose dette. Come diavolo ha fatto Alfredo a tirarle fuori certe confessioni? Il mio silenzio non le piace affatto. Continua:
-"Io ti amo da morire e non posso vivere senza di te, lo sai questo, vero?" Stavolta la sua voce sta per rompersi nel pianto. Fermo la macchina. La abbraccio, la bacio teneramente.
-"E' tutto vero?". Le sussurro.
-"Si, è tutto vero". Risponde. "Volevo dirtelo... da quanti giorni volevo dirtelo...".
-"Oltre a Sergio sei stata con altri tre uomini in questi quattordici mesi che stiamo insieme?".
-"Si..." è la sua risposta laconica.
-"Me ne parli, per favore? Direi che sarebbe meglio che mi dicessi tutto, no?".
Sono colto da un pensiero improvviso. Prima che lei risponda riprendo:
-"Senti... ma... in questo ultimo periodo sei uscita spesso dicendomi che andavi da Sergio. Sei stata solo con lui?".
-"No..." altra risposta laconica.
-"Va bene, sentiamo allora".
Qualche minuto di silenzio.
-"La prima storia risale a diversi mesi fa. Prima di riprendere con Sergio ho accettato l'invito di un cliente dell'ufficio, un bel ragazzo... siamo usciti dopo il lavoro...".
-"...e siete andati a letto insieme...". Puntualizzo io.
-"Si... Dopo l'ho rivisto solamente un'altra volta... e poi mi sono imposta di darci un taglio, e ci sono riuscita... Questa cosa però mi ha stimolata... non ti ho mai detto che Sergio non ha mai smesso di farmi la corte e di telefonarmi abbastanza spesso... insomma gli ho ceduto, ma questa storia la conosci già".
-"Già... la conosco... ma dopo che ho scoperto tutto mi hai detto che Sergio non lo hai visto più finchè io non ti ho dato il benestare a farlo...".
-"Si, ti ho detto così, amore mio... e invece ho continuato a vederlo, anche se con meno frequenza".
Continuo a guidare, ho la testa in subbuglio. I pensieri vorticano.
-"E il primo tizio come si chiamava?".
-"Salvatore... è di Rieti".
-"Ok. Quindi prima Salvatore, e con lui adesso hai chiuso. Poi Sergio, che continui a frequentare. E gli altri due? Con uno ti stai vedendo anche in questo periodo, mi hai detto, no? Chi sono questi tizi?".
Gabriella sospira profondamente. Poi mi si accoccola sulla spalla destra e mi nasconde il viso nel collo.
-"Andrea, un commercialista, circa tre mesi fa. Ci sono andata una volta soltanto, e non ci ho nemmeno scopato, ci siamo strusciati in macchina e toccati... gli ho fatto un pompino... anche con lui però ho troncato prima di incasinarmi".
Questa ultima frase e l'alito caldo e profumato della mia donna contro il collo cambiano completamente il senso della nostra conversazione. In pochi secondi mi ritrovo con il cazzo in erezione. Gabri non tarda ad accorgersene ma fa finta di niente.
-"E poi? L'ultimo?" riprendo io con voce quasi tremante.
-"L'ultimo..." e dicendo questa parola mi appoggia le labbra sul collo e me lo lecca.
-"L'ultimo è Ravaioli...".
-"Ravaioli? Uno dei tre proprietari della tua società?" sbotto improvvisamente io, incredulo.
-"Proprio lui... sono due anni che mi fa una certa corte, molto garbata... E' successo dopo che tu mi hai dato il permesso di andare con Sergio...".
-"Ma... quindi è una cosa proprio recentissima!!!".
-"Si, è iniziata da... una ventina di giorni... è successo perchè... insomma, tu mi hai dato il permesso di andare a letto con Sergio e questa cosa mi ha... letteramente esaltato... e fatto uscire un po' fuori di testa... Ravaioli si è accorto subito di questo cambiamento, figurati, marpione com'è...".
-"E quante volte ci sei andata con Ravaioli?". Mi sento abbondantemente sudato, la desidero enormemente.
-"Con Ravaioli ci ho scopato tre volte, due a casa sua e una in motel".
-"E quindi mi dicevi di andare da Sergio e invece...".
-"Aspetta, con Sergio ci sono andata diverse volte, come sai, nelle ultime tre settimane. Una volta soltanto ti ho detto che andavo da Sergio e invece...".
-"E quindi negli ultimi giorni non hai fatto altro che passare da un cazzo all'altro!!!".
Adesso fuori di testa ci sono io. Tiro fuori il cazzo e glielo metto in mano. Lei visibilmente felice me lo prende e me lo sega con delicatezza. Ho gli occhi pieni delle immagini di un'ora fa, Gabriella montata prima da Alfredo, poi dal guardone, poi da quel tal Renato, poi di nuovo da Alfredo... la mia immaginazione crea le immagini di lei a letto con il Ravaioli, con Sergio, con quel Salvatore, il pompino ad Andrea...
Sto veramente impazzendo dalla goduria... la mia troia adesso mi sega l'uccello con disinvoltura.
-"E' bravo il Ravaioli a letto?". Le faccio.
-"Certo che è bravo... non ha l'animalità di Sergio, ma ha fantasia, mi seduce, mi circonda, mi fa impazzire, è veramente maschio... ma a te non dispiace se continuo a vederlo, vero?" Gabri ha ripreso ora completamente in mano le redini della situazione. Cinque minuti fa era su punto di singhiozzare temendo di avermi ferito seriamente, ora che si rende conto che sto godendo veramente come un porco è tornata completamente padrona di sè.
-"Ti sei fatta pure inculare da Ravaioli?".
-"Guarda che tu sei l'unico che non mi fa il culo... io il culo l'ho dò sempre a tutti, sai? E se non me lo chiedono sono io ad offrirglielo...".
-"E' per questo che sei così sfondata dietro?".
-"Si, hai visto Alfredo come se ne è accorto immediatamente?".
Gabriella si china sul sedile e mi prende il cazzo in bocca. Più della sua bocca io ora desidero le sue parole. La lascio ciucciare un po' poi le sollevo la testa e la bacio in bocca. Ho altre cose da chiederle.
-"Amore mio... è vera quell'altra cosa che ha detto Alfredo?".
-"Quale cosa, tesoro?".
-"Che ti piace molto più farle da sola queste cose piuttosto che insieme a me come stasera?".
Gabriella resta un po' in silenzio, allora la sollecito.
-"Amore non aver paura di ferirmi, io ho bisogno di sapere cosa hai dentro... io adoro la tua sessualità...".
-"Si... preferisco farle da sola queste cose, mi sento più libera di essere me stessa se tu non ci sei... Alfredo ci ha azzeccato anche su questo".
-"Amore mio, per me va benissimo, però, ti scongiuro... non privarmi mai più del piacere di sapere che mi stai mettendo le corna con qualcuno, non lo sopporterei. Dimmi sempre tutto, d'ora in poi... me lo prometti?".
-"Te lo stragiuro, non ti nasconderò mai più nulla... assolutamente nulla... mi sento già così terribilmente in colpa con te per averti mentito così a lungo... Però, insomma, quello che abbiamo fatto stasera... mi è piaciuto tantissimo e lo ripeterò volentieri se a te fa piacere".
-"Ok. ma che ne diresti di espiare un po' questa colpa che ti senti addosso, che ne dici?".
-"Cosa intendi dire?" ribatte lei con un sorrisetto.
-"Voglio dire che adesso... tu hai intenzione di continuer ad andare a letto sia con Sergio che con Ravaioli, vero?".
-"Si, a meno che tu mi chieda di non farlo... ma spero proprio che tu non me lo chieda...".
Ora Gabri ride spontanea... Dio, com'è meravigliosa.
-"No, no, continua pure a vederli... ma se vuoi espiare un po' della tua colpa la faresti una cosa per me?".
-"Dimmi tesoro".
-"Riprendi i rapporti con quel Salvatore e quell'Andrea. E' un delitto che tu abbia soltanto due amanti, no?"
Gabri sgrana gli occhi, forse stavolta sono riuscito a sorprenderla.
-"Amore mio... tu mi regali il Paradiso, così. Ma dici sul serio?".
"Certo che dico sul serio, troia che non sei altro...."
Gabri riprende la sega interrotta e me lo mena a buon ritmo.... arrivo nei pressi dell'orgasmo, lei se ne rende conto...
-"Senti... ma allora..." riprende lei.
-"Dimmi, zoccolona".
-"Visto che Alfredo in macchina mi ha lasciato il suo bigliettino da visita, non potrei averne cinque di amanti, che ne dici?".
Sono vinto, felicemente sconfitto... cornificato fino alla radice dei capelli. Prendo la testa di Gabriella e la porto sul mio cazzo. Mi abbandono al secondo orgasmo della serata scaricandole in bocca tutto il mio furioso piacere...
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14 anni fa
fbroma777,
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Festa estiva
Dopo molto tempo siamo tornati a una delle feste che organizza un nostro amico, oltre a noi c’erano altre cinque coppie e altrettanti singoli, ridendo e scherzando tra un bicchiere durante la solita breve cenetta molto gustosa che aveva preparato il padrone di casa, l’atmosfera si era riscaldata, due delle coppie erano già andate nella camera da letto seguite da quattro singoli, noi eravamo rimasti in soggiorno a parlare con un coppia amica e uno dei ragazzi particolarmente simpatico.
Mi siedo sul divano, lei si mette accanto a me sorseggiando il suo immancabile bicchiere di spumante, è eccitata e ha voglia di giocare, così riagganciandosi ai discorsi fatti poco prima, si alza e si avvicina al ragazzo che poco prima aveva tanto decantato le doti di una sua amica, vuole mostrargli la sua bravura nel fare i pompini, si inginocchiata davanti a lui gli tira fuori il cazzo, lo guarda estasiata dalle dimensioni davvero notevoli anche a riposo, dopo averlo soppesato comincia a spompinarlo, inizia a fargli un pompino davvero da favola, percorre più volte il cazzo in tutta la sua lunghezza fino allo scroto è particolarmente presa dalla voglia di succhiare un cazzo cosi grosso.
La lei dell’altra coppia intanto si stava dando da fare con me e aveva iniziato a farmi un pompino, mentre suo marito tirato fuori il suo cazzo lo porgeva a mia moglie, con le mani lei stringeva i membri alla base, senza riuscire a chiudere il pugno tanto erano grossi, con la bocca spalancata ingoiava a turno quanto più cazzo possibile facendosi arrivare a volte la cappella fino in gola, spalancando ancora di più la bocca aveva anche cercato di succhiare i due cazzi contemporaneamente, suscitando un pò di ilarità generale.
Si rialza dalla scomoda posizione e si siede sul divano accanto a me, io sono impegnato in un 69 con la lei dell’altra coppia, ma non posso fare a meno di guardare la mia donna, si spoglia abbassandosi l'abito e afferra di nuovo i due cazzi tra le sue mani alternandoli tra una sega e una leccata il gioco si trascina così per alcuni minuti, uno dei due si impegna a lappargli la figa, la fa sdraiare con il culo a bordo divano e le infila direttamente il suo cazzo dentro la figa, la foga con cui si sta gettando tra le tue cosce la fa ansimare. E così, mentre uno la scopa di figa l’altro non perde tempo a impegnare la sua bocca.
I mugoli delle due donne riempivano la stanza, mentre leccavo la figa dell’altra cercavo comunque di guadare Nadia, mi piaceva vederla, la foga e la condizione di estrema eccitazione non tardò a farmi venire.
Avevamo terminato il primo round di giochi sul divano, propongo a Nadia di trasferirci nella camera da letto che si era liberata, due dei singoli più dotati ci seguono lei si sdraiata, le sue gambe piagate e aperte con le bellissime scarpe che indossava, il suo sesso accogliente pronto la rendevano irresistibile, mentre lei leccava i cazzi dei due uomini veramente notevoli che a fatica prendere in bocca, io le baciavo e leccavo la figa, uno dei si era infilato il profilattico si era avvicinato a me per reclamarla.
Mi scosto, le alzo le gambe afferrandola per i tacchi delle scarpe, la tengo bene aperta in quel modo per offrirla al suo cazzo, lui la penetra senza alcuno sforzo, nonostante le dimensioni, mentre spompina l'altro cazzo, vedo l'espressione soddisfatta della mia lei, che istintivamente inarca il bacino sino a che non lo ha tutto dentro, il ragazzo entra ed esce da lei dapprima lentamente per un paio di volte, come per provarla, dalla mia posizione vedo il membro che sparisce dentro lei, è talmente grosso che quando esce è ancora avvolto nella labbra della sua vagina, lucido degli umori di lei.
quando il cazzo la penetra lei con le mani cinge il bacino del ragazzo per tirarlo e sentirlo ancora più dentro, per sentirlo nella pancia, nello stomaco, quasi in gola, come se non le bastasse ancora, come se ne volesse ancora di più.
Inizia a pomparla con un incredibile irruenza, è fantastico sentire la sua voce che geme mentre ha un altro dentro di lei la fa godere.
Lei si sta facendo scopare con gusto, le sue tette dondolano a ogni affondo, i suoi gemiti sono una colonna sonora eccitantissima, lei ansima non so se sta godendo ancora ma sicuramente le piace molto, le sue mani sono strette sul culo del ragazzo come a guidarlo come a trattenerlo dentro di lei, continua a scoparla a un ritmo forsennato per alcuni lunghi minuti, è sudato come un maiale, si ritrae per prendere fiato.
Mentre il secondo preparato dal suo lavoro di bocca si infila il profilattico, ne approfitto per gustarmi nuovamente la sua figa gonfia ancora dilatata dal cazzo appena preso è bagnatissima, un vero lago di umori, con la mia lingua le sfioro le grandi labbra della figa aperta, penetrando in esse per assaporare il nettare che fluiva, mi piace il suo sapore, il profumo della sua fica dopo che ha goduto è una cosa che non mi perderei per nulla al mondo, le infilo il mio cazzo mi piace sentire quando è larga.
Quando si avvicina, mi scosto e gli lascio il posto, non posso competere con tali dimensioni, le apro le gambe e offro nuovamente la sua sua figa a un altro uomo, mi piace farla usare ad altri uomini, fargli provare il meglio e vederla godere.
Il suo cazzo è ancora più grosso del primo, non lunghissimo ma davvero grosso, come una lattina di coca di quelle strette e lunghe, mentre si fa strada e lo vedevo aprirle la figa, era davvero enorme, vedere quell’enorme asta di carne penetrare il suo corpo era davvero una libidine.
L'arnese si era fatto strada tra le sue cosce ed era entrato tutto, l'uomo stava pompando a più non posso, facendo mutare l'espressione da una smorfia di dolore ad una di piacere, lei ansimava ma era davvero troppo grosso e troppo irruente, dopo qualche minuto è costretta a chiedergli di smettere.
Si siede sul letto e inizia a fargli un pompino da manuale e se lo stava godendo. L’uomo ebbe un sussulto e la mia porcellina fece appena in tempo ad allontanarsi che un fiume di sperma zampillò fuori dal cazzone con vigore sul suo seno.
E’ stata ancora una volta magnifica, splendida ed eccitante. Mentre si riveste la bacio per sento l’odore degli altri uomini su di lei: il miglior profumo che possa indossare.
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14 anni fa
admin, 75
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Gabriella, che troia...
Il mio pensiero fisso i giorni successivi alle "confessioni" di Gabriella è stato quello di trovare delle situazioni adeguate alle nostre nuove esigenze. Privo di esperienza diretta come sono mi sono messo a cercare informazioni su siti specializzati di incontrismo, trasgressione sessuale, annunci erotici e forum vari. In pochi giorni riesco a prendere contatto con varie persone, ovviamente tutti singoli, che, messi al corrente della situazione, fanno a gara nel proporsi come possibili compagni di trasgressione e nel darmi dritte su come coinvolgere sessualmente la mia fidanzata. Vaglio proposte su proposte e decido che come prima "uscita" potrei proporre a Gabri una puntata in qualche parcheggio notoriamente frequentato da scambisti e guardoni.
Attendo con pazienza che lei manifesti il desiderio di combinare qualcosa. Non mi sento di uscirmene "a freddo" con una proposta del genere, non so fino a che punto lei sia davvero convinta di fare cose del genere e non voglio rischiare di sciupare la sua disponibilità avanzandole la proposta sbagliata nel momento sbagliato.
A quanto pare lei non scherzava affatto, perchè il venerdì successivo lei, uscendo la mattina di casa per recarsi al lavoro, dopo avermi dato il bacino soggiunge guardandomi maliziosamente:
-"Senti... ma... per domani sera, che è sabato, cosa vuoi che faccia? Vado da Sergio o vuoi fare tu qualcosa con me?".
Le ribatto prontamente di lasciar stare Sergio e che avremmo fatto qualcosa io e lei. Mi sorride con aria furbetta e se ne va senza aggiungere parola.
Devo andare al lavoro ma proprio non ce la faccio, ho la testa completamente per aria e mi prendo il giorno di ferie. Rimango a casa e mi metto al computer. Ho un piccolo elenco di diverse soluzioni per l'indomani sera ma ho il problema di non sapere bene come comportarmi. Prendo la lista dei miei contatti con l'intenzione di scrivere ai singoli che mi sono sembrati più disponibili, corretti ed interessanti. C'è il rischio che, come prima volta, la serata possa rivelarsi inconcludente, inadeguata oppure addirittura pericolosa. Un certo Alfredo di 45 anni mi era sembrato una persona particolarmente interessante ed esperta in questo genere di cose. Gli scrivo esponendogli la situazione con la massima sincerità e chiedendogli suggerimenti sul possibile svolgimento della serata. Alfredo mi risponde dopo un paio d'ore comunicandomi la sua disponibilità per la sera successiva a condizione che io accetti di parlargli direttamente al cellulare.
Gli comunico immediatamente il mio numero di cellulare. Verso mezzogiorno mi chiama. Una voce matura e garbata quella di Alfredo, chiacchieriamo qualche minuto poi lui mi chiede se mi va di vederci per pranzo da qualche parte. Ci accordiamo per incontrarci in un bar dell'Eur. Mi presento all'appuntamento ed Alfredo conferma la buona impressione telefonica. Non bello ma nemmeno malaccio, sull'1,75x70, capelli brizzolati, probabilmente due o tre anni più di dei 45 dichiarati. Mi vengono i brividi a pensare alla mia Gabriella fare sesso con quest'uomo maturo che potrebbe esserle padre... Parliamo a lungo e ci accordiamo per vederci la sera in un parcheggio dell'Eur che lui conosce bene. Discutiamo approfonditamente dei vari dettagli. Trascorro il resto del venerdì ed il sabato in un'eccitazione febbrile. Se la serata va per il verso giusto finalmente la mia fidanzata diventerà una vera e propria troia. Un conto è andare a letto con il suo ex, un altro conto è accettare di fare sesso con uno sconosciuto in un parcheggio. Il sabato sera finalmente usciamo di casa. Gabriella su mio invito si è vestita molto sexy. Un abitino aderente scuro, elasticizzato e generosamente corto le fascia il corpo, scarpe con tacchi alti, calze autoreggenti con la riga, tanga che si intravede sotto il vestito, niente reggitette. E' uno spettacolo, tutte le sue belle curve sono in evidenza. Lei continua a scrutarmi incuriosita, non riesce a capire cosa io abbia in mente ma mi ha esplicitamente dato carta bianca per la serata. Il mio compito è riuscire a non farle rimpiangere l'appuntamento perso con Sergio. Come d'accordo invio un sms ad Alfredo comunicandogli ora e luogo del ristorante dove intendo portare Gabriella. Ho optato per un posto abbastanza elegante. Arriviamo alle 21.15 e prendiamo posto al tavolo. Cena a base di pesce con abbondante vino bianco, leggero e frizzante su consiglio di Alfredo per mandare Gabri su di giri. Verso le 21.45 ho un tuffo al cuore perchè vedo Alfredo entrare nel ristorante. Non era nei patti, cosa diavolo intenderà fare? Alfredo prende posto ad un tavolo non lontano da noi ma non fa nulla che possa in qualche modo far pensare che mi conosce. Ordina qualcosa di veloce e dopo una ventina di minuti si alza e se ne va. Mi arriva un suo sms, che vado a leggere alla toilette:
"La tua ragazza è veramente meravigliosa vedrai come te la scopo più tardi". Torno al tavolo con il cuore in gola. Finiamo la cenetta con grappino conclusivo ed usciamo. Gabriella è conscia di attirare l'attenzione degli uomini, l'aria fresca della serata estiva e l'effetto dell'alcool la mandano su di giri. La porto in macchina, lei mi guarda con occhi accesi, non l'ho mai vista così focosa e vitale. Mi squadra chiedendomi cosa vogliamo fare della serata. Le rispondo chiedendole se ha voglia di fare cose porcelle e lei non mi risponde, la sua espressione è già una risposta. Le metto una mano tra le cosce, gliele accarezzo. Lei allarga guardandomi provocatoriamente. Metto in moto e avvio l'auto. Al primo semaforo tiro fuori da una tasca un piccolo ma potente vibratore suggeritomi da Alfredo, glielo porgo e la invito ad usarlo. Lei lo prende, lo osserva:
-"Che cos'è?".
Le faccio vedere come si accende. Gabriella senza esitare apre le gambe, scosta le mutandine e si passa languidamente il vibratore sulle labbra della fica sospirando voluttuosamente.
Dirigo la macchina verso il luogo concordato: piazza Pakistan, il parcheggio sotto il fungo, non lontano dal Palazzetto dello Sport. Come da indicazioni di Alfredo parcheggio l'auto nel lato più appartato della piazzetta. Abbasso i finestrini. Sono circa le 23. Gabriella ha il viso acceso dalla libidine, spegne il vibratore e si guarda attorno.
-"Non sarà un posto pericoloso? Che dobbiamo fare qui?".
-"No amore, non è pericoloso, è soltanto un posto frequentato da guardoni e scambisti".
-"Guardoni e scambisti?"
-"Si, è un posto pieno di porci come noi due". Le ribatto.
Lei mi guarda tra l'incredulo ed il curioso. Per evitare che si raffreddi o pensi troppo la abbraccio, la bacio ed inizio ad accarezzarla fra le cosce. Bastano pochi minuti per scaldarla e sentirla sospirare.
Con ottimo tempismo un grosso fuoristrada si avvicina lentamente e parcheggia accanto a noi, dal lato di Gabriella. Lei fa per tirare su il finestrino ma io blocco il movimento.
-"Dio che maiale che sei...", mi fa.
Il fuoristrada è distante non più di un metro dalla nostra macchina, il finestrino scuro si abbassa e riconosco Alfredo seduto al volante. Ci guarda quasi distrattamente e si accende una sigaretta. Gabriella è visibilmente rossa in volto.
-"Senti ma non so se è il caso di stare qui...".
Tronco la sua comprensibile esitazione baciandola con foga. Lei risponde al bacio. Le mie mani corrono sul suo corpo, sui seni, tra le cosce.
-"Non hai detto che vuoi sentirti troia? Io ti voglio troia, voglio vederti fare la troia...".
Gabriella è voltata verso di me, mi chiede se il tizio del fuoristrada ci sta guardando.
-"E' ovvio che ci sta guardando, amore, facciamogli vedere qualcosa, no?".
Le abbasso le spalline del vestito e carezza dopo carezza glielo abbasso fino a scoprirle il seno. Finalmente Gabri si decide a voltarsi verso il finestrino. Scambia un'occhiata con Alfredo che dalla posizione rialzata della sua auto può vederle benissimo le belle tette ormai totalmente esposte. Poi chiude gli occhi e si abbandona sul sedile.
-"Quello mi sta guardando le tette, sai, non ti dà fastidio?".
-"Ti ci ho portato apposta qui per farti guardare da altri maschi".
Gabri sospira finalmente di piacere, capisco che il più è fatto.
-"Facciamolo guardare meglio, no?", faccio io abbassandole lo schienale.
Gabri si ritrova semisdraiata ed esposta agli sguardi di Alfredo. Vedo che lei si volta e lo fissa, senza distogliere lo sguardo.
-"Avrà cinquant'anni..." mi dice con un filo di voce.
-"Mostriamogli qualcosina di più", faccio io, accarezzandole le gambe e facendo risalire il vestito.
Quando il bordo delle autoreggenti è ormai esposto Alfredo apre lo sportello e scende dalla macchina, posizionandosi ad un mezzo metro dal finestrino di Gabriella.
-"Dai, apri un po' le gambe, fagli vedere la fica" la sollecito.
Alfredo si avvicina, adesso è praticamente appoggiato allo sportello di Gabriella.
-"Credo voglia toccarti un po'... glielo lasciamo fare, vero?" le dico.
-"Si, certo..." risponde lei languida.
Faccio cenno ad Alfredo che allunga una mano e continua a far risalire il vestito di Gabri. Ora ha libero accesso alle mutandine. La mano di lui va ora sulle tette palpandole generosamente, poi torna alle mutandine, insinuandosi sotto il bordo.
-"Amore, mi sta toccando la fica..." mi sussurra a bassissima voce.
-"Apri meglio le cosce, fagliela toccare per bene".
Le dita di Alfredo scostano le mutandine e si insinuano veloci dentro la fica della mia fidanzata.
-"Brava, apri le cosce, dai!" fa lui con voce decisa. Le dita dell'uomo non perdono tempo ed iniziano a pistonare con decisione nella passera di Gabriella che in pochi secondi perde completamente il controllo ed inizia a smaniare di piacere.
-"Mai vista una troia così bella in questo posto", la apostrofa Alfredo.
-"Ti piace il cazzo vero?", continua l'uomo. Gabri non risponde.
-"Allora te lo faccio vedere e ti ripeto la domanda. Ragazzi, va bene se apro lo sportello?". Gli rispondo che può farlo e sblocco la sicura. Alfredo apre lo sportello e continuando a pastrugnare nella fica della mia donna velocemente estrae il cazzo dai pantaloni. Ha un arnese di tutto rispetto con una grossa cappella.
-"Guarda qua, ti piace, eh?" incalza lui.
Lei è riversa sul sedile, con l'abitino avvolto intorno ai fianchi, sconvolta dal piacere, le tette di fuori e la fica invasa dalle dita dell'uomo. La sua resistenza, semmai è esistita, è vinta.
-"Sentilo in mano dai." Alfredo prende una mano di Gabri e se l'appoggia sul cazzo invitandola a segarglielo.
Gabri esegue quasi in trance, con gli occhi chiusi.
Senza smettere di sgrillettarle la fica lui la prende con l'altra mano dietro la nuca e le spinge il viso a contatto con il membro. Con il cuore che va a mille vedo la turgida cappella di Alfredo poggiarsi sulle labbra della mia ragazza. Lui la sollecita ad aprire la bocca, le schiude le labbra appena, ma è un cedimento sufficiente perchè l'uomo le affondi tutto il cazzo in bocca con studiata brutalità. Poi lo estrae con altrettanta velocità e glielo picchia sul viso un paio di volte.
-"Dai, vieni nella mia macchina che te lo dò tutto.".
Gabri mi guarda appena e prende atto del mio sorriso di incoraggiamento. Si ricompone sul sedile, si alza e scende dalla macchina. Alfredo apre il portello posteriore della sua auto e la fa salire, la segue e richiude.
Con un comando elettrico abbassa tutti i finestrini dell'auto cosicchè io possa seguire comodamente ciò che avviene all'interno. Li vedo sdraiati sull'ampio sedile posteriore completamente abbassato, in pratica un letto da una piazza e mezza. Stanno facendo già lingua in bocca, vedo le mani dell'uomo percorrere il corpo sinuoso della mia lei. Preliminari estremamente veloci poi lui la rovescia sulla schiena, le sale sopra e le fa allargare le cosce. Mi avvicino per cogliere i particolari e faccio appena in tempo a vedere distintamente la cappella dell'uomo schiantarsi letteralmente nella fica fradicia e vogliosa della mia ragazza ed iniziare a martellarla furiosamente. Gabriella si lascia andare a prolungati mugolati di piacere e inizia con una serie interminabile di "Si... si... si" all'uomo, un "si" per ogni affondo del maschio dentro di lei. Il fuoristrada sobbalza decisamente al ritmo serrato della chiavata, nella semioscurita si vedono soltanto le gambe di Gabriella avvolte dalle autoreggenti con i tacchi delle scarpe che sfiorano il soffitto dell'auto. Mi abbandono ad un'indecente masturbazione, in piedi, coperto dalla massa dell'auto.
In un posto del genere una simile attività non passa certo inosservata. Presto diverse auto si avvicinano al fuoristrada e un paio di uomini si avvicinano furtivamente per godersi lo spettacolo. Uno di loro si affianca a me e tira fuori il cazzo a sua volta. Frattanto Alfredo esce da Gabriella, la rigira e la piazza a pecorina. Le si mette dietro, la prende per i fianchi ed inizia a stantuffarla ad un ritmo ancora più infernale del precedente. Il tipo mi chiede se sono un amico della coppia, rispondo che sono il marito di lei.
Intanto a voce alta Alfredo apostrofa Gabriella:
-"Lo senti il mio cazzo, puttana?" Sentiamo tutti Gabri risponde con un lunghissimo "Siiiiii...".
-"E ti piace, vero... Ci vieni apposta nei parcheggi per farti trattare così, vero, troia?".
Lei continua ad annuire e uggiolare di piacere.
Dall'altra parte dell'auto i guardoni sono diventati tre, da questa parte il tipo che mi sta a fianco mi sussurra:
"Fortunato, che moglie che hai, è stupenda".
-"Grazie" ribatto io un po' inebetito dalla situazione.
-"Guarda lo spettacolino che stai dando, troia, li vedi questi guardoni qui attorno? Vuoi farti guardare mentre ti inculo?".
-"Dai, inculami, dai... dai..." risponde lei ormai del tutto "partita".
Alfredo fa togliere del tutto il vestito a Gabri e la spinge con il viso sul pavimento dell'auto, il culo a pizzo. Le si mette letteramente sopra cavalcandola e le sprofonda in un solo colpo il membro nell'orifizio anale. Sinceramente non pensavo che fosse una cosa così immediata e facile inculare la mia ragazza, prima o poi devo provarci anche io... ma quanto ce l'ha largo il culo?
-"Ma che troia che sei, sei sfondata come una vacca, ne hai macinati di cazzi qui dietro". Alfredo inizia un andirivieni dentro il culo di Gabri che ad ogni affondo grida di piacere. Improvviso, violento e primitivo arriva il primo orgasmo di lei, che urla senza alcun ritegno il suo piacere libero e selvaggio, mentre Alfredo continua imperterrito a sbatterglielo in culo come un forsennato dandole della cagna in calore..
"Senti, mi chiamo Renato... piacere.. ma quando lui ha finito me la fai scopare anche a me tua moglie?", mi fa il tipo accanto a me. Non gli rispondo.
Alfredo ormai sta dominando Gabriella anche psicologicamente:
-"Adesso ti affacci al finestrino e prendi in bocca il primo cazzo che ti offrono, forza.".
Alfredo si distende sul sedile, lei gli va sopra e si impala sul suo cazzo. Si volta verso il finestrino e trova uno degli uomini che le porge il membro eretto. Faccio quasi fatica a credere a quello che sto vedendo. Gabriella completamente nuda nella macchina di uno sconosciuto, pur essendo appena venuta continua a farsi chiavare senza ritegno mentre succhia il cazzo ad uno dei guardoni. Vedo Alfredo completamente rilassato e lei muoversi sul suo cazzo ormai decisamente a suo agio. Senza che nessuno glielo avesse chiesto lei abbassa il viso sotto il cazzo del guardone ed inizia a slappargli le palle. Un altro infila un braccio dal finestrino e le palpa le tette. La situazione a descriverla sembrerebbe degenerata, in realtà è invece piuttosto tranquilla. L'uomo accanto a me chiede ad Alfredo il permesso di entrare in macchina. Alfredo, sempre con Gabri impalata su di lui, lo squadra e poi gli fa un cenno di assenso. Il tipo apre lo sportello e si siede accanto ai due amanti. Mentre Gabriella è ancora impegnatissima a lustrare con la lingua la cappella del guardone Renato si dà subito da fare nel palparle il sedere e ad insinuarle le dita nell'ano.
Dopo qualche minuto Alfredo apostrofa Gabri.
-"Vuoi provarlo il cazzo che stai ciucciando, mignottona?".
Gabri gli sorride rilassata ed annuisce. Lui la fa smontare e la fa mettere a pecorina contro lo sportello che viene aperto, passa un profilattico al tizio del pompino che se lo infila prontamente, si piazza con i fianchi contro le chiappe della mia fidanzata, armeggia per trovare l'orifizio vaginale e lo infila dentro. Alfredo e Renato ora sono seduti fianco a fianco, Gabri impugna i cazzi dei due uomini e li succhia senza esitazione alternando ora l'uno ora l'altro mentre lo sconosciuto la pompa a dovere in fica da dietro. Il terzo guardone se ne resta al suo posto sparandosi una sega magistrale, cosa che d'altronde sto facendo anche io. Passano non più di tre minuti che l'uomo viene, eiaculando dentro la fica di Gabriella con rantoli animaleschi. Lei estrae il cazzo con circospezione attenta a non far fuoriuscire la sborra dell'uomo dal preservativo. Renato velocemente si alza dal sedile e va a prendere il posto del tizio che si allontana verso la sua macchina riabbottonandosi i pantaloni senza nemmeno salutare. Renato infila un profilattico e afferra Gabriella per i fianchi.
-"Si, dai, un altro cazzo, forza...".
Anche Renato ora inizia a fottere Gabriella alla pecorina, Alfredo se ne sta seduto sul sedile a godersi la scena fumando una sigaretta. Poi si sposta verso di me e scende dall'auto abbottonandosi i pantaloni.
-"E' una donna fantastica la tua Gabriella, tientela stretta perchè di donne così ce ne stanno veramente poche" mi fa a bassa voce. "E' nata per fare sesso, ha bisogno del cazzo come dell'aria che respira." soggiunge. "Vedi di fargliene avere sempre tanti altrimenti una così te la giochi, amico bello... Passami il vibratore così quando quello stronzo ha finito di scoparsela le dò la botta finale e te la porti a casa più che soddisfatta", mi dice strizzandomi l'occhio.
Frattanto la scopata con Renato è diventata piuttosto rovente, il tipo stantuffa Gabriella vigorosamente e lei pare gradire moltissimo il trattamento. Renato accelera ancora finchè esplode dentro di lei come aveva fatto un quarto d'ora prima l'altro sconosciuto.
Ad Alfredo spetta il rush finale. Mi invita a prendere posto davanti sulla sua auto, chiudiamo sportelli e finestrini per evitare altre interferenze. Gabri e Alfredo si sistemano sul "lettone" coricati su un fianco. Il cazzo di Alfredo è subito in tiro, infila rapidamente un altro preservativo e si insinua nel culo di Gabriella. Per la prima volta io e lei ci fissiamo negli occhi mentre lei prende il cazzo di un altro uomo.
-"Hai bisogno di queste cose, vero tesoro?" Alfredo per la prima volta si rivolge gentilmente a Gabriella mentre la incula a ritmo blando.
-"E' bellissimo", risponde lei a bassa voce.
-"Ti piace farti sbattere davanti al tuo ragazzo?"
-"Certo", fa lei.
"Però ti piace molto di più farti sbattere quando lui non c'è, vero?"
Gabri non risponde.
-"Vedi che non devi più mettergli le corna al tuo ragazzo? Non ce ne è bisogno, vedi quanto è porco pure lui? Ti fa fare tutte le cose che vuoi, sai?"
Gabri rimane chiusa nel suo mutismo.
-"Tu e io lo sappiamo che gliene hai messe tante di corna, vero?"
Lei continua a non rispondere ma distoglie lo sguardo da me.
-"Lo sai che ho un bel giro di amici fidatissimi e anche superdotati? Quando ti senti la voglia tu mi fai una telefonata e te li presento, oppure ti dò il loro indirizzo e tu li vai a trovare da sola, senza il tuo ragazzo, e vestita come una zoccola. Ti piacerebbe, vero? Loro ti aspettano in tre o quattro e ti fanno divertire come piace a te. E mentre stai con loro io mando un sms al tuo lui e lo informo di tutto".
Gabriella comincia a sciogliersi e a gemere ma non risponde. Il ritmo dell'inculata sale leggermente.
"E' questo che vorresti, vero?" La incalza lui. "Uscire di casa vestita da mignotta e senza mutandine lasciando a casa il tuo uomo e presentarti da quattro sconosciuti 40/50enni che ti usano come una vacca tutta la notte. E' questo che vuoi, vero?".
"Ohhhh.. siiiiiii.... siiiiii..". Gabri inizia a godere di brutto a queste proposte oscene.
"Lo sai che il tuo uomo non chiede di meglio che farti fare queste cose?"
Alfredo prende il vibratore e glielo appoggia acceso sulla fica mentre con il cazzo continua a lavorarle il culo a ritmo sempre più sostenuto. Gabri va fuori di testa.
-"Sei una mignotta, vero?"
-"Siiiiii... sono una mignottaaaa... una grandissima mignotta...faccio schifo per quanto sono zoccola...".
-"E quante corna gli hai messo al tuo ragazzo, dai, puoi dirglielo adesso che hai il mio cazzo piantato nel sedere, anzi lo fai godere molto di più se glielo dici"
-"Si, gliene ho messe tante...."
-"Tante quante? Da quanti uomini ti sei fatta scopare da quando state insieme e di cui lui non sa niente?"
-"Siiii... diversi...."
-"Quanti cazzi diversi hai preso?" la incalza lui. "Tre, quattro, sei, diciotto? O ne hai presi tanti che nemmeno te li ricordi?".
"Tre... soltanto tre... più uno che lui sa già".
"Brava troia, se dici tre vuol dire che sono stati almeno cinque... ma d'ora in poi gliele dici tutte le porcate che farai, vero?"
"Siii... siiii... inculami più forte adesso, sfondami, maiale che non sei altro".
Vado vicino a Gabriella, sono sconvolto ma non sento ombra di risentimento verso di lei, mi sento al contrario legato indissolubilmente a lei e alla sua meravigliosa sessualità... se ciò che ha confessato è vero da quando stiamo insieme lei, contando stasera, ha preso, oltre al mio, altri sette cazzi. Quindi la mia donna è irrimediabilmente una troia, molto più di quanto pensassi. Con questo delizioso pensiero le caccio il pisello in bocca e glielo faccio ciucciare. Alfredo aumenta il ritmo, il suo cazzo massacra senza misericordia il buco del culo della mia fidanzata, le ha infilato tre dita nella fica e con l'altra mano il vibratore le stimola la clitoride.
Arriviamo all'orgasmo tutti e tre insieme, un orgasmo totale. Le eiaculo in bocca e lei ingoia senza fiatare mentre Alfredo si scarica ansimando come una locomotiva a vapore dentro l'intestino di lei...
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14 anni fa
fbroma777,
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Venezia cattiva consigliera - vestibolo
Mi hai catturata nelle viscere del tuo intelletto, nelle increspature della tua anima e non trovo via d’uscita a questa prigione. Legata e imbavagliata, nuda. Strette, le corde, mi segnano cosce, polsi e ragione, affacciate nella calle del fighér.
Il freddo che si respira qui dentro è pungente e silenzioso come il ghiaccio appena solidificato nella laguna; nessuna fenditura, niente crepe da saggiare coi polpastrelli lividi. Quadratura d’epidermide arida e castrata, costretta a tacere, a immobilità acutizzata da un insistente formicolio alle tempie.
Spezzata in niente guadagnerò qualcosa, dallo straccio scuro che mi acceca sorgeranno trasparenze ed incanti tattili a cui mi aggrapperò furiosa. Dalle funi ruvide si sottrarranno le gambe ridotte a mucchio d’ossa, fragili quanto il mio amor proprio, e si spalancheranno a te, sicure. Dalla mia gola si leveranno urla rimaste a lungo strozzate d’attesa. Ma ora…
Ora non mi resta che la nostalgia: la luce acquosa e riflessa di Venezia, come pinne dorsali di anguilla appena pescata. Fame.
Il movimento lieve della marea svagata, prima dell’imbrunire. Sete.
Il tuo sorriso sconosciuto, indiscreto di seno, inguine e labbra. Bramosia. Lo specchio su cui mi spingi e i piccoli mosaici di vetro che mi graffiano i palmi delle mani. La toilette del nostro ristorante a Murano. Bisogno di urinare.
Vivo, mobile, tra fiduciosa memoria e urgente necessità.
Vi sono intelletti e spiriti così mobili che possono essere paragonati a cavalli sfrenati che nessuno può fermare? Vanno qua e là, sempre in agitazione. Io ne ho compassione, perché mi sembrano persone ardenti di sete, che scorgono l’acqua da molto lontano e vogliono andare ad attingerla, ma trovano nemici che sbarrano loro il cammino.
Teresa D’Avila – Cammino di perfezione
Qualcuno ha compassione di me.
Il temperatore della Torre dell’Orologio, custode assoluto del Tempo e delle Sonerie che scandiscono, rintocchi e silenzio, la mia rinascita.
Rintocchi e silenzio: un complicato dispositivo meccanico regolato da un pendolo, comando d’avviamento a diverse funzioni; come un pendolo, non sei che una figura semovente nel disegno del Tempo, una colonna di sale in processione, che contravviene l’assetto divino e mi tenta.
Solco quei momenti, nello stretto rio della mia anima, sono una gondola inclinata di lato, resa stabile dal ferro di prora, la vergogna. Ho vergogna del rossore delle mie natiche esposte duramente agli sguardi, dell’apertura della mia carne dilatata e stimolata dalla tua immoralità, di riuscire a cedere con estrema facilità alla tua nudità e temo. Temo l’esilio all’isola della Giudecca, terra di Ebrei e di nobili decaduti, luogo di ozio e di preghiera. Di malattia.
La peste e la Chiesa della Salute.
C’è sempre un Dio a scongiurare la vergogna.
E’ terribile per un’anima trovarsi da sola in mezzo a tante tentazioni. Se io avessi avuto con chi consigliarmi, penso che me ne sarei giovata per non perdermi del tutto, trattenuta se non proprio dal timore di Dio, almeno dalla vergogna di dovermi apertamente manifestare.
Teresa D’Avila - Vita
Io non posseggo altri confessori che Venezia, solo compagnie dannose che sono come il vino rosso amabile, aspetto e colore seducenti, resi preziosi da un ballon di cristallo soffiato a bocca. Bocca di donna.
Un calice non è nulla, sorseggiato di sera, con la compagnia dei menestrelli e dei loro mandolini, abili intriganti, giocolieri di fantasia. Di un calice ci si rallegra, come di un amico.
Il secondo è più subdolo, detiene ancora l’aspetto docile di un semplice bicchiere di vino ma rilascia nuovi profumi, più intensi e modella la forma delle labbra al piacere della tensione nervosa. Di due calici ci si compiace, come di un compagno.
Vi narro del terzo, perché è qui che si smarrisce la ragione. Il terzo calice è diabolico, nulla attorno attrae con maggior interesse, i moscerini danzano tranquilli sul collo senza che se ne provi dispiacere, anzi, la forza demoniaca del terzo calice li altera in dita perfette, curate, un po’ tozze e nodose che titillano i sensi. Di tre calici si muore, come di un Amante.
Se poi se ne aggiunge un quarto ed un quinto, non resta che liquefarsi con esso, fondersi, sciogliersi con polvere di cristallo e ubriachezza, con l’orgasmo e Satana.
Mi spaventa molto il danno che deriva da compagnie cattive: mai potrei crederlo così grande se io stessa non l’avessi sperimentato. Per i giovani, in modo particolare, è il peggior male possibile.
Teresa D’Avila – Vita
Sono io la mia cattiva compagnia, il carceriere che mi tiranneggia facendomi supplicare di ferirmi ancora, tu hai solo provveduto ad eseguire lo schema del mio piacere che è costrizione cosciente del corpo, che è celeste follia della mente.
Non riposo, rannicchiata, in questo angolo opaco di calce e umidità ma ruoto attorno a te senza discernere, né scegliere tra Ascesi e Passione d’Amore, abbandonandomi alla perfezione che sta nella conformità del mio volere a quello dell’Amato.
Invidio chi ha compassione di me, lo desidero, mi allungo.
Ma il Bondage mi frena.
Io lego me stessa. Io sono carnefice. Io sono aguzzino.
Ora l’acqua ci giunge dalla Fonte… Il piacere, la soavità, le delizie che si godono sono incomparabilmente più intense di prima… L’anima non sa cosa fare, se parlare o tacere, se piangere o ridere. E’ come un glorioso delirio, in un modo deliziosissimo di gioire, in una celeste follia nella quale impara la vera sapienza.
Teresa D’Avila – Vita
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14 anni fa
admin, 75
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Giornata blues
E dimmelo adesso, che mi ami!
Avvampi in un rossore contagioso che incendia pure me. Sono stato indelicato, aggressivo. Ci stavamo guardando negli occhi, per riconoscerci senza parole, quelle che fino a ieri ci avevano coperto la faccia. E' la prima volta. La prima volta che ci incontriamo, che mostriamo il volto nudo.
Che stronzo che sono. Rido, dissimulo,.. scherzavo. Si dice sempre scherzavo quando hai detto una verità che sta in bilico.. allunghi un sorriso : scherzavo, e con una spinta cade giù.Già, dimmelo adesso che mi ami.. e' più facile dire ti amo ad un'ombra, dalla quale hai avuto l' attenzione dovuta a te, bella ,dolce e sensibile.. Bella..bella come poche, facile tessere le lodi a te,con le tue foto, facile dirmi ti amo perchè ti ho scritto belle parole.Anche se sai tutto della mia vita, sono un perfetto sconosciuto adesso, perchè non conosci il mio odore, le mie rughe , l'aria che sposta il mio passo..i miei baci,le mie lacrime. Ma questo non te lo dico, non ho bisogno di parlarti, a te basta guardarmi...meno male. Hai due occhi bellissimi, due si..e ridi.
Due anni, mica ci posso credere, due anni che ci sentiamo che parliamo di figli e lavoro ed ascoltiamo canzoni. E stiamo tentando di credere di essere estranei...ora rido io. Ora faccio il simpatico e mi presento...Piacere...tu mi sorridi con l'espressione della madre paziente, cazzo fai amore..amore mi dici, anche oggi . Ed io mi sento un coglione...hai l'aria che mi aspettavo, aria buona, aria diversa. Abbozzi due frasi che non vanno lontano..Shhh...zitta dai..non metterti a dire banalità per riempire gli spazi. E te lo dico questo, perchè prendo confidenza col tuo viso e reclamo la parte di te che non conosco. Quella che scrive di amare il silenzio. Se è Casa tua, questo silenzio, fammela vedere. E mentre la guardo in ogni anfratto e ti guardo, penso. In silenzio ricordo la tua voce che ho ascoltato qualche volta, roca di umana stanchezza, forse stanca di ricordare il passato dove dovrebbe stare il senso del tuo presente , pieno delle incertezze che ti donano questa sensuale morbidezza. Avresti potuto essere brusca e nevrotica e persa nelle regole che gli altri a volte, o sempre, si impongono per sopravvivere. Gli altri, siamo noi quando non ci guardiamo. Ascolto il tuo silenzio ed avverto la pacata rassegnazione di chi non si aspetta più altezze vertiginose, ali spezzate, ma vorrebbe che le fosse dato tutto, senza regole, senza remore, senza tetto ne cibo in scatola, senza frasi fatte a perpetuare una noia che soffoca..un tutto pieno d'amore specchiante, quello che fingi di non credere più. Nel tuo stare ferma a guardarmi hai stampato in faccia quel pizzico di indolenza che mi farebbe dire ..con te ci starei bene sdraiato in terra ad ascoltare i ColdPlay, o i Nirvana..ma poi andrebbe bene anche Bruno Martino che canta l'estate.
A noi ci piace Blues la vita...si. Te la sbatto sul tavolo a tradimento questa pensata stratosferica e tu mi guardi perplessa.(!!!!) Mi cava d'impaccio un tizio o presunto tale che telefonino auricolarizzato e cravatta modello "riassuntodeglistereotipimanageriali" si mette a sedere al tavolo accanto e si prodiga nel far sentire a tutto il mondo quanto è stronzo. Ridiamo di gusto, senza dire nulla, tutto è stato detto. Lo stronzo fa la sua parte senza nemmeno provarci a fingere di essere quello che non è. Anche noi facciamo la nostra parte. Se sapessimo qual'è...ed infatti tu mi domandi a bruciapelo:
amore..perchè sei venuto fin quà ?
Scorro mentalmente le ipotesi plausibili a te e soprattutto a me stesso. Sono venuto per vederti di persona, a verificare se le foto dicevano il vero. No, non è questo...Sono venuto con la voglia di scoparti...no, non è nemmeno questo seppure forse, ma no...non è il caso..ho il cuore in subbuglio adesso e tu sei troppo bella troppo dolce troppo incasinata per averti solo una volta e due sarebbero poche e tre..e poi, va a finire che si dice sempre ...e poi...
E non so perchè lo dico , ma lo dico...mentre ricaccio indietro due lacrime
Sono venuto a rimpiangerti...
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14 anni fa
admin, 75
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Una mattina di luglio
La luce entra dalla finestra ed il caldo si fa sentire sempre di più...gli uccelli non smettono di cantare un secondo...guardo l' ora...sono le 7.30 e sento un ansia tipica del sabato mattina quando lei stà per arrivare.A dirla veramente tutta sono molto eccitato...sono due settimane che non ci vediamo...due settimane veramente dure...intense...passate in chat...a parlare per ora al cellulare...a scriverci porcate per messaggio...
Decido di alzarmi...mi voglio preparare...essere come lei mi vuole!!!Allora doccia...barba...poi, mi vesto con quello che sò che a lei piace ed eccita...mi pettino ed esco...
Faccio le scale di corsa...non trattengo la voglia di vederla...di baciarla...di sentire il suo profumo...
Entro in macchina...fa già caldo...guardo l'orologio...manca poco...giusto il tempo di arrivare in stazione!!!Parto di fretta...ma la mente già viaggia...la immagino a pecora sul tavolo che vuole la mialingua...o con la sua bocca avida sul mio cazzo...o che si masturba mentre le lecco i piedi..in un battibaleno mi ritrovo con un erezione mostruosa!!!
Arrivo in stazione...faccio il sottopassaggio di corsa...la voce registrara annuncia un ritardo di 5minuti...sono salvo!!!!Dopo2minuti d'attesa arriva il treno...e ancor prima che si fermi guardo in modo furtivo se riesco a vederla nei vagoni....il treno si ferma...c è il solito viavai di gente...all'imporovviso eccola!!!Il suo sorriso...finalmente lo rivedo!!!!Ci abbracciamo...le appoggio la mia voglia...e lei ride con uno sguardo malizioso...capisce che la desidero.Appena torno in me noto il nuovo colore di capelli...la sua gonna appena sopra il ginocchio...lo smalto nelle unghie...e come sempre la vedo perfettissima!!!Dopo un caffè veloce ci rechiamo in auto...qui senza nessuno che ci vede cominciamo a scambiarci baci...a toccarci...a morderci...
Metto una mano sulla sua gamba e sento la pelle velutata...lei me la prende e la mette in mezzo al suo fuoco....non ha le mutande...e mentre me ne rendo conto lei ride...e mi bacia...l'adoro...
Il viaggio per tornare a casa è una tortura....il mio uccello stà x scoppiare...e lei lo fa ingrossare sempre di più....la sua patata è un lago di piacere...senza alcuna fatica entrano2dita...arriviamo a casa...ci sistemiamo prima di scendere...prima di uscire...mi lecco le dita e la bacio....la sento ansimare.
Salutiamo i vicini...30secondi siamo in casa e mi trovo un suo capezzolo in bocca..le sue mani che mi sfiorano le palle...le mie mani che sculacciano dolcemente il suo sedere.Citroviamo dopo poco sul divano...leisotto...io sopra....vuole la mia lingua tra le gambe...come non accontentarla????Apro bene legambe e c'infilo la lingua....le tintillo con la lingua il piercing della figa...m dopo poco ho l esigenza di leccare il suo caldo orefizio...è un fuoco...lava bollente!!!La zoccolina però vuole partecipare...vuole il mio pisello!!!Non ci pensodue volte e lo metto tra le labbra...ma lo vuole in gola!!!Ora sono io sotto e lei sopra che sbocchina coccolandomi i coglioni...lo mette in gola...ingorda di cazzo come nessuna prima...non lo vuol mollare...a costo di vomitare lo vuole tutto dentro....adoro questa bimba!!!!
Dopo un pò decido di prendere il gioco in mano io....la prendo con prepotenze e le ordino di mettersi a pecora...felice come un cagnolino che trova un osso si gira tutta contenta!!!Lo infilo dentro come se ci fosse del burro...la sento ansimare.....continuo per un pò...la sculaccio...la riempio di sputi....sò che si eccita...e non mi fermo!!!!Dopo un pò...decido di farla ancor più felice...sputo sul suo bel buchetto di culo...e le infilo il pollice...aumenta il piacere...aumento il ritmo...finchè la sento che gode...sento la figa ed il culo stringersi...è stupendo!!!!
Ora però tocca a me...voglio la sua bocca...e quando stò per venire mi fermo e le infilo in cazzo in gola...mentre la porca mi infila due dita in culo x farmelo ingrossare ancor di+....vengo di getto!!!La riempio di caldo nettare...lei lo beve avida...
Ora siamo nudi sul letto...un pò di coccole ci vogliono...le abbiamo meritate!!
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14 anni fa
admin, 75
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Gabriella, confessioni...
Con le prime due esperienze trasgressive che io e Gabriella abbiamo condiviso il nostro rapporto ha iniziato inevitabilmente a cambiare. Da una parte io, da vero cuckold, mi sono sentito gratificato a sentirmi messo da parte dalla mia donna in favore di un altro uomo. Dall'altra parte Gabriella, da vera troia in erba, si sentiva molto più spinta a concedersi sessualmente a Sergio piuttosto che a me. In pratica lei ha iniziato ad andare regolarmente a letto con Sergio e a ricavarne piena soddisfazione come donna mentre io in seguito a ciò mi sono abbandonato ad estenuanti seghe che prosciugavano le mie già non esaltanti energie sessuali. Nelle tre settimane successive quindi abbiamo provato senza successo ad avere rapporti che però sono risultati particolarmente insoddisfacenti per entrambi, principalmente per la mia difficoltà nel raggiungere l'erezione.
Alla terza volta, e terzo insuccesso, abbiamo affrontato il problema discutendone a letto.
-"Amore, ma che ti succede?" mi fa lei, dopo l'ennesimo tentativo di penetrazione malriuscito.
-"Scusami, tesoro, purtroppo non riesco a fare a meno di masturbarmi quando vai con Sergio... anche ripensandoci i giorni successivi... e questo mi mette un po' fuori gioco".
-"Se è solo questo non è un problema, questa settimana non lo vedo e tu... ti rimetti in forma, ok? Io ho bisogno di fare l'amore con te".
-"Però preferisci farlo con Sergio, vero?".
-"Si, lo sai che è così, però... non voglio che per questo io e te non riusciamo più ad amarci... io vi voglio tutti e due, non voglio solo Sergio...".
-"Lo sai che mi piace tanto che tu godi con lui molto più che con me?".
-"Si... lo so... porco che non sei altro... tu sei molto più porco di lui, sai... e sì che lui non scherza da questo punto di vista".
Faccio uscire a questo punto un altro pezzetto del mio masochismo, voglio vedere se lei mi segue anche qui.
-"Amore, mi piace tanto che tu mi dica che lui è meglio di me e che io a letto valgo poco, sai?".
Gabri rimane un po' in silenzio, accarezzandomi il torace. Poi non so se decide di stare al gioco per farmi piacere o se ne approfitta per concedersi del sano e liberatorio outing. Fatto sta che se ne esce con frasi che mi mandano addirittura in visibilio.
-"Non ci vuole molto ad essere meglio di te a letto, sai?".
-"Davvero lo pensi?" A questa sua affermazione il cazzo mi si irrigidisce improvvisamente.
Le salgo sopra e la penetro stavolta senza difficoltà. Gabriella capisce che è la strada giusta ed insiste sussurrandomi:
-"A letto tu fai davvero pena, lo sai? Tutti gli uomini che ho avuto prima di te ti danno una pista sotto questo punto di vista".
-"Siiii... amore mio, lo so... e mi piace che me lo dici...", ribatto mordendole un orecchio.
-"Quando ho iniziato a tradirti con Sergio l'ho fatto perchè non ne potevo più, avevo bisogno di un vero uomo...". E' troppo, devo uscire dalla sua fica ora caldissima o me ne vengo di botto. Gabriella mi sta umiliando verbalmente... è quello che desidero che lei faccia, e mi sembra che la cosa piaccia parecchio anche a lei. Scendo tra le sue cosce e prendo a leccarle dolcemente la clitoride. Lei sdraiata ad occhi chiusi si gode il trattamento e continua.
-"Lo vedi... tu a letto sai combinare qualcosa solo con la lingua, per il resto sei... davvero penoso... e io ho bisogno di maschi gagliardi che mi scopino come si deve... Sai che non sei riuscito mai a farmi godere con il cazzo? Sei buono solo come cane da lecco tu... non sei mai nemmeno riuscito ad incularmi... Sergio invece è uno che mi fa impazzire...".
Sono in deliquio, ho un'erezione dolorosa e non me lo sfioro nemmeno per non eiaculare. Lei con queste frasi drammatiche sta toccando le corde più profonde della mia sessualità. Gabriella continua ad esternare:
-"E tu credi che mi basterà solo Sergio?". Gabriella si sta godendo la mia lingua che le stimola la fica in tutti i modi possibili mentre con le dita si tormenta i capezzoli. Ho la bocca piena del suo piacere.
-"Non mi basta più solo Sergio, voglio che tu ti dia da fare... voglio altre esperienze... altri uomini... io voglio godere e voglio sentirmi femmina e troia, e tu non sei capace di farmici sentire... e guarda se non ci pensi tu lo faccio da sola... e tu ti prenderai soltanto le corna... invece se lo fai tu potrai guardarmi e farti tutte le seghe che vorrai...". Qualche minuto di silenzio poi riprende.
-"Ti piacerebbe guardare mentre mi soddisfo con un altro uomo, vero?".
-"Si, amore, lo vorrei tanto...".
-"Guardarmi mentre ti faccio cornuto... perchè tu sei soltanto un cornuto segaiolo...".
Mormorando quest'ultimo apprezzamento Gabriella scivola in un orgasmo lamentoso, mi incita a continuare a leccarla... mentre lei viene ansimando a me basta darmi qualche colpetto all'uccello per eiaculare a mia volta.
Rimaniamo abbracciati sul letto a farci dolci coccole per almeno mezzora, persi l'uno nell'altra. E' ormai ora di cena.
-"Cosa desideri mangiare, amore?" Mi fa.
-"Una bella pasta al ragù mentre ci vediamo un DVD?" Le rispondo.
Mi sorride felice:
-"Vado a preparare, tu scegli un bel film, che sia divertente".
Si infila una vestaglia mentre io rimango sdraiato e rilassato sul letto.
Arrivata sulla soglia della camera da letto appoggia una mano allo stipite della porta e si volta guardandomi.
-"Io ho parlato sul serio, sai?"
La contemplo, non ribatto nulla, sento un groppo allo stomaco. Le sorrido, rapito dalla sua bellezza ora un po' più selvaggia.
Lei si volta e se ne va in cucina.
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14 anni fa
fbroma777,
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Io e gabriella al telefono
Dopo l'esperienza avuta con Sergio in seguito alla mia approvazione ed al mio incoraggiamento della faccenda Gabriella è cambiata. In meglio. Più sicura di sè, più grintosa, più soddisfatta. Forse l'aggettivo che meglio descrive il suo stato in quei giorni è "raggiante". Abbiamo deciso che Sergio non doveva sapere nulla del fatto che io ero a conoscenza della sua relazione con la mia ragazza e che ne godevo pure. Il giorno dopo io e Gabri abbiamo fatto l'amore e abbiamo parlato a lungo delle nostre reciproche impressioni. Lei è visibilmente felice di ritrovarmi a cazzo dritto ogni volta che si accenna alla questione, tanto che si è mostrata desiderosa di approfondire l'esperienza e rendermene più partecipe.
-"Amore senti, avrei pensato ad una cosa"- mi dice mentre la sto penetrando, con lentezza e tenerezza.
-"Dimmi, tesoro mio".
-"Pensavo che la prossima volta che vado a letto con Sergio...".
-"Si..." la incoraggio a continuare. Non dico nulla riguardo al fatto che lei sta dando per scontato che continuerà ad andare a letto con Sergio, ormai lo considera un diritto acquisito. La cosa mi eccita non poco.
-"Se ti va, io potrei chiamarti al cellulare con la scusa di andare un attimo in bagno, poi appoggio il cellulare acceso da qualche parte mentre scopo con lui e tu potresti sentire tutto... ti andrebbe l'idea?".
A queste parole devo uscire da lei per non venirle dentro. Gabri non prende la pillola.
Le rispondo che la cosa mi eccita da morire e la ringrazio perchè pensa anche a me e non solo a se stessa.
A quel punto lei rincara la dose.
-"Allora... sarebbe per domani sera...".
L'indomani vado a comprarle un completino intimo molto sexy in un negozio specializzato. Conosco alla perfezione le sue misure ed i suoi gusti. Mi eccita da morire l'idea di comprare alla mia donna gli indumenti sexy indossando i quali lei mi metterà le corna. Collant a rete fino ai fianchi ma con le apposite ampie aperture per consentire i rapporti sessuali, mutandine nere trasparenti, un bel reggitette di quelli che lasciano i capezzoli scoperti. Avrei voglia di masturbarmi lì nel negozio pensando a quando Sergio spoglierà la mia Gabriella e, sfilandole minigonna e camicetta, la troverà con quel completino addosso.
Lei è entusiasta della mia iniziativa, mi dice che Sergio stasera la porta a cena fuori e che non sa esattamente a che ora ci andrà a letto... di tenere quindi il cellulare ben carico e di essere veloce a rispondere.
Guardo con l'uccello duro Gabriella indossare il completino, con sopra minigonna e camicetta, per fortuna semitrasparente. Faccio per baciarla con tenerezza sull'uscio di casa quando lei si inginocchia e, incurante di rovinarsi il delicato rossetto appena messo, mi estrae abilmente il cazzo del pantaloni per dargli una serie di vigorose ciucciate che mi mandano in estasi.
Il cellulare mi squilla verso le 23.30. Vedo sul display che è lei, apro la comunicazione ma ovviamente non sento niente, lei non parla. Mi stendo sul letto, emozionatissimo, nel completo silenzio della casa. Prego che non caschi la comunicazione per qualche ragione. Aspetto un paio di buoni minuti con il respiro pesante. Sento dei rumori e di fruscii ma nessun suono intelligibile. Poi improvvisa e nitidissima mi esplode nelle orecchie la voce di Gabriella:
-"Toglimela, dai". Cerco di capire a cosa lei si riferisce, immagino alla gonna.
-"Oddio che mano che hai..." ancora lei con voce impastata di piacere.
-"Forza, ancora..." adesso è la voce di Sergio.
Dalla chiarezza delle voci immagino che Gabriella abbia posato il cellulare sul comodino.
Prendo a scappellarmi l'uccello perso in un abisso di libidine.
-"Cazzo come succhi..." Ancora la voce di Sergio. Mi arriva nitido pure lo sciacquìo del pompino che la mia fidanzata sta prodigando al suo amico.
-"Succhia puttanaaaaaaaaahhh....". Sento Sergio ansimare per una decina di minuti e immagino facilmente la ragione per cui la voce di lei non si sente mai... ha la bocca decisamente occupata...
Poi una sorta di tramestio, e Gabri all'improvviso ansima ad alta voce:
-"Dai, adesso sbattimelo dentro, ti prego..."
Dai versi animaleschi di Sergio e dai gemiti ritmati di Gabriella capisco che lei si sta facendo montare dal suo amante. La mia sega deve rallentare per forza altrimeni eiaculo a mia volta. Mi sforzo di non ansimare e di non fare rumori di alcun genere per evitare che lui possa percepire qualche segnale dal cellulare acceso.
Il ritmo della chiavata accelera, i gemiti della mia fidanzata pure, finchè lei inizia a mugolare e capisco che Sergio la sta portando all'orgasmo. I mugolii diventano grida soffocate.
-"Dai, sbattimi, scopami, più forte...".
-"Godi puttana, senti il mio cazzo, troiona..." A quegli insulti non riesco a reggere più e senza nemmeno sfiorarmi il cazzo con le mani eiaculo spontaneamente. Mi ritrovo con l'addome ricoperto dagli schizzi del mio sperma, mentre dal cellulare arrivano ancora chiarissimi i rantoli di Gabri.
-"Sono la tua puttana... sono la tua puttana... sono la tua puttana...".
Mi alzo con circospezione e vado al bagno a darmi una ripulita. Al ritorno mi riattacco al cellulare, sento solamente dei respiri e dei mugolii indistinti. Ogni tanto mi arriva qualche parola sconnessa che non riesco ad afferrare. Passa un'altra mezzora, sorridendo ringrazio mentalmente la tariffa speciale dei nostri due cellulari, altrimenti sai che bolletta... Poi improvvisamente tutto tace, Gabriella ha riattaccato. Mi rimetto a letto e mi assopisco, rilassato dall'eiaculazione. Dopo un'oretta mi arriva un sms che recita:
"Dormo qua, amore mio, non ci sono problemi, vero?"
Rispondo:
"Nessun problema tesoro, buonanotte"
Lei passa e chiude:
"Ti amo. A domani".
Penso a quanto è troia la mia ragazza. Passerà la notte a farsi montare da quell'individuo.
Mi sembra decisamente il caso di iniziare a farmi un'altra deliziosa sega pensando ai loro numerosi amplessi...
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14 anni fa
fbroma777,
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Domenica di luglio
Luglio, tempo di sole, di caldo e di acqua. Tutti elementi che contribuiscono a svestire le donne e ad aumentare la libido.
Certo, bisogna anche essere pronti a cogliere le occasioni che il destino ti offre e io almeno una l’ho colta.
Era una domenica assolata, con un leggero venticello che contribuiva a sopportare il sole cocente in maniera più consona e io mi ero recato in piscina per trovare quel po’ di refrigerio e tranquillità che ognuno di noi cerca prima o poi. Dopo una breve ricerca di un posteggio (un consiglio: se lo volete all’ombra fatevi trovare a destinazione ancor prima che sia aperto!) e aver pagato il pedaggio d’ingresso, asciugamano in spalla e borsa in mano ero giunto a bordo vasca nella vana speranza di trovare un lettino libero; vana, ovviamente, perché una giornata come quella era l’ideale per un po’ di tintarella e quindi la ressa era cospicua. Deciso a rimanere comunque a bordo vasca, più che altro per evitare le classiche docce fredde poste ad ogni ingresso, cercai uno spiazzo dove potermi distendere e trovare la pace dei sensi; pace immediatamente turbata dalla mia vicina di telo, una splendida ragazza mora, dorata dai raggi solari come una dea, con addosso un costume, bianco sopra e scuro sotto, che faceva risaltare maggiormente le forme invitanti. Sono quasi sicuro che abbia pensato che mi fossi piazzato lì a fianco per poterla abbordare, ma se solo mi avesse conosciuto un po’ avrebbe subito concluso che ciò era impossibile, visto che le mie doti di latin lover sono alquanto scarse, per non dire pessime. Comunque sia, una volta preso posizione, mi lasciai avvolgere dall’atmosfera vacanziera e mi rilassai, coccolato dal calore del sole e dal suono della musica.
Probabilmente non sono capace di stare tranquillo al mio posto, perché di lì a poco ero già con l’occhio vispo e attento nell’illusione di poter recuperare una sdraio e poter apprezzare una sistemazione migliore per il mio corpo. Incredibilmente ebbi fortuna, perché spaziato lo sguardo su ogni angolo della piscina vidi un signore in procinto di lasciare il suo posto, perciò mi alzai e mi diressi repentinamente per evitare che qualcuno mi derubasse; questo non avvenne ma, anzi, notai che vicino al lettino da me individuato, ve ne era un secondo libero: perché, mi chiesi, non tenerlo occupato e provare ad offrirlo a quella ragazza? Un passo decisamente azzardato per me, ma mi convinsi che era giusto provarci e quindi lo feci.
Che disdetta quando mi rispose che non aveva intenzione di spostarsi! Ne rimasi molto male, perciò raccolsi la mia roba e presi possesso del mio posto, lasciando l’altro disponibile a chi lo avesse voluto. Però, malgrado il mio pessimismo, dovevo aver toccato la corda giusta, o almeno risvegliato il suo bisogno di una sistemazione migliore, visto che la vidi alzarsi per andare a rinfrescarsi alle docce e, nel passarmi accanto, dirmi che mi avrebbe raggiunto; forse una minima possibilità l’avevo.
Quanto sia ingenuo sarà chiaro a tutti ormai, perché sì, era venuta lì vicino a me, sì, mi aveva ringraziato di averle tenuto il posto, ma il nostro dialogo non era andato oltre a questo. Come detto poco sopra, non è nella mia indole fare il bonaccione e il simpatico, di conseguenza la lasciai a se stessa e alla sua abbronzatura. Ma guarda che imbecille direte voi e vi garantisco che anche io me lo dico: il ghiaccio ormai è rotto, perché non approfittarne? Sarà il carattere, sarà la situazione, il posto, la gente attorno o tutto questo assieme, di sicuro non feci proprio nulla, se non bagni di sole e di acqua.
Il tempo trascorse, la gente andava e veniva e alla fine anche la mia compagna considerò che fosse giunta l’ora di tornare a casa. Riposto l’asciugamano nella borsa si alzò e gentilmente mi salutò; avrei voluto dirle qualcosa, ma riuscii solamente a biascicare un semplice ciao prima di vederla allontanarsi, mentre l’acqua fresca della sua bottiglietta appena riempita alla fontanella filtrava un pochino dalle sue morbide labbra e le scorreva lungo il collo.
Preso coscienza che ormai avevo perso ogni speranza, mi distesi nuovamente e provai a rilassarmi. Devo essere riuscito davvero bene nel mio intento, visto che il lieve tocco alla mia spalla mi fece trasalire e quasi cadere dalla sdraio. Quale sorpresa ebbi nel rivedere quella fantastica creatura; mi chiesi come mai fosse tornata da me e la risposta fu lei stessa a darmela: purtroppo la sua auto a causa del caldo non aveva intenzione di ripartire e così, visto che ero stato tanto gentile in precedenza, voleva sapere se ero disposto a darle uno strappo fino a casa. Potevo dirle di no? Mi resi subito disponibile e le risposi che non sarebbe stato un problema per me, mi doveva dare solo il tempo di vestirmi. Detto fatto, in meno di cinque minuti ero pronto per lei.
Il tragitto non fu lungo e quindi mi trovai in breve tempo nella medesima situazione che poco prima avevo buttato, ma questa volta fu lei a trarmi d’impaccio: infatti mi chiese come avrebbe potuto sdebitarsi per il mio altruismo e io, deciso a non perdere nuovamente l’occasione propizia, le domandai se era disposta ad accettare un mio invito a cena per quella sera; la sua risposta fu affermativa e rimanemmo d’accordo di vederci a casa sua.
Estasiato dalla mia conquista, corsi a casa a prepararmi nell’attesa che il tempo trascorresse più velocemente fino al momento di raggiungerla. Alla fine giunse l’ora del nostro ritrovo e io, puntuale, mi feci trovare sotto casa sua. Suonato il campanello, mi sentii rispondere che ancora non era pronta e, che se volevo, potevo aspettare al fresco in casa anziché nel caldo dell’auto. Accettai ed entrai.
Aperta la porta la trovai avvolta dall’asciugamano con i capelli bagnati che le cadevamo in ciocche sulle spalle; ero a tal punto preso da quella visione che solo confusamente capii che era da poco uscita dalla doccia e che mi invitava a sedermi sul divano nell’attesa che finisse di prepararsi. Ammetto che sembrò fosse passato un solo istante quando mi si presentò davanti agli occhi vestita di tutto punto, truccata e con ai piedi sandali aperti che permettevano di ammirare i suoi piedi e che la slanciavano grazie al loro tacco a spillo. Ero allibito, stupefatto, non completamente cosciente della fortuna di averla incontrata ed aiutata, tant’è che diedi l’impressione di non stare bene visto che si protese per sapere se fosse tutto a posto, lasciandomi intravedere il suo seno attraverso la scollatura della sua camicia; le risposi che sì, andava tutto bene e che nella posizione in cui si trovava andava anche meglio, data la stupefacente visione. Notai il suo sguardo malizioso e intesi che la sua era stata una provocazione: infatti, assicuratasi che stessi bene, mi disse che in effetti tanta voglia di andare fuori non l’aveva e, se non fosse stato un problema, avrebbe preferito stare in casa nonostante oramai fosse pronta per uscire; ovviamente io non mi permisi di contraddirla perciò le risposi che per me andava benissimo ogni sua scelta. A questo punto, per creare un po’ di atmosfera, decise di mettere su della musica e quale fu il mio stupore quando alle mie orecchie giunsero le note di “You Can Leave Your Hat On”, la canzone di Joe Cocker utilizzata nel film “9 settimane e mezzo”; appena iniziò prese a liberare i pochi bottoni della camicia ancora chiusi e, sfilatesela, me la gettò in faccia. Me la tolsi immediatamente ma poi rimasi seduto immobile a guardare le sue movenze sensuali: dopo la parte superiore toccò alla gonna, che con un rapido movimento le scese lungo le gambe per poi essere gettata di lato, così me la ritrovai davanti agli occhi in intimo e con i tacchi! Che dea era, al cui confronto Venere sarebbe apparsa sciatta e senza alcuna possibilità di competere. Ormai ero in suo potere, del tutto ammaliato dalla suo erotismo che mi circondava e mi teneva stretto; mentre ancora la musica scorreva eccitante, mi si avvicinò inginocchiandosi e con movimenti sicuri mi sfilò la maglietta, tolse la cintura dai miei pantaloni e sbottonò quest’ultimi, lasciandomi poi lì a torso nudo e con la mia virilità cha spuntava dalle mutande attraverso l’apertura appena praticata. Così mi contemplò per qualche secondo fino a quando tornò da me e, abbassatasi, mi prese tra le sue labbra: la sentii scendere più e più volte, con la lingua che guizzava allegramente dalla punta fino alla base facendomi eccitare maggiormente ad ogni passaggio. Alla fine non riuscii più a contenermi ed esplosi in un’ondata di piacere che la investì quando si trovava a metà strada del suo viaggio; sicuro che si sarebbe allontanata in fretta, mi sorpresi invece vederla ancora avvinghiata al mio membro, intenta ad assaporare la mia gioia oramai palese. In seguito, dopo una veloce ripulita con un fazzolettino, continuò con il suo ballo incantatore, sfilandosi il reggiseno e lasciandomi gustare la visione di quei splendidi capezzoli turgidi che mi fissavano chiedendomi di conoscerli a fondo. Allora la attirai a me e li gustai a fondo, con morbidi passaggi di lingua e dolci morsi dei miei denti, fino a farla vibrare di piacere e uggiolare sommessamente; poi, pian piano, scesi lungo il suo addome mentre le mie dita esploravano la sua schiena fino a giungere al suo sedere sodo: qui lo presi tra le mani e lo strinsi per appagare la mia curiosità sulla sua consistenza e rotondità.
Adesso era lei in mio potere, così la feci sdraiare sul divano e letteralmente le strappai le mutandine per poi affondare il mio viso nell’incavo delle sue gambe: quale prelibatezza trovai, un dolce sapore di sensualità e sesso, così forte che sentii crescere nuovamente in me il desiderio, un desiderio talmente prorompente ed impellente che in un attimo tolsi pantaloni, mutande scarpe e calze e mi gettai su di lei. Fu un amplesso lungo, pieno di voglia da entrambe le parti, decisi ad esplorare e a conoscere i nostri limiti fino all’ultimo respiro. Durante quell’esibizione di piacere di ambedue, ricordo che la musica ci accompagnò sempre nel modo migliore, con musiche lente e ammalianti o veloci e travolgenti, quasi fosse consapevole di quello che succedeva in quella stanza. Fu una cosa straordinaria, che ci lasciò senza fiato fino a farci capitolare in un caldo abbraccio ed in un sonno ristoratore.
Quando ripresi coscienza, percepii l’odore del cloro: come era possibile? Lo era, perché mi trovavo in piscina! Era stato tutto un sogno? Un’incredibile visione del mio desiderio più profondo? Ebbene sì, era stato così e la conferma l’ebbi dalla bruciante scottatura alla mia povera schiena e dal costume bagnato, nonostante non avessi mai messo piede in acqua. Certamente non potevo aspettare che tanta grazia capitasse a me, ma mentre lo pensavo eccola lì al mio fianco a chiedermi se potevo aiutarla.
Che forse il sogno possa prevedere la realtà? Lascio a voi scoprirlo...
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14 anni fa
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L\\\\\\\'ippopotamo e la gazzella
Erano le 09.00 della mattina, ed insieme al mio amico Riccardo ero alla fermata in attesa dell’autobus per recarci in una delle spiagge dell’isola. C’era un bel po’ di gente in attesa, per la maggior parte turisti come noi, ma anche qualche casalinga indigena.
Tra la fauna presente faceva bella mostra una ragazza bionda, longilinea come una gazzella, con un bel fondoschiena a mandolino coperto da un gonnellino color celeste, un seno da cerbiatta nascosto da una camicetta multicolore, pelle bianchissima. Le labbra carnose di un bel color rosa. Colore degli occhi indefinibili perché nascosti dagli occhiali da sole. Si vedeva ad occhio che era giovane con le carni ancora sode. Non avrà avuto più di 25 o 28 anni.
Era vicino ad un energumeno dal viso grosso, collo taurino, corpo da pachiderma, con in mano una bottiglia di birra. Anche lui con gli occhi coperti da grossi occhiali da sole. La sua età era indefinibile. A prescindere dal fisico, poteva essere un giovane con gli anni portati male, oppure una persona matura che dimostrava meno della sua età effettiva. Comunque dimostrava almeno dieci, quindici anni in più della ragazza. Non si capiva quindi se era il suo compagno o genitore, o chi.
Fu mentre riflettevo su questo che arrivò l’autobus.
L’ippopotamo, grazie anche alla sua stazza, fu uno dei primi a salire e prendere posto a sedere trascinandosi, quasi, per mano la gazzella.
Con estrema galanteria si mise seduto lasciando la ragazza in piedi alle sue spalle come fosse una sconosciuta.
Sentii le budella rivoltarsi. Ma come si fa ad essere così cafoni? Così insensibili? Quell’essere angelico era meritevole di tutte le attenzioni possibili! La cosa non mi andava giù, era un affronto all’educazione ed al buon gusto che chiedeva vendetta.
Causa la grandezza o, sarebbe meglio dire, la “piccolezza” dell’autobus, noi altri passeggeri rimasti in piedi eravamo molto ravvicinati. L’ippopotamo bofonchiò qualcosa in una lingua che mi sembrava dell’est europeo, ma poteva essere benissimo aramanico o ebraico o perfino swahili. Che differenza fa quando non la si conosce? Di sicuro non era inglese o francese o spagnolo o tedesco, lingue che a diversi livelli conosco.
L’autobus partì. Dopo poco a causa di una brusca frenata fummo sballottati, con contorno di imprecazioni dell’autista e dei locali, prima in avanti e poi indietro.
Mi venne istintivo poggiare la mano sulla spalla della gazzella per proteggerla. Lei si girò.
Io le sorrisi e chiesi scusa. Lei rispose a sua volta con un timido sorriso scoprendo una bianca e perfetta dentatura.
L’ippopotamo bofonchiò ancora qualcosa, poi si tappò la bocca portandosi alle labbra la sua bottiglia di birra.
Chiesi a Riccardo di farsi ancora più vicino per dar maggior copertura allo spazio tra me e la gazzella.
Obbedendo al richiamo dell’adrenalina che montava inesorabilmente, mi feci coraggio e le poggiai la mano sul sedere esercitando una leggera pressione con le dita nell’incavo tra le due natiche.
Lei ebbe un sussulto e si irrigidì. Si girò, mi guardò, ma non disse nulla.
La pressione sanguigna mi fece gonfiare la patta. Rassicurato dal comportamento della gazzella mi feci più vicino ed inarcando un po’ il bacino in avanti, lo strofinai sul suo sedere. Lei, dopo un breve attimo di smarrimento fece quasi altrettanto inarcando il suo all’indietro.
L’adrenalina era salita al massimo.
L’ippopotamo continuava a "pomiciare" con la bottiglia.
Dopo un po’ la ragazza si girò, si alzò gli occhiali mi fissò per un po’.
Non chiese nulla, ma disse tanto.
I suoi lapislazzuli urlavano voglia di baci, carezze, piacere, invocavano un mondo di attenzioni sconosciute, bisogno d’amore. Poi abbassò gli occhiali e continuò a guardarmi in segno di sfida.
Raccolsi un’altra dose di coraggio e questa volta infilai la mano nel gonnellino. By-passai gli slip e la mano trovò il suo monte di venere depilato. Avvertii solo una piccola striscia di peluria.
Spinsi ancor più giù la mano ed intruppai al suo clitoride. Un sussulto la fece vibrare come canna al vento quando glielo massaggiai, poi il mio dito medio prepotentemente le entrò in vagina.
La tensione cominciò ad imperlinare di sudore la mia fronte.
Lei si tirò su gli occhiali e fissandomi di nuovo si impossessò della mia mente. Il suo sguardo penetrante ed ipnotico comandava i miei movimenti e mi invitava a non desistere, ad andare avanti.
Poi tirò giù le palpebre, quindi lasciò scendere di nuovo gli occhiali e piegò il viso verso il basso poggiando il capo sul reggimano verticale dell'autobus.
La bocca le se aprì leggermente mostrando la punta della lingua. Muti lamenti di piacere stavano abbandonando il suo corpo per raggiungere l’olimpo e ringraziare “Eros”.
Sottovoce percepii qualcosa in ebraico, o swahili od aramanico, e la sua mano strinse con forza la mia patta sotto cui il pene eretto, compresso nel costume, soffriva atrocemente, quando una cascata di umori vaginali inondò la mia mano e colò sulle sue cosce.
Ormai ero soggiogato, succube dei suoi voleri. Avrebbe potuto anche chiedermi di spaccare la bottiglia di birra in testa all’ippopotamo, o di inginocchiarmi e leccarle la vagina che lo avrei fatto.
Rimase ancora un po’ con il capo rivolto verso il basso, le labbra dischiuse, la lingua leggermente tesa verso l’esterno.
Detti un ultimo affondo con il dito e strizzandogli il clitoride tolsi la mano. Lei ebbe un ultimo sussulto e, senza tirare su gli occhiali, mi donò un meraviglioso sorriso.
Vendetta era stata compiuta. Giustizia era stata resa. Potevo tornare libero.
P.S. La storia è chiaramente inventata, ma i protagonisti e la situazione (l’uomo grasso con la birra che si mette seduto e la ragazza che rimane in piedi), sono ispirati a due persone identiche ai protagonisti, incontrate a luglio in un’isola del sud mentre insieme a mia moglie raggiungevo la spiaggia con l’autobus.
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14 anni fa
admin, 75
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Il culo di laura
Vado di getto...
un conto è leggere racconti, guardare foto audaci e commentarle in maniera più o meno colorita, senza sapere chi ha fatto cosa dove e quando, e un altro è vedere in diretta ciò che accade...
Il guaio della rete è questo l'attendibilità: tutto è espresso sotto forma di dati, non esistono regole né referenti, la definizione di una voce dell'enciclopedia Treccani viene porta con lo stesso valore di una stessa definizione presa da un blog qualsiasi e chiunque può dire ciò che vuole, il vangelo e la diceria che si mescolano, e tu non distingui più; insomma una vera e propria anarchia dell'informazione, verrebbe da dire a primo achitto, troppo comodo, ad una seconda analisi appare chiaro che...c'è troppa quantità, poca qualità.
Anche per il sesso in rete è così, sempre sotto forma di bit-dati i tabù si infrangono, tutto ciò che è piacere si mescola con una massa informe di fotocopie fotoritoccate di pagine di riviste porno-scandalistiche, ma quando dalla massa riesci a distinguere qualcosa di anche modesto, ma vero, trovi il valore aggiunto, la merce rara, cioè la verità.
Insomma non appena ti rendi conto, percepisci (!) che quella cosa esiste veramente, ha una personalità e un'identità ben distinta, tutta la massa svanisce....se poi ci metti che questa cosa non è piccola, ma grande...generosa...abbondante...una cosa tonda...sicuramente morbida al tatto...morbida alla palpata...una cosa come...
Il Culo di Laura
...allora tutto diventa molto più intrigante.
E' successo ieri, ho ritrovato Giorgio per caso, non lo sentivo da un po', e sinceramente i miei dubbi sulla veridicità della sua storia stavano cominciando a prendere forma e consistenza, e schiettamente glieli ho esternati sin da subito:
- "ma cazzo ti lascio il numero del cellulare, mi dici che mi chiami e non ti fai vivo?". si scusa,
- "impegni di lavoro" dice lui...sarà, però un'email poteva pure scriverla.
- "ci sentiamo al cell?" dico io
- "Hai la cam?" mi ribatte lui
- "no, adesso non ce l'ho, già te lo avevo detto, quando vuoi che ci vediamo in cam mi organizzo, tanto costerà 10 euro". ora dice che senza cam non si fa nulla, così ha la scusa per chiudere la questione pure con la ragione e buonanotte al secchio...
- "ci sentiamo al cell adesso e poi per la cam ci accordiamo, ok?" dico io
- "ok dammi il numero" mi fa lui
- "ma lei è lì? chiami subito?"
- "si"
gli do il numero e penso: ora sparisce come l'altra volta.
E invece no, chiama e io rispondo: è lui, dalla voce sembra cordiale, giovanile, un po' di ovvio imbarazzo, ma nulla di che, ci presentiamo glissando sul motivo della telefonata. Io incalzo: "Laura è lì? me la passi?"
lui acconsente e mi fa delle raccomandazioni "guarda che lei è timida, è in imbarazzo, insomma non è molto a suo agio in questo tipo di cose..."
tentenna un po', ma capisco subito cosa prova, la protegge, non vuole farla sentire sporca, non adesso, vuole che tutto accada piano e con più naturalezza possibile, è lui che conduce il gioco nella coppia, e io lo rassicuro: "stai tranquillo, è solo per un saluto"
me la passa...
- "Ciao" dice LEI
ah, allora esiste, e che bella voce, vocina, scambiamo due battute ma è fredda, timida, com'è timida... e imbarazzata, ovvio, io stempero subito "ma sai che sembri avere un accento settentrionale?" e lei "nono, sono meridionale doc"
e lo spero bene!!!
altre due chiacchiere, un saluto, e via.
ci ritroviamo in chat
chiedo se a Laura fossero piaciute le mie foto che avevo inviato a Giorgio in un nostro precedente incontro in chat. Lei dice di aver apprezzato, allora io le propongo di vederne altre, acconsente la signora, ma le pongo una condizione: voglio osservare in diretta in cam l'effetto che le fanno le mie foto, e visto che per ovvi motivi non si può ancora mostrare in viso le chiedo di scegliere tra altre due parti del corpo che secondo me meglio esprimono istintivamente le nostre emozioni: le mani e le labbra.
Ci sta, e sceglie le mani.
accende la cam e la vedo, è lei, riconosco le forme generose della donna che sulle foto postate sul forum si dava da fare....porta i capelli biondi, pantaloni aderenti, magliettina nera abbastanza aderente e con ampia scollatura sul seno, le faccio i complimenti per il seno, tanto per stuzzicare il suo imbarazzo, e lei tira su la magliettina :-)
Sta seduta su un lettino di fronte la cam, gambe accavallate e mani una sull'altra sopra il ginocchio. Le chiedo di metterle sul tavolo, vicino la cam, le voglio vedere. Gli occhi saranno pure lo specchio dell'anima, ma anche le mani dicono parecchio. La definizione della cam non è il massimo ma si riconoscono delle mani semplici, affusolate, chiare, faccio notare che porta le unghie corte: "è una casalinga" ribatte Giorgio. Si, casaling...A, penso io.
Non so a voi ma a me più sono semplici le donne, meno se la tirano, e più mi arrapano da morire, non mi sono mai soffermato a capirne il motivo, forse perchè quell'apparente timidezza è in realtà un velato invito ad osare, o forse perchè sanno di terreno ancora inesplorato, che poi in quanto ad inesplorazioni non era il caso di Laura...
Mando la prima foto, bella grande, così possono zoomare a dovere, è del mio 'dettaglio anatomico principale', con un po' di contesto, non ho un fisicaccio, ma sto bene, sono asciutto, ma a quanto pare per il momento ai due coniugi interessa più vedere i miei 'gioielli'.
Lei muove nervosamente le mani, è impaziente, ma quando la guarda gradisce, lo vedo; e Giorgio ci tiene a mostrarmi anche le labbra di Laura che si schiudono appena in un sorriso accennato.
Che maiale Giorgio, me la vuole proprio offrire, lo sento e quindi ci gioco.
- "sai Giorgio, non so se questa è proprio la stessa donna delle foto, le forme sono quelle, maaa... non ne sono proprio convinto"
- "E io che ci posso fare?" ribatte lui quasi contrariato.
- "Bhé, la parte del corpo femminile che prediligo in assoluto è il sedere, e il mio sedere di donna preferito è quello abbondante, anche a voler essere modesto io credo di avere un certo occhio e di essere anche piuttosto fisionomista, e sono sicuro che se adesso vedessi il sedere di Laura lo riconoscerei da quello delle foto, del resto come ricorderai, ho azzeccato subito la taglia della vita di Laura, una 46; piuttosto...glielo hai detto?"
Giorgio scrive solo un "eh eh" ma mi sembra di vederlo mentre se la ride sotto i baffi. Fa alzare Laura, la fa posizionare bene di spalle di fronte la cam, la fa chinare leggermente in avanti, e si vede questo bel sedere, questo bel culo grande, tutto racchiuso dentro i suoi pantaloni attillati, i passanti che cingono la vita stretta, che accentuano le curve e sembrano dire "stringimi".
E' solo un bel culo in cam, staranno pensando tanti, no, è un favoloso culone di una calda calabrese di nome Laura. Stringo le mani a pugno, lo voglio!
Oso di più:
- "Giorgio questa posizione non va bene, nelle foto lei era messa in un altro modo..." e anche senza aver guardato quelle foto in tanti avrete capito a che posizione alludevo.
Giorgio mi avverte "Aspetta, guarda che Laura non gradisce il sesso virtuale, non la eccita"... Giorgio è molto chiaro, vuole riportare l'attenzione sulle regole, mi sta indicando il limite del suo 'terreno', ma io quel limite ora voglio spostarlo un po', e so benissimo che il sangue che sta pompando dentro le vene del suo cazzo in questo momento è sospinto da una sola parola: CORNUTO! quindi è inutile che ti metti a recitare la parte dell'uomo di casa e fai come ti dico, saprò io quando fermarmi.
La fa mettere in ginocchio sul lettino di fronte la cam, a quattro zampe, i piedi fuori dal bordo, il culo ben visibile.
- "Falle abbassare la testa davanti e falla scendere con il culo fino a farlo toccare con i talloni dei piedi". Esegue Giorgio, ed esegue Laura, e quel bel culo abbondante comincia piano a deformarsi magicamente nella migliore posizione dell'offerta, si comprime, si schiaccia, si gonfia ai lati e diventa tutto più pieno! e non è difficile sapere che sotto quel pantalone quelle due belle chiappe si stanno schiudendo. Giorgio glielo tocca con i polpastrelli della mano, come si fa quando si mostra e si descrive qualcosa a qualcun altro, una cosa propria, come una merce offerta in vendita, sembra quasi dire "lo vedi che bel culo che ha mia moglie?" Eh si è proprio un bel culone. Lo riconosco, è proprio il suo.
Laura si risiede sul lettino accavallando le gambe e io le rinnovo i complimenti "Brava Laura, hai proprio un gran bel culone lo sai? e per colpa tua adesso il cazzo mi sta scoppiando dentro i pantaloni. Sai che rumore ti rimarrà impresso il giorno che ci vedremo?" la stuzzico ancora. Dice di no, ma è curiosa.
- "Il rumore della mia cappella dura, e sai dove lo sentirai vero? indicamelo con la mano, dove lo sentirai Laura?" si piega leggermente su un fianco e si porta una mano sulla gamba sollevata, e si da una pacca tra la coscia e la chiappa. Si che lo sai, brava.
Dopo qualche secondo Giorgio sembra riprendersi dal trasporto "E' tardi, tra un po' dobbiamo andare, dobbiamo spegnere la cam". Acconsento, lascio che spenga la cam, ma chiedo che Laura parli un po' in chat con me, e lui me la passa.
- "Allora Laura, ti è piaciuto il mio cazzo? gradisci le dimensioni?"
- "...bisogna vedere come si sa usare"
Ah, le donne semplici, poca scena e passano per quelle che si eccitano con poco, ma già da queste piccole cose si capisce che...zitte zitte, ma la sanno lunga.
"Ti va di vederlo ancora Laura? se lo vuoi vedere devi pagare un piccolo pegno" ma quale piccolo pegno, mi vedo offrire di nuovo la cam: me la ritrovo seduta davanti al pc con la maglietta sollevata fino all'altezza delle ascelle, e il suo seno costretto nel reggiseno nero.
Faccio appena in tempo a complimentarmi per la soave visione che da sola si tira fuori i seni, uno alla volta. Li ricordavo dalle foto: una 4a dolcemente cadente di donna che ha partorito e allattato, due aureole ampie e scure e capezzoli appena pronunciati.
Le mando un'altra foto dove si vede bene la mia cappella in primo piano, è abbastanza grossa, piena, scolpita, dura, luccicante, succosa...alle donne piace vederla pulsare e gonfiare. Apre la foto, zooma un po' e si morde il labbro inferiore...porca.
- "Dobbiamo andare" mi dice
- "Prima dì a tuo marito di metterti di nuovo a pecora sul lettino, come prima, ma stavolta con il culo scoperto"
Si alza piano, e si mette come prima, mentre è a quattro zampe si abbazza i pantaloni elasticizzati, e con solo un perizoma nero indosso, che per buona parte le scompare tra le chiappe, mi appare davanti questo bel mappamondo, si stira bene in avanti, si mette bene a pecora, oramai ha capito cosa mi piace, cosa voglio da lei.
- "Giorgio scostale il perizoma e mostrami il buco" mmmm esegue Giorgio, che bravo cornutello che si è scelto Laura, fa tutto come gli dico, prende il perizoma con le dita in mezzo al solco e lo scosta di lato su una chiappa, tiene la cam a mano e la avvicina verso il buco.
A questo punto non ci sono più parole, sento solo il mio cazzo pulsare duro, cerco di darmi un po' di piacere ma non voglio toccarlo, reprimo la carne, me lo strizzo dentro i pantaloni mentre guardo ancora quel capolavoro di giunonica femminilità.
Devono andare, ma in ogni caso mi fermo. Arrivati a questo punto, tutto ciò che potrebbe accadere in più sarebbe troppo gratuito e virtuale, e soprattutto toglierebbe a tutti l'importante sapore della sorpresa e della prima volta.
Si riordina Laura, si alza in piedi di fronte la cam e mentre ci salutiamo si pastrugna le tette ancora di fuori, vedo il suo pancino che si deforma al suo respiro, riesco a percepire i suoi sospiri da QUI!!!, figuriamoci cosa ti faccio appena ti prendo mmmmmmmmm..
Giorgio mi chiede una cortesia, gradirebbe ricevere qualche commento su tutto quello che è successo, una riflessione, un racconto;
ok, vado di getto...
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14 anni fa
admin, 75
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Le scarpe strette - resoconto di un sogno
File interminabili di macchine, che viste dall'alto - qualora qualcuno mai le avesse viste -
sarebbero sembrate colonne ordinate di formiche. Infine, laggiù in fondo e quasi
indistinguibile, s'intravvedeva la barriera metallica dei caselli autostradali.
Un cartello grande e verde sulla sinistra indicava: "ALT - Stazione a 1000 metri".
Tu eri la, seduta alla guida della tua macchina, un pò annoiata e un pò infastidita per
quell'attesa che ti costringeva lontano da casa e dalle tue bambine. Avevi indossato
delle scarpe bianche, col tacco, un pò accollate, sotto una gonna di cotone leggero ed una camicetta a righe.
Faceva caldo.
Non era stata una grande idea, dopotutto, indossare quelle scarpe: giornate calde e afose come quella se ne erano già avute, e quelle scarpe - per quanto belle - erano maledettamente
strette ed ora ti facevano un dannato male ai piedi. Nemmeno la musica che usciva a fiotti allegri
e variopinti dal tuo stereo riusciva a distrarti. Incominci a carezzarti le gambe con una mano, nel
tentativo di lenire il dolore, quando il telefono scquilla. "Ciao, dove sei ?" - chiede una voce apparentemente lontana.
Sorridi, la mano istintivamente sul seno: è lui, c'è, e anche se non lo vedi è lì da qualche parte.....
Gli racconti della coda, delle scarpe..... lui ride.......
Accade tutto in un attimo: un attimo di distrazione, e il giogo finora subito e
accettato di frizione-acceleratore-freno sfugge al tuo controllo. Cerchi di frenare, ma urti
quello davanti.
Cazzo! Senti il rumore del vetro che si infrange e va a terra in tanti piccolissimi pezzi.
Il fanalino del tuo compagno di coda è andato. E ora ? Maledette scarpe strette!
Tu sei lì che mi guardi, ancora in procinto di scendere dal tuo posto di guida,
la mano sinistra a tenere lo sportello semiaperto, l'altra ancora stringe il telefonino, mentre un
piede è già fuori,
sull'asfalto bagnato. Mi guardi divertita e meravigliata mentre sono al tuo fianco, inginocchiato
tra quei cocci di vetro, al buio. Da quella posizione posso intravvedere i tui slip,
bianchi anch'essi, tra le gambe lisce e chiare. Infilo una mano, mentre con l'altra incomincio a
carezzarti la cavigliaed a slacciarti una scarpa. Tu ti giri un pò più verso di me, aprendoti un altro
poco. Ora posso raggiungerti con la punta delle dita e sentire il caldo dell tuo ventre. Faccio
leva con il medio e l'indice sotto i tuoi slip e tiro verso di me, sfilandoteli piano.....
Tu inarchi un poco la schiena, ti sollevi e lasci che sfilino via, tra i tuoi piedi ancora prigionieri
delle scarpe strette.
Con un rapido movimento di gambe lasci che gli slip finiscano a terra, a mezza via tra il pedale della frizione e me. La scarpa sinistra è finalmente sciolta e posso sfilarla: carezzandoti il piede a due mani me lo porto alle labbra e lo bacio. Non hai le calze, e profumi d'erba bagnata.
Seguo un percorso preciso, fatto di tanti piccoli baci che si susseguono l'un l'altro come una col
onna di formiche che partendo dall'alluce sale su su, sempre più su seguendo la linea del polpaccio fino all'orlo della tua gonna, eppoi ancora tra le pieghe di questa, tra le tue cosce....
Tu dici qualcosa che non capisco, il telefonino ti cade di mano e finisce vicino agli slip, e mentre la fila di baci procede inesorabile verso il centro, tra le cosce, tu ti allarghi di più e mi spingi la testa con le mani.
Rimaniamo così a lungo: la tua gamba sinistra poggiata sulla mia schiena, il tirare nervoso del
le tue braccia sulla mia testa, il mio inesorabile susseguirsi di baci che ora con la mia lingua insinuo sempre più a fondo dentro
di te....... Ora hai un sussulto, poi un'altro, poi un'altro ancora. Ti sento più morbida e calda, e il profumo d'erba sembra dominare la notte.
Tu sai che non può finire così; entrambi sappiamo e vogliamo di più, ma le macchine tutt'attorno sono sparite,il casello è libero, e bisogna tornare a casa....
Mentre mi alzo e ti guardo negli occhi, mi tocchi fugacemente tra le gambe. Il d
esiderio è fortissimo: vorrei prenderti lì, adagiarti sul cofano, farti sentire quanto ci sono e sentire ancora una volta la dolcezza di fiore del tuo ventre, stavolta mentre si apre sotto i colpi decisi dati dai miei fianchi....
Mi guardi con un'aria da birba, sfili veloce la scarpa che ti è rimasta al piede , posandola tra le mie mani e, con movimenti veloci ed un colpo di gas sei già via, lontano, in prossimità del case
llo costellato di semafori verdi.
Resto in piedi, le spalle al fanalino spaccato, le tue scarpe tra le mie mani. E' una notte bellissima, calda e stellata, dominata dal profumo dell'erba.
Ed io sono felice, perchè mi sento tutt'uno con essa, e in essa sento te.
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14 anni fa
goutline,
44
Ultima visita: 10 anni fa
-
Lo sconosciuto sul minivan...
Un pomeriggio di inizio Settembre, stavamo cercando un
camper per trascorrere il week-end lontano da Milano.C’eravamo mossi però con troppo ritardo e quindi non
trovammo più nulla di carino da noleggiare.
Nel nostro girovagare ci imbattemmo però in qualcosa di
veramente curioso.
Trovammo un minivan blu scuro con i vetri totalmente
oscurati, i cerchi in lega e tante vistose cromature.
Quel furgone di lusso con divanetti in pelle, frigobar e
tanta moquette non aveva nulla del camper ma era perfetto come
"location" per realizzare con classe un nostro gioco erotico.
L’idea che ci solleticava entrambi era quella di caricare su
un auto, un po' più comoda della nostra, un giovane e perfetto sconosciuto e di
giocarci subito insieme senza neanche doverlo conoscere.
Decidemmo così di noleggiarlo e di provarlo subito.
Sara volle recuperare da casa qualcosa di molto sexy da
indossare e poco dopo partimmo, io alla guida e lei seduta dietro con addosso
soltanto delle autoreggenti nere e delle scarpe nere col tacco alto, pronta ad
accogliere nel migliori dei modi "l'ospite".
Ad un certo punto trovammo un gruppetto di ragazzi che
facevano al caso nostro e ci fermammo.
Tra i ragazzi, ne identificai uno carino e ben curato e lo
invitai a salire.
Quando aprii la porta scorrevole sul lato, il ragazzo, inizialmente
poco convinto di salire e lasciare i suoi amici, vedendo quel pezzo di figa di
mia moglie sul divanetto, salii senza esitazione e credo che da quel momento
non pensó più agli sfortunati amici rimasti appiedati...
Il ragazzo, Luca è il suo nome, si sedette di fianco a mia
moglie.
Sara cominciò ad accarezzargli il viso ed a toccargli il
petto come da volerlo mettere un po' a suo agio vista anche la differenza
d'età.
Luca però sembrava decisamente bloccato! Una mano la teneva
sulle ginocchia di lei e l'altra era sullo schienale del divano.
Come prima esperienza a tre, la situazione era fin troppo
soft e così Sara, nervosamente, lo spinse giù sulla moquette e gli afferrò il
capo ordinandogli di leccargli la figa.
I modi autoritari spronarono Luca perchè da quel momento
cominciò finalmente a darsi da fare leccandola.
A giudicare dagli sguardi di Sara verso di me non sembrava
però molto esperto il giovane ed allora decisi di fermarmi in un luogo appartato e di
entrare in gioco.
Sara sfilò i jeans a Luca e lo fece accomodare sul
divanetto. Si mise a pecora e cominciò a giocare con il suo cazzo tenendolo
ancora per qualche istante nei boxer.
Fortunatamente il ragazzo non era messo male in fatto di
misure e Sara sembrò finalmente apprezzare la scelta fatta.
Sara afferrò quindi il cazzo e cominciò a masturbarglielo
mentre io mi misi dietro al suo culetto e cominciai a toccarla.
La figa era completamente bagnata! A bassa voce gli
sussurrai che era una grande troia per essersi bagnata così tanto e se a questo
punto non avesse voglia di fare qualcosa in più.
Lei non mi rispose, forse pensando che lo dicevo soltanto
per eccitarmi di più o che fosse uno scherzo per testare la sua fedeltà alle
regole del gioco che prevedevano solo giochi manuali.
In verità, il fatto di sentirla così eccitata, mi aveva
invogliato in quel momento ad alzare il limite del gioco.
Quando lo ripetei una seconda volta e Sarà appoggiò
finalmente la bocca al suo glande fu' però troppo tardi perché Luca venne
copiosamente.
La giovane età e un po' di inesperienza o forse la situazione
da film porno gli avevano fatto perdere velocemente il controllo...
Al povero Luca non gli restò quindi che guardare mentre la
scopavo.
Credo che gli piacesse parecchio però la cosa perché dopo
una ventina di minuti ed una venuta di Sara, mentre stavo preparando con la
lingua il buchino di mia moglie, lo vidi che si stava già masturbando.
A questo punto Sara se ne accorse e si dedicò finalmente
anche al suo piacere ripartendo con la lingua da dove si era fermata poco
prima.
Il cazzo del ragazzo, come se stesse ricevendo un gioco di
prestigio, sparii e ricomparii più volte dalla sua bocca finchè, poco dopo, io
e Luca venimmo entrambi.
Io, inondando la schiena di mia moglie dopo aver tolto in
extremis il cazzo dall'ano, e Luca con due getti caldi sul viso.
Eravamo esausti , complice il caldo in quel furgone, e così
decidemmo di portare Luca alla sua destinazione.
Durante il tragitto Sara, ancora eccitata, volle regalarsi
ancora qualche istante di piacere e così si mise a cavalcioni sulle gambe di
Luca, già rivestitosi, e si fece infilare le dita nei suoi orifizi fino a
venire di nuovo.
Quando arrivammo Sara lo salutò con un ultimo bacio appassionato
quasi fosse il suo amante di sempre. Poco dopo ci fermammo ancora con il nostro minivan a scopare
pensando a quella pazzesca esperienza ed a come avremmo potuta ripeterla…baci nuovi desideri
6033
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14 anni fa
nuovi desideri, 45/44
Ultima visita: 1 anno fa -
COMBINAZIONE ASTRALE
Quante volte ne avevamo parlato, quante volte avevo cercato di capire...di capirti...di capirmi...quante volte...
Per me era una fantasia ricorrente, da troppo tempo ci stavo pensando...noi...gli altri...è solo un gioco, si è solo un gioco, lo dicono in tanti...sembra facile..
Sembra facile, troppo facile,... però, però no, non va bene, non si fa, nessuno lo fa...sei andato fuori di testa....sei cambiato...
No, non sono cambiato...è il mondo attorno che cambia...o forse no, lo si faceva anche un tempo...gli antichi Greci, i Romani, forse prima ancora. Lo si fa ancora oggi, forse più di prima è solo che non se ne parla, non è nell'ordine delle cose delle persone perbene, la moralità diffusa non approva ...o forse si, forse si fa ma non si dice, gli altri lo fanno, magari persone a noi vicine, magari sconosciute, forse con le persone giuste si potrebbe, però...è difficile.
E' difficile anche mantenere saldo un rapporto nel tempo, rafforzarlo magari. E' quotidianità, quanti rapporti durano a lungo, forse un tempo...oggi no, oggi ci sono troppi problemi, troppe difficoltà, o forse siamo solo uno stelo d'erba trascinato nella corrente di un conformismo che ti distrugge giorno per giorno, che ti annienta dentro.
E poi si va giù, sempre più giù, verso il fondo...l'acqua è fredda, profonda, ma se alzo gli occhi non vedo la luce.
Il tempo passa, il lavoro ti impegna, diventa subito routine, ci si abitua, ci si deve abituare, il tempo è routine.
Poi, un giorno, una serie di eventi troppo vicini per dimenticare...pochi secondi, l'impatto, l'ombra scura, enorme, sovrastante...la rabbia, nessun dolore, lo sgomento. Le lacrime,... no le lacrime no...quelle arrivano dopo, quando è tutto finito, quando ci rifletti, quando ti rendi conto che la vita va vissuta sempre, ogni giorno, ogni ora, ogni minuto.
A volte accadono cose strane, fatti ed eventi tra loro ben distinti nello spazio e nel tempo, realizzano combinazioni inaspettate, non te ne rendi conto subito...magari passano anni, poi un giorno capisci che la vita è per certi aspetti uno strano gioco, forse sono solo coincidenze, però....
Però rischi di morire in un pomeriggio qualsiasi, uno dei tanti, un pomeriggio schifoso, senza sole e senza temporale, inaspettatamente, una frenata improvvisa, una strada qualunque, imboccata senza un motivo preciso...forse è davvero il fondo, ora posso solo risalire, ritrovare la luce, riemergere dall'abisso. Lo devo fare, ho un impegno preciso, non posso lasciarti così, senza un motivo valido, sei tu il mio Sole, non posso oscurarti, l'eclisse dura solo poche ore...
Dicono che le stelle determinino la vita delle persone, che una certa combinazione astrale porti a certe situazioni piuttosto che ad altre..lo sai non ci capisco granchè di queste cose, forse non ci credo neppure...
Allora ok, tutto finito, si riparte. Lo sai, sono solo un tuo satellite, devo trovare la forza di scaldarmi, vivo di luce riflessa. Ricordi il piccolo gioco innocente che ora ci rende uniti come mai prima, siamo Sun e Moon, l'opposto della vita reale. Lì tu mi dai l'energia necessaria, ogni giorno, sempre. Senza di te non potrei, no, proprio non potrei. Tutto.
La prima combinazione astrale si realizza qualche mese dopo, la fantasia si concretizza, troviamo insieme la forza di vivere più intensamente. E' un gioco bellissimo, è la nostra prima volta e accade sulla stessa strada, dove stavo per perdere per sempre la luce, la tua luce. Pochi chilometri oltre, lungo il fiume, il nostro fiume... ora è nostro, lo sai. Non può essere che così, non potrebbe essere altro, dall'abisso profondo alla luce profumata dei sensi così vicino nello spazio, solo una favorevole combinazione astrale avrebbe potuto permetterlo. Sole e Luna per sempre in orbita insieme, tra le stelle, grazie alle stelle.
Da lì la ricerca, il pensiero.
Il pensiero è costante, il gioco ci piace, ci aiuta a vivere, ci fa stare meglio, molto meglio. E allora giochiamolo fino in fondo, scardiniamo le regole, facciamo quello che ci pare, facciamo quello che i più non fanno, almeno nella vita privata, nella nostra intimità, senza disturbare nessuno.
Portiamolo al massimo, corriamo senza limiti, senza barriere. Però, ….è difficile. Con gli Altri,...è difficile. E' difficile da pensare, ...è difficile da accettare.
Ho cercato gli argomenti giusti per coinvolgerti, con dolcezza...non sapevo come...il fiume mi ha aiutato...all'inizio ho sbagliato strada, ti ho spaventata, sei fuggita nella notte. Ci siamo ritrovati alla fine, ci siamo ritrovati dentro, nell'anima. Il gioco è cominciato quella sera. Quella sera siamo andati in orbita davvero, ma gli altri erano lontani, vicini nello spazio ma lontani, ancora non sapevamo quanto li desiderassimo.
Gli altri li abbiamo sentiti sul fiume, la nostra vera prima volta. Il fiume ci passa vicino, raccoglie le acque del lago, poi va verso sud, scaldandosi. E' li, dove le sue acque sono più dolci, che andavo spesso per capire, per capirmi. E' li che andiamo per capire... per capirci... per amarci.
E' li, poco distante dal luogo della nostra prima volta, che li abbiamo visti, è il fiume che ha realizzato l'incontro.
Oggi ti sei immersa nella luce e nell'acqua, pochi scatti lo ricorderanno. E' ciò di cui ti nutri, è nella luce e nell'acqua che troviamo conferma al nostro gioco, ai nostri sogni.
La Luna e il Sole si specchiano nel fiume cercando altri pianeti per realizzare la combinazione perfetta. Dalle acque del fiume Venere e Giove emergono nel loro splendore.
Venere è dolcissima e profumata, Sun lo sa. Giove è giovane e fiero, Moon non può restare indifferente.
Il tempo non favorisce l'incontro, bisogna attendere.
Non molto a dire il vero. Eccoci con voi, sembra che ci si conosca da sempre, forse è davvero così. Le parole sono musica, c'è sintonia immediata. Venere sei stupenda, mi metti in imbarazzo, non vorrei precipitare le cose, Moon mi siede accanto ma la tua pelle è un richiamo irresistibile. Comincio ad accarezzarti dolcemente un braccio, cercando di capire se ti va...i tuoi occhi dolcissimi confermano. Sollevi una gamba, non riesco a trattenermi, ti accarezzo anche lì, poi in modo più audace. Sono già in orbita, intravedo Giove che ricambia le carezze a Moon. Si parla di delicatezza della pelle...non so..forse annuisco...forse ho bevuto troppo...sono felice di vedere Moon a suo agio, la sua voce lo esprime. ….poi....
Ricordo una musica astrale...variegata...la colonna sonora del mio film preferito, mi fa sognare montagne verdi e torrenti cristallini, storie di indiani...
Ricordo luci multicolori che disegnano i corpi di Venere e Moon,.... insieme sono fantastiche, si intrecciano in dolci giochi proibiti...ho perso completamente la cognizione spazio-tempo...siamo atterrati sul Pianeta Saffo...è incredibile...ci sono due Lune ora...Venere gioca con Moon ed io atterro nel punto più morbido di Venere. Baciandolo, sono inebriato da un profumo nuovo, intenso, dolcissimo. Poi non so, non ricordo...intravedo bagliori, corpi vicinissimi, gemiti profondi. La tua bocca, la sua bocca, ...il mio corpo si lascia andare. E' un'estasi dei sensi...Moon e Giove sono insieme ora, percepisco il loro piacere, il nostro piacere. Musica colorata...colori incredibili...sensazioni infinite...profumi esotici....Siamo insieme ora, insieme noi, insieme con voi, amici sinceri, amici del fiume, amici verissimi.
La nuova combinazione astrale si è realizzata. Non siamo più soli, il gioco è ancora più bello, il gioco ti colpisce forte, il gioco non si dimentica facilmente, come il profumo di Venere, lo senti anche solo pensando a quei momenti, lo senti parlando nell'intimità con la tua piccola che non dimentica Giove, il giovane ardente e gentile, affascinante.
Tornare sul Pianeta Terra è sempre difficile ma necessario....però lo sapete e lo sappiamo....torneremo presto a volare insieme.
By Sun 2010
3274
1
14 anni fa
MixCoppia,
51/48
Ultima visita: 4 anni fa
-
Le vie della chat sono infinite
Le vie della chat sono infinite. Ormai nel mondo virtuale si riesce a fare conoscenza in maniera molto piu diretta e veloce e soprattutto senza freni inibitori. Cosa che rende molto piu facile le cose dopo..
Ci eravamo conosciuti proprio in chat, per caso, in una chat comune non a sfondo erotico. Io 29enne, un ragazzo carino a cui piace lo sport e con mille interessi, forse troppi. Lei era una donna manager di 41 anni, portati alla grandissima. Poteva essere scambiata tranquillamente per una ragazza con dieci anni in meno. Gran fisico, reso tale da ore di palestra ed esercizi, ma soprattutto grande intelligenza e gran senso dell’humor. E mi teneva testa alle battute durante le conversazioni on line. Questa amicizia partita per gioco, iniziò a trasformarsi in un appuntamento fisso, ogni sera davanti al pc a scambiare 4 chiacchiere, ridere, scherzare, parlarsi. La sera era il momento in cui entrambi avevamo maggiore tempo e si parlava di tutto arrivando anche a confidarci problemi personali: lei era sposata ma col marito non andava granché bene visto che lui pensava solo alla carriera trascurandola un po’ e tornando a casa tardi la sera. Io con i miei problemi quotidiani, problemi amplificati da una relazione a distanza logorante. Insomma ci eravamo ritagliati un momento della giornata in cui l’uno si interessava dell’altro. La differenza di età era sparita, sembrava ci conoscessimo da una vita ed iniziarono anche le battute maliziose, i discorsi sul sesso, i gusti di ciascuno, le fantasie e cosi via. Mi diceva che da tanto suo marito non la faceva piu godere, lei fingeva e non le sarebbe dispiaciuto avere altre esperienze. Ma non poteva visto che comunque viveva con lui. Ma voleva ardentemente momenti di trasgressione. Riuscii a strapparle una promessa: se un giorno avesse avuto la possibilità avrebbe dovuto rivolgersi a me… :)
Un giorno arrivò la sorpresa via chat:
“sai stasera mio marito parte per una settimana in USA…”
“davvero? Beato lui….”
“no! Direi beato te…”
“beato me????” forse qualcosa iniziavo a comprendere, ma mi rendevo conto che stavo sognando ad occhi aperti.
“domani sera alle 20 passa da me, via pinco pallino n°123. Rimaniamo che mi porti a cena ok?”
Non capivo più nulla. Ero basito ma contentissimo e riuscì solo a scrivere: “oui Madame, alle 20!”
Lei inizio a comprendere il mio stato piacevolmente confusionale ed iniziò ad approfittarsene, mostrando il suo lato autoritario e provocante che mi garantì di possedere.
“sai, domani ho deciso che metterò i tacchi 12 che hai visto in quella foto, le decolleté nere che ti fanno impazzire.. dovrai avere occhi solo per me, intesi? :-)”
Ogni uomo quando viene toccato nel punto debole improvvisamente diventa un deficente e dice sempre si. Lei conosceva i miei punti deboli perché avevo avuto la brillante idea di parlagliene. Naturalmente cercavo di camuffare il mio piacevolissimo imbarazzo ma, come è naturale, in questi casi la costruzione della frase semplice sembra un’incredibile montagna da scalare e l’uso della grammatica italiana viene perso come un mazzo di chiavi in un tombino.
“naturalmente anche tu devi venirmi incontro in una cosa” continuò lei.
“beh credo che qualunque cosa sia tu possa considerarla fatta eheh “ scrissi, supponendo che anche lei volesse che indossassi qualcosa che potesse stuzzicarla. Ed era cosi, ma al contrario! infatti mi rispose:
“bene! Era quello che desideravo che mi rispondessi, la prendo come una risp affermativa.Domani sotto i jeans non indossare nulla, intesi? :-)”
Alle 20 sono da lei. La vedo uscire dal portone: è bellissima. Un portamento da principessa: capelli racchiusi a coda, neri, gonna sino al ginocchio con spacco laterale, camicetta abbastanza aderente che mette in risalto la sua bella terza, e le meravigliose decolleté ai piedi. Non avere un’erezione è impossibile sperando che lei non se ne accorga. Con meraviglia mi dice di prendere la sua auto (una berlina dal cambio automatico) e di parcheggiare la mia. Preferisce guidare cosi si rilassa un po’. Andiamo in pizzeria e la tensione diminuisce, si inizia a parlare di tutto, si beve un po’, ci si rilassa e si passa una piacevole serata. Si risale in auto e a questo punto io pensavo al dopocena tra me e me cercando di organizzare qualcosa nella mia testa quando lei mi colpisce (non fisicamente!!) facendo virare la serata in una direzione ben precisa. Prima di mettere in moto l’auto nel parcheggio, mi guarda e mi dice
“ma non hai commentato le mie scarpe, forse non ti piacciono?”
“no no bellissime, le ho notate, sono splendide anche se non ho avuto il momento e la calma necessaria per apprezzarle” cercando di creare un’atmosfera più maliziosa.
dicendo questo, lei, cadendo nella trappola, sgrana gli occhi e ridendo mi posa i suoi piedi sulle mie gambe.Nel jeans intanto qualcosa si stava risvegliando dal torpore: ero riuscito a contenere l’eccitazione per tutta la sera, ma con quella mossa improvvisa, lui ormai non lo fermava piu nessuno. Rimango in silenzio, imbambolato guardando le sue bellissime scarpe che fasciano i piedi e che strusciano il mio pacco ormai in orbita. Le bacio entrambi i piedi per 5-10 minuti fino a che non si decide di ripartire.
Durante la strada improvvisamente mi chiede di controllare la leva del cambio. Non capisco.. è un auto a cambio automatico, ma cerco comunque qualcosa che possa assomigliare alla leva anche perché l’auto è sua: saprà se ci sarà una leva no?
“no sei fuori strada” mi dice lei
devo aver fatto la faccia dell'ebete. cerco ancora sino a quando lei non si mette a ridere dicendo di non cercare piu.
“la prendo io, tu guarda dove sta, perché domani servirà di nuovo” e dicendo questo fa scivolare una sua mano sulla mia gamba sino al pacco. Con una tiene il volante guardando la strada, con l’altra cerca la mia zip. La mia eccitazione è massima, mi ha completamente fatto suo senza accorgermene. Ormai non capisco più nulla, sento solo la mia zip aperta dalla sua sapiente mano, che un secondo dopo ha raggiunto il suo obiettivo stringendolo in un pugno.
“questa è la MIA leva del cambio.domani e nei giorni a venire, quando dico che voglio la leva, puoi tirarlo fuori ok? Non prima e né dopo intesi? Poi ci penso io”
Annuisco. Dentro di me riconosco che il suo lato autoritario sta avendo la meglio su di me e mi sta allo stesso tempo conquistando. Inizia lentamente a masturbarmi con la mano destra mentre con la sinistra tiene il volante. Gli occhi sulla strada.. i suoi. I miei alternano la visione della strada e dello spettacolo che ho in basso. Sono un fiume di emozioni in piena, il tocco della sua mano alterna fasi delicate a fasi più energiche, varia spesso la velocità e lo fa apposta, lo sa che in questo modo accelera e di molto la possibilità di esplosione. Io resto in attesa cercando comunque di non lasciarmi andare, anzi ho quasi paura a chiederle se posso venire o meno, l’auto è sua non vorrei sporcare.. ma mi vergogno a chiedere, fino a che il silenzio è interrotto da lei quando dice sorridendo: “sai che delle emozioni cosi non le provavo forse da 15 anni? Sento che in questa settimana mi toglierò molti sfizi.. con te! Ah naturalmente non venire!! Anzi per favore dimmelo quando sei al limite che interrompo”
Neanche 10 secondi dopo le dico che se continua saranno i fuochi d’artificio, cosi interrompe subito. La mia testa è un mix di pensieri: eccitazione massima, ma delusione perché mi sarebbe piaciuto da matti venire tra le sue mani. Anche se ancora non credo a come sta evolvendo la serata. E soprattutto non capisco a che gioco vuole giocare. Penso che forse posso mettere la “leva” al suo posto, quando sorpreso sento nuovamente la sua mano che l’afferra.
“posso riprendere?”
“si.. volentieri” riesco a balbettare
ho capito ora: vuole sfinirmi. Continua imperterrita: masturbarmi sino al limite per poi smettere. Per poi riprendere e cosi via in un gioco perverso di eccitazione. Ormai sono un pupazzo nelle sue mani, con un livello di testosterone da doping. Probabilmente non ho mai avuto un’erezione del genere, ho battuto ogni mio record personale di resistenza. Fino a che all’ennesimo mio limite, lei mi guarda sorridendo e decide di accostare l’auto.
“hai sofferto troppo, è arrivato il momento di godere” baciandomi sulle labbra e continuando a masturbarmi con la mano destra. Sto per esplodere, se ne accorge dal calore e dalle pulsazioni della "leva" e con una destrezza da lepre, si sfila una scarpa orientando il mio piacere all’interno di essa.
Passo 5-10 secondi di paradiso puro, la pelle d’oca prende il sopravvento, socchiudo gli occhi in un vortice di emozioni inspiegabilmente piacevoli, e riaprendoli vedo lei a 2cm di distanza che sorridente mi fissa negli occhi e mi bacia dolcemente sulle labbra cercando la mia lingua. Insieme abbassiamo lo sguardo e guardiamo la sua scarpa piena dei miei umori. Ridiamo e mi sussurra di rimettergliela cosi, sporca, e dicendolo mi porge il piede nudo.
Tornati a casa sua, mi bacia e salutandomi mi sussurra:“domani qui alle 20. Prima un giro in auto e poi sali su”.
Sulla via di casa, vibra il cell.. Un sms. E' lei:"Ciao, stasera non eri in chat!sono gelosa!!ahah..scherzo.Regola n°1: con me sempre senza boxer.e non accetto contraddizioni:-)buonanotte"
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14 anni fa
gigilatrottola79, 31
Ultima visita: 7 anni fa -
Prima volta di gabriella
Come ho descritto nel racconto precedente il mio rapporto con Gabriella si trasformò in quei giorni di novembre 2007, in particolare da quella sera in cui le confessai la mia ossessione relativa all'idea di lei che si faceva montare da Sergio, il suo ex. Quella confessione sembrò "togliere il freno a mano" alla macchina della nostra relazione e da allora tutto è cambiato profondamente. Ed in meglio.
Il giorno dopo non parlammo di ciò che ci eravamo confessati al culmine della nostra eccitazione. Vedevo che Gabri era turbata ma non mi pareva il caso di insistere, meglio lasciar assorbire l'impatto emotivo della faccenda. Non dovetti attendere molto. La sera ancora successiva in camera da letto mentre ci facevamo le coccole prima di addormentarci lei mi sussurra:
-"Amore...".
-"Dimmi".
-"Riguardo quello che ci siamo detti l'altra sera...".
Il cuore mi batte forte, sto in silenzio aspettando ciò che lei vuole dirmi.
-"Ho sentito Sergio al cellulare oggi... non ti dispiace, vero?".
Ribatto prontamente:
-"Ma no, tesoro, ti ho detto che per me non ci sono problemi se lo frequenti.".
-"Io però ho tanta paura di perderti se facciamo una cosa del genere... forse non è una cosa molto naturale... io non credo che sopporterei se tu andassi con un'altra donna...".
-"Tesoro, io non andrei mai con un'altra donna, mi conosci... a me eccita la tua sessualità, e godo da morire a... vederti... o saperti in azione".
Segue un prolungato silenzio. La mano di Gabriella si fa strada tra le mie gambe e trova il cazzo in vistosa erezione. Lo prende con delicatezza, lo scappella, lo mena lentamente.
-"Allora... io mi incontrerei con Sergio dopodomani sera, che ne dici?"
-"Va benissimo, amore mio..." rispondo sospirando di piacere.
-"Ti prego, ti scongiuro, se qualcosa ti dà fastidio, se pensi ti possa creare problemi, dimmelo e io abbandono tutto immediatamente... me lo giuri?"
-"Certo amore che te lo giuro...".
Due sere dopo è giovedì. Torno dal lavoro verso le 18.30 e la trovo che spicciava in cucina. Le scivolo alle spalle e la bacio dolcemente sul collo. Lei si gira, mi bacia sulle labbra e mormora.
-"Allora tra un po' io esco, amore. Sicuro che tutto va bene per te?"
-"Certo, cucciola, vai a prepararti".
Gabriella va sotto la doccia, io cerco di distrarmi guardando la tv, ma i miei pensieri sono tutti per lei. Sento il phon andare, si sta asciugando i capelli. Poi mi arriva qualche zaffata di profumo delicato. Aspetto una decina di minuti poi mi affaccio sulla porta della camera da letto. La trovo seduta che si infila le calze autoreggenti. Ho un'erezione sconvolgente al pensiero che quelle calze sono per un altro uomo. Mi tiro fuori il cazzo dai pantaloni e mi masturbo lentamente guardandola mentre finisce di vestirsi.
Lei mi guarda, sorride e mi fa:
-"Ma lo sai che sei proprio un porco?".
-"Certo che lo so, e so anche che tu sei una bella troietta".
-"Ma sono la tua troietta, tua e solamente tua, lo sai questo, vero?".
Infila mutandine di pizzo trasparenti, poi una gonna sopra il ginocchio e una bella camicetta che mette in risalto il seno rigoglioso.
-"Dove andate" le chiedo.
Mi guarda un attimo.
-"Da nessuna parte, vado direttamente a casa sua".
-"Ho capito" le faccio. La mia erezione è quasi dolorosa. E aggiungo:
-"Quindi non perdete tempo e scopate subito...".
-"Si..." mi risponde guardandomi languidamente.
Lei esce, sono le 20.30. Mi rimetto davanti al televisore masturbandomi lentamente. Ho qualche ora davanti a me, con il cervello paralizzato sul pensiero di Gabri che si fa sbattere da Sergio. Forse è una follia, sto mettendo la donna che amo nel letto di un altro uomo... e se la perdo? Mi chiedo perchè godo così visceralmente all'idea che lei si sta facendo montare dal suo ex... non so spiegarmelo, è così e basta.
Passano lentamente le ore, arrivano le undici, poi mezzanotte. Mi assopisco sul divano, una sorta di dormiveglia disturbato, sempre con il cazzo in mano. Apro gli occhi, è l'una e mezza. Vado a prepararmi uno spuntino, in tv c'è un vecchio film di Stallone che fa il super-poliziotto, lo guardo distrattamente.
Alla scena in cui il cattivone finisce finalmente in una specie di altoforno squilla il cellulare. Sono le 2.20 del mattino. Rispondo con il batticuore. Ovviamente è lei.
-"Amore, come stai, tutto bene?".
Mi risponde con una voce stanca, melliflua.
-"Tutto bene, tesoro, tra venti minuti sono a casa.".
Non riesco a trattenermi e me ne esco con una domanda cretina:
-"Avete fatto sesso, vero".
-"Oddio, non abbiamo fatto altro, tesoro... poi ti racconto... bacio, a dopo".
Mi denudo e mi infilo nel letto. Dopo una ventina di minuti sento la porta aprirsi, Gabri entra in casa. La sento posare la borsetta, entra in camera da letto. Mi guarda, anzi mi scruta, vedo che cerca di capire. Ormai che è fatta vuole sapere se la mia reazione è quella promessale. Un conto è dire, un conto è fare, lei lo sa e ha una vaga paura.
Si spoglia lentamente guardandomi, l'abat-jour diffonde una luce poco decisa ma vedo che ha il corpo disseminato di lievi segni e qualche succhiotto. Si sfila la gonna. Ha ancora le calze ma non le mutandine. Mi chiedo se le ha nella borsetta o le ha dimenticate nella camera da letto di Sergio.
Si siede vicino a me, sdraiato sul letto, mi accarezza dolcemente i capelli e mi sussurra:
-"Vuoi che ti racconti?".
-"Certo amore mio, dimmi tutto, ti prego".
-"Appena arrivata a casa di Sergio... insomma, non mi ha dato il tempo di fare o dire nulla...".
Gabriella mi guarda scrutando la mia reazione. Vede un'espressione beata sul mio viso e ne è incoraggiata. Mi prende il cazzo in mano e lo mena lentamente mentre prosegue il racconto.
-"Ha chiuso la porta e mi ha messo contro il muro... mi ha infilato la lingua in bocca e sollevato la gonna. Sergio è un porco e mi piace per questo, ma non si era mai comportato così... sfacciatamente. E io non mi sono mai sentita così... libera con lui... mi ha levato subito le mutandine, non sono più riuscita a ritrovarle. Io mi sono inginocchiata e glielo ho preso in bocca per non so quanto tempo. Poi mi ha fatto rialzare, mi sono appoggiata al termosifone e mi ha inculata...".
Trasecolo. Io e lei non abbiamo mai fatto analsex, non ne avevamo mai nemmeno parlato, mi sconvolge sentirla esprimersi in questo modo.
-"Ti ha infilato il cazzo dentro il sedere?" rispondo con stupore evidentemente quasi comico.
-"Sergio mi ha sempre inculata, tesoro, lo fa in maniera eccezionale.. stasera ho avuto il mio primo orgasmo attaccata al termosifone".
Penso ai nostri abituali rapporti sessuali, io che non riesco mai a farla venire semplicemente con la penetrazione, devo leccarle la clitoride per decine di minuti per portarla all'orgasmo.
-"E poi?...".
-"E poi... mi ha portata in camera da letto e... non saprei dirti cosa abbiamo fatto esattamente... so solo di aver avuto Sergio dentro di me fino alle due del mattino...".
-"Avete scopato dalle nove di sera alle due del mattino senza fermarvi mai?" ribatto incredulo.
-"No, beh ci siamo fermati due o tre volte per una decina di minuti, dopo che lui era venuto, e poi abbiamo ricominciato...".
Penso inevitabilmente alle nostre scopate mai più lunghe di mezzora, e alla mia regolare ed incontrovertibile uscita di scena dopo il primo orgasmo.
Ho una domanda in gola, lei mi sorride con dolcezza, ha lo sguardo pieno di amore.
-"Sergio ti fa godere molto più di quanto ti faccio godere io, vero?".
-"Amore... non c'è paragone... Sergio è un altro pianeta rispetto a te...".
Mi guarda con tenerezza e aggiunge.
-"Ma tu sei un altro pianeta rispetto a lui per quanto ti amo, per quanto sei dolce e tenero e per quanto mi fai godere lasciandomi fare queste cose...".
Mi sento un po' disfatto, in balia degli eventi. Le accarezzo il viso.
-"Ho avuto cinque o sei orgasmi stasera, sai? E con Sergio non ne avevo mai avuto più di un paio per scopata prima. Ma stasera ero finalmente libera di essere me stessa... sentivo i tuoi pensieri vicino a me mentre lui mi montava in modo meraviglioso. Ho bisogno del tuo amore, tesoro, e ho tanto bisogno di sentirmi una gran troia... e solo tu puoi darmi tutte e due le cose...".
Queste parole sono seguite da un lungo delizioso pompino con ingoio totale, al termine del quale crollo distrutto nel letto e scivolo nel sonno. L'ultima cosa che ricordo è lo scroscio della doccia della mia meravigliosa zoccola...
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14 anni fa
fbroma777,
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LA MORA & LA BIONDA
Premesso che il mio amico e collega Carlo quando vede una donna non capisce più niente…oddio, a volte basta solo che ci pensi per cadere in uno stato confusionale preoccupante…insomma un mattino arrivo in ufficio e lo trovo con un sorrisino da satiro e l’occhio “spermatozoico” che mi dice: “Tieniti libero stasera: ho organizzato una mega-scopata con due pezzi di figa da cinema!” Lo guardo perplesso e lui, eccitato al solo pensiero, continua: “Ho contattato due manze che avevano messo un annuncio sul sito XXX…già fissato l’appuntamento, ci si vede direttamente in motel, mi sembrano chiare le intenzioni di queste due signore!!!” e sogghigna. Quando fa così mi mette quasi paura. Cerco di farlo ragionare: stasera ho promesso a mia moglie di portarla al ristorante, cosa le racconto? Non vuole sentire ragione: ormai ha in mente solo le due tipe….
“Almeno sai come sono e se sono davvero donne…insomma potrebbe trattarsi di uno scherzo!” obietto io. “Tranquillo, ho già parlato con una al telefono per gli accordi: ha una voce che ti fa venire solo a sentirla! Mi ha mandato poco fa una mail con la foto sua e della sua amica: due pezzi di gnocca assurdi! Dai, fidati di me…” Ecco, è proprio questo il punto: conoscendo Carlo, non mi fido per niente! Comunque do un’occhiata al computer dove ci sono le foto delle signore…
In effetti lo spettacolo è invitante: una è mora e l’altra bionda, ovviamente non si vedono i volti, ma traspaiono due fisici mozzafiato! Che stavolta Carlo ci abbia azzeccato???
“Hanno posto un’unica condizione” Ah, ecco mi pareva: chiederanno qualche regalino per il rendez-vous, saranno due mercenarie e lui c’è cascato come un pollo… “Prenotano due camere separate ma comunicanti e vogliono iniziare in coppie singole, poi si vedrà… Tu ti pigli la mora o la bionda???” Ok, lo ammetto, ormai anch’io sono tutto preso dalla logica contorta del mio amico e cedo a questa follia: “Beh, mia moglie è castana, quasi quasi preferirei la bionda, giusto per cambiare…” “Bravo Luca, avevo pensato la stessa cosa: mia moglie è bionda, dunque preferirei la mora!” e se la ghigna a più non posso….
Arriviamo al Motel XYZ in perfetto orario, alle 22, Carlo sosta davanti alla portineria ed entra a chiedere… esce dopo poco tutto trionfante: “Cazzo Luca, queste fanno sul serio: ci hanno lasciato indicazioni precise, stanze comunicanti…la 302 con la mora e la 303 con la bionda!” Accidenti, sta a vedere che abbiamo trovato due agenti della CIA… Vabbè, andiamo verso la nostra seratona…. Carlo entra con l’auto nel posto della 302, usciamo dalla vettura, mi strizza l’occhio e, menando le mani in alto, con un gesto tipico di vittoria, mi incita: “E vaaaiiiii…!!!!”
Mi trovo davanti alla porta della 303 non senza un certo imbarazzo… Certo, l’eccitazione è tanta e già mi stanno stretti i pantaloni, però sono ancora un po’ dubbioso…è tutto talmente facile e bello!!! Busso leggermente alla porta, sento rumore di tacchi e poi il clic della serratura…entro…è la prima volta che vivo l’esperienza di un incontro al buio….
Mi trovo in mezzo a luci soffuse nelle tonalità del rosa, grandi specchi alle pareti, sottofondo di musica soft e…appare lei: incredibilmente bionda, capelli lunghi fino in vita, completino di pizzo nero da stordimento, autoreggenti a rete in tinta e sandali con plateau e zeppa arrapanti come pochi, il tutto sorretto da gambe affusolate e lunghe che mi mozzano il respiro in gola. Beh, piatto ricco, mi ci ficco…
Inizio a toccarle il seno prosperoso, dapprima dolcemente poi, vista la sua reazione di immediato turgore, con più veemenza. In un attimo mi sbottona i jeans e me lo prende in mano…grosso, gonfio, duro come il marmo. Allora anche la mia mano si insinua fra le sue cosce: il pizzo è già tutto bagnato, lo scosto e infilo due dita nella sua figa grondante per la voglia. Scivolano dentro in un attimo, allora provo con tre e la sento mugolare… Che inizio, ragazzi!!!
Scivoliamo sul letto e lei si gira offrendomi un culo da spettacolo! Si piega invitandomi in maniera inequivocabile: glielo sbatto dentro e la sento quasi urlare dal piacere… Continuo a sodomizzarla mentre con una mano le strizzo i capezzoli sempre più rigidi e con l’altra le struscio il clitoride tanto da farla ansimare dal piacere profondo…. Trema tutta, mi accorgo che sta avendo un orgasmo di intensità violenta, urla, si eccita ancora di più e mi incita: “Non fermarti, ti prego, voglio venire ancora due, tre, cento volte”…A questo punto, dopo mezzora di resistenza, vengo io…inondando di liquido caldo il suo meraviglioso sedere ed emettendo a mia volta sospiri di gran soddisfazione….
“Fammela leccare” mi dice, allora io con la mano raccolgo la sborra e le avvicino la mano alla bocca. Me la ripulisce in un attimo, con un’avidità che …è un invito a ripetere la cosa finchè ce n’è! Golosona…!!! Mi stendo un attimo e lei si avventa sul mio pene, prendendoselo in bocca e iniziando un movimento circolare di lingua che me lo fa immediatamente indurire… Cazzo, che donna… Si insinua in ogni angolo, passa la lingua sul filetto talmente bene che…devo trattenermi per non venire ancora! Per sfuggire a quel piacere così intenso, l’attiro a me e glielo metto dentro alla vagina dilatata e grondante come una fontanella…. Si mette a cavalcioni e si muove su e giù sul mio pene sempre più grosso, miagola come una gatta in calore, si siede bene per sentirlo dentro tutto e….cazzo, sto quasi per venire di nuovo!!! Cerco di fermarmi per evitare…ma non c’è verso: ormai cavalca verso verdi praterie a briglia sciolta ed io….sussultando e tremando a scatti per la goduria pazzesca, non posso far altro che…annegare la sua figa in una pozzanghera di sborra!!! Lei lecca subito tutto e me lo riprende in bocca….cazzo, ce la farò??? Sì, mi si gonfia ancora….e tre!!!
Quando l’assatanata signora si ferma esanime stendendosi accanto a me, l’orologio digitale sul comodino segna le 3….che tirata pazzesca!!! Non riesco a contare gli orgasmi! A proposito, ma nella stanza di fianco che succede? La porta comunicante non si è mai aperta, almeno credo…me ne sarei accorto in qualche modo…. Mi alzo per andare in bagno e porgo l’orecchio ai vicini: tutto tace! Beh, avranno finito anche loro….se la mora è all’altezza della bionda, il buon Carlo deve avere passato una serata da mille e una notte…
“Mi lavo e mi vesto, ma tu resta così: non è ancora finita…adesso arriva il bello!”. La bionda si riveste di tutto punto: indossa camicetta e jeans…sembra molto lontana dalla sexy-lady che mi ha strapazzato fino ad ora… Magari fa parte della sorpresa: scommetto che adesso si apre quella porta e inizia a giocare alla ragazza perbene con la sua amichetta mora e ricomincia tutto in quattro….
Mi sto godendo quel pensiero quando, in effetti, si apre la porta comunicante ed entra per primo Carlo, stravolto e satollo di sesso, con aria trionfante…sto per dirgli qualcosa di grandioso ma…mi si strozzano le parole in gola quando entra la mora. Il ghigno sulla faccia di Carlo si gela e….atterriti dallo stupore, pronunciamo insieme, in stereofonia, la stessa identica frase disperata: “Ma quella è mia moglie!!!” guardando ognuno la donna dell’altro….Cazzo, mi sono scopato sua moglie tutta la notte ma, quel che è peggio, è che lui si è scopata la mia…!!!!!!!!!!!
“Beh, che c’è di strano? Volevate la serata trasgressiva con due sconosciute? L’avete avuta…non siete soddisfatti???” In effetti il ragionamento della mora, cioè della mia consorte, non fa una grinza…. Sì, ma la figura degli allocchi l’abbiamo fatta noi….
“Dai su, ragazzi, un piccolo giochetto… Sono anni che lavorate nello stesso ufficio, ma nessuno conosceva la moglie dell’altro e così ne abbiamo approfittato per divertirci un po’…in fin dei conti, noi o altre due, che differenza fa???” Anche questo ragionamento della bionda fila liscio…… Sì, ma la differenza la fa…eccome!!!
Accidenti a Carlo e alle sue idee del menga….. andavamo per suonare e siamo stati suonati!!! Ah, le donne, le donne….
P.S. Nessuno dei due ha mai avuto il coraggio di chiedere all'altro come era andata....
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14 anni fa
AdamDTS,
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Io e gabriella
Ho conosciuto Gabriella quattro anni fa, il primo Gennaio 2007 ad una festa di Capodanno in una villa di amici, vicino Roma. Lei venne alla festa insieme al suo ragazzo Sergio. Una luminosa ventitreenne con molta voglia di vivere, occhi scuri, capelli castani morbidi e mossi, un bel fisico tonico con curve generose e una quarta di seno. Insomma proprio una bella ragazza, di quelle che si notano. Facemmo conoscenza al tavolo dei cocktail, mi chiese se potevo versarle una vodka al limone gelata. Io allora trentenne rimasi subito molto colpito da lei. Ero andato a quella festa con i miei due amici dai tempi del liceo, Fabrizio e Gianluca. Loro già felicemente accoppiati da molti anni, io invece ancora single, con piccole, brevi ed insignificanti storie sentimentaloidi alle spalle, che si contavano sulle dita di una mano. I miei amici da anni si prodigavano parecchio per farmi conoscere ragazze e portarmi in giro in occasioni come queste ma, nonostante i loro generosi sforzi, non ero mai riuscito a legarmi in maniera soddisfacente ad una donna. Mi faceva soffrire soprattutto non sapere esattamente chi io fossi e per quale motivo non riuscivo ad avere rapporti affettivi o sessuali soddisfacenti con l'altro sesso. Esperienze sessuali, nel senso di rapporti completi dai 20 ai 30 anni ne avevo avute esattamente quattro, con quattro donne che non avevano voluto riprovarci una seconda volta. Insomma, non è che la mia autostima fosse a livelli eccelsi.
E arrivò Gabriella, fulmine a ciel non troppo sereno di una notte di Capodanno. Sergio, il suo ragazzo, si era messo a ballare, a bere e a divertirsi. Chiacchierammo pochi minuti con io che tenevo in mano questo bicchiere di vodka e lei che non si decideva a prenderlo. Poi due ore dopo i brindisi me la vedo sedersi accanto a me sul divano dove giacevo mezzo brillo e parecchio scoglionato e rivolgermi parole dolci ed affettuose. Venti minuti dopo ero innamorato cotto di lei che rivelava un'evidente crisi con il suo ragazzo. Lei capì il mio stato d'animo e mi scrisse il suo cellulare "per gioco" con la penna sul braccio.
Esattamente un mese dopo ci fu il primo bacio tra di noi, poi il 26 Febbraio lei mi comunicò di avere lasciato Sergio definitivamente e quella data rappresenta da allora il "nostro" anniversario. Con molta fatica e pazienza Gabriella mi ha letteralmente insegnato a fare l'amore, con discreti risultati. Lei,pur essendo più giovane di sette anni, aveva molta più esperienza sessuale di me. Ero innamoratissimo di lei e lei sembrava innamoratissima di me. Le mie debolezze, insicurezze ed incapacità anzichè irritarla sembravano stimolarle un senso materno di protezione, infinito ed inesauribile. La mia dolcezza ed il mio donarmi incondizionatamente a lei sembravano colmarla di una gioia che, anche a sua detta, lei non aveva mai conosciuto con altri uomini. Poi arrivò novembre dello stesso anno che mi parve un terremoto. Fui informato tramite la soffiata di un conoscente che Gabriella aveva ripreso a vedersi con Sergio. Mi appostai sotto casa sua per quattro sere di seguito finchè la pizzicai, la quarta sera, mentre usciva di casa. La vidi salire su una macchina con un uomo che stentai a riconoscere per Sergio (lo avevo visto una volta sola quasi un anno prima). Stavo con la moto, un'enduro Yamaha, e non feci fatica a seguirli senza perderli di vista. Guidavo in preda ad una sorta di bruciore interno, che non sapevo bene se fosse rabbia, frustrazione, delusione o altro. Li vidi parcheggiare davanti ad un ristorante sulla via Aurelia. Erano circa le 21. Con infinita pazienza mi sedetti su un muretto lì vicino con la mente che galleggiava nel vuoto, finchè, verso le 22,30 uscirono dal locale. Salirono sulla macchina di lui e io dietro in sella alla moto, tenendomi a rispettosa distanza. Dall'Aurelia a via Gregorio VII, poi piazza Pio XI verso lo stradone che attraversa villa Pamphili, fino ad arrivare a Piazza S.Giovanni di Dio, a Monteverde. Sergio parcheggiò la macchina in una traversa e li vidi infilare un portone. Rimasi una mezzoretta davanti a quel portone chiuso, finchè la mia attesa fu premiata. Un signore con il cane al guinzaglio uscì per la passeggiatina igienica e potei infilarmi per le scale del palazzo. Ricordavo il cognome di Sergio e non feci fatica a trovare l'appartamento giusto, al terzo piano. Mi sedetti sulla scala e rimasi in silenzio. Ero tesissimo e pronto a cogliere ogni rumore od ogni segnale che mi facesse capire che qualcuno stava per uscire dall'appartamento. Sarei comunque appassito dalla vergogna a farmi sorprendere sul pianerottolo a spiare, anche se il colpevole in quella situazione non ero certo io. Nel silenzio del palazzo udii finalmente i mugolii di Gabriella. Pensai quasi di essermi sbagliato e trattenni il respiro per udire meglio, appoggiando l'orecchio alla parete. Sentii Gabriella gemere inequivocabilmente, stava facendo l'amore con Sergio. Mi vennero le lacrime agli occhi e fui preso da una rabbia convulsa per il tradimento. Poi mi arrivò abbastanza chiara la frase smozzicata "Oh si, come mi piace, dai" pronunciata da lei. Mi ritrovai istantaneamente con il cazzo duro senza nemmeno sapere perchè. Il palazzo sembrava deserto ormai era passata mezzanotte. Mi estrassi il cazzo dai pantaloni e iniziai a masturbarmi con forza cercando di captare altri segnali di Sergio e Gabriella. Ogni tanto mi arrivava qualcosa ed erano stilettate di un piacere perverso e sconosciuto. Un piacere distruttivo, umiliato ed umiliante, mi sentivo come se stessi rotolandomi nel fango, nel letame, immerso e partecipe in quella situazione incresciosa e la cosa mi procurava incomprensibili fitte di goduria profonda ed animalesca. Quando sentii il classico mugolio di Gabriella al momento dell'orgasmo non potei fare altro che eiaculare violentemente a mia volta. Il getto di sperma, che in condizioni normali cola abbastanza pigramente dalla mia cappella quando vengo, raggiunse il quinto scalino rispetto a quello dove ero seduto. Il senso di vergogna e di smarrimento per ciò che avevo fatto compensò completamente la rabbia per il tradimento. Mi asciugai alla bell'e meglio, scesi le scale, presi la moto e me ne tornai a casa. Con una scusa evitai di vederla, ci sentivamo al telefono e lei appariva dolce, affettuosa ed innamorata come sempre, anche forse più del solito, perchè evidentemente captava il mio turbamento. Io non potevo fare altro che vegetare sul letto davanti alla televisione accesa, in uno stato di apatia profonda, intervallato da momenti di eccitazione nei quali mi tornavano in mente i mugolii di Gabriella insieme a Sergio e pertanto mi abbandonavo a furiose masturbazioni che culminavano in potentissimi orgasmi che mi lasciavano svuotato e dolorante. In tre giorni credo di essermi masturbato una ventina di volte. Il quarto giorno lei mi affrontò telefonicamente e mi chiese cosa avevo e perchè la evitavo. Io continuavo a negare di avere qualcosa finchè lei con la voce quasi rotta mi apostrofò dicendomi che aveva diritto di sapere cosa avessi. Sembrava l'inizio della nostra prima vera lite. L'argine si ruppe e piangendo le chiesi perchè mi tradiva e che cosa le avevo fatto per essere trattato così. Abbassò il telefono e dopo 15 minuti suonò il campanello. Era lei. Aveva il viso gonfio dalle lacrime e mi abbracciò convulsamente, singhiozzando, chiedendomi di perdonarla e ribadendo che mi amava immensamente e che non riusciva nemmeno a pensare all'idea di perdermi. Le dissi che sapevo di Sergio e lei mi giurò in tutti i modi che tutto era accaduto per sbaglio, per debolezza e che non sarebbe mai più successo. Smise di vedersi con Sergio. Passammo un paio di mesi di alti e bassi e lei decise di trasferirsi a casa mia. Il sesso tra noi era cambiato, per molti versi era migliorato, e non a causa della convivenza, ma perchè quando facevo l'amore con lei mi eccitavo come un matto a ripensare ai suoi mugolii con Sergio. Finchè un giorno glielo dissi. Era un sabato sera e tornavamo da una festa con amici dove lei aveva bevuto. Era su di giri ed in macchina non faceva che fare allusioni sul sesso agitandosi sul sedile. Io guidavo e la sua manina mi accarezzava il pacco. Tirai fuori il cazzo eretto e le dissi di levarsi le mutandine. Gabriella eseguì ed immediatamente mi chiese se poteva farmi un pompino mentre guidavo. Le ribattei che non volevo un pompino, ma che preferivo che si levasse la gonna e rimanesse nuda dai fianchi in giù. Eseguì senza battere ciglio. La mia Gabriella, che troia, starsene seduta in macchina mezza nuda... Le chiesi di masturbarsi, lei aprì le gambe ed eseguì. La incalzai chiedendole se la eccitava comportarsi da troia in quel modo, in macchina, all'aperto, dove qualcuno poteva vederla...
Iniziò a mugolare. La toccai, era bagnatissima. Le dissi che mi piaceva vederla così troia. Gabri rispose mormorando un lungo "siiii...". Fermai la macchina in una piazzola, avevo il cervello in ebollizione. Era il momento di liberarmi, di dirle cosa mi eccitava profondamente. Lei mi facilitò le cose perchè mentre si masturbava mormorò che si sentiva profondamente zoccola e che la cosa la eccitava da morire, in una specie di circolo vizioso. Le ribattei che anche io avevo un circolo vizioso di eccitazione. Mi guardò con occhi languidi dicendomi di continuare. Ricordo perfettamente il discorso diretto:
-"Ci sono cose a cui penso su di te che mi fanno uscire fuori di testa per l'eccitazione, sai?".
-"Quali cose?" fece lei.
-"Pensieri parecchio porcelli".
-"Sii, adoro i pensieri porcelli lo sai... che pensieri porcelli fai su di me? Voglio saperlo".
In quel momento ci stavamo ovviamente masturbando a vicenda. Lei continuò:
-"Aprimi bene la fica con le mani, amore, mentre mi dici tutti i tuoi pensieri porcelli...".
A quel punto affondai il colpo.
-"Penso a te mentre ti fai scopare da Sergio e mi viene sempre il cazzo durissimo".
Gabriella rimase in silenzio almeno tre buoni minuti ad occhi chiusi mentre continuavamo a masturbarci. Pensai di averla detta troppo grossa e di avere rovinato qualcosa tra noi, nella penombra avvampai di vergogna e mi si ammosciò notevolmente l'uccello.
Alla fine lei ruppe il silenzio. Parlò continuando a tenere gli occhi chiusi.
-"E non sei geloso a pensarmi con Sergio?".
Sospirai di sollievo, Gabriella non sembrava affatto scossa da quella rivelazione, tutt'altro.
-"No, mi eccito da morire a pensare a te e lui mentre scopate".
Lei aumentò subito il ritmo della sega e sentii la sua fica secernere ulteriori umori. Capii che potevo spingermi oltre e dare sfogo ai mesi di fantasie e tormenti sessuali che avevo alle spalle. Continuai:
-"Mi piace pensare al cazzo di Sergio che ti entra nella fica, lo sai?".
-"Amore, mi piace da impazzire il cazzo di Sergio, lo sai?".
-"Davvero, amore, ti piace farti chiavare da lui?"
-"Siiii, è uno stronzo, ma mi scopa in modo divino... ma io amo solo te, lo sai anche questo, vero?"
Rimanemmo in silenzio per parecchi minuti, la masturbazione reciproca era lenta e profondamente goduriosa.
Stoccata finale:
-"Se vuoi puoi ricominciare a scoparci insieme, basta che mi racconti tutto".
-"Davvero me lo faresti fare? Non lo dici solo perchè sei eccitato?".
-"No, tesoro, mi fa impazzire l'idea".
A quel punto Gabri si divincolò sul sedile e mi prese il cazzo in bocca ciucciandolo avidamente.
-"E' così bravo a letto?"
Interrompendo il pompino Gabri mi rispose:
-"E' fantastico... è un gran porco, sai?"
-"A queste parole iniziai ad ansimare, il mio orgasmo stava arrivando, aumentai il ritmo del ditalino che le stavo facendo.
-"E il cazzo come ce l'ha?". le chiesi con voce rauca. Anche lei stava per venire.
-"Ha un cazzo grosso, amore, molto più grosso del tuo e sa usarlo in modo meraviglioso, lo sai? Mi fa sentire una troia, una puttana, come piace a me, mi insulta quando scopiamo...".
A quelle parole esplodiamo entrambi in un orgasmo assolutamente devastante, uno dei più intensi mai provati...
Tutte le nostre vicende sessuali iniziarono così....
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14 anni fa
fbroma777,
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Ultima visita: 14 anni fa
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La prima volta che..........
il mio padrone mi aveva detto:un giorno ti prendero' quel cazzo di culo che hai!devo cominciartelo a sodomizzarlo,cosa che a me mi terrorizzava visto che non lo' mai fatto,ma allo stesso tempo mi dava eccitazzione xche il mio padrone me lo ordinava.Un giorno mi manda un sms scrivendomi:procurati una banana x stasera schiava!io risposi:si padrone mio,gia' mi facevo mille idee su cosa volesse fare, pensavo ma me la vuole infilare nel culo? sara' doloroso?anche se avevo letto qlc su come sodomizzare.....cosi' feci entrai da un fruttivendolo e la comprai.Arrivata la sera all'incontro mi chiama al cell.ordinandomi:fatti trovare al solito posto dentro l'auto ma seduta dietro con i pantaloni abbassati,hai portato la banana?risposi:si padrone padrone!bene mi rispose lui,quel comando cosi forte mi dava preoccupazione ma allo stesso tempo mi eccitava da morire,ero gia' bagnata.Quando e' arrivato e' salito in auto e mi ha ordinato:mettila in bocca e succhiala come fai con il mio cazzo troia!,cosi' feci nel frattempo mi infilo le dita nella figa x vedere se ero bagnata e lo ero, dopo me la fece sbucciare e me la infilo' nella figa:la faceva entrare ed uscire,mi diceva:sei la mia schiava e la mia troia il tuo corpo e'solo mio ripetilo,si padrone tua schiava e tua troia io ripetetti,dopo la usci'me la mise in bocca e mi ordino' di morderla,la morse pure lui subito gli feci un pompino con ingoio..................il mio padrone era soddisfatto del compito eseguito ed io avevo provato piacere in tutto cio'nn sapendo cosa mi aspettasse!! slave desy
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14 anni fa
amantedevota,
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Ultima visita: 1 anno fa
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Passerà anche questo momento
Scrivo, scrivo e poi scrivo ancora.
In questo momento non riesco a fare altro.
La nostra lontananza, è mitigata solo dalle lettere che scalfiscono violentemente il foglio bianco scaricando la tensione emotiva.
Sei in vacanza e, quando tornerai, lo sarò io.
Getto inchiostro sui miei turbinii mentali.
Voglio cercare di scindere i pensieri del sesso con quelli del romanticismo, ma inevitabilmente i ricordi si fondono, l’uno, nell’altro.
Mi fermo un attimo, alzo lo sguardo dai tasti grigi della tastiera ormai consumati dal troppo uso; mi sembra di sentire il tuo profumo, cerco la presenza, il corpo, lo sguardo, poi, memore della partenza del giorno prima, mi rigiro dandomi dello stupido visionario.
Mi manchi terribilmente.
Fortuna che il pensiero non è visibile e nessuno può fermarlo!
Ti vedo nello schermo del computer: la tua immagine, si riflette sorridente per i diciannove pollici.
Mi tormento, mentre immagino il tuo corpo tra le sue braccia;
- Penserò a te, mentre sarò con lui…
Questo mi ha detto prima di partire, mentre m’accarezzava i capelli brizzolati.
Bella frase ma, difficile d’assimilare.
Non ho diritti e non devo, ma sono geloso. Nella mia posizione d’amante non posso permetterlo, eppure, spingo le dita sui tasti cercando un diritto tra le righe che mi permette di odiare la persona che ti sta accanto: colui che, ignaro del nostro amore, divide i tuoi spazi.
Voglio chiamarti: ho bisogno di sentirti…e non solo con la voce.
Mi manca il tuo respiro, la bocca, le labbra, le tue mani sul mio corpo, il tuo modo d’accarezzarmi, il metodo che usi per sfinirmi…
Vorrei urlare a tutti che ti amo e vorrei sentirmelo urlare.
Quante cose voglio e non posso fare…
Rimane il foglio da riempire e i miei pensieri confusi e allora scrivo!
Ti ho mai detto che sono pronto a lasciare tutto? Ad affrontare le critiche dei benpensanti sui casini che lasceremo…
Ti ho mai detto quanto mi manchi, quando non ci sei?
Scrivi Maurizio, scrivi…chissà che lei non ti legge da qualche parte e prende il coraggio di compiere quel passo che sai non farà mai!
Stupide illusioni d’amori rubate agli onesti.
Il tuo sorriso stampato sul desktop, è bello e doloroso, come tutto quello che ci unisce, come tutti i rapporti burrascosi e intensi, dove, il tempo domina sui sentimenti.
Non voglio pensarti tra le sue braccia! Non voglio soffrire…
Goditi la tua giusta vacanza, tra i tuoi cari, al caldo di quell’ isola lontana, mentre io strapazzo i miei sentimenti.
Ti odio per come riesci a gestire questa situazione, mi odio per come non riesco a fare altrettanto.
Torno al sorriso, con le dita accarezzo le labbra sullo schermo e mi perdo sul ricordo del loro calore, guardo gli occhi in cui mi sono perso tante volte, occhi grigi, vivaci ma tristi; di una tristezza unica, impossibile resistere, una volta incrociati, ti senti rapito, non ne puoi più fare a meno.
Per questo motivo ti ho fotografato e impresso davanti a me, per aiutarmi a superare questo momento di solitudine, che sapevo sarebbe arrivato.
Scrivo ancora, anche se la rabbia comincia a scemare…
Ancora una volta, questi tasti hanno lenito il mio rancore amoroso.
Scusami amore per amarti senza logica, un sentimento istintivo senza un domani e scusami se mi leggerai, ma non trovo altro modo per superare questi momenti di sconforto legati alla tua distanza.
Un giorno, quando tutto questo sarà solo ricordo, spero tu possa venire in possesso di queste righe per renderti conto di quanto mi sono sentito legato a te e, di come ti avrei seguito in capo al mondo, se solo avessi potuto…
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14 anni fa
fantasypervoi,
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Ultima visita: 12 anni fa
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Serata monotona si trasforma in serata di sesso co
Evito i preamboli di preparazione e parto già dal locale in cui mi trovo; è la prima volta che frquento un disco pub con serata a tema per trav. La presenza di altre en femme come me mi mette a mio agio, tanto da girare tranquillamente senza problemi. Questa sera indosso un vestito aderente lungo con spacco, collant aperti e perizoma in raso, ho messo i capelli mogano (che adoro tanto) e trucco vamp rossetto gloss. Do subito nell'occhio anche perche quando cammino lo spacco si apre fino al fianco e non posso che suscitare fantasie. Ricevo parecchi inviti ai tavoli ma rifiuto, questa sera è solo per me, per provocare, ma non ho voglia di fare altro. Mi siedo allo sgabello del bancone e un tipo molto delicatamente mi offre un bichhiere di spumante e mentre beviamo mi sfiora la coscia con la mano. Facciamo una sommaria conoscenza e poi ci divividamo. Dopo un po di tempo però mi ritrovo al divano con lui e i suoi amici a parlare del più e del meno, sempre adocchiata dagli altri presenti. Mi piace essere osservata, guardata, desiderata. §Durante la chiacchierata però lui iniziava ad allungare le mani e i due suoi amici lo seguivano. A turno salvivano e scandevano sulle gambe con le loro mani, fino all'inguine senza mai oltrepassare quel limite. Mi stavo eccitando, iniziavo ad avere qualche desiderio quasi volevo oltrepassassero quel limite, volevo mi chiedessero qualcosa, io ero inerme ed avevo bisogno della loro iniziativa, che non tardò ad arrivare. Uno di loro mi prese la mano e la poggiò sulla patta; sentii che aveva voglia di andare oltre. Uno dei tre mi chiese di seguirlo, mi prese per mano a mi portò in bagno. Iniziò a toccarmi con più focosità, mi palpò il sedere alzandomi il vestito e sentirlo scorrere sulla pelle mi mandava in estasi. Gli aprii la cerniera e misi la mano dentro, aveva i boxer che scoppiavano. "Hai bisogno di una calmatina" dissi. "Dammela tu" mi rispose. Mi chinai, lo tirai fuori e iniziai a leccarlo, su e giù con la linua e a mordicchiarlo con le labbra. Caldo, duro, venato. Iniziò a gemere e quando lo infilavo in bocca e lo suicchiavo contraeva le gambe. Impazziva al mio pompino. Ad un tratto bussarono i suoi amici e quando entraono disserò: "Ti diverti eh!?!? c'è spazio anche per noi, se vuoi a turno o tutti insieme"
Prima di finire la frase tirai fuori un altro cazzo con la mano gli tiravo una sega. Il terzo lo tirò fuori, ma aveva bisogno di tirarlo su, era un po intimidito. Allora lo presi fra le labbra e l'ho sentito crescere in bocca. Questo mi ha mandato in estasi. Erano pronti ed anche io lo ero mi stavo infilando le dita dietro mentre cambiavo i cazzi in bocca. Ero bagnata. Mi voltai e mi chinai sul lavandino. Sentii sfilare il perizoma che cadde fino alle caviglie, mi piace la sensazione che da mentre scende giù. "Sei bagnata e pronta vedo" "si fai piano però". Misero i preservativi e mi sfioravano il buchetto con la cappella.
"Dai infilalo" mi contorcevo dalla voglia.
Dal non voler far altro quella sera, mi sono trovata in bagno con tre maschi pronti a soddisfarmi. "ah" entro piano e piano lo infilò fino a farmi sentire le sue palle appoggiate alle natiche. Poi piano iniziò a scoparmi. Gli altri due erano impacciati. Dissi "e voi che fato col cazzo in mano". Rispose uno "e come facciamo tu un culo hai". "Si ma in attesa ho bocca e mani". "sei proprio una zoccaola" timidamente mi disse l'altro. Mi voltai verso loro e mentre uno mi scopava, avevo un cazzo in bocca e l'altro fra le mani. Ero tutta scombinata. Sotto la mia guida a turno si scambiavano il mio culo ed il mio buco si contraeve a riassava ai loro colpi. Ad un tratto il più sfacciato di loro disse "ora ti sfondo" ed iniziò a sbattermi con prepotenza;
"finalmente hai tolto fuori le palli, dai scopami come si deve, non vedi che sono una troia!?!?". Dopo 10 minuti di 90 gradi mi sedetti sul lavandino a gambe aperte tirai su il perizoma e lo scostai dal buco che a turno ripresero a riempirmi. Adoro essere scopata seminuda. Era arrivato il momento di farli venire e a turno sfilai il preservativo e dissi "ora menatelo e sborrate mentre io mi infilo il culo con le dita per darvi uno spettacolo privato" a turno sborrarono nella mia mano. Erano soddisfatti, ed andarono via salutandomi "a presto". Ma io avevo ancora voglia di far venire il mio. Mentre riassettavo il mio aspetto entrò un altro uomo che mi disse "ho sentito che fai, e per me?". ricominciai a farmi scopare ma questa volta non ho resistito e sono venuta sotto i suoi colpi, ad ogni contrazione nervosa del cazzo corrispondeva una contrazione di sfintere e neanche lui ha resistito, venendomi dentro nel profilattico.
E' stata una serata che non dimenticherò perchè da allora frequento più spesso i locali, non avendo più il timore di non essere oppurtuna.
A presto
baci baci
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14 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 15 ore fa -
Noi e.......Francesca
All'improvviso uno trillo..... il citofono aveva suonato. Eri arrivata....Finalmente quello che avevamo fantasticato e sognato per settimane era sul punto di concretizzarsi. Non c'eravamo mai viste e neppure sentite al telefono ma proprio questa era la bellezza di questo nostro primo e desideratissimo incontro.
Io ero distesa sul divano pregustando l'idea di inebriarmi con il tuo profumo nell'attimo in cui ti fossi chinata a baciarmi. Sarebbe stato un bel preludio.....Sentivo Gabriele che andava alla porta ad aprirti....il rumore dei tuoi tacchi....le vostre voci.. la porta che si richiudeva dietro un mio sogno.. un nostro sogno....
Entrando avrai visto sicuramente la fila di candele sul pavimento che ti indicavano la via... Il rumore dei tuoi tacchi si fermò. Ho capito che eri arrivata in sala e che mi stavi guardando.Non potevo però vedere la tua espressione nel chiarore tenue delle candele. Non avrei potuto comunque vederla perché ero bendata. Tu però potevi vedermi. Potevi vedermi nuda...distesa sul divano con le gambe aperte..... una mano sul seno e l'altra che stringeva la parte terminale di un fallo che continuava ad entrare ed uscire dalla mia intimitàPotevi vedermi tutta nuda...depilata...e osservare tra un riflesso di luce e l'altro, le mie labbra umide schiudersi e richiudersi al suo passaggio. Chissà cosa pensavi...avrei voluto vedere l'espressione del tuo viso. Ti sarei piaciuta, ora, dal vivo...oddio…forse le foto ti avevano ingannata e ora eri delusa dal mio viso o dal mio corpo....Questo mio dubbio durò attimi che mi parvero interminabili. Sentii piccoli rumori...fruscii ma non capivo... nessuno parlava e io non sapevo...forse non ti ero piaciuta...Chiamai Gabriele ma non mi rispose...chiamai anche te, Francesca, ma neanche tu mi risposi.Nel momento in cui la paura di non piacerti e l'imbarazzo di essere lì al tuo cospetto con le gambe aperte offrendoti la mia nudità stava prendendo il sopravvento, sentii delle mani che mi stavano toccando. Feci un salto.Due morbidi mani avevano iniziato ad accarezzarmi. Erano partite dai piedi e piano piano stavano salendo evitando accuratamente le parti intime. Arrivarono fino al collo...mi cinsero il viso e sentii il calore del tuo respiro sulla mia bocca. Dischiusi leggermente le labbra e sentii la tua lingua che si insinuava tra le mie labbra. Era una lingua carica di voglia e questo mi eccitò ancora di più.
Continuai a masturbarmi con il fallo aumentando l'intensità dei colpi, allargando sempre di più le gambe. Ci staccammo un attimo e ti baciai sul collo. Ecco...ora potevo sentire il tuo profumo...Ci baciammo ancora, sempre con più voglia. Nello stesso momento sentii la tua mano posarsi sulla mia...quella che stringeva il fallo. Lasciai la presa e tu, mentre continuavi a baciarmi, incominciasti a masturbarmi. Avanti e indietro...fino in fondo..Ti staccasti dalla mia bocca e iniziasti a baciarmi tutta. Ti fermasti sui miei seni. Con l'altra mano mi stavi stringendo un seno. I capezzoli divennero turgidi e tu ora li stavi succhiando e mordendo.
Non capivo più nulla. Ero in estasi. Pensai... "non smettere...non smettere"... Non potevo vederti ma questo mi eccitava ancora di più. Mi vennero in mente allora le nostre fantasie, le voglie, le volte che tu ti sei masturbata nel pensare a me, gli scambi di foto.... In quel momento venni! Godetti!! Urlai!!Passati alcuni istanti, mi tolsi la benda e solo in quel momento potei vederti. Ti vidi china su di me mentre Gabriele era sull'altro divano che ci guardava. Non capivo se stupito o ammirato ma senz'altro eccitato.Tu eri come nelle foto. Molto carina, un bel nasino e due labbra sensuali. Mi guardavi con viso sorridente ed eccitato allo stesso tempo. Capii...Mi alzai, ti presi per mano e ti portai in camera mentre le candele si stavano lentamente spegnendo. Era giusto così. Non potevamo chiedere altro. Avevano fatto in pieno il loro compito.Ti feci sdraiare sul letto... ti accarezzai… ti aprii le gambe e iniziai a baciarti l'interno cosce, il pube fino a che giunsi sul clitoride. Iniziai a leccartelo. Scesi a leccarti le labbra della tua fighetta e spinsi la mia bocca contro di te. Mi bagnasti tutta...le labbra...il naso..il mento... Non ci volle molto per farti godere. Urlasti anche tu. Mentre continuavi a sussultare io continuavo a leccarti. Era stato troppo breve quel piacere anche per me.Volevo sentire il tuo calore. Infilai due dita dentro di te. Eri bagnata come non mi era mai capitato di sentire in altre donne.Tolsi un attimo le mie dita e te le feci leccare. Quando furono ben "pulite" le rimisi dentro la tua fighetta bagnata e continuai a masturbarti. In quel momento vidi Gabriele a fianco a me che mi accarezzava. Tolsi ancora le due dita e stavolta le feci succhiare a lui mentre io continuavo a leccarti il clitoride.Gabriele si spostò dietro di me e mi infilò il suo membro nella mia figa umida. Incominciò a scoparmi e il suo movimento non faceva altro che aumentare la pressione della mia bocca sul tuo clitoride e delle dita dentro di te.La mia bocca bagnata contro di te…Gabriele dietro...tu che iniziavi a gemere nuovamente...Non ho più resistito e sono venuta ancora e tu insieme a me. Era stato fantastico ma avevo ancora voglia e guardandoti in viso capii che ne avevi molta ancora anche tu.Feci uscire Gabriele e mi misi a cavalcioni su di te. Iniziasti a leccarmi e io quasi ti soffocavo tanto la premevo contro di te. Volevo sentirti dentro.Poco dopo sentii il mio uomo che mi premeva sulla schiena e mi costrinse a piegarmi su di te.Mi piegai fino a quando non affondai la mia lingua dentro di te mentre lui aveva ricominciato a scoparmi. Misi l'indice e il medio dentro di te. Poi l'anulare e il mignolo. Eri bagnata...calda... aperta...Continuai così per un po'… mentre tu mi leccavi il clitoride e Gabriele entrava e usciva dalla mia figa.Sfilai le dita e iniziai a leccarti il tuo buco del culo. Il tuo umore era sceso anche lì.Lo leccai bene. Sentivo che ti piaceva. Lui intanto aveva iniziato a passare un dito intorno al mio di buchetto. Prima che potessi pensare a quello che sarebbe successo, sentii un suo dito entrare seguito dopo pochi attimi anche dal secondo.Eccitata da tutto questo rimisi due dita dentro di te mentre le altre due le infilai invece nel tuo bel culetto.Inizia a fare avanti e indietro. Due dita davanti e due dietro e intanto ti leccavo.Tu continuavi a leccarmi ben bene e Gabriele mi scopava davanti e aveva due dita nel mio culo.In quel momento tolse le dita da dietro e le sostituì con il suo cazzo.Inizio ad andare avanti e indietro. Spingeva fino in fondo e questo mi piaceva da impazzire.Pensai che non potevo essere solo io a godere così......Presi il fallo di gomma, tolsi le mie dita dal tuo culo e alzandoti un pò le gambe verso di me, lo appoggiai sul tuo forellino. Inizia a spingere. Il fallo iniziò ad entrare.Io spinsi sempre di più… non ci fu resistenza. Quando fu bene in fondo, lo feci quasi uscire di nuovo e lo spinsi nuovamente giù. Gabriele mi stava inculando. Tu mi stavi leccando la passera. Io leccavo la tua e intanto ti scopavo nel culo con un fallo.Era impossibile non venire...Sarebbe bastato solo il pensiero.....figuriamoci farlo...e così fu per tutte e due... un esplosione di sensi!!Poco dopo lui tolse il suo membro e me lo mise in bocca. Venne anche lui…. finalmente. Glielo leccai bene senza risparmiarne neanche una goccia.Poi ti baciai.
Riposammo fino a quando Gabriele non riempì la vasca di acqua calda e profumata. Entrammo in bagno io e te mentre lui andò in cucina a prendere da bere. Tornò con 3 bicchieri di vino rosso. Ne assaggiai un sorso e ti baciai versandone un po sul tuo bellissimo seno. Poco dopo ricominciammo nella vasca da bagno….
Non ci potevo ancora credere…tutto questo era potuto succedere solo per merito tuo. Era già successo altre volte ma mai così. Con voglia, foga, godimento ma anche con dolcezza, classe e sentimento.
Grazie FrancescaGrazie tesoro
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14 anni fa
Viziprivati,
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Ultima visita: 8 anni fa
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Gli argini di orione
Ti osservo la schiena e penso che mi sono innamorata perfino di quella, che non c’è nulla che non mi piaccia in te: il sedere sporgente, le gambe tornite sempre leggermente divaricate, il tono greve della voce a tratti grossolano, mi procurano un brivido di piacere che, talvolta, mi infastidisce. Non riesco a controllare le emozioni, a simulare indifferenza, a fingere quella calma che non appartiene più al mio cuore.
Combatto per resistere a questo turbinio di sensazioni che spaziano dalla tenerezza più sdolcinata all’erotismo cupo e pornografico. Ti farei di tutto e riesco perfino a comprendere il cannibale che si ciba dell’amato perché tutti i miei sensi sono impazziti per te sino a desiderare il gusto della tua carne, l’odore naturale della tua pelle.
E non mi chiedo nemmeno più se sia amore dato che poco mi importa ingabbiare con un’etichetta l’infinito spazio della mia anima che desidera accogliere, inerme e passivo, il tuo.
Tempo fa qualcuno mi raccontò di quanto gli piacque letteralmente annullarsi e fondersi nella volontà di chi lo dominava e così io, allo stesso modo, mi struggo dal medesimo desiderio; sono ai tuoi piedi come una schiava che attende un cenno che non arriva e nello stesso tempo mi sento forte proprio di ciò che fa di me una debole.
Nel sentimento si espandono gli orizzonti della mente e la vista del cuore mi permette di penetrare ciò che tu non sei abituato a condividere ed è proprio in questo modo che i nostri ruoli, paradossalmente, si scambiano: ti ho in pugno quando vedo chi sei stato e chi potresti essere, mi hai in pugno quando sai chi sono!
Passato, futuro e presente. Istinto passionale e pacata ragione. Realtà immaginata e tangibile. Mistero e concretezza. Femminilità e Mascolinità.
Uomo più di quanto immagini, sei per me il Maschio ideale, capace di analizzare se stesso sino a scoprire il proprio lato femminile; sarà per questo che la tua energia è così sexy, così estremamente sensuale da mandarmi al tappeto. Sarà per questo che nell’intimità della mia camera ovattata dalla penombra e dal suono della musica, la mia fantasia non si accontenta di soddisfarsi con immagini qualunque ma ha bisogno di ciò che ti rende speciale.
Siamo tutti Unici agli occhio di Dio, certo, ma c’è qualcuno più speciale degli altri? Me lo sono chiesta spesso.
Semplicemente c’è chi ha coscienza di esserlo ed è proprio questa coscienza ad illuminare la propria vita e quella altrui.
E la coscienza è frutto che cresce dal seme dell’amore, dall’accettazione di sé innanzitutto e conseguentemente del prossimo; è un ciclo vitale, quasi un sacro rituale magico che si inserisce nella vita reale con semplicità e naturalezza.
La tua semplicità la riconosco nell’abbigliamento casual che ti segna la muscolatura, nel taglio spartano e cortissimo di capelli, nel linguaggio diretto e stringato e perfino in quel bacio rozzo che ancora mi sconquassa. Chissà se usi allo stesso modo le mani, se sapresti gettarmi addosso tutta la tua carica erotica senza pensare a nulla, senza filtrare con la ragione ciò che ci resta sepolto dentro. Chissà se hai il coraggio di te stesso con la donna che dici di amare o se riusciresti mai ad averlo con me.
Mi piacerebbe spiarti mentre ami una donna, mentre tocchi il suo corpo, la baci, la penetri; vorrei ascoltarti, osservare le smorfie del tuo volto, i muscoli che si tendono e sbirciare nei tuoi pensieri.
Magari vorresti dirle qualcosa ma taci. Magari vorresti farle un po’ male ma non osi. Oppure sogni la sua amica nel letto con voi…
La gabbia della mente ci ingabbia anche il cuore.
In altre vite siamo stati assassini. Forse ubriaconi. Spergiuri. Violenti.
La Vita ci ha dato altre possibilità e noi, stupidamente, le sprechiamo giudicando noi stessi.
Allora io non posso non essere sincera. Vorrei amarti in ogni modo possibile, esplorando le regioni estreme del piacere, della ragione e del sentimento, libera di essere ciò che sono e concedendoti la stessa libertà.
Vorrei unirmi a te nel corpo ma congiungendo misticamente anche le anime e provando così quell’estasi divina che è possibile trovare solo nella franchezza; vorrei, vorrei, vorrei… infine, vorrei solo poter conoscere te, sapere di te, amare te, senza limitazioni.
Rompere gli Argini di quel Fiume Celeste che discende dallo spazio ed intacca le nostre cellule, le nostre sinapsi; esondare come acque furiose e lasciarsi assorbire dall’altro senza timore di sporcarsi l’anima, senza pudori e moralismi e amare come ama Dio.
Annientare dighe costruite da chi teme di morire i cui sacchi di sabbia sono stupidi dogmi e leggi buone per un gregge di pecore cieche; incenerire confini dettati da altri e scegliersi da soli come pensare, come ragionare, come decidere.
Attraversare ponti poggiati sulle sponde e lasciare il Fuoco dietro di sé e lasciare l’Acqua dietro di sé e procedere verso Aria e Terra per poi ricominciare il cammino infinite volte ancora.
Come Nilo fertile di frenesia distruttiva, impugni la tua Sacra Spada e gridi vendetta!
Vendetta, Sangue, Morte!
Eppure, amore mio, la Vendetta è sepolta nella Pace del Sole che entra nel Leone, del sorgere eliaco di Sirio e proprio in questo nonsenso è celato il segreto della Vita di Osiride, signore dell’oltretomba eppure Padre perfetto.
Eppure, amore mio, dove credi sia l’Errore lì c’è Verità, perché l’Errore è solo nel cuore di chi giudica non certo nell’Assoluto, non certo in una Creazione fatta a somiglianza di Dio, non certo nella Creatura.
Allora frantuma gli Argini del controllo mentale e liberati su di me, gettati a peso morto sul mio corpo e baciami con la Passione del Vento e del Tuono, fammi adorare il tuo fallo virile come fossi la tua unica Vestale, risvegliamo insieme il Sacro Serpente Rosso e abbandoniamoci a noi stessi!
Lasciati giudare da me, amore mio, come Sirio guida il cieco Orione, come Iside resuscita il morto Osiride; lasciati amare senza paura, senza limiti, senza Argini.
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14 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 15 ore fa -
Ti desidero
....sono qui in attesa di TE, tu carina e carica di trasgrassione. Ti sbatto sul tappeto d'innanzi al camino. Ti spoglio come si spoglia dei suoi petali una ROSA. Bacio il tuo collo ricoperto di crema e desiderio.
Accarezzo il tuo pube ed affondo nel tuo ventre, come un ruscello d'acqua d'agosto accarezzo il tuo inguine per arrivare a ricoprirti tutta, ti bagno della mia saliva, accarezzo il tuo clitoride, affondo la mia lingua nella tua vagina, sprofondo nel tua ano, le mie dita soffocano ogni tuo pertugio e tu bagnata mi chiedi di penetrarti, ma continuo a succhiarti la figa ed infilare le dita nell'ano.
Il mio cazzo è pronto all'esplosione, ma io continuo a farti impazzire con la mia bocca.Ti sento bagnata, ti penetro con facilità succhiando e mordendo i tuoi capezzoli, schiaffeggiando il tuo sedere. Stringo i tuoi seni immergendo il mio viso in loro, mentre il mio cazzo naviga nel caldo mare della tua vagina.
Ti volto e ti penetro da dietro.....................................................................
Io sono già eccitato e adesso devo solo masturbarmi per espellere lo sperma che riempie i coglioni da far male, sperando di averti presto, TU che leggi questo racconto che ho scritto pe TE.
Non è volgarità questa ma la descrizione della realtà nell'unione di due corpi che si fondono nella passione e trasgressione estrema.
Ti chiedo scusa se ti ho offesa o turbata per quello che immagino di TE, ma il desiderio di stare con TE abbatte in me il senso del pudore, e credo che in questi contesti debba essere quasi nullo.
Il mio corpo ama il TUO corpo, Tu che sei la ROSA del mio giardino.
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14 anni fa
coccolone32,
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Ultima visita: 5 anni fa
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Il primo e il secondo pompino
avevo 17 anni ero un ragazzo come tanti, un bel ragazzo sensa esperiensa
con tante fantasie in testa in fatto di sesso.sino a li avevo fatto qualche ditalino qualche leccata ma poi tante ma tante seghe.
una sera nella discoteca dove ero solito andare rincontro una amica che avevo conosciuto un anno prima ,ma poi ci eravamo persi di vista .
be dopo i nosti caldi saluti ci mettiamo a parlare delle solite cazzate
.lei bionda un bel corpo molto matura sessuamente esperte e navigata nonostante i suoi 19 anni, mi racconta di essersi lasciata da poco tempo ,quindi le solite avventure tanto per non rimanere in dietro .io dal canto mio gli racconto di una mia esperiensa avuta in montagna in estate,
cosi tanto per parlare ,però l'ambiente cominciava a riscaldarsi.l
i nostri sguardi si facevano più intensi l'argomento sesso sempre più ricco di particolari,le nostre facce si avvicinavano sempre di più sara per la musica le mie labra cominciarono a sfiorare il lobo del suo orecchioilsuo stupendo collola sua carnagione ,tutto questo ci porto ad una vicinansa tale ed unpatos che ci ritrovammo a baciarci cosi intensamente che le nostre bocche le nostre lingue stavano facendo sesso ,avevamo trasformato le parole in sesso .al che decidemmo di uscire,faceva un freddo becco ,io non avevo ancora la patente lei uguale ame niente auto cosi ci infilammo nei giardini publici in mezzo alle siepi appogiati ad un muro
le nostremani cominciarono unesplorazione dei nostri corpi io in lei e lei in me.
ci passammo reciprocamente in rassegna ,e la nostra eccitazione montava come monta la panna.
io le frugo sotto la maglietta e trovo le sue splendide tette con due capezzoli duri che sono la fine del mondo,la mia esplorazione va avanti sio alle sue mutandine e li trovo il suo morbido pelo ,lei a gambe divaricate si fa accrzare da favola trovo le sue labra fradice di piacere il suo clitoide che a la dimensione del capezolo duro e umido,che quando lo sfioro lei geme e sussulta di piacere. nrl frattempo la temperatura esterna era arrivata a piu 2
ma tutto ciò sembrava non ci interessasse .
lei comincia la sua esplorazione del mio corpo,
nel frattempo nei miei pantaloni la temperatura stava raggiungendo i 40 gradi e il mio atrezzo da buon diciassettenne stava esplodendo
lei da prima lo stava manovrando da sopra i pantaloni ,poiresasi conto di cosa avesse fra le mani ,con decisione tiro giù la cerniera poi con altrttanta decisione lo fece uscire dalle mutande ,si inginocchiò davanti a me .e setii
il calore della sua bocca avolgere la mia cappella be da li incomincio un pompino ,il mio primo pompino ,io non credevo nemmeno che il cazzo in quella bocca fosse il mio provavo delle sensazioni che con tutta la fantasia che avevo sin a quel momento non avrei potuto mai immaginare quel piacere quelle sensazioni ,la sua lingua esperta sul mio vergine cazzo
stavo impazzendo,il tutto nel giro di pochi minuti stavo esplodendo ,lei da brava pompinara sene accorse sfilo la bocca nel momento in cui stavo venendoun piacere indescivibile ancor oggi .
ma dili a poco la temperatura rigida mi stozzò il piacere mi ritrovai con un chiacciolo al posto del mio cazzo che si ammoscio terribilmente dal freddo
quando rientrammo in discoteca ,be io penso che non toccavo nemmeno i piedi per terra dalla gioia di quel pompinotanto ero soddisfatto ,un po meno nel finale
la settimana dopo stesso incontro stesso giardino soloto pompino ,ma
questa volta al momento di venire ,le prendo la testa fra le mani e comincio io a pomparla come se la stessi scopado ,lei si rese conto che stavo per venire
e cerco di uscire ma ormai era troppo tardile stavo riempendo la bocca della mia sborra fu fantastico perche lei non fece una grinsa continuò aspompinarmi con più veenensa provocandomi un orgasmo lungo e ripulendo tutto con la lingua da non perdre nemmeno una goccia ,mi svoto tutto quello che avevo in corpo ,godevo talmente che provavo quasi dolore
ma questa volta aveva bevuto tutto il mio sperma ,e il mio cazzo continuava a rimanere duro ,lei si stacco da lui si also in piedi e mi bacio ,un bacio molto sensuale ,poi si appogio al muro alla pecorina si also la gonna sulla schiena si strappo il collant si abbasso le mutandine .e mi imploro di riempirla .era talmente eccitata che con un po più di esperiensa gli avrei potuto fare qualsiasi cosa ,mi abbassai e cominciai a leccarla ,inutile dire di cone stesse godendo ,ma a me mancava l'esperiensa .
dopo poche leccate lo volle dentro ,la mia cappella era lucida e dura come l'acciaio
,ma quando incontro quelle labra umide ansi fradice e calde scivolò all'interno sensa fare atriti giu fino all'utero provocandole una smorfia di piacere ,lei non stava più capendo nulla ,figuriamoci io che nel giro di sette giorni tutte le mie fantasie erotiche che sino ad allora avevano procurato solo seghe si erano trasformate in sesso vero ,
cominciai a pomparla come un forsennato come se volessi essere ripagato da tutte le seghe che mi ero fatto sino a quel giorno.
dopo pochi colpi mi preoccupai se lei era protetta ,alla sua risposta positiva
gli scaricai tuttuo quello che avevo con il suo grande piacere ebbe un orgasmo anche lei .
la cosa negativa era il fatto di essre all'aperto e faceva un gran freddo
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14 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 15 ore fa -
Una rotonda sul mare
Jestofunk...the ghetto. Un flauto traverso soffiato a cercarne le note più aspre mi fa sorridere...ho letto qualcosa riguardo questo sensuale strumento. E mentre ti guardo ripercorro quelle minuziose descrizioni ed inevitabilmente ho una sottaciuta erezione. Ora non so decidermi se attribuirla all'immagine che mi propino del flauto fallico appoggiato alle labbra di un immaginaria estimatrice oppure più semplicemente a Te che mi sei seduta davanti. Semplicemente magari non lo è tanto, anzi è proprio difficilmente che me ne sto buono come un bambino in attesa del gelato..se fai il bravo. Dio!!...mi scuserà se lo invoco in aiuto nel mio intento di trasgredire al suo decimo comandamento, e se non mi scusa sconterò la mia pena. Ma quanto sei bella!! Non scavalcare questo tavolo largo come questo mare oltre la terrazza mi costa un sacrificio. T'ho baciata solo una volta, ma quella volta non c'era tuo marito che ora è andato ad orinare al bagno. Non è che l'abbia detto "vado ad orinare"..ma s'è bevuto due litri di birra ed a meno che non riesca a tramutarli in sudore, dovrà pur pisciare. Poi mi avevi detto "dimenticalo questo bacio". Ma io ho una memoria speciale per i baci, ed il tuo era il migliore che avessi mai ricevuto. Non faccio il collezionista di baci, signora intrigante e maliziosa che di là dalla piatta barricata mi stai parlando con gli occhi. Io ti sto rispondendo coi miei; ti sto dicendo che se su questa terrazza di questo cazzo di lounge bar modaiolo e fighetto..talaltramente piacevole direi...non ci fossero tanti piedi a pestare il pavimento in legno africano..io su questo tavolo ti ci stenderei ora e per sempre, in un coito ininterruptus tendente alla fine dei tempi.
Mi arriva in faccia una sottile brezza marina che si mescola alle note del tuo profumo e shakerate a quelle di questo flauto impertinente danno corpo ad un cocktail che in questo bar non servono nel bicchiere. E' l'attimo prima ..il momento che mi sfugge...quello che è quasi perfetto prima...che dopo riconosco ma è passato. Cazzo come sarei felice ora...se non pensassi già a domani, a come mi mancherai e non lo saprai.
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14 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 15 ore fa -
Serata in tre (2)
Non sono calma, no, per niente.
Ma meno agitata dell'ultima volta. Ho voglia di ripetere l'esperienza. Non c'è l'incognita dell'ultima volta, so che di lui mi piace tutto, ha quello che serve per passare una serata di sana trasgressione e questo non fa che aumentare la mia voglia. Ho voglia di sentirmi addosso quattro mani, di toccare e strusciarmi su due corpi, uno conosciuto, l'altro molto meno.
Il ricordo dell'ultima serata ci ha regalato ore e ore di sesso creativo. Non siamo mai riusciti a vedere il filmato fino alla fine senza saltarci addosso.
Mi faccio la doccia e mi guardo allo specchio, sorrido come sempre a me stessa e mi sento ancora una volta una donna fortunata. Anche la mia autostima ci ha solo guadagnato.
Mi metto il reggiseno, un vestitino e i sandali con i tacchi alti. Infilo le mutandine in borsetta, magari al ritorno le metto. Mi piace camminare con i tacchi alti, adoro l'inevitabile movimento del bacino, senza niente sotto poi è formidabile. Per l'occasione mi sono pure depilata tutta. La mia patata è tutta liscia. Camminando le mie cosce si toccano, sento già il sangue che abbandona il mio cervello per concentrarsi in mezzo alle gambe. Un calore piacevole invade il mio corpo.
Claudio è pronto, partiamo.
Durante il viaggio ci tocchiamo senza parlare. Mi piace sentire la sua eccitazione, e mi piace pensare che fra poco potrò sentire pure l'eccitazione di Attilio.
Attilio ci aspetta a casa sua, salendo le scale per un attimo mi faccio prendere dal panico. Che cosa sto facendo? Una vecchia patetica che si fa scopare da uno giovane, qualcuno potrebbe usare termini come sweet e bull, o MILF e toyboy … magari ha cambiato idea e non mi vuole più...
Ci apre la porta e i miei dubbi svaniscono immediatamente. Mi vuole sì, lo vedo da come mi guarda, da come mi bacia per salutarmi e dall'arma di grosso calibro che sembra portare nei pantaloni.
E anch'io lo voglio, in fondo da lui voglio una sola cosa: un orgasmo. E lo avrò. Lo so. In questa casa mi fa sesso tutto, Attilio, Claudio, ma anche tutto il resto, dal divano al gatto. In questa casa è entrata solo una parte del mio essere, ho lasciato entrare solo il mio lato passionale, erotico e sensuale.
Claudio va a lavarsi le mani e Attilio mi dice di sedermi. Io non voglio sedermi, voglio andare a letto. Voglio andare su quel letto con le lenzuola color arancione e diventare un corpo caloroso da riempire.
Sono un po' confusa, evidentemente ho lasciato il cervello fuori dalla porta, o forse il mio sangue non basta, mi sembra di averlo tutto concentrato sulla patata già bagnata.
E così ci spostiamo in camera. Mi tolgo i sandali e mi stendo sul letto. Vedo Claudio posizionare la videocamera e inizio a spogliare Attilio. Gli sbottono lentamente la camicia, mi piace il suo petto depilato e muscoloso. Ho qualche problema ad aprirgli i pantaloni e lui mi aiuta. Non ricordo di aver mai tolto i pantaloni a un uomo. Fa parte delle cose che devo ancora fare. Anche lui è senza mutande. Mi spoglio anch'io e iniziamo a esplorare i nostri corpi. Mi ricordo bene il suo attreZZO, ma rivederlo e ritoccarlo è stupendo. Sulla punta spunta una goccia e non posso fare a meno di assaggiarla, è dolcissima. Voglio divorarlo con la mia bocca mentre lui mi stringe i capezzoli turgidi tra le dita. Subito dopo lo bacio per fargli sentire il suo gusto. La sua lingua esplora la mia bocca per poi passare alla mia patata in fiamme e io chiudo gli occhi e mi abbandono al piacere.
Anche Claudio si libera dei vestiti e si unisce al nostro gioco. E' bello fare sesso con due uomini, non mi fanno mancare niente. A Claudio piace vedermi presa da Attilio e Attilio mi prende bene.
Mi giro e Attilio si mette in ginocchio dietro a me, sento il suo cazzo passare sulla mia patata, poi entra con un colpo solo e io inarco la schiena gemendo di piacere. Mi penetra con forza e sento che anche lui gode con ogni spinta, guardo Claudio e vedo la sua goduria vedendo le mie tette ballare e sfiorare le lenzuola color arancione.
Esce e ci giriamo, voglio sedermi sul suo attrezzo e lo faccio. A Claudio piace molto questa visuale, lo so. E mentre cavalco dolcemente il suo meraviglioso cazzo, guardo Claudio che si sega e Attilio che affonda il suo viso tra le mie tette. Cazzo che spettacolo, potrei andare avanti ore così. Ma stasera non abbiamo molto tempo. Voglio venire prima io.
Ci giriamo ancora, mi metto a pancia in giù e Attilio si sdraia sopra schiacciandomi con il suo peso e penetrandomi ancora più forte. Questa è la mia posizione preferita in assoluto e sento che avrò quello che voglio. Il cazzo di Attilio mi pompa la figa e io aggiungo le mia dita per suonare il clitoride, un accordo perfetto e armonico. Sento i miei muscoli contrarsi, l'orgasmo arriva lento e sconvolgente, caldo e denso, Attilio si ferma e un'altra onda mi mozza il fiato. Ancora, ancora e ancora, un orgasmo con la O maiuscola, maiuscola anche la O finale...
Riprendo il fiato e adesso, maschietti miei, tocca a voi.
Ci mettiamo in ginocchia tutti tre, Attilio davanti e Claudio dietro, ancora rossa dalla goduria gli succhio avidamente il cazzo, non ci vuole molto e sento le pulsazioni che annunciano una serie di schizzi caldi dritti nella mia bocca. Allo stesso ritmo e in perfetta sintonia mi arrivano le schizzate di Claudio sulla schiena. Per un attimo mi godo la vista dei loro visi, poi mi faccio colare il contenuto della mia bocca sulla mano e lo spalmo tutto sul petto di Attilio. Vedendo la sua espressione un po' perplessa non posso fare a meno di baciarlo. Che porca che sono.
Poco dopo mi infilo le mutandine e tutto il resto, con le gambe un pochino tremolanti saluto Attilio.
Alla prossima.
Grazie Claudio, ti amo anche per questo!
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14 anni fa
coppiavce,
47/47
Ultima visita: 4 anni fa
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Filippo-daniele-stefano
6 Febbraio 2007
Ho fatto l’amplein quella sera direi che potrei riassumere con: Burguignonne,orgasmo,call center,sesso davanti alla residenza,28 cm
Filippo si è presentato davanti alla seridenza con un mazzo di margherite bianche…e già questo gli bastava per portarmi a letto e siamo andati a casa sua…aveva cucinato la fonduta per me
Casa sua è una tipica casa torinese…con il solito carridoio lunghissimo e varie stanzette piccole…un minuscolo bagno lungo e stretto,un cucinotto…
Mentre Filippo taglia la carne e scioglie il formaggio,io curioso in casa…
Si vede che è molto più vecchio di me,ha 39 anni…in camera non ha nulla se non cose essenziali come il letto,un armadio e un comodino vicino al letto.Nel corridoio trovo delle vecchie foto di quando era piccolo e i suoi vecchi quaderni di scuola con i compiti…le foto dei genitori e parenti vari,in bianco e nero,attaccati ai muri…le foto dei suoi ex amori e della ex moglie sul muro della sala,incorniciati…
Ci sediamo e magiamo la Burguignonne BUONISSIMA…mai assaggiata prima… in sottofondo c’è il disco con le 4 stagioni di Vivaldi…è proprio una cena con un gentiluomo degli altri tempi…
Finito di mangiare gli do una mano a mettere il tutto nella lavastoviglie e nel salotto Filippo si accende un sigaro…io odio i sigari…odio il loro odore ed il loro sapore…ma dato che era stato così attento a tutti i particolari,per una volta glielo lascio fare…
Mentre il disco passa all’Autunno,Filippo mi invita a ballare…è più alto di me e di parecchio,ma porto gli stivali scamosciati che mi fanno arrivare quasi fino alle sue spalle…la musica è talmente bella e melodiosa che mi sembra di vivere in un vecchio film…come quelli in cui suona un vecchio giradischi e i protagonisti ballano in mezzo alla stanza abbracciati,con un bicchiere di vino rosso in mano… bellissima sensazione..
All’Inverno gli chiedo se mi mostra il resto della casa e mi porta nella camera da letto…mi fa vedere il fichissimo tavolino mobile che aveva fatto per chattare nel letto…ci sdaiamo e lui mi accarezza il seno…
Non ci diamo nemmeno un bacio…non so se è per il sapore del sigaro,o per altro…ma lui non mi bacia mai…si avvicina alla mia bocca e poi si ritrae subito scendendo sul mio collo…un gentiluomo,insomma
Io cerco di concludere almeno qualcosa e per ringraziarlo della serata più romantica che io abbia mai passato ( e che mai passerò),cerco di toccarlo…ma lui toglie le mia mano e dice che quella sera si occupava di me…
Mi apre le gambe e mi accarezza partendo dai piedi ,fino ad arrivare al bellissimo perizoma nuovo,abbianato allo stupendo corpetto che mi aveva regalato Peppe…ero bellissima quella sera…
Mi accarezza e mi fa i complimenti per essere così curata in ogni dettaglio e liscia…come una bambina…quello che in teoria potevo anche essere per lui…quasi…
Mi mette dentro un dito…poi due…poi tre e comincia ad andare avanti ,indietro con molta calma e sicurezza…mantenendo un ritmo quasi da orologgio….tant’è che in automatico la mia mano scende giù e comincio ad accarezzarmi anche io…guardo il suo viso bellissimo e vedo che mi sorride e aumenta il ritmo…
Filippo riesce a farmi arrivare all’orgasmo in fretta…voglio ricambiare o procedere oltre..ma dice che ci sarà un’altra occasione,se vorrò…perché dice che non è come i ragazzini con cui me la faccio di solito…a quell’età,dice…ci sono altre esigenze…
E infatti le sue parole vengono confermate dal mio cellulare che squilla…”Dani1986badoo”!…rispondo e lui mi chiede se sono libera…io titubante guardo Filippo…lui fa il cenno di sì…
Mi ricompongo in bagno e Filippo mi accompagna davanti alla residenza…ci salutiamo con due baci sulla guancia e io scendo…
Metto i fiori in camera e scendo…
Daniele mi aspetta da un lato della residenza…è la prima volta che ci vedremo e l’ultima,per fortuna…
Mi metto sul sedile accanto a lui e mi chiede dove stavo quando mi aveva chiamata…”A casa “… ( bugiarda…)…facciamo due chiacchere…ma dopo la serata perfetta con Filippo sembra così vuoto persino il rumore della sua voce…mi ricordo solo che aveva detto di essere dell’86 come me e che lavorava in un call center…mi stavo annoiando,ma per fortuna Daniele ha preso coraggio e mi ha baciata…poi come se fossiamo stati 100 volte a letto insieme,mi dice che mi devo spogliare e mi dice di rimanere sul sedile davanti,che tanto si sta comodi…io lo fisso per un secondo perplessa,ma vedo che non scherza perché si sbottona i pantaloni e noto che è già bello che pronto a fare tutto quello che si può fare all’1 di notte nel buio in una macchina parcheggiata…
Faccio per alzare la gonna,quando lui mi sale sopra,mi alze le gambe,se le mette sulle spalle,mi scosta il mio bellissimo perizoma nuovo e mettendosi il preservativo con una mano ( cavolo!che agilità!...o è solo l’eccitazione...?) e accarezzandomi con l’altra,me lo mette tutto dentro,fino a farmi male e a farmi tirare un urlo…al che mi tappa la bocca con una mano e comincia ad andare su e giù…ce l’ha durissimo e grosso…e mi fa male…tolgo la sua mano dalla mia bocca epr dirglielo,ma con la forza mi ferma il braccio e me lo mette sopra la testa e mi tira i capelli…io lo guardo stordita e sto per dargli un morso…ma lui si ferma prima,perché viene…
Assurdo…mi lascia la mano,i capelli,le gambe e rimettendomi il perizioma a posto mi stampa un bacio e si rimette a sedere sul sedile del guidatore…
O__________o
Io mi ricompongo,lo saluto ed esco dalla macchina.Addio a mai più rivederci,non sono la tua bambola gonfiabile.
Salgo in camera verso le 3.00…ma alle 3.40 ancora non riescoa adormire…quando mi arriva un sms…
STEFANO…ecco…parliamone…fidanzato da 5 anni…fa l’attore di teatro e comparse al cinema…non eccessivamente bello,ma ha un viso bello e molto piacevole…
“Sono quasi sotto alla tua residenza,che faccio mi fermo un’oretta?”
Eh fermati…tanto ormai sono depilata e già in tiro…
Scendo e una golf verde scuro mi si avvicina…io salgo e andiamo verso lo spiazzo che c’è dopo il cimitero,nel parco della Pellerina…ci fermiamo…ma ci sono già ben 2 macchina che stanno facendo la stessa cosa che avevamo in mente noi…perciò gli dico di andare al parking più avanti…
Nel parcheggio in cui di solito puoi trovare dei fattoni che si fannno una pera o dei marocchini che stanno sbindando a non so che cosa,quella sera stranamente nessuno…
Stefano parcheggia in un angolo dello spiazzo in cui c’è un po’ meno luce…e mi dice che forse si “parla” meglio sui sedili dietro…
Ci spostiamo dietro e scambiamo due parole…mi bacia…lo bacio…si sbottona i pantaloni,mi tolgo il maglione…e lì rimango a fissare quello che ha in mezzo alle gambe…una cosa MAI VISTA prima ( e che mai più rivedrò….fino ad ora almeno…)
Ce l’aveva talmente grosso e lungo…che io sono rimasta a bocca aperta e non spiccavo una parola…lui mi guardava e non capiva…io lo fissavo e dopo 3 minuti di silenzo ho chiesto un centimetro,che avevo notato spuntare dal cruscotto e che diceva gli serviva per prendere le misure per i costumi di scena…
Prendo il centimetro in mano…e QUELLA COSA in bocca…incredibile…si ingrandisce ancora di più e a quel punto prendo il centimetro e glielo misuto per tutta la lunghezza,a partire dalla base…fermo il dito…guardo…il centimento segna 28,3… @____________@
Ma ce ne rendiamo conto?????????????????????????????????VENTOTTO!!!!!!!!!!!!!!!!!altro che Rocco qui!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Mi sento eccitata da questa scoperta misurata con le mie stesse mani…Stefano mi mette in mano un preservativo e senza una parola scopiamo per quasi un’ora…finchè sto spopra io e lo controllo,va tutto bene…quando si mette sopra lui,nella foga mi fa malissimo ( si sa che la donna in media è profonda solo 13 cm o una cosa del genere e che i suoi 28 giustamente mi fanno male…)…io emetto dei gemiti di dolore,ma evidentemente lo eccito ancora di più perché lui aumenta la velocità…sempre più forte e più forte fino a che non si toglie e mi inonda il ventre…
Mi alzo indolenzita e mi sento tutta rotta…Stefano apre il cruscotto e mi pulisce con un fazzoletto…
Ci rivediamo ancora qualche volta,semrpe verso la stessa ora…sempre con la stessa foga…sempre con lo stesso finale…con lui provo dolore ,ma è un dolore eccitante
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14 anni fa
etolosoma, 40/40
Ultima visita: 12 anni fa -
Spiaggia Afrodisiaca
Il titolo dice tutto,abbiamo scoperto questa spiaggia lungo un fiume dell'alto Ossola,isolata, bella e tranquilla.Spesso ci rechiamo a fare naturismo con adeguate precauzioni, se all'orizzonte vediamo qualcuno(raro)abbiamo il costume e non solo (anche mazza da baseball per i malintenzionati non si sa mai)a portata di mano.E' stato circa 15gg fa,sole,caldo e voglia di evadere.Caricato la macchina di cibarie e bevande,via!!!!Arriviamo sul luogo e il bello della spiaggia ci permette di arrivare sino all'acqua del fiume.Ombrelletto,asciugamani e incomincia la pacchia.Scambio di spalmatura di crema con scivolamento alle parti intime l'uno con l'altro,lo stuzzico è il gioco principale.Il sole è bello,l'atmosfera invitante,dopo aver stuzzicato cibo e bevuto,l'invito a Lei a toccarsi è normale,incomincia lentamente con indifferenza,è invitante,ormai ognuno di noi gioca con il suo sesso,guardandoci aumenta il tutto,la voglia,la protuberanza,gli umori lago di Lei.Il buttarsi a stimolare con la lingua raccogliendo ogni voglia, è un gioco bellissimo!!!Le piace da impazzire sentirsi leccata e toccarsi.L'eccitazione è a 1000/10000/100000!!!scivola dentro che è una meraviglia,le gambe sulle spalle,bagnatissima e aperta a ricevere ogni movimento,la fantasia viaggia al tal punto che se fossero arrivati o una bella Donna o un bel maschione (ma bello) sarebbe stato motivo di provare qualcosa in più e nuovo.Le menti viaggiano e così anche l'eccitazione,Lei ha un orgasmo da vero urlo, che si diffonde intorno,solo la natura ha poture cogliere tutto quel piacere e Noi soddisfatti continuiamo a prendere il sole.
BellaMora
6550
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14 anni fa
BellaMora,
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Ultima visita: 1 mese fa
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Sei un flauto traverso
Note malinconiche ed inquiete serpeggiano in sottofondo soggiogate da violini, tamburi e flauti frementi ed impetuosi che occupano superbi e sprezzanti lo spazio ritmico e scandito.
Il torrente della musica scorre.
A tratti noioso, a tratti senza dighe che contengano le mie emozioni turbate, a tratti molesto e rivoluzionario.
Un flauto traverso struggente, stridulo, insistente cinguetta per me, con me, da me.
Sei un flauto traverso.
Non potevi essere un’arpa maestosa e solida, delicata nel canto e melliflua al tocco? Oppure un violoncello sinuoso e rassicurante, appena appoggiato a spalla e gambe?
No, tu vuoi la mia bocca che ti sazi di fiato impellente e vitale, che ti nutra delle mie pene.
Non potevi essere un violino? Ti avrei posto a distanza domandoti con il mento e non avresti scalfito le mie barriere. O un lugubre e pesante pianoforte a cui avrei concesso solo i tocchi delle dita?
No, tu esigi la mia bocca, le mie mani, il mio respiro e tutta la testa che danzi con te.
Ah, sublime Maestro, dirigi il mio petto all’interno di lui! Sì, scuotimi di passione e vita, vibrami le corde del piacere!
Traverso, argenteo e scintillante penetri appena tra le mie labbra senza ritrarti. Ed assaggio la tua diabolica composizione ma non la posseggo che soffiandola via.
Strano vero questo gioco di slanci, di nascondigli senza tane, di elastici tesi che si allentano? Che sia questo l’amore? O è solo musica piena e nuda, sofferente e pulita che mi riduce a minimo accordo e mi innalza a perfetta solista?
Il più crudele strumento sei tu… Mi fa male saperti. Suonarti. Amarti.
Esco traversandoti ma esco. Rientro e riesco e mi indebolisco. Trattieni il mio fiato, non puoi? Un minuto appena, pochi secondi! Desidero possederti.
Forse… Perché non avresti altre note da donarmi se mi vincolassi in te.
Vedi?
Non posso che incoraggiare la tua spietatezza, essa è la sola musica che padroneggi la vita. Non posso che dibattermi scalza, nuda ed eccitata all’indipendenza della tua incurvabile melodia che mi assedia il senno e la polpa succosa dei sensi. Non posso che ergere la beatitudine del godimento spalancandola come una finestra brecciata sulla tua decadenza. Non posso che scagliarti sul muro che ha appena sorretto il mio orgasmo, allontanandoti cosicchè possa urlare il mio desiderio soddisfatto.
Ma non temere, non so starti lontana. Rivedrai presto la luce, schiuderò il lutto del fodero che ti contiene e ti poggerò ancora freddo sulle mie labbra ardenti.
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14 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 15 ore fa -
Spogliami l\'anima, malkuth
Mi rincorri nelle ombre degli altri da che ho ricordo: negli occhi di mia madre furiosa, nello sguardo liquido di un capo vizioso, nel passo sostenuto del giovane slavo che m’insegue.
Quegli occhi ingordi di Luce mi spogliano, quella mente penetrante mi cerca ed infine mi trova. Sei dietro di me ora, alto e possente, entità sinistra per cui vacillo.
Ti sento e ti voglio per ciò che sei. Quasi ti tocco e rabbrividisco. Ti desidero con un’intensità che non mi riconosco. Ti bramo per morire, per svendermi, per supplicarti. Ai tuoi piedi per vederti con l’Anima nuda a ghermire la Luna.
Stracciami e liberati dentro di me. Liberami dentro di te.
Aprimi ed apriti sopra il mio ventre.
Il profilo scuro, l’immobilità del Silenzio, il Niente è tuo. Assoluto in cui mi perdo. Una preghiera il mio desiderio di te, che mi cola sulle cosce mentre ti sbircio appena.
La Guerriera si trasforma in una serva dolente che aspetta solo un cenno e lo stallone nero di Ishtar diviene una fiera che mostra i canini scintillanti nel nero della notte.
Tutto si trasforma.
Azzannami. Lasciami i segni del tuo Amore mostrandomi come sei, Oscuro Padrone della Tenebra. Fai colare il mio Sangue su questo pavimento ché io possa berne con te.
Vampiro. Consuma il tuo Giusto delitto e fammi godere del Piacere più osceno possibile, reso Sacro dall’odore di Morte.
Si spalancano le ali corvine del mostro sulla mia schiena. Il tuo collo, il tuo bacino, tutti i muscoli del tuo petto nell’ultimo sforzo si tendono e la rabbia cieca dell’odio esce dalla tua bocca. Sei bello, specchiato nel mio Sangue, scomposto dal liquido che ancora scorre.
Le braccia aperte in gesto di Vittoria, i pugni stretti di rancore e l’ultimo affondo al mio ventre capiente, reso fertile per te.
Schiacciata, umiliata, insultata e lacerata ora posso pretendere il mio compenso, Signore dell’Oscurità e la fiera si inchina alla sua Regina che infine doma con la spada dell’Amore.
Piangi.
Mi Ami. Mi Odi. Ti odi. Finalmente ti Ami.
Ti sei spogliato dell’anima, me l’hai donata ed ora il figlio del peccato sarà lo scettro di potere su di un mondo che dorme.
Verga di ferro.
Rovinali! Spazzali via con la tua e la mia ira! Distruggili! Sii ciò che sei, possessore del Chaos!
Vieni presto, Malkuth.
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14 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 15 ore fa -
Amante perfetto
alve non avrei mai creduto di poter un giorno essere un amante perfetto della moglie del mio miglior amico.
Tutto e iniziato per gioco,il mio amico gianni un giorno andammo in bici per le campagne vicino casa mia,durante il tragitto mi accorsi che dovevo fare pipi',allora trovai un punto nascosto e feci il mio bisogno,ma mentre mi ricomponevo vidi gianni tutto meravigliato ma non chisi nulla,tornammo a casa stanchi ma ben ossigenati.
dopo molto tempo lui mi fece una confidenza,dicendomi se per una donna era importante avere un gran pene,io lo tranquilizzavo senza dar peso molto,alla cosa.
Molto tempo dopo elena la moglie di gianni mi chiese se potevo configurare la nuova tv al plasma e io da buon amico accettai subito,dopo aver configurato vidi elena un po' spenta allora gli chiesi il motivo e mi disse in confidenza che gianni lo trascurava,le diceva che voleva coinvolgere a un triangolo,io rimasi sbalordito da cio' che gianni le disse e cercai di rassicurarla,premetto che elena e' una bella donna e mi tira molto,al punto che involontariamente mi si gonfio' i pantaloncini con una scusa andai via.
Tempo dopo elena mi venne disperata dicendomi che gianni la voleva coinvolgere in un triangolo,mi fece una proposta se avrei fatto sesso con lei prima di provare un triangolo,onestamente la cosa mi garbo molto e per amicizia a gianni cercai di farle cambiare idea ma lei un giorno con una scusa mi fece salire in macchina dicendomi se controllavo uno strano rumore in moto,ma mentre lei guido' si alzo la gonna e vedendo un frutto del genere non capii piu' niente e facemmo un rapporto carnale completo,e da allora lei mi desidera settimanalmente,nonostante faccia incontri con gianni
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14 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 15 ore fa -
La vera prima volta
Tutto iniziò e tutto finì in quella tarda e calda primavera del 1978. Il calore pesante del piombo, di chi si era tatuato nel cervello che “lo stato si abbatte e non si cambia” si era sostituito al dolce tepore del sole.
Stravaccati come lucertole al sole sul “muretto”, luogo d’aggregazione nelle periferie urbane negli anni ’70, i discorsi del gruppo avevano preso un’altra piega. La musica e le battute finali sul campionato di calcio avevano preso il sopravvento sulle discussioni politiche.
Io ero timido, non bello. Tu non bellissima, ma sicuramente molto piacente, con il tuo naso un po’ aquilino, quel poco che non guasta, con quei begli occhi scuri. E poi…. eri più grande di me, eri indipendente, emancipata, vivevi da sola, ed all’epoca queste erano qualità che davano un valore aggiunto alla persona e la facevano vedere sotto un’altra luce.
Non so cosa trovasti in me. Mi chiedesti di accompagnarti a prendere un pacco alla posta ed io acconsentii con piacere.
Fu durante il tragitto che mi chiedesti “senti perché non vai a prendere qualche disco e vieni a cena da me?”. Non ero così scaltro e furbo da capire che avevi già pianificato, ma i miei ormoni erano sobillati dal tuo charme, “Va bene, il tempo di farmi una doccia e vengo. Posso portare qualcosa?” “Ho già tutto, la tua presenza e della buona musica è sufficiente”.
Scelsi con cura la musica da portare. Arrivai che eri alle prese con gli ultimi manicaretti con i quali avremmo deliziato i nostri palati.
Poi, prima di accomodarci al desco, ti andasti a fare una veloce doccia. Tornasti fasciata da una leggera tunica di cotone leggermente trasparente che lasciava intravedere la tua nudità e spronava la mia fantasia.
I tuoi piccoli seni, le tue sinuose forme che terminavano in un bellissimo mandolino, quel piccolo e curato triangolo di foresta amazzonica sul tuo inguine, alimentavano il mio desiderio di te.
Poi come un pescatore di tonni, cominciasti a tirare le maglie della rete per chiudermi nella camera della morte.
E mai morte fu più bella e dolce di quella che tu mi propinasti.
Tra un boccone ed un altro cominciasti a sedurmi con le tue domande sulla musica sottolineate dai tuoi maliziosi sguardi, mentre con la mano di tanto in tanto ti carezzavi il seno.
Finché lasciammo le posate e le bocche smisero di parlare.
A quel punto furono i nostri occhi che cominciarono a parlare. E quando gli occhi parlano dicono molto di più delle parole.
Trasportati dalla carrozza dei sensi le nostre dita cominciarono ad esplorarci e le labbra a toccarsi.
Erano sguardi, erano aromi rilasciati dai nostri corpi, erano delicate carezze di dita che esploravano e si intrufolavano, che come un filo di Arianna ci conducevano nel “Giardino dell’Amore”.
Ci ritrovammo, quasi senza accorgerci, con i nostri corpi nudi, carne contro carne.
Mi prendesti per mano e mi portasti nella tua camera da letto. Lì abbandonai il mio corpo e con l’aiuto delle tue arti magiche percorsi “Le strade senza nome che portano all’amore” come recitava una vecchia canzone.
Furono tanti i “Si” e gli “Ancora” che sovrastarono quel lungo “blues” che usciva dallo stereo, quando con la mia lingua consumavo i tuoi seni, le tue natiche, il tuo clitoride.
Per ben due volte varcasti le porte del paradiso, finché la terza volta vi entrammo trionfanti insieme. E mi sentii finalmente uomo.
Non durò molto la nostra relazione. Non ho mai capito perché dopo tre settimane sparisti.
Il bisogno di te, del tuo corpo, della tua mente, erano diventati quasi un’ossessione. Forse fu questa, la causa della tua sparizione? Soffrii molto per la tua scomparsa, ma ti sono sempre stato grato per quanto mi hai dato ed insegnato.
Da quel nostro primo incontro capii che per un uomo l’importante non è il numero dei rapporti, ma la qualità. Una qualità che non si può misurare, perché le sensazioni e le emozioni non hanno misura, ma la loro grandezza risiede nel momento in cui le vivi.
P.S. Per chi non la conoscesse, invito a sentire “Nel giardino dell’amore“ cantata da Patty Pravo.
Credo che non ci sia canzone più sensuale, anche perché i doppi sensi sono estremamente palesi.
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14 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 15 ore fa -
L\'animale...
Dicembre, mancano pochi giorni al Natale, le strade sono completamente illuminate dagli addobbi natalizi, ovunque persone alla ricerca del regalo da fare ai propri cari, alle proprie mogli, figli, fidanzate. Le strade completamente bloccate da lunghe code di auto, alla ricerca di un parcheggio, nei pressi dei negozi, lungo i marciapiedi è possibile vedere, famigliole che osservano le vetrine e i bambini vedendo i loro giocattoli preferiti con gli occhi fuori dalle orbite.
Sono solo le sei di pomeriggio, ma fuori è già buio, troppo caos, troppe auto, troppa confusione, prendo una strada secondaria, per arrivare a casa prima possibile. Nove ore di lavoro, il traffico della mattina, poi il traffico della sera, sono esausto, voglio andarmene a casa.
La strada è bloccata per i lavori, faccio una deviazione. È buio, non ci sono lampioni, non passano auto in quella stadina stretta e mal ridotta. Non conosco questa strada, comincio a sentire il nervoso che sale, non so dove mi porterà ma proseguo nella speranza di arrivare presto a casa. Comincia a piovere, la guida diventa faticosa per la scarsa visibilità e sono sempre più nervoso.
Vedo qualcosa in lontananza,delle luci, forse ancora lavori, continuo avanti, è un auto ferma con le quattro frecce accese, forse un automobilista in difficoltà, non importa è tardi, sono stanco e nervoso. Rallento cercando di vedere dentro l’auto, mi sembra vuota, meglio così. Oltrepasso l’auto, all’improvviso una voce femminile che grida aiuto. Non mi fermo proseguo, la coscienza mi parla e mi fa fermare. Torno indietro, la signora apre la portiera della mia auto, mi chiede aiuto, la sua auto è rotta, non parte più e il suo cellulare è scarico.
La invito a salire, fuori diluviava e in pochi minuti è completamente bagnata. Mi chiede se poteva approfittare della mia gentilezza e fare una chiamata con il mio telefono, acconsento e la faccio chiamare. La osservo mentre cerca di chiamare il marito, una bella donna sulla quarantina, i suoi capelli sono completamente bagnati ed è possibile vedere la loro straordinaria lunghezza, la gonna fin sopra il ginocchio, nera un po’ aderente, un cappotto a trequarti sopra, stivali non molto alti. Vista la bella presenza fisica della signora, poteva anche indossare indumenti più giovanili e sexy.
Il marito non risponde al cellulare,con lo sguardo dolce e la voce tremolante mi chiede cosa poteva fare. Io sapevo cosa potevo fare con lei e sarebbe stato anche molo piacevole. Rispondo che potevo portarla a casa io, anche se l’idea non mi piaceva per niente, speravo solo che avrebbe ricambiato il favore a modo mio. Prende le sue cose, chiude la sua auto e ritorna. Mi dice dove andare, certo non abitava vicinissimo, il problema era solo trovare la strada giusta, visto che entrambi eravamo passati li a causa dei lavori sull’altra strada.
Dieci minuti di macchina, per arrivare in una strada senza uscita, isolata con la quasi impossibilità di fare manovra per tornare indietro. Il nervoso cresce ancora di più, chi me lo ha fatto fare, potevo continuare per la mia strada, a quest’ora ero a casa. Resto fermo cerco di capire come tornare indietro, lei comincia ad innervosirsi, forse ha paura, mi chiede perché non tornavo indietro, perché ero fermo. Ci manca solo lei per farmi innervosire ancora di più, non sta più zitta, ora gli tappo la bocca io.
Mi volto di scatto verso di lei, gli salgo sopra, le blocco le mano. Stress, nervoso e rabbia, fanno di me un animale voglioso, non capisco più nulla, desideravo solo scaricare la tensione. Lei grida, mi chiede cosa stavo facendo, aveva paura, aveva capito che volevo scoparla. Con una mano reggo le sue, con l’altra abbasso la zip dei miei pantaloni e tiro fuori il cazzo duro e dritto. Si dimena cerca di liberarsi e grida, nessuno poteva sentire le sue urla in quel posto. Infilo la mano sotto la gonna, sposto le mutandine in modo da liberare la figa, infilo un dito, lei cerca di fermarmi. Allargo bene la figa, cerco di portare il cazzo dentro, oppone resistenza, fatico ad avvicinarmi, a metterlo dentro. Entrato dentro, è calda, lei continua a dimenarsi, a gridare mentre comincio a scoparla.
Passano tre, quattro, cinque minuti, volevo godermela tutta quella scopata, lei continua sempre a cercare di liberarsi, cerco di baciarla, mi sputa sul viso, comincio a scoparla forte, con violenza.
La scopavo da quasi dieci minuti, non volevo venire, volevo scoparla ancora, volevo godere tanto ma non subito. Non grida più, non si dimena più, sento le cosce aprirsi pian piano, il cazzo adesso entrava una meraviglia dentro quella figa che cominciava a bagnarsi. Sento che comincia a muovere il corpo, facilità sempre di più le cose, mi permette di farlo entrare tutto dentro fino in fondo.
Lentamente le libero le mano, di scatto le mette sulle mie natiche e mi spinge forte contro di se. Spaccamela, adesso hai iniziato e devi farmi venire. Cominciava a piacergli, voleva godere anche lei, aveva voglia di cazzo. La scopo con sempre più forza, violenza e lei gode nel vedere la bestia che è in me scoparla in quel modo. Spingo sempre più dentro, sempre più forte, le grida di aiuto si trasformano in grida di piacere. Si lascia andare del tutto, la dolce signora che avevo visto, fino a qualche minuto prima, non c’era più, era come posseduta, si muoveva sempre più forte, mi spingeva a se sempre più forte, gridava di piacere. Insultami, dimmi che sono una gran troia e ti faccio godere, dimmelo, dimmelo. La insulto in tutti i modi, gridando. Un ultimo grido di piacere, raggiunge l’orgasmo, un orgasmo lungo e intenso. Era il mio turno, mi aveva stremato, il cazzo comincia a pulsare, stavo venendo. Vienimi dentro, non i fermare, fammi godere fino alla fine, fammelo sentire ancora tutto, fammi sentire che ti ho fatto godere. Siiiiiiiii. Esplodo dentro di lei, non smette più di uscire, un fiume di sborra calda, gli riempie la figa.
Che scopata magnifica, ero partito per abusare io di lei e si sono invertiti i ruoli. Resto ancora sopra di lei, non lo tiro fuori. Ora lo tolgo, mi sposto e mi metto seduto al mio posto. Lei ancora con le cosce aperte, si massaggia la figa, era molto compiaciuta, comincia ad uscirle fuori dalla figa la sborra, colando verso il culo. Prende un fazzolettino dalla borsetta, si pulisce, lentamente, non parla, non dice nulla, anche io resto in silenzio e la osservo.
Grazie…se non mi avessi preso con la forza, non avrei mai scopato con te…sono sposata da 20 anni e non ho mai tradito mio marito…adesso mi accorgo che in tutti questi anni di fedeltà, mi sono persa i piaceri della vita…Il marito non la soddisfava più sessualmente, lei per lealtà non ha mai cercato altrove, ma adesso gli avevo fatto conoscere il sesso vero, profondo.
La porto a casa. Tutto il viaggio in silenzio senza dire una parola, pochi metri prima di casa, mi lascia il suo numero, pregandomi di chiamarla e di farla vivere ancora la stessa emozione. Arrivati, scende, la guardo mentre si allontana, entra nel portone, non cè più è andata via. Quella sera, avevo trasformato una brava moglie fedele, nella più grande puttana del quartiere.
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14 anni fa
fabrizio77, 33
Ultima visita: 13 anni fa