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Quel fantastico trio senza limiti
Le mie esperienze con la coppia, dopo quel weekend di maialate con il marito, continuarono a gonfie vele per un bel po'. Ci incontravamo almeno una volta a settimana, a volte organizzavamo veri e propri weekend a base di porcate. Ci eravamo davvero trovati e insieme formavamo ormai un trio davvero affiatato, tant'è vero che avevano cambiato il loro annuncio includendo anche me nel "pacchetto" dei divertimenti.
Non facevamo solamente porcate insieme. Eravamo diventati ormai complici e amici, uscivamo insieme, andavamo al cinema, a cena, solo che non eravamo una coppia ma un trio. Essendo benestanti economicamente per loro nulla costituiva mai un problema ed erano lieti di offrirmi tutto quello di cui avessi bisogno.
Una volta andammo pure in vacanza insieme nella loro casa al mare. Vi lascio immaginare cosa abbiamo combinato per due settimane lontano da occhi e orecchi indiscreti nella loro casa e sulla loro barca.
Darci piacere era divenuto un divertimento senza uguali, e la nostra "intercambiabilità" non lasciava mai che i giochi diventassero monotoni. Dopo più di un anno però tutti e tre concordammo di ravvivare un po' i nostri incontri, inserendo magari ogni tanto una coppia nei nostri giochi. Fu così che cercando in varie chat e in vari siti di annunci, tra cui anche questo, trovammo quello che faceva al caso nostro.
Una giovane coppia, alla primissima esperienza di questo tipo, in cui entrambi si dichiaravano curiosamente bisex.
La contattammo tramite il nostro indirizzo comune, che poi era il loro, raccontando la nostra situazione e chiedendo un eventuale incontro.
Per dimostrare da subito la nostra serietà e le nostre intenzioni, inviammo delle nostre foto, appositamente scattate per l'occasione, tutte a volto scoperto e tutte in atteggiamenti inequivocabilmente porci, lasciando intendere a chiare lettere che era quello che li aspettava se avessero accettato.
Risposero il giorno seguente, dicendo di aver gradito molto le foto e ricambiano anche loro con foto a volto scoperto scattate durante i loro rapporti.
Erano entrambi molto belli, fisicamente curati e devo dire anche dotati. Lui esibiva un cazzo non molto grosso ma di ottime dimensioni, lei una quarta misura di seno e uno stuzzicante culetto sodo. Ci scambiammo i numeri di cellulare e ci accordammo per il sabato sera successivo, alla cena concordata sarebbe seguito l'incontro a casa della mia coppia preferita, sempre se da tutti voluto.
Ci trovammo al ristorante e tutti e tre fummo molto orgogliosi della nostra scelta. Entrambi erano molto giovani, massimo 30 anni e fisicamente stupendi.
Cenammo parlando un po' di tutto e conoscendoci meglio, cominciando a stabilire una buona intesa. Arrivata l'ora del caffè era ormai arrivato il momento di decidere se far seguire l'incontro alla cena, così la nostra lei, seduta vicina alla giovane ragazza bionda, accarezzandole l'interno coscia, chiese qual'era la sua opinione, stampandole un bacio in bocca. La ragazza ricambiò il bacio, segno inequivocabile che le intenzioni erano quelle di vedere cosa avevamo da offrire.
Pagammo velocemente il conto e decisamente in fretta ci dirigemmo all'abitazione dei miei due amici.
Ci posizionammo in salotto, dove in previsione di quello che sarebbe accaduto avevamo preparato dei materassi distesi ai piedi del divano. Loro dimostrarono di gradire l'iniziativa in quanto lo spazio pe muoversi era molto e quindi pari sarebbe stato il divertimento. Gustammo un drink, parlando un po' del più e del meno, finchè la biondina, evidentemente impaziente se ne uscì con "allora, quando si comincia?". Non ci facemmo pregare, la mia amica le si avvicinò e cominciò a baciarla mentre noi tre uomini, dopo esserci spogliati in un batter d'occhio cominciammo a spogliare loro che continuavano a baciarci. Le due puttanelle avevano deciso di darsi da fare tra loro, impazienti di scoprire i loro corpi, così noi ci adeguammo alla situazione, appartandoci sui materassi.
avevamo già i cazzi in tiro nel vedere le due strusciarsi e baciarsi, premendo gli enormi seni una contro l'altra, così il mio amico porco cominciò subito a prendersi cura del cazzone del nostro ospite, certamente il cazzo più lungo presente in quella stanza. Io mi avvicinai al nuovo arrivato, chiedendo se volesse succhiare il suo primo cazzo. Rispose di si, così chiamò la moglie perchè assistesse all'evento. Cominciò a pompare con gusto, dimostrandosi veramente bravo per un principiante, mentre la moglie, che intanto si faceva sditalinare lo incitava ad essere troia come lo era lei.
Le due si lanciarono in un eccitante 69, così cercammo di imitarle, disponendoci a triangolo, messi su un fianco per assporare i nostri cazzi l'un l'altro.
cambiammo più volte posizione per provare tutti i cazzi disponibili. Quando arrivai al cazzo del nostro ospite ero in estasi, era enorme e pulsava di piacere nella mia bocca che faticavo ad allargare per prendere quel bellissimo arnese. Le donne nel frattempo erano passate a giochi più spinti, utilizzando anche lo strap-on e venendo ripetutamente tra urla di piacere incontrollato.
Capimmo così che era il momento di sverginare il culetto del nostro nuovo amico, lo leccammo insieme, allargandolo un po alla volta fino a far entrare tre dita. Tocco al mio uomo preferito aprire definitivamente quel culo voglioso, mentre la moglie guardava e orgasmava sotto sapienti colpi di lingua.
Ci alternammo nell'aprire a dovere quel verginello, sbattendolo con forza mentre succhiava tutto quello che gli veniva presentato davanti.
Le donne, sazie di orgasmi saffici , si avvicinarono a noi per avere la loro dose di carne. Toccò a me l'arduo compito di saziare quelle bocche con la mia verga. La nuova amica si dimostrò subito molto capace, ingoiando la mia asta completamente, cosa che avevo visto fare solo nei film.
Dopo averle calmate con una cura di cazzo per via orale, cominciai a fottere la nuova troietta, mentre la mia cara amica, messa a 69 sotto l'ospite, assaporava quel nuovo cazzo a sua disposizione.
Passammo tutta la sera, fino a notte fonda cambiando continuamente partner, assicurandoci si riempire ogni singolo buco a nostra dispozione. Quando il nuovo amico mi penetrò dietro ebbi un sussulto di piacere. La lunghezza della sua verga mi provocava sensazioni mai provate fino a quel momento e godetti di ogni colpo che mi infliggeva. Sua moglie invece si dimostrava gran porca capace di soddisfare senza problemi anche più cazzi per volta. dimostrando di gradire molto cazzi in accoppiata figa e culo, decisamente più aperto di quello del marito.
A fine serata stravolti di piacere, ci disponemmo sopra le due porcone per la meritata sborrata (ovviamente non la prima della serata.. ancora mi colava dalle chiappe il liquido del nostro nuovo "palo della cuccagna"). Sborrammo a litri sopra le due vacche cn le bocche spalancate, che ingoiarono tutto quel ben di dio, scambiando anche con noi i nostri sapori.
Fu una serata storica, che ricordammo con piacere e eccitazione per molto tempo, anche nei successivi incontri con i due amici.
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14 anni fa
efabilandia, 48
Ultima visita: 7 mesi fa -
Il racconto di un amico
Vi racconto l'ultima, graditissima, avventura consumata in regione....
Il contatto è stato dei più classici e molti di voi conoscono bene la trafila...non avevo molto tempo per organizzarmi in questo periodo e ho selezionato tra un ragguardevole numero di avances.
Il maschione è piuttosto robusto (diciamocelo pure...generoso:-) ma la cosa che mi ha attirato in modo ipnotico erano le prestanze del suo cazzo...dalle prime foto ravvicinate pareva corto quanto esageratamente grosso, da vera scocciatrice sono riuscito a carpirgliene altre 2 dove l'arnese era incorniciato nelle proporzionate misure del corpo...altro che corto! un buon 20 cm con una largheza almeno come l'avventura avuta con il negrone...insomma indice e pollice non mi si chiudevano... per giorni prima di accettare l'incontro ho riguardato molte volte quelle foto provando delle scosse di eccitazione intense solo all'idea di averlo fra le mani.
Il ganzo ha una bella casetta in campagna che utilizza i fine settimana e per le ferie d'estate, ferie che si starà godendo in questi giorni con la famiglia...di solito si prende qualche giorno in più prima di recarvisi per sistemare un pò tutto.
la casetta non è molto grande e arredata come seconda casa ma molto accogliente e abbastanza isolata da occhi indiscreti.
Ci diamo appuntamento a un casello autostradale, lo seguo per una 20ina di minuti in aperta campagna arriviamo in una stradina e pochi metri siamo fronte casa.
Parcheggiamo, c'è molto caldo e sono un pò infastidita...lui esce dalla jeep...è ancora più alto di come sembrava in foto (almeno 1.85) ed ha una costituzione ossea notevole (non è tutta carne insomma:-P
mi invita a seguirlo, ha un'accento marcatamente veneto, è un'imprenditore, ma ha dei modi gentili seppur decisi.
Mentre entriamo mi accompagna conuna mano sui fianchi...sono già eccitata.
Vuole offrirmi da bere, gli dico che non ho molto tempo...capisce l'antifona, chiude la porta e tira le tende del soggiorno...aveva già preparato il divano letto.
Si toglie la maglietta e scopro con piacere che attiva l'aria condizionata, dopo pochi minuti l'ambiente è alla temperatura perfetta.
Durante il breve scambio email ci siamo detti già un pò dei nostri gusti, sa che mi piace la decisione e il turpiloquio...un pò goffamente prova buttarala la ma mi sembra imbarazzato...l'aiuto io dicendogli che mi sentivo tutta bagnata..tanto è bastato per metterlo a suo agio. Inizia a svestirmi e a dirmi che si è fatto almeno 3 seghe guardando le mie foto, che a lui impazzisce per il culo e che sua moglie è smorta e in tanti anni s'è sempre rifiutata (detto fra noi se una non c'ha di suo un pò di troiaggine vedendo le misure da mastino del suo cazzone una qualche problemino se lo fa).
Da lì un fiume in piena e la cosa mi eccitava tantissimo, avevo anche i brividi quando gli ho slacciato i pantaloni e calato quelli con le mutande mi è balzato fuori un giocattolone da fumetto...ho iniziato a masturbarmelo scappellandolo e massaggiandolo e poi le palle e poi cominciando un bocchino a regola d'arte...sapevo già che ci avrei perso tanto tempo a trastullarlo quel grosso coso e così fu.
Lo insalivo, gli lecco l'asta il glande insisto sul prepuzio lo batto con la punta della lingua e poi scendo sui coglioni gonfissimi e la prostata ben in evidenza, lui geme e continua a importunarmi con parole porche, iniziando con una serie di affermazioni che mi fanno fibrillare...mi dice che mi comprerebbe, che pompo come una vacca da oscar, che erano tempi che non godeva per un pompino fatto così bene e che avrebbe voluto avere una nipotina come me da potersi sbattere ogniu volta che vuole...io continuavo a pompare sul suo grosso cazzo umido bagnato e che pulsa...mi tiene su i capelli lunghi conun pugno per vedermi bene, ogni tanto alzo gli occhi per farmi vedere sottomessa cona la sua cappellona in boccca che a a malapena riesco a ingoiare e poi così inizio a muovere cadenzando bene la testa la bocca su è giù sulla cappellla stringendo ogni tanto la base del cazzo...
gode e geme, ansima forte, io sono estasiata vorrei avercelo in bocca per ore...sono in ginocchio lui mi alza di peso e mi mette sul letto si distende e io continuo a pomparlo mentre lui mi mette a 69 allargandomi le gambe e cominciando a leccarmi il culo...il mio buco ha un sussulto e freme, era già bagnato, ha una gran lingua calda e larga che mi fruga bene provocandomi intense sensazioni di godim,ento...lo starò sbocchinando da almeno mezz'ora e non smetterei perchè sento il bisogno di farmi sborrare e di berne un pò...in email scrisse che ne faceva molta (lo scrivono molti) ma poi magari è abbondnante ma niente di eclatante...l'omone diceva il vero..
a furia di pomparlo non resiste e tirando un gemito/urlo viene a gorgolìo, come una fontana che getta a intermittenza flutti cremosi e intesi di liquido bianco (molto bianco)...ho la mano che tiene il cazzo completamente piena di sborra e il viso tutto bagnato...ne bevo un pò, è corposa non riesco a berne tanta e questo sembra non smettere di venire...stavo godendo molto e lui aveva sotto di me comne dei sussulti con tutto il corpo...
Dopo un pò inizio a provocarlo dicendogli che non so se avrebbe potuto soddisfarmi come i meritavo...il cazzo fra le mani si era appena un pò sgonfiato ma in pochi minuti ha ripreso vigore..con una determinazione invidiabile mi ha apostrofato che mi avrebbe inculato a dovere e mi avreebbe riempito di sborra fino alla gola...ero completamente intorpidita dalle parole, dal suo cazzo, dalle sue braccia e mani possenti, dal suo modo di fare rozzo ma allo stesso tempo tranquillo e sicuro...
l'aveva davvero grosso ed allora provai a farmelo entrare stando accovacciata su lui e mostrandogli il culo e aiutandomi come lubrificante con la sua copiosa sborra...non bastava entrava la cappella ma l'asta aveva bisogni di più oleosità per dilatarmi...avevo a portata il tubetto di lubrificante anale che porto alla bisogna...ne metto molto in mano e un pò nel mio culo e poi nella sua asta aiuto a far entarre bene il cazzo che pulsa e che mi dilata molto provocandomi un godimento esteso che quasi mi fa venire...inizio a muovermi lentamente e mi sento pine a e aperta come non mai...e grosso grosso mi spinge contro la prostata e ho un'erezione forte, il mio cazzetto e tutto informicolato non devo assolutamente toccarlo...
Lui grida fra i denti t'inculo t'inculo...e come se m'incula...era un pò che non scopavo e la mietitura ha dato buonissimi frutti:)
lascio fare a lui che mi inizia a stantuffare un pò goffamente per la posizione e allora lo invito a stantuffarmi diu lato (una delle mie preferite) e così è stato...mi tiene aperta e alzata una gamba e mi stantuffa con decisione non velocemente e io godo molto, godo con la voce perchè mi sta davvero riempendo tutta, è una sensazione indescrivibile sentirsi completamente piena di un cazzo, con la mano vado ad accompagnare il suo cazzo e sento la dilatazione del mio buco e percepisco la tatto la pelle del pertugio farsi come canottina attorno all'asta del suo cazzutissimo bestione...di più non credo potessi accogliere (mai dire mai)...voglio chiudere le gambe e lui acconsente mentre mi friziona le tettine morbidose...mhhh....ho una bstia che mi sta pompando dietro e che mi sta inculando con decisione...stavo godendo molto così , lo invito a farmi venire velocizzando lo stantuffo...ma lui non vuole dice che mi meritavo di più e comincia a tiralo fuori per poi farmelo entrare piano fino in fondo..il mio buco è dilatatissimo e con mio stupore ed appena un pò di dolore inizale scoproi che mi sta inculando a colpi sempre più veloci...sono straeccitata e non riesco a credere che una cazzo di quelle dimesione potesse entrarmi di colpo senza lacerarmi...miracoli del sesso e della giusta lubrificazione direi...non riesce andare troppo avanti perchè iuo dopo un pò vengo e godo lascindomi andare nel letto dalla confusione cerebrale e fisica tipica dell'orgasmo...lui aspetta un'attimo e prova a rincularmi ma non è possibile non riesco sono al limite e gli chiedo tempo...lui è orgogliosamente appagato dalla sua potenza...mi ha fatto godere e lo ha ancora bello turgido...dopo un pò si mette sopra di me e comincia a stuzzicarmi l'ano con la lingua abbsandosi e poi rialzandosi facedo in modo che il cazzo si striofinasse sul mio culo bagnato...mi sto rieeccitando, non sapevo se varei potuto farcela, ma vista l'ìoccasione ci tento,
Gli dico di allargarmi le gambe e di provare...con fare deciso e con una certa forza mi mette completamente indifisa a lui mostrandogli il pertugio pulsante e dilatato...appoggia la ccapella e lntamente entra...entra bene con facilità il mio culo ormai e asua misura ma quando affonda sento poiacevoli sensazioni che si intensificano parimenti alla sua cadenza che si fa sempre più veloce...vuole sborrami dentro lo so e lo voglio anch'io ma sento chge posso venire ancora (e mi capita di raro) così lo invito a farmi godere...mi sta scopando come si scopa una femmina quando la si possiede, io in quel momento ero sua, una sua preda, i ruoli sono chiarissimi...mi pompa bene con talento insistendo con la profondità della penetrazione e facendomi sentire le grosse palle sbattere sul mio culo...il cazzetto e semi eretto e ancora infformicolato perchè sto per godere e di lì a poco vengo vengo vengo...così forte da costringerlo sotto le mie strette anali a sborrami in culo e mi sento riempire, caldamente riempire, massicciamente riempire, infinitamente riempire...come prima ne fa a getto e dopo un pò estrare il cazzone continuando a sborrami nel culo e anche nel cazzetto appeno venuto ed anche l'interno delle gambe e la pancia sono piena di sborra calda e bianca, siammo sudati e in estasi entrambi...vedo il suo cazzo affloscirsi...il guerriero è sfinito:)
E' davvero tardi vedo l'orologio della sala devo rientrare anche se mi apisolerei subito...vado in bagno prima io e poi lui a ruota...usciamo e mi riaccompagna verso il casello...un saluto di fretta lo lascio mentre esce dalla jeep come per venirmi a salutare...da troia qual sono non gli dò il tempo, m'infilo nel casello per avviarmi a casa.
Ho avuto quello che mi meritavo...(vero E...........e?)
un bacione
Vania
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2
14 anni fa
efabilandia, 48
Ultima visita: 7 mesi fa -
Lecca piedi
Lei si è stranamente mostrata subito molto riconoscente e complimentosa e mi ha invitato a casa sua per parlare di un mio inserimento nel suo staff. Ho provato molto piacere anche perchè lei è molto arrapante. Ha quarant'anni, è alta, mora, capelli lunghi e mossi e porta sempre la minigonna e delle deliziose scarpe coi tacchi a spillo. Inoltre quella sua aria di onnopotenza mi eccitava molto. Suono alla porta e appena apre subito vedo che inginocchiata ai suoi piedi come un docile cagnolino c'è una ragazza nuda coi capelli lunghi, lisci e biondi "entra!! vedi questa stronza? ieri in ufficio ha sbagliato tutte le pratiche, ma adesso le faccio vedere io." Si gira e la seguiamo entrambi con la ragazza che camminava a quattro zampe. Io rimango sorpreso da questa scena ma lei mi fa: "cosa c'è, non ti sta bene qualcosa a te????? da adesso sarete i miei due schiavetti!!! .La signora ha quella solita aria che non ammette repliche. Entra in una stanza e si siede in poltrona. "ora mi dovete far godere come dico io altrimenti vi faccio licenziare, hai capito troietta!!! ora inizia a toccarti e tu leccale i piedi. Ubbidiamo alla signora senza obiettare mentre lei sul divano si sfiora i seni con la mano. Io sono eccitatissimo da questa situazione e immediatamente il cazzo mi scoppia dentro ai pantaloni. La signora si alza si accosta alla ragazza e le avvicina il tacco della scarpa alle labbra "succhialo stronzetta" e glielo spingeva in bocca schiacciandogli il naso con la suola e mentre la ragazza si continuava sempre più freneticamente a tormentare la fica la signora mi chiama, si alza la gonna e mi ordina di leccarle il culo. Non aveva le calze e nemmeno le mutande. Ormai ero in suo potere. Le sue gambe erano molto divaricate. La mia lingua la faceva godere e dimenandosi spingeva sempre più il suo tacco nella bocca della ragazza che quasi soffocava. "ti piace leccarmi il culo eh!! adesso vediamo che sai fare, voglio vedere come te la scopi" Non me la faccio ripetere due volte, spalanco le gambe della ragazza e la infilo col mio pene durissimo. Mentre le sono sopra la signora si abbassa e gliela sbatte in bocca. Porta ancora la camicia ed è rivolta verso di me. Geme e si dimena molto con il bacino mentre con le unghie graffia i seni della bionda fino a farla leggermente sanguinare "visto che non sai fare un cazzo almeno usa bene la lingua, puttana".Io sto per venire e anche la ragazza ma la signora mi ferma e mentre era ancora accovacciata sulla ragazza mi ordina di toglierle le scarpe con la lingua. Lo faccio e il suo tallone ruvido mi manda un eccitantissimo odore e non posso così fare a meno di affondare la mia lingua sulle piegoline della pianta del piede rivolto verso l'alto. "chi ti ha detto di leccarmi i piedi, questo è un premio che avrai solo quando te lo dirò io!" Si alza dalla ragazza che ha il viso pieno di umori vaginali"ti è piaciuto eh??? ora vediamo se ti piace questo" la fa alzare e la porta dietro al divano dove c'è un tappeto pieno di piccolissimi chiodi tipo quelli dei fachiri dove la fa sdraiare a pancia sotto. "adesso sarai il mio materasso e vedi di non protestare.La ragazza fa si con la testa ma lei salendole con un piede nudo sul culo e uno sulla schiena le fà "devi dire si padrona!! si padrona" rispose con un gemito dopodichè la signora si sdraiò sulla schiena di lei e mi ordinò di spogliarmi e di scoparla. Gemiti di piacere della signora e di dolore della ragazza si confondevano mentre il mio viso sprofondava nel seno finalmente nudo della signora. La inondo del mio caldo seme mentre le signora raggiungendo l'orgasmo mi graffia con le sue affilatissime unghie. "sei bravo a scopare vieni che ti do il tuo premio". Ci alziamo e la ragazza dopo di noi con il corpo tumefatto. La signora è ancora bagnata di sperma e siede di nuovo sulla poltrona a gambe larghe "il tuo amico mi ha sporcato vieni a pulirmi la fica e tu ora puoi leccarmi i piedi" Eseguiamo gli ordini. È talmente tanta la foga che e a un certo punto per succhiarle tutte e cinque le dita insieme le mordo leggerissimamente un dito. "ahi ,a allora pure tu sei stronzo" Fa alzare la biondina che intanto ha finito per benino il suo lavoro, mi fa girare a pancia in sù ai suoi piedi e fa sedere la ragazza sulla mia faccia. Ho il suo corpo violaceo su di me quando le ordina di pisciarmi in bocca "siete due merde mi fate schifo" e ridendo mi masturbava energicamente il pisello con un piede facendosi leccare l'altro appoggiato sul bracciolo della poltrona dalla bionda. Finalmente la mia collega padrona era completamente soddisfatta del trattamento mio e di quella poveretta, ci lascia andare dicendoci di non fare tardi l'indomani al lavoro.
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14 anni fa
efabilandia, 48
Ultima visita: 7 mesi fa -
Il vestito da cameriera
Indossa un cappottino lungo, ma sbottonato dalla vita in giu'. Io nel frattempo indosso un vestito da Cameriera nero, una parrucca di un tenue rosso: il corpo è completamente depilato. Ma Valentina non si fa attendere molto. La porta si apre, Lei è con Marco: Marco avrà poco più di vent'anni, alto circa 1.80, capelli cortissimi biondo cenere, occhi cerulei e splendido viso. Ma è il corpo il suo forte: dalla camicia traspare un petto palestrato, i muscoli sono nitidi, guizzanti, ma non gonfiati, la vita è stretta , il culetto tondo è sorretto da gambe lunghe affusolate e possenti. Valentina mi porge il cappotto di ambedue: mi guarda, ma non mi saluta. Si accomodano sul divano.
"Bella casa e ...bella Padrona!" esclama lui. " Un largo sorriso accoglie il complimento "Beh se ti piaccio , cosa aspetti: a me piace essere accarezzata dai bei ragazzi"
Lui non se lo fa dire due volte: la avvinghia alla vita - Ma che vitino splendido!"- per poi scorrere le mani lento, ma deciso lungo i fianchi, ma il tragitto non è lungo: la gonna è talmente corta che le gambe sono raggiunte in poco tempo e così le mani risalgono sotto la gonna. Lei apre il bolerino offrendo un seno splendido , sodo e vellutato, sormontato da due capezzoli eretti. Passa la mano sulla nuca di Marco e appoggia il suo viso sul seno. Marco succhia avidamente la freschezza dei seni. "E le mie gambe non ti piacciono?"- "Sono splendide" dice Marco, mentre sfila una calza palpeggiando ogni millimetro della coscia snella e tornita. "Passa la calza alla Cameriera!" . Io la prendo in mano permettendo a Marco di ripetere con ancor maggiore lentezza l'operazione sull'altra gamba.
"Scusa un attimo Marco!" dice Valentina afferrando sul mobile due pinze: si alza e si volge verso di me- "Mostra il petto e offrimi i tuoi seni!". Io obbedisco. Valentina applica delle pinze, curando con attenzione di prendere al punta dei capezzoli; tiene i pesi in mano mentre mi dice. "Sai che ora proverò un lungo e spasmodico godimento con questo giovane stallone, il mio piacere sarà ancora maggiore nel vedere la tua sofferenza!". Poi lascia cadere i pesi: io trattengo un gemito: un dolore intenso e penetrante. Nel frattempo Marco si è alzato in piedi e sul suo viso splende un virile sorriso di compiacimento. Le cinge la vita sussurandole qualcosa all'orecchio." Vai a prenderci dello Champagne!" mentre le sue braccia salgono al collo di Marco. I due sono stretti in un voluttuoso, intenso e profondo bacio in bocca, mentre mi allontano. Quando arrivo con i calici di Champagne Valentina e Marco sono sul divano , impegnati in un petting bollente: le lingue dei due si attorcigliano tra loro, lui le palpa il seno con una mano, mentre infila le dite dell'altra nel sesso. Valentina ansima e sussurra a Marco: "Ah, non ce la faccio pi' ti voglio andiamo di la' a godere!". Gli amanti si alzano e prendono i calici di vino dal vassoio e si dirigono teneramente abbracciati verso la stanza da letto. Nella camera Marco si china tra le cosce di Valentina e la lecca, dopo poco si volta e strofina la testa contro la fica, nel mentre si toglie i calzini, poi si alza e si sfila la camicia, con gesto lento e deciso si apre la cinta dei pantaloni che si cala in un attimo: Valentina si lecca le labbra con la punta della lingua: mai visto nulla di più bello e virile. Marco si avvicina a Valentina e le sfila la minigonna mentre lei si toglie il bolerino. Comincia a baciare le cosce , poi l'inguine, il ventre, poi afferra con la mano la vita strettissima di Valentina che si contorce attorno alla mani evidenziando fianchi e seni. Valentina prende il volto di Marco tra le mani e chiudendo gli occhi avvicina la bocca di lui sul suo seno. La bocca di marco è riempita dal seno della mia donna, poi lei prende il volto del ragazzo e lo sposta all'altro seno. Il corpo di valentina si contorce dal piacere, i volto è incendiato dal piacere. Valentina si volta e espone un culo tondo e sodo la maschio che con grande compiacimento lo bacia. Poi Marco fa scorrere le mani lungo il corpo sinuoso. Il pene è davanti la fica di Valentina. Lei mi guarda: vuole che afferri il pene del maschio e lo conduca con precisione nella fica della mia donna, eseguo e osservo da vicinissimo l'ingresso dell'enorme membro nel ventre di mia moglie. La solida e virile verga di Marco punta, come una lancia, verso la fica di Valentina, L'ingresso è lento e accompagnato da un estenuante e crescente mugolio di Valentina, osservo il prepuzio allargare le labbra: quando la cappella è tutta dentro le labbra si richiudono dietro e il mugolio diviene un urlo di soddisfazione liberatoria. Ma il pene continua il suo viaggio aprendosi il varco nel ventre di Valentina come una spada calda nel burro. La cavalcata comincia. I fianchi di Valentina sono afferrati dalle possenti mani ed accompagnano il corpo della mia donna nella penetrazione.
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14 anni fa
efabilandia, 48
Ultima visita: 7 mesi fa -
Annalisa
Finalmente arriviamo a casa di Annalisa.
Scendo rapidamente dalla macchina e le apro la portiera, senza peraltro riuscire ad evitare di posare a lungo il mio sguardo sulle sue gambe meravigliose, mentre scende lentamente e maliziosamente dalla macchina, ma per fortuna non dà segno di essersene accorta e mi precede verso la porta d’ingresso.
La sua casa è molto carina e accogliente, ma riesco solo a gettarle uno sguardo distratto, ammaliato come sono dalla presenza della mia Principessa che mi precede nella sua stanza, voltandosi poi verso di me e dicendomi: "Ora, cucciolo, io vado a farmi una doccia veloce e a cambiarmi, tu però aspettami qui, in piedi, e spogliati tutto nel frattempo," e con un sorriso malizioso e una risatina si allontana verso il corridoio, lasciando la porta socchiusa.
Resto un attimo bloccato, immobile, poi inizio a spogliarmi e posare i vestiti su una sedia accanto al letto; dopo pochi attimi mi ritrovo solo, nudo, in piedi nella sua stanza ad attendere il suo ritorno. La sensazione che mi avvolge è soprattutto un forte senso di ridicolo: in piedi, nudo, non riesco a decidere nemmeno in che posizione attenderla. Mi sento estremamente stupido; qualsiasi cosa faccia ed è una sensazione più umiliante delle cinghiate in pubblico. Soprattutto non so come mettere le mani, provo ad incrociarle sul petto, ma è terribile, le lascio giù lungo il corpo, ma è come essere un militare nudo sull'attenti, e tutto questo mi fà comprendere che anche con questa richiesta la mia Padrona mi sta insegnando umiltà e sottomissione.
Inoltre quella sua frase sul cambiarsi si agita impazzita nella mia mente, mostrandomi mille idee su quale potrà essere il suo abbigliamento quando rientrerà, i molti racconti e le molte immagini di Mistress si affollano in me, portandomi ad immaginarla ora con stretti abiti in pelle nera e lunghi stivali con tacchi alti, ora in strani vestiti costellati di borchie e catene o stretti tubini in latex, temo di vederla entrare con fruste o altri dolorosi strumenti in mano, ma improvvisamente, lo scroscio dell'acqua della doccia interrompe le mie farneticazioni; il rumore si sente troppo chiaro, immagino che abbia lasciato aperte tutte le porte, e l'idea di saperla così vulnerabile ai miei sguardi e nello stesso tempo così sicura della mia obbedienza al suo ordine di restare dove sono, mi fà letteralmente impazzire, come mi sconvolge il pensiero di lei, la stupenda e dolce Annalisa, che ora, nuda sotto la doccia, è accarezzata dall'acqua.
Chiudo gli occhi e mi sembra di vederla, il suo viso che sale sorridente verso il getto scrosciante, rivoli tiepidi le scivolano lungo il corpo, giocando con la schiuma bianca di cui è ricoperta, i candidi seni velati di spuma, la corrente impetuosa che scorre tra le sue scapole, lungo la schiena, per scomparire tra le gambe, delineando il sedere più bello che abbia mai visto, novella Naiade che danza un lento e sensuale ballo in una polla di montagna sotto la cascata di un limpido e puro ruscello.
Pensare a lei mi ha riportato in uno stato di eccitazione, e nel momento in cui me ne rendo conto sento anche uno strano silenzio: l'acqua non scorre più chissà da quanto tempo, e il suo arrivo deve essere imminente. Cerco di rilassarmi e spegnere la mia immaginazione, ma ormai la sua immagine nuda nell'acqua si sovrappone alle visioni di lei in abiti sadomaso, aggravando ulteriormente la mia situazione.
Improvvisamente vedo la porta aprirsi e Annalisa apparire, e mi accorgo di sorridere quasi involontariamente per la sciocchezza dei pensieri fatti riguardo al suo possibile abbigliamento, perché la mia stupenda principessa è semplicemente avvolta in un corto accappatoio di spugna, bianco come un angelo uscito da una nuvola, i lunghi riccioli rossi ancora bagnati che segnano il candido volto come lucide pennellate di un ispirato picasso, gli occhi grandi e luminosi che sembrano promettere mille emozioni, le gambe lunghe e perfette che - naturalmente sensuali - si avvicinano a me. I nostri sguardi si incrociano e, di fronte a me in piedi, nudo, con un soriso ridicolo sulle labbra e visibilmente eccitato, lei scoppia in un’allegra e squillante risata alla quale mi unisco senza pensarci, sentendo in quel momento tra noi una complicità, un senso di appartenenza dell'uno all'altra mai provato prima, come se non ci fosse più dominante e sottomesso ma due anime unite da un legame più profondo di quanto si possa soltanto immaginare.
Tutto questo dura però solo un battere d'ali di farfalla, perché subito dopo la sua risata lentamente si spegne, le sue labbra tornano a farsi maliziosamente appena sorridenti, ed i suoi occhi da innocenti e divertiti tornano ad avere quello stupendo lampo di malizia e potere che fà battere così forte il mio cuore ogni volta che la guardo, e mentre ricomincia ad avvicinarsi a me, come una Mantide regina in trepidante attesa di cibarsi dell'amante appena terminato il piacere, capisco ancora una volta che non siano abiti strani o frasi ad effetto a fare di una donna una vera dominatrice, ma che il suo sguardo, la sua espressione e il suo incedere urlino a tutti i miei sensi che sono suo e che non potrei essere altro che suo al mondo.
Si avvicina lentamente a me, sento il dolce profumo del bagnoschiuma alla mela verde che deve aver appena usato insieme all'ancora più soave e inconfondibile profumo della sua pelle. La sua mano destra sfiora il mio petto e la mia spalla, mentre Annalisa scivola lentamente dietro di me; sento le sue mani che, accarezzando le mie spalle, scendono lungo la schiena, le sue dita sottili e le sue unghie seguono i segni rossi lasciati dai colpi di cintura del parcheggio, mentre con voce bassa e leggermente canzonatoria mi dice: "E bravo, cucciolo, ma non vorrai mica rovinare tutto con quella impazienza che vedo davanti a te!"
Io sto per risponderle quando sento la sua mano posarsi piano sulle mie labbra: "No, non parlare… lascia che sia io a parlare, a meno che non ti chieda di rispondermi."
Resto zitto, seguendo il più possibile con le labbra la sua mano che si allontana, per prolungare quel languido contatto. Sento il suo respiro lieve e caldo sul mio collo, poi una fascia di seta chiara scende da dietro sui miei occhi, togliendomi la possibilità di vedere.
Il suo profumo aggredisce sempre di più i miei sensi, mentre sento le sue labbra che sfiorano la pelle delicata della nuca fino a che dei piccoli morsi, prima dolci e leggeri, poi sempre più profondi e dolorosi scuotono con brividi intensi tutto il mio corpo.
Le sue mani si posano sulle mie e lentamente mi attira le braccia dietro la schiena dove vengono immobilizzate da un altro foulard che Annalisa lega intorno ai miei polsi.
Lentamente la sua bocca scende lungo la mia schiena, lasciando profonde tracce del suo passaggio lungo la colonna vertebrale mentre le sue mani scivolano, sfiorandomi lungo i miei fianchi, unendo al dolore dei morsi la sensazione insopportabile di un solletico tanto leggero da risultare quasi impercettibile. Sento ogni muscolo del mio corpo irrigidirsi per la tensione e le mie mani stringersi a pugno mentre i morsi si spostano lungo la mia coscia; la sento spostarsi davanti a me, abbasso il volto ma non posso vederla, anche se sento le sue labbra e i suoi denti avvicinarsi al mio inguine lungo l'interno della coscia. I morsi qui sono molto dolorosi, e faccio fatica a restare dritto in piedi mentre mi sforzo di tenere le gambe ferme.
Le sue mani stringono forte i miei glutei, mentre sento il suo respiro caldo sul mio membro enormemente eccitato, ma naturalmente lei non lo sfiora nemmeno, prolungando la mia aspettativa, mordendomi la pancia e poi risalendo lungo il petto, fino ad arrivare con la bocca sui miei capezzoli, addentandoli avidamente e arrecandomi un dolore che fatico veramente a sopportare, per poi avvicinare il suo volto al mio.
Ora la sua bocca è davanti al mio viso, non posso vederla ma sento il suo respiro confondersi con il mio, odo il lieve ansimare del suo naso, e il suo profumo mi invade completamente il cervello: la consapevolezza delle sue morbide e dolci labbra a pochi millimetri dalle mie rende l'attesa della sua prossima mossa veramente snervante. Inconsciamente mi passo la lingua tra le labbra per calmare l'arsura che mi sta prendendo, e in quel momento la sua bocca prepotentemente prende possesso della mia, con una forza e un’avidità incredibili, come se dovesse spegnere una sete davvero inestinguibile.
La sua lingua fresca e pungente penetra la mia bocca con violenza, in profondità, come volesse reclamarne il possesso con un feroce amplesso; intanto il suo corpo è stretto al mio, la sua mano destra premuta con forza dietro il mio collo, e la mia erezione spinge contro il suo fianco a contatto dell'accappatoio. La cosa che mi distrugge di più è non poterla abbracciare e stringere a me mentre mi bacia.
L'altra sua mano raggiunge la destra intorno al mio collo, le sue dita premono la mia pelle e risalgono ai lati della testa, stringendola, mentre la sua bocca comincia a staccarsi e ricongiungersi alla mia con rapidi scatti, afferrando le mie labbra tra i denti come se, attraverso queste, volesse divorare davvero la mia anima.
Infine si stacca da me, sento il suo respiro profondo per alcuni secondi, e poi la sua mano si chiude improvvisa e con forza intorno al mio membro che inizia a pulsare in quella morsa come un puledro imbizzarrito, mentre Annalisa, senza fare altro che stringere torna a parlare: "Mmmm… dobbiamo fare qualcosa per questo cattivello, non dovrebbe comportarsi così arditamente, senza il minimo rispetto per la mia posizione, come se fossi una delle troiette che ha avuto prima di conoscere e comprendere la sua vera posizione."
Improvvisamente lascia la presa, posando la mano sulla mia testa: "Ora giù, in ginocchio davanti alla tua Principessa."
Mi inginocchio davanti a lei, con un po’ di fatica per via delle mani ancora legate, abbasso la testa, percependo di fronte a me il profumo delle sue gambe, e sento il morbido fruscio dell'accappatoio che scivola a terra alle sue spalle. Ora so che è nuda davanti a me, e non poterla guardare è la peggiore tortura che potesse infliggermi, lasciandomi cieco a sentire il calore e il profumo delle sue gambe senza poter posare i miei occhi sulle sue dolci e stupende forme.
Naturalmente capisco quello che si aspetta da me e inizio a baciare dolcemente i suoi candidi piedini, lambendoli delicatamente con la lingua, assaporandone la dolcezza con calma, per poi lentamente passare a leccare le sue sottili caviglie e risalire piano lungo i polpacci; so che sarà lei a fermarmi quando lo riterrà opportuno, perciò dedico tutta la mia attenzione a baciare ogni centimetro della sua pelle di seta, sfiorndola con il naso e le guance, attento a non pungerla con il pizzetto.
Risalgo lungo le cosce, ne sento i muscoli in tensione sotto la mia lingua, prova inconfutabile del piacere che le sto dando, e lentamente mi avvicino al suo inguine; ormai ne sento prepotente il profumo che invade le mie narici, attirandomi come nettare per un’ape, e finalmente le mie labbra si posano sulle sue dell'amore, umide, dolci come miele di acacia e leggermente tremanti di eccitazione.
La mia bocca avvolge il suo frutto proibito, la mia lingua inizia ad esplorare la sua intimità dardeggiando come una fiamma impazzita, la punta del mio naso a stimolare il suo clitoride, mentre la mia bocca segue il ritmi dei lievi movimenti del suo bacino, prima lenti, poi sempre più rapidi e frenetici, scanditi anche dalla stretta delle sue mani sulla mia nuca.
Il respiro di Annalisa si fà sempre più ansimante mentre gocce della sua dolcezza scorrono sulle mie labbra, imperlandomi i corti baffi, finché, stringendo il mio volto tra le sue cosce, è sconvolta dalle contrazioni dell'orgasmo che si trasmette, come un onda in tempesta, alla mia bocca, felice ed estasiata di averla soddisfatta così.
Ora le sue mani appoggiano pesantemente sulle mie spalle per sorreggersi, mentre - con mio dispiacere - allontana la sua rosa purpurea dal mio viso. La sento abbassarsi piano di fronte a me, poi per un attimo la sua fronte imperlata di fini goccioline si appoggia alla mia spalla, permettendomi di sfiorare con un bacio la sua tempia in un altro attimo di fugace affetto, mentre le sue braccia mi avvolgono e le sue mani sciolgono il nodo che blocca i miei polsi.
Porto delicatamente le mie mani avanti e l'abbraccio piano, sfiorando il suo collo sottile e delicato con il palmo, scendendo piano lungo la schiena ancora scossa da piccoli brividi, ma subito la sua voce torna al suo tono abituale mentre si rialza prendendomi le mani tra le sue: "Aspetta, cucciolo, non ho ancora finito con te stasera."
Mi conduce verso il suo letto, con un solo gesto tira via le coperte e mi fà sdraiare supino, allargandomi le braccia e le gambe ai lati del piccolo letto.
La sento prima aprire un cassetto e poi muoversi intorno a me, mentre lega prima le mie mani poi i miei piedi alle gambe del letto con delle sottili e morbide corde. Ormai non ricordo più da quanto sono bendato, l'oscurità è da tempo padrona dei miei occhi, ma è come se la vedessi, mentre mi immobilizza completamente, rendendomi ora per la prima volta davvero indifeso di fronte a lei.
Dopo un attimo di silenzio sento lo sfregamento di un accendino e l'inconfondibile odore di una candela accesa, la sua mano si avvicina alla mia gamba, accarezzandola, mentre una goccia di cera bollente cade sul dorso del mio piede, facendomi scappare un breve lamento; poi, lentamente, la pioggia di goccioline roventi inizia a risalire lungo la gamba, come a tracciare una rossa linea fino a raggiungere il mio fianco per poi incurvarsi lungo il ventre e ridiscendere verso l'altro piede, come a tracciare misteriosi confini lungo il mio corpo. Il bruciore non è molto forte, e ogni goccia che cade, dolore e piacere insieme, è come un suo bacio di possesso, come se le rosse gocce sigillassero per Annalisa l'esclusiva proprietà del mio corpo.
La colata si interrompe una volta raggiunto il piede sinistro, per riprendere poi in una cascata improvvisa nel mio ombelico, facendomi sussultare e gemere mentre la linea vermiglia risale rovente lungo il mio petto, indugiando sui capezzoli che, già doloranti per i morsi, ora mi bruciano tanto da farmi irrigidire e tirare le corde che mi bloccano le mani. La calda linea di cera scorre lungo la mia spalla ed il braccio fino a raggiungere la mano e colare tra pollice e indice come un tatuaggio tribale, per poi ripetere la stessa operazione lungo l'altro braccio.
Gli unici rumori sono i miei gemiti trattenuti e i suoi leggeri ansiti di piacere. Infine la sua mano libera spinge piano indietro la mia testa, mentre la candela, rossa come la mia passione, incide con il suo caldo liquido una grande A sulla delicata pelle del collo, come a porre il sigillo finale sul dominio della mia Padrona.
Un lungo attimo di immobilità e silenzio scende nella stanza, poi un suo languido soffio, l'odore acre dello stoppino appena spento e il rumore della candela che rotola a terra interrompono quell'onirico momento e, mentre il mio volto ancora cieco si muove lentamente intorno, le sue labbra si posano delicatamente sulle mie per un leggero bacio cui seguono le sue parole, quasi irreali dopo tutto quel silenzio:
"Ora, Michele, sei davvero mio, completamente mio, esclusivamente mio."
Sento le corde che legano le mie gambe cadere e Annalisa salire sul letto sopra di me, le sue gambe stringersi ai lati delle mie e la sua mano impugnare il mio membro ancora tremendamente eccitato per guidarlo delicatamente dentro di sé, finché un suo lungo e sensuale gemito consacra la mia penetrazione nel profondo della sua intimità, straordinariamente umida e piacevolmente calda.
Il suo petto si avvicina aderendo al mio con i suoi rosei capezzoli eretti che stuzzicano i miei ancora doloranti; poi la sua bocca riprende possesso della mia con mille profondi baci, a volte languidi e a volte aggressivi, mentre i suoi movimenti lenti fanno scivolare il mio marmoreo membro dentro e fuori il suo dolce frutto.
Sopraffatto dall'eccitazione e sul punto di scoppiare, vorrei disperatamente poterla abbracciare, ma le mie mani sono sempre immobilizzate, e non posso che seguire con il bacino i suoi movimenti sempre più ritmici e rapidi, finché, dopo una danza sempre più frenetica, non la sento inarcarsi urlando e in un unico movimento strapparmi la benda dagli occhi, per ridarmi la vista nel momento supremo in cui uno straripante e contemporaneo orgasmo lega inseparabilmente le nostre anime e le sue contrazioni si espandono attraverso i nostri corpi uniti.
Così la vedo finalmente, nuda e bellissima, le cosce forti strette intorno alle mie gambe, il seno stupendamente fiero ed eretto con i suoi piccoli e dolci capezzoli rosa ancora spietatamente eccitati, pezzettti di cera rossa che aderiscono al suo liscio e palpitante corpo come un mosaico a rappresentare il potere solo suo di spezzare i sigilli che mi legano, i riccioli rossi ondeggianti, sparsi ad incoronare di fiamme il volto arrossato, lucido e trasfigurato in questo momento di estasi, e infine i suoi meravigliosi occhi azzurri che ora avvolgono i miei come un mare tempestoso con uno sguardo che unisce passione, potere e amore insieme.
Resta per un lungo attimo a guardarmi, come se volesse assicurarsi che è tutto davvero reale, quindi si sdraia languidamente su di me, baciandomi piano il collo e allungandosi a sciogliere i nodi che fissano i miei polsi alle corde. La testa appoggiata sulla mia spalla e il corpo aderente al mio fianco, avvicina la bocca al mio orecchio, mentre io finalmente posso circondare con le braccia il suo liscio corpo per sentirla un po’ mia.
In un sussurro la sua voce delizia la mia anima: "Ti voglio bene, cucciolo, davvero tanto. Ora stringimi!"
La stringo a me, avvicino le mie labbra sulle sue, parlando per la prima volta da non so più quanto tempo: "Ti voglio bene, Annalisa," e queste quattro semplici parole esprimono più di ogni altra cosa il totale e completo legame che mi unisce a lei, poi la bacio appassionatamente, come se volessi donare a lei ogni respiro e tutta la mia anima: un bacio lungo, dolce, sensuale che mi riporta rapidamente in erezione, mentre la sua gamba scivola piano, ritmicamente ad accarezzare la mia.
Continuando a baciarla mi sposto delicatamente sopra di lei, tra le sue gambe, e penetro nuovamente, con dolcezza, la sua intimità. Ora lei mi lascia fare, ho l'inziativa e l'apparente controllo, ma dentro di me sento che in questo momento sono forse ancora più suo schiavo che in qualsiasi altro momento passato insieme: schiavo della sua bellezza, della sua personalità, della sua sensualità e della sua penetrante mente cui la mia è ormai fermamente e perennemente legata.
I miei movimenti dentro di lei sono lenti e ritmati, le nostre bocche legate in un gioco di leggeri morsi, languide carezze e appassionate profondità, le mie mani accarezzano i suoi seni, creando illusorie spirali di piacere intorno ai suoi capezzoli, mentre le sue gambe si legano forte intorno ai miei fianchi e le sue mani stringono e pizzicano la pele della mia schiena, lasciando lievi striature con le corte unghie.
Poi il suo respiro si fà più affannoso, la sua stretta più forte, indicandomi chiaramente che sta per raggiungere nuovamente l'orgasmo e consentendomi di accellerare il ritmo penetrandola ancora più profondamente fino a raggiungere un'altra simultanea esplosione di piacere che ci lascia sazi, stremati e stretti vicini uno all'altra.
Restiamo fermi, a guardarci negli occhi per qualche minuto, mentre il nostro respiro torna lento e silenzioso, poi Annalisa si allunga verso il fondo del letto, afferra la coperta e la tira su di noi, passa una gamba piano tra le mie, allunga il braccio sul mio petto, appoggiando la testa alla mia spalla.
"Buonanotte, cucciolo, a domani," sussurra e chiude gli occhi.
Sento il suo corpo rilassarsi contro il mio, avvicino la bocca alla sua testa e poso piano le mie labbra sulla sua fronte dicendole: "Buonanotte, Principessa, che i tuoi sogni siano i più dolci e deliziosi che si possano immaginare."
Infine mi abbandono felice al sonno accanto a lei, con la meravigliosa consapevolezza che lei sarà la prima cosa che incontraranno i miei occhi quando si desteranno.
È notte fonda, ma sono sveglio: troppi pensieri ed emozioni agitano la mia mente per consentirmi di riposare, e più cerco di rilassarmi più mi sento lucido e desto. Accanto a me sento il calore del corpo nudo di Annalisa, la sua pelle morbida e delicata che sfiora la mia, risvegliando in me passioni mai sopite, i profumi della sua pelle, dei suoi capelli e della sua femminilità si uniscono in un aroma soave che eccita il mio olfatto, tanto che, quasi senza accorgermene, avvicino il mio viso alla sua spalla, sfiorandola con la punta del naso, per poi affondarlo nei suoi capelli, come se potessi imprimere indelebilmente questo profumo nella mia memoria, per poterlo poi richiamare ogni attimo in cui penserò a lei.
La stanza è appena rischiarata da una luce azzurrina che filtra dalla finestra socchiusa insieme ad una lieve brezza fresca, e questo pallido chiarore mi consente di seguire con lo sguardo il sinuoso profilo del suo corpo nudo, appena velato dal lenzuolo, di osservare il lento movimento del suo seno al ritmo dei battiti del cuore mentre il suo respiro produce appena un sussurro che spezza il totale silenzio della notte.
In questo momento la mia mente è schiacciata da talmente tanti pensieri da faticare ad assegnare loro un ordine logico, amore, passione, desiderio, si uniscono all'incredulità che ancora mi assale al pensiero dell'esperienza che sto vivendo, dei piaceri che ho provato in questa strana sottomissione, di quanto sia tremendamente eccitante sentirmi in suo potere, subire i suoi piaceri che tornano a me moltiplicati, ma insieme a tutto questo, un piccolo tarlo si insinua in me, un idea strana, che dovrei immediatamente scacciare, ma più cerco di pensare ad altro, più la fantasia galoppa sfrenata in visioni deliziose che mi invadono come se un altra persona si fosse impossessata dal mio corpo. Come guidate da forze invisibli vedo le mie mani che sollevano piano il lenzuolo, rivelando la nudità di Annalisa in tutta la sua bellezza, poi scendo piano dal letto e mi avvicino al mobile lì accanto, prendo 3 candele e le accendo, posizionandole vicine sul comodino, illuminando con la loro luce diafana la principessa dormiente. Resto per un attimo incantato a guardarla, sdraiata su un fianco, rivolta verso la parete, le candele, appena ondeggianti al soffio che proviene dalla finestra, creano giochi di luce che sembrano accarezzare il suo sedere bellissimo, e mi trovo a seguire più volte con lo sguardo il suo profilo, dal collo fino ai piedi, e poi di nuovo sù, senza riuscire a distogliere lo sguardo, finché un suo movimento nel sonno mi desta da quella trance. La vedo girarsi supina, con la mano sinistra a scivolare lungo il letto nel punto in cui fino a pochi momenti prima si trovava il mio corpo, come a cercarmi nel sonno.
Questo movimento sembra ridare coraggio alla mia folle idea, mi scuoto dal torpore che stava avvinghiando la mia volontà e mi riavvicino al letto,.
Senza il minimo rumore raccolgo da terra le funi che sono ancora legate alle gambe del letto, e le poso accanto a lei, poi, con estrema delicatezza, inizio a legare prima i suoi polsi, poi le sue caviglie alle corde. Il cuore mi batte all'impazzata mentre stringo piano i nodi intorno alla sua liscia pelle, l'adrenalina sta divampando in me talmente forte da farmi tremare le mani, e sento la mia gola talmente riarsa per l'eccitazione che svuoterei un fiume, ma nonostante la tensione completo senza destarla il mio compito, tendendo poi piano le funi per lasciarla legata nella stessa posizione in cui mi ero trovato io non molte ore prima.
Per un attimo mi fermo a contemplare il risultato del mio lavoro, e non posso che trovarla ancora più bella vista così, in uno stato in cui mai l'avevo vista e mai avevo immaginato di poterla ammirare. Ma ora viene la parte più difficile, il momento della verità in cui capire se le molte intuizioni e sensazioni che ho avuto sono reali o solo un parto deforme della mia fantasia: quindi mi avvicino a lei, mi siedo sul letto accanto a lei e avvicino le mie labbra alle sue.
Le sue labbra sono calde al contatto delle mie, la mia lingua s’insinua lentamente tra di loro, mentre lei, nel dormiveglia, inizia a rispondere al mio bacio. Un attimo di dolce contatto tra le nostre lingue, poi la sua bocca si irrigidisce, mentre sento i muscoli delle sue braccia e delle sue gambe contrarsi, tendendo le corde, i suoi occhi si spalancano, stracciando il velo del sonno, lanciando lampi di rabbia e incredulità mentre prende rapidamente coscienza della situazione in cui si trova.
La sua bocca si stacca violentemente dalla mia mentre con tono estremamente adirato inizia ad inveire contro di me: "Ma sei impazzito? Che cazzo ti sei messo in testa? Sai che per questa cazzata ti punirò come non hai mai neppure immaginato, vero?"
"Lo so, principessa, e non vedo l'ora, ma ora non sono io quello che sarà punito, come puoi vedere."
"Tu sei completamente pazzo! Liberami subito, se non vuoi che mi arrabbi davvero! Questa cosa non mi piace per nulla, hai capito?"
"Non ti piace? Mi sembra che il tuo corpo la pensi in maniera diversa," ribatto, mentre la mia mano lentamente si avvolge intorno al suo seno e le mie dita si stringono intorno al suo capezzolo durissimo: la sua pelle è tutta un brivido, e il suo viso è rosso di collera… ma forse non solo per quello.
I miei occhi si posano sui suoi fissandoli, e vedo oltre alla rabbia anche la sorpresa e il disagio che prova rendendosi conto che in effetti il suo corpo ha reagito in maniera da lei inaspettata alla situazione. Il rossore delle sue guancie aumenta mentre, con espressione sempre furiosa, tira con le braccia le corde, e mentre le mie mani accarezzano il suo corpo che non sembra affatto dispiaciuto dalla situazione.
Ora rilassa i muscoli, abbandona un attimo la testa sul cuscino e torna a guardarmi: "Dai cucciolo, ora basta, ti prego, liberami e non ne parliamo più…"
"Ma guarda guarda, ora siamo già molto più dolci con le parole. Certo che posso liberarti, ma la domanda è: lo vuoi davvero?" e mentre le parlo, sfioro con le labbra il suo ventre, passando sull'ombelico e mi avvicino alle cosce. "Perché vedi, io posso sentire benissimo il profumo della tua eccitazione. So cosa si prova nella tua situazione, e sento che anche tu stai provando emozioni intense, anche se vorresti negarlo. Facciamo una cosa: ora verrò lentamente verso le tue labbra e le bacierò, e se vorrai interrompere tutto, non dovrai fare altro che rifiutare il mio bacio, ma se lo accetti, poi sarò sordo ad ogni tua supplica, principessa."
Il mio volto risale piano verso il suo, i miei occhi non lasciano i suoi nemmeno per un attimo, cercando di leggere nel suo sguardo quale decisione prenderà. Mentre passo sul suo seno, le mie labbra sfiorano i suoi capezzoli, ancora duri, soffermandosi un attimo, per prenderne uno delicatamente tra i denti, stringendolo piano piano per vedere la rabbia nei suoi occhi… ma anche l'eccitazione sul suo viso, e le sue labbra che si stringono come volesse mordersele, e il suo respiro farsi più rapido. Con un'ultima leggera leccata lascio libero il capezzolo e risalgo tra i seni e lungo il suo collo fino a trovarmi a pochi millimetri dalle sue labbra, sempre fissandola profondamente nel mare azzurro impenetrabile dei suoi occhi, nei quali vedo rabbia, desiderio, e soprattutto ostinazione: lei sà che l'ho sfidata. Vedo tutti i dubbi e le paure mischiarsi al desiderio di capire perché si sente così eccitata da questa situazione, e la voglia di dimostrarmi che lei è migliore in tutto, anche in questo.
Le mie labbra si avvicinano ancora alle sue, ora sento il suo respiro sulle mie labbra, mentre i miei occhi non si distaccano dai suoi, il tempo sembra interminabile mentre aspetto di vedere se distoglierà il volto dal mio, ma le mie labbra si posano sulle sue, ne prendono possesso e le nostre lingue si intrecciano in un lungo bacio appassionato.
Ora capisco di aver visto bene sotto la sua maschera forte, e di aver trovato la sua più nascosta fantasia, Mentre la bacio, le mie mani si stringono sui suoi seni e le dita sui suoi capezzoli, seni abituati da sempre solo a dolci carezze e infinite attenzioni; sento nella sua bocca il suo dolore misto al suo piacere che si espande, mentre le sue labbra stringono le mie in un abbraccio violento e la sua lingua sembra voler urlare al suo posto contro la mia.
A malincuore allontano la mia bocca dalla sua per osservarla di nuovo: il suo sguardo è ancora un misto di rabbia e ferocia, ma il colore del suo viso non nasconde l'eccitazione che la sta travolgendo, e il suo corpo è percorso da un mare di fremiti involontari che, come onde impazzite, spezzano tutti i suoi argini mentali.
Riavvicino le mie labbra baciandole il collo, prima delicatamente, poi permettendo ai miei denti di indugiare sempre di più sulla sua candida pelle della quale sento l'elasticità, la morbidezza e il sapore dolce, i brividi e tremiti che l'attraversano ogni volta che la stringo più forte sembrano espandersi nella mia bocca, e mi accorgo quasi sgomento che è una sensazione davvero esaltante: il ricordo del misto di dolore e piacere che provo io, quando i suoi morsi lacerano appena il mio corpo, si unisce alla sublime sensazione di sentire lei ora sottomessa alle stesse emozioni.
Con lenti e misurati morsi scendo lungo la sua gola raggiungendo il seno e i capezzoli che, rosei e turgidissimi, sembrano volersi staccare dal corpo di Annalisa per raggiungere la mia bocca, che voracemente si getta su di essi, aggredendoli con un combinato attacco di denti e lingua fino a lasciarli duri e doloranti, mentre sento distintamente i gemiti di piacere a stento trattenuti della mia padrona ora schiava del suo stesso orgoglio.
Improvvisamente mi alzo dal letto e ritorno ad osservarla silenzioso: impiega un lungo attimo a riprendere il controllo sul proprio respiro, che da affannoso ritorna lentamente normale, mentre i nostri sguardi tornano a congiungersi.
Non posso non vedere le lente e ritmiche contrazioni che muovono le sue cosce ed il suo ventre. Lei nota cosa ha attirato la mia attenzione e, stringendo le labbra quasi con rabbia, immobilizza il suo corpo per poi fissarmi con aria di sfida, anche se la sua eccitazione è così evidente da trasparire in ogni parte del suo corpo stupendo.
Sempre guardandola negli occhi mi avvicino al comodino, con movimenti delicati prendo una delle candele rosse e avanzo verso di lei, che ora ha uno sguardo un po' agitato, mi siedo sul lato del letto e apoggio la mia mano sinistra sulla sua, ancora chiusa a pugno, facendola aprire lentamente, poi con il dito inizio a tracciare piccole spirali sul suo palmo, mentre avvicino la candela.
La cera rossa ribolle traslucida nella vasca che si è formata intorno allo stoppino acceso, e guardarla ha un effetto quasi ipnotico: il ricordo della sensazione di quelle gocce calde su di me e dell'eccitazione provata è ancora vivido in me, e mi accorgo che è talmente simile alla sensazione di eccitazione che provo ora al pensiero di lasciare cadere quelle gocce di lava sulla sua candida e liscia pelle da farmi finalmente comprendere quanto in realtà i nostri piaceri siano strettamente collegati in ogni attimo.
Avvicino la candela, e le prime goccioline iniziano a macchiare di rosso il suo palmo che sussulta ma resta stoicamente aperto. Osservandola attentamente, vedo paura e piacere nei suoi occhi mentre con i denti tormenta il suo labbro inferiore; giro poi piano intorno al letto per ripetere l'operazione sull'altra mano, accompagnato dal suo respiro che si è fatto nuovamente affannoso. Poi avvicino la candela ai suoi stupendi piccoli seni, tracciando sottili spirali rosse intorno ad entrambi, mentre lei trattiene a stento i lamenti che diventano gemiti quando le gocce roventi prima si tuffano come cascata nel suo piccolo ombelico e poi velano di rosso trasparente l'interno bianchissimo delle sue morbide cosce, per poi terminare, sempre osservandola negli occhi, spegnendo lentamente la candela con il palmo della mia mano sinistra per condividere con lei dolore e piacere di quel momento.
È proprio buttando a terra la candela spenta che mi accorgo di essere tremendamente eccitato, chissà da quanto tempo, e noto che anche lei ha ripreso quei piccoli inconsci movimenti pelvici che indicano il suo desiderio. Mi decido quindi a slegare le sue gambe, per poi avvicinare il mio viso al suo inguine: il suo profumo è molto forte e la sua grande eccitazione evidente, mentre la mia bocca si impossessa avidamente del suo dolce frutto, alternando sapientemente lenti e profondi baci a dolorosi mordicchiamenti concentrati soprattutto sul suo eccitatissimo clitoride, causandole forti contrazioni e gemiti che, ormai incontrollati, sfociano in forti gemiti di liberazione, dolore ed estasi, fino a culminare in un tremulante urlo nel momento dell'orgasmo così a lungo atteso.
Mentre è agitata dalle contrazioni del piacere, la mia bocca e miei denti continuano a sollecitare i suoi punti sensibili e a strapparle gemiti e urla, fino a lasciarla spossata, continuando lentamente ad esplorare la sua intimità con l'aiuto della mia mano, soffermandomi sempre più a lungo sulla sua piccola verginità posteriore. So, per via di confessioni fattemi durante il gioco dell'elastico, che in realtà prova il desiderio di provare ad essere penetrata anche lì, ma la sua natura dominante non ha mai ceduto su quel punto che ritiene una concessione troppo grande: ma ora è legata, sottomessa e in mio potere; per la prima volta nella sua vita può essere davvero posseduta anima e corpo.
Questi pensieri devono attraversare anche la sua mente, perché vedo la paura e l'eccitazione lampeggiare dai suoi occhi mentre, inginocchiato sul letto, sollevo il volto dal suo grembo e lentamente alzo le sue stupende e sinuose gambe, appoggiando i suoi polpacci alle mie spalle, e porto molto delicatamente il mio membro marmoreo a contatto con il suo ano.
I suoi occhi di ghiaccio incontrano i miei mentre inizio a fare una lenta ma costante pressione, vedo la sua bocca aprirsi, ma l'unico suono che esce è un gemito misto di piacere e dolore quando inizio a penetrarla. Sembra che il tempo si sia quasi del tutto fermato, come fosse dilatato, fin quando penetro interamente nel suo corpo; le mie mani, contratte dall'eccitazione, stringono forte le sue ginocchia mentre le sue gambe si chiudono intorno al mio collo quasi con violenza.
Dopo un attimo di immobilità dentro di lei, inizio lenti e ritmati movimenti, sempre guardandola negli occhi: ma ormai il suo sguardo è perso e velato dall'eccitazione, la sua testa oscilla veloce a destra e sinistra mentre le sue braccia si agitano, tendendo terribilmente la corda che fissa ancora le sue mani al letto; con l'accellerare del mio movimento le sue gambe irrigidite stringono sempre più impazzite la mia testa, e la sua bocca lancia lunghi lamenti inframmezzati da sospiri sfrenati… sento che il nostro piacere si avvicina, ma una piccola parte di me non può fare a meno di pensare che, terminata questa breve e irripetibile parentesi, tornerò ad essere totalmente suo e che sicuramente subirò più e più volte la penetrazione che sto infliggendo a lei ora; ed è con la mente invasa da questo pensiero ugualmente spaventoso ed eccitante che esplodo insieme a lei in un lungo e meraviglioso orgasmo accompagnato dalle sue alte grida e dai miei profondi ansiti.
Restiamo poi a lungo immobili, il respiro che da ansimante si fà sempre più lento, il rossore che scema piano dai nostri volti, i nostri sguardi che lentamente focalizzano l'uno quello dell'altro. Poi i suoi occhi, che da languidi e assenti tornano lucidi e feroci, sanciscono come un colpo di cannone la fine di tutto. Voltando appena la testa, poso un ultimo piccolo bacio alla sua gamba sinistra e, scivolando dolcemente sopra di lei, allungo le mani verso i suoi polsi liberandoli; distolgo lo sguardo dai suoi occhi e attendo, con il cuore in gola, quello che succederà.
Le sue mani si avvicinano piano al mio collo, le sento stringere un po’ lungo le spalle, poi Annalisa mi abbracccia forte, con possesso avvicinando il volto al mio collo, e l'ultima cosa che sento è un sussurro al mio orecchio: "Cucciolo, è stato meraviglioso… Ma la pagherai, non hai nemmeno idea di quanto la pagherai."
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efabilandia, 48
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Lo strano drink
Sapevamo che la serata sarebbe stata particolare ma che si arrivasse a questo punto onestamente non era nelle previsioni, ma cominciamo con ordine e dal primo drin drin della chat.
Non ricordavamo di aver aggiunto questi amici alla chat ed ancor meno su skype. Primo immediato controllo del profilo di SC da parte di Laura che esclama “sembrano interessanti ed obbedienti, comunque contattiamoli e provochiamoli un po’ vediamo come reagiscono ...”.
Come al solito Laura, rossa di natura in tutto, non si tira mai in dietro difronte alle sfide e clicca sul pulsante di chiamata dell’audio conferenza.
Drin Drin Drin Drin ... si attiva la connessione ed esordisce con un secco e perentorio:
“Ciao” , una voce di uomo timida risponde:
“Ciao ragazzi, come va? Piacere di conoscervi siamo .. “ ..... Laura mi guarda sorridendo, e con fare autoritario esordisce :
”Poche parole vi aspettiamo al motel Western alle 20.30 questa sera e venite preparati ...!!!”
“Ok obbedisco, sappiamo come preparaci ci saremo.....”
Incredibile, non avevano proferito parola un semplice “obbedisco” evidentemente avevano capito subito lo spirito della chiamata o forse stavano solo giocando ma ormai la sfida era lanciata.
La giornata trascorre in ufficio con il solito ritmo, ma il pensiero è fisso sulla serata che ci aspetta.
Nel pomeriggio chiamo Laura a cellulare per ricordarle dell’appuntamento e di prepararsi a dovere per la serata. “c’è una coppia che deve essere “iniziata” al gioco”. Lei mi chiede semplicemente “Mi vuoi in rosso o in nero ?”, donna fantastica pensavo tra me e me e con la solita calma le rispondo....”Entrambi .....”
Alle 18.00 sto per avviare le procedure di spegnimento del Pc ed arriva un messaggio dalla coppia sconosciuta ....”Mi sto preparando .....il nostro cellulare è 111.345678”,
Immediatamente rispondo inviando un SMS e tenendo in copia Laura “Bene vedremo se vi sarete preparati bene ....”.
Tornato a casa trovo Laura che si sta preparando per la serata con un vestitino da diavoletto nero con inserti di raso rosso, un perizzoma nero ed un paio di scarpe rosse diciamo pure che era un bel vedere. In 10 minuti mi svesto e mi preparo per la serata mentre Laura prepara la sua borsa degli attrezzi.
Alle 20.20 siamo al motel e prendiamo subito una camera con idromassaggio per noi due, dopo di che inviamo un sms alla coppia della serata “Stanza 202 e venite preparati”.......
Nel frattempo Laura prepara sul tavolinetto la sua collezione di vibro, il suo strap on, le candele, il gel, le manette, le corde e le immancabili fruste mettendo tutto bene in ordine secondo una sequenza logica precisa. Lei sa sempre cosa fare. Ma ogni volta mi sorprendo della meticolosità con cui esegue tutte le operazioni del caso.
Questo spiega perchè quando si deve preparare per uscire e fare i bagagli ci mette un tempo atavico.
Dopo due minuti dall’invio dell’SMS sentiamo bussare alla porta e prontamente apriamo. Il primo impatto è evidente ci guardiamo negli occhi io e Laura e dopo uno sguardo di intesa esordisce dicendo ai nuovi venuti: “Devo dire che vi siete praparati proprio bene” .
Lui aveva al collo un guinzaglio attaccato ad una catena che la compagna tirava con forza trascinarlo dentro la stanza.
Era bendato, con un paio di scarpe con i tacchi, calze autoreggenti, un perizzoma molto sexy, e su una specie di vestaglia che gli scendeva a mo’ di minigonna.
La compagna, una donna molto bella, era con un vestitino semplice in lattice nero a tubino, un paio di stivali neri un paio di calze da urlo ed una borsa che sembra tanto la borsa degli attrezzi di Laura.
“Eccola vi ho portata la puttana della serata” poi si rivolge al suo Slave e con fare autoritario gli ordina “ saluta i tuoi padroni ....” e fa seguire l’ordine da uno schiaffo sonoro.
Lui fa un cenno con la testa timido ma neppure finisce che riceve un ulteriore spintone dalla sua compagna che lo fa inginocchiare a terra e Laura li vicino prontamente gli mette il piede con le scarpe in bocca in modo che lui possa leccarlo per bene.
Lui apre la bocca ed accoglie volentieri la punta delle scarpe di Laura tutta in bocca. Laura con un sorriso cinico si gode la scena e poi rivolta verso la nuova arrivata si presenta:
“Grazie cara per averci portato la puttana, io sono Laura e lui è Flo, come si chiama la Puttana ?”
“La puttana si chiama Carla ma puoi chiamarla Stronza o Puttana, io sono Mary la sua padrona.....”.
Laura appena sentito il nome della puttana si rivolge a Carla dicendole ...”Stronza lecca bene le scarpe e puliscile tutte ....” e sulla scia di quanto fatto da Mary in precedenza fa seguire il suo comando da un sonoro schiaffone che si stampa sulla faccia di “Carla” lasciando un evidente segno rosso.....
Io vado verso Mary e senza esitare le metto la lingua in bocca poi rivolto a “Carla” esordisco: “Stronza lecca bene hai sentito la tua nuova Padrona ? Ora faccio vedere alla tua Donna cosa è un vero uomo ....”.....e faccio seguire le mie parole da un calcio ben assestato sul culo di “Carla” che è inginocchiata a leccare le scarpe ed i piedi di Laura.
Mary apprezza molto i miei baci e mentre limoniamo in modo passionale da anche lei un calcio alla stronza colpendola sui testicoli dicendo ...”Vedi come fa un vero uomo .....stronza....”.....
Laura nel frattempo si era tolte le scarpe e, sedutasi al bordo del letto, stava infilando i suoi piedi sudati nella bocca di “Carla” e quando per sbaglio la stronza la sfiorava con i denti mentre la leccava immediatamente partivano dei calci diretti sui suoi testicoli in modo che si inclinasse di più in avanti ed aprisse di più la bocca.
Mary nel frattempo senza perdere troppo tempo ha messo le mani in mezzo alle mie cosce e cacciato fuori il cazzo ha cominciato a menarlo e poi a leccarlo e quando lo ha visto duro ha preso il guinzaglio ed ha tirato forte verso se dicendo....”Puttana vieni qui ora, devi salutare anche Flò non solo Laura ...” ed avvicina “Carla” al mio cazzo glielo infila in bocca mentre gli spinge giù la testa con la mano in modo da farglielo scendere tutto in gola...e poi gli ordina nuovamente: “Ora lecca bene e non farlo uscire mi raccomando ....” .....
SI capiva che Mary non lasciava spazio alla sua Puttana.
Carla poverina stava quasi soffocando le mancava il fiato e dopo un minuto si tira leggermente in dietro per riprendere fiato, Laura appena percepisce il movimento prende la paletta di cuoio che aveva sul tavolinetto e tira un sonoro colpo sul culo della mal capitata che sobbalza in avanti e ingoia nuovamente tutto il mio cazzo fina all’altezza delle palle.
Mary si stava godendo la scena e senza esitare fa cenno a Laura di continuare con le sculacciate e Laura sferra in sequenza altre 4 sculacciate che trasformano Carla veramente in una docile puttana da culo segnato da lunghi segni rossi.
A questo punto Laura esclama “Ora vieni qua puttana sdraiati a terra che mi serve uno sgabello.....” Appena Carla fu sdraiata a terra Laura spostò il suo perizzoma e si sedette sulla faccia della Stronza facendo in modo che la bocca di “Carla” fosse all’altezza del suo buco del culo. La puttana ebbe come un attimo di esitazione e di soffocamento.
Mary chiaramente segue a ruota quanto iniziato da Laura e dopo uno sguardo di intesa esclama: “ecco brava Laura serviva anche a me un poggia scarpe ...” e così dicendo dopo essersi seduta sulla sponda del letto sale con le scarpe sul cazzo della sua schiava mentre guardandomi dolcemente esclama ....”Dai vieni a leccarmi la fica che ho voglia....”....ed apre le gambe sollevando il bacino facendo leva sui tacchi che vanno a conficcarsi nei testicoli di “Carla”.
Non faccio ripetermelo due volte e alzato il vestitino in lattice comincio a leccarle la fica profumata che ha facendo penetrare la lingua tutta dentro il suo sesso caldo e dopo pochi colpi di lingua scopro con mio immenso piacere che comincia a colare di piacere ed un sapore dolce e coinvolgente invade la mia bocca.
Carla, soffocata dal culo di Laura, e dolorante per le scarpe di Mary, dopo un po’ comincia a muoversi ....... quando Mary si accorge della cosa si toglie la scarpa e sferra un calcio sulle palle della sua schiava.....”Ti ho sempre detto che non mi devi far fare brutta figura e non ti devi muovere quando mi faccio leccare la fica.....”. Carla si contorce ancora di più dal dolore ma smette di muoversi per alcuni secondi, è evidente che Mary sappia dare ordini convincenti.
“Carla” non resiste tuttavia molto ferma e dopo poco riprende a muoversi per il dolore....allora Laura con mia grande sorpresa esclama “Allora non hai capito mi sa che dobbiamo legarti ....”.
Così dicendo afferra il collare dalle mani di Mary, che si sta godendo la mia leccata alla fica, e trascina “Carla” sul letto. Le sfila le mutandine e la lega in ginocchio ai piedi del letto.
Lega le mani con delle manette alla testa del letto ed gli lega le gambe ai due piedi del letto in modo da lasciarle le gambe completamente aperte ed il culo bene in vista. In questa posizione Carla era veramente invitante, con quel culo depilato e quelle calze autoreggenti.
Laura, terminate le operazioni di legamento, prende la paletta di cuoio larga e comincia a colpire il culo esposto della stronza con colpi sempre più decisi e forti che lasciano evidenti segni sul culo bianco della Puttana che ogni tanto emette qualche gemito di dolore..... “Stai zitta stronza che mi disturbi...” gli urlo io e per evitare che urlasse ancora mi reco sul letto e le infilo il cazzo in bocca per farla tacere.
Mary visto che avevo smesso di leccarla a causa della stronza non ci pensa su due volte e gli sferra un calcio tra le gambe aperte che si staglia preciso sui testicoli pensolanti....”Puttana stai zitta .... che ho voglia di cazzo e di scopare....” e così dicendo viene anche lei sul letto da me e tirata via la benda alla sua schiava si mette con la fica aperta difronte a me in modo che la Stronza potesse vedere e si prendere il mio cazzo tutto dentro urlando..... “Ahhh si scopami ... che vero uomo ... scopami....”.....
Laura nel frattempo ha smesso di picchiare il culo rosso di Carla e con l’elastico le ha legato i testicoli e li tira con forza mentre accende le candele ed aspettava che la cera si sciMary.
Mary dopo una bella scopa ed aver avuto il suo primo orgasmo si fa leccare la fica dalla sua schiava per farsela pulire bene dopo di che apre anche lei la sua borsetta e tira fuori uno strap on bello grosso che con maestria cosparge di gel ed esclama:
“e’ arrivato il tempo che faccia vedere quanto sei puttana vera ....” e così dicendo si posiziona dietro a Carla legata al letto ed in un colpo le infila quel grosso cazzo nel culo.....
E dopo qualche attimo comincia a pomparlo con vigore tutto dentro. Laura eccitata dalla situazione non si fa neppure invitare ed infila anche lei il suo strap on e mentre Mary incula la sua puttana lei gli fa colare sulla schiena la cerca calda...... Carla quando sente le prime gocce di cerca sul culo e sulla schiena caccia un piccolo urlo ...e Laura prontamente rivolta verso di me mi fa “ Falla stare zitta questa troia....”.
Io che ero sul letto prontamente mi avvicino a Carla che con faccia supplichevole vorrebbe che smettessero e le infilo in cazzo duro in bocca. La cosa fa eccitare la puttana che ha una erezione mostruosa....Laura accortasi della cosa mette su il suo giocattolo e chiede ad Mary di lasciarle il posto e con forza infila il suo strap on blu nel culo di Carla cominciando a pomparlo dentro con forza tenendo legate le sue palle.
Nel frattempo Mary mi raggiunge sul letto ed una volta messa a pecorina mi chiede di essere inculata anche lei ed io obbedisco e con dolcezza le infilo il mio cazzo duro e grosso nel culo facendo in modo che Carla guardasse la scena.
Laura nel frattempo si è tolta lo strap on ed ha pensato bene di lasciarlo inserito nel culo della puttana e poi recatasi sul suo tavolinetto prende un altro didlo ed infila anche quello nel culo di Carla sussurrando al suo orecchio ...”Ora ti sfondo......” ......
Carla lancia un urlo di dolore che prontamente vado a soffocare togliendo il cazzo dal culo di Mary e mettendolo in bocca a Carla tutto sporco....”Leccalo stronza....”.
Laura approfitta della situazione per slegare Carla esausta dal letto e dalle tante inculate avute ma le ordina ...”Non far cadere i didlo dal tuo culo Puttana...” .....Così combinata Carla si accomoda sul letto a pancia in su con il cazzo in tiro .... Laura subito con i piedi comincia a martoriare il cazzo in tiro fino a sedersi con la fica sul cazzo in modo che i didlo entrassero tutti nel culo di Carla che lancia un ulteriore urlo lancinante mentre il culo si dilata in modo inverosimile..... Laura con il cazzo della Stronza dentro comincia a muoversi godendoselo tutto .... ed insultandola ...”Troia che non sei altro ma riesci a scoparti una donna ....??!??” ..... E dopo poco vedo Laura che ha un bellissimo orgasmo ed anche Carla ormai esausta esplode dentro Laura....... Prontamente Mary vista la scena va verso la sua schiava le toglie i didlo dal culo e chiede a Laura di sedersi sulla faccia della troia “Su leccala tutta e bevi tutto stronza...” nel frattempo tira su le gambe della sua troia e mi chiama......” Su inculati la troia ......” senza pensarci due volte gli infilo nel culo il cazzo e comincio a pomparla mentre Laura gli cola in bocca con la fica........ “Sai Floò mi scappa anche la pipì ....” mi dice Laura mentre inculo la stronza .....”Laura fai la brava ...
dopo ....” ...Dopo i violenti colpi sferrati al culo di Carla Mary mi viene vicino e mi viene sopra voleva godere anche lei come Laura e comincia a scoparmi fino a farmi esplodere dentro di lei tutto nella fica.. ..”Si Si riempimi la fica ....... che bello.....” ......
Dopo anche lei si mette sulla bocca di Carla per colargli dentro la mia sborra calda raccolta amorevolmente nella sua fica.......
Carla ha ora tutta la faccia sporca di sborra ed anche io ne approfitto per farmi ripulire il cazzo per bene ....... Al che Mary esclama.... “vedi quanto sei puttana e stronza ti sei nuovamente sporcata tutta di sborra ora tocca ripulirti ...” e così dicendo la fa mettere a 4 zampe e la trascina in bagno, Laura eccitata all’idea della cosa prende un didlo e mentre Carla gli passa davanti glielo infila nel culo dicendo .....”ecco così cammini meglio ed hai anche la codina ...hihihih”....... Una volta nel bagno Mary fa sdraiare nella vasca del bagno Carla e messasi a cavalcioni sul bordo della vasca gli piscia in faccia.......”su dai bevi tutto stronza....” Urla Laura; dopo poco anche Laura segue l’esempio di Mary e scarica la sua piscia nella bocca e sulla faccia di Carla......La scena mi fa salire nuovamente la pressione portandomi ad una nuova erezione quindi ordino a Carla di girarsi e ne approfitto per incularmela nuovamente con forza fino a sborrarle nel culo mentre Mary e Laura gli marsturbavano il cazzo e le palle.......
Poi lasciamo Carla a farsi una doccia nel bagno ....ed appena uscita dal bagno l’accogliamo con una clamorosa risata di simpatia e finalmente ci presentiamo.....
“Ciao Piacere Flo” “Ciao Piacere Laura”.... “Ciao piacere Paolo ....” ...”Ciao Piacere Mary....”
Poi Mary esclama porgendo a Gino un bicchiere “Ti abbiamo preparato il tuo drink preferito Rum e Pera”......
-Dedicato alle fantasie di voi tutti -
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14 anni fa
efabilandia, 48
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Mia moglie mi comanda ....
Io e mia moglie Smargie lavoravamo nella stessa azienda lei laureata e io come impiegato, la sera a casa chi puliva e chi preparava da mangiare il sabato lo dedicavamo alle pulizie domestiche, fino a che lei divenne dirigente aumentò il suo stipendio ed anche il lavoro, molte pratiche se le portava a casa e mi aiutava sempre meno nei lavori domestici io con il poco tempo che avevo Non potevo pulire più di tanto, così decidemmo che siccome lei guadagnava di più, ed essendo una donna in carriera io avrei dato le dimissioni e mi sarei dedicato solo alla casa.
E cosi sono diventato un ottimo casalingo, pulisco, lavo, stiro, e preparo degli ottimi pranzi. Spesso mia moglie e due suoi colleghi Francesco e Sergio con le rispettive mogli Carla e Paola fanno dei pranzi di lavoro a casa nostra o da loro, e noi "donne" facciamo a gara a chi cucina meglio, poi loro discutono di lavoro e noi " donne" parliamo di cucina ci scambiamo le ricette, mi trovo un po' imbarazzato quando parlano di moda ma per il resto reggo bene la conversazione.
Quando ceniamo a casa nostra tutti mi fanno i complimenti per il pranzo e per come preparo e servo in tavola, mia moglie molto soddisfatta di me dice che le donne dovrebbero imparare da me a fare le casalinghe.
Dopo un po' di tempo notavo in mia moglie un cambiamento, era nervosa per delle piccolezze si arrabbiava, io cercavo di accontentarla in tutto credevo che era lo stress dal lavoro, invece era'altro, dopo me ne resi conto.
Una sera tornati a casa dopo una cena a casa di Francesco mi aggredì urlando sei un pezzo di merda che figura mi hai fatto fare. Io rimasi di stucco non sapevo cosa avevo combinato cercai di dire ma cosa ho fatto ma non terminai la frase che mi vidi arrivare un ceffone e poi un altro e ancora sberle a ripetizioni, non sapevo cosa fare e restai immobile a prenderli intanto lei continuava con sberle e diceva io t'insegno a stare al mondo coglione pezzo di merda e altre parole offensive, io con le spalle al muro le prendevo senza fiatare non so quante ne ho preso quando finì disse vai a letto ma ricordati che non e finita ancora. Andai a letto ma non riuscivo a dormire pensando a cosa avevo combinato per farla arrabbiare tanto, e pio perché mi ha picchiato non l'aveva mai fatto, e io perché non sono riuscito a reagire?
Non trovavo risposta a quelle domande.
Il mattino dopo ha fatto colazione come il solito ed è andata a lavorare.
La sera appena entrata in casa mi disse, noi due dobbiamo parlare, qui le cose devono cambiare, dal suo tono di voce mi resi conto che non era niente di buono, dora in poi qui comando t'insegnerò a stare al mondo, tutte le volte che sbagli ti picchierò per fartelo ricordare così non sbaglierai più, ti picchierò sul culo o in parti de corpo che non si nota se ti lascio dei segni, perciò cerca di comportarti bene per evitare le botte.
Ora sai come sarà in futuro sta a te la scelta o accetti oppure te ne vai subito cosi come stai poiché tutto ciò che è in questa casa e mio lo comperato con i miei soldi.
Accettai che altro potevo fare senza soldi, né vestiti, né casa dove andavo? E poi gli volevo bene ero innamorato di lei.
Preparai la tavola come il solito per entrambi ma arrivò lei e disse togli un coperto qui mangio solo io tu mangerai in cucina dopo che ho finito io, ma io sono tuo marito dissi non puoi trattarmi come una serva.
Hai accettato le mie condizioni perciò fai come ti dico, e per questo sarai punito, ora muoviti voglio mangiare.
Dopo mangiato venne in cucina e disse togliti i pantaloni e le mutande mi prese per un orecchio e mi trascinò in sala. Poggia le mani sul tavolo, si mise al mio fianco e cominciò a sculacciarmi con una mano dritta e una al rovescio, il culo cominciava a bruciarmi e più io dicevo basta più lei picchiava, dopo circa dieci minuti smise avevo il culo in fiamme cercai di massaggiarmelo con le mani ma lei mi fermò non toccarti voglio che ti brucia più a lungo cosi ti ricorderai di non contraddirmi.
Durante la settimana tutte le sere trovava una scusa per picchiarmi, non mi faceva neanche rivestire per avere sempre il culo pronto a ricevere altre botte. Il venerdì sera era pronta ad uscire e disse "io esco e per evitare che anche tu lo faccia spogliati metti i vestiti nell'armadio e portami la chiave", "nudo?" dissi, io "si ti voglio nudo completamente", mi spogliai gli consegnai la chiave non volevo farla arrabbiare per non prendere altri sculaccioni, rimasi solo in casa nudo, così tutte le volte che usciva io restavo solo in casa nudo. Quando avevo freddo mi mettevo un suo vestito e lo toglievo prime che lei tornasse.
Una notte mi addormentai sul divano lei tornò e mi vide con la sua gonna, "scusami ma avevo freddo"
dissi "lo tolgo subito" tremando avevo paura per il mio povero culo, "no -disse lei- ci stai bene così
vestito girati si stai bene vestito così e solo un po'stretto ma rimedieremo, ora sono stanca ti punirò
domani per averlo messo senza il mio permesso".
L'indomani prima di uscire mi fece poggiare le mani sul tavolo e a culo nudo mi punì. Tornò con dei pacch
disse vieni ho comprato della roba per te, provati questa era una gonna elastica mini che mi copriva appena appena il culo e i genitali, un'altra larga sempre mini che sembrava non averla addosso, calze autoreggenti, e un reggicalze "d'ora in poi di giorno ti vestirai sempre così i pantaloni li userai solo per andare a fare la spesa". Non obbiettai per paura della sua reazione (ne avevo già prese tante prima e mi bruciava ancora il culo.)
Usciva sempre più spesso avevo capito che aveva un amante anche perché tra di noi i rapporti erano chiusi se io mi avvicinavo mi diceva di no se insistevo mi andava bene se mi diceva fatti una sega oppure mi picchiava, a volte se ero fortunato mi faceva lei una sega, ma di scopare mai.
Un giorno mi feci coraggio e dissi "scusami cara se ti dico una cosa promettimi di non picchiarmi?" "Non ti prometto niente però dimmela e poi deciderò", "sai, io, ecco, voglio, vorrei.." "allora ti decidi a parlare?" Sbottai tutto di un fiato "tu hai un amante?" "Tutto qui -rispose lei tranquilla- si certo che ho un amante cosa credi che non scopo con te non scopo con nessuno?"
Mi sono sentito le gambe molli quasi svenivo per la rabbia, ebbi una reazione d'orgoglio e dissi non è giusto a me che sono tuo marito fai fare solo seghe. Non finii la frase che mi infilò una mano sotto la gonna prese i miei genitali srtingendomeli e gridava, "io faccio quello che voglio se non ti sta bene quella è la porta", e con l'altra mi picchiava, appena li lasciò caddi a terra per il dolore ma lei continuava a darmi calci dove capitava io gridavo, ti prego basta non ne posso più mi fai male, smise si vestì ed uscì o rimasi a terra e ci volle parecchio tempo prima di riprendermi.
Una sera avevamo a cena a casa nostra con i suoi colleghi e le mogli, mentre portavo i piatti sporchi in cucina mi caddero a terra, di corsa mia moglie venne in cucina mi spinse all'angolo ed intanto che mi picchiava è entrata Carla che ha visto tutto, mia moglie non si scompose mi prese per un orecchio mi trascinò in sala, e disse "ora lo sapete anche voi sì io picchio mio marito, e c'è dell'altro che dovete sapere, vai a vestirti". Andai a mettermi calze autoreggenti senza mutande e la mini gonna larga, appena entrato in sala scoppiò una risata generale. Mia moglie mi sollevò la gonna ed orgogliosa mostrava il mio culo ben arrossato.
Non vi dico i commenti. Volevo sprofondare per la vergogna, ma sapevo che dovevo abituarmi a servire così vestito.
Quando andavamo da loro mettevo i pantaloni per uscire di casa ma appena arrivati mi faceva indossare la gonna, aiutare a servire, a lavare i piatti mi obbligava e fare quello che dovevano fare le altre mogli. Una sera andai ad aprire, mia moglie disse "siamo in due ti presento il mio amante", rimasi pietrificato non sapevo cosa fare abbassai gli occhi e dissi piacere, prepara da mangiare per due io faccio una doccia intanto offri da bere al nostro ospite, con le gambe tremanti non so se per la vergogna o per il nervoso
gli portai da bere tenevo sempre gli occhi bassi avevo vergogna a guardargli in faccia.
Gli servii da mangiare. Dopo mangiato mentre lavavo i piatti Mia moglie mi chiamò erano tutti e due nudi sul divano disse "è giunto il momento che tu fai veramente la donna, perciò prendi in bocca il suo cazzo e fagli un bel pompino". "Cosa? No ti prego questo no mi fa schifo". Per tutta risposta mi tolse la gonna e cominciò a picchiarmi, non volevo cedere, mi picchiava con la riga da disegno, sul culo e sulle cosce ma io non cedevo era troppo grande l'umiliazione e poi mi faceva schifo, speravo che il suo amante intervenisse in mio aiuto ma lui stava fermo a guardare la scena anzi si divertiva.
Allora mia moglie prese il ferro da stiro lo poggiò per terra lo legò con un capo dello spago e l'altro capo lo legò ai miei testicoli, mi mise in piedi con le gambe divaricate rivolto verso il divano "starai così fino a che non ti deciderai a prenderlo in bocca". Andò sul divano ed iniziarono a fare l'amore io costretto a vedere la scena, se mi muovevo tiravo lo spago e il peso del ferro mi strappava i ciglioni. Avevo i muscoli delle gambe che cedevano non resistevo più anche per le rigate che avevo ricevuto, dissi "va bene gli faccio il pompino ma ti prego basta non ne posso più" caddi in ginocchio proprio davanti al suo cazzo glielo presi in bocca, era già duro, intanto mia moglie mi guidava, "ecco ora lecca sul filetto, ora lecca la cappella, fattelo scivolare in bocca, fino in gola", io eseguivo come un automa non capivo niente, venne quasi subito mi sborrò in bocca mi faceva schifo, di scatto mi alzai per andare a sputarlo ma avevo ancora il ferro legato ai coglioni presi uno strappo, urlai per il dolore, ricaddi a terra, mia moglie mi prese per i capelli e disse "devi ingoiare tutto devi imparare come si fa. Avanti adesso lo riprenderai in bocca e lo pulirai per bene, dai continua così vediamo se riesci a farlo venire di nuovo". Mi slegò i testicoli "tira su il culo che ti massaggio un po' intanto che tu pompi", ormai eseguivo gli ordini senza rendermi conto di quello che facevo. Ad un certo punto lanciai un urlo, mia moglie si era messo un cazzo finto e me lo ha messo nel culo, volevo alzarmi ma lui mi teneva la testa pressata sul suo cazzo mia moglie con il cazzo nel mio culo e con le mani mi teneva i fianchi, "continua a pompare" mi diceva intanto faceva andare avanti e indietro il suo cazzo finto, lui venne per la seconda volta ingoiai tutto e finì il mio supplizio.
Mia moglie sfilò il cazzo mi buttai sul pavimento dal dolore ero sfinito piangevo, mia moglie mi aiutò
sollevarmi e baciandomi mi disse, "adesso sono soddisfatta e orgogliosa di te sei diventato una donna a tutti gli effetti ora potrai prendere in culo anche un cazzo vero. E non piangere come un femminuccia vedrai che in futuro ti piacerà".
Dopo quella sera che mia moglie mi ha fatto diventare donna
Tutti i sabato sera Claudio (così si chiama il suo amante) veniva a cena da noi, io preparavo da mangiare, servivo senza sedermi a tavola restavo in piedi vicino a mia moglie a riempire i bicchieri di vino e d'acqua, loro parlavano come se io non ci fossi m'ignoravano completamente.
Dopo mangiato io sparecchiavo, lavavo i piatti e loro o sul divano o a letto scopavano. Quando mia moglie mi chiamava io dovevo prendere in bocca il cazzo di Claudio e pompare, ma siccome lui si era già sfogato era molle e per farglielo tirare dovevo leccare e pompare per tanto tempo, mi facevano male le mandibole ma non smettevo per non fare arrabbiare mia moglie, lei diceva che così facevo esperienza e
che mi sarebbe stata utile in futuro, quando diventava duro lui saltava su mia moglie e la scopava di
nuovo.
Sergio il suo collega era diventato direttore e ci ha invitato a cena al ristorante, eravamo noi Francesco Carla e sua moglie Paola, si parlava del più e del meno quando la conversazione cadde su noi, chi diceva che non era giusto il comportamento di mia moglie nei miei confronti chi invece diceva che chi comanda ha il diritto d'avere potere assoluto, io restavo zitto non volevo dire cose che facessero arrabbiare mia moglie, ad un certo punto mia moglie disse un po' seccata che lei agiva come voleva e che erano affari suoi. Siccome io ero la donna in casa dovevo essere donna in tutto, gli raccontò dei nostri rapporti con il suo amante, che io gli facevo i pompini e che lei m'inculava con il cazzo finto.
Vedevo le loro facce sbalordite per quello che mia moglie diceva, volevo nascondermi per la vergogna, mi alzai dissi vado in bagno e li ebbi una crisi di nervi e piansi.
Tornato al tavolo Paola mi disse "è vero che fai tutte quelle cose che dice tua moglie?" "Si" dissi senza alzare gli occhi dal tavolo "e tu non dici niente, non reagisci?" Se lo facesse lo riempirei di botte disse
mia moglie.
Tornati a casa prima di andare a letto mia moglie si mise il cazzo finto, io m'inginocchiai lo presi in bocca lo bagnai per bene mi stesi con la pancia sul letto e le gambe per terra, lei me lo mette nel culo e mi scopa, era ormai una prassi che quando lei si metteva il cazzo finto io dovevo prima bagnarlo e poi prenderlo nel culo, lei diceva che lo faceva per il mio bene e che mi preparava per quando dovevo
prendere quello vero, io nonostante il dolore dovevo anche ringraziarla.
Una sera dovevamo andare a cena a casa di Francesco mia moglie disse sotto i pantaloni ti metti la gonna voglio che aiuti Carla vestito così. Mi misi le calze autoreggenti la mini gonna stretta, appena arrivati a casa mi tolsi i pantaloni, per non sentire i commenti andai subito in cucina ad aiutare Carla.
Nel servire in tavola mia moglie mi molla una sberla urlando "guarda come ti sei sporcato la gonna non stai mai attento, toglitela subito e vieni qua" era un ordine che non accettava repliche, mi sfilai la gonna e rimasi solo con le calze senza mutante (non le mettevo mai) mi stesi sulle sue gambe e cominciò a sculacciarmi, finito mi disse "adesso starai così e servirai do solo" anche Carla si sedette a tavola, io servivo e giravo intorno al tavolo per riempire i bicchieri, intanto che riempivo il bicchiere di Carla mi
dice "ti brucia?" E intanto mi tocca il culo, "un po'" risposi. Finito di mangiare sono andato in cucina a lavare i piatti, intanto gli "uomini" parlavano di lavoro le donne vennero in cucina a farmi compagnia, mi sentivo ridicolo loro ben vestite ed io nudo, ma ormai non potevo farci niente non sapevo più cosa era la vergogna non avevo più dignità.
Tornati a casa dissi a mia moglie "posso andare a letto o mi devo preparare?" Speravo che non m'inculasse ma lei disse "preparati non dobbiamo perdere le buone abitudini", così anche quella sera il mio povero culo ebbe la sua parte.
Una mattina prima di uscire mi disse "oggi viene a trovarti Sergio il mio direttore trattalo bene ci tengo a fare carriera".
Verso le tre del pomeriggio arriva Sergio "ciao -disse- te lo ha detto tua moglie che sarei venuto a trovarti?" "Si" risposi "mi ha detto che sai fare bene i pompini sono qui per verificare" e si sedette sul divano senza dire una parola m'inginocchiai gli abbassai i pantaloni e mutante glielo presi in bocca e cominciai a succhiare, "cazzo come pompi bene lo succhi meglio di mia moglie e anche di tua moglie (cosi ho saputo che si e scopato mia moglie) dai non smettere, fai piano così dura di più, sei forte dovresti insegnare anche a mia moglie come si fa". Finalmente venne ingoiai tutto.
Lo accompagnai in bagno glielo lavai per bene gli dissi "vuoi che lo faccia di nuovo?" ( mia moglie mi aveva raccomandato di trattarlo bene altrimenti povero il mio culo.) "si dai" disse lui così ripresi a pompare per la seconda volta.
Appena entrata mia moglie cominciò a spogliarsi buttando i vestiti per terra come faceva di solito, io dietro a raccoglierli disse "è venuto Sergio?" "Si" "è rimasto soddisfatto?" "Credo di si", "bene ora faccio una doccia, non preparare da mangiare vado fuori".
Appena uscì dalla doccia ebbi un attimo di coraggio e dissi arrabbiato, "non è giusto mi obblighi a fare il tuo schiavo, ma non voglio fare la tua puttana, per farti fare la carriera". "Cosa ai detto?" Ho visto il suo sguardo era veramente arrabbiata ho avuto paura e sono scappato a chiudermi in bagno, lei mi corse dietro "apri subito questa porta o sarà peggio per te", non volevo aprire avevo troppa paura ma sarebbe stato peggio se non l'avessi fatto subito. Aprii la porta mi buttai in ginocchio ai suoi piedi, chiedendo perdono, lei mi prese per i capelli cominciò a picchiare mi stese per terra dandomi calci sul culo, sulle gambe, sulla schiena, "seguimi" disse mi alzai per seguirla ma lei mollandomi un manrovescio disse "ti ho detto di seguirmi non di alzarti", la seguii a quattro zampe mi portò in sala "mettiti con la pancia sul tavolo e stendi le mani in avanti", prese una corda mi legò le mani alle gambe del tavolo e cominciò a
picchiarmi con la riga da disegno, sul culo e sulle cosce, io gridavo "basta ti prego non ne posso più", ma lei non mi ascoltava neanche e continuava. Quando si stancò avevo il di dietro in fiamme, speravo che mi slegasse per poggiarmi alle piastrelle della cucina per sentire un po' di sollievo, ma lei mi fece inginocchiare sullo sgabello prese lo spago mi legò i testicoli al ferro da stiro poggiato per terra con lo spago tirato in modo che ogni movimento che facevo mi strappavo i coglioni.
Si vestì stava per uscire, io piangendo la supplicavo di slegarmi di non lasciarmi in quella posizione, lei non mi degnava neanche di uno sguardo, non disse una parola e uscì. Io avevo tutti i muscoli delle gambe e la schiena che mi facevano un male terribile, cercavo di stendere prima una gamba e poi l'alta con piccoli movimenti altrimenti tiravo lo spago e poveri i miei coglioni. Non so quando tempo è passato sentivo aprire la porta, era lei e Claudio il suo amante, ebbi un attimo di sollievo finalmente mi avrebbe slegato, ma loro si misero sul divano ad amoreggiare, io supplicavo mia moglie di slegarmi ma lei agiva come se io non esistessi. Vennero dietro di me mia moglie mi allargava le chiappe del culo, lui con un colpo secco m'infilò il suo grosso cazzo, lanciai un urlo che subito mia moglie mi tappo la bocca, intanto lui continuava a fare avanti e indietro fino a quando non mi sborrò sulla schiena.
Dopo mia moglie mi slegò, io caddi a terra dolorante, "vai a farci un caffè" disse lei, io cercavo di rialzarmi ma avevo le gambe che non mi sostenevano, camminando a quattro zampe preparai il caffè, bevvero il caffè ed uscirono senza dirmi una parola, come se io fossi il loro strumento di piacere.
Ormai mi ero rassegnato a fare la vita da servo e oggetto di piacere di mia moglie, dei suoi amici, e del suo amante, che sembrava che ci provava più gusto a farsi fare i pompini ed inculare me che a scopare mia moglie.
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14 anni fa
efabilandia, 48
Ultima visita: 7 mesi fa -
Fantastica gang
Questa è la fantastica esperienza vissuta da me e la mia ex ragazza questa estate in croazia a Premantura in Istria...bene,la meta è stata scelta sia per la bellezza del luogo ma anche per la possibilità di trasgredire e mi riferisco alla possibilità di stare nudi in spiaggia e di lasciarsi andare alla sera uscendo per il paesino...premetto che sono sempre stato molto geloso fino a quando un giorno casualmente mentre lei si stava provando dei vestiti in un negozio,involontariamente si agganciò l'orlo della mini gonna ad un gancetto del camerino e le si alzò la gonna mostrando autoreggenti e perizoma,in quel momento un uomo si girò e la vide..al momento la cosa non mi piacque per nulla ma mi resi cono poi che l'episodio mi aveva eccitato e più ci pensavo più mi piaceva..ne parlammo con calma e dopo alcuni mesi ecco che arrivammo a decidere di fare una settimana di vacanza all'insegna della trasgressione in un luogo distante da casa. Fu così che siamo partiti e dopo essere arrivati a destinazione già la prima sera abbiamo iniziato a "giocare":siamo usciti per andare a prendere un gelato e camminare un po' e io scelsi i suoi vestiti,un top bianco semi trasparente,le si vedevano i capezzoli,una gonna cortissima bianca e perizoma nero sotto e scarpe con tachi alti...inutile dire che in gelateria tutti la guardavano,alcuni ragazzi fischivano...ma noi tranquilli siamo tornati all'appartamento,mi chiese se la cosa mi era piaciuta e le riposi che l'avevo trovata super eccitante...così passarono i primi giorni tra vestiti trasparenti,gonne cortissime,topless in spiaggia,ma per il momento solo sesso in camera nostra a parte un pompino dietro i cespugli e qualche palpata alla sera quando uscivamo...una sera però arrivammo alla trasgressione totale! andammo a mangiare ad un ristorantino di pesce ovviamente dove il cuoco era un ragazzo conosciuto in spiaggia a premantura dove c'è un parco protetto e lui di giorno lavorava in biglietteria all'entrata.quella sera la mia lei mi disse che voleva scegliere i vestiti,indossò una magliettina nera velata praticamente trasparente con un reggiseno di quelli che reggono solo sotto le tette ma non coprono i capezzoli,qundi aveva praticamente le tette fuori!! poi indossò un gonna cortissima nera con autoreggenti a rete e tacchi vertiginosi...infine un perizoma mini con un taglio davanti così le si poteva vedere tutto se apriva le gambe...inutile dire che tutti la guardavano,la gonna era così corta che l'orlo delle calze era perennemente fuori e da dietro le si vedevano le natiche. Al ristorante per sedersi sulla sedia praticamente aveva il sedere di fuori.
dopo aver consumato un ottima cena il ragazzo venne al nostro tavolo e ci disse con una franchezza sbalorditiva che la mia lei era bellissima e che si era reso conto che eravamo là per giocare,per farci guardare o meglio farla guardare e i disse che se volevamo aveva due amici con una barca da 10 posti con salottino,letto e tutto..e ci potevano invitare là nel dopo cena per farla giocare più seriamente,ci disse che sarebbe tornatoa cucinare e sarebbe poi ripassato per sapere...la mia lei mi guardò,io nervoissimo non sapevo che dire ma ad un tratto mi disse: siamo venuti per giocare,ti eccita che mi vedano nuda,che mi desiderino,io ci sto perchè mi piace che mi guardino e che ti ecciti,dato che siamo qui e poi tanto torniamo a casa e nessuno saprà niente,giochiamo fino in fondo,voglio anche scopare non solo farmi guardare,ti va?io rimanendo senza fiato,non so come le risposi subito di si. così dopo due ore il ragazzo (mark) ci accompagnò al porto dove entrammo in una bellissima barca di almeno 15-20 metri credo,con un salottino con dei divani,un tavolo in mezzo..e questi due ragazzi (dragan e sergio). la cosa iniziò con un po' di imbarazzo da parte nostra ma loro stavano già guardando la mia lei in ogni punto,poi ad un tratto la fecero accomodare sopra il tavolino in legno al centro e la cosa diventò fantastica:lei seduta a gambe aperte e mentre mark iniziò a infilarle le dita nella fessura del perizoma,gli altri due tirarono fuori il cazzo e lei iniziò a segarli,scapellandoli per bene,poco dopo le sfilarono i vestiti e rimase in calze e tacchi...mark iniziò a leccarle la figa,vedevo tutta la lingua che passava sopra il suo clitoride poi giù fino in fondo e dentro le labbra,dragan le baciava le tette mentre lei stava succhiando il cazzo di sergio..in questo modo si alternarono per un po',e spompinò tutti e tre,nessuno aveva un cazzo da super dotato ma erano tre bei cazzi cmq. poi mark si sedette sul divano e le disse di mettersi sopra di lui,lei lo fece e vidi il cazzo entrarle nella figa,fino in fondo,era apertissima dopo tutto ciò che stava accadendo..iniziò a saltare e cavalcare mark mentre gli altri in piedi sul divano si facevano succhiare per quanto lei ci riuscisse,e anche in questo modo si diedero il cambio per un po',diciamo che per circ 20 minuti lei aveva un cazzo nella figa e due in bocca a cambio.infine arrivò il momeno più hot,andammo in camera dove cerano dei letti singoli,dragan si sdraiò e lei si sedette sopra infilandosi il cazzo,sergio andò in ginocchio di fronte a lei e mark iniziò a infilarle un dito nell'ano fino a farlo entrare del tutto,poco dopo sputò nel sedere e iniziò a infilarle il cazzo,la scena fu incredibile,aveva due cazzi infilati davanti e dietro ed uno in bocca ed allora lei si girò e fissandomi mi disse: vai in salotto,nella mia borsa c'è la fotocamera,voglio che mi riprendi.io sbalordito,cosrsi e feci ciò che mi disse e iniziai a filmare.Per circa 30 minuti ancora continuarono così,tutti e tra la incularono a cambio mentre uno si faceva succhiare,infine la fecero sdraiare a pancia alta sul letto e le sborrarono ovunque,sulla bocca,figa,scarpe,tette...maki mi guardò e mi disse,ora tocca a te! io mi avvicinai,le infilai il cazzo che avevo durissimo e dopo pochi secondi lo tirai fuori dalla figa e sborrai sulla sua bocca..è stata un'esperienza incredibile e per me fantastica!!
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14 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 10 ore fa -
La studentessa
In pausa pranzo, con altri colleghi andiamo nello stesso ristorante dove spesso pranziamo quando il tempo per rientrare è poco.
Come sempre succede, prendi confidenza con i soliti avventori e ovviamente con le cameriere.
Una di queste aveva catalizzato l’attenzione di tutti, un viso dolce ma nello stesso tempo acuto, e sempre sorridente, un seno ben pronunciato e un culetto che era la fine del mondo il tutto su un corpicino che sembrava da bambola.
Era sempre al centro di battutine cui rispondeva con allegria in alcuni casi e con un pizzico di sarcasmo in altri, questo senza mai offendere nessuno ma sapendo come tenere a bada chi la importunava.
Al nostro tavolo si soffermava un po’ di più, essendo clienti abituali, e avevo notato che se non le facevo io qualche battuta era lei che attaccava discorso, una volta parlando delle vacanze, una del weekend, ma le ultime volte si era sbilanciata su giudizi personali, tipo “non mi piaci con questa camicia”, “stai meglio con i Jeans “, niente di spinto ma non erano comunque le solite frasi abituali di chi risponde per educazione e per “tenere dentro” i clienti.
Un Venerdì in cui ero andato più tardi e senza colleghi rispondo alla sua battuta “questa è la camicia che ti avevo detto che mi piaceva”, con “E’ per questo che l’ho messa”, ride divertita dicendomi che è la frase che dico a tutte.
Ci fermiamo ancora due minuti a parlare poi le propongo di continuare il discorso davanti ad un aperitivo per quella sera, lei è di turno ma inizia alle venti, e rimaniamo d’accordo di vederci alle diciassette.
La sera lei è davanti al ristorante, sale in macchina e le chiedo dove vuole andare, visto che conosce di sicuro meglio lei i posti.
Mi fa uscire dal provinciale e prendiamo alcune strade che non conosco, e tutte portano verso l’alto, alla fine arriviamo in un bar molto elegante, poche macchine parcheggiate, guardando il panorama si nota l’ansa del fiume e i paesi sembrano quadri visti da qui.
Entriamo e vedo lei avvicinarsi alla cassa e parlare con la proprietaria, che le da una chiave, poi mi fa cenno di seguirla.
Mi porta al piano superiore, un cartello dice “apertura dopo le 21” ,apre ed entriamo in una sala con parecchi tavolini con separé ed un pianoforte a coda in mezzo.
Lei si gira e mi bacia, un bacio lungo ed intenso, poi mi prende la mano e mi porta verso un divanetto, apre un piccolo ascensore che poi scopro essere il portavivande dal piano inferiore mi porge da bere, dicendomi “credo che questo cocktail ti assomigli, dolce e delicato ma nello stesso tempo forte e sensuale”, il gioco lo sta conducendo lei dimostrandosi parecchio intraprendente ma siccome la cosa mi piace la lascio tranquillamente continuare.
Ricomincia a baciarmi , io le sbottono la camicetta, accarezzandole il seno, non molto grande ma ben pronunciato, la forma è a coppa con i capezzoli non molto grandi e rosei, in questo momento ritti per l’eccitazione.
Scendo poi verso i pantaloni, sono neri, larghi sulle gambe e questo mi permette di sfilarglieli senza toglierle le scarpe, quello che vedo è favoloso.
Lei ora è sdraiata sul divanetto, la camicetta è aperta mostrando un reggiseno a balconcino, la pancia è snella pur non essendo troppo magra, gli slip sono viola con ricami, e seguono le sue forme armoniosamente, le gambe appaiono ancora più slanciate viste con le scarpe col tacco.
Scendo verso il basso continuando a baciarla, scosto gli slip ed inizio con la lingua a solleticarle il clitoride, per poi infilarla in profondità, assaporando il frutto della sua eccitazione ,sento che le piace, mi sposta la testa portandola un po’ più in alto ed inarca le gambe, facendomi capire dove prova più piacere, le allargo le labbra per potermi dedicare a quel punto, mentre con un dito inizio un lento andirivieni, quando sento che sta per venire mi fermo con il dito al suo interno e continuo con la sola lingua, l’orgasmo è forte e continuo e non smetto fino a quando non smette di sussultare ad ogni tocco.
Le sfilo gli slip e finisco di spogliarla, rimane con solo le scarpe col tacco, mi siedo e la faccio mettere sopra, sento il calore del suo sesso ed in questa posizione posso lambire il seno che è proprio davanti alla mia bocca.
La posizione è molto eccitante, e piace ad entrambi, con uno sguardo da gattino mi dice “potrei stare così per ore, ma ti avviso che è difficile farmi godere in questa posizione”, continuo allora ancora un po’ poi la faccio sdraiare, affondo nel suo sesso e alterno colpi forti e continui ad altri in cui con il pene “accarezzo” il suo clitoride, lei gradisce questa posizione, i suoi sospiri diventano sempre più forti, li soffoco con un bacio dove la mia lingua è succhiata con avidità, eccitandomi ulteriormente, metto le mie mani sul suo sedere e la spingo verso di me ad ogni colpo, portandola all’orgasmo, rimango dentro di lei godendo di ogni sua contrazione e solo alla fine tolgo il pene e lo porto alla sua bocca, lei lo succhia avidamente, segue con la lingua tutta l’asta per poi accarezzare il glande facendomi quasi venire, ma io voglio il suo di dietro, la metto a novanta e mi appoggio all’entrata, le chiedo se lo ha mai fatto dietro, risponde “no, ma vorrei provare”.
Decido a questo punto di cambiare posizione, la faccio sdraiare in modo di poterla guardare, questo mi permette di capire se le faccio male o se continuare, inizio con un dito, lentamente, essendo bagnata dei suoi stessi umori riesco ad infilarlo senza problemi, poi infilo il secondo e lentamente li faccio roteare allargandolo.
Porto ancora il pene alla sua bocca e me lo faccio insalivare, infine inizio piano a forzarla, continuando a stimolarla davanti, spingendo piano e fermandomi alle prime avvisaglie di dolore, finalmente entro con la prima parte, aspetto che si abitui per poi iniziare a possederla completamente, il suo viso era radioso, quasi avesse scoperto un qualcosa di cui non si aspettava, da una fase passiva iniziava a muovere il bacino facilitandomi l’entrata, sentivo il mio pene stretto dentro di lei, mentre i suoi umori continuavano a scendere lubrificando e favorendo il rapporto.
La faccio mettere distesa con la pancia appoggiata ad un cuscino del divanetto, la gamba destra piegata in avanti in modo di poterla possedere più agevolmente, entro di nuovo in lei, inizialmente dietro, penetrandola ripetutamente ed osservando le smorfie del suo viso, poi scendo con il resto del corpo carezzando con la lingua il suo collo fino al lobo delle orecchie, la mia mano torna a stimolarle il clitoride e la sento gemere sempre più forte, anch’io non riesco a trattenermi oltre, accelero il ritmo fino a giungere entrambi al culmine liberandoci in un orgasmo liberatorio.
Rimaniamo così qualche minuto, poi ci alziamo e mentre ci baciamo iniziamo a rivestirci, guardando l’orologio ci accorgiamo che dobbiamo fare alla svelta e ridendo raccogliamo velocemente i vestiti.
La accompagno di nuovo davanti al ristorante dicendo “Ci vediamo Lunedì”, lei mi sorride in modo enigmatico e mi bacia velatamente le labbra.
Lunedì la proprietaria del ristorante ci dice che non lavora più lì, si è spostata per studio in un’altra città.
Sorrido malinconicamente sapendo che mi mancherà la sua presenza.
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14 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 10 ore fa -
Un pomeriggio di agosto
Che voglia di sesso ma soprattutto di cazzo. Un caldo pomeriggio di agosto la voglia di allenarmi in bici mi porta a scalare un paio di colline intorno alla mia città (la spezia) quindi per rinfrescarmi una discesa verso il fiume magra, dove in un ansa si può anche godere di un bagno adamitico. Li vicino c’è un posticino, non lontano dal ponte che da arcola conduce a sarzana, dove è possibile fare incontri piacevoli. Be devo considerare che il mio atteggiamento, quando frequento posti del genere è più che inequivocabile. Arrivo nel prato e vedo un ragazzo a petto nudo che mi guarda. Io passo oltre e mi reco in una radura alla fine del sentiero li mi spoglio e mi sdraio nell’erba con la scusa di prendere un po’ di sole. Lui arriva e inizia a guardarmi massaggiandosi il cazzo. Io da vera puttana non posso trascurarlo mi alzo in piedi, gli do la schiena allargo le gambe e mi chino in avanti scostando con le mani le natiche e piegandomi languidamente sulle ginocchia. Lui arriva lo sento dietro di me mi appoggia il pacco al buco fremente ne ha voglia. Mi volto gli tiro fuori un cazzo già semiduro dalla tuta da ginnastica e lo ingoio guardandolo negli occhi. Lui si eccita di più. il cazzone si ingrossa lo voglio nel culo non resisto mi volto e mi faccio scopare. Subito piano mi penetra lentamente dandomi modo di abituarmi e dilatarmi al punto giusto, poi mi scopa con foga. Veniamo disturbati da un guardone, per me la cosa è più eccitante (sono una vacca esibizionista) ma lui si spegne un pochino e quindi la scopata termina con una pompino e una sua sega.
Io che sono ancora vogliosa mi rivesto inforco la bici e vado a casa. La giornata però per una troia infoiata come me non è finite a cosi mi faccio una bella doccia indosso un paio di short una maglietta ciabatte infradito e rigorosamente senza intimo me reco al cinema prono della mia città. Nel buio salgo in galleria e mi siedo in ultima fila. Per caso sullo schermo si sta proiettando un film di transessuali mmmmmmmm. Mi eccito ….mi eccito tanto e mi apro gli short e inizio a segarmi. Si avvicinano in due, sono anziani uno si accovaccia e mi prende il cazzo in bocca l’altro mi offre il suo che ingoio prontamente. Poco dopo ecco giungere un altro signore piuttosto distinto sui 55 decisamente più basso di me ma lo sento molto padrone della situazione e per questo lo guardo languidamente mentre ancora imbocco il cazzo e sono a mia volta spompinata da un altro frocio. Mi fa alzare, mi sottrae ai miei spasimanti e mi dice di seguirlo fuori dalla galleria. Li, appena fuori dalla galleria del cinema, c’è un anfratto protetto da una tenda con una sedia dentro. Mi fa entrare per prima (che gentile con una signora) mi dice di spogliarmi io esegua …sono ai suoi ordini. Lui si tira fuori il cazzo già duro …..ma duro di marmo lungo e grosso lo infila prontamente nel preservativo e senza tanti complimenti mi spinge in basso e inizia a fottermi la bocca dandomi della pompinara. Io completamente nuda e scalza lo sbochino sbavando avidamente. Ogni tanto qualcuno si affaccia da uno spiraglio in alto oppure scosta la tenda per godersi lo spettacolo della troia nuda all’opera. Il mio maschio all’apice dell’eccitazione mi alza mi fa voltare mi allarga il culo con le dita, mentre io lo umetto con la mia saliva e mi pianta il cazzo dentro. Sono già abbastanza dilatata per la recente inculata al parco ma mi fa male sento il classico dolore dello sfondamento da cazzo. Mi sottraggo un attimo da quel dolce supplizio lui paziente mi ripropone il suo bastone di carne che questa volta ricevo agevolmente nel mio intestino ormai violato. Si ferma un attimo poi inizia a scoparmi subito lentamente poi sempre più svelto e duro. Mi insulta dandomi della puttna lo sento mi vuole sfondare i mi volto lo guardo e lo afferro, con le mani dietro, per i suoi fianchi attirandolo a me e ringhiandogli la mia eccitazione di femmina selvaggia e montata. I colpi si fanno più violenti lui non si controlla bene si sfila, io ne aprofitto per voltarmi mi alzo in piedi, mi appoggio con la schiena al muro alzo una gamba sulla sedia e mi lascio scopare dal davanti. Lui mi bacia il collo mi strizza i capezzoli ma mi vuole possedere da essere superiore mi ribsatte in ginocchio mi sale sopra e mi riscopa dall’alto sfondandomi il culo.
Lo sento ansimare il ritmo aumenta si irrigidisce e mi pianta il cazzo dentro ancora più a fondo e sborra godendo dentro di me. Mi lascia mi riempie di complimenti e se ne va. Io mi sento femmina terribilmente femmina violata nella carne e voglio manifestarlo ai porci che, in sala sicuramente cazzo in mano si stanno segando guardando i trans che a culo aperto sullo schermo si fanno riempire di sborra. Torno nuda in sala dove mani arrapate mi toccano dappertutto assaggiando la dilatazione del mio sfintere, mentre io languidamente mi rivesto, sottraendomi ormai sazia a quei maschi vogliosi che sicuramente avranno anche loro, magari in futuro, come magari anche voi che leggete la loro occasione.
Un bacio a tutti e tutte.
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14 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 10 ore fa -
Tra le ombre del fuoco
La luce del fuoco disegna lampi asincroni e tenui sulle pareti, le fiamme proiettano le nostre ombre in direzioni casuali e mutevoli, è un effetto psichedelico, ma molto rallentato, che riempie lo spazio tra di noi, attori immobili delle nostre immagini del momento.
Mi stai davanti e io ti vedo attraverso il controluce impazzito del fuoco, che arde voluminoso nel caminetto, hai spento tutte le luci, sacerdotessa esperta di questo rito pagano della tua fantasia, le tue linee sono morbide e disegnano intorno al tuo corpo un profilo slanciato, la mia mente si sforza di riproporre un’immagine familiare di te, scorre al suo interno la lista delle foto scambiate sull’e-mail del contrabbando libidinoso, e poi le discussioni e gli orgasmi dentro a un monitor umido di desiderio.
Ora sto cercando di ricondurre questa tua figura di adesso a qualche cosa che so, o che è già stato, il mio pensiero si muove animato da un’energia rapida e urgente: la paura.
Cerco di guardarmi da fuori, mi sforzo di assumere una prospettiva esterna a me stesso, che mi ricomprenda in qualche schema banale e rassicurante, un’avventura, uno sporco incontro, una storia a temine, “sesso e nulla più…” mi dico in tono rassicurante e indolente.
Penso a mia moglie e al bozzolo di inganni in cui l’ho rinchiusa, da lì non mi vede ma non crederebbe ugualmente ai suoi occhi, la immagino muoversi appagata nella sua casa, cerco di reprimere lo stupido senso di colpa che si fa strada facilmente in un punto scosceso della mia coscienza, ma sono troppo concentrato nell’immagine di me stesso per non pensare a lei.
Lei intanto mi guarda, ha accatastato i miei vestiti vicino al camino, mi balena in mente il pensiero idiota del dolce tepore di quando li potrò rimettere, sono completamente nudo, era nei patti della sera prima: “Ti spoglio completamente e tu non mi puoi toccare, sarai il mio giocattolo perverso”.
La mia pelle ha il colore caldo dei riflessi del fuoco, se cominciassi a sanguinare nessuno se ne accorgerebbe. Lei ha occhi di un nero concavo, nell’oscurità della stanza scintillano di una luce residuale e profonda, pozzi bui di stelle lontane, mi catturano con il loro acume melmoso, io mi sento di una nudità ancora più denudata, una figurina secondaria dell’umiliazione fisica, ha le pupille dilatate e la bocca leggermente socchiusa in una sorta di sorriso definitivo e compiaciuto, guardo il suo seno, i suoi fianchi rotondi e sensuali, ha messo la gonna di pelle nera di quella fotografia, piccole linee rigonfie sui glutei delimitano il contorno delle sue mutandine, porta calze velatissime, che sfumano come in un’aureola evanescente intorno alle caviglie sottili. Un tacco lungo affinato e indecente, prolungamento dei suoi stessi pensieri, la fa sembrare altissima, sottile e potente.
Mi rendo conto che il suo abbigliamento rappresenta meticolosamente qualche parte di me, lo conosco già: era in tutte le conversazioni notturne davanti al computer e in ogni fotografia che ci siamo scambiati al mercato osceno della comune perversione.
Questo appuntamento è il capolinea, pericoloso, inopportuno quanto inevitabile, come un destino accessorio e secondario nella mia vita, un ramo della mia fantasia che pensavo seccato dalla banale quotidianità di una vita tranquilla, ma che ora rivive percorso da desideri troppo ingombranti e veloci. Ci sono arrivato per inerzie successive, con la speranza che lei non ci fosse: avrei aspettato un po’ e poi sarei andato via col cuore sollevato.
Ora mi guardi come un felino addomesticato da circo, so che non puoi farmi del male ma ho paura di te.
Mi fa un po’ male a sinistra e sento caldo davanti e freddo alla schiena. Il legaccio al polso lo hai serrato di più e ora mi duole, mi sento aderente e consono alla curvatura di questa sedia, ne seguo gli angoli col mio corpo, formando un segno visibile, come un quattro nell’ombra.
Provo a muovere le gambe ma rimangono serrate alle legature, così pure le braccia, sento formicolii gelidi diffondersi attraverso le vene in una direzione tra fuori e dentro, tra pelle e anima.
“Ora ti lego alla sedia – mi hai detto - vedrai che ti piace, ho portato le corde, lo farei con le calze ma il patto era che io restassi vestita, ricordi?”.
Il pesante nastro adesivo grigio posato sulle labbra da zigomo a zigomo mi obbliga a respirare col naso, sento le mie labbra paralizzate come appiattite in un’espressione di stupore.
Passi i tuoi occhi dappertutto sul mio corpo bianco, li fai scivolare nelle pieghe delle ascelle, fai scrutare loro le spalle, li fai scendere lungo il declinare dolce del torace fino alla pancia, poi verso la piega tenera del bacino, per tuffarli sul mio sesso, e farli poi riaffiorare più avanti e giù veloci e famelici per le gambe, fino alle caviglie serrate alla sedia con la corda sottile e penetrante. Per associazioni di immagini ora guardi i miei polsi, e chiudi il cerchio e la gabbia in cui mi hai rinchiuso.
Non sento emozioni catalogabili nel senso comune del termine, quanto piuttosto un languore, un formicolio, che si diffonde al limite esterno della mia pelle, come a difesa o in attesa di qualcosa. Non sono eccitato, non lo so perché, forse per dispetto o forse è colpa di mia moglie, ma il mio membro se ne sta afflosciato come svuotato o scuoiato da tribù primitive della mia coscienza.
Lei se ne accorge e con un’ombra di disprezzo negli occhi pare all’improvviso animarsi di lussuriose intenzioni.
“Cos’è? Non ti piace? O non ci hai mai provato? Guardami, ora mi tocco per te”.
Avrei voluto darle dei baci, piccoli baci di superficie per capire chi fosse e magari trovare la via, ma ora, da questa posizione, mi stanno balenando nella testa migliaia immagini di sue possibili versioni e possibilità.
Vedo la sua mano salire su per il suo petto, seguire lentamente la curva tenera del seno, insinuarsi nella piega della camicetta di raso, poi in successione rapida vedo il seno nudo, chiaro e il capezzolo viola e turgido. L’altra mano, seguendo itinerari opposti, è affondata tra le cosce, premuta contro un punto basso del ventre, le ginocchia si sono unite e formano una sorta di tenaglia nella quale è racchiuso il suo sesso.
Il suo respiro si fa pesante, sembra assumere forme e volumi e viaggiare sulle stesse onde dei riflessi del fuoco su di noi, sento il cuore che mi batte sul collo, pompa sangue e attesa e sudore.
Ora mi fissa di nuovo e i suoi occhi sono pugnali lanciati, sento un languore su per la schiena gelida, intanto lei si solleva un poco la gonna e si sfila le mutandine, le vedo a terra tra le sue scarpe, si china a raccoglierle, si avvicina e me le passa sulla fronte e poi me le preme sul naso “Senti il profumo del mio sesso, sai quante volte l’ho sentito sulle mie dita quando ci parlavamo di notte.” Parla con una voce sussurrata, che mi arriva trasportata dalla luce del fuoco insieme all’odore denso e pungente del suo sesso, mi viene da pensare all’odore del mare nelle mareggiate d’inverno.
Ora si abbassa, la vedo inginocchiarsi davanti alla mia sedia, vedo la sua testa passarmi a pochi centimetri, ne subisco il profumo, ma ho una percezione dilatata della realtà per cui il movimento di lei mi sembra lunghissimo, infinito.
Ora lei guarda in direzione del mio pene, lo sfiora col suo respiro, ci sento sopra il peso dei suoi occhi che scrutano e del suo naso che aspira, mi predispongo a percepire una qualsiasi sensazione umida di contatto che dia una direzione al tutto, invece lei gira la testa di lato e dice “Dai entra ! Puoi entrare ora !”.
E’ come se si accendesse una flash nella mia testa, per un attimo tutte le idee si fermano abbagliate e non capisco bene cosa stia accadendo, lei ha i gomiti poggiati sulle mie ginocchia nude, sento una pressione e capisco che si sta alzando. Di fianco qualcuno o qualcosa si muove, quasi ne intuisco il calore e il volume, l’ombra si espande laterale e si avvicina a lei, ora lo vedo, un uomo alto e vestito con una giacca blu e pantaloni grigi, ha il viso liscio e un’espressione per bene, gli occhi hanno angolature a scendere, ha capelli lunghi, tirati indietro e raccolti in un corto codino, lei gli va incontro e lo abbraccia, dopo un tempo incalcolabile, si voltano dalla mia parte, mi viene da pensare ai cacciatori dei safari, lei dice: ”Ti presento mio marito”.
Il nastro adesivo mi preme sulle labbra, sento di avere un’espressione acquosa e poco comprensibile, il fatto mi rassicura, mi si allineano nella mente tutte le ipotesi più abiette e banali, mi viene da ridere e comincio a sudare di un sudore immaginario e mi sento ingabbiato in un vicolo dell’infelicità.
Ora lui la gira di spalle, le poggia le mani sui fianchi, non parla, le solleva la gonna, vedo le sue natiche chiare brillare come di bianco vapore, lui ci poggia le mani sopra e le stringe con forza. Lei ha inarcato un poco la schiena e ha chiuso gli occhi, sembra godere di quella stretta energica, ora si volta e si accovaccia piano davanti a lui. Seduta sui talloni mi guarda e mi pare di leggere in fondo ai suoi occhi tutta la scena che seguirà, gli sbottona la patta dei pantaloni e tira fuori il suo pene già eccitato, mi guarda di nuovo mentre passa la lingua sulle palle, poi a salire sull’asta, fino alla sommità della cappella, chiude gli occhi e ingoia tutto con una bramosia animalesca. Vedo il pene dell’uomo apparire e sparire nel senso della lunghezza intorno alle sua labbra, lo ingoia tutto e poi lo fa rispuntare umido e turgido, lui è come svenuto in un’espressione allucinata e contemplativa.
Per lunghi minuti rimango come imbalsamato nel mio stupore, poi lei si accorge che il suo uomo è arrivato, allora si alza, lo porta vicino a me tirandolo per il pene, me lo vedo proprio davanti; lei gli passa alle spalle, e da dietro comincia a masturbarlo, vedo la sua mano vicinissima percorrere ferocemente l’uccello, ogni tanto si ferma e se la passa sulla lingua così per rendere il movimento più fluido, poi, come una scossa a bassa tensione che scuote l’uomo, lei stringe con più forza e lo fa esplodere forte, un fiotto caldo e violento mi colpisce tra il collo e la spalla, sento il contatto tra il liquido e la mia pelle come un tocco leggero ma denso, poi rivoli giù per il petto a sporcare la mia identità frustrata. Lui si accascia quasi svuotato, lei lo aggira, si avvicina mi guarda e dice “Ti amo piccola troietta stupita, ora ti pulisco” si abbassa e comincia a leccare lo sperma del suo uomo, lo raccoglie con la lingua e lo ingoia con movimenti fluidi da palcoscenico, lui intanto ha iniziato a toccarsi di nuovo, ha appoggiato una mano sulla mia spalla per sorreggersi e guarda il mio pene.
Lei lecca, io sento la sua lingua strisciare ruvidamente oppure dolcemente sulla mia pelle, scivola sul seme, se ne impregna e ingoia, piano piano la sento avvicinarsi, come un serpente untuoso al mio membro, ci gira intorno indolente e sorniona, l’odore dello sperma è pungente, mi sento umido e appiccicoso, lui continua a toccarsi, ora la visione della moglie lo eccita di nuovo, lei se ne accorge e con una mano si dedica a lui, contemporaneamente sento come una ventosa umida e viva, guardo e vedo che lei me lo ha preso in bocca e me lo risucchia forte in gola, sento la sua lingua premerlo sul palato, come a volerlo svuotare.
Onde violente mi partono dal cervello e vanno a riempire i campi essiccati dei miei sensi, la vista del pene dell’uomo che si ingrossa riempie tutto il mio campo visivo, sento come un bruciore al ventre, il fuoco continua a illuminarci con variazioni calde e diradate, disegna profili avvinghiati e spudorati, un ritmo lugubre e animale si è insinuato tra le nostre figure e sincronizza i piaceri delle nostre solitudini…vorrei che mi strappassero la benda dalla bocca e sputare lontano questo piacere immondo che mi sta divorando, l’uomo pare leggere qualcosa nei miei occhi, prende il bordo del pesante nastro e lo strappa via. Finalmente liberate le mie labbra si riespandono al respiro, l’uomo ora non guarda più la sua donna ma la mia bocca, lei intanto mi fa sentire il calore della sua lingua tra le cosce mentre con la mano me lo stringe, mi viene come un guizzo rallentato di piacere dal ventre e la disperazione lentamente cambia forma e colore, sono immobilizzato, incastrato e stritolato tra leve di un piacere invincibile, l’uomo libera il suo pene dalla morsa della mano della donna, afferra la mia testa dalla nuca e la spinge in avanti contro il suo uccello di nuovo eccitato, io chiudo gli occhi e lo prendo tra le labbra, poi apro la bocca lo sento scorrere accompagnato da un colpo misurato di bacino.
Ora sono una puttana formidabile, sento il suo cazzo avanti e indietro sulla lingua, io ne seguo il profilo trovando di volta in volta la giusta pressione, ne percepisco le vibrazioni, che si ricongiungono a qualcosa della mia eccitazione, onde della stessa madre che mi attraversano schiantandosi nella bocca di lei che mugola rapita.
Il seme dell’uomo è sgorgato lento e non copioso, l’ho sentito in gola scendere attraverso i miei sensi e bagnare i territori vergini e assetati della mia perversione, lui se lo tiene in mano, quasi dolorante e io gli stillo le ultime gocce con la punta della lingua, lei ha capito, scosta le labbra dal mio il mio pene e inizia a masturbarmi con il ritmo di chi vuole farlo scoppiare subito, lo fissa un attimo, i suoi occhi sono diamanti neri, io mi sento deragliare sopra a un brivido caldo e violento, l’uomo si china e la sua bocca si apre a rubare le prime gocce pure e opaline della mia verginità indecente.
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14 anni fa
feetluv, 48
Ultima visita: 8 anni fa -
Pomeriggio al fiume
sono rientrato dalle ferie da solo, la mia compagna prosegue ancora per una settimana, ma io invece per il lavoro non ho potuto prolungare, speravo di trovare al mio ritorno il mio amico marco con cui passare qualche pomeriggio di sesso ma anche lui è in ferie!
sono tre giorni che eccitato tento con desiderya ma 2 3 approcci vengono rimandati sempre per le ferie, sono stufo di farmi le seghe tutti i giorni, e allora oggi decido di partire all'avventura: mi avevano detto che vicino casa mia 4 5 km ci sono dei laghetti artificiali lungo il fiume accanto ad una diga dove si pratica anche car sex e così appenna smesso di lavorare indosso pantaloncini da bici senza slip, una maglietta e con la mountan bike vado a verificare.
sul fiume vedo qualche famigliola che prende il sole, mi sposto lungo un sentiero mai fatto prima che si addentra in mezzo alla vegetazione e arrivo in un piccolo slargo dove trovo 2 auto parcheggiate, il sentiero prosegue e scende fino ad una piccola pozza d'acqua trasparente e poco profonda dove vedo seduti due ragazzi di 25 - 30 anni. sono vicini in slip da bagno, uno è tutto bagnato quindi deve aver approfittato della pozza d'acqua. Mi faccio coraggio e mi avvicino a loro e noto che una dei due sembra arabo, chiedo loro come sia l'acqua e mi rispondono che è fresca al punto giusto, l'ideale per un bagno ristoratore, perchè non provi? mi dicono. Rispondo che sono senza costume e loro mi dicono che non si scandalizzano, siamo tra uomini? giusto?
Sento un eccitazione che mi prende, dal loro modo di fare mi par di capire che potrebbero starci, mi apparto un pò e mi spoglio, entro in acqua, un brivido iniziale e poi mi lascio andare a galleggiare in quella pozza. Loro sorridono a vedermi, poi con molta naturalezza si tolgono gli slip e scendono in acqua anche loro così che me li trovo a nuotare intorno a me. Non posso fare a meno di notare i loro cazzi già quasi in erezione, soprattutto quello dell'arabo (scoprirò dopo che è marocchino) piuttosto lungo e grosso con un cespuglio di peli ricci neri di contorno. Nuota di qua, nuota di là me li trovo sempre più vicini fino a strofinarsi al mio corpo. il gioco si fa eccitante e in men che non si dica tutti e tre abbiamo i cazzi in tiro che sciabolano nell'acqua come anguille. Usciamo dall'acqua vicini e ne approfitto per accarezzare i loro corpi lisci e depilati, allungo la mano verso il cazzo del marocchino e mi trovo una mazza stupenda, dura con la cappella violacea che si erge verso di me: non resisto, mi inginocchio nell'erba e lo prendo in bocca, seppur con difficoltà, l'odore del suo cazzo con l'umido dell'acqua mi piacciono, lo succhio aspirando con il naso il suo profumo. L'altro intanto va in macchina e torna con un grande plaid che distende in mezzo agli alberi in un angolo appartato. Li ci sdraiamo tutti i tre iniziando a toccarci e a succhiarci vicendevolmente, sono eccitatissimo per la situazione che si è creata superiore ad ogni mia aspettativa. Mi metto a pecorina leccando il cazzo del marocchino e offrendo il culo all'altro che subito inizia a leccarmelo e a penetrarmi con le dita. Sento il mio sfintere che si rilassa al tocco sapiente ed esperto delle sue mani e in men che non si dica mi trovo dentro il suo cazzo che mi stantuffa. continuo a succhiare la verga color ebano del marocchino con lui che mi tiene la testa per guidare i miei movimenti mentre l'altro cazzo va dentro e fuori il mio culo facendo rumore ogni volta che i coglioni sbattono sulle mie chiappe. Pochi attimi e mi viene dentro, lo invito a non muoversi mentre dimeno il culo per sentire ancora di più il piacere della penetrazione ma subito lui lo estrae e viene a mettersi davanti a me per farselo succhiare mentre il compare passa dietro. Prendo il cazzo in bocca odoroso della sua sborra e dei miei umori anali, un brivido quando la cappella di quel grosso cazzo si appoggia al mio culo, Mi allarga le chiappe con le mani, ci sputa sopra e spinge con un colpo di reni che mi fa sussultare, mi ha spaccato ben bene ma non ha finito perchè con un altro colpo lo spinge ancora più dentro. Sento un dolore, una fitta tremenda ma passa presto.
Vedo che lui è esperto perchè resta un attimo dentro mentre il mio ano si dilata e si adegua alla dimensione non certo normale del suo membro. Comincia a muoversi piano, poi sempre più veloce poichè la sborra della precedente scopata che mi è rimasta dentro fa da lubrificante. Ogni tanto lo tira tutto fuori con un risucchio che sembra un tappo di champagne per infilarlo ancora dentro. Mi fa godere senza che abbia bisogno di toccarmi poichè sborro li sul plaid una prima volta. Vorrei gridare dal piacere ma l'altro cazzo in bocca di nuovo duro non me lo consente. Mi sento scuotere dalla potenza di quella mazza che mi sconquassa tutto fino a quando anche lui sborra dentro, un getto di caldo sperma che mi esce dal culo per colarmi sulle gambe, estrae il cazzo e anche lui si mette dinanzi a me per farselo pulire. Ho due cappelle che si alternano nella mia bocca, la mia mano scende a masturbarmi e così vengo un'altra volta mentre loro mi schizzano ancora il loro sperma sul viso.
Dopo un altro bagno nell'acqua fredda che rinfresca il mio culo dolorante, mi rivesto e a fatica riprendo al bici per tornare a casa!
ci diamo appuntamento per un altro giorno, speriamo ................
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14 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 10 ore fa -
GODYLIFE
Care amiche coppie di questo fantastico sito, siamo Maurizio e Marinella, una coppia come voi che ha vissuto una esperienza veramente notevole che vuole qui condividere.
La Romagna è un posto strano. Puoi incontrare di tutto, noi eravamo li in vacanza in riviera e quando il tempo non era proprio dei migliori facevamo qualche giro nell’entroterra. E’ così che ci siamo imbattuti in un ristorante che si chiama “Il gusto del porco” e anche in un bar che ha un nome promettente “Bar, latteria del … cactus!”. Vogliamo parlare di un paese che si chiama GODO? O del chiosco di piadina “Piadina e parsot e …. par tot”? Che dire, le abbiamo proprio viste tutte, invece …
E’ nelle prime dolci e ondulate colline romagnole che forse si incontra l’incredibile. E noi lo abbiamo incontrato, si chiama “Agriturismo GODYLIFE”. Proprio così con GODYLIFE tutto maiuscolo. Sulle prime eravamo un po’ straniti, ma siccome eravamo un po’ lontani dall’hotel a Rimini decidiamo di fermarci per cenare e per passare li la notte.
L’ingresso è abbastanza piccolo ma arredato con gusto, porte color wengè, inserti in alluminio, vetrate e specchi. Sul banco della reception spicca una cosa strana: un porcellino di ceramica vicino a una pantera nera sempre di ceramica. Boh!. Tutto sommato comunque un ambiente con un certo stile e classe.
Dopo pochi istanti dal nostro ingresso ecco apparire quella che dovrebbe essere la padrona di casa. La signora non deve avere più di 45 anni ottimamente portati e si muoveva su dei tacchi da 12. Non era certo il massimo della comodità ma in seguito scoprimmo che era il suo stato normale. Anche il vestitino era succinto e lasciava trasparire un corpo perfetto e sinuoso. Si presentò come Monica. Era una vera mora dai lineamenti decisi, volto un po’ squadrato, occhi inquieti che riflettevano l’anima e una bocca sensuale e carnosa. Il suo modo di porsi e di muoversi sembrava quello di un animale selvaggio stretto in un temporaneo ruolo che sembrava non appartenergli. Sembrava una pantera …
Mentre iniziavamo a collegare la signora con l’animale di ceramica ecco entrare con fare deciso e presentarsi senza esitazione Marco, lo chef. Sarà stato alto circa 190 cm, di corporatura robusta e massiccia, capelli brizzolati su un volto quadrato e severo ma al contempo rassicurante.
I due si guardarono un istante e poi entrambi ci squadrarono dalla testa ai piedi. I loro occhi brillavano di una intensità strana. Fu Marco a esordire con la voce sicura e ferma di chi nella vita ormai non si stupisce più di niente “siete venuti per mangiare o per scopare?”
Io e la mia compagna rimanemmo sorpresi neanche tanto per la domanda, ma per la naturalezza con cui era stata posta. In un batter d’occhio decidemmo di stare al gioco “forse per tutte e due le cose, cosa proponete?”
Monica “di sedervi a quel tavolo, sopra ci sono due menù, decidete voi quello che volete consultare”
Ci sedemmo e subito lo sguardo di entrambi cadde su quello che doveva essere il menù alternativo … un vero e proprio libretto dalla copertina verde con incisa la frase: MARCO E MONICA – LAVOGLIAMATTA.
Lo aprimmo, mentre Monica passando ci disse: “fate pure con comodo, non c’è nessuna fretta”
Iniziammo a leggere:
Gentili ospiti, Marco e Monica vi danno il benvenuto al GODYLIFE.
In questo menù potete trovare tante pietanze che soddisfano ogni palato, fino al più esigente. Ogni piatto è riccamente descritto in modo che possiate scegliere con cognizione e accortezza per godere nei sensi e nelle emozioni della generosità della nostra terra e dei suoi frutti.
MENU’ TRADIZIONALE HARDCORE
Questo è il menù della tradizione dove la coppia ospite o la singola bisex si può inserire nel gioco come meglio gli aggrada assecondando senza indugio la sua fantasia e intrecciando le geometrie più svariate con i padroni di casa. Tutto è concesso, ma con stile e rispetto reciproco.
SCOPATE IN FIGA. Ovviamente lo facciamo in tutte le posizioni. Monica è la vera mora per antonomasia e quindi gradisce il metodo selvaggio alternato a pochi momenti di delicatezza e tenerezza, infatti dalla posizione frontale gradisce anche nel momento del parossismo lo sputo in faccia e le mani attorno al collo ben strette. Non di rado ciò si realizza con un plug gonfiabile ben piantato nel secondo canale.
SODOMIZZAZIONI. Anche queste in tutte le posizioni e anche qui non si va per il sottile, si preferisce il metodo brutale (es. con il morso nel collo …) e un sapiente uso del cazzo per dilatare il più possibile l’ano e favorire l’orgasmo anale che sovente è accompagnato dal momento squirting della figa con relativo spruzzo di orina. Anche in questo caso un plug gonfiabile nel primo canale fa il suo dovere. Teniamo a precisare che Monica è poliorgasmica e inoltre riesce ad avere l’orgasmo contemporaneamente sia di culo che di figa.
FELLATHIO. Che dire? Essendo Marco dotato di grosso glande stringendogli il cazzo alla base si favorisce la congestione sanguigna della parte alta con grossa soddisfazione di Monica quando se la affonda in bocca fino in gola. Ovviamente il tutto è accompagnato dalla sega e dalla leccata dei grossi coglioni di Marco nonché da un sano dito nell’ano per favorire la turgidità dell’attrezzo. Violenti e furiosi sputi sulla cappella da parte di Monica con relativo gioco con il filo di saliva completa l’opera. Inutile dire che lei non spreca nemmeno una goccia del prezioso e nutriente seme del suo uomo nutrendosene in modo vorace.
MASTURBAZIONE. Qui non basterebbe un libro intero per descrivere l’arte e la maestria della signora. Si tratta di talento, o ce l’hai o non ce l’hai. Ad ogni movimento bisogna capire le reazioni del membro maschile, Monica dialoga con il cazzo e alla fine gli fa “sputare” la verità, sempre, fino all’ultima goccia che ovviamente non va sprecata, ma aspirata.
CUNNILINGUS. Praticata con vigoria e intensità dallo chef regala alla fortunata veri momenti di estasi e abbandono alternati a furiosi e imprevisti, nonché incontrollabili e orgasmici momenti squirting. Questo grazie alla capacità istintiva dello chef di capire le reazioni dello “strumento” che sta suonando.
MENU’ SPECIALE HARDCORE
E’ un menù speciale a richiesta. Non è per tutti, ce ne rendiamo conto. L’elaborazione di queste pietanze richiede preparazione mentale, esperienza, tatto e sensibilità. In genere è un menù che si degusta quando gli ospiti, se lo gradiscono, ritornano e sono bene affiatati e in sintonia con i padroni di casa in quanto è necessario un feeling totale con loro. E’ il menù delle emozioni forti.
FISTING. Lo pratichiamo abbastanza spesso sia vaginale che anale. Quello vaginale procura orgasmi squassanti e abbondanti spruzzi di pioggia dorata che fanno la gioia del palato di Marco che è sempre assetato. Quello anale porta Monica a volte allo svenimento dopo una serie di orgasmi convulsivi sempre accompagnati da abbondante pioggia dorata.
INCULATA ALLA ROCCO. Vera specialità del padrone di casa che, ispirato dalla famosa pellicola “Rocco e le calde ragazze di Praga”, riesce a realizzare con sincronia perfetta: affondo della testa nel water, tiro dello sciacquone, estrazione del cazzo dal culo e schizzo finale di sborra in faccia con un tempismo che lascia senza fiato! E’ una vera gioia per gli occhi anche per chi assiste paralizzato dall’adrenalina!
INCULATA CON L’ACQUA CALDA. Non è per tutti. Se la signora gradisce la massima sensazione di riempimento del secondo canale questa è la pietanza per lei. Prima di tutto si procede con un lento riempimento del secondo canale con una siringa appropriata fino ad introdurre circa 2 litri di acqua tiepida. Dopo di che lo chef introduce il suo membro nel culo della fortunata e può procedere in modo classico o deviare per l’inculata alla Rocco. In ogni caso l’effetto è amplificato da un sano vibratore in figa. D’obbligo una risolutoria doccia finale.
LA DOPPIA IN CULO. Esperienza, tempismo perfetto e agilità dello chef e soprattutto l’accogliente secondo canale della padrona di casa permettono in esso anche una comoda sistemazione dell’ospite. L’uso sapiente ed esperto dei due cazzi permette di godere dello spettacolo fantastico degli orgasmi anali della signora! Ovviamente si può riempire contestualmente la figa di qualsiasi plug. In tutti i casi è assicurata la pioggia dorata!
LA DOPPIA IN FIGA. Come sopra in tutto e per tutto, ma ovviamente ribaltato sul primo canale.
POMPINO ALLO SPECCHIO. Si tratta di un attrezzo in voga negli anni 80. E’ uno specchio con scannellatura centrale che la signora appoggia sul pube e permette a lei di guardarsi mentre pratica il lavoro di bocca e conseguentemente di gioire del sul stato e dimensione di troia.
LISTA DEGLI ACCESSORI
Come un buon piatto può essere accompagnato da un buon vino, così una sessione godereccia di sesso può essere valorizzata da un valido toy che a volte può diventare il protagonista della sessione stessa. A nostri gentili e graditi ospiti del GODYLIFE proponiamo la lista aggiornata della nostra speciale “cantina”.
N° 4 vibratori di diverse forme e lunghezze per tutte le necessità di riempimento. Tra tutti spicca sicuramente il “cactus” attrezzo ultramoderno con sporgenza laterale che infallibilmente e compiutamente va a sollecitare il clitoride procurando alla fortunata travolgenti e inaspettati orgasmi.
N° 6 set diversi di palline vaginali e/o anali. Di diversa foggia e materiale (1 set è in acciaio) assicurano tutte quella piacevole sensazione di “pieno” di una cavità predisponendo l’altra al ricevimento del cazzo di turno. Inoltre sono ottime nella fase propedeutica: volete mettere andare al privè o a cena con una coppia con le palline nel culo o nella figa? È tutta un'altra cosa…
N° 3 plug. Uno è quello classico con coda di cavallo che trova la sua naturale collocazione nel secondo canale, gli altri due sono vibranti e espandibili con relativa pompetta. Si differenziano per dimensione riuscendo quindi a colmare le dilatazioni più estreme. Esplosiva la sensazione che si ottiene in accoppiata con un sano membro debitamente turgido.
N° 1 siringa da 60 ml. Indispensabile per l’inculata con l’acqua calda di cui sopra.
N° 1 fallo doppio di generose dimensioni con cui le lei si trastullano nei loro giochi.
N° 1 mascherina. Per non vedere con gli occhi ma con l’immaginario della mente. Quello che si vede è molto di più di quello la vista consente.
N° 1 strap on. Dopo diverse esperienze con aggeggi poco pratici e scomodi, finalmente la nostra “cantina” si è dotata di qualcosa di veramente valido! Non si sposta con l’uso, può supportare cazzi di gomma di varie misure e infine procura piacere anche a chi lo indossa in quanto è fornito di due plug per le altrettante cavità di chi lo indossa. Insomma le lei possono scopare per ore come meglio credono che lui non le tradirà mai!
N° 1 vibratore a campana. Dulcis in fundo l’attrezzo unico, introvabile, da lasciare in eredità al museo della scienza e della tecnica! Se lo usa lui piantandoselo sul glande si procura un effetto aspirazione associato allo scuotimento di tutta l’asta. Potete immaginare cosa succede se la lei o le lei intanto armeggiano con in resto dei vostri gioielli… si rischia l’infarto! Se lo usa lei appoggiato al clitoride nella maggioranza dei casi finisce in un devastante orgasmo nel giro di 30 secondi. Viene tenuto in “cantina” come una bottiglia pregiata e ci assicuriamo che l’uso (a volte l’abuso…) non ne pregiudichi il funzionamento!
Finimmo di leggere e i nostri sguardi si incontrarono. Eravamo tutte e due stralunati. Non avevamo ancora pronunciato una parola che ecco apparire Monica “allora ragazzi cosa vi servo?” Fu allora che capimmo quanto doveva essere vacca e troia questa donna. Tutto quello che avevamo letto era coerente con quello che lei appariva, non poteva essere diversamente, era una sorta di ritratto.
Notammo anche Marco muoversi in cucina e anche l’ultimo pezzo del puzzle andò a posto. Ci voleva della forza per preparare certi “piatti” e certamente non doveva mancargli, pesava non meno di 110 kg, le spalle erano larghe e il torace robusto. Il suo sguardo denotava sicurezza e ti metteva a tuo agio, ma si vedeva la determinazione dalla mascella squadrata e volitiva. Se lui era il porcellino sulla reception noi lo avremmo visto meglio come orso.
“è un menù molto ricco”, risposi “c’è da perdersi, proponiamo di improvvisare ognuno seguendo le proprie pulsioni”.
Ci trattenemmo al GODYLIFE qualche giorno assaggiando i piatti che più ci ispiravano e che meglio rientravano nei nostri gusti. Apprezzammo il fatto che non vi erano forzature da parte dei padroni di casa, non pretesero mai di imporci qualcosa che non era nei nostri gusti.
Nel momento del commiato la padrona di casa ci abbracciò e ci disse “tornate quando volete basta fatecelo sapere con qualche giorno di anticipo”.
Girammo l’auto e stavo per inserire la prima marcia quando Monica improvvisamente si avvicinò al finestrino aperto e guardandomi con i suoi occhi neri come la sua anima perversa e dannata disse “esiste anche un altro menù, un menù segreto, se tornate ve lo facciamo vedere” e ci salutò.
Era buio, i fari dell’auto tagliavano la notte come due lame, che cosa avrà voluto dire Monica? Un altro menù? Segreto? Di cosa si trattava? Non ci restava che scoprirlo, ma questa è un'altra storia …
12019
15
14 anni fa
lavogliamatta,
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Ultima visita: 2 mesi fa
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una serata diversa...in tre.
Si trattava veramente di un sabato qualunque,una serata che si preannunciava frizzante,ma nulla era stato deciso...il mio Lui aveva gia' deciso tutto per me,il mio abbigliamento nero tremendamente sexy,rigorosamente tacco altissimo,e i miei lunghissimi capelli biondi raccolti in una coda di cavallo.L'appuntamento era a casa sua,apro la porta di casa e mi trovo davanti l'altro Lui,il suo migliore amico,con il quale gia' in passato mi ero fatta vedere dal buco di una serratura...un caffe',qualche chiacchiera e decidiamo per iniziare la serata noi tre..tutto perfetto.Un paio di drink nel locale alla moda della nostra citta',iniziamo tutti noi ad entrare in sintonia,osserviamo le scarpe e l'abbigliamento delle persone che ci circondavano,facendo apprezzamenti maliziosi...i pensieri e le fantasie erotiche galoppavano veloci nella nostra testa,e a quel punto il mio Lui decide di portarci in un posto dove potevamo essere guardati mentre tutto quello che ci frullava nella testa poteva diventare reale...Ero la loro regina quella sera e io volevo donarmi a loro come mai avevo fatto,siamo entrati in un locale:luci soffuse,immagini maliziose e di classe sulle pareti,candele,tendaggi di broccato alle pareti,i nostri sensi erano amplificati dall'alcool e dalla grande carica erotica che sprigionavamo tutti noi..poi...una grande stanza semibuia,un letto rotondo,un grande specchio alla parete,io nuda che mi dimenavo in mezzo a loro due,guardavo i loro visi eccitati e in preda alla sensualita' piu' profonda e intensa..mai sazia di piacere,ho capito per la prima volta cosa volesse dire essere amata e penetrata contemporaneamente da due uomini...splendido vedere le facce di chi avrebbe dato chissa' cosa per essere al posto di uno dei miei cavalieri di questa serata tanto erotica...
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14 anni fa
AdamDTS,
32
Ultima visita: 12 ore fa
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L\'amante nero - terza parte
Per un uomo è difficilissimo scendere le scale su stivali con zeppa da 15 centimetri., devo concentrarmi al massimo per evitare di cadere il senso di orientamento fa sì che il mio culetto sia enormemente fuori asse, sculettando maledettamente. Arriviamo finalmente nella sala hobby, Letizia mi chiede di camminare e sculettare sui tacchi facendomi nel mentre togliere la gonna e il tanga (operazione difficilissima da fare sui tacchi) per mentre apre la porta del garages per far entrare BLACK nella sala. L’Alano entrando in sala rimane sconcertato, non aveva mai visto due troie pronte per lui e inizio ad avvicinarsi a noi annusandoci. Letizia lo allontana da me, mi fa avvicinare a lei, mi accarezza, bacia con voluttà e messo un piccolo puffo al centro della sala mi chiede di piegarmi sulle ginocchia e mettermi poggiato con il petto sul puffo, e troppo basso, mette dei cuscini sotto la mia pancia in modo che io sia perfettamente a novanta gradi rispetto il pavimento e mi fa allargare per bene le gambe. Inizia un lento lavoro di introduzione delle sue dita, bagnate ripetutamente con del Luan, nel mio culo, prima un dito, poi due poi tre, sento le sue dita sfondarmi lo sfintere, che man mano che passano i secondi si assuefa a quella dolce penetrazione (per inciso devo ammettere che il mio culo è discretamente allenato a ricevere cazzi e ortaggi di varia natura), sfila le sue dita dal mio culo e mi penetra con un dildo di 20 centimetri per quattro di diametro che ha attaccato allo strap-on, mi penetra con dolcezza ma con ritmo cadenzato, il mio sfintere si abitua facilmente a quella penetrazione e il mio cazzo in tiro sborra copiosamente. Il tutto dura una decina di minuti, il mio sfintere è ormai ben lubrificato e ben allargato, pronto a ricevere l’oggetto del desidero del nostro amante nero. BLACK intanto è rimasto in disparte rispetto a noi, Letizia lo chiama a sa ed inizia con lui dei giochi erotici in modo da farlo infoiare. Fa salire BLACK con le zampe anteriori sulla mia schiena, sento il suo cazzo battermi contro le chiappe in cerca del buco, con l’aiuto di Letizia riesce a centrare il mio ano e con forza mi penetra di una buona quindicina di centimetri, facendomi urlare di dolore, Letizia con i suoi giochi erotici di bocca e di mano lo aveva particolarmente eccitato e il suo cazzo era già divenuto particolarmente grosso, BLACK inizia una rapida successione di colpi avanti e indietro che mi procurano si dolore ma anche una particolare eccitazione, il mio culo pian piano si sta adattando alla grossa nerchia di BLACK, mi rilasso per godere al massimo dello stantuffare del cazzo nel mio sfintere, mi si appanna la vista, mi sento svenire, un dolore lancinante al retto mi assale, urlo di dolore, BLACK mi ha infilzato in tutta la sua lunghezza del cazzo compreso il nodo, nel mi retto sono entrati quasi trenta centimetri di cazzo con il nodo simile ad una pallina da tennis. Ad ogni colpo di inaudita violenza che BLACK mi infligge mi inarcuo sulla schiena. Il mio sfintere non riesce ad adattarsi al cazzo di BLACK, i suoi colpi velocissimi e ben cadenzati non mi danno alcun piacer, ma soltanto estremo dolore, ci vogliono almeno una ventina di secondi prima che mi riesca a rilassare del tutto, complice anche della copiose sborrate che BLACK riversa nel mio culo, che l’adrenalina riesca a coprire il dolore e le fitte che provengono dal mio culo ed allora che riesco ad assaporare appieno le delizie di avere nel culo un cazzo degno di tale nome. Lo stantuffare dura due/tre minuti al termine dei quali BLACK si ferma del tutto ed inizia il suo orgasmo, copiosi fiotti di sborra calda invadono il mio culo, mentre sento in me il suo cazzo dilatarsi ed allungarsi enormemente, il suo nodo raggiunge una grandezza di una bottiglia di coca-cola da un litro e mezzo, la paura mi attaglia, credo di avere lo sfintere ormai strappato. L’orgasmo di BLACK dura un minuto scarso, scende dalle mie spalle con le zampe posteriori rimanendo saldo con il suo cazzo nel mio culo, che nel frattempo si è adattato a quelle misure mostruose. Passano una ventina di minuti, prima che BLACK riesca a staccarsi da me, con un flop sento il suo cazzo uscire dal mio culo ed un senso di vuoto mi pervade. Letizia nel frattempo che io ero montato da BLACK, non aveva fatto altro che sgrillettare la sua figa, aizzare BLACK a rompermi il culo, incitandomi a non mollare nei momenti di massimo dolore, limonando nei momenti di massima mia goduria e fotografarmi in quella posizione hard, oscena e surreale. Appena il cazzo di BLACK è uscito dal mio culo per prima cosa ho inserito due dita nel mio culo per vedere se era tutto intero o se vi erano tracce di sangue., cercando di riprendere fiato, ho sentito la piccola mano di Letizia entrare nel mio sfintere e darmi conferma che il mio culo era ancora tutto intero, anche se orrendamente dilatato. Sono rimasto alcuni minuti poggiato sul puffo a novanta gradi, con la calda sborra di BLACK che scendeva lungo le mie gambe unito a grosse gocce di sudore che percorrevano tutto il mio corpo. Con l’aiuto di Letizia mi sono rialzato, il mio corpo era tutto un fremito, i reni mi facevano un male boia, il mio culetto era tutto un dolore, ho iniziato a camminare in modo del tutto innaturale per un uomo, a gambe larghe con i glutei che si muovevano assimetrici, sculettando sulle zeppe come una vecchia zoccola. Letizia è al massimo della felicità, il suo BLACK ha finalmente assaporato un bel culetto, io un po’ meno, sono stato violato da un cazzo che al momento della massima eccitazione era lungo 34 centimetri di lunghezza per ventisei centimetri di circonferenza (le misure mi sono state confermate da Letizia che qualche mese prima aveva portato al massimo dell’eccitazione BLACK con la bocca e con le mani per prendergli le misure e capire quando era ingorda la sua figa) il dolore fisico della penetrazione è stato a dir poco distruttivo ma in cambio l’eccitazione e il godimento della penetrazione è stato mondiale, mai e poi mai un uomo riuscirebbe a mantenere la possenza, il ritmo e il tempo di un cane. In poche parole sono riuscito a farmi scopare da un cane di grossa taglia senza danni fisici o mentali riuscendo a godere come mai nessun uomo o dona ci era mai riuscito.
Vorrei farmi una doccia, sono matido di sudore, la tutina o ormai divenuta una seconda pelle, puzzo come una capra, dal mio culo dilatato continua ad uscire la sborra di BLACK che cola sulle calze e lungo gli stivali. Ma Letizia mi vuole, mi desidera, mi spinge con forza verso la camera da letto è un ossesso vuole che la “cagna in calore” come ormai mi chiama la possegga in tutte le maniere possibili, mi dona il suo culetto, la sua figa super, la sua bocca i suoi seni, mi ripulisce il culo dalla sborra di BLACK, mi eccita con il suo corpo. E’ ormai sera tarda quando finalmente i nostri sensi si raffreddano e ritorniamo ad essere due persone giudizievoli. Ritorniamo ad essere Giulio e Letizia, due persone che dopo essersi lavate, vestite ed improfumate, fanno come due carissimi amici al ristorante (ho l’impressione che tutti mi guardino, forse sculetto …. si vede che ho il culo super dilatato … ho difficoltà a sedermi per il bruciore che ancora ho nello sfintere … sarà una mia suggestione .. bah). Dopo cena ritorniamo a casa, niente sesso, domani devo partire per Roma, parliamone, appuntamento dopo la metà di agosto, per evitare le malelingue dei vicini, nulla da eccepire anche se a malincuore; lei vuole essere posseduto analmente da BLACK nel nostro prossimo appuntamento, non sono assolutamente convinto del progetto, il suo bel culetto che io penetro con goduria, dopo il trattamento di BLACK, diventerebbe inservibile viste le dimensioni tra il mio cazzo e quello del cane, vorrei che ci pensasse con più attenzione. Alla fine BLACK (il nostro amante) già usufruisce della sua figa e del mio culo … perché dovrebbe togliermi il gusto di avere anch’io un culo da rompere. Potremmo contattare qualche coppia/singolo bisex amante come noi dei giochi erotici con degli animali … da provare.
A FINE AGOSTO … il prossimo racconto … vediamo come finisce.
P.S.: Il Racconto è purissima realtà, BLACK è stato perfettamente addestrato da Letizia a non saltare addosso a qualsivoglia persona, ma solo nei momenti intimi con lei gli è consentito di accoppiarsi; Letizia, giovane vedova benestante, ha scelto come amante un cane a qualsivoglia uomo che poi poteva trattarla come un cane; non c’è nulla di sporco ad avere per amante un cane se ben addestrato, pulito, curato e ben tenuto; per quanto mi riguarda l’esperienza di accoppiarmi analmente con un cane, pratica sessuale (zoofilia) che ritenevo non ricevibile ne fattibile (in poche parole da malato mentale da ricovero), mi ha praticamente aperto un nuovo universo, ammetto che il dolore iniziale dovuto alla penetrazione è stato assolutamente indicibile, ho ottenuto sensazioni psico-fisiche eccezionali (mai nessun uomo o donna sarebbe in grado di darmi quelle sensazioni che ho ottenuto accoppiandomi con BLACK), al prossimo appuntamento cercherò di aumentare la mia femminilizzazione e prepararmi analmente per essere montata da BLACK, ringrazio Letizia per avermi fatto conoscere questo pratica sessuale di cui si parla poco e niente, ringrazio Letizia per la sua bellezza di cinquantenne e di avermi fatto dimenticare l’amarezza dell’abbaqndono di mia moglie e di avermi risollevato da una crisi esistenziale e profondamente depressiva. Gli animali sono i migliori amici dell’uomo e se voluto possono divenire anche degli ottimi amanti, purchè siano sempre amati e rispettati, curati e ben tenuti.
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14 anni fa
admin, 75
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L\'amante nero - seconda parte
La sala hobby è in semioscurità, i miei occhi cercano di abituarsi al buio, ma non vedo nessun essere umano, Letizia accende le luci ed ora mi appare, non capisco o cerco con tutto me stesso di non voler capire. Letizia mi presenta il suo amante BLACK l’Alano belga nero, da quando suo marito tre anni fa e morto si è consolata con BLACK, è silenzioso, sempre disponibile, insaziabile e durevole, senza particolari pretese e oltretutto non mette voci cattive sul suo conto in paese. Sono esterrefatto, lei se la ride, mi fa sedere su di una sedia, dicendomi che qualsivoglia cosa accada non mi devo preoccupare, ne muovermi verso di lei mentre stende un grosso asciugamano sul pavimento vicino ad una panca a meno di due metri da me in modo da poter avere una visione davvero da “prima fila”.
Letizia si distese sull’asciugamano chiamando a se black, lo fa mettere con la pancia rivolta verso l’alto e delicatamente inizia a giocare con il fodero lavorandolo con la mano, come per magia inizia ad uscire uno strano arnese di color rosso porpora che lei con grande maestria lavora di bocca man mano che passano i secondi il cazzo di black diventa un' asta rossa e lucida lunga almeno 20cm, madida di un liquido trasparente e scivoloso, a quel punto Letizia già grondante dei suoi umori si mette toglie il microtanga e si sistema a quattro zampe sulla panca "vieni bello! monta la tua padroncina! vieni su! su!" black si appoggio con le zampe anteriori sulla schiena di Letizia, con la verga completamente snudata, tentando di infilare quella specie di tronco che si ritrovava tra le zampe posteriori nella fica di Letizia, era come scatenato, potevo vedere le sue zampe anteriori stringersi ai fianchi di Letizia, mentre con spinte eccitate il suo cazzo strusciava viscido tra le sue cosce. Il peso del suo cazzo lo teneva forse un pò più basso di dove sarebbe dovuto entrare, Letizia a quel punto prese il cazzo di black con una mano e lo indirizza verso la sua vagina, una prima spinta piantò l' uccello di Black per buone quindici centimetri dentro la figa di Letizia, facendola quasi svenire per il dolore e dal piacere! sento le sue grida, la vedo gemere, gridare, la vedo muoversi velocemente avanti e indietro sotto i colpi possenti, poi percepisco il colpo improvviso di uno schiocco è entrato anche il nodo, ora si muove con il massimo del vigore, il tutto dura qualche minuto poi si ferma del tutto è all’orgasmo, Letizia ulula parole sconnesse mentre fiotti di sborra invadono la sua figa, il cazzo di black ad ogni ieculazione si ingrossa sempre di più e il suo nodo è divenuto grosso come un arancio, ha ormai preso pieno possesso di ogni parte della cervice di lei. Letizia mi appare stravolta, Black ha finito di scoparla ma si è legato con lei, scende dalle sue spalle e si mette dritto a quattro zampe con il cazzo ancora dentro la figa. Sono inebetito e sconvolto da una visione sessuale decisamente fuori dal comune. Passano una quindicina di minuti prima che Black riesca a liberarsi. Dalla figa di Letizia escono copiosi fiotti di sborra, rimane ferma in posizione carpone per qualche minuto per riprendere forza poi si alza, si ripulisce dalla sborra che ha ormai invaso sia la sua figa che parte delle gambe, manda black in garages chiudendo dietro di sé la porta, si avvicina a me e mi chiede se lo spettacolo è stato di mio gradimento, mi prende dolcemente per mano e insieme ci avviamo verso la sua camera da letto. Mi bacia dappertutto e mi limona, poi mi spoglia ed inizia un pompino favoloso, chinandosi davanti a me. Vedo entrare il mio bel cazzo nella sua bocca, ingrossarsi ad ogni sua succhiata, inizia un su e giù da vera troia, leccandomelo tutto fino alle palle. Dopo qualche minuto lei smette di giocare con il mio cazzo, si sistema un cuscino sotto la schiena e mi dice che è pronta mi invita a leccargli il buco del culo, entro dentro con la lingua e le dita, allargandogli per bene il culo, soffio dentro e lecco ripetutamente fino a quando gli dico che sono pronto per spaccarmi il culo. Gli spalmo della vaselina freschissima sopra e dentro il buco alzo le sue gambe sulle mie spalle e dopo un attimo inizio a far pressione sul suo sfintere, delicatamente ma con fermezza la cappella entra dentro, spaccando di schianto lo sfintere, sento Letizia urlare e pregarmi di smettere, mai io proseguo imperterrito spingendo sempre di più in modo progressivo e, dopo essersi fatta strada nel suo culo, arrivo con la cappella e con tutto il mio cazzo nodoso quasi all’intestino, sento le mie palle sbattere sul suo culo. Mi fermo per dilatare maggiormente il suo sfintere e permettere l’inizio della monta, adesso dopo il primo momento di dolore, Letizia inizia a muoversi ed ancheggiare per meglio far scivolare il mio cazzo nel suo culo, la sento godere, vedo la sua figa bagnarsi di umori, asseconda ogni mio colpo, sto per venire, lo percepisce, sfila il cazzo dal suo culo, si libera le gambe si fa mettere in ginocchio davanti a lei ed inizia un superbo lavoro di lingua fino a farmi venire nella sua stupenda bocca.
Gli avvenimenti delle ultime ore mi hanno veramente spossato. Per concludere la serata Letizia mi inviata ad un ristorante dove rimetterci in forze per poi avere tutta la notte per noi. Dopo cena mentre rientravamo a casa, mi chiede se voglio ancora gratificare la mia parte femminile con un incontro con black, il quale non ha mai potuto godere di un culo - lei in questi anni non si era mai fatta penetrare analmente dal cane. Non rispondo a questa sua richiesta e così anche lei lascia cadere il discorso. Passo una nottata da favola la sua figa extra-large ingoia il mio cazzo come un coltello arroventato in un panetto di burro, il suo culo mi dà sensazioni indicibili, la sua bocca fa resuscitare varie volte il mio cazzo che io avevo dato per morto, insomma la sua sensualità e la sua spregiudicatezza mi hanno pienamente coinvolto. Dopo una notte di sesso, benché stanco del viaggio, non riesco a prender sonno sogno ad occhi aperti di essere penetrato da black, ma il mio senso del pudore, la mia innata moralità, il mio senso di perbenismo, i miei sensi di colpa non riescono a convincermi di fare sesso con un animale ma nel contempo vorrei far contenta Letizia. Sono quasi le sei del mattino, sveglio Letizia, e gli dico che accetto e voglio gratificare la mia parte femminile. Lei mi bacia soddisfatta della mia scelta e, ormai perso ogni senso del pudore riesco finalmente a dormire. Ci svegliamo che è già molto tardi, sono circa le 10 del sabato, limoniamo un po’ sul letto, facciamo una abbondante colazione e lei mi chiede se sono pronto per il grande evento. Vista la sua esperienza mi rimetto totalmente nelle sue mani. Per prima cosa mi fa vari clisteri per liberare totalmente il mio sfintere e il mio intestino da rimasugli poco graditi, godo moltissimo mentre lei mi infila la cannula del clistere nello sfintere e fa entrate acqua e una sensazione molto stimolante, poi con una crema depilatoria a rapida azione toglie tutti i peli dal mio culo rinfrescandolo dopo con una crema emolliente. Il suo intento è di far uscire in me la parte nascosta – trasformarmi in una puttana, a sua totale disposizione - tutina color carne – aperta nelle parti intime che copre la mia peluria -, un giubbino di cuoio che copre le spalle e il tronco - al fine di evitare che black salendo sulle mie spalle mi ferisca con le sue unghie – reggicalze, calze a rete, stivaletti alti alla tartagnan con zeppa, mini-tanga, una micro gonna, camicetta, parrucca, trucco. Allo specchio dopo la preparazione ho difficoltà a riconoscermi, Letizia mi ha trasformato in una perfetta femmina da monta. Anche lei si prepara per il grande evento quepierre, calze a rete, stivali con tacco altissimo, mutandine per innesto di strap-on, è una vera maitress, ed io sono totalmente in suo possesso. Sono ormai le tre del pomeriggio, scendiamo nella sala hobby dove mi attente il mio amante nero.
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14 anni fa
admin, 75
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L\'amante nero - prima parte
Sono un pensionato bisex di 55 anni separato da 7 mesi (la mia ex-moglie dopo 30 anni di matrimonio mi ha lasciato, portandosi via gran parte della mia liquidazione). Alla fine di giugno scorso, dopo essermi ripreso dall’abbandono di mia moglie, ho deciso di prendermi una vacanza di due settimane, destinazione Aosta. Sistematomi in albergo e naturalmente non avendo intenzione di tornarnene a casa a “mani vuote”, essendo bisex uomo o donna non fa nessuna differenza per me. Il proprietario dell’albergo, per farmi cosa gradita al tavolo del ristorante mi inserisce con una coppia di veneziano piuttosto anziani ed una vedova di Viterbo (Letizia) anche lei appena arrivata, una cinquantenne piuttosto decò nel vestire e sicuramente a prima vista non bellissima. Dopo i convenevoli di prassi, ha potuto constatare di persona la grande vitalità di Letizia Il suo viso era decisamente bruttino ma, i suoi occhi emanava una grandissima sensualità e il corpo che si intravedeva dai vestiti quasi monacali risultava essere di grande bellezza. Nei giorni a seguire, essendo provvisto di macchina sono divenuto il suo cavalier servente (si parlava di arte, della bellezza dei posti che stavamo frequentando, di cibo, dei nostri ex) e in sua compagnia abbiamo girato in lungo ed in largo tutta la Valle d’Aosta. Mi compiacevo di averla al mio fianco guardarla nella sua prorompente vitalità, sensualità e godere della vista del suo corpo - nelle gite che facevamo abbandonava i suoi abiti monacali per mettersi più comoda - aveva veramente un corpo da favola, ben messo in ogni sua parte per essere una cinquantenne - Le mie primitive intenzioni di cercare qualche avventura, sui erano totalmente perse, ero profondamente preso da Letizia, ormai pendevo totalmente dalle sue labbra, e la sera in bagno mi facevo enormi seghe, sognando il suo corpo. Passò la prima settimana, e come tutte le sere prima di cena, presi il mio computers portatile per vedere se mi era arrivata qualche e-mail sui siti di annunci dove sono iscritto e, mentre vedevo la mia posta, apparve lei, che mi chiese se poteva utilizzare il mio computers per vedere se aveva e-mail, acconsentii, chiudendo le varie finestre che avevo aperto per visionare i vari siti di annunci. Gli passai il computers e discretamente mi allontanai dirigendomi verso il bar dell’albergo. Dopo cena, come da prassi ci dirigemmo per una passeggiata verso il centro di Aosta, e lei mentre parlavamo del più e del meno con la massima disinvoltura mi chiese se ero iscritto a qualche sito per annunci, io preso alla sprovvista, negai decisamente dicendo che non ero il tipo per fare certe cose, a queste parole Letizia si mise a ridere e tra il serio e il faceto mi disse che lei è iscritta a vari siti di annunci e quando la sera - sola in casa - gli piace vedere films e visitare siti porno, aggiungendo poi, che quando mi ha chiesto il computers per visionare le sue e-mail digitando desiderya gli è apparsa la mia pagina iniziale dove lei ha visionato le mie foto, annuncio e profilo. Da quel momento il nostro modo di vivere le vacanze è totalmente cambiato, non parlavamo più di arte, luoghi da visitare, bellezze alpine, cucina ma i nostri discorsi vertevano quasi totalmente sul sesso, sulle nostre amicizie, sui nostri sogni sessuali. Ormai certo di passare con lei gli ultimi giorni di vacanze, facendo sesso sfrenato, mi ritrovai a cozzare contro un muro e una fortissima opposizione da parte di Lei. A suo dire le vacanze servono per ritemprare lo spirito e il corpo, per il sesso mi propose di anticipare la partenza a venerdì, accompagnarla a Viterbo e fermarmi a casa sua il sabato e la domenica, dove in compagnia del suo AMANTE NERO – non era così monacale come mi era sembrata prima - si sarebbe concessa a me e nel contempo mi avrebbe fatto scopare dal suo amante in modo da gratificare la mia parte femminile. Contai le ore, i minuti i secondi che ci separavano dalla partenza, il mio cervello ed i miei sensi erano ormai totalmente in balia della sensualità emanata da Letizia e del suo corpo e ancor di più dal bel maschione che ci aspettava a Viterbo. Il venerdi mattino dopo colazione verso le dieci partimmo, lungo l’autostrada mi fermai soltanto per i bisogni corporali e per il pranzo. Durante tutto il viaggio, parlammo pochissimo, ognuno era assorto nei propri pensieri, i miei mi facevano prudere il culetto e mandare in estasi il mio cazzo. Arrivammo a casa sua verso le 17,00 (una villetta bifamiliare appena fuori Viterbo). Appena arrivati, Letizia scese dalla macchina e si avvio verso il cancello per aprirlo in modo da farmi entrare, appena entrata in giardino su accolta festosamente dal suo cane (un Alano Belga di nome BLAK) non sono un patito di cani, ma la vista di quell’enorme animale mi inquietò moltissimo, entro con la macchina, mentre Letizia richiude dietro di sé il cancello, ma non oso uscire, Letizia visto il mio malessere chiama a sé l’Alano, mi invita ad uscire dalla macchina e di avvicinarmi a lei, BLACK mi annusa, mi gira intorno, mi mordicchia i pantaloni, da parte mia da parte mia anche se con reverenziale diffidenza inizio ad accarezzarlo, finchè non si accuccia ai miei piedi, mi considera – vista anche la presenza della sua padrona - uno di famiglia. Letizia mi spiega che la villetta è su tre livelli, il garage e la sala hobby nel seminterrato, un piano rialzato con salone e cucina, un primo piano con le camere da letto, più la mansarda. Iniziamo a scaricare i bagagli e a portarli nella sua camera da letto. Mentre io sistemo il mio bagaglio cercando di non interferire con le mie cose personali negli armadi/cassetti cercando di non interferire con quanto già in esso contenuto. Letizia, nel frattempo, è andata nel bagno per farsi una doccia rigenerante e togliersi la stanchezza del lungo viaggio, dopo pochi minuti esce dal bagno nuda come mamma la fatta, nemmeno nei miei più reconditi sogni mi era apparsa così bella e formata, il suo corpo sinuoso fa invidia ad una trentenne, le tette ancora turgide e ben piazzate, un culetto da sballo e due gambe dritte e senza un filo di cellulite, in poche parole un sogno. Si avvicina, mi bacia con passione e mi chiede se sono di suo gradimento, non riesco quasi a parlare, deglutisco a fatica, ride e mi invita a farmi una doccia, per calmare i miei bollenti spiriti e togliermi la stanchezza del viaggio, dice di fare in fretta – mentre lei si va a preparare - ricordandomi che c’è un amante che ci aspetta. Mi faccio la doccia, mi sbarbo, rientro in camera per rivestirmi. Lei è gia pronta, un giubbino di cuoio copre le sue spalle e il tronco l’apertura a V sul davanti a due bottoni lascia libere le sue due bellissime tette, una microgonna lascia intravedere il tanga ultravelato che divide perfettamente il suo bellissimo culo e copre impudicamente la sua passera, le calze velate autoreggenti esaltano le sue bellissime coscie, mentre due stivaletti a tacco alto esaltano le sue gambe e la fanno sculettare in una maniera indescrivibile. Ho difficoltà a contenere negli il mio cazzo già enormemente dritto e duro. Cinge il mio corpo con passione, mi bacia con voluttà, il suo profumo mi inebria, tutto in me vibra, mi aiuta a vestirmi e mi chiede si seguirla nella sala hobby, dove ci attende il nostro amante.
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14 anni fa
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La "femme fatale"
Ciao a tutti, sono Alessandro e ho quarant’anni, conosco la vita: ne ho viste di tutti i colori e, modestamente, le donne non mi sono mai mancate. Qualche settimana fa ho scoperto questo sito: dapprima ho dato un’occhiata come visitatore esterno e poi, insieme con mia moglie, ho deciso di iscrivermi. Abbiamo pensato che fosse il posto giusto per guardare, passare in rassegna le varie coppie e cercare di conoscere qualche persona interessante. Devo dire che la cosa funziona: l’offerta è molto vasta, te ne stai nel tuo angolino, se vuoi contatti, se non vuoi ti limiti a dire “no” e amici come prima…
E’ proprio sfogliando i vari profili che ci siamo imbattuti in V. Non puoi non notarla: capelli lunghi e biondi, foto eleganti e non volgari, ma che lasciano trasparire una sensualità pazzesca! Anche Ilde, mia moglie, che non è una vera bisex, ma non disdegna il fascino femminile, la nota e mi spinge a contattarla, beh… a contattare la coppia, visto che V. si presenta qui col suo compagno, anche lui niente male…ma io non sono bisex, dunque punto alla "femme", mentre mia moglie fa un pensierino pure su di lui…
Capiamo al volo che non si tratta di una di quelle coppie che “abbordi” facilmente, per cui ci presentiamo con molto tatto, delicatamente, giusto per tastare il carattere di quella meravigliosa creatura. S’intuisce la stoffa della donna di classe: sta sulle sue, sfoggia una scrittura dotta, ragionamenti intelligenti, battute argute, ma è anche molto gentile e affabile. Bene, il primo passo è fatto… Chiuso il collegamento, andiamo a letto con quelle immagini ancora negli occhi. “Sai Ale? – mi dice languidamente mia moglie mentre si spoglia – mi piacerebbe anche solo sfiorarle quelle tette così candide e floride!” e intanto si accarezza le sue, che sono molto belle, ma un po’ più piccole di quelle di V. e di forma meno tonda.
Difficile dire se mi sta eccitando il gesto di Ilde o il pensiero di lei con l’altra donna o addirittura il solo pensiero dell’altra donna…fatto sta che me lo ritrovo duro e impaziente...
Chiaramente non è la prima volta che ci confidiamo le nostre fantasie, abbiamo anche avuto qualche esperienza con altre coppie, però è sicuramente la prima volta che entrambi abbiamo come oggetto del desiderio la medesima donna… Continuo a parlarle di come sarebbe se ci fosse V. lì adesso con noi e lei inizia a strusciarsi contro di me, a baciarmi il petto e a roteare la lingua intorno ai capezzoli quasi fossero quelli di lei. Ricambio con slancio e succhio il suo seno, mordicchiandolo come so che le fa piacere. Perdere la testa è un attimo: apre le gambe umide ed io entro in lei, possedendola con un impeto e una resistenza che, forse, da qualche tempo non mi riconoscevo più… In realtà, lo confesso, sognavo che ci fosse V. al posto di mia moglie, ma mi tengo il segreto, non vorrei ferirla. Invece è proprio Ilde a stupirmi col suo commento: “Di’ la verità: ti piacerebbe che al mio posto ci fosse la bionda!” Beh, come negare??? Segue un altro amplesso, ancora più intenso, ancora più dedicato a lei…
La coppia con cui siamo in contatto è ancora in ferie, dovremmo aspettare per conoscerla, sempre a patto di riuscire a vincere la riluttanza di lei che preferirebbe continuare a scriverci ancora per un po’ prima di incontrarci. Ma Ilde è risoluta: “Scrivile che andremo a fare una gita dove stanno in vacanza, così solo per conoscerci da vicino e cenare insieme” e intanto continua a guardare quelle foto sul sito… Stavolta temo proprio che V. mi risponda con un “vaffa”, invece mi dice che, se proprio non vogliamo aspettare metà settembre, possiamo raggiungerli domenica a RCT, un ridente paesino sui monti di una regione vicina e ci indica cortesemente il percorso da seguire.
E’ solo venerdì, ma sia Ilde che io non stiamo più nella pelle e, nella frenetica attesa, consumiamo un amplesso dopo l’altro, come se l’immagine di V. fosse un’irresistibile afrodisiaco per entrambi. Intanto io studio bene la strada e mia moglie fa passare in rassegna più volte tutto il guardaroba per decidere cosa mettersi e presentarsi nel modo giusto. Alla fine opta per un semplice abitino blu di seta con uno spacco che fa risaltare le sue splendide gambe e sceglie un paio di sandaletti bianchi col tacco alto, impreziositi da pietre e strass, abbinati ad una pochette uguale. Io mi vesto in jeans e camicia con qualche piccolo particolare ricercato e griffato.
Siamo ansiosi di vederla e questa frenesia, mista ad uno stato di eccitazione, ci accompagna per tutto il viaggio. Più l’auto macina chilometri e più si accresce la curiosità: come sarà vestita, pettinata, alta, bassa, snob, alla mano…insomma tutto ed il contrario di tutto. Finalmente giungiamo davanti al loro cottage e fuori ci aspetta F. che ci saluta con grande cordialità e ci accompagna attraverso il piccolo giardino: è indubbiamente un bel pezzo d’uomo, alto e in perfetta forma, capelli neri di media lunghezza e profondi occhi blu scuro….Ilde lo contempla compiaciuta, mentre lui nello sguardo ha solo gentilezza ed un leggero imbarazzo. Insomma entriamo nella vasta sala a giorno con tanto di camino e mobili rustici in legno chiaro…
Tutte le nostre domande di poco fa si dileguano in un lampo: V. ci viene incontro con un sorriso disarmante, i lunghi capelli sciolti sulle spalle, un paio di pantaloni neri morbidi ed una maglietta senza maniche in tinta, leggermente scollata, meravigliosa nella sua austera semplicità!!! Le foto non le rendono giustizia perché nascondono un viso da bambolina, con nasino all’insù e zigomi pronunciati, lucenti occhi grigi sapientemente valorizzati dal trucco e una bocca carnosa da far venire pensieri sconci solo a guardarla…. Che classe, ragazzi, che donna!!!
Anche Ilde rimane abbagliata e capisco che si senta quasi a disagio nel suo vestitino sexy, mentre la sensualità di V. prorompe e la prevarica pur con abiti quasi monacali…. Ci sono donne che possono presentarsi anche nude e tu te le scopi e dopo cinque minuti le hai dimenticate, mentre ce n’è un’esigua minoranza che, più sono vestite, e più ti seducono, magari anche solo con la luce di uno sguardo o l’abbozzo di un sorriso… V. è una che ti fa innamorare solo a vederla. Punto.
E’ curioso come il preventivato quadrilatero si riduca subito ad un triangolo… Ilde ed io facciamo quasi a gara ad accaparrarci la sua attenzione, a parlare, a metterci in mostra. Lei è cordiale, ma estremamente distaccata, quasi fosse irreale. Ci mostra i suoi dipinti appesi alle pareti: splendidi paesaggi di mari e monti e ci offre un aperitivo con qualche tartina. Si muove con un’armonia mai vista, infondendo grazia anche ai gesti più banali come porgere un tovagliolo o un bicchiere… Siamo completamente rapiti da questa “femme fatale” tanto lontana dalla volgarità quanto lo è il demonio dall’acquasanta….
Ceniamo in un locale caratteristico e poi balliamo nell’immenso cortile adiacente con tanto di orchestrina di paese e una marea di facce rubiconde e sorridenti che si godono la serata danzante. Sembra di essere tornati indietro nel tempo, alle feste di paese di tanti anni fa, così lontane dalla nostra caotica Torino… In mezzo a quell’allegria e semplicità si dissolvono i pensieri lussuriosi e ci lasciamo andare al ballo e alle risate…
Ci congediamo dai nostri nuovi amici poco più tardi dell’una di notte: un cordiale saluto e nessuna allusione ad un eventuale seguito…. Certo, ci sarà una prossima volta…e V. scompare nel buio della notte mentre ancora ci fa cenno con la mano quando noi ci stiamo già allontanando in macchina….
A quel punto i nostri istinti repressi, o meglio, bloccati dall’ammirazione per quella deliziosa “femme fatale”, si sciolgono tutto d’un tratto. Accosto la macchina nella prima stradina sterrata che porta a qualche boschetto e, dopo essere usciti quasi di corsa, ci ritroviamo uno nelle braccia dell’altra. I baci si fanno sempre più infuocati, le labbra si cercano con voluttà, le mani frugano, i bottoni si aprono, i vestiti volano sull’erba fresca e anche noi ci adagiamo su quel morbido tappeto verde mentre le nostre mani frugano rapaci nelle parti più intime. Le cosce di Ilde sono completamente bagnate, la sua vagina non attende altro che le mie dita frenetiche. La masturbo un po’ e lei fa altrettanto con me, poi invertiamo i nostri corpi e cerchiamo di sfamare le nostre bocche vogliose. Io affondo la mia lingua dentro il suo sesso, lei rigira la sua intorno al mio pene gonfio fino ad ingoiarlo tutto e a muoversi con frenesia su e giù…di lì a poco la inondo di sperma contraendomi in un orgasmo di un’intensità raramente provata. “Stavi pensando a lei?” mi chiede Ilde in un soffio. “No, amore, sto pensando solo a te!” E’ la verità: la bellezza e la grazia di V. ci avevano come paralizzati e non eravamo riusciti nemmeno ad accennare all’ipotesi di giocare insieme. Adesso eravamo tornati a liberarci dei nostri freni e a dare libero sfogo alla nostra reciproca passione. In quel prato avevamo ritrovato noi stessi, indipendentemente dall’altra coppia. Abbraccio mia moglie ancora più forte, mentre la voglia torna a manifestarsi con prepotenza. Lei si adagia sull’erba umida di rugiada ed io la penetro godendo dei suoi sospiri…. Alle prime luci dell’alba siamo ancora lì, sporchi d’erba, di terra e dei nostri umori mescolati in un unico, infinito piacere….
Non so se avremo mai l’occasione di spingerci oltre con quella coppia: Il fascino emanato da quella donna al tempo stesso ci attrae e ci allontana, lei è pura essenza, noi siamo materia e come tale abbiamo i nostri istinti sessuali….Forse nascerà una bella amicizia, ci saranno altre cene, altre danze, ma la cosa importante ora è che io e mia moglie ci amiamo come pazzi, abbiamo fuso insieme le nostre fantasie, abbiamo ritrovato un’intimità talmente intensa da lasciarci ogni volta senza fiato…. Che sia merito della “femme fatale”? Forse il nostro comune oggetto del desiderio, con la consapevolezza dell’impossibilità di ottenerlo, ci ha spinto ad allearci piuttosto che a competere, forse è merito di quella fantasia condivisa….ma la realtà, si sa, supera sempre la fantasia…..
P.S. Spero (ma nutro qualche dubbio) di avere sufficientemente protetto l’anonimato dei nostri amici, in ogni caso non me ne vogliano, ne ho parlato bene e con discrezione…in fin dei conti loro sono stati solo l’alibi per raccontare un’esperienza intimamente profonda mia e di mia moglie vissuta grazie all’iscrizione a SC.
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14 anni fa
AdamDTS,
32
Ultima visita: 12 ore fa
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Violentato da tre
Credo che molti quando leggeranno questa storia penseranno sia frutto di fantasia e non mi importa molto di questo,ma spero vivamente a nessuno venga in mente di riproporla,perchè potrebbe essere traumatica e portare serie conseguenze in chi la subisce.
Chi ha letto il mio primo racconto sul primo incontro col siciliano ha potuto notare che ho parlato di una violenza subita in quel posto immerso nella vegetazione dove andavo a prendere il sole.
Quel giorno stavo benissimo,la temperatura era ideale,non troppo caldo e una leggera brezza di vento..il mio amante siciliano era in ferie e stavo pensando a lui,a come mi faceva sentire troia.A giorni sarebbe tornato e non vedevo l'ora..Pensando a queste cose mi sono addormentato a pancia in giù.
Il risveglio è stato bruttissimo,con un tipo che mi schiacciava le braccia distese in avanti col peso delle ginocchia e un altro che sopra di me mi premeva la schiena con le mani e le gambe aperte con le sue,immobilizzandomi e penetrandomi con violenza,a freddo.Un dolore pazzesco,ho urlato dal male provato,ogni colpo che mi dava era una fitta tremenda,quasi piangevo.A pensarci ora,mi viene il terrore a pensare se l'avessero fatto in quel modo ad uno che non avesse mai preso un cazzo,l'avrebbero devastato.In quel modo stavo soffrendo terribilmente io che ce l'avevo già ben aperto,figurarsi ad un verginello(o verginella).Non era dotatissimo il tipo,ad occhio e croce sui 16-17 cm,ma in quella posizione,a freddo sembrava di 30.E spingeva forte.
Dopo un pò di tempo che a me sembrava lunghissimo,il tipo che era sulle mie braccia,accertatosi che non sarei riuscito a reagire,si è inginocchiato davanti a me.Mi hanno fatto mettere a pecora,finalmente direi,perchè così sopportavo meglio il dolore.Quello davanti mi ha ficcato il cazzo in gola,e ha cominciato a pompare come se la mia bocca fosse una figa.Quello dietro,spingeva più forte,spingendomi contro il cazzo davanti.Da quel momento,per quasi due ore non ho mai avuto un attimo senza cazzi in bocca e in culo contemporaneamente.E quei colpi così forti mi stavano cominciando a far sciogliere,era un misto tra dolore e piacere.Se ne accorsero,mi dicevano che ero una troia che sta bene solo con i cazzi dentro,una zoccola da sbattere,e quello che mi penetrava mi dava anche sberle sulle gambe e sulle natiche.
A quel punto,da dietro i cespugli è sbucato fuori un terzo uomo,un tipo grosso,autoritario sulla cinquantina.Non mi ero neppure accorto ci fosse.Era il capo dei tre e gli altri due obbedivano ad ogni suo ordine.Infatti fece spostare quello che mi stava pompando in bocca e si raccomandò che nessuno dei due osasse venire,altrimenti avrebbe subito da lui lo stesso trattamento.
Quello che mi stava scopando si spostò per lasciare posto all'altro tra le mie chiappe,mentre il capo tirò giù i pantaloni davanti a me tirando fuori un cazzo da spavento,lungo circa 20 cm..ma grosso,enorme.Mi ha preso la testa con forza tirandola verso quel mostro e spingendolo in bocca..
Quasi non ci stavano,mi venivano sforzi di vomito,gli occhi uscivano dalle orbite,mentre l'altro dietro spingeva a raffica.Ho avuto un attimo davvero brutto,ma poi con la saliva si bagnava e scivolava un pò,ma sempre con enorme fatica.
Ormai il dolore era un ricordo,si sentiva ad ogni colpo di cazzo quanto fossi bagnato in culo.I due complici si davano il cambio,raffiche sempre forti e riposo,così non venivano.Mi parlavano sempre al femminile e questo come avevo già imparato,mi eccitava,mi faceva sentire troia e femmina.Ma nonostante l'eccitazione avevo paura di quanto male potesse farmi la penetrazione di quel mostro,perchè sarebbe arrivato sicuramente presto quel momento visto quanto era diventato duro tra le mie labbra.
E venne il momento che tanto temevo ma ormai desideravo.
Ordinò ai due di farselo ciucciare,ed io alternativamente succhiavo l'uno e l'altro(non sarebbe servito alcun ordine).E si mise dietro di me.In quel momento un attimo di terrore,un terrore che con mia sorpresa era infondato.Sicuramente mi fece un pò di male,ma ormai ero così dilatato dai colpi continui dei due complici che non fece grossa fatica ad entrare tutto anche perchè mi penetrava con calma,lo infilava,lo toglieva tutto,lo infilava,lo ritoglieva spalancandomi con le mani il buco aperto,facendo vedere agli altri che buco di culo aveva la troia.Ed io mi sentivo tappato,poi tutto aperto,poi tappato..
Sono venuto così,a cazzo moscio,senza che sia stato mai toccato nè da me nè da loro.
La cosa li eccitò tantissimo,mi deridevano perchè avevo goduto come una femmina e questo creò in me un grande imbarazzo che mi portai avanti per parecchio tempo.Il capo mi guardò e mi disse "sei venuto come una femmina,ora ti scopo come una femmina!"ridendo di me.Mi girò schiena a terra,mi alzò le gambe allargandole e infilandomi stavolta con forza,con colpi potenti.Ad ogni colpo gemevo come una cagnetta,dei gemiti naturali,mi sembrava quasi di aver cambiato voce.Lo sentivo nell'intestino ed ero totalmente "sua".Stringevo le gambe intorno a lui,avrei voluto non uscisse mai,gli altri due da dietro la testa mi infilavano i loro cazzi in bocca,a volte anche insieme.Mi sentivo la più troia delle troie e mi piaceva.
Arrivò però il momento in cui tolse il cazzo dal mio culo,sentivo un senso di vuoto dentro,ero totalmente aperto.Si sono alzati davanti a me,mi hanno fatto mettere in ginocchio perchè era arrivato il momento finale.Li succhiavo con foga tutti e tre,un pò meno il capo per le dimensioni,ma si rifaceva dandomi dei veri e propri schiaffi in faccia col cazzo.Fino a quando hanno versato due ore di piacere represso sul mio viso,una maschera bianca.
Se ne andarono lasciandomi lì,sfinito,col loro piacere che gocciolava dal mio viso e col dolore che tornava a comparire forte.Nei due giorni successivi facevo fatica persino a sedermi tanto che a casa dovetti inventarmi di avere le emorroidi.E lasciando dentro me la sensazione di una cosa unica,mai più ripetibile allo stesso modo.
Ma anche una tremenda incazzatura,perchè nonostante il piacere provato alla fine,la violenza subita non posso ammetterla.Un conto è scegliere con chi andare e cosa fare,un conto è subire senza poter fare niente.Chi per farsi una scopata deve usare violenza con uomini,donne o ancora peggio bambini,vale troppo poco come uomo.Meno di me che ero la femmina troia.
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14 anni fa
culorottoUD,
48
Ultima visita: 11 anni fa
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Villaggio di sesso
Tutto era iniziato quando entrai nel villaggio turistico nel giugno 2010
La mia mansione era di massaggiatore nel centro benessere nel villaggio.
un giorno venne un signore a prenotare un massaggio per la moglie e ci mettemmo d'accordo per l'appuntamento. La signora venne in centro e il massaggio gli venne effettuato come da prassi. Dopo il trattamento gli chiesi se le fosse piaciuto e mi disse di si e di voler effettuare un pachetto da 5 massaggi per tutta la settimana. ci rivedemmo al secondo massaggio e già lì incominciò a stare senza reggiseno. Io la massaggiai ugualmente e mentre svolgevo il mio compito...lei incomincia ad accarezzarsi il seno e a fare piccoli gemiti. Mentre la massaggiai lei incominiò a godere e gemitava senza pudore. l'atmosfera era molto bella... luce soffusa con musica orientale e incenso che profumava tutta la stanza.
A quel punto le chiesi di mettersi a pancia sotto e mentre le toccavo la schiena con un olio al profumo di avocado e vaniglia, lei iniziò ad eccitarsi. ominiciò a gemitare come se la penetrassi e si bagnò tutta. A qual punto io ero verso la sua testa e mentre gli passavo le mani sulla schiena dall'alto verso il basso, mi accorsi che mi cacciò il cazzo fuori e che me lo succhia di brutto. Cominciai a non capire più nulla, lei lo succhiava e godeva e al ricevimento c'era la responsabile che aspettava con un'altra cliente. (Per fortuna che c'era la musica che copriva tutto).
La sera beccai il marito al bar e mi disse che la moglie cli aveva raccontato tutto. A quel punto cominciai ad agitarmi un pò, ma lui mi disse che voleva che io massaggiassi la moglie in camera loro in sua presenza. Ci vedemmo dopo mezzanotte e lei era già comoda sul letto matrimoniale. Lui sulla sedia osservava quello che facevo alla moglie e dopo appena 15 minuti di massaggi, lei mi tirò sul suo corpo e mi tolse i vestiti e il marito guardava tutto compiaciuto.
Alla fine facemmo sesso quasi per tutta la notte e il marito che ci guardava e solo dopo un pò iniziò anche lui ad essere partecipativo.
Non sò se erano venuti da soli o con altre coppie amiche...ma il giorno dopo mi ritrovai con un bel pò di appuntamenti da svolgere a domicilio.
Un periodo molto piacevole sia per me che per le signore che hanno scoperto il mio Sexy Massage.
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14 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 10 ore fa -
Esperienza da film
Ero appena tornato da un weekend con la mia ragazza,3 giorni passati divinamente tra mare,ristorante e letto.mi invitarono amici a bere una birra in un pub della mia città,ero rilassatissimo,sdraiato sul divanetto in pelle del locale quando vidi una donna che mi fissava.........era una donna sulla quarantina,con i capelli ricci,due tette enormi.notai che era in compagnia di un uomo,nei momenti in cui lui era distratto la guardavo,lei mi fissava.tutto questo durò una ventina di minuti,notai che lei entrò nel bagno e la seguì.una volta dentro io le dissi:"lei è veramente una bella donna,è sola?"
lei mi rispose:"sono con mio marito ,ti va di bere qualcosa con noi?"
"certo" io le dissi.rimasi con loro a bere,cominciò a dirmi che a suo marito piaceva osservare lei mentre ballava con altri,che erano una coppia molto aperta e mentre parlava mi mise la mano sul mio cazzo.......era durissimo,la situazione mi aveva eccitato da morire.continuammo a parlare fino a quando io li invitai a casa mia.mi seguirono con la macchina,una volta entrati lei si accomodò sul divano,io accanto a lei.aprii una bottiglia di champagne e riempii i loro bicchieri,lei era eccitatissima.ad un tratto lei aprì le gambe,non indossava le mutandine.mi piegai e cominciai a leccare la sua fica,era bagnatissima.aveva un sapore buonissimo,lei mi abbassò i pantaloni e me lo prese in bocca.il marito guardava,era eccitato.mentre lei me lo prendeva in bocca lui continuò il mio lavoretto,leccava la sua fichetta ormai bagnatissima.lei mi chiese di metterlo dentro,la girai e la penetrai.gemeva,non mi era mai capitato di sentire una donna gridare così,capii che lo faceva per fare godere il marito che nel frattempo si masturbava.continuammo per un paio di ore,ero esaustodopo averla penetrata in tutte le posizioni le dissi di prendermelo in bocca.mi fece un pompino,raramente mi hanno fatto un pompino così.me lo succhiava dalla base,mi leccava le palle.....ero impazzito.l'ho riempita del mio nettare,lei continuava a succhiare ingoiò tutto mentre il marito eccitatissimo ci guardava.
continuammo a bere, ci scambiammo i numeri e poi se ne andarono....credevo che certe cose capitassero solo nei film.mi coricai,sentivo ancora il sapore della sua fica.............ancora quando ci penso mi diventa duro........
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14 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 10 ore fa -
E se domani e ribadisco se...
Lei- Che ne dici di trovare qualcosa di nuovo che ravvivi il nostro desiderio?
Lui- Non è che si possa inventare molto…è una questione di testa, non di posizioni o di vestiario: certo, un paio d’autoreggenti e un bel sedere all’aria possono aiutare, ma quello che conta, è l’approccio mentale, è la testa che deve lubrificarsi d’erotismo nell’attesa dell’incontro.
Lei- Lo so: hai ragione. Allora vuol dire che non ti amo più? No, non credo. Ho solo bisogno di stimoli nuovi; forse, è solo un momento d’apatia. Sarà questo caldo esagerato o i mille impegni di questo periodo, ma il punto rimane lo stesso, quando penso a noi due, non riesco a comporre i tasselli che mi devono portare all’eccitamento.
Lui- E quindi?
Lei- E quindi niente! Ti faccio partecipe di un mio stato d’animo; non mi piace fingere orgasmi, ne fare la geisha senza provarne il piacere.
Lui- Non ti ho mai chiesto di fare la geisha, anche se mi piace comandare caratterialmente, ti ho sempre lasciato libera nel nostro rapporto.
Lei- Lo so, lo so… il problema può essere che non mi sento libera abbastanza
Lui- Spiegati meglio.
Lei- Ultimamente, per mantenere alto l’eccitamento mentale, mi trovo a pensare a giochi erotici più scabrosi…
Lui- Continua…entra nei particolari, sono curioso di sapere cosa ti passa per la testa.
Lei- Prometti che non t’incazzi?
Lui- Non lo prometto, ma farò il possibile…
Lei- Ok. Ti faccio un esempio. L’ultima volta che abbiamo fatto l’amore, mentre io soddisfacevo il tuo sesso con la bocca, ho cercato i tuoi occhi e li ho trovati chiusi, allora, ho guardato al lato del letto, in quel tuo specchio immenso intarsiato a mano, che tu hai comprato apposta per guardarci nei momenti dell’amore; mi sono vista in quella posizione, prona, tra le tue cosce, con il sedere alzato e ho immaginato l’entrata di uno sconosciuto nella stanza, che approfittando della situazione mi possedeva senza chiedere permessi, solo per il gusto di fottermi: quel pensiero indecente ha stimolato il mio piacere, con le dita, approfittando del fatto che tu avevi ancora gli occhi chiusi, sono scesa tra le mie labbra e toccandomi, sono venuta insieme con te…
Lui- Cazzo…E da quando hai cominciato ad avere bisogno di questi stimoli extra- coppia?
Lei- Non lo so di preciso; è stato tutto naturale, un escamotage contro il mio appannamento erotico…
Lui- Ho capito, ma, più o meno, da quanto?
Lei- Circa un mese…
Lui- Guarda caso, da, quando siamo stati in crociera e abbiamo conosciuto quella coppia di scambisti con cui abbiamo fatto amicizia…hai scopato con lui?
Lei- Non dire stupidaggini! Sai bene che se dovessi andare con un altro, non sarebbe per uno stupido desiderio fisico: vorrebbe dire che tra noi tutto è finito!
Lui- Comincio ad avere dei dubbi su quello che penso di sapere…Qualcosa o qualcuno, deve avere stuzzicato i tuoi desideri.
Lei- ad ogni modo si, centrano loro o esattamente lei, la sua dolce compagna.
Lui- Patrizia? Quella svampita? Quella tutta curve e poca testa?
Lei- Proprio lei! La biondina che hai detto avresti sbattuto volentieri sul tavolo della camera, la bambolina con la faccia da innocente e il viso d’angelo, che hai giudicato solo per il suo corpo. Una sera, esattamente quella dove tu sei andato a giocare al casinò con Paolo, il suo compagno, lei, dietro un paio di cocktail alcolici, ha sciolto le redini mentali e si è lanciata in una serie di racconti intimi vissuti con lui e, ti assicuro che a sentirla, è ben altro che un angelo…
Lui- Adesso sono proprio curioso e come vedi, anche molto eccitato.
Lei- Vedo, vedo…
Lui- Quindi, i tuoi ultimi pensieri erotici sono legati ai suoi racconti
Lei- In parte si, è sicuramente servita a farmi spaziare con la mente. In realtà, loro lo fanno organizzandolo, mentre, io ho messo la variante dello sconosciuto che s’approfitta di me; mi ha riportato alla mente pensieri e desideri latenti, che avevo nascosto nei meandri di qualche cassetto mentale.
Lui- Vuoi farlo davvero?
Lei- Non lo so, onestamente, non lo so…Una cosa e pensarlo, una cosa è farlo, però di sicuro ha contribuito a stimolare il mio erotismo.
Lui- Cazzo, questo tuo desiderio mi spiazza! Non credo che sarei mai capace di dividerti con un altro, per quanto mi giudico abbastanza aperto nel sesso, il pensiero di vederti posseduta da un membro che non sia il mio, mi fa impazzire di gelosia…
Lei- Lo so amore, ma è giusto che tu sappia dei miei ormoni impazziti…
Lui- Porco giuda, quello che mi hai raccontato, mi ha eccitato, ho immaginato, mentre raccontavi, ma adesso, a mente fredda, col senno di poi, sto male…pensare che qualcuno sia stato dentro di te, mi fa soffrire…
Lei- E se la terza persona fosse una donna?
Lui- Oh diavolo…c’è anche la variante femminile? Ma quanto è troia quella Patrizia?
Lei- Amore, non usare parole improprie, io sono una puttana perché vengo con te, pur essendo sposata?
Lui- Che c’entra, sono casi diversi.
Lei- No, sono solo varianti sul tema, modi alternativi per raggiungere un obbiettivo: però non hai risposto alla mia ultima domanda; se fosse una lei?
Lui- Non nascondo, che è un pensiero passatomi per la mente, ma mai da quando sono con te, tu soddisfi tutti i miei desideri erotici; però dovendo scegliere…
Lei- Sono solo pensieri?
Lui- A dire il vero, una volta l’ho fatto in tre con una ragazza straniera portata da un mio amico, ma lei, era una perfetta sconosciuta, solo sesso per divertimento, uno sfogo in comune.
Lei- Però l’hai fatto
Lui- Si…
Lei- E adesso puoi giudicare per esperienza: è questo desiderare e non sapere cosa si prova, che m’inebria e mi tormenta...
Lui- Amore, ti avviso che fino a che stai con me, questo dubbio ti rimarrà! Adesso, se ti fa piacere, puoi spegnere la luce e fantastichi, l’importante, è che sia io quello che abbracci...
Lei- È già una piccola variante, un inizio di novità sulla strada dei miei desideri…
Lui- Oh, mio Dio, mi sono messo con un’assatanata del sesso…
Lei- Zitto e baciami Maurizio, o nel buio, devo chiamarti Paolo?…
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14 anni fa
fantasypervoi,
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Ultima visita: 12 anni fa
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Riunione d\'ufficio
Lei lavorava presso un rinomato operatore telefonico in zona centrale, dove ebbi l'occasione di conoscerla ed allargare la mia cerchia di interlocutori utili per il mio business. Era solito che con cadenza settimanale mi recavo da lei per le solite riunioni di approfondimento sicchè un bel giorno notai qualcosa di strano in aria. Lei, 42 enne sposata, bionda e dagli occhi verdi, appariva ai miei occhi sempre composta e professionale. Aveva un magnifico decoltè che, per la gioia dei miei occhi, mostrava qualche volta senza pudore indossando abiti a fiori, quasi ad annunciare l'arrivo dell'estate. E era infatti una giornata di fine luglio quando la frenetica città di Roma, come del resto le grandi metropoli, inizia a spopolarsi, così come gli uffici carenti di personale. Mi presento al suo ufficio puntuale alle 10.30 e mi accorgo che, nel suo piano erano presenti pochissime persone. Quasi deserto. Notai in lei un atteggiamento diverso dal solito, soprattutto gli sguardi ammalianti e profondi ed una voce suadente promettere "affari in corso". Indossava una lungo e aderente abitino rosso con delle grosse spacche laterali dove mettevano in risalto le sue magnifiche curve, ed un infinito taglio sul decoltè dove trasbordava la sua 6° di seno. Mi ricordo i suoi altissimi tacchi a spillo neri, che ponevano risalto alla sua rosellina scolpita alla caviglia. Mi fece notare che quel giorno non aveva nessuna intenzione di dedicare tempo al lavoro...ed i fatti ci intrattenemmo con altri racconti e come avremmo organnizzato le ferie con le rispettive famiglie. Da li a poco mi invito a consumare un caffè presso la maccinetta posta in un angolo di corridoio. Eravamo noi 2 soli e la macchinetta che si accingeva a completare il suo dovere. Lei si avvicinava sempre più a me spudoratamente e nel gesticolare il suo interminabile seno si adagiava sulla mia camicia. Capì presto che erano segnali di provocazione e che era giunto il momento di dimenticare ciò che di professionale aveva confezionato il nostro trascorso rapporto. Si chinò stranamente ad afferrare il caffè, fino a formare un angolo ancestrale dettato dal kamasutra. Non feci in tempo ad accorgermi che il suo enorme fondoschiena urtò il mio corpo già pietrificato. Tanto e vero che sentì quel sottile perizoma nero che indossava. Ci rimanemmo in quella posizione per 3, forse 5 interminabili secondi. Il tempo necessario per comprendere che il caffè era l'ultimo nostro desiderio. Diede uno sguardo veloce per il corridoio e, tranquillizzata dalla assenza dei colleghi mi sbottono la cerniera e iniziò a succhiarmelo con ardita veemenza. Ero in preda al panico, per paura che, in un solo istante, potessi perdere la mia reputazione al cospetto di qualche persona preciparti alla macchinetta del caffè. Sentivo le sue languidi labbra scivolare delicatamente sul mio immenso corpo e la sua lingua esplorare ogni mm del mio glande. Avevo il cuore in gola e facevo delle lunghe apnee di piaceri. Era eccitata alla follia e, nonostante la sua bocca completamente divorata del mio imperiale cazzo, emanava gemiti di gioia. Ero eccitato a morte, al punto di donargli tutto il mio nettare nella sua bocca, quando all'improvviso udimmo una voce da lontano. Il mio cuore era uscito dalla bocca e chissà quale angolo di corridoio prese. Ci ricomponemmo in fretta e furia anche se, lo scompiglio che avevamo in viso e gli occhi sgranati di sesso, facevano trapelare il resto. Lei non voleva affatto che il tutto finisse lì e mi invitò a raggiungerla nell'ufficio vuoto del suo capo assente per ferie. Ero diviso a metà: da una parte, preso dall'euforia di quegli attimi non desideravo altro di più idilliaco, dall'altra mi preoccupava proprio il contesto. Alla fine decisi di raggiungerla. Chiuse la porta a chiavi e chiuse le tende delle finestre fino a creare un ambiente a sfondo erotico. Forte del fatto che eravamo solo io e lei a dividere la stanza del suo capo, cancellati ogni mia preoccupazione e decisi di dedicarmi totalmente a lei. La bacia con forza energica sulle labbra carnose e, nel frattempo gli tolsi l'abitino. L'afferrai rudemente e la feci sedere sul tavolo in rovere del suo capo nel mentre gli accarezzavo le sue enormi tette. Aveva enormi capezzoli turgidi e propompenti e inumiditi della mia saliva. Mi spostai ancora più giù e, lentamente e con gambe divaricate la mia biforcuta lingua sposava il suo umidiccio e inspessito clitoride. Era inzuppata di piacere ed io come un ascensore impazzito, davo su e giù come un ossennato. Scrutavo fra le sue grandi, anzi grandissime labbra rosacee e dall'odore acre intenso. Non ebbe neanche il tempo di informarmi che raggiunse un interminabile orgasmo accompagnato da urli e gemiti che sicuramente avranno sentito giù in reception. Volevo consumare il mio orgasmo con lei sdraiata sempre sul tavolo. Gli chiesi di voltarsi in un magnifico 90 con gambe divaricate. In un attimo accolse tutti i miei 23 cm di piacere sulla sua strainumidita passerotta. La scopavo alternando allunghi profondi con piccole torsioni laterali, fino ad accompagnarla in paradiso. E nel mentre, il mio malefico pollice gli scrutava il lato b, stretto ma invitante. Infilavo il dito lentamente e lei, ansimando, mi invitava ad andare in fondo e di non preoccuparmi perchè godeva all'impazzita. Da quella piccola fessura, in un attimo diventò una enorme voragine gonfia di voleri. Mi chiese di infilarglielo anche nel suo culetto ormai dilatato dal piacere ed io, non esitai un attimo. Era caldo e profondo e lei sempre più porca e assatanata del mio corpo. La scopai per almeno 15 min alternando sia il suo culetto che la passerotta ma, alla fine cedetti la tentazione al culetto. Desiderava tanto che gli sborrassi dentro, ed il suo invito era di farlo fino all'ultima goccia...e così fù!!!! avevamo raggiunto l'orgasmo assieme, una sorta di pace dei sensi, ansi di ormoni che ormai tempestavano la nostra mente. Ci ricomponemmo alla meglio, sistemando alla meno peggio l'ufficio del suo capo colmo del mio nettare e, allontanandoci per il corridoio mi strinse la mano con la sua perduta professionalità chiedendomi quando fosse stata la prossima riunione...
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2
14 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 10 ore fa -
bsx attivo
Dunque la mia prima esperienza la vorrei raccontare.Al mare con degli zii,maturi sui 55 anni sposati da una vita,ospite per una decina di giorni,tutto nella normalità,finche non notai che in spiaggia lei guardava nel costume, più di qualche volta,curiosità immaginavo,poi un pomeriggio,mentre ero in doccia lei entra senza permesso portandomi un accappatoio,mai chiesto,tra l'imbarazzo più totale,non riuscivo neanche a muovermi,come un perfetto cretino,ci pensò lei ha sbloccare la situazione,dicendo:però che bell'arnese che ti ritrovi,lo usi anche bene?e se ne andò.Avevo dentro di me un terremoto,non sapendo come dovermi comportare in futuro. Come se nulla fosse accaduto,nella passeggiata lungomare dopo cena,lei iniziò con dei discorsi,che non avevano ne capo,ne coda(per me),diceva al marito:sai che tuo nipote è come giulio(vai a sapere),anche forse leggermente meglio:,(io in un silenzio spaventoso e un arcobaleno di rossori),chissà se è bravo come lui,e altre cose incomprensibili per me.Rientriamo,un caffè in salotto,lei inizia a pomiciare con lo zio,io sempre più rosso e imbarazzato,ma eccitato,lui la spoglia,chiedendomi se mi dà fastidio la cosa,io non ho neanche il fiato per rispondere(ricordo che avevo 15 anni e parliamo di ..................anni fà)mi gusto la scena,lei ancora bellissima,un fisico atletico,gambe muscolose,mora,abbronzatissima,sono nudi si toccano, lei allunga una mano verso di me,le dò la mia e mi trascina accanto a loro.li ho lasciato ogni remore,ha preso a baciarmi,toccarmi tutto,mi spogliarono insieme,e li,successe qualcosa di inimmaginabile per me,lui prese il mio cazzo in mano,e lo avvicinò alla bocca di lei,che dire.........fù una cosa meravigliosa(niente a che fare con le 15enni di allora),dopo poco,lei lo avvicinò alla bocca di lui e iniziò un pompino da infarto,mentre lei,mi accarezzava e baciava tutto il mio corpo.sinceramente non mi passò un pensiero nella mente,volevo solo gustarmi qui momenti per me nuovi,e meravigliosi.Passammo un nottata fantastica,mettendo lei in mezzo facendola urlare di piacere,scambiandoci i suoi dolci buchetti,poi toccò a lui,lei infilò il mio arnese nel culetto del marito e si mise,davanti,facendogli una pompa,venimmo insieme con dei gemiti paurosi.tutto bello nò?Al risveglio presi una decisione,andai via senza salutarli,ero di uno stordimento pauroso,pensieri che si rivoltavano nel cervello,"sono diventato gay?"si-no forse,non riuscivo più a levarli dal cervello,tornai a casa.Per un paio di anni la solita vita,studio,qualche fidanzatina,tutto liscio come sempre,una mattina uscendo dalla scuola,eccoti mio zio,saluti come nulla fosse successo,come stai,tutto bene?un caffè,rimasi sconcertato quando la mia prima domanda fù"tua moglie dov'è?",mi rispose è in auto che ci aspetta,non ci pensai sù un secondo,andai da loro e me li feci meglio ancora della prima volta,pensai se mi piace farmi anche gli uomini che male c'è?La storia durù 2 anni,poi mi trasferi,per lavoro e,sinceramente non li ho più sentiti.Non è stato facile poi nel tempo trovare una compagna e, fargli capire i miei gusti,le risposte sempre le solite---non ti basto io,che ti può dare più di me un uomo,etc....etcFinalmente ho trovato la persona giusta,che ha capito,e facciamo gli scambi anche con dei mariti bsx passivi.Scusate gli errori grammaticali,spero che il racconto vi faccia arrivare un pensiero,fate quello che vi piace,tanto il mondo continua, fregandosene di te e dei tuoi gusticiao
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14 anni fa
coppiatonda,
51/50
Ultima visita: 9 anni fa
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Il primo incontro con il siciliano
Fino a 4 anni fa mi piaceva andare a prendere il sole nudo.Avevo trovato un posto ai margini di un torrente appena fuori città,nascosto tra la vegetazione circostante.Ci passavo ore li a crogiolarmi al sole ed in più ogni tanto spuntava qualcuno dalla vegetazione e ci scappava pure la scopata.Ho molti bei ricordi in quel posto,qualcuno un pò noioso,uno traumatico avendo subito una vera e propria violenza.E per questo smisi di andarci..Ma pochi giorni prima di quell'episodio ebbi modo di fare la conoscenza di quello che fu il mio amante fisso per circa due anni.Antonio,era un tipo un pò tarchiato,pochi capelli,parecchio peloso.Insomma non proprio l'uomo dei sogni:-)Ma dal primo momento ebbe su di me un effetto sconvolgente,col suo modo di farmi sentire troia.
Di solito quando qualcuno si avvicinava,quasi fosse una legge non scritta,usciva dalla vegetazione col cazzo dritto e aspettava un mio cenno oppure che mi avvicinassi.Se non avevo voglia,mi giravo dall'altra parte e andavano via.
Antonio no..uscì dai cespugli col suo bastone dritto,mi venne vicino deciso e me lo appoggiò sulla faccia ordinandomi "Suga!!"..Ero sorpreso ma prima di dire una parola lo stavo già succhiando.Lo facevo lentamente,per gustarlo di più,ma evidentemente a lui non andava bene,perchè mi prese la testa tra le mani ed incominciò a dare un ritmo sempre più veloce e profondo.Mi mancava quasi il respiro ma allo stesso tempo ero eccitato dalla sua voglia.Dal ritmo che stava dando ero certo che mi volesse venire in bocca e poi se ne sarebbe andato,ma fortunatamente non fu così..
Tolse il suo grosso cazzo dalla mia bocca e mi fece mettere a pecora.Lui era in piedi e neppure tanto delicatamente mi infilò due dita in culo,muovendole dall'alto in basso,poi ancora in alto.Sembrava volesse sollevarmi con quelle due dita.
Poi si mise dietro di me,mi bagnò con un pò di saliva e poi con un colpo secco mi penetrò fin quasi a metà,col secondo fino in fondo.A quel punto si fermò,spingeva solo con le reni,quasi ad aprirmi al massimo.Io spingevo verso di lui,mi sentivo aperto totalmente,un pò dolorante,ma non avevo la minima intenzione di lasciar libero quel ben di Dio che mi possedeva..
Poi cominciò a muoversi con colpi forti e profondi,ogni tanto mi dava una sberla sulle chiappe,dicendomi che ero una gran troia,anzi una gran "bottana".Mi piaceva questo suo modo di scoparmi,ed ancor di più mi piaceva il suo apprezzamento,che era dimostrato da una veemenza incredibile.Mi prese in diverse posizioni prima di venirmi sulla schiena e crollarmi addosso.
Rivestendosi mi fece i complimenti dicendomi che l'avevo fatto godere come non gli succedeva da tempo.In realtà aveva fatto tutto lui,io mi ero solo adeguato alla sua voglia,come se fossi una sua proprietà.L'unica cosa che lo fece rimanere perplesso fu il fatto che il mio cazzo non avesse avuto erezione.Ma quando gli spiegai che nei rapporti coi maschi non si alza mai,quasi accettasse anche lui la mia condizione di femmina,gli si illuminarono gli occhi e mi disse"Da oggi sarai la mia troia e scoperai solo con me,a meno che io non voglia diversamente".Mi diede l'indirizzo e mi disse di andare a casa sua il venerdi sera.Io non potevo,avevo un impegno con la mia compagna e mi sarebbe stato difficile inventare una scusa.Con un sorrisetto mi disse che era certo che ci sarei andato.
Aveva ragione,il venerdi ero a casa sua.E volevo il suo cazzo.
Erano passati solo 3 giorni da quella scopata e già mi sentivo schiavo del suo cazzo.Avevo solo un timore mentre salivo le scale,che da me volesse prestazioni sadomaso o poco pulite,cose che non rientrano nei miei desideri sessuali.Decisi di parlargnene subito,se avesse voluto quelle cose me ne sarei andato,seppur con dispiacere.
Quando aprì la porta lui era già in mutande,con quel gran cazzo che aveva difficoltà a starci dentro.Ma mi imposi di non sfiorarlo prima che si chiarisse cosa volevamo.E così fu.Gli parlai delle mie paure e la sua risposta mi sorprese moltissimo.Infatti mi disse:"Non voglio uno schiavo da legare,da frustare e far soffrire,voglio semplicemente una femmina bottana".Alla mia obiezione che io non ero una femmina,ma un maschio che scopava regolarmente con le donne ma gli piaceva anche prenderlo dagli uomini mi rispose:"Non ho detto donna,ho detto femmina.E poco importa se è una donna o un uomo a cui non toccherò mai il cazzo.Tu col maschio sei una femmina,neppure ti si rizza il cazzo,godi nel far godere e nell'essere zoccola,e più sei zoccola più ti compiaci ad esserlo"..Aveva capito tutto di me prima di me,e quelle parole scandite lentamente con quel forte accento siciliano aumentavano la mia voglia di lui.
Ma lui non aveva fretta,mi indicò una scatola e mi disse di indossare quello che c'era dentro.Una parrucca con capelli lunghi e neri,una guepiere bordeaux,un perizoma nero,le calze,e scarpe col tacco alto 5-6 cm.Non avevo mai indossato prima indumenti femminili,mi sentivo impacciato,a malapena riuscivo a stare in equilibrio.Anche un pò ridicolo,il mio corpo non è femminile e il mio fisico non è di certo asciutto.Ma avevo dei piacevoli brividi indossandoli.E credo anche lui visto che mi fece mettere in ginocchio e mi ficcò il cazzo in bocca.
Se era possibile il suo cazzo era ancor più grosso di tre giorni prima,era eccitatissimo ed io con quegli indumenti addosso,succhiavo come forse non avevo mai fatto prima.Non ero un granchè come travestito,ma ero la sua femmina in quel momento,quella bottana che voleva lui.E mi piaceva.
Mi piaceva succhiare quel grosso cazzo pregustando che da li a poco mi avrebbe sfondato,mi piaceva sentire le calze sulle gambe e mi piaceva che lui si rivolgesse a me sempre al femminile.Ed io stesso cominciavo in quei momenti a pensare al femminile.
Mi fece alzare e mi fece appoggiare al muro con le mani.I tacchi mi facevano prendere un'inclinazione diversa e quando mi penetrò è cominciò a stantuffare non potei non pensare che era molto più piacevole quella penetrazione di quanto sarebbe potuta esserlo se avessi avuto i talloni a terra.
Spingeva come un forsennato,sembrava volesse farmelo uscire per davanti e quando stava per venire mi chiese dove la volevo.Volevo essere zoccola fino in fondo e contrariamente a quello che avevo fatto fino a quel momento,avendo sempre evitato coscientemente di farmi venire dentro,gli dissi "Dove vuoi tu"..
Mi fece girare,accovacciare e dopo pochi istanti di succhiate urlò "Prendila tutta in gola!Bevila tutta!!".Era tanta,ma non feci uscire neppure una goccia e poi gli leccai il cazzo..Non avrei mai immaginato di arrivare a tanto,ma era solo l'inizio..di quella sera e dei due anni seguenti,fino al momento in cui tornò in Sicilia.
Antonio mi ha fatta sentire davvero femmina ed io sono stata la sua bottana,la femmina che voleva..che esaudiva ogni sua voglia,dominata dal suo cazzo.
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14 anni fa
culorottoUD,
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Ultima visita: 11 anni fa
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Il ragazzo della chat
Eccomi, sto partendo... chissà come andrà oggi! Sto andando a conoscere un bel ragazzo...
Finalmente sono arrivata e ancora prima di scendere lo vedo: alto, moro, con un bel sorriso! Già penso che sono piccola, magari bruttina.
Dopo i primi saluti cominciamo a parlare e inconsapevolmente a cercare altre informazioni che ancora non abbiamo. Sappiamo già entrambi cosa succederà oggi, ne avevamo già parlato nei messaggi e nelle mail. Mentre ci avviamo verso il bus mi dice che ha una bella sorpresa per me...
E arrivati da lui la sorpresa si vede!!!
Sdraiata sul divano comincia a baciarmi e spogliarmi, accarezzandomi ovunque; lentamente gli apro i pantaloni e lui si toglie tutto, così che restiamo nudi entrambi. Dio non ho mai visto nulla di più bello e grande!
Lentamente si abbassa tra le mie gambe, comincia a leccarmi, provocandomi dei brividi lungo la schiena e la voglia incontrollabile di sentirlo dentro di me. Poi, come per fargli capire quello che voglio, lo faccio sdraiare e comincio a leccarlo... prima gli lecco la cappella e poi, per un assurda scommessa, provo a prenderlo tutto in bocca.
Poco dopo lui si alza e mi accompagna fino ad un letto dove, mentre mi bacia, mi accontenta facendomi sentire piena e soddisfatta nello stesso tempo. Mentre si muove dentro di me lo sento ansimare e oltre al piacere che già mi provoca ogni suo movimento il sentirlo così eccitato mi fa andare ancora di più su di giri, facendomi arrivare quasi subito al primo orgasmo!
Ma in un attimo ricomincia a leccare e succhiarmi i seni. Io non aspetto altro... con una mano comincia ad accarezzare il mio clitoride provocando in me un forte desiderio che non aspetto a manifestare.
Poco dopo sono sopra di lui, salgo e scendo assaporando ogni attimo... fino a quando non mi mette nella mia posizione preferita e affonda dentro me, sempre di più, facendomi godere come una matta!
Giustamente reclama il suo premio, visto che avevo perso quella scommessa che ora reputo assurda. Lentamente prova a penetrarmi dietro, ma vedendo che così non va, mi chiede di seguirlo...
In cucina mi fa sdraiare su un tavolo e lentamente comincia a penetrarmi dietro con dolcezza. Ed ecco, in pochi attimi entra tutto! Invece di provare dolore provo una strana sensazione di piacere, diversa, mai provata. Mi fa eccitare da morire come si muove dentro di me e comincio quasi subito a godere come mai mi era successo prima. Poi, come se avesse capito quello che voglio mi fa girare, mi prende e mi penetra ancora da dietro ma nelle mia posizione preferita, a 90, facendomi venire innumerevoli volte e sempre più intensamente, spingendo sempre più a fondo e sempre con più forza, finché non lo sento, sta per venire anche lui! Mi riempie... tutta... e poi lentamente e soddisfatto esce da me.
E questa è stata solo la nostra prima volta!
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14 anni fa
Mima3love, 24/24
Ultima visita: 12 anni fa -
Maria ed il mandingo
Mancava un minuto alla partenza dell’autobus. Maria allungò il passo, non voleva perderlo. Dopo poco era a bordo. Quindici secondi dopo il bus partì. Come al solito era pieno.
Per la maggior parte erano viaggiatori stranieri, in maggioranza extracomunitari dal Sud America, dall’Africa, dall’Est Europa residenti nella periferia estrema. Ma prima di arrivarvi l’autobus attraversava la media periferia dove risiedevano la maggior parte degli Italiani che erano a bordo.
Maria ebbe un moto di stizza. Così pieno all’inverosimile non lo aveva mai trovato. La rabbia di dover viaggiare compressa tra altri corpi la fece diventare di ghiaccio. Ma non voleva perderlo. Doveva vedersi con il suo Mauro e perdere quel bus significava stare almeno una mezz’ora di meno insieme.
Riuscì a trovare un posto vicino all’angolo posteriore destro, stretta tra altri viaggiatori. La partenza brusca la fece sbattere addosso al passeggero dietro di lei.
Si girò per chiedere scusa ed incrociò due biglie di ebano incastonate in due gherigli di mandorle bianco latte. Le due mandorle erano contornate in alto da due eleganti sopracciglie, folte ma non spesse, da cui si estendeva un’ampia fronte la quale a sua volta confinava con una corta, nera riccioluta, capigliatura. Aveva orecchie piccole e dritte, mascelle forti, collo leggermente lungo e robusto. I lineamenti erano duri ma al contempo dolci e gentili. Anche il colore della pelle, come le pupille, era di un nero ebano. Era proprio un bell’uomo.
Il corpo, coperto da semplici vestiti, si vedeva che era robusto, ma non di palestra. Si capiva che era stato irrobustito dalla quotidiana lotta per la sopravvivenza. La sua altezza sovrastava di dodici, quindici centimetri quella di Maria che era alta un metro e sessantotto centimetri.
Aveva un portamento fiero, nobile, nonostante il suo abbigliamento modesto.
Maria rovistò nel suo cassetto della memoria per capire da quale posto, della geografia della vita Africana poteva provenire. Non aveva dubbi. Doveva essere di etnia “Mandingo”, i fieri guerrieri progenitori degli schiavi d’America.
Non aveva le caratteristiche ibride dei nordafricani, ne quelle esili dei popoli del corno d’africa, ne quelle dei boscimani o dei pigmei. No, le informazioni che arrivavano dal suo archivio dicevano che era un “Mandingo”.
Lui abbozzò un timido sorriso alle scuse di Maria.
Lei si rigirò e dopo un po’, ricordandosi di immagini viste sul computer, cominciò a fantasticare, mentre il battito cardiaco cominciò ad aumentare.
“Sono sicura che se glielo tocco non dirà nulla, e se per assurdo dovesse dire qualcosa potrei sempre dire che è stato lui a toccarmi…” Maria pensò che qualora l’uomo dietro di sé avesse avuto una reazione negativa, nessuno gli avrebbe creduto. Con tutti quegli squallidi e penosi molestatori e stupratori che balzano agli onori della cronaca, chi avrebbe messo in dubbio la sua parola?
E poi…..sicuramente era un clandestino, e questo, nel comune pensare dell’Italia odierna, lo faceva già stare in colpa. Ma nel pensare questo il suo io conscio ebbe un moto di stizza…. Come poteva fare questo, lei che aveva sempre condannato la sopraffazione, l’arroganza, la prepotenza di chi è più fortunato, di chi è in una situazione di vantaggio, di maggior potere???
Ma la coscienza fu messa a tacere da una semplice conclusione… “però non credo affatto che gli dispiaccia”.
Si fece coraggio e, facendo l’indifferente, poggiò il palmo della mano sulla patta del pantalone dell’uomo. Il “poveretto” ebbe ad irrigidirsi, ma non disse nulla.
Secoli di colonizzazioni e di soprusi da parte dei bianchi verso la popolazione nera costretta ad obbedire al padrone di turno, si erano ormai sedimentati nel loro DNA. Forse anche per il fatto di essere clandestino, come aveva pensato Maria, egli “subì” questo piacevole sopruso senza profferire parola.
Vista la mancanza di reazione, Maria strinse con più forza la presa. Dopo pochi secondi di stropicciamenti sentì la patta gonfiarsi. Vampate di calore la avvolsero.
Si armò di altro coraggio e slacciò la lampo dei pantaloni del “mandingo”, vi intrufolò la mano e lo trovò lì, duro come l’ebano, in attesa. Lo palpò ben bene poi, tiratolo fuori lo poggiò sul suo sedere e spinse leggermente il suo bacino all’indietro.
Maria amava indossare tessuti naturali, ma in quel momento odiò il cotone dei suoi jeans che separavano la sua carne dal pene dell’uomo.
Chiuse gli occhi ed in un attimo si trovò lontano, molto lontano.
L’autobus arrivò alla fermata dove Maria doveva scendere per raggiungere casa di Mauro, ma lei non scese, non poteva perdersi questa occasione unica…. Per Mauro c’era sempre tempo.
E poi….era molto lontano.
Si vide sdraiata su una stuoia in adorazione del suo “re e padrone” intenta a baciare la sua “spada sguainata”, mentre in lontananza un sole infuocato la baciava con i suoi ultimi raggi per consegnarla alla notte.
E la calda notte africana fu molto generosa….
Sentì le grosse labbra del suo re poggiarsi sulle sue, poi scendere sui seni o morderle i capezzoli.
Infine la sua lingua penetrare prepotentemente la sua intimità, per poi essere delicatamente penetrata dalla spada del suo re. Ormai non era più in sé,…era persa in quel limbo indefinibile dove il dolore si mischia al piacere, dove la coscenza lascia il posto all'incoscenza….
E proprio mentre ella cominciava ad assaporare appieno la notte africana, pregna dell’odore di cannella e vaniglia, un caldo getto invase abbondantemente la sua mano riportandola sull’autobus.
Il ghiaccio che si era impossessato di lei quando entrò nell’autobus, si disciolse e fuoriuscì copiosamente nelle sue mutandine bagnando anche i jeans.
Alle sue spalle un muto lamento fuoriuscì dalle labbra serate del mandingo.
Il viaggio, per oggi, poteva considerarsi concluso, e si avviò verso l’uscita per prendere l’autobus in senso contrario e recarsi da Mauro.
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14 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 10 ore fa -
Il mio sogno
Da sempre ho due desideri che non riesco a soddisfare e ieri sera rientrando da Firenze ho pensato che forse era la volta buona per uno dei due.
Sono una persona che ha avuto molte esperienze quindi non è che abbia un gran numero di desideri sessuali da soddisfare ma penso spesso a un'avventura spontanea non prevista mi piace pensare a quell'eccitazione improvvisa pensare sarà vero quello che stà succedendo…. e avere il fiato sospeso nell attesa e ieri sera pensavo che fosse venuto il momento.
Ho letto e immaginato a lungo un'avventura al Cinema o di Car sex ma nonostante le ricerche ancora niente fino a quando ........
Questo pensiero mi è tornato prepotente nella mente rientro da Firenze verso Roma ero in anticipo e avevo tempo mi fermo a 2 aree di servizio che solitamente potrebbero regalare una sorpresa ma niente solo un gay e sinceramente non è il mio genere come capirò dopo anche fare il guardone non è il massimo al quale aspiro .........
E l ultima area di servizio prima di casa ma di solito lì cercando il mio sogno ho sempre incontrato gay o trav al lavoro ...... ma decido di passare comunque a dare un'occhiata pochi camion ,periodo di ferie di solito è pieno,faccio il giro e una macchina nera mi attira l'attenzione in piedi un uomo e una portiera aperta quella posteriore che dà verso il boschetto abbasso subito i fari ,non mi piace rompere le uova nel paniere a chi è intanto a qualcosa di ...desiderato ...ho pensato il solito gay che gli fà un pompino e passo avanti parcheggio 3/4 metri più avanti e spengo i fari ma mi accorgo che dal sedile posteriore passando davanti alla vettura c'era una ragazza un morettina minuta rispetto a lui (un marcantonio rasato) che da lì a poco avrei giudicato con le curve al posto giusto.Vedo lui che sorridendo la fà passare al sedile avanti e lui si rimette al posto di guida ....si accendono i fari un attimo io schiaccio il freno e con i fanalini rossi degli stop illumino la macchina che è dietro di me vedo dallo specchietto retrovisore nitidamente l'interno e vedo lei che inequivocabilmente si accuccia su di lui certamente per prenderglielo in bocca gioco un altro paio di volte con gli stop , epenso che loro sicuramente se devono accorgere e vedo i loro lampeggianti flessciare colgo questo gesto come chiara intenzione loro di voler essere osservati a questo punto vi devo raccontare un episodio dove la mia timidezza non mi ha fatto cogliere questo desiderio qualche anno prima…..
Roma un’altra area di servizio dove a voltesi trovano coppie faccio il solito giro e mi accordo di una piccola macchina rossa con dentro una coppia passo solo una volta con i fari accesi la mia educazione non mi porta mai ad esagerare perlomeno fino a quando non ho capito un meccanismo e vedo lei che al mio passaggio si china verso le parti basse di lui parcheggio prima davanti e vedo che lei insiste …non c’è molta gente quindi mi accorgo che si muovono senza indugi ….. e poi dietro ho un grosso furgone non è da trasporto ma le dimensioni coprono bene la macchina …predo il coraggio e scendo vedo da dietro nell’ombra lei che si china di nuovo su di lui mi avvicino ma non ho il coraggio di raggiungere lo sportello laterale del passeggero a questo punto risalgo e mi riporto con il mio furgone faccia a faccia davanti nessun segno di lampeggianti luci interne accese era la prima volta che mi fermavo lì e non volevo incorrere in una figuraccia…..nel frattempo arriva un camion che gli parcheggia accanto coprendo la vettura dall’interno dell’area di parcheggio …manovra di chi sa come muoversi e l’autista comincia a girare intorno al camion a pochi metri dalla vettura e si accorge degli stessi gesti che avevo visto io prima e si porta sicuro vicino allo sportello del passeggero lei a quel punto anche se in penombra vedendo il movimento della sua testa sicuramente gli stava facendo un pompino ma dopo breve si gira verso l’osservatore apre lo sportello ,nel frattempo l’autista aveva tirato fuori il suo attrezzo e in un’ attimo era della bocca della vogliosa signora mentre lei comincia a pomparlo mi accorgo il lui che si protrae verso il centro della scena non ho visto chiaramente ma ritengo che abbia iniziato a giocare con le palle dell’autista il tutto dura pochissimo l’autista viene in bocca e lei si gira baciando il suo uomo per condividere il caldo e denso dono ricevuto dal passante casuale….. pochi attimi mettono in moto e se ne vanno intuisco che ringraziano l’autista rimango senza parole deluso e ho detto mai più la vergogna dovrà frenare i miei …….. desideri…… scusate la divagazione ma tra poco capirete…….
Con quel ricordo prendo il coraggio e scendo faccio un passaggio veloce sul lato della vettura verso la recinzione è il lato passeggero una rapida occhiata e vedo lei che stava trafficando ma non capisco è buio ma i miei occhi si abituano velocemente e dopo pochi metri torno indietro e mi fermo al lato passeggero mi accorgo che i vetri posteriori sono con la pellicola scusa ,penso subito a una coppia che ama ..perlomeno … essere guardati
Mi fermo lo spettacolo mi cattura e mi ipnotizza lei ,completamente nuda pelle chiara quindi potevo notare chiaramente i lineamenti del suo corpo nello stesso momento si porta sopra di lui e in un attimo dato che lui era
Stato ben scaldato e inumidito dal bocchino precedente e lei sicuramente era ben bagnata pronta a prenderlo dentro è un attimo per mettere il membro del suo compagno dentro comincia una danza del quale non perderò un’ attimo, e una movenza comincia a salire e scendere per farlo scivolare dentro di sé quello che mi ha catturato era l’omogeneità dei suoi movimenti mentre scendeva chiudeva le sue piccole m belle rotonde chiappe chiare come la luna e non perdevo nessun piccolo fremito mi sono illuso che sapessero che fossi, lì e per esserne sicuro mi porto ancora più avanti subito dopo che mi sono mosso vedo che aumentano il ritmo e lei comincia a gemere,stà quasi venendo ma rallenta non è ancora il momento qualche attimo e arriva un camion le sue luci attraversano l’area di parcheggio si fermano rimanendo sotto la linea della visuale dei vetri il camion si ferma luci spente e loro riprendono la danza lenta quel movimento dei suoi glutei che si ritraggono quando scende e si riaprono rilassandosi mentre sale verso l’altro scivolando su quell’asta che la penombra non fa vedere ( di certo non è nel centro dei miei interessi) ma si notava che la riempiva bene e che faceva movimenti lunghi quindi era di sicuro una bella mazza, nel frattempo mi accordo che la mia è diventata incontenibile e non mi stà più nei pantaloni ,lo tiro fuori e lentamente inizio a scivolarecon la mia mano in quello stesso istante lei ricominciava a gemere sempre più forte io mi porto vicino al finestrino la mia eccitazione era massima era durissimo avrei voluto sbatterlo contro il vetro per dirgli hei sono qui ….ma non avevo il coraggio di essere così palese …..lei poco dopo almeno così certificavano i gemiti venne…. Si sfilò da sopra il suo uomo ,ero curioso e speravo che qualcosa sarebbe successo anche a me….. e gli prende di nuovo in bocca la mazza pochi colpi …di testa ficcandoselo tutto dentro sono sufficienti per farlo venire ……..e adesso ho pensato ………….. ero sicuro ci avrei giocato davc per scontato che sapessero che io ero lì un attimo il cuore in gola lei si gira per aprire lo sportello ho il cazzo che scoppia …….ma haimè lei ha aperto lo sportello per sputare quanto appena ricevuto si accorge di me e con un gesto fa capire ….che non era affatto contenta che io fossi lì……torno velocemente alla mia macchina giro un paio di volte ..non riuscivo ad allacciare i pantaloni da quanto ero eccitato ho pensato forse se stasera ci fosse un gay mi farei fare una pompa ma immediatamente parto senza neanche guardare non mi era piaciuto guardare senza avere un finale per me e soprattutto sapere che loro non volevano che io fossi lì MA CHE DIAMINE in un’area di servizio non deserta come pensare o immaginare un’intimità in quel luogo…… vado aletto non dormo per un po’ alla fine ci riesco la mattina mi rialzo con la stessa volgia e eccitazione di quando mi sono addormentato finale…… chiamo un’amica che so libera di giorno e la lei di una coppia e il marito è contento quando sa che mi posso dedicare alla sua lei in sua assenza e pensando a qelle immagini della sera prima ….. deve essersene accorta anche la mia amica perchè ho fatto l’amore alla grande per ore ……… peccato il mio sogno è destinato ancora ad attendere…….
scusate gli accenti ma se li scrivevano comparivano delle barre ...nn sò perchè
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14 anni fa
affidabile, 48
Ultima visita: 6 giorni fa -
In spiaggia
Una sera uscendo con amici conobbi una ragazza.
Io a quel tempo ero singolo, ed ero sempre in cerca di nuove esperienze. La ragazza in questione, era una ragazza normale, bassina, con sedere e cosce appena un pò grossette e comunque generosa di seno.
Quello che mi piaceva di più erano le mani, con quelle dita lunghe affusolate e le unghie appuntite colorate di un bel rosso. Me le immaginavo che mi stringeva forte l membro.
Parlando del più e del meno ci siamo accordati per andare al mare il sabato pomeriggio. Quando lei mi chiese in quale spiaggia io risposi :" A xxxxx nella zona nudista!" Lo dissi un pò per scherzo, e lei sorprendentemente mi rispose : "Hummm non ci sono mai stata, ma nella vita bisogna provare sempre cose nuove, va bene."
Io rimasi un pò scioccato, poichè anche io non ero mai stato in spiaggia nudista, non mi aspettavo certo di combinare così bene fin da subito.
Veniamo al dunque: il sabato ci troviamo e andiamo alla spiaggia: tutti due eravamo un pò imbarazzati, ma poi arrivati sul posto la naturalezza e la riservatezza delle altre persone presenti ci hanno fatto sentire subito a nostro agio.
Così trovato un posticino appartato in fondo alla spiaggia, ci spogliamo e ci stendiamo a prendere il solo guardandoci di tanto in tanto e mettendoci a ridere come 2 deficenti.
Poi ci siamo messi di fianco uno di fronte all'altro e abbiamo iniziato a parlare.
Io le ho appoggiato la mano sulla coscia, e poi lei sulla mia...Ho iniziato a guardare i suoi seni morbidi appoggiati uno sull'altro per la posizione e quei capezzoli così piccoli e scuri...le sue parole ormai non le sentivo più e così ho iniziato a solleticarli con la punta di un dito il contorno della sua vagina non depilata ma molto curata con appena una striscetta di peli.
Lei fece altrettanto: con la punta di un dito iniziò ad accarezzarmi i testicoli e il mio pene subito si irrigidì e così lei mi passò la punta del dito sull'asta...io le guardavo il viso e pensavo a quelle labbra rosse morbide che si muovevano e la baciai mentre lei mi strinse il pene con forza.!
A quel punto mi staccai dalle labbra e le dissi "Senti scusa... io se continui a toccarmi cosi subito vengo...mi hai eccitato tantissimo..." Mi guardò sorridendo compiaciuta e mi disse. "Vai a farti un bagnetto così di calmi e ti tieni per dopo". Io mi alzai imbarazzato e pensai "merda! figura di merda! cosa pensavi dicesse : si dai vieni nella mia mano e poi magari si spalmava lo sperma sulle tette come nei film porno? Però nn potevo neanche venirli così sulla mano mentre ci baciavamo... mannaggia" Feci una nuotata verso il largo, poi mi girai verso la spiaggia e vidi...
3 uomini le stavano parlando mentre lei era distesa con la testa rialzata...io ingenuamente pensai che si stavano lamentando delle nostre effusioni in pubblico...poi si allontanarono di qualche passo. Io nuotavo verso riva quando i 3 uomini tornarono indietro : si misero attorno a lei e cominciarono a masturbarsi. in meno di un minuto, uno alla volta gli vennero addosso....Arrivai subito da lei e si mise seduta : mi guardò un pò sbigottita ma con un sorisetto contento.
Io la fissai per oltre un minuto : erà lì con lo sperma di tre uomini sul corpo, la maggior parte sopra le tette, una parte stava colando in mezzo alle tette e un rivolo scendeva verso l'ombellico. Quel liquido bianco luccicante al sole era fantastico insieme alla sua espressione quasi da troia di film porno. Mi disse ." Mi hanno chiesto se potevano masturbarsi guardandomi ma io credevo che andavano dietro i cespugli".
Io non ce la feci a stare buono : mi misi in ginocchio di fronte a lei e glielo ficcai mezzo moscio in bocca. Sentendo il calore della sua bocca subito diventò nuovamente duro, ma lei me lo tolse di bocca e mi guardò assatanata: lo appoggiai in mezzo alle tette sentendo lo sperma bollente dal sole degli altri uomini e gli ficcai un dito nella vagina e iniziai a sditalinarla.
Un attimo dopo ci fermammo lei chiese : "andiamo in un posto più appartato?" - "no,"--risposi-"ti prego leccamelo"
Lei lo prese tutto in bocca, sentii oltrepassare la gola e venni schizzando chissà quando sperma lei lo tolse subito e così un altro fiotto di sperma le sporcò il viso io mi diedi 2/3 colpi di sega per finire di venire sulle sue tette e lai guardai negli occhi supplicandola in silenzio di succhiarmelo. Lei lo preso di nuovo in bocca e facendo qualche smorfia inizio a spompinarlo per qualche secondo. Il sapore dello sperma iniziava a piacerli perchè la vidi che si leccò il labbro superiore dove c'era il mio sperma.
Ci rimettemo di fianco e successe un'altra cosa stupenda lei scese con la bocca verso il mio pene ed iniziò a leccarlo. Io cono il piede giocavo con la sua vagina. Con una mano gli massaggiai le tette piene di sperma e poi lo leccai quindi la presi e la baciai sentendo il caldo sperma lubrificare le nostre labbra che si strofinavano.
Ci addormentammo.
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14 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 10 ore fa -
Invito intrigante
L’esperienza del privè sul divano è stata inaspettatamente molto intrigante e coinvolgente, prima di uscire lei in bagno ti lascia il suo numero di cellulare, se ci viene voglia di ripetere, tu le lasci il tuo, così senza pensarci troppo. Questa sera mentre rientriamo dal ristorante squilla il telefono, è lei che ti invita ad una festa speciale, devi andarci, tu non sai decidere mi chiami e io ti convinco. L’incontro è in un albergo di Modena, camera 69, vorrà dire qualcosa?
Ti apre lei, su due tacchi da vertigine e una tutina di pizzo tutta forata, soprattutto nelle parti giuste. “Occhiverdi”, maschio di tua gradita conoscenza, è nel centro della stanza davanti ad un tavolo che beve qualcosa e ti osserva. Entri nella stanza, grande con diverse luci gradevoli, un letto normale ma alto, da una parte un divano e al centro il tavolo quadrato, con gli angoli arrotondati. Sul letto una coppia immersa in un bel 69 e un’altra ancora vestita che li osserva in piedi, mentre lui le tiene una mano sotto la gonna corta. Lei ti chiede se vuoi bere qualcosa mentre ti segue, praticamente attaccata alla tua schiena, ti fermi davanti al tavolo mentre pensi che quello che vorresti bere non si trova in bottiglia, lei ti accarezza la schiena e il culo! Breve presentazione mentre lei ti sbottona la camicetta e subito le tue tettone catalizzano l’attenzione anche della coppia sul letto che a questo punto si alza e viene nel centro della stanza, solo allora ti accorgi che la ragazza ha ai polsi e alle caviglie delle corde…..la festa era già iniziata da tempo…. Ti giri verso Occhiverdi con la faccia pensierosa, dici che non vuoi niente da bere per il momento e così ti accorgi che occhi verdi ha dei pantaloni di raso con le palle e il cazzo molle fuori dai pantaloni. Non te lo ricordavi così muscoloso! E il cazzo poi proprio nella posizione come piace a te, da sbocchinare delicatamente per farlo venire duro.
Mentre sei li concentrata su quella visione gli altri ti stanno mettendo le corde sui polsi e sulle caviglie ma gli occhi di lui ti rassicurano e li lasci fare! Lei ti sfila la gonna, le mutande non le hai, ti piega verso il tavolo che scopri di misura perfetta, nessuno sforzo, appoggiata senti per un attimo i brividi per la superficie fredda o forse perchè lei si è chinata e ti sta leccando il culo e la figa in modo magistrale. Ti stanno legando le mani e le caviglie alle gambe del tavolo, ma le corde ti lasciano un po di movimento. Preferiresti la lingua di un maschio ma effettivamente lei è proprio brava, ti giri per vedere intorno che intenzioni hanno, mentre occhi verdi si avvicina e il suo cazzo molle è proprio con la punta all’altezza della tua bocca, il suo profumo di maschio ti sale per le narici e per un attimo contrai il culo intrappolando la lingua di lei che ti stava lubrificando meticolosamente. Le altre donne sono tutte in ginocchio davanti ai loro uomini e stanno praticando un bocchino arrapante, lento e profondo, ma anche senza quella vista non avresti aspettato un secondo di più…....allunghi la lingua e cominci a stuzzicare il cazzo di occhiverdi, le corde ti permettono di prendergli il culo tra le mani e tirartelo vicino la faccia, così puoi farlo affondare lentamente nella bocca, fino ad appoggiare le tue labbra ai suoi peli. Dentro lo senti cominciare a pulsare e allora lo lasci scivolare fuor piano mentre la sua donna dietro di te si sta divertendo con il tuo clito.
La tua figona sbrodola nella sua bocca, mentre senti delle mani forti di uomo che ti accarezzano la schiena , una mano va verso il collo e l’altra verso il culo. Il cazzo di occhi verdi è ormai in tiro, tu cerchi di girare un po’ la testa di lato per vedere il maschio che ti accarezza, ma è troppo vicino e vedi solo la sua pancia e un cazzo duro che sbuca sopra il tavolo, allora allunghi una mano di lato per cercare di afferralo, lo raggiungi è caldo, durissimo ancora bagnato dalla saliva della sua donna, mentre lui con la mano sul tuo culo dopo avertelo solleticato un po’ ti infila un dito dentro, tu stringi il cazzo con la mano e lui capisce che ha fatto centro, è quello che vuoi! Occhiverdi reclama più attenzione, ti prende la testa tra le mani la gira verso di lui e comincia a muoverla avanti indietro, il suo cazzo ti entra fino in gola, tu apri meglio la bocca perché il diametro è diventato enorme, lo senti scorrere arrivare fino ai suoi peli ora è quasi impossibile, ma inarchi la testa e lui entra fino in fondo come per miracolo, ti manca il respiro ma la voglia di cazzo e del suo profumo è troppo forte, lo sfili piano piano e quando sei alla cappella lo succhi come una ventosa.
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14 anni fa
stuzziconi,
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seconda "doppia" di Carmen
La prima le era piaciuta. Da quel giorno non ebbe + problemi ad ammettere che la doppia penetrazione era eccitante e che sarebbe stata gradita per sempre. Io però non volevo ricorrere all'amico fidato della prima volta. Pretesi di estendere il suo addestramento fino a farla partecipare alla scelta in chat del suo tipo ideale. Lei, schiva, trovava difetti a tutti. Poi mi decisi io: se davvero l'uno vale l'altro vuol dire che il prossimo andrà bene. Scartati un altro paio di orsi pelosi lei si fermò. Capii. Era lui: si chiamava Stefano. I primi convenevoli di chat furono sveltini. Dissi che cercavamo un partner x comporre il trio. Lui la lodava in cam x la sua linea snella. Gli anticipai che la maglietta non le rendeva giustizia. Chiese il permesso di vedere oltre ma spinto da lei, lo promisi solo per la successiva occasione e salutammo. L'occasione capitò 2 giorni dopo quando lui la ribeccò in chat ed io ero fuori. Lei molto carina mi chiamò al cell tutta esitante. Fu così che mi ritrovai a guidarla per telefono ed a spingerla piano piano a togliersi tutto con la scusa di vedere anche lui e per capire se era affidabile o meno. Quello si segò in cam e lei lo vide tutto fino al getto finale. Poi lo definì un po grosso ma accettabile con riserva e non promise nulla rimandando a me ogni programma.
L'incontro avvenne a Roma e noi arrivammo in tarda mattinata. Dopo i nostri consueti sfoghi di sesso resi ancor + piccanti dai pensieri dedicati al dopo... andammo a fare un intervallo con passeggiata turistica fra i monumenti e la toccavo ad ogni angolo. Lei pareva caricarsi di interesse ad ogni toccatina mentre il tempo dell'attesa scorreva ed il momento si avvicinava. Lui ci aspettava ad un bar vicino nel tardo pomeriggio. La riconobbe per primo. Era una specie di muratore romano con mani grosse, curate e maldestre ma nientemale. In tre ci incamminammo verso il nostro hotel. Passati dall'uscita di servizio, nessuno vide nulla. In camera, tre in piedi e vestiti. Lei appariva imbarazzata. Lui si offrì di spogliarla ma disse che faceva da sola. Arrivata all'intimo mi guardò ed io le ordinai: ancora. Tolse lo slip e denudò le tette ben fatte, poi alzò le braccia x mostrarsi nuda a noi due ancora vestiti: esile, candida, depilata. Lui la lodava, io esitavo e lei era imbarazzata. Non intervenivo. Farle provare questa difficoltà di approccio faceva parte di un rito di addestramento. Lui capì ed esordì dicendo che quello era solo un gioco, che la coppia eravamo noi, che il tutto sarebbe durato un'ora, che i sentimenti sarebbero sopravvissuti. Lei gli dichiarò che era innamorata e se io lo volevo avrebbe fatto di tutto.
Era vero. Sempre in piedi le carezzò le natiche mentre io me lo tiravo fuori. Sempre in piedi la piegai per farmi offrire la sua bocca mentre lui la tastava nel solco fra le mele. Piegata mi succhiava bene. Poi lui, da dietro, le aprì con le dita la patatina (come la chiamava lui) e sentii sul mio cazzo rigido il sussulto di lei mentre succhiava: era stato maldestro. Stavo x dire basta quando lui cambiò. Calzoni abbassati, tentava di infilarla ma evidentemente non era ancora molto pronto. Capii subito e girandola la costrinsi ad offrire la bocca all'ospite mente la penetravo io. Adesso sentivo lui in un affannoso respiro e lei molto impegnata. Qualcuno osservò che eravamo ancora in piedi e che sul letto sarebbe stato + comodo. Ci staccammo tranquilli. L'inizio era ormai partito. Potevamo riprendere con comodo. Era stato promesso che l'avrebbe assaggiata ovunque.
Finiti di spogliare, la mettemmo al centro del letto, a pecorina. Adesso si vedeva che lei ci aveva preparati bene. Anche l'ospite appariva rigido ed era molto grosso. Tutta un'altra cosa. Decisi che era il momento buono x mantenere la promessa e mi inginocchiai sul letto a godermi la sua bocca. L'ospite capì e si inginocchò dietro di lei. Anche lei capì e quando le dissi di offrirgli il culetto, inarcò la schiena ed allargò le ginocchia per porgersi al meglio. Non era più la sua prima volta. Stava facendo tutto molto bene. Lui le stropicciava quella grossa cappella sul buchino ancora chiuso e lei si porgeva ben piazzata per prepararsi alla prima spinta che le sarebbe arrivata. Naturalmente non smetteva di succhiarmi e la sentivo eccitata. Poi arrivò un altro sussulto che la sua bocca trasmise al "mioduro" e capìì che l'aveva penetrata con la grossa cappella... piano... gli dissi... dalle il tempo di accettarlo e vedrai che lei si allarga. Fu così. Poco dopo, eccitatissima, si era veramente concessa a quel cazzo, morbida e spalancata come la conoscevo bene, mentre veniva pompata nel culino mi succhiava in quel modo diverso che piace tanto a me, soffiando l'alito caldo dalle narici e facendosi penetrare in bocca fino in fondo alla gola, fino quasi ad affogare dalla passione x il sesso. Non sono pompini, quelli.. sono di più.
Il piacere di tutti e tre andò avanti a lungo, con lei che ne sentiva scorre due dentro ed offriva tutta se stessa. Uno le scorreva in bocca e coi tuffi profondi le arrivava fino in gola, l'altro che era diventato grosso e duro le scorreva nel canale anale fino a sbattere la cappella nell'intestino e le palle sulla patatina. Eccitatissima. Impossibile proporre di cambiare gusto. Nessuno veniva ma tutti godevano. Al primo accenno di calma rammentai la doppia penetrazione che tutti e tre volevamo provare. Fu evidente che il momento era propizio. Lui fu convinto a sfilarlo dal culetto per lavarselo in bagno e penetrarla davanti. Intanto io la mantenevo eccitata frugandola nel buchino aperto e le sussurravo all'orecchio che era stata bravissima. Le raccontavo che il suo sfintere anale appariva adesso molto dilatato e mentre lo mantenevo aperto con la punta delle mie dita raccolte, lei si abbandonava esausta ed eccitata pigiando forte il culino su quelle mie dita raccolte che quasi entravano tutte, dilatandosi, morbida, ancora di più... poi Stefano si sdraiò sul letto e io dissi a lei che questa era la sua seconda "doppia" e quindi doveva provare a starci sopra... all'ospite, a lasciarsi andare libera, a godere forte. Si accomodò a cavalcioni e se lo mise dentro da sola. Poi la spinsi ad appoggiare le tettine su di lui x alzare il culino x me. Era la prima volta che lei si appiccicava ad un ospite. Evitava i suoi baci lamentando che era un fumatore ed il suo petto perchè era troppo peloso. Le dissi: chiudi gli occhi e buttati, lui ti bacerà tutta e non in bocca.
Alzò il culetto e la infilai. Il mio cazzo durissimo la trovò già piena. A fatica si fece posto nel canale già dilatato e fu tutto un gran piacere per tutti. Ognuno di noi tre si stava rendendo ben conto che una donna così provata, con uno ben duro davanti e uno ben duro dietro, non avrebbe mai dimenticato quell'esperienza. Ognuno si muoveva assecondando gli altri. Ognuno collaborava istintivamente a quel piacere. Con tanta attenzione per farlo durare a lungo. Tanto che ne fummo stanchi, sfiniti, soddisfatti e non eravamo ancora venuti. Faceva molto caldo. Fu condiviso il pensiero di una di tregua e mi sfilai dal culetto mentre lei si sfilava da sopra a Stefano... quando lui appena fuori, tutto sdraiato e tutto eretto si arrese: fatemi venire non ce la faccio più ! Toccava a lei scaricarlo. La misi con la faccia sul quella cappella e lei a bocca aperta ci respirò sopra il suo alito mentre la tenevo con una mano sulle due tettine ben fatte ed una nel culetto aperto. Appena lo prese in bocca si capì subito che quello sarebbe stato un bel pompino fatto fino in fondo. Lui cercava di tenerle la testa x darle un ritmo. Appofittava per pigiare il cazzo in fondo ad ogni occasione. Io la frugavo nel culetto caldissimo ed ancora eccitato e sentivo lo sfintere chiudersi e stringermi forte le dita ad ogni sussulto provocato da quel cazzo in gola. "Continua"... le dicevo ad ogni arresto... "sei bravissima"... mentre lui spesso diceva "vengo" anche se non era ancora vero... ed io a lei dicevo "ingoialo" perché si sentisse autorizzata pur essendo riluttante con gli ospiti. Poi ci fu un sussulto grande in tutto il culo e senza nessuna puntata in gola... era venuto davvero... in silenzio... lei aveva subìto questa attesa sorpresa di un gran getto di sperma arrivato fino in gola... uno di quelli trattenuti a lungo che si sparano fuori incontenibili... e aveva reagito bene sussultando e mugolando senza aprire la bocca... aveva contenuto quella sborrata con un gemito di sorpresa... e la stava ingoiando... la sentivo deglutire.. una, due, tante volte... senza perdere nemmeno una goccia: bravissima. Lui muto, meravigliato, estasiato, si rilassava. Poi toccò a me mentre lui le faceva i complimenti. Anche mentre io venivo. Era bravissima. Adesso anche lui lo sapeva.
In seguito ho avuto un gran desiderio di provare con una coppia. Magari con una lei leggermente bsx, che la eccitasse da brava donna sexy, durante una doppia penetrazione molto intensa come questa. Non sarà facile trovare il giusto feeling... ma stiamo cercando.
coppia4455
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14 anni fa
AdamDTS,
32
Ultima visita: 12 ore fa
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Tutti pazzi per gabriella
SEGUE DAI RACCONTI PRECEDENTI
Informato da Alfredo della richiesta di Gabriella di poter incontrare i suoi amici lasciandomi all'oscuro della faccenda, rimango sinceramente perplesso. Non so a chi dei due credere: la mia ragazza non riesce a fare le cose senza nascondermele oppure Alfredo cerca di metterci l'uno contro l'altra per ragioni sue, ad esempio perchè ha intenzione di fregarmi la donna?
Questo dubbio non mi permette di affrontare serenamente la situazione. Godrei sicuramente del fatto che lei mi tradisca dicendomi quello che fa, e godrei al limite pure del fatto che lei mi tradisca nascondendomelo: in fondo le corna fatte di nascosto costituiscono un "tradimento" molto più autentico, e venirne a conoscenza per vie traverse rende il tutto molto più bruciante, molto più "vero", di conseguenza molto più godurioso. Mentre al contrario mi disturberebbe parecchio aver nutrito simili sospetti per poi rendermi conto che trattavasi di una manovra escogitata da Alfredo per dividerci. Decido pertanto di stare con gli occhi ben aperti. Non potendomi fidare ciecamente di ciò che Gabriella mi dice credo che sincerarmi personalmente di ciò che accade sia la soluzione migliore, per fugare ogni dubbio o per trovarne conferma.
Dopo il sabato descritto nel racconto precedente io e Gabriella passiamo una domenica decisamente "normale", a pranzo dai parenti e poi vedendo amici anch'essi "normali" nel pomeriggio/serata. Anche il lunedì trascorre su binari ordinari. Ma la sera si ritorna sulla questione...
Sul divano, dopo cena, sorrisetto malizioso di lei, mano nella camicia ad accarezzarmi il torace:
-"Tesoro, sai che tutti i miei... ehm... ammiratori mi stanno tartassando di telefonate?".
La abbraccio e la bacio teneramente.
-"Sei talmente deliziosa che non potrebbe essere altrimenti, no? E' segno di quanto piaci... cosa ti dicono?".
-"Allora, Sergio vuole vedermi e dice che non ce la fa più, il Ravaioli oggi in ufficio mi ha invitata per stasera, ma gli ho detto di no, e ha insistito per domani sera, Andrea vuole che torni uno di questi al suo ufficio e anche Salvatore mi ha chiamata tre volte da domenica ad oggi. Oddioooo, come faccioooooooo?".
Approfitto per tirare una stoccatina che mi auguro non risulti troppo scoperta.
-"E Alfredo invece che ti dice? Che piani ha in serbo per te?"
Lei distoglie gli occhi, mi pare in preda ad un attimo di esitazione poi risponde:
-"Alfredo mi ha chiamata ieri mattina per ringraziarmi della nottata di sabato ma non mi ha proposto nulla".
Il lampo di incertezza mi fa pensare che Alfredo abbia detto la verità. Prima lei era limpida, poi parlando di Alfredo qualcosa nella sua espressione si intorbidisce. Però potrei essere io ad immaginarmi una tale reazione, dal momento che me l'aspetto... insomma non posso fidarmi certamente di un'impressione così. Cambio prudentemente discorso:
-"Beh, se Ravaioli vuole vederti domani, dopo l'ufficio potresti andare a casa sua dopo il lavoro e poi passare la serata con Sergio, così sistemi i primi due, e agli altri due pensi mercoledì o giovedì."
-"Ma sei un porco mostruoso!!! Vorresti che mi facessi scopare dalle 18 alle 20 da Ravaioli e dalle 21 alle 23 da Sergio?"
-"Amore, cinque amanti più un compagno sono impegnativi, non lo sapevi?".
-"Si, ma non riesco a trovare amanti nemmeno lontanamente porci quanto te..."
Mi abbraccia felice, ridendo.
Il giorno dopo Gabriella mi chiama dall'ufficio e mi comunica che dopo il lavoro va a casa del Ravaioli. Non resisto ad avere dei dubbi in questo momento e devo per forza accertarmene di persona. All'orario di chiusura del suo ufficio la seguo con la moto, la sua auto segue quella del Ravaioli e vanno insieme a casa sua. Li vedo entrare quasi furtivamente nel portone di casa. Tutto a posto, mi ha detto la verità.
Ciononostante mi siedo su un muretto appartato e resto in attesa leggendo un libro. Ovviamente non riesco a concentrarmi nella lettura, ho voglia di masturbarmi pensando che a pochi metri da me quel porcone del Ravaioli si sta godendo la mia fidanzata in tutti i modi possibili. Come Dio vuole quelle due ore passano, vedo lei uscire da sola di casa e salire sulla sua macchina. Avvio la moto quando mi squilla il cell. Dev'essere lei, mi prende un accidente. Inchiodo la moto, spengo il motore e rispondo, mentre la macchina di Gabriella intanto prosegue e si allontana. Infatti è proprio lei:
"Tesoro ciao, ho appena... finito con Ravaioli, mi ha scopata fino a cinque minuti fa... vengo a casa, Sergio stasera non è disponibile... porto un pollo arrosto per cena, va bene?". Le rispondo di comprare anche patate arrostite e vino rosso. Avvio la moto e mi precipito a casa riuscendo a precederla.
Il giorno dopo, mercoledì, è decisamente tranquillo, Gabri va in palestra e poi a casa. Il giovedì è al contrario giorno di grandi manovre. Il mio amore mi annuncia che in pausa pranzo Sergio la va a prendere in ufficio e che rientrerà dopo un paio d'ore, consumandone una di permesso. Verso le 16 mi chiama a casa dall'ufficio e mi riferisce sottovoce quanto Sergio l'ha fatta godere. Aggiunge che se a me sta bene in serata avrebbe in programma di vedersi con Salvatore. Da questo momento non riesco più a concentrarmi sul lavoro. Il pensiero che Gabriella esca stasera con questo Salvatore dopo essersi fatta usare da Sergio nel pomeriggio dello stesso giorno mi manda fuori di testa. Mi fa impazzire di piacere avere una donna così, dico a me stesso che se lei vuole farsi gli incontri di nascosto da me ne ha tutto il diritto e la cosa non può che aumentare il mio godimento... spero quindi ardentemente che Alfredo mi abbia detto la verità...
Gabriella torna a casa alle 19.00 tutta spumeggiante. Mi dà un bacino e si infila nella vasca da bagno colma di acqua calda e schiuma saponata. La guardo incuriosito, di solito lei preferisce la doccia al bagno.
-"Devo lavarmi bene, amore, quel maiale di Sergio quando è venuto mi ha schizzata dappertutto e non ho avuto tempo di farmi una doccia completa." Gabri ormai mi parla di queste cose come se si trattasse della lista della spesa. Mi massaggio il pacco gonfiatosi a questa sua affermazione, lei se ne avvede e mi fa:
-"Tesoro, segati mentre mi lavo, che ti racconto... basta che non mi sborri nell'acqua della vasca...". soggiunge ridendo.
Tiro fuori l'uccello e me lo meno davanti a lei.
-"Sono andata da Sergio alle 13.00, alla pausa pranzo... niente pranzo oggi, così dimagrisco pure..." ridacchia. Avevo una voglia pazzesca, ieri non sono stata scopata da nessuno, lo sai... lui mi zompa addosso come sempre, mi butta sul letto e mi monta come un animale... Amore io non so cosa mi sta accadendo, ho sempre voglia di cazzo, come devo fare? Quando ho delle giornate senza incontri ho quasi la sensazione di sprecare il mio tempo... come ho potuto diventare così troia in così poco tempo??...". Le ribatto che lei troia lo è sempre stata.
-"Devo dirti che Sergio è diventato più volgare e violento da quando abbiamo ripreso... mi prende con più brutalità di prima... ha capito benissimo che sono cambiata e il mio cambiamento lo eccita come un toro... lo sai che mentre mi scopa mi chiede spesso di aprire la bocca e mi ci sputa dentro?..." mi guarda intensamente, poi soggiunge "...Però... nulla di ciò che mi fa mi dà fastidio, sai?...". Continuo a segarmi ad occhi chiusi, ascoltando con godimento quelle assurde maialate.
-"Pensa che oggi sono stata un buon quarto d'ora con le sue palle completamente infilate in bocca mente lui si masturbava..." Le rispondo che se è capace di leccare le palle ai guardoni nei parcheggi è perfettamente naturale che le ciucci generosamente anche al suo amante.
-"Stronzo! Insomma ora esco con Salvatore... non ti ho mai parlato di lui. E' un commerciante di Rieti sui 35/36 anni, pieno di soldi e col macchinone. L'ho conosciuto quasi un anno fa e ci sono già andata a letto mi pare tre volte prima di chiudere con lui. Gli ho detto di venirmi a prendere direttamente a casa, non ti dispiace, vero?". Rispondo che non mi dispiace affatto. Gabri esce dalla vasca da bagno, splendida e piena di curve. Ho quasi voglia di farci qualcosa. Lei punta in camera da letto avvolta dall'accappatoio. Intuisce il mio desiderio.
-"Che ti sei messo in testa?" dice ridendo "Devo uscire io. Fatti una sega, no?".
Una sega mi basta... ma non mi basta, le scivolo alle spalle e le dò un bacio sul collo.
-"Va bene, dai, se vuoi leccami un po' la passera mentre mi trucco."
Lei seduta a cosce aperte davanti al beauty-case, concentrata nell'operazione del make-up, io seduto per terra tra le sue cosce aperte, riesco ad arrivare a stento a prodigarle qualche leccatina sulle labbra della fica.
Un quarto d'ora così, poi Gabriella si alza e tira fuori del cassetto degli splendidi capi di biancheria intima, estremamente arrapanti.
-"Ti piacciono? Regalo di Alfredo". Faccio per avvicinarmi ma mi respinge con dolce fermezza.
-"Buono, tesoro, per te solo seghe stasera, mi sono appena lavata e ho anche la patatina già arrossata. Non vorrei che Salvatore pensasse che sono una zoccola...".
Verso le 21 le suona il cellulare, è lui che la aspetta sotto casa.
Mi affaccio mentre lei scende con l'ascensore, vedo un bell'uomo appoggiato ad una Jaguar X-Type. Vedo lei che va incontro, lo bacia e sale in macchina con lui.
Guardo l'auto allontanarsi in direzione del centro, mentre mi riprometto di farmi subito una bella e completissima sega pensando a lei. Non ho energie stasera per sostenere questa febbre fino alle quattro del mattino, quando la mia lei tornerà a casa.
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14 anni fa
fbroma777,
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Ultima visita: 14 anni fa
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Gloria
Gloria era soddisfatta del risultato raggiunto.
Lo specchio rifletteva una donna affascinante, dai lineamenti delicati, curata nei dettagli. Conservava l’immagine giovanile quasi da teenager che sempre l’aveva contraddistinta, grazie anche al fisico snello e tonico modellato dal fitness. Provava una grande soddisfazione sentendosi appiccicati addosso gli occhi degli uomini che incontrava per strada. Allora era solita rallentare il passo ed accentuare gli ancheggiamenti, fino a provocare un commento o un apprezzamento. A quel punto, con un sorriso di soddisfazione, riprendeva l’andatura senza voltarsi.
Certo, rispetto alla sua prima volta, dieci anni prima, la preparazione richiedeva più tempo ed era diventata un rituale che cominciava la mattina con l’estetista, per l’eliminazione dei peli superflui e per un ritocco alle unghia delle mani e dei piedi che erano la sua vera mania, proseguito poi nel pomeriggio con un massaggio total body per rilassarsi e con il parrucchiere per sistemare l’acconciatura.
Aveva deciso di trasgredire per i suoi 30 anni, e per farlo aveva deciso di affrontare un appuntamento al buio. Aveva scelto il suo partner dopo una attenta selezione di foto e contatti sviluppati su siti di incontri per adulti: infine aveva scelto. Non in base all’aspetto fisico o ai tratti caratteriali, non in base al ceto sociale o al livello di istruzione, la sua scelta era stata effettuata solo valutando il membro. Già, solo quello. Doveva essere diritto e con una bella cappella. Doveva essere di una misura che gli consentisse di ingoiarlo tutto senza problemi, perché questo la eccitava particolarmente, quindi non troppo lungo o grosso, anche perché voleva poterlo prendere nel culo agevolmente, senza sentire troppo dolore. Voleva sentirsi un oggetto nelle mani di uno sconosciuto e dedicarsi esclusivamente a procurare piacere, non le interessava tanto godere a sua volta quanto far godere, il suo piacere lo riceveva regolarmente nel talamo matrimoniale, ora non era quello di cui aveva bisogno, ora voleva scendere un altro gradino nella sua personale scala di depravazione, voleva solo sentirsi un oggetto, uno strumento di piacere per il suo occasionale e sconosciuto compagno.
Voleva poi allontanarsi da lui ancora colma di desiderio inesploso, perché ormai sapeva per esperienza che una volta scivolato via il velo della lussuria al raggiungimento dell’orgasmo, l’incantesimo si sarebbe rotto e la camera del motel si sarebbe rivelata improvvisamente nel suo squallore e perché la stessa situazione in cui ora desiderava ardentemente inoltrarsi le sarebbe risultata solo una miserevole rappresentazione dell’umana depravazione, proprio come le era già successo in passato.
Questa volta invece voleva evitare i conati di vomito, i sensi di colpa ed il rimorso. L’orgasmo che desiderava era mentale più che fisico. Questa volta avrebbe goduto nel far godere, e tanto più intensa sarebbe stata la sua soddisfazione quanto meglio avrebbe percepito il momento del piacere del suo sconosciuto compagno, questo lo sapeva. Per questo aveva deciso che le sarebbe piaciuto VEDERE quel momento, anzi avrebbe fatto in modo che questo accadesse. Sentiva già il piacere degli schizzi sul suo corpo, o magari sul suo viso, perché no. Al contrario di altre non disdegnava assolutamente lo sperma sul viso o in bocca, anzi, lo amava: poteva anche giocarci con la lingua ed infine anche ingoiarlo: diventava un tutt’uno con esso. Impazziva quando le si chiedeva di attendere gli schizzi a bocca aperta. Aveva addirittura sviluppato una particolare abilità che le evitava che il primo spruzzo, quasi sempre il più deciso, le finisse sugli occhi rubandole così il piacere di poter osservare da vicino l’eiaculazione. Sapeva che in quel momento, inginocchiata ai piedi del compagno che si masturbava a pochi centimetri dal suo viso, rappresentava una sorta di umano wc per il partner di turno. Poco le importava se questo, come spesso accadeva, non era nemmeno capace di cogliere quei risvolti cerebrali, lei trovava appagante sentirsi schiava fino a quel punto, anche se di un padrone inconscio.
La voce al telefono le aveva chiesto un abbigliamento quasi volgare, da prostituta e lei acconsentì ad indossare quegli accessori stereotipati come la minigonna in pelle, le calze a rete sostenute da una guepiere in pizzo ed il perizoma brasiliano, anche se avrebbe preferito un abbigliamento più classico, stile donna manager, certo esaltando il lato sexy con spacchi, scollature e scarpe adatte. Decise comunque di accontentare il suo uomo. Solo su un punto non riuscì a soddisfare le richieste ricevute. Non riuscì ad indossare gli stivali con lo stiletto: quei sandali gioiello che aveva acquistato per l’occasione non meritavano di restare a casa ed inoltre andava orgogliosa dei suoi piedi curati e non le andava di nasconderli.
Ora aspettava impaziente che bussasse alla porta.
Arrivò puntuale e subito le fece dei complimenti che le sembrarono sinceri. Poi cominciò a toccarla in maniera rude, stringendola a se e facendole sentire il suo desiderio. Era quello che voleva. Lo accolse a fondo nella sua bocca affondando il naso nei peli pubici. Amò quel cazzo perfetto come non ne aveva mai amati altri. Era bello e fiero e resisteva bene alla sua bocca. Potette giocarci a lungo prima di cedere alla voglia di riceverlo nel culo. Si offrì, prona, all’estraneo e si godette il piacere causatogli dalla penetrazione lenta e profonda. Poi scivolò su un fianco e continuò a gustare i colpi sempre più decisi, infine gli salì sopra dandogli le spalle e godendo al palpeggiamento delle mani rudi che le allargavano le natiche! Si sentiva desiderata come non mai e questo la soddisfaceva appieno. Gli schizzi furono lunghi e numerosi, indici di un desiderio al massimo livello. Li ricevette sul viso, sulla lingua e continuarono anche quando lo imboccò fino alla radice, tanto che ne sentì un fiotto direttamente in gola tra i sussulti. Lo gustò a lungo, leccandolo, succhiandolo, stuzzicandolo in tutti i modi, strofinandolo e battendolo sulle guance, sulla fronte, sul viso, come se fosse un bastone usato per una dolce punizione. Lo rilasciò solo dopo diversi minuti, pulito e privo di vita. Si rivestì in fretta ed andò via quasi senza salutare, tra false promesse di nuovi appuntamenti e godimenti.
Salì in auto per tornare a casa e nel tragitto continuò a pensare a quelle ore di sesso. Soddisfatto il suo desiderio cerebrale ora saliva il suo desiderio fisico. Il suo corpo ora voleva la sua parte.
Entrò in casa e si diresse in camera da letto. Non si spogliò completamente. Sentiva che stava per esplodere. Tolse via i sandali e scostò il perizoma mentre si stese sul letto. Cominciò ad accarezzarsi tra le gambe dolcemente e sentiva che era solo questione di secondi. Prese il vibratore e lo bagnò con la bocca, lo appoggiò allo sfintere già allenato e lo infilò con decisione, così strinse decisamente il cazzo con la destra mentre con la sinistra manovrava il fallo in lattice. Dopo pochi colpi venne abbondantemente sporcando la guepiere e le lenzuola. Ormai Gloria si era dissolta e Mario stanco e soddisfatto si tolse la parrucca mentre raggiungeva il bagno, lì pensò alle ciglia finte ed a tutto il resto. Il suo alter ego femminile sarebbe tornato solo dopo molto tempo, ormai lo sapeva, a reclamare la sua parte di vita. Lui non avrebbe potuto resisterle a lungo e le avrebbe ceduto come al solito. Ora pensava solo a recuperare le energie con un sonno ristoratore, la sua agenda da manager era stata tenuta volutamente libera per la mattinata seguente.
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14 anni fa
etabeta34, 43
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Autostrada e camionisti
Qualche giorno fa ho fissato con il mio compagno in un luogo di incontri e l'ho trovato con un ragazzo efebico ... stava facendosi fare un pompino da lui, al mio arrivo il ragazzo è scappato via, lui mi ha detto che non era male, ma che preferiva la mia femminilità.
Siamo rimasti qualche decina di minuti in attesa di capire se il ragazzo sarebbe tornato, oppure se qualcun'altro sarebbe arrivato, ma purtroppo nessuno si è fatto vivo.
Allora lui mi ha proposto di fare un giro in autstrada, ad agosto non è il massimo, però mi pareva una cosa carina, si sarebbe stati insieme e magari qualcuno poteva approfittarne ;)
Alla prima area di sosta non c'erano auto, scendiamo per aspettare, il buio di una notte senza luna e le stelle cadenti ci elettrizzano, lo tocco un pochetto e gli diventa subito duro, allora lo lecco ... un faro! ci riistemiamo e guardiamo meglio, un camion ...
Ci mettiamo ai bordi del boschetto, visibili ma un po nascosti, glielo ritiro fuori e lo prendo tutto in bocca ... lo sento diventare durissimo mentre lui controlla cosa fa il camionista ... scende dalla cabina e viene verso di noi ... si sbottona i pantaloni e lo tira fuori, ancora molle ma già grande, appena glielo tocco diventa turgido e ... in bocca diventa durissimo. Spompino entrambi finchè il mio compagno non mi gira mettendo il mio sedere vicino al cazzo durissimo del camionista che non aspettava altro e in solo qualche secondo mi penetra violentemente facendomi urlare dal piacere e dal dolore mentre il mio compegno continua a mettermelo in bocca e, tenendomi i fianchi, mi spinge verso il cazzo del camionista per farlo entrare fino in fondo, e io sentendomi smembrare, urlo di piacere col suo pene in bocca ...
Il camionista allunga una mano sul mio davanti e toccandomi aumenta il ritmo fino ada un suo urlo di godere che è coinciso con il mio orgasmo e quello del mio compagno ... che goduta fenomenale ...
Scambiamo i contatti con il nostro nuovo amico, così quando sarebbe ripassato dalle nostre parti ci avrebbe potuto contattare ... mmmm ...
In questo fremito di godimenti non ci eravamo accorti di un camion che aveva posteggiato dietro al nostro nuovo amico camionista, che dopo che se ne è andato ci ha permesso di vedere un bellissimo ragazzo dai capelli lunghi nella cabina illuminata. Il mio amico mi dice di fare un giro intorno a quel camion. Ma appena sotto il suo finestrino lui mi chiede se voglio salire, gli dico che sono con il mio compagno e lui mi chiede di chiedergli se posso andare da sola. Il mio compagno ovviamente è contento e salgo in cabina.
Lui si spoglia e iniziamo a pomiciare, mi tocca dietro, mi sculaccia dolcemente facendomi mugolare di piacere, poi mi mette anche due diti nel sedere ... e allora non ci ho più visto, godevo come una porca ... l'ho preso in bocca e lui continuava da dietro a toccarmi ... finchè non ce la facevo più e mi sono tirata su, ma lui a quel punto mi ha toccata anche davanti e ha iniziato a strofinare il suo pene sulle mie calze e ... mentre con le mani mi teneva le natiche ben larghe, con uno strattone mi ha girata e penetrata col suo cazzone durissimo. Mi ha letteralemnte sbattuta sul lettino e ha iniziato a pompare dentro il mio sedere come un forsennato. E' durato pochissimo, mi ha levato il pene dal sedere e mi ha schizzato tutta la sua sborra tra i capelli e la schiena .... mmmmmmmmm ...
Siamo riscesi dalla cabina e al mio compagno ha detto che ha una bella zoccola tra le mani di non lasciarsela sfuggire, che anche lui avrebbe fatto salti mortali per averne una simile :)
A quel punto mi ha dato un bacio in bocca con la lingua così improvviso che non sono riuscita a evitare, ma era così eccitante che anche il mio compagno se ne è accorto e mi ha alzato la gonna e toccata dietro eccitatissimo.
Dopo un po che non passavano altri camion o auto, abbiamo deciso di andare al parcheggio successivo (Crocina in direzione Arezzo), c'erano tre-quattro camion fermi di cui due con le luci di cabina accese, facciamo un giro e uno di questi inizia a venirci dietro, allora ci fermiamo, il camionista scende immediatamente e ci propone una cosa a tre nella sua cabina, saliamo e ... non aveva capito che io ero una trav :(
Ma continua a guardarmi e il mio compagno capisce una curiosità nel camionista e mi alza la gonna e mi carezza dietro mostrando il sedere a lui che si tira giù la cerniera dei pantaloni e lo tira fuori.
Non ancora completamente duro mi prende per i capelli e mi spinge la bocca al suo pene che sento crescere nella sua bocca fino a diventare durissimo e grossissimo ... mi tira su per i capelli e mi tocca il sedere dicendo "però che bel culo per essere una trav, quasi meglio di una donna!", mi gira e vuole che lo prenda in bocca al mio compagno, mentre lui continua a contemplare il sedere, me lo unge ben benino e poi, io sempre a pecora con la bocca sul cazzo del mio compagno, mi inzia a strofinare il suo pene sul buchetto ... e lo affonda facendomi impazzire di gioia ... mentre il mio compagno eccitatissimo mi spinge la testa su e giù e il camionista mi afferra i fianchi e mi muove a suo piacimento ... quando lo sento un po più fermo mi alzo e mi muovo facendolo godere come un porco sia andando su e giù che muovendo le natiche lateralmente, ma è talmente un movimento eccitante che sento il suo pene pulsare dentro di me in una sborrata fortissima mentre il mio compagno sfila il pene dalla mia bocca e mi schizza in faccia, sono esausta ma felicissima.
Scendiamo dalla cabina e il nostro nuovo amico camionista si congratula per la mia femminilità che mi eccita di nuovo, il mio compagno lo capisce e mi propone di andare a Arezzo per tornare indietro e fermarsi all'area di sosta nell'altra direzione, visto che qui i camion e le auto hanno tutte spento fari e luci.
Nell'are di sosta Crocina Est troviamo coppie in azione, singoli e un camion buio. Usciamo e facciamo due passi nei giardinetti, solo dopo oltre 5 minuti l'unico ad avvicinarsi è il camionista, degli altri presenti nessuno/a è sceso dall'auto.
Il mio compagno mi dice di andargli un po più vicino, come mi stacco da lui il camionista viene verso di me e mi invita in cabila, gli dico che sono col mio compagno, ma mi chiede se posso venire da sola, dopo che anche il mio compagno è daccordo salgo in cabina e mi trovo un uomo con il pene fuori dai pantaloni durissimo e con una cappella enorme, non faccio in tempo a levarmi la gonna che lui lo ha talmente tanto avvicinato al mio viso che non posso fare altro che leccarglielo e poi prenderglielo in bocca tutto ... mi tocca ovunque, davanti, dietro, i capelli e spinge la mia testa così a fondo che quasi soffoco. Mentre riprendo fiato e mi appogio alla branda lui si appoggia su di me, non c'è bisogno di fargli trovare il buco, è entrato da solo e io inizio a godere. Lui spinge e lo sento parlare "che troia" ... "che fica" ... "godi maiala" ... questo turpiloquio mi manda in estasi e comincio a ansiamre con la bocca e sento che mi sta facendo godere proprio dietro ... "sto venendo!" urlo ... e mentre ho le contrazioni del mio orgasmo anale, sento le sue contrazioni dell'ogasmo, e poi la sua schizzata nel mio didietro ... crollo sulla sua branda e lui continua a muoversi su e giu dicendomi le cose più porche ... ce l'ha ancora duro e la sua cappellona la sento ancora dentro di me ... solo allora capisco che gli piace mentre sono così inerme ... continua e lo sento sempre più eccitato, dalle parole che mi dice "cagna", "sei mia", ecc. ... mi lascio andare, sono eccitatissima e così mi piace da morire, mi prende per i fianchi con forza e mi sculaccia fino allo spasmo ... non resisto, sto per godere ovunque, iniziano le mie contrazioni del secondo orgasmo ... sento anche le sue ... godo davanti e dietro insieme e lui si accascia su di me mentre il suo pene pulsa nel mio sedere pulsante con un'altra schizzata memorabile.
Sono distrutta resto accasciato sulla branda mentre lui si rialza e mi dice parole gentili, "sei favolosa", "mai fatta una scopata così", "che fica divina" ... e molto altro ... scendiamo e il mio compagno vede il mio stato con stupore, ma il camionista ci chiede se ci si può rivedere ... scambiamo i contatti, poi salgo in auto del mio compagno che mi chiede e io racconto ... tornando verso casa ... non noto che questo racconto lo eccita talmente tanto che si ferma nell'area di sosta successiva, mi prende la mano e l'appoggia sul suo pacco durissimo ... lo carezzo e mi metto a pecorina sul seggiolino per prenderlo in bocca ... mentre gli faccio una pompa prendendolo in bocca fino in fondo ... lui mi laza la gonna e mi dice nell'orecchio "ci stanno guardando" alzo lo sguardo e vedo un'altra auto e un ragazzo carinissimo che si tocca davanti i pantaloni ... mmmm ... il mio compagno apre il finestrino e gli fa qualche cenno che non vedo, io continuo a succhiarglielo ... poi rialzato lo sguardo lo vedo col cazzo in mano davanti al nostro finestrino, si avvicina e glielo lecco un po, poi trono al mio compagno, sento che il inestrino dall'altro lato si apre (il mio compagno l'ha aperto) e una mano che mi carezza le natiche ... poi rialzo lo sguardo e lui è di nuovo li davanti al mio finestrino ... glielo prendo in bocca mentre il mio compagno mi tocca davanti e dietro .... vado da un cazzo in bocca all'altro ... poi rialzo la testa dal pene del mio compagno e lui non lo ritrovo, ma sento che qualcosa mi strofina il sedere, è lui dall'altro finestrino aperto ... continuo col mio compagno e sento sempre più che lui strofina vicino al buchetto ... finchè non entra ... mmmmm .... godo ... lui stantuffa dentro di me dal finestrino, il mio compagno è eccitatissimo ... mi prende la testa e me la muove su e giù fino alla base del suo pene lasciandomi senza fiato, mentre l'altro mi prende i fianchi e mi tira e se e mi respinge in un urbine di violenza delicata ... ma sento il mio compagno iniziare a pulsare e anche io provo forti spasmi di eccitazione ... i miei spasmi sono avvertiti dal ragazzo fuori dall'auto che mi afferra più deciso e spinge in fondo e allora sento il suo pene gonfiare e pulsare mentre il mio compagno mi riempie la bocca col suo caldo liquido e io vengo davanti e dientro ...
Abbiamo fatto un po tardi e Ettore, il mio compagno mi riaccompagna a casa e abbracciandomi e baciandomi mi dice che una come me la vorrebbe tutti i giorni .... vediamo una stella cadente, gli sorrido e ci abbracciamo ...
Ecco perchè siamo su questo sito ;)
Lei Trav
PS: In questo racconto abbiamo omesso una cosa fondamentale, per brevità e per rendere il racconto fluido, tutti i rapporti che abbiamo avuto quella sera sono stati rapporti protetti, lei molto troia, ma ci tiene a vivere ;)
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14 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 10 ore fa -
Caos voyeristico... voglio lei!
É da circa tre anni che coltivo la mia passione per il voyerismo, in questo lasso di tempo grazie a questo meraviglioso sito ho avuto la possibilità di conoscere alcune coppie e persone che come me condividono questa passione, potendola talvolta metterla in pratica. Mi sono sempre chiesto però quanto realmente avrei potuto restare marginale innanzi a certe situazioni, se il mio modo di concepire l'esperienza era davvero la strada per appagare i miei desideri e molto spesso è il destino a rispondere a questi interrogativi, talvolta senza che tu te ne possa rendere conto.
Era una sera d'inverno e stavo sulla chat di desy, nella ricerca disperata di un qualcuno che condividesse le mie emozioni, non importava l'età, contava il fatto di trovare qualcuno con cui scambiare opinioni, storie vissute, e perchè no anche commenti caldi rivolti alle lei di coppia. Questo tipo di ricerche il 95% delle volte non hanno nessun tipo di esito o trovi gente che non è disposta (per certi versi giustamente) a parlare con singoli poiché non sono oggetto del loro interesse, con una parte veramente residuale che potenzialmente accetterebbe ma causa distanza o altro si ferma subito senza darti nessun tipo di considerazione, del resto questa è una componente normale del gioco, il no è di casa, ma non per questo uno si deve arrendere nel perseguire il suo scopo. Scusate mi sono dilungato, allora era una sera d'inverno, nella chat, verso mezzanotte vedo comparire un nick interessante, '' coppiagiovanissima_Salerno'' (premettio il nick è di fantasia pertanto non esiste nella realtà), subito attratto cerco di entrare in contatto chiedendo permesso e domandando se è possibile scambiare due parole, stranamente dall'altra parte trovo disponibilità
di ascolto, iniziamo così le presentazioni e mi rendo subito conto che in realtà a scrivere è un lui di coppia, molto probabilmente secondo una buona percentuale in questi casi la lei di coppia non sa mai nulla. Tengo pertanto il mio pensiero dentro di me, chiedo se è possibile scambiare i contatti msn, ciò avviene senza nemmeno grandi difficoltà, ma al momento in cui entro in contatto mi rendo conto che forse non aveva capito bene che ero da solo, fatto sta che dopo aver parlato delle nostre fantasie mi vedo liquidato con un: >, questo ovviamente senza averli chiesto nulla, ne foto ne cam, ma vabbè il gioco è anche questo.......
passano circa 3 mesi ma il suo contatto ce l'ho sempre, deduco che non mi ha cancellato, improvvisamente mi vedo ricontattare da lui che molto probabilmente si è scordato chi fossi, difatti era così. nel risponderli scocciato poiché era sempre vivo in me il suo atteggiamento cafone, lui mi zittisce subito chiedendomi se volevo vedere la sua ragazza in foto, non esito un secondo e dico di si, apre msn photoalbum e d'improvviso vedo le foto non censurate della sua ragazza, ritratta in tailleur nero a gambe accavallate su un muretto, lei è molto bella e dalla foto si notano delle belle gambe proporzionate sode e un viso da fiction, chiedo se posso vedere altro, esplico il desiderio di vederla in costume lui lo esaudisce, in quel momento l'eccitazione sale, lei è ritratta su una sdraio al mare bikini nero occhiali da sole e sguardo malizioso in camera, noto subito la sua 3 abbondante di seno soda bella come la sua età 23 anni, chiedo come si chiama lei, lui risponde Elena poi chiedo il suo di nome, mi replica Mario ma a quel punto lui improvvisamente forse preso dal rimorso si scusa e chiude la conversazione d'improvviso lasciandomi ancora in preda all'eccitazione, decisi quindi di non considerarlo più poiché non sembrava il tipo adatto per poter giocare in quel modo.
Nei mesi successivi cercò di ricontattarmi più volte mediante i cd trilli su msn ma dal canto mio non rispondetti mai ai suoi richiami, solo che un giorno improvvisamente mi chiese come mai non rispondevo più ai suoi messaggi, io continuai a tacere finchè lui nel continuare a scrivere mi disse che era troppo eccitato dal mostrarmi la sua donna e che mi garantiva di non fare nulla che ostacolasse il mio commentarla anzi.. ne derivò che me la mostrò in diverse foto alcune molto intime ove si vedeva lei in lingerie sexy pronta per avere un rapporto sessuale con lui, ci eccitammo molto, la commentai sempre nei limiti dell'educazione quasi timoroso di una sua reazione seccata ai miei pensieri ma ciò si rilevò una mia paranoia dato che lui voleva esattamente l'opposto! Un linguaggio diretto e senza nessun tipo di freno. Iniziai allora a dirgli ciò che mi sarebbe piaciuto fare con lei, avrei voluto baciarla in sua presenza con passione e delicatamente toglierli tutti i vestiti di dosso fino a possederla con forza nel letto di camera sua, a quel punto vedendo che non mi stava più rispondendo ai commenti li chiesi: > mi rispose immediatamente, >, la mia erezione aumentò notevolmente e sentii la necessità di toccarmi, pertanto iniziai a menarmelo con decisione mentre vedevo l'immagine di Elena che sprigionava malizia, dissi a Mario quanto stavo facendo e dopo qualche istante mi scrisse che era venuto.
Da questo episiodio è nata una sorta di fiducia rispettiva, attestato che poteva pienamente fidarsi di me il gioco inizio a farsi un po più spinto e chiese se poteva aggiungermi su fb, tentennai un attimo
ma alla fine dissi di si anche se sinceramente non capivo il perchè di ciò. Accettai la sua richiesta dopodichè mi disse se volevo vedere le sue foto con lei, cosi feci, ovviamente erano foto normali ma si notava ancor di più la bellezza e le forme veneree di Elena, li dissi quali foto stavo vedendo e di contro lui mi ripose di inviarli il link della foto che stavo vedendo, questa cosa durò per una ventina di minuti nei quali i commenti si fecero incandescenti fino a che non mi chiese di accendere la cam voleva vedermi toccare su di lei! Non esitai un'attimo, appena pronta la cam mi spogliai nudo ed iniziai con forza a toccarmi sulla bellissima Elena girando la cam via via verso il pc per fargli vedere quale foto stavo guardando, in quel caso una foto che ritraeva lei in un bellissimo bikini nero girata di dietro sulla sdraio in spiaggia (e detto tra noi aveva sembrava avere un culo incredibilmente sodo! ), preso da una vampata d'eccitazione vengo! e rimango col mio arnese bagnato di fronte alla cam , lui scrive > ed io > e lui >, ovviamente ero conscio del fatto che lei di questa storia non ne sapesse niente pertanto rimanevano solo commenti isolati volti ad alimentare le nostre fantasie, finchè una sera nel parlare delle nostre cose mi disse che quell'annuncio su desy lo aveva fatto con lei, quindi in un certo senso non era proprio estranea a tutta questa storia ma da quanto mi disse Mario dopo l'annuncio non è che abbia dimostrato interesse a questo ambiente, anzi sembrava più la trasgressione di 5 min prima di entrare in chiesa e chiedere perdono.
Passò qualche mese i contatti si fecero meno frequenti ma pur sempre riuscivamo a sentirci con una certa frequenza, le foto su fb aumentavano ma il gioco rimaneva lo stesso ed io sentivo la voglia di possedere lei dentro di me aumentare di volta in volta, lo feci presente a Mario questo mio desiderio crescente ma lui oltre ad eccitarsi (giustamente) non poteva fare altro, forse mi ero lasciato trasportare un po troppo del resto era un gioco e tale deve rimanere, ma le cose di li a poco cambiarono e non poco. Ricordo che era una domenica di marzo, ero rimasto a casa per studiare in vista di un'esame ad inizio aprile, con Mario eravamo d'accordo siccome ele conosceva la password di msn sarebbe stato lui tutte le volte a contattarmi, ad un certo punto vedo che mi contatta scrivendo: io li rispondo > ma ecco l'intoppo > ed io iniziavo già a stare male dalla vergogna > iniziai lentamente a sbiancare risposi > mi interrompe subito dicendomi > sbiancai non avevo le forze per scrivere ero basito da quello che mi stava capitando ero precipitato in quelle che vengono dette figure di m.... solo che i risvolti a seconda di chi hai davanti possono essere anche peggiori, ma in questo caso sembrava solo avesse preso la piaga delle offese e basta, > io nella mia più totale vergogna riesco a scrivere soltanto > lei ormai aveva il pallino della situazione e con il senno di poi capì che si stava anche un po divertendo.
Dal canto mio non riuscivo a spegnere il pc, come se fosse una partaccia che si dovesse consumare faccia a faccia, dopo una ventina di min di offese ecco l'inaspettato, vedo che m'invia l'invito ad accendere la cam, io lo rifiuto, e lei scrive > accetto l'invito certo il viso non era il più rilassato possibile e si notavano visibilmente i segni della vergogna sul mio volto, > ormai il gioco era partito e non potevo tirarmi indietro anche se il caos governava il mio status emozionale. Li risposi: > dietro intravedo la sagoma di Mario nascosto da lei che inizia a toccarla da dietro in modo soft >> il caos fa posto lentamente ad una lieve eccitazione crescente il cuore stava iniziando a pompare forte, > inizio a levarmi i vestiti e rimango in mutande non faccio in tempo a mettere mano sulla tastiera che vedo scrivere >, inizia in me una lenta ma decisa erezione mi tolgo le mutande e rimango con il mio arnese che stava crescendo dall'emozione, vedo lei che si gira sorride a mario inizia a spogliarsi molto velocemente rimanendo in reggiseno e mutande dopodichè gira la cam verso Mario che nel frattempo si era sganciato i pantaloni e rimane su di lui per un paio di minuti finchè non vedo lei completamente nuda che si avvicina a Mario, mi scrive >.
Fu uno spettacolo incredibile lei nuda e minutina si fece penetrare montando sopra mario che era seduto e che nel frattempo si era tirato giù i pantaloni, non c'era l'audio ma vedevo i segni di godimento sul volto di Elena oltre al fatto che cavalcava il suo boy come una vera e propria assatanata dando colpi secchi e decisi, tutto ciò è durato poco più di due min il buon Mario venne subito, dal canto mio feci uguale e nel vedere la mia mano pregna dei miei umori la bella sorrise mi disse > io le sorrido e le rispondo che non mancherò all'appello anche se sembrava più un discorso fatto li per li che veritiero; mi sbagliavo di grosso. la sera stessa trovai la richiesta di amicizia di lei su fb accettai e da li talvolta iniziai a parlare anche solo con lei ovviamente i toni non erano quelli della chat però un po di malizia emergeva sempre, finchè un giorno mi disse che per il primo maggio sarebbero venuti a Firenze a visitare la città due gg e che avrebbero voluto incontrarmi, lei mi lasciò il numero di Mario e mi disse che se volevo potevo chiamarlo quando mi pareva. Arrivò il primo maggio e chiamato Mario due gg prima ( notevole fu l'imbarazzo mio e suo nel parlare al tel)ci accordammo per un ritrovo alla stazione, dato che conoscevo la città mi sono offerto di fargli da Cicerone. Non scorderò mai il momento dell'incontro, loro erano all'uscita prima dell'ingresso alla galleria commerciale, appena li vidi arrossii ma riusci a presentarmi, pure loro un poco erano emozionati, lui era vestito elegante aveva pantaloni di un completo scarpe nere e un giacchettino leggero nero, lei manco a dirlo era bellissima
nel suo vestitino blu di cotone che li arrivava leggermente sotto le ginocchia, aveva delle scarpe in tinta con un tacco basso aperte e sopra le spalle un golfino bianco, vinta la timidezza dei primi 10 min mi accingo a farli vedere la città, faccio un giro del centro pressocchè completo S.M.Novella, piazza del duomo, piazza della signoria, ponte vecchio santa croce ecc.. intanto la timidezza sembrava vinta anche lui sembrava sciolto nel parlare mentre lei rimaneva spesso e volentieri in silenzio ma sempre con quell'occhietto rivolto su di me come se mi stesse studiando. Il tempo scorreva e si fecero le 16:30 ero arrivato alle 13:50 e sinceramente credevo che la giornata finisse con un bel piacere di avervi conosciuto, sono stato bene con voi ecc... ma non andò esattamente così. Arrivati a Santa Croce Elena dice a Mario > risposi di si e mi diressi con loro all'hotel anche se il clima si fece strano Mario diventò serio di colpo ed Ele pure. Arrivati all'albergo salgo con loro nella stanza, (trall'altro bellissima matrimoniale in stile liberty molto grande) mi volto vedo ele che chiude la portae mi leva il giacchetto sorridendomi, Mario che si mette sul letto e lei che senza darmi il tempo di fiatare inizia a baciarmi con la lingua, uno shock ormonale improvviso mi colse non capivo niente se non solo che di li a poco sarebbe successo, apri gli occhi per un'istante e vidi Mario che si stava masturbando nel letto con una veemenza incredibile, così iniziai a spogliare Elena fino a farla rimanere completamente nuda, iniziai a toccarla ovunque e a baciarli i seni mordendo con delicatezza i capezzoli e con la mano destra piano piano inizia a toccargli il clitoride scendendo con un dito nella figa che nel frattempo era umida dei suoi umori, la misi sul letto e iniziai a leccargliela come un cane assetato, inizio a gemere incessantemente fino a che Mario con la voce strozzata dall'emozione mi disse >. Mi levai tutto tranne la camicia, la fretta di possederla era tanta, entrai dentro di lei, e a stento riuscii a contenere la mia emozione lei era calda e bagnata e gemeva ora in modo più forte, dietro Mario che godeva anche lui di questa visione dicendo >, iniziai a spingere forte fino a quando non capii che l'intoppo era vicino uscii e le venni sulla pancia, Mario nel vedere questo gridò tra i denti e venne anche lui, la fretta delle cose mi aveva spinto a questo passo azzardato senza mettermi il preservativo, Ele mi rassicurò che cmq prendeva la pillola quindi se io non avevo non avuto problemi di alcun genere potevo benissimo venire dentro, Mario in tutto questo stava zitto nudo sul letto e guardava me accarezzare la sua donna che guardava lu sorridendo e accarezzandolo a sua volta. La scopai altre due volte la seconda sempre in modo irrazionale mentre la terza è stata più decisamente controllata e più bella delle altre: la stanza aveva un divanetto per una persona che non aveva i bracciali ai lati in sostanza elena mi cavalcò in mezzo la stanza su questo divanetto gemendo come una cagnetta in calore fece tutto lei e venne con me mentre Mario guardava estasiato! Lasciando i suoi segni sul letto. Alle 8 ripresi il treno in uno status emozionale a metà tra la felicità ed il caos , ci lasciammo dicendoci che ci saremo sentiti su fb e così fu, di una cosa sono sicuro li nessuno voleva dimostrare nulla nessuno c'era solo una gran voglia di lasciarsi andare alle voglie più nascoste senza timori o grandi paranoie e ciò riuscì perfettamente. Ringrazio Mario ed Elena per la meravigliosa esperienza passata e tutti coloro che leggeranno questo racconto!
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14 anni fa
admin, 75
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la prima volta della mia lei
Era stata già tante volte provata con vari oggetti abbondanti... giochini, bottiglietta, banana cetriolo, ecc... solo per il piacere di infilarle qualcosa di più dopo le mie penetrazoni abituali... lei piccolina, esilina, depilatina, biondina, delicata come una bambina. Rifiutava all'inizio e poi accettava per provare... ma una volta eccitata si apriva tutta e si dilatava a dismisura, bagnatissima, mentre io le garantivo che avrei preteso prima o poi, di farlo con un amico, in due dentro di lei, veri e duri... e forse lei, se li sognava dentro col pensiero proprio mentre diceva che li avrebbe rifiutati...
Poi... un giorno che la ritenevo pronta... mentre la infilavo per mezzo pomeriggio le dissi che era già stato invitato un amico fidato per la pizza con noi... perché dopo sarebbe salito in quella camera d'albergo... e che l'avevo portata a Montecatini proprio per questo. Le proteste furono molte e di varia natura ma lei ormai sapeva di essere tanto mia che non poteva rifiutarmi nulla. Unica concessione: le avrei imposto tutto io... in un modo dolce, graduale e accettabile che lei non doveva conoscere prima. Io e solo io, mi sarei ritenuto unico colpevole di tutti i suoi peccati di quella notte. Al momento opportuno l'avrei mandata in camera da sola per preparare la stanza in una penombra quasi buia, per non vederla arrossire di vergogna... e l'avrei voluta trovare nuda sotto il lenzuolo, tutta coperta, testa compresa. Alle ore 20 la feci vestire senza intimo: solo un leggero vestitino nero e tacchi un po altini. Due sole cose. Niente calze; niente slip; tettine nude. Era carinissima. Non provocante. Come sempre. Praticamente segreta. Solo io e lei sapevamo com'era sotto. Volevo che si sentisse "pronta" e diversa dal solito. Solo per mantenere nella sua mente eccitata il pensiero del misterioso amico che avrebbe visto poco dopo e che avrebbe dovuto accettare pur senza conoscerlo prima. La mente è un organo sessuale importante.
La pizza fu piacevole, con presentazione e conoscenza amichevole, senza nessun accenno al sesso. L'amico aveva i baffi: sorpresa ! Nessuno di noi la toccava: uno strano normalissimo approccio. Ognuno appariva elegante e raffinato. Modi cordiali, gentili, piacevoli. Poi.. caffè nel bar dell'albergo, come turisti qualsiasi. Poi... parlando, le misi in mano la chiave e le chiesi di salire per prima. Dopo 5 minuti entrammo noi. Buio, silenzio assoluto. Spogliati, veloci, subito sotto a quel lezuolo. Zitti. Uno per parte. L'abbiamo accarezzata tutta dolcemente, a lungo, dovunque, escluse le parti intime, con quattro mani... e mentre stava rigida l'abbiamo sentita vibrare tremolante. Poi le ho aperto la sua vagina con le dita ed era bagnatissima. Colava fino al lenzuolo, sul buchetto, fra le natiche. Allora le ho chiesto di prendere coraggio e di concederci solo le sue mani: una per ciascuno di noi. Maneggiava timidamente il mio e teneva fermo l'altro; dopo un po ho sentito che iniziava a palpare e muovere anche quello.
Il primo ghiaccio era stato facilmente superato. Tremava ancora ma ne teneva uno per mano senza rifiutarli e ora li maneggiava bene. Era pronta. L'ho baciata a lungo senza mai toglierle le mani da quei due contatti caldi... poi girata lentamente a pecorina col culo per me, l'ho infilata gradualmente nel buchino anale scivoloso e bagnato di fichetta colata. Lei è rimasta con l'altro in mano all'altezza del viso che lui le accarezzava x invitarla a prendere la decisione fatale. Superò diversi minuti di gioco, rifiutando palesemente molti inviti. Ma io la sentivo già sculettare eccitata. Poi finalmente... ad un certo punto capii che aveva aperto la bocca. Lui cominciava a godere e lei non lo rifiutava più.
Era fatta. Lei succhia molto bene quando è infilata. Si sente coinvolta e offre il meglio della sua bocca. Da quel momento in poi potevamo farle di tutto. Ovviamente con le buone maniere. Sapeva che non avrei mai permesso cattiverie. Scelsi di provarla con la doppia penetrazione. Dopo tante manovre di piacere me la misi sopra a gambe aperte e dopo averla infilata tutta davanti, la invitai a spiaccicarsi con le tettine su di me baciandola e sussurrandole di inarcare bene la schiena per alzare un pochino il culetto ed offrirlo alla cappella dell'altro. L'avevo voluta davanti per seguire sul suo viso le sensazioni che provava. La tenevo abbracciata e la sentivo vibrare tutta mentre timidamente si porgeva a quei tentativi di penetrazione. Finalmente si era rilassata e l'amico riusci a farglielo passare da quel buchino socchiuso. Lei ebbe un sussulto e fece una smorfietta. Poi vidi il suo viso disteso dal piacere e cominciò a respirare sempre più profondamente con tanta sensualità. Io sotto al mio cazzo duro che scorreva dentro la sua vagina sentivo passare l'altro che scorreva nel suo canale anale. L'altro evidentemente sentiva la presenza del mio. Lei li sentiva tutti e due mentre la forzavano e la riempivano. era bagnata e dilatata e mi colava il suo liquido umore sulle palle... lo sentivo. E soprattutto sentivo lei eccitatissima, riempita, spaventata per l'effetto nuovo e strano che provava. Non riusciva a rifiutare quel piacere diverso che prima aveva accettato solo per compiacermi e che dopo non sapeva più respingere perché ne era totalmente coinvolta. Si offriva apertamente senza più alcuna vergogna, porgendosi bene sia dietro che davanti, decisamente convinta di continuare a lungo in quello stato di benessere. Sculettava assecondando i nostri movimenti tutta piena di gioia. Tutta piena... di tutto.
In seguito non è mai stata una donna che lo chiede di proposito... è modestina... ma ha sempre dichiarato che la doppia le piace moltissimo: non la rifiuterebbe mai. Adesso che sono passati un paio d'anni è ancora più legata a me e riproviamo ogni tanto a fare incontri di sesso spinto. Preferiamo le coppie giuste, e lei sempre, riceve i complimenti per come si comporta: dicono che è brava, carina, e soprattutto ben addestrata.
coppia4455
35880
11
14 anni fa
AdamDTS,
32
Ultima visita: 12 ore fa
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Bossanova
martedì
..il deserto è una metafora dall'aria rovente, che mi sfiora la pelle in questa piazza assolata, invasa da un sole implacabile che volge al tramonto. Solo il ginfizz che ho tra le mani ha parvenza di vita in questa città vuota.
Dio..questi pensieri mi stanno uccidendo. Ma le finestre orbe di questi palazzi, questo luogo pietrificato e senza ombre che camminano, mi danno tristi presagi. E poi ti ci metti anche tu, con la tua triste andatura. Sembri un corteo funebre con la salma attaccata al braccio. La salma è un anziana signora, che ancora insiste sull'ultimo scampolo di vita ma è già defunta da tempo.
Sicuramente, si. E tu? Da dove vieni? Domande e risposte che mi faccio da solo mentre continui impassibile a trasportare il feretro..Che stronzo che sono, mi sento cinico.
Ricompongo il quadro cercando di dargli una lettura più umana.
Ma tu sei una sfinge, non hai un muscolo che tradisca un pensiero, sei solo l'appendice mobile ed utile ad un corpo vecchio e stanco di trascinare i piedi. Niente da fare, non ci riesco ad essere umano.
Badante rumena, o moldava, od ucraina...o su di lì, chissà quanti anni hai? Tremila. Hai un allegria in faccia che mi metterei a piangere. Io me ne sto qui al bar a ciucciarmi la cannuccia, che il ginfizz è finito, mentre sfili a passo di tartaruga in posa marziale con il tuo stipendio da fame attaccato al braccio piegato ad angolo retto. Forse sarei triste anch'io se il mio futuro più prossimo avesse 90anni. Ma i figli che ti pagano, lo fanno anche per questo, per portargli a spasso le tristezze . Magari il denaro non compra la felicità...ma è un buon antidolorifico.
Che poi a me cosa cosa me ne frega di tutta sta storia...Max! portamene un altro. Dieci euro in bevande semialcoliche, me le merito, è politicamente corretto.
Mercoledì
..che a guardarti bene sei pure carina, una rinfrescatina al look e competeresti ad armi pari con le tue coetanee mie connazionali,stronze e viziate da noie estetiche sparate a raffica.
Stessa ora, stesso percorso studiato a tavolino..magari hai centocinquanta passi di autonomia prima che l'anziana signora stramazzi al suolo..non sono stato previdente, non ho notato se calpesti pure le stesse lastre in pietra di questa piazza. Stasera niente ginfizz..birretta da cafone, con aggiunta di gazosa. Più economica e dissetante...volti lo sguardo dalla mia parte ed io abbozzo un sorriso pentito. Pentito di averti sorriso, perchè tu hai il vuoto negli occhi...o meglio stai guardando un altro film in cui io non compaio neppure come soprammobile. Donne strane quelle dell'est...mai avuto a che farci ma si capisce. E mentre giri l'angolo mi torna alla mente la musica di un triste carillon...la ballerina che gira in tondo ha i tuoi occhi.
Giovedì
...non t'ho vista passare oggi con la dolce nonnina. Ho pensato il peggio, ogni giorno è quello giusto per ... Invece eccoti quà, come il cacio... sul crem caramel. Che ci fai tu a sentire la Bossanova??
Saremo una ventina compresi i casualmente convenuti...coloro che "passavo per caso"...a confermarmi che nemmeno gli stronzetti dell'acid jazz, so coool, sanno quanto ne ascoltano nelle varie compilation di musica balneare che contiene la parola ...cafè. E tu? mica ti do fastidio se mi metto a 4 seggiole di distanza da te, tenendo la giusta distanza in questa fila vuota ?
L'acustica non è un granchè sotto questo loggione tintospray da giovinastri, in combutta con la disattenzione di chi...di chi?
Ma va bene lo stesso, la musica è buona. La band, sconosciutissima ma fantastica. Le chitarre jazz volano sulle note di Jobim e la cantante, di un biondo finlandia, ha l'anima carioca della ragazza di Ipanema.Ogni due per tre un sax contralto strappa due singhiozzi di tormento pure a chi ancora non è convinto di stare in paradiso.
Tu ci sei già, hai la beatitudine stampata in quella faccia da madonna che insiste lo sguardo sul nulla con un sorriso paralizzato. Dubito sulle tue capacità intellettive.
L'interprete annuncia il suo pezzo preferito, Desafinado.
Un attimo di concentrazione, impercettibile trasfigurazione e la cantante assurge in cielo.
Ed io sprofondo, la sua voce magnifica rimesta tutte le mie malinconie, le mie assenze interiori sovrastano tutti i presenti. Sbanda come un guidatore ubriaco sul pentagramma, ed io perdo il controllo.
La piena straripa ed io piango, le mie lacrime fanno tanaliberitutti alle tensioni che mi tenevano in gabbia. Mi volto verso di te come se fossi un sasso dietro al quale nascondermi. Piangi anche tu, e mi guardi.
Stai cantando, piangendo e cantando. Conosci tutte le parole di questa canzone, tu, ragazza dal viso d'angelo...ho bisogno di te adesso.
Piangi con me, fatti cullare da questa voce bionda che ci racconta una favola struggente e bellissima.
Le nostre umide emozioni fanno le presentazioni. Non ho bisogno di sapere come ti chiami, nè da dove vieni. Me lo dirai domani forse, stasera mi basta guardarti e trovarti dove gli altri non arrivano, perchè non c'è posto per altro nel tuo sguardo . Nel tempo di questa canzone, tu mi ami , io ti amo.
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2
14 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 10 ore fa -
La prima volta al club privee\'
Dopo vari tentativi di convincere mia moglie a lasciarsi un pò andare da un punto di vista sessuale, finalmente a settembre del 2009 c'è stata una svolta imprevista.
Una sera io e mia moglie abbiamo lasciato i figli dai nonni per poter trascorrere una serata in tutta tranquillità, io e lei da soli, cosa che non capitava da circa 6 anni.
Dopo aver cenato abbiamo fatto una passeggiata e sinceramente ho notato subito quanto mia moglie fosse stuzzicata ed eccitata dal trascorrere una serata da soli.
Durante il viaggio di ritorno in macchina, mia moglie ha iniziato a spogliarsi, a masturbarsi e a farmi sentire quanto fosse eccitata e bagnata nelle parti intime.
Continuava a leccarsi le dita e ad infilarsele in figa.
Naturalmente per me era molto difficile riuscire a guidare con uno spettacolo simile accanto. Mia moglie è un ex fotomodella, alta 1,75, mora e fisicamente eccezionale con una bella patatina rasata e molto curata e due grandi labbra prorompenti.
Approfittando del suo stato di eccitazione mi sono diretto verso un club privè, dove avrei sempre voluta portare ma con nessun successo fino a quel momento.
Arrivati a destinazione propongo a mia moglie di entrare. Lei senza battere ciglio accetta e mi dice "è lo stesso per te se vengo senza mutandine?", io eccitato come non mai accetto e scendiamo.
Entrati dentro il prive ci dirigiamo subito al bancone del bar, prendiamo due bibite assolutamente analcoliche ed aspettiamo gli eventi seduti su un divanetto.
Tutti sembravano conoscersi all'interno.
Ad un certo punto mia moglie vedo che comincia lentamente a divaricare le gambe, aveva visto un singolo che la stava fissando, e voleva regalargli la visione della sua fighetta tutta rasata.
Il singolo comincia ad eccitarsi visibilmente i suoi pantaloni sembravano scoppiare da un momento all'altro.
Mia moglie comincia a passarsi una mano tra le cosce e lui prende coraggio e si avvicina a noi e comincia con scuse banali a scambiare qualche parola con noi, poi si avvicina a mia moglie e si siede accanto a lei.
Pensavo che mia moglie si staccasse da quella situazione, ma era talmente eccitata che non si lasciò scappare l'occasione.
Senza che io me ne accorgessi la mano di lui era già fra le gambe di mia moglie, che spalancandole gli lasciò strada libera ad una visita completa.
Avvicinandosi al mio orecchio mi dice, "voglio vederti scopare con un'altra mentre io mi faccio sfondare".
La mia eccitazione era incontenibile e appena lei se ne accorse, mi passò la mano sulla patta dei pantaloni e sorrise.
Il singolo nel frattempo aveva cominciato a leccare la figa piena di umori di mia moglie.
Salimmo al piano di sopra e ci recammo in una stanza con il singolo, mia moglie cominciò a spogliarlo e appena si avvicinò con la bocca al suoo cazzo, lui sborrò copiosamente.
Certo non aveva fatto una bellissima figura, comunque posso capirlo.
Usciti dalla stanzina sentivamo dei gemiti che arrivavano da un'altra stanzina, mia moglie mi prese per mano e si diresse verso quei rumori.
All'interno di una stanzina c'erano due coppie che stavano scopando fra di loro. Mia moglie entrò e si sedette sul letto con loro.
Io la seguì e sedutomi accanto a lei cominciammo a giocare fra di noi.
Una donna delle coppie all'interno cominciò ad accarezzare il seno di mia moglie e le tolse prima la moglia e poi la gonna.
Mia moglie con mia grande sorpresa gradiva enormemente le attenzioni femminili.
Fecero uno splendido 69 e i lamenti ed i gemiti di godimenti si fecero sempre più forti.
A quel punto i due uomini che stavano giocando con una lei, si girarono verso mia moglie e cominciarono ad accarezzarla.
In un attimo fui spogliato anche io e con la mia verga ben dritta da quello spettacolo fui distratto da mani femminili che comnciaroni a farmi una sega.
La situazione si faceva caldissima ed io ero molto sorpreso da come mia moglie fosse a suo agio in quel contesto, aveva tolto i freni inibitori.
Dopo avermi preso il cazzo in bocca, la donna mi sali sopra e si impalò sul mio cazzo, io stavo perdendo i sensi dal piacere.
Si alzò nuovamente i si puntò il mio cazzo nel suo buchetto del culo, poi si risedette con molta irruenza.
Entrò con una facilità impressionante, e i suoi urli di godimento stavano riempiendo tutta la stanza.
A quel punto mi voltai per vedere se mia moglie stava guardando, incrociai il suo sguardo e vidi che lei si stava facendo scopare da due uomini contemporaneamente, in figa e in culo, e non mi toglieva gli occhi di dosso.
La situazione era fantastica, non sò quante volte mia moglie fosse arrivata all'orgasmo ma sicuramente più di tre volte.
Io sborrai tutto nel culo della donna che stavo montando.
Successivamente ci siamo dati una lavata e siamo usciti.
Arrivati in macchina mia moglie mi disse "ti è piaciuto vedermi porca fino a questo punto?" sicuramente si risposi io e lei mi disse che sarebbe voluta tornarci. Appena capiterà nuovamente scriverò il seguito.
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8
14 anni fa
Scorpionman1973,
34
Ultima visita: 11 anni fa
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Erotismo e........
Io e Lucia eravamo amiche d'infanzia.Ci legava un'amicizia rofonda da anni,una frequentazione assidua ma di recente piuttosto di rado causa i reciproci impegni e probemi della vita attuale spesso frenetica.Lucia si era trasferita da poco a Parma,nel suo paese non si trovava lavoro e purtroppo la vita era dura x tutti sia dal lato occupazione ed economico.Io e mio marito l'avevamo aiutata spesso nei momenti di crisi e Lucia era molto legata a noi.Le avevamo trovato un piccolo monolocale a Parma in affitto e un lavoro x ora cmq saltuario.Ci era grata di tutto cio' e spesso ci veniva a rovare x stare in ns compagnia soprattutto nei week end in cui eravamo piu'liberi dalla ns attivita'.Era Giugno,alle 9 di sera squilla il tel.vado a rispondere ed è Lucia,Fra'mi dice come va?sai sono un po' giu'di corda,mi sento sola,triste,stanca.Ogni tanto Lucia andava in depressione e solo noi legati da profonda amicizia riuscivamo un po' a risollevarla.Si scxherzava assieme,si rideva,si mangiava a volte in compagnia.Lucia le dico al tel.se vuoi sabato e domenica vieni da noi poi facciamo una capatina al mare dai.Sabato alle 11 suona il campanello,mio marito va'ad aprire,è Lucia,lui resta allibito,è stanca,trascurata,veste i modo molto disordinato,la fa'entrare e accomodare in salotto.Io sono in bagno,quando esco la vedo,l'abbraccio e le chiedo come stai tata.Non bene fra'mi dice,mi sento stanca,depressa,sola.Ci prendiamo cura di lei aiutandola spesso nei suoi tristi momenti di depressione.Cerchiamo di distrarla,chicco e maya i ns cagnolini con cui Lucia è molto in sintonia le fanno sempre tanta festa.Lei ama molto come noi gli animali e gia'un po' si risolleva moralmente giocando con loro.Lcy le dico,se vuoi vai in camera ns cambiati e scgli il vestito che vuoi e un costume d bagno.Fra'mi dice portami tu dai,non sono in vena oggi.La prendo x mano e andiamo in camera.Le faccio scegliere un abito che poi le lasciero'cmq che a me come taglia non va'piu'.Scegliamo un costume da bagno poi verso le 12 partiremo x il mare.Lucy mi abbraccia,Fra'mi dice senza di te e mauro che farei? oltre ad essere veri amici fate sempre tanto x me.La stringo forte al mio petto,le accarezzo i neri capelli lucenti ed una lacrima le scende lungo il viso.Lucy le sussurro,l'amicizia vera è fatta di questo,a noi fa'tanto piacere aiutarti e starti vicino.La lascio in camera e le dico di cambiarsi.Dopo circa 15 minuti,Lucy appare in salotto,io sto'per preparare i necessario x il mare mentre mauro è impegnato coi ns cani.Sono girata di spalle e sento la sua mano sulla spalla,mi giro e allibita la vedo.E' bellissima,i neri capelli raccolti il trucco sottile non volgare e gli occhi lucidi fanno di lei un angelo.Lucy le sussurro sei bellissima,Fra'dai mi dice non mi far diventare rossa eh.Anche tu sei bella Fra',sei dimagrita,sei piu'fresca e radiosa sai. beato lui che ha accanto te,una brava ragazza e anche caina.Lucy non è mai stata cosi',i suoi complimenti mi lusingano ma mi appaiono insoliti anche.Partiamo e dopo un'ara circa siamo in liguria ove abbiamo na piccola casetta x le vacanze ed i week end compaibilmente coi ns impegni di lavoro che spesso ci impediscono di evadere un po' dalla solita routine.Lucy ci aiuta coi bagagli e coi cagnolini.Ci accomdiamo in casa nel piccolo salottino,io preparo gli aperiti e Lucy mi aiuta come sempre.Fra'mi dice,ti da'noia se mi metto un po' in liberta'?Lucy me lo chiedi?dai siamo al mare non ti fare problemi,ora anche noi ci mettiamo in liberta'.Lucy va'in camera,esce dopo poco,maglietta bianca attillata,pantalocini corti e capelli legati dietro.Come sei bella Lucy le sussurro.Arrossisce un po' e intravedo dai suoi occhi una lucentezza stupenda,piono perle sul viso dolcissimo di lei.Ci cambiamo pure noi,poi ci prepariamo un frugale pranzo lggero.Parliamo di lavoro,ma anche del mare che oggi è bellissimo,calma piatta e un azzurro stupendo.Fra' poi ti aiuto io sai a rassettare la cucina poi nel pom andiamo in spiaggia?Certo Lucy le dico,ho voglia di fare un bel bagno e prendermi un po' di sole.Mauro ci osserva a volte in modo strano,pare che ci mangi con gli occhi.Verso le 15 tutti e tre andiamo nella piccola spiaggetta vicino a casa ns.Lucy si spoglia,indossa un bikini nero piuttosto succinto ma col suo fisico puo'davvero permetterselo.Fra' mi dice,mi metti tu la crema dietro?Poi lo faccio a te,ho dimenticato lo spray altrimenti facevo sola.La faccio mettere pancia sotto sulla sabbia e le spargo la crema abbronzante.Ha una pelle morbidissima,vellutata soffice come una nube nel cielo.Fra'sei delicatissima mi sussurra.Scorgo dai suoi occhi un lampo di luce e dalle labbra un sorrisino appena accennato.Ora te la metto io dai la crema.Mi giro e lei delicatamente mi mette l'abbronzante,le sue manine sono velluto,con api cerchi mi sparge la crema,si sofferma a volte vicino ai glutei,vicino al pube.Dai mi dice te la metto anche davanti se vuoi.Vabbe' ok le dico.Faccio finta di nulla ma ad ogni suo tocco mi sento vibrare.Verso le 19 torniamo a casa.Pizza stasera Fra'?^La volete?ve la preparo io mi dice Lucy.Dopo la cena ci vediamo un po' di tv.Lucy mi siede accanto,mi tiene spesso fra le sue braccia,poi nella penombra del soggiorno mi accarezza il viso,i capelli e allibita a volte la guardo.Fra' mi sussurra,sai ti debbo fare una confidenza,da tanto tempo no faccio piu'nulla sai.L'osservo i suoi occhi paiono penetrami,lucenti,neri e bellissimi paiono volermi dire tante cose che immediatamente intuisco.Non vorrei mai e pi mai rovinare un'amicizia ma anch'io ho desiderio di lei.Il profmo della sua pelle mi entra dentro,mi sento eccitata,desiderosa di lei.Lucy si fa'semre piu'ardita,ora mi accarezza i seni,entra dentro la scollatura della maglietta,mi titilla capezzoli. Lucy le sussurro,se continui poi non riesco a trattenermi sai.Scherzosamente le dico,poi peggio x te eh.Un dolce sorriso trapela dalle sue labbra.Mio marito ci osserva,incredulo ed allibito vedo.Notiamo entrambe ossevandolo meglio una eccitazione intensa da parte sua.Lucy ora ha perso ogni inibizione,Piano piano mi toglie la maglietta,mi accarezza,mi bacia dietro le orecchie accarezza i miei seni e mi sento pervadere da un desiderio intenso e indescrivibile.Ho le mutandine umide,i capezzoli paiono di marmo sotto le sue mani ed ora le sue labbra che mi succhiano e mordicchiano dolcemente i seni.Lucy le sussurro,mi fai impazzire.Lucy non proferisce sillaba,mi spoglia nuda,mi fa'sdraiare sul sofa'poi inizia ad accarezzarmi il pube,le sue dita morbidissime antrano nell'intmo,mugolo e ansimo di piacere.Lui ora lo intravedo,è nudo,il suo pene pare un dardo e il suo seme esce spontaneamente.Lucy lo osserva a volte,poi mi apre le gambe e sento la sua lingua calda,morbida e voluttosa.Succhia il mio clito,lo lambisce dolcemente poi ....non resito piu' ora,la spoglio tutta nuda e la baciop in ogni anfratto piu'recondito del suo bellssimo corpo.Ansima,geme urla di desiderio.Sento i suoi umori uscire dolcemente dal suo sesso,ne assaporo la dolcezza e in un bellissimo 69 proviamo un intenso e bellissimo orgamo.Lucy pare assatanata,ora si gira,succhia e lecca voluttosamente il membro di lui,la sua lingua rotea sul glande,a volte si insnua nel bochetto del pene poi lungo l'asta sino ai testicoli. io mi unisco a lei e le ns bocche lo fammo ansimare,urlare e ........dopo poco ci inonda entrambe di caldo e copioso sperma.
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4
14 anni fa
iltulipanorossocp1,
54/54
Ultima visita: 13 anni fa
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Gabriella, sola con alfredo
Mi squilla il cellulare. E' Alfredo. Lo saluto cordialmente:
-"Alfredo, ciao! Gabriella mi ha detto di sabato, andate per shopping, no?".
-"Certamente caro Fabio. Senza modestia credo di avere un buon gusto in fatto di abbigliamento femminile, specialmente quello intimo e ho un negozio di fiducia... comunque poi mi saprai dire cosa ne pensi... piuttosto, tu ovviamente disponi di collegamento internet a banda larga, no?".
Gli rispondo che non mi manca nulla.
-"Bene. Allora, io vengo a prendere la tua ragazza diciamo verso le 17.30, andiamo un po' in giro poi la porto a casa mia. Lascio la webcam accesa in camera da letto, penso ti farà piacere guardare cosa succede in camera da letto, no? Sistemo le cose in modo che lei non si accorga di niente".
-"Mi farebbe piacere? Mi faresti un regalo fantastico!!! Ma veramente lo faresti??".
-"Per chi mi hai preso, Fabio? Per uno di quegli stronzi sprovveduti che non pensano ad altro che ad arraffare sesso? Tu e Gabriella siete una coppia stupenda e il mio ruolo è quello di far godere te almeno quanto faccio godere lei. Soltanto così la nostra amicizia potrà crescere e durare nel tempo...".
Eccitazione febbrile. Poter guardare cosa combina la mia fidanzata a letto con un altro senza che lei sappia che io la osservo, vedere come si comporta in mia assenza, senza paura di essere giudicata. Il che, se vogliamo, costituirebbe una bella violazione della privacy, me ne rendo conto, ma... chissenefrega!!! Il fine giustifica i mezzi. Mi procuro un programmino che mi registri la sessione della webcam per potermela riguardare in futuro e ubriacarmi di seghe ogni volta che ne avrò voglia... Il venerdì sera io e Alfredo facciamo una prova di connessione, video e audio sono decisamente di buon livello.
Arriva il sabato. Sono le 17.15, il cellulare di Gabriella squilla, è Alfredo, le dice che è in anticipo e che la sta già aspettando nel posto concordato. Il tempo è fresco, le calze autoreggenti ci stanno tutte. Noto però che non è vestita in maniera particolarmente vistosa. Gabri mi stampa un bacio sulle labbra ed esce di casa.
Inizia per me il lento scorrere delle ore. Controllo la connessione con la webcam di Alfredo, tutto funziona, la telecamera è centrata su un letto matrimoniale di buona fattura in una stanza dal colore chiaro. Suppongo che la cam sia posizionata su un cassettone, ad 1,40/1,50 di altezza. Alle 20 mi alzo dal computer, vado a cucinarmi una frittata. Alle 20.35 mi arriva lo squillo concordato con Alfredo per avvisarmi di quando sarebbero arrivati a casa. Mi precipito al computer, la stanza appare ancora vuota. Mi sistemo sulla poltrona, mi tolgo pantaloni e mutande per potermi segare più agevolmente, metto le cuffie al massimo del volume per captare qualunque rumore. Dopo una decina di minuti mi arriva una risata argentina. E' Gabriella. Ho un tuffo al cuore. Non stanno ancora nella stanza da letto, però. Rimango in attesa, ipnotizzato dallo schermo immobile. Ogni tanto mi arriva un parlottare confuso, non capisco le parole. Altri minuti passano lenti, interminabili. Vado a bermi una Coca-Cola, torno davanti allo schermo.
Arriva un sms. E' Alfredo. Mi scrive:
"L'ho già chiavata sul divano nel salotto. Adesso andiamo in camera". Un altro paio di minuti di febbrile attesa poi finalmente vedo Gabriella entrare semiabbracciata ad Alfredo. E' completamente nuda, a parte le autoreggenti. I due si buttano sul letto, Alfredo le va immediatamente sopra, la invita volgarmente ad aprire le cosce. Lei gli intreccia le gambe sulla schiena, lui le è subito dentro. Ho il cazzo eretto allo spasimo, mi godo in diretta la mia ventiquattrenne fidanzata che si fa sbattere da quel porco cinquantenne. La vedo aprire le gambe fino allo spasimo, ora il culo di Alfredo va su è giù con violenza tra le sue cosce spalancate. Dieci minuti abbondanti a quel ritmo e finalmente Gabriella gode. Non le vedo il viso, coperto dalle spalle di Alfredo, ma la sento urlare inconfondibilmente. Il ritmo ora rallenta, lei continua a gemere. Alfredo esce, si toglie il preservativo, posiziona lei, ignara, in modo che io possa vedere bene. Le infila il cazzo in bocca, le prende la testa ed inizia a pomparla, scopandole la bocca. Alfredo impone al pompino un ritmo esagerato ed in pochi minuti arriva a sua volta all'orgasmo. Capisco che ci tiene a farmi vedere bene che le viene in bocca e le fa bere tutta la sborra, fino all'ultima goccia. Non vedo in lei accenno di diniego o di protesta, sembra faccia tutto molto volentieri. Finita la scopata rimangono qualche minuto sul letto, poi vedo lei alzarsi, probabilmente va in bagno. Alfredo si avvicina alla cam, mi va un cenno con il pollice su e chiude il collegamento. Probabilmente nel proseguimento ha voglia di un po' di privacy... Ho le palle che mi scoppiano, rivedo il filmato della scopata ed eiaculo davanti al monitor nel momento dell'orgasmo di Gabriella. Alle quattro e mezza del mattino la sento rientrare. La raggiungo, è in cucina a bere una bottiglia d'acqua dal frigo. Mi vede, mi butta le braccia al collo.
-"Amore, amore, amore, amore, amore, amore mio!!!" mi fa. La abbraccio teneramente, come sempre.
-"Oddio, che giornata incredibile... Alfredo mi ha portata in dei negozi assurdi, non puoi capire le cose che mi ha regalato... poi una cena veloce in un ristorante di lusso, non saprei dirti nemmeno cosa abbiamo mangiato, mi ha fatto bere, però... eppoi... oddio mi ha portata a casa sua e mi ha montata per delle ore, è stato fantastico...".
Le rispondo che è meravigliosa.
Mi vede placido e intuisce.
-"Ti sei già segato, vero, tesoro? Non ce l'hai fatta a resistere..." aggiunge ridendo dolcemente. "Allora andiamo a nanna amore mio, che sono letteralmente distrutta.. non puoi capire per quanto tempo mi ha inculata Alfredo...".
Il giorno dopo sento Alfredo al cellulare.
-"Allora, che ti ha raccontato la fidanzatina?".
-"Che è stata splendidamente... senti siamo quasi imbarazzati per tutte quelle cose che le hai comprato, non dovevi..." Pizzico di ipocrisia borghese.
-"Ma scherzi? Una donna come Gabriella deve essere sempre presa per la vanità, deve sentirsi bella e speciale, sempre. E sicuramente a te ecciterà moltissimo il fatto che sia un altro uomo ad occuparsi di cosa indossa la tua donna sotto la gonna, no?".
Convengo di ciò, il mio cazzo ha un sussulto di piacere a quelle parole.
"Senti, Gabriella ti ha raccontato tutto, no?". Insiste lui.
Rispondo che mi ha raccontato sommariamente cosa è avvenuto.
-"E che mi ha chiesto di presentarla ai miei amici te lo ha detto?" ribatte pronto Alfredo.
-"Presentarla ai tuoi amici? No, non mi ha detto nulla. Quali amici?".
-"Ricordi che la sera in cui l'ho scopata in macchina le avevo promesso di procurarle altri uomini? Bene, non so tu, ma lei di certo non se lo è dimenticata. Mentre la inculavo stanotte sul tavolo della mia cucina mi ha chiesto se la mia offerta era ancora valida. Le ho detto che le organizzerò la faccenda al più presto. Ho già avvertito qualcuno e si combinerà presto. Cominci a capire cosa intendo quando ti dico che lei non ti dice la verità?".
Rimango piuttosto basito, in parte eccitato, in parte arrabbiato. Lo dico ad Alfredo.
-"Certo ti capisco, ma guarda che con lei non torni indietro. Se adesso le fai una scenata o le rinfacci che non ti dice nulla ti fai soltanto del male, perchè tanto lei le porcate con gli altri le fa lo stesso e tu non ne saprai più nulla. Asseconda invece questa cosa. Fai finta di nulla, vedrai che piano piano riusciremo a piegarla da questo punto di vista. Quando lei capirà che pur essendo profondamente puttana non ti perde per questo, le cose tra te e lei miglioreranno moltissimo. Vedi come posso esserti utile io da questo punto di vista? Se io gestisco parte delle porcate che lei fa, posso rendertene partecipe e la cosa non potrà che unirvi maggiormente."
Le parole di Alfredo hanno un impatto profondo. Il dubbio che lui cerchi solo di fregarmi la donna è forte, ma so anche quanto è forte il legame tra me e lei. Seguo la via del piacere e decido di assecondarlo.
La sera chiedo a Gabriella di raccontarmi meglio i dettagli della notte precedente. Gabri mi racconta tutto, ma del suo accordo con Alfredo per farsi trombare dai suoi amici non fa parola. Dico a me stesso che l'unica è aspettare gli sviluppi della situazione. Tanto penso che non tarderanno...
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14 anni fa
fbroma777,
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