{"linkButtonClass":"stories-filter__top-new-button button button_default","href":"\/aggiungi-racconti","title":"Aggiungi racconto","displayFirstSpan":true,"firstSpanClass":"stories__top-new-button-icon","firstSpanContent":"\n<svg class=\"svg-icon icon-add-button-icon\">\n <use xlink:href=\"\/build\/sprite-83eb32dceb21b468932833be844ed846.svg#add-button-icon\"><\/use>\n<\/svg>","displaySecondSpan":true,"secondSpanClass":"stories__top-new-button-text","secondSpanContent":"Aggiungi racconto","checkDeactivatedProfile":true}
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La scommessa
Quando dici i casi della vita.
Mi trovavo a milano per una conferenza di lavoro e con grandissima sorpresa la relatrice era una vecchia conoscenza di studi.
Alla fine della conferenza la avvicinai, era sempre bellissima nonostante i suoi 40 anni, mi confidò che era separata e che viveva da sola.
La cosa stuzzicò le mie fantasie e le chiesi se quella sera sarebbe stata disponibile a stare insieme per una cenetta, lei annuì e dandomi appuntamento a casa sua ritornai in albergo.
All'ora pattuita suonai alla sua porta, era uno splendore, era vestita come una ragazzina di 20 anni, minigonna in jeans e camicia.
Lei mi propose un posticino tranquillo che spesso frequentava.
Durante la cena parlammo un po del passato, e della sua separazione (l'aveva beccato con la segretaria un classico).
Finita la cena gli proposi di fare un giretto, lungo il percorso passammo davanti un notissimo privè, dissi ttra me o la va o la spacca, le proposi di prendere qualcosa da bere in quel locale.
Con grande sorpresa mi disse se va bene a te non ci sono problemi.
Ci presentammo all'ingresso e dopo la registrazione entrammo.
Alla nostra vista si presentò uno spettacolo unico, almeno 5 coppie stavano dando dentro alla grandissima.
Gemma questo è il nome della mia amica, con molta disnvoltura si tolse i vestiti rimase con un micro string da paura, si avvicinò ad un ragazzo e iniziò a spompinarlo. io per non essere da meno mi spogliai e inizia a scoparla.
Dopo un paio di orgasmi mi chiese di andare in qualche saletta riservata, naturalmente gli dissi di si, nello girovagare, notammo in una stanza un ragazzo di colore con alle prese tre ragazze, e decidemmo di unirci a loro.
Aveva uno strumento di circa 25 cm, ed una delle ragazze non voleva prenderlo nel culo, dicendo che lo aveva preso solo una volta e che il dolore era stato atroce e figuriamoci con un attrezzo del genere.
Dopo un altro paio di orgasmi, decidemmo di prenderci una piccola pausa per ricaricare le batterie.
Il fatto che quella ragazza lo aveva preso solo una volta nel culo, stuzzicò la mia fantasia, premetto che mi è sempre piaciuto lo scambio di ruoli con le donne, gli dissi che se voleva potevo incularla io e che non le avrei fatto male, lei di contro mi disse "quando lo prenderai nel culo tu lo farò con te" a questa sfida non potevo rinunciare, chiesi a gemma di lubrificarmi il buco del culo, lei si mise a leccarlo insalivandolo per bene, poi fu il turno delle altre ragazze.
Dopo 5 minuti di lubrificazione, gli dissi che ero pronto, il nostro amico di colore appoggio la cappella al mio ano e con un colpo secco entrò.
In quel momento volevo urlare per il dolore, mi sentii aperto in due come un melone, ma resistetti.
Intanto le 4 ragazze iniziavano a leccarsela a vicenda, quella visione mi fece passare il dolore, finchè non sentii un lago di sperma che mi invase le viscere.
Ora era arrivato il mio turno, senza pensarci due volte, presi la ragazza, la feci mettere a 4 zampe, le lubrificai un po il buco del culo, appoggiai il cazzo e con un colpo da maestro entrai nel culo.
Urlò per il dolore e mi pregò più volte di smetterala, più mi supplicava e più spingevo, anche perchè per colpa sua avevo preso nel culo quel cazzo asinino, e sinceramente il buco del culo mi bruciava un po.
Dopo circa 5 minuti gli inondai il culo di sborra, tra gli applausi dei presenti.
Ci mettemmo affianco a 4 zampe, e le altre ragazze ci leccarono la sborra che avevamo nel culo.
Fu una serata meravigliosa.
Erano circa le 3, quando con Gemma decidemmo di andare via.
Lei mi invitò a casa sua, dove scopammo ancora, smettemmo solo quando vedemmo i primi bagliori attraverso le tapparelle.
Prima di addormentarci le mi disse, che se volevo, lei mi avrebbe procurato qualche bel maschione per incularmi.
Io annuii e dopo pochi secondi ci addormentammo.
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14 anni fa
maturobisex342260,
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Ultima visita: 6 anni fa
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Bianca
"Appartenere a qualcuno. Appartenere ad un padrone.
Provare piacere nell'essere parte. Nell'essere
importante... Nel valere... e tanto... per il tuo
padrone... Se è questo quello che senti, dentro di
te, rispondi si... socchiudi gli occhi.... e…"
Lunedì, primo del mese. Un bar qualsiasi in un viale
di Milano. Un aperitivo noioso con un uomo ancora
più noioso. Il cellulare squilla, gli occhi le si
allargano davanti ad una via di fuga. "Come? Stasera?
Dopo cena? Certo… allora facciamo per le 9,30… si'
sotto casa mia... perfetto... A dopo" Sorride...
abbassa lo sguardo. "Perdonami, mi ero dimenticata
quest'appuntamento... un vecchio amico, non lo vedo da
molto… devo scappare, sono in ritardo" … "Come dici?
Certo, chiamami pure, mi farà piacere risentirti"
Risentirti e non rivederti. Non usa mai parole a caso,
ogni parola nasconde una scelta, ogni scelta una
volontà. Sorride, si allontana… Padrona di sé, sicura
nelle sue insicurezze… In fondo è in ritardo davvero,
non ha il tempo di cambiarsi… uscirà con lo
sconosciuto così com'è... capelli un po' arruffati,
pantaloni bianchi, camicia nera… divisa da ufficio…
Le braccia dolgono per il peso del corpo… i polsi
bruciano sotto la corda che costringe… le scapole
sporgono sempre più a prender forma d'ali… la punta
dei piedi, unico sollievo, tocca appena il terreno…
Piega la testa all'indietro a cercare sollievo e
sente il collare pungerle la base del collo… si bagna
le labbra con la lingua. Umida. Paura e desiderio si
mescolano,prosciugano l'anima che si fa carne viva…
Respira piano a bocca aperta… da dietro la benda tende
le orecchie ed espande la pelle a sentire… Ogni
rumore, ogni odore… tutto si fa messaggero di ciò che
sta per venire…
Non sapeva perché aveva accettato quell'invito…
avevano parlato poco. Il telefono era subentrato
veloce allo schermo. E ora un viso, alla voce. Non è
nervosa… troppi pensieri forse… Il compleanno che si
avvicina, gli enigmi familiari da risolvere, la cena
da preparare, e quel cuore sotto ghiaccio che batte
sempre più piano in lei... Si pettina velocemente
davanti allo specchio… Non è bella, non è brutta…
gioca a nascondino con se stessa…
"Sei una donna imprigionata in un corpo da
adolescente… acerbo, morbido… linee curve in cui
perdersi…". Voleva essere un complimento dell'ultimo
uomo che si era perso in lei mentre lei perdeva i
suoi
pensieri i lui… "un corpo da adolescente"… e intanto
le succhiava i seni, stringeva i capezzoli tra i
denti, spingeva in lei con forza e la trascinava in
quel ballo dove lei trovava il silenzio…
Lo sconosciuto stava per arrivare… non ne ricordava
neppure il nome… squilla il cellulare… ricordava
vagamente una pagina: particolare, forte, erotica e
sottile… sarebbe stato, comunque, meno noioso
dell'uomo-aperitivo…
La frusta nell'anima è lampo di luce… aspettata,
arriva inattesa… precede rumore di tuono, ustiona il
lampo, la pelle… uno, grazie... due, grazie...
dieci, quindici, venti, cinquanta… grazie, grazie, grazie.
Ancora grazie… assetata di luce teme e attende il
colpo, e quello dopo, e quello dopo ancora… lui le
gira intorno... lo sente, lo segue con il corpo
appeso... allunga le orecchie… mugola piano ora,
come un animale… un basta che vuol dire ancora, ancora,
ancora... non è la sua voce, le nasce da dentro…
sono i suoi demoni a parlare per lei… ancora… ed è un
latrato lungo di cane, prolungato, biascicante…
ancora… sente il sesso di lui che le preme contro,
tra la schiena e il sedere... le fronde della frusta le
solleticano il seno… non è il primo che vuole… non
la protuberanza del suo desiderio, ma le lame del suo
potere... ancora un colpo improvviso... una cima
ribelle la bacia sulle labbra...
Scende le scale veloce… ma sì, beviamo qualcosa e
torno a casa… domani lavoro, poi devo iniziare a
preparare la cena per il mio compleanno…non ho
voglia di festeggiare… ventinove anni che pesano come
cinquanta… non voglio compiere un altro anno, vorrei
anzi tornare indietro di qualcuno… rewind, un tasto
e zac!, si ricomincia…ma con più calma questa volta…
E intanto arriva al portone, esce e lo cerca…
eccolo, sorride… non è male e comunque sembra simpatico… gli
va incontro, sorride ancora… “andiamo?” Sale sulla
macchina… "Piacere Roberto…" e le chiacchiere
scivolano via… acqua fresca sulla mente…
Il corpo continua ad allungarsi sotto al suo stesso
peso… la pelle brucia, può sentire ogni singolo
colpo disegnato sul suo corpo. Sa già che domani con dita
leggere accarezzerà i segni… li odierà e insieme
proverà la tentazione inutile di lambirli con la
lingua per succhiare le ultime stille d'infuocato
piacere… lacrime bruciano gli angoli degli occhi… il
piacere scioglie le sue gambe e cola… denso... lo
può sentire, percepisce il suo stesso odore... forte,
acre salato… di pioggia e mare… anche lui lo sente,
infatti la fruga con le mani, si invischia a lei… legge il
suo desiderio e le passa le dite sulle labbra… lei beve
di sé, mentre la frusta arriva lì, tra le gambe che
racchiudono la sorgente del suo fiume...
Settantadue, grazie…
La serata scivola via veloce… la riporta sotto casa…
"grazie, è stato un piacere incontrarti… l'ultima
sigaretta e vado…" accende la Marlboro. Aspira
piano.
Pensa già al letto, al riposo nero che l'attende,
all'indomani in ufficio… Le mani di lui arrivano
inattese… tra i capelli, sulle spalle… Le labbra
all'improvviso sono vicine all'orecchio… "Cosa
desideri nelle tue notti… cosa vedi quando sei
sola"…silenzio… le mani scendono aprono frugano
dentro… "sarai la mia schiava?" …le dita si fanno
forti, dure, penetrano nella pelle… "sarai la mia
schiava?” …ancora silenzio, nero… solo respiri.
Profondi, ritmati, assoluti. " Non è difficile…basta
chiudere gli occhi e dire si'"…
I polsi liberi all'improvviso… barcolla... cade...
no.
Lui la raccogli,e in volo... e nel buio le pare di
volare senza peso dalle sue braccia al letto… le sue
mani la accarezzano ora… sembrano ali che corrono
lungo sentieri tracciati sulla pelle… dita,
labbra...
parole dolci senza senso le accarezzano i lobi delle
orecchie per impigliarsi poi tra i capelli… l'anima
si distende sotto di lui… si fa liscia e morbida… molle
quasi, come medusa sul fondo del mare… silenzio...
la spinge verso il bordo del letto, le gambe scendono
fino a toccare terra… così la apre, la divarica…
fruga dentro di lei… sente gli occhi di lui che scrutano
le sue viscere… un nuovo lampo nel buio… è dentro di
lei, un solo colpo che scava, contorce, esplora…
Scende in fretta dalla macchina… cancella i
pensieri… letto, lenzuola pulite… nero, notte, e poi mattina ,
luce, di corsa in agenzia… parole da scrivere,
pensieri da sfuggire…caffè misti a sigaretta e
ancora pensieri da sfuggire… telefonate, chiacchiere,
silenzi, e sempre pensieri da sfuggire… intanto 28
piccole lettere, 7 brevi parole scavavano dentro di
lei… "non è difficile… basta chiudere gli occhi e
dire sì…" nel silenzio le sente rosicchiare…aprire porte
socchiuse, soffiare su desideri nascosti…
E' in quel nero che i suoi desideri prendono corpo…
i suoi fantasmi diventano reali… labbra di donna su di
lei… labbra di donna sotto di lei… mani ruvide sulla
schiena… occhi sconosciuti che violano silenziosi…
bisbigli, presenze che sfiorano, guardano, giocano…
e al di sopra, su tutti lo sguardo attento e fiero del
suo Padrone… la sua presenza silenziosa… che la
terrorizza e rassicura… ogni limite diventa porta da
aprire e superare… Lui non è violento, non costringe
con le mani, con il corpo… la sua è una forza
sottile… lui chiede. Una volta. Asciutto e preciso. Chiede,
attende, guarda… se lo deluderà, non dirà nulla.
Abbasserà un poco lo sguardo, in silenzio… non
tornerà sull'argomento… lascerà che il desiderio cresca,
lascerà che sia lei a chiedere, in un sussurro,
domandare… e anche lì non risponderà, alzerà lo
sguardo, solo un poco e si allontanerà… e lei si
farà cagna, animale, pezza… mugulerà ai suoi piedi, si
ribellerà per poi tornare, strisciare, lambire,
leccare…
Domani è il suo compleanno… deve preparare la cena…
qualche amico a cena… per festeggiare e dimenticare…
il suo compleanno… mentre prepara la borsa la sua
mente corre alla spesa, alle pulizie in casa, agli
ultimi inviti… abbassa le tapparelle, spegne il pc,
la stampante…
Il cellulare vibra sul legno freddo della scrivania…
un messaggio… "sei libera stasera?" …silenzio, buio…
chiude gli occhi, risponde…
Sì.
…e' ancora dentro di lei… ma lentamente i colpi si
sciolgono, le mani si fanno farfalle, le labbra
ritornano alle orecchie… il dolore si ricompone
dolore e lascia il posto al piacere… che sale, si scioglie…
gocciola tra le gambe, scivola sulle ferite, spezza
i respiri e libera l'anima… nero, bianco, colori… un
ultimo tremito, la pace, il peso di lui su di lei…
Il tempo che corre… l'orologio che fugge… voler
prolungare il gioco, fino all'estremo, fino allo
stremo… e insieme ne desidera la fine… Poter
riprendere il controllo della propria vita, di sé…
infilarsi velocemente una maglia accollata e
chiudersi la porta alle spalle… correre giù per le scale
mentrele ferite strusciano sulla maglia… echi languidi di
un piacere che vuole dimenticare ma in cui ancora una
volta si perde.
Nessuna cena, nessun compleanno…Per brindare un
bicchiere di Champagne mescolato ad umore d'uomo.
Per suggellare una benda. Nera, stretta, sul viso. Si'…
si', ancora sì… ad occhi chiusi, sbarrati, aperti,
sprangati… Sì.
E intanto lei, madre di se stessa, dalla schiuma del
suo mare la da alla luce… Bianca.
Bianca nata il suo stesso giorno, di ventinove anni
dopo. Bianca, che la legherà e la renderà libera…
camminerà con lei, le scioglierà le lacrime, renderà
più forte il suo passo, con piccoli aghi di dolore
le ricorderà la sua esistenza, apparirà all'improvviso
nel giorno per colorarle il viso e accendere i suoi
desideri…
Le insegnerà l 'attesa.
Perché lui è un onda… lambisce e si allontana per
poi tornare… più forte, più lieve… soffice o affilato… e
lei vivrà di attesa in attesa, il resto, ciò che
accadrà nel corso dell 'onda sarà il suo regno, sarà
territorio di Bianca
"Appartenere a qualcuno. Appartenere ad un padrone.
Provare piacere nell'essere parte. Nell'essere
importante... Nel valere... e tanto... per il tuo
padrone... Se è questo quello che senti, dentro di
te, rispondi si... socchiudi gli occhi.... e…"
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14 anni fa
montecristo70, 39
Ultima visita: 4 mesi fa -
La prima volta non si scorda mai
E’ proprio vero la prima volta non si scorda mai, almeno per me è così, pur essendo passati 19 anni, la ricordo bene come fosse accaduto ieri.
Avevo 14 anni, frequentavo il primo anno di ragioneria, era una classe sperimentale, dove sia le materie che gli orari erano molto diversi dagli altri corsi. La scuola era una vecchia struttura disposta su 5 livelli, un ampio parco esterno, con un campo di calcetto, circondata da alberi ad alto fusto e in fondo al vialetto che portava al campo di calcetto, vi era un sentiero che conduceva in piccolo boschetto, sempre proprietà della scuola.
Oltre alle classi sperimentali di cui facevo parte anche io, c’erano altre 5 classi di ragioneria, classi normali e il resto della scuola era prevalentemente assistenti all’infanzia (all’epoca si chiamava così, adesso mi sembra che il nome sia cambiato in pedagogico), per farla breve era un istituto che contava circa 700 studenti, di cui soltanto 100 di sesso maschile, nella mia classe che contava 31 studenti, i maschi eravamo solo 6, come si dice “beati tra le donne”.
Passarono i mesi, arrivati a circa metà anno scolastico, si cominciavano a formare le prime coppie di fidanzati, i primi tradimenti, le prime delusioni, le prime discussioni tra amici per una ragazza.
Proprio in quel periodo, anche io come gli altri, avevo avuto qualche storiella, iniziata e finita nel giro di pochissimo tempo, dove l’unica cosa che potesse avvicinarsi ad un rapporto era qualche palpata, baci con la lingua e qualcuna si spingeva un pochino oltre, una sega, ma niente più di questo.
Sempre in quel periodo, fu indetta l’auto gestione della scuola, i partecipanti alla manifestazione non furono tantissimi, mentre nei due giorni seguenti, di autogestione, eravamo pochissimi. Il primo giorno non fu niente di particolare, i leader, i ragazzi del quinto, fecero una lunga riunione tenuta nella palestra e poi fuori al parco, il resto della giornata la passammo ognuno per i propri fatti, in giro per la scuola, scambiando opinioni e commenti, scherzando e giocando a calcetto. Arrivò la sera, parte degli studenti andarono via, a casa, noi altri restammo nella scuola, il numero degli studenti presenti era sceso notevolmente, comunque contavamo sempre circa 150 persone.
Ognuno di noi consapevole di fermarsi anche la notte, portò qualcosa da mangiare, altri uscirono fuori per comprare delle cose fuori, con i miei amici giravamo per la scuola avevamo guardato in ogni angolo, solo per curiosità. Eravamo al quinto piano, ci stavamo dirigendo verso le scale di emergenza per scendere, quando i miei occhi s’incrociano con gli occhi di una ragazza, non riuscivo a distogliere lo sguardo da lei. Una bella ragazza, alta, mora, capelli lunghi mossi, un filo di rossetto sulle labbra, anche lei mi guardava, abbassando lo sguardo di tanto in tanto. Le passai vicino senza dire una parola, guardandola soltanto dritta negli occhi, la oltrepassai ma non mi girai a guardarla e continuai per la mia strada verso i piani inferiori.
Eravamo scesi un paio di piani sotto, ma il pensiero era ancora rivolto a lei, avevo il suo viso, il suo sguardo stampato nella testa. Chiesi a uno dei miei amici di venire con me, dovevo tornare su e parlarle. Mentre salivamo la scala spiegai al mio amico il motivo, perché volevo salire di nuovo al quinti piano, lui rise e disse di non averla notata era pieno di ragazze li, praticamente tutte le occupanti femminili erano al quinto piano. Guardai dentro ogni singola classe, nei bagni, niente non c’era, forse era scesa, così passai per le altre scale, cercando nei vari piani, ma non riuscivo a trovarla, rassegnato tornai nella nostra classe, dove avevamo le nostre cose.
Eravamo tutti noi amici in classe seduti, chi a bere, chi a fumare, chi a parlare, pensavo ancora a lei.
Passò un oretta, fuori era ormai buoi da un po’, con un mio amico volevamo uscire un pochino fuori per prendere una boccata d’aria. Fuori faceva freschetto, ma all’interno l’aria era diventata pesante, tutte le finestre chiuse, si fumava come ciminiere, un po’ di aria fresca era quello che ci voleva. Eravamo seduti sui gradini d’ingresso, quando si avvicinò una ragazza per chiedere se avevamo da accendere, si accende la sigaretta e si presenta, ci presentiamo anche noi, poi si rivolge a me chiedendomi dove avevo lasciato la fidanzata e risposi che l’avevo proprio lasciata del tutto, un leggero sorriso e andò via. Ci guardammo con il mio amico e scoppiando in una risata, non capivamo da dove fosse uscita quella tipa.
Qualche minuto dopo eccola riapparire, ma stavolta non era sola, insieme a lei c’era la ragazza che cercavo disperatamente. Ci presentiamo, parliamo un po’ tutti e quattro insieme, poi quella ragazza Erica si chiamava, mi chiese se volevo fare 4 passi con lei di fuori, ovviamente accettai. Si camminava e si parlava, di noi di cosa facevamo, lei era più grande di me un anno in più, aveva una voce molto delicata, era piacevole ascoltarla. Mentre si parlava e si camminava senza rendercene conto, almeno io, eravamo arrivati al sentiero che scendeva nel boschetto.
Si ferma, mi guarda e mi chiede se ero mai stato giù, risposi di si, ero stato nel boschetto più di una volta, mi chiese se la portavo giù, era curiosa di vederlo lei non era mai stata giù in due anni, così ci incamminammo. Il sentiero non era molto lungo, 20 forse 30 metri non di più, anche il boschetto era molto piccolo, noi lo chiamavamo boschetto, ma in realtà era un giardino alberato, non curato, quindi i numerosi alberi, con le folte chiome non facevano passare la luce del sole, rendendo il terreno privo di erba, solo foglie degli alberi caduti. Si gira intorno, lo osserva per quel poco che era possibile vedere, dato che era notte e lì era buio pesto, anche se gli occhi ormai si erano abituati, non si vedeva quasi niente.
Ci ritroviamo soli, l’uno di fronte l’altro, nel silenzio più assoluto, eravamo molto vicini, le nostre bocche a pochi centimetri, un ultimo sguardo, gli occhi si socchiudono, arriva il bacio.
Le nostre lingue s’intrecciano, le sua braccia sopra le mie spalle, con una mano mi tocca dietro la testa, le mie mano sui suoi fianchi. Infilo lentamente la mia mano sotto al suo cappottino, le tocco la schiena, poi alzo la maglia e la mia mano le accarezza la schiena. Nonostante, per il freddo avessi le mano gelide, lei restò impassibile continuando a baciarmi. Continuavo ad accarezzarle la schiena mentre ci baciavamo, nella testa pensavo che quella poteva essere la volta buona, essendo lei più grande, forse aveva già fatto esperienza.
La mano ormai si era scaldata con il calore del suo corpo, lentamente passo la mano avanti, lei continua a baciarmi senza muovere neanche un dito, continuo ad accarezzarle il corpo, arrivando finalmente alla pancia. Aveva una pelle morbida e vellutata, un ventre piatto, salgo, le massaggio il seno, lei resta sempre ferma. Sollevo il reggiseno e le palpo per bene il seno, sento il capezzolo duro, il seno non era grande, ma poco importava in quel momento. Senza prendere neanche un attimo di respiro continuavamo a baciarci, lei continuava con la mano ad accarezzarmi dietro la testa, intanto io facevo scendere la mano verso il basso.
Indossava dei jeans, con la cinta, provavo ad infilare la mano dentro, ma non riuscivo. Si scostò un attimo da me, senza dire una parola, slacciò la cinta e i bottoni dei jeans, poi prese a baciarmi nuovamente. Infilo la mano dentro e la massaggio sopra le mutandine, poi infilo la mano dentro le mutandine, aveva una figa molto pelosa. Continuo a massaggiarla senza penetrarla, le sfioro delicatamente il clitoride, sento il suo corpo irrigidirsi, ma le piaceva. Ero eccitatissimo, avevo il cazzo duro, ma lei non lo toccava, preferiva accarezzare i miei capelli. Continuo a massaggiarle il clitoride, le infilo qualche centimetro del mio dito dentro, lei sposta il bacino avanti come per accoglierlo meglio. In quel momento ho pensato, se mi permette di infilare il dito, perché non infilare anche il cazzo dentro. Sbottonai anche i miei jeans, lo tirai fuori, presi la sua mano e la strinsi intorno al mio cazzo. Continuava a baciarmi, mentre aveva il cazzo in mano e mi segava.
Tanta, troppa era l’eccitazione, che se avesse continuato sarei venuto subito, così la fermai. Si fece indietro guardandomi mi chiese cosa fosse successo, il perché l’avevo fermata. Non dissi nulla, le abbassai i pantaloni e le mutandine, avvicinai il cazzo alla sua figa, e lo strofinavo. Inizialmente non disse nulla, appena lo infilai appena, leggermente dentro, mi fermò, dicendo che non sapeva se era il caso, se era quello il posto giusto, che la sua prima volta la immaginava diversa e soprattutto non avevamo protezioni.
Le dissi che per il posto non potevo farci nulla, se le nostre voglie erano nate lì in quel momento, non sapevo come la immaginasse lei la sua prima volta, ma ero certo che non contava dove e quando ma con chi, per la protezione non doveva preoccuparsi, avevo il profilattico.
Vi chiederete come mai in quel momento avessi un profilattico pronto, ve lo spiego subito. Sapevamo che si sarebbe fatta l’occupazione della scuola, parlando con i ragazzi del quarto e del quinto, che oltre a dirci dell’occupazione ci dissero anche che i giorni dell’occupazione negli anni passati, a loro portarono bene, passando giorno e notte maschi e femmine insieme, qualcosa di bello accadeva sempre a qualcuno, ci dissero infine di comprare qualche profilattico, nell’eventualità che accadesse qualcosa eravamo pronti. Così comprammo tutti insieme una scatola e ognuno ne prese uno.
Presi così il profilattico e glie lo mostrai. Mi tolsi il giubbetto, lo sistemai in terra, la feci sdraiare con la schiena sopra il mio giubbetto, nonostante sentissi più freddo senza il giubbetto, il cazzo era sempre bello dritto e duro. Le sfila solo da una gamba, i jeans e le mutandine, allargò le gambe facendomi capire che era pronta per essere penetrata. Ero in piedi davanti a lei, mi voltai, per mettere il profilattico, era la prima volta e non sapevo come fare, avevo letto ma poi nella pratica era diverso, lo posizionai e nel mentre ero per srotolarlo, si rompe. Probabilmente troppa euforia, troppa forza e il profilattico non c’era più, ne avevo uno solo e quella era l’occasione tanto attesa, non esitai, mi sdraia sopra di lei e lo infilai dentro,senza profilattico.
Che meraviglia, era caldissima, bagnata, appena dentro vidi sul suo viso un espressione come di sofferenza, poi di compiacimento. Aveva le gambe tutte aperte, tirate su, le sue braccia intorno al mio collo, la bocca chiusa ma sentivo ugualmente i suoi mugoli di piacere. All’inizio spingevo piano, poi preso dal piacere, pensando egoisticamente solo a me stesso, presi a pomparla con forza, sempre più forte, sentivo una contrazione ai testicoli, stava salendo, lo sentivo, stavo per venire.
Lo tirai fuori proprio al limite, provavo un qualcosa di molto forte, molto piacevole che non mi dava la forza di uscire da lei, ma ci riuscii. Un abbondante sborrata, sentii i primi schizzi uscire con molta violenza, non sapevo dove fossero finiti, mentre il resto tutto sul pelo della figa.
Lei non disse nulla al momento, entrambi in silenzio per qualche minuto. Lei era ancora distesa, io in ginocchio in mezzo alle sua gambe, non ci credevo avevo fatto la mia prima scopata, durò pochi minuti, ma fu per me un piacere immenso. Disse lei la prima parola e fu “ Non avevi un profilattico? Dove è finito?” le spiegai che si era rotto mentre lo infilavo “almeno spero che hai un fazzoletto di carta, mi sta colando tutto”, fortunatamente ne avevo un pacchetto, ne presi uno e cercai di pulirla come meglio potevo, “grazie che mi hai pulita lì, ma dovresti pulirmi il viso, mi sta colando in bocca”. I primi che uscirono con violenza finirono dritti sul suo viso, lo aveva sugli occhi, il naso, i capelli, stava lentamente colando sulla bocca e le guance, che figura, la mia prima volta, non solo rompo il profilattico ma la sporco tutta del mio sperma.
Fu per me una scopata meravigliosa, unica, almeno fin quando le scopate non divennero più frequenti con lei, poi con altri partner e nel corso degli anni ho scoperto che quella in realtà non fu la più bella scopata della mia vita, ma fu la mia prima scopata per questo era tanto speciale, per questo tutt’ora non posso dimenticarla.
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14 anni fa
fabrizio77, 33
Ultima visita: 13 anni fa -
La sua prima volta da sottomessa 1 parte
era da tempo che ci pensavamo
ma una sera ci decidemmo
avremmo giocato tra noi a carte e chi perdeva doveva sottostare alle volonta dell'altro/a
giocammo una mano secca a chi alzava la carta piu alta e vinsi io
....................................................................................................................
ci misi diversi giorni per trovare le persone giuste ma alla fine dopo vari contatti
trovai la coppia che
almeno a parole faceva al nostro caso
l'appuntamento era per trovarci in un parcheggio dove poi li avrei accompagnati a casa nostra
prima di andarci feci stendere lei sul letto e la immobilizzai legandola in croce e bendandola
addosso solo intimo e calze
un bel bavaglio e una benda sugli occhi
loro arrivarono puntuali e dopo la presentazione di rito salirono sulla mia macchina
una bella coppia con lui alto e massiccio e lei molto ben fatta e ben vestita
appena entrati come da accordi entrammo in camera e nell assoluto silenzio ci avvicinammo a lei iniziando a toccarla dolcemente per far sentire la nostra presenza
la sentivamo tremare di eccitazione e di paura sotto i nostri polpastrelli
l'altra lei (anna nome di fantasia) ci fece segno di allontanarci dal letto ed inizio a spogliarsi lentamente facendo emergere la sua stupenda femminilita dopo di che si corico di fianco a lei e prese a sfiorarle tutto il corpo sia con le mani che con la lingua frugandola in ogni dove e facendo si che lei si agitasse e tirasse i legacci fino a sentir quasi dolore
dopo poco prese dalla borsetta un vibratore enorme e un paio di forbicine
con cui taglio il reggiseno e il perizzoma denudandola completamente
accese il vibratore facendolo passare prima sui capezzoli e poi sulle labbra di lei
e dopo poco chiudendole il naso la obbligo ad ingoiarlo mimando un pompino e forzandoglielo sempre piu in fondo alla gola
intanto con le mani le stuzzicava i seni strizzandole i capezoli
dalla nostra posizione noi potevamo vedere molto bene come la sua vagina si gonfiava e iniziava a spillare il primo umore di eccitazione
mentre la sua clitoride diventava rosso vivo e faceva capolino sporgendo dal suo cappuccio naturale
vedere la mia lei legata e immobilizzata nel letto in balia di una donna era da tempo che lo desideravo ma adesso che succedeva mi rendevo conto che la verita supera di molto la fantasia
anna la stuzzicava e la torturava senza darle vero dolore ma tenendola sempre sul filo del rasoio
sfiorandola e toccandola con dolcezza e con energia sia sui seni che anche sulla vagina scendendo ogni tanto per farle sentire anche un ditino dietro
dove entrava con decisione e estrema facilita
in tanto con il vibratore giocava a passarselo prima sulle se labbra intime per poi infilarlo ella bocca per farle sentire i suoi umori
nell'aria ormai si sentiva l'inconfondible odore di sesso e ormoni
e claudio (il lui)
inizio a spogliarsi avvicinandosi alla moglie e coricandosi di fianco alla mia
cosa avevano in mente e cosa avrebbero fatto insie ora.........................................................................................................................
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14 anni fa
admin, 75
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Una giornata di pesca...
Una domenica di Agosto, sveglia alle 4:30 per una fantastica giornata di pesca al fiume. Svegliato preparato e partito. Mancavano ormai pochi chilometri per arrivare al solito posto dove andavo a pesca, quando mi venne l’idea di cambiare posto, provarne uno nuovo, così svoltai qualche traversa prima della solita. Non conoscevo ne la strada, ne il posto, quindi procedevo con cautela, le strade che costeggiano i fiumi possono nascondere sempre qualche sorpresa inaspettata, comunque continuo alla ricerca di un posto adatto.
Avevo percorso un paio di chilometri, lungo quella strada piuttosto insidiosa, senza trovare un posto per fermarmi, la strada andando avanti si faceva sempre più brutta, ero quasi tentato a tornare indietro, pensavo al proverbio che dice “chi lascia la strada vecchia per quella nuova, sa quello che lascia ma non sa quello che trova”, nel mio caso era proprio azzeccato.
Quando in lontana mi sembrava vedere un largo, per arrivare fin lì la strada era davvero molto brutta, ad un certo punto al centro della strada c’era una buca di dimensioni enormi, mi guardai intorno e sul lato opposto al fiume c’erano i segni di passaggio di altre vetture, così decisi di passare lì anche io. Percorro qualche metro sul quel passaggio e le ruote già cominciavano a slittare, proseguo a stento, mancavano una decina di metri per tornare sulla strada quando la macchina s’ impantana nel fango. Non potevo ne andare avanti ne tornare indietro, ero bloccato lì.
C’era un campo di granturco, probabilmente durante la notte avevano irrigato il campo e il terreno imbevuto di acqua aveva formato un profondo strato di fango. Decisi di arrivare in quel posto a piedi, mancavano pochi metri e di lasciare la macchina lì, nell’attesa che qualche contadino passasse di li con un trattore o qualche pazzo che si divertiva con una jeep in quelle strade. Aspettare comunque il pomeriggio, pescando, forse il sole avrebbe asciugato un po’ il terreno dandomi la possibilità di uscire.
Raggiunto il posto resto incantato dal suo splendore, un largo molto ampio privo di alberi e cespugli al centro, dando la possibilità di effettuare bei lanci lunghi, sui entrambi i lati alberi che facevano ombra, anche il letto del fiume in quel punto era piuttosto pulito, libero da alberi caduti, rami, avevo trovato a caro prezzo un buon posto, restava solo la speranza di qualche bella cattura e la possibilità di uscire di lì.
Preparo le canne e le lancio, nel frattempo sistemo una copertina sull’erba sotto gli alberi, un sorso di caffè, mi sdraio e leggo una rivista, di tanto in tanto, recupero le canne, controllo le condizioni dell’esca e rilancio in acqua. Che pace un silenzio meraviglioso, si sentiva solo il fruscio del vento tra le foglie degli alberi, una splendida giornata di puro relax dopo una settimana molto caotica.
Erano le 8:00 circa, ancora nessun pesce aveva abboccato, quando all’improvviso il campanello di una canna comincia a suonare, ecco il primo pesce, una bella ferrata e il pesce è all’amo. Dopo pochi minuti di combattimento lo porto a riva e con il guatino lo tiro fuori, una bella carpetta di 3 kg (so il peso dei pesci che pesco perché ho sempre la bilancia con me), faccio attenzione a slamarla senza causargli danni e la metto nella nassa. La pesca era cominciata proprio bene.
La pesca continuava, erano le 17:00 aveva pescato un'altra carpa più piccola, pesci gatto 7 o forse 8, 3 carassi, avevo mangiato pranzo al sacco ovviamente, ed ero intenzionato a restare ancora un paio d’ore, poi a casa. Intanto fino a quell’ora non era passata un anima e la cosa cominciava a preoccuparmi. Le 19:00 non avevo pescato più nulla, ero deciso a chiudere e sistemare tutto quando all’improvviso di nuovo il campanello che suona. Come al solito, bella ferrata, ma questa volta la preda era ostinata molto. Dopo quasi 45 minuti di combattimento riesco a tirarla fuori, una carpa di quasi 7 kg, bellissima, ero al settimo cielo, come al solito la slamo con cura, poi visto l’orario, quasi le 20:00 decido che era ora di andar via e provare ad uscire di lì con la macchina. Prendo tutti i pesci che avevo pescato, scatto foto ad ognuno di loro, qualcuna in più al carpone e li rimetto in acqua (pesca sportiva, mi piace pescare, a fine giornata rimetto i pesci in acqua).
Tutto pronto mi dirigo verso la macchina, carico tutto dentro, adesso era solo da sperare che riuscivo ad andar via di lì. Metto in moto ingrano la marcia, ma niente da fare, di lì non sarei mai uscito, nonostante il sole forte, la terra era troppo piena d’acqua non c’era modo di uscire se non con una jeep o trattore. Il posto era molto isolato, quindi avevo escluso l’idea di fare un giro a piedi alla ricerca di una persona in grado di aiutarmi, l’unica cosa era chiamare mio cognato, farlo venire con la jeep e tirarmi fuori da lì.
Chiamato mio cognato, aspettando che arrivasse, decisi di fare una passeggiata nei dintorni senza allontanarmi troppo, lui avrebbe impiagati circa 30-40 minuti per raggiungermi, quindi avevo tempo a sufficienza per fare un giro. Presa la macchina fotografica, m’incamminai alla ricerca di qualche cosa da fotografare, un animale, in quel posto è pieno di gallinelle d’acqua, anatre, aironi, a volte si possono vedere anche dei falchi volteggiare in aria alla ricerca di una preda. Avevo percorso 400 forse 500 metri, quando sulla sponda opposta del fiume vedo qualcosa muoversi.
Cerco di avvicinarmi più possibile alla riva del fiume cercando di non fare rumore, mi faccio largo tra l’erba e i cespugli, per arrivare vicino alla riva, in modo tale da poter vedere con la macchina fotografica che cosa era quell’animale dall’ altra parte. Finalmente raggiungo la riva, mi piego restando nascosto dietro la vegetazione piuttosto fitta, prendo la macchina fotografia e con lo zoom cerco di vedere e capire cosa fosse. Guardavo intorno all’area interessata ma non vedevo niente, forse era scappato via, nel mentre che stavo per rialzarmi, poco più in là vedo muovere ancora.
Non capivo dalla sagoma cosa fosse, ma dai colori ero certo che non si trattava di un animale, con la macchinetta fotografica cerco di fare uno zoom per capire meglio. Infatti non era un animale ma un uomo in piedi che parlava con una donna seduta su di una coperta credo, le parole non potevo capirle ovviamente ma si vedeva chiaramente che parlavano. Ora ecco arrivare un terza persona, un'altra donna, capelli lunghi, bionda, indossava un costume, ero stato li per ore e non mi ero assolutamente accorto della loro presenza.
Non avendo nulla da fare, se non aspettare mio cognato che venisse in mio soccorso, restai a guardare un altro po’, certo che aveva proprio un bel corpo la donna in costume, si gira e si piega, che spettacolo indossava un perizoma quasi inesistente dietro, un filo nel vero senso della parola.
Ora si è tolta il pezzo sopra, caspita che seno, non esageratamente grande ma bello pieno e tirato su, adesso anche l’altra donna si toglie la maglietta, anche lei con il seno all’aria, non indossava il reggiseno, un seno più modesto, più piccolo ma bello a vedersi.
Certo visto l’orario, non si stavano spogliando per prendere il sole. Anche perhè nel posto in cui si trovano il sole non c’era più. Rimasi a guardare fin dove volevano arrivare con lo spogliarello e cosa volevano fare, anche se immaginavo cosa volessero fare, in quel posto a quell’ora, mezzi nudi.
La donna che era seduta si alza in piedi, va verso l’altra donna che era già in piedi e le tocca il seno, poi lo lecca, alza la testa e la bacia sulla bocca. Intanto vedo l’uomo che comincia a spogliarsi, via la maglia, via i pantaloni, resta con gli slip e si dirige verso le donne. Ora erano tutti e tre in piedi, molto vicini l’un l’altro, anche se l’immagine della macchinetta era buono, non riuscivo a capire cosa facessero, vedevo i loro corpi intrecciati tra loro, scambi di baci e di toccate, intanto approfitto per fare anche qualche scatto, visto che c’ero.
Ora l’uomo si sposta da una parte, la donna che prima era seduta, sfilava via anche i pantaloncini e le mutandine, mentre l’altra aveva ancora indosso il perizoma, si baciano ancora le due donne, ora si china in avanti, davanti all’altra, con la testa all’altezza della figa, nel frattempo l’uomo è completamente nudo con una bella mazza dritta si dirige verso le donne. Si posiziona dietro la donna che piega, una leggera flessione delle gambe e gli infila la mazza in figa. Erano in una posizione nel quale riuscivo a vedere bene l’uomo che scopava la donna, vedendo bene il cazzo che scivola dentro, ma non riuscivo a capire bene cosa faceva all’altra donna, dalla posizione in cui era con la testa e dal movimento della testa stessa, non sembrava che gli stesse leccando la figa.
Intanto l’uomo la pompava con violenza, alzando la testa verso l’alto come segno di piacere, per poi abbassarla nuovamente a sbirciare le due donne. Che spettacolo era la prima volta che mi capitava di assistere ad una scena simile e non nascondo un grande eccitamento da parte mia, intanto continuavo a fare scatti e godermi la scena.
L’uomo adesso sfila via il cazzo, si dirige verso l’altra donna, gli si posiziona dietro, le si piega in avanti e lo mette dentro all’altra, mentre le donne si baciano entrambe piegate in avanti. Nel vedere quella scena mi stava venendo una voglia di farmi una sega, ma non potevo altrimenti non riuscivo a vedere nulla, poiché lo zoom della macchinetta era al massimo dovevo tenerla per forza con entrambe le mano, per cercare di farla muovere il meno possibile. Intanto i tre continuavano a scopare, lui sempre dietro a pomparla mentre si baciavano le donne.
L’uomo si tolse da dietro la donna, invitò l’altra a mettersi alla pecorina sulla coperta, mentre l’altra donna si posizionava dietro di lei, non era una donna la biondina con il bel seno, ma un trans con una mazza di notevoli dimensioni anche, ecco perché non capivo i movimenti della testa, non stava leccando una figa ma spompinando un cazzone prima. Affonda la mazza nella figa della donna, l’uomo si posizionò dietro di lei e gli infilò il cazzo al culo, stavano facendo un trenino, avevano un ritmo perfetto i movimenti di entrambi erano perfettamente sincronizzati.
Aumentavano pian piano il loro ritmo, forti e decise affondate, poi ad un tratto si fermarono, l’uomo alzò la testa verso il cielo, con la schiena inarcata rimase fermo qualche istante, poi si alzò e si mise seduto vicino a loro. Gli era venuto dentro al trans, che lo aveva ricevuto tutto. Ora la donna prende in bocca il cazzone del trans e lo spompina, anche lei alza la testa al cielo e vedo un paio di schizzi uscire con violenza, che finiscono dritti sul viso della donna e altri ancori più deboli. La donna lecca il cazzo del trans, lo ripulisce per bene poi si sdraiano tutti e tre sulla coperta.
Sono sincero come già detto era la prima volta che mi capitava di assistere ad una scena di sesso, osservare persone che facevano sesso, restando nascosto nell’ombra e in silenzio, l’eccitazione era al culmine, poi quando tutto finì, tornai alla macchina, dopo qualche minuto arrivò mi cognato, tirata fuori la macchina, andai via pensando ancora a quel che avevo visto con una certa invidia per l’uomo che aveva deliziato di entrambe.
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14 anni fa
fabrizio77, 33
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Calda e impetuosa
E’ calda a circa trentasei/trentotto gradi, corre impetuosa nel letto del torrente che si è scavato dalla notte dei tempi ed è solfurea. Un odore acre che si spande nell’aria ma che non da fastidio. E’ l’acqua termale che dalle viscere della terra forma un fiumiciattolo il quale ad un certo punto diventa una cascata dividendosi poi in vari rivoli e che a loro volta formano altre pozze e altre cascatelle più o meno impetuose. Da sempre in queste acque ci si bagna, tutti i giorni a tutte le ore.
E’ notte fonda... Immerso fino al collo dove l’acqua è più alta, a monte della grande cascata, in una pozza larga ed accogliente, mi appoggio alla roccia sott’acqua che probabilmente non ha mai visto la luce del sole. La corrente è molto forte, potrebbe trascinarmi via se non fosse per come ho puntato i piedi tra i sassi. Stò sotto una cascatella e la forza dell’acqua che corre chissà dove mi frusta il collo e la schiena in un benefico idromassaggio. Il rumore dell’acqua che scroscia. i grilli che cantano nella notte di giugno. Le ultime lucciole della stagione che si confondono con le stelle che brillano lassù nella notte buia. Guardo il cielo infinito e quasi mi commuovo di tanta immensità. Mi sento piccolo, piccolo. Immagino il globo nella sua interminabile millenaria rotazione, guardo i miliardi di stelle e finalmente credo di comprendere la vera vastità dell’universo. Anche se piccolo, piccolo so di far parte di tutto questo. Parte vivente di questo miracoloso insieme.
Chiudo gli occhi. Le sferzate di acqua corrente calda sul collo mi rilassano, l’odore acre e solforoso punge le narici. Mi lascio andare, mi sento bene immerso qui.
Non sono solo in acqua questa sera. Ci sono altre ombre che si spostano da un lato all’altro della pozza. Vedo alcune teste che vagano a pelo d’acqua, i loro corpi stanno sotto. Altre teste sono ferme a ridosso delle rocce. Alcune vicine tra di loro, molto vicine, altre più distanti. Il vapore forma una nebbiolina che si ferma a mezz’aria e copre tutto il corso del torrente. E’ una nuvola biancastra ben visibile anche al buio. E’ scuro di luna e i fasci di luce che lancia qualche macchina di passaggio sulla strada in lontananza illuminano le canne palustri che crescono alte e rigogliose ai lati del torrente. La voce dell’acqua calda che corre via non fa pause, è continua quasi monotona, monocorde.
A pensarci bene, questo posto la notte ha un che di spettrale, forse un pochino infernale. Che sia anche l’odore di zolfo nell’aria? Mi viene in mente il Dante (l’Alighieri) e il suo viaggio con l’amico Virgilio nella notte, la foresta oscura, il Caronte che li traghetta sulle acque, le porte d’ingresso degli inferi. Ecco, queste teste nell’acqua che si spostano continuamente potrebbero essere le anime di peccatori messi ad espiare le loro colpe in un girone dantesco. Si, il luogo si addice al paragone perché alla fine dei conti siamo tutti qui in acqua non solo per i benefici che la stessa apporta ma sopratutto per i sollazzi fisici ed erotici che in effetti stiamo cercando. Ognuno ha le sue storie, i suoi desideri più o meno celati, i suoi peccati, la sua voglia di lussuria.
Si, qui è come essere in un girone dantesco !
Sto facendo queste considerazioni quando vedo scendere cautamente in acqua tre persone. Sembrano essere due uomini e una donna. Si, è cosi! Scambiano qualche parola, noto la voce ma non le parole. Di loro si vedono solo i profili del corpo, anche se vagamente illuminati dalle stelle. E’ piuttosto raro a quest’ora di notte incontrare donne in questa pozza, generalmente sono quasi tutti uomini. Le donne le vedi insieme al loro uomo invece nella pozza sopra più a monte o in altre vasche naturali all’inizio del fiumiciattolo, oppure molto giù oltre la grande cascata.
I tre si sono immersi fino al collo e vagano qua e là adattandosi alla conformazione del fondo della pozza calda. L’acqua continua a battermi sul collo, richiudo gli occhi e dimentico il mondo. Come tutti mi sono tolto il costume. Io l’ho avvolto attorno al polso sinistro, c’è chi lo avvolge ad una caviglia e chi se lo mette attorno al collo, altri lo appoggiano sui sassi. E’ una bella sensazione quella di stare nudo sott’acqua. Tutt’uno con gli elementi di madre natura, facendone parte.
Non so quanto tempo è passato ma è tempo di muovermi. Lascio la cascatella e inizio a girare pure io. Le teste nel frattempo sembrano essere aumentate. C’è ne sono altre nella pozza più su di questa, li ci saranno almeno sei, sette persone. L’acqua in quel posto è più calma ed è meno profonda, li si sta bene sdraiati a gambe distese.
Mentre mi muovo sento che una mano sott’acqua mi sfiora il fianco destro, poi sale fino al petto, scende e mi esplora la pancia, continua ad esplorare quasi compiaciuta di averla trovata piatta e tonica. La mia attenzione invece cade su due ombre addossate alle rocce, sono una addosso all’altra. Si sono sistemati in modo di essere immersi solo fino all’altezza di metà torace, più o meno all’ombellico.
Allontano gentilmente la mano sconosciuta che mi esplora e mi dirigo lentamente verso i due. Vorrei capire come sono sistemati e che stanno facendo. Mi avvicino e vedo la schiena di un maschio, bella larga di spalle e di pelle molto chiara, dai movimenti del bacino è ovvio che sta scopando ritmicamente quello che gli sta in piedi davanti, forse a gambe larghe. Qualcosa non torna comunque, due maschi è raro che scopino in quel modo. Sono sempre più incuriosito e ammetto che sento dentro di me come un piccolo vortice che si muove e gira, quasi un piccolo stordimento, il preludio ad uno stato di eccitazione.
Ora sono molto vicino a loro, quasi alle spalle di lui e noto che un seno di donna è nella sua mano sinistra. La sta palpando bene. Sento tra il fragore dell’acqua che lei emette dei gemiti quasi ad intermittenza, butta la testa indietro fino a toccare le rocce e la riporta in avanti. Sembra avere i capelli chiari, forse biondi, non troppo lunghi e bagnati ovviamente. Continua a emettere suoni quasi gutturali. Lui le assesta dei colpi ben precisi in modo continuativo con la parte inferiore del corpo che sta sott’acqua. Le ha passato le mani sotto le ascelle e l’ha presa per le spalle, sembra che la stia strattonando in basso, continuando a pomparla sotto. Ogni tanto qualche fascio di luce di un’auto che passa lontana cade di riflesso dal muro di canne palustri sempre ferme li e illumina debolmente e brevemente la scena.
Ho il cazzo duro. La vista di lui che la scopa con forza, i movimenti ritmici della sua schiena forte e larga e le tette di lei che scuotono ovunque mi fanno girare la testa.
Attorno a me altre ombre si sono radunate a guardare, un paio di loro sono molto vicini, sicuramente sono eccitati e sembra che si stiano segando tra maschi sott’acqua, basterebbe allungare una mano e verificare, sicuro di essere ben accetto ad un gioco di mani a tre. Invece mi viene di pensare che se questi due stanno scopando in modo di essere visti e guardati, probabilmente sono aperti anche a giochi con altri partecipanti. Allungo la mano destra e sfioro le natiche di lui. Se mi scaccia significa che non accettano, altrimenti…
Sto toccando il suo culo che sembra essere bello tosto, sento che si muove ritmicamente per dare colpi decisi affondando il cazzo nella figa di lei. Non ha fatto alcun cenno quando ha sentito la mia mano toccarlo. Bene, ora con il palmo aperto gli accarezzo le natiche ovunque, quasi un massaggio. Nulla…continua a scopare e sembra non prestare attenzione alla mia mano. Continuo ad accarezzarlo e poi decido di scendere sotto. Ora le mie dita gli sfiorano le palle, belle grosse. Le immagino piene e gonfie, infatti lo sono. Certo che a lui non dispiaccia, le palle gliele stringo, le accarezzo, le massaggio. Sono eccitato da morire. Ho la mano piena. Il desiderio è quello di arrivare a toccare la figa di lei, ma per fare questo devo passare tramite lui prima, visto che sembra ben disposto. Cazzo che fortuna stasera. Ho beccato una coppia etero, esibizionista e vogliosa di giocare in un posto impensabile; la pozza frequentata dai froci.
Le mie dita gli stanno solleticando ben bene le palle quando decido di scendere oltre. Sento parte della verga dura di lui, solo un po’, il resto è dentro la figa di lei. Noto però la presenza di un preservativo che lui indossa.. Che strano, una coppia che usa il condom. Le mie dita ora incominciano ad intrufolarsi come meglio possono tra lui e lei, non capisco più nulla, sento solo dei colpi. Ora lei si era accorta di una mano estranea che si insinua tra di loro. Era diventato un gioco di mano molto eccitante. Le mie dita riuscivano a salire bene o male da sotto di lei e mi accorgevo che stavo esplorando nei dintorni del suo culo, cercavo di individuare il buco. Tutto questo richiedeva da parte mia qualche contorsionismo e mi ritrovai ad essere quasi al loro fianco. Ad un tratto sento che la mano sinistra di lui si appoggia prima alla mia schiena e poi scende sulle mie chiappe a palmo aperto. Mi avvicina con forza a lui facendomi appoggiare il mio cazzo alla sua coscia. Voleva sentire la mia mazza dura sfregargli contro. Con la mano mi dava i tempi e il movimento rotatorio che voleva io tenessi. Cosi mi trovai a maneggiare sotto con la mano la figa che riceveva i colpi del suo cazzo e allo stesso tempo strusciare il mio uccello duro su di lui. Poi capii che forse voleva altro. Con un pò di coraggio appoggiai il mio uccello duro sulle sue natiche e incominciai a strusciarlo tra le sue chiappe. Era solo una strusciata esterna ma molto gradevole e ben accetta.
L’acqua calda continuava a scorrere impetuosa, attorno a noi alcune ombre che guardavano. Qualcuno si masturbava seduto sui sassi. Due maschi si erano alzati sulle rocce accanto ed erano praticamente a bagno solo fino alle ginocchia, erano avvinghiati e si baciavano. Poi uno si abbassa in ginocchio davanti all’altro e inizia a succhiarlo. Tutto sotto la flebile luce delle stelle.
E' a questo punto che lui incomincia ad aumentare il ritmo dei colpi di cazzo nella figa di lei. Aveva preso ad ansimare, ci dava dentro senza ritegno, incurante della sua donna. Pompava e sembrava pensasse solo al suo piacere, al suo godimento personale. Lei stava comunque bene, si gustava un bel cazzo che la stantuffava avanti e indietro, ognuno perso nel proprio mondo. Poi sento che lui emette quasi un urlo, roco, a mezza gola. I suoi colpi diminuiscono anche se sono decisi fino a fermarsi quasi del tutto. Appoggia le braccia in avanti con i palmi delle mani sulle rocce inarcando la schiena, da un ultimo colpo finale ed emette un gemito breve. Lei tira un lungo sospiro.
Vedo che lui maneggia con le mani attorno al suo uccello e appoggia qualche cosa sui sassi accanto ad una borsa non troppo distante e nella quale incomincia poi a rovistare.. I mieli occhi si sono abituati all’oscurità.
Io allungo ancora la mano e infilo le dita nella fica di lei, ci strofino bene dentro, le pizzico le labbra, grandi, piccole, grilletto, tutto quello che trovo. Anche se siamo sott’acqua sento comunque come sia viscida anche se è una sensazione diversa da una manipolazione a secco.
Lui ritorna verso di noi, mi allunga una cosa che nella mia mano riconosco si tratta dell’involucro di un preservativo e con un bell’accento toscano mi dice: “mettiti questo e scopala, finiscila tu, io l’ho pompata per mezz’ora e ho sborrato bene, mi sono divertito, ci vediamo dopo quando hai finito”
Minchia…il marito che mi da in pasto la moglie…grande…!
Non me lo faccio dire due volte. Mi srotolo il condom sull’uccello duro, ma fuori dall’acqua per non danneggiarlo visto che l’alta temperatura e l’acidità solforosa corrodono i preservativi.
Lei non aspettava altro. Si siede sulle rocce con le gambe all’aria e la figa fuori. Scivolo dentro di lei e insieme ci caliamo sott'acqua fino all'ombellico.
E’ calda e accogliente, ben allargata dalla scopata precedente. Ci do sotto e pompo duro pure io pensando a quando poco fa eravamo in tre. Mi eccita tutto l’insieme. La notte buia, l’acqua termale, le ombre che guardano, il mio cazzo che sta scopando, la figa aperta, il sentore solforoso, i tipi che si segano accanto a noi e ci guardano. Vado giù di testa quando c’è gente curiosa che guarda mentre faccio sesso. Mi viene da ridere e penso al Dante….certo, questo è sicuramente un girone dantesco, un girone infernale. Chissà quale? Dove ci avrebbe messo l’Alighieri ad espiare i nostri peccati di lussuria? Continuo a pompare di gusto. Ad un tratto mi accorgo che pure io sto pensando solo a me stesso, ho voglia di sborrare. Una bella schizzata tutta dedicata a me, tanto di questa gnocca che mi frega? Si lo voglio. Ora! Sento che il colpo di frusta ora sta salendo dalle mie viscere lungo la mia schiena. E’ un brivido intenso, butto gli occhi al cielo e vedo la via Lattea, lassù nell’immensità cosmica e miliardi di stelle. Non dura molto ma a me sembra un’eternità.
Mentre mi lavo l’uccello sott’acqua, lei scivola via nuotando, mi dice, thanks, it was great. La vedo raggiungere due teste sotto la cascata, e li sento ridere insieme. Rimango un poco perplesso, non capisco. Una voce alle mie spalle dice “bella scopata vero? Hai visto come prendeva il cazzo la troia?”
Mi giro ed era il lui di prima. Mi mette una mano sulla spalla e ride. “Sai che stasera credo di aver battuto il record della mia vita? L’ho pompata per almeno 40 minuti, non venivo mai e quella ,dopo il mio si è presa pure il tuo.”
“Ma…non eravate una copia allora…non capisco spiegami…mi ha salutato in inglese quando se ne è andata” gli dico.
Mi spiega che lei è finlandese, è arrivata con i due amici froci che l’hanno portata qui stasera e continua: “Ha avuto la fortuna di trovare subito me che ero accanto a loro quando sono scesi in acqua. Le ho messo subito le mani sulla figa e quella non ha perso l’occasione. Gli amici suoi erano ben contenti di liberarsene per un po’ e sapere che si stava pure divertendo. E come si è divertita! Poi sei arrivato tu a concludere i lavori.”
“Ma scusa, gli chiedo, se anche a te piace la figa che ci facevi qui in questa pozza piena di maschi?”
Ridacchia e mi dice che ogni tanto non gli dispiace inchiappettarsi un uomo se trova quello giusto.
Sorride ancora divertito, mi mette le mani sul cazzo e mi stringe in pugno le palle. “Però, gran bel l’arnese pure tu” esclama. Mi mette una mano sulla spalla e mi saluta…”alla prossima…magari rimediamo una coppia insieme…ciao”. Scivola via verso le cascate. Lo vedo salire nudo sulle rocce e poi scomparire tra la nebbiolina e i vapori dell’acqua impetuosa, calda e sulfurea.
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14 anni fa
ManzoMaturo,
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Ultima visita: 5 anni fa
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La zia
Un giorno rientrato da lavoro, mia madre mi chiede se il sabato sera volevo andare a cena dallo zio Domenico, era il suo compleanno ed aveva piacere se andavo anche io. Poiché questo zio è il cugino carnale di mio nonno, visto che con mio nonno ho un legame speciale, non mi sembrava carino dire di no, così accettai l’invito. Non ero molto felice, dato che questo zio nel periodo estivo si trasferisce in un paesino della provincia di Rieti, un paesino piuttosto isolato dai centri abitati più grandi e soprattutto un paesino deserto, non c’è praticamente nessuno, nel periodo estivo penso ci siano più o meno 10 forse 15 famiglie, la maggior parte di età avanzata.
Giunse il sabato, i miei con i miei nonni andarono con una macchina mentre io andai per conto mio, in modo tale non appena finito di cenare ed aspettato la torta, sarei fuggito da lì per raggiungere gli amici. Dopo circa 45 minuti di macchina, eravamo quasi arrivati, lasciato l’ultimo centro abitato, ci addentrammo nelle buie strade di collina, percorsi circa 6 chilometri di strada, tutta in salita e quasi esclusivamente composta di curve e tornanti, finalmente eravamo giunti al paese.
La strada per arrivare a questo paese non è di passaggio, anche se c’è la possibilità di entrare ed uscire in due diversi posti, uno più breve e comodo ma con una strada purtroppo disastrata e a punti sterrata, dove non passa mai nessuno, eccetto i contadini per andare nei campi il giorno, l’altro è quello che abbiamo percorso noi, più brutto per via dei continui tornanti e più lungo ma con la strada in ottime condizioni e tutta asfaltata.
Nonostante la distanza dai centri abitati, nonostante il buoi che avvolge l’intero paesino e il silenzio assoluto, ha un suo fascino, pur essendo molto piccolo, le case sono tutte in pietra locale, i tetti in legno, solo alcune costruzioni appena fuori il centro sono nuove, altrimenti il paese è molto rustico, ed ogni volta che vado rimango affascinato, comunque siamo arrivati finalmente.
Appena arrivati noto che il paese era stato addobbato con luci e un piccolissimo palco, probabilmente c’era stata o doveva esserci un festa, le classiche festicciole di paese, comunque vederlo con tutte quelle lucette luminose, mi faceva uno strano effetto, era la prima volta che lo vedevo in quel modo. Mentre camminiamo a piedi verso la casa di zio, mi guardo intorno e vedo dei manifesti, gli do una letta e la festa iniziava proprio quella sera alle 21, forse era la volta buona che vedevo il paese un po’ popolato.
Ecco la casa di zio, suoniamo il campanello, entriamo e che bella sorpresa, oltre a noi c’erano anche i figli di mio zio, Erasmo singolo un temerario nonostante i suoi 40 anni, Giacomo sposato con Liliana con due figli, uno 17 anni e l’altro 19 anni e per ultimo Sandro il mezzano sposato con Alena, una bella donna di colore, senza figli, praticamente c’eravamo tutti e passiamo ai saluti.
Dopo i saluti e quattro chiacchiere ci mettiamo a tavola e cominciano a cenare.
Una cena favolosa, la cucina casereccia è la migliore in assoluto, la carne e le patate cotte al forno a legna, hanno un sapore completamente diverso, tutto davvero molto buono, passata la torta scartati i regali, brindato, alzato un po’ il gomito, in queste occasioni si mangia, si beve ma non ti rendi conto di quanto bevi fin quando non è il momento di alzarsi. La festa era già iniziata, così decidiamo di uscire fuori, ero particolarmente incuriosito nel vedere quante persone ci fossero.
Un po’ di persone c’erano, certo non molte e quasi esclusivamente over 60, c’era un tizio molto buffo sul palco che parlava ma non si capiva quasi nulla di ciò che dicesse, comunque già immaginavo lo svolgersi della serata, fisarmonica, canti popolari e balli di gruppo, ero sicurissimo, quindi pensai resto una mezz’oretta e poi fuggo via di corsa. Intanto i due ragazzi, avevano già preso la macchina del padre per andare ad un paese vicino con molta più vita e ragazzi e io sarei partito poco dopo di loro, giusto il tempo di smaltire un po’ di alcool.
Gli effetti dell’alcool si sentivano nonostante in quel posto si sentiva un leggero vento fresco accarezzarti la pelle, era molto piacevole ma sentivo caldo ugualmente, mentre tutti erano sotto il palco ad ascoltare musica (non mi ero sbagliato fisarmonica), io mi dirigevo verso casa, dovevo andare in bagno a tutti i costi, sentivo la vescica scoppiare, entro in casa corro in bagno, era occupato, certo non potevo chiedere quanto avesse da fare, così decisi di andare fuori, nella parte opposta alla festa, in quella strada deserta e buia. Cammino un po’ giusto per allontanarmi dalle auto parcheggiate, hai visto mai qualcuno doveva prendere qualcosa nella macchina, faccio ancora qualche passo, la strada era completamente buia, neanche la luce della luna raggiungeva quella strada, non potevo più trattenermi, non ce la facevo, sto per tirarlo fuori, quando all’improvviso sento una voce che mi chiama, era mia zia Alena, con quel buio pesto, lei di colore, vestita di nero per giunta, poi il pensiero, l’unico pensiero di urinare perché mi stavo sentendo male, non l’avevo proprio vista.
Si avvicina chiedendomi così ci facevo lì, perché non ero alla festa, in quel posto non c’era nulla da vedere, sinceramente il mio primo pensiero vedendola un po’ agitata, venire verso di me cercando di non farmi andare oltre, facendo tutte quelle domande, era che si è imboscata con qualcuno, così alla sua domanda risposi con la stessa domanda, chiedendole cosa ci faceva lì, da sola, al buio? E intanto cercavo di andare avanti per vedere se i miei sospetti erano fondati.
Mi guarda con aria intimorita, con la voce tremolante, cerca di spiegarmi cosa faceva, continuava a fissarmi e mi chiese se sapevo mantenere un segreto, risposi che poteva stare tranquilla con me, così mi confessò che si era allontanata per fumare una sigaretta, zio aveva smesso di fumare e non voleva che lei fumasse, così doveva farlo di nascosto, per questo si era addentrata nella strada buia lontano da tutti, ma dopo due tiri l’aveva gettata perché aveva visto qualcuno arrivare, ero io, visto che anche io fumo, gli diedi una sigaretta delle mie.
Solo che io stavo davvero male, non potevo più trattenere, così le dissi che io invece ero andato per fare pipì, visto che il bagno era occupato e non potevo trattenere. Si fece una risata e disse fai pure non ti guardo non vorrei ti sentissi male e senza farmelo ripetere due volte feci qualche passo più in là, lo tirai fuori e cominciai a liberarmi. Che sollievo, avevo trattenuto talmente tanto che una volta finito sentivo proprio un senso di liberazione di benessere.
Mi avvicinai a lei, dicendogli che le facevo compagnia, mi fumavo una sigaretta anche io e poi sarei tornato a Roma, lei mi chiese perché andavo via così presto e risposi che la gioventù scarseggiava, anzi non c’era proprio, lei disse che potevo ballare un po’, scatenarmi, mi feci una risata poi le dissi che ballare a suon di fisarmonica non era il mio forte, anzi non conoscevo proprio i passi di quei balli, così si avvicinò e mi disse che poteva farmeli vedere lei i passi, poi aggiunse se gli concedevo l’onore di fare un ballo con lei.
Già di mio non amo il ballo e non sono molto bravo, poi quei balli che non conoscevo neanche da dove iniziare, però non potevo rifiutare, avevo un buon rapporto con lei, nonostante ci vedevamo pochissimo, molto raramente. Accettai, mi prese la mano sinistra e la poggiò sulla schiena nella parte bassa, quasi ad abbracciarla, lei poggiò il suo braccio sulla mia spalla, con la mano dietro al collo, poi prese la mia mano destra e la strinse alla sua, alzandola leggermente verso l’alto e cominciò a fare i primi passi.
Ero molto impacciato nei movimenti, non sapevo dove mettere i piedi, avevo timore di pestarle un piede e poi ero confuso, la sua mano dietro al collo sembrava mi stesse accarezzando dolcemente, mi fermai e le dissi che proprio non mi riusciva di fare quei balli. Disse di provare a cambiare ballo di provarne uno più semplice, dove i passi contavano poco, ero più un gioco di bacino che movimenti di piedi veri e propri.
Le dissi di si, ma se anche questo non andava era meglio lasciar perdere. Prese nuovamente la mia mano sinistra e la poggiò su un fianco, prese la destra e la poggio sull’altro fianco, poi anche le sue mano si poggiarono sui miei fianchi, poi mi disse di allargare leggermente le gambe, anche lei le allargò leggermente, per poi mettere una sua gamba in mezzo alle mie e la mia gamba destra in mezzo alle sue. Pensai dentro di me che quella posizione dei corpi mi ricordava tanto la lambada o comunque un ballo molto simile. Cominciarono i movimenti di bacino, lei era molto brava, si muoveva davvero bene, mentre io ero sempre impacciato, ma rispetto al ballo precedente molto più sciolto.
Cominciavo a prenderci la mano, sentivo le sua mano stringere i miei fianchi, la sua gamba s’infilava sempre di più tra le mie gambe, strusciando la coscia nei miei genitali, di conseguenza essendosi lei praticamente infilata sotto di me, la mia coscia strusciava le sue parti intime, lei con leggero sorriso stampato sul volto, io non riuscivo più a sorridere mi stavo eccitando. Ormai il cazzo era duro e se ne accorse anche lei nel momento in cui mi strinse a se.
Il sorriso era scomparso dal suo volto, si era accorta che mi ero eccitato, non disse una parola, fece scivolare le sue mano sulle mie natiche e mi spinse contro di lei, poi mi disse di mettere anche lei mie giù, così feci scivolare anche le mie sulle sue. Ora l’eccitamento era davvero al culmine, provavo dolore, avendo il cazzo sacrificato dentro i jeans, aveva un culetto bello sodo, mentre continuavamo a ballare per così dire, le massaggiavo quel bel culetto.
Un'altra forte spinta contro di se, poi si tira leggermente dietro, mette le mano sul mio viso e mi bacia sulla bocca, prima un bacio leggero sulle labbra, poi di nuovo affondando la lingua contro la mia. Un bellissimo bacio durato qualche minuto, dove le mano in quei minuti erano ovunque, le mie toccavano ogni parte del suo corpo sopra il vestito e le sue toccavano ogni parte del mio corpo. Poi delicatamente, le sollevai il vestito, con la mano gli massaggiavo la figa, sopra le mutandine, poi spostai leggermente le mutandine da un parte e cominciai a massaggiarla.
Quando infilai la mano nelle mutandine, sentendo la sua figa, rimasi, l’aveva completamente depilata, era calda, umidiccia, infilai prima un dito, poi un altro, e lei si muoveva tutta eccitata.
Raggiunsi uno stato di eccitamento mai raggiunto prima, forse perché stavo per fare sesso con mia zia, forse perché era una donna di colore, ho sempre desiderato fare sesso con una donna di colore, ma non ne ho mai avuto l’opportunità.
Scesi baciandola verso il collo, lei lo tirò su per darmi la possibilità di baciarla meglio, nel frattempo continuava a toccarmi, mentre la baciavo con le mano facevo scendere le bretelle del vestito, per scoprirle il seno, non indossava il reggiseno poiché aveva un vestito con un ampia scollatura sulla schiena, il seno non era grande ma ben fatto, con grandi capezzoli, scesi a leccarglieli e succhiarli, intanto passava le mano tra i miei capelli con foga.
Ormai in preda all’eccitamento, stavo per tirargli giù il vestito e scendere verso la figa, avevo una gran voglia di leccarla tutta, mi fermò, mise di nuovo le sue mano sul mio viso, mi fece sollevare la testa, un altro bacio con la lingua, questa volta pieno di passione e foga, si piegò davanti a me, con rapidità sbottonò i jeans e tirò fuori l’uccello ormai già duro e dritto da un bel po’, una liberazione per me quando lo liberò dai jeans.
Prima ci giocò un po’ con la mano, poi cominciò a leccarlo dalle palle a salire verso la cappella, per poi infilarselo in bocca, succhiandolo con molta foga, di tanto in tanto cercava di prenderlo tutto in bocca, ma lo tirava subito fuori, probabilmente gli dava fastidio tutto in bocca. A dire il vero mi sarei aspettato di meglio da mia zia, non era molto brava a spompinare, ogni tanto sentivo i denti raschiare sopra il cazzo, un po’ doloroso.
Poi si alza, senza dire nulla si gira, si piega in avanti, alzo il vestito, sposto le mutandine quel tanto che basta per metterlo dentro e lo dirigo dritto verso il culo, appena lo appoggio e provo a spingerlo dentro, lei si alza di scatto, dicendomi che lo voleva nella figa, il culo se ci sarebbe stata un'altra occasione me lo avrebbe dato ma non quella sera, voleva solo godere, voleva solo sentirlo tutto dentro la figa. Si piegò nuovamente e questa volta lo indirizzai dritto nella figa.
Essendo già molto eccitata, aveva la figa bella bagnata, scivolò dentro meravigliosamente. Come era bella calda, bagnata, vogliosa di cazzo. Lo infilavo dentro dolcemente, ma quando vidi lei che spingeva forte, sempre più forte contro di me, capii che voleva essere presa di forza e non con dolcezza, così comincia a spingere forte, sempre più dentro, se avessi potuto avrei infilato anche le palle in quella figa, adesso sentivo che gli piaceva.
Che bello, lei piegata davanti a me, io che gli spinge forte il cazzo dentro, sentivo i mugoli di piacere alternati a sospiri, stringevo forte le mie mano sulla sue natiche e la spingevo contro di me, sempre più forte e lei sempre più forte emetteva gemiti di piacere. Stava per godere, ripeteva continuamente di spingere forte, di non fermarmi, intanto allargava la figa più che poteva per dar modo al cazzo di entrare dentro il più possibile, finalmente aveva goduto, d’un tratto la sentii rilassarsi.
Avevo sofferto tantissimo nel trattenermi, ormai lei aveva goduto, adesso potevo farlo anche io, non se se avrei resistito ancora per molto, le dissi che stavo per venire, volevo metterglielo nella bocca, ma lei si tirò su di scatto e lo prese in mano, due smanettate ed ecco raggiunto il mio orgasmo. Il primo schizzo di sperma uscii con una tale violenza e forza, che rimasi stupito anche io, era la prima volta, sentii proprio che usciva forte a pressione, non so dove sia finito, poi gli altri sempre meno ma comunque in abbondanza.
Continuava ancora a tenerlo in mano, un po’ si era sporcata la mano, di sperma, gli feci cenno di leccarla ma lei si rifiutò, dicendo che non era una puttana, ma solo una donna che aveva bisogno e voglia tanta voglia di scopare e godere. Mi diede un bacio, si mise a posto il vestito, si pulì la mano con una foglia di un albero, si avvicinò di nuovo, mi diede un altro bacio e mi disse che ero stato grande era da molto, forse troppo tempo che non godeva più in quel modo e se ne andò via.
Restai lì fermo ancora qualche minuto, non volevo che qualcuno ci vedesse scendere uno dietro l’altro. Il pompino non fù un gran che, rimasi deluso sinceramente, ma comunque la scopata fu divina, ripeto forse perché era mia zia, forse perché era di colore, non lo so ma ho goduto, ho provato un piacere intenso e forte quella sera.
Dopo una mesata circa, andai ha trovarla dove lavorava, era segretaria di una piccola impresa edile, il titolare era quasi sempre fuori per lavoro, in visita nei cantieri, appuntamenti e lei era sempre sola nell’ufficio, speravo che come aveva detto stavolta mi dava il culo, invece appena la vidi, rimase stupefatta, era la prima volta che andavo da lei a lavoro. Non mi fece parlare, spiegare il motivo della visita, non una parola, mi disse subito che quella sera lei aveva avuto un attimo di debolezza, per quanto fosse stato stupendo, non poteva continuare ero suo nipote e questa cosa nei giorni seguenti la fece star male. Senza dire una parola andai via.
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14 anni fa
fabrizio77, 33
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Chi ha aperto le porte x Moni 4° parte
Chi ha aperto le porte x Moni 4° parte
Ero eccitata da morire, la mia mente era vuota, il mio corpo era in balia alle mie Fantastiche Veneri. Angela continuava con le dita a masturbarmi il mio buchino vergine ad un certo punto sento il 4° dito che cerca di entrare, molto lentamente fin che passa, comincia ad andare avanti ed indietro con la mano, dico frasi sconnesse, prendetemi tutta sono la vostra troia, fate di me quello che volete…Monica mi zittiva col suo grosso pene tra le mie labbra, fino in gola. Ad un certo punto sento del frescolino sul mio buchino, era un olio stimolante, mi massaggia intorno poi Angela estrae la mano e sento che lo versa all’interno, un brivido di freddo ma piacevole. Sei pronta ora, mi dicono entrambe, rilassati che adesso ti faremo andare in paradiso. Monica si stacca dalla mia bocca, mi girano e mi mettono alla pecorina, mi aprono le gambe in modo che chi mi sverginerà entri in mezzo, sento un brivido sulla schiena, le loro unghie scorrono dal collo fino alle natiche, poi sento un corpo di una di loro che si infila sotto di me, mi prende la testa e mi avvicina al suo giocattolo, era Angela, diverso da quello che avevo baciato fino a prima, anche lui grosso ma ero di sapore diverso. Voglio sentire come sia lungo e lo bacio dalla testa fino ai testicoli. Era interminabile, + lungo e + grosso di Monica, pensavo, qui vado a casa rotta dappertutto, nel frattempo sento una bocca sul mio giocattolino, due mani che mi allargano il buchino e sento un calore che si appoggia , duro come un marmo, sta entrando, mi rilasso per riceverlo meglio e prendo in bocca il cazzo di Angela x distrarmi e non urlare se dovessi sentire male, punta, sta entrando dentro di me molto delicatamente, piano piano sento che mi sto allargando per riceverlo, quando la cappella ha passato il primo strato, sento che mi sta lacerando sentendo un bruciore forte, Monica capisce che si deve fermare un attimo in modo che la natura faccia il suo corso, entra ed esce lentamente sento che mi sto x aprire, lo voglio tutto dentro, aiuto Monica ad entrare poi decido io, mi do un colpo verso di lei per farlo entrare, un dolore tremendo ma oramai è fatta ha passato lo sfintere, brucia ma comincio a sentire qualcosa dentro che mi piace, il bruciore sta passando e comincio a muovermi come una puttana. Angela è eccitatissima sotto di me, la sento tra le mie labbra e come me lo succhia. Monica comincia a scoparmi lentamente e la sento che entra sempre di + in me, una sensazione fantastica, mai goduto così in vita mia, ora sono aperta totalmente, sto godendo come una troia in calore, i colpi aumentano e sempre + a fondo, fino al colpo finale che sento i testicoli di Monica sulle mie natiche…Troia, troia mi dicono, sei una puttana sfondata, mi schiaffeggiano le natiche ed il godimento diventa maggiore, sono rosse come un peperone, sento che sto x godere e mi scosto dalla bocca di Angela, voglio venire il + tardi possibile. Questo momento deve durare in eterno, i colpi aumentano sempre + a fondo. Monica ansima e mi grida Troia prendilo tutto, le sue unghie mi lacerano la pelle su tutta schiena, mi muovo anch’io con lei andandogli incontro, urla sta per venire, mi sbatte velocissimamente, sono aperta al massimo, mi sento tutta bagnata, sembra che ora quel 20 cm fosse piccolo dentro di me, ultimi colpi e sento Monica che urla dal godimento, sta venendo sento un calore dentro mai sentito prima d’ora, dice cose sconnesse, mi graffia, mi sculaccia, mi prende i fianci con forza e mi tira verso di lei, io non capisco + nulla…riempie il preservativo di sperma, sta dentro di me ferma godendosi le ultime gocce, poi sfinita esce. Sento un bruciore mentre esce, ma ero felicissima che abbia goduto. Angela nel frattempo esce da sotto di me, mollo quel grosso fallo dalla mia bocca, poi sento del movimento sul letto, (ero ancora con la mascherina chiusa). Oddio hanno cambiato le posizioni, Monica toglie il preservativo poi mi dice di pulirglielo bene, era tutto bagnato di sperma fino ai testicoli, non avevo mai provato quel sapore, comincio con la lingua a baciargli la cappella, il sapore era gradevole, cominciava a piacermi, mi prende la testa e me lo infila tutto in bocca, mentre sento dietro Angela che vuole anche lei la sua parte, brucia ma pensando a quel coso ancora + grosso di Monica, mi eccita di più, mi metto comoda x riceverlo, sento che lo punta, ero ancora aperta, le mani me lo allargano per bene fino al momento cruciale, sta entrando anche lei in me, è enorme ma oramai non mi tiro indietro, voglio anche Angela che mi trapanasse tutta. Ero ancora bagnata e quindi entra + facilmente anche se sento che fa fatica, ma lo voglio. Mi inarco in modo che possa entrare bene, ma Angela sa cosa deve fare, mi prende in un colpo solo, tutto dentro, lancio un gridolino ma credo + di piacere che di dolore, Fantastico. Monica si sta eccitando nuovamente, la sento nella mia bocca che sta diventando di nuovo duro. Incita Angela, scopa questa troia, sfondala tutta, faglielo sentire fino in fondo, sbattila x bene, è quello che vuole, Angela non se lo fa dire 2 volte e comincia a scoparmi con colpi che li sento fino in gola, non ce la faccio +. Ora voglio giocare io. Mi sposto, faccio sdraiare Angela e gli vado sopra, me lo infilo e comincia a scoparla io , chiudo le natiche x sentirlo meglio e farla godere di +, sento che gli piace, e lei mi da i colpi contrari ai miei, sodo seduta sopra di lei, Monica si mette in piedi di fronte a me e si masturba, gli e lo prendo in bocca ancora, gli è diventato duro come prima, che bello. Ora mi incitano e vogliono che veniamo tutte e tre insieme, annuisco che anch’io lo voglio. Angela la sento ansimare coi colpi che gli do, Monica comincia a masturbarsi velocemente mentre la spompino, siamo al culmine del godimento. Vengo dice Angela, Monica anche lei, io mi masturbo da sola, con un cazzo in culo ed uno in bocca, ci siamo tutte e 3 stiamo godendo sento Angela che si inarca dentro di me, Monica ansima fino a venirmi in bocca ed io esplodo con un’ orgasmo mai provato fino ad allora…
Continua………………..
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14 anni fa
Monitrav60,
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Mia cognata
Questa storia risale a qualche anno fa, precisamente il 2000. Ero fidanzato con una ragazza da 3 anni, una cosa piuttosto seria, un fidanzamento ufficiale, ormai ero di casa da lei, mi avevano preso tutti a ben volere, mi trovavo bene con i suoi famigliari e lei con i miei, andavo d’accordo con tutti, premetto che lei aveva tre sorelle, una grande sposata, e altre due più piccole di lei, all’epoca io avevo 23 anni, lei 20, la sorella dopo di lei 19 Giovanna e la più piccola 18 Sara, tutte e quattro belle ragazze, solo che lei e la più grande un bel corpo ma un seno scarso, mentre le più piccole oltre ad essere davvero belle soprattutto la più piccola un visino angelico, un corpo favoloso, un culo da urlo e due tette enormi, portavano entrambe una quarta, ma non di quelle calate nonostante fossero grandi, stavano belle tirate su, comunque con la più piccola Sara non so per quale motivo esattamente, non scorreva buon sangue, era sempre un po’ acida nei miei confronti, risposte a cavolo e con tono infastidito, mentre con l’altra si scherzava e giocava continuamente, praticamente era l’esatto contrario. Tutto questo per tre anni, poi negli ultimi periodi sembrava essere più docile, meno acida e a dire il vero si cominciava a stare bene anche con lei, capitò di fermarmi a dormire a casa di lei e avendo loro un letto matrimoniale dove dormivano insieme, io dovevo dormire nel letto insieme a tutte e tre e durante la notte ti giri e ti rigiri, poi ti svegli che una mano è finita su una tetta e stranamente rimaneva li senza che nessuno la togliesse, non che la cosa mi dispiaceva sia chiaro, anzi al contrario avevo cominciato a prenderci gusto e tanto. Era arrivato luglio del 2000, i genitori della mia fidanzata dovevano partire per Milano a trovare dei parenti e mi chiesero se per quella settimana potevo fermarmi a casa loro la sera, per non lasciare le ragazze sole e accettai, dicendogli di stare tranquilli c’ero io con loro e così partirono. Durante quella settimana, le cose filarono tutte lisce, nessun problema, si continuava a dormire tutti e 4 nello stesso letto, solo che immaginate a luglio in 4 a letto si moriva di caldo, loro vestite per così dire, canottiere molto larghe senza reggiseno e un specie di pantaloncini molto ma molto aderenti, io solo so come stavo dentro quella casa, ma nonostante tutto la settimana era quasi finita ed era filato tutto liscio, l’unico problema che si era creato in quella settimana è che avevo una voglia pazzesca di fare sesso con la più piccola, stava diventando un ossessione, non so se vi è mai capitato di desiderare una donna da morire, ma data la situazione era molto difficile provarci, anche perché a parte quello che accadeva la notte mentre si dormiva, per il resto da parte sua non c’era mai stato neanche un minimo segno, quindi rischiare di provarci, poi con quel caratterino che aveva, era molto pericoloso, quindi dovevo tenermi questa irrefrenabile voglia di fare sesso con lei ed aspettare che la settimana finisse presto.
Mancavano due giorni al rientro dei genitori, di solito tornato da lavoro passavo a casa doccia cambio e poi andavo da loro, ma quel giorno prima di andare a casa mia passai da loro, avevo lasciato nel bagno le mie cose per la barba e dovevo prenderle, arrivo suono e non risponde nessuno, così apro la porta con le chiavi ed entro, pensavo fossero uscite a prendere qualcosa, così andai al bagno per prendere la mie cose, apro la porta e davanti a me un visione celestiale, Sara completamente nuda, a pecora davanti la porta che si stava asciugando, io guardavo in silenzio non uscivano le parole, appena si è accorta che qualcuno aveva aperto la porta, a fatto uno strillo di paura e poi sempre nuda senza neanche coprirsi dice “a sei tu mi hai fatto prendere un colpo…che fai esci o vuoi vedere anche come mi vesto?”…le dico che dovevo prendere le mie cose e andavo via, lei mettendo semplicemente la mano a coprire la passera, restando con le tette di fuori mi dice “va bene ma sbrigati dovrei vestirmi”, prendo le cose la saluto e vado via, arrivato davanti al portone di casa mi chiama e dentro di me pensavo “ci siamo ecco che vuole una ripassata” e invece “tu non mi hai visto nuda ok?”, dissi che andava bene e me ne andai a casa. Per tutto il tempo non ho fatto altro che pensare a lei a quel meraviglioso corpo, che forse avrei dovuto provarci, che lei non si era coperta perché aspettava che facessi la prima mossa io, comunque ormai era andata in quel modo e indietro non si poteva tornare. Preparato, torno a casa loro, c’erano tutte e tre la cena era pronta, ci mettiamo a tavola e lei mi guarda e mi fa un sorriso per poi abbassare la testa, finito di cenare, sparecchiata la tavola, la più piccola esce con gli amici, l’altra andava a dormire dalla cugina e noi in casa a vedere la tv sul divano. Dopo qualche minuto la mia fidanzata comincia a strofinarsi, aveva voglia di farsi una scopata, ma nella testa avevo lei Sara e pensavo che quella sera andava come andava ci avrei provato, quindi non potevo scaricarmi, perché se fosse andata bene dovevo dare il meglio di me, così con qualche scusa rifiutai le sue avance, poi non riesco ancora a capire perché se una donna non ha voglia e dice no è no e si deve stare zitti, se una volta su un milione è l’uomo a dirle di no vanno su tutte le furie, comunque andò così, incazzata disse che se ne andava a letto ed io restai sul divano a vedere la tv. Fortuna era venerdi e l’indomani niente lavoro, perché era l’una e mezza e ancora non tornava Sara, ormai stavo crollando e avevo deciso di andare a letto, quando sento che stava rientrando, così mi rimetto comodo sul divano ed aspetto che entrasse. Entra si guarda in giro poi mi dice “ e tu che ci fai ancora sveglio e da solo?” le rispondo “Giovanna è andata da tua cugina dorme li, Monia era stanca, aveva mal di testa ed è andata a dormire e io sono rimasto qui solo soletto” lei “va bhe dai resto un po’ io a farti compagnia”. Si mise seduta vicino a me a guardare la tv, dopo qualche minuto mi dice “senti ma perché non fai un giro vediamo se c’è qualche filmetto spinto?” le rispondo “si che i filmetti spinti li trasmettono così in tv, ma che dici” lei “ho capito ma questo film è una palla, non c’è altro di bello, allora me ne vado a letto”, in quel momento mi passarono per la testa mille cose da dire, ma tra tutte le dissi solo “Sara mi dai un bacio?” e lei “certo che problema c’è sei mio cognato te li ho sempre dati” io “ si ma sulle labbra” lei “guancia o labbra sempre un bacio resta”. Si avvicina mi da un bacietto sulle labbra, poi mi guarda e mi bacia come si deve, con molto calore e passione, subito la mano scivola dentro i pantaloni, lei si mette in modo da poter spostare le mutandine e finalmente arrivo in quella figa bollente già bagnata, la massaggio un po’ e poi infilo il dito tutto dentro, lei infila la sua mano nei pantaloni e afferra il cazzo smanettandolo con estrema delicatezza, quando ad un tratto sento un rumore, la fermo ci ricomponiamo e eccola sbucare tutta insonnolita che si era alzata per bere, fortuna per un pelo non ci ha visto, ma avevamo rischiato di brutto, poi con un certo imbarazzo Sara mi guarda e dice “io adesso vado a letto perché credo sia meglio altrimenti stasera si mette male” e va a letto. Restai ancora qualche minuto sul divano, sentendo l’odore della sua figa sul mio dito, un profumo inebriante, poi mi alzai e andai a letto. Vado per mettermi dentro al letto e Sara mi chiede di dormire in mezzo aveva paura almeno sentendomi vicino stava più tranquilla e mi addormentai. Durante la notte o forse la mattina presto, non lo so che ora fosse, so solo che Sara aveva preso di nuovo il cazzo in mano e mi stava facendo una sega, così mentre lei mi faceva una sega molto piano per non svegliare la sorella io gli massaggiava la figa fino a farla venire e subito dopo venni anche io riempiendole la mano di sborra calda, poi prende il mio dito mette la sborra che aveva sulla sua mano e se lo mette in bocca e lo ripulisce tutto e mi sussurra all’orecchio “questo è solo il dito pensa cosa farei al cazzo, spero di poterlo assaggiare domani, buona notte”. Passai il resto delle ore sveglio, fino alle 9 per poi alzarmi, cominciava una nuova giornata e soprattutto Sara voleva farmi un pompino quel giorno stesso. Sfortunatamente la giornata giunse a termine, durante l’arco della giornata non ci fu mai un occasione ideale per farmi spompinare da Sara, avevamo provato 5 o 6 volte, lo tirava fuori e come lo portava in bocca, via a ricomporci subito perché arrivava qualcuno, avevamo anche pensato di uscire con una scusa, ma niente da fare qualcuno si accollava sempre o Monia o Giovanna, così decidemmo di provare un altro giorno, l’indomani non era possibile perché tornavano i genitori quindi speravamo nella settimana seguente. La settimana era finita i genitori tornati, io ero tornato a dormire a casa mia da domenica sera. Passò il lunedì e il martedì, non vidi Sara in quei due giorni ma ci sentivamo spesso per telefono, mi ripeteva continuamente di avere una voglia pazzesca di scopare con me e che sperava arrivasse presto l’occasione giusta, poi il martedì stesso la sera ero con Monia, che mi chiese se poteva andare 3 4 giorni da una cugina che viveva appena fuori Roma una 70 di km e se potevo portarla io Giovedì sera per poi riprenderla la domenica, pensai tra me e me ecco che si stava presentando l’occasione tanto attesa, come rifiutare quella proposta? Non si poteva davvero, già pensavo la porto giovedì e poi venerdi, sabato e domenica fuoco e fiamme con Sara. Giunse il giovedì alle 19 dovevo passare a prenderla per portarla dalla cugina, arrivato a casa sua, un saluto a tutti un caffè e non potevo distogliere lo sguardo da Sara era uno splendore, truccata, una camicetta molto scollata e molto trasparente e una minigonna molto mini e pensavo chissà dove andrà questa sera. Pronti per la partenza valigia caricata in macchina salgo, sale Monia e sale Sara, quell’attimo ho pensato ecco parte anche lei addio fuoco fiamme, così le chiedo dove andava e rispose con voi, lo sapevo partiva anche lei, nel mentre Monia mi dice di aver chiesto a Sara di venire con noi così al ritorno avrei avuto compagnia, non avrei viaggiato da solo, e aggiunse “stranamente neanche gli ho chiesto di venire per farti compagnia al ritorno che già aveva detto e si è andata a preparare”, non potevo crederci al ritorno io e lei da soli, fuoco e fiamme cominciavano giovedì stesso non venerdi. Arrivammo dalla cugina, alle 20:30, abbiamo cenato con loro e poi verso le 22:30 ci siamo preparati e partiti, prima di andar via le solite raccomandazioni andate piano, appena arrivati fate uno squillo, ecc…
Finalmente partiti e soli, forse avevamo percorso 200 metri e già mi era addosso, baci sulle guance, labbra e collo, mi stava facendo impazzire, con la mano toccava il cazzo da sopra i pantaloni, poi prende la mia mano e se la mette in mezzo alla figa, fare il viaggio di ritorno in quel modo era impossibile, così giunti alla prima area di servizio, mi fermo, faccio rifornimento e lei mi dice “hai fatto il pieno alla macchina ora devi fare il pieno anche a me”, cavolo era indemoniata, il cazzo mi stava scoppiando e comunque fare sesso nell’area di servizio non mi sembrava il caso così le dissi di aspettare il primo posto tranquillo mi sarei fermato immediatamente e lei disse che andava bene. Ripartiti dopo una ventina di chilometri si parlava del più e del meno, lei mi chiedeva da quanto tempo la desideravo, e così via, poi tirò fuori il cazzo e prese a succhiarlo, aveva una bocca e una lingua d’oro, mentre lo succhiava sentivo la sua lingua avvolgermi il cazzo, gli piaceva davvero molto fare pompini, quando cominciò a sentire che stavo per venire si fermò di colpo e mi fece bloccare, dicendo “e no caro mio non puoi venire adesso, non vorrai lasciarmi a bocca asciutta, ho la figa fradicia che aspetta solo che me lo metti dentro”, finalmente usciti dall’autostrada trovo una stradina semideserta, mi infilo per quella strada e un paio di chilometri più avanti un posto isolato con qualche macchina ferma, probabilmente avevo trovato un posto dove le coppiette andavano a scopare, proprio quello che ci voleva. Mi fermo lontano dalle altre macchine, spengo il motore, do un occhiata fuori, mi giro verso di lei e già aveva sdraiato il sedile tolto il perizoma e tirata sul la minigonna, una figa bellissima, stretta, depilata con solo un filetto di pelo, mentre la guardo slaccia la camicetta, la toglie, toglie anche il reggiseno e mostra quelle due tette fantastiche, che spettacolo. Mi avvicino a lei, la bacio, con la mano le massaggio la figa, per poi infilargli il dito dentro, non appena entra il dito sento la figa contrarsi e comincia a muoversi, con l’altra mano le massaggio le tette, i capezzoli e continuo a baciarla, poi scendo e comincio a leccargli la figa, lei mette le mano sulla mia testa e mi spinge contro la figa, muovendo in bacino su e giù, non resto molto a leccargli la figa, poiché in macchina comunque si sta un po’ scomodi e poi perché volevo infilare il cazzo li dentro non ce la facevo più, così mi misi sopra di lei, prese in mano il cazzo e se lo mise dentro la figa. Era completamente bagnata, scivolò dentro senza esitazioni, era bollente, era bella stretta, nonostante adorasse il cazzo non scopava moltissimo, allargò le gambe le tirò bene su sopra la mia schiena, e comincia a scoparla con sempre più foga, alternando colpi secchi e decisi fino in fondo, a lenti entra ed esci dalla figa. Il suo corpo si contorceva dal piacere, emetteva gemiti di piacere, le piaceva moltissimo, poi mise le entrambe le mano sopra la testa, aggrappata al poggia testa del sedile, e ogni volta che affondavo tutto dentro lei con il corpo mi veniva incontro, i gemiti, i mugoli si facevano sempre più intensi e forti, il corpo si muoveva sempre di più, sempre di più fino al raggiungimento dell’orgasmo, era venuta, aveva goduto come una troia, mancava poco e venivo anche io, ero pronto per tirarlo fuori e sborrarle in bocca, quando mi fece fermare, dicendomi che voleva salire lei sopra di me, voleva scoparmi lei. In machina lo scambio dei ruoli fu un po’ problematico ma alla fine ci siamo riusciti, mi sdraio sul sedile, lei sale sopra, prende nuovamente il cazzo e se lo mette di nuovo nella figa, avvicina le tette alla mia bocca per farsi leccare i capezzoli, e intanto mi cavalcava, poi si fermò, tolse il cazzo dalla figa, pensavo volesse farmi venire con la bocca e invece sento che lo posiziona di nuovo, ma stavolta non nella figa ma nel culo. Era così stretto che entrò a stento dentro nonostante il cazzo fosse ricoperto del suo orgasmo, fece una smorfia con il viso, un’ espressione di sofferenza di dolore, mi guardò e mi disse “solo un cazzo è entrato qui dentro e per pochi secondi, voglio che il tuo ci resti di più e che mi vieni dentro”…
Ragazzi che spettacolo, un culo semivergine tutto per me, meraviglioso, dopo un po’ nel culo sentivo già che si stava allargando e scivola dentro sempre meglio e anche l’espressione del suo viso era cambiata da sofferente sembrava di piacere, ora cominciava a spingerselo sempre più dentro sempre più forte, fino a che non riuscendo più a resistere lo riempii di sborra, tutto dentro. Restò ancora sopra di me, con il cazzo ancora duro piantato nel culo, e mi baciò con molta foga e passione, le era piaciuto aveva goduto prendendolo in culo, queste sono soddisfazioni, vedere una donna una ragazza che gode da morire. Quella magica atmosfera fu interrotta da Monia, una chiamata per sapere dove eravamo, se eravamo arrivati, così di corsa ci siamo rivestiti e siamo andati via subito. Arrivati a casa sua la lascio, prima di scendere un ultimo bacio e mi dice “sei stato fantastico, ti aspetto domani, buona notte”, scende e va a casa e io a casa mia, che scopata meravigliosa. Il giorno seguente mi manda qualche sms dicendomi cosa aveva provato, che gli era piaciuto moltissimo e che voleva scopare ancora, così tornato da lavoro, avevo appena finito di cenare, suona il campanello, era lei che mi chiede se potevamo portare una sua amica a casa, presi le chiavi della macchina e portai la sua amica a casa insieme a lei. Al ritorno eravamo soli io e lei, il tempo a disposizione purtroppo era poco on potevamo stare troppo tempo fuori da soli alla fine qualcuno avrebbe sicuramente pensato a male, quindi pur avendo entrambi una voglia pazzesca di scopare, lei si era sacrificata, facendomi un pompino mentre tornavamo a casa, con quella boccuccia, con quella lingua, succhiando in modo impeccabile, non ci mise molto a farmi venire, tutta in bocca, la ingoiò tutta senza farne cadere neanche una goccia, arrivati sotto casa sua mi disse “piaciuto? Sono stata brava? Spero che domani troviamo un modo per scopare, ora mi lasci così tutta eccitata” un bacio e ognuno a casa sua.
L’indomani il sabato, passo a casa sua, salgo prendo un caffè e le chiedo se poteva venire a darmi una mano a casa per lavare la macchina, davanti alla madre così almeno se Monia avesse chiamato non ci sarebbero stati problemi, io ero solo a casa i miei genitori erano andati fuori, così prendiamo e andiamo a casa mia, metto la macchina nel garage e saliamo. Appena entrati in casa mi salta sopra e mi bacia subito, toccando il cazzo con la mano, e mi dice “ andiamo subito ho una voglia pazzesca, ieri sera mi hai lasciato molto eccitata”, senza dire una parola diretta in camera, in 30 secondi era già nuda, sdraiata sul letto a gambe aperte che si toccava la figa, mi spoglio anche io e lo infilo subito dentro. Comincio a scoparla facendolo scivolare piano piano, ogni tanto lo tiravo fuori per poi rimetterlo dentro, poi mi prende mi fa sdraiare e sale lei sopra, dando delle affondate quasi volesse spaccarsela, mi scopa un po’ in quella posizione poi si alza e si sdraia a pancia sotto, sollevando il culo, pensavo volesse prenderlo al culo, invece nel mentre lo stavo per mettere dentro mi dice di no lo voleva ancora figa, e così lo rimetto nella figa. Spingevo dentro, tutto e sempre più forte, sentivo lei godere come una troia, gli piaceva e come se gli piaceva, spingevo forte e lei mi veniva incontro e dopo alcuni minuti esplode in un orgasmo, anche io stavo per venire se ne era accorta anche lei e mi disse “non fermarti continua spingi vienimi dentro dai sborrami in figa, dai, si così, continua non fermarti” e poco dopo le riempii la figa di sborra. In quell’attimo preso dal piacere,dalla situazione non ho neanche pensato e le sono venuto dentro, poi però un pensiero mi passo per la testa,così gli chiesi se prendeva la pillola e rispose di si, un sospiro di sollievo. La prima volta in macchina la scopata fu spettacolare, ma questa volta sul letto fu divina anche se non era la prima volta.
La settimana era finita, la domenica andai a prendere Monia, le possibilità di scopare con Sara da adesso erano poche, con Monia di nuovo a casa era difficile, comunque nei mesi seguenti, per la precisione i 5 mesi seguenti, ci furono altre occasioni, ma molto poche e quasi sempre di corsa, alternando una volta la bocca, una volta la figa e una volta il culo e dopo un po’ fare sesso in quel modo, sempre di corsa, sempre con l’ansia, non era più magico come le prime volte e poi tutto finì, lei si fidanzò con un ragazzo e niente più scopate, comunque il desiderio che avevo di scoparmela è stato esaudito ed è stato meraviglioso finchè è durato.
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14 anni fa
fabrizio77, 33
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LA PRIMA VOLTA
LA PRIMA VOLTA
La prima volta non si scorda tanto facilmente....forse non si scorda mai, ti rimane appiccicata addosso come miele...miele di castagno, dolce e amarognolo, è una sensazione unica, un insieme di emozioni forti, di ricordi proibiti. E' un tatuaggio che ci porteremo marchiato a fuoco nell'anima...che ci divide e che ci unisce ogni giorno, ogni ora, ogni minuto...insieme per sempre...noi soli...Gli altri, testimoni appagati di un amplesso selvaggio, muti spettatori sconosciuti...se ne sono andati silenziosamente...non sapremo mai chi erano...ma non li dimenticheremo.
Ricordi? Avevamo cominciato a parlarne nei momenti felici della nostra intimità, a fantasticare, a immaginare...Ero timoroso all'inizio, temevo di ferirti dentro...Mi hai aiutato, hai capito subito le regole del gioco, hai cominciato a raccontarmi tu stessa...mi incantavi con racconti proibiti, lasciandomi intuire il tuo ruolo di protagonista assoluta in amplessi lontani nei luoghi e nel tempo, dolcissima Sherazade moderna. Le tue parole erano fuoco per me...ti facevano desiderare come mai prima, come se ogni volta fosse stata la prima volta...eravamo più uniti, più forti insieme...Poi, a volte, ti chiedevo il regalo assoluto, il racconto più bello...le parole più audaci...pronunciate nella tua lingua misteriosa...non volevi, ti vergognavi...quasi ti forzavo con la mia intensità..cedevi alla fine e ti lasciavi prendere come mai prima, le tue stesse parole prendevano forma...suoni a me incomprensibili...la tua voce mutava, salivi sopra di me...volevi dominarmi nel corpo e nell'anima, ti trasformavi in sacerdotessa assoluta, padrona dei nostri corpi. L'eccitazione era ogni volta fortissima e raggiungevamo insieme il culmine, sempre, ogni volta, insieme....
Poi, dopo molto tempo, l'idea di trasformare il sogno in realtà, di dare forma alle nostre fantasie più intime. Ti meritavi un regalo speciale e un giorno non ti ho detto nulla, solo che saremmo andati a fare una bella passeggiata sul fiume al parco. Hai intuito qualcosa, forse non ci credevi neanche tu...
Sei uno spirito solare, lo sei sempre stata, lo sarai per sempre...non gradisci l'oscurità, gli spazi angusti ti opprimono...esprimi il meglio di te alla luce del sole...nel gioco ora siamo Sun e Moon...nella vita l'opposto, io vivo di luce riflessa, sei tu che illumini il mio percorso ogni giorno.
Allora quale regalo più gradito se non un gioco nuovo sul fiume di giorno, in piena luce, in spazi aperti, senza nascondersi,.... a rischio di essere scoperti, a rischio di essere visti, adrenalina pura per il nostro rapporto...
In auto ti ho lasciato intuire qualcosa, ti ho detto che poteva essere il tuo giorno fortunato, che avresti potuto incontrare un bel ragazzo, non uno qualsiasi, uno speciale... speciale come sei tu, e che avremmo potuto addentrarci sul sentiero lasciandoci seguire, che avresti potuto dare sfogo a tutte le cose che ci eravamo detti tante volte nell'intimità, senza nessun obbligo, senza nessuna barriera. Non ci credevi, stavi al gioco, sorridevi pensando che io stessi scherzando, ma eri incuriosita ed eccitata allo stesso tempo. Ho faticato non poco a alimentare la tua curiosità senza intimorirti, senza che tu mi chiedessi di tornare indietro...
Ora siamo li, fermo l'auto e il tuo sogno, il nostro sogno, comincia a a prendere forma. C'è un auto accanto alla nostra, ce ne sono pochissime altre accanto alla staccionata, e una sola persona. Stai pensando, poi dici poche parole un sussurro quasi, come se lui potesse ascoltarci...capisco che la fortuna oggi ti sorride, mi emoziono un poco anch'io ma faccio finta di niente, ti stuzzico, ti dico che quando scenderemo e cominceremo a camminare lui ci seguirà. E' come te lo aspettavi? Forse ancora meglio, molto meglio...sottovoce ti dico come comportarci, non parli e ci dirigiamo verso il fiume, costeggiandolo lungo il sentiero. Lui ci segue, mi stringi forte la mano...percepisco la tua emozione e cerco di condurre il gioco con calma, devo assolutamente trovare un posto per fermarci. Il primo angolino è già occupato, proseguiamo...lui ci segue a distanza facendo finta di niente...quando ci fermiamo si ferma...è evidente che ci sta seguendo...mi stringi la mano sempre più forte. Altro posticino.. occupato la tensione sale...altro posto occupato...sei ora un po' più nervosa mi dici di smettere, di tornare indietro...siamo ormai in mezzo alla vegetazione fitta...mi innervosisco anch'io...temo che tutto possa finire da li a poco...ma non voglio crederlo, non posso crederlo...di scatto torno indietro e mi segui, lui non sa come fare si ferma...lo incrociamo vicinissimo...percepisco la sua tensione...torno indietro veloce...sono nervoso...non so come comportarmi...lui ci segue...tu capisci, dai uno sguardo indietro maliziosa, rallenti per lasciarlo arrivare a pochi metri e senza che io dica nulla, camminando, sollevi la gonna...e mi sorridi...io ti sorrido...mi stringi la mano e ripeti la mossa...vuoi convincerci che il gioco ti piace.
Rallento l'andatura, ormai ci siamo...arriviamo in un posticino che conosco già, tu non lo sai ancora, te lo dico per tranquillizzarti..ci sediamo..io mi spoglio subito, mi rilasso e comincio ad assaporare il vento sulla pelle, il sole è ancora alto ma non ci può fare male...l'estate ormai sta finendo. Tu sei timida, rimani in costume e cominci a parlarmi di lui, si vede che ti piace, sei preoccupata perchè si è seduto a pochi metri.
Resisto poco...anche se mi stai dicendo che ci sono altri corpi nudi che si aggirano tra gli alberi...hai paura che ci osservino, che si avvicinino..
Comincio a baciarti...la passione mi scalda...è davvero la nostra prima volta...il sogno diventa realtà, stiamo facendo ciò che molti sognano e non troveranno mai la forza di fare...la forza che mi stai dando tu ora...cominci a lasciarti andare ma ti guardi ancora troppo in giro...sei timorosa...ti bacio sul collo, delicatamente, come so che ti piace, ti sussurro di stare tranquilla che ci sono io vicino a te...sono il tuo diavolo tentatore..quando voglio, quando mi appassioni così, la mia voce cambia...ti chiedo di baciarmi a tua volta...ma non in bocca...ti guardi in giro...ancora timorosa, ma inizi a farlo lo stesso...sei eccezionale, così non l'hai mai fatto, mi stai mandando in orbita...attorno a noi, il rumore dolce del fiume..il vento ci sfiora...la sabbia comincia ad appiccicarsi ai nostri corpi sudati, ebbri di piacere condiviso..ti accarezzo dolcemente dove più ti piace...poi ricambio i baci profondi, scostandoti il costume...sei miele dolcissimo, sei rugiada sull'erba di mattino presto, sei fragole e panna montata....alzo gli occhi e li vedo attorno, silenziosi, eccitati...davanti a tutti lui, il bel ragazzo che ti ha acceso dentro...mi eccito ancora di più, faccio finta di niente e continuo a baciare il tuo fiore proibito...hai gli occhi socchiusi, percepisci la loro presenza, la loro eccitazione...cominci ad ansimare, a contorcerti sulla sabbia, le tue unghie incidono la pelle delle mie mani sui tuoi seni, è una raffica di emozioni forti, di sensazioni colorate, di profumi dolci,....sono in orbita ormai, nessuno ci può fermare ora, nessuno mai...risalgo verso le tue labbra e ti possiedo e mi possiedi, e ancora e ancora e ancora...loro sono li...non li stiamo guardando...sappiamo dei loro sguardi...l'aria trasmette le loro vibrazioni...non un suono, solo il dolce rumore della natura si unisce al nostro gemito profondo...siamo un corpo solo, siamo noi soli, noi tutti, amanti perversi e angelici, complici perfetti di un momento unico che sta cambiando per sempre la nostra vita.
Torniamo sul Pianeta Terra, ...il nuovo amico è ancora vicino a noi, gli altri si sono già dileguati così come erano venuti, senza dire nulla..ti chiedo piano cosa vuoi fare...sei titubante, vorrei, non vorrei, non so, non parli...faccio segno tutto finito, ok, grazie, se ne va...
Ti penti, vorresti farlo tornare, non sai come dirmelo, non sai come dirtelo...
Non dico nulla ma sai cosa sto pensando....E' solo l'inizio.....L'avventura continua....
by Sun 2010
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14 anni fa
MixCoppia,
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Chi ha aperto le porte x Moni 3° parte
Chi ha aperto le porte x Moni 3° parte
Angela si stacca da me e torna con una mascherina di pelle tutta chiusa, la parte degli occhi ha dei clips che si possono staccare ma niente dovevo vedere…solo con l’olfatto e le sensazioni…mi accompagnano sul letto.. seduta e bendata, avvolta nel mistero del senno di: ora cosa succederà, non posso vedere nulla cosa stanno facendo le mie 2 Fatine…sento che bisbigliano tra loro divertite ma anche eccitate. Mi sdraiano sul letto nella posizione che prediligono loro, comincia il gioco di seduzione x la verginella…non so chi è a sinistra o a destra, sento le loro mani accarezzarmi tutta, le mie sono bloccate sotto le loro ginocchia.. vorrei accarezzare i loro stupendi corpi ma mi è impossibile… sento delle dita che mi accarezzano le labbra, le lecco e le bacio, sono in preda al delirio ed al desiderio, ho voglia di muovermi anch’io…toccare e baciare le Fatine…Ad un certo punto sento sulle mie labbra un calore, il profumo del sesso, si appoggia lentamente e delicatamente, lo sento liscio,duro ed infinito, lo sento passare dalla punta fino ai testicoli, ma è enorme non finisce +, lo bacio senza remore, con la lingua lo accarezzo da cima a fondo poi lo sento che vuole entrare nella mia bocca, oddio è enorme faccio fatica a riceverlo ma lo voglio, mi lascio andare fin che passa la cappella e con la lingua lo massaggio tutto intorno, è fantastico sentirti riempire la bocca, un sapore intenso che mi inebriava la mente…comincia ad andare avanti ed indietro come volermi scopare, arriva in gola e sento che manca ancora un pezzo…mai provato una sensazione così intensa…mi piaceva da morire…Mentre l’altra (non so chi) mi accarezzata il sesso che stava x scoppiare, sento che mi scosta il perizoma da un lato e sento la sua lingua che comincia a baciarmelo, poi un calore improvviso avvolge la mia cappella, una lingua esperta mi fa inarcare tutta…allargo le gambe e sento che la lingua scende piano piano verso i miei gioielli, sobbalzo quando li bacia…poi scende ancora, non capisco + nulla, una mi sta scopando in bocca, l’altra mi sta baciando come mai nessuna l’abbia fatto…a questo punto alzo le gambe verso l’alto come una troia e sento che con le dita mi allarga il mio buchino e la lingua entra…sto morendo…sono al settimo cielo…mi libero le mani e comincio a massaggiare quello che sto spompinando, è enorme sarà minimo 20 cm, lo sento pulsare e diventare sempre + duro e lungo…ora comincia la parte + intensa del mio cammino di Moni…ho lo sfintere bagnato dalla saliva di (poi ho scoperto che era Angela).
Quindi era Monica che stavo spompinando, la mia Venere…chiedo il permesso di togliere la maschera, voglio vedere tutto quello che mi sta accadendo intorno.. permesso negato…il mistero eccita di + mi dicono…Sento il mio sfintere che si sta aprendo ai colpi di lingua di Angela, sanno quando è il momento, stava arrivando e dalla lingua passa ad un dito, molto lentamente lo sento entrare dentro di me, lo ruota dentro e sento un piacere intenso che mai avevo provato in vita mia…poi 2 dita, passano facilmente oramai il gioco è fatto, il terzo mi fa uscire di senno…”Sei una Troia, ti piace vero? Entrambe cominciamo a dirmi parole a volte dolci a volte quello che vorrei sentirmi dire, Sei una Puttana la nostra Troia, solo noi possiamo fare quello che vogliamo di te e ogni volta che vogliamo scoparti devi correre da noi subito senza ma e senza se…ero nelle loro mani, mi avevano posseduta psicologicamente…ero la loro giovane schiava…
Continua…………….
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2
14 anni fa
Monitrav60,
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Chi ha aperto le porte x Moni 2° parte
Chi ha aperto le porte x Moni 2° parte
Sono in mezzo a loro, delicatamente e contemporaneamente mi sfilano l’accappatoio…chiudo gli occhi e mi lascio coinvolgere dall’atmosfera che mi circonda, sono stordita dal loro profumo e dalla delicatezza che hanno x me.. le sento vicine coi loro corpi, quei seni che sfiorano la mia pelle nuda, le mani che accarezzano la mia schiena con un brivido che mi fa tremare tutta. “Tieni gli occhi chiusi” mi sussurra Monica, ti diciamo noi quando aprirli…Sento che mi infilano la sottoveste dai piedi, che sensazione sentire sul mio corpo quell’ intimo fine e delicato…poi mi infilano un perizoma che sento la riga infilarsi tra il mio sfintere, ma davanti il mio pene non ci sta dentro, ero eccitata al massimo…sento che mi stanno mettendo una parrucca lunga, poi mi fanno sedere sul letto…mi mettono una crema sul viso massaggiandolo, poi del fondo tinta…Angela comincia a truccarmi gli occhi, mentre Monica mi mette del rossetto sulle labbra…mi sto immaginando come possa essere così…ma voglio vedere il tutto alla fine…mi dicono che sono una gnocca stupenda e che potrei fargli concorrenza se andassi in strada…hanno finito? No!!! Mi infilano delle calze autoreggenti a rete, poi un paio di scarpe con tacchi altissimi…non so come potrei camminare però sono pronta x il grande salto…lo voglio fino in fondo…mi aiutano ad alzarmi e mi accompagnano davanti ad uno specchio che mi ritrae tutta…Non ci posso credere, non mi riconosco, credo che nemmeno i miei famigliari e gli amici mi riconoscerebbero…ma sono proprio io? Che bambola, una biondina mozzafiato, mi congratulo con le mie 2 Fatine, siete state fantastiche…le prendo x i fianchi e le bacio appassionatamente, loro soddisfatte per la mia gioia contraccambiano. Le accarezzo i glutei ad entrambe, come loro fanno con me…ci abbracciamo come se ci conoscessimo da una vita…sento contro le mie cosce qualcosa di duro e grosso, si strusciano una da una parte una dall’altra…non capisco + nulla sono in estasi totale, mi lascio andare completamente, sento le loro mani su tutto il corpo, sui fianchi, sui capezzoli, sulle natiche, poi Monica si pone dietro di me mentre Angela di fronte, sento l’enorme e duro c…o, mi inarco per sentirlo meglio tra le natiche, bacio Angela come se fosse una donna vera, le desidero ardentemente…Sto scoppiando dal piacere…mai avrei immaginato una così forte emozione, ero confusa ma felice di questo gioco che mi inebriava la mente ed il corpo…volevo accarezzare tutto delle mie Fatine…ma il gioco lo comandavano loro…come mi avvicinavo con le mani per sentire i loro gioielli mi bloccavano…oddio cosa succederà ancora…perché non soddisfano la mia curiosità…non era la prima volta che toccavo dei c…i, mi è capitato con qualche gay ma solo in mano…continua…………
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14 anni fa
Monitrav60,
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Chi ha aperto le porte x Moni 1° parte
CHI HA APERTO LE PORTE X MONI 1° Parte
Appena 19enne girando con amici a Milano x Trans divertendoci un po’ e vedendo queste meravigliose creature, misteriose ma intriganti, la mia mente cominciò a frullare di provare questa esperienza nuova…girando e girando vidi una stupenda bambola che mi attirava…Passarono alcuni giorni e decisi di cominciare questa avventura non sapendo a cosa andavo incontro di preciso, però ero eccitata…Arrivai alle 22.00 in zona “Parco Ravizza” e feci un giro per vedere se c’era qualche Trans che mi attraeva…alcune erano mascoline, volevo una bella Trans visto che era la prima volta. Andai dove avevo visto la Bambola, ce n’erano 3 con Lei diciamo tutte belle, alte, con seno da favola, gambe lunghe, tacchi alti, vere bombe sexy…tremavo un po’ e passavo continuamente davanti a loro fino a quando erano rimaste in 2..Lei era lì che ancheggiava sui tacchi sculettando parlando con l’altra…mi fermo vicino ed aspetto…mi si avvicinano entrambe e mi chiedono se posso dargli un passaggio..risposi di si…salgono e facciamo un giro in città chiedendomi cosa facevo e se ero ancora vergine…se non avessi mai provato con una Trans…risposi timidamente che ero vergine però volevo vedere com’era questo nuovo mondo…sono sempre stata curiosa di provare di tutto…si guardano x qualche istante tra loro e con un sorriso annuiscono senza dire nulla…Se vuoi possiamo andare a casa mia noi 3 e ti facciamo vedere cosa si prova con noi Trans, però devi lasciare fare a noi…chiedo quanto mi costerebbe il tutto..se sarai brava niente…ci divertiremo un po’ insieme …Un po’ titubante ma eccitata dalla proposta di queste meravigliose Fanciulle accettai…Arriviamo a casa di “Monica” (da cui ho preso il nome d’arte in sua memoria) bella, confortevole, elegante casa…Ci accomodiamo sui divani bevendo un whisky, ero in mezzo a loro, sentivo il loro profumo che mi prendeva la testa, 2 whisky, la testa comincia a liberarsi…Monica va in camera e mi lascia sola con Angela l’altra, quelle 2 gambe perfette affusolate, tacchi da 12 cm, minigonna cortissima, cominciavo a non capire + nulla…Sento la sua mano che mi accarezza i capelli mi giro x guardarla negli occhi e mi si avvicina con le sue labbra, non so cosa fare ma decido di fare il passo…lascio fare a loro…le nostre lingue si incrociano e sento un brivido che mi assale lungo la schiena, mi lascio andare alle sue carezze, l’accarezzo lungo i fianchi armoniosi, mi lascio trasportare da Angela in questo mondo nuovo…sono eccitatissima…Nel frattempo sento i tacchi di Monica che si avvicinano a noi, ci stacchiamo dal lungo bacio e vedo la mia Venere con una sottoveste trasparente nera, i suoi seni sodi avvolti da un reggiseno mini…un perizoma che si intravede da sotto la sottoveste, quasi svengo dall’apparizione…Meravigliosa…si siede di fianco a me e Angela va in camera…Monica mi chiede se sono depilata, io dico di no…allora mi dice se mi piacerebbe essere tutta rasata come mamma mi ha fatto…dico di si…mi prende x mano e mi accompagna in bagno…mi dice di spogliarmi e di lasciare fare a lei…non capisco pi++ nulla…mi mette sotto la doccia, mi bagna la pelle e poi prende una crema depilatoria…ero eccitato al massimo. Mi spalma la crema su tutto il corpo dove avevo i peli…meno che sulle parti intime…in attesa che la crema facesse il suo effetto prende la schiuma da barba e me la mette sulle parti intime, me la spalma x bene e poi prende un rasoio usa e getta e comincia a rasarmi quelle parti…terminato rientro in doccia x sciacquarmi dalla crema e dalla schiuma…mi guardo e con stupore mi vedo tutta bella liscia e depilata…la cosa mi eccita di + ancora…esco e mi asciugo …mi sento libera e sento che sarà una serata fantastica con queste 2 meravigliose creature…ho deciso di lasciarmi andare a loro, succeda quel che succeda, sono nelle loro mani. Indosso l’accappatoio di seta di Monica e vado in soggiorno…sono entrambe sedute sul divano, anche Angela si è cambiata, indossa una vestaglia rossa con tutto in tinta anche sotto…wow wow sono emozionata e nel frattempo eccitata dalla voglia di essere tra le braccia di 2 Fantastiche e Meravigliose Creature.. Ma era solo l’inzio …mi siedo in mezzo a loro e dopo un altro whisky sento il loro respiro avvicinarsi al mio viso…mi lascio andare sul divano e sento le loro lingue che cercano la mia…le prendo x i fianchi e le stringo a me…sento il loro respiro che sale affannoso…ci lasciamo andare ad un lungo ed intenso bacio…credo che si stiano eccitando anche loro…vorrei sentire la loro eccitazione ma mi fermano…si alzano e mi prendono x mano e mi accompagnano in camera da letto…un letto stile ‘800…mi sembrava di vivere in una favola.
Ora Monica si avvicina ad un cassetto e prende dell’intimo femminile, rosa……………….Continua
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1
14 anni fa
Monitrav60,
81
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Vorrei andasse così
Mi sono decisa finalmente. Ecco ora scrivo alla coppia XY che mi va bene la loro proposta di vederci per una pizza, tanto per conoscerci e se poi c'è la giusta sintonia si va a casa loro per un drink e poi per altro ancora........ Accidenti, sono tutta emozionata....diciamolo pure eccitatissima, al punto che sono già un pò bagnata. Ma che figura ci faccio se davanti loro vengo già , come una fontana. E' si perchè io non resisto e appena una o uno o.... chi altro, non so, mi va a genio dal lato fisico intendo, ecco mi arrappo tutta e vengo, si vengo come una fontanella e bagno mutandine, coscie, calze, gonna o pantacalze e mi vergogno anche un pò. Poi però so riprendermi e allora recupero. anche perchè poi posso durare più a lungo e tutti ne guadagnano, in piacere. Bene ora scrivo: "carissimi, ci vediamo al parcheggio di via .....e lì mi vedrete arrivare, e mi potrete allora sicuramente riconoscere, con l'auto marca......colore..... e io scenderò dall'auto già tirata da puttana, mini mozzafiaco, come vi avevo anticipato, perizoma rosso, quello che lascio intravvedere nelle foto del sito, tacchi a spillo, calze autoreggenti, insomma veramente troia pronta all'uso. Voi vi avvicinerete e...parola magica: "Sofy?" vi farete così riconoscere.
La prima parte del gioco è allora riuscita. Si tratta ora di socializzare..... ma accidenti, la signora è veramente uno schianto, forse non è più giovane ma a giudicare dal fisico si è mantenutaveramente bene....seno abbondante e sodo, pancino scoperto tutto "toccamelo e scivola giù con la mano" gambe da ballerina e....sguardo da gran troia che chiede "dammelo ora o mai più, dammelo ancora e per sempre".... Anche lui non scherza: pantaloni larghi ma uccello così turgido che se ne apprezzano le forme e le dimensioni....quelle che mi piacciono, ovvero lungo e grosso da ingoiare e poi cavalcare..selvaggiamente da gran troia.
Pochi preamboli, molta concretezza...il gioco si fa così più spudorato ed eccitante. Lui mi solleva un pò la gonna e mi tocca l'uccello , subito, a freddo e dice "OK si va bene ora pui montare in macchina e ubbidire ai nostri voleri. Lei mi guarda di sottocchi, lascia intendere che il capo è lui, purtroppo, ma che alla prima occasione si rifà e si tocca una tetta, si liscia i capelli e lascia intravvedere una spudorata eccitazione: i capezzoli le sono diventati turgidi e si intravvedono dalla camicetta, attilata e trasparente. Il viaggio in macchina spero subito non sia lungo . e tale si rivela.
Arriviamo alla loro abitazione / alcova. Una casetta in campagna, tranquilla, fuori da pettegolezzi dove tutto si puù fare in assoluta tranquillità. Mi sento a mio agio, sanno mettere le persone a loro agio, sanno che così otterranno di più. Io così darò il meglio del mio essere puttana. Il gioco ha inizio. Un pò perfverso, forse sadomaso, chissà. Io mi lascio andare e lui, apppena sul divano, mi afferra la testa e me la spinge verso il suo cazzo già in erezione meravigliosa. comincio a leccarlo piano piano, per farlo sofrire. Inizio con le palle. scivolo giù con la lingua verso il buchetto dell'ano, gli lecco il culetto a lungo, gli penetro dentro con la lingua e lui mi dice, mi urla "troia" così continua leccami il culo che poi ti inculo, gran troia. E' quello che spero, e so che otterrò.
La sua lei..moglie o fidanzata non si sa, ma sicuramente gran vacca, ha cominciato a spogliarsi, iniziandoi dalle mutandine che si è sfilata e mi ha subito sbattuto in facci perchè ne leccassi gli umori, cosa che non mi sono fatta riperere due volte.(fine I puntata)
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14 anni fa
admin, 75
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La ragazza del mio amico
Tutto è cominciato una sera di quasi un anno fa. Ero in casa, in tv non c’era nulla, così decisi di entrare su facebook alla ricerca di qualche vecchio amico. Comincia ad inserire nomi e cercare, alcuni li trovai altri no, comunque mi venne in mente un vecchio amico delle scuole superiori, così mi sforzai di ricordare il suo cognome e lo trovai. Da quel giorno abbiamo cominciato a comunicare tramite facebook, msn e cellulare e dopo un paio di mesi finalmente ci siamo rincontrati. Abbiamo parlato un po’ dei vecchi tempi, dei vecchi amici, dei nostri lavori e della nostra vita e riguardo proprio a questa si soffermò raccontandomi alcuni episodi, accaduti tra lui e la sua nuova fidanzata.
Mi disse che le voleva bene, che si trovava bene con lei anche se aveva 10 anni più di lui (lei aveva 44 anni), che lei era divorziata con un figlio di 22 anni e che tra lui e il figlio non scorreva buon sangue e proprio per questo c’erano dei problemini e stavano cercando di risolvere. Dopo qualche ora trascorsa nei ricordi e nei problemi di coppia che avevano, gli dissi di venire a cena da me una sera e di portare anche lei, almeno l’avrei potuta conoscere. Un paio di settimane dopo mi chimò per sapere se c’ero voleva venire per farmi conoscere la sua fidanzata, gli dissi che non c’era problema. Così non appena tornai a casa, cominciai subito a preparare la cena. Finalmente arrivarono, potevo conoscere la donna del mio amico, avevo una certa curiosità di vederla, perché lui fisicamente non è il massimo e la curiosità di vedere questa donna era tanta, apro la porta, vedo lui davanti la porta e lei no, dopo qualche istante eccola apparire. Saluto lui, mi presenta lei e io impacciato come n baccalà, la guardo senza dire nulla, per pochi secondi e poi mi presento. Rimasi sconcertato quanto stupito nel vedere quella donna di 44 anni, una sorpresa in tutti i sensi, mi aspettavo una signora un po’ trascurata, con i segni dell’età sul viso, insomma mi aspettavo di vedere un cesso e invece caspita, una donna meravigliosa. Capelli ne lunghi ne cori, bionda, occhi verdi, non molto alta 160, 165 al massimo, una pelle olivastra ma come una ventenne, vestita con camicetta bianca molto scollata e semitrasparente, un pantalone di pelle nero attillassimo, che metteva in risalto tutte le sue forme, due tette spettacolari, un culo da urlo, anche se il viso non era proprio il massimo, carina di viso ma con un corpo da urlo. Fatte le presentazioni, ci siamo accomodati, cenato, parlato un po’ di tutto e durante tutto questo tempo non potevo fare a meno di guardarla e soprattutto guardarle le tette, poi finita la serata, pronti per andar via, saluto lui, saluto lei e mentre mi avvicino per darle un bacietto, lei mi mette il braccio dietro la schiena come per abbracciarmi e spinge il mio corpo contro il suo, due bacinetti e con la mano mi strofina dietro la schiena. Inutile dire che al solo contatto l’erezione è stata immediata e che molto probabilmente se ne era accorta anche lei, comunque salutati e andati via. Rimasto ormai solo, mi sdraiai sul divano e pensavo a lei, quei sguardi,quei sorrisi e soprattutto quel saluto, non avevo la certezza che lei si comportava in quel modo per provocarmi o se era proprio così, non conoscendola non potevo sapere, quindi azzardare una mossa mi sembrava prematuro e decisi di lasciare che le cose facessero il loro corso, magari negli incontri a seguire avrei potuto capire meglio. Dopo quell’incontro ne seguirono degli altri, a casa mia, in locali, a cena fuori e i suoi modi erano più o meno gli stessi ogni volta, solo che a differenza della prima volta ora c’era confidenza, quindi a volte si scherzava ci si abbracciava per gioco, ma ogni volta che le serata terminavano e ci salutavamo, quel saluto prendeva volta dopo volta un atteggiamento più intimo (dico intimo perché non saprei come descriverlo altrimenti), e questa cosa ogni volta mi faceva pensare, è proprio così o mi sta mandando dei segnali e io non li percepisco? Cosa fare? Provare con la prima mossa oppure aspettare ulteriormente? Di una cosa ero più che certo la desideravo, desideravo fare l’amore con lei a tal punto che stava divenendo un ossessione. Passarono un paio di mesi senza più ne sentirci ne vederci, senza avere nessun contatto con lei la mia ossessione, stava svanendo, quando una sera mi collego su msn e trovo una richiesta da un contatto, il nome era il suo quindi non poteva che essere lei…non c’è bisogno che vi dica quale è stata la mia reazione!!! Ho accettato immediatamente, ma lei quella sera non era su msn. Per quasi una settimana mi sono collegato tutte le sere senza mai riuscire a trovarla su msn, finchè decisi di lasciare un messaggio, era l’unico modo, un appuntamento su msn, le scrissi se verso le 21 del giorno seguente si sarebbe collegata almeno avremmo scambiato 4 chiacchiere. Ecco arrivato finalmente il fatidico giorno dell’appuntamento su msn, non sapevo se l’avrei trovata, se avesse letto, ma alle 21 mi collegai e con grande gioia lei c’era. Restammo collegati a parlare fino alle 4 del mattino, abbiamo parlato di tutto, di lei, del suo rapporto, della sua storia precedente, dei problemi attuali, ma abbiamo anche scherzato e riso, siamo stati bene, dopo quella sera quasi tutte le sere per un mese intero si passavano diverse ore insieme su msn a parlare e scherzare. Una sera di maggio, erano quasi le 2 del mattino, dopo tanto parlare, ridere e scherzare, lei mi chiese se volevamo accendere le web cam, per vederci visto che erano tre mesi che non ci vedevamo più, dissi di si e appena appare l’immagine, la vedo, sdraiata sul letto a pancia su, con il portatile poggiato su di lei, una camicia da notte praticamente invisibile, dove si vedevano benissimo le sue grandi e belle tette, anche perché potevo vedere solo viso e tette nella posizione in cui era. Parlavamo guardandoci e la cosa mi eccitava moltissimo, pensai che quella era l’occasione giusta per tentare un approccio diretto, così in modo molto scherzoso le dissi che se aveva caldo poteva spogliarsi tranquillamente io avrei chiuso gli occhi almeno sarebbe stata più fresca, lei mi rispose sempre in modo scherzoso che non mi credeva, non credeva che non avrei guardato, gli proposi di provare, togliti qualcosa e vedrai che non mento, lei replicò che senso c’era spogliarsi se nessuno poteva guardare e così mi buttai a capofitto e le dissi di spogliarsi che qualcuno con il desiderio di ammirare quel fantastico corpo c’era e lo aveva proprio davanti a se.
Sistemò il portatile in fondo al letto, si mise in ginocchio davanti alla cam mi guardava e pian piano con movimenti sensualissimi si tolse la camicia da notte, che spettacolo era completamente nude, non indossava nulla sotto, aveva una figa bellissima, depilata con un filetto di pelo, e quelle tette strepitose di fuori, sempre in modo molto sensuale si toccava il corpo, poi mi chiese di mostrarle il cazzo, lo tirai fuori e lo toccavo davanti a lei, poi si sdraiò pancia in su davanti la cam, accarezzando dolcemente la sua figa per poi infilarsi tutto il dito dentro, alzò la testa e mi chiese di metterlo dentro e di venire insieme a lei. Quella fu la mia prima volta di sesso virtuale, ma devo essere sincero è stato bellissimo. Finito tutto, sistemati e vestiti le chiesi che desideravo da morire metterglielo dentro veramente e lei mi rispose che lo voleva anche lei e che in settimana sarebbe venuta da me e mi avrebbe fatto godere come non avevo mai goduto prima. Quei due giorni sembravano non passare mai, non vedevo l’ora di fare l’amore con lei e finalmente arrivò il giorno del nostro appuntamento. Fu un sabato mattina, lui lavorava fino a tardi, alle 10:30 era già a casa mia, si presentò con una delle solite camicette molto scollate e trasparenti, una minigonna molto mini, stivali fino sopra al ginocchio, appena in casa senza dire una parola la bacio subito e con le mani tocco ogni parte del suo corpo, infilo la mano sotto la minigonna, sposto le mutandine, quel tanto da poter infilare il dito dentro la sua figa e continuo a baciarla ovunque, poi lei si chia davanti a me tira giù pantalone e slip e lo prende a leccare con molta delicatezza e poi giù in bocca, tutto dentro, un abilità nel pompino favolosa, dopo qualche minuto che me lo succhiava dovetti farla smettere altrimenti le sarei venuto subito in bocca e lei disse che prima doveva venire lei poi potevo venire io ovunque desideravo riempirla. Entriamo nella camera, continuo a baciarla e intanto le sfilo i vestiti di dosso e lei faceva altrettanto con me, si mise seduta sul letto e ricomincia a succhiarmi il cazzo, poi si alza, mi prende e mi sbatte sul letto, mi sale sopra, infila il cazzo nella figa e comincia a cavalcarmi, che figa bollente, umida e pian piano sempre più bagnata, mi cavalca con sempre più foga, poi si sdrai spalanca le gambe e mi chiede di spaccargliela tutta, comincio a scoparla, lei con le mani sul mio culo mi spingeva sempre più forte contro di lei, sempre più forte, finchè gridò “SI SI DAI SPACCAMELA DAI SI SI GODO SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII” poi mi disse di non fermarmi di venirle dentro voleva la sborra dentro la figa e la accontentai, riempiendole la figa di sborra. Cazzo che scopata meravigliosa, avevo toccato il cielo dal piacere, che donna, che abilità. Restammo sdraiati sul letto senza dire nulla, io ero ancora sopra di lei con il cazzo piantato nella figa, quando lei mi disse che potevo toglierlo e avrei potuto rimetterlo dentro più tardi tanto lei non sarebbe andata via subito prima dovevo riempirgli di sborra anche la bocca, il culo e un ultima volta ancora la figa. Passò un oretta o poco più e già cominciava ad avere voglia di cazzo, riprese a baciarmi per scendere poi verso il cazzo e riprenderlo nuovamente in bocca. Cominciò a succhiarlo, leccarlo e ancora succhiarlo, una bocca abile come quella ancora devo trovarla, senza togliere il cazzo dalla bocca si girò sopra di me, voleva che gli leccavo la figa, e presi a leccarla, aveva un sapore buonissimo, era morbida tutta bagnata, alternando giochi di lingua e dito la feci venire nuovamente, sentivo il suo corpo contorcersi dal piacere, e più lei godeva e più succhiava avidamente il cazzo, fino al punto che la rempii in bocca di sborra, nonostante fossi venuto continuava a succhiare, ingoiando fino all’ultima goccia di sborra, poi soddisfatta si voltò dicendomi che adorava la mia calda sborra e se ero soddisfatto del pompino che mi aveva fatto. Altro che soddisfatto ero al settimo cielo, mi aveva succhiato proprio tutto in modo impeccabile.
Tra una scopata e un pompino, si cominciava ad avvertire la fame, mi alzai per preparare qualcosa da mangiare e mentre stavo per mettere i pantaloni lei mi disse di non metterli, di restare nudi almeno se fosse sopraggiunta la voglia improvvisa di scopare eravamo pronti, e così restammo nudi per casa. Avevamo pranzato, stavamo benissimo, tra il preparare e il mangiare erano passate quasi tre ore, stavamo sparecchiando la tavola lei davanti al tavolo ed io le stavo passando dietro per poggiare i piatti nel lavello, proprio mentre stavo passando dietro di lei, spinge il culo contro il mio cazzo, a quella pressione il cazzo si era indurito di nuovo e lei colse al volo l’attimo per piegarsi sul tavolo e infilarsi il cazzo nel culo. Dio quanto era stretto quel buchino, lo facevo scivolare piano piano e lei muoveva quel culo contro il cazzo dentro e fuori dentro e fuori piano piano quel buchino si stava allargando sempre di più e il cazzo scivola dentro sempre meglio, spingevo ma non forte poi lei m’implorò di sfondarle il culo di spingere tutto dentro forte sempre forte, poi mi fece sedere sulla sedia e salì sopra di me infilandoselo nel culo, insaccando il cazzo forte e tutto dentro fino al riempirlo di sborra, tutta dentro al culo e lei ancora spingeva e spingeva, poi si ferma mi guarda, sempre con il cazzo nel culo, non voleva proprio farlo uscire di li, e disse se avrei ancora scopato con lei o se tutto sarebbe finito a quel giorno, le risposi che ogni volta che avesse avuto voglia di cazzo sapeva dove trovarmi. All’improvviso riceve una telefonata, era lui che gli chiedeva di vedersi perché avrebbe staccato da lavoro prima e voleva stare un po’ con lei, così si è dovuta sistemare rivestire e scappare via di corsa e prima di uscire mi disse che mancava ancora l’ultima scopata e che avremmo dovuto recuperarla la prossima volta. Onestamente quella telefonata mi ha salvato nel vero senso della parola, un'altra scopata nel giro di un ora e avrei dovuto fare gli impacchi con il ghiaccio davvero, mi aveva letteralmente sfinito, una donna, una cavalla del genere non mi era mai capitata e fortunatamente sono stato all’altezza della situazione.
Nel corso dei mesi successivi abbiamo avuto molte altre occasioni di fare l’amore, ma nessuna era stata mai come la prima volta e per fortuna tutte le volte il tempo a disposizione ci permetteva massimo di farlo un paio di volte non di più. Attualmente ancora ci vediamo di tanto in tanto, ci facciamo le nostre belle cavalcate non più a quei ritmi, anche per un discorso di tempo e forse perché anche la complicità la magia di prima sta svanendo.
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14 anni fa
fabrizio77, 33
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Halloween
La vita può riservare molte sorprese, a volte piacevoli, altre meno, altre ancora del tutto inaspettate ed illuminanti.
Sono uno dei tanti impiegati che affollano la metropoli di Milano, uno di quelli, per intenderci, stressati non solo dal proprio lavoro, ma anche dal continuo esercizio da pendolare che quotidianamente devono fare e sopportare. Come sempre la vita in ufficio, quella mattina, si svolgeva secondo la solita routine: timbro del cartellino, aggiornamento sul lavoro da svolgere da parte del capo petulante, inizio del lavoro stesso con i tuoi colleghi. Nulla lasciava presagire una conclusione diversa dal solito, sennonché quella sera era la notte di Halloween e si era organizzata una festicciola mascherata a casa di uno di noi: tema della serata, lo scambio, ovvero gli uomini rigorosamente vestiti da donna e ovviamente le donne da uomini. Inutile dire che le battute si sprecavano da due settimane, dove il tema più gettonato era chi avrebbe meglio interpretato l’altro ruolo. Sarà banale dirlo, ma a quanto pare ero dato da favorito in questa bislacca gara, probabilmente dovuto al mio aspetto un pochino effeminato (odio barba, baffi ed affini), al mio gusto ricercato per la moda ed alla mia innata capacità al maquillage, accentuata dal mio stretto rapporto con l’arte teatrale coltivata durante gli anni delle superiori.
Giunto l’orario di chiusura, ci demmo appuntamento al solito bar, giusto per aprire in modo adeguato la festa e scegliere chi avrebbe dovuto prendere l’auto e fatto d’autista agli altri.
Arrivato a casa e fatta una veloce doccia rinfrescante, diedi inizio all’opera: avevo optato per un abito sobrio, un tailleur nero, e delle scarpe abbinate al vestito, mentre avevo eliminato la borsa, non avendo avuto modo di trovarne una adatta tra le tante che costituivano il corredo delle mie sorelle, per un più comodo marsupio dove riporre documenti, soldi e chiavi di casa. Conciato in questo modo ero sicuro di avere un tocco di fascino, ma essendo nella mia indole la voglia di primeggiare nel travestimento, avevo acquistato delle calze autoreggenti, che lasciavano intravedere tutta la loro sensualità da sotto la gonna, visto che non erano abbastanza lunghe per la mia statura, e un completo intimo rosso, tutto in pizzo, con l’idea di sfoggiarlo al mio “uomo” nel momento più opportuno, sapendo che “lui” era la collega a cui ormai facevo la corte da un anno buono.
Prima di tutto mi feci la ceretta: una sensazione più che conosciuta, ma che mi diede qualche grattacapo quando venne il momento di cosce e inguine; poi diedi una sistemata alle sopracciglia, quindi mi vestii e completai l’opera con il trucco e la parrucca. Nel complesso ritengo di aver fatto un ottimo lavoro e quella sera non fui il solo a pensarlo.
Scoccata l’ora, salii in auto e partii. Non abito molto distante da Milano, ma l’esperienza al volante con i tacchi la sconsiglio a chiunque, un vero calvario; oltre a ciò, mi ritrovai presto in panne, costretto ad abbandonare il mio mezzo in un parcheggio pubblico e dovermi fare un buon kilometro e più a piedi. Sarà stata l’euforia di questa inconsueta festa, sarà stato il mio aspetto o più semplicemente l’elevato tasso alcolico, ma mi si avvicinarono tre uomini un po’ malfermi sulle gambe e ben poco lucidi, i quali cominciarono a riempirmi di elogi per il mio vestiario, le mie gambe, i miei occhi, il mio seno prosperoso(!), e successivamente a chiedermi cosa facevo “tutta sola”, se volevo compagnia, se necessitavo di protezione, insomma una pletora di luoghi comuni pur di accedere alle mie grazie. Ovviamente li lasciai fare, cercando nel contempo di scrollarmeli per evitare facili ironie da parte dei miei colleghi. In effetti ci riuscii, ma solo perché mi ritrovai steso a terra a causa dello strattone che ricevetti da un povero ladruncolo, il quale prese a correre come un indemoniato con il mio marsupio.
Naturalmente quei bravi ragazzi se la diedero a gambe levate alla vista di questa scena ed io mi vidi costretto a rincorrere il mio scippatore a piedi nudi e con le scarpe in mano. Per mia fortuna, ci imbattemmo in una volante della Polizia, la quale fermò lo sfortunato malvivente, mi restituii quanto mi era stato sottratto ma mi costrinse ad andare alla stazione per tutti gli accertamenti del caso. Tralasciando le infinite risa che il mio aspetto suscitò, dovetti rimanere seduto a sbrigare la pratica del mio furto per oltre un’ora e così persi il party per cui mi ero tanto prodigato. Ciliegina sulla torta, sarei stato costretto a raggiungere casa con i miei mezzi se una simpatica poliziotta, ormai a turno ultimato, non si fosse offerta di darmi un passaggio, per solidarietà femminile mi disse. La battuta mi strappò un sorriso e quindi accettai.
Mentre percorrevamo la strada scambiammo le classiche quattro chiacchiere, giusto per evitare un imbarazzante silenzio, e proprio questo mi indusse a non controllare dove ci stessimo dirigendo. Con mia grande sorpresa, mi ritrovai in una zona sconosciuta e quando chiesi motivo di questa deviazione, per tutta risposta mi trovai la pistola d’ordinanza puntata addosso; ammetto di aver avuto paura in quel frangente e molta di più quando fui costretto a scendere per vedermi ammanettato. Durante questo supplizio, la simpatica agente mi confidò che ci trovavamo a casa sua e che era decisa ad offrirmi una serata speciale in cambio di quella a cui avrei dovuto partecipare. La mia faccia non deve aver espresso un atteggiamento positivo, perché premette ancor di più la canna sulla mia guancia, urlandomi nelle orecchie che dovevo fare esattamente quello che voleva e che ad ogni trasgressione sarei stato punito; a tale affermazione provai a ribellarmi, ma la sua era una presa ferrea e mi parve d’intravedere una scintilla di eccitazione, cosicché decisi di accontentarla.
Una volta dentro venni liberato anche se sempre sotto la costante minaccia dell’arma che teneva in pugno. Senza dire una parola mi indicò un grosso pezzo di legno posto al centro del salotto: in principio non capii cosa volesse, ma poi compresi quando notai che sul pavimento erano presenti degli anelli a cui erano attaccate delle catene. In sostanza, fui messo alla gogna, in una posizione che mai avrei pensato di assumere, ovvero a quattro zampe, con polsi e caviglie incatenate al pavimento e il ventre appoggiato al rozzo sostegno di legno. Quando fui a posto, rimise nella fondina la pistola e si dileguò in un’altra stanza per tornare vestita con un corpetto di pelle nera, stivali lunghi fino al ginocchio e un insieme di oggetti che ben poco lasciavano all’immaginazione sul loro uso.
A questo punto la festa iniziò: mentre un’infinita sequela di insulti fuoriuscivano dalla sua bocca, cominciò a tagliare il vestito, partendo dal collo, passando per il reggiseno fino ad arrivare alla gonna, lasciandomi con la schiena completamente scoperta e le mutande addosso, oramai raggruppatesi tra le mie chiappe esposte. Intuivo che la mia paura l’aiutasse nel suo perverso gioco, perciò cercai di assumere un atteggiamento più forte, più coraggioso, ma invano: lasciandomi completamente basito, mi resi conto che le mie gambe si stavano aprendo da sole, trascinate dalle catene a cui ero legato. Quando raggiunsi la massima apertura, la vidi tornare al tavolo dove aveva lasciato il suo armamentario e scegliere il suo primo strumento di piacere. Ne avevo sentito parlare, ma mai avevo pensato che l’avrei visto così da vicino: era una mutanda con un fallo finto di dimensioni ridotte per la lunghezza, ma non altrettanto per la larghezza. Una volta indossata, tornò alle mie spalle e con un colpo deciso riuscì ad infilarmelo tutto; il dolore fu straziante, cercai di urlare ma mi diede un colpo con un frustino sulla schiena e infine mi mise una correggia in bocca per farmi tacere. Purtroppo davanti agli occhi avevo un orologio e così potei vedere che si divertì letteralmente alle mie spalle per una decina di minuti. La sentivo gridare dall’eccitazione, darmi della puttana in calore, di quanto ero “sporca” e di come meritassi la sua punizione.
Una volta terminato e prossimo alla resa, fui liberato ma solo per essere nuovamente incatenato in posizione supina. Sentivo il mio povero sedere in fiamme, sia per la privazione della mia verginità anale, sia per le fustigate che non si era risparmiata di dare ai miei glutei; ahimè, ancora non era finita: toltemi le mutande, prese a masturbarmi con foga e quando fui completamente eretto, strinse la base del mio pene con una seconda striscia di cuoio in modo tale che non ricadesse su se stesso. Così messo, raccolse il mio scroto tra le mani e strinse. Non riuscivo più a distinguere la realtà dall’incubo, ma percepivo solo il dolore alle mie parti basse, la sua estasi data dalla mia pena e i movimenti convulsi a cui erano sottoposti i miei testicoli e il suo clitoride. Quando raggiunse l’apice, si portò velocemente sulla mia pancia e mi venne addosso, schizzandomi in ogni dove, quasi fossi la sua latrina. Poi si girò, dandomi le spalle, e si piegò sul mio pene: inizialmente lo leccò da cima a fondo, e visto quel che avevo subito fino ad allora mi sembrò il paradiso, ma poi prese a morderlo, stringendo tra i denti la punta fino a farmi sanguinare, per proseguire con sberle lungo tutta l’asta e concludere con una nuova masturbazione violenta, che mi portò all’orgasmo. Naturalmente rimasi eretto dopo e questo le permise di assaporare il mio nettare, leccandolo a partire dal basso per risalire fino alla cima.
Ero stremato, scosso dalla paura e dal dolore; sicuramente fu questo insieme di sensazioni che mi diede la forza per la mia ribellione appena compresi di essere libero: mentre ancora mi elogiava per la mia grande prestazione, le balzai addosso e cominciai a ripagarla con la sua stessa moneta. Le mie mani calavano sempre più forte sul suo corpo, volevo farle del male, volevo, desideravo, pregavo perché anche lei urlasse di dolore, che mi implorasse di lasciarla. Preso ancora dalla foga la scaraventai sul patibolo e la legai. Vidi un lampo di incomprensione nel suo sguardo e questo mi eccitò: afferrato il fallo più grosso e lungo che vidi, le sollevai le gambe e glielo misi su per il retto finché potei, quindi, ricordando di avere ancora il membro legato, le divaricai le labbra in malo modo e spinsi forte, con foga, fino a venire nuovamente; ma non mi fermai, continuai ancora e ancora, fino a quando le forze nelle gambe mi lasciarono. A questo punto avvicinai la mia bocca e presi a morderle il clitoride, mentre la mia intera mano destra entrava in lei. Più gemeva e più mi eccitavo, e più continuavo con quella tortura, più lei urlava. Era un circolo senza fine, ma anche questa giunse.
Mai avevo provato tante e tali emozioni, così scivolai a terra, ma prima di abbandonarmi ad un sonno senza sogni, la liberai, conscio del fatto che io non ero come lei.
Quando mi risvegliai era notte inoltrata e la trovai tra le mie braccia. Con calma la scostai, liberai il mio povero compagno d’avventure dalla sua prigione di cuoio e mi ricomposi. Dopo aver approfittato del suo bagno e di ogni crema disponibile per alleviare il dolore, specialmente quello sul retro, mi diressi verso la porta per poter uscire da quell’inferno e tornare a casa. Lì la trovai che mi fissava. Non sapevo che fare, ma per fortuna anche lei si ricompose in fretta, prese le chiavi dell’auto e mi riportò a casa. Facemmo tutto il viaggio in silenzio, ognuno immerso nei suoi pensieri, i miei, lo confesso, molto scuri. Giunti alla meta, poco prima che scendessi senza degnarla di uno sguardo, mi confidò che l’avermi visto vestito da donna, colpito da uno dei tanti sgarbi che quelle del suo stesso sesso ogni giorno subiscono, quasi indifeso e succube degli eventi, aveva acceso in lei la fiamma della voglia di potermi dominare; era stata irrefrenabile e vi aveva ceduto, ma poi, quando lei era passata dalla parte del dominato, aveva trovato qualcosa di nuovo, qualcosa che non aveva mai provato e che le piaceva. Perciò, prima che mi allontanassi, mi diede il suo numero, chiedendomi di riprovare ancora un giorno. Quando fui nuovamente in casa cercai di scacciare ogni istante di quel che avevo subito e provato, ma non ci riuscii. Con il passare dei giorni il pensiero tornava sempre alla mia mente e alla fine cedetti. Oramai sono passati due anni da allora, due anni trascorsi tra una dominazione fatta ed una subita, perché tra noi non ci sono ruoli, ma solo il gusto per la perversione.
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14 anni fa
admin, 75
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I colori del desiderio
Mi sto preparando a guardare il video che ho registrato, è da tanto tempo che ho questo desiderio: guardare noi due nel momento dell’amore.
Credo sia la vera motivazione di questa voglia, ma non ne sono sicuro, so solo che l’ho fatto e adesso, mentre il ronzio che scaturisce dal televisore mi avvisa dell’imminenza partenza del filmato, mi chiedo cosa cerco, cosa voglio, perché mi sento sempre obbligato a cercare oltre, anche a costo di soffrire.
Le scene cominciano a scorrere: loro non devono fermarsi a ragionare…
Non mi riconosco, non sono io quello che vedo, non è il mio modo d’agire, eppure, lei, è lei…
Guardo curioso le movenze rubate: non ho avuto il coraggio di chiederglielo, di coinvolgerla a questo nuova esperienza erotica, la paura di un rifiuto mi ha fatto propendere all’inganno.
Brutta cosa quando si arriva a non condividere i desideri.
Cerco una scusa per quello che ho fatto, mentre il suo viso stravolto dall’orgasmo mi s’imprime davanti.
Blocco la scena: torno indietro, la riguardo al rallentatore…Si, è proprio bella.
“ Non ti ho detto niente, perché volevo vederti naturale nel momento dell’amore, il saperlo, ti avrebbe condizionata.”
Penso che sarà questo che le dirò, se avrò il coraggio di farla partecipe del mio furto d’amore.
Tutto è iniziato per gioco, come sempre tra noi.
Il piacere di fotografarla, fermare il tempo del nostro piacere nel momento dell’amore, poi, cercare ancora più avanti, dove solo la simbiosi totale ti può portare.
Ho cercato d’essere naturale, spontaneo, ma il sapere che mi stavo registrando mi ha portato a gesti atipici al mio dare.
Cerco di concentrarmi su quello che vedo tramite quel pezzo di plastica amorfa appoggiata alla parete;
“ Così potrò averti con me anche quando non ci sarai…”
Queste, saranno altre parole che ti dirò per farmi perdonare.
“Che stronzo che sono,” penso, mentre mi guardo: sto facendo l’attore per me stresso, mi vedo che cerco l’obbiettivo e sposto i nostri corpi nel tentativo d’inquadrare l’indecente.
“Possibile che amo tanto l’erotismo e sono scaduto nel misero porno?”
No, quello che vedo non è porno, c’è sentimento e amore, eppure, qualcosa mi sfugge.
Certo che lei è bella e guarda quanto gli piace farsi leccare in quel punto…
Ma guarda come si contorce in quel momento…non mi ero mai accorto di quel suo movimento…
Ecco, quando mi ha lasciato quel segno sul corpo…
Guardo incredulo le immagini, scopro tanti particolari che ho perso nel momento del piacere.
Poggio il palmo della mano sulla guancia, aguzzo gli occhi sui nostri corpi sudati e mi lascio trasportare dalle immagini, sorrido, m’incazzo, mi odio…
“Avrei dovuto dirglielo, farla partecipe…”
Il mio primo tentativo di regista, è veramente scadente, scene scure, immagini distorte, inquadrature sbagliate.
“Oh diavolo, ma davvero mi ha fatto quello? E dove cavolo ero io con la testa, che non me lo ricordavo?
“Porco giuda, possibile che io le abbia fatte una cosa del genere?”
“Ma se invece di cercare di diventare regista avessi pensato a fare all’amore, forse ricorderei meglio il tutto!”
La mia concentrazione visiva, è distratta dal rumore di una macchina che si ferma nel parcheggio della villa, guardo l’orario, è lei.
Sento il rumore del cancello aprirsi: tra qualche secondo sarà di fronte a me.
Ho un tuffo al cuore, la paura che questo filmato possa distruggere il nostro rapporto, si scontra con il desiderio d’onestà che mi percuote l’anima.
Sento la chiave girare nella toppa: spengo la telecamera e l’appoggio sul mobile moderno posto sotto il televisore.
Ho deciso di dirle tutto, vada come vada…
Entra, bella e sensuale: la solita Dea per il mio cuore in fermento.
La borsetta vola sul divano, le braccia si allargano per stringermi, si avvolge a me facendomi sentire il calore del corpo, spinge il bacino, mi guarda negli occhi, nel frattempo, un bacio caldo a tormentare i miei pensieri, una mano scende a cercare il sesso, lo accarezza con passione, la lingua sale a cercare i lobi e stuzzica le parti sensibili, poi, un sussurro sinuoso come il suo corpo;
- Amore, sei così eccitato perché pensavi a me dopo avere visto il tuo filmino?
Sento il cuore perdere qualche colpo;
- Che disgraziata che sei! Ti eri accorta che stavo registrando e non mi hai detto niente… Adesso comprendo perché non ho riconosciuto quel tuo modo di fare all’amore!
La stringo forte fingendomi contrariato;
Accendo il televisore e spingo il pulsante start facendo partire il filmato che nel frattempo si è riavvolto.
La guardo con lo sguardo imbronciato: mi sento come il bambino preso con le dita nella cioccolata. Punto un dito in direzione del divano dove tante volte ci siamo amati;
- E adesso siediti e spiegami un paio di cose che mi hai fatto, perché sono curioso di sapere dove le hai imparate…
Lei segue il dito, lo prende con la mano, lo accarezza, lo avvicina alla bocca, la lingua vi scivola sopra leccandolo avidamente e infine, lo avvolge tra le sue labbra trasmettendomi brividi lungo la schiena, poi, ricambiando il mio sguardo voluttuoso, si sposta da me adagiandosi sul divano di pelle nera, allarga le cosce, alza la gonna lentamente, la ferma all’altezza degli slip neri e spostando lo sguardo sul televisore che emette gemiti strozzati, mi dice;
- Non importa chi mi ha insegnato, conta con chi lo faccio…
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14 anni fa
fantasypervoi,
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Incontro in chat
Era un pomeriggio degli ultimi giorni di Agosto, ed ero in casa, fuori faceva ancora molto caldo e la voglia di uscire non c’era. Non sapendo cosa fare mi collegai ad internet, girando e rigirando tra i vari siti, trovo finalmente una chat, una normalissima chat per scambio per conoscere persone. Comincio a parlare con le ragazze e le donne presenti, ed in particolare con una ragazza, sembrava avessimo una certa intesa, così pian piano finisco con il parlare solo con lei. Dopo un paio d’ore trascorse in chat, potendo solo scriverci senza vederci, finiamo con il decidere di scambiarci i contatti msn, in modo tale che oltre a scrivere avremmo avuto la possibilità di vederci e volendo anche parlare. Scambiati i nostri contatti, ci ritroviamo su msn, dove finalmente avevamo la possibilità entrambi di vederci come eravamo fisicamente. Appena collegato a msn, la sua foto non c’era così le chiesi se potevo vederla, morivo dal desiderio di vedere il viso di quella ragazza, non appena mise la sua foto, rimasi qualche secondo senza parole, un viso stupendo, perfetto, una bellezza pura, appena mi ripresi, la prima domanda, stupida tra l’altro che mi venne in mente, fu chiederle se era realmente lei nella foto, la sua risposta fu “facciamo così, per ora ti lascio nel dubbio, visto che non ci conosciamo ancora bene, quando e se diventeremo amici ti toglierò questo dubbio”…non sono una persona che pretende il tutto e subito, non mi piace forzare ed essere forzato, così le dissi che per me non c’era alcun problema, avevamo molto tempo a disposizione per imparare a conoscerci bene e riprendemmo la nostra conversazione. Passarono una decina di giorni, passavamo tutte le sere su msn a parlare del più e del meno, come era andata la giornata, il lavoro e via dicendo, sempre senza mai avere la possibilità di vedere una sua foto diversa da quella, oppure vederla in cam, fino ad arrivare al giorno in cui le chiesi se potevamo incontrarci, visto che passavo dalle parti dove lei lavorava, nella settimana (in realtà dovevo andare a tutt’altra parte). La sua risposta non fu immediata, esitò per qualche minuto, cercando di cambiare discorso, parlare di altro, ma io non mi arrendevo e gli proponevo ogni volta l’offerta di vederci, fino al punto che acconsentì. Ci mettemmo d’accordo sull’orario e il posto in cui vederci, per il giovedì, lei mi chiese appunto di vederci in quel giorno poiché lavorava solo mezza giornata e quindi aveva poi tutto il pomeriggio libero. Dopo tre giorni di attesa arrivò finalmente il giovedì dell’incontro, quei tre giorni furono duri, ma quelle poche ore per aspettare le 14 lo furono ancor di più, ad un tratto comincia sentire l’ansia salire, speravo che tutto andasse nel migliore dei modi, mi sembrava essere tornato indietro nel tempo a quando ero ragazzetto, i primi appuntamenti, poi finalmente arrivarono le 14 e cominciarono le palpitazioni vere e proprie. Passarono 15 minuti e ancora non arrivava, erano le 14:30 e lei ancora non si vedeva, cercavo il suo volto tra i passanti, pensando che forse non riusciva a vedermi, non avevo pensato a scambiare il numero di cellulare nel caso ci fosse stato qualche problema, aspettai altri 10 minuti, poi avvolto da un grande rammarico e delusione decisi di andarmene, pensavo che non l’avrei mai vista e forse neanche era veramente la ragazza della foto, forse si era solo presa gioco di me. Avvilito mi incamminai verso la mia auto quando sento una dolcissima vocina chiamare il mio nome, all’improvviso un brivido percorse tutto il mio corpo, mi voltai e la vidi, era lei, un angelo, un fiore, una creatura meravigliosa ed era venuta per me, per stare un po’ con me. Si avvicinò con un sorriso bellissimo e mi disse ”eccomi qui!!! ti chiedo scusa per il ritardo ma ho avuto un problema sul lavoro, potrò mai farmi perdonare in qualche modo?” poi aggiunse “ mi guardi e neanche mi saluti, sei forse deluso di me?”…deluso??non ti saluto??ti prenderei e ti ricoprirei dalla testa ai piedi di baci, altro che deluso, ovviamente questo era il mi pensiero, non gli ho detto questo, ma gi ho detto “a si scusa…certo che ti saluto, sai sono arrivato un po’ tardi anche io e sinceramente credevo che tu fossi andata già via” (bugiardo ero arrivato con almeno 40 minuti di anticipo), poi continuai “no ma quale deluso di te, a parte che sei davvero molto carina e poi siamo solo amici quindi l’aspetto fisico non conta” ( quante cazzate in poco meno di due minuti, anche se realmente credo che l’aspetto fisico conti fino ad un ceto punto, la cosa che ritengo più importante è la complicità tra due persone, poi è normale se oltre a tutto il resto, anche l’aspetto fisico è di bella presenza sarebbe il massimo). Le chiesi se aveva mangiato e rispose di no, così la invitai a mangiare un boccone insieme, voleva mangiare un po’ di pizza, così ci siamo diretti in una piccola e poco affollata pizzeria a taglio, tanto per avere un minimo di privacy. Prendemmo il nostro pranzo ci sedemmo ad un tavolo di fuori e si cominciò a mangiare , parlare, ridere e scherzare, avevamo una giusta sintonia, mi trovavo bene con lei e lei con me, giusto per farvi capire il tipo, non era molto alta forse 160 cm, ma ben proporzionata, altezza, corporatura, un viso angelico, con leggero filo di trucco, quindi quasi al naturale, vestita in modo elegante sportivo, con un pantalone bianco che metteva in risalto le suo forme sinuose, bella davvero bella, non una strafiga da paura, ma comunque molto bella. Volarono quasi due ore seduti lì a parlare, poi mi chiese di fare un passeggiata e così cominciammo a camminare…il tempo ne era passato molto, si era camminato molto e anche i discorsi stavano per finire, comunque tutte le sere su msn e quelle ore seduti abbiamo parlato quasi di tutto, eravamo arrivati al punto in cui cercavamo entrambi di evitare gli sguardi, non so bene perché, forse per imbarazzo, non lo so comunque ero contento di averla conosciuta e di avere passato quelle ore piacevoli in sua compagnia. Finalmente dopo tanto camminare vidi una panchina libera, un sogno, un miraggio, nonostante la giornata era stupenda con lei, non ce la facevo più a camminare, così ci sedemmo in quella panchina. Appena seduto esclamai “finalmente seduto, non ce la facevo più, non sento più le gambe” e lei rispose “a dire il vero anche io sono esausta, abbiamo camminato e parlato molto, ci vorrebbe un bel massaggio adesso per rimettermi al mondo”…Ha detto di voler un massaggio e io questa occasione la sfrutto o almeno ci provo, “se vuoi io sono un massaggiatore davvero molto bravo” e lei “mi piacerebbe ma non certo seduta su una panchina all’aperto così, i massaggi sono piacevoli perché rilassano, quindi si deve stare comodi” ed io “lo so hai perfettamente ragione, ma qui non abbiamo letti per sdraiarci e metterci comodi” poi aggiunsi in modo del tutto ironico, buttandola sullo scherzo “lì c’è un alberghetto possiamo chiedere se hanno una stanza per qualche ora giusto per avere un po’ di meritato riposo, dopo una giornata di fatica e goderti i miei massaggi”…pensata realmente, ma detta in modo ironico e scherzoso, l’ho detto e il suo silenzio mi metteva in difficoltà, non sapevo se fargli capire che scherzavo, se era meglio stare zitto, non sapevo più cosa fare, ero completamente nel pallone, quando ad un tratto lei mi rispose “ma si dai proviamo questi tuoi magici massaggi in un letto comodo”…Aveva accettato, non me lo sarei mai aspettato, aveva detto di si. Andammo verso l’albergo a pochi metri da noi, le aspettò di fuori entrai solo io per chiedere se avessero una camera libera per qualche ora e purtroppo non avevano camere disponibili, già cominciavo a demoralizzarmi, uscii e gli dissi di provare da un'altra parte, con tutti gli alberghi presenti nei paraggi uno lo avremmo trovato libero. Dopo circa 45 minuti nella ricerca di un albergo libero, lei mi disse che forse era meglio abbandonare l’idea ci sarebbe stata occasione la prossima volta, magari organizzandoci prima, così decisi di fare un ultimo tentativo e poi di rinunciare. Avevo di fronte a me l’ultimo albergo, doveva assolutamente darmi una camera per qualche ora, entrai e chiesi se avevano una camera libera, ricevetti l’ennesima risposta negativa. Non potevo arrendermi anche perché quello sarebbe stato l’ultimo albergo, se poi non l’avessi più rivista, se magari la prossima volta non avesse voglia di fare questa cosa, non dovevo avere una camera, mi avvicinai di nuovo al tizio della reception e gli chiesi, quasi implorandolo di trovarmi una camera per qualche ora, lo avrei pagato comunque come se fosse per una notte e finalmente dopo tanto insistere e cercare una soluzione, mi disse che aveva una singola, ma il bagno era guasto, quindi non poteva darla ai clienti, ma se si trattava solo per qualche ora, avrebbe fatto un eccezione, però prima delle 23 dovevamo essere fuori, così mi disse tutto quello che dovevo fare, dove era la camera, il codice del portone d’ingresso, quando andavo via di lasciare la chiave nella stanza e chiudere la porta, senza passare per la reception, e soprattutto di pagare subito, in modo che fatto il tutto sarei sparito, questo è il bello dei piccoli alberghi a gestione famigliare, in un modo o nell’altro una soluzione, un compromesso si trova sempre. Finalmente avevo la stanza tutta per noi, solo che tra tutto il tempo che era passato, si stava facendo tardi, per le 23 avrei dovuto lasciare la stanza, alla fine restavano poco più di tre ore a disposizione, che avrei voluto sfruttare al meglio, ma senza forzare le cose, comunque esco la chiamo, ci dirigiamo al portone e saliamo nella nostra stanza. Finalmente in camera, niente di speciale, comunque un letto c’era ed era più che sufficiente, ci sedemmo sul letto e gli spiegai, che purtroppo la stanza mi era stata data a condizione di lasciarla per le 23 e notai un espressione strana sul suo viso, come di dispiacere, due battute tanto per sdrammatizzare e poi le dissi di sdraiarsi, che la massaggiavo come promesso. Mi guardava fissa negli occhi senza dire nulla, con una leggera spinta, mi fece sdraiare, le sue mani accarezzavano dolcemente il mio corpo, quasi a sfiorarlo, arrivata alla mia vita, delicatamente sollevo la mia maglia, la sfilò via e cominciò con estrema delicatezza a baciarmi il corpo salendo verso il petto, le sue calde labbra sforavano delicatamente la mia pelle, sentivo brividi attraversare tutto il corpo, sentivo un piacere immenso, l’eccitazione salire vertiginosamente, le sue labbra stavano dolcemente baciando il mio collo, oramai l’eccitazione era al culmine e finalmente quel tanto atteso bacio sulle labbra. Le sue morbide labbra, avevano un sapore meraviglioso, ci baciavamo e intanto l’uno spogliava l’altro, per poi restare completamenti nudi distesi l’uno sopra l’altro. Il suo corpo era splendido, la sua pelle era profumata e liscia come la seta, mentre la baciavo, le sfioravo dolcemente il corpo, mentre lei sopra di me, si strofinava contro il mio corpo, provocando un eccitazione reciproca, poi sempre molto delicatamente, continuando a baciarmi cominciò a scendere lungo il mio corpo, per arrivare fino al mio pene. Con grande gioco di lingua e abilità lo cominciò a leccare e succhiare, per poi prenderlo avidamente tutto in bocca, per poi rilasciarlo e scendere a leccarmi le palle. Ora è il mio turno, esplorare ed assaggiare quel meraviglioso corpo, comincia con leccargli i capezzoli, sentendo in lei il piacere salire, per poi scendere fino a quella figa, depilata e che emanava il profumo del suo piacere. Spinse forte la mia testa tra le sue gambe, presi a leccarla con molta avidità, sentivo il suo corpo irrigidirsi e rilassarsi, sentivo i mugoli di piacere che emetteva, ormai i nostri corpi stavano prendendo fuoco, era arrivato il momento di dare sfogo al nostro piacere arrivato al culmine. Si sdraio pancia in su, allargo completamente le sue gambe, mi avvicinai e lo infilai in quella figa bollente, completamente bagnata e comincia a farlo scivolare dentro molto piano, su e giù, dentro e fuori, era qualcosa di sublime. Poi volle venire lei sopra di me, mi sdrai, salì sopra e se lo infilò nella figa, prese a fare su e giù aumentando sempre più il ritmo, fino al punto che non riucì più a smettere e cominciò a cavalcarmi come un indemoniata per qualche minuto, finchè non raggiunse l’orgasmo, facendo un dolce lamento di piacere, sentivo la sua figa contrarsi contro il mio cazzo. Lo tirò fuori, avevo il cazzo completamente ricoperto del suo umore, si avvicinò mi diede un bacio, si tirò nuovamente indietro per prenderlo ancora in bocca, questa volta riempiendolo di saliva, si mise nuovamente sopra di me, lo avvicinò alla figa, lo mise dentro di nuovo, poi lo tirò di nuovo fuori e lo avvicinò al buco del culo. Spingeva la capella contro il suo culo e mi guardava, poi mi disse “ti piacerebbe penetrarmi nel culo?” risposi di si ed ecco che infila il cazzo in quello stretto buco divino. Faceva su e giù, faceva arrivare il cazzo quasi ad uscire dal culo e poi giù di colpo e se lo schiaffava di nuovo tutto dentro, che culo, che piacere, non ce la facevo più, stavo venendo e quando lei lo capì comincio a farsi stantuffare il culo con grande violenza, finche non glie lo riempii completamente di sborra. L’eccitazione era tantissima, che usci un fiume di sborra, quando tolse il cazzo dal culo, la sborra cominciò a colargli sulle cosce, si chinò sul cazzo e lo prese a leccare, poi mi guardò e disse “la prossima volta spero che mi riempirai la bocca di sborra”.
Restammo distesi ed abbracciati sul letto senza parlare, per una mezz’ora forse, poi le mi disse che era ora di andare doveva tornare a casa, così seguendo le istruzioni del tizio dell’albergo, abbiamo lasciato la camera e siamo andati via. L’ho accompagnata fino alla sua auto, dove ci siamo salutati e scambiati i numeri di cellulare, per tornare ognuno alla propria casa. Quello fu l’inizio di una relazione altalenante, durata circa 1 anno, un anno dove con lei ho scoperto davvero ogni singola forma del sesso e ogni luogo più insolito, lo abbiamo fatto ovunque e lo abbiamo fatto più volte consecutive nello stesso giorno…
Ma questa è un'altra storia…
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14 anni fa
fabrizio77, 33
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Angela e un vecchio amico
Angrla è fidanzata, una ragazza molto travolgente ed espansiva. Sulle dita della mano destra ha tatuato delle lettere, c’è scritto: babe. Un giorno sarebbe andata a trovarla un suo vecchio amico delle scuole. Era un ragazzo del Senegal adottato da una famiglia della sua città. Una volta tra di loro c’era stato un flirt, gli aveva fatto un pompino che era durato addirittura cinque minuti. E il suo uccello entrava a fatica nella sua bocca. Quando andò a trovarla si abbracciarono, non si vedevano da parecchi anni. Angela le disse di entrare, gli avrebbe preparato un caffè. Si avviarono in cucina e iniziarono a parlare del loro presente, del loro lavoro. Angela aveva una gonna molto corta, probabilmente l'aveva messa proprio per l'occasione. Perchè sapeva che quell'omone nero non avrebbe fatto altro che guardarle le cosce, e di desiderare le sue natiche. Baril le chiese se poteva fare una doccia velocemente, perchè era appena tornato dal lavoro, ed era molto sudato. Angela gli rispose che poteva fare come se fosse a casa sua. Iniziò a spogliarsi proprio lì, dinanzi a lei, e quando si tolse le mutande uscì fuori quel grande arnese in stato di apparente riposo. Angela spalancò gli occhi.
- Wow, che bell'attrezzo! Magari il mio fidanzato ne avesse uno così tra le cosce.
Baril rise, e si avviò verso la doccia. Angela intanto aveva preparato il caffè e l'aveva versato nelle tazzine, e si mise ad aspettare seduta in cucina. Quando Baril uscì completamente nudo, si stava asciugando i capelli con un telo. Si mise a sedere sul divano della camera da pranzo, e Angela lo chiamò, gli disse che il caffè era pronto.
- Portalo di qua, che mi sto asciugando i capelli.
Cercò di prendere il barattolo dello zucchero che stava in alto sul pensile e alzandosi la gonna corta sarebbe salita ancora. Cercò di prenderlo nel più breve tempo possibile, ma in quei pochi secondi lo spettacolo fu completo, e Baril vide le belle forme del suo culo. Portò le due tazzine nella sala da pranzo e le poggiò sul tavolino di vetro di fronte al divano. Poi si sedette sul bracciolo del divano e si sentì tremendamente imbarazzata per il fatto che Baril fosse nudo. E non faceva altro che guardare il suo enorme uccello.
- Siediti qui, accanto a me - le chiese Baril.
Angela si mise al suo fianco, e il contatto delle sue cosce con le cosce di Baril la eccitò tremendamente. Si alzò per prendere le tazzine del caffè, per farlo doveva per forza restare per qualche attimo a 90 gradi, ma fece le cose con calma versando in ognuna un cucchiaino di zucchero. Quando si risedette Baril la stava guardando fissa negli occhi. Il pene gli si era indurito, diventando un attrezzo di dimensioni spaventose. Diventò tutta rossa, non sapeva se per la vergogna o per l'eccitazione, comunque non resse lo sguardo e abbassò il suo poggiandolo sui suoi piedi.
- Ti ricordi quando lo prendesti in bocca - le domandò indicando il suo grande uccello.
- Certo che mi ricordo, Baril - Angela era imbarazzata.
- Ti andrebbe di riprenderlo?
- Baril, ma cosa dici? Io sono fidanzata! E se dovesse tornare?
- Se torna si spara una sega mentre mi guarda scoparti - portò una mano dietro la nuca di Bella e la spinse verso il suo grosso arnese.
- Ma cosa fai, Baril? Mi fai male! - Angela cercò di far diventare quel gioco più interessante, facendolo sembrare una violenza. Si chinò docilmente quando la mano posatasi sulla sua testa la spinse verso il basso. L'uccello entrava con difficoltà nella piccola bocca di Angela, l'odore e il sapore di quel grande cazzo le era molto mancato. Si ritrovò a cavalcioni su di lui mentre da dietro con le mani le stava bagnando il buchino con dell'olio trovato chissà dove. Capì subito le sue intenzioni ma non aveva la forza di ribellarsi, anzi voleva essere presa anche lì. Il contatto con il suo corpo era bellissimo, quella trave era enorme. Si inginocchiò ai suoi piedi e lo masturbò per qualche attimo e si rese conto che la mano non riusciva a chiudere il diametro di quell’uccello. Lo baciò belicatamente, dei baci a timbro sulla punta e poi sull'asta.
- Ce l’hai proprio duro amore – disse con occhi particolarmente dolci. Poi la fece ritornare a cavalcioni e fece scivolare altro olio sul suo culetto. Puntò la punta del suo pene in direzione del suo buchetto, e Angela spalancò gli occhi spaventata dalle sue intenzioni.
- No, Baril... lì mi fai male. Ti prego.
Lo sentì farsi strada, il dolore iniziale dapprima forte poco a poco si placò.
Aveva gli occhi chiusi quando sentì premere nel buchino del culetto. Socchiuse gli occhi e lo accolse. Stava impalata sopra un nero.
- Trombami come una puttana amore – urlò ansimando. – Che bel cazzone duro che hai. - Sentì improvviso il piacere che la stava per sommergere e finalmente arrivò. Lo sentì venire dentro di lei, si sentì riempire del suo sperma e di nuovo l'orgasmo la squassò.
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14 anni fa
admin, 75
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La vendetta di una ex
Entrai in casa di Sabrina; saranno stati almeno due anni che non la vedevo. Avevamo avuto una storia tempo fa, che poi finì perché io le misi le corna con una stagista che lavorava nel suo stesso ufficio e si venne a sapere.
Umiliata da questa cosa sparì mentre io e la bella e giovane stagista, dopo qualche mese di frequentazione, ci accorgemmo che eravamo troppo diversi per stare assieme. Ancora oggi quando penso a quello che ho fatto nei confronti di Sabrina me ne vergogno. Purtroppo però non posso tornare indietro.
Il fatto che Sabrina fosse tornata a farsi sentire per SMS mi stupì parecchio. Non potevo credere che il destino mi avesse dato una seconda possibilità. Quella sera Sabrina mi chiese di vederci a casa sua ed io non esitai.
Lei mi apparve. Era bellissima, più bella di quanto mi ricordassi. Era vestita con stivali neri dal tacco sottile e lungo, una minigonna di jeans e una magliettina molto attillata che metteva in risalto ancor più le sue prosperose forme.
Mi sembrava troppo spinto come abbigliamento per un incontro in casa ma mi aveva già abituato in passato a vestitini sensuali: a letto ci sapeva davvero fare.
Non mi diede neppure il tempo di entrare che mi si strinse a me e mi baciò. Sembrava di essere tornati indietro di due anni almeno. La cosa mi piaceva parecchio ed ero già eccitato dalla situazione. Piano piano, mentre ci baciavamo appassionatamente, mi portava verso la camera da letto. Una volta giunti lì mi iniziò a spogliare…
Velocemente mi ritrovai nudo con lei parzialmente svestita. Abbiamo fatto sesso.
La mattina quando mi svegliai ero nudo e legato mani e piedi al letto, in posizione supina. La prima cosa che vidi fu lei vestita in latex, con ai piedi gli stessi stivali della sera prima. Non sapevo cosa avesse in mente, ma la cosa mi eccitava, lo presi come un gioco.
La mia eccitazione si vedeva senza troppi sforzi; i 22 centimetri di virilità si staccavano eretti e duri fin sopra al mio ombelico. Ero pronto a farla godere di nuovo pensavo. Avvicinò la mano ai miei genitali, accarezzò i testicoli e quindi strinse per un attimo il pugno: emisi un piccolo “ahi!”. Prese sempre dal cassetto una specie di museruola con un fallo in fronte. Mi mise il fallo in bocca ed allacciò la museruola dietro la nuca. Il fallo misurava penso 25 cm e mi sembrava arrivare fino alle tonsille. La prima sensazione fu quella di un rigurgito. Ero immobilizzato, non potevo parlare, respiravo a fatica: che sensazione strana.
A questo punto lei disse: “Ho aspettato due lunghi anni questo momento…”. Sbiancai. Avevo paura ma ero al contempo anche eccitatissimo. Mi prese di nuovo in mano i testicoli ed iniziò a stringerli e a tirare lo scroto. Quindi prese una corda che ebbe cura di fissare bene alla base dello scroto. I miei testicoli erano immobilizzati dal cappio che Sabrina impugnava. Iniziò a dare degli strattoni, prima lenti, poi via via la forza che ci metteva era sempre più forte.
Era doloroso, ma ancora sopportabile. La mia paura era che avesse intenzione di annullare per sempre la mia virilità tirando il cappio fino a staccare i testicoli dal corpo.
Leggevo che nel medioevo uomini venivano appesi in piazza pubblica per lo scroto e lasciati penzolare finché i testicoli non si distaccavano dal corpo.
Iniziò a tirare sempre più forte e costantemente. Non erano più solo strappi ma un tirare continuo che aumentava progressivamente. Il dolore iniziava a prendere il sopravvento. La paura e lo sgomento erano forti. Capì che mi avrebbe castrato per vendicarsi.
Non potevo far suppliche, non potevo parlare. La mia virilità era nelle sue mani. Capì che era lei a decidere se sarei ancora stato un uomo anche domani…
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14 anni fa
markmark78,
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Ultima visita: 5 anni fa
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Estate, calda stagione
L’estate del 1997 rimarrà nei miei ricordi finché avrò vita, ma forse è il caso che inizi a raccontare il tutto dal principio.
All’epoca avevo solo 17 anni ed avevo appena concluso il 3° anno delle scuole superiori; essendo un po’ cagionevole di salute, con un fisico esile ed alquanto povero di colorito, potremmo dire quasi albino, i miei genitori per ricompensarmi dei miei risultati scolastici, mi lasciarono libero di andare solo sulla riviera romagnola. L’idea non mi esaltò immediatamente, poiché non avevo amici con cui condividere questa nuova “avventura” ed inoltre, sarei stato ospite, per le due settimane concessemi, dei miei zii, persone molto gradevoli ma di una noia mortale. Comunque sia, il giorno della partenza arrivò ed io, borsa alla mano e ricolmo di inviti alla prudenza, partii per la mia destinazione; fu un viaggio tranquillo ed in stazione trovai subito il comitato d’accoglienza: da una parte i parenti e con la mia cuginetta, già pronta ad assillarmi con le sue bambole, dall’altra il gruppo di campeggiatori con cui avevo fatto la corsa in treno, gruppo composto da circa una ventina di miei coetanei equamente divisi tra ragazzi e ragazze; potete ben immaginare il mio desiderio di unirmi a loro, consapevole delle notti brave che li attendevano, ma ovviamente mi vidi costretto a seguire la prima via, non immaginando ciò che di lì a breve mi avrebbe atteso e che, ne sono sicuro, si dimostrò molto meglio di notti passate ubriachi, ciondolando da una ragazza all’altra per poi ritrovarsi a dormire su un formicaio senza le mutande.
Dopo un breve tragitto in auto, arrivammo alla solita villetta presa in affitto, con tanto di veranda affacciata direttamente sulla spiaggia. Preso possesso della mia camera, sfatte le valigie ed indossato il mio stupendo costume slip color canarino, simpatico regalo di mamma, mi recai a prendere un po’ del beneamato sole, confidando di non dare troppo nell’occhio per evitare qualsiasi problema con i soliti bulli estivi, sempre decisi ad utilizzarmi come bersaglio per far colpo sulla bella di turno. Sembra incredibile, ma la prima escursione oltre la porta di casa fu un successo, o quasi: non solo la spiaggia non rigurgitava di bagnanti, ma feci la conoscenza della mia “vicina”, una simpatica e molto attraente ventenne, tutta curve, con splendidi capelli, lunghi e neri, occhi verdi e profondi, molto simpatica ed estremamente colta. In un primo momento credetti di aver fatto colpo, ma in seguito compresi che si fece avanti solo per questione di vicinato e perché unica persona sola in spiaggia; ciò, comunque, bastò per rallegrarmi della situazione in cui mi trovavo, situazione che migliorò in modo esponenziale quando rientrai: appena messo piede oltre la soglia, mi accorsi che qualcosa non andava nel verso giusto e la conferma arrivò molto presto. Scoprii che il mio simpatico cugino, a cui tutti in famiglia davano credito di rosee prospettive future e che ci doveva raggiungere al mare, in realtà era impossibilitato a farlo! Motivo: senza che nessuno lo sospettasse e sapesse, si era iscritto ad un sito tedesco che organizzava orge in luoghi pubblici, lì aveva conosciuto la ragazza che poi era diventata la sua fidanzata ed insieme a lei, e ad altre 49 coppie, avevano dato sfogo alla loro libido sotto la porta di Brandeburgo, più o meno all’orario di chiusura degli uffici; come fecero a spogliarsi tutti prima di essere arrestati ancora non è chiaro tra di noi, ma è palese che mio cugino con consorte e tutti gli altri, si ritrovarono presto in galera con la prospettiva di non uscirci, se non prima di due o tre anni. La pazzia che regnava in casa rasentava quella da manicomio, con i miei zii intenti a recuperare il recuperabile, sia parlando di abiti sia di reputazione; ovviamente partirono di gran carriera, lasciandomi solo sulla porta d’ingresso, con le chiavi di casa in mano ed un saluto. Appena compresi l’accaduto, corsi in cucina, aprii la birra più grossa che trovai e la bevvi tutta d’un fiato per la gioia, abbandonando poi la bottiglia sul tavolino in salotto. Mai avrei pensato di poter usufruire di una casa sul mare, comprensiva di tutti gli optional, gratuitamente per due settimane! La prima idea che mi frullò per la testa fu quella di festeggiare in modo sontuoso, ma poi ricordai di essere completamente solo...Che disdetta...Però, a ben pensarci, non ero “proprio” solo, avevo una vicina che si era dimostrata gentile e socievole e forse, con le dovute parole, sarei stato in grado di convincerla ad accettare il mio invito. Con questo ben preciso scopo nella mente un po’ annebbiata dall’alcool, mi diressi verso la veranda per capire se fossi riuscito nel mio intento.
Ammetto che qui i ricordi si fanno un po’ confusi, ma credo di essere nel giusto se affermo che la scena che mi si presentò davanti agli occhi diede il la a tutto quello che avvenne dopo; appena giunsi barcollando sulla veranda, guardai nella direzione della mia vicina, ma purtroppo mi ritrovai ad osservare il paravento di tela che, come mi era stato spiegato nel pomeriggio, serviva come protezione dagli occhi indiscreti quando si voleva fare una doccia in piena libertà sotto al sole. Dopo aver riflettuto per un attimo e preso dall’eccitazione sentendo l’acqua scorrere, avvicinai un piccolo sgabello alla recinzione, ci salii sopra e guardai: che immagine sublime trovai dall’altra parte! La mia vicina era lì, in costume, con l’acqua che le scorreva sulla pelle vellutata e dorata al punto giusto dal sole, mentre i capelli bagnati le ricadevano sulle spalle e sulla schiena, oscillanti ad ogni suo movimento. Ero ancora affascinato quando lei, con completa disinvoltura, si slacciò il reggiseno, lo gettò sul porta oggetti a fianco e, preso un po’ di bagnoschiuma, cominciò ad insaponarsi il seno, partendo dalla zona inferiore per poi risalire con movimenti circolari, massaggiandosi con dovuta calma per poi passare ai capezzoli, i quali vennero pizzicati e stuzzicati da dita sapienti, per farli inturgidire fino alla completa erezione, accentuata dall’acqua fredda che vi scorreva sopra. Solo nei miei più reconditi sogni adolescenziali avevo immaginato una tal scena, la quale, proprio in quell’istante, si stava svolgendo davanti ai miei occhi; preso dalla più sfrenata eccitazione, allungai le mani verso i pantaloncini, ma lo feci troppo velocemente, tant’è che persi per un attimo l’equilibrio e dovetti aggrapparmi al paravento per non cadere in modo grossolano. Per mia fortuna riuscii a non ruzzolare e anche a non farmi scorgere, in quanto ebbi la sensazione che si voltasse verso di me; riacquistato l’equilibrio, con molta calma, tornai ad osservarla: lei era ancora lì, sotto l’acqua gelida, le mani danzavano sui lunghi capelli scuri, per poi scendere a carezzare spalle, braccia, seno, ventre e schiena, per proseguire verso il sedere ed infine proprio là, su quel monte di Venere ancora celato al mio sguardo dall’ultimo pezzo rimasto del costume.
Io ero completamente preso da quest’immagine e non mi accorsi che nel mentre uno sbuffo di vento aveva creato uno spiraglio nel telo proprio lì dove mi ero appostato, dando la possibilità di vedere a chi si trovava dalla parte opposta la mia inequivocabile posizione, con tanto di pantaloni e mutande abbassate e la mia mano destra intenta a titillare il mio glande; non sono sicuro se capì cosa stesse avvenendo dalla mia parte, ma di certo io vidi bene cosa avvenne dalla sua: con movimento repentino infilò le mani tra gli elastici e poi si abbassò gli slip, piegandosi dolcemente ad angolo retto e lasciandomi ammirare le sue belle natiche sode, tra le quali spuntava un ciuffetto di peli a protezione di quello splendido pertugio a cui ormai anelavo. Poi con calma si rialzò, si insaponò nuovamente le mani e riprese il personale massaggio, partendo dal piede sinistro, agevolmente appoggiato ad un piccolo sgabello, per risalire gradualmente lungo la gamba affusolata ed infine, ripetendo il gesto sulla parte destra.
La mia eccitazione continuava a salire e simultaneamente i movimenti della mia mano divenivano più frequenti, decisi, volitivi a portarmi all’acme dell’estasi. Ma ancora tale istante era lontano, perché proprio quando pensavo di non potermi più trattenere, mi bloccai all’improvviso constatando che in lei era avvenuto un cambiamento: non più la ragazza intenta a rinfrescarsi sotto il getto della doccia, ma una donna consapevole di essere spiata, inebriata dall’idea della provocazione, che in un lampo si voltò nella mia direzione, si sedette sul poggiapiedi con l’acqua che le scivolava sulla schiena e prese a fissarmi. Il suo sguardo indagatore era profondo, acuto, certo di aver capito che tipo di persona stesse osservando; forse fu questa comprensione che la indusse a schiudere delicatamente le gambe, mentre la mano destra solleticava i capezzoli duri e la sinistra scivolava lentamente lungo l’addome. Arrivata in prossimità del piacere cercato si fermò per risalire fino alla bocca, bagnarsi leggermente le dita ed infine poggiarle sul clitoride desideroso di quel tocco. Ormai ero ipnotizzato da ogni suo movimento, ogni suo gesto per me era il più celestiale: cominciò a toccarsi delicatamente, per poi proseguire più intensamente man mano che il piacere risaliva lungo il suo corpo, fino ad arrivare alla gola ed esplodere in un gemito di piacere che mi risuonò nelle orecchie, forte e intenso, mentre io, coinvolto in quel piacere puro e limpido, spronavo il mio membro, con tutta la forza rimastami, nella rincorsa di quel traguardo che la mia compagna di giochi di quella meravigliosa sera aveva già raggiunto. Quando lo raggiunsi, sentii svuotarmi lo stomaco, gli occhi si velarono ancor di più e quindi si chiusero, il corpo cominciò a tremare e alla fine caddi disteso sulla veranda; solo in seguito mi resi conto di essere svenuto per una decina di minuti e credo di non essere stato un bello spettacolo per i pochi bagnanti che passarono nelle vicinanze, lì a pancia all’aria, con tutta la mia mascolinità esposta e sempre sull’attenti.
Rimessomi in sesto con una doccia gelida e rigenerante, mi diressi verso il cucinino per prepararmi una veloce cena quando sentii bussare alla finestra: era la mia vicina che veniva ad assicurarsi, o per meglio dire a trovare certezza alla sua curiosità, se stessi bene dopo quel che era avvenuto non molto tempo prima. Sono sicuro di essere diventato più rosso del peperone che stavo affettando quando intesi le sue parole e stavo per ribattere che quanto accaduto non era stata una mia intenzione, che non era mio desiderio spiarla e che non sarebbe più successa una cosa del genere, quando lei, vedendomi così imbarazzato e balbettante, scoppiò a ridere e mi disse che non dovevo vergognarmi di parlarne, perché anche lei aveva fatto qualcosa del genere un paio di anni prima, senza però farlo sapere ai suoi genitori, al contrario di quanto aveva combinato mio cugino. Credo che la confusione fu ben dipinta sul mio viso, cosicché lei mi spiegò che la voce era circolata abbastanza in fretta tra le vie non molto trafficate della cittadina, visto che il barista della piazzetta era un amico intimo del mio sfortunato parente, nonché latore della notizia ai miei zii e primo pettegolo del circondario. Ancora più incapace di intendere, biascicai che sapevo solo quello che mi era stato riferito un attimo prima della loro fuga; a questo punto, con un velo di falsa tristezza negli occhi, ammise di essere passata solamente per poter usufruire di pettegolezzi più piccanti da riferire ai suoi amici in procinto di raggiungerla, ma siccome non era possibile, si sarebbe fatta perdonare per la sfacciataggine dimostrata facendomi compagnia per il pranzo serale.
Fu un pasto tranquillo, pieno di chiacchiere e di aneddoti sulle nostre famiglie, ricco di sorrisi, ammiccamenti e risate spensierate; ormai dimentico di quanto avvenuto nel tardo pomeriggio, la invitai a trattenersi ancora un po’, se ne aveva voglia, per guardare uno dei film disponibili nella ben fornita videoteca di casa. Con mio sommo gaudio accettò ma solo se le era permesso scegliere cosa vedere; ovviamente le diedi carta bianca, così quando prese “Basic Instinct” fui un pochino sorpreso, visto quali effetti potesse avere la sua provocazione su di me. Comunque sia ci accomodammo comodamente sul divano e lo guardammo. Avendolo già visto più e più volte, non seguii particolarmente la trama ma alla segna dell’accavallamento, come sempre, fui rapito da quel vedo e non vedo che dava modo alla mia immaginazione di spaziare su infiniti pensieri.
Al termine della proiezione, lei si voltò verso di me e mi chiese cosa ne pensavo: partendo da questa semplice domanda, analizzammo un po’ tutto il film, venendo a sapere che era uno dei suoi preferiti, che appena possibile lo rivedeva volentieri ma su cui aveva un’unica rimostranza: la parte dell’interrogatorio per lei era troppo fiacca e quella famosa scena concentrata sulle gambe della Stone non rappresentava la vera sensuale provocazione che una donna reale sarebbe stata capace di esprimere con argomenti ben più pertinenti. Per provocarla le chiesi di dimostrarlo e lei, senza colpo ferire, prese un cubetto di ghiaccio dal suo bicchiere e iniziò a giocarci, facendoselo passare tra le dita, sulle labbra, lungo il collo mentre la schiena si inarcava forse colpita da una sensazione di piacere e le gambe, con movimenti lenti e fluidi, andavano ad aprirsi e chiudersi, facendomi intravedere la parte alta delle sue cosce fin dove il vestito lo permetteva. Poi, quando ormai l’acqua le scorreva sulle braccia e giù lungo la cavità tra i seni, allungò la mano destra sulla bottiglia di birra che avevo dimenticato dal pomeriggio e cominciò a passarci sopra la lingua, dando rapidi e decisi colpetti sull’imboccatura, quasi volesse stimolarla a cedere nuovamente il nettare che non più tardi di qualche ora prima ancora conteneva; a quella vista impazzii e mi avventai su di lei, convinto che la provocazione fosse stata lanciata alla stessa stregua di quella a cui avevo ceduto quando la trovai sotto la doccia. A quanto pare, invece, non era la medesima situazione, visto che mi ritrovai scaraventato sul pavimento con una bella cinquina stampata sulla mia guancia sinistra. Mentre ancora mi riprendevo dallo shock, lei si diede alla fuga e io rimasi lì, solo e sconsolato, a fissare il vuoto.
Convinto ormai di averla combinata proprio grossa, mi diressi verso il bagno, dove mi rinfrescai la parte offesa, mi lavai i denti e mi preparai ad andare a letto, dimentico di chiudere la veranda e di mettere ordina in sala e nel cucinino.
Ancora un po’ frastornato, più dal colpo morale che da quello fisico, decisi di prendere possesso della camera matrimoniale, per trovare più spazio dove rigirarmi per capire in cosa avessi sbagliato; forse mi addormentai, o forse no, ma certamente mi ritrovai in un istante in piedi, persuaso di aver sentito uno scalpiccio provenire dalle altre stanze. Tesi le orecchie, ma non sentendo alcunché, mi convinsi di aver sognato e mi buttai di nuovo sul letto subito dopo aver spalancato le tende per poter ammirare la luna piena splendente in cielo. Credo che fossi appena nel dormiveglia quando mani decise mi bloccarono a letto con forza; preso dalla paura provai a rivoltarmi, ma un laconico “ssshhh!!” mi indusse a rimanere fermo nella mia posizione prona, mentre venivo bendato da un foulard bianco e profumato. Quella sensazione fu molto piacevole e fui turbato nel momento in cui terminò, tanto che stavo per domandare cosa ciò significasse quando sentii nuovamente quelle mani che così decisamente mi avevano bloccato; lasciandomi guidare dai quattro sensi rimasti, compresi che la mia vicina, approfittando della veranda aperta, era tornata da me ed ora era disposta a concedermi quanto io avevo cercato di prendermi in precedenza.
Stando seduto, la accarezzai delicatamente, comprendendo che mi aveva raggiunto indossando solamente l’intimo; esplorai cautamente il suo corpo, soffermandomi su ogni piega della sua pelle, assaporando ogni fragranza di cui era rivestita e pregustando ogni istante di quel che sarebbe potuto accadere. Quando la mia esplorazione terminò, mi sentii trascinare verso il basso: mi aveva costretto a sdraiarmi supino per poi sentirla sedersi sopra di me; da questa posizione mi prese le mani e se le portò al seno, facendoselo toccare, palpeggiare, massaggiare, mugolando sommessamente ad ogni mio gesto ed emettendo un piccolo gemito quando le strinsi, tra pollice ed indice, i capezzoli ormai prominenti. Sarei andato avanti per ore, quando all’improvviso mi attrasse nuovamente a se e affondò il viso sul suo petto. Allora iniziai a baciarla con delicatezza, succhiando lentamente le punte e passando la lingua tutt’attorno per non lasciarmi sfuggire il piacere che quel gesto mi dava. Poi, pian piano, tenendola sempre stretta tra le mie braccia, comincia a scendere delicatamente verso il basso, soffermandomi sull’ombelico dove trovai un piccolo piercing che, in precedenza, mi era sfuggito; arrivato a quel punto, ormai incapace di fermarmi, la lasciai sdraiare e proseguii lungo le gambe, fino ai piedi a cui dedicai una particolare attenzione, per poi risalire fino al pube. Lì, sempre molto lentamente, le sfilai le culotte ed infine affondai il viso in quell’oasi di piacere. La mia lingua guizzava follemente sul clitoride turgido, consapevole che quel momento sarebbe stato decisivo, mentre due agili dita entravano in lei per esplorare l’anfratto di Venere, oramai pronto e prossimo ad accogliermi. Il piacere per entrambi era grande, ma ancora non terminato. Quando percepì come fosse prossima all’orgasmo, mi fece fermare; accompagnandomi, mi mise nuovamente supino e mi fece intendere di rimanere in tale posizione. Sapienti mani e labbra assaggiarono il mio corpo ancora acerbo ma desideroso di crescere, finché non si fermarono nella zona pelvica: ebbi un tremito di timidezza, conscio del fatto di indossare un paio di slip con disegnati dei canarini, ma fu un attimo, in quanto mi fece intendere che la cosa non la disturbava, visto che subito me li sfilò. Il mio desiderio deve essere stato veramente palese ai suoi occhi perché rimase un secondo bloccata, ma poi sentii le sue labbra schiudersi sul mio glande pienamente ingrossato, la lingua che correva lungo tutta l’asta e la mano sinistra che scorreva assieme al mio prepuzio.
Un intenso piacere mi afferrò, un piacere che crebbe quando, scendendo ancora di più, prese tra le dita le due compagne del mio membro e cominciò a leccarle, per poi proseguire ancora oltre con la lingua, costringendomi a tirar su le gambe e sentendola soffermarsi nella zona tra lo scroto e l’ano. Sarei venuto se sapientemente non si fosse fermata. Ormai ero completamente eretto e con facilità lei si accomodò sopra di me, muovendosi ad un ritmo lento ma deciso, dando decisi colpi con il bacino, sfregando le labbra tra le mie cosce, accelerando ogni tanto quando sembrava che avessi deciso di mollare, per poi rallentare nell’attimo di un mio nuovo turgore. Andammo avanti per molto tempo, cambiando posizione su posizione, ritrovandoci a ruoli invertiti quando decidevo di comandare il gioco, per poi ritrovarmi nuovamente sottomesso nell’attimo in cui riprendeva le redini. Alla fine il piacere ci colse contemporaneamente, facendoci esplodere in gemiti di assoluto godimento, per poi lasciarci sfiniti, distesi, uno accanto all’altra.
Mi risvegliai quando fuori era già giorno inoltrato, ritrovandomi solo a ripensare a cosa era accaduto durante la notte appena trascorsa. Feci in tempo a lavarmi ed a rivestirmi che il campanello d’ingresso suonò. Ancora un po’ perplesso se avessi sognato o no, andai ad aprire la porta per ritrovarmi davanti agli occhi i miei genitori. Mi dissero che non avevo alcuna intenzione di lasciarmi solo, in un luogo dissoluto come quello in cui mi trovavo, sapendo quanto era accaduto a mio cugino.
Li feci parlare, consapevole, almeno in parte, che erano arrivati tardi.
Nel pomeriggio tornai in spiaggia e mentre uscivo incrociai la mia vicina. La trovai turbata. Mi si avvicinò e mi disse che la sera prima non voleva colpirmi, ma la mia reazione al suo “gioco” l’aveva spaventata. Mi chiedeva scusa e mi disse che, se volevo, potevo uscire con lei ed i suoi amici, ormai giunti, ogni sera fintanto che fossi rimasto in zona. Le risposi che mi avrebbe fatto molto piacere, anche se sarebbe stato difficile con i miei genitori presenti. Accettando la situazione creatasi, mentre passeggiavamo sul lungo mare, mi confidò la notte appena trascorsa avrebbe voluto passarla con me in discoteca, perché mi riteneva un bravo ragazzo, ma visto l’incidente accorso, aveva preferito uscire sola, per poi rientrare nella tarda mattinata con i suoi amici. Rimasi dubbioso dopo questa affermazione, ma lasciai perdere e continuai a camminarle accanto.
Che altro dire? Il resto dei giorni furono un supplizio: avevo sempre uno dei miei vicino, troppo paurosi che mi accadesse qualcosa, perciò la vacanza, dopo un prologo beneaugurante, si concluse nel peggiore dei modi, ovvero in una noia mortale.
Quando venne il momento di tornare a casa, la mia vicina venne a salutarmi: ci stringemmo la mano, con un po’ di difficoltà visto che io le presentai la sinistra mentre lei la destra, ci scambiammo i soliti baci sulle guance ed infine ricevetti un regalo da parte sua. Mi disse che era un cd. La ringraziai di cuore e la salutai nuovamente.
Una volta tornato a casa, corsi in camera mia impaziente di vedere cosa ci fosse sul cd: allegato c’era un biglietto, “Al grande falco, dal suo nido”. Sorrisi ripensando ai canarini delle mutande.
Misi il cd nel computer e lo feci partire: con mio sommo stupore vidi me stesso e la mia vicina durante quella fatidica notte e solo allora compresi che il momento in cui si allontanò fu per sistemare meglio la videocamera che aveva portato con sé. Rividi con piacere tutta la scena e la serbo ancora nella mia mente, come il cd è custodito gelosamente nella mia piccola cassaforte, soprattutto perché, alla fine, il viso in primo piano che si presentò ai miei occhi era quello di una splendida quarantenne e mi era sconosciuto. Da quelle labbra, che così beatamente avevo assaporato, uscì una sola frase: “Mia figlia non capisce un cazzo di uomini!”
Incredibile ma vero, mi ero fatto sua madre.
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14 anni fa
admin, 75
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La ns prima volta....
Salve, vi vogliamo raccontare la nostra prima volta con un singolo. Dopo molte titubanze e parecchie fantasie, ci decidemmo vista anche l'insistenza di mio marito a contattare un singolo dopo aver giocato svariate volte con coppie. Dopo aver cercato per un po di giorni su internet fra i vari siti, mio marito mi ha mostrò la foto di un uomo che si presentava molto bene fisicamente e anche a dotazione non scherzava ...dopo aver letto il suo profilo..lo contattammo via mail...spiegandogli cosa cercavamo e chi eravamo, inserendo qualche mia foto ed inviammo la mail in attesa della risposta. Un paio di giorni dopo il tipo che chiameremo Marco rispose facendomi un mare di complimenti dandoci un po di sue notizie allegando delle foto molto eloquenti con coppie sue amiche...A questo punto mio marito rispose inviando il ns cellulare fissando un primo appuntamento telefonico per la sera successiva. Per tutto il giorno ero nervosa ed eccitata in attesa della telefonata che giunse puntale, dopo aver scambiato due parole con mio marito, Marco chiese di poter parlare con me, dopo aver preso in mano il cel. ho iniziai a parlare, aveva una voce molto calda, parlammo un po in generale e dopo aver rotto il ghiaccio inizio a farmi i complimenti sulle mie tette e sul mio culo, dicendomi che sarebbe stato carino poterle vedere live...in quel momento ero molto eccitata la situazione mi piaceva da matti, mio marito mi guardava eccitato ed estasiato da come facevo la troia al cellulare con Marco. La telefonata prosegui con le richieste da parte di Marco su cosa mi sarebbe piaciuto fare....sul dove e sul come...ero bagnata da paura...a questo punto Marco mi chiese quando ci si sarebbe potuti vedere per un aperitivo. con il nostro amico Marco che il sabato ci si sarebbe visti per un aperitivo...ovviamente durante tutta la settimana facendo l'amore con mio marito fantasticammo su cosa sarebbe potuto succedere, anche se con Claudio (mio marito) ero stata categorica solo un aperitivo conoscitivo. Giunto sabato in mattinata scendemmo a far compre e Claudio mi regalò una gonna con uno spacco incredibile giusto per la serata mi diceva, inoltre mi fece una sorpresa facendomi trovare sul letto un completino nero di pizzo con calze con la riga dietro... Volli accontentarlo indossando tutto quello che avevamo comprato e quello ricevuto in regalo completando il tutto con una camicetta bianca senza indossare il reggiseno ed un bel paio di scarpe con un bel tacco. Finalmente giunse l'ora di recarci all'incontro eravamo un po nervosi, ma durante il percorso parlammo ridendo un po del fatto che sembravamo due fidanzatini al primo incontro...Claudio ogni tanto mi toccava le gambe aprendo la gonna attraverso lo spacco che faceva intravedere le calze autoreggenti facendomi eccitare. Giunti al locale che avevamo scelto entrammo e ci sedemmo in una zona abbastanza appartata e tranquilla in attesa di Marco, che giunse immediatamente dopo che ci eravamo seduti. Come avevo notato marco si presentava molto bene, vestito con un bel completo pantaloni e camicia, abbastanza alto. Ci riconobbe subito e venne a sedersi mettendosi accanto a Claudio che sedeva nel mezzo. Mi fece ancora i complimenti dicendomi che le foto non mi rendevano giustizia, mi fece arrossire perche disse che le tette erano molto più grandi rispetto alle foto. Arrivò il cameriere e prese le ordinazioni mi ero ripromessa di non bere nulla di alcolico, ma Marco ordinò per tutti un aperitivo alcolico, aggiungendo una volta che il cameriere si fu allontanato che ci avrebbe aiutato a rilassarci, fu così. Marco era molto simpatico, con una bella parlantina la serata proseguiva davvero bene. Ad un certo punto Claudio si alzo per andare in bagno, avevo capito che lo aveva fatto di proposito per vedere se Marco si fosse avvicinato a me. Al ritorno infatti Marco mentre Claudio arrivava chiese se poteva mettersi nel centro avvicinandosi a me, Claudio ovviamente disse di si. A questo punto all'interno le luci erano molto soffuse, Marco approfitto per tirare fuori un portafoto. Ci disse che era stato un week end con una coppia amica, ci mostrò le foto dove lui era impegnato con la lei. Quelle foto mi fecero eccitare, Marco aveva un bel cazzo, molto lungo. Mi chiese cosa ne pensavo delle foto e se anche a me piaceva succhiare il cazzo io risposi ridendo che ero molto brava.... A questo punto il ghiaccio era davvero rotto, Marco chiese a Claudio se poteva palparmi un po...Claudio gli disse che se voleva farlo non doveva chiedergli il permesso... Marco inizio a carezzarmi le gambe..facendomi fremere mi toccava lentamente e salì fino all'altezza del ricamo delle calze...mi disse che ero una porcellina, che avevo indossato le autoreggenti per farlo eccitare, io gli risposi che non avevo neanche il reggiseno, intanto lui continuava a salire, ed io avevo già la fighetta bagnata. Bhe la situazione era diventata davvero calda... A questo punto chiesi a Marco di fermarsi visto anche il luogo non permetteva di andare oltre. Mi alzai dicendo a Claudio di iniziare a chiedere il conto. Claudio mi disse poi che Marco aveva chiesto se si poteva andare da lui per bere qualche altra cosa e magari continuare, Claudio rispose che sarei stata io a decidere, Appena tornata al tavolo vidi Marco con un rigonfiamento notevole, ci avviammo all'uscita e mio marito mi chiese se volevo continuare la serata da Marco con un po di titubanza e con molta eccitazione dissi di si dicendo che però non ci sarebbe stato scambio. Arrivammo nel parcheggio..A questo punto Marco propose a Claudio di andare con entrambe le auto e mi chiese se volevo andare con lui promettendomi di fare il buono. Io rimasi un po sconcertata dalla proposta in fin dei conti era la prima volta che ci vedevamo. Accettai mi intrigava molto l'idea... Ci mettemmo in marcia, Marco parlava del suo lavoro e della sua vita come un amico, un collega normale, ed io mi tranquillizzai, inoltre vedevo Claudio nello specchietto laterale. Marco mi chiese come mai ci eravamo proposti per un singolo, ed io gli spiegai che da un po di tempo le nostre fantasie si erano concentrate sulla presenza di un altro lui. La discussione procedeva sulle nostre esperienze e sulle sue, intanto man mano che parlavamo mi eccitavo, iniziai così ad aprire un po la gonna e far intravedere le autoreg. Marco si accorse e mi disse di chiamare Claudio al cel. lo feci gli passai il cel., gli spiegò cosa stava per fare. Gli disse che stava carezzandomi le gambe, salendo su verso lo slip, a questo punto mi ripasso il cel. dicendomi di spiegare io cosa lui stesse facendo. Intanto le sua mano ormai erano giunte allo slip con molta delicatezza lo spostò e arrivò alla mia fichetta ormai davvero bagnata ed iniziò a massaggiarla. Claudio intanto mi tempestava di domande chiedendomi cosa stesse facendo e cosa stavo provando...intanto mugolavo rispondendo a casaccio. Allungai la mano verso la patta di Marco mi accorsi che aveva un cazzo durissimo, inizia a carezzarlo dicendo a Claudio cosa stessi facendo. Continuammo così per un pò, chiesi a Marco se potevo tirarlo fuori ma lui mi rispose che eravamo arrivati a casa sua. Mi ricomposi, parcheggiammo e scendemmo, Claudio si avvicinò dicendomi se la sua troia fosse eccitata risposi di si, toccandogli il cazzo ed accorgendomi che era duro. Entrammo, la casa era molto carina, Marco ci fece accomodare nel sala dove c'era un grosso divano. Ci chiese cosa volevamo bere...tornò con tre aperitivi, ero stordita ed eccitata.. Marco si sedette sulla poltrona accanto al divano mentre io e Claudio eravamo sul divano più grande. Marco ci chiese se volevamo vedere delle foto di lui con le coppie che aveva incontrato, accettammo. Iniziò a far scorrere le foto , dove lo ritraevano con le lei di altre coppie… mi focalizzai su una serie di foto dove la lei era legata. Intanto vedevo che Claudio aveva il cazzo duro per il rigonfiamento dei pantaloni, Marco mi chiedeva se le foto erano di mio gradimento, io risposi che erano davvero belle e le lei in foto gran porche, mi chiese poi di girare le gambe verso lui perché voleva eccitarsi… ed eseguii. La proiezione durò per una decina di minuti, intanto avevo aperto le gambe per bene e mi stavo toccando la fighetta bagnata e intanto toccavo Claudio che aveva un cazzo durissimo, Marco ci guardava e si carezzava i pantaloni. Claudio mi chiese di andare vicino Marco, ed io mi alzai lentamente e mi sedetti accanto a Marco, che contento disse finalmente "mi sentivo solo"… la proiezione continuava, ora Marco mi carezzava le gambe ed io avevo allungato le mani sulla patta, il suo cazzo mi sembrava enorme e durissimo. Non resistevo più avevo voglia di vedere e sentire il cazzo di Marco, sbottonai delicatamente i bottoni del pantaloni e finalmente feci uscire il cazzo…che era davvero enorme e doppio di circonferenza proprio come li preferisco. Iniziai a stringerlo e Marco mi chiese se gradivo e se avevo voglia di succhiarlo risposi che non vedevo l’ora. Mi avventai su quel cazzone enorme, mentre Claudio iniziava a fotografarmi, ero davvero eccitata. Il cazzo di Marco non finiva mai ed io facevo fatica a prenderlo tutto, intanto Marco giocava con la mia fica che colava alla grande. Sentivo Claudio che scattava foto come un pazzo ma io ero presa da quel cazzone, Marco sospirava dicendomi che ero una gran pompinara e che ero davvero brava come dicevo, intanto sentivo le sue dita che mi entravano nella fica che mi batteva per la voglia. Lo succhiai per un bel po, mi stacco dicendomi che ora voleva succhiarmi un po le tettone e la fica…non vedevo l’ora. Inizio a palparmi le tette dove sono molto sensibile, leccandole succhiandole e scendendo poi verso la fica, Claudio intanto si era avvicinato dandomi il cazzo in mano…ero in estasi. Marco mi allargò per bene le gambe e la fica in maniera tale da poter fare entrare per bene la lingua..mi dava della troia ed io mi eccitavo sempre di più..mi leccava alla grande intanto Claudio mi diceva di non avermi mai visto così puttana ed in effetti mi sentivo davvero una gran vacca.. Chiesi di poter succhiare entrambi i cazzi e fui accontentata, si alzarono ed io ero in ginocchio fra loro due inizia a spompinarli per bene fino ad avvicinarli entrambi alla bocca e cercando di farli entrare entrambi. Il cazzo di Marco cera davvero enorme…chiesi anche loro di sbattermi i cazzi sulle tette cosa che mi fa impazzire…mi sentivo una vera troia con due cazzi ai miei ordini. A questo punto volevo essere riempita di sborra le tette inizia a segarli entrambi…Claudio arrivò per prima inondandomi le tette…Marco mi chiese di spompinarlo ancora, eseguii la cosa con molta voglia…Marco inizio a scoparmi la bocca, sentivo il suo cazzo che si ingrossava pronto anche lui per godere, mi presi le tette in mano unendole e Marco mi riempi di schizzi caldi di sborra che colava sulle tette fu fantastico. Marco gentilmente mi indico il bagno dove feci la doccia li ritrovai sul divano che vedevano le foto. Marco mi chiese come mi ero trovata risposi che ci sarebbe stato un seguito in un prossimo incontro. Ma questo lo racconterò in un altro racconto. Kiss
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14 anni fa
cpleicalda,
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Ultima visita: 14 anni fa
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Anime gemelle
Non c’era mai bisogno di parole, era come un richiamo della natura, lui aveva bisogno di lei, ed ecco che lei chiamava o appariva alla sua porta dicendo che aveva bisogno di lui.
Non aveva mai creduto alla parapsicologia, ma cominciava ad avere seri dubbi sulle proprie certezze.
La sua vita era cambiata dall’avvento di quella strega di ragazza.
“Strega…” era la parola giusta, non trovava altri aggettivi per definirla: era entrata come una freccia nel suo cuore e adesso, ne era diventata la faretra.
I loro occhi si erano incrociati per la prima volta al mercato della frutta, lui venditore, lei piccola ladra…
L’aveva vista nascondere la banana acerba sotto la gonna lacera, era stato un gesto veloce ma inesperto: gli occhi di lui anticiparono le parole, gli occhi di lei fermarono la sua rabbia e, le frasi di rimprovero rimasero soffocate nell’animo, mentre lei sommessamente diceva;
- Ho fame…
Rimase attonito.
Due parole, solo due parole e qualcosa gli esplose dentro.
Squadrò la ragazza, cercò d’immaginarla con altri vestiti, con altri colori, sentì un calore espandersi per il corpo, poi, quando il pensiero rasentò l’indecenza immaginandola nuda e passionale, sentì anche la reazione del suo sesso che prepotentemente spingeva sotto la stoffa dei calzoni;
- Bastava chiederla: te l’avrei data lo stesso e tu, non saresti passata per ladra.
Lo disse malvolentieri, ma qualcosa doveva fare per non vederla sparire.
Lei lo guardò sfrontata, tirò fuori la banana da sotto la gonna e la porse al venditore;
- Prendere del cibo per non morire di fame, non è rubare, è sopravvivere!
Gianni, aveva seguito attentamente la ragazza, vide la mano andare sotto la gonna e nel movimento nervoso, notò per un attimo lo slip chiaro che aveva trattenuto il frutto: tornò a guardarla, non aveva mai visto occhi più belli e ribelli, sorrise a quel suo gesto di stizza, prese la banana, notò che era leggermente bagnata da un lato e sentì una fitta al basso ventre, gli venne in mente un pensiero ancora più impudico, guardò eroticamente la ragazza che aveva messo le mani sui fianchi e tesa aspettava le sue parole, pronta a difendersi.
Non riuscì a trattenersi;
- Dove l’avevi nascosta la banana?
Sarah avvampò: cerco di trattenere il rossore;
- Dove tu non potresti mai!
Gianni sorrise di gusto, un sorriso spensierato e bambinesco, guardò la banana e la mise nelle mani di lei, il primo contatto fu delizioso e Sarah non ritrasse la mano;
- Credo che tu abbia bisogno di un pasto completo, se aspetti dieci minuti, chiudo il banco e ti porto a pranzo con me, conosco una bettola dove si mangia divinamente.
Sarah, era sorpresa, la calda risata del ragazzo le era piaciuta e il tocco provato, aveva destato il suo ricordo di femmina;
- Non sono presentabile…
Gianni la guardò di nuovo;
Non è vero: sei la cosa più presentabile che ho mai visto, sono gli altri che non sono alla tua altezza...
Tutto era iniziato così, come una storia qualsiasi, come una favola d’altri tempi.
Il suo pensiero tornò all’attuale.
Steso nel letto, guardava Sarah, nuda come Dio l’aveva fatta, era qualcosa fuori del normale, almeno per lui, ma non solo per lui, visto come gli uomini si giravano al suo passaggio dandole occhiate inequivocabili: con le dita seguì le curve dell’esile corpo, stava supina e gli mostrava le natiche, stava ancora ansimando per l’orgasmo avuto e, come sempre, appena liberato il suo piacere, si rannicchiava dandogli le spalle;
- Hai visto che alla fine sono riuscito a trovare dove nascondevi la banana la prima volta che ti ho incontrato?
Lei si girò di scatto fulminandolo con quei suoi occhi fieri;
- Te l’ho permesso io e ancora non so perché…
Gianni abbassò lo sguardo sul pube curato della ragazza, con le dita accarezzò i piccoli seni, poi, scese sul ventre sodo e si soffermò sul monte di venere, accarezzò la scarsa peluria;
- Avrei dovuto realizzare un quadro con quella banana, è stata il tramite che mi ha permesso di conoscerti…
Sarah. lo guardò con occhi maliziosi, non credeva alla sua fortuna, da, quando aveva incontrato Gianni tutto era cambiato, i colori grigi erano spariti e l’arcobaleno era sempre al suo fianco
- Dammi un pizzicotto, voglio essere sicura che non sto sognando….
Gianni le prese una mano e la mise sul suo sesso;
- Ti sembra un sogno questo? Dimentichi quello che abbiamo appena fatto?
- Amore, mi ricordo bene, stai diventando un magnifico stallone…
- Ah, quindi ti servo solo per fare sesso? E io che credevo fossi pazza di me…
Sarah sorrise compiaciuta: sentiva il sesso di Gianni gonfiarsi sotto le sue dita, lo sguardo, da malizioso divenne sensuale;
- Sei l’unico che riesce a zittirmi, eppure, sai quanto sono brava con la lingua…
Quel doppio senso eccitò ancora di più il ragazzo.
Sarah, strinse forte il sesso di Gianni, orgogliosa di possederlo, poi, mise in atto la sua minaccia linguistica, lasciò il membro, poggiò la lingua sui muscoli inguinali e, leccandoli, scese fino alla punta dei piedi dove cominciò la sua arte orale, le dita furono il preludio di quello che sarebbe avvenuto, poi, piano cominciò a salire seguendo i nervi tesi…
- Sei una strega…una vera strega…
Erano le uniche parole che riusciva a dire, mentre lei lo portava in paradiso.
Pensò a loro due: in poche settimane il connubio era diventato un legame profondo.
Nel sesso si erano trovati, sembrava che fossero l’unione perfetta: un quadro dove uno metteva pennelli e colori, l’altro, cornice e tela.
Gianni, tornò alle settimane passate, pensò alle sue esperienze femminili, a quello che sentiva e vedeva attorno a se, a come cresceva il loro amore, a quello che avrebbe voluto condividere con lei: ripensò alla banana, alla prima volta che era stato al posto della banana, a come lei si era concessa a lui e a come lui si era lasciato andare con lei, con le dita, prese il mento di Sarah e l’attirò verso la sua bocca, le diede un bacio pieno di sentimenti, di futuro, poi staccandosi, le accarezzò i capelli e rimirandola ancora una volta, sussurrò;
Sei una strega…la mia strega…
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14 anni fa
fantasypervoi,
36
Ultima visita: 12 anni fa
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Prospettive
Aron non si era mai ritenuto fortunato in amore, eppure gli amici gli invidiavano il successo con le donne.
Spesso poteva contare sulla disponibilità di quattro o anche cinque amiche disposte ad accettare un invito a cena da parte sua, dopocena compreso ovviamente, ma nelle sue storie d’amore non aveva mai avuto la fortuna di essere ricambiato. Le sue storie d’amore erano a senso unico, amava senza essere amato, era amato senza ricambiare.
Amava Vicky, di un amore che toglieva la fame ed il sonno, un amore capace di distruggere tutto il resto del suo mondo e di farlo bruciare di gelosia. Già, perché Vicky, che amava illuderlo, spesso non rispondeva alle sue telefonate o si faceva vedere in giro con altri uomini, o semplicemente aveva altri interessi. Una volta, dopo una serata trascorsa anche con altri amici in discoteca, la trovò nel parcheggio inginocchiata davanti ad un tizio appena conosciuto impegnata in un pompino, sorpresa casualmente dal fascio di luce dei fari della sua auto in manovra. Fu un colpo terribile, stette male per diversi giorni. Eppure bastava uno sguardo languido o accattivante, una moina per fargli scordare tutto e far rinascere in lui la speranza. I suoi capelli lunghi e biondi, il suo fisico prosperoso ma sodo imperavano nella sua vita e nei suoi sogni, anche in quelli ad occhi aperti.
Desiderava Vicky più di ogni altra cosa ed avrebbe fatto tutto pur di poterla avere, ma quelle poche volte che poteva passare del tempo con lei, non riusciva a vincere le sue resistenze e si ritrovava, insoddisfatto a tarda ora, a dover ricorrere a qualcuna delle sue “riserve” per soddisfare il desiderio che gli scoppiava nei pantaloni.
In quel periodo soleva ricorrere ad Antonia, una bella ragazza mora a cui piaceva scopare e si bagnava già se gli poggiavi una mano sulle tette o sul fondoschiena. La prima volta che Aron la scopò lo fece nel suo ufficio e subito si rese conto della disponibilità di Antonia, che gli avvolse il membro prima con la bocca, poi con la figa, senza negargli nemmeno il culo, anzi: “leccamelo per bene ti prego, bagnamelo tutto” diceva sistemandosi alla pecorina, “si, così, adesso infilamelo tutto” ordinava dolcemente mentre Aron eseguiva diligente accompagnato dai gemiti di lei. “Vieni, vienimi dentro, siiii cosììì… no! Non uscire ti prego, resta dentro!” Voleva che gli si sgonfiasse dentro, amava la sensazione di sfinire il suo uomo. Non finì così però: Antonia gradiva anche prendere il cazzo in bocca moscio e rilasciarlo ripulito nelle medesime condizioni, quindi si impegnò in un pompino che fece tendere allo spasimo il corpo di Aron che affondò fino in gola nel momento del massimo piacere: “Si dai, bevilo tutto”, la incitava mentre Antonia ingoiava senza problemi tutto il seme e continuava a trattenere la presa roteando la lingua sulla cappella, attendendo la perdita di vigore del suo amante. A letto sapeva trasformarsi in una vera troia. Proprio in quella occasione Antonia confidò ad Aron, dopo aver fatto l’amore, di eccitarsi facilmente e di faticare a contenersi, cosa che spesso rischiava di metterla in imbarazzo. Aron fu dapprima divertito dalla rivelazione, poi imparò a sfruttarla per i suoi scopi e mai informazione gli si rivelò più utile: quando si ritrovava eccitato e non aveva voglia di farsi una sega, trovava sempre una scusa per parlare con lei, magari nell’androne del portone. Bastava toccargli il culo per farla partire e più di una volta l’aveva scopata in maniera precaria nel sottoscala, nell’ascensore o nell’autorimessa, senza preoccuparsi dei sentimenti che la ragazza nutriva nei suoi confronti, ma usandola senza ritegno.
Antonia amava Aron così come Aron amava Vicky, con la differenza che mentre lei riusciva comunque ed in qualche modo a fare l’amore con il suo amato, Aron scopava Vicky solo nei suoi sogni.
“Amore, auguri per il tuo compleanno” gli disse civettuola al telefono, “ho pensato di farti un regalo speciale: stasera vengo da te e ti faccio una sorpresa, spero che ti piaccia!” concluse allusiva e senza vergogna, sicura che Aron non avrebbe resistito e non avrebbe obiettato. Infatti Aron non solo non stava nella pelle per la felicità, ma addirittura annullò la cena con gli amici che aveva organizzato per l’occasione. Quando suonò il campanello passeggiava nervosamente già da mezz’ora dietro la porta. Vicky gli si presentò davanti bellissima come non l’aveva mai vista, senza dire una parola, sicura di se gli buttò le braccia al collo e lo baciò. Aron fece uno sforzo per non svenire dalla gioia, poi riuscì a chiudere la porta e ricambiò il bacio. Non si staccarono praticamente fino al divano, dove si spogliarono vicendevolmente, senza fretta e senza foga. Aron gustava quei momenti e baciava Vicky dappertutto, incredulo, sui seni, sui fianchi, sulla figa. La leccò a lungo, non riusciva a smettere, la teneva salda con le mani e Vicky riuscì con fatica a girarsi per unirsi in un sessantanove che rischiava di sciogliere Aron. Quella sera Aron fece l’amore per la prima volta con Vicky, ma forse fece l’amore per la prima volta nella sua vita. I movimenti dei suoi fianchi erano lenti e dolci mentre le era sopra, cauti e misurati mentre la prendeva da dietro, non secchi e profondi come usava fare con Antonia. Gli venne dentro con tutto l’amore di cui era capace e non le sporcò il viso come ormai era consuetudine con Antonia. Continuò per tutta la notte e pareva non accusare la stanchezza, gli pareva di vivere un sogno e non riusciva a sfamare la sua voglia accumulata nel tempo, era certo di poter andare avanti all’infinito. Vicky sembrava così innamorata che Aron finì per crederci, dimenticando tutto quello che aveva dovuto subire in passato. Era letteralmente al settimo cielo, talmente felice che non riusciva a pensare ad altro. Il giorno dopo rispose bruscamente ad una telefonata di Antonia, anzi le disse brutalmente che non voleva più sentirla perché ormai faceva coppia fissa con Vicky ed era con lei e solo con lei che voleva passare il suo tempo. Purtroppo per Aron, il gesto di Vicky non era altro che un addio, una specie di buonuscita per il tempo e le attenzioni che le aveva dedicato: l’ennesima carognata. Ora era in partenza per l’Australia, “una scelta di vita” gli aveva detto qualche giorno dopo.
Oggi, a distanza di anni, Aron riesce a vedere con la giusta prospettiva nel suo passato, non si innamora nemmeno più, a cinquanta anni conta già il tempo che lo separa dalla pensione e di Vicky non ricorda più nemmeno il colore degli occhi, ma non gli interessa. Antonia invece le torna spesso in mente, ma non ha più sue notizie: purtroppo non è altro che una miniatura su Facebook che non ha nemmeno risposto alla sua richiesta di amicizia, mentre gli amici continuano ad invidiargli il successo con le donne.
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14 anni fa
etabeta34, 43
Ultima visita: 7 anni fa -
Fantasie sessuali: sesso al cinema
Il racconto che vi presento, vuole rendervi partecipi di una tra le mie fantasie sessuale più grandi e ricorrenti, cioè fare del sano e disinibito sesso al cinema. Premetto che vicino a casa mia hanno da poco aperto un multisala, che per via della posizione, la sera risulta praticamente deserto. Essendo a conoscenza di questa cosa mi capita di fantasticare sulle peggiori porcherie di cui potrei essere capace se solo trovassi la donna giusta che assecondi questa mia fantasia.
Pertanto se qualche coppia o singola di Milano e provincia leggendo questo intervento vuole, essere cosi gentile da aiutarmi, a trasformare la mia fantasia in realtà non deve far altro scrivermi.
Ci sentiamo nel pomeriggio, mi metto d'accordo con tuo marito di trovarci fuori dal cinema alle 22,00, l'agitazione e tanta, non riesco a crederci ancora, finalmente la mia fantasia si sta per realizzare...
Sono le 21,00 inizio a prepararmi, in cinema è dietro casa, 10 minuti e sono li, mi vesto elegante ma allo stesso tempo cerco di mettermi comodo, un paio di jeans, una camicia e via, sono pronto per la serata. Arrivo con qualche minuto d'anticipo, sono un pò impaziente che ci posso fare, sento la il mio cazzo duro e pulsante, non vede l'ora di saltare fuori dai pantaloni. Prendo tempo,controllo sul tabellone i film in programma e cerco accuratamente la sala meno affollata, dove poter lasciar andare il nostro libido.
Mentre sono intento a leggere i titoli dei vari film, sento rumore di tacchi, un brivido sale sul collo, mi giro e ti vedo, splendida, sui 40 (come piacciono a me), avvolta in un vestito di cotone leggero di un blu intenso, come i tuoi occhi e ai piedi un paio di scarpe aperte sempre in tinta, il tuo profumo si sente lontano miglia, incantevole, non ci sono altre parole per descriverti.
Ti avvicini, ci salutiamo, mi dici che il tuo lui arriverà tra poco, di non preoccuparmi e di iniziare ad entrare che ci raggiungerà. Prendiamo i biglietti ed entriamo, sala 2, proiettano un film impegnato, si contano altre 2 coppie che stazionano nei posti in fondo, noi scendiamo e ci mettiamo in 4 fila, quasi sotto lo schermo, spostati di lato, cosi da essere i più comodi possibili, la luce si spegne, inizia la proiezione e di tuo marito nemmeno l'ombra.
Iniziamo a scambiarci qualche carezza, il mio cazzo, preme contro i jeans, vuole uscire non ne può più, io ti sfioro le cosce, la mia mano sale furtiva, sale sale ti divarico un po le cosce e mi accorgo che non hai indossato le mutandine, a stento trattengo le mie voglie animalesche, e sussurandoti nelle orecchie ti chiedo di tirarmi fuori il cazzo e di giocarci un po. Ovviamente non te lo fai ripetere due volte, la zip scende veloce, mi slacci il bottone e la tua mano scivola furtiva nelle mie mutande. La sento scorrere su e giù, la situazione si sta scaldando, vedo che con l'altra mano ti tiri su il vestitino e inizi a divaricare le gambe, capisco che vuoi essere toccata e non ti faccio aspettare oltre. In quel istante arriva tuo marito che velocemente prende posto dietro di noi, lui oggi sarà spettatore di uno show molto divertente.
La situazione si sta decisamente scaldando, vedo che mi scosti la mano dalle tue cosce, ti chini e inizi delicatamente a leccarlo, dalla base alla punta, concentrandoti sulla cappella e cosi inizi a spompinarmi come una vera porca che desidera saziarsi del mio caldo succo, ovviamente non apro bocca, ti lascio fare con estrema calma, succhi proprio bene sai, te lo spingi tutto in gola i 20 e passa centimentri del mio cazzone, sembra che tu lo abbia scambiato per un cono gelato, lo lecchi e lo rilecchi, dalla base alla punta finche spingendotelo forte in gola non mi lascio andare e ti riempio le tue guance del mio caldo seme che ingoi avidamente.
Ora mi sembra giusto contraccambiare, ti faccio tirar su il vestito e divaricare le gambe, mi abbasso e inizio delicatamente a leccare, parto dal ginocchio e con la lingua lentamente scivolo verso le tue labbra (esterne), sono calde e tutte umide, con la lingua gioco con il clitoride, vedo che la cosa ti piace, percepisco dei gemiti, dei sussuliti, continuo delicatamente, a volte in maniera leggera, a volte più intensamente, so che non puoi resistere a lungo, intensifico il ritmo finche non mi regali un abbondante sorso dei tuoi umori che con immenso gusto ingoio.
Ora l'ambiente è scaldato e decidiamo di passare al piatto forte della serata, mi calo completamente i pantaloni, il mio cazzo è duro ed ha ancora fame, ti siedi sopra di me e sento penetrarti dolcemente, la tua figa è cosi fradicia che non c'e il minimo attrito. Appena è entrato tutto sento un gemito in te, vedo che ti piace, lo senti tutto è bello grosso e vuoi farti una bella cavalcata, i muovimenti e le posizioni da poter praticare sono poche ma l'eccitazione della situazione non ha prezzo. inizi a muoverti avanti e indietro, sento che il mio cazzo batte contro il fondo della tua calda figa, e la cosa non fa altro che aumentare l'eccitazione dentro di te, ti alzi sui braccioli per farlo sfilare e rientrare, sei al culmine del piacere la tua figa gronda e il tuo cuore batte a mille, aumenti il ritmo finchè con un labile gemito capisco che sei venuta.
Purtroppo per te non mi accontento di cosi poco, ti faccio alzare, il mio pene ancora pieno di succo e voglioso di sesso scivola fuori, con la mano lo prendo e............ delicatamente te lo infilo su per il sedere. Ti sento impazzire, la voglia sale e tu non hai intenzione di smettere continui a cavalcarmi, avanti e indietro, avanti e indietro, senza sosta alla rincorsa di un altro orgasmo, vedo che sei dura a venire e allora allungo le mani, una sul seno e l'altra a giocare con il clitoride fradicio. Non resisti più l'eccitazione è salita a mille sento il tuo nuovo orgasmo che si sovrappone al mio, ti ho riempito il sedere di caldo seme...
Siamo stanchi e molto soddisfatti, prendiamo fiato un attimo e ci ricomponiamo, parlo con tuo marito, è ora di divertirsi anche per lui cosi mi faccio da parte saluto e ringrazio, ci diamo appuntamento per la settimana successiva ed esco dalla sala....
Cosa ne pensate? C'è qualche donna (coppia o singola) che vuole realizzare con me questa fantasia perversa?
Aspetto vostre mail
Il Frank
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14 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 1 ora fa -
La moglie dello sconociuto
Eccomi dinuovo con una nuova storia vissuta .
Vado subito avanti al racconto.
Come di solito mio girando fra i vari siti internet e le varie categorie di annunci mi iscrivo con piacere alle chat e scrivo annunci con la speranza di conoscere sempre gente nuova e che amano i stessi miei interessi.
Come gia' detto nel mio annuncio di Desideria io non sono un singolo a tutti gli effetti ma mi pondo da tale perche' l'altra mia meta' non e di queste idee ed io essendo una persona molto aperta a cui piace la trasgressione non intendo rompere il mio rapporto con lei e quindi rimane un mio segreto.
Un giorno girando fra gli annunci mi trovo in un annuncio di una coppia nelle vicinanze delle mie zone dove richiedevano contatti anche con singoli
Io subito inviai il mio messaggio e lasciai anche il numero di cell che tengo per queste tipi di annunci per privacy.
La mattina seguente andando al lavoro accendendo il telefonino trovai una chiamata alle 07 30 un orario molto strano e quindi provai a richiamare per capire come mai a questa ora una chiamata.
Col mio stupore sentii una voce di donna che mi diceva che aveva chiamato lei perche il marito gli aveva dato il mio numero .
Io all'inizio dubitavo un po' ma per non portarla alle lunghe sentendo nel pomeriggio il marito in chat mi confermava .
In poche parole perche' il racconto potrebbe essere molto lungo il marito di questa ragazza giovanissima di 30 anni aveva il piacere di vederla scopare con un altro uomo ma non era tanto convinto ne tanto meno lei volesse ma vercava di andare incontro al marito ma lei aveva tutto il timore che se cio sarebbe accaduto il marito avrebbe potuto avere rimorsi e magari si sarebbe sfogata con lei.
Quindi dopo tante chat con lui e chiamate al cell con lei ( lui pero' all'oscuro che ci sentivamo) si era quasi convinto ma io vedevo che non lo era al 100% e quindi per non trovarmi in situazioni imbarazzante cercai anche con il consenso della moglie di persuaderlo anche per capire lui fino a che punto sarebbe arrivato.
in fatti dopo tante insistenze mie lui si arrese e disse che non era convinto ed io gli disse che se lo avrebbe fatto non convinto avrebbe potuto portare rimorso per ssempre e non ne valeva la pena.
Ma nello stesso tempo il mio rapporto di confidenza con la moglie aumentava talmente che ci demmo un appuntamento per conoscerci anche perche' lei era curiosa di conoscervi di vedermi da vicino e che se doveva accadere qualcosa col marito avrebbe preferito prima rompere il ghiaccio con me.
Ci demmo appuntamento e ci incontrammo per dare sfogo a tutto cio' che ci siamo detti al telefono e ricordo che quel giorno pioveva a dirotto e lei una volta incontratoci scese dalla sua macchina e sali nella mia e facemmo conoscenza .
Non e che sia chissa che io ma molti mi ritengono un ragazzo carino e lei subito dal suo volto capiii che le faceva piacere conoscermi .
Anche lei non era male e iniziammo a parlare di cio' che ci eravamo detto al telefono tanto tempo .
Lei era molto elettrizzata infatti dopo che ci eravamo detti di andare a casa di mia mamma a divertirci le dissi di seguirmi con la sua macchina , lei scese e mentre mi seguiva mi fece segno con i fari di fermarmi .
Non so cosa gli e preso ma disse che non se la sentiva e decise di ritornarsene al suo paese io gli dissi che non c'erano problemi e che le cose si fanno in due senza nessun rimorso.
Mentre me ne tornavo mi arrivo un mess che diceva che si scusava ma che voleva dinuovo incontrarmi e che la prossima volta sarebbe stata quella buona ed io gli risposi che quando voleva mi faceva sapere.
Infatti non ricordo quando tempo passo ma ebbi un suo mess per incontrarci e stavolta venne fino al mio paese dove l'aspettavo con la macchina e la feci venire verso casa.
Andando a casa come al solito c'era anche la ragazza delle pulizie e non piu la signora che aveva prima mia mamma .
Ma io me ne fregavo di lei e la feci entrare in casa tanto i miei erano al lavoro e la ragazza delle pulizie si faceva i cazzi suoi anche perche fra me e lei c' era anche un po di intimita' ma senza scopare.
Ritornando a lei si preoccupava ma io gli disse di stare tranquilla e che avevo detto che era una amica che fa massaggi per la cervicale.
Andando sopra ci chiudemmo dietro nella mia stanta e subito cercai di far scigliere il ghiaccio perche' lei era molto tesa
la sdraiai sul lettino e incomincia ad abbassargli i pantaloni e senza portarla per le lunghe la incomincia e leccare tutta la figa e come immaginavo inizio a rilassarsi stringendo la mia testa volentieri verso le sue labbra bagnatissime.
dopo una bella e lunga leccatina essendo anche io molto eccitato per tutta la situazione creatasi subito la penetrai e vidi che lei venne prima di me dai suoi gemiti .
Una volta venuto andai in bagno a ripulirmi e ritornai in camera per iniziare di nuovo ma lei si preoccupava perche eravao senza preservatiti ma io gli dissi di stare tranquilla che avevo ripulito a dovere.
Infatti subito ancora duro iniziammo di nuovo a darci dentro e con mio stupore sentii subito che lei veniva ancora e gli chiesi quale era la posizione preferita e lei rispose da dietro
nemmeno a finirlo di dire che sempre con delicatezza si trovava rivolta con la schiena a me e penetrata da dietro e ancora sentiii questa volta piu chiaro e forte che lei veniva infatti lo disse proprio esplicitamente VENGO ed io non fui di meno.
Capii subito che questa ragazza desiderava davvero da tempo avere un rapporto di sesso fatto bene, sara' stata la situazione intrigante, l'atmosfera ma gli rimase in volto una serenita' e una sazieta' bellissima.
Gli dissi in confidenza come mai tutta questa passione nonostante fosse una donna sposata e subito mi disse che il marito pensa troppo a lui e poco a lei allora capii.
Certo io non sono un pornostar ma ho abbastanza resistenza specialmente dopo la prima e adoro che la donna viene senno non sono soddisfatto.
C'e ne andammo e da allora ci siamo visti solo una volta ma senza fare niente e po ho perso il contatto.
Ma e stata davvero una bellissima esperienza
infinita pazzia
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1
14 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 1 ora fa -
La signora delle pulizie a casa di mamma
Nella vita ho avuto tante bellissime esperienze ma davvero tante che quasi a volta non me le ricordo e quasi tutte capitate inaspettatamente.
una di queste e quella che ho deciso di raccontare la quale dopo ne seguiranno altre.
Faccio una premessa che e questa
tutto cio' che scrivo e pura verita' quindi chi ha piacere di leggere vada tranquillo che legge una storia vera e non inventata non ne sarei nemmeno capace e poi che soddisfazione darebbe?
ok detto questo inizio il mio breve e piacevole incontro.
Una domenica mattina mi svegliai per andare ad una partita di calcetto nel mio paese dove ogni anno organizzano un torneo.
Tornando dalla partita visto la vicinanza del campo sportivo per mia comodita e pulizia preferivo che la doccia me la facessi a casa con tutte le comodita' del caso.
Tornando a casa vidi una persona nuova che non era la solita signora delle pulizie ma una diversa piu' carina e molto piu giovani avra' avuto sulla 42/45 anni .
Non era italiana ma di origine ucraina e come mi vide subito mi lancio un sorriso ed io la salutai ma mi resi conto che non capiva tanto bene l'italiano.
salendo le scale e passando vicino a lei mi fece segno di entrare in bagno come a dire vada si lavi non si preoccupi.
Io nonostante la stanchezza della partita la signora mi incuriosi e vi dico che io non perdo tempo in certe occasioni incominciai a fare amicizia e confidenza .
Un po' ci scerzavo e siceramente non capivo se lei capiva tutto di cio' che dicevo ma l'argomento fra una cosa e l'altra ando subito al sesso.
Essendo in pantaloncino e maglietta ancora le dissi di venire verso il bagno e lei sorrise e prima mi fece entrare in camera mia per dire che aveva visto le mie foto appese e altro, ma io le dissi di seguirmi al bagno e incomincia a dire come si chiamava, da dove veniva e se era sposata, ma da come potei capire mi disse di essere divorziata allora subito o dissi da quanto tempo non scopava facendogli capire anche con gesti.
Lei subito intui e inizio a ridere ed io le presi la mano e dissi tocca un po gia' mi si era rizzato nonostante la stanchezza della partita, e lei in lingua sua mi faceva capire che gradiva ma che aveva paura che venisse mia mamma che era di 2 piani sotto di noi ma io la tranquillizzavo al tal punto che subito se lo trovo in mano e me lo menava .
Immediatamente tranquillizata si giro e mise il culettto sul lavandino e un piede sul cesso in modo di avere una posizione di figa aperta pronta ad accogliere il mio cazzo.
Fu facilitata dal gonnellina di cotone leggero estiva che saliva una bellezza e non c'era nemmeno il bisogno di togliersi le mutandine che spostandogliele mi trovai subito dentro di lei che con l'aria di una da chissa da quanto tempo non scopava era in stato non cosciente heheheheh ed io nonostante la stanchezza gli facevo dono del mio cazzo con botte dirette e che facevano in modo da farle venire gemiti di piacere e senza nessun timore la riempii di sborra e lei senza dire nulla si sedette sul cesso e lo caccio con una faccia soddisfatta e serena.
La paura che potesse salire mia mamma non la sfioro' piu' di tanto e proprio vero che il sesso e una dolce droga piacevole che ti fa dimenticare tutto cio ' che ti circonda.
lei si puli sul bide' e usci fuori a continuare il suo lavoro come se nulla fosse accaduto mentre io iniziai a farmi una doccia e pensavo che ho una fortuna enorme ad avere simili occasioni non programmate che sono le piu' belle .
Spero di non avervi annoiato e che sia piaciuto
infinita pazzia
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14 anni fa
admin, 75
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Annalisa
Non mi sembrava vero: Annalisa, accovacciata ai miei piedi, me lo stava succhiando proprio come nei miei sogni più reconditi.
L’avevo conosciuta anni prima a casa di mio cognato, era ancora una bambina con i suoi 15 anni, amica di classe di mia nipote, ma era l’unica del suo gruppo ad indossare sandali tacco 10 invece delle nike d’ordinanza per la sua età.
Mentre le sue amiche giocavano con le bambole lei fumava la prima sigaretta e sia nei modi di fare che nell’abbigliamento è sempre stata avanti rispetto alle sue coetanee.
Col tempo la sua indole di femmina con la f maiuscola si era accentuata anche negli atteggiamenti oltre che nell’abbigliamento e sapeva lanciare delle occhiate maliziose che potevano mettere in crisi un 30enne sempre vigile come me, ma la differenza di età fu capace di smontare qualsiasi velleità.
Ora Annalisa giocava con la mia cappella utilizzando sapientemente la lingua, afferrava il membro alla radice con la mano destra e lo ingoiava lentamente fino alla gola, lo tirava fuori bagnato dalla sua saliva e poi ricominciava mandandomi in estasi.
Era sistemata con le gambe aperte, le immancabili scarpe col tacco alto, la camicetta aperta a mostrare le tette sodissime senza reggiseno e la gonna corta tirata su per potersi accarezzare con la mano sinistra la fighetta rasata mentre continuava a mostrarmi la sua impareggiabile abilità di cocksucker 20enne.
Ero certo che quella sua abilità le venisse dall’indole, fosse una dote innata piuttosto che sviluppata dall’esperienza.
All’improvviso capisco che la devo interrompere per non rischiare una fine prematura, ma quello che mi colpì senza preavviso fu senz’altro la voglia irrefrenabile di leccarle la figa giovane e rasata.
La presi e la sdraiai gentilmente sul divano della sala direzione, poi le afferrai le caviglie sottili e le allargai le gambe ed infine mi immersi nella sua figa!
Da quanto tempo non ne assaporavo una così bella e profumata!
Non riuscivo a controllarmi, passavo con la lingua dalla figa al buco del culo e la cosa pareva essere molto gradita a giudicare dai gridolini di piacere che erano musica per le mie orecchie.
Leccavo i suoi umori assaporandoli e gustandoli letteralmente, di tanto in tanto mi concedevo una divagazione sulle cosce tornite dalla pratica fisica ed arrivai fino all’adorazione dei piedini con le unghia laccate.
Le presi le dita in bocca incurante della reazione che avrebbe potuto avere una ragazzina ad una sottile e leggera perversione come quella fetish che di solito si sviluppa più avanti rispetto ai suoi vent’anni, invece Annalisa mi incoraggiò favorendomi l’accesso alle sue dita cercando di allargarle.
Sembra niente, ma un gesto come questo ebbe il potere di aumentare l’eccitazione che già era ai massimi livelli e mi spinse a pensare che potevo andare oltre, chiedere qualcosa in più…
Mi alzai e mi sdraiai sulla schiena chiedendole di sedersi sul mio viso, il facesitting avrebbe accontentato il mio lato fetish sadomaso.
Era eccezionalmente portata per il sesso, comprendeva subito tutte le situazioni e le esigenze, cominciai a pensare che sarebbe stato difficile dimenticarla.
Seduta sul mio viso, con il movimento del bacino strofinava la fighetta sul mio naso e sulla mia lingua, poi di tanto in tanto apriva le natiche aiutandosi con le mani e si accomodava meglio che poteva soffocandomi letteralmente, rendendomi schiavo, vittima del suo dolce gioco ma felice.
Non la vedevo da un paio d’anni, quando quel caldo pomeriggio di giugno si presentò in agenzia viaggi: notai la ragazza stupenda con i pantaloncini corti ed i sandali alla moda, col top aderente che metteva in mostra due tette che farebbero resuscitare un morto e solo dopo questi particolari misi a fuoco il bel viso che mi guardava sorridente. Non avevo dimenticato quei particolari emozionanti, quelle gambe e quelle tette, né tantomeno quel culo da copertina, come avrei potuto? Quello che avevo dimenticato era il nome!
La cosa che meno mi interessava era ora quella che mi serviva di più per evitare di fare la figura dello scemo.
“Ciao, non dirmi niente, aspetta che ora mi viene in mente… sei…”
“Annalisa” mi precedette lei.
Già, Annalisa, l’amica di mia nipote Michela.
“E che ci fai qui?”.
“Mi serve un biglietto ferroviario per Roma”.
“Roma? E che ci fai a Roma?”
“Vado a trovare il mio ragazzo che vive lì” mi rispose accompagnando le parole con uno sguardo che me lo fece venire duro come il marmo.
Il tempo aveva accentuato il suo dono di farmi arrapare con i suoi modi chissà fino a che punto ingenui.
“Beato lui!” esclamai con un tono di invidia malcelata.
“Dici?” mi rispose sfoderando un sorriso malizioso e guardandomi di sottecchi.
Morivo veramente d’invidia verso il suo ragazzo che poteva scoparsela e godersela a suo piacimento: avrei dato non so cosa per portarmela a letto ed averla a mia disposizione per un paio d’ore.
“Dico, dico” mormoro mentre cerco di effettuare la prenotazione, però (o per fortuna) il computer si blocca e non riesco a procedere.
“Mi sa che devi tornare cara, il computer è bloccato”
“Non so se faccio in tempo, a che ora chiudete? Ho la palestra fino alle 20:00”
“Bè, noi chiudiamo alle 19:30, se vuoi puoi passare domani, io nel frattempo se dovesse sbloccarsi la situazione ti emetto comunque il biglietto”.
“Grazie” mi rispose, “ma se sei così gentile potresti anche fare lo sforzo di aspettarmi, preferirei fare tutto stasera”.
Non credevo ai miei occhi ed alle mie orecchie, quelle parole: “PREFERIREI FARE TUTTO STASERA” furono pronunciate con un tono che non lasciava spazio ad equivoci e lo sguardo che le accompagnava era altrettanto eloquente!
“Ok, allora ti aspetto, ma non fare troppo tardi, mi raccomando”.
Passai le ore che seguirono a montare congetture ed ipotesi, a costruire e demolire castelli in aria, ad ipotizzare un copione da tenere, insomma lavorai ben poco, se non di fantasia.
Alle 20:30 la sua sagoma che si affacciava dalla vetrina sul viale mi riporta alla realtà, le apro la porta e la faccio accomodare, guidandola in direzione, dove un grande tavolo riunioni ed un comodo divano componevano una location adeguata a quella situazione che speravo si realizzasse.
Non avrei mai fatto la prima mossa, in fondo ero convinto che tutti quei messaggi lanciati fossero frutto della mia immaginazione, o meglio che li avessi fraintesi essendo il suo il classico modo di fare della gatta morta.
Si era cambiata, ora la sua tenuta non era sportiva come nel pomeriggio ma elegante con minigonna e camicetta.
I seni erano nudi e si intravedevano i capezzoli.
Lei alzò le braccia e le buttò all’indietro in quel gesto tanto femminile di accomodarsi i lunghi capelli sciolti, mettendo volontariamente in evidenza le tette che sembravano dover strappare la camicetta.
“Secondo te sono una bella ragazza?”.
Mi chiese fingendosi dubbiosa.
“Secondo me sei la ragazza più bella che abbia mai conosciuto” ebbi il coraggio di dire in un sol fiato.
“Allora è vero che ti piaccio! Che ti sono sempre piaciuta! Michela me lo diceva. Aveva notato come mi guardavi, ma io non potevo crederci! E poi hai una moglie così bella!”.
Già, mia moglie. “Ma ora mia moglie non può vederci ed anche tu ora hai un fidanzato” dissi abbracciandola e tirandola a me.
La baciai e visto il suo trasporto affondai la lingua fino in fondo.
Le sue tette, quelle tette che avevo mille volte immaginato, ora erano nelle mie mani, sbottonai la camicetta e le baciai e le leccai.
“Bello qui” disse guardandosi intorno mentre si staccava da me e si accovacciava.
Fu lei a tirarmelo fuori mentre ormai rischiavo di strappare i boxer.
Lo ingoiò subito fino alle palle, come per mettere le cose in chiaro, prima di divertirsi nelle varianti collaterali ad un pompino perfetto.
Sentivo ora il desiderio di affondare dentro di lei.
Come un bambino davanti al bancone del gelato, ora non sapevo scegliere una posizione da cui incominciare.
Decisi così che era stupido limitarsi e che le avrei fatte tutte!
Beata illusione… certo la scena delle sue tette che ballavano davanti a me mentre lei mi cavalcava, la sua espressione stravolta dal piacere mentre sdraiata sul divano mi riceveva nella figa bagnata o le mie mani sui suoi fianchi stretti, non le dimenticherò facilmente, ma quando cominciai a cavalcarla alla pecorina fu davvero troppo per me e non riuscii più a trattenermi. Mi tirai indietro all’improvviso per non venirle dentro.
Avrei tanto voluto concluderle in bocca ed ormai davo la cosa per scontata, visto che la mia amichetta si era comportata come una vera amante del cazzo, pensavo che volesse chiudere degnamente la sua performance, ma all’improvviso mi bloccai pensando che forse avrebbe potuto non gradire.
Restai per qualche secondo impalato con il cazzo eretto e trionfante, quando fu di nuovo lei a stupirmi ed a lasciarmi stordito: “Dai, lo so che ti piacerebbe venitrmi in faccia!”
e si sedette a terra chinata all’indietro, con le braccia stese a poggiarsi sul pavimento.
Me lo menai, ma forse non ce ne sarebbe stato bisogno, perché le annaffiai il viso con diversi schizzi in rapida successione che la coprirono tutta.
Poi, ormai in estasi, gli lasciai la gestione delle operazioni e lei me lo prese con una mano e continuò a succhiarmelo fino a quando la sensibilità della mia cappella non divenne tale che dovetti sottrarle l’arnese.
Restammo per un po’ a scambiarci tenerezze, poi mi chiese del bagno per darsi una ripulita.
“Che penserai di me adesso?” Mi chiese mentre si allontanava.
“Te lo dico dopo, fa presto che ho ancora molte cose da dirti!”.
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14 anni fa
etabeta34, 43
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Come inizia l\'avventura cuckold 1
La sfida parte II°
Tutto fu organizzato nei minimi particolari.
Arrivato il giorno dell'incontro chiamai Marco per raccomandarmi sulle sue intenzioni di non essere invasivo e deciso come al suo solito ma di lasciare spazio ad Elena in quanto era innata in lei il desiderio di essere protagonista in tutto e per tutto.
Elena si consigliò con me nei capi d'abbigliamento, e la invitai ad indossare un jeans e una camicicietta visto che era Giugno e faceva abbastanza caldo mentre lei preferì indossare delle scarpe aperte con tacco da 12, a suo dire era assai sobria per non indurre in tentazioni MArco che sapeva fosse un vero PlayBoys.
Si videro intorno alle 22,00 vicino al centro in quel di Milano in un bar frequentato da giovani notturni e passarono due ore di racconti e di chiacchiere per meglio conoscersi. Finito l'incontro Elena mi chiamò subito al telefono dicendomi che Marco era stato simpaticissimo, elegante e davvero gentiluomo, quindi aveva fatto davvero un ottima impressione ad elena sia caratterialmente che fisicamente visto che Marco è un tipo molto alto muscoloso e scuro di carnagione i tipi di uomini che piacciono ad Elena.
Rimasero daccordo che si sarebbero dovuti vedere la settimana successiva con tutta la comitiva per presentarla e presentare ad Elena la moglie di Marco, scambiati i numeri telefonici si diedero appuntamento per la settimana successiva.
Parlai con Elena dell'incontro per verificare se oltre alla simpatia fosse stata colpita anche dalla bellezza di Marco, domanda retorica in quanto Marco è davvero un bel ragazzo un tipo carismatico un grande dongiovanni.
Lei mi riprese dicendomi che come al solito io ero sempre il solito porco e che in nessun caso e in nessun momento gli era passato nella mente che potesse fare qualcosa con Marco. Da questa frase capì esattamente l'opposto e in un primo momento rimasi sorpreso e abbastanza arrabbiato da una risposta del genere oltrettutto avvalorata dalla descrizione minuziosa del viso e del corpo di Marco ma poi subentrò in me un desiderio fortissimo di metterla alla prova non tanto sui sentimenti quanto sulla sua voglia di essere spinta tra le braccia di un altro, visto che nei ns momenti spesso si menzionava il terzo e si vedeva dalla sua foga la voglia matta che aveva e spesso ne parlavamo senza mai affrontare in modo pratico la questione, ma dentro di me pensavo che fosse arrivato e fosse maturato il tempo in cui sia lei che io dovevamo sostenere questa prova per capire se io fossi davvero cuckold e lei fosse davvero troia come pensavo, ma dovevo escogitare un qualcosa che potesse solleticare il suo interesse vivo ma anche il suo impegno senza che la cosa fosse corcitiva o dovuta a tutti i costi.
Il giorno dopo mi ritrovai a parlare di nuovo con Elena affrontando l'argomento di un propabile incontro soli tra lei e Marco, ma come e quando organizzarlo??.
Lei era convinta che mai e poi mai Marco avesse osato più di tanto con Lei e mai avesse pensato che Marco avesse particolare interesse su di Lei visto che dovevano incontrarsi con tutti gli amici della comitiva quindi sarebbe stato inpensabile qualsiasi discorso trasgressivo tra loro. Io affermai con vigore che Marco si sarebbe presentato da solo e con intenzioni sicuramente trasgressive, Lei affermava il contrario e fu così che nacque la scommessa tra noi che verteva nella seguente condizione. Se marco si fosse presentato in compagnia della moglie e degli amici allora avrebbe vinto lei e il premio da pagare costituiva in una vacanza pagata da me dove lei voleva e da sola o al massimo in compagnia di una amica, se al contrario Marco si fosse presentato da solo allora avrei vinto io e il premio della scommessa fu che lei doveva in tutto e per tutto soggiocare a tutte le attenzioni di Marco e a tutte le sue richieste fino al punto in cui Marco voleva, con molta fatica e dopo qualche giorno accetto la scommessa.
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14 anni fa
admin, 75
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Come diventare una splendida troia rottainculo....
Premessa: questa storia è solo una mia fantasia erotica...un mio desiderio erotico inconfessabile
che scrivo qui per i miei fans e per appagare e soddisfare la mia fantasia sessuale e la mia voglia di sesso.
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Mi chiamo Jessyca,ho 39 anni e sono sposata da diversi anni con un uomo che ormai è per me poco + che
un amico...l'attrazzione la passione la voglia il desiderio che provavo per lui sono ormai solo un ricordo.
Un tempo era fantastico...sapeva darmi piacere e farmi godere come non mai...ma ora tutto il suo interesse
sono la caccia il calcetto la pesca le cene con gli amici i tornei di bigliardo e chi + ne ha
+ ne metta.
A letto da tempo ormai è a dir poco penoso...quando lo fà e se lo fà è sbrigativo..veloce come pochi e sopratutto
molto squallido e poco valido...la sua scopatina dura al max 3 minuti ad andar bene...lo mette dentro 2 colpetti che nemmeno li sento
e poi si gira su un fianco e in un tempo max di 3 minuti già russa e arrivederci a tutti.Io sono appena all'inizio e lui ha già finito...lasciandomi lì
come una cretina e con la fica che è in ebolizzione per la voglia che ho di essere scopata profondamente ed a lungo...
A 39 anni sono ancora molto carina..almeno così dicono le amiche..e spesso gli sguardi degli uomini per strada o nei negozi sono
molto ma molto compiacenti...alcuni mi spogliano con gli occhi.Al mare se mi metto in bikini mi accorgo
spesso di come gli uomini mi guardano...e spesso quelli vicino a me con la porcaggine che li contraddistingue non esitano a mettersi
in mostra con il costume da bagno ben gonfio segno di una splendida erezione che mi dedicano con noncuranza.Insomma sò ancora come far
tirare il cazzo ad un uomo...se mi ci metto!
Sono alta 1,68 peso 59 kg ho una terza di seno ed è ancora sodo e ben fatto ed a detta di tutti ho un
gran bel sederino a mandolino sporgente...molto sodo ed alto.Ho un bel viso carino...i capelli abbastanza lunghi con le meches bionde ed un nasino ben
fatto e due labbra carnose e leggermente sporgenti che sono sempre piaciute moltissimo agli
uomini che ho avuto.
La mia insoddisfazione mi porta ad immaginare situazioni erotiche nelle quali sono io la protagonista
di splendide fantasie erotiche...e tali fantasie mi portano ad un eccitazione molto profonda.Quando scrivo
le mie fantasie ho in genere la fica bagnatissima ed il clitoride che pulsa per il piacere che provo...
Il solo sapere che uomini leggeranno le mie voglie ed i miei desideri...il sapere che mi giudicheranno una grandissima
troia..il conoscere i loro giudizi e quello che pensano di me mi trasmette una vera e propria
situazione di pre-orgasmo che dura finchè non mi sfogo toccandomi fino a venire...il che avviene in pochissimo tempo..segno della
voglia che ho accumulata in me e del desiderio profondo che ho di venire...
Nella vita di tutti i giorni sono una irreprensibile signora tutta casa lavoro e maritino...ma nel momento
in cui decido di dare sfogo alla mia voglia di sesso...nel momento in cui libero la mia fantasia e dò
pieno sfogo alle mie voglie ecco che mi trasformo nella + puttana delle puttane...nella troia
+ totale che nessuno potrebbe immaginare io sia.Nessuno conoscendomi per quella che dò ad intendere immaginerebbe mai
che io possa essere una troia scatenata...ed è proprio questo mio dualismo ad eccitarmi e farmi impazzire di voglia.
In una parola quando il mio lato oscuro prende il sopravvento e la parte di me che troppo a lungo è
restata chiusa nella mia mente esce....ecco che si libera in me una splendida troia che ogni uomo vorrebbe
avere accanto...
Fin dai tempi del liceo sapevo che in me coabitavano 2 donne...una seria morigerata studentessa ed una troia scatenata
in grado di farsi sbattere per ore...di fare pompini interminabili e di scoparsi + uomini in una
sola sera.
Nel bagno del liceo ero capace di trascinarci anche tutti i giorni il mio ragazzo di turno..(e me lo sceglievo sempre con uno
splendido cazzone sia chiaro ) una volta lì lo baciavo a lungo con passione...gli prendevo una mano e me la infilavo sotto la mini...in modo
che sentisse che avevo la fica bella bagnata...in questo modo in pochi attimi aveva una meravigliosa erezione...
allora ecco che gli calavo i calzoni...poi i boxer ed ecco che in un attimo mi scattava davanti alle labbra il suo stupendo cazzone duro e pronto..a quel punto mi facevo uscire le tette...
in modo da fargli vedere che razza di troia ero e per eccitarlo ancora di +...infine eccomi pronta a tirargli un pompino lento e lunghissimo...
anche di 20 minuti...per godermi sia il suo cazzone tra le labbra sia per fargli vedere che pompinara ero.
Alla fine lo portavo a pregarmi di farlo sborrare e solo quando volevo io mi facevo sborrare per bene in gola fino a fargli
piegare le ginocchia...In quei momenti nella mia mente esplodeva un GODOOOO magnifico...la fica era fradicia ed ero in una
stupenda situazione di pre-orgasmo...bastava mi sfiorassi il clitoride per prorompere in un orgasmo delizioso.
Oppure ero capace di andare a casa sempre del mio ragazzo...spompinarlo stupendamente fino quasi a farlo venire...per poi farmi scopare per bene
fino a farmelo venire nella fica 2 o 3 volte solo per ritrovari con la fica ben spaccata...le grandi labbra ben aperte in modo che
da lì delle belle colate di sborra scendevano fino al lenzuolo...Il tutto per farmi constatare che mi ero fatta sfondare la fica come la peggiore delle troie.
Altre volte sempre a casa sua dopo avergli tirato un pompino da urlo ed avergli fatto venire un cazzo
come un toro alla monta mi piazzavo magnificamente a pecorina e mi facevo inculare splendidamente...incitandolo a rompermi
il culetto a + non posso...Dallo specchio che era di lato al letto mi godevo il suo cazzone che mi entrava stupendamente tutto
nel culetto...godendo come una pazza lo facevo venire anche li 2 o 3 volte...standogli sotto finchè non ne poteva +...
Infine mi mettevo davanti allo specchio e mi guardavo il buchetto del mio sedere...nel vederlo sfondato e dilatato...con la sua sborra
che colava lungo le cosce avevo un orgasmo mentale delizioso...l'appagamento nel vedermi così rotta in culo mi dava una
specie di piacere inimmaginabile e totale.E lo stesso era se mi facevo ben rompere la fica...anche li avevo lo stesso orgasmo
mentale che mi appagava di + di quello fisico!
In quei momenti godevo nel profondo...dopo aver goduto dalla fica o dal culetto ora godevo di testa...godevo molto ma molto di +
dando pieno appagamento alla troia che era in me.Ed è sempre stato così fin da quando ero adolescente.
Con gli anni avevo imparato a dominare il mio lato-troia...a tenerlo a bada ma quando stavo per un lungo periodo in una sorta
di astinenza ecco che il piacere prendeva prepotentemente ad aumentare...ed allora conoscendomi sapevo che era ben difficile
tenere a bada ancora il mio lato oscuro...la troia che era in me voleva uscire e prima o poi lo avrebbe fatto in modo plateale e
sopratutto con una carica sessuale inimmaginabile.
Ed il momento mi covava dentro sempre di +...mio marito era fuori per tutta la settimana...battuta di caccia in Scozia con quel
branco di poveretti dei suoi amici...io ero sola e da tempo ormai non provavo il piacere..quello vero...quello che ti lascia nel
letto sfinita ed appagata.Ripulendo un abito nero che avevo da tempo scordato in un cassetto da una tasca era uscito un biglietto
di carta con un nome.....MASSIMO...e poi il suo indirizzo...il bar del corso del paese.
Facendo uno sforzo alla fine mi ero ricordata di come avevo avuto il biglietto e chi fosse....e le gote mi erano diventate rosse
come il fuoco.Era il magnifico stallone che mi aveva letteralmente sfondato il culetto nell'autogrill (vedi mio racconto AUTOGRILL
nella parte finale) dopo una serata nella quale mi ero chiusa nel bagno degli uomini dell'autogrill ed ero stata stupendamente troia!
Lui mi sbattè a pecorina fino a farmi chiedere pietà...infine mi sfondò il culetto in un modo delizioso ed alla fine mi disse
che lo avrei potuto appunto trovare al bar del corso del paese e che si chiamava Massimo.Ricordo benissimo che stetti per diversi giorni
con un gran male al buchetto del culetto...perchè me lo aveva lacerato e dilatato tutto...sfondandomelo come la peggiore delle
vacche alla monta...Ricordo anche che avevo goduto in un modo stupendo...con almeno 2 orgasmi mentre lui stringendomi i fianchi
mi inculava tutta...alla fine ero appagata totalmente e la troia che era in me era splendidamente soddisfatta di come mi aveva
sfondato il sederino...
in un attimo ecco riaffacciarsi il mio lato oscuro...prepotentemente la troia che a lungo era rimasta confinata nella penombra
iniziava a voler uscire...il clitoride mi dava segni di piacere e la fica al solo ricordo di quello che mi aveva fatto Massimo si
era bagnata di brutto...
La voglia era tanta...troppa per non soddisfarla...e la troia che era in me voleva uscire...costi quel che costi.Tanto
il coglione di mio marito era in Scozia ed io avevo + che campo libero.
Il piano era già disegnato...sarei andata con una scusa al bar del corso..avrei chiesto di Massimo...se c'era avrei bevuto un drink
con lui e poi sarei andata a casa sua a godermi quel suo stupendo cazzone formato gigante...Se invece non c'era avrei lasciato il
mio numero di cell (quello che usavo solo quando la troia che è in me era all'opera...) ed avrei aspettato con la fica già bagnatissima
la sua chiamata.Insomma in un modo o nell'altro volevo il suo splendido cazzone...la troia che è in me ormai era fuori e avrebbe
fatto quello che solo lei sapeva fare in un modo unico...e cioè essere la + puttana delle puttane...
Detto fatto eccomi in bagno a farmi una bella doccia preparatoria....poi crema per il corpo...poi trucco,mi sarei fatta i capelli a
caschetto...così quando gli tiravo un pompino avrebbe visto benissimo il mio viso ed i miei occhi...che grandissima zoccola sono quando
mi ci metto!!!Insomma volevo mi vedesse come una stupenda signora e gran zoccola...dovevo essere una strafiga alla quale non si può dire di no.
Infine un vestitino giusto...tacchi perizomino e reggiseno push up...ero pronta a far tirare il cazzo a tutti...ma sopratutto volevo farlo
tirare al mio maschio....a Massimo.Eccomi in macchina verso il bar del paese dove viveva il mio stallone...
Ecco il bar del corso....entro...ci sono solo 2 o 3 persone...ma lui non c'è.Chiedo al barista,un signore anziano,che mi risponde che era al lavoro.
Bevo un caffè e gli dico se per favore può lasciare il mio biglietto per lui.Annuisce e mi guarda con uno sguardo da vero porco...segno
che come sono vestita e truccata so far tirare il cazzo anche ad un vecchio come lui...heheheh!
Risalgo in macchina e torno a casa.Aspetto che lui mi cerchi...e già pregusto il suo stupendo cazzone dappertutto...come una cagna in calore
ho la fica fradicia e il clitoride impazzisce dalla voglia di sentirsi strusciare quel magnifico paletto di carne avanti ed indietro.
verso le 7 ecco che il mio cellulare squilla.E' lui!!!!rispondo con calma...con distacco...quasi recito...Pronto?Dall'altra parte la
sua voce che non ricordavo +.Si sono Massimo...il barista mi ha detto che mi cercava...Io gli dico..."Ciao massimo sono jessyca...non sò se ti ricordi di me..."
E lui..."boh...ora come ora non ricordo.."
A quel punto gli dico:"sono jessyca..ti ricordi all'autogrill..quella sera...nella toilette..."e lì mi fermo.
A quel punto un secondo di silenzio...poi:" ah...si...ma guarda...sei rivenuta a cercarmi....mmhh...si vede che ti ho lasciato il segno...vero???"
Io gli dico di si...e che avevo voglia di rivederlo.Lui mi dice di venire al bar che mi avrebbe offerto un drink per salutarci.
Detto fatto in 5 minuti sono lì...ho una voglia pazzesca di lui e di essere fottuta come la peggiore delle zoccole...
beviamo un drink...infine ormai la troia che ho dentro è totalmente padrona della situazione...non sono + in grado di trattenerla...è lei a aprlare per bocca mia...
Lo prendo da una parte...lo bacio con passione e gli sussurro all'orecchhio...:"amore ti voglio...e con te ne voglio altri 2 o 3
ma che siano proprio come te...con dei cazzoni stupendi come il tuo...stasera voglio fare il pieno di cazzo...voglio essere sfondata nel culetto
come la peggiore delle vacche...lo sai??"
Mi guarda come inebetito...è quasi incredulo...Una fica come me che gli dice delle cose che nemmeno la peggior troia da bordello avrebbe
avuto il coraggio di dire...Mi sorride infine..e mi dice di lasciargli fare qualche telefonata.Poi saremmo andati tutti a casa sua...
Si attacca al cellulare...1...2...3...4...5 telefonate e torna da me.Tutto a posto jessyca...ci saranno anche 2 o 3 amici miei tutti appartenenti
al club dei 28cm o giù di lì...ma sei sicura di reggerli e di voler finire con il culo sfondato come dici??
Forse non ha ben capito con chi ha a che fare il mio massimo...allora lo guardo dritto negli occhi...allungo una mano alla zip dei suoi pantaloni...lo tasto
per bene passandomi nel mentre la lingua lentamente sulle labbra...il tutto accompagnato da un dolce mugolio.
Non serve altro...massimo è già su di giri.Paga il barista ed usciamo.Lo seguo con la mia macchina ed in circa 10 minuti siamo a casa sua.
Nel tragitto la mia voglia aumenta...ho la fica già fradicia...lo sento attraverso il piccolo triangolino che copra le mie grandi labbra...
mentre guido mi immagino i particolari e le scene + hard...loro che mi sfondano fica e culo..io che godo a ripetizione impalandomi
via via su quei magnifici cazzoni duri...ormai è la fine..la troia che è in me si sfogherà in un modo inimmaginabile...credo che alla
fine mi ritroverò così spaccata di fica e di culo da non sapere come tornare a casa....
Mentre questi pensieri mi attraversano la mente eccomi a casa di massimo.Due suoi amici sono già lì sotto ad aspettarlo...mamma
mia che velocità...chissà cosa deve avergli detto massimo per farli volare così di fretta!
Massimo fà le presentazioni...ragazzi questa splendida signora è jessyca...jessyca ecco qui franco e piero...2 miei amici.Mi salutano dandomi
la mano e nel frattempo mi squadrano dalla testa ai piedi con un largo sorriso che è tutto un programma!Sannò già di avere a
che fare con una megatroia in calore e loro hanno quello che serve per saziare la mia voglia...
Entriamo in casa...una casettina carina con un bel divanone a spalliera nel salotto.Splendido penso..è il modo migliore per farmi fottere come desidero!!
Quindi decido e mi siedo proprio lì per conoscersi un attimo rompere il ghiaccio...
massimo ci serve da bere e inziamo a parlare ed a conoscersi meglio.Dei 3 quello che mi piace di + a pelle è franco.Simpatico carino e molto educato,
piero è + rozzo...deve essere un operaio o un metalmeccanico...Gli dico che faccio la parrucchiera,che sono sposata ma molto insoddisfatta...
insomma apro io la strada verso quello che voglio.Franco mi dice subito che è un vero delitto non soddisfare una donna come me...ed inizia ad
accarezzarmi le braccia.E' il segnale che aspettavo...non chiedevo di meglio...in un attimo lo guardo dritto negli occhi
e gli sussurro...:"BACIAMI".Non finisco di parlare che mi inizia a limonare lentamente...mentre piero mi apre i primi bottoncini dell'abito.
Dopo 2 secondi sono in reggiseno...dopo un altro secondo sono in piedi e mentre limono franco il vestitino è ai miei piedi...lasciandomi
in perizoma reggiseno e tacchi...praticamente sono nuda.Continuo a limonare franco mentre massimo mi slaccia il reggiseno...le tette
mi escono in un attimo...e massimo inizia a leccarmi i capezzoli.Il porco mi conosce e sà che vado su di giri in un secondo se mi
leccano i capezzoli.Infatti inizio da subito a mugolare...piero se ne accorge e mi tira giù il perizomino...un secondo dopo eccomi completamente nuda
in tacchi a spillo!!La situazione che adoro...essere nuda in tacchi...come la peggior zoccola..e con 3 uomini intorno a me che
mi mettono al centro dell'attenzione...tra pochi istanti la troia che è in me inizierà le danze e per i miei stalloni sarà la fine!!
Mi inzio a dar da fare...ho già la mia fica che è un lago...il clitoride mi pulsa all'impazzata...una voglia infinita mi parte dalla fica per
arrivarmi al cervello...Continuo a limonare franco..quelo che mi piace di +...nel mentre allungo una mano sui pantaloni di massimo...
è già in tiro il porco!!Mi stacco per un secondo dalle labbra di franco...giusto il tempo di dire:"beh ragazzi mi avete già messa
bella che nuda...ora tocca a voi!!"
Dopodichè faccio alzare in piedi franco...gli resto in ginocchio davanti...e mentre lui si leva la camicia io gli slaccio la cintura...apro i
pantaloni e lo faccio restare solo in slip.Un lampo di piacere mi illumina gli occhi...ha lo slip gonfio da far paura...sotto
si intravede un cazzone da sogno duro e gonfio...Un ben distinto MMMHHH mi esce dalle labbra mentre mi passo la lingua lentamente prima sul labbro di sopra e
poi su quello di sotto.Infine lo guardo dritto negli occhi mentre appoggio le mani ai lati dei suoi slip...voglio che veda bene
che razza di puttana ha davanti...Infine calo gli slip...ed uno spettacolo stupendo mi si para davanti agli occhi.
Un cazzone di almeno 25cm mi svetta davanti alle labbra...duro gonfio e con una magnifica cappellona che punta verso l'alto...
lo guardo come stregata mentre avvicino la punta della lingua al glande...mentre dentro di me un ben preciso GODOOOOO mi inizia
a suonare nel cervello.Inizio a leccarmelo tutto...è stupendo...duro e magnificamente eretto...Con i capelli a caschetto lui da sopra mi vede benissimo...
vede la mia lingua leccargli la cappella...scendere lungo l'asta...arrivare alle palle..leccarle lentamente per saggiarne la consistenza....poi risalire piano piano
in punta di lingua fino al glande...mentre lo lecco emetto un continuo MMMHHH per l'intenso godimento che provo...Infine lo guardo dritto
negli occhi...e gli dico:"Amore hai un cazzo stupendo...lo sai?"... e poi continuo:"Mi farai godere come una pazza...e poi mi piaci
molto...lo sai?"
Infine mi rimetto a leccarlo...adorando quel grosso cazzone come una schiava adora il suo dio...inizio un lento pompino che mi dà un piacere infinito.
Massimo e franco sono come inebetiti nel vedermi all'opera...uno si sega lentamente mentre l'altro è come stregato da tanta troiaggine...
Vado su e giù con le labbra cercando di mandamri giù il + possibile quel membro stupendo...arrivo quasi a soffocarmi...una continua serie di gemiti
accompagna il mio lento movimento.Le mie tette ballano lentamente mentre io vado su e giù...ogni tanto mi lecco le labbra per farmi scivolare in gola tutto quel
ben di dio...in quei momenti guardo franco negli occhi...e leggo che mi stà dando della grandissima troia e della puttana...immeidatamente
dalla mia fica colano umori di piacere mentre il mio clitoride è turgido e gonfio per l'immenso piacere che quel suo modo di guardarmi mi dà...
Vado avanti ancora un pò...inizia a sbuffare il mio franco...segno che l'ho fatto godere per bene...finalmente è arrivato il momento che aspetto da quando
ho cominciato a ricercare massimo...ora mi farò inculare tutta dal mio stupendo stallone!!!
Stacco le mie labbra dal suo cazzone...lui resta un attimo perplesso...allora io lo guardo dritto negli occhi...lentamente mi giro verso la spalliera
del divano mettendomi splendidamente a pecorina...le tette appena sotto il bordo della spalliera...E' un invito che non può rifiutare...il mio porco...
Un attimo dopo è dietro di me...l'asta stretta in una mano...dopo pochi istanti sento distintamente la cappella che si appoggia alla mia fica.
Mugolo di piacere mentre franco si accorge che ho la fica che è un lago.E infatti mi dice:"che razza di troia sei...jessyca...ti basta
leccare un pò il cazzo è ti bagni come una cagna in calore..."Detto questo mi spinge la cappella tra le labbra della fica...un istante dopo è dentro di me...mi lascio sfuggire
un ben distinto OOOHHHH SIIIIIII di piacere mentre stringo con le mani la spalliera del letto.Continua a spingere...infine sento ben distintamente le sue grosse
palle attaccarsi alla mia fica....è tutto dentro di me!!Un altro AAAHHH mi esce dalle labbra...mentre sento la sua cappella quasi toccarmi le pareti dell'utero.
Dio mio che cazzo...penso...mentre lui mi appoggia per bene le mani sui fianchi.Mi giro lentamente con la testa...lo guardo...è stupendo...lo sguardo che mi fà è proprio
quello che voglio....anch'io lo guardo così...in senso di sfida...mentre gli dico:"dai amore ora scopami...dammi dei bei colpi forti...fottimi senza pietà...fammelo sentire
fino in gola quel tuo magnifico cazzone...
inizia a scoparmi con violenza...1,2,3,4,5 colpi secchi...decisi...dati proprio per sfondarmi la fica...inizio già a godere ed a gemere mentre lui và avanti
con passione.Le tette mi ballano bene contro il divano...io con la lingua rivolta all'insù dal piacere che provo resto a bocca aperta...
Sono completamente piena di cazzo...lo sento fino in gola...franco è decisamente uno stramaledetto stallone...mi continua a spingere la cappella
sempre + su...dandomi piacere su piacere.Gli altri 2 guardano...piero si sega lentamente...impugna anche lui un gran bel cazzone...massimo per ora guarda...forse perchè sà
che sarà lui l'ultimo che mi scoperò...dandogli così lo scettro di cazzo + grosso dei tre....
Franco và avanti ancora...infine sento che è davvero vicino...lentamente mi giro e gli dico:"Amore...ora inculami...inculami tutta...ti prego...voglio che alla fine di
questa serata il mio culetto sia sfondato come quello della peggiore delle vacche alla monta...."
Franco resta di sasso...tutto si poteva aspettare ma mai una richiesta così esplicita da una signora che all'apparenza è si troia
ma non fino a quel punto.Mi riguarda...cercando come una conferma...io con il viso stravolto dal piacere intenso che quella
penetrazione mi stava dando rispondo al suo sguardo con un sorriso...e gli dico..."Si amore...voglio che tu mi inculi tutta...fino in fondo...voglio essere una
stupenda rottainculo alla fine di questa serata con voi tre stupendi stalloni..."
Stacca le mani dai miei fianchi...retrocede un pò...infine inizia a leccarmi il buchetto del culo...per lubrificarmelo.
Guardo massimo che ora mi stà davanti...è come stregato da quella visione.Lo guardo e gli dico:"Amore hai della vasellina...per aiutarmi a prendere questi cazzoni da sogno tutti
nel culetto??" resta un secondo di sasso...stenta a credere a quanto gli ho detto..infine dice: "SI SI...vado...a prenderla"
franco mi lecca profondamente il forellino...infine si ferma ed aspetta la vaselina.Massimo gli porge il tubetto...lui ne spreme
un pò e inizia a mettermela prima intorno e poi con un dito dentro nel buchetto...infine ne mette un velo sul suo cazzone...poco dopo sono pronta...nel mio cervello sono
tutta un fremito...mentre ho la fica che bolle ed il clitoride come impazzito per il piacere che proverò...Mi rimetto per bene appoggiata allo shienale del divano..socchiudo gli occhi e
dico:"dai amore...spaccamelo tutto questo culetto...è tuo..amore...sfondamelo per bene..." E mentre queste parole mi escono di bocca ecco che un primo pre-orgasmo si fà strada in me....
la fica mi si contrae...il clitoride freme leggermente mentre attendo lo stupendo momento in cui appoggerà la sua cappella al
mio buchetto...
Franco impugna il membro...lo appoggia al buchetto che così lubrificato si schiude subito.Come sento la cappella appoggiarsi inizio a godere...un lungo mugolio mi esce dalle labbra...
mentre dentro...nella mia testa un forte GOOODOOOO mi coinvolge.Chino la testa in segno di venerazione e sottomissione mentre lui inizia a spingermi dentro il cazzone...
cm dopo cm me lo sento entrare...mentre il buchetto si allarga dilatandosi sempre di +.Una serie continua di OOOHH.....SIIII...
si susseguono...ormai sono in un delirio di piacere.Franco spinge ancora...mi sento scoppiare il pancino...infine si ferma..ed io
finalmente sento le sue grosse palle che si appoggiano alle grandi labbra della mia fica...segno che l'ho preso tutto per bene nel culetto...
Resta lì un attimo...come incredulo per come mi ha cacciato nel culo tutto il suo grosso cazzone..Io resto come ferma...così piena di cazzo fin nel pancino non riesco quasi a muovermi...
devo aspettare che mi si dilati per bene il culetto...infine lentamente mi giro e lo guardo con uno sguardo da perfetta zoccola...e gli dico:"dai amore...ora me lo hai
messo tutto dentro...dai amore inculami...spaccamelo tutto...è tutto tuo...fai i tuoi comodi grandissimo porco..."
Un attimo dopo mi serra ben stretti i fianchi...inizia ad andare su e giù...a darmi colpi violenti che mi scuotono tutta dandomi un dolore
intenso al buchetto del sedere...Poi si pianta con i piedi...mi mette le mani all'inguine imponendomi di mettere ancora + sporgente il culetto...come se non
bastasse come è sporgente già naturalmente!!Infine spinge...sempre più forte...dandomi colpi decisi...inizia ad incularmi in un modo semplicemente stupendo...
La testa mi gira...godo profondamente ad ogni colpo...la fica ben spaccata dalla scopata di prima è ancora ben spalancata..dalle grandi labbra completamente sfondate inzia
a colare copioso il mio piacere...il clitoride è come impazzito mentre io ad occhi socchiusi mi godo stupendamente messa a pecorina e con il culetto ben in fuori la monta.
Sono colpi continui...1,2,3,4,5,6 ed ad ogni colpo mi sfugge dalle labbra un AHHH...SIIII....ANCORAAAAA...mentre stringo la spalliera del divano per il dolore intenso che
provo nel farmi sfondare il sedere da franco.Ora esce quasi tutto dal mio buco...per poi rientrare in un colpo piantandomelo fino alle palle...così facendo mi slabbra
per bene il culetto e mi dilata proprio come voglio io.Ho le labbra socchiuse..la lingua con la punta verso l'alto...segno che stò godendo di brutto.Piero è stregato...affascinato da
questa situazione...infine si avvicina a cazzo dritto al mio viso...mi appoggia la cappella alla punta della lingua dicendomi
ben chiaramente:"Dai troia...leccamelo...poi ti inculerò per bene anche io...ora spompinami come hai fatto con franco..."
sentendo la cappella sulle labbra le socchiudo...lui spinge dentro il suo cazzone lentamente...come se mi violentasse la bocca....Io sono ferma con la testa...non ce
la faccio a muoverla...così piena di cazzo come sono.Guardo piero..poi allungo una mano e gliela passo dietro i fianchi...infine lo spingo lentamente verso di me...mimando come
se mi stesse scopando la bocca.Lui capisce subito...io lo guardo dritto negli occhi...voglio che veda quanto sono troia e come adoro prendere + cazzi contemporaneamente...
Inizia un dolce su e giù...mi scopa dolcemente la bocca spingendo il suo cazzone fino quasi in fondo...io mugolo come una pazza..sia per il dolore che mi provoca il cazzo
di franco sia per il senso di soffocamento che mi dà piero.Infine piano piano riesco a prendere anche il cazzo di piero tutto in bocca...socchiudendo gli occhi per il godimento
alla fine sento i peli del pube di piero sfiorare il mio nasino...segno che l'ho preso fino alla base tutto in bocca...saranno almeno 25cm di cazzo....un forte MMMHHH mi sfugge di
nuovo dalle dalle labbra...mentre nella testa mi scoppia fortissimo un urlo di piacere....un GOOODDDOOOO enorme mi rimbomba
dal cervello e mi scende fino alla fica ed al clitoride.Piero mi mette una mano alla nuca e mi dà il tempo....le mie labbra scorrono lentamente accarezzando il suo cazzo...un filo
di saliva lubrifica l'asta che ora mi scorre tutta in bocca...Franco continua ad incularmi stupendamente...il culetto mi fà meno male...segno che si è dilatato e si è
sfondato per bene...ora lo prendo tutto dalla cappella alle palle in un colpo solo...ed ad ogni colpo è un GODOOOO immenso che mi si fà strada nel cervello.
Eccolo uscire tutto...sento lo scalino della cappella ed infine sento il buchetto ben aperto...un attimo dopo sento la cappella entrare e di seguito in un attimo sento le sue
palle sbattere sulla mia fica...mio dio come mi ha sfondata...entra ed esce del tutto dal mio culetto...che magnifico toro che è e come
sà come si sfonda il culo ad una donna...
Ancora colpi...altro piacere...infine eccolo sbuffare...ansimare...mi giro con il collo e lo guardo...mi legge nello sguardo che
sono appagata...mi guarda e mi dice:"Troia ora vengo...pèrepara il culo che te lo spacco fino alla morte.Mi metto ben appoggiata alla spalliera...lui inizia una serie
pazzesca di colpi...io a bocca aperta inizio a gemere...poi ad urlare ritmicamente sotto i suoi colpi una serie continua di OOHHH AHHHH SIIII ANCORAAAA..
lui mi stringe i fianchi ed infine..VIENE.....godendo come un porco mi riempe di sborra il buchetto...ancora qualche colpo infine si fà indietro ed esce...io sono in un delirio erotico
ed ho il clitoride come impazzito.Piero si ferma di colpo...la scena lo ha quasi fatto sborrare...dopo qualche secondo di stupore
lentamente si mette dietro di me...guarda il buchetto completamente sfondato...vede la sborra che cola e senza dire una parola me lo caccia dentro in un colpo solo
fino alle palle!!!
Io che ero come rilassata tutto di un tratto mi sento riempire di nuovo il pancino...Un attimo dopo inizia a incularmi con decisione...Mi giro con la testa e lo guardo
dicendogli:"che gran porco che sei...non hai saputo resistere....vero??" e lui di rimando:"jessyca con un culo come il tuo
non incularti è un vero delitto...hai un culo che và fottuto almeno tutti i giorni!!"...e poi."dai troia che non volevi altro..."
Mi rimetto in posizione...inanrco la schiena offrendogli il mio culetto ben sporgente...un secondo dopo mi posa le mani sui fianchi ed inizia ad incularmi con dolcezza...
alternando colpi secchi a colpi dolci...dentro di me un dolce GODOOOO si fà strada mentre mi gusto in pieno di nuovo la monta.
Piero ci sà fare...m'incula con passione dolcezza e forza...i colpi sono alternati e mi danno piacere su piacere...infine mi giro di nuovo per guardarlo,
limmagine che vede è di una gran bella fica messa splendidamente a pecorina...con i capelli a caschetto...con le tette che ballano al ritmo dell'inculata...con le
labbra che gli hanno leccato e succhiato splendidamente il cazzo e che si stà facendo inculare deliziosamente tutta da lui...
E questo voglio che lui veda...una signora che è per lui una grandissima troia non ancora completamente rottainculo...
va avanti per un bel pò...io godo a raffica...infine allunga una mano per sditalinarmi il clitoride...mio dio ho una scossa elettrica di piacere ma non voglio assolutamente
venire...non ancora...l'orgasmo lo devo avere con massimo..il + dotato dei 3 stalloni.Gli fermo subito la mano e me la metto sul seno...Lui mi dice:"amore perchè mi fermi??sei vicinissima
al godere...hai la fica che gocciola addirittura ed il clitoride gonfio come un piccolo cazzo...perchè non vieni?"
io gli rispondo che voglio godere alla fine...ora stò godendo di testa e godo anche di + che di fica...Lui desiste...mi stringe
il seno e và avanti...Colpo su colpo mi sento il culetto che brucia..la vaselina è forse finita e inizia a sentire dolore.
Mi giro verso piero e sorridendo gli dico:"dai amopre...inculami...dai sfondamelo tutto...e schizzami dentro tutto il tuo piacere...!
Lui mi mette le mani sulle spalle...così facendo me lo spinge tutto fino in fondo nel sedere...ho un gemito di piacere nel sentrimelo tutto fino quasi in gola...anche piero
ha un gran bel cazzo non c'è che dire.Infine inizia ad incularmi per bene...colpo su colpo arriva al piacere...con un SIII sparato a gran voce mi inizia a sborrare nel culetto...
accolgo i suoi densi schizzi caldi godendo con lui...a labbra socchiuse e con la punta della lingua verso l'alto gli faccio eco dicendo:"OOHHH SIIII AMORE SPACCAMI IL CULETTOOO..."
Esce lentamente dal mio buchetto...lasciandomelo paurosamente dilatato e sfondato...copiose e scivolose gocce di sborra mi colano verso l'interno cosce...
Mi metto davanti allo specchio di schiena...e piegandomi ancora una volta a pecorina posso vedere ben distintamente il buchetto completamente sfondato ed arrossato...
è come un piccolo buco nero con intorno un aureola rossa...se spingo col pancino ecco far capolino dal buchetto delle grosse gocce
di sborra...mentalmente stò godendo forse + che nel farmi inculare...il sapere di avere un culetto così sfondato e di essermelo voluto far sfondare volutamente mi dà
un appagamento totale....il mio essere troia al massimo trae piacere proprio nel voler essere usata...profanata...sfondata come la
peggior puttana da strada.
POchi attimi dopo Piero e Franco escono dal salone e si vanno a buttare nella camera da letto di massimo...quasi come se avessero
capito che volevamo restare soli io e Massimo.
Massimo era rimasto in disparte...sapeva che io lo avrei voluto tenere per ultimo...sapeva che il suo cazzone era decisamente + grosso...lungo e largo di quelli di franco
e di piero...inoltre sapeva che tra di noi c'era una sorta di sfida mentale.L'ultima volta (leggi la parte finale di autogrill) la sfida l'aveva vinta lui...facendomi implorare
pietà e pregandolo di venire perchè avevo il culetto in fiamme e sfondatissimo...ma questa volta era diverso.
Non solo avevo retto stupendamente 2 inculate una dietro l'altra...non ero ancora venuta e questo voleva dire che ero pronta a farmi inculare stupendamente anche da lui...
segno che non ero appagata e che il vero piacere...quello finale e completo lo attendevo da lui...
restando ben appoggiata allo schienale lo guardo dritto negli occhi...e lui ricambia lo sguardo...In un attimo aveva letto che ero pronta...che ero sua...che
in tutto questo tempo anche se lontana ero stata sua...Lo ero da quella sera dopo l'incontro all'autogrill.Nessun uomo mi aveva mai lasciato il marchio...ma lui SI...lui
era speciale..e lo sapeva bene guardandomi negli occhi.Ed io ero speciale per lui...quella sera quando mi infilò fino alle palle tutto il suo splendido cazzone nel culo mi
disse che non aveva mai trovato una donna che fosse stata in grado di prenderselo tutto nel culo...Ma io SI...e questo gli aveva fatto capire che ero speciale...
che ero troia come nessun altra...e che ero la troia che lui aspettava e voleva tutta per se...che ero LA SUA TROIA.
Gli sguardi si incrociano ancora..infine si avvicina a me..mi fà alzare dal divano e mi pone le mani sulle spalle....dolcemente mi spinge verso il basso...facendomi inginocchiare
ai suoi piedi.Eccomi quindi in ginocchio per lui...con il suo indimenticabile cazzone duro davanti al nasino...Lo guardo dritto negli occhi...voglio che veda
che sono solo sua...completamente sua...voglio che veda come lo stò adorando...come sono la sua schiava e come adoro quel suo stupendo
cazzo...resto così qualche istante...i miei occhi nei suoi...la mia anima nella sua.Istanti che sembrano eterni...infine il mio essere troia prende il sopravvento...
trovarmi quel magnifico membro eretto a 2 cm dal nasino è una tentazione troppo forte...il momento romantico lascia il posto al sesso...e questo è quello che voglio.
Mi guarda un ultimo istante e mi bisbiglia un TI AMO dolcissimo...io ricambio dicendogli ANCH'IO AMORE...infine socchiudo le labbra e le appoggio alla sua cappella.
Un dolcissimo pompino...ecco cosa volevo fargli...anzi la mia mente,il mio cervello e tutta me stessa vogliono che gli faccia il + bel pompino che ho mai fatto in tutta la mia vita.
Mi concentro su questo desiderio...è quello che voglio con tutta me stessa!!!
Ed inizio così il + bel pompino della mia vita!Lento..con una dolcezza infinita...salgo e scendo con le labbra lungo l'asta...nel mentre non stacco i miei occhi da lui...
voglio cogliere ogni attimo..ogni istante durante il quale gli dò piacere...
Lui mi ricambia lo sguardo..gli leggo distintamente negli occhi che mi stà dando della puttana...della zoccola..e questo mi dà ancora +
piacere e godimento.Infine parla...e mi dice:"amore che pompino...mai nessuna donna mi ha fatto un pompino così....sei stupenda..lo sai??"
Io mi fermo un istante...levo il suo cazzo dalle mie labbra...lo impugno,ed incrociando i suoi occhi gli dico:"Lo sò...voglio farti il + bel pompino della mia vita...voglio che
tu goda con me come non hai mai goduto...sono la tua troia...lo sono stata dalla sera dell'autogrill...voglio tu lo sappia...ora..."
Lui resta fermo un istante..poi mi dice:"Lo sapevo...ti avevo lasciato il marchio quella sera..lo sai vero?Un culo come te l'ho fatto io mai nessuno te lo aveva mai fatto...
e tu da quel momento avevi capito di essere mia...solo mia...e sei tornata da me per questo...non è vero?"
"SI amore...si è vero...mi hai lasciato il tuo segno...e sono qui perchè sono tua...perchè voglio essere una vera troia rottainculo...e perchè voglio che
sia tu a sfondarmi il culo come nessun altro sà fare..."
"E lo avrai...sari rottainculo come chiedi...troia..." mi risponde il mio massimo.
Godendo come non mai riprendo a succhiarmi il suo cazzone...lecco le palle...lecco l'asta stupendamente grossa...lecco la cappella con delicati colpi di lingua sul glande...ad
ogni passaggio della mia lingua lo sento godere...vado avanti a lungo...le tette mi ballano delicatamente al ritmo del pompino...lui le guarda e gode come un porco...se solo sapesse COME E QUANTO GODO
io nel fargli quel pompino!!!La fica mi gronda sulle cosce un denso liquido trasparente ed appiccicoso che mi avvolge
le cosce dall'inguine in giù...stò godendo come non mai!mentalmente sono al limite...sò che quando il mio splendido stallone mi inculerà e verrà io verrò con lui...mi basterà sfiorarmi il clitoride
per avere un orgasmo INFINITO...Intanto lo porto piano piano vicino al piacere diverse volte...ed ogni volta mi fermo...lo faccio sbollire per poi ricominciare il mio su e giù.
Mi godo quel cazzone da sogno tra le labbra per un tempo infinito...ad occhi chiusi ed in ginocchio adoro quel magnifico esemplare di cazzo...Lui mi vede dall'alto...vede
il mio viso,le mie labbra che scivolano sul suo cazzo...vede il godimento intenso che provo a fargli il pompino...vede quanto sono troia...puttana e come godo con il suo
cazzone in bocca...
Ora ha il membro che è al massimo...duro lungo e largo da far paura...il mio stupendo pompino e le soste che gli ho fatto fare hanno portato quel
magnifico cazzone al massimo dell'erezione...è il momento che sogno ed attendo da un mucchio di tempo..dalla sera dell'autogrill!!
Massimo mi prende le mani...mi tira sù...mi fà mettere a pecorina sul divano...le tette stavolta le mette lui stesso fuori dalla spalliera,perchè me le vuole stringere
per bene e godere tra le mani mentre mi inculerà stupendamente.
Prende un pò di vaselina e mi rilubrifica dentro...fuori ed intorno al buchetto (ormai direi che è un grosso e largo buco a dire il vero)
poi si unge il cazzone...infine me lo appoggia al sedere stringendomi i fianchi e mi dice:"eccomi amore...ora sono tuo...e tu sei mia...tutta mia...lo sai vero??"
Io mi giro lentamente con la testa...lo voglio guardare mentre entra dolcemente in me...voglio che i nostri occhi si incrocino mentre mi dò tutta a lui...
Appoggia la cappella...io lo guardo con dolcezza...anzi CON AMORE...infine gli dico:"Si amore...sono tua...prendimi...fammi tua...il mio culo è tuo...tutto di me è tuo...
sfondamelo...voglio essere LA TUA TROIA ROTTAINCULO e di nessun altro"...
COn pochi colpi entra dentro di me...i 2 cazzoni di franco e piero avevano fatto bene il loro lavoro...avevo ormai il culetto sfondato quasi come quello di una vacca...
mancava solo il tocco finale...anzi il cazzone finale...quello del mio uomo.
Spinge delicatamente ed entra...mi sento come mancare il fiato...cm dopo cm mi spinge nel culetto prima la cappella...poi l'asta...dopo quasi 1 minuto sento le palle appoggiarsi
alla mia fica fradicia di piacere.un forte OOOHHH mi esce dalle labbra...seguito poi da un "Amore mio me lo hai dato tutto...lo sai??"e poi "mio dio me lo sento fino al cervello...."
E lui di rimando:"Amore mio te l'ho messo tutto...lo hai preso in culo fino in fondo...senti le palle come sono attaccate alla tua fica?" "sei stupenda amore...sei davvero una troia fantastica...sei capace di
beccarti nel culo i miei 28cm di cazzo...e che cazzo!!"
Poi mentre comincia a muoversi in me mi dice ancora:"che razza di troia sei...hai la fica così bagnata che mi cola sulle palle...ho le palle bagnate dal tuo sbrodolare...ma quanto godi
quando ti inculo io....ehhh??"
Io giro lentamente la testa...lo guardo con amore...infine gli dico che solo lui mi fà godere così bene...poi mentre mi rigiro lo guardo ancora e gli dico:"ti prego amore...spaccami il
culo come tu solo sai fare...quando esco da casa tua voglio essere una troia rottainculo come ce ne sono poche..."
le parole lo colpiscono nell'onore...mi stringe per bene i fianchi e comincia a darmi colpi violentissimi...uno dopo l'altro mi fà sbattere quasi con la fronte al muro per la violenza con la quale mi incula!
Colpo dopo colpo mi sento sfondare il sedere...non che Piero e Franco non mi avessero sfondata...anzi...ma Massimo aveva dalla sua
non solo la lunghezza ma anche una larghezza deliziosa che mi allargava il buchetto in un modo totale...mi sentivo come svuotare
l'intestino quando me lo spingeva fino alle palle dentro...Sono completamente in un delirio erotico...gemo..mugolo...dalle mie labbra esce tutto un susseguirsi di
"AHHHH" "SIII" "DIO AMOREEE COME GODO" "ANCORA DAI SPINGI SFONDAMI DI +" insomma stò godendo come mai avevo goduto in tutta la mia vita!!
Appoggiata con la pancia alla spalliera del divano mi godo la monta completamente in estasi...lui fà di me ciò che vuole...
inculandomi superbamente mi porta colpo dopo colpo sempre + vicina al piacere...Allunga una mano..poi l'altra..ecco che mi stringe con dolcezza le tette...una serie di brividini mi percorrono
la schiena...poi mi strizza i capezzoli con dolcezza...prima uno poi tutti e due...in un attimo dalla fica mi cola altro piacere...mentre io gli dico:"Dio amore
che meraviglia...sei stupendo anche con le mani oltre che con il cazzo!!"
Va avanti ancora un pò...poi dalla durezza del suo cazzo sento che è molto vicino a sborrare...
La troia che ho dentro vuole ancora godere...quindi lentamente giro la testa e gli dico:"Amore ora ti voglio sotto di me...mi voglio impalare tutta sul tuo splendido cazzone..."
Mi guarda anche questa volta incredulo...nella sua mente un solo pensiero: che magnifica troia è questa donna.
Mi faccio avanti e mi faccio uscire dal sedere quel grosso pitone di carne...poi mi avvicino al suo viso e lo bacio dolcemente...sussurandogli:"amore sdraiati a terra in direzione
dello specchio...mi voglio vedere mentre sono tutta su di te..."
Lui lo fà...dall'alto in piedi la scena che vedo è da far girare la testa...lui sdraiato schiena a terra..le gambe leggermente divaricate e in mezzo alle gambe quel suo
stupendo paletto di carne duro...grosso...la grossa cappella che svetta verso il cielo...Ho l'acquolina in bocca al solo
pensiero di quando mi inizierò a sedere su di lui!!Un attimo dopo apro le gambe...le piego lentamente...con una mano impugno il suo
grosso cazzo...infine lo appoggio al buchetto del mio culetto...come lo sento appoggiarsi nella mia testa un pensiero che ben presto
diventa una specie di urlo....GODOOOOOOOOO...Socchiudo gli occhi per il piacere che provo...
Infine inizio lentamente a piegare le ginocchia...cm dopo cm mi godo il suo cazzo che mi entra dentro....una serie continua di MMMHHH.....SIIIII....OOOOHHHH mi esce dalle labbra,
mentre continuo a scendere....infine una sensazione meravigliosa di piacere mi dice che sono arrivata alle palle...apro gli occhi e mi vedo
davanti allo specchio....sono seduta sul suo corpo..le mie cosce sono appoggiate alle sue...le mie mani sono sulle sue ginocchia...e vedo perfettamente
le sue stupende palle dure e sode appoggiate al mio sedere...segno che l'ho preso tutto...fino in fondo ce l'ho tutto dentro nel culetto!!!
La testa mi gira per come godo di brutto...sono ferma su di lui...infine inizio a muovermi facendo leva sulle mie cosce...un movimento lento..dolce..continuo...un susseguirsi di MMHHH fanno da coro
al mio muovermi piano piano su di lui.Spingo anche con le mani..ed ogni volta cm e cm di cazzo mi entrano ed escono dal culetto...sono piena del suo stupendo cazzo...
e.....DIO COME GODO!!
Il piacere è sia fisico che mentale...perchè potendomi vedere tutta impalata su di lui la troia che è in me ha il piacere e la consapevolezza intima nel vedersi
completamente aperta e sfondata da quel magnifico cazzone.
Piano piano salgo su...ogni volta cerco di salire qualche cm + su ed infine dopo pochi attimi mi lascio andare quasi di peso su di lui...così facendo mi sento
deliziosamente sfondare il sedere...il mio peso stesso mi impala stupendamente sul suo cazzo duro come il marmo...la cappella me la sento
quasi arrivare in gola...entra tutto dentro di me...stò godendo come non mai...
Piano piano me lo riesco a far quasi uscire dal sedere....vedo dallo specchio la base della cappella...infine mi risiedo lasciandomi andare...un OOOHHH AMOREEEEE...
mi esce dalle labbra mentre mi sento slabbrare e cedere il muscolo del buchetto...le mie unghie quasi graffiano le sue cosce mentre mi risiedo
su di lui.Vado avanti ancora...su e giù..ogni volta il godimento è semplicemente delizioso...lui sbuffa e mi accarezza la schiena con le dita...il piacere si somma al
piacere.Infine mi fermo...e inizio a sculettare muovendo piano piano il sedere sul suo bacino...una sensazione stupenda si fà
strada in me...sentire i peli del suo pube stofinarsi sul mio sedere...sentire le sue palle sulla pelle del mio culetto...sentire dentro di me
quel grosso bastone di carne che mi stà sfondando...un dolcissimo "AMORE GODOOOOOO" esce dalle mie labbra mentre dolcemente mi muovo su di lui.
vado avanti così a lungo..godendomelo tutto nel pancino...ogni tanto mi fermo..poi risalgo...il movimento lento ha allontanato il suo orgasmo...decido di alzarmi per rimettermi
come prima...appoggiata allo schienale del divano.
Il suo membro esce dal mio culetto...lasciandomelo dilatato come non mai..il peso del mio corpo e i movimento fatti da me con lui tutto dentro di me mi
hanno slabbrato e dilatato stupendamente il sedere...mi sento sfondatissima...è ora di farlo sborrare in me e godere insieme a lui.
Lo guardo mentre lo bacio dolcemente sulle labbra...poi prendendolo per mano lo faccio alzare...infine mi rimetto a pecorina appoggiandomi allo schienale del divano.
Giro la testa e con dolcezza gli dico:"Dai amore..inculami tutta...fammi tua...voglio che mi vieni dentro...dammelo tutto...sfondami tutta...fallo con forza come
non hai mai fatto in vita tua..."...infine mi giro,mi metto stupendamente a pecorina,le tette fuori dallo schienale,metto per bene il sedere tutto in fuori...sculettando lo invito a prendermelo...
Mi stringe i fianchi ed un attimo dopo sento la cappella che mi entra con forza nel culetto...lui piantando i piedi inzia a spingere + forte...sempre + forte...io capendo
la sua intenzione inarco per bene la schiena e metto ancora di + il sedere in fuori...voglio che sporga il + possibile in modo che me quando me lo spinge
dentro me ne entri nel sedere il + possibile...in modo che me lo sfondi completamente...
Ora toglie le mani dai fianchi e me appoggia alle spalle...poi inzia a tirare le mie spalle verso di se...così facendo me lo spinge
dentro fino alle palle...in un attimo mi sento riempire il sedere in un modo ancora + violento...mi sento la cappella davvero fin nel cervello!!
Poi inizia a darmi colpi sempre + forti...sempre tenendomi le mani sulle spalle...la mia testa gira all'impazzata e nella mia mente
ora si sente una sola parola che prorompe come in un urlo violento.......GOOOODDDDDOOOOOOOO!!!!!!!
sento l'orgasmo ormai prossimo anche io...lui và avanti senza fermarsi + ormai...si avvicina al piacere senza fermarsi...Anche io sono lì lì...ed in quel momento
capisco che quando lui sborrerà io verrò all'unisono con lui.
Altri colpi..altro piacere per il culetto ormai aperto come non mai...infine sento che ormai entra tutto fino in fondo ed esce tutto fino alla cappella...proprio come aveva fatto
il mio stallone Franco.Esce facendomi sentire lo scalino della cappella...guarda il buco ormai dilatato al massimo...infine in un colpo solo rietra
facendomelo arrivare tutto dentro fino ad appoggiare le palle alla mia fica.Ogni volta che lo fà io godo...mentalmente poi godo ancora di + che fisicamente perchè questo
suo sfondarmi così mi dà la certezza che ho il culo sfondato davvero come volevo...manca poco ormai..quando verrà finalmente verrò con lui e sarò quello che volevo essere quando
sono partita con la macchina...una perfetta troia rottainculo!
massimo è vicino...lo sento..il suo cazzo è teso fino allo spasimo...ha il fiato corto e inizia a sbuffare...i classici segni che stà per venire.
Mi giro...lo voglio guardare ancora mentre è lì lì...Con la punta della lingua all'insù per il piacere che provo ed a bocca aperta lo guardo e gli dico:"dai amore...
vieni...mi hai fatta letteralmente impazzire..sei stato meraviglioso...ora vienimi dentro..inondami tutta...sono tua...tua tuaaaaaaa!!"le ultime parole le urlo perchè voglio sappia che sono davvero
solo sua...che lui è l'uomo che + di ogni altro mi fà impazzire a letto.
Mi guarda e mi risponde sibilando:"va bene jessyca...anche io sono tuo..e questo cazzo che ti sfonda il culo è tutto tuo...quando vuoi vieni e prenditelo tutto..."
infine inzia una serie pazzesca di colpi...le sue mani mi spingono le spalle verso di lui...infine sento che soffia e sbuffa..un attimo dopo urla a piena voce un AHHHHHHH
SIIIIIIII...VENGOOOOOO AMOREEEE VENGOOOOO!!
nel momento in cui inzia ad urlare allungo la mia mano alla fica...con la punta delle dita mi sditalino appena un attimo e nemmeno il tempo mi toccarmi il clitoride ed
ecco che mi sento esplodere il cervello....una serie interminabile di brividi mi scuotono...la fica si socchiude e come una fontana inizio a godere...
Dalla bocca aperta mi esce un fortissimo SIIIII AMOREEEE MIO SIIII VENGOOOOO VENGO ANCH'IOOOOOO OHHHHHHHH....infine come una foglia al vento inzio a vibrare travolta
dall'orgasmo.
Massimo va avanti ancora un pò...infine leva le mani dai miei finahci e si stacca da me...mi sento letteralemnte svuotare l'intestino mentre la sua cappella sguscia
dal mio buchetto del sedere...Resto ancora pochi secondi a pecorina appoggiata al divano mentre lui esausto si siede a terra al mio fianco.
La fica finalmente mi smette di contrarsi...le ultime gocce di piacere mi scendono dai peli e cadono sui cuscini del divano.
Il culo mi fà un male terribile....mi alzo dal divano e vado allo specchio a guardarmelo....
MIO DIO!!!sembra l'estremità di un grosso tubo...è sfondato da far paura...l'anello del muscolo dell'ano è rosso fuoco e dentro si vede come un buco nero senza fondo...
sarà largo almeno 5cm...mentre mi guardo il buchetto sento questa volta che non è la fica a contrarsi la il mio cervello...la troia che è in me è totalmente appagata dall'aver visto come mi sono fatta
sfondare il sedere....era quello che voleva ed ora si sente soddisfatta e totalmente sazia di piacere.
In pratica sono appagata sia come donna che come troia...perchè sono venuta di fica e di mente!!
Chiedo a massimo dov'è il bagno...prendo un asciugamano e mi infilo sotto la doccia...mentre mi insapono passo le dita della mano sul sedere...e sento che il buchetto è sempre ben
dilatato e largo come quello di una vacca...un intenso godimento mi avvolge...che grandissima troia sono!!
Esco dalla doccia...mi rivesto...sono esausta sia per l'orgasmo ma sopratutto per essere stata sbattuta a pecorina per ore
dai mei stalloni.Ho la fica ed il culo rotti...era quello che volevo ed ho avuto la mia rivincita perfino con massimo...
questa volta ho retto il suo cazzone magnificamente ed alla fine era spossato anche lui...e lui mi aveva inculata e basta mentre
io mi ero fatta per bene anche i suoi 2 amici!!
Entro in camera da letto e saluto piero e franco...che dormono già...hihihi li ho messi KO!!
vado da massimo per salutarlo...lo bacio con dolcezza e gli dico ancora una volta che lo amo...lui ricambia il bacio e mi risponde che sono la donna della sua vita...
e che mi vuole rivedere quanto prima.
Esco che stà per albeggiare...la notte stà finendo.Risalgo in macchina e nel mettermi a sedere mi scappa dalla bocca un forte AHI!!!è il sedere che mi fà un male cane...e per tutto il viaggio
mi porto il dolore stando seduta.Ho il perizoma pieno di sperma...è colato dal buchetto ed ha macchiaro anche il vestitino...A casa dormirò a pancia sotto...
almeno così lo farò riposare un pò.
Ma quel dolore intenso e continuo mi dà un forte godimento mentale...sò di avere il sedere sfondato e sò che la zoccola che è in me ora ha la consapevolezza di
essere una perfetta troia rottainculo...ed era proprio quello che volevo fin dall'inizio.
FINE
Per risposte e giudizi anche molto spinti lasciate un commento nella sezione commenti del racconto qui su desiderya.
Per mail sexy potete scrivere a : [email protected]
JESSYCA
17
4
14 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 1 ora fa -
Le mie esperienze-dal libro autobiografico \" un c
LE MIE ESPERIENZE
scrittore5968
per contatto : [email protected]
Finalmente, riuscii a soddisfare la mia curiosità su quella spiaggia e, dopo quella volta, ci tornai da solo. Mi incamminai seguendo le indicazioni che avevo sentito dire dai miei vicini. Il posto era lontano circa
Un chilometro dal luogo in cui mi trovavo, e il sole picchiava forte, tanto che dovetti mettermi al riparo da quanto scottava. Andai dietro alle dune della spiaggia, e mi resi conto del via vai della gente. Rimasi sorpreso: erano tutti nudi, famiglie intere, donne, uomini, persino bambini. L’avevo trovata.
Mi comportai come gli altri, passeggiando e osservando i presenti: l’unica cosa di cui mi vergognavo era quella di spogliarmi nudo, come lo erano loro. Mentre me ne andavo in giro, mi accorsi che alcune persone mi seguivano. Sulle prime feci finta di nulla, poi, spaventato dal loro comportamento insistente, pensai che l’unica soluzione fosse quella di raggiungere la spiaggia, per capire bene che cosa volessero, e attesi che si avvicinassero.
“Ciao, come va?” mi salutarono. Io risposi loro che andava tutto bene.
“Ti sei forse spaventato? – incalzarono – Sei scappato via come un fulmine!”
“A dire il vero, un po’ sì...”
Iniziammo a parlare, e mi chiesero se fosse la prima volta, quella, che frequentavo la zona. Quando gli risposi di sì, mi chiesero il nome e si presentarono a loro volta, dandomi la mano. Si chiamavano Andrea e Giuseppe.
“Scusaci se ti abbiamo fatto paura, ma appena ti abbiamo visto, ci sei sembrato un nostro amico.”
La conversazione si prolungò il tempo di una passeggiata. Visto che si era fatto tardi e avevano fretta, mi lasciarono salutandomi, e io continuai la mia camminata dietro alle dune. Improvvisamente, comparve un bel ragazzo, alto e fatto bene, che mi invitò a raggiungerlo nel posto che aveva scelto. Io ero timido, ma ero così interessato a conoscerlo ed ero così attratto da lui, che mi incamminai per andare da lui.
Giunto davanti a lui, non riuscii a spiccicare parola, così iniziò a parlarmi:
“Guarda che non ti mangio mica..”
“Lo so” risposi.
“Ti ho visto girare qua intorno e mi hai molto colpito, volevo conoscerti.”
“Anche io desidero la stessa cosa, solo che sono timido.”
“Questo lo avevo già notato” mi tranquillizzò. Così gli raccontai un po’ di me.
“E’ la prima volta che vengo qui. Ne ho sentito parlare dai miei vicini, e la curiosità è stata talmente forte, che sono venuto a dare un’occhiata.”
Scegliemmo un posto più adatto per poterci sdraiare. Stendemmo a terra i nostri asciugamani. I suoi occhi, il suo sguardo, il suo corpo mi attraevano molto. Improvvisamente, avvicinammo le nostre labbra l’uno all’altro, e ci baciammo intensamente, abbracciandoci. Lo baciai ovunque. Mi faceva perdere la testa, tanto che finimmo per fare l’amore. Fu un incontro meraviglioso, benché io all’epoca fossi molto chiuso e inibito.
Guardai l’orologio, e mi accorsi che il tempo era volato. Lo dovetti lasciare.
“Si è fatto tardi, mia nonna mi sta aspettando.”
“Vengo con te, anche io devo tornare a casa!”
“Bene, facciamo la strada assieme allora...”
“Molto volentieri.”
Ci allontanammo a piedi dalla spiaggia, scambiandoci le sensazioni sulle ore trascorse insieme. Gli chiesi se era stato bene con me.
“Da quando ti ho incontrato, la mia giornata è andata benissimo.”
Era la mia prima volta, e cercai di fargli capire che per me era stato davvero un momento speciale. Iniziammo a chiacchierare durante il tragitto fino alla sua auto. Poi, ci guardammo negli occhi, ci abbracciammo e con un lungo e appassionato bacio ci salutammo.
Avevo imparato come arrivare alla spiaggia, e così vi feci ritorno anche le settimane successive, facendo sempre degli incontri interessanti
5
1
14 anni fa
scrittore5968,
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Ultima visita: 14 anni fa
-
Orgia particolare
Un altro racconto a quattro mani...
(F) Queste trasferte lavorative ormai erano sempre uguali. Si arrivava la mattina, si andava in albergo a fermare la camera prenotata, ci si dava una rinfrescata. Poi si andava dal cliente, si stava tutta la giornata a discutere, a promuovere progetti, a cercare le soluzioni migliori sia per la propria azienda che per il cliente. A volte si mangiava con lui, in qualche ristorante, altre volte nella sala mensa. Poi nel pomeriggio si continuava fino ad arrivare la sera e tornare nella solitudine dell’albergo, per poi riprendere il giorno dopo.
Questa era il solito iter. Ma quel giorno lì, la solita routine, si spezzò. Ero in macchina, ero appena uscito dall’azienda. Era stato più dura del solito con riunioni, discussioni e si era fatto veramente tardi. Le luci della città scorrevano lungo i finestrini della macchina. Quella era una nuova città per me e non avendo il navigatore, mi ritrovai in un quartiere elegante, illuminato da lampioni. La mia attenzione fu catturata dalle ragazze che sostavano sui marciapiedi, sotto i lampioni, in abiti abbastanza succinti ma non volgari. A volte da sole, a volte in gruppetti di due o tre. Capii che erano prostitute. C’erano di tutti i tipi, da quella magra a quella pienotta, a quella alta a quella bassa. Mentre la macchina correva lungo quella via, al vedere di tutte quelle ragazze che mostravano le loro grazie a chi si avvicinava, mi venne l’idea che magari quella sera non avrei passato la nottata in solitudine. Rifeci il giro della macchina due volte per scegliermi la ragazza e finalmente, ti vidi, lì da sola, sotto il lampione….
(T) da poco ero in quella zona e non conoscevo nessuno. Quella sera mi ero decisa ad andare lì perchè avevo sentito da alcune amiche che il lavoro certo non mancava. Il mio abbigliamento era consono alla mia posizione...mini ascellare con scacco laterale, tacco vertiginoso, perizoma brasiliano e canottiera senza nulla sotto. Non avevo ancora iniziato quella sera ed ero lì da pochissimo
(F) fermai la macchina davanti e te e feci scendere il finestrino. I miei occhi ti guardavano e ti spogliavano. Ero calamitato dalle tue gambe e dal tuo seno che si intravedeva. TI chiesi < Ciao, verresti con me a divertirti?>
(T) mi abbassai leggermente a livello del finestrino ed ascoltai le tue parole...vedevo che mi guardavi sotto la canottiera, ma era il mio lavoro e dovevo mostrare la mercanzia che era di ottima qualità. Ti dissi..."ok, dove andiamo? Da me o da te?"...
(F) I miei occhi guardavano il tuo bellissimo seno. Il mio membro aveva iniziato ad indurirsi. Ti dissi “Da me.” Ti aprii la porta e il mio sguardo andò alle tue gambe per poi tornare al tuo seno. Poi ti guardai e ti dissi “Sei veramente bella” e il mio sguardo fu calamitato dalle tue labbra di un rosso fuoco dovuto al rossetto…
(T) salendo volutamente le allargai per farmi guardare anche sotto ed infatti non ti facesti perdere l'occasione e subito il tuo sguardo andò sotto la mia gonna...Mi accomodai e con sguardo languido...come mio solito, ti guardai negli occhi incominciando la mia solita recita.
(F) avviai la macchina. Il mio sguardo era calamitato dal tuo corpo. Senza pensarci due volte, appoggiai la mia mano sulle tue cosce nude e sentii la delicatezza della tua pelle. TI accarezzai lungo la gamba e piano piano andai sotto la gonna. Il mio membro era ormai indurito….
(T) con la mia mano allontanai la tua dalla mia coscia dicendoti..."carino non ti sembra di correre un pò troppo?"...Nello stesso tempo allargai le coscie abbronzate scoprendo il mio perizoma bianco.
(F) io ti guardo ed un sorriso increspa le mie labbra “Se mi farai fare tutto quello che voglio, avrai un extra”
(T) farò tutto quello che vuoi e molto di più. I miei clienti sono sempre molto soddisfatti e mi danno quasi sempre un extra.
Mi rilasso sul sedile e mi lascio condurre dove desideri. Ti chiedo comunque dove andiamo e tu guardandomi le gambe mi dici.......
(F) le tue gambe ormai avevano catturato la mia attenzione, ma soprattutto i tuoi piedi con quelle bellissime scarpe. Ti risposi “Andiamo a divertirci, ho voglia di scopare con te tutta la notte” Presi la tua mano con la mia e la posizionai sui miei pantaloni all’altezza del mio membro…
(T) io non volevo certo rimanere con te tutta la notte e ti dissi che non era nelle mie abitudini farlo...ti sottolineai che ti sarebbe costato un capitale!
(F) io ti risposi che me lo potevo permettere e che stasera avevo una voglia incredibile. Erano mesi che non stavo con una donna. Ti dissi che ti avrei pagato profumatamente per ogni cosa che ti avrei fatto. Intanto la mia mano continuava ad accarezzarti la tua coscia…
(F) ti dissi il nome dell'albergo poi ti chiesi se per caso il tuo posto fosse più vicino. Intanto la mia mano era arrivata sotto la gonna e sentivo la tua pelle nuda con i miei polpastrelli. Intanto la tua mano era ancora sul mio membro racchiuso dai pantaloni. Ne sentivi la consistenza...
(T) non eri male e la tua consistenza non era certo da sottovalutare...Ti risposi che casa mia era più vicina e se lo desideravi si poteva andare lì e che magari ci saremo divertiti di più
(F) ti chiesi di farmi strada. Mentre guidavo, ormai la mia mano era a pochi centimetri dal tuo fiore. Tu apristi le gambe per facilitarmi maggiormente. Sentii la stoffa del tuo perizoma e lentamente ti accarezzai senza scostarlo.
(T) ti dissi di prendere la prima a destra e poi dritto...saremmo arrivati in un alberghetto molto carino dove affittavo una camera con due mie amiche. Tu proseguisti ed arrivati...ti fermasti
(F) prima di scendere ti accarezzai bene il tuo fiore e scostai leggermente il perizoma. Sentii la tua figa rasata con il mio polpastrello. Poi levai la mia mano, aprii la porta e ti feci scendere. Ti dissi di farmi strada ed io dietro ti seguii ammirandoti…
(T) il tuo sfioramento del mio sesso mi aveva fatto entrare nel ruolo che rappresentavo per te quella sera ed uscendo cercai ovviamente di accentuare il mio incedere sapendo che tu da dietro ammiravi una delle mie parti milgiori del mio corpo dondolare qua e la e sapendo che da li a poco lo avresti potuto ammirare senza vestiti
(F) il mio sguardo era calamitato dal tuo fondoschiena. Il mio membro ebbe un’impennata al solo pensiero che da lì a poco saresti stata mia. Una mia mano andò sul tuo sedere e senza vergognarmi la misi direttamente sotto la tua mini per poterlo palpare. Entrammo nell’albergo. TU salutasti il portiere di notte, e lui ti diee la chiave della solita camera e ti fece un occhiolino. CI girammo e andammo verso l’ascensore…
(T) premetti il tasto del quinto piano e mi appoggiai alla parete dell'ascensore. Tu con fare un pò violento ti avvicinasti e to appoggiasti completamente al mio corpo baciandomi prima dolcemente e poi con profondità. Sentivo ogni centimentro sul mio corpo ed assecondai il tuo bacio con passione
(F) le nostre lingue si intrecciarono. Le mie mani andarono sulle tue gambe. Tu alzasti una gamba ed io te la presi con la mano e te la sollevai. Sentivo la tua pelle nuda e mi appoggiai con tutto il mio corpo contro di te. La minigonna si sollevò e il tuo perizoma venne fuori. Mi appoggiai con il mio membro ancora dentro i pantaloni a te e tu sentisti la mia consistenza. La mia bocca ora era sul collo e con la mano libero ti palpavo il seno che ormai avevo liberato dalla camicetta....
(T) piano piano mi spogliasti completamente...e rimasi solo in perizoma. L'ascensore si fermò e le porte si aprirono. Mi stavi ancora baciando ed io con delicatezza ti spostai dicendo che eravamo al piano. Davanti alla mia porta aperta era ferma manuela una delle mie due amiche di colore che con un certo imbarazzo ci salutò dicendomi che mi stava cercando...
(F) ero eccitatissimo e non vedevo l’ora di averti completamente tra le mie mani. Aspettai che tu finissi di parlare con la tua amica mulatta. Nonostante fossi solo con il perizoma non eri imbarazzata per niente anzi ti muovevi e parlavi con naturalezza. Io in mano avevo i tuoi vestiti che avevo raccolto dall’ascensore….
(T) Manuela venne con noi verso l'appartamentino ed entrammo tutti uno dietro l'altra, per ultimo tu. La luce era soffusa e ci venne incontro Evelyn una svedese mozzafiato in maglietta e mutandine. Tu rimanesti senza fiato di fronte a tre ragazze stupende, ed infatti eri imbarazzato e non sapevi come muoverti. Manuela ed Evelyn ti salutarono squadrandoti da capo a piedi.
(F) non potevo crederci, avevo tre bellezze a mia disposizione. Ognuna di voi era stupenda, ognuno con una colorazione di pelle a contrastare l'altra. Manuela mulatta, Evelyn quasi bianca e tu, stupenda con quei bellissimi seni di un bel rosa. Ero lì in mezzo alla stanza e apsettai...
(T) guardandoti negli occhi ti dissi, se ci vuoi tutte e tre la tariffa si alza e di molto perchè sappiamo fare delle cose indicibili e siamo imprevedibili, che ne dici?
(F) non abbassando lo sguardo ma con il sorriso da cacciatore, ti dissi che avei accettato…
(T) allora ti circondammo e dti spingemmo verso la nostra camerona da letto che da sempre è il nostro luogo id giochi singolarmente o in gruppo, ma questo non potevi saperlo...La luce era di sottofondo e la musica era rilassante e bassa....Manu incominciò a sbottonarsi la camicetta e ben presto esplosero fuori i suoi meravigliosi seni...la pelle di colore era ambrata ed i suoi profumi invadevano da sempre la camera. Evi si era già sdraiata sul lettone tondo ed incominciava a sbottonarsi il vestitino
(F) i miei oocchi andarono s uquei corpi meravigliosi. Ero veramente eccitato, il mio membro reclamava di essere liberato. Mi avvicinai a te e con i polpastrelli della mia mano ti accarezzai i seni. Nel mentre anche Manuela si era avvicinata ed ora vi avevo entrambe davanti. Una mia mano accarezzava i tuoi capezzoli, l’altra quelli della mulatta….
(T) Manuela, come suo solito, ti prese e ti spinse sul letto. Entrambe eravamo rimaste in intimo e Manuela aveva, voravemente, iniziato a sbotonarti la camicia mentre io ti baciavo le labbra lasciandoti senza respirare. Evi intanto si era concentrata sui tuoi pantaloni....non sapevi ancora cosa ti sarebbe successo
(F) I tuoi baci erano passionali, le nostre lingue frenetiche. Sentivo le mani delle due donne che mi stvano spogliando. Le mie andarono sui tuoi seni. TI stuzzicavo i tuoi capezzoli e notavo che stavano diventando belli turgidi. Intanto sentii il mio membro liberarsi dai pantaloni e subito dopo una mano prenderlo per sentirne la consistenza. Intanto la mulatta ormai mi aveva levato la camicia e sentivo la sua bocca sul mio dorso…
(T) a quel punto ci alzammo tutte e tre davanti a te per spogliarci completamente...tu ci guardasti impietrito ed eccitato...eravamo tutte e tre in perizoma e quasi all'unisono ce lo togliemmo completamente ed il tuo sguardo andò su Manuela ed Evi e fecero uscire una sorpresa...un membro enorme per entrambe ancora non eccitato ma lunghissimo...erano due bellissimi trans co due membri molto belli...erano entrambe depilate....
(F) nel momento che si tolsero il perizoma rimasi in un primo momento stupefatto ma poi la sorpresa diventò eccitazione. Il mio membro divenne un po’ + duro. Ti guardai, tu mi sorrisi con aria sorniona, poi riguardai i due membri ancora non eccitati. Come un automa, ne presi uno in mano per sentirne la consistenza ed avvicinai la mia bocca al tuo fiore…
(T) avevi preso il membro di Manuela che subito si avvicinò a te mentre Evi si era messa dall'altra parte...io ti ero sopra e mi ero messa nella posizione 69 come piace a me...
(F) il tuo fiore era alla portata della mia bocca. Con la punta inizia a contornare le grandi labbra e assaggiarti lateralemtne. Poi mollando la presa dal cazzo di manuela, la mia mano andò sul tuo bellissimo sedere e te lo palpai. Poi avvicinai di piu’ le mie mani e con una iniziai ad accarezzarti. Poi con le dita aprii il tuo fiore e finalmente lo potei vedere in tutta la sua bellezza, roseo, leggermente bagnato. Tenni aperte le grandi labbra e avvicinai piano la punta della mia lingua….
(T) Evi si era messa sopra la tua faccia ed aveva incominciato a lubrificare il mio ano per penetrarmi come faceva di solito...la sua eccitazione era già a buon punto e potè tranquillamente incominciare a penetrarmi davanti ai tuoi occhi. La tua lingua mi continuava a leccare la vagina ed iniziai a mugolare perchè evi mi era già completamente dentro. Manuela invece si era posizionata tra le tue gambe ed aveva piano piano incominciato ad alzarti per provare a penetrarti da dietro
(F) la mia lingua ogni tanto faceva spoletta tra il tuo fiore e il cazzo di evi che ormai ti stava scopando. Lo lubrificavo. Un sapore strano, mai sentito prima, anche perché era la prima volta che ne assaggiavo uno. Intanto sentivo la tua lingua continuava sul mio membro ed ora sentivo qualcosa di umido sul mio ano. Capii che era manuela che mi stava preparando. Poi sentii qualcosa appoggiarsi e …
(T) entrò con decisione perchè si vedeva che non eri abituato...ma comunque dopo due o tre colpi vidi sparire i suoi buoni trenta centrimetri di carne dentro di te che per un attimo ti irrigidisti dal dolore. Io ormai ingoiavo il tuo membro completamente con un lavoro su e giù che lasciava poco respiro
(F) il dolore divenne piacere. Sentire quel cazzo duro dentro di me mi stava facendo godere. Non avevo mai provato quelle sensazioni. La mia lingua ormai era impazzita su dite, alternavo tra il tuo fiore e il cazzo che ti entrava dentro. Poi Evi lo fece uscire completamente ed io non potei fare a meno di prenderlo con la mia bocca. La mia lingua sentiva il tuo e il suo sapore, quello di una figa in calore e di un pene eccitato. Non potei fare a mano di fargli la stessa cosa che tu stavi facendo al mio….
(T) Evi era una maestra in qusto gioco e più volte l'avevo vista dare piacere ad un uomo facendosi avanti nelle loro bocche...la sua lunghezza, la sua pelle candida ed il fatto di essere perfettamente femminile con un membro così bello eccitavano talmente gli uomini anche non omosessuali che si facevano fare di tutto. Tu non eri un eccezione ed infatti ti penetrò completamente in bocca fino a farti venire un conato che evitò uscendo un pò. Manuela nel frattempo dava sfogo a tutta la sua mascolinità e ti faceva sobbalzare ogni volta che entrava dentro di te.....era fantastico
(F) non capivo piu’ niente ormai. Avevo un cazzo in bocca, uno in culo e il mio era nella tua bocca. Ad ogni spinta che ricevevo la mia bocca ingoiava sempre di più il cazzo di evi che ormai era arrivato ad una bella dimensione. Manuela ogni tanto usciva da me e te lo porgeva e allora tu lasciavi il mio e glielo leccavi. Io emisi un gemito di dispiacere. Ormai il mio cazzo era bello lucido grazie alla tua bocca ed indurito dal piacere di essere scopato. Ci fermammo tutti un attimo e cambiammo posizione. La tua figa era eccitata e bagnata e voleva di nuovo essere scopata. Evi si sdraio con la schiena sul letto in modo da avere il suo cazzo bello duro eretto. Poi tu gli desti una leggere leccata per poterlo assaporare e ti girasti di schiena, con le mani ti allargasti il tuo ano e facesti entrare da lì il cazzo di Evi. Manuela nel mentre si era presa il mio e lo stava leccando mentre io gli masturbavo il suo. TI guardammo mentre lentamente il tuo ano accolse il cazzo di Evi. Eri stupenda, i seni eccitati, i tuoi movimenti sinuosi suu quella donna/uomo. Evi ti prese i seni da dietro ed iniziò a stuzzicarteli. Poi Manuela con il mio cazzo in mano mi avvicinò a te. Lo fece appoggiare alla tua figa libera. TI accarezzai con la punta le labbra belle lucide. TU ci guardasti. E allora manuela indirizzò dentro di te il mio cazzo duro. Tu gemesti. Ora avevi due cazzi dentro di te. Piano piano iniziammo a muoverci in sincronia. Manuela ci guardava e voleva partecipare anche lei. Si posizionò dietro di me ed in un colpo solo…entroò nel mio ano. La sua spinta cosi’ irruenta mi prese alla sprovvista e come una reazione a catena, il mio cazzo e quello di Evi si ingrossarono di + e tu iniziasti a godere. Poi iniziammo a scopare tutt insieme in quel trenino trasgressivo…
(T) non avevo mai provato ad essere penetrata contemporaneamente in tutti e due i miei orifizi sessuali e la cosa mi eccitò molto...con Evi e Manuela l'avevamo già fatto in precedenza, ma mai contemporaneamente...Evi quella sera era particolarmente "Grossa e lunga" e mi entrava profondamente, tu altrettanto e la scena mi aveva portatta ad una eccitazione mai provata
(F) nella stanza risuonavano i nostri gemiti e si sentiva nell’aria odore di sesso. Sentivo il mio cazzo entrare dentro di te facilmente in quanto eri bagnatissima. Il cazzo dentro di me ormai non mi dava + dolore, anzi era piacevole e stavo godendo come non mai. Ogni tanto sentivo anche la presenza del cazzo di Evi attravero sil sottile strato di pelle dentro di te che separava i nostri due cazzi. Ogni tanto la mia bocca era sui tuoi seni e ti mordevo i tuoi capezzoli duri come spilli….
T) ormai mi ero lasciata andare ai vostri sfioramenti e quasi mi veniva da svenire...sentire le vostre due sbarre dentro di me che mi penetravano così profondamente mi facevano impazzire e mi paralizzavano...Manuela dietro di te continuava con il suo fare maschile e violento facendosi spazio tra le tue chiappe inesorabilmente....e proprio in quel momento raggiunsi il mio primo orgasmo profondo ed urlai con tutte le mie forze dal piacere lasciandomi andare
(F) io non ce la feci più e nel momento che sentivo i tuoi muscoli vaginali stringere il mio cazzo….sborrai dentro di te….
(T) anche Evi nello stesso momento venne insieme a te dentro il mio ano ed urlaste entrambe dal piacere...I vostri liquidi non rimasero molto dentro di me vista l'abbondanza e ben presto colarono fuori bagnandomi ancora di più lungo le gambe....Anche Manuela non fu da meno e raggiunse un orgasmo dentro di te rimanendo però a lungo dentro di te. Il suo sperma rimase completamente dentro il tuo ano e non ne uscì una goccia sintomo che ti aveva veramente penetrato profondamente
(F)mi senti allagare il mio sfintere e questa sensazione mi dette piacere. Il mio seme continuava ad eruttare dentro di te. Ci fermammo tutti quanti. Avevamo il fiatone e tutti avevamo goduto. Piano piano ci staccammo, prima manuela da me e nel uscire dal mio ano, un rivolo della sua sborra mi usci. Poi feci uscire il mio cazzo da dentro di te e tu ti sollevasti per fare uscire evi. Ci stravaccammo tutti e tre sul letto per riposarci un po’. Dalla tua figa e dal tuo ano, come dal mio, piccoli rivoli di sborra uscivano…
(T) eravamo tutti esausti e specialmente io...mi sentivo l'ano di fuoco dallo sfregamento dei vostri due arnesi...Evi aveva ancora un barlume di erezione e la accarezzai sul seno fino a scendere sul suo membro che pigliai con la mano...c'era ancora sostanza e questo mi fece piacere
(F) avevo l’ano che mi bruciava un po’, però era un dolore di sottofondo perché era stato + il piacere che il dolore. Vidi la tua mano sul cazzo di Evi che era ancora in erezione. Ti raggiunsi, ci guardammo e la mia mano si aggiunse alla tua. Intanto Manuela si stava riposando un attimo e si stava toccando il suo cazzo moscio…
(T) entrambi accarezzammo il sesso di evi completamente depilato..la sensazione di liscio era bellissima...massaggiavamo il suo sesso prendendo in mano anche le sue palle grosse e ancora piene di sorprese....Il suo membro era ancora rosso dallo sfregamento e pulsava dal piacere
(F) ti osservavo mentre stavi accarezzando il suo cazzo. Poi vidi la tua bocca aprirsi e la tua lingua spuntare dalle tue labbra. Con la punta assaggiasti il suo cazzo. Poi mi guardasti e con la mano lo indirizzasti verso di me. Feci la stessa cosa, tirai fuori la lingua e lo assaggiai. Tu sorridesti e i tuoi occhi si accesero di libidine. Avvicinammo le nostre lingue e ci baciammo e poi insieme riprendemmo ad assaggiare il cazzo di evi, che sentendo due lingue sul suo membro iniziò a gemere….
(T) le nostre bocce ciucciavano il membro di Evi e si baciavano, ciucciavano e si baciavano...in un turbinio di sensi e sesso..Evi stava rinvenendo e lo si poteva notare chiaramente dal suo sesso che riprendeva vigore e si ergeva davanti a noi con consueta vigoria
(F) le nostre lingue insieme fecero rinvenire il membro di Evi. Gli leccavano il glande, poi ci alternavamo, tu la imboccavi ed io gli leccavo l’asta. Ogni tanto le nostre bocche si trovavano e ci baciavamo lascivamente per sentire sulle nostre lingue il suo sapore. Ad un certo punto, sentii qualcosa di umido toccare il mio cazzo, era manuela che non voleva stare a vedere e voleva partecipare…
(T) Manuela si era sdraiata sotto di te ed aveva incominciato a farti un pompino a tua insaputa ingoiando l'intero tuo membro ormai diventato picolissimo e senza consistenza. Nello stesso momento aveva ripreso a masturbarsi
(F) intanto le nostre bocche continuava a dare piacere ad Evi. Mi stavo di nuovo eccitanto, il mio membro iniziò piano piano ad indurirsi sia grazie alla sapiente bocca di Manuela sia perché mi stavo eccitando a spampinare qual cazzo insieme a te. Tu intanto con una mano eri scesa sul tuo fiore e ti toccavi....
(T) sfiorai le mie labbra e percepii il fatto che erano ancora bagnate del vostro umore e della mia eccitazione...spalmai piano piano quel liquido su tutta la mia vagina e lo utilizzai per riaccendere la mia eccitazione sulla mia pelle liscia
(F) le tue labbra presero il glande di Evi e con la punta della lingua iniziasti a leccarglielo. Io ero impegnato sulle sue palle. Il mio membro ormai era ridiventato duro e manuela era come una ventosa su di esso. Una mia mano andò su un tuo capezzolo e te lo toccai leggermente. Un brivido ti percorse il corpo….
(T) il glande di Evi era grossissimo...credo di non averlo mai visto così prima...seguii con la lingua il suo incavo e leccai delicatamente il liquido che iniziava a fuoriuscire per l'eccitazione...strinsi forte tra le mani il suo membro...ed i quell'istante percepii che Evi era veramente tornata al vigore normale...
(F) Eci mise le sue mani sulle nostre teste. Io feci appena in tempo a dargli una leccata profonda. Poi ti mise a schiena in giù. Come una affamata andò sul tuo fiore ed iniziò a leccartelo. Poi prese il suo membro in mano e lentamente iniziòa penetrarti. Manuela era ancora impegnata sul mio cazzo che ormai era diventato duro. Mi fece alzare, lo prese in mano, mi fece mettere dietro a Evi. Gli aprii il sedere e lentamente mi indrizzò dentro di lei , mentre lei era dentro di te….
(T) si stava formando un trenino del sesso che non avevo mai provato....Manuela si mise a sua volta dietro di te e senza difficoltà ti ripenetrò per la seconda volta entrando senza difficoltà. Iniziaste a coordinare i vostri dentro e fuori inmodo da darvi piacere all'unisono...Evi era bellissima e mi dispiace non potervela descrivere perchè era la classica bellona svedese e veramente ci sapeva fare...un tempo mi ero anche innamorata di lei
(F) il mio ano ormai aperto da prima non faceva piu’ resistenza. Sentivo solo ormai piacere da quella penetrazione. Il mio membro andava dentro Evi che a sua volta ti penetrava. Come prima ci stavamo coordinando molto bene. Ognuno dava e riceveva piacere dall’altra. Le mie mani erano sul seno di Evi, le soppesavo, mentre le sue erano su di te. Manuela invece affondava sempre con + vigore e le sue spinte si facevano sentire su tutti noi…
(T) sentivo che mancava poco al mio arrivo al capolinea ed infatti dopo pochi secondi sentii un'ondata di piacere dentro di me che mi fece raggiungere un'orgasmo travolgente accompagnato da un mio urlo senza ritegno....evi fece ancora due o tre spinte e mi riempì del suo liquido dolciastro e bianco anche se non della quantità consueta proprio perchè aveva già dato abbondantemente in precedenza...voi due eravate un pò indietro e continuaste il lavoro profondo dentro evi
(F) sentimmo il tuo grido liberatorio. Il mio membro pulsava e sentivo che stavo per godere anch’io. Ma mi fermai. Anche Manuela fece la stessa cosa. Feci uscire il mio cazzo da Evi, e Manuela il suo dal mio ano. Ci avvicinammo a te che ora eri sdraiata. Posizionammo i nostri membri sopra il tuo seno ed io presi quello di manuela in mano e lei il mio. Iniziammo a segarci sopra di te….
(T) eravate entrambe bellissimi e vedevo i vostri membri grossi ed eccitatissimi sopra di me, le cappelle erano pronte a sparare le loro carticce liquide ed io ero in attesa paziente di sentrimi lavare
(F) le nostre cappelle si ingrossarono, erano ormai violacee. I nostri cazzi belli duri. Le nostre mani ormai correvano. Non ce la facemmo piu’. Iniziammo a sborrare su di te. Anche se avevamo goduto prima, ne aveamo ancora. Il nostro seme ti colpi’ prima i seni, poi la faccia. Qualcosa andò anche sui capelli…ti riempimmo del nostro piacere…
(T) adoravo quella doccia odorosa di voi ed aprii istintivamente la bobba per bervi..Manuela si avvicinò ad essa e mi fece colare in gola un suo fiotto abbondante e lo stesso facesti tu...vi bevvi entrambe mischiando il vostro seme dentro la mia bocca....
(F) era piena del nostro seme. Esausti ci sdraiammo accanto a te. Arrivò Evi che con la sua lingua iniziò a pulirti per poi baciarti…
(T) era stato bellissimo...un amplesso fantastico....ed ora veniva il conto
(F) ancor nudo mi alzai da letto. Vi guardai e sorrisi. Vi dissi che avevo goduto molto. Mi avvicinai ai miei pantaloni, presi gli assegni e scrissi una cifra. Poi te lo sporsi e tu rimasi a bocca aperta. Era molto di piu’ di quanto avessi mai immaginato…
(T) ti guardai, guardai Evi e Manu, e con gioia ti dissi..."vieni quando vuoi, saremo sempre a tua disposizione tutte e tre"...ci baciasti a turno e ti salutammo con vera nostalgia...non avevamo mai avuto un uomo come te...
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14 anni fa
admin, 75
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La cugina
Con Milla , la cugina di mia moglie e' da un pò di tempo che ci scambiavamo sguardi di reciproco interesse. Ambedue veniamo da situazioni matrimoniali non più soddisfacenti e appaganti.
Ci sentivamo per telefono, ci sfogavamo sui nostri problemi.
Alcune volte ci siamo anche incontrati di nascosto, per un caffè o un drink. In me però c'era il desiderio di avere qualcosa di più, sempre frenato da lei perchè imbarazzata dal nostro ramo di parentela indiretto. Finalmente sabato scorso mi si è presentata l'occasione che sognavo. Mia moglie usciva per un pranzo di lavoro e sapevo che sarebbe rientrata nel tardo pomeriggio,così nè ho approfittato per invitare Milla da me. Abbiamo concordato di vederci a casa mia nel primissimo pomeriggio e quando ho visto che passavano i minuti e lei non arrivava, già nella mia mente arrivavano brutti presentimenti. Invece all'improvviso il suono del campanello....e vedo lei in fondo al vialetto che con passo spedito cerca di guadagnare l'ingresso.
E' molto imbarazzata forse perchè sà cosa potrebbe succedere. Mi dice che per colpa di suo marito ha dovuto ritardare, che non si sente comunque a suo agio perchè potrebbe rientrare la sua cugina....mia moglie. La tranquillizzo perchè avevo detto a mia moglie che mi chiamasse prima di rientrare perchè che le sarei andato incontro.
Ci sedemmo sul divano e la baciai, e continuammo a farlo....
poi presi l'iniziativa gli tirai su la maglia e con le mani che mi tremavano gli slacciai il reggiseno. Vennero fuori i suoi enormi seni, che avevo sempre immaginato e che mai e poi mai avrei sperato di toccare. Ora invece li avevo in mano mia, anzi iniziai a leccarglieli mentre lei iniziava a gemere.
Mi disse che aveva paura....ma io osai di più. La feci alzare davanti a me, gli sbottonai i pantaloni e glieli calai insieme alle mutandine.
La feci sedere e gli alzai le gambe iniziandole a leccare la fica. Più la leccavo, piu' lei con le sue mani sulla mia testa la spingeva sempre più giù. Venne due volte. A questo punto tirai fuori il mio cazzo che subito lei se lo prese in bocca toccandosi con la mano la fica bagnatissima.
Io venni subito dopo....!
Ci ricomponemmo e la prima cosa che mi disse fu: " sei proprio bravo" io gli risposi: ci siamo liberati di un peso, la prossima volta andiamo oltre!
Da allora ci guardiamo con occhi diversi in attesa dell' occasione "completa".
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14 anni fa
admin, 75
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L\'intrusa
Seduto sulla sdraia qui nel terrazzino in compagnia di una malinconica luna calante, con un bicchiere di whisky in mano, ripenso al tempo che fu. Al nostro primo travolgente incontro.
Era una tiepida sera di inizio estate. Una cena a casa di Patrizia fu la causa del nostro incontro.
Eravamo giovani, entusiasti, belli (tu sicuramente lo eri, e certamente entrambi più di adesso), con la voglia di vivere che ci scoppiava dentro.
Tra i bicchieri di vino che si portavano via la nostra timidezza, ci stuzzicammo tirandoci molliche di pane. Quella sera eri solo hashish.
Poi ci fu la festa a casa di Paolo. Con i tuoi sorrisi, con la tua simpatia, mi arricchisti come un vincitore del lotto. E da hashish ti trasformasti in eroina. Mi entrasti dentro e non ne uscisti più. Come la scimmia dei tossici, così la passione ed il sentimento si impossessarono della mia mente e del mio cuore.
Ma purtroppo non eravamo soli. Lei si mise tra di noi, non poteva accettare di starne fuori.
Così quando la sera di quella domenica trascorsa insieme al mare, ti lasciasti sedurre dal mio risotto alle erbe, ed insieme ai bicchieri di “Lancers” lasciasti cadere le tue ultime resistenze, la calda voce di Cat Stevens fece scivolar via i tuoi ultimi indumenti.
Nudi sul tappeto, i nostri corpi incastrati negli anfratti dell’una e dell’altro ardevano tra le fiamme della passione. E mentre Cat cantava “find a girl, settle down, if you want you can merry, look at me, i’m old but i’m happy…” noi intenti “a chiederci un bacio e volerne altri cento…”, mentre su un invisibile pentagramma disegnavamo le forme dell’amore.
Ma di lì a poco scoprii che era un amore malato.
E così già due giorni dopo, lei venne a cercarmi. Non sopportava di essere dimenticata.
Erano belli quei momenti quando le nostre carni diventavano un sol corpo, per ritrovarci in quell’io cosmico in cui affondare i nostri ego e fonderci per diventare una sola anima.
Quante volte le pareti della camera, della cucina, del salotto e del bagno, hanno ascoltato i nostri gemiti. Quante volte le lenzuola hanno accarezzato le nostre carni, ed assorbito i nostri umori.
Quante volte sul tuo monte di venere ho ritrovato ragione di esistere. Quante volte con la tua bocca ti sei presa la mia anima. Quante volte le tue labbra mi hanno dato sicurezza. Quante volte sui tuoi seni ho sognato. Quante volte, in posti sconosciuti, ci siamo imbarcati clandestini sul tappeto volante della lussuria.
Ed ogni volta che andavi via, dopo che ci avevamo donato la nostra essenza, compariva lei.
Quando stavamo giorni senza vederci, senza poterci donare l’un l’altro, lei era onnipresente.
All’inizio ero solo io il suo bersaglio, ero io che pagavo le conseguenze della sua prepotenza.
Poi nel tempo riversò le sue attenzioni su di te. Era te che voleva.
E da quel momento iniziò la fine.
Giovane ed inesperto com’ero non fui capace di allontanarla da te, di proteggerti, e così facendo ti persi per sempre.
Ora, dopo tanto, in età matura sono riuscito a sconfiggerla.
Maledetta gelosia.
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14 anni fa
admin, 75
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Un caldo pomerigio
Ero concentrato tanto sul mio lavoro che nemmeno mi ero accorto che Lei era entrata. Faceva caldo ed avevo accostato le tende, la stanza risultava per questo poco illuminata. Ad un tratto avverto la sua presenza, alzo lo sguardo e La vedo dinanzi a me, sono certo che sia stata l'atmosfera soffusa creata dalla poca luce oppure il caldo che aveva fatto agitare i mie ormoni, ma non mi ero mai reso conto di quanto Lei fosse eccitante!!!!!!!! Sì è ormai un pò di tempo che lavoriamo insieme, ma non l'avevo mai vista sotto questo aspetto. I nostri sguardi si incrociarono e capii che anche Lei mi guarda sotto una nuova luce. Mi sentivo ribollire il sangue, un forte calore attraversava il mio corpo, quasi non riuscivo a parlare. Lei aveva un tailleur grigio abbinato con una camicetta bianca e delle calze color carne. Un abbigliamento normale visto e rivisto milioni di volte negli uffici dove lavoro, ma quella volta mi è sembrato l'abbigliamento più sexi del mondo. Un mix d'imbarazzo ed eccitazione mi investì........ Per fortuna l'eccitazione ebbe il sopravvento e mentre lei poggiava una lettera sulla mia scrivania per farsela firmare io la guardai insistentemente negli occhi e le presi la mano. Lei capì che l'ardore che aveva invaso il mio corpò aveva sopraffatto la ragione e perdendosi con i suoi occhi nel mio sguardo ricambiò il gesto come a dare il suo benestare a tutto ciò che sarebbe accaduto da quel momento in poi. Chiusa la porta dell'ufficio cominciai ad accarezzarle il viso ed i capelli, Lei faceva lo stesso con me. Si sedette sulla mia sedia e sfilate le scarpe cominciai a baciarle i piedi, lo smalto rosso she si vedeva attraverso le calze mi fece impazzire, non dimenticherò mai il profumo che avevano i suoi piedi. Piano cominciai a sfilargli i vestiti di dosso prima la giacca poi la gonna ed infine la camicetta ed il reggiseno, La lasciai solo in calze e perizoma. Lei appoggiò la punta del piede sul mio sesso e cominciò a sfilare le calze. Stavo impazzendo volevo prenderla con vigorità. La feci sdraiare sulla scrivania e tolto anche il perizoma cominciai a leccargli tutta la figa, era umida e profumava di sesso. Più muovevo la lingua intorno al suo clitoride più Lei anzimava di piacere. La leccai per non so quando tempo, fin che lei disse "ora però tocca a me". Dopodichè fù una cosa che con le parole non può essere espressa, sentivo la sua lingua calda passare dappertutto, lo prese tutto in bocca e quando non ce la feci più a trattenermi esplosi tutto il mio piacere nella sua gola. Dopo cominciai a prenderla da dietro e Lei, dimenticato l'imbarazzo iniziale, si trasformò in una vera tigre. La prendevo sempre più forte, non riuscivo più a fermarmi avevo perso il controllo e Lei implorava di non fermarmi. Poi la girai e continuando a penetrarla le stringevo i seni che avevano due grandi capezzoli che non riuscivo a non leccarli. Ad un tratto ci guardammo uno negli occhi dell'altro e fù il delirio, esplosi tutta la mia passione ed il mio godimento dentro di Lei, mentre Lei mi stringeva forte i glutei e mi implorava di non smettere spingendomi a penetrarla sempre più forte. Fù il pomeriggio più caldo della mia vita.............
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14 anni fa
admin, 75
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La mia prima uscita trav
avevo il desiderio di provare un uscita trav,ero molto emozionata ,
mi avvio vestita normalmente verso una zona molto conosciuta ,
marina di vecchiano zona mare molto frequentata da coppie trav
giunta sul posto verso le 9 di sera , mi accosto in luogo tranquillo e comincio a cambiarmi,sono molto emozionata essendo la prima volta .
calze a rete con reggicalze,perizoma ,vestitino sexi nero,depilata completamente,poi continuo il mio lavoro di trasformazione ,mani con unghie bellissime,un leggero trucco, unbel rossetto,e poi la parrucca lunga , tutta la bigiotteria per sentirmi ancora piu femmina.
l incontro:
ansiosa di incontrare qualcuno,aspetto dentro la mia auto,passa poco tempo e le prime auto cominciano a passare ,io ero eccitata sempre di piu,rallentavano guardavano,pero nessuno si fermava ad abbordarmi.
il tempo passava e sempre piu gente cera,mi accorsi che altre trav come me stavano aspettando amici.
il tempo passava e non succedeva niente,a quel punto presi una decisione ,scesi dalla macchina e con un po di paura ma tanta eccitazione, cominciai a passeggiare ai bordi della strada come una puttana ,sculettavo sui miei tacchi a spillo come una troia in calorepassato poco tempo risalii sulla macchina ,e a quel punto inizio la serata
le auto cominciavano a fermarsi ed ad abbordarmi,
l eccitazione i assaliva e la voglia era tanta,ma dovevo scegliere la persona piu giusta.
passo poco tempo che mi abbordo un uomo sui 50 anni signorile educato , mi chiese di andare in spiaggia con lui, io tentennai ma con la sua voce mi tranquilizzo e lo seguii.
appena mi avvicinai mi prese per mano e mi accompagno in spiaggia,io mi sentivo la sua donna , mi facevo guidare da lui, ci apostammo dietro una baracchina ,lui comincio a guardarmi ,mi abbraccio forte
e da li in poi fu una serata indimenticabile...
comincio ad accarezzarmi i capezzoli mentre la sua lingua ,scivolava sul mio collo,per poi succhiarmi le tette e risalire fino alla bocca ,e li ci fu un bacio incredibile, ero eccitata al massimo
mi fece girare si mise in ginocchio, mi abbasso il tanga , e con la sua lingua mi comincio a leccare il mio culo,sentivo la sua lingua dentro di me ,cominciavo ad emettere piccoli gemiti di piacere,lui sene accorse e aumentava il ritmo... a quel punto non ho piu resistito mi sono messa in ginocchio davanti a lui gli ho sbottonato i pantaloni e mi sono presa in bocca quel bel cazzo tutto duro ero infoiata lo leccavo lo succhiavo,e poi lo leccavo , me lo sbattevo sul viso e poi di nuovo in bocca ...
poi con voce esile dissi facciamo l amore, lui disse subito si,gli infilai il preservativo ,un po di cremina , mi misi a pecorina lui mi entro con delicatezza, e comincio a stantuffarmi ,io ero in visibilio e gemevo come unatroia,lui mi teneva i fianchi e continuava a sbattermi,poi si fermo e mi disse vienimi sopra.
io non esitai feci come disse lui ero sopra di lui ,mi penetro,mi teneva i fianchi,io ero indiavolata ,mentre mi scopava mi accarezzava i capezzoli me li leccava, ed io urlavo dal piacere. da li a poco tempo venne,ma il bello fu dopo,non se ne ando subito,anzi rimase li a fumarsi una sigaretta ,mentre io lo abbracciavo come fa una donna con il suo uomo, fu unesperienza indimenticabile...
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14 anni fa
admin, 75
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Triangolo
Era un caldo pomeriggio di un venerdì inizio luglio del 1979. Roberto uscì fuori dalla vetrata dell’autogrill per immergersi in quella opprimente calura, discese i scalini e si avviò verso l’automobile. Aprì la portiera, si sedette ed avviò il motore.
Ingranò la prima, poi la seconda e nel tirare un po’ la marcia per mettere la terza, vide due ragazze proprio all’imbocco della rampa che immetteva in autostrada. Facevano l’autostop. Perché non prenderle a bordo? Pensò Roberto. Mi aiuteranno a star sveglio, e magari se sono straniere rispolvero un po’ d’inglese.
Rallentò e si fermò proprio davanti a loro. “Puongiorni” disse in un italiano stentato una delle due. “buongiorno” rispose Roberto, “andare a Roma?” disse ancora la stessa ragazza, “si vado a Roma” “può dare passaggio a noi?” continuò ancora la ragazza scandendo lentamente le parole “certo, mettete pure i zaini nel portabagagli” disse Roberto scendendo per andare ad aprire il portellone posteriore.
“Io sono Roberto” disse dando la mano prima alla ragazza che fino ad allora era stata zitta. “Silvia” rispose lei. Poi porse la mano all’altra ragazza “Gitte piacere”.
Salirono in macchina. Roberto riaccese il motore e partì.
“Where are you from?” chiese Roberto cominciando a rispolverare il suo inglese, “Germany” disse questa volta Silvia, seduta nel sedile posteriore, “and which town in Germany?” continuò Roberto, “Frankfurt, ma se vuoi parlare Italiano, per noi è meglio” rispose questa volta Gitte, “come volete, pensavo che era più facile per voi parlare inglese” “studiamo Italiano e siamo venute in Italia per imparare meglio” disse Silvia, “quindi in vacanza” “sì, e tu cosa fai Rossellini?” chiese Gitte mettendo in mostra, con un po’ di vanità, la sua conoscenza di cineasti Italiani, “magari fossi Rossellini” rispose Roberto che ben conosceva la filmografia del regista, “faccio il rappresentante di commercio” “cosa essere rappresentante?” intervenne Silvia.
Roberto cercò di spiegare un po’ in italiano, un po’ in inglese quale era il suo mestiere. Così tra domande e risposte convenzionali da entrambe le parti, il ghiaccio fu rotto, finché dopo un po’ esaurite le stesse, ci fu del silenzio.
Roberto lo utilizzò per concentrarsi meglio sulle ragazze. Gitte seduta al suo fianco, ricopriva il suo esile corpo con un paio di jeans attillati, una leggera maglietta verdina, da cui si capiva che il piccolo seno non era supportato dal reggiseno. Il corto taglio dei capelli, tra il castano ed il biondo, sebbene le conferisse una certa mascolinità non alterava la bellezza del suo viso in cui erano incisi due smeraldi al posto degli occhi.
Silvia, un po’ più in carne, anche lei in jeans, indossava una camicia bianca con ricami azzurri, aperta davanti quel tanto sufficiente da far capire a chi la guardava, che era portatrice di un bel seno prospiciente, ma sicuramente sodo e con due grandi capezzoli. Una biondissima e lunga capigliatura selvaggia incorniciava il suo bellissimo viso caratterizzato da due labbra carnose e da un piccolissimo neo sotto l’occhio sinistro, quasi a metà guancia. Due lapislazzuli sostituivano i suoi occhi. La sua bellezza era angelica. Roberto ne rimase quasi ipnotizzato, ma per non darlo a vedere, ogni due occhiate date a Silvia tramite lo specchietto retrovisore, una andava a Gitte.
Per rompere il silenzio Roberto mise un nastro nell’autoradio. Quando la musica cominciò a propagarsi Silvia disse “ma questi sono i Tangerine Dream, come fai tu a conoscerli?” “esatto” rispose Roberto “ma dovrei essere io a chiederlo a voi visto che siete molto giovani”.
Fu così che parlando di gusti musicali la conversazione si riaccese. “Dove andate a dormire?” chiese poi Roberto, “non sapere bene, pensavamo in ostello oppure piccolo albergo” “io vivo solo ed ho posto in casa. Se volete potete stare da me”. Ci fu uno sguardo d’intesa tra le due amiche poi disse Gitte “non vogliamo disturbare” “ma che disturbare, per me è un piacere, altrimenti non ve lo avrei detto”. Ci fu un altro sguardo d’intesa tra le due accompagnato da una qualche parola in tedesco, poi Silvia rispose “va bene allora”.
Dopo qualche ora arrivarono finalmente a Roma. Scaricarono i bagagli ed andarono su casa.
Mischiando inglese ed italiano Roberto invitò le ragazze a prendere possesso della sua camera da letto. Lui avrebbe dormito in salone, e mentre loro si preparavano per farsi una doccia, lui andò a comprare gli alimenti per la cena.
Con una giornata calda come quella, una pasta con i pomodori a crudo ed il trito di odori sarebbe stata perfetta. Per secondo del prosciutto crudo e melone accompagnato da una insalata di pomodori andava benissimo. Il tutto annaffiato da un buon Barbera.
Rientrò in casa e trovò Silvia affacciata alla finestra intenta a farsi asciugare i capelli dagli ultimi raggi di sole, mentre Gitte era sotto la doccia.
Roberto si avvicinò rimanendo muto, ipnotizzato da quell’angelica visione. “Ti piace la pasta?” chiese dopo un po’ per rompere l’incantesimo, “molto” rispose Silvia.
Pose il vino in fresco per riportarlo a temperatura di cantina e si mise subito al lavoro. Dopodiché uscita Gitte andò a farsi la doccia anche lui.
Quando ricomparve in salotto trovò Silvia intenta a guardare la sua collezione di Long-Playing, e Gitte a curiosare tra i testi che componevano la sua libreria.
“Cosa possiamo fare?” chiese Silvia al suo apparire volendo rendersi utile, “prepariamo la tavola così mangiamo” disse Roberto.
Tirò fuori i bicchieri a calice che usava solo quando aveva ospiti, vi versò un po’ di vino, alzò il suo bicchiere e lanciando uno sguardo profondo carico di messaggi verso gli occhi di Silvia, poi uno più innocente verso Gitte disse “prosit” in onore delle ospiti, “cin, cin “risposero le ragazze.
Si misero a tavola e durante la cena le amiche riempirono di lodi Roberto per la sua bravura. Quelle di Silvia erano accompagnate da languidi sguardi.
Finito di cenare sparecchiarono la tavola quindi, con il bicchiere in mano in cui era versato il contenuto della seconda bottiglia di Barbera, si accomodarono nella zona salotto per sentire un po’ di musica.
Silvia tirò le gambe sul bordo del divano e si sdraiò con la testa sulle cosce di Gitte. Dopo un po’ la sua compagna cominciò a carezzarle il volto poi delicatamente le dita sfiorarono la sua bocca. Si scambiarono qualche parola in tedesco poi Gitte si chinò con il suo viso su quello dell’amica e presero a baciarsi mentre la sua mano si intrufolava nella camicetta di Silvia carezzandole il seno.
Roberto, che era seduto sulla poltroncina di fronte, guardava ammutolito, mentre l’adrenalina gli saliva dentro e la pressione sanguigna cominciava a gonfiargli le vene e la patta dei pantaloni.
Gitte e Silvia senza più freni inibitori cominciarono a spogliarsi mentre le loro labbra e le loro lingue si incontravano e scontravano in un susseguirsi di lamenti.
Ora erano completamente nude. Gitte sdraiata sul divano impugnava con le mani la testa di Silvia che, in ginocchio, con ritmo frenetico faceva andare la sua lingua su e giù, dentro e fuori la vagina della compagna la quale dopo un po’ esalò verso il cielo un poderoso “Jaaaaaaa” frammisto ad altri termini sconosciuti per l’ospite.
Roberto era frastornato dalla bellezza nel vedere due donne che si davano piacere reciprocamente. Intanto l’eccitazione era al culmine. Tutte le vene del suo corpo erano tese al massimo, ed il pene compresso nel suo slip soffriva atrocemente. Se avesse potuto parlare avrebbe chiesto subito asilo alle vagine di Silvia o Gitte. La tensione accumulata, aveva obbligato Roberto a togliersi la camicia.
Intanto Silvia si era portata con il suo viso su quello di Gitte e si dettero un ulteriore lungo bacio. Si udirono alcune parole in tedesco, poi Gitte si alzò e Silvia si sedette sul divano con la schiena appoggiata allo schienale.
Mentre con la bocca si poggiava sul seno di Silvia, Gitte fece scivolare con sapienza la sua mano tra le cosce della compagna.
“Come Roberto” disse Silvia in inglese, accompagnando la frase con il gesto della mano.
Roberto si asciugò con la camicia le perline di sudore che decoravano la sua fronte ed il petto e lentamente si avvicinò. Si inginocchiò davanti Silvia e cominciò a baciarle prima le gambe, poi le cosce finché giunse all’equatore della ragazza.
Ora con la lingua, ora con la punta del naso, intruppando ogni tanto alle dita di Gitte, iniziò una lenta piacevole tortura sul clitoride e sulla vagina di Silvia, finché anch’essa dopo un po’ proruppe in un liberatorio orgasmo ed umori vaginali fluirono sulla lingua di Roberto.
Roberto si ritirò e si mise seduto accanto a Silvia. La baciò in bocca, poi le sue labbra si posarono su quel perfetto e bellissimo seno leccando e mordicchiandogli i capezzoli finché con la testa intruppò quella di Gitte. Anche lei stava facendo la stessa cosa.
Si guardarono un attimo e Roberto da sotto i suoi baffi, accennò un piccolo sorriso. Mentre si guardavano Silvia disse qualcosa in tedesco e con le mani spinse i due visi uno verso l’altro in un chiaro invito a baciarsi. Roberto non si fece pregare e baciò Gitte. Lei rispose al bacio ma senza metterci molta passione.
Poi entrambi riversarono le loro attenzioni al corpo di Silvia e risalendo verso l’alto si concentrarono sul suo collo e sul suo viso, mentre le loro mani esploravano il suo equatore.
Ora era Silvia che governava la nave, e le teste di Roberto e Gitte erano in balia delle sue mani. Alternativamente baciava ora l’uno ora l’altra.
Quindi esprimendosi in inglese invitò Roberto a togliersi i pantaloni. Lui fu velocissimo ad eseguire l’invito, ed in un attimo fu completamente nudo con il pene teso al massimo dell’erezione, come mai gli era capitato.
Silvia si spostò dal divano e dopo essersi inginocchiata prese a leccargli e succhiargli il pene.
“Stop, sono troppo eccitato” disse dopo un po’ in inglese Roberto, mettendole una mano in testa per staccarla. Lei si girò verso la compagna e parlando in tedesco la invitò a farsi avanti e portare il bacino sul bordo del divano.
Poi si rigirò di nuovo verso Roberto e gli lanciò un languido sguardo. Non disse una parola ma, guardandolo prima fisso negli occhi, con un’espressione chiarissima, poi socchiudendo le palpebre e muovendo il bacino, con movenze lente come una vacca al pascolo, lo invitò a possederla.
Roberto si piegò sulla schiena della ragazza e le praticò un massaggio usando il suo pene al posto elle mani. Poi si inginocchiò e leccò l’ano di Silvia. Quindi, poggiato il pene all’imbocco della vagina, strofinò il glande sul clitoride ed infine lo spinse dentro.
Aveva un pene normale in fatto di lunghezza, ma abbastanza largo. Ma non dovette fare alcuna fatica per introdurlo, talmente era lubrificata la vagina della ragazza i cui umori si disperdevan sulle cosce.
Così mentre Silvia leccava il pube della sua amica e Roberto la possedeva con tutta la passione possibile, tutti e tre insieme si imbarcarono sull’astronave della lussuria.
Il giradischi aveva smesso si suonare da un bel po’, e la musica dominante erano i lamenti, i mugolii di piacere che uscivano dai tre corpi e si esalavano verso l’alto, finché all’unisono raggiunsero il regno dell’estasi in un’esplosione di gemiti e termini incomprensibili………
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14 anni fa
admin, 75
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Venere d\'argento
Questa storia nasce per caso... con un fugace gioco di sguardi!
Era Giugno di tre anni fa e la persona più bella della mia vita mi aveva chiuso definitivamente ogni speranza di poter essere felice insieme a lei.
Decisi così di uscire con amici per cercare di distrarmi dalla quotidianità degli eventi e da quel triste epilogo.
Entrammo in un bar e subito notai che al bancone stava sorseggiando un cocktail una splendida donna,bionda, sulla trentina, bellissima con il suo vestito fatto di pailettes argentate, aderente alle sue forme, che strizzava i suoi seni enormi in maniera assolutamente non volgare.. era una Venere d'argento!
Ad un tratto il suo sguardo cadde sul gruppetto dei miei amici che stavano entrando nel locale e poi si fermò su di me.
Ero completamente bloccato.. non riuscivo a sostenere quello sguardo magnetico e provocante!
Quando staccò lo sguardo e ritornò a bere il suo drink non ero ancora in grado di camminare, perchè le mie gambe tremavano come foglie.
Mi feci coraggio e raggiunsi gli amici al divanetto e iniziammo a parlare delle solite cose.. le partite, i motori e le donne!
Tuttavia miei pensieri erano tutti paralizzati da quella splendida creatura...
Quando fu ora di uscire e di salutarmi con gli amici la ritrovai fuori che mi chiese se potevo accenderle una sigaretta che teneva tra le sue labbra, in un modo talmente sensuale che me lo fece drizzare in un istante!
Colse subito il mio totale imbarazzo e sembrava divertita da questa cosa.. mi disse di stare tranquillo e mi chiese se avevo la ragazza.
"Purtroppo no" - risposi intimorito e con il ricordo di quelle parole che poco tempo prima mi avevano lacerato il cuore.
"Meglio così!Puoi fare molte esperienze..." - rispose lei.
Mi chiese di accompagnarla alla macchina e accettai, ma avevo l'impressione che stesse giocando con me.
Arrivati alla sua macchina, una fuoriserie sportiva, aprì la porta e si sedette per finire in comodità la sigaretta.
Accavallò le gambe e, inconsapevolmente, il mio sguardo cadde proprio tra di esse.
Notò subito dove erano indirizzati i miei occhi e mi chiese che costa stavo facendo.
"Nulla nulla.. stavo.. le chiedo scusa.. non volevo.. ma.." - balbettai in modo sconnesso.
Sembrava sempre più divertita e ad un certo punto, dopo avermi squadrato dalla testa ai piedi, il suo sguardo si soffermò in mezzo alle mie gambe.
"Così siamo pari!...sembra molto piccolo però il tuo pene...quanti anni hai?" - disse.
"21" - risposi intimidito all'inverosimile.
"Sali in macchina!" - mi ordinò con voce secca e ferma.
Non so per quale motivo, perchè lo feci ma salii sulla macchina di quella sconosciuta di cui non sapevo nemmeno il nome.
Mi portò in un parcheggio buio e deserto.
"Ora voglio che tu esca dalla macchina, ti denudi per me e mi doni tutti i tuoi vestiti!" - ordinò la Venere.
"Ma non posso.." - esclamai.
Mi diede uno schiaffo in viso ed iniziò a strapparmi la camicia e tutti gli altri vestiti, contro la mia volontà, finchè rimasi nudo come un verme.
Mi fece scendere dalla macchina con violenza e rimasi nudo in mezzo al parcheggio fino a quando mi puntò i fari della macchina dritti su di me.
Ero imbarazzato all'ennesima potenza... ma la cosa mi eccitava e il mio pene diventava a poco a poco sempre più turgido.
"Finalmente!Era ora!" - gridò lei.
Sin inginocchiò ai miei piedi e mi prese l'uccello tra le mani.. lo stringeva mentre mi guardava negli occhi.. e senza rendermi conto me lo trovai immerso nella sua saliva, che spingeva contro le sue labbra.
Si alzò dopo nemmeno 30 secondi e fece inginocchiare me, questa volta, ai suoi piedi.
Svettava su dei tacchi altissimi e le sue gambe erano splendide! Mi mise una benda sugli occhi e mi disse di attendere qualche secondo..
Sentivo l'odore del sesso a pochi centimetri dal mio viso.
"Ora lecca!" - mi sussurrò in un'orecchio.
Avanzai piano piano verso l'interno delle sue cosce, con una mano sentivo il perizoma abbassato... a quel punto mi prese la testa e mi avvicinò con irruenza facendomi entrare in bocca il suo sesso.
"So che ti piacerà" - disse mentre mi levò la benda.
Mi ritrovai con la bocca spalancata e un pene enorme che spingeva vigorosamente.. non sapevo come fermare quella situazione nè come levarmici! Ma forse, sotto sotto, non era quello che io desideravo..
Inizia a prendere l'asta del suo pene con la mia mano e a muoverla lentamente su e giù.. a poco a poco sentivo che il suo membro si ingrossava sempre più.
"Sono quasi pronta puttanella." - mi disse facendomi fermare da quel gesto in cui mai avrei pensato di fare.
Mi chiese di mettermi a 90 gradi sul cofano della sua macchina e dopo qualche gemito da parte mia, il suo bellissimo cazzone depilato stava spingendo contro il mio sfintere, dilatandolo e abusandone come solo lei seppe fare fino a quel momento.
Per una decina di minuti le nerbate che sentivo mi fecero implorare di farla fermare, ma ciò che era inizialmente dolore si stava tramutando in una situazione di piacere inebriante, eterno...
Raggiunse l'orgasmo mentre era all'interno del mio ano e quando rimosse il suo cazzo, lentamente, sentivo che ero tutto infiammato laggiù.
"Ora pulisci il mio cazzo puttanella!" - sussurrò al mio orecchio.
Mi ritrovai a farle un pompino.. per la seconda volta in quella serata e avevo ora la bocca sporca del suo seme!
Oggi ricordo ancora quel momento, quell'esperienza fugace che ho avuto il piacere di vivere con spensieratezza innata, che mi fece dimenticare, anche se per poco, la ragazza della mia vita.. ero diventato la troia di una trans! Il suo sapore vive ancora in me...
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14 anni fa
admin, 75
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Lei é mia
Il lavoro nobilita l'uomo. Non solo, aggiungo io; ti distoglie da vagabondi pensieri. Ma quando, come oggi, ti ritrovi solo con te stesso ed hai mezz'ora da far passare in attesa di Lei, non c'è scampo; pensi, ricordi ..e scrivi.
Lei verrà e già lo so, sarà come sempre. Desiderio e furore. Desiderio del prima e del mentre, furore del mentre e del dopo. Lascerò i segni del mio desiderio sulla sua pelle, lascerà il frutto del suo furore nelle mia mente.
Non c'è altro che ci leghi, perchè legati saremmo insostenibili a noi stessi.
Ogni volta che se ne va, io tremo, per ore. Ho sempre paura di farle male, ma lei è esigente nell'avere. Sempre al limite..sempre a cercarlo un centimetro più in là. Io sono l'una tantum che carica la molla del suo volersi diversa. Mesi di quasi silenzio, brevi messaggi: "come stai".. " ti vorrei dentro adesso" "non ci sarà un'altra volta che te ne vai..."..Dopo ce ne andiamo sempre, ancora carichi come una molla, ma necessariamente e senza rimpianto coprendo tutto con un forse che non promette nulla. Volano i ti amo, ma sono circoscritti al momento, evaporano..dopo. Eppure mi sembra di non poter fare a meno di questo..e di Lei.
Tra un dopo e l'altro è arrivata Mia. L'opposto di Lei che è spigolosa, brusca e non emette mai un lamento; mentre Mia è bellissima, dolcissima ed ha la voce del tormento. Lei l'ho avuta a rate, piano piano, col tempo, in un crescendo d'emozioni senza che fosse amore a prima vista. Mia l'ho avuta subito, uno sguardo c'è bastato per sapere che oltre a noi ci sarebbe stato altro ma sicuramente di meno. Dell'una non ho niente, se non un forse che diventa sicuramente solo in un giorno scelto a caso per capriccio. Mia è mia tutti i giorni anche se non è presente, sento me nei suoi pensieri anche quando sta via un mese. L'ho conosciuta alla sua festa, un regalo a senso inverso, portato da amici in comune che non sapevano sicuramente quanto mi fosse necessaria. Dentro di me c'era già quel volto e quel sorriso, ho dovuto soltanto sfiorarle la mano per confermarmelo. E lei ha dovuto dirmi "baciami ..ti prego" per avere certezze sul tempo che stavamo perdendo aspettando. Stavo dentro di lei per ore e ore con la paura che uno stupido orgasmo mi sprofondasse nell'oblio e mi togliesse la gioia dagli occhi, senza l'impazienza del desiderio..era mia ed esigevo averla addosso tutto il tempo. Che è stato tanto o troppo poco; non si misura in giorni l'emozione che ha dato all'anima.. Mia. E' passato con un futuro da immaginare e sognare . Non ci sarà oggi, oggi c'è Lei...che non saprà mai com'è stata Mia, perchè non è mai stata mia come lei.
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14 anni fa
admin, 75
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Consuelo
Ciao a tutti, mi ripresento con un nuovo racconto frutto di un'esperienza successa qualche anno fa.
Era la primavera dell'ultimo anno delle superiori, non ricordo se un martedì o mercoledì, quando il professor p. venne in classe a chiedere s vi fossero persone interessate a partecipare al un corso di una settimana (vitto e alloggio gratuiti!!) per animatore turistico organizzato da una società x di Roma presso il passo del Tonale in un albergo 4 stelle che originariamente era stato previsto per un altra scuola. Ricordo molto bene quel momento perchè alzammo la mano solo in 4, evidentemente le cose gratis non piacevano ai miei compagni di classe, sta di fatto che dopo una settimana partimmo per quest'avventura in 4 tre maschi ed una ragazza, c'era stato detto che laggiù saremmo stati circa una quarantina di persone provenienti da tutta Italia e che la disposizione nelle camere l'avrebbe fatto lo staff dell'agenzia. Arrivati al Tonale dopo un viaggio lunghissimo ci accorgiamo da subito che la situazione non si presentava assolutamente male, infatti dopo 1 cambio di treno e due di bus, nell'ultima tratta conosciamo alcuni ragazzi che avrebbero fatto lo stage con noi, tra di loro c'erano due ragazze o meglio fiche da paura Mary e Zaira calabresi che ci dissero che in tarda serata sarebbe arrivato un gruppo di 20 persone della loro città, trall'altro mentre me lo diceva non potevo non notare la vistosa scollatura che aveva e del mio sguardo quasi tra l'imbarazzato e famelico se ne era pur accorta, ma a ciò non sembrava dare importanza, da ciò ho dedotto che la vacanza sarebbe potuta essere un gran bel maialaio. Arrivati all'hotel lo staff si presenta e alcuni tra le 20 persone presenti già li comincia a scambiarsi due parole, tra cui anche io con alcuni dei presenti, ricordo era domenica e il campionato proponeva il derby della madunina e tra i presenti c'era un ragazzo con la maglia del milan alto circa 1.72 di corporatura magra capelli lunghi in tipica agitazione prepartita, si chiamava Riccardo e il destino volle che fosse lui il mio compagno di stanza. Riky sembrava il classico bonaccione con tratti di evidente infantilismo era di Milano, ben presto dovetti ricredermi su quello che avevo pensato. Io mi coricai subito in stanza dato che lo staff ci aveva avvisato che avremmo lavorato tantissimo durante la settimana quindi di approfittare di queste ore di sonno preziose, riky non fu del mio avviso e rientrò in camera verso le una trall'altro svegliandomi dal sonno per dirmi “oh manu, sono arrivati quelli della Calabria, ho già conosciuto una tizia che è una fighetta niente male ora vedo se riesco a scoparla”, sinceramente li per li nonostante la scocciatura dell'avermi svegliato e il tono di voce assai irritante mi misi a ridere e li augurai buona fortuna, il giorno dopo senza chiedere nulla me la fece vedere e non era niente male.
Si chiamava Consuelo 30 (anche se ne dichiarava 2 meno) era alta un metro e settanta circa occhi castani terza di seno circa capelli biondo scuro tinti fisico atletico e come titolava un vecchio film con Celentano segni particolari: culo bellissimooooooooooooo. Sinceramente nutrivo seri dubbi sulla serieta delle intenzioni del mio compagno di camera ma evidentemente mi sbagliavo dato che nonostante vi fossero molti bei ragazzi presenti riky sembrava col passare delle ore instaurare una sana confidenza con la ragazza tanto che iniziava ad avere atteggiamenti molto amichevoli tipo abbracci baci sulle guancie ecc., intanto il primo giorno passò con 12 ore di lavoro all'attivo ci avevano diviso in gruppi da 8 che durante la giornata si scambiavano le cose da fare, e guarda caso Riky era con Consuelo. L'indomani finite le attività pomeridiane mentre tornavo in camera vidi in lontananza Riky che stava entrando nella camera di consu che era a due dalla nostra, lui non mi vide, devo dire che la cosa mi insospettì molto pertanto aspettai 10 min riscii dalla camera e a psso lento mi avvicinai a quella di consu e cedetti subito alla curiosità di poggiare per qualche istante (dato che molti erano andati in paese) l'orecchio sulla porta. Quello che consideravo una cosa impossibile, data la non irresistibilità del soggetto in termini fisici, si dimostrava inesatta dato che i sussulti di goduria di riky facevano evincere che si stesse consumando una fellatio in termini più tecnici una pompa maestosa. Appena rientrò in camera subito lanciai il sasso dicendo “allora maialotto...?” senza nemmeno finire il discorso lui mi disse, “ manuu mi ha fatto una pompa divina, appena abbiamo un paio di ore libere scopiamo” pazzesco! inconcepibile la velocità con cui era riuscito a sedurre la bella consuelo, non nego che in quel momento provai una forte eccitazione nell'immaginarmi la scena che era consumata poco prima come poteva un brutto ragazzo per lo più appena diciannovenne!! riuscire in questa impresa, fatto sta che ormai la cosa mi aveva attratto e non poco e sentii il desiderio di voler assolutamente vedere all'opera il brutto e la bella, non so cosa mi portasse a questo pensiero malsano, ma ero convinto che avrei potuto in qualche modo riuscire ad ottenere quello che volevo. I giorni passavano e i rapporti interpersonali crescevano sempre di più con lo scorrere delle attività, il venerdì fu una giornata particolare poiché due gruppi iniziavano le attività prima degli altri con il beneficio di avere due ore di riposo in più, fortuna volle che in quei gruppi fossero il mio e quello di riky e consu , alle 18 mi recai in camera conscio che tanto il porco l'avrebbe scopata di li a poco, pertanto mi coricai sul letto e inizia a spararmi una sega al pensiero di quel culo divino che montava quel ragazzotto brutto ma ecco l'imprevisto, la porta si apre ed entra riki e consu. Prontamente mi ritiro su i pantaloni facendo finta di dormire, i due non si accorsero di nulla e riccardo iniziò a dire qualche cazzata delle sue, e menomale dato che non avrei sicuramente fatto una bella figura ma il bello viene ora. Consu era un tipo molto taciturno parlava solo se chiamata in causa, ma aveva quegli occhi scusate il termine da troia che possono mandarti nel casino in qualsiasi momento, lei era vestita con un trening nero aderente con la cerniera sganciata fino alla scollatura del seno, aveva scarpe da tennis e un trucco semplice ma allo stesso tempo efficace, prima di narrarvi cosa è successo di li a poco, vi devo accennare brevemente ad un episodio successo la sera prima. Come in tutti i villaggi per chi c'è stato avrà notato come gli animatori si dilettino (a volte in modo assai sgraziato) a fare un po di tutto, dal canto alla recitazione alla danza, ecco consuelo era una ballerina eccezionale! Rimasi folgorato da una interpretazione in solitaria di una canzone presente in nove settimane e mezzo precisamente the city never sleeps degli Eurytmics, la grazia dei suoi movimenti, la sensualità che traspariva dai suoi passi oltre a far evincere anni di danza spesi bene crearono furono come un abbaglio per gli occhi di molti tra cui i miei. Detto questo arriviamo al dunque la situazione si faceva bollente dato che riky aveva iniziato a farli dei massaggi dietro la schiena,lei era seduta sulla sedia e da dietro riccardo cercava via via di lanciarmi delle occhiate che volevano farmi capire di andare via, scusate il francesismo col ca..o che me ne sarei andato la sorte dette ragione a me poiché nel mentre continuava a massaggiarla io buttai in tavola l'argomento danza congratulandomi ancora per l'esibizione del giorno prima e chiedendo , in tono scherzoso, se fosse possibile magari avere un'esibizione improvvisata in camerina (le stanze erano cmq molto spaziose), la bella calabrese ammiccò un sorriso mentre ricky cercava di fare lo splendido sminuendo la mia proposta, e invece mi sentii rispondere testuali parole: “e su cosa te la faccio l'improvvisazione che non c'è musica” di contro le risposi “ cara mia alziamo il volume della tv e mettiamo mtv, se passano un video di una canzone che ti piace lo balli, sempre tu ne avessi voglia” mi rispose ridendo dicendomi “vediamo” passarono 5 min soltanto e dal piccolo philips della camerina le frequenze di mtv intonarono le note di get right di jenny lo (jennifer lopez), ecco che succede l'incredibile, il desiderio stava prendendo forma, consu iniziò un improvvisazione credo misto moderna hip hop e sembrava li fosse presa davvero bene, tant'è che dette una spinta a riccardo facendolo cadere sul letto, da adesso in poi signori ricordo solo che provai delle emozioni in crescendo, il mio cuore stava iniziando a battere forte alla vista di quelle movenze, consu sapeva bene del potere che in quel momento esercitava su di noi, tant'è che eravamo come pietrificati di fronte a questo spettacolo soave di movimenti.
Ma ecco il disastro! Consu lentamente viene in mezzo ai nostri letti e mostrando il culo a me guarda riccardo sganciandosi la cerniera della felpa del trening rimanendo così in reggiseno, che botta d'adrenalina provai in quel momento!!! lentamente si diresse in fondo ai letti dove c'era un po più di spazzio e sempre con il suo sguardo malizioso iniziò a tirarsi giù i pantaloni mostrando il suo culo di marmo e adornato da un perizoma nero di cotone elasticizzato, dal canto mio non ce la facevo più e anche ricky era sulla mia lunghezza d'onda pertanto poggiai la mano sul mio arnese la canzone stava finendo e consu vedeva che mi stavo praticamente toccando mentre la guardavo a quel punto ecco la goccia che ha fatto traboccare il vaso, si girò e si levo il reggiseno alzando le mani e mostrando così la sua schiena bellissima, lentamente si girò e con delicatezza ci mostrò i seni, ricky non resistette e andò a baciarla. La ragazza si abbandonò alle braccia del milanese in un bacio mozzafiato con la lingua e nel mentre poggiava la sua mano su quella scultura chiamata culo, non potevo restare fermo, non ora, mi alzai mi levai la maglia e i pantaloni e mi diressi verso di loro, iniziai a carezzare le gambe e le natiche di consuelo, non credevo ai miei occhi e devo dire che non ho mai provato un'intensità del genere, la bella consuelo si lasciò toccare anche da me, ricky non osò dire nulla, ahttp://www.google.it/nzi quando mi vide li con loro si levò gli ultimi rimasugli di vestiti rimanendo nudo (aveva pure una bella verga), in quel momento la situazione si delineò abbastanza bene tanto che consu iniziò a spompinare riky mentre mi guardava segarmi con i suoi occhi a troia. Il dopo fu memorabile, finimmo nel letto a scoparla in due devo dire non fu facile il letto era stretto pertanto mentre ricky la scopava in fica io la montavo da dietro, i suoi gemiti erano note che componevano una melodia infernale, la voglia di godere che aveva la ragazza si trasmetteva in noi, eravamo un tutt'uno con il suo piacere riccardo durò più di me (mi duole dirlo) e li dette la mazzata finale spingendo ad una ritmica velocissima provocando così l'orgasmo di consuelo, che serata!. Gli altri due gg passarono senza che avessimo modo in qualche modo di ripetere quello che ormai erano emozioni rimaste, dato che sabato fu dedicato alla rappresentazione del lavoro settimanale e la domenica a malincuore ci dovemmo salutare. La cosa interessante fu vedere alla stazione di Milano Consuelo con il suo ragazzo, un energumeno con la faccia poco raccomandabile, che mi salutava dall'altra parte del binario con il suo sorrisetto malizioso che volente o nolente mi ha cambiato la vita!
Ps: non siate timidi! Sono ben acetti i commenti ciao alla prox
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14 anni fa
admin, 75
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