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Consuelo
Ciao a tutti, mi ripresento con un nuovo racconto frutto di un'esperienza successa qualche anno fa.
Era la primavera dell'ultimo anno delle superiori, non ricordo se un martedì o mercoledì, quando il professor p. venne in classe a chiedere s vi fossero persone interessate a partecipare al un corso di una settimana (vitto e alloggio gratuiti!!) per animatore turistico organizzato da una società x di Roma presso il passo del Tonale in un albergo 4 stelle che originariamente era stato previsto per un altra scuola. Ricordo molto bene quel momento perchè alzammo la mano solo in 4, evidentemente le cose gratis non piacevano ai miei compagni di classe, sta di fatto che dopo una settimana partimmo per quest'avventura in 4 tre maschi ed una ragazza, c'era stato detto che laggiù saremmo stati circa una quarantina di persone provenienti da tutta Italia e che la disposizione nelle camere l'avrebbe fatto lo staff dell'agenzia. Arrivati al Tonale dopo un viaggio lunghissimo ci accorgiamo da subito che la situazione non si presentava assolutamente male, infatti dopo 1 cambio di treno e due di bus, nell'ultima tratta conosciamo alcuni ragazzi che avrebbero fatto lo stage con noi, tra di loro c'erano due ragazze o meglio fiche da paura Mary e Zaira calabresi che ci dissero che in tarda serata sarebbe arrivato un gruppo di 20 persone della loro città, trall'altro mentre me lo diceva non potevo non notare la vistosa scollatura che aveva e del mio sguardo quasi tra l'imbarazzato e famelico se ne era pur accorta, ma a ciò non sembrava dare importanza, da ciò ho dedotto che la vacanza sarebbe potuta essere un gran bel maialaio. Arrivati all'hotel lo staff si presenta e alcuni tra le 20 persone presenti già li comincia a scambiarsi due parole, tra cui anche io con alcuni dei presenti, ricordo era domenica e il campionato proponeva il derby della madunina e tra i presenti c'era un ragazzo con la maglia del milan alto circa 1.72 di corporatura magra capelli lunghi in tipica agitazione prepartita, si chiamava Riccardo e il destino volle che fosse lui il mio compagno di stanza. Riky sembrava il classico bonaccione con tratti di evidente infantilismo era di Milano, ben presto dovetti ricredermi su quello che avevo pensato. Io mi coricai subito in stanza dato che lo staff ci aveva avvisato che avremmo lavorato tantissimo durante la settimana quindi di approfittare di queste ore di sonno preziose, riky non fu del mio avviso e rientrò in camera verso le una trall'altro svegliandomi dal sonno per dirmi “oh manu, sono arrivati quelli della Calabria, ho già conosciuto una tizia che è una fighetta niente male ora vedo se riesco a scoparla”, sinceramente li per li nonostante la scocciatura dell'avermi svegliato e il tono di voce assai irritante mi misi a ridere e li augurai buona fortuna, il giorno dopo senza chiedere nulla me la fece vedere e non era niente male.
Si chiamava Consuelo 30 (anche se ne dichiarava 2 meno) era alta un metro e settanta circa occhi castani terza di seno circa capelli biondo scuro tinti fisico atletico e come titolava un vecchio film con Celentano segni particolari: culo bellissimooooooooooooo. Sinceramente nutrivo seri dubbi sulla serieta delle intenzioni del mio compagno di camera ma evidentemente mi sbagliavo dato che nonostante vi fossero molti bei ragazzi presenti riky sembrava col passare delle ore instaurare una sana confidenza con la ragazza tanto che iniziava ad avere atteggiamenti molto amichevoli tipo abbracci baci sulle guancie ecc., intanto il primo giorno passò con 12 ore di lavoro all'attivo ci avevano diviso in gruppi da 8 che durante la giornata si scambiavano le cose da fare, e guarda caso Riky era con Consuelo. L'indomani finite le attività pomeridiane mentre tornavo in camera vidi in lontananza Riky che stava entrando nella camera di consu che era a due dalla nostra, lui non mi vide, devo dire che la cosa mi insospettì molto pertanto aspettai 10 min riscii dalla camera e a psso lento mi avvicinai a quella di consu e cedetti subito alla curiosità di poggiare per qualche istante (dato che molti erano andati in paese) l'orecchio sulla porta. Quello che consideravo una cosa impossibile, data la non irresistibilità del soggetto in termini fisici, si dimostrava inesatta dato che i sussulti di goduria di riky facevano evincere che si stesse consumando una fellatio in termini più tecnici una pompa maestosa. Appena rientrò in camera subito lanciai il sasso dicendo “allora maialotto...?” senza nemmeno finire il discorso lui mi disse, “ manuu mi ha fatto una pompa divina, appena abbiamo un paio di ore libere scopiamo” pazzesco! inconcepibile la velocità con cui era riuscito a sedurre la bella consuelo, non nego che in quel momento provai una forte eccitazione nell'immaginarmi la scena che era consumata poco prima come poteva un brutto ragazzo per lo più appena diciannovenne!! riuscire in questa impresa, fatto sta che ormai la cosa mi aveva attratto e non poco e sentii il desiderio di voler assolutamente vedere all'opera il brutto e la bella, non so cosa mi portasse a questo pensiero malsano, ma ero convinto che avrei potuto in qualche modo riuscire ad ottenere quello che volevo. I giorni passavano e i rapporti interpersonali crescevano sempre di più con lo scorrere delle attività, il venerdì fu una giornata particolare poiché due gruppi iniziavano le attività prima degli altri con il beneficio di avere due ore di riposo in più, fortuna volle che in quei gruppi fossero il mio e quello di riky e consu , alle 18 mi recai in camera conscio che tanto il porco l'avrebbe scopata di li a poco, pertanto mi coricai sul letto e inizia a spararmi una sega al pensiero di quel culo divino che montava quel ragazzotto brutto ma ecco l'imprevisto, la porta si apre ed entra riki e consu. Prontamente mi ritiro su i pantaloni facendo finta di dormire, i due non si accorsero di nulla e riccardo iniziò a dire qualche cazzata delle sue, e menomale dato che non avrei sicuramente fatto una bella figura ma il bello viene ora. Consu era un tipo molto taciturno parlava solo se chiamata in causa, ma aveva quegli occhi scusate il termine da troia che possono mandarti nel casino in qualsiasi momento, lei era vestita con un trening nero aderente con la cerniera sganciata fino alla scollatura del seno, aveva scarpe da tennis e un trucco semplice ma allo stesso tempo efficace, prima di narrarvi cosa è successo di li a poco, vi devo accennare brevemente ad un episodio successo la sera prima. Come in tutti i villaggi per chi c'è stato avrà notato come gli animatori si dilettino (a volte in modo assai sgraziato) a fare un po di tutto, dal canto alla recitazione alla danza, ecco consuelo era una ballerina eccezionale! Rimasi folgorato da una interpretazione in solitaria di una canzone presente in nove settimane e mezzo precisamente the city never sleeps degli Eurytmics, la grazia dei suoi movimenti, la sensualità che traspariva dai suoi passi oltre a far evincere anni di danza spesi bene crearono furono come un abbaglio per gli occhi di molti tra cui i miei. Detto questo arriviamo al dunque la situazione si faceva bollente dato che riky aveva iniziato a farli dei massaggi dietro la schiena,lei era seduta sulla sedia e da dietro riccardo cercava via via di lanciarmi delle occhiate che volevano farmi capire di andare via, scusate il francesismo col ca..o che me ne sarei andato la sorte dette ragione a me poiché nel mentre continuava a massaggiarla io buttai in tavola l'argomento danza congratulandomi ancora per l'esibizione del giorno prima e chiedendo , in tono scherzoso, se fosse possibile magari avere un'esibizione improvvisata in camerina (le stanze erano cmq molto spaziose), la bella calabrese ammiccò un sorriso mentre ricky cercava di fare lo splendido sminuendo la mia proposta, e invece mi sentii rispondere testuali parole: “e su cosa te la faccio l'improvvisazione che non c'è musica” di contro le risposi “ cara mia alziamo il volume della tv e mettiamo mtv, se passano un video di una canzone che ti piace lo balli, sempre tu ne avessi voglia” mi rispose ridendo dicendomi “vediamo” passarono 5 min soltanto e dal piccolo philips della camerina le frequenze di mtv intonarono le note di get right di jenny lo (jennifer lopez), ecco che succede l'incredibile, il desiderio stava prendendo forma, consu iniziò un improvvisazione credo misto moderna hip hop e sembrava li fosse presa davvero bene, tant'è che dette una spinta a riccardo facendolo cadere sul letto, da adesso in poi signori ricordo solo che provai delle emozioni in crescendo, il mio cuore stava iniziando a battere forte alla vista di quelle movenze, consu sapeva bene del potere che in quel momento esercitava su di noi, tant'è che eravamo come pietrificati di fronte a questo spettacolo soave di movimenti.
Ma ecco il disastro! Consu lentamente viene in mezzo ai nostri letti e mostrando il culo a me guarda riccardo sganciandosi la cerniera della felpa del trening rimanendo così in reggiseno, che botta d'adrenalina provai in quel momento!!! lentamente si diresse in fondo ai letti dove c'era un po più di spazzio e sempre con il suo sguardo malizioso iniziò a tirarsi giù i pantaloni mostrando il suo culo di marmo e adornato da un perizoma nero di cotone elasticizzato, dal canto mio non ce la facevo più e anche ricky era sulla mia lunghezza d'onda pertanto poggiai la mano sul mio arnese la canzone stava finendo e consu vedeva che mi stavo praticamente toccando mentre la guardavo a quel punto ecco la goccia che ha fatto traboccare il vaso, si girò e si levo il reggiseno alzando le mani e mostrando così la sua schiena bellissima, lentamente si girò e con delicatezza ci mostrò i seni, ricky non resistette e andò a baciarla. La ragazza si abbandonò alle braccia del milanese in un bacio mozzafiato con la lingua e nel mentre poggiava la sua mano su quella scultura chiamata culo, non potevo restare fermo, non ora, mi alzai mi levai la maglia e i pantaloni e mi diressi verso di loro, iniziai a carezzare le gambe e le natiche di consuelo, non credevo ai miei occhi e devo dire che non ho mai provato un'intensità del genere, la bella consuelo si lasciò toccare anche da me, ricky non osò dire nulla, ahttp://www.google.it/nzi quando mi vide li con loro si levò gli ultimi rimasugli di vestiti rimanendo nudo (aveva pure una bella verga), in quel momento la situazione si delineò abbastanza bene tanto che consu iniziò a spompinare riky mentre mi guardava segarmi con i suoi occhi a troia. Il dopo fu memorabile, finimmo nel letto a scoparla in due devo dire non fu facile il letto era stretto pertanto mentre ricky la scopava in fica io la montavo da dietro, i suoi gemiti erano note che componevano una melodia infernale, la voglia di godere che aveva la ragazza si trasmetteva in noi, eravamo un tutt'uno con il suo piacere riccardo durò più di me (mi duole dirlo) e li dette la mazzata finale spingendo ad una ritmica velocissima provocando così l'orgasmo di consuelo, che serata!. Gli altri due gg passarono senza che avessimo modo in qualche modo di ripetere quello che ormai erano emozioni rimaste, dato che sabato fu dedicato alla rappresentazione del lavoro settimanale e la domenica a malincuore ci dovemmo salutare. La cosa interessante fu vedere alla stazione di Milano Consuelo con il suo ragazzo, un energumeno con la faccia poco raccomandabile, che mi salutava dall'altra parte del binario con il suo sorrisetto malizioso che volente o nolente mi ha cambiato la vita!
Ps: non siate timidi! Sono ben acetti i commenti ciao alla prox
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14 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 5 ore fa -
Quando la realtà è una fantasia incrementata
Martedì, fine maggio, giornata piuttosto calda.
Sono al mare a ridipingere la casa in attesa di una incipiente estate.
Spennella spennella, finalmente la cucina sembra finita, anzi è decisamente carina. Mi merito un premio? Decido che me lo merito! Ripongo pennelli, secchi e solventi e me ne vado sulla spiaggia.. Non avendo costume ne approfitto per andare al Nido dell’Aquila, vicino a Baratti, così almeno vedo anche un posto nuovo. Nel parcheggio ci sono una ventina di macchine, trovo un posto all’ombra e mi addentro nella profumata macchia mediterranea alla volta delle dune. Siccome la realtà raramente ricalca l’immaginazione, sono preparato a trovare omini tristi in cerca di qualcosa da sbirciare e invece.. sorpresa!
Morbidamente e languidamente posizionate ad arrostire al sole ci sono diverse coppie e qualche ragazza sola, oltre a qualche singolo tranquillo (sembra che essere singoli sia una cosa turpe, ma in realtà ci sono anche persone squisite..). Srotolo l’asciugamano, libero le affannate membra dai vestiti e, prima di tutto, godo della sensazione dell’acqua freddina sulla pelle. E’ un meraviglioso istante di tempo inatteso, rubato e regalato. Quando esco dal mare e riconsidero la situazione storica, mi domando se le coppie lì presenti sono le stesse che propongono cose indicibili su questo sito.. sembrano tutti così tranquilli e rilassati, chi legge, chi si unge, chi sonnecchia. Qual è la realtà? Forse la realtà è proprio in questo dualismo. Mi siedo, ci penso un po’ su, chiudo gli occhi.
Ma le dinamiche sociali sono troppo stimolanti per dormire e allora osservo.
Si percepisce in realtà una certa tensione, ma manca un innesco, una situazione in grado di rompere il ghiaccio.
Finalmente una coppia si alza, si sgranchisce le lunghe gambe e comincia a giocare a frisbee. In questo modo un innocuo gioco preadolescenziale diviene veicolo di comunicazione. Vediamo un po’ cosa succede..
La coppia è formata da una signora mulatta con forme che nessun costume potrebbe celare, ammesso che lo indossasse, e da un signore di mezza età molto distinto, certamente elegante, quando vestito. Ridono e scherzano come bambini, seminando apprensione tra i bagnanti. Ma ora è facile parlare, si commentano il mare, il sole e la mancanza del gene per il frisbee nelle donne, ci si sorride. I lanci si allungano, forse il gioco non è così ingenuo, ed infatti i due migrano lentamente verso la coppia più bella del Mediterraneo: lui è decisamente bello, bronzeo, non giovane e sorprendentemente dotato; lei somiglia (pare a me) a Catherine Zeta Jones e riesce a prendere il sole soltanto in studiatissime pose estremamente eccitanti. Sono affabili e cortesi, ma decisamente poco attratti dai dischi volanti e dai loro possessori. Matteo e Francine (scoprirò poco dopo che si chiamano così) ripiegano allora sulla seconda scelta (non male come risultato..) e, con lui leggermente dispiaciuto, bagnati e affannati, si siedono nel mio territorio. La conversazione è gradevole e varia, a tratti soltanto maliziosa. Mi sento un po’ come a un colloquio di lavoro, ma se la ricompensa è quella che penso vale la pena di mantenere il self control. Balbetto soltanto un po’ quando incrocio gli occhioni di Francine che indugiano sul mio ombelico o quando ridendo mi appoggia una mano sulla coscia (ma se ne rende conto degli effetti?), ma sento di essere stato ormai accettato e mi rilasso. Mi piace una frase di Matteo: “andiamo al chioschino a bere qualcosa, così poi possiamo spogliarci di nuovo”. Vecchio lupo di mare! Riesce a trasmettere un nuovo senso di intimità che ci fa sorridere..
Giunta l’ora in cui le brave persone tornano a casa, ci incamminiamo su un sentiero poco battuto verso il parcheggio dove, a loro dire, sono soliti consumare il rituale del saluto.. “che oggi durerà un po’ di più..” mmhhh… Sbucato dal nulla, compare tra i bassi pini un tavolo di legno da pic-nic, su cui Matteo si siede e io altrettanto. Francine si accomoda sulla panca e le scorgo una nuova malizia negli occhi, mentre ci apre gli asciugamani e comincia a carezzare i nostri membri scandalosamente tesi. A volte la realtà supera decisamente la fantasia! Da quel momento ho un ricordo piuttosto confuso, a tratti molto vivace, della lingua e delle labbra di Francine che sibilano parole francesi sicuramente efficaci, di Matteo che la solleva per le ascelle e la bacia con passione, di lunghe carezze e di pelle color del miele, salata e profumata di sole. Mi lascio andare per primo, Francine lo capisce e accoglie il mio orgasmo nelle sue mani. Mi sembra giusto che possano ritrovare la propria unità e salutarsi intimamente. Matteo non cerca neanche di entrare dentro di lei, si capisce perfettamente che è a tutti gli effetti un rituale che i due conoscono e rispettano. L’orgasmo di Matteo è lungo e arriva da lontano, vedo la schiena di Francine che si contrae leggermente, il bacino ruota in avanti, la bocca si schiude come un fiore a ricevere il polline. Nessun grugnito o urlo, nessuna traccia all’esterno della passione consumata, solo un sorriso scambiato con gli occhi negli occhi. Sono bellissimi.
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14 anni fa
diplomatico251730,
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Ultima visita: 14 anni fa
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Scritta per me..un incontro
mi sto vestendo,esco.............diciamo che nn devo uscire così tanto x ,quindi sono obbligata a scegliere qualcosa di sexy ma allo stesso tempo sobrio......è solo un caffè. S'è fatta ora...ho perso tempo a truccarmi,scendo....attraverso la strada ,10 scalini e sono giù.... Il percorso è breve,sono un centinaio di metri.Sei fuori dalla macchina appoggiato alla portiera.Mi avvicino,mi guardi....noto il tuo sguardo tra il sorpreso e il compiaciuto,ti saluto con un bacio sulla guancia,nel frattempo mi saluta la maestra di mio figlio....entro in macchina e sorpresa grande....so che sei un osservatore....però la sorpresa ha sortito il suo effetto,mi porgi una splendida nonchè profumatissima rosa blu avvolta in un tulle rosso fuoco,e penso.....cosa mai potrà significare? Metti in moto,siamo diretti fuori a prendere sto caffè e a conoscerci finalmente face to face........qualche chiacchiera in macchina,mentre ti faccio da navigatore...arriviamo in un posto abbastanza tranquillo e soprattutto lontano da okki indiscreti. Mentre i tuoi sguardi si fanno + eloquenti cominciamo a raccontarci,sto caffè nn arriva.....e noi, anzi + io,continuiamo a parlare.Eravamo seduti di fronte,il pallido sole mi baciava la pelle,all'improvviso ti sporgi in avanti e molto timidamente,ma deciso a farlo,mi accarezzi le gambe nude.Un tocco magico tra il sensuale e il delicato,un brivido mi attraversa la schiena,si ci sai fare,sai che le donne vanno trattate con dolcezza,da loro si ottiene il massimo così....Sei stanco ..lo vedo...e me lo dici esplicitamente che nn vuoi più stare in mezzo alla gente ma che vuoi godermi da solo. Ci rimettiamo in macchina,di nuovo sono il tuo navigatore,adesso hai preso coraggio,me lo dici esplicito.......vuoi un albergo dove stare con me....sono meravigliata dalla mia decisione impulsiva...nn avevo manco avvisato mio marito,però ti dico si,andiamo,ma lontano a circa mezz'ora di macchina.In macchina continui ad accarezzarmi le cosce,sempre in modo dolce e delicato...Arriviamo finalmente dove possiamo stare qualche ora lontano dagli okki di tutti.Chiedi una stanza,io sono impacciata ma divertita,e si,davanti a noi un mio compaesano cerca anche lui un posto tranquillo.....corna in giro ahahahha.....Saliamo su....tolgo il soprabito,tu prendi la macchina fotografica e cominci a fotografarmi,le pose,i movimenti sono impacciati,nn riesco a sciogliermi.......la posi e finalmente mi baci.....nn un bacio normale....un bacio condito da una morsa stretta al tuo corpo che già sento che mi vuole......il resto lo sai già......
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14 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 5 ore fa -
La mia prima esperienza con un trav
sono Giuseppe ho 38 anni e vivo a caltanissetta, la storia che vi racconto è successa due anni fa, giravo per la cittadina dopo aver mangiato fuori con amici, ascoltando un pò di musica in macchina, in una piovosa sera di dicembre, una macchina da dietro mi lampeggia con i fari, continuo a camminare poi, mi fermo, si accosta la macchina e intravedo all'apparenza una bella donna, mi chiede se voglio farmi un giro con lei, capisco che c'era qualcosa di strano infatti capisco che era una trav, una bellissima e femmiinilissima creatura, non avevo mai avuto esperienze del genere, ringrazio e dico di no, insiste ci divertiamo mi dice, faccio come per andarmene ma qualcosa mi diceva di restare, dico ok fumiamo solo una sigaretta però! sorrise, parcheggiò la macchina e scese aveva una minigonna azzurra e due gambe da favola una Dea, mi tremava pure la voce si siede ci fumiamo una sigaretta intanto mi avvio in una zona un po’ più appartata e ci fermiamo, lei comincia, ad accarezzarmi la gamba,guardandomi in faccia fino al cazzo, sente che ero già eccitato e mi sbottona i jeans, stavo impazzendo poi comincia a toccarmi delicatamente, si china e comincia a leccarmi la cappella piano scende fino in gola mi prende la mano e se la porta sulla sua gamba, mi stavo completamente rilassando mi sentivo suo completamente, intanto comincio a toccarla, lei apre le gambe alza la testa e mi dice “dai toccami guarda quanto ti desidero”, arrivai al suo perizoma che faceva fatica a contenere la sua eccitazione lo scostai e mi piacque sentirmelo pulsare in mano continuai mi piaceva vederla divertita mentre esploravo un mondo a me ignoto, mi piaceva guardare mentre scappellava continuammo toccandoci a vicenda e leccandoci, abbassammo i sedili, lei mi prese delicatamente la testa e la avvicinò al suo cazzo, non sapevo che fare le baciai la cappella poi comincia a leccarla mentre lei gemeva mi spinse la testa fino in fondo, sentivo un odore buono ed uno strano pizzichio sulla lingua la sua cappella gocciolava di piacere appiccicaticcio, poi mi chinai tra le sue gambe e gli leccai le palle fino al culo leccai le sue chiappe e poi a girare con la lingua in suo buchetto mentre lei con le mani mi tenne la testa, mi fermò e mi pregò di scoparla mi mise un preservativo e la presi con passione, volle che vedessi come godeva mentre con la mano la masturbavo fino a farla esplodere sulla sua pancia ero tutto pieno di sperma sulla mano stavo per esplodere e volle che lo facessi nella sua gola ero in estasi sono impazzito come poche volte. Ci sedemmo e fumammo un ultima sigaretta poi ci rivestimmo e la accompagnai all’auto. Per qualche settimana mi sentì in colpa, non capivo cosa mi fosse successo, poi mi passò e mi sono iscritto su desiderya.
Ci vedemmo dopo circa un mese a casa sua poco distante dalla cittadina lei era vestita di tutto punto sempre curatissima e “stavolta mi disse facciamo a modo mi” volle che mi sottomettessi a lei e ai suoi voleri.
Mi diede un perizoma e un paio di fusò e mi costrinse a sculettargli davanti, mi fece inginocchiare ai suoi piedi indossava un abitino rosso tipo baby doll ed un perizomino ai piedi due bei tacchi a spillo volle che la leccassi tutta prima i piedi poi si girò fino al culo, mi stavo divertendo da matti, si chinò in avanti e mi disse “leccami il culo schiavocon la lingua infilamela dentro tutta” cominciammo un bel 69 lei era eccitatissima ed io pure poi volle andare in bagno e mi fece sedere sul piatto della doccia la mi disse “stai fermo ti voglio usare come il mio cesso voglio che mi tini l’uccello ti voglio pisciare addosso”, mi sono alzato di scatto, volevo smettere, lei impazzì, mi disse che gli piaceva che io facessi resistenza, mi lasciai di nuovo trasportare e sono stato al gioco mi fece impazzire vederla mentre soddisfatta mi pisciava sopra poi volle che lo facessi io con lei, che belloooooooooooo! Ci pulimmo e andammo in cucina fece chinare su una sedia e cominciò leccarmi fino buco mi infilava la lingua poi scendeva fino alle palle, mi teneva l’uccello e continuava a baciarmi, poi si alzò e me lo appoggiò al culo solo per farmelo sentire era una sensazione bellissima fremevo ero eccitatissimo in balia del suo volere, non capivo dove volesse arrivare, si inginocchiò e cominciò a succhiarmelo e mentre me lo teneva in mano mi disse “Voglio scoparti” non riuscivo a dirle di no, si alzò di scatto e mi fece chinare con violenza, me lo mise in bocca fino a farmi soffocare si infilò un preservativo e mi se un po’ di crema mi fece chinare in avanti e comincio di nuovo a leccarmi il culo mi appoggio il suo cazzo al buchetto e cominciò a lavorare con pazienza mi stava facendo troppo male non so spiegare il dolore un dolore pungente, la capì le mie ex quando io insistevo che volevo il culo, riuscì ad entrare con fatica mi scopò dolcemente poi uscì mi infilò un preservativo e la scopai io poi mi fermò e tenendomi la testa volle che lo succhiassi fino a farla sborrare mi schizzò la sua sborra calda in faccia e si strusciava con la sua cappella nelle mie labbra poi fu il mio turno volevo spruzzargli tutto in faccia ma disse sono troppo golosa lo voglio in gola. Il culo mi fece male per qualche giorno. Non ci vedemmo per mesi io ero a pezzi poi ci sentimmo ed era fuori a roma poi a milano, da allora non l’ho più fatto ho incontrato qualcuno ma nulla di speciale troppo maschi poco curati e nelle mie zone è difficile, dal sito vedo invece delle bello gnocche belle e femminili e sempre troppo lontane. Ciao a tutti se qualcuna corrisponde a questa descrizione può farsi viva bacissimi
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14 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 5 ore fa -
Visto da dietro
Mi chiamano Peppe... "Peppe il sordo", e forse l'udito non c'entra con questo nomignolo. Preferisco i fatti alle parole e col mestiere che faccio non posso star tanto a sentire..ascolto soltanto, e mi faccio gli affari miei. Li faccio vendendo sogni agli altri. Sogni in pillole, fatti di felicità artificiale, coscienze alternative senza padrone fino a quando il cliente di turno non mi da quello che chiedo. Soldi, tanti, che non fanno la mia felicità, ma mi riempiono le tasche. L'unica cosa che ci metto di mio in questo mestiere. Non ci metto l'anima in questo lavoro, solo tasche ed un filo di astuzia. L'anima ed i miei pensieri più belli l'ho mandati da tempo a puttane...ahhahah...Ne devo incontrare una tra poco.E' la prima volta che ne pago una. Non ho mai dovuto pagare una femmina per dirle puttana. Perchè alla femmina piace essere chiamata puttana mentre la sbatti..!! Anche a me piace darle della troia..mi fa sentire Più. Più maschio..quasi onnipotente. Sarà che è eccitante umiliare comandando e forse nell'altro,per compensazione, arrendersi al piacere ascoltando le proprie voglie .... Cazzate mentali!! Questa è una puttana vera...non come l'ultima stronza che m'ha pure fatto soffrire. Ti amo ..ti amo...sono tua... la tua donna...m'ha fatto girare come una trottola e poi m'ha fottuto l'anima, oltre ad una bella dose di danaro. Questa vuole 400 euri..circa 7,5 euro al kilo. Si può fare.
In fondo a che servono i soldi se non per godere? E le puttane ed i soldi hanno anche questo in comune, ti fanno godere oltre che passare di mano senza rimpianto.
Maria si chiama, forse. Bel nome, mi suona bene. L'ho scelta per il nome oltre che per il culo. Un giretto su internet su un sito di zoccole...ahahah...Escort si fanno chiamare adesso. Molto più dignitoso ...sembra di stare in boutique invece che al supermarket. Misure, prestazioni, tariffe ed orario di lavoro...ci sta che quando vanno a fare una marchetta timbrano pure il cartellino. Sono proprio curioso di vederla ..sta zoccola!!
Tipa di poche parole..meno male, non le serviranno. Le ho dato il mio indirizzo e detto come doveva vestirsi...tailleur austero da dirigente ed accessori da segretaria in calore . C'è più gusto a scoparsi la segretaria del capo a sua insaputa.
Eccola è arrivata...scende dall'auto, ... è STUPENDAA!! Sono un pò nervoso mentre le apro la porta. Me lo faccio passare subito sto cazzo di nervoso. La stronza a malapena m'ha degnato d'uno sguardo, l'avrà capito che è la prima volta con una zoccola?...adesso la porto alla finestra e me la faccio lì davanti..col mare a guardare, magari m'aiuta!
La metto a 90 e le alzo la gonna, scosto il filo del perizoma e le infilo due dita nella fica. Bella, bellissima...la voglio anche assaggiare, Io pago..è un mio diritto anche il vitto oltre all'alloggio!!. Certo che le femmine son belle...quando ce l'hai accanto ti senti a casa. Come una casa t'accolgono dentro, al caldo, al riparo. Ha un buon sapore...mi piace da impazzire.. Cazzo mi piglia?..Sta troia non è casa mia, è un albergo, un bel 5 stelle e come un albergo è di tutti quelli che pagano per entrarci dentro.
Non fa una frizza la tipa però! Mi lascia fare e guarda rapita fuori come se stesse guardando un documentario alla televisione. Guardo anch'io, che ci sarà da vedere? E' quasi buio, si vedono le fronde degli alberi che vengono sbattute dal vento, avanti e indietro, avanti e indietro ...
"rimani così, ora arrivo"...sto vento m'ha gonfiato ancor di più il cazzo ed ho una voglia matta di entrarle dentro. M'infilo il preservativo, crema lubrificante ed aaaaahhhhh... la scopo. Cazzo....ha inarcato la schiena per ricevermi meglio!! "Ti piace, vero? Dimmi che ti piace...troia".. non sarò uno stallone da monta, ma quando ad una donna le piace lo sento...anche se m'ha risposto con frasi che farebbero fesso solo un cretino. Ma l'avevo messo in preventivo di pagare pure il suo finto piacere. Maria, ma quanto sei bella!!..non glielo dico, anche se il mio cazzo lo sta urlando a squarciagola. Un "Brava ..la mia Troia" ..mi trae d'impaccio da sdolcinati pensieri e stende un bel rotolo di filo spinato attorno al mio cuore di cane. E lei sempre a guardar fuori tutta compresa in un espressione indecifrabile...chissà che storie si sta raccontando. Certo che ci starei le ore a montare questa splendida.. donna. E' un atmosfera strana, lei è tranquilla.. persa nei suoi pensieri, mentre io mi sento parte della natura che fuori chiama la vita..il cielo ha dei colori che manco al cinema, i gabbiani riempiono l'aria, sembra stiano gridando Maria..Maria!!.. ed il mare è intento a lavare la spiaggia da tutte le stupide promesse d'amore che c' hanno scritto gli innamorati..pazzi!!
Aumento il ritmo..due colpi violenti e "siiii vengoooo". La faccio girare, si abbassa mi sfila il preservativo e mi finisce con le mani..da brava puttana.
La faccio alzare, è una sfinge, bellissima..mi bagno due dita col mio sperma e glie le infilo nel culo. Lo so che non serve, ma vorrei lasciarle dentro qualcosa di me. E' il senso del possesso che fu prealessandrino, cantava Battiato. Fanculo, averla veramente questa donna sarebbe una dannazione, lo so. Le infilo i 400 pattuiti nel taschino, tarpando le ali ad ogni volo pindarico. Mentre si ricompone la guardo, è proprio bella ed ha negli occhi una luce che mi piace, quella di chi non svende i propri pensieri . Maria, la puttana muta, ha finito il suo lavoro e senza una parola gira le spalle e se ne va..Mentre sale in auto si guarda intorno, guarda il mare..Cosa ci vede che non ho visto? Io vedo sempre tutto, sono Peppe il sordo..non il cieco. Mi fa strano questa donna, come strano mi sento io .Peppe il Sordo e Maria la Muta...ahahah...che bella accoppiata saremmo, magari ci accomuna la vista...Quasi quasi le chiedo di venire con me sulla spiaggia, è quasi buio, tra non molto si vedranno le stelle. E' sempre bello guardare le stelle. Stanno lassù e non appartengono a nessuno...come noi due, che potremmo scrivere il nostro nome sulla sabbia per stasera certi che domani il mare c'avrà dimenticati...e saremo nuovamente noi, due anime perse che vendono illusioni senza false promesse.
Giuseppe e Maria.
...Però!..Che nomi impegnativi...messi insieme sembrano quasi una risposta senza domanda.
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14 anni fa
admin, 75
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la nostra storia 2
La nostra storia due : Incontro conoscitivo con Cristina e Giorgio
Siamo di nuovo noi Francesca e Paolo , vogliamo raccontarvi come abbiamo conosciuto Cristina e Giorgio una coppia della Community .
Era da tempo che frequentavamo sexy community , ci piaceva leggere svariati annunci , per poi fantasticare insieme sulle situazioni che sarebbero potute accadere.. abbiamo conosciuto diverse coppie , tutte carine e molto simpatiche .
Volevamo provare a giocare in quattro , ma la cosa ci intimoriva parecchio , non avendolo mai fatto....
Una sera girando per i vari annunci siamo stati attratti da una coppia di Bergamo , una coppia carina , con qualche anno in più di noi , Giorgio e Cristina questi sono i loro nomi , ci sembravano persone a modo , cosi abbiamo deciso di approfondire la loro conoscenza .
scambiandoci le prime impressioni , per poi scendere nei dettagli ..
Abbiamo avuto il nostro primo incontro in CAM , la cosa era soddisfacente per tutti .
Essendo noi una coppia non regolare ci incontriamo di solito in un motel di Bergamo .
Ed è durante un nostro appuntamento che abbiamo deciso di vedere Cristina e Giorgio, definendo l’incontro all’uscita Capriate e poi in un bar per un caffè.
Ricordo.... Paolo molto teso, nonostante lo ero anch’io,cercavo di nascondere la mia tensione sorridendo e osservando la coppia per scrutare cosa pensassero intimamente di noi.
Arrivato il giorno... ci presentammo con un certo anticipo al casello , anche perche la decisione era di stare un po’ insieme prima di incontrare la coppia.
Una volta a destinazione vedo Paolo che mi aspetta , parcheggiata la mia auto , salgo con lui , la voglia è tanta.... di vederlo e di stringerlo , era un paio di settimane che non succedeva!
Il mio modo di vestire non è mai stato appariscente, ma sotto... mi ero depilata totalmente e non portavo le mutandine , come uso di solito quando incontro Paolo .
Nel mentre aspettavamo al parcheggio dell’autostrada... sento la voglia di accarezzarlo , non ce la faccio ad aspettare... sono già umida fra le cosce...cosi mi avvicino , slaccio qualche bottone della sua camicia e con la lingua incomincio a leccare il suo petto fino a sfiorargli i capezzoli mordicchiandoli delicatamente...a lui piace molto quando prendo l’iniziativa così si rilassa e mi lascia fare....
con la mano gli slaccio la cintura , apro la cerniera dai pantaloni , abbasso l’elastico degli slip, e in quel istante....mi ferma e mi dice ...c’è un uomo che ci sta osservando nella macchina a fianco di noi..!. mi volto, lo vedo...
è piuttosto accaldato , ma cerca di mantenere una certa indifferenza, gli sorrido... mi slaccio un paio di bottoncini e lascio intravedere il seno dalla camicetta,
bacio Paolo con passione e a un certo punto mi abbasso, gli tiro fuori il cazzo e lo accarezzo e lo prendo tutto in bocca, mi piace sentirlo gonfiare tra le labbra...
al pensiero che il tizio nell’altra auto si sta toccando guardandoci... sento un brivido lungo la schiena, a quel punto non ci interessa più dove siamo o se qualcuno possa vederci perché anche Paolo non sta fermo, sento la sua mano che fruga tra le mie cosce , le sue dita che mi penetrano ...
ogni tanto lo e vedo che se le porta tra le labbra per assaporarne il gusto e sentirne il profumo dei miei umori, la situazione mi eccita parecchio .
beh! ce voluto poco... sono venuta ,come faccio di solito , facendo una grossa chiazza sul sedile... non abbiamo previsto la cosa e mi dispiace,
Paolo mi incita a continuare con la bocca, mi prende la testa e accompagna il ritmo
e subito dopo viene anche lui , bagnandomi le labbra con il suo caldo sperma .
Accidenti … appena in tempo , si era fatta l’ora stabilita senza accorgerci.
In fretta e furia ci ricomponiamo e ci avviamo sul luogo dell’appuntamento , che era poco distante..
Eccola l’auto descritta da Giorgio , erano già lì ad aspettarci ..
Accostandoci ci facciamo riconoscere salutandoli con la mano e parcheggiando di fianco a loro ... eravamo molto imbarazzati!
scendiamo dall’auto, ci presentiamo scambiandoci un bacio sulla guancia,
poche parole , e poi ci avviamo in un caffè... per rompere il ghiaccio, scherziamo tra noi e ci troviamo da subito a nostro agio .
Seduti tutti insieme noto Paolo che lancia occhiate d’interessamento verso Cristina , una bella donna con un grosso seno , occhi chiari e due belle gambe, mi stuzzicava l’idea di giocare insieme a lei davanti ai nostri uomini,Giorgio non mi staccava gli occhi di dosso, sentivo una forte attrazione da parte sua, in quel momento Paolo mi sfiora la mano con un movimento tenero e capisco che ha ancora voglia...probabilmente anche lui ha fantasticato sulla coppia.
Passata un\' oretta a parlare.....concludiamo di combinare un incontro ...e ci salutiamo.
In auto ci raccontiamo le impressioni avute e decidiamo che sicuramente a breve l’incontro si farà... nel frattempo io non sto ferma lo stuzzico con una mano...ricordandogli anche il tizio del parcheggio... che ci osservava....chissà se era venuto anche lui!
Con l’altra mano mi passavo le dita sulle grandi labbra e divaricate le cosce mi masturbavo facendo in modo che Paolo potesse vedermi , ero un lago di umori , mi eccita moltissimo quando mi guarda , le mie dita si stavano facendo largo nel mio sesso , mi piaceva accarezzarmi mentre avevo l’altra mano sul cazzo di paolo , che guidava ma con la coda dell’occhio seguiva i movimenti delle mie dita ..avevo voglia di scopare accidenti ....
Arrivati in motel, vuoi per il poco tempo rimasto vuoi per l’eccitazione
In un batter d’occhio eravamo in bagno entrambi quasi nudi ,
Volevo fare pipi prima di iniziare a fare l’amore , ma cera Paolo seduto sulla tazza che mi stava guardando...
a quel punto ho capito che aveva intenzione di provare un nuovo gioco, ricordo che me ne aveva parlato... voleva che la facessi seduta sulle sue gambe.
Mi prese le mani mi avvicinò a lui mi fece sedere a gambe divaricare sopra le sue ,mi prese il viso tra le mani e comincio a baciarmi , io mi rilassai
sentivo il suo cazzo che sotto di me ogni tanto si rizzava , dandomi dei leggeri colpetti sul mio clitoride …
poi non ce l’ho più fatta a trattenermi ho fatto pipi , Paolo sotto di me era eccitatissimo, sentiva la mia pioggia dorata scorrergli lungo il cazzo , bagnandogli le palle, quella sensazione di calore e di trasgressione mai provata ci piacque molto...
una doccia veloce , per poi finire a fare l’amore a letto... e stato bellissimo e anche se il tempo è volato lo abbiamo passato molto intensamente ....
l’incontro con Cristina e Giorgio lo abbiamo fatto ,ma ve lo racconterò la prossima volta .
Un caldo bacio a tutta la Community da Francesca e Paolo
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3
14 anni fa
AdamDTS,
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la nostra storia
CP69lombarda Vogliamo raccontarvi la nostra storia cosi com’è capitata a noi Io mi chiamo Francesca e lui è Paolo, ci siamo conosciuti un paio di anni fa, in una chat dove si poteva scaricare musica e chiacchierare con persone che facevano altrettanto. Fin dall’inizio nasce un certo interesse e man mano, ci accorgiamo di avere molti punti in comune , si sta bene insieme , quindi ci troviamo spesso dandoci appuntamento in chat . I discorsi diventano sempre più accattivanti e sensuali, immancabilmente si finisce con il fantasticare raccontandoci le fantasie più represse ed inconfessabili...ci esponiamo in CAM. L’eccitazione sale...sfiorandoci la pelle con movimenti sempre più intimi e immaginando di essere insieme E’ in questa occasione che scopro di essere una donna sensuale e molto calda, sogno di essere un po’ sottomessa dal mio uomo durante i momenti di intimità ed essere posseduta in tutti i sensi , mi piace il sesso in tutte le sue sfumature , detto tra noi ,mi piace fare la porcellina ed essere osservata , vedere lo sguardo su di me aumenta il mio piacere fino a farmi eccitare e quindi osare.... Decidiamo di incontrarci... organizziamo l’incontro in ogni particolare, i nostri primi incontri sono un po’ timidi, ma allo stesso tempo molto passionali ....decidiamo di proseguire. Paolo è un uomo molto alto ma anche molto dolce , insieme abbiamo vissuto e scoperto tante emozioni , e stato lui che mi a spinto a fare sesso con un\'altra donna . Nonostante la mia gelosia , sono riuscita a dividere il mio uomo con lei , non c’è stato un rapporto completo fra loro, ma il quanto basta per accendere il desiderio e contemporaneamente la mia voglia di soddisfarlo. Il nostro primo incontro con una singola .. è avvenuto in un motel di Brescia, ricordo quel pomeriggio... per noi era la prima volta , entrambi eccitati , ma nel contesto anche un po’ intimoriti , Gloria, si chiamava così... una bella ragazza molto più esperta di noi, acconsentì al gioco come avevamo deciso in precedenza, mi ritrovai bendata nella stanza , sentivo le voci e le risatine per i movimenti impacciati, non sapevo cosa dovevo fare, incominciò lei a spogliarmi a baciarmi, io ricambiavo e anche se i gesti mi venivano spontanei, pensavo a Paolo... chissà cosa stava fantasticando in quel momento, ma quando ho sentito il suo bacio di approvazione, mi sono lasciata andare facendo tutte quelle cose che fino a poco prima immaginavamo solo nella nostra fantasia. Era bellissimo sentire le mani maschili e femminili che mi toccavano, le loro lingue alternarsi alla mia....ero eccitata a tal punto che non sapevo più cosa fosse la gelosia, ho tolto la benda dagli occhi, ho voluto osservare come gode una donna. Io nella posizione a pecorina, leccavo la figa di Gloria e lei sotto godeva ...e leccava la mia figa,mi piaceva osservarla insieme a Paolo, sentivo la mia eccitazione crescere e vedevo quella di Paolo sempre più forte, ho sentito Gloria bagnarsi e godere mentre con le dita la stantuffavo è stato quello il momento che paolo mi ha preso e mi ha scopata sotto lo sguardo di Gloria che leccava le sue palle e osservava mentre mi penetrava, a un certo punto il suo cazzo cambia direzione sento che entra prima piano e poi profondamente nel culo , non mi ha dato il tempo...ma non c’è stato bisogno di lubrificarlo , scivolava che era una meraviglia ....ho goduto come una troia in quel momento ;...sentendolo venire tutto dentro me. E’ stata un esperienza forte per entrambi , direi più che piacevole . tanto e vero che stiamo pensando di ripetere. Un bacio da Francesca e Paolo
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14 anni fa
AdamDTS,
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Aspettando l\'ascensore
Quella sera io e Luca ci eravamo dati appuntamento davanti casa di un comune amico per festeggiare una vittoria importante della nostra squadra del cuore.
Dopo aver citofonato all'amico per consentirci di entrare nel condominio ci siamo diretti verso l'ascensore per salire a casa, all'ottavo piano. Aspettando l'ascensore in silenzio, notammo dei lamenti (poi rivelatisi gemiti) al di là di una porta socchiusa che delimitava l'ingresso di uno stanzino semi-buio. Un pò preoccupati, un pò incuriositi, ci siamo avvicinati per ascoltare meglio e così notammo che la natura dei suoni che percepivamo di dolore erano causati in verità da intimi piaceri soffocati.
Sospinti da una crescente eccitazione mista a curiosità, decidemmo di farci inghiottire dal penombra della stanza adibita ad un grande ripostiglio del condominio. Nonostante ci mettessimo grande prudenza nell'avanzare nella direzione desiderata, incappammo in qualche ostacolo che provocò un urlo di donna smozzato probabilmente da una mano lesta. Illuminammo i nostri telefonini e ci trovammo davanti a noi un'immagine a luce soffusa di due ragazze, entrambe a seni scoperti, intente a procurarsi piaceri saffici.
Una delle due, trentenne, capelli castano-chiari, bel fisico, viveva nello stesso palazzo del nostro amico e l'avevamo incontrata un paio di volte in ascensore; l'altra sembrava più giovane (ventenne), più magra della trentenne ma un seno più abbondante, ed indossava un beretto con la pubblicità di una pizzeria del posto che serviva a domicilio.
Ci siamo subito premurati di tranquillizzarle che l'accaduto sarebbe rimasto per sempre rigorosamente nell'ambito delle persone presenti nella stanza e nel contempo di invogliarle a continuare per non privarsi di un piacere che poteva salire di lì a poco verso vette sublimi.
Assistevamo alla ripresa dell'effusioni aiutati anche dai dispay accesi dei telefonini; le ragazze, forse pervase da ulteriori voglie, quelle esibizionistiche, ci permettevano di avvicinarci molto mostrandoci nitidamente come la punta della lingua di una sollecitava il piacere dell'altra con il massaggio umido depositato sui capezzoli.
Le loro mani si muovevano prima delicatamente lungo il bacino scoperto, poi sulle gambe saltando appositamente lo spazio ancora coperto dalle mutandine. La trentenne portava una gonna corta mentre la ragazza più giovane jeans che notammo sbottonati a metà.
Da principio, i loro sguardi erano riservati esclusivamente sui loro corpi, poi forse, emergendo il lato esibizionista, incrociavano quelli avidi nostri e così la nostra eccitazione aumentò, percependola anche nelle parti basse.
La trentenne mise le mani sulle spalle della pony-pizza girl facendole pressione verso il basso e disse:se hai sete, scendi giù e bevi tutto. La giovane non si fece pregare e, inginocchiandosi, si abbassò intenta a tirar giù il perizoma della trentenne che successivamente si appoggiò in un piano di marmo per consentire meglio che la lingua della sua partner di piacere lavorasse meglio. Al contatto la lingua trovò subito le labbra umide e bastò un paio di tocchi ben assestati per allargare in modo netto le grosse labbre; allora due dita bagnate di saliva penetrarono la figa pulsante mentre la punta della lingua si diresse verso il grilletto, già fuoriuscito dai movimenti di una mano che partiva dal ventre.
I nostri cazzi oramai gonfi ci chiedevano ulteriori stimolazioni e così decidemmo con lo sguardo compiacente della trentenne che continuava a fissare le nostre parti basse, di tirarcelo fuori e menarcelo vicino alla figa della trentenne, già ben trattata a mani e lingua.
Gli odori dei nostri cazzi arrivarono anche all'olfatto della leccatrice di figa che, evidentemente, non potè fare a meno di assaggiare il gusto dei nostri cazzi. Mentre quindi continuava a stantuffare con le dita la figa della trentenne aveva iniziato a pompare i nostri cazzi alternativamente. La trentenne allora iniziò a toccarsi il clitoride, notevolmente emerso dalla sua base.
I jeans della ragazza vennero sbottonati dal mio amico che si mise in ginocchio alla stessa altezza e così si creò un trenino a tre permettendo alla giovane di godere, oltrechè a far godere. Il mio amico trovò una figa calda ed umida e con una forte presa sul bacino della ragazza iniziò a sbatterla energicamente: ti piace come ti sbatto?, le chiese. "sì, sono la tua cagna in calore, sbattimi e sculacciami".
La trentenne ebbe in quel momento un orgasmo violento, con spasmi ripetuti, e, solo grazie al mio cazzo ospitato nella sua bocca, si potè evitare un urlo liberatorio che avrebbe potuto insospettire oltremodo.
"Ora voglio il tuo cazzo", mi comandò. L'altra ragazza capì, ritrasse le sue mani grondanti di umori della figa che si premurò a leccare, e mi diede spazio per iniziare una penetrazione su una vagina adeguatamente preparata.
Volli scoparla come il mio amico stava scopando la sua amica per consentire alle ragazze di baciarsi con la lingua di fuori, una a fianco dell'altra. Bagnai il mio dito con la saliva della trentenne e così fece il mio amico con l'altra, ma ci scambiammo i buchetti da stimolare, e cioè io toccai quello della ragazza di Luca e lui così fece con quello della trentenne.
Il gioco dello scambio delle dita fu apprezzato dalle ragazze ma notammo che la giovane si stava eccitando parecchio chiedendo di essere penetrata con un aggiuntivo dito. Questo mi scatenò un ritmo incessante ed accelerato nel penetrare la trentenne che la fece venire una seconda volta mentre la giovane stava ottenendo un orgasmo più lungo ma che si dimostrò ancora più forte per le stimolazioni particolari nell'orefizio posteriore.
Dopo aver assistito ad un lungo bacio fra le due ragazze, Luca si mise sdraiato sul pavimento e chiese alla ventenne di mettersi sopra; iniziò così un'altra copulazione che sembrava un epilogo a metà, secondo i miei desideri. Invece, la giovane si rivolse a me con sguardo languido e disse: non vuoi montarmi da dietro? mi hai toccato così bene con le dita. Improvvisamente, il mio cuore accelerò dall'eccitazione, e così mi avvicinai alla bocca della trentenne per farmelo pompare e bagnare adeguatamente. Lei si impegnò tanto, più secondo me pensando per prepararlo al meglio per la sua amica che per il mio o il suo piacere.
Con un cenno chiesi al mio amico di decelerare il ritmo con cui stava scopando la ventenne per introdurre dolcemente la mia capella sul culo voglioso, già sufficientemente lavorato in precedenza. La trentenne, nel frattempo, pose la sua figa sopra la bocca di Luca, mettendosi così di fronte alla ventenne e riempendola di carezze e dolci bacetti bagnati.
Per un pò mantenni la mia mano sul mio cazzo per indirizzarlo meglio nel canale senza procurare dolori inutili. Mi accorsi di aver fatto un buon lavoro, perchè fu proprio la ventenne ad avviare il ritmo della sua (prima, così ci disse poi) doppia penetrazione. La presa delle mie mani sui suoi fianchi le diedero un brivido che si percepì non solo nel corpo ma anche nel gemito che tirò fuori. Capii che le piaceva essere guidata, governata, non solo posseduta. Allora le presi anche i capelli lunghi, dopo averla spostata in basso verso Luca e così iniziò una cavalcata di tre corpi che rispondevano i propri movimenti ad un unico fine, l'orgasmo simultaneo.
La trentenne soffocava nella sua bocca i pochi lamenti che la giovane ogni tanto esprimeva; quando i colpi si facevano più profondi e forti, le pareti del suo culetto violato avevano bisogno di abituarsi al nuovo trattamento. Poi, abituandosi, riprendeva a godere iniziando a dire frase sconnesse del tipo: perchè mi state facendo questo, no dai ancora più forte.
Iniziai a sculacciarla e questa novità le diede un impulso verso gemiti e respiri sempre più profondi ed accelerati. Fu meraviglioso capire che la stavamo portando al massimo godimento. La trentenne mi si avvicinò e mi disse che voleva venire anche lei insieme a noi e mi disse anche che avrebbe detto qualcosa all'orecchio alla ventenne che l'avrebbe portata direttamente all'orgasmo. Quindi appena avrei visto avvicinare lei all'orecchio della ventenne avrei dovuto montarla violentemente.
E così si fece, io e Luca, che doveva assecondare i miei colpi inferti sul culetto sempre più dilatato. La ragazza aveva acconsentito di poterle venire dentro; la trentenne, con movimenti del bacino sempre più veloci, si strofinò la sua figa nella lingua di Luca, oramai permanentemente offerta alla sue labbra e clitoride, e si preparò al terzo orgasmo avvicinandosi alla ventenne oramai in preda a voluttuosi piaceri e le disse “quello”.
“Ah sì, sì, sììììì”, i nostri corpi madidi di sudore, in contemporanea, arrivarono a godere insieme. Avvicinammo i nostri cazzi alla bocca della ventenne in modo che assaporasse i suoi sapori più intimi mentre la trentenne si mise a ridosso dei buchetti dell’altra ragazza ad aspettare che uscisse il nostro latte spermatico. Una volta prosciugati i piccoli rigagnoli, disse“Le avevo detto che avrei bevuto la vostra sborra uscita dai suoi buchi”.
Poi si avvicinò per baciare lungamente la sua compagna di sesso.
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14 anni fa
admin, 75
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La passera
La passera
Sono insieme a mio marito dentro un negozio di sementi, fiori e animali vari, ho scelto alcune piante che voglio mettere sul terrazzo di casa mia, lui assieme ad un commesso le sta caricando in macchina mentre io stò curiosando seguita con lo sguardo dal proprietario, un bel uomo alto sulla quarantina , quando vedo dentro una gabbia alcuni pappagallini molto rumorosi, “ si prenda anche un paio di uccelli”, mi invita il tizio, rivolgendosi a me con un tono che allude chiaramente ad un doppio senso. Io lo guardo e stò al gioco, “ grazie, ma ce l’ho già”, e lui mi guarda, ride e aggiunge “si ma due sono sempre meglio, conosce la storiella della passera?”, “no,” e lui sorride e racconta“ una passera viene sorpresa da un temporale, vede un ramo coperto da una foglia e ci si ripara sotto, poi un grosso merlo anche lui sorpreso dal temporale vede la passera sotto la foglia e ci si ripara anche lui, da una botta alla passera e si sistema li, un’aquila vede i due e dato che pioveva si posa sul ramo, da una botta al merlo, che si sposta, e a sua volta da una botta alla passera che arriva al limite della foglia e ricomincia a bagnarsi. La storia finisce qui, forse non fa ridere, ma impone una considerazione, che più è grande l’uccello e più si bagna al passera. ”Io scoppio a ridere, e visto che mio marito ha finito di caricare tutto saluto il simpatico uomo e me ne vado. Tornata a casa la sera ho voglia di scopare, ma c’è la partita in tv, una finale dove gioca la squadra preferita di mio marito, lui è preso e di me non ne vuole sapere, quindi dopo poco me ne vado a letto, ripenso alla passera, e sorrido fra me , quando viene a letto mio marito non mi riesce di scopare, la sua squadra a perduto l’incontro, lui è incazzato e addio sesso. L’indomani sera torno alla carica, ho voglia, sono stata tutto ilo giorno a fantasticare sul fatto che mi sentivo dentro lo stomaco un certo languore dovuto alla necessità di scopare, appena andati a letto mi butto su mio marito, lui è stanco, ma a mala pena gli si drizza, e quando me lo infila dentro dura pochissimo, viene quando io non ho neanche cominciato a godere, sono furiosa, me ne vado in bagno a lavarmi e mi masturbo con due dita. La sera successiva è mercoledì, serata dedicata al calcetto con i suoi quattro inseparabili amici, quando torna è tutto un dolore, stanchissimo e anche per questa sera niente sesso, mentre io comincio spazientirmi, ho voglia, da alcuni giorni ho come l’impressione che lui mi eviti. L’indomani sono al lavoro, sono tesa, ho voglia di sentirmi dentro il suo cazzo, mi ha sempre fatto godere molto, non che sia molto dotato,ma ha un bel cazzo giusto, e a me piace e lui lo sa usare bene, mi manca!, alle undici mi chiama e mi dice che questa sera tornerà tardi per via di una riunione improvvisa, io sono furente, credo che abbia un’amante, e allora decido di pareggiare il conto in anticipo. Già, il pareggio, è una cosa che io faccio quasi tutte le volte che andiamo in vacanza, da quando circa cinque anni fa casualmente mentre mettevo a lavare una camicia ho scoperto tracce di rossetto e fonda tinta giù, dopo l’ultimo bottone, come se un viso truccato fosse sceso in basso per …. succhiare quello che è mio, io no ho fatto scenate, ma da allora ogni anno in vacanza mi trovo un bel maschio e mi concedo una scopata fantastica, tanto per pareggiare i conti, diremo che per questo anno saremo pari in anticipo. Al momento della pausa pranzo vado velocemente a casa, mi do una rinfrescata veloce, poi , autoreggenti con pizzo alto, un reggiseno a balconcino che si aggancia davanti che a mala pena riesce contenere la mia terza molto abbondante, poi una gonna portafoglio che da come si tiene alta quando cammini fa vedere il pizzo delle calza, camicetta , giacca e un impermeabile per nascondere al momento tutto, poi torno al lavoro. Alle sei e mezzo , quando si esce faccio in modo di essere l’ultima, vado in bagno e via la camicetta, indosso sopra la giacca abbottonata con un solo bottone che quasi salta dalla pressione del seno, poi impermeabile e via, prendo la macchine e mi metto a girare la città a caccia di un cazzo che mi faccia godere. Per più di mezzora non trovo un’idea che mi soddisfi, mi sembrava più facile, invece non ho ancora trovato quello che cerco, un bar non mi va, troppa perdita di tempo, prendere l’autostrada e scoparmi un camionista mi sembra troppo pericoloso, non posso mettermi all’angolo di una via come una puttana, anche se dentro di me in questo momento è così che mi sento, poi casualmente mi ritrovo davanti al negozio di sementi, c’è un piazzale recintato, metà adibito a parcheggio, mentre l’altra parte vi sono dei scaffali di legno dove sono esposte le piante i fiori, entro decisa, mi tolgo l’impermeabile e mi metto a curiosare fra gli scaffali, senza sapere con precisione quello che fare. Luca il commesso mi vede, mi saluta mentre sta caricando delle buste dentro ilo cofano di una vettura, rientra e riesce con altre cose e una signora che se ne va, poi sento la voce di Mario io proprietario dietro di me,” che magnifica ed elegante sorpresa, posso esserle utile?”,” certo, ho ancora bisogno di qualche altra cosa, sa le piante che ho preso giorni fa non sono state sufficienti, mi sono rimasti due buchi che non so come riempirli, ci vorrebbe qualche cosa di speciale”, rispondo io con un tono molto allusivo, e mentre parlo mi abbasso in mezzo allo scaffale fingendo di osservare un vasetto di fiori, la mia gonna si apre lasciando intravedere il pizzo, ho slacciato il bottone della giacca, lui è alla mia destra, e dall’alto si deve godere uno spettacolo che da subito i suoi frutti visto che con la coda dell’occhio vedo il gonfiore crescere all’altezza della cintura. Lui si gira dice a Luca di chiudere, tanto serviamo la signora e poi via, “ venga dentro che ci sono piante molto belle, ”e mi fa strada, seguita da Luca, dentro guardo un poco in giro, loro abbassano la saracinesca a metà. Io sono davanti alla gabbia dei pappagalli, “si prenda due uccellini”, mi invita Luca, e io mi abbasso di nuovo ripetendo lo stesso copione, che ora da un doppio risultato dato che anche Luca a il cazzo in tiro, “ma se sono uccellini non so se andranno bene, io vorrei di meglio”, dico sempre restando bassa e mi giro per vedere l’effetto della mia provocazione, sono tutti e due molto in tiro, mentre io sento la mia fica colare tantissimo. Mario mi fa sollevare, “ venga in ufficio che ho un catalogo dove può scegliere meglio”. Entro nell’ufficio in mezzo a loro due, un locale dove c’è una scrivania, due sedie, e un divano che ha l’aria di essere messo proprio nel posto giusto, poi Mario si gira, mi osserva, aspetta che sia io a fare la prima mossa che non si fa attendere, lo guardo, mi avvicino e gli stampo un bacio in bocca , lui mi risponde stringendomi se, sento un bozzo grosso premere contro il mio ventre, contemporaneamente Luca si appoggia dietro di me, e un bel cazzo duro si appiccica alle mie natiche, io sono un brodo, la mia fica cola , lui insinua le mani sotto la giacca che da dietro Luca mi aiuta a togliere, poi è la volta del reggiseno, ora Mario mi bacia il seno, mentre l’altro si dedica al dietro, sento scivolare al sua lingua giù per la schiena e mi procura un ennesimo brivido di piacere. Mario arretra un passo, si sbottona i pantaloni e si siede sul bracciolo del divano, io mi abbasso e ….. CAZZO!!!!!! … che cazzo!!!!! ….. un palo, un meraviglioso uccello di notevoli proporzioni, Luca intanto si abbassa e mi toglie la gonna che finisce insieme alla giacca sulla sedia, “ accidenti è già tutta bagnata ” commenta mentre con una mano mi tocca da dietro, Mario mi fa piegare a novanta, e io mi ritrovo davanti a viso il suo meraviglioso cazzo durissimo e enorme, tanto che non mi entra dentro la bocca pur essendo abbastanza larga, contemporaneamente, Luca mi fra aprire le cosce, e si infila con la testa sotto di me leccandomi dalla fica al culo, io sono al limite del’orgasmo, mi impegno a leccare il palo, poi sento la lingua soffermarsi in modo continuo sul clito e vengo, scossa da brividi di piacere vorrei urlare ma ho la bocca letteralmente piena …. mmhmmhmhumhumumhum…. un lunghissimo gemito è tutto quello che riesco a dire, “ mi ha inondato la bocca”, commenta Luca e a questo punto Mario mi fa risalire, mi gira ora sono pronta, mi appoggio al cazzo di lui , appena sento la cappella entrare prendo un respiro e mi impalo su di lui con un movimento lento, sento entrare dentro la mia fica un cuneo di carne che mi apre, scivola sulle pareti lubrificate dai miei umori, mi dilata e riempe contemporaneamente, fino ad arrivare in fondo, sento colpire con forza l’utero e il fiato mi muore in gola, sisssiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii ………uuuuuumuuuuuuuu …….. siiiiiiiiiiii…….. , un momento fermo dentro di me e subito mi fa venire …… VENNNNNGGOOOOoooooooooo ……… grido con tutto il fiato che ho, poi lui mi incomincia a pompare dal basso, mi fa morire di piacere ad ogni affondo. Luca ora mi invita ad abbassarmi, e così mi ritrovo il suo cazzo all’altezza della bocca , è un bel cazzo, più piccolo, direi come quello di mio marito, e di giuste proporzioni, mi entra bene in gola, incomincio a pomparlo in contemporanea al fatto che quando uno mi spinge dal basso l’altro mi entra in gola. Non riesco più a capire nulla, sono sconvolta dal piacere , gli orgasmi si succedono in un continuo sconvolgente, non mi credevo di avere tanta voglia, o forse stò godendo tantissimo anche per il fatto che è la prima volta che due maschi mi scopano insieme, non mi era mai capitato e mi stanno facendo letteralmente uscire di testa. Dal tanto godere ad un certo punto sento che le gambe non mi reggono più, allora si cambia, mi fanno girare, mi metto con la gamba destra sul divano, e mi appoggio al bracciolo, Luca si posiziona dietro di me, spennella il cazzo fra gli umori della mia fica, lo sento lubrificarmi il culo, intuisco che quello sarà il prossimo buco che mi riempiranno, e lì a poco il suo glande si affaccia al mio buchetto che già pronto lo riceve con piacere. Non sono vergine di culo, anzi è un posto dove amo molto ricevere un bel cazzo, lui si infila delicatamente in me, sento tutto il cazzo scivolare dentro ….. “ a che bel culo, è proprio una favola!!!!!”, commenta soddisfatto, io che mi ero ritrovata di nuovo il cazzo di Mario davanti al viso devo respirare forte, mi sta inculando benissimo, come piace a me, lentamente ….. daaiiiiiii … sopingiloooooooo dentrmuumumu …… ma non finisco la frase, Mario mi spinge il palo direttamente in gola. Passano alcuni minuti, Luca mi incula con decisione, sento montare l’orgasmo, il mio corpo si tende, vengooooooooooooo!!!!! … grido per l’ennesima volta, e questo è forse il segnale che aspettavano, Luca mi afferra per la vita, mi solleva e si appoggia lui al bracciolo della poltrona, mi ritrovo impalata sul suo cazzo tutto piantato dentro, le gambe mi sono fatte sollevare da Mario che viene posizionarsi davanti, per un momento ho un brivido, di paura, intuisco le loro intensioni, ma non ho il tempo di dire nulla, sento Luca da dietro che apre le labbra della fica , il glande di Mario farsi strada dentro di me, poi sento Luca che porta le sue mani in alto ai miei seni, li stringe li impasta , mi procura un piacere in più. Mario affonda il suo cazzo dentro di me, apro la bocca, ma non esce che un lamento ……hhahhhhhhhhhhsssssiiiiiiiii …… è tutto quello che mi ricordo, perche da quel momento sono sconvolta dal piacere, cado come in trance, godo e godo a ripetizione, loro mi pompano con forza, mi sconvolgono, slabbrano la mia fica e il culo, “dai godi, godi bella troia”, io non ho più la cognizione ne del tempo ne del luogo, so soltanto che ad un certo punto Luca mi strizza con forza i capezzoli, “hhhhhahhhhiii”, grido e mi sembra di tornare in me, loro ridono, e si scambiano un cenno d’intesa, incominciano a pomparmi velocissimamente, li sento gonfiarsi, stanno per schizzare, “ si …. Siiiiii ….. più forteeeeee” urlo, e la loro risposta non si fa attendere “ sbroooooooo” siiiii sborrooo pure io” urlano insieme e si piantano contemporaneamente in me. Sento il loro seme bollente inondare i miei buchi, e questo placa sia la mia sete che la loro libidine, restiamo un momento fermi, Mario mi sorride, poi esce delicatamente da me, sento dalla fica dilatata, colare tutta la sborra, poi anche l’altro mi aiuta a rimettermi in piedi, mi indicano una porta dove c’è un bagno, mi ripulisco, esco e mi rivesto. “Sei stata fantastica “, mi dice Mario, e aggiunge, “ non potevi capitare in un momento migliore, Luca la prossima settimana si sposa”. Io mi giro, lo guardo “allora consideralo un addio al celibato o se preferisci il mio regalo di nozze.” “No, quello lo ha già fatto tuo marito”, mi dice e io resto un momento perplessa, “ come non lo sai che sia mia moglie che la fidanzata di Luca lavorano nella stessa azienda dove lavora tuo marito”. Io fingo un’amnesia che non ho, ma ora capisco perche da alcuni anni veniamo sempre qui comperare i fiori, li saluto e me ne torno a casa. Dopo cena doccia e a letto, sono ancora sconvolta dal piacere provato, ma c’è qualche cosa che non mi quadra, poi sento lui tornare, fingo di dormire, lui si spoglia silenziosamente e viene a letto, poco dopo dorme, io mi avvicino, mi infilo sotto le coperte raggiungo il suo inguine, sento inequivocabile l’odore di femmina che ha addosso, domani ne parliamo. La sera dopo quando torna dal lavoro io mi faccio trovare con l’accappatoio , ho appena fatto la doccia, lui si spoglia per fare altrettanto quando io mi apro e resto nuda davanti a lui, “ sono ancora bella?, ti eccito sempre?” gli chiedo, lui resta sorpreso, io lo abbraccio, ti voglio, e lo trascino con me sopra il letto, lui ha un’erezione, lo sento premere contro la mia fica, alzo le gambe lo stingo a me,” allora quella puttanella che ti sei scopato ieri sera non ti ha spompato se hai ancora voglia di me”, lui mi guarda stupito, sento che cerca di infilare il cazzo dentro la mia già bagnata fica, ma io tergiverso, e lui reagisce cercando di divincolarsi, “ quale puttanella?, di che parli, e poi che ne sai”, io lo guardo, ora gioco con lui “ parlo di una di quelle troiette che lavorano con te, ma tanto sono sicura che non si è divertita come mi sono divertita io“, lui ride, “ e tu mi vuoi far credere che sei andata a scopare con un altro?”, “ un?, no, due, mi hanno fatto pelo e contropelo, fica, bocca e culo”,. Lui resta un momento serio, non riesce a capire se stò scherzando o parlo seriamente, “ non credo che tu lo abbia fatto”, “ ma tu invece si, chi era una delle segretarie vostre o chi, non mentire, avevi ancor addosso il suo odore”, lui mi guarda, “ ammesso che io sia stato con un’altra devi sapere che si trattava di un addio al celibato, e non ero solo”. Ora sono io che resto perplessa, per un momento credo che il destino abbia giocato duro,” era la ragazza del commesso del negozio di sementi che lavora con te come la moglie del proprietario?” lui resta basito, “ ma tu come fai a saperlo, io non ti o mai detto di conoscerle”, lo incalzo“ rispondi, era lei, e chi altro?”, lui abbassa lo sguardo sconfitto, “ si la ragazza di Luca, e la moglie di Mario, poi i soliti quattro miei amici che conosci”. Resto un momento in silenzio, lo guardo, “allora che avete fatto?, ve le siete scopate ?”, lui con lo sguardo basso annuisce con il capo, “allora siamo pari, io mi sono scopata Luca e Mario,” lui mi guarda, sorride, il tono della mia voce non deve averlo convinto, “ a si?, ti hanno scopato loro?, ma mi sembra che tu abbia ancora voglia”, ride, è convinto che io non abbia detto la verità, mi infila dentro il suo cazzo, lo sento durissimo, mo pompa, godo, lui continua a scoparmi con forza, lo sento scatenarsi ,” e allora godi troia che si è fatta sbattere da due maschi,” e con impeto mai avuto prima mi sbatte dentro il cazzo, lo sento quasi in gola, “ si, mi hanno scopato in due, ma solo tu mi fai impazzire, daii … più forteeeeeeee ….. daiiiiiiiiiiiiiiiiiii VENGOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!” ….. il mio grido è la conferma che lui aspettava, mi infila tutto il suo meraviglioso uccello e viene … siiiiiii … tienniiii .. sborrrooo!! … e sento il calore della sua sborra dentro di me. Mi bacia, si infila nel bagno per farsi la doccia, io mi lazo dal letto, mi guardo nello specchio, “ Anna sei una troia!!, ” mi dico specchiandomi, non era un cazzo che volevo, ma quello di mio marito, mi sentivo come trascurata, ma era solo lui che volevo, l’unico capace di farmi godere veramente in maniera unica , perche è il solo che quando mi scopa lo fa con amore, con passione, sentimento profondo. Io ho quarantacinque anni, un’età difficile per una donna, è il momento in cui senti la necessità di sapere se sei ancora in grado di sedurre un maschio, e mi riguardo allo specchio,compiaciuta, “ si sono una troia, ma una BELLA troia” , e poi ripenso ad una certa frase, sorrido, e mi dico che se anche questa volta l’uccello non era il più grosso con la botta che gli ha dato la passera si è bagnata ugualmente.
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14 anni fa
admin, 75
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Una coppia che non dimentichero\' mai
Negli anni '80/90 il computer non monopolizzava ancora la "posta del cuore" (o del cazzo e della figa se preferite) e cosi' Giovanni scriveva numerose lettere alle riviste a "luci rosse" (ci sono ancora?) attendendo poi la risposta (se arrivava) al fermo posta (che pena, certe code, e l'impiegato che se ne fotteva!). Forse una su dieci andava a buon fine, ma un giorno Giovanni ricevette una letterina su un foglio di carta a righe da Bologna (lui abitava a Milano) firmato Rina, la lei di una coppia (il marito si chiamava Claudio). Coppia abbastanza giovane, lei casalinga lui capo magazziniere in una importante ditta, sposati con figli da una decina d'anni. "Non sono molto alta" scriveva Rina, "ma nelle botti piccole c'e' il buon vino" e cosi' Giovanni incontro' la coppia in una uscita dell'autostrada a Bologna. Fu condotto in una loro casetta in campagna con un bel fuoco ardente e secondo le indicazioni del marito che era un tipo piuttosto deciso e determinato, tutti e tre nudi sul letto fecero "tutto e subito". Di quel primo incontro Giovanni ricorda un bel 69 e la decisione di Claudio nel prendere la moglie davanti e dietro (Rina era perfettamente aperta in entrambi i canali). Questi incontri di sesso deciso ma breve si ripeterono a lungo; diverse volte era la coppia che andava a Milano nell'appartamento di Giovanni. In seguito Claudio chiari' che non aveva voluto un singolo della stessa citta' (Bologna) "per evitare ogni rischio", ma uno distante almeno 200 chilometri, "che gli dava maggiore sicurezza". Qualche volta Rina prima di partire regalava a Giovanni le proprie mutandine, oppure, se gli incontri ritardavano per gli impegni di lavoro di uno o dell'altro, ne inviava un paio indossate per uno o due giorni (di piu', come avrebbe voluto Giovanni, Rina non riusciva) per posta espresso avvolte nella plastica, "fresche di giornata" come diceva lei scherzando. Giovanni ne ricorda un paio, che tenne a lungo sul pro-prio cuscino indossandole anche personalmente qualche volta, portate da Rina dopo che i coniugi avevano fatto l'amore, abbellite anche da una macchiolina rossa, probabilmente Rina aveva appena iniziato o stava per terminare il suo periodo. Un giorno che l'incontro era stato piu' sbrigativo del solito, Giovanni ebbe l'impressione che sarebbe stato uno degli ultimi. Invece era solo l'inizio. Le telefonate con Rina si intensificavano, quasi ogni giorno (rispondeva sempre lei al telefono, anche quando Claudio era in casa). "Tesoro, quando hai fatto l'amore?" Chiedeva curioso Giovanni, ricevendo immancabilmente la stessa risposta "Ieri sera!" e se c'era un cambiamento era "e anche stamattina!" opppure "e oggi pomeriggio!" Giovanni, pure essendo contento che la cara Rina fosse cosi' ben servita dal consorte, provava anche un poco di invidia, dato che lui si doveva accontentare di qualche volta alla settimana quando gli andava bene. Lei gli spiegava che da quando erano sposati Claudio non aveva mai mancato un giorno, nemmeno quando aveva le sue cose, o in ospedale dopo il parto, a sponda, con il timore di essere sorpresi dall'infermiera. Anche alla domenica pomeriggio Claudio si annoiava facilmente e finivano sempre a letto. "Va bene" raccontava Rina, "ma almeno portami una volta a mangiare una pizza prima di farlo". "Non lamentarti Rina, sapessi quante donne ti invidiano..." la consolava Giovanni. Queste telefonate si trasformavano spesso in erotismo spinto e finivano in belle sditalinate e ricche seghe ("dimmi come e' la tua figa, te le lecco tutta..." "mettimelo nel culo, dai..."). Altre volte Rina telefonava a Giovanni durante i rapporti col marito, facendogli sentire i loro godimenti o le invocazioni erotiche: "leccami il buco del culo" "sborrami tutta" e via di seguito. Non basta, specialmente all'inizio Rina scriveva, mentre scopava col marito, deliranti lettere erotiche a Giovanni del tipo "Claudio me lo sta mettendo nel culo, ma la figa e' vuota..." probabilmente era nella posizione a pecorina e quindi la scrittura era sconnessa e irregolare per i colpi d'ariete che riceveva. Alludeva alla doppia penetrazione simultanea fatta col marito e con Giovanni; avevano fatto anche, a richiesta del marito, due cazzi contemporaneamente in figa, ma non era stato facile farli entrare a fondoi tutti e due, come nel caso di utilizzo dei due "vasi".
Un bel giorno Giovanni, sdraiato sul letto, abbassa gli occhi verso Rina che lo sta allegramente spompinando, e che vede? I due coniugi felici e contenti, ridendo e scherzando, si passano il suo cazzo da una bocca all'altra! Resta male, ma che puo' fare? Orami era diventato un amico di famiglia, non poteva fare il difficile. E infatti dopo altri incontri succede che Rina sta succhiando golosamente il cazzo del marito,
Giovanni le si avvicina accarezzandole affettuosamente la testa e congratulandosi per la sua abilita': "sembri proprio una maestra diplomata!". Non fa in tempo a finire la frase che Rina gli sbatte letteralmente in bocca il cazzo del marito! Non e' come leccare fica ragazzi, qui e' un manganello che ti riempie la bocca, ti scende in gola e ti da' quasi l'impressione di soffocarti, ma alla fine Giovanni si rese conto che non e' poi cosi' strano e che puo' essere anche piacevole. Giovanni si stava rendendo conto che la sua coppia nei momenti di intimita' aumentava la propria eccitazione e migliorava il rapporto pensando alle trasgressioni fatte con lui nell'ultimo incontro, oppure a quelle da compiere nel prossimo. In un certo senso i coniugi dopo avere incontrato Giovanni "vivevano di rendita" per quasi un mese ripensando a quanto avevano fatto; quando questa carica era esaurita, richiamavano Giovanni nella loro alcova. Accomodarsi nel letto matrimonale degli sposi era particolarmente gradito a
Giovanni perche' tale fatto lo faceva sentire parte integrante della coppia (un giorno a causa dei movimenti dei tre il letto si ruppe rumorosamente!). Effettivamente un singolo a modo e dotato anche di cervello, utilizzato sapientemente da una coppia avveduta, costituisce indubbiamente un "valore aggiunto" ai rapporti di coppia, ravvivando e mantenendo il desiderio e l'eccitazione. In un certo senso Giovanni si sentiva un poco strumentalizzato e quasi un "oggertto sessuale", ma cio' non gli dispiaceva per niente, anzi.
Durante un normalpe 69 -Giovanni sul letto, Rina sopra- Claudio la penetra a pecorina, permettendo a Giovanni di baciare e leccare i due sessi uniti nell'atto d'amore, ma quando Claudio sta venendo toglie il cazzo dalla figa e gli sborra in bocca, senza che Giovanni in quella posizione se ne possa rendere conto o possa almeno spostarsi. Quella prima volta Giovanni non ebbe il coraggio di ingoiare come fece in occasioni successive, e senza fsrsi notare, perche' lo riteneva poco cortese, lascio' cadere sul letto dalla sua bocca quella preziosa candida lava.
Passato qualche tempo, Giovanni partecipo' alla festa di laurea in legge del loro figlio Matteo. Poco tempo dopo, in uno degli usuali incontri, Rina stava seduta sul viso di Giovanni che si dilettava a passare la lingua da un buco all'altro, mentre Claudio stava pure seduto sulla pancia di Giovanni baciando teneramente con la lingua la sua sposa: per Giovanni era una vera gioia vederli cosi' innamorati e sentirseli cosi' vicini. Si', pero' a un certo punto Giovanni sente che Claudio sta spingendo il culo sul suo cazzo (che ovviamente era ben duro); in quella situazione sarebbe stato ridicolo sottrarsi rompendo il gioco, e cosi' il rito si compie fino in fondo (e poco dopo Giovanni svuoto' le palle con una potente e profonda sborrata). Fu molto bello certo, ma Giovanni nei giorni successivi si rese conto della grave trasgressione che aveva commesso: l'aveva messo nel culo a un uomo, per la prima volta in vita sua! Gli incontri ripresero come d'abitudine, sesso spinto certo, ma senza ripetere l'ultima esperienza, finche' un giorno, mentre stava abbracciato con Rina dopo l'amore entrambi coricati sul fianco, ecco che sente una nerchia puntargli diritta al culo. Sia pure con garbo, Claudio non era il tipo di accontentarsi di un piacevole gioco, no, lo spinse tutto dentro con grande dolore di Giovanni per interminabili dieci minuti: che sollievo quando finalmente ritrasse quella nerchia, che pero' gli aveva lasciato dentro un secchio di calda sborra. Ora fortunatamente il dolore e' praticamente scomparso, lasciando posto al piacere. Dopo quelle esperienze cosi' gratificanti e complete, il rapporto con la coppia si trasformo': ora Giovanni non era attratto solo o principalmente da Rina come era stato all'inizio, ma anche da Claudio: il rapporto con la coppia era davvero completo e perfetto.
Dopodiche' i rapporti ripresero come prima, senza grandi novita'. Pero' col tempo i coniugi tendevano a diradare gli incontri, trovavano sempre delle scuse per sottrarsi; Giovanni si rese conto che purtroppo la bella relazione stava per finire, anzi era finita. Ne soffri' molto perche' era sinceramente innamorato di quella coppia che tanto gli aveva dato, tuttavia accetto' la loro decisione e mantenne con loro una bella amicizia, scambiando gli auguri durante le festivita', non mancando di telefonare loro dal Cantagallo dell'autostrada tutte le volte che passa per Bologna.
PS. Ci sarebbe un seguito, se vi interessa fatemelo sapere.
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14 anni fa
roby1sangallo,
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Ultima visita: 2 anni fa
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Alle terme...
Altro racconto scritto da me (F) e da Tyzzy)
(F) E finalmente era arivato il ponte del I Maggio. Dopo mesi di duro lavoro potevo riposrmi con una piccola vacanza. Avevo deciso di andare alle terme, perchè volevo ritemprarmi lo spirito e il fisico. Sarei partito subito il venerdì sera e sarei tornato il lunedì pomeriggio. Tre giorni di relax. Non vedevo l'ora. Per tutta la giornata lavorai normalmente. Poi finalmente arrivò l'ora di andarmene, di lasciare ogni preoccupazione lavorativa e finalmente godermi un pò di relax. Uscii dall'ufficio, andai in macchina e mi avviai verso la mia meta...
(T)...è un pò di tempo che ci pensavamo io e mio marito, ritagliarci un momento di relax per noi due non sarebbe stato male, ed un centro benessere avrebbe certamente fatto al fatto nostro, bella gente, relax, una tisana, un massaggio e via...le tossine sarebbero sparite e magari avremmo conosciuto qualcuno con cui instaurare anche una tenera amicizia..
(f) Arrivai alle terme, il viaggio era stato tranquillo, niente di eccezionale. Parcheggiai e mi avviai dentro. Entrai nell’hall dl centro e mi diressi vero il bancone. Una ragazza carina, molto affibile, mi diede il benvenuto e sbrigò tutta la prenotazione che avevo fatto. Ad un certo punto, mentre la ragazza stava lavorando sul pc, vidi entrar una coppia con la lei bellissima. Era vestita casual, ma con eleganza. Indossava un paio di scarpe coi tacchi che la slanciava e fu questo a farmela notare. La osservai bene mentre si avvicinavano anche loro al bancone….
(T) io ero seduta al bar della sauna ed ero rivolta verso il bancone della reception e notai anch'io la coppia entrare, o meglio notai prima la LEI, bellissima, slanciata, coscia lunga, capelli lunghi, tacchi alti...insomma veramente una bellissima ragazza e poi lui, giovane sportivo, ben vestito, abbronzato palestrato al punto giusto, una bella coscia piena ed un sederino niente male
(F) Girai lo sguardo e ti notai. Lì seduta sul divano, con quella gonna un po’ oltre le ginocchia, la camicetta bianca che si intravedeva il tuo reggiseno nero. Portavi un paio di scarpe con allacciatura alla schiava. TI osservai bene bene e mi stava venendo voglia di conoscerti….
(T) i nostri sguardi si incrociarono ed anch'io ti guardai notando nei tuoi occhi un certo interesse nei miei confronti, ma la mia attenzione era tutta attirata dalla coppia appena entrata nel centro. Inconsciamente alzai la coscia per accavallare le gambe diversamente ed il tuo sguardo si fece più insistente poichè veramente c'era poco da lasciare alla immaginazione con quel movimento che avevo fatto
(F) vidi il movimento delle tue gambe e riamasi affascinato dalla tua bellezza. Forse era la mia immaginazione ma forse intravidi il tuo fiore nel tuo movimento e immaginai che non portavi le mutandine. Il mio sguardo era catturato sulle tue belle gambe nude, sul tuo fisico. Pensai che magari in questi giorni mi sarebbe piaciuto conoscerti. Poi il mio sguardo andò alla copiia e vidi che anche lei ti guardava, forse anche lei aveva notato il tuo movimento ed aveva notato la stssa cosa che avevo visto io. I suoi occhi andarono sul tuo corpo e vidi che anche lei era calamitata sulle tue gambe. Il suo uomo la raggiunse e si avviarono verso la loro stanza, ma prima di sparire dalla Hall, lei si girò e ti fece un occhiolino….
(T) risposi con un mezzo sorriso all'accenno della ragazza e venni ricambiata. Seguii quel movimento sinuoso di bacino, quei polpacci muscolosi abbronzati e completamente depilati da essere lucidi, quel seno che prorompeva da quella camicetta...insomma la spogliai con gli occhi...e sentii che la desideravo. Finii in fretta il caffè che stavo sorseggiando e mi alzai. Presi la mia borsa e mi diressi verso la mia stanza che guarda caso era a fianco a quella della mia preda. Ti passai accanto ed i nostri sguardi si incrociarono
(F) ti vidi passare di fianco a me e potei sentire il tuo profumo che inebriò le mie narici. Come tu facesti con la lei della coppia, io lo feci con te e ti guardai come se ti spogliassi con gli occhi. Qualcosa mi si risegliò sotto. Poi mi avviai anch’io alla mia camera e notai che la mia era di fronte alla tua. Ti vidi entrare dando uno sguardo alla coppia che stava entrando nella loro. E poi entrai. Disfeci le valige e mi spogliai nudo. Quelle erano delle terme in cui era possibile girare senza intimo sotto gli asciugamani. Presi il mio e lo avviluppai attorno alla vita e uscci dalla stanza per avviarmi alla sauna…
(T) feci lo stesso io, mi spogliai nuda mettendo il mio intimo nella borsa, mi voltai verso lo specchio ed analizzai il mio corpo in ogni sua parte, lo accarezzai con le mie mani indugiando in mezzo alle gambe per sentire se ero a posto, mi soppesai il seno accarezzandolo piano. Presi l'asciugamano e me lo avvolsi attorno ai fianchi lasciando scoperto il seno. Aprii la porta proprio mentre uscivi tu e guarda caso uscì, nello stesso instante anche la coppia. Ci guardammo tutti e quattro con un misto tra imbarazzo e qualcos'altro che solo dopo avrei compreso
(F) uscii dalla mia stanza e mi trovai di fronte alla tua bellezza. I miei occhi furono calamitati sui tuoi bellissimi seni. Ti guardai negli occhi e ti dissi un “Ciao” un po’ imbarazzato. Poi volsi lo sguardo e vidi anche la coppia. Anche lei come te portava l’asciugamano sotto il seno lasciandolo scoperto. Ci guardammo tutti e poi c ivoltamo e ci diressimo verso la sauna. Io mi misi per ultimo, così potevo osservare la tua bellissima schiena e la tua bellissima camminata….
(T) io ero davanti a te e dietro quello splendido angelo e potevo ammirarla in tutto il suo splendore di curve e profumi. L'asciugamano era penetrato nel taglio del suo sederino e mi faceva vedere, ad ogni passo, quello splendido incavo tra le natiche. Anche lui era molto bello, sportivo e muscoloso. Il petto peloso al punto giusto e qualcosa che si notava davanti attirò la mia attenzione....era già eccitato credo perchè un bozzo decisamente incredibile fuoriusciva sull davanti.
(T) ci avviammo tutti e quattro, senza farlo apposta, verso la Sauna che ci era stata riservata. Entrò prima la coppia dopo che un'inserviente ci aveva regolato la temperatura ad un livello accettabile. Entrò prima la coppia, poi io e poi tu dietro di me come un'ombra. All'interno c'era già una coppia completamente nuda sdraiata sulle panche in legno. Si spostarono un pò per farci posto. La ragazza davanti a me si voltò e guardandomi negli occhi si tolse l'asciugamano e rimase nuda davanti a me aspettando che facessi altrettanto. Così feci e con u pò di imbarazzo fui nuda davanti a lei. Ci guardammo con interesse in ogni parte del corpo e con piacere notammo entrambe la nostra completa depilazione; ci sedemmo vicine...non volevamo altro lo sapevo. Il suo ragazzo si tolse l'asciugamano rimanendo a sua volta nudo. La sorpresa che aveva tra le gambe mi fece paura. Era dotatissimo...e la cosa pazzesca era che era completamente a riposo, per nulla eccitato, ma da sotto l'asciugamano pareva già molto avanti...Completamente depilato il suo membro penzolava tra le gambe. Aspettammo che facesti anche tu la tua mossa di spogliarti e così facesti rimanendo completamente nudo e già con qualche segno di eccitazione. Ti sedesti vicino a me e ci salutammo tutti scambiandoci sguardi tra il desiderio ed il compiaciuto
(F) vidi quei corpi di quelle donne splendide davanti ai miei occhi. Notai anche il membro in riposo del ragazzo della coppia e un briciolo di invidia mi pervase. Mi sedetti di fianco a te e poi liberai anche il mio corpo dall’asciugamno. Un briciolo di ecccitazione laveva ridestato il mio membro. Ora eravamo tutti quanti nudi. Vidi i vostri sguardi di intesa. Dopo il saluto iniziammo ognuno a guradare l’altro. I miei occhi andavano dai tuoi seni a quello della ragazza per poi scendere al suo fiore e ritornare su di te. Il ragazzo faceva la stessa cosa. Ad un certo punto la ragazza si sdraiò a pancia in giù con la testa appoggiata alla coscia del suo ragazzo e con noncuranza, una sua mano andò sul suo membro ancora in riposo. Ti volse uno sguardo di intesa…
(T) mi sdraiai anch'io di schiena ed appoggiai la testa sulla coscia del ragazzo che a questo punto aveva due ragazze sulle sue gambe. Tu eri invece seduto ai miei piedi e lo spettacolo che si aprì ai tuoi occhi fu il mio sesso che alzando le mie ginocchia si mostrò in ogni sua parte. La ragazza, dopo un primo momento penso di gelosia, si lascio andare e mi permise di mantenere la posizione. L'altra coppia era sdraiata in uno scompartimento sopra di noi e si godeva la situazione. La ragazza della coppia sopra di noi non era certo una bellezza, anzi era un pò grassotta e bruttina, mentre il suo ragazzo non era niente male in ogni sua espressione....
(F) I miei occhi andarono al tuo fiore dischiuso davanti a te. Il mio membro che era già un po’ eccitato si indurì ancora di più. Presi coraggio e con la mia mano iniziai ad accarezzare uno dei tuoi piedi. Intanto la ragazza aveva impugnato il membro del suo uomo e l’aveva iniziato ad accarezzare. Aveva dischiuso anche lei leggermente le gambe. La coppia di sopra osservava e notai che i capezzoli della ragazza iniziarono a inturgidirsi. La mano di lei andò sul membro del suo uomo e come la bella coppia, anche lei iniziò ad accarezzarlo. Intanto il ragazzo con il membro notevole appoggiò una sua mano leggera sul tuo seno nudo e l’altra sul sedere della sua ragazza. L’atmosfera iniziò a farsi eccitante…
(T) la mano del ragazzo su cui ero appoggiata incominciò a massaggiare il mio grosso seno che ad ogni passata diventava più turgido. Guardai il ragazzo negli occhi e notai che denotava un certo imbarazzo infatti era arrossito. La sua ragazza con la mano armeggiava sul suo membro con maestria andando ad accarezzarlo profondamente tra le gambe. Il tuo massaggio al mio piede mi piaceva e decisi di lasciarti fare. Con coraggio presi l'iniziativa ed dissi a tutti..."perchè non ci presentiamo, rompiamo il ghiaccio"....
(F) Mi presentai prima io dicendomi che mi chiamavo Franz, poi toccò la giovane coppia, erano stranieri, lei Joel svizzera e lui Jon tedesco. Lui non parlava una parola di italiano mentre lei lo capiva e lo parlava. Traduceva al suo ragazzo mentre con la sua mano continuava ad accarezzare il suo membro, che piano piano si stava eccitando. Poi toccò all’altra coppia, lei Paola e lui Francesco, coppia di Padova che erano lì per qualche giorno per rilassarsi e fare nove conoscenze….
(T) ci salutammo tutti guardandoci negli occhi. Chiesi alla coppia di padova di scendere da lassù e sedersi vicino a noi. Joel continuava a toccare il suo ragazzo ed il suo ragazzo toccava me, tu toccavi ormai il mio ginocchio e continuavi a salire con la tua mano. La ragazza di padova si sdraiò accanto a me ed i nostri corpi già si sfioravano..il suo ragazzo si sedette vicino a te volgendo lo sguardo su di me e la sua ragazza sdraiate una accanto all'altra
(F) Paola avvicinò il suo viso sul tuo seno, e con le labbra ti diede un bacio per poi con la bocca vorace sul tuo capezzolo, baciandotelo e mordendotelo. Intanto Joel avvicinò il viso al memro di Jon e con la sua lingua iniziò a baciarlo. Mentre io con la mia mano ormai ero arrivato sulla tua coscia e continuai fino ad arrivare al tuo fiore che iniziai ad accarezzarlo piano. Intanto Francesco si era avvicinato a Joel che aveva aperto le gambe e con la sua lingua stava risalendo dai piedi fino al suo fiore….
(T) la situazione si faceva sempre più incandescente perchè si vedeva che tutti volevamo la stessa cosa. Accarezzai Paola sulla pancia scendendo piano con la mia mano fino al suo fiore che incontrai con qualche difficoltà. Alzò la coscia per agevolarmi e quando ci arrivai sospirò profondamente. Joel aveva alzato il suo sederino per permettere a Francesco di leccarla meglio cosa che ovviamente fece con grande piacere. Il membro di Jon ormai si era completamente svegliato e joel ormai lo ingoiava fino a metà perchè di più non poteva
(F) Le mie mani erano arrivate al tuo fiore che iniziai ad accarezzare. Con i polpastrelli seguii i contorni delle grandi labbra per poi leggermente spostarle e arrivai al tuo clito che iniziai ad accarezzartelo. Intano la mia bocca era sulla tua coscia e ne assaporavo il tuo sapore. Jon ti stuzzicava i capezzoli con le sue dita il seno libero dalla bocca di Paola. Ogni tanto il suo sguardo andava verso il mio membro e quello di Francesco. Intanto Joel ormai stava facendo un bellissimo pompino al suo uomo con la sua bocca su quell’erezione spaventosa che gli stava venendo. Con la bocca leccav ala su acappella mentre con le mani lo segava ed iniziò ad accarezzargli le palle per poi andare sempre più giù e accarezzargli il suo foro anale. Intanto Francesco ormai stava bevendo il miele di Joel…
(T) Joel emetteva degli strani mugolii mentre leccava il membro del suo ragazzo e Francesco beveva abbondantemente dalla sua fonte. Paola, la cicciottella, si alzò insieme a me e si mise di schiena con le mani appoggiate sulla panca ed allargò le gambe. Io mi inginocchiai dietro di lei e con le mani le aprii le natiche scoprendo il buchetto anale e di conseguenza la sua vagina. Gettai il mio viso tra le sue natiche e subito la sentii sospirare profondamente quando la mia lingua incominciò a leccare i suoi liquidi che l'avevano completamente bagnata. Francesco mi si posizionò dietro e con la mano destra mi iniziò a palpeggiare tra le natiche che a causa della mia posizione accucciata erano completamente aperte. La sua mano passò sopra il mio ano e proseguì fino alla mia vagina spalancata. Nello stesso momento Joel ed il suo ragazzo si staccarono e Jon si sedette vicino a te insieme a Joel. Entrambe ti fecero sdraiare sulla panca ed incominciarono a leccarti il membro che ormai era ritto e durissimo vista la situazione. Allargasti le gambe e Jon iniziò a leccarti tra le gambe con grande esperienza mentre la ragazza salì a cavalcione del tuo viso facendosi leccare la vagina dalla tua lingua
(F) Sentivo la lingua di Jon sul mio cazzo. Mai un uomo mi aveva fatto un pompino e trovai che era molto bravo, coe una donna. La mia lingua intanto era sul fiore di Joel, che grondava umori a non finire. La mia bocca avida li bevve e con la lingua la penetrai come se fosse stato un piccolo cazzo. Intanto le mie mani erano sul suo sedere glielo palpavo. Poi allargai le natiche e vidi il suo foro anale, molto aperto, molto probabilmente perché era abituato a prendere il cazzo del suo uomo. Con le dita iniziai a stuzzicarlo mentre la lingua di Jon ormai era sulle mie palle gonfie e la sua mano aveva iniziato ad accarezzare le mie natiche come io facevo con la sua lei. Intanto Francesco mentre te continuavi a leccare Paola, aveva iniziato a leccarti da dietro sia la tua vagina che il tuo ano. Nella stanza eravamo tutti sudati sia per via della sauna sia per via dell’eccitazione. Un odore di sesso e gemiti di piacere pervadeva l’aria del locale…
(T) il trenino tra paola, me e francesco era una cosa fantastica...le dita della mia mano destra penetrarono la vagina di paola che dal piacere urlò e si alzò sulle punte dei piedi mentre francesco mi aveva invitato ad alzarmi e mettermi nella stessa posizione di paola. obbedìì sapendo esattamente cosa voleva farmi. Jon ormai ti masturbava e ti leccava profondamente ed iniziai a pensare che sicuramente era gay nonostante la sua ragazza, ma la cosa non mi preoccupava eri eccitato come non mai e lo vedevo dalla tua durezza
(F) Non avevo mai avuto un rapporto omo, na in quel momento non mi importava. Ero eccitato da quella situazione e il mio cazzo poteva testimoniarlo, bello dueo e dritto tra le labbra di Jon. La figa di Joel ormai grondava, le mie dita la masturbavano sia dentro la sua figa che dentro il suo ano. La mia lingua percorreva tutti e due gli orefizi. Ad un certo punto sentii il dito di Jon penetrarmi e rimasi un attimo fermo. Il mio cazzo si impennò nel momento che fu tutto dentro di me. Joel allora si fermò. Si alzò, mi porse il suo seno ed io iniziai a leccare i suoi capezzoli turgidi mentre il suo uomo aveva iniziato un lento su e giuì dentro di me. Non mi dava fastidio, anzi mi dava piacere. Girai lo sguardo e vidi voi che…
ormai facevamo un tremino perfetto perchè francesco ormai era dentro di me e con foga mi penetrava senza pietà e con una certa piacevole violenza. paola si donava sempre di più alle mie dita ed alla mia lingua aprendosi sempre di più. ed ad un certo punto si voltò verso di me e si sdraiò di schiena aprendo completamente le gambe alla mia vista. io mi sdraiai sopra di lei continuando a leccarla mentre francesco non aveva smesso nemmeno un attimo di penetrarmi. Jon ormai ti pompava fortemente mentre joel ti sovrastava
(F) Jon si fermò quando ormai il mio cazzo era diventato bello duro. Allora si avvicinò con il suo bastone vicino alla bocca. Joel si avvicinò anche lei, lo prese in mano e con la lingua iniziò a leccarlo e mano a mano lo avvicinò alla mia. Io non so cosa mi prese portai fuori la lingua ed inizia ad accarezzarlo con la punta anch’io. Joel mi faceva vedere come dovevo fare ed io come un automa lo ripetei. Quella situazione mi aveva ormai eccitato a tal punto che tutte le mie convinzioni etereo furono bandite. Dopo un po’ mentre io leccavo il glande maestoso, joel si alzò, sentii che prese il mio cazzo e lo diresse verso la sua figa ed inziò a scoparmi, mentre voi continuavate il vostro terzetto…
(T) ormai Jon aveva preso possesso di te ed entrava ed usciva dalla tua bocca ficcando dentro il suo membro fino a metà vista la sua mole imponente. La tua bocca lo succhiava e sentivi che stava arrivando. Joel ormai ti era sopra e mugolava di piacere. Paola era già venuta una volta nella mia bocca ed andavamo per la seconda. Francesco era ormai dentro nel mio ano da quasi 5 minuti e non accennava ancora ad arrivare. In quel mentre entrò un'altra ragazza che rimase allibita dalla situazione e dietro di lei un'altra signora che si voltò per andare via....ma si ricredette subito ed entrò insieme alla ragazzina...
(F) Sentivo quel cazzo che stava per venire dentro la mia bocca. L mia lingua era impazzita e continuavo mentre lui mi scopava in bocca a leccare quel maestoso glande. Intanto il mio membro sentiva i muscoli vaginali di Joel che lo stringevano. Come unico suono si sentivano solo gemiti di piacere. Poi Joel si fermò per sentirlo tutto dentro e disse una cosa al suo uomo in tedesco. Lui si fermò, estrasse la sua mazza enorme dalla mia bocca. Non so cosa mi prese ma un gemito di dispiace provenì dalle mie labbra. Jon si mise dietro Joel e lei si posizionò in modo tale da sdraiarsi completamente su di me. Le sue labbra arrivarono al mio dorso e sentii i suoi denti mordermi. Il mio cazzo era ancora dentro di lei quando iniziai a sentire che veniva schiacciato dentro di lei nel momento che Jon la penetrava nel suo ano. SNnostante fossimo separati da un lembo di pelle, sentivo chiaramente la presenza di quel cazzo mastodontico insieme al mio. Joel iniziò a gemere e parlare in tedesco, molto probabilmente stava godendo di avere due cazzi dentro di se. Poi Quando finalmente Jon aveva finito di penetrarla, e solo metà del suo membro era entrato, iniziò ad uscire per poi rientrare. Io cercai di sincronizzarmi con lui e divenimmo una macchina perfetta per il piacere di Joel. Ogni tanto la mia bocca era sui suoi capezzoli ormai inturgiditi, li leccavo, li mordevo. Intanto mentre tu venivi inculata da Francesco, Paola bloccò la tua bocca, si alzò e si mise a leccarti la tua figa bagnata ed ogni tanto leccava il cazzo del suo uomo mentre entrava dentro di te. La signora appena entrata prese in mano la ragazzina e la fece sedere dopo che tutte e due si erano levate l’asciugamano….
(T) la ragazzina e la signora si posizionarono vicino al ns. trio e si spogliarono completamente sfilandosi il piccolo asciugamano che le coprivano. La ragazza avrà a malapena avuto 18 anni ed era imbarazzata, ma molto carina. Dimostrava molto meno della sua età ma era molto ben formata. La signora diciamo che invece sarà stata sulla sessantina ed era diciamo un pò passata e grassina. Fece aprire le gambe alla ragazzina ed incominciò ad accarezzarla tra le gambe tra la ritrosia e vergogna della stessa...i nostri sguardi si incrociarono ed io sorridendoLe La rassicurai dicendoLe di non preoccuparsi che era tra persone educate..
(F) Nel mentre io sentii che Jon stava per godere dalle pulsazioni del suo membro sui muscoli anali di Joelle. Non ce la feci dall’eccitazione e venni dentro di lei nello stesso momento che lui venne nel suo ano. Joelle gridò il suo piacere. Venimmo tutti e tre e ci accasciammo uno sull’altro. Jon doveva avere sborrato una grande quantità di seme in quanto lo sentivo colare sulle mie palle. Uscì da Joelle e notai che il suo cazzo, nonostante avesse goduto, non aveva accennato l’erezione. Poi Joelle si sfilò dal mio e con la bocca assaggiò il suo sapore sul mio membro pieno di sborra e poi fece la stessa cosa con il suo uomo. Poi, sudati sia dal caldo della sauna sia dal nostro orgasmo ci guardammo e sorridemmo. Ci sedemmo con la schiena contro la parete, io da una parte e jon dall’altra, con Joelle in mezzo. Tutte e tre con le gambe aperte a mostrare i nostri sessi. I nostri sguardi andarono verso la signora che ora stava delicatamente accarezzando la ragazzina e ogni tanto andavano sul vostro trio, dove ormai Franceso aveva aumentato la velocità e ti stava da dietro stuzzicando i capezzoli mentre Paola era sempre a dare piacere ad entrambi. Il tuo viso esprimeva il piacere che ti stava dando, coi capelli bagnati sulla fronte, a volte con gli occhi chiusi e a volte aperti piani di godimento, con le labbra che ad ogni affondo un po’ più deciso te le mordevi con i denti. Eri il godimento fatto persona. Ogni tanto il tuo sguardo era calamitato sul giovane fiore della ragazza come lo sguardo di una cacciatrice che ha trovato la sua preda….
(T) Francesco ormai era al limite e stava per venirmi dentro ed infatti dopo pochi secondi sentii le sue contrazioni dentro di me...si fermò un attimo e sentii il suo liquido caldo dentro di me accompagnato da un sospiro profondo. Paola mi guardava da sopra con uno sguardo tra l'eccitato e l'arrabbiato per aver visto il suo ragazzo possedere un'altra donna come non ha mai posseduto lei. Quando il suo membro uscì da me era rosso e gocciolante. Ero esausta, ma ancora c'erano due persone che non avevano ancora assaggiato gli umori eccitati di noi tutti...
(F) ci sedemmo tutti quanti davanti alla coppia di donna. Nonostante la ritrosia iniziale, la ragazza si stava lasciando andare dalle carezze esperte della donna anziana. Le sue mani la accarezzavano sul suo fiore che iniziava ad essere imperlato dai suoi umori. I suoi capezzoli erano ormai diventate come due capocchie di spilli. Voi donne vi guardaste tra voi e come un messaggio dato senza proferire parola, vi alzaste e andaste verso di lei. Noi uomini rimanemmo lì, spettatori…
(T) ci mettemmo tutte intorno alla coppia che nemmeno si era accorta del nostro fare...Io incominciai a baciare sulle labbra la ragazza massaggiando nel contempo i suoi piccoli seni. Lei si fece fare quasi subito. Paola e Joel si erano invece messe alle spalle della signora e l'avevano invitata a sdraiarsi sul pavimento pancia in giù senza smettere il suo lavoro sulla ragazzina. Lei obbedì e Joel e Paola iniziarono un massaggio sulla sua schiena con particolare attenzione al suo sederone e l'interno coscia
(T) un sussulto prese la signora quando le mani esperte di Joel entrarono tra le sue cosce penetrando a fondo fino alla sua vagina per poi uscire accarezzandola fino al suo secondo buchetto. Allargò istintivamente le gambe rendendo il tutto più facile per Joel che infatti non se lo fece dire due volte ed infilò la mano intera tra le sue enormi labbra completamente bagnate. Subito Le ficcò dentro tre dita come nulla forse ed in quel momento la signora si inarcò ed urlò a lungo tirando fuori la lingua dalla sua bocca inrossettata
(T) mentre io baciavo profondamente la ragazzina ormai quasi sdraiata sulla panca in balia della bocca famelica della signora che ormai formava una ventosa sulla vagina giovane e la leccava voracemente, tutti ci guardavate per vedere come finiva e da lì a poco sarebbe finita. Infatti la signora ormai aveva delle contrazioni molto potenti che le faceva muovere il bacino in su ed in giù assecondando le penetrazioni di Joel nella sua vagina. Un attimo dopo la signora si irrigidì e raggiunse un orgasmo pazzesco emettendo un urlo di piacere profondo. Contestualmente Joel estrasse la mano dalla vagina della Signora annusandola e leccandola a lungo. Eravamo tutti esausti, ma felici, ci alzammo, ci baciammo tutti sulle labbra come buoni amanti, ci rimettemmo gli asciugamani sui fianchi lasciando ancora la signora sdraiata per terra morta di fatica preda ancora di profonde contrazioni. Sorridendo ci avviammo nei nostri camerini dandoci appuntamento per chissà quando...ma con la speranza di rivederci
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14 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 5 ore fa -
La prima volta del culo
Premessa : questa storia è realmente accaduta. Mia moglie Sara è una che normalmente non beve…… ma quella volta ha bevuto……lo spumante da desser..
io e la mia mogliettina, 32 anni carina, e un corpo notevole.
Una bella fica!!
Quella sera eravamo andati ad una cena con amici.
Lei bevve qualcosa di più del normale e ce ne tornammo a casa che lei era veramente ubriaca!
Ma non ubriaca al punto di stare male e vomitare tutto come a volte può accadere….ubriaca in modo da sparare discorsi senza senso, e da non reggersi sulle gambe.
A fatica riuscii ad accompagnarla in camera, lei si butto sul letto e continuava a farneticare , ad occhi chiusi come se dormisse. Rideva, borbottava frasi senza senso…era veramente alticcia.
Ovviamente per metterla a letto dovevo spogliarla!!
Cominciai con l’operazione e…via gli stivali….via la camicetta….via la gonna, ….via il collant era rimasti ovviamente gli slip e il reggiseno!! Mentre la stavo denudando, mi resi conto che una certa eccitazione si stava impossessando di me. Pensai che in fondo non stava poi così male da doversi preoccupare, e che visto il suo stato avrei potuto approfittarne per una porcata.
Prima di procedere mi spogliai completamente e quando mi tolsi gli slip, ne usci fuori il mio cazzo già turgido e pronto all’uso!! Tornai ad interessarmi di lei che se ne stava stesa sul letto a pancia in su, facendola roteare sotto sopra per poterle sganciare il reggiseno ( una quinta ) più agevolmente. Per fare questo montai a cavalcioni del suo fondo schiena facendo in modo di far sistemare il mio cazzo semirigido in mezzo alle sue chiappe ancora protette dagli slip.
La mia eccitazione cresceva….stavo per toglierle anche l’ultimo indumento, e lei se ne stava beata e tranquilla, borbottando e sonnecchiando.
Entrai con due dita sotto l’elastico dei suoi slip e iniziai a farglieli scivolare sotto il ventre e poi giù lungo le cosce. In breve ero già ai suoi piedi e visto che sono un appassionato feticista dei piedi, ricordo che non persi l’occasione per annusarli molto intensamente e per leccargli le dita.
Le divaricai le gambe al massimo per godermi lo spettacolo, in mezzo alla sua vagina si aprivano le labbra della fica e allargandole le chiappe andai a farle dilatare il buco del culo.
Mi misi a leccarglielo con abbondante saliva e mentre leccavo cercavo di penetrarla con la lingua, poi iniziai a toccarla con una mano mentre con l’ altra mi smanettavo l’uccello che era sempre più turgido e con la cappella gonfia che iniziava a bagnarsi di umori.
Un dito….due dita e poi tre dentro il suo ano, lei mugugnava qualcosa ma acconsentiva senza reagire. Comincia a dirle frasi sconce, cosa che non avevo mai fatto prima, come: godi maialona ti sto sfondando il culo,…. sei una vacca da monta!! La girai nuovamente sotto sopra e finalmente potei palparle le tettone e succhiarle i capezzoloni. Ero infoiato veramente per la situazione da film che si era creata. La toccavo dappertutto….v la palpavo….le infilavo le dita nella fica e nel culo contemporaneamente e inizia a sentire che era tutta bagnata di broda come una cagna in calore.
Anch’io avevo la cappella bagnata fradicia di umori e pensai bene di fargliela ripulire infilandole il cazzo in bocca. La forzai stringendole le gote e non appena la bocca si schiuse da prima le strusciai la capella sulle labbra e poi penetrai con forza dentro la sua bocca e spinsi a fondo la cappella.
Ero padrone del suo corpo….la usavo come una maiala e mi preparavo a scaricarle in bocca una bella dose di sperma! Prima però pensai di divertirmi a penetrarla in tutti i buchi, e girandola su un fianco me la posizionai in maniera da poter accedere facilmente alla sua fica e al suo culo.
Stava sbrodolando come una scrofa dalla fica tanto che andavo a bagnarmi la cappella in mezzo alle labbra della sua fregna, e con quella broda andavo a lubrificarle il buco del culo. Una volta, due volte e poi decisi che era il momento di sfondarle il buco del culo.
Si….come si dice…l’occasione fa l’uomo ladro!! Lei era sempre stata contraria a farsi penetrare analmente, d’altronde la capivo….era ancora giovane!!! Certe cose le fanno più normalmente le donne mature…quelle di una certa età che ormai sono esperte troie!!
Ma questa occasione non la potevo perdere!!
Inizia a spingere la mia cappella turgida in mezzo a quella rosellina facendola dilatare sempre più.
Lei gemeva……non so se per il godimento o per il dolore!! Io stavo entrando con la mia cappella dentro il suo culo!! Spingevo lentamente e nel contempo le toccavo la fica. Era bagnata fradicia! Mi convinsi che stava godendo come una maiala!! La mia spinta aumento, ero tutto dentro!!
Guardai con soddisfazione la scena…..il mio cazzo era tutto piantato dentro al suo bel culo che bel culo che ha mia moglie.
L’avevo sodomizzata!! Lo tirai fuori lentamente e decisi di passare alla sua fica.
Era in un lago di broda!
Penetrai con estrema facilità e godimento il mio cazzo dentro la sua fica e iniziai a montarla come una vacca. Lei era li,… passiva,… rilassata,…. a disposizione delle mie fantasie erotiche sessuali. Di nuovo qualche colpo profondo nel culo e poi una ripassata alla fica , poi di nuovo il culo e poi ancora la fica e così via…..lei stava godendo, cominciava a partecipare all’azione, sentiva che la stavo usando e in fondo penso che godeva proprio perché poteva liberamente sentirsi una maiala !! Che godimento…comincia a realizzare che finalmente potevo fare quello che più desideravo e che ancora la troia non mi aveva concesso: riempirle la bocca con una abbondante sborrata!! Mi portai con il cazzo vicino alla sua bocca, le dissi: leccami maiala, leccami la cappella e fammi sborrare! Lei era in grado di capirmi e certamente come ho già detto prima, era consapevole che me la stavo usando come una maiala.
Inizio a far girare la sua lingua intorno alla cappella, io mi stavo lentamente masturbando in modo da cogliere il momento migliore per inondarla e……..adesso…..adesso era il momento buono!! Pompami maiala…….bevi maiala, bevi la mia sborra!! E schizzavo….e leccava , ciucciava la cappella, e io schizzavo sperma a fiotti e lei slinguava e si impiastrava tutte le labbra. Adesso con la cappella le spargevo la sborra su tutta la faccia e poi sulle tette, e il mio cazzo si stava lentamente sgonfiando.
Che goduria….quella scrofa di mia moglie aveva mangiato la mia sborra!! Che bella esperienza!! Avevo trattato la mia mogliettina come la più grande maiala!! Con delle salviettine le ripulii la faccia dalla sperma , le infilai il suo pigiamino, le feci bere una tisana, e si addormentò beata. Il giorno dopo io mi svegliai ancora eccitato e con una vigorosa erezione.
Lei mi disse che aveva un cerchio alla testa e che non ricordava cosa fosse accaduto la sera prima.
Io le dissi che aveva bevuto un po’ troppo e che l’avevo aiutata io a indossare il pigiama e a metterla a letto. Lei disse….dormo ancora un po’!!!
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14 anni fa
piacerinascostididonna, 49/49
Ultima visita: 7 anni fa -
Al parco della rimembranza
nella penombra della sera con addosso solo la mia maglietta nera aderente e corta ed il mio perizoma accostato in un angolo con la mia piccola macchina. sono fermo mentre li vicino girano alcune auto lentamente come falchi in cerca di una preda. penso :"se sapessero di me qui se vedessero che bella preda sarei per loro, prelibata ... mi salterebbero addosso!" ... un paio di fari lontano si dirigono verso la mia direzione ... che fare? ho il cuore in gola dall'eccitazione ... penso : "ho voglia, sono qui per questo sono qui per loro bella arrapante... " allora aspetto che i fari si avvicinano ancora un pò esco dalla macchina con solo le scarpette nda tennis le gambe nude ed il mio perizoma che mi esalta il mio bel culo che potete vedere in foto e mi avvio verso la boscaglia attraversando la luce dei fari che mi vengono in contro. sento che la macchina si ferma e uscire qualcuno. lo aspetto di spalle protetto dalla boscaglia e offrewndogli nella penombra della sera la visione della mia offerta. le sue mani sul mio culo il suo cazzo già duro e caldo grosso bellisssimo nel palmo della mia mano la mia bocca le mie labbra al suo servizio poi lui vuole di più sento la sua cappella umida strusciarsi sul mio culo poi .... divento la sua preda il suo cazzo trionfa la sua prepotenza dentro di me mi fotte deciso stupendo lo sento vincitore la sua sborra dilaga in me mentre un fruscio mi avvisa che un altro è pronto a prendere il suo posto !
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14 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 5 ore fa -
In giro in tre su gra
Siamo Manuela e Ale, siamo una coppia molto affiatata, ci siamo interessati allo scambismo dal 2005, da allora abbiamo fatto parecchie esperienze, cominciando con un po’ di esibizionismo in luoghi più o meno destinati a questo, poi abbiamo incontrato qualche singolo ed infine un bel po’ di coppie, con molte delle quali è nata un’amicizia. Di solito preferiamo rivedere coppie già conosciute con le quali stiamo bene e spesso attraverso il passaparola conosciamo altri amici.
Ormai avevamo abbandonato l’idea dei singoli, se non in compagnia di coppie, però chissà perché, un giorno sono rimasto incuriosito dalla mail di un singolo che si presentava con le garanzie di una coppia della quale siamo veramente “innamorati”, lo chiameremo F.
Questo singolo si presentava con delle foto molto eloquenti e la nostra amica mi aveva detto che era veramente gentile ed aveva una notevole dotazione.
Ci siamo scritti per un po’ senza coinvolgere Manuela, perché questa volta volevo organizzare qualcosa di particolare, sinceramente non mi andava di fare il cuckold, anche perché non mi vedo in questi panni. Era successo una volta con un singolo che si comportava come fosse il padrone, trattandomi quasi come se fossi un tizio che portava la moglie da lui per farla divertire , a volte somigliava ad una visita medica, si arrivava , lo specialista “scopatore” la spogliava, se la prendeva in tutti i modi e poi la lasciava andare via, la cosa però appariva un po’ piatta, perfino un po’ squallida.
Anche con le coppie spesso il cliché era un po’ banale e annullava quell’aspetto intrigante che la storia dovrebbe avere.
Questa volta invece volevo mettere alla prova Manuela, perciò la tenevo volutamente all’oscuro di questa manovra, mi telefonai con F. e ci mettemmo d’accordo, ovviamente lo rassicurai sul fatto che Manuela era una donna senza troppi tabù e che non ci sarebbero stati intoppi, ovviamente doveva esserci il gradimento estetico, quello era scontato.
Nel frattempo avevo cominciato a far credere a Manuela, che non ha molta dimestichezza con internet o giochi particolari, che negli autogrill si potevano fare degli incontri per cui bastava legare un fiocco rosso alla borsa e in qualche modo se in quel momento c’erano singoli o coppie disponibili ci sarebbero stati sviluppi. Infatti qualche sera ci siamo fermati ma non era accaduto nulla, ovviamente perché la cosa non era vera, ma l’importante era che lei ci credesse(il fine giustifica i mezzi!)
Con F. mi accordai che ci saremmo incontrati in un autogrill noto di Roma, dove veramente avvengono degli scambi all’esterno tra automobilisti e camionisti, ma questo non era il nostro intento. Dissi a F. di aspettarmi all’interno del bar e gli avrei fatto uno squillo quando stavo arrivando, gli dissi che avrebbe visto entrare me e Manuela, con una borsa con un fiocco rosso e che avrebbe dovuto fare un semplice cenno di saluto, lei sarebbe andata in bagno e poi sarebbe tornata all’auto ed avrebbe aspettato il mio ritorno.
Intanto per non cogliere Manuela impreparata le avrei detto che avremmo dovuto incontrare una coppia per poi fingere di avere una “buca” all’ultimo momento, sapevo che queste cose la irritavano.
Arrivò il giorno e come d’accordo dissi a Manuela che alle 21 saremmo andati ad incontrare una coppia di amici, poi all’improvviso alle 20, 30 finsi un sms di annullamento dell’incontro, lei ci rimase male ed io mi finsi un po’ incazzato, così le dissi:” stasera non mi va di andare in bianco” allora andiamo in autogrill e facciamo quella prova del fiocco rosso per vedere se funziona.
Feci uno squillo ad F. e dopo qualche minuto entrammo, il fiocco rosso aveva funzionato questa volta perché F. ci salutò, io e Manuela andammo in bagno e mentre scendevamo le scale , lui ci seguiva da lontano, dissi a Manuela che avrei parlato col “tizio” in bagno di precederci in auto, infatti scambiai qualche parola con F. in modo da dare il tempo a Manuela di andare in auto e poi uscimmo, mentre uscivamo vedemmo che Manu era in auto e aspettava, visibilmente imbarazzata ed eccitata nello stesso tempo.
Entrammo in auto e lui si sedette dietro , lo presentai e si strinsero la mano. Misi in moto e andammo via insieme, Manuela era un po’ silenziosa, cercava di aggiustarsi la gonna per non far vedere le calze autoreggenti anche se nello stesso tempo voleva mostrarle, parlammo del più e del meno per qualche minuto e poi senza perdere troppo tempo chiesi a Manuela se le andava di giocare come facciamo spesso di sera quando sorpassiamo i camion sotto le luci, lei disse di si!
Cosi passando la mano dolcemente sotto i capelli li mise di lato e si chinò su di me, mi aprì la cerniera e mi tirò fuori l’arnese visibilmente gonfio e bagnato, poi si abbassò dolcemente e mi avvolse con la bocca caldissima e cominciò a succhiarmi e baciarmi avidamente, mentre faceva questo sollevando il bacino si alzò la gonna mostrando le autoreggenti e il tanga nero merlettato che adornava lo splendido culo.
F. a questa vista si eccitò e cominciò ad accarezzarla provocandole non pochi sussulti, più la toccava e più lei andava a fondo nel succhiare, più erano profonde le carezze di questo sconosciuto più Manuela diventava vorace, nel frattempo F. aveva liberato la sua “belva” impressionante! F. lo pose fra i due sedili, e Manuela ne avverti la presenza “ingombrante”, io le feci cenno che se voleva poteva.. e lei non se lo fece dire due volte e comincio a succhiarglielo prima dolcemente poi sempre più avidamente, il sangue mi affluiva tutto al cervello eravamo tutti e tre in estasi.
Qualche camionista mentre sorpassavamo si era accorto della situazione intrigante e aveva strombazzato ma noi non interessava altro, ad un certo punto toccando Manuela mi accorsi che era bagnata al punto che cominciava a colare e le proposi di spostarsi dietro e lei non se lo fece dire la seconda volta, si spostò dietro e mentre guidavo loro due continuarono a giocare tra di loro.
Lui cominciò a ricambiare le attenzioni che Manuela aveva avuto per la sua asta e la fece sdraiare anche se scomodamente e la leccò profondamente al punto di portarla fino all’orgasmo. Io sapevo che questo era pericoloso, perché quando Manuela raggiunge l’orgasmo in quel modo pretende di essere penetrata immediatamente e infatti la cosa avvenne , io sentii solo un un sospiro profondo misto ad un espressione di piacere profonda e un mugolio interminabile e mi resi conto che lei si stava gustando centimetro dopo centimetro il membro di F., la cosa andò avanti per un po’ intanto eravamo tornati dalle parti dell’autogrill.
L’accordo era che ci saremmo fermati, F. avrebbe ripreso l’auto e ci avrebbe portati a casa sua dove avremmo continuati i giochi e infatti fu così.
Arrivammo a casa sua ci accomodammo, il tempo di andare in bagno e ricominciammo a giocare questa volta in tre sul letto, facendole provare tutte le posizioni possibili e immaginabili, fino alla doppia penetrazione, prima con me nel secondo canale , perché Manuela aveva un po’ di timore per le dimensioni di F. poi però come ciliegina volle assaggiarlo da solo dietro e piano piano dolcemente lui la prese e la portò a toccare l’apice del godimento, era diventata insaziabile nel frattempo mi succhiava divorandomi letteralmente l’uccello, fino a implorarmi di darle da bere e cosi fu, esplosi nella sua bocca ma non ne fece cadere una goccia, mando giù e continuò a succhiare.
Alla fine anche F. era al capolinea tirò fuori la verga, tolse il preservativo e glielo pose verso la bocca, Manuela la spalancò lo accolse e con la mano lo aiutò a venire fino all’anima, accogliendo dolcemente tutto il suo seme nella sua bocca.
Uauuuu che sbornia! Tutta quella trama così fitta aveva portato il suo frutto, l’idea di averlo fatto con un uomo conosciuto all’ultimo momento l’aveva fatta sentire tanto donna e nello stesso tempo anche tanto p… ma a noi questi commenti non piacciono.
Baci
A tutti.
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13
14 anni fa
manuela1de1vivo, 51/51
Ultima visita: 3 anni fa -
la metamorfosi
La metamorfosi
Mi chiamo Luana, ho trent’anni e sono considerata una persona discreta, riservata e un poco taciturna, forse introversa, lavoro in un grande gruppo e ho compiti di responsabilità che mi danno molte soddisfazioni. Non ho una relazione fissa. Fino ad oggi ho evitato ogni coinvolgimento sentimentale, niente amore inteso come sentimento, ma non per questo ho rinunciato la sesso, anzi, è questo aspetto della mia vita che vi voglio raccontare. Avevo circa diciassette anni , quando la mare con una mia amica molto disinibita mi capitò un fatto che ha cambiato tutta la mia vita, lei già aveva rapporti con i maschi, mentre io ero ancora vergine, e a parte qualche bacio con dei coetanei non sapevo molto di sesso, forse per via del mi carattere taciturno, schivo, che mi portava restare in disparte non avevo ancora avuto nessuna vera occasione, ma un pomeriggio vidi la mia amica infilarsi dentro un piccolo magazzino dietro l’albergo con un ragazzo più grande di lei, la seguii e restando nascosta vidi attraverso una finestra lasciata aperta che dentro c’era anche un altro uomo, che assieme al primo la presero in mezzo, e cominciarono a toccarla in ogni parte del corpo, e lei li incitava a continuare , poi le infilarono i loro grossi cazzi in ogni buco lei godeva come una pazza, gridando di scoparla più forte, e loro non si facevano certo pregare, poi dopo aver finito se ne andarono tutti , io mi resi conto di essermi bagnata la fichetta al solo guardare. Nei giorni a seguire chiesi alla mia amica cosa ne pensasse del sesso, lei mi rispose che con un maschio era bello, ma che con due o tre era veramente fantastico, solo così si gode veramente. Lasciai perdere l’argomento, e per altri due anni mi dedicai agli studi, ma volli anche provare a scopare, mi feci sverginare da un bel ragazzo, ma a parte il dolore non raggiunsi nemmeno l’orgasmo che lui aveva già finito, un delusione che mi fece sempre più convincere che la mia amica aveva ragione. Qualche tempo dopo essere stata assunta nel gruppo decisi che ne dovevo sapere di più sul sesso, mi convinsi che dovevo provare due maschi, e ci riuscii, anzi fu veramente fantastico , provai così tanto piacere che a parte un lieve bruciore quando l’altro mi entrò dentro il culo vergine quasi non me ne accorsi tanto stavo godendo con quello piantato dentro la fica. La mia vita da quel momento cambiò radicalmente, quando avevo voglia di cazzo mi trasformavo da Luana la donna tranquilla e sobria in Luana la vacca che parte il sabato sera per farsi sbattere dai maschi per godere tantissimo , fino alla sfinimento. Abitavo già da sola, e mi ero comperata alcune parrucche di varia lunghezza e colore, abiti mini, e addirittura delle lenti a contatto colorate per trasformarmi meglio, e mi recavo sempre fuori città per scopare sempre di più. Nei ultimi quattro anni mi resi conto che avevo sempre più bisogno di cazzo , ma tutto condito di fortissime emozioni, ho preso cazzi di tutte le taglie, lunghi, grandi, grossi, bianchi o neri per me non faceva differenza, l’unica cose su cui non transigo è l’uso del preservativo e poi voglio solo scopare, di questi uomini non mi ricordo nulla, ne i loro nomi, ne i loro volti, ma solo, e neanche tanto i loro cazzi, e li ricordo solo se mi hanno fatto godere molto. Abitualmente esco solo il sabato sera, e più passava il tempo più mi rendevo conto che i sabati di sesso erano più numerosi, addirittura anche tutti in un mese. Da un anno a questa parte però ho rallentato il mio ritmo, ho cominciato a diradare le uscite, al massimi due al mese, in compenso però è aumentato il numero di maschi che mi servono per godere, come sabato scorso, erano due settimane che non sentivo la mia fica demolita, ero in preda ad una smania che mi riduceva come un drogato alla ricerca della dose. Ho passato il pomeriggio a riposare, poi la sera mi sono messa una mini, veramente mini, stivali alti , e un top che a mala pena copriva la mia quarta misura di seno e poi via verso l’ignoto a caccia di cazzo, di tanti cazzi disposti a sfinirmi. Ho imboccato l’autostrada senza una meta precisa, ero concentrata solo sulla ricerca, quando ad un tratto ho visto in lontananza una di quella aree di sosta dove non c’è il distributore, ma ci si ferma per riposare, c’erano cinque camion fermi, mi sono fermata davanti a loro, ho suonato un po’ il clacson, poi sono scesa dalla vettura e davanti ai fari che mi illuminavano mi sono messa a gridare “ ei ragazzi ho voglia di scopare, svegliatevi, voglio un po’ di cazzo, c’è un maschi vero fra di voi? ”, loro sono lentamente scesi mi si sono avvicinati e poi il più intraprendente di loro ha cominciato a toccarmi, “ma è tutta bagnata, la vacca è gia pronta ”, e senza aggiungere altro mi ha piantato il cazzo dentro, ho appena avuto il tempo di fargli mettere il profilattico, e subito è cominciata al gang, mi sono ritrovata cazzi da succhiare, fino al soffocamento, mi hanno presa contemporaneamente anche in tre, poi spremuti per bene se ne sono tornati ai loro mezzi, e io mi sono data una pulita e via. Avevo goduto, ma non mi sentivo sazia, in fondo erano solo in cinque, no, ne volevo di più. Ho girovagato senza una meta precisa, e mi sono ritrovata al mare, mi sono recata al molo dove già in passato avevo avuto la fortuna di trovare molte prede, e così è stato, ho visto un tipo seduto vicino ad una passerella e gli ho chiesto” ho voglia di cazzo, quanti siete su questa nave ?“, lui mi ha dato un’occhiata e presa per un braccio mio ha quasi trascinata sopra la nave, ha parlato dentro un interfono e poco dopo sono arrivati alcuni uomini di tutte le razze, colori, e sfoderati il loro bastoni mi hanno demolito fica, culo e bocca, mi hanno scopato tanto che alla fine non mi reggevo più neanche in piedi, e hanno dovuto accompagnarmi in due alla macchina, io sono tornata casa, mi sono fatta la doccia, e mi sono messa a letto tutta la domenica. Il lunedì sono andata al lavoro come sempre, vestita in modo sobrio, elegante, ma poco vistoso, mi sentivo ancora le membra indolenzite, ma è questo che mi piace del dopo, avere i “postumi del giorno dopo” per diversi giorni, fino a che non sento la necessità di nuove emozioni. Verso le dieci avvenne un fatto che anche se apparentemente era insignificante ha cambiato di nuovo la mia vita. Mi sono recata per lavoro in un ufficio del ministero dove dovevo chiedere dei chiarimenti inerenti una certa pratica, e appena entrata nell’ufficio competente, solo allora, mi sono ricordata che l’ultima volta la signora anziana che c’era mi aveva detto che sarebbe andata in pensione e che al suo posta ci sarebbe venuto un altro, ma non mi aspettavo certo questo bel ragazzo che mi trovavo davanti. Alto , spalle larghe, capelli neri e occhi nerissimi,cupi, intensi, profondi che me li sono sentiti dentro l’anima, ma quello che mi ha affascinato di più sono state le sue mani, lunghe, con le nocchie un poco sporgenti, belle, e improvvisamente mi sono immaginato quelle mani sul mio corpo. L a mia passera a subito incominciato a bagnarsi, e questo il giorno dopo una serata speciale era assolutamente fuori del normale, pensandoci bene non mi ero mai soffermata sulle mani di un uomo, ne ho sentita tante addosso, ma nessuna mi aveva eccitato come quelle che lui parlandomi della pratica usava per gesticolare davanti al mio viso. Completamente rapita dalle sue mani non ho capito nulla delle spiegazioni che volevo, anzi mi sono affrettata ad andarmene perche non riuscivo più a concentrarmi sul lavoro, e non volevo che lui si rendesse conto in quale stato di agitazione mi aveva ridotto. Arrivata nel mio ufficio mi sono chiusa in bagno, e mi sono masturbata come non facevo da anni, poi il resto della giornata è stato assolutamente deludente, non sono riuscita a fare nulla. Arrivata a casa mi sono fatta un bagno rilassante e mentre me ne stavo immersa nell’acqua la mia mente a ricordato le sue mani, mi sono dovuta masturbare di nuovo! Mi sono resa conto fino a quel momento dei maschi io mi ricordavo e poco solo del loro cazzo, e niente più, mentre quelle mani mi erano impresse nella mente estremamente nitide e chiare, e questo mi eccitava. Ho dormito poco e male, mi sentivo inquieta. Il giorno dopo ho cercato di completare la pratica, ma delle spiegazioni che lui mi aveva dato non mi ricordavo nulla, quindi sono stata costretta chiamarlo di nuovo, mi ha fissato appuntamento per il giorno successivo verso le undici. Inutile dire che quelle dannatissime undici del giorno dopo non arrivavano mai, e poi più si avvicinava il momento di rivederlo e più mi sentivo inquieta, mi sono recata puntualissima, rivederlo mi ha fatto bagnare ancora di più la fica, ma dovevo concentrarmi sul lavoro, appuntando tutte le cose che lui mi diceva, poi me ne sono andata in fretta, avevo la fica bagnatissima come non mi era mai capitato. Il giorno successivo ho completato il lavoro, un poco rammaricata dal fatto che non lo avrei riveduto tanto presto, ma verso le dodici mi suona il telefono, era lui, con una banalissima scusa mi chiedeva se era tutto a posto, poi mi ha sorpreso di nuovo ,” dato che sono le dodici che ne dici di andare a pranzo insieme?”, io rimasta per qualche secondo spiazzata dall’invito ho detto subito di si, e circa dieci minuti dopo ero in macchina con lui emozionatissima come una sedicenne al suo primo appuntamento, mentre la mia fica si riduceva ad un lago. Lo guardavo guidare e le sue mani si muovevano veloci, sicure, questo mi eccitava da morire al solo pensiero di sentirle addosso. Dopo circa venti minuti eravamo seduti in un ristorantino sulla riva del lago, io ero rapita da quel uomo, ero quasi svenuta quando lui scesi dalla macchina mi aveva cinto il fianco con il suo braccio, sentire la sua mano su di me mi ha fatto quasi godere. Parlammo di molte cose che avevamo in comune, tutti e due single, abitavamo da soli e neanche tanto distanti fra noi. Io ad un tratto ho chiuso gli occhi per assaporare il sole che mi scaldava, e lui mi ha chiesto quando andavo in ferie, “ la prima quindicina di agosto, e tu?” “ io prima, voglio tornare in Corsica, ed ad agosto c’è troppa confusione, tu dove vai?”,” nel sud della Francia, ”e non aggiunsi altro, dentro di me non vedevo l’ora di tornare a Cape d’Agde, un posto dove nei ultimi tre anni avevo fatto una strage di cazzi. “ E’ bella la Corsica? “, “ si molto, poi è tranquilla ci puoi trovare spiagge anche deserte dove se vuoi ci fai del nudismo.”Lo guardai con occhi diversi, mi incuriosiva. Lui nudo, doveva essere uno spettacolo!!. “ tu hai mai preso il sole nuda?, “ ”no, ” risposi mentendo spudoratamente. “ Dovresti provare, è una sensazione bellissima, un senso di assoluta libertà.” “ Forse, ma la Corsica è lontana,” “ ma se vuoi non c’è bisogno di andare molto lontano, in Toscana c’è una spiaggia nudista veramente carina.” A quelle parole quasi mi mancò il respiro, come c’era una spiaggia nudista quasi sotto casa e io non ne sapevo nulla!, decisi di stare al gioco, “ si ma sarà piena di seccatori, e poi io non saprei trovarla”, “ io ci vado questo weekend, se vuoi venire mi farebbe piacere”. Ero felice, avevo raggiunto il mio scopo. “Il venerdì passo a prenderti alle cinque ti va?”, e da quel momento io cominciai a ragionare di nuovo come Luana la vacca, dentro di me prese di nuovo il sopravvento il mio forte desiderio di cazzo, e se per scoprire quella piccola riserva di caccia sotto casa averi dovuto scopare con lui non me ne fregava nulla, tanto ero certissima che non mi sarei divertita molto, ma il sacrificio valeva il premio. Passai il pomeriggio del giovedì prepararmi in grande stile, ero euforica, mi rasai , lasciando solo un minuscolo ciuffino di peli sulla fica, e ovviamente il tempo sembrava non passare mai, poi venne il momento di partire, lui fu puntualissimo io ero alle stelle. Due ore ed eravamo arrivati ad un grazioso agriturismo, preso possesso della nostra camera ci demmo un rinfrescata, io ne avevo assolutamente bisogno la mia fica colava così tanti umori che avevo paura che lui ne sentisse l’odore. Dopo cena decidemmo di andare a letto, e quando ci spogliammo lui mi disse che se volevo il bagno era mio, io gli sorrisi, “ è inutile nascondersi se poi domani staremo nudi in spiaggia”, facemmo una risata e poi a letto. A questo punto decisi di prendere il gioco in mano io, tanto valeva togliersi il disturbo subito, mi avvicinai e cominciai a toccarlo, volevo,le sue mani addosso, ero eccitatissima, lui non si fece pregare, senza dire nulla incominciò a toccarmi dappertutto, ero al limite dell’orgasmo, lui era meraviglioso, mi accarezzava con movimenti lenti ma decisi ed esperti, ci sapeva fare, improvvisamente si rigirò, me lo ritrovai fra le cosce, infilando la sua lingua dentro la mia fradicia fica mi fece godere, e io che già gli avevo infilato il cazzo in bocca avrei voluto urlare dal piacere, ma emisi solo un lungo gemito … siissiiiimumummumum …. Sentivo il suo cazzo crescere in bocca, mi piaceva, stava diventando di ottime proporzioni e questo mi faceva ben sperare. Mi succhiò fino a che non riuscì a farmi sborrare diverse volte, mentre io per quanto mi impegnavo a fondo non ero ancora riuscito a farlo venire, una buona resistenza!!. A quel punto lui si distese su di me, lo cinsi con le gambe sui fianchi, ora era mio, me lo sarei spremuto a dovere, lui incominciò a pomparmi di buona lena, con un movimento veloce e continuo, stranamente incominciai a godere sempre di più e lui continuava scoparmi sempre allo stesso modo, sempre dentro e fuori di continuo ,un orgasmo dietro l’altro senza che lui avesse la ben che minima incertezza, ero decisamente sorpresa, non mi era mai capitato un maschio capace ti tanto. Dopo un lunghissimo tempo tantissimi orgasmi da parte mia, lui mi fece cambiare posizione, si distese e mi mise su di lui, ora ero io ad imprimere il ritmo, e ero decisa si a farlo venire, ma anche a godermi questo cazzo che per la prima volta, riusciva, a fare quello che in genere facevano almeno in tre. Persi la cognizione sia del tempo che del numero di orgasmi provati, e alla fine mi accasciai su di lui sfinita, “ ti prego vieni” furono le uniche parole che riuscii a pronunciare, lui mi sorrise, “ se è questo che vuoi”, e detto questo si posizionò di nuovo su di me, e con un ritmo fortissimo prese a sbattermi come se avesse appena cominciato, “ dai, vieni ancora una volta e io sborrerò con te “, io raccolsi le mie ultime forse gli gridai il mio ennesimo piacere …. Siiiiiiiiiiiiiiiiiiii …… daiiiii ……. vengoooooo!!!!!!!!! … e alle mie grida fece eco il suo piacere … sboroooooooo!!!!!!, lo cinsi con le gambe, lo volevo dentro senza preservativo, per questa volta ne valeva la pena sentire dentro il suo getto bollente che non si fece attendere. Restammo in silenzio, poi lui andò in bagno, io ero sfinita, guardai lì orologio e mi resi conto che mi aveva scopato per sei ore di fila, doveva essersi impasticcato di viagra da rischiare di morire. Tornato si mise letto senza tante parole, sfiniti ci addormentammo subito. Al mattino dopo colazione prendemmo le bici date dal proprietario del posto per andare alla spiaggia, ci mettemmo in un posto tranquillo, io mi guardavo intorno cercando di capire il potenziale del posto, quanti maschi avrei potuto trovare se fossi stata sola, e devo dire che vi era una buona varietà di validi elementi. “ Ti volevo ringraziare per ieri sera, sai nessuna aveva resistito tanto, mi hai sorpreso”, le sue parole mi sorpresero di nuovo, “ come? , che significa”, “ devi sapere che io ho un piccolo difetto, ho pochissima sensibilità sulla punta del pene per un incidente che mi è capitato da piccolo, e quindi impiego tantissimo a venire, anzi lo decido io, questo a fatto scappare tutte le donne con cui sono stato”. Dunque non si era impasticcato, e devo dire che per la prima volta io ero rimasta soddisfatta senza dover farmi sbattere da tanti maschi, una vera fortuna. “ Come mai una ragazza bella come te non ha un ragazzo fisso? “, decisi di giocare a carte scoperte, “ è stata una piacevole sorpresa anche per me scopare con te, devi sapere che io sono una che nella vita o sempre … come dire avuto bisogno di … non riuscivo a dire nulla, poi d’un fiato … si ecco io per godere fino ad oggi avevo bisogno di almeno due o tre maschi, e non ti puoi certo trovare un uomo e poi dirgli caro questa sera mi ci vogliono altri tre cazzi per godere “. Mi aspettavo di tutto, tranne un dolcissimo sorriso, “vuoi dirmi che ti ci vogliono più uomini per godere? Allora siamo fatti l’uno per l’altro, io non mi sono mai divertito tanto come ieri sera ”, io lo guardo, non credo alle mie orecchie, e gli butto le braccia al collo. Passiamo una bellissima giornata, a parlare di tutto quello che abbiamo fatto in passato per ovviare al nostro strano modo di godere, io gli racconto tutto, di tutti i cazzi presi, di come mi sono sfinita per scopare e di come sentivo la necessità di cambiare, una metamorfosi necessaria per entrambi, lui mi racconta di quante donne che dopo un poco che le scopava gli davano del matto per distruggerle senza venire. Torniamo, doccia e cena poi di nuovo a letto, ma questa volta con una diversa consapevolezza che entrambi non dovranno dimostrare nulla, ma solo appagare il proprio corpo e i sensi, gli do tutta me stessa, me lo godo da morire, poi lo prego di sborrarmi in bocca, lui è felicissimo, mi grida che si è innamorato di me, e io ammetto con me stessa che una bella cotta me la sono per la prima volta presa anch’io, una nuova metamorfosi a dato alla luce la donna nuova che viveva da tempo dentro di me.
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14 anni fa
admin, 75
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Viaggiando
Alle ore 6,00 di una mattina di inizio estate siamo partiti un bel po’ in anticipo in macchina per imbarcarci da Civitavecchia verso la Sardegna. Il viaggio è piuttosto lungo ma troviamo poco traffico e quindi trovi distensivo iniziare a raccontarmi un tuo desiderio nascosto. Tu mi racconti che, passeggiando in una spiaggia deserta (nelle prime ore della mattinata), vorresti tanto incontrare Simona, conosciuta durante un happy hour qualche settimana fa, sdraiata su un’asciugamano. Sopra, vestita di una felpa (c’è freschetto per la brezza marina), sotto, le parti intime coperte da un succinto tanga, mentre le gambe slanciate e toniche si lasciano lambire dai tiepidi raggi del sole. I capelli lunghi castano-biondi erano raccolti all’insu per evitare continui gesti di riordino dei ciuffi ribelli rivolti al viso. Nella passeggiata, immersa nei tuoi pensieri rivolta proprio a Simona, non ti sei accorta che lei ti chiama, già accortasi della tua presenza in lontananza riconoscendo la tua sagoma, segno tangibile che anche tu avevi impresso la tua immagine fisica nella memoria di Simona. Ti viene incontro e dopo un saluto fugace ma affettuoso, ti chiede di poter condividere un pezzo del cammino in spiaggia. Tu accetti volentieri e riprendi il passo con le gambe che ora senti tremolanti d’adrenalina. Tu sei posta sul lato più vicino al mare e lambisci la battigia che, dato il mare un po’ agitato, crea un dislivello fra il mare e la sabbia asciutta, così perdi equilibrio rischiando di cadere a terra ma Simona ti viene in aiuto prendendoti la mano. Senti un brivido caldo, una scossa che ti pervade tutto il corpo; sei sconvolta, nessuno donna ti aveva mai attratto finora ma ora Simona era diventata una calamita che metteva in reazione il tuo corpo con il suo. Lei se ne accorge, si ferma, ti prende con le sue mani il tuo bel viso ovale avvicinandoselo al suo e facendo toccare le carnose labbre tue con quelle sue. Le schiude e preme per penetrarti la tua bocca con la sua calda lingua, tu un po’ resisti più per la sensazione che vuoi provare di essere dominata che per timore; ma poi desisti e la apri completamente afferrando il suo bacino e portandotelo verso di te. Le vostre parti intime così per la prima volta si toccano e, prima lentamente e dolcemente poi con ritmo crescente e convulso, i movimenti delle parti basse vi inducono a sospendere momentaneamente le vostre effusioni per cercare un angolo roccioso, un anfratto dove poter dar sfogo ai vostri voluttuosi desideri.
Il racconto ti sta eccitando e così, senza alzarti la gonna-jeans, ti sfili le mutandine, me le fai odorare e toccare con la bocca in modo da dimostrarmi che sei bagnata, mi metti un dito in bocca e poi inizi a toccarti riprendendo a raccontarmi.
Decide Simona il luogo più appartato, ti fa appoggiare in una base di scoglio liscio. Non parlate a parole, solo con delicati gesti e sguardi dolci e languidi. Ti allarga le cosce, te le accarezza e poi inizia a leccartele continuando a salire verso il centro del piacere. Il tuo respiro si fa più ansimante ed alzi il tuo sguardo verso il cielo, come voler rivolgere all’universo l’intensa ascesa del tuo piacere. Quando ti sposta il perizoma nero trova già la vulva depilata con le labbra umide e pronta ad essere penetrata. Ma Simona, esperta conoscitrice del piacere femminile, prima ti lecca con la lingua estesa divaricandoti le labbra e poi si dedica con la punta sul tuo clitoride che tu, sapientemente, avevi innalzato con la mano appoggiata sul ventre. Ora, con la lingua concentrata sul grilletto gonfiante, Simona ti mostra di bagnarsi due dita. Queste poi scompaiono dalla tua visuale ma senti subito dopo un calore di carne penetrare la tua vagina vogliosa. Le dita si muovono avanti ed indietro, roteando, e con movimenti all’interno che iniziano a ripercuotersi in tutto il tuo corpo; ti dimeni, i tuoi gesti si fanno più convulsi, alzi le gambe alla ricerca di un piacere che inevitabilmente sale fino alle viscere. Durante questi tuoi crescenti spasmodici gesti, ti accorgi pure che Simona, con l’altra mano, si sta toccando sulla base del clitoride con tutte le cinque dita.
Mi fai accostare in un’area di parcheggio ombrata, io capisco subito cosa vuoi fare. Allora mi metto nei sedili posteriori ed attendo che ti metti in posizione; punti il cambio della macchina, la sua parte superiore ha le dimensioni in larghezza di una notevole cappella di cazzo in tiro, mi chiedi un preservativo per coprire l’asta infilzante, ti posizioni a cavalcioni iniziando a stantuffarti il cazzo finto mentre io tiro fuori quello mio e te lo appoggio in bocca, tu tiri fuori la lingua ed inizi a pomparmelo.
Le due dita che finora hanno lavorato dentro la tua figa, ora cercano il buchetto già umido di tutti gli umori scesi dalle labbre schiuse. Simona capisce che il tuo culetto non è mai stato violato, ma altrettanto capisce che in quel momento di massimo piacere, il dolore si mischia molto volentieri al piacere e quindi, senza neanche chiedertelo, ti penetra subito con le due dita, senza iniziare gradualmente da uno. “oh, si dai, godo, godo!!”, oramai pensi solo a raggiungere l’orgasmo più intenso e violento che tu abbia mai provato.
La tua cavalcata sul cambio si fa sempre più accelerata, il mio cazzo ti riempe sempre più la bocca, vedo scendere dalla tue labbra inferiori tanto liquido, segno che ti stai avvicinando al massimo piacere che usi preannunciare con un urlo liberatorio. Allora ti fermo la testa, volendo accelerare i movimenti e venire insieme a te. Ci riusciamo a venire insieme ma prima di riempirti la bocca del mio nettare bianco tu non emetti suoni inconsulti, come fai di solito, ma dici: “Sì Simona, dai, sì sì sìììì…come mi fai godere, godo,godo, oh tesoro…!”.
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14 anni fa
admin, 75
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Ancora un sogno....
La osservavo con attenzione. E con desiderio. Una terrazza si affacciava sulla strada asfaltata dove con un certo disordine erano parcheggiate diverse auto.
Era seduta su una sedia di vimini spostata verso l’esterno così che io potessi vedere le sue gambe accavallate e l’abbondanza sensuale delle sue cosce vellutate, sottili.
La gonna corta lasciava intravedere qualcosa....
Rappresentava x me l'immagine della sensualità.
Ogni parte del suo corpo rimandava a desideri inesprimibili.
Ogni sua movenza evocava l’idea di una gestualità erotica e possente che avrebbe fatto inorgoglire chiunque avesse potuto possederla.
In fondo frequentavo quel posto solo per poterla vedere. Quando giungeva non vi era persona che non si voltasse a guardarla, persino le donne con malcelata invidia. Non era solo il corpo a renderla affascinante. Ma era lo stile. Altre donne potevano vantare un fisico invidiabile. Mancava loro lo charme, quel modo di muoversi e di atteggiarsi che rendeva lei inconfondibile. E, naturalmente, unica.
La osservavo. Con attenzione.
E mi resi conto, quella sera, che, per chissà quale strano gioco del destino o del caso, anche lei, improvvisamente, ricambiava il mio sguardo. Era fermo. Stuzzicante. Quando decideva di volgersi a me, lo faceva come quando si concede l’attenzione ad un bambino mentre si parla con gli adulti; mi guardava con l’espressione di chi faceva intendere di avere compreso il desiderio dell’altro. Fu per questo che, probabilmente, decise di giocare con me. Mentre era intenta nella discussione con i suoi amici, ogni tanto si voltava verso di me… e accavallava le gambe nella posizione opposta alla precedente. Ero certo che volontariamente, in quelle mosse, allargava un po’ più del dovuto le sue gambe… così che io potessi scorgere l’esile stoffa del suo perizoma (nero) che come una sottile barriera, le proteggeva la delicata peluria del pube e le morbide labbra della vagina.
Non ero un voyer. Ma la mia eccitazione cresceva a dismisura, in un modo nuovo, insolitamente acceso. Ad un certo momento si alzò dirigendosi decisa verso il banco del bar. L’eccitazione era reciproca. Me ne accorsi quando, allontanandosi lasciò cadere un foglietto con scritto " questo è il mio contatto di msn... aggiungimi ti aspetto stasera.....Scrivimi "cielo" e saprò che sei tu...".....
Uscii in fretta e furia e mi recai a casa per potermi pregustare la cosa.....
Ero collegato da diverse ore.... A un certo punto... compare un contatto dal nome "panteranera"....
Scrivo "cielo" e da li a poco la risposta "...aspettami arrivo..."....
Di li a poco una chiamata a scambiare le nostre webcam....
L'immagine mi presentò in maniera più sfacciata ma inconfondibile quello scorcio che prima solo intravedevo...
Volevo essere io a darle piacere. Godimento. Volevo essere io a sentirla perdere il controllo. Aveva una reattività eccezionale allo stimolo erotico. Il suo respiro era quasi soffocato dagli spasimi di piacere. E come desideravo… perse il controllo. Faceva fatica a stare ferma.
Iniziò così a sfiorarsi sopra, i bordi delle grandi labbra con la punta dell'indice segnandone il contorno...poi scostò l'intimo lasciando uscire le grandi labbra, tentendolo in mezzo, e li ripetere poi la cosa... Era percettibile il suo desiderio abbondante dall'alone di umidità che si stava formando sul seppur intimo nero...
Di lì a poco le attenzioni si spostarono sulla sua clito che iniziò a torturare dolcemente e finemente....
Quando la “tortura” della sua clito giunse ad un livello insopportabile venne violentemente...
Non era solo affascinante. Erotica. Sensuale. Era anche, molto, molto bella. Mi sorrise.
Riprese a toccarsi nuovamente e lentamente lasciandomi assaporare ogni minimo movimento
ogni minima vibrazione e invitandomi a toccarmi con lei....
Abbiamo raggiunto un orgasmo incredibile... lei con le dita umide dei suoi umori ed io in un fiotto sono esploso con tutto il mio desiderio per lei.....
" Vorrei essere lì e non perdemi nemmeno una goccia di te..." e io di rimando..."credo che non mi fermerei mai di abbeverarmi del tuo piacere....assetato di te!!!"
"Non posso farlo davvero perchè sono fidanzata quasi sposata ma adoro masturbarmi e mi hai ispirato... non sapevo se avresti mai accettato ma mi piace da morire anche se per una donna questo non si deve dire per non passare come una poco di buono... Vuoi diventare mio trombamico???"
In tutta risposta il mio pene era tornato sveglio, turgido e pronto a un'altra tornata di piacere che vivemmo serenamente fino a che...
Fino a che quella maledetta radiosveglia non mi rapì da quello che era un bellissimo sogno dagli aspetti realistici che aveva fatto risvegliare in me un evidente effetto tenda da capmeggio dalle lenzuola a causa del mio pene eretto in desiderio....
Termino questo mio racconto dicendo che veramente vorrei realizzare questo sogno... chi mi aiuta? C'è una ragazza in grado di realizzarlo e vivere questo tipo di cosa??? Mi piacerebe da morire!!!
Caro diario...so che resterà solo un sogno perchè pare non ci sia nessuna ragazza in grado di capire che non vuole essere nulla di volgare o di brutto...ma non ci sarà mai mi sa questa cosa....
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14 anni fa
admin, 75
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Autostrada
Allora ti piace farti guardare .. e io ti guardo. Anzi ti fisso. Da principio non te ne sei accorta, poi quando gli sguardi si sono incrociati hai subito voltato la testa dall’altra parte. Infastidita da tanta invadenza oppure solo timida.. E dai su, che c’è di male … il tempo deve pur scorrere in qualche modo. Mano destra sul volante e mano sinistra che sorregge la testa mentre il gomito poggia sul battente del finestrino, e guardi a sinistra .. dalla parte opposta a dove sono io. OPS, mi sei fuggita, la legge di Murphy non sbaglia mai, è proprio vero che la fila a fianco scorre più veloce.. eh eh. Ma no, Murphy è un coglione, questione di minuti e saremo nuovamente vicini. Intanto mi creo mille fantasie, .. è ovvio che siamo annoiati da questa vita di code in autostrada, perché non dovrebbe piacere ad entrambi svagarci senza complicazioni ? . . Si riparte. Eccoti.. Ti volti e io ti sorrido, tu fai la sostenuta e quasi arrabbiata ti giri nuovamente dall’altra parte. Non sei molto incoraggiante ma sono sicuro che mi stai pensando, insomma, essere un po’ scontrosa fa parte della tua moralità, questo non vuol dire che non ti piaccia questa situazione.. D’altronde non ho niente da perdere, tu sei una bella donna, siamo soli, non ci conosciamo, non vedo perché non dovrei giocarmi le mie carte.. chi non risica non rosica. Il vantaggio di avere una macchina alta è che si può mirabilmente osservare tutto dentro una macchina più bassa, e quindi ti guardo con attenzione.. . Sei minuta , ma molto carina, e le tue gambe escono da una minigonna senza calze, hai la pelle chiara e cosce ben tornite che tieni strette come a respingere ogni tentativo di intrusione..
Immagino che tu sia abituata e perfino infastidita da sguardi come il mio, insomma la tangenziale non è certo un posto di classe, e se la fai tutti i giorni avrai collezionato centinaia di sguardi indiscreti; e se dopo centinaia di sguardi indiscreti continui a metterti questa minigonna mozzafiato , forse ti piace fingerti infastidita..
Mi guardi ancora forse sperando di non vedermi più, ma sono sempre li e ti osservo.. mi sono anche tolto gli occhiali da sole, voglio essere sicuro che tu sappia che sto guardando proprio te.. e non voglio fingere. Mi guardi e ti tiri giù la minigonna a proteggere le gambe. Continui a scoraggiarmi.
Ma non ho fretta, e soprattutto non ho niente da fare.. quindi accetto la sfida.
Prendo un foglio e scrivo “Farei ore di coda con te accanto..” e lo mostro al finestrino attirando la tua attenzione con un colpo di clacson..
Tu leggi, ti avvicini, forse ho scritto piccolo, sgrani gli occhi e ti scappa un sorriso, fai un cenno con la mano come a dire “ma va..” e ti giri nuovamente dall’altra parte .. sorridi ancora e scuoti la testa. Un minuto e mi guardi ancora stavolta sperando di avermi li.. ti piace l’insistenza, è come se il fatto che io insistessi tanto giustificasse in parte il pudore discolpandoti da ogni eventuale conseguenza. Mi guardi e sorridendo ti tiri su la gonna di qualche centimetro.. ora si che mi piaci. Io non rido, osservo.. Poi sganci un bottone della tua camicetta mi guardi ancora e ridendo .. “ma cosa vuoi ?” gesticolando con la mano destra.. E io semplicemente rispondo “Tu..”
Sparisce il sorriso sul tuo volto.. capisci che non sto scherzando, .. mi piaci, sei sensuale, e in quel contesto quel gioco mi ha eccitato. Si arrossano le tue guance, chiudi con la mano la camicetta.. indecisione. Poi mi guardi ancora, so che ti eccita questa situazione che è andata oltre il limite quotidiano.. oltre lo sguardo indiscreto, oltre la falsa provocazione spicciola, sai benissimo che io ti desidero senza complicazioni, attimi di trasporto passionale, solo passione fugace, da ricordare senza raccontare, attimi di straordinaria follia che si vivono solo nei sogni, nei tuoi sogni perversi. Situazioni che si spera di vivere ma che nell’inconscio si sa non si vivranno mai. Una di queste occasioni da sogno è li a un metro da te.. e tu ti chiedi se io mi spingerò oltre.. lo speri. Perché tu non farai altre mosse se non seguirmi. Guardo le tue cosce, te ne accorgi e le scopri ancora, il tuo sorriso è diventata una smorfia di compiacente piacere, siamo fermi; ti tiri su la gonna del tutto e sfili via le mutandine .. sono piacevolmente esterrefatto ma non lo faccio trasparire.. sono impassibile. Tiri giù la gonna e le mutandine le nascondi nel portaoggetti non trascurando di farmele ben notare .. tranquilla le ho viste. C’è un area di sosta più avanti, sono sicuro che ti fermerai li con me.. lo spero. Prendo il foglio di prima lo giro e scrivo “Seguimi..”. Ti accodi cambiando corsia.. ora ti vedo nello specchietto, non ho una visuale buona me vedo benissimo la tua scollatura. Metto le 4 frecce e lungo la corsia di emergenza raggiungo l’area di sosta che dista poche centinaia di metri.. tu non mi segui. Ho esagerato forse.. non credo, non perdo la speranza. L’area è grande, alberata e io parcheggio un po’ in disparte.. guardo nello specchietto la fila che si muove lentamente e tu non arrivi. Qualche minuto e poi eccoti, hai solo aspettato da cittadina educata di raggiungere la corsia giusta, o forse hai meditato sul da farsi.. Non ha molta importanza, ora stai arrivando. Parcheggi dietro di me e scendi.. Cavolo, non pensavo di aver così ragione, non credevo che la mia sicurezza fosse brava al punto da indovinare che saresti venuta veramente..
Il passo è disteso e veloce, ti conduce fino al lato passeggero, apri lo sportello e sali, sguardo fisso e nemmeno una parola, un fermo immagine nel quale gli occhi dialogano tra loro raccontandosi il desiderio e cercando conferme reciproche; un duello di indecisioni e mascherata tensione, come due velocisti in attesa dello starter con la paura di una falsa partenza. Io sono fermo immobile, come se avessi la consapevolezza di aver guidato quel gioco fin lì senza aver fatto una mossa in più del necessario, e adesso stavo attendendo che il gioco si concludesse da solo. Tu non puoi tornare indietro una volta spintati fin lì.. è il tuo momento.
Ti lanci verso di me in un bacio mozzafiato, passione e decisione, forza e bramosia, ti prendo per le gambe e ti guido sopra le mie in ginocchio come un fantino a cavallo. Il desiderio esplode in tutta la sua forza, mi sbottoni la camicia, le lingue prese in un vortice di vorace istinto e sesso voluto. Quella posizione ha alzato la tua gonna che lascia vedere il tuo pube libero da ogni intimo ostacolo. Sul mio petto nudo passi la tua lingua e odori il mio profumo, come un animale ad occhi chiusi vivi di odore e sensazioni, profumo di sesso, uomo e desiderio.. profumo di un ricordo che ti terrai per un po’. Mi slaccio i pantaloni che faccio scivolare con gli slip per liberarmi in tutta la mia eccitazione, ti abbraccio, mi piace lasciarti il più possibile vestita, le mie calde mani passano sotto la tua camicetta e passano forte sulla tua schiena fino a slacciare il reggiseno.. i due sessi si cercano ti sento bagnatissima e tu mentre con la bocca passi vicino al mio orecchio .. “dimmi che hai un preservativo..”
Ne sfilo uno dalla tasca e mentre cerco di aprirlo me lo strappi di mani, lo apri ti scosti e lo metti te .. ti riposizioni sopra, con la mano destra ti aiuti, socchiudi gli occhi e con un tuo gemito ti sono dentro.. un brivido veloce, una scossa unisce i due corpi.. tu ti muovi velocemente, spinta da un forte di desiderio ed io che ti accarezzo la schiena e passo la lingua sul tuo collo e in mezzo al tuo seno.. E’ un desiderio forte di quelli che bruciano in fretta, che ardono con intensa rapidità al ritmo delle tue piccole urla. A te piace urlare, forse quello non è il luogo ne l’ambiente adatto per lasciarsi andare del tutto ma si capisce che ti piace, . e io impazzisco a sentire la tua voce strozzata.. Dalla tua bocca escono parole confuse, respiri rumorosi .. e il veloce ritmo del tuo bacino sta correndo alla ricerca di un orgasmo forte ma veloce.. come se un parte di te volesse vivere tutto ciò prima di riflettere troppo. Pochi minuti di intenso piacere, di unione di bramosi corpi in una danza dell’eros .. e tu “.. vengo..” trattieni il fiato, rallenti movimenti.. batti un pugno chiuso forte sul mio petto .. “. .si ..” ti fermi e rimani li ad ascoltare il tuo corpo che palpita e pulsa lento e veloce allo stesso tempo. Stringi le gambe, muscoli che involontariamente eseguono composti dei movimenti che assecondano il tuo piacere. Sono venuto anche io, .. in quel meraviglioso piacere collettivo, all’interno di quel vortice di anime che hanno prestato i loro corpi al gioco, riposo il mio respiro stringendoti a me col viso sul mio petto. Poi pensieri, .. due menti sconosciute che si sono incontrate come due rette e che già viaggiano verso rotte lontane con pensieri della razionalità che piano scalza l’emozione e l’istinto primordiale, . . Due mondi che riprendono possesso dei loro corpi lentamente nel silenzio, ognuno verso la propria strada senza preoccuparsi dell’altro, un sogno e un desiderio esaudito a monito di una lezione.. tutto si può.
Mai successe, mai succederà.. ma osare serve a capire dove finisce il desiderio e comincia la realtà, perché il confine tra reale e irreale è dettato dalla nostra capacità di credere nei sogni..
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1
14 anni fa
admin, 75
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Gioco cattivo
“Silenzio .. non voglio una parola.. silenzio.. è chiaro.. ? “
La mia camera di albergo ti aveva pochi istanti prima vista entrare con maniacale puntualità. Un’impacciata eccitazione di tremolante voce, soffiò fuori un .. “finalmente eccomi..”.
“Prego entra.. “
La porta si chiuse alle tue spalle, 2 secondi di sguardi nel silenzio e le tue braccia mi saltarono al collo per un bacio che sprigionò tutta la voglia accumulata in quei mesi.. energico, focoso .. troppo.
“Non così!.. ferma.”
Eri in piedi in quella grande stanza dall’arredo moderno, mi sei sembrata un’opera d’arte in mezzo a tanto minimalismo.
Ti girai in torno e dopo averti delicatamente baciata sul collo .. sottovoce .. “silenzio .. non voglio una parola.. silenzio.. è chiaro.. ? “
“si.”
“no, non è chiaro .. altrimenti non avresti risposto. Non voglio risposte.. è sufficiente un cenno della testa.. chiaro.. ?”
“…”
“ brava.. “
Il volume in quella stanza sparì, io parlavo sottovoce sempre vicino alle tue orecchie, al collo , alla bocca, .. e tu in un gesto silente di servile consenso costringevi tutta la tua volontà.
Mi piaceva osservarti..
“socchiudi gli occhi ..”
Presi un foulard e con la delicatezza che la seta richiede coprì lo sguardo di quella meravigliosa opera d’arte che avevo davanti a me .. e percepii un brivido.
“Preoccupata .. ?”
La tua testa disse di no.
Passai davanti e slacciai i bottoni della tua camicia bianca, uno ad uno fino ad aprirla tutta .. e passando le mani sopra le spalle la feci scivolare lungo le tue braccia dietro schiena .. a terra. Del pizzo lavorato nero avvolgeva un seno timido che non chiedeva di essere sorretto ma bensì adornato; la mia mano sfiorò quel ricamo sollecitando i capezzoli che si nascondevano turgidi.
Mi avvicinai alla tua bocca perché tu potessi percepire il mio respiro e la mia presenza vicina .. ti aspettavi un bacio.. non arrivò niente. Un giro intorno , passai dietro e sganciai il reggiseno che passando oltre le spalle cadde in avanti.
“ hai un bel seno..” ti baciai il collo e da dietro lo toccai.. pelle morbida di delicata purezza, col palmo della mano mi sembro di sentirne il colore e percepii un brivido in te . La tua lingua passò delicatamente sul tuo labbro superiore . . mi avevi lì, ed era tutto quello che sapevi.
Davanti a te ti sbottonai i pantaloni , abbassai la cerniera e feci calare quel nero cotone lungo i tuoi fianchi fino al ginocchio liberando altro nero pizzo, custode di ben altro immenso valore.
Toccai con la mano quel delizioso “incarto” che lasciava trasparire l’umido piacere.. mi portai le dita al naso e socchiusi gli occhi. Ti volevo gustare, .. eri meravigliosamente mia. Il pizzo si faceva stoffa sui fianchi e filo che spariva in mezzo alle tue perfette rotondità colorate da un’abbronzatura perfetta.. Ti meritavi un bacio, e un bacio fu. Io ti baciai labbra su labbra, mentre tu immobile attendevi un ordine. In mezzo a tanta lenta musicalità un gesto violento , improvviso e forse in parte doloroso strappò il tuo perizoma verso il basso spingendolo a raggiungere i pantaloni, tutto arrotolato poco sopra le ginocchia.
“Ti voglio.”
“Ti avevo detto di stare zitta.. non hai resistito.”
Ti abbandonai li in mezzo a quell’irreale silenzio di penombra, mi allontanai di un metro a guardarti in quell’imbarazzante solitudine fatta di nudità resa cieca da un foulard di seta.
Tremavi .. quante cose frullavano in quella testa, attesa, vergogna, umiliazione, ardore, passione. Il tuo silenzio fu rigoroso al punto che decisi di riprendere. Erano passati 5 minuti di niente e senza proferire parola , con fare deciso la mia mano grande e calda coprì il tuo pube stringendo tutto il tuo piacere in una morsa forte e delicata allo stesso tempo. Un grido uscì , trattenuto a stento dalle tue labbra mentre le ginocchia si piegarono stringendo le cosce , e le tue mani strinsero il mio braccio..
“zitta, e ferma .. ho deciso che comando io.. se non ti piace puoi sempre andartene..”
“Vuoi andartene?”
la tua testa fece cenno di no.
Levando la mano strusciai il mio dito medio in mezzo alle tue grandi labbra che si schiusero in un lago di umori, e quel dito lo passai sulle tue labbra a portar via il rossetto rimasto. Ti feci sedere sul bordo del letto e slacciai i tuoi sandali spogliando i tuoi incantevoli piedi, curati, delicati, non troppo grandi.. da lì passarono anche i pantaloni e il perizoma , e ti ritrovai nuda , seduta su quel letto di wengè che così bene si sposava con la tua pelle.
Mi spogliai facendo attenzione che tu udissi tutto il rumore in modo che tu capissi che sarei stato nudo anche io ..
“cosa pensi ?”
Non rispondesti..
“brava, cominci a capire.”
Mi appoggiai su di te strusciando il mio corpo sul tuo, era evidente che non ti trattenevi più.. il “non” vedere di rendeva pazza , e allo stesso tempo quell’impotenza ti faceva impazzire nell’attesa di qualcosa che sarebbe successo, ma non sapevi quando.
Mi alzai, presi le tue ginocchia e le allargai proprio a darti la sensazione che sarei entrato in te per prenderti con violenza.. ma ti lasciai li da sola per qualche istante a pensare, ad aspettare, nel tuo timore, nella tua incertezza. E mentre incerta stringevi un dito in bocca io entrai ..
Fuggì rapido un grido, non te lo aspettavi, ero dentro te, sopra te, mi stringesti forte .. io rimasi fermo e poi uscii..via. Mi piace troppo giocare con la tua mente.
“E’ tardi, ce ne andiamo .. ?”
La tua testa disegnò velocemente un no infinito..
“Allora continuiamo ?”
Quella volta fu un si di sollievo..
“Continuiamo alle mie condizioni .. ? Fai quello che dico io ..?”
Ancora un si.
Mentre continuavi a vivere al buio della tua incertezza sistemai due cuscini sul letto, uno vicino all’altro e ti feci stendere a pancia sotto in modo che dal bacino alla testa tu poggiassi sui cuscini, lasciando che le gambe si distendessero sul letto e il tuo bel culetto si erigesse un po’ mostrandosi in tutta la sua bellezza.
Il mio dito medio andò ad inumidirsi laddove i tuoi umori si erano ormai fatti copiosi e poi.. con ferma delicatezza passò sul tuo culetto.. era stretto, era un dono che non avevi mai concesso, e lo capii anche da una smorfia che percorse il tuo volto quando il mio dito deciso tentò di entrare..
Il tuo silenzio mi sembrò un assenso.
Più volte con calma il mio dito si preoccupò di inumidire con i tuoi umori quel culetto che non avrei mai fatto così “timido”.. Poi la mia mano prese ad accarezzarti più intensamente sul pube, lasciò scivolare dentro un dito e cominciai a masturbarti con attenzione seguendo i movimenti del tuo bacino.. ti piaceva molto. Il tuo respiro divenne affannoso, qualche parola uscì dalla tua bocca e non dissi niente, .. la mia mano continuava decisa e intanto la mia bocca fece cadere della copiosa saliva sul tuo culetto che ormai ubriaco aveva superato ogni forma di timidezza.
Tolsi la mano e mi misi sopra di te appoggiando il mio pene sul tuo culetto e tu .. silenzio, dito in bocca ancora.. e silenziosa attesa.
“rilassati..” Feci pressione e piano piano cominciai ad entrare.. fu più facile di quanto pensassi. Ancora un po’ di pressione , la tua mano stringeva forte il cuscino .. sensazione di dolorosa stranezza .. mista a piacere. Una volta dentro, lentamente mi muovevo e con la mano passandoti davanti tornai a toccare il clitoride .. bomba al limite dell’esplosione. Qualche minuto di sesso così .. e ti sentii salire .. forte.. veloce.. qualche grido, contrazioni e..
un grido forte deciso, fu un “si” che trascinò fuori tutta la voce repressa in quel pomeriggio; io ero ancora li.. che seguendo le tue contrazioni continuavo a muovermi in cerca del mio piacere .. che arrivò dopo poco senza che uscissi da quel meraviglioso angolo di caldo desiderio.
Mi tolsi , ti volevo osservare, .. un’immagine deliziosa di indolente rilassatezza. Te ne stavi col foulard sugli occhi a riposare il corpo , ferma in quella posa che io ti avevo fatto assumere e dalla quale sembrava ti saresti mossa solo ad un mio preciso ordine. Mi sembrava di osservare una scultura, un’opera d’arte che avevo creato e che tu rappresentavi in maniera eccelsa. Avrei voluto portarti via con me, sapevo che non ti avrei più rivista e sapevo anche che in quel momento non avrei potuto dirtelo. Quando cominciai a pensare a cosa tu stessi pensando , quali sogni la tua mente stesse costruendo .. avvertii un brivido di dolore.
Ancora oggi ti penso in quell’immagine che porterò con me sempre e per sempre, a ricordare un desiderio, un sogno, una donna vera che cercava verità .. che ha concesso la sua mente alle mie mani e che da quelle mani ha ricevuto uno schiaffo che non meritava.
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14 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 5 ore fa -
Al bar
...cavolo se è carina, altroché...
..e dai su fai la brava, voltati ancora una volta, magari facendo finta di niente come hai fatto prima, ...così mentre ridi di una battuta insignificante di chi ti sta di fronte, ti passi una mano sui quei bei capelli neri e lisci e mi lanci ancora un'occhiata per vedermi meglio, magari sperando di non incrociare il mio sguardo... ..e dai su.. ..dai retta a quel brivido di mezzo piacere che ti imbarazza, ma è così invadente il mio sguardo che attraversa la sala per colpirti ?! ..certo che lo è, ..come se ti stessi sfiorando il collo con le labbra... lo so cosa stai pensando. Vorresti voltarti, ma se lo fai adesso e i nostri sguardi si incrociano nuovamente io capirò, ...e allora? ..io ho già capito. L'ho capito da come ti muovi, quelle mani che prima si incrociano sul petto per poi finire nelle tasche posteriori dei tuoi jeans, e quelle splendide gambe che si incrociano ancora a voler fermare il tuo istinto che vorrebbe volare verso di me, .. e lui parla, ma di cosa parla? ..si vede che lo ascolti per circostanza, ma lo ascolti? ti starà raccontando della sua macchina nuova...
..ma io non ho fretta, ho ancora la mia Corona da finire, ..e poi seduto qua si sta da Dio, ..un po’ di amici che parlano "..ma l'Inter, vincerà mai una partita!?!?" ..ma si, lascia che parlino.. ..io sto parlando con te, mentre tu vorresti parlare con me, .. ..è solo questione di volontà ...e di tempo. Chissà che sforzo che stai facendo per riuscire a trattenere la voglia di voltarti, ..sai che potrei non esserci più? ..potresti avermi perso solo perché stai pensando se è più giusto ascoltare il tuo istinto o ascoltare la tua "coscienza" che ti consiglia di aspettare un po’, .. e io nel frattempo potrei essermi allontanato, cavolo potresti avermi scoraggiato con tutta questa indecisione, "ma si, ..tanto se ti ho scoraggiato con così poco vuol dire che non ti interessavo...siete tutti uguali.." ..
..non preoccuparti, ..io sono qua, ..non ho intenzione di fuggire, sei così carina..
Certo che ne ha di cose da dire quel fustacchione "ingessato" che ti tiene compagnia, ..e quanto si dimena per raccontarle! ..e tu stai attenta che a tenere quel finto sorriso stampato sul viso tutto il tempo potrebbe venirti un crampo... eh eh eh.. rido da solo, anzi sorrido da solo, ..mi sembra di conoscerti da sempre. ..eccoti! ..ti sei girata come se stessi cercando qualcuno, ..ma si, ..sospiro di sollievo, sono ancora qua, e per un attimo il tuo sorriso diventa sincero. ..e come nel miglior film ti sto ancora guardando, ..non ti perdo di vista un secondo, ..allora sembra proprio che non voglia mollare la mia preda, ..ma tu non sei una preda, .. "ma io mica sono una preda! mica sono una facile cavolo! con che diritto mi fissa!? ma non lo vede che non sono sola!?"
..lo vedo lo vedo che non sei sola, ..è per questo che ti guardo, ..io sono libero e tu no,. ..il gioco è divertente così.. tranquilla, ..non farò una mossa, non corri rischi...
"se fossi sola andrei da lui a dirgliene quattro!" "ma chi si crede di essere?"
...mi piacerebbe sapere cosa avresti fatto se non ci fosse stato lui, ...
..quelle mani devono essere un grosso impiccio per te se continui a muoverle così, da una parte all'altra, ..il mio interesse per te genera tutto questo nervosismo!? ..sei così impegnata a muoverti che è fin troppo evidente che quelle parole che il fustacchione vomita a ruota libera scorrono veloci senza che tu presti loro molta attenzione. OPS, ..è finita la mia corona!! "ehi matte vuoi un goccio?" "no, grazie, ..ne prendo un'altra, vado io..."
..eh si, ..tesoro mio, vengo verso di te a prendermi un'altra birretta, ..non muoverti che ti passerò talmente vicino che potrai sentirmi respirare, nonostante il tuo oratore stia imitando il rumore della sua nuova macchina sportiva, ... .."permesso..."
..eccoti, ..si deve inventarsi un passaggio per raggiungere il bancone, ed io me lo invento alle tue spalle, ..ti sfioro con il mio petto e delicatamente faccio scivolare l mia mano sinistra sul tuo fianco, ..e la mia bocca passa talmente vicino al tuo collo che il mio respiro ti percorre la schiena... "..Chicca!, ..me la dai un'altra corona per cortesia?" .. eh si, sono proprio io, .. "OPS, scusami se ti ho sfiorata..." "..ehm, ..no no, ..nessun problema, qua c'è un casino!" "..grazie.." ..e me ne torno al mio posto, ..
..adesso penserai che ho anche una bella voce? ..non credo, ..ma sicuramente è posata e tranquilla, ..ferma e sicura. ..e tu da vicino sei ancora più bella...di quella bellezza che potrebbe lasciare senza fiato, ..ma non sta certo a me fartelo capire adesso....tu lo hai già il tuo fustacchione..
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1
14 anni fa
admin, 75
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in treno
Tornavamo da milano una fredda sera d inverno , mely e dario tutto il giorno in giro x la metropoli infreddoliti , finalmente seduti in terno quello che ci avrebbe riportato a casa ,il mezzo di locomozione lasciò la stazione piano piano , la carrozza quasi totalmente vuota finalmente iniziammo a rilassarci ,mely si alzò in piedi si affacciò al finestrino mentre io con la mano saliii sotto la gonna e le spostai le mutandine sentivo la sua figa senza peli che si bagnava a vista d occhio nn curanti di occhi indiscreti ...poi avvicinò al suo uomo con fare coccolante iniziò a lasciarsi andare piano piano tre sedili dietro di noi un ragazzo , sicuri di non essere visti i giochi tra noi si fecero sempre piu audaci ...mely quasi spogliata totalmente si masturbava sul sedile di fronte al suo uomo x il suo uomo con una boccetta di profumo di forma affusolata ed accattivante trovato in borsetta ... il ragazzo dietro di noi faceva finta di nulla rovistava nella borsa di calcio si alzava e sedeva in continuazione ...il gioco di riflessi dei finestrini probabilmente rendeva chiaro ed eccitante ai suoi occhi quello che mely stava facendo ... quando mely si accorse dell imbarazzo ed eccitazione che aveva provocato in lui... lo fissava negli occhi mentre si spalancava ancora di piu le gambe insieme al profumo si infilò 3 dita nella figa .....mi fece un super pompino mentre\" luca\" si spostò un sedile piu avanti .. fece un timido gesto a lei come x chiederle se poteva avvicinarsi mely mi chiese il da farsi .. acconsentii ma solo che luca guardasse dalla fila di sedili in fianco alla nostra ....continuava a spompinarmi sempre piu furiosamente vedendo sotto i pantaloni della tuta di luca un grosso rigonfiamento fece cenno a lui di tirarlo fuori nn se lo fece ripetere 2 voltei iniziò a masturbarsi mentre mely si metteva alla pecorina vidi il bigliettaio che si avvicinava in 5 secondi eravamo tutti ricomposti ..... passato il controllo ricominciammo iniziai a scopare mely alla pecorina mentre luca si toccava diceva che stava venendo gli dissi di nn godere di fermarsi ... questo successe piu volte luca stava letteralmente scoppiando impazzendo mentre mely godeva come una troia in calore ad essere scopata da me e desiderata da luca .....quando mely stava godendo x l ennesima volta feci cenno a luca di avvicinarsi lei assatanata gli prese il cazzo fino in gola mentre io le stantuffavo il buco del culo luca estrasse il cazzo dalla bocca di mely stava sborrandole sulle tette lei se lo prese in mano e se lo reinfilò in gola mentre la sua sborra gli colava ovunque io le sborrai nel culo luca rimase senza parole nel vedere che mely bevve tutto il suo sperma, chiedendole come aveva fatto, mai nessuna ragazzina lo aveva fatto prima di lei .... gli chiedemmo quanti anni avesse ci disse 18 voleva ns numero di cell che ovviamente rifiutammo di dargli .... ci disse che da quella sera in poi tutte le volte che avrebbe preso il treno ci avrebbe cercato e sperato di rivederci ........
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14 anni fa
dglporcellini,
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Ultima visita: 13 anni fa
-
Miss x
Viaggio molto, e se da un lato è molto stimolante e divertente, dall’altro riserva situazioni spesso di solitudine e noia mortale; transfer , aeroporti, stazioni, alberghi. E’ vero che i luoghi si imparano a conoscere e con loro si fanno amicizie, ma specialmente quando capitano pernottamenti in città amene, la noia è veramente insopportabile, mi ritrovo in albergo prima di cena in perfetta solitudine con tutto il tempo di fare tutto ciò che desidero fare e un sacco di tempo che avanza nel quale posso liberamente decidere di rompermi le palle. Di solito è doccia, accappatoio, letto , telecomando e noia mortale in attesa della cena. Poi indosso qualcosa e scendo in sala ristorante a gustare quelle magnifiche cene preconfezionate dal sapore di villaggio turistico…
“DIN”
“Buonasera, a che piano va ?”
“Sala ristorante grazie..”
………………………
“DIN”
“Arrivederci…”
La sala ristorante è sempre piena o quasi, non so se avete presente come può essere un grande albergo il “mercoledì” ad esempio , lontano dai week end. Innanzitutto molto costoso, quindi molti uomini d’affari, oppure coppie di turisti rigorosamente stranieri, spesso americano o tedeschi. Quella sala era piena come sempre, di cellulari, di uomini al telefono che tra un boccone e l’altro dispensano sorrisi alla moglie, oppure uomini al telefono con l’amante che tra un sorriso e l’altro si dimenticano del cibo. L’ambiente di per se è molto bello ma inevitabilmente a due occhi attenti ed esperti appare evidente su tutto la solitudine di tutte quelle persone. Per quanto mi riguarda il mio telefono rimane in camera e con lui tutto il mondo esterno.
“Il signore ha già scelto ?”
“Un filetto, al sangue per cortesia.. e una bottiglia di acqua naturale”
Mi fanno sempre ridere le figure dei camerieri un po’ ingessati che stonano con la naturalezza che tutti noi cerchiamo a fine della giornata lavorativa, però si sa che è così, è il gioco delle parti. Nel frattempo il mio sguardo vaga in cerca di qualcosa o qualcuno che stuzzichi la mia curiosità, e là in fondo vicino alla vetrata scorgo un tavolo per due occupato da una coppia un po’ strana o almeno così sembrava.. Lui sui 60 anni un bel po’ soprappeso e lei vicina ai 35 molto carina e sicuramente non idonea a fare coppia con lui. Ad un primo sguardo sembrava una cena di lavoro, oppure tra colleghi.. non vi erano atteggiamenti che facessero pensare ad un flirt di nessun tipo.
Lui mangiava a quattro palmenti un bel piatto di pasta e lei in maniera molto fine aveva di fronte un piatto di formaggi freschi e un insalata.. lei indossava una gonna non molto corta ma che stando seduta le scopriva due belle gambe velate da una calza nera non troppo spessa e deliziosamente condite con due scarpe con 7/8 cm di tacco fine. Capelli neri corti e occhiali da vista.
“Ehm, il suo filetto..”
“ah scusi, mi ero distratto.. grazie.
Ad un certo punto lei si alza e si dirige verso di me, smetto di mangiare, mi pulisco la bocca col tovagliolo appoggiandomi piano alla spalliera della sedia e non le tolgo gli occhi di dosso per un solo momento.. la osservo camminare. Io non so come fanno le donne, ma hanno un sesto o forse settimo senso che le avvisa se qualcuno le fissa maliziosamente, anche se non ti vedono lo sentono e si coprono, o cercano di fuggire lo sguardo anche se non sanno da dove arriva; lei allo stesso modo incrociò le braccia sotto il petto in segno di protezione e mi passò vicino per dirigersi in bagno. Il mio sguardo fu intenso, se solo lei lo avesse incrociato le avrebbe raccontato molte cose. Il suo profumo mi raggiunse, era Chanel, non ci si sbaglia.. oggi va di moda, è inconfondibile ed è l’unico profumo che a me piace anche se preferisco l’assenza di odori “artificiali”. Lui al tavolo nel frattempo si sbriga nel fare una telefonata, è goffo e dà l’idea di non essere nemmeno molto educato..ma chi se ne importa. Eccola che torna.. ripassa proprio di qui, molto vicina e vederla allontanarsi da dietro mi eccita molto, la gonna è più corta di come sembrava e un leggero spacco fa sognare oltre, le braccia ondeggiano lungo i fianchi e lentamente si avvicina al tavolo, sussurra qualcosa al compagno di cena, prende la sua giacca e la borsetta ed esce dalla sala ristorante.
E io ? Beh, .. in fondo era una cosa che tramortiva la mia noia, volevo andare oltre, tanto più che il filetto al pepe verde aveva lo stesso sapore del pesce alla griglia della sera prima. Mi alzo ed esco.
Entro nella hall e mi reco alla reception scrutando ogni angolo, e vedo sul divanetto lei seduta con le gambe accavallate che parla al telefono, quindi mi siedo ad una certa distanza su un divanetto e mi metto a leggere un giornale..
Il mio sguardo fugge verso di lei, non è bellissima, ma ha un’aria molto sensuale ed avevo deciso di cogliere quella sfida.. Lei ride al telefono, e con lo sguardo ricambia i miei sguardi cercando di non farsi notare.
Sono lontano e lei parla piano quindi non capisco con chi e soprattutto di cosa parla, peccato, la mia curiosità ne risente.. ma forse è meglio così, ho più tempo per concentrarmi sul mio compito..devo attirare la sua attenzione, farle capire che mi piace molto. Lei scavalla le gambe e le inverte in un movimento che lascia immaginare un universo in quell’oscurità, un universo che ho immaginato meraviglioso, in ogni modo..
Dopo qualche minuto il suo sguardo prende un po’ coraggio e decide di guardarmi con più assiduità, fregandosene della mia reazione, che peraltro non c’è, osservo anche io e accenno un sorriso.. piego e metto via il giornale. Mi alzo mi dirigo verso lei che cambia espressione, è in evidente imbarazzo man mano che mi avvicino, la guardo, lei mi guarda ed io le passo vicino e mi dirigo alla reception a prendere le chiavi della camera. Lei si alza e si dirige agli ascensori.
“DIN”
Mi affretto e la raggiungo, la faccio salire per prima e le chiedo . .
“Quale piano ?”
“Ottavo grazie”
“Anche lei qui da sola?”
“Io? No no, sono con un collega”
“Capisco.. peccato, speravo di aver trovato una piacevole compagnia”
Sorride..
“DIN”
“Io sono arrivato, il tempo di una doccia e sarò nuovamente nella hall pronto per una passeggiata, sarei felice di trovarla lì.. Buona serata.”
“Ma… io?!”
“DIN” l’ascensore si chiuse sul suo imbarazzo.
Dopo circa un’ora scendo nuovamente nella hall e la trovo in abbigliamento casual che guarda la pioggia fuori dalla porta girevole per superare l’imbarazzo, era timida, anche troppo, ma questo mi piace in una donna.
Le passo vicino e..
“Qualcosa di interessante ?”
Sobbalza.
“Quindi devo dedurre che hai accettato il mio invito?”
“Diciamo che sei stato più convincente della noia..”
“Mi sforzerò di prenderlo come un complimento.. hai un ombrello?”
“No..”
“Preferisci il nero o il rosso?”
“Di solito il nero..”
“Ok, allora prendiamo in prestito questo..”
Sfilo un ombrello nero dall’ombrelliera e riparandoci..
“Ti piace la birra?”
“Non tutte!”
“Fidati!”
Corriamo sul marciapiede sotto la pioggia provando a ripararci con quell’ombrello
E raggiungiamo un locale che conosco, una birreria artigianale, un posto giovanile solitamente molto frequentato, ma si sa .. di mercoledì per lo più piovoso..
Entriamo e ci sediamo in un angolo, un piccolo tavolo semicircondato da un panca imbottita molto comoda, ci togliamo i giubbotti e veniamo a noi..
“Allora incantevole miss x , credi sia giusto il momento di dirmi come ti chiami?”
“Miss x non è male! Suona bene, ma in realtà mi chiamo Alice, e tu ?”
“Sarebbe scontato dire Mister x , quindi sarò sincero.. Matteo.”
“E come mai solo?”
“Credo per lo stesso motivo per il quale tu sei stata costretta a passare quella cena così orribile in coppia.. cioè, lavoro.”
Sorride..
“In effetti non è il massimo della compagnia, ma è il mio “capo”..”
“Buonasera ragazzi, che prendete?”
“Alice, fidati, la birra che fanno loro è buonissima..”
“Ne porto 2 medie?”
“NO NO, una piccola..”
“Ok ve le porto subito..”
“Piccola? .. hai paura di perdere il controllo..?”
“Tranquillo, credo di non reggere nemmeno la piccola..”
“eh eh eh.. beh, spero tu mantenga almeno le forze per tornare in albergo..”
“che lavoro fai mister x?”
“Sono un volgare agente di commercio.. e tu ?”
“Assistente di direzione per una piccola azienda, siamo qui per una fiera..”
“Quindi non viaggi molto, vuoi farmi credere che una delle poche volte che esci hai subito la fortuna di incontrare me!?”
Ride
“Potrebbe anche trattarsi di sfortuna!”
“Birre!!!”
“Meno male che è piccola!!”
“Sono tedeschi, hanno le dosi da tedesco..buona?”
“Si, è buona veramente!”
“Vedi che è stata una fortuna.. altrimenti eri in camera a prepararti il te..”
“Chi ti dice che non lo preferivo..?”
“Lo dici tu, adesso, stando qui.. in fondo non ti sto mica trattenendo..”
“Dici che posso andarmene !?”
“eh eh eh .. beh, ripensandoci no. Abbiamo un ombrello solo..”
Ride..
“Allora rimango, solo per l’ombrello..”
Drin ..Drin .. Drin..
Lei cerca nella borsa ed estrae un telefono, guarda chi è , si scusa con un gesto della mano e risponde.. rimane seduta e parla, è un’amica. La guardo, è una ragazza semplice, molto più carina così che tutta elegante, la osservo bene e lei che parla con gli occhi puntati sul tavolo lo sa..
“Scusa, era un’amica..”
“Hai due occhi bellissimi..”
“Hai deciso di imbarazzarmi?”
“No, ho solo deciso di dirti che hai 2 occhi bellissimi.”
Arrossisce
“Mi fai fare la faccia rossa, un po’ la birra un po’ tu.. !”
la guardo negli occhi senza parlare più.. voglio baciarla, lei lo sa , riflette un attimo e si lascia andare; le mie labbra si appoggiano morbide alle sue, occhi chiusi e un bacio tenero e breve.. ci guardiamo negli occhi.. e un altro bacio, più deciso.. labbra su labbra.
La guardo e dico..
“Nei film di solito a questo punto si chiede scusa..”
“Non mi sono accorta di essere in un film..”
Altro bacio..
“Mi ricorderò delle tue labbra..”
Sorride..
“Vedi? Ti avevo detto che era sufficiente una birra piccola..”
“Per il momento, mezza birra piccola.. non ci crederai ma sono impaziente di vedere cosa succede quando l’hai bevuta tutta.. eh eh eh…”
“Ti posso fare una domanda mister x?”
“L’hai già fatta..”
“Eh?! Ah! Stupido, non questa domanda!”
Ridiamo .. lei è bellissima quando ride, tutte le donne sono bellissime quando ridono..
“Avanti con la domanda..”
“Cosa avresti fatto se io non fossi scesa nella hall.. ?”
“C’era questa possibilità ?”
“Beh, certo, .. era l’unica seconda possibilità..”
“Ok, se fossi sceso e non ti avessi trovato sarei tornato in camera e mi sarei messo a guardare la TV, e prima che la noia mi uccidesse mi sarei addormentato.. Insomma, quello che faccio di solito tutte le settimane quando sono in giro da solo..”
“Vuoi farmi credere che hai visto me e ti si è accesa una lampadina ?! Se non ci fossi stata io ci avresti provato con un’altra..”
E’ la situazione che odio, ci sono persone che si pavoneggiano di essere dei “marinai” con un’amante in ogni porto, ed io avevo di fronte una donna alla quale stavo dicendo la verità e avevo la sensazione che lei non mi credesse..
“Il fatto che tu mi ritenga in grado di fare conquiste con tutta questa facilità lo prendo come un complimento, la verità è che come faccio sempre me ne sarei tornato in camera subito dopo la cena e avrei atteso il niente.. eh eh eh….”
“Va bene ti credo.. stando così le cose, sono felice di essere scesa al tuo invito.”
“Bene miss x, ora faccio io una domanda.. cosa hai detto al tuo capo quando sei tornata dal bagno e hai abbandonato la cena?”
“..la verità, che dovevo fare una telefonata. Perché me lo chiedi?”
“Nessun motivo particolare.. solo curiosità, quando si passa molto tempo da soli si imparano strani giochi mentali, tra cui quello di studiare alcuni comportamenti e cercare di capire cosa si dicono le persone….”
“Ma bravo mister x, quindi mi stavi spiando ? eh eh eh….”
“Diciamo che eravate una coppia strana.. mi avete incuriosito.”
“Diciamo che non siamo una coppia, preferisco…”
Ridiamo ancora una volta, è una compagnia piacevole ed io lo sono per lei, almeno sembra. Si alza .. “Vado un attimo in bagno..”
Annuisco con la testa e finisco la mia birra.
Lei è molto carina. A volte penso che sono proprio un bel tipo, nelle donne c’è qualcosa che mi piace molto, in ognuna, non riesco mai a trovare brutta una donna.. non capisco se è un’autoconvinzione o cosa.. Comunque lei è carina. Mi alzo, pago le birre e ..
“Eccomi, siamo pronti?”
“Certo che siamo pronti, non vorrai mica aspettare che smetta di piovere!? Altrimenti che abbiamo preso a fare l’ombrello.. eh eh eh.. ..”
“Cavolo! Ma piove sempre più forte!?”
“Pronta? .. via!”
Corriamo abbracciati sotto l’ombrello lungo la stradina e poi verso l’albergo, arriviamo fradici o quasi, ..
“Wow!!”
“Erano anni che non correvo così..mister x”
“Ah si? .. non c’eri anche tu all’andata??”
“ah ah ah.. già!! Volevo dire, a parte stasera, erano anni!. .stupidone..”
“Dà qua, rimettiamo l’ombrello a posto..”
Ci dirigiamo verso gli ascensori, mi piace averla a fianco, è una presenza sconosciuta che non ingombra, è una bella presenza.. serena e sincera, mi piace.. percepisco che sia così anche per lei..
DIN
Entriamo..
Silenzio, solo un sorriso, lei ha i capelli umidi e i vestiti un po’ bagnati, la trovo indifesa ma felice ha la serenità di chi sente che qualunque cosa succeda le piacerà, non credo che si possa desiderare di più..
DIN
L’ascensore si apre su un pianerottolo vuoto che ci trova abbracciati in un bacio appassionato, lei è molto sensuale, come sa esserlo una donna quando un po’ di alcol abbatte ogni forma di pudica vergogna.. lo si percepisce dalle labbra che diventano morbidissime, dalle braccia che si appoggiano intorno al mio collo leggere e rilassate.. e dal suo corpo che si lascia stringere dalle mie mani..
DIN
L’ascensore si richiude abbracciandoci in quel bacio intenso, romantico e passionale..
L’ascensore si muove.
“OPS.. eh eh eh ci hanno “chiamato”..”
Lei sorride e si ricompone, assumiamo un’aria decorosa..
DIN
La hall
“Prego, salga pure, risaliamo anche noi….”
L’ascensore riparte, con noi un uomo distinto..
DIN
“Arrivederci..” Usciamo ..
Lei mi prende per mano..
“Vieni qua..”
Mi trascina per un corridoio, e cerca nella borsa qualcosa, estrae una tessera magnetica, è la chiave della sua stanza, ..
“zitto..”
La porta si apre e si richiude alle nostre spalle, lei getta la borsa sul letto si volta ci baciamo nuovamente.. la passione esplode. Mentre ci baciamo, con frenesia ci spogliamo, via le giacche , poi la mia camicia e la sua maglia .. via le scarpe, i pantaloni suoi e i jeans miei.. le sue mani mi stringono la schiena, sono fredde.. le mia caldissime sulle sue spalle, slaccio il reggiseno ed una mano scivola dentro i suoi slip a stringerle il sedere.. Lei si inginocchia e mi sfila gli slip, mi prende con la lingua e poi in bocca.. solo pochi secondi, forse meno di un minuto, sono eccitatissimo, in fondo non potrei non esserlo. La faccio alzare, la abbraccio forte con le mani sotto le sue cosce, la sollevo e la appoggio alla parete.. le scosto le mutandine e le entro dentro con decisione.. lei urla. Poco romanticismo ma tantissima passione in quei minuti , in quella stanza. E’ sesso deciso, non violento ma deciso, forte e un po’ selvaggio. Il mio bacino si muove e lei subisce quei colpi cercando di assecondarne i movimenti, ma si vede che non è molto lucida, appoggia la sua testa prima all’indietro sul muro, poi in avanti sulla mia spalla.. geme, e piccole grida escono dalla sua bocca. Le sue gambe mi cingono la vita ed i piedi si incrociano alle mie spalle..
“Non fermarti..”
Non avevo nessuna intenzione di fermarmi, .. non esiste cose più eccitante per me di una flebile voce femminile che ti sussurra parole all’orecchio con quel tono di eccitazione che fa tremare le sillabe.. Continuo in quel movimento deciso che sembra inchiodarla al muro.. con un dito mi avvicino al suo culetto e con un a leggera pressione cerco di entrare..
“No” e mi colpisce con un pugno sulla schiena.. Violenza. Mi piaceva tutto in quel momento.. Aggressività esplosa da una donna timida, era forte in quel momento, nessun timore..
A quel pugno reagii con un’accelerazione ed una maggior violenza dei mie colpi.. lei gridò..
“Si! Continua!”
Aveva le guance rosse, si mordeva le labbra.. fuori controllo i suoi movimenti che cercano con tutto il corpo l’estasi in quella situazione in cui la donna sa che l’attesa è talmente meravigliosa che quasi non si augura di trovare subito l’orgasmo.. Io continuo in quel monotono amplesso nato così come frutto della frenesia e del momento di eccitazione, vorrei fare altre cose ma rimango li ad affondare i miei colpi in lei che comincia a contrarsi, stringe gli occhi.. mi graffia sulla schiena.. mi morde ..
“Più forte! Non fermarti.. .. sto per venire..”
Lo sapevo, si sentiva, rallento un attimo per recuperare qualche energia e riparto violento e deciso più di prima..
“E allora vieni..”
E’ arrivata al culmine, il corpo non si trattiene più, si abbandona per irrigidirsi nuovamente.. una contrazione forte e poi l’esplosione, la avverto.. la sento sul mio pene, sento palpitare forte e poi un’onda calda mi invade..
La abbraccio forte, mi fermo.. la stringo, lei mi stringe.. Mi piace sentirla rilassarsi tra le mie braccia. Toglie le gambe dalla mia schiena e si alza in piedi, mi guarda e mi abbraccia ancora,.. poi mi bacia il petto e scende giù inginocchiandosi.. guarda il mio pene che è a pochi passi dall’esplodere.. lo stringe con una mano e lo prende lentamente in bocca, lo lecca come a ripulirlo, poi di nuovo in bocca , tutto.. rimane li e con la lingua ci gioca. Poi muove la mano, accelera e lo riprende in bocca ancora..
“Dio mio.. non fermarti.. .”
Mi guarda soddisfatta e continua sempre più veloce a masturbarmi mentre mi tiene fra le labbra; sento che sto per venire, lo capisce anche lei, mi leva dalla bocca e continuando a masturbarmi mi lascia venire sul suo petto.. mi appoggio con le mani al muro.. e con la testa sulle mani.
.. Finito, un orgasmo chiude quella conoscenza cercata e non frutto del destino, quell’incontro partito lento ed esploso forte, deciso. Mi sono innamorato di lei, in quel momento non desideravo fuggire, ma rimanere.. è strano, insolito. Nelle avventure a me capita di voler fuggire, in quel caso avrei desiderato rimanere, ancora. L’eccitazione e il trasporto giustificano molte cose, spesso ci si estranea dal mondo e mai si pensa al dopo.. ma dopo, quando passa il momento, si pensa inevitabilmente a cosa sarà.. più che a cosa è stato. Il pensiero gentile e soave di lei, mi accompagna per tutta la notte, pensarla poco distante avvolta nei suoi pensieri mi intenerisce, in maniera pretenziosa ed egocentrica sono convinto che sta pensando a me, o forse mi piace solo pensarlo.
Non ho niente di lei, lei non ha niente di me se non ricordi ed emozioni che il tempo scalfirà.. Forse non la vedrò più, mai più.
DIN
Colazione, sono le 8.. il mio tavolo è sempre il solito, guardo il suo ed è ancora apparecchiato.. quindi non è ancora scesa. Faccio colazione con calma, non mangio molto e penso tanto.. Spero scenda in tempo, prima che io me ne vada. Sono le 8,15 non si vede nessuno..
“Scusi, può portarmi un foglietto con una penna .. ?”
“Subito signore..”
Devo andarmene, quindi decido di scrivere.. “.. spero che anche in te le emozioni di questa notte abbiano lasciato dolci pensieri e speranze, ho sperato di incontrarti ma sono dovuto partire presto. Questo è il mio numero di telefono..”
“Scusi, può gentilmente recapitarlo con discrezione alla signora del tavolo 24 appena scende ?”
“ Senz’altro signore.. buona giornata.”
Mi incammino verso l’uscita attraversando la hall, lo sguardo gira nella speranza di incontrarla ma i miei occhi non scorgono nessuna sorpresa; raggiungo la porta girevole di fronte alla reception ..
“Scusi! Signore, lei è il signore della 312 ?”
Mi volto ..
“Abbia pazienza, c’è questo biglietto per lei.. .”
Un brivido di piacevole sorpresa..
“.. Ho pensato molto a te questa notte, non so chi tu sia fino in fondo, ho sperato di vederti questa mattina ma siamo usciti molto presto. Spero che questa lettera ti raggiunga, perché anche se non ci sentiremo mai più, voglio almeno darti il mio numero.. così da poter coltivare la speranza che tu mi chiami. Alice. Miss x”
Ieri oggi domani, prima durante dopo, .. sensazioni diverse, emozioni che mutano, desideri che cambiano.. vite che si incrociano e lasciano traccia.. Amori e passione, io e lei… un giorno, noi.
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14 anni fa
admin, 75
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è successo...(ovvero ci avevo visto bene)
È successo (ovvero ci avevo visto bene)
Ricordate il racconto del bar bene ci siamo rivisti.
Io e Claudio (nome di fantasia) frequentiamo la stessa palestra ieri l’altro (3 maggio) ci siamo visti mentre io facevo spinning lui in completo bianco nero attillatissimo è venuto a salutarmi quattro chicchere e poi ognuno per la sua strada di sudore e esercizi. Ogni tanto uno sguardo complice sfruttando qualche riflesso opportuno fra i tanti specchi della palestra. La pedalata è dura il sudore scorre copioso ma ormai è finita …mi reco negli spogliatoi una doccia e nuda entro nella piccola sauna ….con la luce fulminata la penombra è molto complice. Sono nuda lucida di sudore depilatis-sima solo una strisciolina sopra al cazzo, che mentre sto sdraiata a gambe larghe con i piedi appog-giati alti alla parete di fronte, pende semiduro dall’eccitazione che i pensieri che viaggiano mi pro-vocano. Sono le due del pomeriggio la palestra è semivuota ma la porta si apre e sorpresa entra lui un nuovo saluto uno scambio di battute e si sdraia non lontano da me. Io a occhi socchiusi faccio finta di nulla ma fremo dal desiderio. Mi volto lui mi guarda io apro oscenamente le gambe…..lui si lecca le labbra io ho la gola asciutta e fremo dalla paura dall’eccitazione dalla voglia. Allungo una mano e mi tocco in maniera manifesta il buco del culo che, lubrificato dal sudore e fremente dall’eccitazione inghiotte subito un mio dito. Lui mi fissa e si tocca il suo stupendo palo di carne depilata che gli pende fra le gambe io infilo un altro dito dentro e le allargo dilatandomi il buco poi le estraggo leccandole avidamente. Lui dalla porta può veder fuori se arriva qualcuno io mi sporgo e senza dire nulla mi avvicino prendendogli il cazzo in bocca. Lui dalla finestrina della porta della sauna vede il locale adiacente e se qualcuno entrasse avremmo tutto il tempo io lo pompo avida-mente grondo sudore lui è fradicio lo voglio voglio la sua sborra in bocca. Mi sento una vera zocco-la fremo come una cagna ma pompo il suo cazzo fino a quando lo sento irrigidirsi mi preme la nuca con la mano e sussurra frasi di incitazione sino a quando mi viene in bocca io non posso fare altro che bere bere e ingoiare. Lui si ritira aspetta alcuni istanti ed esce. Io rimango in sauna sconvolta.
Esco una doccia vado a cambiarmi lui mi sta aspettando e mi invita a casa sua. Gli dico che lo avrei raggiunto di li a due ore.
Vado a casa mi spoglio mi faccio un bel clistere per pulirmi dentro, mi depilo mi smalto le unghie delle mani e dei piedi di un bel cremisi acceso mi trucco gli occhi ed il viso tralascio il rossetto (lo farò da lui) indosso collant effetto reggicalze perizoma in tulle e reggiseno in completo, quale sor-presa mi pianto dentro un bel plug di quelli con la coda mi stringo la base delle palle e del cazzo con un laccio di seta nera. Porto un paio di sandali alla schiava grigi tacco 12 un top in pelle e una gonna in pella spacco vertigine dietro, parrucca a a caschetto nera stile Valentina. Vado in garage prendo l’auto e via verso casa sua sto di nuovo tremando il pliug mi dilata e mi eccita mentre gui-do. Gli suono al campanello e gli dico di lasciarmi aperta la porta e la luce del bagno accesa lui non mi deve vedere in abiti maschili. Entro in casa musica soffusa penombra il bagno è illuminato entro e mi cambio. Esco ticchettando sui tacchi a spillo lui capisce ed esce è nudo.(STO SCRIVENDO QUESTA STORIA E SONO ECCITATISSIMA MI SONO APPENA FATTA UNA SEGA BEVENDO TUTTO). Gli giro in torno con fare da battona lo carezzo gli bacio il collo (sono netta-mente più alta di lui con i tacchi). Dallo spacco della gonna pende la coda del plug lui se ne accorge e lo tocca premendo io mugolo e mi divincolo. Mi chino e li in corridoio accovacciata davanti a lui mi imbocco il cazzo che subito reagisce e diventa di marmo. Gli dico che sono le sua frocia e che può fare ciò che vuole lui è visibilmente eccitato mi dice di alzarmi e di sfilarmi la gonna. Io eseguo come un automa ma lui mi sfila anche il perizoma e ha un sussulto quando vede i miei genitali stret-ti nel laccio e il plug a coda che mi dilata il culo. Mi mette a pecorina su una poltrona e manovra il plug in modo che il suo dimetro massimo sia sempre a livello dello sfintere mi vuole dilatare al massimo io vibro dall’eccitazione lui i sega vuole farmi venire e cosi faccio sborro sborro e godo tremo tutta….. tremo lui mi sfila il plug sono pronta. Mi sussurra una cosa sola ti voglio io mi alzo e vado in camera da letto lui mi mostra un certificato di donatore di sangue io mi apro le natiche lui mi impala a pelle entrando piano piano allargandomi con quelle bella cappella di carne dura . Il suo cazzo corre avanti e indietro nel mio intestino prima dolcemente poi si ferma completamente den-tro. Io premo il culo contro il suo ventre lui ricomincia sempre più forte poi sfila il cazzo e mi ri-pianta il plug dentro. Io mi volto come una pantera e gli prendo in bocca il cazzo che sa del mio cu-lo lo ingoio fino in fondo ho un conato di vomito lo ingoio e reprimo il conato, continuo nel pom-pino poi lo spingo sul letto, mi sfilo il plug nuovamente e gli salgo a cavallo dandogli la schiena e mi impalo da sola. Mi muovo su di lui lo sento che mi riempie fino in gola lo prendo tutto. Scivo-liamo sino sul bordo del letto metto i piedi e terra e appoggiandomi alla parete di fronte con le mani continuo a farmi inculare …. Il mio cazzo sbatte al ritmo dell’inuclata e cola sborra che schizza lui si divincola mi sbatte sul letto pancia in aria, mi allarga le gambe e mi entra dentro sfondandomi mi monta fortissimo ed ad un certo momento lo sento irrigidirsi e mi riversa, dandomi ogni tipo di in-sulto, una sborrata senza fine. Lo assecondo poi mi sfilo e lo faccio finire in bocca sa di sborra e del mio culo sono pentita di essermi pulita bene dentro.
Mi bacia io lo prendo per la mano e lo trascino in bagno entro nella doccia e mi inginocchio davanti a lui a bocca aperta ……voglio che capisca benissimo che troia ha davanti …..quando il getto mi colpisce il viso sono sicura che ha capito.
Del dopo non vi racconto ma spero tanto la cosa abbia un seguito non voglio una storia non e voglio con nessuno tanto meno con lui ma è stato un pomeriggio da non dimenticare.
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14 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 5 ore fa -
Sesso da sogno
Sapevo che avrei dovuto mantenere le mie idee e i miei sani ideali…. Dovevo evitare ogni tentazione per poter (non senza una gran fatica) evitare di cacciarmi nuovamente nei guai! Dovevo continuare a sostenere la mia idea che l’unico “maschio” affidabile è il silicone! Si un bel pene finto!... Scelto della giusta misura…. Ti fa godere dove come e quanto vuoi e soprattutto non ha pretese assurde e non spara cazzate!... Il sesso fine a se stesso non è appagante ne eccitante…. Ma a chi voglio darla a bere? Se così fosse cosa ci faccio parcheggiata di fronte ad un cancello con il cuore in subbuglio e un calore inequivocabile tra le gambe? Stamattina quando mi sono svegliata ero così sicura di quello che stavo facendo… cosa sta cambiando?.... Devo calmarmi e riflettere… nessuno è in grado di impormi nulla che io non voglia…. Mi allontano un po in auto e mi parcheggio in una piccola area vicino ai campi, dove lui non può vedermi… ripenso alle lunghe chiacchierate in chat… e alla sua bellissima voce calda e passionale …. Allegra e sonora quando ride…. Un dolcissimo bambino cresciuto, spavaldo e sensuale. Un uomo interessante con il quale una sera( iniziata per gioco da qualcun altro) mi sono confidata senza alcun velo, convinta che tra noi sarebbero rimaste due tastiere e due freddi monitor , un uomo che sembrava conoscermi da sempre visto che riusciva sempre ad anticipare le mie battute, o forse semplicemente che conosce benissimo se stesso …. Un uomo destinato ad essere una piccola comparsa nella mia vita perché entrambi abbiamo altri progetti, ma che nulla vieta possa rimanere un ottimo amico…. Un uomo che per ora almeno a parole mi è affine sessualmente….
Ripercorro ad occhi chiusi … le mani strette attorno al volante… il modo in cui ci siamo conosciuti…. La mia solita curiosità… il mio modo di comportarmi da bambina capricciosa… se un “adulto” mi dice di non fare una cosa ecco che per puntiglio io la faccio!!!!!!!!!!.... Gli avvertimenti su di lui erano stati molto chiari… “sarai solo una tacca sulla sua cintura!”… Ma come contrasta il suo modo di fare sincero con questa descrizione… Le persone a volte parlano dando per scontato che si desideri essere “protetti”…. Molto spesso senza neppure conoscere a fondo la persona che stanno proteggendo!... Me lo hanno descritto in modo così impertinente da rendermelo ancora più attraente!!!!!...
Mi torna in mente il suo bellissimo viso da eterno peter pan, cornice perfetta per i suoi splendidi occhi chiari, per me attrazione e ammonimento, sorriso e avvertimento e per la sua bella bocca carnosa… così casta e imbarazzata al telefono…. Rimarranno così quelle labbra da mordere?.. caste e pure… oppure dalla sua bocca sapranno uscire ardite parole?...
Lui per me è un’incognita , ha risvegliato il mio istinto (la mia malattia)… qualcosa che credevo di aver anestetizzato dopo l’ultima deludente storia… Troppi uomini sono passati per la mia vita senza lasciare alcuna traccia e buona parte di questi non è nemmeno riuscita a farmi godere veramente!...
Il telefonino vibra…. “Dove sei?... Perché stai tardando?.... Non avrai paura?.... tanto lo sai che prima o poi ci ricadi!.... Non farmi aspettare…….” Mi guardo nello specchietto non sono bella ma la mia femminilità non è mai passata inosservata. Ho un trucco leggero che mette a risalto soprattutto le labbra carnose, mi piace lasciare segni con il rossetto mentre la mia bocca è in perlustrazione… Ho i capelli raccolti in una semplice coda, li odio quando mi disturbano e devo toglierli… e poi a quale uomo non piace osservare?...
Abbigliamento semplice ma sempre d’effetto… camicetta bianca molto aperta che lascia intravedere il mio generoso decolté, gonna nera appena sotto il ginocchio… sotto una guepiere bianca che regge con delicatezza le calze a rete sottilissima. Immancabili i tacchi alti. Metto in moto, non voglio scappare…. E mi ritrovo di nuovo li, davanti al suo cancello. Questa volta scendo e mi avvicino… il cancello è aperto e anche la porta sembra socchiusa. I tacchi fanno rumore… so che mi sta guardando e questa è una sfida per me. I pochi passi che mi separano alla porta sembrano kilometri… dentro è tutto buio… per fortuna la porta non cigola se no sarei scappata!... entro e mi chiudo la porta alle spalle. Nulla… nessun rumore... buio completo. Lo chiamo ma lui ovviamente non risponde… poco per volta i miei occhi si abituano al buio e vedo la sua ombra che lentamente si avvicina… si mette alle mie spalle senza toccarmi…. Nel silenzio sono riconoscibili i nostri respiri e i battiti del cuore…. Il mio sembra intenzionato a sfuggirmi il suo è calmo e regolare come se avesse vissuto milioni di situazioni come queste…. Sto tremando … ma non è paura… Voglio che lui mi tocchi… come se potesse intuire i miei pensieri mi stringe con un braccio all’altezza della vita e con l’altra mano inizia ad accarezzarmi il collo…. È alto … e il suo corpo è possente… sento il suo profumo, maschile e forte come piace a me. “Ciao… finalmente sei arrivata. Ora dovrai farti perdonare per tutto questo ritardo” la sua voce di solito molto brillante è poco più di un sussurro, ma la riconosco e questo mi rilassa un po’ …. Le sue mani, peccato sono un po piccole, mi abbandonano per tornare poco dopo sui miei occhi… vuole bendarmi… mi piace giocare per cui lo assecondo anche se così facendo si perderà parte dello spettacolo, dicono che i miei occhi sono due gocce di cristallo dentro ai quali qualsiasi emozione passa visibile come una pellicola al cinema…. Mi passa attorno… accarezzandomi dolcemente… si avvicina e si allontana… mi sfiora con le labbra per poi allontanarsi… è così delicato?... No… il suo intento è quello di eccitarmi ancora di più… è una tortura stare ferma sui tacchi aspettando che lui faccia qualche mossa… in più nonostante i brividi, la pelle sembra bruciare e il calore nel mio ventre si fa più intenso… dopo avermi lasciata ferma per un interminabile lasso di tempo mi si avvicina e con le mani mi accarezza il decolté… mi bacia dolcemente, il sapore delle sue labbra è inebriante…. Mi spinge e mi ritrovo con la schiena al muro…. I suoi baci si fanno più roventi… ingordi… con le mani prende possesso del mio seno e lo stringe come se volesse farmi male…. Questa situazione mi ha coinvolta a tal punto che solo dopo un po mi sono resa conto di aver le mani libere…. Nello stesso momento in cui lui infila la mano sotto la gonna…. Giunto al sottile pizzo che protegge il centro del mio piacere lo sento sorridere soddisfatto per quell’ indubbio calore …. Si insinua sotto il sottile elastico e si tuffa con le dita nel vischioso dei miei umori…. Mi tocca con maestria come se conoscesse ogni mossa per darmi maggior piacere…. Non voglio perdere completamente il controllo … inizio a manovrare la cintura sui jeans… maledizione bottoni e oltretutto bendata!... riesco abbastanza bene a toglierli di mezzo ma quando sto per toccare la sua pelle tesa mi blocca…. Mi prende entrambe le mani…. “devi farti perdonare ricordi?” …in un attimo sono faccia a faccia con il suo sesso turgido…
Le mie labbra carnose non faticano a trovare il punto più delicato… Ha un buon sapore… mi piace…. È piacevole giocare con il suo sesso come se fosse un gelato o una dolcissima caramella…. La mia lingua percorre in lungo e in largo tutta la sua asta…. La cappella tesa… lo prendo in bocca e lo succhio… lentamente gustandomelo a fondo… il vuoto nella mia bocca lo schiaccia delicatamente mentre me lo passo da una guancia all’altra…. Lo libero dalla presa per poi farlo scivolare di nuovo tra le mie labbra…. “Mi stai perdonando?....” con fare malizioso comincio a scendere ancora per succhiargli le palle… “dimmi che mi perdoni daiii…. “ “… sei sulla buona strada se continui così… la tua bocca è un forno!”…. la sua voce brillante ora è rotta dall’eccitazione…. il ghiaccio è rotto Mi prende per la coda e mi indica di alzarmi “lascialo respirare adessi … non vorrai consumarlo!!”… Rialzandomi sento la mia borsetta cadere…. Ovviamente non mi ero accorta di averla ancora addosso … Lui ride di gusto… “avevi paura che non te ne dessi abbastanza?”…. in un attimo ho capito che la borsa cadendo si era aperta lasciando scappare il mio fedele compagno di tante avventure… Il MUTO!... Che vergogna!!!.... “era solo un gioco!”…. “si si… vabbè un gioco!.... tu vuoi giocare?”… “insieme a te si…”… ora ridevamo entrambi…. Mi toglie il velo che avevo sugli occhi e finalmente vedo il suo viso divertito e sereno… Mi prende per la mano e mi trascina lungo l’appartamento buio… “ah… ricordati il tuo amico… non vorrai lasciarlo a guardare!!”… Mi guida sorridendo verso il divano… i suoi baci si sono fatti roventi e mentre esploriamo l’uno la bocca dell’altro le mani sciolgono gli ultimi legami con i vestiti… Stringe i miei seni tra le mani, mi lecca e mi morde i capezzoli con studiata e delicata violenza. Lo spingo sul divano… non so più resistere… lo voglio sentire dentro…. Ridiamo divertiti tutti e due, non oppone resistenza e si siede con me a cavallo… mi scivola dentro senza timori… come se fosse il padrone di casa…. La sua spavalderia è disarmante ed eccitante al tempo stesso… la sua voce mi giunge come un sussurro “ anche io sai avevo pensato a qualche giochino…” … dopo ricordo solo un dolore secco ai capezzoli e due pinzette che li stringevano, attaccate a due piccole catenelle e ad un peso… una sorpresa che mi ha portata dritta dritta all’apice del piacere… tremante mi lascio scivolare verso il divano… e lui con il suo sorrisino impertinente “ non penserai di cavartela così… vero?” certo che no… ne ero certa… solo non sapevo cosa avesse in mente e questo mi divertiva non mi spaventava più… Si sdraiò vicino a me in modo da mettermi sulle labbra il suo sesso ancora insoddisfatto… lui cominciò a leccarmi con avidità senza lasciarmi un attimo di respiro… mi scopa con IL MUTO… e mi lecca tutta…. Noooo non riuscirai ancora…. Sul più bello si ferma… si alza e lasciandomi li come una scema dice…. “vestiti che andiamo a cena….le pinzette tienile sotto la guepiere” In auto parla del più e del meno come se nulla fosse tanto che seppure divertita mi stavo chiedendo cosa ci fosse che non andava…. Arrivati al ristorante (che ovviamente conosceva) ci sedemmo ad un tavolo con una piccola panca per due da una parte… ci sedemmo entrambi su quella… e cominciai a capire dove la sua contorta mente stava arrivando, era estremamente eccitante il suo modo di giocare… Mentre ordinavamo alla cameriera la sua mano cominciò ad alzarmi la gonna e ad insinuarsi dove la pelle liscia e depilata del mio sesso diventava più calda… Adoro le sfide e quando fu il suo turno di ordinare allentai la stretta delle mie gambe allargandole quanto più possibile lasciandogli la strada libera… iniziai ad accarezzare i suoi jeans..… Mentre aspettavamo mi fece un cenno con gli occhi per farmi notare la toilette… “fingi di star male…” con molto garbo chiese alla cameriera dove fosse la toilette e se potesse accompagnarmi…. “sa sta male…. Dev’essere l’influenza vero amore?” Mi scappava da ridere ma lo assecondai fingendomi moribonda… chiusa la porta del bagno, fu qualcosa di travolgente… i primi bottoni della camicetta aperti… i seni fuori dalla guepiere con i loro monili…. e lui alle spalle che mi scopava con foga…. Potevo vedere nel grande specchio la soddisfazione nei suoi occhi chiari… entrambi ci voltammo insieme verso la porta … un rumore ci aveva distratti… ma il vedere che la serratura inquadrava giusto giusto il punto in cui ci univamo ci eccitò ancora di più…. Raggiunsi il mio secondo orgasmo…. Dopo esserci risistemati uscimmo per tornare a tavola… fuori dalla porta nell’antibagno un uomo sui 50 si stava masturbando per nulla disturbato dal nostro passaggio… Non fui per nulla meravigliata nel sentire il mio compagno di avventura dire: “la prossima volta bussi… magari la coinvolgiamo….” La cena era sul tavolo…. Ne divorammo una parte e poi mano nella mano scappammo fuori… nel parcheggio appoggiato con la schiena alla macchina, con fare grintoso… “ora però voglio godere io… se no scoppio!” mi accompagna prendendomi per la coda verso il suo sesso…. Mi bastò prenderglielo in bocca che mi riempì tutto il viso e la bocca del suo seme caldo… Lo ingoiai tutto… non avevo preso il dolce a cena!!!...
Ancora oggi ripensandoci mi viene da sorridere… E’ veramente fantastico trovare una persona come lui che sia un compagno di giochi… un amante… un amico…. Qualcuno che non ti giudica e che vive come te i disagi di una sessualità accesa ma pulita… qualcuno a cui non chiedere nulla e che non ti chiederà mai nulla… qualcuno che ti resta vicino per il piacere di quei momenti…. Qualcuno che purtroppo ho conosciuto solo in un sogno bollente che non scorderò facilmente….
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14 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 5 ore fa -
La moglie, il marito ed io
questa è una storia vera..........ed bellissima.un pò di anni fà, come di consueto giravo di sera al lago di garda. Non sapendo cosa fare, dato che i miei amici avevano tutti disdetto, mi son reccato ad una pizzeria.Erano già le 11 di sera, e almeno volevo mangiar qualcosa. Mi sedio sulla terazza di una pizzeria un pò lontana dalla strada, ordino la pizza e una birra e mi rilasso, iniziando a pensare cosa avrei fatto dopo....Guardo con lo sguardo perso in giro, e noto che non c\'è tanto movimento, dato che la pizzeria è un pò sperduta...Noto una coppia, lei mora, snella, con abitino abbastanza corto, ca. 35 anni, lui massicio, ca. 40 anni, moro anche lui, con un aspetto abbastanza agressivo...Neanche facendolo a posto, i sguardi di lei e mio si incrocciano.......nel momento che avevo visionato le sue tettine....tolgo lo sguardo, perchè aihmee.... c\'era Lui, l\'orso vicino..Non arriva la pizza, e mi annoio, gioco con il telefonino e aspettando la guardo di nuovo......questa volta sotto il tavolo, e lei stava li con le gambe belle abbronzate, accavalate. Lui era con la schiena rivolta verso di me..... per quello mi fottevo se mi vedeva - basta che lei non gli facceva cenni. Ad un tratto muove le gambe, e le apre.........., mi vien in mente un dubbio......e il mio sguardo sale........Lei mi sorride un pocchino, ed io rimango di stucco. Lui non si muova, per fortuna. Faccio un cenno con le labbra, e le faccio i complimenti, senza alzar voce naturalmente..Arriva la pizza, e mi metto a mangiare....; ad un tratto sento il tizio vicino a me..........Uffa, penso, quà la storia si mette male. Lui con voce rauca, mi fà: ti piace mia moglie.....ed io già penso che vado a rispondere?????Però lui continua e mi invita ad andare con loro nel loro appartamento. Rimango come un pesce fuori dall\'acqua....., gli faccio però subito di si, anche se non so che cazzo succederà..Prendiamo le macchine, dove lei sale sulla mia macchina e seguiamo lui. Lei mi guarda e dice che faremo un gioco bellissimo.....non devo aver paura. Altro che avere paura - i miei occhi le sono adosso e guardono che cosa nascone di bello sotto il vestitino.Arriviamo nel appartamento, lui non mi degna neanche di uno sguardo, la prende, la posizione in mezzo al salotto e le toglie il vestitino. Mi dice: quest e mia mogliettina, nuda, con la figettina depilata, puoi scoparla insieme con me, però non farle il culo, quello e mia. Lei ha lo sguardo rivolto a terra.....Mi avvicino, e la tocco lentamente, prima le tettine, poi scendo, e tra le gambe sento la fighettina fradica e calda. Lui la fa inginocchiare, la mette a peccorina, tira fuori il suo cazzo, e inizia a scoparla, mentre lei mi apre i pantaloni, tira fuori il mio arnese e lo succhia, prima timidamente, per poi proseguire con un ritmo molto elevato e audace....la facciamo sistemare sul divano, e lui mi concede sua donna, non però prima di metterli il suo arnese in bocca. Era un pò strano, il marito che si facceva fare una pompa, offrendo la fighettina ad uno sconosciuto....Inizio a penetrarla, ed era sublime, bella fradicia, calda....le do dei colpi massici e altero il ritmo...Ad un tratto lei mi fà: vuoi il mio culetto?? Senza neanche poter rispondere apre di tutto le gambe, con le mani le sue natiche e mi fa vedere il bucchettino.....Lui si incazza, la sgrida e dice: ti faccio vedere io - mi sposta - si mette davanti al bucchettino a la penetra senza prepararla,.... lei fà i gridolini, e con una mano mi prende il cazzo e me lo mena, mentre lui con violenza fà il culetto.. a questa vista io vengo e le sborro in parte sulla faccia, in parte sul seno. Lui vedendo questo viene anche nel suo culetto...Ci siamo visti ancora un paio di volte, però il culetto non me lo ha mai dato.......siamo finiti che io le faccevo la figa e lui nello stesso momento il culetto, e lei godeva come una pazza..
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14 anni fa
AdamDTS,
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Il massaggiatore in regalo
Quasto racconto è stato scritto da una ragazza di Modena dopo un incontro con il sottoscritto.Sono Lauretta, ho 31 anni, longilinea. Diciamo che ho un corpo niente male e noto come gli uomini mi guardano quando giro per strada vestita in mini, stivali e magari con una maglietta aderente che mette in risalto la mia terza piena. Con mio marito Fulvio di 37 anni formiamo una bella coppia in tutti i sensi, abitiamo in provincia di Modena e siamo sposati da 4 anni dopo altri 4 di fidanzamento.Sin da quando eravamo fidanzati, Fulvio mi ha fatto partecipe delle sue idee trasgressive sul sesso. Inizialmente devo dire che le sue parole mi lasciavano indifferente, poi, con il passare del tempo, ho sempre di più apprezzato gli argomenti trasgressivi che mi proponeva come fantasia. Una sua fantasia ricorrente che da un anno mi eccita enormemente e che mi propone mentre scopiamo è che gli piacerebbe sapere che io mi faccio vedere nuda e mi faccio toccare da uno sconosciuto.Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare….e anche se la cosa mi piacerebbe da morire ( e ammetto anche di essermi masturbata pensandoci ) non se ne è mai fatto nulla sino al mese scorso, il giorno del mio compleanno.Era un sabato mattina e appena svegli Fulvio mi abbraccia, mi stringe tra le sue braccia e mi dice che ha preparato un regalo per me. Non vedendo alcun regalo gli chiedo spiegazioni e lui candidamente ma visibilmente eccitato (eravamo nudi a letto) mi ha detto:“ il regalo è la realizzazione della tua e mia fantasia con lo sconosciuto…..”Gli ho risposto che era pazzo, che non poteva essere vero, che le fantasie devono restare tali.“Non ti preoccupare Lauretta, siamo grandi abbastanza per sapere che siamo una coppia solida, una coppia che si ama e che conosce ognuno i pensieri dell’altro”.Dopo la sfuriata iniziale mi calmai e lo investii di domande sul come, quando, in che modo avesse organizzato questo incontro. Lui rispose a tutte le mie domande. Mi disse che navigando su internet aveva scoperto questo sito di annunci e leggendo le varie inserzioni lo aveva colpito quella di un singolo di una città vicino alla nostra che si proponeva anche come massaggiatore “particolare” essendo la sua vera professione. Lo ha contattato e si sono scambiati qualche mail nelle quali si sono confidati le reciproche fantasie erotiche. Mentre Fulvio parlava mi accorsi di essere eccitata e se ne accorse anche lui tanto è vero che mettendomi una mano tra le gambe si rese conto che ero già bagnata. “Io sarò anche un pazzo” disse ridendo, “ma tu sei eccitatissima e la tua porcaggine sta avendo il sopravvento”!“Vai a prepararti che alle 12 lui arriva qui”. Mi sentii morire ma in preda ad una tranche erotica che mi faceva tremare le gambe.Andai in bagno senza aprire bocca, preparai la vasca e m’immersi nell’acqua calda. Mi depilai con cura tutto il corpo lasciando solo una piccola striscia di peli sul pube.Era una situazione completamente nuova per me. Mi ritrovai a scegliere con cura il mio abbigliamento. Un perizoma nero di seta, autoreggenti con pizzo, una gonna a mezza coscia bianca e una camicetta azzurra aderente che metteva in risalto il mio seno libero, un decolté con tacco nero.Mio Dio come ero eccitata!La mezz’ora che precedeva l’appuntamento la passai camminando freneticamente da una stanza all’altra della casa, in panicata, preoccupata ma anche tremendamente eccitata.DRIIIINNNNNNIl cuore mi batteva a mille mentre andavo ad aprire la porta. “Secondo piano” ebbi solo il coraggio di dire. Mentre attendevo l’apertura dell’ascensore avevo il cuore a mille. Eccolo, è lui….Lo faccio accomodare in salotto, ci presentiamo e gli offro un caffè.Dopo una ventina di minuti di chiacchere ero molto più rilassata e riuscivo anche a ridere delle sue battute. Era riuscito a mettermi a mio agio ridendo e scherzando.Poi, d’un tratto, mi chiese dove volevo che stendesse la sua stuoia per massaggi. Mi alzai e lo accompagnai in camera, ai piedi del letto.Lui stese la stuoia, mi chiese un asciugamano da stendervi sopra e mi disse semplicemente. “adesso puoi spogliarti”. Mi sentivo imbarazzata e anche stupida ad essermi vestita in maniera sexy, con perizoma e autoreggenti, sapendo che mi sarei dovuta spogliare. Lui fu davvero carino, si voltò e tornando in salotto mi disse che quando ero pronta potevo sdraiarmi e quindi chiamarlo.Tremavo….e non appena pronta, distesa a pancia sotto, lo chiamai.Entrò e chinandosi mi porse una mascherina tipo quelle da aereo che indossate non fanno filtrare la luce. La indossai e attesi.Dopo pochissimo tempo sento le sue mani sopra i miei polpacci. Mi unge le gambe ed il sedere e inizia un massaggio davvero piacevole anche se “normale”. I movimenti delle sue mani sul mio corpo mi rilassano davvero quando inizia a massaggiarmi la schiena e le spalle. Poi scende di nuovo a massaggiarmi il sedere e l’interno delle cosce con un tocco molto più sensuale. Delicatamente mi divarica leggermente le gambe e passa le mani nel solco e sopra al mio buchino. Sapevo di essere bagnata e mi vergognavo da morire sapendo che lui poteva accorgersene mentre mi guardava la fighetta da dietro. Al buio, sapendo di essere guardata e toccata ovunque da uno sconosciuto: la mia fantasia si era avverata. Mi sussurra di voltarmi. Inizia sempre dal basso massaggiandomi piedi, caviglie e cosce. Poi mi unge pancia e seni e inizia a stuzzicare i miei capezzoli con le dita. Poi torna a dedicarsi alle cosce, al pube. Spontaneamente divarico le gambe offrendogli la vista della mia figa che sentivo e sapevo fradicia. Per lui è come un segnale e la sua mano corre sul mio bottoncino, le sue dita entrano in me. Immediatamente ho un primo orgasmo che mi scuote tutta e che mi fa urlare di piacere. Cerco il suo corpo con la mia mano, cerco di toccare il suo cazzo che finalmente, avendo gli occhi coperti, trovo. Lo palpo e lo tocco. Lui mi dice “tuo marito era sicuro che avresti cercato il mio cazzo”. “Mi piacerebbe scoparti ma gli ho promesso che non lo avrei fatto”. Le sue parole hanno l’effetto di eccitarmi ancora di più. Gli sbottono i jeans e lo prendo in mano. Al tocco è come quello di Fulvio, una ventina di centimetri. Le sue mani continuano a massaggiare la mia fighetta e i miei seni. Mi piego su un fianco: lo voglio sentire in bocca. Mi meraviglio di me stessa e penso che è la prima volta da otto anni che ho in mano e in bocca un cazzo diverso da quello di mio marito. Sono presa da un secondo orgasmo che sale prorompente dal mio utero verso il mio cervello e mi toglie il respiro lasciandomi senza fiato.A questo punto lui abbandona il mio corpo e spruzza sulla mia faccia e sulle mie tette tutto il suo piacere.Questa è stata la mia “prima volta” ma quando Fulvio è tornato a casa e mentre scopavamo si è fatto raccontare tutto per filo e per segno gli ho detto: “Tu vuoi una moglie porca e allora ti dico che mi è piaciuto da morire il tuo regalo. La prossima volta mi farò scopare”. Godendo, ha avuto la sola forza di dirmi. “ti amo da morire Lauretta”.Lauretta
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14 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 5 ore fa -
Mia moglie e il marocchino
Premetto che questa non è una storia inventata.E'un esperienza realmente vissuta. Anche se un pò lungo vale la pena leggere questo racconto...
Mandatemi tanti commenti che io provvederò a far leggere a mia moglie che sicuramente sarà felice e si arraperà insiema a voi. Grazie a tutti.
Dopo l'esperienza della scopata con mia moglie insieme al fallo di gomma (leggi il racconto IO MIA MOGLIE E IL BAZOOKA), un pensiero mi assillava la mente.
Cosa sarebbe successo se invece del cazzo di gomma ci fosse stato un altro uomo insieme a me a scoparsi mia moglie.Avevo però vari dubbi. Lei avrebbe approvato? E chi sarebbe stato il prescelto?
Da un pò di tempo mentre mi scopavo mia moglie, quando la vedevo particolarmente eccitata, usavo il fallo e le dicevo:"E se fosse il cazzo di un uomo vero?"
A questa frase, la sentivo eccitarsi ancora di più anche se non commentava più di tanto. Dovevo trovare uno stratagemma.L'unico modo era quello di trovarmi io, lei ed un altro uomo in un momento suo di eccitazione.
Pensai di organizzare una cena a 3. Subito pensai ad un ragazzo marocchino, mio cliente di negozio che spesso portavo la domenica,dopo pranzo con me a giocare a calcetto.Mia moglie lo conosceva da cliente e apprezzava molto come persona in quanto era un bravissimo ragazzo,lavoratore e,come diceva mia moglie, anche molto carino.Inoltre qualche volta lui mi aveva fatto i complimenti davanti a lei dicendo che avevo una moglie molto bella...Mia moglie di questo era molto lusingata.
Era l'uomo giusto. Passai giorni a pensare finchè una volta lo incontro nel bar che frequentava lui.Lo prendo in disparte e gli spiego tutto. Inizialmente era molto titubante ma poi, raccontandogli una piccola parte delle qualità amatoriali di mia moglie, un pò scettico accettò.
Venne la domenica e dissi a mia moglie che sarebbe venuto Jahmed (era il nome del marocchino)a pranzo da noi quindi dovevamo dargli una grande ospitalità.
Poco prima dell'evento pensai di riscaldare un pò mia moglie dicendole che avevo voglia di lei. Le dissi di prepararsi con qualcosa di altamente sexy e stetti per un pò a leccargli la fica ma presi tempo per non penetrarla così da lasciarla non soddisfatta pienamente.
Appena in tempo bussano alla porta. Era Jahmed. Mi alzo dal letto e vado alla parta mentre mia moglie si affrettava a mettersi una gonna ed una maglietta ed i suoi soliti tacchi a spillo che usa sempre visto la sua costituzione piccola.
Stavo facendo gli onori di casa. Nel frattempo ci raggiunse mia moglie. Diede un abbraccio a Jahmed e preparò la tavola. La guardavo e la vedevo ancora eccitata per prima.Jahmed era un pò teso.Al tavolo mangiammo e bevemmo tanto vino ed io cercai di parlare il più possibile di sesso. Mia moglie rideva e si eccitava ed inoltre si apriva anche lei a commenti abbastanza caldi.
Nel frattempo sotto il tavolo io le toccavo le gambe con le mani, riscaldandola sessualmente.Ci sedemmo davanti al telvisore. Il mio amico marocchino fece finta di appisolarsi,come stabilito e con lui seduto sul divano iniziai a leccare il collo di mia moglie e a toccargli la fica sotto la gonna. Poi le dissi di andare in camera a farci una bella scopata. Lei era troppo eccitata ed anche un po ubriaca per fermarsi davanti alla presenza in casa del marocchino.
Lasciammo Jahmed sul divano ed andammo in camera. Mentre continuavo a farla eccitare le dicevo :"Non ti eccita che sei a coscie aperte con jahmed di la?". Lei rispose che l'idea la intrigava ma che dovevamo fare presto.Io invece attesi e ancora non la penetravo, finche nel momento in cui lei era fuori come una troia, ecco come da accordi entrare Jahmed in camera senza nemmeno bussare.
Il marocchino si trovò davanti a se mia moglie, preparata a troia. Autoreggenti bianche con riga dietro, reggicalze, la ficona carnosa già tutta di fuori, e tette al vento. Mia moglie, vedemdolo sorrise poi disse: "Dai andate a giocare a calcetto".Io le risposi:"Perchè non li scaldi prima un po questi due ragazzi?"Lei disse di no, anche se non troppo convinta.
Feci un cenno al marocchino di calarsi comunque i pantaloni.Così fece.
Dallo slip bianco si intravedeva un bell arsenale ed anche mia mogliè lo notò.
Alla vista di ciò che poteva uscire da quelle mutande ogni dubbio stava per svanire dalla sua mente. Prontamente le poggiai la mano sul mio cazzo e le infilai un dito nella fica. Poi le dissi:"Non ti interessa sapere cosa ha in mezzo alle gambe il marocchino?"Lei fece cenno col capo di SI. Il marocchino si avvicinò pian piano a mia moglie che era seduta sul bordo del letto con le gambe aperte e con la fica rivolta verso di lui, ormai eccitatissima e senza dubbio. Voleva il cazzo di Jahmed. Era ormai vicinissimo a mia moglie che si stava dedicando nel frattempo solo a lui. Delicatamente gli sfilò le mutande, molto molto lentamente.
Jahmed presentò a mia moglie un cazzone che pur essendo ancora flaccido non avevo mai visto nemmeno nei migliori film porno.Allo stato moscio sarà stato minimo 25 cm. Era già più lungo del mio nel massimo dell'erezione.Lei esclamò:"OOOHHHH, che proboscide.Siiii, lo voglio, non ce la faccio più a resistere!!!" Si buttò a capofitto sull'arnese. Per prima prese il cappellone tra il pollice e l'indice, spostò il tronco del cazzo e iniziò a fargli una bella leccara di palle, poì salì fino alla cappella e la avvolse con maestria tra le sue labbra. Nel frattempo guardavo tutta la scena. Il cazzone flaccido del marocchino era diventato enorme.Oltre i 30 cm di lunghezza. La doppiezza era impressionante ma ancor di pù il cappellone che sotto il pompino della porecellona di mia moglie era smisurato.
Vedevo di profilo il visino piccolo ed il corpo formoso ma minuto di mia moglie e la sua bocca a stretto contatto con quel palo umano mi dava un senso di paura e nello stesso tempo di eccitazione fortissima.
La sentii dire a Jahmed:"Altro che cazzi di plastica, tu hai il cazzo come quello di un cavallo ed ora è tutto mio". Poi si rivolse a me dicendo: "Dai fatti spazio anche tu !!!" Mi avvicinai anche io alla sua bocca.
Iniziò a spompinarci entrambi che iniziammo a fare a gare a che gliela sfondava di più quella bocca. Nel frattempo si era impostata coi piedi a terra e con le gambe piegate, sottomettendosi ai nostri cazzi.Era tanto eccitata dalla vista di quel cazzone e tanto rilassata che la vedemmo pisciarsi addosso ma quasi lei nemmeno se ne accorse.
Il marocchino la prese di peso, la mise sul letto ed iniziò a scoparsela.Altro che fallo di gomma. Mia moglie si stava facendo sfondare dall'enorme cazzone del marocchino e le piaceva tanto. .
La spostammo. Io mi misi sdraiato con la schiena sul letto. Si mise tutto il mio cazzo nel culo rivolta con la schiena verso di me.Poi si sdraiò sul mio petto esponendo la fica ormai aperta come una voragine al marocchino che senza farsi troppi scrupoli, dopo essersi fatto una toccata al cappellone, quasi come volesse ricaricare un fucile, le entrò nuovamente dentro. Mia moglie era in estasi :"Se tutti i marocchini hanno questi cazzi, organizza un orgia che questa troia se li scopa tutti". Eravamo ormai al limite.mia moglie era venuta almeno 7- 8 volte, non la riconoscevo più sembrava un assatanata di cazzi. Ora però era il nostro turno.
Disse:"SU,SBORRATEMI IN BOCCA, COSA ASPETTATE?" Eravamo ai suoi ordini.
Si inginocchiò. Ormai il suo abbigliamento intimo era tutto disfatto, le autoreggenti tutte sfilate.L'avevamo scopata per bene. Eravamo ai due lati della sua testa. Fui il primo a venire guardandola segarmi con la mano e spompinare il cappellone del marocchino. Le dissi :"tieni,troia, bevi"
Si voltò verso di me a bocca aperta e gli versai un bel pò di sborra sulla lingua. Non feci nemmeno in tempo a finire l'orgasmo che sentii il marocchino gemere.Anche mia moglie lo sentì. Si voltò vogliosa con la bocca ancora piena della mia sborra verso il marocchino. Partì uno schizzo improvviso che le centrò l'occhi. Mia moglie presa di sorpesa spostò la faccia all'indietro ma subito ritorno verso la proboscide del marocchino.Accolse una sborrata mai vista. Furono dai 10 ai 14 getti. Mia moglie non se ne perse uno. Vidi il suo viso irriconoscibile,talmente che era ricoperto di sborra calda.Le colava dappertutto.Poi disse:"Non voglio perdermi nemmeno una goccia di sborrata!!!"Raccolse con le sue mani la sborra dal viso e poi bevve tutto.
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14 anni fa
calvobig,
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Ultima visita: 4 anni fa
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Accompagnando in dark room
Inscrittomi in chat, alla ricerca di qualche annuncio originale, un giorno mi sono imbattuto nel profilo di Laura (nome fittizio), sposata, che chiedeva un accompagnatore per una prima volta in un privè, senza assicurare alcun coinvolgimento.
Un pò per senso di sfida, un pò per curiosità, accettai la proposta di buon grado volendo verificare, nel proseguio delle chattate (eravamo lontani), che la trasgressione in Laura partiva soprattutto dalla testa piuttosto che altre parti del corpo, condizione essenziale per cercare di vivere un'esperienza "trasgressiva".
Dopo aver scelto il privè, ci demmo appuntamento nel tardi pomeriggio di un giorno di inizio estate e, quindi nella luce naturale, potei ammirare in realtà ciò che Laura mi aveva mostrato di sè nelle foto. Alta 1,75 cm, capelli lunghi, mori e mossi, su un corpo atletico vestiva un tubetto nero non esageratamente corto ed una camicetta bianco panna di seta da dove si poteva intravvedere un reggiseno di pizzo chiaro; nel contempo si scorgeva dalla camicetta adeguatamente sbottonata una parte del seno pronunciato e sodo.
Entrati nel locale, Laura volle definitivamente allentare i residui freni inibitori bevendo un paio di drink a contenuto fortemente alcolico. Io, volendo/dovendo vestire il ruolo di accompagnatore, assecondavo i desideri ed i tempi di Laura. Dopo un'oretta fatti di sguardi ed ammiccamenti ricevuti da Laura ma non raccolti, decise di scendere verso il corridoio a luce soffuse che, attraversato fino in fondo, ci avrebbe portato alla dark room, la meta di Laura.
Lo stato di eccitazione in noi saliva nel percorrere il lungo corridoio per il susseguirsi di voci, lamenti e gemiti provenienti dalle stanze e gabbie in cui si consumavano accoppiamenti, vissuti volutamente da Laura più con l'udito che con la vista soffermata.
Prima di entrare nella dark room mi disse che era tutta bagnata; mi prese la mano e la fece passare passare sotto il tubetto. Potei allora accorgermi che non portava nessun intimo sotto; stavo toccando una figa ben depilata e dalle grandi labbra. Appena prima che la nostra vista fosse negata dal buio, feci un movimento che Laura apprezzò molto: mi succhiai le due dita bagnate dei suoi umori vaginali.
Ci muovevamo a passo molto rallentato ed in fila indiana, mano nella mano, io davanti lei dietro. Lungo il cammino Laura mi raccontava a bassa voce quante mani la toccavano, dove la toccavano, come la toccavano. Ad un certo punto, in silenzio e con un cenno di una stretta della mano, mi chiese di fermarmi e, rivolgendosi ad un manovratore del grilletto particolarmente abile, gli disse: mi stai toccando da urlo!
In un batter d’occhio, abbiamo sentito un nugolo di maschietti attorno a noi che Laura mi raccontava avere tirato fuori il cazzo, dato che qualcuno lei stessa aveva iniziato a segare. Nell’ascesa dell’eccitazione, Laura decise che gli altri cazzi li avrebbe solo menati, mentre il mio lo voleva pompare mentre oramai aveva accettato di farsi impalare dal superbo manovratore di grilletto come premio assoluto. Mentre quest’ultimo si vestiva di condom, per mantenere alta l’eccitazione, Laura iniziò a succhiarmi la cappella e questa a riempire la sua bocca che in momenti successivi e vicini all’orgasmo avrei apostrofato come sua “seconda figa”, data la voluttuosità del suo gesto orale.
Ora Laura si trovava occupata con due mani a menare una multitudine di cazzi, sbattuta da dietro a novanta, appoggiata con la propria fronte sul mio ventre mentre si faceva penetrare la bocca dal mio cazzo, divenuta un’asta dura di carne. Quando un senso è inibito (nel ns caso la vista) gli altri vengono amplificati e così i suoni dei gemiti, grugniti aumentavano oltremodo l’eccitazione nostra, in particolare di Laura, vera regista e principale attrice di questo scorcio di esperienza vissuta nei meandri dei propri sensi.
I maschietti segati venivano e Laura ogni tanto interrompeva la sua scopata orale per leccarsi del liquido depositato. Dopo qualche leccata però si concentrò sui cazzi che la stavano penetrando ed i colpi di cazzo ricevuti da dietro venivano a conciliarsi con gli affondi del mio cazzo sulla sua seconda figa. Sentivo come i colpi di carne inferti dallo stallone che montava da dietro Laura erano sempre più crescenti nel ritmo e nell’intensità e così aumentavano la mia eccitazione. Allora glielo tirai fuori un attimo perché non sopraggiungesse subito l’orgasmo e lei istintivamente si lamentò di questo: cosa fai, voglio essere sbattuta anche nella bocca! Sentii che tirò fuori la lingua in segno di supplica, allora glielo sbattei sulla lingua. Poi la accontentai e ripresi a riempirle la bocca prendendola per la testa per controllare meglio i movimenti . Oramai i colpi che Laura riceveva da dietro stavano diventando sempre più convulsi e violenti ed il respiro dello stallone più accelerato. Laura abbassò la sua presa in bocca del mio cazzo per consentire un’angolazione della sua vagina che le permettesse una penetrazione più profonda ed in modo da sentire l’altro cazzo fino in fondo al momento dell’orgasmo; tutto ciò permise a Laura di farlo coincidere con quello suo e quindi….del mio (non ce la facevo più!). Si/mi regalò un’intera eiaculazione bevuta ed ingoiata.
All’uscita della dark room, “Piacere Alessandro” e poco altro è stato tutto ciò che Laura ed io abbiamo scambiato con l’eccellente manovratore di grilletto davanti ad un drink.
“Desideravi proprio questo?” le chiesi dopo, “Sì, proprio questo. Essere sbattuta da uno sconosciuto con cui non potrò mai più condivedere nient’altro in tutta la mia vita per evidenti incompatibilità di affinità, e pompare il tuo cazzo per farti venire più voglia di scoparmi”.
N.B. Questo scorcio di esperienza vissuta fa parte di un periodo di crisi con mia moglie di cui lei è ben a conoscenza
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14 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 5 ore fa -
Farfalla
Non avevo mai osservato una farfalla. Ne ho viste molte, anche di molto belle, ma non ne avevo mai osservata una. Ci volle il destino. Dolce e amaro il destino in quel giorno che cominciò come gli altri, lo stesso sole e lo stesso brusio coloravano di irreale quel momento particolare della mia vita che avrebbe reso diverso tutto il resto; come un punto inatteso che rimanda a capo un’esistenza che pareva eterna.
La mano di Dio che tutto disegna decise con un tratto di volermi diverso, di orchestrare una scenografia che da li in poi sarebbe stata diversa, rendendomi nel tempo, un altro.
Quel maledetto destino che si racconta che ti percuote e ti sconquassa dovunque tu sia, quella notte agì in silenzio, di soppiatto. La mia notte fu normale, silenziosa, tranquilla; e lui stesso silenzioso e tranquillo colpì in silenzio regalandomi un mattino triste, in quel giorno che iniziò come gli altri, lo stesso sole e lo stesso brusio..
Quel manto scuro forato da cui filtra la luce eterna, privo di luna ma bellissimo e imponente allo stesso modo, aveva accolto tra se una parte di me, qualcosa che era mio, anche mio. Per lui un futuro diverso dal mio; 2 anime in una da sempre unite, .. divise per scelta divina da un gesto , un disegno, un tratto.
Quel mattino fu irreale, diverso, .. mancava qualcosa che sarebbe mancato per sempre. Non ci fu dolore, ci fu rabbia, e un forte desiderio di voler tornare indietro di voler essere ancora presente nel passato che tutto a un tratto mi sembrò meraviglioso.. La rabbia di vedere che il mondo continuava come se non fosse successo niente, la rabbia di vedere la gente ridere per strada, prendere il caffè in un bar, aspettare l’autobus, .. Destino. Forte, deciso, implacabile, irrimediabile .. destino.
Mille domande; la mia attenzione era rivolta a capire se si trattasse della fine di qualcosa di finito o l’inizio di qualcosa di infinito che avrebbe unito per sempre qualcosa che nessuno avrebbe mai diviso, cercare il positivo in un attimo in cui il positivo non è contemplato, capire il perché di tutto questo, se esiste un perché. Ed io ? io niente, .. nullità. Una banconota ha un senso, ma mezza banconota è carta straccia; e così mi sentivo mentre la mia mente silenziosa correva alla ricerca di un appiglio che mi spiegasse almeno un perché.
..e poi quel silenzio fragoroso fatto di neri bisbiglii e ghiaia calpestata a testa bassa inseguendo a ritmo lento quello scorrere di cipressi stretti e lunghi , distesi ad indicarti il cielo. Uno ad uno in fila se ne stanno li da secoli a monito della vita eterna a ricordarti che tu sei un viaggiatore del tempo finito, di passaggio in questo lungo viaggio che dura anni, e non si sa quanti. La relatività dei numeri rimbomba come tamburo al suono delle campane che rintoccano mille volte quando vorresti smettessero, .. i numeri, i rintocchi, gli anni, tanti o pochi, tutto relativo. Per una vita? Sempre pochi, maleddattamente pochi.
E quando la ghiaia si zittisce al fermare dei passi, le mani giunte e qualche colpo di tosse interrompono il brusio; silenzio e vento.
Rimango li , silenzio in mezzo ad altri silenzi, ad ascoltarmi , a cercare di capire il mio silenzio che è la somma di tutte le grida che mi esplodono dentro in cerca di un modo per fuggire.. e l’unica via per dargli sfogo è il silenzio, perché nessun grido, pur forte che possa essere gli renderebbe giustizia.
Non avevo mai osservato una farfalla, viste tante, ma osservate mai; intendo dire guardarla veramente per quello che è , per ciò che rappresenta. E la mia farfalla era lì, in mezzo ai fiori unica e meravigliosa “vita” in mezzo a tutto ciò che vita non è più.
La fisso con lo sguardo mentre la mente si estranea, abbandona la realtà e per un attimo mi chiedo se la farfalla sia a conoscenza del fatto che vive solo pochi giorni, forse si. “Pochi” giorni, o moltissimi minuti ?! Relatività del tempo; forse quando si ha molto tempo non lo si sa sfruttare. Una farfalla è frenetica, guidata dalla bramosia di conoscere, è curiosa, sembra che sappia di avere poco tempo e in quel poco tempo cerca di non lasciarsi sfuggire niente. Se avessimo la forza di una farfalla chissà quante cose faremmo in tutto il tempo che ci è concesso. E forse è proprio lì il segreto, . .riuscire a vivere il tempo di una balena con la curiosità di una farfalla.
Poter sbirciare attraverso il manto stellato con la convinzione di aver fatto più del fattibile, poter eliminare ogni rimpianto.
Maturare nella rabbia la consapevolezza che la vita è un viaggio e non una metà, che la felicità sta nel viaggio e non nel traguardo, leggere in una farfalla una lezione, un credo, .. capire che tutto è futuro, presente e poi passato. Camminare lungo un viale e accorgersi che ogni cipresso è il “prossimo” prima di diventare “questo” per poi diventare il “precedente”. Stringere al cuore un’immagine e un dolore che mi ricordi sempre che la vita è oggi, ora, adesso, .. un’ora, un minuto , un secondo. Voler gioire con la curiosità di una farfalla del presente prima che il futuro lo renda passato. Così che una notte “normale” sia una notte in più da vivere, così che un risveglio “normale” sia un risveglio in più, e non un giorno in meno all’arrivo.
Il destino nel suo stravolgente incedere normale ha deciso che in quel mattino di primavera una farfalla si posasse su un fiore ammutolendo la ghiaia per farmi capire che il tempo che vivrò sarà immenso.
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14 anni fa
admin, 75
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Sindrome di stendhal
Amburgo, Kunsthalle “Viandante sul mare di nebbia” di Caspar David Friedrich. – 1818ca
“…Un uomo, un viandante solitario, è ritratto di spalle in una posa plastica ed è affacciato su di un mare di nebbia che invade un paesaggio montagnoso….. e il paesaggio è imperioso… e la pennellata decisa…”
Eccomi, un gruppo di turisti passa , si sofferma e ascolta una guida che blatera parole descrittive di un piccolo quadro ameno apposto qui di fronte a me. Qualcuno ascolta, qualcuno si distrae, in pochi capiscono e qualcuno si chiederà anche perché gli debbano spiegare quello che già vede con i propri occhi; insomma, che sia un uomo in una posa plastica ritratto di spalle che ammira un paesaggio montano sinceramente lo avevano capito tutti.. Quello che mi chiedo io è come si possa ascoltare una guida che vomita parole a memoria quando l’opera è li davanti a tuoi occhi che aspetta di essere osservata. Sarebbe un po’ come andare al ristorante con un esperto che mangia e ti descrive i sapori mentre tu guardi e alla fine paghi il conto.. poi torni a casa e racconti di essere stato nel più bel ristorante della tua vita, un po’ caro però ne è valsa la pena..
Il gruppo riparte ed io rimango li sul divanetto davanti a questa tela ad osservare. Con me poco distante si sofferma una donna, in piedi, immobile con una guida aperta sotto gli occhi, legge e osserva il quadro.. non capisco se le piace, forse si.. la sensazione è che le piaccia qualcosa del quadro ma non le piaccia quello che dice la guida. Rimane li, si volta un po’, prova a cambiare punto di vista, legge ancora e cerca di capire..
Mi avvicino alle spalle e le chiudo la guida..
“Posso sapere cosa sta guardando .. ?”
“Io!? Ho fatto qualcosa che non dovevo fare?”
“Spero di no.. sorrido.. vorrei sapere solo che cosa vede…”
“Stavo guardando questo dipinto..”
“Bene.. le piace?”
“Si e no.. non so. Lo trovo un po’ .. forte.”
“Sono un po’ incuriosito, ti spiace spiegarti meglio..?”
“Non saprei, è sicuramente dipinto bene, è un po’ tetro, non capisco cosa volesse dire il pittore..”
“Capisco, cambio domanda. Dimenticati del pittore e della guida, cosa vedi in quel quadro.. ?”
“Vedo un uomo di spalle che sta in piedi su una roccia, e osserva il paesaggio dominandolo dall’alto, vedo nebbia che sembra un mare..”
“Vai oltre.. continua ti prego..chi è ? da dove viene ? dove va ?”
“Secondo me è un uomo a metà di una passeggiata, è partito e camminando è giunto fin li, osserva il paesaggio e poi ripartirà..”
“Dici ? .. interessante.. ti sembra stanco ?”
“mmmm.. No, non è stanco, è sereno, tranquillo.. guarda al futuro con serenità e sembra si compiaccia di quello che ha fatto fin’ora…”
“E la nebbia ?”
“La nebbia sembra offuscare il passato, insomma sotto la nebbia c’è la valle da dove è partito e non la si vede.. mentre si vede molto bene l’orizzonte che sembra essere la sua meta..”
“Io vedo anche del vento.. ti piace il vento ?”
“Si, mi piace il vento. Magari durante una camminata in montagna è fastidioso.. potrebbe rappresentare una difficoltà..”
“difficoltà… Quindi questo è quello che vedi.. ? .. c’erano scritte tutte queste cose su quella guida?”
“No, la guida parla solo del quadro non di quello che uno si immagina oltre.. è normale.”
“Normale.. normale è pensare che il buon Friedrich nel lontano 800 avesse tutta una sua idea di questo quadro che a noi interessa fino ad un certo punto, normale è credere che in te è una spiegazione di questo quadro, normale è pensare che la tua mente inforchi gli occhiali dell’anima e osservi questa immagine disegnandoci in torno un mondo tutto tuo, nel quale perdersi e sognare.. Normale è vedere dentro il quadro, non guardarlo..”
“E tu cosa vedi.. ?”
“Sono anni che guardo in questo quadro, . .ho visto molte cose. Lo trovo meraviglioso perché mi ci sono visto molte volte in situazioni diverse. La prima volta che mi è capitato davanti avevo 20 anni, forse qualcosa meno.. Ho visto in quell’uomo di spalle tanta energia, forza, la supremazia dell’uomo vigoroso che conquista il mondo.. come uno scalatore in cima al k2. L’altezza che denota potere e vigore, ho letto in quella nebbia strappata dal vento il nemico superato, battuto e dominato.. ho visto qui rappresentato il trionfo dopo una battaglia. Qualche tempo dopo sono venuto a vederlo dal vero, qui ad Amburgo.. l’ho trovato molto più profondo, direi reale. Hai presente “nel mezzo del cammin di nostra vita” .. ? Un po’ così, un uomo a metà di un viaggio, una foto di un momento presente vissuto tra passato e futuro .. alcune difficoltà superate rappresentate dalla nebbia verso la quale si regala indifferenza, e alcune ancora da superare che l’uomo guarda con aria di sfida.. mi colpì il modo in cui l’attenzione cade verso l’orizzonte e non verso la nebbia, più al futuro che al passato, e mi colpì la pace di quel momento.. lui, silenzio e vento. Oggi sono qua ancora.. questa tela mi racconta altre cose, e mi spinge verso la curiosità di capire cosa vedono altri occhi, cosa un’altra anima può capire ancora. Se entro in quel quadro vedo Dio che osserva il creato, vedo passione, amore per quello che si è fatto. .. mi sembra di sentirne il profumo trascinato dal vento, vedo le nuvole muoversi, respiro serenità. Questo è quello che io vedo…”
“Le ho viste anche io.. ora.”
“Questa è arte.. si può non amarla? .. L’arte per me è donna, entrambe chiedono e danno amore..”
Il suo sguardo si rivolge ancora al quadro, socchiude gli occhi e penso stia cercando di ascoltare la sua anima per capire e vedere qualcosa in più.. Non ho aspettato che riaprisse gli occhi, e in silenzio sono andato così come ero arrivato.
Questa è arte, si può non amarla? .. L’arte per me è donna, entrambe chiedono e danno amore, .. entrambe chiedono di essere osservate, ascoltate e capite.. e mai nello stesso modo. Si può amare una donna se non si è in grado di perdersi in un quadro . . ? Si può ascoltare veramente una donna se non si è in grado di ascoltare se stessi di fronte ad un insignificante tela di meno di un metro quadrato… ? .. Osservare, capire, ascoltare, vedere, raccontare.. bramosia.. Arte.
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14 anni fa
admin, 75
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Folies
Un ufficio normale, scrivania , fogli, disordine e un computer.. una sedia con le ruote, un po’ di fascicoli e.. tu. E’ evidente che tu sia più importante di tutto il resto, ma in quel contesto sei parte di quell’arredamento, quasi ti si confonde. Sei rimasta sola, succede spesso sull’ora di pranzo, tutti vanno a mangiare e tu rimani a sbrigare le pratiche “noiose” .. o forse è solo un modo per respirare un po’, per diluire il lavoro giornaliero rendendolo meno stressante. Oggi ci sono anche io, si, proprio io.. non mi aspettavi ma sono lì e mi fa molto piacere leggere sul tuo volto lo stupore di quella sorpresa, perché si capisce che è una “piacevole” sorpresa che a stento si distingue dall’imbarazzo.
I miei occhi sorridono, i tuoi rispondono e le labbra si toccano è un bacio. Poche parole, sarebbero state inutili, volevamo quel bacio e il bacio adesso c’è. Ti sento mia come altre volte ti avevo sentito, ti scopro in quel bacio e ti leggo.. per come sei, finalmente.
Squilla il telefono sulla tua scrivania, dapprima lo ignori, poi vista l’insistenza getti lo sguardo sul display
“Cavolo, è il notaio, devo rispondere. Perdonami.”
Rimani in piedi, prendi la cornetta e rispondi, la tua voce è formale come non avevo mai sentito, è una telefonata di lavoro e quindi il tono cambia. Io continuo a carezzarti, mi piace vederti così formale con quell’aria da segretaria che tanto piace all’immaginario maschile, ti accarezzo e tu fai un passo indietro e ti appoggi alla scrivania sedendotici sopra, mi sorridi e mi fai cenno di smettere..
Ovviamente non smetterò. Mi avvicino lento e ti bacio sul collo, socchiudi gli occhi e la tua telefonata prosegue con molta formalità anche se disturbata da un po’ di imbarazzo. Ti sfioro le cosce ed alzo la tua gonna fino a scoprire le mutandine e tu con uno schiaffo mi colpisci una mano e coprendo la cornetta “fermo… smettila..” .. io sorrido e ti sfilo le mutandine pian piano.. non puoi dirmi niente, cerchi di impedirmelo ma sorridi e pensi che sono pazzo, allontano un po’ la cornetta dal tuo viso e ti passo la lingua sulle tue labbra .. e ti riconsegno la cornetta.
“Scusi, può ripetere per favore ? è andata via la linea.”
Sei rossa, un po’ per l’eccitazione un po’ per la vergogna, io in questi giochi non smetterei mai.. spero vivamente che sia una telefonata lunga. Intanto con calma mi slaccio la cintura, mi sbottono i pantaloni e mi abbasso un po’ i boxer, sono eccitato, tu mi guardi come a chiedermi cosa diavolo stia facendo.. un po’ ti scappa da ridere e un po’ non ti rendi conto della situazione, sei incredula.. nonché visibilmente imbarazzata; con la mano cerchi di allontanarmi.
Io mi avvicino ancora e con la mano ti tocco la fichetta tutta bagnata, tu chiudi gli occhi per un attimo..
“Scusi, mi sono persa un passaggio, come ha detto si chiama il cliente?”
Mi avvicino, ti avvicino, e appoggio il mio sesso al tuo, .. tu allontani un attimo la cornetta e mi mordi le labbra in un bacio violento.
“Si si, la ascolto”
Io entro. Piano, lentamente.. tutto. E in quell’irreale silenzio mi muovo piano dentro te che a questo punto non capisci più cosa devi fare, non lo credevi possibile ma ora è così.. Sesso, mente che vola senza controllo e tu che devi mantenere lucidità per parlare al telefono. Mi muovo lento e passo la lingua dietro il tuo orecchio .. e lo mordo leggermente, la tua mano libera, la sinistra, mi cinge il collo e appoggi la testa sulla mia spalla mentre cerchi di ascoltare la telefonata ma è sempre più difficile. Continuo a muovermi.. sempre piano e .. poi d’un tratto un colpo forte..
“No!” Recuperi un po’ di lucidità . .
“No scusi, mi è caduto un orecchino.. Comunque ho capito perfettamente, ci sentiamo più tardi, arrivederci..”
Chiudi il telefono .. “Ma sei pazzo!? Scopami..”
Io esco, .. mi ricompongo e ti guardo sorridendo.. “Si, sono pazzo..”
“Ma che fai smetti?!”
“Vuoi continuare.. ? Prendi il telefono e chiama qualcun altro.. e io continuo.”
“Ma tu sei pazzo veramente..”
“Si, sempre stato. .. Chiama chi vuoi..” ..
Sono pazzo, insolito, strano.. se non lo fossi non mi ameresti così, se non lo fossi non mi amerei così e desidererei cambiarmi.. Ma io sono così, e adoro questa pazzia.
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14 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 5 ore fa -
Anna
E’ delizioso sentirti parlare di te, il telefono mi consegna parole semplici, vere, sincere, .. nella tua voce c’è un po’ di emozione nel parlare con me, in fondo non ci conosciamo. Cerchi di tenere un tono alto nella voce, forse un po’ sopra le righe rispetto al tuo normale modo di essere e mi dici ..
“Hai una voce diversa da come immaginavo…la facevo più profonda.”
“Ah bene.. quindi stai dicendo che non ti piace?!”
“No.. ho solo detto che la immaginavo diversa, non ho detto come l’avrei preferita..”
C’è sincerità nella tua voce, e un po’ di stupita sorpresa nel sentire che esisto realmente.. non so perché, ma forse mi immaginavi inarrivabile.
“Quanti anni hai?”
“34.. mia cara..”
“Meno male..”
“Avevi paura che dicessi 67?”
“eh eh eh no.. 25!”
Sorridiamo, è bello parlare con te.. perché sei persona vera, io respiro in te solitudine, non tristezza ma solitudine si..
La telefonata si chiude e io rimango a pensarti.. ti immagino in quella casa sola, quasi ora di cena, niente di pronto, il fastidio di cucinare è superiore alla fame, ti fermi a pensare e mentre guardi fuori dalla finestra ripensi a me.. quelle frasi, quelle parole, .. una voce. Ti chiedi chi sia in realtà, da dove arrivo e perché sono li, in quella sera di autunno.. Molte volte vite si incrociano ti toccano e fuggono senza lasciare traccia, in altri momenti una carezza sa essere pesante e lasciare impronta nei tuoi pensieri che si plasmano al ricordo. Fantasie nascono da sensazioni, vibrazioni che hanno percorso l’etere e sono diventate ricordo ed erotica memoria. Togli la mano dal vetro lasciando che la tenda riprenda posizione ondeggiando un paio di volte prima di fermarsi.. tu ti volti, ti togli le scarpe e ti distendi sul divano; la luce è bassa, il divano è morbido e accogliente, il tuo sguardo si perde nel vuoto e ripensi a quel pomeriggio, alle frasi che mi hai detto , a ciò che io ti ho detto.. Frasi e parole velate che avevano una forte carica sessuale pur raccontando di altro.. Parole che congiunte alla voce hanno avuto una spinta forte sul tuo desiderio di immortalarmi dedicando un pensiero erotico a chi ha svegliato in te la passione. Prendi il telefono, guardi il numero, hai voglia di chiamarmi.. pensi un attimo e decidi che non è il caso, lo lasci scivolare giù sul tappeto e con la mano ti accarezzi una coscia su quelle autoreggenti nere, ti piace toccare il punto in cui l’elastico tocca la pelle calda delle tue gambe, ed immagini che sia io a farlo..
La gonna è leggerissima e scopre con facilità le tue mutandine di pizzo nero dal quale traspare l’umidità del tuo piacere.. le tue dita vi passano sopra con delicatezza e la tua mente mi raggiunge, ricorda la mia voce, si immagina un volto.. I tuoi occhi sono chiusi e guardano a quei racconti, alle parole.. ti sembra di avermi lì, con te al posto delle tue dita che sfilano sotto l’elastico delle mutandine e le tolgono.. con entrambe le mani le sfili inarcando la schiena per farle passare dai fianchi e tirando a te le ginocchia per farle sfilare lungo le gambe e poi in terra vicino al telefono..
Io so che tu mi stai pensando, mi sembra di sentire il tuo profumo che da quel pizzo nero attraverso un viaggio virtuale raggiunge il mio telefono che tengo vicino al naso mentre in macchina ti penso.. e ti immagino esattamente così, su quel divano. Il pensiero erige il mio piacere che nei jeans pulsa e gonfia.. è come se sapessi esattamente cosa stai facendo, come se sapessi perfettamente che la tua mano una volta sfilate le mutandine riparte dalla coscia destra per risalire calda verso la tua piccola fica nascosta da poco pelo rosso ben curato, così ti immagino. Le tue dita sono belle, lineari e con le unghie leggermente lunghe.. anche questo ti piace, mentre con il medio penetri tra i peli ed allarghi le tue grandi lebbra che si schiudono come petali al sole mattutino bagnati di rugiada.. ed è la tua rugiada che accarezzi tra medio e pollice per sentire la viscida viscosità di quegli umori con i quali ami vivere e dei quali adori l’esistenza. Sai che questo piacerebbe anche a me, e mi pensi nella speranza che io lo senta, che io capisca cosa stai facendo; mi vorresti li, ..
Io guido, .. e nel traffico penso a te.. in quella stanza, che sul divano pensi a me e giochi con il sesso, ti accarezzi come io vorrei fare, ed il pensiero che io non possa raggiungerti che con la fantasia mi fa male.. Se potessi lascerei che la mia mano scivolasse tra le grandi labbra e sfiorasse il clitoride con delicatezza per sentire quanto e come ti piace, e allo stesso modo fai tu, come se la mia mente ti suggerisse le mosse.. Accarezzi il clitoride mentre ti mordi le labbra e ti accarezzi il seno, poi fai scivolare lentamente il dito all’interno, e un gemito fugge dalla tua bocca. La tua fantasia è meravigliosa, sai essere reale nei tuoi pensieri, immagini realmente che io sia li con te ed io lo percepisco.. Il traffico mi avvolge, e mi isola nei miei pensieri, ti vedo nella tua capigliatura spettinata, capelli rossi che si distendono sulla sponda di quel divano in pelle, corpo che sinuoso si stende e mani che si muovono ad imitarmi in cerca di piacere..
Vorrei essere con te e in parte so di esserlo mentre il tuo orgasmo cova piano al mio ricordo nell’attesa di esplodere, lo cerchi, lo stuzzichi, lo sfidi.. sai benissimo dov’è, dove si annida, come fare a stanarlo, sei ovviamente più brava di me.. ma tutto quello che fai, ti immagini sia io a farlo.
La tua mano continua come fossi io ad accarezzare ancore il clitoride che pulsa piacere.. e poi ti fermi un attimo pensandomi li sopra di te.. e tirando un sospiro ti fai penetrare da due dita che decise entrano a fondo.. ancora un sospiro trattenuto e poi inarchi la schiena martoriandoti il seno e le labbra sulle quali i denti lasciano segni violenti.. Ora sono sopra te, dentro te, so di esserlo e in coda a quel semaforo chiudo gli occhi stringendo quel telefono e ti immagino muoverti con quella mano in maniera decisa e un po’ frenetica, ti vedo e ti sento, sensuale ed eroticamente elegante.
Pieghi le gambe che non sia più in che posizione mettere, senti il piacere che sta arrivando continui con la mano a muoverti e gridi “ non fermarti!” come se realmente ci fossi io li, sopra e dentro di te a muovermi con ardore e passione.. e con ardore a passione mi muoverei dentro te spingendo in te il mio piacere che gonfio preme doloroso contro i pantaloni stretti. Scatta il verde, riparto e ti penso ancora.. eccoti che arrivi, ti immagini di stringermi forte a te guidando i movimenti in modo deciso, la tua mano si muove molto velocemente, senti salire l’orgasmo verso un urlo che sembra non arrivare mai.. e poi ti fermi d’improvviso trattenendo il fiato e rannicchiandoti in te chiudendo le gambe al petto e stringendo la tua mano tra le gambe.. “SI” .. un si strozzato esplode in un orgasmo copioso. Ti immagino mentre il tuo corpo vibra e trema in balia dei muscoli involontari e dei loro spasmi.. ti penso fragile e nuda in quella isolata compagnia, ti desidero così mentre tu stringi forte a te il ricordo di me, della mia voce, e di qualche riga scritta in fretta..
Io mi penso stupido e presuntuoso di tanto osare, ho pensato che tu mi desiderassi al punto di volermi a tutti i costi in quel fervido ricordo fantasioso, un po’ sorrido un po’ mi trovo eccitato come un matto al pensiero.. E ti immagino riposarti al caldo di quel divano mentre ti avvolgi fra te e me a sopire i ricordi mentre la tua cena può attendere, attende una sera diversa, forse peggiore .. una sera nella quale servirà una cena, magari a lume di candela per raccontarmi che abbiamo già fatto l’amore..
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14 anni fa
admin, 75
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Risposta a una donna repressa
Cara M. che mi scrivi ogni giorno, io capisco i tuoi dubbi: il fatto che contatti tanti singoli ma non riesci a concludere con nessuno è normale per una che ha tanti tabù ed è sempre vissuta in ambienti bigotti e proibizionisti.
Non preoccuparti degli errori grammaticali, continuo a dire che fai bene a
tenere in vita questa corrispondenza tra noi perché è un modo per sfogare
le tue repressioni. Devi continuare, cercando di tirar fuori tutto ciò che hai
dentro che non riesce a uscire da tanto, chissà quanto tempo!
Sicuramente sarai vicina alla cinquantina ed è normale andare incontro a
una crisi, probabilmente sarà complice anche la menopausa ormai vicina o
prematura, o comunque il fatto che i tuoi genitori ti avranno inculcato i
classici insegnamenti dettati dalla religione cattolica (tipo: se ti masturbi
diventi cieco o cose simili) e che tuo marito abbia poi approfittato della
situazione continuando a reprimerti e allo stesso tempo sollazzandosi con
altre donne, dato che per te il rapporto sessuale è finalizzato alla
procreazione e che provare piacere è peccato.
Si, continua a sfogarti, sono qui ad ascoltarti, vedrai che ti farà bene.
Alla prossima
RISPOSTA DI M.:
Ciao spirito libero, bella la tua illusione , mi spiace che tu sia solo è non
riesci a trovare sfogo ai tuoi istinti sessuali, non è colpa tua , forse
dipende dal fatto della tua presunzione di sapere troppo , vedi non tutti
siamo portati ed essere precisini come lo sei tu , ad avere una cultura
grammaticale approfondita pari al tuo livello...
SPIRITO LIBERO:
BRAVA!
Così devi fare, essere reattiva, aggressiva!
Hai reagito bene alla prova, non ti sei fatta sopraffare da chi ti attacca!
Continua così ma devi anche sforzarti di cercare dentro di te i motivi del
tuo blocco psicologico, non ignorarli.
Prova a pensare quanto gli insegnamenti della famiglia e della chiesa ti
hanno condizionato, portandoti a reprimere la maggior parte dei tuoi
istinti togliendoti la felicità di vivere il sesso serenamente.
Ti va di dirmi da quanto tempo non hai un rapporto sessuale?
Riesci a raggiungere l'orgasmo?
E' importante avere coscienza di queste cose, capire il feedback dei
nostri comportamenti sessuali.
Parla liberamente.
RISPOSTA DI M.:
Ho fatto sesso col mio lui ieri notte, non voglio dirti nient'altro.
SPIRITO LIBERO
Bene,
vedo che hai risposto anche alla mia domanda sui rapporti che hai,
evidentemente riesci ancora a comunicare qualcosa che riguarda la tua
intimità, che sia vero o no non ha molta importanza.
Certo, il fatto che non raggiungi l'orgasmo può non essere grave e
risultare risolvibile come problema e comunque sarebbe da affrontare insieme a un tuo partner. Ovvio che se da parte del tuo uomo non c'è un
interessamento, la strada sarà tutta in salita. Devi perciò cercare di coinvolgerlo ravvivando il vostro rapporto con qualcosa di nuovo, magari
cercare di renderti più attraente indossando della biancheria sexy, provocarlo propondendogli qualcosa di trasgressivo (intendo
trasgressivo per voi, ovvio che non fareste mai un incontro a 3 o uno scambio di coppia), basterebbe anche fare qualche foto osè insieme o
metterti in topless in qualche spiaggetta isolata insieme a lui, cose simili.
Ci siamo?
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14 anni fa
spirito3libero62,
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Ultima visita: 11 anni fa
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Punto e a capo
Mentre succhia avida , suo marito, appoggiato allo stipite della porta, si masturba con lascivia e la incita "dai tesoro, fallo godere di nuovo"..
Saluti e baci .Abbracci e convenevoli.
L'attrazione degli opposti, è la prima considerazione che ho fatto vedendoli entrare .
Bianchi i suoi capelli quanto neri quelli di lei. Una coppia disassortita all'apparenza, che nel muoversi sembrava un applicazione umana di quella legge 80/20 in cui la maggior parte degli effetti è dovuta ad un numero ristretto di cause. Lui era una causa ambulante. Distinto, stava parlando con tutti amabilmente, l'ascoltavo attento mentre discettava gesticolando a destra e a manca. Un paio di occhiali vecchi, un vestitino a fiori anni 50 su un corpo non proprio aggraziato facevano di Lei una donna fuori dal tempo, visibilmente in imbarazzo; con gli occhi vacui in un viso da bambina senza età che le donavano un aspetto bizzarro. Sola in un angolo osservava a scatti il suo uomo senza dar segni di una qualsiasi intenzione.
Il mondo è bello perchè è vario, fu la seconda quanto banale considerazione che feci in quella sera.
Non trovai di meglio da fare che mettermi davanti ad un vecchio televisore che tentava di allietarmi una serata tendente all'ignavia. La luce era bassa ed ero rimasto al piano superiore, mentre la maggior parte dei convenuti scendeva a ballare seguendo un flusso omogeneo, speranzoso in orgiastici sviluppi.
Non amo le mischie dove mi sento uno dei tanti, meglio la dignità di Nessuno.
Ci manca solo Polifemo,... terza considerazione ghignante della sera.
La strana creatura che mise la mano sopra il mio cazzo non era propriamente mitologica, ma era quasi buio e non feci caso a quanti occhi avesse. Di sicuro non era un uomo, con quel seno voluminoso ed i capelli biondissimi. Quando mi disse " che fai tutto solo" pensai avesse la raucedine, poi realizzai che non era una donna. La sospensione del giudizio è una caratteristica maschile, quando ti premono l'interruttore che sta in zona inguinale. Push the button!!
Non ebbi molte parole da dir..le, trattandosi di creatura azzardo il genere femminile. Parlava lei....dicendo le classiche cose che ti aspetti ti dica una che ti sta massaggiando il cazzo. MMhh..E che cazzo..e come si gonfia...ma ti piace come ti tocco...
Vieni quà! Disse alla mondina col vestito a fiori che stava transitando nei paraggi...senti quanto ce l'ha grosso...La quale, con naturalezza da massaia , si fece d'appresso soppesando l'affermazione..
Apperò..unico vagito alfabetico della signora per quella sera. Con la destra tastavo le chiappe della floreale ..con la sinistra le tette dell' innaturale.
Tanto le une erano morbide e burrose quanto le altre sode e gommose.
Tanta difformità creva un sodalizio perfetto. Cominciarono a toccarsi vicendevolmente ed a baciarsi mugolando, mentre io, incollato ad entrambe, ero la solitudine dei numeri primi in mezzo alla catena erotica che si stava formando.
Non so come finimmo sul letto di quella camera.Il tempo ed il luogo si mescolano in fotogrammi di ricordi scollegati. ...
Ho memoria del mio corpo eccitato. Tutte e due sedute sul letto a turno prendono il mio cazzo in bocca...poi abbracciandosi si leccano le bocche fameliche...
....Io che esplodo nella bocca di lei colando dalle sue labbra......La creatura mi rimpiazza riempendole nuovamente la bocca col suo cazzo da donna .
Io seduto su una poltrona che guardo la scena... Cinque maschi comparsi dal nulla in fila sul muro ,in attesa dell'esecuzione si stanno masturbando. Fiduciosi in un brandello di carne di rimbalzo!
Un saraceno con una scimitarra notevole tra le gambe mette cortesemente la signora in posizione 4wd proponendo una revisione allo scarico posteriore.
Ricevere una circonferenza del genere pensavo fosse impossibile..Lei resta incollata al materasso ...suo marito è sulla porta che osserva compiaciuto.
Tutto è così surreale da farmi indurire nuovamente il cazzo.
Non riconosco la donna!..Sono stato ipnotizzato e l'hanno sostituita?!.Quella materna donnina, col sex appeal di una triglia è diventata la Valentina di Crepax. Le punte dei suoi capelli a caschetto sono un altalena invitante sotto i colpi del Moro che la incula fermo e deciso. Occhi chiusi e bocca aperta in estatico godimento mi invitano a riempirle nuovamente la gola.
Mentre succhia avida , suo marito, appoggiato allo stipite della porta, si masturba con lascivia e la incita "dai tesoro, fallo godere di nuovo."...
...Non so ...quanto tempo ho passato in quello stato di trance erotico in cui orgasmi ed erezioni diventavano man mano ingranaggi di un meccanismo lussurioso di cui ignoro ancora qualcosa ....ricordo soltanto....
Punto.
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14 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 5 ore fa -
Serata in tre
Mercoledì rispondiamo ad un suo annuncio.
Risponde subito e si dichiara disponibile ad ospitarci a casa sua. Perfetto.
Allega una foto sua. Niente da dire.
Giovedì sera lo vediamo in cam. Mi piace.
Venerdì pomeriggio altra cam. C'è feeling.
Lui di anni ne ha 28. Io ne ho 44.
Sempre meglio, mi sembra di aver vinto alla lotteria.
Sabato mattina mi guardo allo specchio: Sei sicura di quello che stai per fare?
Sorrido a me stessa. Sono sicura. Ho sempre trovato un gusto particolare ad infrangere le regole.
Claudio è teso e mi fa di continuo pure lui la stessa domanda. Sono sicura, sì.
Alle due mando un messaggio ad Attilio. Sono pronta e emozionatissima. Ho paura di svegliarmi da un sogno. La sua risposta arriva immediatamente. Sono pronto anch'io. Ogni volta che ci penso ho un'erezione. Il sogno è realtà. Che voglia.
Parole sante.
Il resto della giornata cerco di non pensarci. Impresa impossibile. Cerco di dormire un po' e ci riesco pure. Mi sveglio in preda al panico più totale. Non riesco a capire il perché. Non è ansia da prestazione la mia, sono sicura di potercela fare. E pure ho il cuore in gola.
Mi faccio la doccia, poco profumo e trucco leggero. Mi metto l'intimo migliore. Pizzo nero, reggiseno a balconcino e slip trasparenti. Calze autoreggenti. Copro il tutto con un vestitino casual, opto però per gli stivaletti col tacco alto. Mi fanno camminare come una troia per bene.
Claudio è pronto e partiamo. Durante il viaggio parliamo poco, ogni tanto ridacchiamo.
Mi sento in un'altra dimensione. C'è qualcosa di magico nel momento che precede un sogno che sta per avverarsi. Sono calma e agitata allo stesso tempo.
Perché mai poi dovrei essere agitata? Vado con mio marito a farmi trombare da uno sconosciuto. Lo vogliamo tutti e tre, che c'è di strano?
Cerco di non pensarci. Non pensare perché sono qua, qua con Claudio che mi guarda con uno sguardo mai visto prima.
Saliamo le scale. Claudio va avanti.
Eccolo. Attilio. E' carino come me lo sono immaginato.
Alto come Claudio ma molto più minuto.
Claudio gli dice che sono molto agitata. Pure io-, dice lui, mi prende la mano e se la mette sul cuore per farmi sentire la sua agitazione. Mi fa tenerezza e vorrei mettergli l'altra mano sul pacco, ma non ho il coraggio.
Attilio mi guarda con un sorriso malizioso. La stanza ferve di energia sessuale.
Ci sediamo sul divano, ci porta da bere e io mi comporto come sempre: sto zitta e osservo. Essendo però la protagonista di questo film non ha molto senso. Mi rendo conto, ma non riesco a fare niente.
La situazione è troppo strana: ci siamo dati appuntamenti per una trombata. Così. Molto semplice. Tu me lo dai e io te la do. E come cavolo si inizia? Dov'è il copione?
Claudio e Attilio parlano del più o meno per un po', poi Claudio si alza.
Andiamo a letto mentre Attilio si prepara- dice. Menomale che ha trovato il filo del copione, mi alzo e andiamo in camera da letto, mi tolgo scarpe e vestitino e mi sdraio sul letto. Per un attimo mi sento come dal dottore.
Claudio si toglie i pantaloni e mi raggiunge. Ci baciamo e gli sbottono la camicia. Ed ecco che arriva Attilio, si spoglia fino alle mutande e mi si avvicina da dietro, mi mette le mani addosso e la sensazione non mi dispiace. Anzi. Claudio si toglie di mezzo e mi trovo a letto con Attilio.
Attilio mi prende fra le sue braccia, ha un corpo atletico e muscoloso, gli passo le mani sul petto depilato e inizio a baciarlo. In confronto al suo il mio corpo è enorme.
L'intimo restante vola per terra senza nemmeno essere considerato e iniziamo a esplorarci con movimenti lenti e passionali.
Siamo riusciti a creare un'atmosfera sensuale e erotica, adoro guardare i visi di Claudio e di Attilio, vedo il loro trasformarsi in meravigliose bestie fameliche e riesco finalmente a seguire il copione.
Parliamo poco e sorridiamo molto. Passiamo ore a baciarci e a leccarci, il nostro gioco è lento e dolce, mai un dolore, solo piacere, piacere puro.
Attilio ci sa fare. E' bravissimo. E non si dimentica del suo ruolo.
Mi piace toccare Attilio, sento la sua agitazione, sento la sua eccitazione e il suo atreZZO è fantastico. Duro come il marmo, grosso alla base e più fine in punta, è un piacere leccare i suoi testicoli gonfi, sodi e senza peli.
La stanza assume un'aura decadente, come se il nostro piccolo trio fosse riportato in dietro nel tempo. Due cavalieri che incrociano le loro spade per me. Io sono la regina. La regina si bagna sempre di più, ansima quando i cavalieri si alternano a riempire il suo scrigno e non deve resistere alla tentazione di assaggiare con la bocca tutto quel bene divino che si trova fra le mani e le gambe.
Loro si prendono cura di me. Il ritmo della nostra danza si fa sempre più veloce, il mio sedere diventa un tamburo e Claudio si gode finalmente la vista del mio sesso riempito da un altro sesso, delle mani che tengono stretti i miei fianchi e degli umori che escono a fiotti dalla mia fica.
L'elettricità che corre fra noi si chiude in un groviglio di corpi, mani, lingue e sapori. E così io vengo, e Attilio mi viene in bocca e Claudio mi viene sulla schiena.
Loro sono esausti e io inizio a rilassarmi. Sarei andata avanti ancora, adesso che sono meno agitata, ma si è fatto tardi, Attilio sbadiglia e Claudio inizia a vestirsi.
Allora mi vesto pure io, saluto Attilio con una slinguazzata sulla bocca.
Arrivati a casa rifacciamo tutte le scene del copione. Ho ancora l'odore di Attilio addosso e me lo tengo fino al giorno dopo.
Ti è piaciuto? - chiedo a Claudio.
Cazzo, sì – risponde – a te?
Cazzo sì – dico io – facciamolo ancora prima o poi.
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14 anni fa
coppiavce,
47/47
Ultima visita: 4 anni fa
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Fotografia
Come il sol che all’orizzonte appare a rischiarar nel fresco il giorno nuovo dopo aver altre notti violentato.. O come il mar che piano si riposa rilassando le sue spire dopo un buio di tumultuoso affanno.. e stirandosi fin sulla riva schiuma tra il trepidar di ghiaia che nel tempo lenta si consuma..
Così .. ti guardo spoglia d’ogni velo tra il riposare di nera seta ed onde di lenzuola; un raggio tiepido ti coglie e ti riscopre all’alba del risveglio, ancora immobile abbracciata al tuo cuscino. Velluto tra la seta, io ti osservo.
E quando il sole non vivrà di questo ardore, ed il mare non avrà più questo profumo.. prego allora che il cuor non ceda spoglio al suo destino, ma trovi ancor la forza ad occhi chiusi …di ricordar questo momento.
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14 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 5 ore fa -
Sconosciuta compagnia
C'è tanto movimento alla stazione, è incredibile quanta gente si muova, arrivi e parta da Firenze. Mi avvicino all'edicola aggirando la coda di turisti, allungo i soldi alla signora che mi passa il giornale. Mi dirigo al binario, sono un po’ in anticipo, ma io lo sono sempre; il giornale nella mano sinistra, il trolley trascinato con la mano destra. Salgo in treno, sistemo tutto nel mio scompartimento, mi tolgo la giacca, aggiusto la cravatta specchiandomi nel finestrino, mi sollevo i pantaloni , mi siedo e apro il giornale. Qualche minuto e una forte voce femminile si avvicina, apre lo scompartimento, abbasso il giornale e vedo una ragazza con un vestito rosso un po’ appariscente, in difficoltà con le valigie mentre cerca di entrare insieme ad una bambina sorridente. Mi alzo e offro il mio aiuto..
"Dia a me."
"Grazie, è gentile."
"ma scherza, non si preoccupi."
Sistemante le valigie mi risiedo e la osservo con discrezione.
Parla a voce alta, l'accento è romano. Mette a sedere la bimba e le procura un libretto colorato; i modi sono trafelati, si siede sistemandosi il vestito e tira un sospiro.
"Grazie ancora eh ..!"
Chiudo il giornale.
"Prego, ci mancherebbe. Quanti anni ha la bimba ?"
Alza il tono della voce come a rimarcare le parole per farsi sentire bene da lei "4! Ed è la bimba più caruccia del mondo"
Il treno si muove.
"cosa andate a fare a Milano ? "
"Domattina presto abbiamo un aereo per Palermo, andiamo dai nonni a passare la pasqua."
Il suo accento è molto marcato, tra il romano e il romanesco, non so cosa facessero a Firenze, ma non indago. Nessuna idea mi sfiora al momento, e forse è per questo che la compagnia scorre piacevole senza imbarazzo, il dondolio del treno culla la bimba che si addormenta con la testa sulle gambe della mamma. Lei si alza, la prende in braccio e la distende sul sedile vicino al finestrino, lo fa passandomi davanti con il suo sedere tondo e "pieno", non è certo una taglia piccola, ma nella sua volgare tracotanza sa essere sensuale. La osservo, e quando si risiede le chiedo :
"Posso portarle un caffè ?"
"Ehm , .. grazie, verrei volentieri ma sa la bimba.."
"Non si preoccupi, glielo porto."
Prendo il caffè e torno verso lo scompartimento, apro la porta, entro, e la trovo a sedere la mio posto che fissa una pubblicità in ultima pagina del mio giornale.
"Ecco il caffè"
"Ah grazie mille! Ma è proprio gentile!!"
Mi lascia il posto scostandosi e rimanendomi vicino, ha delle belle gambe, non sottili ma ben tornite, corpose .. e il vestito le scopre fin sopra il ginocchio quando è seduta.
"Dove vi fermate a Milano per la notte? "
"Ancora non so, conosco una pensione vicino alla stazione, non accetta prenotazioni ma mi ha detto che ha posto. E lei che fa a Milano?"
"Lavoro per un'azienda che ha una sede a Milano."
"E' bello l'accento fiorentino!"
"Lo dicono in molti, io faccio il possibile per mascherarlo.."
Il mio telefono squilla, chiedo scusa e rispondo, la chiamata dura una decina di minuti, e si interrompe un paio di volte per le gallerie; quando chiudo mi volto e lei si è addormentata appoggiando la testa verso il finestrino. Mi alzo, prendo la mia giacca e la copro e mi risiedo.
Arriviamo a Milano.
"Signorina, siamo arrivati.. "
"Oddio,.. ho dormito !? e la bimba?"
"Tranquilla, tutto a posto, la aiuto con i bagagli."
La aiuto a scendere, la accompagno con i bagagli al taxi.
"Non vorrei sembrare invadente, ma se è d’accordo la accompagno al mio albergo, sono convinto che troveremo una camera per voi, ad un buon prezzo."
"La ringrazio, ma non posso spendere molto, preferisco una pensione."
"Insisto, penso a tutto io, abbiamo una convenzione grazie all'Azienda per cui lavoro".
Arriva il taxi, senza aspettare risposte passo le valige al tassista e la invito a salire.
Mentre siamo in taxi la bimba gioca con una bambola e lei si avvicina e senza dire niente prende la mia mano e la porta sulla sua gamba, io metto un po’ di forza nella presa e lei chiude gli occhi per un attimo, e non cambia espressione, continua a guardare la strada.
"Se lei è d’accordo dopo il tempo di un bagno potremmo andare a cena insieme, conosco un posto dove si mangia molto bene, sarei felice di offrire io."
"Accettiamo volentieri".
All'albergo sbrighiamo le generalità e poi ognuno nella sua camera. Faccio una doccia e mi cambio, e appena pronto la vado a chiamare.
"Siamo pronte.."
Esce, con lo stesso vestito rosso di prima, i capelli non ben asciutti lasciano intravedere un tatuaggio sul collo (non amo i tatuaggi ma a lei stava bene). La bimba è felice di questa cena; ci avviamo all'ascensore ..
"Oh no! ho dimenticato una cosa in camera! Sara, aspetta qui e non ti muovere, la mamma torna subito.."
Mi trascina per mano , apre la porta, mi tira dentro e mi bacia con forza. "Avevo voglia di questo bacio" mi dice "e ora a cena."
La cena al ristorante è un po’ imbarazzante, non sono abituato ad una bimba piccola a tavola, un po’ troppo confusione per i miei gusti.. sorrido. Sono una bella coppia. Il legame tra mamma e figlia è unico, e si vede.. Beviamo un po’ di vino, a lei piace e non ne fa parsimonia.
Finita la cena facciamo 2 passi, Sara ha sonno, la mamma la prende in braccio e mentre camminiamo si addormenta. Ci fermiamo su una panchina e chiamo un taxi.
Il viaggio di ritorno con la bimba che dorme li accanto e il tassista che sembra non sbirciare dallo specchietto, è molto eccitante. Lei si struscia molto, allarga le sue gambe e prende la mia mano conducendola tra le cosce; sempre con molta discrezione la mia mano sale fino al pube, senza mutandine , la sua testa cerca il mio collo. Si avvicina all'orecchio e mi sussurra "Fammi venire"
Sfioro il le sue labbra che si schiudono, il suo clitoride pulsa; la sfioro , la accarezzo, lei stringe le cosce e "So resistere a lungo se voglio, ma voglio venire, non smettere" La sua mano sinistra mi tocca, sono ovviamente eccitatissimo. La mia mano sa dove toccare e come muoversi, un dito scivola dentro e lei sussulta mi stringe forte a farmi male con la mano e poi si contrae, sento che viene in silenzio, .. pochi minuti ma di un eccitazione unica, un situazione strana e coinvolgente allo stesso tempo.
Arriviamo, scendiamo, saliamo in camera
"Dammi un quarto d'ora per sistemare Sara, ti aspetto qui."
Annuisco e chiudo la porta. La breve attesa è un’interminabile susseguirsi di domande e perplessità, non ero certo di fare la cosa giusta; una situazione estemporanea che sembrava esistere da sempre, e poi quella bambina lasciava in me un senso di rispetto strano, tutto era apparso in funzione di lei, e adesso poteva complicarsi.
Busso.
“ entra, la bimba dorme, scusa c’è un po’ di casino..”
Non pensavo che una persona riuscisse a creare tutto quel disordine in così poco tempo, c’erano abiti sul tavolino e la sedia, un asciugamano in terra sulla soglia del bagno nel quale sembrava essere esploso un ordigno; la vasca ancora piena di acqua, il phon attaccato e appoggiato sul lavandino, e Sara dormiva nel lettone in quell’unico angolo di ordine sacro. Forse era la sua vita, era così, l’ho pensata confusionaria, distratta, disordinata, educata ad una vita di espedienti, abbandonata e costretta cavarsela da sola, forte, impaurita, con la convinzione di dover essere più forte ancora per nascondere la paura.. concentrata a dedicare ogni goccia di “energia pulita” a quella piccola creatura alla quale voleva regalare quello che forse nessuno le aveva mai regalato.
Era così, prendere o lasciare in quel momento, entrare a far parte di quel turbine di sconquassata esistenza o uscirne con una scusa, chiudere la porta e sparire. Lei è avvolta da un accappatoio che si apre con naturalezza davanti a me mostrando le sue grazie..
“non sono bellissima ma faccio la mia figura no ? E poi guarda che bel culetto!”
“beh, direi meglio della Venere Callipigia..”
“Di chi ?!”
“Venere Callipigia, .. Callipigia .. Bel Sedere”
“Che lingua eh??”
“Greco..”
“Complicati sti greci..”
Sembrava ingenua ma non lo era, aveva “vissuto “ più di me e la vita l’aveva scolpita anche meglio di me, era forgiata per affrontare delusioni.
Mi siedo sul bordo vasca, lei mi si siede sulle cosce a gambe aperte con l’accappatoio che scivola a lato .
Mi bacia, non c’è dolcezza in quello che fa ma desiderio puro e basta.. non sono abituato ma va bene così.
Mi bacia e mi spoglia togliendomi la camicia, . poi mi togli scarpe e calze, mi alzo.. mi slaccia i pantaloni.. via. Poi gli slip, ci troviamo nudi..
Lei mi guarda e si inginocchia, mi prende con la mano e poi in bocca. Io sono duro , lo ero già da qualche minuto, la sua lingua è vorace e la sua bocca infinita, muove anche la mano con frenetica rapidità..
“Hai intenzione di farmi venire subito.. ?”
“Mi piace..”
Lei non smette, la situazione è eccitante, ogni tanto alza lo sguardo per vedere se sono soddisfatto.. Capisce perfettamente che sto per venire e accelera i movimenti battendo con la lingua proprio dove mi piace di più,.. non mi trattengo..
Mi tiene in bocca e non mi toglie nemmeno per un secondo, continuo a pulsare e lei ne gusta tutto il momento ad occhi chiusi.
“Mi piace vedere gli uomini che non resistono..”
La prendo per mano e la conduco fuori dal bagno, la faccio sedere sull’unica poltrona che c’è, è grande e lei quasi ci sparisce; mi inginocchio davanti.
Passo le mani aperte sotto le sue natiche la tiro leggermente avanti, una foltissima peluria nasconde tutto.
Passo una mano che tra i peli accarezza le grandi labbra, non è bagnata, allora mi avvicino con la bocca e la mia lingua delicatamente sfiora le grandi labbra che si schiudono e poi accarezza il clitoride. Con un dito entro piano mentre la lingua continua ad accarezzare il clitoride.. il dito medio della mano destra è dentro e tocca la parte più sensibile, si sente che quando sfioro in quel punto imprecisato lei impazzisce; intanto con il pollice della stessa mano le accarezzo le piccole labbra.. la lingua continua.
I suoi umori mi inondano, la lingua non smette mentre la mano sa benissimo come fare per contribuire al suo orgasmo.. I suoi respiri si affannano, mi stringe la testa , capisco che sta per venire e smetto. Mi tolgo, la osservo mentre si contorce a un passo dall’orgasmo, mi lancia un’occhiataccia.. trattiene il suo silenzio, dopo alcuni secondi mi inginocchio ancora e riprendo come prima.. E’ incontenibile adesso.. io mi diverto , e mi piace moltissimo. Lei forse più abituata a far godere che a godere si lascia andare incredula a tanta attenzione.
Tolgo il dito e tutto umido lo avvicino al suo culetto, mi appoggio, non dice niente e quindi con una live pressione entro.. le piace; non era la prima volta. I suoi respiri sono affannosi più di prima, la mia lingua continua a giocare col clitoride, mi chiede di non smettere e la accontento.. continuo sempre più velocemente ..
“si!”
Un “si” squarcia quel silenzio soffuso, una contrazione forte e lunga ed uno schizzo che giunge in bocca.. e poi altre contrazioni , sembra non finire mai, si contrae e riprende, ha il viso rosso . .è affaticata. Io sono nuovamente eccitato, vorrei che quella notte non finisse mai. .. Lei è sulla poltrona che mi guarda in silenzio, rilassata, un dito tra le labbra con un respiro un po’ forte che si sta calmando. Vorrei dire molte cose e farne ancora di più, vorrei immortalare quel momento o forse no.. Non so se è stato giusto, non so se esiste un giusto, .. ma è stato brevemente travolgente; non dico niente, mi alzo piano e mi vesto lentamente mentre la guardo. Il suo sguardo è in attesa, ha 2 occhi bellissimi.
Mi abbasso e le do un bacio sulle labbra, veloce e puro, mi alzo e in silenzio esco e chiudo piano la porta su quella parentesi insolita, strana, diversa. Cammino verso la mia camera, allontanandomi da una trasgressione mezza incompiuta , che rimane a domandarmi perché sono uscito da quella stanza e perché forse ci sono entrato.
In camera mi faccio una doccia e cerco di non pensare, ma non è facile, la tentazione di tornare è tanta ma a volte siamo complicati. Esco dalla doccia e mi butto sul letto, prendo il cellulare e scrivo : “Amore buonanotte, la cena con il capo tutto bene, sono stanco, ho fatto una doccia e vado a dormire, ci sentiamo domani. Mi manchi.” Spengo la luce.
“toc toc”
Hanno bussato !? .. si che hanno bussato. Faccio per alzarmi ..
“ma no che non hanno bussato.. “
E’ tardi, ed era giusto chiudere quella parentesi, anche solo perché sentivo di doverlo fare. Buonanotte.
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14 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 5 ore fa -
G&A - che coppia!
Cari amici,
ci sono coppie che vanno raccontate. Vi ho parlato di E&C qualche tempo fa...
ora è il turno di G&A. anche loro meritano una descrizione dettagliata, una coppia super.
Ci incrociamo in modo virtuale, ci scriviamo email, ci sentiamo al telefono, pare ci sia feeling.... incontriamci!
li aspetto in stanza al motel, ansioso. li vedo parcheggiare, lei pare splendida. suonano. è così.
G è fortissimo, una persona che ti sa mettere a proprio agio. A è vestita con un abitino nero, calze e scarpe con tacco 12. sembra quasi casta.... discorriamo, parliamo amorevolmente. passa il tempo ... quanto? guardiamo l\'orologio! più di 40 minuti... è ora! G freme (e anche io)! ci chiede il permesso e A va in toilette. poi è il turno di G. io e A iniziamo a conoscerci, mi racconta delle sue fantasie. mi rendo conto che è stata in silenzio praticamente tutto il tempo. ora parla e... altro che timida... è molto esplicita! io registro tutto... quando verrà il mio momento...
G torna e mi chiede di andare in toilette... vado! faccio una doccia, mi spoglio ed entro nella stanza col solo aciugamano indosso
G&A sono sul letto, in ginoscchio. si baciano. G è nudo, A è in perizoma, autoreggenti e scarpe. mi mostra il suo culetto. mi avvicino. inizio a baciarle la schiena ed a toccarla dolcemente. è fradicia. e io... che palo! sapete quella sensazione di iperdurezza? non so a voi ma a me a volte pare che sia \"piiu\" duro... vabbe! da dietro A mi toglie l\'asciugamano e inizia a masturbarmi. G è eccitatissimo e la sprona. si gira ed inizia a succhiarmelo. A pecorina. E G inizia a leccarla con amore, come solo un marito può fare. A è avida. io amo le donne che ti amano con la bocca, con piacere.
giochiamo per più di tre ore, G è resistente, come me. A gode a ripetizione. ad un certo punto ci avvicinamo ai vetri per aprire la finestra, non si respira più.
G&A, mi avete preso il cuore
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14 anni fa
IlVenerabile, 42
Ultima visita: 3 anni fa -
Luna
“ . . buon appetito allora..”
Finalmente ti ho qui davanti, quasi non mi sembra vero, e forse neanche a te. Tu non sai quante volte ho immaginato questo attimo, ti ho pensato proprio così meravigliosamente bella. Adoro i tuoi capelli neri che un leggero vento muove con delicatezza sulla tua schiena mentre cerchi pian piano di nascondere il tuo imbarazzo per un momento che da troppo tempo aspettavi.
Sei bella proprio perché il tuo timido sorriso abbassa lo sguardo verso la forchetta che gioca col cibo, mentre un mio complimento ti colora le guance; sei bella proprio perché sei sincera, si capisce quando una persona è sincera e non riesce a mascherare la minima emozione. Ci penserà un po’ di vino a sciogliere questo iniziale imbarazzo.
“ .. sei più bella di come potessi immaginare.. “
I tuoi neri occhi brillano al riflesso di quella candela che tremolante illumina questa strana atmosfera, quasi surreale, e sulle tue guance il color dell’emozione si è fatto da parte e Bacco ti prende per mano conducendoti lungo un bel racconto che mi appassiona, mi parli di te di cosa sogni, di cosa credi, .. di cosa cerchi. E’ sufficiente un mio sorriso a farti continuare, tu cerchi certezze e la mia presenza ti rassicura, e il tuo parlare mi incanta. Ti ascolterei per ore mentre la cena piano scorre e il tempo sembra essersi fermato mentre la luna sempre più alta brucia la cera delle candele, sempre più piccole.
“. Ti prego continua, mi piace ascoltarti..”
Il tuo narrare è come te, confusionario, salti da un argomento all’altro con la bramosia di un bimbo davanti ai regali di natale; come se non aspettassi altro che un interlocutore disposto ad ascoltarti, e allora cerchi di dire tutto, senza dimenticare niente, e parli , parli, … e sei sempre più bella.
“ comincia a fare fresco qui, spostiamoci all’interno..”
Ti alzi, Dio quanto vorrei immortalare questo momento, sei straordinaria; i capelli sulle spalle scoperte e la seta che scorre nera lungo i tuoi fianchi conducendo lo sguardo verso il basso, dove un piccolo tatuaggio attira l’attenzione verso due piedi ben curati. Il tuo incedere è attento; si vede che non sei abituata a tacchi così alti, e io ti adoro anche per questo.
Questa casa non è grande, forse nemmeno bella, ma da questa vetrata si può osservare il mondo.
“Parlami della luna, ti piace?”
Guardi fuori, la osservi lei si specchia nel tuo sguardo e tu ti lasci rapire dal mio abbraccio, le mie mani incrociate sui tuoi fianchi e la tua testa che si abbandona indietro sulla mia spalla; occhi chiusi.
Le mie labbra si appoggiano sul tuo collo e lanciano un brivido lungo la tua schiena. Le mie mani scivolano oltre la seta e risalendo scoprono lentamente le tue gambe color meraviglia, la tua testa si piega verso di me e le labbra si toccano.. un bacio che avevo sognato mille volte in un’attesa che ha reso questo momento indimenticabile, un bacio casto e lieve, pochi secondi destinati a diventare eternità.
So che la luna ti piace, è come te, semplice, immensa, romantica, forte nella sua timida prorompenza e .. unica.
Le mie mani si infilano dentro l’elastico delle tue mutandine e scorrono calde lungo i tuoi fianchi fino ad arricciarle poco più giù, a metà di quelle cosce lunghe e tornite. Salgo ancora ad accarezzare le tue gambe fino lì, dove il tuo desiderio si annida e si nasconde come un bimbo desideroso di farsi trovare.
La tua mano corre alta indietro ad avvinghiare il mio collo tirandolo a te mentre ti mordi le labbra e con l’altra mano ti appoggi con vigore al vetro.
Le mie dita ti sfiorano e ti bagnano con delicata fermezza mentre tu ti schiudi alla mia invadenza.
Le tue mani insieme le porti dietro la schiena a liberarmi di un’inutile impiccio tirando la cintura sul divano e slacciando i miei pantaloni che non aspettavano altro, per poi portarle al vetro entrambe, decise, aperte. Il tuo respiro si affanna soffiando eccitazione su quel vetro che si appanna mentre la luna ti guarda curiosa. Siamo liberi. Basta poco, un gesto, un accenno, un lieve movimento e ti sono dentro, la tua mano destra batte forte contro il vetro e la tua fronte vi si appoggia.
Il mio bacino si muove lento, sa che questo momento non deve finire, vuole incorniciare questo presente prima che il futuro lo renda ricordo; sei caldissima e .. viva. I tuoi capelli scivolano neri in avanti e si appoggiano al riflesso della luna al ritmo di quel mio incedere lento e delicato, ti sento, mi piace sentirti, realizzare che mi vuoi, che mi desideri, e che lo hai sempre fatto. Non può durare in eterno questo momento anche se vorrei, ma il desiderio è tanto e da troppo tempo tenuto li a covare. Il tuo respiro diventa affanno il tuo ventre si contrae piano e la tua schiena si inarca; sei deliziosamente bellissima.
Vorrei tenerti lì , in equilibrio tra inferno e paradiso tenendoti per mano ma forse non era questo il momento; hai troppa voglia di varcare la soglia, mi chiedi di non fermarmi, e io ti assecondo, il mio desiderio di accontentarti in tutto è irrefrenabile, e il mio muovermi continua accelerando il ritmo.
La tua mano sinistra mi cerca e mi stringe forte tirandomi a te, ti scappa un grido, io rallento, quasi esco, .. e poi rientro deciso a toglierti il fiato; ancora un grido, l’affanno ansima sempre più veloce, ti muovi in fretta ed io ti seguo, ci sei, ti aspetto; Esco ancora e poi rientro, il tuo respiro ha una pausa, ti contrai per un secondo che sembra non finire e poi esplodi.. Ti sento, ti avvolgo con il braccio sinistro a sorreggerti forte mentre la mano destra ti accarezza proprio lì dove altre piccole esplosioni di piacere volevano essere innescate, quasi piangi, vorrei rimanere lì una vita. La tua mano stringe la mia, vorresti toglierla da lì ma io rimango e tu mi stringi forte..
Sei proprio tu, così ti ho immaginato per tutto questo tempo, e così sei stata. Semplice, sincera, timida e vera; perché chi è sincero lo è sempre, anche quando dovrebbe sapersi mascherare, quando dovrebbe saper fingere per il proprio bene, quando dovrebbe difendersi e non ci riesce; e io ti ho immaginato proprio così, mentre tu hai saputo stupirmi ancora una volta, rivelandoti se possibile migliore di quanto avrei potuto ritrarre a parole descrivendo un sogno.. che era sogno, ma sonno non era..
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14 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 5 ore fa -
La puttana di antonio
Salve a tutti, mi chiamo Manu e sono un ragazzo di 25 anni che vive in una ridente località marittima della toscana, da circa due anni ho scoperto di provare interesse, ma che dico interesse, una vera e propria attrazione per il voyerismo. Galeotto fu un viaggio in grecia dove un pomeriggio al ritorno da un'escursione mentre mi apprestavo a fare la doccia, sentii i gemiti della vicina di camera una bella ragazza del nord scopata divinamente dal suo ragazzo, quella soave melodia provocò un'implosione emozionale dentro di me difficile da spiegare, sentirla gemere mi aveva eccitato come non mai. Da allora andai alla ricerca di quella sensazione, volevo riprovarla a tutti i costi, volevo essere spettatore esterno in un groviglio di passione altrui, desideravo esserci senza partecipare quella melodia mi catturò come il coro delle sirene con ulisse, ma il tempo passava veloce senza aver nessun riscontro fattuale, m'iscrissi in un sito apposito per coppie con la speranza di concludere qualcosa o per lo meno andarci vicino, ma quella che sembrava una cosa di dificile realizzazione si stava dimostrando un'utopia. Lo so è retorico e banale dire che la vita quando meno te l'apetti (dico vita ma potrebbe essere dio o il fato o chi per esso, scegliete voi in base alla vostra vocazione spirituale) ti presenta delle sorprese incredibili, ed è quello che è capitato a me senza se e senza ma. da circa 10 anni vivo in un grazioso complesso di villettine a schiera, un posto davvero tranquillo, il mio vicino di casa si chiama Antonio un baldo 20enne con la passione per la musica, tant'è che spesso e volentieri suscita l'ira di mia madre poichè si mette a suonare la chitarra nel primo pomeriggio, il genere non è male ma il disturbo è inevitabile. Posso dire tranquillamente di averlo visto crescere tuttavia non ho mai avuto un vero rapporto confidenziale con lui solo due chiacchere scambiate via via, ma passsiamo all'antefatto: era la pasquetta del 2009 e dopo una stancante ma divertente giornata con i miei amici rincasai per le 18, dopo essermi fatto la doccia salii nella mia mansarda dove ho la mia camera, che confina esattamente con la camerina di Anto, sta di fatto che nel vestirmi fui d'improvviso catturato dai rumori provenienti dalla camerina di antonio che sembravano essere gemiti di piacere, in quel momento il sangue a iniziato a scorrere veloce dovevo capire se quello che stava succedendo era vero oppure una finzione magari dovuta ad un filmino porno visto sul pc, avvicino così l'orecchio al muro e il cigolio del letto non diede scampo, antonio stava fottendo come un'animale, miolto probabilmente approfittando dell'assenza dei suoi genitori che nelle festività vanno a trovare i parenti nel sud italia, iniziai a toccarmi con veemenza desiderando di poterlo spiare mentre montava quella che doveva essere la sua ragazza che di li a poco conosceròma andiamo per gradi. Da circa due anni lavor il venerdì notte in un discoclub frequentato perlopiù da ragazzetti di 18 fino ad un max di 25anni, essendo l'unica attrattiva in città per quella fascia d'età vi riversano praticamente gran parte dei giovani della mia città, tra i quali anto, che molto spesso col pretesto di salutarmi si scrocca pure un paio di bevute gratis, la serata della chiusura stagionale fu il pretesto per avere il suo contatto msn e per conoscere la sua ragazza, Alessandra una bella ragazzina di 19 anni carnagione scura labbra carnose occhi neri come i capelli alta circa un metro e sessanta e come la maggiorparte delle ragazzine aventi quell'età essenzialmente soda!. Non nego di aver provato un forte imbarazzo nel guardarla dato che era da quel bel corpicino che proveniva quel suono di piacere puro, nel frattempo antonio mi propose di andare a sentire una concerto che avrebbe fatto col suo gruppo tre giorni dopo in un pub della città, io accolsi l'invito con apparente entusiasmo e li dissi che sarei andato sicuramente anche se il sentiomento che aleggiava in me era di puro scetticismo dato che uno non conoscevo nessuno due non erano i rolling stones anzi... ma contro ogni aspettativa tre giorni dopo ero a vederlo suonare sinceramente non so perchè (anche se i più maliziosi adesso staranno sicuramente ridendo) ad accogliermi dato che vennì a concerto iniziato fu alessandra che con gentilezza mi presento le altre 4 persone che erano a vederlo suonare, tenendomi compagnia tutta la sera. Intanto l'estate avanzava e il caldo iniziava a farsi sentire, era il 2 giugno festa della Repubblica Italiana io decisi di rimanere a casa dato che di li a poco avrei dovuto sostenere un esame molto importante, mi ubicai in giardino dato che la giornata lo consentiva, intorno alle 17 vedo la macchinina di anto arrivare nel piazzale dentro c'era lui e la sua ragazza, però non vedo la macchina dei suoi genitori, nel frattempo li salutai e con un pretesto veramente assurdo li chiesi dove erano i suoi poichè dovevo parlare con suo padre, lui mi rispose che sarebbero tornati l'indomani dato che erano andati a far visita ad alcuni parenti in trentino, ecco li il cuore iniziò a battermi forte, poichè per il principio che se uno più uno fa due, di li a poco avrebbero scopato. Aspettai 10 min prima di salire in mansarda e quando lo feci, alessandra stava già godendo come una cagnetta in calore, io mi spogliai paraticamente nudo ed iniziai a toccarmi venni due volte, ma loro sembravano non voler smettere, dato che non potevo uccidermi di seghe decisi di distrarmi un'attimo accendendo msn, e chi c'era connesso in quel momento??? proprio lui Anto che evidentemente lo aveva lasciato acceso. Ecco devo dire che non resi conto di quello che feci di li a poco fu quasi istintivo fargli un trillo, anche se nell'imediatezza prevalse la sensazione di imbarazzo più estrema, ma detto in francese '' la ratio non governa sempre l'uccello'', sta di fatto che il silenzio piombò sulla camerina di anto, sentivo i colpi secchi sulla tastiera che stavano scrivendo il messaggio cn il quale mi diceva di essere occupato, non so perchè interruppe la scopata, forse era destino. con una sfacciataggine che ancora oggi non riesco a spiegarmi li risposi con sarcasmo dincendogli '' lo so che sei occupato maialino, non aver paura che si sente '' una risata accompagnò dall'altra stanza questa risposta ma il bello doveva ancora venire, dopo due min vedo formulare un messaggio appena lo lessi rimasi scioccato, '' vuoi vedermi scopare??'' non credevo ai miei occhi, in prima battuta credetti fosse uno scherzo ma quando dal'altra stanza sentii la sua voce che mi diceva '' allora manu vieni?'' non esitai a mettermi un paio di pantaloncini una amglietta e un paio di infradito, feci 2 metri suonai al campanello, anto era in mutande ad aprirmi ed era in evidente stato di eccitazione, che maiale, appena salito nella sua mansarda vedo alessandra che senza salutarmi mi guarda con uno sguardo timido misto ad eccitazione era sotto le lenzuola, antonio senza esistere un'attimo con delicatezza gliele sfila lasciandola così nuda, io di contro mi spoglio nudo e mi metto sulla sedia del pc, inizia a toccarmi e anhe antonio a scoparla, i gemiti diventarono grida e anto non li dette tregua, quell'esperienza durò poco poichè basto che anto dicesse ''ti piace essere guardata'' che ale ebbe subito un'rgasmo divino seguito da una mia sostanziosa eiaculzione, il dopo fu non poco imbarazzante ma devo dire che fummo bravi tutti e tre a prendere con leggerezza la situazione. il resto è storia ancora da scrivere, di rado mi vedo ancora con loro ale che inizialmente era timida adesso si eccita da morire vedermi mentre mi sego per lei mentre anto è sempre più un toro da monta, la storia al momento finisce quà non appena avrò nuove cose da raccontare non esiterò a scriverle, sono ben acetti commenti, spero vi piaccia, un grazie sincero a desiderya che mi ha dato questa opportunità ......................... let love rules manu
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14 anni fa
admin, 75
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