Negli anni '80/90 il computer non monopolizzava ancora la "posta del cuore" (o del cazzo e della figa se preferite) e cosi' Giovanni scriveva numerose lettere alle riviste a "luci rosse" (ci sono ancora?) attendendo poi la risposta (se arrivava) al fermo posta (che pena, certe code, e l'impiegato che se ne fotteva!). Forse una su dieci andava a buon fine, ma un giorno Giovanni ricevette una letterina su un foglio di carta a righe da Bologna (lui abitava a Milano) firmato Rina, la lei di una coppia (il marito si chiamava Claudio). Coppia abbastanza giovane, lei casalinga lui capo magazziniere in una importante ditta, sposati con figli da una decina d'anni. "Non sono molto alta" scriveva Rina, "ma nelle botti piccole c'e' il buon vino" e cosi' Giovanni incontro' la coppia in una uscita dell'autostrada a Bologna. Fu condotto in una loro casetta in campagna con un bel fuoco ardente e secondo le indicazioni del marito che era un tipo piuttosto deciso e determinato, tutti e tre nudi sul letto fecero "tutto e subito". Di quel primo incontro Giovanni ricorda un bel 69 e la decisione di Claudio nel prendere la moglie davanti e dietro (Rina era perfettamente aperta in entrambi i canali). Questi incontri di sesso deciso ma breve si ripeterono a lungo; diverse volte era la coppia che andava a Milano nell'appartamento di Giovanni. In seguito Claudio chiari' che non aveva voluto un singolo della stessa citta' (Bologna) "per evitare ogni rischio", ma uno distante almeno 200 chilometri, "che gli dava maggiore sicurezza". Qualche volta Rina prima di partire regalava a Giovanni le proprie mutandine, oppure, se gli incontri ritardavano per gli impegni di lavoro di uno o dell'altro, ne inviava un paio indossate per uno o due giorni (di piu', come avrebbe voluto Giovanni, Rina non riusciva) per posta espresso avvolte nella plastica, "fresche di giornata" come diceva lei scherzando. Giovanni ne ricorda un paio, che tenne a lungo sul pro-prio cuscino indossandole anche personalmente qualche volta, portate da Rina dopo che i coniugi avevano fatto l'amore, abbellite anche da una macchiolina rossa, probabilmente Rina aveva appena iniziato o stava per terminare il suo periodo. Un giorno che l'incontro era stato piu' sbrigativo del solito, Giovanni ebbe l'impressione che sarebbe stato uno degli ultimi. Invece era solo l'inizio. Le telefonate con Rina si intensificavano, quasi ogni giorno (rispondeva sempre lei al telefono, anche quando Claudio era in casa). "Tesoro, quando hai fatto l'amore?" Chiedeva curioso Giovanni, ricevendo immancabilmente la stessa risposta "Ieri sera!" e se c'era un cambiamento era "e anche stamattina!" opppure "e oggi pomeriggio!" Giovanni, pure essendo contento che la cara Rina fosse cosi' ben servita dal consorte, provava anche un poco di invidia, dato che lui si doveva accontentare di qualche volta alla settimana quando gli andava bene. Lei gli spiegava che da quando erano sposati Claudio non aveva mai mancato un giorno, nemmeno quando aveva le sue cose, o in ospedale dopo il parto, a sponda, con il timore di essere sorpresi dall'infermiera. Anche alla domenica pomeriggio Claudio si annoiava facilmente e finivano sempre a letto. "Va bene" raccontava Rina, "ma almeno portami una volta a mangiare una pizza prima di farlo". "Non lamentarti Rina, sapessi quante donne ti invidiano..." la consolava Giovanni. Queste telefonate si trasformavano spesso in erotismo spinto e finivano in belle sditalinate e ricche seghe ("dimmi come e' la tua figa, te le lecco tutta..." "mettimelo nel culo, dai..."). Altre volte Rina telefonava a Giovanni durante i rapporti col marito, facendogli sentire i loro godimenti o le invocazioni erotiche: "leccami il buco del culo" "sborrami tutta" e via di seguito. Non basta, specialmente all'inizio Rina scriveva, mentre scopava col marito, deliranti lettere erotiche a Giovanni del tipo "Claudio me lo sta mettendo nel culo, ma la figa e' vuota..." probabilmente era nella posizione a pecorina e quindi la scrittura era sconnessa e irregolare per i colpi d'ariete che riceveva. Alludeva alla doppia penetrazione simultanea fatta col marito e con Giovanni; avevano fatto anche, a richiesta del marito, due cazzi contemporaneamente in figa, ma non era stato facile farli entrare a fondoi tutti e due, come nel caso di utilizzo dei due "vasi".
Un bel giorno Giovanni, sdraiato sul letto, abbassa gli occhi verso Rina che lo sta allegramente spompinando, e che vede? I due coniugi felici e contenti, ridendo e scherzando, si passano il suo cazzo da una bocca all'altra! Resta male, ma che puo' fare? Orami era diventato un amico di famiglia, non poteva fare il difficile. E infatti dopo altri incontri succede che Rina sta succhiando golosamente il cazzo del marito,
Giovanni le si avvicina accarezzandole affettuosamente la testa e congratulandosi per la sua abilita': "sembri proprio una maestra diplomata!". Non fa in tempo a finire la frase che Rina gli sbatte letteralmente in bocca il cazzo del marito! Non e' come leccare fica ragazzi, qui e' un manganello che ti riempie la bocca, ti scende in gola e ti da' quasi l'impressione di soffocarti, ma alla fine Giovanni si rese conto che non e' poi cosi' strano e che puo' essere anche piacevole. Giovanni si stava rendendo conto che la sua coppia nei momenti di intimita' aumentava la propria eccitazione e migliorava il rapporto pensando alle trasgressioni fatte con lui nell'ultimo incontro, oppure a quelle da compiere nel prossimo. In un certo senso i coniugi dopo avere incontrato Giovanni "vivevano di rendita" per quasi un mese ripensando a quanto avevano fatto; quando questa carica era esaurita, richiamavano Giovanni nella loro alcova. Accomodarsi nel letto matrimonale degli sposi era particolarmente gradito a
Giovanni perche' tale fatto lo faceva sentire parte integrante della coppia (un giorno a causa dei movimenti dei tre il letto si ruppe rumorosamente!). Effettivamente un singolo a modo e dotato anche di cervello, utilizzato sapientemente da una coppia avveduta, costituisce indubbiamente un "valore aggiunto" ai rapporti di coppia, ravvivando e mantenendo il desiderio e l'eccitazione. In un certo senso Giovanni si sentiva un poco strumentalizzato e quasi un "oggertto sessuale", ma cio' non gli dispiaceva per niente, anzi.
Durante un normalpe 69 -Giovanni sul letto, Rina sopra- Claudio la penetra a pecorina, permettendo a Giovanni di baciare e leccare i due sessi uniti nell'atto d'amore, ma quando Claudio sta venendo toglie il cazzo dalla figa e gli sborra in bocca, senza che Giovanni in quella posizione se ne possa rendere conto o possa almeno spostarsi. Quella prima volta Giovanni non ebbe il coraggio di ingoiare come fece in occasioni successive, e senza fsrsi notare, perche' lo riteneva poco cortese, lascio' cadere sul letto dalla sua bocca quella preziosa candida lava.
Passato qualche tempo, Giovanni partecipo' alla festa di laurea in legge del loro figlio Matteo. Poco tempo dopo, in uno degli usuali incontri, Rina stava seduta sul viso di Giovanni che si dilettava a passare la lingua da un buco all'altro, mentre Claudio stava pure seduto sulla pancia di Giovanni baciando teneramente con la lingua la sua sposa: per Giovanni era una vera gioia vederli cosi' innamorati e sentirseli cosi' vicini. Si', pero' a un certo punto Giovanni sente che Claudio sta spingendo il culo sul suo cazzo (che ovviamente era ben duro); in quella situazione sarebbe stato ridicolo sottrarsi rompendo il gioco, e cosi' il rito si compie fino in fondo (e poco dopo Giovanni svuoto' le palle con una potente e profonda sborrata). Fu molto bello certo, ma Giovanni nei giorni successivi si rese conto della grave trasgressione che aveva commesso: l'aveva messo nel culo a un uomo, per la prima volta in vita sua! Gli incontri ripresero come d'abitudine, sesso spinto certo, ma senza ripetere l'ultima esperienza, finche' un giorno, mentre stava abbracciato con Rina dopo l'amore entrambi coricati sul fianco, ecco che sente una nerchia puntargli diritta al culo. Sia pure con garbo, Claudio non era il tipo di accontentarsi di un piacevole gioco, no, lo spinse tutto dentro con grande dolore di Giovanni per interminabili dieci minuti: che sollievo quando finalmente ritrasse quella nerchia, che pero' gli aveva lasciato dentro un secchio di calda sborra. Ora fortunatamente il dolore e' praticamente scomparso, lasciando posto al piacere. Dopo quelle esperienze cosi' gratificanti e complete, il rapporto con la coppia si trasformo': ora Giovanni non era attratto solo o principalmente da Rina come era stato all'inizio, ma anche da Claudio: il rapporto con la coppia era davvero completo e perfetto.
Dopodiche' i rapporti ripresero come prima, senza grandi novita'. Pero' col tempo i coniugi tendevano a diradare gli incontri, trovavano sempre delle scuse per sottrarsi; Giovanni si rese conto che purtroppo la bella relazione stava per finire, anzi era finita. Ne soffri' molto perche' era sinceramente innamorato di quella coppia che tanto gli aveva dato, tuttavia accetto' la loro decisione e mantenne con loro una bella amicizia, scambiando gli auguri durante le festivita', non mancando di telefonare loro dal Cantagallo dell'autostrada tutte le volte che passa per Bologna.
PS. Ci sarebbe un seguito, se vi interessa fatemelo sapere.
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17 anni fa
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16 anni fa
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Mia moglie confessa finalmente
Allora,non so da che parte cominciare, c'è tanta carne al fuoco.Siamo una coppia di 47 e 46 anni, insieme da sempre, sposati e con un figlio.Come succede a tutte le coppie prima o poi, anche noi dopo tanti anni abbiamo subito un calo di desiderio reciproco dovuto alla routine,alla monotonia e ai problemi quotidiani che ti assorbono tutte le energie.In questi ultimi anni per cercare di venirne fuori e ritrovare la nostra intesa ho cercato di capire quali erano le sue fantasie e cosa la faceva eccitare avvicinandomi anche alle tematiche cuckold per cercare di coinvolgerla.Naturalmente il pensare a lei mentre veniva presa da un'altro mi eccitava parecchio e anche lei mentre scopavamo e le raccontavo le mie fantasie godeva da matti.Purtroppo al di fuori dell'atto sessuale di questi discorsi si parlava poco e anche se poi sono riuscito a farle promettere che avremmo realizzato qualcuna di queste fantasie, in concreto successe ben poco.Sentivo che c'era qualcosa che la bloccava ma in cuor mio speravo si sbloccasse lavorondola ai fianchi con continui imput.Invece qualche giorno fà è successo quello che non mi aspettavo più anche se lo sapevo senza certezza.Partiamo dalla confessione, come spesso accade le stavo scrivendo qualche porcata su whatsapp, le solite cose, quanto sei porca, chissà se con un'altro cazzo lo saresti di piu ecc..Ad un certo punto il fulmine a ciel sereno, mi scrive: "comunque posso dirti che uno stretto lungo l'ho gia preso, scusami", potete immaginare come mi sono sentito, un conto è saperlo senza prove, un'altro è sentirselo confessare cosi candidamente.Stranamente non mi è montata la rabbia, anzi il mio cazzo si è svegliato in un attimo e lo ho risposto "cioè?".E lei: "in quel periodo ho scopato con uno, al motel,mi sono sempre sentita in colpa a tal punto che non sono piu riuscita".Io: "con chi, troia, lo sapevo, devi raccontarmi tutto".Lei: "questa sera ma giura che mi perdoni".io: "mi stai facendo eccitare come un porco e ti perdono solo se lo rifarai per me e con me".Lei:"si, forse ora si".Io:"non stò nella pelle, voglio sapere tutto, non vedo l'ora".Lei: "ok, scusami mi sento una merda perchè dovevo dirtelo prima, anche se sono certa che lo avevi già capito".Io:"lo avevo già capito ma non avevo la certezza, l'importante e che finalmente ti sei liberata da questo peso, ora cominciamo a vivere".Come potete immaginare aspettavo trepidante che tornasse dal lavoro, appena entrata mi abbraccia con le lacrime agli occhi chiedendomi scusa e sedendosi sul divano inizia a raccontarmi la storia.Ha conosciuto quest'uomo su una chat come semplice amicizia e parla oggi, parla domani, si sono scambiati il numero di cell. e sono entrati sempre più in confidenza sfogandosi a vicenda e raccontandosi ognuno le proprie storie e i propri problemi, lui separato con due figli e lei che in quel periodo non andava d'accordo con me.Questo rapporto mi ha detto che è durato 5 o 6 mesi finchè un giorno lui le disse che voleva incontrarla e lei accetto.Lui era di Torino e una sera si incontrarono, andarono a mangiare e parlarono molto, si creò una bella sintonia e decisero di rivedersi ancora.La seconda volta, vista la lontananza decise di prendere una camera in albergo per non dover fare la strada di ritorno la notte, lei si fermò in pezzeria, prese due pizze e mangiarono in camera sul letto.Dopo mangiato iniziarono a baciarsi e toccarsi, lui la leccò e la masturbò facendola godere molto e lei fece altrettanto, un bel pompino, aveva un cazzo stretto di diametro ma molto lungo e mi ha confessato che aveva un buon sapore e le è piaciuto molto.Arrivati al culmine dell'eccitazione lui le ha chiesto di poterla scopare, lei era bagnatissima e ne aveva una gran voglia ma non avevano i preservativi e non se l'è sentita(non prendeva la pillola).Allora giusto per farlo comunque godere si è dedicata al suo cazzo con la bocca facendolo impazzire fino a farlo godere, lui stava per veniree continuava dirglielo pensando di toglierlo dalla sua bocca ma lei non lo ascoltò e lo fece sborrare in bocca continuando a pomparlo finchè non uscì l'ultima goccia.Aveva la bocca piena di sborra di uno che non era suo marito ed era eccitata come la più grande delle troie, lui era in estasi e le disse che non aveva mai goduto in questo modo fantastico.Per quella sera finì così ma naturalmente non la storia.Si incontrarono ancora una volta, stessa procedura, cena e poi a letto, mi ha raccontato che era in accappatoio, lo aprì e lui era già eccitato, lei si tuffò sul cazzo e inizio a spompinarlo, lui la spogliò e la leccò per bene infilandole qualche dito nella figa fradicia.E fu così che arrivò il momento, mise il preservativo e la penetrò, mi ha detto che non capiva più nulla, era in estasi, quel cazzo sguazzava nei suoi umori, lo sentiva entrare e uscire in tutta la lunghezza e si sentiva troia ma libera, l'unico problema è che era troppo lungo e quando le sbatteva in fondo le faceva male.La prese in diverse posizioni e alla fine lei volle cavalcarlo, è la sua posizione preferita, ma mi ha detto che non riuscì a prenderlo tutto per via del dolore ma che ebbe un orgasmo da paura.Lo fecero per tre volte quella sera e godette come mai aveva goduto, purtroppo come spesso succede lui si innamorò e lei invece si riempì la testa di sensi di colpa e decise di interrompere la relazione.Questo è quanto, ora ditemi,cosa pensate ora della mia signora?Ora sembra più serena e anche se non ci siamo ancora arrivati la vedo molto decisa e più complice nel voler realizzare le mie fantasie, speriamo presto.
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11 anni fa
pillinca,
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Ultima visita: 1 mese fa
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per le donne di sexylombardia
petali di rosa. Passa il vento e vi solleva o petali di rosa che a terra vi adagiate come ali di farfalle stanche mentre il giallo diseccato dei pistilli resta inerme a guardare le rosse bianche spoglie che in volo verso l'alto più non san tornare. Ma l'uccellino dalla nota lieve canta ed esulta sù quel caldo candido tappeto di petali di rosa. Eh! la vita eterno effluvio di gioia nella sua breve fragilità. un bacio a tutte Valerio1000
97546
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17 anni fa
valerio,
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Ultima visita: 10 anni fa
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