"Appartenere a qualcuno. Appartenere ad un padrone.
Provare piacere nell'essere parte. Nell'essere
importante... Nel valere... e tanto... per il tuo
padrone... Se è questo quello che senti, dentro di
te, rispondi si... socchiudi gli occhi.... e…"
Lunedì, primo del mese. Un bar qualsiasi in un viale
di Milano. Un aperitivo noioso con un uomo ancora
più noioso. Il cellulare squilla, gli occhi le si
allargano davanti ad una via di fuga. "Come? Stasera?
Dopo cena? Certo… allora facciamo per le 9,30… si'
sotto casa mia... perfetto... A dopo" Sorride...
abbassa lo sguardo. "Perdonami, mi ero dimenticata
quest'appuntamento... un vecchio amico, non lo vedo da
molto… devo scappare, sono in ritardo" … "Come dici?
Certo, chiamami pure, mi farà piacere risentirti"
Risentirti e non rivederti. Non usa mai parole a caso,
ogni parola nasconde una scelta, ogni scelta una
volontà. Sorride, si allontana… Padrona di sé, sicura
nelle sue insicurezze… In fondo è in ritardo davvero,
non ha il tempo di cambiarsi… uscirà con lo
sconosciuto così com'è... capelli un po' arruffati,
pantaloni bianchi, camicia nera… divisa da ufficio…
Le braccia dolgono per il peso del corpo… i polsi
bruciano sotto la corda che costringe… le scapole
sporgono sempre più a prender forma d'ali… la punta
dei piedi, unico sollievo, tocca appena il terreno…
Piega la testa all'indietro a cercare sollievo e
sente il collare pungerle la base del collo… si bagna
le labbra con la lingua. Umida. Paura e desiderio si
mescolano,prosciugano l'anima che si fa carne viva…
Respira piano a bocca aperta… da dietro la benda tende
le orecchie ed espande la pelle a sentire… Ogni
rumore, ogni odore… tutto si fa messaggero di ciò che
sta per venire…
Non sapeva perché aveva accettato quell'invito…
avevano parlato poco. Il telefono era subentrato
veloce allo schermo. E ora un viso, alla voce. Non è
nervosa… troppi pensieri forse… Il compleanno che si
avvicina, gli enigmi familiari da risolvere, la cena
da preparare, e quel cuore sotto ghiaccio che batte
sempre più piano in lei... Si pettina velocemente
davanti allo specchio… Non è bella, non è brutta…
gioca a nascondino con se stessa…
"Sei una donna imprigionata in un corpo da
adolescente… acerbo, morbido… linee curve in cui
perdersi…". Voleva essere un complimento dell'ultimo
uomo che si era perso in lei mentre lei perdeva i
suoi
pensieri i lui… "un corpo da adolescente"… e intanto
le succhiava i seni, stringeva i capezzoli tra i
denti, spingeva in lei con forza e la trascinava in
quel ballo dove lei trovava il silenzio…
Lo sconosciuto stava per arrivare… non ne ricordava
neppure il nome… squilla il cellulare… ricordava
vagamente una pagina: particolare, forte, erotica e
sottile… sarebbe stato, comunque, meno noioso
dell'uomo-aperitivo…
La frusta nell'anima è lampo di luce… aspettata,
arriva inattesa… precede rumore di tuono, ustiona il
lampo, la pelle… uno, grazie... due, grazie...
dieci, quindici, venti, cinquanta… grazie, grazie, grazie.
Ancora grazie… assetata di luce teme e attende il
colpo, e quello dopo, e quello dopo ancora… lui le
gira intorno... lo sente, lo segue con il corpo
appeso... allunga le orecchie… mugola piano ora,
come un animale… un basta che vuol dire ancora, ancora,
ancora... non è la sua voce, le nasce da dentro…
sono i suoi demoni a parlare per lei… ancora… ed è un
latrato lungo di cane, prolungato, biascicante…
ancora… sente il sesso di lui che le preme contro,
tra la schiena e il sedere... le fronde della frusta le
solleticano il seno… non è il primo che vuole… non
la protuberanza del suo desiderio, ma le lame del suo
potere... ancora un colpo improvviso... una cima
ribelle la bacia sulle labbra...
Scende le scale veloce… ma sì, beviamo qualcosa e
torno a casa… domani lavoro, poi devo iniziare a
preparare la cena per il mio compleanno…non ho
voglia di festeggiare… ventinove anni che pesano come
cinquanta… non voglio compiere un altro anno, vorrei
anzi tornare indietro di qualcuno… rewind, un tasto
e zac!, si ricomincia…ma con più calma questa volta…
E intanto arriva al portone, esce e lo cerca…
eccolo, sorride… non è male e comunque sembra simpatico… gli
va incontro, sorride ancora… “andiamo?” Sale sulla
macchina… "Piacere Roberto…" e le chiacchiere
scivolano via… acqua fresca sulla mente…
Il corpo continua ad allungarsi sotto al suo stesso
peso… la pelle brucia, può sentire ogni singolo
colpo disegnato sul suo corpo. Sa già che domani con dita
leggere accarezzerà i segni… li odierà e insieme
proverà la tentazione inutile di lambirli con la
lingua per succhiare le ultime stille d'infuocato
piacere… lacrime bruciano gli angoli degli occhi… il
piacere scioglie le sue gambe e cola… denso... lo
può sentire, percepisce il suo stesso odore... forte,
acre salato… di pioggia e mare… anche lui lo sente,
infatti la fruga con le mani, si invischia a lei… legge il
suo desiderio e le passa le dite sulle labbra… lei beve
di sé, mentre la frusta arriva lì, tra le gambe che
racchiudono la sorgente del suo fiume...
Settantadue, grazie…
La serata scivola via veloce… la riporta sotto casa…
"grazie, è stato un piacere incontrarti… l'ultima
sigaretta e vado…" accende la Marlboro. Aspira
piano.
Pensa già al letto, al riposo nero che l'attende,
all'indomani in ufficio… Le mani di lui arrivano
inattese… tra i capelli, sulle spalle… Le labbra
all'improvviso sono vicine all'orecchio… "Cosa
desideri nelle tue notti… cosa vedi quando sei
sola"…silenzio… le mani scendono aprono frugano
dentro… "sarai la mia schiava?" …le dita si fanno
forti, dure, penetrano nella pelle… "sarai la mia
schiava?” …ancora silenzio, nero… solo respiri.
Profondi, ritmati, assoluti. " Non è difficile…basta
chiudere gli occhi e dire si'"…
I polsi liberi all'improvviso… barcolla... cade...
no.
Lui la raccogli,e in volo... e nel buio le pare di
volare senza peso dalle sue braccia al letto… le sue
mani la accarezzano ora… sembrano ali che corrono
lungo sentieri tracciati sulla pelle… dita,
labbra...
parole dolci senza senso le accarezzano i lobi delle
orecchie per impigliarsi poi tra i capelli… l'anima
si distende sotto di lui… si fa liscia e morbida… molle
quasi, come medusa sul fondo del mare… silenzio...
la spinge verso il bordo del letto, le gambe scendono
fino a toccare terra… così la apre, la divarica…
fruga dentro di lei… sente gli occhi di lui che scrutano
le sue viscere… un nuovo lampo nel buio… è dentro di
lei, un solo colpo che scava, contorce, esplora…
Scende in fretta dalla macchina… cancella i
pensieri… letto, lenzuola pulite… nero, notte, e poi mattina ,
luce, di corsa in agenzia… parole da scrivere,
pensieri da sfuggire…caffè misti a sigaretta e
ancora pensieri da sfuggire… telefonate, chiacchiere,
silenzi, e sempre pensieri da sfuggire… intanto 28
piccole lettere, 7 brevi parole scavavano dentro di
lei… "non è difficile… basta chiudere gli occhi e
dire sì…" nel silenzio le sente rosicchiare…aprire porte
socchiuse, soffiare su desideri nascosti…
E' in quel nero che i suoi desideri prendono corpo…
i suoi fantasmi diventano reali… labbra di donna su di
lei… labbra di donna sotto di lei… mani ruvide sulla
schiena… occhi sconosciuti che violano silenziosi…
bisbigli, presenze che sfiorano, guardano, giocano…
e al di sopra, su tutti lo sguardo attento e fiero del
suo Padrone… la sua presenza silenziosa… che la
terrorizza e rassicura… ogni limite diventa porta da
aprire e superare… Lui non è violento, non costringe
con le mani, con il corpo… la sua è una forza
sottile… lui chiede. Una volta. Asciutto e preciso. Chiede,
attende, guarda… se lo deluderà, non dirà nulla.
Abbasserà un poco lo sguardo, in silenzio… non
tornerà sull'argomento… lascerà che il desiderio cresca,
lascerà che sia lei a chiedere, in un sussurro,
domandare… e anche lì non risponderà, alzerà lo
sguardo, solo un poco e si allontanerà… e lei si
farà cagna, animale, pezza… mugulerà ai suoi piedi, si
ribellerà per poi tornare, strisciare, lambire,
leccare…
Domani è il suo compleanno… deve preparare la cena…
qualche amico a cena… per festeggiare e dimenticare…
il suo compleanno… mentre prepara la borsa la sua
mente corre alla spesa, alle pulizie in casa, agli
ultimi inviti… abbassa le tapparelle, spegne il pc,
la stampante…
Il cellulare vibra sul legno freddo della scrivania…
un messaggio… "sei libera stasera?" …silenzio, buio…
chiude gli occhi, risponde…
Sì.
…e' ancora dentro di lei… ma lentamente i colpi si
sciolgono, le mani si fanno farfalle, le labbra
ritornano alle orecchie… il dolore si ricompone
dolore e lascia il posto al piacere… che sale, si scioglie…
gocciola tra le gambe, scivola sulle ferite, spezza
i respiri e libera l'anima… nero, bianco, colori… un
ultimo tremito, la pace, il peso di lui su di lei…
Il tempo che corre… l'orologio che fugge… voler
prolungare il gioco, fino all'estremo, fino allo
stremo… e insieme ne desidera la fine… Poter
riprendere il controllo della propria vita, di sé…
infilarsi velocemente una maglia accollata e
chiudersi la porta alle spalle… correre giù per le scale
mentrele ferite strusciano sulla maglia… echi languidi di
un piacere che vuole dimenticare ma in cui ancora una
volta si perde.
Nessuna cena, nessun compleanno…Per brindare un
bicchiere di Champagne mescolato ad umore d'uomo.
Per suggellare una benda. Nera, stretta, sul viso. Si'…
si', ancora sì… ad occhi chiusi, sbarrati, aperti,
sprangati… Sì.
E intanto lei, madre di se stessa, dalla schiuma del
suo mare la da alla luce… Bianca.
Bianca nata il suo stesso giorno, di ventinove anni
dopo. Bianca, che la legherà e la renderà libera…
camminerà con lei, le scioglierà le lacrime, renderà
più forte il suo passo, con piccoli aghi di dolore
le ricorderà la sua esistenza, apparirà all'improvviso
nel giorno per colorarle il viso e accendere i suoi
desideri…
Le insegnerà l 'attesa.
Perché lui è un onda… lambisce e si allontana per
poi tornare… più forte, più lieve… soffice o affilato… e
lei vivrà di attesa in attesa, il resto, ciò che
accadrà nel corso dell 'onda sarà il suo regno, sarà
territorio di Bianca
"Appartenere a qualcuno. Appartenere ad un padrone.
Provare piacere nell'essere parte. Nell'essere
importante... Nel valere... e tanto... per il tuo
padrone... Se è questo quello che senti, dentro di
te, rispondi si... socchiudi gli occhi.... e…"
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Certificazione Profili
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la certificazione delle coppie e delle singole:
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la certificazione sarà rapidissima,inoltre le coppie,singole ,lei bisex certificate potranno a loro volta indicarci le coppie o singole o lei bisex vere loro amiche che riceveranno a loro volta la certificazione.
NON Sono ammessi Fotomontaggi di nessun genere il logo deve obbligatoriamente essere stampato ed utilizzato per fare una foto reale.
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17 anni fa
SexyCommunity, 35
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0
16 anni fa
SexyCommunity, 35
Ultima visita: 1 ora fa -
Mia moglie confessa finalmente
Allora,non so da che parte cominciare, c'è tanta carne al fuoco.Siamo una coppia di 47 e 46 anni, insieme da sempre, sposati e con un figlio.Come succede a tutte le coppie prima o poi, anche noi dopo tanti anni abbiamo subito un calo di desiderio reciproco dovuto alla routine,alla monotonia e ai problemi quotidiani che ti assorbono tutte le energie.In questi ultimi anni per cercare di venirne fuori e ritrovare la nostra intesa ho cercato di capire quali erano le sue fantasie e cosa la faceva eccitare avvicinandomi anche alle tematiche cuckold per cercare di coinvolgerla.Naturalmente il pensare a lei mentre veniva presa da un'altro mi eccitava parecchio e anche lei mentre scopavamo e le raccontavo le mie fantasie godeva da matti.Purtroppo al di fuori dell'atto sessuale di questi discorsi si parlava poco e anche se poi sono riuscito a farle promettere che avremmo realizzato qualcuna di queste fantasie, in concreto successe ben poco.Sentivo che c'era qualcosa che la bloccava ma in cuor mio speravo si sbloccasse lavorondola ai fianchi con continui imput.Invece qualche giorno fà è successo quello che non mi aspettavo più anche se lo sapevo senza certezza.Partiamo dalla confessione, come spesso accade le stavo scrivendo qualche porcata su whatsapp, le solite cose, quanto sei porca, chissà se con un'altro cazzo lo saresti di piu ecc..Ad un certo punto il fulmine a ciel sereno, mi scrive: "comunque posso dirti che uno stretto lungo l'ho gia preso, scusami", potete immaginare come mi sono sentito, un conto è saperlo senza prove, un'altro è sentirselo confessare cosi candidamente.Stranamente non mi è montata la rabbia, anzi il mio cazzo si è svegliato in un attimo e lo ho risposto "cioè?".E lei: "in quel periodo ho scopato con uno, al motel,mi sono sempre sentita in colpa a tal punto che non sono piu riuscita".Io: "con chi, troia, lo sapevo, devi raccontarmi tutto".Lei: "questa sera ma giura che mi perdoni".io: "mi stai facendo eccitare come un porco e ti perdono solo se lo rifarai per me e con me".Lei:"si, forse ora si".Io:"non stò nella pelle, voglio sapere tutto, non vedo l'ora".Lei: "ok, scusami mi sento una merda perchè dovevo dirtelo prima, anche se sono certa che lo avevi già capito".Io:"lo avevo già capito ma non avevo la certezza, l'importante e che finalmente ti sei liberata da questo peso, ora cominciamo a vivere".Come potete immaginare aspettavo trepidante che tornasse dal lavoro, appena entrata mi abbraccia con le lacrime agli occhi chiedendomi scusa e sedendosi sul divano inizia a raccontarmi la storia.Ha conosciuto quest'uomo su una chat come semplice amicizia e parla oggi, parla domani, si sono scambiati il numero di cell. e sono entrati sempre più in confidenza sfogandosi a vicenda e raccontandosi ognuno le proprie storie e i propri problemi, lui separato con due figli e lei che in quel periodo non andava d'accordo con me.Questo rapporto mi ha detto che è durato 5 o 6 mesi finchè un giorno lui le disse che voleva incontrarla e lei accetto.Lui era di Torino e una sera si incontrarono, andarono a mangiare e parlarono molto, si creò una bella sintonia e decisero di rivedersi ancora.La seconda volta, vista la lontananza decise di prendere una camera in albergo per non dover fare la strada di ritorno la notte, lei si fermò in pezzeria, prese due pizze e mangiarono in camera sul letto.Dopo mangiato iniziarono a baciarsi e toccarsi, lui la leccò e la masturbò facendola godere molto e lei fece altrettanto, un bel pompino, aveva un cazzo stretto di diametro ma molto lungo e mi ha confessato che aveva un buon sapore e le è piaciuto molto.Arrivati al culmine dell'eccitazione lui le ha chiesto di poterla scopare, lei era bagnatissima e ne aveva una gran voglia ma non avevano i preservativi e non se l'è sentita(non prendeva la pillola).Allora giusto per farlo comunque godere si è dedicata al suo cazzo con la bocca facendolo impazzire fino a farlo godere, lui stava per veniree continuava dirglielo pensando di toglierlo dalla sua bocca ma lei non lo ascoltò e lo fece sborrare in bocca continuando a pomparlo finchè non uscì l'ultima goccia.Aveva la bocca piena di sborra di uno che non era suo marito ed era eccitata come la più grande delle troie, lui era in estasi e le disse che non aveva mai goduto in questo modo fantastico.Per quella sera finì così ma naturalmente non la storia.Si incontrarono ancora una volta, stessa procedura, cena e poi a letto, mi ha raccontato che era in accappatoio, lo aprì e lui era già eccitato, lei si tuffò sul cazzo e inizio a spompinarlo, lui la spogliò e la leccò per bene infilandole qualche dito nella figa fradicia.E fu così che arrivò il momento, mise il preservativo e la penetrò, mi ha detto che non capiva più nulla, era in estasi, quel cazzo sguazzava nei suoi umori, lo sentiva entrare e uscire in tutta la lunghezza e si sentiva troia ma libera, l'unico problema è che era troppo lungo e quando le sbatteva in fondo le faceva male.La prese in diverse posizioni e alla fine lei volle cavalcarlo, è la sua posizione preferita, ma mi ha detto che non riuscì a prenderlo tutto per via del dolore ma che ebbe un orgasmo da paura.Lo fecero per tre volte quella sera e godette come mai aveva goduto, purtroppo come spesso succede lui si innamorò e lei invece si riempì la testa di sensi di colpa e decise di interrompere la relazione.Questo è quanto, ora ditemi,cosa pensate ora della mia signora?Ora sembra più serena e anche se non ci siamo ancora arrivati la vedo molto decisa e più complice nel voler realizzare le mie fantasie, speriamo presto.
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2
11 anni fa
pillinca,
56/45
Ultima visita: 1 mese fa
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per le donne di sexylombardia
petali di rosa. Passa il vento e vi solleva o petali di rosa che a terra vi adagiate come ali di farfalle stanche mentre il giallo diseccato dei pistilli resta inerme a guardare le rosse bianche spoglie che in volo verso l'alto più non san tornare. Ma l'uccellino dalla nota lieve canta ed esulta sù quel caldo candido tappeto di petali di rosa. Eh! la vita eterno effluvio di gioia nella sua breve fragilità. un bacio a tutte Valerio1000
97540
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17 anni fa
valerio,
32
Ultima visita: 10 anni fa
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