Aron non si era mai ritenuto fortunato in amore, eppure gli amici gli invidiavano il successo con le donne.
Spesso poteva contare sulla disponibilità di quattro o anche cinque amiche disposte ad accettare un invito a cena da parte sua, dopocena compreso ovviamente, ma nelle sue storie d’amore non aveva mai avuto la fortuna di essere ricambiato. Le sue storie d’amore erano a senso unico, amava senza essere amato, era amato senza ricambiare.
Amava Vicky, di un amore che toglieva la fame ed il sonno, un amore capace di distruggere tutto il resto del suo mondo e di farlo bruciare di gelosia. Già, perché Vicky, che amava illuderlo, spesso non rispondeva alle sue telefonate o si faceva vedere in giro con altri uomini, o semplicemente aveva altri interessi. Una volta, dopo una serata trascorsa anche con altri amici in discoteca, la trovò nel parcheggio inginocchiata davanti ad un tizio appena conosciuto impegnata in un pompino, sorpresa casualmente dal fascio di luce dei fari della sua auto in manovra. Fu un colpo terribile, stette male per diversi giorni. Eppure bastava uno sguardo languido o accattivante, una moina per fargli scordare tutto e far rinascere in lui la speranza. I suoi capelli lunghi e biondi, il suo fisico prosperoso ma sodo imperavano nella sua vita e nei suoi sogni, anche in quelli ad occhi aperti.
Desiderava Vicky più di ogni altra cosa ed avrebbe fatto tutto pur di poterla avere, ma quelle poche volte che poteva passare del tempo con lei, non riusciva a vincere le sue resistenze e si ritrovava, insoddisfatto a tarda ora, a dover ricorrere a qualcuna delle sue “riserve” per soddisfare il desiderio che gli scoppiava nei pantaloni.
In quel periodo soleva ricorrere ad Antonia, una bella ragazza mora a cui piaceva scopare e si bagnava già se gli poggiavi una mano sulle tette o sul fondoschiena. La prima volta che Aron la scopò lo fece nel suo ufficio e subito si rese conto della disponibilità di Antonia, che gli avvolse il membro prima con la bocca, poi con la figa, senza negargli nemmeno il culo, anzi: “leccamelo per bene ti prego, bagnamelo tutto” diceva sistemandosi alla pecorina, “si, così, adesso infilamelo tutto” ordinava dolcemente mentre Aron eseguiva diligente accompagnato dai gemiti di lei. “Vieni, vienimi dentro, siiii cosììì… no! Non uscire ti prego, resta dentro!” Voleva che gli si sgonfiasse dentro, amava la sensazione di sfinire il suo uomo. Non finì così però: Antonia gradiva anche prendere il cazzo in bocca moscio e rilasciarlo ripulito nelle medesime condizioni, quindi si impegnò in un pompino che fece tendere allo spasimo il corpo di Aron che affondò fino in gola nel momento del massimo piacere: “Si dai, bevilo tutto”, la incitava mentre Antonia ingoiava senza problemi tutto il seme e continuava a trattenere la presa roteando la lingua sulla cappella, attendendo la perdita di vigore del suo amante. A letto sapeva trasformarsi in una vera troia. Proprio in quella occasione Antonia confidò ad Aron, dopo aver fatto l’amore, di eccitarsi facilmente e di faticare a contenersi, cosa che spesso rischiava di metterla in imbarazzo. Aron fu dapprima divertito dalla rivelazione, poi imparò a sfruttarla per i suoi scopi e mai informazione gli si rivelò più utile: quando si ritrovava eccitato e non aveva voglia di farsi una sega, trovava sempre una scusa per parlare con lei, magari nell’androne del portone. Bastava toccargli il culo per farla partire e più di una volta l’aveva scopata in maniera precaria nel sottoscala, nell’ascensore o nell’autorimessa, senza preoccuparsi dei sentimenti che la ragazza nutriva nei suoi confronti, ma usandola senza ritegno.
Antonia amava Aron così come Aron amava Vicky, con la differenza che mentre lei riusciva comunque ed in qualche modo a fare l’amore con il suo amato, Aron scopava Vicky solo nei suoi sogni.
“Amore, auguri per il tuo compleanno” gli disse civettuola al telefono, “ho pensato di farti un regalo speciale: stasera vengo da te e ti faccio una sorpresa, spero che ti piaccia!” concluse allusiva e senza vergogna, sicura che Aron non avrebbe resistito e non avrebbe obiettato. Infatti Aron non solo non stava nella pelle per la felicità, ma addirittura annullò la cena con gli amici che aveva organizzato per l’occasione. Quando suonò il campanello passeggiava nervosamente già da mezz’ora dietro la porta. Vicky gli si presentò davanti bellissima come non l’aveva mai vista, senza dire una parola, sicura di se gli buttò le braccia al collo e lo baciò. Aron fece uno sforzo per non svenire dalla gioia, poi riuscì a chiudere la porta e ricambiò il bacio. Non si staccarono praticamente fino al divano, dove si spogliarono vicendevolmente, senza fretta e senza foga. Aron gustava quei momenti e baciava Vicky dappertutto, incredulo, sui seni, sui fianchi, sulla figa. La leccò a lungo, non riusciva a smettere, la teneva salda con le mani e Vicky riuscì con fatica a girarsi per unirsi in un sessantanove che rischiava di sciogliere Aron. Quella sera Aron fece l’amore per la prima volta con Vicky, ma forse fece l’amore per la prima volta nella sua vita. I movimenti dei suoi fianchi erano lenti e dolci mentre le era sopra, cauti e misurati mentre la prendeva da dietro, non secchi e profondi come usava fare con Antonia. Gli venne dentro con tutto l’amore di cui era capace e non le sporcò il viso come ormai era consuetudine con Antonia. Continuò per tutta la notte e pareva non accusare la stanchezza, gli pareva di vivere un sogno e non riusciva a sfamare la sua voglia accumulata nel tempo, era certo di poter andare avanti all’infinito. Vicky sembrava così innamorata che Aron finì per crederci, dimenticando tutto quello che aveva dovuto subire in passato. Era letteralmente al settimo cielo, talmente felice che non riusciva a pensare ad altro. Il giorno dopo rispose bruscamente ad una telefonata di Antonia, anzi le disse brutalmente che non voleva più sentirla perché ormai faceva coppia fissa con Vicky ed era con lei e solo con lei che voleva passare il suo tempo. Purtroppo per Aron, il gesto di Vicky non era altro che un addio, una specie di buonuscita per il tempo e le attenzioni che le aveva dedicato: l’ennesima carognata. Ora era in partenza per l’Australia, “una scelta di vita” gli aveva detto qualche giorno dopo.
Oggi, a distanza di anni, Aron riesce a vedere con la giusta prospettiva nel suo passato, non si innamora nemmeno più, a cinquanta anni conta già il tempo che lo separa dalla pensione e di Vicky non ricorda più nemmeno il colore degli occhi, ma non gli interessa. Antonia invece le torna spesso in mente, ma non ha più sue notizie: purtroppo non è altro che una miniatura su Facebook che non ha nemmeno risposto alla sua richiesta di amicizia, mentre gli amici continuano ad invidiargli il successo con le donne.
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17 anni fa
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16 anni fa
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Mia moglie confessa finalmente
Allora,non so da che parte cominciare, c'è tanta carne al fuoco.Siamo una coppia di 47 e 46 anni, insieme da sempre, sposati e con un figlio.Come succede a tutte le coppie prima o poi, anche noi dopo tanti anni abbiamo subito un calo di desiderio reciproco dovuto alla routine,alla monotonia e ai problemi quotidiani che ti assorbono tutte le energie.In questi ultimi anni per cercare di venirne fuori e ritrovare la nostra intesa ho cercato di capire quali erano le sue fantasie e cosa la faceva eccitare avvicinandomi anche alle tematiche cuckold per cercare di coinvolgerla.Naturalmente il pensare a lei mentre veniva presa da un'altro mi eccitava parecchio e anche lei mentre scopavamo e le raccontavo le mie fantasie godeva da matti.Purtroppo al di fuori dell'atto sessuale di questi discorsi si parlava poco e anche se poi sono riuscito a farle promettere che avremmo realizzato qualcuna di queste fantasie, in concreto successe ben poco.Sentivo che c'era qualcosa che la bloccava ma in cuor mio speravo si sbloccasse lavorondola ai fianchi con continui imput.Invece qualche giorno fà è successo quello che non mi aspettavo più anche se lo sapevo senza certezza.Partiamo dalla confessione, come spesso accade le stavo scrivendo qualche porcata su whatsapp, le solite cose, quanto sei porca, chissà se con un'altro cazzo lo saresti di piu ecc..Ad un certo punto il fulmine a ciel sereno, mi scrive: "comunque posso dirti che uno stretto lungo l'ho gia preso, scusami", potete immaginare come mi sono sentito, un conto è saperlo senza prove, un'altro è sentirselo confessare cosi candidamente.Stranamente non mi è montata la rabbia, anzi il mio cazzo si è svegliato in un attimo e lo ho risposto "cioè?".E lei: "in quel periodo ho scopato con uno, al motel,mi sono sempre sentita in colpa a tal punto che non sono piu riuscita".Io: "con chi, troia, lo sapevo, devi raccontarmi tutto".Lei: "questa sera ma giura che mi perdoni".io: "mi stai facendo eccitare come un porco e ti perdono solo se lo rifarai per me e con me".Lei:"si, forse ora si".Io:"non stò nella pelle, voglio sapere tutto, non vedo l'ora".Lei: "ok, scusami mi sento una merda perchè dovevo dirtelo prima, anche se sono certa che lo avevi già capito".Io:"lo avevo già capito ma non avevo la certezza, l'importante e che finalmente ti sei liberata da questo peso, ora cominciamo a vivere".Come potete immaginare aspettavo trepidante che tornasse dal lavoro, appena entrata mi abbraccia con le lacrime agli occhi chiedendomi scusa e sedendosi sul divano inizia a raccontarmi la storia.Ha conosciuto quest'uomo su una chat come semplice amicizia e parla oggi, parla domani, si sono scambiati il numero di cell. e sono entrati sempre più in confidenza sfogandosi a vicenda e raccontandosi ognuno le proprie storie e i propri problemi, lui separato con due figli e lei che in quel periodo non andava d'accordo con me.Questo rapporto mi ha detto che è durato 5 o 6 mesi finchè un giorno lui le disse che voleva incontrarla e lei accetto.Lui era di Torino e una sera si incontrarono, andarono a mangiare e parlarono molto, si creò una bella sintonia e decisero di rivedersi ancora.La seconda volta, vista la lontananza decise di prendere una camera in albergo per non dover fare la strada di ritorno la notte, lei si fermò in pezzeria, prese due pizze e mangiarono in camera sul letto.Dopo mangiato iniziarono a baciarsi e toccarsi, lui la leccò e la masturbò facendola godere molto e lei fece altrettanto, un bel pompino, aveva un cazzo stretto di diametro ma molto lungo e mi ha confessato che aveva un buon sapore e le è piaciuto molto.Arrivati al culmine dell'eccitazione lui le ha chiesto di poterla scopare, lei era bagnatissima e ne aveva una gran voglia ma non avevano i preservativi e non se l'è sentita(non prendeva la pillola).Allora giusto per farlo comunque godere si è dedicata al suo cazzo con la bocca facendolo impazzire fino a farlo godere, lui stava per veniree continuava dirglielo pensando di toglierlo dalla sua bocca ma lei non lo ascoltò e lo fece sborrare in bocca continuando a pomparlo finchè non uscì l'ultima goccia.Aveva la bocca piena di sborra di uno che non era suo marito ed era eccitata come la più grande delle troie, lui era in estasi e le disse che non aveva mai goduto in questo modo fantastico.Per quella sera finì così ma naturalmente non la storia.Si incontrarono ancora una volta, stessa procedura, cena e poi a letto, mi ha raccontato che era in accappatoio, lo aprì e lui era già eccitato, lei si tuffò sul cazzo e inizio a spompinarlo, lui la spogliò e la leccò per bene infilandole qualche dito nella figa fradicia.E fu così che arrivò il momento, mise il preservativo e la penetrò, mi ha detto che non capiva più nulla, era in estasi, quel cazzo sguazzava nei suoi umori, lo sentiva entrare e uscire in tutta la lunghezza e si sentiva troia ma libera, l'unico problema è che era troppo lungo e quando le sbatteva in fondo le faceva male.La prese in diverse posizioni e alla fine lei volle cavalcarlo, è la sua posizione preferita, ma mi ha detto che non riuscì a prenderlo tutto per via del dolore ma che ebbe un orgasmo da paura.Lo fecero per tre volte quella sera e godette come mai aveva goduto, purtroppo come spesso succede lui si innamorò e lei invece si riempì la testa di sensi di colpa e decise di interrompere la relazione.Questo è quanto, ora ditemi,cosa pensate ora della mia signora?Ora sembra più serena e anche se non ci siamo ancora arrivati la vedo molto decisa e più complice nel voler realizzare le mie fantasie, speriamo presto.
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11 anni fa
pillinca,
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Ultima visita: 1 mese fa
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per le donne di sexylombardia
petali di rosa. Passa il vento e vi solleva o petali di rosa che a terra vi adagiate come ali di farfalle stanche mentre il giallo diseccato dei pistilli resta inerme a guardare le rosse bianche spoglie che in volo verso l'alto più non san tornare. Ma l'uccellino dalla nota lieve canta ed esulta sù quel caldo candido tappeto di petali di rosa. Eh! la vita eterno effluvio di gioia nella sua breve fragilità. un bacio a tutte Valerio1000
97541
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17 anni fa
valerio,
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Ultima visita: 10 anni fa
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