Non c’era mai bisogno di parole, era come un richiamo della natura, lui aveva bisogno di lei, ed ecco che lei chiamava o appariva alla sua porta dicendo che aveva bisogno di lui.
Non aveva mai creduto alla parapsicologia, ma cominciava ad avere seri dubbi sulle proprie certezze.
La sua vita era cambiata dall’avvento di quella strega di ragazza.
“Strega…” era la parola giusta, non trovava altri aggettivi per definirla: era entrata come una freccia nel suo cuore e adesso, ne era diventata la faretra.
I loro occhi si erano incrociati per la prima volta al mercato della frutta, lui venditore, lei piccola ladra…
L’aveva vista nascondere la banana acerba sotto la gonna lacera, era stato un gesto veloce ma inesperto: gli occhi di lui anticiparono le parole, gli occhi di lei fermarono la sua rabbia e, le frasi di rimprovero rimasero soffocate nell’animo, mentre lei sommessamente diceva;
- Ho fame…
Rimase attonito.
Due parole, solo due parole e qualcosa gli esplose dentro.
Squadrò la ragazza, cercò d’immaginarla con altri vestiti, con altri colori, sentì un calore espandersi per il corpo, poi, quando il pensiero rasentò l’indecenza immaginandola nuda e passionale, sentì anche la reazione del suo sesso che prepotentemente spingeva sotto la stoffa dei calzoni;
- Bastava chiederla: te l’avrei data lo stesso e tu, non saresti passata per ladra.
Lo disse malvolentieri, ma qualcosa doveva fare per non vederla sparire.
Lei lo guardò sfrontata, tirò fuori la banana da sotto la gonna e la porse al venditore;
- Prendere del cibo per non morire di fame, non è rubare, è sopravvivere!
Gianni, aveva seguito attentamente la ragazza, vide la mano andare sotto la gonna e nel movimento nervoso, notò per un attimo lo slip chiaro che aveva trattenuto il frutto: tornò a guardarla, non aveva mai visto occhi più belli e ribelli, sorrise a quel suo gesto di stizza, prese la banana, notò che era leggermente bagnata da un lato e sentì una fitta al basso ventre, gli venne in mente un pensiero ancora più impudico, guardò eroticamente la ragazza che aveva messo le mani sui fianchi e tesa aspettava le sue parole, pronta a difendersi.
Non riuscì a trattenersi;
- Dove l’avevi nascosta la banana?
Sarah avvampò: cerco di trattenere il rossore;
- Dove tu non potresti mai!
Gianni sorrise di gusto, un sorriso spensierato e bambinesco, guardò la banana e la mise nelle mani di lei, il primo contatto fu delizioso e Sarah non ritrasse la mano;
- Credo che tu abbia bisogno di un pasto completo, se aspetti dieci minuti, chiudo il banco e ti porto a pranzo con me, conosco una bettola dove si mangia divinamente.
Sarah, era sorpresa, la calda risata del ragazzo le era piaciuta e il tocco provato, aveva destato il suo ricordo di femmina;
- Non sono presentabile…
Gianni la guardò di nuovo;
Non è vero: sei la cosa più presentabile che ho mai visto, sono gli altri che non sono alla tua altezza...
Tutto era iniziato così, come una storia qualsiasi, come una favola d’altri tempi.
Il suo pensiero tornò all’attuale.
Steso nel letto, guardava Sarah, nuda come Dio l’aveva fatta, era qualcosa fuori del normale, almeno per lui, ma non solo per lui, visto come gli uomini si giravano al suo passaggio dandole occhiate inequivocabili: con le dita seguì le curve dell’esile corpo, stava supina e gli mostrava le natiche, stava ancora ansimando per l’orgasmo avuto e, come sempre, appena liberato il suo piacere, si rannicchiava dandogli le spalle;
- Hai visto che alla fine sono riuscito a trovare dove nascondevi la banana la prima volta che ti ho incontrato?
Lei si girò di scatto fulminandolo con quei suoi occhi fieri;
- Te l’ho permesso io e ancora non so perché…
Gianni abbassò lo sguardo sul pube curato della ragazza, con le dita accarezzò i piccoli seni, poi, scese sul ventre sodo e si soffermò sul monte di venere, accarezzò la scarsa peluria;
- Avrei dovuto realizzare un quadro con quella banana, è stata il tramite che mi ha permesso di conoscerti…
Sarah. lo guardò con occhi maliziosi, non credeva alla sua fortuna, da, quando aveva incontrato Gianni tutto era cambiato, i colori grigi erano spariti e l’arcobaleno era sempre al suo fianco
- Dammi un pizzicotto, voglio essere sicura che non sto sognando….
Gianni le prese una mano e la mise sul suo sesso;
- Ti sembra un sogno questo? Dimentichi quello che abbiamo appena fatto?
- Amore, mi ricordo bene, stai diventando un magnifico stallone…
- Ah, quindi ti servo solo per fare sesso? E io che credevo fossi pazza di me…
Sarah sorrise compiaciuta: sentiva il sesso di Gianni gonfiarsi sotto le sue dita, lo sguardo, da malizioso divenne sensuale;
- Sei l’unico che riesce a zittirmi, eppure, sai quanto sono brava con la lingua…
Quel doppio senso eccitò ancora di più il ragazzo.
Sarah, strinse forte il sesso di Gianni, orgogliosa di possederlo, poi, mise in atto la sua minaccia linguistica, lasciò il membro, poggiò la lingua sui muscoli inguinali e, leccandoli, scese fino alla punta dei piedi dove cominciò la sua arte orale, le dita furono il preludio di quello che sarebbe avvenuto, poi, piano cominciò a salire seguendo i nervi tesi…
- Sei una strega…una vera strega…
Erano le uniche parole che riusciva a dire, mentre lei lo portava in paradiso.
Pensò a loro due: in poche settimane il connubio era diventato un legame profondo.
Nel sesso si erano trovati, sembrava che fossero l’unione perfetta: un quadro dove uno metteva pennelli e colori, l’altro, cornice e tela.
Gianni, tornò alle settimane passate, pensò alle sue esperienze femminili, a quello che sentiva e vedeva attorno a se, a come cresceva il loro amore, a quello che avrebbe voluto condividere con lei: ripensò alla banana, alla prima volta che era stato al posto della banana, a come lei si era concessa a lui e a come lui si era lasciato andare con lei, con le dita, prese il mento di Sarah e l’attirò verso la sua bocca, le diede un bacio pieno di sentimenti, di futuro, poi staccandosi, le accarezzò i capelli e rimirandola ancora una volta, sussurrò;
Sei una strega…la mia strega…
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16 anni fa
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Mia moglie confessa finalmente
Allora,non so da che parte cominciare, c'è tanta carne al fuoco.Siamo una coppia di 47 e 46 anni, insieme da sempre, sposati e con un figlio.Come succede a tutte le coppie prima o poi, anche noi dopo tanti anni abbiamo subito un calo di desiderio reciproco dovuto alla routine,alla monotonia e ai problemi quotidiani che ti assorbono tutte le energie.In questi ultimi anni per cercare di venirne fuori e ritrovare la nostra intesa ho cercato di capire quali erano le sue fantasie e cosa la faceva eccitare avvicinandomi anche alle tematiche cuckold per cercare di coinvolgerla.Naturalmente il pensare a lei mentre veniva presa da un'altro mi eccitava parecchio e anche lei mentre scopavamo e le raccontavo le mie fantasie godeva da matti.Purtroppo al di fuori dell'atto sessuale di questi discorsi si parlava poco e anche se poi sono riuscito a farle promettere che avremmo realizzato qualcuna di queste fantasie, in concreto successe ben poco.Sentivo che c'era qualcosa che la bloccava ma in cuor mio speravo si sbloccasse lavorondola ai fianchi con continui imput.Invece qualche giorno fà è successo quello che non mi aspettavo più anche se lo sapevo senza certezza.Partiamo dalla confessione, come spesso accade le stavo scrivendo qualche porcata su whatsapp, le solite cose, quanto sei porca, chissà se con un'altro cazzo lo saresti di piu ecc..Ad un certo punto il fulmine a ciel sereno, mi scrive: "comunque posso dirti che uno stretto lungo l'ho gia preso, scusami", potete immaginare come mi sono sentito, un conto è saperlo senza prove, un'altro è sentirselo confessare cosi candidamente.Stranamente non mi è montata la rabbia, anzi il mio cazzo si è svegliato in un attimo e lo ho risposto "cioè?".E lei: "in quel periodo ho scopato con uno, al motel,mi sono sempre sentita in colpa a tal punto che non sono piu riuscita".Io: "con chi, troia, lo sapevo, devi raccontarmi tutto".Lei: "questa sera ma giura che mi perdoni".io: "mi stai facendo eccitare come un porco e ti perdono solo se lo rifarai per me e con me".Lei:"si, forse ora si".Io:"non stò nella pelle, voglio sapere tutto, non vedo l'ora".Lei: "ok, scusami mi sento una merda perchè dovevo dirtelo prima, anche se sono certa che lo avevi già capito".Io:"lo avevo già capito ma non avevo la certezza, l'importante e che finalmente ti sei liberata da questo peso, ora cominciamo a vivere".Come potete immaginare aspettavo trepidante che tornasse dal lavoro, appena entrata mi abbraccia con le lacrime agli occhi chiedendomi scusa e sedendosi sul divano inizia a raccontarmi la storia.Ha conosciuto quest'uomo su una chat come semplice amicizia e parla oggi, parla domani, si sono scambiati il numero di cell. e sono entrati sempre più in confidenza sfogandosi a vicenda e raccontandosi ognuno le proprie storie e i propri problemi, lui separato con due figli e lei che in quel periodo non andava d'accordo con me.Questo rapporto mi ha detto che è durato 5 o 6 mesi finchè un giorno lui le disse che voleva incontrarla e lei accetto.Lui era di Torino e una sera si incontrarono, andarono a mangiare e parlarono molto, si creò una bella sintonia e decisero di rivedersi ancora.La seconda volta, vista la lontananza decise di prendere una camera in albergo per non dover fare la strada di ritorno la notte, lei si fermò in pezzeria, prese due pizze e mangiarono in camera sul letto.Dopo mangiato iniziarono a baciarsi e toccarsi, lui la leccò e la masturbò facendola godere molto e lei fece altrettanto, un bel pompino, aveva un cazzo stretto di diametro ma molto lungo e mi ha confessato che aveva un buon sapore e le è piaciuto molto.Arrivati al culmine dell'eccitazione lui le ha chiesto di poterla scopare, lei era bagnatissima e ne aveva una gran voglia ma non avevano i preservativi e non se l'è sentita(non prendeva la pillola).Allora giusto per farlo comunque godere si è dedicata al suo cazzo con la bocca facendolo impazzire fino a farlo godere, lui stava per veniree continuava dirglielo pensando di toglierlo dalla sua bocca ma lei non lo ascoltò e lo fece sborrare in bocca continuando a pomparlo finchè non uscì l'ultima goccia.Aveva la bocca piena di sborra di uno che non era suo marito ed era eccitata come la più grande delle troie, lui era in estasi e le disse che non aveva mai goduto in questo modo fantastico.Per quella sera finì così ma naturalmente non la storia.Si incontrarono ancora una volta, stessa procedura, cena e poi a letto, mi ha raccontato che era in accappatoio, lo aprì e lui era già eccitato, lei si tuffò sul cazzo e inizio a spompinarlo, lui la spogliò e la leccò per bene infilandole qualche dito nella figa fradicia.E fu così che arrivò il momento, mise il preservativo e la penetrò, mi ha detto che non capiva più nulla, era in estasi, quel cazzo sguazzava nei suoi umori, lo sentiva entrare e uscire in tutta la lunghezza e si sentiva troia ma libera, l'unico problema è che era troppo lungo e quando le sbatteva in fondo le faceva male.La prese in diverse posizioni e alla fine lei volle cavalcarlo, è la sua posizione preferita, ma mi ha detto che non riuscì a prenderlo tutto per via del dolore ma che ebbe un orgasmo da paura.Lo fecero per tre volte quella sera e godette come mai aveva goduto, purtroppo come spesso succede lui si innamorò e lei invece si riempì la testa di sensi di colpa e decise di interrompere la relazione.Questo è quanto, ora ditemi,cosa pensate ora della mia signora?Ora sembra più serena e anche se non ci siamo ancora arrivati la vedo molto decisa e più complice nel voler realizzare le mie fantasie, speriamo presto.
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11 anni fa
pillinca,
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Ultima visita: 1 mese fa
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per le donne di sexylombardia
petali di rosa. Passa il vento e vi solleva o petali di rosa che a terra vi adagiate come ali di farfalle stanche mentre il giallo diseccato dei pistilli resta inerme a guardare le rosse bianche spoglie che in volo verso l'alto più non san tornare. Ma l'uccellino dalla nota lieve canta ed esulta sù quel caldo candido tappeto di petali di rosa. Eh! la vita eterno effluvio di gioia nella sua breve fragilità. un bacio a tutte Valerio1000
97541
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17 anni fa
valerio,
32
Ultima visita: 10 anni fa
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