Era settembre....verso la fine....quindi tempo di vendemmia, quando mi capitò un'avventura insolita, ma altrettanto bella.
Ero stata assunta da un agricoltore che doveva raccogliere l'uva, insieme a molte altre ragazze e ragazzi, tutti avventizi diciamo. Mi faceva piacere fare questa esperienza di lavoro, anche se occasionale, perché era anche un modo per conoscere nuova gente...o meglio....nuovi baldi giovani.
Durante i primi giorni avevo studiato un po' tutto il cast maschile e sinceramente non avevo individuato personaggi degni di nota, ma ci facevamo lo stesso grandi risate mentre si coglieva l'uva, a raccontarci le nostre storie di sesso e d'amore tra noi donne.
Nel terzo giorno di lavoro, arrivò David, un nuovo ragazzo assunto, addetto al carico delle bigonce ...Era un tipo piuttosto interessante per me, sulla trentina, alto, fisico prestante, capello lungo raccolto in una bellissima coda nera lucida, occhi scuri, lineamenti del viso delicati, sguardo intenso....lo avevo osservato a lungo mentre veniva a prendere le cassette e le bigonce piene ....era proprio un bel ragazzo e credo che anche io gli sia piaciuta fin dal primo carico.....
Verso fine giornata, eccolo con l'ultimo viaggio....non mi toglie gli occhi da dosso e finito di caricare mi fa: “Viola, il capo mi ha detto di portarti alla cantina, per delle cose d'ufficio da farti sbrigare....” E io, un poco sorpresa (ma felice): “Va bene...!” E sono salita sul sedile del trattore accanto a lui. Viaggiava in seconda, pianissimo....pare perché a pieno carico doveva essere prudente, e nel frattempo mi sventolavo il viso con la gonna ampia.
Avevo il braccio destro che strusciava contro il suo sinistro (che pelle di velluto, pensavo), in quel sedile stretto, e a tutte le buche ci dondolavamo una verso l'altro...Faceva molto caldo, eravamo anche sudaticci, lui era in canottiera e jeans strappati, io in prendisole corto e scarponcini...lui guardava poco la strada sterrata e molto le mie cosce scoperte e abbronzate, le sue mani dentro ai guanti da lavoro, le vedevo scorrere intorno al volante senza fermezza...ad un certo punto si sfila i guanti, si tira su il ciuffo dal viso e con fare molto calmo ma diretto, mi prende la mano...ferma il trattore, lo spegne, e mi sussurra nell'orecchio ciò che già mi ero immaginata: “Non è vero che ti vuole il capo....ti voglio IO”.
Una vampata improvvisa di calore interno mi si aggiunge al calore esterno....e senza proferire parola, mi volto verso di lui, lo accavalco e gli pianto i miei occhi dentro ai suoi, mentre lui mi teneva entrambe le mani in un intreccio molto stretto e mi tirava verso di lui....non riuscii ad opporre nessuna resistenza, il suo sguardo era magnetico, il suo odore di maschio molto eccitante, mi appoggiò piano le sue carnose labbra sulle mie e mi avvolse con le sue braccia muscolose.
I baci si facevano sempre più appassionati, le nostre lingue erano due eliche ed avevano cominciato una danza erotica, una specie di esplorazione reciproca, ci penetravamo le bocche a vicenda, ci accarezzavamo i denti e le gengive, ci assaporavamo le nostre cavità orali.
Mentre ci consumavamo le labbra dai baci, con le mani ci toccavamo dappertutto, senza sosta....io gli sfioravo le spalle, gli palpavo il petto....lui mi tirava giù le spalline del prendisole e cominciava ad accarezzarmi i seni poi a baciarmeli ed a ciucciarmi i capezzoli.
La mia fica si cominciava a bagnare sentendo il suo pisello indurirsi dentro ai pantaloni...ci stavo seduta proprio sopra e gli sentivo le vibrazioni del sangue che pompa quando l'eccitazione sale.
Gli sciolsi la coda e gli sfilai la canottiera. Stavamo troppo stretti li sopra, così con un balzo, saltammo giù dal trattore e ci gettammo sull'erba del ciglio...eravamo già mezzi nudi e tutti sudati, sotto il sole del tramonto. Mi tolse quell'abitino di dosso sotto cui non c'era altro da togliere e si levò velocemente scarpe e jeans: mi scivolò accanto e mi prese di peso spostandomi sopra di lui....ci baciammo molto a lungo e profondamente poi mi venne voglia di succhiargli il cazzo, che sentivo con le cosce duro come un sasso....mi misi a lavoro con dovizia e passione, mi piaceva il suo sapore e mi gustai ogni centimetro con calma, dalla punta della cappella rossa fino alle palle, lisce, morbide, depilate. Poi non contenta mentre lo segavo con una mano, me ne andai con la lingua più giù, nella zona speciale tra le palle a l'ano, a leccare delicatamente quella pelle intima e riservata, mentre i fili d'erba mi solleticavano il mento.... mentre lo sentivo gemere di piacere. Stava per venire, se non ché mi interruppe con un guizzo e mi spostò stavolta sotto di lui, che voleva ricambiarmi un po' di orale. Mmmmh....che lingua eccezionale....chiusi gli occhi e cominciai a navigare con la mente, cullata da sensazioni fisiche stupende, mentre con le mani gli massaggiavo la testa. Stavo quasi per avere un orgasmo clitorideo, quando me lo trovai tutto sopra di me e soprattutto dentro di me! Cominciava a spingermi piano il suo attrezzo tutto dentro la mia fighetta fradicia, se non ché arrivarono due ragazzi a piedi, che avevano terminato il loro turno di raccolta dell'uva. Noi imperterriti continuavamo la nostra passionale scopata e loro, vista la scena, si sono seduti poco lontano sul ciglio, si sono tirati giù i pantaloni ed hanno cominciato a masturbarsi...mentre con gli occhi ci fissavano quasi volessero catturarci ciascuno per sé.
Dopo diversi cambi di posizione e pure una scivolata nel fossetto, il mio splendido galoppatore si prese in mano il pisello, cominciò a segarsi all'altezza del mio visino e fece cenno con la mano ai nostri due compagni di lavoro di avvicinarsi a me. Si stavano tutti e tre masturbando di gusto intorno a me, mentre io, li distesa nuda sull'erba, accarezzavo loro le palle a turno. Passarono pochi minuti dopo i quali quasi tutti e tre simultaneamente mi inondarono di scottante sborra, sulle tette, nel collo, nel viso e in bocca ci presi tutto quello del mio bellissimo stallone David.
Ci rilassammo tutti qualche minuto distesi sul ciglio e spippolando una grossa ciocca d'uva bianca, infilavo in bocca ai miei amici un chicco per uno alternandolo a un bacio.
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