Quel cinema, anzi quei due cinema, erano diventati la mia garsoniere, non per vantarmi ma quell’estate la frequenza degli spettatori al cinema era aumentata da quando si era diffusa, con un tam tam discreto, con scritte di pennarello sui cessi, la voce di una ragazzina che ai primi spettacoli si concedeva senza problemi….e non erano più solo uomini adulti o anziani, spesso un po’ rivoltanti, ma ormai mi cercavano anche i ragazzi, più grandi di me, ma sempre giovani…..e molto vogliosi!
Ho perso il conto di quanti bocchini feci in quei mesi! ero diventata veramente bravina, usavo la lingua con grande malizia intorno al glande, lungo tutta l’asta, sulle palle e poi, quando “sentivo” il cazzo raggiungere il massimo della sua durezza incominciavo ad ingoiarlo con grande delicatezza, e dolcemente andavo su e giù con la bocca umida e la lingua che scorrazzava felice sul glande….ma credo che i maschi mi apprezzassero soprattutto per la passione vera che trasmettevo quando, con il loro orgasmo, mi inondavano la bocca con la loro sborra…..la bevevo sempre tutta, non ne perdevo neanche una goccia e poi dopo averla inghiottita continuavo con la lingua a pulire il loro glande dalle ultime gocce residue
A ripensarci, credo però che gli incontri più eccitanti fossero quelli che avvenivano nei bagni, tra il primo ed il secondo tempo, forse perché in sala il buio era più protettivo, mentre lì c’era la luce, tutto sembrava più spudorato ……. ….forse anche perché più volte, dopo la prima (vedi: Valeria 3- La conferma) , cercavano di attentare alla mia verginità e questo mi eccitava moltissimo. Tra l’altro ero diventata più disinvolta e mi truccavo un po’ di più, un filo di rossetto, un po’ di matita a delineare gli occhi, poi più avanti la scoperta del fard a ravvivare le guance…avevo poi iniziato a depilarmi con il rasoio, non che ce ne fosse un vero bisogno perché avevo solo una leggera peluria bionda che non si vedeva, ma perché volevo sentire ed offrire la mia pelle il più liscia e morbida possibile alle carezze dei maschi…….anche i movimenti, il mio modo di camminare, di ancheggiare erano più sicuri, certo non potevo portare i tacchi ma l’effetto c’era comunque, la mia femminilità e la mia sensualità venivano fuori con grande evidenza…..
Ma, pur soddisfatta per quanto venivo apprezzata, incominciavo a sentire forte il desiderio dell’amore, di un uomo che mi corteggiasse, mi coccolasse, mi facesse sua con decisione e dolcezza al tempo stesso…..le mie fantasie pensavano ad un uomo sopra di me, nuda in un letto, mentre offrivo il mio corpo e la mia bocca ai suoi baci ed alle sue carezze, con i miei capezzoli induriti dai suoi morsi avidi, mentre aprivo le mie cosce al suo sesso e mi lasciavo sverginare abbandonandomi senza alcuna riserva…........sogni di una ragazzina, di una verginella ormai impaziente di diventare pienamente donna!
L’ultima domenica di quel mese di agosto ero reduce da un ennesimo pomeriggio al cinema, era stato particolarmente divertente: oltre agli incontri fatti al buio durante la proiezione, nell’intervallo, nei bagni, ero stata avvicinata da due ragazzi che, chiusa la porta, avevano voluto farsi sbocchinare insieme: era la prima volta che prendevo due cazzi in bocca contemporaneamente e, non essendo molto pratica, non riuscivo a sbocchinarli bene, così uno dei due se ne uscì dalla mia bocca, si masturbò a venti centimetri dalla mia faccia e, proprio nel momento in cui l’altro mi inondava la bocca con il suo nettare, mi rovesciò in viso tutta la sua sborra. Si, dovevo lavarmi, rifarmi il trucco, ma quanto era bello sentire due giovani maschi infoiati che sfogavano il loro istinto su di me!
Quella sera era invitato a cena a casa il mio cugino grande, aveva allora 32 anni, figlio di un fratello di mio padre. Antonio era il mio cugino preferito, simpatico, sicuro, con un bel sorriso. Come al solito fu divertente nei suoi racconti di vita, commerciante, viveva da solo, amava la campagna e la caccia. Ma fu solo quando, parlando con mio padre, disse che tra una decina di giorni sarebbe dovuto andare a dormire nella casa in campagna della famiglia per una ricognizione di prima mattina sulla selvaggina (la stagione di caccia apriva in quel periodo), fu solo in quel momento che iniziai a guardarlo con altri occhi. Fu una reazione immediata, quasi una reazione chimica: guardai quel volto sorridente e sicuro, quei baffi neri e folti che esaltavano il volto maschio, quel corpo slanciato e muscoloso e pensai alla notte in campagna, sola con lui! Non so come ma dissi che mi sarebbe piaciuto andare anch’io per aiutarlo nella ricerca della selvaggina. E se mia mamma diceva che no, che ero matto, che sarei stato di peso per Antonio, Antonio disse invece che si, che se mi faceva piacere non c’erano problemi, certo avrei dovuto alzarmi prima dell’alba, ma per lui anzi sarei stato d’aiuto. Mio padre era abbastanza compiaciuto della mia improvvisa passione per la campagna e per la caccia e fu d’accordo. Mia sorella non disse niente, ma guardandola di sfuggita colsi un mezzo sorriso sul suo volto....Messa in minoranza mia mamma decidemmo dunque che sarei andato con Antonio, il sabato della settimana successiva.
Quella decina di giorni sembrava non passare mai. Ero impaziente, nervosa, agitata, sognavo quella notte, immaginavo le cose più belle e poi mi dicevo ma no, ma cosa stai pensando, ma perché Antonio dovrebbe guardarti, ha la ragazza….......sei una illusa, una stupida, figurati se Antonio potrà pensare a certe cose con il cuginetto piccolo! Oscillavo tra la speranza e lo sconforto. Ma dopo i primi due o tre giorni, decisi che insomma! dovevo almeno provarci, che la mia voglia d’amore chiedeva alla mia sensualità e femminilità di fare sino in fondo la loro parte, l’occasione era troppo ghiotta! Dovevo provare a sedurlo! Ma dovevo fare in modo che ad un certo punto l’iniziativa partisse da lui, non potevo certo correre il rischio che Antonio, sorpreso da mie avances esplicite, mi rifiutasse con sdegno e magari andasse a raccontare tutto ai miei genitori.
Nella casa in campagna, c’era un unico grande lettone, di quelli alti di una volta. Quindi avremmo dormito nello stesso letto. Questo era un punto importante. E poi faceva ancora molto caldo, avrei dormito nuda solo con le mutandine addosso….......le mutandine già….......ma quelle che la mia mamma mi comprava, erano mutande grandi, così poco invitanti! Mi venne l'idea: le mutandine sexy con un leggerissimo orlo di pizzo, quasi un perizoma, di mia sorella che avevo visto spesso stese dopo il bucato. Andai a frugare tra la biancheria sporca, fui fortunata: trovai un paio di mutandine bianche da lavare e le presi. Avevano un odore intenso, di pipì o di fica non so bene, ma fu molto eccitante provarle, mi stavano, il mio culetto, bello tondo, ci stava a meraviglia, facevo un figurone! Il giorno prima mi passai il rasoio dappertutto e il giorno dopo, poche ore prima che Antonio venisse a prendermi, sulla pelle depilata misi una crema che mia sorella usava (credo fosse per il viso ma andava bene lo stesso), dovevo essere il più possibile morbida e vellutata.
Puntualissimo, alle sei di un caldo pomeriggio di settembre, Antonio passò a prendermi. Il lieve tocco di mascara e una leggera spruzzata di profumo che avevo messo (anche vicino alla mia fighetta!), la mia pelle abbronzata ed incremata, le mutandine sexy che mi entravano in mezzo al culetto, mi facevano sentire una dea. Era il mio giorno, anzi la mia notte!
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Certificazione Profili
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17 years ago
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Mia moglie confessa finalmente
Allora,non so da che parte cominciare, c'è tanta carne al fuoco.Siamo una coppia di 47 e 46 anni, insieme da sempre, sposati e con un figlio.Come succede a tutte le coppie prima o poi, anche noi dopo tanti anni abbiamo subito un calo di desiderio reciproco dovuto alla routine,alla monotonia e ai problemi quotidiani che ti assorbono tutte le energie.In questi ultimi anni per cercare di venirne fuori e ritrovare la nostra intesa ho cercato di capire quali erano le sue fantasie e cosa la faceva eccitare avvicinandomi anche alle tematiche cuckold per cercare di coinvolgerla.Naturalmente il pensare a lei mentre veniva presa da un'altro mi eccitava parecchio e anche lei mentre scopavamo e le raccontavo le mie fantasie godeva da matti.Purtroppo al di fuori dell'atto sessuale di questi discorsi si parlava poco e anche se poi sono riuscito a farle promettere che avremmo realizzato qualcuna di queste fantasie, in concreto successe ben poco.Sentivo che c'era qualcosa che la bloccava ma in cuor mio speravo si sbloccasse lavorondola ai fianchi con continui imput.Invece qualche giorno fà è successo quello che non mi aspettavo più anche se lo sapevo senza certezza.Partiamo dalla confessione, come spesso accade le stavo scrivendo qualche porcata su whatsapp, le solite cose, quanto sei porca, chissà se con un'altro cazzo lo saresti di piu ecc..Ad un certo punto il fulmine a ciel sereno, mi scrive: "comunque posso dirti che uno stretto lungo l'ho gia preso, scusami", potete immaginare come mi sono sentito, un conto è saperlo senza prove, un'altro è sentirselo confessare cosi candidamente.Stranamente non mi è montata la rabbia, anzi il mio cazzo si è svegliato in un attimo e lo ho risposto "cioè?".E lei: "in quel periodo ho scopato con uno, al motel,mi sono sempre sentita in colpa a tal punto che non sono piu riuscita".Io: "con chi, troia, lo sapevo, devi raccontarmi tutto".Lei: "questa sera ma giura che mi perdoni".io: "mi stai facendo eccitare come un porco e ti perdono solo se lo rifarai per me e con me".Lei:"si, forse ora si".Io:"non stò nella pelle, voglio sapere tutto, non vedo l'ora".Lei: "ok, scusami mi sento una merda perchè dovevo dirtelo prima, anche se sono certa che lo avevi già capito".Io:"lo avevo già capito ma non avevo la certezza, l'importante e che finalmente ti sei liberata da questo peso, ora cominciamo a vivere".Come potete immaginare aspettavo trepidante che tornasse dal lavoro, appena entrata mi abbraccia con le lacrime agli occhi chiedendomi scusa e sedendosi sul divano inizia a raccontarmi la storia.Ha conosciuto quest'uomo su una chat come semplice amicizia e parla oggi, parla domani, si sono scambiati il numero di cell. e sono entrati sempre più in confidenza sfogandosi a vicenda e raccontandosi ognuno le proprie storie e i propri problemi, lui separato con due figli e lei che in quel periodo non andava d'accordo con me.Questo rapporto mi ha detto che è durato 5 o 6 mesi finchè un giorno lui le disse che voleva incontrarla e lei accetto.Lui era di Torino e una sera si incontrarono, andarono a mangiare e parlarono molto, si creò una bella sintonia e decisero di rivedersi ancora.La seconda volta, vista la lontananza decise di prendere una camera in albergo per non dover fare la strada di ritorno la notte, lei si fermò in pezzeria, prese due pizze e mangiarono in camera sul letto.Dopo mangiato iniziarono a baciarsi e toccarsi, lui la leccò e la masturbò facendola godere molto e lei fece altrettanto, un bel pompino, aveva un cazzo stretto di diametro ma molto lungo e mi ha confessato che aveva un buon sapore e le è piaciuto molto.Arrivati al culmine dell'eccitazione lui le ha chiesto di poterla scopare, lei era bagnatissima e ne aveva una gran voglia ma non avevano i preservativi e non se l'è sentita(non prendeva la pillola).Allora giusto per farlo comunque godere si è dedicata al suo cazzo con la bocca facendolo impazzire fino a farlo godere, lui stava per veniree continuava dirglielo pensando di toglierlo dalla sua bocca ma lei non lo ascoltò e lo fece sborrare in bocca continuando a pomparlo finchè non uscì l'ultima goccia.Aveva la bocca piena di sborra di uno che non era suo marito ed era eccitata come la più grande delle troie, lui era in estasi e le disse che non aveva mai goduto in questo modo fantastico.Per quella sera finì così ma naturalmente non la storia.Si incontrarono ancora una volta, stessa procedura, cena e poi a letto, mi ha raccontato che era in accappatoio, lo aprì e lui era già eccitato, lei si tuffò sul cazzo e inizio a spompinarlo, lui la spogliò e la leccò per bene infilandole qualche dito nella figa fradicia.E fu così che arrivò il momento, mise il preservativo e la penetrò, mi ha detto che non capiva più nulla, era in estasi, quel cazzo sguazzava nei suoi umori, lo sentiva entrare e uscire in tutta la lunghezza e si sentiva troia ma libera, l'unico problema è che era troppo lungo e quando le sbatteva in fondo le faceva male.La prese in diverse posizioni e alla fine lei volle cavalcarlo, è la sua posizione preferita, ma mi ha detto che non riuscì a prenderlo tutto per via del dolore ma che ebbe un orgasmo da paura.Lo fecero per tre volte quella sera e godette come mai aveva goduto, purtroppo come spesso succede lui si innamorò e lei invece si riempì la testa di sensi di colpa e decise di interrompere la relazione.Questo è quanto, ora ditemi,cosa pensate ora della mia signora?Ora sembra più serena e anche se non ci siamo ancora arrivati la vedo molto decisa e più complice nel voler realizzare le mie fantasie, speriamo presto.
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11 years ago
pillinca,
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per le donne di sexylombardia
petali di rosa. Passa il vento e vi solleva o petali di rosa che a terra vi adagiate come ali di farfalle stanche mentre il giallo diseccato dei pistilli resta inerme a guardare le rosse bianche spoglie che in volo verso l'alto più non san tornare. Ma l'uccellino dalla nota lieve canta ed esulta sù quel caldo candido tappeto di petali di rosa. Eh! la vita eterno effluvio di gioia nella sua breve fragilità. un bacio a tutte Valerio1000
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17 years ago
valerio,
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