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Una donna per molti,....la sposa del mio uomo.

UNA DONNA PER MOLTI,….. LA SPOSA DEL MIO UOMO.





Finalmente era arrivato il giorno tanto atteso: la gang bang era sempre stata tra le mie fantasie sessuali più ricorrenti, e ci eravamo decisi al “grande passo”; io e mio marito avevamo parlato molto e a lungo prima di prendere questa decisione; in fondo si trattava anche del nostro primo incontro “reale”, ed ogni ipotesi era stata ampiamente discussa e vagliata.
Avevamo alle spalle mesi e mesi di incontri virtuali con coppie, singole e singoli, durante i quali avevamo avuto modo di “conoscere” molta gente; tuttavia erano state pochissime le persone con le quali avevamo chattato e “giocato” costantemente…..per lo più singoli, e durante questo tempo trascorso nel virtuale mi ero divertita a stilare simpaticamente una “classifica di gradimento” dei 10 singoli che mi avevano maggiormente incuriosita: 10 uomini che rispecchiavano i miei gusti personali non tanto per il loro aspetto fisico, quanto (e soprattutto) per il loro modo di fare, di proporsi, di interagire con me. (Mi considero una persona estremamente “cerebrale”, che non cerca il rapporto sessuale inteso come mera soddisfazione fisica: trovo altamente appagante anche tutto ciò che ruoto intorno l’atto medesimo: mi piace giocare, provocare, stuzzicare, esprimere la mia sessualità con tutti e cinque i sensi, senza alcuna inibizione superflua; adoro creare aspettative (sia per me stessa che per gli altri) attraverso il piacere sottile dell’attesa, per poi riversare quest’ultime al momento opportuno, come un lago che, saturo per l’enorme quantità di acqua accumulatasi con la pioggia, rompe l’artificiale diga contenitrice e manifesta tutto il proprio impeto naturalmente incontrollabile).
Di questi dieci singoli, i primi cinque sembravano calzarmi veramente a pennello: tra di essi c’era un uomo della mia stessa età, con il quale in assoluto avevo allacciato il rapporto “virtuale” più costante; era stato tra i singoli contattati subito non appena avevamo avuto modo di affacciarci sul mondo dei siti erotici e della chat più diffusa.
Mi aveva colpito subito positivamente….tra di noi si era subito creata (almeno dal mio punto di vista), quell’atmosfera rilassata che accomuna due persone che già si conoscono da molto tempo; mi aveva incuriosita, ed il mio interesse probabilmente scaturiva da un senso di attrazione immediata provata nei suoi confronti, nonostante fossimo entrambi consapevoli della natura non “reale” della nostra conoscenza.
Di questo bel gioco facevano parte anche gli altri quattro singoli compresi nella fatidica “top five”, e per essi era accaduta una situazione similare a quella del bel romano, il mio “brutto maiale”, come ero solita chiamarlo confidenzialmente: tutti e cinque, chi più chi meno, mi avevano dato l’impressione di essersi sempre mostrati per quello che realmente sono.
Comunque….tornando al discorso primario, era finalmente arrivato il momento tanto atteso.
Mio marito si era occupato, a mia insaputa, di contattare i singoli che avrebbero potuto partecipare al nostro gioco. Non avevo dunque la benché minima idea di quante persone sarebbero intervenute, né tantomeno conoscevo la loro identità. Ma conoscevo mio marito…ed il solo fatto di poter intuire chi fossero, mi eccitava da morire. L’unica titubanza che avevo per l’imminente incontro riguardava il “numero” dei partecipanti: essendo quella la nostra prima esperienza “reale”, non sapevo come avrei/avremmo reagito se si fossero presentati più di due singoli. In me erano presenti due sentimenti contrastanti: da una parte regnava sovrano il profondo, incisivo desiderio di fare sesso con più uomini, sotto lo sguardo malizioso ed intrigato di mio marito; dall’altra invece emergevano le mie titubanze, i miei timori per un evento così “insolito”; le mie remore si riferivano soprattutto al pensiero della reazione che avrebbe avuto il mio uomo : si sarebbe eccitato nel vedere sua moglie sfiorata da altri corpi che non fossero il suo?!?; oppure lo avrebbe sopraffatto quell’orgoglio, quel “senso di possesso” maschile che spesso si impadronisce del “sesso forte” in situazioni del genere?!?.
D’altronde, tra i due, era sempre stato lui che aveva espresso le perplessità maggiori sull’eventualità di passare dal gioco virtuale a quello reale anche se poi, in fondo, l’argomento lo aveva spesso incuriosito.
Finalmente raggiungemmo il luogo dell’appuntamento, e con mio enorme piacere capii che non si trattava di un club privè, ma di un tranquillo e molto più “intimo” appartamento, nel quale viveva uno dei singoli in questione; durante il tragitto mio marito aveva parlato al telefono con lui, per accertarsi che fossero già arrivati “tutti” prima di noi. A mia insaputa gli aveva anche proposto di farsi trovare già in stanza, in modo che potessi avere la certezza di chi fosse intervenuto solo all’ultimo momento.
Il cuore mi batteva all’impazzata, mentre salivamo le scale per raggiungere la porta d’ingresso dell’appartamento; mio marito era insolitamente su di giri…..mi provocava con il suo sorriso malizioso, mi “punzecchiava” con le parole; i suoi gesti, il suo modo di fare esprimevano quel senso dell’umorismo che sapevo appartenergli, ma che non aveva mai espresso in quel modo per me tanto prezioso e soprattutto “così adatto alla circostanza”.
Questo sua maniera di agire mi rendeva serena, sicura poter vivere quell’esperienza “liberamente”, di poter esprimere me stessa senza il timore di causargli un torto o comunque di renderlo partecipe di quella mia fantasia “controvoglia”, o solamente per “altruismo” nei miei confronti. Stava succedendo quello che avevo sempre desiderato….un incontro voluto da entrambi, per il piacere della coppia, per il piacere di tutti i partecipanti: avevamo raggiunto quel punto di “equilibrio reciproco” che ci rendeva coscienti del fatto che la nostra unione, il nostro rapporto, il nostro amore fosse la cosa più importante e che tutto il resto avrebbe “ruotato” piacevolmente intorno ad esso, certi della nostra natura rispettosa e speranzosi anche del rispetto nutrito nei nostri confronti da tutti i partecipanti.
Bussai sulla porta d’ingresso, in maniera sbrigativa; quando la porta si aprì, scorsi l’identità familiare di tre singoli conosciuti in chat attraverso alcuni siti erotici, nei quali gli stessi avevano pubblicato il loro annuncio. Lo stupore fu immediato….mio marito non si era smentito nemmeno in quella occasione, facendomi una gradita,….. grande sorpresa.
Mi disse che aveva provato a contattare anche gli altri e che non erano potuti intervenire chi per motivi oggettivi ( la troppa distanza), chi per altri (nella “top ten” avevo - sempre simpaticamente - inserito un fascinoso master che, per ovvie ragioni, non gradiva situazioni di sesso di gruppo).
Di fronte ai miei occhi attenti e compiaciuti c’erano tre singoli tutti per me e di lì a poco mi sarei trovata al centro delle loro minuziose attenzioni….mmmmmmm…..un pensiero che mi martellava i sensi e mi provocava un’eccitazione indescrivibile.
C’era il “mio Brutto maiale”, di Roma….l’uomo che in assoluto avrei voluto incontrare più di ogni altro; c’era il “mio Carnefice”, anch’egli di Roma; con lui condividevo, tra l’altro, la grande passione per le immersioni subacquee; spesso ci eravamo dilettati a simulare, chattando, incontri sessuali in fondo al mare, “giocando” sui ruoli dell’istruttore SUB e dell’alunna desiderosa di imparare da chi ne sa di più……
Con mio enorme, immenso piacere era intervenuto anche il “mio Mr. superdotato”, un trentenne di Milano che mi aveva subito colpito anche per la sua dolcezza infinita.
Tutti e tre avevano in comune il fatto di essere persone semplici, rispettose, non invadenti, dotate di uno spiccato senso dell’umorismo e…..non solo .
Iniziammo a chiacchierare e scherzare, anche per rendere l’atmosfera più “familiare”; tutti e quattro indistintamente mi prendevano in giro, ironizzavano sulla mia statura, sul fatto che di lì a poco si sarebbero divertiti a “rigirarmi come un pedalino”, associando la medesima espressione al mio “formato tascabile.”
Mi piaceva essere al centro dei loro pensieri osceni, dei loro desideri inconfessabili; la preda tanto “rincorsa”, il premio tanto “ambito”….era lì, davanti a loro, pronta ad appagare ogni loro senso.
Erano passati circa venti minuti tra risatine e battute quando mio marito fece notare che il tempo stava passando veloce….sorridemmo tutti.
Con quella battuta aveva dato loro “l’imput” necessario per iniziare; è come se nelle sue parole avessero trovato, a ragione, il tacito consenso di cui evidentemente avevano bisogno per poter dare inizio al gioco, per poter prendere l’iniziativa in una situazione palesemente imbarazzante per tutti.
Mio marito accese la telecamera, voleva riprendere il più possibile e sapevo che sarebbe intervenuto solo in un secondo momento.
“Brutto maiale” fu il primo ad avvicinarsi; si mise di fronte a me, fissandomi negli occhi; sapeva che fossi già eccitata; conosceva molte cose che riguardavano la mia sfera sessuale, quante volte avevamo chattato esprimendo reciprocamente i nostri gusti, le nostre fantasie. Si avvicinò al mio orecchio sinistro e mi sussurrò il soprannome che mi aveva simpaticamente affibbiato (troja virtuale), sottolineando il fatto che da quel giorno in poi avrebbe dovuto modificarne l’aggettivo.
Credevo che mi volesse baciare…lo desideravo intensamente, e lui se n’era accorto.
Non lo fece.
Prese invece la mia testa tra le sue mani e la fece scivolare lungo il suo dorso già nudo; l’odore della sua pelle entrò soavemente nelle mie narici affamate del suo profumo ed andò finalmente a sottolineare la sua identità; potevo esprimermi anche con l’olfatto, il tatto ed il gusto associando finalmente sapori, odori e sensazioni tattili ai tre uomini lì presenti.
Con le mani slacciai la cinta dei suoi pantaloni; aprii la cerniera ed estrassi la punta del suo cazzo già duro; le mie mani erano alquanto freddine (la mia tensione era palpabile) e loro bassa temperatura contrastava piacevolmente con il calore della sua pelle (almeno per quanto mi riguardava!); annusai a fondo il suo odore; iniziai poi a frugare e sondare ogni centimetro di pelle con i polpastrelli delle dita, che almeno per quel che mi ricordi è la parte del corpo in cui sono concentrati il maggior numero di sensibilissimi recettori tattili.
Avvicinai il mio volto ai suoi testicoli, posai le mie labbra su di essi, affondandovi poi tutta la faccia che veniva solleticata dai radi peli che li ricoprivano; il contatto tra le nostre pelli li fece subito ritrarre rendendoli più compatti e turgidi. Con la lingua “assaggiai” Brutto maiale in tutte le sue parti più intime: sfiorai il suo ano, inizialmente disegnando dei cerchi lungo la sua circonferenza; poi ne valicai l’entrata in modo delicato e superficiale; alzai la testa e mi diressi più in alto, passando, sempre con la lingua, dai testicoli all’asta fino al glande e viceversa, avendo cura di tastare con la mano la parte del suo organo genitale che man mano rimaneva “libera dalla mia bocca”.
I miei modi, le mie parole, i miei gesti avevano assunto fattezze che per nulla si addicevano a quelle di una “brava ragazza”; in quel momento tutti e quattro avevano di fronte una donna totalmente disinibita, istintiva, impulsiva, “sensuale”, in quanto ogni istante che passava i miei “sensi” venivano sollecitati cerebralmente dalla “sensazione” di libertà che provavo: libertà di poter esprimere ogni mia emozione, fisica e non con malizia e passione.
Mio marito era a circa due metri di distanza da noi e si stava visibilmente masturbando; aveva lasciato la presa sulla telecamera, ed aveva afferrato il suo cazzo eccitato con entrambe le mani; sapevo bene che la “fellatio” fosse tra le situazioni che maggiormente stimolavano la sua fantasia; ogni tanto ci lanciavamo delle occhiate complici e maliziose, e questo non faceva altro che aumentare la mia eccitazione che veniva “riversata” sul pene di Brutto maiale.
Ero completamente bagnata….Brutto maiale spingeva ritmicamente la mia testa sulla sua asta dritta….non riuscivo a respirare, la saliva fluiva copiosa dai lati della mia bocca, che tenevo aperta senza serrare le labbra sulla sua carne; spesso tossivo ed avevo i conati di vomito; il suo glande gonfio colpiva la mia gola con vigore, e ad ogni spinta i miei occhi si inumidivano e lasciavano uscire qualche lacrima.
I miei gemiti soffocati si accentuarono quando vidi avvicinarsi anche gli altri due singoli, cui mio marito aveva fatto cenno di “approfittare della situazione”.
Mr. superdotato e Carnefice iniziarono a spogliarmi: indossavo dei pantaloni neri attillati sui fianchi e sul fondoschiena, una camicetta bianca a righe trasparenti di taglio maschile, con colletto e polsini rigidi , scarpe nere a punta con tacco molto alto, autoreggenti nere velatissime con balza in pizzo, completo intimo nero e collarino di strass neri con inserto metallico centrale grigio scuro.
Carnefice sbottonò i miei pantaloni e li abbassò quel tanto che basta per lasciare scoperte le natiche, che iniziò a massaggiare con le sue mani grandi e calde: le stringeva e le tastava con tutto il palmo, sembrava quasi che il mio “ingombrante” fondoschiena riuscisse ad entrare completamente nella sua presa.
Ora ero in piedi circondata da tutti e tre “i miei uomini”; in pochi istanti mi ritrovai con indosso solamente le autoreggenti, le scarpe ed il perizoma; l’estremità dei loro arti superiori e le loro bocche si impadronirono del mio corpo….fu una sensazione molto gradevole poter sentire la mia pelle accarezzata da mani che non fossero quelle del mio uomo; mani sconosciute, mani che frugavano il mio corpo con un tocco “diverso” da quello sinora provato: un tocco che rispecchiava la differente personalità dei tre singoli lì presenti.
Mr. superdotato mi sfiorava dolcemente: le sue mani delicate e tiepide sembravano volessero “ridisegnare” i contorni della mia schiena, tanto fosse esplorata lentamente e minuziosamente; Carnefice aveva intrecciato le dita della sua mano con le mia, e l’aveva accompagnata sul suo dorso nudo, soffermandosi sulla zona compresa tra il petto ed il pube, avendo cura di non scendere più in basso dell’inguine….una “dolce tortura”, resa ancora più intrigante dal suo cazzo largo e duro che premeva contro l’esterno della mia coscia (in quel momento si trovava di fianco a me);
Brutto maiale, che era posizionato frontalmente alla mia persona, si rivelò possedere il tocco più audace….senza mezzi termini, con la sua mano decisa e ferma divaricò le mie gambe e accarezzò la balza dell’autoreggente nel punto in cui si univa con la mia pelle, esternando un sublime sospiro di approvazione; spostò il perizoma ed infilò il suo dito medio nella mia vagina; era talmente lubrificata che lo affondò fino in fondo e lo tenne fermo lì, immobile:
…”Ti senti abbastanza piena, troja”….mi sussurrò ansimando;
….”Non proprio, Brutto maiale”…., gli risposi con tono di sfida.
Di colpo sfilò il suo dito medio e lo appoggiò sulle mie labbra…i miei umori bianchi e densi lo avevano impregnato e si erano posati, in parte, sul mio labbro inferiore; con la lingua iniziai ad avvolgere il suo medio, spingendolo contemporaneamente dentro la mia bocca per poter assaporare a pieno il mio fluido biancastro e denso.
“Restituii” il dito a Brutto maiale, e posai lo sguardo sui loro sessi tesi e lunghi; il loro glande aveva un colore acceso, le vene che scorrevano sui lati delle loro aste erano gonfie e pulsanti di eccitazione.
Mr. Superdotato allontanò inaspettatamente gli altri due, mi voltò e mi fece sdraiare sul letto: assecondai la sua iniziativa con immenso piacere, divaricai le gambe e le sollevai, mettendo le mie mani sotto il mio bacino: volevo accogliere il suo enorme cazzo completamente, volevo godermelo in tutta la sua estrema lunghezza e circonferenza; sentii la sua grande cappella sfiorare l’apertura della mia vagina…esitò per qualche istante, forse aveva il timore di farmi troppo male in quella posizione così “aperta”…..ma io ero pronta, lo volevo, desideravo il suo cazzo intensamente; con la mano afferrai il suo pene e contemporaneamente spinsi il bacino in avanti, per invitarlo a penetrarmi.
Il mio gesto lo rassicurò, e affondò il suo enorme membro nella mia fica accogliente e scivolosa. Riuscii a percepire il suo glande che si faceva strada tra le pareti della mia virtù, il gradino della sua asta e a seguire tutto il tronco che riempiva completamente tutto lo spazio disponibile. Gemevo, ansimavo, il tono della mia voce era incontenibilmente alto, ogni nostra spinta era accompagnata dall’inebriante odore di sesso che nel frattempo aveva invaso la stanza.
Mio marito si avvicinò a noi, e fece cenno anche agli altri di seguirlo; sapeva che avevo voglia di sentirmi totalmente “piena”, e, in attesa del “momento opportuno” aveva precedentemente scostato dal muro un divano che si trovava nella stanza.
Brutto maiale si sedette su quel divano; dopo aver tolto il perizoma lo raggiunsi e mi sedetti sulle sue gambe, di fronte a lui, con le ginocchia appoggiate sui cuscini della seduta e le braccia allungate sulle sue spalle e sullo schienale del divano; Mr. superdotato e Carnefice si posizionarono, ovviamente, dietro il divano di fronte alla nuca di Brutto maiale.
Mio marito si avvicinò, si inginocchiò, e con la lingua lubrificò l’entrata del mio ano; solamente il pensiero di quanto stesse per accadere, unitamente alla stimolazione rettale, mi provocò un breve ma intenso orgasmo.
Il mio uomo si alzò ed affondò il suo bel cazzo nel mio pertugio posteriore; dopo pochi istanti anche Brutto maiale entrò nella mia vagina ed iniziò a muovere il suo bacino verso l’alto, mentre mio marito rimase immobile dentro di me, e viceversa.
Afferrai con ciascuna mano il pene di Carnefice e di Mr. superdotato: la mia bocca si spostava alternativamente sul membro dei due uomini in piedi dietro il divano e sulla bocca di Brutto maiale, che, nonostante il suo iniziale scetticismo espresso con smorfie varie, sembrò gradire il gesto.
Ogni mio movimento era accompagnato dalla mia voce; li chiamavo per nome, incitandoli a spingere i loro cazzi con tutta la forza che avevano; ora entrambi muovevano il loro bacino avidamente, spesso in maniera non coordinata, mio marito mi aveva afferrata per i capelli e la loro totale “perdita di controllo” stava creando quella situazione “estrema” che mi aveva sempre intrigata.
Venni parecchie volte.
Mi liberai da ogni loro presa e mi sdraiai sul letto; sapevano tutti e quattro che mi sarebbe piaciuto veder uscire il loro seme sul mio viso, e mi ero messa supina proprio per poterlo ricevere con la forza di gravità in loro favore. Mio marito aveva recepito il messaggio e si posizionò in piedi sul letto, mettendosi lungo il mio busto disteso; inondò la mia faccia di un piacere bianco e pesante che si andò a posare anche sul collo e sul seno.
Gli altri si avvicinarono e si comportarono nella medesima maniera, cercando di dirigere il getto sulla mia bocca spalancata……avevo gli occhi chiusi ed il viso completamente bagnato; per qualche istante godetti del “tepore” emanato dal loro sperma poi, con le dita, raccolsi i loro piaceri dalla mia pelle e li assaggiai….mmmmmmm….il sapore dei miei quattro uomini concentrato sulla mia lingua, nella mia bocca, lungo le pareti della mia gola.
“Una donna ” era stata “posseduta” da tre singoli nel corpo e nella mente;
“Come sposa”, mi sentivo “rivendicata” da un solo uomo, mio marito, che deteneva, oltre al mio corpo e la mia mente, anche il mio cuore e la mia anima.

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