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AdamDTS 32 y.o.
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Miscellaneous

Un Regalo

Il MIO REGALO DI COMPLEANNO

Serata strana, è il mio compleanno ma Luisa si comporta molto diversa dal solito. Una cena normale, anche se deliziosa, un parlare normale come le altre sere e soprattutto non vedo pacchi, pacchetti, pacchini in giro. Stamattina mi ha fatto gli auguri sedendosi sopra di me mentre ero ancora a letto. Mi ha letteralmente scopato e poi se ne andata al lavoro.

"Il citofono! Chi sarà mai a quest'ora?" mi sono chiesto.

"Credo che sia arrivato il mio regalo per te" rispose Luisa premendo il pulsante vicino al ricevitore appeso al muro.

"Un regalo? amore, non dovevi! Averti è già un regalo per me”!!

"Non basta. Per i tuoi 50 anni voglio offrirti qualcosa di veramente speciale. E non credo che rimarrai deluso."

Dopo qualche istante il campanello della porta suonò. "Vai tu!"

Ho aperto la porta d'ingresso, aspettandomi dall'altra parte un fattorino con un pacco tra le braccia. Rimasi invece di sasso quando vidi chi c'era dietro. "Marta??"

La bella Marta gettò le braccia al mio collo e prese a baciarmi affettuosamente sulle guance. "Buon compleanno, Mas!" mi diceva tra un bacio e l'altro "Tanti, tanti, tanti auguri..."

Mi sono girato imbarazzatissimo alle mie spalle. Queste effusioni non sarebbero certo piaciute alla Luisa

"Ehm... Luisa... Guarda chi c'è... Marta... Che sorpresa!"

Marta continuava ad abbracciarmi stretto e a sbaciucchiarmi. Luisa ci stava guardando seduta in poltrona a braccia conserte con un tranquillo sorriso. Qualcosa non tornava. Mi sarei aspettato una reazione di tutt'altro genere. Le parole di Luisa mi hanno sorpreso ancora di più.

"Nessuna sorpresa, tesoro. E' proprio lei che stavo aspettando. Ciao Marta, benvenuta! Entra pure!"

"Ciao Luisa! Grazie!" rispose la bruna sorridendo ed entrando nell'appartamento, mentre chiudevo la porta alle mie spalle.

Non riuscivo a capire. Le due, seppur ufficialmente amiche, erano divise da anni da una radicata antipatia reciproca, che era spesso sfociata in dispetti, ripicche, vendette di ogni genere. C’è una profonda diversità anche fisica tra loro, a guardarle erano una l'opposto dell'altra: Luisa era bionda, chiara, morbida e dolce d'aspetto ; Marta invece era scura di carnagione e di capelli, occhi neri, maliarda e seducente. Si detestavano cordialmente da sempre. Non credevo ai miei  occhi a vederle così cordiali e gentili l'una con l'altra. Cosa intendeva Luisa dicendo che "la stava aspettando"? E come mai Marta era in giro da sola, senza essere accompagnata dal compagno?

Luisa fu subito esplicita, "Mas, Marta è il mio regalo di compleanno per te! Che ne pensi?"

Ero rimasto di stucco, senza essere capace di dire una parola, Marta mi fissava, sorridendo invitante. Era una donna stupenda, e si era evidentemente "fatta bella" per l'occasione. Capelli, trucco, qualche goccia di profumo, e un vestitino estivo corto che la fasciava come un guanto. Sapeva che mi piaceva da quando l’avevo conosciuta, e l’avevo detto anche a Luisa una sera che parlavamo di chi ci piacerebbe avere a letto!

Marta mi sussurrò con voce maliziosa. "Cosa c'è Mas? Non sei convinto? Forse vuoi controllare meglio il regalo prima di decidere se accettarlo? Beh, mi sembra anche giusto..." e, dopo aver fatto scorrere velocemente una zip, scivolò fuori dal vestitino.

Di fronte a quella che era un mio desiderio da anni, vestita solo di perizoma e reggiseno neri, ero ancora più impalato.

"Allora, tesoro? Cosa te ne sembra del mio regalo?" chiese di nuovo Luisa.

"E'... molto bella..." risposi, prudente. L'istinto mi suggeriva di non esagerare con l'entusiasmo, conoscendo la gelosia di Luisa e la rivalità tra le due. Ma lei mi sorprese, "Insomma, intendi scopartela, o devo rimandarla a casa?"

Aveva detto proprio "scopartela".  Avevo sentito bene. E aveva sentito bene anche Marta, che continuava a sorridermi radiosa, sfoggiando quel corpicino da infarto. Non era possibile, doveva esserci una trappola da qualche parte. "Ma io, Luisa, sono il tuo..." Mormorai…

"Sei il mio compagno, certo. E se ti azzardassi mai a fare una cosa del genere alle mie spalle, farei scorrere il tuo sangue. Ma oggi è la tua festa e voglio concederti questo dono particolare. Non è carina come idea?”

Marta strizzò l'occhio all'amica, poi passò le braccia intorno al mio collo e avvicinò le sue labbra alle mie. La lingua agile e fresca saettò nella mia bocca, che rispose al bacio, anche se piuttosto timidamente. Marta si strinse col proprio corpo praticamente nudo contro il mio, ma ero ancora fermo e titubante.

"Mas, coraggio!" mi pungolò Luisa. "Mettici un po' di passione... sembri morto!"

"Non direi" rispose Marta, staccandosi dal bacio. "Mi sembra di sentire qualche segno di vita... qui sotto!"

Si allontanò leggermente ed entrambe poterono notare l'evidente rigonfiamento sul davanti dei leggeri pantaloni estivi.

"Mmmmm... sembri aver ragione. A quanto pare al mio amore il regalino piace più di quanto voglia ammettere..."

"Non ti stai comportando bene Mas" mi riprese Luisa, con tono di ironico rimprovero. "Bisogna mostrare apprezzamento per i regali che si ricevono dalle proprie fidanzate!" e fece scorrere leggermente una mano sul bozzo dei pantaloni.

"Forse è il caso di verificare meglio fino a che punto stia apprezzando..." disse pensosa Luisa.

"Lo penso anche io" concordò Marta con un risolino, strizzando di nuovo l'occhio all'amica. Le mani agili ebbero rapidamente ragione di cintura bottoni e zip. I miei pantaloni e boxer scesero presto intorno ai polpacci e la mia erezione vistosa vibrò nell'aria.

Marta fece tanto d'occhi. "Ma wow..." esclamò, "Non mi aspettavo tutto questo... apprezzamento!" Poi si rivolse a Luisa. "Ecco perché sei cosi gelosa e non lo molli..." "Non mi lamento" ribatté tranquilla Luisa, che allungò subito una manina curiosa e impudente ad afferrare il mio arnese.
"Hai davvero un cazzo stupendo, Mas, lo sai?" mi sussurrò. Poi mi afferrò la nuca con la sinistra e tornò a baciarmi in bocca, mentre con la destra continuava a impugnare l'asta, strofinandosela sensualmente contro il pancino. Fu un bacio più lento, intenso, consapevole, cui cominciai a rispondere con calore. Mi stavo eccitando sempre di più. Marta mi guardò negli occhi con malizia: "Oh, caro... Mi fai venire certe voglie..." e senza staccare gli occhi dai miei, lentamente si inginocchiò. Portò la bocca vicinissima all'oggetto del suo desiderio e si inumidì sensualmente le labbra con la lingua.

"Posso, vero Luisa?" chiese con cortesia all'amica, girando la testa di lato.

"E' tutto tuo" rispose Luisa, e aggiunse "vedi di trattarlo come merita!""Saprò cavarmela" replicò Marta.

Ottenuto il via libera dell'amica, Marta avvicinò ancora le labbra fino a sfiorare la punta del mio cazzo, che osservavo la scena eccitato e ipnotizzato. Inarcò il busto, come per meglio offrire le tette al mio sguardo. Marta Sbirciò per un attimo verso Sara, che intanto si era spogliata, e iniziò a prenderlo in bocca dolcemente, partì con l'intento di sfoggiare al meglio la propria abilità, probabilmente per gli occhi di Luisa, almeno tanto quanto per il mio piacere. La sua lingua guizzava veloce e sapiente sul glande, lungo l'asta, sotto lo scroto, e i suoi affondi di bocca erano sempre vari e imprevedibili per intensità, profondità, ritmo e suzione. Sospirava beato, ormai deciso ad abbandonarmi agli eventi, avendo rinunciato a ogni speranza di trovare una spiegazione plausibile a quello che stava succedendo. Dopo qualche minuto tuttavia lo slancio virtuosistico di Marta si affievolì. Giocare con la bocca intorno al mio cazzo aveva cominciato ad eccitarla in modo deciso, e ciò la portava a insistere sul semplice ed elementare su e giù della testa. Sentire quel cilindro di carne maschile violarle la bocca fino alla gola, per poi farlo scorrere fuori, tornare a imboccarlo facendolo scivolare sulle labbra spalancate fino a sentirsi le fauci di nuovo piene, e così via, era così piacevole da farle perdere ogni velleità artistica. Fosse dipeso da lei, non si sarebbe fermata mai.

Luisa invece stava riconoscendo in me tutti i sintomi del rapido avvicinarsi di un orgasmo che in questo caso sarebbe stato quanto mai prematuro. Così tossicchiò per attirare l'attenzione.

"Marta... ehm... stai attenta..."

Marta tornò in sé. Arrossì e sorrise all'amica.

"Hai ragione, scusami... Mi sono fatta un po' prendere la mano..."

"Non la mano, direi piuttosto la bocca..." precisò la bionda. "Ti capisco. So bene che effetto faccia... Ma vogliamo che il regalo sia completo, no?"

L’amica annuì e si alzò in piedi sorridendomi..

Marta vogliosa, non trattenendosi dal far scorrere la lingua per qualche secondo sul mio petto. Poi si inginocchiò di nuovo, aiutandomi a togliermi le scarpe , calzoni e boxer. Infine lo sospinse verso la poltrona libera, sulla quale docilmente mi accomodai, ormai completamente nudo, e sempre con il mio stato di fremente eccitazione ben riconoscibile.

In piedi, a un metro di distanza davanti a me, girò su se stessa, offrendomi una superba panoramica del suo lato B. Ancheggiò sensualmente per un attimo, quindi si chinò in avanti, a far scorrere giù lungo le cosce il perizoma nero. La microscopica striscia di stoffa non copriva granché di quell'appetitoso culetto, ma l'atto stesso di liberarsi dell'ultimo impalpabile indumento era ricco di suggestioni e di promesse, che la guardavo ipnotizzato con gli occhi spalancati.
Seduta nuda sulla sua poltrona, Luisa osservava tutto, senza farsi sfuggire il minimo dettaglio. L'espressione era placida e serena, ma lo sguardo aveva una luce indecifrabile.

Marta lentamente tornò a girarsi, concedendomi lo spettacolo della sua micina dal pelo corto e ben curato. La Moretta sorrise e, muovendosi sinuosa come una pantera, si arrampicò sulla poltrona fino a portare la figa a pochi centimetri dai miei occhi , che non avevano smesso di fissarla durante tutta la manovra. Sotto il delizioso ciuffetto di peli, le labbra si mostravano morbide e umide, svelando lo stato di eccitazione della donna, che portò una mano ad accarezzarle dolcemente, quasi a pettinarle, col risultato di farle schiudere ancora un po'.

"Cosa te ne pare, Mas, del tuo regalo?" mi sussurrò, con voce maliziosa continuando a sfiorarsi. "Ti va di assaggiarla un po'? Su, tesoro, tira fuori la lingua... cerca di preparami per bene... Voglio prendermi tutto

Non me lo sono fatto ripetere ancora e appena Marta avvicinò il bacino ancora al mio volto, di fatto sbattendomi la fighetta sul viso, tenendo le mani sopra la mia testa. Poi temendo di aver esagerato con l'intraprendenza, si girò verso Luisa, che era una sfinge, ma annuì leggermente come per segnalarle di andare avanti tranquilla.

Mi ero sempre vantato che nell’arte amatoria, ero un raffinato leccatore, e cosi deciso e appassionato con lamia lingua iniziai a esplorare quella meraviglia, e da subito Marta gradi molto, "Infila la lingua nel buco, tesoro..." mi esortò” e la mia lingua scivolò più in basso con la testa e lei sentì subito la punta di quell'appendice insinuarsi in lei. Mosse il bacino per agevolare ulteriormente la penetrazione, ritrovandosi a cavalcare la mia faccia ancora più oscenamente, bagnandola tutta con i suoi succhi. La lingua guadagnò qualche altro centimetro di profondità, la roteavo con decisione in tutte le direzioni, e lei dimostrava quanto le piacesse con gemiti e sospiri. Luisa continuava a guardare, con la mano sulla sua figa.

"Ora ti voglio dentro..." sospirò. Scivolò giù lungo il mio torace e afferrò il cazzo con le mani portandosi sopra a cavalcioni. Se lo strofinò per un po' sul grilletto e lungo le labbra, poi lo puntò sull'imboccatura e vi si adagiò contro, delicatamente. Era eccitata e bagnata. Sentì le pareti interne tirare quando il turgido glande fu dentro. Cominciò allora a ruoteare il bacino in una specie di danza voluttosa, lasciandosi penetrare dalla asta millimetro dopo millimetro, lentamente, godendo in ogni momento della percezione sublime di sentrisi aprire sempre di più.

Ero estasiato dalle sensazioni calde e avvolgenti che mi trasmetteva quella fica morbida che avviluppava la mia erezione fremente. Le pareti cedevano gradualmente mentre il corpo snello di lei continuava a danzare in movimenti sempre leggermente più ampi, deliziandomi. In più mi gratificava tremendamente vedere una donna così bella, e nemmeno mia, andare in visibilio per me. Marta continuava a sussurrare "Dio mio, Mas...... è meraviglioso... mi stai aprendo tutta...Dio, quanto mi piace...", mi sentivo al settimo cielo. Stavo passando davvero un gran compleanno.

Quando finalmente ho sentito di essermi fatto strada fino in fondo, afferrai con le mani le sue natiche e cominciai a guidarla in una vivace cavalcata, accompagnando i suoi movimenti con le proprie spinte del bacino. Il ritmo dei movimenti si fece man mano più intenso, così come i gemiti e gli urletti di Marta, che mostrava di adorare il sentirsi presa da quel cazzo. Quando mi sono  impossessato con la bocca del suo seno destro e presi a stuzzicarle il capezzolo con la lingua e coi denti, lei esplose in un rumoroso orgasmo.

Marta restò per qualche istante ferma a godersi le vibrazioni del suo corpo, sempre accovacciata su di me, con la testa poggiata sulla mia spalla e il cazzo ancora duro e pulsante piantato fino alla base dentro di lei. Lei si staccò dal mio abbraccio e scivolò in ginocchio tra le mie gambe, prendendo a leccare e sbaciucchiare il cazzo, luccicante dei suoi umori, con una passione che esprimeva adorante gratitudine. Poi si piazzò carponi sul tappeto, con la schiena inarcata e le ginocchia larghe.

"Prendimi così, ora" sussurrò invitante. Non mi feci pregare. Mi misi in ginocchio dietro di lei, e la penetrai con decisione, scivolando dentro fino in fondo con un solo colpo. Marta emise un urletto, poi gemette: "Dio mio, mi sembra di sentirti fino in gola... fottimi, dai... fottimi forte..."

La strinsi deciso per i fianchi e cominciai a scoparla con grande foga, scuotendo ritmicamente il corpo di lei con le braccia e agitando furiosamente il bacino in controtempo. Marta sembrava in estasi, e continuava a gemere, urlare, sospirare e dire porcate.
Anche io ero tutto preso dell'amplesso e non me ne sono accorto che Luisa, silenziosa come una gatta, si era avvicinata al mio fianco.

"Te la stai scopando da dio, tesoro" mi disse in un orecchio, con ammirazione. "Sei uno uomo fantastico, buon compleanno". Poi mi prese dolcemente per la nuca e mi girò verso di sé, offrendo la propria bocca alla mia. La baciai, senza smettere di scopare Marta, mentre Luisa mi carezzava la schiena madida di sudore e i glutei sodi che si contraevano a tempo. Anche lei si stava visibilmente eccitando. Per me era esaltante scopare una bella figa che manifestava rumorosamente la propria goduria, mentre un'altra bella figa in calore mi si strusciava addosso facendo le fusa.

Avevo rallentato il ritmo della scopata, per prendere un pò di fiato. Fu allora che Luisa mi  sussurrò maliziosa: "Perché non te la inculi?" La guardai sorpreso. Non si aspettava che il "regalo" comprendesse anche questo. Tra l'altro Luisa non era mai stata una fan particolarmente entusiasta del sesso anale, anche se probabilmente le prospettive cambiano quando il buco in gioco non è il proprio.
"Guarda che delizia... come puoi non aver voglia di fartelo?" insistette, indicando il piccolo fiore scuro che occhieggiava pochi centimentri sopra rispetto a dove il mio cazzo continuava a muoversi piano nella fighetta aperta di Marta.

Senza aspettare un mio assenso esplicito , Luisa si rivolse con dolcezza all'amica. "Marta tesoro, credo che Mas voglia scoparsi il tuo culetto. Tu hai qualcosa in contrario?"

Lei si girò e disse "E' la tua festa, Mas, e io sono il tuo regalo... Sono qui per soddisfare ogni tuo desiderio... Se è il culetto che vuoi, te lo offro con gioia...

Luisa, non so da dove prese una bottiglietta di olio e  me lo porse,"Ungila con questo, intanto io ungo te".

Io cominciai a spalmare l’olio nello stretto buco di Marta, penetrandola a fondo con le dita, mentre Luisa, con entrambe le mani, cospargeva di olio il mio cazzo per tutta la lunghezza.

"Direi che si può cominciare..." disse Luisa dopo qualche secondo e, senza mollare la presa sul cazzo, lo puntò decisa e impaziente verso il buchino ben unto dell'amica.

"Piano..." sospirò Marta, divaricando le natiche con le mani e cercando di rilassarsi ed aprirsi più che poteva verso la cappella che sentiva premere contro di lei. Luisa dirigeva le operazioni, continuando a stringere in mano la base del mio cazzo e impartendoci indicazioni su come mettersi e come muoversi. Quando dovetti forzare con più decisione per superare la barriera, la sensazione per Marta fu lacerante. Sentiva l'anello dell'ano tendersi sin quasi a spaccarsi. Gemette forte e  Luisa le accarezzò teneramente le spalle. "Coraggio, il peggio è passato..." le sussurrò. "Ora devi rilassarti per qualche attimo per abituarti... poi, vedrai, comincerai a godertelo...". Marta gemette dubbiosa, ma obbedì..

Penetrai gradualmente tutto dentro di lei. Quel culetto era una vera prelibatezza. Impossibile resistere alla voglia di scoparlo. Cominciai subito a muovermi piano. La magia di quella scopata le rimestava le viscere con lenti e implacabili affondi cominciò presto a stregare Marta al punto da farle dimenticare ogni sensazione fastidiosa. "Oh, sì... Oh, sì..." cominciò a sospirare.

"Lo sapevo che poi ci avrebbe preso gusto..." commentò maliziosa la mia compagna, che osservava rapita il mio cazzo violare man mano sempre più agevolmente il buchino ormai spalancato dell'amica, e mi incoraggio a proseguire, Marta confermò, mugolando i suoi "Oh, sì... Oh, sì.." con voce più alta e io aumentai il ritmo e l'irruenza dei colpi. La mora urlava e gemeva, mentre la bionda continuava a incitarmi in modo sempre di più.

"Sto per venire..." annunciai col fiatone dopo qualche minuto.

"Dove vuoi venire amore?" mi chiese Luisa. Non compresi subito la domanda.

"Puoi venire dove vuoi" mi spiegò Luisa, "E' il tuo regalo. Vuoi schizzare nel culo? Oppure sulla schiena? Vuoi sborrarle in faccia, o in bocca... vuoi finire nella figa... scegli tu!"

Pensai un attimo. "Sulle tette" sussurrò poi, convinto.

"Hai sentito, Marta? Appena si stacca stai pronta..."

"Sì..." gemette l’amica, che stringeva i denti a fronte dei colpi nel suo buchino martoriato.

Dopo una sequenza serrata di affondi che mandò Marta in delirio, mi fermai e lo tirai fuori. Luisa se ne impossessò rapidamente con la destra, mentre Marta, sconvolta e ansimante, si girava e, seduta sui talloni, afferrava le tette con entrambe le mani offrendosi docile alla pioggia in arrivo.
Luisa mi masturbò con sapienza per gli ultimi colpi fino a farmi scuotere tutto nell'orgasmo. Il primo copioso schizzò colpì Marta in pieno viso, tra bocca naso e guancia. lei lo accolse con un rantolo di piacere e la sua lingua roteò intorno alle labbra per recuperarne quanto fosse alla sua portata. luisa aggiustò la mira e gli schizzi successivi si depositarono sul collo e sulle tette. Poi Marta si sporse in avanti e prese il cazzo in bocca, succhiando avida gli ultimi deboli fiotti che sgorgavano dal glande.

Con il cazzo conteso tra la mano della bionda, che continuava a mungerlo piano, e la bocca della mora, che leccava e succhiava mugolando estatica, io godevo gli ultimi spasmi dell'orgasmo. Ero in paradiso.

"Che regalo stupendo..." mormorai beato qualche momento dopo, quando mi ripresi a sufficienza per parlare. "Tanti auguri, amore..." mi disse ancora Luisa, sospirando, prima di incollare le proprie labbra alle mie in un lunghissimo e appassionato bacio. Marta ci guardò sorridendo, restando accovacciata a terra a spalmarsi languidamente il mio sperma sulle tette, leccandosi le dita di tanto in tanto.

"Hai bisogno di una doccia, Marta? Il bagno è di là..." disse Luisa all'amica, dopo aver slinguato a sazietà nella mia bocca.

"No, grazie... Mi bastano un paio di salviettine di carta... Mi piace che mi rimangano addosso l'odore e le tracce dell'uomo che mi ha avuta..."

Luisa la guardò stupita. "Ma... poi a casa, stasera?"

"Appunto... così è ancora più perverso ed eccitante, no?" rispose, sorridendo maliziosa.

"Allora fattela tu una bella doccia, amore.

"Volentieri" risposi, col fiato ancora grosso. Poi guardai Marta. "Ti ritrovo?"

Marta scosse la testa. "Temo di no... E' tardi, ... Devo scappare subito..."

"Beh... Allora... Ciao, e..,,,. grazie, grazie tantissimo!" mi piegai verso di lei per baciarla dolcemente su una guancia. "Sei stata un regalo davvero fantastico" le dissi.

"E' stato tutto incredibilmente fantastico anche per me... Ancora tanti auguri, Mas..." rispose, intensa. Ci guardammo negli occhi per qualche secondo, chiedendoci entrambi silenziosamente se sarebbe mai ricapitata un'altra occasione.

Luisa tossicchiò. "Ehm, Mas... ti consiglierei di andarti a fare questa bella doccia ritemprante...,,. Perché dopo sarai MIO... ti dovrai occupare di ME... e mi aspetto PERLOMENO lo stesso arrembante entusiasmo che hai mostrato stasera sin qui..."

per un attimo un'espressione dubbiosa e spaventata mi pervase. Poi risposi "Ma certo, tesoro, ci mancherebbe..." e me ne andai un po' barcollante verso il bagno offrendo alle due ragazze una bella visuale del mio lato B. Le sentì ridacchiare e partì un scemo, non so da chi delle 2.

* * * * *

Davanti alla porta d'ingresso le due ragazze si guardarono negli occhi.

"Possiamo dire che ora siamo grandi amiche?" chiese Marta con un'ombra di dubbio nella voce.

Luisa sorrise: "Certo che lo siamo!"

Si abbracciarono. "Tu ed io, alleate, siamo invincibili.

"E' bello essere diventate amiche, dopo tante incomprensioni tra di noi. E mi sono proprio divertita a celebrare questo rito del patto di sangue... anche se forse dovremmo chiamarlo... patto del cazzo!"

Risero insieme. Poi Luisa osservò: "Quando due amiche arrivano a prestarsi il fidanzato, non c'è nulla che può separarle. Ma ti ricordo che il rito è stato celebrato solo a metà."

Marta sorrise. "Lo so benissimo. Il compleanno del mio compagno è tra due settimane..."

Luisa annuì. "Il 24 agosto. E' un giorno che ho già cerchiato in rosso sulla mia agenda."

"Credo che ti divertirai... lui stravede per te..."

"Me ne ero accorta da tempo..." si lasciò sfuggire Luisa. Era una piccola indelicatezza, ma Marta la ignorò.

"Anche lui a letto sa essere molto intraprendente e fantasioso, e si scatenerà, vedrai, quando scoprirà la sorpresa!"

"Me lo immagino. Non mi dispiace cambiare un po' stile..."

"Solo che... non credo che mi lascerà a lungo a fare l'osservatrice... sono pronta a scommettere che vorrà spassarsela con entrambe in contemporanea."

"Nessun problema per me..."

Marta esitò. "E... non escludo che... Conosco bene come è fatto... Forse vorrà vederci anche... come dire... giocare tra di noi..."

Luisa la guardò negli occhi, seria e perplessa, rimanendo in silenzio per un attimo e godendosi l'imbarazzo dell'amica. Circolava qualche pettegolezzo su saltuarie scappatelle "bi" della brunetta. Luisa non aveva mai avuto esperienze simili, ma non poi così ostile all'idea.

"Beh..." rispose, restando seria in volto, "quel giorno sarà il suo compleanno... Se lui lo vuole non possiamo tirarci indietro... E poi, tra le  amiche come noi, mica possiamo farci questi problemi, non credi?" e le strizzò l'occhio, sorniona.

Marta sorrise, l'abbracciò ancora, per poi posare le labbra su quelle della bionda, senza risparmiare un affondo di lingua. Luisa accolse il bacio, e le fece uno strano effetto riconoscere un vago retrogusto del sapore del mio sperma, che conosceva bene.

"Allora, a presto bella!" le sussurrò Marta, staccandosi dal bacio.

"A presto!" rispose Luisa.

Ascoltai la loro conversazione sulla porta fingendo di fare qualcosa in cucina, e pensavo già al regalo di compleanno per Luisa…….

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