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carletto1900
carletto1900 38 y.o.
Man
Roma, Italy
Last visit: 17 years ago
Miscellaneous Fetish Cuckold Threesome Swingers

Un gioco con il vecchio

Lei indossa un'uniforme da cameriera, nera, abbottonata davanti,
con grembiulino e crestina inamidata. Sotto, qualche volta mette
un reggicalze bianco, altre volte dei semplicissimi slip bianchi da
bambina. Il vecchio, ha dato a lei un nuovo nome nel gioco: Michela.
In ricordo di una certa ragazza che andava a servizio in casa del nonno
quando lui era piccolo.
Il lecchino predilige essere il padrone: anziano, vecchio, un po' bavoso
e grande porco, ben pochi possono eguagliarlo. La messinscena lo diverte
proprio per il contrasto: più lui è laido, più l'innocenza e il candore della
camerierina risaltano, più a lui (ma anche a lei) eccitante è il contrasto.
Michela deve muoversi per casa, silenziosa, solerte.
Il suo compito è di preparare la colazione, il caffè, il tè: qualunque cosa
il maturo possa chiedere. Il vecchio padrone la guarda muoversi con occhi
vogliosi, e pensa alle prossime mosse. Ben presto, quando lei passa a tiro,
l'afferra e la stringe contro di sé, la obbliga a sedersi sulle sue ginocchia,
le pizzica il seno. Michela si rialza vergognosa, ma la fiction insegna che
non deve osare neppure, figuriamoci se provasse a contraddire il padrone,
che continua a insultarla con oscenità impensabili e con gesta volgari.
Quando passa le alza la gonna, le dà una manata sul sedere,
cercando di penetrarla con le avvizzite dita nel maleodorante e peloso
buco del culo. L'accordo è che lei possa sempre rialzarsi e scappar via,
per dare a lui il piacere di riacchiapparla quando ripassa di lì.
La donna mora con i lunghi capelli ricci, sa, però, che verrà il momento che
il «vecchio» le comanderà di star ferma... E infatti il “bavoso” prolunga un po
il gioco, ma poi ingiunge alla camerierina di non fare storie: la fa sedere su di sé,
con la gonna alzata, e permette alle sue mani di frugare dappertutto,
piegazzando il grembiule, spostando la frontierina, sbottonando i bottoni
della divisa, facendo improvvisamente fuoriuscire un seno, ma ciò che colpiva
in particolare era la visione dello stupendo capezzolo leggermente in rilievo.
La lascia correre ancora un po', avanti e indietro dalla cucina, una cameriera
scarmigliata e seminuda, prima di ingiungerle di andare in camera da letto,
dove, senza tante storie, l'abbranca e la fa sua (il più delle volte mettendosi
in posizione tale da vedersi riflesso con la sua «preda» nel vissuto specchio
dell'armadio). Michela, eccitata anche lei dal contrasto immaginario della
propria innocenza con la lascivia del vecchio, si lascia fare tutto.....
Per lei, c'è il gusto di sgusciargli di mano tutte le volte che può (e quando
giocano nella grande casa di campagna di lui, piena di stanze e di scale, questo
rincorrersi diventa estremamente divertente), l'eccitazione della corsa, e dell'idea
di «tener testa» al maturo brizzolato, e di essere poi «sopraffatta», trattata con
forza e costrizione è la cosa …..che desidera in assoluto. C'è, in Michela che
gioca a questa fiction, un compiacimento per la propria giovinezza e freschezza,
un essere consapevole di una rara bellezza che l'altro «non merita».

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