ORE 20:30
Stavo nervoso davanti al telegiornale fingendo di ascoltare le notizie, mentre lei si dava gli ultimi ritocchi in bagno. Appena pronta passò in salotto: “Allora vado...”
“Ok. Prendi la macchina?” chiesi
“No mi passa a prendere Lui”
“Ah. E fai tardi?”
“Non so, dipende. Ma non ti preoccupare. Tu mi aspetti sveglio?” domandò.
Distolsi lo sguardo dallo schermo e la osservai.
“Ti sembro carina? Posso piacergli?” proseguì.
La passai in rassegna dalla testa scendendo lentamente fino ai piedi.
Capelli setosi appena lavati, profondità dello sguardo amplificato da un po' di trucco, una maglietta bianca che esaltava il decoltè ed il seno, una corta gonna jeans, un braccialettino argentato alla caviglia e scarpe aperte. Perfetta! Quanto mi piaceva..!
“Direi! Proverò ma non penso che riuscirò a dormire. Hai le mutande?” chiesi.
Si sollevò un po' la gonna e ruotando sulla punta dei piedi mi mostrò un delizioso paio di slip Wolford neri che le avevo regalato.
“Vado ché sono in ritardo...” taglio' corto dandomi un bacio sulla guancia.
“Senti....” la trattenni con la mano.
“Sì?” chiese aspettandosi qualcosa da me.
“Quanto torni mi racconti tutto, ma mi devi trattare male. Uno che lascia fare queste cose a sua moglie, non merita rispetto...Prometti?”
“Prometto, fidati. Dai ora, ch'è tardi...”
La salutai con la mano e sentii richiudere la porta dietro di lei, continuando a seguire il notiziario.
ORE 22:00
Saltavo da un canale all'altro, ma nessun programma mi interessava. Andavo avanti e indietro per tutti i 40 e più canali satellitari, poi tornavo indietro e ricominciavo. Solo la mia birra era una costante. Avevo già fumato almeno 5 sigarette, scolato una Fisher da mezzo litro ed appena stappato una nuova bottiglia. Tutto iniziava a girarmi intorno se chiudevo gli occhi.
“Che cazzo starà facendo la puttana?” pensavo
E che cazzo poteva fare? L'uncinetto? Le avevo detto io che mi eccitava quel gioco. Era lì per me solo per me. Un sorso di birra e una boccata di sigaretta si alternavano nervosamente.
“Secondo me sono a mangiare qualcosa...che palle!”
Il tempo non passava. L'orologio del decoder sembrava avanzare un minuto ogni ora....
ORE 23:00
“Avranno finito di mangiare e ora la riaccompagna...” pensavo calcolando i tempi.
Il lettore DVD stava leggendo un film porno, serie “Il meglio di XXX”.
Scopate, gang bang, pompini a volontà e cazzi smisurati. Il mio, che in queste occasioni restava diligentemente sull'attenti, era pietosamente moscio.
“Birra e fumo i peggiori nemici dell'erezione...” mi giustificavo sorridendo.
In realtà non era quello sullo schermo che la mia mente stava seguendo.
Le mie Philip Morris erano ormai più che dimezzate quando ne accesi un'altra stappando anche la terza e ultima birra...
ORE 0:00
“Ma che cazzo sta facendo? E' mezzanotte!”
Ma di che mi preoccupavo? Glielo avevo chiesto io!
TV e DVD erano spenti da mezz'ora. Facevo avanti e indietro dal balcone ad ogni macchina che sentivo passare, ma erano sempre più rade e fra una e l'altra mi sdraiavo sul letto. Mi rimanevano solo 5 sigarette.
“Le vado a prendere al distributore”
“Sì...” pensai “Ma se poi ci incontriamo mentre esco? E se mi ferma la Pula e mi danno il palloncino becco 30 anni di galera per guida in stato di ebrezza....”
Decisi saggiamente di centellinarmi le ultime.
ORE 01:20
Sentii la chiave girare nella serratura della porta.
“Cazzo!”
Volevo vedere l'auto che l'accompagnava e come era Lui, ma mi ero assopito come un coglione!
Lei richiuse la porta pianissimo. Capii che stava levandosi le scarpe in ingresso e percepii i suoi passi felpati avvicinarsi al nostro letto dove ero disteso, senza fare alcun rumore.
Si sedette a fianco a me sul bordo del materasso.
“Ciao Cornuto!” mi sussurrò.
“Andiamoci piano. Cornuto solo per una uscita a cena con un vecchio amico....” cercai di ridimensionare la vicenda, sperando però qualcos'altro. O forse non lo volevo affatto. Che ne so!
“Secondo me sei un gran cornuto...” confermò lei.
“Come è andata? Ti sei divertita?” finsi di ignorare il modo in cui mi aveva appena apostrofato.
“Tantissimo...” rispose con voce sospirante.
“Dove avete mangiato?” proseguii io.
“Mangiato? E chi ha mangiato...!?”
Il mio cuore iniziava ad accelerare. 4 ore fuori e neanche aveva cenato. Ma dove cazzo era stata?
“Aspetta ora ti racconto..” disse sfilandosi la maglietta e poggiandola sul bordo del letto.
Con la mano frugai sotto la gonna.
“Dove sono le mutande?” chiesi sollevando di scatto la testa dal cuscino.
“Gliele ho lasciate.”
“Ma come quelle che avevamo comprato insieme!” protestai.
“Che palle! Me le ricompri! Mi ha detto che profumavano della mia fica e che se gliele lasciavo si sarebbe fatto le seghe pensando a me...” mi spinse di nuovo a distendermi su letto.
"Se ci tieni la prossima volta me le faccio restituire!"
“Insomma un feticista che si accontenta delle mutandine...ti sarai fatte due palle...” dissi cercando di svilirla.
“Non proprio.” mi interuppe lei “Stai zitto che ti racconto...”.
“Mi ha chiesto se volevo andare in un albergo, dove aveva preso una stanza...”
“E tu ti sei rifiutata, perché chiedono un documento...spero” intervenni.
“NO! Zitto! Gli ho detto che andava bene e quando ci siamo presentati alla reception abbiamo detto che ero un'amica e che stavo solo un attimo...”
“E...?”
“E mi hanno detto che a mezzanotte dovevo andar via, perché la reception chiudeva....”.
Io ero ormai in balia del suo racconto e la lasciai proseguire.
“Appena saliti ci siamo messi a parlare un po'. Mi ha chiesto che facevo e ...ah, dov'eri tu”
“E che gli hai risposto?” chiesi.
“Niente, che eri partito per lavoro...”
“E avete parlato tutto il tempo...” intervenni.
“Zitto, Cornuto! Ascolta!” mi rimproverò con decisione
“Poi si è avvicinato e ci siamo baciati ed io gli ho accarezzato il cazzo da sopra i pantaloni...”
“Duro?” chiesi.
“Sì è diventato duro sotto la mia mano. Io gli ho abbassato il pantaloni e le mutande e gli ho dato una ciucciata...Ho fatto male?” la sua voce chiedeva clemenza.
“No ci mancherebbe. Ma spero non bene come fai a me?”
“Sì, sì, così...” mi abbassò gli slip e iniziò a leccarmi le palle ed il sesso, in quel meraviglioso modo che mi manda in estasi. Altro che fumo ed alcool! Si era svegliato. E alla grande....
“QUI ”ENTERPRISE”: CERVELLO IN PAPPA COMPLETAMENTE INUTILIZZABILE. PASSO IL CONTROLLO AI MIEI GENITALI!
D'ORA IN POI COMANDANO LORO E RISPONDONDO PER ME!
PASSO E CHIUDO"
"ENTERPRISE, COMANDO RIFIUTATO!
CHIUDO"
“Mi avevi promesso che mi avresti trattato male per quello che ti ho fatto fare.” protestai.
Non ammettevo distrazioni.
“Hai ragione... Cornuto!” disse con decisione interrompendo il lavoretto e allontanandomi da lei.
“E allora?” chiesi estasiato.
“Mi sono sfilata le mutandine e gliele ho poggiate sul viso per fargliele odorare...Lui mi ha chiesto di levarmi tutto il resto ed io mi sono spogliata”
“Ah! E come ce l'ha?”
“Lo vuoi proprio sapere? Come il tuo, ma un po' più storto. Le palle però sono molto più pelose delle tue...”.
“Lo hai fatto venire con una pompa?” chiesi.
“Nooo! L' ho solo lavorato un po' mentre lui con la mano mi sgrillettava la fica...”
“E tu sbavavi?”
“Ma secondo te? Con una cazzo in bocca ed un dito nella fica....”
“Però niente pompa? Lo sapevo che finiva in buca...” dissi deluso ma cercando di farla andare avanti.
“Che palle...! Aspetta.”
Si alzò andando in ingresso e la sentii frugare nella borsa. Quando tornò teneva qualcosa in mano che nel buio non vedevo bene.
“Tieni! Vediamo se e' andata in buca...” mi disse porgendomi un oggetto.
Allungai la mano e sentii un sacchettino molle che sembrava un palloncino.
“Ma cos'è un.....”
“Sì” si mi interruppe lei “Un preservativo. Ecco...”
Tirandomelo via dalla mano lo appoggiò sulla mia pancia e senti un liquido colarmi sull'ombelico.
Io rimasi immobile, pietrificato, mentre sentivo qualcosa che iniziava a scolare dai fianchi.
Lei intervenne iniziandomi a leccare la pancia e raccogliendo quel liquido colloso che mi ero appena sentito arrivare.
“Scusami” si giustificò “Sennò macchiamo le lenzuola...”
“Avete scopato?”
“...ti ho detto che sei Cornuto, no...” bisbigliò fra una slinguata e l'altra.
“Ho chiesto: Ti ha scopato?” incalzai con voce più alta.
Lei sollevò il capo ingoiando quello che aveva appena raccolto con la lingua.
“Mi ha detto che voleva trombare. Non potevo dirgli di no dopo averlo spompinato, giusto!?” fece con voce languida e innocente.
“No... certo. Hai ragione” le risposi in totale stato di confusione.
“Dopo che l'ho pompato per un po', mi ha fatto mettere alla pecorina sul letto e me lo ha infilato iniziando a pompare lui da dietro. Poi, siccome voleva venire, mi ha chiesto il permesso, ma gli ho risposto che era pericoloso in questo periodo e allora lui mi voleva prendere il ... culo...”
“Il culo?”
“Sì, il culo. Ma gli ho detto che mi facevo male senza crema e con un cazzo così grosso e che volevo che continuasse nella fica ma mettendosi un preservativo per venire insieme...”
“E ce l'aveva?”
“No. Me n'ero portata uno dei nostri e glielo ho fatto mettere...non ti dispiace vero? Te lo ricompro....”.
Aveva previsto tutto!
Non sapevo più cosa chiedere e me ne uscii con una domanda assolutamente idiota:
“E tu sei venuta?” balbettai.
“Senti Ciccio, sei scemo: mi aveva sgrillettato. Gli avevo appena ciucciato il cazzo per venti minuti. Mi sentivo una grandissima troia che ti stava facendo le corna. Mi ha scopato da dietro, e sai che mi fa impazzire. Me lo sono sentita sborrare dentro: CERTO CHE SONO VENUTA, scemo di un Cornuto!”
Me lo ero meritato!
Rimasi qualche secondo in silenzio con lei ora che si aspettava qualcosa da me.
“E poi?”
“Erano le undici, siamo rimasti un po' a parlare e prima che si facesse mezzanotte siamo andati via per non fare incazzare l'albergo. Gli ho lasciato le mutande se lui mi lasciava il preservativo per ricordo...”
“E che cazzo hai fatto fino all'una!?”
“In macchina ho iniziato ad accarezzargli l'uccello e, non ci crederai, era di nuovo duro! Allora mentre guidava glielo ho tirato fuori e l'ho preso in bocca”
“Col rischio di farlo andare fuori strada?” chiesi agitato.
“...appunto e siccome lui con la mano mi stava di nuovo toccando la fica ed io mi stavo eccitando, gli ho detto di fermarsi da qualche parte”.
“E...?”
“E.. cosa?”
“E che cazzo è successo?” chiesi nervosamente.
La sua voce si fece dolce e suadente. Mi cinse il collo con la mano avvicinando la bocca all'orecchio sussurrandomi con voce innocente ma dolcissima:
”Lui si è fermato in uno spiazzo ed io.., io... gli ho fatto un pompino. Ci ho messo parecchio per farlo sborrare visto che l'avevo già scaricato prima.
Ma l'ho ripulito tutto, giuro, fino all'ultima goccia perché non avevo fazzolettini! Poi mi ha riaccompagnato a casa.”
Mi sollevai abbracciandola e iniziando un lungo bacio.
Per qualche minuto respirammo col naso, per non volere staccare le labbra neanche un attimo.
“E quando lo rivedrai?” domandai appena le bocche si scostarono.
“Tu quando parti la prossima volta per lavoro?”
“Sul serio o come oggi?”
“...E che importanza ha, scemo....”
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Mia moglie confessa finalmente
Allora,non so da che parte cominciare, c'è tanta carne al fuoco.Siamo una coppia di 47 e 46 anni, insieme da sempre, sposati e con un figlio.Come succede a tutte le coppie prima o poi, anche noi dopo tanti anni abbiamo subito un calo di desiderio reciproco dovuto alla routine,alla monotonia e ai problemi quotidiani che ti assorbono tutte le energie.In questi ultimi anni per cercare di venirne fuori e ritrovare la nostra intesa ho cercato di capire quali erano le sue fantasie e cosa la faceva eccitare avvicinandomi anche alle tematiche cuckold per cercare di coinvolgerla.Naturalmente il pensare a lei mentre veniva presa da un'altro mi eccitava parecchio e anche lei mentre scopavamo e le raccontavo le mie fantasie godeva da matti.Purtroppo al di fuori dell'atto sessuale di questi discorsi si parlava poco e anche se poi sono riuscito a farle promettere che avremmo realizzato qualcuna di queste fantasie, in concreto successe ben poco.Sentivo che c'era qualcosa che la bloccava ma in cuor mio speravo si sbloccasse lavorondola ai fianchi con continui imput.Invece qualche giorno fà è successo quello che non mi aspettavo più anche se lo sapevo senza certezza.Partiamo dalla confessione, come spesso accade le stavo scrivendo qualche porcata su whatsapp, le solite cose, quanto sei porca, chissà se con un'altro cazzo lo saresti di piu ecc..Ad un certo punto il fulmine a ciel sereno, mi scrive: "comunque posso dirti che uno stretto lungo l'ho gia preso, scusami", potete immaginare come mi sono sentito, un conto è saperlo senza prove, un'altro è sentirselo confessare cosi candidamente.Stranamente non mi è montata la rabbia, anzi il mio cazzo si è svegliato in un attimo e lo ho risposto "cioè?".E lei: "in quel periodo ho scopato con uno, al motel,mi sono sempre sentita in colpa a tal punto che non sono piu riuscita".Io: "con chi, troia, lo sapevo, devi raccontarmi tutto".Lei: "questa sera ma giura che mi perdoni".io: "mi stai facendo eccitare come un porco e ti perdono solo se lo rifarai per me e con me".Lei:"si, forse ora si".Io:"non stò nella pelle, voglio sapere tutto, non vedo l'ora".Lei: "ok, scusami mi sento una merda perchè dovevo dirtelo prima, anche se sono certa che lo avevi già capito".Io:"lo avevo già capito ma non avevo la certezza, l'importante e che finalmente ti sei liberata da questo peso, ora cominciamo a vivere".Come potete immaginare aspettavo trepidante che tornasse dal lavoro, appena entrata mi abbraccia con le lacrime agli occhi chiedendomi scusa e sedendosi sul divano inizia a raccontarmi la storia.Ha conosciuto quest'uomo su una chat come semplice amicizia e parla oggi, parla domani, si sono scambiati il numero di cell. e sono entrati sempre più in confidenza sfogandosi a vicenda e raccontandosi ognuno le proprie storie e i propri problemi, lui separato con due figli e lei che in quel periodo non andava d'accordo con me.Questo rapporto mi ha detto che è durato 5 o 6 mesi finchè un giorno lui le disse che voleva incontrarla e lei accetto.Lui era di Torino e una sera si incontrarono, andarono a mangiare e parlarono molto, si creò una bella sintonia e decisero di rivedersi ancora.La seconda volta, vista la lontananza decise di prendere una camera in albergo per non dover fare la strada di ritorno la notte, lei si fermò in pezzeria, prese due pizze e mangiarono in camera sul letto.Dopo mangiato iniziarono a baciarsi e toccarsi, lui la leccò e la masturbò facendola godere molto e lei fece altrettanto, un bel pompino, aveva un cazzo stretto di diametro ma molto lungo e mi ha confessato che aveva un buon sapore e le è piaciuto molto.Arrivati al culmine dell'eccitazione lui le ha chiesto di poterla scopare, lei era bagnatissima e ne aveva una gran voglia ma non avevano i preservativi e non se l'è sentita(non prendeva la pillola).Allora giusto per farlo comunque godere si è dedicata al suo cazzo con la bocca facendolo impazzire fino a farlo godere, lui stava per veniree continuava dirglielo pensando di toglierlo dalla sua bocca ma lei non lo ascoltò e lo fece sborrare in bocca continuando a pomparlo finchè non uscì l'ultima goccia.Aveva la bocca piena di sborra di uno che non era suo marito ed era eccitata come la più grande delle troie, lui era in estasi e le disse che non aveva mai goduto in questo modo fantastico.Per quella sera finì così ma naturalmente non la storia.Si incontrarono ancora una volta, stessa procedura, cena e poi a letto, mi ha raccontato che era in accappatoio, lo aprì e lui era già eccitato, lei si tuffò sul cazzo e inizio a spompinarlo, lui la spogliò e la leccò per bene infilandole qualche dito nella figa fradicia.E fu così che arrivò il momento, mise il preservativo e la penetrò, mi ha detto che non capiva più nulla, era in estasi, quel cazzo sguazzava nei suoi umori, lo sentiva entrare e uscire in tutta la lunghezza e si sentiva troia ma libera, l'unico problema è che era troppo lungo e quando le sbatteva in fondo le faceva male.La prese in diverse posizioni e alla fine lei volle cavalcarlo, è la sua posizione preferita, ma mi ha detto che non riuscì a prenderlo tutto per via del dolore ma che ebbe un orgasmo da paura.Lo fecero per tre volte quella sera e godette come mai aveva goduto, purtroppo come spesso succede lui si innamorò e lei invece si riempì la testa di sensi di colpa e decise di interrompere la relazione.Questo è quanto, ora ditemi,cosa pensate ora della mia signora?Ora sembra più serena e anche se non ci siamo ancora arrivati la vedo molto decisa e più complice nel voler realizzare le mie fantasie, speriamo presto.
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11 years ago
pillinca,
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per le donne di sexylombardia
petali di rosa. Passa il vento e vi solleva o petali di rosa che a terra vi adagiate come ali di farfalle stanche mentre il giallo diseccato dei pistilli resta inerme a guardare le rosse bianche spoglie che in volo verso l'alto più non san tornare. Ma l'uccellino dalla nota lieve canta ed esulta sù quel caldo candido tappeto di petali di rosa. Eh! la vita eterno effluvio di gioia nella sua breve fragilità. un bacio a tutte Valerio1000
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17 years ago
valerio,
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