Esco dal ufficio alle 21:10. Cammino infreddolita verso la fermata del bus. La città è deserta e laconico un video attaccato alla palina della GTT mi comunica che il prossimo pullman non passerà prima di 20 minuti. Impreco mentalmente e mi metto in cammino verso casa. Attraverso una serie di viuzze buie e strette che attraversano il centro cittadino. Qua e la incontro gruppetti di uomini che bevono birra e fumano qualcosa che non sembra essere tabacco. Istintivamente stringo la borsetta a me e senza mai alzare lo sguardo da terra accelero il passo. Passando davanti ad uno di questi gruppetti sento provenire qualche commento in una lingua che non comprendo seguito da delle risate.
Faccio finta di nulla. Continuo spedita verso casa. Giro a destra, poi a sinistra, poi di nuovo a destra.
Sento in lontananza un furgoncino avvicinarsi. Mi sposto a bordo strada per lasciargli lo spazio per passare. Il furgoncino si avvicina. Rallenta. Si affianca. Il portellone laterale si apre. Due mani mi afferrano per le braccia e mi trascinano dentro. Pietrificata non riesco a gridare. Il portellone viene chiuso. Incomincio a scalciare nel vano tentativo di liberarmi. Dietro di me qualcuno esclama ” Wow she bites ”. qualcun altro, forse l’uomo che mi immobilizza risponde” Do not waste time! Move! Before she screams!”. Altre due mani compaiono nel mio campo visivo. Stringono qualcosa di bianco che mi viene premuto sul viso. Un odore pungente si insinua nelle mie narici e nella mia gola mentre respiro a fatica attraverso il fazzoletto. L’odore penetra e sale fino alla fronte dove sento il cuore che pulsa all’impazzata. Poi tutto diventa distorto, offuscato. Piombo nelle tenebre più nere.
Lentamente apro gli occhi. Ho la vista appannata e non riesco a capire dove mi trovo. Il corpo mi duole. Sento freddo e le tempie mi pulsano. Non riesco a muovermi. Lentamente riprendo a vedere.
Alla mia sinistra incomincia a prendere forma quello che sembra essere uno scantinato buio e umido. Su una panca vedo dei vestiti buttati alla rinfusa. Riesco a riconoscere una borsetta di Luis Vitton rovesciata sul pavimento. Fatico a respirare. Ho qualcosa in bocca che mi impedisce di parlare, qualcosa di rotondo e morbido, delle dimensioni di un mandarino.
Continuo a guardarmi lentamente intorno mentre recupero pian piano le forze e la vista.
Davanti a me c’è una televisione accesa. La luce che proviene dalla tv mi infastidisce. Dopo qualche istante riesco a mettere a fuoco. La tv mostra un inquadratura fissa di una donna bionda completamente nuda, sdraiata pancia sotto su una sudicia brandina. Le gambe, divaricate, sono legate all’intelaiatura del letto per mezzo di fasce di cuoio. Le braccia, distese anch’esse, sono legate al letto. Con lo sguardo percorro il suo corpo. Noto il suo ano, parzialmente dilatato, attraversato da un rivolo di liquido bianco che fuoriesce e cola lungo la vagina e finisce per perdersi nel materasso chiazzato. Rabbrividisco. Con lo sguardo continuo a scendere sul suo corpo. Mi soffermo sul legaccio stretto alla sua caviglia destra. Lì, parzialmente nascosto, si intravede qualcosa. Un disegno. Un tatuaggio. Lo stelo di una rosa. Il sangue mi gela nelle vene e il cuore mi si ferma nel momento in cui riconosco il tatuaggio e realizzo che, la donna che la tv sta mostrando, sono io.
Istintivamente tento di liberarmi. Mi dimeno ma i lacci non mi lasciano liberta di movimento. Tento di sollevarmi e vedo, dal video davanti a me, il mio ano contrarsi e un fiotto copioso di liquido bianco schizzare fuori arrivando a macchiare il materasso all’altezza delle mie ginocchia.
Grido dal dolore che provo al sedere. Ma dalla mia gola esce solo un mugolo soffocato e attutito dalla pallina di gomma ho dentro la bocca.
Una voce dietro rompe il silenzio.
“Finnaly she woke up!”
Immediata un seconda voce risponde “yeah… I was thinking that we fucked her to death”
Resto immobile con lo sguardo fisso in avanti, verso la tv. Improvvisamente l ‘immagine incomincia a muoversi. Prima in modo sconnesso. Poi ritorna fissa sul mio corpo. Capisco che qualcuno ha preso in mano la videocamera che prima era piazzata esattamente dietro di me.
Provo a gridare. Ma solo un altro fievole mugugno esce dalla mia bocca.
“ Shut up! No one can hear you!” esclama una voce dietro di me.
L’inquadratura incomincia a girare e inquadra le gambe di un uomo, gli addominali scolpiti e un enorme pene nero che continua a crescere. L’inquadratura si sposta di nuovo. Questa volta è più alta e di tre quarti rispetto al mio sedere. L’uomo sale sul letto, si posiziona dietro di me.Con la mano sinistra mi afferra per la coda dei capelli e mi gira la testa in modo che sia obbligata a guardare la televisione che mostra il mio corpo nudo e legato alla branda.
Con la mano destra afferra l’enorme pene.
Con irruenza lo appoggia sul mio ano. Sento la sua enorme cappella farsi strada nel mio buchetto. Tento di dimenarmi, di opporre resistenza. Contraggo il sedere nel vano tentativo di impedirgli di entrare ma una fitta mi trafigge quando la sua cappella entra completamente. Emetto un sordo mugolo che si blocca in gola e lui esclama “ Yeah babe…. Fight for your asshole!!!! ”
Resto ferma, immobile, obbligata a guardare le immagini che la tv sta trasmettendo di me.
Dall’ inquadratura vedo perfettamente il suo pene entrare centimetro dopo centimetro dentro il mio corpo. Il dolore aumenta. Il mio ano è dilatato all’estremo. mi sento sempre più piena mentre il suo enorme membro si fa strada dentro me. Mi sento quasi scoppiare quando è tutto dentro. Ora incomincia a estrarlo, lentamente. La sensazione di pienezza lascia spazio ad un bruciore mentre il suo pene esce lentamente. Quando si incomincia a intravedere la cappella uscire, l’omaccione torna a spingere con più irruenza facendolo entrare di nuovo tutto. Preso dall’eccitazione l’uomo incomincia a cavalcarmi con veemenza spingendo sempre più forte. Sento il suo enorme pene dentro di me farsi strada fino al mio stopaco. L’omaccione continua a cavalcarmi instancabilmente. Obbligata a guardare quello che mi sta facendo incomincio a gridare e a piangere ma solo dei fievoli suono riescono a fuoriscere dalle mie labbra. Infine mi lascia la testa e mi prende dai fianchi. Ormai, sento che sta per venire. Mi afferra e mi tira verso di se mentre col bacino spinge in avanti. Mi sento completamente piena quando il suo seme mi inonda..
L’inquadratura gira e torna a riprendermi da dietro. Il mio ano è completamente spalancato.
Cola copiosamente del seme dell’ omaccione e ad ogni mio singhiozzo il mio ano si contrarre dolorosamente espellendo parte del seme che ho dentro di me con un piccolo schizzo.
Sento applaudire e qualcuno dire “ It’s my time now..”
L’inquadratura si muove e la videocamera passa di mano. Un altro uomo si mette dietro di me e senza indugio infila tutto il suo pene dentro in un sol colpo. Il mio buchetto ormai devastato non riesce più ad opporre resistenza e io mi abbandono ai capricci dei miei carcerieri. Chiudo gli occhi mentre mi frugano ripetutamente dentro con insistenza e impeto. Riesco solo più a sentire in lontananza una canzone …
Hells bells
Hells bells, you got me ringing
Hells bells, my temperature's high
Hells bells
Hells bells, satan's coming to you
Hells bells, he's ringing them now
Those hells bells, the temperature's high
Hells bells, across the sky
Hells bells, they're taking you down
Hells bells, they're dragging you down
Hells bells, gonna split the night
Hells bells, there's no way to fight
Hells bells
Sudata e frastornata spalanco gli occhi e mi metto subito a sedere sul letto. Sono tutta sudata. La radio sveglia sul mio comodino segna le 6:00. La voce di un dj irrompe nella stanza quando la sveglia suona . “ Ben svegliati gente sono le sei del mattino e vi abbiamo appena trasmesso Hells Bells degli acdc…. Questo di sicuro vi darà la carica…..”. Con il cuore in gola spengo la radio. “Ma è stato tutto un sogno?” penso. Una brezza fredda entra dalla finestra spalancata. Le tende si muovono sospinte dal aria che entra. “Strano cha abbia lasciato la finestra aperta ieri sera” penso. Faccio per alzarmi dal letto quando una piccola fitta mi attraverso il sedere. Rabbrividisco. Infilo la mano sotto il pigiama e le mutandine. Sento che il mio sedere e fradicio. Tolgo la mano. La guardo ed è bagnata di un liquido denso e bianco: il cuore mi sale in gola. “ ma allora non è stato un sogno?”
ps.
Il racconto e frutto della mia fantasia. riferimenti a fatti persone realmente esistiti eo accaduti è puramente casuale
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Mia moglie confessa finalmente
Allora,non so da che parte cominciare, c'è tanta carne al fuoco.Siamo una coppia di 47 e 46 anni, insieme da sempre, sposati e con un figlio.Come succede a tutte le coppie prima o poi, anche noi dopo tanti anni abbiamo subito un calo di desiderio reciproco dovuto alla routine,alla monotonia e ai problemi quotidiani che ti assorbono tutte le energie.In questi ultimi anni per cercare di venirne fuori e ritrovare la nostra intesa ho cercato di capire quali erano le sue fantasie e cosa la faceva eccitare avvicinandomi anche alle tematiche cuckold per cercare di coinvolgerla.Naturalmente il pensare a lei mentre veniva presa da un'altro mi eccitava parecchio e anche lei mentre scopavamo e le raccontavo le mie fantasie godeva da matti.Purtroppo al di fuori dell'atto sessuale di questi discorsi si parlava poco e anche se poi sono riuscito a farle promettere che avremmo realizzato qualcuna di queste fantasie, in concreto successe ben poco.Sentivo che c'era qualcosa che la bloccava ma in cuor mio speravo si sbloccasse lavorondola ai fianchi con continui imput.Invece qualche giorno fà è successo quello che non mi aspettavo più anche se lo sapevo senza certezza.Partiamo dalla confessione, come spesso accade le stavo scrivendo qualche porcata su whatsapp, le solite cose, quanto sei porca, chissà se con un'altro cazzo lo saresti di piu ecc..Ad un certo punto il fulmine a ciel sereno, mi scrive: "comunque posso dirti che uno stretto lungo l'ho gia preso, scusami", potete immaginare come mi sono sentito, un conto è saperlo senza prove, un'altro è sentirselo confessare cosi candidamente.Stranamente non mi è montata la rabbia, anzi il mio cazzo si è svegliato in un attimo e lo ho risposto "cioè?".E lei: "in quel periodo ho scopato con uno, al motel,mi sono sempre sentita in colpa a tal punto che non sono piu riuscita".Io: "con chi, troia, lo sapevo, devi raccontarmi tutto".Lei: "questa sera ma giura che mi perdoni".io: "mi stai facendo eccitare come un porco e ti perdono solo se lo rifarai per me e con me".Lei:"si, forse ora si".Io:"non stò nella pelle, voglio sapere tutto, non vedo l'ora".Lei: "ok, scusami mi sento una merda perchè dovevo dirtelo prima, anche se sono certa che lo avevi già capito".Io:"lo avevo già capito ma non avevo la certezza, l'importante e che finalmente ti sei liberata da questo peso, ora cominciamo a vivere".Come potete immaginare aspettavo trepidante che tornasse dal lavoro, appena entrata mi abbraccia con le lacrime agli occhi chiedendomi scusa e sedendosi sul divano inizia a raccontarmi la storia.Ha conosciuto quest'uomo su una chat come semplice amicizia e parla oggi, parla domani, si sono scambiati il numero di cell. e sono entrati sempre più in confidenza sfogandosi a vicenda e raccontandosi ognuno le proprie storie e i propri problemi, lui separato con due figli e lei che in quel periodo non andava d'accordo con me.Questo rapporto mi ha detto che è durato 5 o 6 mesi finchè un giorno lui le disse che voleva incontrarla e lei accetto.Lui era di Torino e una sera si incontrarono, andarono a mangiare e parlarono molto, si creò una bella sintonia e decisero di rivedersi ancora.La seconda volta, vista la lontananza decise di prendere una camera in albergo per non dover fare la strada di ritorno la notte, lei si fermò in pezzeria, prese due pizze e mangiarono in camera sul letto.Dopo mangiato iniziarono a baciarsi e toccarsi, lui la leccò e la masturbò facendola godere molto e lei fece altrettanto, un bel pompino, aveva un cazzo stretto di diametro ma molto lungo e mi ha confessato che aveva un buon sapore e le è piaciuto molto.Arrivati al culmine dell'eccitazione lui le ha chiesto di poterla scopare, lei era bagnatissima e ne aveva una gran voglia ma non avevano i preservativi e non se l'è sentita(non prendeva la pillola).Allora giusto per farlo comunque godere si è dedicata al suo cazzo con la bocca facendolo impazzire fino a farlo godere, lui stava per veniree continuava dirglielo pensando di toglierlo dalla sua bocca ma lei non lo ascoltò e lo fece sborrare in bocca continuando a pomparlo finchè non uscì l'ultima goccia.Aveva la bocca piena di sborra di uno che non era suo marito ed era eccitata come la più grande delle troie, lui era in estasi e le disse che non aveva mai goduto in questo modo fantastico.Per quella sera finì così ma naturalmente non la storia.Si incontrarono ancora una volta, stessa procedura, cena e poi a letto, mi ha raccontato che era in accappatoio, lo aprì e lui era già eccitato, lei si tuffò sul cazzo e inizio a spompinarlo, lui la spogliò e la leccò per bene infilandole qualche dito nella figa fradicia.E fu così che arrivò il momento, mise il preservativo e la penetrò, mi ha detto che non capiva più nulla, era in estasi, quel cazzo sguazzava nei suoi umori, lo sentiva entrare e uscire in tutta la lunghezza e si sentiva troia ma libera, l'unico problema è che era troppo lungo e quando le sbatteva in fondo le faceva male.La prese in diverse posizioni e alla fine lei volle cavalcarlo, è la sua posizione preferita, ma mi ha detto che non riuscì a prenderlo tutto per via del dolore ma che ebbe un orgasmo da paura.Lo fecero per tre volte quella sera e godette come mai aveva goduto, purtroppo come spesso succede lui si innamorò e lei invece si riempì la testa di sensi di colpa e decise di interrompere la relazione.Questo è quanto, ora ditemi,cosa pensate ora della mia signora?Ora sembra più serena e anche se non ci siamo ancora arrivati la vedo molto decisa e più complice nel voler realizzare le mie fantasie, speriamo presto.
101519
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11 years ago
pillinca,
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per le donne di sexylombardia
petali di rosa. Passa il vento e vi solleva o petali di rosa che a terra vi adagiate come ali di farfalle stanche mentre il giallo diseccato dei pistilli resta inerme a guardare le rosse bianche spoglie che in volo verso l'alto più non san tornare. Ma l'uccellino dalla nota lieve canta ed esulta sù quel caldo candido tappeto di petali di rosa. Eh! la vita eterno effluvio di gioia nella sua breve fragilità. un bacio a tutte Valerio1000
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17 years ago
valerio,
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