Giulia e Lucio (amici di vecchia data ) ci avevano invitato alla festa di compleanno di lei. Eravamo sei coppie più Luciana che come al solito si aggrega da quanto è separata. Tredici a tavola?
Per Lucio impossibile. Così all’ultimo istante era arrivato quello lì, il responsabile di tutto secondo me, sulla quarantina, fisico da atleta, un po’ brizzolato esperto di taekquondo e amante di un sacco di cose strane. Strano anche il suo nome : Duccio. Il classico stronzetto, insomma, che deve fare colpo a tutti i costi. Ma siamo stati bene durante la cena. Chianti e lambrusco in coda , ammazzacaffè insomma eravamo su di giri tutti e abbiamo cominciato con le barzellette che , manco a dirlo, avevano in Duccio l’assoluto protagonista. Paola aveva bevuto qualcosa come tutti, e rideva quasi sguaiata (come in genere non fa) alle barzellette più sconce e più sceme. Già. Poi da lì le battutine, le foto a cosce scoperte delle donne tra mille risate, i racconti, persino le fantasie, insomma si stava riscaldando l’ambiente ma mai e poi mai potevo immaginare quello che sarebbe successo. Non ricordo chi lo disse per primo (ma tendo a credere ovviamente che sia stato proprio lui) ma comunque mentre andava il terzo giro di caffèsport si discuteva se le donne “lo riconoscono” dentro , se cioè al buio saprebbero riconoscere quello del marito tra tanti. Eravamo seduti, ricordo, qualcuna in modo, come dire, non proprio composto, l’atmosfera insomma era strana. La discussione si animò molto con scommesse e strane opposte certezze. Non mi sfuggivano nonostante fossi brillo o quasi, i toccamenti. Ad un certo punto e questo fu chiaramente Lucio (il padrone di casa) a farlo, venne fuori la proposta : perché non proviamo. Una follia strana, un’eccitazione ed un imbarazzo che ricordo palpabile. Ma lui andava avanti. Era appena arrivato a casa loro un maxi frigorifero , di quelli enormi con dispenser davanti. Lo scatolone era grandissimo e ancora nel ripostiglio. Tra urletti scandalizzati e le donne che piangevano dal ridere la proposta era quella di sorteggiare una delle presenti farla entrare nello scatolone e praticare una bella apertura in modo che potesse uscire solo il posteriore. In effetti era abbastanza grosso da contenere una donna chinata.
Gli uomini che aderivano si sarebbero alternati brevemente senza parlare cercando di , si, insomma penetrarla per qualche istante. Era ovviamente importante che ci stesse anche il marito. Ridevamo come matti e cercavo di far capire che si trattava di un gioco impossibile : primo perché brilli come eravamo c’era il rischio molti non sarebbero riusciti in una situazione così strana e poi perché tra il giocare ed il fare moltissimi e moltissime non avrebbero aderito. Ma oramai la situazione era degenerata. Solo una coppia che conoscevamo poco si era tirata fuori pur aderendo moralmente mentre Luciana ovviamente senza marito, non avrebbe partecipato al sorteggio e da lì vi lascio immaginare l’ilarità, le battute. Arrivò lo scatolone con le donne che scherzavano facendo vedere di essere molto interessate ma ero convinto che il gioco si sarebbe fermato molto prima.
“Sia ben chiaro- sentii con mia grande sorpresa lucio dire- solo davanti ,una penetrazione normale , insomma in fica, e non più di sessanta secondi per uno non è un orgia è una scommessa” . Non mi avevano affatto ascoltato sulla “scarsa prudenza”per noi maschietti che rischiavamo una brutta figura. Soprattutto per il marito della “fortunata” come avrebbe reagito? Mentre stavo ancora facendo il grillo parlante del gruppo vedevo Paola molto divertita e con lo sguardo che le conoscevo quando parlava delle sue fantasie (questa era proprio , se non i questi termini, una di quelle che mi aveva confessato) . E si andava avanti
Comparve un mazzo di carte. Asso di bastoni ( ma che fantasia eh?) tra altre 4 carte da mescolare ognuna avrebbe scelto la carta e quella che avrebbe preso l’asso sarebbe entrata nello scatolone. Si continuava a ridere e scherzare. Non sembrava possibile realizzare davvero il gioco. Carte sul tavolo, la scelta Luisa! L’asso di bastoni a Luisa. Ma candidamente confessò: Aveva giocato sino a quel momento perchè si divertiva ( visto? lo sapevo) ma non poteva. Aveva l’assorbente. Propose facendo scoppiare un’altra risata sfrenata con gente che si rotolava a terra, di farlo con le mani. No, non era quello il senso. Allora nuova estrazione e stavolta tra le quattro restanti più la lei della coppia che si era chiamata fuori in un primo momento. Paola ! Asso di bastoni proprio a Paola (considerata da tutti chissà perché, la meno intraprendente e la meno spregiudicata). Altre risate, e lei che mi gela dicendo”va bene andiamo avanti”. Sentivo una strana sensazione. Le gambe molli, un’eccitazione diversa, quasi sofferta, nonostante le nostre esperienze, ma anche un senso di profondo fastidio alla bocca dello stomaco. E nonostante tutto, una certezza: non ce l’avrei fatta in quella situazione. Non si sarebbe lui predisposto. Sempre ridendo dissi che era impossibile perché non potendo io scadeva il gioco. Arrivarono cuscini e insulti divertiti e Giulia la più scatenata di tutti disse chiaramente: “ se non ce la fai non fa niente, Paola dovrebbe dire che non ha riconosciuto in nessuno quello del marito e poi chiamando le altre a sostegno disse “ vorrà dire che ti daremo una mano tutte no? “. "Su aggiunse- fuori dalla stanza gli uomini tranne Lucio "che doveva preparare lo scatolone. Aspettammo una decina di minuti tra risate e la strana ansia che mi aveva preso. Ero convinto in cuor mio che si trattasse di uno scherzo che Paola si sarebbe tirata indietro. Così quando Giulia ci fece rientrare quasi non volevo credere ai miei occhi. La stanza era in penombra, una musica sottofondo, due delle donne presenti in slip reggiseno e autoreggenti ( Giulia ovviamente per prima) e al centro lo scatolone dal quale biancheggiava senza ombra di dubbio (e del resto non era tra le presenti) il culetto nudo di Paola. In effetti visto così non era niente male. Non rideva più nessuno. C’era una stranissima atmosfera.
Mi girava la testa, stavo male. Ma sentivo anche un singolare formicolio. Non lì. In testa. Giulia raccomandò a tutti gli uomini di non aprire bocca. L’unica che scherzava e aveva un tono di voce tra il brillo e l’eccitato era Paola che da dentro lo scatolone diceva cose che non registravo. Le rispettive mogli si avvicinarono ai mariti per iniziare a toccare e dar loro una mano. Io rimasi un po’ indietro a inseguire sensazioni e pensieri . Lucio era in poltrona che sorrideva un po’ inebetito e fu Giulia ad avvicinarsi a me sorridendo e accarezzandomi il viso e chiedendomi: “ vediamo se ci riesci, posso aiutarti io? e così dicendo aveva messo la sua mano dolcemente sulla mia patta. Ora la musica copriva il silenzio e qualche mugolio. Ero eccitato, vedevo l’irreale sedere di Paola nudo uscire dalla scatola e Giulia che mi aveva slacciato i pantaloni e lo accarezzava con tenerezza, toccandolo piano piano con i primi effetti già evidenti. Luciana che si era sacrificata per Duccio doveva aver fatto un lavoro straordinario perché dopo neanche due minuti proprio lo stronzetto si avvicinò alla scatola esibendo un’erezione notevole. “Questo Paola è il numero uno” sentenziò forte Lucio. Sentii un tuffo al cuore strano ( chissà perché) nel vedere il membro di Duccio , sicuramente più grosso del mio ed eccitatissimo avvicinarsi a quel sedere così asettico e irreale nudo in mezzo la stanza, cercare per qualche istante la strada e penetrarla con facilità, fu davvero una sensazione assurda. Paola doveva essere eccitatissima. Avvertii chiaramente il suo lamento e capii che l’uccello di Duccio scivolava dentro senza nessuna resistenza. Anzi, nonostante la musica percepimmo chiaramente il rumore degli umori di Paola . Un pugno allo stomaco! Sentii quello e persi subito l’erezione che Giulia aveva faticosamente provocato. Duccio si muoveva lentamente , Paola mugolava cercando di non farsi sentire dentro la scatola, Giulia mi sorrise, mi sussurrò all’orecchio “ su dai tranquillo ” e dopo aver dato uno sguardo a suo marito per cercarne l’approvazione tacita si chinò e prese in bocca il mio cazzo, con leggerezza, quasi con rispetto, sfiorandolo prima con la lingua, avvolgendolo piano piano con le sue labbra carnose. La reazione fu immediata, ripresi subito quota proprio mentre Lucio diceva “ ok basta così” avanti il secondo . Si presentò Marco, la moglie lo accompagnava nei pochi metri che lo separavano dalla scatola tenendo per mano il suo membro, fuori dei pantaloni aperti, ricurvo verso l’alto. Il sedere di mia moglie ora si muoveva con voluttà. La penetrò con slancio mentre Lucio diceva questo è il numero due. Giulia ora muoveva la sua bocca lungo la mia verga circondandola quasi con affetto con le sue labbra. Sentivo la sua solidarietà la sua eccitazione, allungai una mano e le sfiorai un seno , lei gradì e allora lo presi con decisione in mano scansando il reggiseno nel momento in cui accadde l’imprevisto. Paola si lementava dentro la scatola, muoveva il sedere, era eccitatissima mentre Marco la penetrava e lui soffocando un singhiozzo lo tirò fuori improvvisamente prima dei 60 secondi e trattenendo un gemito lo prese in mano e schizzò sul sedere di Paola. Un lunghissimo getto, il primo si infranse sul cartone facendo persino rumore, gli altri colarono sul suo sedere e sul pavimento”.
Ahiiiii – disse Lucio – questo non vale… zitti tutti lo stesso” Marco era imbarazzato, Paola, invece era chiaramente venuta.
Lo capii dalle contrazioni forti e dai sussulti delle natiche. Luciana prese in mano letteralmente la situazione. Si precipitò su Marco afferrandoglielo, dirigendo gli ultimi schizzi sulle terga di Paola e spremendolo come ad una mungitura. Poi con un paio di tovaglioli provvide ad asciugare Paola che continuava a mugolare senza più fare neanche le battute spiritose e pulì anche a terra.
No Paola non avrebbe scelto numero due : sapeva quanto io fossi più lungo nel venire. Questo pensiero mi esplose dentro sorprendendomi mentre Giulia aveva estratto dalla sua bocca il mio membro in forma splendida e mi tirava verso la scatola. Me lo teneva in mano e lo fece sino a pochi centimetri dalla fica di mia moglie che riuscii a vedere spalancata come poche volte dopo i due membri presi . “Questo è il numero tre disse forte Lucio”
Trovai la strada con incredibile facilità nonostante la posizione, sentii lei accomodarsi, spostarsi per essere penetrata meglio spingendo il bacino verso il membro che penetrava con desiderio: la sua fica era un lago. Mi domandai come avrebbe potuto riconoscerlo. Penetrai sino a fondo la prima volta sentendo che contraeva i muscoli che lo “voleva sentire bene”. Prendeva la sfida sul serio. Lo lasciai fermo qualche secondo, poi diedi due colpi violenti, improvvisi, profondi quasi dettati da quella rabbia che in fondo sentivo un po’ nello stomaco ma che ormai era stata travolta dall’emozione e dall’eccitazione.
Quando Lucio disse “ Ok stop” si sembrava di aver appena iniziato, di aver dato si e no tre quattro colpi” . Mi staccai con difficoltà, sentii un “flop” a segnalare l’eccitazione di lei che aveva proprio i n quel momento cominciato a muoversi forte e lei che commentò “eh nooo. Proprio ora…” Segno che, come avevo intuito stava per venire di nuovo.
“ Zitta tu, la dentro” le disse ridendo Lucio. Mi allontanai, Giulia venne subito da me, mi accompagnò alla poltrona “Vieni , mi disse” senza che avesse a quel punto alcun obbligo e solo allora mi resi contro che Luciana stava nell’angolo della stanza a masturbare Duccio il primo che era stato con Paola. Claudio con la moglie dietro si avvicinò rapidamente alla scatola e mi sostituì con facilità. “ Quattro “urlò Lucio” . Vidi di sfuggita un membro estremamente simile al mio . Entrò di slancio e cominciò a pompare con velocità, decisione, forza . Neppure dieci secondi e Paola si lasciò andare in un siiii lunghissimo muovendo il sedere all’impazzata venendo una, due volte. Mia moglie è multi orgasmica e sembrava non smettere mai. Giulia comprensiva me lo aveva ripreso in mano, sentii la sua bocca vicino al mio orecchio dirmi “su rilassati vieni pure non ti preoccupare” masturbandomi un po’ più forte e guardando Paola muoversi e godere con il quarto cazzo preso; non resistetti un secondo di più e venni non pensando neppure di sporcare vestito o poltrona. Venivo con contrazioni violente soffocando i singulti mentre Giulia nell’orecchio mi incitava eccitandosi “si su daiii, così, tutta, su Pino non ti preoccupare, dai su è bello, bravo, bravissimo , guarda Paola che troiona come gode, suuuu dai” e mentre diceva così con la sinistra prese la mia mano che era poggiata sul bracciolo e se la mise tra le gambe sugli slip ormai fradici che scansai per inserirle un dito ed aiutarla a venire anche lei mentre mi teneva forte l’uccello che continuava ad avere contrazioni continue e sussulti ormai senza più sperma che scivolava sulla mia pancia, sulle copertine. Stringeva fortissimo le gambe Giulia mentre veniva e Giorgio, l’ ultimo si avvicinava alla scatola. La sua erezione era imponente . “Questo è il cinque commentò la voce di Lucio un po’ affannata “ Penetrò con qualche difficoltà , forse perché lei aveva leggermente cambiato posizione, si aiutò con le mani , cosa che Lucio redarguì “ abbiamo detto niente mani” ricordò. Una volta dentro si mosse con lentezza, io lo vedevo appena nello stato di post orgasmo che stavo provando , con Giulia che non lo aveva lasciato e anzi sembrava piacevolmente intenta a giocare con il mio cazzo bagnatissimo e ora molto meno eretto scivolando sullo sperma. Ok basta tempo scaduto sentenziò Lucio in un silenzio irreale. Paola non commentò. Giorgio andò verso la moglie che comprensiva lo portò sul divano a finire mentre Lucio che lo aveva tirato fuori e che era chiaramente venuto da solo (forse mentre Giulia stava con me) accese le luci dicendo ok Paola puoi ricomporti ed uscire. Giorgio protestò debolmente ma la moglie affrettò i movimenti” e fu zittito dall’applauso dei presenti che accoglieva l’apertura della scatola. Paola né uscì fuori con un sorriso, seminuda per un attimo mentre si tirava giù la gonna il volto stravolto ma con una curiosa luce. Era bellissima per me, a dispetto dei suoi quasi 45 anni . Le autoreggenti, quell’espressione un po canagliesca che aveva nel girare attorno lo sguardo con un gesto di sfida divertita cercando subito il mio volto. Ero rimasto sulla poltrona. Lei appena mi inquadrò si slanciò verso di e prima che mi alzassi mi si abbattè violentemente addosso abbracciandomi e baciandomi. Si accorse dei pantaloni bagnati, ci passò sopra la mano tenendola lì e sussurrandomi all’orecchio “ mi pare che non ti sia dispiaciuto eh?”. “Ah se per questo neanche a te" risposi. Uno sguardo intenso tra noi due, una risata e un lunghissimo bacio suggerì un altro grande spontaneo applauso dei presenti. “ Zitti, zitti allora Paola , 5 bottiglie di champagne , Don Perignon , pagato dai presenti se indovini. Chi era Pino dei cinque che ti hanno scopato ?”
Paola si stava finendo di allacciare la gonna nel silenzio. Guadagnò il centro della stanza. La musica si era spenta e tutti aspettavano. Lei finì di riassettarsi la gonna, sembrava analizzare gli uomini, soppesarli, da consumata attrice come mai avevo pensato lasciò qualche secondo di suspense.
“ Avevo ragione io –disse- sin dall’inizio. E’ difficilissimo riconoscerlo dalle forme” ( la sbornia mi era improvvisamente passata e sentivo il cuore in gola, ero emozionato, pendevo come tutti dalle sue labbra)
“Ma- aggiunse girando lo sguardo verso di me- prima devo dire una cosa onestamente. Pino, scusa, mi è piaciuto tanto questo gioco lo ammetto, però non lo rifarei . Perché...- e lasciò passare qualche secondo – “perché ho capito una cosa. Pino era sicuramente il NUMERO TRE” disse attendendo poi qualche secondo che finissero applausi e gridolini di sorpresa.
“Perché è l’unico dei cinque che ha fatto l’amore con me e non mi ha solo penetrata, anche se per pochi secondi. No la forma non l’ho riconosciuta , sono sincera, ma dopo pochi secondi che l’avevo dentro ho capito che era lui. Si volse verso di me : “Pino, mi disse, ti amo tanto”
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17 years ago
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Mia moglie confessa finalmente
Allora,non so da che parte cominciare, c'è tanta carne al fuoco.Siamo una coppia di 47 e 46 anni, insieme da sempre, sposati e con un figlio.Come succede a tutte le coppie prima o poi, anche noi dopo tanti anni abbiamo subito un calo di desiderio reciproco dovuto alla routine,alla monotonia e ai problemi quotidiani che ti assorbono tutte le energie.In questi ultimi anni per cercare di venirne fuori e ritrovare la nostra intesa ho cercato di capire quali erano le sue fantasie e cosa la faceva eccitare avvicinandomi anche alle tematiche cuckold per cercare di coinvolgerla.Naturalmente il pensare a lei mentre veniva presa da un'altro mi eccitava parecchio e anche lei mentre scopavamo e le raccontavo le mie fantasie godeva da matti.Purtroppo al di fuori dell'atto sessuale di questi discorsi si parlava poco e anche se poi sono riuscito a farle promettere che avremmo realizzato qualcuna di queste fantasie, in concreto successe ben poco.Sentivo che c'era qualcosa che la bloccava ma in cuor mio speravo si sbloccasse lavorondola ai fianchi con continui imput.Invece qualche giorno fà è successo quello che non mi aspettavo più anche se lo sapevo senza certezza.Partiamo dalla confessione, come spesso accade le stavo scrivendo qualche porcata su whatsapp, le solite cose, quanto sei porca, chissà se con un'altro cazzo lo saresti di piu ecc..Ad un certo punto il fulmine a ciel sereno, mi scrive: "comunque posso dirti che uno stretto lungo l'ho gia preso, scusami", potete immaginare come mi sono sentito, un conto è saperlo senza prove, un'altro è sentirselo confessare cosi candidamente.Stranamente non mi è montata la rabbia, anzi il mio cazzo si è svegliato in un attimo e lo ho risposto "cioè?".E lei: "in quel periodo ho scopato con uno, al motel,mi sono sempre sentita in colpa a tal punto che non sono piu riuscita".Io: "con chi, troia, lo sapevo, devi raccontarmi tutto".Lei: "questa sera ma giura che mi perdoni".io: "mi stai facendo eccitare come un porco e ti perdono solo se lo rifarai per me e con me".Lei:"si, forse ora si".Io:"non stò nella pelle, voglio sapere tutto, non vedo l'ora".Lei: "ok, scusami mi sento una merda perchè dovevo dirtelo prima, anche se sono certa che lo avevi già capito".Io:"lo avevo già capito ma non avevo la certezza, l'importante e che finalmente ti sei liberata da questo peso, ora cominciamo a vivere".Come potete immaginare aspettavo trepidante che tornasse dal lavoro, appena entrata mi abbraccia con le lacrime agli occhi chiedendomi scusa e sedendosi sul divano inizia a raccontarmi la storia.Ha conosciuto quest'uomo su una chat come semplice amicizia e parla oggi, parla domani, si sono scambiati il numero di cell. e sono entrati sempre più in confidenza sfogandosi a vicenda e raccontandosi ognuno le proprie storie e i propri problemi, lui separato con due figli e lei che in quel periodo non andava d'accordo con me.Questo rapporto mi ha detto che è durato 5 o 6 mesi finchè un giorno lui le disse che voleva incontrarla e lei accetto.Lui era di Torino e una sera si incontrarono, andarono a mangiare e parlarono molto, si creò una bella sintonia e decisero di rivedersi ancora.La seconda volta, vista la lontananza decise di prendere una camera in albergo per non dover fare la strada di ritorno la notte, lei si fermò in pezzeria, prese due pizze e mangiarono in camera sul letto.Dopo mangiato iniziarono a baciarsi e toccarsi, lui la leccò e la masturbò facendola godere molto e lei fece altrettanto, un bel pompino, aveva un cazzo stretto di diametro ma molto lungo e mi ha confessato che aveva un buon sapore e le è piaciuto molto.Arrivati al culmine dell'eccitazione lui le ha chiesto di poterla scopare, lei era bagnatissima e ne aveva una gran voglia ma non avevano i preservativi e non se l'è sentita(non prendeva la pillola).Allora giusto per farlo comunque godere si è dedicata al suo cazzo con la bocca facendolo impazzire fino a farlo godere, lui stava per veniree continuava dirglielo pensando di toglierlo dalla sua bocca ma lei non lo ascoltò e lo fece sborrare in bocca continuando a pomparlo finchè non uscì l'ultima goccia.Aveva la bocca piena di sborra di uno che non era suo marito ed era eccitata come la più grande delle troie, lui era in estasi e le disse che non aveva mai goduto in questo modo fantastico.Per quella sera finì così ma naturalmente non la storia.Si incontrarono ancora una volta, stessa procedura, cena e poi a letto, mi ha raccontato che era in accappatoio, lo aprì e lui era già eccitato, lei si tuffò sul cazzo e inizio a spompinarlo, lui la spogliò e la leccò per bene infilandole qualche dito nella figa fradicia.E fu così che arrivò il momento, mise il preservativo e la penetrò, mi ha detto che non capiva più nulla, era in estasi, quel cazzo sguazzava nei suoi umori, lo sentiva entrare e uscire in tutta la lunghezza e si sentiva troia ma libera, l'unico problema è che era troppo lungo e quando le sbatteva in fondo le faceva male.La prese in diverse posizioni e alla fine lei volle cavalcarlo, è la sua posizione preferita, ma mi ha detto che non riuscì a prenderlo tutto per via del dolore ma che ebbe un orgasmo da paura.Lo fecero per tre volte quella sera e godette come mai aveva goduto, purtroppo come spesso succede lui si innamorò e lei invece si riempì la testa di sensi di colpa e decise di interrompere la relazione.Questo è quanto, ora ditemi,cosa pensate ora della mia signora?Ora sembra più serena e anche se non ci siamo ancora arrivati la vedo molto decisa e più complice nel voler realizzare le mie fantasie, speriamo presto.
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11 years ago
pillinca,
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per le donne di sexylombardia
petali di rosa. Passa il vento e vi solleva o petali di rosa che a terra vi adagiate come ali di farfalle stanche mentre il giallo diseccato dei pistilli resta inerme a guardare le rosse bianche spoglie che in volo verso l'alto più non san tornare. Ma l'uccellino dalla nota lieve canta ed esulta sù quel caldo candido tappeto di petali di rosa. Eh! la vita eterno effluvio di gioia nella sua breve fragilità. un bacio a tutte Valerio1000
97514
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17 years ago
valerio,
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