Serena e Diego si incontrano in una chat.
Dopo poche chiaccherate iniziano a sentirsi per email, poi per sms, poi al telefono. Tutto nasce spontaneamente, senza malizia nè particolari intenzioni, da nessuna delle due parti. Nasce quella che è una vera amicizia.
Serena e Diego si sentono sempre più spesso, diventano amici veri, si confidano l’un l’altro mille cose, in egual misura si ascoltano e si consigliano, si consolano per le cose storte che gli capitano e si rallegrano per il buono che succede all’altro.
È un’amicizia che diventa forte e profonda, molto sincera e per questo a volte anche molto faticosa. Sono molto diversi, e accettarsi è dura, ma si impegnano.
Di pari passo all’amicizia cresce anche un’intesa un poco diversa. Nasce per caso, ma poi resta e diventa una parte del rapporto di amicizia che li lega. È un aspetto non più importante di altri, qualcosa a cui entrambi potrebbero rinunciare, se necessario, ma che nel tempo arricchisce il loro rapporto senza stravolgerne la natura.
Giocano al telefono.
I giochi sono solo giochi, ma senza dubbio c’è qualcosa che sentono comune nel modo di giocare, nelle parole che usano, nelle sensazioni che si trasmettono, nel fatto che a volte dopo aver giocato restano a parlare di altro per ore, e che altre volte giocano dopo aver parlato di altro per ore. Anche in questo c’è un’intesa profonda, forse perchè all’inizio nessuno dei due se lo aspettava dall’altro, nè tantomeno lo cercava, e ora è qualcosa di spontaneo e sempre voluto da entrambi.
Finiscono a pensare a quando si incontreranno di persona.
Sono entrambi sicuri: non succederà niente.
Diego e Serena hanno la loro vita. Tutti e due sentono di desiderare, a volte, che quei giochi fossero realtà, ma il bene che si vogliono come amici li fa sempre ricordare, a sé stessi e all’altro, che nessuno chiederebbe all’altro di rischiare qualcosa di reale e di importante per un qualcosa che alla fine sarebbe solo e comunque un gioco.
Dopo qualche mese, il loro legame è abbastanza stretto da fargli sentire il bisogno di avere finalmente un viso a cui pensare quando sentono la voce dell’altro.
Si incontrano.
Si erano descritti reciprocamente, ognuno sottolineando i propri difetti, ognuno col timore di come apparirà all’altro, perchè dall’inizio nessuno dei due ha voluto, né chiesto, una fotografia all’altro.
Quando sono faccia a faccia, dopo mesi di parole e di immagini mentali, restano sulle prime perplessi.
Nessuno è mai come ce lo immaginiamo, o come vogliamo immaginarcelo.
Superato il primo impatto, si ritrovano a stare bene insieme esattamente come il giorno prima, solo che non ci sono telefoni di mezzo, nè una distanza superiore al braccio di Diego che cinge il fianco di Serena.
In un posto tranquillo, scelto per rilassarsi e smaltire l’inevitabile tensione dell’incontro dal vivo, Serena e Diego chiaccherano guardandosi finalmente negli occhi, e ridendo tra sé e sé e ad alta voce con l’altro dei mille timori che avevano tiguardo all’incontrasi di persona, e che ora si sono sciolti al sole come neve. Scherzano sui rispettivi difetti e sulle immagini dell’altro che ognuno s’era costruito proditoriamente.
Una di queste risate resta sospesa nell’aria per un momento di troppo, e il momento successivo gli occhi dei due si incontrano.
Diego e Serena si baciano.
Non è come si raccontavano nei giochi, non è come nei racconti che si scrivevano o in quelli che leggevano, è solo com’è.
Quando si staccano, un pò sorpresi e un pò affannati, si guardano per un momento, e poi subito si rilassano e concordano: non è successo niente, era solo un bacio! Del resto era prevedibile dopo averne parlato tanto, e finalmente avendone la possibilità.
Ma in fondo non è successo niente.
Rotto questa sorta di confine riprendono a parlare, come prima?, ma restando più vicini.
Altre chiacchere, altre discussioni, altre parole leggere, poi un altro momento sospeso, e uno dei due esprime all’altro la stessa idea, finora solo pensata da entrambi: dopo tanto parlare e descriversi, perchè non soddisfare la curiosità di come sono? In fin dei conti, non succede niente!
Diego e Serena ne ridono e si spogliano, senza malizia nè teatralità, semplicemente si tolgono i vestiti.
Scherzando sui rispettivi intoppi e sull’iniziale imbarazzo che li unisce restano in intimo. Ridendo un poco di meno, dopo qualche attimo decidono di andare fino in fondo.
Si spogliano nudi.
In fin dei conti, per nessuno dei due è la prima volta di vedere un’altro o un’altra ‘al naturale’, e non sono certo due estranei!
Serena e Diego restano per un pò a guardarsi, riprendono a scherzare su tutti quei dettagli fisici che si descrivevano a vicenda nei giochi, si fanno piccoli complimenti, si scherniscono uno con l’altro per reazione, ma sentono che ora i giochi fatti tante volte iniziano a contare. Non hanno il coraggio di confessarlo all’altro, ma le cose dette che tornano in mente e il corpo dell’altro, nudo e reale, a pochi centimetri, non sono cose che si possono ignorare.
Serena e Diego non sono più nascosti da telefono, e ora nemmeno più da un vestito. Quello che non possono nascondere, ora, è cosa i loro corpi vogliono.
Riescono ancora a scherzarci su, Diego soprattutto sdrammatizza l’inevitabile effetto sul suo sesso della vista del corpo nudo di Serena, anche lei ride e fa commenti divertenti e scherzosi. Accettano quello che è in fin dei conti solo una reazione naturale. Non è successo niente!
Adesso però i giochi sono difficili da confinare in un cantuccio della mente, per entrambi. Ripensandoci, poi, cos’era giocare? Darsi l’un l’altro da pensare un’immagine, una fantasia che non fosse solitaria, anche se non basta raggiungere un orgasmo nello stesso momento, ascoltando l’altro fare lo stesso all’altro capo di un telefono, perchè non sia poco più del solito autoerotismo solitario.
Si sono spesso raccontati, giocando, un pò per curiosità un pò come parte del gioco, cosa ognuno faceva per coccolarsi.
E adesso?
Non posso nascondere all’altro che entrambi hanno eccitazione addosso, ed è così naturale che non ci trovano niente di male. Che altro male ci sarebbe, allora, ad assecondare questa eccitazione? Soddisfare il proprio corpo, e anche la curiosità di vedere finalmente coi propri occhi ciò che dell’altro finora hanno solo immaginato.
Riescono a chiederselo.
Si toccano.
Serena inizia a carezzarsi il seno, come sa e come le piace, e Diego vede quel che tante volte ha solo sentito dire e immaginato. Serena vede lo sguardo di Diego che la osserva, gli legge in viso quello che lui cerca di reprimere cercando di controllarsi, ma il suo sesso eretto dimostra quanto sia incapace di farlo.
Serena alza la posta, si prende i seni con le mani e li stringe, i capezzoli dolcemente presi tra pollice e indice iniziano a irrigidirsi, lo sguardo di Serena non lascia quello di Diego, mentre Diego ha una mano a carezzarsi il petto e l’altra che stringe il cazzo, disperatamente ferma.
Serena allarga le gambe, Diego non può non guardare la mano di lei che inizia ad accarezzare le grandi labbra, scompigliando i peli del pube con movimenti lunghi.
Diego cede e lascia la mano muovere su e giù lungo il suo cazzo quando Serena chiude gli occhi e allargate ancora le gambe con due dita prende a seguire la linea delle labbra, affondando quel poco che le basta per sfiorare il clitoride quando sale e sentire la figa più calda e umida ogni volta che scende, con la stessa velocità della mano di Diego.
Il cazzo di Diego è duro e lucido, Serena vede la punta bagnata, mentre Diego vede bagnate le dita che Serena adesso affonda con più decisione tra le labbra che tiene aperte con l’altra mano.
Diego si alza e si avvicina a Serena, sorridendo le propone qualcosa di più e lei annuisce divertita. Togliersi la curiosità di toccarsi a vicenda, così per gioco. Anche questo era stato detto spesso, giocando, e ora che sono lì, arrivati a quel punto, perchè non farlo davvero? Diego ha tante volte raccontato di come avrebbe accarezzato e giocato con il sesso di Serena, mentre lei è curiosa di saggiare con le sue mani la durezza del sesso di lui.
Mentre la mano di lei gli prende il cazzo, Diego sostituisce le sue dita a quelle di Serena, e ognuno continua quello che era il gioco dell’altro. Dopo qualche momento di curiosità, dopo qualche tocco e qualche movimento fatto guardandosi negli occhi quasi ridendo, sentendo finalmente il corpo dell’altro come non l’avevano mais entito prima, le cose cambiano. Le dita di Diego sentono la figa di lei irresistibilmente calda e umida e non riescono a non affondarci dentro, Serena smette di stringere il cazzo di lui per sentire quanto riesce a essere rigido e non riesce a non iniziare a muovere la mano più veloce e con movimenti lunghi e decisi.
Il gioco si fa più serio, ora. L’eccitazione sale di colpo. Continuando a muoversi si baciano profondamente, e si masturbano l’un l’altro con decisione.
I gemiti si mescolano alla saliva nelle bocche incollate e sulle lingue che si inseguono, mentre la corsa di ognuno sul corpo dell’altro non vuole rallentare.
Nel momento che Diego posa una mano sul fianco di Serena lei si alza.
Serena guida Diego alla parete, o forse è Diego che guida lei, non importa.
Lei appoggia la schiena al muro e guida il sesso di Diego al suo, lui torna a baciarla nel momento che la penetra. Serena lo accoglie senza fatica, Diego si muove dentro di lei mentre Serena fa la sua parte.
I giochi che hanno fatto tante volte ora sono diventati veri, e quello che dell’altro hanno capito e imparato giocando ora rende tutto più facile nella realtà. È tutto naturale, in un certo senso sereno, facile, spontaneo.
Serena stringe Diego a sè più stretto, i loro corpi sono incollati quasi quanto le loro bocche, i movimenti di Diego sono dolci ma profondi e Serena lo asseconda e lo segue.
Alternano la lentezza alla velocità, la profondità alla irruenza, la dolcezza alla passione.
Dopo un tempo indefinito Serena si scosta un poco dal viso di lui, e cerca negli occhi di Diego quello che lui tante volte gli ha detto giocando, quando non erano gli occhi di Serena a farle quelle domande ma solo la sua voce.
Diego sorride, le da un bacio e si separa da lei. Serena gli sorride di risposta, si volta con il viso verso il muro, inclina un pò in avanti il busto e appoggia le mani al muro.
Diego le torna vicino, appoggia una mano su quella di Serena, per farle sentire che è lì con lei, guida il cazzo ad appoggiarsi al culo di Serena, appoggia l’altra mano al muro e prende le mani di Serena nelle sue, e la penetra col dolcezza e decisione. Serena sente Diego riempirle il culo, muoversi cauto e poi più deciso, e ne segue i movimenti. Stacca una mano dal muro, e con due dita affondate nella figa accompagna il ritmo del cazzo di Diego, finchè non vengono entrambi.
Dopo chissà quanto si ritrovano, stanchi e sudati, a riprendere fiato.
Si sentono semplicemente bene. Ne parlano, come facevano tante volte dopo aver giocato, ricordano come una parola, un gesto, un movimento erano state evocate nelle rispettive fantasie tante volte, e come è facile e naturale ritrovarle nella realtà.
Si dimenticano di essere nudi, finchè non decidono di farsi una doccia e rivestirsi.
La giornata insieme sta terminando.
Quel che è successo, in fin dei conti, non li ha sorpresi nè li ha sconvolti, è stato proprio come coccolarsi, un modo speciale di star bene con l’altro, un volersi bene senza amore ma con passione. Non c’erano nè possesso nè confronto con quel che c’è di reale, solo qualcosa di più di tenersi compagnia.
Si lasciano, alla fine di una giornata come le altre per loro, solo vissuta ‘fisicamente’. Non è la fine di qualcosa, anche perchè il loro non è un rapporto che ha un fine, come tanti altri rapporti di conquista o di seduzione.
Inevitabilmente, pensano a quello che è successo. per un attimo, negli occhi di entrambi passa un velo di dubbio, un pensiero di essere andati troppo oltre, ma passa subito.
Si guardano dentro, si ascoltano, si vedono reciprocamente sereni e semplicemente felici, e giungono alla stessa conclusione: non abbiamo fatto niente che non volessimo, niente che ci possa far male, niente di sbagliato per chi ci sta vicino, perchè nessuno pensa che l’altro possa prendere il posto di chi già c’è.
Diego e Serena ne sono convinti.
Non è successo niente.
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Mia moglie confessa finalmente
Allora,non so da che parte cominciare, c'è tanta carne al fuoco.Siamo una coppia di 47 e 46 anni, insieme da sempre, sposati e con un figlio.Come succede a tutte le coppie prima o poi, anche noi dopo tanti anni abbiamo subito un calo di desiderio reciproco dovuto alla routine,alla monotonia e ai problemi quotidiani che ti assorbono tutte le energie.In questi ultimi anni per cercare di venirne fuori e ritrovare la nostra intesa ho cercato di capire quali erano le sue fantasie e cosa la faceva eccitare avvicinandomi anche alle tematiche cuckold per cercare di coinvolgerla.Naturalmente il pensare a lei mentre veniva presa da un'altro mi eccitava parecchio e anche lei mentre scopavamo e le raccontavo le mie fantasie godeva da matti.Purtroppo al di fuori dell'atto sessuale di questi discorsi si parlava poco e anche se poi sono riuscito a farle promettere che avremmo realizzato qualcuna di queste fantasie, in concreto successe ben poco.Sentivo che c'era qualcosa che la bloccava ma in cuor mio speravo si sbloccasse lavorondola ai fianchi con continui imput.Invece qualche giorno fà è successo quello che non mi aspettavo più anche se lo sapevo senza certezza.Partiamo dalla confessione, come spesso accade le stavo scrivendo qualche porcata su whatsapp, le solite cose, quanto sei porca, chissà se con un'altro cazzo lo saresti di piu ecc..Ad un certo punto il fulmine a ciel sereno, mi scrive: "comunque posso dirti che uno stretto lungo l'ho gia preso, scusami", potete immaginare come mi sono sentito, un conto è saperlo senza prove, un'altro è sentirselo confessare cosi candidamente.Stranamente non mi è montata la rabbia, anzi il mio cazzo si è svegliato in un attimo e lo ho risposto "cioè?".E lei: "in quel periodo ho scopato con uno, al motel,mi sono sempre sentita in colpa a tal punto che non sono piu riuscita".Io: "con chi, troia, lo sapevo, devi raccontarmi tutto".Lei: "questa sera ma giura che mi perdoni".io: "mi stai facendo eccitare come un porco e ti perdono solo se lo rifarai per me e con me".Lei:"si, forse ora si".Io:"non stò nella pelle, voglio sapere tutto, non vedo l'ora".Lei: "ok, scusami mi sento una merda perchè dovevo dirtelo prima, anche se sono certa che lo avevi già capito".Io:"lo avevo già capito ma non avevo la certezza, l'importante e che finalmente ti sei liberata da questo peso, ora cominciamo a vivere".Come potete immaginare aspettavo trepidante che tornasse dal lavoro, appena entrata mi abbraccia con le lacrime agli occhi chiedendomi scusa e sedendosi sul divano inizia a raccontarmi la storia.Ha conosciuto quest'uomo su una chat come semplice amicizia e parla oggi, parla domani, si sono scambiati il numero di cell. e sono entrati sempre più in confidenza sfogandosi a vicenda e raccontandosi ognuno le proprie storie e i propri problemi, lui separato con due figli e lei che in quel periodo non andava d'accordo con me.Questo rapporto mi ha detto che è durato 5 o 6 mesi finchè un giorno lui le disse che voleva incontrarla e lei accetto.Lui era di Torino e una sera si incontrarono, andarono a mangiare e parlarono molto, si creò una bella sintonia e decisero di rivedersi ancora.La seconda volta, vista la lontananza decise di prendere una camera in albergo per non dover fare la strada di ritorno la notte, lei si fermò in pezzeria, prese due pizze e mangiarono in camera sul letto.Dopo mangiato iniziarono a baciarsi e toccarsi, lui la leccò e la masturbò facendola godere molto e lei fece altrettanto, un bel pompino, aveva un cazzo stretto di diametro ma molto lungo e mi ha confessato che aveva un buon sapore e le è piaciuto molto.Arrivati al culmine dell'eccitazione lui le ha chiesto di poterla scopare, lei era bagnatissima e ne aveva una gran voglia ma non avevano i preservativi e non se l'è sentita(non prendeva la pillola).Allora giusto per farlo comunque godere si è dedicata al suo cazzo con la bocca facendolo impazzire fino a farlo godere, lui stava per veniree continuava dirglielo pensando di toglierlo dalla sua bocca ma lei non lo ascoltò e lo fece sborrare in bocca continuando a pomparlo finchè non uscì l'ultima goccia.Aveva la bocca piena di sborra di uno che non era suo marito ed era eccitata come la più grande delle troie, lui era in estasi e le disse che non aveva mai goduto in questo modo fantastico.Per quella sera finì così ma naturalmente non la storia.Si incontrarono ancora una volta, stessa procedura, cena e poi a letto, mi ha raccontato che era in accappatoio, lo aprì e lui era già eccitato, lei si tuffò sul cazzo e inizio a spompinarlo, lui la spogliò e la leccò per bene infilandole qualche dito nella figa fradicia.E fu così che arrivò il momento, mise il preservativo e la penetrò, mi ha detto che non capiva più nulla, era in estasi, quel cazzo sguazzava nei suoi umori, lo sentiva entrare e uscire in tutta la lunghezza e si sentiva troia ma libera, l'unico problema è che era troppo lungo e quando le sbatteva in fondo le faceva male.La prese in diverse posizioni e alla fine lei volle cavalcarlo, è la sua posizione preferita, ma mi ha detto che non riuscì a prenderlo tutto per via del dolore ma che ebbe un orgasmo da paura.Lo fecero per tre volte quella sera e godette come mai aveva goduto, purtroppo come spesso succede lui si innamorò e lei invece si riempì la testa di sensi di colpa e decise di interrompere la relazione.Questo è quanto, ora ditemi,cosa pensate ora della mia signora?Ora sembra più serena e anche se non ci siamo ancora arrivati la vedo molto decisa e più complice nel voler realizzare le mie fantasie, speriamo presto.
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11 years ago
pillinca,
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per le donne di sexylombardia
petali di rosa. Passa il vento e vi solleva o petali di rosa che a terra vi adagiate come ali di farfalle stanche mentre il giallo diseccato dei pistilli resta inerme a guardare le rosse bianche spoglie che in volo verso l'alto più non san tornare. Ma l'uccellino dalla nota lieve canta ed esulta sù quel caldo candido tappeto di petali di rosa. Eh! la vita eterno effluvio di gioia nella sua breve fragilità. un bacio a tutte Valerio1000
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17 years ago
valerio,
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Complimenti.