Viaggio molto, e se da un lato è molto stimolante e divertente, dall’altro riserva situazioni spesso di solitudine e noia mortale; transfer , aeroporti, stazioni, alberghi. E’ vero che i luoghi si imparano a conoscere e con loro si fanno amicizie, ma specialmente quando capitano pernottamenti in città amene, la noia è veramente insopportabile, mi ritrovo in albergo prima di cena in perfetta solitudine con tutto il tempo di fare tutto ciò che desidero fare e un sacco di tempo che avanza nel quale posso liberamente decidere di rompermi le palle. Di solito è doccia, accappatoio, letto , telecomando e noia mortale in attesa della cena. Poi indosso qualcosa e scendo in sala ristorante a gustare quelle magnifiche cene preconfezionate dal sapore di villaggio turistico…
“DIN”
“Buonasera, a che piano va ?”
“Sala ristorante grazie..”
………………………
“DIN”
“Arrivederci…”
La sala ristorante è sempre piena o quasi, non so se avete presente come può essere un grande albergo il “mercoledì” ad esempio , lontano dai week end. Innanzitutto molto costoso, quindi molti uomini d’affari, oppure coppie di turisti rigorosamente stranieri, spesso americano o tedeschi. Quella sala era piena come sempre, di cellulari, di uomini al telefono che tra un boccone e l’altro dispensano sorrisi alla moglie, oppure uomini al telefono con l’amante che tra un sorriso e l’altro si dimenticano del cibo. L’ambiente di per se è molto bello ma inevitabilmente a due occhi attenti ed esperti appare evidente su tutto la solitudine di tutte quelle persone. Per quanto mi riguarda il mio telefono rimane in camera e con lui tutto il mondo esterno.
“Il signore ha già scelto ?”
“Un filetto, al sangue per cortesia.. e una bottiglia di acqua naturale”
Mi fanno sempre ridere le figure dei camerieri un po’ ingessati che stonano con la naturalezza che tutti noi cerchiamo a fine della giornata lavorativa, però si sa che è così, è il gioco delle parti. Nel frattempo il mio sguardo vaga in cerca di qualcosa o qualcuno che stuzzichi la mia curiosità, e là in fondo vicino alla vetrata scorgo un tavolo per due occupato da una coppia un po’ strana o almeno così sembrava.. Lui sui 60 anni un bel po’ soprappeso e lei vicina ai 35 molto carina e sicuramente non idonea a fare coppia con lui. Ad un primo sguardo sembrava una cena di lavoro, oppure tra colleghi.. non vi erano atteggiamenti che facessero pensare ad un flirt di nessun tipo.
Lui mangiava a quattro palmenti un bel piatto di pasta e lei in maniera molto fine aveva di fronte un piatto di formaggi freschi e un insalata.. lei indossava una gonna non molto corta ma che stando seduta le scopriva due belle gambe velate da una calza nera non troppo spessa e deliziosamente condite con due scarpe con 7/8 cm di tacco fine. Capelli neri corti e occhiali da vista.
“Ehm, il suo filetto..”
“ah scusi, mi ero distratto.. grazie.
Ad un certo punto lei si alza e si dirige verso di me, smetto di mangiare, mi pulisco la bocca col tovagliolo appoggiandomi piano alla spalliera della sedia e non le tolgo gli occhi di dosso per un solo momento.. la osservo camminare. Io non so come fanno le donne, ma hanno un sesto o forse settimo senso che le avvisa se qualcuno le fissa maliziosamente, anche se non ti vedono lo sentono e si coprono, o cercano di fuggire lo sguardo anche se non sanno da dove arriva; lei allo stesso modo incrociò le braccia sotto il petto in segno di protezione e mi passò vicino per dirigersi in bagno. Il mio sguardo fu intenso, se solo lei lo avesse incrociato le avrebbe raccontato molte cose. Il suo profumo mi raggiunse, era Chanel, non ci si sbaglia.. oggi va di moda, è inconfondibile ed è l’unico profumo che a me piace anche se preferisco l’assenza di odori “artificiali”. Lui al tavolo nel frattempo si sbriga nel fare una telefonata, è goffo e dà l’idea di non essere nemmeno molto educato..ma chi se ne importa. Eccola che torna.. ripassa proprio di qui, molto vicina e vederla allontanarsi da dietro mi eccita molto, la gonna è più corta di come sembrava e un leggero spacco fa sognare oltre, le braccia ondeggiano lungo i fianchi e lentamente si avvicina al tavolo, sussurra qualcosa al compagno di cena, prende la sua giacca e la borsetta ed esce dalla sala ristorante.
E io ? Beh, .. in fondo era una cosa che tramortiva la mia noia, volevo andare oltre, tanto più che il filetto al pepe verde aveva lo stesso sapore del pesce alla griglia della sera prima. Mi alzo ed esco.
Entro nella hall e mi reco alla reception scrutando ogni angolo, e vedo sul divanetto lei seduta con le gambe accavallate che parla al telefono, quindi mi siedo ad una certa distanza su un divanetto e mi metto a leggere un giornale..
Il mio sguardo fugge verso di lei, non è bellissima, ma ha un’aria molto sensuale ed avevo deciso di cogliere quella sfida.. Lei ride al telefono, e con lo sguardo ricambia i miei sguardi cercando di non farsi notare.
Sono lontano e lei parla piano quindi non capisco con chi e soprattutto di cosa parla, peccato, la mia curiosità ne risente.. ma forse è meglio così, ho più tempo per concentrarmi sul mio compito..devo attirare la sua attenzione, farle capire che mi piace molto. Lei scavalla le gambe e le inverte in un movimento che lascia immaginare un universo in quell’oscurità, un universo che ho immaginato meraviglioso, in ogni modo..
Dopo qualche minuto il suo sguardo prende un po’ coraggio e decide di guardarmi con più assiduità, fregandosene della mia reazione, che peraltro non c’è, osservo anche io e accenno un sorriso.. piego e metto via il giornale. Mi alzo mi dirigo verso lei che cambia espressione, è in evidente imbarazzo man mano che mi avvicino, la guardo, lei mi guarda ed io le passo vicino e mi dirigo alla reception a prendere le chiavi della camera. Lei si alza e si dirige agli ascensori.
“DIN”
Mi affretto e la raggiungo, la faccio salire per prima e le chiedo . .
“Quale piano ?”
“Ottavo grazie”
“Anche lei qui da sola?”
“Io? No no, sono con un collega”
“Capisco.. peccato, speravo di aver trovato una piacevole compagnia”
Sorride..
“DIN”
“Io sono arrivato, il tempo di una doccia e sarò nuovamente nella hall pronto per una passeggiata, sarei felice di trovarla lì.. Buona serata.”
“Ma… io?!”
“DIN” l’ascensore si chiuse sul suo imbarazzo.
Dopo circa un’ora scendo nuovamente nella hall e la trovo in abbigliamento casual che guarda la pioggia fuori dalla porta girevole per superare l’imbarazzo, era timida, anche troppo, ma questo mi piace in una donna.
Le passo vicino e..
“Qualcosa di interessante ?”
Sobbalza.
“Quindi devo dedurre che hai accettato il mio invito?”
“Diciamo che sei stato più convincente della noia..”
“Mi sforzerò di prenderlo come un complimento.. hai un ombrello?”
“No..”
“Preferisci il nero o il rosso?”
“Di solito il nero..”
“Ok, allora prendiamo in prestito questo..”
Sfilo un ombrello nero dall’ombrelliera e riparandoci..
“Ti piace la birra?”
“Non tutte!”
“Fidati!”
Corriamo sul marciapiede sotto la pioggia provando a ripararci con quell’ombrello
E raggiungiamo un locale che conosco, una birreria artigianale, un posto giovanile solitamente molto frequentato, ma si sa .. di mercoledì per lo più piovoso..
Entriamo e ci sediamo in un angolo, un piccolo tavolo semicircondato da un panca imbottita molto comoda, ci togliamo i giubbotti e veniamo a noi..
“Allora incantevole miss x , credi sia giusto il momento di dirmi come ti chiami?”
“Miss x non è male! Suona bene, ma in realtà mi chiamo Alice, e tu ?”
“Sarebbe scontato dire Mister x , quindi sarò sincero.. Matteo.”
“E come mai solo?”
“Credo per lo stesso motivo per il quale tu sei stata costretta a passare quella cena così orribile in coppia.. cioè, lavoro.”
Sorride..
“In effetti non è il massimo della compagnia, ma è il mio “capo”..”
“Buonasera ragazzi, che prendete?”
“Alice, fidati, la birra che fanno loro è buonissima..”
“Ne porto 2 medie?”
“NO NO, una piccola..”
“Ok ve le porto subito..”
“Piccola? .. hai paura di perdere il controllo..?”
“Tranquillo, credo di non reggere nemmeno la piccola..”
“eh eh eh.. beh, spero tu mantenga almeno le forze per tornare in albergo..”
“che lavoro fai mister x?”
“Sono un volgare agente di commercio.. e tu ?”
“Assistente di direzione per una piccola azienda, siamo qui per una fiera..”
“Quindi non viaggi molto, vuoi farmi credere che una delle poche volte che esci hai subito la fortuna di incontrare me!?”
Ride
“Potrebbe anche trattarsi di sfortuna!”
“Birre!!!”
“Meno male che è piccola!!”
“Sono tedeschi, hanno le dosi da tedesco..buona?”
“Si, è buona veramente!”
“Vedi che è stata una fortuna.. altrimenti eri in camera a prepararti il te..”
“Chi ti dice che non lo preferivo..?”
“Lo dici tu, adesso, stando qui.. in fondo non ti sto mica trattenendo..”
“Dici che posso andarmene !?”
“eh eh eh .. beh, ripensandoci no. Abbiamo un ombrello solo..”
Ride..
“Allora rimango, solo per l’ombrello..”
Drin ..Drin .. Drin..
Lei cerca nella borsa ed estrae un telefono, guarda chi è , si scusa con un gesto della mano e risponde.. rimane seduta e parla, è un’amica. La guardo, è una ragazza semplice, molto più carina così che tutta elegante, la osservo bene e lei che parla con gli occhi puntati sul tavolo lo sa..
“Scusa, era un’amica..”
“Hai due occhi bellissimi..”
“Hai deciso di imbarazzarmi?”
“No, ho solo deciso di dirti che hai 2 occhi bellissimi.”
Arrossisce
“Mi fai fare la faccia rossa, un po’ la birra un po’ tu.. !”
la guardo negli occhi senza parlare più.. voglio baciarla, lei lo sa , riflette un attimo e si lascia andare; le mie labbra si appoggiano morbide alle sue, occhi chiusi e un bacio tenero e breve.. ci guardiamo negli occhi.. e un altro bacio, più deciso.. labbra su labbra.
La guardo e dico..
“Nei film di solito a questo punto si chiede scusa..”
“Non mi sono accorta di essere in un film..”
Altro bacio..
“Mi ricorderò delle tue labbra..”
Sorride..
“Vedi? Ti avevo detto che era sufficiente una birra piccola..”
“Per il momento, mezza birra piccola.. non ci crederai ma sono impaziente di vedere cosa succede quando l’hai bevuta tutta.. eh eh eh…”
“Ti posso fare una domanda mister x?”
“L’hai già fatta..”
“Eh?! Ah! Stupido, non questa domanda!”
Ridiamo .. lei è bellissima quando ride, tutte le donne sono bellissime quando ridono..
“Avanti con la domanda..”
“Cosa avresti fatto se io non fossi scesa nella hall.. ?”
“C’era questa possibilità ?”
“Beh, certo, .. era l’unica seconda possibilità..”
“Ok, se fossi sceso e non ti avessi trovato sarei tornato in camera e mi sarei messo a guardare la TV, e prima che la noia mi uccidesse mi sarei addormentato.. Insomma, quello che faccio di solito tutte le settimane quando sono in giro da solo..”
“Vuoi farmi credere che hai visto me e ti si è accesa una lampadina ?! Se non ci fossi stata io ci avresti provato con un’altra..”
E’ la situazione che odio, ci sono persone che si pavoneggiano di essere dei “marinai” con un’amante in ogni porto, ed io avevo di fronte una donna alla quale stavo dicendo la verità e avevo la sensazione che lei non mi credesse..
“Il fatto che tu mi ritenga in grado di fare conquiste con tutta questa facilità lo prendo come un complimento, la verità è che come faccio sempre me ne sarei tornato in camera subito dopo la cena e avrei atteso il niente.. eh eh eh….”
“Va bene ti credo.. stando così le cose, sono felice di essere scesa al tuo invito.”
“Bene miss x, ora faccio io una domanda.. cosa hai detto al tuo capo quando sei tornata dal bagno e hai abbandonato la cena?”
“..la verità, che dovevo fare una telefonata. Perché me lo chiedi?”
“Nessun motivo particolare.. solo curiosità, quando si passa molto tempo da soli si imparano strani giochi mentali, tra cui quello di studiare alcuni comportamenti e cercare di capire cosa si dicono le persone….”
“Ma bravo mister x, quindi mi stavi spiando ? eh eh eh….”
“Diciamo che eravate una coppia strana.. mi avete incuriosito.”
“Diciamo che non siamo una coppia, preferisco…”
Ridiamo ancora una volta, è una compagnia piacevole ed io lo sono per lei, almeno sembra. Si alza .. “Vado un attimo in bagno..”
Annuisco con la testa e finisco la mia birra.
Lei è molto carina. A volte penso che sono proprio un bel tipo, nelle donne c’è qualcosa che mi piace molto, in ognuna, non riesco mai a trovare brutta una donna.. non capisco se è un’autoconvinzione o cosa.. Comunque lei è carina. Mi alzo, pago le birre e ..
“Eccomi, siamo pronti?”
“Certo che siamo pronti, non vorrai mica aspettare che smetta di piovere!? Altrimenti che abbiamo preso a fare l’ombrello.. eh eh eh.. ..”
“Cavolo! Ma piove sempre più forte!?”
“Pronta? .. via!”
Corriamo abbracciati sotto l’ombrello lungo la stradina e poi verso l’albergo, arriviamo fradici o quasi, ..
“Wow!!”
“Erano anni che non correvo così..mister x”
“Ah si? .. non c’eri anche tu all’andata??”
“ah ah ah.. già!! Volevo dire, a parte stasera, erano anni!. .stupidone..”
“Dà qua, rimettiamo l’ombrello a posto..”
Ci dirigiamo verso gli ascensori, mi piace averla a fianco, è una presenza sconosciuta che non ingombra, è una bella presenza.. serena e sincera, mi piace.. percepisco che sia così anche per lei..
DIN
Entriamo..
Silenzio, solo un sorriso, lei ha i capelli umidi e i vestiti un po’ bagnati, la trovo indifesa ma felice ha la serenità di chi sente che qualunque cosa succeda le piacerà, non credo che si possa desiderare di più..
DIN
L’ascensore si apre su un pianerottolo vuoto che ci trova abbracciati in un bacio appassionato, lei è molto sensuale, come sa esserlo una donna quando un po’ di alcol abbatte ogni forma di pudica vergogna.. lo si percepisce dalle labbra che diventano morbidissime, dalle braccia che si appoggiano intorno al mio collo leggere e rilassate.. e dal suo corpo che si lascia stringere dalle mie mani..
DIN
L’ascensore si richiude abbracciandoci in quel bacio intenso, romantico e passionale..
L’ascensore si muove.
“OPS.. eh eh eh ci hanno “chiamato”..”
Lei sorride e si ricompone, assumiamo un’aria decorosa..
DIN
La hall
“Prego, salga pure, risaliamo anche noi….”
L’ascensore riparte, con noi un uomo distinto..
DIN
“Arrivederci..” Usciamo ..
Lei mi prende per mano..
“Vieni qua..”
Mi trascina per un corridoio, e cerca nella borsa qualcosa, estrae una tessera magnetica, è la chiave della sua stanza, ..
“zitto..”
La porta si apre e si richiude alle nostre spalle, lei getta la borsa sul letto si volta ci baciamo nuovamente.. la passione esplode. Mentre ci baciamo, con frenesia ci spogliamo, via le giacche , poi la mia camicia e la sua maglia .. via le scarpe, i pantaloni suoi e i jeans miei.. le sue mani mi stringono la schiena, sono fredde.. le mia caldissime sulle sue spalle, slaccio il reggiseno ed una mano scivola dentro i suoi slip a stringerle il sedere.. Lei si inginocchia e mi sfila gli slip, mi prende con la lingua e poi in bocca.. solo pochi secondi, forse meno di un minuto, sono eccitatissimo, in fondo non potrei non esserlo. La faccio alzare, la abbraccio forte con le mani sotto le sue cosce, la sollevo e la appoggio alla parete.. le scosto le mutandine e le entro dentro con decisione.. lei urla. Poco romanticismo ma tantissima passione in quei minuti , in quella stanza. E’ sesso deciso, non violento ma deciso, forte e un po’ selvaggio. Il mio bacino si muove e lei subisce quei colpi cercando di assecondarne i movimenti, ma si vede che non è molto lucida, appoggia la sua testa prima all’indietro sul muro, poi in avanti sulla mia spalla.. geme, e piccole grida escono dalla sua bocca. Le sue gambe mi cingono la vita ed i piedi si incrociano alle mie spalle..
“Non fermarti..”
Non avevo nessuna intenzione di fermarmi, .. non esiste cose più eccitante per me di una flebile voce femminile che ti sussurra parole all’orecchio con quel tono di eccitazione che fa tremare le sillabe.. Continuo in quel movimento deciso che sembra inchiodarla al muro.. con un dito mi avvicino al suo culetto e con un a leggera pressione cerco di entrare..
“No” e mi colpisce con un pugno sulla schiena.. Violenza. Mi piaceva tutto in quel momento.. Aggressività esplosa da una donna timida, era forte in quel momento, nessun timore..
A quel pugno reagii con un’accelerazione ed una maggior violenza dei mie colpi.. lei gridò..
“Si! Continua!”
Aveva le guance rosse, si mordeva le labbra.. fuori controllo i suoi movimenti che cercano con tutto il corpo l’estasi in quella situazione in cui la donna sa che l’attesa è talmente meravigliosa che quasi non si augura di trovare subito l’orgasmo.. Io continuo in quel monotono amplesso nato così come frutto della frenesia e del momento di eccitazione, vorrei fare altre cose ma rimango li ad affondare i miei colpi in lei che comincia a contrarsi, stringe gli occhi.. mi graffia sulla schiena.. mi morde ..
“Più forte! Non fermarti.. .. sto per venire..”
Lo sapevo, si sentiva, rallento un attimo per recuperare qualche energia e riparto violento e deciso più di prima..
“E allora vieni..”
E’ arrivata al culmine, il corpo non si trattiene più, si abbandona per irrigidirsi nuovamente.. una contrazione forte e poi l’esplosione, la avverto.. la sento sul mio pene, sento palpitare forte e poi un’onda calda mi invade..
La abbraccio forte, mi fermo.. la stringo, lei mi stringe.. Mi piace sentirla rilassarsi tra le mie braccia. Toglie le gambe dalla mia schiena e si alza in piedi, mi guarda e mi abbraccia ancora,.. poi mi bacia il petto e scende giù inginocchiandosi.. guarda il mio pene che è a pochi passi dall’esplodere.. lo stringe con una mano e lo prende lentamente in bocca, lo lecca come a ripulirlo, poi di nuovo in bocca , tutto.. rimane li e con la lingua ci gioca. Poi muove la mano, accelera e lo riprende in bocca ancora..
“Dio mio.. non fermarti.. .”
Mi guarda soddisfatta e continua sempre più veloce a masturbarmi mentre mi tiene fra le labbra; sento che sto per venire, lo capisce anche lei, mi leva dalla bocca e continuando a masturbarmi mi lascia venire sul suo petto.. mi appoggio con le mani al muro.. e con la testa sulle mani.
.. Finito, un orgasmo chiude quella conoscenza cercata e non frutto del destino, quell’incontro partito lento ed esploso forte, deciso. Mi sono innamorato di lei, in quel momento non desideravo fuggire, ma rimanere.. è strano, insolito. Nelle avventure a me capita di voler fuggire, in quel caso avrei desiderato rimanere, ancora. L’eccitazione e il trasporto giustificano molte cose, spesso ci si estranea dal mondo e mai si pensa al dopo.. ma dopo, quando passa il momento, si pensa inevitabilmente a cosa sarà.. più che a cosa è stato. Il pensiero gentile e soave di lei, mi accompagna per tutta la notte, pensarla poco distante avvolta nei suoi pensieri mi intenerisce, in maniera pretenziosa ed egocentrica sono convinto che sta pensando a me, o forse mi piace solo pensarlo.
Non ho niente di lei, lei non ha niente di me se non ricordi ed emozioni che il tempo scalfirà.. Forse non la vedrò più, mai più.
DIN
Colazione, sono le 8.. il mio tavolo è sempre il solito, guardo il suo ed è ancora apparecchiato.. quindi non è ancora scesa. Faccio colazione con calma, non mangio molto e penso tanto.. Spero scenda in tempo, prima che io me ne vada. Sono le 8,15 non si vede nessuno..
“Scusi, può portarmi un foglietto con una penna .. ?”
“Subito signore..”
Devo andarmene, quindi decido di scrivere.. “.. spero che anche in te le emozioni di questa notte abbiano lasciato dolci pensieri e speranze, ho sperato di incontrarti ma sono dovuto partire presto. Questo è il mio numero di telefono..”
“Scusi, può gentilmente recapitarlo con discrezione alla signora del tavolo 24 appena scende ?”
“ Senz’altro signore.. buona giornata.”
Mi incammino verso l’uscita attraversando la hall, lo sguardo gira nella speranza di incontrarla ma i miei occhi non scorgono nessuna sorpresa; raggiungo la porta girevole di fronte alla reception ..
“Scusi! Signore, lei è il signore della 312 ?”
Mi volto ..
“Abbia pazienza, c’è questo biglietto per lei.. .”
Un brivido di piacevole sorpresa..
“.. Ho pensato molto a te questa notte, non so chi tu sia fino in fondo, ho sperato di vederti questa mattina ma siamo usciti molto presto. Spero che questa lettera ti raggiunga, perché anche se non ci sentiremo mai più, voglio almeno darti il mio numero.. così da poter coltivare la speranza che tu mi chiami. Alice. Miss x”
Ieri oggi domani, prima durante dopo, .. sensazioni diverse, emozioni che mutano, desideri che cambiano.. vite che si incrociano e lasciano traccia.. Amori e passione, io e lei… un giorno, noi.
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Mia moglie confessa finalmente
Allora,non so da che parte cominciare, c'è tanta carne al fuoco.Siamo una coppia di 47 e 46 anni, insieme da sempre, sposati e con un figlio.Come succede a tutte le coppie prima o poi, anche noi dopo tanti anni abbiamo subito un calo di desiderio reciproco dovuto alla routine,alla monotonia e ai problemi quotidiani che ti assorbono tutte le energie.In questi ultimi anni per cercare di venirne fuori e ritrovare la nostra intesa ho cercato di capire quali erano le sue fantasie e cosa la faceva eccitare avvicinandomi anche alle tematiche cuckold per cercare di coinvolgerla.Naturalmente il pensare a lei mentre veniva presa da un'altro mi eccitava parecchio e anche lei mentre scopavamo e le raccontavo le mie fantasie godeva da matti.Purtroppo al di fuori dell'atto sessuale di questi discorsi si parlava poco e anche se poi sono riuscito a farle promettere che avremmo realizzato qualcuna di queste fantasie, in concreto successe ben poco.Sentivo che c'era qualcosa che la bloccava ma in cuor mio speravo si sbloccasse lavorondola ai fianchi con continui imput.Invece qualche giorno fà è successo quello che non mi aspettavo più anche se lo sapevo senza certezza.Partiamo dalla confessione, come spesso accade le stavo scrivendo qualche porcata su whatsapp, le solite cose, quanto sei porca, chissà se con un'altro cazzo lo saresti di piu ecc..Ad un certo punto il fulmine a ciel sereno, mi scrive: "comunque posso dirti che uno stretto lungo l'ho gia preso, scusami", potete immaginare come mi sono sentito, un conto è saperlo senza prove, un'altro è sentirselo confessare cosi candidamente.Stranamente non mi è montata la rabbia, anzi il mio cazzo si è svegliato in un attimo e lo ho risposto "cioè?".E lei: "in quel periodo ho scopato con uno, al motel,mi sono sempre sentita in colpa a tal punto che non sono piu riuscita".Io: "con chi, troia, lo sapevo, devi raccontarmi tutto".Lei: "questa sera ma giura che mi perdoni".io: "mi stai facendo eccitare come un porco e ti perdono solo se lo rifarai per me e con me".Lei:"si, forse ora si".Io:"non stò nella pelle, voglio sapere tutto, non vedo l'ora".Lei: "ok, scusami mi sento una merda perchè dovevo dirtelo prima, anche se sono certa che lo avevi già capito".Io:"lo avevo già capito ma non avevo la certezza, l'importante e che finalmente ti sei liberata da questo peso, ora cominciamo a vivere".Come potete immaginare aspettavo trepidante che tornasse dal lavoro, appena entrata mi abbraccia con le lacrime agli occhi chiedendomi scusa e sedendosi sul divano inizia a raccontarmi la storia.Ha conosciuto quest'uomo su una chat come semplice amicizia e parla oggi, parla domani, si sono scambiati il numero di cell. e sono entrati sempre più in confidenza sfogandosi a vicenda e raccontandosi ognuno le proprie storie e i propri problemi, lui separato con due figli e lei che in quel periodo non andava d'accordo con me.Questo rapporto mi ha detto che è durato 5 o 6 mesi finchè un giorno lui le disse che voleva incontrarla e lei accetto.Lui era di Torino e una sera si incontrarono, andarono a mangiare e parlarono molto, si creò una bella sintonia e decisero di rivedersi ancora.La seconda volta, vista la lontananza decise di prendere una camera in albergo per non dover fare la strada di ritorno la notte, lei si fermò in pezzeria, prese due pizze e mangiarono in camera sul letto.Dopo mangiato iniziarono a baciarsi e toccarsi, lui la leccò e la masturbò facendola godere molto e lei fece altrettanto, un bel pompino, aveva un cazzo stretto di diametro ma molto lungo e mi ha confessato che aveva un buon sapore e le è piaciuto molto.Arrivati al culmine dell'eccitazione lui le ha chiesto di poterla scopare, lei era bagnatissima e ne aveva una gran voglia ma non avevano i preservativi e non se l'è sentita(non prendeva la pillola).Allora giusto per farlo comunque godere si è dedicata al suo cazzo con la bocca facendolo impazzire fino a farlo godere, lui stava per veniree continuava dirglielo pensando di toglierlo dalla sua bocca ma lei non lo ascoltò e lo fece sborrare in bocca continuando a pomparlo finchè non uscì l'ultima goccia.Aveva la bocca piena di sborra di uno che non era suo marito ed era eccitata come la più grande delle troie, lui era in estasi e le disse che non aveva mai goduto in questo modo fantastico.Per quella sera finì così ma naturalmente non la storia.Si incontrarono ancora una volta, stessa procedura, cena e poi a letto, mi ha raccontato che era in accappatoio, lo aprì e lui era già eccitato, lei si tuffò sul cazzo e inizio a spompinarlo, lui la spogliò e la leccò per bene infilandole qualche dito nella figa fradicia.E fu così che arrivò il momento, mise il preservativo e la penetrò, mi ha detto che non capiva più nulla, era in estasi, quel cazzo sguazzava nei suoi umori, lo sentiva entrare e uscire in tutta la lunghezza e si sentiva troia ma libera, l'unico problema è che era troppo lungo e quando le sbatteva in fondo le faceva male.La prese in diverse posizioni e alla fine lei volle cavalcarlo, è la sua posizione preferita, ma mi ha detto che non riuscì a prenderlo tutto per via del dolore ma che ebbe un orgasmo da paura.Lo fecero per tre volte quella sera e godette come mai aveva goduto, purtroppo come spesso succede lui si innamorò e lei invece si riempì la testa di sensi di colpa e decise di interrompere la relazione.Questo è quanto, ora ditemi,cosa pensate ora della mia signora?Ora sembra più serena e anche se non ci siamo ancora arrivati la vedo molto decisa e più complice nel voler realizzare le mie fantasie, speriamo presto.
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pillinca,
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per le donne di sexylombardia
petali di rosa. Passa il vento e vi solleva o petali di rosa che a terra vi adagiate come ali di farfalle stanche mentre il giallo diseccato dei pistilli resta inerme a guardare le rosse bianche spoglie che in volo verso l'alto più non san tornare. Ma l'uccellino dalla nota lieve canta ed esulta sù quel caldo candido tappeto di petali di rosa. Eh! la vita eterno effluvio di gioia nella sua breve fragilità. un bacio a tutte Valerio1000
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valerio,
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