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pallinaepinko 47/37 y.o.
Couple
Rome, Italy
Last visit: 5 years ago
Miscellaneous

La settimana bianca (seconda ed ultima puntata)

Riassunto della puntata precedente:


Pallina,in vacanza sulla neve,viene inesorabilmente colpita da Davide,il suo affascinante istruttore di sci.
Durante una lezione,con un piccolo stratagemma,una caduta simulata,si fa da lui accompagnare in camera e i due passano un pomeriggio di sesso indimenticabile.
La cosa non passa inosservata a Rossana,altra allieva del maestro,che il giorno dopo,a fine lezione,raggiunge nella sua stanza d’albergo la bionda interprete,motivando di doverle chiedere una cosa.


“Dimmi,vediamo se ti posso accontentare”. “Senti un po’,tu lo conosci il …“ e pronunciò il nome di un noto privé di Vicenza. Lo conoscevo benissimo,ma risposi,un po’ svagata,per sviare: “Cos’è,quel celebre hotel  di Cortina D’Ampezzo?”.

Casualmente conoscevo anche quello perché Pinko me ne aveva parlato in precedenza,era stata la base di qualche suo soggiorno sulla neve prima che ci conoscessimo.

“No cara,quello è il Cristallo,non il ‘……..’ e tu non me la conti giusta” disse,chiudendosi  la porta alle spalle e venendomi incontro. Mi era ormai chiaro: aveva capito istintivamente le mie “origini” trasgressive,ma voleva averne conferma da me,e forse voleva anche altro.

Eravamo a pochi centimetri,una di fronte all’altra,lei avanzava,io indietreggiavo e la stanza finì: “Giù la maschera,faccia da santarellina” esclamò con un tono vagamente minaccioso: “Mi ci gioco la testa che tu …

“Io cosa?” chiesi,spalle al muro. Fu in quel momento che mi accorsi che aveva degli occhi bellissimi,profondi,di un colore blu intenso come gli zaffiri Cashmere,i più puri e pregiati. “Tu …” cambiò sguardo,si addolcì:  “Tu … tu mi fai impazzire!” E tentò di baciarmi premendo la sua quarta naturale sul mio seno.  Mi scostai,ma ci riprovò,mi scostai di nuovo,con più decisione,ma non mi mollava,il respiro le stava diventando affannoso ed il suo sguardo cambiò ancora,apparendomi quasi implorante.

Ero turbata e mi stavo eccitando,essere così desiderata da una persona del mio stesso sesso è per me addirittura più gratificante che esserlo da un uomo. La mia resistenza a quel punto divenne solo di facciata,e lei lo percepì. Cercai di resisterle ulteriormente,ma non c’era modo e poco dopo,ormai vinta,mi arresi … chiusi gli occhi,piegando leggermente la testa da un lato,dischiusi le labbra,gliele porsi e ci unimmo in quel bacio da lei tanto agognato. Aveva un buon profumo ed una lingua vellutata,deliziosa,come fu deliziosa la sensazione di quel primo contatto con lei.

Iniziò così quell’ora circa di sesso saffico ad altissimo tasso di erotismo. La liberai dei vestiti lentamente,perché,come una giocatrice di poker,volevo scoprire il punto piano piano: rivelò un fisico molto curato,dalle proporzioni perfette e dalle rotondità armoniose,molto al di sopra di quello che ci si potesse aspettare dalle tute larghe che indossava in pista e dagli abiti mai attillati che le avevo visto fuori,era depilata completamente come lo sono io e come mi piace.

Mi spogliai,feci presto,avevo solo l’accappatoio addosso e ci adagiammo sul letto. Puntai subito verso il basso,dopo quell’ “indigestione” di maschio del giorno prima mi mancava il sapore di una femmina,e cominciai a baciare e leccare il suo sesso con avidità. Mi teneva la testa fra le mani che,stringendosi per il piacere che le procuravo,si trasformarono in pugni pieni di capelli,i miei,che avevo appena sciolto,quasi presaga. Non mi faceva male,anzi,quella presa mi dava eccitazione e mi eccitavo ancor di più nel vedere tutto quel coinvolgimento da parte sua,tant’è che nello stesso tempo una mano partì verso la mia intimità e presi a masturbarmi.

Poi lei volle ricambiare quel sapiente lavoro di lingua e lo facemmo contemporaneamente,mentre continuavamo a  carezzarci dappertutto. Andammo avanti per parecchio guardandoci negli occhi in silenzio,con un trasporto ed una dolcezza che solo fra donne si può creare e fu la “forbice” a portarci entrambe all’apice del godimento. Placati i sensi...

“Com’è Davide? Sono sicura che te lo sei fatto,ieri,mica penserai che dormo da piedi!” mi chiese mentre  fumavamo distese la sigaretta,obbligatoria in quel contesto,per chi fuma.

Ormai non c’era più motivo di mentire e risposi: “Eccezionale,mia cara,mi aspettavo questa domanda,lo sapevo di essere il 50% del motivo della tua visita,peraltro,come hai visto,molto gradita.”

“Pallina” seguitò “Perdonami la franchezza,ma quell’uomo mi attizza così tanto,che me lo vorrei trombare anch’io!” “Certo tesorina,perché no? Mica mi appartiene,non ho l’esclusiva e …”

Venni fulminata da un pensiero improvviso: “Senti,Rox,ma che ne diresti se noi quattro e lui…” “Sei una grande!” mi interruppe raggiante,afferrando al volo l’idea: “Ci pensi tu?” “Ma certo,tranquilla.” Non fu necessario aggiungere altro: si era stabilita un’intesa,quasi istintiva,fra noi.

Uscì dalla stanza pochi minuti dopo,baciandosi la falangetta dell’indice e soffiandoci sopra in mia direzione. Si avvicinava l’ora di cena e dovevamo prepararci.

Sala ristorante,ore 20:00. Quello che avevo intenzione di raccontare a Pinko,e che per lui era stavolta del tutto inaspettato,lo feci con una premessa che richiedeva  –perdonate il gioco di parole- una promessa da parte sua: quella,come minimo, di lasciarmi finire la cena. Avevo soltanto quel pasto,escluso un mini tramezzino a mezzogiorno, e due volte di seguito a letto digiuna mi sarebbero state insopportabili;  ottenuto l’impegno procedetti,illustrandogli anche l’iniziativa che volevo intraprendere.

“E meno male che ho dovuto convincerti,per  farti  venire!  Ti stai divertendo a modo tuo,vedo.  Bene,ne sono molto felice!“ Fu il suo commento,a parte quelli “porcelli”. E continuò: “Quando ho visto la Rox,l’altra sera qui … infatti,guarda, è laggiù,in fondo a sinistra,vicino l’ingresso,quasi dietro quella colonna … quando ho visto la Rox,ti dicevo,volevo proprio segnalartela,senza sapere che la conoscevi già e che era “dei nostri”,perché avevo notato che,oltre ad essere una gran bella donna,ha un’aria di sensualità misteriosa e conosciuta nello stesso tempo e che mi sarebbe piaciuto …” “Trombartela,falla breve” conclusi per lui,che sorrise lievementemente imbarazzato.

“Eh … beh… certo,Amore,merita,no?”  “Altrochè! Già  testata,come ti ripeto. Dimmi,che ne pensi di domani sera,dopo cena? Mi sembra il momento più opportuno ed  il modo migliore di concludere la settimana, a Davide glielo dico io domani mattina.” Non ascoltai neanche il suo entusiastico “Ohh sì”,scontato come un aumento della benzina prima delle vacanze estive,perché in quel momento vidi che Rossana ed il marito guardavano verso di noi.

Feci loro il segno del pollice alto ricevendo in cambio l’invio di un sorriso soddisfatto e di un altro bacio con il dito da parte della mia nuova amica,lui invece era seduto in aria,levitava venti centimetri sopra la seggiola,evidentemente stava ascoltando il racconto dell’ ”incontro” del pomeriggio con me. In più,gli piaceva l’idea … probabilmente.

Dopo pochi minuti sarebbero scomparsi e quella sera a letto digiuni ci andarono loro.

Attivai poche sinapsi,non ci volle molto ad elaborare un piano,previsto nelle tre fasi che leggerete fra poco; in quell’ottica,prima di lasciare la sala andai dal direttore,chiesi ed ottenni,con due moine,che ci formassero per l’indomani a cena un tavolo da cinque allungando il nostro,cosa non facile quando c’è il pienone.

La mattina dopo,venerdì,a lezione,informai Davide,ma senza metterlo al corrente dei nostri propositi,semplicemente dicendogli che avremmo avuto piacere ad averlo ospite al nostro tavolo al “Gala di arrivederci” in programma,perché volevamo dargli un presentino di fine corso. Lui accettò con entusiasmo.

Durante quella giornata fummo tutti più prudenti,guarda caso. Lo spericolato Pinko-Hirscher  rimase nelle vicinanze,scendendo come un’anziana nonnina (tanto aveva già dato) per stabilire un contatto più stretto con la “preda”,Rossana,la quale aveva voluto in prestito la mia  tuta azzurro mare,che anche a lei stava benissimo,e che ricambiava molto volentieri le di lui occhiate in un intrigante gioco di sguardi: un antipasto,diciamo così,per arrivare a sera belli carichi. Eroticamente parlando il mio Tesorino vive anche e soprattutto di  -e per- questi momenti,lo conosco da tempo e posso affermarlo con quasi assoluta certezza.

Si svolgeva tutto sotto i miei occhi per cui mi stava bene così. Non chiamatela malizia femminile,ma si era sempre tenuto accuratamente lontano da “quel gruppo di pippe”,come lo chiamava lui per schernirmi,e se quel giorno  orbitava intorno a noi,un motivo particolare doveva  esserci:  l’”inciucio” mi sembrava ,ed era, l’unico; ad ogni modo non mi dispiaceva affatto,anzi,quel flirtare fra loro due rappresentava per me uno spettacolo decisamente stuzzicante.

Anche Romeo ed io sciavamo con una cautela ancora maggiore di quella dei giorni precedenti,al punto che il ragionier Bellini e Filippo,naturalmente all’oscuro di tutto,procedevano sempre in testa tronfi e compiaciuti. Nelle pause si davano di gomito e si scambiavano cenni di intesa pensando di aver fatto dei progressi  eccezionali. Ci ridemmo per giorni,mimandoli agli amici più cari,una volta ritornati a casa.

Tramonto,preparativi e finalmente “l’evento”.

Fase 1. Eravamo tutti molto eleganti,si usa così la sera del commiato,gli uomini in abito scuro,Rossana indossava uno splendido top laminato e gonna lunga con spacco vertiginoso,in pandant con i suoi occhi,ed io con uno dei miei vestiti preferiti  -non quello della prima sera,sia chiaro,sarebbe stato un errore imperdonabile-  profondamente scollato,nero,molto aderente ed una spanna sopra al ginocchio. Qualche gioiello discreto e sandali tacco 12,ovviamente,per tutte e due. Sandali in montagna? Sì,e preciso: senza calze,per giunta,tanto era riscaldato tutto alla perfezione ed una lampada fatta pochi giorni prima di partire mi faceva sentire assolutamente sicura delle mie gambe.

Per la verità nessuno mangiò molto,ma tutti,noi donne in particolare,non lesinammo nel bere,complice anche l’ottimo Amarone doc Campo dei Gigli,optional,che Davide,da vero signore qual era,volle offrire. Non sono un’intenditrice,ma seppi apprezzare l’eccezionalità di quel vino,consapevole anche che una bella allentata ai freni inibitori,che solo l’alcol sa dare,era praticamente obbligatoria,visto quello che si andava a prospettare.

Fase 2. La serata proseguì in discoteca fin dopo l’una di notte con balli,ammiccamenti e vari cocktail,atti a mantenerci nello stato d’animo giusto per  passare alla fase tre,che Rossana specialmente aspettava con grande impazienza. Ma era una bella gara anche fra suo marito ed il mio compagno,il maestro invece, ignaro dei nostri propositi bellicosi,sembrava un po’ perplesso da tanta complicità e si godeva il momento. Il bello,per lui e per noi,doveva ancora arrivare.

Ad un certo punto,come avevo già programmato,esclamai: “Ragazzi,che ne direste di salire su da noi per un brindisi? Ho un paio di bottiglie di Veuve Cliquot in frigo che ci stanno aspettando.” Bottiglie che,con molta lungimiranza,Pinko volle mettere fra i bagagli prima della partenza dicendo: “Chissà,forse potranno tornarci utili,tanto,chilo più chilo meno …” alludendo a quelle due cosucce che portavo con me nei quattro trolley.

A quell’invito Davide rimase leggermente sorpreso,Pinko illuminò a giorno la discoteca soltanto scoprendo i denti in un sorriso,la Rox fece un gesto con le mani come per dire “era ora”,Romeo continuava a levitare dalla sera prima e all’unisono dissero: “Sì,andiamo.”

Fase 3. Una volta in camera,sapevo benissimo che avrei dovuto dare il “la” all’orchestra,quindi dopo un paio di alzate di flûte,richiesti e gentilmente concessi in prestito dalla direzione,qualche risata ed amenità varie,senza proferir parola mi avvicinai a Rossana e cominciai ad accarezzarla con sensualità,iniziando dai seni,rigogliosi e turgidi,che già mi colpirono dal primo incontro.

Lei,che non aspettava altro,ed anche per via dei vari tipi di alcolici assunti nell’arco dell’intera serata,che stavano svolgendo magnificamente il loro prezioso lavoro, mi cinse la vita con le braccia,tirò fuori la lingua e,abbassandosi appena sulle ginocchia,partendo dal vertice basso della mia scollatura attraversò,con una leggera S,il centro del seno,percorse verticalmente il collo,arrivò sul mento ed immediatamente dopo me la ficcò in bocca,con un leggero tremore. Il tutto impiegando volutamente diversi secondi.

Un bacio sconvolgente per tutti,interpreti comprese e soprattutto per Davide,grande amatore,ma evidentemente poco avvezzo a “certi” ambienti o a “certe” frequentazioni. Era rimasto in piedi,con gli occhi sgranati e con il bicchiere,obliquo,attaccato alle labbra,ma non beveva,sembrava pietrificato. Anche e soprattutto in “quella” parte anatomica,pensai,divertita da quell’immagine.

Ci lasciammo cadere sul letto abbracciate. Avevamo un certo affiatamento,ormai,quindi venne tutto ancora più spontaneo: ci liberammo mano a mano dei vestiti,fino a restare completamente nude -anzi no,soltanto con i famosi tacco 12 - vogliose ed ansimanti a scambiarci baci e carezze,in posizioni sempre più hot.

I ragazzi erano immobili,seduti ai bordi del letto,ma andando avanti notai che qualche indumento cominciava a saltare.

A quel punto invitai Davide,che si liberò degli ultimi capi con la velocità di Flash Gordon,ad unirsi a noi. Pochi minuti e li lasciai da soli,per due motivi: primo,perché lei lo desiderava ardentemente “in esclusiva” da giorni e poi perché in quel modo mi sarebbe stato possibile avere a disposizione due bei sfinferloni insieme,la mia passione,sul divanetto ai piedi del letto.

Rossana si sfogò abbondantemente,ed io anche, poi convocammo l’intera equipe sul materasso: lei ed io quasi affiancate carponi,a formare una V,con Davide che la penetrava (di nuovo!) suo marito che penetrava me,entrambi da dietro,e Pinko davanti a noi,che ce lo metteva in bocca a turno o glielo leccavamo insieme baciandoci.

Era un susseguirsi incessante di : “Sììì,dai,ahhhh,ancora,mmmmh” da parte di tutti,ormai non più perfettamente padroni di noi stessi,con quel groviglio di corpi che poi continuò a svilupparsi,così complesso e mutevole da non poterne ricostruire una dinamica esatta,ma ha poca importanza,quello che conta è che si era creata un’atmosfera erotica che raramente si raggiunge.

All’improvviso … il genio,mi colse l’ispirazione che mi fece pensare alla ciliegina sulla torta che di lì a poco mi sarei regalata.

Dal momento che sul campo mi stavo guadagnando i gradi di capitano,grazie alla mia “mignottaggine innata”,prerogativa che Pinko mi attribuisce da che mi conosce,presi l’ennesima iniziativa; mi avvicinai al suo orecchio e gli dissi sussurrando: “Attaccati alla Rox e trombala a mestiere,che ti faccio vedere,nel frattempo,una cosina.”

Neanche il tempo di finire la frase che i due erano già sul divanetto che limonavano come gli adolescenti nei parchi,con lui in posizione strategica per non perdersi nemmeno un attimo di me.

A quel punto ordinai a Romeo e Davide di mettersi vicinissimi sul lettone,in modo che potessi prenderglieli in bocca contemporaneamente,lasciandomi carezzare ovunque,sempre eccitatissima come loro.

Al momento opportuno feci sdraiare il primo,sensibilmente più robusto dell’altro,a pancia in su,e mi ci sedetti sopra infilandomi il suo pene,di proporzioni ragguardevoli,nella passerina ed abbassando il busto; poi invitai il secondo,più “umano”,e che già conosceva il “posto”,a ripetere una “certa” operazione con quel “famoso” liquido e poi a posizionarsi ove era già stato due giorni prima: in quel culetto che lo fece impazzire a prima vista.

La “doppia”. Veramente non so proprio descrivervi le sensazioni che si provano,e che provai,così “piena”. Dovrei coniare dei termini nuovi,con quelli che già esistono mi ci posso solo avvicinare,se ci si coordina bene,e noi ci riuscimmo,per una donna è esaltante,travolgente,sconvolgente,inebriante,delirante,ma sono solo parole,che non rendono abbastanza. So soltanto che non mi sentivo più in me,che ero al top del top del piacere,che giravo continuamente la testa a destra e a sinistra,e che godevo da impazzire,mentre guardavo il mio Amore.

Lui intanto aveva messo Rossana,che ululava come un licantropo alla luna,alla pecorina,sempre sul divanetto e la possedeva furiosamente in piedi,mentre dalla Tribuna d’Onore mi fissava con gli occhi quasi di fuori. Per un attimo ebbi addirittura paura che potesse succedergli qualcosa,ma non successe,evidentemente ha il cuore molto forte,ringraziando il Cielo.

Si andò avanti ancora per molto,poi il Caso,la Fortuna,il Destino vollero che avvenisse una specie di sincronizzazione: ad un certo punto mi ritrovai avvinghiata alla Rox sul letto,dopo molti orgasmi miei e suoi, in un bacio lascivo.

Feci un cenno ai ragazzi,ma senza sperare troppo che mi capissero: mi capirono, invece,e si inginocchiarono intorno a noi per inondarci,dopo qualche colpo di mano che si dettero,viso e corpo di sperma copioso e caldo,che non interruppe quel bacio,anzi,aggiungendo “qualcosa”,lo fece diventare ancora più lascivo.

Un epilogo straordinario,come le tre esplosioni che concludono i fuochi d’artificio,degno di quella situazione altrettanto straordinaria.

Ed il presentino di fine corso al maestro di sci? Beh … ho appena finito di narrarvelo,ne poteva immaginare uno più bello?

C’era rimasto ancora un po’ di champagne: brindammo a noi,a quella serata e a quella settimana meravigliosa.

“E pensare che non volevo venire,grazie,Amore mio.”


FINE



Grazie,Amore mio,anche per essermi  stato sempre  vicino,e per la tua collaborazione,indispensabile come al solito,nella stesura di questo racconto.

E grazie a tutti voi,gentili lettrici e lettori,per l’attenzione prestata.  La speranza che questa storia possa avervi interessato,divertito,intrigato,in qualche modo regalato delle emozioni,insomma,è ciò che mi incentiva a continuare con questa passioncella da “scrittrice” dilettante.

Pallina










Comments

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  • fantasia69, 46/39
    il modo in cui scrivi, non volgare ma che stimola la fantasia e la facilità di immaginarsi tutto.. beh.. ci sai fare si.. molto molto erotico..continua
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  • fiammifero, 54/50
    bella, intrigante, eccitante, scritta bene, sembrave d'essere lì ma soprattutto si sentiva la tua eccitazione, la tua sensualità.

    Complimenti.
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  • lucyliu, 49/48
    Continuala questa tua passioncella... Sarà sempre un piacere leggerti :P
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  • coppiasexy762005, 33/27
    fortunato lui ad avere una donna cosi libera ,intelligente e sexy.Fortunato lei ad avere un uomo cosi attento,libidinoso e pieno di fantasia.
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