Fabiana era tesa. Erano strascorse ormai, due settimane da quando aveva risposto all'annuncio... "Cosa sto cercando? Cosa stai cercando? Se la risposta è un bravo master, a te si rivolge questo messaggio. Lascia la tua richiesta,rispettosamente formulata a [email protected]".
A quella prima risposta era seguita un'intensa corrispondenza, sempre preceduta dalla curiosità e dall'ansia di leggere le mail che l'attendevano, riposte nell'hard disk di qualche server, pronte a sorprenderla con incipit adesso severi, adesso comprensivi, quasi dolci. Sempre di più il pensiero di quell'appuntamento elettronico conquistava spazio nella sua giornata,fino a diventare imprescindibile, irrinunciabile.
Fabiana aveva, un po' alla volta, imparato a conoscere quell'uomo, e, un po' alla volta si era presentata a lui, descrivendo la sua giornata, i suoi pensieri e i suoi timori, oltre chele aspettative di un incontro, la cui attesa avrebbero dovuto entrambi gustare in ogni sua sfumatura.
Ora era diverso, lui stava arrivando, e con lui la prima sculacciata, un ritardo nell'inviare una delle ultime mail non era stato digerito bene, oltre che alcune piccole altre questioni rimaste insolute nei dialoghi emersi dalla corrispondenza.
Del suo aspetto fisico conosceva solo il volto, inviato in forma di foto digitale, mentre di li a poco avrebbe conosciuto anche lo spessore delle sue mani e l'energia con cui sarebbe stata sculacciata. Per non incorre in altre misure disciplinari si era vestita nella maniera che il suo corrispondente gradiva di più: pantaloni neri e camicia bianca, oltreché una biancheria casta e coprente.
Drinn... eccoci al dunque, con un doveroso groppo alla gola apre Fabiana apre la porta. I convenevoli sono cordiali ma formali, lei a testa china con il volto in fiamme cerca di rubarne i tratti somatici, lui, dalla sicurezza della sua posizione la studia con attenzione.
"Bene piccola Fabiana, ti ho dato modo di temporeggiare, ora sai cosa ti aspetta, quindi tantovale iniziare, spero che tutto ciò ti serva ad assumere un rigore maggiore nel tuo comportamento".
Si siede con calma compassata su una sedia in atrio, le volge lo sguarso... "Dimmi se alla tua età devo arrivare a tanto per insegnarti alcune regole di comportamento fondamentali". "Signorina, ti dispiacerebbe abbassarti i pantaloni e gli slip?".
Quel "signorina" bruciava molto di più di quello che l'aspettava. Lei, che non si sentiva a suo agio nemmeno in spiaggia con il costume a due pezzi, ora doveva scoprire il sedere difronte a un quasi sconosciuto, per essere, oltretutto punita come una bimba, e magari dopo, anche ringraziarlo per la lezione impartitale.
Uno sconosciuto che, a differenza sua, rimaneva completamente vestito, ben abbotonato nel suo abito, uno sconosciuto che, a differenza sua, teneva il capo ben eretto e la fissava,
I pantaloni si trovarono ben presto alle ginocchia, mentre le dita indugiavano sul bordo degli slip, rigorosamente bianchi.
Rappresentavano l'ultimo baluardo a difesa della sua nudità più intima prima di offrire le natiche al castigo.
"Muoviti Fabiana, almeno in questo cerca di essere celere".
Era realmente indifesa, con le mani corpiva il pube mentre attendeva le prescrizioni per l'inevitabile pena.
Un gesto di lui le indicò le sue ginocchia e in breve il bacino di Fabiana si trovò appoggiato sulle sue gambe. La ragazza, imbarazzata al parossismo si scoprì a respirare in maniera superficiale e veloce, quasi intimorita che il movimento del ventre causasse un contatto troppo intimo con le sue gambe. Le braccia, ormai divenute scomode penzolavano oltre le ginocchia del suo educatore e le gambe distese, erano serrate, quasi a difendere, ingenuamente, l'ultimo spiraglio d'intimità.
I primi colpi suscitarono in lei stupore poiché poco dolorosi ma forieri di un fragoroso phaff... i primi colpi... .
... Erano ormai trascorsi alcuni minuti, quanti non riusciva a ipotizzarlo, che Fabiana, col ventre appoggiata sulle ginocchia del suo educatore, offriva il sedere scoperto ai colpi di un palmo severo.
Se i primi suoi pensieri andavano allo stupore del rumore, goffo e quasi ridicolo che provocava la sculacciata, al timore che tale rumore fosse udito e identificato dai vicini, quelli successivi erano di tutt'altra natura. Stupore e timore avevano lasciato il passo a più immediate e brucinati sensazioni; il caldo che si stava diffondendo sulle natiche intervallato dai morsi pungenti dei colpi, non le lasciavano più spazio per riflessioni di sorta.
Chi se ne frega se i vicini sentono quei ridicoli paff prodotti dalle sculacciate, chi se ne frega se intuiscono qualcosa e chi se ne frega se il suo sedere e nudo difronte ad uno sconosciuto... lei ora vuole solo un attimo di solievo. Fabiana reprime l'impellete desiderio di muoversi, la voglia irrefrenabile si sottrassi, almeno parzialmente hai colpi. Ma quello è il suo castigo, sà che lo merita e sà che postarsi non le porterebbe nulla di buono quindi imbocca l'unica via che le è concessa, rassegnarsi e guardare al momento in cui sarà finita.
Il pensiero della fine sembra magico poiché dopo un po' i colpi s'interrompono, e segue il silenzio. Un silenzio foriero d'imbarazzo, di ulteriore imbarazzo, ma anche di lenimento, le natiche ora sono calde e bruciano ma almeno non sono attinte dai colpi della sua mano, di una mano ampia e pesante. Il respiro, pian piano torna regolare, ma incorniacia l'imbarazzo del del silezio poiché è l'unico rumore nella stanza, fatta eccezione per quello del traffico che propvieve dalla strada sottostante. La sua pancia è adagiata sulle ginocchia del suo educatore, e parzialmente anche il suo ventre, lei non osa parlare, né muoversi, lui tace e basta. Fabiana pensa alla vista che gli sta offrendo, il suo sedere, per quanto ne sa lei, rosso, è rivolto verso l'alto, inerme e indifeso alle decisioni di lui, poiché Fabiana ha ormai delegato a quello sconosciuto la sua disciplina e il suo orgoglio. La sensazioni degli slip e dei pataloni raggrumati poco sopra le ginocchia accentuano e firmano questa sensazione, questo momento.
Un pensiero fugace la trapassa, vibrante ma non doloroso... "cosa direbbere i suoi amici, i suoi colleghi se la vedessero così? Se soltanto la sapessero così?"... un pensiero sensa risposta perchè la voce maschile si rifà sentire, tranquilla, un po' dolce. "Bene Fabiana, ora farò una sosta. Vai a prepararmi un caffè". "E' finita", pensa Fabiana, "ho ricevuto il mio castigo è ora sono in pari, si riparte da zero", e quindi con entusiasmo fanciullesco scatta in piedi e accenna a rialzarsi gli slip per ricomporsi, sempre cercando di coprisi il pube con una mano.
"Cosa fai?"
Come "cosa faì?". Ho sbagliato di nuovo? Gli slip... si non devo toccarli, non posso... no... ora mi punirà... ricomincerà...non ora, non subito... questi i rapidi pensieri, queste i lampanti timori.
Riabbassa subito gli slip, e toglie la mano che le copriva il pube, "si, se mi vede così è più umiliante, e forse perdona la mia inesperienza, la mia ingenuità".
E infatti... "brava, ora sbrigati".
Il caffè è sorbito in traquillità, mentre l'uomo la guarda stare in piedi con il groviglio d'indumenti alle ginocchia e le mani rigorosamente lungo i fianchi.
Il bruciore stava lentamente attenuandosi mentre... "Spero ti sarai riposata. Togli i pantaloni e gli slip e sdraiati di schiena sul tavolo. Non dimenticare di sollevare le gambe". Ormai Fabiana aveva rinunciato alla sua dignità e si trovava nella posizione prescrittale, sapeva bene che la visuale che offriva era tutt'altro che pudica, ma sapeva altrettanto bene, ormai, quello che avrebbe provato al pesante contatto con la spazzola che lui teneva in mano. Come una promessa i colpi arrivarono e come una promessa furono rumorosi. Un tempo indefinito portò nuovamente le parole del suo tutore... "E' finita Fabiana, vai a quell'angolo per mezz'ora e medita sugli errori che non farai più".
Solo quando si trovò con la faccia che fissava lo spoglio angolo e le mani dietro la schiena, senti la sua carezza che le lisciava i capelli dalla testa al collo... "Sei perdonata, spero avrai capito il tenore del comportamento che d'ora in poi devi adottare". Mentre meditava se fosse il caso di proferire verbo, se ringraziare o cosa, il tonfo pacato della dell'uscio che si chiudeva le fece capire di essere sola.
Stramente si accorse che poche volte si era sentità così sola, nei primi istanti si aggrappò al ricordo della carezza, poi, subito dopo, anche al tepore dolente che provava alle natiche e a quel senso d'imbarazzo che ancora la permeava nel ricordo del castigo. Non osò muoversi per la mezz'ora rimante, se lei era li allora vuol dire che era ancora in castigo, e allora è come se lui fosse ancora li.
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Certificazione Profili
esistono due tipi di certificazione, la prima per le coppie e singole e la seconda per i singoli ed i trav/trans.
la certificazione delle coppie e delle singole:
viene eseguita dallo staff del portale,essere certificati è semplicissimo basta inviare una mail all'indirizzo: [email protected] mandando una foto di coppia o almeno della lei di coppia o della lei nel caso di singole nella quale sia mostrato il nostro logo che potete scaricare cliccando qui (se preferite la versione pdf cliccate qui )stampato su un qualsiasi foglio formato A4 le compilato a penna o pennarello con la VS username e data della certifica la foto deve essere poi spedita all'indirizzo [email protected]
la certificazione sarà rapidissima,inoltre le coppie,singole ,lei bisex certificate potranno a loro volta indicarci le coppie o singole o lei bisex vere loro amiche che riceveranno a loro volta la certificazione.
NON Sono ammessi Fotomontaggi di nessun genere il logo deve obbligatoriamente essere stampato ed utilizzato per fare una foto reale.
NON AVETE LA STAMPANTE? nessun problema potete ricevere la certifica in questo modo prendete un normale foglio A4 e con un pennarello scrivete la Vs username seguita dalla frase "certificati da SexyCommunity" in data.... e poi utilizzate lo stesso foglio per scattare una foto come se fosse il nostro logo. (se sei singola puoi scattare foto allo specchio)IMPORTANTE: il volto DEVE ESSERE CENSURATO e quindi NON riconoscibile in quanto la foto inviata verrà pubblicata sul profilo dove deve rimanere obbligatoriamente per validare la certifica (può essere spostata nella gallery)
la certificazione dei singoli e dei trav/trans:
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17 years ago
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Mia moglie confessa finalmente
Allora,non so da che parte cominciare, c'è tanta carne al fuoco.Siamo una coppia di 47 e 46 anni, insieme da sempre, sposati e con un figlio.Come succede a tutte le coppie prima o poi, anche noi dopo tanti anni abbiamo subito un calo di desiderio reciproco dovuto alla routine,alla monotonia e ai problemi quotidiani che ti assorbono tutte le energie.In questi ultimi anni per cercare di venirne fuori e ritrovare la nostra intesa ho cercato di capire quali erano le sue fantasie e cosa la faceva eccitare avvicinandomi anche alle tematiche cuckold per cercare di coinvolgerla.Naturalmente il pensare a lei mentre veniva presa da un'altro mi eccitava parecchio e anche lei mentre scopavamo e le raccontavo le mie fantasie godeva da matti.Purtroppo al di fuori dell'atto sessuale di questi discorsi si parlava poco e anche se poi sono riuscito a farle promettere che avremmo realizzato qualcuna di queste fantasie, in concreto successe ben poco.Sentivo che c'era qualcosa che la bloccava ma in cuor mio speravo si sbloccasse lavorondola ai fianchi con continui imput.Invece qualche giorno fà è successo quello che non mi aspettavo più anche se lo sapevo senza certezza.Partiamo dalla confessione, come spesso accade le stavo scrivendo qualche porcata su whatsapp, le solite cose, quanto sei porca, chissà se con un'altro cazzo lo saresti di piu ecc..Ad un certo punto il fulmine a ciel sereno, mi scrive: "comunque posso dirti che uno stretto lungo l'ho gia preso, scusami", potete immaginare come mi sono sentito, un conto è saperlo senza prove, un'altro è sentirselo confessare cosi candidamente.Stranamente non mi è montata la rabbia, anzi il mio cazzo si è svegliato in un attimo e lo ho risposto "cioè?".E lei: "in quel periodo ho scopato con uno, al motel,mi sono sempre sentita in colpa a tal punto che non sono piu riuscita".Io: "con chi, troia, lo sapevo, devi raccontarmi tutto".Lei: "questa sera ma giura che mi perdoni".io: "mi stai facendo eccitare come un porco e ti perdono solo se lo rifarai per me e con me".Lei:"si, forse ora si".Io:"non stò nella pelle, voglio sapere tutto, non vedo l'ora".Lei: "ok, scusami mi sento una merda perchè dovevo dirtelo prima, anche se sono certa che lo avevi già capito".Io:"lo avevo già capito ma non avevo la certezza, l'importante e che finalmente ti sei liberata da questo peso, ora cominciamo a vivere".Come potete immaginare aspettavo trepidante che tornasse dal lavoro, appena entrata mi abbraccia con le lacrime agli occhi chiedendomi scusa e sedendosi sul divano inizia a raccontarmi la storia.Ha conosciuto quest'uomo su una chat come semplice amicizia e parla oggi, parla domani, si sono scambiati il numero di cell. e sono entrati sempre più in confidenza sfogandosi a vicenda e raccontandosi ognuno le proprie storie e i propri problemi, lui separato con due figli e lei che in quel periodo non andava d'accordo con me.Questo rapporto mi ha detto che è durato 5 o 6 mesi finchè un giorno lui le disse che voleva incontrarla e lei accetto.Lui era di Torino e una sera si incontrarono, andarono a mangiare e parlarono molto, si creò una bella sintonia e decisero di rivedersi ancora.La seconda volta, vista la lontananza decise di prendere una camera in albergo per non dover fare la strada di ritorno la notte, lei si fermò in pezzeria, prese due pizze e mangiarono in camera sul letto.Dopo mangiato iniziarono a baciarsi e toccarsi, lui la leccò e la masturbò facendola godere molto e lei fece altrettanto, un bel pompino, aveva un cazzo stretto di diametro ma molto lungo e mi ha confessato che aveva un buon sapore e le è piaciuto molto.Arrivati al culmine dell'eccitazione lui le ha chiesto di poterla scopare, lei era bagnatissima e ne aveva una gran voglia ma non avevano i preservativi e non se l'è sentita(non prendeva la pillola).Allora giusto per farlo comunque godere si è dedicata al suo cazzo con la bocca facendolo impazzire fino a farlo godere, lui stava per veniree continuava dirglielo pensando di toglierlo dalla sua bocca ma lei non lo ascoltò e lo fece sborrare in bocca continuando a pomparlo finchè non uscì l'ultima goccia.Aveva la bocca piena di sborra di uno che non era suo marito ed era eccitata come la più grande delle troie, lui era in estasi e le disse che non aveva mai goduto in questo modo fantastico.Per quella sera finì così ma naturalmente non la storia.Si incontrarono ancora una volta, stessa procedura, cena e poi a letto, mi ha raccontato che era in accappatoio, lo aprì e lui era già eccitato, lei si tuffò sul cazzo e inizio a spompinarlo, lui la spogliò e la leccò per bene infilandole qualche dito nella figa fradicia.E fu così che arrivò il momento, mise il preservativo e la penetrò, mi ha detto che non capiva più nulla, era in estasi, quel cazzo sguazzava nei suoi umori, lo sentiva entrare e uscire in tutta la lunghezza e si sentiva troia ma libera, l'unico problema è che era troppo lungo e quando le sbatteva in fondo le faceva male.La prese in diverse posizioni e alla fine lei volle cavalcarlo, è la sua posizione preferita, ma mi ha detto che non riuscì a prenderlo tutto per via del dolore ma che ebbe un orgasmo da paura.Lo fecero per tre volte quella sera e godette come mai aveva goduto, purtroppo come spesso succede lui si innamorò e lei invece si riempì la testa di sensi di colpa e decise di interrompere la relazione.Questo è quanto, ora ditemi,cosa pensate ora della mia signora?Ora sembra più serena e anche se non ci siamo ancora arrivati la vedo molto decisa e più complice nel voler realizzare le mie fantasie, speriamo presto.
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11 years ago
pillinca,
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per le donne di sexylombardia
petali di rosa. Passa il vento e vi solleva o petali di rosa che a terra vi adagiate come ali di farfalle stanche mentre il giallo diseccato dei pistilli resta inerme a guardare le rosse bianche spoglie che in volo verso l'alto più non san tornare. Ma l'uccellino dalla nota lieve canta ed esulta sù quel caldo candido tappeto di petali di rosa. Eh! la vita eterno effluvio di gioia nella sua breve fragilità. un bacio a tutte Valerio1000
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17 years ago
valerio,
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