..Vorrei iniziare sottolineando che pur arrivando da una educazione classica, un po' all'antica, non abbiamo saputo né voluto, sottrarci all' impulso di sperimentare nuove emozioni, creando giochi e situazioni che mischiassero un esibizionismo quasi casuale, innocente, pudico, con il voyeurismo; da prima in modo molto soft, velato, per poi crescere nelle esperienze e nella intensità emotiva, ma lasciando sempre il tutto nell'ambito del saltuario, del quando capita, capita, senza farlo mai diventare un abitudine.
Credo, che il tutto sia iniziato, quando io, Marco, mi son reso conto che quando qualcuno guardava mia moglie cercando di sbirciare nella camicetta distrattamente aperta o le guardava le gambe scoperte da una minigonna un po’ corta o ancora meglio l’accorgersi delle calze autoreggenti con la balza che sbucava dalla spaccatura troppo generosa della gonna, i sentimenti non fossero
di pura gelosia ma anche un po’ di compiacimento e soddisfazione.
Così un po’ alla volta, con il passare del tempo dietro le mie “pressanti” insistenze, ha iniziato a lasciare qualche bottoncino in più aperto o la balza delle calze autoreggenti casualmente in vista, e a quel punto anche lei notato gli sguardi distratti della gente. E’ iniziato così un gioco di sguardi
e di complicità trai noi e così anche, questo gioco di esibizionismo/voyeurismo soft.
E così, cosa tira cosa, e successe, oramai 10 anni fa, fossimo al mare a Cattolica con tutta la prole (abbiamo 3 figli) ed alla sera uscissimo a passeggiare sul lungomare spingendo il nostro bel passeggino. Proprio dietro l'hotel dove soggiornavamo, c'era un bel negozio di scarpe gestito da un
simpatico signore sui 45 anni, che tutte le sere invitava Sonia a provare qualche nuovo paio di scarpe o di stivali; anche senza acquistare, giusto per il piacere di provarle. E Sonia quasi casualmente era sempre con una minigonna differente, ma si sa che al mare è abbastanza normale.
Lei indossava la minigonna anche perché spesso ero io ad insistere per farla vestire in modo un po’ sensuale, e tra le mie solite insistenze, c'era il mio sogno proibito di vederla uscire un giorno con la minigonna senza indossare la biancheria intima..
Sogno che aimè era sempre rimasto tale, e nella mia fantasia mi immaginavo come sarebbe stato e se mai sarebbe avvenuto quel momento. Magari in una gelateria mi avrebbe fatto la sorpresa di incrociare le gambe e farmi vedere la sua nudità? Il solo pensiero mi faceva e mi fa girare la testa; saperla senza intimo in una condizione che se vuole può lasciarsi andare e mostrare “il proibito” al primo passante. Sono quei momenti in cui devi decidere se aprire quel pò di troppo che lascia tutti di stucco… quell’attimo in cui non puoi più tornare indietro e se decidi di lasciarti andare .. ciò che è fatto è fatto, con tutte le conseguenze del caso
Tornando a noi, ultimo giorno di vacanza ed ultima passeggiata per le vie di Cattolica, mentre scendevamo le scale dell’hotel Sonia mi dice di essersi dimenticata una cosa e rientra in camera. Noi continuiamo a scendere ed in quel momento mi è venuta la speranza che fosse tornata in camera per farmi qualche sorpresa.
Devo dire che il solo pensiero di qualche sorpresa mi faceva girare la testa..
Lo so svengo per poco !!! Ebbene quando scese non aveva più la gonna lunga ma bensì una minigonna di jeans. Io ero già contento e fantasticavo.
Anche quel giorno solito giretto e passando davanti al solito negozio di scarpe, siamo entrati per vedere se riuscivamo a spendere gli ultimi soldi rimasti e Sonia ha guardato qualche paio di scarpe e di stivali e tra una battuta ed un’altra con il simpatico commesso, si è seduta per provare un paio di stivali da lui consigliati.
Appena sedutasi, il commesso le si è inginocchiato davanti per aiutarla ad infilare gli stivali ed in quel momento ho avuto certezza e visto con i miei occhi che non indossava nulla di intimo. In quel momento, a quella vista ho veramente avuto un giramento di testa; lei che non si era mai osata, ora era lì con una minigonna, senza mutandine ed un estraneo che inginocchiato davanti a
lei, le infilava dolcemente un paio di stivali. Standole davanti si vedeva chiaramente che non indossava nulla; non era una di quelle situazioni in cui hai la vista per un attimo e poi fantastichi su ciò che hai visto/non visto.
No, lei era lì con una minigonna e con quella peluria rasata al punto giusto e la patatina assolutamente visibile a chiunque le passasse davanti ed aveva anzi una persona inginocchiata davanti a lei che le consigliava e l’aiutava ad indossare le alte scarpe con il tacco.
Credo che Sonia, quella sera abbia provato un bel po’ di scarpe, tra un mio batticuore ed un
occhiata felice del commesso. Lei per la prima volta era così esposta davanti ad un'altra persona che non ero io.. ancora oggi quel ricordo di oramai 10 anni il cuore mi batte all’impazzata e fa ancora salire l'adrenalina nel sangue.
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