Ormai è praticamente da 6 anni che, con molta soddisfazione, pienezza e senza rimorsi, vivo la mia identità di Monia ed ancora oggi rivivo come se fosse ieri tutte quelle dinamiche che mi hanno portato verso questo mio nuovo io. Da quando ho compiuto la maggiore età, ho sempre avuto una certa attrazione verso gli uomini, adulti, forti, burberi, consapevoli del loro ruolo di maschio anche quando vanno a letto con persone dello stesso sesso. Devo dire che, anche da maschietto, le belle avventure non mi sono mancate ma sono state sempre circoscritte ad un mondo, quello gay, che col passar del tempo è diventato troppo glamour e troppo esposto, allontanando sempre più quel tipo di uomo per il quale ho sempre avuto grande attrazione (l'uomo tipicamente insospettabile, magari sposato insomma). Comunque aldilà della mia delusione per un ambiente dove ormai tutti sembravano essere mancate donne, tutto mi sarei immaginato tranne che diventare quello che sono ora. Tutto avvenne per puro caso: un giorno di fine maggio, un giorno ricordo molto caldo da sembrare estate, erano le 21 circa, stavo rientrando a casa e nel mio tragitto attraversai la zona di un centro commerciale vicino al quale vi era un ampio parcheggio per camion in sosta. Nulla di strano, tanto è vero che io stavo proseguendo normalmente il mio cammino, quando il mio sguardo fu colpito dalla visione di un uomo che passeggiava a piedi: un uomo sui 40/45 anni, moro, capelli brizzolati cortissimi, sguardo fiero. Ricordo indossava un paio di pantaloncini ed una maglietta che lasciavano intravedere gambe e braccia forti, prepotenti e pelose. Inutile negarlo: il tipico uomo al quale mi sarei concesso senza remore. Mi accostai con l'auto per vedere dove si stesse dirigendo e alla fine della sua passeggiata, salì a bordo di uno dei camion posteggiati in zona. Decisi allora di avvicinare la mia auto al suo camion, sperando di riuscire a catturare la sua attenzione ( che follia, ma in quel momento l'eccitazione mi portò ad illudermi che quell'uomo fosse raggiungibile per me). Mentre più volte passavo con l'auto vicino a quel camion, mi accorsi che, di fronte allo stesso camion, sul lato opposto della strada, c'era posteggiata un'altra auto: aveva la luce dell'abitacolo accesa e al suo interno si scorgeva una figura dai capelli lunghi e biondi. Incuriosito mi avvicinai a quell'auto e con molto stupore mi accorsi che era un uomo travestito da donna ( ammetto che non ne avevo mai visto uno da vicino).
La cosa ovviamente non mi interessava e così decisi di accostare qualche cento metri dietro all'auto per vedere cosa succedesse. Poco dopo, quel camionista che tanto aveva rapito le mie fantasie e le mie voglie, scese dal camion e si diresse verso l'auto con a bordo la travesta: i due chiaccherarono un pò, e successivamente il camionista ritornò a bordo del suo mezzo, chiudendo le tendine. Pensai che fosse andato a riposare, quando subito dopo dall'auto uscì la trav: bella, sexy, provocante, tacchi alti, portamento da vera femmina, eccola recarsi senza indugio verso quel camion che, quasi magicamente, al cospetto di quella meravigliosa creatura, aprì la sua portiera per lasciarla entrare. Ben presto avevo capito che quella creatura femminile era riuscita a rendere realtà tutto quello che per me, quella sera, rimase solamente fantasia e tanto rimpianto per non aver potuto essere l'oggetto del piacere di quell'uomo che tanto aveva ossessionato la mia mente. Deluso, ripresi il viaggio verso casa, ma durante tutto il tragitto un pensiero, dopo quelle scena, attanagliava la mia mente: “ E se fossi stata io quella maestosa creatura femminile? Ora sarei li, sarei con quell’uomo, sarei al suo cospetto prontA a dargli piacere e desiderosA di essere possedutA”. Già il mio pensiero si stava evolvendo: dentro di me qualcosa stava cambiando; la visione di quella travesta aveva avviato dentro di me qualcosa di nuovo, aveva aperto un nuovo orizzonte che da li a poco avrei deciso di esplorare. Dal giorno successivo, l’identità nuova iniziò a prendere possesso di me: cominciai ad andare in giro in cerca di negozi dove comprare intimo femminile, abiti, scarpe, trucchi, profumi e, ovviamente, una bella parrucca. Non nego l’imbarazzo nell’affrontare questi acquisti ( ogni mia sorellina confermerà il senso di vergogna provato quando per la prima volta ci siano affacciate a questo shopping alternativo), ma alla fine dopo circa una settimana, ero riuscito a comprare tutto quello di cui avevo bisogno. Così una sera decisi di depilarmi integralmente (vivendo solo per me la cosa non era problematica), e, dopo aver reso liscio il mio corpo, iniziai timidamente ad indossare le nuove vesti. Sin dall’inizio mi sentii a mio agio con i nuovi abiti: mi sentivo sexy e, a dire il vero, libero. Il vero problema fu il trucco ma, seguendo vari consigli letti in rete, riuscii ad abbozzare qualcosa ( ovviamente poi col passare del tempo l’inesperienza sarebbe stata colmata e tutto si sarebbe affinato, del resto noi creature di questo mondo siamo sempre in continua evoluzione e miglioramento). Completata l’opera mi misi davanti allo specchio: mi guardai e, quasi senza riflettere, mi dissi “ Ciao, io sono Monia”. Da quel momento Monia divenne parte di me, divenne me, da quel momento varcai quella sottile linea che mi ha portato ad essere quella che sono ora con molta soddisfazione, pienezza e senza rimorsi. Ovviamente, la piena realizzazione della mia nuova identità avrebbe potuto concretizzarsi solo in quello stesso luogo dove, per la prima volta, la mia mente aveva assaporato il mio nuovo io…ed era in quello stesso luogo che, dunque, Monia doveva andare per completarsi come creatura.
Ormai era quasi la metà di giugno, estate piena qui in Sicilia, quando decisi di ritornare in quel luogo. Passai tutto il giorno a prepararmi al meglio ed aspettai che calasse il buio. Furtivamente mi infilai in auto, mi diressi verso un luogo isolato dove completai la trasformazione e, col cuore in gola, mi recai verso quel parcheggio: “ Torna indietro..è rischioso”…” Wow che bello, mi sento libera”…la mia mente era un continuo alternarsi di idee contrapposte ma alla fine, tra mille se e mille ma, arrivai di nuovo in quella area di parcheggio: c’erano diversi camion in sosta, ma il mio sguardo cadde subito su due uomini che stavano lì, davanti al loro camion: erano due uomini sui 45 anni più o meno, entrambi erano li a petto nudo ( e visto il caldo non era una cosa sorprendente). A dire il vero, solo uno dei due suscitò in me una certa fantasia, ma comunque mi accostai con l’auto davanti a loro, dall’altra parte della strada, tenendo accesa la luce dell’abitacolo in modo che mi notassero. Non passarono 5 minuti che, proprio quell’uomo che aveva attirato il mio sguardo, si avvicinò all’abitacolo facendomi cenno di abbassare il finestrino: “ Ciao scusami è la prima volta che ci fermiamo qui, ci puoi dire se il posto è tranquillo per dormire?”, mi chiese lui, “Si certo, molti tuoi colleghi sostano qui di notte senza problemi”, gli risposi, quasi con voce impaurita e timida. Lui mi ringraziò e se ne tornò dal collega….ed io pensai “Ecco, figurati se sono interessati a me….”. Delusa, rimisi in moto e andai a fare un giro più avanti….dopo circa 15-20 minuti ripassai da quella zona e vidi che quello stesso camionista era sempre li, solo, senza il collega. Nel frattempo aveva indossato una maglietta bianca, ma questo non aveva certo spento la mia voglia di essere posseduta da lui. Mi fermai di nuovo davanti a lui e gli feci un sorriso: così lui venne di nuovo incontro alla mia auto: “ Ciao – mi disse – il mio amico è nel camion a dormire, tu che fai di bello?”. Non so perché, ma forse perché aveva un’aria rassicurante, lo invitai a bordo della mia auto: si chiamava Michele, aveva 48 anni, ed era pugliese. Penso che siamo stati lì in auto almeno mezz’ora a chiacchierare, lui mi parlava del suo lavoro, di quanto fosse duro, di quanto fosse difficile stare lontano per tanti giorni dalla famiglia, e mentre lo ascoltavo scorgevo nei suoi occhi un velo quasi di tristezza, tanto che, quasi come per volerlo rassicurare, io misi la mia mano sulla sua gamba ed iniziai ad accarezzarla. Mi piaceva Michele: aveva uno sguardo fiero, un fisico forte e robusto, due mani grandi da lavoratore; ad un certo punto una di quelle mai scivolò sulla mia coscia: “Monia, ti confesso che sono stanco per il viaggio..quindi non prometto nulla”, dicendo questo Michele si portò la mano sulla patta del pantalone e la aprì: ben presto vidi fuoriuscire un bel cazzo, non ancora duro, ma dalle potenzialità notevoli. Dinnanzi a quella meravigliosa visione, misi in moto, ad andai in un posto più tranquillo ed isolato: e fu li che subito mi dedicai al cazzo di Michele; iniziai dalla cappella: sapeva di maschio, di vero maschio…un piacere da gustare in bocca; ben presto la mia bocca iniziò a scorrere su tutta l’asta fino ad arrivare ai coglioni, pelosissimi e gonfi; benché quel camionista si fosse definito stanco, ben presto il suo cazzone divenne marmo nella mia bocca. “Succhi meglio di una donna, brava Monia”, e ben presto sentii la mano forte e ruvida di quell’uomo che si insinuava nei miei collant, alla ricerca della mia fighetta anale da esplorare. Ero in estasi: in bocca quel bel cazzo duro e saporito, e dietro le dita di Michele che giocavano col mio culetto depilato e caldo. Eccitata ed in calore, iniziai a leccare Michele sulle cosce grandi e pelose: ogni centimetro che la mia lingua assaggiava sapeva di maschio, di vero maschio ed io mi sentivo la sua femmina, la sua troia, mi sentivo finalmente Monia. Dopo un bel po’ che avidamente pompavo il suo cazzo, Michele prese la mia testa e la posizionò in modo che la mia lingua battesse sui suoi coglioni: ben presto il suo ansimare divenne affannoso finchè il pube peloso del camionista non fu inondato della sua calda e densa sborra. Michele mi prese la testa, mi guardò negli occhi: “ Scusa tesoro, ma me lo hai sfinito” – disse sorridendo, ed entrambi ridemmo di gusto per quella situazione. “ Però Monia, io voglio anche provare il tuo culetto, voglio vedere quanto è caldo, io capito a volte da queste parti e vorrei scoparti per bene la prossima volta. Se vengo solo ti scopo sul mio camion se ti va”. Ovviamente io diedi il mio numero a Michele, lo aiutai a pulirsi e lo riaccompagnai al suo camion….secondo voi poi mi avrà richiamato??? Lascio a voi la risposta…..
Questa comunque è la storia vera della genesi di Monia: tanto tempo è passato da quel giorno e, per fortuna, anche tanti cazzi sono passati sotto le mie attenzioni
Spero solo un giorno di poter reincontrare quella splendida trav che quella sera fu la mia musa ispiratrice ( dopo quella sera infatti non l’ho mai più rivista in quella zona, magari era solo di passaggio)…per ringraziarla: magari sei qui splendida sorellina…..grazie di cuore.
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17 years ago
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16 years ago
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Mia moglie confessa finalmente
Allora,non so da che parte cominciare, c'è tanta carne al fuoco.Siamo una coppia di 47 e 46 anni, insieme da sempre, sposati e con un figlio.Come succede a tutte le coppie prima o poi, anche noi dopo tanti anni abbiamo subito un calo di desiderio reciproco dovuto alla routine,alla monotonia e ai problemi quotidiani che ti assorbono tutte le energie.In questi ultimi anni per cercare di venirne fuori e ritrovare la nostra intesa ho cercato di capire quali erano le sue fantasie e cosa la faceva eccitare avvicinandomi anche alle tematiche cuckold per cercare di coinvolgerla.Naturalmente il pensare a lei mentre veniva presa da un'altro mi eccitava parecchio e anche lei mentre scopavamo e le raccontavo le mie fantasie godeva da matti.Purtroppo al di fuori dell'atto sessuale di questi discorsi si parlava poco e anche se poi sono riuscito a farle promettere che avremmo realizzato qualcuna di queste fantasie, in concreto successe ben poco.Sentivo che c'era qualcosa che la bloccava ma in cuor mio speravo si sbloccasse lavorondola ai fianchi con continui imput.Invece qualche giorno fà è successo quello che non mi aspettavo più anche se lo sapevo senza certezza.Partiamo dalla confessione, come spesso accade le stavo scrivendo qualche porcata su whatsapp, le solite cose, quanto sei porca, chissà se con un'altro cazzo lo saresti di piu ecc..Ad un certo punto il fulmine a ciel sereno, mi scrive: "comunque posso dirti che uno stretto lungo l'ho gia preso, scusami", potete immaginare come mi sono sentito, un conto è saperlo senza prove, un'altro è sentirselo confessare cosi candidamente.Stranamente non mi è montata la rabbia, anzi il mio cazzo si è svegliato in un attimo e lo ho risposto "cioè?".E lei: "in quel periodo ho scopato con uno, al motel,mi sono sempre sentita in colpa a tal punto che non sono piu riuscita".Io: "con chi, troia, lo sapevo, devi raccontarmi tutto".Lei: "questa sera ma giura che mi perdoni".io: "mi stai facendo eccitare come un porco e ti perdono solo se lo rifarai per me e con me".Lei:"si, forse ora si".Io:"non stò nella pelle, voglio sapere tutto, non vedo l'ora".Lei: "ok, scusami mi sento una merda perchè dovevo dirtelo prima, anche se sono certa che lo avevi già capito".Io:"lo avevo già capito ma non avevo la certezza, l'importante e che finalmente ti sei liberata da questo peso, ora cominciamo a vivere".Come potete immaginare aspettavo trepidante che tornasse dal lavoro, appena entrata mi abbraccia con le lacrime agli occhi chiedendomi scusa e sedendosi sul divano inizia a raccontarmi la storia.Ha conosciuto quest'uomo su una chat come semplice amicizia e parla oggi, parla domani, si sono scambiati il numero di cell. e sono entrati sempre più in confidenza sfogandosi a vicenda e raccontandosi ognuno le proprie storie e i propri problemi, lui separato con due figli e lei che in quel periodo non andava d'accordo con me.Questo rapporto mi ha detto che è durato 5 o 6 mesi finchè un giorno lui le disse che voleva incontrarla e lei accetto.Lui era di Torino e una sera si incontrarono, andarono a mangiare e parlarono molto, si creò una bella sintonia e decisero di rivedersi ancora.La seconda volta, vista la lontananza decise di prendere una camera in albergo per non dover fare la strada di ritorno la notte, lei si fermò in pezzeria, prese due pizze e mangiarono in camera sul letto.Dopo mangiato iniziarono a baciarsi e toccarsi, lui la leccò e la masturbò facendola godere molto e lei fece altrettanto, un bel pompino, aveva un cazzo stretto di diametro ma molto lungo e mi ha confessato che aveva un buon sapore e le è piaciuto molto.Arrivati al culmine dell'eccitazione lui le ha chiesto di poterla scopare, lei era bagnatissima e ne aveva una gran voglia ma non avevano i preservativi e non se l'è sentita(non prendeva la pillola).Allora giusto per farlo comunque godere si è dedicata al suo cazzo con la bocca facendolo impazzire fino a farlo godere, lui stava per veniree continuava dirglielo pensando di toglierlo dalla sua bocca ma lei non lo ascoltò e lo fece sborrare in bocca continuando a pomparlo finchè non uscì l'ultima goccia.Aveva la bocca piena di sborra di uno che non era suo marito ed era eccitata come la più grande delle troie, lui era in estasi e le disse che non aveva mai goduto in questo modo fantastico.Per quella sera finì così ma naturalmente non la storia.Si incontrarono ancora una volta, stessa procedura, cena e poi a letto, mi ha raccontato che era in accappatoio, lo aprì e lui era già eccitato, lei si tuffò sul cazzo e inizio a spompinarlo, lui la spogliò e la leccò per bene infilandole qualche dito nella figa fradicia.E fu così che arrivò il momento, mise il preservativo e la penetrò, mi ha detto che non capiva più nulla, era in estasi, quel cazzo sguazzava nei suoi umori, lo sentiva entrare e uscire in tutta la lunghezza e si sentiva troia ma libera, l'unico problema è che era troppo lungo e quando le sbatteva in fondo le faceva male.La prese in diverse posizioni e alla fine lei volle cavalcarlo, è la sua posizione preferita, ma mi ha detto che non riuscì a prenderlo tutto per via del dolore ma che ebbe un orgasmo da paura.Lo fecero per tre volte quella sera e godette come mai aveva goduto, purtroppo come spesso succede lui si innamorò e lei invece si riempì la testa di sensi di colpa e decise di interrompere la relazione.Questo è quanto, ora ditemi,cosa pensate ora della mia signora?Ora sembra più serena e anche se non ci siamo ancora arrivati la vedo molto decisa e più complice nel voler realizzare le mie fantasie, speriamo presto.
101119
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11 years ago
pillinca,
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per le donne di sexylombardia
petali di rosa. Passa il vento e vi solleva o petali di rosa che a terra vi adagiate come ali di farfalle stanche mentre il giallo diseccato dei pistilli resta inerme a guardare le rosse bianche spoglie che in volo verso l'alto più non san tornare. Ma l'uccellino dalla nota lieve canta ed esulta sù quel caldo candido tappeto di petali di rosa. Eh! la vita eterno effluvio di gioia nella sua breve fragilità. un bacio a tutte Valerio1000
97409
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17 years ago
valerio,
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