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La mia prima.....marchetta

Alla fine, dopo averci pensato e ripensato, essere stata quasi sul punto di tirarmi indietro, ho accettato.E' stato intrigante,lussurioso,perverso, un pò doloroso e indubbiamente remunerativo, già perchè alla fine ci sono anche scappati due regalini niente male, ma andiamo con ordine.
Durante tutto il viaggio con il mio capo porcellone, non abbiamo fatto altro che parlare della decisione che dovevo ancora prendere. Infatti non ero ancora decisa se accettare o meno. Lui non mi spingeva ne in un senso ne nell'altro, si limitava ad ascoltarmi, ribadendo che la decisione doveva essere solo mia e che in qualsiasi caso il nostro rapporto non sarebbe cambiato. Durante il viaggio ci siamo fermati un paio di volte e ci sono scappate anche due sveltine niente male, cosi' tanto per alleggerire un pò la tensione (:-)
Siamo arrivati a Dobbiaco nel primo pomeriggio, il tempo di cambiarci nell'albergo che ci era stato prenotato, e andare all'appuntamento con il cliente per la firma del contratto e per rivedere gli ultimi punti. L'incontro è stato assolutamente informale, come se nulla fosse, ci ha accolti in azienda, ci ha presentato i suoi collaboratori ecc.ecc.. L'unica cosa, ogni tanto i nostri sguardi si incrociavano, probabilmente lui si chiedeva se avessi accettato ed io lo studiavo un pò.
Come ti ho detto non è un bell'uomo, interessante forse, alto, decisamente sovrappeso, mani grandi e grassoccie, labbra carnose, capelli brizzolati tagliati cortissimi, pelle che si arrossava facilmente, e, a giudicare dai peli che ricoprivano le mani doveva essere anche molto peloso. Mentre parlavano degli ultimi ritocchi al contratto, io cercavo di immaginarmelo nudo, intento a possedermi,quel grosso corpo che mi saliva sopra, immaginavo le sue mani che mi esploravano con rudezza e mi aprivano, immaginavo il suo fiato su di me.....tutte queste considerazioni ogni tanto venivano interrotte dal mio capo che mi chiedeva informazioni. Alla fine il contratto è stato firmato.
Il dr. Franz, questo il nome del cliente, s’intrattenne con noi ancora per una mezz’ora circa, poi ci congedammo dandoci appuntamento per la sera, avremmo cenato nel ristorante dell’hotel dove avremmo passato la notte. Non dissi una parola durante tutto il tragitto, arrivammo all’hotel e ognuno di noi si ritirò in camera.
Qui trovai una sorpresa, sul tavolino da notte c’erano due pacchetti accompagnati da un biglietto.
Nel primo trovai un rossetto di un rosso molto acceso, nell’altro un collarino di raso nero con al centro uno splendido cammeo dalla foggia antica, il biglietto era del dr.Franz che dopo alcune frasi gentili, mi chiedeva, nel caso avessi accettato la sua proposta, di indossare il collarino e di passarmi il rossetto sulle labbra, presentandomi così alla cena, lui avrebbe capito.
Mentre leggevo il biglietto il telefono della stanza suonò, era il mio capo che mi chiedeva che intenzioni avessi. La mia voce, stupendo anche me stessa, rispose che avrei accettato.
Mi ritrovai , come in trance, a prepararmi con cura, era come se un’altra persona lo stesse facendo e io stessi solo ad osservare.
Mi feci una lunga doccia, mi massaggiai a lungo il corpo con un olio al the verde e cominciai a vestirmi. Mi misi un body nero, molto scollato sul davanti che comprimeva un po’ il seno e lasciava praticamente scoperti i capezzoli, ero elettrizzata e anche eccitata, indugiai davanti allo specchio mentre indossavo il perizoma e le autoreggenti , indossai l’abito nero che avevo portato, di linea dritta, lungo appena sopra al ginocchio , senza maniche, scollatura generosa , sopra una giacchetta corta con maniche a tre quarti, mi truccai con cura, il rossetto era veramente molto forte, non era nel mio stile, cercai di mascherarlo un po’ passando la lingua più volte sulle labbra, mi spazzolai i capelli , mi spruzzai un po’ di profumo, mi agganciai il braccialetto, calzai le scarpe rigorosamente con il tacco alto,per ultimo, indossai il collarino, la prova, il marchio, evidente della mia prima “marchetta”. La mia fighetta si stava inumidendo, e avevo sempre quella sottile eccitazione che non mi aveva ancora lasciato.
Bussarono alla porta, era il mio capo, lo sguardo stralunato, e l’imprecazione che si lascio’ scappare, mi confermarono che ero pronta e appetibile.
Salimmo sull’ascensore, ero tesissima, il mio capo appoggio’ le labbra sul mio collo, sussurrandomi che sarei stata una meravigliosa puttana e una splendida cavalla da monta.
Entrammo nel ristorante, il dr. era già seduto, quando ci vide, si alzò, stringendomi la mano, il suo sguardo andò subito al collarino. Ero sempre più imbarazzata, ma la tensione si sciolse quasi subito, il dr. si rivelò un affabile e intelligente conversatore, la cena trascorse piacevolmente, devo dire che bevemmo anche abbastanza. Incrociai diverse volte le sguardo del dr. su di me, solo gli occhi tradivano la sua eccitazione, approfittando di un attimo di assenza del mio capo, mi chiese di andare a ripassarmi il rossetto, mi alzai e mi diressi verso il bagno. Quando tornai, il mio capo e il dr. smisero di parlare, si alzarono e mi vennero incontro. Lo sguardo del dr. scese sulle mie labbra e il sorriso di compiacimento mi confermò che era soddisfatto di quello che vedeva. Li seguii, in direzione dell’ascensore, salimmo tutti e tre, io in mezzo, dietro di me il dr., il mio capo mi dava le spalle. Mentre salivamo al piano sentivo il fiato del dr. sul mio collo, la porta si apri’ e il mio capo, ci salutò con un cenno del capo, feci per seguirlo, ma la mano ferma e autoritaria del dr. mi fermò, noi saliamo, disse. Le porte si richiusero, eravamo soli ora, l’ascensore sembrava lentissimo, lui era sempre alle mie spalle, con una mano mi attirò a se, facendomi aderire al suo corpo, grazie di aver accettato, mi sussurro’, mentre faceva scivolare l’altra mano nella mia scollatura. La mano grassoccia e sudaticcia, trovò subito un capezzolo, un grugnito di approvazione fu l’unico commento. Le porte si aprirono, lui uscì per primo facendomi strada lungo il corridoio, si fermò davanti all’ultima porta l’apri’ e facendosi da parte m’invito’ ad entrare. La luce era soffusa, la stanza era molto bella , divisa in due ambienti, un piccolo salottino con un divano, un tavolino sul quale era appoggiato un cestello con una bottiglia di vino , il pavimento era interamente ricoperto di tappeti dalle tinte calde che richiamavano il colore degli spessi tendoni della finestra che si affacciava direttamente sul lago. Era veramente una vista splendida. Per un attimo mi ero dimenticata del perché ero lì, il rumore della bottiglia stappata mi riportò alla realtà.
Senza una parola, il dr.Franz mi porse il bicchiere invitandomi a brindare con lui. Mi rivelò che mi aveva desiderata fin dalla prima volta che mi aveva vista, aveva desiderato la mia bocca , mentre diceva queste parole le sue dita grassoccie e sudate passavano sopra le mie labbra. Questo contatto mi provocò subito una sensazione mista di ribrezzo e piacere, sensazione che mi accompagnò per tutto il tempo che rimasi con lui. Gli leccai le dita, ne presi due in bocca e cominciai a simulare un pompino, lui biascicò qualche parola in tedesco che non capii ma potevo solo immaginare.
Tolse le dita dalla mia bocca e le sue mani si aggrapparono ai miei seni, mi aiutò a spogliarmi, lasciandomi con l’intimo e impedendomi di togliere le scarpe. Mi attirò a sé, infilò la sua lingua dentro la mia bocca e cominciammo a limonare mentre le sue mani non si staccavano dai miei capezzoli, li strizzava, li tormentava, mentre la sua lingua esplorava la mia bocca, mi baciò sul collo, dietro le orecchie, lasciando scie di saliva, io lasciavo fare, passiva, aspettavo un suo ordine, una sua richiesta. Non dovetti aspettare molto, con entrambe le mani mi prese la testa e la spinse verso la patta dei pantaloni. M’inginocchiai, gli slacciai la cintura i pantaloni caddero sul pavimento, gli abbassai le mutande, un grosso rotolo di carne, non ancora del tutto eretto mi si presentò. Rimasi un attimo interdetta, non mi aspettavo un cazzo e dei testicoli di quelle dimensioni.
Il cazzo era praticamente un bastone leggermente storto, scuro, che terminava con un accenno di cappella uncinata quasi delle stesse dimensioni. I testicoli erano grandi e pendenti, gonfi e rossastri.
La sensazione di ribrezzo mista a eccitazione s’impossessò di nuovo di me.
Alzai lo sguardo, il suo viso, complice anche il vino che avevamo bevuto era rosso e sudato, sempre fissandolo appoggiai le labbra su quel rotolo di carne, passai le dita sotto i testicoli e cominciai a massaggiargli lo scroto, aprii la bocca e cominciai a baciarlo, molto lentamente lungo tutta la lunghezza, scendendo anche sotto le palle, le presi in bocca, cominciai a succhiarle, mentre le dita accarezzavano il bastone. Le sue mani mi tenevano la testa e seguivano i miei movimenti.
Sapevo quello che voleva, risalii con la bocca, lasciando una scia di saliva, e cominciai a prendere in bocca il cazzo, non era ancora del tutto in erezione, questo cominciava a preoccuparmi, era già grosso così una volta “in tiro” come sarebbe stato? Aprii la bocca, mi sentivo oscena, cominciai a leccarlo, davo piccoli morsi, con la lingua seguivo le venature, per poi risalire sulla cappella leccandola in tondo, con le mani soppesavo i testicoli, li accarezzavo, li stringevo. Il cazzo cominciò a crescere, mi riempiva la bocca, lui spingeva con il bacino e lo faceva entrare fino in fondo, ogni tanto mi sembrava di soffocare e mi allontanavo un po’, poi riprendevo, leccavo e succhiavo, lui m’incitava a continuare, mi dava della puttana, della troia, mi diceva che mi avrebbe aperta in due con il suo cazzone, che mi avrebbe scopata per ore. Quasi con cattiveria mi tolse il cazzo dalla bocca e mi porse nuovamente il rossetto. “troia, rimettiti il rossetto” mi ordinò, mentre lo accontentavo, cominciò ad accarezzarmi il viso con il membro ormai duro e rigido. Era veramente grosso, la situazione mi stava eccitando più del previsto.
Terminata l’operazione del rossetto, mi dedicai nuovamente al mio pompino, cominciai a masturbarlo con la bocca e con le dita, lo lavoravo con velocità e devozione, assaporando il momento in cui mi avrebbe riempito la figa. Ogni tanto facevo entrare un dito nel suo ano, provocandogli gemiti di piacere e strappandogli insulti in tedesco e in italiano.
Ad un tratto mi aiutò a rialzarmi, mi accorsi così che si era spogliato quasi completamente, lo aiutai a togliersi del tutto i pantaloni e le mutande, nonostante la pancia pronunciata, il cazzo svettava che era una meraviglia. Era veramente molto molto peloso, si lasciò cadere sul divano e mi attirò sopra di se, mi fece sedere a cavalcioni su lui, dovetti allargare le gambe in modo osceno per riuscirci, non mi penetrò, si limitò a farmi appoggiare la figa fradicia sopra, stava sudando copiosamente, prese i miei seni con le sue grosse mani e li fece uscire del tutto dal body che ancora indossavo, cominciò a strusciarci la lingua e la bocca, prese i capezzoli in bocca, li succhiava, li mordeva, mi accarezzava le natiche, le stringeva tra le sue mani. Stavo veramente perdendo il controllo della situazione, avevo una voglia esagerata di godere di sentirmi penetrata dal quel rotolo di carne. Ansimavo insieme a lui.
Scopami ti prego, gli sussurrai, scopami, sbattimi, sono la tua puttana fai di mi quello che vuoi.
Ero totalmente infoiata. Con un sorriso beffardo, staccò la bocca dai miei seni e prendendomi con prepotenza per i capelli disse “non ancora puttana,non ancora”. Vai in camera e aspettami, mi ordinò. Gli obbedii subito, mi diressi verso la camera seguita da lui, aveva preso il cestello del ghiaccio con la bottiglia di vino. Feci per spogliarmi, ma con voce decisa mi vietò di farlo, e m’impedì anche di togliermi le scarpe. Mi spinse sul letto, allargai oscenamente le gambe, in modo che potesse vedere quanto ero eccitata e bagnata, prendendo il cazzo dall’attaccatura, cominciò a strofinarmi la figa con la cappella uncinata, muovevo il bacino cercando di farlo entrare di più ma lui si ritraeva e continuava il suo perverso gioco.
Senza che me ne rendessi conto aveva preso la bottiglia, rovesciò un po’ di vino sulla mia passera e si chinò a succhiarlo….faceva dei rumori osceni con la bocca, sentivo la sua lingua spessa che mi esplorava e succhiava il clitoride, dava delle leccate profonde, alternandole ad altre più veloci , mi stava facendo letteralmente impazzire.
Hai la figa bollente, sei proprio una troia di classe, vediamo come ti comporti adesso, mi disse, cominciando a penetrarmi con la bottiglia di vino. Il collo entrò praticamente subito, mi penetrava facendola ruotare, questo mi procurava un po’ di dolore, ma niente in confronto al godimento che mi stava dando. Riuscì a farla entrare più della metà, poi si fermò, me la lasciò dentro, prese il ghiaccio dal cestello e cominciò a passarmelo sui seni, sulle labbra, intorno alla figa dilatata, scendendo anche sul buco del culo. Il ghiaccio si scioglieva in fretta e si mescolava al mio piacere, ero un lago. Con un cubetto di ghiaccio cominciò a penetrarmi il buco del culo, e intanto passava il suo cazzo in mezzo alle natiche, io aiutandomi con le mani muovevo la bottiglia. Passò dall’altra parte del letto, dandomi il cazzo nuovamente da succhiare, si mise in posizione di un 69, senza coricarsi totalmente sopra di me, mi avrebbe schiacciata certamente. Mi avventai sul cazzo e cominciai con un gemito a succhiarlo,leccarlo, stringerlo, muovevo velocemente la bocca, lo facevo entrare ed uscire con voracità dalla bocca, anche lui accelerò il ritmo, con una mano continuava a spingere e muovere la bottiglia, con l’altra continuava a sodomizzarmi con le dita e i cubetti di ghiaccio, sentivo il buco del culo che si stava dilatando, sfregavo la testa sotto i suoi testicoli, li stringevo fra le mani, “continua puttana, continua s sbocchinarmi, troia, sei fantastica”, disse. Mi sentivo veramente così, e non me ne vergognavo, anzi. Lo sentivo ansimare e sudare sopra di me, il suo corpo era bagnato fradicio, un misto di sudore, di ghiaccio, dei miei umori. Il mio primo orgasmo arrivò senza che riuscissi a fermarlo, vengo vengo vengo, gridai come impazzita, mentre lui mi schiaffeggiava la figa e le natiche. Fu un orgasmo stupendo, che non mi fece calmare, anzi, ne volevo ancora ancora e ancora. Continuavo a sbocchinarlo con devozione, la lingua passava e ripassava su quell’asta, intorno alla cappella, continuavo a masturbargli i testicoli, erano tesissimi, pieni gonfi e caldi. Un gemito più prolungato degli altri, mi confermò che stava per esplodere anche lui, aumentai il ritmo della bocca lo volevo dentro, si fermò un attimo poi affondò il cazzo cacciandomelo in gola, pensavo di soffocare, era enorme e gonfio, un fiotto spesso lungo e caldo mi riempì la gola. “Bevi puttana,bevi, ingoialo tutto, troia” urlo’, sembrava che non dovesse finire mai, continuava a sborrare, mi accorsi che una parte della sborra mi colava dalle labbra, la raccolsi con le dita, e cominciai a leccarle guardandolo dritto negli occhi.
Era rossissimo in volto, grondava sudore come un toro, mi osserva mentre mi leccavo le dita piene del suo piacere. “Sei proprio una gran puttana, non ne hai ancora abbastanza vero?”
No! Gli risposi. Ne voglio ancora…ti voglio ancora, e questa volta ti voglio dentro di me.
Potrei farti molto male, lo sai vero?
Posso sopportarlo, la voglia di essere scopata ancora da te è troppa per rinunciare. Gli risposi, mentre mi accarezzavo con noncuranza in mezzo le gambe. Avevo ancora la bottiglia dentro, la tolsi e me la portai alla bocca, cominciai a succhiarla e leccarla, sapeva di me, del mio orgasmo, lui lasciava fare, accarezzandosi l’uccello semi moscio. Gli offrii la mia figa, aperta e bagnata, mi alzò le gambe, incominciò a strusciarlo contro le grandi labbra, mentre mi baciava le gambe ancora con le autoreggenti, sfregava la faccia sopra, arrivò con la bocca ai miei piedi che indossavano ancora le scarpe, le leccò, mentre spingeva il bacino contro la mia passera che si stava nuovamente bagnando.
Il cazzo riprese vita, lo sentivo crescere appoggiato alle grandi labbra, si stava gonfiando nuovamente, con le mani, cominciai a guidarlo dentro di me……lo vuoi vero? Mi chiese con la voce roca. Si…ti voglio dentro….lo stavo quasi implorando, riempimi, allargami, spaccami , ma voglio sentirlo dentro di me…..gemevo e gocciolavo….gli offrivo senza ritegno i miei capezzoli, la mia figa tutta me stessa, mi stava facendo letteralmente impazzire. Lui continuava il suo gioco, il cazzo continuava a pulsare contro le mie grandi labbra, ma non si decideva a farlo entrare….lo vuoi puttana? Lo vuoi dentro?…..lo vuoi anche nel culo vero? Vuoi che ti riempia tutti i buchi vero?…dimmelo puttana dimmelo….mi chiedeva, e io, quasi rendermene conto continuavo a rispondergli di si….sempre si….lo avrai puttana, lo avrai dentro….e m’implorerai di uscire…..quasi mi minacciò, con la voce sempre più roca….
Si staccò da me, andò in bagno, ritornò praticamente subito, in mano aveva la boccetta del sapone liquido, capii subito cosa avrebbe fatto…..
Mi fece alzare, mi leccò sul viso, sul collo, in mezzo ai seni….continuava a strofinare il cazzo contro di me….ero completamente soggiogata dalla situazione, quasi senza rendermene conto, mi girò e mi fece appoggiare al bordo rigido del letto…devo essere uno spettacolo perverso e eccitante, le calze e le scarpe sporche di sperma, mugolando apro la figa….”vai cazzone ….fottimi tutta…..ho veramente perso ogni inibizione…sento che appoggia la cappella alla mia figa fradicia, inizia a spingere….mi sembra di sognare….sento la mia figa che si apre…si allarga…sembra quasi strapparsi….colpo dopo colpo entra…mi sembra veramente di impazzire….non finisce più, ha una cazzo veramente enorme….mi sento la figa piena…la pancia anche….lui inizia a fottermi con decisione, colpi decisi, mi sbatte bene godendosi la mia figa fino in fondo, spinge con le reni e me lo fa arrivare in fondo, io mugolando lo incito a sfottermi bene, lo voglio tutto…..Il porco mugola e ansima come un toro….continua a dare colpi decisi mentre mi domanda…”ti piace troia, lo senti il cazzone duro….? Lo guardo…quasi in segno di sfida gli rispondo…siiii….ma dammi colpi forti, …spaccami per bene….rompimi la figa..daiii…..Lui con un sorriso ironico mi rimette sotto…si ferma un attimo…lo fa uscire quasi tutto e poi con due o tre colpi fortissimi mi ripianta il rotolo di carne in figa….mi sento quasi arrivare la cappella all’utero….mio dio…quanto sto godendo….scopata per bene alla pecorina, le mani appoggiate al letto mi godo la sua monta….ho la figa impazzita dal piacere ….la testa mi gira….godo quasi a svenire…a questo punto lui inizia a sfilarmelo dalla figa….mi giro a guardarlo quasi a chiedergli cosa stia facendo…..Puttana…..troia…hai un culo splendido…ti voglio inculare…provo a respingerlo….comincia a farmi un po’ paura…è veramente troppo grosso …gli dico…ti prego…mi farai male….Ti piacerà puttana….vedrai quanto di piacerà….ti prego fai piano però….è l’unica cosa che riesco a dire….sei già stata inculata, puttana, lo vedo dal buchetto che sembra già abbastanza sfondato….mi risponde….non erano grossi come te però…..è l’unica cosa che riesco a dire….mi zittisce con una sculacciata, mi rigiro, afferro per bene il bordo del letto… divarico per bene le gambe…e mi rimetto a pecorina. Lui prende un po’ di sapone e se lo spalma sul cazzone…poi mi appoggia la cappella al culetto…mi prende per i fianchi, me li stringe tra le mani…e con colpetti delicati inizia ad aprirmi il culetto….sento la cappella che spinge…il buchetto si apre….lentamente….molto lentamente… sento che mi dilato…ormai la cappella sta passando…dio come godo…mentre lui sempre delicatamente prosegue con i colpetti…dolci….delicati…lenti…sembra impossibile che un omone e un cazzone così grandi siano in grado di manovrare con questa dolcezza….è veramente bravo…lo sta mettendo in un modo talmente lento che invece che dolore…sto godendo come una pazza….Poco dopo la cappella è dentro….inizia a mettermi il cazzone…..mi sento svenire…qui comincio a provare dolore, cerco di ritrarmi…chiudendo il buchetto….ma due grosse sculacciate e una tirata di capelli per niente gentili, cagna…..mi grida….non provare a tirarti indietro….mi fanno desistere….cerco di rilassare al massimo tutti i muscoli dello sfintere….lui continua…cm dopo cm inesorabile….sento il mio culetto che si spacca…la pancia è piena…faccio fatica a respirare….gemo…mugolo …ansimo come una pazza…sono piena di cazzo di svenire…...non è ancora tutto dentro…cerco di aiutarlo, mi apro il sedere con le mani…piantata sui tacchi a spillo cerco di facilitarlo nell’entrata….non ce la faccio più è troppo grosso…mi sento morire…lui continua, ansima e suda….ancora due o tre colpetti poi finalmente sento le palle… che si appoggiano alla mia figa…è tutto dentro …..lui mi guarda sorridendo “che troia magnifica sei” ci sei riuscita, sei riuscita a prenderlo tutto dentro….sei veramente sfondata….non riesco nemmeno a sculettare per come sono piena, e il peggio deve ancora venire….ora m’inculerà…darà colpi.. mi fotterà come gli pare…ho appena finito di pensare questo che lui si pianta sui piedi…mi serra i fianchi ed inizia ad andare su e giu..mi sento veramente morire, il bastone mi scivola dentro e fuori dal culetto per metà, stringendomi per bene i fianchi mi incula in un modo stupendo…mi sembra di impazzire…ho il culetto in fiamme, il sapone mi ha aiutata…ora è dentro e mi sta montando in modo superbo….si muove bene, ci sa fare ad inculare il porco…mi stringe i fianchi e mi guida nell’incularmi..colpi decidi…di reni…spinge fino in fondo…è davvero bravo…mi sta fottendo come un vero maestro..godo da impazzire. Mi appoggio con le mani al bordo…gemo e ansimo in modo pazzesco…un ahhhh….sommesso e cupo mi sfugge dalla gola…mentre il porco mi dà colpi su colpi….me lo sento fino al cervello…dio che cazzo…mi sento scoppiare la pancia…lui va avanti, dei miei rantoli….mi incula senza sosta…colpi continui..il mio sederino ormai è completamente sfondato, colpo dopo colpo mi spacca il sedere….io lo prego di continuare…mi godo il cazzone tutto nel culo..una serie di brividi alla schiena mi fanno capire che sto godendo in modo meraviglioso. Lui ansima, e va avanti. Mi appoggia una mano sulla spalla, per spingere ancora di più, sento il buchetto che si sfascia….mio dio …sono aperta come una vacca…lui inizia ad aumentare la foga…ormai io rantolo continuamente….gemo..incito…godo…riesco a girarmi….lo guardo…sei stupendo…sei uno splendido toro….mi stai fottendo in maniera splendida….senti quanto mi stai facendo godere?….spaccami tutta…sto delirando….lui sorride e con un paio di colpi secchi mi fa riabbassare e rigirare la testa…pensa solo a godermi….e lo sta facendo davvero in modo superbo…..sono scossa da orgasmi continui..ormai fa quel che vuole,…sono totalmente sua. Il cazzone mi scivola fino alle palle…poi riesce per almeno la metà, poi me lo ribatte dentro con colpi secchi ad ogni colpi il buchetto si slabbra di più, dio che culo mi sta facendo…..è un toro… mi incula senza fermarsi..ho la sensazione di essere alla pecorina da un eternità…., avrò avuto tre o quattro orgasmi di fila con questo bastone…sono esausta…..lui continua..è duro da morire il porco..non viene mai…è duro sia di cazzo che di orgasmo…inizio lentamente a sculettare per farlo godere prima, ma non è facile..con quel bastone nel culetto…muovermi è difficile…sono impalata piena di cazzo ..è davvero enorme. Mi giro lentamente con la testa…lo guardo…e con un filo di voce lo imploro…ti prego…ora sborra…non ce la faccio più ….mi hai sfondata completamente…..ora sborra ti prego…..lui sorride beffardo…mi da uno sculaccione sul sedere e ridendo mi risponde….l’hai voluto tu..ora lo prendi…non sei stata tu a dirmi…prima….VAI CAZZONE FOTTIMI TUTTTA….non mi hai detto….INCULAMI TUTTA!….beh lo sto facendo….e cosi’ dicendo mi da un colpo più forte degli altri..un urlo mi soffoca la gola…,l’ho sentito tutto dentro!….mi rimetto appoggiata con le mani al letto…e li ricomincia a sfottermi..colpi continui..ormai sono suo ostaggio..fa quello che vuole…mi stringe il seno..mi stringe i fianchi..fa pesare il suo grasso corpo su di me….e m’incula come vuole…un ennesimo orgasmo mi riprende….lui è un martello affonda quel bastone tutto nel culetto….m’incula come un vero toro…colpi secchi..di reni..mi affonda la cappella fino alla pancia….sono esausta e mi giro ancora…lo supplico…stavolta quasi piangendo…”sborra ti prego…sono esausta…ti prego sborra..e finisci di fottermi…ti prego!….Ok dice lui..bene e sia! Mi stringe i fianchi quasi a farmi male, si prepara per bene…poi inizia a darmi colpi come un treno…..colpi forti…secchi…decisi….le palle sbattono sulla mia figa fradicia…..mi sembra di morire.. …mi sento sfondare ormai oltre ogni limite…ho il sedere totalmente sfondato che quel bastone esce quasi del tutto e poi mi si ricaccia dentro fino alle palle senza nessun problema…mi tratta come la peggiore delle troie. In un ultimi sussulto rigodo…un altro orgasmo…dalla mia figa fradicia ancora una volta escono gocce e gocce di piacere…..ho la figa che e’ un lago..lui lo sente,,,,sente le mie contrazioni per l’orgasmo…sente che godo ancora una volta….ora è eccitantissimo dal mio godere…decide di venire..e con una serie di colpi furibondi….finalmente…sborra! un gemito violento accompagna la sua venuta…e schizzi violenti…continui di riempiono il culetto …sento un fiotto di sperma caldo..denso..che mi arriva quasi in pancia…gli ultimi colpi mi lasciano esausta….appoggiata ai tacchi faccio fatica a tenermi in piedi. Che inculata fantastica…al limite dello stremo…finalmente esce….centimetro dopo centimetro fa uscire dal mio culetto ormai letteralmente sfondato il suo stupendo bastone….quando esce emetto una fortissimo gemito…quasi una liberazione per il mio culo dilatato da morire..mentre un fiotto di sperma misto a sangue mi fuoriesce dal buchetto ….lui si appoggia con tutto il peso sopra di me….mi morde l’orecchio…ci ficca la lingua dentro….”troia….ti ho rotto per bene questo tuo magnifico culo!…sei fatta per essere inculata….cagna! Lo sento pesante…sopra di me….la gambe cominciano a cedere….devo sdraiarmi….lo faccio mentre lui si dirige verso il bagno.
Butto un occhio allo specchio che ho davanti al letto, quasi non mi riconosco, rossa in viso, il trucco sfatto, il rossetto sbavato, i capelli arruffati, indosso ancora per metà il body, i seni però sono usciti fuori, la autoreggenti sono sporche di sperma, mi ha trattata proprio come una puttana penso.
Chiudo gli occhi esausta….mi sveglia la sua voce, riapro gli occhi, lui è già vestito, è chino sopra di me, sei stata f antastica, mi dice, mentre mi passa nuovamente la lingua su tutto il viso e da un’ultima strizzata alle tette. Resta pure quanto vuoi, la camera è pagata per tutta la notte, dice, io devo andare, porterò con me questo, mi mostra il mio perizoma, me lo passa sulla figa ancora piena di umori poi se la porta alle labbra, se lo strofina sul viso passandoci la lingua, saranno delle seghe fantastiche con questo ricordo, mi dice baciandomi, A domani, e così dicendo esce dalla stanza.
Mi alzo, mi dirigo in bagno, mi butto sotto la doccia….quando ritorno nella stanza, sul tavolino trovo un astuccio accompagnato da un bigliettino. Sei stata veramente una puttana all’altezza della situazione, questo è per ringraziarti delle magnifiche sborrate, sperando un giorno di ripetere l’esperienza. La prossima volta che ci incontreremo, probabilmente, ti chiederò di indossare quello che troverai nell’astuccio. Dr. Franz
Apro l’astuccio…dentro…delle palline cinesi in argento.



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