Prima puntata: "Il ruolo di Pinko"
Sono sempre stata convinta che l’attività fisica sia basilare per mantenersi in salute e per cercare di procrastinare quanto più possibile i segni del tempo. In tutta sincerità,penso che aiuti moltissimo anche a livello estetico,ed io,esibizionista e “smorfiosetta” sin da quando,all’età di un anno o poco più,cominciai a tenermi in piedi da sola,ci ho sempre tenuto ad apparire al meglio. Eh,la natura è natura!
Per questo motivo,per stare in forma,e nel contempo anche per avere uno spazio “solo mio”,mi iscrissi ad una palestra.
Sì,uno spazio solo mio,perché era molto oneroso avere un’attività propria,seguire una bimba che amavo,e che amo,ormai ragazza,più di ogni altra cosa e confrontarmi giornalmente con la vita e con un marito con il quale i rapporti si facevano sempre più complicati e tesi.
Per cui,tre sere a settimana,sedute di step,di pilates,di fitness,svago,chiacchiere e sorrisi: mi giovava anche a livello psicologico. Un’appagante doccia caldissima a fine seduta completava il processo di “rigenerazione”.
E’ noto a tutti coloro che mi conoscono che sono molto veloce ed efficiente sul lavoro,quanto lenta nelle cose che mi piacciono e mi rilassano,quindi “quella sera” me la prendevo con comodo.
Si era fatto molto tardi mentre uscivo dal box doccia e nello spogliatoio era rimasta solo una ragazza,ma non era una ragazza qualsiasi,era Donatella,la più bella,la più corteggiata,la più contesa dal personale tutto,e non solo.
Donatella (naturalmente è un nome di fantasia) aveva all’epoca circa 35 anni,era reduce da un matrimonio fallito,non aveva figli,ed aveva una simpatia ed una carica di erotica sensualità che erano proverbiali: alta (circa 170 cm.) mora,due occhioni azzurri da cerbiatta in un viso incantevole e malizioso ed un corpo,abbronzatissimo anche a febbraio,le quali curve suscitavano invidia ed ammirazione.
Non c’era una vera e propria amicizia tra noi,ma vista la ormai annuale frequentazione in comune della palestra,una certa confidenza si era stabilita.
Lei aveva soltanto gli slip addosso,e la vedevo armeggiare con il push-up di pizzo lilla,naturalmente abbinato al ridottissimo e graziosissimo tanga,mentre proferiva delle imprecazioni,non volgari,che rendevano il tono della sua voce particolare e civettuolo.
Mi vede e mi chiama: "Pallina,scusa,mi daresti una mano?"
Tutte le donne sanno,ed ai maschietti (quelli distratti) glielo dico io,che i reggiseni,quasi tutti,ma quello di Donatella non faceva eccezione,si devono agganciare sul davanti,all'altezza dello stomaco,con le coppe dietro,poi si girano e si alzano mettendo i seni dentro,quindi si indossano le bretelline. (Bretelline,non spalline!)
Non capivo,al momento,perché Donatella si intestardisse ad agganciarlo da dietro.
"Certo Doni -la chiamavo così- arrivo."
Mi posizionai perfettamente dietro di lei,gambe leggermente divaricate,e presi i lembi del push-up per agganciarli...a quel punto lei fece mezzo passo indietro e,tempo un secondo,con entrambe le mani mi prese entrambe le natiche,incollandomi a lei.
Rimasi letteralmente impietrita,mentre lei girava su sé stessa: entrambe nude,o meglio io nuda e lei in slip,ora una di fronte all'altra.
Avevo il cuore che mi usciva dal petto,mentre lei mi baciava sul collo e le sue mani indugiavano lentamente su di me.
I suoi baci diventavano sempre più ardenti sul percorso,collo,seno,capezzolo,ombelico che la portava alla mia intimità...la sentivo ansimare,eccitatissima...
Quando arrivò "lì" mi scossi e feci due passi indietro,e lei,che aveva scambiato la mia iniziale immobilità per consenso,mi guardò sorpresa,con un'espressione che sembrava volesse intendere "ma come....?"
"Scusami Doni,ma proprio non ce la faccio." Si rivestì in fretta e scappò via,il giorno dopo si cancellò dalla palestra e non la rividi più.
Non fu comunque un'esperienza irrilevante,di seguito capirete perché.
In effetti,prima di quel momento non mi era mai successa una cosa del genere,né avevo mai preso in considerazione l’idea di poter suscitare interesse sessuale in una donna,e,men che meno,che il mio stesso sesso potesse esercitare in me un’attrazione fisica. Fu per quello,per l’imprevedibilità dell’evento e la sorpresa,e non certo per le sensazioni che provai in quel brevissimo lasso di tempo,che mi comportai come un’adolescente spaventata.
Posso considerare quella sera come l’ora X.
Quella fugace esperienza mi aprì un orizzonte nuovo e nuovi scenari,dopo lo shock iniziale cominciai a vedere le donne sotto un altro aspetto,notando che quelle più affascinanti,o in qualche modo interessanti,non le guardavo più come prima,e cioè in maniera molto superficiale,bensì con occhio più attento e,perlomeno a livello di pensiero,più intrigata.
Una sera,a casa mia,dopo la consueta doccia,mentre come al solito mi spalmavo Aromatics Elixir,la mia crema idratante preferita,mi tornò in mente quel momento in palestra con Donatella e lei stessa: una strana eccitazione mi pervase e massaggiandomi indugiai più a lungo del solito sul collo,sui seni,sui fianchi e…più giù…fino a cercare il piacere,pensando che quelle mani non fossero le mie,ma le sue.
Mio marito era fuori per lavoro,la bimba dai nonni,ero sola: potevo lasciarmi andare a quelle nuove e strane sensazioni,acconsentendo a tutto ciò che mi passava per la testa. Non che non avessi mai esercitato pratiche di autoerotismo fino a quel momento,ma non l'avevo mai fatto pensando ad una donna.
Mi distesi sul divano del salotto,ed alla fioca luce rossa di una piccola lampada,continuai…continuai…in un’atmosfera quasi surreale: ero di nuovo nello spogliatoio con lei,solo che stavolta le permisi di continuare con le sue carezze ed i suoi languidi baci….che a mia volta ricambiavo appassionatamente.
Arrivò un orgasmo dolce,prolungato,insolito,mai provato prima,e con esso la determinazione di trasformare in realtà l’occasione persa a suo tempo e quelle fantasie che l’episodio suscitò in me.
Ma nuove priorità sostituirono di lì a poco quei propositi: dovetti abbandonare –momentaneamente- il progetto e riorganizzare la mia vita in seguito alla (da me sospirata) separazione con mio marito,al quale non avevo mai detto nulla,né dell’avance di Donatella né delle fantasie,proprio per non accendergli strane curiosità ed eventuali voglie,dal momento che non l’amavo più.
Oltre tutto c’era Pinko,ed in maniera ben più importante,nei miei pensieri,era una questione di priorità,prima il suo amore,poi il resto. Poco tempo dopo mi unii a lui,lasciai passare qualche mese e una sera,dopo cena,prendendo come pretesto un programma che stavamo seguendo in tv, decisi di raccontargli l’episodio,ma parzialmente censurato di quello che mi aveva provocato (lo feci “dopo”) serata “galeotta” con me stessa compresa. Era da poco che stavamo insieme,dovevo capire come la pensasse in proposito,non volevo sbilanciarmi troppo e soprattutto non volevo che gli balenasse in testa questo pensiero: “Ma con che razza di trucidona mi sono messo?”
Ne sappiamo una più del Diavolo,noi donne,avreste dovuto vedere con quanta nonchalance gli parlavo dell’accaduto,in maniera quasi distaccata,così,come un racconto qualsiasi,che non mi aveva turbato più di tanto. Lui invece ascoltava molto interessato e visibilmente emozionato.
Alla fine,dopo essere passato dal bianco-sorpresa al rosso-eccitazione attraverso il giallo semi-svenimento,mi disse,con un filo di voce: “Ma lo sai che quella sarebbe una scena che bramo di poter vedere dal vero più di qualsiasi altra? E questo da sempre?”
“Beh,Amorino” gli risposi con un’espressione svagata che tutto lasciava presupporre tranne l' interesse molto vivo che serbavo da tempo: “non ti assicuro niente,ma ci si potrebbe organizzare in tal senso… se proprio ti intriga,vediamo… hai idea di come si potrebbe procedere?”
Mancava,in quel momento,che aggiungessi la frase “…ma proprio per farti piacere,amore” per partecipare al “Campionato Mondiale delle Facce come il Sederino” ed aspirare seriamente al podio,se non addirittura al primo posto.
Mi accorsi a quel punto che parlavo da sola,al “ci si potrebbe organizzare in tal senso” lui era già al computer.
“Vieni qui,Tesorino ”esclamò con l’entusiasmo di un bimbo che si accinge ad entrare in un negozio di giocattoli, “tempo fa un collega mi ha parlato di quei posti ove succede di tutto a livello sessuale,i famosi club privé. Ora ne cerchiamo uno su Internet… non ti preoccupare,se poi non te la senti …“ aggiunse col garbo e la delicatezza che lo contraddistinguono,“…non se ne fa nulla”.
Io annuii,lo credevo,l’ho creduto da sempre: il ruolo di Pinko,oltre alla sicurezza e alla tranquillità che mi infonde,a tutti i livelli,oltre all’immenso amore che mi porta,era –ed è- questo: nessuna censura da parte sua,nessun giudizio,nessuna forzatura,solo supporto. In fondo lo sapevo già,solo che volevo esserne certissima: potevo muovermi in assoluta libertà e fare,o non fare,tutto quello che mi passava per la testolina.
“Pronto,Xxxxx club?” disse,dopo aver formato il numero di un locale trovato, e,tempo un secondo, continuò: “Mi scusi,signora,la mia compagna vorrebbe provare un’esperienza con un’altra donna,pensa che sia possibile,lì da voi?”
La risposta fu ovviamente positiva,anche se mesi dopo,quella stessa ragazza,divenuta col tempo nostra amica,ci confessò,ricordando quella frase,che avrebbe voluto rispondergli: “Mi scusi,signore,ma lei da dove chiama,dalla Montagna del Sapone?”
Ma procediamo col racconto: sabato 27 settembre 2008,ore 22:30,una data da ricordare. Siamo davanti al club,entrambi con una rissa di emozioni contrastanti -timore,interesse,curiosità,incertezza ed eccitazione- che rimbalzano impazzite fra noi,è la prima volta in un posto del genere per entrambi.
Io indosso soltanto due capi,solo due,avete letto bene: un paio di sandali neri,spillo 12cm,stringati Swarovski con cinturino alla caviglia ed un elegante vestito nero lungo,opportunamente modificato,o meglio fatto modificare su idea di Pinko (tuttora mio look-maker in ambito trasgressivo) accentuando la scollatura,resa vertiginosa,e con l’aggiunta di uno spacco laterale sino al fianco.
Capelli biondissimi,lisci,lunghi e sciolti.
Lui vestito blu,camicia violetta a righine blu,ma senza cravatta. Eravamo decisamente niente male,disse lo specchio nell’anti-ingresso...
-continua-
La prossima puntata "Un'eslposione nucleare" sabato prossimo 19 novembre.
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