Il sabato sera la Carla e Gianni andavano sempre a ballare alla balera della vicina cittadina della Romagna.
Quando si erano sposati, vent'anni orsono, lui aveva 30 anni e lei 18.
Non avevano avuto figli, ma a quel tempo non avevano voluto approfondirne i motivi. In fondo a loro andava bene così.
Quel sabato sera in balera mentre erano ancora seduti al tavolino loro riservato, un uomo si avvicinò per invitare Carla a ballare. Fece anche un gesto a Gianni, per chiedere il suo assenso.
Carla si alzò e si diresse verso il centro della pista seguita dall'uomo, poi voltandosi assunse la posizione di ballo. Era un tango.
Notò subito, Carla, il bell'aspetto dell'uomo e il modo elegante con cui era vestito. Era molto alto e ben proporzionato. Bel volto scavato e abbronzato; occhi magnetici grigi. Da lui emanava un buon odore di cuoio e tabacco.
Ballava bene e aveva una presa sicura e decisa e Carla vi si abbandonò nel ballo, facendosi trasportare.
Dopo il primo ballo, si presentò per un secondo e per un terzo ballo e la Carla, ogni volta accettava.
Quando lo vide ballare con un 'altra ci rimase male e sentì un moto di stizza. Ma poi lui tornò ad invitarla e Carla ne fu stranamente molto felice.
Anche Gianni apprezzava la compagnia di quell'uomo quando fra ballo e ballo si sedeva con loro a chiaccherare del più e del meno.
Ma Carla, man mano sentiva dentro di se uno strano rimescolio e quando alzandosi per tornare in pista sentì chiaramente umido nelle mutande, capì che quell'uomo le piaceva più di quanto fosse necessario.
Carla e Gianni facevano l'amore ormai ogni 15 giorni ed era un sesso di routine, dove ognuno pensava a se stesso.
Carla era rimasta sconvolta da un film porno che aveva visto dove un uomo dotatissimo possedeva una donna. Quel pene le era rimasto impresso, perché era almeno il doppio di quello del marito e durante il rapporto se lo immaginava e riusciva a godere pensandoci.
Ora Carla era fra le braccia dell'uomo e sentendosi stringere un pò di più, cercò per un attimo di allontanarsi, ma la decisa stretta di lui, l'aveva riportata ben salda fra le sue braccia.
Guardò preoccupata verso il marito al tavolo, e vedendo lui che le sorrideva e annuiva, si lasciò stringere.
Rimase di sasso quando glielo sentì. Era come una grande pannocchia di granturco premuta contro il suo ventre. Una presenza forte e dura che la premeva.
Nella sua testa si sentì confusa e sorpresa: voglia di fuga e voglia di attacco lottavano fra loro, ma vinse la voglia di starci e spinse avanti il bacino, premendolo contro quella voluminosa e invogliante massa palpitante.
E lo guardò negli occhi e ne fu rapita e ammaliata. La paura le passò e non distolse lo sguardo, anzi lasciò che il suo, magnetico, la penetrasse.
Ballando erano giunti in fondo alla sala e li, dietro una colonna, lui la baciò.
Le gambe di Carla cedettero e se lui non l'avesse sostenuta, sarebbe caduta.
Anni di libidine accumulata e repressa, emerse propotemente e la sopraffece.
Al tavolo si chiese come il marito non notasse il suo turbamento, ma la cosa in fondo la rassicurò e al ballo successivo, fece in modo di condurre l'uomo verso il fondo sala, dove sapeva bene che c'era una porticina di servizio che dava su un corridoio, dove un'altra porta dava l'accesso al locale scope.
Giuta in fondo sala, smise di ballare e fissò lui negli occhi per cercarne l'intesa. Avutola, scostò il tendaggio e aperta la porticina, lo trasse con se tenedolo per mano.
Breve corsa e furono nell'angusto locale scope. Li, lei si fece prendere fra le braccia e subito furono baci famelici. Senza staccarsi dalla sua bocca, si mosse per alzarsi le sottane e calare le mutande ormai fradice e nel risollevarsi, aiutò lui a liberare il mebro.
Fu stupefatta nel vederlo: Grosso, molto grosso non riusciva a cingerlo con le dita, e lungo. La cappella come un grosso porcino era violacea e gonfia. Esitò un attimo per la sorpresa, prima di essere sconvolta dalla voglia di essere penetrata.
Lui la sollevò e presole la coscia gliela sollevò, portandosela al bacino.
Fu un attimo, lui chinadosi un pò, le abboccò il membro alla vulva ormai gonfia e viscida di umori e spinse.
Urlò, Carla, un urlo e un ruggito. Sembrava una belva ringhiosa.
Lui dava forti spinte e in un attimo lei si sentì morire. Una scarica di energia le partì dalla nuca e scese lungo la spina dorsale per tutto il corpo, facendola scuotere come un alberello sutto il vento di tempesta.
E venne, venne e venne ancora senza fine, a ondate. Se lui non l'avesse sostenuta tenedola saldamente per il culo viscido e bagnato, sarebbe caduta per terra.
Quando l'ansimare veloce si calmò, si ribaciarono in bocca e si ricomposero.
Tornati in pista videro il marito seduto ancora tranquillo e beato.
Al tavolino parlarono un pò prima di congedarsi e da sotto il tavolo, l'uomo le passò il suo biglietto da visità.
Nell'accomiatarsi lei si sporse verso di lui per un bacetto di convenevoli e all'orecchio gli disse: "Domani ti chiamo. Ti voglio!"
A casa si spogliarono come sempre velocemente.
Carla in bagno si lavò la vulva impiastricciata. Non si era resa conto se lui fosse venuto o meno, presa com'era dal suo orgasmo folle. Ma le sebrò di no.
Sperò che il marito non la cercasse e fu felice quando lo vide già a letto quasi addormentato.
Si distese, ma a qul punto il marito con uno scatto, le fu vicino e la baciò sulla bocca, poi, staccandosi e guardandola con uno sguardo di desiderio, si curvò verso il suo ventre e le schiuse le coscione sensuali e piene.
La vulva ancora tumefatta si schiuse al suo sguardo. La bocca di Gianni ora era attaccata alla vulva come una ventosa e succhiava con avidità.
Carla sperò che l'uomo non le fosse venuto dentro, ma credendo che ciò non fosse avvenuto, rilassò il perineo e spinse per farsela leccare bene e soddisfare il marito.
Dalla pozza della cervice, lungo il canale vaginale un grumo di sperma vischioso, mischiato al suo muco fu presto nella bocca del marito, che ne percepì chiaramente il sapore e l'odore.
Lui era come impazzito e leccava, succhiava, aspirava gemendo di piacere.
Poi alzò la testa e si avvicinò al volto di Carla, che con sgomento percepì subito il fortissimo odore dello sperma.
"Amore mio" mormorò con voce roca il marito "Che buon sapore che hai laggiù stasera. E' inebriante, sai? Oddio come mi piace il tuo sapore stasera mmmmmm, troppo buono" e si rituffò fra le sue cosce.
Carla non si rendeva ben conto di cosa stesse accadendo, ma l'istinto la guidò e scociandosi al massimo, sollevò il bacino offrendosi schiusa alla bocca avida del marito... e gli venne in bocca contorcendosi e riempiendogli la bocca di umori. Poi ricadde esausta.
Il marito ora le era di nuovo vicino al volto, sostenedosi sul gomito.
La guardava con amore e lei si era del tutto tranquillizzata.
"Amore, senti, sabato sera ho una riunione sindacale, allora ti porto alla sala da ballo, poi vado alla riunione. Li c'è Mario (l'uomo della serata) che ti farà ballare. Senti, io non farò in tempo per venirti a prendere. fatti accompagnare a casa da Mario, mi raccomando. Poi mi raccomando anche di offrirgli un bicchierino, non mandarlo via. Mi aspettate su in casa e io, quando la riunione finirà ti telefonerò per sentire se volete un gelato. Capito?"
Ci volle un attimo rima di decidere alla Carla, ma poi...: "Amore, stai tranquillo, mi farò accompagnare e poi lo faccio salire in casa e aspettiamo la tua telefonata"
Con un bacio della buonanotte si addormentarono.
Peccato che la Carla non sapesse usare il computer, sennò probabilmente avrebbe trovato una cartella con dentro la copia della seguente inserzione: 'Marito impotente contatterebbe bell'uomo di classe che gli corteggi la bella moglie all'oscuro della cosa. Solo gentiluomini di classe, ma ben dotati e virili. Io sempre assente. Inviare foto e dettagliare gusti.'
E la risposta, preceduta dalla foto: quella dell'uomo della serata, Mario'
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Mia moglie confessa finalmente
Allora,non so da che parte cominciare, c'è tanta carne al fuoco.Siamo una coppia di 47 e 46 anni, insieme da sempre, sposati e con un figlio.Come succede a tutte le coppie prima o poi, anche noi dopo tanti anni abbiamo subito un calo di desiderio reciproco dovuto alla routine,alla monotonia e ai problemi quotidiani che ti assorbono tutte le energie.In questi ultimi anni per cercare di venirne fuori e ritrovare la nostra intesa ho cercato di capire quali erano le sue fantasie e cosa la faceva eccitare avvicinandomi anche alle tematiche cuckold per cercare di coinvolgerla.Naturalmente il pensare a lei mentre veniva presa da un'altro mi eccitava parecchio e anche lei mentre scopavamo e le raccontavo le mie fantasie godeva da matti.Purtroppo al di fuori dell'atto sessuale di questi discorsi si parlava poco e anche se poi sono riuscito a farle promettere che avremmo realizzato qualcuna di queste fantasie, in concreto successe ben poco.Sentivo che c'era qualcosa che la bloccava ma in cuor mio speravo si sbloccasse lavorondola ai fianchi con continui imput.Invece qualche giorno fà è successo quello che non mi aspettavo più anche se lo sapevo senza certezza.Partiamo dalla confessione, come spesso accade le stavo scrivendo qualche porcata su whatsapp, le solite cose, quanto sei porca, chissà se con un'altro cazzo lo saresti di piu ecc..Ad un certo punto il fulmine a ciel sereno, mi scrive: "comunque posso dirti che uno stretto lungo l'ho gia preso, scusami", potete immaginare come mi sono sentito, un conto è saperlo senza prove, un'altro è sentirselo confessare cosi candidamente.Stranamente non mi è montata la rabbia, anzi il mio cazzo si è svegliato in un attimo e lo ho risposto "cioè?".E lei: "in quel periodo ho scopato con uno, al motel,mi sono sempre sentita in colpa a tal punto che non sono piu riuscita".Io: "con chi, troia, lo sapevo, devi raccontarmi tutto".Lei: "questa sera ma giura che mi perdoni".io: "mi stai facendo eccitare come un porco e ti perdono solo se lo rifarai per me e con me".Lei:"si, forse ora si".Io:"non stò nella pelle, voglio sapere tutto, non vedo l'ora".Lei: "ok, scusami mi sento una merda perchè dovevo dirtelo prima, anche se sono certa che lo avevi già capito".Io:"lo avevo già capito ma non avevo la certezza, l'importante e che finalmente ti sei liberata da questo peso, ora cominciamo a vivere".Come potete immaginare aspettavo trepidante che tornasse dal lavoro, appena entrata mi abbraccia con le lacrime agli occhi chiedendomi scusa e sedendosi sul divano inizia a raccontarmi la storia.Ha conosciuto quest'uomo su una chat come semplice amicizia e parla oggi, parla domani, si sono scambiati il numero di cell. e sono entrati sempre più in confidenza sfogandosi a vicenda e raccontandosi ognuno le proprie storie e i propri problemi, lui separato con due figli e lei che in quel periodo non andava d'accordo con me.Questo rapporto mi ha detto che è durato 5 o 6 mesi finchè un giorno lui le disse che voleva incontrarla e lei accetto.Lui era di Torino e una sera si incontrarono, andarono a mangiare e parlarono molto, si creò una bella sintonia e decisero di rivedersi ancora.La seconda volta, vista la lontananza decise di prendere una camera in albergo per non dover fare la strada di ritorno la notte, lei si fermò in pezzeria, prese due pizze e mangiarono in camera sul letto.Dopo mangiato iniziarono a baciarsi e toccarsi, lui la leccò e la masturbò facendola godere molto e lei fece altrettanto, un bel pompino, aveva un cazzo stretto di diametro ma molto lungo e mi ha confessato che aveva un buon sapore e le è piaciuto molto.Arrivati al culmine dell'eccitazione lui le ha chiesto di poterla scopare, lei era bagnatissima e ne aveva una gran voglia ma non avevano i preservativi e non se l'è sentita(non prendeva la pillola).Allora giusto per farlo comunque godere si è dedicata al suo cazzo con la bocca facendolo impazzire fino a farlo godere, lui stava per veniree continuava dirglielo pensando di toglierlo dalla sua bocca ma lei non lo ascoltò e lo fece sborrare in bocca continuando a pomparlo finchè non uscì l'ultima goccia.Aveva la bocca piena di sborra di uno che non era suo marito ed era eccitata come la più grande delle troie, lui era in estasi e le disse che non aveva mai goduto in questo modo fantastico.Per quella sera finì così ma naturalmente non la storia.Si incontrarono ancora una volta, stessa procedura, cena e poi a letto, mi ha raccontato che era in accappatoio, lo aprì e lui era già eccitato, lei si tuffò sul cazzo e inizio a spompinarlo, lui la spogliò e la leccò per bene infilandole qualche dito nella figa fradicia.E fu così che arrivò il momento, mise il preservativo e la penetrò, mi ha detto che non capiva più nulla, era in estasi, quel cazzo sguazzava nei suoi umori, lo sentiva entrare e uscire in tutta la lunghezza e si sentiva troia ma libera, l'unico problema è che era troppo lungo e quando le sbatteva in fondo le faceva male.La prese in diverse posizioni e alla fine lei volle cavalcarlo, è la sua posizione preferita, ma mi ha detto che non riuscì a prenderlo tutto per via del dolore ma che ebbe un orgasmo da paura.Lo fecero per tre volte quella sera e godette come mai aveva goduto, purtroppo come spesso succede lui si innamorò e lei invece si riempì la testa di sensi di colpa e decise di interrompere la relazione.Questo è quanto, ora ditemi,cosa pensate ora della mia signora?Ora sembra più serena e anche se non ci siamo ancora arrivati la vedo molto decisa e più complice nel voler realizzare le mie fantasie, speriamo presto.
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11 years ago
pillinca,
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per le donne di sexylombardia
petali di rosa. Passa il vento e vi solleva o petali di rosa che a terra vi adagiate come ali di farfalle stanche mentre il giallo diseccato dei pistilli resta inerme a guardare le rosse bianche spoglie che in volo verso l'alto più non san tornare. Ma l'uccellino dalla nota lieve canta ed esulta sù quel caldo candido tappeto di petali di rosa. Eh! la vita eterno effluvio di gioia nella sua breve fragilità. un bacio a tutte Valerio1000
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17 years ago
valerio,
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