In terrazza
L’incontro questa volta aveva lasciato ben poco spazio ai convenevoli, era passato troppo tempo....i loro sessi pulsavano già da quando si erano visti alla stazione, la fatica di trattenersi, e poi di corsa in albergo, la roba gettata con foga per terra e subito....lingue, mani a frugare quasi violentemente i luoghi più nascosti in un amplesso veloce, lo sfogo di mesi di attesa.
LUI le era entrato dentro subito, senza chiederle il permesso, senza aspettare che Emmanuelle fosse pronta….perchè sapeva con certezza che era sempre pronta, bagnata e in attesa….
Finalmente, la sete era placata…almeno per ora…..
Emmanuelle era uscita in terrazza per prima, non si era rivestita, aveva messo il cappotto sulla lingerie ed infilato gli stivali. Frugò nella tasca alla ricerca di una sigaretta che gli venne prontamente accesa.
Era buio....la luna illuminava i tetti della città. Un panorama bellissimo.
Attraverso le finestre si potevano spiare le scene quotidiane di altre routine... ...ma anche gli altri...se avessero alzato lo sguardo, messo a fuoco le ombre, avrebbero visto tutto....LUI e Emmanuelle carichi di desiderio, con le mani in tasca nel tentativo di trattenersi.
Era un gioco noto tra di loro, girarsi in tondo, guardarsi, senza parlare, lasciar correre la fantasia senza toccarsi. Alcuni minuti, giusto per vedere chi dei due cedeva prima, chi per primo abbandonava la posizione di potere per dire all'altro "sono qui, prendimi....non scappo più".
Questa volta però LUI aveva in testa un’altra scena.
Mentre lei indietreggiava, si sbottonò la camicia e la lasciò cadere a terra. Lentamente si levò la cintura di cuoio dai jeans e tenendola ben salda agli estremi si avvicinò. “Ti fidi di me?” Emmanuelle era intimorita e confusa, arrivata alla ringhiera si dovette fermare. Aspettò che si avvicinasse accennando un sì con la testa. LUI le prese le mani, le baciò e poi con un gesto rapido gli fece passare la cintura intorno ai polsi, un paio di giri, poi il rimanente alla ringhiera, bloccandole le braccia sulle testa.
Era si' una sua fantasia ma trovarsi lì, così esposta, a LUI e agli sguardi di chiunque si affacciasse alla finestra era più complicato di quello che aveva immaginato....si pentì di aver condiviso così tanto, e poi.......una fantasia è semplicemente una fantasia. ....
Ma oramai LUI era partito.
"Mi ero allontanato, ma hai visto che ero inquieto e hai dovuto cominciare a stuzzicarmi. Sei una piccola micetta curiosa"
Poi le percorse il lato del collo con i denti. Lei fece ricadere indietro la testa, mentre la familiare debolezza che LUI riusciva a provocarle dentro si diffondeva in tutto il suo corpo.
Non avrebbe potuto fare altro che lasciarsi andare alla deriva in quel piacere. Lasciargli prendere il controllo.
«Sapevi cosa sarebbe accaduto» Lei scosse la testa d’istinto. «No.» «Non mentirmi.» Poi le fece qualcosa che non avrebbe mai creduto potesse piacerle, i suoi denti le strinsero il capezzolo, ne morsero la punta, provocandole un’esplosione di piacere nel ventre, tanto forte da rubarle il fiato. Fu un morso deciso e pungente. Al limite del dolore. Un piacere agonizzante che la fece guaire di sorpresa.
Guardandola negli occhi con aria di sfida si inginocchio' davanti a lei, ed era sofferenza anche non potergli accarezzare la testa, le allargo' con fermezza le gambe, lei cercò di rimanere ferma, appoggiata, quasi per non dargli soddisfazione, ma non potè nascondere l’eccitazione che rendeva scivoloso il suo sesso e ridisegnava i capezzoli contro il pizzo del reggiseno.
Lentamente affondo' un dito dentro di lei, poi due e poi tre, facendola godere come non mai.
Dopo con entrambe le mani le afferrò le natiche, gliele strinse forte affondando la lingua nella vagina e cominciò a muoverla ovunque avanti e indietro, sempre più veloce.
Lo senti allargare i lembi delle labbra con le dita, era dappertutto dentro e fuori di lei.
Improvvisamente Emmanuelle cominciò a mugulare senza alcun ritegno, era sicura che dalla strada potevano sentire tutto, ma quel piacere era quasi insopportabile. E poco dopo venne, con un lungo lamento non trattenuto. LUI si tirò su e la bacio' a lungo, in modo che potesse assaggiare bene il proprio sapore "sai di buono....mi sono bevuto il tuo orgasmo".
Nella sua voce c’erano ancora inquietudine e desiderio ed ora il suo pene era così duro che LUI riusciva a sentire il dolore sferzante dell’eccitazione rimbalzargli su per la spina dorsale. "Mi sa che in questa situazione non mi puoi essere di grande aiuto...." .
Si sbottono' il jeans, era senza gli slip, prese la sua asta in mano e cominciò ad accarezzarsi piano. Emmanuelle avrebbe voluto fare qualcosa, era tremendo averlo ad un passo e non poterlo avere....lo avrebbe preso in bocca e leccato fino allo sfinimento. ..ed invece non poteva che guardare....le braccia le facevano male per la tensione, il bacino si muoveva avanti e indietro come a simulare un rapporto.....lo voleva dentro...ora....tutto. "basta, per favore....ora slegami".
Ma per LUI tutto questo era intrigante, si avvicinava la sfiorava con il pene e poi si riallontanava.....i suoi occhi scintillavano divertiti ma erano colmi anche di desiderio represso.
E vagavano sul suo viso, sui suoi seni e sulle sue cosce con intenti carnali.
Vicino all'orgasmo si fermò "Mi vuoi? Mi vuoi dentro di te? Chiedilo! "
"Scopami!" sussurrò
"Non ti sento.....alza la voce"
Aveva paura che dalle case intorno potessero sentire ma.....nonostante cio' alzò la voce, una, due, tre volte....finché LUI non si decise a liberarle le braccia, mettendosele intorno alle spalle.
Finalmente poteva muoversi, sfogare attivamente le sue voglie.
Si guardò velocemente intorno e individuo' due gradini alla loro sinistra, lo prese per mano e lo trascinò lì. Si sedette e finalmente potè prendere in mano il suo sesso rigonfio.
Lo leccò a lungo, con avidità, cercando di imprimersi nella mente tutto di lui, la dimensione, il sapore....ascoltando piacevolmente i suoi gemiti.
Era per rivivere ancora quella sensazione impossibile da descrivere che Emmanuelle aveva vissuto le settimane precedenti senza arrendersi. Per l’istante in cui lui le sarebbe entrato dentro di nuovo e l’avrebbe riempita ancora, colmando l’abisso del suo bisogno.
Fu lei a scostarsi gli slip e a farsi penetrare. Lui iniziò a muoversi con un ritmo serrato, confidando nel fatto che l’alcool e i precedenti orgasmi gli avrebbero permesso di scoparla a lungo e bene. Lei gli andò incontro ad ogni affondo, mordendo, leccando e ansimando. LUI le afferrò con maggiore forza le natiche, affondando le dita nella carne morbida, scese con il viso sul seno, iniziando a succhiare e a mordere, sollecitando gemiti più acuti e portandola al limite dell’orgasmo. Non riusciva quasi più a pensare, a respirare. Sentiva solo l’urgenza primitiva di sprofondare dentro di lei ancora e ancora, fino in fondo, fino alla fine. Aveva sognato questo momento per mesi. Fottere, fottere senza pietà. Possedere, succhiare, leccare, mordere. Pompare come un animale dentro quel corpo tutto il desiderio e la frustrazione. Tutto il bisogno arcaico del sesso per il sesso. Poi lei finalmente si inarcò, scossa da un’ondata di contrazioni potenti che gli massaggiarono l’uccello dall’interno, che glielo strinsero come tenaglie. Infine lo morse su una spalla, soffocando le proprie grida di piacere nella sua carne. LUI venne poche spinte dopo, con il viso sprofondato nella conca di quel collo esposto per lui, liberando in quel sesso accogliente fiotti abbondanti di sperma.
Quando si alzarono, appagati e matidi di sudore, si abbracciarono affacciandosi dalla terrazza.
Era buio....la luna illuminava i tetti della città. Un panorama bellissimo.
Attraverso le finestre si potevano spiare le scene quotidiane di altre routine... ..una coppia, scopava in cucina, di fronte a loro.......ma entrambi ne avevano avuto abbastanza. ....almeno per ora!!!!
DEDICATO AL MIO LUI
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9 years ago
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Certificazione Profili
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17 years ago
SexyCommunity, 35
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16 years ago
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Mia moglie confessa finalmente
Allora,non so da che parte cominciare, c'è tanta carne al fuoco.Siamo una coppia di 47 e 46 anni, insieme da sempre, sposati e con un figlio.Come succede a tutte le coppie prima o poi, anche noi dopo tanti anni abbiamo subito un calo di desiderio reciproco dovuto alla routine,alla monotonia e ai problemi quotidiani che ti assorbono tutte le energie.In questi ultimi anni per cercare di venirne fuori e ritrovare la nostra intesa ho cercato di capire quali erano le sue fantasie e cosa la faceva eccitare avvicinandomi anche alle tematiche cuckold per cercare di coinvolgerla.Naturalmente il pensare a lei mentre veniva presa da un'altro mi eccitava parecchio e anche lei mentre scopavamo e le raccontavo le mie fantasie godeva da matti.Purtroppo al di fuori dell'atto sessuale di questi discorsi si parlava poco e anche se poi sono riuscito a farle promettere che avremmo realizzato qualcuna di queste fantasie, in concreto successe ben poco.Sentivo che c'era qualcosa che la bloccava ma in cuor mio speravo si sbloccasse lavorondola ai fianchi con continui imput.Invece qualche giorno fà è successo quello che non mi aspettavo più anche se lo sapevo senza certezza.Partiamo dalla confessione, come spesso accade le stavo scrivendo qualche porcata su whatsapp, le solite cose, quanto sei porca, chissà se con un'altro cazzo lo saresti di piu ecc..Ad un certo punto il fulmine a ciel sereno, mi scrive: "comunque posso dirti che uno stretto lungo l'ho gia preso, scusami", potete immaginare come mi sono sentito, un conto è saperlo senza prove, un'altro è sentirselo confessare cosi candidamente.Stranamente non mi è montata la rabbia, anzi il mio cazzo si è svegliato in un attimo e lo ho risposto "cioè?".E lei: "in quel periodo ho scopato con uno, al motel,mi sono sempre sentita in colpa a tal punto che non sono piu riuscita".Io: "con chi, troia, lo sapevo, devi raccontarmi tutto".Lei: "questa sera ma giura che mi perdoni".io: "mi stai facendo eccitare come un porco e ti perdono solo se lo rifarai per me e con me".Lei:"si, forse ora si".Io:"non stò nella pelle, voglio sapere tutto, non vedo l'ora".Lei: "ok, scusami mi sento una merda perchè dovevo dirtelo prima, anche se sono certa che lo avevi già capito".Io:"lo avevo già capito ma non avevo la certezza, l'importante e che finalmente ti sei liberata da questo peso, ora cominciamo a vivere".Come potete immaginare aspettavo trepidante che tornasse dal lavoro, appena entrata mi abbraccia con le lacrime agli occhi chiedendomi scusa e sedendosi sul divano inizia a raccontarmi la storia.Ha conosciuto quest'uomo su una chat come semplice amicizia e parla oggi, parla domani, si sono scambiati il numero di cell. e sono entrati sempre più in confidenza sfogandosi a vicenda e raccontandosi ognuno le proprie storie e i propri problemi, lui separato con due figli e lei che in quel periodo non andava d'accordo con me.Questo rapporto mi ha detto che è durato 5 o 6 mesi finchè un giorno lui le disse che voleva incontrarla e lei accetto.Lui era di Torino e una sera si incontrarono, andarono a mangiare e parlarono molto, si creò una bella sintonia e decisero di rivedersi ancora.La seconda volta, vista la lontananza decise di prendere una camera in albergo per non dover fare la strada di ritorno la notte, lei si fermò in pezzeria, prese due pizze e mangiarono in camera sul letto.Dopo mangiato iniziarono a baciarsi e toccarsi, lui la leccò e la masturbò facendola godere molto e lei fece altrettanto, un bel pompino, aveva un cazzo stretto di diametro ma molto lungo e mi ha confessato che aveva un buon sapore e le è piaciuto molto.Arrivati al culmine dell'eccitazione lui le ha chiesto di poterla scopare, lei era bagnatissima e ne aveva una gran voglia ma non avevano i preservativi e non se l'è sentita(non prendeva la pillola).Allora giusto per farlo comunque godere si è dedicata al suo cazzo con la bocca facendolo impazzire fino a farlo godere, lui stava per veniree continuava dirglielo pensando di toglierlo dalla sua bocca ma lei non lo ascoltò e lo fece sborrare in bocca continuando a pomparlo finchè non uscì l'ultima goccia.Aveva la bocca piena di sborra di uno che non era suo marito ed era eccitata come la più grande delle troie, lui era in estasi e le disse che non aveva mai goduto in questo modo fantastico.Per quella sera finì così ma naturalmente non la storia.Si incontrarono ancora una volta, stessa procedura, cena e poi a letto, mi ha raccontato che era in accappatoio, lo aprì e lui era già eccitato, lei si tuffò sul cazzo e inizio a spompinarlo, lui la spogliò e la leccò per bene infilandole qualche dito nella figa fradicia.E fu così che arrivò il momento, mise il preservativo e la penetrò, mi ha detto che non capiva più nulla, era in estasi, quel cazzo sguazzava nei suoi umori, lo sentiva entrare e uscire in tutta la lunghezza e si sentiva troia ma libera, l'unico problema è che era troppo lungo e quando le sbatteva in fondo le faceva male.La prese in diverse posizioni e alla fine lei volle cavalcarlo, è la sua posizione preferita, ma mi ha detto che non riuscì a prenderlo tutto per via del dolore ma che ebbe un orgasmo da paura.Lo fecero per tre volte quella sera e godette come mai aveva goduto, purtroppo come spesso succede lui si innamorò e lei invece si riempì la testa di sensi di colpa e decise di interrompere la relazione.Questo è quanto, ora ditemi,cosa pensate ora della mia signora?Ora sembra più serena e anche se non ci siamo ancora arrivati la vedo molto decisa e più complice nel voler realizzare le mie fantasie, speriamo presto.
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11 years ago
pillinca,
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per le donne di sexylombardia
petali di rosa. Passa il vento e vi solleva o petali di rosa che a terra vi adagiate come ali di farfalle stanche mentre il giallo diseccato dei pistilli resta inerme a guardare le rosse bianche spoglie che in volo verso l'alto più non san tornare. Ma l'uccellino dalla nota lieve canta ed esulta sù quel caldo candido tappeto di petali di rosa. Eh! la vita eterno effluvio di gioia nella sua breve fragilità. un bacio a tutte Valerio1000
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17 years ago
valerio,
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