Questa è stata la mia prima e indimenticabile avventura in treno.
Erano i primi anni ottanta ed io ero un bel ragazzo poco più che ventenne, moro, occhi verdi, alto 1,80 magro, fisico sportivo, che non passava inosservato.
Avevo trascorso le feste di Natale in famiglia, ma ormai era tempo di rientrare e la sera prima dell’Epifania mi metto in viaggio per tornare a Milano dove lavoravo ormai da un anno.
Il treno era affollato, quasi tutti i posti occupati, trovo un unico posto libero in uno scompartimento dove c’era una coppia con due bambini e una signora sui 45/50 anni che leggeva un libro; il posto libero era sul lato finestrino proprio di fronte alla signora.
Entro, saluto, sistemo la valigia e mi siedo, scambio qualche battuta con la coppia e i bambini, mentre la signora risponde al saluto, mi squadra bene dalla testa ai piedi e poi continua a leggere il suo libro, sbirciando di tanto in tanto.
Lei era la classica donna del sud, mediterranea, capelli lunghi neri, carnagione scura, indossava una gonna nera al ginocchio, un bel paio di calze nere che fasciavano le bellissime gambe e una camicetta chiara con due bottoncini aperti che lasciavano intravedere un seno pieno e prosperoso, un viso dolce, la bocca carnosa e due profondi occhi scuri, era davvero una bella donna nel pieno della sua maturità.
Intanto si erano fatte le nove di sera, dopo aver mangiato un panino uscii nel corridoio a fumare una sigaretta (all’epoca era ancora possibile). Anche la signora aveva mangiato un panino, poi si era alzata per andare in bagno, infine tornò a sedersi. A quel punto anche io tornai a sedermi mentre la coppia dopo aver fatto sdraiare i bambini sui sedili per farli dormire, spense la luce, lasciando accesa la piccola luce blu notturna.
Il treno continuava la sua corsa nella notte ma io non riuscivo a dormire, osservai la signora, neanche lei dormiva e guardava dal finestrino. Ogni tanto chiudevo gli occhi ma sentivo il suo sguardo addosso e puntualmente quando li riaprivo incontravo i suoi occhi neri.
Facendo finta di sistemarmi meglio allungai le gambe e urtai il suo piede, le chiesi scusa e lei mi rispose “..prego” sorridendo maliziosamente. Non sapevo come interpretare quel sorriso, se come un semplice gesto di cortesia o come un invito a proseguire. Ero giovane e intimorito, lei era una donna matura e sposata, dato che vedevo la fede al suo dito, ed avevo paura di aver frainteso e di prendere qualche sonoro schiaffone. Però era anche molto bella e io mi ero eccitato e stavo già fantasticando.
Cosi mi feci coraggio, tolsi le scarpe, chiusi gli occhi e cominciai piano piano a spostare il mio piede fino a quando non toccai il suo, aumentai la pressione ma lei non si mosse, spostai la gamba in modo che toccasse la sua, il mio polpaccio toccò il suo, aumentai ancora la pressione ma lei continuò a restare ferma, ero eccitatissimo avevo il cazzo già durissimo che faceva quasi male stretto nei pantaloni.
Ad un tratto cominciai a sentire la sua gamba, ora era lei che aumentava la pressione sulla mia, pensavo di essermi sbagliato e aprii gli occhi, lei era li di fronte a me e mi guardava, e di nuovo mi fece quel sorriso malizioso.
Guardai la famiglia e vidi che dormivano tutti, quindi chiusi di nuovo gli occhi e cominciai a risalire con il piede tra le sue gambe, quando superai il ginocchio lei allargò le cosce per permettermi di andare ancora più su, e quando con la punta delle dita arrivai sulla sua figa bollente stavo letteralmente impazzendo per l’eccitazione.
Aprii gli occhi e la guardai, lei aveva chiuso i suoi per assaporare meglio quei piccoli toccamenti, e aveva ancora sul viso quel sorriso malizioso ed eccitante.
Ad un tratto presi una decisione, tolsi il piede dalla sua figa, misi le scarpe, uscii nel corridoio e accesi una sigaretta. Dal corridoio la vedevo, rimase un pò sorpresa, non si aspettava la mia mossa e mi guardava. Ma il mio intento era quello di restare solo con lei e quindi le feci cenno di uscire. Il corridoio era deserto, ormai erano quasi le due e tutti dormivano, lei usci e si avvicinò a me con un sorriso, sentivo il suo profumo. Le dissi che ero uscito perché stavo impazzendo di desiderio e che non mi bastava una toccatina ma volevo scopare con lei.
Mi rispose che non era possibile, che non poteva farlo perchè era sposata, che non aveva mai tradito il marito, che era una donna matura e io un ragazzo, che poteva essere mia madre, e che comunque in treno non c’erano posti tranquilli, ma io sapevo che anche lei era eccitata e mi voleva.
Le proposi di andare in bagno, ma lei non voleva o faceva finta di non volere e che aveva paura che qualcuno potesse vederci. Alla fine le dissi che sarei andato lo stesso in bagno e avrei lasciato la porta aperta, che l’avrei aspettata dentro e che in ogni caso sarebbe potuta tornare nel corridoio quando voleva..
Quindi entrai in bagno con il cazzo durissimo e aspettai; il tempo sembrava non passare mai, ma ad un tratto entrò e chiuse la porta, la abbracciai e lei comincio a baciarmi con foga.
Sentivo la sua lingua in bocca e le sue tette grosse e dure sul mio petto, le aprii la camicetta e le tirai fuori. Erano stupende, due tette sode e due capezzoli durissimi che cominciai a leccare e succhiare mentre la mia mano scendeva sotto la sua gonna, tra le sue cosce.
Spostai le sue mutandine e sentii il pelo tutto umido, le labbra della sua figa aperte e bagnate e le infilai due dita dentro.
Lei continuava a baciarmi e sembrava impazzita, mi aprì la camicia e scese con la bocca sul mio petto. Aprì la cerniera dei pantaloni, li sbottonò e li fece scendere fino alle ginocchia insieme alle mie mutande. Con la mano impugnò il mio cazzo ormai durissimo ed enorme, restando piacevolmente soddisfatta dalle sue notevoli dimensioni.
Si abbassò sulle ginocchia e lo prese in bocca, prima lentamente la cappella, poi piano piano lo ingoiò tutto fino alle palle, poi risaliva sulla cappella e la riempiva di saliva e poi di nuovo tutto fino in gola. Sentivo la sua saliva colare sul mio cazzo mentre intanto con le dita mi accarezzava le palle, mai nessuna mi aveva fatto un pompino del genere, era fantastico. Le dissi che se avesse continuato ancora un attimo sarei venuto, ma lei non si fermò. Continuò a succhiare e coprire il mio cazzo di saliva fino a quando esplosi nella sua bocca.
I miei schizzi di sborra calda le riempirono la bocca ma lei non ne fece cadere nemmeno una goccia, ingoiò tutto e continuo a succhiare senza fermarsi.
Avevo 23 anni e il mio cazzo era nel pieno del suo splendore e della sua potenza, restò durissimo nella sua bocca e lei continuò a leccarlo e coprirlo di saliva…
Poi volli ricambiare il servizio, le alzai la gonna e le tolsi le mutandine, la feci sedere sul lavandino e mi piegai con la bocca sulla sua figa. Era profumata e aveva un sapore dolcissimo, le allargai le labbra e infilai la lingua fino in fondo, poi le succhiai e mordicchiai il clitoride. Continuai a leccarle la figa fino a quando si mise una mano in bocca per non urlare e una serie di schizzi caldi mi arrivò sulla faccia e sulle labbra. Mi rialzai appoggiai la cappella sulla sua figa e con un colpo secco le entrai dentro fino alle palle. La sentii gemere di piacere, mi strinse forte e mi infilò la lingua in bocca. Continuai a sbatterla a lungo, uscivo lentamente fino alla cappella e poi con un colpo tutto dentro fino alle palle, rallentavo il ritmo, poi lo aumentavo vertiginosamente e poi di nuovo lentissimamente, la sentii godere e venire tante volte. Anche io stavo per godere e glielo lo dissi e lei mi rispose “si dai ti prego voglio sentirti tutto, vieni dentro la mia figa e non preoccuparti che ho la spirale”. A quel punto non capii più nulla e la inondai di sborra, la sentii tremare di piacere e venne insieme a me. Poi si abbassò e prese il cazzo in bocca per pulirlo e ingoiare fino all’ultima goccia.
Ci rivestimmo e tornammo nel corridoio, accesi una sigaretta e lei mi accarezzò il viso, mi diede un bacio e tornò a sedersi.
Al mattino quando ci svegliammo mi fece un sorriso, le dissi che mi sarebbe piaciuto rivederla e magari farlo in un posto migliore, le chiesi il suo indirizzo, il suo telefono ma rispose che non era possibile.
Arrivammo alla stazione di Milano, la famiglia scese dal treno, e per pochi istanti restammo soli, lei si girò mi abbracciò, mi disse che era stato bellissimo e che le era piaciuto molto, e mi diede un lungo bacio con la lingua. Poi mi disse che c’era il marito ad aspettarla, di far finta di non conoscerci e scese dal treno. Scesi anche io, la segui da lontano e la vidi salutare e abbracciare il marito. Accesi una sigaretta e passai accanto a loro, la guardai e lei mi guardò con i suoi profondi occhi neri e sul suo viso apparve quel bellissimo e malizioso sorriso.
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Certificazione Profili
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la certificazione sarà rapidissima,inoltre le coppie,singole ,lei bisex certificate potranno a loro volta indicarci le coppie o singole o lei bisex vere loro amiche che riceveranno a loro volta la certificazione.
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Mia moglie confessa finalmente
Allora,non so da che parte cominciare, c'è tanta carne al fuoco.Siamo una coppia di 47 e 46 anni, insieme da sempre, sposati e con un figlio.Come succede a tutte le coppie prima o poi, anche noi dopo tanti anni abbiamo subito un calo di desiderio reciproco dovuto alla routine,alla monotonia e ai problemi quotidiani che ti assorbono tutte le energie.In questi ultimi anni per cercare di venirne fuori e ritrovare la nostra intesa ho cercato di capire quali erano le sue fantasie e cosa la faceva eccitare avvicinandomi anche alle tematiche cuckold per cercare di coinvolgerla.Naturalmente il pensare a lei mentre veniva presa da un'altro mi eccitava parecchio e anche lei mentre scopavamo e le raccontavo le mie fantasie godeva da matti.Purtroppo al di fuori dell'atto sessuale di questi discorsi si parlava poco e anche se poi sono riuscito a farle promettere che avremmo realizzato qualcuna di queste fantasie, in concreto successe ben poco.Sentivo che c'era qualcosa che la bloccava ma in cuor mio speravo si sbloccasse lavorondola ai fianchi con continui imput.Invece qualche giorno fà è successo quello che non mi aspettavo più anche se lo sapevo senza certezza.Partiamo dalla confessione, come spesso accade le stavo scrivendo qualche porcata su whatsapp, le solite cose, quanto sei porca, chissà se con un'altro cazzo lo saresti di piu ecc..Ad un certo punto il fulmine a ciel sereno, mi scrive: "comunque posso dirti che uno stretto lungo l'ho gia preso, scusami", potete immaginare come mi sono sentito, un conto è saperlo senza prove, un'altro è sentirselo confessare cosi candidamente.Stranamente non mi è montata la rabbia, anzi il mio cazzo si è svegliato in un attimo e lo ho risposto "cioè?".E lei: "in quel periodo ho scopato con uno, al motel,mi sono sempre sentita in colpa a tal punto che non sono piu riuscita".Io: "con chi, troia, lo sapevo, devi raccontarmi tutto".Lei: "questa sera ma giura che mi perdoni".io: "mi stai facendo eccitare come un porco e ti perdono solo se lo rifarai per me e con me".Lei:"si, forse ora si".Io:"non stò nella pelle, voglio sapere tutto, non vedo l'ora".Lei: "ok, scusami mi sento una merda perchè dovevo dirtelo prima, anche se sono certa che lo avevi già capito".Io:"lo avevo già capito ma non avevo la certezza, l'importante e che finalmente ti sei liberata da questo peso, ora cominciamo a vivere".Come potete immaginare aspettavo trepidante che tornasse dal lavoro, appena entrata mi abbraccia con le lacrime agli occhi chiedendomi scusa e sedendosi sul divano inizia a raccontarmi la storia.Ha conosciuto quest'uomo su una chat come semplice amicizia e parla oggi, parla domani, si sono scambiati il numero di cell. e sono entrati sempre più in confidenza sfogandosi a vicenda e raccontandosi ognuno le proprie storie e i propri problemi, lui separato con due figli e lei che in quel periodo non andava d'accordo con me.Questo rapporto mi ha detto che è durato 5 o 6 mesi finchè un giorno lui le disse che voleva incontrarla e lei accetto.Lui era di Torino e una sera si incontrarono, andarono a mangiare e parlarono molto, si creò una bella sintonia e decisero di rivedersi ancora.La seconda volta, vista la lontananza decise di prendere una camera in albergo per non dover fare la strada di ritorno la notte, lei si fermò in pezzeria, prese due pizze e mangiarono in camera sul letto.Dopo mangiato iniziarono a baciarsi e toccarsi, lui la leccò e la masturbò facendola godere molto e lei fece altrettanto, un bel pompino, aveva un cazzo stretto di diametro ma molto lungo e mi ha confessato che aveva un buon sapore e le è piaciuto molto.Arrivati al culmine dell'eccitazione lui le ha chiesto di poterla scopare, lei era bagnatissima e ne aveva una gran voglia ma non avevano i preservativi e non se l'è sentita(non prendeva la pillola).Allora giusto per farlo comunque godere si è dedicata al suo cazzo con la bocca facendolo impazzire fino a farlo godere, lui stava per veniree continuava dirglielo pensando di toglierlo dalla sua bocca ma lei non lo ascoltò e lo fece sborrare in bocca continuando a pomparlo finchè non uscì l'ultima goccia.Aveva la bocca piena di sborra di uno che non era suo marito ed era eccitata come la più grande delle troie, lui era in estasi e le disse che non aveva mai goduto in questo modo fantastico.Per quella sera finì così ma naturalmente non la storia.Si incontrarono ancora una volta, stessa procedura, cena e poi a letto, mi ha raccontato che era in accappatoio, lo aprì e lui era già eccitato, lei si tuffò sul cazzo e inizio a spompinarlo, lui la spogliò e la leccò per bene infilandole qualche dito nella figa fradicia.E fu così che arrivò il momento, mise il preservativo e la penetrò, mi ha detto che non capiva più nulla, era in estasi, quel cazzo sguazzava nei suoi umori, lo sentiva entrare e uscire in tutta la lunghezza e si sentiva troia ma libera, l'unico problema è che era troppo lungo e quando le sbatteva in fondo le faceva male.La prese in diverse posizioni e alla fine lei volle cavalcarlo, è la sua posizione preferita, ma mi ha detto che non riuscì a prenderlo tutto per via del dolore ma che ebbe un orgasmo da paura.Lo fecero per tre volte quella sera e godette come mai aveva goduto, purtroppo come spesso succede lui si innamorò e lei invece si riempì la testa di sensi di colpa e decise di interrompere la relazione.Questo è quanto, ora ditemi,cosa pensate ora della mia signora?Ora sembra più serena e anche se non ci siamo ancora arrivati la vedo molto decisa e più complice nel voler realizzare le mie fantasie, speriamo presto.
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11 years ago
pillinca,
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per le donne di sexylombardia
petali di rosa. Passa il vento e vi solleva o petali di rosa che a terra vi adagiate come ali di farfalle stanche mentre il giallo diseccato dei pistilli resta inerme a guardare le rosse bianche spoglie che in volo verso l'alto più non san tornare. Ma l'uccellino dalla nota lieve canta ed esulta sù quel caldo candido tappeto di petali di rosa. Eh! la vita eterno effluvio di gioia nella sua breve fragilità. un bacio a tutte Valerio1000
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17 years ago
valerio,
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