Il fatto strano era che lui non amava i libri. Aveva sempre preferito sporcarsi le mani. Forse in parte perché aveva dovuto. Quando non hai scelta. Ti fai piacere la minestra che devi sorbire come fosse un risotto al tartufo. Ma quel luogo. Nascosto. Piccolo. In buona sostanza invisibile, per chi non lo cercasse esplicitamente. Quel luogo gli piaceva. Ci si sentiva a casa. Il profumo del cuoio. Quello si che gli era famigliare. Gli ricordava i suoi cavalli. Il suo piccolo laboratorio. Lassù tra le montagne. Il libraio osservava con un sorriso sornione il giovane uomo, che sfiorava con reverente stupore le brossure invecchiate dei libri di cui il suo piccolo regno era stracolmo. Gli era bastata un’occhiata. Una frazione di secondo in più del consentito. E aveva capito. Un’altra missione si preparava. Un’altra anima cercava un senso. Il fondo degli occhi di quel giovane bruciava. C’era tutto in quegli occhi trasparenti: dolore, rabbia, passione, orgoglio. Il librario in fondo lo invidiava. Avrebbe voluto anche lui avere ancora qualcosa per cui vibrare. Qualcosa che gli mangiasse le viscere. Gli mozzasse il respiro. Placasse le sue notti e tormentasse i suoi giorni. Avrebbe voluto che ci fosse ancora una Signora per lui. Una come Lei. Quella, da cui il giovane uomo stava cercando di allontanarsi. Quella, per la quale era approdato lì. Da lui.
Era inquieto. La schiena rigida. Le mani leggermente tremanti. Qualcosa lo divorava internamente. Piagava la sua anima e ossessionava la sua mente. Le Signore quelle vere fanno così. Pensava con una punta di ironica comprensione per il giovane il libraio. Ecco. Aveva trovato la scala. Il corrimano di lucido ebano. I gradini di legno coperti dalla moquette rosso carmino. Sorrideva. Ora. Al librario sembrava chiaramente di vederlo. Anche se di fatto il giovane gli dava le spalle. Sicuramente le lampade ad olio dalle elaborate volute in ferro battuto lo avevano affascinato. Aveva l’occhio dell’artista. Anche se forse ancora non lo sapeva. Scendeva sicuro. Nonostante la luce fosse fioca. Non c’era paura nel suo avanzare. Solo decisa curiosità. Si in quel giovane c’era molto di più . Più di quanto poteva apparire. Più di quanto lui stesso amasse mostrare.
Era arrivato in fondo alla scala. Davanti a lui si apriva una piccola stanza circolare. Completamente ricoperta di assi di legno scuro. Dal pavimento alle pareti. Due candelabri in argento molato spiccavano su un tavolo in lucido mogano che occupava il centro della stanza. Erano l’unica fonte luminosa in quello spazio. Una sedia dall’alto rigido schienale era collocata ad un lato del tavolo. Il cuoio scuro si accendeva di bagliori rossastri alla luce dei candelabri. Alcuni libri dai dorsi stampigliati in caratteri gotici giacevano negligentemente impilati al lato opposto del tavolo rispetto a quello in cui si trovava il giovane. E poi c’era lei. Cosa diavolo facesse lì. Come potesse sapere. Anche solo immaginare. Prevedere. Era cosa che colmava di rabbioso e ammirato stupore il giovane uomo. Era splendida. Ovviamente. I pantaloni di pelle nera fasciavano le sue gambe tornite, l’elaborata camicia bianca di seta accarezzava lieve le curve dei suoi seni orgogliosi, esaltandone la bellezza. I tacchi a spillo d’acciaio dei suoi stivali brillavano nella penombra.
Dio se era bella. Sfrontatamente audace. Decisa. Violenta. Indomabile. Accidenti a lui. Chissà cosa gli era preso, quando aveva deciso di sfidarla. Non che avesse paura. Non di lei almeno. Ma di lui. Di se stesso. Di quello che avrebbe potuto fare. Del dove sarebbe potuto arrivare. Se solo lei avesse chiesto. Invece ordinava. E la belva in lui ruggiva in risposta. Sorrideva ironica al suo ruggire. E ordinava ancora. Ad ogni ordine ignorato. I segni sulla sua pelle fiorivano.
Se n’era andato. Aveva bisogno di spazio. Di mettere distanza tra se e il profumo di lei. Inebriante. Come i suoi occhi d’onice. E quel corpo dorato. Sorseggiava un liquido ambrato in un calice di cristallo, appoggiata alla parete. Sembrava un rapace in agguato. Sorrideva. Naturalmente. Tutto in lei sorrideva. A lui. I suoi occhi. Le sue labbra. I suoi seni. Il vertice sublime delle sue cosce. Quasi la odiava, quando lo avvolgeva in quel dannato sorriso. Totale. Lo disarmava. Cercò di darsi un contegno. Anche se, istintivamente, gli venivano due reazioni contrapposte: cadere in ginocchio, affondando il volto tra quelle cosce oppure afferrala e sbatterla contro la parete incollandosi con ogni cm di pelle al suo corpo. Solo che entrambe sarebbero state per lei una vittoria.
Lei si mosse repentina. Nello spazio di un sospiro il giovane si ritrovò riverso sul tavolo con la bocca della donna che affondava nei muscoli tesi del suo collo. E i denti. Assalto ferino. Affondati nella pelle chiara. Una. Due. Tre volte. Un sospiro di rabbioso piacere lo attraversò come una scossa. Il corpo della donna si premette contro il suo. Schiacciandolo.
Le gambe intrecciate. I polsi bloccati dalle mani di lei. I suoi seni spinti insistentemente contro il suo petto. I capezzoli turgidi erano una tortura. E quelle labbra. Dio voleva morderle. Vederle sanguinare. E poi leccare lentamente il sangue.
Ma non ci sarebbe riuscito. Di questo il libraio era certo. Dal suo nascosto angolo di osservazione, dietro lo specchio molato appeso alla parete di fondo della sala, leggeva nella mente del giovane uomo riverso sul tavolo, come in uno dei suoi preziosi incunaboli. Non ci sarebbe riuscito. Ma per un solo motivo. Non voleva. La furia selvaggia. Il dominio istintivo. La bellezza avvolgente di quella iena rivestita di pizzo e cuoio nero erano le sue vere manette. Il suo guinzaglio quelli occhi di onice. Il suo collare il turgore di quella bocca dischiusa a marchiargli pelle e anima. Era suo.
Il libraio non aveva dubbi. E anche quella Signora selvaggia e charmant non ne aveva. Non poteva averne. Il suo sorriso parlava di lei. Per lei. Parlava della sua sicurezza. Del suo fascino istintivo. Della sua orgogliosa femminilità.
Li invidiava il libraio. Da solo dietro quel dannato specchio. Ridotto ad osservatore. Piccolo burattinaio da romanzo d’appendice. Li invidiava perché sapeva. La sua anima portava ancora i marchi indelebili di quel tipo di appartenenza. Riconosceva subito gli occhi di un uomo che era stato toccato dal suo stesso fato. E il giovane uomo fiero, che giaceva su quel tavolo di mogano come aveva fatto lui stesso molto molto tempo prima, aveva avuto quella sorte lieta. Apparteneva. Non lo sapeva ancora. Non era pronto ad ammetterlo meglio. Ma per il libraio era evidente. Avrebbe lottato ancora. Per la Signora. Contro la Signora. Anche. Ma invano. Lei intossicava il sua sangue. Modellava il suo corpo. E penetrava come lama acuminata la sua anima. Era febbre e medicina. Ah se lo invidiava! C’era stato un tempo che avrebbe ucciso senza rimorso per chinare il capo davanti ad una signora come lei. E lo aveva fatto. Ma questa era tutta un’altra storia. Davvero un’altra storia. Ora toccava al giovane e da come lasciava che la donna lo conducesse per mano fuori dalla stanza, su per le scale, verso la luce del giorno era pronto a scommettere che sarebbe tornato per guardarlo negli occhi e ringraziarlo. Tornavano sempre. Sempre!
Top rated stories from category fetish
-
Certificazione Profili
esistono due tipi di certificazione, la prima per le coppie e singole e la seconda per i singoli ed i trav/trans.
la certificazione delle coppie e delle singole:
viene eseguita dallo staff del portale,essere certificati è semplicissimo basta inviare una mail all'indirizzo: [email protected] mandando una foto di coppia o almeno della lei di coppia o della lei nel caso di singole nella quale sia mostrato il nostro logo che potete scaricare cliccando qui (se preferite la versione pdf cliccate qui )stampato su un qualsiasi foglio formato A4 le compilato a penna o pennarello con la VS username e data della certifica la foto deve essere poi spedita all'indirizzo [email protected]
la certificazione sarà rapidissima,inoltre le coppie,singole ,lei bisex certificate potranno a loro volta indicarci le coppie o singole o lei bisex vere loro amiche che riceveranno a loro volta la certificazione.
NON Sono ammessi Fotomontaggi di nessun genere il logo deve obbligatoriamente essere stampato ed utilizzato per fare una foto reale.
NON AVETE LA STAMPANTE? nessun problema potete ricevere la certifica in questo modo prendete un normale foglio A4 e con un pennarello scrivete la Vs username seguita dalla frase "certificati da SexyCommunity" in data.... e poi utilizzate lo stesso foglio per scattare una foto come se fosse il nostro logo. (se sei singola puoi scattare foto allo specchio)IMPORTANTE: il volto DEVE ESSERE CENSURATO e quindi NON riconoscibile in quanto la foto inviata verrà pubblicata sul profilo dove deve rimanere obbligatoriamente per validare la certifica (può essere spostata nella gallery)
la certificazione dei singoli e dei trav/trans:
NON viene eseguita dal portale (in quanto è ovvio che siano singoli...) ma avviene su richiesta delle coppie che li hanno...testati come singoli ok...
importante:
il simbolo coppia verificata indica esclusivamente la reale esistenza degli utenti certificati al momento del controllo da parte del nostro staff.Il simbolo singolo ok indica che il profilo dell'utente è stato verificato dalla coppia indicata nella certificazione il portale non verifica personalmente questi profili.
215723
0
17 years ago
SexyCommunity, 35
Last visit: 1 day ago -
Come Contattare SexyCommunity
Per contattare SexyCommunity puoi utilizzare i seguenti riferimenti:
Se desideri collaborare o fare PUBBLICITA' attraverso SC clicca qui! per tutte le info.
Se sei registrato ed hai bisogno di assistenza usa direttamente la posta del portale entrando sul profilo SC ed inviando da li un messaggio tramite il box apposito
Ricordatevi di inserire sempre nell'oggetto la vostra username.
SEI STATO BLOCCATO? prima di contattarci clicca qui! ci sono per te importanti infoSe desideri contattare SC tramite email lo puoi fare utilizzando la mail ufficiale del portale:infoCHIOCCIOLAsexycommunityPUNTOitAll right reserved SexyCommunity ™
108222
0
16 years ago
SexyCommunity, 35
Last visit: 1 day ago -
Mia moglie confessa finalmente
Allora,non so da che parte cominciare, c'è tanta carne al fuoco.Siamo una coppia di 47 e 46 anni, insieme da sempre, sposati e con un figlio.Come succede a tutte le coppie prima o poi, anche noi dopo tanti anni abbiamo subito un calo di desiderio reciproco dovuto alla routine,alla monotonia e ai problemi quotidiani che ti assorbono tutte le energie.In questi ultimi anni per cercare di venirne fuori e ritrovare la nostra intesa ho cercato di capire quali erano le sue fantasie e cosa la faceva eccitare avvicinandomi anche alle tematiche cuckold per cercare di coinvolgerla.Naturalmente il pensare a lei mentre veniva presa da un'altro mi eccitava parecchio e anche lei mentre scopavamo e le raccontavo le mie fantasie godeva da matti.Purtroppo al di fuori dell'atto sessuale di questi discorsi si parlava poco e anche se poi sono riuscito a farle promettere che avremmo realizzato qualcuna di queste fantasie, in concreto successe ben poco.Sentivo che c'era qualcosa che la bloccava ma in cuor mio speravo si sbloccasse lavorondola ai fianchi con continui imput.Invece qualche giorno fà è successo quello che non mi aspettavo più anche se lo sapevo senza certezza.Partiamo dalla confessione, come spesso accade le stavo scrivendo qualche porcata su whatsapp, le solite cose, quanto sei porca, chissà se con un'altro cazzo lo saresti di piu ecc..Ad un certo punto il fulmine a ciel sereno, mi scrive: "comunque posso dirti che uno stretto lungo l'ho gia preso, scusami", potete immaginare come mi sono sentito, un conto è saperlo senza prove, un'altro è sentirselo confessare cosi candidamente.Stranamente non mi è montata la rabbia, anzi il mio cazzo si è svegliato in un attimo e lo ho risposto "cioè?".E lei: "in quel periodo ho scopato con uno, al motel,mi sono sempre sentita in colpa a tal punto che non sono piu riuscita".Io: "con chi, troia, lo sapevo, devi raccontarmi tutto".Lei: "questa sera ma giura che mi perdoni".io: "mi stai facendo eccitare come un porco e ti perdono solo se lo rifarai per me e con me".Lei:"si, forse ora si".Io:"non stò nella pelle, voglio sapere tutto, non vedo l'ora".Lei: "ok, scusami mi sento una merda perchè dovevo dirtelo prima, anche se sono certa che lo avevi già capito".Io:"lo avevo già capito ma non avevo la certezza, l'importante e che finalmente ti sei liberata da questo peso, ora cominciamo a vivere".Come potete immaginare aspettavo trepidante che tornasse dal lavoro, appena entrata mi abbraccia con le lacrime agli occhi chiedendomi scusa e sedendosi sul divano inizia a raccontarmi la storia.Ha conosciuto quest'uomo su una chat come semplice amicizia e parla oggi, parla domani, si sono scambiati il numero di cell. e sono entrati sempre più in confidenza sfogandosi a vicenda e raccontandosi ognuno le proprie storie e i propri problemi, lui separato con due figli e lei che in quel periodo non andava d'accordo con me.Questo rapporto mi ha detto che è durato 5 o 6 mesi finchè un giorno lui le disse che voleva incontrarla e lei accetto.Lui era di Torino e una sera si incontrarono, andarono a mangiare e parlarono molto, si creò una bella sintonia e decisero di rivedersi ancora.La seconda volta, vista la lontananza decise di prendere una camera in albergo per non dover fare la strada di ritorno la notte, lei si fermò in pezzeria, prese due pizze e mangiarono in camera sul letto.Dopo mangiato iniziarono a baciarsi e toccarsi, lui la leccò e la masturbò facendola godere molto e lei fece altrettanto, un bel pompino, aveva un cazzo stretto di diametro ma molto lungo e mi ha confessato che aveva un buon sapore e le è piaciuto molto.Arrivati al culmine dell'eccitazione lui le ha chiesto di poterla scopare, lei era bagnatissima e ne aveva una gran voglia ma non avevano i preservativi e non se l'è sentita(non prendeva la pillola).Allora giusto per farlo comunque godere si è dedicata al suo cazzo con la bocca facendolo impazzire fino a farlo godere, lui stava per veniree continuava dirglielo pensando di toglierlo dalla sua bocca ma lei non lo ascoltò e lo fece sborrare in bocca continuando a pomparlo finchè non uscì l'ultima goccia.Aveva la bocca piena di sborra di uno che non era suo marito ed era eccitata come la più grande delle troie, lui era in estasi e le disse che non aveva mai goduto in questo modo fantastico.Per quella sera finì così ma naturalmente non la storia.Si incontrarono ancora una volta, stessa procedura, cena e poi a letto, mi ha raccontato che era in accappatoio, lo aprì e lui era già eccitato, lei si tuffò sul cazzo e inizio a spompinarlo, lui la spogliò e la leccò per bene infilandole qualche dito nella figa fradicia.E fu così che arrivò il momento, mise il preservativo e la penetrò, mi ha detto che non capiva più nulla, era in estasi, quel cazzo sguazzava nei suoi umori, lo sentiva entrare e uscire in tutta la lunghezza e si sentiva troia ma libera, l'unico problema è che era troppo lungo e quando le sbatteva in fondo le faceva male.La prese in diverse posizioni e alla fine lei volle cavalcarlo, è la sua posizione preferita, ma mi ha detto che non riuscì a prenderlo tutto per via del dolore ma che ebbe un orgasmo da paura.Lo fecero per tre volte quella sera e godette come mai aveva goduto, purtroppo come spesso succede lui si innamorò e lei invece si riempì la testa di sensi di colpa e decise di interrompere la relazione.Questo è quanto, ora ditemi,cosa pensate ora della mia signora?Ora sembra più serena e anche se non ci siamo ancora arrivati la vedo molto decisa e più complice nel voler realizzare le mie fantasie, speriamo presto.
101361
2
11 years ago
pillinca,
56/45
Last visit: 1 month ago
-
per le donne di sexylombardia
petali di rosa. Passa il vento e vi solleva o petali di rosa che a terra vi adagiate come ali di farfalle stanche mentre il giallo diseccato dei pistilli resta inerme a guardare le rosse bianche spoglie che in volo verso l'alto più non san tornare. Ma l'uccellino dalla nota lieve canta ed esulta sù quel caldo candido tappeto di petali di rosa. Eh! la vita eterno effluvio di gioia nella sua breve fragilità. un bacio a tutte Valerio1000
97465
0
17 years ago
valerio,
32
Last visit: 10 years ago
Comments