Sergio mi riporta alla mia auto parcheggiata sotto casa sua. Ci salutiamo con un bacio. Torno a casa con un carico di sensazioni contrastanti. Ecco i miei propositi di finirla e di tornare ad una vita normale sciacquati via da una giornata che di normale non ha avuto nulla. Tutte le sensazioni provate me le sento appiccicate sulla pelle e non mi danno neppure fastidio. Neppure le due ore passate con il laido vecchio mi disturbano, neppure ora che l'eccitazione sessuale si è placata. Oggi ho fatto e subito cose che dovrei definire disgustose, che chiunque definirebbe disgustose, ma che invece fanno inspiegabilmente parte di me e della mia nuova normalità. Percepisco la mia sessualità come un pozzo di cui non conoscevo l'esistenza ma di cui ora non vedo il fondo, e ogni volta che qualcuno abusa di me si illuminano per un'istante profondità di quel pozzo che sono sempre esistite. La mia parte oscura si compiace di ciò che è successo oggi. La mia parte razionale lo trova folle, ma in questo momento la mia parte razionale non ha voce in capitolo. Dovrei provare un senso di colpa profondo verso Rodolfo invece la sorda e sordida sensazione di fondo che mi porto dentro è che tutto ciò accade perchè Rodolfo ciò che mi piace profondamente non lo sa scoprire, non lo sa vedere e non sa darmelo.
Riaccendo il cellulare. Quattro chiamate di Rodolfo e due dei miei. Accidenti. Lo richiamo. Guardo l'ora, sono le 17.00. Mi chiede dove sono stata, mi ha chiamata in ufficio e gli hanno detto che non c'ero, mi ha chiamata a casa e mia madre, stupita, gli ha risposto che sapeva che stavo in ufficio.
Doppio accidenti. Come odio dover mentire.
Non riesco a pensare velocemente, l'unica cosa che mi esce è che ho preso la giornata per... preparargli una sorpresa. Lui subito si intenerisce, e io mi irrito con me stessa pensando che ora mi toccherà inventare qualcosa che giustifichi questa "sorpresa". Mi chiede se può venire da me più tardi, che non riesce a resistere. Sorrido dolcemente alle sue parole, dopo cena andremo di nuovo a fare una "passeggiata", che ovviamente ci porterà in garage a consumare in anticipo un altro po' di questo matrimonio che ci attende...
Chiamo Sergio, gli dico che sono impossibilitata a muovermi l'indomani, memore della sua richiesta di tenermi libera per tre giorni. Mi risponde brusco che non è possibile, lui ha già sentito delle persone. Mi dice che dovrò tenermi comunque libera nel primo pomeriggio. E' già qualcosa. La sera Rodolfo mi raggiunge, ci sono un po' di discussioni su quanto accaduto stamane. Percepisco che è preoccupato. E' anche una fortuna che questo salame di un fidanzato stia iniziando a percepire qualcosa, vuol dire almeno che proprio tonto non è. La mia grande arma è la seduzione, che posso usare a piacimento. Gli chiedo di portarmi fuori a bere qualcosa, e questa richiesta lo lascia un po' interdetto. Difficilmente io e lui usciamo la sera, a parte il venerdì/sabato, e difficilmente usciamo alla ventura, in giro senza una meta precisa, cercando soltanto un locale dove dargli sotto con l'alcool.
Ho un'idea che improvvisamente mi solletica. Rodolfo viene a prendermi alle 21, mi faccio trovare come lui non mi ha mai vista: l'abitino elasticizzato che piace tanto a Sergio, scarpe con i tacchi, calze autoreggenti, trucco sul viso. Rodolfo mi guarda come se non mi riconoscesse. Sono vestita sexy, ma non da troia, ma per lui è un bell'effetto.
- "Ma come ti sei combinata?" mi fa, sbalordito.
- "Ti avevo promesso o no una sorpresa?".
Ci mettiamo in macchina. Gli dico di dirigersi verso Campo de Fiori. Rodolfo non riesce a staccare gli occhi dalle mie gambe.
- "Cosa fai, mi guardi?" mormoro sorridendo.
- "Non ti avevo mai vista così... Sei fantastica" mormora di rimando lui candidamente.
Mi appoggia una mano su una coscia, risale. Arriva al bordo dell'autoreggente. Lo fermo.
- "Alto là, bel giovanotto, non è ancora il momento". Lui, dolcissimo amore mio, è diverso dai porci che frequento, e desiste subito.
Arriviamo a Campo de Fiori, parcheggiamo, lo prendo per mano e lo porto al locale di Enzo.
Più volte Enzo mi ha pregata di frequentare il suo locale, portandoci anche il mio uomo. Spero proprio che lui ci sia, mi intriga da pazzi far conoscere il mio uomo ad uno dei miei amanti.
Entriamo, non vedo Enzo. Uno dei camerieri ci porta ad un tavolo. Stasera c'è musica dal vivo, un piccolo gruppo blues. Il cameriere mi riconosce e io riconosco lui, ma non lo dà a vedere, per fortuna. Gli chiedo dov'è Enzo e mi risponde che sta per tornare.
Ordiniamo drink alcoolici, ho voglia di sballarmi un po' e di far sballare un po' il mio orsacchiotto. Rodolfo mi chiede chi è Enzo e come faccio a conoscerlo. Improvviso dicendo che è il padre di una mia collega che gestisce il locale e che ci sono già venuta con lei un paio di volte. Rodolfo la beve.
Siamo al secondo drink quando Enzo improvvisamente ci raggiunge al tavolo.
- "Francesca, che bella sorpresa!" Gli sorrido.
- "E lui è il tuo fortunato quasi-marito?".
Presento Rodolfo ad Enzo. Enzo, da buon gestore di locale, sa essere molto cordiale. Rodolfo da parte sua è un po' impacciato e lascia all'altro l'iniziativa. Se sapesse le volte che Enzo mi ha sbattuta...
Chiacchieriamo piacevolmente una decina di minuti, poi Enzo ci lascia scusandosi perchè deve occuparsi del locale. Ora c'è molta gente e quasi tutti i tavoli sono occupati.
L'orchestrina blues ha iniziato a suonare. Tengo d'occhio Enzo che va e viene dalla sala. Dopo una mezzoretta lo vedo finalmente rilassarsi dietro il bancone, vicno alla cassa. Mi alzo dal tavolo con una scusa e lo raggiungo. Enzo mi sorride, con un tono diverso da quello usato prima al tavolo. Scambiamo qualche chiacchiera. Mi guarda con desiderio, mi dice quanto sono bella e desiderabile. Mi assale una voglia improvvisa e sconvolgente di farmi scopare da lui. Lui se ne accorge, mi chiede di seguirlo. Mi gira la testa, guardo verso Rodolfo che appare rapito dalla musica. Forse non posso osare tanto. Ma Enzo entra nella porta della cucina e mi fa cenno, lo seguo. In cucina ci stanno due ragazzi affaccendati a preparare piatti. In fondo alla cucina c'è una porta, Enzo mi afferra per mano e mi ci conduce, i due ragazzi ridacchiano ammiccando. E' una stanza piccola, scura, deve essere il magazzino del locale. Enzo chiude la porta, tira fuori il cazzo dai pantaloni, io mi inginocchio e glielo prendo in bocca senza la minima esitazione. Sono eccitata da impazzire: spompino il padrone del locale mentre il mio fidanzato sta al tavolino a pochi metri di distanza senza sospettare nulla, in un sordido magazzino con due camerieri dietro la porta che sanno benissimo cosa sta succedendo. Ad Enzo in pochi secondi il cazzo è diventato di marmo. Mi fa alzare, mi fa appoggiare sul termosifone, mi tira su il vestitino e abbassa gli slippini. Si sputa sulle dita e me le infila con decisione nell'ano. Lo slarga ed inumidisce poi si prende il cazzo nella mano e lo guida dentro le mie natiche. Favorisco la sua manovra inarcando il bacino, lui spinge, lo prendo tutto dietro in un solo colpo. Enzo inizia a montarmi e ad insultarmi dandomi della vacca, mi fa letteralmente impazzire. Mi sento aperta in due, il porco mi martella per almeno tre minuti d'orologio.
- "Dai che dobbiamo sbrigarci" gli faccio ansimando.
Enzo mi assesta ancora una decina di colpi violenti nel didietro poi estrae il membro e mi costringe ad inginocchiarmi. Non c'era bisogno di costringermi ma accetto il suggerimento. Gli sego il membro eretto, ma lui mi prende la testa con una mano e me lo preme sulle labbra. Apro la bocca, il suo cazzo ma la invade e poi subito uno spruzzo sapido me la riempie. Ingoio senza problemi e gli pulisco la cappella con la lingua spremendo il membro con la mano. Mi rialzo e mi dò una sistemata, mi aggiusto le mutandine e le autoreggenti controllando che non ci siano lacerazioni poi mi abbasso il vestitino. Usciamo dal magazzino, i due ragazzi intonano un "ALEEEE'" lui li insulta semiserio invitandoli a farsi i ca##i loro.
Saranno trascorsi poco più di cinque minuti quando torno al tavolo da Rodolfo.
Rodolfo mi chiede premurosamente dove sono stata, gli rispondo alla toilette. Affianco la mia sedia alla sua, mi stringo a lui. Piano piano mi avvicino mentre la musica dell'orchestra intona un pezzo lento. Appoggio la bocca sul collo di Rodolfo, glielo bacio, poi glielo lecco.
Lui reagisce accarezzandomi i fianchi allora gli sussurro all'orecchio parole insinuanti.
- "Lo sai perchè ci ho messo tanto?".
_ "Perchè?"
- "Perchè alla toilette mi sono toccata un po'..."
Rodolfo non risponde ma vedo che diventa paonazzo. Dopo un poì soggiunge:
- "Che... che cosa?". Allora continuo
- "Ho fatto pipì e poi... mi sono toccata un po' la passera... ti dispiace?"
Rodolfo è sempre più paonazzo. Se gli dicessi che adesso ho il culo piacevolmente dolorante dal servizietto che mi sono fatta fare dal padrone del locale e che ho ancora sulla lingua il sapore della sua sborra gli prenderebbe un infarto.
- "Ora ci torno... e ti aspetto lì, l'ultima porta...".
Mi alzo senza guardarlo e mi avvio alla toilette. Il bagno del locale è molto ampio, c'è un disimpegno davanti a sei spaziose cabine. L'ultima è quella per i disabili ed è decisamente grande. Appena vedo Rodolfo entrare dalla porta principale del bagno mi infilo nella maxi-cabina. Lui subito ci si infila dopo di me. Chiudo a chiave la porta e mi butto su Rodolfo come una tigre. Gli infilo la lingua in bocca e con le mani gli armeggio la patta dei pantaloni.
Ho fatto l'amore con il mio Rodolfo centinaia di volte ma lui una vera troia non l'ha mai scopata. E' ora che cominci a farlo. Gli tiro fuori il cazzo dai pantaloni, è già eretto. Allora queste cosine non gli dispiacciono troppo. Glielo prendo in bocca e glielo ciuccio nella maniera più volgare possibile. Con un maestro come Sergio è difficile non riuscire a fare pompini decisamente volgari. Sputo sul cazzo del mio fidanzato e poi glielo riprendo in bocca mentre gli massaggio le palle.
- "Ti piace sbatterti questa troia nel cesso di un locale eh?" gli faccio.
Ma ho calcolato male l'effetto che queste parole avrebbero avuto sul mio lui. Appena glielo riprendo in bocca Rodolfo comincia a gemere. L'argine è rotto, la porcata profferita lo ha trascinato oltre il punto di non ritorno. Mi viene in bocca e mi ci scarica tutto il suo piacere rantolando. Dopo 10 minuti mi ritrovo ad ingoiare una seconda sborrata.
Ci ricomponiamo, usciamo e torniamo al tavolo. La manovra non è sfuggita ad Enzo che da dietro il bancone, senza farsi notare dal mio lui, mi strizza l'occhiolino.
Sono ancora carica, ma so per esperienza che dopo che Rodolfo è venuto il suo periodo refrattario è bello lungo, quindi per stasera i giochi sono finiti. Avevo deciso di dare per la prima volta il culo al mio uomo nella toilette del locale di Enzo... ma si vede che è destino che questo sarà il mio regalo per lui nella prima notte di nozze.
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Mia moglie confessa finalmente
Allora,non so da che parte cominciare, c'è tanta carne al fuoco.Siamo una coppia di 47 e 46 anni, insieme da sempre, sposati e con un figlio.Come succede a tutte le coppie prima o poi, anche noi dopo tanti anni abbiamo subito un calo di desiderio reciproco dovuto alla routine,alla monotonia e ai problemi quotidiani che ti assorbono tutte le energie.In questi ultimi anni per cercare di venirne fuori e ritrovare la nostra intesa ho cercato di capire quali erano le sue fantasie e cosa la faceva eccitare avvicinandomi anche alle tematiche cuckold per cercare di coinvolgerla.Naturalmente il pensare a lei mentre veniva presa da un'altro mi eccitava parecchio e anche lei mentre scopavamo e le raccontavo le mie fantasie godeva da matti.Purtroppo al di fuori dell'atto sessuale di questi discorsi si parlava poco e anche se poi sono riuscito a farle promettere che avremmo realizzato qualcuna di queste fantasie, in concreto successe ben poco.Sentivo che c'era qualcosa che la bloccava ma in cuor mio speravo si sbloccasse lavorondola ai fianchi con continui imput.Invece qualche giorno fà è successo quello che non mi aspettavo più anche se lo sapevo senza certezza.Partiamo dalla confessione, come spesso accade le stavo scrivendo qualche porcata su whatsapp, le solite cose, quanto sei porca, chissà se con un'altro cazzo lo saresti di piu ecc..Ad un certo punto il fulmine a ciel sereno, mi scrive: "comunque posso dirti che uno stretto lungo l'ho gia preso, scusami", potete immaginare come mi sono sentito, un conto è saperlo senza prove, un'altro è sentirselo confessare cosi candidamente.Stranamente non mi è montata la rabbia, anzi il mio cazzo si è svegliato in un attimo e lo ho risposto "cioè?".E lei: "in quel periodo ho scopato con uno, al motel,mi sono sempre sentita in colpa a tal punto che non sono piu riuscita".Io: "con chi, troia, lo sapevo, devi raccontarmi tutto".Lei: "questa sera ma giura che mi perdoni".io: "mi stai facendo eccitare come un porco e ti perdono solo se lo rifarai per me e con me".Lei:"si, forse ora si".Io:"non stò nella pelle, voglio sapere tutto, non vedo l'ora".Lei: "ok, scusami mi sento una merda perchè dovevo dirtelo prima, anche se sono certa che lo avevi già capito".Io:"lo avevo già capito ma non avevo la certezza, l'importante e che finalmente ti sei liberata da questo peso, ora cominciamo a vivere".Come potete immaginare aspettavo trepidante che tornasse dal lavoro, appena entrata mi abbraccia con le lacrime agli occhi chiedendomi scusa e sedendosi sul divano inizia a raccontarmi la storia.Ha conosciuto quest'uomo su una chat come semplice amicizia e parla oggi, parla domani, si sono scambiati il numero di cell. e sono entrati sempre più in confidenza sfogandosi a vicenda e raccontandosi ognuno le proprie storie e i propri problemi, lui separato con due figli e lei che in quel periodo non andava d'accordo con me.Questo rapporto mi ha detto che è durato 5 o 6 mesi finchè un giorno lui le disse che voleva incontrarla e lei accetto.Lui era di Torino e una sera si incontrarono, andarono a mangiare e parlarono molto, si creò una bella sintonia e decisero di rivedersi ancora.La seconda volta, vista la lontananza decise di prendere una camera in albergo per non dover fare la strada di ritorno la notte, lei si fermò in pezzeria, prese due pizze e mangiarono in camera sul letto.Dopo mangiato iniziarono a baciarsi e toccarsi, lui la leccò e la masturbò facendola godere molto e lei fece altrettanto, un bel pompino, aveva un cazzo stretto di diametro ma molto lungo e mi ha confessato che aveva un buon sapore e le è piaciuto molto.Arrivati al culmine dell'eccitazione lui le ha chiesto di poterla scopare, lei era bagnatissima e ne aveva una gran voglia ma non avevano i preservativi e non se l'è sentita(non prendeva la pillola).Allora giusto per farlo comunque godere si è dedicata al suo cazzo con la bocca facendolo impazzire fino a farlo godere, lui stava per veniree continuava dirglielo pensando di toglierlo dalla sua bocca ma lei non lo ascoltò e lo fece sborrare in bocca continuando a pomparlo finchè non uscì l'ultima goccia.Aveva la bocca piena di sborra di uno che non era suo marito ed era eccitata come la più grande delle troie, lui era in estasi e le disse che non aveva mai goduto in questo modo fantastico.Per quella sera finì così ma naturalmente non la storia.Si incontrarono ancora una volta, stessa procedura, cena e poi a letto, mi ha raccontato che era in accappatoio, lo aprì e lui era già eccitato, lei si tuffò sul cazzo e inizio a spompinarlo, lui la spogliò e la leccò per bene infilandole qualche dito nella figa fradicia.E fu così che arrivò il momento, mise il preservativo e la penetrò, mi ha detto che non capiva più nulla, era in estasi, quel cazzo sguazzava nei suoi umori, lo sentiva entrare e uscire in tutta la lunghezza e si sentiva troia ma libera, l'unico problema è che era troppo lungo e quando le sbatteva in fondo le faceva male.La prese in diverse posizioni e alla fine lei volle cavalcarlo, è la sua posizione preferita, ma mi ha detto che non riuscì a prenderlo tutto per via del dolore ma che ebbe un orgasmo da paura.Lo fecero per tre volte quella sera e godette come mai aveva goduto, purtroppo come spesso succede lui si innamorò e lei invece si riempì la testa di sensi di colpa e decise di interrompere la relazione.Questo è quanto, ora ditemi,cosa pensate ora della mia signora?Ora sembra più serena e anche se non ci siamo ancora arrivati la vedo molto decisa e più complice nel voler realizzare le mie fantasie, speriamo presto.
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11 years ago
pillinca,
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per le donne di sexylombardia
petali di rosa. Passa il vento e vi solleva o petali di rosa che a terra vi adagiate come ali di farfalle stanche mentre il giallo diseccato dei pistilli resta inerme a guardare le rosse bianche spoglie che in volo verso l'alto più non san tornare. Ma l'uccellino dalla nota lieve canta ed esulta sù quel caldo candido tappeto di petali di rosa. Eh! la vita eterno effluvio di gioia nella sua breve fragilità. un bacio a tutte Valerio1000
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17 years ago
valerio,
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