Il mio matrimonio si avvicina, manca meno di un mese. Rodolfo, il mio futuro marito, non sembra accorgersi del mio cambiamento. Io sento di amarlo... o comunque sento di volergli un bene dell'anima... forse l'amore non so più bene che cosa sia o cosa dovrebbe essere. Fino ad un mese fa credevo di sapere perfettamente cosa fosse, ma adesso...
So che è assurdo iniziare la mia nuova vita matrimoniale con questa situazione: so che dovrei trovare la forza di esser sincera e dire a Rodolfo che Sergio, l'amico di un suo amico, mi ha violentata e poi mi ha fatto violentare nel giro di due o tre settimane da altri sei uomini. Ma dovrei dirgli anche che nel corso di quelle violenze ho raggiunto vette di piacere smodato, dovrei dirgli che la mia etica sessuale è profondamente e radicalmente cambiata, che ora mi capita di guardare uomini per la strada e mettermi a fantasticare sulla possibilità che mi trascinino in un portone per farsi succhiare l'uccello. Dovrei dirgli che non c'è notte che non mi tocco nel mio letto ripensando ai momenti in cui sono stata posseduta da più uomini contemporaneamente. E soprattutto dovrei dirgli che non riesco a togliermi Sergio, il mio violentatore, dalla testa. Non lo vedo da dodici giorni e brucio dal desiderio... che mi faccia di tutto e di più. Sto con Rodolfo, mi piace scambiare tenerezze con lui, ma quando si tratta di andarci a letto la cosa non funziona più come prima. Mi rendo conto che lo trovo noioso e poco stimolante. Ieri sera abbiamo fatto l'amore... a lui è piaciuto, almeno credo... e per me... beh, è stata una cosa molto tenera... e basta.
So che la cosa più saggia sarebbe rimandare le nozze e prendere tempo. Ma ho genitori, suoceri, fratelli, amici, tutti che si aspettano il matrimonio, abbiamo casa già comprata con il mutuo che già stiamo pagando e i mobili che ci devono consegnare, il viaggio di nozze pagato...
Sergio la sera mi chiama al cellulare. Gli rispondo, lo desidero da morire e sono furiosa con lui.
"Brutto str***o, ma che mi hai combinato l'altro giorno?"
"Franceschina bella!! Ma perchè, non ti sei divertita in camper con Giorgio e Nicola?"
"Vaff****lo diecimila volte, bastardo!!!". Ma sorrido tra me e me mentre lo dico.
"Dai su, stasera mi faccio perdonare, ho casa libera e passi la notte con me, va bene?".
Stasera è venerdì, dovrei uscire con Rodolfo, ma non esito neppure un istante.
"Va bene... mi passi a prendere?"
"No, cara, vieni tu con la tua macchinina, e vestita bene, mi raccomando, poi ti mando l'indirizzo per sms"
"Si ma solo con te stavolta, è chiaro?"
"Va bene, va bene, stasera niente sorprese, contenta?" fa lui sghignazzando in modo irritante. Mi chiude il telefono senza salutarmi. St***zo!! Ma almeno lo vedo.
Prendo due ore di permesso dal lavoro, vado in un negozio di lingerie, mi compro calze a rete autoreggenti, reggitette che lasciano i capezzoli scoperti, mutandine trasparenti. Poi in un altro negozio prendo una minigonna generosa e una camicetta trasparente. Voglio che appena mi sfilo il cappotto lui veda subito i miei capezzoli... voglio che mi salti addosso e mi strappi i vestiti, voglio che mi possieda sul pavimento, voglio che capisca che può usarmi come vuole...
Metto una scusa con Rodolfo e una scusa con i miei genitori dicendogli che passo la notte con Rodolfo... so di rischiare la catastrofe ma stanotte voglio essere libera e fare quello che mi pare... e domani è un altro giorno!! Solita manfrina, esco di casa vestita da ragazza per bene, mi cambio in garage, mi cambio, prendo la macchina e mi presento da Sergio.
Abita in un condominio molto grande, ha una bella casa al quarto piano. Mi fa entrare in casa, mi fa togliere il soprabito e con un sogghigno subito nota il mio abbigliamento zoccolesco. In un attimo estrae il cazzo dai pantaloni già semirigido e mi fa inginocchiare. Sono, per la prima volta, in casa sua da dieci secondi e ho già il suo cazzo in bocca... Dio come lo desideravo... Sergio non usa davvero i guanti bianchi, me lo sbatte brutalmente fino in gola, fino a provocarmi i conati di vomito ed il leggero senso di soffocamento che mi manda fuori di testa. Mi abbandono alla penetrazione orale cercando di spalancare la bocca al limite delle mie possibilità, Sergio si rende conto del mio stato psicologico ed inizia a darmi secchi schiaffi sul viso. Li ricevo ad occhi socchiusi finchè lui estrae il membro dalla mia bocca e mi schiaffeggia un po' più forte. Comincio a sentire le guance bruciare, mi afferra la testa e mi guida la bocca sulle sue palle, che provvedo a slappare generosamente con la lingua.
"Ma che brutta troiaccia che sei diventata, Franceschina, ci siamo proprio svegliate all'improvviso, eh? Mi vieni a trovare vestita da mignotta, eh?"
Mi afferra, mi ammolla un altro schiaffo, poi mi fa girare e mi obbliga ad appoggiarmi contro il termosifone dell'ingresso. Da dietro mi tira su la gonna, scoprendo l'intimo sexy.
"Guarda qua che sciccheria, ci siamo vestite da zoccola elegante, eh?".
Sono piegata a pecorina, mani e viso sul termosifone, minigonna arrorolata sui fianchi. Sergio scosta le mutandine, il suo cazzo si fa rapidamente strada tra le mie natiche, trova la mia fica completamente fradicia e vogliosa e ci entra dentro come nel burro.
Prende a martellarmi con un ritmo esagerato, che io scandisco con gemiti ritmati. Sento che non riuscirò più a fare a meno di questi trattamenti...
"Allora, lo sa il tuo maritino come ti vesti e vai in giro la notte?".
Non rispondo, sto solo godendo nel profondo, non riesco a verbalizzare...
"Sei proprio una puttanella da quattro soldi, lo sai?"
Dopo questa frase Sergio mi assesta un forte sculaccione su una natica, che mi provoca una scarica di piacere. Prende a sculacciarmi ritmicamente mentre mi scopa, io inizio a gemere e sospirare. Mi sculaccia sempre più forte, sempre più dolorosamente. Sarei già arrivata all'orgasmo ma ora le sculacciate sono veramente forti e mi bloccano il riflesso sessuale. Ma ne stimolano altri, di riflessi, altre tensioni. Mi sento sciogliere internamente e comincio a desiderare che lui mi picchi ancora più forte, che mi faccia male. Ad ogni sculaccione mi ritrovo a rantolargli dei "sì" cadenzati, singhiozzati. Sergio esce dalla mia fica, mi prende per mano e mi porta in camera da letto. Mi ordina di spogliarmi. Esce dalla stanza e torna con due strani oggetti in gomma. Non ne avevo mai visti ma non è difficile immaginarne l'uso: uno è un inequivocabile fallo in lattice dalle dimensioni ragguardevoli, l'altro è una grossa e tozza pera di gomma con una base... Sono nuda, ho solo le autoreggenti. Sergio mi si pone alle spalle e mi infila due dita nel culo, mulinando e slargandomi l'ano. Io sono cedevole, rilassata, lo lascio fare. Da un tubetto spreme una specie di gel che mi infila abbondantemente dentro il buco del culo. Sento la pera di lattice premere contro il mio ano, farsi strada. Sergio mi invita a proseguire da sola, mi si mette davanti. Mi schiaffeggia abbastanza forte, mi chiede di tirare fuori la lingua e mi ci sputa sopra più volte, tra uno schiaffo e l'altro. Ho quasi infilato la pera, ma il tratto centrale, dove la circonferenza è maggiore, non vuole saperne di passare, fa male. Sergio va dietro, toglie la pera e prende un grosso cazzo di gomma. Lo cosparge di gel e me lo mette nel culo, immergendolo completamente. Lo sento, eccome se lo sento, anche se non è largo come la pera. Sergio afferra la base del fallo e me lo pistona ritmicamente, quasi selvaggiamente, dentro l'ano. Inizio a gemere di dolore/piacere. La dilatazione non è eccessiva, ma il fallo va in profondità, mi squassa, mi provoca sensazioni sconosciute. Dopo 10 minuti ininterrotti di quel trattamento ho l'ano dolorante, allentato, dilatato, esageratamente rilassato ed accogliente. Adesso riprova con la pera... arriva quasi al punto di massima dilatazione, poi lui mi ordina di spingerla dentro da sola. Lo faccio una, due, cinque volte, poi una veloce fitta dolorosa e di colpo la pera entra del tutto. Il mio ano si richiude intorno alla base più stretta e mi rilasso. La sensazione di riempimento del retto è fantastica. Sergio mi ordina di lasciarlo dov'è e di infilarmi ora anche il fallo davanti. Ci provo e piano piano entra, la la pressione che avverto è fortissima, mugolo di concentrazione-sofferenza-piacere. Sergio mi schiaffeggia ancora, mi infila il cazzo in bocca, mi sputa in faccia più volte e con le dita mi cosparge lo sputo sul viso. Mi giro supina mentre continuo a lavorarmi la fica con il fallo di gomma, lui mi si siede sul viso, mi ordina di leccargli il culo. Sono completamente e felicemente succube e sottomessa, faccio qualunque cosa mi chieda. La mia lingua si fa strada dentro il suo ano. Il sapore non è propriamente di pulito ma ormai mi sta bene pure quello e continuo. Ora il fallo è completamente dentro la fica, mentre la pera continua a dilatarmi dietro implacabilmente. La sofferenza comincia a farsi sentire, gli chiedo di potermela levare.
"Se fa male togliti il fallo dalla fica ma lasciati il plug nel culo, e continua a leccare, troia". Lecco il culo al bastardo per un altro tempo che diventa sempre più interminabile, poi la tensione della dilatazione anale diventa realmente insopportabile. Mi metto a supplicarlo di potermi togliere la pera, lui me lo concede. Provo ad estrarre ma mi rendo conto che il dolore dell'estrazione supera quello dell'introduzione... mi prende un po' il panico. Sergio mi lubrifica ulteriormente l'ano, me lo slarga abilmente con le dita, poi mi dice di tirare forte. Un'altra fitta di dolore acuta ma brevissima e la pera finalmente esce. Provo una sensazione di sollievo indescrivibile unita al piacere intenso di sentirmi completamente dilatata. Mentre Sergio va a lavare gli oggetti, supina sul suo letto, incomincio a masturbarmi. Lui torna, mi guarda.
"Brava puttana, continua".
Ricambio il suo sguardo e mi masturbo indecorosamente sditalinandomi davanti a lui a cosce divaricate.
Mi si corica di fianco, mi fa girare leggermente. Sento il suo cazzo farsi strada tra le natiche, allargo le cosce. Il cazzo di Sergio mi entra nel didietro senza resistenze, dopo mezzora con la pera ricevere un cazzo, anche ben dimensionato come il suo, non è un problema. Sergio mi possiede analmente a tergo, mi abbraccia e con le dita inizia a tormentarmi i capezzoli, pizzicandomeli. Io intanto continuo senza ritegno a sditalinarmi la passera.
Il dolore ai capezzoli è forte ma contribuisce ad eccitarmi.
Sergio inizia a provocarmi verbalmente.
"Ti piace farti sbattere in culo, eh, troiaccia?"
Non rispondo, sono tutta concentrata sulle sensazioni fisiche.
"Allora? Se non rispondi ti strizzo i capezzoli sul serio" Accompagna questa frase serrandomi entrambi i capezzoli tra le dita e strappandomi un gemito di dolore.
"Si, mi piace...".
"Dimmi che cosa ti piace, forza!" incalza lui.
"Mi piace... farmi sbattere in culo...".
"Dillo più forte, puttana"
"Mi piace farmi sbattere in culo da te!!!" urlo.
"Cos'è che ti eccita di più, troia che non sei altro?"
Sergio intensifica il ritmo dell'inculata, mi sta facendo letteralmente impazzire.
"Ti eccita essere una troia, vero?" insiste.
"Si, mi piace essere una troia".
"Ti piace avere tanti cazzi a disposizione e non solo il mio eh? Hai goduto a farti sbattere dai miei amici vero?"
"Si... ".
"Lo vuoi rifare, vero?".
Non rispondo, ma le sue parole mi avvicinano all'orgasmo.
"Ci hai preso gusto a farti sbattere da tanti uomini contemporaneamente, eh?
Sergio mi dice questa frase e mi sento un tuffo allo stomaco. Mi avvicino velocemente all'orgasmo, lui se ne accorge e mi blocca le mani con la sua stretta di ferro, e si ferma dentro di me.
"Allora, ci hai preso gusto o non ci hai preso gusto?" e mi strizza i capezzoli.
"Ci ho preso gusto..." mormoro di rimando, mordendomi le labbra per il dolore.
"A cosa ci hai preso gusto, dillo più forte!"
"A farmi sbattere da tanti maschi...".
"E ti piacerebbe che ora ne chiamassimo qualcuno?"
Il pensiero mi fa letteralmente sciogliere.
"Si... mi piacerebbe..."
"Allora prendi il mio cellulare e chiamali!!"
"Come?" faccio disorientata.
Sergio allunga una mano sul comodino, prende il suo cellulare, compone un numero.
"Dai, è Enzo, parlaci tu, digli che ti sto scopando in culo e che lo vorresti qui adesso".
Il cellulare squilla. Sergio riprende a muoversi nel mio culo.
"Pronto?" la voce di Enzo.
"Pronto Enzo...". Gli faccio
"Chi parla... ma Sergio?".
"Sono Francesca, Enzo...".
"Francesca, ciao... ma mi chiami dal cellulare di Sergio...".
Mi piace sentire la sua voce, mi mordo le labbra, aspetto un paio di secondi.
"Sto qui con Sergio... che mi sta scopando nel culo in questo momento, sai?"
"Ahhh bene... " qualche secondo di pausa.
"Quindi occorrono rinforzi, giusto?"
Ora le labbra me le lecco, ho Sergio sempre solidamente piantato dentro di me.
"Vieni, dai, ti sto aspettando..." mormoro lascivamente.
Sergio riprende il cellulare, fruga nella rubrica.
"Ora chiama anche questo che non conosci, si chiama Fausto... digli esattamente che sei la mia puttana e che se viene qua può scoparti."
Prendo il cellulare, lo accosto all'orecchio.
Mi risponde una voce abbastanza cavernosa.
"Si... Sergio?"
"... ciao, sei Fausto, vero?"
"Si. E tu chi sei?"
"Non ci conosciamo, io sono Francesca... sono la... puttana di Sergio".
"Ahh complimenti, ciao Francesca, piacere"
"Senti, se vieni qua adesso a casa di Sergio... puoi scoparmi anche tu...".
Dire queste porcate ad uno sconosciuto dalla voce profonda e maschile mi riporta vicina all'orgasmo. Sergio sembra avere le antenne e rallenta di nuovo l'inculata.
"Ahh... ho capito... ma sei brava... fai tutto?".
"Si... faccio tutto... tutto quello che mi chiedete..."
"Allora a tra poco, bella, arrivo... non ti dispiace se porto un amico, vero".
Ho la testa che mi gira, il cazzo di Sergio che mi rovista l'intestino, non credo di riuscire a ragionare lucidamente.
"No, non mi dispiace... porta chi vuoi".
Mentre pronuncio questa frase l'orgasmo che mi parte dal cervello mi esplode internamente, incontenibile e incontrollabile.
"Dai Sergio, sbattimi in culo forte... fammi male" grido con voce strozzata.
Sergio mi affonda colpi brutali che mi portano in un paradiso finora sconosciuto.
Urlo di piacere, urlo più e più volte...
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Certificazione Profili
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Mia moglie confessa finalmente
Allora,non so da che parte cominciare, c'è tanta carne al fuoco.Siamo una coppia di 47 e 46 anni, insieme da sempre, sposati e con un figlio.Come succede a tutte le coppie prima o poi, anche noi dopo tanti anni abbiamo subito un calo di desiderio reciproco dovuto alla routine,alla monotonia e ai problemi quotidiani che ti assorbono tutte le energie.In questi ultimi anni per cercare di venirne fuori e ritrovare la nostra intesa ho cercato di capire quali erano le sue fantasie e cosa la faceva eccitare avvicinandomi anche alle tematiche cuckold per cercare di coinvolgerla.Naturalmente il pensare a lei mentre veniva presa da un'altro mi eccitava parecchio e anche lei mentre scopavamo e le raccontavo le mie fantasie godeva da matti.Purtroppo al di fuori dell'atto sessuale di questi discorsi si parlava poco e anche se poi sono riuscito a farle promettere che avremmo realizzato qualcuna di queste fantasie, in concreto successe ben poco.Sentivo che c'era qualcosa che la bloccava ma in cuor mio speravo si sbloccasse lavorondola ai fianchi con continui imput.Invece qualche giorno fà è successo quello che non mi aspettavo più anche se lo sapevo senza certezza.Partiamo dalla confessione, come spesso accade le stavo scrivendo qualche porcata su whatsapp, le solite cose, quanto sei porca, chissà se con un'altro cazzo lo saresti di piu ecc..Ad un certo punto il fulmine a ciel sereno, mi scrive: "comunque posso dirti che uno stretto lungo l'ho gia preso, scusami", potete immaginare come mi sono sentito, un conto è saperlo senza prove, un'altro è sentirselo confessare cosi candidamente.Stranamente non mi è montata la rabbia, anzi il mio cazzo si è svegliato in un attimo e lo ho risposto "cioè?".E lei: "in quel periodo ho scopato con uno, al motel,mi sono sempre sentita in colpa a tal punto che non sono piu riuscita".Io: "con chi, troia, lo sapevo, devi raccontarmi tutto".Lei: "questa sera ma giura che mi perdoni".io: "mi stai facendo eccitare come un porco e ti perdono solo se lo rifarai per me e con me".Lei:"si, forse ora si".Io:"non stò nella pelle, voglio sapere tutto, non vedo l'ora".Lei: "ok, scusami mi sento una merda perchè dovevo dirtelo prima, anche se sono certa che lo avevi già capito".Io:"lo avevo già capito ma non avevo la certezza, l'importante e che finalmente ti sei liberata da questo peso, ora cominciamo a vivere".Come potete immaginare aspettavo trepidante che tornasse dal lavoro, appena entrata mi abbraccia con le lacrime agli occhi chiedendomi scusa e sedendosi sul divano inizia a raccontarmi la storia.Ha conosciuto quest'uomo su una chat come semplice amicizia e parla oggi, parla domani, si sono scambiati il numero di cell. e sono entrati sempre più in confidenza sfogandosi a vicenda e raccontandosi ognuno le proprie storie e i propri problemi, lui separato con due figli e lei che in quel periodo non andava d'accordo con me.Questo rapporto mi ha detto che è durato 5 o 6 mesi finchè un giorno lui le disse che voleva incontrarla e lei accetto.Lui era di Torino e una sera si incontrarono, andarono a mangiare e parlarono molto, si creò una bella sintonia e decisero di rivedersi ancora.La seconda volta, vista la lontananza decise di prendere una camera in albergo per non dover fare la strada di ritorno la notte, lei si fermò in pezzeria, prese due pizze e mangiarono in camera sul letto.Dopo mangiato iniziarono a baciarsi e toccarsi, lui la leccò e la masturbò facendola godere molto e lei fece altrettanto, un bel pompino, aveva un cazzo stretto di diametro ma molto lungo e mi ha confessato che aveva un buon sapore e le è piaciuto molto.Arrivati al culmine dell'eccitazione lui le ha chiesto di poterla scopare, lei era bagnatissima e ne aveva una gran voglia ma non avevano i preservativi e non se l'è sentita(non prendeva la pillola).Allora giusto per farlo comunque godere si è dedicata al suo cazzo con la bocca facendolo impazzire fino a farlo godere, lui stava per veniree continuava dirglielo pensando di toglierlo dalla sua bocca ma lei non lo ascoltò e lo fece sborrare in bocca continuando a pomparlo finchè non uscì l'ultima goccia.Aveva la bocca piena di sborra di uno che non era suo marito ed era eccitata come la più grande delle troie, lui era in estasi e le disse che non aveva mai goduto in questo modo fantastico.Per quella sera finì così ma naturalmente non la storia.Si incontrarono ancora una volta, stessa procedura, cena e poi a letto, mi ha raccontato che era in accappatoio, lo aprì e lui era già eccitato, lei si tuffò sul cazzo e inizio a spompinarlo, lui la spogliò e la leccò per bene infilandole qualche dito nella figa fradicia.E fu così che arrivò il momento, mise il preservativo e la penetrò, mi ha detto che non capiva più nulla, era in estasi, quel cazzo sguazzava nei suoi umori, lo sentiva entrare e uscire in tutta la lunghezza e si sentiva troia ma libera, l'unico problema è che era troppo lungo e quando le sbatteva in fondo le faceva male.La prese in diverse posizioni e alla fine lei volle cavalcarlo, è la sua posizione preferita, ma mi ha detto che non riuscì a prenderlo tutto per via del dolore ma che ebbe un orgasmo da paura.Lo fecero per tre volte quella sera e godette come mai aveva goduto, purtroppo come spesso succede lui si innamorò e lei invece si riempì la testa di sensi di colpa e decise di interrompere la relazione.Questo è quanto, ora ditemi,cosa pensate ora della mia signora?Ora sembra più serena e anche se non ci siamo ancora arrivati la vedo molto decisa e più complice nel voler realizzare le mie fantasie, speriamo presto.
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11 years ago
pillinca,
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per le donne di sexylombardia
petali di rosa. Passa il vento e vi solleva o petali di rosa che a terra vi adagiate come ali di farfalle stanche mentre il giallo diseccato dei pistilli resta inerme a guardare le rosse bianche spoglie che in volo verso l'alto più non san tornare. Ma l'uccellino dalla nota lieve canta ed esulta sù quel caldo candido tappeto di petali di rosa. Eh! la vita eterno effluvio di gioia nella sua breve fragilità. un bacio a tutte Valerio1000
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17 years ago
valerio,
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