Appena uscita dal lavoro alle sette di sera, sono andata a prendere l’autobus e mi sono recata al solito posto, con le mani che tremavano, con la paura di essere riconosciuta.
Lo sapevo benissimo che mio marito era a casa tranquillo pensando che io fossi a una cena di lavoro con i colleghi.
Antonio 50 enne di LECCE mi ha aspettata, non ha detto nulla della mia mezz’ora di ritardo. E’ stato dolcissimo, mi ha accolto con un sorriso e un bacio sulle labbra. Mi ha detto che da qualche tempo sto diventando la sua ossessione. Io sono lusingata e preoccupata allo stesso tempo.
Sono salita sulla sua station wagon e siamo andati a casa sua, dove non ero mai stata, visto che sua moglie è fuori per qualche giorno.
Sono entrata: una casa indipendente, piccola, con un giardino. La cucina, il salotto, la stanza del bambino e la loro camera da letto. Non c’erano le foto di loro due insieme, probabilmente lui le ha fatte sparire, sa quanto mi avrebbe fatto male.
Ha acceso le candele, spegnendo poi la luce, e mi ha offerto un bicchiere di vino bianco. Abbiamo brindato.
Io lo osservavo, immaginando di essere la sua donna ufficiale e che quella camicia pulita che aveva addosso gliel’avevo stirata io, e non la mia “rivale”.
Ho chinato il capo, triste. Lui se n’è accorto e mi ha chiesto cosa avessi. Niente, risposi io. Nei suoi occhi vedevo la stessa tristezza.
Senza dire una parola mi ha baciato, dolcemente, sulle guance, poi sugli occhi, poi sulle labbra. Un bacio, poi un altro, tenero. Le nostre mani unite, le dita intrecciate, dietro la mia schiena, mentre mi abbracciava.
Si è accorto quasi subito che non avevo messo la biancheria intima sotto e ha cominciato a toccarmi sotto al mio bel vestitino di lana attillato.
Mi ha steso sul suo bel tappeto orientale, aveva voglia di me, subito, e ci siamo ritrovati avvinghiati, a rotolarci...
La sua lingua scivolava su tutto il mio corpo mentre mi spogliava, sulla mia pelle morbida e profumata. Un piacere inebriante...
Mi ha leccato ovunque fino ad arrivare alla mia vagina, che si era bagnata e inumidita solo a sentire la sua voce.
Ho aperto gli occhi e ho visto la sua testa che affondava tra le mie cosce...
Ho avuto un brivido quando la sua lingua ha cominciato a sondarmi, a frugarmi. In quel momento il piacere mi annullava totalmente.
Amava pascolare nella mia fica, in tutte le stagioni. Gli piaceva pelosa, come amavo portarla io. Mi faceva sentire più disinibita. A volte era lui che mi accarezzava i folti peli e finiva sempre che scopavamo come ricci.
E’ tornato sopra di me e mi ha baciato ancora, tutto impregnato dei miei umori, della mia fica...
Non sopportavo che fosse ancora vestito. Volevo perdermi con lui, volevo la sua pelle, la sua carne. L’ho fatto girare e sono salita sopra di lui, nuda, bella...
Anche io l'ho spogliato e gli ho stretto forte il suo pene. Un’asta di carne ben dritta con le vene che pulsavano.
Gli ho posato un bacio sul glande, una veloce leccata e lui non resisteva più...
Mi ha intimato di alzarmi e di appoggiarmi al tavolino. Io non ho detto nulla, ho obbedito prontamente e mi sono lasciata trasportare da quella sua passione animalesca che desideravo da giorni.
Mi ha preso da dietro e ha iniziato a scoparmi con forza...
Mi ha afferrato i seni e mi ha pizzicato forte i capezzoli così da rendermeli gonfi e doloranti. Io sono la sua puttana, Antonio può farmi tutto e può dirmi tutto.
Questa volta vuole scoparmi anche il secondo canale...
Mi lubrifica il buchino con la saliva, lo toglie dalla fica, e me lo mette nell’ano, solo la punta, per non farmi male...
Lo sa che è stato il primo e l’unico a cui l’ho dato, e lo vuole sempre, forse perché sente che così gli appartengo di più.
Mentre mi fotte il culo mi chiede se mi piace e non dimentica la mia fica... Mi titilla il clitoride con un dito e aumenta le spinte, ormai è tutto dentro e tutti e due ansimiamo e gemiamo...
Sento che lui è venuto, lo sento che pulsa nel culo.
Lui lo toglie, dopo essersi scaricato, e me lo rimette nella fica, ancora sporco di sperma ma duro.
Vuole farmi venire... E inizia a spingere, a spingere... Non so più dove finisce il suo corpo e dove comincia il suo.
Vengo, l’orgasmo mi scuote tutta.
Godere è sempre come rinascere. Perdo la concezione del tempo, dello spazio, mi scordo di tutto e di tutti.
Ancora nudi siamo rimasti sul tappeto, abbracciati, a parlare di quello che è appena accaduto e delle nostre sensazioni, evitando di parlare del domani.
Ci siamo rivestiti, senza lavarci... Io mi laverò a casa, prima di vedere mio marito, sentirebbe subito il forte odore di maschio che ho addosso.
Mi accompagna fino al capolinea dell’autobus. Sono già le nove e mezza, non gli piace che vado da sola, ha paura per me, ma purtroppo non abbiamo scelta.
Viviamo in una piccola cittadina come Lecce, non certo in una grande città.
L’autobus non passa e lui mi bacia ancora, ancora, approfitta di ogni secondo che abbiamo.
Non c’è nessuno nello spazio di cento metri, solo qualche extracomunitario.
Mi ha abbassato il vestito fino a scoprirmi il seno e mi ha succhiato forte un capezzolo.
Ecco la voglia che subito tornava. Il desiderio più forte della paura di essere scoperti, di dover dare spiegazioni a mio marito del mio ritardo...
Mi ha sfilato gli slip da sotto la gonna e poi si è slacciato i pantaloni, tirandosi fuori il cazzo.
E’ salito sopra di me e ha cominciato di nuovo a scoparmi, senza troppi preamboli, il tempo era poco.
Ma poi il rumore dell’autobus che arrivava mi ha fatto risvegliare.
Ci siamo ricomposti e sono uscita di corsa, senza neanche baciarlo.
Lui mi ha salutato, mi ha chiamata “amore”.
Per tutto il tragitto ho guardato fuori dal finestrino, ho quasi pianto. Perché sono sposata? Perché lui è sposato? Perché sono egoista e non voglio pensare al futuro, non voglio capire cos’è quello che ci sta prendendo?
L’autobus si è fermato e sono scesa, il mio sesso quasi dolorante dal piacere.
Una doccia veloce, non appena entrata a casa, e prima di andare a dormire mi sono scopata mio marito.
Il suo cazzo mi serviva per pensare a Antonio, per continuare quello che non eravamo riusciti a finire.
Gliel’ho tirato fuori dal pigiama e gli sono montata sopra, cavalcandolo. Mi sono addormentata soddisfatta, dopo che sono venuta.
Questa storia dove ci porterà?
Elisabetta e antonio 50 enne di lecce
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17 years ago
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Certificazione Profili
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17 years ago
SexyCommunity, 35
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16 years ago
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Mia moglie confessa finalmente
Allora,non so da che parte cominciare, c'è tanta carne al fuoco.Siamo una coppia di 47 e 46 anni, insieme da sempre, sposati e con un figlio.Come succede a tutte le coppie prima o poi, anche noi dopo tanti anni abbiamo subito un calo di desiderio reciproco dovuto alla routine,alla monotonia e ai problemi quotidiani che ti assorbono tutte le energie.In questi ultimi anni per cercare di venirne fuori e ritrovare la nostra intesa ho cercato di capire quali erano le sue fantasie e cosa la faceva eccitare avvicinandomi anche alle tematiche cuckold per cercare di coinvolgerla.Naturalmente il pensare a lei mentre veniva presa da un'altro mi eccitava parecchio e anche lei mentre scopavamo e le raccontavo le mie fantasie godeva da matti.Purtroppo al di fuori dell'atto sessuale di questi discorsi si parlava poco e anche se poi sono riuscito a farle promettere che avremmo realizzato qualcuna di queste fantasie, in concreto successe ben poco.Sentivo che c'era qualcosa che la bloccava ma in cuor mio speravo si sbloccasse lavorondola ai fianchi con continui imput.Invece qualche giorno fà è successo quello che non mi aspettavo più anche se lo sapevo senza certezza.Partiamo dalla confessione, come spesso accade le stavo scrivendo qualche porcata su whatsapp, le solite cose, quanto sei porca, chissà se con un'altro cazzo lo saresti di piu ecc..Ad un certo punto il fulmine a ciel sereno, mi scrive: "comunque posso dirti che uno stretto lungo l'ho gia preso, scusami", potete immaginare come mi sono sentito, un conto è saperlo senza prove, un'altro è sentirselo confessare cosi candidamente.Stranamente non mi è montata la rabbia, anzi il mio cazzo si è svegliato in un attimo e lo ho risposto "cioè?".E lei: "in quel periodo ho scopato con uno, al motel,mi sono sempre sentita in colpa a tal punto che non sono piu riuscita".Io: "con chi, troia, lo sapevo, devi raccontarmi tutto".Lei: "questa sera ma giura che mi perdoni".io: "mi stai facendo eccitare come un porco e ti perdono solo se lo rifarai per me e con me".Lei:"si, forse ora si".Io:"non stò nella pelle, voglio sapere tutto, non vedo l'ora".Lei: "ok, scusami mi sento una merda perchè dovevo dirtelo prima, anche se sono certa che lo avevi già capito".Io:"lo avevo già capito ma non avevo la certezza, l'importante e che finalmente ti sei liberata da questo peso, ora cominciamo a vivere".Come potete immaginare aspettavo trepidante che tornasse dal lavoro, appena entrata mi abbraccia con le lacrime agli occhi chiedendomi scusa e sedendosi sul divano inizia a raccontarmi la storia.Ha conosciuto quest'uomo su una chat come semplice amicizia e parla oggi, parla domani, si sono scambiati il numero di cell. e sono entrati sempre più in confidenza sfogandosi a vicenda e raccontandosi ognuno le proprie storie e i propri problemi, lui separato con due figli e lei che in quel periodo non andava d'accordo con me.Questo rapporto mi ha detto che è durato 5 o 6 mesi finchè un giorno lui le disse che voleva incontrarla e lei accetto.Lui era di Torino e una sera si incontrarono, andarono a mangiare e parlarono molto, si creò una bella sintonia e decisero di rivedersi ancora.La seconda volta, vista la lontananza decise di prendere una camera in albergo per non dover fare la strada di ritorno la notte, lei si fermò in pezzeria, prese due pizze e mangiarono in camera sul letto.Dopo mangiato iniziarono a baciarsi e toccarsi, lui la leccò e la masturbò facendola godere molto e lei fece altrettanto, un bel pompino, aveva un cazzo stretto di diametro ma molto lungo e mi ha confessato che aveva un buon sapore e le è piaciuto molto.Arrivati al culmine dell'eccitazione lui le ha chiesto di poterla scopare, lei era bagnatissima e ne aveva una gran voglia ma non avevano i preservativi e non se l'è sentita(non prendeva la pillola).Allora giusto per farlo comunque godere si è dedicata al suo cazzo con la bocca facendolo impazzire fino a farlo godere, lui stava per veniree continuava dirglielo pensando di toglierlo dalla sua bocca ma lei non lo ascoltò e lo fece sborrare in bocca continuando a pomparlo finchè non uscì l'ultima goccia.Aveva la bocca piena di sborra di uno che non era suo marito ed era eccitata come la più grande delle troie, lui era in estasi e le disse che non aveva mai goduto in questo modo fantastico.Per quella sera finì così ma naturalmente non la storia.Si incontrarono ancora una volta, stessa procedura, cena e poi a letto, mi ha raccontato che era in accappatoio, lo aprì e lui era già eccitato, lei si tuffò sul cazzo e inizio a spompinarlo, lui la spogliò e la leccò per bene infilandole qualche dito nella figa fradicia.E fu così che arrivò il momento, mise il preservativo e la penetrò, mi ha detto che non capiva più nulla, era in estasi, quel cazzo sguazzava nei suoi umori, lo sentiva entrare e uscire in tutta la lunghezza e si sentiva troia ma libera, l'unico problema è che era troppo lungo e quando le sbatteva in fondo le faceva male.La prese in diverse posizioni e alla fine lei volle cavalcarlo, è la sua posizione preferita, ma mi ha detto che non riuscì a prenderlo tutto per via del dolore ma che ebbe un orgasmo da paura.Lo fecero per tre volte quella sera e godette come mai aveva goduto, purtroppo come spesso succede lui si innamorò e lei invece si riempì la testa di sensi di colpa e decise di interrompere la relazione.Questo è quanto, ora ditemi,cosa pensate ora della mia signora?Ora sembra più serena e anche se non ci siamo ancora arrivati la vedo molto decisa e più complice nel voler realizzare le mie fantasie, speriamo presto.
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11 years ago
pillinca,
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per le donne di sexylombardia
petali di rosa. Passa il vento e vi solleva o petali di rosa che a terra vi adagiate come ali di farfalle stanche mentre il giallo diseccato dei pistilli resta inerme a guardare le rosse bianche spoglie che in volo verso l'alto più non san tornare. Ma l'uccellino dalla nota lieve canta ed esulta sù quel caldo candido tappeto di petali di rosa. Eh! la vita eterno effluvio di gioia nella sua breve fragilità. un bacio a tutte Valerio1000
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17 years ago
valerio,
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P.S. hai fatto venire anche a noi quelcosino duro